Resoconto della seduta n.77 del 26/09/2017
SEDUTA N. 77 DEL 26 SETTEMBRE 2017

La seduta inizia alle ore 11,15

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 77 del 26 settembre 2017. Do per letto il processo verbale della seduta n. 76 del 19 settembre, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite, con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Vi dico quello che è stato deciso nella Conferenza dei capigruppo: è stata presentata una proposta di atto amministrativo sul bilancio consolidato, ai sensi dell'articolo 88 del Regolamento la proposta di procedura d'urgenza è stata discussa nella Conferenza dei Presidenti di gruppo ed è stata approvata a maggioranza, quindi è stato deciso di stabilire il seguente ordine del giorno odierno: è autorizzata la seduta della I Commissione che si riunirà immediatamente, nel frattempo il Consiglio proseguirà con l'interpellanza e le interrogazioni, quindi cominceremo formalmente il Consiglio con l'interpellanza e le interrogazioni, nel frattempo la Commissione presieduta dal Presidente Giacinti si riunirà, dopodiché al termine della Commissione riprenderemo i lavori trattando la proposta di deliberazione n. 19 (primo punto all'ordine del giorno odierno), seguiranno le nomine che dobbiamo iscrivere all'ordine del giorno e successivamente tratteremo il bilancio consolidato.
Come spiegato nella Conferenza dei capigruppo, dobbiamo inserire la nomina relativa a due componenti del Consiglio di amministrazione della Cooperativa artigiana di garanzia Metaurense di Fano, credo che sull'iscrizione ci sia l'unanimità, anche perché l'abbiamo decisa in Conferenza dei capigruppo. Se nessun Consigliere è contrario, inseriamo le nomine subito dopo la proposta di deliberazione n. 19.
Ripeto, si riunisce la Commissione, il Consiglio comincia con l'interpellanza e le interrogazioni, poi passiamo alla proposta di deliberazione n. 19, alle nomine e successivamente al bilancio consolidato, le mozioni scorrono in coda alla seduta odierna.

Interpellanza n. 16
ad iniziativa del Consigliere Marconi
“Piena applicazione della legge 194/1978 'Norme per la tutela della maternità e sull’interruzione volontaria di gravidanza'”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 19 del Consigliere Marconi, che ha la parola per illustrarla.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Premesso che a quasi 40 anni dalla promulgazione della legge 194/1978 “Norme per la tutela della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza” si ritiene utile e doveroso avviare un’indagine amministrativa per la verifica della sua puntuale applicazione e di tutte le circolari conseguentemente emesse sia a livello nazionale che locale.
La legge già fin dal primo articolo chiarisce subito che “Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio. L’interruzione volontaria della gravidanza non è mezzo per il controllo delle nascite”. Questo è quanto scritto nella legge.
Nelle Marche, per fortuna, le interruzioni volontarie di gravidanza sono in calo. Nel 2015 sono state 1.687 mentre nel 2013 sono state 2.050, in entrambi gli anni presi a confronto c’è stato un calo superiore al dato nazionale. Rispetto ai primi anni di applicazione della legge il numero di aborti è più che dimezzato: -60,5% nelle Marche e -56,2% a livello nazionale. Questo è anche un dato fisiologico perché ci sono meno concepimenti, non è solo il risultato.
Atteso che pur essendo questi dati confortanti, che attestato il buon lavoro svolto a livello nazionale e anche regionale su questa delicata problematica, è un dato di fatto che la legge 194/1978 sia disattesa nella sua parte più delicata e importante circa la puntuale informazione alla donna sui suoi diritti per contribuire a superare le eventuali cause che potrebbero indurla all’interruzione della gravidanza nel pieno rispetto della sua dignità. Preciso Presidente che cosa intendo per “disattesa”, non siamo nel campo del penale, siamo nel campo di un'ordinaria procedura e faccio un esempio per capire: c'è una legge che stabilisce che chiunque ricoverato per un intervento chirurgico e soggetto ad anestesia debba ricevere un'informativa formale e quell'informativa per iscritto debba essere firmata dall'interessato, altrimenti non si può procedere all'intervento chirurgico. Dovremmo immaginare una procedura che attualmente non c'è anche per quanto riguarda l'interruzione volontaria della gravidanza, cioè dire la donna che si presenta presso un qualsiasi medico o qualsiasi struttura sanitaria chiedendo la certificazione - non dimentichiamoci che la donna non chiede l'autorizzazione all'aborto, l'interruzione volontaria di gravidanza è una decisione che spetta alla stessa donna, il medico di fatto non autorizza nulla se non la certificazione del tempo dentro il quale questa può avvenire, cioè i famosi 80 giorni, questo è quanto stabilisce la legge - dovrebbe ricevere una serie di informazioni che sono quelle previste dall'articolo 1, 2 e 5 della legge 194 relativamente alle possibilità alternative rispetto all'aborto.
Poi scegli liberamente quello che vuole, ovviamente, non è neanche quello che sto ipotizzando e per il quale chiedo al Presidente il suo pronunciamento, una sorta di catechismo o catechizzazione o informativa volta a …, deve essere un'informativa assolutamente laica nella quale viene messo in conto, a chi sta chiedendo questo tipo di intervento, che sono previste anche delle alternative, secondo quanto prevede la legge, visto che una motivazione per l'interruzione volontaria della gravidanza c'è e non può essere quella del controllo delle nascite perché la legge dice chiaramente: “La motivazione da evidenziare non può essere una motivazione di tipo contraccettivo”.
Sempre l’articolo 1 della legge 194/78 stabilisce che “lo Stato, le Regioni e gli enti locali, nell’ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi sociosanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite” e pertanto fare di tutto per evitare il dramma dell’aborto, come prescrive la legge 194/78, è legittimo e doveroso.
All’interruzione volontaria “permanente” della gravidanza si deve arrivare solo dopo avere la piena consapevolezza di aver provato a superare tutti gli eventuali ostacoli che rendono un “problema” quella nuova vita che sta per nascere.
La legge individua nei consultori familiari e nel personale ad esso assegnato il luogo e gli strumenti per informare puntualmente la donna sui suoi diritti, anche in tema di legislazione del lavoro ed i servizi sociali, sanitari e assistenziali a cui può rivolgersi per avere un aiuto, per predisporre, insieme a lei e al padre del concepito, ove la donna lo consenta (anche questo è previsto dalla legge), possibili soluzioni dei problemi proposti, per aiutarla a rimuovere le cause che la portano a decidere per l’interruzione della gravidanza e per promuovere ogni opportuno intervento atto a sostenere la donna offrendole tutti gli aiuti necessari sia durante la gravidanza sia dopo il parto.
Si ritiene indispensabile che il delicato e importantissimo lavoro espletato dagli operatori e specialisti presenti al consultorio familiare sia un percorso standardizzato con procedure e modulistica ben precise al fine di evitare che, in una situazione di così particolare sofferenza per la donna e a tutela della vita nascente, possano essere compiute con eccessiva fretta, genericità o, addirittura, colpevole superficialità. E' un fatto attestato con tanto di foto che la certificazione per l'interruzione volontaria della gravidanza viene affissa fuori dalla porta dell'ambulatorio di un qualsiasi medico - per fortuna non tutti - come se fosse un certificato per comprare l'aspirina. Questo è un dato di fatto. Si telefona, si effettua la richiesta e il certificato esce, altro che primo, secondo e terzo colloquio, non sono molti questi casi, ma ce ne sono e ci sono state testimonianze nel passato anche denunce a questo riguardo.
Per evitare questo propongo una procedura standardizzata, Presidente, perché di fronte a quella non c'è dubbio, il medico presenta il foglio, il foglio viene firmato, viene letto anche se non viene letto, perché non dobbiamo certificare con la registrazione la lettura di un foglio, non l'ha letto pazienza, però almeno abbiamo la coscienza a posto di dire formalmente l'ente pubblico ha fatto quello che deve fare nell'adempimento di una legge dello Stato. Non stiamo parlando di un atteggiamento facoltativo o di una procedura che ci stiamo inventando.
Anche al fine di evitare possibili contenziosi o successivi ripensamenti - cosa avvenuta - si ritiene utile, infine, che di tutto il lavoro svolto per ogni singola richiesta di interruzione di gravidanza rimanga traccia cartacea, o on line, nel rispetto delle norme sulla privacy, con firma della donna interessata - questo si fa per tutte le procedure sanitarie non si capisce perché per una procedura sanitaria in assoluto la più delicata questo non debba essere previsto - o di chi ne esercita la potestà o la tutela, che attesti la sua piena consapevolezza della scelta effettuata e del fatto che da parte degli operatori sia stato rispettato in tutto e perfettamente lo spirito della legge 194/78 che - è utile ribadire - considera l’aborto come l’ultima ratio di una situazione sociale e sanitaria di particolare gravità.
Tutto ciò premesso e considerato, interpella il Presidente della Giunta regionale:
- perché si attivi affinché ci sia l’applicazione integrale della legge 194/1978 in tutte le strutture sanitarie pubbliche e private del territorio autorizzate in tal senso - chiaramente sto parlando della parte relativa alla prevenzione, sono ben cosciente che esistono altri tipi di problemi sollevati da altri soggetti e da altri orientamenti politici, io sto parlando della parte relativa alla prevenzione, non ho nulla da dire o da questuare sulla parte relativa alla sua applicazione, cioè quello che riguarda la decisione presa per un'interruzione volontaria della gravidanza e i conseguenti interventi di natura farmaceutica o di natura chirurgica - senza forzature o atteggiamenti ideologici o tentennamenti che non favoriscono la piena assunzione di responsabilità in un tema così delicato come questo che ci deve vedere impegnati tutti nella prevenzione e per la difesa della vita;
- perché si verifichi la piena e puntuale applicazione della legge 194/1978 da parte dei consultori familiari, pubblici e privati, esistenti sul territorio in ogni sua prescrizione di legge e, in special modo, per quanto riguarda quanto stabilito negli articoli 1, 2 e 5;
- perché sia predisposto da parte degli organi competenti in maniera puntuale e standardizzata un iter delle procedure da adottare da parte degli operatori chiamati ad applicare la legge 194/1978 e che di questo, per ogni singola richiesta, pur nel rispetto di tutte le norme sulla privacy, ne rimanga traccia, cartacea o on line, con la firma della donna interessata, o di chi ne esercita la potestà o la tutela, che attesti la sua piena consapevolezza della scelta effettuata e del fatto che da parte degli operatori sia stato rispettato in tutto e perfettamente lo spirito della legge 194/78.

PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Per quanto riguarda il tema dell'interpellanza è evidente che all'interno della Regione le varie strutture seguono quelli che sono i dettami della legge, magari il tema vero, l'elemento di indirizzo, riguarda una questione di carattere generale anche rispetto al tema stesso, cioè l'omogeneità delle procedure all'interno di Asur.
Molte procedure, molte modalità operative sono figlie di storie che in alcuni casi ancora possono risalire alle vecchie zone, la maggior parte all'organizzazione a livello di area vasta e poche le pratiche che seguono invece una logica unitaria nell'intero complesso della sanità Asur.
Noi abbiamo dato un indirizzo di carattere generale che è quello di rendere più possibile il carattere delle risposte omogeneo. L'abbiamo fatto in quest'Aula con la nuova legge che dà gli strumenti a monte di poter operare con i dipendenti Asur come facenti parte di un unico corpo e non di realtà fra loro separate, con meccanismi separati, con una trattazione separata, fino appunto ad un lavoro più specifico per singoli temi in modo che le persone, i marchigiani, possano avere la stessa qualità nella risposta in qualunque area vasta.
La modalità operativa è quella di andare a prendere le Aree vaste dove le procedure, le attività sono riconosciute come più qualificate, più avanzate, meglio declinati i dettami della legge, non solo sotto il profilo formale, perché il foglio di carta quello c'è sempre, ma sotto un profilo sostanziale che è di vera attuazione della legge, che non è nella carta ma è nel mettere in condizione le persone di avere tutte le opportunità perché la scelta sia il più possibile piena, libera e consapevole. Quindi a vantaggio delle persone, dei cittadini nel momento in cui si avvicinano ad una decisione così importante come quella oggetto dell'interpellanza stessa.
E' proprio attraverso il modello della diffusione delle buone pratiche che si ottiene una attività amministrativa positiva. Cito ad esempio una cosa molto cara a tutti noi, in modo particolare al Consigliere Busilacchi, il tema della Suam che non è nato nelle Marche, è nato in altre Regioni ed oggi con le prime gare importanti che stiamo facendo anche noi ne godremo i benefici copiando una buona pratica, cioè facendo quello che è già stato fatto in altre realtà senza necessariamente inventare.
Qui le buone pratiche le abbiamo già nella nostra Regione, quindi non dobbiamo andare a prenderle altrove si tratta di …
Sono già state individuate quelle aree che corrispondono agli obiettivi dichiarati nell’interpellanza e quelle faranno da modello per il resto del sistema.
E’ logico che queste scelte si devono necessariamente accompagnare dentro il quadro più generale di riforme di cambiamento.
La volontà di razionalizzare la risposta per acuti risponde anche alla necessità di distribuire in maniera più corretta le risorse nei vari servizi, oggi è stato dato un esempio, è un servizio estremamente importante che nel momento in cui avesse le risorse necessarie per potersi attuare appieno permetterebbe di avere quella qualità nell’intero territorio regionale.
Questo è l’obiettivo che ci siamo dati e questo è l’indirizzo della Giunta rafforzato dal fatto di non essere un indirizzo specifico per singolo argomento sanitario ma come strategia complessiva proprio nel determinare l’innalzamento della qualità del servizio attraverso la diffusione delle buone pratiche e l’omogeneizzazione della risposta non a livello di Area vasta ma a livello di Asur, quindi regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Tre cose velocissime, la prima estremamente favorevole, prendo atto di quanto dice il Presidente su procedure cartacee on line, non ho capito, ma comunque già esistenti, seppur a macchia di leopardo, e questo significa qualcosa rispetto al fatto che non ci sia nulla, rispetto ad un consenso informato, quindi sul piano formale, dice il Presidente Ceriscioli, dovremo magari, rispetto ad una tradizione a macchia di leopardo, che faceva riferimento alle vecchie zone sanitarie, riuscire ad avere una omogeneizzazione su tutto il territorio.
A questo riguardo Presidente capisco le difficoltà, cito un esempio, che è stato quello del Regolamento, inizialmente molto controverso, sulla sepoltura dei nati morti che poi è stato approvato all’unanimità da quest’Aula quando abbiamo compreso il significato di una applicazione di una legge nazionale, e ci abbiamo quasi un anno a riuscire ad applicarlo su tre aziende sanitarie, l’ultima azienda, non dico quale, ha sbagliato a tal punto che si è beccata una denuncia penale in quanto l’incenerimento è avvenuto dopo le 24 ore senza che la donna venisse informata del fatto che il feto poteva essere sepolto, e si è beccata la denuncia.
C’è stato chi invece ha proceduto immediatamente all’applicazione con la distribuzione di moduli agli interessati.
La terza cosa è, la suggerisce lo stesso Presidente, io non l’ho neanche scritta nell’interpellanza, anzi l’avevo proprio dimenticata, una ricognizione, di questo me ne farò carico se il Presidente mi mette in contatto con chi di dovere, anche attraverso il Presidente Volpini comunque delegato in questa materia, cosicché ci sia la ricognizione di tutte le opportunità che il privato sociale offre. Nei limiti del possibile noi dobbiamo immaginare che già esistono molte energie che si muovono in questa direzione. Non è necessariamente da pensare ad una grande spesa pubblica per intervenire, dovrebbe esserci anche quella, ma c’è tanto volontariato che si muove in questo settore e che può essere segnalato per dire: “Hai un ripensamento? Hai la necessità di una verifica? Sappi che c’è qualcuno che è disposto a darti 10.000 euro al mese purché tu non faccia questo aborto”, dico un’esagerazione, la cifra è molto più bassa, sono solo 500 euro, ma c’è anche questo e di fronte a questo ci sono donne che regrediscono rispetto a questa decisione, quindi è veramente grave non pensare che con poco, non dico tutti, ma dei 1.650 aborti, forse 50/100/200 potrebbero essere evitati stante quella situazione oggettiva e stante sempre la decisione finale che spetta esclusivamente alla donna o all’uomo nel caso in cui la donna decida di coinvolgerlo. Grazie.

Interrogazione n. 360
ad iniziativa del Consigliere Maggi
“Ritorno dell’archivio parrocchiale-abbaziale delle parrocchie dei Santi Biagio e Martino e di San Vito a San Lorenzo in Campo”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 360 del Consigliere Maggi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Premesso che ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 “Lo Stato, le Regioni, gli altri enti pubblici territoriali nonché ogni altro ente ed istituto pubblico hanno l’obbligo di garantire la sicurezza e la conservazione dei beni culturali di loro appartenenza”, che “le persone giuridiche private senza fini di lucro fissano i beni culturali di loro appartenenza, ad eccezione degli archivi correnti, nel luogo di loro destinazione nel modo indicato dal Soprintendente” e che gli stessi soggetti “hanno l’obbligo di conservare i propri archivi nella loro organicità e di ordinarli, nonché di inventariare i propri archivi storici”.
La Regione, sia pure sollecitata per prima a rispondere nel merito di questioni che non sono direttamente di sua competenza, ha precisato rivolgendosi al Sig. Silverio Signoracci ruoli e competenze nell'ambito della tutela del patrimonio culturale di interesse religioso ed ha richiamato al riguardo alcuni articoli di legge del vigente Codice dei beni culturali e l’Intesa tra Stato e Chiesa cattolica, ma ha anche ritenuto opportuno invitare l’interessato ad interpellare il Soprintendente archivistico dell'Umbria e delle Marche, dott. Mario Squadroni, nel merito delle questioni sollevate inerenti l’archivio parrocchiale-abbaziale di San Lorenzo in Campo, in particolare la proprietà del bene, l’integrità del bene stesso, la sede di conservazione.
La risposta da parte della Soprintendenza è pervenuta, in data 27 gennaio 2017, indirizzata al Sig. Silverio Signoracci, all’Assessore regionale competente, e per conoscenza al funzionario statale Lucia Maria Teresa Megale. In sintesi questa risposta dice:
- sulla proprietà del bene, “da quello che è stato possibile accertare risulta essere la parrocchia di San Lorenzo titolare dell’archivio dell’Abbazia, ma per maggiori informazioni e documentazione attestante la proprietà del bene”, si rinvia all’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli, Pergola;
- sulle modalità di conservazione, “l’archivio dell’Abbazia di San Lorenzo è conservato presso l’Archivio storico diocesano di Pergola” e un archivista diocesano, contattato dal Soprintendente, provvederà a compilare l’inventario analitico del fondo parrocchiale accorpando gli archivi aggregati per poi consegnarne una copia al parroco di San Lorenzo e alla Soprintendenza stessa (lo strumento garantirà l’accesso a tutte le informazioni storiche comprese i cambiamenti istituzionali);
- sull’integrità del bene, si assicura che non è scomparso nessun archivio e neanche i singoli documenti. Per mettere in sicurezza documentazione che se lasciata in luoghi non controllati rischia seriamente di subire manomissioni e dispersioni, si tende ad accorpare quanto più possibili archivi di provenienza diversa in uno stesso luogo (in questo caso, nell’Archivio storico diocesano di Pergola).
Visto che detto archivio viene considerato alla stessa stregua di un bene privato in quanto di proprietà della parrocchia di San Lorenzo e rientra pertanto ai fini della tutela nella sfera dell’integrale competenza dello Stato in materia, anche se l’attuale Codice prende atto del concorrente interesse delle confessioni religiose per la tutela di una componente essenziale della loro identità e dell'opportunità di una responsabilità aggiuntiva e di uno specifico impegno ad agevolare l’azione della pubblica amministrazione; in tale contesto è il Vescovo diocesano la sola autorità ecclesiastica abilitata a presentare ai soprintendenti o al Ministero le richieste di intervento sui beni culturali concernenti sia gli enti soggetti alla sua giurisdizione, sia gli istituti religiosi presenti nella sua diocesi.
Visto che la Regione non esercita più funzioni di tutela su manoscritti, autografi, carteggi, documenti, incunaboli, raccolte librarie, libri, stampe ed incisioni non appartenenti allo Stato, a seguito delle norme introdotte nell’ordinamento giuridico dalla legge 6 agosto 2015, n. 125, di conversione in legge del decreto legge 19 giugno 2015 n. 78 che intervengono in materia di tutela dei beni librari di proprietà non statale modificando l’articolo 5 del Codice dei beni culturali e del paesaggio e conseguentemente rendendo inapplicabile l’articolo 4, comma 3, della legge regionale 4/2010: “La Regione esercita, altresì, funzioni di tutela su manoscritti, autografi, carteggi, documenti, incunaboli, raccolte librarie, libri, stampe ed incisioni non appartenenti allo Stato” quindi questa dobbiamo oggi aggiornarla alla nuova normativa nazionale.
L’articolo 1 della legge regionale 9 febbraio 2010, n. 4 interviene invece sulla competenza legislativa concorrente delle Regioni, la “valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali”, tale funzione di “valorizzazione” dei beni culturali può essere esercitata attraverso forme di accordo per la concreta realizzazione di interventi e iniziative, finalizzati alla fruizione del bene culturale, sicché anche il miglioramento dello stato di conservazione, con la rispettiva partecipazione finanziaria ed organizzativa dei soggetti interessati.
Si ritiene per quanto sopra esposto che il Soprintendente archivistico di comune intesa con il Vescovo diocesano decida dove sia più opportuno depositare l’archivio dell’Abbazia confluito nell’archivio parrocchiale di San Lorenzo per assicurarne la migliore conservazione e garantirne l’effettiva consultabilità pubblica.
L’accordo di revisione del Concordato del 1984 stabilisce infatti il principio della collaborazione tra la Repubblica e la Santa Sede per la tutela del patrimonio storico e artistico prevedendo che le parti concordino “opportune disposizioni per la salvaguardia, la valorizzazione e il godimento dei beni culturali di interesse religioso appartenenti ad enti ed istituzioni ecclesiastiche”.
Inoltre circa le misure da adottare per impedire il rischio di sottrazione dei documenti più preziosi e significativi ha già risposto il Soprintendente Squadroni incaricando un archivista diocesano di compilare l’inventario analitico del fondo suddetto.
Per quanto riguarda la tutela di archivi o singoli documenti, di rilevante interesse storico (cioè di interesse nazionale), si provvede con il procedimento dichiarativo dell'interesse storico particolarmente importante ai sensi dell’articolo 13 di detto Codice che viene emanato dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici, oggi Segretariato regionale del MibAct, su proposta della Soprintendenza archivistica e formalizza il risultato dell’attività conoscitiva svolta sul patrimonio da quest’ultima. La proprietà del bene culturale rimane del privato.
Il privato proprietario, possessore o detentore dell’archivio dichiarato di interesse storico particolarmente importante che abbia effettuato interventi conservativi sul proprio archivio può essere ammesso a ricevere contributi statali, ai sensi degli articoli 34 e 35 del Codice, e può usufruire delle agevolazioni tributarie previste dall’articolo 31.
Naturalmente Consigliere Maggi ho voluto dare una risposta molto tecnica che si incastrano una serie di passaggi e di normative nazionali anche relative alla Santa Sede. Questa è una risposta molto tecnica, ma chiarisce che il patrimonio, questo archivio, è della parrocchia di San Lorenzo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Maggi.

Giovani MAGGI. Questo di San Lorenzo, secondo me, è un caso emblematico che va a tutela e a controllo del patrimonio culturale di tutti i nostri comuni sparsi nelle Marche, ed è un patrimonio ingente.
In effetti il Consiglio comunale di San Lorenzo in Campo ha votato all’unanimità il ritorno dell’archivio presso la parrocchia di San Lorenzo perché comunque ci sono, mi dicevano gli abitanti, delle attrezzature e degli armadi che sono stati anche pagati con il contributo di denaro pubblico per la buona conservazione di questo archivio.
Dissento sulla dichiarazione perché i documenti precedenti al 1836, con decreto del Ministero di grazia e giustizia del 31 luglio 1836 n. 3.671, sono passati con la cessione dell’abbazia al Comune, per cui non è corretto dire che questi documenti appartengono a …, sono documenti della parrocchia perché l’abbazia è stata ceduta nel 1836 al Comune.
Tra l’altro la Sovrintendenza non ha preteso al momento del trasferimento un inventario preciso, io adesso non so se manca qualche documento, lei Assessore ha dichiarato che non ne manca nessuno, però nel momento del trasferimento la Sovrintendenza non ha chiesto l’inventario completo, per cui è difficile capire se i documenti ci sono tutti o no.
Questo grande patrimonio che ha la nostra regione, come tutte le regioni d’Italia, va salvaguardato e va salvaguardato da qualsiasi tipo di ingerenza, compresi gli arcivescovati dei territori, che ovviamente tendono a prendere anche gli archivi parrocchiali che non appartengono a loro.
La ringrazio per la risposta a questa interrogazione, che dovrebbe essere emblematica affinché la Regione vigili sul patrimonio culturale della nostra regione, dei nostri comuni, perché in effetti ci sono delle cose che vanno salvaguardate anche dall’ingerenza stessa della Chiesa che ovviamente allunga la mano sugli archivi parrocchiali che potrebbero anche non essere direttamente di sua competenza. Grazie.

Interrogazione n. 428
ad iniziativa dei Consiglieri Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni
"Croce Azzurra Sant’Elpidio a Mare – Monte Urano: il trasporto dializzati rischia il fermo"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 428 dei Consiglieri Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. I conti a cui fa riferimento l’interrogazione sono stati completamente saldati, quindi il rischio non dovrebbe esserci.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Dalle informazioni che avevo fino ad oggi risulta che era stata saldata circa la metà dei fondi spettanti, addirittura erano in attesa di quelli del 2014, quindi non costituisce un vanto aver rimediato ora dal 2014 ad una situazione precedente. Ma non sono soddisfatta perché la cosa non mi lascia del tutto tranquilla, non lascia tranquilla né me, né tantomeno le famiglie dei dializzati, alla luce della delibera 716 del 26 giugno di quest’anno che apporta pesanti riduzioni e tagli ai rimborsi riguardanti il trasporto dei dializzati.
Questa è una questione che avevamo già posto più volte all’attenzione sia della Commissione sanità che del Consiglio ed i casi erano stati già evidenziati in provincia di Ancona per il trasporto dei dializzati non barellati.
Per cui da una parte viene corrisposto qualcosa e dall’altra vengono fatti ulteriori tagli. non vedo come il servizio che dovrebbe essere dovuto possa essere garantito.
Per quanto riguarda la Croce Azzurra di Sant’Elpidio a Mare ora è stato chiesto alle famiglie un contribuito per continuare a garantire questo servizio che ricordo non è un servizio accessorio, non sono delle terapie che possono essere un po’ dilazionate nel tempo oppure rimandate, ma sono vitali, perché il dializzato deve necessariamente ogni due giorni fare la propria terapia, il suo percorso terapico altrimenti ne va della sua vita. Quindi, anche a nome delle famiglie dei dializzati, in provincia di Fermo ne sono circa 100, ma la situazione è comune a tanti altri dializzati di tutte le Marche, chiedo un impegno ufficiale per risolvere una volta per tutte questa condizione che è veramente pietosa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Non è stato fatto nessun taglio perché il taglio è quando io riduco le risorse su un’attività prevista, è normativa consolidata, sui diritti, chi ha diritto e chi non ha diritto al trasporto sanitario.
Non c’è stato nessun taglio, il taglio che viene citato è rispetto a chi non ha diritto, a stabilire il diritto è il medico, chi meglio di lui può stabilire chi rientra o non rientra per il rimborso di spesa sanitaria?
Sul versante sociale ricordo che non c’è un esclusivo ruolo della Regione, ma è tutta un’altra partita, quindi non c’entra niente con i rimborsi che sono stati pagati o eventuali tagli.
Chi ha diritto ha il trasporto. Punto! Non c’è nessun taglio per chi ne ha diritto, se uno non ha diritto è chiaro che non c’è il servizio, ma non è un taglio, non ha diritto.
Chi non ha diritto ad un servizio di natura sanitaria non è detto che non abbia necessità di un intervento di natura sociale, ma è un’altra cosa, è un altro capitolo, è un altro versante che riguarda situazioni molto più complesse rispetto alla questione in essere. Quindi non avendo tagliato niente, non possiamo rimediare ad un taglio che non abbiamo fatto, continueremo a rispettare le normative e a dare un servizio a chi ne ha diritto.

Interrogazione n. 446
ad iniziativa della Consigliera Pergolesi
"Chiusura Servizio di radiologia del poliambulatorio di Camerano"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 446 della Consigliera Pergolesi.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. Anche questa come l’altra è un’interrogazione che ritorna e la risposta questa volta è uguale alla risposta data all’interrogazione precedente.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Presidente Ceriscioli, non è che, avendo io già presentato una question time, visto che c’era urgenza per evitare lo smantellamento di una struttura e di un servizio utile alla cittadinanza, fatto sulla base di non si sa bene quale normativa, lei non risponde ad una successiva interrogazione.
Nella question time dell’altra volta lei aveva risposto in maniera generica che non rispondeva nello specifico alle questioni che le avevo posto. Questa cosa mi rammarica molto perché avevo chiesto il numero specifico degli atti con i quali era stata predisposta la chiusura di quel poliambulatorio, inoltre le avevo fatto presente che ci sono delle sentenze che non prevedevano la figura del personale medico, come invece lei attestava nella risposta della scorsa interrogazione. Addirittura avevo chiesto un intervento da parte dell’Asur e dell’Ing. Bevilacqua per far sì che in merito a questa figura, eventualmente dovesse esserci, come le avevo spiegato l’altra volta, se vuole glielo replico nuovamente, di fare degli avvisi di bandi pubblici a tempo indeterminato, appetibili da parte dei medici, perché non è possibile che nel giro di due anni non si sia riusciti ad ottenere la presenza o comunque ad incentivare un solo medico specialista a venire a fare servizio, che poi era anche previsto a giorni alterni non più tutta la settimana, come negli scorsi anni. E’ inammissibile questa cosa.
Probabilmente queste due persone, il Dott. Marini e il Dott. Bevilacqua, forse non sono idonee al ruolo che ricoprono se non riescono a trovare un solo medico.
Quindi se vuole le ripeto anche cosa prevede la sentenza, ma non credo che ce ne sia bisogno, Mi auguro, Presidente, che mi venga risposto all’interrogazione ed ai quesiti che ho posto, non sono assolutamente soddisfatta perché lei non ha risposto alla mia interrogazione.
Chiedo dei dati precisi, degli atti e delle normative precise anche perché a quanto mi risulta sono state chiuse le prenotazioni al Cup senza nessuna determina. Questa cosa è gravissima, secondo me ci sono anche i presupposti per una segnalazione per interruzione di pubblico servizio e come sappiamo benissimo indirettamente vengono avvantaggiate le strutture private in loco.
Mi auguro che anche per iscritto il servizio ed i suoi uffici mi facciano avere, almeno entro una settimana, visto che questa interrogazione è datata, le risposte ai quesiti che ho posto nell’interrogazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Consigliera Pergolesi, se mi arrivano le stesse interrogazioni più volte la risposta è la stessa di quella precedente. Scusate, cambiamo idea da una settimana all’altra?
L’interrogazione dell’altra volta è la stessa di questa volta e se ne fa un’altra, la risposta è sempre quella. Si stupisce che rifacendo la stessa interrogazione ottiene la stessa risposta?
Mi stupisco che in Aula tornino due o tre volte le stesse interrogazioni! Poi avete tempo da perdere? Facciamola 100 volte e risponderemo 100 volte la stessa cosa, qual è la parte che stupisce? Che facendo un’interrogazione si ottiene la stessa risposta?

(interrompe la Consigliera Pergolesi)

PRESIDENTE. No, lei ha dato dei giudizi sul Presidente e il Presidente ha risposto!
La seduta è sospesa come da accordi in attesa che rientri la Commissione.

La seduta è sospesa alle ore 11,55

La seduta riprende alle ore 13,45

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ricordo che oggi corre il ventennale del terremoto che colpì la nostra regione e l’Umbria. Su questo argomento ci sarà il seminario all’Abbadia di Fiastra, per chi vorrà andare al termine della seduta. Ricordo anche l’iniziativa a San Severino del 29 p.v. organizzata dall’Ufficio di Presidenza proprio sul tema del post sisma.

Proposta di deliberazione n. 19
ad iniziativa dell’Ufficio di Presidenza
“Proroga del termine di conclusione dei lavori della Commissione consiliare d’inchiesta su Aerdorica SpA”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di deliberazione n. 19 dell’Ufficio di Presidenza.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. L’atto che andiamo ad approvare è ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, ad esplicita richiesta del Presidente e della Commissione d’inchiesta su Aerdorica.
Ricorderete che il 21 febbraio di questo anno avevamo deliberato di istituire una Commissione consiliare d’inchiesta su Aerdorica che aveva preciso compito di verificare l'efficienza, l'efficacia, l'economicità, le capacità manageriali delle gestioni succedutesi nella conduzione dell’aeroporto Raffaello Sanzio di Falconara Marittima e la presentazione di proposte per il rilancio strategico della società.
La Commissione aveva avuto mandato da parte di quest’Aula, da parte di questa Assemblea legislativa, di concludere i propri lavori entro il 31 ottobre 2017.
I lavori si sono susseguiti, la Commissione si è insediata nella prima seduta del 2 marzo e ha iniziato una serie di audizioni che sono andate avanti nel tempo con un lavoro impegnativo. Le persone da sentire, i soggetti da sentire sono tanti, sono stati sentiti gli amministratori, i collegi dei sindaci revisori, i consulenti, l’Enac, peraltro la Commissione essendo composta da 11 Consiglieri, guidata dal Presidente Zaffiri, Vicepresidente Giancarli, ha una difficoltà oggettiva nel riunirsi più volte la settimana, nel senso che durante la settimana si svolgono le sedute dell’Aula o delle altre Commissioni ed ovviamente la Commissione d’inchiesta va convocata quando non ci sono sedute coincidenti, in quanto non c’è possibilità di convocarla in concomitanza con un’altra Commissione perché ogni Consigliere piuttosto che un altro fa parte di una delle quattro Commissioni consiliari.
Pertanto, visto il lavoro che è stato fatto, di audizioni che sono andate avanti a lungo nel tempo, c'è la richiesta a firma del Presidente della Commissione Sandro Zaffiri, ma concordata all'interno della Commissione stessa, di una proroga dei lavori al 31 marzo 2018.
Nell’Ufficio di Presidenza questa richiesta è stata accolta da parte di tutti i Commissari, per cui l’atto che oggi andiamo a votare prevede di prorogare la Commissione che deve concludere i suoi lavori, anziché il 31 ottobre di quest’anno, il 31 marzo del prossimo anno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Naturalmente io mi alzo a nome del mio gruppo, nella Commissione Aerdorica siamo in due a partecipare, per dire che siamo favorevoli a questa proroga della Commissione.
Se mi permettete a margine di questa affermazione positiva rispetto a questa risoluzione, devo dire che la Commissione Aerdorica è, al di là di qualsiasi nostra aspettativa, una Commissione quasi surreale, tutti smentiscono quello che hanno detto gli altri precedentemente, e quando riusciamo a formarci una convinzione, seppur minima, viene subito smentita e tutto si rimette in discussione nell’audizione successiva.
L'unica cosa che è evidente è l'assoluta mancanza di controllo da parte di chi è arrivato al 90% della partecipazione in Aerdorica. La situazione è stata gestita male ed è andata avanti peggio. Su tutte le dichiarazioni di Enac che abbiamo audito ultimamente che ha detto che in effetti c'è stata quasi una contrapposizione tra i vertici di Aerdorica e l’Enac, naturalmente non c'è stata nessuna mediazione, nessun tentativo di formulare una vendita della società in maniera coordinata e partecipata con Enac, che ha stroncato subito il tentativo di vendita e la responsabilità di questa stroncatura non sta da una parte sola, i 40 milioni di denaro pubblico ormai sono arrivati a 60 e sono stati comunque gettati al vento.
Le notizie che vengono dalla stampa sul volo di Roma cancellato, le altre situazioni difficili e l’attesa del Tribunale fallimentare su Aerdorica non ci fanno ben sperare anche se, voglio ribadirlo, noi riteniamo l'aeroporto una struttura fondamentale per la nostra regione, ma non gestito in questo modo.
Voglio concludere dicendo che quello che è venuto fuori è che è stata una greppia dove la politica o gli amici della politica hanno attinto per i propri interessi, dove sono state disattese sia le esigenze di trasporto pubblico della regione, sia le esigenze di una gestione corretta dell'aeroporto.

PRESIDENTE. Consigliere, la invito a terminare non tanto per il tempo, ma per l’oggetto del suo intervento, parleremo di Aerdorica in un’altra occasione, eravamo già d’accordo nella riunione dei capigruppo e l’avevamo condiviso.

Giovanni MAGGI. Ha ragione, Presidente, per cui formuliamo il voto favorevole a questa proroga per cercare di capire perché ancora non abbiamo capito bene, visto le contraddizioni che vengono dalle audizioni. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di deliberazione n. 19. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Nomina
Elezione di due componenti nel Consiglio di amministrazione della “Cooperativa artigiana di garanzia Metaurense a r.l.” sede Fano
(Statuto Ente, articolo 35) - Voto limitato ad uno

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’elezione di due componenti nel Consiglio di amministrazione della “Cooperativa artigiana di garanzia Metaurense a r.l.” sede Fano - Voto limitato ad uno
Ricordo che l’Assemblea legislativa nel votare ha preso atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I^ Commissione assembleare e dell’accertamento relativo alle cause di ineleggibilità ed inconferibilità dei candidati.
Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere segretario Rapa effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione:

Votanti n. 27
Schede bianche n. 3
Schede nulle n. 2
Schede valide n. 22

Hanno ricevuto voti:
Caporelli Paolo n. 15,
Iacopini Massimo n. 7.

Proclamo eletti nel Consiglio di amministrazione della “Cooperativa artigiana di garanzia Metaurense a r.l.” sede Fano i Sigg. Caporelli Paolo e Iacopini Massimo.

Proposta di atto amministrativo n. 43
ad iniziativa della Giunta regionale
“Bilancio consolidato della Regione Marche per l’anno 2016. Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 1118, articolo 11 bis”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 43 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Su questa proposta è doveroso fare una piccola premessa sulle modalità con cui siamo giunti all'approvazione, alla presentazione di questo atto amministrativo che vede scadere il termine per la redazione del bilancio consolidato il 30 settembre. Bilancio consolidato che per la prima volta viene applicato al bilancio della Regione in ossequio al decreto legislativo 118, uno specifico allegato di quel decreto definisce le modalità e i criteri con i quali questo atto deve essere redatto.
In poche parole il bilancio consolidato che cos’è? Semplifichiamo con questo termine una sommatoria di bilanci della Regione, dell’Assemblea legislativa, di alcuni enti, di società partecipate e di enti strumentali che ricadono o meno nel soggiacimento alla redazione di questo atto, a seconda dell'applicazione di alcuni parametri che quell'allegato 4/4 di cui al decreto legislativo 118 individua segnatamente.
Nello specifico questi parametri sono tre. I più significativi fanno discendere l'applicazione al caso specifico, uno è quello secondo il quale il totale dell'attivo della società o dell'ente partecipato superi il 5% dell'attivo del bilancio regionale, bilancio regionale che deve essere raccordato. Bisogna fare una piccola premessa, sapete bene, il bilancio deve essere redatto secondo le modalità finanziarie per essere confrontato con i dati dei bilanci delle società partecipate e degli enti strumentali che redigono un bilancio di natura economico patrimoniale, di impronta economico patrimoniale. Quindi c’è un grande lavoro dietro alla trasposizione del bilancio regionale nella modalità di bilancio economico patrimoniale.
Fatto questo vanno confrontati i tre parametri: il totale dell'attivo della società deve superare il 5% dell'attivo del bilancio regionale, i ricavi caratteristici dell'attività di impresa, della società o dell'ente partecipato, devono superare a loro volta il 5% del totale dei ricavi del bilancio regionale e il patrimonio netto deve superare il 5% del patrimonio netto relativo al bilancio regionale.
Il superamento di due su tre di questi parametri fa scattare l'obbligo di redazione del bilancio consolidato di questi enti. Bisogna dire che la Regione è andata oltre abbassando al 3% questa soglia, che io ho indicato nel 5% quando mi sono riferito ai vari parametri, l’ha abbassata al 3% che è la percentuale alla quale bisogna riferirsi nel prossimo esercizio di bilancio, cioè nell'anno 2017.
Così facendo non solo l'Erap, unico ente strumentale che ricadeva sotto questa disciplina, deve dar vita al bilancio consolidato, ma anche altre società che sono: Aerdorica, Irma in liquidazione, Interporto S.p.A., oltre Erap e Assemblea legislativa, quindi il documento che andremo a vedere è un bilancio consolidato che racchiude i bilanci, in particolare quello della Regione dopo essere stato tradotto, passatemi questa espressione, in termini economico patrimoniali visto che è redatto in termini finanziari, quindi è la sommatoria di questi cinque bilanci.
Chiaramente ci sono anche dei criteri di individuazione, criteri che vanno applicati per trattare certe poste, perché come potete immaginare passare da un bilancio redatto secondo la tecnica finanziaria, esclusivamente finanziaria, ad un bilancio redatto secondo lo schema economico patrimoniale, di cui al Codice Civile previsto per le società di capitali, non è così immediatamente comparabile.
Bisogna dare atto che dietro c’è stato un grande lavoro di raccordo, soprattutto per il bilancio regionale e per quello dell’Assemblea legislativa, che è più piccolo ma comunque ha la medesima impostazione, per giungere a determinare queste modalità comparative e dar luogo ad un unico bilancio consolidato.
Leggendo anche il parere dei Revisori dei Conti vengono apportati dei suggerimenti su come nel prosieguo di questa attività di rendicontazione consolidata seguire dei criteri e evidenziare in particolare alcune questioni. E’ bene dirlo subito, perché questo lavoro grande, compresso nei tempi, ha portato a non evidenziare nella maniera ritenuta dai Revisori dei Conti senza per questo inficiare la bontà dell'atto, tanto che gli stessi Revisori alla fine hanno dato un parere positivo sull'atto così come redatto.
Una nota filosofica se mi è consentito, devo dire che, dopo avere esaminato l'atto, soprattutto le situazioni che hanno condotto a questo bilancio unico, vanno tenuti in considerazione due aspetti fondamentali, in primis, il bilancio regionale che assomma complessivamente a quasi 5 miliardi di euro, deve dar luogo ad un ulteriore documento con ulteriori bilanci che però hanno cifre ben più modeste ed esigue. Ecco il motivo per cui il legislatore ha individuato quei parametri perché laddove non ricorressero si può omettere di fare questo ragionamento e accomunare in un unico documento riepilogativo.
Un'altra nota che mi sento di dire è che la Regione ha una finalità ben diversa da quella delle società che sono interessate a questo documento, seppur partecipate o strumentali, sono società di capitali che hanno come finalità, o dovrebbero avere, l’utile di esercizio, di gestione. La Regione ha una finalità ben diversa e il bilancio ne è testimonianza in quanto è redatto secondo altri criteri e tende al pareggio ovviamente e a spendere le risorse di cui si è dotata. Per cui filosoficamente c’è una comparabilità un po' forzata. Perché il legislatore ha voluto fare questo documento? Perché ha voluto prevedere la redazione di questo documento? Perché in molte società partecipate o enti strumentali, che rivestono una grande importanza anche in termini numerici rispetto al bilancio stesso della società, si potrebbero verificare situazioni di sofferenza, magari situazioni che non sono adeguatamente tenute sotto controllo, del bilancio dell'ente partecipante, nel caso specifico della Regione. E’ questa la ratio che ha portato alla redazione di questa norma.
Fatte queste premesse abbiamo visto che ci sono le tabelle che evidenziano come si giunge alla determinazione delle società e degli enti che superano due di quei parametri previsti dalle normative, quindi rientrano in questa fattispecie. Abbiamo detto: la Svim, Interporto Marche, Aerdorica SpA, Irma Srl in liquidazione, Erap e il bilancio dell'Assemblea legislativa, del Consiglio regionale.
Ovviamente nel procedere alla redazione di questo documento vanno tenute in debita considerazione alcune rettifiche ed alcune elisioni, ad esempio la Svim che presenta un patrimonio netto di 7.980.000 è partecipata al 100% dalla Regione, nel bilancio al 31 dicembre 2016 la Regione ha valutato il patrimonio netto e contabilizzato per la medesima cifra, tale somma viene pertanto elisa dal valore della voce “partecipazioni in imprese controllate” con il corrispondente valore netto della Svim, altrimenti si sarebbe duplicata, oppure laddove ci sono dei crediti che sono al contempo dei debiti in società partecipate per la quota di possesso e di pertinenza della Regione, vengono adottate semplificazioni di questo tipo al fine di non duplicare nella parte dell'attivo, né nella parte del passivo, poste che hanno avuto un trattamento significativo ai fini della redazione di questo documento.
Al termine dell'esame di questo documento si nota il risultato definitivo, insomma, il patrimonio netto della Regione unito al patrimonio netto per quota di competenza di terzi, per rettifiche di maggiori valori e rettifiche di cancellazioni di fondo di passività potenziali, si arriva ad un totale di patrimonio netto consolidato di 247 milioni.
Invece la sommatoria dei risultati di esercizio, sempre consolidati, portano a un risultato di gestione consolidato di -111 milioni di cui 1.905.000 di competenza degli altri soci, di terzi, e 109.149.000 risultato di esercizio della Regione.
In Commissione abbiamo aperto anche un capitolo spinoso che non rientra nella discussione di oggi, ma lo vedremo a suo tempo - ringrazio chi è venuto in Commissione oltre ai Commissari per aver offerto lo spunto per ulteriori riflessioni - cosa voglio dire?
Voglio aggiungere questo aspetto, nel passaggio per la prima volta a questa nuova modalità di redazione del bilancio consolidato, documento che accoglie nella forma prevista dall'articolo 2425 e seguenti del Codice Civile i bilanci nella formulazione patrimoniale ed economica, succede ai bilanci degli enti istituzionali come la Regione, i Comuni, penso alle Province, penso a chi redige il bilancio nella forma prevista dalla contabilità finanziaria, ci si trova a dover applicare dei criteri e delle modalità di traduzione, passatemi questa espressione. Il bilancio di natura finanziaria va tradotto in un bilancio di natura economico-patrimoniale, e non ci sono le risposte, consentitemi, secondo le disposizioni ministeriali, a tutte le domande che si possono porre in questa trasposizione, da un tipo ad un altro, di modalità di redazione. Per cui si aprirà una discussione quando ne ricorrerà l'utilità. Secondo il mio modesto parere manca il modo di raccordare una posta molto importante nel bilancio della Regione che corrisponde ad oltre 330 o 350 milioni di euro, non ricordo con esattezza, ed è il debito autorizzato e non contratto.
E’ un discorso che non è il caso adesso di riaprire perché è complicato e comunque esula dalla tematica di questo atto amministrativo, ma sicuramente merita un approfondimento perché ne vale della sostanziosità, passatemi questa parola, del bilancio della Regione che mi piacerebbe salutare in maniera molto positiva, come penserei quantomeno da un punto di vista ideale dai miei approfondimenti fatti.
Torniamo al tema centrale che è quello di questo documento che si chiude con questo risultato di bilancio che prevede uno stato patrimoniale attivo e uno stato patrimoniale passivo consolidati, per i motivi che abbiamo espresso prima, e alla stessa maniera si giunge a determinare un patrimonio netto così come abbiamo esposto.
Dopo aver fatto presente qualche limite anche legato alla confrontabilità di questi atti che hanno una radice e sono ispirati da filosofie ben diverse, mi permetto di dire che nel nostro caso non vedo questa grande utilità perché trattasi, giusto per sgombrare il campo da ogni dubbio, di bilanci che sono stati approvati, trattasi di bilanci degli enti partecipati e delle società partecipate, degli enti strumentali dell'esercizio 2016, come l’esercizio 2016 della Regione, seppure in corso di parificazione.
Ma al di là di questo nel nostro caso la significatività è ben modesta dei patrimoni, dell'attivo e del passivo di queste società, tanto che solo Erap sarebbe rientrata in questa nuova disposizione e l’Assemblea legislativa ovviamente, le altre sono state aggiunte per una modalità di comportamento che la Giunta ha stabilito nel definire l'ambito di applicazione di queste norme, abbassando i parametri che quell'allegato, di cui dicevo in premessa, prevedeva. Quindi si è sposato un parametro un po' più restrittivo per far sì che anche enti come Aerdorica, Svim, Interporto potessero rientrare nella redazione di questo nuovo documento.
Si chiude con la relazione ed il parere dei Revisore dei Conti che, pur evidenziando delle attenzioni da prestare nei prossimi appuntamenti con il bilancio consolidato, è positivo, per cui fin da ora annuncio il mio voto favorevole, ripeto, manifestando anche questa non esagerata significatività che invece il legislatore, pensando a questa norma, ha voluto giustamente tenere conto laddove di quei requisiti per cui il bilancio di una società o di un ente strumentale grande potesse andare a influire e a influenzare in maniera negativa il bilancio stesso della Regione. Non è questo il nostro caso e comunque sia i dati sono tutti racchiusi nel documento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Noi con questo atto amministrativo n. 43 andiamo ad approvare lo schema del bilancio consolidato, secondo l'articolo 11, comma 1, lettera g) del decreto legislativo n. 118, con gli enti e le società costituenti il gruppo di amministrazione pubblica.
Un bilancio consolidato che racchiude la sommatoria dei bilanci degli enti strumentali e delle partecipate. Così come ha detto il Presidente della Commissione si chiude con un patrimonio netto di 247 milioni di euro e con un risultato di esercizio pari 111 milioni di euro.
I parametri che sono stati presi in considerazione sono già stati detti dal Consigliere Giacinti e sono: il totale attivo, i ricavi caratteristici e il patrimonio netto.
Come Forza Italia anticipo il voto contrario. Il nostro non è un no a prescindere, non è un no perché noi siamo in minoranza e allora dobbiamo votare sempre no agli atti della maggioranza, abbiamo votato a favore quando era giusto votare a favore, il nostro no è dettato da motivazioni ben precise, e quali sono? Quella che doveva essere un'eccezione è diventata in questo Consiglio regionale una regola: arrivare sempre a ridosso della scadenza, il ritardo nella documentazione. Questo non è un caso!
Vedete, la scadenza del bilancio consolidato è il 30 settembre, se non lo approviamo entro il 30 settembre che cosa accade? Che fino a quando non è approvato non si possono fare le assunzioni, bene, allora ci dovremmo organizzare affinché gli atti arrivino in Aula in tempi utili, perché qui manca il rispetto per l’Aula, il rispetto dei Consiglieri non solo di minoranza ma anche di maggioranza.
Capisco tutte le difficoltà, però è dal 2015 che si segue questa regola e quella che doveva essere un'eccezione è diventata una regola.
Le motivazioni sono semplici, nel 2015 quando questa amministrazione si è insediata a novembre e dicembre noi abbiamo approvato l’assestamento, il bilancio consuntivo e il bilancio di previsione, con la promessa da parte dell'Assessore che l’anno successivo saremo arrivati in tempo ad approvare i documenti relativi al bilancio, quindi in tempi celeri.
Nel 2015 ci era stato detto che avevamo fatto un bilancio tecnico e che a febbraio doveva esserci la variazione di bilancio, bene, arriviamo a febbraio 2016, la variazione non c’,è arriviamo ad aprile, a giugno, a luglio ed arriviamo a novembre/dicembre 2016, approvando l’assestamento, il consuntivo ed il bilancio di previsione con la promessa che la variazione di bilancio sarebbe arrivata in Aula a febbraio del 2017, ma non c'è stata e a luglio 2017 è arrivata in Aula una variazione di 202 milioni fatta in fretta e furia.
La cosa scorretta qual è? Che il giorno prima avevamo fatto una Commissione dove nell’ordine del giorno non era prevista la discussione di questa variazione, è arrivata in Aula il giorno dopo, 202 milioni di euro. I Consiglieri hanno ricevuto l’atto alle ore 15,00 quando alle 15,01 si discuteva, siamo usciti, l’ennesima promessa dell’Assessore: “Non accadrà più”.
Il non accadrà più non esiste! Perché non esiste? Perché oggi ancora una volta arriviamo in Aula il 26 settembre ad approvare il bilancio consolidato la cui documentazione doveva arrivare ieri sera ed è arrivata oggi alle ore 11,00.
Questo è l’excursus di questi due anni. Ecco perché non è un no a prescindere, è un no che ha motivazioni ben precise. Il 2015 era l’anno in cui si era insediata questa amministrazione e quindi ci stava tutto, il 2016 peggio del 2015, il 2017 addirittura quella famosa variazione di 202 milioni di euro è arrivata il giorno stesso alle ore 15,00, quando alle 15,01 si discuteva. Allora ditemi se è possibile lavorare in questo modo!
Le promesse sono promesse, rimangono aleatorie, l’ho detto, quella che era una eccezione è diventata la regola e non c’è più rispetto di questo Consiglio.
Inoltre è vero che questo è un bilancio consolidato, è la sommatoria di tutti i bilanci delle partecipate anche strumentali, ricordo però che quando arrivano i documenti del bilancio vado sempre a vedere la relazione dei revisori. Negli anni passati c’è sempre stata una raccomandazione, sia da parte della Corte dei Conti sia da parte dei Revisori dei Conti, i quali invitavano alla riconciliazione dei debiti e crediti delle partecipate e degli enti strumentali perché? Perché il bilancio, secondo l’Assessore, è arrivato tardi perché non avevamo i dati delle partecipate. Queste raccomandazioni sono fatte da anni, ma passiamo sopra.
Il problema è un altro, sono stati fatti dei rilievi dovuti al fatto che il bilancio non arriva tardi solo in Aula, ma la difficoltà la si evince dai rilievi fatti proprio dai Revisori dei Conti.
Il parere dei Revisori è sì favorevole, ma a condizione che siano recepite le osservazioni sollevate nella loro relazione.
La nota integrativa non riporta una serie di informazioni e quali sono? L'ammontare dei crediti e dei debiti che superano i cinque anni e i debiti assistiti da garanzia reale sui beni di impresa, e quello che mi è saltato all'occhio è la composizione delle voci “ratei e risconti” e della voce “altri accantonamenti” dello stato patrimoniale il cui ammontare è significativo.
“Ratei e risconti” è una voce importante perché modifica, va a modificare il bilancio, quindi la raccomandazione è questa: la suddivisione degli interessi e degli oneri finanziari, la composizione delle voci “proventi straordinari” e “oneri straordinari” e per ciascuna categoria di strumenti finanziari la loro entità e la loro natura, inoltre si invita l'ente - e qui sto leggendo - “a provvedere all'iscrizione in bilancio del valore della partecipazione in Erap sulla base del patrimonio netto previa verifica dell’esatta partecipazione nel soggetto partecipato dal momento che la partecipazione nel bilancio regionale non è valorizzata”.
Se il bilancio proposto non è stato integrato dalle mancanze messe in evidenza nella relazione dei revisori, non costituisce uno strumento veritiero del consolidamento dei conti della Regione Marche.
E’ vero che questo bilancio consolidato è la sommatoria dei vari bilanci della Regione e degli enti strumentali, però è altrettanto vero che i rilievi ci sono ed i rilievi che fanno i revisori non sono di poco conto.
Ripeto: “ratei e risconti”, “proventi straordinari ed oneri straordinari”, ecco perché noi chiediamo che gli atti ci vengano dati in anticipo e che siano rispettati i tempi, perché non è possibile arrivare al 26 settembre, avere l’atto ore 11,00 e discuterlo in Aula alle ore 14,00, ed a luglio ancora peggio, una variazione di bilancio che non parlava di 1.000 euro ma di 202 milioni di euro.
Questa è la mancanza di rispetto che la maggioranza ha nei confronti della minoranza, non c'è democrazia! Voi parlate di democrazia, parlate di rispetto delle regole, però arriva un momento in cui il rispetto ci deve essere, ma nel vero senso della parola, altrimenti fate un atto, ve lo approvate da soli e noi, come è accaduto a luglio, usciamo dall’Aula.
Ripeto, non ci sono scuse, Assessore, perché dal 2015 ad oggi non c'è stata una volta che l’atto sia venuto in Aula in tempi regolari. Tempi regolari significa dare la possibilità ai Consiglieri di guardare gli atti. E’ accaduto a luglio, lo ripeto, una cosa grave, l’atto è arrivato alle ore 15,00 e noi dovevamo discuterlo in Aula alle ore 15.01, non è possibile!
Non ci sono scuse, io voto in maniera contraria, quindi Forza Italia è contraria a questo atto per le motivazioni che ho spiegato.

Presidenza della Vicepresidente
Marzia Malaigia

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Siamo qui a discutere un atto che è datato …, chiedo scusa ai componenti della I Commissione perché è la terza volta che faccio lo stesso discorso, uno ieri, uno stamattina e uno adesso, ma lo faccio a beneficio anche degli altri, perché ormai il ruolo del Consigliere, soprattutto del Consigliere di minoranza, di opposizione, sta diventando quasi patetico, è quasi “Don Chisciottesco” perché noi parliamo, diciamo, sono due anni e mezzo che diciamo sempre le stesse cose, la maggioranza ci guarda, ci sorride e fa come gli pare!
Questo è la democrazia come viene intesa in questa istituzione. Per cui faccio un discorso essenzialmente politico, è quello che ho fatto ieri in I Commissione, è quello che ho fatto stamattina quando è venuto fuori un atto non firmato, senza niente.
Questo atto è datato 26 settembre 2017, oggi che giorno è? 26 settembre 2017. Questi sono i tempi che date a noi Consiglieri per svolgere al meglio il nostro mandato, il mandato degli elettori. Tutto questo è in contrasto con un lavoro di più di un anno che si è fatto nella Commissione Regolamento, dove si è cercato in tutti i modi, e credo che ci siamo anche riusciti, di dare dignità e consapevolezza al ruolo del Consigliere, che era sempre più marginalizzato dalla maggioranza, ma soprattutto dalla Giunta che governa questa Regione.
Ignorare completamente questo orientamento che è venuto dai Consiglieri qualificati di maggioranza e di minoranza all'interno della Commissione Regolamento è un atto di insensibilità, un atto quasi sfrontato nei confronti di coloro che hanno lavorato in questo senso per dare una dignità nuova ai Consiglieri sia di maggioranza che di minoranza.
Tutti i discorsi che abbiamo fatto, che già la relatrice di minoranza ha evidenziato, tutto il lavoro, tutti i nostri interventi rivolti a dare questa dignità al Consigliere, ovvero poter mettere in condizione i Consiglieri di maggioranza e di minoranza di studiare, di rendersi conto, di fare degli interventi motivati e circostanziati rispetto a un'analisi approfondita degli atti, tutto questo ci viene impedito. Quindi questa è la prima motivazione politica.
La seconda motivazione politica è il carattere d'urgenza, ma che urgenza ha questo atto? L’urgenza, ho detto in Commissione, che qualcuno si metta la medaglietta di latta e dica io ho rispettato il 30 settembre? Ma rispettando il 30 settembre in ossequio a questa normativa si calpesta il diritto dei Consiglieri? Ma questa è veramente un'assurdità, voglio dire un non riconoscimento delle priorità che le istituzioni e la democrazia hanno in questo consesso. Quale scadenza da rispettare!
Ieri l’Assessore Cesetti è venuto in I Commissione e ha detto: se non si rispetta la data del 30 settembre la sanzione è che finché non è stato approvato il consolidato non si può assumere nessuno. Io ho detto quasi scherzosamente, ma non tanto scherzosamente, che se l'Assessore ha questa fretta probabilmente ha qualcuno da assumere entro l’1 ottobre, altrimenti non si capisce tutta questa fretta a cosa è dovuta. Sempre per la medaglietta?
La medaglietta per dire sono tanto bravo, ho rispettato il termine del 30 settembre, mette in condizione i Consiglieri di non capire un accidente di questo documento che è stato presentato oggi e di votare questa variazione di 20 milioni sul bilancio. Oggi anche nella Commissione abbiamo fatto delle domande così del tutto estemporanee perché non ci siamo potuti mettere seduti attorno a un tavolo, con i nostri esperti, con le nostre persone competenti ed esaminare questa cosa.
Se del nostro apporto di Consiglieri, se del nostro ruolo di Consiglieri, se delle nostre conoscenze, se delle nostre capacità non ve ne frega un accidenti, votatevelo voi questo documento.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Non entro nell’argomento tecnico perché la Consigliera Marcozzi ha illustrato tecnicamente come in questi due anni sono avvenuti i fatti in merito ai bilanci, all’assestamento o alle modifiche.
Purtroppo è avvenuto ciò che ha detto la Consigliera Marcozzi, per cui credo che un ruolo dei Consiglieri non ci sia mai stato, ma non mi rivolgo in modo particolare alla minoranza, perché noi sappiamo il ruolo che abbiamo dentro quest’Aula, io mi rivolgo ai Consiglieri di maggioranza, questo per me è l'aspetto politico più importante, che hanno votato gli atti più importanti ed io spero che fuori dall'Aula ne siano stati informati.
Voglio ricordare a qualcuno che, dopo due anni e mezzo di governo della Regione, questo non è un Consiglio comunale, questo è un Consiglio regionale ed è un'altra cosa. Glielo dico caldamente che è un’altra cosa.
Purtroppo nei Consigli comunali accade che molti colleghi Consiglieri votino a scatola chiusa, perché tutto è blindato attorno al Sindaco che viene eletto in quel determinato modo. Qui la storia mi sembra molto simile o uguale ed è quella che ha detto la Consigliera Marcozzi. Cari colleghi è così, ed è stato sempre così, atti blindati, la variazione, 220 milioni, per chi sono stati blindati? Per le minoranze? L’approvazione del bilancio è stata blindata per le minoranze o per qualcun altro? Riflettiamo politicamente, perché non siamo completamente sprovveduti.
Credo che la riflessione da fare in quest’Aula sia una riflessione politica alta, di alto livello, mi auguro. Perché limitarsi sempre ai tempi o perseguire una strada che oramai viene portata avanti da decenni, da un paio di decenni? In questo Consiglio si continua a percorrere una strada nella quale tutti i documenti importanti arrivano pochi secondi prima di una seduta o durante la stessa. Oramai è un dato consolidato.
Mi rivolgo in modo particolare agli organi tecnici di questa Aula che con il nuovo Regolamento, dall’1 gennaio, queste cose non accadano più, altrimenti quel documento sottoscritto e votato all'unanimità non può essere una presa in giro. Abbiamo ancora un paio di mesi poi speriamo nel Regolamento sul quale abbiamo lavorato seriamente per ricomporre una situazione.
Per quanto ci riguarda come minoranza, noi non ci lamentiamo, anzi va tutto bene e lo diciamo con forza, va tutto bene quello che fate, dovete percorrere questa strada più velocemente possibile! Ma che scherziamo! Le date importanti ci danno sempre ragione, questa considerazione della data importante riguarda il rinnovo di questo consesso che sembra distante ma non lo è, è abbastanza vicino. Credo che un percorso serio per il recupero politico di questo Consiglio, questo lo chiedo caldamente, prima arrivi e meglio è. Non lo fate arrivare? Pazienza, non per noi, pazienza per voi.
Penso che questo sia un documento da respingere e noi lo respingeremo perché riguarda i capitoli di spesa che non abbiamo votato, non abbiamo partecipato alla gestione, non abbiamo dato nessun contributo a queste cose che sono avvenute durante l'anno. Queste sono cose che fanno parte della vita amministrativa, fanno parte della vostra maggioranza. C’è un detto che dice: “Ve le cantate e ve le suonate” ed è sempre valido. Credo che i binari di questo percorso siano dritti, qualche volta qualcuno va fuori binario, qualche treno ogni tanto va fuori binario.
Penso che questo passaggio e questi percorsi vi portino fuori e a noi va bene, è ovvio, non possiamo che auspicare questo, però credo che il ruolo istituzionale sotto questo aspetto sia diverso, soprattutto deve essere un orgoglio della stessa maggioranza per quanto riguarda i Consiglieri regionali.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Bilancio consolidato, ci avete consegnato tre ore fa questo documento, sono 30 pagine con decine di tabelle, è chiaro che è difficile entrare nel merito, però ormai il metodo l’abbiamo capito, è questo dall’inizio della legislatura, lo avversiamo, non è democratico e lo rimarchiamo.
Non è democratico verso la minoranza ma anche verso i cittadini, la fretta di approvare questo documento non c'è, è un documento che va migliorato, allora i Revisori dei Conti dicono: “Il Collegio dei Revisori rileva che la nota integrativa non riporta una serie di informazioni previste dal principio contabile 4/4 tra le quali i criteri di valutazione applicati - questo è un rilievo grave! Non si capisce quali sono i criteri con cui è stato fatto nel dettaglio questo documento - distintamente per ciascuna voce, l'ammontare dei crediti e dei debiti di durata residua superiore ai cinque anni”.
Sono andato in questi pochi minuti, perché poi bisogna seguire giustamente e doverosamente i lavori dell'Aula, a verificare di cosa parliamo.
I crediti ammontano a 2.763.000.000, una cifra molto ingente rispetto a tutte le altre che compongono il bilancio, tra questi crediti abbiamo “crediti per trasferimenti e contributi verso amministrazioni pubbliche” per 443.000.000, allora non mi volete dire da chi dobbiamo ricevere i soldi? Non è una cifra irrisoria, ma qui non c'è nessuna zoomata su questa cifra. C'è addirittura un’altra incredibile voce accorpata, sotto “altri crediti” c’è la voce “altri”, proprio l'indistinto dell'indistinto, che ammonta a 1.032.000.000 sui 5.000.000.000 globali di cui si diceva. Noi non conosciamo il dettaglio di questa voce, viceversa, dato che l’ha detto il revisore, abbiamo debiti per 3.846.000.000 di cui “debiti verso i fornitori” 84.000.000 - cosa aspettiamo a pagare? - e debiti verso altre amministrazioni pubbliche per 701.000.000, quindi molti bilanci vengono messi probabilmente in crisi dal fatto che noi non supportiamo le altre amministrazioni pubbliche ed abbiamo questi debiti.
C'è la voce indistinta che parla di altri debiti con la voce “altri” per 516.000.000, sono cifre impressionanti se rimangono indistinte, quindi i cittadini che cosa devono recepire da un documento fatto in questa maniera? Che non è trasparente!
Proseguono i Revisori: manca “cumulativamente per ciascuna categoria l'ammontare dei compensi spettanti agli amministratori e ai sindaci dell'impresa capogruppo”, quindi non sappiamo quanto paghiamo queste persone e qui non voglio neanche aprire la parentesi. Infine invitano l'ente a provvedere all'iscrizione in bilancio del valore della partecipazione in Erap. In Commissione c'è stato spiegato che se fosse stata inserita l’Erap il bilancio sarebbe migliorato, perché non l’abbiamo fatto? Perché alla fine abbiamo 111.000.000 negativi di totale di bilancio? Mi avrebbe rassicurato come cittadino sapere che il bilancio era migliore perché dentro c’era l’Erap.
Ci è stato detto che i dati sono stati forniti all'ultimo momento e quindi non si è avuto modo …, però giustamente il Revisore dice che i disallineamenti contabili 2016 tra Regione e soggetti partecipati evidenziano che il controllo della governance su tali soggetti necessita di idonea revisione: la Regione deve richiedere che il dato contabile del soggetto partecipato risulti attendibile, potendo richiedere revisioni straordinarie di bilancio a supporto delle più idonee azioni volte a garantire il mantenimento dei propri equilibri e della loro continuità aziendale, quindi la Regione non ha la forza di chiedere alle proprie partecipate bilanci -qui c’è scritto - “con risultati attendibili”.
Detto questo, abbiamo chiesto agli uffici in Commissione: “Questi rilievi voi siete in grado di poterli assolvere?” “Si, non ci sono problemi, lo faremo”. Invece di mandare al cittadino un documento dove ci sono centinaia di milioni indistinti tra crediti e debiti, non si sa quanto vengono pagati i dirigenti e alla fine guardando il gran totale abbiamo 111.000.000 di negativo, se si fosse fatto un documento come si doveva, il cittadino avrebbe capito come la Regione, finanziariamente, con i suoi immobili, con le sue proprietà, con i debiti, con i crediti, era messa. Messo così invece fate brutta figura verso i cittadini, oltre a calpestare il nostro ruolo, e date un documento che non è leggibile e non rassicura nessuno. Quindi la medaglia è un rischio appuntarsela al petto.
Noi chiaramente voteremo in maniera contraria.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Anch’io non entrerò nel merito del documento per il semplice fatto che non sono stato messo nelle condizioni di poterlo approfondire con la dovuta calma e serenità.
E’ dal 2015 che ripetiamo questa cosa, purtroppo quasi sempre in materia di bilancio, cioè il fatto che i documenti arrivano all'ultimo minuto e non c'è il tempo materiale e la dovuta serenità e calma per poterli approfondire, studiare e valutare, ma si deve accettare il pacchetto così com’è, tutto al più preceduto da una Commissione di bilancio organizzata all'ultimo istante.
Dico subito, perché già immagino anche la risposta dell'Assessore, che non ho partecipato alla Commissione di bilancio volutamente, perché mi sono stancato sinceramente di essere preso in giro, perché questo modo di fare lo ritengono una presa in giro.
Ho bisogno come tutti di un supporto tecnico, allora la domanda che faccio all'Assessore è: perché lei Assessore ha funzionari, tecnici e professionisti per fare il bilancio? Perché da solo probabilmente le sue competenze non sarebbero sufficienti a fare quello che deve fare e come lei ha bisogno di un supporto tecnico, tutti noi Consiglieri abbiamo bisogno di questo supporto tecnico, ma il supporto tecnico lo vorrei anche da persone di mia fiducia. Sicuramente posso utilizzare le persone che la Regione mette a disposizione, ma voglio essere anche libero di utilizzare dei consulenti di mia fiducia per far leggere il documento e avere una visione diversa rispetto a chi l’ha scritto. Perché se io ho come unico riferimento e come unica fonte di informazioni i funzionari che hanno scritto quel documento, a mio modo di vedere, posso avere una visione parziale o deviata, quindi penso sia mio diritto avvalermi di persone di mia fiducia per valutare il documento che poi devo votare.
Questo diritto voi ce lo state negando e, mi scuso se ripeto anch’io quello che ho detto ai capigruppo, sentir dire l’Assessore che questo ritardo è dovuto al fatto che le partecipate hanno presentato …, cioè queste sono, mi perdoni Assessore, delle scuse patetiche, mio figlio ha quattro anni quando lo riprendo mi dice: “E’ stato il fratello più grande”.
Assessore, lei non ha più quattro anni, la responsabilità politica se la deve assumere tutta, è dal 2015 che lei sta procedendo in questa maniera e io sono convinto, glielo ripeto di fronte a tutti, che arriveremo al 2020 con lo stesso metodo, perché lei puntualmente non presenta i documenti per tempo e non mette in condizione i Consiglieri di svolgere il proprio lavoro. A questo punto, dopo due anni e mezzo, credo che sia una scelta sua, la volontà di impedire a tutti i Consiglieri di fare un’analisi ragionata, calma e ponderata.
Adesso io non parteciperò al voto di questo documento, lo lascio ai soldatini, yes man, che alzeranno la mano per dovere e spirito di copro e di partito, il sottoscritto non è più disposto a farsi prendere in giro.
Per questo non parteciperò più a queste riunioni di emergenza fatte così, alle Commissioni di bilancio, perché voglio avere il tempo e voglio parlare con persone di mia fiducia che mi aiutino, come lei ha le sue persone di fiducia che l’aiutano a fare quello che fa. Voglio avere il tempo e la possibilità di parlare con le persone di mia fiducia per analizzare i documenti. Quindi a questo giochetto io non ci sto più.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Anche un po’ per alleggerire la tensione su questo atto che sta diventando quasi costituzionale, apro il mio intervento definendomi, non ricordavo come si dice forse in inglese, mi dicono perhaps, sono un perhaps man, voglio convincermi strada facendo Assessore Cesetti, questo anche per tranquillizzare colleghi che ci hanno definito soldatini.
Sicuramente la questione del metodo non l’abbiamo sfuggita perché questa mattina siamo stati ben un’ora in Conferenza dei capigruppo a discutere di questo e un grande politico italiano diceva che “il metodo in democrazia è distintivo”, non tanto i contenuti quanto il metodo, Don Luigi Sturzo ai cattolici diceva: “E’ inutile che mettiamo avanti la famiglia, anche Mussolini si è occupato molto della famiglia, ma nel metodo non è stato proprio un soggetto da imitare e da seguire”.
Non credo che siamo a questo punto perché l’Assessore Cesetti in sede di Conferenza dei capigruppo ha fatto un ragionamento che mi permetto di riportare in sintesi, con il quale ha detto semplicemente: “Io arrivo a questo atto che è nuovo, non l’abbiamo mai avuto fino ad oggi, ci arrivo oggi; ora è responsabilità del Consiglio decidere o meno se approvarlo in questa sede oppure no”. Mi sembra che a maggioranza, esclusi un paio di gruppi, se non ricordo male fino a qualche mese fa era uno solo, quindi un ex gruppo unito, oggi diviso in due, hanno detto no, tutti gli altri hanno compreso le ragioni anche se qualcuno ha detto: “E’ l’ultima volta” e lo ha detto in maniera categorica e convinta e conoscendo il soggetto credo che sarà per lui l’ultima volta.
Qual è il punto Assessore? Il punto, Assessore, secondo me, non è questo perché alla fine tutti noi della maggioranza e parte della minoranza responsabilmente abbiamo detto che questo atto tutto sommato potevamo vederlo oggi piuttosto che il 10 di ottobre perché, l’ha riferito anche il Consigliere Urbinati, l'alternativa poteva essere questa. L’orientamento largamente maggioritario è stato per oggi.
Detto questo, il problema dello studio di questo atto, secondo me, è assolutamente relativo, l’ho letto pochi minuti fa e dico che è relativo per un motivo molto semplice, perché non è che l'inizio - se vogliamo essere delle forze politiche responsabili e non avere quattro anni - di un approfondimento perché quello che leggiamo qui, e ringraziamo la legge che ci impone anche questo tipo ulteriore documento, è una cosa estremamente interessante.
E vero che, come ha detto il Consigliere Fabbri, ci sono delle lacune, ho letto attentamente anche la parte dei Revisori dei Conti e forse la relazione un po’ frettolosa dell’atto ha portato a non elencare le tabelle ma, Assessore, nessuno ci impedisce di farlo in un’altra occasione, anzi invito formalmente il Presidente Giacinti, così dimostriamo che non abbiamo nulla da nascondere, non abbiamo nulla da temere riguardo a questo. Anche perché cosa ha da temere questa Giunta che trova dal conto che faccio io 430 milioni di debito, escludendo, Assessore, le immobilizzazioni su cui non ci facciamo illusione, non copriremo il debito vendendo i palazzi. Se noi facciamo la differenza fra l’attivo circolante, quindi crediti e disponibilità liquide per 3.419.000.000, e il debito, non capisco come arriva questa voce D, sono a pagina 9 dei Revisori dei Conti, totale debiti D 3.846.000.000, la differenza fa circa 430 milioni.
Questo è un problema serio e da ex Assessore, da ex componente di Giunta regionale, penso l’unico ex in questo Consiglio, mi tremano i polsi e non invidio certo i colleghi che lunedì dopo lunedì dovendo deliberare, devono dire una valanga di “no” e pochi “si”. Mi rendo conto della difficoltà, anche perché rispetto ai “si” che devono dire ce ne sono alcuni, vedi la corposa variazione di bilancio che abbiamo fatto sulla sanità, che riguardano interventi del tutto straordinari e non previsti: sui farmaci, sulle strutture, sulle prestazioni sanitarie, sulla fine venatura di natura psicologica e psichiatrica a favore dei nostri amati concittadini che sono stati colpiti dagli eventi sismici.
Quindi propongo formalmente, Presidente Giacinti, una seduta alla quale possano comodamente partecipare anche i capigruppo, quanti non fanno parte della I Commissione, e quanto lamentato dal Consigliere Fabbri sia risolto, cioè si possa andare ad uno studio, non all'esame, anche perché meno problematico, non stiamo facendo l’esame dell’atto per votarlo o non votarlo, stiamo facendo l’esame dell’atto per capire.
Devo essere sincero non è che sono tanto preoccupato di sapere quanto prendono gli amministratori perché magari saranno poche decine di migliaia di euro, a me interessa sapere nel complesso come verremo fuori dai 430 milioni, considerato che una parte significativa del nostro debito, 600-700 milioni, ora non ricordo la cifra precisa, è data dei mutui che sono stati contratti negli ultimi anni. E’ vero che rispetto ad un bilancio ordinario, 430 milioni, se questa mia sottrazione è giusta, non è neanche una cifra gigantesca in termini percentuali, se pensate che lo Stato ha un debito pubblico pari al 132% del Pil e rispetto al bilancio penso sarà il 200%, il bilancio allargato dello stato è 600 miliardi euro, il debito supera i 2.300 miliardi, che dico è il 300%.
Qui il nostro debito se va bene è poco più del 20-25%, ma noi sappiamo che dentro il nostro bilancio, Assessore, c’è quell’80-85% di sanità che fa la differenza.
Quindi se dobbiamo prendere il bilancio disponibile da parte regionale con i nostri fondi i 430 milioni più o meno corrispondono al bilancio, quindi siamo intorno al 100% di debito sulle entrate di parte corrente, che non possiamo accantonare perché un minimo dell'attività regionale deve essere portata avanti.
Credo che l’occasione sia stata propizia ed alla fine questa decisione, accolta e condivisa da tutta la maggioranza e da larga parte della minoranza, è sicuramente la più saggia e dà l’avvio all’ipotesi di un approfondimento serio che, ripeto, riformalizzerò se necessario. Penso che ci possa aiutare a capire tutte quelle cose che oggi giustamente vengono lamentate come non comprensibili per ragioni di tempo, ma se assunte in maniera responsabile dovrebbero portarci ad altri comportamenti in vista del bilancio, Assessore, quando partirà l’assalto alla diligenza dovremmo capire quali sono le scelte fondamentali che dovremmo fare.
Se è vero che martedì 3 facciamo questo incontro con l’Ufficio di Presidenza, i Capigruppo, i Presidenti di Commissione per vedere quali atti portare a conclusione in questa legislatura, è ovvio che sono atti che prevedono spesa ed è evidente che questa programmazione del Consiglio incrocerà seriamente quella della Giunta e delle difficoltà finanziarie che la Regione ha.
Io sono dell'idea, Assessore Cesetti, che le difficoltà finanziarie sono della Regione e non della Giunta che è l’organo predisposto come esecutivo alla gestione della spesa e dell'entrate, non è un debito personale della Giunta, è un debito di tutti noi, dell'intera comunità marchigiana, quindi tutti in maniera responsabile ce ne dobbiamo fare carico ed il primo passaggio è quello di conoscerlo bene ed è quello che sto chiedendo. Naturalmente voterò a favore dell’atto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Ormai è stato detto tutto, quindi ho poche cosa da dire. Non entro nel merito del bilancio che mi pare sia un esercizio già chiuso in termini di numeri.
Quello che mi interessa è il fatto politico che credo sia più importante in un'Assemblea legislativa, in un'Assemblea politica oltre che legislativa.
Il nostro mandato, il mandato del Consigliere regionale, oltretutto di minoranza, è soprattutto quello di verifica e di controllo. Questo dice che cos'è, che cosa rappresenta un Consigliere regionale, verifica e controllo.
Ma come posso portare avanti, come posso svolgere in maniera istituzionale e corretta il mio mandato se non sono in grado di poter valutare documenti così importanti in un tempo congruo? In un tempo in cui uno abbia la possibilità di capire?
Il bilancio è una cosa complessa, non solo per voi della maggioranza ma anche per noi della minoranza che non abbiamo a disposizione tutte quelle persone che magari la Giunta e la maggioranza hanno.
Non oso immaginare cosa sarebbe successo a parti invertite! Non oso immaginare la vostra esperienza politica che cosa avrebbe fatto, che cosa avrebbe potuto fare. Non oso immaginare una soluzione del genere che poi si perpetua e non è la prima volta. Però la domanda è questa ed io chiedo una profonda meditazione su quello che sto dicendo, perché in questo momento tutte le problematiche che abbiamo nel Paese, soprattutto nella nostra Regione, porti a meditare sulle cose che sto dicendo. Credo che il potere politico debba essere sempre applicato nel rispetto dei valori democratici. Sempre! Non è possibile dimenticare questa cosa qui, è un valore assoluto che deve essere scontato in un'Assemblea legislativa, soprattutto da un partito che si chiama Partito Democratico, perché se si rende inefficace una minoranza, io non dico che si vuole rendere inefficace una minoranza, dico che se si rende inefficace una minoranza, non ci rimane che risalire l'Aventino! Che cosa stiamo a fare qui?
Non abbiamo altri mezzi, abbiamo già ridotto gli atti amministrativi perché ha poco valore se li portiamo o non li portiamo. Io ho battuto un record nazionale da quando esistono le Regioni: sette mozioni bocciate in un unico Consiglio, è arrivato a livello nazionale!
Credo che voi abbiate esperienza politica, amministrativa, legislativa, quindi dovete riflettere su questo che sta succedendo oggi in Aula che è già successo e che si sta perpetuando da due anni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Intervengo nuovamente solo per qualche puntualizzazione doverosa perché le imprecisioni non possono rendere importanti certe note, certi commenti. Cosa diversa tutta la discussione relativa ai tempi compressi, che abbiamo capito, bisogna anche ammetterlo con modestia. Siamo arrivati con una fase concitata di lavoro ed abbiamo spiegato sia in Commissione che alla Conferenza dei capigruppo a cui ho assistito, che si tratta della prima volta di un atto che vede la luce quest’anno, come ho detto anche nella relazione. Questa proposta coinvolge modalità di lavoro diverso e non ci sono nemmeno tutte le linee guida per applicare correttamente e in maniera completa tutte le varie fattispecie che un bilancio come quello regionale può racchiudere.
Ho aperto anche una finestra su un tema che mi sta a cuore perché ho avuto professionalmente l'opportunità di toccare, ma l'ho detto nella relazione, lo riprenderemo a tempo debito.
Ringrazio i Consiglieri che hanno partecipato alla Commissione di stamane, che era aperta, Consigliere Bisonni, l’ho detto anche nella Conferenza dei capigruppo, come lo è sempre, per cercare di trovare delle risposte approfittando della struttura che era presente ai lavori e che chi ha partecipato ha visto, seppur in maniera più sintetica, toccare alcuni aspetti.
Rispondo al Consigliere Marconi, benissimo la proposta di approfondire, Commissioni di approfondimento su tematiche come il bilancio a volte possono restare un po' più ostiche, però le Commissioni sia chiaro sono sempre aperte e a volte dei Consiglieri, non solo di maggioranza ma anche di minoranza per fare questa distinzione, vengono e con piacere mio e dei colleghi partecipano e danno un contributo ad approfondire.
Per quanto è stato possibile questo è successo anche stamattina ed io ringrazio i Consiglieri che si sono adoperati in questa direzione.
Debbo dire che non mi sento un soldatino, né uno yes man, ho preso atto dei tempi ravvicinati che senza dubbio sono emersi, li ha spiegati l’Assessore sia ieri in Commissione che stamattina alla Conferenza dei capigruppo.
La tematica e la materia del bilancio non sono facili da cristallizzare con delle scadenze che soggiacciono spesso a norme che si rincorrono, che prevedono scadenze diverse per un tipo di società o di ente rispetto alle scadenze previste per la Regione, a volte si fa fatica a mettere insieme tutto questo e rende il lavoro qualche volta anche un progress continuo, questo è vero è inutile nascondersi, per carità, però, e qui ritorno all’appello che ho fatto stamattina in Conferenza dei capigruppo, come Presidente della Commissione mi sono sentito di invitare tutti i Consiglieri ad esercitare il loro impegno, la loro funzione principale che è quella del Consiglio. Il Consiglio ha aspettato che la Commissione svolgesse il proprio lavoro per fare gli approfondimenti necessari a tutta la questione.
La concitazione e la compressione dei tempi sono figlie del termine del 30 settembre ed a loro volta sono figlie del fatto che alcuni dati sono stati messi a disposizione, come ci ricordava l'Assessore, in prossimità quasi di questa scadenza. Quindi si capisce come tutto diventi più concitato.
Ora la questione, se si poteva fare di più avanti o di meno, è stata ampiamente approfondita nella Conferenza dei capigruppo.
Qualche altra precisazione sulla questione degli schemi di bilancio. Il bilancio è redatto così perché così lo prevede la normativa. Questa normativa è mutuata dal Codice Civile e alcune voci, lo dico al Consigliere Fabbri, ma con molta modestia, sono previste dal Codice Civile.
La ripartizione della tipologia delle fattispecie dei debiti o dei crediti è così fatta perché prevista dal Codice Civile, anche nel bilancio della Fiat li legge alla stessa maniera, poi nella nota integrativa vanno tenuti in considerazione alcuni dati ulteriori, è vero, infatti i Revisori giustamente li hanno fatti notare, però, per renderci conto, se noi prendessimo il bilancio della Fiat, per dire una grandissima società, se volete Enel o Eni che forse sono ancora più grandi, senza forse, lo leggeremo alla stessa maniera, certamente la nota integrativa di quella società avrà un volume così perché le specifiche e le variazioni che il Codice Civile prevede sono innumerevoli.
Tenendo conto qui di tutta una situazione, si ci sono queste mancanze, ma ciò ha consentito ai Revisori, all'organo di revisione, che immagino siamo in grado di pensarlo terzo, di esprimere un parere favorevole, perché, lo ripeto fino alla noia, trattasi di bilanci. Non è che se uno non ha messo un debito oltre i cinque anni e lo ha messo nei debiti complessivi senza specifica della quota parte che va oltre i 5 anni, lo stesso dicasi per un credito, ha omesso qualcosa, perché l'ammontare dei debiti o l'ammontare dei crediti, nei rilievi che sono stati fatti, sono sempre della stessa grandezza. Certamente ci viene raccomandato di dare alcune notizie in più, però io mi sento, come ho detto stamattina, di apprezzare lo sforzo fatto come Consigliere regionale, non come soldatino o yes man, mettendo a disposizione il mio impegno, la mia passione e la mia volontà, riunendo la Commissione, mettendo a disposizione le conoscenze anche professionali, sono un po' privilegiato in questo aspetto, soprattutto ringraziando la struttura e l’Assessore che all’unisono hanno cercato di raggiungere una finalità.
Capisco alcune polemiche, alcuni discorsi sulla concitazione e la compressione dei tempi, sarei non obiettivo e non è certo il mio stile, però siamo riusciti in pieno giudizio di parificazione ad ottemperare anche ad un obbligo che per la prima volta si è presentato in quest'Aula. Certamente il metodo per giungere al prossimo bilancio consolidato va affinato, come hanno ammesso gli stessi tecnici che ci hanno assistito, perché su alcune questioni magari …, ripeto, un grande tema su cui torneremo ed è già stato toccato in Commissione, non c'è una previsione di come trattare quella fattispecie che abbiamo avuto. Anzi ringrazio i colleghi che hanno prestato udienza a questo mio cruccio, però è un problema serio che una componente importante del bilancio finanziario non trovi una risposta ufficiale nelle linee guida di come vada trapiantata, trasfusa nel bilancio economico patrimoniale.
Mi sentivo di fare queste precisazioni perché fino a dove si possono ascoltare le legittime doglianze dei Consiglieri di minoranza, bene, però quando le imprecisioni tendono a inglobare anche un comportamento ulteriormente ritenuto scorretto, no, mi sembra giusto ricondurre nei limiti della correttezza ciò che è corretto, nei limiti del criticabile ciò che è criticabile. Ribadisco il mio voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Dopo tutte queste critiche da parte di questa parte dell’emiciclo io spendo un plauso alla Giunta regionale, all'amministrazione, all’Assessore, lo faccio di cuore perché ha dato dimostrazione che quando si vuole fare una cosa di corsa la si fa, quindi, chiedo scusa a tutti colleghi che sono qui, io mi voglio distinguere dicendo: “Bravi, avete fatto una cosa eccezionale”. Raramente si vede questa velocità nell’approvare un atto amministrativo, in tre ore Giunta, Commissione, grande dibattito, Consiglio e approvazione. Proprio una cosa incredibile. Un’efficienza amministrativa che noi andiamo cercando da tempo e che finalmente quest’oggi abbiamo trovato.
Peccato però che questa velocità sia stata applicata all’atto sbagliato! Forse nessuno si è accorto che questa velocità non andava applicata a quest’atto, ma ad esempio ad altri, atti che producono degli effetti immediati sui nostri territori. Ne dico uno: giovedì elaboreremo in Commissione la riprogrammazione dei fondi Por-Fesr, ovviamente siamo in ritardo di mesi, perché i bandi dovevano uscire per i primi di ottobre ed usciranno a novembre, dicembre non lo so, i territori aspettano. Lì ci voleva una velocità incredibile per poter fare le cose. Peccato perché questa è velocità non l’aveva chiesta nessuno. Non l’aveva chiesta il territorio, non l’avevano chiesta le associazioni di categoria, non l’avevano chiesta i cittadini, non l’avevano chiesta i Consiglieri. Peccato che questa velocità vada a discapito del dibattito, della qualità del dibattito. L’abbiamo visto questa mattina, non abbiamo dibattuto di nulla, abbiamo purtroppo fatto soltanto delle considerazioni di carattere politico su un procedimento che è completamente sbagliato e su cui noi ci accaloriamo ogni volta che veniamo in Aula e sentiamo dire: “Metto la mano sul cuore, è l’ultima volta”. Non si fa così, non è così che si fa politica, non è così che si amministra, non è così che si può dare un contributo nel fare degli atti.
Peccato, l’atto sbagliato! Peccato che non l’abbia chiesto nessuno. Peccato per la qualità del dibattito, per la qualità degli approfondimenti. Oggi non siamo stati in grado di dire nulla nello specifico. E’ vero. Questo perché? Il Consigliere, facciamo ammenda, non è un tuttologo, ognuno ha il suo campo di professionalità, di applicazione nella vita e quindi quando vengono degli atti che non fanno riferimento a questa sfera di competenze, deve avere un pur minimo di tempo per poter documentarsi e per poter vedere.
Ma c’è di più, si dice che è un fatto tecnico, benissimo, io lo posso anche condividere, perché è la sommatoria di alcuni numeri. Il Presidente ha spiegato molto bene, lui tra l’altro è professionalmente competente in questa materia, ma l’abbiamo visto anche leggendo velocemente, che è una sommatoria di numeri di quello che è successo nelle partecipate, lo si mette dentro si, fa la somma con tutto quello che ha la Regione, con il Consiglio, che è una struttura strumentale, e poi si tira fuori il numeretto finale che è quello dell’indebitamento e quant’altro.
E’ certo però che se noi avessimo avuto tempo e avessimo potuto approfondire anche quelli che sono i bilanci consuntivi del gruppo dell’amministrazione pubblica, cioè di quelle società che noi abbiamo preso in considerazione, potevamo fare un dibattito molto più dettagliato e molto più approfondito.
Chi fa parte di questo gruppo di amministrazione pubblica che è stato preso in considerazione? Ci sono tre società di un’importanza vitale per quanto riguarda questa regione. La Svim, si dice essere un braccio operativo della Regione, noi ne abbiamo discusso tantissimo, prima si voleva chiudere poi no, vediamo adesso quello che sta facendo, sta gestendo alcune progettualità da parte della Regione, ma come lo fa, come non lo fa, con chi lo fa? Sull’Aerdorica transeat, non dico nulla perché abbiamo ultimamente approvato la proroga della Commissione d’inchiesta, non aggiungo altro. L’Interporto Marche, anche qui transeat, transeat, due volte!
Voglio dire che si poteva fare benissimo una discussione ed un dibattito sul bilancio di queste tre società che confluiscono in questo consolidamento e che portano più che altro questo squilibrio perché sui 111 milioni di indebitamento che abbiamo, se andiamo a togliere quelli di queste società, al di là dei crediti e di tutto il fatto tecnico, avremo fatto delle considerazioni completamente diverse.
Ecco la qualità del dibattito, questo è quello che lamento, questo è quello su cui non siamo stati messi in condizione di fare.
Poi una riflessione, l’ha fatta fare pure il Consigliere Marconi, lui dice che la lettura di questo atto è relativa e che la Giunta non ha nulla da nascondere. Ci mancherebbe pure che la Giunta si metta a nascondere le cose, sono fermamente convinto che c’è la massima trasparenza, e lo dico con onestà intellettuale, non con polemica, è giusto che sia così, però, caro Consigliere Marconi, le raccomandazioni che fa al Presidente della Commissione io faccio fatica ad interpretarle, se sono un buffetto sulla guancia o un cazzotto nello stomaco, agli amici l’interpretazione.
Perché se lei dice che è necessario fare una Commissione per approfondire tutte queste tematiche significa che sta esprimendo lo stesso disagio che sto esprimendo io ma che non può … Non leggo nel suo pensiero, io interpreto le sue parole, dopodiché è chiaro che l’interpretazione autentica ce l’ha lei, però lei ha detto proprio questo, ha detto: “Dobbiamo approfondire queste cose perché …” Significa che cosa? C’è la necessità di approfondire questi numeri, perché i numeri sono sempre espressione di una metodologia, il numero non è qualcosa di asettico, a sé, perché se io dico +2 o -2 le cose cambiano completamente, se dico +100 o -100 cambiano ancora, se poi questo +100 deriva da un -700 o +800 cambiano ancora, questo è quello che vorremmo capire, come questi numeri siano arrivati alla fine e questo dibattito oggi non ce l’ha consentito.
Chiedo scusa se ho voluto interpretare il suo pensiero, però l’ho letto in questo modo, che c'è di fatto un disagio da questo punto di vista. Ovviamente adesso ritorno nell’alveo dei colleghi esprimendo tutto il mio disappunto per la metodologia, seppur ho apprezzato molto la capacità di volare, così come è stato fatto per quest’atto, quindi sono contrario all’atto.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Brevemente Presidente perché ho già avuto modo prima nella Commissione poi nella Conferenza dei capigruppo di motivare le ragioni per le quali ho chiesto al Consiglio di esaminare questo atto per la sua auspicabile approvazione.
Faccio una premessa, l’ho detto anche in Conferenza dei capigruppo, voi sapete bene che io ho un grandissimo rispetto e una grande considerazione dei Consiglieri regionali tutti, ho sempre pensato e penso che sia una classe dirigente all'altezza per questa comunità regionale, e quindi non mi è mai passato per l'anticamera del cervello di ipotizzare che qualcuno potesse assumere il ruolo di “soldatino” o di “yes man”, non è così.
Ho spiegato le ragioni e voglio ribadire anche in quest’Aula che le politiche di bilancio sono un esercizio anche sotto il profilo procedimentale e procedurale assai complesso e molto spesso emergenziale, perché non dipende da noi e dalla nostra volontà, spesso dipende da norme che si sovrappongono, spesso dipende dalle esigenze che sopravvengono e quindi converrete con me che è difficile programmare un percorso ordinario per tutte le politiche di bilancio.
Lo ricordo anche in questa sede, e solo a me stesso, quando ad esempio in Parlamento, che anche quella è un'Assemblea legislativa sebbene di livello democratico superiore a questo consesso, solitamente le politiche di bilancio si fanno con i voti di fiducia, questo l’ha fatto il centro-destra, il centro-sinistra e tutti quelli che di solito stanno al Governo del Paese per questa oggettiva difficoltà, però questa certo non è una consolazione né può essere una scusa o un alibi.
Venendo a questo atto, l’ho già detto e lo ripeto per quelli che non c'erano, noi approviamo per la prima volta il cosiddetto bilancio consolidato 2016. L’obiezione qual è? L’Assessore Cesetti doveva portare questo atto all'attenzione del Consiglio molto tempo prima e comunque in tempo utile per mettere i Consiglieri nella condizione di poter esaminare, secondo scienza e coscienza, questo atto e assumere le conseguenti determinazioni.
Delle due l’una, adesso dirò telegraficamente perché non l’ho potuto fare prima, ma dirò anche che l’ho fatto comunque in tempo utile per soddisfare quelle esigenze.
Perché non l’ho fatto prima? Ho già detto che per fare il bilancio consolidato è necessario prima individuare il gruppo amministrazione pubblica, diciamo il gruppo costituito dalla società capogruppo, che in questo caso è la Regione Marche e i cosiddetti satelliti, a partire da l'Assemblea legislativa che satellite non è, perché noi consolidiamo anche il bilancio dell'Assemblea legislativa delle Marche, quindi del Consiglio regionale, poi è necessario una volta individuato questo gruppo di amministrazione pubblica delineare e delimitare il cosiddetto perimetro di consolidamento, che sono i soggetti consolidandi.
Il primo percorso non è difficile, ma il secondo è un esercizio un po' più complesso perché bisogna valutare ed esaminare i bilanci dei consolidandi, bisogna esaminarli ad esempio, allora ho detto e ribadisco in questa Aula, alcuni bilanci sono arrivati recentemente. L’Assam ha approvato il bilancio con decreto del direttore n. 310 del 19 settembre 2017, quindi l'altro ieri.
Ma c'è di più, per delimitare questo perimetro, occorre delineare la cosiddetta soglia di rilevanza, per fare questo bisogna esaminare i bilanci ma non solo, ci siamo dovuti attenere anche a normative sopravvenute.
Chiedo qui l’attenzione del Consigliere Celani, che è un amministratore di lungo corso, come me, noi per questa soglia di rilevanza dobbiamo attenerci all'allegato 4/4 “principio contabile applicato concernente il bilancio consolidato”, principio del D.L. 118/2011. Bene, il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, pubblicato in Gazzetta Ufficiale l'8 settembre 2017, dice che al principio contabile applicato concernente il bilancio consolidato, di cui allegato 4/4 - richiamato dalla stessa relazione dei Revisori dei Conti per cui bisogna attenersi a questo principio - sono apportate le seguenti modificazioni, e sono quattro pagine scritte fitte, fitte.
Allora, signori Consiglieri, non mi si venga a dire che io manco di rispetto a voi, perché questo non è rispettoso per voi innanzitutto, perché non è vero e non potete far passare questa idea, perché non è così.
Questa è la conseguenza invece del rispetto delle procedure e delle norme, e ce lo ricordano i Revisori dei Conti, perché questo decreto è stato pubblicato l'8 settembre, e quindi bisogna attenersi ai principi pubblicati l'8 settembre, a questi principi per delineare tutto questo.
Capite quali sono le ragioni per le quali noi siamo arrivati oggi a portare questo atto e rivendico con orgoglio e con soddisfazione e ringrazio gli uffici, il servizio bilancio, di essere riuscito come Assessore a portare all'attenzione del Consiglio regionale, perché potesse essere esaminato e speriamo approvato, il primo bilancio consolidato in tempo utile per la sua approvazione che è il 30 settembre 201. Questo è ed io sono riuscito a portarlo alla vostra attenzione.
L'altro tema: vi è stato concesso il tempo utile per esaminarlo? Assolutamente sì e adesso dirò perché, e lo dico con grande rispetto. Io semplicemente ho chiesto che il Consiglio esaminasse se del caso con la procedura d'urgenza questo documento. Perché non può essere e non deve essere, nel momento in cui siamo in condizioni di farlo, che il Consiglio regionale lo esamini in ritardo rispetto alla scadenza, perché noi abbiamo il dovere di rispettarla anche per un problema di immagine.
Questo ho chiesto e l’ho chiesto lunedì, ieri, ed era il 25. Il Consiglio si poteva fare anche il 30, e ci sarebbe stato il tempo utile, i Capigruppo giustamente secondo me hanno ritenuto invece di discuterlo oggi perché? Perché comunque, è l'altro punto, è un atto che non è un atto di programmazione questo, tant'è vero che non è stato neanche inviato all'esame del Cal e all'esame del Crel perché non è atto di programmazione, è semplicemente una somma algebrica di bilanci di quei soggetti all'interno del perimetro di consolidamento. Questo è, nient'altro! Non c'è il minimo margine discrezionale, non c'è la possibilità neanche di emendare, non c'è la possibilità di nulla, al di là, questo si, magari, di ipotetiche chiacchiere intorno a bilanci di partecipate eccetera, che possono e devono essere fatti altrimenti, se vogliamo. Questo è il punto, e quindi ho ritenuto il dovere di fare questo, e la Conferenza dei capigruppo ha deciso di farlo oggi secondo me in modo opportuno.
Termino dicendo che cosa? Sa Signor Presidente io so bene che il mio amico, perché così lo posso definire, Consigliere Celani, immagino quello che mi avrebbe detto se io avessi portato questo atto all'attenzione del Consiglio dopo la scadenza del 30 settembre.
Quantomeno m'avrebbero detto che non ero stato capace, allora io preferisco anziché passare da incapace, che non è una definizione personale in questo caso è una definizione istituzionale, passare come un Assessore un po’ più deciso. Questo è quello che sono stato, penso di aver rispettato i tempi, i termini, i regolamenti perché altrimenti questo atto non sarebbe stato ammesso, quindi si è proceduto all’interno dei regolamenti, quindi facciamola finita con questa storia del mancato rispetto, perché non è vero, perché io ripeto ancora una volta, ho una grande considerazione di ciascuno di voi preso singolarmente e di tutto il Consiglio nella sua interezza.
Termino dicendo nel merito, dove nel merito secondo me non c'è nulla, si cita i Revisori dei Conti, perché io mi ricordo Consigliere Giancarli, Consigliere Celani, con Celani siamo stati Presidenti della Provincia insieme, ricordo quando mi è capitato nella mia lunga esperienza politica e amministrativa qualche volta di essere all'opposizione, poche volte, e io mi ricordo, perché a quel tempo mi dedicavo alla mia professione di avvocato, e andavo in Consiglio e qualche volta mi capitava di non trovare neanche l'ordine del giorno, lo confesso, questa è stata una brevissima parentesi della mia vita, dove facevo a tempo pieno la professione, allora che facevo quando si discuteva del bilancio, del consuntivo eccetera, dicevo al mio collega che mi stava a fianco: “Tu dammi il parere dei Revisori che adesso ci parlo su per un’ora” e avveniva questo! Succedeva questo, si possono chiamare decine di testimoni.
Che voglio dire, la relazione dei Revisori dei conti, e termino, dice: “Oltre a richiamare il principio 4/4 - che è stato modificato ripeto l’8 settembre, questa è la prova documentale, Consigliere Bisonni, che non si poteva fare prima - il bilancio consolidato 2016 della Regione Marche è stato redatto secondo gli schemi previsti dall'allegato 11 del decreto legislativo n. 118/11. L’area di consolidamento risulta correttamente determinata” quello che dicevo prima, tant'è vero che l'organo di revisione per quanto esposto ed illustrato esprime parere favorevole. Tanto basta!
Il resto sono osservazioni, considerazioni in vite che si fanno sempre ovviamente e che noi terremo, questo sì, nel debito conto perché siamo sempre appassionati nella tensione morale, ideale, di migliorarci, questo lo faremo, però tanto basta.
Nel ringraziare la Commissione, il suo Presidente, la Conferenza dei capigruppo e ciascuno dei Consiglieri regionali per la pazienza, raccomando l'approvazione di questo atto. Ripeto, può segnare anche un passaggio di cui non mi devo appiccicare la medaglia perché io non ho fatto altro che il mio dovere e forse posso anche ammettere che non potevo fare meglio e non potevo farlo prima per quello che vi ho detto. La medaglia non me l’appendo certamente io, ma se questo Consiglio regionale voterà questo atto se la potrà appendere perché avrà rispettato i termini di scadenza, anzi l’avrà fatto in anticipo rispetto ad essi ed avrà approvato per la prima volta il bilancio consolidato.
Anche questo credo che faccia bene a questa istituzione a dimostrazione del suo impegno. Grazie.

PRESIDENTE. Conclusa la discussione generale, ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Notoriamente le dichiarazioni di voto dovrebbero essere fatte dal Capogruppo ma, ho chiesto il suo permesso, non potevo resistere dal porre l'accento su alcune questioni.
Innanzitutto vorrei far notare non solo alla Giunta, all'Assessore Cesetti, ma anche ai colleghi di maggioranza e ai Capigruppo che hanno votato a favore, che l'urgenza di questo atto non è prevista nel Regolamento, nel senso che è un atto ordinario, di amministrazione ordinaria, con delle scadenze già previste dalla normativa, quindi di urgente non ha assolutamente nulla e mi meraviglio che la Segretaria del Consiglio, che dovrebbe essere l'addetta alla correttezza dell’iter dei lavori dell'Aula, ne abbia approvato l’iscrizione.
Detto questo, giusto per replicare a quanto ha affermato l’Assessore Cesetti, capisco che l'8 settembre sono state pubblicate queste quattro pagine fitte, come le ha definite, capisco anche che oggi è il 26, ma dal 26 al 30 ci sono quattro giorni, che a differenza di altri Consiglieri a noi del Movimento 5 Stelle sarebbero stati utili per approfondire e soprattutto evidenziare quelle che sono alcune criticità, o reperire gli atti. E’ un diritto dei Consiglieri verificare e controllare gli atti che vengono proposti.
In questi due anni ho sentito appellare i Consiglieri della maggioranza come palazzinari, soldatini, chi più ne ha più ne metta, magari sarà offensivo, però in alcuni contesti una battutina ci può stare, specialmente se l’Assessore al bilancio, che è quello che dovrebbe spiegare in Commissione gli atti, legge il parere dei Revisori dei Conti ma legge solo delle frasi senza concluderle o omettendone altre. Per esempio ha detto: è vero sì che l’organo di revisione per quanto fin qui argomentato rileva che il bilancio consolidato della regione Marche è stato redatto secondo gli schemi previsti d’allegato, però omette di dire che nel paragrafo prima c'erano delle osservazioni e delle considerazioni che concerne la nota integrativa, le famose quattro paginette fitte fitte di cui ha parlato prima redatte e pubblicate l’8 settembre e proprio in merito a questa nota integrativa il Collegio dei Revisori rileva che mancano una serie di informazioni previste dal principio contabile 4.4 tra le quali, come ha evidenziato prima il Consigliere Fabbri, i criteri di valutazione distintamente per ciascuna voce, l'ammontare dei crediti e dei debiti, la composizione delle voci ratei e risconti, la suddivisione degli interessi e degli altri oneri finanziari, la composizione delle voci proventi straordinari ed oneri straordinari cumulativamente per ciascuna categoria, l'ammontare dei compensi spettanti agli amministratori ed ai Sindaci, per ciascuna categoria gli strumenti finanziari derivati il loro fair valute ed informazioni sulla loro entità e sulla loro natura, non solo, come evidenziato anche dai colleghi che mi hanno preceduto, queste informazioni, come sottolineato anche dallo stesso organo dei Revisori, servono alla Regione per verificare e “garantire il mantenimento dei propri equilibri e della loro continuità aziendale”.
Quindi non sono cose che per sentito dire o per gentile concessione dell'amministrazione si possono reperire in un secondo momento, come proposto dal Consigliere Marconi, ma sono delle azioni che la Regione deve fare per garantire e verificare il corretto funzionamento dell'amministrazione.
Non solo e concludo, l’Organo di revisione, per quanto esposto e illustrato nella presente relazione, esprime si parere favorevole all'approvazione del bilancio consolidato 2016, ma invita l'amministrazione, e lo sta facendo da diverso tempo, a recepire le osservazioni avanzate dal Collegio. A mio parere, se queste osservazioni non vengono nuovamente recepite equivale ad un parere contrario perché non è sicuramente questo il modo corretto di gestire un'amministrazione pubblica, specialmente se si parla della Regione Marche. Quindi rinnovo il nostro parere contrario all'approvazione di questo atto.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Assessore, ho ascoltato con molta attenzione il suo intervento per cercare di cogliere qualcosa di positivo, ma non sono riuscito a cogliere niente di buono, ma ho sentito solo delle scusanti.
Ha motivato questa fretta, prima nella Conferenza dei capigruppo, dicendo che la colpa era delle società partecipate e controllate dalla Regione Marche di cui lei è Assessore al bilancio, le quali non hanno presentato in tempo i bilanci, adesso abbiamo anche sentito che il compito purtroppo è difficile, fare l'Assessore bilancio è molto difficile perché ci sono delle norme e sono uscite quattro paginette fitte, fitte, che andavano interpretate. C’è bisogno di interpretare quattro paginette fitte, fitte, fossero state cinque … Assessore, glielo dico con tutto il cuore, quando una nave affonda il capitano esce per ultimo non trova le scuse con i sottoufficiali o altro e mi creda che quando le ho detto che da parte sua c’è la volontà di non rispettare il ruolo dei Consiglieri, gliel’ho detto per simpatia, perché almeno è capace di fare, di portare avanti una precisazione politica, se invece da parte sua c'è la volontà di rispettare il ruolo dei Consiglieri e non lo fa, allora ne devo dedurre che lei è incapace di fare un minimo di programmazione, devo dedurre che lei è incapace di ricoprire il ruolo di Assessore perché deve rispettare una tempistica, quindi è incapace di rispettare il ruolo dei Consiglieri regionali ed incapace di rispettare il ruolo degli elettori che qui ci hanno eletto per svolgere un compito ben preciso.
Quando le ho detto che lei volontariamente sta portando avanti un’azione per impedire … l’ho detto per farle un complimento, mi creda, se così non è devo dedurre questa sua incapacità e me ne duole tanto, veramente.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Unisco a questo intervento la dichiarazione di voto, che però ho già fatto, e tre interventi per fatto personale, essendo stato citato a proposito ed a sproposito da tre colleghi. Intervengo anche per fatto personale relativamente alla dott.ssa Zampa, rispondo per lei visto che non può parlare.
Per fatto personale dico e chiarisco soprattutto al Consigliere Celani, che non è presente in questo momento, che ho ben distinto la mia richiesta. Ho detto l'atto così come c'è stato presentato è chiaro, allora yes man, pupattoli, marionette, ma deficienti no, ancora non ce l’hanno detto, quindi non mi associo ancora al campo dei deficienti né degli schizofrenici, perché l'atto, lo ha spiegato il Presidente Giacinti, è esattamente come deve essere redatto, chi ci ha capito per il tempo delle spiegazioni ci ha capito, chi non ci ha capito, non ci ha capito!
Io ho capito ed ho dato anche una cifra pari a 430 milioni che vedo come atto debitorio e chiedo in maniera estremamente democratica, al di là di quello che l'atto produce, che non necessariamente può essere la ricognizione di tutto lo scibile debitorio della Regione Marche degli ultimi 35 anni, sarebbe impossibile perché è un atto consolidato che accorpa le voci - per esempio non abbiamo il distinto debitorio delle singole società controllate - lo chiedo innanzitutto per me perché sono interessato a farlo e lo posso fare per conto mio chiedendo la disponibilità dei funzionari della Giunta e del Servizio bilancio a ciò preposti, ma per evitare questo, che la Commissione si renda disponibile per un approfondimento ad hoc sulla situazione debitoria generale della Regione, non dell’anno in corso perché ce l’avremo sul conto consuntivo. Potrebbe essere un'occasione di approfondimento e di studio, tutto qua, distinguendo bene le cose, non pronunciando nessun tipo di giudizio perché sono stato il primo a dire: “Per quello che mi riguarda l’atto potrebbe essere discusso stamattina, se però c'è necessità di un approfondimento e siamo tutti d'accordo lo possiamo portare anche al 10”. Inizialmente ho detto il 2, ma era sempre una convocazione straordinaria e siamo andati al 10.
Alla fine una larghissima maggioranza ha scelto la data di oggi ed io ho votato con tutti quelli che hanno scelto la data odierna, per il resto credo che questo continuo riferimento ai funzionari è perlomeno irritante, Presidente Mastrovincenzo. Penso che non ci sia nessuna competenza statutaria né di Regolamento di Consiglio che disciplini il fatto che un funzionario, fosse anche l'autorevole brillante e simpatica Segretaria d’Aula, debba o no esprimere una volontà all’ordine del giorno, mi sembra che la volontà riguardo all’ordine del giorno sia esclusivamente della Conferenza dei capigruppo e dove venisse richiesto da qualcuno anche dell’Aula, perché uno potrebbe dire: “E’ stato deciso in Conferenza dei capigruppo, io in Conferenza dei capigruppo non ci sto, quindi chiedo il pronunciamento dell’Aula”. Solo l’Aula può decidere relativamente ai lavori, nessun altro che questi ed ogni richiamo ai funzionari in questa come in tante altre occasioni, palazzinari compresi, mi sembra assolutamente inappropriato o perlomeno da incompetenti.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Il Consigliere Bisonni giustamente ha detto che siamo stati eletti dal popolo e che dobbiamo svolgere al meglio il nostro lavoro. Un discorso che vale per le prerogative della minoranza in questo caso, o come dice l’Assessore Cesetti “vedremo in futuro”, prerogative che valgono anche e soprattutto, direi in questo momento con quello che stiamo discutendo, per la maggioranza.
Io non vorrei tornare nel merito perché tutto è stato detto. E’ un atto importante nella sua semplicità, quello di oggi, diciamocelo, tra i tanti atti di bilancio non è il più complicato che abbiamo portato, sicuramente non è l’atto sul quale gli uffici non sono stati in grado in pochissimo tempo di determinare i percorsi legislativi che l’hanno prodotto, perché vede Assessore Cesetti, forse non tutti, ma gran parte di chi siede in questo consesso, sia sui tavoli della Giunta che su quelli del Consiglio, ha fatto l’amministratore in altri enti (Province, Comuni) oppure ha avuto altre esperienze regionali, e c’è una legge che ha condizionato fortemente la finanza pubblica dal 2011 ad oggi ed è il decreto legislativo 118 che ha cambiato totalmente la natura dei bilanci degli enti pubblici, si chiama legge sull’armonizzazione del bilancio. Quanti di voi in Provincia o nei Comuni negli anni passati, soprattutto nel 2012 e nel 2013, sono andati all’approvazione dell’assestamento di bilancio a novembre, quando ancora non era pubblicata la legge finanziaria? Questo è successo più di una volta, i Comuni non sapevano quale fosse la mini Imu, forse qualcuno lo ricorderà. Questa è la natura della finanza e purtroppo una crisi forte che ha colpito il nostro Paese e l’Europa, mettiamoci dentro tutto, ha modificato in maniera sostanziale la finanza degli enti pubblici cercando di armonizzare, perché il decreto legislativo 118 viene detto la norma sull'armonizzazione dei bilanci.
E’ chiaro che nel gioco delle parti noi andiamo dietro a determinati obiettivi, la minoranza va dietro ad altri obiettivi, che io ritengo legittimi, quindi va bene il gioco delle parti, ma noi abbiamo una responsabilità in più in questo momento, perché i cittadini l’ultima volta hanno detto che tocca a noi governare ed amministrare e tocca a voi fare opposizione, quindi verificare, controllare. Fate bene, il PD oggi però ha dato, sin dal primo momento, la disponibilità a trattare questo atto in una seduta ordinaria, questo non è stato riportato durante il dibattito, è stato solo accennato, quello che è accaduto oggi nella Conferenza dei capigruppo è un fatto importante che secondo me ristabilisce la verità. Noi abbiamo detto: “Possiamo approfittare della seduta ordinaria di oggi, del 26 settembre, oppure possiamo approfittare per trattare questo atto della seduta, se non vado errato, del 9 o 10 di ottobre”. Con una differenza però, nella seduta di oggi approviamo questo provvedimento di bilancio dentro le scadenze naturali dettate dalla legge, quindi noi facciamo quello che l’Assemblea legislativa deve fare e la maggioranza per essere maggioranza e per rispettare la legge deve approvare determinati provvedimenti dentro la scadenza naturale della legge.
Abbiamo detto però, l’ho detto io, fortunatamente nella Conferenza dei capigruppo ci sono le registrazioni, che se partiva la proposta della minoranza di fare questo atto il 10 ottobre, scusate ma non ricordo bene la data del prossimo Consiglio, noi non ci saremmo assunti la responsabilità perché noi eravamo pronti, i nostri uffici erano pronti a dare tutte le informazioni con tanto di parere favorevole dei Revisori dei Conti, su questo provvedimento che è un atto molto più semplice di quello che abbiamo fatto l’altra volta. Questo è il compito di noi Consiglieri regionali, non quello di essere degli yes man, perché yes man è una parola brutta su cui non voglio nemmeno polemizzare, che offende l’intelligenza di chi la dice, non offende l’intelligenza di chi questa accusa la riceve, quindi su questo non voglio fare polemica e non voglio tornarci.
Ci sono state le spiegazioni tecniche, ci sono state le spiegazioni politiche, ringrazio il Presidente della Commissione Giacinti perché come sempre sulle materie di bilancio possiamo approfittare della sua competenza. Ci ha spiegato bene come stavano le cose, cosa avevano fatto gli uffici che sono disposti ancora adesso se qualcuno deve chiedere qualche chiarimento.
Chiudiamo questa pagina, abbiamo approvato un atto che per la prima volta dopo 40 anni arriva in Consiglio regionale, nulla di eclatante, non cambierà il mondo e non cambierà nemmeno la politica regionale e le nostre politiche di bilancio. Avremmo cose molto importanti di cui occuparci da stasera nei giorni a venire, quindi ringrazio soprattutto la struttura del bilancio che come sempre è all’altezza ed è pronta a fornirci tutti quanti i dettagli. Ringrazio l’Assessore, ringrazio il Presidente della Commissione Giacinti ed annuncio il voto favorevole del Partito Democratico. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di atto amministrativo n. 43. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Visti gli importanti incontri che ci saranno nel pomeriggio per il ventennale della ricorrenza del terremoto del ’97, purtroppo una ricorrenza che stiamo rivivendo forse anche peggiore del sisma di 20 anni fa, nei quali sono state invitate alte cariche del Consiglio regionale, chiediamo, per dare disponibilità di questa presenza, di rinviare le mozioni previste all'ordine del giorno. Lo chiedo a nome mio e dei Consiglieri Biancani e Talè. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Guardate, credo che questa sia un’ulteriore dimostrazione di grande disattenzione nei nostri confronti. Una cosa incredibile, questo lo dico politicamente, ma con quale faccia adesso ci chiedete di sospendere i lavori?
L’altro ieri dalla Presidenza della Giunta mi hanno telefonato chiedendomi se partecipavo a quell’incontro, ho risposto: “Si, volentieri, però abbiamo il Consiglio”. “Il Presidente assicura che per le 14,00 sarà finito”. “Benissimo alle 16,00 saremo lì”.
Si arriva qui, si stravolge tutto, Capigruppo e non Capigruppo e adesso ci venite a dire: “Abbiamo scherzato, finiamo e andiamo tutti a Fiastra”. Ma di che parliamo? Siamo su “Scherzi a parte?” Ma come vi viene in mente di chiederci questo? Lì si fa il convegno, la De Micheli parlerà, ci saranno degli esperti e noi siamo qui a fare i nostri lavori, così era stato detto. Mi hanno telefonato ed io ho assicurato la mia presenza, quindi dovrò pure scusarmi perché avevo garantito la partecipazione ed anche qualche intervento in quanto mi avevano detto che la seduta del Consiglio alle 14,00 sarebbe finita.
Questo è stato detto, adesso ci si viene a dire alle 16,00 che devo correre per stare lì, a Fiastra alle ore 17,30, a sentire che cosa? Ragazzi, fino adesso abbiamo scherzato avendo detto molto pacatamente le nostre ragioni sull’atto precedente e ce n’erano da dire! Le competenze, la giornata, suoniamo le campane per la prima volta dopo 40 anni, certo la legge è entrata in vigore quest’anno, quando la volevate fare nel periodo antecedente la guerra? Quando dovevamo farlo il consolidamento di bilancio? Il secolo scorso? Non ho capito, se la legge è uscita adesso!
Questo è il discorso, lo avete fatto talmente bene che non ci avete fatto capire niente e adesso alle 16,00 ci chiedete di smettere? Ma con quale criterio e non dico altro, con quale criterio? Ci volete esasperare! Ma se volete esasperarci non ci riuscirete perché noi staremo qui a portare le nostre ragioni, a difendere i nostri territori, ma non in questo modo.
Sono contrario a questa interruzione dei lavori. …. Ci sono tanti metodi in democrazia, anche quello di far mancare il numero legale, e gli amministratori lo sanno, è un metodo di lotta politica, i Consiglieri se ne vanno, si fa la conta e se non c’è il numero legale ed ognuno va a fare quello che crede più opportuno fare.

PRESIDENTE. Ha parlato un Consigliere contro. Il comma 5, dell’articolo 48 del Regolamento approvato da quest’Aula prevede questa possibilità ed io la metto ai voti.
Proposta di rinvio delle mozioni. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 16,05