Resoconto della seduta n.87 del 25/10/2022
SEDUTA N. 87 DEL 25 OTTOBRE 2022

La seduta inizia alle ore 10,35

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 87 del 25 ottobre 2022. Do per letto il processo verbale della seduta n. 86 del 18 ottobre 2022, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.

“Dimissioni del Consigliere regionale Mirco Carloni, presa d’atto e surrogazione”.

Signori Consiglieri,
comunico che in data 19 ottobre 2022 Mirco Carloni ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Consigliere regionale essendo stato proclamato Parlamentare della Repubblica italiana presso la Camera dei Deputati. La carica di membro della Camera dei Deputati è, infatti, incompatibile con la carica di Consigliere regionale ai sensi del secondo comma dell’articolo 122 della Costituzione italiana nonché del comma 1 dell’articolo 4 della legge 23 aprile 1981, n. 154.
Ricordo che, ai sensi del comma 4 dell’articolo 18 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell’Assemblea legislativa regionale delle Marche, nell’ipotesi in cui le dimissioni del Consigliere siano motivate dalla volontà di optare per altra carica incompatibile con quella ricoperta, l’Assemblea legislativa procede nella prima seduta utile alla presa d’atto delle dimissioni e, ai sensi del comma 5 del medesimo articolo, l’Assemblea deve provvedere alla surroga del Consigliere dimissionario nel corso della stessa seduta.
Rappresentando un adempimento obbligatorio dell’Assemblea legislativa, la presa d’atto delle dimissioni non dà luogo ad alcuna votazione esplicita.
Dichiaro, quindi, a nome dell’Assemblea legislativa la presa d’atto delle dimissioni dalla carica di Consigliere regionale di Mirco Carloni.
Ricordo inoltre a tutti i Consiglieri che, in materia di surrogazione, l’articolo 20, comma 1, della legge regionale 16 dicembre 2004, n. 27 stabilisce che il seggio rimasto vacante per qualsiasi causa, anche se sopravvenuta, è attribuito al candidato che, nella stessa lista e circoscrizione, segue immediatamente l’ultimo eletto.
Dalle risultanze del verbale delle operazioni elettorali dell’Ufficio centrale circoscrizionale, presso il Tribunale di Pesaro-Urbino, relative alle elezioni del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale delle Marche, di domenica 20 e lunedì 21 settembre 2020 si evince che, nella lista n. 14 con contrassegno “Lega Salvini Marche”, stessa lista e circoscrizione di elezione del Consigliere dimissionario Mirco Carloni, il candidato che segue immediatamente l’ultimo eletto è Giorgio Cancellieri.
Comunico che, la decisione relativa alla sostituzione riveste carattere di accertamento tecnico e dichiaro, a nome dell’Assemblea legislativa, l’attribuzione del seggio resosi vacante a seguito delle dimissioni del Consigliere Mirco Carloni al signor Giorgio Cancellieri.
Faccio presente che nella seduta dell’Assemblea legislativa regionale n. 1 del 19 ottobre 2020 al Consigliere Cancellieri è stata affidata la supplenza per l’esercizio delle funzioni di Consigliere regionale, a seguito della nomina di Assessore dello stesso Consigliere Carloni, pertanto da oggi, risulta Consigliere effettivo.

“Dimissioni del Consigliere regionale Guido Castelli, presa d’atto e surrogazione”.

Signori Consiglieri,
comunico che in data 19 ottobre 2022, Guido Castelli ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Consigliere regionale essendo stato proclamato Senatore della Repubblica italiana presso il Senato della Repubblica. La carica di membro del Senato della Repubblica è, infatti, incompatibile con la carica di Consigliere regionale ai sensi del secondo comma dell’articolo 122 della Costituzione italiana nonché del comma 1 dell’articolo 4 della legge 23 aprile 1981, n. 154.
Ricordo che, ai sensi del comma 4 dell’articolo 18 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell’Assemblea legislativa regionale delle Marche, nell’ipotesi in cui le dimissioni del Consigliere siano motivate dalla volontà di optare per altra carica incompatibile con quella ricoperta, l’Assemblea legislativa procede nella prima seduta utile alla presa d’atto delle dimissioni e, ai sensi del comma 5 del medesimo articolo, l’Assemblea deve provvedere alla surroga del Consigliere dimissionario nel corso della stessa seduta.
Rappresentando un adempimento obbligatorio dell’Assemblea legislativa la presa d’atto delle dimissioni non dà luogo ad alcuna votazione esplicita.
Dichiaro, quindi, a nome dell’Assemblea legislativa la presa d’atto delle dimissioni dalla carica di Consigliere regionale di Guido Castelli.
Ricordo inoltre a tutti i Consiglieri che, in materia di surrogazione, l’articolo 20, comma 1, della legge regionale 16 dicembre 2004, n. 27 stabilisce che il seggio rimasto vacante per qualsiasi causa, anche se sopravvenuta, è attribuito al candidato che, nella stessa lista e circoscrizione, segue immediatamente l’ultimo eletto.
Dalle risultanze del verbale delle operazioni elettorali dell’Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Ascoli Piceno, relative alle elezioni del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale delle Marche di domenica 20 e lunedì 21 settembre 2020, si evince che nella lista n. 5 con contrassegno “Giorgia Meloni per Acquaroli – Fratelli d’Italia”, stessa lista e circoscrizione di elezione del Consigliere dimissionario Guido Castelli, il candidato che segue immediatamente l’ultimo eletto è Andrea Assenti.
Comunico che, la decisione relativa alla sostituzione riveste carattere di accertamento tecnico e dichiaro a nome dell’Assemblea legislativa l’attribuzione del seggio resosi vacante a seguito delle dimissioni del Consigliere Guido Castelli al signor Andrea Assenti.
Faccio presente che nella seduta dell’Assemblea legislativa regionale n. 1 del 19 ottobre 2020 al Consigliere Assenti è stata affidata la supplenza per l’esercizio delle funzioni di Consigliere regionale, a seguito della nomina di Assessore del Consigliere Guido Castelli, pertanto da oggi risulta Consigliere effettivo.

“Dimissioni del Consigliere regionale Elena Leonardi, presa d’atto e surrogazione”.

Signori Consiglieri,
comunico che, in data 20 ottobre 2022 Elena Leonardi ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Consigliere regionale essendo stata proclamata Senatrice della Repubblica italiana presso il Senato della Repubblica. La carica di membro del Senato della Repubblica è, infatti, incompatibile con la carica di Consigliere regionale ai sensi del secondo comma dell’articolo 122 della Costituzione italiana nonché del comma 1 dell’articolo 4 della legge 23 aprile 1981, n. 154.
Ricordo che, ai sensi del comma 4 dell’articolo 18 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell’Assemblea legislativa regionale delle Marche, nell’ipotesi in cui le dimissioni del Consigliere siano motivate dalla volontà di optare per altra carica incompatibile con quella ricoperta, l’Assemblea legislativa procede nella prima seduta utile alla presa d’atto delle dimissioni e, ai sensi del comma 5 del medesimo articolo, l’Assemblea deve provvedere alla surroga del Consigliere dimissionario nel corso della stessa seduta.
Rappresentando un adempimento obbligatorio dell’Assemblea legislativa, la presa d’atto delle dimissioni non dà luogo ad alcuna votazione esplicita.
Dichiaro, quindi, a nome dell’Assemblea legislativa la presa d’atto delle dimissioni dalla carica di Consigliere regionale di Elena Leonardi.
Ricordo inoltre a tutti i Consiglieri che, in materia di surrogazione, l’articolo 20, comma 1, della legge regionale 16 dicembre 2004, n. 27 stabilisce che, il seggio rimasto vacante per qualsiasi causa, anche se sopravvenuta, è attribuito al candidato che, nella stessa lista e circoscrizione, segue immediatamente l’ultimo eletto.
Dalle risultanze del verbale delle operazioni elettorali dell’Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Macerata relative alle elezioni del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale delle Marche di domenica 20 e lunedì 21 settembre 2020 si evince che nella lista n. 12 con contrassegno “Giorgia Meloni per Acquaroli – Fratelli d’Italia”, stessa lista e circoscrizione di elezione del Consigliere dimissionario Elena Leonardi, il candidato che segue immediatamente l’ultimo eletto è Simone Livi.
Comunico che la decisione relativa alla sostituzione riveste carattere di accertamento tecnico e dichiaro a nome dell’Assemblea legislativa l’attribuzione del seggio resosi vacante a seguito delle dimissioni del Consigliere Elena Leonardi al signor Simone Livi.
Invito il Consigliere Simone Livi, presente in Aula, a prendere posto nei banchi dell’Assemblea legislativa.

(Entra in Aula il Consigliere regionale Simone Livi)

“Presa d’atto della sospensione temporanea dell’esercizio delle funzioni di Consigliere regionale degli Assessori Andrea Maria Antonini, Chiara Biondi e affidamento della supplenza per l’esercizio delle funzioni di Consigliere regionale rispettivamente alle signore Acciarri Monica ed Elezi Lindita”.

Signori Consiglieri,
comunico inoltre che il Presidente della Giunta regionale, con decreto n. 139 del 19 ottobre 2022, ha nominato componenti della Giunta medesima i seguenti Consiglieri regionali: Andrea Maria Antonini e Chiara Biondi.
In merito ricordo che l'articolo 3 bis, comma 2 bis, della legge regionale 16 dicembre 2004, n. 27 prevede che l’esercizio delle funzioni di Assessore è incompatibile con l’esercizio delle funzioni di Consigliere regionale e che il Consigliere regionale nominato Assessore è sospeso dalla carica di Consigliere per la durata dell’incarico assessorile.
Ricordo inoltre che, ai sensi del combinato disposto di cui al comma 2 bis dell’articolo 3 bis, del comma 1 dell’articolo 20 e del comma 2 dell’articolo 21 della legge regionale 27/2004, l’Assemblea legislativa, nella prima adunanza successiva al provvedimento di nomina, procede alla temporanea sostituzione dei medesimi affidando la supplenza per l’esercizio delle funzioni di Consigliere ai candidati che, rispettivamente, nelle stesse liste e nelle stesse circoscrizioni, seguono immediatamente gli ultimi eletti.
L’Assemblea legislativa regionale deve, pertanto, prendere atto della intervenuta sospensione ‘ope legis’ e provvedere alla sostituzione temporanea con affidamento della supplenza agli aventi diritto.
Rappresentando un adempimento obbligatorio, la presa d’atto della sospensione temporanea non dà luogo ad una votazione esplicita.
Dichiaro, quindi, a nome dell’Assemblea legislativa regionale la presa d’atto della sospensione temporanea dall’esercizio delle funzioni di Consigliere regionale degli Assessori Andrea Maria Antonini e Chiara Biondi.
Dalle risultanze del verbale delle operazioni elettorali dell'Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Ascoli Piceno, relativo alle elezioni del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale delle Marche di domenica 20 e lunedì 21 settembre 2020, si evince che nella lista n. 6 con contrassegno “Lega Salvini Marche”, stessa lista e circoscrizione di elezione del Consigliere temporaneamente sospeso Andrea Maria Antonini, il candidato che segue immediatamente l’ultimo eletto è Monica Acciarri.
Dalle risultanze del verbale delle operazioni elettorali dell'Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Ancona relativo alle elezioni del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale delle Marche di domenica 20 e lunedì 21 settembre 2020, si evince che nella lista n. 14 con contrassegno “Lega Salvini Marche”, stessa lista e circoscrizione di elezione del Consigliere temporaneamente sospeso Chiara Biondi, il candidato che segue immediatamente l’ultimo eletto è Lindita Elezi.
La decisione relativa alla sostituzione temporanea riveste carattere di accertamento tecnico, per cui anch’essa non dà luogo ad una votazione esplicita.
Dichiaro, quindi, a nome dell’Assembla legislativa regionale l’affidamento della supplenza per l'esercizio delle funzioni di Consigliere regionale, a seguito della nomina ad Assessori dei Consiglieri Andrea Maria Antonini e Chiara Biondi, rispettivamente alle signore Monica Acciarri e Lindita Elezi.
Invito i Consiglieri Monica Acciarri e Lindita Elezi, presenti in Aula, a prendere posto nei banchi dell’Assembla legislativa.

(Entrano in Aula le Consigliere regionali Monica Acciarri e Lindita Elezi)

Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale concernenti: “Modificazione della composizione della Giunta regionale”.

Ha la parola il Presidente Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. In data 19 ottobre 2022 gli Assessori regionali Giorgia Latini, Mirco Carloni e Guido Castelli hanno comunicato le proprie dimissioni dalle cariche di componenti della Giunta regionale delle Marche, a seguito della loro elezione al Parlamento nazionale.
A seguito di queste dimissioni ho provveduto immediatamente, con il mio decreto n. 139 del 19 ottobre 2022, a nominare i tre nuovi Assessori Chiara Biondi, Andrea Antonini e Goffredo Brandoni, attribuendo le funzioni di Vice-Presidente all'Assessore Filippo Saltamartini.
Con il decreto n. 140 dello stesso giorno ho provveduto ad assegnare anche le relative deleghe ai componenti della Giunta regionale.
Esprimo il mio ringraziamento, agli Assessori uscenti, per il proficuo lavoro svolto a sostegno della Comunità marchigiana, nei settori di relativa competenza.
Agli Assessori entranti, così come ai nuovi Consiglieri regionali, formulo i migliori auguri di buon lavoro.

Interrogazione n. 565 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Costituzione fondo regionale energia a favore dei nuclei familiari in condizioni di disagio economico”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 565 – a risposta immediata – dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo e Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Gli interroganti chiedono se la Regione sia disponibile ad accendere ad un fondo regionale aggiuntivo sull’energia per lenire le sofferenze economiche delle famiglie in relazione all’aumento del costo dell’energia, dovuto per i noti problemi derivanti dalla guerra in Ucraina, dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Il parere della Giunta regionale è positivo, è quello di aumentare i fondi per il disagio delle famiglie. In questo senso ho chiesto all’Assessore al bilancio di prevedere un apposito intervento al riguardo ed è stato istituito il tavolo regionale per le povertà con le parti sociali per ragionare su quali poste di bilancio dobbiamo incrementare gli interventi, considerando che attualmente il bonus sociale per l’energia, il gas e l’acqua è già previsto dagli interventi statali, quindi occorre valutare in che forma e in che termini la Regione può incrementare questo tipo di aiuto alle famiglie colpite da questo problema.
Si valuti inoltre che attualmente le famiglie che hanno un range di reddito non superiore a 20.000 euro possono godere di un sussidio di euro 172,04 per il bonus sociale elettrico.
Con ciò ringrazio gli interroganti e concludo questo mio intervento.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Prendo atto della risposta dell’Assessore Saltamartini, con il quale mi congratulo per l’assunzione della prestigiosa funzione di Vicepresidente.
E’ un impegno molto vago, d’altra parte già la maggioranza, come noi ricordiamo nell’interrogazione a risposta immediata, impegnava la Giunta regionale con la mozione n. 206 del lontano luglio 2022, ad intervenire con la massima sollecitudine per trovare le risorse per mettere in campo un intervento straordinario in grado di ridurre il carico per le famiglie meno abbienti e per le piccole e medie imprese in conseguenza del caro energia.
Una mozione di luglio che non ha avuto corso, non solo, sono stati respinti i nostri emendamenti sull’assestamento che prevedevano la copertura finanziaria. Ricordo un emendamento del gruppo PD, a mia prima firma, di 4,2 milioni che avrebbe conferito a 28.000 famiglie 150 euro a testa, come sovvenzione aggiuntiva a quella disposta dal Governo nazionale, e ce n’è bisogno, respinto!
Nello stesso tempo è stato bocciato un emendamento del gruppo PD a prima firma del Consigliere Carancini che prevedeva risorse per gli alluvionati, risorse che potevano anche essere destinate per il caro energia. Un emendamento respinto con il quale si potevano destinare almeno 10 milioni. che avrebbero dato una mano ad altre 67.000 famiglie marchigiane, tutto questo non è stato fatto, nonostante quella mozione che impegnava la Giunta regionale, e poteva essere fatto.
Oggi l’Assessore Saltamartini per conto della Giunta ci dice che è stato istituito un tavolo e che c’è questo impegno e via dicendo,. Prendo atto e spero - so che l’Assessore Saltamartini, almeno lui, è di parola - che alle parole seguano finalmente i fatti, ma urge questa manovra anche perché ci avviamo alla fine dell’anno ed il caro energia sappiamo che colpisce drammaticamente anche le nostre comunità.
Vedete, secondo una elaborazione di stima della CGIA di Mestre le famiglie marchigiane a rischio povertà energetica sono comprese tra le 89.000 e le 153.000, guarda caso questo studio io l’ho visto successivamente a quegli emendamenti, con i quali coprivamo proprio questo rangec, allora alle parole seguano finalmente i fatti, per dare una mano a chi ne ha bisogno.
Capisco che oggi non è il tempo, però su questo mi aspetto un intervento diretto del nuovo Assessore al bilancio al quale faccio ‘un in bocca al lupo’ e mi congratulo anche in questo caso per la prestigiosa nomina, come mi congratulo con gli Assessori Antonini e Biondi. Però dico all’Assessore al bilancio che sarebbe cosa utile e giusta che come primo atto venga fatto, come noi chiediamo, questo intervento straordinario con una manovra economica straordinaria che dia una mano alla nostra comunità, dando seguito e concretezza all’impegno assunto dal Vicepresidente Saltamartini. Grazie.

PRESIDENTE. Ora, così come stabilito nella Conferenza dei capigruppo dobbiamo iscrivere la proposta di legge n. 137 dopo l’interpellanza 14, quindi al punto 3 bis.
Iscrizione all’ordine del giorno della proposta di legge 137 ad iniziativa dei Consiglieri Putzu, Bilò, Ausili e Marinangeli “Modifiche alla legge regionale 10 aprile 2020 n. 13, misure urgenti per il sostegno alle attività produttive ed al lavoro autonomo a seguito dell’emergenza epidemiologica Covid 19”. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

Devo anche ricordare che il termine per gli emendamenti è fissato entro le ore 11,30. Grazie.

Interrogazione n. 554
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Caro energia”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 554 del Consigliere Santarelli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Innanzitutto ne approfitto per ringraziare, in primis, il Presidente della Giunta Acquaroli per la fiducia; ringrazio i Consiglieri del gruppo e della maggioranza per l’attività proficua, la grande collaborazione e l’impegno che tutti quanti insieme ci abbiamo messo in questi due anni, credo che l’obiettivo sia un importante punto di partenza ed una grande responsabilità per il sottoscritto. Questa soddisfazione la condivido con tutti voi.
Ringrazio anche i Consiglieri della minoranza, soprattutto coloro con i quali ho collaborato in III Commissione, che mi ha visto Presidente fino a pochi giorni fa, perché devo dire che c’è sempre stato un grande spirito di rispetto reciproco e di collaborazione.
Quindi grazie a tutti voi.
Sull’interrogazione del Consigliere Santarelli, essendo stato Vicepresidente della mia Commissione sa che sono temi che abbiamo condiviso insieme, in parte l’Assessore Saltamartini ha già risposto evidenziando la volontà e l’impegno della Giunta a stare vicino, in maniera concreta, alle esigenze delle persone, delle famiglie indigenti, rispetto ad un problema che è reale, di fronte al quale la Giunta, il Governo, non nasconde la testa.
Sapete bene che la possibilità della Giunta, della Regione, di svolgere interventi più o meno diretti e strutturali è a volte ridotta rispetto alle possibilità dello Stato. Di recentemente, attraverso la stesura di decreti, abbiamo messo in agenda alcuni interventi importanti.
Da parte della Regione diciamo che c’è una assoluta volontà, che già in parte è stata espressa con degli atti amministrativi, di intervenire non solo nell’immediato per quello che è possibile fare, ma intervenire per cercare, credo che questo sia lo spirito e il compito principale di noi amministratori del governo regionale, che nel tempo il problema del costo energia incida con una pressione minore nelle tasche dei marchigiani. E questo si può fare solamente se noi concorriamo ed interveniamo attraverso degli atti amministrativi importanti ad un aumento della produzione energetica, soprattutto quella dell’autoconsumo, un’iniziativa della quale vado fiero.
Anche in Commissione un anno fa abbiamo approvato, ad esempio, l’atto relativo alle comunità energetiche, che realmente sono uno strumento importantissimo a disposizione anche del singolo cittadino, il quale può intervenire su un discorso di autoconsumo, controllo dei costi della spesa, produzione energetica, addirittura anche vendita dell’energia nella rete, attraverso l’accumulo e la condivisione con altri elementi, nonché la costituzione di imprese anche con enti pubblici.
La Regione Marche ha già indetto bandi di diversi milioni di euro, uno è già pronto, uno dei primi atti in cui in questi 3/4 giorni di Assessorato mi sono occupato, un bando con i residui di un fondo di 1,5 milioni a favore degli enti pubblici come coordinatori e gestori dell’intervento per delle comunità energetiche, da condividere anche con i singoli cittadini.
Faccio un esempio molto semplice, chi ha una lavanderia ed è vicino ha un altro esercizio commerciale, magari un forno, ha convenienza ha creare una mini comunità energetica, condividendo attraverso un impianto fotovoltaico la produzione energetica, già solo questo conviene ed interviene sulla diminuzione dei costi, per farvi capire che, non parliamo di cose o di macrosistemi, ma di questioni alla portata del piccolo commerciante, del condominio. Sono previsti anche attraverso il Por circa 60 milioni di investimenti, in particolare parlo per quanto riguarda questi tre anni e la gestione residua di questa amministrazione. Metteremo a terra bandi per circa 60 milioni di euro sia per il risparmio energetico che l’efficientamento, ma anche per interventi sulle comunità energetiche.
Da parte del sottoscritto massima disponibilità ad affrontare e condividere chi ha delle proposte che possono essere prese in considerazione, perché comunque l’obiettivo principale di questo Governo e dell’Assessorato con la mia delega all’energia sarà quello di intervenire il più possibile per sostenere la produzione di energie sostenibili, energie verdi, che possono rappresentare in questo momento una risposta importante anche per il risparmio e l’abbattimento dei costi della bolletta che arriva alle famiglie marchigiane.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Intanto buon lavoro e ringrazio l’Assessore Antonini con il quale ho collaborato come Vicepresidente della Commissione ambiente e territorio in maniera proficua, sempre per il bene … - sento sempre il solito brusio, ma è la normalità in quest’Aula.
Bene per la presenza dell’Assessore Antonini perché abbiamo terminato con l’Assessore Carloni perennemente assente.
Questa interrogazione è stata depositata alcuni mesi fa ed oggi vede la risposta con un nuovo esecutivo. L’Assessore che oggi risponde è stato Presidente della Commissione, di cui ho l’onore di ricoprire il ruolo di Vicepresidente. Questo per me è un onore perché penso che lavorare con questo nuovo Assessorato sia proficuo, come abbiamo già fatto all’interno della Commissione.
Colgo l’occasione per salutare gli Assessori neo nominati, anche ai nuovi colleghi Consiglieri auguro buon lavoro.
La risposta appena ricevuta in parte è soddisfacente, c’è stato un approfondimento già in Commissione.
Voglio dire a quest’Aula perché è parziale la soddisfazione, perché per i rincari di energia servono immediati interventi. Gli aumenti del gas, in generale dell’energia, che molti vogliono legare alla guerra, oggi trovano la voce contraria di molti esperti. Le imprese sono state colpite da bollette astronomiche, sia di luce che di gas, e saranno costrette a chiudere se non ci saranno interventi di supporto.
Oltre a questo dobbiamo sapere che sono state triplicate da molti operatori tutte le bollette e oggi troviamo sulla stampa questi titoli: “Scatta l’allarme nei condomini”, “Crescono i casi di morosità”, questo è il tema, un tema molto presente, addirittura nel Comune di Osimo sono state presentate 900 domande. Noi dobbiamo sostenere le famiglie che sono in affanno.
All’Assessore Antonini, da Vicepresidente della Commissione ambiente e territorio e come gruppo Rinasci Marche, dico che la soddisfazione è parziale perché chiediamo un lavoro immediato, chiediamo nell’immediatezza il sostegno ai nostri marchigiani.
Su questa vicenda non dobbiamo guardare le bandiere politiche, ma al bene comune, che è una risposta immediata.
Quindi grazie all’Assessore per essersi seduto in quest’Aula e per aver risposto subito al gruppo Rinasci Marche. Buon lavoro.

Interrogazione n. 534
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Carancini, Casini,Cesetti, Mastrovincenzo
“Situazione assegnazione alloggi gestiti dall’Erap e attivazione dell’Osservatorio regionale della condizione abitativa”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 534 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. L’interrogazione al primo punto chiede se alla luce della recente istituzione dell’Osservatorio nazionale della condizione abitativa questa Giunta si sia attivata per renderlo operativo.
Premetto che questo Osservatorio e la sua attività sono stati individuati con una delibera di Giunta regionale del 2006, quindi sono oltre 20 anni che il programma è stato attivato in questa Regione, poi si è avuta la costituzione di alcune banche dati, quella ad esempio del patrimonio pubblico Erap e la sua relativa utenza, che ovviamente è sempre verificabile, un fondo a sostegno delle locazioni, su questo è attivo un software a cui accedono i Comuni automaticamente. E’ anche attivo, per quel che riguarda la graduatoria e l’accesso alle richieste Erap, un software a cui accedono i Comuni per l’inserimento delle domande e ugualmente per quel che riguarda i destinatari dei contributi di edilizia agevolata si è proceduto periodicamente a richiedere ai Comuni l’invio delle schede dei beneficiari per avere sempre a disposizione questi dati.
Con questa premessa voglio dire che il sistema dell’Osservatorio nazionale della condizione abitativa, questo è il suo giusto nome, fino ad ora non ha visto un’attuazione operativa e solo qualche mese fa il Ministro Giovannini ha fortemente sostenuto la creazione di questo Osservatorio, previsto dalla normativa oltre 22 anni fa, sul quale non si era mai proceduto a livelli nazionali, mentre nel frattempo la Regione Marche si è mossa, come ho elencato poco fa, con diversi atti. Quindi mai costituito l’Osservatorio per quel che riguarda l’acquisizione, la per quel che riguarda l’acquisizione, la raccolta, l’elaborazione, la diffusione e la valutazione dei dati sulla condizione abitativa nei diversi territori e per sviluppare idee, progetti e politiche rispondenti alle reali esigenze della comunità.
Lo scorso mese di aprile il Ministro Giovannini, attraverso la Conferenza unificata Stato-Regioni, ha portato in discussione questa attività, che noi riteniamo ovviamente opportuna e proficua. A oggi nessuna Regione ha ufficialmente costituito l’Osservatorio, noi siamo in contatto con altre Regioni, ad esempio con il Piemonte che è una delle Regioni più avanzate, per procedere alla sua attuazione. Ad oggi, ripeto, non è costituito ufficialmente, anche perché dopo quella Conferenza unificata nei mesi scorsi, da aprile in poi, non se n’è più parlato a livello nazionale, sappiamo benissimo che poi i Governi sono caduti e c’è stata una serie di situazioni.Vedremo come verrà ripresa dal nuovo Ministro.
Detto questo, nel punto 2 si chiede il numero degli alloggi che sono stati assegnati nei vari presidi della regione Marche negli ultimi 5 anni. Io posso brevemente elencarli: provincia di Ancona su 6.250 alloggi le nuove assegnazioni sono 608, pari al 9,73% delle abitazioni disponibili; provincia di Ascoli Piceno su 2.158 alloggi sono 163 le ultime assegnazioni; Fermo, su 1.131 alloggi sono 18 le assegnazioni; Macerata, su 3.127 alloggi sono 58, Pesaro-Urbino, su 3.208 alloggi sono 39.
Questi dati posso fornirli per avere una situazione più visibile anche perché detta così velocemente rischia di non essere presa perfettamente in considerazione.
Per quel che riguarda i punti 3 e 4, l’Erap ci fornisce questi dati relativi agli ultimi 5 anni: presidio di Ascoli Piceno nuovi contratti stipulati 197, di cui 150 ad italiani, 47 ad extracomunitari, le varie percentuali per annualità sono riportate a lato della tabella che poi vi fornirò, Fermo, i contratti stipulati sono 197 di cui 170 ad italiani, 27 ad extracomunitari; Macerata. sono 280 di cui 182 ad italiani, 85 ad extracomunitari; Pesaro-Urbino sono stati assegnati negli ultimi cinque anni 240 alloggi di cui 174 ad italiani, 54 ad extracomunitari; Ancona sono stati assegnati negli ultimi 5 anni 328 alloggi di cui 223 ad italiani, 105 ad extracomunitari.
Si chiedevano anche le varie percentuali, che ho suddivise per annualità e non sto a tediarvi perché rischio di essere troppo lungo e sono già fuori tempo, vi fornisco la tabella che potete tranquillamente esplicitare e verificare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Aguzzi per la risposta. Ho già capito che mi darà in mano i dati, mi rendo conto che quelli che gli ho chiesto erano tanti, quindi la ringrazio se mi fa avere i dati che le ha fornito direttamente il Servizio.
La mia interrogazione per quanto riguarda l’Osservatorio non era polemica, era una richiesta - so benissimo che il Ministero l’ha istituito appena a maggio 2022 - per sollecitare la Regione e l’Assessorato a mettere in piedi l’Osservatorio, che è molto importante in quanto ci consente di capire bene quali sono i reali fabbisogni abitativi nella nostra regione, di capire quali sono le nuove povertà e ci consente di elaborare delle vere e proprie politiche abitative efficaci alla luce delle esigenze, scelte che la politica dovrà andare a fare.
Avere un Osservatorio che funziona consente di capire chi sono i soggetti a cui dare delle risposte, quali sono le nuove povertà, se dobbiamo dare priorità ai giovani, alle persone separate, agli anziani, ai disabili ed altro.
Se ho capito bene lei ha intenzione di procedere all’istituzione dell’Osservatorio anche perché a livello nazionale è stato istituito, quindi le Regioni possono dare seguito all’Osservatorio nazionale, che è stato messo in piedi a maggio 2022.
Per quanto riguarda gli altri dati mi riservo di leggerli e di capirli.
Quello che voglio è sollecitare la definizione dei nuovi dirigenti attualmente presenti in Erap perché le strutture hanno bisogno per poter lavorare di una guida e di capire chi saranno i dirigenti futuri. E’ importante fare in modo che la macchina venga formata e messa nelle condizioni di lavorare al meglio, anche perché il problema dell’edilizia residenziale pubblica è molto importante.
Ovviamente le case popolari nascono per dare una risposta alle famiglie più fragili, alle persone in difficoltà economiche, in difficoltà sociale e oggi siamo in una situazione economica molto particolare e sono sempre più le famiglie che richiedono aiuto da parte delle amministrazioni pubbliche.
Ho anche capito dai dati gli alloggi che vengono assegnati agli extracomunitari, è ormai uso comune dire che vengono assegnati tutti agli extracomunitari, dai dati che lei ha evidenziato così non è, nel senso che in realtà si tratta di percentuali nettamente più basse rispetto al totale degli alloggi.
Quello che le chiedo è di individuare fin da subito le risorse e dare il via agli uffici per recuperare le centinaia di alloggi che abbiamo ancora disponibili, ma che in realtà non lo sono perché hanno bisogno di manutenzione, ovviamente individuando delle modalità, dal sostegno all’acquisto alla prima casa, al contributo sugli affitti, anche se gli affitti oggi sono difficili da trovare, per mettere sul mercato più alloggi popolari possibili, dando priorità alle abitazioni esistenti, cercando di recuperare i fabbricati già esistenti, sempre nella logica di consumare meno suolo possibile.
La ringrazio per la risposta, le rinnovo l’importanza di dar seguito all’Osservatorio e di fare in modo che anche l’Erap possa lavorare, quindi anche le strutture e i servizi, nominando i nuovi dirigenti per dare un futuro più chiaro a questo ente che fa riferimento alla Regione, che si occupa di dare risposte alle famiglie fragili in difficoltà economiche e sociali. Grazie.

Interrogazione n. 540
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Fabriano come sede di Distretto sanitario nell'ambito della nuova Organizzazione del Servizio sanitario regionale”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 540 della Consigliera Lupini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La Consigliera Lupini chiede di conoscere se Fabriano continuerà ad essere sede del Distretto sanitario nell’ambito della nuova organizzazione del Servizio sanitario regionale.
La risposta è positiva ed affermativa perché il Piano non cambia la dotazione degli uffici e dei servizi, ma tende a garantire, attraverso la realizzazione, come sappiamo, delle 5 Aziende territoriali più le 2 speciali, Torrette ed Inrca, un modello di prossimità della sanità in cui l’organizzazione e l’atto aziendale, che disciplinerà la struttura operativa dei distretti, dovranno essere strutturati sulla base del principio della domanda. Quindi, non vi è dubbio alcuno che Fabriano, essendo un centro importante dell’entroterra della nostra regione e in particolare sede disagiata perché colpita anche dagli eventi sismici del 2016, continuerà ad avere il Distretto e possibilmente una maggiore dotazione organica.
Questo dovrà essere fatto alla stregua del nuovo Piano sul fabbisogno del personale e dovrà essere fatto sulla base del nuovo Piano socio-sanitario, quindi l’individuazione amministrativa del Distretto di Fabriano verrà prevista con il nuovo Piano aziendale che dovrà essere redatto in applicazione della riforma, che entrerà in vigore l’1 gennaio 2023 facendo la ricognizione di questa città.
Aggiungo, anche se è una digressione, che ieri abbiamo inaugurato il nuovo hub del servizio elicotteri di Falconara. L’Azienda aveva proposto un trasferimento, una modifica della base di elicotteri di Fabriano, io ho risposto per confermare che in quel centro i servizi sarebbero proseguiti e che non avremmo modificato nulla, tanto più per il fatto che la sede di Fabriano è strategica nel rapporto con l’Umbria. Quindi, dobbiamo mantenere questa condivisione del servizio di elisoccorso con la Regione Umbria e possibilmente, questa è un’intenzione, non un impegno politico, estendere anche al sud delle Marche per vedere se possiamo allargare la convenzione con la Regione Abruzzo, in modo tale che il servizio di elisoccorso possa essere esteso e non certo ristretto.
Quindi sì al Distretto di Fabriano e sì al potenziamento dei servizi, nei prossimi mesi poi potremo valutare, attraverso la redazione degli atti aziendali, in che forma, in che termini, con quali organici funzionerà. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.
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Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore per la risposta, che è stata un chiaro impegno perché mantenere la sede dell’Ast a Fabriano dà l’idea anche a livello simbolico che l’amministrazione vuole continuare a mantenere vivo il Distretto di Fabriano, che comprende non il solo territorio dell’Ambito 10, ma rappresenta le aree interne, come ha detto lei, le aree disagiate.
Sottolineo che la zona che rappresento non è disagiata solo a causa del sisma che l’ha colpita, ma anche per le infrastrutture che sono ancora difficilmente percorribili e che ci isolano dal resto dei servizi socio-sanitari della provincia e della regione.
Mi sento di dire che sarò molto attenta alle successive manovre, anche se lei ha preso un impegno chiaro con noi e con i cittadini, anche nell’intento di potenziare il Distretto di Fabriano, quindi di tutta la zona interna.
Bene anche la presa di posizione rispetto all’elisoccorso che è un’altra delle preoccupazioni che avremo portato a breve in Aula, mi sembra un impegno chiaro, il mio compito qui è di rassicurare i cittadini per i quali sono a disposizione a seguire il tema e con molta attenzione le scelte politiche e tecniche che verranno fatte sulla zona delle aree interne. Grazie.

Interrogazione n. 549
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Casini, Carancini, Mastrovincenzo, Bora, Biancani, Vitri
“Riapertura del Centro diurno Alzheimer Montegranaro”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 549 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Casini, Carancini, Mastrovincenzo, Bora, Biancani, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Gli interroganti, in particolare il Consigliere Cesetti, chiede di conoscere quando sarà riattivata la struttura residenziale per demenza Alzheimer di Montegranaro.
Il Centro è stato chiuso nel marzo 2020 a seguito dell’evento pandemico Covid 19, la struttura era composta di due infermieri, due educatori sanitari e cinque operatori socio-sanitari e verrà riaperta entro la fine dell’anno, questa è stata la direttiva impartita all’Azienda dell’Area vasta 4, la quale ha risposto sostenendo che c’era una mancanza di personale, però se era stata chiusa durante il Covid nel 2020 non c’è ragione per cui debba rimanere chiusa, quindi la struttura verrà riaperta entro la fine di quest’anno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Grazie per la risposta, Assessore, se sarà così gliene sarò grato anche a nome dei tanti che sollecitano la riapertura dopo la permanenza della chiusura, inspiegabile per la verità, perché la scelta di fermare le attività del Centro durante la pandemia è stata un atto sicuramente condivisibile in quanto utile a tutelare al meglio la vita dei pazienti, delle loro famiglie e del personale sanitario e socio-sanitario, però è necessario ripristinare un servizio che rappresenta un supporto imprescindibile per i familiari e soprattutto per i pazienti che, attraverso specifici programmi di mantenimento delle facoltà psico-fisiche, sono aiutati a rafforzare e mantenere le loro capacità residue. Inoltre, il Centro fornisce un aiuto concreto al caregiver familiare, sollevandolo dall’accudimento continuo e garantendo contemporaneamente la riabilitazione e l’affiancamento attraverso un proficuo rapporto con gli operatori.
Presidente, è proprio di oggi 25 ottobre, sul Centro per malati di Alzheimer: “Chiuso ormai da due anni e mezzo”, titola un articolo di giornale, nel quale il gruppo Solidarietà evidenzia i grossi disagi per le famiglie che devono accudire i propri familiari e dice, leggo testualmente,“Non occorrono molte parole di commento: il Centro diurno Alzheimer di Montegranaro, unico a livello di Area vasta e di Distretto, gestito dall’Area vasta 4, è stato chiuso dall’inizio della pandemia nel marzo 2020 e da allora non ha più riaperto. Come da delibera del 18 maggio 2020 dal giugno successivo tutti i servizi diurni dovevano riaprire, ma il Centro continua ad essere chiuso da 31 mesi. A sollevare il caso il gruppo Solidarietà”, per la verità l’avevo sollevato prima io, il gruppo PD con quella interrogazione già nel lontano settembre 2022, ma non mi interessa rivendicare la primogenitura in queste circostanze, ciò che conta è che il Centro venga riaperto il prima possibile.
Confido nel rispetto della disposizione data dall’Assessore alla sanità affinché il Centro riapra e con l’occasione occorre affermare che è ora che in modo definitivo le strutture tecniche seguano le indicazioni della politica e del Governo, e questo, Assessore, non sempre avviene, purtroppo.
Spero, quindi, che in questa circostanza agli impegni da lei presi in quest’Aula seguano i fatti, vigileremo in questa prospettiva.

Interrogazione n. 560
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Casini
“Richiesta urgente di chiarimenti sull’eventuale soppressione della seconda ambulanza a Cagli e Fossombrone”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 560 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Casini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Con questa interrogazione del gruppo PD a prima firma della Consigliera Vitri, si chiede di conoscere se si intende mantenere i turni di reperibilità delle postazioni del servizio di emergenza/urgenza di Cagli e Fossombrone.
Prima di rispondere a questa interrogazione è necessario precisare che nelle due città indicate sono presenti due Ospedali di comunità e, come per altri Ospedali di comunità, i territori sono serviti da una ambulanza con un medico a bordo, un medico di soccorso avanzato, la cosiddetta Potes, che presta servizio. Il problema si pone, come in tutti gli Ospedali di comunità, quando la Potes esce perché deve prestare soccorso nei territori contigui.
Si tenga conto di un ulteriore elemento, in alcuni Ospedali di comunità i medici della Potes quando non escono prestano servizio presso i Punti di primo intervento, in altri luoghi questo servizio non viene reso dato che non è previsto nel contratto di lavoro dei professionisti.
Premesso che a Cagli ed a Fossombrone sono presenti due medici di soccorso avanzato con il medico a bordo, si deve tener conto che dal 7 ottobre, quindi da poche settimane, sono stati istituiti due mezzi di soccorso MSI con infermiere a bordo a Calcinelli e a Orciano Terre Roveresche mentre a Fermignano è presente un mezzo di soccorso di base con volontari.
Con il potenziamento di questo servizio, i mezzi di soccorso con infermieri di Calcinelli e i mezzi di soccorso di Terre Roveresche possono interagire sui territori nell’ipotesi in cui la Potes sia chiamata per altri interventi.
Riteniamo che questo servizio costituisca un potenziamento di quello che c’era già perché precedentemente la sostituzione della Potes, che interveniva sul territorio, veniva garantita da personale in reperibilità, 15 giorni a Cagli e 15 giorni a Fossombrone, ed è evidente che il personale in reperibilità, chiamato dalla reperibilità, non garantisce la presenza immediata sul territorio, mentre la postazione con l’ambulanza e con il medico di soccorso infermieristico, che attualmente è stata predisposta a Calcinelli e ad Orciano Terre Roveresche garantisce una maggiore tempestività.
Voglio anche aggiungere che la soluzione non é la reperibilità, ma che questi territori, e questo non è emerso nel dibattito politico né in quello giornalistico, siano serviti dall’elisoccorso di Falconara e di Fabriano, quindi non c’è solo la Potes a Cagli ed a Fossombrone con il medico a bordo, non ci sono solo le ambulanze con gli infermieri di Calcinelli e di Terre Roveresche, c’è anche l’elisoccorso di Ancona che garantisce nel sistema di emergenza/urgenza quella tempestività e quella capacità di intervento necessarie a salvare vite. Quindi il sistema è integrato e porta la nostra regione, non per merito della nuova amministrazione, ad essere una delle prime sulla struttura dell’elisoccorso a livello nazionale.
La risposta che vogliamo fornire è che noi abbiamo voluto potenziare il servizio e non certo destrutturarlo.
La soluzione per noi non è la reperibilità, ma è il servizio con le ambulanze del territorio contiguo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Assessore, per la risposta. Effettivamente oggi si aprono anche punti e spunti di riflessione molto importanti per questo territorio, anche in base alla sua risposta.
C’è stato detto in tutto questo ultimo mese che l’ambulanza soppressa a Fossombrone e Cagli potesse essere sostituita da quelle di Orciano e Terre Roveresche, in realtà le devo far presente che secondo i cittadini che vivono in questo territorio non è così perché la nuova postazione di Terre Roveresche può coprire la zona di Fossombrone offrendo un servizio, ma non può assolutamente arrivare fino a Cagli, soprattutto nelle zone che copriva l’ambulanza di Cagli.
In particolare le voglio far presente, non so se lei conosce questo territorio, che da Cagli si arrivava anche ai Comuni di Acqualagna, Cantiano, Frontone, Apecchio e Piobbico, zona che attualmente rimane scoperta e non serve far riferimento all’elisoccorso che dovrebbe intervenire solo nei casi più estremi.
Oltretutto le riporto anche altre segnalazioni del territorio che continua a lamentare, soprattutto nella zona di Cagli, la carenza dei servizi primari legati anche al depotenziamento della medicina di continuità assistenziale.
Oggi sulla stampa viene messa in evidenza anche una possibilità importante per il nostro territorio regionale che potrebbe consistere nell’istituzione dell’automedica, così come avviene in tutte le altre Regioni, perché effettivamente solo nelle Marche, a differenza del resto d’Italia, il 118 è servito ed attivato in modo diverso, non c’è l’automedica che interviene senza medico a bordo per i codici meno gravi, ma nel nostro caso l’ambulanza parte senza sapere di quale codice si tratta a prescindere dall’urgenza e dall’emergenza.
Questa potrebbe essere una eventualità da prendere in considerazione, credo anche alla luce dell’assetto organizzativo che lei sta prevedendo, con le Aziende sanitarie territoriali, soprattutto le chiedo alla luce dello stesso riassetto previsto di valutare la riattivazione del 118 almeno a Cagli e il potenziamento di tutta la medicina del territorio in questa zona, compresa la continuità assistenziale. Grazie.

Interpellanza n. 14
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri
“Dichiarazioni rilasciate alla stampa dall’Assessore alla sanità in merito alla possibilità di somministrare la pillola RU486 nei consultori”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 14 dei Consiglieri Bora, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Ho depositato insieme al mio gruppo questa interpellanza per fare chiarezza su alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa dall’Assessore Saltamartini, dichiarazioni che, se non ne ho frainteso il senso e francamente credo che ci sia veramente poco da fraintendere, risultano sorprendenti in quanto apparentemente non in linea con l’indirizzo politico di questa amministrazione regionale sul tema dell’aborto farmacologico, con particolare riferimento al mancato recepimento della nota di aggiornamento “Linee di indirizzo sull’interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine", emanata dal Consiglio superiore di sanità in data 2 agosto 2020.
Come ricorderete, abbiamo molto discusso in Aula di questo tema sia su sollecitazione di altri precedenti atti ispettivi presentati dal nostro gruppo, sia in relazione alle parole dell’ex Assessore alle pari opportunità Latini che si dichiarò già nel dicembre 2020 “contraria all’aborto”, una posizione condivisa da tutta la maggioranza, un principio ideologico fatto proprio da tutta la Giunta che ha avuto precise e concrete conseguenze pratiche.
Uno tra i principali effetti di questa impostazione genuinamente antiabortista è stato appunto il mancato recepimento delle linee guida di indirizzo sopra menzionate, attraverso le quali il Ministero della salute ha previsto la possibilità di somministrare la pillola RU486 fino a 63 giorni pari a 9 settimane compiute di età gestazionale presso strutture ambulatoriali pubbliche adeguatamente attrezzate, funzionalmente collegate all’ospedale ed autorizzate dalla Regione, nonché Consultori oppure day-hospital.
Con queste linee di indirizzo di ordine nazionale inviate a tutti gli Assessorati alla salute delle Regioni italiane, il Ministero nell’agosto del 2020 aggiornava le precedenti disposizioni vigenti, ovvero la delibera Aifa n. 14 del 30 luglio 2009, attraverso cui veniva individuato l’impiego della RU486 per l’interruzione volontaria farmacologica della gravidanza, limitandone però l’utilizzo in regime di ricovero ospedaliero, ovvero in una delle strutture sanitarie individuate dall’articolo 8 della legge 194 del 1978.
Il rifiuto da parte di Regione Marche e di alcune - poche, pochissime - Regioni di recepire le nuove linee di indirizzo ha creato una situazione paradossale a livello nazionale.
In alcune Regioni, quelle che hanno recepito le linee guida del 2020 sulla base delle più aggiornate disposizioni, si può effettuare l’interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico anche nei consultori, senza bisogno di ricovero ospedaliero entro la nona settimana di amenorrea, penso al Lazio, all’Emilia-Romagna, alla Toscana ed anche altre.
In altre Regioni, come la nostra, poiché le linee guida del 2020 non sono state recepite ed è dunque vigente la delibera Aifa del luglio 2009, l’interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico può essere effettuata solo nelle strutture ospedaliere con ricovero di tre giorni e solo entro la settima settimana di amenorrea.
Come i colleghi e le colleghe Consigliere ricorderanno bene, la maggioranza ha anche articolato ed argomentato questa scelta di restringere la libertà delle donne opponendosi alla deliberazione del Consiglio superiore di sanità, del Ministero, per due motivi fondamentali: uno di ordine ideologico e uno per così dire di ordine tecnico giuridico.
La motivazione di ordine ideologico è nota, la destra che governa oggi nella nostra Regione e nel Paese equipara, per un convincimento di natura filosofica, l’aborto ad un infanticidio, ovvero ritiene che abortire equivalga a commettere un omicidio. Abbiamo ascoltato in proposito le parole dell’Assessore Saltamartini in merito alle cosiddette teorie …, abbiamo appreso della volontà tramite il disegno di legge Gasparri di riconoscere la capacità giuridica non solo dopo l’avvenuta nascita, come prevede ad oggi il primo articolo del Codice Civile, ma già al momento del concepimento.
C’è poi una motivazione di ordine tecnico giuridico, se così possiamo definirla, avanzata non solo dall’Assessore Saltamartini, ma anche dall’ex Consigliere ed oggi Assessore alle pari opportunità Chiara Biondi, la quale in una precedente seduta del Consiglio ha giustificato la decisione della Giunta in merito al mancato recepimento delle linee guida in base ad una considerazione relativa al valore di questo tipo di disposizione in generale. In sostanza l’Assessore Biondi non riconosce le linee guida come fonti del diritto, ma le giudica come mere indicazioni non cogenti. Esse designerebbero, in altri termini, non delle norme prescrittive, ma solamente delle possibilità, come se il Ministero stesse dando un consiglio alle Regioni del tipo: se vi va, potreste adottare queste misure relative all’aborto farmacologico, ma se non siete d’accordo non c’è nessun problema, continuate pure ad applicare la delibera Aifa del 2009.
Tralascio la giustificazione giuridica che viene fornita che fa leva su una sentenza del Tar della Puglia in merito addirittura a linee guida sugli appalti, per notare come in ogni caso se ci fosse un’amministrazione regionale sensibile ai diritti delle donne, le linee guida potrebbero essere recepite anche se non fosse obbligatorio farlo.
Su questo penso siamo tutti d’accordo, le linee guida non vengono recepite non per questioni tecniche, ma perché c’è una contrarietà ideologica nel merito. Questo è assolutamente evidente!
Non mi interessa però addentrarmi oltre nella disquisizione giuridica sulla quale avrei molto da dire, perché non sono assolutamente d’accordo nell’interpretare in questa forma molto debole le linee guida ministeriali, non è questo il punto, ho solo voluto dare il quadro molto chiaro e netto in cui si inseriscono le sorprendenti dichiarazioni rilasciate dall’Assessore Saltamartini alla giornalista de ‘La Sette’, in un servizio televisivo andato in onda il 15 settembre scorso, proprio recentemente.
La domanda rivolta all’Assessore Saltamartini è questa, cito: “Nella sua Regione in nessun consultorio è possibile prendere la pillola RU486 nei fatti. Se lei manda una circolare domani mattina a tutte le strutture sanitarie delle Marche in cui chiede ai medici di somministrare la RU486, non lo può fare?” La risposta dell’Assessore Saltamartini è la seguente: è una valutazione dei medici.
Le chiedo se ci può aiutare a capire meglio cosa intendeva dire quando ha detto che è colpa dei medici. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Ringrazio anche la Consigliera Bora perché speriamo di poter fare un po’ di chiarezza su questo aspetto.
La prima questione riguarda la legge 194 del 1978, è stato un percorso lungo, avviato dal Movimento di liberazione delle donne, in particolare dalla battaglia di una radicale, partito a cui io sono stato iscritto, Adele Faccio. E’ lei che attraverso le sue battaglie ha messo in luce come nel nostro Paese centinaia di donne morissero, se non migliaia, per gli aborti clandestini, quindi matura negli anni ’70 una legge che pone fine a questa stortura.
Ricordo anche che la Faccio si fece arrestare proprio per porre all’attenzione pubblica questo problema e grazie a questi arresti, anche della Bonino, furono raccolte le firme per il referendum che portò all’abrogazione delle norme penali del Codice Rocco del ’31 sulla tutela della stirpe.
La legge 194 matura in un clima particolare del nostro Paese, è il 1978, rapimento e uccisione di Aldo Moro, terrorismo e così via.
Dobbiamo anche ricordare che quella legge fu sottoposta tre anni dopo a referendum sotto due diversi punti di vista, i difensori della vita contro l’aborto ne volevano l’integrale abrogazione, coloro che invece avevano sostenuto la legge volevano che fosse allargata.
Il popolo italiano con una decisione inequivocabile ratificò quella legge, quindi la legge 194 del ’78 è una legge approvata dal Parlamento e ratificata dal corpo elettorale, dagli italiani, è una norma che secondo me ha un principio di inconfutabilità e penso che chi vuole modificarla o vuole semplicemente restringerla è un pazzo dal punto di vista politico.
Adesso veniamo al merito della questione. Ad agosto del 2020 il Ministero della salute diffonde una circolare secondo cui “la pillola RU486 può essere somministrata non più fino alla settima settimana ma anche fino alla nona settimana”, il tema di questa discussione che viene qui in quest’Aula e sulla stampa nazionale …, ricordiamo che tutta questa vicenda politica nasce quando l’attuale Presidente del Consiglio Meloni, che oggi è in Parlamento per ricevere la fiducia, mostra la Giunta Acquaroli come il modello del centro-destra, quindi da quel momento si comincia a dire che noi siamo la Regione più retriva e così via.
La circolare del 20 è un atto normativo che il Ministero della salute adotta, che non ha bisogno di recepimento, è un atto che, parafrasando il diritto dell’Unione europea, è self extecuting, ovvero è un atto di indirizzo che non deve essere recepito dal legislatore o dall’amministrazione regionale, quindi, non c’è nessuna discussione su questo punto.
Vorrei domandare quali sono le Regioni che abilitano le circolari ministeriali nella loro Regione, vorrei capirlo.
Noi sappiamo perfettamente che la materia è disciplinata dallo Stato sulla base dell’articolo 117 della Costituzione, è lo Stato che stabilisce i principi della normativa in materia sanitaria, attraverso gli organi tecnici, quindi noi non abbiamo nessuna possibilità di interferire sul contenuto di una disposizione del Ministero della salute che peraltro si richiama all’organizzazione mondiale della sanità. Quindi nella nostra Regione la RU486 può essere somministrata in qualunque circostanza, naturalmente valutate le condizioni sanitarie.
Ora, ho sentito alcuni medici e mi hanno detto: “La circolare va bene, però la condizione della donna alla nona settimana è tale per cui in talune circostanze è meglio non rischiare, è meglio garantire l’aborto in ospedale”, questa è una valutazione medica e non politica.
La valutazione politica è che la legge si applica, la circolare si applica e siccome non c’è nel nostro ordinamento la possibilità di non applicare una disposizione, ricordo il principio illuministico per cui nessuno può ignorare la legge, l’articolo 5 del Codice penale, nessuno può portare a propria scusa l’ignoranza della legge penale, è un canone nel sistema dei Paesi avanzati e democratici, noi non dobbiamo interpretare la circolare e fare un riassunto per i medici e dire: “Guarda che questa cosa si applica in questo modo”, ogni sanitario ha il dovere di applicare la legge.
Un’ultima questione, questo è un diritto? Io penso che sia una medicina necessaria, ma rientra nel diritto delle donne di disporre del proprio corpo, è un habeas corpus moderno quello di decidere che cosa avviene all’interno del proprio corpo.
Mi permetto di aggiungere tre cose, non condivido, lo dico qui pubblicamente, il discorso dell’utero in affitto, la procreazione per procura. Il nord del mondo sta utilizzando donne ucraine e del sud America per avere bambini, credo che sia uno sfruttamento della disparità di trattamento tra i Paesi ricchi del nord e i Paesi del sud, non è un diritto, è semplicemente il potere di disporre del proprio corpo, quindi quando diciamo che l’aborto costituisce un diritto, il diritto è un’altra cosa.
Quindi ritengo di poter affermare in modo conclusivo ed esaustivo che nella nostra Regione si applica la legge 194, si applica la possibilità di somministrare la RU486 fino alla nona settimana nei consultori, secondo le decisioni e le prescrizioni dei medici che conoscono bene la condizione clinica delle loro pazienti e delle donne.
Viva la legge 194, viva il percorso che ha portato a questa legge perché abbiamo impedito che tante donne potessero morire con gli aborti clandestini. Il mio miglior amico da ragazzo era orfano perché nella sua famiglia era avvenuta questa situazione, quindi non solo io, ma tutta la Giunta regionale è favorevole all’applicazione di questa legge perché è una legge dello Stato ed è una legge di civiltà.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Non so se mi sono persa qualcosa, forse oggi è carnevale ed ogni scherzo vale, in realtà, credo che sia giusto mettere in fila un po’ le cose.
L’Assessore Saltamartini ha detto in campagna elettorale che di fatto non veniva somministrata la pillola RU486 nei consultori perché era colpa dei medici …,

(intervento fuori microfono)

Manuela BORA. Allora andiamo a rivederlo insieme.
E’ una valutazione dei medici. Diciamo che tutti abbiamo avuto la sensazione che ci fosse la volontà di scaricare la responsabilità sui medici, che peraltro non sono esecutori degli indirizzi politici amministrativi, che spettano al legislatore stabilire, quindi questo è un atteggiamento che va censurato.
Devo dire che se non fosse per tutto quello che è stato detto e ribadito in quest’Aula io non potrei che essere molto felice, Assessore, perché lei ha iniziato dicendo sostanzialmente che l’esponente di Fratelli d’Italia è un pazzo perché vuole modificare la 194 con quel disegno di legge, perché se il feto ha una capacità giuridica sin dal concepimento allora non si può abortire perché sarebbe un omicidio, quindi fa piacere che già abbiamo messo i puntini sulle ‘i‘, su quello che è l’inizio di questo Governo Meloni.
Poi lei parla di valutazione medica che è prevista ovviamente dalla 194 perché una donna prima di avere il certificato per poter abortire deve superare una serie di esami, saprà meglio di me perché lei è Assessore alla sanità, che nelle Regioni dove sono già operative queste linee guida, penso all’Emilia-Romagna, ci sono dei protocolli negli ospedali, per cui se dovesse succedere qualcosa la donna è pronta per poter andare in ospedale, quindi anche questo non è assolutamente giustificato.
Ma la verità, Assessore, è che ci ricordiamo tutti quanti, anche perché le sedute sono pubbliche e registrate, che lei ha esordito dicendo che le linee guida non erano vincolanti e lei oggi cosa ha fatto? Glielo dico con il sorriso sulle labbra perché lei mi sta anche molto simpatico, si è arrampicato sugli specchi con le mani unte perché si è rimangiato tutto quello che ha detto, ovviamente noi di questo siamo felici, addirittura è stato in grado di dire che le linee guida vanno applicate perché sono self extecuting. Lei va in contraddizione con se stesso ed a proposito della mozione dello psicologo di base, io ne proporrei uno qua per la maggioranza, sia Giunta che Consiglio, perché vedo e prendo atto sempre più spesso ultimamente che c’è chi va in contraddizione con se stesso.
Siamo tutti quanti noi a dire viva la 194, ma la 194 se è legge, come lei ha detto, va applicata e va difesa. Quella legge all’articolo 15 dice un’altra cosa, che è quello che poi vuole fare la circolare del Ministero della salute ad agosto 2020. Facendo una sorta di considerazioni sulla 194, che all’articolo 15 non dice solo che la donna ha il diritto di interrompere volontariamente la propria gravidanza, ma che ha diritto di farlo con i mezzi meno invasivi, la RU486 lo è, quindi se lei è stato fulminato sulla via di Damasco, io ne sono veramente molto felice, mi rallegro, però se da domani la RU486 non potrà essere somministrata nei consultori, dopo quello che lei ha detto, la inviteremo a dimettersi perché significa che non è in grado nemmeno di vigilare su quello che deve avvenire nella nostra regione. Grazie.

Proposta di legge n. 137
ad iniziativa dei Consiglieri Putzu, Bilò, Ausili, Marinangeli
“Modifiche alla legge regionale 10 aprile 2020, n. 13 - Misure urgenti per il sostegno alle attività produttive e al lavoro autonomo a seguito dell'emergenza epidemiologica Covid-19”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 137 dei Consiglieri Putzu, Bilò, Ausili, Marinangeli.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. La proposta di legge che presentiamo oggi modifica la precedente legge regionale n. 13 del 10 aprile 2020. La norma prevedeva misure urgenti per il sostegno alle attività produttive ed al lavoro autonomo a seguito dell’emergenza Covid 19 ed istituiva il fondo emergenza Covid, finalizzato a sostenere i fabbisogni di liquidità delle imprese la cui attività è stata fortemente condizionata dalla pandemia, che sono stati prorogati al 21 dicembre 2022. Questo per cercare di completare le richieste di finanziamento già presentate al sistema bancario.
Negli ultimi mesi, purtroppo, le condizioni del mercato finanziario sono drasticamente cambiate con un significativo incremento dei tassi di interesse con i quali è stato concesso il credito.
A questo aggiungiamo le difficoltà che hanno generato l’acuirsi della crisi energetica, quindi, con questa legge cerchiamo di incrementare una dotazione per circa 600.000 euro andando a fare delle piccole rettifiche.
Si tratta di rettifiche che riguardano l’articolo 1, che modifica il comma 6 dell’articolo 4, dove andiamo a sostituire le parole “TAEG bancario” con TAN. Dopo la lettera b) è aggiunta la lettera b bis), che contiene la disciplina di interpretazione autentica finalizzata a chiarire alcuni aspetti, come che resta salva la facoltà degli istituti di credito di negoziare un TAEG superiore ai tassi previsti nella disciplina regionale.
L’articolo 2 contiene invece le disposizioni finanziarie. In particolare sono previsti per l’anno 2022 ulteriori 600.000 euro da iscrivere a carico della Missione 14, Programma 1 e Programma 5, Titolo 1, dello stato di previsione della spesa di bilancio 2022/2024.
La copertura finanziaria è garantita mediante riduzione di 600.000 euro del bilancio regionale 2022/2024, anno 2022, Missione 14, Programma 1, Titolo 1.
L’articolo 3 enuncia la dichiarazione di urgenza, chiaramente dettata dal fatto che la scadenza è il 21 dicembre 2022, quindi si rende necessario intervenire prima possibile, tempestivamente, per cercare di dare sostegno alle imprese attraverso il finanziamento e l’accesso al credito. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. La proposta di legge che andiamo oggi a discutere rappresenta un atto dovuto, anche se tardivo, verso le imprese e i cittadini marchigiani che devono essere messi sin da subito nella condizione di affrontare nel migliore dei modi possibile questa terribile fase di crisi economica e sociale.
Una crisi senza precedenti, che non solo sta rallentando la crescita dell’Italia e della nostra Regione, ma che rischia di provocare una vera e propria recessione.
Il Fondo Monetario Internazionale prevede per l’Italia un forte rallentamento nel 2023, in gran parte dovuto alla crisi energetica, e reputa perciò opportuno adottare politiche di sostegno per le fasce più fragili della popolazione.
Poiché ritengo e riteniamo come gruppo consiliare del Partito Democratico la proposta di legge in oggetto rispondente a questa esigenza di sostegno, annuncio sin da adesso il voto favorevole del nostro gruppo.
Questo non può e non deve tuttavia esimermi dall’esporre qui alcune considerazioni, o meglio, precisazioni, già messe a verbale nel corso della seduta della II Commissione nella quale abbiamo esaminato il testo.
In primo luogo, è importante sottolineare come la proposta di legge 137/22 sia in realtà non una nuova proposta di legge, ma una semplice modifica di una legge regionale esistente, ovvero la n. 13 del 2020, pensata e voluta nella scorsa legislatura per far fronte all’emergenza Covid.
La legge 13 è stata davvero uno strumento insostituibile, lo dimostrate anche voi in questa occasione, che ha permesso, in una fase difficilissima come quella della crisi economica causata dal lockdown, di scongiurare il collasso del nostro tessuto produttivo e imprenditoriale già provato dalla crisi della nostra banca di riferimento.
Certamente non è stata l’unica misura messa in campo per superare quella crisi, penso ad esempio ai tanti provvedimenti sia statali che regionali, come la legge 20, il cosiddetto “bazooka”, che è stata una delle più efficaci, una di quelle che ha avuto più successo, visto non solo l’elevatissimo numero di domande pervenute, ma anche perché se siamo ancora qui a distanza di 2 anni e mezzo a riprendere in mano ed a riutilizzare quella legge, questa volta addirittura in un contesto radicalmente mutato, è perché tutti noi oggi siamo testimoni della bontà di quell’atto.
E pensare che la legge 13 nasceva in quel durissimo aprile del 2020, tra la tragedia dei numeri elevatissimi di morti per Covid e gli strali dell’opposizione, capitanata in quella fase dall’ex Assessore Mirco Carloni, il quale produsse sin da subito una critica serrata a questa misura. Mi spiace che oggi non ci sia perché ho sempre voglia di ricordargli che l’onestà intellettuale non è per tutti, nonostante ci trovassimo in una fase nella quale più che mai sarebbe stata necessaria un’unità a livello regionale e nazionale.
Eppure quella legge così criticata e bistrattata dall’allora Consigliere Carloni, dal vostro ex Vicepresidente di Giunta, ha continuato ad essere utilizzata dallo stesso e dalla Giunta Acquaroli in generale, tant’è che siamo già alla seconda modifica che viene presentata dalla Giunta a questo Consiglio.
Sarà anche opportuno ricordare, infatti, che già in data 24 novembre 2020 quest’Aula aveva approvato all’unanimità, a soli 4 giorni dal deposito, la proposta di legge n. 6 del 20 novembre 2020 recante il titolo “Ulteriore sostegno finanziario alle micro e piccole imprese. Modifiche alla legge regionale 10 aprile 2020 n. 13”
Forse allora il lavoro svolto in quella fase e la qualità del testo prodotto non erano poi così male, come sosteneva l’ex Assessore Carloni, altrimenti non si capisce il senso di continuare a utilizzare la legge 13, modificandola e adattandola ad altre situazioni e per altri scopi.
La maggioranza avrebbe potuto più utilmente preparare ex novo una legge regionale del tutto originale, magari riprendendo la proposta di legge n. 351 del 30 marzo 2020, che era stata presentata proprio dal ex Consigliere Carloni come unico firmatario e che si poneva in competizione ed in contrasto con quella che sarebbe poi diventata la legge 13. Tuttavia, forse per la unanime opposizione ad essa di tutte le associazioni di categoria, si è preferito in questi anni non ripartire da quel testo, ma dalla legge 13, riconoscendone implicitamente il valore e contestualmente, se me lo consentite, ammettere anche una certa scarsità di idee da parte dell’Assessorato competente e della Giunta Acquaroli, anzi colgo l’occasione per augurare al nuovo Assessore Antonini i migliori auguri per un proficuo lavoro, sarà un piacere spero poter collaborare insieme nei prossimi anni.
Lei ha fatto bene ad accettare questo incarico: non sarà difficile, me lo consenta, fare meglio del suo predecessore, vista anche la serietà che tutti noi le riconosciamo, sono certa che i prossimi tre anni di lavoro che l’aspettano non saranno dedicati esclusivamente alla campagna elettorale permanente, a passerelle, a promesse disattese, per poi scappare a Roma, a cui eravamo stati abituati, ma ad affrontare e risolvere i problemi e le sfide del mondo produttivo.
Approfitto dunque per fare una ulteriore osservazione che vuole essere nelle intenzioni anche un suggerimento per il futuro.
La proposta di legge 137 è l’ennesimo provvedimento “urgente” che ci troviamo a votare, nonostante, come detto, si tratti di null’altro che della modifica di una legge regionale già vigente. Ora mi chiedo: ma dove sta l’urgenza di questo provvedimento? Dov’era l’ex Assessore al bilancio Castelli quando in Aula approvavamo l’assestamento di bilancio? Questo atto poteva e doveva essere approvato almeno un mese fa, se non prima, inserendo per esempio le medesime variazioni nella proposta di legge di approvazione dell’assestamento al bilancio 2022/2024. Avremmo guadagnato in tal modo settimane preziose!
Noi rischiamo davvero di far perdere ogni significato alla parola “emergenza” se continuiamo a portare avanti questo modus operandi!
L’originaria legge 13, quella sì, fu un atto urgente ed emergenziale, in quanto venne presentata tre settimane dopo l’inizio del lockdown e venne approvata il 9 aprile, ovvero un mese esatto dalla chiusura generalizzata di quasi tutte le attività produttive. Il 10 aprile era già efficace.
Come evidente, l’urgenza di cui parliamo oggi non ha nulla a che fare con quella fase drammatica.
Se questo provvedimento fosse stato più urgente delle esigenze della campagna elettorale per le elezioni politich, sarebbe stato approvato molto tempo fa.
La verità è che le reali priorità di questa Giunta erano, e ahimè continuano ad essere altre, quindi vanno ringraziati i Consiglieri di maggioranza che si sono resi conto di questa vacatio, di questa grave dimenticanza e che hanno posto rimedio alle inefficienze della Giunta.
Eppure, la crisi di liquidità, la necessità di accedere al credito con modalità più agevolate e convenienti, è un tema che abbiamo tutti ben presente da mesi, e il nostro gruppo continua da settimane e settimane a depositare mozioni ed atti ispettivi nei quali si chiedono provvedimenti di questo genere. Come mai solo ora ci date ascolto?
Come si suol dire, meglio tardi che mai, anche se è bene ricordarci tutti, assumendocene la responsabilità, che i nostri ritardi non sono esenti da conseguenze, al contrario, hanno gravi e immediate ricadute sul tessuto economico marchigiano e sul benessere di tutti i cittadini.
Serve dunque per il futuro un maggiore tempismo, più attenzione e riguardo per i cittadini marchigiani, per le questioni concrete, senza stare sempre con la testa al comunicato stampa, al post, al video, alle esigenze effimere della propaganda politica ed elettorale.
Spero, Assessore Antonini, che saprà farsi interprete di questa nostra richiesta. Grazie.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTI. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Con la modifica all’articolo 4 della legge regionale 13/2020 proposta nel secondo comma dell’articolo 1 della pdl 137, si chiarisce che gli istituti di credito possono concedere alle imprese finanziamenti agevolati assistiti dal fondo emergenza Covid 19 ad un tasso di interesse bancario superiore a quelli indicati nel comma 6 lettera b) della legge regionale 13, senza però porre ad esso un limite puntualmente definito, ma lasciando il valore del tasso di interesse applicabile alla troppo generica indicazione TAEG, alle condizioni di mercato.
Tale previsione può indicare un ampio spettro di valori fino ad un tasso di interesse che in astratto può arrivare anche vicino alla cosiddetta soglia di usura.
La mancata previsione di un limite massimo puntuale comporta dei rischi di speculazione da parte degli istituti di credito, i quali potrebbero applicare tassi elevati che vanificherebbero l’intento della legge, trasferendo di fatto i benefici della concessione dei contributi per l’abbattimento del costo degli interessi dalle imprese alle banche stesse.
Ci auguriamo naturalmente che ciò non avvenga, comunque salva sempre la libera contrattazione tra banche e impresa.
Ritengo opportuna la previsione di un tetto massimo al tasso di interesse dei finanziamenti agevolati dal fondo emergenza Covid 19, opportunamente indicizzato, per tenere conto degli effetti dell’inflazione. A questo proposito ho presentato un emendamento, che credo vi sia stato consegnato, in cui indico una misura che ritengo equa per entrambe le parti, naturalmente spero che sia votato, in caso contrario, il voto del Movimento 5 Stelle sarà di contrarietà all’articolo 1 e di astensione sulla legge nella sua completezza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Sarò breve. In qualità di primo firmatario voglio ringraziare coloro che hanno firmato questa proposta di legge, voglio ringraziare di cuore i relatori di maggioranza e di minoranza.
Abbiamo avuto modo di esaminarla in Commissione e voglio dire grazie in primis all’opposizione che ha voluto votare all’unanimità la proposta perché ha capito il senso.
Su questa proposta ho parlato con la Consigliera Bora, che più volte aveva espresso la preoccupazione per finanziare la legge 13, ovviamente come maggioranza ed insieme ai colleghi firmatari di questa proposta di legge abbiamo accolto la proposta, ne abbiamo discusso, l’abbiamo messa in pratica, l’abbiamo approvata nella Commissione preposta e c’è stata piena convergenza.
Sto valutando l’emendamento del Movimento 5 Stelle, poi ne parlerò con i firmatari ed entrambi i relatori di maggioranza e di minoranza, per capire l’opportunità di accoglierlo o meno senza pretesti, però dobbiamo renderci conto che c’è una situazione di mercato importante, in cui stanno aumentando continuamente i tassi, dove le imprese più che mai oggi aspettano una risposta al credito ed a questa iniziativa e seppur non parliamo di molti milioni di euro, ma di 600.000 euro, riusciamo a dare una risposta al volo alle esigenze del nostro mercato, alla liquidità delle imprese, grazie anche all’apporto della legge 13 ed anche dei Confidi che ci sono nella regione Marche.
Concludo auspicando il voto favorevole di tutta l’Aula , che su queste tematiche ancora una volta si possa trovare una convergenza e dimostrare alle nostre imprese che il Consiglio regionale è unito a loro favore, ma soprattutto a loro difesa, per tutelare i loro interessi, oggi più che mai per dare delle piccole risposte, delle piccole boccate d’ossigeno alle imprese che oggi sono in grave difficoltà. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Velocemente per dire che giustamente la Consigliera Bora rivendica l’utilità della legge e fa bene visto che l’ha vista protagonista - al di là della simpatia che nutre da sempre per l’ex Assessore Carloni - ed ogni volta evidenzia in maniera forte il fatto che stiamo utilizzando uno strumento che ci dà la possibilità di dare una risposta immediata ed urgente, ma quel giudizio, quella interpretazione della Consigliera Bora su un intervento tardivo …, credo proprio di no, anzi, a conferma che siamo attenti alla necessità di intervenire subito e prontamente utilizziamo uno strumento che è la legge 13 del 2020, questo per dare una risposta immediata alle imprese già da domani mattina.
Sulla richiesta della Consigliera Ruggeri, magari ne parliamo un attimo, anche se la sua preoccupazione è assolutamente giusta e legittima, però non vorrei, considerando la volatilità del mercato finanziario, che poi questa limitazione, questa castrazione, non permetta l’utilizzo di questi 600.000 euro, cioè la possibilità che diamo domani mattina di usufruirne di questa cifra, che può essere un sostegno e creare uno sviluppo alle imprese.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1.
Emendamento 1/1 a firma della Consigliera Ruggeri. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Non vedo la Consigliera Ruggeri in Aula. Innanzitutto c’è un errore di scrittura, invece che TAEG credo che la Consigliera Ruggeri volesse dire TAN, perché sappiamo che il TAEG è il TAN più le spese.
Su questo c’è un problema, non è che non vogliamo accogliere pretestuosamente l’emendamento della Consigliera Ruggeri, perché il 27 ottobre circa la BCE potrebbe alzare ancora i tassi, potrebbe fare uno 0,75 in più e con questo emendamento si rischia che le banche non possano più utilizzare questa legge e vorrebbe dire che la norma non avrebbe più senso e rischieremo di non dare più l’effetto voluto, ma magari creare problemi alle imprese.
E’ proprio per questo motivo che noi abbiamo scritto nella legge “un TAEG alle condizioni di mercato”, per dare l’opportunità alle imprese ed alle banche.
Ovviamente vediamo gli aumenti dei tassi di interesse ed è proprio per questo che ci siamo sbrigati ad approvarla, in modo che non aumentasse sempre di più il tasso di interesse.
Quindi, ritornando a questo emendamento, propongo di respingerlo perché rischierebbe di non dare una opportunità alla legge e le banche rischierebbero di non concedere finanziamenti perché il tasso sarebbe più basso.
L’emendamento è da respingere. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Noi ci asterremo sull’emendamento e voteremo favorevolmente l’articolo 1, come voteremo favorevolmente il successivo articolo ed il testo della legge per le motivazioni spiegate dalla relatrice di minoranza Consigliera Bora. Abbiamo votato favorevolmente anche in Commissione.
Riteniamo che sia un provvedimento che va nella giusta direzione per dare una mano alle nostre imprese, un provvedimento un po’ tardivo, lo voglio dire anch’io, perché l’Assessore Carloni (del quale mi ritengo amico), evidentemente, nei suoi anni di attività è stato sempre esclusivamente impegnato prima per la candidatura poi per la campagna elettorale.
Quindi, al di là della passione reciproca tra lui e la Consigliera Bora, quello è un dato oggettivo, è un provvedimento che, se del caso, doveva essere proposto dall’Assessore Carloni, invece è stato proposto dai Consiglieri Putzu, Bilò, Ausili e Marinangeli, che di fatto si sono sostituiti a quello che doveva essere un adempimento dell’Assessore competente, soltanto se fosse stato attento e presente. Fin qui nulla di male, ben venga questa iniziativa molto opportuna del Presidente della Commissione, che noi, lo ha detto la Consigliera Bora, voteremo favorevolmente, così come abbiamo votato anche in Commissione.
Anch’io voglio ribadire, oltre che le congratulazioni, un in bocca al lupo all’Assessore Antonini perché c’è bisogno anche di fortuna in questo momento difficile. Ovviamente l’Assessore allo sviluppo economico ha un ruolo centrale in questo momento di difficoltà per le imprese e per le famiglie ed è di tutta evidenza che la crisi ed i problemi delle imprese, dovuti prima alla crisi economica, poi alla pandemia ed oggi alla guerra ed alla crisi energetica, si ripercuotono soprattutto sulle famiglie.
Le prime “vittime economiche” della crisi delle imprese sono le famiglie, quindi se noi sosteniamo le imprese, come si fa con questo provvedimento, è evidente che sosteniamo le famiglie perché quando un’impresa, anche un piccolo esercizio, è costretta a chiudere la sua attività ed a licenziare è un introito che viene meno alla famiglia innanzitutto. Questo è il tema e le due cose sono connesse.
Anch’io sono sicuro che l’ex Consigliere Antonini, oggi sospeso dalle funzioni di Consigliere regionale, conoscendone la serietà, ci metterà tutto l’impegno possibile e anche su questo forse la comunità regionale è più fortunata. Se da una parte il mio amico ex Assessore Carloni, ed è nota la mia stima per lui, in due anni è stato impegnato prima per la candidatura e poi per la campagna elettorale, pensando poco ai problemi delle imprese, l’Assessore Antonini, oltre alla sua nota serietà, serio per carità anche l’ex Assessore Carloni …, però è evidente che da qui a tre anni l’Assessore Antonini spenderà tutte le sue energie per fare bene, sapendo che in questa sua attività si gioca anche il futuro della sua amministrazione, che fra tre anni si dovrà presentare al cospetto del giudizio del popolo. Questa è la garanzia principale.
Noi ovviamente non faremo sconti, saremo di stimolo, come lo è la Consigliera Bora, sapendo che è un ruolo ed una attività centrale.
Al di là delle diverse opinioni e comunque all’interno di una reciproca correttezza, noi confidiamo in questo nuovo corso che guarda alla scadenza elettorale di questo esecutivo regionale, considerato che i primi due anni erano finalizzati probabilmente a centrare meglio il cosiddetto modello Marche, che poi ha vinto alle elezioni, quindi, come si dice, chapeau.

PRESIDENTE. Emendamento 1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3 (dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Innanzitutto vorrei fare gli auguri per l’incarico agli Assessori Biondi, Antonini e Brandoni e anche ai Consiglieri Livi, Acciarri ed Elezi, auguro a tutti voi un buon lavoro.
Come gruppo Forza Italia voteremo favorevolmente questa proposta di legge, abbiamo già votato la legge 13 del 10 aprile 2020, quindi si tratta di una proroga per quanto riguarda le misure urgenti per le attività produttive e le libere professioni.
Questo è un provvedimento che va nella giusta direzione in un momento particolare come quello della pandemia prima e del caro bollette oggi, quindi bene questa proroga della legge 13 del 10 aprile 2020.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Innanzitutto per fare gli auguri di buon lavoro ai nuovi Assessori, sapendo che hanno le capacità, la volontà e la forza per portare avanti questo impegno. Siamo contenti del vostro nuovo incarico e certi che lo farete nel miglior modo possibile.
Un augurio lo faccio anche ai nuovi Consiglieri, che ugualmente sapranno ben comportarsi per far sì che i cittadini marchigiani abbiano degli amministratori responsabili.
Sul punto in discussione non possiamo che essere favorevoli in quanto, anche se in piccola parte, ma quelle sono le risorse, penso che intervenire a favore delle imprese sia una scelta indispensabile e fondamentale, quindi siamo a favore di questo provvedimento.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Come già anticipato, il gruppo PD voterà favorevolmente questo provvedimento ,che va nella giusta direzione, quella di dare una mano alle nostre realtà economiche.
Con gli Assessori mi sono già congratulato, un in bocca al lupo e benvenuti ai tre nuovi Consiglieri regionali subentrati a loro. Complimenti per la conquista del prestigioso ruolo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il gruppo Rinasci Marche vede con favore le modifiche alla legge regionale 13/2020 perché il sostegno alle attività produttive ed al lavoro autonomo, che già è stato fortemente stressato economicamente dal periodo pandemico, vede nel lavoro fatto dai Consiglieri di maggioranza una buona pratica e, come abbiamo detto sin dal nostro primo giorno in Consiglio regionale, le buone pratiche che vengono messe in campo da questa amministrazione a favore dei cittadini marchigiani vedono il nostro plauso e il nostro favore.
Questa è un’ottima occasione per essere uniti a sostegno delle categorie economiche, che oggi ci chiedono serietà e compattezza e soprattutto efficacia nelle nostre azioni.
Quindi bene, il gruppo Rinasci Marche voterà favorevolmente.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Sarò molto breve, ovviamente voglio ringraziare tutti i colleghi Consiglieri ed i gruppi che hanno espresso il voto favorevole su questa proposta di legge.
Voglio ringraziare i nuovi Assessori Brandoni, Biondi, Antonini, ai quali siamo legati da uno stesso percorso qui in Consiglio e con l’Assessore Brandoni da amicizia lontana, li voglio ringraziare e sono certo che saranno importanti per la nostra Regione. Così come voglio ringraziare i Consiglieri entrati: Livi, Acciarri ed Elezi, sono certo che si rendono conto subito che in questa Aula non solo ci sono gli scontri, ma su temi importanti ci si unisce.
Vi ringrazio di cuore, diamo un bel segnale ai nuovi Consiglieri, dimostrando che sui temi in cui c’è convergenza, c’è la volontà di portare a casa il risultato, in questo caso per le imprese marchigiane e per i marchigiani, e ciò vale di più dell’appartenenza politica. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 137. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Prima di passare al prossimo punto, colgo l’occasione per dare il benvenuto, da parte mia, anche se in ritardo e ne chiedo scusa, ai nuovi Consiglieri ed augurare il buon lavoro in Aula, nell’attività del Consiglio Assemblea legislativa e delle relative Commissioni.
Rafforzo il benvenuto nelle loro nuove funzioni di Assessori della Giunta della Regione Marche ai Consiglieri Biondi e Antonini.

Proposta di legge n. 78
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Carancini, Mangialardi, Biancani, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare”
(Iscritta ai sensi dell’articolo n. 86, comma 13, del Regolamento Interno)
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 78 dei Consiglieri Bora, Carancini, Mangialardi, Biancani, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
La discussione è aperta, ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Duole innanzitutto constatare che ancora una volta ci ritroviamo nell’incresciosa condizione di dover ricorrere al Regolamento regionale per portare all’attenzione dell’Assemblea legislativa una proposta di legge di grande valore sociale, sto parlando della proposta di legge n. 78/2021 “Norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare”, che ha l’obiettivo di riconoscere valorizzare e sostenere una figura che sta diventando centrale nel mondo del welfare e della disabilità, che in modo gratuito e responsabile si prende cura di una persona cara in condizioni di non autosufficienza, comunque di necessità e di ausilio di lunga durata.
Un piccolo esercito di donne, soprattutto, ma anche di giovani che portano avanti un impegno costante, che spesso e purtroppo è considerato naturale e scontato e di cui viene sottovalutato il peso sociale, oltreché sanitario ed economico.
Una proposta di legge presentata il 14 ottobre 2021 dal gruppo del Partito Democratico, che mi vede prima firmataria e che ad oggi è rimasta completamente dimenticata, accanto alla necessità di arrivare ad una regolamentazione della materia, che è già stata evidenziata anche da questa stessa maggioranza, in particolare dal gruppo della Lega, che il 31 maggio 2021 ha presentato la mozione n. 90 con cui chiedeva di sollecitare l’XI Commissione del Senato a terminare i lavori inerenti il disegno di legge 1461 “Disposizioni per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare”, depositato addirittura nel luglio 2019.
La mozione fu approvata dall’Assemblea, seppure in quella sede palesai un mio legittimo dubbio rispetto al fatto che la stessa mozione rappresentasse più un atto demagogico e sottolineai anche che era inutile impegnare la Giunta regionale a sollecitare il Governo ed il Parlamento nazionale, quando di fatto era già possibile intervenire in maniera più veloce ed immediata a livello regionale grazie all’approvazione della proposta di legge 78 del 2021, già depositata in quella data.
Ricordo, tra l’altro, che già in tante altre Regioni di centro-destra e di centro-sinistra si è provveduto in questo senso, innanzitutto in Emilia-Romagna che ha legiferato in merito addirittura nel 2014, oppure in Campania con la legge regionale n. 33/2017, in Abruzzo con la legge regionale n. 43/2016 o in Puglia con la legge regionale n. 3/2020.
Ricordo anche che il 14 settembre scorso, nel corso della seduta della Commissione sanità della Regione Lombardia è stata presentata la bozza della proposta di legge per sostenere e valorizzare la figura del caregiver familiare. Di seguito la dichiarazione dell’Assessore alla sanità rilasciata per l’occasione: “Sono contenta che la Regione Lombardia presto si doterà di una legge che riconosce e sostiene la figura del caregiver familiare. Si tratta di un ulteriore passo in avanti nella costruzione di un modello di politiche per la famiglia innovativo e strategico” e proprio nei giorni scorsi il Presidente della Regione Lombardia, nel complimentarsi con Alessandra Locatelli, ora nuova Ministra alle disabilità del Governo Meloni, nel ricordare gli incontri con la sua ex Assessora a palazzo Pirelli, per fare il punto con quanto realizzato nell’ambito della disabilità dichiara: “La Regione Lombardia giocherà d’anticipo, arriverà prima a livello nazionale a garantire una tutela a coloro che dedicano la propria vita ad accudire un familiare, il cosiddetto caregiver, e questo lo farà con un testo che presto approderà in Consiglio regionale”.
Laddove le altre Regioni giocano d’anticipo, ecco che la risposta della Regione Marche ai cittadini marchigiani è e rimane sempre la stessa: aspettiamo che il Governo intervenga. Quindi aspettiamo che arrivino i fondi per i risarcimenti dell’alluvione, aspettiamo che arrivino i fondi per far fronte alla crisi energetica, aspettiamo anche che il Governo approvi la legge sul caregiver familiare.
Mi chiedo: questa Regione, questa Giunta, che risposte intende dare concretamente ai cittadini marchigiani?
Bene, abbiamo oggi qui e subito la possibilità di fare un importante passo avanti.
Fintanto che il disegno di legge 1461 è ancora fermo al Senato, la proposta di legge 78/2021 rappresenta sicuramente un mezzo importantissimo per riconoscere al caregiver il suo ruolo nella nostra rete di welfare locale, per garantirgli quell’assistenza e quel sostegno che gli permetteranno di svolgere al meglio quelle attività di cura, che quotidianamente fornisce a scapito della qualità della sua vita, dimenticato dalle istituzioni e dallo stesso sistema sanitario.
Facciamo sì che anche le Marche, al pari di tante altre Regioni italiane, al di là delle appartenenze, si dotino di una legge giusta e necessaria, facciamo sì che finalmente venga presa una qualche decisione concreta senza più alibi e senza più tentennamenti. Scuotiamo questo governo regionale dal sonno profondo in cui sembra essere sprofondato.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Quello della Consigliera Bora mi sembra un atto d’accusa nei confronti della Commissione sanità, come se in questi due anni non abbia lavorato, è stato il contrario, la Commissione sanità ha lavorato tantissimo, ha fatto un numero di sedute impressionanti, ed il nostro Presidente, l’attuale Senatore Leonardi, è stata bravissima nella gestione della Commissione, io le faccio i complimenti anche da parte di tutti, anche adesso che non c’è più.
I provvedimenti che arrivano in Commissione sanità sono un numero impressionante, enorme ed anche per questioni di tempo non si riesce a prendere in considerazione tutte le proposte di legge, compresa quella di cui trattasi.
Consigliera Bora, lei prima ha detto - non voglio fare polemica, lei lo sa che io non la faccio mai perché vado raramente fuori dalle righe - all’Assessore Saltamartini che era d’accordo ad istituire lo psicologo di base, e l’abbiamo già detto anche noi la settimana passata, anch’io ritengo che bisogna istituire lo psicologo di base anche per il Consiglio regionale, anche per l’Assemblea legislativa, magari facciamo decidere ai tecnici, a quelli che ne capiscono un po’ di più di sanità perché la vivono sulla propria pelle, chi deve sottoporsi a sedute psicoterapiche o meno.
Tornando sul merito di questa proposta di legge, dico che noi possiamo essere d’accordo, c’è bisogno del riconoscimento e della valorizzazione sia in termini previdenziali che di altro del caregiver familiare. Ne avevamo parlato insieme ad XY, un ragazzo che purtroppo ha avuto una vicenda molto conosciuta anche a livello mediatico, importante, ed anche con l’allora Ministro per le disabilità.
Qualche milione di persone sono caregiver in questo Paese, è un ruolo assolutamente da valorizzare, tanto è vero che anche l’attuale Ministro Locatelli si è impegnata a fare una legge sul caregiver familiare nonché su altre questioni legate al socio-sanitario.
Dopodiché cosa possiamo dire? Già la mozione presentata il 31 maggio 2021 n. 90 diceva che bisognava sollecitare l’XI Commissione del Senato a terminare i lavori inerenti il disegno di legge n. 1461, sul riconoscimento del ruolo del caregiver familiare, tra l’altro mi pare che tutta l’Assemblea legislativa abbia votato a favore, una sollecitazione affinché lo Stato facesse una legge.
Il disegno legge n. 1461, composto da 11 articoli, tecnicamente mi è sembrato fatto meglio rispetto a questa proposta di legge presentata dalla Consigliera Bora, che porteremo in Commissione sanità perché sono a chiedere che questo atto torni in Commissione sanità con la promessa di discuterlo, di entrare in merito perché, ripeto, è è condivisibile approvare una legge in tal senso, come hanno fatto altre Regioni.
Tocca lavorare su questa proposta di legge, se uno la mette in fila con il disegno di legge che è in Commissione Senato ci sono da fare delle integrazioni, per questo è importante che torni in Commissione sanità, proprio per discutere gli articoli ed integrare tutto ciò che manca anche in riferimento al disegno di legge che giace nella Commissione in Senato.
Dopodiché, anche la Cna ci ha fatto delle proposte e ci ha mandato delle integrazioni, a maggior ragione si deve tornare per forza in Commissione sanità per discutere degli articoli ed anche delle integrazioni proposte.
La maggioranza chiede di rinviare questo provvedimento in Commissione sanità, tra l’altro riconoscendo l’importanza della questione, proprio per poterla fare bene bisogna discutere articolo per articolo, integrare laddove manca, confrontarlo anche con quella che giace al Senato ed anche con chi vorrà fare delle proposte, parlo di associazioni di volontariato e di associazioni che si muovono intorno al mondo socio-sanitario.
Questa è la proposta della maggioranza: riportare questa proposta di legge in Commissione sanità per una discussione più approfondita. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Il Consigliere Cancellieri ha detto che la mozione fu votata all’unanimità, non è vero, perché io non ho votato a favore di quella mozione, così come tutto il gruppo del Partito Democratico, giustamente.
A questo punto mi viene da aggiungere che si astenne, fu un voto di astensione, pur condividendo nel merito la mozione proprio per evitare che la stessa costituisse un alibi per la perdurante inerzia della maggioranza a discutere e ad approvare una legge regionale ad hoc, che riconoscesse che valorizzasse la figura del caregiver.
Questo è il mio intervento per fatto personale.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Semplicemente per dire che il rinvio deve essere proposto da tre Consiglieri, allora associo i Consiglieri Marinelli e Baiocchi in questa richiesta di portarla giustamente in Commissione.

PRESIDENTE. I Consiglieri Cancellieri, Marinelli e Baiocchi, chiedono in rinvio in Commissione.
Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Caro Presidente, sono stata una facile profeta perché se non fosse stata per l’ennesima forzatura al Regolamento regionale voi probabilmente, anzi sicuramente, non avreste mai discusso questa proposta di legge ed è - mi scusi Consigliere Cancellieri, sa quanto la stimo - imbarazzante sentir dire quanto sia stata brava la Presidente perché ha fatto tante riunioni, ci mancherebbe altro, la Commissione a cosa serve?
Io non valuto la bontà dell’operato di una Commissione in base al numero evidentemente insufficiente delle sedute convocate, fatene di straordinarie, ma qual è il problema?
Non può essere questo l’alibi per non discutere, guarda caso, tutte le proposte di legge dell’opposizione, non è questo il rispetto che un’istituzione deve avere nei confronti di chi sta da quest’altra parte. Noi non ci siamo mai comportati in questo modo. Ci mancherebbe che una Commissione non venga convocata o non faccia le audizioni, però non può farlo solo sulle iniziative della maggioranza.
Ora, rispetto al rinvio che mi trova contraria perché tutti quanti noi avevamo il diritto e certamente anche il dovere di migliorare la proposta di legge n. 78, con gli emendamenti che potevate depositare ieri, chiedo la sospensione per qualche minuto della seduta per potermi confrontare con il gruppo perché sinceramente non ci aspettavamo il terzo rinvio di seguito, il terzo martedì, quindi, l’incapacità di riunirsi come maggioranza ed andare direttamente al voto. Ne sono molto rammaricata, comunque, chiedo la sospensione della seduta per potermi confrontare con il resto del gruppo.

PRESIDENTE. Lei ha espresso la decisione per coordinare la posizione? La posizione che ha espresso è contraria al rinvio. Sospendiamo per 5 minuti.

La seduta è sospesa alle ore 12,50

La seduta riprende alle ore 13,00


Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Ha la parola, oratore contro, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Le confermo il voto contrario del Partito Democratico al rinvio perché è inaccettabile e lesivo della nostra dignità che non ci sia mai tempo o forse capacità o voglia, non lo so, questo è un problema vostro, di discutere le nostre proposte di legge, specie una proposta di legge come questa, così importante, su cui tutti ci eravamo detti d’accordo.
Non ci sono alibi, lei sa che obtorto collo nei due Consigli precedenti abbiamo votato favorevolmente al rinvio in Commissione per altre proposte di legge, su questa non ci sono i presupposti, siamo pronti per votarla.
Se voi oggi chiedete e votate il rinvio in Commissione è perché non siete pronti o non siete abbastanza sensibili a questo tema, quindi noi votiamo in maniera convinta in modo contrario al rinvio.

PRESIDENTE. Rinvio in Commissione della proposta di legge n. 78. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 282
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Misure da attuare per contrastare la crisi energetica”

Mozione n. 280
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Crisi energetica, interventi su piscine pubbliche e contributi a favore dei loro gestori”

Mozione n. 283
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Cesetti, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Casini
“Istituzione di un fondoanti- crisi regionale per fronteggiare il caro bollette”
(abbinate)
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 282 del Consigliere Latini, la mozione n. 280 della Consigliera Ruggeri e la mozione n. 283 dei Consiglieri Vitri, Cesetti, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Casini, abbinate.
Essendo il presentatore della prima mozione espongo in sintesi le motivazioni che hanno portato alla presentazione della stessa.
Il dibattito è emerso in seguito ad un confronto con le associazioni di categoria, imprese, ditte individuali e anche associazioni dei consumatori e delle famiglie, al termine del quale si è misurata la possibilità di redigere da parte del sottoscritto una mozione per segnalare la drammatica situazione in cui l’intera società italiana oggi vive per l’esplosione della crisi energetica e per l’impossibilità, almeno nel brevissimo periodo, di poterla contrastare in maniera sufficiente, per portare ciò all’attenzione dell’Unione europea, del nuovo Parlamento italiano, del nuovo Governo ed anche della Giunta della Regione Marche, affinché ciascuno, attraverso le proprie competenze, funzioni e poteri, possa intervenire in futuro per abbassare la pressione altissima del costo delle energie, che sono utilizzate da imprese, ditte, famiglie e cittadini, nello stesso tempo, per misurare in futuro la possibilità di costituire parametri di riferimento che non siano soltanto l’applicazione di un contenimento del mercato di Amsterdam o di altre posizioni che sono in questo momento speculative per la posizione che riguarda l’erogazione dell’energia a famiglie ed imprese, che possono anche misurare la possibilità di un recupero dell’approvvigionamento energetico in una fase di medio periodo.
Accanto a questo, ciascuna associazione ha portato non solo il proprio lamento immediato, davvero forte e drammatico, ma anche le proprie proposte.
Tutto ciò è stato composto in una mozione che, previa condivisione con le stesse associazioni, è stata fatta propria dal sottoscritto e che oggi porto all’attenzione dell’Aula.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie Presidente. Chiedo come intendiamo procedere, faccio un intervento unico che riguarda anche le altre due mozioni o diversamente?

PRESIDENTE. Siccome sono abbinate ed il punto all’ordine del giorno è uno, l’intervento è unico.

Marta RUGGERI. Quindi presento la mia proposta e poi dirò anche qualcosa sulle altre due.
La nostra proposta nasce per la grave difficoltà in cui si trovano le piscine pubbliche, questo è un tema che è già stato affrontato con una proposta di legge ad iniziativa del Presidente Latini, protocollata il 28 marzo 2022 e poi è sparita dai radar. Però il problema persiste perché la crisi energetica sta duramente colpendo i gestori delle piscine pubbliche, che già sono stati messi in crisi dai lunghi periodi di chiusura, imposti dalle misure di distanziamento sociale conseguenti all’emergenza Covid, anche perché un buon numero di immobili, che ospitano le piscine pubbliche, sono datati e richiederebbero interventi di manutenzione straordinaria e di ristrutturazione.
Vorrei ricordare che il riscaldamento degli impianti natatori è la voce principale di costo della loro gestione, la quasi totalità delle piscine pubbliche nella regione è riscaldata mediante l’utilizzo del gas metano e il prezzo del gas sappiamo che si è moltiplicato negli ultimi 12 mesi. Quindi l’attuale crisi energetica suggerisce anche in queste circostanze il ricorso a fonti energetiche alternative.
Ricordo anche che nella seduta del 12 luglio 2022 è stata approvata all’unanimità la mozione n. 206, di cui parliamo molto spesso in questa sede, che impegnava il Presidente e la Giunta regionale ad intervenire con la massima sollecitudine per trovare le risorse per mettere in campo un intervento in grado di ridurre il carico per le famiglie meno abbienti e per le piccole imprese. Questa mozione, anche se approvata all’unanimità, non ha trovato attuazione, è rimasta lettera morta perché vorrei ricordare che i nostri emendamenti – quelli del Movimento 5 Stelle e quelli sull’assestamento presentati dal PD - sono stati tutti bocciati e la maggioranza non ha previsto altre soluzioni.
Un ulteriore aumento dei costi di gestione delle piscine ricadrebbe sulle famiglie, che già sono abbastanza provate dalla situazione globale, che si è andata creando post Covid e per il momento di crisi economica dovuto anche alla guerra russo-ucraina, con il pericolo che alcune famiglie non possono più pagare l’iscrizione ai corsi di nuoto che di solito fanno i bambini e gli adolescenti. Questo avrebbe un risvolto negativo dato che tutti sappiamo che lo sport, ed è riconosciuto, ha un’importanza fondamentale in termini di salute e socialità. Anche di questo ne abbiamo parlato diverse volte quando abbiamo discusso del report sullo sport e sulla salute.
Molte Regioni hanno già stanziato dei fondi importanti per la concessione di contributi a titolo di ristoro del caro bollette, nel mio atto ho portato l’esempio della Regione Piemonte che ha recentemente messo a disposizione 840.000 euro su un bando pubblico, a cui i gestori degli impianti natatori coperti potranno accedere entro il 28 ottobre.
Sottolineo anche che ormai è scaduto il termine per i proprietari ed i gestori di impianti natatori per usufruire del credito di imposta previsto dal super bonus 110% per l’efficientamento energetico degli immobili, quindi l’impegno è rivolto al Presidente della Giunta regionale, affinchè: predisponga con urgenza un bando pubblico per la concessione di contributi a favore dei gestori delle piscine comunali e di proprietà di enti pubblici, a parziale ristoro delle maggiori spese sostenute per l’approvvigionamento energetico termico, individuando le risorse necessarie per le spese correnti; predisponga, a valere sulle risorse di bilancio per le spese di investimento, un bando per il cofinanziamento regionale degli interventi di manutenzione straordinaria e di ristrutturazione degli edifici pubblici che ospitano gli impianti natatori finalizzati all’incremento della loro prestazione energetica, mediante l’installazione di pannelli solari termici e fotovoltaici sui tetti e l’applicazione di cappotti di isolamento termico con la sostituzione della coibentazione in amianto ove esistente.
Questa è la mia proposta, parlando di quella appena descritta ed illustrata dal Presidente Latini dico che sono fondamentalmente favorevole, il problema è di ordine politico in quanto abbiamo visto che fine ha fatto la mozione approvata a luglio e, anche se questa è stata costruita in modo coordinato con le associazioni, come lei ci ha ricordato, potrebbe trasformarsi in un boomerang o in una presa in giro delle associazioni stesse qualora decidessimo di non applicarla perché sono tutti buonissimi intenti, però se restano lettera morta diventa inutile l’approvazione.
Comunque, il voto del Movimento 5 Stelle sarà favorevole, come sarà favorevole sulla mozione n. 283, di cui è prima firmataria la Consigliera Vitri, che ribadisce la necessità di un fondo anti-crisi regionale per fronteggiare il caro bollette, che è la filosofia che abbiamo messo in campo anche noi quando abbiamo presentato gli emendamenti all’assestamento, che sappiamo che fine hanno fatto: sono stati tutti bocciati. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ritorno su questo tema che ho affrontato per la prima volta già un anno fa, gennaio 2022, quando avevo chiesto al Consiglio regionale di esprimersi e di trovare soluzioni per il caro bollette. Avevo depositato una mia prima mozione che è stata discussa in Aula qualche mese dopo, ad aprile.
Ora ci ritroviamo in una situazione degenerata senza che la Regione, nonostante gli appelli e gli allarmi lanciati, abbia fatto nulla, addirittura è rimasta indifferente e assente di fronte al caro bollette che cresceva di mese in mese.
Quindi, dopo un anno di proposte e di richieste di misure urgenti per affrontare il caro bollette, oggi ripropongo una mozione che spero venga finalmente presa in considerazione e votata magari all’unanimità.
Si chiede di impegnare la Giunta ad istituire un fondo regionale per il sostegno alle piccole e medie imprese maggiormente colpite dai rincari delle bollette di luce e gas.
Da cosa nasce questa mozione? Nasce anche dalle promesse che sono arrivate dalla maggioranza negli ultimi mesi e mi riferisco in particolare al 21 aprile quando in questa Aula era stato l’allora Assessore alle attività produttive ed all’energia ad accogliere favorevolmente la mia proposta, dicendo che avrebbe valutato la possibilità di istituire un fondoanti-crisi, ma al momento non poteva fare approvare la mozione.
Qualche mese dopo, però, una mozione simile è stata approvata solo perché proposta dalla maggioranza, tanto che il 12 luglio veniva approvata la mozione n. 206 che chiedeva alla Giunta di mettere in campo un intervento straordinario in grado di ridurre il carico per le famiglie meno abbienti e anche per le piccole e medie imprese.
Dal 12 luglio ad oggi questa mozione è rimasta lettera morta, mi auguro quindi, visto che noi abbiamo votato lo stesso atto proposto dalla maggioranza, che oggi possa essere fatto lo stesso, considerato che non chiediamo null’altro che dare seguito alla promessa di questa Giunta, niente di diverso.
Oggi più che mai diventa indispensabile intervenire perché solo nel mese di ottobre il prezzo del gas è aumentato del 74%, aggravando di fatto una situazione già drammatica per migliaia di imprese e famiglie marchigiane.
Una situazione che poteva essere alleviata grazie ad alcune delle nostre proposte, non tanto gli atti a cui ho fatto riferimento e che ho presentato io stessa, ma mi riferisco anche agli emendamenti che abbiamo presentato all’assestamento di bilancio grazie ai miei colleghi.
Poco fa con un’interrogazione a risposta immediata il Consigliere Cesetti ha messo in evidenza l’opportunità che avrebbero avuto numerose famiglie, usufruendo di un contributo integrativo rispetto a quello statale di 150 euro, se fosse stato approvato il nostro emendamento, che inspiegabilmente la maggioranza ha deciso di bocciare, “inspiegabilmente”, perché avevamo individuato dei capitoli di bilancio nei quali era possibile reperire le risorse e dare un contributo alle famiglie più in difficoltà.
Oggi si calcola che almeno il 30% delle attività economiche rischiano la sopravvivenza a causa del caro energia e se in questo anno fossero state assunte delle soluzioni, probabilmente questo rischio non ci sarebbe perché spetta alla Regione, ed è scritto nero su bianco nelle sue competenze specifiche, intervenire nelle fasi di emergenza per dare un sostegno alle attività economiche.
Fino ad oggi non è stato fatto, ma speriamo che questo sia finalmente il momento per intervenire, per creare un fondo energia.
C’è un nuovo Assessore al bilancio ed anch’io colgo l’occasione per congratularmi e augurargli buon lavoro, così come al neo Assessore alle attività produttive Antonini, che spero possa accogliere la nostra mozione, che chiede di istituire il fondo anti-crisi integrativo regionale rispetto ai ristori nazionali, per sostenere le piccole e medie imprese maggiormente colpite dalle conseguenze generate dal rincaro delle bollette di energia e di gas. L’abbiamo già fatto in precedenza, lo voglio ricordare, per i nuclei familiari in difficoltà, oggi in particolare con questa mozione chiediamo di istituire il fondo anti-crisi per le piccole e medie imprese.
Colgo l’occasione anche per esprimere una valutazione sulle altre mozioni che ovviamente condividiamo, quella della Consigliera Ruggeri, che si riferisce solo ed esclusivamente al caro bollette per le piscine, ed in particolare quella del Presidente Latini per alcuni riferimenti ad interventi che condividiamo, ma che prendono in considerazione solo la parte governativa nazionale, invece è giusto che anche la Regione faccia finalmente la sua parte.
Per ciò che riguarda la mozione n. 282 presentata dal Presidente Latini ci sono tre punti che mi sento di evidenziare e di condividere: quello relativo all’impegno che prescrive la compartecipazione alle aziende erogatrici di energia e agli istituti di credito per la dilazione e la rateizzazione delle bollette da quattro a dieci con relative agevolazioni; l’esenzione alle attività che operano nel sociale e a tutela della persona dal versamento di bollette oltre il 40% di aumento e l’aumento del tetto minimo Isee, per il riconoscimento del bonus previsto già dalla normativa nazionale.
E’ evidente che sono principi condivisibili, ma è anche evidente che sono azioni di competenza nazionale su cui noi non possiamo fare altro che esprimere un indirizzo ed una valutazione, in tutto questo però non c’è ancora una presa di responsabilità da parte della Giunta regionale che invece noi chiediamo esplicitamente.
In questo caso mi rivolgo ai due nuovi Assessori Antonini e Brandoni perché possano già fin da ora dimostrare la propria vicinanza al mondo delle piccole e medie imprese, chiedendo di votare questa mozione.
Già prima ed in parte l’Assessore Antonini ha anticipato che vorrà stanziare delle risorse per il caro energia, quindi spero che possa anche votare questa mozione, coerentemente con ciò che ha dichiarato poco fa.
Grazie e spero che possa essere accolta all’unanimità.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Voglio intervenire perché condivido sia la mozione n. 283, che mi ha visto firmatario, che la mozione n. 280 della Consigliera Ruggeri. Devo dire che noi da mesi chiediamo che anche la Regione faccia la propria parte, continuiamo a rinviare tali provvedimenti al Governo, allo Stato, come unico soggetto che deve aiutare le famiglie e le imprese, mentre ritengo che anche la Regione debba fare la propria parte.
La stessa cosa sta succedendo per le zone colpite dall’alluvione del 15 settembre, dove a tutt’oggi la Regione Marche ha deciso di non prevedere nessun sostegno, la stessa cosa avviene nei confronti delle famiglie. E’ vero che stamattina leggendo la stampa sembra che dal 2023 probabilmente il prezzo del gas dovrebbe diminuire, però sono mesi in cui le famiglie e soprattutto le piccole e medie imprese sono colpite da questi aumenti.
Spero che si riesca a fare una risoluzione tutti insieme, in cui sia chiaro che anche la Regione deve fare la propria parte.
Auguro anch’io buon lavoro ai tre neo Assessori, che oggi iniziano questo nuovo percorso.
Voglio anche dire che la mozione che ha presentato la Consigliera Ruggeri, come ho già detto, la condivido, ma sia a febbraio che a giugno 2022 abbiamo presentato all’Assessore Latini due interrogazioni, con le quali chiedevano delle risorse per chi gestiva gli impianti sportivi, in particolar modo per chi gestiva le piscine, impianti che hanno un consumo di energia più ampio e più forte rispetto a tanti, anche perchè era importante dare un segnale, almeno a loro, visto che sono qualche decina a livello regionale.
Auspico che la Regione cambi atteggiamento rispetto al fatto che continua a non volersi assumere la responsabilità, ma a demandare tutto allo Stato, quando invece anche la Regione deve fare la sua parte.
Sabato ero ad una iniziativa pubblica, c’era anche l’ex Assessore Carloni, che ha bacchettato il Comune di Fano dicendo che non aveva fatto niente per aiutare le piccole e medie imprese. Siamo veramente in un film, nel senso che colui che aveva la delega alle attività produttive ed economiche, che poteva aiutare le imprese, è addirittura salito sul palco dicendo che il Comune di Fano aveva fatto poco in questi mesi per aiutare le imprese che si occupano di turismo sul fronte del caro energia.
L’Assessore Carloni in questo momento non è in Aula, parlare quindi di chi non c’è non è educato, volevo farlo presente e mi auguro che i neo Assessori abbiano un atteggiamento diverso rispetto a quello tenuto fino adesso, cioè quello di andare a raccontare addirittura un film che non esiste e continuare a far finta che deve essere sempre qualcun altro ad aiutare le attività economiche e le famiglie. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Innanzitutto ringrazio per gli auguri ricevuti, anche i Consiglieri di minoranza.
Mi ricollego a quello che il Consigliere Biancani ha appena accennato, adesso cerchiamo di guardare in avanti, ovviamente nella consapevolezza che siamo in transizione, sia come Regione Marche che come Governo, nel senso di passaggio di consegne con tre nuovi Assessori, che ereditano delle scelte che politicamente sono state condivise e che amministrativamente sono il prodotto di scelte dei singoli Assessori. Cerchiamo di costruire eventualmente un nuovo percorso sapendo che, comunque, c’è una continuità nel rispetto di ciò che è stato stabilito e individuato.
Quindi, non parliamo dell’On. Carloni, che ha svolto bene il suo mandato di Assessore e dato che non è presente non mi sembra neanche giusto richiamarlo ogni volta per gli interventi che ha effettuato, è ovvio, quindi, che una parte la stiamo riprendendo anche nella risposta alla mozione presentata dalla Consigliera Vitri e da altri.
Credo che sia importante sottolineare il fatto che, come sapete, l’Assessorato regionale allo sviluppo economico è coordinatore della Conferenza delle Regioni sul tema dello sviluppo economico, quindi, anche quello che da un punto di vista governativo, dello Stato, è stato messo in campo per sostenere le imprese, è buona parte frutto di un lavoro che l’Assessore Carloni ha prodotto ed ha coordinato con le altre Regioni. C’è la presenza delle Marche negli interventi statali sul caro bollette, questo è importante sottolinearlo perché è una presenza attiva.
Per quanto ci riguarda noi abbiamo fatto degli interventi, già presenti, già efficaci, come i 3 milioni di euro di liquidità per le imprese sulla crisi russo-ucraina, che sappiamo essere strettamente connessa alla crisi energetica, e 500.000 euro per i contributi sul caro carburanti, soprattutto relativo ad alcuni settori, come nel caso specifico della pesca.
Vi anticipo che si sta lavorando con gli uffici per incrementare in maniera anche significativa questo tipo di intervento perché riteniamo che il comparto della pesca marittima sia fondamentale e legato strettamente anche alla tradizione della nostra regione in quanto a pesca sul mare, ma gli interventi più importanti, ne ho fatto cenno nella risposta all’interrogazione precedente, sono previsti per l’energia e sono interventi che sostengono direttamente le politiche delle imprese marchigiane.
Uscirà a breve un bando da 1,5 milioni di euro a favore degli enti locali. L’approvazione del Por 2021/2027 è avvenuta a primavera 2022, ripeto, sono previsti 60 milioni di euro di cui 15 milioni a favore delle imprese e 6 milioni a favore delle comunità energetiche.
Noi siamo stati tra le prime Regioni in Italia a seguire la direttiva Red II con la conseguente fase sperimentale, che è stata avviata dal decreto Milleproroghe sulle comunità energetiche e adesso inizierà una serie di iniziative forti sul territorio che vedranno protagonisti i Comuni e le imprese, proprio sui bandi di efficienza energetica e di comunità energetiche rinnovabili.
Questo è quanto ad oggi nella mia nuova veste posso dire e assicurare nell’immediato futuro.
E’ ovvio che sono d’accordo su questo anche con la minoranza, ma sono preoccupazioni che anche i Consiglieri di maggioranza esprimono quotidianamente, come tutti noi, nel cercare sempre più di intervenire e, anche meglio, tamponare la situazione nell’immediato.
Dobbiamo fare i conti con tutte le varie programmazioni di bilancio, sappiamo che nel frattempo stiamo affrontando anche altre grosse emergenze, come quella dell’alluvione che ci ha visto protagonisti di un intervento sull’assestamento di bilancio, importante, quindi dobbiamo essere consapevoli. E’ ovvio che vorremmo che tutto fosse finanziato, che tutto fosse sostenuto e tutto filasse perfettamente liscio, comunque sappiamo che ad un certo momento bisogna fare delle scelte. Purtroppo questa amministrazione su alcune voci è stata, questo è oggettivo, non è discrezionale o soggettivo, costretta a fare degli interventi ed a spostare delle importanti poste di bilancio su delle emergenze che in questi due anni si sono sistematicamente incontrate, dalla situazione Covid, vaccini, a questa adesso dell’alluvione.
Si affronterà ogni tema con attenzione e progettualità, sapendo che interventi tampone hanno delle difficoltà oggettive, mentre immaginare e creare delle situazioni più strutturate, più a lungo respiro, è compito nostro, è responsabilità nostra, della politica attuale e ci stiamo lavorando. Ho avuto modo di accennarvi quale potrebbe essere la strada da seguire.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Noi, Assessore, possiamo parlare in assenza dell’ex Assessore Carloni, a parte che non c’era mai, quindi non era difficile parlare in sua assenza, ma era anche il Vicepresidente della Giunta regionale e come tale le sue attività, le sue opere, le sue gesta sopravvivono alla sua funzione. Per lui vale come per chiunque la locuzione non omnis moriar di Orazio e questo vale per ciascuno di noi quando ricopriamo dei ruoli, quindi le sue azioni gli sopravvivono e nessuno potrà mai negare che in questi due anni lui ha pensato esclusivamente alla candidatura e poi alla campagna elettorale.
Questa mozione a prima firma della Consigliera Vitri, che ringrazio tra l’altro per aver accolto la mia richiesta di firmarla per secondo, anche il capogruppo che me lo ha consentito, ovviamente ha un significato perché è legata all’interrogazione a risposta immediata, come ha ricordato la Consigliera Vitri, che abbiamo discusso poc’anzi e rispetto alla quale abbiamo strappato un impegno al Vicepresidente Saltamartini, che per conto della Giunta ci ha detto che da qui alla fine dell’anno sarebbero stati adottati provvedimenti per le famiglie, eccetera.
Ma è evidente che un provvedimento che riguarda le famiglie non può non riguardare le piccole e medie imprese, l’ho detto poc’anzi, se non sosteniamo le imprese, specialmente le piccole e medie, facciamo un torto irreparabile alle famiglie in quanto la crisi dell’impresa trascina in sè la crisi della famiglia perché attraverso l’impresa, con il lavoro dell’imprenditore, dell’artigiano, dell’esercente, quando è piccola impresa, o dell’operaio, dell’operaia, dell’impiegato o dell’impiegata, si sostiene la famiglia, vanno a scuola i figli, si accudiscono gli anziani, si progetta il futuro e si paga il mutuo della casa.
Allora è evidente che le due cose sono estremamente connesse tra di loro, quindi credo che all’esito di quell’impegno assunto dal Vicepresidente non può non essere approvata questa mozione dato che è un atto conseguente, altrimenti la maggioranza smentisce il suo Vicepresidente che, ripeto, poc’anzi ha detto che questi provvedimenti sarebbero stati adottati.
D’altra parte, lo ricordavo prima, una mozione molto simile, direi quasi identica per certi versi era stata approvata. Una mozione presentata dalla maggioranza e da noi votata in questo Consiglio regionale nella seduta n. 76 del 12 luglio, la mozione n. 206 con la quale si impegna il Presidente della Giunta regionale ad intervenire con la massima sollecitudine per trovare le risorse per mettere in campo un intervento straordinario in grado di ridurre il carico per le famiglie meno abbienti e per le piccole e medie imprese.
Questo è stato già approvato, quindi oggi non può non essere approvata la mozione della Consigliera Vitri e non si può non essere conseguenti con gli impegni assunti con queste mozioni e con quelli declinati in quest’Aula dal Vicepresidente Saltamartini. Questa è una assoluta necessità, senza alcuna polemica, perché sono stati respinti i nostri emendamenti che avevano le coperture finanziarie, con i quali si potevano dare 150/200 euro a decine di migliaia di famiglie nella nostra regione. Sappiamo quanto sia difficile la situazione in Italia e nella nostra regione, oggi 4,7 milioni di italiani non riescono a pagare le bollette, la situazione è più diffusa nelle regioni del centro e del mezzogiorno e da quando sono esplosi i prezzi le persone più bisognose sono aumentate del 30%.
E allora vogliamo che queste persone bisognose vengano trascinate verso il baratro della povertà? Noi dobbiamo intervenire e spesso dare una mano, dare 150/200 euro, come fa il Governo nazionale, a qualche decina di migliaia di famiglie può significare evitare lo stacco dell’energia elettrica, ad esempio, perché l’energia elettrica viene staccata se non si paga la bolletta e per evitare il distacco, qualcuno non ci riesce e magari qualcun altro ricorre all’usura.
Quando vado in macchina sento spesso la radio, non certamente la musica, anche perché è detestabile quella moderna, quindi preferisco sentire in questo caso non il canto, ma il grido dei bisogni delle nostre comunità, questo è il punto. Quelli cantano, invece i bisogni gridano, è una cosa un po’ diversa, questa è la situazione!
Mi sembra che il Presidente della Caritas abbia detto, e leggo testualmente: “Essere costretti a vivere senza luce e quindi senza riscaldamento sconvolge anche moralmente perché si traduce in una stigma sociale che fa sentire poveri in modo umiliante”. Pensiamo alle conseguenze sui bambini, sugli adolescenti, sui giovani, sugli anziani. Lo dicevo l’altra volta: ci sono cittadini, anche imprese che vanno bene nonostante la crisi, che fanno delle donazioni alla Caritas per dare una mano. Un’istituzione come la Regione può e deve fare qualcosa, quindi approviamo questa mozione, ma soprattutto portate a termine gli impegni già assunti e ribaditi in quest’Aula dal Vicepresidente Saltamartini, che sul punto voglio ringraziare.

PRESIDENTE. Raccogliendo le posizioni di chi ha esposto le mozioni, degli interventi, soprattutto la posizione della Giunta per conto dell’Assessore Antonini, vi chiedo di rinviare la votazione delle tre mozioni al termine della seduta del Consiglio, nel tentativo di trovare una soluzione unitaria, che contenga tutto, che tenga conto anche della posizione molto chiara che ha espresso la Giunta regionale.
Se siete d’accordo sospenderei questo punto e se non ci sono opposizioni, senza fare nessuna votazione, passerei al prossimo punto dell’ordine del giorno.

Mozione n. 112
ad iniziativa dei Consiglieri Lupini, Ruggeri, Santarelli
“Istituzione Tavolo Tecnico per l'applicazione del migliore modello organizzativo riguardo la figura dell'Infermiere di Famiglia e Comunità”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 112 dei Consiglieri Lupini, Ruggeri, Santarelli.
La discussione è aperta, ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. E’ giunto il momento in quest’Aula di discutere di questa mozione, che è datata luglio, quindi è passato un po’ di tempo, ma credo che sia ancor più attuale, poi sentiremo se l’Assessore alla sanità conviene con noi.
Si parla della figura dell’infermiere di famiglia, tanto nominato a livello nazionale.
Per la prima volta nel gennaio 2000 è stata descritta la figura di questo professionista, che è diventata centrale, sempre di più in questi ultimi anni, nell’offerta dell’assistenza territorial.
Se è vero che il futuro dell’assistenza territoriale, quindi la centralità delle cure domiciliari, si appoggia su queste nuove figure che devono diventare i nuovi strumenti della sanità, declinata nelle diverse regioni, è ovvio che anche noi dovremo organizzarci per tempo e prevedere un utilizzo illuminato di queste nuove figure che hanno un’alta professionalità dedicata ad assistere l’utente, il paziente fragile, nella sua abitazione e dentro la sua comunità, attivando risorse di questi territori e della stessa comunità, della stessa società, che è prossima alla persona più bisognosa di cure evitando in questo modo il ricorso al ricovero ospedaliero, che verrà lasciato solo ai casi di effettiva necessità. Questo è anche l’orientamento che vediamo nel Pnrr ed il prossimo futuro di tutta la sanità nazionale.
Questa premessa, proprio perchè tengo particolarmente a delineare esattamente qual è la funzione dell’infermiere di famiglia, è per andare a descrivere l’impegno che richiediamo.
Ringrazio anche gli altri firmatari perché danno sostegno ad una battaglia che non è certo solo la mia, quella di dare rilievo, come tante volte si è detto, nel concreto a questa nuova formula di assistenza domiciliare, che riteniamo sicuramente più vicina ai cittadini, più vicina ai nuovi bisogni, alla nuova utenza per rispondente alle nuove fragilità.
Specifico che la richiesta, che di fatto è molto semplice, necessitava di questa introduzione, che è quella di istituire un tavolo tecnico regionale per declinare, organizzare per tempo, insisto al meglio, questo strumento, la figura dell’infermiere di famiglia e per fare questo, essendo l’assistenza infermieristica domiciliare la chiave di volta del nuovo modello della sanità, vista la riforma che ha visto quest’Aula votare lo scorso mese di agosto, le Marche non devono farsi trovare impreparate, anzi devono ottimizzare al massimo le risorse che sicuramente arriveranno. Nel nuovo Piano socio-sanitario credo che sia il momento di istituire questo tavolo tecnico che vede coinvolte tutte le figure di riferimento, comprese le federazioni degli ordini, le associazioni di categoria, i rappresentanti dei nuovi distretti, quindi, i rappresentanti delle Ast e tutti coloro che offrono la loro professionalità non solo nelle corsie, ma anche ai tavoli istituzionali per dare un contributo fattivo, efficace ed efficiente per andare a costruire dei servizi, con i quali ci auguriamo di vedere unaveloce e fattiva ricaduta sulla qualità della vita delle persone, le quali assistite a domicilio, non trovando più il sovraffollamento negli ospedali, le lunghe liste d’attesa, apprezzeranno queste nuove misure e questo nuovo modello di assistenza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. … della Consigliera Lupini, l’istituzione di un tavolo tecnico per l’applicazione del miglior modello organizzativo riguardante la figura dell’infermiere di famiglia. Le dirò di più, qualche mese fa abbiamo iniziato a fare una proposta di legge insieme ad alcuni professionisti perché gli infermieri ce l’hanno richiesta, poi abbiamo fermato tutto, quindi questo tavolo, secondo me, è importante in quanto l’approdo in Italia della figura professionale dell’infermiere di famiglia è un percorso iniziato anni fa e non ancora del tutto concluso.
Si è iniziato a parlare di infermiere di famiglia a livello nazionale nel dicembre 2014, con una proposta di legge volta a modificare il decreto Balduzzi, a seguito del quale è stata introdotta questa particolare figura, poi rilanciata definitivamente in Italia con il decreto Rilancio del 2020.
Lo scenario odierno fa emergere con forza la necessità nella nostra regione di offrire prestazioni sanitarie e sociali in maniera integrata al fine di far fronte ai problemi di salute della popolazione, soprattutto a seguito della diffusione di cronicità e della pandemia, non lo vogliamo dimenticare, dovuta al Covid 19, l’obiettivo è di migliorare e garantire la continuità assistenziale a livello territoriale nell’interesse primario della salvaguardia del diritto di salute del cittadino.
L’Organizzazione mondiale della sanità ha introdotto uno strumento utile, l’istituzione degli infermieri di famiglia e di comunità e di ambulatori da essi condotti, entrambi strumenti che possono essere ritenuti fondamentali per l’assistenza sul territorio, migliorando l’idoneità, l’efficacia e la riduzione della spesa destinata agli interventi.
+Tale istituzione è stata già adottata da diversi Stati, tra cui l’Italia, a fronte della chiusura dei piccoli presidi ospedalieri, quindi bene, l’istituzione anche qui nelle Marche dell’infermiere di famiglia e di comunità e noi siamo pienamente d’accordo, ho qui una bozza della proposta che avevamo iniziato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. La mozione è relativa all’istituzione di un tavolo tecnico per l’applicazione del miglior modello organizzativo riguardo la figura dell’infermiere. Questo è un tema centrale per la sanità futura, è un tema centrale, secondo me, anche del Piano socio-sanitario che andremo a discutere e ad approvare perché dovremo cercare di metterci tutte le criticità che esistono.
Da che cosa è caratterizzata la sanità attuale? Una è una buona notizia: l’aumento della vita media, soprattutto la presenza nella società di grandi vecchi, ultra ottantenni che hanno avuto fino a quell’età, generalmente, una buona vita, l’altra notizia, invece, non è tanto buona perché l’allungamento della vita prevede un periodo di vita fragile e molto problematica. E’ stato visto infatti che negli ultimi 5 anni di vita di una persona generalmente, nel caso di morte precoce negli ultimi due anni, aumenta la spesa sanitaria in maniera vertiginosa. E’ stato fatto un calcolo statistico, lo ha fatto una Università italiana molto nota, se si parametra quanto la sanità pubblica spende per una persona nella vita, si riscontra che gli ultimi due anni di vita c’è un aumento vertiginoso della spesa. E’ stato calcolato che talvolta si spende più negli ultimi due anni di vita che in tutta l’intera esistenza dal punto di vista dell’assistenza sanitaria. Ovviamente questo è un calcolo che fanno gli statisti, gli economisti, che ricade sulla nostra organizzazione sanitaria.
Terzo punto, c’è stata una netta diminuzione dei posti letto in sanità. Una delle vulgate degli ultimi 20 anni, che secondo me non era neanche molto condivisibile, era che il taglio dei posti letto era la razionalizzazione del sistema sanitario, indubbiamente dal punto di vista economico e dal punto di vista dei processi assistenziali questo era un percorso utile, quello di cercare di ridurre al massimo le giornate di degenza perché hanno un costo fortissimo in materia di personale, assistenza e via di seguito, però poi si è visto, il caso eclatante è stato il Covid, ma non solo, che le cronicità hanno spesso bisogno di frequenti degenze ospedaliere in quanto molte patologie croniche sono caratterizzate da periodi di ricovero più o meno lunghi e da periodi di assistenza domiciliare.
In questo quadro la presenza di infermieri di famiglia, cioè di una struttura di assistenza domiciliare, va nella direzione del miglioramento della qualità della vita del paziente perché un conto è che sia ricoverato o che esegua le cure dentro le strutture sanitarie, un conto è farle a casa, soprattutto per coloro che hanno difficoltà logistiche e via di seguito.
La possibilità di sanitarizzare il domicilio, di rendere praticabile l’assistenza a domicilio, di cercare di fare tutto un percorso, una filiera di strutture, alcune intermedie, che sono già previste sia sul Piano sanitario nazionale che su quello regionale, in qualche modo riduce la spesa sanitaria e migliora la qualità del servizio e soprattutto la qualità della vita delle persone.
Quindi, da questo punto di vista non si può che dare un parere favorevole all’istituzione del tavolo tecnico per mettere a terra il sistema dell’assistenza infermieristica domiciliare, che non solo è utile a migliorare la qualità della vita del paziente, la qualità delle prestazioni, ma è anche utile a prevenire situazioni che poi possono diventare critiche perché un conto è l’occhio dell’infermiere professionale che va dentro casa e periodicamente controlla gli esiti dell’andamento della terapia, gli esiti della patologia e via di seguito, un conto è che questo venga completamento lasciato in mano ai familiari, che spesso segnalano solo nel momento critico una situazione, che invece potrebbe essere recuperata o prevenuta ampiamente con la presenza dell’occhio di un esperto sanitario.
Parere favorevole alla mozione della Consigliera Lupini e degli altri firmatari, favorevoli al tavolo tecnico, assolutamente, da subito, ma questo è tema da affrontare con grande impegno quando andremo a leggere e ad approvare il nuovo Piano sanitario regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Sono assolutamente d’accordo sulla mozione dei Consiglieri Lupini, Ruggeri e Santarelli, all’istituzione di un tavolo tecnico per l’applicazione e per la previsione della figura dell’infermiere di famiglia e di comunità.
Certo, tutto questo deve essere valutato compatibilmente con le risorse che riusciamo a trovare ed anche con gli infermieri che riusciremo a trovare, perché in questa fase non solo non riusciamo a trovare i medici, ma facciamo fatica anche a trovare la figura dell’infermiere, quindi, dobbiamo tenere in considerazione anche questo aspetto.
Dopodiché, poter avere anche un infermiere di comunità, un infermiere ogni 10.000 abitanti secondo me sarebbe già un bel risultato, un bel successo.
Tra l’altro posso dire relativamente alla mia professione che i medici di medicina generale non riescono più a prescrivere una terapia iniettabile ai pazienti perché non si trova un infermiere o qualcuno che faccia le iniezioni, dato che da un punto di vista legale nessuno si vuol prendere più la responsabilità, che sia l’amico di famiglia, l’infermiere in pensione, l’infermiere che invece lavora attivamente, perché se succede qualcosa non c’è una copertura legale. Magari ci fosse una figura come questa, che potrebbe, per esempio, aiutare anche l’infermiere dell’Adi per le piaghe da decubito, potrebbe anche essere impegnata sulle ferite post chirurgiche quando i pazienti tornano sul territorio ed hanno bisogno di medicare le ferite, purtroppo, lo facciamo noi come medici di medicina generale, magari avessimo l’opportunità di avere un infermiere che si occupa di tutte queste cose.
Come si fa a non essere d’accordo? Sgraverebbe molto il lavoro dei medici di medicina generale, dei pronto soccorso, ma anche dei reparti stessi che spesso sono impegnati a rimedicare le ferite post chirurgiche richiamando il paziente.
Certamente bisogna dargli un ruolo, bisogna decidere cosa deve fare, ripeto, ne potessimo avere anche 1 ogni 10.000 abitanti, sarei già contento anche alla luce del fatto che infermieri, al di là dei costi, non si trovano.
La mozione mi trova d’accordo ed il gruppo Lega voterà a favore, certamente qui si apre una discussione, quella del reperimento di queste figure, oltre che delle figure di chi amministra e di chi governa, prevedere, quindi, anche i costi di questa operazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Prima del mio intervento chiedo l’attenzione dell’Assessore Saltamartini su una citazione di un anonimo, a volte ho sentito alcuni Assessori che hanno studiato il latino ed altre lingue fare delle citazioni. Io cito la frase di un paziente, ma prima di iniziare ringrazio le Consigliere Lupini e Ruggeri che mi hanno permesso di inserirmi nella presentazione di questa mozione così importante.
La persona anonima ha detto: “Benvenuti a casa mia, entrate e lasciate un po’ della felicità che recate”, la felicità che porta un infermiere di famiglia che si reca nel domicilio dei propri nostri pazienti che, come ha sottolineato poc’anzi il Consigliere Cancellieri, sono sempre più anziani, sono longevi. Come ha evidenziato chi mi ha preceduto, negli ultimi anni di vita spesso il sistema sanitario investe sulla persona, che magari per tutto il suo percorso ha dato il massimo, sia in termini economici di contributi che di insegnamento alle nostre generazioni.
Queste persone oggi hanno bisogno di aiuto e lo richiedono proprio negli ultimi due anni di vita, per cui l’impegno che noi chiediamo al Presidente Acquaroli ed alla sua Giunta, è quello di fare un passo in avanti, chiediamo un tavolo tecnico per applicare questo modello organizzativo che riguarda l’infermiere di famiglia e di essere partecipi come infermieri di un gruppo di lavoro dove ci sono i medici di medicina generale, le Aziende, i Distretti, i sindacati, anche la Federazione sia degli ordini degli infermieri che degli ordini dei medici, le associazioni di settore e di volontariato. Questo innanzitutto lo dice l’Organizzazione mondiale della sanità, che più volte ha sottolineato che per il basso rapporto tra infermieri e popolazione c’è un aumento dell’indice di mortalità. L’indice di mortalità è un algoritmo preciso su quella che è l’azione del personale all’interno della struttura regionale, che deve vedere una proporzione degli infermieri, quindi già partiamo da una base.
Specifico che questa mozione non è solo impegnare tecnicamente la Giunta ad istituire un tavolo, ma capire innanzitutto quanti sono gli infermieri presenti sul territorio e quanti potranno essere indirizzati verso l’infermiere di famiglia perché c’è stato nella Conferenza Stato-Regioni del 18 dicembre 2019 , un documento che prevedeva numerosi punti, tra questi la valorizzazione della professione infermieristica nell’ambito dell’assistenza territoriale, finalizzata alla copertura dell’incremento dei bisogni di continuità assistenziale, di aderenza terapeutica, in particolare in alcuni modelli organizzativi.
Voglio ricordare a quest’Aula, che vedo abbastanza rumorosa, che questi sono temi che riguardano per il 99% tutte le nostre famiglie, c’è sicuramente un indice di invecchiamento importante, quindi i cambiamenti socio-demografici del nostro Paese vedranno un progressivo invecchiamento della popolazione, un incremento delle persone con patologia cronica del 40% della popolazione, con comorbilità, quindi gli over 65 arriveranno anche nella nostra regione sopra il 65%.
Questa mozione è un primo passo per mantenere viva l’attenzione all’interno dell’Aula, attenzione data dal fatto che se ne parla sin dall’insediamento di questo Consiglio regionale, quindi il gruppo Rinasci Marche nella figura del sottoscritto, Luca Santarelli, ha portato già mozioni, interrogazioni, azioni politiche, per evidenziare questa necessità - mi rivolgo al Consigliere Mangialardi, le conviene ascoltare, perché questo è un tema che interessa anche il Partito Democratico - un tema che ha inizio già dai primi anni 2000, poi si è arrivati alla Conferenza Stato-Regioni del 2021 ed ancora stiamo a discutere sull’implementazione degli infermieri di famiglia, dopo si è avuto il Covid, che non ci ha insegnato nulla perché, se così non fosse, oggi la legge sarebbe scritta, i documenti a livello nazionale sarebbero già implementati.
Ricordo che questi modelli assistenziali vengono in maniera sensibile attuati nelle varie Regioni in base anche alla sensibilità degli amministratori e portano ad una minore mortalità, sottolineata dagli obiettivi del documento salute dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Laddove si sono sviluppati percorsi di formazione con nuove figure infermieristiche, tra queste l’infermiere di famiglia e di comunità si pongono al centro del modello organizzativo territoriale, ci sono minore mortalità, un allungamento della vita che porta anche ad un miglioramento della qualità della vita perché avere, come ho detto all’inizio del mio intervento, una famiglia che ti dice: “Benvenuti a casa mia, entrate e lasciate un po’ della felicità che recate”, è moltissimo.
Spesso l’assistenza infermieristica domiciliare è di carattere sanitario con le competenze e con i protocolli che tutti gli infermieri eseguono all’interno del domicilio, come se fosse un piccolo ambulatorio la residenza del paziente, ma in più portano quelle che si chiamano azioni d’amore, azioni sociali, azioni rispetto all’anima e quando si porta la felicità si porta anche il sostegno personale, si porta qualcosa in più di una terapia.
Con la maturità con la quale il gruppo Rinasci Marche ha cercato di dare questa testimonianza in Consiglio regionale, chiediamo a tutti voi Consiglieri di votare positivamente questa mozione e soprattutto di darne corso. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Sarò brevissimo, voglio solamente evidenziare che poche settimane fa abbiamo discusso un’interrogazione che mi vedeva come primo firmatario e chiedeva l’attivazione dell’infermiere di famiglia, quindi condivido questa mozione.
Devo dire che con il DM 71, il Pnrr, l’apertura delle Case di comunità, degli Ospedali di comunità, la voglia è di essere sempre più vicini al territorio, ma soprattutto riuscire a garantire una assistenza domiciliare passando anche attraverso il potenziamento degli infermieri.
Ricordo che a livello regionale era stato annunciato che dal gennaio 2021 sarebbero stati assunti centinaia di infermieri per poter mettere in piedi il progetto cosiddetto “infermiere di famiglia”, ma ad tutt’oggi queste assunzioni non sono state fatte. Abbiamo graduatorie con migliaia di infermieri disponibili all’assunzione.
Mi auguro che questa mozione possa dare il là, possa sostenere questo tipo di percorso, che era stato già annunciato, sono atti della nuova Giunta regionale che prevedevano l’assunzione di centinaia di infermieri per avviare il progetto. Ritengo che sia importante attivarlo, quindi mi auguro, non ho motivo di non pensarlo, che l’Assessore Saltamartini riesca ad avviare tutte le assunzioni previste perché con gli infermieri che abbiamo oggi a disposizione, l’infermiere di famiglia ce lo possiamo anche scordare in quanto riusciamo a malapena a garantire l’ordinario, quindi, pensare di fare il progetto dell’infermiere di famiglia con gli infermieri che abbiamo oggi, vuol dire non avere idea.
Non penso che ci sia qualcuno convinto che si possa attivare questo progetto senza nuove assunzioni, le graduatorie ci sono, gli infermieri sono migliaia. Erano circa 250 gli infermieri che dovevano essere assunti nel 2021, poi con il nuovo DM 71 ed il Pnrr sono raddoppiati, quindi dovrebbero essere oltre 500.
Mancano gli infermieri per poter dar seguito a quest’idea, che ritengo importante e fondamentale per portare una sanità ed un’assistenza sempre più vicine ai cittadini.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Molto rapidamente perché come ha ricordato ora il Consigliere Biancan, noi avevamo già presentato una mozione che aveva lo stesso contenuto che derivava - lo dico al Consigliere Santarelli che ogni tanto mi richiama alla necessità di ascoltare - dal nostro programma elettorale perché queste cose erano scritte in modo chiaro, anche con una visione un po’ di lunga perché quella volta non si chiamava Pnrr, ma eravamo ancora nel Recovery found e avevamo capito, forse prima di tutti gli altri su una scala diversa, quella nazionale e internazionale, che il sostegno alla nostra sanità passava attraverso i 198 miliardi di allora, poi sono stati rimodulati e gran parte sono stati destinati alla medicina del territorio, diventata poi la Missione 6 nelle sue articolazioni.
Noi dicevamo questa cosa che abbiamo recuperato e oggi la sottolineiamo.
Lo dico per l’Assessore Saltamartini che oggi saluto da Vicepresidente. Un po’ mi sono emozionato quando ho visto il Vicepresidente, cioè l’Assessore Saltamartini, di fianco al neo Assessore Brandoni, ho rivisto uno spaccato di 10 anni della mia vita, al quale auguro un buon lavoro, ne avrà bisogno perché, nonostante siamo stati insieme per 7 anni all’Anci, questa parte non le farà sconti, ognuno di voi ha ereditato qualcosa, quindi, ci sarà da fare. L’Assessore Saltamartini è più fortunato perché il Vicepresidente, quell’ectoplasma sempre richiamato dell’ex Assessore Carloni, si concretizzerà in una dimensione diversa, ma comunque continuerà ad echeggiare perché ogni volta che parleremo di sostegni alle imprese e di operazioni di promozione del nostro territorio, inevitabilmente si tornerà l’obiettivo vero, come ha ricordato in maniera magistrale il Consigliere Cesetti, perché, ahimè, l’ex Assessore Carloni pensava all’obiettivo, che non era quello condiviso, poi magari ci potrà aiutare anche da lassù, anche se non potrà diventare Ministro nè Sottosegretario, che era quello e lo ha raggiunto, anche in maniera magistrale.
Saluto anche l’Assessore Antonini ed anche i Consiglieri che sono entrati in Consiglio ed auguro loro un buon lavoro.
Dopodiché, noi pensavamo alla medicina del territorio articolata, mentre voi pensavate …, almeno il Presidente giura e spergiura che non lo ha mai detto, però io ero in campagna elettorale contro tutti e ricordo il tema della riapertura dei 13 piccoli ospedali, elemento portante, ma anche elemento della sconfitta perché il Presidente della Giunta precedente aveva chiuso 13 piccoli ospedali, non contava dire che avevamo sbagliato e che non erano ospedali unici, ma dovevano essere ospedali di primo livello. Tutte quelle cose che abbiamo raccontato non contavano nulla e invece hanno funzionavato molto bene .., ed ero quasi disarmato. Poi il Segretario della Lega Salvini mi si è buttato con il paracadute a San Benedetto del Tronto e lì è stata l’apoteosi della sconfitta.
Consigliere Santarelli, stia tranquillo perché io questa cosa ce l’ho in testa, oggi voteremo - lo dico ringraziando la Consigliera Lupini di averla messa a disposizione, domani farà un bell’articolo dicendo: “Ho fatto la proposta e l’abbiamo votata all’unanimità” - la mozione, ma temo che domani mattina l’Assessore Saltamartini, anche se è stato innalzato di grado, la bacchetta magica non ce l’avrà e quell’operazione non riuscirà a metterla in campo, non ci riusciremo.
Siccome qui la filiera è stata completamente rimodellata, finiscono anche le scuse perché prima la colpa era del precedente Presidente con la sua eredità, poi siete arrivati voi, dopo c’era il governo rosso/verde, poi è diventato un po’ più multicolore, ma non ci siamo riusciti ugualmente, adesso è nero come il bau bau, quindi avete la possibilità, almeno sul piano del linguaggio, di concludere la filiera. Noi lo auspichiamo perché, Consigliere Santarelli, quelle parole le ho sentite tante volte, quando penso ai nostri operatori della house, tanto per citarne qualcuno, che danno sollievo, non speranza, non solo competenza, ma anche presa in carico. Presa in carico che avevamo scritto nel programma. Però non riusciremo, ci proverà il Vicepresidente, ci rivedremo fra sei mesi e non sarà accaduto nulla, rimane sempre il baluardo ultimo dell’Europa, che sarà responsabile delle nostre disgrazie. Mi ricordo che quando vinse Macron mi permisi di dire che l’Europa in quell’occasione non era stata capovolta, finì come avete stigmatizzato con puntualità, adesso l’Europa è anche la vostra e speriamo di rimetterla in piedi affinchè non diventi l’elemento di limite degli ospedali e di quelle belle parole che ha detto il Consigliere Santarelli.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Per fortuna che i nostri interventi sono registrati e verbalizzati, quindi ognuno potrà confrontare e verificare quello che ha detto prima, quello che dice oggi e quello che dirà successivamente.
Ora nessuno può negare, anche quando c’era un governo in cui noi non ci riconoscevamo, che io ho sempre sottolineato come il problema di questo Paese fosse costituito dall’enorme debito pubblico e dal fatto che le norme sul debito impongono al nostro Paese, sia per una previsione costituzionale che per un adempimento di trattati internazionali, che la spesa pubblica sia sotto controllo e tra le misure sulla spesa pubblica sotto controllo rientra il tetto di spesa sul personale.
Questa è la premessa su cui ho sempre ragionato. Non ho mai detto “il precedente Governo regionale …, eccetera”. Questa è la necessità che ha il nostro Paese, teniamo conto di un ulteriore elemento perché è necessario parlare quando si discute di questi argomenti anche dei numeri della finanza pubblica: il sistema sanitario nazionale è finanziato con 136 miliardi, il costo degli interessi sul debito pubblico varia dai 70 agli 80 miliardi, quindi è un Paese che corre con una palla al piede.
Adesso veniamo alla questione dell’infermiere di famiglia e dell’infermiere di comunità. Dell’esigenza di riaffermare il potenziamento della medicina del territorio ce ne siamo accorti durante il Covid, quando l’Italia si è improvvisamente svegliata dai tagli che erano stati fatti dal 2012, dal Governo Monti, fino ai giorni nostri. Un paese che non aveva formato i medici, addirittura gli organici del personale, che operano in questo straordinario e strategico settore della pubblica amministrazione, sono individuati nell’organico del 2004 -1,4% della dotazione, quindi il tema è complicatissimo.
Quando a maggio di quest’anno è stato approvato dal Governo nazionale il d.m. 77, nessuna Regione italiana ha conferito al Governo Draghi il concerto. Il Governo ha emanato il d.m. 77 senza che nessuna Regione lo avesse approvato, semplicemente perché prevedeva la figura dell’infermiere di comunità, dell’infermiere di famiglia e di tutte le misure senza che fosse aumentato il tetto di spesa e senza le adeguate risorse.
Per essere chiari, allo stato attuale del sistema la predisposizione delle Case di comunità, degli Ospedali di comunità dovrà avvenire sottraendo infermieri, medici e OOS dagli Ospedali, dai Distretti e dai Dipartimenti.
Questa è la fotografia attuale, c’è da aggiungere che evidentemente questa situazione, visto che adesso c’è un nuovo Governo, non può essere più sostenuta da questi banchi. Anche se i partiti a cui noi apparteniamo sono al Governo dirò sempre le stesse cose: la sanità è una priorità per il nostro Paese perché salva le persone ed in ogni famiglia, in ogni sistema politico quando c’è un problema di risorse si va ad individuare quali sono le prime necessità ed io ritengo che dopo 12 anni di tagli la sanità sia una priorità.
Veniamo alla mozione che individua un tavolo molto positivo, noi siamo d’accordo, la Giunta è d’accordo nell’istituire questo tavolo, si valuti che sull’individuazione delle funzioni degli infermieri di comunità, degli infermieri di famiglia già la Conferenza delle Regioni ha predisposto una bozza ordinamentale della struttura organizzativa e delle funzioni e penso che fra qualche settimana, fra qualche mese, avremo un atto di recepimento da parte del Ministero della sanità.
Ben venga che le professionalità che si muovono nella nostra regione si possano riunire e si possano confrontare intorno a questo tavolo e questo può conferire all’Assessore alla sanità, che partecipa alla Conferenza delle Regioni, un utile spunto di suggerimenti, proposte, osservazioni per gli altri colleghi delle altre Regioni.
Vorrei anche aggiungere, e qui è stato più volte detto, che quando parlai dei 3.000 infermieri, che avevamo a disposizione con il concorso, avremmo dovuto assumerli tutti perché c’è un’esigenza strategica di queste figure, ma informo i colleghi che, purtroppo, dobbiamo affrontare e risolvere un altro gravissimo problema che è quello del personale assunto durante il Covid.
Drante gli anni del Covid, a partire dal decreto legge 34 del 2020, il Governo ha autorizzato ad assumere 1.700 dipendenti aggiuntivi, tra medici, infermieri, operatori sanitari e operatori del settore amministrativo. Quando l’emergenza è finita, a marzo di quest’anno, il Governo ha detto a tutte le Regioni: “Se questo personale rientra nel vostro tetto di spesa lo potete trattenere, altrimenti lo dovete licenziare”. Nella Regione Marche il tetto di spesa ne copre 1.000 (circa 700 sono in una situazione paragonabile ad un limbo) e noi abbiamo rinnovato, ho risposto anche all’interrogazione del Consigliere Mangialardi della scorsa settimana, fino al 31 dicembre tutti i contratti, non abbiamo mandato a casa nessuno, fino al 31 dicembre 2022 tutto il personale assunto con il Covid rimarrà in servizio nei nostri ospedali e nelle nostre strutture sanitarie, tanto più che, se dovessero andar via, non oso immaginare quali disappunti e quali disservizi si potrebbero immaginare.
Teniamo conto che l’emergenza Covid è ancora in piena espansione e non abbiamo più tante persone in terapia intensiva, non abbiamo più tante ospedalizzazioni, ma il virus continua a circolare, quindi c’è la necessità di curare le persone che si ammalano di Covid e c’è la necessità di somministrare i vaccini. Mi permetto ancora una volta in questa sede di rinnovare la richiesta ai cittadini di vaccinarsi e di curarsi con gli anticorpi monoclonali.
Tutto ciò premesso, la Giunta è d’accordo nell’accogliere questa mozione e insieme vedere cosa succederà nei prossimi mesi, tenendo conto che il tetto di spesa del personale è un limite invalicabile che crea numerosissimi disagi a tutti i cittadini italiani e spero che il nuovo Governo possa individuare la sanità come una delle priorità insieme alla crisi energetica, insieme alla guerra e insieme a tutte le priorità che noi conosciamo nel nostro Paese.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore ed i colleghi per il sostegno a questa tematica sicuramente per tutti noi molto importante, che fa discutere perché sappiamo che le risorse a livello di personale sono scarse, così come sappiamo che il tetto di spesa da sempre ci imbriglia nelle scelte, per cui è fondamentale utilizzare gli strumenti organizzativi di cui possiamo disporre, così come un tavolo tecnico ben composto deve essere uno strumento per un’Assemblea legislativa, per una amministrazione, per programmare in modo davvero efficace gli strumenti.
Non dobbiamo spostare infermieri dagli ospedali a casa o andare a supplire alla mancanza di personale con altro personale che invece è pensato per una funzione ben distinta, quindi credo che, proprio per andare a chiarire i dubbi e le varie perplessità che tutti abbiamo, bisogna chiedere a chi il mestiere lo fa, a chi davvero è coinvolto in prima linea accanto ai pazienti ed accanto ai medici di medicina generale, come il Consigliere Cancellieri ricordava, proprio per organizzare al meglio.
Serve un tavolo tecnico e io vado a dare lettura delle componenti che chiedono di essere rappresentate in questo tavolo, perché sono i cittadini che ci chiedono di organizzare al meglio l’utilizzo di queste nuove figure, gli infermieri di famiglia e di comunità.
Sono le stesse categorie, sono i sindacati che ci chiedono di poter dare il loro fattivo contributo accanto alle istituzioni, chiediamo quindi, in questa mozione che vede accogliere il favore di tutta l’Aula, che del Tavolo facciano parte: gli infermieri, che sono i primi a poterci dire come reperire nuove risorse, come formare chi poi dovrà andare a casa dell’utenza, i medici di medicina generale, le Aziende sanitarie, i Distretti sanitari, i sindacati di categoria, che non possono di certo rimanere fuori da questo tavolo, la Federazione nazionale ordine professioni infermieristiche, che tanto si è occupata di questa tematica che ha portato sicuramente altre esperienze in Italia nel confronto con altri Paesi stranieri che hanno già visto la realizzazione di alcuni ambulatori e di servizi che possono farci un po’ da canovaccio, la Federazione nazionale dei medici chirurghi e degli odontoiatri, perché dobbiamo pensare l’istituzione di questo tavolo come un lavoro di squadra e di equipe davvero multidisciplinare, le Associazioni professionali del settore coinvolte, le Associazioni di volontariato e sicuramente tutte quelle che possono rappresentare i cittadini.
Ringrazio i colleghi e la Giunta per l’interessamento e ricordo in questa sede all’Assessore che avevamo anche votato la mozione sull’istituzione del tavolo tecnico per le malattie rare, credo che questi siano momenti di confronto politici, che se portati avanti dalla Giunta possono avere una valida e visibile ricaduta sulla qualità della vita dei marchigiani e delle marchigiane, quindi, vorrei l’impegno da parte vostra che si darà immediato seguito all’istituzione di questo tavolo tecnico, così importante, come agli altri argomenti votati durante questa legislatura in Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. L’ulteriore intervento su questa mozione è per ricordare a quest’Aula che quasi 400.000 marchigiani residenti hanno più di 65 anni a fronte di circa 1,5 milioni di abitanti, quindi quello che si è ipotizzato anche con le varie normative già citate dai colleghi, che ringrazio per gli approfondimenti, è molto semplice, cioè 8 infermieri ogni 50.000 abitanti, che è qualcosa di riduttivo se rapportato a un medico di famiglia ogni 1.500 abitati Chi è già intervenuto in quest’Aula ha sottolineato che spesso le associazioni di volontariato o anche le fondazioni intervengono a bilanciare questa grande carenza.
Quindi, all’Assessore Saltamartini, chiedo una presa di coscienza, oggi gli faccio i miei migliori auguri, come agli Assessori Biondi, Antonini e Brandoni, di buon lavoro, ma soprattutto all’Assessore Saltamartini che è anche Vicegovernatore, per portare a Roma le nostre vicende perché ormai la questione del personale all’interno della nostra Regione non è più derogabile, non è più demandabile e quello che dice l’Organizzazione mondiale della sanità non lo dice per dare dei consigli, ma perché vi sono degli studi, delle certezze. Infatti, dove mancano gli infermieri aumenta l’indice di mortalità e tutti noi abbiamo a cuore i nostri cari, i nostri anziani, che spesso sono una grande risorsa all’interno delle famiglie a livello di saggezza, conoscenza e cultura, ma arrivano ad una fase terminale della vita … Chi mi ha preceduto ha sottolineato che negli ultimi due anni si spendono risorse quantificate per tutta la vita, perché generalmente uno necessita di assistenza nella parte terminale della propria vita.
Un paese civile, un Paese in un certo senso anche rispettoso della propria cultura, dei propri anziani, si avvicina in maniera seria, fa uno studio programmatico. La programmazione sta alla base della politica, che noi facciamo.
Chi mi ha preceduto ha sottolineato che tutte queste proposte erano anche nel programma del centro-sinistra, che anch’io invito a leggerlo, molte erano buone, molte potrebbero essere anche recuperate perché una maggioranza matura rispetta le minoranze anche nelle azioni proposte e quando una minoranza propone qualcosa oltre a votare, e questo è anche un gesto di rispetto, va anche applicato, dando corso a quello che noi scriviamo, a quello che noi proponiamo, soprattutto dopo gli approfondimenti da parte degli uffici, gli uffici della sanità regionale, gli uffici dell’Agenzia sanitaria, perché la quota 8 a 50.000 non è messa lì per caso, ma è il minimo sindacabile.
Gli infermieri non ci sono, chi mi ha preceduto ha già sottolineato che nessuno ha la bacchetta magica, noi chiediamo, oltre alla bacchetta magica, un impegno personale affinché anche senza quella bacchetta si metta a terra all’interno del bilancio un sacrificio, che non è un sacrificio, ma un modello di rispetto per tutti noi, un modello di rispetto per il nostro territorio. Quindi, quando ci si ritrova qui la fotografia dell’Ospedale di comunità, delle Case di comunità, dell’Hospice, del Domicilio e delle Rsa …, tutto questo percorso parte dalla sanità territoriale, con la prevenzione, la rete ospedaliera, il parco tecnologico, le risorse assistenziali, il turnover infermieristico, collegato anche al sistema delle pensioni, perché c’è un sistema pensionistico oggi certo, la formazione delle professioni sanitarie, tutto questo dopo uno studio fatto a sistema, per cui chiediamo all’Assessore Saltamartini una presa di coscienza su uno dei più grandi temi che abbiamo di fronte in questa legislatura. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Come abbiamo già anticipato con gli interventi dei colleghi del gruppo, da parte nostra ci sarà un voto favorevole.
Penso che sia anche opportuna l’istituzione del tavolo, è vero che possiamo mutuare esperienze che ci sono in giro per le altre Regioni, possiamo demandare alla struttura di avanzare una proposta, però trovare un momento di confronto sistematico con gli operatori può facilitare la realizzazione di questo obiettivo, che è importante, determinante, strategico e ritengo pure molto complicato.
Su questo, lo dico all’Assessore Vicepresidente, è vero, e glielo riconosco, che con il ruolo amministrativo assunto non c’è stata mai una fuga in avanti rispetto alle norme, rispetto ai dettati nazionali, internazionali, che ci impongono delle scelte che sono, ahimè, quelle che avevano i predecessori, ed era anche molto naturale, questa cosa è infatti accaduta immediatamente dopo l’insediamento.
Devo riconoscere all’Assessore che non ha mai puntato l’indice qui dentro rispetto alla struttura ed alla Giunta precedente, tranne, siccome mi ha richiamato alla verifica comparata, quando abbiamo votato la proposta di legge 128, però lì c’era l’agone, eravamo alle porte della campagna elettorale e anche l’Assessore, che non era in campagna elettorale ed era qui a rispondere e non in altri luoghi, si era fatto prendere un po’ dalla foga, quindi la modifica della legge 13 era necessaria per colmare le inadempienze e qualche disastro fatto dalla Giunta precedente.
Apprendo che, immediatamente dopo, tornando in sedimentazione e in una situazione più algida ha riassunto la responsabilità e con grande senso dell’assetto istituzionale sa che questo percorso è complicato e nemmeno il Governo … Guardate, lo sottolineo sempre perché noi parliamo del decreto 70 “Monti”, sono passati diversi anni e soprattutto sono passati diversi Governi, tutti hanno sempre invocato il cambio, la necessità di modificarlo, la necessità, quasi come primo impegno, di cambiare il decreto Balduzzi. Poi, invece, tutti i Governi non hanno nemmeno affrontato il tema, compreso l’ultimo, questo, lo dico in maniera molto prudenziale, non l’ha nemmeno citato, quindi il Balduzzi si dà come elemento scontato e non modificabile.
Se i temi sono quelli e se le risorse sono legate al nostro debito pubblico, ai tetti di spesa, ai limiti delle assunzioni, un po’ modificato con il turnover che nella sanità, guardo sempre alle nostre battaglie, e nei Comuni incideva in maniera devastante, penso che sia molto complicato.
Facciamo bene a votare la mozione, tra un po’ però andremo sempre in sinottico a verificare, ci troveremo che tra un anno sarà difficile aver visto uno scatto in avanti significativo, se non magari quello auspicato nella mozione stessa, ovvero, la necessità di attivare almeno in via propedeutica il tavolo tecnico istituzionale che possa dare una mano alla costruzione del percorso.
Quindi un voto sicuramente favorevole da parte del gruppo del Partito Democratico.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Semplicemente per ribadire che il gruppo Lega è d’accordo con questa mozione, che vuole istituire un tavolo tecnico per l’istituzione dell’infermiere di famiglia o di comunità, compatibilmente, come ha sottolineato l’Assessore, con i nostri tetti di spesa, con la fortuna, oggi si deve chiamare così, di trovare gli infermieri, il numero di persone che serve sui territori, visto che manca anche negli ospedali.
Devo dire questo, il Governo centrale che oggi investe l’8,8% del Pil sulla sanità, deve decidere che la sanità è una priorità e deve investirci almeno quanto la Germania. Bisogna andare almeno sopra il 10% di investimenti sulla sanità altrimenti questi servizi, come ad esempio quello dello psicologo di base, non riusciremo mai a darli sul territorio.
Assolutamente d’accordo su questa mozione, però sempre tenendo conto realisticamente di come è organizzata e degli investimenti che vengono fatti sulla sanità attualmente.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 112. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ora torniamo alle tre mozioni abbinate: nn. 282, 280 e 283.
Proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Latini, Ruggeri, Vitri, Cesetti, Biancani, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Carancini, Casini, Ciccioli, Assenti, Borroni, Baiocchi, Bilò, Marinelli, Marinangeli, Rossi, Lupini, Marcozzi, Santarelli. Leggo il dispositivo: “impegna il Presidente e la Giunta regionale: 1”) a trasmettere la presente risoluzione ai Presidenti ed ai rappresentanti delle istituzioni dell’Unione europea, ai Presidenti dei due rami del Parlamento Italiano e al Presidente del Consiglio dei Ministri del Governo italiano, ciascuno per quanto di propria competenza, affinché si: utilizzi tutte le risorse possibili di energie alternative rinnovabili, ed in particolare modo gli immobili già esistenti, anche con l’utilizzazione dei fondi Pnrr ove possibile; elimini o snellisca ogni procedura burocratica per la realizzazione di impianti di energie alternative rinnovabili di ogni tipo e per ogni funzionalità; sostenga le imprese agricole con condizionalità utili nel campo delle energie; prescriva la compartecipazione alle aziende erogatrici di energie e agli istituti di credito per la dilazione e la rateizzazione delle bollette da 4 a 10 con le relative agevolazioni; esenti le attività che operano nel sociale a tutela della persona dal versamento di bollette oltre il 40% di aumento; incentivi totalmente le comunità energetiche promuovendole a tutti; aumenti il tetto minimo Isee per il riconoscimento del bonus previsto dalla normativa incrementando l’entità dell'agevolazione; costituisca un albo fornitore energie e autorithy regionale di controllo per evitare speculazioni; elimini i costi relativi agli oneri di sistema; attui una moratoria per le stagioni invernali 2022/2024 per il pagamento delle tasse e imposte, per gli aumenti superiori al 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; incentivi ulteriormente l’autoproduzione di energie rinnovabili; imponga la riduzione dei consumi di luce e gas da parte di tutti gli enti pubblici; 2) a snellire le procedure per gli impianti di energie rinnovabili di ogni tipo e in particolare sui fabbricati già esistenti, con eliminazione di vincoli inutili; 3) ad incentivare le comunità energetiche; 4) a migliorare la programmazione delle risorse rinnovabili possibili e dell’intero settore dell’energia; 5) ad intervenire per l’aumento del tetto Isee per agevolare le famiglie; 6) a razionalizzare gli aiuti già esistenti a imprese di ogni settore, agricole e rivolte alla tutela della persona umana; 7) a migliorare e incentivare i bandi regionali di finanziamento per energie rinnovabili; 8) a promuovere una moratoria del pagamento delle tasse oltre l’aumento del 40% delle bollette di luce e gas; 9) ad organizzare un chiaro protocollo per il risparmio di energia per ogni attività regionale; 10) a promuovere la riduzione di ogni forma di spesa per energia per gli edifici e attività pubblica di interesse; 11) a favorire gli enti locali che intervengono a sostegno di imprese e famiglie; 12) a prevedere nei bandi di efficientamento energetico l’attribuzione di una particolare premialità nella individuazione dei criteri di valutazione dei progetti a favore degli impianti sportivi comunali energivori; 13) a valutare la possibilità di predisporre nei limiti delle disponibilità di bilancio un bando per il cofinanziamento regionale degli interventi di manutenzione straordinaria e ristrutturazione degli edifici pubblici che ospitano gli impianti sportivi energivori, finalizzati all’incremento della loro prestazione energetica mediante l’installazione di pannelli solari termici e fotovoltaici sui tetti, e l’applicazione di cappotti di isolamento termico con la sostituzione delle coibentazioni in amianto, ove esistenti; 14) ad istituire un fondo anti-crisi, nei limiti delle disponibilità di bilancio, integrativo rispetto ai ristori nazionali, per sostenere le piccole e medie imprese e le famiglie maggiormente colpite dalle conseguenze generate dal rincaro delle bollette di energia e gas.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei innanzitutto ringraziare lei per la disponibilità a sottoscrivere questa risoluzione, così come la Consigliera Ruggeri.
Io ho presentato la mozione ovviamente in accordo con il gruppo del PD, l’abbiamo preparata insieme e oggi ci fa piacere che sia stata accolta in toto quella che era la nostra proposta, ovvero quella di creare un fondo anti-crisi per le piccole e medie imprese. E’ stata accolta al 100% e inserita nel dispositivo della risoluzione.
Al tempo stesso anche noi abbiamo ritenuto giusto essere favorevoli ed esprimere il nostro favore alle richieste delle altre due mozioni, sia quella di sostenere gli impianti sportivi particolarmente energivori, come le piscine e come richiesto dalla Consigliera Ruggeri, sia le diverse proposte che lei stesso Presidente ha elencato nella sua mozione.
Prima nel mio intervento ho fatto riferimento in particolare a tre punti che ci sentiamo di sostenere, ovvero una risoluzione che possa prescrivere la compartecipazione alle aziende erogatrici di energia e agli istituti di credito per la rateizzazione delle bollette da quattro a dieci con relative agevolazioni, ci sembra un punto molto importante per cui la Regione dovrà impegnarsi anche nei confronti del Governo nazionale, poi, in particolare fare in modo che le attività che operano nel sociale a tutela delle persone più fragili possano essere esenti dal versamento di bollette. Anche questo è un punto che mi sento di evidenziare ed è uno dei motivi principali per cui vogliamo sottoscrivere questa risoluzione in quanto riteniamo che tutte le attività che operano nel sociale a tutela delle persone più fragili abbiano diritto all’esenzione di quella parte di rincari nelle bollette che supera il 40%, poi tra i punti che sono elencati in questa risoluzione comune in particolare l’aumento del tetto Isee per il riconoscimento del bonus previsto dalla normativa nazionale, incrementando l’entità dell’agevolazione.
Anche su questo spero si possa portare avanti un lavoro congiunto per cui il tetto Isee possa essere innalzato dato che quello attuale consente solo a poche famiglie, mentre sono molte di più quelle in difficoltà, il beneficio del bonus nazionale.
In ogni caso noi come Partito Democratico, lo ribadisco, voteremo questa risoluzione, per cui ringrazio gli altri proponenti delle due mozioni.
Prima di chiudere un ringraziamento va anche all’Assessore Antonini per il proprio favore, infatti abbiamo trovato una soluzione che è favorevole a tutte le istanze presentate, quindi mi fa molto piacere che si sia trovata all’unisono questa risoluzione, che spero possa essere d’aiuto sia alle famiglie che alle piccole e medie imprese.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Voterò questa proposta di risoluzione, però tra sei mesi farò una interrogazione per chiedere cosa è stato fatto di questi propositi perché se noi stiamo qua a scrivere le mozioni, che magari non vengono trasmesse o quello che possiamo fare non lo facciamo, stiamo qui a prendere in giro i cittadini.
A proposito di risparmio energetico, credo che qui ci siano abbastanza luci accese: punto 10) a promuovere la riduzione di ogni forma di spesa e di energia per gli edifici e attività pubblica di interesse; vi sfido ad andare a vedere in questo palazzo ed a contare tutte le luci degli uffici accese, sia in questo che in tutti gli altri palazzi della Regione, provate ad andare a vedere nei bagni, ci sono 5 bagni ed all’interno di ogni bagno ci sono 5 luci accese. Quindi, per non prendere in giro i cittadini, dovremmo anche applicare quello che auspichiamo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Innanzitutto ci tengo a ringraziare tutti i firmatari della risoluzione e quindi i proponenti delle varie mozioni che ci hanno spinto a discutere della tematica delle bollette.
Ringrazio la Giunta, l’Assessore Antonini per la proposta di risoluzione che ha presentato.
Noi come Lega voteremo favorevolmente questa proposta di risoluzione e, al di là degli esempi che ha citato il Consigliere Rossi, è chiaro che l’attenzione è massima a tutti i livelli, da parte dei Comuni, delle Province, delle Regioni e anche del Governo a risolvere o perlomeno a tamponare l’emergenza del caro bollette che sta affliggendo le famiglie del nostro Paese, le aziende e le attività economiche dalle piccole, alle grandi.
E’ un tema molto serio e delicato, sul quale le competenze sono anche sopra le nostre, come Regione Marche, poi ci sta il gioco delle parti dell’opposizione che dice che la Regione poteva e doveva fare di più. E’ quello che abbiamo visto in tutti questi mesi, che vediamo tutti i giorni sui giornali, però il tema vero è che chiunque, qualsiasi ente, sia pubblico o privato, sta in maniera encomiabile cercando di mettere un tampone alle difficoltà che ogni giorno vivono i conti sia pubblici, vediamo le scuole che purtroppo questo inverno non sapranno come affrontare l’emergenza, che le famiglie.
Anche l’altro ieri ho incontrato una cittadina che in piazza mi ha fermato, sono esempi quotidiani che ognuno di noi vive e affronta, in questo caso mi ha detto che non riesce più a pagare la bolletta del gas, ha paura che le stacchino il gas, non sa come affrontare questo inverno.
Mi pare di capire dalle parole del nuovo Premier che una delle prime azioni sarà quella di mettere un freno ai rincari e alle difficoltà che tutti noi (le famiglie e le attività economiche del nostro Paese) stiamo vivendo.
Noi come Regione dobbiamo fare la nostra parte, mi fa molto piacere che oggi l’Assessore Antonini abbia annunciato 1,5 milioni di euro per le comunità energetiche. Ricordo che la nostra Regione Marche è stata una delle prime a fare una legge regionale su queste comunità, dove sia i cittadini, sia le imprese, sia gli enti pubblici possono mettersi insieme per affrontare la vera emergenza, una delle più vere che stiamo affrontando in questo momento.
Quindi, bene le mosse che anche la Regione sta facendo e che farà. Credo che su questo occorra unire le forze, quindi bene questa proposta di risoluzione.
Non aggiungo nient’altro, anche noi come Commissione ambiente ed energia abbiamo più volte affrontato questo argomento e sono sicuro che lo affronteremo anche in futuro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Per dire che probabilmente non si è accorto nessuno, ma nell’ultima variazione di bilancio i soldi sono stati presi dall’efficientamento energetico, quindi annuncio il voto di astensione non perché non sia favorevole, ma perché così posso parlare, non solo, negli ultimi mesi non è stato messo niente a sostegno delle imprese e delle famiglie.
Nell’ultima variazione di bilancio i capitoli dai quali sono stati presi i soldi sono quelli legati all’efficientamento energetico e adesso si vota una mozione, è normale che noi la proponiamo, però che siano tutti d’accordo, compresa la Giunta, visto che sono stati presi dalla Giunta i soldi sull’efficientamento energetico …
Mi auguro che l’attuale Assessore Antonini dia una svolta vera a quell’Assessorato perché fino ad oggi le risorse previste per l’efficientamento energetico sono state ininfluenti, pochissime rispetto al totale delle risorse che arriveranno alla Regione. Quindi oltre a fare proclami e mozioni, che giustamente l’opposizione presenta, voglio ricordare che nell’ultima variazione di bilancio i soldi sono stati tolti dal capitolo dell’efficientamento energetico.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Prima vorrei rispondere al Consigliere Biancani, i soldi sono stati presi dall’efficientamento energetico, ma ricordiamoci che sono stati messi per l’alluvione, allora, una cosa o l’altra, se da un lato ci chiedete di mettere i fondi per l’alluvione è ovvio che ci deve essere uno spostamento e che si prendano da qualche parte con l’impegno ovviamente di reinserirli. Questo è stato detto e questo confermiamo. La coperta è questa, non abbiamo la Zecca della Regione. A parte questo, il problema si affronterà e verrà risolto.
Sulla risoluzione la Giunta è ovviamente d’accordo anche perché buona parte di queste richieste di fatto sono state programmate e messe in campo, alcune anche realizzate, altre sono nuove.
Ben vengano tutte quelle proposte, stimoli intelligenti che possono portare un apporto di proposte importanti. Noi siamo qui e dobbiamo decidere insieme, questo è il ruolo, credo, anche della minoranza. Quando non si creano situazioni di strumentalizzazione, ma si fanno delle proposte intelligenti e costruttive queste devono essere accolte e condivise, come in questo caso. Anche individuare la premialità per gli impianti sportivi maggiormente energivori, che consumano tanta energia, è una questione ben presente da parte dell’Assessorato allo sport, dell’Assessore Biondi, quindi la Giunta è d’accordo e ben venga il voto favorevole su questa risoluzione.

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione sulle mozioni nn. 282, 280 e 283. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva, compreso il voto favorevole del Consigliere Pasqui)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 15,00