Resoconto della seduta n.186 del 17/02/2015
SEDUTA N. 186 DEL 17 FEBBRAIO 2015

La seduta inizia alle ore 10,30

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 186 del 17 febbraio 2015. Do per letto il processo verbale della seduta n. 185 del 10 febbraio, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge regionale:
n. 471 in data 2 febbraio, ad iniziativa della Consigliera Ciriaci, concernente: “Norme per la prevenzione, diagnosi e cura dell'anoressia, della bulimia e degli altri disturbi del comportamento alimentare”, assegnata alla V Commissione assembleare in sede referente, alla II Commissione assembleare per l’espressione del parere obbligatorio di cui all’art. 69 del Regolamento Interno e trasmessa alla VI Commissione assembleare per il parere di compatibilità con le norme dell'ordinamento europeo ai sensi dell'articolo 68, comma 1bis del Regolamento Interno;
n. 472 in data 29 gennaio, ad iniziativa della Consigliera Bellabarba, concernente: “Interventi regionali per favorire la vita indipendente delle persone con disabilità”, assegnata alla V Commissione assembleare in sede referente, alla II Commissione assembleare per l’espressione del parere obbligatorio di cui all’art. 69 del Regolamento Interno, al Consiglio delle Autonomie Locali per l’espressione del parere di cui all’art. 11, comma 4 della legge regionale n. 4/2007, al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro per il parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c), della legge regionale n. 15/2008 e trasmessa alla VI Commissione assembleare per il parere di compatibilità con le norme dell'ordinamento europeo ai sensi dell'articolo 68, comma 1bis del Regolamento Interno;
n. 473 in data 13 febbraio, ad iniziativa del Consigliere Perazzoli, concernente: “Modifiche alla legge regionale 10 aprile 2007, n. 4 “Disciplina del Consiglio delle Autonomie Locali”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente, al Consiglio delle Autonomie Locali per l'espressione del parere di cui all'articolo 11, comma 4, della legge regionale n. 4/2007 e trasmessa alla VI Commissione assembleare per il parere di compatibilità con le norme dell'ordinamento europeo ai sensi dell'articolo 68, comma 1bis del Regolamento Interno.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 770 delle Consigliere Bellabarba, Ortenzi “Expo 2015: istituzione di una fermata ferroviaria dell'alta velocità nel sud delle Marche”;
n. 771 della Consigliera Ciriaci “Esenzione della tassa automobilistica per motoveicoli ed autoveicoli aventi interesse storico e collezionistico” - questa l'abbiamo approvata! Viene ripresentata? Va bene, però era già stato deliberato, anzi probabilmente dovremmo chiedere alla Giunta se intende dare seguito a quella risoluzione, votata dal Consiglio, relativa alle auto d'epoca, anche perchè ho diversi Consiglieri che mi chiedono, questo è incidentale perché sto leggendo il verbale e lo dico fra parentesi, che fine ha fatto l'attuazione di quella risoluzione e approfitto per dire al Vicepresidente della Giunta di averne riscontro;
n. 772 del Consigliere Bugaro “Ospedale di Loreto: liste di attesa di due anni e mezzo per una mammografia. Necessario un ulteriore mammografo”.
Il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la seguente legge regionale:
n. 2 in data 11 febbraio “Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 36 'Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015/2017 della Regione. Legge finanziaria 2015' e alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 37 'Bilancio di previsione per l'anno 2015 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2015/2017'”.
Hanno chiesto congedo gli Assessori Giorgi, Malaspina, Viventi ed i Consiglieri Camela, Ciriaci, Carloni, Massi e Marconi.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. In sede di Conferenza dei Presidenti si è deciso di invertire il punto 3 con il punto 2, se non ci sono obiezioni, l'Aula approva l'inversione dell'ordine del giorno.

Comunicazioni ai sensi dell'art. 35, VI comma, del R.I.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Lei prima ha detto: “Bisognerebbe sollecitare la Giunta”, io vorrei ricordare che a luglio è stata approvata dal Consiglio una mozione sull'istituzione di un gruppo di lavoro interno per programmare interventi sulla prevenzione del dissesto idrogeologico. Il Consiglio l'ha approvata ed ha impegnato la Giunta a mettere in piedi un gruppo di lavoro sulla prevenzione del dissesto idrogeologico, con il compito di presentare proposte, correzioni o interventi sulla programmazione ed eventualmente sulla legge affinché la Giunta potesse indicare un programma di intervento pluriennale sul dissesto idrogeologico. Se è possibile …, grazie.

PRESIDENTE. Giriamo al Vicepresidente della Giunta questa sollecitazione come quella di prima.

Interrogazione n. 1910
ad iniziativa dei Consiglieri Marinelli, Brini
"Ersu di Macerata - affidamento dell'incarico per le progettazioni relative alla ristrutturazione dello studentato 'Bartolo' e per la progettazione preliminare della nuova mensa"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1910 dei Consiglieri Marinelli, Brini.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Luchetti.

Marco LUCHETTI. In merito all'interrogazione n. 1910, a risposta orale urgente dei Consiglieri Marinelli e Brini, concernente: "Ersu Macerata - affidamento dell'incarico per le progettazioni relative alla ristrutturazione dello studentato "Bartolo" e per la progettazione preliminare della nuova mensa", si rappresenta quanto segue.
L'Ersu di Macerata con atto del Consiglio di Amministrazione n. 30 del 23 dicembre 2014 ha deliberato di affidare ad uno studio tecnico l'incarico di procedere alle progettazioni relative alla ristrutturazione dello studentato "Bartolo" ed alla progettazione preliminare della nuova mensa.
L'incarico è motivato dalla necessità di progettare interventi sia sotto l'aspetto manutentivo che di adeguamento alle normative vigenti in materia di sicurezza e di igiene in modo da poter partecipare al bando sulla legge 338/2000 di imminente uscita, quella che finanzia l'edilizia universitaria.
L'Ente, sentito in merito, ha fatto sapere che non si è proceduto ad una gara pubblica essendo necessaria una competenza tecnica molto specifica anche relativa alla richiesta di finanziamento, ai sensi delle norme attuative della legge 338 (edilizia abitativa universitaria), per il cui accesso è necessario definire il piano economico-finanziario dell'intervento composto da quadro economico e da piano di fattibilità economica per la richiesta del finanziamento al M.I.U.R.
Il professionista incaricato è stato individuato, come evidenzia il curriculum, in quanto ha già lavorato nello specifico campo con ottimi risultati. II professionista in questione ha collaborato infatti con un altro Ersu, tramite una convenzione con l'Università Politecnica delle Marche, essendone ordinario nell'istituto di costruzioni. L'incarico in questione è affidato allo studio tecnico di cui è titolare l'ingegnere, ora in pensione.
L'importo dell'affidamento è sotto soglia prevista dal decreto legislativo 163.
L'Ente evidenzia inoltre che l'incarico si riferisce solo al progetto definitivo e alla previsione dei costi. Per il successivo incarico, una volta avuta l'approvazione del M.I.U.R., l'ente dichiara che provvederà a procedere con gara pubblica per l'affidamento del progetto esecutivo e della direzione lavori.
Ciò premesso, la struttura regionale competente in materia ha richiesto chiarimenti in merito alla deliberazione in questione, in data 26 gennaio 2015, per la specifica della procedura dell'incarico di progettazione e per sapere se la spesa trova copertura nel budget 2015 dell'Ente. E' a nostra conoscenza che il Presidente dell'Ersu di Macerata ha richiesto al Direttore di riportare all'esame del CdA la deliberazione in questione.
Si precisa tuttavia che il codice degli appalti, decreto legislativo 163/2006, all'art. 125 comma 11, prevede che per servizi o forniture inferiori a 40.000 euro è consentito l'affidamento diretto.
Aggiungo che, venuto a conoscenza di questa sollecitazione e per maggiore chiarezza in merito a questi affidamenti, ho realizzato, credo che già sia avvenuto, l'incontro con il direttore del Suam proprio per verificare la procedura e perché in futuro si adotti una prassi più specifica. Dopo questo incontro faremo una verifica per mettere insieme le decisioni, per adottare un'indicazione ed una impostazione che ci accompagni per i futuri appalti.
La legge n. 338 sta per essere finanziata, c'è urgenza di poter fare tutta la progettazione necessaria, altrimenti perdiamo i fondi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marinelli.

Erminio MARINELLI. Grazie Assessore. Conferma che c'è stato qualcosa di poco chiaro, anche perché c'è stata attenzione da parte dei media su una deliberazione un po' border line: "Tu non hai torno, io ho ragione o viceversa".
Che significa? Significa che c'è stata la necessità da parte della Giunta di chiedere dei chiarimenti, da parte della vigilanza della Regione Marche, quindi qualcosa di poco chiaro è avvenuto anche perché, senza nulla avere da dire nei confronti del professionista che non conosco, ottima persona, capace, con questo discorso l'affidamento dei lavori si dà ad un certo professionista, capace, e le gare non si fanno più. Non è possibile!
Credo che grazie a questa interrogazione, grazie al Consigliere Brini che ha sollecitato questo problema ed al sottoscritto, c'è la possibilità di fare una gara pubblica. Se non ci fosse stata questa interrogazione cosa sarebbe successo? C'è quel professionista capace, noi gli affidiamo i lavori perché è capace?
E' previsto, ma bisogna capire, e questo non l'ho capito, forse non sono stato attento, se l'importo dei lavori è di 40.000 euro al netto dell'Iva, al netto del versamento dei contributi. Perché se è al netto sta sotto soglia, se invece sono 40.000 più Iva, più il contributo alla Cassa nazionale previdenza ingegneri, si supera l'importo e bisogna andare a gara che altro non è che una consultazione di 5 operatori economici.
Una gara che deve tener conto delle capacità, degli elenchi, delle indagini di mercato, degli operatori economici predisposti, però non ho capito se sono 40.000 più Iva e più previdenza, perchè così si superano i limiti e bisogna andare a gara.
Si stava commettendo un'irregolarità, una sciocchezza, ringraziate i Consiglieri Brini e Marinelli se avete evitato una figuraccia su una deliberazione che non poteva essere organizzata in questo modo. Assessore, vi siete salvati in calcio d'angolo.

Interrogazione n. 1852
ad iniziativa del Consigliere Marangoni
"Ospedale generale provinciale di Macerata. Situazione del Reparto di oculistica e attività della chirurgia oculistica. La Regione intervenga"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1852 del Consigliere Marangoni.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Questa è una interrogazione articolata in diversi punti e rispetto a questo c'è una serie di specifiche.
La struttura ospedaliera di Macerata non è oggetto di una indiscriminata ed irrazionale "riorganizzazione" di reparti e posti letto, visto che il numero dei posti letto è coerente con il piano di riordino già definito in coerenza con la deliberazione di Giunta regionale n. 735, così come nel contesto del riordino in atto delle reti cliniche, sono ben definiti ulteriori livelli di complessità individuati per il presidio di Macerata ed in via di attivazione.
La struttura ospedaliera non è assolutamente caratterizzata da incuria e malfunzionamento di impianti, piuttosto, come si compete, viene regolarmente mantenuta sia con interventi di manutenzione ordinaria sia con interventi di manutenzione straordinaria, come prevedibile ed inevitabile peraltro in una struttura il cui nucleo originale, tuttora operativo, è datato fine ottocento.
Che alcuna unità organizzativa è non funzionante e che i livelli essenziali di assistenza vengono garantiti come stabilito dalla legge, così come sono ben presenti e definite anche situazioni di eccellenza clinica e di rilievo anche regionale.
Per quanto riguarda l'Unità operativa di oculistica dell'Area vasta 3, vorrei ricordare che esprime le maggiori performance in termini di tipologia e numero di prestazioni di tutta l'Asur, si fa presente che, nella logica del percorso per reti cliniche, l'area vasta, in coerenza con i piani di riordino già definiti, sta sviluppando un percorso di integrazione delle attività fra le sedi degli stabilimenti ospedalieri, in particolare di Macerata e San Severino, differenziando il più possibile le attività elettive chirurgiche da quelle complesse a supporto del DEA di primo livello. In questo contesto, rientra anche la valorizzazione ulteriore della sede di San Severino, già identificata dalla Regione in passato come centro di riferimento fra l'altro per la chirurgia refrattiva, con dotazione di tecnologie specifiche come il laser ad eccimeri e "fento" laser; così come, in questo percorso, rientra anche la parte di attività di tipologia minima elettiva già sviluppata nel presidio di Recanati, ricontestualizzando così nel territorio attività compatibili e nella piena soddisfazione dell'utenza.
Per la parte dei lavori al VI piano dell'ala est del presidio di Macerata, dopo che si è riusciti finalmente a risolvere il contratto con l'impresa già incaricata di eseguire l'opera di adeguamento del mini comparto operatorio, recentemente è stato firmato un nuovo contratto con altra impresa, risultata assegnataria dell'incarico di completare i lavori residui, per un importo di circa 60.000 euro. I lavori sono stati avviati nel mese di gennaio e il termine degli stessi ad oggi è previsto per giugno prossimo. A quel punto verrà reso disponibile un mini blocco di due sale, già previste e programmate per attività chirurgiche elettive della oculistica e comunque a supporto di tutto il comparto chirurgico del presidio di Macerata, posto che a breve tutta l'attività di chirurgia generale, ancora nel vecchio plesso, verrà finalmente ricondotta nel blocco centrale, consentendo così l'adeguamento definitivo del punto nascita, che ad oggi esprime, dopo il Salesi, le maggiori performance della Regione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Assessore se anziché leggere le due pagine che ha letto, mi avesse risposto che a Macerata va tutto bene, madama la marchesa, avrebbe fatto prima e sarebbe stato più chiaro, perché stringi stringi questo è il senso di quello che ha letto.
Poiché a Macerata e dintorni ci vivo, le assicuro che così non è. Non va bene niente! Vuole qualche titolo di giornale? Eccolo qua, Il resto del Carlino: “L'ospedale è il simbolo della città, perde pezzi ma nessuno fa niente”. Vuole che cambi musica? Sempre il Resto del Carlino, e parla Carancini il vostro Sindaco del PD, “Reparti inutilizzati e ascensori rotti, ora basta è inaccettabile”. Andiamo oltre: “L'ospedale di Macerata non è a norma” e questo è il Corriere Adriatico, sempre Carancini il vostro Sindaco del PD, “Carancini: vogliono schiacciare l'ospedale”, quindi non è solo il Consigliere Marangoni che lo dice, è anche il vostro Sindaco del PD.
Non capisco come mai oculistica e otorino non possano coesistere su più ospedali della provincia. Questo non lo capirò mai, non riesco a capirlo, oggettivamente faccio fatica.
Onestamente ha letto delle buone intenzioni, delle promesse tutte da mantenere.
Va tutto male a Macerata, ho fatto 5 interrogazioni sull'ospedale di Macerata in un mese, me le ricordo, questa è la seconda a cui risponde, quindi, come diceva Gino Bartali: “E' tutto da rifare” perché la sanità del suo Assessorato ha fatto disastri in questi anni in tutta la regione. Glielo assicuro! grazie.

Interrogazione n. 1676
ad iniziativa del Consigliere Natali
"Agenti contabili Aziende SSR"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1676 del Consigliere Natali.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. L'Azienda sanitaria unica regionale, in data 17 maggio 2012 con nota prot. n. 12426, a seguito di apposita ricognizione svolta dalle Direzioni dell'Area vasta 1 di Fano, 2 di Fabriano, 3 di Macerata, 4 di Fermo e 5 di Ascoli Piceno, ha provveduto ad inoltrare alla Corte dei Conti, in riscontro a precedente richiesta della stessa, gli elenchi dei Responsabili di Centro di responsabilità ai quali afferisce il Centro di costo cui sono stati assegnati beni mobili e immobili e da ritenersi quali "consegnatari" dei beni medesimi per effetto dell'attribuzione insita nella nomina ufficiale.
Con successiva missiva acquisita al prot. Asur 17049 del 11 luglio 2012, la Corte dei Conti sollecitava l'inoltro dei conti giudiziali dei consegnatari su citati.
L'Asur si trova ad oggi nella difficoltà, peraltro condivisa con il Servizio sanitario di un po' tutte le Regioni italiane, di individuare le figure definibili come "agente contabile" all'interno della complessa ed articolata organizzazione delle Aziende sanitarie, nonché di individuare i documenti che costituiscono il "conto giudiziale", la cui disciplina non risulta immediatamente applicabile nell'ambito sanitario che opera sin dall'aziendalizzazione, ex decreto legislativo 502/92, in regime di contabilità economico-patrimoniale e si connota per regole e caratteristiche specifiche.
L'esame della normativa di carattere generale evidenzia come siano soggetti all'obbligo della resa del conto giudiziale tutti coloro che hanno istituzionalmente il maneggio o la disponibilità di denaro o di beni di pertinenza di un ente pubblico o di una pubblica amministrazione (articolo 178 regolamento di contabilità generale dello Stato; articolo 93 del decreto legislativo n. 267 del 2002) per versamento in tesoreria delle entrate riscosse, si ritiene di dover esporre in appresso alcune considerazioni.
Gli incaricati interni appositamente designati, gestiscono i propri compiti relativi all'incasso secondo la disciplina contenuta nella regolamentazione impartita dall'Ente e conseguentemente:
- svolgono tale compito in aggiunta ed in forma complementare o accessoria rispetto ad altre mansioni loro assegnate;
- la riscossione riguarda specifiche entrate di regola prodotte dai servizi operativi cui il dipendente è addetto;
- trattasi di forma di riscossione non coattiva e non preceduta dall'emissione di ruoli o simili e quindi senza alcun predeterminato carico contabile per il dipendente;
- la riscossione svolta è documentata mediante prestabilite forme di registrazione contabile in apposite scritture e la quietanza al debitore è fornita o con l'applicazione di marche o con altro sistema, anche informatico, predisposto dagli uffici;
- il versamento in tesoreria delle somme riscosse è regolato da apposita disciplina regolamentare interna che prevede i necessari raccordi con il Servizio bilancio dell'ente.
Una gestione contabile con le dette caratteristiche, pur dando luogo a maneggio di denaro per la riscossione, la custodia ed il versamento di somme in tesoreria, comporta soltanto obblighi di registrazione dei dati e della loro comunicazione interna ai Servizi bilancio preposti alla tenuta della contabilità generale ed ai rapporti con la tesoreria, salvo la riepilogazione periodica riassuntiva. Adempimenti questi che possono avvenire in tempo reale mediante il sistema informatico in dotazione.
Per tale categoria di soggetti che semplicemente provvedono alla riscossione di somme non predeterminate per ammontare, provenienza, eccetera, non risulta previsto dalla normativa generale un obbligo di rendicontazione periodica o annuale, ma solo le verifiche di cassa che il Collegio sindacale, organo di controllo dell'ente, provvede a svolgere periodicamente.
Coerentemente con fattispecie analoghe, quali è possibile rinvenire presso gli enti locali, sorge il dubbio che, nel caso dell'attività di riscossione prospettata, il soggetto ad essa adibito non possa, ad ogni effetto, essere qualificato come "agente contabile", compreso quindi l'obbligo della resa di un conto formale all'Amministrazione, da configurarsi anche come conto giudiziale.
Ciò in quanto, pur verificandosi nella descritta attività il "maneggio di pubblico denaro", e quindi i presupposti soggettivi ed oggettivi ai fini dell'assoggettamento degli addetti alla riscossione alla disciplina sulla responsabilità amministrativa o contabile nei suoi vari profili di prospettazione, non sembra che nella stessa attività siano configurabili anche i presupposti per potersi affermare l'obbligo della resa del conto per il suo assoggettamento alla procedura del giudizio necessario, mancando in questi casi l'elemento del "carico contabile" che ricorre quando al contabile sia stato dato l'incarico di riscuotere somme già specificate nel loro ammontare ed alle scadenze predeterminate. Riguardo alla circostanza che le Aziende Sanitarie operano in regime di contabilità economico-patrimoniale e non finanziaria come gli enti locali.
Sulla base della normativa di riferimento inoltre, prima dell'inoltro alla Sezione giurisdizionale, ciascun conto va parificato dall'amministrazione e certificato come conforme alle proprie scritture contabili ed agli altri elementi in possesso.
Sorge la necessità di chiarire se dette validazioni debbano essere effettuate dal Direttore generale dell'Azienda sanitaria, con il concorso necessario del Servizio bilancio e del Collegio sindacale, oppure esclusivamente da questi ultimi. A maggior ragione detta circostanza va chiarita con riferimento al conto del tesoriere che è agente contabile esterno.
Tanto si è premesso al fine di acquisire parere su come I'Azienda debba procedere, attese le difficoltà interpretative ed operative più sopra rappresentate, che non trovano conforto nella normativa regionale di riferimento di cui, nello specifico, alle leggi regionali n. 26 e 47 del 1996, che confermano solo la diversa natura delle Aziende sanitarie ai fini dell'applicazione del relativo regime contabile.
Se non che alla stessa stregua di altre Regioni, quali la Toscana che ha emanato apposite linee guida, nell'ottica di definire la figura dell'agente contabile in ambito sanitario, si è chiesto a codesto Servizio di fornire indicazioni sui criteri di individuazione:
- delle figure definibili come "agente contabile" all'interno dell'organizzazione dell'Asur;
- dei documenti che costituiscono il "conto giudiziale";
- degli organi o strutture aziendali tenute alla parificazione e certificazione sia dei conti degli agenti interni che degli esterni quali il tesoriere, oltre alle modalità per procedervi, avendo cura di esplicitare il ruolo del Servizio bilancio e del Collegio sindacale.
Rispetto alla questioni poste la Regione Marche si pronunciava come già esposto con una missiva dell'8 marzo 2014 a firma del Segretario generale della Giunta.
In detta missiva si esponeva quanto segue:
- l'articolo 2 - "Competenze regionali" del decreto legislativo 502/92, stabilisce che "1. Spettano alle Regioni e alle Province autonome, nel rispetto dei principi stabiliti dalle leggi nazionali, le funzioni legislative ed amministrative in materia di assistenza sanitaria ed ospedaliera;
- l'articolo 5 - "Patrimonio e contabilità" del medesimo decreto legislativo stabilisce che "1. Nel rispetto della normativa regionale vigente, il patrimonio delle unità sanitarie locali e delle aziende ospedaliere è costituito da tutti i beni mobili e immobili a esse appartenenti, ivi compresi quelli da trasferire o trasferiti loro dallo Stato o da altri enti pubblici, in virtù di leggi o di provvedimenti amministrativi, nonché da tutti i beni comunque acquisiti nell'esercizio della propria attività o a seguito di atti di liberalità.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. L'interrogante è quasi basito e se fosse cattivo di animo, come peraltro lo è, le chiederebbe, Assessore, di sintetizzare quello che ha letto.
Tanto per chiarezza, specie in questo momento, questa era un'interrogazione che prendeva spunto da un rilievo della Corte dei Conti che evidenziava, il 16 ottobre 2013, certi aspetti, ribadendo che anche in presenza di assetti organizzativi tipicamente privatistici gli agenti contabili che operano presso l'Asur Marche hanno parimenti l'obbligo di rendere il conto, visto l'indiscusso utilizzo di denaro pubblico proveniente da tutti i contribuenti e destinato al soddisfacimento dei pubblici bisogni.
Ora che qualche fenomeno dell'Asur Marche possa dire qualcosa, siccome mi è venuto all'occhio una cosa del genere, mi sembra assurdo, ma questa osservazione è stata fatta l'anno precedente, in sede di giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione Marche e la Corte dei Conti ha ribadito questo aspetto dicendo: "Ma perché non lo fate?".
C'è una lunga relazione che dice che evidentemente fanno bene a non farlo ... , guardi qui non siamo all'interno ... Assessore, lei mi dice che la Corte dei Conti non sbaglia, ma che è difficile adempiere a quello che dice.
So che in Giunta votate spesso, votate anche sulla legittimità delle situazioni, quindi, qualche magheggio può venire fuori anche qui, da questi ragionamenti. Di solito se c'è un obbligo si adempie o si precede la comunicazione di chi ti impone l'obbligo per dirgli io non sono in condizione di farlo, ma se voi non aveste avuto questa interrogazione, non avreste detto questo.
Ringrazio Dio che questa è un'interrogazione, Presidente, del 15 aprile 2014 e, quindi, non posso pensare, non arrivo a pensare, che la risposta sia frutto di alchimie politiche e giuntesche neanche più correlate ai partiti che compongono la Giunta, ma ai problemi dei singoli Assessori che compongono la Giunta all'interno delle primarie, se no sarebbe quasi consequenziale dover pensare questo.
Dall'Assessore Mezzolani attendo questa relazione che chiaramente domani trasmetterò alla Corte dei Conti, così potrà verificare anche l'anno prossimo.

Interrogazione n. 1749
ad iniziativa del Consigliere Zaffini
"Costruzione realizzata a pochi metri da un manufatto di epoca romana denominato Porta della Mandria a Fano"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1749 del Consigliere Zaffini.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. In relazione all'interrogazione, il Consigliere Zaffini articola il suo intervento su tre temi, di cui due afferiscono all'edilizia ed all'urbanistica.
Con la prima questione si suggerisce di istituire uno specifico vincolo di carattere storico, culturale e paesaggistico sulle mura romane di Fano. Il tema è più attinente alle competenze dell'Assessore all'urbanistica, suggerirei, quindi, un approfondimento, anche se non voglio sfuggire all'occasione della discussione.
La seconda questione riguarda l'opportunità che la Giunta, il Governo regionale, controlli se uno specifico intervento (realizzato in prossimità delle mura romane di Fano, da cui probabilmente è nata l'interrogazione) sia stato effettivamente realizzato grazie al "Piano casa" e si chiede di conoscere se la Giunta regionale ritiene di dover intervenire sulla legge per correggere eventuali storture, sopratutto per quanto riguarda i centri storici e le aree a ridosso delle opere archeologiche.
Siamo alla vigilia del varo della legge urbanistica e del territorio ed è un tema che sottolineo non soltanto al collega, ma all'Assemblea.
Con il terzo quesito il Consigliere Zaffini suggerisce di introdurre nelle Commissioni edilizie comunali esperti in materia di tutela del patrimonio storico, culturale e paesaggistico. In merito a quest'ultima questione vorrei evidenziare che, in relazione alle competenze stabilite dal Titolo V della Costituzione, la Regione purtroppo non ha competenze in materia di Commissioni edilizie comunali, su cui il Comune è sovrano. Tant'è che esse non sono più obbligatorie e molti Comuni non hanno perciò proceduto alla loro istituzione. Esiste la possibilità di intervento delle Sovrintendenze regionali ai beni paesaggistici, ma per il Comune è diventato facoltativo, in ogni caso non è previsto un intervento regionale.
In merito alle questioni, per quanto riguarda il punto 2 del Piano casa e in relazione alla situazione vincolistica, abbiamo chiesto informazioni al Comune di Fano e in tal senso abbiamo inviato una nota che stiamo aspettando per poter rispondere più compiutamente alla domanda che il Consigliere ha avanzato.
Mi rendo conto che la risposta è dinamica e non conclusa, però questo è lo stato delle cose, al momento attuale, a mia disposizione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zaffini.

Roberto ZAFFINI. Ringrazio l'Assessore per essere stato molto sintetico e reclamo il fatto della lunghezza delle risposte alle interrogazioni, tanto che dalla prossima legislatura, nel Regolamento, abbiamo istituito la question time dove in 5 minuti si risolveranno le interrogazioni. Una maniera più moderna, d'impatto, altrimenti nel fiume di parole si nasconde un po' di tutto ed è difficile seguire.
Per quanto riguarda la mia interrogazione, prendo atto di quello che mi ha riferito l'Assessore Marcolini, rimarcando che il Comune di Fano, questa interrogazione l'ho presentata il 28 luglio 2014 ...

(Interrompe l'Assessore Marcolini)

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Canzian.

Antonio CANZIAN. Integro le considerazioni che ha fatto l'Assessore Marcolini con la risposta ai nostri quesiti che il Comune di Fano ci ha prodotto.
Il Comune di Fano sostanzialmente risponde in questo modo a tutti quesiti che lei ha posto:
- l'intervento indicato nell'interrogazione, comportante la demolizione e ricostruzione con ampliamento di un immobile, ricade all'interno di un Piano di recupero approvato dalla Giunta comunale con delibera n. 307 del 6 agosto 2013;
- l'intervento è stato realizzato ai sensi dell'articolo 2 della legge regionale n. 22/2009 (cd. Piano casa regionale), nonché degli articoli 28 e 30 della legge 4571978 e dell'articolo 30 della legge regionale n. 34/1992 sull'urbanistica, che regolamentano come è noto l'approvazione degli strumenti urbanistici attuativi;
- la demolizione ha riguardato un edificio costruito successivamente al 1950, privo di alcun valore storico, architettonico, paesaggistico e privo di coerenza con il contesto;
- la ricostruzione con ampliamento volumetrico è stata realizzata ai sensi dell'articolo 2 della legge regionale cosiddetta Piano casa;
- dato il particolare contesto e la presenza di un vincolo di interesse archeologico sulle adiacenti mura romane, l'intervento è stato sottoposto ad approfondite verifiche in ordine alla sua composizione architettonica e, in più sedute, all'esame della Commissione edilizia comunale;
- la previsione normativa del Ppar prevista per l'area in oggetto, è quella relativa alle aree urbanizzate;
- data l'adiacenza alle mura romane di Fano, soggette a tutela archeologica, è stato richiesto il parere della Soprintendenza ai beni archeologici delle Marche che si è espressa in maniera favorevole all'intervento (parere assunto agli atti il 18 dicembre 2012);
- sull'area interessata dall'intervento non esistono vincoli di natura ambientale, paesaggistica o monumentale.
Questa è la risposta alla richiesta di informazioni che noi abbiamo inviato e che le fornirò.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffini.

Roberto ZAFFINI. Grazie anche all'Assessore Canzian, mi è stato molto utile per mettere a fuoco la situazione anche se dentro di me avevo annusato un po', nel senso che spesso il comportamento della Sovrintendenza è allucinante, tanto che abbiamo avuto nella stessa Fano questioni per delle pedane, per dei bar che non avevano i tavolini e le sedie uniformi, per delle piante, mentre su una questione del genere, dove si sta cementificando a ridosso della Porta Romana ....
Voglio ricordare ai miei colleghi che Fano è la città definita augustea ed ha le mura romane più estese dopo Roma, quindi, un patrimonio notevole e la Sovrintendenza, penso con estrema superficialità, anche rispetto ad altre cose, per piccole attività che hanno due tavoli, è pesante ed interviene in maniera vincolante, mentre su questioni del genere ...
Io sono nato lì, Porta Romana d'ora in poi avrà dietro questo cubo di cemento, a meno che, spero, si metteranno dei bei cipressi per riparare questo scempio. Non si potranno più fare le fotografie della Porta Romana storica che per noi ha un valore inestimabile, e si dovrà fare un fotomontaggio con photoshop per avere una testimonianza di quello che era.
Sto parlando con il cuore, questi sono i posti dove sono nato ed ho un amore particolare per il patrimonio storico e culturale della mia città.
Il Piano casa forse potrebbe fare di più, perché mi dicono che addirittura il limite dalla casa alla strada non arriva ai 5 metri, mi dicono che è di 4,70-4,80, quindi c'è anche questa anomalia dal punto di vista regolamentare.
Mi appello alla Sovrintendenza, mi appello al Piano casa, mi appello a tutti gli strumenti che possiamo adottare per vincolare le cose che sono importanti, perché se un tavolino in un bar non è uguale a quell'altro si rimedia, ma su queste cose non si può più rimediare, quindi stiamo molto attenti, perché questo è il vero petrolio che noi abbiamo da spendere sulla carta del turismo mondiale. Grazie.


Proposta di legge n. 141
ad iniziativa dei Consiglieri Latini, Malaspina, Foschi, Ciriaci, Cardogna, Bucciarelli, Giorgi, Pieroni, Binci, Zaffini, Marinelli, Romagnoli, Ortenzi, Eusebi, Perazzoli, Giancarli
"Modifica alla legge regionale 16 dicembre 2004, n. 27"

Proposta di legge n. 209
ad iniziativa del Consigliere Solazzi
"Norme per l'elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale"

Proposta di legge n. 219
ad iniziativa dei Consiglieri Giorgi, Eusebi
"Modifiche alla legge regionale 16 dicembre 2004, n. 27: Norme per l'elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale"

Proposta di legge n. 300
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Modifiche alla legge regionale 16 dicembre 2004, n. 27, Norme per l'elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale"

Proposta di legge n. 347
ad iniziativa dei Consiglieri Perazzoli, Bellabarba, Sciapichetti
"Modifiche alla legge regionale 16 dicembre 2004, n. 27: Norme per l'elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale"

Proposta di legge n. 439
ad iniziativa del Consigliere Pieroni
"Modifica alla legge regionale 16 dicembre 2004, n. 27: Norme per l'elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale"
(abbinate)

(Testo unificato dalla Commissione) "Modifiche alla legge regionale 16 dicembre 2004, n. 27: Norme per l'elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 141 dei Consiglieri Latini, Malaspina, Foschi, Ciriaci, Cardogna, Bucciarelli, Giorgi, Pieroni, Binci, Zaffini, Marinelli, Romagnoli, Ortenzi, Eusebi, Perazzoli, Giancarli, la proposta di legge n. 209 del Consigliere Solazzi, la proposta n. 219 dei Consiglieri Giorgi, Eusebi, la proposta di legge n. 300 del Consigliere Latini, la proposta di legge n. 347 dei Consiglieri Perazzoli, Bellabarba, Sciapichetti e la proposta di legge n. 439 del Consigliere Pieroni, abbinate.
Manca il relatore di minoranza ..., è abbastanza originale che approviamo la legge elettorale senza il relatore di minoranza (...) Lo dice il Consigliere Marangoni che il Consigliere Massi è d'accordo? Se lo dice il Consigliere Marangoni non ho dubbi, quindi, il Consigliere Massi è d'accordo. Va bene, ripeto, io faccio il notaio, però è abbastanza originale approvare una modifica alla legge elettorale senza uno dei relatori.
La discussione è aperta.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. A memoria non mi pare la prima volta.

PRESIDENTE. Mi riferivo alla legge elettorale, non ad altri atti.

Paolo PERAZZOLI. Siccome abbiamo la delega e l'autorizzazione del relatore di minoranza che è d'accordo e ci ha autorizzato ad andare avanti, faccio una rapida introduzione perchè credo che ci sia un consenso larghissimo, se non unanime.
Abbiamo raggiunto due obiettivi: uno era quello di apportare adeguamenti tecnici e adeguare a leggi nazionali una legge che ha ben funzionato, che ha garantito stabilità e rappresentatività. Adempimenti tecnici che riguardano le comunicazioni, alcune interpretazioni, veramente marginali.
L'altro era quello di rispondere alla legge quadro nazionale che chiede un sistema elettorale che agevoli la formazione di stabili maggioranze nel Consiglio regionale e che assicuri la rappresentanza delle minoranze, ed al pronunciamento della Corte Costituzionale sul sistema elettorale nazionale che, in qualche modo, ci ha obbligato ad una riflessione e ad adeguare una norma, una legge nata in un quadro politico bipolare, ad una situazione in cui non c'è più quel bipolarismo.
Mi ha fatto molto piacere leggere ieri quello che ha scritto sul blog un esponente che non è più Consigliere regionale, anche se lo è stato, Capogruppo nonché Senatore, "E' originale, non so se ne esistono altre simili, a differenza dell'italicum non prevede il doppio turno e neanche i capolista bloccati, inoltre il premio di maggioranza viene dato alla coalizione, non alla lista vincente, non c'è sbarramento che è implicito nel ridotto numero dei Consiglieri che diventano 30 più il Presidente, dai 42 che erano. Le obiezioni di costituzionalità dovute al fatto che nella legge oggi vigente il premio di maggioranza viene assegnato al vincente a prescindere dalla percentuale di voti, la ragione per cui la Corte Costituzionale ha bocciato il porcellum, vengono superate con un originale marchingegno, un premio variabile a seconda della percentuale dei voti della coalizione prima arrivata" ed è quello che abbiamo detto in questo Consiglio, se si ottiene più del 40% dei voti con il premio si hanno 18 Consiglieri, se si ottiene dal 37 al 40%, 17, dal 34 al 37%, 16.
Finisco qui anche perché abbiamo concordato in Commissione di approvare un emendamento presentato dal Consigliere Eusebi che prevede di eliminare la previsione relativa alla coalizione vincente che prende meno del 34%, la proposta prevede 15 Consiglieri, ma siccome non era nell'accordo, abbiamo deciso di accogliere l'emendamento del Consigliere Eusebi e proponiamo di approvarlo. Quindi se nessuna coalizione supera il 34% la distribuzione dei seggi avverrà in modo proporzionale e il Presidente dovrà costruirsi una maggioranza in Consiglio. Credo che questo sia giusto, perché se una coalizione non ha più del 34% non può avere una maggioranza precostituita. C'è un problema di rappresentanza anche della pluralità dell'elettorato.
Quella che viene fuori, non è una legge perfetta, la mia convinzione è che si poteva fare di più, introducendo la doppia preferenza di genere, ma questo comporta una riflessione sulle circoscrizioni perché nelle circoscrizioni molto piccole porterebbe ad un blocco delle preferenze.
Si introduce la non rieleggibilità dei Presidenti che hanno fatto due legislature consecutive, i Consiglieri diventano 30. Si vota una sola domenica. Abbiamo allungato il tempo per lo svolgimento delle votazioni anche per adeguarci a quello che si sta discutendo a livello nazionale ed ancora oggi non sappiamo se si voterà il 17 o il 24 maggio.
Una proposta di legge largamente condivisa, come ho letto prima, originale, che affronta i temi che c'eravamo detti ed è un mezzo miracolo che a ridosso delle elezioni siamo stati capaci di approvarla perchè non riguarda la maggioranza o la minoranza, ma riguarda tutti, perché la maggioranza o la minoranza può cambiare. Una legge, quindi, che esprime le regole del gioco che devono essere condivise più largamente possibile. Come abbiamo fatto l'altra volta per lo Statuto, lo facciamo per la legge elettorale.
Ringrazio i componenti della Commissione, tutti quelli che ci hanno dato una mano, compresi gli uffici, perché la discussione è stata piuttosto lunga anche se le modifiche alla fine non sono sconvolgenti perché, ripeto, si innestano su una legge che ha dato prova di buon funzionamento.
Ci sono altri tre emendamenti. Il primo riguarda la riduzione del 30% delle firme analoga alla riduzione dei Consiglieri, la Commissione pensava di non toccare questo aspetto però ritiene che ogni Consigliere possa votare secondo coscienza.
Poi c'è un emendamento che non consente le pluricandidature e noi siamo favorevoli ad accoglierlo, mentre come Commissione non siamo d'accordo all'emendamento che riduce le firme per i candidati Presidenti per evitare una proliferazione inestistente e, come ho detto prima, condividiamo l'ultimo emendamento del Consigliere Eusebi che elimina la previsione che sotto il 34% si ha comunque la maggioranza.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Voglio ringraziare a nome di Forza Italia, visto che sono il Consigliere che ha seguito nella I Commissione i lavori di questa legge elettorale, di questa proposta di modifica alla legge elettorale, il Presidente Perazzoli e tutta la Commissione. Mi sembra che abbiamo fatto un lavoro di limatura, di compromesso, diciamo così, anche per il valore positivo che, qualche volta, anzi sicuramente, ha questo termine. A volte occorre trovare dei punti di intesa su posizioni contrapposte, è sempre difficile farlo, a volte ci si riesce altre no, in questo caso ci siamo riusciti. Ciascuno ha dovuto rinunciare a qualcosa rispetto alle istanze di partenza, però mi pare che tutto sommato sia una buona modifica alla legge elettorale, sostanzialmente una buona impostazione.
Perché, come diceva il Consigliere Perazzoli, individua varie soglie, varie percentuali, dal 34 al 37%, dal 37 al 40%, e criteri diversi se non c'è la percentuale del 34%, quindi, in questo caso, un discorso proporzionale, accogliendo l'emendamento che ha presentato il Consigliere Eusebi.
L'emendamento che io ho proposto, toglie alcune storture se verrà approvato, noi siamo Consiglieri regionali, ma ci presentiamo in cinque circoscrizioni provinciali, ed è giusto che ci si possa presentare come candidati Consiglieri solo in una Provincia e non su tre come accade inspiegabilmente finora.
Assurdo pensare che chi vince prende il 61%, quindi 18 Consiglieri più il Presidente. A prescindere dalla percentuale abbiamo corretto questa anomalia, diciamo così, con questa graduazione chi vince ottiene i seggi secondo la percentuale che ottiene.
Ringrazio tutti quanti e spero che si vada ad una approvazione senza particolari problemi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Per quanto riguarda la legge elettorale nulla da obiettare, è stato fatto un buon lavoro da parte della Commissione, del Presidente Perazzoli e di tutti i Commissari.
Con il Consigliere Marinelli confermiamo l'emendamento che riguarda la riduzione delle firme per la presentazione delle liste, pur lasciando ad ogni Consigliere piena autonomia, ritiriamo invece, anche su sollecitazione del Presidente Perazzoli, l'emendamento che riguarda la riduzione delle firme per il candidato Presidente.
Ritiriamo questo emendamento e con il Consigliere Marinelli riconfermiamo l'altro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Presidente grazie della parola, sarò anch'io brevissimo e dirò solo tre cose per flash.
La prima è che mi associo a chi ha dato atto del lavoro svolto dalla Commissione, a partire dal suo Presidente Perazzoli, a tutta la Commissione ed anche ai Consiglieri di opposizione, perché mettere le mani in una legge elettorale è comunque complicato. E' uno strumento che rischia di essere stiracchiato sulla base di qualche velleità opportunistica, per cui tenere un equilibrio modificando una legge elettorale non è mai semplice.
La I Commissione è riuscita a farlo e oggi ne porta qui i risultati. Credo che oggi sia giusto riuscire a riscuotere un consenso ampio. Le leggi elettorali, anche sulle piccole modifiche, hanno bisogno di avere quanto più possibile il consenso in Aula, nel senso che non ci interessavano e non ci hanno interessato come PD, al di là di momenti in cui qualche pressione serve, le forzature.
Quest'Aula è riuscita a chiudere un accordo ragionevole rispetto alla modifica dello Statuto, oggi raccoglie un consenso ampio su una modifica della legge elettorale anche rispetto alle variazioni fatte che sono semplici, ma poi neanche fino in fondo.
L'ultima questione, ci tengo a dirlo, è che questa legge elettorale, a differenza dell'italicum che si sta discutendo e che riguarda i premi di maggioranza dei partiti, guarda al premio di maggioranza delle coalizioni, per cui tende a favorire l'aggregazione di forze politiche, ed è una cosa molto buona.
La legge che abbiamo avuto fino adesso ha funzionato bene, ha permesso maggioranze stabili in tutti questi anni, da quando sono nate le Regioni, e questa proposta che noi facciamo, secondo me, la migliora ulteriormente e rende credibile anche il percorso democratico rispetto al fatto, per esempio, che la coalizione che non ha il 35% del consenso, vale a dire un terzo degli elettori, debba poi confrontarsi dentro l'Aula attraverso un meccanismo proporzionale. Penso che siano cose essenziali ed un buon risultato per questa Regione,
Un buon lavoro che ha fatto la Commissione e che farà l'Aula.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Eusebi.

Paolo EUSEBI. Grazie Presidente. Ognuno di noi se avesse potuto scrivere la legge elettorale probabilmente l'avrebbe fatta un po' diversa, ma io sono assai soddisfatto del lavoro fatto, ringrazio il Consigliere Perazzoli e probabilmente se non ci fosse stato lui come Presidente questa legge sarebbe naufragata.
Qualche volta abbiamo anche avuto dei contrasti, ma poi le persone serie si comportano da persone serie, a differenza di quell'obbrobrio di legge elettorale che sta portando avanti il Governo Renzi, si chiama Italicum, e mette a rischio la democrazia italiana.
Qui abbiamo fatto una legge elettorale che garantisce la rappresentatività democratica che è il principio primo a cui deve rispondere una legge elettorale, ma nel contempo, con molta serietà, garantisce anche la governabilità dell'istituzione Regione. Senza esagerare mi sono battuto perché una minoranza meno piccola delle altre potesse avere il premio di maggioranza.
La Commissione ha ritenuto che in questo aspetto avessi ragione, non è una questione contingente, io ho sempre detto che il nostro lavoro sulla legge elettorale non doveva esser legato al contingente, il sistema Statuto e la legge elettorale, come diceva il Consigliere Perazzoli all'inizio di questo percorso, dovevano essere un qualcosa di unitario che consegnasse a chi verrà dopo e ai cittadini marchigiani una buona legge elettorale valevole il più a lungo possibile e, quindi, non si poteva che superare quella di prima che era imperniata su un bipolarismo che per il momento non esiste più.
Avrei voluto, ma ripeto, ognuno di noi avrebbe fatto virgole diverse, soglie un po' più alte per salvaguardare quel principio di rappresentatività democratica, ha prevalso privilegiare un po' di più la garanzia della governabilità, ma mi sembra che globalmente abbiamo fatto una buona legge elettorale.
Prego vivamente, e chiudo, i colleghi del PD, apprezzabile lo sforzo di mediazione del Presidente del gruppo PD Consigliere Ricci sullo Statuto che abbiamo riportato, secondo me, a maggior decenza, di mandare questa legge, con questa discussione, al loro capo supremo, come dice il Presidente Bucciarelli, al bullo di Pontassieve, perché questa è una buona legge elettorale, non quella porcheria che sta portando avanti lui.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Grazie Presidente. Credo che dopo tante discussioni, tanti comunicati in merito a questo atto, finalmente il Consiglio regionale si avvicina all'approvazione di una legge che noi Comunisti voteremo a favore se non altro perché è un grande sforzo di ripresa della politica, un tentativo, poi spiegherò il perché, di ridare voce alla politica in un momento in cui l'antipolitica la fa da padrone, in cui si tende a semplificare tutto, in cui si cerca di ridurre a regole una complessità come i rapporti di forza e le condizioni di vita di milioni di persone.
Regole condivise da tutti, come ha detto il Presidente Perazzoli, dove ognuno smussa gli angoli della propria posizione. Noi avremmo preferito, proprio per battere ancora di più l'antipolitica, la possibilità di nominare fino a 6 Assessori esterni, ciò non è stato possibile e capiamo le esigenze altrui per cui ognuno smussa un po' le proprie posizioni per arrivare a dare, a chi verrà dopo di noi, delle regole ferme, ma anche responsabilità politica. Regole ferme e responsabilità, riportando la politica al centro di questa assise perché è questa che deve decidere, è questo il luogo della democrazia.
Contrariamente a quanto sta avvenendo a livello nazionale, dove un solo partito si arroga la possibilità di decidere le regole per tutti, ed è una cosa che dovrebbe preoccupare perché lede la coscienza democratica di tutti gli italiani, a partire da coloro che vogliono difendere la Costituzione e la democrazia, e dire: "Andremo avanti da soli". Queste dichiarazioni feriscono l'intelligenza degli italiani e se non fosse dovuto il rispetto alle istituzioni, quindi anche al bullo di Pontassieve vestito da Presidente del Consiglio dei Ministri, verrebbe la voglia di dire che non si può permettere a chi insulta la democrazia italiana di poter governare questo Paese. Verrebbe la voglia di dire questo.
Un premio alla coalizione non alla lista, quindi un allargamento delle responsabilità e delle possibilità, delle opportunità, di governare la Regione e se il responso dei cittadini non dovesse essere chiaro, ecco qui l'intuizione migliore, il Presidente costruisce nella sede della democrazia la maggioranza che dovrà governare questa Regione. Questo è un segnale forte, è un segnale bello che noi mandiamo, è il recupero della politica, è il recupero del confronto di posizioni che partendo da interessi diametralmente opposti riescono a convergere sulla base degli interessi comuni della Regione che dovrà essere governata.
Leggo in queste poche modifiche, queste novità molto positive, certo resta il neo della rappresentanza di genere. In una realtà come questa, pensavo che si sarebbe riusciti ad ottenere un risultato maggiore, perché temo, ne sono convinto, che il prossimo Consiglio regionale vedrà meno donne, e questa non sarebbe una conquista, sarebbe una regressione, sarebbe un tornare indietro perché non avendo una rappresentanza di genere adeguata, avremmo meno ricchezza di sensibilità, meno ricchezza di capacità di approccio ai problemi, meno ricchezza sulla possibilità di risolverli.
Questo è uno dei nei che voglio evidenziare, confermando il voto favorevole dei Comunisti.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 7.
Emendamento 7/1 a firma dei Consiglieri Brini e Marinelli. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 7/2 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 7 così come emendato, lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 7 bis a firma dei Consiglieri Brini e Marinelli. Ritirato.

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 10.
Emendamento 10/1 a firma del Consigliere Eusebi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 10 così come emendato, lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Ordine del giorno a firma delle Consigliere Bellabarba, Giannini, Ortenzi.
Ha la parola, per l'illustrazione, la Consigliera Bellabarba.

Letizia BELLABARBA. Grazie Presidente. Questo è un ordine del giorno perché abbiamo voluto risparmiare a quest'Aula l'umiliazione e la vergogna di bocciare un emendamento, ecco perché c'è un ordine del giorno che, come dice lei, non si nega a nessuno, perché non è un neo non aver introdotto la doppia preferenza di genere, è una vergogna e siamo una delle poche Regioni che ancora non ce l'ha.
Voglio leggere a quest'Aula, e quindi ricordarlo a me stessa ed agli altri, l'articolo 3 della Costituzione italiana che recita: "E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori - e aggiungo io lavoratrici - all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese". E' innegabile, Presidente, che c'è una sostanziale discriminazione di fatto nelle nostre istituzioni e questo impedisce l'uguaglianza e l'eguale partecipazione ...

PRESIDENTE. Scusi, quando dice Presidente si rivolge a me?

Letizia BELLABARBA. No, mi rivolgo a lei intendendo l'Assemblea, chiaramente.

PRESIDENTE. Perché sa in Commissione ho detto che ero favorevole ...

Letizia BELLABARBA. Posso continuare Presidente?

PRESIDENTE. Lei può far tutto.

Letizia BELLABARBA. In tanti si sono espressi come lei ...

PRESIDENTE. Lei però mi sollecitava come Presidente, e non capivo se si riferiva a me o al Presidente del Gruppo.

Letizia BELLABARBA. Sollecitavo lei come Presidente dell'Aula.

PRESIDENTE. Va bene.

Letizia BELLABARBA. Sollecito tutti, Presidente, perché è chiaro che per me il rammarico è maggiore e la delusione più forte nei confronti del mio partito.
Non abbiamo presentato emendamenti anche se in realtà abbiamo presentato una proposta di legge che prevedeva la doppia preferenza di genere, ed il clima, chiamiamolo così, l'accordo e la mediazione che è stata fatta per l'approvazione di queste modifiche, che per carità anch'io ritengo importanti e necessarie alla legge elettorale, hanno sacrificato sull'altare di questo accordo la doppia preferenza di genere.
Mi sembra opportuno però cogliere questa occasione quantomeno per ricordare qualche dato.
Nel nostro Paese il 79,27% degli incarichi istituzionali è in mano agli uomini, le donne costituiscono solo il 19,73% sul totale dei ruoli politici elettivi o di nomina, nei Consigli regionali in particolare soltanto il 13,71 dei seggi è rappresentato dalle donne e su un totale di 1065 rappresentanti ben 919 sono uomini e soltanto 146 sono donne.
Persino la Corte Costituzionale nel lontano ormai 2010 ha incoraggiato i Consigli regionali a modificare le proprie leggi regionali e ad introdurre la doppia preferenza di genere. Basta ricordare le raccomandazioni, la legislazione europea e persino la nostra, quella nazionale, stiamo discutendo di una nuova legge elettorale nazionale che prevede la doppia preferenza di genere, ce l'abbiamo nei Comuni, ce l'abbiamo da tante parti, però questo Consiglio regionale ha scelto di non introdurla.
Capisco che siamo a ridosso delle elezioni e che questo avrebbe, come dire, creato un problema agli equilibri che già ci sono o che dovranno formarsi, per questo l'ordine del giorno impegna questo Consiglio a fare un'ulteriore modifica di legge. E' chiaro che, ne sono convinta, non riusciremo a farla adesso perché non è stata fatta, non è stato affrontato l'argomento in Commissione, non c'è la volontà di farlo, ma spero che il primo atto della prossima legislatura di questo Consiglio regionale sia l'introduzione della doppia preferenza di genere perché è un segno di civiltà nonché di uguaglianza sociale. Grazie.

PRESIDENTE. Non voglio replicare perché non voglio confondere i ruoli, Presidente eccetera, però qualcosa bisogna pur dire, nel senso che lei auspica che questa cosa accada nella prossima legislatura.

(Interrompe la Consigliera Bellabarba)

PRESIDENTE. Ascolti una cosa perché il problema non è quello che lei dice, il problema è che, nonostante il ruolo, cerco di gestire al meglio, ma quando si supera una certa soglia faccio difficoltà. Soprattutto faccio difficoltà perché questa legge elettorale su cui si è pontificato molto, lo faccio per spirito di squadra più in generale, è la sintesi più alta che si è riusciti a trovare, ma non mi convincerà qualcuno che questa sia la migliore possibile ed ho avuto modo di dirlo in Commissione, l'ho votata, come avete visto, quindi correttamente, però se qualcuno vuol fare il primo della classe diventa difficile soprattutto in una fase già abbondantemente elettorale per cui i comportamenti di tutti scivolano un po' di più un po' di meno verso questa scadenza.
Se qualcuno vuole fare il primo della classe! Per quanto mi riguarda, la legge elettorale migliore in assoluto è quella con il doppio turno e la preferenza di genere. Per me non è nemmeno da discutere, era necessario metterla, era necessario, non obbligatorio come avviene per i Comuni, però era necessario e questa cosa ho avuto modo di dirla in Commissione e sono stato travolto da tutti i presenti e, se permette, anche dai rappresentanti del suo partito. Ha capito?
Siccome lei ha detto: "Presidente, quest'Aula; Presidente, questa regione è l'ultima", sappia e glielo dico che ero per la preferenza di genere e non ho fatto l'emendamento, va bene, soltanto per una correttezza rispetto ad un accordo che in un momento di difficoltà si è raggiunto, però non facciamo i primi della classe, Consigliera Bellabarba, perché se lei lo avesse voluto farlo passare, e avrebbe anche avuto il mio voto favorevole, oggi avrebbe presentato un emendamento alla proposta di legge. Non l'ha fatto ed è stato bene così, parla di una prossima legislatura, chi vivrà vedrà.
Abbiamo fatto una legge che ha trovato una condivisione non facile, se all'ultimo momento, nell'ultimo miglio, qualcuno vuol distaccare gli altri perché vuol fare il più svelto degli altri ...guardi, non parlo nemmeno a nome mio, parlo di molti che su questa cosa potevano essere d'accordo con la doppia preferenza. Non scavalchiamoci a vicenda, si è raggiunta questa sintesi? Chiudiamola qui, ma nessuno faccia il primo della classe perché nessuno di fatto in Commissione ha voluto che questa preferenza di genere passasse. Ha capito? A cominciare, ripeto, dal suo partito.
Detto questo metto in votazione l'ordine del giorno a firma delle Consigliere Bellabarba, Ortenzi e Giannini.

(L'Assemblea legislativa approva)

Testo unificato dalla Commissione delle proposte di legge nn. 141, 209, 219, 300, 347, 439, così come emendato, lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

"Commissione d'inchiesta
diretta ad esaminare tutti i rapporti di finanziamento ed altro intercorsi tra la Regione Marche e la s.r.l. Asteria - articolo 99 del Regolamento Interno - Relazione n. 26"
(Discussione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la relazione n. 26 relativa alla Commissione d'inchiesta su Asteria.
La discussione è aperta. Ha la parola il relatore Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Inizialmente, Presidente, le chiedo di conoscere le modalità della discussione, cioè io faccio la relazione e poi posso intervenire nuovamente o no?

PRESIDENTE. Consigliere Natali, lei può fare la relazione, si apre il dibattito e poi nuovamente intervenire, come sempre, non è cambiato nulla.
Non ci sono nuove norme, addirittura c'è la dichiarazione di voto su eventuali risoluzioni.

Giulio NATALI. Presidente la ringrazio. Corre l'obbligo di ringraziare, prima dei componenti di questa Commissione, chi ci ha assistito in questi lavori, vedo la dottoressa Sardella a cui va il ringraziamento non mio, ma penso di tutti, per il suo contributo essenziale in questa Commissione.
Noi abbiamo già sentito parlare di questo, ci sono state interviste dopo il deposito di questa relazione che è unitaria.
Siamo arrivati a una relazione unitaria perché ognuno di noi ha cercato, come dire, di limare un attimo i propri sentimenti, la propria ragione, non solo i sentimenti, e abbiamo circoscritto l'esame ai documenti che c'erano, perché dai documenti che noi abbiamo acquisito, tanti come vedete, e dalle audizioni che abbiano effettuato, tante, 43, se non sbaglio, caro Vicepresidente Bellabarba come lei sa, era difficile non evidenziare e non dare quella giusta luce alla realtà.
La storia è nota. Si parte da un progetto che poteva essere condiviso, in questo sono d'accordo con la Consigliere Bellabarba, nel 1989, 11 miliardi e 200 milioni di lire, 60% Europa, 40% Regione, doveva servire per costituire un centro di ricerca per la trasformazione e l'innovazione nel campo agro-ittico-alimentare.
Con questi 11 miliardi e 200 milioni si doveva realizzare un immobile, c'era tutto quello che andava a corredo di questo, quindi, impianti, attrezzature, anche la formazione del personale, e si doveva costituire una società e questo è un po' il punctum dolens della vicenda.
L'immobile viene terminato, sembra, nel 1995, perché non abbiamo trovato dati precisi, qui il problema sembra limitato all'alienazione di un immobile, ma non possiamo comprendere perché è avvenuta l'alienazione di immobili in quel modo, se non partiamo da quello che è avvenuto prima.
Nell'agosto del 1997, c'è una nota a verbale della Giunta regionale, in cui il Presidente D'Ambrosio, insieme alla dirigenza, decide che quell'immobile non poteva rimanere inutilizzato o utilizzato male e doveva essere assegnato, assegnato in forza di un bando pubblico regionale. Peccato che nel 1999, in una nota a verbale, quindi, meno di due anni dopo, si cambi improvvisamente orientamento, si cambi profilo e si decida di verificare la possibilità che questo immobile venga assegnato ad una società che nel frattempo, nel 1998, si era costituita.
Voi capite che già questo è qualcosa di anomalo. Non so se vi risulta frequente che una società possa essere costituita ad hoc per realizzare un immobile, per gestire un immobile, anche perché, quando la Regione fa la prima convenzione con questa società, tranquillamente e pacificamente viene scritto che questa società è nata per gestire quell'immobile.
Qui c'è già qualcosa di molto anomalo. Avevo scritto nella mia relazione, ma poi il Vicepresidente mi ha corretto, ha cercato di addolcire quello che a mio avviso andava scritto, che ci sono stati più provvedimenti ad societas, di solito parliamo di legge ad personam, qui sono stati ad societas.
Non tutte le società che si sono costituite nella Regione Marche, dal 1998, hanno avuto un determinato trattamento e fino a quando le cose vanno bene, va tutto bene, anche se la legge ad societas stride sempre un po', ma quando le cose non vanno bene e finiscono male, si riprende il gomitolo e si comincia a camminare indietro, per questo noi, dal 2008, 2006, siamo arrivati a quello di cui vi sto parlando.
Nel 1999 viene fuori una convenzione che dovrebbe durare nove anni e a questa società si applica una legge sua. Che volete fare? Si attua la legge 390/86, una legge che di solito si applicava alle onlus. Cosa prevedeva questa legge di strano? Che il canone di locazione fosse il 10% di quello di mercato, cioè se uno doveva pagare 10.000 euro, ne avrebbe pagati 1.000.
Per cui capite tutti che quella ad societas di prima, diventa ad societas ad societas. In cambio di tutto questo, cosa doveva fare questa società? Questa società doveva fare la manutenzione ordinaria e straordinaria e addirittura tutte quelle opere a cui la Regione poteva essere sottoposta da parte di organi superiori.
Questo avviene nel 1999. Nel 2002 cosa succede? Viene fuori un'altra situazione. Questa società chiede un'integrazione di questa convenzione, per cui da 9 anni passa a 19, alle stesse condizioni. Ci potremo anche fermare qui! Quindi la materia della nostra discussione sarebbe dovuta essere quella delibera di Giunta regionale del 28 dicembre 2006, cioè tra Natale e Capodanno - penso che molti di noi hanno fatto gli Assessori, molti di noi sanno quando si fanno le Giunte, tra Natale e Capodanno, magari il 12 agosto, Giunte serie, però tante volte sarà capitato anche a voi di trovare strane cose in quei periodi - avremmo dovuto limitare l'attenzione a quello che è accaduto il 28 dicembre 2006, ma non potevamo non andare a verificare tutto quello che, con altrettanta anomalia, si è estrinsecato nel rapporto Regione Marche-Asteria.
28 dicembre 2006 la Giunta regionale, ci sono ancora qui dei presenti e Assessori che sono assurti a ruoli più importanti, sono parlamentari, ha deliberato di applicare una legge che era stata fatta apposta per questa società, perché nel luglio del 2005 la Giunta regionale, in sede di assestamento di bilancio, aveva approvato un codicillo che il Consiglio regionale, nell'ottobre del 2005, aveva approvato in questa sede che prevedeva la possibilità che la Regione Marche potesse vendere i propri immobili, anzi quell’immobile in specie, non dietro la controprestazione naturale che è quella in danaro, per tutti i comuni mortali, ma quella di progetti e di servizi, cioè io ti offro dei progetti e tu mi dai i tuoi beni. Il 28 dicembre 2006 accade questo, l'atto pubblico viene fatto a febbraio 2008. Atto pubblico con cui la Regione si presenta da un notaio di Ascoli Piceno e cede l'immobile in cambio di otto progetti.
Capisco che la vostra attenzione non c'è, ma arriverà mano a mano perché la relazione su Asteria cade proprio nel momento giusto. Ringrazio Dio che questa relazione avvenga proprio oggi, dopo che nella settimana scorsa ci sono arrivati degli avvisi, se non sbaglio, per cui qualcuno qui dentro ha avuto il coraggio di venire da me e dire: "Mi raccomando, teniamo il livello della polemica basso".
Il 29 luglio in questa sede ho detto che sono andato a prendermi la richiesta di proroga del termine per la chiusura delle indagini preliminari, richiesta da qualcuno due mesi prima. Forse voi non avete fatto caso a questo: la richiesta di quella prima proroga è datata 24 maggio, io l'ho presa il 28 luglio, chissà in questi due mesi dove ha girato! Un Procuratore che aveva tanta fretta di chiedere la proroga, perché aveva tanta urgenza, ma per due mesi questa notifica ha girato.
In quella sede, il 29 luglio, ho detto a tutti voi: "Alzate la testa, scatto d'orgoglio, chi può si giri e vada a farsi interrogare" perché questi personaggi improvvisamente assumono ruoli moralizzatori, il moralizzatore si fa sempre, dal 1 gennaio al 31 dicembre, ed infatti sto attendendo che su quello di cui stiamo parlando qualcuno, magari, si renda conto se è successo qualcosa di strano, un po' più strano delle sigarette del Consigliere Eusebi, perché lo vedo, sto attendendo. In quella sede vi dicevo quello che avrei fatto e che ho fatto: si nomina un legale e si chiede di essere interrogati ai sensi del 374: “Sono qui dimmi che hai? Che problema hai? Che ti devo dare? Che ti devo documentare? A cosa devo rispondere?” E’ scappato qualcun altro, è scappato qualcuno che doveva indagare, che strana vicenda la nostra!
Se fossi un Procuratore della Repubblica, se trovassi un indagato che mi dice: "Quando posso venire da te?", rimarrei ben impressionato. Evidentemente, per qualcuno non era necessario accertare le realtà e le responsabilità, ma era necessario fare altro, io non conosco quello che è successo in Emilia, so gli effetti di quello che è successo in Emilia, e cioè che alle regionali ha votato il 34% della popolazione. Per questo il mio invito a voi era quello di alzare il collo e con la schiena dritta, andare a chiedere: "Cosa volete?", perché poi gli errori potremo averne fatti tutti, forse sarò io il primo, ma voglio sapere che errori ho fatto, li voglio conoscere tutti e li devo far conoscere tutti. Attenzione!
Questo lo dico per chi oggi mi dice: "Teniamo i toni bassi". I toni bassi li tiene chi ha la polvere sotto al tappeto, chi deve far dimenticare le cose, chi forse comincia a vergognarsi un po', però la vergogna è un ottimo sentimento nel momento in cui la si espone, nel momento in cui si chiede scusa, non si può pensare nell'anno 2014 di avere a che fare con dei cretini che guardano intorno e che all’epoca non potevano fare niente.
Dico questo perché siamo stati messi di fronte a documenti ed audizioni che hanno lasciato i brividi, perché io ricorderei e ricordo a tutti, capisco il grande impegno delle primarie del PD, una vera guerra tra bande, Consigliere Bucciarelli, una vera guerra tra bande, ma non ci si scontra su filoni di pensiero, non ci si scontra con chi vuole fare l'accordo a sinistra o con chi vuole andare con l'UdC, ipotesi, ci si scontra su due schieramenti. Presidente Comi, in tutta la Regione Marche, se Canzian sta con uno, Agostini sta con un altro, se Perazzoli sta uno, Gaspari sta con un altro. Io conosco solo la realtà della mia provincia, penso che all'interno della regione Marche le differenze tra i due blocchi siano queste. E' un vero peccato che questo humus produca effetti anche nella Giunta attuale, non voglio entrare nel tema di quello che è successo ieri, se no parleremo due ore, ognuno le responsabilità se le prende, come in questa situazione, e lì se le prenderà perché sono più fresche.
Siamo arrivati nel 2005, questa società era già in difficoltà perché doveva svolgere un determinato servizio, ma non aveva capito un problema, avrebbe dovuto catturare, attrarre, i privati per fare i progetti, invece cercava il rapporto con il pubblico che poteva poco, nonostante avesse una Regione particolarmente benigna nei suoi confronti.
Questa società aveva aumentato il suo personale, sovradimensionato, assunto, un mio amico direbbe una frase che è meglio non ripetere qui, aveva contratto notevoli mutui, impegni con gli istituti di credito, non aveva lavoro - per quello che vi sto dicendo, basta andare a rivedere non solo le relazioni dei bilanci, ma i verbali dei revisori dei conti che facevano mensilmente - era una società che in una qualsiasi altra situazione sarebbe stata vista in decozione. Nel 2005, a marzo 2005, Presidente, acquisendo gli atti non si va per chiacchiere, in un consiglio di amministrazione il Presidente di questa società disse: "Ma perché non ce la compriamo?" Chiunque di noi davanti ad una società che è in difficoltà, davanti ad una società che paga un canone che è il 10% del prezzo di mercato, davanti ad un immobile che la Regione non rivendica, davanti ad un immobile che la Regione non vuole vendere, avrebbe detto: "Ma non hai una lira!" Attenzione era marzo 2005, quando questo Presidente disse queste cose.
A luglio 2005, come vi ho detto, la Giunta in assestamento di bilancio tira fuori dal cilindro la possibilità che questo bene possa essere venduto, così come altri beni, ed in un altro comma c'è proprio questo, dietro la presentazione di progetti e servizi. Per la prima volta nella Regione Marche, Presidente Solazzi, mai successo! Questa legge è stata talmente innovativa e talmente fantastica che poi non è stata più applicata. Questa legge ha un nome, è stata applicata una sola volta, è stata fatta per quella società e non è stata applicata più! E qualcuno non risponde di questo? Altro che le sigarette del Consigliere Eusebi!
Troppo comodo! Hic rhodus hic salta, parliamo di queste cose, anche perché nel 2005 - sono anche sfortunati, sfortunati perché hanno trovato chi è andato a prendere i documenti, sfortunati anche perché chi fa queste cose, secondo me, Presidente, è sfortunato di principio, è uno che ha poco orientamento - questi signori fanno valutare quest'immobile dagli uffici regionali, se non sbaglio siamo a luglio 2005, qualche giorno prima di quando in Giunta hanno infilato quel codicillo, e viene valutato, questo immobile che era costato 11 miliardi e 200 milioni in tutto, considerate la rivalutazione dal 1992 in poi ..., - scusatemi un attimo perché mi piace essere preciso - Presidente Solazzi, 1.894.365 euro, poi avviene questo inserimento nell'assestamento di bilancio, confermato dal Consiglio regionale a ottobre, e riviene valutato perché il 28 dicembre 2006 deve essere venduto. Ricordo di essere stato un grosso somaro in matematica, come in tante altre materie, si parlava tante volte dell'andamento sinusoidale - se lo ricorda? C'era la grafica, le ascisse e le ordinate - e il valore di questo immobile fa questo, non si capisce come da 1 milione e 900 mila euro passi a 1 milione e 395 mila euro. Perché? Poi con lo scomputo di soldi che andavano ad Asteria, perché questo è stato deliberato qui, Presidente Solazzi, si ricordi, alla fine Asteria compra l'immobile e paga con quei progetti che valevano 1.200.000 euro se non sbaglio, ma lo stesso giorno, Presidente, fa un'opera sopraffina, dallo stesso notaio, forse un quarto d'ora dopo, chiede un mutuo alla Carisap, un mutuo ipotecario sull'immobile che viene valutato 2.700.000 euro. Siamo tornati sopra le ascisse.
Qualcuno si deve vergognare qui dentro? Io lo domando a lei perché gli altri sono troppo interessati da altre cose, hanno altri impegni. Qualcuno si deve vergognare? Qualcuno deve chiedere scusa a qualcun altro qui dentro? Io domando questo, solo scusa, scusa, scusateci, come quando il bambino mette le mani nella marmellata, la mamma arriva e il bambino che non sa fare si pulisce sulla camicia bianca e dice: "Mamma non sono stato io". Sarebbe meglio che il bambino intelligente si scusi e dica: "Mamma non lo faccio più, mi piaceva la marmellata di prugne". Qui nessuno sa niente.
Arriviamo al 2008, ad Asteria a cosa serviva l'immobile? Solo a questo, a rendere liquida un po' di moneta. Quello che aveva fatto la Regione, che gli aveva regalato, e vi dirò perché glielo aveva regalato, serviva per prendere soldi: "Io non ho più soldi, la mia attività si è appiccata e adesso recupero". A fronte di questo c'erano 8 progetti, e qui c'è un passaggio fantastico, veramente fantastico, forse è il migliore di tutto quello che abbiamo avuto e che abbiamo visto.
I progetti vengono fatti tra l'ottobre 2005 e il dicembre 2006, cioè tra l'approvazione dell'assestamento di bilancio in Consiglio e la delibera del 28 dicembre 2006, e noi abbiamo chiamato i dirigenti ed abbiamo chiesto loro: "Ma come li avete valutati i progetti? Come facevate a dire che il pesce azzurro, il rapporto uomo-mare vale un tot?" E' un po' difficile per comuni mortali come noi! Il progetto è l'utilità che dà, quanta utilità mi dà fare questo? Ci hanno detto i vari auditi: "Noi il progetto non l'abbiamo valutato in questo modo. Ci hanno detto: per fare questo quanto personale ci vuole? Tre persone di una certa qualifica e per un certo tempo, e noi abbiamo conteggiato".
Più bello ancora è che, se voi prendete la relazione al bilancio di Asteria del 2006, se non sbaglio, comunque la trovate, Asteria confessa tranquillamente che il milione e 200 mila euro ad Asteria è costato 198.000 euro perché aveva il personale interno che faceva queste cose, però per noi, per il pubblico, per quello che assiste, valeva tot, non per l'utilità, ma perché qualcuno, poi passeremo a chi, aveva deciso di fare in questo modo.
Improvvisamente, Presidente Solazzi, succede una cosa fantastica, io l'ho scoperta casualmente 10 giorni fa, una dirigente del Servizio ambiente e difesa del suolo scrive, il 26 maggio 2006, quindi prima della delibera, al Servizio attività istituzionali, legislative e legali, al Presidente della Giunta, all'Assessore all'ambiente, al Dirigente del Servizio ambiente e difesa del suolo dicendo: "Ma mi dite come si fa a fare quello che state facendo? Può un immobile essere alienato in cambio di servizi? Se si, come si giustifica l'assenza di ricerca del prezzo più vantaggioso per la Regione soprattutto in un periodo di conclamate e continuate dichiarate ristrettezze - siamo nel 2006 - delle risorse di bilancio che solo la vendita all'asta può garantire? Chi, come e quando ha stimato il valore dell'immobile? E' stato interpellato l'ufficio del territorio competente? Come si articola il corrispettivo in servizi? Come si suddividono i costi dei servizi anche in relazione alla soglia comunitaria?" Questo che vi ho detto è del 26 maggio, risponde qualcuno il 18 luglio, al di là del cappello " ... quanto alla norma contenuta all'articolo 10 comma 3 della citata legge regionale 24/2005 - quella di cui abbiamo parlato - si osserva in via generale che la stessa si limita ad autorizzare la Giunta regionale a procedere all'alienazione di un complesso immobiliare, eventualmente anche ricorrendo a trattativa privata qualora ricorrano determinate condizioni ivi indicate. Tale disposto pertanto non fa venir meno la necessità - Presidente l’italiano - di verificare in via preventiva la sussistenza di tutti i requisiti richiesti dalla normativa vigente in materia di contratti pubblici nonché successivamente la sussistenza dalle condizioni specificamente richieste".
La Giunta dov'era? Di quale Giunta stiamo parlando?
Successivamente la stessa dirigente che evidentemente era una, non so, non la conosco, il 2 maggio 2007 a delibera fatta, riscrive ridicendo le stesse cose: "L'articolo 13 della legge 248/2006 di conversione del decreto-legge Bersani prevede …” - e scrive quello che prevede il decreto Bersani e domanda – “poiché la società Asteria non è partecipata dalla Regione Marche, si ritiene che la stessa non possa operare con la Regione Marche per la produzione di beni o servizi, si chiede, nel caso specifico se tale disciplina non sia applicabile in subordine, se il costo del servizio in oggetto - era uno dei progetti - preventivato per l'importo di 463.000 euro - era stato valutato sempre non di utilità - essendo tale importo nettamente al di sopra della soglia comunitaria, come previsto dalla direttiva europea 2004/18/CE sugli appalti pubblici e dall'articolo 28 del decreto legislativo 163/2006, possa essere affidato a trattativa privata esulando dalle procedure concorrenziali, In subordine la valutazione dei costi è stata effettuata dalla società Svim, ma dal documento da essa redatto in data 20 novembre 2006 risulta che la Svim si è limitata a dichiarare la congruità dei costi unitari rispetto ai valori di mercato - quello che dicevo prima - ciò è sufficiente dichiarare la congruità del valore del servizio offerto? A chi spetta valutare la congruità dei costi del servizio offerto?" Lo stesso di prima risponde il 2 maggio 2007 "Il comma 3 - di quella legge approvata dalla Regione - dispone che la Giunta regionale è autorizzata a procedere alla alienazione del complesso immobiliare denominato Cetria ubicato nel Comune di Monteprandone anche ricorrendo alla trattativa privata. Qualora il bene oggetto di alienazione sia acquistato dal soggetto concessionario con vincolo di destinazione - attenzione a questo passaggio - all'utilizzazione del complesso per attività di formazione, ricerca, sperimentazione, sviluppo di tecnologie inerenti il settore agro-ittico-alimentare, il corrispettivo del valore del bene è rilevato dalla perizia estimativa e può essere pagato anche in conto servizi, così come dice la legge" e alla fine, Presidente Solazzi, dice: "Sulla legittimità in astratto di tale norma, si è già pronunciato in via generale il Dirigente del Servizio attività istituzionali, legislative e legali con la precedente nota – quella che le ho letto prima - conforta in proposito anche la decisione della Commissione CEE del 17 luglio 1996 che tratta della vendita con trattativa privata di un immobile da parte di un ente locale tedesco, precisando la necessità di valutare la situazione in concreto al momento della sua attuazione”. La Giunta regionale ha deliberato queste cose in piena sussistenza di questi riscontri scritti da parte dei suoi Dirigenti.
Detto questo, che fa Asteria dopo? Noi siamo qui, Presidente, perché, come ho detto prima, Asteria è fallita, fallita nel 2013 e quando sono finiti i soldi, alla Regione non è venuto in mente di dargli un altro immobile. Oddio con un po' di fantasia …, viste le risposte che ha avuto il Consigliere D'Anna quando ha avuto l'ardire di fare un'interrogazione su queste cose, invito a rileggere la risposta, Presidente Solazzi. E’ una risposta indignata di chi dice: "Ma Consigliere D'Anna non capisce niente, questo è il futuro che noi abbiamo. Questo è il nostro futuro, noi arriviamo prima degli altri”. Saremmo stati molto contenti se fossero arrivati prima degli altri, ma oggi rispondono qua. Presidente Solazzi, le primarie capitano a fagiolo come si diceva una volta. Oggi si risponde su queste cose! Chi sa amministrare, chi è superiore a tutti risponde per come amministra.
Arriviamo a quello che fa Asteria dopo. Asteria fallisce non perché improvvisamente c'è stato un terremoto ed è caduto l'immobile, Asteria fallisce perché improvvisamente cambia mission e che fa? Si dedica al fotovoltaico. Un mio amico direbbe: “Mica cazzi, fenomeni”. Si dedica al fotovoltaico, ma non si dedica al fotovoltaico, in tanti ci si sono dedicati, c'erano gli incentivi cerco di ... I soldi che avevano preso ipotecando l'immobile, che era di qualcun altro e che qualcuno gli aveva regalato, vengono per prima cosa dati ad una società a cui commettono un impianto fotovoltaico sulla sede, valore della commessa 700.000 euro, se non sbaglio, caparra 600.000 euro.
Presidente lei sa, le caparre di solito sono del 95%. Consigliere Bugaro lei è un esperto, quant'è una caparra di solito? (…) 20%? Lei è arretrato. Peccato, è come quando si parla di banditi si può intendere sempre in quel modo, peccato che con questi 700.000 euro questo lavoro di impianto di fotovoltaico si è limitato alla realizzazione delle pensiline. Di questo nessuno sa niente fino a quando Asteria fallisce ed il curatore cerca di recuperare i soldi, la prima cosa che fa è quella di andare da questi e dire: "Guarda che ti ho dato 600.000 euro hai fatto le pensiline, dammi il resto" e scopre che il Presidente di quella società era lo stesso Presidente di Asteria. Intanto, però, nel 2008 in Asteria era entrata la Svim perché la Regione controllava! Come era entrata la Svim? Dando 100.000 euro, dovessero servire per le feste di Natale o qualche regaluccio. Diamo altri 100.000 euro. Io non c'ero nel 2008, non so chi c'era, qualcuno amministrava, penso, non lo so.
Andiamo oltre, dopo aver fatto la richiesta di riprendere questi soldi, fallisce anche questa società, quindi una società che non ha niente, ma questa società nel frattempo aveva fatto una cosa fantastica, con quei soldi si è fatta autorizzare un po' di progetti di fotovoltaico, progettazione. Lei capisce quanta clientela gira intorno a tutto questo? Offida, Monsapolo, Monteprandone, Massignano, una zona della vallata del Tronto, su cui parleremo a livello di riflesso elettorale, sia chiaro.

PRESIDENTE. Sono scaduti i tempi, io ...

Giulio NATALI. Presidente, se mi fa fare la relazione ...

PRESIDENTE. Può chiedere ed intervenire poi perché l'illustrazione ha dei tempi ...

Giulio NATALI. Non ci sono cose importanti qui, è difficile parlare di cose importanti parlando di queste cose.

PRESIDENTE. Ho capito, chiuda.

Giulio NATALI. Dove finisce l'operazione? Presidente Solazzi vorrei la sua attenzione. Dove finiscono questi soldi? In questi impianti buttati qua e la e, ad un certo punto, vengono conferiti in una società di cui il 60%, se non sbaglio, ce l'ha l'Intermedia Holding. Do you understand? Intermedia Holding quello che telefona a quell'altro e dice: "Ci abbiamo una banca". Ricordate? ... Giovanni Consorte …, finiscono lì, con un'operazione di scatole cinesi che girano e si muovono, e cosa viene fuori? Che la percentuale delle azioni di questa società diminuiscono, che prendono 8 milioni di euro di finanziamento per realizzare gli impianti, che garantisce solo Consorte con Intermedia Holding, che prende in pegno le azioni di quell'altra società perché è in garanzia, e non pagano i lavori che hanno fatto fare ad una società che era di Asteria, non so se ci rendiamo conto. Noi parliamo delle sigarette del Consigliere Eusebi! C'è qualcuno che si occupa delle sigarette del Consigliere Eusebi in Ancona. Sono contento perché se ci si occupa delle sigarette del Consigliere Eusebi, stasera chissà che succederà dopo quello che sto dicendo. Finisce che questa ditta mediana fallirà e qualcuno ricomprerà questi impianti che hanno una redditualità complessiva di 400.000 euro all'anno, più tutti gli incentivi su 1.200.000 euro all'anno. Ecco i soldi! I soldi di Monteprandone, di Centobuchi di Monteprandone.
Questa è la realtà!
Adesso lei mi deve dire se posso andare avanti o se posso intervenire dopo, perché adesso vi ho raccontato la storia, mi dica lei? Se vuole intervenire il Vicepresidente ..., mi dica lei?

PRESIDENTE. Consigliere Natali lei ha superato il tempo previsto. Comprendo che è una questione importante, peraltro, per molti aspetti, forse anch’io ho la responsabilità di non averla approfondita, molto interessate e allarmante, però la pregherei di concludere se possibile. Superiamo il tempo di qualche minuto così può concludere, in modo che ...

Giulio NATALI. Presidente, io ho raccontato da dove venivano i soldi e dove sono finiti.
Vi ho raccontato la splendida amministrazione di chi amministrava questa Regione. Potrei dire che se ne sono interessati in pochi, perché fu fatto un emendamento in Consiglio regionale nell'ottobre del 2005 per non far passare quella norma e lo fecero i 4 o 5 Consiglieri di Alleanza Nazionale. Ma non mi interessa, posso dire dell'interrogazione di cui parlerà il Consigliere D'Anna, ma poi arriveremo al discorso politico perché non è che possiamo fare finta e "Teniamo i profili bassi", i profili bassi li tiene chi ha da nascondere. Saremo tutti considerati come ladri dopo questa discussione? Ognuno andrà a dire al mondo se è ladro e se non lo è. Ognuno si prenderà le sue di responsabilità, qui caro Presidente Solazzi c'è un filo rosso, un gomitolo che parte dall'inizio e arriva alla fine. Non c'è neanche il dubbio.
Asteria, tra le società che aveva, aveva due società partecipate e come socio unico il Comune di Offida che le dava i soldi dicendo che queste due società avrebbero fatto dei progetti, ma i progetti non si sono mai trovati. Queste due società qualche anno dopo, improvvisamente, partecipate dal Comune di Offida, quindi non voglio dire rientranti nel bilancio del Comune di Offida, anticipano 675.000 euro ad una società del fotovoltaico – il Presidente delle due società partecipate dal Comune di Offida era Presidente anche di Asteria, stiamo scherzando? Questo per ragioni di decenza, per raccontarlo - ad una società di Modena che stava effettuando delle ricerche sull'innovazione nell'ambito del fotovoltaico. Il 51% di quella società era di un'altra società che rientrava in Asteria e aveva lo stesso Presidente ed è fallita. 675.000 euro che il Comune di Offida non vedrà più, a me non preoccupa che non li vedrà più il Comune di Offida, ma mi preoccupo per i cittadini di Offida, perché Asteria dava i soldi e poi li girava.
Di fronte a queste situazioni le responsabilità politiche non sono evidenti, sono innegabili.
Qui amministrava un colore politico, perché il Presidente di Asteria, tanto per essere chiari, era un signore che ha fatto il Consigliere regionale dal 1980 al 1990, anzi dal 1990 al 2000, si chiama Dante Bartolomei, faceva parte della III Commissione, dal '95 è stato il Presidente della III Commissione, quindi voi sapete tutti, capirete tutti, la III Commissione non mi sembra si occupi di sanità o di cultura, si occupa proprio, ma guarda un po' il caso, di quelle attività che erano la mission di Asteria, e non è un caso che quando Asteria si crea nel 1998, si crea con la sola partecipazione del Consorzio universitario piceno, con 100 milioni di capitale sociale, e appena Dante Bartolomei non è più Consigliere regionale, dopo tre mesi, diventa il Presidente di Asteria con un capitale sociale di 810 milioni di lire. 55% pubblico 45% privato, e nessuno ci può dire che non ha una logica prosecuzione in questo Consiglio regionale dove viene sostituito dall’attuale onorevole Luciano Agostini, anche lui ex Sindaco di Offida. Questo lo dicono gli atti.
Non è un caso che il 28 dicembre 2006 il Presidente Spacca, mi dispiace che non ci sia, forse avrà avuto un malore, forse sarà stato in vacanza, ma a quella Giunta non c'era e chi presiede quella Giunta, secondo lei? Il Vicepresidente! Le lascio la gioia e la curiosità di andare a vedere chi era il Vicepresidente e capire come il filo di cui io parlo è un filo ininterrotto, è un filo senza traumi, è un filo senza cesure, è un filo di un colore.
La politica nella vallata del Tronto è stata uniformata e colorata grazie a questo modo di fare. L'onorevole Luciano Agostini nel 2000 è diventato Consigliere regionale nella provincia di Ascoli Piceno ed ha preso 7.800 preferenze, se non sbaglio, nel 2005 si è ricandidato in mezza provincia, perché c'era già la provincia di Fermo, ed ha preso 15.000 preferenze, non so se voi vi rendete conto dei numeri di cui sto parlando. 15.000 preferenze!

PRESIDENTE. Consigliere Natali, io ho dilatato i tempi a sua disposizione, però le deduzioni politiche ...

Giulio NATALI. Io sto finendo un ragionamento, ... fino a che arrivo alla relazione ...

PRESIDENTE. No, per carità, le deduzioni politiche le lasciamo al dibattito.
Lei ha illustrato tutto, abbiamo superato i termini, come era giusto, perché doveva finire l'analisi, però adesso se cominciamo con ..., non finisce più!
Atteso che mi sembrano talmente gravi le cose che ha detto, mi rendo conto che lei ha fatto accuse gravissime, per cui mi riservo la facoltà di trasmettere tutti gli atti alla Procura della Repubblica, perché lei ha detto cose ..., io ho il torto forse di non aver approfondito la questione, ma ho sentito cose gravissime. Questa però è una mia riserva ...

Giulio NATALI. Non si riservi perché io ho un Consigliere ..., guardi che già un Consigliere regionale componente non so fino a quando, improvvisamente pentito ...

PRESIDENTE. Adesso lei ha illustrato, chiudiamo qui, poi se vorrà intervenire ...

Giulio NATALI. Se posso finire ...

PRESIDENTE. Lei ha finito l'illustrazione, Consigliere Natali, per favore.

Giulio NATALI. Se posso finire… Questa è la situazione ed io non posso non parlare delle responsabilità politiche. Qui ci sono responsabilità politiche chiare e indiscusse, perché gli Assessori che mi dicono: "Ma io non sapevo, io che c’entro", come qualcuno è venuto qui a dirci, e tutti lo sanno, non è che non sono credibili, peggio.
Ci sono anche casi di dirigenti che hanno seguito questa vicenda e che non potevano non seguirla. Quello che vi ho letto dei pareri dati dall'Ufficio servizi istituzionali è qualcosa che inchioda tutti alle responsabilità. Che tutto questo, Presidente, abbia quel colore è dimostrato da quello che poi è avvenuto nel momento in cui Asteria fallisce. Non vengono pagati i dipendenti, “Noi per i lavoratori ci muoviamo sempre”, non vengono pagati i contributi ai dipendenti che erano stati assunti come volevano loro. Chissà che campagna elettorale gli avevano fatto, però non li pagano, ci sta.
Alla fine Asteria come viene utilizzata? Asteria non finisce mai, Asteria è una barca, è come un taxi. Come diceva Mattei dei partiti? "I partiti sono come taxi per arrivare all'obiettivo salgo su”, Mattei era Mattei, però attenzione. Asteria in piena decozione, conclamata, leggetevi i bilanci, le relazioni, viene utilizzata un'ultima volta. L'Assessore Canzian, nel momento in cui ha una comandata in Regione che era stata assunta da una partecipata di Ascoli, Piceno Sviluppo, quando questa viene chiusa, fa assumere questa signora, niente da dire, da Asteria e Asteria la comanda in Regione.
Non devo dire più niente, non taccio, mi sento male, perché qui vede Assessore, vede Presidente, non c'è più la guerra tra bande di cui parlavamo prima, c'è un unicum, tutti insieme. Non c'è chi la pensa in un modo e chi in un altro, chi si schiera con uno e chi si schiera con un altro, qui c'è un’azione concomitante di tutti che parte da un problema, un problema solo, quell'immobile era della Regione Marche, era dei cittadini della Regione Marche, e allora sa, e chiudo, per me che ho avuto l'avventura di stare per anni in un partito che veniva dichiarato il simbolo dell'illegalità, mi fa tanto specie vedere i difensori della legalità di ogni giorno che con la loro superiorità morale, culturale, psico-pedagogica, non so che cos'altro, fare queste cosette. Cosette che tra l'altro abbiamo scoperto noi chiedendo gli atti. Allora mi viene un altro dubbio, ma se ci siamo arrivati noi scoprendo gli atti, chiedendo e facendo le audizioni, noi quattro acchiappa galline, come si dice dalle mie parti, dov’è chi si interessa tanto delle sigarette del Consigliere Eusebi? Su quale pianeta vive? Io spero che qualcuno mi senta, non aspetto altro, che mi facciano arrivare qualcos'altro, perché chiederò di essere interrogato il giorno stesso, ma non mi chiameranno.
C'è una profonda amarezza in quello che dico, al di là della critica politica, (…) La stampa? Cosa interessa alla stampa? La stampa ha fatto il suo dovere, 66 delinquenti, che problema c'è. Il problema è dei 66, chi non ha fatto niente deve tirarsi fuori, deve alzare la testa, deve attaccare e dire chi è che invece ha fatto. Questa è la differenza!
A quel punto non facendo sconti a nessuno, nessuno ha scampo, se invece facciamo come quello che in nome della privatezza difendeva il problema delle intercettazioni …, io vorrei essere intercettato dalla mattina alla sera, che problema ho? Potrei avere dei problemi nel momento in cui qualcuno le pubblica prima del 415, 200.000 euro, Procuratore e GIP. Che problema c'è? Non ci vuole niente a risolvere queste cose. Niente, ma certo non si risolvono scappando e dicendo: "Le intercettazioni a tempo e per certi reati". Dobbiamo avere questa capacità di dividere, di discernere, di dividere l'olio dall'aglio, perché chi ha sbagliato paghi, chi ha sbagliato prima, chi sbaglia oggi e chi sbaglierà ancora. Non è certo facendo opera di difesa che qualcuno di noi si salverà o salverà la politica che dovrebbe avere un ruolo ben più importante di quello di una magistratura falsa e che non lavora perché, chiudo, una richiesta di proroga datata 29 maggio, notificata il 28 luglio, significa che quel Procuratore non aveva alcun interesse ad accertare la verità, ad accertarla con la dovuta velocità rispetto a persone elette dal popolo, mentre loro non sono stati eletti da nessuno, hanno solo superato un concorso.

(Applausi)

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bellabarba.

Letizia BELLABARBA. Grazie Presidente. Intervengo in qualità di Vicepresidente della Commissione Asteria e, come ricordava il Presidente Natali, siamo arrivati ad una relazione unitaria. Per questo sinceramente mi dispiace, infatti non condivido, che il Presidente Natali abbia fatto affermazioni e riferimenti anche battute sulla situazione politica attuale che nulla hanno a che vedere con l'illustrazione della relazione ed alimentano il sospetto di un utilizzo strumentale della stessa.
Con l’illustrazione tragicomica che ha fatto il Presidente Natali, secondo me, si svilisce il lavoro che noi abbiamo fatto per nove mesi, su cui, come tra l'altro lui stesso ricordava, abbiamo fatto anche un grande sforzo di sintesi, di mediazione, un passo verso l'altro per arrivare a questa relazione unitaria.
Sulle date e sul percorso storico che è stato fatto, e che trovate nella relazione che credo tutti voi avete ricevuto, non c'è nulla da dire.
Abbiamo assunto una mole davvero enorme di materiale, abbiamo audito tantissime persone, tra dirigenti della Regione, componenti del Cda della società Asteria, revisori dei conti, curatori fallimentari. Abbiamo fatto un grande lavoro per avere un campo più ampio sul quale ragionare.
Quello che voglio sottolineare, gli elementi per i quali siamo arrivati ad una relazione unitaria, è che alcuni aspetti di questa vicenda sono palesemente riscontrabili, sui quali bisogna dare un giudizio sicuramente negativo. Nonostante quello che è stato accennato dal Presidente, voglio sottolineare con più forza che la volontà iniziale della Regione Marche era assolutamente positiva, perché parliamo di un immobile che doveva essere recuperato per non lasciarlo all'incuria del tempo, per non farlo diventare una cattedrale nel deserto e doveva essere recuperato per una finalità che aveva un interesse pubblico, come era quello di sviluppare un'area particolarmente in difficoltà della nostra regione, quella del Piceno, e sviluppare un settore che in quella precisa area geografica poteva avere un futuro molto positivo, il settore dell'ittico e dell'agroalimentare.
Tutte quelle che io definisco agevolazioni, che il Presidente Natali ha chiamato forzature, che hanno riguardato il canone d'affitto, che hanno riguardato l'affidamento diretto piuttosto che un bando, io le ho interpretate e le interpreto come la volontà di far partire questo progetto che, ripeto, aveva un obiettivo da applaudire.
Il problema è che una volta che la società Asteria ha cominciato, diciamo, ad espletare tutte le sue attività, queste nel corso del tempo sono cambiate, come è stato ricordato, c'è stato un cambio di mission della società, si è passati dal settore ittico agroalimentare al settore del fotovoltaico.
Quello che bisogna sottolineare è che ci sono stati continui richiami da parte dei revisori dei conti, continui richiami al fatto che questa società stava lavorando soltanto con fondi pubblici, non aveva una sua attività e una sua programmazione, era molto legata ai finanziamenti pubblici. Ci sono stati anche richiami su continue richieste di finanziamento agli istituti di credito, è stata richiamata anche la questione dell'immobile che è servito ad accendere un primo mutuo, c'è stato anche un richiamo, e questo dal mio punto di vista lo ritengo ancora più grave, al sovradimensionamento dal punto di vista del personale, un sovradimensionamento non giustificato dall'attività che la società svolgeva e anche dalle audizioni che noi abbiamo fatto è risultato che, ad esempio, queste assunzioni o gli incarichi di consulenza professionale venivano dati così, in modo diretto dal Presidente senza un coinvolgimento né del Cda né del Direttore, finché c'è stato un Direttore, perché poi non c'è stato più e tutto era rimandato in capo al Presidente stesso.
Tutti questi elementi, come dicevo, negativi. Quello che è mancato da parte della Regione Marche è stato un controllo efficace sull'andamento di questa società, soprattutto a partire dal 2008 perché questi richiami, ai quali ho accennato, avvengono anche prima del 2008, quindi in realtà nel 2008, come veniva ricordato, la Regione attraverso la Svim che è uno dei suoi bracci operativi entra direttamente come socio in questa società ed a questo non è corrisposto un controllo più puntuale e più efficace, cosa che invece si sarebbe dovuta fare.
Noi non abbiamo rilevato relazioni o report da parte della Svim o interventi, per esempio, durante le assemblee dei soci in cui la Svim faceva presente che l'andamento gestionale della società dava segnali di crisi o segnali preoccupanti per il proprio futuro.
La cosa che più di tutte salta agli occhi è questo rapporto della società Asteria con il Pep che, com'è stato detto, aveva praticamente lo stesso Presidente e tra i due enti c'è stato un passaggio di denaro in particolare, c’è stato un pagamento per impianti, per un'operazione che riguardava il fotovoltaico, in anticipo a fronte del quale non c'è stato un riscontro concreto di lavori effettuati.
Rispetto a quello che veniva richiamato e che fa parte della questione del personale, siccome è stato fatto il nome dell'Assessore Canzian, ci tengo a sottolineare che in quel caso non è stato commesso nulla di illegittimo, nulla di illegale, semmai possiamo lasciare questo ad una valutazione di opportunità politica e ognuno di noi potrà fare le sue valutazioni, coma potrà farle sull'intera vicenda.
Concludo dicendo che questa, senz'altro, rappresenta una pagina brutta per la nostra Regione, seppur nata con un auspicio diverso e per ottenere obiettivi diversi, si è rivelata una brutta vicenda, non soltanto perché è sotto indagine della Magistratura, ma perché ci sono tante persone coinvolte, persone, mi riferisco anche ai membri del Cda, che spesso non erano neppure messe al corrente di quello che il Presidente Bartolomei faceva in autonomia e delle decisioni che prendeva in assoluta solitudine. Questo ci rammarica ancora di più, perché persone che non avevano nessuna responsabilità si troveranno coinvolte.
Dal punto di vista politico credo che noi dobbiamo far tesoro di questa lezione, perché non basta dare avvio a dei progetti, bisogna seguirli, bisogna verificare e controllare che effettivamente l'obiettivo che ci si è prefissi di perseguire venga raggiunto effettivamente. Anche lì, i progetti per i quali noi abbiamo dato questo immobile, seppure da verifiche e da audizioni fatte con i dirigenti sono stati valutati e giudicati congrui dal punto di vista economico, mentre dal punto di vista dell'effettiva realizzazione dei risultati concreti che hanno portato o non hanno portato nel territorio piceno e nella regione Marche, diciamo che, in alcuni casi, i riscontri non ci sono proprio, in altri casi non sono stati portati a termine ed in altri ancora hanno avuto bisogno di modifiche sostanziali.
La valutazione che ciascuno di noi può fare è quella di dire se è stato effettivamente opportuno dare un immobile che, come è stato detto, ha subìto anche diverse perizie e valutazioni che a seconda dei casi l'hanno fatto oscillare da valori molto alti a valori molto bassi, in cambio di 8 progetti di cui, ripeto, non abbiamo l'effettivo riscontro di quello che hanno portato sul territorio.
Bisogna davvero prendere esempio da questa storia al là di come andrà dal punto di vista della Magistratura, dal punto di vista penale, non spetta di certo a noi, a noi spettava e spetta il compito di dare un giudizio politico affinché la Regione Marche, che da questa storia ne esce in modo negativo, faccia progetti davvero utili, ma soprattutto che li verifichi perché non sempre dall'idea iniziale si arriva al risultato finale che si auspica.
Si parte con un'idea, può non andare bene, ma nel mezzo la Regione, con i suoi uffici, con le sue verifiche, con tutti i mezzi che ha a disposizione, deve verificare e fare in modo che vicende di questo genere non accadano più perché ne risente l'immagine dell'istituzione, l'immagine della nostra regione intesa come territorio e ne risente tantissimo il rapporto tra cittadini e istituzioni politiche.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Eusebi.

Paolo EUSEBI. Grazie Presidente. Ho ascoltato con attenzione la relazione in Aula del Presidente Natali e anche l'intervento della Consigliera Bellabarba, Vicepresidente della stessa Commissione.
Voglio ringraziare il Presidente Natali per il duro sforzo di oggettività nello stilare la relazione che poi è diventata unitaria e lo ringrazio anche per l'estrema sobrietà che ha messo in quest'Aula persino nei giudizi politici. Prego tutti di leggerla, alla Consigliera Bellabarba no perché l'ha letta bene ed ha contribuito a costruirla così asetticamente oggettiva. Credo che se non si fosse sforzato il Presidente Natali quest'oggi avrebbe espresso in ben altro modo i sentimenti che ci colgono. Audizioni e documenti hanno fatto venire i brividi, l'hanno fatti venire ad ognuno di noi, non solo a un noto destrorso come il Consigliere Natali.
Credo che le prime persone che dovrebbero arrabbiarsi come le iene, si dice in Ancona, dovrebbero essere quelle perbene e competenti, faccio un esempio, il Consigliere Perazzoli che viene dal piceno e che magari all'inizio avevo visto bene, e competenti come l’Assessore Marcolini. Non sono complimenti. Le prime persone a doversi arrabbiare dovrebbero essere queste, perché gli interessi pubblici, legittimi e seri che erano all'origine dell'operazione per lo sviluppo del piceno, sono stati truffati dall'azione di una banda di manigoldi. Dovrebbe arrabbiarsi come una iena prima di tutti la Consigliera Bellabarba che ha visto tutte le cose incredibili che ho visto io, e che non merita di dover difendere nemmeno per dovere d’ufficio l'indifendibile.
Le due relazioni a prescindere dai giudizi del Presidente Natali e della Vicepresidente Bellabarba, se voi le riascoltate, al di là dei giudizi o delle cose dette per dovere, sono identiche, la condanna di un sistema che non è nato così. Ha ragione la Consigliera Bellabarba, non è nato così, ma poi è diventato quello che è diventato e non può che essere unanime, ed ha ragione ancora la Consigliera Bellabarba, dire che la colpa più grave è stata quello del controllo.
La Svim non ha controllato. Chi ha dato il via all'operazione in maniera intelligente, perché le premesse erano intelligenti, poi non ha controllato. Né i politici né i funzionari. Anche qui purtroppo devo darle ragione, che la vicenda ci insegni per il futuro che non devono esistere, nemmeno lontanamente, solidarietà di partito o di maggioranza. Il nostro dovere, di tutti quanti noi, è quello di controllare che le cose vengano fatte in maniera seria, poi gli errori ci stanno, li commettiamo noi come Consiglieri, li commette ognuno di noi nella propria vita e può commetterli anche nelle azioni in Regione, ma se non c'è il controllo, e quello è mancato, è quasi completamente mancato, poi i risultati sono questi.
Pensate che il cambio di mission di Asteria che ad un certo punto c'è stato, e il Consigliere Natali ci ha raccontato che si sono inventati il fotovoltaico, avrebbe dovuto comportare la rescissione del contratto di vendita. Non l'ha controllato la Svim. Non l'ha controllato nessuno e noi ci troviamo che una banda di manigoldi ha truffato alla Regione Marche qualche milione di euro forse, ma questo, come diceva bene ancora una volta la Consigliera Bellabarba, lo deciderà la Magistratura. Speriamo, questo lo diceva il Consigliere Natali, che lo faccia presto, che lo faccia bene, perché purtroppo in altre operazioni questa Magistratura non sta agendo bene.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D'Anna.

(sottofondo musicale della colonna sonora “La stangata”)

Giancarlo D'ANNA. Questa è la colonna sonora del film “La stangata” che penso si addica molto a questa situazione.
Francamente mi sono anche un po' ricreduto sulla validità delle interrogazioni, perché molto spesso passano in secondo ordine, ricordo che il 6 aprile 2007 feci questa interrogazione, ad un certo punto citai Chruscev perché in Aula c’era molta confusione e minacciai di utilizzare la scarpa per attirare l'attenzione, però da frequentatore dell'Oriente ho imparato ad aspettare, è una cosa bellissima aspettare, perché oggi siamo nel 2015 e la stangata che era stata annunciata, puntualmente si è conclusa e verificata.
Quando è nata questa cosa, come ha detto giustamente il Consigliere Natali, forse l'Assessore Marcolini mi considerò quasi un ingenuotto di Paese, un neofita ...

PRESIDENTE. Scusi Consigliere D'Anna, sta parlando con un sottofondo musicale che crea una certa atmosfera, però è poco consono ...

Giancarlo D'ANNA. E’ “La stangata”, Presidente.

PRESIDENTE. Essendo la musica della stangata, credo che lei abbia fatto apposta a metterla come sottofondo.

Giancarlo D'ANNA. No, stavo guardando e mi è partita casualmente ...

PRESIDENTE. E' la musica della stangata?

Giancarlo D'ANNA. Comunque ci sta.

PRESIDENTE. E' la colonna sonora della stangata, pensavo che l'avesse fatto apposta ...

Giancarlo D'ANNA. ... praticamente il bidone c'è. Oggi è stato confermato. E’ un bidone che è costato alla comunità una baracca di soldi e stavo dicendo che mi sono ricreduto sul valore delle interrogazioni, nonostante la scarsa attenzione che queste riescono ad avere quando vengono discusse, perchè il tempo è galantuomo, siamo nel 2015, e quelle fesserie che D'Anna si era permesso di evidenziare in quest'Aula tornano prepotentemente d'attualità con una lettera che tutti i Commissari hanno sottoscritto per mandare a chi di dovere e per verificare quello che emerge dagli atti, atti corposi e molto indicativi di quello che nel tempo è accaduto.
Vorrei rileggervi quella interrogazione del 6 aprile 2007: "Il sottoscritto Giancarlo D'Anna, Consigliere regionale nel ruolo di Alleanza Nazionale, - premesso che in data 28 dicembre 2006 con delibera 1538 la Giunta regionale approvava la cessione del complesso immobiliare regionale sito nel Comune di Monteprandone denominato ex Cetria comprese le attrezzature esistenti; che il valore dell'immobile è stato fissato a 1.395.000 euro - sappiamo da quello che ha detto il Consigliere Natali che qualche minuto dopo il valore è aumentato in modo esponenziale -; che il pagamento di tale somma è previsto dalla delibera in conto servizi attraverso la realizzazione di progetti e più precisamente - e qui scatta l'attenzione - 108.000 euro per un progetto per l'analisi della realtà produttiva del comparto florovivaistico, 67.200 euro per interventi di promozione e valorizzazione del florovivaismo, 200.400 euro per il progetto “Pesce povero contributo ricco per una corretta alimentazione"; 90.000 euro per il progetto promozione territoriale attraverso la visione integrata del rapporto uomo-mare; 463.000 euro per il progetto "Conserviamo la natura e tuteliamo la nostra vita - piani di gestione dei siti della rete natura 2000 delle Marche" - si tratta del coordinamento della redazione dei piani, forse questo è uno dei pochi che ci può stare -; 234.000 euro per l'elaborazione e interpretazione dei dati analitici relativi alle acque reflue urbane nell'area del parco marino del Piceno; 15.000 euro per aggiornamento professionale imprenditori agricoli; 105.000 euro per metodologie innovative per la promozione del sistema agro alimentare marchigiano, la restante quota pari a 111.610 euro a cui si aggiungono 96.000 euro per i canoni non pagati dalla società per un totale di 207.991 euro mediante riconoscimento di spese già effettuate per la manutenzione. L'atto di cessione dovrà essere stipulato, eccetera”. Cosa chiedeva il Consigliere D'Anna allora? “Se gli otto progetti erano stati presentati dalla società o richiesti dalla Regione Marche, in quali casi si era proceduto ad alienazione di beni immobili con la stessa prassi - poi ci ha illuminato il Consigliere Natali - per quale motivo non si è scelto di vendere l'immobile in questione e utilizzare la parte consistente a favore del sociale, delle famiglie, delle case popolari almeno in parte".
La risposta, perché è utile leggere anche la risposta dell'allora Assessore Marcolini, dice: "Il tema è già stato affrontato in un'altra interrogazione - quindi era già conosciuto e forse meritava un approfondimento - dello stesso oggetto e dello stesso tenore, però repetita iuvant, voglio ripetere esattamente quello che è stato già detto nelle discussioni in Aula e in Commissione, il Consigliere lo ricorderà, stesso argomento, stesse preoccupazioni. Per quanto riguarda i criteri e le modalità di individuazione degli otto progetti di ricerca si evidenzia come fin dal mese di giugno 2006 la società Asteria, essendo interessata all'acquisto dell'immobile denominato ex Cetria, trovandosi nelle condizioni previste dall'articolo 10, comma tre, della legge regionale 24/2005, dandone informativa al Servizio programmazione, bilancio e politiche comunitarie, ha avviato una serie di contatti con i Servizi regionali del settore allo scopo di verificare se presso gli stessi fossero esistenti esigenze di ricerca da commissionare all'esterno e le stesse potessero essere fornite dalla ditta stessa.
Dopo ampio confronto tra la menzionata ditta e i dirigenti interessati sono emerse otto ipotesi di progetto di ricerca i cui schemi di massima sono stati elaborati e inviati ufficialmente dalla ditta Asteria in data 29 settembre 2006 - e qui invece mi sembra che alcuni dirigenti abbiano sostenuto l'esatto contrario di quello che è stato detto (salto alcuni passaggi) -, … circa l'alienazione di immobili regionali con tecniche analoghe si fa presente che l'immobile ex Cetria è stato alienato con tale modalità solo in virtù di una disposizione speciale della legge regionale 24/2005 pertanto non sussiste prassi ordinaria di alienazione con pagamento conto servizi.
Per quanto riguarda il terzo punto appare evidente che se la Regione avesse dovuto pagare con i servizi resi da Asteria vi sarebbe stato comunque un utilizzo di fondi regionali - io avevo messo in discussione quei progetti che secondo me, ma credo secondo molti, erano pressoché inutili -, le modalità del pagamento in conto servizi non è stata consolidata quindi è una eccezione che deriva dall'attività eminentemente scientifica - cioè l'attività eminentemente scientifica del bidone conclamato che è arrivato oggi perché di questo si tratta - svolta dal centro servizi, inoltre dall'utilità intrecciata da 8 servizi con la possibilità di interventi del centro servizi - e me lo lasci dire altrimenti sarei autocensure - anche dalla possibilità di premiare un'attività di emancipazione di un centro quale Asteria".
A fare la figura del fesso non ci sto, 7 anni dopo forse qualcun altro fa qualche altra figura che sarà penso e mi auguro valutata anche da chi di dovere a questo punto, perchè c'erano tutti i presupposti del classico bidone. Se nel momento in cui si cede un bene immobile, nello stesso giorno, qualcuno dice che il valore è ampiamente superato o maggiore è chiaro che bisogna andare sicuramente a fondo.
Dico semplicemente, e riprendo le mie parole: “Qui si cede un immobile che ha un valore di 1.395.000 euro e lo si fa attraverso servizi e progetti” che ho elencato prima ed aggiunsi "Sono sicuro che se il Presidente di Asteria non fosse stato Dante Bartolomei, già Consigliere regionale del Partito comunista, forse non sarebbe accaduta la stessa cosa". Aggiunsi anche un'altra cosa, aspettare a volte aiuta a capire meglio come siamo fatti e come sono fatti gli altri, in questi giorni su facebook c'è Fiorella Mannoia che imperversa facendo anche lei la morale a tutti quanti, in quei giorni ed io lo citai, fu anche un argomento di dibattito in quest'Aula, Fiorella Mannoia venne invitata dalla Regione Marche per celebrare la Giornata della violenza contro le donne, rispettabilissimo evento, venne premiata, ma venne premiata due volte, perché per cantare tre canzoni le venne attribuito come appannaggio 24.000 euro, cioè 8.000 euro a canzone. Un bidone tira l'altro.

PRESIDENTE. Rispetto alle ultime affermazioni, sono un po' in difficoltà perché sono un fan della Mannoia.
Chi chiede di intervenire? Consigliere Natali per una replica? La prego di contenersi, dopo di che dichiaro chiusa la discussione.
Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Sarò brevissimo, per ringraziare tutti i componenti della Commissione, ringrazio anche, purtroppo è assente, il Consigliere Marconi che ci ha lasciato prima dell'ultima riunione ed è stato sostituito dal Capogruppo Ricci.

PRESIDENTE. Scusi, se non altro per scaramanzia, vuole dire che si è dimesso nella dirittura finale ...

Giulio NATALI. Ci ha lasciato dopo aver fatto quello che ha ricordato il Consigliere D'Anna, perché lui, sentendo i revisori dei conti, ha chiesto che tutti gli atti fossero inoltrati alla Procura della Repubblica, lo ha chiesto lui. Abbiamo trasmesso tutto, dopo 20 giorni, devo ancora capire il motivo, forse lo sa il Consigliere Eusebi, ci ha lasciato improvvisamente.
Finisco Presidente, ricordando che l'interrogazione del Consigliere D'Anna era stata presentata il 6 aprile 2007, ha detto bene, ma si è scordato di dire che è stata discussa un anno e quattro mesi dopo. Se il 6 aprile 2007 qualcosa poteva non essere chiaro, ai tempi della discussione era tutto super chiaro.
Era indiscutibile, e a chi mi dice, Presidente, e chiudo, che la mia relazione è tragicomica, vorrei tanto che fosse solo comica, avrei voluto tanto che fosse solo comica, purtroppo è tragica, è tragica ed ha un colore, lo ribadisco, e il colore, Presidente, è dato da una cosa che mi sono scordato di dire prima, l'utilizzo dei soldi, 20.000 euro alla festa dell'Unità, era il 2006 e forse venivano finanziate tutte le feste. Noi nel 2006 organizzavamo, mi sembra, qualche festa, ancora avevamo una para specie di partito, non ricordo che Asteria si sia mai mossa verso qualcuno dicendo vorrei mettere uno stand. Non eravamo simpatici e ne siamo veramente e convintamente fieri, ma soprattutto non ci prestavamo a questi imbrogli.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione. Faccio solo una domanda, perché c'è un passaggio che vorrei che fosse chiarito, tutto il lavoro è stato trasmesso alla Procura della Repubblica? (…) E’ stato trasmesso tutto? Chi ha provveduto a far questo? (…) Gli uffici.
D'accordo prendo atto di questo, altrimenti avendo sentito il dibattito mi riproponevo di inviare tutto al Procuratore della Repubblica, ma se è stato fatto, lo ritengo pleonastico farlo. Va bene. Passiamo al punto 4.

Proposta di atto amministrativo n. 96
ad iniziativa della Giunta regionale
"Esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato n. 1890 del 16 aprile 2014 di annullamento parziale della deliberazione amministrativa n. 152 del 2 febbraio 2010 di approvazione, con prescrizioni, del Piano del Parco del Monte San Bartolo"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 96 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Riferendosi alla lettura del titolo dell'atto, è l'annullamento parziale del Piano del San Bartolo relativamente ad un parcheggio in località Vallugola del Comune di Pesaro. Nel senso che il Consiglio di Stato ha rilevato modifiche progettuali non sottoposte alla Regione o comunque sia non valutate dalla Regione.
Il percorso che ci porta a questa sentenza è lunghissimo, ci sono pareri dei Comuni, prescrizioni, passaggi in Regione, fino a dover individuare alcune difformità, non solo fra le procedure, ma anche tra gli atti progettuali che hanno, in qualche modo, prodotto questa sentenza.
Sono state pure annullate le concessioni edilizie anche quelle autorizzate, soprattutto quelle che sono state autorizzate e sono passate al SUAP.
C'è stato nel corso del tempo un confronto fra gli uffici legislativi della Regione Marche e del Comune di Pesaro. Si sono rilevati, anche in questo caso, alcuni errori materiali, in parte non è stata cambiata la cartografia, un percorso, quindi, che ha messo il Consiglio di Stato di fronte alla scelta di dover annullare questo atto.
Tutto questo parte da una denuncia di un privato che vinto il suo ricorso per cui si è arrivati a questo annullamento.
In questi ultimi mesi, c'è stato il tentativo di far collimare le carte, nel senso che la differenza era di pochi metri. Una differenza minima rispetto ai confini progettuali del parcheggio di Vallugola, queste piccole differenze di perimetro sono state prodotte, ma non sono state sufficienti per poter impedire questo annullamento.
Nella sentenza viene detto che il parcheggio è legittimo, il parcheggio del progetto del piano regolatore è legittimo, però non collimano perfettamente le cartografie, quindi andrebbero corrette le cartografie e le procedure.
Noi possiamo fare in questa fase due semplici cose: accettare questa sentenza o respingerla, ma è evidente che dovremo allinearci.
Ripeto e chiudo per farla breve, perché la cosa è abbastanza complicata da cogliere fino in fondo, sono passaggi di progetti fra l'Ente Parco, il Comune di Pesaro, la Regione, sulle varie varianti attraverso lo sportello SUAP. Ho provato a leggere le carte, non si capisce neanche un granché da un punto di vista tecnico, per cui ho cercato di dare una traccia semplicissima, di estrema sintesi degli elementi fondamentali.
So che ci sono state delle richieste da parte del Consigliere Acacia Scarpetti di poter modificare le tavole allegate, ma questo, anche secondo gli uffici, non è possibile, quindi, dobbiamo indicare come non accoglibili gli emendamenti. Io ho cercato di capire anche attraverso il confronto con gli uffici e mi pare che questo sia il suggerimento che danno in quanto l'annullamento parziale del piano del Parco del San Bartolo da parte del Consiglio di Stato è specificamente relativo al parcheggio di Vallugola e non alle tavole allegate. Questo è quanto sostengono gli uffici per cui noi non possiamo far altro che aderire e acquisire la sentenza del Consiglio di Stato.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Silvetti.

Daniele SILVETTI. Grazie Presidente, sarò molto breve. L'articolato di questo atto amministrativo è modesto, non posso però esimermi da rilevare che ci troviamo di fronte, voglio essere benevolo, ad un pasticcio.
E' chiaro che noi oggi dobbiamo prendere atto del pronunciamento del Consiglio di Stato. Un pasticcio abbastanza clamoroso, purtroppo non è l'unico, in questa legislatura abbiamo dovuto registrare non pochi inciampi di questo genere.
Qui oggi noi prendiamo atto di questo pronunciamento del Consiglio di Stato che sostanzialmente travolge interamente una delibera con la quale noi avevamo approvato il Piano del Parco naturale del Monte San Bartolo. Sostanzialmente abbiamo approvato una delibera che aveva un contenuto diverso rispetto a quello che in realtà è stato posto in esecuzione.
La cosa che forse più sfugge, ma è una cosa estremamente rilevante, determinante, non solo dal punto di vista amministrativo, è che si è cercato un po' di rattoppare la situazione con interventi postumi ed oggi siamo costretti a retrocederlo e ad approvarlo al netto di quelle prescrizioni.
Ognuno si deve assumere la propria responsabilità, noi non ci sottraiamo, ma dobbiamo rilevare, d'accordo con l'opposizione, che in realtà questo è l'ennesimo pasticcio a cui non vogliamo prestare il fianco, ci siamo astenuti perché volevamo fare qualche riflessione in più in merito a questo, ma annuncio il nostro voto contrario.

PRESIDENTE. Venendo all'atto, voglio dire che sono pervenuti alla Presidenza tre emendamenti a firma del Consigliere Acacia Scarpetti. Sono emendamenti che noi riteniamo inammissibili, non soltanto come Presidenza, ma anche in raccordo con gli uffici.

Luca ACACIA SCARPETTI. Mi dà la parola Presidente?

PRESIDENTE. Siccome dichiariamo inammissibile un emendamento che lei ha presentato, le spiego anche il perché, dopo di che le do la parola.
Abbiamo dichiarato inammissibili questi emendamenti per il fatto che con questo atto noi ripristiniamo, in base anche a ciò che ha statuito la sentenza, l’operatività di un atto, quindi riapproviamo un atto riportandolo a quanto ha statuito il provvedimento giurisdizionale. Non entriamo su altre questioni, ma in questo senso i suoi emendamenti entrano su altre questioni, riteniamo, ripeto, come Presidenza ed uffici, che gli emendamenti siano inammissibili perché estranei alla proposta di atto amministrativo che viene cambiata in virtù di un provvedimento dell'autorità giudiziaria.
Questo è!
Ha la parola il Consigliere Acacia Scarpetti.

Luca ACACIA SCARPETTI. Grazie Presidente. Ha ragione quando dice che con questa votazione non si può entrare nel merito della delibera 152, io non entro nel merito della delibera 152 perché conosco il funzionamento dell'Aula e le regole in gioco. Io sto parlando di due errori piccolissimi di trascrizione che fecero involontariamente gli istruttori dell'epoca e che ancora non sono stati sanati e provocano un danno a due cittadini non da poco.
Ripeto, non sto parlando di aprire un contenzioso, cioè di cambiare la sostanza della delibera, ma se ad un cittadino a pagina 23 gli si dice che la sua osservazione è accettata e a pagina 29 gli si dice di no, questo deve ancora aspettare 5 anni, rivolgersi al Tar e aspettare che cosa?
Questa sera con l'approvazione di questo atto, diamo la tranquillità ad una persona che ha preso un campo bellissimo, in un'area bellissima e ci ha fatto, con lo strumento più vigliacco che esiste in Italia, che è lo sportello unico, in barba a tutte le previsioni urbanistiche, un mega parcheggio, con una mega struttura, mentre due persone che hanno due casette di 80 metri quadri che per un errore di copia incolla, copiato male, battuto male, da cinque anni uno è al Tar e uno aspetta. Questa è equità di trattamento? Un po' di responsabilità ce la vogliamo prendere o no?
Il muro formale che si sta alzando rispetto all’ammissibilità di questi due emendamenti può essere superato ai sensi dell'articolo 85 del Regolamento interno.
C'è un Consigliere che, mica mi vergogno di dirlo, ha raccolto istanze di cittadini, uno gli ha detto: "A me la Regione a pagine 23 ha detto che posso farlo, ma a pagina 29 dice di no". L’altro ha detto: "A me la Regione ha detto: 'la tua osservazione è accolta', così come l'ha controdedotta il Comune di Pesaro", però l'hanno messa nel girone di un altro, cioè gli hanno detto che nel suo edificio può fare ristrutturazioni, che è un intervento più importante rispetto ad un restauro che è nulla”.
Chiariamo queste due cose che nell’atto esistono, per questo, nonostante capisco l'impossibilità formale, chiedo all'Aula di utilizzare l'articolo 85 perché questa sera possiamo dare una risposta non solo ad un cittadino, ma a tre cittadini senza sconvolgere l'atto. Grazie Presidente.

PRESIDENTE. Noi abbiamo dichiarato inammissibili questi emendamenti, voglio capire: lei Consigliere Acacia Scarpetti chiede che si voti?

(Interviene fuori microfono il Consigliere Acacia Scarpetti)

PRESIDENTE. Noi abbiamo dichiarato l'inammissibilità però lei insiste e chiede di metterla in votazione.
Su questo voto bisogna chiarirsi. Gli uffici dicono che gli emendamenti sono inammissibili, il Consigliere Acacia Scarpetti dice: "No, insisto, secondo me sono ammissibili", allora si vota la proposta del Consigliere. Va bene? Oppure possiamo votare sull’inammissibilità proposta da noi.
Facciamo così il Consigliere chiede un’espressione dell'Aula, l'Ufficio di Presidenza e gli organismi tecnici dichiarano questi emendamenti inammissibili, quindi se siete d'accordo con la dichiarazione di inammissibilità votate a favore, se siete contro votate contro.
Siccome li dichiariamo inammissibili tutti e tre, si fa un solo voto, quindi chi è d'accordo sulla inammissibilità vota a favore, chi è contrario vota contro.
Gli uffici dichiarano inammissibili questi emendamenti, li dichiarano inammissibili perché, ripeto, l'ho detto prima, con quest'atto noi dobbiamo ottemperare ad un provvedimento di un organo giurisdizionale. Scusate, scusate ...
Con gli uffici abbiamo ritenuto che questi emendamenti siano inammissibili. Il Consigliere Acacia Scarpetti avvalendosi di un articolato dice: "Voi li dichiarate inammissibili però io chiedo che sulla inammissibilità voti l'Aula".
Io propongo all'Aula di dichiararli inammissibili, se siete d'accordo sulla proposta della Presidenza e degli uffici votate a favore dell’inammissibilità. Il Consigliere Acacia Scarpetti, per parlarci chiaro, voterà contro perché lui li ritiene ammissibili.
Dichiariamo inammissibili questi emendamenti.
Inammissibilità degli emendamenti. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Gli emendamenti sono inammissibili. L'Aula condivide l'inammissibilità.

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 96. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Con questo si chiudono i lavori della seduta odierna, ci vediamo martedì prossimo. Auguri di buon martedì grasso.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 13,35