Resoconto della seduta n.81 del 07/11/2017
SEDUTA N. 81 DEL 7 NOVEMBRE 2017

La seduta inizia alle ore 10,40

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 81 del 7 novembre 2017. Do per letto il processo verbale della seduta n. 80 del 23 ottobre, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite, con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Annuncio che durante la Conferenza dei capigruppo è stato deciso, su richiesta del servizio competente, di rinviare il punto 3 alla prossima seduta, se non ci sono obiezioni, direi di inserirlo fin da ora nel prossimo ordine del giorno.

Proposta di legge n. 67 (testo base)
ad iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, Traversini, Biancani
“Interventi di economia solidale, lotta agli sprechi e prime azioni di prevenzione della produzione di rifiuti”

Proposta di legge n. 84
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
“Modifiche alla legge regionale 5 febbraio 2013, n. 3 ‘Interventi regionali per il recupero, la restituzione e la donazione ai fini del riutilizzo di medicinali in corso di validità’”
(abbinate)

(Nuova titolazione) “Interventi di economia solidale, lotta agli sprechi e prime azioni di prevenzione della produzione dei rifiuti. Modifica alla legge regionale 5 febbraio 2013, n. 3 “Interventi regionali per il recupero, la restituzione e la donazione ai fini del riutilizzo di medicinali in corso di validità”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 67 (testo base) dei Consiglieri Busilacchi, Traversini, Biancani e la proposta di legge n. 84 del Consigliere Fabbri, abbinate.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Oggi veniamo in Aula con questa proposta che ha visto il lavoro della Commissione per oltre un anno, un lavoro proficuo, quindi ringrazio tutti i colleghi, il Presidente Traversini e tutti gli uffici che hanno dato un grande contributo.
Mentre lavoravamo, sulla prima proposta di legge, quella a firma mia e dei colleghi Traversini e Biancani, è stata presentata una proposta dal Consigliere Fabbri che interviene su un aspetto analogo e specifico riguardante i farmaci, nel frattempo è intervenuta anche la legge nazionale, la n. 166 del 2016, tutto questo ha dilazionato un po’ la tempistica dei lavori che però sono stati utili e proficui visto che il testo è stato approvato all’unanimità e auspico che possa essere approvato all’unanimità anche dall’Aula.
Devo dire che è un tema su cui c’è una grande sensibilità ed una presa di coscienza dei cittadini. I dati dell'Osservatorio Waste Watcher ci dicono che il 70% dei cittadini italiani è a conoscenza della normativa nazionale pur essendo una normativa di settore abbastanza specifica, che non ha avuto una enorme eco sui media. E' conosciuta dai cittadini, quindi è segno che il tema è considerato rilevante dalla popolazione.
Il 91% dei cittadini italiani considera grave e allarmante la questione di spreco legata al cibo, quindi in una fase come quella attuale, in cui ancora abbiamo le conseguenze della crisi, probabilmente ci si rende conto che gli sprechi non sono più tollerabili.
Tra l’altro quest’Aula, lo dico anche al Presidente, più volte è intervenuta sul tema dell’economia circolare per cui questa proposta di legge si inserisce pienamente in questo tema, purtroppo il tema dello spreco è molto presente in Italia e nel mondo con un impatto etico, economico ed ambientale.
Pensate che a livello globale un terzo della produzione mondiale di cibo destinata al consumo viene sprecata, il 30% del cibo che viene prodotto, che sarebbe capace di sfamare due miliardi di persone. Questo comporta anche, oltre ad un evidente problema etico perché c’è una iperproduzione e il cibo viene gettato e contemporaneamente, nel 2017, ci sono persone che muoiono di fame, un impatto ambientale ed economico.
A causa del cibo che viene prodotto e sciupato vengono sprecati 250 mila miliardi di litri di acqua e il 30% della superficie agricola, del suolo agricolo necessario per produrre il cibo, che poi viene gettato.
C'è una produzione, questo spiega il perché uno dei firmatari è il Presidente della Commissione ambiente, di 3,3 miliardi di tonnellate di CO2 che vengono immesse in atmosfera.
Ci sono anche dei danni economici molto significativi, pensate che a livello globale questo è uno spreco di circa 1.000 miliardi di dollari all’anno.
Vengo al nostro Paese perché studiandoli e guardandoli ci sono dei dati a cui non credere: ogni anno ogni famiglia italiana spreca 450 euro di cibo, cioè nel momento in cui stiamo più attenti al risparmio, al sostegno al reddito, sprechiamo circa 20 milioni di tonnellate di prodotti alimentari per un valore di 37 miliardi di euro.
L'anno scorso c'è stata questa legge nazionale che è stata una cosa molto positiva, però attendiamo ancora i decreti attuativi.
Abbiamo deciso di intervenire su questo tema, sullo spreco prevalentemente alimentare, ma anche non alimentare, e una parte della legge, su cui interverrà più specificatamente il Consigliere Fabbri, riguarda il riuso dei farmaci validi. Anche qui voglio dare qualche dato, noi sappiamo che nell'ultimo anno 12 milioni di italiani hanno rinunciato, a causa della crisi economica, alle cure, quasi 8 milioni di italiani hanno utilizzato quasi tutti i loro risparmi per l’acquisto di cure e di farmaci, al contempo abbiamo tonnellate di farmaci, nelle nostre case o nelle strutture, ancora validi che vengono gettati quando non vengono più utilizzati.
Questo di nuovo è sia una perdita economica che ambientale, in questo caso aggravata perché come sappiamo i farmaci non possono essere smaltiti in discarica, vanno negli impianti di incenerimento. Devo dire che da questo punto di vista esiste un'esperienza nazionale importante da qualche anno, che è quella del Banco del farmaco. E' un'iniziativa sperimentale anche nella nostra regione, è sperimentale perché coinvolge solo la provincia di Macerata e solamente tre farmacie, ci sono dei risultati abbastanza positivi, tra Civitanova, Morrovalle e Montecosaro, circa 4.500 farmaci non scaduti sono stati riutilizzati con questa legge.
Adesso vengo, dopo questa lunga introduzione, più specificamente ai contenuti della legge, con la quale vogliamo intervenire in modo strutturale per il riutilizzo dei beni e la riduzione dello spreco.
Come interveniamo? Mi soffermo soprattutto sulla parte alimentare, nell'articolo 2 dopo aver indicato le finalità della legge, vengono spiegati quelli che sono gli interventi. Si interviene fondamentalmente con quattro linee, la prima linea è quella che riguarda la premialità, vengono previsti in tutti i bandi che riguarderanno i servizi di ristorazione e di ospitalità alberghiera, l'attribuzione di un criterio di premialità per tutti coloro che garantiranno la riduzione dello spreco alimentare, il recupero e la distribuzione delle eccedenze.
Un secondo aspetto è quello che riguarda gli accordi con le Pro Loco e con tutti gli organizzatori di manifestazioni regionali, sagre e quant'altro, proprio per incentivare l'utilizzo del riuso ed evitare lo spreco. Vengono attivate sia reti di soggetti che operazioni di sensibilizzazione alla cittadinanza, tramite il servizio civile regionale, tramite l’alternanza scuola/lavoro.
Credo che la quarta direttrice sia quella più significativa e quella più concreta, cioè la collaborazione che la Regione promuove con quei soggetti privati che più concretamente possono intervenire sullo spreco alimentare: grande distribuzione organizzata, aziende produttrici di cibo e ristoranti. A questi soggetti noi diamo la possibilità di accedere a tariffe agevolate. Quindi diamo un incentivo economico a quei soggetti che faranno dei progetti per destinare il cibo in eccedenza alla Caritas e a quei soggetti che provvedono alla distribuzione delle eccedenze alimentari agli indigenti.
C'è poi un articolo che definisce che cos’è l’eccedenza alimentare, spreco alimentare, il termine minimo di conservazione, insomma tutti gli aspetti tecnici che riprendono tra l’altro anche la legge nazionale.
Mi avvio a concludere, prevediamo un programma annuale degli interventi per cui la Regione oltre a promuovere questi accordi con tutti questi soggetti privati, può proporre e può finanziare dei progetti di recupero. E' venuto fuori in Commissione - voglio ringraziare la relatrice della legge nazionale perché è stata lei che ci ha avanzato questa proposta, che mi pare molto concreta, visto che la legge è finanziata con 100 mila euro all’anno - potremmo pensare all’avvio di una sperimentazione per l’acquisto degli abbattitori che consentono in ogni provincia di recuperare il cibo delle mense che altrimenti andrebbe gettato oppure non riutilizzato. Come sapete il caldo dopo essere cucinato, se non viene immediatamente salvato dal punto di vista organolettico, dal punto di vista alimentare e chimico, non può essere riutilizzato. Immaginate quanto cibo che avanza nelle mense scolastiche, negli ospedali, rischiamo di buttare via o dobbiamo buttarlo via.
L’acquisto di un abbattitore per provincia, che possa quindi salvare questo caldo da destinare poi ai poveri, alla Caritas, mi pare una cosa molto concreta che potrebbe dare fin da subito dei risultati importanti.
Credo che sia interessante anche la parte della legge che incentiva la costruzione di reti con enti locali, con il terzo settore e con dei privati.
Sulla parte finale della legge invece non intervengo perché è stata scritta dal Consigliere Fabbri e quindi credo che lui meglio di me potrà dire qualcosa.
Di nuovo un ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato, al Presidente Traversini che ha come sempre magistralmente condotto la Commissione, le molte audizioni che abbiamo fatto e tutto il lavoro anche di collaborazione con la normativa nazionale, con la Giunta e con gli uffici. L'auspicio è che questa legge possa essere approvata con un voto molto ampio e che poi possa trovare concreta attuazione.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Mi ricollego a quanto detto dal Consigliere Busilaccchi in quanto come Commissione abbiamo lavorato per mesi a questo testo che riprende la normativa già esistente a livello regionale che purtroppo non era applicata e l'aggiorna alle nuove indicazioni della legge nazionale n. 166.
Gli aspetti solo molteplici, si inserisce nell'alveo dell'economia circolare per la quale stiamo in maniera molto pesante producendo normativa e pensando anche a nuove proposte di legge. La vera sfida è l'applicazione reale di questa normativa.
Chiaramente siamo tutti d'accordo sulle finalità e sulle modalità per giungere all'applicazione reale e diffusa sul territorio della normativa e faremo in modo che la Giunta per quanto riguarda il riutilizzo dei farmaci insieme all'Asur stili il regolamento attuativo entro 90 giorni, come prevediamo.
Anche altre Regioni stanno provando ad applicare questa normativa e sulle eccedenze alimentari più di un anno fa avevo presentato una mozione che chiedeva il finanziamento della vecchia legge regionale esistente e da lì è partito tutto il discorso che ci ha portato oggi a presentare questa proposta di legge su due aspetti.
Oltre agli aspetti relativi alle eccedenze alimentari, le finalità del provvedimento sono quelle di garantire al cittadino la possibilità di recuperare, restituire o donare i medicinali che non ha utilizzato. Infatti spesso i cittadini si rivolgono al medico per chiedere a chi possono essere consegnati i farmaci rimasti inutilizzati, tale eventualità può presentarsi in tutti i casi in cui è stato necessario variare una terapia già prescritta, ad esempio a causa dell’inefficacia di quella somministrata, oppure per il sopraggiungere di effetti collaterali o in caso purtroppo del decesso del paziente.
I riscontri positivi della puntuale applicazione di questa legge sono individuabili: nella diminuzione della spesa per l'acquisto dei farmaci da parte della Regione e dei cittadini bisognosi a cui vengono riassegnati; nell’attenzione verso la solidarietà sociale e socio-assistenziale; nella diminuzione della quantità di rifiuti da smaltire (i medicinali sono rifiuti speciali) e dei relativi costi di smaltimento; nella prevenzione del racket del mercato nero di farmaci e medicinali.
Per dare una soglia quantitativa, un ordine di grandezza del fenomeno, la spesa per l'acquisto dei farmaci è molto elevata. L'Osservatorio nazionale sull'impiego dei medicinali (L’uso dei farmaci in Italia - Rapporto del 2016 l'ultimo disponibile) afferma che la spesa farmaceutica nazionale totale pubblica e privata è stata pari a 29,4 miliardi di cui 77,4% è stato rimborsato dal Servizio sanitario nazionale; la spesa farmaceutica territoriale pubblica è stata pari a 13,8 miliardi di euro, cioè 228,7 euro a testa, con un aumento del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2015, in media ogni giorno sono state utilizzate 1.134 dosi per 1000 abitanti, ogni abitante prende più dosi al giorno. Nelle Marche, siamo nella media nazionale, sono impiegate mediamente 1.131 dosi per 1000 abitanti e c'è un incremento dell'1,7% rispetto all'anno precedente; le confezioni dispensate sono 1.117 milioni, cioè 18,3 confezioni per abitante.
Nelle Marche, per partire poi dal dato regionale, la spesa lorda farmaceutica convenzionata regionale dei farmaci di classe A del Servizio sanitario nazionale per il 2016 ammonta a 288,7 milioni, per un importo pro capite di 177,39 euro.
Dall'analisi dei diversi parametri considerati nel rapporto, gli altri valori marchigiani si pongono generalmente all'interno della fascia media nazionale.
Relativamente alla spesa per l’acquisto di farmaci la Corte dei Conti nella requisitoria del giudizio di parificazione del rendiconto 2016 a pagina 42 per le Marche riporta che è mancato il conseguimento dei seguenti obiettivi: il rispetto del tetto per la spesa farmaceutica territoriale, la spesa complessiva è risultata pari a 130.599.002 euro corrispondente all'11,53% del finanziamento, con uno spostamento rispetto al limite di spesa programmata in termini percentuali dello 0,18% e in termini assoluti di 5.066.470 euro; è mancato anche il rispetto del limite fissato per la spesa farmaceutica ospedaliera, la spesa complessiva è risultata pari a 162.075.404 euro, corrispondente al 5,70% con uno scostamento rispetto al limite di spesa programmata in termini percentuali del 2,2% e in termini assoluti di 61.690.923 euro.
Quindi se nelle Marche riuscissimo a riutilizzare tra il 2 ed il 5% dei farmaci acquistati a vario titolo, consegneremo un risparmio che oscilla tra i 6 e i 15 milioni, questo ci dà esattamente l'importanza di cercare di applicare sul territorio il riutilizzo dei farmaci non utilizzati dal paziente per risomministrarli. Avremmo nelle Marche, ogni anno, milioni e milioni di risparmio.
Voglio farvi vedere un grafico dell'Osservatorio nazionale dell’impiego dei farmaci e dei medicinali nel rapporto 2016, dal 1985 al 2016 ogni tipologia di spesa per l'acquisto dei farmaci è aumentata, si ha forse un problema anche di non corretta prescrizione, di appropriatezza nella prescrizione, ma sicuramente è un problema che noi possiamo con una maggiore attenzione circoscrivere.
Per giungere poi alla normativa che è nell'alveo di quella nazionale e migliora e potenzia quella non applicata finora a livello regionale. Noi incidiamo su diversi aspetti: la proposta amplia le finalità della legge preesistente inserendo gli aspetti della lotta agli sprechi e del contrasto al mercato nero del farmaco, specifica la tipologia di medicinali riutilizzabili facendo riferimento alla normativa recente nazionale, ridefinisce i contenuti del regolamento che la Giunta deve redigere entro 90 giorni per l'effettiva applicazione della legge, specificando l'intera filiera di gestione delle attività, modifica, riducendola, la tempistica di produzione delle relazioni relative all'esecuzione dell'attività oggetto della legge, introduce la trasmissione di una nota annuale redatta dalla Giunta all'Assemblea legislativa per tenere sotto controllo come il riutilizzo dei farmaci possa essere efficace nella riduzione della spesa, dei soldi pubblici, istituisce infine il Sirmi, cioè il sistema informativo regionale dei medicinali inutilizzati, attraverso il quale la Regione provvede al monitoraggio ed alla gestione del flusso di dati e informazioni sui medicinali inutilizzati in stretta collaborazione con i soggetti coinvolti nella gestione, prevede la definizione di misure premiali per i cittadini che contribuiscono al recupero di medicinali inutilizzati.
Quindi la nostra azione deve rivolgersi sui territori per riuscire a stimolare le Onlus, le farmacie, i medici e coloro che hanno bisogno come consumatori dei farmaci e sono in difficoltà economica, nell'iniziare a realizzare effettivamente questo riutilizzo in modo che tutta la comunità poi riesca effettivamente a trarne beneficio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Il mio sarà un intervento brevissimo anche perché sia il Consigliere Busilacchi che il Consigliere Fabbri hanno spiegato molto bene la proposta di legge e quelli che sono gli obiettivi che ci siamo prefissati.
Ho sostenuto e firmato questo provvedimento, insieme ai Consiglieri Busilacchi e Traversini, perché penso che sia molto importante, una legge che cerca di ridurre lo spreco sia dal punto di vista alimentare ma soprattutto dal punto di vista dei farmaci.
Devo dire che questo è un atto che in qualche modo vuole stimolare una nuova cultura verso il riutilizzo e verso il recupero, quindi contrario allo spreco.
E' una proposta di legge che guarda a un nuovo modello di sviluppo, una legge che definisce delle azioni concrete, quindi sarà importante anche il passo successivo, cioè quello di diffonderla tra le varie realtà, tra i vari soggetti che oggi si occupano di questi temi, ed anche individuare una serie di soggetti che possono occuparsi di questi temi.
In questo provvedimento viene evidenziato molto bene il ruolo dei vari soggetti privati, le grosse catene per la distribuzione alimentare e di farmaci, i ristoranti, chiunque che in qualche modo possa avere della rimanenze.
Una cosa molto importante è che questa legge prevede e dà la possibilità anche ai Comuni di poter ridurre la tassa dei rifiuti, per questo sarà importante coinvolgerli ed informarli di questa possibilità, per sostenere anche quelle ditte e quelle imprese private che vorranno attuare questa norma.
Sono contento di aver firmato questa legge.
Voglio evidenziare un altro aspetto molto importante: questo atto ha avuto un iter sicuramente lungo in II Commissione, poi è andato in I Commissione perché occorreva individuare le risorse per sostenerlo, in I Commissione abbiamo individuato le risorse per il 2018 e devo dire che in maniera unanime tutti i Consiglieri hanno sostenuto questo emendamento, abbiamo individuato 100.000 euro almeno per il 2018 andando a prendere le risorse dal programma 3 dei rifiuti correlati alle entrate derivanti dal tributo speciale per il deposito dei rifiuti.
Sapete quanto sia difficile oggi fare proposte di leggi ed approvare leggi che prevedono spesa, questo a causa delle ristrettezze economiche in cui si trovano gli enti pubblici e sicuramente aver trovato 100.000 euro vuol dire che come Regione Marche siamo convinti che la legge deve essere sostenuta e deve essere promossa quanto più possibile nei territori perché è importante che venga fatta conoscere.
Grazie e confermo il mio voto favorevole ed il mio sostegno, l’ho anche firmata. Sono intervenuto perché volevo ringraziare innanzitutto il Consigliere Busilacchi, primo firmatario della proposta, ma anche, da quello che ho capito, il Consigliere Fabbri e l’intero Consiglio che deciderà di sostenere e votare questa proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Condivido in pieno questa proposta di legge che propone attenzione ed un uso consapevole di alimenti e farmaci.
Si tratta non solo di evitare sprechi ma di ottimizzare risorse favorendo risparmi economici, comportamenti virtuosi in materia ambientale ed una più ampia diffusione degli stessi alimenti e farmaci.
Purtroppo i numeri, come ha detto il Consigliere Busilacchi, danno i brividi: il 30% del cibo viene sprecato. Quanto si potrebbe fare e quanto si potrebbe migliorare se solo si stesse più attenti! Ma forse la mera attenzione nemmeno basterebbe.
Ciò che voglio dire è che mi corre l'obbligo di sottolineare un aspetto a monte in termini di sensibilizzazione. Quanti di noi sanno in maniera approfondita e puntuale come ottimizzare, quindi utilizzare al massimo e al meglio un qualsiasi alimento? Quanti di noi conoscono gli usi alternativi o secondari di un alimento? Quanti conoscono l'importanza o gli usi di un farmaco in situazioni e condizioni di vita diverse dalle nostre?
Urge quindi mettere in campo un'opportuna e capillare rete informativa che spinga l'utente, il cittadino ad interessarsi, a conoscere le dinamiche virtuose che ruotano intorno agli alimenti ed ai farmaci.
Solo con una reale e non indotta conoscenza delle dinamiche, degli sprechi e del potenziale inespresso di alimenti e farmaci, si potrà realmente iniziare quel percorso virtuoso che la proposta di legge si prefigge.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Grazie Presidente. Brevemente anche perché i relatori hanno presentato ampiamente la proposta di legge spiegando bene gli aspetti estremamente positivi che si vanno ad affrontare.
Voglio solo ricordare, come è stato accennato dai relatori, il lavoro molto importante che è stato fatto in Commissione dove si è lavorato, cosa abbastanza frequente per quanto riguarda i lavori della II Commissione, in armonia su due proposte di legge, portando in Consiglio una proposta ampia e ben definita.
Credo che i due aspetti, quello del recupero e del risparmio alimentare e dei farmaci, toccano situazioni abbastanza chiare, quella a livello economico con il risparmio che si ha nel recuperare eccedenze che attualmente vengono buttate, e quella sociale che si tocca con entrambi i recuperi, quello dei beni alimentari e quello dei farmaci.
Ci sono organizzazioni che stanno apportando progetti per quanto riguarda i farmaci, ma soprattutto per l’alimentare ci sono associazioni di carattere sociale che già distribuiscono alimenti in eccedenza, o che vengono recuperati, con una risposta al sociale estremamente importante, senza dimenticare l’aspetto, l’ultimo, della produzione dei rifiuti in quanto la loro diminuzione va a toccare l’aspetto ambientale. Una legge estremamente importante.
Il Consigliere Fabbri riportava un dato che mi sono segnato, lo ricordava anche nel dibattito che abbiamo fatto in Commissione, il 2-5% del risparmio dei farmaci produce un introito maggiore dai 6 ai 15 milioni di euro, sentendo questa cifra mi è venuta subito in mente la questione legata alla sanità, poi parliamo di farmaci, gli ospedali ex di polo hanno perso il medico per il pronto intervento la notte che costerebbe 250/300 milioni euro l’anno, sono 10/12, quindi basterebbe questo per dare un servizio in più a molti ospedali soprattutto delle aree interne. Questo è un esempio per far capire come una legge che guarda al recupero dal punto di vista economico, può dare anche altre risposte oltre ad avere una logica nell’usare le materie prime.
Dicendo questo voglio ricordare un altro aspetto importante che riguarda il lavoro della II Commissione, lo ha anticipato il Consigliere Fabbri in maniera chiara, ed è in linea con quello che abbiamo già fatto e portato in Consiglio. Ricordate ad esempio la relazione sull’economia circolare dove a livello europeo si è iniziato a ragionare in maniera diversa, si pensa che la produzione non sia il top, produrre e basta, ma è anche cercare di produrre di meno, recuperando le materie prime, con l'obiettivo di utilizzare sempre meno materie prime e di riutilizzarle. Questo è qualcosa su cui noi abbiamo creduto, perché siamo tra le poche Regioni d’Italia che hanno mandato le osservazioni al Parlamento e alla Commissione Europea. Ci abbiamo creduto e questo è in linea con questo ragionamento: cercare di risparmiare soprattutto le materie, eliminando gli sprechi, con un occhio verso chi ne ha più bisogno.
Il tema dell’economia circolare, colgo l’occasione per dirlo, è un argomento di cui si parla qualche volta pensando a un discorso filosofico, di fantasia. Spesso si fanno i ragionamenti perché vanno fatti, in realtà questo Consiglio, lo dimostra anche con questi atti, ci ha creduto allora e ci sta credendo ora con questa legge e vuole anche che questo ragionamento vada avanti. L’ho rimarcato in alcune occasioni quando si è parlato di economia circolare: mi aspetto che la Commissione Europea su quell'inizio importante con le direttive che ha dato sull’economia circolare - quindi un'idea per poter arrivare a una soluzione, ad un meccanismo nuovo di produzione, che non è solo quello di produrre, ma anche pensare a come riutilizzare, che poi oltre ad essere un recupero economico crea anche posti di lavoro di natura diversa, quindi un’organizzazione completamente diversa - dia un input più forte di quello che sta dando perché ancora non arrivano segnali così forti. Spero che non ci sia un rallentamento perché credo che la nostra economia, soprattutto l’economia europea ..., a parte il fatto che è giusto dal punto di vista del rispetto ambientale e sociale, credo che vada fatto, ormai siamo nei termini giusti anche perché, come sappiamo, l’Europa non ha una grande quantità di materie prime, deve approvvigionarsi attraverso acquisti esterni.
Auspico che il Consiglio regionale approvi questa legge all’unanimità, come lo ha fatto la Commissione, continuando su questo ragionamento iniziato parlando di economia circolare, in linea con quello che stiamo facendo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Ovviamente condivido totalmente questa legge ed il suo spirito e la ritengo veramente importante.
Visto che molto è stato detto vorrei fare alcune riflessioni, innanzitutto partendo dal concetto dello spreco. Questo è un concetto che tutti condividiamo, è sbagliato sprecare perché consumiamo delle risorse della nostra terra e quando sprechiamo produciamo dei rifiuti e diventa un problema gestirli, sia che siano alimentari che non alimentari.
Sembra quasi un controsenso eppure è così, abbiamo sentito numeri importanti di quante risorse vengono giornalmente e annualmente sprecate, ma c’è anche un altro aspetto che è quello etico. Questo aspetto forse lo si coglie meglio e con più facilità quando parliamo di cibo, perché a tutti noi sarà capitato di vedere del cibo sprecato e avere un senso di dispiacere, di profondo dispiacere. Questo concetto etico si può estendere però a tutto perché noi dobbiamo pensare che per qualsiasi cosa andiamo a produrre c'è un consumo delle risorse naturali. Tanto più vale ovviamente per il cibo perché ci sono anche degli aspetti, ripeto, umani. Pensiamo a quante persone soffrono la fame, nel mondo è un problema molto grande quello delle popolazioni malnutrite o sotto nutrite, ma questo concetto in estensione lo possiamo estendere a tutto. Allora vorrei sottolineare una cosa che penso sia stata forse non sottolineata a sufficienza, e che invece nella legge c’è ed è molto importante, la legge parla di prodotti, di beni alimentari e non alimentari e definisce quali sono queste eccedenze non alimentari, sono: prodotti per la casa, abbigliamento, vestiario, biancheria, articoli tessili, mobili, articoli per l'arredamento, articoli per la pulizia, articoli igienico sanitari e simili, oggetti per lo sport e il tempo libero, prodotti di cartoleria, libri, giocattoli e farmaci, include quindi tutto un mondo che si integra benissimo con la filosofia che l’Europa sta proponendo e che noi dobbiamo sviluppare, quella dell’economia circolare.
Si integra benissimo anche con quella che spero sia la filosofia della Regione Marche: voler incentivare al massimo il recupero dei materiali.
Tanti materiali che adesso possono essere recuperati solo tramite i centri di riparazione e recupero, possono addirittura essere intercettati prima dei centri di recupero, tramite quei soggetti che la legge individua, anche in sinergia con i centri di recupero. Quindi mi auguro che da questa legge possa venire anche uno stimolo a potenziare i centri di recupero dei materiali, centri di recupero che sono praticamente quei punti, penso che lo sanno tutti ma magari lo ripeto, dove il cittadino può andare a consegnare il televisore che non usa più, oppure il mobile che non usa più, anziché mandarlo in discarica, donandolo, per riutilizzarlo, a chi ne ha bisogno, anche tutti quegli oggetti che con una piccola riparazione possono essere aggiustati e quindi recuperati.
Benissimo, questa legge va assolutamente nella direzione giusta, io auspico solo una cosa che sia, primo, pubblicizzata a dovere perché è una legge importante e se i marchigiani non dovessero conoscerne l'esistenza o come applicarla gli effetti potrebbero essere minori di quelli che invece sono le potenzialità; secondo, che trovi attuazione, adesso abbiamo trovato delle risorse importanti, ma auspico che in futuro se ne possano trovare di maggiori.
Concludo ringraziando i firmatari di questa proposta di legge e tutta la II Commissione che ci ha lavorato, la ritengo una legge molto importante per tutte le Marche e quindi grazie a nome di tutti i cittadini marchigiani.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. A nome mio personale e del mio gruppo, visto che abbiamo discusso tanti atti e tante proposte di legge, devo ringraziare la II Commissione per la sensibilità e l'attenzione che ha messo in questa proposta di legge, che secondo me è molto importante.
Noi in I Commissione, quando è arrivata, abbiamo esaminato l'aspetto finanziario, siamo stati all'unanimità tutti d'accordo nel finanziare questa legge che sicuramente non deve fermarsi qui. Il Consigliere Fabbri ha detto che c'era già una legge regionale inapplicata, io prima di fare questa esperienza nelle istituzioni lavoravo nella comunicazione e quando c'erano le manifestazioni nei centri commerciali con il cibo, non sapevo che ci fosse una legge regionale o delle agevolazioni che favorissero queste cose. Mi ricordo che quando si lavorava da Auchan si portava quello che rimaneva alla mensa del povero di Padre Guido ad Ancona, gli anconetani la conoscono, oppure quando eravamo giù nell’ascolano andavamo in una casa famiglia a portare quello che era avanzato, una casa famiglia in cui c’erano dei ragazzi che avevano difficoltà e noi portavamo quello che avanzava. C’era una grande festa, un grande riconoscimento che ci apriva il cuore quando portavamo questo cibo sia ad Ancona che nella provincia di Ascoli.
Il problema è che questa legge così bella e così importante deve avere una amplificazione, diceva il Consigliere Fabbri come relatore di minoranza - che poi non è relatore di minoranza ma sono due relazioni importanti a sostegno dell’essenza di questa legge - che c'era una legge inapplicata, poi con la legge nazionale si è rimodulata questa legge particolare ed io credo che questo sia il primo passo nei confronti di un'azione di civiltà e di senso civico che deve essere affrontata da questa istituzione. Secondo me il passo successivo o comunque il rifinanziamento di questa legge deve riguardare - un termine molto usato e molto caro a questa Assemblea - una campagna di sensibilizzazione che deve essere fatta contro lo spreco, perché lo spreco non riguarda solo il cibo, c’è anche lo spreco dell’acqua. In effetti soprattutto d'estate frequentando le zone marine vedo che l’acqua non viene considerato un bene importante ed essenziale, ma viene sprecato nella maniera più inusuale e senza pensarci. Quindi la sensibilizzazione allo spreco del cibo e dell'acqua è una cosa importante che va comunque insegnata nelle scuole e va insegnata forse anche ai genitori prima che agli alunni.
Un'altra cosa importantissima, secondo me, di cui la Regione dovrebbe farsi carico, dopo questa legge contro lo spreco dei farmaci, è l’invito al ricorso ai farmaci generici, quelli che hanno il principio attivo, senza cadere nella trappola della speculazione a danno di chi ne ha bisogno per la salute.
Ricordo che nel mese di novembre scadono dei brevetti di farmaci molto importanti e molto costosi, quindi risensibilizzare soprattutto la classe medica e paramedica nell'utilizzo dei farmaci generici, che hanno lo stesso principio attivo, e sensibilizzare la popolazione. Ho sentito molti discorsi: “Di quello non di marca non mi fido”, quindi ci vorrebbe una sensibilizzazione ed un aiuto a fidarsi di alcune cose, evitare le trappole e le speculazioni, e fidarsi di alcune cose.
Questo secondo me è veramente un processo di civiltà che può partire proprio da questa legge così importante, che mi auguro e sono certo, verrà approvata a maggioranza in quest’Aula.
Un processo di sensibilizzazione al “non spreco” che parta dai ragazzi delle elementari e che comunque aiuti le persone più indigenti che sono le più deboli e che ne hanno più bisogno anche nella considerazione della propria salute. L'istituzione può consigliare dei farmaci che hanno un costo minore, sia per chi deve pagarli sia per le istituzioni che rimborsano il farmaco, evitando la speculazione delle case farmaceutiche i cui introiti sono veramente molto alti e le connessioni, purtroppo, con molti medici fanno si che la salute diventi un momento di speculazione.
Quindi un ringraziamento alla Commissione e ai colleghi che vorranno approvare questa proposta di legge, mi auguro sia un passo in questa direzione molto importante. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Brevemente per esprimere anche da parte mia, come componente della II Commissione, la soddisfazione per l’iter che ha avuto questa legge, per la condivisione che c'è stata in Commissione ed anche per esprimere soddisfazione per questo dibattito che si sta sviluppando che vede un po’ tutta l’assise regionale positivamente posizionata nell’approvazione.
Una legge di tanti principi ma anche operativa, come vedremo, operativa perché ci sono delle indicazioni molto importanti che potranno portare nei prossimi mesi, nei prossimi anni, a delle grosse soddisfazioni ed alla realizzazione di importanti progetti nel nostro territorio.
Una legge di principi perché finalmente in qualche modo si esprime in modo chiaro il concetto di economia solidale, questo sistema di relazioni sociali ed economiche che mette al centro l'uomo e l’ambiente con tutte le sue problematiche. Con l'economia solidale torniamo ad avere al centro gli uomini e le donne, con i loro progetti, con le loro relazioni, con le loro difficoltà, con le loro problematiche, e l'ambiente. Tutto viene visto in un sistema economico quindi non più i singoli problemi o i singoli progetti. Questo è un aspetto molto importante anche perché cerca di coniugare, in qualche modo, lo sviluppo ad esempio con l’equità. E' molto importante lo sviluppo equo solidale, ma soprattutto equo, l’occupazione con la solidarietà, molto importante anche questo, e in qualche modo il consumo con la qualità. Sono tutti concetti contenuti in questa legge sono contenuti che ci tenevo a sottolineare.
Un sistema di economia solidale che mette al primo posto la solidarietà, quasi al posto del mero profitto, al posto dell'individualismo mette la solidarietà, quindi è una legge di grandi principi e secondo me è bene che si lanci un messaggio verso l'esterno di unitarietà e di condivisione di questi concetti. Inoltre una solidarietà che è basata soprattutto sulla rete, come vedremo, perché io auspico che alla fine si possano costituire anche nel nostro territorio i distretti di economia solidale, cercando di mettere in rete tutte le azioni che in un territorio vengono fatte. Credo che sia molto importante. Noi nella regione Marche potremmo avere anche più distretti sotto questo aspetto.
Quali sono gli aspetti operativi che mi piacerebbe introdurre in questa rete? Soprattutto quanto indicato nell’articolo 2, è vero che sono degli indirizzi ma credo che la Regione potrà fare dei regolamenti attuativi, delle indicazioni, degli atti amministrativi mettendoci delle risorse. Ci sono anche delle timide risorse già messe in bilancio, questo per fornire degli indirizzi agli enti locali affinché nei propri bandi rivolti alle imprese, ai servizi di ristorazione e ospitalità alberghiera, mettano delle premialità per chi vuole inserire questi concetti di cui la legge è pregna, questo è molto importante.
Mi auguro anche che la Regione possa far nascere non dico un osservatorio ma un tavolo tecnico che segua l’emanazione dei bandi dei vari enti locali, in modo particolare dei comuni che, sappiamo, gestiscono i servizi alla persona, alla collettività, con le mense e quant’altro, ma anche per quanto riguarda le aziende private perché anche lì ci sono dei fenomeni molto importanti, non solo gli alberghi, ma le mense aziendali, che ci sia quindi un tavolo tecnico che possa seguire tutto questo per fare un rendiconto e vedere come si può interagire maggiormente.
Credo anche che la clausola valutativa di questa legge sia molto importante per cui seguiremo anche da questo altro punto di vista l’applicabilità e l’impatto che la legge ha nel tessuto cittadino marchigiano, in modo tale che questa solidarietà, questa volontà di rimettere al centro del dibattito e dell’attenzione l’uomo e la donna con tutte le loro problematiche, con tutti i loro progetti, con tutte le loro relazioni con il territorio, possa essere effettivamente attuata. Io non ho dubbi perché mi sembra che tutti quanti, tutte le forze politiche, si sono espresse in questo senso.
C'è anche una grande sensibilità nei territori, nel mondo dell’associazionismo in questo momento di difficoltà per fare in modo che si vada veramente verso un’economia solidale dove la solidarietà possa essere messa al primo posto, almeno tentiamo di metterla insieme al profitto al primo posto, che siano sullo stesso livello. Grazie.

PRESIDENTE. HA la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Rubo solo due minuti all’Aula per condividere in pieno l’iniziativa che viene assunta in una logica, mi permetto di sottolinearlo, un po’ nuova della legislazione e che non posso non approvare perché è un tipo di legislazione che abbiamo sviluppato forse per mancanza di fondi.
Abbiamo sempre più leggi che toccano il costume, il modo di vivere, cioè mirano a condizionare o a portare i nostri cittadini verso comportamenti, a parte la parte tecnica quella molto articolata e necessaria per quanto riguarda il recupero dei medicinali e dei farmaci scaduti e non scaduti.
Mi piace sottolineare questo aspetto anche per un altro dato sociale, mi chiedo: lo spreco da quando nasce? Lo spreco nasce negli ultimi decenni perché pensando ai miei genitori ed ai miei nonni lo spreco non c’era.
Cosa c’è successo in questo tempo? Nel passato c’era ancora meno da sprecare, forse oggi c’è più da sprecare, ma in presenza di maggiori beni dovremmo essere anche più attenti, lo siamo di meno, ci lamentiamo che siamo più poveri, ci lamentiamo che i soldi non bastano e poi gettiamo nell'immondizia centinaia di milioni di euro di beni.
Credo che sia soprattutto una questione di tempo, quindi porto la riflessione e chiudo su questo dicendo di vigilare su questo tipo di legge, come su tante altre che stiamo approvando, non le nomino tutte, ma ce l’ho bene in testa, compresa quella gemella o cugina di questa legge che è stata fatta nella precedente legislatura sempre dalla stessa Commissione presieduta dal Consigliere Giancarli, allora Presidente, che riguardava rifiuti zero nei Comuni, spero che quella legge con un ottimo regolamento sia anche applicata, mi permetto di suggerirlo ai relatori di maggioranza e di minoranza, come già stiamo facendo in altre occasioni, penso ad esempio a quello che stiamo facendo sul Gap con la Consigliera Leonardi. Questa è la nostra attenzione perché ci abituiamo a fare le leggi e poi a dimenticarle, non perché la Giunta non provveda, ma perché pure la Giunta quando ha approvato ha finito. Occorre poi vigilare sull'applicazione della legge che parla di verifiche, però spesso tutte le verifiche sono cartacee ma nella realtà quello che sta avvenendo, qualche campione..., perché la questione fondamentale intorno a questa legge è il tempo, se uno analizza i propri comportamenti sa che per non sprecare c’è bisogno di tempo, per non usare cibi usa e getta c’è bisogno di tempo, c’è bisogno del tempo per confezionarli e quindi consentitemi una considerazione di merito che nulla c’entra con questa legge. Il vero problema è il tempo, se per vivere siamo costretti a lavorare 80 ore la settimana, perché una famiglia deve lavorare 80 ore a settimana per mantenersi e a queste 80 ore bisogna aggiungerne almeno altre 20 per gli spostamenti, cioè 100 ore che vengono sottratte all’economia familiare, è chiaro che il tempo per badare a queste cose non c’è. Allora il conto andrebbe fatto anche qui, io suggerirei quasi uno studio, conviene lavorare 80 ore a settimana, 40 più 40, quando poi 20 o 25 ore di questo tempo vengono sprecate acquistando beni di consumo eccessivamente costosi o buttando quelli che abbiamo acquistato? Non varrebbe la pena lavorare tutti 60 o 65 ore, magari essere pagati qualcosa di più ovviamente, ma avere più tempo da dedicare all’organizzazione familiare, domestica, ad una diversa condivisione della vita familiare?
Sono delle considerazioni molto grosse ma che di tanto in tanto nell’arida discussione che facciamo intorno a leggi tecniche forse ci starebbero tutte o dovrebbero essere addirittura i principi motore sui quali far camminare questo tipo di legge, muovendoci tutti in questa direzione. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Soppresso

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 6 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 6 ter. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 8 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 10 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 67 (testo base). La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 138
ad iniziativa della Giunta regionale
“Rendiconto generale della Regione per l’anno 2016”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 138 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Un saluto a tutti i colleghi. Con questa proposta di legge andiamo a presentare all’approvazione di questa Assemblea il rendiconto dell'esercizio finanziario 2016.
Per sintetizzare un po' l'esposizione seguirei l’articolato della proposta di legge con delle osservazioni, visto e considerato che molte osservazioni da un punto di vista filosofico, se così si può dire, sono già state già fatte a più riprese con l'approvazione del Defr e con l'aver toccato diversi argomenti in sede di approvazione di variazioni di bilancio.
Andando nello specifico della proposta dobbiamo tenere in considerazione un aspetto, originariamente la proposta di legge 138 aveva un risultato di amministrazione pari a 680 milioni, nel frattempo che è successo? Come saprete, abbiamo affrontato questo tema anche separatamente, è stato possibile iscrivere in bilancio gli avanzi vincolati in sanità grazie al decreto legge 50, poi convertito, quindi, grazie a questa modifica, è stata effettuata, cosa che ha consentito questo disposto normativo, una riapertura straordinaria del rendiconto, un emendamento, i famosi 202 milioni, per cui alla luce di quanto accaduto ci troviamo una proposta di legge così emendata che presenta il risultato che adesso andremo ad esaminare.
Ho fatto questa premessa giusto per tenere distinto l’iter che in questo caso è stato composito, visto che c'era una prima proposta ed un emendamento successivo, grazie all’approvazione del decreto legge n. 50. Eccoci qua con questa la proposta finale.
Alla riapertura del rendiconto cosa è successo con i 202 milioni di avanzo vincolato in sanità, che è stato possibile impegnare? Sono stati impegnati in conto competenza circa 140 milioni e in conto residui 62 milioni, per un totale di 202 milioni. Questi impegni hanno trovato contropartita nei residui passivi poiché ovviamente si tratta di impegni non liquidati.
Andando a scorrere l’articolato notiamo all'articolo 1 il totale delle entrate che rimane immutato, anche alla luce di quanto detto perché l'emendamento, di cui abbiamo discusso, non ha investito questa parte.
All’articolo 2 le spese di competenza variano per quanto abbiamo detto, quindi troviamo un aumento di circa 140 milioni che rappresenta gli impegni in conto competenza, per quella parte dei 202 milioni.
All'articolo 3 abbiamo il riassunto generale delle entrate e delle spese nel quale troviamo uno scostamento dei 140 milioni fra spese correnti e spese in conto capitale per un totale di 140 milioni; poi troviamo all'articolo 5 la differenza dei 62 milioni in conto residui, l'altra parte dei 202 milioni, eccezione fatta per i 140 che abbiamo già evidenziato.
Arriviamo all'articolo 6 dove i residui attivi non subiscono modificazioni, mentre subiscono modificazioni i residui passivi per effetto dell'iscrizione degli impegni di 140 milioni, infatti i residui passano da 759,917 a 900,357 milioni, circa 140,4 milioni di maggiore impegni e quindi di maggiori residui.
Gli ulteriori 62 milioni di residui che provenivano dal bilancio di competenza li troviamo alla lettera successiva per un totale, quindi modificato, di residui passivi di 202 milioni, come gli impegni che abbiamo trovato prima nelle spese.
Arriviamo quindi all'articolo 8 che tiene conto di tutto quanto detto finora con le modifiche evidenziate, per giungere all'articolo 9 dove partendo dalla determinazione della giacenza di cassa presso il tesoriere, partendo dal fondo di cassa all'inizio dell'esercizio, a tutte le riscossioni meno i pagamenti, arriviamo alla disponibilità di cassa alla chiusura dell’esercizio 31 dicembre.
All'articolo 10 vengono evidenziati i saldi dei conti accesi presso la Tesoreria centrale dello Stato; all'articolo 11 viene determinato il risultato di amministrazione che, come abbiamo già detto e anticipato, passa da 680 milioni a 478 milioni, come frutto dell'emendamento più volte richiamato, pari a circa 202 milioni. Questo lo troviamo in tutta l’articolazione dell’articolo 11 per significare questa differenza rispetto alla proposta originaria.
All'articolo 12 viene evidenziato il conto economico e lo Stato patrimoniale che per quest'anno, in virtù del decreto legislativo 118, è un appuntamento ancora non entrato a regime ma, per la prima volta, c’è stata l'indicazione di compilare anche il bilancio sotto il profilo economico e patrimoniale, e qui emerge un risultato che è pari a -119 milioni, il risultato economico dell’esercizio 2016, che cambia, rispetto al risultato economico del bilancio 2016, di circa 236 milioni.
Ora giusto per essere fedeli con i numeri, richiamo un po' le motivazioni che hanno portato a questo scostamento di circa 236 milioni e sono rinvenibili in queste operazioni: un'integrazione del fondo crediti di dubbia esigibilità che, lo abbiamo visto in precedenza, sono quei 3,4 milioni che abbiamo trovato nelle spese in conto capitale, al fine di considerare di dubbia e difficile esigibilità i crediti vantati dall’ente nei confronti delle società partecipate, anche su input del Collegio dei revisori dei conti, questo è uno dei dati che va ad influenzare questo risultato. Poi al punto 3 è stato contabilizzato il risultato di amministrazione fino al 2015, gli utili in sanità, i 202 milioni che abbiamo detto, quindi anche questa operazione che passa viene allocata fra i costi di esercizio perché si tratta di impegni che abbiamo visto in precedenza negli articoli della proposta di legge che riguardava l'impegno di questo avanzo, fino ad arrivare alla contabilizzazione delle partecipate con un mutamento di criterio del patrimonio netto. In poche parole ci sono state maggiori rettifiche di attività finanziarie per circa 2,7 milioni di euro, a questo si aggiunge una diversa valorizzazione del fabbricato in leasing finanziario, sempre su suggerimento del Collegio dei revisori che ha ritenuto più congruo valutare in maniera diversa questo bene materiale, questo bene immobile; poi una valorizzazione del fondo crediti di dubbi esigibilità per 3,482 milioni, l'abbiamo accennato poc'anzi, in poche parole è stato incrementato il fondo svalutazione crediti tenendo conto anche qui del parere dei Revisori e ciò ha determinato maggiori accantonamenti e minori crediti con l'appostamento di un maggior fondo di svalutazione nel bilancio.
La sommatoria di queste operazioni conducono alla differenza di questo risultato economico dell'esercizio 2016 che da 116 milioni passa a -119, ovvero questa differenza di circa 236 milioni.
Va detto però che qui si apre un discorso un po’ più tecnico che ho affrontato in Commissione e sfiorato anche una volta in Aula quando abbiamo parlato della variazione, lo tocco ancora oggi perché mi sembra più appropriato visto che stiamo parlando del risultato economico dell'esercizio che trae origine dalla stesura del bilancio nella forma economico-patrimoniale, che è data dalla particolarità che il debito autorizzato non contratto, pari a 375 milioni, non trova nella scrittura del bilancio in forma economico-patrimoniale collocazione. Mi sento di dire però, l’ho detto in un’altra occasione, che questa posta deve essere tradotta in qualche misura nel bilancio economico-patrimoniale. Che cosa è il debito autorizzato non contratto? Nella redazione dei bilanci degli anni che si sono susseguiti, faccio degli esempi che possono sembrare banali, ma giusto per essere un po' più aderenti allo schema di bilancio, quando la Regione ha stabilito di impegnare e di dare corso a delle decisioni che venivano finanziate con il ricorso all'indebitamento, è successo che per un ammontare di 375 milioni non si è ricorsi all'indebitamento e la Regione ha dato corso con risorse proprie al soddisfacimento di questi impegni. Se questi impegni li troviamo riassunti nel bilancio, inteso come universitas rerum di tutte le attività svolte dalla Regione, in qualche misura la Regione con sue potenzialità, con sue forze, le sue capacità e quindi con sue risorse ha reso possibile il raggiungimento di certi obiettivi, ora questi obiettivi vengono tradotti nel bilancio economico-patrimoniale con dei criteri e delle linee guida che però, per il debito autorizzato non contratto, non si sono espresse. Quindi questa posta ideale, a mio parere, di patrimonio netto andrebbe tradotta in qualche misura nel bilancio economico patrimoniale e trovare corrispondenza con una posta del patrimonio netto. Questo è un mio pensiero personale che mi sento di buttare là proprio per il fatto che altrimenti mancherebbe e non si renderebbe onore al fatto che per alcuni obiettivi, per i quali nella contabilità finanziaria si era ricorsi alla forma di finanziamento tramite indebitamento, essendo stata autorizzata ma non contratta la relativa fonte di finanziamento e di indebitamento nel caso specifico, manca un quid per poter allocare correttamente e racchiudere tutte le componenti del bilancio nella nuova formulazione del bilancio economico patrimoniale.
Questo perché c'è un articolo specifico riguardante la stesura del bilancio, secondo criteri economici patrimoniali, una stesura che forse nei prossimi esercizi ci vedrà sempre più coinvolti al pari delle società commerciali a tutti gli effetti.
Andando avanti troviamo le disposizioni dell'articolo 13, si approvano le modifiche apportate ai codici Siope e ai codici di riclassificazione dei capitoli dello stato di previsione delle entrate e delle spese ed al piano dei conti. Sono tutte variazioni tecniche che consentono di modificare i codici Siope per l'occorrenza.
All'articolo 14 si approva il rendiconto generale con tutti i vari allegati che, come potete vedere, sono innumerevoli, direi, fino ad arrivare alla relazione sulla gestione che tocca diversi punti, ma vado per sintesi toccando solo due aspetti che abbiamo avuto modo di vedere in altre occasioni.
Questo bilancio come si può caratterizzare, in particolare come eventi macro che hanno influito sul suo risultato, sulla sua stesura? Per la questione legata agli eventi del terremoto, il sisma ha investito nel 2016 una rilevante parte della regione sia in termini di territorio che di popolazione, l'abbiamo ripetuto più volte quasi fino ad esorcizzarlo, questo è un tema centrale che si riflette nel bilancio; una rimodulazione, una ristrutturazione anche dell'aspetto legato ai rapporti con le province, per cui si è provveduto ad ottemperare a ciò che la legge Delrio ha previsto, ovvero le funzioni che restavano alle Province e quelle che sono state assunte dalla Regione con tutte le incombenze e gli obblighi da esse derivanti.
Queste sono le questioni più importanti da un punto di vista che trovano espressione in questo bilancio, aggiungerei anche la razionalizzazione delle società partecipate, delle agenzie e degli enti strumentali, che ha un capitolo specifico nella relazione sulla gestione.
Mi fermerei qui, senza ritornare più volte sugli aspetti che abbiamo molto compiutamente toccato, da ultimo nella approvazione del Documento di economia e finanza regionale, per non ripeterci e lasciarci in considerazione il fatto che in un rendiconto di esercizio gli effetti ovviamente sono chiusi, trattandosi dell'esercizio 2016, e che nel risultato troviamo una sintesi estrema, frutto di ciò che è accaduto in questo anno, in un contesto, ultima osservazione che mi sento di fare, relativo agli impegni presi e obbligatori - passatemi l'espressione - per contribuire ai risultati e al saldo di finanza pubblica che lo Stato e l'Unione europea ci impone.
Questo non possiamo dimenticarlo perché in ogni occasione abbiamo queste difficoltà che emergono in maniera netta, come quella di dover sottostare a elementi di rigidità dal punto di vista di risorse e della gestione del debito e degli impegni che durante la gestione possono accavallarsi ed essere all'evidenza di tutta la comunità.
Non è un aspetto secondario, tutt'altro perché ad ogni occasione ci troviamo a fare i conti anche con queste norme.
Mi fermerei qui evidenziando anche al Presidente, mi permetta, che forse sarebbe più consona un'attenzione visto che parliamo di rendiconto. Sarebbe il caso che i Consiglieri siano un po' più attenti, perché magari in certe occasioni si rischia di non essere sufficientemente chiari, invece gli argomenti sono stati trattati e forse qualcuno era assente. Grazie.

PRESIDENTE. Correttissimo il suo invito, vedo un'Aula abbastanza disattenta e mi dispiace.
Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Cercherò di alzare il tono della voce per svegliare i dormienti. Il mio sarà un intervento di carattere politico, non tecnico, come quello del Presidente dalla I Commissione Giacinti.
Come relatore di minoranza del rendiconto 2016 mi sono organizzato per suddividere tempi e giorni necessari ad esaminare un file di ben 1.314 pagine, ma mentre mi preparavo ad affrontare questo impegno, anche dal punto di vista psicologico, scopro che 539 pagine delle 1.314 e più precisamente gli allegati T, i capitoli, e Z, i beni del patrimonio immobiliare, sono stati stampati con carattere talmente minuscolo da risultare illeggibili, 539 pagine.
Poiché il rendiconto nella sua completezza è stato sollecitamente stampato e consegnato ad ognuno degli otto Commissari della I Commissione permanente, di cui faccio parte, mi sia consentito di fare il “grillino” fino in fondo, quello che si scaglia contro gli sprechi. I fogli illeggibili sono 539 moltiplicati per otto Commissari fanno 4.312 fogli stampati solo ed unicamente per essere buttati via. Qualcuno osserverà: cosa vuoi che siano otto risme di carta, è vero, ma lo spreco va denunciato e contrastato concettualmente, non per la rilevanza dell'aspetto economico. Se mi si permette un modestissimo suggerimento per la prossima volta, prima di stampare inutili file illeggibili, sarebbe più ragionevole inviare a ciascun di noi i Pdf originali, come abbiamo chiesto noi del Movimento 5 Stelle quando abbiamo visto che non riuscivamo a leggerlo, anziché svolgere la laboriosa trafila di stampa, firma, acquisizione allo scanner e ulteriore stampa, con il risultato che tutti abbiamo sotto gli occhi.
Una volta avuti i file originali abbiamo stampato alcuni fogli in formato A3, con un formato doppio rispetto a quello che ci è stato mandato, ma addirittura per qualche pagina, che evidentemente era nata con questo peccato originale, non è bastato neppure l'ingrandimento per poterla leggere.
Assessore Cesetti, probabilmente qualcuno ha pensato, sbagliando, che nessuno avrebbe letto il bilancio consuntivo dove quel che fatto è fatto. Lei Assessore l’ha letto? E' riuscito a leggerlo? Noi in alcune parti, come dicevo, no.
Ci fa piacere comunque che l’agenda che abbiamo regalato all’Assessore Cesetti lo scorso Natale abbia funzionato visto che la Giunta ha deliberato il rendiconto entro il 28 aprile. Ma non voglio prendermi il merito di questo, perché il merito non è mio, ma di una legge del 2016 che, prevedendo una sanzione nel caso del mancato rispetto dei termini previsti per l'approvazione del rendiconto, impediva di procedere all'assunzione di nuovo personale. Si sa che in Italia, e le Marche non fanno eccezione, si fanno le cose come devono essere fatte solo se vengono minacciate sanzioni.
Poi è arrivata la variazione di fine luglio, a cui il Presidente della I Commissione Giacinti accennava, variazione virtuosa, è stata definita, come virtuoso è tutto quello che attiene alla Giunta, e tutto è slittato, compresa la parifica della Corte dei Conti, alla discussione che oggi stiamo affrontando in Aula.
Dopo queste premesse generali veniamo ad esaminare per sommi capi, il tempo a disposizione è poco, i dati del rendiconto.
Cominciamo dal debito complessivo che, è vero, si è in parte ridotto, ma la riduzione è dovuta anche al fatto che nel 2016 siete stati costretti a cancellare l'autorizzazione a contrarre mutui per 35 milioni a causa dei soldi che avete impegnato nel tentativo di salvare Aerdorica e che hanno fatto sfalzare gli equilibri di bilancio. Prova ne è che per il 2016 il debito autorizzato e non contratto è zero e dei 35 milioni non v'è traccia.
Per quanto riguarda i pagamenti della Regione ai fornitori è aumentato di quasi il doppio l'importo pagato oltre le scadenze previste e da un totale complessivo in precedenza di 22 milioni ora siamo arrivati a più di 40 milioni e questi 40 milioni pagati in ritardo pesano sia sulla credibilità dell'istituzione regionale che sullo stato di salute delle aziende fornitrici, ovviamente, che prendono i soldi in ritardo.
E’ diminuita ancora, oltre alla riduzione che si è registrata lo scorso anno, la capacità di impegno sul totale stanziato. Sono stati impegnati solo il 69,71% delle risorse che dovevano servire a portare a termine tutte le cose che si dovevano fare, in pratica significa che non siete riusciti a realizzare, più o meno, una idea su tre degli obiettivi dei programmi stabiliti e da portare a termine.
Per dare concretezza all'affermazione cito alcuni esempi: per la missione turismo, peccato che non c'è l'Assessore Pieroni, avete stanziato nel bilancio iniziale, quello che l’aulico Assessore Cesetti ha definito “tecnico con l'anima” ma che io più brutalmente definirei “farlocco” e chiedo scusa per questa brutalità, la bella cifretta di 661 mila euro, pensate quante idee per il turismo si potevano sviluppare con 661 mila euro, poi di variazione in variazione si è arrivati da 661 mila a 6,8 milioni di euro, cifra senz’altro congrua se non fosse che alla fine della fiera 3,9 milioni euro, più della metà, vanno in economia, cioè non vengono più spesi. Allora dico, non si farebbe fatta più bella figura non stanziarli affatto senza ricorrere a un penoso quanto vuoto spot di propaganda come questo? Forse quando si dice che il turismo è il volano dell'economia marchigiana, intendete che i soldi del turismo volano via e non si trovano più.
Sorte migliore non è toccata all'urbanistica, difesa del suolo, edilizia, servizio idrico, trasporti, ambiente, in particolar modo dal punto di vista delle spese in conto capitale. Forse in tutt’altre faccende affaccendati non siete riusciti a far partire i bandi, oppure come per la difesa del suolo c'è stato un problema di natura contabile con i soldi che ci sono ma restano bloccati senza poterli usare. Chissà sa, queste cose le conosce.
Penso che sarebbe ora per questioni così urgenti e prioritarie di fare le cose meglio e per tempo senza aspettare il prossimo disastro, visto che si parla di difesa del suolo, servizio idrico, eccetera.
Passiamo al tema caldissimo della missione politiche per il lavoro e formazione professionale, attenzione, a fronte di una previsione di competenza di 120 milioni ci ritroviamo con un impegno di 23 milioni scarsi, soltanto il 17%, se poi andiamo a vedere per la politica unitaria abbiamo impegnato addirittura il 5,5%, i dubbi sulle modalità e le capacità organizzative di questa maggioranza diventano sempre più concreti ed evidenti.
Esaminando questi dati, credo si possa dare una spiegazione all'incremento nel 2016 della disoccupazione nelle Marche in controtendenza rispetto al dato nazionale. I numeri ci dicono che qualcosa da noi, nella nostra regione, non funziona, eppure, pensate un po', eravamo il modello marchigiano di cui parlava tutto il mondo.
Ma già che siamo in tema di lavoro andiamo a vedere i dati relativi alla programmazione comunitaria e qui sfoggiate un bel risultato complessivo delle certificazioni di spesa dei progetti presentati all'Unione europea, per il periodo 2007/2013, 101,61% per il Fesr, traduco per chi sta in streaming questo acronimo, Fondo europeo di sviluppo regionale, 102,2% per l’Fse, Fondo sociale europeo. Ad una prima vista non ho potuto che complimentarmi per questo risultato, ma poi andando ad approfondire i risultati dei singoli assi, le specificità degli obiettivi, ho visto che negli anni le dotazioni sono state rimodulate così che non tutti gli assi hanno beneficiato del 100% di quanto programmato, alcuni hanno intercettato un po’ di risorse a discapito di altri, tanto per citare un paio di esempi meno banda larga e più trasporto, oppure meno sviluppo dell'occupabilità a favore dell'occupazione.
Avremo modo di valutare la bontà e dunque l'efficacia di queste scelte nel tempo. Una valutazione non certo positiva possiamo farla sin da ora, sulla scorta dei dati, come dicevo prima, della disoccupazione per il 2016 nella regione Marche.
Spero per voi e naturalmente soprattutto per noi marchigiani che qualche altra scelta sia suffragata da risultati migliori.
Riprendendo il bilancio di previsione 2016 quello, come diceva l’Assessore Cesetti, “tecnico con l’anima”, voglio ad esempio confrontare sinteticamente i suoi stanziamenti con quelli del rendiconto per dimostrare come l'aggettivo che ho usato “farlocco” calzi a pennello.
La missione 05 tutela e valorizzazione dei beni culturali passa dai 6,2 milioni di euro della previsione a 14,5 milioni del rendiconto consuntivo, la missione 7 'turismo', di cui ho già detto, passa da 690 mila euro a 6,8 milioni euro. La missione 8 'assetto del territorio' è raddoppiata; per la missione 9 'ambiente' da 32 milioni di previsioni iniziali sono stati stanziati 71 milioni anche se poi gli impegni sono stati meno della metà di quelli del 2015, come ho già accennato; la missione 14 'sviluppo economico e competitività' è aumentata di più del doppio, come la missione 15 politiche per il lavoro.
Perché tutto questo? Sto snocciolando tutto questo per dimostrare, con questa girandola di numeri, come l'inconsistenza del vostro bilancio di previsione, che ci avete chiamato ad approvare, sia un insulto alla dignità e un'offesa all'intelligenza di noi Consiglieri di maggioranza e di minoranza. Considerazione quasi analoga per l'approvazione di questo rendiconto consuntivo aggiustato alla rinfusa, senza quindi una corrispondenza col bilancio preventivo, né tanto meno con il Documento d'economia e finanza regionale, che ormai è diventato un racconto onirico e stucchevole di concetti ovvi e spesso sorpassati.
Termino questo j’accuse che, come tanti altri pronunciati in questa Aula, in coerenza con la sottocultura del potere, entra da un orecchio ed esce dall’altro senza lasciar traccia nel cervello.
Termino il confronto del rendiconto 2016, che siamo chiamati ad esaminare oggi, con quello del 2015, per la difesa del suolo e per il servizio idrico nel 2016 gli stanziamenti erano superiori rispetto a quelli del 2015, gli impegni però sono meno dalla metà, per questo è facile comprendere come una missione cruciale come la numero 9, relativa all'ambiente, registri gravissime problematiche se gli impegni effettivi sono meno della metà dell’anno precedente e così pure la già citata missione 15 politiche del lavoro e formazione professionale che, a fronte di più risorse stanziate rispetto all'anno precedente, ha visto l'impegno di diversi milioni di euro in meno.
Per questa incompetenza reiterata e colpevole mancanza di consapevolezza dei vostri limiti non solo voteremo contro ma, un po' per celia e un po' per non morire, come diceva il poeta, vogliamo darvi un voto come a scuola, considerando quanto ci ha detto sul bilancio di previsione e sul rendiconto, considerando lo sgombero delle macerie, le promesse delle casette, che non sarete in grado di mantenere, considerando che se anche vi applicaste di più il risultato non cambierebbe, il voto è zero o come quando si diceva ai miei tempi zero spaccato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Quello che noi andiamo ad approvare con la proposta di legge 138 è il rendiconto sulla gestione per l’anno 2016, non ritorno sui numeri perché sono già stati bene esposti dal relatore di minoranza, ma alcune considerazioni mi preme farle: sanità, ristrutturazione del debito e Aerdorica, perché ci sono alcuni dati che non riusciamo a rilevare dalla relazione della Giunta sulla gestione e dal parere dei Revisori.
L'andamento negativo della gestione sanitaria regionale non riusciamo ad evidenziarlo poiché dalla relazione della Giunta sulla gestione e dal parere dei Revisori non vengono messi in evidenza alcuni dati, secondo la sottoscritta non è possibile leggere il dato sul risultato complessivo della gestione sanitaria.
Questo dato è reperibile dalla relazione sulla parifica della Corte dei Conti a pagina 800, da cui scopriamo che nel 2016 l'avanzo è stato di soli 24,897 milioni, in calo di oltre il 60% rispetto all’avanzo del 2015 che ammontava a 64,662 milioni. Il dato poi è stato rivisto ancora in negativo in 24,860 milioni con delibera di Giunta del 23 ottobre scorso, dopo la parifica del 12 ottobre.
Questo lo possiamo rilevare dalla tabella 319, schema di raccordo risultati consolidati del Servizio sanitario regionale 2015, 64,665 milioni, nel 2016 è sceso a 24,897 milioni, quindi l'avanzo nella gestione sanitaria è sceso di oltre il 60%.
Un altro dato non rilevabile dalla relazione della Giunta e dal parere dei Revisori è quello del saldo tra la mobilità attiva e passiva extraregionale, cioè la differenza tra quanto incassiamo da altre Regioni per cure fornite a cittadini marchigiani e quanto paghiamo alle altre Regioni per le cure prestate ai nostri conterranei.
Nel 2015, sempre a pagina 807 della Corte dei Conti, il saldo era negativo per 26,745 milioni, nel 2016 il saldo negativo è salito a quasi 30 milioni di euro, per la precisione 29,657 milioni, come risulta dalla relazione che abbiamo a pagina 807. Questi dati non sono messi in evidenza né dalla relazione della Giunta sulla gestione né dal parere dei Revisori.
Assessore stavo dicendo che da pagina 800 a 807 della relazione della Corte dei Conti abbiamo una riduzione, in peggio naturalmente, in negativo, del risultato dell’avanzo sanitario che passa da 64 milioni del 2015 a 24,860 milioni dopo la parifica del 12 ottobre ed inoltre nel 2015, io leggo quello che è scritto qui, il saldo è negativo per quanto riguarda la mobilità attiva e passiva extraregionale passa dal 2015 al 2016 da 26 milioni a 29 milioni, questi sono due dati negativi che non riusciamo ad evincere dalla relazione della Giunta sulla gestione e dal parere dei Revisori.
La seconda considerazione riguarda la ristrutturazione del debito di cui già avevamo parlato e anche in questo caso a pagina 339 la Corte dei Conti lo mette in evidenza.
Rispetto alla relazione sulla gestione del 2015 si è avuto il pudore di non scrivere apertamente che l'operazione ha determinato dei risparmi, ma viene riportato che l'operazione di ristrutturazione ha generato degli effetti finanziari positivi in termini di minore spesa da sostenere per il rimborso del prestito alla scadenza rispetto alle obbligazioni di spesa già assunte dall'ente. Risparmi per quasi 44 milioni di euro.
Il termine risparmi viene ancora utilizzato, ma tra parentesi. Soltanto che in merito a questi risparmi, determinati in base ai criteri di convenienza stabiliti dalla Conferenza delle Regioni, criteri che come singoli risparmiatori sicuramente non applicheremmo, non viene specificato che sono conseguiti a scapito delle future generazioni. Ricordiamoci che i 100 milioni di bond emessi dalla Regione sono stati riacquistati rimettendoci oltre 27 milioni, coperti con la contrazione di nuovi mutui e, come ricordato dalla Corte dei Conti a pagina 111: “L'operazione di ristrutturazione del bond Bramante avvenuto nel mese di dicembre 2015 ed i relativi riflessi economico finanziari sono stati oggetto di specifico approfondimento da parte del precedente organo di revisione”. La Corte dei Conti inoltre a pagina 339 della relazione sulla parifica fa notare che “I risparmi di spesa generati dall'operazione di ristrutturazione, tuttavia, non sono stati destinati alla rimodulazione dell'intero piano di ammortamento ed alla conseguente riduzione della previsione di spesa per gli esercizi 2016/2023 ma sono stati capitalizzati negli esercizi considerati dal bilancio di previsione (2016/2018)”. E' un rilievo non da poco che deve indurre a riflettere, soprattutto a quello che i giovani possono pensare su tali operazioni.
E' facile dire che si è virtuosi perché riusciamo a mantenere bassa l’aliquota addizionale regionale e dell'Irap, ma occorre anche essere onesti ammettendo che questi benefici si ottengono traslando gli oneri nel futuro e questo viene messo in evidenza dalla relazione della Corte dei Conti a pagina 339.
Inoltre per quanto riguarda Aerdorica, a pagina 6 della relazione dei Revisori, sull'emendamento al rendiconto fanno presente che è necessario accertare l'entrata per la restituzione da parte di Aerdorica del contributo concesso nel 2014 in base alla legge dichiarata incostituzionale da parte della Consulta. A questo punto è un rilievo sufficiente a farci considerare non formalmente esatto l'attuale rendiconto, perché? Manca un’entrata che ci è dovuta.
Ripeto quello che è stato scritto qui dal parere dei Revisori, a pagina 6, quindi ci sono alcuni dati che possiamo evincere dalla relazione della Corte dei Conti, che però non riusciamo a leggere sulla relazione della Giunta sulla gestione né dal parere dei Revisori, dati che però si evincono, per quanto riguarda la sanità e la ristrutturazione del debito, dalla relazione della Corte dei Conti, pagine 800, 807 e 339, risultati negativi in campo sanitario e nella ristrutturazione del debito. E' facile dire di essere virtuosi, però questi benefici si ottengono traslando gli oneri nel futuro.
Questo è quello che possiamo rilevare perché dalla relazione dei Revisori poco si evince, bisogna però andare a vedere la relazione della Corte dei Conti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Questo bilancio non ci torna perché al netto di accantonamenti debiti conto terzi avevate previsto di spendere 4,7 miliardi e invece ne avete spesi un miliardo in meno, quindi un'attività su quattro non l’avete realizzata.
Tra poche settimane vedremo cosa succede per il 2017 e se finalmente le cose che avevate previsto di fare le avete fatte in parte, tutte, oppure no.
Costruire questo bilancio traslando le cose che non si sono riuscite a fare negli anni successivi, in massima parte come avete fatto giustamente perché costretti con i fondi europei, confonde il cittadino e non consente di capire effettivamente quali sono i principali indirizzi politici di spesa della Giunta perché è inutile prevedere, man mano maggiori soldi sulle singole voci, riempirle e poi svuotarle pesantemente nella realizzazione. Si va avanti per mesi nei territori dicendo: stai tranquillo che su questa attività, su questa cosa, ci sono i fondi che sono stati richiesti dai cittadini, dalle associazioni per tanti anni, poi nella concretezza queste risorse non vengono erogate.
Mi ricollego nel solco del Consigliere Maggi per evidenziare alcuni numeri che sono molto eclatanti.
Nel confronto con il 2015 sono decine i milioni che avete speso in meno. Una trentina di milioni li avete risparmiati sui servizi istituzionali e sulla loro gestione, di questo va dato atto, 30 milioni nel 2015 erano dovuti per la restituzione delle tasse automobilistiche che quest'anno non si dovrebbero restituire, però per il resto c'è un esclusivo aumento di spesa pesante: sui trasporti 32 milioni, più soldi, 5 milioni a testa per il diritto allo studio e per l'agricoltura, per la protezione civile 23 milioni in più che avete stornato però da una ventina di milioni tolti all'ambiente.
Per il resto è tutta una cifra negativa rispetto al 2015: per la famiglia, per il sociale sono stati spesi 23 milioni in meno, 22 milioni in meno per le autonomie locali, 18 milioni in meno per il territorio e l'edilizia, 13 milioni in meno per lo sviluppo economico e il lavoro, 5 milioni in meno per la cultura ed il turismo. Quindi un bilancio molto più ristretto rispetto a quello del 2015.
Per i fondi europei effettivamente la Corte dei Conti ha evidenziato che ci sono 54 contenziosi che potrebbero arrecare un danno potenziale di 10 milioni, quindi anche questo discorso andrebbe approfondito.
Ad esempio sulle fonti energetiche, sull'efficientamento, avevate previsto di spendere 7 milioni invece ne avete speso 1, ma è un settore che reputiamo strategico, per l'agricoltura avevate deciso di spendere 64 milioni e ne avete spesi 24 milioni, ne mancano 40, per le politiche del lavoro e la formazione professionale dei 128 milioni previsti avete speso 23 milioni, la differenza è eclatante, è inutile "dare i numeri” dato che le stime, gli assestamenti e quant'altro vengono fatti 2, 3 volte all'anno e vengono snocciolate centinaia di pagine di tabelle in cui punto per punto, voce per voce, capitolo e missione si decide e si decide quello che si vuole stanziare nel triennio. Se i risultati di quanto previsto e di quanto realizzato hanno differenze così elevate vuol dire che effettivamente non torna, non è stato pensato con esattezza quello che realmente si poteva realizzare, e questo ha un risvolto politico perché non è possibile individuare la direzione prioritaria degli investimenti che la Giunta vuole fare per i territori.
Sulla sanità, ad esempio, era prevista una spesa sugli investimenti sanitari di 169 milioni, ne sono stati spesi 62 milioni, non vi è più traccia di 550 mila euro per l'adeguamento delle sale operatorie di chirurgia dell'ospedale di Fano, che infatti avete piano piano deciso di smantellare; sono spariti 136 mila euro per i 20 posti di Rsa per l’ex ospedale di Cagli, che ancora non avete deciso come far morire; politiche sociali e famiglia 56 milioni previsti, 22 milioni spesi, meno della metà, e il fondo regionale per l'occupazione dei disabili che prevedeva di impiegare un milione su questo aspetto fondamentale per la qualità della vita dei disabili, non è stato impiegato se non per soli 30 mila euro; c'erano da spendere 7 milioni anche per la depurazione della acque urbane, abbiamo 46 centri urbani che sono sotto infrazione europea, e invece non li avete spesi.
Detto questo c'è anche un altro richiamo che fa la Corte dei Conti, la riforma Brunetta del 2009 ha introdotto una serie di disposizioni con lo scopo di aumentare la produttività del lavoro pubblico, l'efficienza e la trasparenza delle pubbliche amministrazioni da conseguire anche mediante l'individuazione di obiettivi e la valutazione dei risultati ottenuti dai dirigenti e dai relativi uffici.
La Corte dei Conti ha messo in evidenza il ritardo con cui sono stati individuati questi obiettivi e in alcuni casi ha lamentato addirittura l'assenza di obiettivi. Inoltre con riguardo al sistema di valutazione del personale, la Corte segnala il ritardo nel rinnovo dell'organismo indipendente di valutazione, che ha comportato la mancata validazione della relazione della performance e la mancata redazione della relazione annuale sul funzionamento complessivo del sistema di valutazione. Queste cose non possono accadere anche per il prossimo anno.
In seguito a quanto individuato dalla Corte sul trattamento economico di alcune tipologie di personale, invito la Giunta regionale e l'Ufficio di Presidenza ad aggiornare la legge regionale 20 del 2001 sull’organizzazione del personale, la legge regionale 14 del 2003 sulla struttura amministrativa e la legge regionale 34 del 1998 sul finanziamento dei gruppi, per creare una struttura efficiente che tenga conto delle novità legislative di questi ultimi anni. Questa è una osservazione formale fatta dalla Corte dei Conti.
L’enorme discrepanza esistente tra le cifre previste e il reale consuntivo delle spese può essere interpretata come una preoccupante incapacità programmatoria o come una volontà di non far apparire le priorità politiche su cui agire, ma i freddi numeri analizzati a consuntivo evidenziano chiaramente che avete sostenuto il settore dei trasporti con un incremento di oltre 30 milioni, avete, e può essere capibile, stornato una ventina di milioni dall'ambiente a favore della Protezione civile, il terremoto ha sconquassato i nostri territori purtroppo, avete però ridotto, viceversa, in maniera molto pesante gli importi per i settori del sociale, della famiglia, dello sviluppo economico e del lavoro, del territorio, della cultura, del turismo, rispetto all'anno precedente. Questo bilancio va quindi rigettato.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Il mio sarà un intervento molto breve focalizzato su due aspetti, un aspetto politico e l’altro un po’ più tecnico riguardante l’aspetto del bilancio stesso.
Ho avuto modo di partecipare anche alla audizione fatta dalla Corte dei Conti in occasione della parifica del bilancio 2016, devo dire che dal punto di vista della Corte dei Conti grandissimi rilievi non ci sono stati. Cosa è venuto fuori? E' venuto fuori che sostanzialmente i conti erano in ordine laddove c’erano delle regole rigide da rispettare, cioè laddove la politica aveva poco da incidere.
I conti tornano perché ci sono delle regole rigide nella riforma che è stata fatta per la gestione del bilancio regionale con delle penalità anche abbastanza serie, per cui fortunatamente all’interno di questi parametri il bilancio regionale in qualche modo c’è stato al di là di rilievi che sono stati avanzati per quanto riguarda alcune gestioni, il personale dei gruppi e quant’altro, ma non è questo un tema su cui andarsi ad aggrovigliare.
C’è da dire che invece, e non succede da questo anno, laddove la politica aveva nella gestione una certa discrezionalità, per quanto riguarda gli investimenti, per quanto riguarda la programmazione, per quanto riguarda le cose da fare, francamente, ma questo non è certamente la Corte dei Conti che ce lo faceva rilevare, lo sapevamo già da tempo, è un disastro.
Il disastro annunciato, ad esempio, è quello della programmazione nelle società partecipate, lì c’è poco di rigido in cui stare dentro. Lì c’è una grande discrezionalità da parte della politica, lì la politica deve intervenire attraverso programmazioni, attraverso scelte di gestione, attraverso la scelta degli amministratori, attraverso il controllo e lì la Corte dei Conti ha messo il dito, ma ce l’ha messo in modo brutto, lo sapevamo anche noi, e quindi siamo molto preoccupati.
L’incapacità gestionale sta proprio su questo versante, non dobbiamo guardare il rendiconto soltanto come numeri che ci sono all’interno di certi parametri per quanto riguarda l’indebitamento e per quanto riguarda la ristrutturazione dei mutui, che è una cosa doverosa, perché molti istituti poi si sono messi a disposizione. Lo Stato, il Governo, in qualche modo ha ripianato qualche debito a livello di sanità, c’è stata la possibilità di spendere questi risparmi, ma non è questo il principio perché dopo vedremo cosa è successo su un altro versante, per cui da questo punto di vista siamo molto preoccupati.
Quando sentiamo dire che il risanamento di alcune società non graverà sulle tasche dei cittadini marchigiani, faccio fatica a capirlo, come si fa a risanare società di questo tipo senza gravare sulle tasche dei cittadini? Impegniamo fondi comunitari? Benissimo, però sono sempre fondi che vengono sottratti da altri servizi, da altri obiettivi, da altre azioni, da altri investimenti.
Non è possibile dire queste cose ed ecco il motivo per cui sono fortemente contrario a questo tipo di gestione.
Non vediamo una programmazione seria, un’inversione di tendenza su una politica che ha una certa continuità, non è che governava qualche altra forza politica, dal 2000 in poi ha sempre governato una forza di maggioranza, o per lo più relativa all’interno della maggioranza, che era quella del PD. E' questo l’aspetto prettamente politico.
L’aspetto un po' tecnico lo andiamo a vedere per quanto riguarda la persistenza dei residui attivi con anzianità superiore ai 5 anni, che cosa viene fuori? Già questo lo avevo visto nella passata approvazione del rendiconto del 2015, però non ci eravamo soffermati più di tanto, al 31 dicembre 2016 l’importo complessivo dei residui attivi iscritti nel bilancio regionale è pari a 257 milioni circa, cosa significa? Significa che a partire dagli anni 2000 ad oggi mancano in questa Regione 257 milioni di investimenti, perché la gran parte di questi residui attivi, così come ci dice la relazione, si è registrata in conto capitale, cosa gravissima, non nella parte corrente, ma in conto capitale.
Qualcuno dirà che probabilmente sono residui perché non sono stati versati da parte del Governo, da parte dell’Europa, da parte di leggi speciali, no la responsabilità della politica sta tutta qui, 257 milioni non sono noccioline.
Se poi andiamo a vedere, la parte più consistente di questi 257 milioni sono dovuti a trasferimenti statali per la realizzazione di programmi di edilizia sanitaria, significa che sono stati ammessi a finanziamento, in base alla legge 67 dell’88, fondi che in pratica non sono stati spesi. Quali sono le motivazioni? Non si può ragionare soltanto asetticamente, dicendo abbiamo questi residui, perché non sono stati spesi? Ecco, la politica deve dare risposte in questo senso, la Regione ce le deve dare proprio in questo modo qua, non sono stati spesi per incapacità della Regione oppure perché questi fondi …, ma se sono stati assegnati perché non sono stati in qualche modo richiesti? Non c’erano forse i progetti per averli? Come mai abbiamo un mutuo di 10,235 milioni di euro contratto con la Cassa depositi e prestiti per l’edilizia sanitaria e quei soldi stanno ancora lì e non sono stati spesi? Quali erano gli investimenti che dovevano essere fatti in base a questi mutui che sono stati contratti?
Ci sono inoltre 7,561 milioni di euro che riguardano i residui attivi in conto capitale ex fondo Fas, oggi si chiama Fondo di coesione e sviluppo. Il Fondo di coesione e sviluppo, prima Fondo per le aree sotto utilizzate, è un fondo importantissimo per le aree cosiddette depresse che hanno delle difficoltà dal punto di vista sociale, dal punto di vista economico-produttivo, dal punto di vista infrastrutturale, fondi fondamentali, risorse fondamentali per dare sviluppo ai territori e noi oggi scopriamo che ci sono residui attivi per 7,5 milioni con cui credo tante cose si potevano fare.
Ma ancora di più, addirittura non abbiamo fondi da riscuotere per un accordo di programma quadro (Apq) del 2003 che prevedeva la mancata realizzazione della strada pedemontana, ad esempio Fabriano-Muccia.
Vedete, 257 milioni di residui attivi, che non sono noccioline, mancano per gli investimenti in tutta la nostra regione.
Mi auguro che nel prossimo bilancio consuntivo questo residuo attivo non ci sia più o per lo meno una parte cominci ad essere spesa per dei progetti e se non stati avviati da parte degli enti locali vengano stornati e destinati ad altri investimenti perché non possiamo assolutamente permetterci in questo momento di non investire su un territorio che langue, su un territorio che ha necessità: carenze di infrastrutture materiali, carenze di infrastrutture immateriali, un riordino delle strutture sanitarie molto importanti, abbiamo un problema per quanto riguarda gli investimenti delle aree montane in termini servizi, quindi non possiamo assolutamente permetterci una stasi di questo tipo, se poi ci sono difficoltà nella riscossione mi auguro che vengano instaurati dei contenziosi con i vari Ministeri, con il Governo stesso. Vedo qui il recupero di una somma abbastanza consistente, ma che certamente rappresenta appena l’1% dei 257 milioni, 2,641 milioni. Con il Ministero delle politiche agricole mi sembra che ci sia una causa pendente di fronte al Tribunale civile di Ancona.
Allora si facciano gli atti, si portino questi soldi in cassa e si finanzino subito i progetti, proprio per questo motivo esprimo tutta la mia negatività perché riguardo ad una regione che sta soffrendo in questo modo, scoprire che non si è messa mano a questi residui attivi e scoprire anche che, laddove la politica doveva intervenire attraverso una programmazione, una gestione seria, per recuperare il tempo perso passato, non si è fatto nulla.
Per quanto riguarda le società partecipate, le due principali, l’Aerdorica e l’Interporto, che dovevano essere il fiore all’occhiello di questa città, uno strumento di rilancio, uno strumento di crescita prima l’Interporto e poi ovviamente Aerdorica, ci siamo infognati al punto tale che saranno i marchigiani a dover pagare al di là di quello che ci venite a dire perché non vedo dove saranno prese queste risorse se non dalla fiscalità della regione, oppure presi dai fondi Por-Fesr ma sempre privati ad investimenti per i nostri territori.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Brevemente per esprimere la nostra considerazione, come Lega Nord, all’approvazione di questo documento.
A questo esecutivo vogliamo ricordare che da diverso tempo chiediamo con forza, con autorevolezza, di conoscere quanto questa regione Marche ha sul contenzioso, non lo chiediamo solo noi come Lega Nord, lo sta chiedendo da due anni la Corte dei Conti.
Questo cosa significa, Assessore? Significa che non esiste chiarezza su questi documenti, non esiste la famosa trasparenza. Voi, come esecutivo, vi siete calati nella realtà, non solo nella continuità, di quello che c'è stato prima. Tra la nona, la decima, l’ottava, la settima legislatura siete sempre voi del Partito Democratico che governate questa Regione, pertanto siete nella continuità, siete nella continuità anche della non trasparenza e del malgoverno economico sulle partecipate, perché le partecipate vanno ad attingere a finanziamenti che sono dei marchigiani, questo è il problema, ma la cosa più grave, che voglio sottolineare in quest’Aula, è che si vanno a prendere i soldi dei marchigiani per chiudere una negatività pesantissima sulle partecipate, una negatività dell'amministrazione di queste partecipate. Si prendono i soldi dei marchigiani che potevano essere dati per altre attività, magari per creare posti di lavoro, per darli alle imprese, per darli alle 150.000 aziende di questa regione Marche, per fare delle leggi che andavano in questo senso, invece si mettono dentro ai pozzi senza fine. Assessore, sono senza fine e ancora come esecutivo non lo volete capire! Non ci sono progetti di sviluppo nelle partecipate che oggi governate, ma non sono vostre, sono dei marchigiani e pertanto spero che prima o poi questi marchigiani chiederanno il prezzo di come sono state gestite. Qualcuna di queste aziende è sul baratro perché non c'è capacità progettuale di sviluppo, mancano le professionalità adatte per sviluppare queste aziende. Questo è il vero problema che ancora questo esecutivo non vuole capire! Mancano le professionalità per svilupparle, ecco la drammaticità dell'approvazione di questo documento e noi crediamo che anche per il futuro non ci sia un faro, non ci sia la luce sul problema economico perché questo problema continua a non essere gestito, secondo noi, dalla politica. Questi bilanci non sono gestiti dalla politica, ma dalla macchina burocratica di questa Regione e quando manca la politica, il faro della politica, si fanno degli errori perché si mettono delle pezze senza strategia.
Questo esecutivo, ancora oggi dopo due anni e mezzo, non ha fatto un faro sulla regione. Qual è la strategia di questa maggioranza? Cosa vuole fare questa maggioranza di questa regione? Si vive alla giornata, si vive saltuariamente per l'approvazione di documenti che sono atti dovuti e come Lega, per quanto ci riguarda, questi documenti non possono che essere approvati da voi, dal Partito Democratico. Noi non voteremo questi provvedimenti che vanno a depauperare l'economia, i finanziamenti, i contributi dei marchigiani.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Una breve replica perché qua e là ho preso qualche appunto ed è giusto fare qualche puntualizzazione alle doglianze che sono state evidenziate negli interventi.
E’ chiaro che i giudizi sono un po’ legati al ruolo che il Consigliere ricopre, però ho sentito delle doglianze che sono in contrasto e in contraddizione tra di loro. Da un lato, senza attribuirle, non ricordo nemmeno gli estensori specifici di queste critiche, viene criticato lo scostamento tra lo stanziamento iniziale e l'impegno finale, come a dire e ad evidenziare una inefficienza dell’azione amministrativa, e dall'altro viene criticato alla stessa maniera l'avanzo in sanità che è solo di 24 milioni rispetto a quello dell'anno precedente che era maggiore perché questo è indice …, cioè un avanzo inferiore viene indicato come una minore capacità di saper gestire e di saper concludere con un risultato positivo.
Delle due l'una, voglio dire, se da un lato vogliamo che la differenza fra stanziamenti iniziali e impegni finali sia più assottigliata possibile a significare di aver centrato appieno tutti gli obiettivi, dall'altro non possiamo criticare un minore avanzo fra la gestione sanitaria che peraltro mi risulta, e risulta dalle cronache dei quotidiani più rappresentativi, sia anche un modello. Non a caso l'avanzo di 202 milioni che è stato reso possibile iscriverlo nel bilancio, ne abbiamo parlato compiutamente fino a stancare, a più riprese, è frutto di questo comportamento e andamento premiale della Regione, non è stata casuale la possibilità di questo emendamento al decreto legge 50 che ci ha consentito di poter iscrivere in bilancio l'avanzo vincolato in sanità. E’ stato possibile proprio per gli ottimi risultati in campo di bilancio sanitario che questa Regione ha conseguito, quindi direi che non possiamo interpretare come un po' preferiamo alcuni dati, i dati vanno interpretati oggettivamente per quello che sono.
Ho notato anche alcune sottolineature di criticità riferite a possibili difficoltà a riscuotere i crediti, però viene dimenticato, l’ho detto anche in un passaggio, che c'è stato un maggior accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità proprio per andare incontro a questa reale possibilità di poter incassare di meno, mi riferisco al discorso legato ad Aerdorica dell’aumento di capitale che non è stato considerato perché è stato impugnato. Dobbiamo richiedere ad Aerdorica la restituzione del contributo e questo ha portato ad un maggior accantonamento, questo all'insegna del principio della prudenza, che ispira ovviamente come criterio base la stesura del bilancio.
Viene dimenticato di pari passo che la copertura, per esempio, dei residui perenti in questo bilancio è ben al di sopra della quota stabilita dalla legge e questo consentirebbe, nell’eventualità che dovesse occorrere la copertura di qualche posta che dovesse venir meno, un’ampia possibilità di copertura tramite questo stanziamento che è ben al di sopra di ciò che la legge prevede.
Da ultimo, l’ho detto nel mio intervento iniziale, però capisco che a seconda dei ruoli non sempre fa comodo interpretare in un certo senso alcune questioni, il quadro complessivo di finanza pubblica non possiamo far finta di non tenerlo nella debita considerazione. I saldi previsti sono norme da rispettare pena sanzioni severe dal punto di vista del bilancio e quindi dei servizi e delle risposte che alla collettività potrebbero essere date.
Ora chiaramente tutti preferiremmo, è ovvio, poter essere più incisivi in tutte le direzioni, però teniamo conto che ..., delle due l'una, anche in questo caso, che cosa voglio dire? Che per ovviare a questa particolare rigidità dei conti e delle norme in campo finanziario, che ci comporta un'attenzione particolare e anche delle rinunce, chiamiamole così, l'alternativa sarebbe l'innalzamento della tassazione, però vorrei ben sentire in un contesto socio-economico come quello che viviamo un inasprimento della tassazione che cosa comporterebbe. Vorrei ben vedere, in un contesto anche difficile dal punto di vista del lavoro, dell'occupazione, della salute, delle imprese, perché è vero che alcuni indicatori purtroppo non così lusinghieri, non ce lo possiamo certo nascondere, cosa rappresenterebbe un inasprimento della tassazione in questa direzione.
Sarà più preciso l’Assessore Cesetti che più volte …, ma lo mutuo dai suoi interventi, 100 euro in più di tassazione pro capite comporterebbe a livello regionale 150 milioni di maggiori entrate, figuriamoci cosa potrebbero rappresentare in un bilancio come quello che stiamo discutendo. Questo solo per fare un esempio.
Secondo il mio pensiero politico, mi sento più vicino a questa minore tassazione, in questo momento, in questa epoca storica, piuttosto che ad un inasprimento della stessa, al fine magari di essere più rispondente sotto altri punti di vista. E' chiaro che non mancherebbero le occasioni e le possibilità di intraprendere politiche più espansive sotto molteplici profili.
Mi sentivo di puntualizzare alcune questioni che erano emerse dagli interventi che mi hanno preceduto e annuncio fin d'ora il mio voto favorevole perché questo bilancio, pur nelle difficoltà che sono state evidenziate, rappresenta una linea di indirizzo, di sintesi, fra tutte le varie questioni che si sono accavallate e che sono di nostra competenza e che ci sono state anche ulteriormente attribuite, non da ultimo, ahimè, gli eventi naturali che hanno caratterizzato un po' l'esercizio 2016 e influenzeranno purtroppo anche i prossimi esercizi finanziari, ovvero gli eventi legati al sisma. Non possiamo far finta di non considerare la loro influenza in questo bilancio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Approfitterò di qualche minuto perché credo sia giusto, dinanzi alle legittime critiche di tanti Consiglieri di opposizione, che resti così a verbale, agli atti, quelle che sono le considerazioni mie a nome della Giunta regionale. Sotto l'aspetto tecnico come sempre in modo ineccepibile ci ha pensato il Presidente della Commissione Giacinti, quindi non ripeterò le considerazioni da lui fatte.
Prendo qualche minuto in più perché è evidente che l'approvazione del rendiconto costituisce per la Giunta regionale una tappa tecnico politica di grande rilievo, in quanto è questa l'occasione per misurare l'efficacia delle azioni poste in essere dal governo regionale.
Dal rendiconto del 2016 risulta confermata la solidità del bilancio regionale, nonostante la situazione di grande difficoltà per le Regioni tutte a causa dei tagli ai trasferimenti del livello centrale, che trovano origine nelle manovre di finanza pubblica che si sono succedute dal 2010 in avanti, che tuttora sono in atto.
Va altresì ricordata la persistente debolezza del tessuto macroeconomico italiano e marchigiano che oggettivamente aggrava il quadro delle difficoltà, ad esempio limitando le entrate tributarie della Regione le quali sono direttamente collegate con l'andamento economico del territorio.
Si è aggiunto, infine, nel corso del 2016 in particolare, un ulteriore consistente impegno, sia sotto l'aspetto economico che sotto quello organizzativo, derivante dall'attuazione della legge 56, cosiddetta Delrio, sulle disposizioni delle Province, delle Unioni dei Comuni, delle città metropolitane, e della correlata legge regionale 13 del 2015. Perché questo ha determinato condizioni di impegno economico e organizzativo? Questo insieme alla tragedia del terremoto ha determinato, dal mio punto di vista, l’ho detto più volte, un aspetto: la Regione come istituzione è passata da ente di programmazione ad ente di gestione. Di questo oggi dobbiamo esserne consapevoli e rispetto a questo evento, che se vogliamo per certi versi epocale, c'è da dire che la struttura organizzativa della Regione stessa si è dovuta adeguare a queste mutate necessità ed esigenze e non era neanche pronta per certi versi a fare questo ulteriore compito. Penso che noi il compito della politica l'abbiamo assolto e l'abbiamo ricondotto in questa nuova necessitata dimensione, questo impegno del riordino delle funzioni delle province noi riteniamo che sia stato positivamente assolto, tanto è vero che all’esito di questo, nel corso del 2016, l'anno di cui parliamo, dall'1 aprile 2016 ben 533 dipendenti provinciali e 9 dirigenti sono stati trasferiti nell'organico regionale.
Sono state altresì riallocate presso le Province 50 unità di personale per il mantenimento dei corpi di polizia provinciale e, attraverso le convenzioni stipulate con il Ministero del lavoro e con le stesse Province, la Regione ha garantito e garantisce in modo coordinato l'esercizio delle importanti funzioni della formazione professionale e dei Centri per l'impiego con la presa in carico sotto il profilo economico (sostenendo 1/3 degli oneri complessivi) e soprattutto organizzativo, di ulteriori 230 dipendenti.
Sono state inoltre stipulate le convenzioni relative alla disciplina dell'attività di vigilanza e controllo della polizia provinciale, nonché per la gestione delle strade ex Anas.
Le strade ex statali che sono state riacquistate dalle province poi sono state affidate all’Anas tanto che la Regione Marche ha stipulato due convenzioni con detta società per trasferire 531 chilometri di strade, considerate di rilevanza nazionale, e di affidare alla stessa Anas la gestione dei restanti 252 chilometri che rimanevano di proprietà regionale. Gestione avviata da Anas a far data dal 14 novembre 2016. Quando cito questo numero di chilometri cito fatti, argomenti.
Detta complessa operazione si sta concludendo in questi giorni e nel migliore dei modi anche per il personale dipendente che, salvo limitate eccezioni riutilizzate per esigenze funzionali manutentive interne (in sostituzione, badate bene, di appalti affidati all'esterno, quindi non in aggiunta, ma in sostituzione) sarà trasferito all'Anas, in alternativa alla messa in soprannumero e in successiva mobilità del personale stesso.
Sono in via di ultimazione le operazioni connesse al trasferimento alla Regione dei beni immobili, mobili, risorse strumentali, correlate alle funzioni provinciali trasferite.
E' un lavoro enorme che forse non si è visto perché magari è difficile comunicarlo, ma ve lo posso assicurare, l'hanno verificato e l'ha visto il personale dipendente e gli stessi cittadini, perché noi siamo subentrati in importanti funzioni, nella titolarità di importanti funzioni, e le voglio ripetere: protezione civile, sappiamo quanto sia stato e sia importante questo ruolo specialmente con la tragedia che ha colpito questa nostra regione, funzione trasferita alla Regione Marche di cui ne porta la responsabilità l'amico e collega Sciapichetti; formazione professionale; beni e attività culturali; turismo, agricoltura caccia e pesca nelle acque interne; difesa del suolo; trasporto pubblico locale e viabilità; edilizia pubblica e servizi sociali. Per le funzioni che devono essere gestite a stretto contatto con il territorio - pensiamo alla formazione professionale, all'accoglienza turistica, alla caccia e pesca nelle acque interne, all'agricoltura, alla protezione civile, alla difesa del suolo, i fiumi - sono stati mantenuti, riorganizzati e potenziati presidi decentrati, avendo cura di evitare le locazioni passive e ridurre le spese di funzionamento non strettamente necessarie.
Questo noi l'abbiamo fatto e funziona, e questo è. Di questo dobbiamo parlare quando parliamo del consuntivo, perché, come ci ricordava anche il Consigliere Maggi, è un consuntivo soprattutto politico, altrimenti sarebbe un esercizio di freddi numeri.
Noi abbiamo lavorato per raggiungere l'obiettivo nei termini che c'eravamo prefissati e nella logica di garantire l'esercizio integrato delle funzioni da trasferire con quelle regionali.
Questo è stato un lavoro enorme, potete immaginare da soli che significa trasferire importanti funzioni di cinque Province in capo alla Regione, non c'è bisogno che lo spieghi io, l'abbiamo fatto con la condivisione delle stesse Province, delle organizzazioni sindacali, del Cal e del Crel. Neanche questo era scontato, ma ci siamo riusciti e si badi bene la Regione Marche di recente, è di neanche un mese fa, è stata considerata adempiente rispetto alle condizioni previste dall'articolo 39 del decreto legge 50/2017. Questa disposizione prevedeva una forte penalizzazione per quanto riguarda, ad esempio, l'assegnazione delle risorse sul trasporto pubblico a quelle Regioni che non fossero state adempienti nei confronti delle Province per quanto riguarda il trasferimento delle funzioni e l'allocazione delle necessarie risorse. Noi siamo stati considerati adempienti a livello nazionale ed in sede di Conferenza Stato-Regioni.
La Giunta regionale attraverso un recente emendamento che abbiamo presentato ha destinato alle Province oltre 9 milioni di euro per metterle nelle condizioni di poter esercitare meglio le funzioni loro, anche le funzioni fondamentali, come le scuole, la manutenzione delle scuole, le strade, quindi la viabilità, i servizi ai cittadini, servizi di primaria importanza. Oltre a questi 9 milioni ci siamo impegnati a destinarne altri 3 da qui alla fine dell'anno e 2 milioni di spazi che abbiamo concesso alla Provincia di Macerata. Alla Provincia di Macerata oltre a questi verranno destinati, lo voglio dire in questa sede per la prima volta, pubblicamente, ulteriori risorse per 1,2 milioni di euro come svincolo ed almeno altri 500 mila euro per la realizzazione di un'importante infrastruttura viaria.
Facendo questo noi ripartiamo queste risorse aggiuntive per Macerata, secondo dei criteri di solidarietà ed equità tra le Province, per conseguire l'obiettivo dell'equità perché Macerata aveva avuto di meno rispetto alle altre Province. Ripeto, questi stanziamenti sono stati decisi con il consenso delle Province.
Su questo aggiungo, l’ho detto anche l’altra volta, che noi con queste iniziative ci siamo fatti carico di dare una mano all'istituzione Province, specialmente all'esito del referendum costituzionale che ha visto mantenere queste istituzioni nella Costituzione e sono queste articolazioni della Repubblica, come più volte ho avuto modo di dire, ma non lo dico io, lo dice il 114, al pari dello Stato, dei Comuni e della Regione stessa, sebbene con ruoli e funzioni diverse, però devono essere messe nella condizione di poter esercitare al meglio le loro funzioni e voglio ribadire anche in questa sede che è ora che si prenda atto di questo risultato e che si riveda non soltanto la legge Delrio, ma si rivedano le successive leggi, come la 190, che hanno prelevato risorse alle Province stesse. Badate bene, con il prelievo di quelle risorse è avvenuto, e questo riguarda il consuntivo, Consigliere Maggi che cosa è avvenuto con il prelievo forzoso della legge 190, la legge di stabilità? E' avvenuto che alla Regione sono state trasferite le funzioni, ma non sono state trasferite le risorse correlate a quelle funzioni, tanto è vero che su questo si è pronunciata la stessa Corte Costituzionale, mi pare, con la sentenza 205, vado a braccio, ma credo di non sbagliare, su un caso che riguardava la Regione Piemonte. Queste risorse non sono state trasferite, ma noi c'è l'abbiamo fatta lo stesso.
La Regione inoltre, lo ricordava il Presidente Giacinti, cogliendo l'opportunità offerta da uno specifico emendamento al decreto legge 50, che citavo poc'anzi, vedete come tutto si lega e tutto è coerente, ha proceduto ad impegnare le economie relative agli utili della gestione sanitaria degli anni 2015 e precedenti, per complessivi 202 milioni di euro, destinando la maggior parte di queste risorse a spese di investimento. In particolare sono stati finanziati interventi di edilizia sanitaria, investimenti programmati dagli enti del Servizio sanitario regionale, è dei giorni scorsi il dispiegamento di queste risorse sugli enti del Servizio sanitario regionale per l'anno 2017, la fase di avvio della centrale del farmaco e la centrale unica di risposta. E' stata inoltre data copertura ai maggiori costi sanitari derivanti dagli eventi sismici, come ad esempio quelli legati all'esenzione dei ticket.
Lo ricordava sempre il Consigliere Giacinti questo è stato possibile, la sola Regione insieme alla Lombardia, perché c'è stata una gestione virtuosa in sanità, ma anche nella gestione del bilancio regionale, altrimenti non sarebbe stato possibile fare questo. C'è stata una grande capacità perché si è trattato in sintesi della riapertura dell'esercizio finanziario. E' vero o no Consigliere Giacinti?
Tant'è vero che il Procuratore regionale della Corte dei Conti nella sua requisitoria in relazione a questo punto riconosce alla Regione Marche, sono parole sue, la capacità di governo delle strutture amministrative e dei sistemi contabili in dotazione, anche questa è la gestione di un bilancio e questo riconoscimento, di un soggetto terzo e altamente qualificato, credo che non possa dar adito a dubbi.
Va sottolineato che, in continuità con gli esercizi precedenti, la Regione ha chiuso il 2016 con un disavanzo di amministrazione interamente coperto dal debito autorizzato e non contratto, segno della capacità dell'amministrazione di gestire in modo opportuno i flussi di cassa senza dover procedere all'effettiva contrazione del debito.
Peraltro proprio in merito al debito autorizzato e non contratto vale la pena di ricordare che è proseguita anche nel 2016 l'attività volta alla sua riduzione e alla sua finalizzazione alle sole spese di investimento in grado di generare redditività. In particolare, si è proceduto a sostituire la copertura di spese precedente finanziate da debito per 7,5 milioni di euro ed è stato previsto, nel risultato di amministrazione 2016, un ulteriore accantonamento sempre finalizzato alla riduzione del debito autorizzato e non contratto per 25 milioni.
La riduzione del debito prosegue, come sottolineano i magistrati della Corte dei Conti: “Anche nel 2016 è proseguita la riduzione del debito nel solco di un trend positivo che dura da tempo. La riduzione complessiva del debito è un onere a carico della Regione pari al 2,14%”, l'anno scorso era dello 0,73%, se non ricordo male, quindi continua, ma aumenta questa riduzione.
Sempre nel 2016 la Regione Marche ha posto in essere, in coordinamento con le altre Regioni, un’ulteriore operazione di ristrutturazione del debito in attuazione dell'articolo 45 del decreto legge 67/2014 che ha permesso di conseguire una riduzione del debito aggiuntiva di 29,8 milioni di euro.
La Regione, anche per l'anno 2016, ha rispettato i vincoli di finanza pubblica previsti nell'articolo 1, comma 463 della legge 190/2014, il cosiddetto pareggio di bilancio.
Ma voglio aggiungere, come sottolineato dalla Corte nella sua relazione, che la Regione Marche non solo ha conseguito gli obiettivi di finanza pubblica del 2016, perché di questo dobbiamo parlare quando parliamo del rendiconto, ma a fronte di un obiettivo di saldo di 66,16 milioni, concordato in seno alla Conferenza Stato-Regioni nell’intesa dell'11 febbraio 2016, la Regione ha conseguito un saldo positivo di 119,85 milioni con una differenza positiva di 53,68 milioni di euro.
Questi sono dati, sono fatti e come amo ripetere a me stesso: i fatti, signori, sono argomenti abbastanza testardi, perlomeno per me, ma lo dovrebbero essere per tutti.
Ha inoltre previsto una copertura dei residui perenti dell'86,78% del monte perenti 2016, ben superiore al limite previsto dalla normativa, che è pari al 70%, e questo è un altro fatto. Infine nell'anno 2016 la spesa sanitaria ha registrato un risultato positivo garantendo il mantenimento dell'equilibrio finanziario.
Le Marche nel 2016 sono al primo posto tra le Regioni benchmark per la determinazione del fabbisogno sanitario standard 2016.
E’ di queste ore la notizia, comunicata già al nostro Presidente, che la Regione Marche anche quest'anno è nei primi posti, è seconda, qualcuna è piombata al settimo posto, è seconda, comunque è fra le prime tre in sanità per quanto riguarda i costi standard, e questa è notizia di qualche ora.
Per quanto riguarda infine, e qui mi spiace che sia uscito il Consigliere Zaffiri, l'accantonamento al fondo rischi passività da contenzioso, che lui lo sottolineava, si evidenziava che quest’anno l’Avvocatura regionale, recependo anche osservazioni formulate in questo Consiglio, ha fornito alla Corte dei Conti le informazioni sulla situazione complessiva del contenzioso, raccogliendo i dati più salienti relativi all'andamento dei giudizi, considerando come media un arco temporale di quasi 15 anni; i dati sono stati utilizzati per un'elaborazione statistica del fabbisogno di spesa. Sempre quest'anno l'Avvocatura, al fine di perfezionare le informazioni relative al contenzioso e recependo anche qui l'invito rivolto dai Revisori dei conti, espresso in occasione della relazione al rendiconto 2016, ha predisposto un database ancora più dettagliato, terminato proprio in questi giorni, in cui viene evidenziato il contenzioso effettivo attualmente pendente, in cui viene indicato per ciascun giudizio il relativo valore in termini economici. Per questo dovrebbe esprimere soddisfazione il nostro Consigliere Zaffiri.
L'andamento e la durata del processo, essendo difficilmente prevedibili a priori, rendono non sempre semplice per l'Avvocatura ipotizzare con un certo grado di attendibilità l’anno di definizione dei giudizi, specie con riferimento al contenzioso amministrativo la cui procedura non prevede specifici termini, area insita poi in ogni giudizio rende comprensibilmente molto ardua una previsione attendibile di eventuale soccombenza.
Nell'occasione evidenzio che quest'anno l'Avvocatura regionale - immaginavo che venisse sollevato questo, quindi sono venuto preparato nel senso che sono abbastanza prevedibili gli interventi, come è giusto che siano perché nascono anche da criticità che però noi ci attrezziamo a superare, come le abbiamo superate - sostiene un carico di lavoro enorme che rispetto al 2016 ha visto addirittura ridurre il numero dei propri legali interni, ha abbassato sensibilmente la percentuale di ricorso agli avvocati esterni, riducendo la spesa in modo significativo.
Sul punto faccio presente che l'Avvocatura nel 2017 ha altresì approvato i criteri e le modalità per la formazione di un elenco di avvocati presso i quali domiciliarsi, un elenco di avvocati ai quali affidare nei vari casi in cui siano necessari eventuali incarichi esterni di difesa. L’elenco degli avvocati è il libero Foro ed è stato pubblicato il 9 ottobre 2017.
In definitiva noi possiamo dire che le Marche sono una Regione virtuosa perché se è vero che sulla governance della sanità l’evoluzione finanziaria istituzionale a livello nazionale ha finito per centrare il ruolo delle Regioni, l'82% della spesa regionale nel 2016 è stata assorbita dalla sanità.
E' quindi sulla gestione economico finanziaria dei sistemi sanitari regionali, in parallelo al loro effettivo servizio alle esigenze di cura della popolazione, che si gioca una delle partite cruciali del regionalismo italiano ed in questo contesto il Servizio sanitario marchigiano si colloca, come dicevo prima, tra i più efficienti e competitivi sullo scenario nazionale.
Voglio evidenziare come questo sforzo torni tutto a vantaggio del territorio e delle comunità. Il raggiungimento di tutti gli obiettivi nei tempi e termini prefissati ha consentito alla Regione Marche di conseguire premialità, l'abbiamo visto prima, e di poter procedere con nuove assunzioni superiori allo stesso turn over, a vantaggio della qualità, dell'efficienza e dell’efficacia dei servizi sanitari.
Anche sul versante extra sanitario si è sempre riusciti a mantenere i conti in equilibrio, nonostante le nuove stringenti regole che disciplinano la contabilità delle Regioni e che presuppongono che l’ente garantisca non soltanto l'equilibrio, ma anche il pareggio di bilancio. Tutto ciò ha imposto evidentemente un modus operandi innovativo e di assoluta discontinuità rispetto al passato.
Prima si citava, si esternavano alcune critiche, io vorrei dire che la Regione Marche ha avuto più volte la positiva attenzione di importanti giornali economici e centri studi di rilievo nazionale, come “Il sole 24ore” che nell'anno 2016, sempre l'anno di riferimento, ha pubblicato delle significative classifiche dove le Marche sono risultate:
– unica Regione a Statuto ordinario ad essere in avanzo;
– al top nel rapporto tra tassazione e servizi offerti ai cittadini. Infrastrutture, istruzione, sanità, sicurezza, ambiente, economia, giudizio confermato nell'edizione de “Il sole 24ore” del 4 settembre 2017, ieri;
– la Regione è al primo posto per la riduzione del debito verso i fornitori in sanità;
– (primo posto in Italia, fonte Il sole 24ore) tra le Regioni dove il fisco pesa di meno con un -15,2 sulla media nazionale ed aggiungo che nel conteggio pro capite l'addizionale Irpef nelle Marche in media è di 310 euro contro i 380 della media nazionale, i 530 del Lazio, i 420 dell'Emilia-Romagna, questo significa, come ricordava il Consigliere Giacinti, che se noi mettessimo una tassazione come l'Emilia-Romagna incasseremo 150 milioni di euro in più, come il Lazio sarebbero 300 milioni di euro, ma questo non lo facciamo perché non vogliamo gravare e non graveremo mai la nostra comunità di un'ulteriore tassazione.
Per quanto riguarda le partecipate, e mi avvio alla conclusione, vedete le partecipate sono una nota dolente che viene dal passato, da un lontano passato e questa Giunta regionale per quanto riguarda le partecipate ha cercato con efficacia di intervenire e credo lo abbia fatto bene.
Innanzitutto abbiamo approvato una serie di atti finalizzati a razionalizzare ulteriormente le società partecipate della Regione Marche. I processi dismissivi sono stati caratterizzati da una serie di criticità afferenti vari aspetti correlati alla vendita, come ad esempio: le non univoche determinazioni degli altri soggetti pubblici co-proprietari della società; la presenza di alcune disposizioni degli statuti delle società che non favoriscono o addirittura impediscono la cessione di quote; l'insussistenza di un vero e proprio mercato nei settori in cui le società operano con conseguente rischio di svendita delle quote.
Nonostante ciò, è stata ed è ferma determinazione della Giunta regionale procedere nella direzione della razionalizzazione delle società partecipate in via diretta ed indiretta e ciò anche andando oltre gli stretti obblighi dismissivi previsti dalla normativa di settore.
Riguardo l'aumento del capitale non solo, ma anche in ottemperanza ai rilievi più volte espressi dalla sezione di controllo, questa Giunta ha istituito presso la segreteria generale la P.F. Controlli di secondo livello, auditing e società partecipate, alla quale è stato affidato il compito di indirizzo, coordinamento e vigilanza sulle società partecipate. Con delibera di Giunta n. 152 del 24 febbraio abbiamo conferito il relativo incarico di direzione.
Per quanto riguarda l'aumento di capitale della società Aerdorica effettuato nel corso del 2016 si evidenza che lo stesso si configura quale adempimento necessario e consequenziale alla sottoscrizione di quote della società Aerdorica Spa deliberata nell'assemblea straordinaria del 20 dicembre 2013. Sempre nel corso del 2013 la Regione con delibera di Giunta n. 1655 ha aderito all’aumento di capitale sociale. In quel momento non si configurava la fattispecie dei tre anni di perdita consecutiva di cui all'articolo 6, comma 19, del decreto legge 78/2013, in quanto nell'anno 2011 il bilancio di Aerdorica si era chiuso con un utile d'esercizio.
Quindi sulla base di queste considerazioni, la Giunta ha ritenuto la decisione assunta tanto inevitabile quanto necessaria, confortata anche da specifici pareri sul punto.
Voglio ribadire come l'aeroporto di Ancona-Falconara costituisca per la nostra regione una struttura strategica e indispensabile per assicurare la mobilità di persone e merci in una dimensione regionale e come la Regione consideri una priorità scongiurare il danno, non solo economico e patrimoniale, che deriverebbe da un eventuale fallimento della società, che abbiamo il dovere di evitare assumendo, come è stato già fatto, la responsabilità di atti e provvedimenti finalizzati al salvataggio e al rilancio di Aerdorica Spa.
Pensiamo di poterlo fare sostenuti dalla circostanza che la Regione Marche è amministrazione virtuosa e che pertanto può intervenire finanziariamente senza ricorrere all'indebitamento o attivare la leva fiscale, tanto più che la società Aerdorica risulta individuata con legge regionale tra le società indispensabili per il conseguimento delle finalità istituzionali della Regione.
Addirittura nella fattispecie, la Regione Marche per “sostenere” il salvataggio ed il rilancio di Aerdorica ha utilizzato i risparmi di spesa derivanti dalla ristrutturazione del proprio debito, finalizzata alla sua riduzione, nella consapevolezza che il salvataggio non doveva gravare, come in effetti non ha gravato, sul bilancio regionale.
Ho preso anche troppo tempo, mi avvio alla conclusione, soltanto un accenno alla grande operazione che ha fatto questa Giunta di valorizzazione e razionalizzazione del patrimonio immobiliare, non soltanto le più volte decantate e vantate, perché no, quando facciamo bene, dismissioni delle locazioni passive, ma da quando siamo in questa amministrazione oltre 2 milioni di euro …, e questa attività di dismissione va avanti.
In questi anni abbiamo messo in atto questo progetto di valorizzazione e anche di dismissione dei beni dichiarati alienabili e pensate che pure in un momento di grande difficoltà come quello del mercato immobiliare, noi abbiamo venduto beni per oltre 1,5 milioni di euro in quest'ultimo anno.
Questa attività procede e procede con grande determinazione, sapendo che questo è un elemento fondamentale anche del bilancio.
Io, Presidente, mi avvio alla conclusione con una considerazione, se vogliamo, semplice. Il Consiglio si accinge a votare questo atto all'esito, non potrebbe farlo prima, del giudizio di parificazione che so tenuto dinanzi alla Corte dei Conti, perché la funzione di quel giudizio è quella di fornire al Parlamento, per il Governo, e alle Assemblee legislative regionali, per quanto riguarda il Governo regionale, elementi di valutazione per l'approvazione del provvedimento di legge presentato all'attenzione di questa Assemblea legislativa.
Questo è! Questo giudizio di parificazione, come più volte abbiamo detto e come tutti sappiamo, i capigruppo c'erano tutti, si svolge con le forme del contenzioso e quindi anche con le forme del contraddittorio, un vero e proprio giudizio dove c'è il Procuratore regionale, che presenta la sua requisitoria, la Regione, che il caso di specie con l’Assessore al bilancio, svolge le sue considerazioni, e c'è anche un Collegio terzo che emette il giudizio di parificazione.
“E' doveroso rappresentare in quest'Assemblea che la sezione regionale di controllo per le Marche della Corte dei Conti ha parificato il rendiconto 2016 della Regione Marche. Anche quest'anno la Corte dei Conti ha promosso a pieni voti i conti della Regione, confermando la qualità della loro gestione. Il giudizio di parifica, come è noto, attesta la corrispondenza tra i valori indicati nel conto del bilancio e nel conto del patrimonio e quelli esposti negli atti normativi e amministrativi aventi risvolti finanziari”.
Ho scritto e leggo queste parole perché bisogna pesarle, questo è, il resto sono chiacchiere in libertà.
“Si è trattato di una parifica piena e incondizionata che ha riguardato anche la spesa per il trattamento accessorio del personale al servizio delle segreterie politiche, degli organi regionali e del personale addetto alla guida a supporto dell'attività dei componenti della Giunta regionale, superando anche la relativa pregiudiziale di costituzionalità avanzata dal Procuratore regionale. In particolare, il giudizio positivo della Corte dei Conti riguarda la tenuta degli equilibri di bilancio - come li ho evocati prima - la riduzione dell'indebitamento - che prosegue ed anzi aumenta nella percentuale - l'efficiente gestione della sanità, l'utilizzo dei fondi comunitari”.
Per quanto riguarda gli organismi partecipanti è vero, ci sono stati dei rilievi che la Corte ha evidenziato, ma si dà atto che la Regione ha intrapreso un cammino che va nella direzione di mettere ordine nella cosiddetta giungla delle società partecipate.
C'è il grande tema di Aerdorica di cui ho detto e di cui ho avuto modo di spiegare dinanzi alla Corte dei Conti.
In definitiva emerge dal giudizio di parifica un quadro virtuoso del nostro operato, azioni positive per garantire il migliore utilizzo possibile delle risorse pubbliche nell'interesse fondamentale dei cittadini.
Personalmente sono stato e sono molto soddisfatto del giudizio della Corte e ritengo che la leale collaborazione con gli organismi di controllo sia fondamentale per migliorare sempre di più la gestione di risorse pubbliche, la qualità dell'azione amministrativa nel suo complesso. Tutto questo ci stimola ovviamente ad andare avanti con determinazione ed anche, perché no, con una certa passione nella consapevolezza che pur nelle grandi difficoltà che abbiamo dinanzi, le cose che facciamo le facciamo perché ci crediamo, perché pensiamo che attraverso la nostra azione, attraverso il nostro impegno, si possa dare una risposta positiva alle tante aspettative della nostra comunità regionale.
Siamo consapevoli delle difficoltà, specialmente in questo momento, ma siamo altrettanto consapevoli della capacità di riuscire a superarle tutti quanti insieme. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Non ho partecipato al dibattito quindi non voglio esonerarmi dal dire due parole, ma diciamo che sono stato anche contento di non aver partecipato al dibattito perché gli ultimi due interventi, quello del Presidente Giacinti e dell’Assessore Cesetti mi hanno particolarmente stimolato su due direzioni semplicissime, quindi sarò veramente telegrafico.
Non credo che un rendiconto non possa essere votato, capisco che il rendiconto non lo voto se non ho partecipato al sostegno verso l’esecutivo, ma paradossalmente mentre un bilancio di previsione dà indicazioni politiche, il rendiconto prende atto di una situazione, quindi o è legittimo o non è legittimo.
Quindi lo voto innanzitutto per questo, lo voto innanzitutto perché non ci sottraiamo, né per il passato recente, né per più lontano, alla responsabilità politica della gestione. Lo voto anche perché, Assessore Sciapichetti, l’Assessore Cesetti ci fa sapere che c’è qualche soldo in più per la Provincia di Macerata, stavamo preparando qualche cosa, ma lo faremo ancora più convintamente, è una battuta, non è che lo votiamo per questo, ma nel lunghissimo intervento, che si è seguito bene, l’Assessore Cesetti ci ha dato una serie di informazioni e lo ringrazio, soprattutto per quei Consiglieri che come me che non possono seguire tutte le Commissioni ed essendo solo non partecipo alla I, per avere una serie di elementi estremamente interessanti riguardo a quello che possiamo fare nel futuro, perché il rendiconto dovrebbe servire soprattutto a questo, per carità ci stanno tutte le polemiche politiche, alcune sottolineature neanche peregrine che sono venute dai banchi della minoranza e che credo faremo bene ad ascoltare, perché se riusciamo a migliorare il bilancio abbiamo tutto da guadagnarci rispetto al risultato finale ed al rendiconto politico che dovremo presentare agli elettori nel 2020. Quindi apprezzo anche quando dalle minoranze giungono indicazioni precise, puntuali, che in parte l'Assessore ha raccolto nel suo intervento e anche il Presidente Giacinti ha ripuntualizzato, questo è un dialogo positivo.
Sottolineo solo un aspetto e chiudo relativamente alla fiscalità, il Consigliere Giacinti dice che con un aumento quasi ridicolo di 100 euro all’anno, avremo 150 milioni, questo ha creato uno stato di ebrezza in tutta la maggioranza, però non lo facciamo, io dico possiamo fare 5 euro non per spendere ma per diminuire l'imposta, non so se questa è una proposta che al tavolo della Commissione potremo portare, ma secondo me Presidente ed Assessore potremo fare ancora un’operazione a favore di quelle categorie che hanno grandi difficoltà economiche, alle quali possiamo mandare un piccolo segnale, perché togliere 100 euro o 400 euro o 500 euro ad una famiglia in difficoltà non risolve il problema, però, quello che possiamo fare anche con poco, potrebbe dare un segnale, e non dico 150 milioni, ma un milione, un milione e mezzo con un piccolo adeguamento che ricompensi rispetto a chi ha tanto verso chi ha di meno, penso che sia un intervento che possiamo ben combinare. Era l’intervento antico della fiscalità, la fiscalità era questo ..., ma chiedere di contribuire alla fiscalità a famiglie che stanno sempre più ai margini della vita sociale ed economica, per varie ragioni: la disoccupazione, la famiglia numerosa, il basso reddito, i redditi raccattati. Dicevamo prima nella legge sull’anti spreco che ci sono persone costrette a lavorare, famiglie costrette a lavorare 80, 90, 95 ore alla settimana per avere un reddito decente.
Rispetto a queste situazioni, non vorrei scavalcare a sinistra né l’Assessore né il Consigliere di Mdp o i 5 Stelle, non so chi è più a sinistra su questo argomento, questo tipo d’operazione potremo tentare di immaginarla nel bilancio, cioè un alleggerimento della pressione fiscale non per spendere di più, ma alleggerirla su chi ha veramente di meno.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Emendamento 14 bis/1 (istitutivo dell'articolo 14 bis) a firma della I Commissione (Dichiarazione d’urgenza). “Questa legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Marche”. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Riparto da quanto diceva il Consigliere Marconi, nessuno mette in dubbio la legittimità di un atto di questo tipo, l’ho detto anche nel mio primo intervento, che il rendiconto sia legittimo nessuno l'ha messo in dubbio, che lo si possa votare legittimamente, è naturale che nessuno lo metta in dubbio, ma coerentemente a quanto è stato ho detto durante la fase del bilancio di previsione sono contrario anche questa volta. Perché? Nell’illustrazione che ci ha fatto l’Assessore in Consiglio, dal punto di vista prettamente politico, perché l'aspetto tecnico lo ha illustrato il Consigliere Giacinti, i numeretti, quello che è stato fatto, d’accordo, che lì i conti tornano non c’è dubbio perché se nel consuntivo rispetto queste norme che sono estremamente rigide e cogenti, perché ci sono eventualmente delle sanzioni, è naturale che i conti tornano. Quale amministrazione scientemente, ad esempio, qui ci sono tanti amministratori locali, va fuori dal patto di stabilità? Lo sa che ci sono delle conseguenze, c’è una multa/sanzione pari all’importo dello sforamento, non è possibile fare mutui l’anno successivo, assunzioni, eccetera. E' naturale che i conti tornino, che l’effetto tra indebitamento e mutui stia al di sotto di una certa soglia, la ristrutturazione del debito lo impone la legge, è chiaro che certe risorse accantonate devono essere tenute lì per eventuali soccombenze nei contenziosi, è chiaro che ci devono essere, ma che poi si venga in Consiglio regionale a dire che tutta l’attività dell’anno passato è stata incentrata sul riordino delle Province e sull’attenzione alle società partecipate francamente a me qualche dubbio viene.
Primo, un anno per poter riorganizzare le Province a livello territoriale in seguito ad una legge squinternata, non so come definirla, mi sembra un po’ poco, anche perché sui territori, oltre a dare risorse alle Province per pagare somme dovute o non dovute, non entro nel merito, è una questione della Regione che se la gioca con il Governo per quanto riguarda queste cose, andate a vedere come sono state riorganizzate.
Assessore, i presìdi non funzionano, andate a vedere, è un disastro, al di là delle 500 persone che sono state trasferite in Regione, magari si poteva fare pure a meno di qualcuno, lasciare sui territori i dirigenti in modo tale che quelle persone che stanno lì potevano avere degli interlocutori più efficaci, più efficienti, risposte più tempestive. Ne dico soltanto due per carità di popolo: andate a vedere il presidio delle politiche attive della formazione professionale, gente che sta così, perché non sa che fare, perché non ha interlocutori, perché non sanno quali progetti fare. Avete accentrato tutto a livello regionale, c’è un dirigente che gestisce tutto. La P.O. prende i suoi carteggi, viene in Regione, quando viene ricevuto, per sapere che cosa deve fare. Non è riorganizzazione questa! E' una riorganizzazione sulla carta, abbiamo dato le funzioni, quelle ce le siamo riprese, le funzioni non fondamentali le abbiamo lasciate, le altre le abbiamo portate qui, questa non è riorganizzazione.
Vogliamo vedere cosa succede per quanto riguarda i presìdi relativi al Genio Civile e tutto il resto?
Andiamo a vedere! Andateli a vedere! Noi che stiamo sui territori ci siamo stati e abbiamo visto come sono fatte le cose. Quando sento dire: abbiamo fatto tutta questa cosa perché abbiamo rispettato la data dell'1 aprile 2016, a me questo non torna.
Ecco perché dico no a questo bilancio consuntivo. Se vedo l'impatto che ha avuto questa riorganizzazione …, è una riorganizzazione che ha rispettato in pratica le date, che ha rispettato i termini, ma non ha prodotto nulla sui territori, anzi sta producendo dei disastri.
Mi raccomando metteteci mano di nuovo, rivedetela, non fate tutta questa migrazione che avete fatto, questa deportazione di personale, non serviva, molti dirigenti dovevano essere lasciati sui territori a gestire quelle funzioni fondamentali che sono passate alla Regione, che in qualche modo dovevano avere degli interlocutori, dei decisori sui territori, altrimenti non funziona. Da Ancona non si può gestire il territorio, tutto il territorio marchigiano, non lo si può fare e questa riforma che avete fatto è una riforma squinternata da questo punto di vista. Diciamocelo, non funziona, lo dicono tutti, ve lo dicono pure i vostri dipendenti quando vengono qua. Quindi questo è il primo motivo per dire no, dato che tutto il dibattito si è incentrato su questo. Ripeto, sui numeri non ci voglio entrare perché i numeretti portano.
L’altro aspetto, per carità di popolo non parlate più di Aerdorica e di Interporto, non dite che sono strategici per la Regione, non dite che sono fondamentali per lo sviluppo di questo territorio, non lo dite, ci fate solo brutta figura perché i risultati sono quelli che sono e sono sotto gli occhi di tutti. Lavoreremo per ristrutturare perché per noi è fondamentale, ma cos’è fondamentale? Sono decenni che queste strutture, queste società stanno affondando, nessuno ha messo mano ad una programmazione vera, decente. Se veramente queste società sono fondamentali per lo sviluppo andavano trattate diversamente e ci sono esempi sui territori, non dovevate inventare nulla, perché ci sono realtà piccole, come Aerdorica, che funzionano e sono uno strumento di sviluppo per il territorio.
Adesso ci venite a dire che voi salverete, ma che salverete, per salvare tutti sono capaci, ci mettiamo 20, 30, 40, 50 milioni e salviamo tutto, se Aerdorica ce la ritroviamo fra un mese, questo è l’aspetto fondamentale! Nel frattempo c’è un fuggifuggi, nel frattempo c'è un contenzioso con i dipendenti, nel frattempo ci sono fornitori che stanno fallendo per effetto di una mala gestio da parte della Regione o di chi di dovere, quei privati stanno fallendo.
Dopo venite qui a parlarci di un consuntivo e ci dite: “Per noi Aerdorica è strategica”, era strategica pure l’anno scorso, due anni fa, tre anni fa, quattro anni fa, ma i risultati quali sono? Che cosa è stato fatto se non concedere anno per anno degli oboli, per ottenere che cosa? Lo scempio lo stiamo vedendo adesso con la Commissione d’inchiesta e con tutto il resto.
Due cose soltanto perché in pratica il dibattito, l’illustrazione, sia in sede di parifica del bilancio consuntivo che in sede di approvazione del consuntivo qui in Aula, si è incentrato su questi aspetti.
Assessore, abbiamo parlato per tre quarti d’ora della riorganizzazione delle Province. Io questa riorganizzazione non l’ho vista perché sui territori questa organizzazione non c’è. Vi prego di farla veramente, l’avete fatta sulla carta, avete rispettato le date, avete rispettato tutte le leggi, chapeau, ma non è quella l’organizzazione.
Ecco i motivi per cui, pur nella legittimità dei conti che tornano e il Consigliere Giacinti è stato bravo ad illustrarli, dico di no, perché il consuntivo è anche la rendicontazione dell’impatto che la politica ha fatto in quell’anno di programmazione sui vari territori e io dico che questo impatto è stato addirittura negativo, lascio perdere il discorso del terremoto, ecco perché siamo contro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. No, non replico anche perché non credo che sia neanche giusto, però vorrei dire al Consigliere Celani solo una cosa, probabilmente non so se era assente o se era distratto, mi diceva la responsabile del servizio resoconti che ho parlato 40 minuti e siccome sono andato un po' a braccio e un po' ho seguito degli appunti, il Consigliere Celani si potrà rileggere l’intervento quando il resoconto sarà pronto e potrà vedere che in 40 minuti non abbiamo parlato soltanto di Province, ma abbiamo parlato di tutto quello che è il consuntivo, di quello che deve essere un consuntivo, che non è soltanto un giochetto di numeri. Quello è evidente che va bene, quindi Consigliere Celani potrà rileggerlo e potrà vedere.
Per quanto riguarda le Province, valga soltanto sui territori, non so quello che succede in Ascoli, ma dopo la sua gestione forse le cose andranno peggio, non lo so, o dopo la mia a Fermo, però credo che la Regione Marche abbia fatto uno sforzo consistente, valga la considerazione tra l’altro che noi siamo stati considerati adempienti a livello nazionale, con una valutazione anche lì terza.
Termino, vorrei ricordare al Consiglio che la situazione di Aerdorica noi l'abbiamo trovata, tant'è che l'aumento di capitale che noi abbiamo disposto nel 2016 era stato deliberato nel 2013, questo non ce lo dobbiamo dimenticare e noi su Aerdorica ci stiamo mettendo le mani, come su tutte le partecipate, per cercare di fare un po' d'ordine.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. La nostra considerazione diventa più pesante dopo l'intervento dell'Assessore che ha cercato di evidenziare gli aspetti positivi di questo rendiconto.
Diventa ancora più pesante perché nel mio intervento precedente ho evidenziato che la comunità marchigiana sta intervenendo su partecipate della Regione con soldi che potevano essere usati in altre attività.
Dopo la replica dell'Assessore ne siamo più convinti, perché ha cercato di evidenziare le cose fatte, ma le cose fatte non vanno nel senso che dice l'Assessore, ne abbiamo la prova. Nel tracollo di una partecipata vengono messe decine di milioni della Regione, sono fondi europei, quello che vi pare, ma potevano essere messi da un’altra parte, e non ci sono i piani di sviluppo, cosa cantate?
Cantate che state facendo degli interventi con le tasse, i soldi dei marchigiani, ma a fare questo tutti sono capaci, prendi da una parte e li metti sulle partecipate dove hai creato un buco di disavanzo a causa dell’incapacità gestionale. C’è un’incapacità gestionale che è sotto gli occhi di tutti perché non vengono fatti progetti di sviluppo. Perché non vengono fatti progetti di sviluppo? Perché non c’è professionalità! Ve l’abbiamo cantata in tutti i modi, ancora continuate, siete diabolici sotto questo passaggio, è lacerante questo discorso che state portando avanti per la comunità marchigiana.
Per queste considerazioni più forti che mai, noi votiamo contro l'approvazione di questa farsa, bisogna chiamarla farsa, perché si prendono i numeri, si giocano con le tre carte, ci dicono che poi si interviene …, ma lasciate perdere per favore, diciamo ai marchigiani che state prendendo i soldi che potrebbero essere utilizzati in un altro modo, magari per portare via le Marche dall'ultimo posto dell'Italia centrale per il problema della disoccupazione. Non siete capaci di affrontare il problema del lavoro e noi votiamo contro.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Chiedo l’appello nominale anche a nome dei Consiglieri Fabbri e Giorgini.

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Pergolesi, Fabbri e Giorgini.
Favorevoli: Biancani, Busilacchi, Casini, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Contrari: Celani, Fabbri, Giorgini, Leonardi, Maggi, Malaigia, Marcozzi, Pergolesi, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Astenuti: Nessuno.

(L’assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Chiedo l’appello nominale anche a nome di Pergolesi, Maggi e Giorgini.

Proposta di legge n. 138. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Pergolesi, Maggi e Giorgini.
Favorevoli: Biancani, Busilacchi, Casini, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Contrari: Celani, Fabbri, Giorgini, Leonardi, Maggi, Malaigia, Marcozzi, Pergolesi, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di deliberazione n. 21
ad iniziativa dei Consiglieri Marconi, Sciapichetti, Urbinati, Rapa, Micucci, Giorgini
“Proposta di legge alle Camere concernente: Modifica alla legge 11 dicembre 2016, n. 232 ‘Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019’”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di deliberazione n. 21 dei Consiglieri Marconi, Sciapichetti, Urbinati, Rapa, Micucci, Giorgini.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Non voglio tediare l’Aula sul testo, sono solo due righe, neanche richiamare la relazione che è molto breve volutamente perché spiega in maniera succinta la questione.
Dedicherò il mio intervento, Presidente, alle cose che sono emerse successivamente nel corso del dibattito in Commissione, fuori da quest’Aula e da questo palazzo, in quanto l'atto che stiamo proponendo alle Camere, che è una proposta di legge, mira a modificare una legge già esistente che ha come settore di intervento il recupero di aree urbane degradate.
Come ci siamo arrivati? La prima questione è molto raffinata sul piano giuridico ed è quella che ha sollevato parecchie questioni anche nella recente polemica intorno all’Hotel House sulla legittimità o meno di un intervento a favore di.
Qui siamo su un altro binario, non stiamo facendo nessun intervento a favore di, non stiamo intervenendo sulla situazione attuale dell’Hotel House, ma stiamo intervenendo su un’idea di un'area degradata che deve essere sistemata. Questa è l'opinione che avanziamo attraverso questa legge.
La domanda che ci dobbiamo porre oggettivamente rispetto ad ogni legge è: c'è un bene pubblico, un bene comune in gioco? Il bene pubblico o il bene comune in gioco è sempre ed esclusivamente quello di pertinenza della Regione o dello Stato perché è una mia proprietà, o si va oltre? Qual è il peso del bene che stiamo valutando? Il peso del bene che stiamo valutando non sono i 480 appartamenti dell’Hotel House, sono le 1.720 persone che legittimamente occupano uno stabile che, a giudizio di molti e da ultimo a giudizio dei vigili del fuoco, non è a norma, perché la relazione che hanno fatto i vigili del fuoco recentemente consegnata, qualche mese fa, al Sindaco del Comune di Porto Recanati, è che questo immobile è a rischio da un punto di vista della sicurezza per quanto riguarda l’antincendio ed hanno dato un termine, intorno alla metà di dicembre, perché il condominio adegui alla legge tutto quello che deve essere fatto in termini di sicurezza. In assenza di questo adeguamento normalmente, dico normalmente, si procede allo sgombero dell'edificio, alla sua sistemazione o addirittura all’abbattimento.
Tutto questo ovviamente diventa un po’ più complicato perché se è un problema sgombrare un edificio di 10, 15, 20 appartamenti occupati abusivamente a Roma, figuriamoci sgombrare una realtà di 480 appartamenti.
Quindi chiedo al Consiglio, e l’adesione mi sembra già molto ampia, che questo tipo di bene comune rientri nel livello di tutela della vita umana. Qui siamo alla radice dell’intervento costituzionale perché evidentemente, come è stato detto in Commissione, abbiamo di fronte un panorama di tante situazioni degradate. Questa situazione degradata, rispetto ad altre che anche il Presidente Biancani aveva segnalato sul territorio Pesaro ed in altre zone della regione, è diversa perché abitata.
Qui non ci troviamo di fronte ad un palazzo che sta per cadere e che va puntellato o va isolato rispetto alle strade adiacenti, qui ci troviamo di fronte ad un palazzo che è abitato da 1.720 persone circa e da tantissimi minori. Quindi c’è anche un ulteriore problema di tutela, addirittura si potrebbe configurare la situazione in cui genitori tengono i figli all’interno di una struttura che ha grossissimi problemi di sicurezza, di igiene, di stabilità, che non pagano al condominio per avere l'acqua potabile in un certo modo, per avere la sicurezza dell'impianto elettrico, per avere la sicurezza dell'impianto antincendio, che in un palazzo di 17 piani oggettivamente è necessario, perché se da uno o due piani ci possiamo buttare dal terrazzo da 17 piani è una cosa un po’ più complicata da fare.
Aggiungo nella casistica delle situazioni anche il fatto che in questo stabile esistono 8 ascensori di cui uno normalmente funzionante, che però qualche volta non funziona, è successo che con tutti gli ascensori non funzionanti una persona del 16º, 17º piano che ha chiesto l’intervento del 118 ha visto arrivare il 118 in tempo sotto il palazzo, ma dal pianterreno fino al 16°, 17° piano, non me lo ricordo, gli operatori con il lettino sono dovuti salire a piedi e ridiscendere a piedi, con tempi enormemente allungati.
A tutto questo dovremmo anche aggiungere, ma è un altro tipo di problema, non di natura strutturale, ma sociale, la vivibilità del luogo, isolato in mezzo a un deserto rurale, seppure a poco meno di un chilometro dal centro abitato di Porto Recanati, ma anche il problema oggettivo della garanzia e della sicurezza di questa struttura, senza contare delle stimate centinaia di persone che soprattutto durante l’estate occupano quei piccolissimi appartamenti di 30, 40, 50 metri quadrati con un numero decisamente superiore a quello che l'abitabilità e l’igiene consentirebbero di fare, perché ci sono forme di subaffitto nei confronti soprattutto dei venditori ambulanti, i cosiddetti vucumprà, e avanti di questo passo perché siamo a due passi dal mare.
La situazione l’ho sintetizzata in pochissime parole, ma penso che sia ormai noto a tutti, in modo particolare alla Commissione, che non solo ha esaminato ed ha approvato l’atto, e la ringrazio per la sollecitudine con cui il Presidente ed i colleghi l’hanno fatto, ma anche per il sopralluogo che hanno fatto successivamente per rendersi conto di persona, soprattutto chi non è della provincia di Macerata o della zona, del quadro della situazione.
Ringrazio perché ero partito con una proposta quasi individuale che poi è stata sottoscritta dai capigruppo della maggioranza e successivamente ha visto l’aggiunta della firma del Consigliere Micucci e del Consigliere Giorgini a nome del gruppo 5 Stelle, quindi ringrazio anche per questa attenzione e questa evidenziazione del problema che rende ancora più forte il nostro atto, che mi auguro sarà liquidato da quest'Aula con un voto unanime.
La prima parte dell'atto l'ho spiegata, quella dell’intervento sulla dimensione umana, ma perché una legge nazionale? Perché qualsiasi intervento di natura amministrativa che si volesse tentare, non ha una giustificazione se non nel riconoscimento, come è stato per Scampia con una legge speciale di un bene comune da tutelare. E' necessario che il Parlamento assuma, attraverso una legge, un'iniziativa che dica: “Qui si va in deroga a tutto”, qui si va in deroga a qualsiasi normale normativa, perché non ci troviamo di fronte ad una situazione normale. Ho già posto da Assessore nel 2010 la questione a chi di dovere, in questo caso al Ministro per l'immigrazione, l’allora On. Andrea Riccardi, perché una situazione di questo tipo non costa da nessuna parte, questo stabile è stato oggetto anche di numerosi sopralluoghi, addirittura due o tre, se non ricordo male, dell’allora Sottosegretario Alfredo Mantovano, carissimo amico con il quale ho condiviso una breve esperienza in Senato, che è venuto proprio per rendersi conto di persona di questo stato e tutte le autorità nazionali che hanno visitato e valutato questa situazione hanno detto: “Questa realtà fa eccezione rispetto a tutto”. Quindi se fa eccezione, secondo passaggio, serve una legge, senza una legge nazionale tutto il resto è salotto, colleghi Consiglieri, e di salotto in questi ultimi 10 anni ne è stato fatto tanto intorno all’Hotel House: si faccia qui, si faccia là.
Io non dico, noi non diciamo attraverso questo intervento cosa si deve fare, noi diciamo semplicemente che ci agganciamo alla legge quadro sul degrado urbano perché questa realtà sia ricompresa in termini nominali e abbia il necessario riconoscimento ed intervento.
Terza cosa da spiegare: perché non abbiamo fatto una legge speciale, come sto spiegando, altro passaggio, e ci siamo agganciati ad una legge nazionale? Il motivo è stato pratico, non lo faccio quasi mai perché non riconosco pubblicamente il lavoro dei funzionari di questo Consiglio, sarò antipatico a tutti, ma in questo caso lo faccio perché il Dott. Russi ci ha offerto una soluzione che credo sia stata decisiva e perché lo è stata? Se come piccola Regione avessimo proposto una legge speciale, avremo dovuto perdere non si sa quanto tempo per capire come accidenti finanziarla, quindi la strada semplice, direi uso cavallo di Troia, di inserirci dentro una legge esistente, che è la più affine fra quelle che sono in campo, è stata l’unica strada per poter dire: “Entriamo lì”.
Il Comune di Porto Recanati ha già ricevuto attraverso questa legge un intervento di 1,5 milioni di euro per il recupero dell’area adiacente a questa zona disastrata, a questo palazzo, ma evidentemente non è una soluzione finale al problema e qui entro nei punti di sospensione, personalmente ce l’ho un’idea, non la enuncerò, non so se nel corso del dibattito vorremmo divertirci ad enunciare le idee finali, in Commissione abbiamo detto di tutto, anche si può abbattere. Lei Consigliere ci ha ricordato che la struttura è buona e potrebbe essere riconvertita e questa è un’idea che in sede privata anche il Presidente Ceriscioli ha maturato, si potrebbe fare un intervento di altro tipo rispetto alla proprietà attuale, chiaramente senza regalare soldi perché noi non possiamo dare soldi ad un condominio, né a singoli privati per migliorare il proprio immobile, anche a fronte a questa situazione di insicurezza, al massimo, faccio un caso tipico del cornicione o del terrazzo che insiste su una pubblica via e che è pericolante, il Sindaco può fare la diffida perché quella struttura venga sistemata e se non viene sistemata il Sindaco può intervenire a spese proprie, a spese del Comune, per la sistemazione di quei terrazzi e di quei cornicioni, poi naturalmente fa l’azione di rivalsa nei confronti della proprietà che non ha provveduto contro l'incolumità pubblica.
In questo caso la situazione paradossale è che l’incolumità non riguarda poche persone o pochi passanti, riguarda in teoria l'intero edificio, quindi le 1.720 persone che sono le stesse che ci stanno dentro, non ci sono terzi che vengono danneggiati, perché non c'è un passeggio intorno all’Hotel House e non ci stanno vie di comunicazione se non quelle che interessano i residenti dell’immobile, per cui è chiaro che rispetto a questa situazione ci troviamo di fronte ad un'ulteriore specificità che non è contemplata da nessuna delle leggi in vigore.
So che l'Assessore Sciapichetti, che raramente firma proposte di legge in quanto Assessore, ha firmato questa e si è fatto latore di interventi presso il Governo perché si possa arrivare da qualche parte, ma abbiamo visto che la strada di un intervento ordinario di tipo amministrativo non è percorribile, c'è bisogno di una legge speciale. Questo è il modo per entrare, quale sarà il destino di questa legge? Io non mi voglio illudere più di tanto, siamo a fine legislatura, metto già in conto che ad aprile ripresenteremo questa legge se non verrà esaminata, c'è un'ipotesi estrema e in questo faccio un appello a tutti i banchi e alle rappresentanze convenute in quest'Aula grazie al popolo marchigiano, dai 5 Stelle fino a Mdp, passando attraverso l'intero centro destra e centro sinistra, perché? Perché è possibile - mi rivolgo a lei Consigliere Maggi che è in minoranza e a quelli che sono minoranza - essendo questo un provvedimento di finanziaria, nell'attuale finanziaria che vanno a discutere insieme a centinaia di emendamenti, più o meno seri, più o meno marchetta, si possa arrivare anche ad averne uno che dica l'infiliamo dentro. Quando siamo dentro la legge non è che abbiamo risolto problema perché la legge mi sembra che preveda uno stanziamento di 100 milioni, non è che con 100 milioni destinati a tutta l'Italia risolviamo il problema, perché, metto l'ipotesi estrema, per l'esproprio dell'Hotel House non paghi meno di 35/40 milioni e non risolvi neanche quello di problema perché, questa ipotesi non la sottoscrivo e non ne ho nessuna, una volta espropriato devi dare una casa. Il valore dell'esproprio è 30 mila euro e quello se ne va ed hai risolto il problema, oppure gli offri una alternativa, gli dai una casa popolare, gli dici che 30 mila euro sono già scalati e gli altri se li paga con i normali canoni. Queste sono procedure che necessitano di un'infinità di tempo e di risorse, non ultime quelle organizzative.
Una cosa che qui tutti ci hanno detto, tutti gli esperti che si sono occupati di questa materia, è che non è più possibile affrontare seriamente questa questione, e lo dico con il cuore in mano, con finalità tutte settoriali: cosa dice la Polizia, cosa dicono i Vigili del Fuoco, cosa dicono i singoli soggetti, qui bisogna fare un tavolo serio con degli esperti in materia urbanistica, ambientale, igienico-sanitaria, che mettendo in piedi tutta la situazione, quindi c'è da perderci un po' di tempo, indichino delle soluzioni al Parlamento ed al Governo. Di fronte a queste soluzioni si determina anche una cifra, di fronte a queste soluzioni si dice anche cosa si può fare.
Ecco perché noi non diamo la cifra, ma diciamo che all'interno di questo Hotel House apriamo una finestra, all'interno di questa legge apriamo una finestra per l'Hotel House, una legge che lo pone come problema nazionale. Questo è l'obiettivo della legge, altro non ne abbiamo. Non abbiamo alcuna altra pretesa né vogliamo fare propaganda o polemica a favore o contro nessuno, ma in maniera razionale, se volete poco italiana, cerchiamo di mettere in conto una responsabilità. Chiudo dicendo che questa responsabilità …, è chiaro che non stiamo facendo lo scarica barile, non è nel mio stile, mi piace assumere le responsabilità non scaricarle, però è evidente che e per le cifre e per l'entità dell'intervento è inimmaginabile che questa cosa sia risolta da Comune e Regione insieme.
Chiudo facendo questo esempio: che cosa succederà il 18/19 dicembre quando il condominio non avrà assolto all'obbligo? In teoria il Sindaco di Porto Recanati con un funzionario e tre vigili urbani dovrà andare lì e dire: “Signori, qui non è stato ottemperato, l'immobile non è sicuro” e poi con i tre vigili urbani provvede allo sgombero di 1.720 persone.
E' chiaro che qui la cosa è nazionale, è statale, lo è già per la Prefettura, a maggior ragione per un intervento veramente decisivo e radicale per l'intero Governo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Mi sono interessato personalmente alla questione dell’Hotel House nell’agosto 2014, giusto per fare un riepilogo che motiva il mio no in Commissione in quella famosa votazione.
Siamo andati ad ascoltare tutti quanti gli abitanti, chi a suo tempo, negli anni ’60, aveva acquistato là perché era un posto sicuramente innovativo, di lusso, di qualità assoluta, mi hanno raccontato che in portineria c’era il tappeto rosso come i grandi hotel che stanno nelle città importanti.
Ci hanno raccontato quello che è successo negli ultimi decenni, ci hanno detto quelle 2 o 3 persone, poi se ne sono aggiunte altre 7, 8, persone che abitano lì da lungo tempo, della disattenzione delle autorità, in particolare della disattenzione del Comune di Porto Recanati che ha fatto sempre finta che quella superficie non era nel suo comune, non era di sua competenza, anzi magari addirittura contento che poi tutta quell’immigrazione incontrollata stesse lì in un angolo, non sparsa in città.
Ho detto che mi sarei impegnato a fare quello che potevo anche se allora ero Consigliere in Provincia e qualcosa abbiamo fatto, abbiamo stimolato la Provincia, siamo stati in Prefettura, in Questura per sapere come funzionava.
E’ passato del tempo e nel frattempo sono stato eletto Consigliere regionale e sono andato subito all’assalto dell’Assessore Cesetti, che è quello che ha la cassa, che tiene i soldi, che può stabilire se è giusto o meno che la Regione metta qualcosa visto che è una struttura privata.
Abbiamo trovato con fatica questi 100.000 euro, con questi 100.000 euro poi il Comune di Porto Recanati non ha saputo, secondo me non ha voluto, sistemare quelle 3 o 4 cose che gli abitanti chiedevano.
Cosa chiedevano gli abitanti? Chiedevano un po’ di pulizia, chiedevano un ascensore, chiedevano il ripristino della portineria. Io ho percepito che al Comune di Porto Recanati non gliene ha importato niente di questo, ha messo avanti mille formalità, che quei soldi erano destinati a pagare le utenze, a pagare l’Enel, a pagare l’acqua, a pagare quelle cifre e con 100.000 euro non ci fai niente.
Sono passati un anno e mezzo, due anni, e questi 100.000 euro sono ancora fermi nel limbo e non si sa.
Ho continuato ad interessarmi di quella struttura, ci ho portato dei tecnici, degli ingegneri, per capire il costo, per capire cosa si potesse fare e lì alla fine, conti alla mani, è uscito fuori che la struttura ha retto tutti quegli anni senza manutenzione perché è una struttura di qualità e che alla fine con 5/6 milioni di euro si può ripristinare in maniera ottimale.
Il problema è incassare le quote del condominio, c’erano problemi, ci sono stati cambi di amministratori repentini, amministratori che non hanno funzionato, amministratori di cui sapete il nome e cognome che erano anche proprietari di tanti appartamenti, amministratori che in alcuni casi hanno sub affittato, situazione di degrado che fa comodo a molti.
Il fatto è che non è a norma, quello ormai non è a norma forse da 10/15 anni, ricordo che a maggio è venuto a piangere comprensione il Sindaco di Porto Recanati, a chiedere in Commissione cosa potevamo fare. Ricordo benissimo che quando è uscito gli ho dato il mio telefonino ed il mio biglietto da visita, dicendogli: “Ci siamo adoperati per trovare un po’ di soldi, se vuoi sapere ed anche se vuoi collaborare a spendere questi 100.000 euro”. Non si è fatto sentire perché probabilmente al Sindaco non interessava confrontarsi con me, non interessava avere un mio aiuto, non interessava avere un mio appoggio perché l’idea del Comune di Porto Recanati è stata sempre molto differente. Al Comune di Porto Recanati, nei fatti, in questi decenni, ha interessato il volume dei 100.000 metri cubi, di chi ci abita, nei fatti, non gliene ha fregato meno di niente.
Quando sento qua il mio illustre collega che parla e dice: “Abbattiamo”, probabilmente non sa nemmeno quanto costa un abbattimento di quei volumi, eppure adesso con la ricostruzione, con il terremoto, abbiamo le tabelle, sappiamo che per 1.000 metri cubi, io ho avuto una abitazione lesionata da abbattere ed il costo è stato di circa 30/35 mila euro, il giochetto è di 4/4,5 milioni di euro, e proprio non so chi te li dà.
Quando un mio illustre collega mi ha detto in Commissione: “No, chi abita lì ed ha un appartamento che vale 10.000 euro va poi a ricomprarselo da un’altra parte” io ho risposto: “Scusa, quello ha 10.000/20.000 euro, non è che ne ha altri 100.000 da mettere” “E’ un problema suo”, questo non ho capito che considerazione fa.
Siamo andati là a fare il sopralluogo dietro mia insistenza, e ringrazio il Presidente Biancani, che è una persona saggia. Siamo andati ad ascoltare, perché un conto è parlare tra di noi senza conoscere le cose, un conto è andare là a sentire. Siete rimasti meravigliati quando le due persone più in dentro, più competenti, che hanno gestito la portineria per lungo tempo, vi hanno detto che l’aiuto pubblico non lo vogliono, loro vogliono il risanamento formale della struttura, vogliono portare la legalità nella struttura e si sono lamentati che tutti gli enti che dovrebbero portare legalità non si sono impegnati per portarla.
Hanno detto ed hanno spiegato che ci sono altre situazioni simili, al nord Italia, Zinconia, hanno fatto nome e cognome, e hanno detto come hanno agito la Regione Lombardia, i Comuni interessati, qualche Sindaco coraggioso. Hanno agito in un altro modo.
Noi stiamo portando avanti un’ipotesi di legge, una cosa che butta là un sasso in uno stagno. Il mio collega Marconi non ha spiegato, no, ha spiegato dicendo: “Io non so cosa faremo, però intanto buttiamo là un sasso nello stagno”. Io ho votato contro perché sento puzza di bruciato, perché io ho capito, in questi tre anni, che al Comune di Porto Recanati gli interessa soltanto quei 100.000 metri cubi per farci quello che ci deve fare. Capito?
Loro già lanciano un futures - come si dice in economia, Assessore Cesetti - che se a Roma mi appoggia, io ho 100.000 metri cubi, poi chiaramente quelli lì vanno abbattuti, poi non li abbatterà nessuno, rimarranno su, ma io intanto lancio a Porto Recanati un altro villaggio turistico di 100.000 metri cubi, poi lì cosa sarà, sarà, qualche disperato ci rimarrà, ma a me che me ne frega, a Roma mi hanno spalleggiato! Io proseguo nelle mie idee.
Di chi abita in quel condominio, al Comune, nei fatti e in questi anni, è dimostrato, non importa niente, ed io ho votato contro. Punto! Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Tocchiamo oggi con la discussione di questa proposta di legge un tema che ovviamente mi è molto caro, riguardando la città in cui sono nata e in cui vivo, che è Porto Recanati.
Conosco bene il problema dell'Hotel House e credo che oggi ne sia stato fatto solo un marginale spaccato.
Chi ha avuto l'opportunità attraverso la visita della Commissione, pochi giorni fa, di entrare a contatto diretto con questa realtà, ha avuto modo di avere una prima visione di quella che è la situazione, ha potuto sicuramente vedere quella che è la parte ambientale, confrontarsi con alcune persone, riuscendo in qualche modo a dare concretezza a ciò di cui spesso si legge nei giornali, purtroppo con continue notizia negative.
Ne è stato fatto solo uno spaccato perché la storia di questo condominio è lunghissima, nasce più di quarant'anni fa, nasce con la struttura che aveva l'ambizione di essere il rilancio turistico e di sviluppo di questo settore nel centro della nostra regione, un periodo in cui lo sviluppo urbanistico in altezza dei grattacieli segnava in qualche modo anche la potenza, la rinascita di un territorio.
Parliamo di un condominio che nel corso degli anni ha perso questa sua prerogativa iniziale, mano a mano, diventando non più sede di vacanza di una media o alta borghesia, non solo della provincia di Macerata, perché molti degli appartamenti erano anche di proprietà di persone di Roma, di Milano, di altre città d'Italia che sceglievano Porto Recanati come meta delle proprie vacanze. Gli appartamenti erano il frutto di emigrazione in città magari del nord, o in città in cui si avevano maggiori possibilità economiche e si tornava poi in estate per avvicinarsi alla terra d'origine ed alle Marche.
Mano a mano questo degrado, si è purtroppo toccato il fondo in questo ultimo periodo, ha avuto un progressivo ed inesorabile percorso che ha visto non solo una svalutazione, quindi una vendita di questi appartamenti, ma anche una progressiva degenerazione di quella che era la struttura e la vivibilità stessa perché è diventata il luogo, anche a causa della morfologia di questa struttura - sono 17 piani divisi in tre mega palazzi affiancati, tre tronconi, che hanno un dedalo di corridoi che collegano questi 480 appartamenti - di gravi illegalità.
Il Consigliere Marconi ha ricordato la visita del suo ex collega Mantovano, voglio precisare una cosa perché all'epoca ero Assessore alla sicurezza al Comune di Porto Recanati, l'On. Mantovano non venne a fare un sopralluogo, non venne a fare una visita, venne a sottoscrivere per conto del Ministero il famoso, per noi portorecanatesi, patto per Porto Recanati sicura nel quale erano contenute delle misure, in particolar modo volte alla sicurezza di quella struttura.
L'accordo fu sottoscritto anche dalla Regione Marche che mise, se non ricordo male, sempre una risorsa pari a 100 mila euro per la realizzazione di un impianto di videosorveglianza sulla strada che porta all'accesso del condominio. Ci furono soprattutto degli investimenti in sicurezza legati anche e in maniera cospicua al numero di forze dell'ordine distaccate, per un periodo diciamo temporale, fisso, nella Caserma dei Carabinieri di Porto Recanati che implementò in questo modo l'organico. Io seguivo la polizia municipale e all'interno del programma aumentammo anche noi il personale a nostra disposizione e ci facemmo carico di una serie di funzioni che prima la nostra polizia municipale non svolgeva, ad esempio; rilevare gli incidenti stradali proprio per sgravare le altre forze dell'ordine, i Carabinieri, la Polizia, chi si occupava di queste tipologie di interventi, che poterono concentrarsi su altro, concentrarsi su operazioni antidroga, sul controllo delle presenze di accesso e di uscita da quel condominio, controllare l'illegalità diffusa all'interno di esso.
Questo portò alcuni benefici temporanei, purtroppo la coperta per a sicurezza è corta e quel personale aggiuntivo, quelle risorse aggiuntive, quelle attenzioni aggiuntive al condominio dopo un certo periodo di mesi cessarono, perché il Carabiniere trasferito da Camerino, piuttosto che da Visso, o dall'entroterra maceratese, fu richiamato e dislocato in altre parti e quella concentrazione di forze che avevano fatto sì che la sicurezza tornasse anche con l'importante collaborazione di una grossa fetta dei condomini dell'Hotel House - lo voglio ricordare perché queste persone presidiavano l'interno del condominio, addirittura la notte nel piazzale intorno si riunivano per verificare che non ci fossero persone che andavano a spacciare, nel caso chiamavano le forze dell'ordine - quell'attenzione che aveva riportato un po' di legalità purtroppo per mancanza di risorse e di attenzione è andata scemando ed oggi la situazione dell'Hotel House è tornata a quella di un tempo, anzi è peggiorata, perché nel frattempo la quota di persone residenti, che per vario motivo non pagavano le quote condominiali, lo ha sentito chi è venuto a quel sopralluogo, ha superato il 90% dei condomini.
Una cosa che devo dire non è neanche ben vista da quelle persone perbene che sono dentro l'Hotel House, che vi abitano, che hanno fatto nel corso di questi anni anche i salti mortali con i propri bilanci familiari per poter continuare ad essere in regola con quello che il condominio, ogni condominio, richiede: il pagamento delle quote per poter manutenere e utilizzare i servizi comuni, servizi molto importanti come per esempio l'ascensore, il montacarichi che purtroppo non sono funzionanti già da diverso tempo, oltre all'aggravarsi di una serie di situazioni.
Cito il fatto che forse è più eclatante, avendo accumulato centinaia di migliaia di euro di debito con il gestore dell'acqua diversi anni fa al condominio venne staccata l'acqua che non era per singola utenza, per ogni appartamento, ma era fra le spese condominiali. Anche gli utenti che avevano continuato a pagare le loro quote si erano visti staccare l'acqua corrente al pari di coloro che non avevano pagato per molti anni, creando una situazione di ingiustizia diffusa e di malessere rispetto a quello che è il discorso di legalità.
Ora ho fatto uno spaccato, poi è stato aperto un pozzo abusivo, se ne potrebbero raccontare molte di situazioni, perché molte e molto sfaccettate sono le realtà che sono all'interno di quel condominio.
Cercherò di entrare nel merito di questa proposta di legge, che devo dire mi ha lasciato un po' perplessa, perché credo che il rispetto di una situazione così grave richieda delle soluzioni concrete, cosa che, lo dico a malincuore, non vedo assolutamente nella proposta che oggi è in discussione.
Il proponente Consigliere Marconi lo ha detto anche abbastanza bene, noi non sappiamo se mai verrà finanziata questa proposta, a malincuore probabilmente io dico di no, ma questa legge cosa dovrebbe andare a finanziare? Va a finanziare il condominio? Quindi dare soldi pubblici ad una struttura privata? Va a finanziare il Comune per fare degli espropri? Va a finanziare un privato che dovrebbe acquistare i singoli appartamenti per poi andare a edificare a fianco o da un'altra parte? Noi non sappiamo nulla, non sappiamo a chi saranno destinate queste eventuali possibili risorse.
Si è scatenato un dibattito acceso all'interno del Comune di Porto Recanati e questo lo dico perché questa proposta di legge rischia di far saltare una sorta di equilibrio che fino ad oggi, anche in un paese che vive questa realtà complessa, si è mantenuto, ovvero la fondamentale assenza di episodi di razzismo nei confronti del condominio Hotel House.
E' ovvio che c'è una forte richiesta da parte di tutti i cittadini di Porto Recanati di riportare legalità in quel condominio, ma non ci sono state forme di razzismo nei confronti delle persone che sono per la maggior parte extracomunitari e che appartengono a più di 40 etnie diverse all'interno del condominio.
Il fatto di poter vedere anche solo l'ipotesi che soldi pubblici vadano a finanziare un condominio in cui la gente fondamentalmente per varie situazioni non paga, sta creando un certo allarme sociale, perché di condomini in cui abitano persone in difficoltà, condomini vecchi che hanno bisogno di manutenzione, condomini in cui ci sono persone che si sono viste staccare le proprie utenze che servono per la vita quotidiana (acqua, gas, luce), ce ne sono sia a Porto Recanati che fuori dal territorio di Porto Recanati.
Sapere che un condominio potrebbe avere una agevolazione rispetto ad un altro, quindi un cittadino rispetto ad un altro, sta creando forti tensioni che io credo che non siano per il bene del condominio Hotel House né di Porto Recanati.
A questo proposito vorrei fare anche un riferimento ai 100 mila euro che sono stati citati, perché io ho qui la richiesta avanzata da due dirigenti del servizio protezione civile e del servizio politiche sociali e sport alla ragioneria in merito a 100 mila euro,
Voglio precisare che la stampa, la mala informazione e anche la notizia che l'Assessore Sciapichetti ha dato in quella visita hanno dato adito ad essere interpretate in maniera differente.
Leggo la parte finale della lettera che hanno scrivono i due dirigenti: “Attraverso il contributo regionale il Comune di Porto Recanati avrà a disposizione gli strumenti finanziari per valutare se attivarsi ai sensi dell'articolo 54, comma 7, del testo unico degli enti locali, così come ipotizzato dalla stessa Prefettura nella nota sopra citata, provvedendo d'ufficio e anticipando con i fondi messi a disposizione dalla Regione, le spese necessarie all'adeguamento alle norme antincendio dell'edificio in questione. E' palese che ai sensi del comma citato le spese restano in capo al condominio”.
Cosa vuol dire questo? Qualora alla scadenza dell'ordinanza di sgombero fatta dal Sindaco di Porto Recanati il condominio non avrà ottemperato alla messa a norma dell'antincendio, se a quella data i lavori non saranno fatti, non essendo ancora approvato il bilancio, perché non viene raggiunto il numero legale, il Comune dovrà anticipare questa cifra per fare i lavori per poi rivalersi sul condominio. Quindi i soldi dovranno essere anticipati, se qualcuno ha una versione diversa da quella che io leggo dagli atti, prego anche in questa sede eventualmente di specificarla, questo anche per chiarire l'utilizzo delle risorse pubbliche.
Ora torniamo alla proposta del Consigliere Marconi e degli altri che l'hanno sottoscritta, si richiede di inserire nella legge n. 232/2016 ..., che sarebbe il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017, il bilancio pluriennale per il triennio 2017/2019, all'articolo 1, comma 140. Che cosa dice questo articolo? Nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze è istituito un apposito fondo da ripartire - e qui mette le varie annualità, le risorse - nei settori di spesa relativi a: trasporti e viabilità; infrastrutture; ricerca; difesa; attività industriali; eliminazione delle barriere architettoniche. Insomma una serie di ambiti, di macro ambiti nei quali i fondi devono essere ripartiti.
La proposta avanzata dal Consigliere Marconi e dagli altri sottoscrittori vuole inserire nell'elenco alla voce indicata con la i) che sarebbe investimenti per la riqualificazione urbana e per la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei Comuni capoluogo di Provincia, una voce aggiuntiva, la i bis) che dice interventi per la riqualificazione e la messa in sicurezza dell'edificio quartiere Hotel House di Porto Recanati.
Ora a me cozza un po' il fatto che su un documento di così ampio respiro, che coinvolge macro aree, si vada ad inserire una questione così specifica, ma rifacendomi anche alla spiegazione presentata poco fa dal presentatore Marconi, io vorrei capire se un emendamento alla legge finanziaria, che possa portare risorse all'Hotel House, può essere fatto anche senza questa legge. Perché i vostri parlamentari che sono stati sensibilizzati e che governano oggi non l'hanno fatto nel corso di questi anni e non lo fanno nell'ultima legge? Questa proposta di legge se verrà approvata sarà fumo negli occhi per i porto recanatesi, sarà fumo negli occhi per gli abitanti dell'Hotel House, sarà fumo negli occhi nei confronti di un problema che non verrà risolto ed io a prendere in giro le persone non ci sto!
Credo che ci voglia serietà, se lei ha delle garanzie, ma così non mi è stato riferito, che ci sia finanziabilità, allora mi sarei aspettata che un parlamentare del PD - sono venuti a visitare, quelli si a fare la passerella e a non portare nessun tipo di atti, sono venuti a mostrare un interessamento - o un parlamentare dell'UdC presentasse un emendamento visto che questa legge che noi approveremo non arriverà ad essere approvata in Aula da questo Governo.
Un parlamentare del PD che ha sottoscritto con alcuni esponenti questa proposta di legge, farà un emendamento, farà passare un emendamento alla legge finanziaria per portare delle risorse? Se lo farà bene, ma ci dovrà dire anche, e torno agli argomenti iniziali, a chi andranno, per cosa andranno, perché la legge già parla di recupero delle zone degradate e delle periferie urbane. Lei ha citato, Consigliere Marconi, per riqualificare l'area perché è giusto che quegli abitanti abbiano dei servizi, è giusto che abbiano dei collegamenti, è giusto che abbiano delle zone di sicurezza per far giocare e vivere i bambini, è giusto che abbiano dei collegamenti senza rischiare di essere investiti, è giusto che abbiano dei servizi anche se sono in periferia, e si andranno a integrare quei progetti, uno è quello presentato dal Commissario Prefettizio di 1,4 milioni di euro, e anche altri finanziamenti europei intercettati negli scorsi anni per l'integrazione.
Faccio solo questo esempio perché chi è venuto lo ha notato, i fondi pubblici sono stati dati per fare l'isola ecologica a fianco dell'Hotel House perché non veniva fatta neanche la raccolta differenziata e lì per poter stare nei parametri era necessario che quelle 1.800/2.000 persone, quella popolazione variabile, si adeguasse ad un sistema virtuoso.
Voi avete visto le condizioni di quell'isola ecologica. Allora chi va lì e chi vede, vuole che i soldi pubblici vengano utilizzati bene. Domani aprendo un precedente di questo tipo qualsiasi condominio, e non parlo solo di Porto Recanati, qualsiasi condominio in Italia potrà richiedere lo stesso tipo di trattamento altrimenti sarebbe un qualcosa di illegittimo.
Questa proposta è vaga, è, devo dire, e lo ribadisco, fumo negli occhi. Non ha concretezza e non credo che questo sia il bene di Porto Recanati. Il tavolo, la sicurezza, verranno messe più forze dell'ordine? Verranno portate in maniera stabile delle risorse alla sicurezza attraverso questa proposta? Lei Consigliere Marconi non ha citato nulla di tutto questo, allora come si fa a votare una proposta che di fatto non dice nulla se non quasi un fazzolettino bianco a coprire una miseria grandissima come quella dell'Hotel House.
Lì i cittadini che vi abitano vogliono legalità, in questo va investito, senza fare discriminazioni, senza fare disparità. Se ci sarà una proposta seria, e io la auspico, è quello il tavolo a cui bisogna sedersi, non è questa, come io la chiamo, falsa proposta che nasce già morta. Non credo che possa essere sposata in maniera così leggera come a dire ci mettiamo il cuore in pace, abbiamo fatto questa proposta, poi il Governo non l'ha approvata, non è colpa nostra, non hanno messo nulla, la ripresenteremo dopo.
Non è questa la soluzione seria che invece l'Hotel House, merita e Porto Recanati merita e tutti i cittadini che vogliono vivere bene lì dentro nel rispetto della legalità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Non entro nel merito degli scontri politici, ma come si dice rimango sul pezzo per spiegare perché ho firmato questa proposta di legge.
Credo che l'Hotel House non sia un problema delle Marche, ma sia un problema nazionale, come un problema nazionale lo era lo Zen di Palermo oppure Scampia di Napoli. Qui stiamo parlando di un aggregato in cui in certi momenti dell'anno ci sono 4.000 persone. Quindi è anche un problema di coscienza pubblica, ricordo a chi casomai non lo sapesse, che in situazione di questo genere, e non stiamo parlando di 10 appartamenti, la responsabilità è della protezione civile e quindi dello Stato, che per queste cose preleva i soldi dalla fiscalità generale. Non è che li regala, lo Stato prende una parte dei soldi dalla fiscalità generale che noi paghiamo per risolvere situazioni come lo Zen, come Scampia e come Recanati.
E' chiaro che quei soldi devono andare in una certa direzione, certo non vanno su appartamenti dove ci sono 20 persone, vanno in situazioni che mostrano un pericolo di salute pubblica. Questo è il concetto che regola tutto il meccanismo.
Qualcuno diceva che ci vuole più coraggio a dimenticare che a ricordare, ci vuole molto più coraggio a dimenticare perché ricordare è molto più complicato. Ricordiamo cosa è successo a Londra il 14 giugno 2016? Al grattacielo Grenfell Tower sono morte 80 persone, era un grattacielo dove c'erano case popolari, persone come quelle che sono all'Hotel House, è andata bene che sono morte solo 80 persone. Se un incendio del genere si verificasse a Porto Recanati, in quell'aggregato, le morti potrebbero essere migliaia, non 80 o 100, ma migliaia. E chi risponderebbe di questo se non la politica? Ho quindi accettato di firmare quella proposta di legge, poi spiegherò perché. Perché non voglio avere sulla coscienza come politico la morte delle persone, perché la situazione è drammatica e noi l'abbiamo vista con i nostri occhi.
L'immobile è stato costruito nel 1968, è stato fatto secondo i criteri che in Italia non erano usuali perché probabilmente, non sono sicuro, è stato costruito dagli americani. E' tutto in acciaio, è una struttura che nelle Marche non ha eguali, non sono tanti i palazzi fatti in acciaio nelle Marche, la situazione attuale è questa, qualcuno ha parlato di abbatterla, ma come si può abbattere un aggregato in cui su 480 appartamenti 400 sono di privati. Spiegatemi quali sono le leggi di tutela di diritto privato, che garantiscono i privati. Come si fa ad abbattere un fabbricato con 400 proprietari di appartamenti, in cui solo 80 sono in affitto? La Regione o lo Stato dovrebbe acquistare tutti gli appartamenti, per abbattere la struttura e poi ricostruirla? Ma che gioco è questo? E' ridicolo!
Ci sono 1.700 persone, come ha ben detto, il 90% sono stranieri, provengono da 40 nazioni. Lì c'è un problema enorme, le vasche Imof, per spiegarci sono le vasche delle fogne, sono scoppiate, tutte quante, addirittura sono risalite fino a certi livelli dentro i bagni delle abitazioni, si sono mischiate le acque bianche e nere. Quindi non è solo un problema di sicurezza pubblica, ma anche di salute pubblica, perché non funzionano più le fogne, non c'è il riscaldamento, la maggior parte degli appartamenti sono riscaldati con bombole a gas, quel giorno che siamo stati lì si sentiva puzza di gas, quindi il problema non potrebbe essere solo dovuto all'incendio, ma anche alle esplosioni.
Una situazione gravissima, adesso non voglio ritornare indietro per capire di chi sono le colpe perché come ho detto sto sul pezzo e valuto il perché ho votato questa proposta di legge. Lì c'è un problema enorme di salute pubblica e di sicurezza pubblica, quindi lo Stato deve intervenire, poi vi spiegò il perché. Certo si poteva agire prima, c'era già un decreto per le aree degradate, è del 2015, ma c'erano soltanto 75 milioni di euro e sono andati via subito, i Comuni potevano fare il bando per prendere i soldi, ma purtroppo sono terminati.
Questa legge a cui fa riferimento la proposta di legge del Consigliere Marconi, la n. 232, è molto importante perché stanzia 1,9 miliardi nel 2017, 3,150 miliardi per il 2018, 3,5 miliardi per il 2019, e attenzione dal 2020 al 2032, 3 miliardi l'anno, quindi è importante esserci dentro, adesso o la prossima legislatura, chiunque ci sia, non mi interessa e non lo voglio sapere, è importante essere lì, essere inseriti con un emendamento, perché, ripeto, il problema dell'Hotel House, io sono di San Benedetto non sono di Recanati, è un problema marchigiano, è un problema nazionale, quindi è bene inserirsi per risolvere questa situazione una volta per tutte. Gli ascensori non funzionano, l'acqua non c'è, ci sono le autobotti, qui stiamo parlando di un palazzo, un grattacielo del Catonga, non di Recanati. E' chiaro che lo Stato deve intervenire, se noi facciamo politica e non capiamo questo allora ce ne stiamo a casa a fare la calza.
Sempre per ricordare, dicevo che è facile dimenticare, nel pericolo imminente, e credo che l'Hotel House rappresenti proprio questo, è un pericolo imminente, che minaccia l'incolumità pubblica, può intervenire la Protezione civile in base alla legge 241 del 1990, quindi è obbligata ad intervenire, non so perché non è intervenuta, se è intervenuta, non lo so, ma deve intervenire qualora i proprietari non siano in grado di farlo. Ritorno al fatto che lo Stato deve intervenire perché i soldi per fare queste operazioni su aree degradate …, vi ricordo che lo Stato interviene anche sui Siti di interesse nazionale (Sin) per quanto riguarda i temi ambientali, chi li paga quelli lì? Non li paga lo Stato? Non sono impianti privati? I siti di interesse nazionale come Falconara non sono privati? Eppure lo Stato interviene a bonificare, l'Ilva di Taranto è pubblica? No è privata e lo Stato interviene? Perché allora non può intervenire in una struttura che è rischio di salute ed incolumità pubblica? E' normale, come interviene sui siti di interesse pubblico, interviene su una situazione del genere.
Un aneddoto sull'amministratore del condominio. Chi gestisce i condomini ha l'obbligo giuridico di rimuovere il pericoli di pubblica incolumità, l'amministratore ha una grossa responsabilità. Questo viene fatto in base agli articoli 1130 e 1135 del Codice Civile, quindi l'amministratore si deve attivare per reperire soldi e mettere in sicurezza un palazzo, un grattacielo dove ci sono 2.000 persone. Che succede? Evidentemente questo amministratore ed anche gli altri non sono usciti mai a farlo per il semplice motivo che il bilancio non viene approvato per vari motivi che non sto qui ad elencare, chi non lo vuole, chi lo vuole, allora quando c'è un problema così importante deve intervenire lo Stato, non ci sono mezzi, non ci sono altre soluzioni.
Credo che questa proposta di legge sia un atto dovuto, perché se non dà i soldi lo Stato chi li tira fuori? La Regione non è in grado di farlo, il Comune tanto meno, allora l'Hotel House rimarrà lì per altri 100 anni, finché non franerà da solo. Questo è il problema.
Se la politica ha intenzione di risolvere il problema questo è l'unico atto possibile. La Consigliera Leonardi ha detto: “Non servirà a niente”, allora qui non facciamo niente per niente. Tutto ciò che facciamo, come le mozioni che vengono fatte, sappiamo se andranno in porto? Controllate e vedete quante ne sono andate in porto, allora stiamo qui e non facciamo nulla, almeno lì un'opzione ce l'abbiamo, se questa proposta di legge sarà inserita dopo il comma i) dell'articolo 140, avremo una possibilità, non occorrono tanti soldi per mettere a norma quel palazzo.
Credo che con pochi soldi si possa riuscire, anche perché l'impianto è integro, c'è il problema dell'amianto sui balconi, ma sono in buone condizioni per cui basta una vernice speciale e tutto viene rimesso a norma, penso quindi che questa proposta di legge doveva essere fatta e deve essere fatta. Grazie.

Presidenza della Vicepresidente
Marzia Malaigia

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Dopo l'intervento analitico, preciso, puntuale, della Consigliera Leonardi, credo che questa Aula abbia ascoltato moltissime cose e poche cose ci sono da aggiungere, però mi sento in dovere di aggiungerle.
Sembra che questo problema dell'Hotel House stia diventando un problema della Regione, questo è un problema del Comune, dell'amministrazione comunale o delle amministrazioni comunali che si sono succedute in questo territorio, perché per il territorio, per il degrado del territorio, per le cose che accadono sul territorio, c'è un responsabile, il numero uno, il Sindaco di quel territorio.
Queste amministrazioni non hanno recepito la gravità della situazione dell'Hotel House ed ecco dove si è andati a finire, sono loro i responsabili.
Voglio citare un altro di esempio di quello che sta accadendo a Recanati e questo mi preoccupa, non c'è solo l'Hotel House, c'è il Villaggio River che è a fianco dell'Hotel House e siccome non si controlla il territorio succede che la delinquenza delinque all'Hotel House e poi si sposta al Villaggio River. Questo sta accadendo sul territorio e l'amministrazione comunale fa finta di non vedere.
Per questo nella legge presentata dal Consigliere Marconi non c'è solo l'Hotel House, ma c'è da inserire probabilmente anche il Villaggio River che ha gli stessi problemi, Assessore, e lo sapete.
Qui non può essere che qualcuno mena il can per l'aria nell'affrontare un problema, quello dell'Hotel House è un problema politico, è un problema pubblico, non è un problema privato, bisogna risolverlo lì sul territorio, e qui sono stati citati degli esempi. Certo si sa cosa succede in estate, caro Consigliere Giorgini, arrivano 2.000 persone dentro l'Hotel House a cui non spetta stare, fanno i venditori, senza partita Iva, lungo il mare, delinquono e spacciano droga, e nessuno controlla, questo è il vero problema, e chi deve controllare?
Qualcuno deve convocare una riunione, a chi spetta convocare la riunione per la tutela del territorio? Al Sindaco che deve chiamare il Prefetto, la questura, e li mette tutti in riga, perché devono controllare questa cosa. Questo è il problema vero di quel territorio!
Ha ragione la Consigliera Leonardi quando riporta la nota dei dirigenti della Regione, o smentiscono quella dichiarazione, altrimenti i 100 mila euro vengono prestati all'Hotel House e devono essere restituiti. Questi sono i problemi dall'amministrazione regionale, ma quale film avete visto? Per favore!
Poi in estate, notizie giornalistiche 2016, cos'è uscito dall'Hotel House? Sono usciti 5 milioni, 5 milioni dichiarati dal Money Transfer, allora i soldi ci sono! Ci sono delle proprietà, magari anche degli italiani, che hanno capito il lusso di non pagare le spese condominiali, magari hanno più appartamenti, questo sta accadendo là dentro ed allora bisogna mettere l'amministratore nelle condizioni di fare - questo deve fare la politica, questo devono fare le istituzioni - un intervento pesante su chi può pagare. Cosa ci hanno detto i signori che sono più attenti all'Hotel House, che vivono nell'Hotel House? Che tutti possono pagare.
Se c'è una famiglia italiana o anche straniera che ha problemi e non può pagare, ma non vive nel condominio che si chiama Hotel House, questa viene sfrattata, viene mandata fuori, le vengono tagliate luce ed acqua. A questi i soldi chi glieli dà? Sono cittadini uguali, ma che film avete visto? Per favore siamo seri sulle proposte di legge! Ma che scherziamo, figli e figliastri?
Questa è una legge che è destinata a gettare fumo negli occhi di qualcuno completamente sprovvisto, ma non sprovvisto perché lo vuole, sprovvisto perché non conosce i fatti e fa apparire che qui arriva una legge che salva le cose ed invece non arriva niente. Questo è il problema!
Siamo seri dentro questa Aula! Facciamo delle leggi che servono veramente per la popolazione, per questa comunità in cui esiste l'aumento della disoccupazione, le aziende chiudono e una serie di fatti che sono contrari a queste cose.
Noi su questa legge voteremo contro perché non siamo d'accordo che una comunità così importante per le Marche, come quella di Porto Recanati, durante il periodo estivo diventi di 80/100 mila persone in un territorio di 12/13 mila abitanti. E' una cosa molto importante e non può essere degradata da una situazione che è stata lasciata fuori controllo, perché bisogna chiedere con molta umiltà se esistono altri progetti e qualcuno ce li ha dentro il cassetto.
Probabilmente la stessa amministrazione comunale ha il progetto alternativo di un villaggio turistico adiacente all'Hotel House. Con molta probabilità c'è un progetto alternativo che gira da qualche anno, perché questa è la sfida finale, un progetto alternativo, si demolisce, si distrugge l'Hotel House per costruire altri 100 mila metri cubi di edifici, poi ne volete ancora un altro? Ce n'è un altro in progetto. Ma che scherziamo! Questa è la realtà dei fatti, naturalmente noi crediamo nella saggezza perché lì durante l'Assemblea, l'incontro che c'è stato, un Consigliere comunale di Porto Recanati ha evidenziato ed ha detto: “Attenzione, se date soldi pubblici”. Credo che questa sia la riflessione giusta da fare perché non è pensabile che, per una incapacità amministrativa, di controllo del territorio, per una serie di circostanze, la politica non ha fatto tutte le forzature che doveva fare, quelle giuste, verso la Prefettura. Anche un passaggio verso il Procuratore che doveva e deve responsabilizzare il commercialista per far sì che possa ottemperare e attivare il recupero dei crediti ai proprietari degli appartamenti.
Queste sono le cose da fare. Per non si sono accordi quando stava andando in degrado quell'edificio? Lì si è passati da una residenza di un certo livello, di alta qualità, al degrado, prima quello della prostituzione poi dalla prostituzione si è arrivati al degrado di oggi.
Però questo degrado di oggi, secondo noi, è diverso da quello di prima, è più facile controllarlo, è possibile controllarlo, perché alla mattina quelli che vanno a vendere, i cosiddetti ambulanti i vucumprà, potrebbero essere controllati dato che non possono abitare lì dentro, magari sono in sovrannumero dentro un appartamento in cui ci vivono in 20 e non ci possono stare. Credo che questi controlli e la serietà dello Stato, di far sentire che è vicino a questo edificio, possano mettere a posto o risolvere questi problemi.
Questo è il passaggio, fino ad oggi cosa è successo? E' successo che il controllo è stato dato a 4 persone che facevano i portieri, questo è un altro passaggio vergognoso, è stato dato il controllo dell'edificio e del palazzo a 4 portieri, poi questo servizio è venuto a mancare perché non ci sono state più le condizioni economiche per poterli pagare e adesso c'è una ulteriore deregulation.
Questo è accaduto prima, accade oggi e accadrà domani, però credo che se l'amministrazione comunale non si sta accorgendo che sta sorgendo il problema anche al Villaggio River, è una amministrazione miope che non guarda al futuro e poi fa gestire i problemi ad altri enti non competenti.
Credo che l'amministrazione abbia la responsabilità numero uno su questo problema, si attivi per ripristinare la legalità in quel territorio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Rimango perplesso per non dire allibito di fronte a questo dibattito. Potrei fare un intervento alla Zaffiri o alla Zura Puntaroni, dicendo che in questi 10 anni in cui il Ministro …

(interrompe il Consigliere Zura Puntaroni)

Francesco MICUCCI. Posso divertirmi a dire quello che mi pare? Di teatro ne avete fatto tanto, è un'ora che parlate, Consigliere Zura Puntaroni.

PRESIDENTE. Consigliere ...

Francesco MICUCCI. Fammi divertire anche a me. E' mezz'ora che parlate di questa cosa!
Potrei dire che, mi sembra, Mantovano che era Ministro degli interni non avesse la tessera PD, sbaglio o c'è stata qualche evoluzione? Maroni, Ministro dell'interno, aveva la tessera PD? Sbaglio o mi è sfuggito qualcosa! Non è che questi signori non hanno governato, non è che non hanno gestito la sicurezza in Italia, non è che non è stata fatta la legge Bossi-Fini sull'immigrazione, non è che il problema dell'Hotel House è emerso in quest'ultimo anno. Qualcuno ha detto che l'Hotel House è stato costruito nel '68, penso che quella sia una follia urbanistica, indipendentemente dall'anno di costruzione.
Ognuno ha fatto il suo outing politico, io ero Consigliere comunale a Civitanova quando qualcuno proponeva di fare un Hotel House dietro la stazione, o meglio si chiamava Grattacielo, di 25 piani, come modernizzazione perché lì tutti i ricconi degli anni 2000 si sarebbero concentrati. Ci siamo opposti mani e piedi avendo l'esempio dell'Hotel House che è una follia urbanistica, indipendentemente da chi ci sta dentro, mettere insieme 480 appartamenti, 1.700 persone. Stavo scorrendo prima la lista dei Comuni marchigiani sotto i 2.000 abitanti, lì ne entrerebbero tanti.
Quindi, ripeto, dal punto di vista urbanistico di chi l'ha progettato e di chi l'ha pensato è una follia, poi però c'è stata tutta una evoluzione che la Consigliera Leonardi ha bene evidenziato dall'alto della sua esperienza, perché lo vive quotidianamente. Lei stessa diceva che non è che non ha avuto esperienze amministrative in quel campo.
Di fronte a tutti questi no che avete detto: non va bene dare i soldi, non va bene fare la proposta di legge, non va bene, non va bene, almeno misuriamoci sulle proposte. Non ho visto in questi anni proposte alternative e non mi pare siano emerse dai vostri interventi proposte alternative, sapendo bene che qui dentro non c'è qualcuno che difende il fatto che i soldi pubblici devono essere dati ai privati o il fatto che venga fatta qualche regalia o qualche agevolazione nei confronti di qualcuno a dispetto di qualcun altro. Però il problema ce l'avete tutti, è evidente, perché indipendentemente dal teatrino che si fa qui dentro, poi siamo tutte persone intelligenti che conosciamo i problemi, e quel problema in questi anni non si è risolto mettendo un vigile in più, facendo una telefonata al Prefetto in più o facendo non so cosa. Poi i deputati in Parlamento ce li abbiamo tutti, non è che le proposte di legge o gli emendamenti li possono fare solo i deputati del Partito Democratico, condivido che anche loro a volte non lesinano teatrini in quello stabile, però non è che ce li abbiamo solo noi, proposte di legge le possono fare Forza Italia, Fratelli d'Italia, la Lega, 5 Stelle, tutti hanno la libertà, anche le proposte di legge regionali le possono fare tutti, non è che qualcuno è impedito di fronte a questa possibilità che è data a tutti i Consiglieri.
Il tema vero è che quello stabile, per come è nato e per come si è evoluta la situazione negli anni, è diventato ormai un problema di ordine pubblico, perché vorrei vedere, lo diceva prima il Consigliere Marconi tra il serio e l'ironico, ma non troppo, il Sindaco, il giorno dopo che deve dare l'inagibilità dello stabile, avviarsi con un manipolo di vigili urbani o anche chiamando i Carabinieri o la Polizia di Stato. Se questo tema non diventa di ordine nazionale, ci stiamo tutti portando in giro. Tutti stiamo dando fumo e mi viene anche il dubbio che qualcuno voglia dire no perché almeno il problema rimane lì è così può continuare a farci campagna elettorale, a dire che il Governo di centro-sinistra o di non so chi, sbaglia, perché potrebbe far comodo.
Credo che la presa di responsabilità del Consigliere Marconi e dell'Assessore Sciapichetti, al quale poi ci siamo collegati in diversi, vada in questo senso: fare quello che la Regione oggi può fare.
E' chiaro che pure a me che sto all'opposizione a Porto Recanati con il Partito Democratico mi farebbe comodo fare l'intervento del Consigliere Zaffiri e dire che lì è colpa del Sindaco che non sa fare niente e che dovrebbe prendere posizione. Io non ho fatto il Sindaco, qui ci sta qualche ex Sindaco o qualche ex amministratore, è ragionevole pensare che un problema di quella portata sia solo ed esclusiva responsabilità del Sindaco di Porto Recanati? Penso che saremmo disonesti intellettualmente ad affermare una cosa del genere, poi è chiaro che anche lui con la sua amministrazione avrà le sue responsabilità e forse potrebbe fare qualcosa in più.
Dire che la politica deve aiutare l'amministratore di condominio a prendere una soluzione è un'altra presa in giro, Consigliere Zaffiri, lì c'è un Giudice che ha nominato l'amministratore del condominio che sta ad aspettare, perché l'assemblea non si riunisce non so da quanti anni, perché fa comodo a tutti non riunirla per non approvare il bilancio e continuare a non pagare le quote condominiali. Lì c'è il Giudice che dovrebbe sostituirsi e che per ragioni legittime, che io non conosco e non voglio conoscere, sta traccheggiando nell'approvazione del bilancio, non è la politica che deve approvare il bilancio del condominio, lì c'è una previsione di legge che prevede che il Giudice che vorrà approfondire, che vorrà sapere nel dettaglio ..., ripeto, non ci voglio entrare in questa vicenda, è una vicenda giudiziaria ed è chiaro che finché non viene approvato il bilancio l'amministratore del condominio, ce lo ha detto chiaramente in quella assemblea, ma lo avrà detto a chiunque è stato lì, ha le mani legate per chiedere le quote condominiali e per chiedere la messa in mora. Di cosa stiamo parlando?
Fa comodo rigettare il problema sulla politica perché siamo all'opposizione al Governo nazionale, al Governo locale, buttiamola a caciara, ma non siamo amministratori seri se facciamo questo. Invece credo che in questa funzione ognuno debba essere responsabile per sé stesso e per il ruolo che svolge, deve essere un amministratore serio.
Credo che la proposta di legge vada in questo senso e l'onestà intellettuale di chi l'ha proposta anche a noi ci fa dire: speriamo bene, perché non dipende da noi e pensare che dipenda, ripeto, dal Sindaco di Porto Recanati o men che meno dalla Giunta regionale, non è logico e non è intellettualmente onesto. Deve essere una vicenda che coinvolge il Governo nazionale.
Il problema è di due tipi: quello finanziario l'ho appena accennato, lo sappiamo tutti che lì dentro i soldi ci sono, leciti e forse anche meno leciti, perché dentro i Money Transfer poi …, però questo è un problema che va risolto e, ripeto, le modalità sono quelle che adesso ho detto, non perché sono bravo, ma perché ci sono state indicate da chi sta gestendo questa situazione, quindi quello è un filone.
E' chiaro che se tutti pagassero, si risolverebbero i problemi dell'acqua, della luce, del gas, degli ascensori, dei Vigili del Fuoco, già un bel pezzo di problema si sarebbe risolto, ma a memoria, ne ho già dette alcune. Se in qualsiasi delle nostre case venissero a mancare acqua, luce, gas, fogne, antincendio, penso che sarebbe un problema grosso, trasferite questo tema su 480 appartamenti, su 1.700 residenti ufficiali, poi ci sono quelli che non sono ufficiali che d'estate non so a quanto arrivano, perché nessuno di noi è in grado di dirlo, ma sicuramente sforano ampiamente le 2.000 unità, capite che è un problema privato, ma ha molto dell'incolumità pubblica, perché dopo siamo tutti bravi a piangere davanti alla televisione. Ricordava il Consigliere Giorgini quando ha preso fuoco il grattacielo di Londra ed è successo poche settimane fa che anche lì dentro scoppiasse per fortuna un piccolo, contenuto incendio, non è che ci vuole tanto a farlo diventare da un piccolo ad un grande incendio e poi piangere.
Oltre al tema economico, l'altro tema è quello di ordine pubblico perché lì dentro purtroppo non ci sono 1.700 stinchi di santo, 1.700 bravissime persone, ci sono tante brave e oneste persone, che hanno tutti i permessi in regola, ma ci sta anche un po' di delinquenza, spaccio di droga, qualcuno addirittura diceva che negli anni sono passate da quelle parti cellule terroristiche, un tema che anche qui, men che meno è un problema privato di appartamenti.
Come fa lo Stato a non porsi il problema di una struttura del genere, sia da un punto di vista di sicurezza pubblica che da un punto di vista di ordine pubblico? Questo è il tentativo piccolo, se volete, qualcuno lo ha definito fumo negli occhi, potrebbe non andare in porto, ma potrebbe anche andare in porto, ma se non passiamo da questa stretta cruna dell'ago è un problema che ci porterà ancora per diversi mesi a dire la colpa è la tua. Voi direte che la colpa è di Renzi, noi diremo che la colpa è di Mantovano o di Maroni, voi direte che la colpa è del Sindaco di Porto Recanati, lo dirò pure io finché la situazione politica sarà questa, ma non aiuteremo nessuno a risolvere un piccolissimo problema.
Siccome nelle nostre competenze e possibilità purtroppo non c'è quella di portare l'esercito lì dentro o qualsiasi altra soluzione è stata detta: lo sgombero, l'esproprio, l'esercito, la ristrutturazione, lasciamoli tutti lì, ognuno ha la sua idea, io non lo so quale di queste sia quella più praticabile, sono certo però che questo è un problema che nessuno di noi singolarmente può risolvere, bisogna che ci sia una compartecipazione da parte di tutti, in primis del Parlamento e del Governo nazionale.
Questo è l'obiettivo della legge, quello di dire il Parlamento deve portare alla sua attenzione questo problema sennò non se ne esce. Come lo metterà alla propria attenzione, con quali risorse e finalizzate a cosa non è oggi l'oggetto del contendere. Ognuno di noi può avere la sua idea, anch'io dico che i soldi pubblici non possono andare nelle tasche dei privati. Questo chi è che lo dice? Qualcuno pensa se non nell'ottica di una soluzione di un problema complessivo e di ordine pubblico? Chi è che lo pensa?
Penso nessuno, saremmo folli, ma a volte ci sono dei problemi di ordine superiore e attraverso la forma dell'anticipo e poi del rimborso dei soldi per le opere o attraverso un finanziamento diverso, il Governo bisogna che se faccia carico, il Parlamento bisogna che se ne faccia carico e in qualche modo detti una soluzione. Perché le risorse sono più ampie ovviamente e perché c'è una competenza che invade diversi campi: sanità, sicurezza delle forze di polizia, dei militari, quindi non è possibile risolverlo a livello nostro.
Su questo mi sembra che non ci siano dubbi se non quello di voler far gazzarra, quindi ho accolto con favore la proposta di legge, ho chiesto poi di sottoscriverla in un secondo momento perché ne ho apprezzato il significato e la volontà, quindi mi auguro che ci sia un ampio voto, ripeto, o un'alternativa. Datecene una, offrite qualche proposta alternativa che non mi sembra sia emersa da questo dibattito.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Adesso il Consigliere Zura Puntaroni, non c'è ma devo dire che anch'io farò un intervento indifendibile, come ha detto il Consigliere Zura Puntaroni al Consigliere Micucci, perché la situazione è complicata, complessa, difficilissima da risolvere. Questa proposta di legge è la panacea dell'Hotel House? No, è un tentativo, ma altri tentativi, altre esplicitazioni di tentativi io non li ho sentiti.
Adesso ci si accorge che l'Hotel House è un grosso problema, io che sono vecchio ed ho anni di esperienza vi rubo tre minuti per ricordarvi l'Hotel House.
L'Hotel House fu costruito alla fine degli anni 60 da Sperimenti, c'erano Sirolo e Numana, Marcelli con il Santa Cristiana, e c'era un grande movimento turistico anche di stranieri, io ero giovane e frequentavo quei posti.
Sperimenti ha fatto dall'Hotel House e, dice giustamente il Consigliere Zura Puntaroni, c'era il portiere inappuntabile come sono i concierge degli alberghi, il red carpet, la guida rossa e se andavi all'Hotel House con i calzoni corti e la maglietta il portiere ti guardava storto perché diceva che stavi entrando in un posto dove quell'abbigliamento non era consono.
Sperimenti ad Ancona aveva costruito con tecniche ..., dice bene il Consigliere Giorgini, non l'hanno fatto gli americani, l'ha fatto Sperimenti con tecniche sicuramente d'avanguardia perché era la tecnica del grattacielo ed è stata costruita.
C'era la borghesia anconetana, maceratese, alcuni romani, cosa ha fatto? Qualcuno ha cominciato a dire: “Tengo questo appartamento per 15 giorni d'estate, perché non lo affitto?” Ed hanno cominciato ad affittare gli appartamenti.
In inverno in quelle zone non c'è nessuno e sicuramente l'affitto è andato a qualcuno che aveva attività poco legali, diciamo così, qualcuno l'avrà fatto notare dicendo: “Ma dentro l'appartamento ci hai messo quella signora”, le risposte dei proprietari sono state: “Ma quella signora mi paga tutti i mesi l'affitto, me li dai tu i soldi che mi da quella signora?” “No”, e così quella signora rimase. Gli appartamenti con quelle signore si sono svalutati perché nessuno li voleva più e allora piano piano qualcuno li ha venduti a prezzi di realizzo. Avevo 3, 4 amici di famiglie borghesi che avevano preso la casa all'Hotel House di Porto Recanati per le vacanze estive, gli appartamenti si sono svalutati ed hanno cominciato a svendere, chi non ha trovato da vendere ha affittato a chiunque, chi ha trovato da vendere ha venduto a prezzi di realizzo e piano piano il degrado dell'Hotel House, che non è arrivato così di colpo, è arrivato perché c'erano interessi di chi aveva gli appartamenti, c'era la cecità e l'assoluta volontà di non vedere del Comune, della Prefettura, delle forze dell'ordine, ed alla fine è diventato, come diceva il Consigliere Giorgini, una Scampia. Questo è!
Chi ci va lì dentro a mandare via la gente? Quali forze dell'ordine vanno a mandare via la gente? Chi se non pagano il condominio va lì e li sfratta? Quale ufficiale giudiziario va a sfrattare il palazzo? Ma vogliamo parlare tanto per parlare o diamo delle soluzioni concrete e realizzabili?
Io sono stupido, diceva giustamente il Consigliere Giorgini, quando prenderà fuoco tutto, probabilmente ci accorgeremo e diremo dovevamo svegliarci prima.
Le soluzioni io non ce le ho, chi ha contestato la proposta di legge del Consigliere Marconi, dell'Assessore Sciapichetti e degli altri, firmata anche dal Consigliere Giorgini … Le proposte, come ha detto il Consigliere Micucci, non ci sono, allora il problema deve rimanere lì? Deve rimanere questo edificio che è contro la legge della sicurezza, contro la salute pubblica e contro tutte le leggi perché c'è lo spaccio ed altre attività illegali? Cosa si fa?
Chiediamo comunque l'intervento dello Stato, io credo che quella proposta di legge non passerà neanche in Parlamento, però se mi date un'altra soluzione io e la mia parte politica questo problema, come gli abitanti di Porto Recanati, lo vogliamo risolvere. Ormai è veramente il monumento all'incapacità della politica, lì in piedi e ce lo ricorda ogni volta che passiamo in autostrada e lo vediamo, quello è una sconfitta della politica, è una sconfitta degli amministratori e la dobbiamo tenere ancora lì questa cosa?
O c'è una soluzione alternativa o noi questo tentativo che fanno i Consiglieri Marconi, Micucci, Giorgini e l'Assessore Sciapichetti lo voteremo perché non c'è altra alternativa e comunque il nostro Consigliere comunale di Porto Recanati Sauro Pigini mi ha detto: “Vediamo se si muove qualcosa”, e questa è la soluzione. Non è la questione di mantenere una situazione di degrado, di privilegiare gli stranieri rispetto agli italiani, è una questione di ordine pubblico e di salute pubblica.
Come si risolve non si sa, questo è un tentativo, andrà in porto? Non lo so comunque non mi sento in coscienza di dire che c'era un tentativo ed io ho detto di no.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Provo a mantenere un tono pacato.
Partiamo dall'efficacia della proposta, sappiamo che siamo a fine legislatura e a livello nazionale oramai siamo in campagna elettorale, tecnicamente se approviamo questa legge che cosa succederà? Questa proposta andrà alla Camera, sarà messa lì tra le migliaia di emendamenti che ci stanno e probabilmente non sarà mai nemmeno analizzata. Questa è la verità, allora dobbiamo dire ai marchigiani che tecnicamente non ci sono nemmeno i tempi per poterla approvare.
Ci sarebbe invece una via più spedita, se si volesse fare questa cosa, voglio dire che ci sono diversi parlamentari marchigiani che stanno sia alla Camera che al Senato e tutti sono perfettamente a conoscenza della problematica, per cui se si volesse procedere verso una variazione di bilancio, la proposta di emendamento dovrebbe, per essere più rapidi, partire dai parlamentari marchigiani ed invece non si fa. Si vuole fare questa cosa sapendo che non ci sono i tempi, quindi è una proposta del tutto inefficace; punto primo.
Punto secondo, la problematica dell'Hotel House è sicuramente molto complessa, non va assolutamente sottovalutata, noi come Commissione abbiamo fatto anche un sopralluogo, abbiamo tastato più o meno quello che già sapevamo, sicuramente c'è una situazione di elevato degrado dovuto ad una serie di problemi sociali, ma anche dal fatto, molto semplice, che i proprietari non facendo le assemblee di condominio, impedendo che il bilancio venga approvato, alla fine dei discorsi approfittano della situazione per non pagare il dovuto.
Eppure quella mattina che siamo stati lì ci hanno riferito che i soldi questi proprietari ce li hanno, perché ci hanno detto che ogni anno dall'ufficio al piano terra circa 6 milioni di euro vengono trasferiti all'estero, questo ci hanno detto. Quindi i proprietari non è che non hanno i soldi, sono nella condizione di avere questi soldi, dopo c'è da vedere quanta parte di questi soldi sia lecita o illecita, però i soldi ci sono e quindi c'è la furbizia di non pagare.
Ripeto quello che ho già detto in Commissione quando è arrivata questa proposta, che poi guarda caso è stata ripresa pure da un Consigliere comunale, attenzione a dare dei soldi pubblici a favore di un intervento privato, perché creiamo un precedente e nel momento in cui diamo soldi pubblici a favore di un privato, chiunque domani potrebbe avere la stessa pretesa.
Vorrei sapere da chi pensa questa cosa, cosa andremo a raccontare magari a un pensionato che paga le tasse, a un operaio che paga le tasse, sapendo che questi soldi pubblici sono stati dati a persone che avendo disponibilità economica non vogliono pagare. Dobbiamo risolvere il problema in questo modo, creando, ripeto, un pericolosissimo precedente?
Vado anche nel merito della proposta, qui si scrive “riqualificazione e messa in sicurezza dell'edificio”, perdonatemi, sono un ingegnere quindi ho sempre questa deformazione mentale tecnica, si parla di sicurezza dell'edificio, qualcuno ha anche citato che c'è un problema di antincendio, tutto vero, ma signori lo sapete che nelle Marche ci sono ospedali pubblici, scuole che non sono a norma con l'antincendio? Lo sapete o no questo?
Se ci preoccupiamo di un edificio privato per la sicurezza antincendio, a maggior ragione prima ci dovremmo preoccupare degli ospedali, io sono due anni che ho fatto una richiesta di accesso agli atti per sapere l'elenco esatto degli ospedali che non sono a norma ed ancora a distanza di due anni non mi è stato dato, ed ho avvisato il dirigente che se non mi darà questo elenco procederò per le vie legali. Questa è la verità, noi abbiamo edifici pubblici che non sono a norma e ci dovremmo preoccupare di un edificio privato. Non dico che non sia un problema, ma prima, santa miseria, ci saranno delle priorità!
Qualcuno ha detto che è stata fatta una follia urbanistica, lo ha detto il Consigliere Micucci, sono d'accordo, personalmente non avrei mai progettato un edificio in quella maniera, però attenzione, sono d'accordo che sia un edificio senza logica, il mondo è pieno di grattacieli, Manhattan è piena di grattacieli, ma non significa che a Manhattan o da altre parti ci siano quel tipo di problematiche.
La problematica non è che quell'edificio ha 480 appartamenti, la problematica è sociale, allora, e qui ritorno nel merito della proposta, se noi sistemiamo l'edificio perché metterlo in sicurezza significa sistemarlo, ma se noi pensiamo di spendere soldi pubblici per sistemare un edificio senza risolvere la problematica sociale che c'è dietro, noi fra due anni saremo daccapo, dopo che avremo sistemato il cemento o la scala antincendio noi fra due anni saremo esattamente da capo, con lo stesso tipo di problematiche, non risolviamo proprio un bel niente, il problema non è il cemento armato, il problema è sociale, il problema della legalità è un problema sociale.
Concludo dicendo questo: avevo fatto questa osservazione anche in Commissione ed ho detto: “Chiediamo dei soldi, sempre la mia deformazione professionale, ma c'è dietro un progetto?” La risposta è stata: “Intanto chiediamo i soldi, poi in base ai soldi che ci daranno vediamo quello che possiamo fare”. Per carità, è un ragionamento legittimo, però se mi permettete io ragiono esattamente al contrario, prima devo avere la visione di come risolvere quel tipo di problematiche e soprattutto, ripeto, la problematica sociale che c'è lì, dopodiché sulla base di una progettualità e di una soluzione posso anche pensare di andare a chiedere delle risorse.
Ho già detto prima, Assessore Sciapichetti, che è sbagliato creare un precedente e questo vale per questa proposta di legge, ma vale anche per la famosa proposta dei 100 mila euro che si vorrebbero dare all'Hotel House, secondo me stanno allo stesso livello. Vorrei sapere come i revisori dei conti, sapendo che la Regione Marche dà 100 mila euro ad un soggetto privato, vedranno questa cosa. Sarò curioso di vedere la relazione dei Revisori dei conti su questo tema.
C'è la proposta, tanto è vero che è stato detto sia in Commissione che al sopralluogo e tanto è vero che abbiamo fatto queste osservazioni, se l'avete ritirata tanto meglio.
A me questa proposta non convince nella maniera più assoluta e pertanto non la voterò.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Con la legge regionale di variazione, la n. 24/2017, abbiamo stanziato in bilancio 100 mila euro, qui dice, per il ripristino coperture intervento Hotel House, ma questi devono essere destinati al Comune di Porto Recanati. Non è un privato perché se la Regione destina 100 mila euro attraverso il Comune di Porto Recanati per alcuni interventi di messa in sicurezza o riqualificazione o quello che vogliamo, per intenderci potrebbe essere la pulizia del piazzale, potrebbe essere la messa in sicurezza di una porta e via dicendo, credo che non ci nulla ..., anzi dal mio punto di vista è un dovere, non è a un privato - chiedo scusa, ma sono piombato adesso nella discussione - non è che queste somme vanno …, tanto è vero che questi 100 mila euro inseriti con la legge di variazione 24/2017, se ricordo bene, erano già stati inseriti nel bilancio che abbiamo approvato l'anno scorso, poi non sono stati impegnati, quindi “sono stati eliminati dal bilancio” proprio per evitare che queste risorse fossero date a dei privati, proprio per questo noi, è vero Consigliere Zura Puntaroni, l'abbiamo motivato in quel modo. Mi ricordo che lo motivai in questo modo al Consigliere Zura Puntaroni e all'Assessore Sciapietti. Proprio per evitare che fossero “appannaggio” di soggetti comunque privati, anche se creditori. Noi abbiamo fatto questo tipo di operazione che adesso dobbiamo rivedere e vedrà l'Assessore come fare.
Chiedo scusa Consigliere Bisonni, mi sono permesso soltanto di ...

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Sentita la spiegazione dell'Assessore Cesetti ho l'impressione che comunque queste risorse vadano ai privati e quindi qualche dubbio ce l'ho. Come l'avete messa in bilancio, francamente, come con una sorta di ...? Va bene, lasciamo perdere. A chi sono destinati? Chi fa questo intervento? Il Comune di Porto Recanati interviene su una struttura privata? Tutti si fanno questa domanda e il giorno dopo vengono tutti qua, ogni volta dobbiamo fare una posta per quanto riguarda la messa in sicurezza anche di micro Hotel House.

(interrompe l'Assessore Cesetti)

Piero CELANI. Adesso ne parliamo, basta così! Non mi servono spiegazioni, so ragionare da solo. Non mi interessa, fate quello che volete.
Adesso mi interrompe un'altra volta, avevo iniziato a parlare, arriva lei, bim bum, e fa il pistolotto. Adesso lo faccia fare a me il pistolotto. Adesso lo faccio io e poi lei ... No, non sono nervoso dovevo iniziare a parlare ...

(interrompe l'Assessore Cesetti)

Piero CELANI. Io pure sto cercando di dare un contributo, non ho la soluzione, ma faccio solo delle domande ed ai posteri la risposta. Pensi come sono calmo, hai posteri la risposta, mica la voglio stasera.
Vorrei un attimo contestualizzare questo discorso perché noi parliamo di un qualcosa che è stato realizzato alla fine anni '60, mi sembra di aver capito, quindi siamo abbondantemente oltre mezzo secolo, quando il concetto di sviluppo economico era tutta altra cosa ed era parametrato soprattutto allo sviluppo urbanistico, quindi più si realizzava in termini di volumetria, più si pensava che arrivasse sviluppo, e così ha fatto Recanati, Porto Recanati, così hanno fatto tante altre città perché negli anni '60 il concetto di sviluppo era tutt'altro. Quindi si è realizzata una struttura da 480 appartamenti, una struttura che presumibilmente consente di starci dentro ad almeno 1.500 persone, se non di più, teoricamente dovremmo stare intorno ai 2.000, ovviamente si è costruito un medio comune marchigiano in una struttura di 480 appartamenti. Questo era il concetto di sviluppo degli anni '60.
Oggi ovviamente abbiamo un concetto completamente diverso e sarebbe assurdo che ragionassimo allo stesso modo, oggi il concetto di sviluppo è parametrato su uno sviluppo sostenibile, uno sviluppo sta in piedi quando ci sono insediamenti urbani e ci sono i servizi parametrati agli insediamenti urbani, quando ci sono le condizioni di sicurezza, quando ci sono le condizioni standard di vivibilità che sono parametrate alla situazione del vivere moderno.
Prima di imbarcarci in una soluzione di questo tipo, cioè prima di dire mettiamo o chiediamo X risorse per mettere in sicurezza, io vi propongo una serie di domande sperando che chi ha proposto la legge ovviamente se le sia poste, altrimenti succede quello che è successo con i 100 mila che sono stati messi lì e poi panico, non si sa dove metterli. Faccio un discorso di carattere prettamente generale e politico, non voglio entrare nel merito poi saranno i tecnici a dire come spenderli e come non spenderli.
Innanzitutto nel momento in cui si chiedono risorse per questo tipo di intervento, sacrosanto, perché, ripeto, è difficile parlare di un tema dove ci sono risvolti sociali, economici, di sicurezza e quant'altro, pontificare, è difficile dire qual è la soluzione, per cui non mi voglio ascrivere a coloro che hanno la soluzione in tasca per poter risolvere il problema dell'Hotel House oppure di qualcos'altro, però queste domande le voglio fare agli estensori della legge. Innanzitutto ho preso degli appunti mentre voi parlavate, vorrei sapere cosa si intende per riqualificazione e messa in sicurezza di questa struttura, che ha 480 appartamenti, dove ci sono 1.500 persone, dove c'è una multiculturalità particolare, vorrei sapere che cosa significa.
Vorrei sapere anche qual è il futuro di questa struttura in termini di destinazione urbanistica. Qual è il futuro? Quando noi la mettiamo in sicurezza, il futuro poi quale sarà, c'è stato pensato? Chi è in grado di assumersi le responsabilità gestionali ed economiche affinché quella sicurezza, che voi andate a finanziare, che noi andiamo a finanziare, poi possa durare nel tempo?
Ci abbiamo pensato? Ci avete pensato? Che succederà una volta messo in sicurezza spendendo 1,5 milioni di euro, che non è una cifra che manda in rovina la Regione o il Governo, però una volta messo in sicurezza, fatto l'antincendio, fatte le scale di servizio, fatto tutto quello che volete, le strutture filtro, frangi fuoco e quant'altro, tutto si può mettere in sicurezza, anche da un punto di vista sismico non so quella struttura fatta negli anni '60 come sia messa, chi è in grado di assumersi la responsabilità della gestione da un punto di vista pratico e da un punto di vista economico. L'abbiamo pensato, l'avete pensato un discorso di questo tipo?
Qual è il futuro urbanistico dell'area contermine? Questa struttura rimane lì in mezzo come un mercoledì in un contesto urbano in cui non c'entra assolutamente nulla. Qual è il futuro dei territori contermini? Qual è la pianificazione territoriale che il Comune di Porto Recanati ha in mente per far sì che questa struttura una volta messa in sicurezza possa funzionare? Ce lo siamo posto? Ve lo siete posti un discorso di questo tipo? In futuro che cosa si dovrà fare per assicurare la legalità all'interno di questi 480 appartamenti? Ci faremo anche un posto fisso di Polizia o dei Vigili Urbani? E' un comune ragazzi, è un comune, sono 1.500 abitanti, è un medio comune delle Marche e in un comune di 1.500 abitanti c’è la Stazione dei Carabinieri per assicurare la legalità. Tutte queste domande ce le siamo poste?
Un’altra domanda, ancora più politica, il Comune di Porto Recanati e la Provincia competente, che avrebbero potuto accedere a una serie di finanziamenti previsti nei vari bandi per la riqualificazione urbana, i famosi contratti di quartiere, vi hanno partecipato? Hanno fatto qualcosa? Non mi si venga a dire: “Ma era privato!” No, no, nei contratti di quartiere c’è una sinergia pubblico-privato, il progetto lo fa il pubblico, ci si associano i privati i quali naturalmente possono avere risorse per riqualificare e per espandere le proprie attività oppure le proprie strutture residenziali.
Ne sono usciti dagli anni 2000 ad oggi: contratto di quartiere 1, contratto di quartiere 2, contratto di quartiere 3, contratto di quartiere 4, dove c'erano fior di milioni di euro e credo che la Regione giudicando poi questi progetti e questi bandi poteva guardare con un occhio di riguardo ad un problema di questo tipo, qualora fosse stato messo in evidenza.
Vorrei capire, in tutti questi anni che cosa si è fatto? Qualcuno ha preso delle iniziative per poter accedere a fondi pubblici da utilizzare legittimamente anche all'interno di strutture private? Chi ha fatto l’amministratore locale lo sa benissimo che la concorrenza del privato era l'elemento fondamentale per acquisire punteggio, perché intervenivano anche i privati con le loro risorse.
Prima di fare un discorso di questo tipo, ripeto, io non sono contrario a priori, mi pongo delle domande, e me ne sono venute una marea che me le sono dovute appuntare, quanti piccoli o micro Hotel House ci sono nelle Marche?
Vi dico che nella mia città, che è molto piccola, 50.000 abitanti, ci sono tanti micro Hotel House, sapete come li abbiamo risolti? Mi dispiace che non è presente l’Assessore Casini che ha lavorato con me su questo tema quando eravamo in Provincia, con un contratto di quartiere dove abbiamo avuto la possibilità, addirittura a partire dall'anno 2000, il primo 17 anni fa, di mettere in gioco proprio i privati perché abbiamo risanato un quartiere dove c'erano degli edifici micro Hotel House di proprietà privata, li abbiamo messi in gioco, abbiamo demolito e restituito l'appartamento, abbiamo valutato quello che espropriavamo e glielo abbiamo ridato. Va bene? Delle procedure ci sono, certamente non possiamo paragonare questi interventi con quelli dell’Hotel House, però dico avete fatto mente locale a quante situazioni di questo tipo ci sono nelle Marche?
Perché se lo Stato deve intervenire, in via di principio dovrà intervenire sempre, se noi oggi affermiamo un principio, dopo di che il principio esula dalla grandezza del problema, il principio vale sempre, vale per l’Hotel House con i suoi 480 appartamenti e 1.500 abitanti, ma vale anche per micro Hotel House, edifici ad esempio composti da 12 appartamenti con 12 disperati, vale anche lì il principio. Questo è un discorso di democrazia, è un discorso di libertà, non possiamo fare diversamente.
Detto questo credo che sia indispensabile chiarire prima di fare provvedimenti di questo tipo, dopodiché ben vengano questi provvedimenti, perché risaniamo, però se noi non decidiamo il futuro di questa struttura, non decidiamo come verrà gestita, non decidiamo chi se ne prende cura, non affermiamo dei principi che possono trascinarci in un baratro e dichiarare tutto illegittimo, non andiamo da nessuna parte.
Stiamo molto attenti, ripeto, non ho la soluzione, mi piacerebbe vederlo risanato, mi piacerebbe vedere, quando passi in autostrada, una struttura dove non ci siano più quell’infinità di padelle sulle finestre, sui balconi. Brutto, un’immagine brutta per una città come Porto Recanati che vuole emergere giustamente per bellezza, per paesaggio, per storia, per tutto, da un punto di vista turistico, non può permettersi di andare avanti con quella struttura.
Metterla in sicurezza non significa nulla, noi sprechiamo soltanto risorse pubbliche se prima non facciamo un progetto per il futuro, di destinazione, di funzione e di assicurazione della legalità. Ripeto, guardate che stiamo lavorando su un comune di 1.500 abitanti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Non vorrei farla lunga anche perché ci sono stati molti interventi, alcuni anche di colleghi del gruppo, come quello del Consigliere Micucci, quindi la questione è stata già approfondita dal mio punto di vista.
La Consigliera Leonardi lo diceva con molta delicatezza parlando di fumo negli occhi, in questo caso negli occhi dei cittadini di Porto Recanati, ma non direi soltanto di Porto Recanati perché poi l'azione è rivolta a questo complesso, a questa infrastruttura che ha una dimensione regionale, però credo che non ci sarà nulla perché i tempi sono impossibili per l’attuale Parlamento, questo lo sanno bene i firmatari e lo sa bene anche il primo firmatario, tant’è che nella sua relazione, se non ho capito male, ha detto: “Ad aprile ripresenterò una proposta di legge”.
Quindi a mio avviso dobbiamo avere la consapevolezza che i tempi sono pressoché impossibili, però credo che sia un fatto positivo che si stia discutendo su questo aspetto ed anche dello strumento che è stato presentato. Poi ce ne possono essere altri, i Parlamentari possono fare delle proposte di legge direttamente in Parlamento, possiamo fare anche noi delle proposta di legge alle Camere, però credo che sia importante che se ne discuta, come è importante, e voglio ringraziare il Presidente Biancani, aver organizzato il sopralluogo. Tra l’altro fatto con molto rispetto e con molta delicatezza, il Presidente e noi Commissari siamo stati invitati ad andare al primo piano, non ci siamo andati, il Presidente ha detto no, non abbiamo voluto disturbare, invadere, controllare, non era il nostro compito, abbiamo fatto un giro all'esterno, siamo stati nel luogo destinato alle riunioni. Perché a mio avviso facciamo bene a discutere di questa vicenda? Il Consigliere Celani prima diceva: quanti Hotel House ci sono nella regione Marche? Si, ma hanno dimensioni, lui stesso lo diceva, modeste e l'intervento dei comuni, con il contratto di quartiere, con i piani particolareggiati, con altri strumenti, con iniziative di riqualificazione, interventi della stessa Erap, hanno dato bene o male delle risposte.
Molti Comuni si sono posti il problema della riqualificazione ed hanno dato anche le risposte, qui secondo me è un'altra cosa. Penso che facciamo bene ad intervenire perché nelle Marche non ci possono essere luoghi e spazi che godono di extraterritorialità, questo a mio avviso è il punto. Qui non c'è soltanto un problema legato all'immigrazione, quando parliamo di immigrazione credo che la sintesi ormai in questi anni sia stata fatta, dal mio punto di vista il Ministro Minniti sta affrontando questa vicenda con il coraggio, la determinazione, la capacità necessaria, senza mettere in contrapposizione, anzi bisogna coniugare due aspetti, quello l'accoglienza e quello dell'integrazione, la legalità e il rispetto delle regole sono momenti che vanno tenuti insieme.
Quindi io non la pongo su un piano dell’immigrazione, ma la pongo su un piano del controllo. Perché è bene che se ne discuta? Perché credo che in qualche modo - poi sicuramente interverrà l’Assessore Sciapichetti, deciderà lui, se interviene sono contento, lui ha la sensibilità giusta rispetto ad una vicenda come questa - ci voglia la capacità di governare la complessità che è data da più fattori: uno di carattere sociale, un altro se volete di carattere urbanistico, ma non è quello più rilevante in questo momento, un altro è dato dalla legalità, quindi da un insieme di fattori.
Torno a ripetere quella scelta, secondo me, giusta, forte che è stata fatta dall’allora Ministro degli Interni Giorgio Napolitano quando inserì nei comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza i Sindaci ed i Presidenti delle Province, i Sindaci tutti a secondo del luogo che si discute, del tema all’ordine del giorno e dell'oggetto.
In un luogo come quello credo che si possa fare molto, intanto quante sono le persone che abitano in quell’edificio? Chi sono? Possibile che non si riesca a capire in Italia, nelle Marche, in provincia di Macerata, nel comune di Porto Recanati, in un edificio anche se di 17 piani, quante persone ci sono e chi sono?
Ci vogliono due mesi per saperlo? Si diano i due mesi necessari, ci sono altri momenti, lo diceva bene il Consigliere Micucci, anche quelli legati all'approvazione del bilancio, ogni organo dello Stato in modo incisivo, credo ad esempio che il contributo delle Forze di Polizia sia sempre un contributo prezioso per un Paese come il nostro che vuole il rispetto delle regole, fa e deve fare la sua parte, per far sì che si possano dare delle risposte.
Quella mattina ho sentito, come molti di voi, dire che 6 milioni l'anno di rimesse partono dagli abitanti di quell'edificio, è un fatto anche questo estremamente importante, 6 milioni di rimesse legali che vanno a persone, da come è stato detto lì, che hanno bisogno. Quattro quindi di quelle persone - è stato detto lì, ma io non ho un riscontro, per questo dico che un controllo degli organi preposti, serrato, lungo, continuo, di alcuni mesi può fare chiarezza - lavorano, anche questo mi sembra un dato altrettanto importante, quindi credo che l’efficacia dell'insieme delle azioni …, poi c'è anche una proposta di carattere generale come questa che va allo Stato, sono risorse per la riqualificazione, ma c'è un problema prima di ogni altra cosa di sicurezza e per sicurezza non intendo soltanto l'ordine, ma intendo, come diceva il Consigliere Maggi, anche salute pubblica, perché le descrizioni che sono state fatte lì, rispetto alla rete fognaria, rispetto ad alcuni impianti tecnologici, sono preoccupanti.
Quindi credo che qualche organismo .., la Protezione Civile? Alcune cose le può fare, non sono tantissime quelle che può fare in questo contesto, ma altri organi, altri pezzi dello Stato, accanto ad una iniziativa forte …
Noi non dobbiamo essere soltanto istituzionali, ma un po' di movimento non guasta, un po' d'associazionismo, un po' di sensibilizzazione, un po' di cultura, che possano aiutare a far sì che siano sconfitte le opacità in quel luogo e prevalga invece l'aggregazione. Credo che tutto questo sia possibile.
E' importante che da oggi se ne cominci a discutere, magari fra quattro mesi rifacciamo il punto al di là dell'iter della legge, ma teniamo insieme gli aspetti istituzionali, teniamo insieme gli aspetti sociali, gli aspetti di carattere politico, gli aspetti di carattere culturale e affrontiamo questo problema. Ripeto, Consigliere Bisonni, io non lo metterei in contrapposizione e non perché lei lo volesse mettere in contrapposizione, ma se c'è una scuola o un ospedale che non è a norma va messo a norma, ma questo non significa che nelle Marche ci debbano essere luoghi o spazi che godono di extraterritorialità.
Quindi noi Regione Marche insieme ad altri pezzi dello Stato e della società cerchiamo di far sì che in questa nostra regione …, tra l’altro se non ricordo male lo slogan della Provincia di Macerata è “terra delle armonie” non può essere consentito un luogo come questo in nessuna parte, tantomeno nella terra delle armonie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Intervengo prima dell’Assessore che concluderà questo dibattito per dire, al di fuori da ogni retorica, che le questioni che sono state sollevate da parte di tutti i rappresentanti dei gruppi non sono peregrine e per alcuni aspetti anche convincenti. Ero quasi sul punto di cedere, ascoltando tutti mi sono detto: “Ho sbagliato tutto, ho suggerito ai miei colleghi una cosa sbagliata”, però alla fine mi ha convinto il Consigliere Maggi sull’unico argomento polemico che non mi ero portato dietro, perché volevo affrontare questa discussione anche dati alcuni precedenti in maniera molto serena e molto distesa, quando il Consigliere Maggi per ben sei volte, l’ho registro, ha ripetuto: “Non vedo alternative”.
La proposta può essere debole, incompleta, tutto quello che si vuole però, abbiamo detto e ripetuto che non vuole essere la soluzione perché non c'è, è una possibilità di aprire una finestra, adesso dirò anche come concretamente possiamo farlo.
E' stata posta una questione grossa e continua ad essere posta, lo ricordava anche il Consigliere Giancarli adesso, relativamente alla legittimità o meno dell’intervento pubblico.
Qui si apre una finestra importantissima, amici sapete che i Vigili del Fuoco fanno degli interventi a pagamento e gran parte degli interventi sono gratuiti, quindi c'è una concezione che mette in relazione l'intervento gratuito e l’intervento a pagamento, non so se tirar giù un gattino da un albero sia un intervento gratuito o a pagamento, non lo so, però c’è questa distinzione nel piano che abbiamo rinviato sul Gap, come per gli interventi di Forze di Polizia. Dico questo perché è normale per esempio che se il Papa va in California, dove non c’è una concezione elevata di intervento pubblico, la Chiesa cattolica californiana paga 30, 40, 50 milioni di dollari per tutto quello che serve all'organizzazione della visita del Papa, in Italia questo non avviene, abbiamo un altro tipo di concezione.
A fronte di questo mi dico che nel prossimo provvedimento che faremo sul Gap, me lo pongo proprio in maniera seria, noi interverremo dando dei soldi a sostegno dei privati che si sono indebitati con gli strozzini perché abbiano un'assistenza legale. Io mi sono posto la domanda: “Perché devo pagare uno che è andato dallo strozzino?” E’ una cosa strana però c’è, nel piano c’è anche questo tipo di previsione, diamo i soldi a sostegno delle associazioni, tipo associazione dei consumatori, che fanno questo tipo di assistenza legale.
Il Governo ritiene che questo intervento sia necessario, noi nella legge lo abbiamo previsto e nel Piano la Giunta ce lo ripropone, almeno per la parte di competenza dei fondi statali. Detto questo la questione è veramente delicata, perché qual è il limite dell’intervento, il Consigliere Giancarli diceva “non è possibile che in questa regione ci sia una situazione di questo tipo” e quindi va rimossa, la Costituzione parla di rimozione di tutte quelle cause che creano una situazione di oggettiva disuguaglianza fra i cittadini.
Ringrazio il Consigliere Micucci per il suo intervento che in maniera brillante ha ripuntualizzato tutto l’aspetto “polemiche” intorno a questa ragione, ci può stare, perché la polemica serve, è il sale della democrazia, ma il dato rimane, a dire chi porterà avanti questa legge? Chi la farà? Chi presenterà l’emendamento? Ma Viva Dio non ci stanno solo i Parlamentari PD in Parlamento, quando dico, lo dico e lo riaffermo, che se questo provvedimento non andrà in porto, e sto con i Consiglieri Giancarli e Micucci, lo dobbiamo riproporre ad aprile, tra le altre cose avremo quasi sicuramente una maggioranza diversa, non possiamo immaginare che ci sia la maggioranza attuale visto il sistema proporzionale, è chiaro che la questione rimane aperta.
Qual è la soluzione? Tutti i Parlamentari, di tutte le forze politiche, che in maniera polemica e contrastante hanno osteggiato questo provvedimento diano i suggerimenti giusti, avete i vostri Parlamentari, ditegli: “Arriva questo provvedimento quando lo esaminerete non dite così, dite cosà” perché ad un emendamento si può fare un sub emendamento. Io sarei contentissimo se arrivassero tanti emendamenti, sub emendamenti, tutto quello che volete, purché, ripeto ci sia l’assunzione di responsabilità da parte dello Stato e si offra alla fine una soluzione. Ho detto che non ne sposo nessuna e lo ribadisco, quindi voglio capire come si fa, al di là di tutti gli argomenti detti che non c’entrano nulla con la legge, a dire che lo Stato non deve assumersi questa responsabilità, cosa che lo Stato non ha fatto fino ad oggi, e mi sembra che al Governo negli ultimi 15/20 ci sono stati un po’ tutti, meno che il Movimento 5 Stelle, che però votando si assume la responsabilità di portare questo emendamento. Voglio vedere chi arriva prima, chi taglia prima il nastro su questa questione, perché fino ad oggi, in effetti la domanda è legittima, non è stato fatto?
E’ vero, non è stato fatto, ma non fatela all’unica realtà, lascia perdere il Consigliere, ma tutti quelli che hanno firmato, hanno finalmente preso l’iniziativa, per carità limitata, ho spiegato che questa iniziativa è limitata perché gli uffici della Regione e del Consiglio, e ci siamo fidati di loro, ci hanno detto è inutile che ci andiamo ad impazzire a mettere in piedi la legge tipo Scampia, perché quella l’hanno fatta direttamente a livello nazionale e se la sono studiata bene, se noi presentiamo una legge tipo Scampia, in cui ci sono buchi legislativi o finanziari di tutti i tipi, poi ci troveremo di fronte ad una inammissibilità, la esamina l’Ufficio di Presidenza della Camera e dice: “Questa legge è inammissibile” e te la lasciano nel cassetto, nessuno la prende in considerazione, ci fossero anche 7 Parlamentari marchigiani di tutti i colori che decidono di fare un’azione unitaria.
Noi ci prestiamo a questa occasione, facciamo questa cosa, probabilmente interveniamo sul punto più sbagliato, non lo so, ma il punto vero non è l’attività, la vita sociale dell’Hotel House, si insiste sempre su questa, non è il problema, noi con questa proposta poniamo l’intervento sulla struttura che è cosa completamente diversa.
La vita sociale e tutte le cose dette sono tutte verissime, abito a 10 chilometri da lì, mi affaccio da casa e vedo l’Hotel House, quindi non questo il punto, il punto è come si rimuove il problema alla radice, questa è la domanda, perché questa legge è una provocazione, non è una soluzione, è la domanda che poniamo al Parlamento dicendo: “Volete o no che l’Hotel House/Porto Recanati entri all’interno della legge sul degrado delle aree urbane? La volete in questo senso prendere in considerazione?” Se ci diranno no, pazienza, se ci diranno di si, qualcuno avrà assunto questa responsabilità, altrimenti è ovvio, lo ricordava anche il Consigliere Giancarli, seguiremo tutte le strade politiche possibili ed immaginabili ma continuare a parlare intorno a questo problema dicendo: “Ho sentito quello, ho sentito quell’altro”, tutte cose vere, tutti interessamenti veri, li sottoscrivo non mette in discussione niente di quello che è stato detto in quest’Aula, tutte cose di grande buon senso e che hanno dimostrato l’interessamento, ma il punto vero è: come facciamo tutti insieme un passo avanti?
Faccio ancora un appello perché l’Aula accolga questo tipo di proposta per farla arrivare nelle sedi parlamentari, piccoli, miseri marchigiani ma ci arriviamo tutti insieme almeno senza voti contrari, se ci saranno voti contrari, pazienza, significa che sappiamo in partenza che qualche gruppo parlamentare a livello nazionale non vorrà interessarsi in questo modo della vicenda.
Mi auguro che scartando questa proposta ci sia finalmente qualcuno che avendo fino adesso chiacchierato solo e non fatto niente, faccia una proposta diversa, non mi interessa se alla fine questa proposta sarà firmata da Salvini o dalla Meloni, mi interessa che sia risolto. Lo ripeto, non mi interessa se alla fine la proposta che passa è Di Maio, Salvini e Meloni, sarei contentissimo che ci fosse. Non c’è stata fino ad oggi, c’è una proposta che viene dal Consiglio regionale, non vi dimenticate che mentre le proposte che facciamo qui sono firmate da noi, questa è firmata da tutti, questa non è una proposta che va su e c'è scritto proposta di legge di Marconi e Sciapichetti, no, proposta di legge del Consiglio regionale delle Marche, il titolare della proposta siamo tutti, poi se vorranno andare a vedere gli atti vedranno chi c’è stato, chi ha votato a favore, chi si è astenuto e chi ha votato contro, ma non ci sono i nomi, non stiamo cercando gloria, non stiamo cercando di buttare fumo su nessuno, stiamo solo cercando di trovare una soluzione ed è una proposta. Ce n’è un’altra? Ne fate un’altra fra un mese? Ben venga, però non si può negare che questa sia una soluzione nazionale. Perché continuare a prendersi in giro dicendo: “Ma cosa ha fatto il Comune di Porto Recanati?” Non lo so, la Consigliera Leonardi c’è stata 5 anni in Giunta e ce lo può raccontare. Avete fatto tante cose e sa bene che non siete arrivati da nessuna parte, ma sarebbe folle imputare al Sindaco attuale ed ai precedenti la responsabilità di questa cosa, è folle perché non hanno avuto nessuno strumento per affrontarla, se non andare in tutte le porte possibili ed immaginabili piangendo, chiedendo una soluzione, che noi oggi umilmente stiamo tentando di realizzare, di proporre anche d’accordo con l’amministrazione comunale di Porto Recanati perché non ce lo dimentichiamo, non è stato detto, il Sindaco è venuto in Commissione e ha detto: “Questo tipo di soluzione - o almeno ha provato a dirlo perché non ha fatto in tempo, ma l’ha detto fuori - potrebbe essere una soluzione da perseguire”.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Molto brevemente perché mi pare che sull’Hotel House abbiamo detto molto in questa occasione.
Credo che la visita dell'altro giorno della Commissione e la proposta di cui stiamo discutendo da qualche ora, di cui ringrazio il primo firmatario Consigliere Marconi, abbiano avuto almeno un merito importante: far rendere conto l’Aula che ci troviamo di fronte ad una bomba ad orologeria che può scoppiare da un momento all'altro e se scoppia avrà con ricadute evidenti su tutta la regione.
Rispetto a questo noi dobbiamo avere almeno l'onestà intellettuale di affermare e riaffermare alcuni principi. Primo, non è pensabile, non è onesto intellettualmente, caro Consigliere Zaffiri, dire: “Il problema dell’Hotel House l’hanno creato a Porto Recanati, se lo risolvano quelli di Porto Recanati, è un problema prettamente comunale”. Non è onesto e ci prendiamo in giro se pensiamo che il problema che avete visto voi … L’Hotel House oggi ha due ordini di problemi esplosivi, c'è un problema, che qualcuno di voi ha ricordato, di salute pubblica perché lì dentro, vorrei ricordare agli altri e a me stesso, non solo non ci sono le fogne con tutto quello che ne consegue, ma non c'è l’acqua potabile. La Protezione Civile è potuta intervenire ed ha messo da anni una botte, tra l’altro scarsamente utilizzata dagli utenti, per l’acqua potabile, lì dentro non c’è l’energia elettrica, fra qualche mese …
Capisco, Consigliere Zaffiri, che un problema come questo possa essere oggetto in questo momento di campagna elettorale, ma per me non è campagna elettorale, per me non è un ragionamento che può essere sottoposto al dibattito politico, assolutamente no.
Il problema è serio e di due generi: il primo di salute pubblica, il secondo è relativo al discorso dell’ordine pubblico. Mi pare che sia stato ricordato molto bene anche dal Consigliere Giorgini, lì c’è un’ordinanza del Sindaco di Porto Recanati che dice, e l'ordinanza scade l'8 dicembre, che se non c'è un adeguamento alle norme antincendio, e lì lo avete notato, le norme antincendio non si sa che cosa siano, non esiste nulla a noma in quel palazzone, si rischia l'ordinanza di sgombero.
Poi voglio vedere se il problema, quando ci sono 2.500 persone, non 1.700, in estate arriviamo a 2.500/3.000, diventa un problema di ordine pubblico di fronte all’ordinanza di sgombero. Perché poi bisogna anche dire dove mettiamo e come organizziamo le persone che tiriamo fuori da lì. Quindi credo che ci voglia anche in questo caso molto buon senso nell’affrontare la questione.
Quando si dice che ci sono centinaia di casi, mini appartamenti o mini condomini, come l’Hotel House, è vero, ma il problema sociale dovuto a 480 appartamenti e a 2.500 persone che vi abitano, più o meno abusivamente alcuni, sta solo a Porto Recanati nell’Hotel House. Quindi questo problema non può non essere affrontato, è ingeneroso, non è onesto dire che può essere affrontato dal Comune e non può essere affrontato dalla Regione, che da sola non ce la fa, non è pensabile.
Qui il problema è la proposta che non mi pare, è stato ampiamente ricordato, voglia avere un significato risolutivo, serve solo a far diventare il problema Hotel House un problema nazionale, perché di questo dobbiamo parlare, di questo noi dobbiamo prendere atto, il problema è nazionale e dobbiamo affrontarlo a livello governativo.
Non è che ci dobbiamo fare il rimpallo della responsabilità, perché prima, perché dopo, perché in futuro, negli ultimi 20 anni hanno governato tutte le forze politiche, tranne il Movimento 5 Stelle, che siedono in quest'Aula e quindi la responsabilità va ripartita in parti uguali tra tutti.
Dico che lì noi, come Assemblea regionale, dobbiamo dare un segnale forte ed apro e chiudo una parentesi, non volevo intervenire ma, ripeto, voglio precisare relativamente ai 100 mila euro. Cominciamo a precisare che l’intervento dei 100 mila euro è stato chiesto dai Sindaci che si sono succeduti fino ad oggi, dal Prefetto di Macerata, da tutte le istituzioni interessate più volte riunite intorno a un tavolo in Prefettura per cercare di trovare una soluzione che non c'è. Chiedo scusa perché sono stato assente per un altro incontro ma, lo ha ricordato molto bene il Consigliere Micucci, c’è un problema, da come abbiamo sentito anche dall’amministratore di condominio, dell’approvazione del bilancio, se si riesce a far approvare il bilancio in tempi brevi, forse possiamo anche ottenere le risorse per fare gli interventi in questo momento per l’antincendio.
Ricordo che ci sono 8 ascensori completamente fuori uso, compreso il montacarichi, non voglio immaginare cosa può succedere se sta male o si sente male una persona al sedicesimo, diciassettesimo piano. Rispetto a questo i 100 mila euro dovevano essere un contributo richiesto dal Comune, dalla Prefettura, dagli organi istituzionali, per intervenire e dare una mano in attesa che il Tribunale possa consentire l’approvazione del bilancio all'amministratore del condominio nominato dal Tribunale in attesa di reperire alcune risorse.
Così potrebbe non essere, perché il Comune potrebbe dire: “Quei soldi non sono così convinto di utilizzarli per quello che mi dite voi”, quindi noi dobbiamo ovviamente tener conto della posizione del Comune perché noi li avremmo dati, come giustamente ha ricordato l'Assessore Cesetti nel suo intervento di prima, al Comune di Porto Recanati per un intervento da fare nel condominio, non per l’intervento sociale esterno.
C'è stato detto: la bonifica dell'aria, l’attività sociale che volete fare, è stato già fatto, sono soldi gettati, non servono in questo momento, sono dell'emergenze a cui noi dobbiamo metter mano, allora il problema dei 100 mila c'è, la Regione ancora non ha fatto l’atto, non ha fatto lo stanziamento, lo vedremo con il Comune, venerdì prossimo c'è una riunione convocata dal Prefetto che ha chiesto più volte alla Regione un intervento anche economico, vedremo lì di trovare e di capire se c'è la disponibilità da parte del Comune, per essere chiari, di intervenire ed utilizzare i soldi, perché noi non possiamo che darli al Comune, certamente non possiamo darli a nessun altro, solo al Comune di Porto Recanati, se però il Comune non ne garantisce l'utilizzo, o comunque non è certo, o comunque ha dei problemi, come mi pare di aver capito, noi dovremo ragionare rispetto a quel contributo che avevamo dato, che fosse da dare al Comune mi pare che sia stato chiarito più volte.
Come ricordava il Consigliere Giancarli, noi dobbiamo avere la capacità di governare le complessità e questa, secondo me, è una complessità a livello sociale e di un pubblico più grande che c’è nelle Marche, quindi l’invito che faccio ai Consiglieri è quello di votare, di dare un segnale forte al Parlamento, ai rappresentanti nostri, istituzionali, questa proposta perché a livello nazionale ci si possa rendere conto del problema drammatico dell’Hotel House.
Se poi ci sono proposte alternative, se ci sono altre proposte formulate da altre forze politiche ben vengano. Se vanno nella direzione della risoluzione del problema ben vengano, io sono il primo a votare da chiunque venga presentata una proposta che sia alternativa a quella che oggi abbiamo discusso, purché le proposte entrino nel merito e servano ad aiutare a risolvere la questione.

PRESIDENTE. Sospendo per 10 minuti la seduta perché ci sono dei comitati di disabili che sono venuti ad incontrare Consiglieri e componenti della Commissione sanità.
Ci vediamo qui fra 10 minuti per poi procedere alla votazione.

La seduta è sospesa alle ore 16,30

La seduta riprende alle ore 17,15

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta.
Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Relazione illustrativa. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Relazione tecnico finanziaria. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Proposta di ordine del giorno a firma della Consigliera Pergolesi.
Per brevità la leggo: “Vista la proposta di deliberazione n. 21/2017, la discussione avvenuta in Aula; ritenuto necessario coinvolgere gli enti interessati al fine di addivenire ad una soluzione delle criticità emerse dal dibattito, l’Assemblea legislativa impegna la Giunta a farsi promotrice per l’istituzione, entro 60 giorni dall’approvazione della proposta di deliberazione n. 21/2017, di un tavolo di confronto fra tutti gli enti coinvolti: Governo, Regione, Comune, Prefettura e Questura per definire un cronoprogramma di interventi per la riqualificazione e la messa in sicurezza dell’edificio-quartiere Hotel House di Porto Recanati”.
Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Non abbiamo visto questo ordine del giorno, l'abbiamo sentito adesso, avendo condiviso gran parte delle cose fatte, compresa la proposta di legge che è stata sottoscritta dal Consigliere Giorgini per il Movimento 5 Stelle, chiedo se, io sicuramente, altri colleghi vogliono unire la firma a questa proposta di ordine del giorno prima di passarla al voto.
Non ha senso approvare l'ordine del giorno se non l’ho condiviso, vorrei condividerlo, penso che tutti i firmatari della legge, se vogliono, possono firmarlo.

PRESIDENTE. Chi lo deve firmare eventualmente Consigliere Marconi?

Luca MARCONI. Se l’Assessore vuole fare un intervento nel merito perché in effetti questa è una cosa un po' diversa rispetto alla proposta di legge perché un conto è la proposta di legge alle Camere, che stiamo facendo e che mira ad ottenere un risultato, un conto è un confronto fra tutti che riguarda cosa? L’attualità? Il futuro? Se riguarda il futuro dobbiamo aspettare che la legge sia approvata in Parlamento, è chiaro che poi si fa il tavolo, se riguarda l’attualità è una cosa diversa che può interessare direttamente l’Assessore. Quindi non mi sento di assumermi la responsabilità riguardo a questo, questo come relatore di maggioranza, non so se il concetto è chiaro, perché c’è una logica in questa iniziativa.
Volevo condividerlo per firmarla, però per firmarlo se ne parla insieme, non si presenta all’ultimo minuto così.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Se non ho capito male, ero distratto quando è stato letto, non ne ho mai sentito parlare, lo ha letto il Presidente, mi pare che nell’ordine del giorno ci sia un impegno anche nei confronti di altri enti ed istituzioni che noi non possiamo prendere perché prima bisognerà sentirli, quindi il tavolo istituzionale c’è già ed è convocato in Prefettura per venerdì prossimo, mi pare pleonastica questa cosa, anzi del tutto inutile. Però mi rimetto alle decisioni dell’Aula, il tavolo istituzionale c’è già.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Dopo una discussione così organica ed importante non credo siano questi i modi per la presentazione di un ordine del giorno, prima di tutto va condiviso con il resto dei colleghi perché abbiamo tutti il diritto di approfondire, però, avendolo letto in maniera molto veloce, avendo ascoltato la dichiarazione del Presidente, concordo con quanto affermato poco fa dall’Assessore Sciapichetti, mi sembra pleonastico.
Sulla proposta di legge andiamo anche al di là di un tavolo perché noi vorremmo la risoluzione del problema. I tavoli spesso servono per spostare i problemi, quindi ritengo di non accogliere questo ordine del giorno, non tanto per i modi, perché potrebbe essere anche condivisibile, però credo che nel merito non tolga e non aggiunga nulla alla discussione che abbiamo fatto ed all’atto che stiamo per approvare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Sono veramente sorpresa da questo cambio repentino di presa di posizione da parte della maggioranza che prima vuole sottoscrivere l'ordine del giorno che ho presentato, ahimè nei tempi previsti dal regolamento interno, quindi ai sensi dell'articolo 107, quindi non capisco perché ci si sorprenda tanto che abbia fatto questo atto che io reputo dovuto anche sulla base della discussione che è avvenuta oggi in Aula.
Soprattutto non riesco a capire perché la maggioranza sia così ostativa nei confronti di, leggo testualmente: l'articolo 107, comma 1 “un ordine del giorno che serve di istruzione alla Giunta in relazione all’atto in esame”. Quindi non faccio altro che venire incontro alle esigenze e alle criticità che sono emerse oggi in Aula, soprattutto visto che alla stessa Commissione referente è stato proposto questo tipo di iniziativa.
Non capisco sinceramente e mi dispiace perché se si vuole arrivare alla soluzione del problema, se si vuole essere parte attiva di un problema che, a detta di qualcuno anche oggi in discussione, è un compito dell’Assemblea legislativa, non capisco perché non si possa fare una puntualizzazione e dare anche delle tempistiche per la risoluzione di questo problema, altrimenti tra 10 anni ci troveremo di nuovo punto a capo.
Chiedo quindi alla maggioranza se è intenzionata a rivedere la propria posizione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. E' stato presentato un ordine del giorno da parte della Consigliera Pergolesi e per quanto ci riguarda noi lo condividiamo, come Lega, perché va nel senso dell'intervento che abbiamo fatto in Aula per cercare di trovare una soluzione, quelle possibili oggi sul territorio, in attesa anche di futuri investimenti possibili, come i 100 mila euro per la sicurezza.
Voglio ricordare a quest’Aula che la sicurezza antincendio è stata messa in atto, ma dopo 20 secondi è stata smantellata perché non c’è nessuno in 17 piani che controlla. Allora di cosa stiamo parlando?
L'aspetto evidenziato dalla Consigliera Pergolesi è reale della situazione attuale, mettere in moto e cercare di convincere in termini istituzionali i rappresentanti del territorio, lo so, caro Assessore, che lei non può chiamarli, però in queste istituzioni locali c'è chi può chiamare il Prefetto e il Questore, è il tribunale che non volete chiamare.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Casini.

Anna CASINI. Anche se non è corretto intervenire dopo il mio capogruppo, vorrei rispondere in maniera molto semplice, il voto è contrario perché il tavolo che voi chiedete c’è già e lo ha istituito la Prefettura.
Quindi non ha senso votare un ordine del giorno che prevede qualcosa che già esiste, come è stato detto fino adesso, tutto il resto sono chiacchiere e visibilità personale.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Sull’ordine del giorno. Voterò a favore di questo ordine del giorno perché c'entra proprio il problema. La questione, come abbiamo detto, è quella di risolvere il problema sociale piuttosto che il problema dell’edificio in sé per sé.
Il fatto che la maggioranza non lo voglia approvare …, è un impegno che la Giunta prende di farsi promotrice presso il Governo per realizzare questo tavolo, farsi coordinatrice di questo tavolo. E' un impegno, quindi è un indirizzo politico. Anche se il tavolo c’è, è un indirizzo politico, andiamo verso la soluzione del problema sociale non sulla soluzione del mattone. Questo è quanto dice l’ordine del giorno, quindi secondo me se la maggioranza non l’approva mi conferma solo una cosa: che non c’è in realtà la volontà di risolvere il problema, ma semplicemente la volontà di fare approvare il proprio atto per metterci il cappello.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Voterò favorevolmente l’ordine del giorno e spiego anche perché.
Innanzitutto non sapevo che al tavolo tecnico sedesse un esponente del Governo se mi fa sapere chi è, abbiamo anche bypassato il problema della legge! Perché in quel tavolo non è stata finanziata la proposta della stessa Regione, che siede a quel tavolo, e non è stata portata all’attenzione nazionale?
Ci state girando intorno, se i soggetti che noi abbiamo tutti sempre detto o la maggior parte, perché qui sono state anche prese posizioni differenti, personalmente rivendico quello che dico da anni, e cioè che il problema ha una portata per la quale è giusto investire organi sovracomunali, il Governo, quindi lo Stato, la Regione e gli enti preposti alla sicurezza.
Ora se questo principio è condiviso, tanto che con questa proposta che mettete in discussione volete aprire una breccia nei confronti del Governo, ma se un tavolo in cui il Governo è seduto, conosce il problema e può intervenire mi state dicendo che già c’è, allora questa legge che senso ha?
Abbiate pazienza, perché non fate finanziare qualcosa in quel tavolo? Perché non è quello il tavolo idoneo. Non è quello il tavolo di cui parla l’ordine del giorno della Consigliera Pergolesi.
Se c’è una legge che non si sa cosa dice, Consigliere Marconi, non si sa cosa finanzia, come, quando …

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. L’ordine del giorno è stato ammesso, ringrazio tutti quelli che sono intervenuti con motivazioni molto serie e molto importanti, noi voteremo a favore, però vorrei invitare la prossima volta soprattutto i colleghi della maggioranza ad evitare motivazioni strumentali e a dire: “Siccome l'avete fatto voi e non l’abbiamo firmato noi del PD, non la votiamo” questo mi sembra più coerente e più lineare, ma d'altra parte questo atteggiamento di potere, comunque e sempre, in Sicilia vi ha fatto prendere la metà dei voti che ha preso il Movimento 5 Stelle, in altre occasioni probabilmente ve ne farà perdere ancora, il mio è un consiglio spassionato.

PRESIDENTE. Proposta di ordine del giorno. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Approfitto della dichiarazione di voto sulla proposta di legge per chiarire due cose che avevo detto prima a cui i colleghi hanno ribattuto.
Intanto sui 100 mila euro, credo è che non si possano dare soldi pubblici ad un privato, allora se la Regione ha trovato la strada di passare attraverso il Comune, e questo funziona, non lo dovrò giudicare né io né voi, ci sarà chi di dovere che esprimerà il giudizio su questo.
Secondo, questa cosa sta sul filo del rasoio perché l'applicazione finale dei questi soldi, anche se passano attraverso un soggetto terzo, che è il Comune, è quella di, non voglio dire favorire, concedere dei contributi a dei soggetti privati.
Quindi, alla fine, il soggetto che riceve questi soldi, anche se passano attraverso il Comune, è comunque un privato, ma su questo non dobbiamo intavolare una discussione, perché non sarò né io né lei Assessore a dire chi ha ragione, ci sono i Revisori dei conti, per cui vi dico fate attenzione perché state proprio sul filo del rasoio.
Il Consigliere Giancarli ha ripreso il discorso degli ospedali, quando ho detto che ci sono ospedali e scuole che non sono a norma antincendio, purtroppo, e lui ha replicato dicendo: “Bisogna fare sia gli uni che gli altri e non bisogna metterli in contrapposizione”. Fino ad un certo punto Consigliere, perché da una parte parliamo di strutture pubbliche, l’ospedale è una struttura pubblica, quindi è giusto che la Regione finanzi strutture pubbliche, dall’altra parte, ripeto, c’è un soggetto privato ed anche bypassando questo concetto ci sono comunque delle priorità che vanno rispettate, a mio avviso.
Personalmente non ci andrò, ma se lei vuole andare dalla vecchietta, dal pensionato, dall’operaio a dire che le sue tasse prioritariamente sono state messe e date ad un soggetto privato piuttosto che ad un ospedale o ad una scuola, si accomodi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Figuriamoci se da portorecanatese non vorrei aiutare a risolvere questa situazione, quindi il mio voto, che sarà contrario, credo sia giusto motivarlo anche se è uscito molto bene dal dibattito che c'è stato lungo ed articolato oggi in Aula.
Il proponente di questa legge l'ha definita una provocazione, noi oggi stiamo votando una provocazione, credo che già la parola sia in sé squalificante per il tipo di atto che oggi l’Aula va ad approvare, Che sarebbe stato approvato era chiaro quando tre quarti dell'Aula l'hanno sottoscritta, perché c'è stata la sottoscrizione da parte di tutti i partiti della maggioranza e da parte del Movimento 5 Stelle, quindi l'approvazione di questa proposta di legge da parte dell'Aula io l'ho data per scontata nel momento in cui ho visto i presentatori.
Faccio una riflessione che è maturata dalla conoscenza del territorio e dal fatto che non reputo ci sia necessità di prendere in giro con azioni che servono a smarcare, a poter dire: “Questo l’ho fatto, mi sono dato da fare per …”. Uno si dà da fare per una cosa e questo mi dispiace perché l’ha detto anche un esponente del Movimento 5 Stelle che sicuramente non verrà finanziata, però intanto abbiamo fatto qualcosa.
Credo che questo sia un approccio fondamentalmente sbagliato, solo per mettere una tacca e dire ho fatto qualcosa quando si sa che non è la soluzione giusta e che creerà un problema anche di ordine sociale, di contrapposizione forte fra i cittadini e chi vive all'interno dell'Hotel House. Si sa che non c’è nulla di concreto, non si capisce neanche che cosa si vada a chiedere, quindi credo che sia fondamentalmente una presa in giro.
Ritorno all'ordine del giorno che invece, secondo me, aveva un senso perché l’apertura di un tavolo reale per approntare il problema, non per correre dietro all'emergenza contingente, ma per fare un discorso di risoluzione oggettiva e reale del problema, andava fatto ed è una richiesta che verbalmente faccio a più voci.
Adesso non ricordo se l’ha detto il Consigliere Marconi o qualcun altro, non vorrei confondermi, ma la motivazione di non essere entrati nel dettaglio, a differenza di quanto è stato fatto con Scampia, e sono parole che andrò a ricercare nella resocontazione del testo, è stata quella di dire che lì l'atto era stato scritto insieme al Governo, allora questo va fatto, non mandare una leggina che chiede delle risorse che non si sa bene come, dove e quando, ma quello è il tavolo con il Governo seduto per risolvere il problema! Come è stato fatto per Scampia, quello sarebbe stato diverso, quella per me è una soluzione che va perseguita, non fumo negli occhi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Il Consigliere Bisonni mi invita a parlare con le vecchiette, con i ragazzi, non ho capito con chi, qui chi ha responsabilità istituzionale deve agire, non deve parlare, quindi se c’è una scuola che non è a norma, va messa a norma e chi di dovere semmai fa un’ordinanza di chiusura, di sistemazione, non c’è da parlare, c’è da agire e questo vale sia per le scuole che per gli ospedali.
Sul resto, tornando al tema all’ordine del giorno, …

(interrompe il Consigliere Bisonni)

Enzo GIANCARLI. Non lo so. Non riprendo il tema all'ordine del giorno, ma essenzialmente ho detto due cose: combatto perché nelle Marche non ci siano luoghi e spazi che godano di extraterritorialità e al tempo stesso so che occorre una grande capacità per governare le complessità, quindi dal mio punto di vista per questo non ci sono contrapposizioni, ma non ci sono perché sono aspetti diversi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Gli ultimi interventi e soprattutto la presentazione dell’ordine del giorno da parte della Consigliera Pergolesi sono stati illuminanti per capire la ratio di questo provvedimento.
In pratica adesso è chiaro, e l'abbiamo capito, che qui non si sta affrontando il problema sociale dell’Hotel House, ma si sta soltanto affrontando il problema strutturale di un fabbricato.
Questo dispiace perché, l'abbiamo detto fin dall’inizio, il problema qui non è l’acquisizione di un certificato, attenzione, qui si sta votando soltanto una proposta per avere delle risorse per avere un pezzo di carta che noi tecnici chiamiamo Cpi, certificato di prevenzione incendi, ma non si affronta assolutamente il problema sociale.
Faccio fatica a capire ed anche a parlare di un problema sociale all’interno dell’Hotel House dopo l’incontro che abbiamo avuto mezz'ora fa, perché non risolviamo nulla, perché il giorno dopo, dopo aver fatto la rivisitazione di tutto il progetto, dopo aver messo eventualmente delle pareti tagliafuoco, dopo aver rimesso centinaia e centinaia di estintori all'interno di questa struttura, non abbiamo risolto nulla, se non affrontiamo il problema sociale, perché quegli estintori dopo un mese non ci saranno più lì dentro o perlomeno saranno tutti vuoti perché la gente ci giocherà per vedere la schiuma. Capite questo discorso o no? Questo è l’aspetto, il dibattito!
Ho fatto 10 domande, ma nessuno mi ha dato risposta, dopo che abbiamo fatto la ristrutturazione di questo edificio chi se ne prende cura? Quali sono le risorse per poter controllare? Ci sarà un comitato? Ci sarà un posto fisso dei Vigili Urbani? Come andiamo avanti? Ci saranno gli assistenti sociali? Come gestiamo queste 2.000 persone di cui parlava l’Assessore Sciapichetti? E’ questo il problema, per cui mi trovo impacciato su questo discorso.
Qualcuno diceva: “Bisogna governare la complessità”, è chiaro, la complessità è questa, la complessità strutturale, la complessità sociale, educativa, di sicurezza, ma oggi non governiamo la complessità, noi governiamo soltanto la messa in sicurezza di una scala perché mettiamo le pareti tagliafuoco e gli estintori.
Dopo aver messo in sicurezza dal punto di vista del certificato di prevenzione incendi, dopo che il Comandante dei Vigili del Fuoco avrà fatto la sua salita e discesa lungo l’edificio, noi andremo a vedere quanti estintori ci saranno, quante porte tagliafuoco saranno state sfondate e così via, perché potrebbero anche rispondere buttando gli estintori contro le porte tagliafuoco.
Vogliamo riflettere? Il problema è nazionale, Assessore Sciapichetti, è giusto, capisco perché l’Italia si trova in questa situazione, perché ogni problema non lo si vede in prospettiva, su ogni problema si mette la pezza al buco, oggi il buco è tappare quell’ordinanza, impedire che l’8 dicembre ci sia un’ordinanza che dica: “Tana libera tutti. Dovete uscire tutti”, come facciamo? Allora per evitare tutto questo gli diamo il Cpi, significa mettere la testa sotto la sabbia, nascondersi, significa mettere la polvere sotto il tappeto, significa non avere un minimo di cognizione di causa di quello che stiamo facendo.
Questa è una cosa molto brutta ed io ho una grande difficoltà ad affrontare questo discorso per cui mi asterrò, non voto contro perché il problema sociale mi sta a cuore, però non è così che si affronta questo problema, stiamo sbagliando, mi ci metto pure io, il problema va visto nella sua complessità e non lo stiamo affrontando in questo modo.
Mi dispiace, ma fra tre mesi saremo da capo e da qui all’8 dicembre che si farà? Ci sarà una deroga? Non ho mai visto che in 20 giorni si adegua un edificio di quel tipo lì dal punto di vista della sicurezza antincendio, Che si fa da qui all’8 dicembre? Ci mettiamo migliaia di Carabinieri lì attorno? Chi li caccia? Questa ordinanza chi la sospende, se la verità è questa? I fondi non ci saranno, c’è un progetto? Lì per fare un progetto e per avere un Cpi ci vogliono mesi e mesi di rilievi, come si farà? Come si fa ad essere così superficiali?

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Ho il massimo rispetto dell’opinione di tutti i miei colleghi perché credo che in politica questo sia una cosa da non dimenticare mai, però molte di queste non posso condividerle perché forse molti parlano ma non sanno di che cosa stanno parlando, non conoscono le leggi di questo Paese ed è assurdo il fatto che si parli di cose che non si conoscono.
Mi dispiace dire cose che non vorrei dire, ma la legge 232/2016 all’articolo 1, comma 140, lettera i) dice questo: investimenti per riqualificazione urbana e per la sicurezza delle periferie”, 3 miliardi l’anno, che cosa si deve fare di più? Se si vogliono dei soldi si deve fare un emendamento! Ma è banale, questa è politica, ma è semplice non occorre mica ragionarci, è scritto già nella legge: riqualificazione e sicurezza delle periferie, punto 1). Ma di che cosa stiamo parlando?

(interrompe il Consigliere Celani)

Peppino GIORGINI. Si, di edifici e di riqualificazione urbana. E' un quartiere quello! Ha 1.700 abitanti, ma di cosa parliamo? Ma da dove venite voi? Da dove venite? Sono stati stanziati …, non si possono stanziare …. politici che sono 40 anni che fanno i politici ...

(interrompe il Consigliere Celani)

Peppino GIORGINI. Consigliere Celani è 40 anni che fa politica, non ha capito niente della politica ancora. Fondi Fsc. Non si possono dare soldi ai privati? Fondi per lo sviluppo e la coesione, sono stati stanziati 826 milioni di euro per riqualificare i siti di interesse nazionale (Sin) che sono di aziende private di idrocarburi. Togliamogli allora. Diamo soldi pubblici per riqualificare aziende petrolifere? Che cosa li diamo a fare? Togliamo anche quelli.
Ma il problema maggiore di cui nessuno ha parlato è che siamo in presenza di un'infrazione europea. E' stato aperto un fascicolo contro l’Italia, perché non è stata rispettata la risoluzione P6TA2009 perché c'è un'interrogazione fatta da qualcuno, quindi c'è un'infrazione, perché sono stati negati dei diritti a dei cittadini, non hanno l’acqua, non hanno la salute a causa delle fogne malfunzionanti, e questo ci può costare dai 2 ai 10 milioni di euro. Qui si parla di infrazione, quindi è meglio cercare di ottenere questi soldi, non sono un mago, non so se ci riusciremo o no e per questo voglio citare due semplici parole di un certo Martin Luther King: “Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla”. Questa è la regola. Se voi non volete essere responsabili di qualcosa dovete cercare in qualche modo di cambiarla, se nessuno fa nulla, nulla si cambierà, quindi il nostro voto sarà favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Noi esprimiamo un voto contrario a questa legge per un motivo semplice che abbiamo già detto. Non volevo intervenire ma nella discussione ci è stato detto di fare proposte, vorrei ricordare che noi le proposte durante l'intervento le abbiamo fatte: ristabilire la legalità. Questo è il problema più importante per l’Hotel House, perché è inutile investire dei soldi sulla sicurezza quando queste cose sono state fatte poco tempo fa. Gli estintori e tutta la parte per la sicurezza per quanto riguarda l'antincendio, caro Assessore, non sono durati nemmeno una notte perché il palazzo non è in sicurezza, il palazzo, ripeto, non è sicurezza, questo è il problema, non è il problema dell'edificio.
Lo so che c'è un progetto e non sono nato ieri, so che a Porto Recanati c'è un progetto per un'urbanizzazione a fianco dell'Hotel House per costruire un villaggio turistico, lo so. Se questi 100 mila metri cubi, ha ragione il Consigliere Zura Puntaroni, servono per realizzare un’altra cosa, è un problema! Bisogna dirlo! Si deve demolire l’Hotel House per costruire …, calma Assessore, perché probabilmente lei fa finta di ignorare questo progetto, se invece parliamo di mettere in sicurezza l’Hotel House, è un’altra cosa mettere in sicurezza a casa della Lega che usare i 100 mila metri cubi dell'edificio. E' A, lei può dire che è B, ma è A.
Per quanto riguarda il problema della sicurezza in questa legge non c'è niente, è vuota per quanto riguarda la sicurezza e naturalmente oggi il problema dell'Hotel House è questo.
Noi non ci sentiamo di votare questa legge perché non dà una risposta all’Hotel House, è soltanto una presa in giro per una comunità che si è insediata lì e nessuno fino ad oggi l’ha controllata.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. A nome del Partito Democratico vorrei confermare il voto favorevole a questa proposta di legge.
Capisco la difficoltà di alcune forze politiche che non sono riuscite a realizzare una proposta alternativa e quindi si sono appellate al salvagente lanciato in zona Cesarini da parte della Consigliera Pergolesi, però è chiaro che se dopo aver discusso tre ore di questo argomento, c'è stata addirittura una pausa, si arriva all'ultimo secondo con una proposta di ordine del giorno che, come dice giustamente l’Assessore, coinvolge più forze istituzionali, si fa difficoltà a votarla, per non dire che è impossibile. Questo non toglie la buona volontà da parte della maggioranza che è stata dimostrata anche nella disponibilità a far sottoscrivere la legge e a discutere del tema riguardante l’Hotel House che, come abbiamo detto in fase di discussione, brevemente, è molto complesso.
Ora qui si vuole banalizzare riducendo la proposta di legge al certificato antincendio o ad altre banalità del genere, ma la proposta di legge dice altro, dice di recuperare dei fondi per la messa in sicurezza dell'edificio-quartiere che è una cosa ben diversa, non si entra nel merito del come, ed anche lì ci sarà da discutere.
Alla domanda che faceva il Consigliere Celani in fase di dibattito: quanti Hotel House ci sono nelle Marche? La risposta è zero, è zero non perché non ci siano delle zone degradate o delle zone in difficoltà, lui faceva degli esempio, ognuno ne abbiamo altri da portare, ma di quelle dimensioni è un problema di per sé, l’ho già detto nell’intervento, ma vedo che non sono stato compreso o non mi sono spiegato, quindi provo a ribadirlo.
La dimensione della struttura è di per sé un problema che si aggiunge ad altri problemi: come la malavita, la sanità, che si aggiungono ad un ulteriore problema di gestione. Un conto è gestire queste problematiche in un singolo edificio, in una singola abitazione, in un singolo appartamento, un conto è moltiplicarlo in maniera esponenziale su 17 piani, 480 appartamenti e 1.800 persone. Penso che anche un bambino delle elementari lo possa comprendere.
Nelle Marche di quelle dimensioni non ci sono altri esempi, per questo occorre intervenire in maniera straordinaria, questa non è risolutiva? Può darsi, ragioniamo insieme su altri interventi che possano aiutare la soluzione, permettetemi di dire che non è un ordine del giorno in cui si dice facciamo un tavolo, facciamolo, ragioniamo con tutti, ma neanche quello è risolutivo, mi sorprendo di chi dice di conoscere da anni questo problema e in qualche modo non ha fatto una proposta alternativa.
La proposta alternativa è riproporre la legalità e la pace nel mondo? Un concetto generale, ma vuoto di sostanza. Ripeto, non è tombale questa legge, credo che sia un buon passo in avanti laddove venga approvata a livello parlamentare. Abbiamo altre soluzioni? C’è la Commissione, ragioniamo dappertutto perché questo è un problema che tocca tutti a 360°. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Sono contento che abbiamo trascorso queste 3 ore abbondanti a parlare dell’Hotel House e sono anche contento che parla, parla, a volte ci sottovalutiamo, è venuto fuori un grande mosaico di quella che è la storia e la storia alla fine è quella che vi ho detto io, 3 ore fa, quando ho fatto il secondo intervento.
Tutti quanti birbi, tutti quanti furbetti del quartiere a mettere in moto un’operazione finalizzata non a risanare, perché del risanamento di quella zona lì di Porto Recanati non gliene importa niente a nessuno, questa è tutta un’operazione carina per “io voglio quei 100.000 metri cubi”.
Dichiaro che voto contro. Ubaldina sarà molto contenta e io voto contro comunque, perché la cosa non era questa qua, là ci sono 1.000 soluzioni da prendere, non gliene importa a nessuno di prendere soluzioni alla portata di tutti, ad un costo economico, vogliono fare un’altra cosa, a tutti voglio dire che io voto contro ad una speculazione di 100.000 metri cubi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Saro breve, rivendicando ai firmatari ed a quelli che voteranno questa legge un primo merito, tre ore di dibattito su questo argomento non era stato mai fatto. Tutti si sono interessati da sempre dell’Hotel House, però mai è stata una proposta in questo senso e ci è arrivata. Su questo potete raccontare quello che volete, ma rimane un fatto indiscutibile.
Il secondo fatto indiscutibile è che qui nessuno ha preteso di far passare un pollo arrosto per un filetto al tartufo. Ho detto fin dall'inizio, come tutti quelli che l’hanno sostenuto, che noi stiamo facendo un intervento di tipo urbanistico, quindi qualcuno è intervenuto dimenticandosi le cose che ha detto due ore fa! Perché si parla in libertà come se stessimo in un salotto in cui si racconta di tutto, non capisco neanche l'animosità di certi colleghi che definiscono questa proposta di legge squalificante, presa in giro, Cercherete di tirare su questo argomento tutto il fumo che volete, resta il fatto che un gruppo trasversale in questo Consiglio regionale ha portato all'attenzione del Parlamento un argomento sul quale molti hanno parlato, molti hanno sparlato e molti hanno speculato.
Chiedo al Presidente del Consiglio, formalmente, per un atto di correttezza istituzionale, se è possibile, che il verbale di questa seduta, comprese in modo particolare alcune dichiarazioni che sono state fatte recentemente, sia trasmesso per conoscenza e per competenza al Comune e al Sindaco di Porto Recanati visto che si fa riferimento ad un reato, perché la speculazione edilizia è un reato, e c'è chi dice che questa legge viene fatta per la speculazione edilizia e unisce a questa affermazione il nome facilmente identificabile dell’Ubaldina, intendendo per l’Ubaldina ovviamente il Vice Sindaco del Comune di Porto Recanati che ricordo, tra le altre cose, è retto da maggioranza UdC-Forza Italia, questo tanto per ricordarlo anche al Consigliere Celani che ha parlato un po’ a sproposito del Comune di Porto Recanati. Tenga presente di questa cosa.
E’ un pollo, non è un filetto, e arriviamo anche all’altro argomento, ripeto, difficilmente ci facciamo i complimenti in quest'Aula e difficilmente li facciamo varcando una soglia e un confine che diventerà sempre più pesante e sempre più ridicolo nei prossimi mesi in vista della campagna elettorale, poi abbiamo già visto come voteranno gli italiani, sostanzialmente sposteremo due o tre punti percentuali, ma non cambierà nulla, al 30 o al 35%, ma per governare ci vuole il 55% quindi quello che succederà già lo sappiamo tutti, però non posso esimermi dal congratularmi e dal ringraziare il Consigliere Giorgini che non conoscevo, che sul piano del rapporto politico non voterà mai UdC e io non voterò mai 5 stelle a meno che …, può succedere di tutto nella vita, però devo riconoscere la sua onestà intellettuale il quale in sede di Commissione, senza essere stato stimolato da nessuno, non credo che ci siamo sentiti prima, visto l’argomento ha chiesto immediatamente la firma. Perché? L’ha detto il Consigliere Maggi, comunque noi stiamo proponendo una soluzione sulla quale, lo ripeto visto che sono state ripetute tutte le argomentazioni contro, tutti quelli che vogliono fare i belli sull'Hotel House lo facciano, finalmente in Parlamento, vi spiego cos’è una proposta di legge, c'è una proposta di legge che qualsiasi Parlamentare può prendere, possibilmente della Commissione competente a cui verrà assegnata e dire: “Questa è la proposta, la vogliamo cominciare a discutere?” Facciamo questa scommessa Consigliere Maggi, vediamo quale sarà il primo dei Parlamentari nazionali che interverrà in questo senso e gli faremo l’applauso, se il primo di questi è Salvini, ben venga Salvini, se il primo è la Meloni ben venga la Meloni, se il primo è Di Maio ben venga Di Maio, chiaramente mi darò da fare affinché ci sia un UdC o uno della maggioranza a far questo tipo di intervento. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di deliberazione n. 21. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Maggi, Giorgini, Pergolesi.
Favorevoli: Biancani, Busilacchi, Casini, Cesetti, Fabbri, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Contrari: Leonardi, Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Astenuti: Bisonni, Celani, Marcozzi.

(L’Assemblea legislativa approva)

Nomine

Elezione di un componente con funzioni di Presidente del Collegio sindacale dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico di Ancona (Inrca)
(articolo 7, comma 1, lett. a), l.r. 21 dicembre 2006, n. 21 – articolo 5, l.r. 24 maggio 2011, n. 11) - Voto limitato ad uno

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’elezione di un componente con funzioni di Presidente del Collegio sindacale dell’Istituto ricovero e cura a carattere scientifico di Ancona (Inrca) - Voto limitato ad uno
Ricordo che l’Assemblea legislativa nel votare ha preso atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I^ Commissione assembleare e dell’accertamento relativo alle cause di ineleggibilità ed inconferibilità dei candidati.
Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere segretario Carloni effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione:
Votanti n. 28
Schede bianche n. 5
Schede nulle n. 1
Schede valide n. 22

Hanno ricevuto voti:
Dini Piergiorgio n. 16;
Gitto Antonio n. 3;
Loi Vincenzo n. 2;
Ercolani Michaela n. 1.

Proclamo eletto componente con funzioni di Presidente del Collegio sindacale dell’Istituto ricovero e cura a carattere scientifico di Ancona (Inrca) Dini Piergiorgio.

Elezione di quattro componenti del Consiglio di indirizzo e verifica dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico di Ancona (Inrca)
(articolo 4, comma 1, lett. b), l.r. 21 dicembre 2006, n. 21) - Voto limitato a tre

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’elezione di quattro componenti del Consiglio di indirizzo e verifica dell’Istituto ricovero e cura a carattere scientifico di Ancona (Inrca) - Voto limitato a tre.
Ricordo che l’Assemblea legislativa nel votare ha preso atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I^ Commissione assembleare e dell’accertamento relativo alle cause di ineleggibilità ed inconferibilità dei candidati.
Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere segretario Carloni effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione:
Votanti n. 28
Schede bianche n. 2
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 26

Hanno ricevuto voti:
Bonaduce Nicola n. 16;
Camela Valeriano n. 14;
Marcellini Massimo n. 11;
Mocchegiani Eugenio n. 11;
Pelosi Paolo n. 11;
Giunta Sergio n. 10;
Maccaferro Achille n. 1;
Simoncelli Marina n. 1;
Tiraboschi Franco n. 1.

Proclamo eletti componenti del Consiglio di indirizzo e verifica dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico di Ancona (Inrca) Bonaduce Nicola e Camela Valeriano e procedo a ballottaggio tra i candidati Marcellini Massimo, Mocchegiani Eugenio e Pelosi Paolo in quanto hanno conseguito uguale numero di voti. Voto limitato a due.
Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere segretario Carloni effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione:
Votanti n. 23
Schede bianche n. 0
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 23

Hanno ricevuto voti:
Marcellini Massimo n. 14;
Mocchegiani Eugenio n. 4;
Pelosi Paolo n. 5.

Proclamo eletti componenti del Consiglio di indirizzo e verifica dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico di Ancona (Inrca) Marcellini Massimo e Pelosi Paolo.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Proseguiamo con l’ordine del giorno. Annuncio che il Consigliere Talè, la Consigliera Marcozzi, il Consigliere Rapa e la Consigliera Pergolesi hanno chiesto il rinvio alla prossima seduta delle interrogazioni nn. 413, 450, 451, 463 e 453.

Interrogazione n. 356
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
“Mancato pagamento borse di studio per giovani laureati marchigiani”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 356 del Consigliere Fabbri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. La risposta è dell’Assessore Bravi ma per interposta persona rispondo e leggo io.
L’interrogazione evidentemente solleva una questione ormai datata essendo stata presentata a febbraio 2017, pertanto si afferma che ad oggi l’intervento è concluso e tutti i pagamenti sono stati effettuati.
Le criticità erano sorte nella fase iniziale degli impegni a causa di problematiche relative al bilancio di fine anno, pertanto il primo trimestre di Borsa è stato pagato in ritardo, contestualmente al secondo (metà febbraio 2017).
La somma relativa al contributo della Fondazione Pio Sodalizio Piceni era stata accertata contestualmente all'impegno di spesa assunto con decreto a dicembre 2016.
Le Borse assegnate sono state 16 anziché 20 come previsto nell'intervento, perché quattro borsisti hanno rinunciato subito dopo l'assegnazione in quanto non più interessati. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. L’interrogazione è di 9 mesi fa, ci mancherebbe che non aveste pagato quello che dovevate pagare a questi poveri ragazzi che avevano usufruito delle borse di studio.
Spero che alle prossime tornate non debbano aspettare 6 mesi per ricevere la diaria mensile che spetta loro perché giustamente erano ragazzi che avevano bisogno di un sussidio economico, per il resto “postumamente” sono soddisfatto, 9 mesi dopo.

Interrogazione n. 444
ad iniziativa del Consigliere Maggi
"Pubblicazione nel titolo delle delibere di Giunta regionale, ad oggetto i ricorsi con costituzione in giudizio della Regione Marche, anche dell’indicazione del relativo numero di registro generale di identificazione del fascicolo"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 444 del Consigliere Maggi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Casini.

Anna CASINI. Consigliere Maggi mi dispiace, ma quella che le darò è una risposta molto banale.
Le deliberazioni adottate dalla Giunta regionale aventi ad oggetto le costituzioni in giudizio della Regione Marche davanti a diverse magistrature recano, come è sempre accaduto, l'indicazione del numero di registro generale quando, al momento della tempestiva adozione dell'atto, è possibile reperire tale rubricazione presso le varie cancellerie dei Tribunali, anche in maniera telematica.
Ciò succede nei casi in cui il ricorso viene preventivamente depositato dal ricorrente o da parte attrice presso la cancelleria del rispettivo Tribunale (per esempio i ricorsi in materia di lavoro) e poi notificato alla Regione.
Quando invece la notifica del gravame precede il deposito del ricorso (ad esempio un atto con istanza cautelare del Consiglio di Stato, Tar Lazio o Tar Marche) l’amministrazione si attiva alla sollecita predisposizione della proposta di deliberazione, anche se non è ancora noto il numero del registro, in quanto questo verrà attribuito solo ad avvenuto deposito da parte del ricorrente. E' per questo che non è riportato nelle delibere il numero di registro, perché l’attivazione della delibera di Giunta è preliminare rispetto al numero di registro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Maggi, interviene? Basta così? Va bene.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 18,45