Resoconto della seduta n.62 del 11/04/2017
SEDUTA N. 62 DELL’11 APRILE 2017

La seduta inizia alle ore 10,50

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 62 dell’11 aprile 2017. Do per letti i processi verbali delle sedute nn. 60 e 61, rispettivamente del 28 marzo e 5 aprile, i quali, ove non vi siano obiezioni, si intendono approvati ai sensi dell’articolo 29 del Regolamento Interno.
Comunico che sono state presentate le seguenti mozioni:
- n. 235 dei Consiglieri Giorgini, Pergolesi, Fabbri, Maggi, “Reintroduzione del 'Piano delle Aree' ex art. 38 comma 1 bis della legge 12/09/2014, n. 133, abrogato con l'articolo 1, comma 240, lettera b) della legge 28 dicembre 2015, n, 208”;
- n. 236 dei Consiglieri Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni, “Servizio di elisoccorso. Opportunità di cambiare rotta: affidamento della gestione al Corpo dei Vigili del Fuoco con conseguente risparmio per il bilancio regionale di almeno 6 milioni di euro”.
Hanno chiesto congedo gli Assessori Bravi e Casini.

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Come da decisione della Conferenza dei capigruppo cambiamo l'ordine dei lavori per dare modo al Presidente Ceriscioli di rispondere alle interrogazioni, quindi inizieremo con l'interrogazione n. 177.

Interrogazione n. 177
ad iniziativa dei Consiglieri Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni
“Mancata erogazione fondi per prestazioni correlate alle patologie croniche ed invalidanti”
(Svolgimento)


PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 177 dei Consiglieri Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. L'interrogazione fa riferimento ad una normativa regionale su un Lea aggiuntivo regionale che era stata approvata limitatamente al 2014, quindi gli effetti e le attività erano concentrate in quell'anno. I fondi aggiuntivi furono di 19.969 euro completamente erogati.
I pazienti affetti dalle malattie reumatiche hanno diritto all'esenzione dalla compartecipazione alla spesa per le prestazioni previste dal decreto ministeriale 329/1999 e il Servizio sanitario regionale assicura agli stessi anche le terapie biologiche innovative, come richiesto nell'interrogazione.
Voglio aggiungere che nella recente modificazione dei Lea, che verranno poi applicati in corso d'anno, sono state previste ulteriori prestazioni a regime di esenzione per soggetti affetti da patologie reumatiche, quindi nel corso dell'anno, con l'implementazione dei nuovi Lea, aumenteranno anche le prestazioni che verranno erogate a favore di questi pazienti.
Ricordo, e vale in generale, che quando vogliamo offrire attività extra Lea queste vanno finanziate con il bilancio ordinario regionale e se, l'ho detto spesso, anche a San Benedetto del Tronto durante il Consiglio comunale dove erano presenti diversi Consiglieri, in passato il bilancio regionale era capiente e quindi numerose erano le iniziative di attività extra Lea, oggi il bilancio regionale è molto limitato e con grande difficoltà si riescono a fare attività extra Lea.
La cosa positiva è che negli anni i Lea sono aumentati, si sono ampliati, continuano a crescere. Anche quest’anno importanti patologie sono entrate all'interno dei Lea, non erano previste, e questo permette con fondi sanitari di coprire prestazioni che nel tempo erano state erogate anche tramite fondi regionali.
L'indicazione importante, della quale è bene che il Consiglio ne sia consapevole, è che quando parliamo di attività extra Lea è necessario trovare una copertura sul bilancio della Regione e capirete tutti, perché poi ognuno segue per il proprio ruolo determinate richieste, quanto sia difficile oggi trovare fondi regionali a copertura di attività ordinarie, quindi già fortemente in difficoltà per quelli che sono i valori ed i numeri di bilancio.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Non mi ritengo soddisfatta in quanto nel 2014 la Giunta si era impegnata ed aveva stanziato 100.000 euro, di questi ne sono stati erogati soltanto 19.000, come lei ha detto, e mi chiedo che fine abbiano fatto tutti gli altri.
Nel 2015 non è stato stanziato niente.
All'interrogazione che ho fatto nel maggio del 2016 viene data risposta solo ora, come per tanti altri casi, ed alcuni malati, alcuni cittadini non vengono senz'altro tutelati, non viene data loro risposta. Grazie.

Interrogazione n. 385
ad iniziativa del Consigliere Busilacchi
“Apertura Centro clinico Ne.M.O. presso gli Ospedali riuniti di Ancona”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 385 del Consigliere Busilacchi.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. L'interrogazione parla di una questione molto importante e molto interessante: l'opportunità di integrare i già forti servizi che riguardano gli aspetti neurologici in termini più generali di Torrette con una attività che per sua natura è di tipo territoriale, ma che ben integra e permetterebbe alla nostra struttura di raggiungere livelli estremamente interessanti proprio nella capacità di tenere insieme i diversi servizi.
Per un carattere più generale, ma necessario per l'introduzione e l'ingresso in Ne.M.O. oltre agli spazi, che l'azienda ospedaliera si è impegnata a determinarli, quelli necessari perché senza spazi è impossibile implementare una attività, servono anche spazi normativi e la legge, che ho seguito personalmente e promosso sulle sperimentazioni in sanità, mancante nella nostra regione benché il tema normativamente sia presente da quasi 20 anni, è condizione necessaria per poter attivare queste forme di collaborazione dirette con una attività così importante.
L'iter formale, preventivo, preliminare della legge è in corso, a fine mese dovremmo avere il testo visionato anche sotto il profilo tecnico, dopodiché la affideremo alla Commissione per i passaggi.
Una norma importante sulle sperimentazioni in sanità e questo può essere l'emblema, il caso simbolo del ruolo di questa normativa che ci permette di promuovere un'iniziativa così utile, importante, di grande qualità per le persone e per i pazienti, qualificante per il sistema sanitario regionale.
Avere questa come prima applicazione, devo dire, è anche uno di quegli elementi che ci ha fatto spingere sulla codificazione di una norma che apre a tante possibilità interessanti in termini di arricchimento per la nostra sanità regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie. Non sono solo soddisfatto, ma sono anche contento - ho avuto occasione di parlarne informalmente con il Presidente - che oggi questa risposta venga ufficialmente perché, come giustamente veniva ricordato, già ci sono degli ottimi servizi per le malattie neuromuscolari, però la ricerca ha dimostrato, ce n’è stata anche una recente della Bocconi, che per le malattie neuromuscolari questi centri integrati, in cui vari specialisti riescono a lavorare insieme, possono dare delle risposte di qualità.
I centri Ne.M.O. esistono a Milano, a Roma, a Messina, a Genova, sarebbe bello se presto potremmo portarne uno anche nelle Marche, collocandoci così nell'eccellenza da questo punto di vista.
I vantaggi dei centri Ne.M.O. sono due e oltre a permettere questo lavoro interdisciplinare, consente di avere degli specialisti sempre disponibili nelle strutture e non a chiamata da altri reparti, quindi è certamente una modalità con la quale i servizi per le persone affette da malattie neuromuscolari possono sicuramente migliorare.
Credo che sia assolutamente utile che oltre alle iniziative di carattere gestionale relative agli spazi, il Presidente si sia fatto carico di questa modifica normativa necessaria in modo di riuscire, con le attività che potremo fare in Consiglio regionale, a dare una risposta sicuramente di qualità.

Interrogazione n. 281
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
“Criteri di distribuzione degli immigrati tra i Comuni marchigiani ospitanti”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 281 del Consigliere Fabbri.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. I criteri sono frutto di una collaborazione con Anci, Prefetture ed altri soggetti che si occupano più direttamente del tema dell'immigrazione. Sapete che la Regione interviene sul tema dell'integrazione socio lavorativa dei migranti, quindi i nostri compiti sono particolari e limitati.
Insieme abbiamo sottoscritto un protocollo che parla anche del tema della distribuzione. Il principio è quello di una ripartizione il più possibile omogenea sul territorio per evitare concentrazioni che possano dare i problemi che abbiamo visto, ad esempio, in altre parti d'Italia dove per effetto del rifiuto di alcune realtà si finisce con il concentrare le persone negli stessi posti.
Il protocollo è stato sottoscritto. Secondo i principi che sono gli stessi espressi in campo nazionale, viene fatta una limitazione per i Comuni sotto i 2.000 abitanti, perché i casi più clamorosi sono in genere questi, Comuni molto piccoli con presenze molto numerose con impatto forte e certamente negativo per tutti, sia per chi viene accolto che per la comunità. Si dà un compito anche ai Comuni più piccoli, ma si fissa un massimo di 6 unità, quindi sotto i 2.000 abitanti 6 unità. Al di sopra una distribuzione omogenea sulla base di numeri regionali, valutando unità di mille, cioè calcolando per migliaia di abitanti, sulla base del carico che deriva dai flussi e dalle necessità di carattere regionale.
Ricordo anche che c'è un analogo accordo fra le Regioni che prevede, in campo nazionale, sulla base dei parametri che sono le normali quote di riparto regionali, che ogni Regione si faccia carico di una quota dell'accoglienza.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Sono parzialmente soddisfatto della risposta.
Avrei un’ulteriore domanda: riusciamo ad approfondire il discorso relativamente a come le Marche verranno impegnate nella ripartizione degli immigrati in seguito anche ai disagi che lo spostamento degli sfollati per il terremoto comporta per la nostra regione?
Seconda cosa, è possibile, con il sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati, lo Sprar, dare evidenza ai Comuni di questi criteri di ripartizione in modo molto trasparente, in maniera che tra Comune e Comune non nascano le inevitabili rimostranze e che un Comune non si senta svantaggiato rispetto al vicino? Particolare attenzione perché il tessuto sociale è molto sensibile a queste tematiche.
Inizia l'estate ed arriveranno di nuovo le ondate degli sbarchi, occorre che su questa cosa, come Regione, andiamo con i piedi di piombo.
Se riusciamo ad avere una risposta anche sulla questione sisma mettiamo un ulteriore tassello, il terremoto purtroppo è marchigiano, è tutto nostro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per una precisazione, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. I numeri sono costantemente monitorati fra le Regioni, lo facciamo con l'Ance regionale, ovvero ogni volta che c'è una collocazione di quote di immigrati vengono registrati determinati parametri e quando c'è l'incontro fra le varie Regioni si verifica il rispetto di queste quote.
Normalmente siamo sempre riusciti a rispettare la nostra quota, che è del 2,5% ed è la stessa degli altri riparti, come a dire che si riparte la cosa nella stessa misura. Non ha un’interferenza particolare con il sistema di accoglienza immigrati perché sono canali assolutamente indipendenti, non sono strutture cointeressate dalle due attività.
Rispetto al tema della collocazione a livello nazionale c'è l'aggiornamento delle quote, a livello locale c'è il monitoraggio rispetto ai Comuni.
Sulla questione della ricollocazione degli sfollati negli alberghi noi ci siamo preoccupati soprattutto che ci fosse capienza più che sufficiente ad evitare…, perché il primo allarme è stato nel mese di gennaio ed è stato detto: “Quando gli alberghi avranno necessità di recuperare spazio per i turisti, ci sarà lo spazio per chi ha bisogno?”. In generale nel tempo è cresciuta la disponibilità delle stesse strutture alberghiere di offrire il massimo della loro capienza per non spostare le persone.
I numeri vengono aggiornati, negli ultimi giorni ci sono state delle disponibilità ulteriori per centinaia di posti per non spostare i cittadini terremotati oggi collocati in strutture alberghiere.
In ogni caso il passaggio viene fatto in maniera accompagnata, interviene il servizio turismo per quantificare le disponibilità e la Protezione Civile per accompagnare tutto il percorso di ricollocazione, non viene lasciato ad una sorta di fai da te o come indicazione fredda e burocratica, ma c'è un vero e proprio accompagnamento verso le nuove strutture.
Sottolineo infine, per me è un dato importante da valutare e da conoscere, il legame molto forte e la soddisfazione fra le persone ospitate e le strutture alberghiere che hanno ospitato, segno che l'accoglienza è stata di qualità sia sotto il profilo delle necessità che sotto il profilo umano, creandosi un legame importante. Quasi sempre abbiamo ascoltato una comprensione nei confronti dell'albergo che chiede di poter ospitare turisti pur nella preoccupazione che comunque resta. Questo è il segno di un rapporto positivo che si è instaurato, non un’accoglienza fredda, ma una accoglienza fatta con quei criteri e quei valori di umanità che accompagnano e devono accompagnare momenti difficili come questo.

Interpellanza n. 13
ad iniziativa del Consigliere Busilacchi
“Abbattimento liste d'attesa - applicazione del malus”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interpellanza n. 13 del Consigliere Busilacchi, che ha la parola per illustrarla.

Gianluca BUSILACCHI. Questo tema si inserisce in una discussione più generale che la Giunta sta portando avanti con le liste d'attesa ed ha fatto molto, come sappiamo, intervenendo da vari punti di vista.
C’è un ultimo punto che si potrebbe utilizzare, che è quello un po' più sanzionatorio, ovviamente è quello un po' più scomodo nel senso che oltre agli aspetti organizzativi e di funzionamento della rete sanitaria, riguarda i cittadini, ovvero cosa succede quando qualcuno non si presenta ad una visita che ha prenotato. Attualmente la Regione Marche ha attivato il sistema di richiamata, per cui viene ricordato alla persona che ha prenotato che quel giorno ha una visita. Cosa succede se nonostante la richiamata la persona non si presenta?
Credo che sia utile inserire un principio di responsabilizzazione, non una multa, ma il pagamento del ticket, perché quella persona se dopo essere stata chiamata non si presenta crea un costo alla sanità, crea un costo agli altri cittadini che magari avrebbero potuto fare la visita quel giorno e magari ce l'hanno mesi dopo. Quindi per accorciare un po' le liste di attesa può essere utile inserire anche questo principio di responsabilizzazione.
Purtroppo non nelle Marche ma in tutta Italia questo fenomeno, detto drop out, è diffuso e comporta l'allungamento delle liste di attesa, l’aumento dei costi, quindi credo che sia utile inserire nell'educazione sanitaria questo tema delicato, chiaramente politicamente difficile, per questo ho fatto un’interpellanza, per cercare di aprire un dibattito su questo argomento.
Ho visto che la Regione Emilia-Romagna molto recentemente ha provato a sperimentare questa cosa, quindi l'interpellanza vuole semplicemente essere un modo per aprire un dibattito anche se so che ci sono degli elementi di difficoltà, apposta non ho fatto una mozione, però credo che sia utile anche dal punto di vista della responsabilità civica.

PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Ha detto molto bene: “da ultimo”, nel senso che l'Emilia-Romagna ha introdotto il tema del malus dopo aver rispettato i parametri sulle liste d'attesa, forse ha anticipato di un anno perché il Presidente è stato eletto un anno prima. E' stato un percorso simile: affrontare il tema delle liste d'attesa, entrare nei valori obiettivo - cosa che è avvenuta nella nostra regione per la prima volta alla fine dell'anno 2016, quindi 90% su 43 prestazioni in prima visita, addirittura abbiamo visto nell'incontro di San Benedetto che i parametri dell'Area vasta 5 erano al 98%, quindi molto buoni - ed una volta sistemati prevedere l'applicazione del malus, ovvero far pagare la prestazione a chi non l'ha ricevuta semplicemente perché l'ha prenotata e non si è presentato.
Fra le misure per l'abbattimento delle liste d'attesa noi oggi applichiamo il meccanismo del recall, per darvi un numeretto il recall ha permesso di recuperare 3.550 spazi, pari ad un valore di 180.000 euro, perché quando c'è una prenotazione e la persona non si presenta, e magari prende un appuntamento per una seconda volta, il valore economico di quello spazio lasciato vuoto è di 60 euro. Un valore importante.
E' chiaro che in un sistema che fa fatica a dare risposte è difficile pretendere dall'altra parte un comportamento ligio, perché può succedere che se la prenotazione di una prestazione va molto in là e se alla persona si apre una finestra prima, non disdice l'altra.
Non solo, noi stiamo predisponendo tutto il percorso di gara per il nuovo cup, che vuole integrare e facilitare il rapporto fra il cittadino e la prenotazione. Il call center è una modalità, ma in realtà ce ne sono tante altre che potremmo implementare dal punto di vista tecnologico, semplificando non solo la prenotazione ma anche la disdetta. Oggi lo si può fare gratuitamente con un numero verde, quindi è molto facile rinunciare alla prenotazione, alcuni meccanismi però non sono affinati, ad esempio altre modalità non ci sono, come la possibilità che quando disdico mi venga riprenotata in tempo utile la stessa prestazione. Cose importanti che spingerebbero con più facilità a spostare una data se uno ha delle difficoltà.
E' logico che la disdetta ha senso se fatta con un certo anticipo che permette di riutilizzare quello slot, quello spazio lasciato libero.
Il malus a mio giudizio va applicato solo quando ci sentiremo a posto in rapporto con il cittadino sull'intero sistema avendolo reso agibile, semplice e a quel punto diventa corretto pretendere dal cittadino altrettanto rispetto ed attenzione dando una risposta.
Rispetto all'interpellanza ed al contenuto è giusto il principio ma, secondo me, va applicato quando sono stati fatti tutti i passi e messi a disposizione del cittadino tutti gli strumenti tanto da poter dire: se non hai disdetto la prenotazione di una prestazione che non hai effettuato è per poco rispetto perché vuol dire buttar via risorse economiche lasciando i medici ad aspettare che qualcuno si presenti.
Il giorno che applicheremo il malus vorrà dire che avremo messo a posto tante cose a vantaggio della gran parte dei cittadini, quindi potrebbe esserci un giorno in cui anziché dare una notizia cattiva ne diamo una buona perché significa che abbiamo portato il sistema ad un alto livello di qualità.

Interpellanza n. 14
ad iniziativa del Consigliere Marconi
“Iniziative che la Giunta regionale intende adottare ai fini della gratuità della somministrazione del vaccino per il meningococco di tipo B”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interpellanza n. 14 del Consigliere Marconi.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Vaccino meningococco di tipo B, con i Lea 2017, l'ho detto prima in occasione della risposta all'interrogazione della Consigliera Malaigia, fra le novità che vengono introdotte c'è anche la gratuità della vaccinazione nel primo anno di vita perché, c'è un motivo scientifico, la casistica del meningococco è rara ma quando accade frequentemente colpisce i bimbi piccolissimi, nel primo anno di vita. Quindi grazie all'introduzione di questo Lea di fatto il vaccino diventa gratuito per i soggetti verso i quali c'è l'indicazione prevalente, quindi i bambini neonati.
Per finanziare la vaccinazione per i bambini più grandi, e qui ritorno sempre a quello che ho detto prima, occorre determinare risorse regionali perché non è prevista nei Lea, cioè non è stata inserita per le ragioni che ho detto prima.
Altre Regioni si stanno orientando, io dico forse più ricche di noi, a cofinanziare la vaccinazione, lasciando una quota a carico della famiglia e l'altra nel parametro regionale ed è quello che stiamo valutando anche noi per capirne l'impatto.
E' chiaro che aggiungere i bambini fra 1 e 2 anni darebbe una copertura superiore. E' evidente che il tema si presenta quest'anno, perché di fatto, continuando l'annualità della gratuità, nel tempo l'avremo risolto, quindi trattandosi anche di una misura straordinaria è più semplice per noi fare la valutazione.
Contiamo in un tempo ragionevole di concludere perché sta dentro il pacchetto dell'implementazione dei nuovi Lea e c'è un tavolo nazionale che segue perché serve anche per fare valutazioni corrette su quali servizi offrire e quali no all'interno dei Lea. Chiuderemo anche questa parte del discorso, però è importante che si sappia che per i neonati, quindi andando a regime, di fatto, questa disponibilità c'è già.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Raccogliamo innanzitutto la buona notizia dentro un movimento, Presidente, che ci vede estremamente preoccupati per un clima in base al quale le vaccinazioni sono un danno invece che un bene.
In questo Paese si può e si deve discutere di tutto, noi insieme ad altri colleghi siamo convinti che le vaccinazioni vadano fatte e in questa logica colgo positivamente questa notizia.
Capisco perfettamente che stiamo facendo la cosa inversa, cioè usiamo in parte il bilancio della sanità per finanziare i servizi sociali, ed è molto difficile invertire la rotta e avere i soldi dall'altra parte.
Di fronte ad un'eventuale quantificazione potremmo anche ragionare di vedere progressivamente, fosse anche un fatto squisitamente simbolico, Presidente, giusto per rendere conto alle famiglie che c'è questa attenzione e che si segnala la necessità di questo tipo di intervento.
Certo determinante a questo riguardo, sulla necessità e sulla bontà di questa vaccinazione, non sarà lei, non sarà neanche il Consiglio superiore di sanità, ma sarà mister google e quello che ci dirà riguardo alla vaccinazione del meningococco di tipo B sarà decisivo anche per le decisioni che dovremmo assumere in sede regionale, chi ha un aggiornamento a questo riguardo ce lo comunichi e lo comunichi al Presidente ed opereremo di conseguenza.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Riprendiamo l'ordine del giorno normale. Dico subito che le mozioni nn. 185, 228 e 179 sono rinviate al prossimo Consiglio perché fra poco il Presidente Ceriscioli dovrà assentarsi, con l'impegno di inserirle tutte e tre nell'ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale che ricordo, visto che c'è questa opportunità, si svolgerà, secondo la decisione dei Presidenti dei gruppi, il 26 aprile fino a tarda sera, giornata interamente dedicata ai lavori del Consiglio. Lo annuncio fin da ora in modo che non ci saranno rinvii di mozioni e interrogazioni e di qualsiasi altro atto perché il 26 faremo giornata piena.
Seduta assembleare non ci sarà il 19 aprile, né il 25 aprile ed il Consiglio del 9 maggio, Giornata dell'Europa con varie iniziative in giro, è stato posticipato a giovedì 11 maggio.
Sarà come sempre inviato il calendario da parte della segreteria del Consiglio regionale.

Proposta di legge n. 120
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Minardi, Malaigia, Rapa, Carloni, Biancani
“Disposizioni per la tutela dell'infanzia e dell'adolescenza e dello sviluppo di progetti a sostegno delle 'Città sostenibili dei bambini e degli adolescenti' della regione Marche”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 120 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Minardi, Malaigia, Rapa, Carloni, Biancani.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Credo che questa proposta di legge sia importante perché ha come scopo e come obiettivo quello di accrescere la sensibilità e la cultura delle attività dei Comuni nel rispetto delle esigenze dei bambini e degli adolescenti.
Nella nostra regione abbiamo un'esperienza piuttosto importante, sono circa una trentina i Comuni che hanno svolto e che stanno svolgendo attività di sensibilizzazione, poi entrerò nel merito del testo della legge, rispetto a questo tema, quindi c'è bisogno non solo di dare un riconoscimento a questi Comuni e a tutti coloro che insieme a questi lavorano (associazioni, istituzioni scolastiche) ma di creare un meccanismo che le tenga insieme e che faccia rete.
La proposta di legge, come ha detto il Presidente è stata firmata dai componenti dell'Ufficio di Presidenza e anche il Consigliere Biancani ha chiesto di firmarla, di fatto ha come obiettivo promuovere azioni finalizzate al miglioramento della qualità della vita dei minori nei contesti urbani, nei centri abitati e nei luoghi di relazione, sostenendo progetti volti a tutelare i diritti dei bambini e degli adolescenti, così come sancito dalla Convenzione internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.
La finalità della legge è quella di perseguire e di favorire la partecipazione dei Comuni ed ha come obiettivo il miglioramento della qualità della vita dei minori nei contesti urbani, nei centri abitati ed anche di potenziare la mobilità sostenibile, la riqualificazione urbanistica, la sostenibilità ambientale.
Tutti dobbiamo avere la consapevolezza che una città attenta alle problematiche dei bambini è sicuramente una città più vivibile, una città più sostenibile e quando i servizi sono adeguati ai bambini sicuramente sono adeguati anche agli adulti. Non è vero il contrario, quindi i servizi per gli adulti e l'organizzazione delle città fatte per gli adulti non sempre sono rispondenti alle esigenze dei bambini e degli adolescenti.
L'altra finalità della legge è quella che i Comuni costituiscano un osservatorio permanente comunale - quelli che vorranno aderire alla rete dei Comuni, di cui poi dirò - sulla qualità della vita dei bambini e degli adolescenti, un organismo di partecipazione con un ruolo consultivo ed anche propositivo che operi e si attivi per la diffusione e la promozione di una cultura dei diritti dei bambini.
La Regione con questa legge mette a disposizione delle risorse limitate. E' previsto per questo anno un finanziamento di 25.000 euro. Per gli anni successivi il finanziamento sarà previsto con le rispettive leggi di bilancio. I Comuni possono beneficiare di contributi sia in modo singolo che associato e devono operare in accordo soprattutto con le istituzioni scolastiche, ma anche con le associazioni che eventualmente possono essere presenti nei territori con l'obiettivo di costruire città a misura di bambini e di ragazzi.
I Comuni potranno realizzare e definire dei progetti, partecipando ad un bando che sarà pubblicato dalla Giunta regionale in accordo con l'Ombudsman della nostra regione, per le città sostenibili amiche dei bambini e degli adolescenti.
La Giunta regionale dovrà, prima di concedere questi contributi, stabilire i criteri attraverso i quali destinare le risorse che verranno erogate alle amministrazioni comunali, anche in questo caso sentito l'Ombudsman regionale che svolge anche un ruolo di supervisore, collabora con la struttura competente della Giunta regionale per acquisire informazioni e può utilizzare tutte informazioni della banca dati per promuovere, in collaborazione con gli enti, le istituzioni, le associazioni, iniziative per la diffusione di una cultura dell'infanzia e dell'adolescenza.
Questo è uno dei punti chiave: la diffusione di una cultura volta all'infanzia e all'adolescenza. E' una cultura che deve prosperare, che non si crea dall'oggi al domani, ma che piano piano deve svilupparsi attraverso le scuole, il mondo associativo ed una serie di iniziative che possono essere singole, come gli eventi, anche attraverso la pianificazione e la programmazione della città.
Questo è il vero obiettivo della legge, quello di cercare di far accrescere la cultura del rispetto dei bambini e degli adolescenti.
Nell'ambito delle iniziative per la celebrazione della giornata nazionale dell'infanzia e dell'adolescenza, l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, d'intesa con il Garante, può promuovere iniziative di sensibilizzazione sui temi dei diritti dei bambini e degli adolescenti può patrocinare e sostenere progetti ed iniziative.
L'articolo 7 prevede l'istituzione del logo “Città sostenibile amica dei bambini e degli adolescenti”. E’ sostanzialmente un marchio di cui i Comuni potranno fregiarsi per dichiararsi città amiche e sostenibili rispetto alle esigenze dei bambini e degli adolescenti. Verrà assegnato dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale d'intesa con il Garante, ma potrà anche essere revocato se non ci sarà continuità rispetto alle dichiarazioni fatte dai singoli Comuni nel momento in cui viene concesso.
Altra cosa importante oltre alla crescita culturale a livello regionale e alla creazione del logo è la realizzazione di una rete, alla quale potranno aderire tutti i Comuni, documentando di essere in linea con il dettato e gli obiettivi di questa legge e dimostrando attraverso un'idonea documentazione le attività svolte.
Gli obiettivi principali, come ho detto, sono quelli di far nascere la rete, concedere il logo e far aumentare questa sensibilità di programmazione.
Il vero obiettivo non è fare la festa una volta all'anno o creare un singolo evento una volta all'anno, non è questo il vero scopo è far nascere e far crescere una sensibilità nel momento in cui si programma, si pianifica e si fa crescere una città. Significa realizzare i marciapiedi, fare le piste ciclabili, far sì che i vigili controllino il rispetto delle piste ciclabili, dei marciapiedi e delle aree verdi, avere delle aree verdi ed avere delle aree chiuse al traffico davanti alle scuole quando i bambini entrano ed escono. Una serie di politiche e di attività trasversali che spesso e volentieri non toccano un solo Assessorato.
Vengo da un Comune che è partito con questa esperienza all'inizio degli anni '90, si chiama 'Fano città dei bambini e delle bambine', ha fatto crescere questo progetto inizialmente coordinato dal prof. Tonucci, un'autorità a livello internazionale nel settore, che ha messo in piedi il Consiglio comunale dei bambini, il Sindaco dei bambini. Il Consiglio comunale dei bambini si confronta annualmente, per obbligo statutario del Comune, con il Consiglio comunale degli eletti e il Consiglio comunale congiunto è un luogo di scambio, in cui solitamente i bambini tirano le orecchie al Sindaco, agli Assessori, ai Consiglieri comunali sulle problematiche che ci sono nei vari quartieri. Questo deve diventare uno stimolo ed una opportunità, una occasione per prendere atto dei problemi della nostra città che magari sfuggono non solo al Sindaco o all’Assessore, ma a volte anche ai funzionari ed ai dirigenti o agli stessi operatori della Polizia municipale, non perché non facciano bene il loro lavoro, ma perché alcune questioni a volte possono sfuggire.
Questo aumento di sensibilità è sicuramente molto positiva, per esempio negli anni passati ho fatto - perdonatemi se vi porto questa mia esperienza, ma credo che sia importante metterla a disposizione - una volta all’anno la chiusura simbolica delle vie della città per dedicarla al gioco dei bambini. Serve? Forse no, però è un modo per far riflettere i grandi, gli adulti, per dire: “Oggi i bambini sono in strada che giocano, la città è dedicata a loro, io non posso andare in macchina”, e diventa così un’occasione di riflessione.
Con questa iniziativa, di cui il primo firmatario è il Presidente del Consiglio regionale Mastrovincenzo, che ha lavorato nella predisposizione del testo in accordo con il Garante, daremo alla nostra regione la possibilità di crescere dal punto di vista qualitativo, a 360°, di aumentare le opportunità e le possibilità soprattutto per i bambini e sicuramente di avere non solo Comuni ma anche una Regione più attenta alle esigenze dei bambini e degli adolescenti.
Se questa legge sarà attuata in modo adeguato riuscirà a prendere corpo, anche con la sensibilità dei Sindaci dei Comuni che, posso dire, ne hanno tanta, ecco l’esigenza di creare una rete che diventa occasione di scambio di esperienze fra gli enti. Credo che possa essere una bella occasione, una bella opportunità di crescita perché anche attraverso queste esperienze i bambini acquisiscono vicinanza e attenzione rispetto alle problematiche della comunità. E' un modo anche per avvicinarsi all’educazione civica, per capire i problemi della propria città, capirli sin da piccoli, capire anche che a volte alcuni problemi non si risolvono ed allora i grandi devono spiegare perché. Da questa esperienza sono cresciute persone che poi si sono avvicinate alla politica. Sono esperienze che hanno lasciato in loro delle motivazioni e, a prescindere dalle parti politiche, credo che i bambini che si avvicinino alle istituzioni possano essere una grande opportunità.
Concludo nel ringraziare l'Aula, sono orgoglioso di essere relatore di questo provvedimento perché vengo da una città che è partita tanti anni fa con questa esperienza. Voglio ancora ringraziare il Presidente Mastrovincenzo che è stato il primo firmatario ed ha dato il via a questo iter legislativo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Carloni.

Mirco CARLONI. Grazie. Sono favorevole, anche se da relatore di minoranza, a questa proposta.
Credo che sia quanto mai importante avere una visione nuova e prendere anche ciò che non è nuovo, ma che ha avuto un risultato come esperienza, come ha anche anticipato il Consigliere Minardi, perché ci sono delle esperienze positive in un rapporto più equilibrato tra bambini, adolescenti e amministrazioni pubbliche.
In questo rapporto possono nascere grandi virtuosismi per far fronte all’emergenza educativa che io vedo. Emergenza educativa che fa sì che oggi molti bambini, ma soprattutto molti adolescenti, non hanno una cultura giuridica, non hanno una giusta informazione di educazione civica e non riescono a distinguere quali sono i ruoli di governo del territorio, quali sono le responsabilità, facendo in modo che questa responsabilità diventi anche capacità di partecipazione.
Una partecipazione attiva sin da bambini che li coinvolga nel capire i problemi del territorio, nel capire le loro esigenze, nel dare risposte alla collettività, che in qualche modo li faccia diventare protagonisti.
Tutto quello che abbiamo pensato in questa proposta di legge va nella direzione di un nuovo rapporto e di una sostenibilità ai bambini ed agli adolescenti che vivono in un territorio.
Ovviamente questo provvedimento rischia di rimanere semplice carta se non si aggiunge anche un supporto finanziario, lo dico da relatore di minoranza. Pur credendo al progetto, non vorrei che questa proposta di legge fosse una bellissima enunciazione di principi che poi non si sostanziano con dei finanziamenti adeguati per far sì che diventino di oggettiva efficacia e qualcosa di interessante per i Comuni, perché questa legge è rivolta ai Comuni, quindi a coloro che devono attuarla.
Come ha anticipato il Consigliere Minardi, posso dire che da questi progetti importanti possono nascere anche delle esperienze, ad esempio, per colpa del Consigliere Minardi - credo che quando ci pensi, si penta - nel 1992 sono stato tra i primi partecipanti alla Fano città dei bambini di cui ha parlato. Sono entrato nel 1992 in Consiglio comunale come Consigliere dei bambini e da lì in poi non sono più uscito, nel senso che dal 1999 sono stato eletto in tutte le legislature fino a questa in corso, è colpa del Consigliere Minardi, quindi se cercate un responsabile lo avete trovato. Vi posso dire che da quella esperienza è nato anche un senso di appartenenza, di responsabilità, la volontà di partecipare.
Quel progetto, non solo a me, ma a tutti coloro che lo hanno fatto, ha dato un valore aggiunto.
Fano città dei bambini è un progetto pensato dal prof. Tonucci, sicuramente un modulo da prendere in esame, magari ne possono nascere altri.
Tuttavia sarebbe del tutto velleitario parlare di questo tema senza metterci le adeguate risorse, lo dico a tutti i colleghi: se crediamo in questa cosa nella prossima finanziaria bisognerà metterci anche i soldi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Oggi ci troviamo a confrontarci su una proposta di legge che favorisce le città amiche dei bambini e degli adolescenti con la costituzione di osservatori comunali permanenti sulla qualità della vita dei minori.
Sono sicuramente d’accordo su questa proposta di legge, ma il ruolo consultivo è quello che mi fa riflettere, con compiti sì di studio, ricerca e documentazione, città sostenibili ed amiche dei bambini, in quanto non vorrei che sia un limite al principio dell’operatività e all'intento di rendere le città più vivibili ed a misura di bambino.
Se veramente si vuole incentivare il miglioramento delle città bisogna intraprendere iniziative che stimolino i centri urbani a diventare a misura di bimbo, che supportino le amministrazioni locali, spesso sul lastrico in termini economico-finanziari, a intraprendere iniziative tese al miglioramento della loro struttura urbanistica. Quindi si ad una diffusione di una cultura volta all’adolescenza ed all’infanzia, ma si devono anche individuare fondi concreti e non ci si deve limitare a parlare di supporti, coordinamento, patrocini, loghi od elenchi.
Vorrei ricordare a questa Assemblea che, tanto per rimanere in tema di città accessibili, molti nostri Comuni non hanno ancora adottato i piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche (Peba), se veramente ci si vuole incamminare nella direzione di città più accessibili, in questo caso per i bambini, l’amministrazione dimostri una continuità nel progetto e non si limiti soltanto ad una proposta di legge, comunque meritevole, che è sì un buon punto di partenza, ma che rischia di restare lettera morta se non ci sono le risorse finanziarie. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Vorrei fare una premessa, speriamo che il gruppo Movimento 5 Stelle non venga tacciato di essere contro la tutela dell'infanzia e dell'adolescenza e lo sviluppo dei progetti a sostegno delle città, come è avvenuto durante l'altra seduta quando abbiamo votato contro la legge per i 21 milioni all'aeroporto e siamo stati accusati di essere a favore della chiusura dell'infrastruttura.
Sono molto perplesso nei confronti di questa proposta di legge perché la Regione riconosce nell'articolo 1, comma 2, il diritto all’ascolto del minore in tutti gli ambiti e le procedure amministrative quanto poi, l'ha ricordato la Consigliera Marcozzi, le barriere architettoniche sono in tutte le città.
La volta scorsa ho fatto un’interrogazione in merito ad un minore che non aveva la logopedista, stava diventando balbuziente per questioni familiari, e non aveva questo tipo assistenza. Nella legge nazionale del cyber bullismo sono stati inseriti gli adulti perché ci sono delle normative che limitano la libertà dentro i social network, quindi, voglio dire, tutto questo sono solo enunciazioni, che di fatto non hanno un riscontro nella pratica.
Promuovere le città sostenibili significa tutto e significa niente, ovviamente bisogna ricordare che, al di là delle definizioni e delle citazioni, sono gli esempi e non le enunciazioni che contano. Pensate cosa può dire il Comune di Falconara ai bambini che vivono sotto la Raffineria Api, o a quelli di Castelraimondo che sono sotto il cementificio Sacci.
Enunciazioni che vanno ovviamente condivise, ma sono enunciazioni generiche che hanno il bambino come parametro della città a misura di tutti i cittadini.
Naturalmente tutto questo è tutto condizionato, perché il regolamento di questa legge verrà adottato dalla Giunta entro 90 giorni e i Comuni dovranno dotarsi di una struttura competente.
Questo logo, questa raccolta punti da supermercato per cui c'è una Commissione che individua il Comune che deve dimostrare di meritare il logo e se non lo merita nel corso del tempo glielo tolgono, ha poco a che vedere con la tutela del bambino e con la città a misura di bambino.
La cosa eclatante è quella dei 25.000 euro, nelle Marche ci sono 250 Comuni, sono 100 euro a Comune, se invece si usa il criterio degli abitanti ai Comuni più piccoli spetterà un euro l’anno ed io non so cosa potranno farci nella situazione finanziaria che conosciamo bene. Saranno incentivati a preparare una struttura competente che esamini la città a misura di bambino? Credo proprio di no e questa sarà una delle tante leggi che rimarrà inascoltata e servirà soltanto ad un'autocelebrazione della politica e per la Giornata del bambino, senza fare degli apprezzamenti personali nei confronti di nessuno.
E' un concetto generico quello che sto esprimendo, ma in effetti questa legge è talmente scontata, in una enunciazione così generica, che può diventare soltanto autocelebrativa per la politica e servirà soltanto ai politici per fare le foto e ricevere il servizio del Tg3 durante la Giornata dei bambini. Altro non vedo in questa proposta di legge, noi ci asterremo ovviamente, ma sicuramente questa legge è priva di contenuti. Grazie.

PRESIDENTE. Preciso, essendo il primo firmatario di questa legge, che questa esperienza il prossimo anno raggiungerà la terza edizione, si è già svolta per due anni con grande successo a costo praticamente zero. Quindi oggettivamente non è solo un'enunciazione, ma ha avuto il consenso di decine di Comuni della nostra Regione.
Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Da un lato mi sento di ringraziare i firmatari della proposta perché questo è un tema delicato, dimostrano sensibilità verso l'infanzia, verso i bambini, quindi da questo punto di vista complimenti. Poi, anche dalle ultime parole che ha detto il Presidente Mastrovincenzo, le manifestazioni possono svolgersi anche senza legge, anzi noi che siamo un po’ anche movimentisti preferiamo a volte che queste manifestazioni nascano dal basso, come momento di partecipazione, rispetto invece alla canalizzazione istituzionale.
Entro però nel merito. Ho ascoltato con grande attenzione le relazioni, devo dire che quella del Consigliere Minardi è stata ricca, ha fatto un elenco anche impegnativo non soltanto delle finalità e degli obiettivi, ma ha anche indicato il ruolo del Garante per l'infanzia, che apprezzo tantissimo, un ruolo più forte che si vuol dare al Garante regionale.
Il Vicepresidente ci ha parlato di marciapiedi, di piste ciclabili, di aree verdi, di aree attrezzate, tutte cose giuste, nella relazione c’è scritto: politiche di trasformazione della città, diffusione dell'esperienza di cittadinanza attiva, sostenibilità ambientale, riqualificazione urbanistica, finalità veramente impegnative, obiettivi veramente importanti, però questa ricca relazione mi fa vedere al microscopio come stanno effettivamente le cose.
Devo dire, e sa che lo dico non soltanto con stima ma anche con simpatia, che la relazione del relatore di minoranza, Consigliere Carloni, ha avuto un approccio, lo dico, autenticamente democristiano, ci ha parlato addirittura di grandi virtuosismi. Una legge caricata al massimo.
Nessuno mette in discussione, anzi credo che la città di Fano sia da questo punto di visto un fiore all'occhiello e accanto ce ne sono state tante altre rispetto all’attenzione ai bambini, all’infanzia, ricordo che quando ho fatto il Sindaco aprimmo un nido in una realtà rurale, un fatto significativo anche come momento di uguaglianza sociale, una battaglia di civiltà. Ricordo che nella città di Fano c’era il coordinatore pedagogico per i nidi e per l’infanzia, sono state esperienze veramente belle ed interessanti.
Io sono abituato a confrontarmi in modo aperto ed ora il Consigliere Maggi ha detto alcune cose, come quella dei 100 euro o poco più, ho fatto il conto, per la verità i Comuni sono diminuiti perché nel frattempo ci sono state le fusioni e le incorporazioni, in realtà sarebbero 109,17 euro, ma non è su questo che voglio precisare, anche se considerassimo i 30 sarebbero 800 euro.
Questo lo considero, e lo chiedo anche al gruppo, un voto di coscienza, io non voterei mai contro una legge che vede la firma del Presidente del Consiglio regionale, per il rispetto, per la stima, per le relazioni anche umane che ho con lui, non voterei mai contro, però non potrei nemmeno votare qualcosa che non vedo così chiaro e concreto visto che abbiamo a che fare ..., io sono padre, sono nonno, quindi so quello che rappresenta la vita, la felicità, la gioia, il futuro, allora dobbiamo essere molto chiari e molto concreti, quindi chiedo anche al gruppo un voto di coscienza e come voto di coscienza non partecipo alla votazione di questa legge.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Vorrei fare una riflessione, condivido lo spirito di questa legge, credo che tutte le attività dell'uomo siano finalizzate a garantire un futuro migliore e dobbiamo garantirlo ovviamente alle generazioni che verranno, quindi se ci pensiamo, se ci riflettiamo, tutto quello che fa l'uomo è finalizzato a garantire un futuro migliore ai propri figli.
Voglio ringraziare i proponenti e i firmatari di questa legge che condivido e mi auguro che, come hanno detto già altri, trovi anche delle azioni concrete, dei finanziamenti, perché se restasse solo una dichiarazione d'intenti sarebbe un fallimento.
Penso ai vari aspetti, mi auguro che questa legge non sia l'occasione per fare qualche festa in più o qualche Consiglio comunale dei bambini in più, ma sia il punto di partenza per una trasformazione culturale, che pensi ad un'urbanistica diversa, che pensi ad una serie di iniziative culturali dedicate alle famiglie ed ai bambini; penso anche ad una serie di azioni che coinvolgano le famiglie, perché se le famiglie sono messe nelle condizioni di svolgere il proprio lavoro, le proprie attività e contemporaneamente curare l'educazione dei propri figli, la salute dei propri figli, crescerli cioè in maniera adeguata ed opportuna, queste cose troverebbero applicazione e piano piano, da città a città, avranno una Regione a misura di bambino e questo sarebbe un passo culturale e di civiltà molto importante.
Voglio anche ricordare che qualche imprenditore illuminato sta organizzando degli asili nelle sue fabbriche per garantire e per dare l'opportunità alle mamme di proseguire la loro attività lavorativa avendo la garanzia che il bambino sia guardato, curato, educato bene.
Quindi questa legge non si deve limitare al riconoscimento del bollino o della singola iniziativa, ma dovrebbe essere il punto di partenza per una rivoluzione culturale che vede il bambino al centro dei nostri pensieri.
Approfitto di questo intervento per dire che voterò convintamente a favore di questa legge, anzi, ripeto, ringrazio i proponenti nella speranza, mi unisco in questa preoccupazione, che questa legge trovi risorse finanziarie adeguate, ma non solo, perché questa legge non si applica solo mettendoci soldi - anche mettendoci i soldi - ma soprattutto garantendo il supporto della Regione ai Comuni per far sì che questo provvedimento trovi piena applicazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. L’Aula questa mattina sta discutendo una cosa molto importante, e tra poco voterà questa legge che interessa le nuove generazioni, interessa i nostri nipoti per questo dobbiamo creare delle condizioni affinché i nostri figli ed i nostri nipoti possano trovare delle soluzioni diverse nelle città. In molte realtà c'è o sta iniziando il degrado, pertanto i servizi non sono più efficienti e questa legge va in questo contesto.
Molte cose che questa Aula ha votato sono monche, l'abbiamo detto pochi giorni fa, cari colleghi, anche questa legge non va bene, perché le riforme vengono fatte con i soldi, mettendo i finanziamenti ed in questa non ci sono, quindi è un'ulteriore presa in giro per la comunità marchigiana, è l’ennesima prova di quest’Aula perché i fondi non ci sono.
Per le riforme che presentate o che fate, Vicepresidente Minardi, occorrono i soldi! Le nozze con i fichi secchi non si fanno. Voi continuate a presentare delle cose buone, ve lo dice Sandro Zaffiri, ma poi non ci sono i il finanziamenti, questo è il vero problema!
Allora cosa facciamo? Diciamo che c'è una legge per i bambini, per i ragazzi, per i nostri figli, poi quando un Comune chiede dei soldi per migliorare le proprie strutture non ci sono i finanziamenti? Questo è il problema di fondo!
Io non posso essere coinvolto e non mi sento di coinvolgermi in questo contesto dire alla comunità marchigiana che abbiamo approvato una legge. La legge è buona, ma non ci sentiamo coinvolti.
C'è la firma di un nostro Consigliere che noi riconosciamo pubblicamente e proprio per questo senso di responsabilità - non siamo coinvolti e non voteremo a favore - ci asterremo, Presidente.
Questo è un aspetto importante per i bambini, allora facciamo dei sacrifici da qualche altra parte, si taglino 50, 100, 200 mila euro da un’altra parte, Assessore Cesetti, probabilmente con fondi diversi verrà fuori una legge importante per la nostra comunità.
Così non ce la sentiamo ed una riflessione attenta ci porta a questo ragionamento. Ci sbagliamo? No, non credo, perché in altre circostanze non ci siamo sbagliati. Vorremmo essere dei cattivi profeti, tante volte l'abbiamo detto dentro quest’Aula, però le nostre interpretazioni il più delle volte sono giuste e non ci portano ad esprimere una considerazione positiva su questa legge.
Credo che il gruppo della Lega con il voto responsabile di astensione, per la nostra firma e per ciò che propone l'atto, esprime il non consenso alla legge n. 120.

PRESIDENTE. Consigliere Zaffiri, vorrei ricordare per l’ennesima volta che questa è una legge di principio che prende spunto da progetti.
Ogni legge in quest’Aula dovrebbe avere un plafond di risorse utili per tutte le amministrazioni locali delle Marche? Non esiste, quindi è evidente che è un primo segnale importante richiestoci dai Comuni interessati, dal Garante per l’infanzia e da tutte le organizzazioni di volontariato che hanno partecipato in passato.
E' evidente che non ha nessuna velleità di voler interessare tutti i Comuni delle Marche, come ogni provvedimento che approviamo in quest’Aula. Dobbiamo essere molto onesti nel dirci questo, che vale anche per il Consigliere Giancarli.
Ha la parola la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Faccio seguito a quanto ha anticipato il mio capogruppo, Consigliere Zaffiri, è chiaro che, e l’ho dimostrato essendo una delle firmatarie di questa proposta di legge di cui riconosco senz'altro la valenza, più di tanti altri che stanno seduti in Aula, sono più che d'accordo sulle intenzioni, sugli obiettivi, ma per esperienza so bene che molto spesso anche le migliori intenzioni restano contenitori vuoti laddove non vengono sostenuti adeguatamente. Quindi il mio voto di astensione è motivato unicamente da questo e non dalla scarsa convinzione su qualcosa che io stessa ho supportato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie. Chiedo scusa Presidente se colgo l’occasione, non ho chiesto la parola per una semplice comunicazione, ma con molta soddisfazione, penso che ormai quasi tutti lo sappiano, informo l'Aula che la legge sul gioco d’azzardo patologico, che abbiamo liquidato qualche mese fa, con qualche preoccupazione riguardo al fatto che il Governo potesse sollevare eccezione in merito ad un conflitto di competenze tra Stato e Regione, e quindi sollevare l'incompatibilità della legge di fronte alla Corte Costituzionale, è stata licenziata dal Consiglio dei Ministri del 7 aprile non prevedendo questo tipo di impugnativa.
Lo dico, Presidente Mastrovincenzo, a nostro onore, ad onore degli uffici, del lavoro fatto in Commissione che ha liquidato, come l'Aula, questa legge all'unanimità. Se a volte le Regioni sono un po' temerarie e non tremano di fronte all'onnipotente Governo centrale possono anche fare cose egregie che incidono in maniera profonda in normative che sfiorano la competenza del Governo.
Per quanto riguarda il testo oggi presentato, con molta sincerità, dico che l’avrei volentieri sottoscritto in ogni sua parte, anche perché, mi rivolgo ai presentatori, qualche anno fa, alcune delle cose qui contenute venivano fatte sulla base di programmazione di Giunta quando, ahimè, Consigliere Minardi, c’erano i soldi. Questo problema è stato sollevato, ma io non sono convinto che si faccia tutto con i soldi. In IV Commissione, Presidente Volpini, abbiamo liquidato in invarianza la modifica della legge 30 sulla famiglia, pertanto ci diamo regole.
L’idea che la Regione, o meglio il Consiglio regionale, l’Assemblea legislativa, sia una sorta di super Giunta che spende, è anche contro un’idea che è nelle cose, la Giunta è l'esecutivo ed ha il bilancio, il Consiglio può anche incidere sul bilancio, ma non sempre.
Sono convinto che la legge faccia cultura, questo è il mio intervento, sono contento di questa norma che, al di là dell’ambito dei servizi sociali, che comunque ha un suo testo unico che prevede fra gli altri alcune cose relative all’infanzia, fa un focus interessante su questa dimensione.
Colgo l’occasione, Presidente, per dire cose un po’ diverse da queste. Ripeto, sulla legge non ho dubbi, noto però che siamo su un testo che suggerisce riflessioni di natura culturale e politica e non semplicemente: “Facciamo questa cosa, non facciamo quest’altra”, perché l'elenco delle cose che si possono fare sono indicate dalla normativa in modo più che esaustivo, potevamo inventarci altre cose, ma penso che sia più che sufficiente, compresa la festa che mi permetto di ricordare, Presidente Mastrovincenzo, è già stata fatta per la prima volta nel 2012, in un Comune. L’idea della Giunta di allora, dell’Assessore di allora, indegno nel suo ruolo naturalmente, era quella di fare delle feste itineranti con il coinvolgimento dei Comuni e le abbiamo fatte con qualche soldino. La prima, l’abbiamo fatta a Fermo e fu una festa molto partecipata con centinaia di persone.
Una cosa che noto subito però, e non è un però negativo, è un “però” congiuntivo, riguarda la terminologia che adottiamo per tutte le nostre leggi. Noi parliamo di gioventù, di infanzia, di adolescenza, io amo di più parlare di bambini e di adolescenti, perché forse in questo linguaggio giuridico, lo dico alla Segretaria dell’Assemblea, a quanti ci coadiuvano nell'attività di estensione delle leggi, dovremmo cominciare sempre di più a guardare le facce delle persone e non le categorie. E' una visione che è stata dominante in questo nostro Paese per più di 30 anni, che comincia ad essere largamente superata, perché poi i partiti di 30 anni fa non sono quelli di oggi e ritengo che questo debba essere fatto proprio perché la legge ..., non ho presentato emendamenti a questo riguardo perché non volevo fare niente di particolare, però una segnalazione mi permetto di farla.
Apro la mia parte di intervento sul piano della sostanza, dirò pochissime cose, lo dico con una certa gravità, questa legge ci offre l’occasione per riflettere e per fare una domanda: fra 10/15 anni questa legge sarà attuale? C'è il rischio serio che questa norma fra 10/15 anni non sarà più attuale per il semplice motivo che non avremo più bambini in questa nostra regione.
Non stiamo facendo nulla, Presidente Mastrovincenzo, lo dico a me stesso, per invertire questa tendenza. Niente! Da trent'anni non abbiamo fatto quasi niente, dalla fine della cosiddetta Prima Repubblica, che comunque aveva dei meccanismi che mettevano in movimento lavoro, famiglia, possibilità di procreazione. Salutiamo con gioia la gravidanza in corso dell’Assessore Bora, perché almeno per quel bambino fra 10 anni la legge servirà, ma i dati che abbiamo sono veramente allarmanti e se li metto in relazione agli aborti volontari sono ancora più allarmanti, perché se in questa regione il numero degli aborti volontari fosse altissimo, avremmo il motivo che ci spiega perché nascono pochi bambini. In realtà il rapporto fra aborti volontari e i nati non è così alto, gli aborti volontari nel corso del 2015, questo è l’ultimo dato ufficiale, sono stati 1.638, i nati 11.904, lo dico non perché sono contento che ci siano stati 1.638 aborti, per me una legge, la 194, che funziona dovrebbe annullare quel dato, non ce ne dovrebbe essere più neanche uno, perché questa è l’intenzione della legge 194 e magari se avrò qualche minuto proverò a rileggere l'articolo 2. Io non l’ho votata ed ho fatto il referendum contro, ma a chi l’ha votata mi permetto di ricordare cosa dice l’articolo 2 di questa legge che parla esclusivamente di prevenzione, di consultori familiari, di informazione sui diritti spettanti alle gestanti e prevede una serie di meccanismi che dovrebbero essere messi in campo per evitare l'aborto.
In realtà non viene detto in questa nostra regione, faccio pubblicamente questa denuncia avendo un altro tipo di preoccupazione - verificato in più di un consultorio, in più di un ospedale, in più di un ambulatorio ginecologico - che esistono meccanismi di questo tipo.
Chiedo e chiederò formalmente al Presidente Ceriscioli se tutto quello che è stato scritto dal 1978 ad oggi riguardo l’attuazione della 194 sia stato minimamente tenuto in piedi. Sto parlando di una legge nazionale che, ripeto, non ho votato e per la quale mi sono battuto perché venisse cancellata, ma visto che c’è almeno applichiamola in ogni sua parte, non mascherando la 194 come una legge per l’aborto, non è una legge per l’aborto, almeno non così è stata presentata quando è stata approvata.
Nell’anno 2016, manca soltanto il mese di dicembre, il dato dei nati è di 10.500, quindi sicuramente avremo meno nati che nel 2014.
Il rapporto fra i nati e la popolazione di questa regione è di 0.78, cioè non abbiamo neanche un nato ogni 100 abitanti su 1.530.000.
Recentemente il Presidente Ceriscioli inaugurando il centro di diagnosi prenatale di secondo livello di Loreto e spiegando le spese che venivano fatte in quel centro, ha sostenuto una tesi interessante e cioè che vale la pena spendere centinaia di migliaia di euro in queste diagnosi se questo può servire a salvare qualche bambino o a convincere qualche madre preoccupata per lo stato di salute del feto a portarlo alla luce.
Penso che potremmo spendere qualche altro soldo nell’applicazione della legge 194 perché, cosa che stiamo facendo attraverso molte leggi, ci sia un clima diverso. Non voglio qui aprire un ragionamento riguardo al lavoro, ma proprio sull'infanzia il Garante dell'infanzia, gliel’ho detto anche personalmente, deve lavorare sempre più con le famiglie, perché il vero garante dei bambini sono le famiglie, indipendentemente da come sono costituite, perché se la famiglia non è accogliente nel farli, responsabile nel crescerli, è chiaro che avremo sempre meno minori e gli esempi saranno sempre più negativi. Non basta solo farli nascere, non sono un filiatore a tutti i costi, la Francia ha dimostrato che con grandi politiche di sviluppo demografico ha avuto un'impennata delle nascite, ma il 50% dei bambini nascono fuori da un nucleo familiare e a distanza di 10/15 anni stanno creando grossissimi problemi alla società perché chiaramente un figlio che non viene educato è un “barbaro trasversale”, come dice un sociologo spagnolo, una persona che non ha nessun riferimento con una società civile, non ha senso di responsabilità, non sa chi è.
Ripeto, ringrazio per questa legge anche perché sono previsti dei momenti di riflessione e di studio e al di là di tutti i nostri convincimenti la prima cosa che dovremo fare, Presidente Mastrovincenzo, è quella di capire i fenomeni, e rispetto a quello che abbiamo capito, cioè l'analisi, ognuno può trovare le soluzioni che vuole, ma l’onestà intellettuale dovrebbe imporre di capire. In Italia è cosa estremamente difficile perché partiamo subito da partigiani rispetto all'argomento e se decidiamo che la popolazione marchigiana si deve estinguere da qui a vent'anni, come quella italiana ed europea, non è un problema, è una decisione. Potremmo anche decidere di non far nascere più gli italiani perché nel frattempo potremmo importare bambini dall’estero, anche questa è una scelta politica, l’importante è saperlo.
Io ho le mie idee, però rispetto a questi fenomeni sarebbe estremamente interessante parlarne e, ripeto, il nostro linguaggio dovrebbe parlare sempre più di bambini e di adolescenti e non di infanzia e di adolescenza.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Questa è una legge che presenta due parti della stessa medaglia, provo a spiegarmi e poi ad entrare nel merito di alcune riflessioni che sono già state fatte per approfondirle.
La prima faccia è quella dei principi ispiratori su cui non possiamo non essere d'accordo, sono contenuti nelle dichiarazioni che sono state fatte da vari organismi sia nazionali che internazionali, credo che il riconoscimento dei diritti dei bambini e degli adolescenti ormai sia una cosa che fa parte profondamente della nostra coscienza, quindi non posso che dire grazie a tutti coloro che hanno voluto cimentarsi nel codificarli in una legge in modo tale che si possa far riferimento continuamente ad una serie di diritti dei bambini e al tempo stesso ad una serie di doveri degli adulti che devono garantire i diritti stessi.
L'altra faccia della medaglia, che riguarda la stessa legge, è quanto è stato detto fino adesso, e cioè come fare ad attuare questi principi: quali sono i percorsi, quali sono i progetti, quali sono le risorse da impegnare affinché questa moneta non abbia una faccia sola? Anche perché sarebbe una moneta falsa, che non avrebbe alcun valore, non ci sarebbe la parte di chi l'ha coniata e questo sarebbe molto difficile.
Questo è un discorso che magari si potrà riprendere, credo che occorrerà riprenderlo anno per anno per cercare di individuare almeno alcuni progetti simbolo nella nostra regione per poterli finanziare adeguatamente.
Voglio fare però una riflessione un po’ più ampia, sento di doverla fare, in parte è stata anche accennata dal Consigliere Giancarli quando ha parlato della quota pro capite per ogni Comune.
La legge in pratica non codifica soltanto i diritti degli adolescenti e dei bambini, ma se la guardiamo bene disciplina i doveri che gli adulti in genere hanno, non parlo di amministratori, affinché, come ho detto prima, questi diritti possano essere effettivamente acclarati.
Qui voglio fare un ragionamento che riguarda soprattutto la nostra regione, una regione particolare perché dei 237 Comuni, due terzi, forse di più, sono collocati in determinate aree geografiche.
Detto questo capite dove voglio portare la mia riflessione. Quando si parla di diritti di questi ragazzi, di questi bambini, quando si parla del disagio noi siamo sempre portati a pensare a quello che succede nelle grandi aree urbanizzate, laddove il bambino pur avendo alcuni servizi viene abbandonato a se stesso perché questi non vengono dati alle famiglie che sono le principali responsabili dell'educazione, quindi siamo portati a guardare ad un certo tipo di educazione, ad un certo tipo di diritto del bambino, ad un certo tipo di disagio del bambino. Allora mi chiedo: nella nostra regione, ad esempio, esiste una grossa sperequazione di accesso ai medesimi diritti dei bambini che vivono nei Comuni sotto i Sibillini o nei Comuni di Ancona, San Benedetto del Tronto, Ascoli o Pesaro? E’ questo il vero problema! Noi dobbiamo perequarli, non dobbiamo soltanto preoccuparci che i bambini abbiano dei diritti, ma che tutti abbiano a frequentare le stesse cose.
Dobbiamo fare delle politiche particolari su questo nostro territorio, non possiamo pensare soltanto a denunciare il mancato ritiro, dobbiamo anche pensare a fare dei progetti e se poi le risorse non ci sono intanto cominciare a lavorare.
Faccio un esempio, prendiamo una serie di Comuni che sono sotto la catena dei Sibillini, oppure nella parte alta del pesarese, come fanno i bambini e gli adolescenti ad integrarsi in un contesto socio ambientale che dia le stesse opportunità da un punto di vista di vivibilità uguali a quelle della costa? Se non pensiamo a modificare tutto il sistema educativo, formativo, culturale e scolastico di queste zone, come facciamo a garantire a questi bambini il loro diritto? Perché non iniziamo a fare delle politiche di aggregazione dei servizi? Ne parlavo l’altra volta con l’Assessore Bravi quando si è discusso della razionalizzazione del sistema scolastico, perché non cominciamo a pensare a dei poli scolastici ed educativi all'interno di questi territori in modo da dare ai bambini quei diritti che altrimenti non sarebbero riconosciuti se non scendono a valle? altrimenti probabilmente li perderanno? Qui c’è un altro problema, hanno tanti diritti ma molti disagi perché i genitori sono impegnati non tanto nel processo educativo, ma in altre cose: il lavoro, il problema economico, il sostegno alla famiglia.
Ripeto, questa è una legge senza dubbio buona nei principi, però dobbiamo iniziare ad arricchirla, a riempire questo contenitore di una serie di progettualità o per lo meno di una serie di altri indirizzi per capire che cosa vogliamo fare nei territori per poter perequare l'offerta dei diritti. Cosa vogliamo fare affinché i ragazzi abbiano libertà d'accesso a quei diritti che altri hanno?
Dopodiché possiamo disquisire sui 25.000 euro, Vicepresidente Minardi, avrei preferito che non ci fossero fondi e che si rimandasse effettivamente alle politiche di bilancio di volta in volta, anno per anno, finanziando dei progetti specifici che magari la rete dei Comuni avrebbe fatto.
Avrei tolto questi 25.000 euro perché non è bello da vedere, non è un bel segnale e dà luogo ad una serie di spunti, di sorrisetti, di ironie che non finiscono mai.
Non voglio fare per forza polemica, avrei preferito fare una legge di principio, rimandare poi di anno in anno alla legge di bilancio e di stabilità un'eventuale programmazione e finanziamento di progetti di rete scegliendone uno all’anno. Ma messo così posso immaginare come andrà a finire, andrà a finire che ci saranno i soliti 3/4/5 Comuni amici di … che faranno il progettino e si prenderanno 10.000 euro a testa per fare che cosa non si sa, magari soltanto qualche festicciola. Non si può pensare di fare un progetto per realizzare la città dei bambini a Montecopiolo oppure a Montemonaco, la vedo dura, se non la passeggiata o la gita di qualche clown che li fa sorridere.
Questo non è accesso al diritto dell'infanzia, al diritto dell’adolescenza per raggiungere gli obiettivi giusti che questa legge si prefigge, è questo quello che non va, è questa la seconda faccia della stessa medaglia che non mi convince più di tanto.
Detto questo, ho esordito dicendo che apprezzo la buona volontà di chi si è cimentato nel mettere nero su bianco questi diritti, però, ripeto, queste osservazioni di carattere generale sulla nostra regione, calate nel nostro territorio, mi sentivo di farle, soprattutto non avrei previsto somme per evitare che all'esterno si potesse ancora una volta dire: “Parlate bene, ma razzolate malissimo”. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Devo dire che colpevolmente, quindi faccio ammenda, non ho analizzato nei dettagli questo atto avendo visto che il tema è di grande importanza, un tema sollecitato dal Garante, aveva le firme bipartisan di tutto l'Ufficio di Presidenza ed è stato approvato senza voti negativi in Commissione.
Ho ritenuto che fosse una legge che poteva essere de plano, però sentendo il dibattito e soprattutto verificando che la terza forza del Consiglio regionale - sia per voce del suo nuovo capogruppo, che saluto, che per voce della terza firmataria della proposta di legge - oggi si astiene, credo che sia necessario un minimo di approfondimento per evitare che su un tema così importante non ci sia un voto ampio.
Chiedo, se possibile, qualche minuto di sospensione per fare in modo che ci possa essere la più ampia convergenza dell'Aula perché personalmente dall'intervento della Consigliera Malaigia, di cui apprezzo sempre l'onestà intellettuale, non ho capito perché si astiene dal votare la proposta di legge che ha sottoscritto. Se è possibile vorrei fare un approfondimento a questo punto, fermandoci qualche minuto, in modo che su un tema così importante ci possa essere il voto più ampio. Tutto qui.

PRESIDENTE. Sospendiamo 5 minuti e poi riprendiamo.

La seduta è sospesa alle ore 12,20.

La seduta riprende alla ore 12,50.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Brevemente per dire che questa iniziativa legislativa, dal mio punto di vista, è meritevole della massima considerazione ed approvazione. Tra l’altro tutti gli interventi che si sono succeduti ne hanno dimostrato la validità, anche quelli critici se vogliamo.
E’ una iniziativa legislativa che consente, secondo me, di accendere un faro in quella solitudine in cui, a mio avviso, vive la condizione dell'infanzia e dell'adolescenza nel nostro tempo così difficile.
E’ una legge che parla di una diversa qualità della vita dei nostri bambini e dei nostri adolescenti, dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze. E' una norma che auspica e per certi versi “impone”, per quanto possa imporre una legge regionale, una collaborazione tra le istituzioni pubbliche per mettere in campo quelle necessarie sinergie per dare una maggiore qualità di vita all’infanzia e all’adolescenza, che è necessaria anche per quello che ha detto il Consigliere Marconi, che giustamente si preoccupa del fatto che nella nostra regione, nel nostro paese, non nascono più bambini. Questa è una conseguenza della crisi, ma credo che sia anche conseguenza di una insicurezza e magari della consapevolezza di non poter dare ai propri figli una qualità della vita sufficientemente adeguata. Penso che anche in questo si annidi l’incertezza del nostro tempo.
Questa è una legge che va in questa direzione, ripeto, accende un faro, impone una maggiore responsabilità per quei ragazzi e quelle ragazze, bambine e bambini, che vivono nelle aree urbane, ma anche per quelli che vivono nelle aree cosiddette isolate, l'ha detto molto bene il Consigliere Celani, che magari lì hanno minori opportunità, anche se nelle aree urbane magari ne hanno troppe. Su questo ci dobbiamo interrogare, come si debba e si possa creare il giusto equilibrio perché quelle energie, che sono tipiche di quella fascia di età, si possano dispiegare al meglio ed in modo positivo.
Si è posto il problema delle risorse, è vero che non sono necessarie, però ci sono azioni che devono essere sostenute necessariamente da finanziamenti e questi sono anche all'interno di questa legge, ma ci sono azioni che devono essere sostenute soltanto dalla buona volontà delle istituzioni e dalle donne e dagli uomini che le rappresentano.
Credo che in questo si possa e si debba fare molto, istituzioni che interagiscono tra di loro: istituzioni scolastiche, istituzioni pubbliche, Comuni, per creare spazi anche di condivisione, soprattutto per rendere i nostri ragazzi, gli adolescenti ed i bambini, protagonisti del loro tempo, perché possano costruire il loro futuro.
Penso che questo sia importante, e ciò impone un'azione delle istituzioni pubbliche più ravvicinata con questa fase della vita, perché il bambino e l’adolescente attraverso queste azioni saranno la classe dirigente di domani.
Chiudo con un esempio “simpatico”, il Consigliere Carloni ha detto: “Sono entrato al Consiglio comunale da bambino”, oggi il Consigliere Carloni è classe dirigente di questo Paese, quella è stata un'opportunità che lui ha saputo cogliere e che gli è stata offerta, ritengo che questo sia importante ed è un esempio di quello che può e deve essere.
Dal mio punto di vista voglio ringraziare i proponenti perché credo che sia una iniziativa molto utile per superare quella solitudine, perché oggi non ci sono più le piazze di ritrovo, gli oratori, com'era ai nostri tempi, attualmente ci sono le piazze virtuali, i social, ma quelli non sono luoghi di ritrovo, sono luoghi di solitudine. I nostri adolescenti, i bambini, troppo spesso e troppo presto utilizzano certi strumenti, sono strumenti di solitudine, mentre i nostri ragazzi e le nostre ragazze, i bambini e le bambine dovrebbero incontrarsi tra di loro, guardarsi negli occhi, e non incrociarsi e non parlare, perché c'è il vuoto, il deserto dei quartieri, soltanto sulle piazze virtuali.
Credo che questo non faccia bene ad una condizione della vita umana dove i bambini e le bambine, gli adolescenti e le adolescenti si preparano innanzitutto ad essere classe dirigente di domani ed a costruire il loro futuro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Intervengo semplicemente per illustrare meglio rispetto a quanto sono riuscito a fare in precedenza nella relazione introduttiva in riferimento alle finalità della legge.
E’ chiaro che questa legge ha come obiettivo e come scopo la crescita culturale in tutta la regione, una possibilità e un’opportunità per i bambini e per gli adolescenti.
Le finalità della legge sono: la diffusione delle esperienze di cittadinanza attiva, di mobilità sostenibile, di riqualificazione urbanistica, la sostenibilità ambientale che consente ai minori di riappropriarsi degli spazi pubblici in sicurezza e in autonomia, la diffusione delle esperienze. Questo significa che la norma deve essere chiara, non ha come obiettivo e come scopo quello di finanziare le aree verdi, gli spazi urbani, le piste ciclabili, i marciapiedi o altro, ma la diffusione delle esperienze, mettere insieme tutti i Comuni a livello regionale per fare in modo che questo obiettivo non sia di 30 Comuni, come pare ce ne siano nella nostra regione, ma di 100/200, di tutti i Comuni che piano piano dovranno crescere culturalmente per cercare di favorire politiche attente ai bambini ed agli adolescenti. Quando si progetta una città a misura di bambino è una crescita culturale, è una crescita per tutta la comunità, non solo per i bambini, ma alla fine anche per gli adulti.
Quindi l’obiettivo è quello di accrescere e trasformare culturalmente la pianificazione, la programmazione, anche urbanistica delle città e non solo finanziamenti finalizzati alla realizzazione delle opere. Questo deve essere molto chiaro, l’ho detto pure in apertura, questa legge non deve servire a finanziare eventuali iniziative, eventuali feste, non è questo lo scopo, non è questo l'obiettivo, lo dico espressamente. Lo scopo non è quello di finanziare la festa dell'albero piuttosto che la festa del gioco, piuttosto che non so cos'altro, lo scopo è quello di mettere insieme i Comuni, fare in modo che possano avere anche un logo per contraddistinguersi, stare insieme affinché tutte le loro attività siano finalizzate ad una crescita culturale dell’opinione pubblica, della comunità, degli insegnanti, dei servizi, dei controlli, che ci sia una attenzione particolare per i bambini e per gli adolescenti.
Siamo perfettamente consapevoli che le risorse, i 25.000 euro, non sono sufficienti; è stato detto da diversi colleghi che dovrebbero essere aumentate, ma sono le uniche risorse che sono state trovate nel momento in cui è stato aperto il capitolo, la legge ha bisogno della previsione della spesa.
La volontà è che con le variazioni di bilancio il Consiglio regionale, quindi questa Aula, potrà decidere eventualmente quali e quante risorse destinare al finanziamento di questa legge, certamente più risorse ci saranno, più si riuscirà ad arricchire l'attività di questo testo legislativo, più ci sarà condivisione più ci sarà un accrescimento comune.
Nel testo della legge c’è scritto che sono stanziati 25.000 euro, ma quante leggi abbiamo fatto con una previsione minima in partenza e poi i finanziamenti veri sono venuti con le rispettive leggi di bilancio? Così come stabilisce l'articolo 9, comma 2: “per gli anni successivi le spese sono autorizzate con le rispettive leggi di approvane bilancio, mentre per l'anno 2017, a bilancio ovviamente approvato, le uniche risorse recuperate sono soltanto queste.
Abbiamo la consapevolezza, ne abbiamo parlato anche in Commissione, che queste risorse ad oggi possono sembrare insufficienti, ma sono un punto di partenza per fare in modo che la comunità regionale possa dotarsi di una legge che verrà finanziata, oggi con poche risorse, domani contiamo sicuramente con più, ma è l’Aula che deciderà: più risorse avrà più potrà accrescere l’attività.
Sono anche d’accordo con quanto ha detto il Consigliere Marconi, non necessariamente le leggi si fanno con la spesa, perché a volte c’è un atteggiamento culturale.
In questo caso c’è un sostegno alle attività dei Comuni, attenzione, mi sono dimenticato di dire che le risorse saranno assegnate sulla base di criteri stabiliti dalla Giunta regionale, quindi non ci sarà un'assegnazione ad personam, ma ci sarà un bando con dei criteri e i Comuni dovranno fare domanda ed essere finanziati.
L'obiettivo, come ho detto, è quello di accrescere l'attività e l’attenzione dal punto di vista culturale, trasversale, fare in modo che le esperienze vengano messe a disposizione e che tutti i Comuni possano piano piano far crescere le proprie città attente alle esigenze dei bambini e degli adolescenti. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 8 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Come ho annunciato non ho partecipato al voto, ho ascoltato gli interventi, il dibattito per la verità è stato ampio, ho ascoltato anche l'intervento, tutto di carattere ideologico, che con grande capacità ha fatto il Consigliere Marconi, io da parte mia sono abituato non soltanto a dire e ad esprimere il mio pensiero, ma anche, come ho avuto modo di dire un'altra volta in quest'Aula, a non tacitare l’anima, quindi ho chiesto un voto di coscienza.
Ringrazio il capogruppo Busilacchi perché rispetto a questa richiesta ha dimostrato tutta la sua sensibilità.
Nel merito della legge dico che abbiamo la fortuna di avere interventi registrati, quindi ho sottolineato le finalità e gli obiettivi importanti ed anche il valore della democrazia ed a volte preferisco, anziché canalizzare tutto in modo istituzionalizzato, lasciare un ampio spazio alla democrazia ed alla partecipazione tanto più se dentro questo aspetto ci sono le associazioni ed anche le reti.
Ribadisco il valore dell'infanzia, il valore dei bambini, che sono la gioia, la felicità, il futuro.
Chiudo con un aspetto, Presidente, non so se il suo era un richiamo, se era una sottolineatura, la mia è una precisazione, io sono un uomo che vive nelle istituzioni, rispetta le istituzioni e rappresenta, come voi, i cittadini nelle istituzioni, però propendo affinché le istituzioni non siano autoreferenziali, ma siano una casa di vetro dove la trasparenza e il confronto vero prevalga ogni volta.
La mia è soltanto una precisazione, non mi sono inventato il fatto che i 229 Comuni delle Marche possono beneficiare di contributi, ma è l'articolo 4 che lo scrive e prevede che: “Possono beneficiare dei contributi i Comuni singoli o associati” e siccome penso che nessuno di noi voglia discriminare i Comuni marchigiani tutti i 229 potranno concorrere. Tra l’altro questo articolo, arricchito anche dalla Commissione, sottolinea le associazioni, le istituzioni scolastiche, la cittadinanza. E' l'articolo 4 che stabilisce che possono partecipare nel rispetto delle finalità dell'articolo 2, quindi, Presidente, è la legge che si sta approvando che stabilisce quanti sono i Comuni e partendo da quello che la legge dice mi sono permesso di fare quella considerazione. Chi mi conosce sa che più che la matematica mi interessa, in questa Aula, mettere in evidenza il bene comune e l'approccio etico e reale, non certo i numeri.

PRESIDENTE. La mia era una precisazione, Consigliere Giancarli, perché c’è scritto “possono beneficiare dei contributi i Comuni”, non tutti i Comuni delle Marche come in tutte le leggi accade, Comuni o altri enti ed associazioni, ma non si dice tutti gli enti o tutte le associazioni, i Comuni, chi arriva primo prende i benefici, come è scontato che sia.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie. Ovviamente voterò a favore di questa legge così come i colleghi perché condivido il fatto che vada ad insistere su un tema di grande rilevanza e di grande importanza.
Ho ascoltato il dibattito e devo dire che alcune delle cose che ha posto il Consigliere Giancarli mi trovano in parte d'accordo, nel senso che effettivamente su un tema così importante (le modalità con cui i capitoli di spesa che stiamo istituendo possono essere finanziati, trovare una collaborazione dei Comuni) probabilmente sarebbero stati utili maggiori approfondimenti, però li faremo nelle sedi opportune, abbiamo la sessione di bilancio, avremo altre occasioni e potremo ritornare su queste tematiche, però ad esempio su quel singolo articolo mi sono astenuto perché credo che sia utile fare un approfondimento anche nei prossimi mesi.
E' chiaro che la questione generale è di grande importanza e colgo questa occasione per rilevare un fatto che vale non solo per oggi, ma credo che debba valere per sempre, quando qualcuno firma una legge e poi si astiene …, quantomeno oggi noi non siamo nelle disposizioni per poter togliere una firma, sappiamo che nel momento in cui il testo viene licenziato dalla Commissione non è più nelle disposizioni dei singoli Consiglieri, ma dell'Aula, però, Vicepresidente Malaigia, sarebbe utile che se lei non ritira formalmente la sua firma, perlomeno segnali politicamente che questa legge non la sottoscrive più, altrimenti presentare una legge e poi astenersi nel momento in cui il testo va in Aula, questo sì, è un fatto piuttosto peculiare, ben al di là di alcuni aspetti più marginali riguardanti questa legge.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Ho assistito al dibattito con molto interesse, ho assistito alle dichiarazioni che hanno fatto il Consigliere Marconi, il Consigliere Celani, lo stesso Assessore Cesetti che ha parlato della solitudine, ma questa legge con le cose che avete detto, che io trovo molto interessanti, non c'entra un accidente, nel senso che qui ci sono dichiarazioni generiche, quasi ovvie.
A me piacerebbe argomentare con voi che avete anche più esperienza di me, litigare anche con il Consigliere Marconim, che è un cattolico mentre io sono un laico, sulla legge 194, sul consultorio e sulla funzione che ha avuto con la 194, sugli obiettori di coscienza delle Marche, che sono due terzi rispetto ai non obiettori. Mi piacerebbe parlare di quello che ho sentito in quest'Aula, ma questa proposta di legge è solo lo spunto perché se la leggiamo, di tutto quello che avete detto, delle cose interessanti che mi hanno appassionato, non c’è un accidente.
Non per sminuire la legge, perché è un’altra cosa. Questa è una legge generica con il bollino blu per i Comuni che dimostreranno di essere attenti nei confronti dei bambini, io sono attento ai diritti civili, questa collaborazione con il Garante per l'infanzia a me piace molto. C'era il Presidente Mastrovincenzo alla conferenza sul bullismo e sul cyber-bullismo, io sono andato a sentire, è stata molto interessante, i diritti civili valgono per tutti, per gli adulti e per i bambini, mi piacerebbe fare un dibattito in quest'Aula sui diritti civili a cui io sono particolarmente attento, anche perché sono particolarmente anziano, in questo senso ho fatto la campagna per l’aborto e per il divorzio, pensate un po’!
Queste cose mi piacciono, ma questa legge non ha niente a che vedere, ecco perché, pur riconoscendo i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza e lo sviluppo delle città sostenibili a misura di bambino - lo sottoscrivo subito, nel nostro programma elettorale delle regionali del 2015 la città a misura di bambino era prevista, noi ci siamo coerentemente astenuti in Commissione perché questo atto non ha senso, è vuoto di significato, se ci sarà ancora l'occasione, ed io me lo auguro, saremo noi che ci faremo parte diligente per sollecitare un dibattito su questi temi, parteciperemo volentieri e daremo anche il nostro contributo. Per questo oggi ci asterremo su questa proposta di legge.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Su questa legge, ho annunciato un voto di astensione. Ho evidenziato che c’era la firma di un nostro Consigliere e ho auspicato che questa legge andasse, Consigliere Busilacchi, in un senso diverso, non che portasse la firma di chi probabilmente, al 99,9%, percepirà questi finanziamenti.
Questa legge porta nome e cognome di un Comune o di pochi Comuni e allora va in quel senso, esce dall’Aula già targata e noi su questa impostazione non ci siamo ritrovati.
Abbiamo sottolineato che questo provvedimento andava corretto, e si poteva fare, c’erano le condizioni per farlo, e ci sarebbe stato probabilmente un voto unanime di quest’Aula. Questo non è accaduto, purtroppo continuiamo ad avere le nostre perplessità e vedrete di quanto sbaglieremo! Vedremo dove andranno a finire questi soldi e quale sarà il Comune che probabilmente li prenderà. Questo è il problema, Presidente. Alcune voci dicono che probabilmente sarà Fano ed io lo ripeto a voce alta in modo tale che si senta.
Fare le leggi ad hoc non è il compito di questo Consiglio, a noi hanno insegnato diversamente. Questa è la nostra perplessità anche se c’è una nostra firma tra i proponenti della legge, perché, Consigliere Busilacchi, a volte le proposte di legge nascono bene, crescono male e questa è una di quelle. Grazie.

PRESIDENTE. Preciso ancora una volta che i contributi sono concessi sulla base di criteri e modalità definite dalla Giunta regionale su parere del Garante.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Non sarei intervenuto perché avevo già dichiarato la mia intenzione di voto, però il Consigliere Maggi mi stimola sempre e mi ha ricordato che nel programma del Movimento 5 Stelle era prevista una regione a misura di bambino, avevo chiesto io di inserire questo punto, quindi coerentemente mi ritrovo a votare questa legge.
Voglio fare una riflessione, capisco tutte le perplessità dei colleghi, però credo che se una legge è mossa da principi validi, anche se ha una grave carenza, che è quella del sostegno economico, va comunque votata perché magari il prossimo anno o fra due anni si troveranno più risorse, bocciare una legge giusta solo perché al momento non ci sono le adeguate risorse finanziarie non lo trovo corretto o perlomeno intelligente.
Sono anch’io preoccupato dalla carenza di risorse, mi auguro che questa legge non vada a beneficio solo di un Comune o due, ma abbia la più ampia diffusione possibile.
Credo fortemente che questa regione possa essere a misura di bambino e, ripeto, ritengo che questa legge, anche con tutte queste angosce e preoccupazioni, anche se non troverà nell'immediato le risorse, sia buona legge e per questo va votata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Vorrei alleggerire questo clima che non riesco a capire intorno ad una proposta di legge che segue un filone che sinceramente rivendico, perché quello dei loghi ormai, come i cimiteri, è una cosa che mi caratterizza particolarmente.
Abbiamo una legge che prevede il logo impresa amica del sociale, sostanzialmente inattuata, speriamo di farne, un’altra che preveda il logo impresa amica della famiglia, che abbiamo appena licenziato, e l’altra ancora riguardante il no slot. In questa dimensione, abbiate pazienza colleghi della Giunta, ci sfoghiamo in assenza di altre possibilità, quando non c’è l’arrosto ci accontentiamo di qualche sedano o di qualche carota.
L’altro argomento anche qui per svelenire un po', se vuole Consigliere Zaffiri potremo chiedere che la Giunta quando manderà la delibera in Commissione, non so se ci sarà un parere preventivo, escludendo i Comuni costieri fra i 55/70 mila abitanti, così salveremo San Benedetto del Tronto, Pesaro, e lasceremo fuori Fano. Basta stabilire i criteri, ricordo che in Giunta i socialisti erano particolarmente bravi nel trovarli.
L’altra cosa un po’ più seria è questa, ritorno sulla motivazione stimolato anche dal Consigliere Maggi, che mette proprio in conto, come definirei questa legge, una zattera, una piccola zattera, perché non ha la pretesa di intervenire dentro un sistema complesso, in un mare in tempesta, in quel clima sostanzialmente contrario ai bambini, è questo il dato di fatto.
Saremo troppo ipocriti a dire che la pedofilia è una deviazione folle che nasce in testa a poche persone, intanto è una cosa che nasce in testa a troppe persone, ed è un clima generale legato al modo di vedere la sessualità, legato ad un modo di essere violenti, sempre più forte in questa nostra società, e non è che questo mix di virus nasce in maniera specializzata, è una somma di cose, non è solo la violenza da stadio.
Oggi abbiamo una diffusione spaventosa della violenza tramite internet, mass media, social, network. Abbiamo fatto una legge sulle dipendenze patologiche sul gioco d’azzardo, non dimenticate che riguarda anche le dipendenze patologiche da social network perché tutto va in questa direzione.
Qual è il tipo di responsabilità che assumiamo rispetto a questa? Non è, Consigliere Maggi, solo una questione, per carità lei si è definito laico ed io sarei religioso, in realtà io sono un laico cristiano, lei è un laico non credente o comunque uno che non professa una fede, non mi piace neanche il “non”, siamo tutti laici qui, molto laici. Sono talmente laico che prendo in mano l’articolo 1 della legge 194 e dico benedetto l’articolo 1, peccato gli articoli 4, 5, 6 e 7, ma anche quelli sono benedetti, perché anche dove è prevista l’interruzione volontaria della gravidanza prima dei 90 giorni, si specifica in maniera molto precisa che la tutela della maternità è a monte.
E' una questione di mentalità, ecco perché voto questa legge al di là della sua vera, forte, efficacia - Comuni montani, Comuni marini, chi arriverà prima, chi arriverà dopo - la voto perché comunque sollecita un dibattito sulla prevenzione che negli ultimi anni abbiamo sempre di più rivalutato in considerazione dei mali che riguardano la società. Poi uno li può chiamare mali psicologici, malattie dell'anima, malattie della volontà, malattie sociali, ma indubbiamente ci stanno e rispetto ad una sociologia ormai targata che guardava le cosiddette categorie oggi non le guarda più nessuno, al di là del fatto che chi ha rappresentato politicamente quei mondi non c’è più. E’ evidente a tutti, a qualsiasi studioso della società occidentale che non abbiamo più le categorie, abbiamo i singoli, tanto è vero che un partito di indubbio successo, che tra le altre cose ormai è diventato sempre più istituzionale avendo rinunciato al movimentismo, ha scelto come modalità di aggregazione non le adunate, ma un incontro tu per tu attraverso internet, perché questa è la società dei coriandoli!
In questa società dei coriandoli, però, i principi per quanto sia restano: “lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio”, quindi qui l’interruzione volontaria della gravidanza entra come un’eccezione e si dice chiaramente che non è un mezzo per il controllo delle nascite, ecco perché sostengo che sposo la legge 194 almeno per l’articolo 1 ed anche per l’articolo 2.
Non è il problema dell’obiezione di coscienza, anzi, semmai l’obiezione di coscienza sta a significare, Consigliere Maggi, una cosa estremamente interessante, in questa regione a fronte dell'1% degli iscritti all’associazione medici cattolici (non so neanche se sia sul totale dei medici) il 70-75% è obiettore, quindi fra loro ci sono tanti laici, come li chiama lei, comunque non credenti. Questo è un segno su cui riflettere, cioè che il 70-75% della professione sanitaria ritenga l’interruzione volontaria della gravidanza una cosa scientificamente preoccupante.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Per ribadire che voteremo positivamente questa legge perché riteniamo che il suo contenuto in termini di principi sia estremamente valido.
Abbiamo rimarcato alcune critiche per quanto riguarda l’articolo 9 e ci auguriamo, dato che c'è stata un'unanimità di consensi da parte dei Consiglieri, di valutare come è possibile incrementare queste risorse.
Devo sottolineare che mi ha fatto piacere il dibattito che si è aperto per quanto riguarda la necessità di perequare l’offerta dei servizi e dei diritti dei nostri bambini su tutto il territorio dei 239 Comuni. Questo è molto importante e mi auguro che in futuro vengano fatti dei progetti proprio in questo senso.
Prendo spunto da quanto ha detto il Consigliere Marconi, non credo che la nostra società sia ostile ai bambini, questa è una società che non ha saputo e non sa centellinare le opportunità dei nostri ragazzi, il problema sta nelle famiglie, non nei ragazzi, non siamo ostili, questa è una società che vuole dare tanto, ma non lo sa dare, questo è l’aspetto importante e pericoloso, come quelli che non hanno nulla.
Ricordo la mia infanzia e se la paragono a quella dei bambini di oggi in termini di quantità di servizi c’è da riflettere, però pur nella pochezza dei diritti chi mi venivano dati, ricordo che i miei genitori mi centellinavano quei pochi che avevo, mi facevano capire il valore di quel diritto, è lì il problema, apriamolo questo dibattito: far capire il valore del diritto perché ricordiamoci che si muore di fame, ma si muore anche di abbuffate.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 120. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ora procediamo come deciso nella Conferenza dei capigruppo con le interrogazioni a cui risponderà l’Assessore Sciapichetti, che dovrà assentarsi, poi proseguiremo con le question times e infine tratteremo l’unica mozione rimasta, la n. 133, le altre dobbiamo rinviarle viste le assenze del Presidente Ceriscioli e dell’Assessore Pieroni.

Interrogazione n. 340
ad iniziativa del Consigliere Marconi
“Stato di attuazione lavori fiume Potenza”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 340 del Consigliere Marconi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. In relazione all’interrogazione che il Consigliere Marconi ha fatto, molto dettagliata e specifica nel merito, si precisa che sul fiume Potenza, all'interno della programmazione dell'Accordo di Programma stipulato il 25 novembre 2010 tra Regione Marche e Ministero dell'ambiente, del territorio e del mare è stato inserito un intervento di riduzione del rischio idraulico nel tratto compreso tra i Comuni di Recanati e Porto Potenza per un importo di 500.000 euro a valere sul cofinanziamento regionale.
In data 6 febbraio 2015 è stata stipulata tra Commissario straordinario e la Provincia di Macerata una convenzione di avvalimento per la redazione del progetto e la realizzazione di interventi di difesa spondale, riprofilatura e asportazione con valorizzazione di materiale litoide in area di sovralluvionamento.
Il progetto definitivo è stato oggetto di procedura di V.I.A. che si è conclusa positivamente il 14 novembre 2016.
Venendo alle risorse nel Por-Fesr 2014-2020, l'Asse 5 ha previsto una misura specifica per gli interventi finalizzati alla riduzione del rischio idraulico, individuando, sulla base degli eventi storici, anche i corsi d'acqua su cui intervenire e le tipologie di opere finanziabili.
Con delibera di Giunta regionale n. 535 del 30 maggio 2016 sono state ripartite le risorse disponibili pari complessivamente a 11.468.737 euro; al fiume Potenza è stato assegnato un finanziamento di 700.000 euro.
Entrando nella specificità delle domande poste si precisa che gli interventi inseriti nella misura del Por-Fesr 2014-2020 sono stati programmati nel marzo 2015 quando l'Autorità idraulica era in capo agli uffici di difesa del suolo delle Province e quindi l'idea era che la progettazione e la realizzazione sarebbe stata affidata a queste strutture.
Con la legge regionale n. 13/2015, in attuazione della riforma di riordino delle Province, le competenze in materia idraulica sono state trasferite alla Regione e solo a partire dall'1 aprile 2016 è stato ricollocato il personale. Ciò come è noto ha comportato la necessità di una riorganizzazione della struttura regionale che si è conclusa solo di recente.
Non occorre ricordare che nel frattempo parte del territorio regionale ed in particolare quello del maceratese è stato interessato da un evento sismico che ha richiesto e tuttora necessita di un grande impegno di risorse umane che viene sottratto all'attività ordinaria.
Nel 2016 per le ragioni appena ricordate non sono stati effettuati lavori.
Allo stato attuale è stato predisposto un solo progetto che riguarda il Fiume Aso mentre è in corso la progettazione da parte della P.F. tutela delle acque e del territorio di Ancona per alcuni tratti dei fiumi Misa ed Esino.
Nel 2017 non sono stati ancora eseguiti lavori, ma per l'anno in corso si pensa di attivare la progettazione di quasi tutti i corsi d'acqua finanziati. Per il fiume Potenza oltre alla progettazione si potrebbe entro l'anno in corso procedere anche alla esecuzione di alcuni lavori.
I tempi di realizzazione di quanto programmato ci dicono che l'indicatore della scheda MAPO prevede che entro il 2018 siano attivati almeno 4 interventi per una lunghezza dei tratti di 5.130 metri. Grazie.

Presidenza della Vicepresidente
Marzia Malaigia

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Assessore. Credo che la risposta al di là dei contenuti sia estremamente puntuale e sarà mia cura, divulgarla e farla conoscere perché almeno mettiamo un punto importante sull’informativa e sulle iniziative prese.
La puntualità della sua risposta si accompagna anche a un dato, che ricordavo adesso con il Consigliere Giancarli, già Presidente della IV Commissione nella precedente legislatura, quando alla fine del 2013 approvammo una legge che finalmente dava l'opportunità - approvata con grande tribolazione all’interno della maggioranza - di intervenire sui fiumi rimuovendo il materiale litoide e legnoso che era una delle cause delle esondazioni.
Le linee guida del 2014, i primi provvedimenti del 2015, la sfortuna del passaggio di competenze dalla Regione alla Provincia, e arriviamo al 2017, sono cose che magari qualcuno non ha la bontà di spiegare con puntualità o con pazienza, come lei ha fatto, ai cittadini. Lo farò per quelli della mia città e del mio territorio perché poi si dirà che abbiamo fatto la legge ed il giorno dopo con le ruspe togliamo tutto, non è così, qui sono previsti dei progetti.
Assessore, vedo che i progetti sono stati approvati e vedo con grande soddisfazione che questo tratto di fiume è stato finalmente riconosciuto fra le priorità regionali, non solo provinciali, perché qui le esondazioni sono state almeno sei o sette negli ultimi anni, l'ultima o la penultima, veramente disastrosa, con più di 7 chilometri inondati, quindi parliamo di un tratto che parte dal punto incriminato fino a quasi i confini con il territorio di Porto Recanati, con centinaia di terreni e decine di abitazioni coinvolte, compresa la cooperativa di tipo B. Ricordo che ci sono stati grandi interventi anche da parte di privati, un'intera cooperativa è stata danneggiata pesantemente da questa inondazione.
Noto con soddisfazione, lo dico solo perché si sappia pubblicamente, che negli interventi di questi primi 500.000 euro è prevista la riprofilatura di un tratto di fiume che riguarda in questo caso, se ho ben capito, Assessore, la rimozione dei famosi sbarramenti. Grande, geniale trovata degli anni 50/60/70, dovevano servire per rallentare il corso dei fiumi, tutto bene, hanno sicuramente ottenuto quel risultato ma gli 80/100/150 sbarramenti fatti sul Potenza, come su altri fiumi della regione, hanno portato un piccolo danno, queste dighe si sono riempite di materiale che non si è potuto toccare perché per 20/30 anni una certa follia ambientalista ci ha impedito di fare interventi di questo tipo, risultato: ci siamo beccati le inondazioni con centinaia di milioni di danni e con morti. Queste cose vanno dette perché finalmente con questa maggioranza e con questa Giunta le situazioni sono cambiate, ma nel passato purtroppo non è stato così.
Noto con altrettanta soddisfazione, Assessore, anche la conferma di 700.000 euro dentro il Por-Fesr 14/20 Asse 5. Qui diventa sempre più difficile identificare gli atti amministrativi, e sono 700.000 euro su 11,5 milioni circa destinati all’intervento.
In conclusione non posso che esprimere piena soddisfazione anche nella certezza che l'Assessore seguirà puntualmente questa pratica e a progetto approvato … C’è una frase che un po’ mi ha preoccupato Assessore, quando ha detto: “Nel 2017 non sono stati ancora eseguiti i lavori - va bene, né da noi né da nessun’altra parte - per l’anno in corso, si pensa di attivare la progettazione in quasi tutti i corsi d’acqua finanziati” questo è già progettato. Dico ciò solo per chiarezza, ha la Via, ha tutto, quindi questo aspetta solo il cantieramento. Grazie.

Interrogazione n. 283
ad iniziativa della Consigliera Marcozzi
“Tariffe agevolate dei titoli di viaggio”

Interrogazione n. 286
ad iniziativa del Consigliere Rapa
“Agevolazioni tariffarie sui servizi Tpl automobilistici e ferroviari”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 283 della Consigliera Marcozzi e l'interrogazione n. 286 del Consigliere Rapa, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Queste interrogazioni sono datate, risalgono a novembre 2016, nei fatti abbiamo risposto perché le agevolazioni sono state confermate come l’anno scorso.
Se volete è a disposizione la risposta che gli uffici hanno preparato, ma penso che la questione sia superata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Assessore. Le avevo già detto che questa interrogazione era superata perché è datata 26 settembre 2016.
La sottoscritta l’aveva presentata perché la Società per la gestione del servizio del trasporto pubblico locale a Fermo aveva comunicato agli utenti di aver sospeso l'emissione di titoli di viaggio a tariffa agevolata.
Oggi questa criticità è stata rimossa, quindi l’interrogazione è superata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno il Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Come ha detto l’Assessore è una criticità superata per cui ringrazio.

Interrogazione n. 359
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
“Riorganizzazione divisioni Trenitalia”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 359 del Consigliere Giancarli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Ringrazio, come ho ringraziato il Consigliere Marconi, perché abbiamo fatto il punto della situazione su un’asta fluviale di grande interesse sulla quale nel passato ci sono stati danni, ringrazio anche il Consigliere Giancarli perché ci permette di fare periodicamente il focus sul trasporto ferroviario.
Confermando che l'impianto ferroviario di Ancona ha per sua natura una valenza strategica ed ha un ruolo centrale nei collegamenti nord-sud ed est-ovest, si rammenta che la Regione Marche ha stipulato il 30 dicembre 2017 il contratto di servizio ponte di durata esennale, riguardante unicamente le linee ferroviarie regionali.
In merito alla paventata ipotesi di una prossima riorganizzazione da parte di Trenitalia di alcune divisioni, come quella del treno Freccia Bianca, è doveroso precisare che si tratta di servizi a mercato, fuori dal contratto sopra menzionato, per il cui svolgimento l'azienda ferroviaria opera in regime totalmente privatistico di libera impresa.
È stato chiesto alla divisione regionale di fornire informazioni rispetto alla prospettata ipotesi. Ci è stato chiarito che:
1) la Divisione passeggeri a lunga percorrenza non riduce l'offerta sull'Adriatica, mentre per gli eventuali incrementi o meno sulla tratta Roma-Ancona, come è noto, vengono fatte valutazioni di sostenibilità economica essendo servizi a mercato;
2) la riorganizzazione dell'impianto equipaggi di Ancona è un normale processo di riassetto industriale che riguarda gli staff ed i quadri, volta ovviamente a minimizzare i costi indotti, da cui si prevede che non vi sarà nessun impatto sul servizio per gli utenti marchigiani e neppure nessuna perdita di posti di lavoro - cosa per la quale ci siamo anche preoccupati non poco ed abbiamo fatto ripetuti accertamenti - ma una mera rivisitazione dei processi e della ricollocazione delle risorse interessate in altre strutture/società del gruppo FSI.
Rispetto alle strategie politiche e tecniche riguardanti il porto, l’aeroporto, l’interporto e la stazione ferroviaria di Ancona, sia le collaborazioni con Rete ferroviaria italiana per il completamento della stazione merci a Jesi, sia gli accordi con l'Autorità portuale per la città di Ancona, accanto alla recente legge per il salvataggio del Sanzio, vanno nella direzione di ristabilire una maggiore integrazione e sinergia tra le quattro realtà, per il trasporto di merci, ma soprattutto per il trasporto di persone.
Vi è anche un forte interessamento del sottoscritto e dell'Assessorato preposto per il miglioramento della linea Roma-Ancona, mediante la messa in esercizio di materiale rotabile più moderno, sebbene tale linea non rientri nel nostro contratto di servizio regionale. Si sta valutando anche la possibilità di richiedere al Ministero l'autonoma gestione di tale tratta, almeno con una coppia di treni regionali, previo trasferimento delle relative risorse. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Assessore la ringrazio, lei è sempre molto attento, disponibile e mi dispiace ogni tanto intervenire - anzi molto spesso per la verità - sull'argomento del trasporto e della mobilità. Siamo in presenza di una riorganizzazione da parte del sistema e, come lei sa, l'orientamento non è soltanto versi il mercato, ma un'attenzione forte è anche verso i clienti.
Sono contrario a questa definizione, su questi servizi non voglio vedere i clienti, ma voglio vedere i cittadini, so che anche l’Assessore vede i “cittadini”, vede la “persona” per la sua cultura cattolica, noi abbiamo questo punto in comune: i cittadini, ed altri aspetti di ragione politica, e da questo punto di vista, ciò che ha detto l’Assessore è sacrosanto, non dobbiamo perdere di vista l'obiettivo di fondo, andiamo verso una riorganizzazione? Bene! Al centro poniamo le persone ed il territorio altrimenti il rischio è quello della marginalizzazione.
Non aggiungo altro, se non il fatto che l'impianto ferroviario di Ancona è strategicamente importante, parlo di Ancona e delle Marche, perché è sull'asse nord/sud (vi transitano i terni per Milano-Lecce e per Venezia-Lecce) e sull'asse adriatico/tirreno.
La mia preoccupazione è che questa nostra stazione, che ripeto è il sistema ferroviario marchigiano, diventi stazione di transito.
C’è un problema di investimenti, c'è un problema di occupazione delle persone che lavorano in questi servizi e delle persone che usufruiscono del servizio.
Assessore, non perdiamoci di vista e lavoriamo con molta attenzione cercando di monitorare quello che il Ministero delle ferrovie vuole portare avanti. Grazie.

PRESIDENTE. Dal momento che tutto l’ordine del giorno è stato un po’ sovvertito, direi di concludere con le interrogazioni e poi passare al question time, quindi passiamo all’interrogazione n. 257.

Interrogazione n. 257
ad iniziativa della Consigliera Marcozzi
“Rinnovo contratto di lavoro Comparto sicurezza Polizia dello Stato”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 257 della Consigliera Marcozzi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Questa Regione è cosciente dei problemi che riguardano il Comparto sicurezza da ormai molti anni.
Soprattutto in questo periodo in cui il mondo intero è scosso da atti terroristici che hanno fortissime ripercussione nel nostro quotidiano, emergono le molte criticità e lacune che nel tempo si sono sedimentate in questo fondamentale settore dello Stato.
C’è da dire che molti sforzi si stanno facendo in questi ultimi tempi.
E' dovere del Governo rafforzare l'organico, predisporre il riordino del rinnovo delle carriere ed il rinnovo dei contratti per le Forze dell'Ordine: Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco ed Esercito.
L'interrogazione presentata dalla Consigliera Marcozzi risale oramai all'agosto 2016, in questo lasso di tempo la contrattazione tra Governo centrale e Forze di Polizia ha avuto forti e importanti sviluppi. Solo nel mese di aprile, molte sono state le audizioni in Aula di tutte le principali sigle sindacali per discutere dei decreti Madia sull'aumento degli stipendi sul rinnovo dei contratti, sulle assunzioni, sulle regole e sulle stabilizzazioni del precariato.
E' notizia di giovedì 6 aprile che per velocizzare il rinnovo dei contratti degli statali e dei dipendenti pubblici, oltre che delle forze sociali e nello stesso tempo per affrontare al meglio tutte le questioni, è intenzione del Governo spacchettare i vari provvedimenti e non trattarli tutti insieme, concentrandosi approfonditamente su ogni tematica, in particolar modo sul rinnovo del contratto e sull'aumento degli stipendi come punti prioritari e a seguire sulle nuove regole inerenti i premi, i licenziamenti, le nuove assunzioni e le assunzioni dei precari.
In data odierna andrà in Consiglio dei Ministri il Documento di economia e finanza, sarà un momento fondamentale perché nei prossimi giorni si capirà quanti fondi saranno stanziati nella bozza di bilancio per la prossima manovra, basilari per l'adeguamento dei contratti.
Inoltre arriverà, probabilmente questa settimana, l'attesa manovra sui conti pubblici che si accompagnerà al Documento di economia e finanza e al Programma nazionale di riforme. Qualora le risorse stanziate saranno valutate non sufficienti per adeguare la condizione contrattuale e rafforzare in maniera significativa il personale delle Forze di Polizia, la Regione Marche si assume, sin da ora, l'impegno ad affrontare tale problematica in sede di Conferenza Stato-Regioni, nel limite delle proprie competenze costituzionalmente attribuite, affinché vengano garantiti maggiori standard di sicurezza reale e percepita dalla nostra popolazione, nonché maggiori tutele e garanzie a tutti gli operatori delle Forze dell'Ordine.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Assessore. Sono soddisfatta della risposta. L’interrogazione è datata 8 agosto 2016, ma ritengo necessario ed indispensabile sollecitare il Governo per la soluzione di questa annosa problematica: rinnovo dei contratti, aumento degli stipendi.
Ricordo, che il pilastro di ogni ordinamento democratico è la sicurezza e a fronte di una sempre maggiore richiesta di sicurezza sul territorio nazionale e regionale le Forze dell'ordine soffrono carenze strutturali, di mezzi e di personale.
Mi auguro che questa problematica relativa ai contratti ed agli aumenti degli stipendi sia risolta. Grazie.

Interrogazione n. 400 - a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Zaffiri
“Sentenza del T.A.R. Marche n. 223/2017 in ordine alla procedura concorsuale pubblica per la copertura di n. 13 posti di dirigente”

Interrogazione n. 401 - a risposta immediata
ad iniziativa della Consigliera Malaigia
“Sentenza del Tar Marche n. 223/2017 in ordine alla procedura concorsuale pubblica per la copertura di n. 13 posti di dirigente”

Interrogazione n. 402 - a risposta immediata
ad iniziativa della Consigliera Pergolesi
“Sentenza del Tar Marche n. 223/2017 – Annullamento concorso indetto con decreto del Segretario generale della Giunta regionale n. 23 del 25/11/2013"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 400 del Consigliere Zaffiri, la n. 401 della Consigliera Malaigia e la n. 402 della Consigliera Pergolesi.
Tutte e tre le risposte verranno date dall'Assessore Cesetti, che ha la parola.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Con l’interrogazione n. 400 il Consigliere Zaffiri chiede al Presidente di conoscere come si possa evitare un possibile, a suo dire, danno erariale per le retribuzioni connesse agli incarichi dirigenziali percepite dai dirigenti regionali, a suo dire, per ora non più tali.
Con l’interrogazione n. 401 la Consigliera Malaigia chiede di conoscere se gli atti firmati dai dirigenti vincitori del concorso annullato potrebbero essere dichiarati nulli.
Infine con l’interrogazione n. 402 la Consigliera Pergolesi chiede quali azioni intenda intraprendere la Regione al fine di tutelarsi da eventuali esborsi di denaro pubblico a seguito di possibili soccombenze giudiziarie in merito al concorso annullato.
Presidente, il tema trattato dai Consiglieri nelle diverse interrogazioni può essere riconducibile ad una discussione unitaria, in quanto le premesse sono comuni ed unico è il presupposto, cioè quello della sentenza del Tar Marche, quindi posso dare una risposta organica univoca ed unitaria.
La sentenza del Tar Marche 223 del 21 marzo 2017, in accoglimento del ricorso, ha annullato il bando di concorso limitatamente alla clausola che avrebbe consentito ai due ricorrenti di presentare domanda per concorrere soltanto ad una delle selezioni, provocando così l’inammissibilità delle restanti domande.
L’annullamento non si estende in via automatica e immediata a tutti gli atti successivi a quello interessato (effetto caducante), essendo necessario un intervento conformativo alla sentenza da parte dell'amministrazione, in sede di autotutela (secondo la sentenza infatti sarebbe illegittima l'esclusione degli interessati dalle selezioni e la non partecipazione alle stesse di tutti gli altri candidati).
Si rileva che la sentenza non ha invalidato in via automatica ed immediata il contratto di lavoro sottoscritto dai vincitori delle selezioni, la cui validità, a seguito della privatizzazione del pubblico impiego, è sindacabile soltanto dal Giudice ordinario. Ne consegue che, allo stato, non è prevedibile un'ipotesi di invalidità dei suddetti contratti.
I contratti in parola possono venir meno solo a seguito dell'intervento dell'amministrazione, quale datore di lavoro, secondo gli strumenti allo scopo previsti dal diritto civile, ovvero, attraverso la loro risoluzione, qualora vi siano ovviamente i presupposti.
La Giunta regionale, a seguito della pubblicazione della sentenza, non condividendone le statuizioni, ha ritenuto di appellare tale pronuncia. Si tratta di una manifestazione di volontà pienamente legittima, alla luce del diritto di difesa dei propri diritti e interessi, costituzionalmente garantiti a tutti i soggetti giuridici pubblici e privati previsti dal nostro ordinamento. Tale volontà è evidentemente incompatibile con quella di risolvere i contratti di lavoro.
La nostra è una volontà pienamente legittima perché come ho avuto modo di dire in conferenza dei capigruppo, questo lo aggiungo e l’ho già riferito alla stampa; è vero che le sentenze si debbono rispettare nei tempi previsti, ma quando non si condividono si possono impugnare e noi l'abbiamo fatto, esercitando un diritto costituzionalmente previsto della difesa che consente di difendersi nei vari gradi di giudizio.
La decisione è altresì pienamente giustificata, quella di non risolvere i contratti di lavoro ma di appellare la sentenza, dall'assetto degli interessi pubblici e privati che sono coinvolti nella vicenda e che non possono essere pretermessi. C’è l'interesse primario dell'ente alla continuità dell'azione amministrativa in settori importanti e rilevanti per la collettività nel vigente stato di emergenza conseguente ai recenti eventi sismici, che rischierebbe di essere vanificata.
Alla luce delle suesposte sintetiche considerazioni, si deve concludere, per rispondere ovviamente in modo puntuale alle domande poste che:
- i contratti di lavoro dei dirigenti in questione non sono affetti da invalidità, le determinazioni dagli stessi adottate non sono configurabili come invalide ma, come ho già detto in precedenza, i dirigenti si qualificano come tali in modo legittimo e stabile;
- i contratti di lavoro dei dirigenti sono tuttora vigenti, le retribuzioni da essi percepite, a fronte delle prestazioni lavorative regolarmente espletate, non appaiono configurabili quali danno erariale, chi lavora dev'essere pagato, è una norma giuridica oltre che di civiltà;
- la persistenza dei contratti di lavoro impedisce di prospettare il rischio di esborsi di denaro pubblico che non siano giustificati dalla necessità di attribuire le prestazioni lavorative rese in costanza del rapporto di lavoro.
Soltanto a seguito della decisione del Consiglio di Stato, l'amministrazione sarà tenuta ad assumere le determinazioni conformative che eventualmente si renderanno necessarie, ma all’esito di quella decisione.
Sino al prodursi di tale evento, non è da ritenersi possibile una diversa conclusione e non ci sarà perché noi non possiamo arrecare un danno di proporzioni inimmaginabili alla nostra comunità regionale. Alcuni interessi sovrintendono alla nostra struttura organizzativa ed amministrativa.
Ci mancherebbe altro che, dinanzi ad una sentenza di primo grado, che tra l'altro non si condivide e che si ritiene errata, non si eserciti la facoltà di appello e quindi di riesame. Ci mancherebbe altro!
Ci mancherebbe altro, ribadisco e aggiungo, che in attesa di quella decisione, che ovviamente dovrà avvenire nei tempi previsti dal codice, si sovvertisse l’organizzazione regionale rispetto ad una sentenza che viene appellata la quale, sebbene esecutiva, non è una passata in giudicato. Questo è! Con molta serenità si ritiene così facendo di agire secondo legittimità, ma soprattutto nell'assoluto interesse dell'amministrazione regionale che in questo momento anche particolarmente difficile, come ho avuto modo di esprimere, deve tra l’altro sovrintendere agli interessi e alle aspettative della nostra comunità.
Il piano B di solito viene adottato da coloro che si rassegnano alla possibilità di perdere e noi riteniamo di disporre di fondate ragioni, lo voglio ribadire. E’ stato annullato un bando non predisposto da questa amministrazione, tra le altre cose, questo voglio ribadirlo, il piano B, Consigliere Maggi, ripeto, lo adotta chi si rassegna a perdere e rappresenta un atto di debolezza. La prudenza non è la virtù dei forti, Consigliere Maggi, noi abbiamo detto che non è una caratteristica dei forti, abbiamo già detto che l'amministrazione sarà tenuta ad assumere determinazioni confermative, quelle del lato B, ma solo all’esito della sentenza del Consiglio di Stato.
Vi consegno il testo scritto che sicuramente è di interesse, però non dimenticatevi quello che vi ho detto fuori dal testo.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie, Presidente, cercherò di rientrare nei tempi previsti.
Voglio soltanto ricordare a quest’Aula che il 26 ottobre 2015 con l'interrogazione n. 60 a firma dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia avevamo previsto tutto. Questi sono i fatti, Assessore.
Nel 2015 avevamo previsto tutto, questa è l'interrogazione, lei ci rispose: “Non vi preoccupate, non succederà niente”. Ci siamo preoccupati ed è successo, il fatto è successo, e lei continua a non ammetterlo. Se questo concorso fosse stato sospeso e non fossero avvenute le immissioni, probabilmente ci sarebbero stati meno danni per la nostra Regione.
Questo è il vero problema, Assessore. Siete andati avanti sapendo che questo concorso non andava bene e adesso non va bene perché non c'è soltanto - lo sapete e lo sappiamo - la sentenza del Tar che ha dato ragione ai ricorrenti, ma ci sono altri 9 ricorsi in piedi.
Vi siete messi in un vicolo cieco e adesso c’è il problema: questi dirigenti firmano o non firmano? A noi risulta che non firmino perché ci sono delle difficoltà, un problema. Questa Regione è ferma, si è inceppata, che cosa è successo? Noi vogliamo sapere, anche i cittadini vogliono saperlo, qui è la drammaticità della cosa.
In questo caso non siamo stati dei cattivi profeti, abbiamo purtroppo previsto la realtà che è pesantissima per questo esecutivo, che continua a bruciare i nomi per l’incarico di Segretario generale. Lo sanno tutti che quella dottoressa non aveva i requisiti per poter partecipare e l'avete bruciata, siete senza Segretario generale, senza dirigenti, credo che, e l'abbiamo detto in altre circostanze, siete dei dilettanti, purtroppo, Assessore, ci vanno di mezzo i cittadini della comunità marchigiana.
Questo è il vero errore che state facendo e noi, quale forza di opposizione e di minoranza, vi chiediamo di cambiare perché siete su dei binari sbagliati, ve l'avevamo detto e ve lo diciamo anche su altre cose, ma se volete rimanerci, auguri di buona fine.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Vorrei guardare negli occhi l'Assessore Cesetti perché ha la grandissima capacità, e gli faccio i miei complimenti, di ostentare una sicurezza specialmente laddove non ce l'ha. E' un’arte, io finora ho sempre lavorato con le persone, quindi questo …
Lei non può dire di essere sicuro fino a quando tutto il procedimento non è concluso, quindi non può sostenere quanto ha affermato, pur non essendo d'accordo, fino alla conclusione dell’iter.
Almeno ci lasci i dubbi che già avevamo, non mi sembra questa la modalità di procedere! Quanto ci costa questo giochino? Può rispondere in via del tutto eccezionale visto che aveva …

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Non mi dilungo su quanto già espresso dai Consiglieri, il fatto che lei Assessore ritenga errata la sentenza di un Tar, non impedisce all’ente Regione Marche di sospendere o rivedere quelle che sono le disposizioni o le determinazioni in autotutela confermativa della sentenza del Tar.
Mi domando chi si prenderà la responsabilità nel momento in cui la Regione dovesse soccombere. Questo è già avvenuto diverse volte e diverse volte è stato ribadito il fatto che questa Giunta e i responsabili degli stessi uffici della Regione Marche non attuino le disposizioni del Tar.
Mi auguro che da parte sua e da parte della Giunta possiate rivedere questa posizione perché effettivamente permane il dubbio dei potenziali danni o dell'inefficacia degli atti firmati - a detta anche degli altri Consiglieri questa probabilità è piuttosto concreta e attuale - al fine di evitare di disperdere ulteriori risorse della Regione Marche in questioni che potrebbero essere risolte semplicemente sospendendo quello che magari è un aumento di stipendio previsto dal contratto. Nessuno impedisce all’ente di fare questa scelta in autotutela, secondo me forse è il caso di rivedere un attimo le proprie posizioni ed evitare di andare dritti, accelerare ed andare a sbattere contro un muro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per una precisazione, l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. La situazione credo che lo meriti.
La Vicepresidente Malaigia dice che io ostento, non è che ostento sicurezza, qualcuno discetterebbe sull’ottimismo della volontà e il pessimismo della ragione, io, Vicepresidente Malaigia, sono animato dall'ottimismo della volontà sorretto dalla ragione, che è cosa notevole.
Il Consigliere Zaffiri cita una sua interrogazione del dicembre 2015 in cui lasciava presagire questo esito, a suo dire, io non dico, né che porta sfortuna, anche perché è un uomo positivo, né che è profeta di sventura, dico semplicemente che nella mia risposta avevo ragione per una considerazione molto semplice, noi ci siamo trovati, badate bene, un bando già predisposto e la necessità di espletare dei concorsi, cosa che ci veniva sollecitata, a me e alla Giunta, dalla Corte dei Conti in occasione delle udienze per il giudizio di parificazione del rendiconto. La Corte dei Conti sollecitava l'amministrazione a “cessare” gli incarichi a tempo determinato e di fatto ad espletare i concorsi. Bene.
Uno dice che essendoci un giudizio in corso sarebbe prudente attenderne l’esito, ma stiamo scherzando? Un'amministrazione regionale, in un momento così difficile, secondo voi può attendere i tempi inaccettabilmente lunghi della giustizia amministrativa? E lo dico in quest'Aula, ma è responsabile secondo voi una tale scelta?
Tra l’altro le decisioni del Giudice amministrativo nel rigettare diverse richieste di sospensiva e nel non integrare il contraddittorio, lasciano presagire un esito diverso di quel giudizio, un esito di reiezione della domanda, chiedo scusa ma non ho esperienza di diritto amministrativo, non lo capisco, non è la mia materia, però lasciava intendere questo.
Noi cosa dovevamo aspettare? Vi immaginate voi senza macchina amministrativa? Questo è il tema e questa è la ragione.
C'è un giudizio fortunatamente in questo nostro Paese, ci sono i procedimenti di riesame e di appello a garanzia dei cittadini e di tutti i soggetti privati e pubblici, questo esercitiamo, non è mica la fine del mondo.
Come potremmo oggi, Consigliera Pergolesi, applicare una sentenza che abbiamo appellato perché riteniamo ingiusta e non corretta? Questo ce lo dicono gli esperti di diritto, una sentenza che noi pensiamo debba essere riformata e ne abbiamo chiesto la riforma. Magari sospendendo i dirigenti, sospendendo lo stipendio creeremmo un danno serio non solo a quei soggetti, ma alla comunità regionale, alla macchina amministrativa, questo è, i contratti di lavoro sono perfettamente validi e non potrebbe essere diversamente. Questo è il punto, quindi è inutile.
Di una cosa sono sicuro, nessuno di voi, né degli interroganti, né altri, vorrebbe una soluzione del genere. Io non posso pensare che i Consiglieri Zaffiri, Pergolesi e Malaigia vorrebbero oggi che noi, rispetto a quella sentenza, annullassimo quei contratti di lavoro in autotutela. Ma stiamo scherzando? Non lo vorreste perché sarebbe un danno enorme per la nostra comunità.
Questo è il dato. Credo che la propaganda tra l’altro non appassioni nessuno e sono fiducioso in un esito per noi favorevole da parte del Consiglio di Stato, ma non per arroganza, ci mancherebbe altro tra l’altro ho molto rispetto, lo sanno tutti, della giurisdizione ma perché questo esito è ragionevole ed andrà a rivisitare la sentenza di primo grado.
Credo che l’amministrazione della giustizia sia in ogni caso una cosa molto ragionevole, perché le norme non fanno altro che regolare la dinamica umana.
Tra l'altro per me sarebbe una cosa aberrante, ma come un giudice che ha la possibilità di pronunciarsi - e mi assumo la responsabilità di quello che dico, perché ho il coraggio delle mie affermazioni - attende l'espletamento del concorso? Io dovrei aspettare la decisione di un giudice o un giudice dovrebbe decidere prima? Credo che un giudice dovrebbe decidere prima e questo penso che sia ragionevole oltre che giusto, e siccome cose irragionevoli e tanto meno ingiuste nella mia vita non le ho mai fatte, vado avanti con questa prospettiva.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri

Piergiorgio FABBRI. Ho visto che la mozione n. 146 ha suscitato interesse, sono d'accordo con il Consigliere Talè di approfondire la tematica anche con gli uffici regionali, quindi chiedo il rinvio della discussione, la possiamo mettere all’ordine del giorno del prossimo Consiglio in modo da trovare la quadra per discuterla.

PRESIDENTE. Va bene così.

Mozione n. 133
ad iniziativa dei Consiglieri Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni
“Ragioneria di Loreto: tutela di una istituzione storica per l'istruzione nella città mariana. Risoluzione delle problematiche relative all'Istituto d'istruzione superiore 'Einstein-Nebbia' di Loreto”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 133 dei Consiglieri Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Credo che molti Consiglieri conoscano questo problema.
Noi abbiamo presentato una mozione per un edificio scolastico che interessa la comunità di Loreto. Secondo noi ci sono tutte le condizioni per poter completare il percorso perché ci sono degli atti fermi ed anche dei finanziamenti già prestabiliti. Questo anno c'è un maggior numero di iscritti e addirittura ci risulta che servirebbe una classe in più, ma non ci sono le condizioni per poterla fare.
Si tenta, con delle risposte che non soddisfano le esigenze dei genitori, di spostare i ragazzi invece che intervenire sull’istituto di Loreto.
Noi chiediamo cortesemente, a prescindere da noi, una valutazione seria di tutto il Consiglio.
Se c'è la necessità di una riflessione più ampia rispetto alle nostre osservazioni, al nostro ragionamento, siamo disposti anche ad attendere, però crediamo che il problema di Loreto sia estremamente importante. Fra l'altro una realtà che con noi, come tutti sanno, con il nostro movimento, con il nostro partito, non ha niente a che fare, è soltanto una raccomandazione.
Se le cose sono da approfondire siamo disposti ad attendere perché vogliamo cercare di risolvere questo problema, come abbiamo fatto in altre circostanze dove abbiamo manifestato la volontà di collaborare nel risolvere i problemi a prescindere dalla bandierina di partito.
Questo è il nostro auspicio, la nostra considerazione, per dare a Loreto un contributo per velocizzare la soluzione del problema, rispetto ai documenti, ed ai progetti già pronti.
La Regione non c'entra direttamente, ma può incidere facendo una pressione politica abbastanza forte e importante al fine di sbloccare questa situazione per la comunità lauretana. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Nel dispositivo, al primo punto della mozione dei Consiglieri della Lega viene riportato: “Nell’attivarsi ad istituire un tavolo di confronto e coordinamento, eccetera, a pochi mesi dall’apertura dell'anno scolastico” poi vado a guardare la data e questa mozione è del maggio 2016 quando lo scorso anno scolastico non era terminato ed adesso di nuovo l’argomento viene discusso dall’Aula, con l’attuale anno scolastico che sta per finire.
Non voglio fare polemica perché già l'argomento l’abbiamo affrontato in Conferenza dei capigruppo, anche se le interrogazioni e le mozioni devono essere trattate e sono contento che il Presidente Mastrovincenzo abbia accolto questa pressante richiesta che viene soprattutto dall'opposizione.
Come facciamo sempre quando ci sono delle mozioni, o nostre o di altri Consiglieri inerenti il territorio, sentiamo i nostri rappresentanti politici del territorio, “portavoce” - leggi Consigliere comunale, noi siamo nuovi nel linguaggio - abbiamo sentito il nostro portavoce di Loreto il quale ha detto che questa mozione è giusta e va appoggiata, quindi noi l’appoggeremo votando favorevolmente per ripristinare le condizioni di cui i ragazzi di Loreto hanno bisogno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Stando l'assenza giustificata dei colleghi di Giunta mi cimento io nella risposta.
Ho grande rispetto del Consiglio regionale, però i colleghi sono impegnati in cose altrettanto importanti.
Il problema presentato nella mozione che riguarda l'Istituto d'istruzione superiore Einstein Nebbia di Loreto nasce dal numero di iscrizioni molto consistente che gli istituti professionali di Stato ad indirizzo ‘enogastronomia ed ospitalità alberghiera’ hanno fatto registrare negli ultimi anni.
L'Istituto Einstein Nebbia di Loreto ha avuto un incremento notevole di nuove iscrizioni per questo indirizzo professionale, è titolare di un indirizzo tecnico: ‘amministrazione, finanza e marketing’ che, al contrario, risulta essere in calo di iscrizioni, in linea con l'andamento regionale e nazionale.
L'edificio che ospita gli allievi dell'Istituto professionale e tecnico, nonostante sia di recente costruzione, non è più in grado di contenere l'elevato numero di studenti.
La problematica evidenziata è stata affrontata dalla Regione in molteplici riunioni, sia in presenza di politici regionali, della Provincia di Ancona e del Comune di Loreto, che di tecnici degli Enti locali sopra citati.
La Provincia di Ancona, competente per territorio, nel settore per l'edilizia scolastica e nel settore per l'offerta formativa, ha cercato soluzioni nell'ambito del proprio territorio che potessero soddisfare primariamente i bisogni formativi degli studenti ed anche la praticità degli spostamenti, proponendo il trasferimento dell'indirizzo tecnico ‘amministrazione, finanza e marketing’ ad Osimo, presso l'istituto "ISS Corridoni e Campana", dal momento che ha rilevato la presenza di spazi adeguati e laboratori tecnici idonei a questo indirizzo.
Il Comune di Loreto aveva inoltre proposto la soluzione di trasferire alcune classi dell'indirizzo di ‘enogastronomia ed ospitalità alberghiera’ nel Comune di Porto Recanati in accordo con quest'ultimo, senonché la competenza di istruzione di II grado e relativa edilizia fa capo alla Provincia di riferimento, in questo caso Macerata.
La questione di fatto si è risolta recuperando gli spazi nell'ambito del medesimo Comune di Loreto.
La Provincia di Ancona per l'anno scolastico 2017/2018 non ha presentato proposte per il dimensionamento della rete scolastica; in ogni caso dalle informazioni acquisite risulterebbe un calo di iscrizioni per l'indirizzo ‘enogastronomico-alberghiero’.
Ad oggi non si rilevano dunque nuovi elementi di criticità. Questo è tanto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. L'Assessore ha detto che non ci sono criticità, quindi dal 31 maggio evidentemente la scuola è andata avanti.
Il discorso può essere riaperto e ci sta tutto perché in fondo il dispositivo della mozione non dà soluzioni, ma le rinvia.
Lo dico pubblicamente, due emendamenti: 1) considerato che le ex Province non sono ex, ma sono Province, quindi restano, questo lo dico perché non si potrà risolvere questo problema a prescindere.
Un'altra cosa un po’ più curiosa è riportata al punto 3 “Premesso ancora che Loreto difatti, pur essendo in provincia di Ancona, è ubicata geograficamente come un’enclave della provincia di Macerata”, se resta questo capoverso il mio voto non conta nulla, io non la voto con la seguente motivazione - a Loreto sono tutti amici a cominciare dal Sindaco che è politicamente schierato con me - non è possibile che storicamente il Comune di Loreto - l’avrei detto con piacere in presenza dell’ex Sindaco - quando gli fa comodo è della provincia di Ancona, quando non gli fa comodo è una naturale enclave della provincia di Macerata.
L’ex Assessore comunale Leonardi conosce bene i rapporti fra Loreto e Porto Recanati, ha l’enclave sopra Porto Recanati …, per cui un po’ di decoro in questo senso. Capisco che chi l’ha inserito non ha coscienza di questa situazione che rimonta all’antico Comune di Recanati, dall’Aspio a Porto Potenza e teneva dentro Recanati, Porto Recanati e Loreto.
Voglio dire che non si gioca così, se c’è da aiutare il Comune si aiuta, però non in questo senso, per non parlare di questioni legate all’ospedale sulle quali taccio per decoro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Non sapevo che dovevamo andare alle scuole serali per scrivere una mozione.
Come sa bene il Consigliere Marconi, il Presidente della Provincia di Macerata è il Dott. Pettinari che non ha voluto fare l’operazione su Porto Recanati, questo è il vero problema e, come sa benissimo il Consigliere Marconi, i ragazzi che provengono dal sud della provincia di Ancona oggi sono costretti ad andare ad Osimo, la situazione è peggiorata e si è creato un disservizio per i ragazzi. Questo è il vero problema!
Le Province erano già Province, e noi l’avevamo detto, soltanto che poi c’è stato il referendum, che voi avete perso ed oggi non potete pensare che questo sia un problema di chi ha scritto la mozione.
A prescindere da questa cosa - la mozione la corregga il Consigliere Marconi - noi facciamo un servizio alla città di Loreto, per cui chiediamo con forza alle Province di risolvere questo problema.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 133. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 14,30.