Resoconto della seduta n.51 del 20/12/2016
SEDUTA N. 51 DEL 20 DICEMBRE 2016

La seduta inizia alle ore 11,20

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 51 del 20 dicembre 2016. Do per letto il processo verbale della seduta n. 49 del 6 dicembre, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’articolo 29 del Regolamento Interno. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge regionale:
n. 99 in data 13 dicembre, ad iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, Traversini, Micucci, concernente: "Disposizioni in materia di erogazione di prodotti destinati ad una alimentazione particolare. Modifica alla legge regionale 10 novembre 2009, n. 27 'Testo unico in materia di commercio'", assegnata alla II Commissione assembleare permanente in sede referente e al Consiglio regionale dell'economia e del lavoro per l'espressione del parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c), della legge regionale 15/2008.
E’ stata presentata la seguente proposta di atto amministrativo:
n. 29 in data 14 dicembre, ad iniziativa del Consigliere Giacinti, concernente: “Modifica della deliberazione 22 novembre 2016, n. 40 'Linee guida per la programmazione della rete scolastica del sistema educativo marchigiano per il triennio 2017/2020. Decreto legislativo 31 marzo 1998 n. 112, articolo 138'”, assegnata alla I Commissione assembleare permanente in sede referente e al Consiglio delle autonomie locali per l'espressione del parere di cui all'articolo 11, comma 4, della legge regionale 4/2007 (iscritta all'ordine del giorno della seduta odierna).
E’ stata presentata la seguente proposta di deliberazione:
n. 16 in data 19 dicembre, ad iniziativa della Consigliera Leonardi, concernente: “Proposta di legge alle Camere concernente: Modifica al decreto legge n. 451 del 30 ottobre 1995 'Disposizioni urgenti per l'ulteriore impiego del personale delle Forze Armate in attività di controllo della frontiera marittima nella Regione Puglia. Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 31 ottobre 1995, n. 255 e convertito in legge con l'articolo 1, comma 1 della legge 29 dicembre 1995, n. 563'”, assegnata alla I Commissione assembleare permanente in sede referente.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 200 ad iniziativa dei Consiglieri Giorgini, Maggi, Pergolesi, Fabbri, concernente: “Scheda vulnerabilità sismica degli edifici strategici o rilevanti individuati dal D.G.R n. 1520 del 11/11/2013 aggiornamento con le modifiche introdotte dal D.G.R n. 37 del 20/01/2004”;
n. 201 ad iniziativa dei Consiglieri Giorgini, Maggi, Pergolesi, Fabbri, concernente: “Emergenza calamità - presenza di tecnici della Protezione Civile o di personale specializzato all'interno delle scuole”;
n. 202 ad iniziativa dei Consiglieri Giorgini, Maggi, Pergolesi, Fabbri, concernente: “Incentivare gli interventi di adozione di misure di messa a norma antisismica degli edifici privati”;
n. 203 ad iniziativa dei Consiglieri Fabbri, Giorgini, Pergolesi, Maggi, concernente: "Implementazione di una organizzazione policentrica delle strutture ospedaliere pubbliche della provincia di Pesaro e Urbino".
Il Presidente della Giunta regionale ha promulgato, in data 2 dicembre, la seguente legge regionale:
n. 27 concernente: “Modifiche alla legge regionale 14 novembre 2011 n. 21 'Disposizioni regionali in materia di multifunzionalità dell'azienda agricola e diversificazione in agricoltura'”.
Hanno chiesto congedo i Consiglieri Marconi e Pergolesi.
Cominciamo, come deciso nella Conferenza dei capigruppo, con la proposta di atto amministrativo n. 29.

Proposta di atto ammnistrativo n. 29
ad iniziativa del Consigliere Giacinti
“Modifica della deliberazione n. 40 del 22 novembre 2016 ‘Linee guida per la programmazione della rete scolastica del sistema educativo marchigiano per il triennio 2017/2020. Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, articolo 138’”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 29 del Consigliere Giacinti.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Urbinati.

Fabio URBINATI. Si tratta di una piccolissima modifica che è stata discussa in I Commissione, che rende più chiaro un concetto che aveva bisogno di ulteriori spiegazioni. Tutto qui. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Ribadisco la stessa cosa perché è necessario ed urgente adottare questo atto al fine di evitare disposizioni esasperatamente penalizzanti, quindi è semplicemente per rendere più chiaro un concetto che avevamo già discusso precedentemente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carloni.

Mirco CARLONI. Sono a favore data la necessità di un chiarimento sulla normativa, però credo che sia l'occasione, visto che oggi in concomitanza diverse Province, anche quella di Pesaro-Urbino, stanno approvando la riorganizzazione, di sollevare un tema che è quello delle valutazioni dei criteri per mantenere le autonomie, quindi per i limiti di autonomia. Ad esempio la Provincia di Pesaro-Urbino non ne ha assolutamente tenuto conto e dalle voci, spero che non siano confermate, sembrerebbe che al Battisti, l’Istituto tecnico commerciale di Fano, pur avendo superato le iscrizioni richieste, per una volontà interpretativa, non verrebbe riconosciuta l'autonomia che ha avuto in tutti questi anni. Questo sarebbe un fatto molto grave e spero che ci sia la stessa solerzia nel chiarire questo dubbio interpretativo. La Provincia non ha risposto a tutte le polemiche dei dirigenti scolastici, alcuni si sono dimessi per questo fatto grave in quanto si era stata data una chiara lettura alla capacità di rimanere autonomi sopra un certo numero di iscritti, poi sono cambiati i criteri dalla Direzione scolastica.
Credo che questa Giunta, in modo particolare l’Assessore Bravi, abbia il dovere di tutelare l’atteggiamento degli Istituti e di quella dirigenza che vuole mantenere l’autonomia, in passato l'ha fatto. Spero che l’energia che ha avuto in passato continui ad averla anche quest'anno, senza aspettare che le Province decidano senza prendersi nessuna responsabilità, lasciando che gli istituti che hanno avuto una grande storia, un grande ruolo sociale ed economico, perdano la loro dignità nel territorio.
Capisco che in questo momento il Presidente della Provincia di Pesaro sia è molto impegnato a fare degli accordi politici con Forza Italia per le elezioni provinciali, però credo che sia giusto che, oltre a far l'accordo con Forza Italia, trovi il tempo per salvare l'Istituto commerciale Battisti di Fano.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Bravi.

Loretta BRAVI. Fermo restando che la piccola modifica che abbiamo fatto, in quanto richiesta, è ok, venendo all'argomentazione del Consigliere Carloni direi questo. Sono chiari nelle linee guida i criteri, sono chiare le direttive triennali con le quali la Regione si è mossa, perché uno poi si prende le proprie responsabilità.
L'anno scorso abbiamo aspettato e temporeggiato perché le risposte della Provincia non erano chiare, quest'anno abbiamo dato criteri molto precisi, nello stesso tempo abbiamo dato la possibilità di pensare ad accorpamenti territoriali in loco che rispondessero alle esigenze dei vari istituti, quindi il ruolo della Regione è quello di raccogliere le indicazioni che adesso sono venute e vedere se rispondono ai criteri dati.
Questo vale per tutte le Province non solo per Pesaro. Il Consigliere Carloni ha parlato di questo problema della scuola, ma sono tanti i problemi, ci sono varie scuole che hanno esigenze diverse e si cerca di pensare ad una soluzione nuova che non le restringa, anzi che gli dia nuova linfa.
Le linee guida sono chiare, quindi adesso aspettiamo di prendere i “desiderata” che giungono. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Questa modifica, questa spiegazione è importante perché ci sono dei dirigenti nelle nostre Province che aspettano queste due righe per prendere delle decisioni, se no passa l'anno e si rischia che alcune scelte non vengono fatte. Quindi invito i colleghi ad avere un po’ di attenzione per queste piccole modifiche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Visto che noi non abbiamo condiviso, ovviamente, l’impostazione di queste linee guida per la programmazione della rete scolastica ci asterremo dal voto, però voglio cogliere l’occasione di questa dichiarazione di voto per ricordare a tutti i Consiglieri che è arrivata dai dirigenti dell'Istituto scolastico comprensivo nord di San Benedetto la richiesta del polo musicale, credo che questa vada sostenuta e vorrei qui, in Aula, ricordare che questa modifica e questa istanza va accolta perché ci sono tutte le condizioni per farlo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Vorrei innanzitutto rassicurare il Consigliere Maggi che questa mattina verrà discusso in Provincia l’inserimento dell’indirizzo musicale nell’Istituto scolastico comprensivo nord di San Benedetto.
Come sappiamo la Regione ha già dato parere favorevole anche negli anni passati, ma tutto dipende dall’Ufficio scolastico regionale che speriamo stavolta abbia più sensibilità nell’assegnare questo importante indirizzo a questa scuola.
Per il resto ribadisco il voto favorevole del gruppo del PD. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di atto amministrativo n. 29. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Come deciso nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi, le proposte di legge relative alle ludopatie sono rinviate alla prossima seduta.

Interrogazione n. 311
ad iniziativa del Consigliere Maggi
“Finanziamento festival Adriatico Mediterraneo”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 311 del Consigliere Maggi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. La Regione Marche ha avviato, nell’ambito del percorso di attuazione della Strategia europea per la Regione Adriatico-Ionica numerose iniziative, finanziate da progetti di cooperazione territoriale sui temi del supporto all'innovazione ed alla ricerca, della formazione e dell'attivazione di modelli di governance territoriale transfrontalieri.
A fronte dell'esito positivo ottenuto con la realizzazione di tali iniziative, alla Regione Marche è stato richiesto di partecipare, in qualità di partner, al progetto “4 Pillars - For Promoting an Innovative MuLti-Level goveRnance System of EUSAIR” finanziato dal Programma Ipa Adriatico 2007/2013 nell'ambito del bando per progetti di capitalizzazione che vede la Regione Molise in qualità di capofila.
In base alle conclusioni del Consiglio europeo del 29 settembre 2014 sulla strategia europea per la Regione Adriatico-Ionica, nelle quali si invitavano la Commissione e gli Stati Membri a facilitare l’effettiva partecipazione degli stakeholders in tutti i passaggi necessari per l'implementazione della strategia stessa, il progetto “4 Pillars” ha posto le basi per questi obiettivi.
In particolare, il suddetto progetto prevede, come riportato nel documento istruttorio della delibera di Giunta regionale n. 618/2016, degli “Eventi di capitalizzazione”, tra i quali, e questa credo sia la parte sostanziale che forse interessava il Consigliere Maggi:
- supporto alla realizzazione del Festival Adriatico-Mediterraneo, inclusa l'organizzazione di eventi di approfondimento istituzionale e la realizzazione di una ricerca per misurare il livello di conoscenza sui temi della macro-regione da parte degli operatori del settore culturale e creativo;
- realizzazione nell'ambito del Festival Adriatico-Mediterraneo, di un local event degli Open Days 2016 dedicato alla presentazione della stakeholders platform della strategia Eusair.
Il predetto progetto “4 Pillars”, in conformità con quanto stabilito dal bando europeo per progetti di capitalizzazione del Programma Ipa Adriatico 2007/2013, prevede che tutti i pagamenti e le relative rendicontazioni devono essere presentate entro e non oltre il 30 novembre 2016, onde è necessario individuare le più idonee ed efficaci modalità operative, al fine di evitare un mancato utilizzo dei fondi comunitari e la conseguente perdita degli stessi.
“Il progetto dovrà prevedere eventi da realizzare nella regione da parte di artisti ed intellettuali al fine di coinvolgere soprattutto i giovani, per aiutarli a sentirsi parte attiva di un processo di integrazione e coesione. Con delibera di Giunta regionale n. 897 dell’1 agosto 2016 sono stati assegnati e resi disponibili alla P.F. Strategia macroregione Adriatico-Ionica e cooperazione territoriale europea i capitoli di bilancio relativi alla Strategia Macroregione Adriatico-Ionica”.
Sia nel titolo del decreto che nella normativa di riferimento indicata all’inizio del documento istruttorio, nonché all'interno del testo dello stesso è citata la delibera di Giunta regionale n. 618 del 20 giugno 2016, avente ad oggetto: “Progetti Higher (Programma Interreg Europe), Blue Skills e 4 Pillars (Programma Ipa Adriatico) approvazione del Piano integrato delle attività per l'implementazione della Strategia europea per la Regione Adriatico Ionica”, con la quale la Giunta regionale ha approvato “il Piano integrato delle attività dei progetti Higher (Programma Interreg Europe), Blue Skills e 4 Pillars (Programma Ipa Adriatico CBC) approvati dai rispettivi Programmi in data 15 aprile 2016 e 3 maggio 2016.
Come indicato nel documento istruttorio del decreto, il progetto che qui interessa è il progetto “4 Pillars – For Promoting an Innovative muLti-Level goveRnance System of Eusair” - finanziato dal Programma Ipa Adriatico 2007/2013 nell'ambito del bando per progetti di capitalizzazione - che vede la Regione Molise in qualità di capofila”, che prevede al suo interno gli “Eventi di capitalizzazione” da realizzarsi nell’ambito del Festival Adriatico Mediterraneo 2016.
A proposito di tale iniziativa, va ricordato che la stessa, giunta quest'anno alla 10ª edizione, è nata dalla sinergia fra vari soggetti istituzionali: oltre alla Regione Marche, interessata principalmente al versante internazionale della manifestazione, il Segretariato permanente dell'iniziativa Adriatico-Ionica (presso la cui sede si tiene abitualmente l’evento inaugurale del Festival), il Comune di Ancona (che, nel corso degli anni, ha fatto confluire nel festival altre sue iniziative di carattere culturale e di spettacolo, quali il Festival della musica Kletzmer e la parte laica dell'annuale Festa del Mare), l’Autorità Portuale di Ancona e la Camera di Commercio di Ancona.
Nelle precedenti edizioni, il Festival ha visto anche la partecipazione di soggetti istituzionali di volta in volta diversi all’interno della Regione: Provincia di Ancona, Comuni di Pesaro, di Fano e di Senigallia.
Pertanto, il finanziamento regionale al Festival è stato sempre finalizzato alla valorizzazione dei rapporti e dei legami di collaborazione tra istituzioni, università, associazioni, gruppi giovanili, artisti e intellettuali dei vari Paesi che si affacciano sull’Adriatico ed il Mediterraneo (che, nelle precedenti edizioni ha visto anche la realizzazione di iniziative ed eventi fuori del territorio nazionale come ad esempio: in Croazia, in Bosnia-Erzegovina, in Serbia, in Albania, in Israele, in Grecia).
In definitiva, il Festival Adriatico Mediterraneo è divenuto un contenitore culturale all'interno del quale si sono realizzati, sempre con un grande successo di pubblico e una vasta eco nei media nazionali ed esteri, eventi sia di carattere spettacolare che culturale, che istituzionale (con l’assegnazione del “Premio Adriatico Mediterraneo” ad intellettuali e politici impegnati nella cultura internazionale), eventi e manifestazioni che hanno risposto alle diverse motivazioni degli enti finanziatori.
Subito dopo l’approvazione della delibera di Giunta regionale n. 618 del 20 giugno 2016, l’ufficio ha iniziato a predisporre il testo dell’avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali per il Festival Adriatico Mediterraneo 2016, con i relativi allegati.
Tali documenti ed il relativo dispositivo di approvazione, già pronti nello stesso mese di giugno 2016, hanno tuttavia segnato una battuta d’arresto a causa della mancata assegnazione all’ufficio competente dei capitoli di bilancio dai quali poter trarre le risorse finanziarie per determinare e assegnare il contributo regionale alla manifestazione.
Come indicato sia nella parte motiva del decreto che nella normativa di riferimento indicata all’inizio del documento istruttorio del decreto, nonché all’interno del testo dello stesso è citata la delibera di Giunta regionale n. 897 dell’1 agosto 2016 con la quale “sono stati assegnati e resi disponibili all’Ufficio della Strategia Macroregione Adriatico-Ionica e Cooperazione territoriale europea, i relativi capitoli di bilancio.
Ciò ha significato dover posticipare l'inizio dell'iter procedurale per l'emanazione del decreto alla data del 3 agosto 2016, una volta acquisiti il testo e gli estremi della predetta delibera di Giunta regionale n. 897 dell’1 agosto 2016, con l’immissione del testo del decreto e dei relativi allegati nel sistema informatizzato OpenAct in data 4 agosto 2016, con invio al competente ufficio di spesa che il 9 agosto 2016 provvedeva ad inserire il decreto nel sistema informatizzato OpenAct per la definitiva approvazione.
Con decreto del 26 agosto è stata costituita la Commissione di valutazione come previsto dal bando, che si è riunita in data 29 agosto 2016 per svolgere i compiti assegnati.
Con verbale del 29 agosto 2016 la Commissione ha comunicato di aver chiesto alla P.F. Cooperazione allo sviluppo la iscrizione nel Registro regionale ai sensi dell’articolo 16 della legge regionale 9/2002, come stabilito dal bando in argomento.
La P.F. Cooperazione allo sviluppo ha comunicato in data 30 agosto 2016 che l’Associazione Adriatico Mediterraneo non risultava in regola con gli adempimenti successivi alla iscrizione.
Con nota 6 settembre 2016, la Commissione di valutazione ha chiesto alla P.F. suddetta ulteriori chiarimenti a quanto comunicato. Sono seguite una serie di comunicazioni fino al 26 settembre 2016, quando la P.F. Cooperazione allo sviluppo ha formulato un quesito all’ufficio legislativo della Regione Marche.
In data 17 ottobre 2016 la P.F. Cooperazione allo sviluppo ha comunicato il parere ricevuto in merito al quesito suddetto ed ha informato che, di conseguenza, l’Associazione Adriatico Mediterraneo ha provveduto a perfezionare la propria iscrizione nel Registro regionale.
A seguito dell’avvenuto perfezionamento dell’iscrizione dell’Associazione Adriatico Mediterraneo, sono stati riavviati i lavori della Commissione individuata con decreto 4/MAC_GPR del 2016, per dare seguito a quanto stabilito dall’avviso pubblico.
Gli esiti seguiranno le procedure stabilite dal responsabile del procedimento l’avviso pubblico in argomento.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Assessore le hanno fatto questa velina ed hanno allungato il brodo per fare un tourbillon di questioni.
La domanda è precisa, la mia è una richiesta di trasparenza.
Il 10 agosto è stato approvato un avviso pubblico per proposte progettuali iniziativa Adriatico Ionico.
Il 10 agosto c’è stato l'avviso pubblico che scadeva il 23 agosto, solo 13 giorni, tra il 10 e il 23 tutti sanno che c’è anche la festa di ferragosto, almeno se il calendario non è cambiato.
La Fondazione Adriatico Mediterraneo il 27 giugno – l’avviso è di agosto - aveva già presentato il suo progetto. L’avviso è di agosto e questa Associazione ha presentato il suo progetto per il festival Adriatico Mediterraneo quando ancora non esisteva.
Guarda caso che in questi 13 giorni, a seguito della pubblicazione dell'avviso, viene presentato un unico progetto, cioè il progetto di coloro che avevano fatto la conferenza stampa a giugno.
A parte che mi sembra più opportuno fare un affidamento, una gara per affidare i servizi a questa Associazione, invece è stato fatto un avviso per la presentazione di progetti, ma non era più corretto, più trasparente, affidare i servizi a questa Fondazione che si occupa da 10 anni di questa cosa?
Non sto mettendo in discussione la validità di questa iniziativa, che tra l'altro viene fatta nella mia città e quindi sono contento, sto mettendo in discussione, e secondo me non finisce qui, questa cosa, questa procedura in barba a qualsiasi normativa, a qualsiasi legge di trasparenza, a qualsiasi legge democratica.
Viene fatto un avviso quando già si sa chi dovrà usufruire di questi 60.000 euro, perché di questo si tratta. Un progetto che è stato presentato da costoro che hanno vinto prima che il bando fosse fatto.
E’ veramente una situazione kafkiana, paradossale e indecente. Grazie.

Interrogazione n. 289
ad iniziativa del Consigliere Rapa
“Aggiornamento sulla situazione delle concessioni demaniali e della direttiva Bolkestein”

Interrogazione n. 329
ad iniziativa della Consigliera Marcozzi
“Direttiva Bolkestein sulle concessioni balneari”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 289 del Consigliere Rapa e n. 329 della Consigliera Marcozzi, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Queste due interrogazioni sulla Bolkestein possono essere riunificate, la prima del Consigliere Rapa interroga il Presidente della Giunta e l’Assessore competente per conoscere quale sia il reale stato della situazione applicativa della Direttiva Bolkestein in riferimento a quelle che saranno le proposte della Regione Marche alla Commissione del 12 ottobre prossimo; la seconda della Consigliera Marcozzi interroga il Presidente della Giunta per sapere se l’amministrazione ha in programma nuove iniziative a breve per sollecitare l’esclusione delle concessioni demaniali, se intende, nonostante la vacanza del Governo, intraprendere azioni e se intende sollecitare su questo il prossimo Governo nazionale.
Sostanzialmente sono due interrogazioni che possono essere assorbite in una unica risposta.
Circa due mesi fa a livello nazionale sono stati invitati gli Assessori al turismo e al demanio per le problematiche collegate alla Bolkestein; tutti gli Assessori hanno condiviso che ormai è giunto il momento di prendere e invitare l’attuale Ministro ed il Governo a prendere una decisione effettiva perché il rischio vero è quello di dover rincorrere per almeno altri due anni un sistema in cui c’è grande incertezza.
Questo percorso collegato alla Bolkestein riguarda più di 2.000 aziende private marchigiane, gli stabilimenti della nostra regione, ma immaginatevi quante decine di migliaia sono a livello nazionale!
A fronte di questa non certezza dei tempi, c’è anche la mancata certezza di un percorso che possa dare delle risposte e che possa permettere al nostro sistema, in questo caso marchigiano, di poter elaborare dei progetti. I privati vogliono fare gli investimenti, vogliono avere chiarezza su quello che accadrà da qui ai prossimi 20/30 anni.
Noi abbiamo avuto un incontro con le Associazioni, che qui voglio ringraziare pubblicamente, che rappresentano queste 2.000 realtà balneari della nostra regione che hanno altresì condiviso sino ad oggi il percorso che è stato messo in cantiere ed anche le battaglie. Ricordo che il Consigliere Celani sollecitò la questione, ma un po’ tutte le forze, un po’ tutti i Consiglieri hanno sempre stimolato la Regione Marche, non solo in questo ultimo anno e mezzo di nostro mandato, ma anche negli anni precedenti, a tenere ben chiara e ben dritta la barra in merito a questa criticità che purtroppo attanaglia, ormai da più di 13 anni, questo nostro sistema.
Abbiamo sempre detto che molto probabilmente tutti i Governi non hanno mai avuto - né i Governi, né le opposizioni - una progettualità chiara. Il Governo per il progetto e l’opposizione con delle proposte sostanzialmente ben definite a favore delle nostre imprese familiari che creano un indotto importantissimo per il sistema marchigiano.
Nella riunione di circa due mesi fa, che abbiamo condiviso insieme a tutte le associazioni di questa categoria, è stato deciso che la Regione Marche avrebbe cominciato ad elaborare una proposta di legge con tutte le attenzioni del caso, se non sbaglio, la proposta di legge presentata dalla Toscana è stata impugnata dal Governo per incostituzionalità. La richiesta è pervenuta da tutte le associazioni anche se alcune si sono differenziate perché chiedevano ancora di tenere la barra dritta sul fatto che le nostre strutture debbano avere una autorizzazione particolare, ma ormai credo che questo tempo sia superato.
Adesso l’ufficio sta elaborando, con l’impegno di presentarla tra la fine dell’anno e il mese di gennaio, una proposta di legge che dovrà essere calibrata non soltanto sulla formulazione terminale ma anche sulla formulazione normativa perché il vero rischio è che possa essere impugnata e quindi respinta dal Governo.
L’ufficio sta elaborando questa proposta, c’è stato anche un passaggio nel nostro ufficio legislativo per capire come impostare gli articoli che devono dare un respiro ed una risposta forte e chiara al nostro sistema marchigiano.
L’obiettivo è quello di poter elaborare, entro il mese di gennaio, una proposta di legge, fare un confronto, perché abbiamo detto a tutte le associazioni di categoria del sistema collegato alla Bolkestein, con grande chiarezza, che ci saremo riconfrontati per vedere quali aggiustamenti fare, le opportunità e come calibrare l’atto nel modo migliore per poi condividerlo con tutti i soggetti istituzionali interni alla Regione, che sono: la Giunta, la Commissione, l’Assemblea consiliare.
Credo che questo sia un percorso non semplice, è un percorso in cui tutti siamo impegnati, al di là delle barriere politiche, a dare una risposta forte.
Se riuscissimo a fare una legge che non incappi nei lacci e lacciuoli dell’incostituzionalità sicuramente daremo una buona ed interessante risposta al nostro sistema di accoglienza turistica che, non dimentichiamoci, dobbiamo tenere sempre alto, oggi ancora di più visto che le Marche stanno vivendo il dramma del sisma che ha creato delle criticità anche al nostro sistema di promozione ed accoglienza turistica.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Ringrazio l’Assessore per la risposta che mi soddisfa.
Vorrei ricordare che in questo momento delicato è opportuno costantemente monitorare la situazione.
E’ un passaggio delicato ed importante quello che stanno vivendo gli imprenditori balneari tenuto conto che costituiscono, come spesso si sottolinea, una parte determinante del nostro sistema turistico.
Chiedo che siano tenute in conto, oltre alla loro professionalità e alla loro esperienza, tutte le richieste che pervengono dal mondo imprenditoriale balneare e cercare di tutelare il più possibile le loro richieste.
Non possiamo certo permetterci in questa fase di lasciare nell’incertezza più totale questi operatori che sono parte integrante ed importante del nostro turismo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Assessore, non sono del tutto soddisfatta della risposta che ci ha dato, perché lei ci ha detto che due mesi fa avete incontrato il Ministro Costa e lo avete invitato a prendere una decisione definitiva.
Parla anche di una proposta di legge, ma se ne è parlato due mesi fa, le altre Regioni si stanno attivando ed io devo capire che cosa sta facendo la Regione Marche.
Lei parla anche di un nuovo confronto con tutte le categorie però ad oggi non è stato fatto nulla, quando vi confronterete con le categorie? Non l’ha detto! Sono passati due mesi, arriveremo a gennaio, ne passerà un altro, e tutto rimane invariato.
La invito a fare quello che ha detto, a confrontarsi nuovamente con le categorie, ma soprattutto la Regione deve dire che cosa ha intenzione di fare e se vuole sollecitare il nuovo Governo in merito a questa questione, visto e considerato che la preoccupazione dei balneari è veramente elevata. Grazie.

Interrogazione n. 212
ad iniziativa dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia
“Ospedale Salesi di Ancona”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 212 dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. L’interrogazione si basa su quanta attività di fatto si sia spostata da Osimo al Salesi, quanto incremento c’è stato in termini di attività e se i servizi vengono forniti.
Il primo dato interessante è che l’incremento dell’attività del Salesi, dovuto alla chiusura del punto nascite di Osimo, è limitato, parliamo di circa 170 casi complessivi fra ricoveri medici, chirurgici e parti, in parte dovuti ad un calo generale che nel settore c’è stato in tutta la sanità marchigiana, circa il 15% di attività complessive.
Avendo avuto complessivamente un calo del 15%, l’incremento di attività è stato di 170 persone e tiene conto di questo dato in un contesto che, in generale, ha avuto una riduzione in termini di attività.
Le unità di personale in più che sono state fornite sono 6, 3 medici e 3 ostetriche.
Vengono ripercorsi e riproposti tutti quei percorsi che erano caratteristici delle attività di Osimo, tipo la sensibilizzazione all’allattamento al seno, il parto analgesico, il rischio ostetrico e via dicendo. Quindi le attività che avevano caratterizzato la struttura di Osimo vengono riproposte tuttora.
Rispetto al Salesi l’investimento sulla struttura attuale, anche se la prospettiva è quella di andare verso una nuova, non si è mai interrotto. Credo che a giorni verrà inaugurata la risistemazione della parte dell’oncologia pediatrica, che viene riqualificata anche grazie a un’altra inaugurazione che c’è stata, quella di un Polo sulla fibrosi, a Torrette, che da malattia pediatrica è diventata prevalentemente una patologia adulta, grazie all’allungamento delle aspettative di vita e di risposta alla malattia. Qui si è ricavato uno spazio abbondante, ampliando e potenziando un servizio che purtroppo continua ad avere numerose richieste, come quello oncologico.
Quindi i numeri sono sotto controllo, le risorse umane in più stabilite, i percorsi rispettati, gli investimenti continuano ad andare avanti sul Salesi anche nella prospettiva del nuovo ospedale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Credo che la risposta dell’Assessore per quanto riguarda il problema del Salesi sia insufficiente e inadeguata alla situazione drammatica che sta vivendo questo ospedale, così come l’ha costretto il precedente direttore generale.
I numeri non sono, come dice l'Assessore, eccessivamente preoccupanti perché c'è soltanto un piccolo aumento, però c'è una situazione organizzativa disastrata. Perché? Siamo in una situazione fatiscente, tutti conoscono il Salesi, particolarmente drammatica nel reparto di ostetricia, per quanto riguarda il preparto, il parto e le camere operatorie, perché si passa dal primo piano al quinto, addirittura si suppone che ci sia un aumento dei tagli cesarei in questa struttura proprio per la logistica - dal primo al quinto piano - e non c'è un intervento immediato del chirurgo.
I medici sono preoccupatissimi, altro che non ci sono problemi! Lei sul problema del Salesi ci ha fatto la campagna elettorale e poi si è dimenticato del Salesi, perché la sua è una risposta politica, non tecnica.
Per quanto riguarda il mantenimento del brand, è inutile se non si fanno interventi sul Salesi, perché non si può mantenere il brand di questo ospedale se non ci sono interventi economici, Assessore.
Il problema non è della direzione, assolutamente, il problema è politico, servono interventi economici sostanziosi perché l'ospedale Salesi, come lei sa benissimo, prima di 10 o 15 anni non verrà realizzato, se verrà realizzato.
Credo che la strategia di quest'azienda, di questo Assessorato, non possa che essere diametralmente opposta rispetto a quello che viene avanti.
Per quanto riguarda il problema del trasferimento del Polo sulla fibrosi cistica a Torrette ci sono posizioni diverse, la nostra è che sia stato un errore trasferire questo polo a Torrette.
Lei parla dell’inaugurazione di un reparto, ma la nostra interrogazione riguardava in modo particolare ostetricia. Il problema è che qui manca, come lei sa Assessore, ma fa finta di non saperlo, il pronto soccorso per queste donne. Manca, non funziona il pronto soccorso per le donne in maternità. Lì è tutto da ristrutturare: il preparto, il parto e la chirurgia.
Questa struttura non funziona. Senta i tecnici e si informi su questo problema, lei probabilmente è impegnato a fare il Presidente più che l'Assessore alla sanità ed è ovvio che non abbia tempo, poi c’è stato il terremoto, allora lasci l’Assessorato alla sanità, lo lasci e metta una persona che 24 ore al giorno fa l’Assessore, perché probabilmente lei non riesce a fare, per carità, non dico che non si impegni, ma ha 3/4 cose da seguire istituzionalmente. Siamo al secondo anno di legislatura e ancora lei tiene ben saldo questo Assessorato.
Credo che il problema del Salesi, per farlo rimanere, come dice giustamente il dirigente, un brand da presentare dalla Romagna fino alla Puglia, vada risolto dando soldi. Se non capiamo questa cosa, facciamo un disservizio a questa comunità perché offriamo un ospedale che non va bene. Lei sa quanto me, perché lo avrà visitato, come avviene il travaglio, come avviene il parto. Le sale operatorie sono quelle della vecchia struttura ospedaliera, una tendina separa una donna dall’altra, nessuno può assistere, senza spazio per portare le donne in sala operatoria. Lei queste cose le sa tutte e perché ancora le mantiene? Perché non dà i soldi recuperati dal bilancio della sanità? L’anno scorso li avete recuperati, diversi decine di milioni, facendo tagli e creando disservizi.
Credo che questi siano i problemi che lei deve affrontare, noi siamo consapevoli del fatto che il suo impegno varia su più fronti, da quello istituzionale a quello dell’Assessorato, però c’è la delega, chiami una persona e gli dia la possibilità di fare un Assessorato presente per questa sanità marchigiana. Ormai è indispensabile una presenza di 24 ore. Non è possibile che le informazioni non circolino fra i dirigenti per gli impegni dell’Assessore, e magari i problemi che si devono risolvere non si risolvono e vengono rinviati.
Questo Presidente è un problema che interessa il territorio e non interessa la provincia di Ancona, come ho detto, ma interessa una fascia costiera che va dalla Romagna alla Puglia.
Se poi voi di fatto volete chiudere questo ospedale, procedete su questa strada.

Interrogazione n. 250
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
“Week Surgery del Presidio Ospedaliero di San Severino Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 250 del Consigliere Bisonni.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Nell’interrogazione viene chiesto se è stata attivata l’attività di Week Surgery nell’ospedale di San Severino, così come descritto nell’accordo fatto all’indomani della chiusura del punto nascita della città.
Presso la Week Surgery di San Severino sono attivi 20 posti letto ordinari di cui 8 posti letto di chirurgia generale, 8 posti letto di ginecologia e 4 posti letto di oculistica.
Dalla riapertura nel mese di settembre sono attive 6 sedute settimanali con anestesista dedicato - la seduta non è un intervento, ma una fascia oraria entro la quale vengono fatti gli interventi nella numerosità rispetto alla complessità dell’intervento stesso - così distribuite:
- 2 sedute il lunedì;
- 1 il martedì;
- 1 il mercoledì;
- 1 il giovedì;
- 1 il venerdì, utilizzata però una volta al mese.
E’ chiaro che la Week Surgery sposta il grosso dell’attività nei primi giorni della settimana e poi man mano che ci si avvicina al venerdì si va verso interventi sempre più leggeri.
Questo è il quadro corrispondente ai contenuti dell’accordo, che permette di avere un’attività di Week Surgery importante nell’ospedale di San Severino.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Non ho capito, perché il Presidente non l’ha detto, se questa implementazione riguarda tutti gli aspetti che prevedeva l'accordo: l'implementazione dell'attività di chirurgia dermatologica avanzata, l'implementazione della sala operatoria di chirurgia oculistica ed il potenziamento della Week Surgery oculistica, ginecologia e chirurgia, cioè se tutti quanti sono stati …?
In questo caso d’accordo, mi auguro che sia sufficiente e spero che il potenziamento che avete previsto risponda adeguatamente alle esigenze del territorio. Grazie.

Proposta di legge n. 98
ad iniziativa della Giunta regionale
“Assestamento del bilancio di previsione 2016/2018”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 98 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Con questa proposta di legge siamo alla fase relativa all'assestamento di bilancio, prima però di passare all'esame della proposta di legge, è bene fare qualche considerazione che contestualizzi un po’ la proposta stessa, sia nel momento storico che soprattutto nel momento economico in cui arriva.
Noi purtroppo, ormai dal 2010, dal decreto-legge 78 fino alla legge di stabilità per il 2016, abbiamo assistito - quando dico noi metto insieme i Sindaci e gli amministratori di tutti gli enti locali fino ad arrivare alle Regioni - ad una politica di contenimento non solo della spesa, ma ad un taglio dei trasferimenti molto rilevante. Questo a più riprese ci sta conducendo ad una situazione di rarefazione delle risorse a disposizione.
A questo si aggiunge una politica di obiettivi di finanza pubblica, che per l'anno specifico, per l'anno 2016, porta a livello statale 2.208.000.000 di euro in termini di saldo netto che per la Regione Marche sta a significare 76.000.000 euro circa, tra 66.000.000 di riduzione del contributo di cui alla legge 208/2015, 3.400.000 di riduzione del contributo in conto interessi, e altri 200.000 a titolo di riduzione per gli interventi di edilizia sanitaria.
Questo va ricordato perché si rischia di lasciare indietro un aspetto fondamentale, quantomeno per inquadrare ciò che avviene, da un punto di vista di risorse a disposizione di politica di bilancio.
Oltre agli obiettivi di finanza pubblica, che sommariamente ho ricordato, va aggiunto un altro elemento chiave che è quello del pareggio di bilancio.
Il pareggio di bilancio che cos’è? E’ un nuovo elemento introdotto in modo che si configuri, emerga, un saldo non negativo fra entrate e spese in conto competenza, questo deve risultare nel bilancio 2016 ed anche nel bilancio di previsione 2017.
A questa situazione va ulteriormente aggiunto un aspetto, quando si parla di saldo non negativo tra entrate e spese in conto competenza bisogna riflettere sul fatto che il risultato finale dell'anno precedente, così detto avanzo da destinare, non può essere tenuto in considerazione, parlo di avanzo vincolato. Quindi il risultato non deve essere negativo fra entrate e spese di competenza, senza tener conto degli eventuali avanzi vincolati che invece possono essere destinati.
Questa situazione fa sì che ci troviamo ad operare in un contesto veramente complicato, per usare un'espressione così, la prima che viene in mente, e questi maggiori risparmi derivanti dagli obiettivi di finanza pubblica e dal pareggio di bilancio restano acquisiti al bilancio dello Stato, questo va detto per onore del vero.
A questo punto bisogna aggiungere anche le funzioni trasferite dalle Province, che sappiamo bene essere dall'1 aprile passate alla Regione, ed anche questo aspetto va a rendere il quadro, direi, abbastanza oneroso. Per cui gli spazi per la manovra di assestamento, che poi vedremo nello specifico, diventano ridotti per non dire che quasi vengono cancellati.
Anche l’organo di revisione nella sua relazione, nel trattare le questioni salienti di questa manovra di assestamento, sottolinea due linee direttrici, una è quella degli adeguamenti connessi al rendiconto, alla rideterminazione dei residui e del disavanzo di amministrazione dell'anno 2015, l'altra emerge dalle altre questioni che ho finora elencato, ovvero il quadro della finanza pubblica che va ad incidere in maniera molto severa sugli spazi di manovra.
Ora passerei rapidamente all'esame dell'articolato della proposta di legge per toccare nel vivo gli articoli che compongono questo assestamento.
All’articolo 1 vengono esaminati i residui attivi che sono stati rideterminati in conformità ai corrispondenti dati definitivi risultanti dal rendiconto generale dell'esercizio 2015.
All'articolo 2 viene fatta la stessa operazione per i residui passivi.
All’articolo 3 viene evidenziato l'ammontare della giacenza di cassa alla chiusura dell'esercizio, era stata iscritta per un importo nel bilancio di previsione e poi rettificata esattamente come dal rendiconto 2015 ed emergente, come abbiamo detto, dalle risultanze del tesoriere.
All'articolo 4 il risultato di amministrazione al 31 dicembre 2015, così come viene quantificato, è determinato in 383.832.000 euro interamente imputato a debito autorizzato, ma non contratto, l'abbiamo visto quando abbiamo affrontato la settimana precedente in quest'Aula l'esame del rendiconto 2015.
Agli articoli 5 e 6 troviamo la specifica di questo risultato di 383.000.000 pari ai mutui finanziati autorizzati ma non contratti a seconda degli anni di formazione.
Arriviamo poi all'articolo 7 dove cominciano ad esserci delle disposizioni, una relativa alla materia di sport e tempo libero, che servono a rendere fattivi gli indirizzi che sono stati presi nel bilancio di previsione.
All'articolo 8 le risorse finanziarie trasferite dalla Regione per la gestione dei parchi e delle riserve naturali, con i criteri che vengono fissati dalle lettere a) e b).
All'articolo 9, forse uno degli aspetti più salienti di questa manovra di assestamento, l'istituzione di un fondo straordinario per le non autosufficienze che viene dotato di una risorsa di 3.750.000 euro sia per l’annualità 2016 che per l’annualità 2017.
Credo che in questo momento storico e sociale particolarmente difficile nel contesto che ho voluto descrivere in fase propedeutica acquista molto rilievo questo intervento.
All'articolo 10 c’è un contributo straordinario per un progetto che ha a che fare con l’assistenza ai bambini stranieri con patologie ematologiche.
L'articolo 11 riguarda la variazione generale al bilancio di previsione, ovvero le varie modifiche per missione e programma relativamente agli esercizi 2016/2017.
All'articolo 12 viene accantonata la somma di 7.500.000 euro per ridurre le autorizzazioni alla contrazione dei mutui di cui all'articolo 5, cioè quei mutui autorizzati ma non contratti. Con questo si tende a ridurre quegli importi accantonando lo stesso importo prendendolo dal fondo contenzioso, che in questa fase viene ritenuto eccedente le aspettative del contenzioso in essere.
L'articolo 13 abroga un articolo.
All'articolo 14 sono riassunte le variazioni delle entrate e della spesa nel bilancio triennale 2016/2018, sono quelle variazioni che si rendono necessarie al fine di adeguarsi al contesto che abbiamo cercato di evidenziare.
Si giunge all'articolo 15 che prevede le modifiche relative alle tabelle dei rifinanziamenti delle leggi regionali. La tabella 3 è quella dei cofinanziamenti regionali ai programmi statali, la tabella 4 riguarda i cofinanziamenti regionali e i programmi comunitari e la tabella 5 è relativa alle autorizzazioni di spesa modificate secondo queste risultanze. La tabella 3, finanziamento per gli anni 2016/2018, viene allegata.
Nell’articolo 16 vediamo tutti gli allegati, all'articolo 17 la dichiarazione d'urgenza.
In sostanza che cosa possiamo aggiungere? Questa manovra prioritariamente, principalmente, va a connotarsi per un paio di aspetti essenziali, oltre che per varie modifiche puntuali e per il rispetto di tutte quelle situazioni che la finanza pubblica impone, le vedremo più avanti, o meglio quando andremo ad affrontare il tema del bilancio di previsione 2017/2018/2019 come riflessione ulteriore.
Restando aderenti alla manovra di assestamento, gli aspetti salienti sono quelli connessi allo stanziamento delle spese necessarie per garantire il trasporto pubblico, sono 7.5000.000 nel 2016, 5.000.000 nel 2017, 11.000.000 nel 2018, il fondo per le non autosufficienze, che abbiamo visto in precedenza, espressamente indicato in un articolo, ed il saldo della quota dell'anno 2016 pari a circa 575.000 euro per il risarcimento dei danni ai soggetti emotrasfusi.
Cosa dire ulteriormente di una situazione, che ho cercato di mettere in evidenza, nella quale si susseguono e si intrecciano norme di natura di finanza pubblica che vanno a incidere sui bilanci degli enti locali? In particolare questa volta siamo qui a discutere della manovra di assestamento del bilancio regionale. Forse sono maturi i tempi per una riflessione più ampia, ce lo siamo detti tante volte, magari in maniera più informale, scambiando con i colleghi qualche parere, qualche riflessione nelle Commissioni, o in altre occasioni. Forse ufficialmente è il caso di pensare in questo contesto a tempi maturi per una riflessione sulle politiche di bilancio, visto e considerato che il bilancio ormai è uno strumento non più principe per l'attività, per la programmazione, per l'attività che un ente come la Regione può fare. Lo dico con amarezza, diventa sempre di più uno strumento in mano alle politiche centrali perché per un motivo o per l’altro dobbiamo apportare dei miglioramenti alla situazione del debito pubblico o in qualche misura alla finanza pubblica così intesa in senso generale, per cui tutte le attività sono ricondotte in questo alveo stretto di rispetto, di rigidità, di norme finanziarie.
Non tocca a me mettere in evidenza questo tema, però lo faccio con molta modestia, buttando sul tavolo forse un incipit che vale la pena di riprendere non appena possibile come discussione generale, visto e considerato che i margini di manovra sono ridottissimi, se non lo sono si riducono a spese di natura ormai improrogabile, improcrastinabile, che dispiace pure pensare di abbandonare, ma in qualche misura credo che bisognerà fare una riflessione, mi sento di buttarla là ai colleghi, in termini più ampi su una politica di bilancio generale. Cosa vuol dire? Forse l'affronteremo meglio quando discuteremo del nuovo bilancio nella legge di stabilità, prossimamente.
Io mi fermerei qui, senza andare oltre, visto che questa proposta di legge ha a che fare con la proposta di assestamento di questo bilancio che ormai volge al termine essendo la fine anno.
Quando affronteremo il tema del nuovo bilancio di previsione per il triennio 2017/2019 forse sarà il caso che queste riflessioni vengano ulteriormente amplificate, intanto mi sono sentito di gettare un sasso nello stagno perché mi rendo conto che la situazione diventa quasi, non dico ingestibile, però con margini ridottissimi di manovra. In poche parole, queste norme di finanza pubblica vanno un po’ a muovere tutti i fili e per quello che rimane possibile abbiamo speso quelle due parole relativamente al fondo per non autosufficienza, che viene garantito nella misura di 7.500.000 euro per i due esercizi, ed in particolare per la garanzia del trasporto pubblico locale che ha spiegato risorse per 23.500.000 nel triennio 2016/2018. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. La proposta di legge n. 98, che andiamo ad approvare, riguarda, come ha già detto il Consigliere Giacinti, l'assestamento al bilancio di previsione che è disciplinato dall'articolo 50 del decreto legislativo numero 118 del 2011.
Condivido quello che ha detto il Consigliere Giacinti, il momento storico che stiamo vivendo è molto particolare non solo a livello regionale ma anche a livello nazionale, la grave crisi economica, i tagli che arrivano dal Governo centrale, quindi il bilancio, come giustamente ha detto, è uno strumento in mano alle politiche centrali. Ha messo in evidenza anche le difficoltà perché ha parlato di pareggio di bilancio riguardante la competenza, entrate ed uscite, senza considerare l’avanzo vincolato dell’anno 2015. Quindi gli spazi per la manovra, come ha detto, diventano ridotti o addirittura impossibili. Purtroppo in questo assestamento noi non abbiamo potuto fare nulla, tanto che anche in Commissione ci avete invitato a non presentare alcun emendamento perché non c'era possibilità di manovra.
Questo lo comprendo, però mi sarei aspettata che lei dicesse quello che abbiamo sostenuto in Commissione e cioè che i tempi sono stati veramente ristretti. L'abbiamo detto lo scorso anno, l'abbiamo ribadito in Commissione, però la situazione è sempre la stessa, queste raccomandazioni arrivano sempre dai banchi della minoranza. Se in Commissione in merito all'atto si dice una determinata cosa, in base anche ai tempi, perché a noi Consiglieri ci dovete mettere nelle condizioni non solo di guardare il bilancio, ma di vedere se ci sono dei piccoli margini di manovra. “Non presentare emendamenti, non fate niente perché non c'è possibilità di fare nulla”, credo che sia un modo di fare politicamente imbarazzante e istituzionalmente inaccettabile. L’'abbiamo detto anche lo scorso anno, lo scorso anno siamo arrivati ai primi di dicembre ed era tardi, quest'anno addirittura arriviamo a fine dicembre, abbiamo approvato il consuntivo la settimana scorsa, ora l’assestamento e la prossima settimana il bilancio di previsione.
Questo non lo diciamo noi dai banchi dell'opposizione, non lo dice la sottoscritta, lo raccomandano i nuovi revisori dei conti nel parere quando evidenziano il rispetto puntuale dei tempi della programmazione previsti dal principio della programmazione, come già evidenziato dalla stessa Corte dei Conti.
Noi l'abbiamo detto lo scorso anno, l'abbiamo ribadito in Commissione, anche voi della maggioranza avete detto che non era più possibile lavorare in questo modo, ma arriviamo in Aula ed è sempre la minoranza o la sottoscritta, relatrice di minoranza, a rilevare questi lati negativi.
L’ho ribadito anche la settimana scorsa, la raccomandazione l’ha fatta anche la Corte dei Conti con un consuntivo che addirittura doveva arrivare a luglio-agosto ed è arrivato i primi di dicembre. Dico che questo modo di fare è inaccettabile.
Poi condivido il fatto che siamo in un periodo storico particolare, stiamo vivendo una grave crisi economica e finanziaria sia a livello regionale, che a livello nazionale e internazionale, però credo che il rispetto per i Consiglieri ci debba essere.
Sono stati fatti, non ripeto quello che ha già detto il Consigliere Giacinti, dei rilievi dai nuovi revisori sia per quanto riguarda i tempi della programmazione, sia per quanto riguarda, così come aveva già rilevato la Corte dei Conti, voglio metterlo in evidenza, il titolo fondo contenzioso che ad oggi è stato quantificato secondo criteri non pienamente coerenti perché non sappiamo l'ammontare dei contenziosi.
Non capisco perché non viene messo in evidenza l'ammontare dei contenziosi, e questo noi non l'abbiamo detto la scorsa settimana, lo ribadiscono anche i nuovi revisori dei conti, mi chiedo perché non c'è questa trasparenza rilevata dalla Corte dei Conti una settimana fa con la parificazione che abbiamo discusso in Aula, e ora ribadita anche dal collegio dei revisori nel parere all'assestamento del bilancio di previsione.
Mi auguro che in futuro questa trasparenza ci sia e non si faccia come è avvenuto in passato.
Ho visto alcune cose che riguardano la tabella allegata al bilancio di previsione 2016 in cui a fronte di entrate per accensione di prestiti pari a 423.963.078 si prevedono uscite per il rimborso, negli anni 2017/2018, pari a 75.770.017 nel 2017 e 63.346.000 nel 2018.
La tabella a pagina 8 dell'assestamento di bilancio che cosa prevede? Per quanto riguarda le entrate c’è una somma che è inferiore a quella del bilancio di previsione 2016, cioè si accendono prestiti pari a 418.832.182, quindi nel 2016, nel bilancio di previsione, l’accensione di prestiti è pari a 423.000.000 e nella proposta di assestamento si riduce di 5.000.000 di euro, qual è la cosa strana? Che il rimborso dei prestiti nel 2017 è pari a 78.000.000 di euro e nel 2018 è pari a 65.000.000 di euro, cioè a fronte di una riduzione per accensione di prestiti di 5.000.000 di euro, negli anni successivi c'è una quota di rimborso più alta di 1.500.000. Nel bilancio di previsione 2016 l’accensione di mutui ammonta a 423.000.000, nel 2017 i rimborsi sono quasi 76.000.000 e nel 2018 sono 63.348.000.
Nell’assestamento i mutui si riducono, ma aumenta contestualmente la quota da rimborsare nel 2017 e nel 2018. Questa è una cosa molto strana perché i dati appaiono incoerenti in quanto a fronte di un minore indebitamento, circa 5.000.000 di euro, dovremmo assistere ad una diminuzione del rimborso prestiti invece accade il contrario, cioè c’è una riduzione per l’accensione dei prestiti da 423 a 418, contestualmente nel 2017 e nel 2018 e nella proposta di assestamento si assiste ad un incremento della rata da rimborsare. Si riducono i prestiti ma aumenta la rata negli anni successivi, è un fenomeno per il quale sarebbe necessaria una spiegazione da parte dei revisori, che qui non trovo.
Nell'assestamento del 2015 le entrate per accensione di prestiti erano 300.000.000, oggi nell’assestamento non viene riportato nessun incremento per accensione di mutui, nonostante ci sia la delibera n. 1116 del 3 ottobre 2016.
Questi sono rilievi che ho riscontrato, oltre naturalmente a quelli che hanno fatto i revisori dei conti, quindi condivido in pieno tutto quello che lei ha detto sulle difficoltà, però ci dovete mettere anche nelle condizioni di poter lavorare, soprattutto noi della minoranza.
Questi rilievi che ho visto sembrano veramente strani, sembra che ci sia una incoerenza, quindi non voterò favorevolmente questo assestamento di bilancio per i motivi che ho appena detto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Dovevamo entrare nello specifico, ma la Consigliera Pergolesi è malata, quindi per l’aspetto della sanità siamo un po’ scoperti.
Farò un intervento di carattere generale perché effettivamente siamo nuovi in quest’Aula, a differenza di molti colleghi che fanno politica da una vita, ma apprendiamo velocemente e cominciamo a capire quali sono i trucchi dei giochi di prestigio.
Cominciamo col collocare temporalmente questo assestamento 2016/2018: l’assestamento va presentato da parte della Giunta, per legge, entro il 31 luglio. E' stato presentato alla stampa e non al Consiglio - il rispetto istituzionale non è stato considerato - venerdì scorso, 16 dicembre, con un ritardo di 138 giorni, così la Corte dei Conti dirà ancora una volta come ha già detto: “Termine rispettato dal Consiglio ma non dalla Giunta”.
A dire il vero non credevo che ci sareste riusciti, ma quest'anno vi siete superati e siete riusciti a fare peggio dell'anno scorso quando avevate l’handicap di essere appena insediati. E' veramente uno strano e rarissimo caso in cui l'esperienza è inversamente proporzionale all'efficienza ed ha creato un circolo affatto virtuoso perché a partire dalla data di presentazione del bilancio di previsione da parte della Giunta al Consiglio, si apre la cosiddetta sessione di bilancio.
Durante la sessione di bilancio, secondo il regolamento di quest'Assemblea, viene sospesa la trattazione in Consiglio e nelle Commissioni degli atti che hanno riflessi finanziari sugli esercizi ai quali si riferiscono le proposte di legge di bilancio. Ma voi forse non avete avuto cognizione o avete avuto cognizione tardiva che questo accumulo di documenti di bilancio alla fine, in fondo all'anno, non consente la trattazione degli atti che dobbiamo discutere e per rimediare avete riprogrammato tutto quanto.
La proposta di legge di bilancio infatti sta lì in stand-by sulla rampa di lancio pronta ad essere messa in orbita al termine di questa seduta, cioè finita questa seduta si riunirà la I Commissione, quattro giorni dopo la sua presentazione alla stampa, come dicevo prima.
Inettitudine o forse convenienza per togliere la possibilità di studiare a chi studia, o richieste di modifiche da parte di chi sta sempre sul pezzo e che, per vostra fortuna, sono pochi. Poi questa perla di assestamento, che dispone di incrementi di stanziamenti per il 2016 che non riuscirete mai a spendere!
Questa non è sicuramente un'affermazione maligna di un Consigliere che sta all'opposizione. Calcolando la vostra capacità di impegno, cioè quanto avete impegnato ad oggi sul totale stanziato, viene fuori una percentuale soltanto del 64,74%. Nel 2015, nonostante la Giunta novizia, siete riusciti ad arrivare al 71,5%, comunque in forte calo rispetto al 2014. Quest'anno è stata proprio una picchiata. Per non parlare poi dei dirigenti e del personale che stanno aspettando questo assestamento e che da ottobre vi mandano le loro richieste di budget. Per questo ritardo saranno costretti ad esibirsi in una pioggia di decreti di impegno per riuscire ad utilizzare le risorse.
Provo velocemente ad entrare in qualche dettaglio.
C'è un abbattimento della spesa prevista nella missione 5 “Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali” che ci porta ad una previsione di bilancio assestato inferiore di oltre il 43% rispetto al bilancio definitivo dello scorso anno.
La missione 7 “Turismo” viene assestata togliendo 900.000 euro e alla fine la previsione del bilancio vale meno di due terzi rispetto al 2015. Pensare che la cultura e il turismo dovevano essere il petrolio, la risorsa più importante della regione Marche.
Nella missione 9 “Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente” sono stati fortemente ridotti i “contributi alle comunità montane per interventi selviculturali e opere di sistemazione idraulico-forestale”, addirittura si sono tolti 3.000.000 di euro.
All'interno della missione 14 “Sviluppo economico e competitività” avete lasciato direi a piedi l'artigianato artistico, tipico e tradizionale, togliendo dai vari capitoli 300.000 euro, ma viene il sospetto più verosimile che non siete stati capaci di spenderli.
Azzerate le vostre borse di studio ai giovani laureati marchigiani, però avete presentato una proposta di legge che li sostiene quando vanno all'estero e noi abbiamo cercato di modificarla in Commissione.
Poi ci sono dei divertissement come il capitolo istituito nel 2012 che recita “Spese per interventi urgenti a seguito di mareggiate del febbraio 2012 nel Comune di Ancona”. Capiamo che gli interventi per una mareggiata sono una cosa seria e complessa soprattutto nel Comune in cui abito, ma essere così spericolati da chiamarli urgenti per una mareggiata di quasi cinque anni fa, dovrebbe suscitare alcune perplessità, se non fosse che tutto è coerente con la sensibilità e i tempi di reazione e attenzione che la politica della maggioranza ha nei confronti dei bisogni dei cittadini.
Non potevano mancare, e ci sono, le cosiddette “marchette”. In tutta la serie di stanziamenti rimpinguati per manifestazioni a carattere rilevante ne abbiamo contate parecchie. O i decreti di impegno sono già pronti e manca la firma e pronte sono già le linee guida per l'assegnazione, oppure dobbiamo pensare che per stanziare queste somme ci siano state a monte delle richieste da esaudire o magari, con un gioco di prestigio, fate vedere che avete stanziato le somme richieste per fare contenti i postulanti per poi comunicare successivamente che il bilancio è ristretto, che non si può più dare quanto richiesto, che non si è fatto in tempo, o altre scuse, chi più ne ha più ne metta.
Ci sono contributi ai comitati provinciali dell'associazione nazionale dei caduti e dispersi in guerra e alle federazioni provinciali ex combattenti e reduci per 18.000 euro, combattenti e dispersi della guerra finita 70 anni fa, mi auguro che si tratti di guerre più recenti.
Contributo straordinario per il 2017 di 12.000 euro alla pro loco di Monte Urano per il finanziamento di manifestazioni turistiche. Le parole “contributo straordinario” con “manifestazioni turistiche” secondo noi rappresentano un ossimoro. Ce lo spiegherà magari il Consigliere Giacinti che per tanti anni ha svolto egregiamente la funzione di Sindaco in quel ridente Comune.
E’ stata tolta l'assegnazione straordinaria alla Cooperativa Rabini, alla quale avevamo dedicato un articolo di legge di variazione perché ci era stato detto che ci sarebbe stata la chiusura di numerose piccole e medie imprese del pesarese che non avrebbero più avuto la possibilità di accedere al credito. Adesso l’assegnazione straordinaria a questa cooperativa è stata tolta.
Ci sono anche 60.000 euro stanziati per il 2017 per l'Expo …, sarà una nuova Expo di cui non abbiamo notizie, perché quella guidata dall’attuale Sindaco di Milano Sala è finita nel 2015.
Sono certo che ci sarà sicuramente una motivazione opportuna alla base del contributo straordinario di 30.000 euro al Comune di Cartoceto da attingere dal fondo straordinario per gli enti locali, che è stato istituito a giugno di quest'anno.
Ormai si è capito, questo assestamento sembra assestare un ulteriore colpo alle capacità e alla credibilità di questa maggioranza, che nel prosieguo della cosiddetta sessione di bilancio ci riserverà, sono sicuro, ancora altre sorprese.
L’arruffata e raffazzonata fretta di chi non è in grado di programmare svilisce il ruolo delle istituzioni e il mandato ricevuto con il voto dai Consiglieri.
Per cambiare questo modo di intendere la politica stiamo lavorando e per opporci all'assoluta impermeabilità al cambiamento della maggioranza, con decisione voteremo contro questo assestamento di bilancio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Siamo in un mese molto particolare, se eravamo su scherzi a parte queste cose si potevano capire, ma siccome qui rappresentiamo unmilione e mezzo di marchigiani, credo che non siamo su una strada buona. Assolutamente.
Nel giro di 15 giorni sono stati approvati ed approveremo in questa Aula tre atti importanti, importantissimi, che sono la vita di una comunità: il rendiconto approvato pochi giorni fa, l’assestamento che stiamo discutendo questa mattina, e il bilancio di previsione che discuteremo la prossima settimana.
Ho detto “Scherzi a parte”, oppure siamo al ridicolo, Assessore Cesetti, perché il tempo è talmente breve che non si può vedere niente. O lei cambia questo metodo, altrimenti è chiaro che noi dovremo fare dei manifesti per poca trasparenza, per un bilancio a cui, a questo punto, non serve la politica ma è preferibile un impiegato comune, non me ne vogliano le altre figure professionali, che lo porti in Aula, lo spedisca o lo mandi ai Consiglieri eletti dal popolo. Questo metodo, questo meccanismo non va bene, non va bene per due motivi. Il primo che voglio evidenziarle, lei è una persona molto sensibile, credo che non possa non recepire queste cose, è che per discutere un bilancio bisogna che ci si capisca, dev'essere trasparente, non si può giocare al gioco delle tre carte, carta vince o carta perde, quello viene fatto nei mercati, è un gioco vecchio, quindi non ci siamo.
Come lei sa, perché 8 giorni fa le ho consegnato le copie delle lettere, manca un passaggio importantissimo, perché un bilancio è fatto di numeri, quello sui contenziosi. Non potete continuare ancora a nascondere queste cose! Nascondete questi numeri, santo cielo, bisogna che dite quanti sono i contenziosi, almeno cominceremo a capire - contenzioso, partecipate, deficit - i grandi numeri e sui grandi numeri del bilancio cominceremo a fare un po' di conti, perché se dentro questa Aula non si può discutere di spostare 5.000 euro, che film vediamo, Assessore? Nemmeno 5.000 euro ed allora diciamo chiaramente ai marchigiani che questo è un bilancio blindato, lo fa un impiegato della Regione e arrivederci, la politica non può decidere niente.
Questo è il problema di fondo, se non emerge questa cosa in una discussione …, Assessore lei ha governato Comune, Provincia, questa è una cosa importante, lei non può non convenire su questi ragionamenti, però il comportamento è un altro.
Se lei conviene su questi ragionamenti vuol dire che qui c'è una struttura che è in mano agli uffici, santo cielo, perché i ragionamenti sono due, o lei non condivide, ma credo che per la sua pregressa attività politica non possa non condividere, visto che è stato un ottimo amministratore, se non lo fosse stato il suo popolo non l'avrebbe votato, o l’ha votato, e lei è stato bravo a fregare il popolo, e questa cosa ci sta, oppure, come penso, l’ha votato come la comunità di Loreto ha votato l’Assessore Pieroni e lo vota in continuazione.
Detto questo ritorno sui contenziosi, Assessore. Lei li vuole nascondere, non ce li vuole dare, spero che arrivi nei prossimi secondi o ore una comunicazione in cui si dica i contenziosi sono 20.000.000, butto una cifra a caso.
Se fosse ad esempio questa cifra diremmo: 44 più 20 più la mobilità passiva, più tutte queste cose qui, e cominceremo a dire: cosa succede a questi numeri? Siamo preoccupati o no? Credo che queste siano le cose che quest’Aula deve discutere: non siamo preoccupati perché tutto va bene, tutto è sotto controllo, oppure siamo fuori controllo. Questo è un passaggio importante, Assessore.
Poi un altro passaggio negativo riguarda i tempi perché in 15 giorni si decide la vita amministrativa di questa Regione, non è possibile, Assessore, perché per l’assestamento non c’è bisogno che prendiamo lo “Zanichelli”, è l’assestamento! Vuol dire che deve passare un po' di tempo, una volta approvato, prima che arrivi al bilancio, invece qui si fa dopo le feste del Santo Natale.
Concludo ricordando che ho iniziato dicendo: siamo su “Scherzi a parte”? Mi sembra che siamo proprio lì, Assessore, non è una cosa seria!
Sono molto rammaricato, Consigliere Busilacchi, perché voi siete responsabili di questa Regione, la state governando, e nella vita più alta, che è quella della democrazia, che riguarda l'approvazione del rendiconto del bilancio, dell'assestamento del bilancio e del bilancio 2017, credo che anche le opposizioni vorrebbero capirci qualcosa, non soltanto l'esecutivo tramite gli uffici amministrativi di questa Regione, anche se probabilmente nemmeno l'esecutivo capisce veramente come stanno le cose, quali sono le cifre del bilancio di questa regione.

PRESIDENTE. Ricordo che nella Conferenza dei capigruppo abbiamo deciso che al termine di questa discussione avremo fatto la pausa e che dopo circa 40 minuti avremo ripreso i lavori con le dichiarazioni di voto, le votazioni, per poi proseguire con l’ordine del giorno.
Ha la parola l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Cercherò di essere il più breve possibile, ma ritengo giusto fare e condividere con voi alcune valutazioni e alcune riflessioni in merito a questo assestamento per quello che riguarda le mie competenze, poi entrerà nel dettaglio l’Assessore Cesetti, visto che ha lavorato molto e si è impegnato molto su questa cosa.
Per quello che riguarda le mie competenze, grazie anche ad uno sforzo fatto dai miei colleghi della Giunta, ho voluto mantenere per il turismo, in particolar modo per due questioni, una cifra rilevante in assestamento che sarà indirizzata al mantenimento delle fiere più importanti a livello internazionale e nazionale.
Questo è un passaggio che riteniamo fondamentale per il sistema della promozione turistica nella nostra regione ancor più oggi, in questo momento, che non sto a ripetere, molto difficile per tutti noi e per tutti i nostri concittadini. Abbiamo quindi voluto garantire le fiere di Utrecht, Monaco, abbiamo già fatto Londra, ad aprile andremo alla Bit, anche se credo che la Bit sarà sempre meno interessante per quanto riguarda la promozione dell'anno stesso, perché voi immaginate e potete capire che andare alla Bit in aprile significa programmare per il 2018 in quanto per il 2017 i grandi tour operator hanno già fatto la propria programmazione, comunque è giusto andarci e cercheremo di portare le eccellenze, come abbiamo fatto lo scorso anno, proveremo a coprire tutto il sistema delle maggiori fiere a livello nazionale ed internazionale.
L'altra questione, su cui abbiamo inserito ulteriori risorse, riguarda i bandi, abbiamo inserito una cifra che molto probabilmente ci permetterà di esaudire tutte le richieste che ci sono state.
Credo che, al di là di alcune esclusioni particolari, riusciremo a coprire tutto il sistema dei bandi collegato alle associazioni, quasi tutte, e agli enti locali.
Brevemente per quello che riguarda la cultura. Abbiamo completato e messo in assestamento finale la copertura di 5 grandi eventi legati, unica Regione in Italia, al Giubileo della misericordia. Abbiamo inserito nell’assestamento ulteriori contributi per sistemare qualche questione, ad esempio il Consorzio Marche Spettacolo che era rimasto fuori per una quota di circa 50/70.000 euro.
Penso che questo sia un messaggio importante, aggiungo a questo brevissimo intervento una nota che credo sia buona e utile per tutti noi Consiglieri perché come Regione Marche siamo riusciti a chiudere un accordo, proprio in questi giorni, tra ieri ed oggi, con la Rai, per la promozione della regione Marche sui canali Rai 1, 2, 3 e anche sulle radio nazionali (dal 25/26 dicembre fino al 7 gennaio sui canali Tv e dal 7 gennaio in poi sulle radio). Una promozione molto forte per la nostra regione Marche. Anche qui abbiamo voluto, questo sarà oggetto non di assestamento, ma di bilancio, far partire questa promozione perché crediamo che sia giusto cominciare a far percepire la nostra regione come un luogo sempre più normale e normalizzato dal punto di vista della promozione e dell'accoglienza turistica.
Voglio ringraziare in questo consesso pubblico la Rai perché ci ha fatto uno sconto dell’85% rispetto alle tariffe standard, credo che sia stata una giusta operazione, di grande solidarietà e di promozione per la nostra regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Mi ricollego all’intervento del Capogruppo Maggi e vado un po’ più nello specifico dopo che lui ha tracciato il quadro generale.
Voglio soffermarmi su alcuni aspetti del bilancio di assestamento 2016, che mettono in evidenza, ancora una volta, l'assenza di una visione strategica e la scarsa capacità di programmazione di questa Giunta PD.
In sostanza in seguito a questo assestamento, al netto della sanità (che è un mondo a parte), e delle spese che sono di fatto bloccate, come fondi e accantonamenti, debito pubblico, anticipazioni finanziarie e servizi per conto terzi, sono state previste solo il 40% delle spese per il 2017 (che inizia tra 10 giorni) ed il 34% delle spese per il 2018, il resto degli importi non è stato ancora individuato.
Vedremo se la prossima settimana il bilancio previsionale incrementerà le previsioni di spesa per il triennio futuro, come richiesto dallo spirito del disegno del 118 del 2011, modificato dal 126/2014, che norma la redazione del bilancio regionale ed indica la necessità di eseguire una promozione economica triennale, volendo dare un respiro almeno di medio periodo all’azione regionale; invece la Giunta, non prevedendo importi reali per le singole voci, non consente di interpretare l'andamento della propria azione economica ed elude lo spirito della normativa.
Sono infatti numerose le spese fisse e quelle certe che possono essere già previste per gli anni fino al 2018 in bilancio, il Movimento 5 Stelle chiede che tali spese siano esplicitate, come indicato in sostanza dalla normativa.
In particolare però voglio porre alla vostra attenzione alcuni aspetti che ritengo sintomatici dell’azione politica di questa Giunta, ad esempio per:
- l'edilizia scolastica: l’assestamento è praticamente assente, vengono infatti tolti 25.000 euro dal 2016 dall'Anagrafe regionale e nulla vale per 2017 e 2018, a fronte di importi previsti di 29.000.000 per quest'anno, di soli 4.700.000 previsti per il 2017 ed i ridicoli 136.000 euro previsti per il 2018; su questo aspetto avevamo presentato un'interrogazione relativa al censimento delle scuole non a norma sismica ed ai costi di adeguamento e l’Assessore ci aveva risposto che la Regione non ha i dati completi e sufficienti per avere un quadro dettagliato della situazione; riteniamo quindi questo taglio grave ed inopportuno;
- il sistema di Protezione civile è stato incrementato di 1.000.000 per le spese correnti per il 2016 su quasi 5.000.000 di euro previsti, ma zero euro sono previsti per il 2017 e 2018; sono presenti esclusivamente fondi pari a 13.000.000 per il 2017 e 14.000.000 per il 2018 relativi alle previsioni di spesa per la quota capitale di mutui per i terremoti del passato, per il terremoto in corso ancora fondi interessanti non ci sono;
- la riqualificazione e l’ammodernamento delle strutture turistiche: questo assestamento non dà nulla per questo settore, infatti sono previsti in bilancio 1.300.000 euro totali nel 2017 e solo 41.000 euro per il 2018. L’unica vera azione contenuta nel bilancio è quella di prevedere fondi per il Por Fesr in cofinanziamento per il 2017 di 5.000.000. Per il 2018 nulla è previsto e si continua a navigare a vista, in un settore in cui la programmazione pluriennale è fondamentale, non bastano chiaramente le fiere;
- sviluppo e valorizzazione del turismo: è stato incrementato di 1.200.000 euro nel 2016 (ripartito per metà alle imprese e alle amministrazioni locali), ma vengono tolti 100.000 euro dal sistema informativo turistico regionale che non funziona a dovere, tant’è che abbiamo presentato al riguardo la mozione n. 186, che non è stata ancora calendarizzata e discussa, per chiedere azioni che consentano di rendere utile il servizio offerto dalla Regione agli imprenditori del settore.
In sostanza per questi aspetti non è possibile, in generale, che la catastrofe del terremoto non abbia incredibilmente trovato riscontro nel settore dell’edilizia scolastica, nel quale sappiamo che dovranno essere investite ingenti somme per l’adeguamento sismico degli edifici, sul settore della Protezione civile e sul settore del turismo, che dovrebbe essere fortemente sostenuto in seguito al terremoto, e per il quale, come già detto, una programmazione pluriennale è fondamentale.
Proseguiamo con altri aspetti, quali:
- tutela delle risorse idriche: i fondi sono stati incrementati per il 2016 di 1.200.000 (oltre il 50%), ma le cifre incrementate per il 2017/2018 sono pari a zero euro, ed in totale non sono purtroppo previsti fondi per il 2017, mentre per il 2018 si prevedono poco più di 100.000 euro; però l’attività di tutela delle risorse idriche è da considerarsi strategica, compresa l’acqua che noi beviamo in tutta la regione;
- interventi per gli anziani: si registra un incremento di 2.300.000 euro per il 2016 e di 2.200.000 per il 2017, zero euro per il 2018 - tra tre anni gli interventi per gli anziani non abbiamo bisogno di farli? - su una spesa prevista di 9.000.000 per il 2016, ma gli unici fondi presenti per il 2017 sono 2.200.000, quest’anno spenderemo 9.000.000 e per il prossimo anno solo 2.200.000, per il 2018 restano zero fondi previsti, ecco quindi che il bilancio triennale è praticamente reso cieco;
- interventi per le famiglie: non si registrano assestamenti e la voce è finanziata con 2.400.000 euro per il 2016 e zero euro sono previsto per il 2017 e il 2018, anche per le famiglie;
- sostegno all'occupazione: si registra un incremento di 1.000.000 di euro per il 2016 dei 19.000.000 previsti, ma per il 2017 e 2018 non ci sono fondi previsti a fronte dei 19 necessari già per quest’anno.
In una regione che anagraficamente invecchia, con percentuali preoccupanti di anziani nelle aree interne, con le famiglie che si trovano in strutturale difficoltà a causa della crisi economica, in una regione dove sono attivi addirittura 3 progetti pilota sulla strategia delle aree interne, tesi a rilanciarle …, per anziani, famiglie ed occupazione non sono previsti gli ingenti fondi necessari.
Per la cooperazione internazionale allo sviluppo: le cifre in assestamento sono ridottissime (150.000 euro su 2.500.000 previsti per il 2016), e i fondi previsti per il 2017 e 2018 sono praticamente pari a zero, nonostante abbiate approvato settimane fa il Piano triennale ed annuale di settore.
Alla legge che considera il recupero ed il non spreco delle eccedenze alimentari vengono tolti 80.000 euro che erano previsti. Su questa legge avevo presentato una mozione che chiedeva di finanziarla, avevo ritirato la mozione perché in II Commissione sarebbe stata discussa una nuova proposta di legge, che però a distanza di 6 mesi non è stata ancora trattata. Mentre i tempi della politica sono fuori dalla realtà quotidiana, il settore è lasciato alla buona volontà delle associazioni di volontari che per fortuna riescono ad occuparsi in tempo reale delle difficoltà dei cittadini in stato di bisogno, ma che con una buona legge, adeguatamente finanziata, potrebbero lavorare molto meglio.
Per il Registro regionale delle cause di morte e di patologia: vengono tolti 15.000 euro all'Osservatorio epidemiologico; questa è invece una struttura che dovrebbe essere potenziata e lavorare a pieno regime per poterci fornire i dati necessari a meglio definire le cause dell'insorgenza di tumori sempre più diffusi nella popolazione.
Considerate tutte queste pecche al bilancio, non concordiamo con l'impostazione dello stesso e chiaramente voteremo contro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Sarò breve perché il Presidente Giacinti ha fatto una illustrazione nel merito del bilancio più analitica, in cui mi ritrovo, farò semplicemente alcune considerazioni più di natura politica. Prima però consentitemi due riflessioni, due premesse che sono state anche fatte dal relatore di maggioranza e riprese da alcuni interventi in cui mi ritrovo e su cui chiedo all'Assessore Cesetti un impegno, consapevole che saprà portarlo avanti con il suo solito impegno e con la sua solita efficacia.
La prima questione riguarda la tempistica, i relatori e anche gli interventi hanno ricordato il contesto di tempistica in cui questo Consiglio regionale si ritrova a lavorare, chiaramente non è una colpa dell'Assessore, operiamo con una coda dello scorso anno, operiamo con dei vincoli che ci vengono dati dalla legge di stabilità, dal giudizio di parifica della Corte dei Conti, sono dei vincoli esterni, però al contempo credo che sia giusto, lo dico anche al Presidente Mastrovincenzo, che questa Aula, i Consiglieri, la Commissione possano avere tutti gli strumenti per poter intervenire nel modo più sostanziale possibile sui principali atti di bilancio della Regione.
A questo proposito segnalo che la Commissione regolamento sta facendo una discussione e che incontreremo a breve, magari all'inizio del prossimo anno, l'Assessore Cesetti, perché il nuovo regolamento possa, lo dico anche al Consigliere Maggi ed agli altri colleghi, prevedere che la sessione di bilancio, in particolare, possa essere ben regolamentata con tutti gli strumenti che il regolamento del Consiglio regionale può avere per consentire una discussione vera. Però è chiaro che il tema è anche politico, per cui l'Assessore ha assicurato che dal prossimo anno il rendiconto sarà presentato con anticipo, in modo da avere una parifica precedente, e quindi poter avviare le nostre discussioni con una tempistica maggiore.
Il secondo elemento, lo ha ricordato già il Consigliere Giacinti molto bene, è la situazione di contesto di finanza pubblica in cui ci veniamo a trovare, anch'esso un vincolo esterno che, Assessore, mi rivolgo a lei, che è vittima di questa situazione, vede un taglio ricorrente e forse oggi non più sostenibile alle Regioni da parte del Governo centrale, devo dire, di tutti i colori politici. Purtroppo questo del taglio ai trasferimenti alle Regioni è una costante che oramai da molti, direi da troppi anni, è un dato politico di questo Paese.
Le chiedo Assessore che, unitamente agli Assessori al bilancio delle altre Regioni, possa portare anche con più forza presso la Conferenza Stato-Regioni la segnalazione di un allarme. I tagli talvolta sono una necessità legata ad una crisi di finanza pubblica, che addirittura è internazionale, però se noi vogliamo mantenere le Regioni in vita si dica che questi casi non sono più sostenibili. Abbiamo la necessità di garantire i servizi essenziali ai cittadini, spero che su questo, politicamente, ci sia una voce unanime e bipartisan di tutte le Regioni per fare sì che le Regioni e i servizi ai cittadini possano rimanere in vita.
Qui però mi allaccio, terminate queste due premesse, all'aspetto positivo ed entro nel merito, perché il giudizio positivo nei confronti della Giunta, nei confronti dell'Assessore al bilancio, è promosso proprio da questo contesto di difficoltà, perché è chiaro che se ci sono questi tagli, se ci sono queste difficoltà, se c'è questa stretta tempistica, se ci sono questi due vincoli, il combinato disposto di questi due vincoli esterni, allora devo dire che la Giunta, in particolare l'Assessore al bilancio, riesce a fare un mezzo miracolo, cioè a presentare all’Aula nei tempi, oggi con l'assestamento tra qualche giorno con il bilancio preventivo, un atto che ci consente di non andare anche quest'anno in esercizio provvisorio. Un atto che ci consente di mantenere i riconoscimenti importanti che abbiamo a livello nazionale, non solamente perché abbiamo i conti in ordine ma perché, voglio ricordarlo, abbiamo l'imposizione fiscale al minimo, abbiamo il maggiore riconoscimento per quello che riguarda il rapporto tra servizi pubblici erogati e impatto fiscale, siamo la prima Regione in avanzo, insomma abbiamo una situazione molto positiva dal punto di vista dell'efficacia della nostra spesa.
Per entrare un po' più nel merito delle decisioni prese con questo assestamento, voglio dire che, con le poche risorse, abbiamo la possibilità, la piena possibilità di spendere al netto degli impegni, al netto dei vincoli, al netto dei cofinanziamenti, sono scelte di qualità perché vanno ad intervenire su chi sta peggio, sul nostro welfare, sulla non autosufficienza, lo ha ricordato bene il Presidente della I Commissione: 7.500.000 euro per la non autosufficienza, il fondo di solidarietà, 3.000.000 di euro per il diritto allo studio. Nel prossimo anno, Presidente Giacinti, ci avvieremo a discutere, ad approvare in questa sede la riforma dell'Ersu, lo faremo con il forte viatico di un contributo in aumento per il diritto allo studio, lo faremo anche con un'attenzione per il trasporto pubblico locale, che riguarda anche gli studenti, lo faremo, vedo il Presidente Volpini, con una serie di impegni che vengono presi, anno dopo anno, per mantenere, pur con tutte le difficoltà che abbiamo, il sociale in questa regione.
Il giudizio è assolutamente positivo, però non vorrei che esso cancelli l'allarme che c'è, non vorrei, Assessore Cesetti, che il voto assolutamente positivo del gruppo del Partito Democratico, della maggioranza, il riconoscimento, cancelli un problema, un pericolo che c'è, non in questa Regione, ma nel sistema di finanza pubblica di questo Paese, quindi credo che sia assolutamente utile che le Regioni facciano sentire le loro ragioni, perché i servizi per i cittadini passano, senza dubbio, dalla buona amministrazione e questa Regione ne dà una prova assolutamente certa, però passano anche dalla garanzia di alcune risorse certe dallo Stato. Se questa garanzia ogni anno viene diminuita, noi ci troviamo sempre di più con l'acqua alla gola, e non possiamo più trovarci di fronte al rischio che l'acqua sia troppo alta, perché purtroppo possono esserci eventi non previsti, come è avvenuto quest'anno, quindi credo che la buona amministrazione si possa anche vedere quando ci sono alcune risorse certe su cui poi, è giusto, le Regioni si misurano tra di loro, anche in competizione. Per cui se una Regione ha i conti in ordine e opera, mentre altre Regioni sprecano le risorse, è giusto che il Governo possa intervenire anche con dei tagli selettivi, non con dei tagli indiscriminati.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Vorrei trovare anch'io quella positività che in qualche modo ha contraddistinto l'intervenuto del Consigliere Busilacchi, che ha visto tantissime cose positive. Vorrei vederle anch'io per uscire da questa situazione stagnante, però devo dire che dopo la relazione fatta dal Presidente Giacinti verrebbe voglia di salutare il consesso, fare gli auguri, passare oltre, alla prossima settimana, quando faremo il bilancio di previsione per prepararci ad un de profundis di tutte le politiche di bilancio della Regione ed a cascata degli enti locali. Il relatore è stato molto concreto, molto pragmatico, quale un amministratore che si è confrontato, spesso e quotidianamente, con i problemi del suo territorio e capendo che non può incidere per risolverli dice: “Qui qualcosa non funziona e dobbiamo cambiare”. Tanto di cappello a chi ragiona in questo modo.
Però a tutto voler concedere su questa premessa che ha fatto il Presidente della Commissione bilancio e che condivido, devo dire che in questo periodo non si è fatto qualcosa per invertire questa rotta. Quando non ci sono risorse il primo obiettivo è quello di preoccuparsi di come creare ricchezza per poter ridistribuire queste risorse. Parliamoci chiaro, se questa Regione, ma io dico a monte, se lo Stato non fa provvedimenti per produrre ricchezza, noi non possiamo immaginare che questa ricchezza possa essere ridistribuita sui territori.
E' qui il problema serio delle politiche di bilancio. Quando il Consigliere Giacinti dice che dobbiamo pensare a nuove politiche di bilancio perché ormai il bilancio fatto in questo modo, attraverso i numeretti delle entrate, dei trasferimenti che vengono dallo Stato centrale, non si può più fare, il problema sta tutto lì. Il problema è capire come lo Stato centrale intende fare qualcosa per produrre maggiore ricchezza e come le Regioni possono innescarsi in questo processo virtuoso, altrimenti stiamo qui a perdere tempo, e dimostrerò che stiamo perdendo tempo, anche se lo perdiamo soltanto in pochissime occasioni, perché noi ci confrontiamo su questi temi, il giorno del bilancio ed il giorno dell'assestamento, finito, non ne parliamo più. Devo dire che negli ultimi anni, lo dico a 360°, non è soltanto una polemica politica, che ci sta tutta, il Governo centrale non ha fatto politiche particolari per incentivare questo tipo di discorso, ha rincorso molto di più demagogicamente i territori per acquisire consenso e non ha utilizzato quelle risorse per gli investimenti da fare, anche e soprattutto nelle Regioni, tenuto conto di quello che è lo stato di difficoltà delle Regioni.
I risultati sono quelli di un bilancio asfittico che dovendo contare, esclusivamente o quasi esclusivamente, su quelle che sono le risorse che vengono dal Governo centrale, non ce la fa perché la spesa obbligatoria ormai è cresciuta, perché abbiamo uno stato sociale organizzato su un welfare particolarissimo, non di sussidiarietà ma di solidarietà che è diverso da questo punto di vista, è quindi ovviamente le spese continuano.
E' una critica forte, è vero quello che ha detto il Presidente, ma è pur vero che c'è un problema reale a monte, Consigliere Busilacchi, se non c'è questa inversione di tendenza sui territori per fare qualcosa che produca ricchezza, noi non potremmo più ridistribuirla, staremo sempre qui a discutere di meno ed è qui che dobbiamo ragionare politicamente, a livello centrale e a livello regionale.
Sul metodo credo che chi mi ha preceduto abbia esternato tutta la difficoltà nel ragionare in questo modo. Su questo tema noi ci siamo confrontati un anno fa, il 22 dicembre dell'anno scorso, e abbiamo parlato di bilancio, di bilancio tecnico e a tutto voler concedere ci poteva anche stare perché la legislatura si era appena insediata, quindi si doveva capire come funzionava. Non sono state fatte le barricate, però l'impegno era, nei due mesi successivi quello di vedere quali sarebbero state le risorse disponibili, invece ci siamo confrontati a giugno, con un bilancio che è cambiato poco rispetto a quello tecnico di dicembre, ed oggi ci rivediamo sull'assestamento.
In questo periodo seppur brevissimo, da giugno a dicembre, potevamo parlare di politiche di bilancio, di politiche industriali, di politiche economiche, di politiche finanziarie, tutto ha taciuto, ci siamo occupati soltanto di qualche argomento, di qualche normativa, di qualche leggina, di qualche piccola riforma che ancora non va in porto, penso a quella degli Ersu, di cui non sono così entusiasta, non sono convinto che in modo semplice vada a buon fine, perché il diritto allo studio è una cosa particolare, la gestione dei servizi per gli studenti è una cosa molto particolare e non mi sembra che si vada nel verso di snellire e soprattutto di trovare nuove risorse con questa politica che stiamo facendo, anzi con la riforma degli Ersu stiamo complicando, forse anche a danno dei lavoratori.
Il 27 dicembre ci convocheremo qui per fare il bilancio di previsione e cominceremo la nuova litania, un nuovo giro di un film che abbiamo già visto il 22 dicembre dell'anno scorso, bilancio tecnico, dopo 4 mesi andremo a gestire qualche piccola risorsa, quest'anno mi auguro non a giugno, magari ad aprile, e poi, poi, poi, … qualcosa non funziona!
Detto questo, non dico che la colpa sia tutta del Governo, dello Stato centrale, perché guardando alcuni numeri delle tabelle che sono allegate al bilancio assestato, vedo che la capacità di spesa della Regione in questi mesi è stata particolarmente ridotta, non siamo riusciti nemmeno a cofinanziare tutti i programmi comunitari, su situazioni, su progetti, su programmi che sono di fondamentale importanza. Non vado a vedere alcuni contributi che denotano ancora una politica di “marchette”, che comunque non inficia i dati del bilancio, non mi impicco sui 15.000 euro dati alla Pro loco, oppure ad altre associazioni, sono il sintomo di una politica locale che non inficia i risultati di un bilancio.
Quali sono le cose che invece inficiano i risultati del bilancio, ma che soprattutto non hanno consentito di incidere nella politica economica industriale del nostro territorio ed anche, come diceva l'Assessore Pieroni, in un settore vitale come il turismo? E' vero che nel suo assessorato qualche somma è stata mantenuta, ma in minima parte rispetto agli anni precedenti.
Guardiamo il cofinanziamento regionale programmi comunitari, nel 2016 sono stati quasi tutti azzerati, riproposti nel 2017, quindi abbiamo saltato un anno di programmazione e proprio in settori di vitale importanza. Ad esempio: politica regionale unitaria per la tutela dei beni e delle attività culturali -316.000 euro, riproposti nel 2017, quindi significa capacità di spesa di quest'anno ridottissima, zero.
Vi dico dei numeri grandi perché lascio perdere tutto il resto. Politiche regionali unitarie per il turismo, sono quote di cofinanziamento aggiuntive che l'Europa ci dà, soldini per sviluppare queste tematiche e noi non ci mettiamo la nostra quota. Ad esempio, su un progetto: spese per la realizzazione Por-Fesr, valorizzazione turistica contributi in conto capitale per i Comuni -263.000 euro, riproposti pari pari nel 2017.
Volete vedere: spese per la realizzazione Por-Fesr per l'innovazione tecnologica strutture ricettive, e Dio sa quant'è importante l'innovazione tecnologica delle nostre strutture ricettive che segnano il passo rispetto a quelle delle altre regioni, -293.000 euro, riproposte nel 2017. Quindi significa capacità di spesa ridotta ai minimi termini.
Ma questo è poco se poi andiamo in un altro sistema, quello che dicevo io, quello degli investimenti che noi dovremmo sostenere per aumentare la ricchezza, cioè per aiutare il sistema economico produttivo. Ve ne cito qualcuno, nella missione sviluppo economico e competitività disciplina delle attività regionali in materia di commercio estero, promozione economica ed internazionalizzazione, noi parliamo sempre di innovazione, internazionalizzazione, che sono gli elementi fondamentali per lo sviluppo di queste nostre aziende, -475.000 euro proprio sulla missione sviluppo economico e competitività.
C'è n'è ancora un altro, non vi tedio di più, abbiamo 430.000 euro in meno, sempre sullo sviluppo economico e competitività per la politica regionale unitaria dello sviluppo sulla legge 20, il testo unico delle norme in materia industriale, artigiana e servizi alla produzione.
Se noi non facciamo un cambio di passo in questo discorso, se noi non ragioniamo insieme, decidendo di investire quel poco che abbiamo nei settori strategici, parleremo sempre e ci accapiglieremo sui 15.000 euro dati alla Pro loco, sui 20.000 euro dati per la festa dei lupini, sui 30.000 euro dati per le feste medievali.
Lo dico con tutta la mia onestà intellettuale, quello che abbiamo lo dobbiamo spendere nel modo migliore e dobbiamo far si che dopo aver approvato il bilancio di previsione, tecnico o politico che sia, si discuta la settimana successiva, per capire quali sono i margini di manovra e quali sono i settori su cui andare ad incidere.
Non posso che esprimere purtroppo un giudizio negativo, vorrei cercare tra le pieghe qualcosa di positivo perché il Consigliere Busilacchi mi aveva anche stimolato, ma non lo trovo soprattutto per questo fatto, perché noi non siamo riusciti ad incidere in quei percorsi che avrebbero potuto e che possono produrre ricchezza per questo nostro territorio, da ridistribuire poi nel modo migliore sotto forma di socialità, sotto forma di welfare, sotto forma di sanità, sotto forma di cultura, attraverso il finanziamento di quelle attività sui territori che sono fondamentali per poterla rendere vivace nel modo migliore.
Oggi se non si fa in questo modo …, la ricchezza di una azienda non sta più nella produzione stessa, ma sta nei processi che sono a monte ed a valle, cioè nella promozione e nell'internazionalizzazione, se noi togliamo i soldi, se togliamo le risorse a questi due aspetti, promozione e internazionalizzazione, noi non diamo un grande aiuto alle nostre aziende. E' assurdo! Il valore della produzione, nel lavoro non sta più nella produzione stessa, nella produzione del bene perché questo bene lo produco nello stesso modo ad Ancona, ad Ascoli oppure ad Hong Kong, la qualità di questo prodotto è diversa se prodotta qua o prodotta ad Hong Kong, ma soprattutto se non riesco a vendere il prodotto attraverso un processo di promozione a monte e di commercializzazione ed internazionalizzazione a valle, ho fatto un cattivo servizio alle nostre aziende. Togliere i fondi alle aziende per fare queste cose secondo me è un sacrilegio. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Sono d'accordo su una cosa con i Consiglieri, sulla questione dei tempi, è di tutta evidenza che i tempi per discutere gli importanti strumenti di bilancio, in questo anno, anno e mezzo, sono stati eccessivamente contratti.
Avete ragione ma di questa contrazione dei tempi il sottoscritto e la struttura non portano alcuna responsabilità. Se vogliamo è anche un'esigenza mia quella di poter discutere in tempi più accettabili, questa è un'esigenza forte che sento come Assessore al bilancio.
In futuro sarà diverso anche perché è la stessa legge che ci impone un modus operandi, pena pesantissime sanzioni, quella di approvare il rendiconto entro il 3 aprile ed i bilanci di previsione, da subito, entro il 31 dicembre.
Perché è avvenuta questa contrazione dei tempi? E’ evidente che noi ci portiamo da una parte lo strascico dell'anno scorso, quello di essere entrati a metà anno come legislatura e come amministrazione, con una parifica che lo scorso anno si è conclusa il 17 novembre; questo ha determinato uno slittamento successivo che ci siamo portati fino alla data odierna.
Insieme a questo dobbiamo metterci i provvedimenti nazionali che incidono fortemente sui bilanci degli enti locali ed in particolare sui bilanci delle Regioni e della nostra Regione. Tante volte siamo stati costretti ad attendere i provvedimenti nazionali, ad attendere le intese in sede di Stato-Regioni e questo, è evidente, ha portato ad uno slittamento dei tempi. Pensiamo alla variazione di bilancio che abbiamo fatto l'anno scorso a giugno, quindi in tempi inoltrati rispetto a quelli che c'eravamo dati, una variazione fatta in ritardo conseguenza, ad esempio, del processo di riordino delle funzioni delle Province che noi abbiamo attuato a partire dall’1 aprile, segno evidente che prima non potevamo fare la variazione di bilancio, perché tra l'altro dovevamo aspettare le intese in sede di conferenza Stato-Regioni ed anche i provvedimenti assunti dalla Conferenza Stato-Regioni.
Queste sono le conseguenze, non c'è una cattiva volontà, o peggio ancora un'imperizia che produce questi ritardi, non ne portiamo la responsabilità, siamo d'accordo però che ci dobbiamo attivare per rimuovere questi ritardi e noi questo lo stiamo facendo e lo faremo con la massima determinazione.
Tra l'altro è un tempo che abbiamo speso per tenere in ordine i conti di questa Regione e questo credo che sia un esercizio ed un risultato importanti.
Quando il Consigliere Zaffiri parla di giochi delle tre carte, lui sa bene che questo Assessore al bilancio non è abituato a questo vizio perché lo sforzo è quello, in un momento di difficoltà, di tenere in ordine i conti di questa Regione.
Voi avete citato più volte il giudizio di parificazione del rendiconto 2015 da parte della Corte dei Conti, tra l'altro da lì origina questo assestamento di bilancio. Vedete è evidente, Consigliere Zaffiri lei c'era, c'era la Consigliera Leonardi, il Consigliere Maggi, il Consigliere Giacinti, ed innegabile che in quel giudizio di parificazione, da dove partiamo, la Corte dei Conti evidenzia una notevole e positiva inversione di tendenza rispetto alla precedente amministrazione che pure, a mio avviso, aveva operato discretamente.
C'è questa inversione di tendenza per quanto riguarda i conti, per quanto riguarda l'indebitamento, per quanto riguarda le politiche virtuose di contenimento e di riduzione dei costi, pensiamo agli affitti, alle politiche di valorizzazione del patrimonio immobiliare della Regione, che poi si ripercuotono nei conti, alla dismissione e razionalizzazione delle partecipate, persino in merito alla stessa Aerdorica, se noi andiamo a leggere il giudizio di parificazione della Corte dei Conti, e vado a braccio, pur evidenziando un passivo enorme, dobbiamo dirlo, è evidente che quel passivo non è stato prodotto sotto l'egida di questa amministrazione, ma si dà atto di come il nuovo management di Aerdorica, nominato da quest'amministrazione, si badi bene, abbia operato anch'esso una positiva inversione di tendenza per quanto riguarda i costi e le politiche di Aerdorica. C'è scritto e riguarda un arco temporale di 6 mesi di questa nostra amministrazione.
Da lì noi dobbiamo partire, nel senso che non solo non abbiamo perso tempo, ma abbiamo messo in campo un'inversione forte di tendenza dove c'è una difficoltà oggettiva, la ricordava il Consigliere Giacinti, dove c'è un taglio dei trasferimenti alle Regioni, che appare ancor più ingiustificato all'esito del referendum e dove per volontà del popolo, ripeto ancora una volta che io ho votato si, si lasciano in capo alle Regioni ulteriori e importanti competenze e per esercitarle sono necessarie le risorse, quindi questi trasferimenti sono ancor più ingiustificati.
Trasferimenti che hanno inciso e che questa amministrazione, ad esempio, ha dovuto assorbire. Pensate che nel 2015, per quanto riguarda questa Regione, ci sono stati tagli per oltre 155.000.000 di euro, pensate alle Fsc, alle risorse per l’edilizia sanitaria, al Tpl, alle risorse del fondo sanitario; tagli nel 2016 per 183.000.000, che noi abbiamo dovuto comunque riassorbire, che hanno inciso pesantemente sui nostri bilanci, perché il taglio dell'anno scorso noi l’abbiamo dovuto riassorbire e quelle sarebbero state risorse che ci saremmo trovati se nel secondo semestre non avessimo dovuto pensare a coprire, ad esempio, il taglio del fondo dell'Fsc, e questo ha determinato oltre che nel merito anche un ritardo nei tempi perché sono tutte operazioni che noi abbiamo dovuto compiere.
Che dire, ad esempio, di quest'anno? Essere incappati o arrivati sotto la disciplina del cosiddetto parere di bilancio del 118, che per la prima volta ha riguardato il rendiconto, quindi il consuntivo, e che per la prima volta riguarda il bilancio di previsione, anche questo determina delle conseguenze, perché ad esempio la Regione Marche è tenuta a conseguire un saldo positivo all'esito dell'intensa Stato-Regioni, dove non c'è soltanto un saldo non negativo in termini di competenza tra le entrate finali e le spese finali, ma a febbraio 2016 c'è stata un'intesa tra Governo, Regioni e Province autonome che stabilisce che le Regioni, al fine di contribuire alla riduzione di indebitamento netto a livello nazionale, sono tenute a conseguire un risultato, non negativo, ma positivo, dei saldi di competenza.
Questo per la Regione Marche significa conseguire un saldo positivo di 66.000.000 di euro. Questi sono gli strumenti sui quali noi abbiamo operato e qui non c'è alcun gioco delle tre carte perché il tavolo è scoperto ed è su questo dobbiamo operare con determinazione. Per fortuna abbiamo una Regione con i conti in ordine, lo ricordava il Consigliere Busilacchi, noi non dobbiamo dimenticare, lo dicevo anche l'altra volta, che siamo l'unica Regione a Statuto ordinario, l'unica regione insieme ad altre 3 a Statuto speciale, ad essere in avanzo, tutte le altre sono in disavanzo, noi siamo l'unica Regione …, chiaramente quando gli interventi sono tanti l'Assessore al bilancio, per rispetto anche dei Consiglieri, forse qualche secondo in più li deve prendere, però non è un problema.
L'altro elemento, lo dicevamo l'altra volta, lo ricordava il capogruppo del partito di maggioranza - fanno piacere gli apprezzamenti del capogruppo del partito di maggioranza relativa perché almeno ci ripagano un po' dell'impegno quotidiano. Grazie - riguarda il rapporto che abbiamo tra la tassazione ed i servizi erogati, dove siamo insieme all'Umbria la prima Regione, ad esempio, una tassazione del 19,5 in meno rispetto alla media nazionale, da noi si paga un'Irpef procapite di 310 euro ed è una delle più basse rispetto alla media nazionale che è di 380, se non vado errato, vado a braccio, ma posso sbagliare di poco.
Questi sono dati che ci consegnano una Regione, con tutti i suoi parametri di riferimento, virtuosa e in ordine. Dietro a questo c'è un grande sforzo che noi facciamo quotidianamente e continueremo a farlo sapendo che tenere i conti in ordine è un fatto necessitato in questa situazione di difficoltà, ma è anche l'opportunità di poter battere i pugni sui tavoli nazionali e bisognerà cominciare a farlo, forse in modo ancora più forte, e l’abbiamo fatto.
Con questo inciso mi avvio alla conclusione.
Tra poco parleremo di assestamento che evidentemente parte dal rendiconto, dal rendiconto 2015 che abbiamo approvato la settimana scorsa, ed oltre a prendere atto di quelle risultanze, perché la variazione c'era stata a giugno, mette in sicurezza alcune partite, sono state ricordate prima, mette in sicurezza i fondi per la non autosufficienza: 3.750.000 per gli anni 2016/2017, mette in sicurezza il trasporto pubblico locale con 7.500.000 sul 2016, 5.000.000 sul 2017, 11.000.000 sul 2018, ci sono delle misure che mettono in sicurezza queste partite, però ad esempio noi scontiamo, e lo sconteremo anche nel bilancio di previsione, le conseguenze della crisi di Governo, perché tra gli emendamenti presentati dalle Regioni c'era la possibilità di utilizzare gli avanzi vincolati - pensate che noi abbiamo oltre 900.000.000 di avanzi - e di ricorrere all'indebitamento, cosa possibile per le Regioni con i conti in equilibrio come la nostra. Questi erano emendamenti importanti, se fossero passati, e avrebbero potuto darci la possibilità di appostare ulteriori risorse a beneficio alla comunità regionale.
La crisi di Governo, la salita di Renzi al Quirinale, il rinvio al Senato per portare a casa la legge di stabilità, hanno comportato che l’atto è stato approvato dal Senato come è uscito dalla Camera, senza alcuna possibilità di modifica.
Speriamo, anzi siamo sicuri, di avviare un'interlocuzione col Governo per cercare di riaprire queste partite e dare, dopo l'approvazione di un bilancio che vedremo …, tra l'altro, dal mio punto di vista è “migliore”, più generoso rispetto a quello dell'anno scorso, ma è evidente, lo dico fin d'ora, che noi andremo ad approvare il bilancio, che io non definirò tecnico, la settimana dopo Natale, oggi stesso la nostra proposta verrà inviata alle Commissioni e dopo quest'interlocuzione con il Governo spero che sarà suscettibile di possibili variazioni in positivo.
Mi avvio alla conclusione, Presidente, vorrei dire tante altre cose, però non voglio approfittare se non per rispondere ad ulteriori due considerazioni. La prima del Consigliere Zaffiri ed altri, ma il Consigliere Zaffiri in particolare l'ha evidenziata anche per iscritto, e dal mio punto di vista ha anche ragione, riguarda il tema del contenzioso. Non è vero che i revisori dei conti lo censurano, i revisori dei conti dicono che non sono in grado di valutare la congruità degli accantonamenti in quanto non sono supportati da una relazione, non dicono che non sono congrui, ma che manca questa relazione.
Dico semplicemente che per quanto riguarda il contenzioso gli accantonamenti sono sovrastimati, dal mio punto di vista, perché fanno riferimento all'andamento dei giudizi rispetto ai quali siamo restati soccombenti negli ultimi anni, così come ci sono stati forniti dall'Avvocatura. Questo l’abbiamo detto anche alla Corte dei Conti, quindi secondo me sono sovrastimati rispetto a questi giudizi.
Resta il fatto che ha ragione il Consigliere Zaffiri, bisognerà, ma abbiamo già dato disposizioni, avere precisa contezza di tutto lo stato dei contenziosi che ovviamente, anche su questo il Consigliere Zaffiri credo che potrà convenire, non sono riferibili a questa amministrazione, perché noi ne abbiamo prodotti quasi niente. (…) Consigliere Zaffiri, anche in questo, dopo un anno e mezzo, noi ci sforziamo di essere bravi per evitare i contenziosi, anche questo è esercizio virtuoso della pubblica amministrazione, perché, è ovvio, è troppo facile mettere in campo azioni, magari di dubbia legittimità o di dubbia opportunità per poi dire: “Ma tanto ci penseranno gli avvocati o le aule dei tribunali”.
Ad esempio noi abbiamo finora chiuso la partita enorme del riordino delle funzioni delle Province dove non ci sono contenziosi, ad eccezione di un piccolo ricorso della sola Provincia di Macerata, per il resto non ci sono stati contenziosi. Io e il Consigliere Celani, insieme abbiamo dovuto fare la divisione della vecchia Provincia di Ascoli per quella di Fermo, possiamo dire che siamo stati bravi perché non abbiamo avuto contenziosi e il Consigliere Celani può dire quanto sia difficile quell'operazione, se poi pensiamo che qui ci sono 5 Province, capite? Questo è, questo doveva essere fatto.
Infine il Consigliere Maggi ha parlato delle riduzioni. Le riduzioni che lei evidenziava, da lei declinante, è la verità quella che lei ha detto, sembrano farle impressione, perché ha detto: “Ma che fa l'Assessore al bilancio di questa Regione, riduce gli stanziamenti?” No, le riduzioni in assestamento sono un esercizio virtuoso, perché derivano dall’impossibilità di impiego da parte dei destinatari che non sono in grado di produrre la necessaria documentazione affinché gli impegni possano diventare operativi.
In sostanza un'obbligazione per essere “pagata” deve essere liquida ed esigibile, siccome c'è l’impossibilità da parte dei destinatari di produrre la documentazione noi facciamo delle riduzioni in assestamento - è un esercito virtuoso - non sono in grado di richiedere oggi, se lo trovano domani, ma noi non andiamo a ridurre perché c'è una cattiva volontà o vogliamo togliere risorse, no, diciamo: “Siccome tu non sei in grado di spenderle perché non puoi produrre la documentazione in questo momento, anziché farti fare esposti, il prossimo anno, quando sarà pronta li prenderai, altrimenti va nel cosiddetto cassetto e poi è molto difficile riprenderli”.
Sul contenzioso, ripeto, non si nasconde nulla e noi faremo questo punto chiaro della situazione.
Infine dico alla Consigliera Marcozzi che per quanto riguarda i mutui, le rate di interesse passano da 62.000.000 a 56.000.000, mi pare che ci sia una riduzione. Per quanto riguarda le rate del mutuo, i 199.000.000 che si evidenziano lì sono un’entrata spesa, quindi non va ad incidere sul complessivo dove anche qui c'è una riduzione delle rate di mutuo. Anche questo è un esercizio virtuoso.
Concludo auspicando l'approvazione di questa legge di assestamento di bilancio dove c'è stato veramente uno sforzo importante per il quale voglio …, tra l'altro mi sento in dovere di ringraziare il Presidente della Commissione, ma prima di lui di ringraziare tutti i colleghi della Giunta, la Vicepresidente e tutti gli altri Assessori perché insieme rispetto ai settori di cui loro portano la responsabilità politica, abbiamo fatto un grande lavoro di verità, di certezza per dare a questa Regione strumenti assolutamente attendibili. Grazie.

PRESIDENTE. L'Assessore ha sforato di 12 minuti, però dobbiamo dire che è stato preciso nel dare informazioni adeguate ed utili per il dibattito e la discussione a tutto il Consiglio regionale.
A questo punto facciamo la pausa.

La seduta è sospesa alle ore 14,00.

La seduta riprende alle ore 15,00

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

Commemorazione delle vittime dell’attentato terroristico di Berlino

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta, propongo, prima della ripresa dei lavori, visto che non l'abbiamo fatto questa mattina, un minuto di silenzio per le vittime dell'attentato a Berlino, fra le 12 vittime probabilmente c'è anche una ragazza italiana.

(L'Aula osserva un minuto di silenzio)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione della proposta di legge n. 98.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento 6 bis/1 (istitutivo dell'articolo 6 bis) a firma dell'Assessore Pieroni. Ritirato.

Emendamento 6 bis/2 (istitutivo dell'articolo 6 bis) a firma dell'Assessore Pieroni. Ritirato.

Emendamento 6 bis/3 (istitutivo dell'articolo 6 bis) a firma dell'Assessore Pieroni. Ritirato.

Emendamento 6 bis/4 (istitutivo dell'articolo 6 bis) a firma dell'Assessore Pieroni. Ritirato.

Emendamento 6 bis/5 (istitutivo dell'articolo 6 bis) a firma dell'Assessore Pieroni, ha chiesto la parola ne ha facoltà.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Ho ritirato gli altri emendamenti perché mi è sembrato giusto aprire un confronto in Commissione sul nuovo sistema da adottare per la caccia, quindi c'è l’impegno, e ringrazio il Presidente, di discuterlo il 27 dicembre all'interno del collegato al bilancio di previsione. Credo che sia il giusto modo di rapportarsi con la Commissione, avere quindi un ulteriore confronto ed anche un'opportunità di miglioramento.
Per quanto riguarda l'emendamento che stiamo discutendo serve per ripresentare un articolo erroneamente annullato. E' solo un passaggio tecnico.

PRESIDENTE. Emendamento 6 bis/5. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 6 bis/6 (istitutivo dell'articolo 6 bis) a firma dell'Assessore Pieroni. Ritirato.

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento 7 bis/1 (istitutivo dell'articolo 7 bis) a firma della Consigliera Malaigia, ha chiesto la parola ne ha facoltà.

Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Ho ritirato i due emendamenti che riguardavano il riconoscimento della figura dei creativi, in accordo con il Presidente della II Commissione, Consigliere Traversini, che accoglierà o quantomeno valuterà questi emendamenti in Commissione perché la creatività marchigiana va senz'altro incentivata, tutelata e differenziata, come in altre Regioni, dalla figura dei semplici hobbisti.
Con l'emendamento 7 bis/1, che adesso andiamo a votare, intendo sanare una problematica, cioè la mancanza di una norma sull'inquinamento acustico.
Sto parlando della tutela di ospedali, scuole, case di riposo e case di cura. Queste strutture si trovano indifese se accanto ad esse vengono progettate infrastrutture, come strade molto trafficate, avio superfici, discoteche, perché queste opere sono approvate con uno studio di impatto acustico che è solo una previsione. Accade spesso e quello che poi si verifica nella realtà è tutt'altra cosa, infatti con una normativa blanda possono insorgere problemi anche sociali soprattutto per il cittadino che si sente indifeso e dimenticato.
Con l'introduzione di questo comma all'articolo 9 della legge regionale 28/2011 si dà una maggiore e vera tutela alle molte fasce deboli della popolazione, in generale alla popolazione tutta, perché contro l'abuso o l'eccesso di impunità si prevede che i provvedimenti concessori o autorizzativi siano revocati se si assiste ad una reiterata irregolarità nel mancato rispetto della normativa acustica regionale.
Confido nella vostra sensibilità in quanto molte volte vi siete dichiarati attenti all'ambiente ed alle problematiche dei più deboli. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Consigliera Malaigia, sinceramente non ho avuto modo di verificare l'emendamento, quindi se vuole ritirare anche questo lo valuteremo in Commissione, votarlo così senza aver fatto nessun approfondimento mi sembra un azzardo.
Non mi sembra opportuno portare avanti un emendamento che può essere importante senza condividerlo sia con la Commissione che con i servizi.
E' la stessa cosa che ha fatto con il Consigliere Traversini per quanto riguarda gli altri emendamenti. Grazie.

Marzia MALAIGIA. E' di facilissima comprensione, è nero su bianco: quando non vengono rispettate determinate regole, vengono revocate le concessioni piuttosto che continuare ad avallarle, però se lei chiede un passaggio in Commissione, a riprova del fatto che sono magnanima, posso anche ritirarlo ad avere pazienza sulla fiducia.

Emendamento 7 bis1/. Ritirato.

Emendamento 7 bis/2 (istitutivo dell'articolo 7 bis) a firma della Consigliera Malaigia. Ritirato.

Emendamento 7 bis/3 (istitutivo dell'articolo 7 bis) a firma della Consigliera Malaigia. Ritirato.

Emendamento 7 bis/4 (istitutivo dell'articolo 7 bis) a firma della Consigliera Malaigia. Ritenuto inammissibile dalla Commissione in quanto lo stanziamento indicato per la copertura finanziaria non può essere ridotto poiché si riferisce ad un capitolo di spesa collegato ad un’entrata a destinazione vincolata.
Ha la parola la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Ho saputo due minuti fa che questo mio emendamento non è accoglibile, avrei preferito saperlo prima dal momento che la I Commissione si è riunita in orario di seduta consiliare e dal momento che stiamo tutti nella stessa stanza, avrei voluto essere avvertita ed avrei potuto presentare un sub emendamento.
L'emendamento si riferiva alle dichiarazioni dell'Assessore Pieroni che, quando il 25 ottobre presentai una mozione, promise che in assestamento di bilancio ci sarebbe stato uno stanziamento per le attività termali, non trovandone traccia ho presentato questo emendamento ed ora mi si dice che non è accoglibile, a questo punto posso anche dire, dal momento che l'Assessore aveva promesso di stanziare dei fondi, trovate voi dove prenderli per non sconfessare le parole dell'Assessore.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Solo per riportare i fatti come sono realmente accaduti. La mia segretaria di Commissione, la dott.ssa Lispi, ha fatto presente al suo collaboratore, Consigliera Malaigia, questo fatto, cioè l'inammissibilità dovuta alla questione delle risorse vincolate che non potevano essere utilizzate per una copertura in questo senso. Poi capisco che questa mattina gli orari si sono un po' accavallati, magari non abbiamo avuto modo di sentirla, però al suo collaboratore era stato detto.
Per andare incontro anche all'Assessore Pieroni, confidando nella sua magnanimità, potrebbe ritirare l'emendamento, visto e considerato che siamo in fase di assestamento, e la questione potrebbe essere ripresa se ritenuta da sostenere, nel bilancio che andremo ad approvare la prossima settimana.
Non credo che oggi sia così, però ho voluto dire come stavano le cose perché lei mi ha tacciato del fatto che non l'avevamo sentita a proposito. Si, è vero, nel mare magnum di questa mattinata, dove si intersecavano gli orari di più Commissioni, la seduta dei gruppi consiliari, le cose sono andate così ed in ogni caso era una questione di inammissibilità tecnica perché lei ha fatto riferimento a una risorsa che è vincolata per altri utilizzi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Non metto senz'altro in discussione le motivazioni della non ammissibilità, ma soltanto la procedura. D'altra parte abbiamo visto che la I Commissione molto spesso lavora, come lei ha poc'anzi detto, in maniera frettolosa, tanto da confondere milioni con migliaia, errore che non fanno nemmeno i miei alunni di terza elementare.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Ringrazio anche la Vicepresidente per aver sollevato nuovamente la questione.
Se questa mia valutazione può essere motivo di contributo, dico che l'impegno, che riguarda il finanziamento da condividere con le varie realtà termali della regione Marche, rimane, anzi è rafforzato dal fatto che noi abbiamo previsto nei fondi Por-Fesr 573.000 euro, si farà un bando chiuso, non so se è il termine giusto, dove andremo a condividere direttamente con loro questo tipo di percorso e già dal mese di gennaio l'atto verrà predisposto per i vari passaggi.
Noi abbiamo già nei fondi Por-Fesr previsto 573.000 euro, è chiaro che questo è un impegno molto forte da parte della Regione e della Giunta che va verso il sistema termale, che dovrà essere ripreso. Abbiamo preferito utilizzare i fondi Por-Fesr perché il nostro bilancio non avrebbe permesso di utilizzare e quantificare una cifra così importante.

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 10 bis/1 (istitutivo dell'articolo 10 bis) a firma della I Commissione. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Si tratta di emendamenti tecnici dovuti a specificazioni ulteriori ed a capitoli che erano andati in precedenza sotto errate indicazioni, sia questo che quello successivo.

PRESIDENTE. Emendamento 10 bis/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 11 bis/1 (istituto dell'articolo 11 bis) a firma dell'Assessore Pieroni. Inammissibile.

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 14.
Emendamento 14/1 a firma della I Commissione. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Trattasi di una rettifica che va a modificare degli allegati all'assestamento, sono entrate spese in contemporanea e vengono meglio identificate con questo emendamento.

PRESIDENTE. Emendamento 14/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 14, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 15.
Emendamento 15/1 a firma della I Commissione. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. E' necessario apportare una modifica rispetto alla stesura iniziale che prevedeva una diminuzione di stanziamento di 30.000 e 50.000 euro da due capitoli; vengono attinti da un unico capitolo per un totale di 80.000 euro.
Numericamente è la stessa variazione, viene cambiato titolo all'attingimento di una parte di risorsa.

PRESIDENTE. Emendamento 15/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 15, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 16.
Sub emendamento 16/1/1 a firma della I Commissione.
Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Un emendamento che si rende necessario perché nella nota integrativa ci sono dei refusi di stampa. La nota integrativa la scrive, lo dico per la Consigliera Malaigia, la Giunta, ma non fa nulla, chi lavora, tutti lavoriamo, rischia di fare qualche errore, anche di “stompa” come si racconta a volte in un noto episodio, per dire che erano stati rimossi nell'ultima pagina tutti gli errori di “stompa” di un libro.
Ma a parte le battute, è un refuso per il quale si rendono necessarie queste due modifiche, una nell'allegato 12, lettera f), al punto 5, le parole “sia nell'anno 2017 che” del testo originario vengono eliminate perché il riferimento è solo per l'anno 2018.
Il sub emendamento invece è perché era stata usata la parola “milioni”. Ci riferiamo ai 575 mila euro di ulteriore appostamento per il rimborso agli emotrasfusi, erroneamente è stato scritto milioni, grazie a Dio non abbiamo tutti questi emotrasfusi per cui sarebbe stato necessario stanziare 575 milioni …, Assessore, più che ai soldi penserei al numero di malati, in questo caso sono contento per questo aspetto. Grazie e ribadisco che succede a chi lavora e non a chi è più dedito a criticare.

PRESIDENTE. Sub emendamento 16/1/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 16/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 16, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 17 (Dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Annuncio il mio voto contrario, l'avevo già detto, però Assessore Cesetti lei non ha risposto alla domanda che le ho fatto, cioè che i dati appaiono incoerenti. Assessore deve rispondere a questa domanda.
Le avevo detto che nel bilancio di previsione 2016 i dati appaiono incoerenti per questo motivo: nel bilancio di previsione per l'anno 2016, noi avevamo maggiori entrate per mutui pari a 424.000.000, uscite pari a 75.000.000 nel 2017 e 63.000.000 nel 2018. Quindi mutui e rimborso prestiti per il 2017/2018 per 75.000.000 e 63.000.000, in assestamento che cosa accade? Le entrate per mutui si riducono di 5.000.000 di euro e contestualmente la rata 2017/2018 invece di diminuire aumenta, aumenta a 78.000.000 ed a 65.000.000, l'aumento è di 1.500.000 di euro, cioè a fronte di una riduzione dei mutui, anche il rimborso della rata per il 2017/2018 dovrebbe scendere, invece aumenta di 1.5000.000. Ho chiesto perché? Sembra incoerente questo? A fronte di una riduzione dei mutui dovrebbe corrispondere una riduzione della rata, invece nel 2017/2018 aumenta, quindi ho chiesto il motivo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Credo che l'Assessore, replicando agli interventi dei Consiglieri, si sia ancora una volta volutamente dimenticato di questo contenzioso, anche se ha usato la parola “sovrastimato”.
Lancio una sfida all'Assessore, noi votiamo a favore di questo assestamento se mi ascolta e dice all'Aula a quanto ammonta questo contenzioso. Se questa cifra viene fuori votiamo l'assestamento. Fuori la cifra esatta del contenzioso, almeno parliamo in maniera trasparente!

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Rispondo prima alla Consigliera Marcozzi: è una questione tecnica, è evidente che non ci può essere a fronte di una riduzione un aumento.
Tenga presente che c'è una riclassificazione, ci sono delle operazioni di entrata e spesa, come ho detto prima, quindi i conti come sempre tornano.
Consigliere Zaffiri, sul contenzioso, l'ho spiegato prima, posso dirle, e questo posso dirglielo anche nelle prossime ore, qual è la mole di contenzioso “riferibile” a questa amministrazione. Le posso dire che è pressoché nullo a parte qualche ricorso in sede amministrativa, ad esempio per gli esclusi o i soccombenti nei concorsi. Per tutto il vecchio contenzioso è evidente che io produrrò una relazione perché anch'io voglio sapere qual è l'esatta entità.
Questa è una ricognizione che noi stiamo facendo, però l'entità del contenzioso si definisce quando le cause terminano, i contenziosi finiscono, tant'è che negli accantonamenti che voi criticate, non è che se Tizio mi promuove un giudizio e mi chiede 10 milioni di danni, io accantono 10 milioni, questo lo dico urlando, non ci penso neanche, è chiaro? Farei un danno alla comunità.
Come si stima il contenzioso? Come lo stimiamo noi? Sulla base di quelle che sono le soccombenze annuali di media che mi comunica il Servizio avvocatura che mi dice: “Nel 2014/2015 abbiamo pagato 5 milioni, io ne accantono 10, quindi sovrastimo per il doppio”, ma non è quello il contenzioso.
Faccio un esempio, parlavamo prima di divisioni, quando facevo il Presidente della Provincia di Fermo, ancorché in una realtà molto più piccola di questa, mi sono cimentato in un esercizio abbastanza complesso quale quello di una provincia, tra l'altro da costruire da zero. Bene, è noto come quella provincia io l'abbia lasciata, perfetta, con i conti a posto, questo è un dato oggettivo. Faccio un esempio, ne parlavamo prima, quando avevamo un contenzioso tra Ascoli e Fermo e Ascoli ad un certo punto reclamava determinate somme nei confronti della Provincia di Fermo - il buon Consigliere Celani ha avuto la lungimiranza di non promuovere dei contenziosi, però li reclamava ai suoi uffici - i dirigenti ed i revisori dei conti mi dicevano: “Siccome Ascoli reclama circa 15.000.000 li devi accantonare”. “Che faccio io? Accantono 15.000.000? Siccome ad Ascoli non devo dare nulla, accantono prudenzialmente 500.000 euro, giusto, tante volte non si sa mai”. Sapete come è andata a finire? Quei contenziosi che Ascoli ha promosso li ha ritirati e addirittura ha pagato le spese legali.
Questo è il punto, ho portato questo esempio perché? Se Tizio promuove una causa e chiede x, io accantono x? Finché faccio l'Assessore al bilancio questa cosa non esiste, perché farei un danno alla comunità.
Il parametro è quello, fermo restando questo, produrremo i fatti perché, caro Consigliere Zaffiri, il primo che vuole conoscerli in modo dettagliato sono io e quindi lo faremo. Posso dirle le cause che sono riferibili a questa amministrazione: per danni neanche una.

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 98, così come emendata. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 69
ad iniziativa della Giunta regionale
“Istituzione di un nuovo Comune mediante fusione dei Comuni di Pievebovigliana e Fiordimonte, ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera a), della legge regionale 16 gennaio 1995, n. 10 - Norme sul riordinamento territoriale dei Comuni e delle Province della Regione Marche”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 69 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Rapidissimamente perché si tratta di una proposta di legge che va a istituire un nuovo Comune, il Comune di Val Fornace che nasce dalla fusione dei Comuni di Pievebovigliana e Fiordimonte.
Si sono tenuti qualche giorno fa i referendum consultivi, che questa volta sono andati tutti e due nella stessa direzione, per cui credo che con la nascita di questo nuovo Comune diamo applicazione e corso alla nostra mozione di orientamento favorevole alla fusione. Nel caso specifico, entrambi i Comuni si sono espressi favorevolmente alla fusione.
Il dettato della legge l'abbiamo affrontato a suo tempo quando è stato promulgato dalla Giunta, disciplina le varie fasi, soprattutto il riconoscimento del nuovo Comune, e le norme transitorie e finali per andare alla fine dell'attività dei Comuni esistenti e alla nascita del nuovo, che avrà efficacia dall'1 gennaio 2017. Abbiamo corso un po' con i tempi per cercare di mettere questi Comuni nella condizione di poter svolgere l'attività con il nuovo a far data dall'1 gennaio 2017.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Sono qui con piacere a sostenere anch'io la fusione di questi due Comuni che, come avevo detto nell'illustrazione della proposta di legge per il referendum, già da anni condividono dei servizi che funzionano egregiamente. Questo è l'epilogo di una collaborazione che si svolgeva da anni.
Che cosa hanno fatto? Il referendum ha ottenuto una ottima maggioranza di tutti e due i Comuni per la fusione in questo nuovo Comune, il nome non mi piace molto, era più bello Fiordimonte, però abbiamo rispettato la volontà dei cittadini.
C'è da dire che altrettanto non è stato fatto con Montemaggiore, avevamo paventato che la questione non sarebbe finita lì e tutti noi, il Presidente del Consiglio, il Presidente della Giunta e tutti i Consiglieri, abbiamo ricevuto dall'avvocato Canafoglia, come coordinatore dell'Unione nazionale consumatori, una lettera in cui chiede di sospendere quella proposta di legge ed ovviamente minaccia dei ricorsi e dei danni erariali che andranno a carico di chi ha approvato questa legge.
Ripeto e concludo qua, non capisco perché ci si è voluto accanire su quella proposta di legge quando un Comune era contrario alla fusione. Si è creato un precedente pericolosissimo, non riesco a capirlo. Per quanto riguarda questa proposta di legge, la n. 69, sono favorevole, il mio gruppo è favorevole perché rispetta la volontà delle popolazioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Colleghi Consiglieri, soltanto pochissimi minuti, anche se questo punto all'ordine del giorno richiederebbe un lungo confronto perché è un fatto a mio avviso molto importante.
Perché intervengo? Perché già nell'altra legislatura ho seguito la fusione dei Comuni, le prime fusioni fatte in questa nostra regione, Tre Castelli, Vallefoglia, e dal punto di vista legislativo, dal punto di vista politico-istituzionale, questo atto modifica il numero dei Comuni nelle Marche, noi con questo atto stabiliamo che i Comuni nelle Marche sono 229, 17 in meno rispetto a quelli che c'erano una decina di anni fa.
Di questi 17, 10 sono il risultato di un percorso democratico, aperto, progettuale, lungimirante, portato avanti dalle nostre comunità, dai nostri Sindaci, dai Consigli comunali, poi ci sono anche esperienze non riuscite, perché i tentativi di fusione ed incorporazione sono stati di più di quelli che sono giunti a termine.
Di questi 17 Comuni in meno, 10 sono il risultato delle fusioni e delle incorporazioni, 7 purtroppo sono quelli che sono stati persi, ormai una decina di anni fa, e oggi sono in Emilia Romagna, ma credo che anche lì non dobbiamo dare per perso nulla, la ricostituzione dell'unità storica delle Marche deve essere un obiettivo su cui tutti dovremo continuare a lavorare.
Dico questa cosa e chiudo, non tanto sul fatto dei numeri, perché 229 Comuni sono molti, però sono realtà importanti e significative e credo che questo numero vada visto dentro quella che dovrebbe essere una riarticolazione dello Stato e della Repubblica. Per la verità grandi passi in avanti non sono stati fatti perché il risultato del 4 dicembre ha conservato anche le Province, adesso non voglio aprire il ragionamento sul referendum, però capite che ci sono dei dati che …
Mi fermo perché ho detto che non volevo portare via del tempo, comunque questi percorsi di fusioni sono veramente interessanti e in questo caso, tra l'altro, abbiamo visto, come ricordavano sia il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti che il relatore di minoranza, che c'è stato un consenso largo in entrambe le comunità, un fatto estremamente positivo e per quanto è possibile e ci è possibile credo che dovremmo continuare ad incoraggiare questi fenomeni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Come Assessore con delega agli enti locali saluto con grande soddisfazione eventi di questo tipo.
Devo dire la verità, quando viene meno un Comune non è una gran cosa, ma quando nasce un Comune più grande è una cosa grande.
In questo caso due realtà hanno deciso di fondersi in una realtà più grande, questa volontà è stata sancita dai cittadini attraverso un referendum che, dobbiamo ribadirlo, è consultivo, e che noi dobbiamo liberamente apprezzare nell'esercizio delle nostre funzioni e delle nostre prerogative, come facciamo in questo caso e come abbiamo fatto nel caso del Comune di Montemaggiore.
Con l’occasione voglio dire e termino, Consigliere Maggi, è legittimo che avvocati, tra l'altro miei colleghi, possano invitare, ovviamente però lo dobbiamo ribadire in quest'Aula che minacciare i Consiglieri regionali di rispondere per danno erariale è come "sparare a salve” perché, voglio ricordarlo a me stesso, i Consiglieri regionali non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni, articolo 122 della Costituzione della Repubblica.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 7 (Dichiarazione d'urgenza), maggioranza assoluta. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva assoluta dei suoi componenti)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Senza annoiare nessuno, anche per porre una riflessione, soprattutto all'Assessore Cesetti, di quanto sia diversa l'interpretazione dell'aggettivo consultivo rispetto a quella che noi diamo.
Noi pensiamo che il legislatore abbia scritto “consultivo” per sapere se in effetti uno o più Comuni tra quelli che hanno chiesto la fusione, qualcuno è contrario. A noi piace pensare che il legislatore abbia chiesto questo per un eccesso di democrazia, anzi per il rispetto delle fondamentali regole democratiche.
Per cui il referendum consultivo serve per sapere se qualcuno è contrario e se qualcuno lo è, la Regione ne deve tener conto, questa è l'interpretazione che do io, al contrario di quella che dà lei all'aggettivo consultivo, quindi noi votiamo favorevolmente questa proposta di legge 69. Grazie.

Proposta di legge n. 69. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 28
ad iniziativa della Giunta regionale
“Piano energetico ambientale regionale (Pear 2020). Decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28. Decreto del Ministero dello sviluppo economico 15 marzo 2012”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 28 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Inizio il mio intervento ringraziando innanzitutto i componenti della III Commissione perché questo è un Piano importante che abbiamo licenziato in appena una settimana, pur rendendoci conto che probabilmente sarebbero stati necessari tempi più ampi, però devo dire che sia i Consiglieri che i Servizi del Consiglio e della Giunta sono stati bravi ed in una settimana siamo riusciti ad inquadrare quello che prevede il Piano energetico regionale.
Il Piano energetico è un documento molto importante forse uno dei documenti più rilevanti dell'intero nostro mandato, va approvato entro il 2016 pena la perdita dei fondi europei.
Il decreto ministeriale dell'11 maggio 2015, che indica la metodologia da applicare per rilevare i dati necessari e misurare gli obiettivi regionali in materia di fonti rinnovabili di energia (Burden sharing), ha permesso alla Regione di addivenire alla elaborazione ed all'approvazione del Pear.
Si è avviata così una consultazione pubblica, questo è un aspetto molto importante, che ha visto l'intervento di circa 26 soggetti (associazioni di categoria, sindacati, associazioni ambientaliste, comitati, ordini professionali, privati cittadini, imprese, Ministero) ed ha portato alla presentazione di 222 osservazioni e devo dire che una buona parte sono state accolte.
Il Pear è stato adottato dalla Giunta il 27 giugno 2016, poi ci sono stati 60 giorni in cui era possibile fare le osservazioni e il Piano, dopo che ha seguito l'esame di Vas, è stato riadottato in maniera definitiva dalla Giunta il 23 novembre.
In particolare cosa ha previsto questa riadozione del Piano? Ci sono state alcune modifiche, da una parte sono state individuate le necessarie disposizioni per dotare il Piano di strumenti operativi, attuativi e di coordinamento tra le varie strutture regionali.
Questo aspetto che è stato sottolineato è molto importante, cioè il fatto che i vari settori, i vari servizi devono coordinarsi in maniera tale che questo Piano possa essere applicato.
Sono stati integrati anche i dati dei consumi finali di energia e di produzione di energia elettrica termica da fonti rinnovabili. Inoltre sono stati rivisti gli scenari del Piano spingendo di più sulla sostenibilità ambientale, spingendo di più sul risparmio e sull'efficientamento energetico, andando a ridurre, ad esempio, il contributo della fonte eolica, fra le energie rinnovabili elettriche, e delle biomasse, tra le rinnovabili termiche. E' stato aumentato il contributo della fonte solare (fotovoltaico, solare, termico) ed è stato introdotto il biometano.
E' stata quindi rivista in parte la strategia complessiva potenziando l'efficientamento energetico e rafforzando le energie rinnovabili con l'introduzione di principi quale l'autoproduzione, l'autoconsumo e la sostituzione dei combustibili fossili tramite il recupero e la valorizzazione di materiale di scarto residuali o da attività agricole o artigianali e industriali.
L'obiettivo del Pear è quello di portare per il 2020 la quota di energie rinnovabili sui consumi finali lordi di energia al 25,8% (rispetto a quelli previsti) e di ridurre i consumi finali lordi di energia del 20%, quindi degli obiettivi importanti.
Il Piano prevede anche due scenari di riferimento, il primo è lo scenario Bau che prevede di rimanere fermi alle azioni previste oggi, senza adottare nuove misure di efficientamento energetico o di maggiore produzione di energia da fonti rinnovabili.
Ovviamente noi come Regione puntiamo al secondo scenario, cioè lo scenario See, che è lo scenario di efficienza energetica, che mira ad adottare tutte le misure disponibili per il miglioramento dell'efficienza energetica e per la produzione di energia da fonti rinnovabili, sia elettrica che termica.
Per l'attuazione del Piano vengono così individuate azioni volte a conseguire il passaggio dallo scenario Bau allo scenario See.
Innanzitutto per quanto riguarda la riduzione dei consumi finali lordi si passerà attraverso l'efficientamento energetico degli edifici e degli impianti di illuminazione pubblica e dei processi produttivi, in particolare la riduzione dei consumi finali lordi si concentrerà nel settore domestico terziario attraverso la riqualificazione energetica degli edifici, soprattutto incentivando gli interventi per le ristrutturazioni o per l'illuminazione pubblica.
Per il settore dei trasporti, industria, agricoltura ci sarà un sostegno in primis alla riqualificazione tecnologica e alla innovazione energetica, tramite i processi di diagnosi energetica, i sistemi di recupero del calore o il rinnovo o la conversione dei mezzi pubblici.
Per quanto riguarda invece l'incremento di energia termica da fonti rinnovabili, quindi pompe di calore, biomassa, nei settori agricoli e industriali e civili in particolare, andremo a concentrarci sulle biomasse soprattutto per quanto riguarda le biomasse locali per sostenere le filiere corte, favorendo il recupero e la valorizzazione di materiale di scarto d'origine agricola, fluviale, da spiaggia, di scarto di processi produttivi del settore della lavorazione del legno o delle aziende agricole, secondo i principi dell'economia circolare, o di bio metano dei rifiuti organici dalla depurazione delle acque o attraverso il sistema delle pompe di calore soprattutto nei settori civili ed in parte nei settori industriali.
In merito all'incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in particolar modo fotovoltaico, biomasse, eolico e idroelettrico, ci si concentrerà sul fotovoltaico ed avrà un ruolo di primo piano soprattutto negli edifici (per la sostituzione delle coperture di amianto), nei settori industriale, terziario o civile, oppure nei parcheggi pubblici, lungo le strade (barriere fonoassorbenti) o nelle pensiline legate agli autobus.
Importante sarà anche la bioenergia, legata però ad impianti a servizio dell'attività agricola o forestale, o la fonte idrica in minima parte legata a piccoli impianti. Per quanto riguarda la fonte eolica verranno incentivati impianti di piccole dimensioni. L'eolico viene incentivato non con i fondi legati ai bandi regionali, ma soprattutto con i fondi del Ministero.
Le fonti che richiedono un maggior sostegno a livello regionale sono il fotovoltaico e le biomasse, in quanto favoriscono impianti che mettono l'energia prodotta a servizio diretto, favorendo quindi l'autoconsumo.
Il ruolo della Regione sarà rivolto principalmente alla formulazione di una normativa specifica e di riforme fiscali in chiave energetica, alla realizzazione di una campagna informativa e di comunicazione oltre che al corretto uso dei fondi europei e statali. Importanti saranno inoltre, per il passaggio dallo scenario Bau a See, il mantenimento delle detrazioni fiscali, quelle statali, e gli interventi di riqualificazione energetica.
Il Piano individua inoltre come strategie anche le infrastrutture di trasporto e di distribuzione dell'energia elettrica al fine di migliorare la rete e ridurre la dispersione di energia.
Un'altra cosa importante che prevede il Piano è l'organismo permanente di coordinamento tecnico politico. Questa è una novità rispetto al Piano precedente. Questo organismo è costituito dai rappresentanti sia tecnici che politici delle varie strutture per perseguire gli obiettivi del Piano che verrà monitorato annualmente in maniera tale da verificare se le azioni, che come Regione stiamo portando avanti, sono quelle giuste per poter ottenere i risultati che ci aspettiamo.
Importante sarà anche una verifica tramite un programma annuale che verrà adottato annualmente sentita la Commissione competente.
Devo dire che questo è un Piano che dal punto di vista, ad esempio, della legge di stabilità, ha previsto una serie di bonus fiscali che secondo me sono importanti per il raggiungimento di questo obiettivo. Ne ricordo alcuni: il bonus per la ristrutturazione edilizia, il bonus per gli elettrodomestici, il bonus per la riqualificazione energetica, ad esempio quest'ultimo è stato prorogato fino al 2021 e prevede di recuperare dal 65 al 75% delle spese effettuate per la riqualificazione energetica.
Come Commissione abbiamo anche inserito delle osservazioni e degli emendamenti che si sono concentrati sull'incentivazione delle nuove tecnologie, in particolare legate all'eolico oppure all'introduzione del fotovoltaico di terza generazione. Abbiamo fatto un emendamento che prevede che la nuova legge sul governo del territorio dovrà contemplare e prevedere tutte le azioni che sono previste all'interno del Piano energetico. Inoltre, per quanto riguarda il trasporto pubblico - si parlava solamente che andavamo a sostenere il rinnovo - abbiamo chiesto di sostenere la riconversione del tipo di combustibile utilizzato per il trasporto pubblico ed abbiamo dato anche una indicazione che riguarda la ricostruzione legata al terremoto e ci auguriamo che questa fase, la fase di ricostruzione, contempli anche il miglioramento degli edifici che verranno realizzati.
Altra cosa importante da dire è che questo è un Piano, dal punto di vista economico, che ha ingenti risorse disponibili, parliamo di 77.000.000 di euro, di cui 57 da fondi Por-Fesr, dedicati in parte alle piccole e medie imprese per rinnovare i processi produttivi, per l'efficienza energetica delle strutture sanitarie, per l'efficientamento energetico delle strutture pubbliche, ma soprattutto per la pubblica illuminazione.
Altri fondi saranno dedicati al rinnovo del servizio del trasporto pubblico locale, oppure per incrementare la mobilità collettiva o creare delle zone di deposito per le merci, soprattutto in corrispondenza dei centri abitati.
Questo indicativamente per quanto riguarda il Por-Fesr, invece le risorse del Pesr incentiveranno le attività agricole, in parte la produzione di energia da fonti rinnovabili, in parte la riduzione dei consumi energetici.
Concludo, scusandomi se l'ho fatta troppo lunga, ma questo è un Piano sostenibile dal punto di vista ambientale, la Regione Marche, secondo me, deve essere orgogliosa di essere riuscita ad approvare un Piano di questo tipo che sicuramente va nella direzione della sostenibilità e della qualità ambientale del proprio territorio.
Non so Presidente se posso anche illustrare un emendamento che ho presentato a firma mia e che ho condiviso sia con il Servizio che con l'Assessore all'agricoltura Casini, l'emendamento è il 46 bis, e riguarda il paragrafo 7.1.5.11 dove si parla di filiera delle biomasse e dopo la parola “pelletts” vengono inserite le parole “e agripellets conformi alle classi di qualità previste da specifica normativa Uni vigente ed ai criteri di tracciabilità che ne garantiscono l'origine e la provenienza. La conformità alle classi di qualità viene garantita attraverso controlli periodici di prodotto eseguiti da laboratori di enti pubblici specializzati. Sulla base della classe di qualità del pellets si stabilisce l'impianto termico e le condizioni più adatte al suo utilizzo”.
Questo emendamento si è reso necessario perché il Piano prevede i pellets e non gli agripellets. I pellets sono legati al resto di tipo forestale, mentre nell'agripellet oltre ad esserci la materia che proviene direttamente dai residui dei tagli delle foreste, sono anche legati alle potature dell'ulivo e soprattutto dei vigneti della nostra regione. Un emendamento che va nella direzione di non utilizzare solamente il legno proveniente dalla manutenzione dei boschi, ma anche quello derivante dalle potature. L'obiettivo dell'emendamento è quello di andare ad aumentare i controlli sulla qualità del tipo di prodotto che viene utilizzato.
Per quanto riguarda invece gli emendamenti presentati dal Consigliere Bisonni sarà lui a descriverli, poi magari io interverrò. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Peccato che questo Piano non si possa votare a singolo capitolo, ma si debba votare tutto insieme e questo per noi comporta delle problematiche.
Ho lavorato molto su questo Piano, sin dall'inizio, ma purtroppo ho visto un andamento che non mi piaceva e tranne alcune osservazioni congrue ho visto che non c'era possibilità di poterlo migliorare.
Introduco il mio discorso dicendo che in questo Piano era importante il concetto di sostenibilità nei processi di governance territoriale, che spesso si intreccia ed interagisce con quello di ambiente e con quello di territorio. Come era importante capire il rapporto che esiste tra energia e ambiente, che è molto delicato. Purtroppo questo concetto viene spesso by-passato perché tutte le tecniche di sfruttamento energetico, anche le più corrette, determinano un forte impatto sull'ambiente non più recuperabile.
Occorreva valutare preventivamente gli effetti e le ricadute ambientali delle scelte energetiche, onde evitare il ripetersi di errori gravi fatti nel recente passato, come quelli che hanno portato alla proliferazione nella nostra regione di impianti fotovoltaici nei campi, oggi vietati, ormai il danno è stato fatto e parlo soprattutto degli impianti a biomasse.
Dopo aver capito, dopo aver visto l'indirizzo reale che è stato dato al Pear, anche perché collegato a forti e recenti indirizzi nazionali, vedi i 12 inceneritori, ho smesso di dare contributi ed oggi non ho presentato nessun emendamento.
Il perché di questo è chiaro, il decreto legislativo 154 del 28 luglio 2016, chiamato “collegato agricoltura” - finalmente le lobby sono riuscite a farlo approvare, adesso vi dico di che cosa stiamo parlando, da questo si capirà tutto l'iter, tutto il percorso che è stato scelto non solo a livello nazionale ma anche a livello regionale per realizzare il Pear - ha modificato un articolo del codice dell'ambiente, il 152/2006, l'articolo 41, che modifica l'articolo 185, comma 1, lettera f) “utilizzo a fini energetici di sfalci e potature” ed è stato sostituito nel modo seguente: “Le materie fecali se non contemplate dal comma 2 …, del presente articolo, la paglia, gli sfalci, le potature provenienti dalle attività di cui all'articolo 184, comma 2, lettera e) e comma 3, lettera a) nonché in altro materiale, eccetera”. In pratica il PD nazionale ha tolto gli sfalci e le potature dall'ambito dei rifiuti urbani, previsti dall'articolo 184 ter, dopo essersi adeguato agli obiettivi di raccolta differenziata, li ha tolti per farli bruciare, insomma un PD bivalvo per dirla alla san benedettese o bipolare, che da una parte accoglie la raccolta differenziata e adesso vi spiego questo cosa comporta,
Nella produzione di differenziata, che è di quasi 5 milioni di tonnellate, vi sono 1,5 milioni di tonnellate di sfalci e potature, più del 30% del totale, ora tutto questo sarà destinato ad essere bruciato, ecco perché questa voglia di biomasse! Addirittura pirogassificatori, qualche cosa c'era! Un pirogassificatore da un megawatt richiede 6000 tonnellate di legna all'anno per 365 giorni, dove la prendiamo tutta questa legna? Ecco da dove arriva! Ecco dove va il PD nazionale, ecco dove vuole andare il nuovo Pear delle Marche, altro che piccoli impianti.
La comica di questa mattina è che il Crel ha vincolato il parere favorevole al Pear all'aumento di autorizzazioni per gli impianti a biomassa, mentre il Cal, che è una associazione di enti locali, non ha partecipato, non ha presentato osservazioni, perché? Perché ha fatto ricorso. L'Associazione dei Comuni, l'Anci, ha fatto ricorso a questo decreto fatto dal PD, voi sapete che i Comuni a livello nazionale sono tutti del PD, quindi il PD fa ricorso ad un decreto legge del PD.
Che cosa comporterà questa situazione? Il primo problema sarà quello ambientale in quanto il nostro territorio è già fortemente caricato come inquinamento della matrice aria e voglio ricordare, a proposito dei bivalvi, che la Regione Marche ha vietato addirittura l'uso di biomasse per le pizzerie e il riscaldamento delle abitazione, con delibera di Giunta n. 1064 del 30 novembre 2015, recependo la direttiva dell'Unione europea 2008/50CE, contenente misure contingenti per la riduzione della concentrazione degli inquinanti nell'aria ambiente del territorio dei Comuni nella zona costiera e valliva.
Questo è il primo punto, perché bivalvi? Perché da una parte si fa una cosa e dall'altra si fa completamente la cosa opposta. Voi siete dei fenomeni, siete proprio bravi a governare, noi ci arriveremo fra 40 anni a fare quello che fate voi. Noi non ci saremo più, è vero, ma questo sarà un problema per il Paese.
Il secondo è che questa modifica comporterà la riconta per i Comuni della quota differenziata e pure il tasso di effettivo riciclo. Questo sarà un problema enorme per il Piano dei rifiuti perché dovrà essere riconteggiata tutta la differenziata e chi non ha pagato le infrazioni...? Voglio vedere come sarà nei prossimi anni.
Togliendo il 30% alle cifre attuali nessun Comune raggiungerà la soglia richiesta per evitare l'infrazione europea, insomma le quote di differenziata probabilmente crolleranno.
A questo naturalmente si aggiunge il fatto che i cittadini pagheranno di più per smaltire i propri sfalci e potature perché saranno richiesti per essere bruciati, questo è il concetto.
Noi contrasteremo questo Piano con tutte le nostre forze, questa era la premessa politica, adesso andiamo al Piano.
Entrando nel merito sul Pear dobbiamo premettere che questo strumento di pianificazione energetica fa parte di un più ampio discorso che ha come fine ultimo quello di dare una risposta in tempi brevi, brevissimi, agli evidenti mutamenti climatici a cui stiamo assistendo, chiaramente derivanti dall'aumento dei gas serra nell'atmosfera e degli ...
Capite bene come questo si pone all'interno della catena che dovrebbe attuare gli indirizzi dati, sia dalla politica del PD sia da un Piano energetico nazionale fatto letteralmente con i piedi e approvato in fretta e furia dal Signor Passera, addirittura senza legge delega sui fossili, li ha introdotti abusivamente, nessuno se ne è accorto. Tra l'altro dovrà tradursi in Piani regionali operativi che a loro volta poi si tradurranno a cascata in Piani energetici comunali.
Tutto il meccanismo appare come un bellissimo libro di sogni virtuali, con l'impressione che le eventuali indicazioni del Pear potranno diventare attuative in un orizzonte temporale piuttosto lontano, che per giunta vede nei soli incentivi dello Stato lo strumento attuativo degli scopi che noi ci fissiamo.
Dobbiamo avere il coraggio di dire che a oggi c'è stato un forte incremento della produzione energetica da rinnovabili grazie soprattutto agli incentivi economici dello Stato, nel 2007 gli impianti nelle Marche erano quasi 300, nel 2014 23.000, ed una forte decennale crisi economica ancora non vede la luce.
Cosa ha fatto la Regione fino ad ora? Poco o nulla nella pratica, ma qua qualcosa in effetti ha fatto: gli impianti a biomasse, c'erano e resteranno quelli, noi abbiamo combattuto quelli precedenti e combatteremo quelli di adesso.
Nel 2007 erano 9 e producevano 50 gigawatt, nel 2014 sono diventati 66 e producono 186 gigawatt di energia elettrica, più che triplicata, quindi il nuovo Pear, secondo le indicazioni nazionali, va di nuovo in quella direzione, basterebbe fare 5.000 impianti e il deficit energetico sarebbe azzerato.
La proposta di Piano energetico ambientale regionale nell'ambito del raggiungimento degli obiettivi del Burden sharing, con la riduzione della nostra dipendenza dai combustibili fossili, si pone l'obiettivo di portare la quota regionale di energia rinnovabile sul totale dei consumi finali lordi al 2020 al 18,4%, era 17,7% ante Vas.
Nello scenario tendenziale Bauer 25,8 nello scenario di efficienza energetica a fronte del 15,4 richiesto nel 2020.
Non è tutto nero, perché se in questo Piano non ci fossero state le biomasse sarebbe stato un grande Piano, se non fosse stato che il PD si vuole bruciare sarebbe stato un Piano accettabile, ma purtroppo le lobby, l'abbiamo visto stamattina, sono pressanti e voi che giustamente governate avete anche questo onere.
Per raggiungere questo obiettivo condividiamo alcune possibili soluzioni inserite per la riduzione dei consumi nel settore dei trasporti attraverso azioni volte a favorire la mobilità pubblica e la mobilità elettrica, quindi politiche rivolte all'efficientamento, terziario e domestico, attraverso la riqualificazione energetica degli edifici, sia pubblici che privati, solare termico da pompe di calore, idrotermia, soprattutto per le località costiere, naturalmente il potenziamento della produzione di energia da fonti rinnovabili, non da fuoco, ma da sole, aria e vento.
I punti non condivisibili sono …, sarebbe stato fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi prefissati andare più nel dettaglio sulla parte riguardante alcune tematiche specifiche, andando a ridurre al minimo le genericità soprattutto per i seguenti temi: priorità obiettivo e orizzonti temporali, risparmio energetico, efficienza dell'industria del terziario, riduzione rifiuti e recupero riciclaggio, politica agricola, consolidamento delle aree a rischio, fermando il consumo del suolo, trasporto passeggeri e merci, produzione di energia da fonte rinnovabile di ultima generazione.
Affronto il tema scottante delle biomasse. Certamente c'è una differenza notevole di vedute ed io devo rispettare il pensiero degli altri, non posso dire che il mio sia giusto e quello degli altri sbagliato, io, come Movimento 5 Stelle, credo che sia sbagliato e che non sia questo il percorso da seguire, quello che vede la direttiva europea e il protocollo di Kyoto. Non è bruciando che si risolvono i problemi.
Fino al 2014 i dati confermano la tendenza annuale crescente alla realizzazione degli impianti a biomassa sotto forma speculativa, quasi tutti sotto forma speculativa, impianti stoppati poi solo dalla Corte Costituzionale, per ora. Seppur noi siamo favorevoli agli impianti di piccolissima taglia usati solo per l'autoconsumo, non possiamo non pensare al forte progredire dell'inquinamento della matrice aria che, dagli ultimi dati dell'Oms e dell'Agenzia ambientale europea, procura 600.000 morti premature in Europa, 50.000 solo in Italia, con un costo di 1.500 miliardi di euro per la sanità.
Questi sono dati Oms ed Aea li potete trovare, per questo dopo aver visto la strada che vuole percorrere il PD confermiamo la nostra massima opposizione allo sviluppo degli impianti che utilizzano biomasse per il principio generale che ciò che sviluppa combustione è dannoso all'ambiente, finché non capiremo ... Ricordo un vecchio comunista che diceva: “Prima si lavora poi si respira”, io non so se dopo tanti anni questo concetto nella sinistra è cambiato, prima lavoriamo poi respiriamo, non riesco a capirlo ancora, 20 anni fa era questo che pensava il Partito Comunista. Lo stesso discorso vale per i voraci pirogassificatori, non ho voluto nemmeno fare un emendamento per togliere i pirogassificatori, ma lo sapete cosa sono i pirogassificatori? Io so benissimo cosa sono, sono a tutti gli effetti degli inceneritori, decreto legislativo 133/2005, articolo 2, comma d), quindi sono nella categoria degli inceneritori classe 1 e provocano un consumo indiscriminato, non controllabile, di sfalci e potature. Come dicevo prima, un pirogassificatore da 1 megawatt consuma 6.000 tonnellate di legna all'anno, dove le troviamo queste 6.000 tonnellate? Adesso si capisce anche il progetto, non dico che l'avete fatto voi, non voglio incolpare questo Consiglio, ma si capisce il progetto! Si tolgono le guardie forestali, perché interessa la legna, nessuno deve controllare, per Renzi nessuno deve vedere in Italia, orecchie tappate e bocca tappata.
C'era un progetto sotto e adesso è venuto fuori, gli inceneritori, hanno tolto gli sfalci e le potature dai rifiuti, sarà un caos totale, però l'importante è che vada bene a Renzi, spero che in mezzo a voi ci siano persone per bene e mi auguro sempre che qualcuno faccia il proprio dovere e non porti il microchip sempre collegato.
Ci spero, per uno che aveva il poster di Berlinguer in camera spero sempre che a qualcuno della sinistra ad un certo punto si stacchi il microchip e ragioni con la propria testa.
Un consumo indiscriminato, non controllabile di sfalci e potature, legna da falegnameria, sarebbe a forte rischio il nostro patrimonio boschivo, tutto questo è totalmente in contrasto con gli obiettivi del protocollo di Kyoto e delle più recenti conferenze internazionali.
Signori, voglio dire che abbiamo cambiato tutto e non abbiamo cambiato niente, questo Piano poteva essere certamente migliore di quello del 2005, però non c'è stata la volontà di farlo, anche se è stato fatto di tutto. Ho partecipato a tutte le conferenze, ho partecipato a tutte le Commissioni, non c'è stata la volontà, non so se per la politica della Regione oppure per la politica del Governo nazionale.
Tutto questo mi rammarica perché in poche parole ciò significa che siamo in una oligarchia, decide uno e tutti gli altri devono fare quello che decide lui, noi purtroppo siamo all'opposizione, altre armi non abbiamo, o ci mettiamo in croce, ma più di questo non possiamo fare. Grazie.

Presidenza della Vicepresidente
Marzia Malaigia

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Il Pear precedente dal 2005 al 2015 ha fallito le proprie previsioni a causa di due errori strategici di valutazione e di un evento imprevisto. I due errori strategici sono stati:
1. prevedere il sensibile incremento della produzione di energia elettrica rinnovabile da fonte eolica: tale incremento non si è concretizzato a causa di difficoltà burocratiche, dell'ostilità delle popolazioni residenti nei pressi degli impianti previsti, dell'elevato impatto ambientale paesaggistico (le nostre colline e montagne sono considerate una risorsa turistica rilevante da non deturpare);
2. sottostimare l'incremento di produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici: i rilevanti incentivi di origine statale hanno drogato il mercato degli impianti fotovoltaici, che ha registrato un ingentissimo sviluppo delle installazioni soprattutto a terra, a causa della mancata capacità di programmazione e controllo regionale, consentendo lo scempio delle nostre colline, a fronte però dell'impennata di capacità produttiva.
L'evento imprevisto è stata la forte crisi economica che ha vanificato la previsione della realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica asserviti ai comparti industriali diffusi sui territori. Sul comparto industriale si è registrata quindi una sensibile riduzione, purtroppo spontanea, dei consumi.
Solo per puro caso, questi tre fattori insieme hanno facilitato il raggiungimento degli obiettivi europei da parte della nostra Regione, senza che il vecchio Pear abbia effettivamente contribuito in maniera sostanziale; probabilmente è per questo motivo che il nuovo Pear si presenta particolarmente superficiale e generico e per nulla efficace.
Verrebbe da chiedersi: a che serve fare un Piano energetico se lasciando che le cose vadano avanti da sole già si raggiungono e superano gli obblighi imposti? Poteva essere colta l'occasione per andare oltre il mero recepimento di obblighi e mostrare la capacità di migliorare, che le Marche quando vogliono possono dimostrare. Invece, dalla lettura emerge come il documento non abbia né la forza, né la capacità per determinare l'attuazione di concrete ed efficaci strategie energetiche.
Riporta un'analisi alquanto carente dello stato di fatto, in particolare i dati dei consumi finali non sono aggiornati e mancano completamente i dati relativi alla produzione di energia termica. In assenza di un quadro conoscitivo coerente ed aggiornato, le proiezioni riportate per gli scenari futuri risultano quindi opinabili. Il documento che è stato presentato non si configura neanche come un vero Piano, in quanto mancano molti elementi caratteristici della pianificazione: non ci sono norme tecniche di attuazione, non c'è un piano finanziario, non ci sono strumenti che possano concretizzare gli interventi.
Il capitolo sulla "Strategia energetica regionale e il sistema di azioni" avrebbe dovuto costituire il "braccio armato" del Piano. In realtà si tratta di un collage di buone intenzioni, non tutte condivisibili, e una lista di azioni già in essere o previste da altri strumenti. Manca di fatto uno strumento solido, come appunto norme tecniche di attuazione o un piano finanziario, che renda chiaro come e se gli obiettivi enunciati dal Pear possano essere realmente perseguiti.
Riteniamo, viceversa, che nel medio e lungo termine la produzione e il consumo di energia debbano essere progressivamente spostate in capo alle singole comunità, che saranno quindi responsabilizzate e dovranno autonomamente provvedere ai bisogni energetici dei propri cittadini e delle attività produttive ricadenti sul proprio territorio.
Questo obiettivo, in un Paese come l'Italia povero di fonti fossili, potrà essere raggiunto solo facendo ricorso alle fonti ad energia rinnovabile. Quindi l'obiettivo principale è il superamento dell'attuale modello centralizzato per favorire il passaggio alla generazione distribuita, valutando caso per caso il pieno rispetto del principio dello sviluppo sostenibile, nonché la realizzabilità e la piena compatibilità di tale orientamento con le previste attività di adeguamento della rete di distribuzione.
In generale, l'attenzione del Pear sembra spostata troppo sulle biomasse, soprattutto per il termico, mentre due aspetti vengono largamente sottostimati: la possibilità di produzione di energia (anche elettrica) diffusa, e la tipologia di energia consumata dall'utenza finale.
L'altro aspetto prioritario che non viene considerato è quello di incentivare il consumo di sola energia elettrica da parte dell'utenza domestica. Tale aspetto è presupposto essenziale per un passaggio concreto alle rinnovabili.
Crediamo quindi che vi sia la necessità di far emergere alcune priorità che debbano concretizzarsi in atti legislativi, amministrativi e finanziari che supportino operativamente interventi reali sul territorio regionale, per evitare che questo Piano rimanga un semplice libro dei sogni.
Il Piano quindi dovrebbe fornire concreti strumenti di attuazione quali ad esempio:
1. promuovere campagne informative mirate sulle opportunità degli incentivi statali;
2. accompagnare i Comuni e gli Enti pubblici verso un processo di razionalizzazione, ristrutturazione ed efficientamento degli edifici pubblici;
3. individuare strumenti incentivanti complementari agli incentivi statali;
4. efficientare le procedure di autorizzazione da attuarsi soprattutto mediante:
• la riduzione dei tempi di risposta alla richiesta autorizzativa, attraverso il rispetto delle tempistiche già previste dalla normativa vigente;
• la razionalizzazione delle competenze autorizzatorie poste in capo alle diverse amministrazioni interessate;
• l'informatizzazione di alcuni iter autorizzatori degli impianti.
Purtroppo questo Pear non provoca la svolta strategica necessaria, si consideri ad esempio che nel 2014 la produzione di energia elettrica da fotovoltaico è stata di 107 Ktep, e la proiezione dello “Scenario Efficienza Energetica (SEE)” nella migliore delle ipotesi prevede di aumentare la produzione da fotovoltaico a 125 Ktep, cioè di incrementare la produzione di soli 18 Ktep, che equivalgono a circa 180 ettari di superficie in più da allestire con il fotovoltaico da rapportare sull'intero territorio regionale, che corrisponde più o meno alla superficie della raffineria API. Per tutti i motivi sopra illustrati il Movimento 5 Stelle voterà contro il Piano.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Debbo dire che questo Piano oltre ai contenuti interessanti ha aperto anche una discussione altrettanto stimolante dal punto di vista politico.
In modo molto franco, Consigliere Giorgini, non ho incontrato mai nella sinistra persone che dicevano “prima si lavora poi si respira”, io non le ho incontrate, ho incontrato invece elaborazioni interessanti dal punto di vista politico, culturale, come quella del Governo mondiale che significava un governo democratico del mondo con al centro la pace, ho incontrato l'elaborazione sulla politica di austerità che non era altro che un'elaborazione, un'intuizione ed anche un aspetto scientifico dell'attenzione per i beni comuni e già allora c'era la consapevolezza che quei beni si sarebbero esauriti, non c'era l'inesauribilità dei beni, ma c'era un'attenzione al suolo, all'acqua, all'aria. Non voglio soffermarmi su questi aspetti. Credo che non siamo in un partito-Stato o in uno Stato-partito. Le decisioni sono prese dal Consiglio dei ministri o dal Parlamento, non sono le decisioni del PD nazionale, viviamo in una democrazia in cui ci sono diverse articolazioni, altra cosa sono le indicazioni politiche rispetto ai provvedimenti.
Cito solo due fatti, per non farla lunga, che dimostrano la volontà di questa Giunta e di questa maggioranza, poi mi fa piacere che interverranno il Presidente Biancani, e sarà lui, meglio di me, a dire quali sono state le azioni su questi temi in questi ultimi anni, e l'Assessore Sciapichetti.
In questa Assemblea legislativa noi abbiamo deciso, e se non erro all’unanimità, di ricorrere contro un'eventuale ubicazione e quindi realizzazione di un impianto di incenerimento nella nostra regione. Mi sembra che sia un dato di fatto.
Il Consigliere Giorgini, ha detto “Le lobby sono pressanti”, io non so se sono pressanti, ma anche qui è un dato di fatto, lui per lobby intende il Consiglio regionale dell'economia del lavoro, io ho un'altra concezione del Consiglio regionale dell'economia del lavoro, lo considero un momento di approfondimento delle politiche socioeconomiche nella regione Marche. Nel Consiglio regionale dell'economia del lavoro sono presenti le associazioni dei consumatori, le associazioni degli imprenditori, le associazioni del mondo del lavoro, in questo momento il Presidente del Crel è una sindacalista della più grande organizzazione dei lavoratori italiani, della Cgil, però, al di là di quella che è l'opinione di ognuno di noi sul Crel, la Commissione, il parere del Crel non l’ha recepito, quindi saranno pure pressanti le lobby, ripeto a mio avviso non sono lobby, ma non l'ha recepito.
Quindi ho citato due fatti e allora …, non ho detto che lobby sia un’offesa, ho detto che non la considero una pressione democratica, quella del Crel non la considero nemmeno una pressione democratica, la considero un momento di arricchimento, di confronto, di vivacità culturale, però sta di fatto che noi il parere in Commissione non l'abbiamo recepito. Questo è il dato di fatto e potrei portare altri esempi.
Non voglio ritornare sulla politica energetica della Regione Marche, ho le carte in regola per farlo, perché basta che qualcuno vada sul sito della Giunta regionale delle Marche e può vedere che il 15 settembre 2012 c’era un comunicato fatto contro un Consigliere regionale, contro un Presidente di Commissione e quel comunicato era contro di me, ma non ne parlo oggi, già 4/5 anni fa c'era una posizione chiara da questo punto di vista.
Debbo riconoscere alla Regione Marche che è stata la prima Regione in Italia a regolamentare gli impianti del fotovoltaico a terra, se non fosse stato fatto quell’atto, le colline marchigiane le avremmo compromesse. (…) Ho finito quella parte, con il Consigliere Giorgini mi sono confrontato sull'austerità e sul governo mondiale. Noi l'avevamo fatto nel luglio del 2010 e nel settembre del 2010, ma il decreto legislativo 29 dicembre 2003 numero 387, che è l'attuazione della direttiva 2001/77 relativa alla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità, per essere operativo aveva bisogno di linee guida. Le linee guida sono state fatte nel settembre del 2010, questo per dire, come pure ci sono stati altri atti accanto a quello del fotovoltaico, ce ne sono stati, tra l'altro c'è stata anche una Commissione d'inchiesta, non parlo di altri momenti, con delle conclusioni ben precise.
Vengo a questo Piano. Spesso mi tocca complimentarmi con l'Assessore Sciapichetti perchè, è un dato di fatto, questo Piano si fonda sul metodo dell'ascolto, della partecipazione e della condivisione. Un percorso che è stato seguito e se andiamo a vedere gli esiti delle consultazioni per la valutazione ambientale strategica, vediamo che ci sono state 222 osservazioni di portatori di interesse (associazioni di categoria, sindacati, associazioni, comitati, ordini professionali, singole imprese e persino il Ministero, la Regione Umbria) ed anche di movimenti politici interessanti, come quello del Movimento 5 Stelle, le modifiche sono state apportate - non mi soffermo su quella che è stata la consultazione, altrimenti ... - e sono interessanti.
C'è stato un incremento in termini assoluti dell'obiettivo di riduzione dei consumi finali lordi, è rimasto inalterato l'obiettivo complessivo delle fonti elettriche, ma rispetto allo scenario ante Vas viene potenziato il fotovoltaico in un'ottica che è quella degli impianti fotovoltaici integrati agli edifici, non impianti sulle colline marchigiane, e viene dimezzato l’eolico.
Questo Piano stabilisce un principio: la terra deve produrre cibo, non energia, questo è un principio fondamentale, ed ha tre obiettivi fondamentali: il risparmio e l'efficienza energetica, lo sviluppo delle energie rinnovabili, la generazione distribuita di energia elettrica, perché la generazione distribuita non solo viene realizzata attraverso impianti diffusi nel territorio, con quello che ne consegue, ma riduce notevolmente anche i tempi del trasporto, con tutto quello che significa l'autoproduzione, l'autoconsumo e tutto quello che significa il controllo dei cittadini e degli utenti, quindi l'energia realizzata attraverso fonti pulite.
Parlare di questi i tre obiettivi significa spingere al massimo il risparmio energetico e tra l'altro questo ci fa stare in piena coerenza con il Burden sharing, significa che si fanno azioni in direzione dei trasporti che non possono che essere volte a favorire la mobilità collettiva, la mobilità elettrica, l'integrazione treno-bus, le politiche del ferro, una riqualificazione anche energetica degli edifici e penso anche all'illuminazione pubblica. Risparmi veri e una politica produttiva per quello che riguarda l'agricoltura, per quello che riguarda l'industria, per quello che riguarda il terziario avanzato, tesa ad efficientare e migliorare.
Questo è il Piano, poi, ripeto, potrei continuare su questa strada però penso di poter dire ..., e chiudo davvero, perché non voglio farla lunga anche perché dopo di me interverranno il Presidente della Commissione e l'Assessore, quindi non ha senso che io continui su questo tipo di ragionamento, però un punto e chiudo.
Ci sono, se non erro Assessore, verifiche annuali, in queste verifiche annuali noi possiamo misurare il grado di partecipazione, il grado dei risultati che otteniamo, le eventuali modifiche che possiamo portare avanti.
Su questi principi fondamentali: energie rinnovabili prodotte in modo diffuso e compatibili con l'ambiente, efficientamento, riduzione dei consumi energetici, ci sono anche provvedimenti che, non sono del PD nazionale, ma sono del Governo del Paese, incentivano la riqualificazione energetica, anche per quello che è il risparmio, non soltanto per la ristrutturazione edilizia. Quindi credo che questo Piano sia coerente con una crescita armonica e sostenibile di questa nostra regione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie. La gran parte delle cose che volevo dire, e lo ringrazio per questo, le ha anticipate il Consigliere Giancarli.
Vorrei evidenziare il fatto che non abbiamo accolto il parere e le osservazioni del Crel. Dall’intervento del Consigliere Giorgini ho percepito che questo Piano è completamente succube delle grosse imprese e va nella direzione delle biomasse. Basta vedere le azioni di finanziamento, abbiamo già detto più volte che quelli sono interventi che qualsiasi privato può fare, sulla base della norma nazionale.
Il Piano va a prevedere le azioni principali che noi abbiamo individuato a livello regionale e sono quelle che noi vogliamo sostenere economicamente. I grossi impianti fatti da imprese non agricole noi non li andremo a sostenere economicamente. Il sostegno legato ai fondi Por-Psr sarà solo per le imprese agricole, che devono operare, mi confrontavo adesso con i funzionari del servizio, nel nostro territorio da almeno 10 anni.
Sosterremo anche le Unioni montane, cioè i Comuni montani, nei quali la presenza dei boschi è sicuramente maggiore rispetto alle zone costiere, che vogliono attivare nelle zone montane degli impianti per i loro consumi di energia elettrica o per riuscire ad avere delle risorse aggiuntive, quindi il Piano non è sicuramente schiacciato nei confronti delle biomasse, basta leggere gli interventi previsti dal Por-Psr per l’efficientamente energitico per la piccola e media impresa, per le strutture sanitarie, per gli edifici pubblici, per la pubblica illuminazione, per il rinnovo del parco bus del servizio Tpl, per la creazione di piattaforme logistiche, per incrementare la mobilità collettiva, queste sono le grosse azioni che andremo a finanziare con il Por.
Una parte dei fondi del Psr, che ammontano a 20 milioni, finanzierà fonti di energia rinnovabile ed è destinata ai produttori agricoli, non a S.p.A. appena sorte.
Viene ribadito più volte che noi siamo per l’autoconsumo e l'autopromozione, ovviamente non l'abbiamo limitato, ma abbiamo detto prioritariamente. Prioritariamente vuol dire che le nostre risorse andranno a finanziare quelle linee legate al mondo dell’agricoltura.
Se c’è una questione di cui questo Piano può fregiarsi è il fatto di andare nella direzione della sostenibilità ambientale. E' un Piano che ha una grossa attenzione nei confronti della sostenibilità e quindi della tutela dell’ambiente.
Vorrei ringraziare, prima i nomi non li ho fatti, la dott.ssa Buglioni che è la Segretaria della Commissione, la Dirigente, la dott.ssa Tibaldi, e la dott.ssa Grassi del Servizio che, in una settimana o poco più, ci sono state vicine per riuscire a portare questo atto prima della fine dell’anno, pena la perdita dei fondi.
Ill Piano inizia con una grossa parte introduttiva che parla del coinvolgimento e della partecipazione che c’è stata. 222 osservazioni sono pervenute in gran parte dal Movimento 5 Stelle, dalle associazioni ambientaliste, dalle associazioni di categoria, dai liberi professionisti, un Piano che si è aperto alla comunità ed ha recepito molte osservazioni che sono emerse dal confronto con le realtà locali.
Al di là del fatto che in Consiglio uno possa anche modificare il voto, questo non è un problema, però mi sembra riduttivo appiattire questo Piano come se fosse un atto che favorisce le biomasse, quando invece favorisce un sacco di cose legate all’efficientamento energetico ed alle energie rinnovabili. Per sapere dove sono stati messi i soldi e cosa finanzieranno, basta leggere le pagine 175 e 176, si evince in maniera chiara le azioni che saranno finanziate.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Consigliere Giancarli, sa la stima che ho per lei, per il Presidente, per l’Assessore Sciapichetti, ma quello che c’è da dire dobbiamo dirlo, non stare qui ad abbracciarci.
Non avendo una cultura eccelsa, mi pongo sempre delle domande e voi mi dovete spiegare - e voi me lo dovete spiegare perché di politica, forse, sicuramente, ne capisco nemmeno un terzo di quello che capite voi - se stiamo lottando per evitare a tutti i costi un inceneritore di 190 mila tonnellate (questa è la prima domanda che faccio al Consigliere Giancarli) perché poi autorizziamo 100 piccoli impianti da 1 megawatt, ad esempio sotto un megawatt, che consumano 600.000 tonnellate di legna? Mi dite dove facciamo l’affare?
Questa è una legge che ha fatto il PD nazionale, non l’ho fatta io, gli sfalci e le potature sono 1,5 milioni di tonnellate, è scritto nel decreto, non le dico io queste cose, perché non ho la forza di inventarmele, mi dite come Regione dove guadagniamo?
Probabilmente l’Assessore Sciapichetti sarà ricordato come uno dei migliori Assessori all’ambiente della Regione Marche, non conosco chi c’è stato prima, ho conosciuto quelli della legislatura precedente, però il concetto è questo, noi dobbiamo dire la verità, qui il PD ha fatto un decreto legislativo per togliere gli sfalci e le potature, che sono 1,5 milioni di tonnellate, che fanno la differenziata. Degli 8.000 Comuni esistenti in Italia non so quanti siano gestiti dal PD, ma resta il fatto che l’Anci ha fatto ricorso a questo decreto per abolirlo, quindi PD contro PD, non lo sta dicendo il Movimento 5 Stelle.
Detto questo, al Presidente voglio dire che io ho parlato di biomasse, ho detto all'inizio, l'ho premesso, perché io so quel che dico, peccato che non si possa votare per singolo capitolo. Ho detto questo perché ritengo che non sia questo il Piano del 2005, se no l'avrei detto: “Questo Piano è peggio di quello del 2005”, ho premesso dov'è il problema.
Se questa amministrazione non fosse collegata con Roma, ma gestisse la Regione secondo criteri di logica, di imparzialità e rispetto dell'ambiente, non avrebbe dovuto mettere il limite, ad esempio, incentivante ad 1 megawatt, avrebbe potuto metterlo a 250 kwatt, dicendo: ci rendiamo conto, per alimentare 250 kwatt occorrono per 365 giorni l'anno, 24 ore al giorno, 1.500 tonnellate di legna. Le biomasse le ho viste, non è che parlo …, non ho frequentato l'università, ma queste cose le conosco bene, dove le troviamo 1.500 tonnellate tutti gli anni? Sono disponibili giorno per giorno, tutti i giorni? Questa è la domanda.
Questo Piano avrebbe potuto dare degli indirizzi di biosostenibilità delle biomasse, dicendo effettivamente: “A te servono 100 kwatt? Li puoi avere bruciando quello che hai, ma basta, non vogliamo più speculazioni”. Questo è il concetto! Noi non vogliamo più essere presi in giro, i cittadini non vogliono più che le lobby si arricchiscano inquinando e facendoci respirare robaccia che uccide a norma di legge, 600.000 morti premature - bambini, ictus, eccetera - per quei signori che si intascano i soldi.
L’unica pecca, ce ne sono altre ma sono accettabili, un Piano non può essere perfetto perché di perfetto ce n’è uno solo, però sarebbe stato congruo e ecosostenibile se questa amministrazione avesse dato un indirizzo di ecosostenibilità, come professa sempre l’Assessore. Questo sarebbe stato! Invece non è così perché si è preferito ritornare al fuoco purificatore. Forse il PD ha bisogno del fuoco purificatore? Che ne so? Siete stati all’inferno? Siete stati bruciati? Io non so perché avete questa voglia. Non lo so!
Non ho fatto critiche a nessun’altra cosa del Piano, tanto è vero che credo che questo sia l’unico punto critico - riconducibile al Piano - che è stato fatto dal decreto-legge, spero si possa cambiare e si possa ritornare indietro, ritornare a una cosa che sia congrua e logica per tutti quanti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni che supporterà il suo intervento con delle slide. Il Consigliere ha concordato con il Presidente Mastrovincenzo di avere un tempo un po’ più dilatato in quanto ha presentato numerosi emendamenti che saranno inglobati nella discussione.

Sandro BISONNI. Il Pear si rifà al decreto ministeriale 15 marzo 2012, il cosiddetto "Burden sharing", che nasce in applicazione al decreto legislativo 28/2011 che, a sua volta, recepiva la direttiva europea 28/2009 in attuazione del Piano europeo per l'energia e il clima, meglio noto come Strategia 20.20.20 e di alcuni protocolli internazionali a partire dal cosiddetto Protocollo di Kyoto in poi, volti alla riduzione dei gas serra.
L'obiettivo primario pertanto ha carattere ambientale, teniamocelo a mente come faro nelle nostre considerazioni. L’obiettivo è di carattere ambientale, sapendo che tutte le azioni del Piano dovrebbero tendere a questa finalità. L'obiettivo minimo regionale (OMR) derivante dal Burden Sharing è fissato al 15,4% da raggiungere entro il 2020 e calcolato con la seguente formula che vedete nella slide, dove al numeratore abbiamo l’energia prodotta da fonti rinnovabili e al denominatore la riduzione dei consumi lordi.
Il Pear si pone l'obiettivo scontato di incrementare il numeratore e diminuire il denominatore con due scenari il Bau e il See, il migliore dei quali, il SEE (ossia lo Scenario Efficienza Energetica) conduce ad un rapporto pari al 25,8% al 2020 (oggi siamo sotto al 20%).
Il Pear definisce lo scenario See come molto ambizioso, sinceramente anche se può sembrarlo, in realtà, a mio avviso, sembra modesto; tanto per capirci, se facessimo un parallelo e pensassimo ad un sistema di gestione dei rifiuti che proponesse di arrivare al 2020 al 25% di raccolta differenziata, voi sareste soddisfatti di questo sistema? Ovviamente i settori sono diversi come lo sono i punti di partenza e non possiamo fare tale paragone, ma credo con questo esempio, di aver fatto capire perché non mi ritengo soddisfatto.
Il 23 ottobre 2014 il Consiglio europeo ha fissato gli obiettivi per il 2030 con una riduzione del 43% delle emissioni nei settori Ets (ossia quelli delle industrie energivore) e del 30% in quelli Non-Ets (come trasporto, agricoltura, building).
La Conferenza di Parigi (la cosiddetta Cop 21) il 12 dicembre 2015 ha fissato degli obiettivi che furono subito riconosciuti insufficienti; in base alle ultime dichiarazioni dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale, nel corso del 2015 è stata superata stabilmente la soglia delle 400 parti per milione di C02 in atmosfera e, a fronte dell'andamento degli ultimi anni, sembra che con ampia probabilità si arriverà nel 2030 a raggiungere la soglia drammatica delle 450 parti per milione, considerato il limite massimo capace di contenere l'aumento della temperatura del pianeta a 2 gradi.
Il 23 novembre di quest'anno gli istituti di ricerca, Rutgers University degli Stati Uniti e l'Istituto Meteorologico Danese diffondono la notizia che la temperatura dell'aria nell'Artico a ottobre e novembre è stata più alta della media di ben 20 gradi, quella dell'acqua di 4 gradi. Una notizia devastante che dovrebbe farci riflettere tutti.
Ovviamente c'è anche chi non crede agli scienziati e preferisce credere all'imprenditore Trump che afferma che il riscaldamento climatico è una invenzione ...., ma lasciamo perdere! E' evidente che occorre puntare in alto e per tale motivo, ovviamente, l'unico scenario ammissibile, e sembra già modesto, è il See (Scenario Efficienza Energetica). Vediamo come il Pear intende intervenire nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
In questa tabella (slide 3) si vede che il Pear punta essenzialmente sul solare e sulle biomasse, con un aumento per le biomasse di 10 Ktep mentre non punta affatto sull’eolico e sull’idroelettrico.
La valutazione ambientale strategica chiede di ridurre l’eolico e le biomasse.
Sulle biomasse nulla da obiettare. In merito all'eolico, invece, secondo me è un errore, diamo alcuni dati.
Questi grafici (slide 4) mostrano gli investimenti sulle rinnovabili nel mondo che per l'eolico sono passati da 73 miliardi di $ nel 2005, a 286 miliardi di $ nel 2015.
Nel 2015 gli investimenti nelle rinnovabili sono aumentati del 19% negli Stati Uniti, del 17% in Cina, mentre sono diminuiti del 21% nell'Unione Europea. Ad attirare capitali, soprattutto il solare e l'eolico.
L'eolico dopo il solare è la fonte rinnovabile su cui le nazioni di tutto il mondo stanno investendo di più: 109 miliardi di $ che da soli rappresentano il 38% degli investimenti globali mondiali sulle rinnovabili con un trend in crescita rispetto al 2014 del 4%.
Il mondo si sta orientando senza se e senza ma verso il solare e l'eolico.
Ma perché il mondo investe sull'eolico? Molto semplicemente perché è la tecnologia più efficiente dopo l'idroelettrico.
L'indice per misurare l'efficienza di un impianto è il cosiddetto Eroei (Energy Returned On Energy Invested) che considera anche l'energia per la costruzione, mantenimento e smantellamento dell'impianto in tutta la sua vita utile e che è un indice di efficienza energetica e di rispetto ambientale, come vedete dalla tabella l'eolico ha l’Eroei più alto dopo l'idroelettrico.
Fatta 100 l'energia per costruire, mantenere in vita e smantellare un impianto, l'idroelettrico ci restituisce 250 volte 100, ossia 25.000 volte l’energia, l'eolico 80 volte, ossia 8.000, il geotermico 13, volte ossia 1.300, il solare 9 volte, ossia 900 ed infine le biomasse 5 volte, ossia 500.
E l'Italia? L’Italia è ferma ai blocchi di partenza, in Italia la burocrazia e qualche soggetto per niente informato ostacolano l'eolico in tutti i modi ma nonostante tutto, il 29 novembre 2016 il Gse (Gestore dei Servizi Energetici) pubblica il prospetto riguardante la partecipazione alle aste per le Fer E che evidenzia come per il solo eolico on-shore, cioè a terra, le domande abbiano superato di due volte e mezzo il contingente.
Questo a dimostrazione che non è affatto vero che in Italia manca il vento. In merito alla ventosità esistono mappe dettagliate, l'Italia non ha né meno né più vento di altre nazioni e non è nemmeno vero che occorrono chissà quali velocità per far funzionare gli impianti, occorre invece, questa sì, una costanza della portata del vento che però è presente in molte zone.
Inoltre si consideri che l'eolico, diversamente dal fotovoltaico, e questo è un punto importante, è una tecnologia ad elevata densità energetica, ossia non occorrono grandi superfici per installare grandi potenze, diversamente dal fotovoltaico che ha ricoperto, ed aggiungo io, e devastato intere nostre colline.
Dobbiamo iniziare ad investire sull'eolico anche subordinandolo ad una opportuna valutazione ambientale, ma bisogna cominciare.
A chi parla di impatto visivo vorrei chiedere se i tralicci dell'Enel sono più belli.
Inoltre, altro mito da sfatare, i nuovi impianti sono silenziosi ed hanno impatti contenuti.
Dopo la Vas il Pear incrementa da 119 Ktep a 125 Ktep l'energia prodotta da fotovoltaico, mentre per l'eolico la riduce dai miseri 12 Ktep a 5 Ktep, ricordo, come detto, che l'eolico ha un Eroei pari a 80 volte, mentre il fotovoltaico lo ha pari a 9.
Dire no all'eolico e puntare tutto sul fotovoltaico è quindi un errore perché significa dire no alla fonte energetica più pulita ed efficiente, e quindi più ecologica, dopo l'idroelettrico. Visti gli scenari da guerra, ricordo 20 gradi sopra la temperatura media quest’anno a novembre, che ci si prospettano non puntare sull'eolico e diversamente puntare sul solare, che è l'ultima Fer in termini di efficienza (dico ultima perché personalmente non considero la biomassa come una fonte rinnovabile nonostante l'Europa la consideri, ma sappiamo benissimo che non tutto quello che proviene dall'Europa è ben fatto, vedi ad esempio gli inceneritori), rappresenta indubbiamente un grave errore, dobbiamo decisamente cambiare mentalità.
Analizzando i dati della produzione di energia termica da fonti rinnovabili appare evidente che si punti troppo sulla produzione di energia da combustione.
Difatti l'energia da combustione complessivamente ammonta a 234 ktep pari al 57% del totale, ancora decisamente troppo se, come mi auguro, vogliamo ridurre gli impatti ambientali e percorrere la strada segnata dal Consiglio europeo per la riduzione delle emissioni Ets e Non-Ets. Le azioni mirano ad incrementare l'energia da biomasse e da biometano, che già rappresenta la quota maggioritaria della Fer C, per ulteriori 33 Ktep a cui in realtà può ulteriormente aggiungersi quota parte del calore derivato da Fer; tutte queste azioni sostanzialmente vanno nella direzione opposta a quella auspicata dal Consiglio europeo e dal Cop 21 (ossia la Conferenza di Parigi).
In merito all'energia prodotta da biometano c'è da dire tuttavia che la sua incentivazione può avere un senso unicamente nel settore dei trasporti, in tal caso si produrrebbe comunque un vantaggio ambientale dovuto alla riduzione delle emissioni in atmosfera relativamente alle fonti attualmente utilizzate.
Per tale motivo appare ancor più deludente il fatto che le azioni volte ad incrementare l'uso dell'energia da combustione favoriscano maggiormente le biomasse piuttosto che il biometano. Viceversa si doveva puntare con maggiore audacia alle altre fonti di energia privilegiando tutte le azioni legate alla produzione di energia non combustiva, spingendo ad esempio maggiormente sulla geotermia e il solare anche nelle forme più innovative del solar cooling, ossia la tecnologia in grado di produrre energia frigorifera partendo dalla fonte solare e sulla quota parte del calore derivato. Pertanto alcune azioni volte all'incremento delle Fer C vanno nella direzione diametralmente opposta alla necessità di ridurre le emissioni Ets e le Non-Ets, che resta l'obiettivo finale a cui sempre e comunque ci si dovrebbe attenere.
In realtà più che incidere sulla produzione di energia da fonti rinnovabili si dovrebbe incidere profondamente sulla riduzione dei consumi attraverso l'efficientamento del sistema "Marche", partendo ovviamente dai settori più rilevanti dal punto di vista energetico quale ad esempio il sistema dei trasporti. Eppure, nella programmazione delle azioni di contenimento del Cfl chi ha redatto il Piano sembra proprio essersi dimenticato del settore maggiormente energivoro, appunto quello dei trasporti. Questa tabella che vedete di dà i dati.
Pur non nascondendo le difficoltà di incidere in tale settore, è del tutto evidente che il Piano punta più sulla riduzione dei consumi in settori che pesano considerevolmente di meno nel bilancio energetico regionale, come il terziario (-37%) e l'industriale (-27%), o su azioni di minore complessità quali gli interventi in ambito domestico (-22%) e agricolo (-23%).
Per il settore dei trasporti nonostante esso assorba il 37% del bilancio energetico regionale con 1.083 Ktep su un totale di 2.780 si prevedono azioni di contenimento dei consumi per un modesto -11%.
La mancanza di una strategia complessiva sul tema dei trasporti e sulla mobilità sostenibile in genere rappresenta la vera profonda criticità di tutto il Pear.
Mancano azioni volte ad incentivare da parte degli utenti l'uso del trasporto pubblico, mancano azioni che possano incidere sul settore orientandolo verso una mobilità sostenibile, mancano azioni volte a favorire l'uso del trasporto condiviso, manca in buona sostanza una visione e una politica complessiva per la riduzione dei consumi sul settore dei trasporti.
Inoltre il Piano probabilmente sopravvaluta i benefici ottenibili dall'applicazione dei protocolli di efficientamento energetico degli edifici, quali ad esempio il protocollo Itaca Marche che non sembra affatto incontrare il consenso dei vari operatori di settore; pertanto a meno di correzioni in corso d'opera la stima dei risparmi ottenibili con l'applicazione di tali protocolli potrebbe di fatto rilevarsi sovrastimata.
La timida riduzione dei Cfl nel settore dei trasporti rappresenta la vera criticità del Pear; se si fosse agito maggiormente su tale settore con politiche più lungimiranti si sarebbe potuto aspirare ad un risultato nettamente migliore.
Il raggiungimento degli obiettivi previsti, ossia l'aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili e la riduzione dei consumi, è affidato dal Pear ad una serie di azioni che sono catalogate in base a tre livelli di priorità. Le azioni ovviamente se non sono supportate da risorse finanziarie rappresentano solo dei buoni propositi, nulla di concreto e sapete quale copertura finanziaria hanno ad oggi tali azioni? Qualche collega Consigliere che si è detto favorevole e che in Commissione ha votato favorevolmente a questo Pear mi sa rispondere? Qual è la copertura finanziaria di questo Piano? Ve lo dico io, la copertura finanziaria attuale è zero. Zero! Nemmeno un euro. Le azioni previste nel Pear ad oggi non hanno alcuna copertura finanziaria.
Si dice solamente che i successivi programmi di sviluppo dovranno destinare una quota pari al 20% per le azioni definite prioritarie dal Piano. Tuttavia vale la pena ricordare che due importanti piani finanziari, il Por e il Psr sono già stati definiti ed approvati.
L'urgenza di approvare entro il 31 dicembre 2016 il Pear nasce proprio da questo, difatti senza il Pear rischiamo di perdere i finanziamenti per i due piani citati e voglio aggiungere che qui questa fretta ci è stata riportata e prima il Consigliere Biancani ha ricordato che la Commissione ha valutato il Pear in una settimana, in realtà le settimane sono 2, comunque per un atto così importante 2 settimane sicuramente sono pochissime.
Nei due piani, che sono già stati a provati e che quindi sono stati approvati senza tenere minimamente in considerazione il Pear, che è successivo, sono elencate una serie di azioni di carattere energetico per un totale di 177.424.166,60 euro.
Apro una parentesi, è evidente che approvare prima i piani e successivamente il Pear è un grave errore, infatti il Pear è condicio sine qua non per l'ottenimento dei finanziamenti e non viceversa, ossia andrebbero prima definite le strategie energetiche regionali e poi andrebbero realizzati i piani di sviluppo tenendo in considerazione, nei rispettivi capitoli, i vincoli del Pear; in questo modo invece si approvano i piani di sviluppo senza tenere in considerazione le politiche energetiche e poi per non perdere i finanziamenti si pone il "ricatto" di doverlo approvare in fretta e furia per di più rendendo conforme il Pear ai piani di sviluppo anche se questi prevedono azioni che contrastano le politiche energetiche che si vorrebbero intraprendere, chiusa parentesi. Dicevo di questi 177 milioni però quelli di provenienza dal Psr, ossia 120.400.000 euro non contribuiscono in maniera esclusiva agli obiettivi in quanto destinati anche ad altri aspetti non energetici.
Ma qual è l'azione comunitaria che finanzia questi interventi, cioè il Psr?
L'accordo di partenariato è lo strumento previsto dall'articolo 14 del Regolamento UE n. 1303/2013 per stabilire la strategia, i risultati attesi, le priorità, i metodi di intervento e di impiego dei fondi comunitari per il periodo 2014-2020.
L'accordo individua 11 obiettivi tematici e per ogni obiettivo fornisce l'indicazione dei risultati attesi e delle azioni necessarie a conseguirli.
Per quanto riguarda l'ambito relativo all'energia, l'obiettivo di riferimento è l'obiettivo tematico n. 4 che recita: “Sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori”.
Ancora una volta abbiamo quindi la conferma che l'obiettivo per il quale sono concessi i finanziamenti è un obiettivo ambientale e non prettamente energetico.
L'Europa vorrebbe finanziare interventi per ridurre le emissioni di carbonio. Appare evidente che per raggiungere tale obiettivo la produzione di energia da combustione è la strada più sbagliata e la peggiore percorribile. Eppure la quasi totalità dei fondi Psr, lo vediamo in questa slide, non sono destinati alla riduzione dei consumi bensì alla produzione di energia da fonti rinnovabili prevalentemente per la produzione di energia da biomassa o da biogas.
Questa la ripartizione delle risorse.
Come vedete il 66% delle risorse sono dedicate (in via non esclusiva) alla produzione di energia da processi combustivi quali le biomasse o il biogas.
Il quadro dal mio punto di vista è ancor più inaccettabile se si considera che per la produzione di energia da biogas o da biomasse non è più prevista la filiera corta, iniziamo a sfatare cose che ci sono state dette, nel Psr non c’è la filiera corta, essendo stato abrogato l'obbligo di reperire le risorse ad una distanza superiore ai 30 chilometri, l'autoconsumo non è affatto obbligatorio, anzi la vendita rappresenta la maggioranza delle azioni possibili, i materiali da bruciare possono anche non essere residuali, ossia di scarto dei processi produttivi per una percentuale fino al 50%, e il Pear addirittura prevede la possibilità di fare culture dedicate, cosa vietata dall'Europa. Ricordo infine ai colleghi che la potenza ammessa a finanziamento per queste centrali a biogas o a biomasse è pari a 600 kwatt termici.
Per tutto quanto sopra esposto il Pear andrebbe respinto al mittente, tra parentesi il Piano presenta anche alcuni errori materiali quale ad esempio quello a pag. 47 del bilancio energetico, tanto per citarne uno, dove a parole si indicano dei dati e nel grafico ce ne sono riportati altri, dicevo quindi che il Piano andrebbe respinto.
Ho presentato, come sapete, 48 emendamenti.
Il Piano ci è stato consegnato pochi giorni fa e io non ho avuto purtroppo il tempo materiale di presentare tutti gli emendamenti che avrei voluto, in ogni modo ne ho presentati alcuni che tentano di correggere il tiro e che spero siano approvati dall'Assemblea, in funzione della votazione poi esprimerò il mio giudizio sul Piano.
Volevo aggiungere una cosa, mi dispiace di essere polemico però me l’ha proprio tirata, all’amico Giorgini, e sottolineo amico, di cui condivido tutte le parole, una per una, e agli amici del Movimento 5 Stelle, se voi parlate bene, e parlate bene, perché cavolo di ragione in Commissione avete votato a favore! Poi, seconda cosa, visto che siete 4 più avete 6 collaboratori quindi siete 10 persone, se volevate incidere potevate come il sottoscritto, che fra parentesi è da solo, presentare emendamenti, non avete presentati nemmeno uno, io da solo ne ho presentati 48, quindi meno chiacchiere e più fatti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi Zura PUNTARONI. Questo eccesso di bontà … così non mi piace, 48 emendamenti, io ne posso presentare anche 200 perché se scrivo che bisogna aprire il distributore di idrogeno, bisogna vendere le macchine a idrogeno, un po’ di senso pratico ce l’ho, non è che il cervello me l’hanno mangiato i topi. Presentare un emendamento che auspica l'apertura dei distributori all'idrogeno con la diffusione delle macchine a idrogeno …, ma insomma qui dentro se ne sono sentite tante però …, uno quando parla deve essere credibile perché sennò qui io non ci vengo più, diventa impegnativo stare a sentire certe cose.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Voglio dire al Consigliere Zura Puntaroni, che è un esperto venditore di mutande, che quando il Consiglio parlerà di mutande e reggiseni sicuramente lui potrà esprimere giudizi su altri.
E' libero di dire tutto quello che vuole, però non può permettersi di dare giudizi sulle professionalità di altri, che in questo caso, come nella maggior parte dei casi, tra parentesi, non ha.
Per cui quando parleremo di mutande potrà esprimere tutti i giudizi che vuole, su argomenti di cui non ha nessuna professionalità, nessuna competenza, per cortesia, si astenga. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Non ho effetti speciali e neanche le slide che il Consigliere Bisonni ha illustrato, molto più semplicemente e artigianalmente e umilmente vorrei ritornare su alcuni pochi punti,
Il Presidente della Commissione Biancani ha illustrato nel dettaglio le misure e gli obiettivi del Piano.
Qui noi tendiamo molte volte ad essere ripetitivi e io, per quanto mi riguarda, cerco di non esserlo ed evito anche di intervenire quando nulla c’è da aggiungere rispetto a quanto detto.
Voglio però ringraziare sia il Presidente della Commissione Biancani che i componenti tutti, voglio ringraziare i funzionari, la dott.ssa Buglioni della Commissione, l’ing. Tibaldi e la dott.ssa Grassi perché hanno dato un contributo davvero determinante, efficiente, efficace, ad un Piano che non era facile mettere in campo, che non era facile costruire.
Ho sentito qui, ma lo dico così, lo dico serenamente con il sorriso sulle labbra, alcune affermazioni ed osservazioni fatte dall’opposizione che non so come commentare. Quando si dice, come ha detto il Consigliere Bisonni, che noi dobbiamo approvarlo entro il 31 dicembre sotto il ricatto e che è stato fatto in fretta e furia, vorrei ricordare a me stesso ed agli altri che questo Piano energetico ha avuto la sua origine, la sua genesi, un mese dopo che il sottoscritto ha preso l’incarico dell’Assessorato all’ambiente, quindi parliamo del mese di luglio 2015 e se oggi si può affermare che questo è un Piano fatto in fretta e furia, dico che non c’è più neanche il buon senso tra di noi. Abbiamo fatto un percorso, di tutto possiamo essere criticati, come Giunta regionale ed anche come PD, ma non possiamo essere accusati di non aver ascoltato, di non aver chiesto la partecipazione, di non aver chiesto anche la condivisione laddove è stato possibile.
C’è stata una concertazione a monte, abbiamo chiamato tutti i portatori di interesse rispetto al Piano energetico nel luglio del 2015 e abbiamo detto loro che ci accingevamo a fare un percorso ed il percorso deve concludersi entro e non oltre il 31 dicembre 2016 per gli ovvi motivi che ha ricordato il Consigliere Biancani. Non è un ricatto, se noi dobbiamo utilizzare i fondi europei, e parliamo di 60 milioni e passa, credo che sia buon senso dire che entro il 31 dicembre 2016, dal luglio 2015, dobbiamo completare un percorso.
Mi pare che ci sia stato tutto il tempo e mi pare che ci sia stata una partecipazione, forse per la prima volta, davvero incredibile da parte delle associazioni di categoria, da parte degli ambientalisti, da parte delle forze politiche. I movimenti, tutti coloro che volevano partecipare alla stesura del Piano sono stati coinvolti e ad ognuno è stata data la responsabilità di cominciare a fare delle proposte perché poi, questo a luglio 2015, la Regione e gli uffici avrebbero fatto sintesi ed avrebbero cercato di costruire il Piano anche sulle indicazioni. Ci sono state tante associazioni che le hanno fatte.
Quanto all’intervento del Consigliere Giorgini - punto 2 - debbo dire che lo condivido, non posso chiedergli di essere d’accordo, fa opposizione e capisco il suo ruolo, ma non ho capito niente per la verità, per un limite mio, il primo intervento del Consigliere Giorgini è stato diverso dal secondo ed era infatti riconducibile a quello che in Commissione era accaduto e che i membri mi avevano detto.
Mi pare che da parte del Movimento 5 Stelle in Commissione ci sia stata condivisione, sia pure con le distinzioni e le critiche che sono state fatte, ma quando il Consigliere Giorgini dice che noi siamo vittime delle lobby, io devo confessare all’Aula che queste lobby le cerco pure per curiosità, ma non le incrocio, non le vedo, non le ho viste, non mi hanno contattato, non ho sentito niente delle lobby, le lobby di cui parla il Consigliere Giorgini io non le ho viste e confesso candidamente di non averle incontrate, poi la Commissione competente è talmente succube delle lobby che non ha nemmeno recepito le osservazioni del Crel.
Dico che nella vita tutto è possibile, c’è stata pure la teoria delle scie chimiche, tutto è possibile, però penso che questa storia delle lobby bisognerà pure sfatarla perché queste lobby non ci sono.
Nella stesura di questo Piano non ci sono state, nel modo più assoluto, indicazioni, se poi per lobby intende le associazioni di categoria, la Confindustria, la Confartigianato, la Cna, le associazioni ambientaliste, queste si, anzi le ho chiamate io per il confronto, quindi mi pare che questa cosa non sia accoglibile e sia da respingere al mittente perché nessuna lobby è stata pressante ed è intervenuta nella stesura di questo Piano.
Un Piano che molto semplicemente cerca di metterci in regola facendo delle scelte ovviamente condivisibili per la maggioranza, per la minoranza no, e che mette la Regione Marche nella condizione di centrare gli obiettivi che il Burden sharing ha dato, anzi di fare meglio perché noi pensiamo di arrivare ad una quota di energia rinnovabile del 25.8 entro il 2020 e di ridurre i consumi di energia del 20%, meglio cerchiamo leggermente e possibilmente fare un passettino in più per essere ambiziosi. Vogliamo esserlo, pensiamo di esserlo, anche perché non è vero che il Piano che abbiamo ormai alle spalle non ha centrato i suoi obiettivi, bisogna che diciamo anche le cose come stanno, sappiamo che noi abbiamo centrato gli obiettivi che il Burden sharing ci dava molto prima di quanto il Piano prevedeva, l'abbiamo fatto prima, gli obiettivi li abbiamo già raggiunti, quello che l’Europa ci chiedeva, vogliamo fare qualcosina di più.
Vedo che c'è stata la critica soprattutto al discorso delle biomasse, ma se noi leggessimo attentamente quello che c'è scritto nel Piano e non fossimo presi ideologicamente da una visione “contro” il discorso delle biomasse, ci renderemo conto che forse stiamo dicendo la stessa cosa perché il Piano mira a favorire il recupero e la valorizzazione di materie di scarto residuali di origine agricola, di manutenzione fluviale, di legna spiaggiata, di scarti residui dei processi produttivi, non si può poi andare in giro e riempirsi la bocca e parlare di economia circolare nei convegni, questa è l’economia circolare che noi cerchiamo di mettere in atto. Faccio un esempio concreto di economia circolare, poi ognuno può interpretarla e pensarla come crede, ma di questo si tratta.
Credo che tutte queste critiche che voi avete portato, rispetto al discorso che noi abbiamo incentivato, non sono scritte da nessuna parte, quindi mi pare che tutti i processi vanno al servizio dell’attività agricola.
Non c’è un processo speculativo, come poteva esserci in passato per gli impianti che noi conosciamo e che abbiamo combattuto e che questo Assessorato sta tenacemente combattendo come tutta la problematica che in merito al biogas abbiamo alle spalle, E’ altra cosa, questo bisogna che sia chiaro, che venga ben definito, sennò rischiamo di dare una fotografia di una situazione che non c’è.
Il fotovoltaico, è stato detto, l'istallazione del fotovoltaico viene favorita a livello industriale nel settore terziario, negli edifici, come copertura dei parcheggi pubblici, evitando anche qui, lo ricordava molto bene il Consigliere Giancarli, gli errori del passato, infatti il fotovoltaico viene incentivato solo sulle costruzioni, sui parcheggi con le pensiline fotovoltaiche.
Sulle biomasse, le più criticate, ho detto.
Altro punto su cui è incentrato il Piano è quello dell'efficientamento energetico, anche qui con grande ambizione noi cerchiamo, pensiamo, di fare dei ragionamenti che vanno a privilegiare le classi 3, in caso di ristrutturazione di primo livello, del passaggio di due classi in caso di ristrutturazione di secondo livello, di realizzare edifici a energia quasi zero. Verrà inoltre sostenuta la massima diffusione del modello di edilizia avanzata creato nella Regione Marche con l'approvazione della certificazione energetico-ambientale (Protocollo Itaca) che non mi pare, Consigliere Bisonni, sia così bistrattato e criticato, rendendolo obbligatorio per gli edifici pubblici e favorendo la sua applicazione nel settore privato.
Si interviene per la prima volta sull’illuminazione pubblica, e la Regione entro il 2020 pensa di raggiungere l’efficientamento dell’intero sistema pubblico di illuminazione. Si interviene nei settori dei trasporti, industriale ed agricolo, ovviamente il Consigliere Bisonni avrebbe voluto qualcosa di più incisivo e di diverso, ma questo è quello che ci viene consentito dal Piano, proposto, sollecitato, e oserei dire anche condiviso e accettato, dagli stakeholder più importanti che abbiamo nella regione Marche.
Ecco perché credo che noi siamo a compimento di un lavoro importante, fatto con grande capacità e serietà dagli uffici, siamo a compimento di un atto di programmazione che ritengo uno degli atti più importanti che abbiamo fatto fino adesso come Consiglio regionale e che faremo nel corso di questa legislatura, che può cambiare dal punto di vista energetico ancora di più, per far fare un passo in avanti ad una regione virtuosa che vuole continuare ad essere virtuosa e che viene da tutti definita tale. Per esempio un mese fa sul discorso dell’inceneritore, in un’Aula abbastanza scettica, feci un ragionamento che era quello di contrastare fermamente la realizzazione dell’inceneritore in questa regione usando tutti i mezzi consentiti, c’è stato qualche sorrisetto da parte di qualche rappresentante dell’opposizione, ma sapete che nei tempi stabiliti dalla legge abbiamo fatto anche e perfino il ricorso al Tar su questa iniziativa presa dal Governo nazionale.
Come vede, Consigliere Giorgini, siamo liberissimi come Partito Democratico. L’abbiamo fatto contro un Governo nazionale guidato dal PD, con un Presidente del Consiglio del PD, l’abbiamo fatto a testa alta perché la difesa degli interessi della Regione Marche ci interessa di più di ogni altro aspetto politico. Il Partito Democratico governa, grazie a Dio, per fortuna, gran parte dei livelli finché la maggioranza dei cittadini continuerà a dargli fiducia, è la dura legge della democrazia. Capisco che non può essere dappertutto come a Roma, ma purtroppo o per fortuna i cittadini valutano, entrano nel merito e sanno distinguere, come in questo Piano, penso, sapranno distinguere quello che c’è di concreto, di vero e di giusto, quello che il Piano dice e quello che invece è propaganda che né al sottoscritto, né al Governo regionale interessa.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento n. 1 a firma del Consigliere Bisonni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sandro BISONNI. Partiamo dal primo che raggruppo insieme al n. 48, cioè li illustro tutti e due.
Questo emendamento ed anche il 48 vogliono ripristinare un principio del Pear iniziale, quello dell'autoconsumo.
Inizialmente il Pear era partito bene dicendo incentiviamo a livello regionale solo la produzione di energia per autoconsumo ma, come ho ben spiegato, il Pear soggiace alle richieste del Psr, perché nel Psr è prevista la vendita, è stata inserita la parolina “prioritariamente”, cioè l’autoconsumo va incentivato prioritariamente, quindi voglio riportare all’origine questa cosa, cioè voglio che venga incentivato solo l’autoconsumo e sia l’emendamento n. 1 che il n. 48 vanno in questa direzione.

PRESIDENTE. Emendamento n. 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 2 a firma del Consigliere Bisonni, ha chiesto la parola ne ha facoltà.

Sandro BISONNI. Faccio un unico intervento per gli emendamenti nn. 2, 3, 4, 32, 33, 35, 39 e 42 perché tutti vanno a contrastare la produzione di energia da biomassa, quindi tutti questi emendamenti in vari dettagli vanno nella direzione di contrastare la produzione da energia da biomassa perché, come ho spiegato nella mia relazione, è la strada più sbagliata, è la tecnologia meno efficiente, è quella che va contro l’obiettivo 4 del Psr, che parla di riduzione di CO2, e contro gli obiettivi dell’Europa.

PRESIDENTE. Emendamento n. 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 3 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 4 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento n. 5/1 a firma del Consigliere Bisonni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sandro BISONNI. I sub emendamenti li ho presentati, su richiesta della Commissione, per fare approvare gli emendamenti e accolgono quello che la Commissione ha chiesto.
Solo 4 sub emendamenti, che poi illustrerò per correttezza, sono fatti su mia iniziativa.

PRESIDENTE. Sub emendamento n. 5/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 5, così come emendato, a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Sub emendamento n. 6/1 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 6, così come emendato, a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Sub emendamento n. 7/1 a firma del Consigliere Bisonni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sandro BISONNI. Questo è di mia iniziativa anche se in realtà mi sono confrontato con gli uffici e praticamente sostituisce la parola “Ict (Information Comunication Technologies)” con la parola “Its (Intelligent Transport System)” perché la Regione Marche si sta dotando già di questo sistema Its, però nell’azione manca, quindi è una cosa che va a recepire, tra parentesi, una parte che nella descrizione generale del Piano è già prevista.

PRESIDENTE. Sub emendamento n. 7/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 7 così come emendato, a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 8 a firma del Consigliere Bisonni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sandro BISONNI. Come dicevo nella relazione, il sistema dei trasporti è il vero assente in questo Pear per cui molti emendamenti che ho presentato sono in direzione della riduzione dei consumi nel sistema di trasporto.
Un punto importante per ridurre i consumi è quello, riportato in un altro emendamento simile a questo, di fare una anagrafe delle infrastrutture della rete stradale in modo da classificare ogni strada in funzione della velocità e della percorrenza, del traffico, quindi un indice di efficienza in buona sostanza.
Questo emendamento chiede alla Regione di cooperare con gli enti preposti per l’organizzazione di una rete stradale in modo da aumentare l’efficienza intrinseca di tutto il sistema.

PRESIDENTE. Emendamento n. 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 9 a firma del Consigliere Bisonni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sandro BISONNI. Illustro con questo intervento anche gli emendamenti nn. 10, 11, 12, 36, 37, 41 che nei vari dettagli vorrebbero incentivare l'utilizzo, all'inizio sperimentale, dell'idrogeno.
In un emendamento in particolare si chiede di installare un impianto per la produzione e la distribuzione dell'idrogeno; altri emendamenti prevedono di fare un progetto pilota per l'acquisto di una vettura a uso pubblico, ovviamente alimentata a idrogeno, e poi via via fare una serie di incentivi per l'utilizzo graduale e sperimentale dell'idrogeno.
L'idrogeno non rappresenta una fonte energetica, ma è un vettore energetico pulito, perché noi sappiamo che dalla sua combustione si ottiene vapore acqueo, per cui sicuramente un’azione che va a ridurre gli impatti e le emissioni climalteranti, pertanto chiedo, con questa serie di emendamenti, che la Regione effettui una sperimentazione sul sistema idrogeno costruendo prima un impianto e poi comprando prima uno e poi alcuni veicoli a idrogeno.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Nel bilancio di previsione, che è stato già inviato alla Commissione e che esamineremo domani, e porteremo in Aula, tra le misure prevediamo l’esenzione quinquennale del bollo auto per i nuovi autoveicoli con alimentazione ibrida a benzina-elettrica o con alimentazione a benzina-idrogeno.

PRESIDENTE. Emendamento n. 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 10 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 11 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 12 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento n. 13/1 a firma del Consigliere Bisonni. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Il Consigliere Bisonni ha modificato le stelline che indicano la priorità, però non ha aggiunto “trasporto pubblico”.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. All’inizio in Commissione avevamo detto di aggiungere dopo la parola “trasporto”, la parola “pubblico”, in realtà questo emendamento che dice di promuovere l’uso sostenibile di tutti i mezzi di trasporto è più ampio, nel senso che ci possono essere dei mezzi di trasporto, oltre a quelli pubblici, che inquinano poco, che sono sostenibili, ad esempio ci possono essere anche azioni sostenibili come il car pooling, il car sharing, e via dicendo, per cui questo emendamento è omnicomprensivo ed insieme all'Assessore avevamo detto di …

PRESIDENTE. Sub emendamento n. 13/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 13, così come emendato, a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 14 a firma del Consigliere Bisonni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sandro BISONNI. Sulla riduzione dei consumi nei trasporti è importante un indice tecnico che si utilizza nel sistema dei trasporti, il cosiddetto fattore di carico medio, cioè i camion, tradotto in parole semplici, devono viaggiare quanto più possibile a carico pieno, quindi l'emendamento chiede di implementare delle politiche per favorire un aumento del fattore di carico dei trasporti.

PRESIDENTE. Emendamento n. 14. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 a firma del Consigliere Bisonni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sandro BISONNI. L’emendamento vuole incentivare forme di distribuzione delle merci da parte di imprese, quindi soggetti privati, dotate di un parco veicoli a basso consumo ed a basse emissioni, quindi creare una politica regionale che favorisca incentivi alle imprese, tramite bandi, che hanno un parco veicoli a basso consumo ed a basse emissioni.

PRESIDENTE. Emendamento n. 15. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 16 a firma del Consigliere Bisonni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sandro BISONNI. Intervengo sugli emendamenti nn. 16 e 17. Il 16 chiede di fare una politica per offrire maggiori servizi e maggiore qualità nel trasporto pubblico; il 17 propone di fare una politica per la riduzione delle tariffe del trasporto pubblico.
Voglio dire una cosa, voglio ricordare a tutti i Consiglieri che quest'anno la Regione Marche ha perso 3.200.000 euro di finanziamenti da parte del Ministero, non dica di no Assessore perché ho portato le carte, in quanto non abbiamo rispettato un parametro che è quello del numero dei passeggeri, cioè la Regione Marche ha poche persone che utilizzano il trasporto pubblico e per questo è stata penalizzata con 3.200.000 euro in meno.
Aggiungo che ad agosto dell'anno scorso, sono aumentate le tariffe del 10% entro i 60 chilometri, noi sappiamo che per la legge della domanda e dell'offerta aumentare il prezzo dei biglietti significa abbassare il numero dei passeggeri trasportati, quindi con questi emendamenti chiedo di andare nella direzione che tra l’altro ci permetterebbe di recuperare 3.200.000 euro per i prossimi anni, visto che abbiamo bisogno di soldi.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Informo il Consigliere Bisonni che in sede di Conferenza Stato-Regioni si è tenuto conto dell'evento terremoto, quindi la penalizzazione di cui parla per l'anno in corso, per quest'anno, non ci sarà.

PRESIDENTE. Emendamento n. 16. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 17 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 18 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 19 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento n. 20/1 a firma del Consigliere Bisonni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sandro BISONNI. Il sub emendamento sostituisce la parola “300” con “200”.
L'emendamento vuole favorire la figura del mobility manager, una figura professionale estremamente importante se si vuole incidere seriamente sulle politiche di riduzione dei consumi dei trasporti.
Tutti questi emendamenti tentano di porre rimedio alla mancanza di una politica seria sui trasporti.

PRESIDENTE. Sub emendamento n. 20/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 20 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento n. 21/1 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 21, così come emendato, a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 22 a firma del Consigliere Bisonni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà

Sandro BISONNI. L’emendamento chiede di promuovere l'estensione di arie ciclo-pedonali, le zone a traffico limitato e le corsie riservate e protette per i mezzi pubblici e per le piste ciclabili, sempre nell'ottica di facilitare la mobilità sostenibile e ridurre i consumi da fonti fossili.

PRESIDENTE. Emendamento n. 22. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 23 a firma del Consigliere Bisonni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sandro BISONNI. Anche qui accorperò più emendamenti, alcuni cercano l’integrazione del sistema trasporti, nelle varie forme, quindi parliamo di integrazione delle tariffe, realizzazione di siti di interscambio, tariffe per i parcheggi di interscambio, quindi una mobilità condivisa.
Tutti questi emendamenti puntano all'integrazione delle varie forme di trasporto in maniera tale da facilitare e stimolare l'uso dei mezzi pubblici.

PRESIDENTE. Emendamento n. 23. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 24 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 25 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislazione non approva)

Emendamento n. 26 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 27 a firma del Consigliere Bisonni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sandro BISONNI. Questo emendamento a me veramente sembra di gran buon senso. Tra parentesi voglio dire che, l’ho verificato con gli uffici, in minima parte questo già avviene solo che non è ancora sviluppato bene, che cosa chiede l’emendamento? Chiede di costituire un sistema informativo unico regionale per l'energia, al fine di garantire una gestione organica. I catasti dovranno uniformarsi a metodologie omogenee e coerenti da stabilirsi in sede attuativa. Tale sistema comprenderebbe, in prima battuta, i seguenti sistemi: catasto informatico energetico regionale; catasto informatico regionale degli impianti termici; catasto informatico regionale degli attestati di prestazioni energetiche; catasto informatico regionale delle certificazioni di sostenibilità ambientale; catasto informatico regionale degli elettrodotti; quadro conoscitivo delle emissioni dei gas climalteranti, mobilità sostenibile e finanza energetica.
La Regione ha già alcuni di questi sistemi, il problema è che non si parlano tra di loro, l'istituzione di un unico soggetto aumenterebbe le economie della Regione stessa e l'ambiente ne beneficerebbe.

PRESIDENTE. Emendamento n. 27. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 28 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 29 a firma del Consigliere Bisonni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sandro BISONNI. Con questo emendamento si chiede di prendere un impegno per efficientare in termini energetici e non solo la rete acquedottistica e gli impianti di depurazione. Credo che, per quello che mi riguarda, sia un atto dovuto.

PRESIDENTE. Emendamento n. 29. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 30 a firma del Consigliere Bisonni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sandro BISONNI. Anche con questo si chiede di istituire, tramite una normativa a costo zero, l'obbligo di chiusura delle porte di accesso al pubblico, da parte di esercizi commerciali e di edifici, per evitare dispersioni termiche sia nel periodo invernale che in quello estivo.

PRESIDENTE. Emendamento n. 30. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 31 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 32 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 33 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento n. 34/1 a firma del Consigliere Bisonni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sandro BISONNI. Questo è un sub emendamento che ho concordato in Commissione. Dico solo due parole perché mi sta a cuore, si chiede di aggiungere la parola “prioritariamente” e di eliminare le parole “abbinate al fotovoltaico”, perché la tecnologia geotermica di solito ha un Kop 4 e ci restituisce 4 volte l’energia che noi immettiamo, quindi le pompe elettriche, anche non alimentare da fotovoltaico, sono comunque vantaggiose.
Mettere solo fotovoltaico senza aggiungere “prioritariamente” significa escludere una tecnologia ecologica ed efficiente, in questo modo invece, come abbiamo concordato con la Commissione, si dà più ampio respiro e si incentiva la produzione di energia da fonte geotermica.

PRESIDENTE. Sub emendamento 34/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 34 così come emendato, a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 35 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 36 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 37 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 38 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 39 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 40 a firma del Consigliere Bisonni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sandro BISONNI. Come dicevo nell'intervento, l'altro grande assente, oltre ai trasporti, è l'eolico.
Il Piano prevede di incrementare solo di 5 Ktep. Con questo emendamento si chiede di creare un contesto fiscale che favorisca i potenziali imprenditori che intendano investire sulla produzione di energia eolica, così da attrarre investimenti nel nostro territorio.

PRESIDENTE. Emendamento n. 40. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 41 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 42 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento n. 43/1 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 43 a firma del Consigliere Bisonni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sandro BISONNI. Emendamenti nn. 43 e 44. Come ho fatto vedere nella relazione la tecnologia dell'idroelettrico è la più efficiente in assoluto, ci restituisce 250 volte l'energia che occorre per creare, mantenere e smantellare un impianto idroelettrico. Mi sono anche confrontato con i servizi per verificare che ci fosse margine e se queste azioni avessero concretezza, perché l'idroelettrico nelle Marche è molto sfruttato, hanno concretezza, quindi chiedo di promuovere, qui è stato bocciato il sub emendamento, ma sostanzialmente non cambia niente, il potenziale idroelettrico per la produzione di energia elettrica dei bacini di quota. Ci sono ancora delle possibilità di utilizzo nei bacini di quota.
Nell’emendamento n. 44 chiedo di promuovere il potenziale idroelettrico per la produzione di energia elettrica utilizzando le condotte di acqua potabile e le condotte per l’irrigazione. Sono possibilità che stiamo sprecando.

PRESIDENTE. Emendamento n. 43. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento n. 44/1 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 44 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 45 a firma del Consigliere Bisonni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sandro BISONNI. Con questo emendamento si chiede di realizzare un progetto pilota per lo sfruttamento dell'energia dal movimento del mare per generare energia elettrica, quale ad esempio: sistemi galleggianti ancorati sul fondale; sistemi a colonna d’acqua oscillante; sistemi che sfruttano la differenza di salinità o di temperatura; sistemi per lo sfruttamento delle correnti marine.
Questo aspetto è completamente trascurato nelle azioni dal Pear.

PRESIDENTE. Emendamento n. 45. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 46 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 46 bis a firma della III Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 47 a firma del Consigliere Bisonni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sandro BISONNI. Per questo emendamento, a dire la verità, non ho fatto altro che riprendere un'osservazione del Ministero dell'ambiente, il quale si è accorto che le Marche stanno un po' troppo spingendo sull'energia da combustione e ha detto: “Ma come fate a promuovere queste energie senza avere un quadro delle emissioni e senza conoscere gli effetti cumulati che la combustione produce?”
Chiedo sostanzialmente quello che chiede il Ministero, o meglio il Ministero si preoccupa degli aspetti ambientali e siccome noi ci stiamo occupando degli incentivi regionali, chiedo di subordinare gli incentivi regionali per la produzione di energia da combustione alla valutazione dell'impatto cumulato sulla componente atmosfera.
Voglio rimarcare che attualmente la Regione Marche non è in grado di valutare questa cosa, tuttavia incentiva l'energia da combustione. Una vergogna dal mio punto di vista!

PRESIDENTE. Emendamento n. 47. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 48 a firma del Consigliere Bisonni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Intervengo a nome del gruppo. Credo che questo Piano abbia luci ed ombre, nel senso che gli assi portanti del Pear del 2005 erano due: lo sviluppo dell'energia rinnovabile e l'altro, molto spinto nel vecchio Piano del 2005, la possibilità di realizzare impianti di cogenerazione di distretto, cioè lavorare sulla cogenerazione geoelettrica attraverso la cogenerazione di distretto.
Questo perché? Perché le Marche sono una regione che importa circa il 40% di energia ed il costo, per quanto riguarda le attività industriali, è abbastanza forte. La realizzazione di queste centrali di distretto avrebbero portato ad alleggerire il costo dell’energia a livello locale.
Che cosa è successo in questi anni? Molto bene il primo asse, cioè quello della incentivazione delle energie rinnovabili. In modo particolare il fotovoltaico è andato abbastanza bene, anzi direi molto bene rispetto alle altre Regioni, su questo secondo aspetto invece si è segnato il passo, quindi non abbiamo centrali di cogenerazione di distretto che possano alleggerire il costo dell’energia e questo Piano non riprende in modo forte questo secondo aspetto fissando altri obiettivi.
Ritengo che noi ci dobbiamo astenere, perché va valorizzato tutto l’aspetto del rinnovabile, in modo particolare l’attenzione va posta sull’idroelettrico in quanto questa è una regione che può dare ancora molto per la riattivazione di alcune centrali dismesse, quindi un’apertura di credito nel momento in cui saranno emanati i bandi per utilizzare i fondi Por-Fesr e qualora si andrà anche nel verso della realizzazione di piccole centrali di distretto, che possano essere utilizzate nel modo migliore dalle nostre industrie, sicuramente la votazione sarà positiva, per il momento ci asteniamo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Il mio è solo un chiarimento perché quello che dovevo dire politicamente l’ho detto.
Evidentemente il Consigliere Bisonni quando era in Commissione era disattendono oppure non ascoltava perché quando ho fatto la dichiarazione di voto ho ben spiegato che il mio atteggiamento era dovuto al fatto che su 41 osservazioni presentate, 23 erano state accolte totalmente e 9 parzialmente, quindi il voto in Aula sarebbe stato condizionato dal recepimento o meno di queste osservazioni. Praticamente nel contesto finale quasi tutte queste osservazioni sono sparite, ne sono rimaste 2 o 3, è chiaro che il mio voto sia cambiato, anche se aavevo spiegato che un conto era il voto che avevo dato in Commissione, che non era un voto politico, ma semplicemente un voto di rispetto per chi aveva lavorato, quindi non era un vincolante o politico. E’ comunque vincolato al fatto che c’erano 23 osservazioni accolte e 9 parzialmente accolte, quindi con una possibilità almeno di astenersi, invece sono state tutte completamente cancellate. Noi riteniamo il problema delle biomasse fondamentale per questo Piano, il problema maggiore, quindi il nostro voto sarà contrario. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Come ho detto il Piano ha tre grandi carenze, anche qualcuna in più: 1) non incentiva sufficientemente l'eolico; 2) si dimentica completamente del sistema trasporti e quindi non incide sulla riduzione dei consumi dei trasporti; 3) spinge troppo sull'energia da combustione; 4) attualmente non ha copertura finanziaria; 5) viene approvato dopo l'approvazione dei piani di sviluppo, invece doveva avvenire l'inverso per non piegare il Pear ai piani di sviluppo, ma viceversa.
Al Consigliere Giorgini rispondo che quello distratto forse è lui, perché il Piano in Commissione è arrivato così come modificato da tutti gli emendamenti presentati nelle fasi di consultazione e lei ha votato a favore, le chiacchiere stanno a zero, lei ha votato a favore. Se dopo, grazie al mio intervento, grazie agli emendamenti che sono stati approvati, ha cambiato idea mi fa piacere, ma lei ha votato a favore, le chiacchiere stanno a zero. Io ho presentato 48 emendamenti voi, in 10, zero emendamenti.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Brevemente, per esprimere una considerazione sul voto di astensione in merito a questo Piano perché da questo progetto non si capisce se effettivamente c'è un intervento che va verso la riduzione dell’importazione di energia e se si va verso un aiuto alle imprese che nella regione Marche hanno il costo dell'energia più alto di tutta Italia.
Se i progetti risponderanno a questo indirizzo, a questa linea, credo che noi della Lega ci ravvederemo di questa impostazione, ma a tutt'oggi il Piano non dà queste indicazioni, i progetti non ci sono, pertanto aspettiamo che ci siano dei progetti seri e concreti per dare una valutazione più complessiva. Grazie.

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 28, così come emendata, la pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 18,25.