Resoconto della seduta n.114 del 20/11/2018
Seduta n. 114 del 20 novembre 2018

La seduta inizia alle ore 12,25

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata. Dichiaro aperta la seduta n. 114 del 20 novembre 2018. Do per letto il processo verbale della seduta n. 113 del 6 novembre 2018, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4, dell’articolo 53, del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.
Come d’accordo con i Presidenti dei gruppi inizieremo la seduta con le interrogazioni, nel frattempo i capigruppo potranno incontrare le organizzazione degli agricoltori che oggi stanno manifestando.
Come concordato in sede di Conferenza dei Presidenti dei gruppi, pongo in votazione l’iscrizione della designazione: elezione di un componente del Consiglio di amministrazione dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

PRESIDENTE. Questo punto sarà inserito all’ordine del giorno dopo le interrogazioni e prima delle mozioni.
Pongo in votazione l’iscrizione all'ordine del giorno della mozione n. 418, ad iniziativa dell’Ufficio di Presidenza concernente: “Difesa libertà di informazione quale strumento di democrazia”.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

PRESIDENTE. La mozione sarà inserita al punto 3 bis dell'ordine del giorno.
Iniziamo con le interrogazioni ed invito i capigruppo a recarsi in Sala Agricoltura per incontrare le organizzazioni degli agricoltori che oggi manifestano.

Interrogazione n. 650
ad iniziativa del Consigliere Rapa
“Situazione organizzativa ed operativa dei servizi regionali”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 650 del Consigliere Rapa.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Rispondo per conto dell’Assessore Bravi che è dovuta andare a Roma. E' una questione che ho trattato anch’io in qualità di responsabile dell’organizzazione, del personale e del trasferimento delle funzioni delle Province, dopo consegnerò la risposta scritta al Consigliere Rapa, che è articolata su 5 pagine, adesso cercherò di sintetizzare, se mi viene consentito, altrimenti non finiamo più.
E' noto che la Regione ha acquisito in pienezza la titolarità delle funzioni in materia di lavoro, politiche attive e Centri impiego a far data dall'1 maggio 2018 e, così facendo, ha anticipato di un mese quello che era il percorso delineato a livello nazionale. Già dall'1 aprile 2016 avevamo avuto in carico la competenza "funzionale" di queste materie che avevamo gestito in concorso con il Governo, tant’è che un terzo della spesa gravava sulle Regioni e due terzi sul Governo.
La Regione si è prontamente attivata per armonizzare in un sistema unico regionale le 13 realtà organizzative, che in precedenza operavano in maniera diversificata, rispondendo tra l’altro agli indirizzi ed alle scelte politiche ed amministrative di cinque diverse Amministrazioni, che erano le Province. Emblematico, al riguardo, il fatto che i 13 Centri impiego avevano orari di apertura al pubblico diversificati.
L'Amministrazione regionale è ben consapevole che i Centri impiego sono chiamati a svolgere una funzione primaria per la collettività e che costituiscono un suo primo punto di contatto con i cittadini per risolvere una serie di problematiche complesse.
La mission di queste strutture, e quindi della stessa Regione è soprattutto quella di offrire servizi idonei a valorizzare le competenze acquisite, a delineare un percorso di aggiornamento e di riqualificazione professionale, a rafforzare le capacità di trovare un lavoro di quanti lo stanno cercando.
Nei riguardi delle imprese, poi, i Centri per l'Impiego debbono acquisire affidabilità per recuperare sulla considerazione comune, venuta avanti nel tempo, che sono strutture capaci di offrire solamente profili professionali a bassa specializzazione, che curano il collocamento mirato, di cui alla legge 68/1999, e si occupano di adempimenti amministrativi.
Va, altresì evidenziato che le funzioni dei Centri impiego si sono ampliate a seguito di politiche di sostegno, a valenza nazionale, come ad esempio il REI.
Sulla base delle attuali competenze l'Amministrazione regionale, ad oggi:
• sta perfezionando un primo programma di formazione e di aggiornamento degli operatori dei Centri Impiego;
• sta completando l'istallazione della rete informatica e la sostituzione delle strumentazioni tecnologiche. La Regione ha provveduto ad un significativo investimento in attrezzature (oltre 250 PC, per dare il senso della misura) e tecnologie che sicuramente potranno semplificare e velocizzare l'attività degli operatori presso i Centri per l’impiego;
• ha messo a punto il portale regionale dei Centri per l'Impiego;
• ha rinnovato il coordinamento regionale del mercato del lavoro;
• ha armonizzato e razionalizzato la gestione di diversi importanti servizi;
• sta perfezionando l'offerta di altri strumenti di politica attiva, come le borse lavoro ed i tirocini, che gli operatori dei Centri Impiego potranno assegnare direttamente ai lavoratori, in relazione all'età, al genere, al profilo professionale, al periodo di disoccupazione;
• ha attivato un sistema organizzativo di supporto all'alternanza scuola-lavoro che potrà, efficacemente, contribuire anche ad avvicinare sempre di più le imprese ai nostri Centri Impiego;
• sta avviando il processo di acquisizione di strutture ed attrezzature funzionali al mercato del lavoro;
• è stato avviato il processo di verifica della sicurezza delle sedi in adeguamento al decreto legislativo 81/2008, quello appunto sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Da quanto rappresentato è evidente che non si sta affrontando solamente il trasferimento di funzioni, ma anche un profondo rinnovamento del nostro "sistema lavoro" per renderlo sempre più rispondente alle esigenze del territorio, peraltro caratterizzato da dinamicità e diversificazioni significative.
E' chiaro che il successo delle operazioni in atto passa attraverso la disponibilità di tecnologie, la cooperazione operativa con gli altri attori del sistema (Inps, Inail, Anpal, Ministero, Rappresentanze sindacali e di categoria) ma, soprattutto, le risorse umane dedicate.
A fronte di 117.409 disoccupati (percettori di sostegno al reddito e non) che risultano iscritti presso i 13 Centri Impiego regionali la dotazione organica di cui si dispone è pari a 338 dipendenti effettivi, 81 dei quali a tempo determinato e diversi a part-time.
Il Consigliere Rapa e gli altri troveranno poi nella risposta la specifica per ogni Centro per l’Impiego del numero degli operatori disponibili, degli iscritti ai Centri per l’Impiego e dei disoccupati percettori e non iscritti, che vi risparmio per brevità espositiva di citare nella risposta.
Con riferimento alla richiesta di una verifica dell'adeguatezza organizzativa sono necessari, questo lo voglio dire, ulteriori 164 operatori perché possano stare a regime. Nei recenti incontri a Roma con il Ministro Di Maio e gli Assessori delle Regioni è stata fatta la richiesta di potenziamento dei Centri per l'Impiego.
Si ha piena consapevolezza del carico di lavoro che il personale dei Centri Impiego deve affrontare e del fatto che si tratta di un lavoro particolare in quanto incontra persone con i loro problemi e difficoltà.
Per ora le strutture regionali competenti si stanno attivando per stabilizzare, entro il corrente anno, il personale a tempo determinato che è in possesso dei requisiti previsti dal decreto "Madia".
Sempre entro l'anno, si procederà a sottoscrivere, con il Ministero del lavoro, le previste convenzioni che consentiranno di assumere ulteriori 24 unità, con profili professionali idonei a svolgere le attività correlate al REI (Reddito di Inclusione) proprie dei Centri Impiego. Attraverso questi 24 nuovi professionisti sarà possibile intervenire per potenziare le strutture che presentano maggiori criticità, queste sono, lo dico a braccio, quelle di Ancona, Fermo e Civitanova Marche, se non vado errato.
Si sta lavorando anche per addivenire, nel breve periodo, a forme di collaborazione con i servizi privati accreditati che potranno sicuramente rafforzare l’operatività dei Centri Impiego ed ampliarne il raggio d'azione, questione sulla quale verranno effettuati tavoli con le parti sociali affinché ci sia un percorso il più possibile condiviso.
La cooperazione informatica delle Regioni con Anpal sta andando a regime per cui stanno venendo meno le inevitabili disfunzioni che si registrano sulle nuove procedure innovative di attivazione.
Sul piano organizzativo la rinnovata ed intensificata collaborazione tra le due strutture che governano sul piano tecnico i Centri per l'impiego e la promozione delle politiche attive per il lavoro sta producendo efficaci sinergie, capaci di sviluppare efficienza e semplificazione.
Parimenti, la graduale distribuzione delle responsabilità ai diversi operatori, sotto il coordinamento dei Responsabili dei Centri impiego, unitamente alla "padronanza" delle procedure amministrative regionali, che oramai tutti stanno acquisendo, nonché il coinvolgimento nella governance tecnica dei processi, contribuiscono a rinnovare la motivazione e l'impegno del personale che per oltre due anni ha vissuto un clima di incertezza e di precarietà di riferimento.
Concludo rispondendo ad uno degli ultimi punti dell’interrogazione, al fine di far fronte nell'immediatezza a situazioni di insostenibile carenza di risorse umane, che si verifica in alcuni Centri per l'impiego, in primis Ancona, Civitanova Marche e Fermo, a seguito della richiesta in tal senso avanzata dall'Assessorato al lavoro, caldeggiata anche dalle rappresentanze sindacali, il Servizio risorse umane ha emanato un interpello per la mobilità volontaria del personale, 10 unità, in servizio presso le strutture organizzative della Giunta regionale verso i Centri impiego, il decreto è stato pubblicato qualche giorno orsono.
Ho terminato e consegno la risposta scritta che è ben più articolata di come da me è stato esposto.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Grazie Presidente. Ringrazio l’Assessore. E' chiaro che non posso esprimere un giudizio perché dovrò verificare bene tutti i dati contenuti nella risposta, ma apprezzo comunque l’impegno profuso in questo periodo dall’Assessore Bravi per riuscire in quella che definisco “una tempesta perfetta” causata dal passaggio di competenze dalle Province alle Regioni, un sistema normativo, organizzativo e finanziario che si sta facendo fatica a districare.
E’ chiaro che con questo cambiamento e questa riorganizzazione, soprattutto con i saldi invariati, è difficile poter pretendere una buona valutazione, va dato dunque merito alla Regione di aver tentato di guidare una transazione che si è fatta con le risorse che aveva a disposizione, tuttavia ritengo che sia importantissimo cercare di dare una risposta nel più breve tempo possibile, per cercare di riorganizzare i centri per l’impiego, che sono dei punti strategici per quel che concerne l’economia marchigiana ed un punto di riferimento per i nostri lavoratori.
Deve essere fatta una riorganizzazione al rialzo, nel senso che bisogna investire in personale, ma soprattutto in risorse per poter riuscire a dare delle risposte più concrete che mai alle richieste dei nostri lavoratori e soprattutto dei nostri territori.
Al momento ringrazio l’Assessore Cesetti per la risposta e l’Assessore Bravi per l’impegno profuso in attesa di una soluzione riorganizzativa eccellente. Grazie.

Interrogazione n. 654
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Traversini
“Chiusura Cras di Pesaro-Urbino”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 654 dei Consiglieri Biancani, Traversini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente, Come tutti i Consiglieri sanno dal 2016 siamo subentrati alle Province, il sistema dei Cras era provinciale e non era unificato in tutto il territorio, ognuna aveva una metodologia ed un suo modo di dare le risposte importanti alle problematiche collegate agli animali feriti, sia in maniera grave che in maniera non grave.
In questo anno e mezzo abbiamo fortemente cercato di elaborare una delibera, e posso già anticipare che entro il mese di novembre la approveremo, che darà una risposta forte ad una serie di sollecitazioni che arrivano da tutto il mondo collegato alla caccia: animalisti, ambientalisti, associazioni venatorie, che comunque vogliono avere un sistema uniformato in tutta la regione.
Ringrazio i Consiglieri Traversini e Biancani che hanno posto all’attenzione di questa Assemblea una problematica comunque sentita da tutti noi e l’atto che approverà la Giunta entro il mese di novembre prevede un percorso articolato che darà una risposta uniforme ed uniformata in tutta la nostra regione, dal pesarese sino all’ascolano.
Questa proposta sarà così declinata: avremo un Cras regionale, ci sarà la sede principale nella provincia di Pesaro, dove verranno effettuati gli interventi più importanti, poi abbiamo definito altri tre Cras provinciali, chiamiamoli così, che sono nella provincia di Ancona, di Macerata e uno nelle due province di Ascoli e Fermo. Nella provincia di Pesaro ci sarà la sede principale perché, come tutti noi abbiamo potuto vedere in questi anni, ed anche gli stessi operatori ce lo hanno indicato, è strutturata in maniera forte ed importante, quindi ripartire da quella sede significa avere un punto di riferimento già impostato.
In questo contesto lo scenario su cui stiamo lavorando è anche collegato all’Università di Camerino, dove c'è la sede della facoltà di veterinaria - questo perché riteniamo che un progetto serio, forte, importante, avrà un respiro anche per il futuro - che ha già dato la propria disponibilità, tramite una apposita convenzione, per effettuare, nei casi particolari più gravi, interventi all’interno della struttura universitaria. Capite quindi che la risposta che come Regione Marche e come Giunta regionale vogliamo dare è articolata e forte una volta per tutte,
Altra questione, il trasporto di questi animali. Siamo già in una fase abbastanza interessante, stiamo cercando di evitare, proprio perché vogliamo utilizzare al meglio le risorse della Regione Marche, di creare criticità economiche al settore, stiamo cercando con l’Asur di individuare un percorso per verificare se possono essere messi a disposizione dei mezzi idonei al trasporto degli animali feriti. Parlo di ambulanze che sono state superate da quelle di nuova generazione. Stiamo chiedendo alle Province che ne hanno disponibilità di darci l’opportunità di utilizzare questi veicoli, il numero che vogliamo mettere a disposizione va da un minimo di 5 ad un massimo di 8 unità.
E’ indubbio che se non riusciremo ad ottenere questi mezzi, né dall’Asur, né dalle Province, interverremo direttamente con finanziamenti nostri.
Altra questione che ritengo fondamentale e strategica per la riuscita della creazione di un Cras regionale è collegata all’associazionismo. Sono convinto che le associazioni, che al loro interno hanno persone formate al primo intervento, potranno dare una risposta importante, considerato che in questa regione ci sono associazioni che hanno disponibilità, parlo di associazioni in maniera trasversale, in primis quelle ambientaliste, animaliste, ma anche quelle degli agricoltori, che vogliono contribuire a questo nostro percorso, e venatorie, che vogliono condividere questo messaggio forte che oggi parte dalla Regione Marche.
E' chiaro che il Cras regionale dovrà essere strutturato, possiamo dare una sperimentalità di 24 mesi per capire, come tutte le cose nuove, come possono essere aggiustate, migliorate ed integrate perché nessuno ha la bacchetta magica.
Per quanto riguarda i tempi il nostro obiettivo è quello di riuscire a partire per i primi giorni di gennaio, almeno con il Cras principale, che è inserito nella struttura già funzionante del pesarese.
Lo scopo è quello di completare questo percorso che vedrà funzionanti e funzionali il Cras regionale e i Cras delle nostre province. Il proposito è quello di avere entro la tarda primavera un percorso definito e operativo che possa dare risposte a tutti gli animali con criticità e con problemi di ferite più o meno gravi.
Se come Giunta regionale riusciremo a raggiungere questo obiettivo ed a lanciare questo importante messaggio, faremo una cosa buona ed interessante per il sistema eco ambientale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Assessore per la risposta. Ci tenevo ad averla perché ritengo che questo servizio vada attivato quanto prima. Come lei ha detto è un servizio che veniva gestito dalle Province, poi passato alla Regione, anche se abbiamo continuato ogni anno con la legge di bilancio a delegarlo alle Province per garantirlo.
Penso sia giunta l’ora che sia la stessa Regione a gestire questo servizio così importante, che consente di prestare il primo soccorso agli animali feriti che si trovano in molti casi anche lungo le strade e che creano problemi anche agli stessi cittadini che le percorrono.
E’ importante individuare un sistema che garantisca la sopravvivenza di questo servizio, è evidente che c’è la volontà per farlo visto che a breve passerà in Giunta la delibera che darà il via all’individuazione del soggetto gestore il servizio stesso.
Condivido l’idea di utilizzare il mondo delle associazioni, mi raccomando di coinvolgere il più possibile soggetti in grado di garantirne la pluralità, dagli ambientalisti ai cacciatori, e che siano in grado di occuparsi di questo tipo di servizio perché oltre al servizio su strada c’è anche il servizio del centro vero e proprio dove gli animali vengono portati per ricevere le cure adeguate. Molto spesso gli animali riescono a riprendersi e vengono rimessi in libertà, in altre situazioni questo non avviene.
La ringrazio per aver preso a cuore questo tipo di problematica, che è molto sentita da chi ama gli animali, ed è molto importante per quanto riguarda la sicurezza delle strade. Grazie.

Interrogazione n. 656
ad iniziativa della Consigliera Pergolesi
“Attuazione legge regionale n. 38/2017 ad oggetto ‘Disposizioni in favore dei soggetti affetti da fibromialgia e da sensibilità chimica multipla’”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 656 della Consigliera Pergolesi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Rispondo per conto del Presidente Ceriscioli. L’interrogazione chiede entro quali termini si intende presentare le deliberazioni, per l'attuazione della legge regionale 38/2017, alla competente Commissione consiliare.
L'approvazione della delibera di Giunta regionale "Richiesta di parere alla competente Commissione consiliare sullo schema di deliberazione: "Legge regionale 18 dicembre 2017, n. 38 ‘Disposizioni in favore dei soggetti affetti da Fibromialgia e da Sensibilità Chimica Multipla’ - Misure applicative", è calendarizzata per la seduta della Giunta del 19 novembre 2018, quindi è stata approvata nella giornata di ieri. Ho qui il testo della deliberazione, la n.1555 del 19 novembre 2018.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Ringrazio l’Assessore Cesetti per la risposta. Non avevo dubbi che questa mia interrogazione portasse ad una accelerazione dell'iter per l’attuazione della legge sul riconoscimento della fibromialgia e della sensibilità chimica multipla.
Ricordo che nella stessa legge erano previste non solo la rilevazione statistica e il registro regionale, ma anche un approccio per la promozione della ricerca scientifica ed una campagna informativa, inoltre prevedeva delle disposizioni per la cura e la tutela dei soggetti affetti da fibromialgia e sensibilità chimica multipla.
Mi auguro, se l’Assessore mi consegnerà la copia della delibera perché ho controllato questa mattina sul sito e ancora non era stata pubblicata, che tutte queste disposizioni siano previste nella delibera, altrimenti auspico che con il Presidente della Commissione sanità e con l’Assessore delegato alla sanità Talè si vada verso questi indirizzi, verso l’attuazione di leggi che faticosamente cerchiamo di approvare in Aula, che poi tardano ad essere applicate.
Venerdì scorso ho partecipato al Convegno nazionale della Sirca su “Cannabis terapeutica e le nuove strategie nella ricerca, sanità e politica” al quale ha partecipato anche l’associazione Fimar Onlus con la quale abbiamo predisposto parte della legge approvata. Diciamo che a livello nazionale si sta andando avanti, si sta procedendo e come Consiglieri regionali abbiamo finanziato una ricerca assieme all’Università di Camerino con la stessa associazione, quindi auspichiamo che anche la Regione acceleri un po’ il corso dell’attuazione della legge per far si che venga assicurata una prestazione uniforme in tutta la regione per i soggetti affetti da queste due patologie. Grazie.

Interrogazione n. 665
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
“Utilizzo e manutenzione casa colonica di proprietà dell’Asur a Campocavallo di Osimo”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 665 del Consigliere Giancarli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. L'immobile sito a Campocavallo di Osimo risulta essere stato acquistato dall'allora Asl n. 7 di Ancona con un apposito finanziamento assegnato dalla Regione Marche, finalizzato alla realizzazione di una comunità protetta per soggetti psichiatrici. Detto finanziamento è stato revocato dalla Regione nell'anno 2011.
Attualmente la realizzazione di una comunità protetta per soggetti psichiatrici non è prevista nella programmazione sanitaria, in quanto I'Asur sta sviluppando interventi diretti per l'area salute mentale tesi a rafforzare la residenzialità sanitaria per il livello intensivo ed il livello estensivo.
L'esigenza è quella di sviluppare, accanto al Spdc, un sistema di attività terapeutiche e riabilitative gestite in forma diretta dai Dipartimenti di salute mentale nelle componenti ospedaliere e territoriali.
Per quanto riguarda lo stato dell'immobile, si fa presente che l'area è in procinto di essere bonificata mediante lo sfalcio dell'erba e dei rovi ivi presenti.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Assessore. Il finanziamento è stato revocato nel 2011, forse parliamo del finanziamento per la realizzazione del progetto, l’acquisto però è avvenuto, quindi non entro nel merito perché sarebbe lunga e forse anche antipatica l’analisi e la descrizione che dovrei fare. Comunque non è un esempio di come debbono essere utilizzate le risorse pubbliche, perché di fatto è stata acquistata questa casa colonica e la comunità non si è realizzata e questo attiene, ripeto, all’uso delle risorse pubbliche.
Ma almeno oggi Assessore non ci limitiamo allo sfalcio, anzi è meglio che la lasciamo così, perché quella struttura andrebbe demolita, costituisce un pericolo pubblico ed è una macchia nello stupendo paesaggio agrario di Osimo, quindi almeno se c’è un po’ d’erba …
Non so chi ha scritto quella cosa dello sfalcio di fronte a quella situazione, ma inviterei quel signore che ha scritto quella cosa, spero che non abbia il premio di produttività, ad andare lì insieme per dirgli: “Di fronte ad una cosa che sta crollando, di fronte a questo pericolo, noi ci limitiamo allo sfalcio?”
Assessore la ringrazio perché lei ha avuto il coraggio di leggere quella risposta.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Consigliere Giancarli, il coraggio per la risposta non manca, però posso assicurare che chi ha predisposto la risposta è persona molto seria e competente e la Regione acquisendola ha fatto un buon acquisto, glielo posso assicurare.
Nel contempo non metto in dubbio le opportunità delle considerazioni del Consigliere Giancarli che restando agli atti sicuramente daranno un contributo non solo importante, ma decisivo per la risoluzione di un problema che immagino stia molto a cuore non soltanto al Consigliere Giancarli, ma ai più, perché da quello che ho capito lì c’è la necessità di un intervento radicale. Comunque tutto questo resterà agli atti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie ancora Assessore. Quando dico “chi ha predisposto la risposta” siamo fra persone intelligenti ci capiamo, non dico chi ha firmato quella risposta, dico chi l’ha predisposta, chi l’ha fatta materialmente.

Interrogazione n. 666
ad iniziativa del Consigliere Giorgini
“Nulla osta Regione Marche per prosecuzione dell’attività della Provincia di Ascoli Piceno, per il Servizio di rilevamento automatico della velocità sulla SP 235 e 237 Bis”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 666 del Consigliere Giorgini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Per quanto riguarda il primo punto della parte dispositiva dell’interrogazione sulla SP 237 bis, si rappresenta che tale strada dal 24 ottobre 2018 è di proprietà dell'Anas SpA, pertanto spettano all'Anas tutte le decisioni e le valutazioni in merito al servizio di rilevamento automatico della velocità.
Per quanto riguarda la ex SS 4 Salaria (SP 235), attualmente di proprietà della Regione Marche, si rappresenta che l'autorizzazione al servizio di rilevamento automatico sulla SP 235 è stato autorizzato dal Prefetto di Ascoli Piceno.
In base alla normativa vigente, spetta al Prefetto competente per territorio, sulla base di nuove ed ulteriori valutazioni, prendendo in considerazione, se necessario, anche nuovi dati sul numero di incidenti stradali, confermare, modificare o revocare i provvedimenti che hanno individuato le strade sulle quali è ammesso l'uso dei dispositivi e dei mezzi tecnici di controllo della velocità.
La Regione Marche intende chiedere un incontro al Prefetto per verificare congiuntamente la pericolosità, incidentalità, volumi di traffico, su tale strada al fine di valutare la necessità o meno del permanere di tali rilevatori della velocità (autovelox) per la sicurezza dei cittadini.
Per quanto riguarda il punto 2 della parte dispositiva dell’interrogazione, iI competente ufficio regionale ha eseguito apposito sopralluogo presso il viadotto segnalato al km. 183+000 della SP 235 ex Salarla SS 4 verificando la rispondenza dei luoghi alla situazione segnalata.
Si evidenzia comunque che già nella Scheda 1 "SP 235 Ex Salarla" (Allegato A stralcio) redatta al momento del passaggio di proprietà dalla Provincia di Ascoli Piceno alla Regione Marche avvenuto il 28 novembre 2017 "Anagrafica e caratteristiche della strada era già riportato lo stato della pavimentazione e della segnaletica orizzonte e marginale" ed il giudizio riportato per tali manufatti risultava "scarso". Pertanto tale situazione dei luoghi era comunque antecedente all'acquisizione della stessa strada da parte della Regione Marche.
Si precisa inoltre che la Scheda 1 "SP 235 Ex Salaria" Allegato 2 Opere d'Arte, è semplicemente un censimento delle opere d'arte presenti lungo tale strada.
Infine, in merito a quanto segnalato circa la Scheda 1 "SP 235 Ex Salaria" Allegato 2 Opere d'Arte, dove a pagina 39, per quanto concerne il viadotto al Km. 182+946, viene fotografato un altro tratto della SP 235, si evidenzia che per mero errore materiale nella didascalia era stato scritto km 182+946, come da foto allegata, anziché Km. 181+946.
Consigliere Giorgini le consegno tutta la risposta con inclusa la documentazione fotografica.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Assessore per la risposta. Ho fatto questa interrogazione perché dai documenti che mi hanno dato ho visto delle strane anomalie e non capivo come questo fosse successo.
Premesso che, come voi ben sapete, ormai gli autovelox sono diventati un bancomat per le Province, come lo sono le autostrade per i Benetton, quindi si abusa degli autovelox anche dove non c’è bisogno.
Per la lotta all’eccessiva velocità, per cercare di ridurla con gli autovelox, ma in realtà difficilmente questo succede, la direttiva Minniti afferma testualmente: “nella individuazione dei punti critici per la circolazione in cui è maggiore la sinistrosità nei 5 anni precedenti”. Qual è la cosa che mi ha sorpreso? Che addirittura sulla SP 235 in 5 anni ci sono stati solo 8 incidenti per cui non c’era l'urgenza di mettere un autovelox, a Monticelli, in un punto dove tutti questi incidenti non succedono; addirittura nella SP 237 nell’ultima rilevazione del dicembre 2013/febbraio 2014 gli incidenti sono stati pari a zero.
Solitamente non faccio interrogazioni che non hanno un senso compiuto, quindi quando ho visto questa documentazione ho pensato di farne una per capire bene la situazione, anche perché stranamente ad un certo punto, nel marzo 2018, la Provincia di Ascoli Piceno ha richiesto alla Regione Marche la rimozione dei rilevatori di velocità. La Provincia si era accorta che il Prefetto o la Polizia stradale aveva fatto qualche sciocchezza e ne ha richiesto la rimozione. Che cosa ha fatto la Regione l’11 aprile? 10 giorni dopo? Al contrario ha autorizzato ancora una volta la prosecuzione del servizio di rilevamento automatico.
Capisco che a volte è difficile comprendere le situazioni, con atti che si smentiscono l’un l’altro, ma qui stiamo parlando di gente a cui vengono elevati dei verbali, persone che hanno problemi a fare la benzina per andare a lavorare che si ritrovano una multa per soli 7, 8, 10 chilometri in più. Questo che volevo dire e per questo motivo ho fatto l’interrogazione.
Ringrazio i servizi per la risposta, valuterò bene per vedere quali passi fare dopo aver compreso tutta la situazione.
Grazie Assessore per la risposta.

Interrogazione n. 668
ad iniziativa dei Consiglieri Malaigia, Zaffiri
“Mancati rimborsi per il trasporto pubblico locale agli appartenenti al Corpo dei Vigili del Fuoco”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 668 dei Consiglieri Malaigia, Zaffiri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Rispetto all’interrogazione della Consigliera Malaigia, la norma che disciplina la libera circolazione delle forze dell'ordine nei mezzi di trasporto pubblico di riferimento risale al 2006 ed il numero di soggetti beneficiari della misura ammonta ad un centinaio distribuiti tra la Direzione regionale ed i cinque Comandi provinciali, con una spesa a carico della Regione che si aggira sui 16.000 euro/anno.
La previsione di rimborso, a cadenza trimestrale, delle somme dovute per gli abbonamenti mensili è sempre stata di difficile attuazione tenuto conto che per la liquidazione è necessario che gli interessati presentino corretta richiesta di rimborso corredata dalla documentazione probatoria degli acquisti degli abbonamenti mensili. In molti casi nel corso degli accertamenti su tale documentazione sono emerse situazioni di incompletezze o non regolarità che comportano inevitabilmente un allungamento dei tempi procedimentali.
Gli uffici stanno provvedendo alla revisione e sistemazione di tutte le posizioni individuali che, per vari motivi, risultano ancora pendenti; per gran parte di queste sono in corso le procedure di liquidazione dei rimborsi.
Tenuto conto che la norma di riferimento risale a 12 anni fa e che da allora molte cose sono cambiate, tra cui le regole che disciplinano la contabilità pubblica, si sta valutando l'opportunità di una revisione della modalità di riconoscimento ed erogazione di rimborsi che consenta di superare le criticità che sono emerse in passato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Ringrazio l'Assessore Sciapichetti per aver dato questa risposta, della quale ero già a conoscenza, essendo stata informata da alcuni agenti. So quali erano le problematiche, dovrei quindi essere soddisfatta della risposta, ma quella che non mi soddisfa è la modalità di procedere di questa Giunta, e questo non mi stancherò mai di rimarcarlo, è una Giunta senza una programmazione, senza una progettualità, procede quando vede che le cose non funzionano o quando i Consiglieri, specialmente di opposizione, fanno un'interrogazione per ricordare, per fare qualcosa, per mettere mano a qualche problematica, oppure interviene dopo manifestazioni come quella che è in atto in questo momento riguardante i danni da fauna selvatica.
Sono contenta del fatto che i rimborsi siano in via di pagamento e che alcuni siano già stati liquidati, però non sono soddisfatta del modo di procedere, per tentativi ed errori, di questa Giunta.
Questo è lampante, è sotto gli occhi di tutti. Quindi, ringrazio. Rispetto va dato sicuramente a tutti gli Assessori, ma tra rispetto e stima per il lavoro che si sta facendo ci passa un bel po' di differenza. Grazie.

Interrogazione n. 669
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
“Incendio di una ditta a Piediripa di Macerata”

Interrogazione n. 698
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
“Impatto ambientale dell’incendio di una ditta di Piediripa di Macerata del 6 luglio 2018”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le interrogazioni n. 669 e 698 del Consigliere Bisonni, abbinate.
Ha la parola per la risposta l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente, ringrazio anche il Consigliere Bisonni perché ci permette di mettere alcuni puntini sulle cose che sono state fatte, di fare un minimo di chiarezza, quindi è necessario che io legga una risposta che è molto articolata e dettagliata e chiedo scusa se il tempo non sarà breve, ma l’argomento è molto delicato, peraltro l’ho seguito sin dal primo minuto perché casualmente quando è scoppiato l’incendio ero in una riunione a 50 metri di distanza.
In relazione alle interrogazioni n. 669 e n. 698 del Consigliere Bisonni, abbinate tra loro, si rappresenta quanto segue.
Premesso che con legge regionale n. 6/2007, la competenza al rilascio delle autorizzazioni integrate ambientali (AIA) per gli impianti di gestione dei rifiuti sono state delegate alle province competenti per territorio.
La Ditta interessata è in possesso di autorizzazione integrata ambientale rilasciata dalla Provincia di Macerata con Determinazione dirigenziale n. 375/X del 21 ottobre, per l'esercizio presso l'installazione di Macerata, di attività di recupero e smaltimento di rifiuti pericolosi e non pericolosi di cui all'Allegato VIII alla parte seconda del D.Lgs. 152/2006, poi le lascio la risposta quindi non leggo i punti del decreto legislativo a cui si fa riferimento.
L'ufficio regionale competente in data 1 agosto 2018 ha chiesto informazioni aggiornate a: Prefettura di Macerata, Provincia di Macerata, Comune di Macerata, Arpam, Asur e Comando provinciale dei vigili del fuoco di Macerata, sull'evento occorso in data 6 luglio 2018.
Sulla base dei riscontri pervenuti, per quanto di competenza, si forniscono le seguenti informazioni in ordine ai quesiti proposti.
Punto 1: le cause accertate dell'innesco dell'incendio.
Il Comando provinciale dei vigili del fuoco di Macerata con PEC acquisita al prot. n. 894701 del 3 agosto 2018, ha rappresentato che le cause dell'incendio sono ancora in corso di accertamento da parte dell'autorità giudiziaria.
Punto 2: se ci siano stati danni per la salute delle persone e nel caso in quali proporzioni.
Con riferimento a danni alla salute I'Asur Marche Area vasta n. 3 di Macerata con PEC prot. n. 81607 del 31 luglio 2018, comunicava che, come confermato dal Direttore del 118, durante la fase acuta dell'evento si è avuto un accesso al Pronto soccorso di un cittadino, senza ricovero e una richiesta di consulenza telefonica.
Non risultano ustionati o feriti al momento dello scoppio e durante le operazioni di spegnimento del fuoco.
Nessun accesso riferibile alle conseguenze dell'incendio è stato registrato nei giorni successivi all'evento dal 118, che ha attivato uno specifico protocollo di monitoraggio.
Come indicato dal Direttore dell'Unità operativa non sono pervenute denunce di infortuni da parte di Inail né segnalazioni o comunicazioni dai Pronto soccorso dell'area vasta n. 3 di qualche lavoratore in merito all'incendio.
L’Asur, nella stessa nota, riferisce di segnalazioni di cattivi odori da parte dei cittadini: tali odori, come chiarito ai tavoli tecnici insediati, sono dovuti alla melma presente nei siti a seguito delle operazioni di spegnimento, correlati secondo quanto confermato da Arpam, al tipo di sostanza bruciata (solventi) con capacità odorigena elevata anche a basse concentrazioni.
Il Sindaco del Comune di Macerata, con ordinanza n. 300 del 6 agosto 2018, ha disposto l'inagibilità dei fabbricati ove ha la sede operativa la ditta nonché l'interdizione dell'accesso alle persone non autorizzate.
Punto 3: se ci siano stati danni per l'ambiente e nel caso in quali proporzioni.
L’Arpam - Dipartimento di Macerata, con nota acquisita al prot. 927710 del 17 agosto 2018, ha riferito che sono in corso le valutazioni relative ad un eventuale danno ambientale sulla matrice acqua superficiale, potenzialmente causato dal trasporto in rete fognaria delle acque di spegnimento dell'incendio, con conseguente ripercussione sulla microfauna del depuratore di Sarrocciano.
Arpam sta monitorando gli effetti dell'incendio sin dalle ore successive all'inizio dell'evento attraverso il posizionamento, nelle vicinanze del sito, di appositi campionatori per il monitoraggio della qualità dell'aria ambiente. La campagna di misure ha riguardato dapprima il campionamento del particolato sottile (PM 10) su cui sono stati determinati Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), Diossine, Furani e metalli. Successivamente sono stati posizionati, nell'intorno dello stabilimento, presso le abitazioni di privati cittadini, numerosi campionatori passivi (radielli) per valutare la presenza di sostanze organiche volatili da correlare alle esalazioni odorigene che erano presenti nella zona, generate principalmente dalla presenza di "poltiglia" contenente sostanze organiche volatili, sulle varie superfici dello stabilimento.
Arpam inoltre, sulla base dei dati meteo rilevati dall'Osservatorio geofisico sperimentale di Macerata e vista la direzione di dispersione dei fumi, desunta anche attraverso immagini da satellite visionate dal Centro funzionale della protezione civile regionale, ha individuato le aree potenzialmente interessate dalla ricaduta al suolo degli inquinanti emessi nel corso dell'incendio. Al fine di valutare l'eventuale impatto generato dalle deposizioni o dalle sostanze fuoriuscite dal sito nel corso dell'evento, sono stati effettuati, in collaborazione con Asur, prelievi ed analisi di alimenti vegetali, nonché di varie matrici ambientali (suoli superficiali, acque superficiali e sotterranee).
La valutazione complessiva dell'impatto sarà comunicata dal Dipartimento Arpam di Macerata, non appena completate tutte le analisi e le indagini in programma, i cui risultati vengono aggiornati sulla home page del sito web dell'Agenzia, su cui attualmente sono presenti i dati relativi alle matrici di seguito descritte:
- acque sotterranee delle centrali di sollevamento di Corridonia e Morrovalle (idrocarburi policiclici aromatici, composti organici volatili, metalli);
- aria ambiente (idrocarburi policiclici aromatici, metalli, diossine e furani, pcb diossina simili, composti organici volatili campionati su radielli);
- alimenti lavati e non lavati (idrocarburi policiclici aromatici, metalli, diossine e furani, pcb diossina simili).
Saranno resi disponibili da parte di Arpam Dipartimento di Macerata anche i risultati dei suoli superficiali, in particolare per quanto riguarda idrocarburi policiclici aromatici, metalli, PCB diossina simili e non diossina simili.
Sono, altresì, in corso attività di vigilanza sulle operazioni di messa in sicurezza d'emergenza eseguite dalla Ditta, sulla base dei provvedimenti disposti dalla Provincia di Macerata con le determinazioni dirigenziali n. 318 del 25 luglio 2018 e n. 331 del 3 agosto 2018.
Le misure adottate dalla Provincia di Macerata, in qualità di autorità competente, sono di seguito indicate:
• pulizia e rimozione della poltiglia presente nei piazzali;
• messa in sicurezza della cisterna della Soget, parzialmente bruciata contenente soluzione con fosfati e acido fosforico;
• messa in sicurezza dei rifiuti contenenti amianto che presentano imballaggi deteriorati;
• messa in sicurezza della lana di roccia;
• messa in sicurezza dei 7 serbatoi presenti nell'area G;
• ripristino accessi carrabili;
• verifica sicurezza statica campata A;
• smaltimento/recupero rifiuti presenti nella campata A;
• pulizia pavimento campata A;
• pulizia e messa in sicurezza campate B e C;
• scarifica tratto di strada Via della Concordia e Via Fioretti per le porzioni interessate dallo sversamento;
• analisi delle acque sotterranee;
• ripristino funzionalità dei sistemi di ricambio dell'aria (campate H, L, M);
• lavaggio condotta fognaria pubblica;
• interventi sulle coperture degli immobili interessati dall'incendio.
Per quanto riguarda l’interrogazione n. 698/2018 si precisa quanto segue. L'ufficio regionale competente in data 2 ottobre 2018 ha chiesto integrazioni alle informazioni già fornite in risposta all'interrogazione 669/2018, a Prefettura, Provincia, Comune, Arpam, Asur, Comando provinciale dei vigili del fuoco e al Servizio idrico integrato APM S.p.A. sull'evento occorso in data 6 luglio 2018.
Sulla base delle comunicazioni pervenute e per quanto di nostra competenza, si forniscono le risposte ai quesiti sotto riportati.
Punto 1: esistono certificazioni che attestino il pieno recupero della microfauna del depuratore e nel caso da chi siano state rilasciate.
L'Azienda Pluriservizì Macerata (A.P.M.) ha comunicato che "a seguito dell'autocontrollo effettuato il 19 luglio 2018 e analizzato da un laboratorio di Corridonia si evince il ripristino della piena funzionalità dell'impianto di depuratore".
Punto 2: se l'Arpam ritenga che a seguito del malfunzionamento del depuratore sia stato causato o meno un danno ecologico al fiume Chienti.
Con nota prot. n. 34147 del 10 ottobre 2018 relativamente al danno ecologico del Fiume Chienti il Dipartimento provinciale Arpam di Macerata ha rappresentato che "le indagini effettuate sulle varie matrici evidenziano che le acque di spegnimento dell'incendio hanno veicolato sostanze tossiche presenti all'interno del sito prima nella rete fognaria aziendale e subito dopo nella pubblica fognatura quindi, attraverso quest'ultima, al depuratore comunale di Sarrocciano.
Attraverso lo scarico del depuratore acque reflue di Sarrocciano sono pervenuti al fiume elementi tossici dannosi per l'ecosistema fluviale costituiti prevalentemente da metalli e solventi organici.
Ciò è confermato dalle analisi effettuate sullo scarico del depuratore e sull'acqua del fiume prelevata a varie distanze dallo scarico stesso, in confronto alla situazione presente a monte dell'immissione, presa a riferimento.
La presenza degli elementi tossici ha determinato la modificazione del normale equilibrio locale tra le specie di macroinvertebrati bentonici con la conseguente riduzione della qualità ecologica delle acque per un tratto che si estende fino a circa 600 metri dalla immissione del depuratore di Sarrocciano.
Generalmente tali modificazioni sono transitorie in quanto il fiume essendo un ambiente estremamente dinamico riesce a recuperare in alcuni mesi quello che era il suo stato iniziale a condizione però che non siano più presenti le cause che ne hanno determinato il degrado.
Ad oggi, le misure messe in atto garantiscono un buon controllo sulla eventuale fuoriuscita e trasferimento di contaminati verso il fiume, il depuratore ha riacquistato la sua capacità depurativa, pertanto il ritorno alla situazione antecedente l'incendio sarà verificata attraverso nuove indagini ecologiche, già programmate per la settimana corrente, utilizzando il metodo IBE (indice biotico esteso).
Le indagini condotte subito dopo l'incendio ed estese fino alla foce del fiume Chienti non hanno comunque rilevato alterazioni significative sia dell'ambiente fluviale che alla balneabilità della costa.
Punto 3: se sono stati condotti ulteriori accertamenti a maggiore distanza dal sito della ditta in questione atti a verificare se l'inquinamento delle acque sotterranee sia circoscritto solo a quell'area o se invece sia più vasto e più esteso.
Con la medesima nota prot. n. 34147 del 10 ottobre 2018 Arpam ha rappresentato "che le attività di controllo sulle acque sotterranee all'interno del sito sono state effettuate sulla base di quanto previsto dal cronoprogramma relativo alle misure di messa in sicurezza di emergenza del sito di cui ai provvedimenti adottati dal Settore territorio e ambiente della Provincia di Macerata ed hanno riguardato i quattro piezometri e i due pozzi presenti all'interno della ditta, utilizzati dalla stessa a fronte di quanto prescritto dall'autorizzazione AIA. Nel momento in cui è stata accertata la contaminazione di tali punti d'acqua all'interno della ditta, è stata attivata una indagine mirata, volta a verificare l'eventuale diffusione della contaminazione all'esterno dell'area sulla base della documentazione disponibile relativamente agli andamenti delle linee isofreatiche.
Una prima campagna è stata condotta a partire dal 26 settembre 2018 e ha riguardato 6 pozzi utilizzati a scopo domestico. I risultati analitici denotano un unico superamento della concentrazione di soglia di contaminazione nel pozzo n. 4 per il solo parametro "tetracloroetilene", riscontrando una concentrazione pari a 2,3 ug/I a fronte di una CSC di 1,1 ug/l.
Nella seconda campagna sono stati effettuati ulteriori 5 campionamenti tra il 3 e il 4 ottobre 2018 presso ulteriori pozzi privati al fine di restringere l'area di studio.
I risultati dei rapporti di prova relativi ai metalli e ai composti organici volatili (VOC) sono stati trasmessi all'autorità sanitaria per le valutazioni di competenza.
Pertanto si evidenzia una situazione complessiva per cui:
- sono presenti superamenti puntuali della concentrazione di soglia di contaminazione per il parametro tetracloroetilene nei pozzi P4 e P7;
- sono presenti in alcuni pozzi tracce di metalli e alcuni composti organici volatili a concentrazioni comunque inferiori alle relative concentrazione di soglia di contaminazione;
- futuri monitoraggi effettuati ai sensi del titolo V parte IV del 152/2015 potranno confermare la situazione attuale oltre a definire con maggior dettaglio il grado della eventuale diffusione della contaminazione.
Con nota prot. 0106867 del 10 ottobre 2018 I'Asur Area vasta 3 ha rappresentato che "in occasione di controlli ufficiali, ultimo dei quali il 24 settembre 2018, si è provveduto ad effettuare le verifiche aggiuntive sulle acque dei pozzi di captazione che alimentano gli acquedotti di Morrovalle e di Corridonia. I parametri analitici delle acque campionate sono risultati conformi a quanto previsto dalla normativa specifica.
Resta comunque attivo un sistema di monitoraggio aggiuntivo sulle acque potabili sia in distribuzione sulla rete idrica che su quelle di captazione, anche a distanza di tempo, così come stabilito nel corso delle riunioni tecniche avvenute presso la Prefettura di Macerata con la partecipazione di tutti gli enti competenti coinvolti per la gestione dell'evento occorso presso la Ditta".
Relativamente alla presenza di un Piano di emergenza e di Protezione civile, alla data del 6 luglio 2018 il Comune di Macerata, di cui fa parte la frazione "Piediripa", era provvisto di tale piano. Tale Piano è stato redatto nel mese di novembre 2015 e riguardava, oltre il rischio sismico, rischio idrogeologico-idraulico, rischio dighe, rischio neve e rischio incendi boschivi e di interfaccia, anche gli altri rischi antropici (rischio igienico sanitario, rischio industriale, rischio trasporti e rischio black out).
In merito al rischio industriale, oggetto dell'interrogazione, vengono riportate nel Piano le procedure relative all'attivazione delle componenti del Sistema di protezione civile (Vigili del fuoco, Prefetto, Sindaco, Sistema territoriale di emergenza sanitaria 118, Questura, Area vasta n.3, Arpam, SOUP della Regione Marche); nonché le modalità di allertamento della popolazione.
In particolare si sottolinea che a seguito dell'incendio è stata attivata la SOI di Macerata dove si è riunito il Centro coordinamento soccorsi diretto dal Prefetto al quale ha partecipato il Sindaco del Comune di Macerata, il sottoscritto, è stata raggiunta anche da un tecnico del Servizio protezione civile della Regione Marche al fine di coadiuvare le operazioni di emergenza. Sono stati, inoltre, allertati i Comuni limitrofi ed, in particolare Corridonia, Morrovalle, Macerata, Civitanova Marche, Monte San Giusto e Montecosaro, oltre la Prefettura di Macerata.
Sono stati redatti vari comunicati da parte del Centro coordinamento soccorsi sull'evoluzione del fenomeno e sullo stato di avanzamento dei campionamenti propedeutici all'adozione dei relativi provvedimenti.
Per quanto riguarda l'attivazione da parte delle autorità competenti in materia di sicurezza di misure finalizzate ad evitare rischi di infiltrazioni criminali nella gestione dei rifiuti, nessuna comunicazione in proposito è a tutt'oggi pervenuta alla Regione, anche se non c'è motivo di dubitare che le autorità di polizia e giudiziarie siano perfettamente consapevoli dei rischi inerenti lo smaltimento dei rifiuti e stiano opportunamente vigilando.
Le indagini della magistratura, relative alle cause di incendio, sono ancora in corso, per cui non possiamo avere ancora riscontri su eventuali coinvolgimenti di associazioni a delinquere. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Voglio ringraziare l'Assessore, perché ha dato una risposta molto articolata, e gli uffici che l’hanno preparata, quanto meno per lo sforzo profuso, invece per valutarne i contenuti mi riservo, proprio perché è così articolata, di leggerla con attenzione e poi trarre qualche osservazione.
Due o tre cose però le vorrei dire subito, così un po’ a pelle, parto dall'interrogazione n. 698 sul depuratore. Ho contattato degli esperti, perché non è una mia materia, ovviamente nella vita non si può sapere tutto, che lavorano con questi impianti, i quali mi hanno detto che non è possibile, a seguito di un evento del genere, qualora la microfauna del depuratore sia messa ko, per farla semplice, ripristinarla in tempi così brevi. E’ per questo che chiedevo chi ha attestato il pieno recupero della funzionalità del depuratore, e lei ha detto che è stato fatto tramite un autocontrollo, se non ho capito male, dopo mi riserverò di leggere con attenzione.
Il depuratore funziona con dei batteri e una volta che sono morti occorrono mesi, non settimane, per ripristinarne la popolazione.
Qui qualcosa rimane come interrogativo, sarebbe da pretendere, a mio avviso, che qualcuno si assuma la responsabilità, mettendoci nome e cognome, firmando un documento che dice che questo depuratore funziona al 100% perché la microfauna è stata ripristinata al 100%.
Sull'inquinamento del fiume, non ho capito se la risposta è: è inquinato come prima, e quindi non è cambiato sostanzialmente niente, oppure abbiamo peggiorato la situazione. Io ho registrato quello che lei ha detto Assessore, cioè che sono presenti, parlando delle acque sotterranee, dei superamenti puntuali di alcuni inquinanti, stiamo parlando di acque sotterranee, un argomento delicatissimo, anche perché sotto terra i flussi d'acqua si incrociano, si intrecciano, si mischiano, quindi controllare è essenziale, perché se abbiamo puntualmente delle concentrazioni di inquinanti superiori ai limiti di legge, è altamente probabile, da quello che posso capire, che questi inquinanti poi si diffondano.
Ovviamente tutti gli enti competenti che già lo fanno, ma invito con calore a continuare a monitorare la situazione delle acque potabili ed eventualmente a lanciare gli allarmi, perché non possiamo permetterci che la popolazione venga danneggiata.
Per quanto riguarda l'interrogazione n. 669, quella sull'incendio, anche qui devo leggere con attenzione la risposta. Quello che mi ha lasciato un po' deluso, Assessore - ripeto, alcuni punti sono ben spiegati anche con le notizie che si hanno, perché se c'è la magistratura che ovviamente sta facendo le indagini, alcune cose ancora non si possono dire - è ad esempio il punto 5, in cui chiedevo le tempistiche e mi è stato risposto che le procedure e i piani di protezione civile dei Comuni - ed è vero, non è un problema di Macerata, è di tutti i Comuni - non prevedono il rischio dell'incendio dovuto all'attività umana, ma ad esempio il rischio boschivo, che ovviamente non è questo il caso, quindi quando accadono questi avvenimenti ci si rifà alle procedure della Protezione civile.
Quello su cui mi sembra di non aver ricevuto risposta riguarda i tempi. I piani di protezione civile sono stati attivati nelle tempistiche giuste? Questo non l’ho sentito, come un po' deludente, devo dire, Assessore, è stata la risposta, ma anche qui capisco che ci possono essere delle indagini in corso, sul pericolo di infiltrazione criminale.
Faccio un atto di fede, ho una grandissima fiducia nella magistratura, leggo però i giornali, e vedo che in Italia, quindi non parlo più delle Marche, sono numerosissimi gli incendi sugli impianti, guarda caso, che recuperano i rifiuti. Spesso e volentieri questi incendi risultano da cause incidentali, come se non ci fosse il dolo o la mano dell'uomo che va lì apposta, però cominciano ad essere tanti e guarda caso non colpiscono la discarica o l’inceneritore, vanno sempre a colpevole gli impianti per il riciclo ed il recupero dei materiali.
In questi giorni ci sono state proposte anche da una parte del Governo di creare nuovi inceneritori, questo dubbio rimane, questa attenzione che noi dovremmo avere e che la Magistratura sicuramente avrà deve rimanere, perché noi non possiamo più permetterci incidenti di questo tipo, sia perché causano dei danni all'economia dei rifiuti, dell'ambiente, all'economia circolare, che vorremmo applicare in questa regione, sia perché quando si verificano hanno degli impatti perché i fumi si sprigionano, le acque vengono, com'è stato detto, contaminate, quindi degli impatti ci sono, non è che non è successo niente, qualcosa è successo.
Ovviamente dovremo attivare tutte quelle misure di precauzione e soprattutto mantenere altissima l'attenzione, perché, ripeto, guarda caso, sono sempre gli impianti di recupero che vanno a fuoco, mai una discarica, mai un inceneritore, vanno a fuoco gli impianti per recuperare i materiali.
Su questo punto, ripeto, ho una grande fiducia nella magistratura, però invito a tenere alta l'attenzione perché poi passato l'episodio, il problema, perlomeno per l'opinione pubblica, va in secondo piano, invece no, dobbiamo mantenere altissima l'attenzione su queste problematiche.
Sugli altri punti Assessore, le ripeto, leggerò con attenzione perché apprezzo lo sforzo dei tecnici ed il suo nell’aver fornito una risposta così articolata, però sul contenuto non mi esprimo perché lo devo valutare con calma. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani

Interrogazione n. 725
ad iniziativa del Consigliere Celani
“Estensione delle operazioni di raccolta delle macerie e del materiale derivate dal crollo degli edifici e dalle attività di demolizione di quelli pericolanti provenienti dalle aree dei comuni ricadenti nel cratere anche al territorio delle Province di Ascoli Piceno e Fermo alla ditta Cosmari Srl”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 725 del Consigliere Celani.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Interrogazione n. 725, punto 1 “Se non ritiene che l'estensione delle operazioni di raccolta delle macerie di cui al Decreto del Soggetto attuatore sisma 2016 n. 1639 del 17 ottobre 2018 alla Società Cosmari srl, contrasti con quanto indicato al comma 6 dell'articolo 28 del decreto legislativo 17 ottobre 2016 n. 189, convertito in legge 229/16”.
La risposta è che noi riteniamo di no, in quanto la raccolta è effettuata da soggetto gestore della raccolta RSU. Ciò è confortato anche in quanto in precedenza si è già affidato, con atto, n 553 del 16 maggio 2017, la concessione delle macerie ad una società per i territori dell'intera provincia di Ascoli Piceno e Fermo pur gestendo la raccolta RSU solo su una parte dei territori di Ascoli Piceno. Si segnala che tale atto di concessione è stato valutato preliminarmente da Anac, che ha formulato varie osservazioni, ma nulla in merito a questo aspetto.
Punto 2 “Se prima dell'emissione del decreto n. 1639 del 17 ottobre 2018 sia stata fatta una ricognizione sui territori interessati delle Provincie di Ascoli Piceno e Fermo, circa l'esistenza o meno di aziende che gestiscono il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani presso i comuni interessati o dei comuni territorialmente competenti, o delle pubbliche amministrazioni a diverso titolo coinvolte”.
Anche in questo caso la PF Rifiuti, per ovvia attività professionale, conosce perfettamente i Gestori del servizio.
Punto 3 “Se è stato esperito quanto indicato nel punto precedente, quali sono stati i risultati”.
Per quanto detto, non necessitava svolgere nessuna indagine conoscitiva”.
Punto 4 “Se non ritiene che comunque, così come indicato nella norma, andavano coinvolte le aziende locali che avevano i requisiti, attraverso una procedura negoziata ad evidenza pubblica qualora fossero state più di una”.
Ascoli servizi comunali (altro gestore dei rifiuti urbani presente nel territorio della Provincia di Ascoli Piceno) si trova nella stessa condizione di Cosmari, ovvero, se gli venisse affidata la gestione delle macerie nei territori delle province di Ascoli Piceno e Fermo, opererebbe in territori molto al di fuori del suo ambito di gestione dei RSU che si ricorda è limitato al solo comune di Ascoli Piceno. Si rammenta inoltre che è attiva una rete d'impresa tra Ascoli Servizi Comunali e la precedente ditta concessionaria.
Punto 5 “Se non ritiene che nei territori colpiti dal sisma, anche per sopperire, in parte, ai danni inferti al sistema economico produttivo vadano sempre e comunque coinvolte, le imprese locali pubbliche e/o private, nell'affidamento di servizi e/o appalti connessi con l'emergenza, nel rispetto di tutte le procedure imposte dalle normative vigenti in materia”.
L'individuazione del concessionario Cosmari è risultata opportuna nonché necessaria in quanto si tratta di un soggetto pubblico gestore della raccolta rifiuti urbani già incaricato della gestione delle macerie, che è in grado di organizzare e svolgere in tempi brevi la gestione della raccolta macerie nei territori delle province di Ascoli Piceno e Fermo, garantendo la continuità del servizio essenziale in relazione allo stato di emergenza che ancora permane e che allo stato attuale, in base ai dettami dello stesso articolo 28 è destinato a concludersi il 31 dicembre 2018.
Punto 6 “Se l'affidamento mediante estensione delle operazioni di raccolta delle macerie alla Società Cosmari, è da ritenersi temporaneo in attesa di individuare Società e/o imprese locali, operanti nelle Provincie di Ascoli Piceno e Fermo, oppure definitivo”.
È palese che un eventuale affidamento al gestore del servizio raccolta rifiuti urbani del Comune di Ascoli Piceno, considerati i tempi per organizzare e formare il personale adeguatamente, avrebbe portato ad una ripresa delle macerie con tempi non compatibili con il termine suddetto. Allo stato attuale l'articolo 28 prevede la conclusione al 31 dicembre 2018, e non ci sembra che la tempistica non consenta al momento una logica di temporaneità.
Punto 7 “Se la Società Cosmari, Azienda totalmente pubblica, e che gestisce un servizio in "housing providing", può legittimamente assumere altri servizi, per di più in ambito territoriale diverso”.
Si richiama quanto esplicitato in merito articolo 28 e norme derogatorie. Si esplicita inoltre che tale prassi amministrativa è consentita nonché già praticata per l'affidamento alla precedente ditta concessionaria, infine è stata oggetto di verifica legale anche da parte del C.d.A. Cosmari. Grazie

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Assessore, la tolgo da qualsiasi imbarazzo perché lei è la parte politica di questa vicenda, la risposta è stata probabilmente preparata in modo tecnico, e le devo dire che per me, per tutti i quesiti che ho posto, è totalmente insoddisfacente, perché qualcuno l’ha preparata, io rispetto tutti, ma ha pattinato moltissimo e quando si pattina c’è sempre il rischio di scivolare in alcuni punti. Quello che mi dispiace è che qui si è scivolati su tutto.
Parto dall’ultima domanda alla quale non mi ha risposto assolutamente, sul fatto che il Cosmari non è una azienda qualsiasi che può operare comunque sempre e dovunque, perché è una azienda che agisce in housing providing, ha capitale totalmente pubblico, che deve agire, salvo alcune situazioni particolarissime, nell’ambito affidato dai soci. Quindi in modo teorico non può andare a fare concorrenza in altri siti, in altri ambienti in cui c’è una concorrenza libera da parte delle imprese.
Questa è una azienda a totale capitale pubblico che agisce in housing providing, dopo che mi si dice che lo Statuto prevede che, ho seguito anche i lavori dell’Assemblea, qualora si vada ad operare al di fuori della propria territorialità, purché il fatturato non superi il 20% di quello globale, è un escamotage che non avrei voluto assolutamente vedere perché chi agisce in housing providing va a gabbare il libero mercato perché quello è un servizio che doveva essere affidato alle imprese del territorio.
Ne dico una a ragion veduta perché in Ascoli abbiamo la Cip che agisce in housing providing, lo stesso, i soci sono pubblici, quindi gli è stato affidato il servizio per la gestione integrata delle acque del nostro territorio, non può andare in un altro territorio perché lede la concorrenza degli altri.
Credo che chi abbia scritto l’ultimo punto debba rivedere un po’ tutta la normativa sull’housing providing, non si può liquidare in questo modo, approfondirò e mi riservo di continuare.
C’è un altro aspetto, liquidare il primo quesito dicendo: secondo noi lo si poteva fare. E’ vero, lo si poteva fare nel momento in cui veniva fatta una ricerca sul territorio, ma il responsabile non l’ha fatta perché sapeva che c’era un’azienda, ma io voglio capire se l’Azienda Ascoli servizi comunali è stata interessata da questo punto di vista, perché il D.L. n. 189, in modo molto semplice ed esplicito, al comma 6 dell’articolo 28 stabilisce che “sono operati - lascio perdere tutta la parte iniziale - a cura delle aziende che gestiscono il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani presso i territori interessati o dei Comuni territorialmente competenti o delle pubbliche amministrazioni a diverso titolo coinvolte”, quindi è vero che su questo territorio c'era un'azienda a diverso titolo coinvolta che operava soltanto su Ascoli, ma il Cosmari non ci opera per niente, il Cosmari sta in un’altra provincia, in un altro territorio.
Si sarebbe dovuto fare prima una ricerca su questo territorio, vedere se c'erano aziende interessate che avevano le qualità e le competenze, e ce le aveva tutte, ma non sto a difendere Ascoli Servizi, non è questo il mio compito, io guardo soltanto a quello che è successo, perché Ascoli Servizi e la precedente ditta concessionaria sono sullo stesso piano, sono due grandi aziende del territorio, quindi faccio un discorso di interesse generale, e come tali dovevano essere interessate.
Quindi quando mi si risponde dicendo che non occorreva fare un'indagine sul territorio per vedere se c'era un'impresa, perché il responsabile del procedimento sapeva benissimo che c'era l’Azienda Ascoli Servizi, questa è la ragione per dire che non avete risposto alla domanda. Se c'era doveva essere interpellata e, qualora non avesse avuto i requisiti, le competenze, oppure declinava l'invito dicendo: “Non mi interessa”, allora sì che si poteva passare ad un'altra ditta che lavorava in un territorio non competente, come il Cosmari. Secondo me c'è molto da dire su questo punto.
Andiamo all’aspetto Anac, qui c’è pure da dire una cosa molto importante, nella risposta che ha dato alla Regione, alla PF, ha preso atto e basta! Prendere atto non significa dire che l'atto è legittimo, ha preso atto ed ha detto: “Si riscontra la vostra nota meglio specificata in oggetto, acquisita al protocollo dell’Autorità al n. al n. 74172 in data 7 settembre 2018, per prendere atto di quanto rappresentato in merito alla necessità di estendere la vigente concessione del servizio gestione macerie a Cosmari Srl anche nel territorio della provincia di Ascoli Piceno e Fermo”, inoltre ha richiamato: “restano fermi i poteri di vigilanza, segnalazione, e sanzionatoria attribuita all'Anac”. Significa che nel momento in cui avete chiuso questo discorso, perché l’Anac non dà pareri preventivi di un certo tipo, dice: mandatemi il contratto, fatemi vedere tutte le procedure, non mandatemi solo il decreto del dirigente, dopodiché intervengo. Credo che in futuro l'Anac avrà qualcosa da dire su questo aspetto.
Le altre erano domande prettamente politiche ed io dico questo: “Dopo il danno che questi territori hanno avuto, un disastro, vogliamo evitare che subiscano anche delle beffe, togliendo risorse economiche alle imprese che lavorano in questi comuni per fare qualcosa in più?” C’erano tante imprese che potevano essere coinvolte per quanto riguarda i trasporti e quant'altro, mi auguro che il Cosmari possa adoperare la stessa organizzazione, possa affidarsi alla stessa organizzazione, ma non mi sembra. Quindi oltre al danno questo territorio subisce anche la beffa di vedere che un servizio, che poteva essere svolto da aziende locali, viene affidato ad altre.
Non è una risorsa di qualche centinaia di migliaia di euro, Assessore, si parla di circa 200 mila tonnellate, io li vedo tutti i giorni, c’è qualche Consigliere del territorio che si interessa di queste cose e può confermarlo, si tratta di un appalto di circa 10 milioni di euro e con questa cifra tanti piccoli padroncini, tante piccole aziende potevano essere soddisfatte.
C'è stata, possiamo dirlo, una défaillance politica da questo punto di vista, una mancata attenzione ai territori, considerato che si poteva dar loro un piccolo ristoro.
Chiudo dicendo che, ancora una cosa, tutto questo ambaradan è stato fatto velocemente, lo si legge nel decreto, allo scopo di garantire senza soluzione di continuità l'attività già esercitata dalla ditta precedente. Vogliamo vedere cosa è successo?
Lì è tutto fermo. È tutto fermo dal 17 ottobre, giorno in cui è stato rescisso il contratto con la società concessionaria, non è stato portato via un grammo di maceria, tenuto conto che l’avvio del procedimento è stato fatto a settembre con la lettera inviata all’Anac. Siamo fermi da tre mesi, mi si dice poi che questo è un affidamento temporale, che comunque si andrà al 31 dicembre 2018, ma a questa data cosa porteremo via? Ci sono 200 mila tonnellate da portare via. Cosa significa un affidamento al 31 dicembre?
Invito a rivedere questa procedura perché è stato fatto un pasticcio, non sono soddisfatto in merito ai punti di cui avevo chiesto una spiegazione, perché credo che si sia pattinato, adesso vanno di moda le piste di ghiaccio a Natale, e su questi punti c'è stato scivolone, quindi mi auguro che si torni su questo aspetto per rivedere tutta l'organizzazione che è stata messa in piedi.
Chiudo con un'altra notazione molto simpatica, leggo che i siti di stoccaggio saranno gli stessi, ed è giusto, anzi, sarebbe stato un disastro per le maestranze che lavorano in questo ambito, circa venticinque persone, che saranno riassunte da Cosmari per essere dedicate a tutto questo. Se i siti sono gli stessi, se gli operai sono gli stessi, cosa mancava? Qualcuno che li coordinasse! Sul territorio tra Ascoli e Fermo non c’era una azienda in grado di coordinare il tutto e di conoscere a menadito questi luoghi? Capisco e vedo che c’è stata una grande difficoltà perché i tecnici del Cosmari vanno girando per il territorio per capire quello che devono fare, perché non lo conoscono, è giusto anche questo.
Assessore, ripeto, io mi auguro che su questa vicenda ci si torni velocemente, perché non vorrei essere costretto a fare un'altra interrogazione che entri nello specifico di quello che sta succedendo in questi territori, anche addebitando, ovviamente, a questa disastrosa organizzazione, a questa decisione che è stata presa, i ritardi che si stanno accavallando a quelli che già esistono per la ricostruzione.

Interrogazione n. 678
ad iniziativa del Consigliere Micucci
“Contributo regionale manifestazione Popsophia”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 678 del Consigliere Micucci.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Mi sembra giusto partire, sennò la risposta sembra astratta ed asettica, dalle giuste riflessioni fatte dal Consigliere Micucci in merito all’interrogazione che dice: “Appurato che il Festival viene organizzato prevalentemente con risorse finanziarie del Comune di Civitanova Marche, lo stesso usufruisce di un contributo della Regione Marche di circa 20.000 euro, interroga il Presidente e la Giunta per sapere in quale modo sia stata garantita ai cittadini di Civitanova Marche, della Regione Marche ed ai turisti presenti nella città marchigiana l’opportunità di accedere alle serate dell'1 e del 28 luglio, organizzate entrambe al Lido Cluana di Civitanova Marche; se non reputano opportuno sollecitare gli organizzatori del Festival, che usufruiscono di contributi anche regionali, a trovare altre forme di assegnazione dei posti a sedere, in particolare quelli riservati alle autorità, in maniera tale che questi siano in percentuale limitata rispetto al totale dei posti disponibili e in maniera tale che il contributo assegnato dalla Regione Marche vada effettivamente a ricadere sui cittadini e sul turismo marchigiano”.
La risposta all’interrogazione n. 678/2018, del Consigliere Micucci, concernente: "Contributo regionale manifestazione Popsophia” è la seguente.
La manifestazione "Popsophia - Festival del contemporaneo" è stata sostenuta negli ultimi anni mediante contributi regionali concessi in esito alla emanazione annuale di bandi destinati a progetti di attività culturali di interesse regionale e locale, recanti criteri e modalità di concessione e la relativa disponibilità finanziaria.
Tali contributi ammontavano nel 2016 a euro 25.000 e nel 2017 a euro 15.000. Il bando 2018, emanato con decreto n. 123 del 7 giugno 2018, prevede la possibilità di presentare progetti biennali con un contributo massimo di euro 30.000 per tutto il biennio.
Nello specifico della interrogazione in oggetto, che fa riferimento al progetto presentato ai sensi del bando 2018, si forniscono le seguenti informazioni.
1) "In quale modo sia stata garantita ai cittadini di Civitanova Marche, della Regione Marche e ai turisti presenti nella città marchigiani l'opportunità di accedere alla serata dell'1 luglio e a quella successiva del 28 luglio, organizzate entrambe al Lido Cluana di Civitanova Marche":
Il progetto menziona solo la data dell’1 luglio 2018 per un evento da realizzare in tale location e non specifica le modalità di accesso del pubblico a tale azione di progetto. L'Ufficio provvederà comunque a chiedere al soggetto proponente precisazioni ad integrazione della descrizione del progetto e del relativo cronoprogramma visto anche che nel progetto è stata prevista solo una data e non anche quella del 28 luglio, quindi credo che se non l’hanno già chiesto lo chiederanno prima dell’eventuale finanziamento.
2) "Se non reputano opportuno sollecitare gli organizzatori del Festival, che usufruiscono di contributi anche regionali, a trovare altre forme di assegnazione dei posti a sedere, in particolare quelli riservati alle autorità, in maniera tale che il contributo assegnato dalla Regione Marche vada effettivamente a ricadere sui cittadini e sul turismo marchigiano".
L'Ufficio reputa senz'altro opportuno effettuare tale azione di verifica e monitoraggio della attuazione del progetto, richiedendo al soggetto proponente le necessarie motivazioni alla forma di assegnazione dei posti a sedere nelle azioni di progetto di che trattasi.
Come evidenziato dal Consigliere Micucci sembra che ci siano stati dei posti assegnati, quasi la metà, ad autorità o cittadini che nulla hanno a che fare con un percorso che possa valorizzare, come previsto dallo stesso progetto, il turismo, in particolar modo in quei periodi estivi.
Credo che questa interrogazione sarà seguita direttamente dall’ufficio e la richiesta che faremo agli organizzatori di questo evento, di questo Festival contemporaneo, sarà per capire come hanno utilizzato e come hanno gestito i nostri fondi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Vorrei sgombrare il campo nel senso che non voleva e non vuole essere un'interrogazione di falso populismo, in quanto nelle dovute forme reputo opportuno che ci siano dei posti riservati alle cosiddette Autorità, lo ritengo giusto sia per gli sponsor che per chi rappresenta la città ed è stato legittimamente eletto, ripeto, nelle forme dovute, e in situazioni assolutamente limitate.
Il problema è che qui, a mio modo di vedere, si è ampiamente andati oltre le dovute forme. Per chi non conosce la realtà del Lido Cluana di Civitanova è una piazza molto ristretta, limitata a destra e a sinistra da due costruzioni, con circa 400 posti a sedere, caso ha voluto che smontando l'ambaradan, prima di fare le pulizie, siano rimasti dei fogli per terra con i posti assegnati e la famosa “manina”, che non sta solo presso il Governo romano, ma anche a Civitanova, li ha forniti a qualche giornalista.
160 posti, numeri contati, su 400 avevano nome e cognome, era riportato dal giornale, quindi non svelo nulla di particolare, posso capire l'Assessore, ma premetto che tutti gli Assessori avevano doppi posti assegnati, le segreterie del Sindaco avevano 4 posti assegnati, per nominativi che non conosco c'erano 10 posti riservati, 9 posti riservati, amici dello staff 13 posti, questo elenco è solo la metà, dell'altra parte non mi è dato sapere.
Io non ho partecipato alla serata dell'1 luglio, ma in rappresentanza della Regione era stato delegato a partecipare alla serata del 28, mi sono messo tranquillamente in fila e quando ho visto che stava succedendo esattamente la stessa cosa di 20 giorni prima, mi sono messo dove c'erano posti in piccionaia, come si dice, non perché dovevo fare il bello, ma quello che era stato fatto mi sembrava una cosa folle.
Tra l’altro era una manifestazione che, non so per quali motivi, dava una sorta di punteggio agli insegnanti o agli avvocati che partecipavano, mi sembrava fuori luogo, però, ripeto, sono meccanismi che non conosco, quindi non ci metto bocca, ciò significa che anche questi soggetti accreditati avevano un posto riservato, quindi dei questi 400 posti rimanevano le briciole.
Ripeto, se la manifestazione era completamente a carico dell'amministrazione, pur criticandola ed avendo altri strumenti per criticare, uno poteva dire: “E' roba vostra, ve la vedete voi”, ma siccome è da diversi anni che viene dato il contributo alla manifestazione, nel 2018 la manifestazione è stata fatta a Civitanova, negli anni precedenti credo che abbia girovagato per altri comuni della Regione, mi sono chiesto a che titolo la Regione dava questi contributi per una cosa che se organizzata così rischiava di apparire più come privata che non come pubblica, per il ruolo nel quale è stata relegata la cittadinanza “normale”.
Ripeto, mi sono sentito di fare questa interrogazione non per apparire populista, perché credo che in alcuni determinati casi e in modalità limitate e opportune sia giusto che i rappresentanti eletti, che rappresentano la cittadinanza, assistano, che gli sponsor che finanziano in qualche modo assistano, ci mancherebbe altro, però se i posti sono limitati … Questa informazione divulgata dalla stampa non è stata smentita da nessuno, quindi do per scontato che sia realmente accaduta e senza volere in alcun modo dare giudizi sul tipo di manifestazione, chi evidentemente ha partecipato a quei bandi, li ha vinti ed aveva le caratteristiche, magari prossimamente, se già non lo si è fatto, valutare anche questi aspetti perché, ripeto, si rischia di sbragare, come si dice. Grazie.

Nomina

Designazione: elezione di un componente del Consiglio di amministrazione dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche
(articolo 7 dell’intesa allegata alla l.r. 25 novembre 2013, n. 40) - Voto limitato ad uno

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di un componente del Consiglio di amministrazione dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche. Voto limitato ad uno.
Ricordo che l’Assemblea legislativa nel votare ha preso atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I Commissione assembleare e dell’accertamento relativo alle cause di ineleggibilità ed inconferibilità dei candidati.
Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere Segretario Rapa effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione.

Votanti n. 23
Schede bianche n. 5
Schede nulle n. 4
Schede valide n. 14

Ha ricevuto voti:
Smacchia Mauro n. 14

Proclamo eletto componente del Consiglio di amministrazione dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche Smacchia Mauro.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

Mozione n. 375
ad iniziativa dei Consiglieri Volpini, Giancarli, Biancani, Giacinti
“Contraccettivi gratis nei consultori pubblici”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 375 dei Consiglieri Volpini, Giancarli, Biancani, Giacinti.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Volpini.

Fabrizio VOLPINI. Questa mozione, che ho firmato insieme ai Consiglieri Giancarli, Biancani e Giacinti, riguarda la possibilità di dispensare tutti i contraccettivi all'interno dei consultori familiari della nostra regione.
Esistono già delle Regioni, la prima è stata la Puglia nel 2008, poi se ne sono aggiunte altre, come il Piemonte, l'Emilia-Romagna e recentemente la Lombardia, dove si può distribuire all'interno dei consultori pubblici i metodi contraccettivi, tutti i metodi contraccettivi, dalle pillole anticoncezionali ai dispositivi intrauterini, a quelli sottocutanei, per determinate categorie, soprattutto per le giovani sotto i 26 anni, per le donne che hanno già avuto un'interruzione di gravidanza, per le donne disoccupate, oppure per quelle hanno perso il lavoro, che sono titolari dell'esenzione E02 (per disoccupazione).
La legge istitutiva dei consultori del 1975 e la legge n. 194/78, quella dell'interruzione di gravidanza e della procreazione responsabile, prevedevano la gratuità dei metodi contraccettivi, questo tema non è stato mai normato da parte dello Stato ed è stato lasciato alla singola iniziativa delle Regioni, alcune l'hanno fatto, altre no, addirittura alla singola iniziativa delle singole Asl, in alcuni casi, alla singola iniziativa dei singoli distretti e dei singoli consultori che, in base alla sensibilità ed alla disponibilità degli operatori che ci lavoravano, magari con la collaborazione dei direttori, riuscivano a dispensare gratuitamente i metodi contraccettivi.
Si chiede alla Regione Marche di mettersi al pari di altre Regioni su questa strada, perché la maternità, la genitorialità, la procreazione devono essere un atto responsabile e consapevole e la possibilità di decidere se avere o no una genitorialità è una libera scelta, non della donna ma della copia.
Chiaramente si parte da una situazione molto svantaggiata, l'Italia è tra le ultime nazioni europee per l'utilizzo della contraccezione ormonale, anche perché oggi ha un costo, l'applicazione di un dispositivo intrauterino di durata quinquennale, costa sui 200 euro, ci sono tipi diversi di pillole che possono costare dai 7 fino ai 20 euro a confezione, che dura un mese, fate il calcolo per 12 mesi, non tutte le persone possono avere le disponibilità, senza considerare i costi per l'applicazione, i costi dei ticket, tutto quello che comporta una sessualità consapevole e di conseguenza anche una maternità e una genitorialità consapevoli. Credo che votando questa mozione compiamo un atto di civiltà.

PRESIDEMTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Apprezzo anche l'enfasi con la quale il Consigliere Volpini, nonché Presidente della Commissione, apostrofa questa mozione come atto di civiltà. In realtà un'iniziativa abbastanza mite, che evidentemente sottintende qualche elemento di natura ideologica sulla quale da vecchio e giovane comunista quale sono stato, mi diventa un po' difficile da accettare, visto che questo farebbe parte di quella cultura liberale e liberista americana che tutto poteva essere meno che ..., qualche vecchio comunista si rivolterebbe nella tomba se sentisse ragionamenti di questo tipo.
Seriamente neanche tanto, forse Consigliere Volpini un'emergenza ce l'abbiamo e riguarda i consultori. Mi auguro che su questo si apra una seria discussione e che si tolgano i consultori pubblici dal pregiudizio che ne ha fatto una sorta di ghetto per l’applicazione della legge 194. I consultori sarebbero qualcosa di più nobile, qualche centro consultoriale è molto avanzato in questo senso e, come ha ricordato anche lei, dovrebbero occuparsi della coppia, della famiglia, si chiama consultorio familiare, non consultorio sessuale, dovrebbe essere qualcosa di più elevato rispetto a quello che purtroppo è stato o viene percepito in alcune situazioni.
I consultori hanno una grave emergenza che è quella della dimensione educativa alla quale non riescono più a dare risposte, quindi andrebbero sicuramente rafforzati, allargati, come ho detto molte volte, anche con il contributo del privato sociale, anzi questo, in verità, mi permetto di ricordarlo, è stato votato all'unanimità dal Consiglio regionale.
Un'altra cosa concerne la dimensione educativa e riguardo alla nascita, per carità, ognuno è libero di fare le scelte che preferisce, il nostro problema oggi non è tanto quello di limitarle, ma di incentivarle, forse nella distribuzione dei preservativi meccanici potremmo fare un buco con l'ago, diamo dei preservativi difettosi così qualche nascita in più ci scappa rispetto a quelle che abbiamo oggi, perché mancano in maniera decisiva, quindi io invertirei il tipo di timore.
Un'altra preoccupazione, che mi permetto di segnalare in Aula al Consigliere Talè, è quella della procreazione medicalmente assistita. Questa è la prima cosa seria che dico perché ho fatto già interrogazioni in proposito, siamo molto indietro, secondo me molto più indietro della contraccezione, perché la contraccezione alla fine uno se la deve pagare, ovviamente non so quali siano i costi, ma credo che non siano tanto elevati o così pesanti da non essere sopportati, ed un'ipotesi è quella di pagarli, invece la procreazione medicalmente assistita, il Consigliere Volpini lo sa, è una cosa un po' più complicata, non riusciamo neanche a farla fare fuori Regione, questo è quello che mi risulta, c’è un modello che l’Emilia-Romagna ha applicato, in cui la Regione interviene con una differenza sulla tariffa che viene applicata, che potrebbe essere in qualche maniera preso in considerazione anche da noi.
Ripeto, qui siamo molto indietro, questa si dovrebbe essere gratuita perché la legge lo prevede e potrebbe dare la possibilità a qualche donna, anche questa è una faccenda molto delicata, per alcuni aspetti anche invasiva, però c'è ed esiste per legge. Penso che su questo aspetto siamo un po’ carenti, in questo senso ho avuto varie segnalazioni, credo che la cosa dovrebbe essere presa in seria considerazione, cosa che mi sembra fino ad oggi non sia stata fatta.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Mi consenta un ringraziamento al collega Marconi che mi fa tornare giovane con la contrapposizione ideologica sul controllo delle nascite, su altri problemi, come il referendum sull'aborto, e con la stagione delle femministe “l'utero è mio lo gestisco io”.
In assenza di una educazione sessuale seria e organizzata, in presenza, come ha detto il Consigliere Marconi, di consultori che funzionano poco e male - in quelli che funzionano ci sono gli obiettori di coscienza e non c'è rispetto e ponderazione della laicità delle persone da qualunque estrazione politica vengano - io plaudo a questa iniziativa che si rivolge, Consigliere Marconi, soprattutto alle persone, alle donne in situazioni più fragili, sia psicologiche che economiche. Ovviamente questa assenza di educazione alla sessualità e ad una responsabile e consapevole genitorialità, fa sì che la politica sopperisca alla mancanza di informazione ed ai danni che questa può produrre.
Parlo ovviamente a titolo personale perché questa mozione e questa presa di posizione coinvolgono la libertà di coscienza che noi riconosciamo all'interno del Movimento, io voterò a favore di questa mozione e così mi rivolgo direttamente al Presidente della IV Commissione, al Consigliere Volpini, perché questa sia un primo passo in avanti, in corollario, per la nostra regione, che ne ha tanto bisogno, in favore delle donne e della maternità.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Condivido alcune riflessioni che sono state fatte e che hanno portato alla presentazione di questa mozione, nel senso che se fosse, e mi pare di capire che così non è, un modo per dire, da parte dei consultori e del sistema pubblico, prendetevi questi contraccettivi e non rompete le scatole, sarebbe svilente e sbagliata perché concordo con la riflessione del Consigliere Marconi, il ruolo dei consultori è altro.
Invece c'è una tendenza a ricondurre la legge 194 e il ruolo dei consultori ad una semplicemente e banale assistenza all'aborto, è anche questo, ma è molto di più.
Sul molto di più che non viene fatto spesso c'è una cappa di silenzio, mentre su quello che viene fatto, a volte male o a volte non in maniera sufficiente, ci sono grosse levate di scudi.
Credo che se vogliamo fare una cosa seria, almeno come Regione Marche, dovremmo riprendere, come abbiamo fatto in una seduta di Commissione qualche anno fa, la normativa e il ruolo dei consultori a 360 gradi.
Detto questo però non si può non tener conto della situazione oggettiva a cui ha fatto cenno il Presidente Volpini, come le vicende economiche, anche perché gli usi e i costumi della nostra società sono notevolmente cambiati rispetto anche non solo a quando eravate giovani voi, ma anche a quando ero giovane io. Una maggiore libertà di rapporti e di costumi.
Negli ultimi anni, da quello che è a mia conoscenza, si parla poco delle malattie che si trasmettono con i rapporti sessuali, dopo il boom dell'AIDS e della contromanovra, contro lo svilupparsi della AIDS e di altre malattie. Oggi i giovani, per fortuna, conoscono poco questa malattia, perché quando sono nati in qualche modo eravamo nel trend discendente, sono quindi meno coinvolti, ma il rischio è che piano piano torni ad rialzarsi il livello.
Indipendentemente dalle convinzioni che ognuno di noi può avere, credo che la salute dei cittadini, dei giovani e dei ragazzi, sia al di sopra di queste cose, penso che sia utile anche arrivare a distribuire dei contraccettivi, in maniera gratuita, laddove ci siano le richieste e le condizioni soprattutto per i giovani, ed altre situazioni che credo siano minori in termini di numero, ma parimenti importanti.
Ritengo che questa scelta opportuna vada fatta, ripeto, a mio modo di vedere, con consapevolezza, senza pensare, e questa è l'altra parte del nostro ruolo e soprattutto dei consultori, che attraverso questa distribuzione gratuita, ci laviamo la coscienza, perché si tenta di diminuire la diffusione di malattie o si limita questo aspetto, per cui il nostro ruolo è completo. Così non è, e ripeto, sono certo che l'intenzione dei proponenti della mozione non sia questa e sono altrettanto certo che gli operatori che lavorano all'interno dei consultori non hanno questo spirito ed è con questo spirito che mi appresto a votare favorevolmente la mozione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Velocissimamente per dire che voterò a favore di questa mozione. Credo che sia utile soprattutto prevenire le malattie a trasmissione sessuale che, dobbiamo ricordare, non sono scomparse, ancora persistono, soprattutto quando ci sono atteggiamenti che mettono in pericolo le persone, atteggiamenti che purtroppo sono più diffusi tra i giovani, forse perché sono meno informati o forse perché l'istinto giovanile li spinge a volte anche a rischiare.
Sono assolutamente favorevole a votare questa mozione, mi auguro che serva anche come riflessione per recuperare anche la funzione dei consultori, che fanno tante cose che non devo ricordare, ma quest'azione di consegna gratuita dei contraccettivi non si deve limitare solo alla consegna, ma anche all'informazione corretta su tutti i pericoli connessi alle malattie trasmissibili per via sessuale. Quindi voterò assolutamente a favore di questa mozione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Poche parole perché è stato già detto molto e quindi aggiungo veramente poco. Ovviamente il sostegno a questa mozione, credo che abbia ragione il Consigliere Maggi, non torniamo ad un'epoca assolutamente lontana, in cui le questioni legati all'educazione sessuale, ma anche al tema della salute su questi aspetti, vengono ideologizzate in un modo vecchio e sbagliato e direi oscurantista.
Fortunatamente il Paese è andato avanti e chi lo rappresenta non può essere portatore di battaglie di retroguardia, quindi la mozione credo che vada nel giusto senso.
Penso che sia utile, questo sì, che ci siano alcuni interventi in questo senso, all'interno dei contraccettivi valorizzare la diffusione dei preservativi, che ovviamente consentono la tutela della salute, oltre che di gravidanze non desiderate.
Questo aspetto è particolarmente importante oggi, nella giornata in cui abbiamo parlato alle scuole. Qualche settimana fa ho letto fa sul giornale che in questo periodo, in questi ultimi anni, è aumentato il numero dei giovani che fa sesso non protetto, probabilmente perché è calata l'attenzione mediatica, ricordo che una ventina d'anni fa c'erano le pubblicità progresso su questo tema che spesso andavano in onda nelle televisioni, per cui un ragazzo di 18/19 anni attraverso questo mezzo conosceva il problema, si chiedeva cosa fosse e cercava di trovare le soluzioni.
Oggi se ne parla di meno, c'è l'idea errata che alcune malattie sessualmente trasmissibili siano state debellate o siano meno pericolose che un tempo, ahimè i fatti di cronaca recentissima, anche nel nostro territorio, ci raccontano che così non è. E’ vero che rispetto agli anni ‘80 si può non morire di AIDS, perché la ricerca è andata avanti e perché ci sono nuovi farmaci, però sono malattie molto pericolose che vanno assolutamente evitate, quindi pieno sostegno a questa iniziativa e a tutte quelle che possono incentivare tutte le pratiche che portano la salute tra i giovani e i giovanissimi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.

Fabrizio VOLPINI. Intervengo per alcune brevissime riflessioni. Io sono fortunato perché abito in una città, Senigallia, dove il consultorio funziona, e funziona a 360 gradi, nel senso che non ci sono medici obiettori e quindi quando c'è da fare la certificazione la 194 funziona, però, come ho detto prima, i singoli distretti o i singoli consultori si comportano diversamente. Nel consultorio della mia città, i dispositivi intrauterini, piuttosto che i dispositivi sottocutanei nelle donne che magari hanno già effettuato un aborto, vengono dati gratuitamente.
Abbiamo delle ostetriche e una ginecologa che fanno corsi di formazione, di educazione sessuale nelle scuole, quindi diciamo che da questo punto di vista mi ritengo fortunato. Penso che i consultori dovrebbero tutti lavorare in questa maniera.
Ringrazio il Consigliere Micucci perché ha capito lo spirito con cui è stata presentata questa mozione, che chiaramente non è molto distante dalle considerazioni ha fatto il Consigliere Marconi, di natura, quelle sì, ideologiche e poco credibili. Io non so cosa abbia votato quando noi abbiamo fatto il referendum sulla legge 40, il famoso referendum boicottato, che era sulla procreazione assistita, io non so cosa abbia votato, ma presumo che non abbia dato una spinta a quel tipo di referendum per quel tipo di legge.
Lo spirito sotteso alla mozione riguarda le malattie e hanno fatto bene i Consiglieri intervenuti ad introdurre il concetto del preservativo in quanto contraccettivo, come viene chiamato dei tecnici, ad effetto barriera, non è soltanto un metodo contraccettivo per impedire una gravidanza indesiderata, ma anche per prevenire le malattie sessualmente trasmesse, ed è vero quello che ha detto il Consigliere Busilacchi, negli ultimi anni si è vista di nuovo risalire la curva delle infezioni da HIV, perché i giovani di oggi non sono informati sulla malattia, quindi non ne conoscono le implicazioni.
Con questa mozione si vuole introdurre anche questo tipo di problematica. Per cui niente di ideologico all'interno di quest’atto, ma uno strumento per poter fare dell'educazione sanitaria, della sessualità consapevole e anche della prevenzione nei confronti di malattie ancora temibili e pericolose nonostante i progressi della scienza, come l'AIDS.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 375. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 418
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Minardi, Celani, Carloni, Rapa
“Difesa della libertà di informazione quale strumento di democrazia”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 418 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Minardi, Celani, Carloni, Rapa. Apro la discussione.
Conosciamo tutti l’antefatto, la mozione condanna la campagna di aggressione nei confronti dei giornalisti e dell’informazione libera messa in atto da membri del Governo, nonché da esponenti di vertice delle forze politiche di maggioranza; esprime solidarietà agli operatori della comunicazione quali soggetti che assolvono il compito di garantire la libera informazione, promuovendo la conoscenza dei fatti a favore di tutti i cittadini; condivide e sostiene ogni altra iniziativa che verrà proposta a difesa dei principi più alti sanciti dalla Costituzione repubblicana a garanzia della libertà di informazione.
Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie, Presidente. Come saprà e come hanno visto i capigruppo, ho votato ed ho espresso il mio parere positivo affinché questa mozione venisse iscritta con urgenza all'ordine del giorno di questo Consiglio regionale.
Finalmente una mozione in difesa dell'articolo 21 della nostra Costituzione!
Bello e suggestivo il titolo "In difesa della libertà di informazione quale strumento di democrazia", indecenti però le firme, quelle di coloro che quando si è fatto scempio di questa libertà si sono girati dall'altra parte facendo finta di non sapere e di non vedere.
Non ricordo, illustri firmatari paladini della stampa libera, uno sdegno altrettanto deciso e appassionato quando Berlusconi denunciò l'uso criminoso della tv pubblica da parte di Enzo Biagi, Michele Santoro, Daniele Luttazzi e poi con l'editto bulgaro li cacciò via assieme a Freccero, che è tornò in Rai grazie al Movimento 5 Stelle, che lo elesse nel Consiglio di Amministrazione. E quando Renzi fece fuori i giornalisti a lui sgraditi non ho notizia di una vostra mozione di condanna, illustri firmatari paladini della stampa libera.
Vittime del Segretario Pd furono Nicola Porro in quota centrodestra, quindi non difendo solo quelli che mi sono vicini, la compagna di Salvini, Elisa Isoardi, il conduttore di Ballarò, Massimo Giannini reo di aver polemizzato con la politica di Renzi, Giletti, Bianca Berlinguer e Milena Gabanelli a cui è stato tolto Report, una trasmissione di servizio pubblico, che in campagna elettorale non è stata gradita.
Ci sono altri esempi, qualcuno patetico, ma sintomatico del modo con cui avete gestito il potere, uno di questi è la protesta del segretario Pd della Commissione di vigilanza RAI per la nomina di Andrea Scanzi del Fatto Quotidiano nella giuria, pensate un po’, del Festival di Sanremo, c’è stata una protesta del Consigliere PD all’interno della Commissione di vigilanza perché la giuria era composta anche da Andrea Scanzi.
Illustri firmatari paladini della stampa libera, non ho notizia di una vostra mozione di solidarietà con i giornalisti licenziati dopo la chiusura delle redazioni marchigiane del Messaggero. Mentre loro manifestavano per la perdita del posto di lavoro davanti all'Hotel Fortino Napoleonico di Portonovo, alcuni firmatari della mozione di oggi erano all'interno dell'albergo a festeggiare la nuova veste grafica del Corriere Adriatico con l'editore che aveva cacciato i giornalisti del Messaggero. Neanche due righe a sostegno di questi disgraziati che avevano riempito ogni giorno le pagine del giornale. Neanche una riga perché non si sa mai, mettersi contro le decisioni dell'editore può pregiudicare la visibilità e il presenzialismo che sembrano essere le strategie di punta di molti nostri politici e non solo nostri.
Illustri firmatari paladini della stampa libera, non ho notizia neppure di una vostra seppur accennata reazione di sdegno e riprovazione quando la vostra stampa libera chiamava la Sindaca della capitale d'Italia, eletta dal popolo, "oca del Campidoglio", o quando la paragonava alle olgettine di Berlusconi chiamandola con grande signorilità "patata bollente". La Raggi, per la vostra stampa libera, veniva etichettata come amante di Romeo e di altri e Di Battista non ha fatto altro che restituire l'appellativo a quei pennivendoli che hanno dipinto la Sindaca di Roma come una puttana. Ma io, ci tengo a dirlo, mi dissocio nettamente dalle affermazioni Di Battista che in un paragone azzardato e irriverente ha offeso una categoria benemerita di professioniste del mestiere più antico del mondo che svolgono la loro attività con grande serietà ed equilibrio, senza favorire o screditare nessuno dei loro clienti.
Per la verità Di Battista ha aggiunto "i giornalisti sono altra cosa", ma ormai non ci si meraviglia più se alcune parti delle dichiarazioni vengono estrapolate dal contesto per evidenziare solo quello che fa comodo e per costruire ad arte un attacco al Movimento che rischia di rimescolare le carte di un rapporto consolidato negli anni con la politica fatto di scambi, di favori e privilegi.
Non ce l'ho con i giornalisti che svolgono il loro lavoro. Eccoli lassù, altro che infimi sciacalli, agnelli sacrificali, testimoni di un rituale che di democratico ha solo la facciata, sfruttati e mal pagati che sono i primi ad essere sacrificati quando gli interessi dell'editore imprenditore prendono altre strade.
Io mi auguro che vi sia rimasta la capacità di provare almeno un briciolo di vergogna per la vostra ipocrisia. Un briciolo di vergogna per aver con questa mozione aggiunto oltraggio a quella libertà di pensiero e di stampa che nel nostro Paese è già abbastanza oltraggiata.
Con questa mozione voi non difendete questi principi di libertà, voi difendete solo il principio della convenienza ... la vostra!

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Fortunatamente il Capogruppo ha letto l'intervento, perché credo che in questa sua riflessione, manchi un passaggio, condanna tutto quello che è successo prima, ma non condanna quello che i suoi Viceministri hanno detto, hanno fatto e hanno dichiarato pubblicamente, perché qui, caro capogruppo Maggi, il senso della mozione è sì di condanna delle frasi e delle parole, ma è anche di condanna ad un modo di governare e di voler governare l'Italia, tappando la bocca all'editoria ed al giornalismo italiano. Io l’ho ascoltata con grande attenzione perché ancora una volta dimostra di difendere solo i suoi capi e di non essere oggettivo nell'intervento.
Condivido alcune valutazioni che lei ha fatto nella prima parte, non era giusto prima, non è giusto neanche oggi, questo è mancato nel suo intervento.
Credo che, al di là della difesa a oltranza da parte del partito del Movimento 5 Stelle regionale dei propri capi, sarebbe stato più giusto riconoscere che quello che hanno dichiarato è comunque un grave danno, è un grave danno al sistema dell'editoria. E’ stato un grave danno prima e lo è oggi, caro capogruppo Maggi.
E' chiaro che oggi chi governa non può assumere l'atteggiamento che lei ritiene abbiano avuto quelli di prima, perché questo dimostra anche una grande incoerenza in quello che ogni volta sento dall'attuale capogruppo Maggi quando cerca di difendere la stampa locale e poi cade subito in contraddizione, ritenendo che la stampa locale sia bloccata o altro.
Consiglio al capogruppo Maggi di essere più onesto, non politicamente ma intellettualmente nei suoi interventi, di riconoscere che queste dichiarazioni che hanno fatto ..., senza poi, capogruppo Maggi, parlare di quello che accade sui social e guardi noi lo possiamo dire perché siamo un partito, un movimento civico che non ha nulla a che fare con tutto quello che sta accadendo, ma vediamo che sui social la sua parte politica, o esponenti, o sostenitori della sua parte politica, utilizza i social in maniera scandalosa e sfacciata, e mi fermo qui, capogruppo Maggi.
Ho preso la parola per dire che questo suo intervento avrebbe avuto una dignità politica se avesse condannato, come ha fatto prima, anche quello che i suoi capi hanno detto oggi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Sono rimasto molto colpito dall'intervento del Consigliere Maggi che, nonostante la distanza politica, reputo solitamente una persona intellettualmente onesta, non tra le più faziose del suo partito, oggi invece lo è stato e me ne dispiace.
Ha fatto un intervento ..., io non faccio più parte del Partito Democratico però c'è un blog, c'è un hashtag “e allora il PD?” Ogni cosa che succede e allora? Lei ha fatto l'intervento da “e allora il PD”, invece che affrontare qualsiasi problema si guarda agli errori del passato per scansarli.
Io invece in pochi minuti vorrei dimostrare come la classe dirigente nazionale, che lei qui ahimè difende anche al di sopra di ogni decenza, sia peggiore di quella precedente.
Il primo aspetto, probabilmente è vero che il potere teme la stampa, ed è probabilmente vero che anche nel passato altri Ministri, altri Presidenti del Consiglio di varie parti politiche, hanno temuto la stampa e in alcuni casi hanno cercato di ostacolare alcuni giornalisti scomodi. E' vero, ma se questo è vero per il passato, allora voi siete come gli altri, non siete migliori degli altri, non siete una classe dirigente diversa dalle altre ed il tratto fondamentale che vi contraddistingue, che non è certo la competenza, che non è certo una linea politica chiara, che non è certo la chiarezza, è l'essere diversi dagli altri, decade completamente.
Secondo aspetto, l'attacco che oggi viene fatto alla stampa è peggiore del passato, non solamente perché, ahimè, oggi è stato sdoganato dalla classe dirigente attuale, ma non solo direi a livello sociale, un gergo, una volgarità, che non apparteneva al passato, anche la forma vuole la sua parte.
Abbiamo assistito tutti, addirittura in diretta streaming, ad una cosa orrenda in cui quell'ex partecipante del Grande Fratello, di cui non ricordo nemmeno il nome, ed oggi è uno dei vostri massimi esperti, Rocco Casalino, nel mandare un messaggio a Mentana, ha fatto la diretta streaming, dicendo: “Ecco, guardate adesso cosa faccio dire ai giornalisti” lo ha fatto qualche settimana fa, ridicolizzando la figura del giornalista e dimostrando l'arroganza del potere che voi avete senza avere le fisique du role Consigliere Maggi, perché non avete le fisique du role di persone di potere, ne avete solo l'arroganza, una arroganza vuota.
Noi stiamo vivendo una fase, una week era della politica, un'epoca debole in cui de parvenu delle persone completamente improvvisate hanno preso il potere, provano a tenerselo stretto, perché sanno che è un tram che non passerà più. Qualche giorno fa c'era sulla stampa un articolo in cui si diceva che i Ministri e i Parlamentari di oggi sono la vendetta di coloro che andavano male a scuola, non so se è un'affermazione o un articolo un po' troppo snob, ma a me non interessa essere politicamente scorretto, ma trovo che sia incredibilmente vero.
Oggi abbiamo dei somari che fanno i primi della classe, senza poterselo permettere e come fanno? Alzando la voce, perché non possono mostrare la loro incompetenza, mostrano solamente la loro arroganza, lo fanno con i giornalisti, ma non vinceranno questa battaglia, perché anche grazie alle nuove tecnologie una stampa libera ci sarà sempre.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Non potevo non intervenire perché che in questo Paese non c'è la libertà di stampa, lo vedo tutti i giorni, quando mando i comunicati stampa quasi nessun giornale li pubblica e quando sono firmati dal Movimento 5 Stelle su venti giornali sono pubblicati solo da uno o due e quasi tutti on line.
Non lo dico io che non c’è libertà di stampa in questo Paese, è così da trent'anni, l'informazione in trent'anni è stata in mano prima alla destra e poi alla sinistra e viceversa, e ce l'hanno ancora sotto controllo, perché ci sono editori non puri, il 90% dei giornali, questi non sono dati che do io, sono in un modo o nell’altro controllati dalla destra o dalla sinistra. Quindi noi che siamo arrivati per ultimi e non abbiamo nessun giornale che scrive o dice le cose obiettivamente.
Non c'è libertà di stampa in questo Paese lo dicono due importanti istituzioni, una si chiama Freedom House, che è finanziata dal Governo degli Stati Uniti, ci dà al 52° posto nella classifica mondiale, l'altra è Reporters sans frontières che è accreditata dall'Unesco e dal Consiglio d'Europa, noi siamo al 46° posto su 180 Paesi.
Certo, è vero, c'è il fatto che la libertà di stampa non c'è perché gli editori non sono puri e sono assoggettati, dalla destra in modo e dalla sinistra in un altro, ai poteri forti, ma in Italia ci sono anche giornalisti che vivono sotto scorta per il problema delle minacce di morte ricevute dalla mafia, della 'ndrangheta, della sacra corona unita. Quindi non siamo al 46° posto solo per il fatto che c'è il conflitto di interesse ed ognuno pensa al proprio giardino.
Sono rimasto basito nel vedere che al 10° posto c’è il Costarica, 30 posti sopra noi, al 23° posto il Ghana, al 26° posto la Namibia, al 29° posto Capo Verde, non so nemmeno dove si trovi. Noi siamo al 46° posto, Capo Verde al 29°, la Giamaica al 6°. Ma di cosa stiamo parlando? Di cosa vogliamo parlare? Vogliamo parlare di Berlusconi che diceva che il diritto di stampa non è un diritto assoluto? Oppure vogliamo parlare di Renzi che consegnò ai giornali, alla Leopolda, la lista nera dei giornalisti. Di cosa vogliamo parlare? Di che parliamo?
Voi fate una mozione come questa che non ha credibilità, e Fedro, che ero uno scrittore greco antico, diceva che un bugiardo non verrà creduto anche quando dice la verità, quindi voi non avete credibilità perché nella storia avete sempre mentito, parlo sia destra che della sinistra, avete mentito ai cittadini, al popolo, quindi di cosa volete parlare?
Questa mozione non ha nessun senso, nessun valore, né istituzionale, né politico, non ha valore perché voi non siete credibili, magari abbiamo sbagliato non dico che noi siamo Dio ed azzecchiamo tutto, ma voi avete governato per trent'anni e avete fatto il peggio del peggio e volete insegnare a noi che cosa? A farci la morale?
Stiamo preparando una legge che prevede che i proprietari dei giornali devono essere degli editori puri, che non abbiano conflitti di interesse, né con l'industria, con i poteri forti, né con altro. Questo è un Paese civile! Succede in tutto il mondo. Questo è quello che noi vogliamo, speriamo di riuscire a farlo, poi vedremo se nella classifica di Reporters sans frontières l'Italia salirà dal 46° posto sopra a Capo Verde che è al 29°. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Grazie all'Ufficio di Presidenza che ci fa discutere di questi importantissimi problemi della comunità marchigiana, dei problemi del nostro territorio. Grazie Presidente e grazie a tutto l’Ufficio di Presidenza, anche ieri la Caritas, non la Lega o il Movimento 5 Stelle, ha detto cosa sta accadendo (a numeri) nella regione Marche. Grazie per questa cosa che è molto importante e noi su questo problema siamo perfettamente d'accordo.
Credo che l'Ufficio di Presidenza, proprio considerando la mia introduzione, avesse altri argomenti di cui farci discutere questa mattina, a meno che essendo stato sostanzialmente sempre dello stesso colore negli ultimi anni, nell'ultimo decennio, sia più attento a quello che succede nel mondo della stampa, per una stampa libera.
Quando sono stati cacciati decine di giornalisti, che film avete visto? Dov’erano le mozioni sulle decine di giornalisti cacciati e senza lavoro? Lei Assessore non è il Vangelo, lei è una modesta, umile, persona come Zaffiri, però nella storia di Zaffiri nessuno ha cacciato giornalisti, mentre nella storia del suo partito …, rifletta, questo glielo dico con tutto il cuore.
L'Ufficio di Presidenza, molto solerte in questa circostanza, credo che abbia fatto l'ennesimo scivolone, perché ancora non c'è nessun provvedimento e se c'è una riforma che riguarda l'informazione credo che sia giusta, almeno c'è qualcuno che difende i 10 giornalisti cacciati. La cosa inaccettabile, secondo me, per quanto riguarda la mia cultura e la mia storia, e che dà fastidio è che un partito si accorge di determinate cose mentre prima non si era accorto di niente. Questa è la cosa che dà fastidio! Prima andava tutto bene? Sono stati cacciati dei giornalisti e tutto andava bene perché non facevano riferimento ad una determinata area politica? E’ questa la democrazia?
Questa democrazia il Consigliere Zaffiri e la Lega non l’accettano, questa è la differenza che c'è tra noi e probabilmente voi. Questo è il problema di fondo.
Credo che questa mozione vada respinta al mittente, non ci interessa, ci interessa una libera stampa, un libero giornalismo, ci interessa soprattutto difendere le persone che sono libere di poter scrivere. Personalmente, sa Presidente che ne posso parlare ad alta voce, ritengo che nemmeno la rassegna stampa venga fatta bene qui dentro, non per i lavoratori, ho già affrontato questo problema, i lavoratori non c'entrano niente se determinati articoli, purtroppo, scappano sempre. Chissà perché? Questa è la domanda! Non per i lavoratori, anche voi poi siete bravi a dire: “Ma i lavoratori, stia attento”, ma quali lavoratori? Cosa c’entrano i lavoratori poveracci, che bisogna pure regolarizzare dando loro le competenze economiche che gli spettano, ma che film avete visto? Questo è il problema di fondo.
Penso che questa cosa sia un boomerang per chi l'ha presentata. I marchigiani non hanno bisogno di queste discussioni, hanno bisogno che vengano affrontati e risolti i problemi del territorio, queste sono le cose importanti, altro che queste discussioni che non portano da nessuna parte.
Certo, c'è un cambiamento di Governo e di modo di governare, qualche Consigliere intervenuto questa mattina l’ha detto, anche nel cercare di risolvere i problemi di questo Paese, perché c'è un'impostazione politica ed un modello di società e di Paese diverso rispetto a quello che abbiamo visto fino ad oggi. Questo è vero e ne sono convinto e le azioni fatte fino ad oggi vanno in questo senso. La destra deve fare la sinistra, e questo è un dato di fatto, cari compagni del Partito Democratico, questi sono i problemi da affrontare, non le cose di cui stiamo discutendo.
Credo che questa cosa sia inutile e la nostra solidarietà va a tutti i lavoratori della stampa, che hanno avuto dei problemi, che hanno avuto delle difficoltà. Tutto il nostro sostegno va agli attuali lavoratori di questo settore, perché credo che alla fine riusciremo a cambiare l'editoria, nel senso generale della parola, che è più ampia rispetto alla battuta estemporanea della libertà di stampa.
Quale libertà di stampa viene messa in discussione? Quale film avete visto? Più libertà di quella che c'è oggi? E’ un paradosso!
Credo che la mozione presentata dall’Ufficio di Presidenza sia strumentale, inopportuna e inadeguata rispetto ai problemi di questo territorio, poteva presentare un'altra cosa che interessasse veramente i marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Siamo tutti additati, caro Presidente, di aver fatto una cosa oscena, non lo pensavo quando l’ho firmata, pensavo di fare una cosa giusta, e non lo penso, lo ribadisco, in questo momento.
Al Consigliere Zaffiri, ho visto un film brutto simile alla “Fuga del cavallo morto”, cioè qualcosa di inventato, non ho visto la “Fuga del cavallo morto”, ho visto un film reale, un film serio, un film che purtroppo vediamo tutti i giorni e quanto è esploso con le dichiarazioni di Di Maio e di Di Battista, altro non è che il frutto di un degrado che in questi ultimi mesi c'è stato nella comunicazione istituzionale, nei rapporti con la comunicazione istituzionale.
Negli anni scorsi, anche nei momenti più brutti che abbiamo avuto con l'Europa, parlo del 2011, del 2013, quando ad esempio ci fu la caduta del Governo Berlusconi, l'attacco dei mercati, lo spread e altro, non ho mai sentito un membro del Governo dell'allora centrodestra, oppure dell'opposizione di centrosinistra, rivolgersi con tali frasi, con tali epiteti nei confronti degli organi istituzionali, al Presidente della Commissione europea, al Presidente di un Governo straniero, non l’ho mai sentito.
In questo momento dobbiamo in qualche modo mostrare i muscoli e far vedere che nella debolezza siamo forti, quindi ci si rivolge con certe espressioni ai Capi di Stato che non la pensano come noi, oppure ai membri del Parlamento europeo, del tipo: “Ma andatevi a prendere un caffè!” Mai vista una cosa del genere.
Ieri sera, se qualcuno di voi è rimasto in piedi per vedere la trasmissione “Linea notte” su Rai 3, si è dibattuto di questo linguaggio, c'era un giornalista, un attore, un po’ tutto il mondo dell'informazione, che ha deprecato quanto sta succedendo in questo momento.
Qui non parliamo della libertà di stampa, che non è in discussione, qui trattiamo il modo con cui ci si rapporta con la stampa e con chi fa una legittima informazione, che può essere anche di parte, dobbiamo accettarlo, ma anche noi siamo di parte qui e se c'è una stampa di parte va accettata. Prima c'erano gli organi di partito e li abbiamo accettati, c'era una lottizzazione della Rai, la rete 2 era del Partito Socialista, era di Craxi, la rete 1 era democristiana, la rete 3 era del PCI, l’abbiamo accettato, ma non abbiamo mandato a quel paese chi su Raitre denigrava i democristiani o chi su Raidue denigrava i Comunisti.
Sono 20 anni che faccio politica, quando facevo il Sindaco me ne hanno dette di tutti i colori alcuni giornali vicini alla sinistra, ho reagito con i fatti, con le delibere, con i progetti e altro. Solo così li puoi smontare, qui ci sono tanti amministratori ed ex amministratori, non possiamo scendere a certi livelli, tra l'altro c'è un altro aspetto, la stampa ha in mano una penna che fa molto più male di un fucile, se non capiamo questo, dove andiamo?
Lasciamo che la stampa possa dire la sua purché non ci sia dolo, è tutto qui il problema, poi che i giornalisti possano non soltanto rappresentare una situazione ma metterci anche del loro è giusto, altrimenti io vedo una fotografia e non mi occorre il giornale, non occorre la discussione on line. Faccio una fotografia e vedo quello che è successo e faccio le mie considerazioni. Io voglio che intorno alla notizia vengano fatte alcune riflessioni, per capire qual è la riflessione migliore ci sono, fortunatamente, diversi giornali, diverse testate. Ci sono anche editori impuri, vanno bene pure quelli, perché difendono una certa categoria, difendono una certa associazione, difendono un'organizzazione, quindi vedo come quella organizzazione la pensa. Oggi non ha senso essere editori puri, l’editore puro è un'idea che sta soltanto nei nostri sogni. Per cui ribadisco che ho firmato in modo cosciente questa mozione, per fare una riflessione di questo tipo.
La solidarietà ai giornalisti quando sono stati licenziati l'abbiamo sempre data, ricordo quando si è chiusa, ad esempio, l'Unità, ed io appartengo alla politica opposta, tutti abbiamo fatto delle considerazioni, anche la mia parte politica, come quando si ridimensionò il discorso di Panorama o dell'Espresso, Anche se gli editori erano delle persone fortemente politicizzate, abbiamo dato solidarietà ai lavoratori, come a tutti gli altri.
Qui il discorso è diverso, non è soltanto il lavoro, non è soltanto il posto di lavoro, qui si parla della qualità del lavoro e della qualità delle idee che queste persone possono mettere in campo.
Ho firmato questa mozione con molta attenzione, anzi ho dato mandato al Presidente di metterla giù dicendo che l’avrei letta dopo. Mi ritrovo tutto su questa mozione, poi piaccia o non piaccia ognuno di noi ha un rapporto con la stampa e lo accetti, ma non è pensabile di sottoporla alle nostre desiderate.
C’è un giornale ancora in voga, vicino ad un partito che adesso sta al Governo, che da anni apostrofa il Presidente Berlusconi con titoli infami: “Il ritorno del caimano”, addirittura non mette nemmeno il nome Berlusconi per esteso, ma solo “B.” lo odia al punto tale che nemmeno il nome ci mette quando fa i titoli. Allora di cosa parliamo? Questa è la comunicazione istituzionale di un partito? Non credo che “Il fatto quotidiano” possa ascriversi non so a quale partito se non a quello vostro, Consigliere Maggi. Non prende i finanziamenti pubblici, quindi per attirare l’attenzione e vendere qualche copia in più deve fare scandalo, non prende i finanziamenti pubblici, ma prende quelli della gente accattivandosela e provocando odi personali. Non mi sembra un comportamento corretto!
Quando è stato mandato via Enzo Biagi si è trattato di un discorso politico, non personale, da decenni ci sono esempi nella Rai, la mitica lottizzazione, nessuno si è scandalizzato perché era in nome di una pluralità dell'informazione che rappresentava la destra, il centro, la sinistra, addirittura l'estrema sinistra, per certi versi all'inizio a Rai3 c’erano giornalisti di estrema sinistra, nessuno si è scandalizzato, c'era una pluralità di informazione, ciascuno poi traeva le sue conclusioni.
Oggi invece si è superato qualsiasi limite, per cui sono fermamente convinto che una riflessione di questo tipo questo Consiglio doveva farla, quindi non abbiamo perso tempo perché l'Ufficio di Presidenza ha portato all'attenzione di questa Assemblea anche tematiche molto importanti, ad esempio, il discorso della ricostruzione e dell'ipotesi di ripartenza, attraverso quelli che abbiamo chiamato i sentieri della rinascita dell'Appennino, l'abbiamo fatto noi! Il progetto è partito dall’Ufficio di Presidenza, l'abbiamo portato in Consiglio e poi la Giunta ha proseguito il lavoro, tematiche fondamentali.
Credo che noi abbiamo anche questo compito ogni tanto, distrarci per parlare di temi che incidono nella vita civile, sociale e nella libertà di ciascuno di noi, non quella libertà …, ma libertà di pensare e di dire quello che uno può senza essere additato, apostrofato in questo modo, come è successo a quei giornalisti a cui va la mia solidarietà e la solidarietà del Partito che rappresento e che mi onoro di rappresentare, Forza Italia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Vedo che gli interventi sono tanti e credo che il Consiglio regionale finirà sostanzialmente qui, non poteva essere diversamente dato l'argomento che accende gli animi.
In realtà non sono ancora riuscito a scaldarmi, non ad accendermi, perché rispetto a tutto quello che stiamo dicendo e alle sue conseguenze, noto che nella recente storia è successo normalmente il contrario, quanto più una persona è stata oggetto di attacchi da parte della stampa, tanto più, soprattutto se era un personaggio politico in Italia, che è un Paese strano, ha ottenuto grandiosi risultati.
Ricordo che dal 1994 al 2001 il Presidente Silvio Berlusconi è stato oggetto di una tenace e giornaliera campagna di denigrazione, di attacco, su tutti i versanti anche quando stava in minoranza, e nel 2001 il centrodestra ha trionfato raggiungendo quasi il 50%, ma vince per questo? Vince perché la sinistra, il centrosinistra al potere non ha funzionato? Vince perché l’oppositore era il buon Rutelli che poverino più di quello …, non so se erano questi i motivi, sta di fatto che è andata così.
Il Movimento 5 Stelle, storia molto più recente, è stato completamente assente dal sistema mediatico su suggerimento, anzi su disposizione di Grillo per tanti anni, almeno fino al 2013, quando ottenne il 25% anzi, secondo quello che ricordo, Grillo consigliava anche che il Movimento 5 Stelle non entrasse in nessun livello di Governo, dal Parlamento in giù, che non entrasse nelle Regioni e c’è stato un grosso dibattito al loro interno che poi li ha portati a presentarsi da soli quasi dappertutto.
Caro Consigliere Maggi, dal 2013 al 2018, il Movimento 5 Stelle aumenta di 7 punti, qualcosa in più, certo, significativo, ma il botto grosso l’ha fatto quando non stava sotto i riflettori. Adesso tutti i sondaggi lo danno in calo e non c'è mai stato un momento come questo in cui non abbiamo Di Maio, qualche volta Fico, qualche volta altri rappresentanti, perennemente sulla televisione, li vediamo tutti i giorni.
Non so se questa è corrispondenza e non c’entra niente con il problema della libertà di stampa perché, signori, parliamo di cose serie.
Sula libertà di stampa sposo il Consigliere Giorgini in tante cose che ha detto, sposo figurativamente, perché ha detto cose serie relativamente alla libertà di stampa che non c’è da 30 anni. In realtà in Italia da un punto di vista formale la libertà di stampa c’è sempre stata, ma che ci sia stata una libertà della stampa, è una cosa diversa. La libertà di stampa è quella che la Costituzione garantisce e l’Italia è un Paese dove si stampa una infinità di giornali, abbiamo migliaia di radio locali, televisioni, adesso on line hai tutti i giornali che vuoi, ma la libertà della stampa non c’è dal 1861, da quando è nata l’unità d’Italia.
Chi poteva dissentire rispetto al potere dei piemontesi nel 1864/65? C'era chi dissentiva, ma stava in galera, c’era chi dissentiva nel sud, hanno dissentito in tanti, circa 70/80 mila persone sono state massacrate nel sud Italia perché dissentivano dai piemontesi, quindi questa cosa è continuata sempre, poi il dopoguerra ha visto una situazione in cui - nel periodo fascista era ovvio che fosse così, lì non c’era neanche la libertà di stampa - c’era formalmente la libertà di stampa, ma nella realtà non c’era perché i Prefetti controllavano tutto. Nel periodo paradossalmente più fazioso della storia repubblicana, cioè quello dell'immediato dopoguerra, c’è stata più libertà, perché ognuno per parte sua diceva quello che pensava e tu sapevi che se leggevi l’Unità la leggevi con la faziosità dei comunisti, se leggevo l’Avanti con la faziosità dei socialisti, se leggevi Il Popolo con la faziosità dei democristiani, ma era la fazione che diceva la sua e contrapponeva la tesi agli altri, poi alla fine il popolo, che dalle opinioni passava ai voti, esprimeva il proprio giudizio.
Questo non lo metterei in conto come un dato preoccupante, il dato che metto in conto come preoccupante degli ultimi anni, e che la mozione in qualche maniera intercetta scatenando le naturali ire di chi si sente attaccato e di chi, invece, è stato attaccato, è quello della violenza delle menzogne. Voglio dire che un po' di bugie si possono dire, è normale, ma che la stampa degli ultimi anni sia stata decisamente menzognera oltre che faziosa è evidente, una certa parte della stampa. Parlo soprattutto di quelle che dovrebbero essere le indagini di settore, le indagini che guardano ai problemi, soprattutto quello che non hanno detto. Per esempio, adesso è evidente che Berlusconi, ovviamente per sopravvivere e fa bene per quello che mi riguarda, ha dato l’ordine ai suoi giornali e in modo particolare a “Striscia la Notizia” ed alle “Iene” di massacrare il Movimento 5 Stelle. Consigliere Maggi non è difficile, perché entrando sugli argomenti gli vanno addosso come un rullo compressore, l'hanno fatto con Di Maio sulla faccenda dei condoni, l’ultima l’hanno fatta sulla TAV, sull’Ilva, dove si è addirittura ventilata la possibilità, non so se è già diventata legge, dell’immunità penale, è chiaro che questi sono strumenti ordinari.
Meravigliarsi di questo è sciocco. Pensate alle grandi democrazie formali, per me molto poco sostanziali, avete capito che non ho una grande passione per gli Stati Uniti d’America, dove si massacrano in maniera indecente. Chi viene svantaggiato rispetto a questo? Certo, il povero popolo! Penso alla povera mamma di 83 anni che legge la notizia, e non so cosa leggerà oggi, che Salvini farà venire con l’aereo immigrati selezionati, e sta serena perché per lei gli immigrati dovrebbero entrare a go go nel nostro Paese, quindi legge quello, ma questa cosa può essere vera? No, però, quello che viene rappresentato poi diventa quello che la gente percepisce e oggi abbiamo questa realtà.
Prima il Consigliere Celani ha detto una cosa di grandissimo consenso: “Io ero abituato – e mi ritrovo con la sua posizione – a rispondere non con le polemiche, ma con i fatti”. Anch’io ho fatto l’amministratore per 20 anni e me ne hanno dette di tutti i colori, a Recanati abbiamo una radio che tutti i giorni, lo sa bene l’Assessore Pieroni perché adesso è sbarcata pure a Loreto, ci martella su tutto, a me non ha mai dato fastidio, se c’era un argomento, andavo lì e lo spiegavo, poi potevano avere l’opinione che volevano, ma era il naturale scontro, alla fine ho sempre prevalso, anzi, ripeto, più sono stato attaccato più voti ho preso.
In questo senso abbiamo spostato l'asse dalla polemica, dall'attacco pur ragionevole, all'aperta menzogna che fa entrare dentro la testa della gente non i dati ma la percezione dei dati.
Non c'è stato un periodo a più bassa delinquenza come questo, è un dato di fatto; non c’è stato un periodo dopo i provvedimenti Minniti, dopo le urla di Salvini che a qualcosa sono servite, a minor ingresso di profughi, non di immigrati che ai tempi del centro destra ne entravano 200/300 mila l’anno, i profughi mai, eppure se senti la gente c’è l’invasione, perché magari Salvini qualche volta dice: “Abbiamo l’invasione da Malta”, Malta ci manda 100 persone e usa come espressione “l’invasione”, 100 persone da Malta è l'invasione, 100 persone le può ricevere Sefro, anzi sarebbero tutti contenti perché riempiono qualche casa, non credo ci siano problemi nel ricevere 100 persone, ma quella viene percepita come invasione.
E’ chiaro che è tutto strumentale a chi in qualche maniera vuole avvantaggiarsi di questo dato, ma è anche evidente che nonostante, e rovescio l'argomento, un'esposizione mediatica - penso a Forza Italia, che dura da sempre - Forza Italia è al 14%, penso al PD che sta al 18, quindi non sono questi i dati che fanno la differenza rispetto alla realtà, la differenza rispetto alla realtà la fa questa onestà che purtroppo non c’è e che va richiamata e direi, Presidente Mastrovincenzo, non semplicemente su questo fatto, che potrebbe essere emblematico e sul quale attirare l'attenzione, ma sulla normalità, cominciando da noi.
Il Consigliere Giorgini ha detto: “Mando i comunicati e non li pubblica nessuno”, Consigliere Giorgini è un’esperienza comune a tutti! Pensate che sulla questione profilattici domani ci sarà qualche giornale nelle Marche che dirà una cosa diversa da quella che i 19 hanno votato? Io non ho partecipato al voto, ho espresso un’opinione leggermente diversa, ho messo l’accento su qualche altra cosa, ma ci sarà una contrapposizione di opinioni su questo? Non c’è spazio, lo capisco pure, nel pastone del Consiglio di riferire un argomento di cui ha parlato il Consigliere Marconi, quindi non ci sarà, perché tanto anche qui il politicamente corretto fa dire le cose che normalmente vogliamo sentire, che vogliamo vengano dette, padroni o non padroni, è diventato un costume, è questa la cosa peggiore.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Proverò a dire quella che è stata la mia esperienza su questo tema, come si è evoluta l’idea dentro di me su questa tematica.
Parto dal 2005, quando ho iniziato ad avvicinarmi e a innamorarmi del Movimento 5 Stelle e leggevo nel blog di Grillo la critica ai finanziamenti per i giornali, ed io che sono sempre stato per la libertà di stampa e la difesa della pluralità dell'informazione, dico la verità, ho iniziato un può anche a condividere queste idee, perché a quel tempo, parliamo del 2005, oramai sono passati 13 anni, venivamo da un'informazione in cui c'erano i giornali di partito, quelli strutturali al partito, che ricevevano finanziamenti e vendevano copie solo ed esclusivamente per quei finanziamenti.
Questa idea, che ancora potrebbe essere valida, però poi è degenerata, è degenerata all'interno del Movimento 5 Stelle e anche di altre forze politiche - non voglio parlare del Movimento 5 Stelle sennò dicono sempre che ne parlo - - in maniera pesante, negativa e quando è, passato l’innamoramento mi sono chiesto - quando uno si fidanza vede solo i pregi poi iniziano a venir fuori i difetti - il perché di quell’accanimento contro la libertà di stampa e mi sono dato una risposta, che guarda non solo a quello che succede in Italia, ma a quello che succede in America, in Europa. La risposta, a mio avviso, è che il populismo ha bisogno di questo, ha bisogno di paura e di ignoranza, perché sono queste le armi che utilizza per parlare alla pancia delle persone, non parla alla testa, alla razionalità delle persone, bensì alla pancia. Ha bisogno dell’ignoranza e della paura, ha bisogno che le persone non siano informate.
Come sapete, il populismo, guardiamo a quello che succede nel mondo, voglio allargare lo sguardo, vive di notizie false, le cosiddette fake news, si alimenta di queste, si alimenta di propaganda, quindi c'è bisogno che non ci sia libertà di stampa e non ci sia pluralità di informazione, perché deve passare la propaganda che viene mandata tramite le fonti di partito, che può essere un blog, può essere un giornale o un’altra fonte.
Il populismo disconosce la scienza, ha bisogno dell'ignoranza, disconosce il valore della cultura. Da poco abbiamo la notizia che Salvini vuole togliere il valore legale della laurea, allora su questa ignoranza nascono i novax, coloro che credono alle scie chimiche, i rettiliani, i terrapiattisti, ma anche coloro che vedono nell’immigrato e nel diverso il nemico, la paura del diverso.
Su queste basi si prendono i voti, ricorderete tutti che il fascismo bruciava i libri, perché? Perché le persone devono rimanere ignoranti, non devono studiare, non devono sapere come stanno le cose.
Questa degenerazione è arrivata ad un punto tale che Di Battista ha fatto una lista di proscrizione e ha indicato sette giornalisti con la schiena dritta, come dire che agli altri sono degli invertebrati e Di Maio, al contrario, ha fatto la lista dei giornali cattivi, lo ha fatto sette giorni fa.
Concludo dicendo che ovviamente voterò a favore di questa mozione e ringrazio l'Ufficio di Presidenza che l’ha proposta, la delusione è quella di aver visto, scusate se ritorno sul Movimento 5 Stelle, un partito che voleva cambiare le cose, che criticava la lottizzazione della Rai, ed un secondo dopo che è andato al potere si è spartito tutte le poltrone, quindi il cambiamento, la novità non c’è stata, c’è stato solo l’accaparrarsi del potere e delle nuove poltrone.
Scusate lo sfogo però è dovuto perché credo fortemente nella libertà di stampa e nella pluralità dell'informazione e ritengo che queste esternazioni molto forti a livello nazionale … Non potete lamentarvi che si è criticata la Raggi quando per anni il Movimento 5 Stelle e la Lega hanno usato parole fortissime ed offensive contro tutti e tutto. Chi si lamenta? Si lamenta chi ha fatto di questo la prima arma, il partito del Vaffa, quindi mi sembra fuori luogo e mi dispiace che il Consigliere Maggi, se non ho frainteso, che condivide molte idee progressiste possa stare su posizioni così oscurantiste.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Abbiamo ascoltato negli interventi che mi hanno receduto un ping pong su quello che è successo nel nostro Paese negli ultimi anni, ma io direi anche su quella che è un po’ la norma nella dialettica politica che contraddistingue un Paese democratico, bisogna cercare però di capire quali sono i limiti, i confini, quelle questioni che hanno oltrepassato il limite della decenza in uno Stato democratico.
Lo ricordava il Consigliere Celani, possiamo dire che da parte di una provenienza politica, a cui sono sembra appartenuto, non c'è mai stata una stampa targata, spesso la stampa è targata anche volutamente, dipende dagli editori, dipende dalla linea politica che decide il direttore, una stampa che non è mai stata tenera con i Governi di Berlusconi e con Berlusconi stesso, tutto questo alla fine è rientrato in una normale dialettica politica. Ricordo la famosa polemica degli avvisi di garanzia, su cui poi Berlusconi, dico questo e credo che arrivi da un pulpito credibile, fu anche assolto, ma tutto è sempre stato in un regime, chiamiamolo così, di diritto dell'informazione.
E’ successo anche a me, ho chiamato il redattore di un quotidiano locale perché sono due giorni che ho chiesto la pubblicazione di una notizia che ritengo importante: 25 persone reintegrate in una azienda, 25 posti di lavoro, ma il giornale democraticamente è libero di pubblicarlo oggi, domani, dopodomani, l’importante che questo sia un comportamento a 360 gradi, perché un direttore di una testata ha diritto di scegliere la sua linea editoriale.
Quand’è che il clima diventa inaccettabile? In questa manifestazione, spesso anche spontanea, molti giornalisti, non parlo solo di quelli più famosi, ma di tutti quelli d’Italia, come è accaduto anche qui ad Ancona, come è accaduto nelle Marche, sono scesi in piazza. E’ il clima che è preoccupante, ci sono degli episodi, caro Consigliere Maggi, che portano la memoria a tempi abbastanza tristi, non solo per il nostro Paese, non solo per l'umanità, periodi abbastanza tristi per tutti noi, che hanno generato grandi tragedie per questo continente e per il nostro Paese.
Non credo di andare oltre e non credo di esagerare anche perché ho notato alcuni passaggi, alcuni episodi che sono accaduti nelle ultime settimane. Se andiamo a ritroso ne troviamo molti altri, quante volte è capitato a noi, ormai siamo esponenti regionali, siamo qui da tre anni, siamo abbastanza conosciuti perlomeno nella nostra città, nel nostro territorio, che qualcuno in un'assemblea o in un’assemblea di lavoratori abbastanza movimentata, ci ha dato del buffone, dello sprovveduto, del ladro, a me è capitato diverse volte di essere accomunato a questa orda di ladri, consiglieri, politici. Bisogna subirlo, bisogna accettarlo, basta che tutto rimanga in una logica di aggressione verbale. Ho visto un episodio che mi ha preoccupato tantissimo, forse molto di più dell'episodio di Di Battista, perché il ragazzo lo conosciamo, quando un manifestante un manifestante ha urlato buffone al Ministro dell'interno, cosa che ho visto fare migliaia di volte anche ad esponenti politici della parte politica a cui appartengo, beh, non solo è stato fermato o è stato allontanato dalle forze dell'ordine, ma è stato caricato su una macchina, portato in caserma ed identificato, e questa è una intimidazione bella e buona.
Vorrei dire qualcosa sull'amicizia di Salvini con Orbàn, soprattutto agli amici del Movimento 5 Stelle, che quelli della Lega in questo momento sono presi da una euforia, anche se qualche scricchiolio si inizia ad evidenziarsi, Viktor Orbàn è colui che possiede, ha pieno potere, ha il contatto telefonico diretto con un giornale che si chiama, me lo sono segnato, Magyar Idok. Budapest è una delle capitali della cultura europea e in uno dei teatri più frequentati c’era la rappresentazione teatrale del bellissimo film Billy Elliot, non so se ricordate la storia di questo ragazzo cresciuto nelle periferie inglesi che si era dato alla danza classica arrivando ad altissimi livelli, ma da piccolo aveva subìto una certa discriminazione perché si pensava che la danza classica, fatta da un uomo, portasse automaticamente all'omosessualità, ad un reato, a qualcosa di cui vergognarsi, ebbene su ordine di Orbàn, ma questo l’ha ammesso lui stesso - persona che stimo per la franchezza quando dice che è un liberale, quando dice che fa determinate cose, lo stimo perché è una persona leale, che fa quello che pensa e quello che fa lo dice, pensate a dove siamo arrivati! - c’è stata una campagna di stampa pazzesca sulla possibilità che quella rappresentazione teatrale potesse far diventare omosessuali, e questo ha fatto sì che ci fosse un crollo totale dei biglietti. Campagne che sono state anche intimidatorie: sappi che se vai a quello spettacolo, a me non sta bene. Questo è l’atteggiamento inaccettabile! E questo è un amico di Salvini. Noi abbiamo una riverenza verso questi Governi, il famoso Gruppo di Visegrad, è questo che preoccupa!
Vogliamo parlare pure delle fake news oppure semplicemente del controvertire la realtà! Nei giorni scorsi avete sentito il Sindaco di Lampedusa lamentarsi e dire: “Guardate che qui rispetto a 6/7 mesi fa, rispetto all'anno scorso, non è cambiato nulla, il numero di migranti che sbarca è sempre quello”. Che significa questo? Abbiamo letto sulla stampa o sentito qualche collegamento da Pozzallo, da Lampedusa, o da quei luoghi sensibili per gli sbarchi di migranti? Questa è manipolazione dell'informazione, ma non ora, perché gli sbarchi che arrivano sono facilmente gestibili in un Paese di 60 mila abitanti e sappiamo che quei migranti che entrano automaticamente vanno verso altri Paesi, lo sappiamo da anni. L'Italia per l'80% dei migranti che sbarcano è solo una terra di passaggio, perché altri Paesi, fortuna loro, hanno fatto i conti tanti anni fa con l’immigrazione.
Questo significa che c'è una manipolazione dell'informazione ed è questo che è preoccupante, perché certi dati portano ad affermare: primo, che gli sbarchi erano diminuiti prima, secondo, che in Italia l'emergenza immigrazione non esiste, in Italia l'emergenza immigrazione non c’è! Faccio appello a tutte quelle persone di buonsenso, che insieme a noi comincino a denunciare queste cose, come mai non se ne parla più? Questa è la manipolazione che preoccupa, che ha portato un partito ha fare delle battaglie a testa bassa, ha scornarsi su un problema che in questo Paese non c'è.
Questa è la gravità della situazione e lo dice il sindaco di Lampedusa che non è più Giusi Nicolini, che era amica di Renzi e che faceva sbarcare i migranti, perché questo era il leit motiv fino a prima delle amministrative del 2017, Giusi Nicolini era sindaca del PD di Lampedusa e faceva sbarcare i migranti per conto di Renzi.
Oggi sbarcano gli stessi migranti, ma non se ne parla, quindi il problema non c’era prima e non c’è oggi, ma il problema è stato creato ad arte da un sistema di comunicazione gestito a tavolino per portare quel partito ad un altissimo consenso, ma questi altarini prima o poi si scoprono.
Questa è la cosa che preoccupa rispetto a tutti quegli episodi evidenziati prima. Ricordo che per l’allontanamento di Enzo Biagi noi della sinistra saltammo sui tavoli, sono tantissimi i casi, il cosiddetto caso Boffo, l’altra sera ce l’ha raccontato con cognizione di causa in un incontro molto bello il Direttore dell’Avvenire Marco Tarquini.
Ecco qual è la situazione che, rispetto a tutto quello che c’è stato nel passato, preoccupa.
Io sono stato il primo a rallegrarmi per l’assoluzione di Virginia Raggi a Roma, perché quando uno è garantista lo è a 360 gradi. Secondo me l'avviso di garanzia dovrebbe rimanere segreto, perché fino a prova contraria e fino al terzo grado, finché il nostro sistema penale rimane così, si è innocenti. Quindi è chiaro che certi episodi vanno denunciati.
Condivido il senso di questa mozione perché per gli aspetti che ho tentato di dire e spero di essermi spiegato in maniera molto chiara, c’è un clima che purtroppo porta a brutti episodi, riporta a brutti periodi passati dal nostro Paese e dal nostro continente. Quindi il voto del Partito Democratico sarà favorevole.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Devo dire che questa discussione ha portato ad un approfondimento su un tema importante, ma si è anche rivelata un'ulteriore occasione di scontro politico su un argomento che teoricamente avrebbe dovuto unire tutti quanti.
Credo che chi di spada ferisce di spada perisce. Il Movimento 5 Stelle, in considerazione dell'atteggiamento che ha tenuto in questi anni, non poteva pensare che nel momento in cui saliva al potere a Roma, e quindi aveva necessariamente su di sé gli occhi puntati, nel bene e nel male non ci fosse un'attenzione. Un partito politico o movimento, come lo volete chiamare, per me non fa differenza, che ha fatto della presunta superiorità morale dei propri appartenenti un proprio cavallo di battaglia, poi ha cambiato le regole in corsa. Chi riceveva un avviso di garanzia era un appestato politico già condannato, questo ha fatto si che, e credo che debba essere serenamente ammesso, la posizione di Virginia Raggi in quella situazione fosse sotto l'occhio del ciclone, fosse la notizia, quindi non mi sarei stupita che i giornali parlassero di questo, perché le premesse a questo le aveva create il Movimento stesso.
E’ naturale che, è stato detto anche da alcuni colleghi che mi hanno preceduto, nel corso dei decenni la stampa ha assunto dei caratteri e delle connotazioni per cui spesso è stata anche organo di informazione politica, sapevi benissimo a quale partito o a quale area faceva riferimento chi andava in giro con l'Unità sotto il braccio, non era un segreto per nessuno, la contropartita di questa appartenenza - quindi la possibilità di mettere nero su bianco delle visioni, che poi venivano espresse attraverso i partiti politici che rappresentavano anche il pensiero della popolazione italiana – era la possibilità anche per le idee minoritarie di essere lette e conosciute. Io non mi scandalizzo di questo, non è una novità ed ha avuto, ovviamente nel bene e nel male, le proprie caratteristiche, perché se io non mi ritrovo in un pensiero e leggo un giornale che so benissimo verso quale visione del mondo e dell'Italia va, ho anche la possibilità, per quanto mi riguarda, di criticare una visione diversa dalla mia, di conoscerla, di approfondirla, quindi non c'è necessariamente del male in questo.
Ciò che però credo sia inaccettabile …, capisco la difesa d’ufficio quando una persona, soprattutto oggi che rappresenta un movimento di Governo, sbaglia, secondo me, secondo voi probabilmente no. Capisco che ci sia una difesa di corporazione rispetto al proprio appartenente politico, ma chi definisce i giornalisti pennivendole, puttane e infimi sciacalli, scusate la citazione, credo che debba comunque ricevere una condanna, perché io pretendo rispetto per la mia persona e nel pretenderlo lo do agli altri. Credo che la stessa cosa debba essere fatta da un movimento politico nei confronti della stampa, perché se il Movimento 5 Stelle vuole usare la stampa a proprio piacimento quando gli interessa - quindi fa le interviste concordate senza il contraddittorio; ha fatto un percorso nel suo approccio nei confronti della stampa prima completamente negato, poi semplicemente registrato con le domande preconfezionate, poi senza dibattito ma l’incontro singolo con i vari esponenti, dando una linea che andava a proprio piacimento, questi sono gli esempi che faccio - deve anche accettare il momento in cui ci sono le critiche. Poi dobbiamo dire che come in tutte le professioni, come nella nostra, ci sono persone di serie A e persone di serie B, c'è chi fa meglio e chi fa peggio il proprio lavoro, però non si può generalizzare e certamente non si possono usare questi toni, perché ricordo solo un dato, nel 2017 sono morti 65 giornalisti, per cui credo che questa professione, come altre, meriti rispetto.
Purtroppo credo che anche questa mozione - come sempre faccio non evidenzio il valore negativo, ma sicuramente quello positivo - permettetemi il termine, sia anche un po' ruffiana, nel senso che cavalca un gravissimo, e lo ribadisco, errore fatto in primis da Di Battista e da Di Mario che lo ha difeso, ed anche da tutti coloro del Movimento 5 Stelle che hanno difeso queste posizioni, mentre secondo me va fatta anche mea culpa quando si sbaglia.
Voglio citare Almirante che diceva: “Se un politico ruba deve andare in galera, se il ladro è uno dei nostri deve fare l’ergastolo” ed è il senso che a me preme, è il senso della verità che purtroppo né da una parte, né dall’altra spesso viene portata avanti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Gentili colleghi, rimango sempre molto affascinato da questi temi così profondi, che più profondi non si può. E’ un'emozione stare in questo emiciclo, cosa mi sarei perso se prima di morire non avessi fatto il Consigliere in Regione!
Al di là delle osservazioni, tutte giuste le vostre, è giusto che la stampa sia libera, mi rivolgo al Presidente del Consiglio che ha proposto per primo questa importantissima mozione, la prossima volta non la inviterò più alla festa dell’olio se continuerà a proporre queste cose, con tutte quelle a cui dobbiamo pensare: le infrastrutture, il porto, l’aeroporto, la campagna, lo spopolamento, il terremoto. Dopo 6 mesi che hai presentato una pratica a Caccamo ti dicono che manca un cavillo e per sistemarlo passano altri 6 mesi.
Questa conversazione sulla stampa è stata estremamente affascinante, sono sbalordito nello stare qua dentro, veramente mi devo complimentare a fondo. Grazie, per esserci.

PRESIDENTE. Prima della dichiarazione di voto, vorrei solo precisare un paio di cose che sono emerse dal dibattito.
Il capogruppo Maggi ha evidenziato come nessuno dei firmatari prese posizione rispetto a quanto accadde nel 2016, qui c'è un comunicato, redatto dal nostro ufficio stampa, del mio incontro personale con il sindacato dei giornalisti in cui dicevo che “è un grave colpo per il pluralismo dell'informazione regionale e per i livelli occupazionali. Se da un lato è positivo che i redattori saranno complessivamente ricollocati, esprimo preoccupazione per la situazione di tanti collaboratori della testata, il cui destino lavorativo è fortemente a rischio” ed invitavo i capigruppo ad incontrare i giornalisti del Messaggero, quindi si informi meglio Consigliere Maggi.
Al Consigliere Zaffiri dico invece una cosa, sabato mattina io ero alla presentazione dei dati Caritas, ero lì da uditore, non ho visto altri Consiglieri, neanche della minoranza, ed ho ascoltato attentamente quello che è emerso. Ricordo anche che come Ufficio di Presidenza abbiamo organizzato un'intera giornata sul tema delle disuguaglianze e non ho visto il Consigliere Zaffiri, né qualcuno del Movimento 5 Stelle presente in quella sede, hanno parlato anche i rappresentanti della Caritas, quindi l'Ufficio di Presidenza fa anche cose interessanti.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Intervengo per dichiarazione di voto, non voglio annoiare ancora di più, soprattutto il Consigliere Zura Puntaroni.
Qui si è rappresentata una certa realtà, ma noi non siamo Alice nel paese delle meraviglie, noi viviamo quotidianamente la realtà sociale, politica, familiare del nostro comune, per cui quello che avviene lo sappiamo benissimo. Se la libertà di stampa c'è, non c'è, questa descrizione della realtà secondo me è superflua nel momento in cui ci sono le cose che avete denunciato voi, le cose che vengono fatte e che ovviamente vanno contro la libertà di stampa, la libertà di informazione e la libertà di parola.
Non visto mai mozioni che venivano da questo Consiglio in favore di coloro che venivano cacciati, di coloro che venivano esautorati, di coloro che venivano insultati, prendiamo atto di questa realtà di cui politicamente si discute in Aula.
Questa mozione viene dall'Ufficio di Presidenza, guarda caso, è un atto contro il Governo attuale e naturalmente c'è questa contrapposizione, per cui Forza Italia, Fratelli d'Italia assieme al PD hanno annunciato di votare questa mozione perché c’è questa offesa alla libera informazione ed alla libertà di stampa.
Questa cosa è di parte, ci sono stati gravi attentati alla libertà di informazione e di stampa, veniamo da un periodo di oscurantismo, le classifiche ci pongono agli ultimi posti rispetto ai Paesi del terzo mondo e questa volta fate una mozione scandalizzati, però ci sta che la Raggi sia stata chiamata puttana, si è detto che è stata con tutta la Giunta, è stata chiamata patata bollente, paragonata alle olgettine di Berlusconi, ci sta, ma poi dobbiamo stare zitti?
No, rispondiamo pan per focaccia, quello che mi meraviglia è che su questa posizione si muova l’Ufficio di Presidenza che rappresenta il Consiglio, che guarda caso fa una mozione contro le due forze che adesso sono al Governo. E l'assoluto silenzio che c'è stato in episodi molto più gravi?
Lo so, Consigliere Urbinati, com’è Orbàn, lo so che viviamo una situazione in cui ci sono due forze politiche diverse per estrazione, ma su questo l'Ufficio di Presidenza che rappresenta il Consiglio fa una mozione?
Ho sentito un'assenza e un silenzio assordante in situazioni ben più gravi delle esternazioni di Di Battista che comunque ha detto: “I veri giornalisti sono altrove”, riferendosi a quelli che davano della paripatetica, per non usare altre parole, alla Sindaca della capitale d’Italia eletta dal popolo. Ci sono stati momenti e situazioni soprattutto durante il Governo Renzi che gridavano vendetta, dove ci voleva ovviamente una tutela, la tutela della libertà di stampa, la tutela dei lavoratori, ma voi dove eravate? Ma quali mozioni avete fatto in questo senso?
Fate una mozione contro le due forze che stanno al Governo adesso e volete che questa cosa sia credibile? Ma siamo seri! Questa è veramente una pantomima, una lotta politica che prende spunto dalla libertà di stampa e strumentalizza un diritto fondamentale della Costituzione per una battaglia politica. Vi dovete vergognare!

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Ho preso la parola per dichiarare che come Uniti per le March, siamo favorevoli a questa mozione che mette un paletto a tutto quello che è accaduto in questi ultimi giorni e credo che lo stesso Consigliere Maggi, al di là dell’euforia dell’intervento, non creda neanche lui a quello che ha detto, perché …

(interrompe il Consigliere Maggi)

Moreno PIERONI. Come Partito Socialista delle Marche abbiamo preso una posizione molto chiara, anche contro il nostro segretario nazionale che ha votato quella legge.
Detto questo, capisco che voglia arrampicarsi e giustificare l’atteggiamento dei massimi esponenti del Governo, ma non solo del Governo, ed anche di personaggi che stanno al sole in sud America, che fanno un intervento tramite i social e si permettono di dire … Penso che quel personaggio non aspetti altro che la morte politica del vostro leader Vicepresidente, però questo non fa onore a lei Consigliere Maggi, né al gruppo che oggi con questo suo intervento rappresenta. Non le fa onore perché la conosco come persona e aver cercato di giustificare, di arrampicarsi, cercando soluzioni …, posso parlare del giustizialismo che abbiamo vissuto come socialisti all'epoca del poco garantismo, ed oggi poi è storia, che c'è stato durante Tangentopoli, io l'ho vissuta, ero giovanissimo, e ricordo bene quanto poco garantismo c’era, altro che queste situazioni!

(interrompe il Consigliere Maggi)

Moreno PIERONI. Lasci perdere, lei governa con la Lega che è più di destra non si può, lei sta al Governo con un partito che nulla ha a che fare con il vostro Movimento, però ci state, per il potere e per tutte le azioni che interessano oggi.
Detto questo, credo che avrebbe fatto più bella figura, Consigliere Maggi, come rappresentante dei Consiglieri del Movimento 5 Stelle, se avesse almeno ammesso un minimo di responsabilità su queste vicende, su questi atteggiamenti che non si dovevano fare prima e non si devono fare oggi, né mai. Non ha ammesso neanche questo, ed è questa la gravità del suo intervento, perché ancora una volta dimostrate di avere i paraocchi e di non ammettere neanche le cose che sono sotto gli occhi di tutti.
Molto probabilmente sa cosa succede, questo dibattito che oggi abbiamo fatto, come dice il Consigliere Zura Puntaroni, lo dovevamo fare perché noi siamo un Consiglio liberale ed è giusto che prendiamo anche queste iniziative. Per l’opinione pubblica sarà poco interesse, però nella coscienza di ognuno di noi c’è questo interesse e credo che lei con questo atteggiamento abbia dimostrato ancora una volta, non come persona, ma come rappresentante del Movimento 5 Stelle, di avere un paraocchi che gli italiani non meritano e quel bel personaggio che sta in sud America, ed ogni tanto fa il suo passaggio virale sui social, credo che sia giusto che venga in Italia, ritorni e si prenda le proprie responsabilità qui e non pontifichi da là.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Intervengo per dire che non voterò questa mozione. Penso di essere stata abbastanza chiara nel mio intervento: condanno ovviamente questi episodi e condanno l'attacco alla libertà di stampa, però ho anche definito questa mozione un po' ruffiana, non nei confronti dei giornalisti, ma rispetto ad una contrapposizione politica ed e è volutamente un atto per dare contro la parte politica avversa che oggi sta governando.
Se l'atto fosse stato fatto, come si suol dire, in tempo di pace, ed avesse sancito un principio sacrosanto, che è quello del sostegno alla libertà di stampa, ovviamente non avrebbe avuto questo tipo di faziosità e questo tipo di contrapposizione che purtroppo non lo rende uno strumento unitario rispetto a un principio che, come ho premesso nel mio intervento, dovrebbe essere condiviso da tutti, ma lo rende uno strumento divisivo. Ribadisco, comprendo anche la difesa d'ufficio del Movimento 5 Stelle rispetto ai propri esponenti, ad un attacco verso i propri esponenti, ma credo che questo strumento, in questo momento, purtroppo sia sbagliato rispetto ad un principio invece giusto e sacrosanto.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Vorrei semplicemente ribadire che ho sottoscritto volentieri e con convinzione la mozione che è stata firmata dai componenti dell'Ufficio di Presidenza e siccome è stato attaccato, uso una parola forte, non ci trovo nulla di strano nel dire che i componenti difendono la libertà di stampa, che è un principio dettato dall'articolo 21 della Costituzione.
È chiaro che quando questi toni minacciosi derivano da esponenti del Governo o da altissimi esponenti di forze politiche si tratta di intimidazione e allora convintamente questi toni minacciosi devono essere condannati perché nella dialettica democratica ci può stare tutto, le idee sono buone tutte, ognuno difende la propria, il dialogo può aiutare tutti a crescere, ma quando si utilizzano parole gravi, pesanti, soprattutto quando si è rappresentanti delle istituzioni, queste cose non si possono e non si debbono fare.
Il problema è un altro, e chiudo, è che in questi anni qualcuno ha alimentato un clima di odio contro la politica a livello nazionale, chi governa oggi era prima all’opposizione ed ha alimentato un clima di odio che faceva comodo, per denigrare, per sminuire, per mettere in difficoltà chi aveva responsabilità di Governo, ora è chiaro che quel clima di odio, in qualche modo non solo è stato raccolto dall'opinione pubblica, perché l’avete seminato, l’avete innaffiato e lo avete alimentato, ma oggi c'è un'onda di ritorno, ed è chiaro che quello che la stampa può aver detto liberamente nei confronti di alcuni esponenti politici, come nel caso specifico del Sindaco di Roma, l’ha detto anche contro esponenti che venivano da altre parti politiche. Non si può offendere la stampa quando pone sul tavolo le questioni, le dice, le racconta. Dopodiché i cittadini sono liberi di decidere e di leggere quello che vogliono, di informarsi come vogliono e di votare chi ritengono opportuno, perché ancora siamo in un Paese democratico, però non mi si venga a dire che l'Ufficio di Presidenza non può e non deve fare un documento di difesa nei confronti della libertà di stampa che è uno dei principi fondamentali di questa nostra democrazia e della nostra Costituzione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Se ce ne fosse ancora bisogno, riaffermo il voto positivo, non ovvio alla Catalano, alla mozione. Avendola firmata mi sembra una cosa sciocca questo mio intervento se fosse solo limitato a questo, ma soprattutto per riaffermare la ferma convinzione personale e del partito che rappresento che la stampa è una componente fondamentale della società civile in cui viviamo, e come tale deve essere pienamente rispettata.
Paradossalmente non saremmo qui se mancasse questa componente. Quanti di noi o quanti di voi si affannano dopo l’intervenendo a comunicare attraverso i social, oppure chiamano il giornalista amico. Non possiamo essere dei farisei, dobbiamo rispettare e rispettarci, dopodiché anche nella stampa c’è il gioco delle parti, è inevitabile.
La stampa può essere anche di parte e va accettata per quello che è, ovviamente nei limiti di un vivere e di un rispetto reciproco, ripeto, finché non c'è dolo in quello che si fa tutto deve essere accettato.
Ripeto, chi ha amministrato, chi ha fatto l'amministratore sa che i rapporti quotidiani con la stampa sono sempre conflittuali, allora ogni volta dovremmo fare delle battaglie, stracciarci le vesti, lanciare proclami, epiteti e altro, cosa veramente assurda da questo punto di vista, quindi, ribadisco con convinzione il si a questa mozione, con la convinzione e la grande motivazione con cui l’ho firmata, scevro da qualsiasi condizionamento.
L’Ufficio di Presidenza ha fatto una cosa giusta e doverosa, la doveva fare come faremo altre cose, qualora ce ne fossero le occasioni.

PRESIDENTE. Ricordo che nel 2010, un'analoga mozione fu approvata e firmata dall'allora Presidente Solazzi, dal Consigliere Pieroni e da varie forze politiche, ed era anche in quel caso intitolata: “Adesione alle iniziative del sindacato giornalisti delle Marche per la libertà di stampa”.
Passiamo alla votazione.
Mozione n. 418. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Vista l’ora chiedo il rinvio, ad altra seduta, degli atti iscritti

PRESIDENTE. Dico fin d’ora che qualora fosse accolta la richiesta del Consigliere Urbinati, la prossima seduta, come abbiamo visto durante la Conferenza dei capigruppo, è dedicata alle mozioni ed alle interrogazioni, visto che ad oggi non ci sono atti, quindi integreremo l’ordine del giorno con le ulteriori mozioni.
Rinvio alla prossima seduta degli argomenti iscritti all’ordine del giorno. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 16,15