Resoconto della seduta n.18 del 02/02/2016
SEDUTA N. 18 DEL 2 FEBBRAIO 2016

La seduta inizia alle ore 10,40

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 18 del 2 febbraio 2016. Do per letto il processo verbale della seduta n. 16 del 12 gennaio, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’articolo 29 del Regolamento Interno.
Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge regionale:
- n. 28 in data 26 gennaio, ad iniziativa del Consigliere Rapa, concernente: “Modifica alla legge regionale 16 dicembre 2005, n. 36 'Riordino del sistema regionale delle politiche abitative'”, assegnata alla III Commissione assembleare in sede referente e trasmessa al Consiglio delle autonomie locali per l'espressione del parere di cui all'articolo 11, comma 4 della legge regionale 4/2007 e al Consiglio regionale dell'economia e del lavoro per l'espressione del parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c) della legge regionale 15/2008.
Sono state presentate le seguenti proposte di deliberazione:
- n. 7 in data 28 gennaio, ad iniziativa del Consigliere Giacinti, concernente: “Revoca della deliberazione n. 10 del 20 ottobre 2015 'Indizione del referendum consultivo in merito alla proposta di legge concernente la fusione per incorporazione del Comune di Mombaroccio nel Comune di Pesaro'”, assegnata alla I Commissione in sede referente;
- n. 8 in data 28 gennaio, ad iniziativa del Consigliere Giacinti, concernente: “Revoca della deliberazione n. 11 del 20 ottobre 2015 'Indizione del referendum consultivo in merito alla proposta di legge concernente la fusione per incorporazione del Comune di Tavoleto nel Comune di Urbino'”, assegnata alla I Commissione in sede referente.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
- n. 76 ad iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, Volpini, Giancarli “Ospedale pediatrico Salesi”;
- n. 77 ad iniziativa del Consigliere Marconi “Mantenimento del servizio odontoiatrico pediatrico sociale”;
- n. 78 ad iniziativa del Consigliere Marconi “Mantenimento del finanziamento a favore delle scuole per genitori”.
Comunico, inoltre, che l'Ufficio di Presidenza ha preso atto, nella seduta n. 30 del 21 gennaio u.s., dell'uscita del Consigliere Bisonni dal gruppo consiliare “Movimento 5 Stelle” e, ai sensi dell'articolo 16 del Regolamento interno, lo ha assegnato al gruppo “Misto”.
Il Presidente della Giunta regionale ha promulgato, in data 25 gennaio, la legge regionale n. 1 concernente: “Disposizioni urgenti in materia sanitaria e modifica alla legge regionale 28 dicembre 2015, n. 32”.
Hanno chiesto congedo l'Assessore Sciapichetti e il Consigliere Micucci.

Commemorazione Elmo Del Bianco

PRESIDENTE. Ora chiederei un attimo di attenzione perché il 22 gennaio 2016 è venuto a mancare Elmo Del Bianco, partigiano della Brigata Garibaldi, funzionario della CGIL e del Pci è stato Consigliere comunale di Pesaro dal 1952 al 1964 e dal 1985 al 1987.
Consigliere regionale delle Marche per due legislature dal 1970 al 1980.
E’ stato Vicepresidente della Consulta regionale dell’immigrazione e Vicepresidente dell’Unità sanitaria locale di Pesaro dal 1980 al 1986.
Presidente dell’Azienda trasporti ed igiene di Pesaro–Urbino dal 1987 al 1988.
Ha ricoperto l’incarico di Segretario della Camera del lavoro di Pergola dal 1948 al 1951 ed è stato Segretario aggiunto presso la Camera del lavoro provinciale dal 1956 al 1963.
E’ stato Segretario provinciale del Pci di Pesaro–Urbino dal 1967 al 1970.
Ha pubblicato un libro: “Documenti e testimonianze sulle lotte nella Provincia di Pesaro e Urbino.”
Uomo dai grandi ideali, fu sempre attento ai temi sociali, sindacali ed economici della nostra regione.
Con lui scompare un esempio importante dei valori della Resistenza e della nostra democrazia.
Alla famiglia va il più sentito cordoglio mio personale e di tutta l’Assemblea legislativa delle Marche.
Propongo di osservare un minuto di silenzio per ricordare Elmo Del Bianco.

(L'Assemblea legislativa osserva un minuto di silenzio)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Tra l'altro lei era presente, come pure il Consigliere Zaffiri, sabato a quel Convegno organizzato all'Istao da Confartigianato Imprese Ancona-Pesaro-Urbino.
Come sicuramente avrete notato su questo tema: “Quali prospettive per le piccole imprese, il ruolo delle medie e piccole imprese nel rilancio del manifatturiero”, è emerso un dato preoccupante, la diminuzione delle esportazioni da parte delle medie e piccole imprese e la significativa diminuzione delle esportazioni verso la Russia del 32,6% pari a 108 milioni di euro in meno.
Perché ho detto queste cose Presidente? Perché chiedo che quella mozione che ha come primo firmatario il Consigliere Celani e vede anche la mia firma, contro l'embargo alla Russia, sia iscritta all'ordine del giorno della prima seduta utile di questa Assemblea legislativa. Grazie.

PRESIDENTE. Va bene. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Vorrei, signor Presidente, richiamare l'attenzione sua e dell'Assemblea a questo intollerabile ritardo nell'inizio del Consiglio regionale.
Se il Consiglio regionale viene convocato per le 10,00 perché si comincia alle 10,15? I Consiglieri che arrivano puntuali in Aula, aspettano chissà che cosa, senza avere spiegazioni.
Credo che questa cosa sia intollerabile nei confronti di coloro che ci hanno eletto, che ci pagano lo stipendio mensile e quindi richiamo tutti ad una maggiore serietà e ad una maggiore puntualità nel dovere che ci chiama il martedì nell'Assemblea legislativa.

PRESIDENTE. Grazie Consigliere Maggi. Iniziamo con l'ordine del giorno.

Interrogazione n. 96
ad iniziativa del Consigliere Giorgini
"Consorzio di Bonifica delle Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 96 del Consigliere Giorgini.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Casini.

Anna CASINI. Alcuni degli aspetti dell'interrogazione sono già stati trattati in precedenti relazioni di risposta ad interrogazioni o mozioni e quindi le ripetiamo.
Si precisa che:
Il bilancio del Consorzio è un bilancio ad oggi sano come è possibile verificare consultando il sito web istituzionale http://www.bonificamarche.it/chi-siamo/I­nostri-bilanci/19 ;
che la struttura che ha redatto la risposta ha contribuito a rispondere alle richieste di informazione degli utenti su tutti gli aspetti inerenti il Consorzio di Bonifica, salvo le più recenti pervenute a ridosso dell'intensa attività sostenute per conseguire gli obiettivi di fine programmazione 2007/2013. Per le quali si sta già provvedendo;
le elezioni si sono tenute secondo le disposizioni di legge e di statuto come previsto dalla legge regionale 13/2013 e per le stesse può desumersi l'iter dal documento istruttorio del decreto n. 162 del 30 giugno 2015.
Dall'attività di vigilanza effettuata ai sensi della legge regionale 13/2004 (su atti di bilancio e di organizzazione inviati in forma completa e in base ad altri atti notificati per estremi ai sensi di legge) non risultano evidenze in merito. Il Presidente comunica "Il consorzio di bonifica non ha mai rifuso ad alcuna associazione, spese per accompagnare soci alla visita ad Expo. Come è ampiamente noto il consorzio di bonifica, come tutti i consorzi italiani, è stato presente ad Expo con iniziative di illustrazione delle proprie attività ed in quella circostanza ha invitato a partecipare alle proprie iniziative agricoltori del territorio regionale".
Il Consorzio ha prodotto fin dal suo nascere uno sforzo organizzativo notevole al fine di fronteggiare le molteplici attività di competenza e razionalizzare le strutture operative senza, per altro, incrementare la spesa relativa. In questo processo è rientrata l'esternalizzazione della gestione delle paghe comunicata alla vigilanza della Regione. Il Presidente inoltre a riguardo chiarisce "La ragioneria e la gestione del personale vedevano impegnate in precedenza quattro unità. Nell'ambito della riorganizzazione consortile tali unità sono state ridotte a due riversando all'esterno la gestione del personale anche per la non adeguata professionalità interna sul punto. Il risultato è stato che a fronte di un risparmio annuo di 120.000 euro il consorzio sopporta una spesa di 30.000 euro annue"
L'organizzazione dell'intensa attività di manutenzione del reticolo idraulico, circa 2000 interventi già eseguiti per altro verificabili collegandosi alla pagina web, già richiamata in precedenza, del sito istituzionale costantemente aggiornato, prefigura la necessità di ricorso a collaborazioni con il personale interno incaricato. Non si rilevano pertanto elementi di anomala attribuzione di costi gestionali.
Il Presidente inoltre a riguardo chiarisce "Certamente che vengono utilizzati collaboratoti esterni, non certo per la progettazione che è interna e che nel 2014/2015 ha sviluppato progetti per opere per oltre 50 milioni di euro. Questa attività è svolta in sostituzione di 2 direttori D1 del costo di circa 250.000 euro l'anno, di 4 geometri del costo di 300.000 l'anno nonché di tutti gli oneri connessi per automezzi ed attrezzature per altro personale non con sufficiente competenza nelle sistemazioni idrauliche forestali".
Il contributo per la manutenzione del reticolo idraulico minore è legittimo e determinato nei modi di legge.
A tal proposito pare utile riportare quanto a suo tempo comunicato alla Giunta regionale in esito alla nota a verbale della Giunta dell'8 luglio 2015 "Nell'ambito delle funzioni conferite, I'Amministratore straordinario, per adempiere alla fusione dei consorzi ai sensi dell'art. 18 della legge regionale 13/2013, ha approvato il Piano di classifica degli immobili (delibera consortile n. 61 del 15 maggio 2014) e il Piano di riparto delle spese consortili (delibera consortile n. 99 del 16 luglio 2015), approvati con delibera di Giunta regionale 137/2015, per la determinazione della quota dovuta da ciascun consorziato per le spese relative alle attività e al funzionamento del Consorzio, come stabilito dall'articolo 16 della legge regionale 13/2013.
Inoltre nell'ambito delle funzioni ordinarie e straordinarie conferite dalla legge ha adottato i bilanci di previsione 2014 (delibera consortile n. 77 del 12 giugno 2014) e 2015 (delibera consortile n. 136 del 10 novembre 2014) con cui sono state definite finanziariamente le attività da svolgere comprese quelle relative alla manutenzione del reticolo idrografico, di cui il Consorzio è competente ai sensi della già citata legge regionale 13/2013, articolo 14, inerenti all'emissione degli avvisi di pagamento in questione.
II Piano di classifica e quello di riparto, pubblicati sul sito del Consorzio ai sensi di legge, contengono tutte le informazioni riguardanti il territorio dove si esplica l'attività di manutenzione idraulico forestale, il beneficio che i proprietari inclusi nel comprensorio ricevono o possono ricevere dalle attività (articolo 6 della legge regionale 13/2013), la parametrazione del beneficio per ogni singolo immobile, la ripartizione della spesa tra le categorie di immobili, il dettaglio delle aree e degli immobili connesso al beneficio. I dati catastali utilizzati per l'identificazione dei contribuenti sono stati acquisiti dall'Agenzia delle entrate con riferimento all'anno 2013.
Risultano pertanto presenti tutti gli atti necessari per l'emissione del contributo di bonifica.
Passando alle informazioni riportate negli avvisi di pagamento si rileva che gli stessi recano l'indicazione del responsabile del procedimento, la motivazione dell'emissione, la quantificazione del contributo dovuto, l'identificazione dell'immobile chiamato a contribuire, le attività svolte e da svolgere da parte del Consorzio, le modalità di pagamento. Oltre ciò il consorziato viene informato della possibilità di segnalare la necessità di interventi di manutenzione idraulica e forestale e della possibilità di detrarre fiscalmente il contributo.
In particolare, sul metodo di calcolo, l'avviso riporta l'identificazione catastale dell'immobile sottoposto a contributo, la dimensione dell'immobile, la parametrazione della dimensione dell'immobile, in funzione del beneficio ricevuto dall'attività del Consorzio e la tariffa applicata in funzione della posizione in area montana o meno. Gli elementi di calcolo sono contenuti del Piano di classifica degli immobili e di riparto consultabili sul portale del Consorzio di Bonifica delle Marche.
Riguardo alla evidenziazione o alla dimostrazione del beneficio derivante dall'attività del Consorzio la nota informativa a firma del responsabile del procedimento, riportata nell'avviso, specifica le attività eseguite o in via di esecuzione sul reticolo idrografico regionale e il rinvio, per maggiori informazioni, alla consultazione del sito web sopra indicato dove infatti è presente una mappa degli interventi con riportato il loro grado di attuazione.
Si specifica che il contributo consortile, ai sensi dell'articolo 6 della suddetta legge regionale 13, è in relazione al beneficio che gli immobili inclusi nel comprensorio ricevono o possono ricevere dalle attività di manutenzione idraulico forestale, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 14 aprile 1993, eseguite dal Consorzio.
Per quanto sopra riportato l'ufficio preposto alla vigilanza del Consorzio, ai sensi della legge regionale 13, non ha rilevato elementi di illegittimità in merito all'attività espletata dal Consorzio di Bonifica delle Marche in relazione all'emissione dei contributi consortili. Sulle modalità della tenuta del portale e della puntualità della risposta alle richieste di informazioni rivolta al personale addetto si rimanda alle competenze dell'amministrazione del Consorzio di bonifica delle Marche.
Peraltro anche per le nuove opere l'articolo 868 del codice civile prevede che “I proprietari di immobili situati in prossimità di corsi d'acqua che arrecano o minacciano danni all'agricoltura, ad abitati o a manufatti d'interesse pubblico sono obbligati, anche indipendentemente da un piano di bonifica, a contribuire all'esecuzione delle opere necessarie per il regolamento del corso d'acqua nelle forme stabilite dalle leggi speciali”.
L'assenza del piano generale di bonifica, peraltro in via di formulazione, determina, in caso di eventuale impugnazione del piano di classifica degli immobili, l'inversione dell'onere della prova in sede di contenzioso tributario richiedendo al Consorzio la dimostrazione del beneficio che i proprietari inclusi nel comprensorio ricevono o possono ricevere dalle attività del Consorzio, cosa che non appare difficoltosa vista l'attività intensa come riferito al punto 4.
Nessuna sovrapposizione è possibile visto il dettaglio di competenze che la legge regionale 13/2013 attribuisce al Consorzio: e cioè tutte quelle relegate ai "privati" dalla legge dello Stato per il mantenimento delle opere di bonifica e della regolazione del deflusso delle acque. II Presidente inoltre a riguardo chiarisce "Ai sensi della legge regionale n. 13 l'emissione della contribuenza è svincolata dalla approvazione del piano generale di bonifica. Peraltro come è arcinoto anche l'assenza del piano generale di bonifica non priva il consorzio del potere impositivo, ma agisce solo sulla esistenza o meno della presunzione in ordine al beneficio."

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Il Presidente Netti è un fenomeno, abbiamo un Presidente del Consorzio che è un fenomeno. Il 3 agosto gli ho richiesto l'elenco dei lavori pubblici attuati negli ultimi anni, ma ancora non ho avuto assolutamente nulla.
Non mi fido assolutamente di questa persona, nel modo più assoluto, perché credo che sia una persona molto scaltra e che non possa gestire un Consorzio che è importante per la regione Marche. Penso che dovrò andare oltre perché questa persona non riesce a dare le spiegazioni che i cittadini vorrebbero.
Chiarisco alcuni punti. Questa interrogazione è stata fatta insieme all'altra, quindi nelle prossime sarò più bravo, ma quando uno deve sapere, magari va fuori dal seminato.
Il comportamento di questo Consorzio di Bonifica è una cosa strana, ci sono molti lati oscuri. Questo è un biglietto dell'EXPO, oggi non mi voglio beccare una querela.
Probabilmente, si dovrà verificare, mi sembra strano che qualche Associazione abbia fatto il giro dei consorziati - questa è una copia che mi è stata data da un consorziato, sappiamo che il Consorzio di Bonifica ha degli attivi, ma anche parecchi milioni di euro di debiti, quindi mi sembra strano – dicendo: “Andiamo a Milano con il pullman, tutto pagato”, da chi, immaginatelo voi.
Sono arrivati a Milano, davanti allo stand del Consorzio di Bonifica e gli è stato dato il biglietto gratuito, senza pagare nulla, adesso dovrò capire bene chi ha pagato questo biglietto.
Per quanto riguarda le cose che dice il Presidente Netti, che non occorre un piano di bonifica, non voglio farla lunga perché sarebbe superfluo, ma lui dice cose non vere, quindi, secondo il mio punto di vista, dobbiamo agire in altro modo e probabilmente dovrò rivolgermi alla Procura perché questo signore, nonostante dovrebbe avere un po' di coscienza, dimostra che non ce l'ha. E' un avvocato che gestisce il Consorzio.
Lui dice che il codice civile gli dà l'autorità di emettere degli avvisi che non hanno nessun riscontro con i piani di riparto delle spese consortili e, quindi, lo può fare.
Benissimo, allora a questo punto è inutile stare a discutere in Aula di un fatto politico quando il problema è legale, per cui vedremo se quanto afferma l'avvocato Netti è giusto o sbagliato.
Non voglio dilungarmi, grazie per la risposta, questa è una storia infinita che prima o poi però dovrà terminare. Grazie.

Interrogazione n. 97
ad iniziativa del Consigliere Giorgini
"Inquinamento ambientale nelle Marche e stato di attuazione delle direttive europee 2008/50/CE e 2004/107/CE, e del D.Lgs. 155/2010 e s.m.i.”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 97 del Consigliere Giorgini che viene rinviata a causa dell'assenza dell'Assessore Sciapichetti.

Interrogazione n. 98
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
“Assegnazione di posti letto per cure intermedie a soggetti privati”

Interrogazione n. 99
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
“Riconversione posti letto di lungodegenza, riabilitazione e day surgery in posti letto di cure intermedie”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le interrogazioni n. 98 e n. 99 del Consigliere Fabbri, abbinate. Preciso che su questo argomento c'è anche l'interrogazione n. 100 della Consigliera Leonardi che ha presentato un'interrogazione a risposta scritta e a cui dopo comunque lascerò la parola rispetto alle risposte che darà il Presidente Ceriscioli.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Per quanto riguarda l'interrogazione n. 98 la prima domanda chiede “se i 55 posti letto di lungo degenza delle strutture di Cagli e Sassocorvaro assegnati ad altre strutture ...”. La delibera 1183 non è stata ancora approvata perché credo che la Commissione abbia finito i lavori alla fine della settimana scorsa, quindi bisogna aspettare l'approvazione della delibera per poter dire dove andranno i posti.
Punto due: “se questi riguarderanno posti letto per acuti per l'accreditamento di privati....” No, a maggior ragione per quanto sopra, ma neanche nella adottata delibera 1183 si prevede questo.
Il punto tre riguarda la riorganizzazione di strutture accreditate. Il percorso che hanno fatto è stato quello delle reti di impresa, creando tre reti di impresa per arrivare a n. 60 posti letto complessivi per realtà. Non è stato completato per problemi legati direttamente alla sanità, ma per problemi delle aziende, come il fallimento di Villa Serena, l'acquisizione, l'assegnazione del Tribunale, però rimangono incardinati dentro questo percorso. Lo strumento attraverso il quale il privato marchigiano..., che ricordiamo è molto piccolo, l'incidenza della sanità privata per acuti nelle Marche è meno del 4% del totale. Per capirci, Regioni come Lombardia hanno un 35% di sanità privata, l'Emilia Romagna ha un 25% di sanità privata, le Marche hanno il 4%, più che essere un privato arrembante è un privato arrancante, nel senso che sono fallite in questo ultimo anno, in concordato o con altri vari strumenti, due aziende, ed è stato l'elemento che ha fatto rallentare.
La risposta che ha dato l'ufficio è molto più dettagliata da questo punto di vista, credo sia utile, al di là del succo che io ho espresso, se vuole le lascio la copia così avrà questi aspetti con maggiori dettagli.
Interrogazione n. 99. Come lei ha già ascoltato, la delibera non è stata approvata, quindi, non può avere efficacia e non può essere applicata. La deliberazione n. 1183, come ho detto prima, deve essere approvata.
Alla domanda:“Se viene rispettata la dotazione regionale della 735” rispondo che essendo valida ancora la 735 sicuramente si.
“Il numero esatto di posti letto che si prevede sia presente ...” questo in termini di programmazione, se parla di previsione ancora deve essere fatto l'atto alla luce del decreto ministeriale 70 e ancora di più alla luce della normativa del 2013, andata in vigore il 25 novembre scorso, quella sui turni, che può avere un'incidenza anche sulla distribuzione dei posti letto. E' un atto che deve essere ancora fatto, quando sarà predisposto, sarà mia cura farglielo avere.
Rispetto al tavolo tecnico la modifica della 735 sta già avvenendo attraverso il percorso della 1183, ma più in generale, l'impostazione originale della 1183 adesso verrà probabilmente modificata anche alla luce dell'accoglimento di contributi che sono arrivati dalla Commissione. Di fatto ragionando in termini di budget, assegnando dei fondi alle diverse strutture e partendo con una predisposizione che è legata più alla storia che al futuro, necessita di un percorso, chiamiamolo, di maggior partecipazione dei territori, quello che avverrà soprattutto dall'1 gennaio 2017, quando i 3 anni del decreto Balduzzi saranno completati e a maggior ragione le attività mediche, fatte in questi presidi a carattere territoriale, quindi, maggior rapporto con gli aspetti socio-sanitari, avranno bisogno di un sempre costante confronto con il territorio per integrare al meglio le risorse e utilizzare al meglio questi budget.
La scelta di portare avanti la 1183 garantendo le risorse permette, in un quadro di passaggio fra una medicina per acuti ad una medicina del territorio, di intervenire materialmente anche sulle scelte di come utilizzare questo budget attraverso i tavoli di partecipazione su scala locale che possono essere fatti in generale con l'Assemblea dei Sindaci, ancora meglio con i territori del bacino di utenza della singola struttura. Cioè ogni struttura ha un suo bacino ottimale di servizio ed è giusto che avvenga così. L’impostazione di questo passaggio, andando verso il territorio, ha sempre maggiore interesse a confrontare le scelte, non con le necessità della struttura per acuti da cui si dipende con tutti i vincoli funzionali che ci sono, quanto con un territorio che analizza i bisogni, ha un budget a disposizione e può benissimo intervenire proponendo modifiche sulle attività.
Faccio un esempio: più diagnostica, meno ricoveri, perché magari c’è una necessità minore di ricoveri, o viceversa, più diagnostica di un certo tipo con impatto maggiore perché magari ci sono macchine nuove, piuttosto di una che uno può ottenere attraverso il prelievo da un’altra struttura, e via dicendo. Agire di conseguenza sulla base dei bisogni.
Quindi sull’ultimo punto, che non esiste oggi un tavolo ad hoc, l’unica via ufficiale, formale è quella della modifica normativa, ma ricordiamoci che siamo nell’ultimo anno di transizione, del triennio previsto dalla Balduzzi e riportato di fatto dal decreto ministeriale 70. Con questa migrazione di una medicina che era per acuti e diventa territoriale, a maggior ragione il rapporto con il territorio diventa strategico e permette di cambiare visione da una sanità calata dall’alto della struttura per acuti, nella responsabilità del dirigente sanitario di una azienda, ad una struttura distrettuale e quindi collegata al territorio.
Si cambiano anche i protagonisti rispetto alle attività fatte in queste strutture.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Sono parzialmente soddisfatto perché la deliberazione n. 1183 chiaramente è stata bloccata, di questo me ne compiaccio perché il discorso va reimpostato sulla sanità, specialmente nella nostra provincia. La deliberazione 735 aveva sottratto 790 posti letto per acuti, 99 nella nostra provincia che ha 2,7 posti letto invece di 3,7. Questa è una dotazione che va assolutamente rimpinguata.
Il discorso è che la nostra provincia ha anche oltre 30 milioni, sembra che gli ultimi dati portino a superare i 40 milioni di mobilità passiva, ed anche questa cosa va riconsiderata nella nuova delibera sulla sanità.
Per i privati ci si è spesi per tentare di arrivare ad un accordo su tutte le strutture in modo che potessero continuare a sussistere. Questa cosa deve essere assolutamente ripresa anche per quel che riguarda le strutture pubbliche. Vogliamo difendere le nostre strutture all'interno del territorio.
Nella tabella della deliberazione 735 i posti di cure intermedie erano posti al di fuori del 3,7, ecco perché il quesito. Poi leggerò con attenzione la risposta scritta che il Presidente mi darà per studiare meglio, ma a mio avviso bisogna sviluppare prima la rete territoriale e poi eseguire i tagli. Il mix che è stato ripristinato. perché la 1183 in questo momento risulta bloccata, va ridefinito in quest'ottica, non può essere la nostra provincia penalizzata rispetto alle altre dal punto di vista statistico, già è penalizzata per la qualità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Ho presentato un'analoga interrogazione a risposta scritta, come il collega del Movimento 5 Stelle, avendola mutuata da un lavoro approfondito fatto dal Forum dei beni comuni e visto che era a risposta scritta ho chiesto di poterla avere non avendola ancora recepita.
Essendo l'argomento in trattazione in questa giornata, il mio intervento è solo per puntualizzare ed sollecitare eventualmente la risposta in maniera tempestiva. Grazie.

Interrogazione n. 101
ad iniziativa dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia
“Concorso per la copertura di un posto di dirigente medico nella disciplina di chirurgia plastica e ricostruttiva per l'Area vasta 1”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 101 dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Ringrazio per questa interrogazione perché mi permette di parlare di una eccellenza della sanità marchigiana che è l’attività di chirurgia senologica presso l’Ospedale di Urbino.
E’ una Unità che ha portato su un settore dove c’era una forte mobilità passiva addirittura all’inversione di tendenza, questa struttura ha nel 2014 effettuato 162 interventi, di cui il 44% da soggetti provenienti fuori regione, recuperando con l'80% dei residenti in Area vasta 1, la quasi totalità degli interventi in questa direzione.
Parliamo di una realtà che sta funzionando, che ha invertito la mobilità passiva e lo ha fatto come? dando qualità al servizio, con un professionista capace, ma anche con la necessità di mettere attorno al professionista, una equipe, perché oggi la medicina, come mi insegna sempre il Presidente Volpini, non la fa mai nessuno da solo ma è soprattutto nell’integrazione dei servizi che si ottiene un risultato.
Di cosa ha bisogno un reparto di qualità che fa 162 interventi all'anno per la neoplasia della mammella? Oltre al dirigente, al medico chirurgo e al chirurgo plastico serve il chirurgo plastico ricostruttivo, in modo da affiancare al progetto demolitivo anche quello ricostruttivo, il radiologo ecografista, l’oncologo e lo psicologo, cioè serve una equipe integrata che offra un servizio di qualità per mettere nella sanità pubblica del nostro territorio quel presìdi in grado di battere la mobilità passiva.
Quindi il punto numero 1 della domanda: se, serve …? Direi proprio di si, per capire, Torrette effettua in un anno interventi di questa natura nel numero di 93 e quindi avere una attività di 162 interventi, è una attività assolutamente importante che ha bisogno di questa figura.
Nella ricognizione regionale Torrette ha una dotazione, lavora soprattutto, come dicevo prima, non tanto in questa attività, ma in altre chirurgie plastiche ricostruttive, la pelle, le mani, e via dicendo, lo fa anche in servizio con l’Asur ma in un numero, che poi potrà vedere nella risposta scritta, abbastanza limitato.
Alla domanda “se intende annullare il concorso?” certamente no perché serve, come si è ben capito, continuare su questa strada, anzi andrebbe presa come modello, un pezzo alla volta andare a restituire il massimo di qualità nei servizi proprio per battere la mobilità passiva.
Siccome è un obiettivo che sento tante volte citare giustamente sposta decine di milioni di euro della nostra sanità verso l'esterno, quando mettiamo in piedi dei servizi che riescono a produrre addirittura l'effetto opposto, quindi non solo a recuperare l’attività nel territorio ma a portare, creare mobilità attiva, perché una volta che un servizio riconosciuto di qualità ottiene anche questo, è giusto che noi dotiamo quel servizio di tutti i presìdi che permettano di dare questa risposta, mantenere questo livello, continuare ad assicurare servizi al nostro territorio, battere la mobilità passiva, creare addirittura mobilità attiva che va a riequilibrare quella bilancia.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Presidente, in riferimento alla sua risposta non sono minimamente soddisfatto. “Se intende proseguire il concorso” non era in riferimento al concorso per un posto da medico, era in riferimento a XX che è figlio di YY. Assessore, questo è il problema! Lei sa che questo posto non c’era, è nato quando c’è stata la specializzazione di XX.
Questo è un aspetto molto grave perché c'è una situazione in cui un dirigente di un’Asur prepara la strada per un figlio e questa mattina lei conferma questo percorso, sul quale io rifletterei con molta attenzione.
Lei mi porta dei dati, lo sa perché a Torrette si fanno 93 interventi? Perché l'ospedale è stato distrutto da un dirigente generale che lei pochi giorni fa ha sostituito.
Lei sa che il reparto di traumatologia microfratture della mano era un’eccellenza fra le Marche e l'Abruzzo, ora non lo è più perché anche questo reparto è stato distrutto da un dirigente che qualche giorno fa se ne è andato. Credo che questi esempi, Assessore, (...), l'avete mandato via, tardi, io l'avrei mandato via alla fine di maggio. Subito!
Questa situazione continua, io ho denunciato, sempre a Torrette, un concorso nel quale si sapeva già il nome del vincitore, e così è stato. Adesso altro concorso e vinceranno le persone che il Consigliere Zaffiri indicherà. Non se ne può più, Assessore! Se per lei questo percorso va bene così, è meglio che ci ridiate Almerino Mezzolani! Abbia pazienza! Se questo va bene, quello va bene, ma come fa ad andar bene questa cosa quando il direttore generale dell’Asur che si chiama YY, mette dentro un figlio?! Quanti medici ci sono a spasso? Quanti medici hanno bisogno di un lavoro perché disoccupati? Quant'è la disoccupazione? Perché in questo contesto ci devono essere sempre delle persone che hanno delle corsie preferenziali? Come si fa ad accettare questa cosa? Perché si va a potenziare una struttura che fa 163 interventi e non ci si chiede come mai a Torrette se ne fanno solo 93?
Visto che lei osserva i numeri, si faccia spiegare come mai si sono fatti solo 93 interventi a Torrette. A Torrette si sono chiuse il 50% delle sale operatorie, lo sapete o fate finta di non saperlo? Questo è un problema drammatico!
Assessore, lei continui pure su questa strada del clientelismo e noi quanto verremo a conoscenza di queste situazioni le denunceremo. Lei comunque la strada l'ha intrapresa, prima a Torrette ed oggi con YY. Avanti tutta! Evviva l'allegria dell'Assessore!

Presidenza della Vicepresidente
Marzia Malaigia

Interrogazione n. 107
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
“Sciopero della fame di un cittadino di San Severino Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interrogazione n. 107 del Consigliere Bisonni.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. La linea rispetto a determinati comportamenti va sempre molto meditata, lo dico anche grazie alla mia lunga esperienza di amministratore che mi fa vedere la situazione in maniera non emotiva, anche perchè ognuno di noi è portato, vedendo casi emotivamente coinvolgenti, capisco quindi l'interrogazione, a buttarsi.
Il problema è che, rispetto ad esempio ad un fatto importante come lo sciopero della fame, che sappiamo benissimo produrre anche dei rischi non da poco per la salute, soprattutto su soggetti che magari hanno già qualche scompenso, qualche difficoltà, con conseguenze che possono essere anche molto gravi, va medita un tipo di risposta. Se in questo caso si risponde all'atto andando lì e parlando con la persona, diventa uno stimolo per tanti altri, su tanti problemi, a seguire la stessa strada e non sono tutti giovani, forti e capaci di gestire un problema del genere.
Quando si fanno le scelte bisogna anche meditare le conseguenze che possono portare, non sul singolo atto, ma più in generale.
Non credo che possiamo incentivare una forma di protesta facendo vedere che è efficace, spingendo di fatto altre persone a seguire quella strada, individui che possono avere per mille ragioni rischi ben più alti.
Tenere un comportamento "rigoroso” da questo punto di vista è anche un segnale per disincentivare determinati comportamenti che rischiano di essere autolesivi.
Oltretutto rispetto alla protesta in questione, di fatto con la sospensiva che il Tar, mi sembra, abbia dato, fino alla discussione in merito che ha rinviato di altri 20 giorni questo tipo di discussione, la tempestività che poteva avere in quel momento non ce l’ha.
Invito da quest’Aula a sospendere quella forma di protesta che è pericolosa, nociva, anche perchè la richiesta è bene incardinata dentro un percorso che andrà a verificare la legittimità o meno degli atti che si stanno facendo, l’opportunità o meno.
Ci sono tutte le ragioni oggettive per non farlo, così come credo sia importante mantenere un certo tipo di atteggiamento per evitare il moltiplicarsi di una situazione che può produrre effetti estremamente pericolosi su soggetti che hanno delle fragilità.
Per quanto riguarda il punto 1, ritengo sbagliato seguire una strada che possa incentivare questo comportamento.
Per quanto riguarda la seconda questione questa è pienamente rappresentata e oltretutto oggi anche incardinata dentro un percorso che valuterà la regolarità delle scelte delle procedure e trovo che possa avere tutta la sua percorribilità.
Vorrei alleggerire la cosa così pesante raccontando l'incontro con il Sindaco Cucullo, Sindaco di Chieti, avvenuto tra amministratori, che era andato ad incontrare un disoccupato che minacciava di buttarsi dal ponte se il Sindaco non gli avesse trovato un lavoro. Il Sindaco Cucullo è diventato famoso perchè tutti pensavano che fosse andato lì per dissuadere, invece ha iniziato ad urlare: “Buttati, disgraziato buttati!” Io sono rimasto un po’ colpito dal comportamento di questo Sindaco, noi non diciamo “Buttati” a tanti altri, diciamo che questa forma di protesta estrema e pericolosa per la persona, non può trovare una risposta, non per insensibilità nei confronti del singolo, ma per disincentivante con il nostro comportamento scelte di questa natura, pericolose per i cittadini che decidono di metterle in atto.
E' una strada che non possiamo assecondare proprio per evitare che altri possano intraprendere questo percorso mettendo a repentaglio la propria incolumità.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Buongiorno a tutti. Immaginavo Presidente di ricevere una risposta del genere per il fatto che il giorno 26, quando il ragazzo ha iniziato questo sciopero della fame, io le ho telefonato diverse volte, le ho mandato degli SMS, lei non si è nemmeno degnato di rispondere, per cui se non risponde ad un Consigliere immaginavo che lo stesso trattamento l’avrebbe riservato a questo ragazzo.
Le dico una cosa, non lo sapevo e non l’ho chiamato io, oggi Roberto è qui, è tra il pubblico, è quel ragazzo con la maglia bianca, è venuto, Presidente, con la febbre a 38, è molto indebolito, vuole parlare con lei e credo che, da parte sua, dare un appuntamento a questo ragazzo per ascoltarlo non sia una questione di insensibilità o di incentivare comportamenti, è semplicemente ricevere una persona che vuole parlare con il proprio Presidente.
Ci tengo a dire quello che mi ha detto questo cittadino, questo studente, molto giovane, questo atto lui non lo fa per mania di protagonismo, assolutamente, ma paragona il suo deperimento fisico al deperimento in generale della sanità e dice che il suo deperimento è niente rispetto al deperimento del servizio sanitario nelle Marche.
Che cosa chiede Roberto? Chiede una cosa molto semplice, che poi la sta chiedendo tutto il territorio, perché da tutte le parti - i Sindaci del pesarese - chiedono un momento di riflessione, un tavolo tecnico, una revisione di questa riforma sanitaria.
Penso che queste sue istanze possano essere accolte, la prima facendo un semplice ricevimento al pubblico, la seconda riflettendo, non glielo sta chiedendo solo questo ragazzo, glielo stanno chiedendo tutti i cittadini delle Marche, perché questa riforma sanitaria, così com’è, è disastrosa. Grazie.

Comunicazioni ai sensi dell'art. 35, comma 6, del R.I.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Scusi Presidente, non so in quale ordine di cose inserire questo intervento, me lo dica lei, eventualmente mi tolga pure la parola se non è competente, ma voglio sottolineare, la gravità delle affermazioni fatte precedentemente dal Consigliere Zaffiri.
Lo dico a titolo puramente personale, non ho sentito nessuno della maggioranza, se non per chiedere dei chiarimenti, se ho capito bene risulterà a verbale l’affermazione del Consigliere Zaffiri in base al quale una persona che sta lavorando a tempo determinato presso la struttura ospedaliera farà un concorso e lo vincerà. Lui sa che questa persona vincerà un concorso fatto appositamente per lei.
Questa è una affermazione gravissima, se fosse vera pregiudicherebbe anche la serenità di questo concorso, perché chi esaminerà i concorrenti avrà sul capo la Spada di Damocle di un'affermazione fatta nel massimo organo legislativo della Regione Marche. Una pregiudiziale rispetto a questo comportamento che compromette la serenità del giudizio da parte della Commissione.
Non so se possono essere presi provvedimenti a questo riguardo, ma penso che qualsiasi cittadino italiano debba essere tutelato di fronte alla legge e nessuno può, in nessun modo, mettere pregiudizi che vanno in questa direzione.
Poi uno dopo può fare quello che vuole, può denunciare l’irregolarità di un concorso, può denunciare sul piano politico il fatto che quel concorso non debba essere fatto, questo è un altro argomento, non so se è stato detto esattamente questo, stiamo alla registrazione, ma dire, se ho capito bene, che quella persona vincerà il concorso e che quel concorso è stato fatto per lei, penso che sia una cosa gravissima dalla quale mi dissocio nella maniera più assoluta.

Relazione n. 3
della II Commissione consiliare permanente
““Partecipazione della Regione Marche al meccanismo di “Allarme rapido – Early warning” ai sensi del Protocollo n. 2 del Trattato sull'Unione europea e sul funzionamento dell'Unione europea – Dialogo politico con le Camere del Parlamento Italiano in merito: 1) alla comunicazione della Commisione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni “L'anello mancante – Piano d'azione dell'Unione europea per l'economia circolare - COM (2015) 614 final del 2 dicembre 2015”; 2) alla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti – COM (2015) 594 final del 2 dicembre 2015; 3) alla proposta di direttiva al Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2008/98 relativa ai rifiuti – COM (2015) 595 final; 4) alla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio – COM (2015) 56 final del 2 dicembre 2015.”
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la relazione n. 3 della II Commissione consiliare permanente.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Grazie Presidente. Il cosiddetto "pacchetto sull'economia circolare" comprende alcune proposte di nuove direttive europee in materia di gestione dei rifiuti e una proposta di Comunicazione della Commissione europea al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle Regioni pubblicate a fine 2015.
Si tratta di proposte importanti ed ambiziose, basate sul convincimento della necessità di ridurre la produzione dei rifiuti e di utilizzare in modo più efficiente che in passato le risorse, anche al fine di promuovere la trasformazione dell'economia europea, limitando l'impatto ambientale di tutta la filiera di produzione, e di conseguire dei vantaggi competitivi derivanti dalla diminuzione della dipendenza da materie prime non disponibili in Europa.
L'idea di fondo che si trova alla base delle proposte riguarda la possibilità di contribuire a evitare danni irreversibili al clima e alla biodiversità, causati da un consumo delle risorse ad un ritmo che supera la capacità della terra di rinnovarle. A questo aspetto si associa quello delle opportunità e dei benefici che il passaggio ad una economia circolare comporta in termini di creazione di nuovi posti di lavoro, sostegno alla ricerca e sviluppo e più in generale all'innovazione dei cicli di produzione. In altre parole, ciò che l'Europa propone agli Stati membri è un cambiamento e un sostegno in ogni fase della cosiddetta catena del valore, rappresentata dalla produzione, dal consumo, dalla riparazione e rigenerazione dei beni prodotti, fino alla gestione dei rifiuti e alle reimmissione nel circuito economico delle materie prime secondarie, frutto cioè di un processo di rigenerazione finalizzato a ridurne lo smaltimento in discarica. Come è evidente, si tratta di un passaggio che necessita in primo luogo di un cambio culturale da parte delle imprese e anche delle amministrazioni pubbliche, accompagnato da chiarezza delle definizioni e da un significativo sforzo di semplificazione. Le Marche sono la terza Regione in Italia per percentuale di raccolta differenziata e stanno già sperimentando importanti iniziative imprenditoriali di economia circolare, come l'esperienza degli elettrodomestici rigenerati, che prevede il recupero di macchine non più funzionanti da sistemare con pezzi in buono stato derivanti da altri elettrodomestici a fine vita che vengono poi reintrodotti sul mercato.
Il pacchetto sull'economia circolare è uno degli argomenti contenuti nel programma di lavoro della Commissione europea per il 2016 che l'Assemblea legislativa regionale ha ritenuto prioritario seguire nell'ambito della partecipazione alla fase ascendente, secondo quanto disposto nella Risoluzione approvata dall'Aula il 19 gennaio scorso, su proposta della Il Commissione.
Le proposte della Commissione europea sono state precedute da una ampia consultazione e da una attenta valutazione di impatto, finalizzate a valutarne gli effetti prima della loro formale adozione. Seguendo una modalità operativa ormai consolidata, il contributo dell'Assemblea legislativa regionale si è avvalso della collaborazione degli uffici della Giunta regionale competenti in materia di ciclo dei rifiuti ed è stato oggetto di un partenariato diffuso cui hanno preso parte i sindacati, le associazioni di categoria del mondo delle imprese e rappresentanti delle associazioni ambientaliste regionali.
Dal partenariato sono emersi importanti spunti e sollecitazioni riguardanti le potenziali ricadute economiche connesse all'attuazione, in concreto, degli obiettivi dell'economia circolare, soprattutto per ciò che attiene la creazione di nuova occupazione giovanile e qualificata, in sinergia con il mondo della ricerca.
Altra indicazione forte riguarda la necessità che i nuovi obiettivi attinenti l'aumento della raccolta differenziata non comportino un incremento di oneri amministrativi ed in generale di adempimenti burocratici, ma siano veramente l'occasione per promuovere un nuovo modello di sviluppo. Le proposte provenienti dalle associazioni ambientaliste si sono soffermate, tra l'altro, sulla opportunità di introdurre un nuovo concetto di "impronta ambientale" propria di ogni prodotto, al fine di sostenere la differenziazione tra cicli produttivi più rispettosi dell'ambiente e quelli meno attenti anche in termini di informazione e comunicazione nei confronti del consumatore finale. Un consumatore finale più attento ed informato è infatti in grado dì orientare i consumi e, soprattutto, di sollecitare produzioni più rispettose dell'ambiente.
In questo senso, sarebbe auspicabile promuovere il progressivo passaggio da un sistema di certificazione volontario (il c.d. marchio ecolabel) ad uno obbligatorio, al fine di identificare, ad esempio, la percentuale di risorse cosiddette "prime seconde" utilizzate per realizzare il prodotto stesso. Inoltre, dovrebbero essere compiuti maggiori sforzi per affrontare in modo più sistematico e deciso la questione dello spreco di cibo vicino alla scadenza, promuovendo esperienze di utilizzo di tali prodotti anche al fine di sostenere una nuova cultura della solidarietà e dell'inclusione sociale. Come riconosce la stessa Commissione europea nella Comunicazione sull'economia circolare, per conseguire gli obiettivi proposti servono risorse. A questo proposito, si auspica una decisiva semplificazione delle linee di finanziamento già attualmente previste, con particolare riferimento all'iniziativa dal titolo "Industria 2020 nell'economia circolare" avviata nell'ambito del Programma "Orizzonte 2020” che, per il periodo 2016-2017, stanzia 650 milioni di euro a livello europeo, dal momento che è assolutamente prioritario fare in modo che ci sia chiarezza e snellezza procedurale nella predisposizione dei progetti e che ci sia certezza e celerità nell'erogazione dei contributi. Molto spesso, infatti, l'accesso ai cosiddetti finanziamenti diretti, vale a dire ai fondi messi a disposizione di imprese, associazioni ed enti pubblici da parte della Commissione europea e delle sue agenzie, risulta ancora troppo complesso e, anche per questo motivo, troppo poco sfruttato.
Tutto ciò premesso, la II Commissione ha ritenuto opportuno esprimersi e sottoporre all'Aula per l'approvazione la proposta di Risoluzione di seguito illustrata.
Ho letto la relazione, normalmente non lo faccio, perché è una relazione che accompagna un atto importante e quindi ci tenevo che tutti i passaggi fossero ben precisi e ben ricordati.
Ho ricordato che il lavoro della Commissione è stato fatto in maniera veloce, ma seria e due settimane fa questo Consiglio ha approvato il piano dei lavori che affronteremo in Commissione da sottoporre alla Commissione europea.
Abbiamo lavorato in maniera concreta e seria, portando questa risoluzione che contiene tutte le osservazioni fatte dalla Commissione, votata all’unanimità contenente addirittura suggerimenti portati dalle audizioni fatte, come ho detto nella relazione, con le Associazioni di categoria, con le altre parti regionali importanti, come i sindacati. Li abbiamo accolti in parte nella risoluzione.
Abbiamo fatto un lavoro di composizione di quella che è la volontà di conoscere e dare informazioni sperando che la Commissione europea lavori su alcuni temi e li chiarisca. Questo è un passaggio che deve essere affrontato poi a livello di Parlamento. Il nostro Presidente sarà a Roma se non sbaglio tra qualche giorno.
Un tema indicato nella relazione, sul quale ci siamo soffermati, è quello delle etichette verdi che sono importantissime, nelle quali si mette in evidenza, per il consumatore, l’uso che si fa delle materie prime. Anche su questo, cercando di dare un valore, abbiamo suggerito di dare un punteggio nelle graduatorie a cui parteciperanno questi beni prodotti con etichette verdi.
Un'altra questione fondamentale è quella della termovalorizzazione, cioè il fatto di usare i rifiuti come fonte energetica. E' qualcosa che a livello regionale abbiamo ben chiaro perché è un errore non pensare al rifiuto come fonte energetica. Su questo noi siamo già in linea con quella che dovrebbe essere la programmazione europea, pensando al rifiuto che deve essere recuperato, quindi riutilizzazo. Prima infatti ho parlato dell’esempio delle Marche che recupera gli elettrodomestici e li rimette in commercio. Su questo siamo stati chiari.
Abbiamo trattato anche i temi dei concimi, così come dello spreco alimentare, altra causa di fonte di rifiuti.
Sono tutti temi che abbiamo affrontato e che sono contenuti nella risoluzione.
L’altro aspetto importante, l'ho detto già l’altra volta, è quando abbiamo presentato l’elenco dei lavori a cui volevamo partecipare, e oltre a dare consigli e nostre valutazioni su questi temi che verranno poi trasferiti al Parlamento, dobbiamo ragionare anche su quello che facciamo, quindi sul tema dei rifiuti è un lavoro che dovremo fare.
Ho colto l’occasione per dire, non solo lo dico qui ma l’ho detto anche prima nell’intervista che ho rilasciato alla Rai, che presto faremo una Commissione unitaria insieme alla III per vedere come alcuni temi vengono affrontati e come si vorranno affrontare perché se ci accingiamo a dare dei consigli a livello europeo su quello che vorremmo sul tema dei rifiuti, è giusto che con la stessa esattezza e celerità andiamo a trattare i nostri problemi regionali.
Questo è un lavoro che ci serve a livello europeo, partendo partire dal basso e dall’altra parte dobbiamo anche valutare che questi consigli vengano poi rispettati nella nostra Regione.
Inizieremo questo, ne abbiamo già parlato con il Presidente Biancani che è ben contento, perché la Commissione competente per i rifiuti è la III, però il tema lo abbiamo affrontato noi come Commissione per quanto riguarda l’Europa, per cui faremo questa Commissione.
Il lavoro è stato fatto in maniera veloce, ma molto seria e precisa, anche con le audizioni e alla fine è stato importante lo sforzo di trovare un'unità nel voto unanime.
Questo è un passaggio importante e credo che la sintesi che abbiamo fatto con il voto unanime ci dà qualche speranza in più rispetto ad una divisione su posizioni diverse sui rifiuti.
Questo è stato un lavoro importante e spero ci darà la possibilità di lavorare anche per i prossimi passaggi perché di risoluzioni legate ai lavori di carattere europeo ne dovremo affrontare diverse visto che i temi, tranne uno, li abbiamo accettati tutti. Grazie.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie. non riprendo i temi trattati con dovizia di particolari da parte del Consigliere Traversini.
Sono contento che l'economia circolare sia tra le cose interessanti di cui si occupa la Regione.
In Commissione dopo un vivace approfondito dibattito anche tecnico siamo riusciti a trovare la quadra della situazione ed a me interessa puntare l'attenzione su tre aspetti sui quali poi ritorneremo prossimamente.
Il primo aspetto è quello dell'introduzione oltre alla rivisitazione delle ecolabel anche del Life Cycle Assessment, quindi la valutazione del ciclo di vita di un prodotto anche attraverso la normativa Iso che ci consente di andare ad incidere anche sulla progettazione del prodotto stesso. Questa è un po' la rivoluzione culturale che l'economia circolare propone a tutti i cittadini europei, perché, giustamente, dall’usa e getta e dal consumismo si passa al ricircolo, al riuso, all’economicizzazione, nel senso di non sprecare le risorse naturali ed arrivare ad un ciclo chiuso per quanto possibile.
Oltre a questo aspetto che ho proposto ed è stato inserito, è stato anche accettato, dopo un lunghissimo dibattito, il discorso relativo al combustibile solido secondario, perché noi abbiamo un piano di gestione dei rifiuti che consente la produzione e, quindi l'utilizzo di questi aspetti, viceversa ci stiamo esprimendo verso un'economia circolare che non prevederebbe quest'utilizzo, a mio avviso, e anche avviso ormai della Commissione, perché abbiamo raggiunto un accordo su questo, quindi ben venga l'apertura di questo tavolo tecnico di ripensamento del piano di gestione dei rifiuti a Commissioni unite, II e III, in modo da tentare di eliminare questo passaggio di valorizzazione termica dei rifiuti in tutte le sue forme.
Mi sembra che la frase in cui le Marche si impegnano e danno indicazioni all’Europa sia abbastanza significativa, la voglio riportare:”la Regione Marche auspica che le iniziative avviate e proposte dall'Unione europea siano finalizzate al superamento delle tecniche di termovalorizzazione, anche rendendo questa pratica non più conveniente dal punto di vista economico, fino ad eliminare ogni forma di combustione dei rifiuti e di prodotti a loro assimilabili,ad esempio il combustibile solido secondario”.
Molto buona la sintesi che abbiamo raggiunto in Commissione, si potrebbe addirittura presentare un ordine del giorno per prendere un impegno su questa cosa, vedremo se i Consiglieri Biancani e Traversini potranno essere d'accordo anche se mi sembra che apertamente le posizioni coincidono.
Altra cosa molto interessante che avevo proposto ed è stata accettata, che va benissimo sulla strada che ci stiamo ponendo, è il fatto di dare adeguati finanziamenti alle nuove modalità di progettazione dei prodotti e favorire negli appalti i prodotti dotati di etichettatura verde, questa cosa potrebbe concretamente andare nella direzione auspicata.
Non mi dilungo ulteriormente perché chiaramente le direttive sono tre relative a: discariche, imballaggi, rifiuti, eccetera.
La semplificazione amministrativa e la chiarezza delle definizioni tecniche di rifiuto urbano, anche da demolizione civile, sono cose su cui punteremo l'attenzione grazie anche all'apporto delle audizioni che abbiamo fatto con le associazioni ambientaliste, con Confindustria e con gli altri portatori di interessi.
Su questa cosa il nostro voto sarà unanime nella convinzione che andremo a fondo nel merito tecnico di questi problemi e varieremo il piano regionale dei rifiuti che, oltre un anno e mezzo fa, prima che fosse approvato dalla precedente Giunta, il Movimento 5 Stelle aveva già pesantemente emendato a firma di 40 gruppi sul territorio e dei relativi portavoce alla Camera. Vi ringrazio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Intervengo su un atto che è stato preparato molto bene e spiegato altrettanto bene sia dal relatore di maggioranza che di minoranza ed inquadra un problema ormai vecchio, all’ordine del giorno di quasi tutti i Paesi della Comunità europea anche se con diversa sensibilità. Certamente la nostra è una fra le più alte, come è scritto nella relazione le Marche sono al terzo posto per il riciclo, faccio, quindi, brevissime considerazioni, Presidente, per dire innanzitutto che una volta per tutte dobbiamo anche liberarci dalla spinta su questa materia ambientale dell’emergenza e del terrorismo.
Negli anni ‘70 finiva il petrolio, oggi lo vendiamo, o forse lo venderemo, anche a meno di 20 $ al barile e qualche economista dice che è anche troppo alto nel rapporto fra domanda ed offerta. Non c’era più cibo sulla terra, penso al club di Roma degli anni ’70, oggi abbiamo l’India e la Cina, che in quegli anni avevano i morti di fame per strada, che sono fra i più grossi esportatori di cereali. Abbiamo stimato riserve di carbone per circa 1000 anni. Questo per dire che la scelta che deve essere fatta in questa direzione è una scelta culturale. Bisogna uscire fuori dalla logica economica emergenza a favore, emergenza contro, perché di fronte a questi dati potremo dire improvvisamente: “Tutto sommato non avremo grossi problemi possiamo continuare a consumare ed a produrre plastica in abbondanza perché c’è il petrolio per farla”. Questo per liberarci da questo tipo di impostazione.
Faccio questa premessa perché, per esempio, qui in Regione abbiamo già una legge operativa, e il Presidente Traversini lo sa bene perché ha concorso a farla, che prevede i Comuni a rifiuti zero. La facemmo in IV Commissione nella precedente legislatura, quindi una legge c'è già, fatta molto bene, con un regolamento fatto altrettanto bene sul quale i tecnici hanno lavorato con grande attenzione, come i politici in Commissione, e mira a creare questo tipo di cultura, cioè non conferiamo i rifiuti in discarica o a riciclaggio, ma cerchiamo di eliminarli a monte.
Come si riesce in questo tipo di operazione? Dico questo perché la parte che ci viene proposta dalla Commissione europea secondo me è carente sotto questo punto di vista, come dire scavalco a sinistra o al centro, non so questa relazione, nel senso che manca tutta la dimensione educativa.
L’educazione contro lo spreco non è tipico delle culture nord europee, invece è tipico della nostra cultura contadina che, oggi non più, ma fino a qualche decennio fa, aveva il riciclo. L'economia circolare intorno al maiale faceva sì che questo fosse produzione di un'infinità di cose, la stessa cosa con i bovini, la stessa cosa con altre coltura, nulla veniva sprecato, tutto veniva prodotto all’interno della comunità familiare agricola, dalla lana, al lino, al tabacco, qualsiasi cosa veniva lì prodotta e consumata, non c’era una sovrapproduzione che produceva lo spreco.
Capisco che in una società industriale e con questa economia globalizzata il discorso è molto difficile, ma il punto è tutto lì se vogliamo andare ad incidere sul sistema: Il problema non è fare studi per 650 milioni che mi auguro girino e non siano una maxi eco marchetta, come spesso succede in Europa per dare lavoro a centinaia di esperti e gruppi di studio, ma è la presa di coscienza profonda delle popolazioni europee perché in relazione alle politiche industriali questa cambi.
Non so quanto possiamo incidere, per esempio, sui nostri fondi europei, in questo per quanto possiamo ancora fare sui bandi, dare precedenza a produzioni che tengano conto di questo aspetto. Nella legge che abbiamo fatto per i Comuni a rifiuto zero si diceva di privilegiare le grosse confezioni. Faccio un esempio per tutti, se no parliamo solo di teoria, le confezioni di tonno a 60 grammi sono una fonte infinita di spreco, così per qualsiasi altro tipo di prodotto, è vero che ci sono sempre più anziani soli, persone e nuclei familiari con poche persone che hanno la necessità di questo tipo di consumo, però è anche vero che lo facciamo anche per altre cose, pensate alle confezioni dei medicinali, questo ci tocca da vicino, perché siamo i più grandi consumatori di medicinali in Europa, e fra i più grandi stregoni, ne acquistiamo tanti e ne consumiamo pochi, quindi molti scadono. E' frutto di questo tipo di cultura. In Inghilterra da sempre, da quando c’è il servizio sanitario nazionale, vengono fatte le ricette dove viene indicato il numero esatto di pillole che serve per quel tipo di cura, ne servono 17? Se ne prescrivono 17, non si fa il blister da 25, sprecandone sicuramente 8.
Queste cose possono essere moltiplicateall'infinito, ma se non viene attivato questo tipo di cultura non c’è speranza.
Quando leggo nella relazione: nuovo modello di sviluppo, io scriverei, Consigliere Traversini “vecchio modello di sviluppo” cioè tornerei all’antico e penserei ad esempio a come facevamo le case. Nel medioevo le case venivano costruite esposte al sole, le facevamo con muri spessi 60/70 centimetri, in muratura che era un isolamento naturale, le facevamo con piccole finestrature, oggi facciamo esattamente il contrario poi mettiamo in moto tutte le coibentazioni per diminuire lo spreco energetico.
In realtà non c’è una cultura orientata in questo senso, c’è la cultura del mordi e fuggi, c'è la cultura del facciamo le cose che costano poco, così ne vendiamo molte, allora è necessario ribaltare questo tipo di impostazione per la quale credo che l’intento di questo provvedimento sia un buon inizio, ma è un inizio solo su un binario, ce ne stanno almeno altri 10 che dovrebbero essere attivati in questo senso.
Chiudo segnalando il fatto che anche con le migliori attività e con le migliori impostazioni, per quanto riguarda il riciclaggio, c’è una parte che dovremmo sempre e comunque conferire in discarica, chiedo alla Giunta che si possa porre attenzione - l'ho studiato e so che sono procedure molto costose, ma tutte le procedure e le tecniche molto costose lo sono perché non hanno l’economia di scala, sono prodotte ancora in numero estremamente limitato - alle macchine tritarifiuti, trasformarifiuti che, in alcune parti del Paese, soprattutto nelle piccole isole dove è difficile sia interrare i rifiuti per motivi ambientali che trasportarli in continente perché sarebbe eccessivamente costoso, sarebbero la soluzione del futuro.
Ci sono brevetti nazionali e non di privati, del CNR ed altri che si stanno muovendo in questa direzione. Penso che questa sia una strada sulla quale le Regioni potrebbero cominciare a dire qualcosa perché, ripeto, non sempre almeno all’inizio, la soluzione meno costosa è quella più vantaggiosa per l’ambiente e per l’uomo, a volte soluzioni più costose possono essere le più vantaggiose.
Queste scelte non può che farle il pubblico.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Innanzitutto confermo e do atto del grande lavoro che è stato fatto in Commissione, dal Presidente in particolare - la pazienza di raccogliere tutte le istanze che sono arrivate dai Consiglieri - e dalla segreteria tecnica nel nome della dott.ssa Sardella. Ci si è lavorato molto, quindi credo sia un buon documento.
Detto questo alcune veloci riflessioni.
Il Consigliere Marconi ha detto: “un buon inizio”, si effettivamente questo è un buon inizio, però io direi anche un momento significativo perché è uno dei pochi momenti che ci dà l’opportunità di interfacciarci, seppur in modo indiretto, con l’Europa, con le politiche europee e capire da che parte sta andando l’Europa con la sua programmazione per fare anche un momento di riflessione su quello che abbiamo fatto noi, su quello che stiamo facendo rispetto ai partner europei. Credo sia molto significativo tutto questo.
Non è soltanto un documento che noi approntiamo così asetticamente perché deve essere fatto, perché in qualche modo dobbiamo dare mandato al nostro Presidente del Consiglio di interfacciarsi con i suoi colleghi per tirare su un documento unanime che magari si basi su quello della Regione Marche, non abbiamo la volontà di metterci la medaglia al petto, ma siamo fermamente convinti di questo aspetto.
Non abbiamo tante possibilità di interfacciarci sulle politiche europee se non con documenti di indirizzo, per cui spero che tutti i Consiglieri capiscano che questo è un atto molto importante e molto significativo e speri si possa approvare all’unanimità.
E’ naturale che il dibattito in Commissione, quello più significativo, si è incentrato sulla gestione dei rifiuti inteso come elemento attivo nell’economia circolare, come spesso viene utilizzato e come fonte energetica.
Noi siamo partiti da due aspetti molto importanti. Il primo riguardava la progressiva riduzione del collocamento in discarica dei rifiuti. E' uno degli aspetti su cui dobbiamo batterci. E' indispensabile negli anni ottenere una progressiva riduzione non solo della produzione, ma anche del collocamento in discarica dei rifiuti. Credo che sia fondamentale per una società che vuole andare avanti e tutelare il proprio territorio. Non possiamo continuare come abbiamo fatto fino adesso ad aprire buche ed a nascondere questi rifiuti, è come nascondere la polvere sotto il tappeto, prima o poi degenera, prima o poi dà luogo a pruriti, a situazioni molto più complicate, così come quei rifiuti che noi “nascondiamo” in discarica, prima o poi produrranno inquinamento, prima o poi intaccheranno le falde, prima o poi produrranno dei lezzi micidiali, mettendo nell’atmosfera anidride carbonica e non solo, anche gas tossici e qualche volta nocivi.
Questo obiettivo l'abbiamo condiviso in modo molto forte, significa quindi che dobbiamo dare impulso a questa economia circolare; dobbiamo anche prendere atto di alcune situazioni che nella Regione Marche già esistono, alcune start up sono nate proprio in questo settore, non dobbiamo ritenere che le innovazioni vengono da altri, dalle Regioni del nord e quant’altro, anche qui è stato fatto molto.
Il Presidente Traversini ricordava la situazione di una azienda, di una start up che rinnova elettrodomestici, io vi segnalo un’altra realtà relativa all’Istituto tecnico di Ascoli “E. Fermi” che da qualche anno ha messo su un progetto che si chiama eco trash e, nei loro laboratori, rimettono a nuovo computer che vengono portati dai cittadini, dagli enti. Questi ragazzi li smontano e li riattivano in funzione di quella che è la destinazione d’uso che l’ente o il professionista ne vuole fare, cioè lo rimettono in funzione esclusivamente per quel tipo di lavoro a costo zero.
Immaginate quanto materiale viene riciclato, immaginate quante cose vengono riutilizzate.
Partendo da questi spunti e capendo che c’è già una grande sensibilità in atto su questo nostro territorio noi dobbiamo proseguire a sviluppare questo concetto di economia circolare.
L’altra riflessione che voglio fare è invece più preoccupante. Questo documento che l'Europa ci manda ci mostra che noi stiamo in un territorio europeo non a doppia velocità, ma tripla, quadrupla, perché ci sono Stati che non fanno quasi nulla. Addirittura ci sono Stati che sono al di sotto del 20% per quanto riguarda il meccanismo del riciclaggio, il meccanismo della differenziata, tanto è vero che l’Europa si deve preoccupare di spostare avanti nel tempo, dal 2025 al 2030, il raggiungimento di determinati obiettivi.
Questo è un altro aspetto molto importante, significa che se noi stiamo, le Marche stanno a percentuali elevatissime, alcuni Comuni del nord hanno raggiunto l’80, l’85%, significa che noi possiamo dare un contributo molto forte nell’approvazione di questo documento nell'auspicio che l’Europa possa prenderci a riferimento per quello che noi stiamo facendo.
Questo è ciò su cui noi dobbiamo in qualche modo lavorare, significa anche, e chiudo, come diceva il Presidente Traversini, che non possiamo crogiolarci in questo modo, compiacerci di quello che abbiamo fatto, dei risultati che stiamo raggiungendo o che abbiamo raggiunto, ma dobbiamo proseguire nella ricerca, andare avanti, quindi, spero e mi auguro che la Giunta possa mettere mano, i tecnici possano mettere mano, immediatamente ad una rivisitazione del piano della gestione dei rifiuti solidi urbani in particolare, perché, per quanto riguarda i rifiuti pericolosi esistono già dei piani ben strutturati, ma anche quelli possono essere rivisti, affinchè questo territorio marchigiano abbia dei riferimenti certi per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, quindi l’individuazione della metodologia, l’incentivazione del riciclaggio e l’incentivazione culturale, anche attraverso incentivi da dare alle famiglie per quanto riguarda la differenziata ed il recupero di materiale che possano incidere anche sulla fiscalità locale dei Comuni.
Il coinvolgimento dei Comuni, degli enti locali di prossimità ed il coinvolgimento delle scuole su questo tema è fondamentale. Se vogliamo rielaborare un nuovo piano per la gestione dei rifiuti solidi urbani, intesi come elementi attivi in una nuova economia, in un nuovo modello di sviluppo - questo era il concetto di cui si parlava prima - dobbiamo nel fare questo piano coinvolgere soprattutto chi poi dovrà gestirlo, in primis gli enti locali, quindi i Comuni e poi culturalmente le scuole, perché qui ci vuole un cambio di passo culturale che comunque, in questa regione, credo sia abbastanza solido e poggi su basi solide.
Questo è ciò che mi auguro possa essere fatto nel più breve tempo possibile per far si che questo documento non risulti vano, non risulti il solito atto che lancia l’Europa per mettersi l’anima in pace e quando le cose non funzionano magari dire: “ma noi l'avevamo detto”. Noi non solo l'avevamo detto, ma l'abbiamo anche fatto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Innanzitutto voglio confermare quello che ha detto il Presidente Traversini nella sua illustrazione e cioè che faremo queste Commissioni congiunte, la II e la III, per affrontare il tema del piano dei rifiuti e comunque il tema dei rifiuti in generale.
Voglio dare anche un’altra informazione in quanto sul documento è già stato detto tutto.
Sabato 13 a Pesaro verrà aperto un centro per il recupero degli elettrodomestici, sarà gestito da una cooperativa sociale e sarà anche l’occasione per dare lavoro a delle persone. Questi elettrodomestici verranno venduti e quindi rimessi sul mercato.
E' un progetto per il quale sono stati utilizzati fondi europei, se siete interessati vi farò avere l’invito.
Penso che possa essere un'occasione importante per toccare con mano un progetto relativo a quello di cui oggi abbiamo parlato in questa seduta di Consiglio. E' un progetto concreto ed interessate, ci tenevo a coinvolgere l’intero Consiglio regionale, sarà a mio carico mandarvi l’invito in maniera tale che chi vorrà potrà partecipare, parte così un'esperienza concreta per quanto riguarda l’argomento che oggi abbiamo trattato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Credo che su questo documento ormai sono state espresse delle considerazioni e non mi ci soffermo in quanto credo che la cosa importante sia quella che è venuta fuori dal Presidente Traversini e dal Presidente Biancani per quanto riguarda le Commissioni in merito al lavoro che si dovrà fare in futuro. Credo che questo sia l’aspetto più importante.
Un'altra cosa interessante da non sottovalutare, per quanto riguarda l’Assessore alla scuola, l’Assessore Bravi, è la formazione scolastica, estremamente importante da trattare con i dirigenti scolastici perché abbiamo la necessità di partire dal basso per riprendere o prendere in considerazione queste cose.
Questo è un un aspetto rilevante, come lo è il lavoro congiunto della II e della III Commissione che dovranno affrontare in termini molto seri il tema della gestione e dello smaltimento dei rifiuti sul quale penso si possa ancora fare molto, anzi c’è molto spazio per arrivare ad una percentuale molto alta di differenziata. Esistono le condizioni, l'essenziale è volerlo fare e dalle volontà che qui ho sentito credo possano esisterci i presupposti per fare un buon lavoro affinchè quest’Aula possa avere un riconoscimento importante su questo settore molto delicato.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Grazie Presidente. Voglio ringraziare i Presidenti delle due Commissioni che finalmente dietro nostro stimolo hanno affrontato e stanno affrontando in maniera seria un argomento che è cruciale per il futuro del nostro pianeta.
Come Europa, come Italia, come Regione dovremmo essere, secondo me, all'avanguardia. Siamo tra le Regioni che hanno un alto indice di raccolta differenziata, dovremmo dare nuovi input, portare avanti nuove iniziative per fare da luce a tutti gli altri.
Dietro questi discorsi è bene allargarci nel contattare, nell’invitare delle persone che stanno all'avanguardia, che sono molto attente ai temi ambientali per farci dare delle notizie da poter concretizzare con degli atti, con delle cose formali.
Ringrazio il Consigliere Biancani che è stato molto sensibile a questo discorso e si sta attivando. Grazie Presidente.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Mi associo anch’io ai complimenti per questo lavoro che è stato fatto. Voi sapete che, prima ancora che fosse costituito il Movimento 5 Stelle, il nostro fondatore Beppe Grillo andava in giro facendo spettacoli, parlando dell'economia circolare, degli sprechi e dell'inquinamento.
Su questi temi poi si è costruito un progetto politico che è sfociato nel Movimento 5 Stelle che fa politica a 360°, però dobbiamo ricordare che da questi elementi, da queste necessità, da queste intuizioni, è nato il progetto politico del Movimento 5 Stelle.
Io sono molto soddisfatto di questo dibattito che sta avvenendo sui temi dei rifiuti, dell'economia circolare, dell'inquinamento in generale e sulla peculiarità, soprattutto delle Marche, delle nostre produzioni agricole, della nostra imprenditoria, della piccola e media impresa che ha economie di nicchia molto particolari, specifiche del nostro territorio.
Quello che voglio dire, e termino velocemente visto che molte cose sono già state dette, è che mi associo a quanto affermato dal Consigliere Zaffiri perchè soprattutto nella scuola primaria questa coscienza va coltivata, E' dalla scuola primaria che si crea la coscienza del rispetto del territorio, del rispetto degli altri, perché alla fine il rispetto del territorio è anche il rispetto degli altri.
A questo proposito voglio terminare e visto che come Movimento 5 Stelle siamo in Consiglio regionale, siamo sempre in più in consigli comunali, voglio fare un appello a tutti gli uomini politici di buona volontà. Qui non si tratta di una contrapposizione politica, ma di mettere l'uomo al centro della politica, quindi a nome di tutti quelli che sono sul territorio del Movimento 5 Stelle, vorrei fare quest'appello: non consideriamo gli interessi particolari, non consideriamo come avversari politici coloro che militano in partiti contrapposti proprio per arrivare a mettere in primis l'interesse degli esseri umani oltre che di politici appartenenti a varie parti, questo perché, secondo me, è il futuro ed è il modo di salvare questo pianeta, lo dobbiamo innanzittutto a noi stessi ed alle generazioni che verranno e mi fa piacere che questa sensibilità sia stata dimostrata in quest’Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Complimenti alla Commissione che ha svolto un ottimo lavoro, ricordo, come ha detto il Presidente Traversini, che giovedì prossimo sarò in Senato insieme agli altri Presidenti dei Consigli regionali nell’ambito del confronto che è in atto con la 14^ Commissione competente del Senato che sta approfondendo il programma di lavoro della Commissione europea ed illustrerò l’atto che oggi andremo ad approvare.
Risoluzione n. 11. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 36
ad iniziativa del Consigliere Maggi
"Deliberazione di Giunta regionale 598 del 27 maggio 2015 contributo per attività sportive"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 36 del Consigliere Maggi che ha la parola per illustrarla.

Giovanni MAGGI. Presidente mi guidi lei nella prassi perché io a questa mozione ho legato due proposte di risoluzioni.
La mozione che è ormai di qualche mese fa, chiedeva che i bandi per i contributi per le società sportive non venissero emanati ed avessero scadenza nel mese di agosto, visto che la maggior parte delle società sportive sono basate sul volontariato delle famiglie, degli individui, delle persone che hanno amore per lo sport e che credono nella sua funzione sociale.
Emanare un bando, come è successo nell'anno precedente, dal 27 luglio al 2 settembre, durante la pausa estiva, quando il volontariato di queste società tira un sospiro di sollievo e di riposo, significa escludere società che hanno dei meriti molto importanti anche se non hanno nomi altisonanti come alcuni che hanno preso il contributo.
La mozione era rivolta a riaprire i termini di presentazione delle domande di ammissione al contributo per le società sportive.
Capisco che per motivi burocratici e per i continui rinvii dovuti alla discussione di altre cose, forse altrettanto importanti, ciò sia quasi improponibile, per cui faccio mio questo appello contenuto nella mozione, la ritiro e chiedo che vengano discusse le proposte di risoluzione a questa mozione. Se vuole, Presidente, brevemente le posso illustrare.

PRESIDENTE. Si, le illustri pure.

Giovanni MAGGI. A me sembra molto importante che sulla scorta dell'esigenza generale della mozione che abbiamo ritirato, che viene dai nostri Consiglieri comunali, dalle esigenze del territorio con cui noi ci confrontiamo quasi giornalmente, scaturiscano queste due proposte di risoluzione che vanno ad evidenziare condizioni particolari che in questo contesto mi sembra importante che l’Aula esamini e, mi auguro, approvi.
La prima riguarda la diffusione sul territorio delle opportunità di finanziamento per i bandi che la Giunta regionale emana, impegna, quindi, il Presidente della Giunta regionale a dare massima comunicazione, anche in formato elettronico, di tutti i bandi che prevedono concessioni di contributi e di finanziamenti, diffondendoli ed inoltrandoli a tutti i Consiglieri regionali in modo che, visto che l’Assemblea è in rappresentanza di tutto il territorio, si facciano carico di aiutare la diffusione della conoscenza di questi bandi che hanno contributi e finanziamenti da parte della Regione.
La seconda proposta di risoluzione è che, questa mi sembra abbastanza simpatica, ma comunque è fondamentale, tutti i bandi, di cui si parlava prima, relativi ai programmi annuali che riguardano contributi e finanziamenti non abbiano come scadenza i periodi di Pasqua, agosto ed il periodo natalizio. Può far sorridere, ma per mettere alla pari, per dare le stesse opportunità a tutte le società sportive e non - nella fattispecie nella mia mozione parlavo delle società sportive - di conoscere le possibilità di ottenere finanziamenti e contributi. Queste sono regole soprattutto di buon senso che fanno parte di una democrazia partecipata che noi cerchiamo di raggiungere nella maniera migliore possibile. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Come ha correttamente ricordato il Consigliere Maggi questa mozione nella sua richiesta originaria non è più votabile perché per ragioni amministrative non è possibile riaprire quel bando.
Credo che sia utile ricordare le ragioni che hanno portato ad emanare un bando con quella scadenza obbligata che coincideva con il periodo estivo, comunque d'accordo con il Comitato regionale per lo sport che la Giunta regionale ha incontrato non appena eletta.
Purtroppo nella precedente legge finanziaria non c'erano risorse per finanziare la legge 5 del 2012, i fondi sono arrivati successivamente, ed il fatto che ci fossero state in quel periodo le elezioni ha comportato dei ritardi, però credo che sia utile sottolineare lo sforzo che questa Giunta ha fatto in una fase di ristrettezze, di riduzioni delle risorse complessive che hanno portato anche alla riduzione del numero delle azioni finanziabili e pur con questo ritardo, dovuto alla fase elettorale, il Presidente della Giunta ha convocato a luglio il Comitato regionale dello sport ed immediatamente è stato emanato questo bando che ha coinciso con la fase estiva.
Ad oggi non è possibile prevedere la riapertura dei termini per la presentazione delle domande, però la richiesta contenuta nelle proposte di risoluzioni incontra il nostro favore, incontra il favore del Partito Democratico, perché credo che sia utile che d'ora in poi i bandi vengano fatti tempestivamente evitando possibilmente i periodi di ferie. Penso che questo sia anche la volontà della Giunta anche perchè finora è andata verso il recupero di una procedura sempre più pubblica, sempre più trasparente e sempre più corretta.
Credo che l'esecutivo, da questo punto di vista, abbia già dato dimostrazione che i bandi possono essere fatti con tempestività.
Accolgo quindi favorevolmente quanto previsto nelle proposte di risoluzioni.

PRESIDENTE. Mozione n. 36. Ritirata.

Proposta di risoluzione n. 36/1 a firma del Consigliere Maggi. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di risoluzione n. 36/2 a firma del Consigliere Maggi. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 39
ad iniziativa del Consigliere Carloni
"Difesa della produzione delle carni marchigiane"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 39 del Consigliere Carloni che ha la parola per illustrarla.

Mirco CARLONI. Grazie. Qualche tempo fa ci sono state un po’ di polemiche, mi è sembrato opportuno impegnarsi nella difesa della qualità di carne che ci contraddistingue, che porta il nome della nostra regione e che va difesa come prodotto e anche come filiera produttiva.
L'agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione ha inserito le carni rosse e lavorate fra le sostanze che possono causare il cancro negli uomini.
Come si legge nelle pubblicazioni delle riviste scientifiche, dopo aver visionato i vari studi epidemiologici che indagavano fra l'associazione di carne rossa e l’insorgenza del cancro di tutto il mondo, questo team di 22 esperti ha deciso di catalogare fra i cancerogeni per l'uomo le carni rosse lavorate e tutti i prodotti derivati da queste e fra i probabili carcirogeni per l'uomo la carne rossa, come il maiale, il manzo, il vitello.
In conseguenza di queste notizie c'è stata una campagna mediatica a livello globale che in qualche modo ha colpito questi prodotti ed i produttori, facendo passare l'utilizzo e la somministrazione di queste carni come un rischio potenziale ed effettivo per il cancro.
Credo che su questo sia opportuno fare chiarezza e dimostrare una vicinanza a chi è legato a questo prodotto ed anche a questo territorio attraverso il marchio.
Per quanto riguarda il rischio denunciato da questo staff di ricerca, l'Organizzazione mondiale della sanità l'ha detto più volte, ma è sfuggito di mano, è necessario non fare allarmismo e non vietare il consumo di carne perché, come per tutti gli alimenti, è necessario un equilibrio, un utilizzo moderato e generare la percezione nell'opinione pubblica che la carne sia un rischio di fatto danneggia anche il nostro territorio.
Gli studi dimostrano che l'utilizzo illimitato può, a causa dei conservanti, creare un alto rischio, forse è opportuno aumentare i controlli sulla lavorazione, sulla capacità di essicazione dei materiali, ma non creare una paura globale su questo tema.
Secondo me è necessario che si riconosca, soprattutto nelle Marche, il valore della produzione che è di circa 300 milioni di euro. Su questo è necessario fare una discussione in questo consesso perché un quarto del totale occupazionale del nostro sistema agricolo è impiegato in questo settore, abbiamo fatto un conto sono circa 13.000 le persone coinvolte nel settore dell'allevamento, è qualcosa di importante che ha a che fare con l'economia del nostro territorio.
Credo che votando congiuntamente questo impegno diamo anche il segnale che la razza bovina marchigiana è tra le più sane e gli allevamenti creano occupazione e sono fondamentali per il nostro territorio e, nonostante l’ironia del Consigliere Maggi, penso che sia uno dei temi sui quali l'allarme è assolutamente ingiustificato.
Voglio ricordare all'Aula che noi abbiamo ben due doc sulla carne: il prosciutto di Carpegna e il Ciauscolo, annoveriamo altri prodotti di eccellenza di cui abbiamo fatto bella mostra all’EXPO ed in vari mercati internazionali e mai come adesso è necessario difenderli e fare in modo che non ci sia questa campagna demagogica contro la produzione e l’utilizzo di carne che di fatto danneggia realmente il nostro territorio, i nostri produttori, la nostra cultura agricola e gli allevamenti.
E' necessario che l’Aula dia un segnale di sostegno agli allevatori marchigiani che tra l’altro con tanta fatica e con tanti sacrifici portano avanti questo settore, un segnale di difesa delle nostre eccellenza nel settore agroalimentare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Brevemente per dire che il Consigliere Carloni ha presentato questa mozione in maniera perfetta, nel senso che le motivazioni, personalmente, ma anche come PD, sono da condividere ed accogliere.
E' una realtà importante quella del mondo agricolo marchigiano legato all’allevamento di animali, soprattutto nelle aree interne.
Questo allarmismo che si è creato in merito al consumo della carne rossa non è una novità, nel senso che sin da bambino mi dicevano che le carni andavano consumate con moderazione, ma questo non dà un valore negativo alla carne.
Questa notizia che mette le carni rosse tra quelle cancerogene ha creato una preoccupazione, preoccupazione che va rigettata, perché noi abbiamo una produzione ed un'economia forte e anche l'Organizzazione internazionale dice che è l’eccesso del consumo a creare danni all'essere umano, non tanto il consumo della carne, quanto la qualità.
Nelle Marche l’attività, come ha detto il Consigliere Carloni, è chiara e determinata con iniziative portate avanti con il marchio QM. Azioni di grande eccellenza portate avanti dalla BovinMarche legate alla produzione di carne marchigiana tanto che da tanti anni c’è addirittura la carta d'identità del prodotto: dove è prodotto, come è prodotto, una identificazione, nulla viene lasciato al caso ed è di grandissima qualità.
Su questo credo che si sia fatto tantissimo e si possa continuare così. Nel PSR ci sono situazioni legate alla produzione di carne che riguardano gli allevatori ed il benessere dei loro allevamenti.
Un'attività che la Regione Marche sta portando avanti che in questa situazione così confusa - apro una parentesi - prima parlando con il Consigliere Volpini sono rimasto stupido nell'apprendere, il Consigliere Carloni ha citato il maiale tra le carni rosse, che l’Organizzazione internazionale lo mette tra le carni bianche. Questa è una cosa in più, per far capire come si evolve questo settore, per quello che sapevamo noi era considerata addirittura la carne più calorica e da trattare con più cautela.
Al di là di questo credo che nelle Marche sulla produzione di carne sia stato fatto un buon lavoro che va mantenuto ed incentivato per cui penso che questa mozione possa essere accolta.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Voglio dire solo due parole, conosco molto bene cosa fanno l’Organizzazione mondale della sanità (OMS) ed anche l'Associazione italiana per la ricerca sul cancro.(IARC).
Questa cosa che dice l'IARC non è completamente sbagliata, ma resta il fatto che noi dovremmo privarci della carne che magari mangiamo una volta alla settimana o due e non guardiamo ... Proprio oggi avevo un intervento, peccato che è assente l’Assessore Sciapichetti, vi avrei fatto vedere un po' di cose sul particolato di cui inghiottiamo quantità enormi tutti i giorni. L’ho fatto vedere in Commissione, credo che questi paragoni debbano essere fatti: perché dobbiamo privarci di una bella bistecca quando ogni giorno quei componenti di particolato che sono nella bistecca cotta alla brace o in altro modo, li respiriamo nell'aria 10, 100 volte di più?
Mi sembra ridicolo che sia stata fatta una campagna denigratoria contro la bistecca quando non è c'è paragone con l'inquinamento ambientale dell'aria che è 1.000 volte superiore, anzi di più, forse 1.000.000 di volte superiore ad una bella bistecca cotta alla brace.
Credo che la bistecca vada difesa, certamente non può essere mangiata tutti i giorni, ma una bella bistecca alla settimana o una bella salsiccia alla brace alla faccia dell'IARC e dell’OMS. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.

Fabrizio VOLPINI. Il Presidente dice che io sono vegetariano non è vero, sono uno di quelli che la carne la mangia poche volte e quando la mangia preferisce quella di qualità, magari quella della BovinMarche risponde a questa esigenza.
Voto volentieri questa mozione anche perché mi riporta indietro di tanti anni, alla mia tesi di specializzazione che era sul cancro e alimentazione. Fin da allora, non da adesso, le carni, soprattutto le rosse, venivano incriminate, messe all'indice rispetto all'evoluzione di questa malattia anche se non si pensava al loro potere organolettico, quanto agli inquinanti che contenevano perché c'erano modalità di allevamento molto spinte, con l'uso indiscriminato di farmaci, soprattutto antibiotici, ma non solo, ed ormoni. Era in questa filiera che si individuava un'eventuale relazione con lo sviluppo di malattie, ed è chiaro che la qualità ed il rispetto dell'alimentazione dell'animale e delle sue fasi di sviluppo è assolutamente di garanzia.
Il consumo moderato di carne di qualità non può essere considerato cancerogeno alla stessa stregua di un pacchetto di sigarette, quindi voto volentieri questa mozione.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Casini.

Anna CASINI. Ringrazio il Consigliere Carloni perché è un momento nel quale la carne bovina, la cosiddetta carne rossa, fa un po' paura per via di alcune dichiarazioni che sono state riportate a metà in quanto in realtà non si parlava di quantitativi, ma nelle dichiarazioni soltanto di carne rossa.
Come ha detto il Consigliere Volpini, sicuramente esperto più di me, non è così, la carne non fa assolutamente male se consumata nelle dovute quantità, anzi da donna mi permetto di dire che in alcuni periodi della nostra vita la carne rossa è assolutamente necessaria.
Il problema è che il susseguirsi di emergenze sanitarie che ci sono state, alcune dichiarazioni e mode alimentari diverse rischiano di creare problematiche ad un comparto che nelle Marche è molto importante e fiorente.
Abbiamo cercato in tutti i modi di far fronte a questo, innanzitutto ricordiamo che noi abbiamo sia delle Dop che delle Igp, quindi la certificazione è il modo più importante per rassicurare il consumatore ed il fatto di sapere da dove la carne e come viene prodotta è un veicolo importantissimo, come il marchio QM è importante rispetto a queste dinamiche.
In ogni caso noi facciamo parte di progetti di cooperazione transnazionale in collaborazione con l’Inrca e con l’Assam con cui sono state realizzate delle schede tecniche di valutazione dei nostri prodotti e poi, come ho detto prima, ci sono dei finanziamenti specifici all'interno del nuovo PSR come nel vecchio per incentivare le certificazioni, siano esse QM, che Dop, che Igp.
Al fine di favorire la diffusione del consumo di carne bovina, in particolare marchigiana, è stato affidato all’Assam un progetto che si chiama “Piattaforma logistica per la diffusione di carne bovina marchigiana negli agriturismi” approvato dalla Regione Marche con un decreto del Dirigente di Servizio del 17 dicembre 2014. Questa piattaforma logistica e questo progetto sono già attivi e l'obiettivo è quello di verificare la sostenibilità delle produzioni e di promuovere il consumo della carne bovina marchigiana consentendo un facile reperimento della stessa sul mercato, creando anche una piattaforma e una connessione in rete.
Come Regione Marche stiamo tentando in tutti i modi di promuovere la carne marchigiana, sia finanziandola dal punto di vista mediatico che creandole una facile diffusione all'interno della regione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Anch’io sono concorde nel votare questa mozione che va nel verso di tutelare un certo tipo di imprenditoria marchigiana oltre che sfatare un po’ questo effetto mediatico che l’OMS ha messo in moto. L'ha ricordato il dottor Volpini, oltre che Consigliere, mangiare in un certo modo è, da questo punto di vista, una grande risorsa.
Voglio andare oltre, nel senso che noi dobbiamo fare qualcosa in più per i nostri allevatori in quanto in questo momento e negli anni passati c’è stato un attacco da parte di altri Stati europei, in modo particolare dalla Francia, che hanno introdotto nei nostri territori allevamenti di una particolare razza, non so se qualcuno se ne intende o meno, la famosa charolaise che veniva allevata in modo non spinto, di più, e ci sono stati problemi molto gravi su cui poi ha indagato l’Organizzazione mondiale della sanità ed altri enti.
Noi dobbiamo aiutare i nostri allevatori affinché queste spinte centripete che cercano di entrare all’interno dei nostri territori vengano frenate. In che modo? Mettendo in evidenza la qualità della nostra carne, dei nostri allevatori, le tipologie e le modalità di allevamento e la capacità che i nostri hanno nel gestire tutto il settore in modo molto diverso dagli altri allevatori.
Al di là di quelle che sono le sovvenzioni contenute nei programmi di sviluppo europeo, PSR e quant’altro, credo che la Regione, se ha una particolare attenzione, farebbe bene con fondi propri, con progetti propri che vanno al di là di quelli comunitari, a sostenere questo tipo di attività e questi nostri allevatori che tanto bene fanno all'economia marchigiana ed anche alla nostra salute perché producono delle carni eccezionali.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 39. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 40
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Rapa, Giacinti, Traversini, Urbinati, Micucci, Volpini, Biancani, Talè
“Esenzione della tassa automobilistica per motoveicoli e autoveicoli aventi interesse storico e collezionistico”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 40 Consiglieri Giancarli, Rapa, Giacinti, Traversini, Urbinati, Micucci, Volpini, Biancani, Talè.
Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Assessore Cesetti, credo che dovremo rinviare questa mozione perché, come lei sa, la legge di stabilità 2015 modifica la 342 del 2000 “Misure in materia fiscale” riducendo notevolmente l'autonomia delle Regioni. Dobbiamo riformularla.
Faccio presente che condivido l'emendamento presentato dal Consigliere Maggi, credo di poter dire che lo condividiamo, oggi però chiedo il rinvio.

PRESIDENTE. A questo punto rinviamo la mozione. Non c'è da votare perchè la richiesta è dello stesso proponente, quindi rinviamo.

Mozione n. 44
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Biancani
“Cambiamento denominazione della fermata ferroviaria di Castelferretti in Castelferretti-Falconara Aeroporto delle Marche”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 44 dei Consiglieri Giancarli, Biancani.
Ha la parola, per illustrazione, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Un analogo provvedimento lo facemmo non molto tempo fa con la Società Autostrade, infatti chi oggi si trova in quella che era l'uscita Ancona nord vede Ancona nord-Jesi.
Abbiamo fatto anche lì tutto il percorso necessario con il parere del Comune capoluogo, con l'accettazione della domanda da parte della Commissione toponomastica della Società Autostrade, alla fine ci siamo riusciti tra l’altro utilizzando il momento dei cantieri aperti, quindi senza un’ulteriore spesa rispetto al cambio della cartellonistica.
Qui proponiamo lo stesso percorso, un intervento della Regione Marche nei confronti della società Trenitalia, Rete ferroviaria italiana, affinché la fermata sulla linea Falconara Marittima-Orte cambi la denominazione da Castelferretti in Castelferretti Falconara Aeroporto delle Marche.
Voglio rimanere in tema, Presidente, quindi rimango alla cartellonistica, non aggiungo se non due brevi considerazioni.
Ha senso cambiare la cartellonistica se quell’infrastruttura, come tra l’altro lei ha detto con molta chiarezza, verrà rilanciata perché quel ruolo logistico, fondamentale che l’aeroporto svolge nell’ambito dei trasporti da e per le Marche è di notevole importanza per le relazioni economiche, turistiche, culturali, sia con l’Italia che con l’estero. Credo anche che sia un'importante attività di scambio culturale, di movimento di persone, sia a livello europeo che mondiale, però richiede che a questo aeroporto venga data la necessaria visibilità sulla rete ferroviaria, come vettore integrato, e questo è un aspetto. Quello che è fondamentale è che questo aeroporto acquisisca quel ruolo straordinario che la pianificazione marchigiana, ma non soltanto marchigiana anche quella nazionale in materia di trasporti, attribuisce a questa infrastruttura.
Rimango al tema perché non voglio andare oltre però sono certo di trovare in lei, Presidente, la piena disponibilità.
Dobbiamo spostare su questa infrastruttura strategica per le Marche tutta l’attenzione, tutta la determinazione, tutta la capacità ed una ferma volontà politica e anche etica. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Noi siamo favorevoli a questa mozione anche perché scrivere nella stazione ferroviaria Aeroporto delle Marche potrebbe essere scaramantico affinché questa struttura possa continuare ad essere questo nodo fondamentale per l’economia della nostra regione.
Il Presidente oggi ci ha detto che l’Aerdorica ha richiesto un incontro con i capigruppo per cui tutto questo sicuramente può diventare una sinergia.
Voteremo a favore, Consigliere Giancarli, ma mi permetta di dirlo ancora una volta, mi piange il cuore che vicino all’aeroporto delle Marche non ci sia nel percorso anche la stazione marittima, sarebbe stato bellissimo per coloro che vengono con le navi, imbarcarsi sui treni ed andare direttamente all’aeroporto. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 44. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 67
ad iniziativa dei Consiglieri Rapa, Biancani, Urbinati, Giancarli, Marconi
“Contratto di appalto per la pulizia dei treni tra Gesafin S.p.A. e Ferrovie dello Stato”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 67 dei Consiglieri Rapa, Biancani, Urbinati, Giancarli, Marconi.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Grazie Presidente. Ho ritenuto opportuno presentare questa mozione perché l’argomento ha ripercussioni sia sul mondo del lavoro che sulla qualità del servizio che viene reso agli utenti marchigiani.
Come sapete Trenitalia affida la pulizia dei treni a diverse ditte a seconda della tipologia del servizio ferroviario; in questo modo la pulizia dei treni regionali viene affidata ad una ditta e quella dei treni a lunga percorrenza, Intercity o Freccia Bianca, ad un’altra ed è questo di cui parliamo.
Per il cantiere di Ancona stazione FS la titolare del contratto di appalto per la pulizia sui terni Freccia Bianca e Intercity e la ditta Gesafin.
Trenitalia è responsabile in solido nel caso in cui le ditte titolari di appalti ferroviari siano inadempienti nei confronti dei propri dipendenti, in merito a stipendi e competenze, come prevede la legge.
Con il cambio orario del dicembre 2011, e cioè dopo appena 6 mesi dall’inizio dell’appalto, Trenitalia ha effettuato un taglio dei servizi di pulizia pari al 40%, passando ad una pulizia meno accurata e riducendo in questo modo il livello di qualità del servizio alla clientela.
Tutto questo ha reso necessario, per tutelare l’occupazione, la sottoscrizione di un contratto di solidarietà tra le OO.SS. e la Gesafin nel gennaio 2012 però all’indomani della firma dell’accordo di solidarietà Trenitalia ha ridotto ulteriormente le lavorazioni affidate al cantiere di Ancona Marche, determinando così un aumento della solidarietà del 50%.
L’appalto è scaduto nel giugno del 2014 ed ha avuto delle proroghe fino ad oggi. Attualmente siamo in attesa della nuova gara per l’affidamento del servizio di pulizia dei treni e probabilmente questo comporterà una nuova definizione dei perimetri territoriali dell’appalto con la conseguente rassegnazione delle lavorazioni ad impianti ferroviari fuori regione con possibilità di ulteriori problemi occupazionali.
Oltre alla riduzione del lavoro che ha comportato il contratto di solidarietà c’è il problema del pagamento degli stipendi che puntualmente da almeno 3 anni vengono versati ai lavoratori con ritardi di 1, 2 mesi portando ulteriore sofferenza ai lavoratori stessi.
Come dire si sommano incertezze su incertezze.
Vorrei aggiungere poi qualche notizia sull’impianto ferroviario di Ancona. Da un punto di vista infrastrutturale l’impianto ha grosse potenzialità e consente di fare tutte le lavorazioni possibili. Visto l’elevato livello qualitativo del lavoro svolto nell’impianto di Ancona occorrerebbe verificare la possibilità di premiare gli impianti più produttivi da un punto di vista della produttività/qualità del servizio reso quello di Ancona è uno dei migliori d’Italia.
Durante tutto questo tempo Trenitalia non ha mai voluto aprire un confronto. Il ruolo di Trenitalia, essendo committente, ma anche grande azienda di trasporto che tutti conosciamo, con la quale tra l’altro dobbiamo ristipulare il contratto di servizio del trasporto pubblico locale marchigiano, deve essere anche quello di sedersi intorno ad un tavolo e discutere di queste problematiche con il territorio in cui il problema si verifica.
Credo signor Presidente che tra gli obiettivi di questo Governo regionale ci sia anche la tutela e la difesa di quelle realtà lavorative che potrebbero essere messe in discussione da scelte e decisioni da parte di aziende nazionali che, senza tener conto dei bisogni di un territorio e delle ripercussioni drammatiche per le loro famiglie che vivono basandosi su quel reddito, fanno e disfano a proprio piacimento indipendentemente da tutto il resto.
Le chiedo pertanto di farsi carico e di intervenire nei confronti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del gruppo Ferrovie dello Stato in modo particolare di Trenitalia al fine di risolvere definitivamente la questione per evitare una perdita di posti di lavoro e per garantire l’erogazione delle retribuzioni e delle relative competenze, come previsto dai contratti di lavoro.
Cogliamo l’occasione del rinnovo del contratto di servizio del trasporto ferroviario per aprire un confronto con Trenitalia allo scopo di rideterminare i servizi ferroviari ed il lavoro nell’ambito delle attività ferroviarie della nostra regione. Lo dobbiamo sia ai cittadini che ai lavoratori del settore. Grazie.

Presidenza della Vicepresidente
Marzia Malaigia

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 67. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 12,55