Resoconto della seduta n.89 del 17/11/2022
SEDUTA N. 89 DEL 17 NOVEMBRE 2022

La seduta inizia alle ore 10,55

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 89 del 17 novembre 2022. Do per letto il processo verbale della seduta n. 88 dell’8 novembre 2022, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.

Nomina
Elezione di un Consigliere segretario dell’Assemblea legislativa regionale.
(Articolo 8, comma 9, e articolo 10, comma 3, del Regolamento interno)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’elezione di un Consigliere segretario dell’Assemblea legislativa regionale.
Per svolgere questo punto devo chiamare un Consigliere a sostituire il Consigliere Segretario Serfilippi, quindi invito il Consigliere Assenti a svolgere temporaneamente le funzioni di Consigliere segretario e di procedere all’elezione del Consigliere segretario.

(Assume le funzioni di Consigliere segretario supplente il Consigliere Assenti)

Sono assenti i Consiglieri Bora e Ausili, i quali hanno aderito a che l’elezione avvenga in presenza senza il loro intervento da remoto, li ringrazio per questa loro adesione all’invito, che è stato fatto da me Presidente, sentita la Conferenza dei Presidenti dei gruppi.
Ricordo che, ai sensi del comma 3 dell’articolo 10 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell’Assemblea legislativa regionale delle Marche, in caso di cessazione anticipata dalla carica di un Consigliere segretario, l’Assemblea legislativa procede alla sua sostituzione secondo quanto previsto al comma 1 del medesimo articolo e al comma 9 dell’articolo 8, tenendo conto della spettanza della carica alla maggioranza o alle minoranze assembleari.
Per l’elezione del Consigliere segretario, ciascun Consigliere vota un solo nome, risulta eletto il Consigliere di maggioranza che ha ottenuto il maggior numero di voti. In caso di parità di voti tra Consiglieri di maggioranza, risulta eletto il più giovane di età. Indico, quindi, la votazione a scrutinio segreto. Prego distribuire le schede

(Il Consigliere segretario supplente Consigliere Assenti effettua la chiama)

PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione:

Votanti n. 24
Schede Bianche n. 9
Schede nulle n. 0
Schede valide n. 15

Hanno ricevuto voti:
Marinangeli Marco n. 14;
Bilò Mirko n. 1.

Proclamo eletto Consigliere Segretario dell’Assemblea legislativa il Consigliere Marco Marinangeli. La invito a prendere posto

(Assume le funzioni di Consigliere segretario il Consigliere Marinangeli)

Interrogazione n. 574
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Cesetti, Casini, Mastrovincenzo
“Intervento urgente sulla strada provinciale 66 nel Comune di Urbino”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 574 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Cesetti, Casini, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi (in collegamento da remoto).

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Per quel che riguarda questa interrogazione in prima analisi occorre premettere che la competenza ad effettuare interventi di messa in sicurezza di terreni e strade di proprietà provinciale ricadrebbe sull’ente proprietario, purtuttavia la Regione Marche, dal momento che è stata portata a conoscenza di questo problema, si è subito attivata per reperire finanziamenti relativi a questo intervento, dato che la Provincia ha fatto presente di non avere disponibilità.
Inizialmente la Provincia di Pesaro Urbino con nota prot. n. 14063 del 19 maggio 2020 aveva chiesto alla Regione Marche un finanziamento di 150.000 euro per questa strada che si trova in località Cavagnino, nel Comune di Urbino, ed è soggetta ad un dissesto franoso. Successivamente con nota del 27 novembre 2020 ha trasmesso una nuova nota agli uffici regionali che premetteva il fatto che per un progetto di fattibilità più aggiornato la cifra occorrente era di circa 500.000 euro. La Regione Marche in data 29 gennaio 2021 ha quindi inserito la proposta di intervento con i relativi elaborati progettuali nella piattaforma Rendis dell’Ispra ai fini della richiesta di finanziamento con fondi statali.
In fase di programmazione delle risorse del Ministero della transizione ecologica nell’annualità 2021, per la mitigazione del rischio idro geologico, l’intervento non è stato ammesso al finanziamento in quanto non dotato di progetto esecutivo né di adeguato livello di priorità secondo i criteri definiti dal Ministero.
Conseguentemente la Provincia di Pesaro Urbino con nota prot. n. 21486 del 20 giugno 2022, ha trasmesso agli uffici della Regione Marche il progetto esecutivo delle opere in argomento per un importo preciso di 525.505 euro con relativo decreto di approvazione linea tecnica. Per capirci, la Provincia ha portato a compimento la fase esecutiva della progettazione, eccetera, a giugno di quest’anno.
La Regione Marche il 23 giugno 2022 alla luce dell’avanzamento progettuale comunicato dalla Provincia di Pesaro Urbino, ha aggiornato la scheda istruttoria Rendis, tuttavia anche per l’annualità 2022 l’intervento non è stato oggetto di finanziamento in quanto caratterizzato da un livello di priorità basso rispetto ad altri già presenti nell’elenco Rendis.
Alla luce di tutto ciò, essendo anche di poco tempo fa la chiusura del procedimento della fase progettuale da parte della Provincia, questo intervento rimane tra le priorità della Regione Marche, quindi viene reinserito e rimandato alla piattaforma Rendis come priorità per quel che riguarda il finanziamento nell’anno 2023.
Spero che questo possa essere preso in considerazione e terremo più che mai presente questa eventualità, per il momento non posso aggiungere altro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Questo è un tema che avevo già affrontato quasi due anni fa, a cui mi era stata data una prima risposta, quindi ringrazio l’Assessore Aguzzi per essersene fatto carico.
Mi preme anche ricordare che a proposito di livello di priorità probabilmente qualcosa non torna perché nell’elenco delle località in dissesto idrogeologico più preoccupanti della provincia di Pesaro Urbino, al primo posto c’è la frana di Montirolo nel Comune di Pergola ed al secondo c’è questa, quindi continuo a chiedermi come mai, nonostante sia la zona con dissesto idrogeologico più grave e preoccupante sulla quale intervenire, ancora non sia stata inserita.
Lei mi parla di requisiti per la piattaforma Rendis, che comunque sono gli stessi di quelli degli altri progetti già inseriti.
Ad ogni modo, mi fa piacere che finalmente ci sia il progetto esecutivo per cui ringrazio per l’impegno i tecnici della Provincia di Pesaro Urbino, in particolare l’Ing. XX che si è occupato del progetto e chiedo a lei, Assessore, di fare in modo che non si vada oltre il 2023. Oggi mi ha annunciato finalmente una data, questa del …, ma voglio anche ricordare che sono 30 anni che questa strada aspetta un intervento risolutivo.
Essendo una strada provinciale con le proprie risorse la Provincia interviene di anno in anno con una manutenzione che è solo provvisoria, mettendo una sorta di bitume per riuscire a stabilizzare il manto stradale, che dopo le prime piogge va nuovamente in dissesto. Si tratta di una delle principali arterie di collegamento tra la città di Urbino capoluogo e la vallata del Foglia che viene percorsa, nonostante gli abitanti non siano numerosissimi, ma da tanti imprenditori agricoli, con mezzi pesanti e mezzi agricoli, che lavorano in quella zona, per cui ogni stagione invernale che passa, con le piogge, diventa sempre più importante e più urgente intervenire.
Il 2023 a me sembra già troppo tardi, pensare di avere davanti ancora un altro inverno, ma spero che questa data sia definitiva e che essendoci il progetto esecutivo lei si prenda l’impegno, come ha dichiarato oggi, di fare in modo che entri nella piattaforma dei finanziamenti nazionali perché questo è compito della Regione e non si vada ulteriormente oltre. Grazie.

Interrogazione n. 581
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Bora, Casini, Carancini, Biancani, Cesetti, Vitri
“Situazione occupazionale Whirlpool Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 581 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Bora, Casini, Carancini, Biancani, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi (in collegamento da remoto).

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. In questo caso i Consiglieri mi chiedono quali interventi intendiamo mettere in atto dopo l’ultima comunicazione della multinazionale Whirlpool, che procrastina ulteriori informazioni al tavolo organizzato dal Ministero per gli aggiornamenti rispetto alla vicenda Whirlpool, e se siamo intenzionati a sollecitare il nuovo Governo a farsi carico di questa vertenza.
Ripercorro velocemente le tappe di questi ultimi mesi. La Regione Marche, per lo meno da quando sono Assessore, ma deduco anche prima, si è sempre interessata alla situazione della Whirlpool, anche se fino a pochi mesi fa le vicende che avevano caratterizzato questa vertenza erano di difficoltà rispetto agli stabilimenti della regione Campania e non avevano mai “interessato” gli stabilimenti della regione Marche, che sono tuttora in funzione ed al momento non hanno subito contraccolpi.
C’è però una preoccupazione di massima per una serie di motivazioni, che abbiamo visto, che ho letto anche sulla stampa ultimamente, e rispetto a questo voglio fare questo rapido excursus per poi dare la risposta, elencando una serie di situazioni.
Ad esempio dal 22 luglio 2022 ho partecipato come Assessore al lavoro ed a nome della Regione Marche ad una riunione sindacale nella quale si era espressa una forte preoccupazione per una potenziale vendita, che aleggiava rispetto agli stabilimenti posizionati in Europa, della multinazionale americana. Ho fatto mie le preoccupazioni dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali ed in data 26 luglio ho scritto agli Assessori al lavoro delle altre Regioni, nelle quali sono posizionati gli stabilimenti Whirlpool: Campania, Toscana e Lombardia. Poi su mia iniziativa ho convocato degli incontri, uno a Fabriano con il Sindaco e le rappresentanze sindacali ed uno a Comunanza, in questo caso invitato dal Sindaco, sempre incontrando anche le rappresentanze sindacali, questo nel mese di luglio di quest’anno.
Il 25 agosto, non avendo ricevuto risposte dagli Assessori delle altre Regioni interessate, come Assessore della Regione Marche ho scritto al Mise, dando le motivazioni della nostra preoccupazione e chiedendo che si facesse carico di incontri con la proprietà e con le parti sindacali. Effettivamente il 28 settembre, come è noto, questo incontro convocato dal Mise si è svolto alla presenza dei Ministri Orlando e Giorgetti, tuttavia, come ricorderete, l’azienda non si è presentata dicendo che avrebbe aspettato il resoconto delle proprie attività del terzo trimestre per avere più chiara la situazione per poter fare un successivo confronto con le parti sindacali e con le istituzioni.
Cosa è avvenuto da allora? A parte ovviamente il cambio di governo, il 13 ottobre ho partecipato ad una iniziativa sindacale che si è svolta davanti allo stabilimento di Fabriano, prendendo anche l’impegno di continuare a stare vicino ai lavoratori e di interessarmi di questa situazione, tant’è che pochi giorni dopo ho appresso dal CdA dell’azienda che c’è l’interesse di due multinazionali alla potenziale acquisizione degli stabilimenti in area Europa ed Africa. Non parliamo tanto degli stabilimenti delle Marche, ma di quelli in area europea ed oltre. C’è stato un proseguo delle trattative che la multinazionale americana ha portato avanti a livello mondiale con altri soggetti. C’è questa novità. Avendo appreso questo e non avendo ancora la disponibilità di un ulteriore confronto, per rispondere precisamente alla domanda che mi viene posta oggi, il giorno 24 ottobre ho scritto nuovamente al Ministero del lavoro e al nuovo Ministro delle imprese e del made in Itay per portarlo a conoscenza di questa situazione, così come si è sviluppata, e sollecitare, come Regione Marche, un ulteriore incontro portato avanti dal Mise. Credo che il livello nazionale sia la cosa più opportuna su una situazione così importante e così amplia, che interessa tanti lavoratori nelle Marche ed anche di altre regioni d’Italia, per seguire questa vicenda e farsi carico di un nuovo incontro.
Alla domanda cosa ho intenzione di fare o se intendiamo coinvolgere il nuovo Governo in questo, io questa cosa l’ho già fatta ufficialmente il mese scorso, con una richiesta esattamente il 24 ottobre.
Non avendo ancora avuto una risposta, potremmo proseguire e sollecitare per mantenere alta l’attenzione su questa questione, che è fondamentale anche perché sembra che ci siano dei compratori interessati, evidentemente c’è una volontà di vendere da parte di Whirlpool, e questa cosa ci preoccupa. Non è detto che le cose debbano andare peggio di prima, però non possiamo neanche rimanere in un limbo di preoccupazione visto i tanti lavoratori che sono interessati da questa realtà.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Sono parzialmente soddisfatto della risposta dell’Assessore.
Prendiamo atto del suo impegno nei mesi scorsi rispetto alla partecipazione alle iniziative sindacali, al tentativo di coinvolgere le altre Regioni e anche della lettera che ha inviato al Ministero il 24 ottobre scorso.
E’ un dato di fatto che la situazione in Whirlpool si sta aggravando, la cassa integrazione viene usata sempre più frequentemente e spalmata reparto per reparto, sono previsti 5 giorni di chiusura a fine novembre.
Le organizzazioni sindacali chiedono sempre più incessantemente un incontro con la proprietà. Se la proprietà annuncia, come ha fatto ad ottobre, di non voler parlare prima di gennaio, è evidente che è stata utile la lettera fatta dall’Assessore al Ministero in data 24 ottobre, è pur vero che è passato un altro mese e si deve fare molto di più. Lo deve fare la Regione attraverso gli Assessorati competenti, sollecitando il Governo, che dopo un mese ancora non si è mosso. Penso che sia particolarmente grave perché questa vertenza riguarda migliaia di lavoratori sul territorio nazionale ed un Governo si dovrebbe impegnare maggiormente, dando la priorità assoluta al tema del lavoro, così come annunciato ripetutamente. Grazie.

Interrogazione n. 548
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini,
Cesetti, Mastrovincenzo
“Stato avanzamento procedimento realizzazione Centro dedicato alle persone con disturbi dello spettro autistico a Pesaro”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 548 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Biondi.

Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Con l’interrogazione n. 548 gli interroganti chiedono innanzitutto se è confermata l'intenzione di realizzare il Centro dedicato alle persone affette da disturbi dello spettro autistico a Pesaro, nella proprietà dell'Asur di Via Vatielli, Via Alfano, in attuazione dell'articolo 7 della legge regionale 25/2014; se è stato assegnato ad un soggetto esterno l'incarico della redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica del Centro e qual è il cronoprogramma della realizzazione del Centro.
Con la presente, a riscontro di questa interrogazione, in aggiornamento a quanto già descritto con precedente nota al prot. 23430 del 14 marzo 2022, che qui si richiama tra le parti relative al Centro dedicato a persone con disturbi dello spettro autistico, si rappresenta quanto segue.
Come già riportato nella nota che ho ora enunciato, si conferma che il Centro dedicato a persone con disturbi dello spettro autistico sarà ubicato presso la sede di Pesaro Via Vatielli n. 5/a Via Alfano.
Il percorso avviato per la variante urbanistica, con l'incarico ad una società di ingegneria e architettura di Pesaro prevede che i tempi siano compatibili con la realizzazione dello stesso. La pratica di variante al PRG è stata già consegnata al Comune di Pesaro.
La pratica di variante al PRG consegnata in Comune ha determinato in data 28 ottobre 2022 la relativa conferenza dei Servizi ed è stata approvata in Consiglio in data 14 novembre 2022, unitamente all'immediata eseguibilità.
Il progetto di fattibilità tecnico economica verrà affidato a soggetto esterno, dopo l'approvazione della variante urbanistica da parte del Comune di Pesaro, senza la quale non si può ovviamente dare avvio ad un progetto architettonico/strutturale, così come risulta da cronoprogramma già prodotto nella precedente interrogazione.
Da ultimo, in base alla delibera di Giunta regionale di riferimento sono a disposizione, per l'Area Vasta 1, 400.000 euro a supporto dell'opera e si prevede l'utilizzo di altre risorse contenute nei futuri budget da assegnare.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Biondi per aver risposto a nome e per conto dell’Assessore Saltamartini.
Proprio in questi giorni, la mia interrogazione è di qualche settimana fa, è stata approvata la variante urbanistica e devo dire che il Comune ha praticamente volato perché in qualche settimana ha approvato la variante, e questo sta a significare che questo centro serve. Devo dire che sia la maggioranza che l’opposizione sono concordi sul fatto che occorre accelerare.
L’unica cosa che le chiedo, Assessore, ho capito che verrà dato a breve l’incarico per lo studio di fattibilità tecnico economica, è di darlo per il progetto esecutivo perché se dobbiamo dare successivamente un ulteriore incarico per la progettazione esecutiva forse sarebbe più corretto darlo subito.
Ricordo che la delibera di Giunta regionale n. 1693 del 2020 pone il limite massimo alle strutture del 10-15% di soggetti con una disabilità legata all’autismo rispetto al disturbo psichico più in generale, questa delibera deve essere comunque modificata e se ciò non avviene nel Centro potranno esserci 2, 3 o al massimo 4 persone autistiche. Quindi, prima di tutto va modificata la delibera.
Sottolineo, altresì, che la centrale operativa territoriale (COT) attualmente è ancora prevista (con i fondi del Pnrr) all’interno di questa struttura, fondi che devono essere spesi – questo è stato dichiarato in Aula – entro il 2024, ma non capisco come possa essere compatibile la realizzazione della COT e spendere 170.000 euro in una struttura che, da quello che sembra e da quello che è stato dichiarato in Consiglio comunale, dovrà essere comunque demolita.
Continuerò insieme ai miei colleghi del gruppo del Partito Democratico a presidiare questo progetto perché riteniamo che sia importante accelerare.
Penso che sia opportuno prevedere il progetto esecutivo e modificare la delibera di Giunta regionale 1693 per consentire a più persone autistiche di utilizzare questa struttura, soprattutto capire e definire le risorse necessarie sia per la realizzazione che per la gestione perché occorrerà prevedere posti letto, ed attalmente non mi risulta che ci sia un atto reale e concreto che preveda posti letto per realizzare questa struttura.
Comunque la ringrazio per la risposta.

Interrogazione n. 582
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Ipotesi di realizzazione di una nuova clinica privata a Villa Fastigi di Pesaro”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 582 della Consigliera Ruggeri, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Senza nulla togliere alla disponibilità dell’Assessore Biondi, gradirei che a rispondermi fosse l’Assessore Saltamartini perché è un punto politico molto importante, non mi basta una relazione tecnica.
Quindi, se possibile, preferirei attendere il rientro in Aula dell’Assessore competente. Grazie.

PRESIDENTE. Bene dl’interrogazione n. 582 è rinviata al prossimo Consiglio regionale.

Interrogazione n. 583
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Determina 735 del 17/10/2022 del Direttore della Area Vasta n. 4 – Fermo”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 583 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola l’Assessore Biondi.

Chiara BIONDI. Presidente, faccio presente che da parte degli uffici non è pervenuta la risposta, quindi chiedo il rinvio ad altra seduta. Grazie.

Interrogazione n. 584
ad iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Atti conseguenti all’accordo sindacale febbraio 2022 in Area vasta 5”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione 584 dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini,Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Biondi.

Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Con l’interrogazione n. 584 gli interroganti chiedono quando verrà effettuato il riequilibrio/riallineamento del fondo risorse decentrate e la restituzione della somma pari a 495.000 euro relativa al Fondo Produttività 2021.
Preciso che i fondi contrattuali del comparto si articolano in:
• Fondo condizioni di lavoro e incarichi - articolo 80 CCNL 2016/2018 (vengono pagati con questo fondo straordinari, disagio e posizioni organizzative);
• Fondo premialità e fasce - articolo 81 CCNL 2016/2018 (vengono pagate con questo fondo la produttività e le progressioni economiche orizzontali).
Storicamente l'Area vasta 5 dispone di fondi contrattuali del comparto più limitati rispetto alle altre Aree vaste. Le motivazioni di tale situazione derivano dalla gestione storica dei fondi contrattuali da parte dell'Area vasta.
A seguito dello sforamento dei fondi contrattuali avvenuto nel 2016 la Corte dei Conti ha inoltre aperto un procedimento contabile che ha ulteriormente aggravato la situazione in quanto l'Area vasta ha dovuto effettuare un progressivo recupero delle somme erogate, riducendo altresì le quote individuali dei dipendenti.
Nei primi mesi del 2022 la direzione generale dell'Asur e il direttore dell'Area vasta n. 5 non potendo pagare gli straordinari di competenza dei mesi di novembre e dicembre hanno rappresentato alla Regione la problematica dello splafonamento del Fondo condizioni di lavoro e incarichi dell'anno 2021, dovuto fra l'altro all'erogazione delle indennità di malattie infettive al personale correlato all'emergenza Cvid 19.
Il direttore dell'Area vasta n. 5 come prima soluzione della problematica ha sottoscritto un accordo sindacale per finanziare temporaneamente l'istituto dello straordinario con le risorse dell'anno 2020 delle premialità Covid pari ad 495.000 euro.
Con delibera di Giunta regionale n. 1045 del 5 agosto 2022 è stato rideterminato il tetto del personale dell'Asur di 266.000 euro, con la specifica finalizzazione di incrementare in maniera stabile i fondi contrattuali del trattamento accessorio dell'Area vasta 5.
Le organizzazioni sindacali dell'Area vasta n. 5 rivendicano ulteriori risorse stabili di circa 500.000 euro per ristabilire una quota media adeguata.
L'articolo 11 del decreto n. 35/2019 convertito in legge n. 60/2019 consente, all'interno del tetto di spesa del personale, di incrementare i fondi contrattuali delle aziende in presenza di nuove assunzioni, per garantire ai dipendenti un trattamento accessorio non inferiore alla quota media del trattamento accessorio dell'anno 2018, scelto dalla normativa come target di riferimento.
Tale istituto giuridico trova applicazione secondo le disposizioni della Circolare del Ministero dell'economia e finanze del 1 settembre 2020.
Relativamente all'annualità 2022 per valutare la percorribilità del percorso si ritiene necessario:
• acquisire dalle Aziende la consistenza dei fondi anno 2022 delle tre aree contrattuali certificati dai Collegi sindacali;
• acquisire dalle Aziende il numero delle unità equivalenti previste al 31 dicembre 2022;
• procedere alla determinazione dell'incremento/decremento dei fondi contrattuali;
• individuare le risorse all'interno del budget delle aziende, in quanto la circolare prevede che le risorse siano all'interno dell'assegnazione del Fondo sanitario nazionale;
• far certificare alle Aziende il rispetto del tetto del personale.
A decorrere dal 2023 con le nuove Aziende una quota di incremento del tetto di personale potrà essere distribuito fra le aziende del Servizio sanitario regionale tenendo conto degli squilibri nei fondi contrattuali. Questa progressiva operazione potrebbe consentire l'attuazione anche della legge regionale n. 8/2017 in materia di perequazione dei trattamenti economici.
Si ritiene di sottolineare come le risorse per l'incremento dei fondi tolgono risorse finalizzate alle proroghe e alle nuove assunzioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Evidentemente ci voleva una donna per riuscire a capire che poteva qualcun altro rispondere al posto dell’Assessore non presente, anche perché la risposta che lei mi ha dato è esplicitamente tecnica, chiaramente non ci soddisfa, ma ovviamente lei l’ha soltanto letta, quindi non è responsabile.
Anche perché qui c’è una questione che non solo è annosa, ma sulla quale si sono fatte decine di riunioni soprattutto, dico una malignità, in periodo pre-elettorale. Non è stato l’Assessore Saltamartini a farle, ma Assessori del territorio piceno.
Ora, le due problematiche sono la restituzione dei 495.000 euro del Fondo di produttività, che è vero che sono stati in parte anticipati con una delibera dell’agosto 2022, ma sono stati stornati da un altro Fondo e quindi devono essere rimpinguati. E’ un gatto che si morde la coda.
Gli accordi che all’epoca erano stati fatti erano finalizzati a sanare questa discrasia, in più c’è la necessità, come lei ha detto, di rideterminare il fondo contrattuale che evidenzia delle differenze notevoli finanche a 1.000 euro pro-capite nelle varie Aree vaste. Questa è una problematica da tempo esistente, non è odierna, ma è di oltre due anni, quindi noi ci aspettiamo che anche questa venga sanata.
La cosa che ci preoccupa non è solo la lettera del Direttore dell’Agenzia regionale sanitaria inviata il 13 settembre di quest’anno, nella quale dice che devono essere interrotti tutti i tempi determinati individuati con scadenza al 31 dicembre 2022, ma c’è un imperativo a sospendere tutte le possibili assunzioni e proroghe, e il nulla osta può essere dato solo ed esclusivamente dal Direttore dell’Agenzia regionale sanitaria.
Altra cosa che ci preoccupa è il Piano occupazionale per il 2022/2023 perché ci risulta una riduzione nel Piano di 140 unità, ma il calcolo viene anche un po’ più alto perché sono circa 78 le figure di infermieri e 70 OSS, questo significa … Mi chiedo e avrei voluto chiedere all’Assessore come pensa di far funzionare nel 2023 i reparti e come pensa di farli funzionare nel prossimo mese, visto che c’è una carenza enorme.
Inoltre nell’Area vasta n. 5 ci sono circa 230 precari, cosa che invece non c’è nelle altre Aree vaste dove la percentuale è molto più bassa.
Ci sono anche tutte le stabilizzazioni da fare per la legge Madia e quelle promesse per il personale che era stato assunto per il Covid, delle quali non si ha contezza. Non a caso ci sarà una manifestazione lunedì prossimo a San Benedetto del Tronto proprio perché - c’è stato un incontro l’altro ieri, il 15, alla Prefettura di Ascoli Piceno - non sono state date risposte adeguate, mentre invece bisognerebbe darle chiare: si, no, quello che si può fare e quello che non si può fare, perché ridurre il personale, non pagarlo adeguatamente, porta ad un non funzionamento ottimale, ma neanche minimo, delle strutture dell’Area vasta n. 5.

Mozione n. 285
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Carancini, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, Ruggeri
“Mozione di sfiducia Assessore con delega alla protezione civile”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 285 dei Consiglieri Mangialardi, Carancini, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, Ruggeri. Come Presidente ho chiesto all’Assessore Aguzzi, a casa ammalato, di rinviare l’esame della mozione a quando sarà presente in Aula, considerata anche la delicatezza della questione.
Preso atto della disponibilità al rinvio dei proponenti, chiedo che la mozione n. 285 sia rimandata al prossimo Consiglio regionale.
Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Come avevamo già concordato nella Conferenza dei capigruppo, vista l’assenza per malattia dell’Assessore Aguzzi, c’è la disponibilità da parte nostra, parlo anche per la Consigliera Ruggeri del Movimento 5 Stelle, a rinviare la mozione al prossimo Consiglio. Grazie.

PRESIDENTE. Non c’è nessuno intervento contrario.
Sottolineo che non c’è nessun intento dilatorio da una parte o dall’altra, solo una modalità di contraddittorio che sia più consona alla situazione.
Rinvio della mozione n. 285. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ora chiedo l’iscrizione al punto 3 bis della mozione n. 289 sull’emergenza terremoto, proposta dal gruppo consiliare del PD e dalla Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Come abbiamo già concordato in Conferenza dei capigruppo, c’è la disponibilità, quindi ringraziamo perché su questa mozione, come illustrerà il primo firmatario Consigliere Biancani, c’è un’impellenza, che ci fa piacere che il Consiglio abbia colto.

PRESIDENTE. Non c’è nessuno intervento contrario.
Iscrizione della mozione n. 289. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

Sospendiamo pe 20 minuti la seduta, riprenderemo alle ore 12,10 con la mozione sul terremoto.

La seduta è sospesa alle ore 11,50

La seduta riprende alle ore 12,10

Presidenza del Presidente
Dino Latini

Mozione n. 289
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Santarelli, Ruggeri
“Richiesta stato di emergenza in conseguenza della sequenza sismica che dal 9 novembre scorso sta interessando le Marche”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 289 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Ruggeri, Santarelli. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Aula per aver accolto la richiesta di iscrivere d’urgenza questa mozione, che mi vede come primo firmatario, ma che è stata sottoscritta da tutto il gruppo del Partito Democratico e dai Consiglieri Ruggeri e Santarelli.
Mi auguro che questa mozione venga votata all’unanimità, impegna la Regione a chiedere al Governo di attivare lo stato di emergenza, perché qualora non venga richiesto tutti i danni che gli enti locali, i cittadini, gli imprenditori hanno subito dovranno essere affrontati con risorse proprie.
La richiesta dello stato di emergenza è fondamentale affinché il Governo preveda risorse per sostenere i danni subiti dagli enti locali, dai cittadini e dalle imprese.
Devo dire che questo è stato un evento sismico eccezionale, per fortuna non possiamo giudicare un terremoto solo dal numero di vittime che fa, perché in questo caso non ci sono state, ma è comunque il più forte evento che negli ultimi 90 anni ha colpito la parte nord della regione. Fortunatamente l’epicentro non era a terra, ma in mare, quindi la forza sismica che si è liberata non ha distrutto o demolito, come nel caso del terremoto del 2016, intere comunità, ma ha comunque provocato dei danni e vari Comuni stanno ancora facendo la conta. Ho portato l’esempio di Pesaro il cui Sindaco li ha stimati in circa 20 milioni di euro, ma ad oggi una stima precisa non c’è ancora.
Ho sentito un’intervista al Sindaco di Ancona che ha ribadito che sono in corso una serie di verifiche e che diverse scuole sono state chiuse per inagibilità. Abbiamo decine di famiglie che sono state fatte evacuare dalle loro abitazioni per i danni subiti, che ci sono stati soprattutto alle cose, fortunatamente non sono state colpite direttamente le persone.
Di questi danni occorre che lo Stato se ne faccia carico anche perché è passata già una settimana e secondo me siamo già in ritardo. Mi sarei aspettato una richiesta in tempi più rapidi, anche perché ricordo che con il precedente governo nazionale nel caso dell’alluvione, ovviamente la drammaticità era diversa, immediatamente è stato richiesto lo stato di emergenza ed il giorno dopo è stato dato, non vedo perché oggi, ad una settimana dall’evento sismico, con danni certificati, ancora non ci si sia attivati per chiedere lo stato di emergenza.
Se poi il Presidente in queste ore ha fatto dei passaggi lo ringrazio e sarà lui, se vuole, a parlarci del percorso intrapreso, anche perché i danni, che vengono verificati nel momento in cui viene riconosciuto lo stato di emergenza, devono essere necessariamene riverificati compilando delle schede idonee. Non è detto che la modalità per la verifica dei danni utilizzata fino ad oggi, sia la stessa nel momento in cui verrà riconosciuto lo stato di emergenza, quindi si rischia anche di far fare un lavoro agli enti locali ed ai cittadini che poi deve essere rifatto alla luce delle modalità previste per la certificazione dei danni.
E’ una mozione molto semplice, fa il resoconto di quello che è successo fino ad oggi e chiede alla Regione di attivarsi nei confronti del Governo per richiedere lo stato di emergenza connesso all’evento sismico iniziato il 9 novembre, che ha colpito in particolar modo la costa marchigiana, per individuare le risorse necessarie ad affrontare le spese relative ai danni subiti dagli enti pubblici, dai cittadini e dalle imprese.
Mi auguro che la mozione venga votata all’unanimità e penso che sia giunta l’ora che la Regione faccia un atto concreto per richiedere lo stato di emergenza.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Vorrei fare qualche considerazione visto che è già passata una settimana. Di terremoti ne ho vissuti parecchi e dopo una settimana non eravamo neanche coscienti di quello che era successo e di quello che stava succedendo, la situazione era talmente complicata che adesso dire: “è passata una settimana” …, ricordo che sono passati 6 anni e ancora non si è fatto niente.
Si sta facendo la verifica dei danni, si sta procedendo ai sopralluoghi, quindi secondo me è opportuna, prima di dichiarare lo stato di emergenza, cosa che già si sta facendo, la verifica dei danni. La Protezione civile e gli addetti stanno verificando quello che è successo in modo di avere contezza del danno e di quello che poi può essere richiesto.
Quello che dico è di fare attenzione ai privati, a coloro che hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni, non sono tantissimi, ma vanno tenuti nel dovuto conto, come tutti gli altri, però penso che prima di fare un provvedimento che poi …
Ritorno al 2016 quando per tutta la regione Marche è stato fatto lo stato di emergenza, poi ci siamo resi conto che sono stati più i danni che i vantaggi perché i turisti non venivano, la gente in estate non prenotava perché c’era lo stato di emergenza, si era creata una situazione di terrore e di difficoltà.
Dico che dobbiamo essere attenti, valutare i danni, sicuramente chi ne ha avuti deve essere risarcito, non vorrei però che con l’occasione si vada ad intervenire su progetti che magari giacciono nei cassetti da alcuni anni, già è stato fatto dopo il 2016. Quindi, essendo interessata tutta la regione, posso dire che nelle aree del cratere nessuna opera pubblica è stata ancora realizzata, fuori dal cratere sì. Per evitare che succedano cose analoghe secondo me prima va fatta la mappatura vera dei danni. C’è chi aspetta da 6 anni, se dobbiamo aspettare un mese penso che non sia fondamentale, non sia così importante, mi riferisco a quelle famiglie che restano senza abitazione a cui va dato il supporto necessario, però evitiamo di prendere dei provvedimenti che possano ritorcersi contro, come le disdette delle prenotazioni, magari andiamo a creare lo stesso problema che c’è stato 5 anni fa.
Questo è il mio pensiero, ma reputo che sia anche quello della maggioranza: andare avanti con i sopralluoghi, avere una mappatura. Penso che non sia come nel 2016, che ci abbiamo messo due anni per fare la mappatura dei danni, qui ritengo che in breve tempo si riesca a fare e una volta che abbiamo contezza potremo chiedere lo stato di emergenza per andare incontro alle esigenze dei cittadini.
Direi di non bocciare la mozione, semmai dire di fare le dovute verifiche, questo può essere l’orientamento, per far sì che una volta che abbiamo i numeri precisi … So che anche a livello di Anci non c’è tutta questa solidarietà o compattezza nel chiedere lo stato di emergenza perché ci sono i pro e i contro, quindi il mio parere è di rimandare di qualche giorno questa mozione, a quando avremo dei dati più precisi, perché è vero che è passata una settimana, ma una settimana in situazioni di difficoltà è niente. Questo è quello che chiedo.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Sono basita dalle parole che ho sentito fino adesso, nel senso che nel 2016 lo stato di emergenza fu dichiarato il 25 mattina, il giorno dopo del terremoto e il cratere, lo dico per chi non lo sa o per chi non se lo ricorda, era costituito solo da sette Comuni, poi ci furono le scosse del 26 ottobre e del 30 ottobre, che coinvolsero tutto il maceratese, quindi fu ampliato perché furono interessati altri territori, fino ad arrivare al fabrianese dove c’erano dei danni che i Sindaci hanno immediatamente comunicato alla Regione.
In quella occasione il Presidente della Regione chiese ai Sindaci delle zone che avevano subito il sisma di mandare un rendiconto veloce per capire quali fossero i danni più o meno raccolti sul territorio, non c’era bisogno di fare le schede Aides. Poi il Consigliere Marinelli ricorderà che i primi sopralluoghi si fecero il 25, 26, 27 agosto, ma il 26 ottobre ci furono due scosse di magnitudo superiore a 5 e ce ne fu una il 30 ottobre di magnitudo 6.5 nel maceratese, che costrinsero la Protezione civile a iniziare nuovamente tutti i sopralluoghi perché i primi non erano più validi ed anche le progettualità che erano iniziate furono modificate.
Dire che a distanza di 6 anni non si è fatta nemmeno un’opera pubblica significa non essere mai venuti nel piceno, basta andare ad Arquata del Tronto per vedere quello che è stato fatto, basta andare ad Acquasanta Terme, se non si vuole andare in altre zone. Poi c’è la capacità e l’incapacità delle singole amministrazioni ad utilizzare i fondi a disposizione.
Ad Arquata del Tronto, ad esempio, ed in tutta la parte ad est del fiume Tronto, quella che ha subito danni gravi, ma relativi, penso a Trisungo, a Faete, a Spelonga, la ricostruzione è quasi terminata, così come le strutture scolastiche ed il Municipio.
Certo, la parte in sinistra idrografica, quella che ha subito maggiori danni …, ad esempio ad Arquata del Tronto non c’è più il suolo perché sono crollate le grotte, non si può certo ricostruire, non c’è neanche l’area di sedime, quindi va da sè che è stato necessario uno studio ulteriore per le delocalizzazioni.
Separiamo la parte in cui ci vogliono i piani di recupero, che hanno dei tempi molto lunghi, dalla parte della ricostruzione che va avanti anche perché mi pare che ogni tanto il Presidente Acquaroli inaugura una scuola, quindi, o sono scuole finte oppure qualcuno le avrà costruite nel frattempo.
Mi pare che il Consigliere Biancani abbia ben chiarito qual è il problema. Se non si dichiara lo stato di emergenza, capisco che la Presidente Meloni abbia difficoltà ad inserire nella legge finanziaria ulteriori risorse per la Regione Marche, non si può pagare il Cas, non si possono fare opere di messa in sicurezza che non sono finanziate, o meglio chi le vuole fare le fa, ma se le paga, chi vuole mettere le persone negli alberghi, chi vuole pagare l’affitto lo fa, ma poi paga il Comune perché non c’è un conto dello Stato su cui rendicontare. Questo è il tema fondamentale, il tema delle risorse.
Rimango basita quando vedo il Presidente, giustamente, vantarsi per avere ottenuto in 24 ore … come succede sempre, è successo a Ischia, è successo nelle Marche. Succede sempre che il giorno dopo di una calamità grave il Consiglio dei Ministri dichiari lo stato di emergenza, succede sempre tranne che nelle Marche, e io dico bene che sia stato ottenuto in un giorno per l’alluvione di Senigallia. Mi spiegate perché chi abita a Senigallia ed ha subito i danni dall’alluvione ha una copertura finanziaria, mentre chi, non so se il Sindaco se lo pone questo problema, ha avuto dei danni determinati dal sisma – che mi auguro si fermi, abbiamo motivi per pensare che si fermi, visto che ci sono meno scosse in questi ultimi giorni - non può essere rimborsato?
Si stanno facendo le schede Aides, chi non ha avuto problemi di terremoto non sa neanche che cosa siano: vengono redatte da un pool di tecnici autorizzati e certificati dalla Protezione civile, del quale faccio parte tra l’altro, e certificano lo stato di sicurezza di un manufatto, ne descrivono le lesioni e dicono se è agibile, non agibile, agibile con provvedimenti e quali sono i provvedimenti da effettuare. Senza questa scheda non ci sono rimborsi per nessuno.
Allora mi chiedo: le scuole delle aree terremotate chi le paga? Chi le ha visionate? Mmi telefonano le persone e mi dicono: “Sono venuti i Vigili del fuoco e mi hanno detto che una parte del mio edificio è inagibile”, “Ti hanno rilasciato una scheda Aides?”, “No”. Quelle persone sono convinte di aver avuto un sopralluogo, sanno che una parte è inagibile, ma non sanno che se la mettono a posto devono farlo a proprie spese, e non possono neanche metterla a posto perché ci vuole la certificazione di qualcuno che dice come deve essere sistemata e messa in sicurezza, e quel qualcuno è la Protezione civile.
Credo che si stia perdendo tanto tempo, che sia il primo caso in Italia, Presidente, lo dico a lei, che dopo un sisma di magnitudo 5.7, ancorché con l’epicentro in mare, ma a 6 chilometri dalla costa, non sia stato dichiarato lo stato di emergenza. Mi chiedo quale sia la motivazione e la invito a farlo perché non abbiamo cittadini di seria A e cittadini di serie B, chi sta fuori casa, chi ha subito dei danni deve essere trattato nell’identico modo in tutta la regione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Intervengo sul documento che è stato presentato oggi. Come tutti sanno in Conferenza dei capigruppo c’è stato il rinvio di un punto all’ordine del giorno relativo alla mozione dell’Assessore Aguzzi, su richiesta del Presidente, in quanto assente per motivi di salute, ed è stata inserita, come prassi, la mozione relativa a questo aspetto del terremoto, che ovviamente è stato seguito con molta attenzione dalla Giunta, immediatamente, ma ha bisogno di un certo tempo per affrontare i problemi che sono di natura statica ed anche amministrativa, giuridica e burocratica.
Chiedo, così come è giusto che il Presidente Acquaroli faccia una comunicazione sullo stato dell’arte, il rinvio di questa mozione che c’è stata consegnata circa mezz’ora fa in Aula. Ritengo che ci debbano essere i tempi per discuterla, senza nessuna elusione, nella prossima seduta, nel frattempo è giusto che la Giunta regionale dia una sua valutazione dei fatti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Con franchezza resto stupido dall’intervento del Consigliere Marinelli, ma ancora più stupito da quello del Consigliere Ciccioli.
Parto dall’ultimo, credo, e qui non è mai capitato, che nessuno scambi qualcosa sulla pelle delle persone. Si può scambiare, sulla pelle di coloro che sono stati colpiti dal terremoto, la discussione nell’Aula di Consiglio regionale rispetto alla necessità o meno di chiedere lo stato di emergenza? Bisognerebbe andarlo a chiedere agli oltre 800 familiari dei ragazzi, so solo di questi, che ad Ancona sono stati trasferiti da scuole dichiarate inagibili. Cioè noi in questo consesso, come se si trovassimo in una stanza segreta, ci mettiamo d’accordo e diciamo: siccome non abbiamo discusso la mozione di sfiducia sull’Assessore Aguzzi - la cui scelta è condivisa perché è un atto delicato e dovrebbe essere trattato in sua presenza - visto che vi abbiamo c oncesso questo, allora di quest’altro non parliamo.
Consigliere Ciccioli, penso che lei abbia fatto una dichiarazione inaccettabile data la gravità della situazione …

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Non può esserci interlocuzione, la prego Consigliere Ciccioli di rimanere in silenzio. Consigliere Carancini la invito a proseguire il suo intervento.

Romano CARANCINI. … l’Ufficio di Presidenza, la Conferenza dei Presidenti dei gruppi, grazie a Dio sono un Consigliere regionale autonomo, indipendente e mi pare di pensarla esattamente come gli altri, non dobbiamo dire che nella Conferenza dei capigruppo si decidono cose …
Credo che qui basti il buonsenso di tutte le persone per dire: è opportuno parlare della richiesta dello stato di emergenza a seguito del sisma? Io penso di sì perché non è un fatto che ha coinvolto 40 cittadini, ha coinvolto mezza regione Marche, ha prodotto, grazie a Dio, solo dei danni a cose, ma alla luce di quello che emerge ed anche a seguito delle opportune informazioni della stampa ci dicono che ci sono seri danni. Allora, archiviamo? A me sembrano inopportune le considerazioni del Consigliere Ciccioli, mentre dovremmo ragionare sulla sostanza.
Prima con sincerità, senza polemica - reputo che non occorra, anzi spero che questa mozione venga votata da tutti - mi sarei aspettato, lo farà alla fine, mi auguro, l’intervento del Presidente della Regione Marche Acquaroli, il quale dovrebbe spiegare, indicare o dire se ha fatto la richiesta, se non l’ha fatta e perché non l’ha fatta. Perché non chiedere lo stato di emergenza che, se non vado errato, lo dichiara il Presidente del Consiglio dei Ministri sulla base di una richiesta? Credo che sia naturale.
Cerco di argomentare con il Consigliere Marinelli, oggi a distanza di 7 giorni non siamo in grado come Regione Marche, come struttura, di avere un quadro non analitico, evidentemente, con le indicazione dei vari Comuni che sono stati colpiti e di cosa è successo? Così come, poi l’archiviamo, la questione dell’alluvione di cui ad oggi ancora non sappiamo nulla?
La Regione Marche non è in grado oggi di dire più o meno, magari telefonando ai vari Comuni, qual è il quadro? Ma stiamo scherzando?
Penso che ci siano tutte le condizioni tecniche, di professionalità, di Protezione civile e immagino che possano aver indicato alla Giunta ed al nostro Presidente qual è il quadro.
Certo, chi ha un minimo di esperienza come noi, lo dico al Consigliere Marinelli, che ha subito come tanti di noi nel territorio maceratese, ritengo che si capisca a spanne se ci sono le condizioni per chiedere lo stato di emergenza, lo capiamo a naso. Allora, da questo punto di vista mi chiedo come mai ad oggi non sia stato fatto, magari ci sarà anche una ragione, ma penso che questa Assemblea legislativa, indipendentemente dall’appartenenza, indipendentemente da chi governa oggi questo Paese, di fronte ad un fatto così grave debba votare una mozione come questa.
Mi stupisco che addirittura questa mozione sia arrivata in Aula, perché il Presidente, ripeto, non ho pregiudizi, magari ci spiegherà che lo stato di emergenza non c’è perché non ci sono i danni, non ci sono i ragazzi portati in altre scuole, ammassati.
Quello che chiedo è di non far diventare questa discussione una guerra fra parti, mi viene da dire, diamo una mano al Presidente Acquaroli perché se la mozione la votiamo tutti potrà andare al Governo con più forza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Sono d’accordo con le ultime parole pronunciate dal Consigliere Carancini, diamo più forza al Presidente Acquaroli e facciamolo votando all’unanimità questa mozione, perché non vorrei che un tema così rilevante, come questo della richiesta dello stato di emergenza per il terremoto che ha da poco colpito una regione già ferita …, ferita dal terremoto del 2016, dall’alluvione recente del 15 settembre, dalla quale non ci siamo ancora rialzati, dal terremoto del 9 novembre.
Abbiamo un territorio colpito e questa Assise ha votato mozioni che chiedevano al Governo, fino a un mese fa, di tutto, tutte mozioni approvate all’unanimità.
Mi aspettavo che oggi questa mozione passasse all’unanimità, così come tranquillamente è passata ai capigruppo la richiesta di discuterla con urgenza, e siamo qui a farlo, che non chiede altro una cosa che è doverosa: lo stato d’emergenza per il terremoto che purtroppo ci ha recentemente colpiti.
Invece che cosa si scopre? Si scopre che potrebbe essere la prima mozione su un tema così importante che indica che avere al Governo nazionale lo stesso colore politico del Governo regionale ci indebolisce invece di rafforzarci. Abbiamo letto tutti che c’è stato un colloquio abbastanza serrato tra il Presidente Acquaroli ed il Ministro competente, non vorrei che in quella sede il Ministro gli abbia detto: “Per favore non fare richiesta di altri soldi perché non ne abbiamo, a breve dobbiamo discutere la legge di bilancio e siamo appena entrati”. Non vorrei che fosse questa la motivazione, sarebbe veramente squallida perché siamo qui per dare risposta a quelle 100 persone che sono sfollate e sono fuori casa, siamo qui per dare una risposta anche alle strutture pubbliche ed a quelle private che sono state chiuse, mi risulta che siano oltre 50.
Purtroppo non avevamo bisogno anche di questa sciagura, c’è capitata e da soli non abbiamo la forza per affrontarla, bisogna che ce lo diciamo con chiarezza, quindi dobbiamo chiedere aiuto al Governo perché è l’unico che ci può dare una mano. E’ scomodo politicamente? Immagino di sì, però lo dobbiamo fare votando questa mozione all’unanimità.
Non ho apprezzato nulla di quello che ha detto il Presidente della I Commissione Consigliere Marinelli, che di solito fa interventi di buon senso, oggi purtroppo non ho apprezzato nulla di quello che ha detto, mentre mi pare di leggere che ci sia stata una apertura da parte del Consigliere Ciccioli che non ha detto bocciamola, ma rinviamola, così i mettiamo d’accordo. Secondo me non c’è bisogno di rinviarla perché è talmente chiara la richiesta che basterebbe darsi uno sguardo tra di noi e decidere di votarla, per me non si può fare altrimenti, non è dignitoso fare diversamente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Al di là del fatto che effettivamente questa mozione l’abbiamo vista mezz’ora fa, il contenuto è chiaro, è politico da parte dell’opposizione. Io sono di Fano e ho vissuto personalmente questo evento sismico, che ci ha svegliato in maniera improvvisa, brusca, che tutte le famiglie hanno vissuto, però bisogna anche distinguere gli eventi emergenziali, come ha ricordato prima il Consigliere Marinelli, ci sono ancora centinaia di famiglie sfollate nei territori colpiti dal terremoto e quello possiamo definirlo un vero e proprio terremoto.
Questo è stato un evento sismico che per fortuna è stato a 30 chilometri dalla costa di Fano, sicuramente ci sono stati dei lievi danni, abbiamo visto in giro nella nostra regione e leggendo sulla stampa che forse ha avuto più danni la città di Ancona rispetto alla città di Fano, che è quella più vicina al punto sismico.
E’ chiaro che prima di dichiarare lo stato di emergenza si fa la conta dei danni e ancora molte città non l’hanno terminata. La mia città Fano ancora non ha idea dei danni che ci sono stati, per fortuna sono lievi rispetto al terremoto di 6 anni fa. In quel caso sono venute giù le case, in questo le prime foto che abbiamo visto e che sono circolate sono relative alla stazione ferroviaria di Ancona, su una cosa che sarebbe caduta a prescindere dal terremoto, poteva cadere da un momento all’altro.
Credo che sia importante dichiarare lo stato di emergenza quando effettivamente c’è perché poi perde valore.
Non dobbiamo inventare chissà che cosa, basta guardare la legge, che prevede, prima di dichiarare lo stato di emergenza, la conta dei danni che spetta ai Comuni ed alcuni ancora non l’hanno ancora inviata. Una volta che si avrà contezza dei danni causati dalla calamità naturale, il Presidente della Regione Marche valuterà se chiedere o meno lo stato di emergenza.
Ancora il Presidente non ha parlato, ma penso che una volta terminata la conta dei danni da parte delle amministrazioni comunali - abbiamo visto che Ancona, Fano, Pesaro sono le città più colpite - lo stato di emergenza verrà richiesto.
Ripeto, spiace che il Partito Democratico ed anche il Movimento 5 Stelle, con un blitz in Consiglio regionale, stiano speculando su questo evento sismico, perché dalle parole che avete detto …

(interventi fuori microfono)

Luca SERFILIPPI. Con calma, esatto! Quello era un evento sismico, Consigliera Casini, quello di sabato scorso, per fortuna, è stato lievo, non ha causato danni a persone e cose.
Come ha ricordato prima il mio capogruppo, ci avviciniamo al Natale, ci sono delle attività economiche che lavorano grazie al Natale ed anche il messaggio che diamo all’esterno, su quello che si sta vivendo nella nostra regione, è importante.
Le Marche, fortunamente, sono state colpite lievemente da questo evento sismico, quindi è fondamentale dire che sono pronte ad accogliere i turisti in questi mesi, da qui al Natale ed anche successivamente. Tranquilizzante è il messaggio che dobbiamo dare all’esterno, alle persone che verranno nella nostra regione. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Molto brevemente, ho deciso di intervenire perché sento cose prive di senso.
Il Presidente della Commissione competente ambiente e territorio, il Consigliere Serfilippi, dice che prima di chiedere lo stato di emergenza bisogna rilevare i danni, ma è il contrario, lo stato di emergenza serve, tra l’altro, per accertare i danni, quelli visibili e quelli non visibili soprattutto, serve per mettere in atto le iniziative necessarie per fronteggiare i danni che si sono verificati o quelli che dovranno essere accertati. Se ci sono 500 alunni nella città di Ancona che sono stati “trasferiti”, che quindi non sono rientrati nelle loro aule, un danno è stato verificato ed altri dovranno essere accertati con gli strumenti dello stato di emergenza, diretti ad accertare ed anche a mettere in campo le iniziative per farvi fronte. Va da sé.
Si dice: “Ma i presupposti …”, l’ha detto la Consigliera Casini, se non ci sono le condizioni… Un terremoto di magnitudo 5.7, che per fortuna ha avuto l’epicentro in mare ad una profondità abbastanza discreta, è stato detto dagli esperti che se l’epicentro fosse stato più verso riva sarebbe stata probabilmente una tragedia. Un evento sismico che, tra l’altro, si è sentito bene, l’ho sentito bene anch’io nella mia Montegiorgio, figuriamoci quello che può essere successo in Ancona.
Quindi, magnitudo 5.7, 500 alunni sfollati nella città di Ancona, cosa deve succedere di più per chiedere lo stato di emergenza? Se lo chiediamo per le grandinate, per le nevicate, qualche volta per la siccità, non lo vogliamo chiedere per un terremoto di magnitudo 5.7? Ma di che parliamo! Non abbiamo forse contezza degli eventi?
Il Consigliere Cicicoli dice che è difficile sostenere di essere contrari a questa mozione, ma di rinviarla, ma cosa rinviamo? Se l’avete vista solo adesso eventualmente sospendiamo la seduta mezz’ora, un’ora, quello che è necessario, ma poi torniamo qua perché lo stato di emergenza deve essere dichiarato con urgenza. Lo dice la parola stessa, lo stato d’emergenza è tale se viene rilevato e dichiarato con urgenza nella sussistenza ovviamente dei presupposti, e abbiamo detto che ci sono.
Anche la richiesta riveste ovviamente il carattere dell’urgenza e non è un gioco di parole, è urgente, quindi c’è o non c’è perché se diciamo che la richiesta può essere fatta tra 10 giorni non ravvisiamo le condizioni per la dichiarazione dello stato d’emergenza, che o c’è o non c’è . Se c’è deve essere dichiarato immediatamente e la richiesta deve essere fatta subito, questo mi pare che sia in sè, abbiate pazienza.
Come si può dire: chiediamo lo stato di emergenza tra un mese? Mica chiediamo lo stato d’emergenza soltanto - e sarebbe un errore - per ottenere risarcimenti, eccetera, anche per quello, ma lo stato di emergenza si giustifica soprattutto per far fronte alle necessità dell’immediato, in questo c’è la rilevazione dei danni, anche quelli che possono essere allo stato occulti, che non si sono manifestati, l’urgenza è quella di dare una mano a chi è stato colpito.
Questa richiesta, l’ha detto bene il Consigliere Carancini, ha fatto bene il Consigliere Biancani a chiedere l’iscrizione, se la facciamo tra 10 giorni perde di efficacia, è evidente. Quindi, votarla oggi, votarla all’unanimità, magari dopo aver sospeso il Consiglio per approfondire. A parte che non capisco cosa ci sia da approfondire. Un voto di questo tipo, tra l’altro, dà una mano forte, istituzionale e politica al Presidente Acquaroli, l’ha detto bene il Consigliere Carancini, perché con questa mozione, votata all’unanimità, ha maggiore forza per chiedere al Governo la dichiarazione dello stato di emergenza.
Credo che questa oggi sia una necessità e non è un fatto politico, anche questo è un errore, non si può definire questo un fatto politico, questo è un atto che va nella direzione di dare una risposta ed un segnale preciso alle nostre comunità, ai Sindaci, alle istituzioni del territorio, soprattutto ai cittadini colpiti ed impauriti dal sisma.
Poi c’è anche questo, lo stato di emergenza serve per mettere in atto e in campo tutte quelle iniziative di carattere preventivo, nell’eventualità che dovessero insorgere ulteriori, che Dio non voglia, scosse, tra tutte, ad esempio, un capillare ed accurato controllo degli edifici scolastici, di tutti quanti gli edifici pubblici, la messa in campo delle iniziative …, ad esempio con lo stato di emergenza si possono adottare i cosiddetti provvedimenti di somma urgenza, qui vedo l’Assessore Baldelli. E’ tutto questo, perché per un Sindaco o per un dirigente è difficile adottare un provvedimento d’urgenza senza la dichiarazione dello stato di emergenza.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Credo che la richiesta dello stato di emergenza sia una cosa seria, che fa riferimento a dei parametri oggettivi, non politici o di simpatia, al quale deve seguire la conta dei danni.
Sulla verifica ho una nota da fare, non so come il Sindaco di Pesaro dopo un giorno sia riuscito a calcolare 20 milioni di euro, dalle parti del Metauro abbiamo avuto a che fare con Marco Livio Salinatore, ora abbiamo il calcolatore, non so come abbia fatto però, al di là di questo, la richiesta dello stato di emergenza è una cosa seria. Soprattutto abbiamo a che fare con un altro stato di emergenza, che è quello dell’alluvione, al quale l’attuale Governo deve dare risposta, non deve fare come il Governo Draghi che, come ho detto altre volte, ripeto, era in carica nel mese dell’alluvione ed ha stanziato solo 5 milioni di euro per i nostri alluvionati.
Aspettiamo un mese dall’insediamento del nuovo Governo, dal quale dovremmo avere quelle risposte che non abbiamo avuto dal tanto blasonato Governo Draghi, una cosa di cui si dimenticano molte persone.
Puntiamo l’attenzione sulla prima emergenza della nostra regione, che è quella della alluvione e lavoriamo affinché questi soldi siano messi subito in campo dal nuovo Governo.
Personalmente non ho nessun problema a votare questa mozione, ma credo che si debba trovare una sintesi tutti insieme, magari rinviare di una settimina per un approfondimento con gli uffici. E’ vero che è la richiesta dello stato di emergenza e c’è l’urgenza, però penso che una settimana non cambi molto. Un approfondimento tecnico anche con i Comuni e con i tecnici e magari la prossima settimana la Regione in maniera autonoma può muoversi. Quindi fare le cose in maniera seria, non come quelle che pone nei giornali il Sindaco di Pesaro, il calcolatore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Aspettando Godot, siamo al teatro dell’assurdo! Rimango sbalordito perché comparate tutto, rivendicate azioni che non sono vostre e sottolineate le risorse, poche, esigue, che sono state messe in campo dal Governo Draghi il giorno dopo dell’alluvione, quindi il 16 settembre, quando non c’era un dato se non quello spannometrico, un ponte caduto, le case distrutte. Ma funziona così!
La norma, che è cambiata nel 2015, lo impone, però se voi fate finta di nulla perché non dovete disturbare l’autista, penso che siamo nella fase più sconvolgente. Ed ha ragione la Consigliera Ruggeri quando ha detto che qui dentro abbiamo impegnato il Governo anche per dire buongiorno, per l’assunzione degli infermieri, che toccava a voi, abbiamo impegnato il Governo perché andasse in deroga.
Oggi c’è un fatto che impone la richiesta dello stato di emergenza, potrebbe anche non essere accettata, non accordata, ma la richiesta …
Il Sindaco di Pesaro ha 20 milioni di euro, molto probabilmente è più svelto degli altri, come sempre, nel computare, ad Ancona ci sono tre scuole che devono essere demolite e 500 ragazzi che stanno facendo la dad reale girando per i musei perché non hanno altri luoghi dove andare.
Qui parliamo di risorse. Assessore, lei sa che la dichiarazione dello stato di emergenza comporta una deroga alle norme, che forse è molto più importante delle risorse, perché se occorre risistemare una scuola per riportarci i ragazzini si devono fare le procedure ordinarie che significa progettazione preliminare, definitiva, esecutiva, gara d’appalto, assegnazione e passano un numero di mesi.
Aspettavo, e qui ha ragione il Consigliere Ciccioli – cosa aberrante per me nella valutazione – la dichiarazione del Presidente, che dicesse la sua per senso di responsabilità o per approccio genuflesso nei confronti della Presidente del Consiglio dei Ministri …, altrimenti non si spiega nulla. Stiamo facendo finta che il terremoto di magnitudo 5.7 di fronte alle coste marchigiane …, lo dico così almeno sgombriamo il campo dall’individuazione, la faglia è lì, davanti alla costa, non è a terra, sennò tutte le volte si sente dire: “Se era a terra chissà cosa sarebbe accaduto”, ma la nostra faglia è lì, il terremoto del ’30 è stato lì, il terremoto del ’72 è stato lì, questo è stato lì, oggi si tratta di qualche chilometro più avanti o più indietro e l’effetto sui beni e sulle persone per fortuna è stato meno incidente del ’30 e del ’72 anche perché nel frattempo quei due terremoti sono serviti per migliorare le norme e per consentire interventi antisismici su strutture che se non fossero state migliorate oggi avrebbero subito delle situazioni compromettenti e di conseguenza le persone.
La mozione deve andare dove? Bocciatela, se non dovete disturbare l’autista, bocciatela!
Chiediamo la richiesta di stato di emergenza. Non è che il Consigliere Biancani si è sforzato in modo particolare, ha fatto quello che si doveva fare ed era anche molto semplice, non la volete fare, ritenete che sia tutto un gioco delle parti …, per noi no, anzi, siamo sorpresi perché eravamo convinti che con la stessa tempestività al Governo Draghi ci fosse la richiesta della Giunta regionale nei confronti di questo Governo amico. Noi non vogliamo rapporti di amicizia, vogliamo solo la constatazione dei fatti ed azioni conseguenti. Non è andata così.
Non sono d’accordo, così lo dico prima, sul rinvio, non dobbiamo prendere nemmeno un minuto di sospensione, non la volete votare … L’abbiamo iscritta con le modalità previste e che abbiamo concordato, e per questo ringrazio il Presidente per aver consentito … L’altro ieri mi sono permesso di scrivergli di facilitare questo passaggio.
Non abbiamo niente da aggiungere, penso che i cittadini della costa marchigiana siano sgomenti, quelli che sono sfollati dentro il Palasport di Ancona, ci sono famiglie lì dentro che nessuno vuole prendere in considerazione perché, guarda caso, se oggi venisse dichiarato lo stato d’emergenza si dovrebbero mettere almeno 500.000 euro, almeno una cifra.
Non vogliono tirar fuori niente, tra qualche settimana i Comuni rischieranno di togliere i servizi ai cittadini per fare gli interventi, ma sembra che questo non interessi a nessuno. Non disturbiamo la Presidente del Consiglio e non guardiamo i provvedimenti per quelli che sono, sia dal punto di vista delle risorse che dal punto di vista delle norme. Siamo sbigottiti.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Si parlava del teatro assurdo, vado all’ultimo intervento del Consigliere Mangialardi, è vero, ho avuto modo di leggere sulla stampa cosa ne pensano i maggiori Sindaci del Partito Democratico, Ancona e Pesaro, e vedo che in Consiglio regionale il gruppo del Partito Democratico va in linea con quello che dice il Sindaco di Pesaro e chiede lo stato di emergenza. Ovviamente non poteva che essere così visto che il Sindaco di Pesaro ha scelto le candidature del Partito Democratico per la Camera, quindi voi, a proposito di atteggiamento genuflesso nei confronti di qualcuno, ancora una volta vi inginocchiate davanti a lui e non questo Governo nei confronti di altri.
Dispiace vedere che il Sindaco di Ancona chiedere lo stato di calamità, ma questo non viene menzionato ed è normale, quando uno si mette in ginocchio dinnanzi al Sindaco di Pesaro sputa in faccia anche a quello di Ancona.
Su questo dobbiamo dire che, secondo il Consigliere Mangialardi, il Sindaco di Pesaro è stato bravissimo nel quantificare subito i danni, mentre il Sindaco di Ancona non è stato altrettanto bravo nel quantificare i danni che ha avuto la città. Non sono stati bravi come il Sindaco di Pesaro, secondo il Consigliere Mangialardi, gli altri Sindaci colpiti dal sisma in quanto non sono riusciti in così poco tempo a quantificare i danni nei piccoli Comuni colpiti.
Sembra che il gruppo del Partito Democratico sia Sindaco di Pesaro dipendente, di questo ne prendiamo atto, invece che parlare con gli altri amministratori locali, che magari votano il Partito Democratico e sono stati colpiti quanto Pesaro o forse più. Questo lo apprezziamo e ci rendiamo conto che qualcuno si genuflette nei confronti del Sindaco di Pesaro, ovviamente non permetto che si dica …, forse lo ha detto perché la genuflessione nei confronti del Sindaco di Pesaro è importante rispetto al PD, ma mi rincresce che qualcuno possa pensare che ci sia una genuflessione del partito di maggioranza o del Presidente nei confronti di qualcun altro.
Sono amareggiato perché si riesce addirittura a paragonare il terremoto, e mi rincresce che lo dica proprio il Consigliere Mangialardi, con l’evento catastrofico dell’alluvione, in cui ci sono stati morti, ad oggi abbiamo ancora un disperso, che ha colpito vari Comuni dell’anconetano ed anche del pesarese, per il quale lo stato di emergenza è stato chiesto subito dal Presidente Acquaroli. Non vi ho visto chiedere lo stato di emergenza per l’alluvione così velocemente come l’avete fatto per il Sindaco di Pesaro. Magari per lei è più rilevante l’appartenenza partitica ad un uomo piuttosto che al suo territorio. Non lo so.
Sull’alluvione il Presidente Acquaroli ha chiesto immediatamente lo stato di emergenza perché c’erano morti, c’erano danni evidenti alle imprese ed alle abitazioni e la gente non poteva più entrare. Invece di ringraziare il Presidente Acquaroli si parla della richiesta come di un atto dovuto, ci mancherebbe altro, è stato veloce a chiederlo, ma qui parliamo di questioni diverse, parliamo di un sisma che grazie a Dio non ha ucciso nessuno, così come purtroppo è successo nel terremoto del 2016 del centro Italia, in cui sono morte delle persone, sono stati distrutti Comuni, abbattute abitazioni.
Ci dobbiamo rendere conto che non si può paragonare …, certo, bisogna trovare una soluzione, certo, il Governo nazionale dovrà dare delle risposte, ma è altrettanto vero che in questo momento chiedere quello che sollecita il Sindaco di Pesaro solo perché lo chiede lui …, a noi ci fa sorridere perché non crediamo che quello che dice sia nell’interesse di tutti i Comuni colpiti dal sisma.
Credo che il Presidente Acquaroli vorrà e troverà la soluzione per incontrare tutti i Comuni e scegliere insieme all’Anci, al Sindaco di Ancona ed ai Comuni colpiti la soluzione migliore.
Non accettiamo lezioni, caro Consigliere Mangialardi, su cosa dobbiamo fare o su cosa non dobbiamo fare.
Voi dite che nessuno vi può dire come fare opposizione, di certo non si può rimproverare nulla al Presidente Acquaroli sull’alluvione perché è stato veloce e rapido, ha richiesto subito le risorse, ha richiesto subito lo stato di emergenza, ed ha fatto benissimo. Però noi non possiamo supportare la richiesta solo perché è dell’amico del Partito Democratico, che oggi fa il Commissario regionale ombra del PD e decide le sorti dei parlamentari del PD, quando ci troviamo a dover discutere con i Comuni, che hanno dei danni reali.
Ritengo che bisogna essere seri, anche perché avete criticato più volte il fatto che questa maggioranza porta provvedimenti d’urgenza. Vede qual è la differenza, Consigliere Mangialardi, voi avete portato una mozione d’urgenza perché richiesta dal vostro padrone politico, noi vi abbiamo detto di discuterla tranquillamente. Ovviamente abbiamo le nostre idee e nessuno di noi vuole votare contro, vi chiedo invece per dare più forza al Presidente Acquaroli, come ha detto prima il Consigliere Carancini, che rispetto e stimo, di rinviarla o per lo meno di fare un incontro, magari con gli amministratori locali, dare la possibilità alla Regione, alla Protezione civile di incontrare tutti gli amministratori locali per avere una quantificazione del danno, anche perché noi non possiamo chiedere al Governo un provvedimento sull’urgenza solo perché un Comune ha già quantificato i danni, perché è il Comune più grande, perché è governato dal vostro amico padrone del Partito Democratico. Noi dobbiamo essere rispettosi nei confronti di tutti gli altri Comuni, anche del Sindaco di Ancona, che chiede un’altra cosa rispetto a quello che chiedete voi. Per questo vi propongoico di rinviare la mozione perché poi non ci troverete al vostro fianco ed a quello del Sindaco di Pesaro, ma noi siamo al fianco degli amministratori locali, anche dei Comuni di Pesaro e Ancona, che hanno subito danni, ma dobbiamo rappresentarli tutti, non possiamo rappresentare solo una parte minoritaria di questa regione, solo la richiesta di un Sindaco che insieme a voi ancora una volta si trova in minoranza in questa regione, preferisco trattare tutti i Sindaci colpiti da questa calamità, da questo terremoto, alla stessa maniera.
Non ho nessun amico Sindaco colpito dal terremoto. Vi chiedo di metterci tutti insieme e di ragionare piuttosto che portare una mozione pretestuosa, iscritta d’urgenza. Vi siete accorti oggi di portare questa mozione? Vi chiedo di fare un’azione più seria di ascoltare loro, di fare una proposta insieme a loro e portarla al Governo nazionale, solo così potremmo dare più forza alla vostra mozione, ma soprattutto all’azione della Giunta Acquaroli, piuttosto che parlare di genuflessione nei confronti del Presidente del Consiglio. Dobbiamo essere noi tutti più forti ed evitare le genuflessioni ancora una volta del Partito Democratico nei confronti del Sindaco di Pesaro perché ancora una volta vi manderà a sbattere.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Non c’è alcun tipo di preclusione alla richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza, però c’è un lavoro che sta svolgendo il sistema di Protezione civile insieme alla Centrale operativa regionale, c’è un’interlocuzione con i Comuni più interessati dalle scosse, che hanno registrato maggiori danni.
Prima della discussione di questo punto ho sentito il Capo della Protezione civile regionale che mi ha detto che ad oggi le richieste per i danni del sisma ammontano a 24 milioni di euro: 4 milioni vengono da una serie di Comuni minori, 20 milioni vengono da una richiesta del Comune di Pesaro. Sono in attesa, entro domani mattina, di conoscere qual è la situazione nel Comune di Ancona, che mi pare, anche per le notizie che sono arrivate al COR, quindi al sistema di Protezione civile regionale, sia il più colpito per danni alle infrastrutture pubbliche ed alle abitazioni private.
Credo che sia giusto, anche davanti ad un evento come quello che abbiamo visto, arrivare ad una definizione del quadro che non ha avuto per fortuna danni riscontrati a infrastrutture (strade, ferrovie, ponti), almeno per quello di cui siamo a conoscenza.
Siamo davanti ad una attenta ricognizione in gran parte dei territori, finiamo la ricognizione, che dovrebbe avere una interlocuzione definitiva entro la giornata di domani, e poi se i danni riscontrati e l’assistenza alla popolazione richiedono la richiesta dello stato di emergenza, la faremo domani.
Ritengo che sia giusto e corretto dare un quadro definitivo e chiaro della situazione in essere, fino ad ora non ce l’abbiamo, abbiamo fatto una riunione venerdì, su richiesta del Sindaco della città capoluogo abbiamo ripetuto la riunione sabato mattina, c’è stata una interlocuzione martedì mattina, si sono prese 24 ore di tempo, siamo di poco oltre una settimana dagli eventi, quindi abbiamo tutto il tempo per definire il quadro e procedere.
Non vedo la necessità di polemizzare su questo, non dobbiamo genufletterci a nulla, la nostra Regione sta aspettando, purtroppo, risposte al sisma del 2016, figuriamoci, che ha avuto un impatto devastante con vite umane perse; stiamo cercando di affrontare anche la questione dell’alluvione, proprio ieri ero a Roma per parlare dell’alluvione ed anche del terremoto con il Ministro per la Protezione civile, figuriamoci se può essere un problema cercare di mettere gli strumenti necessari a disposizione della nostra comunità. Credo, però, che davanti alla tipologia del fenomeno che abbiamo visto sia interessate, normale e scontato avere e fornire anche al Governo centrale ed alla Protezione civile nazionale un quadro dettagliato, altrimenti rischiamo di ingenerare un meccanismo per cui si fa una richiesta senza avere neanche una situazione dettagliata e precisa.
Ritengo che in una società come quella in cui viviamo, la precisione delle comunicazioni su una materia come quella di cui discutiamo in questo momento, che necessita di informazioni precise e dettagliate anche per mettere in condizioni chi dovrà scegliere, perché noi facciamo la richiesta, ma poi la Protezione civile nazionale, il Governo nazionale dovrà dire si o no, determinino una più attenta e precisa valutazione, che dovrà essere fatta.
Ripeto, siamo ad una settimana, per fortuna non risultano feriti e persone che hanno avuti danni fisici, ci sono danni a case private, ad infrastrutture, quando avremo il quadro definitivo potremo trasmetterlo con la richiesta eventuale che si farà, però non c’è da parte nostra alcun tipo di contrarietà, c’è l’attesa di avere informazioni definitive.

PRESIDENTE. Rinvio della mozione al prossimo Consiglio regionale, richiesto dai Consiglieri Ciccioli, Serfilippi e Putzu.
Ha la parola, oratore contro, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Voto contrario alla richiesta di rinvio. E’ la richiesta dello stato di emergenza, che ha come elemento fondante l’urgenza del provvedimento, se prima era il teatro dell’assurdo, ora è a piedi nudi nel parco perché oltre lì non potete andare.
Noi abbiamo chiesto di iscrivere la mozione all’ordine del giorno non per fare polemica, l’avete aperta voi come al solito, non vi abbiamo detto niente, andate a riascoltare l’illustrazione del Consigliere Biancani.
Se il Presidente fosse intervenuto subito dicendo che era in ritardo perché non tutti i Comuni hanno fatto la ricognizione, perché spannometricamente non sono in grado di capire, però domani si sarebbe attivato per …, avremmo votato la mozione e lui sarebbe stato più forte rispetto alla prudenza esasperata che stiamo mettendo in campo.
Tutto qui, niente di più, avete fatto una polemica con rancore nei confronti di una amministrazione che ha già quantificato i danni, andate a vedere cos’è successo al patrimonio ecclesiastico, non lo dico io, ci sono chiese chiuse lungo tutta la costa e mi sento rassicurato perché in maniera intrinseca state dichiarando che vi volete sostituire allo Stato. Se non c’è la richiesta di stato di emergenza o se non viene concesso il provvedimento economico, finanziario e normativo, è la Regione che si dovrà far carico dei danni che sono sopravvenuti.
Siamo contrari al rinvio e vogliamo votare l’atto per appello nominale, non c’è bisogno di perdere ulteriore tempo. Pensavamo di liquidarla in un minuto come è successo in Conferenza dei capigruppo, avete voluto aprire una polemica assurda e imbarazzante, ma questo vi caratterizza sempre.

PRESIDENTE. Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Sono tra coloro che hanno chiesto il rinvio perché bisogna dare tempo al Presidente della Regione ed alla Giunta di mettere a punto la situazione.
Allora, un Comune che non è propriamente di destra, quello di Ancona il cui Sindaco è iscrittaoal PD, nelle riunioni di venerdì e sabato ha chiesto un attimo di tempo, qualche giorno, per poter mettere a punto la situazione dal punto di vista tecnico, quindi non politico, per fare richieste puntuali. Questa è la richiesta del Comune di Ancona.
Il Comune di Pesaro in maniera molto più raffazzonata ha messo tutti gli edifici pubblici possibili come danneggiati dal terremoto, cosa che lascia qualche dubbio, ma questo lo lasciamo ai tecnici, noi riteniamo che – rifiuto ogni polemica pretestuosa e queste lo sono – la Giunta stia facendo tutto ciò che è possibile per ottenere il massimo contributo da parte dello Stato, anzi per articolarlo nel migliore dei modi.
Abbiamo già attenzionato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio sui fatti, ci ha parlato personalmente il Presidente sia sull’alluvione, che è un aspetto che deve andare nel prossimo esercizio di bilancio dello Stato, che su questa vicenda che grazie a Dio è minore, ma pur sempre impattante sul nostro territorio.
Noi in questa settimana dobbiamo mettere a punto gli strumenti tecnici, amministrativi e valutativi, le valutazioni finanziarie, e successivamente affrontare il problema in maniera compiuta, non polemica, non strumentale, di sostanza.
Questo è il motivo della nostra richiesta di rinvio ed a questo punto chiedo al Presidente di passare alla votazione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Intervengo per fatto procedurale. Lei giustamente, Presidente, ha fatto riferimento all’articolo 48, comma 5: “L’Assemblea può decidere, su proposta del Presidente della Giunta o di almeno tre Consiglieri, di norma, previo parere della Conferenza dei capigruppo …”, questo parere non c’è stato. Se i capigruppo stamattina alle 10,00 hanno deciso di inserire all’ordine del giorno questa mozione ed ora si chiede il rinvio, smentiscono quanto deciso due ore fa, è un po’ paradossale.

PRESIDENTE. … la sua valutazione logica sui fatti, è la sua valutazione ed ovviamente va rispettata nelle modalità in cui è stata espressa e anche nel contenuto, però il comma 5, come esattamente lei ha citato, recita “di norma”, di norma avviene in questo modo, ma non è una situazione obbligatoria e nel caso specifico c’è stata l’urgenza che ha determinato che la mozione 289 fosse iscritta, con votazione dell’Aula, come punto all’ordine del giorno, per cui poi è ovvio che la mozione abbia la stessa procedura di trattazione di qualsiasi altro argomento inserito all’ordine del giorno.
Rinvio della mozione n. 289, richiesto dai Consiglieri Ciccioli, Serfilippi e Putzu. Lo pongo in votazione per appello nominale, chiesto dal Consigliere Mangialardi in qualità di Presidente di gruppo.

Favorevoli: Acciarri, Assenti, Baiocchi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Elezi, Latini, Livi, Marinangeli, Marinelli, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Contrari: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 117
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Carancini, Casini, Bora, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Programmazione della rete ospedaliera e dei servizi territoriali”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 117 dei Consiglieri Mangialardi, Carancini, Casini, Bora, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Chiedo il rinvio perché vorrei che ci fosse l’Assessore Saltamartini, di solito sempre presente.
E’ da un anno che aspettiamo, una settimana in più non cambia assolutamente nulla.

PRESIDENTE. Bene, rinviata al prossimo Consiglio regionale.

Mozione n. 209
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Politiche sanitarie del Governo regionale per il Fermano”

Interrogazione n. 368
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Programma investimenti per gli Ospedali di Comunità nell’Area Vasta 4”

Interrogazione n. 394
ad iniziativa dei Consiglieri Marinangeli, Marinelli, Menghi, Antonini, Bilò, Biondi, Serfilippi, Cancellieri
“Potenziamento della sanità in Area Vasta 4”
(abbinate)
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 209 del Consigliere Cesetti, l’interrogazione n. 368 del Consigliere Cesetti e l’interrogazione n. 394 dei Consiglieri Marinangeli, Marinelli, Menghi, Antonini, Bilò, Biondi, Serfilippi, Cancellieri.
Ha la parola il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Per la stessa motivazione, riteniamo di posticiparla al prossimo Consiglio regionale.

Mozione n. 120
ad iniziativa dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi, Latini, Rossi
“Stabilizzazione dei dipendenti precari Sisma”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 120 dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi, Latini, Rossi.
Vista l’assenza del Consigliere Pasqui, si chiede il rinvio al prossimo Consiglio regionale.

Mozione n. 121
ad iniziativa delle Consigliere Lupini, Ruggeri
“Valorizzazione e promozione del Museo Didattico della Vaporiera di Fabriano”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 121 delle Consigliere Lupini, Ruggeri.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Siamo arrivati a discutere una mozione che è datata 28 luglio 2021, alla quale tengo particolarmente perché c’è stata sollecitata molto tempo fa da chi ha costruito il Museo didattico, che per il territorio fabrianese è un piccolo fiore all’occhiello e sarebbe molto importante valorizzarlo nel modo migliore.
Nella città di Fabriano è presente ed operativo il Museo della didattica della vaporiera, allestito all'interno della prima e originaria stazione ferroviaria di Fabriano, storica struttura risalente al 1878. Il suddetto Museo, a ingresso gratuito, viene gestito dall’Associazione dopolavoro ferroviario Fabriano, che approfitto per ringraziare perché ha sempre avuto un impegno appassionato sia dei suoi responsabili che di tutti gli associati.
Tale Museo contiene una moltitudine di storici reperti e documentazioni risalenti ai primi anni del secolo scorso fino ai giorni nostri, riguardanti in generale la storia delle ferrovie italiane e, in particolare, quella delle ferrovie del territorio dell’interland fabrianese; il suo scopo è quello divulgare la storia delle ferrovie italiane, in special modo tra gli studenti e i giovani, non solo, all’insegna della promozione dell’ingegneria italiana, del lavoro dei ferrovieri e del glorioso periodo della ricostruzione post bellica.
La rilevanza di tale museo è tale da rendere opportuna una maggiore valorizzazione e promozione, con un’apposita iniziativa a carattere istituzionale, che preveda, tra l’altro, anche adeguate migliorie a livello di allestimento e un’eventuale collocazione presso una sede più consona alle dimensioni e al numero dei cimeli storici.
Durante il corrente anno verrà riattivata la linea ferroviaria Fabriano-Pergola – ricordo che dal 28 luglio sono successe tantissime cose nella nostra regione, quindi questa linea ferroviaria ha avuto un destino particolare – con indubbi riflessi positivi sia dal punto di vista turistico che del miglioramento dei servizi offerti alla cittadinanza, ora a distanza di tempo ci interroghiamo anche su questi aspetti. Tale riapertura porterà ad un aumento dei turisti – questa era la speranza all’epoca della mozione, comunque al di là di tutto crediamo che siano tante le persone potenzialmente interessate alla visita del Museo didattico della vaporiera - quindi, chiediamo un impegno del Presidente e della Giunta: ad intraprendere opportune iniziative per la valorizzazione e la promozione del Museo didattico, di cui ho spiegato sommariamente il patrimonio; nell’ambito di tali iniziative verificare la possibilità di utilizzare anche le risorse finanziarie stanziate per la riattivazione della linea ferroviaria Fabriano-Pergola o comunque le eventuali risorse finanziarie stanziate a livello nazionale a favore delle linee ferroviarie storiche italiane; a verificare presso gli organi competenti la possibilità di utilizzo dei locali, allo stato inutilizzati, ubicati nella sede della stazione ferroviaria di Fabriano.
Chiedo anche al Presidente, alla Giunta, all’Assessore competente qual è lo stato attuale, essendo passato molto tempo dal deposito di questa mozione, magari possiamo condividere con i cittadini e con l’Associazione se qualcosa si è già mosso. Tra l’altro, vedo in Giunta sempre presente la mia concittadina Assessore Biondi, che ringrazio per la presenza, sicuramente conosce bene il Museo didattico e l’Associazione, quindi mi auguro che ci sia un impegno in tal senso.
Ringrazio anche i colleghi che vorranno sostenere questo piccolo impegno, che è un segnale importante di attenzione ad un territorio dell’entroterra e ad un aspetto che va a conservare dei cimeli storici ed a valorizzare uno sforzo fatto da diverse persone. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Per dichiarazione di voto, dico che è una mozione a favore del territorio, che non si può non condividere, quindi esprimo un parere favorevole a nome del mio gruppo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Solo per esprimere anche da parte nostra un voto favorevole perché è una realtà rilevante da valorizzare per il nostro territorio, in particolar modo per il territorio di Fabriano. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Biondi.

Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Faccio semplicemente delle puntualizzazioni rispetto alla valorizzazione di questo Museo, che anch’io da fabrianese ho avuto modo di vedere, anzi mi unisco ai ringraziamenti della Consigliera Lupini perché è stato fatto un lavoro importante.
La richiesta di valorizzazione del Museo didattico della vaporiera di Fabriano non è presente nel portale dei Musei della Regione Marche, dal momento che nessuna comunicazione relativa alla sua istituzione è mai stata data agli uffici regionali, quindi dovremmo in un certo senso anche sollecitare chi lo gestisce ad attivarsi anche per questo, in modo tale che come Regione Marche possiamo inserirlo all’interno della rete museale. Non risulta presente negli elenchi degli istituti che hanno preso parte all'autovalutazione dei Musei e delle raccolte della Regione Marche. Quindi il Museo didattico della vaporiera non risulta essere presente neppure nell'anagrafica di Istat e in quella del Sistema museale nazionale.
E' comunque sempre possibile, e gli uffici regionali sono a disposizione, compilare tutta la modulistica relativa alla richiesta di inserimento nel portale dei Musei ed essere inserito anche nel processo di autovalutazione, tra l’altro faccio presente che il Servizio beni e attività culturali ha approvato un avviso pubblico di “Sostegno alle aggregazioni di istituti e luoghi della cultura” (con decreto del Dirigente del Settore Beni e attività culturali n. 291 del 3 ottobre 2022) che, operando in una logica di rete, intende promuovere l'individuazione di specifiche figure professionali altamente specializzate con competenze specifiche nell'organizzazione, gestione e promozione degli istituti culturali. L'obiettivo infatti di questo Avviso, che mette a disposizione 570 mila euro, è quello di sostenere l'inserimento della figura del “Direttore di rete” in una logica di condivisione che garantisca una gestione integrata delle attività e rafforzi la fruizione dei luoghi della cultura da parte del pubblico.
Il Museo didattico della vaporiera potrebbe dunque attivare dei proficui contatti con altri istituti di cultura al fine di attivare un sistema di rete che comporti benefici in termini di efficienza, di sviluppo culturale ed economico, attuando una gestione razionale delle risorse e quindi incrementando anche la visibilità degli istituti stessi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ringrazio i colleghi per il sostegno a qualcosa di prezioso per il territorio da cui provengo e ringrazio l’Assessore Biondi che conosce bene la situazione. Accolgo con favore la proposta di supportare l’Associazione nella compilazione dei documenti e nel far sì che sia messo in rete con altre strutture, che da sole farebbero fatica, mentre con una buona collaborazione con gli uffici regionali si arriverebbe a compiere un passo in avanti che renderebbe più fruibile, valorizzando qualcosa che è importante, anche un piccolo volano per il turismo di cui in questo momento abbiamo molto bisogno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Siamo favorevoli anche noi a questa mozione per il riconoscimento di questa bella realtà di Fabriano.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Ribadisco quanto ho già detto prima, il nostro voto sarà favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 121. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 122
ad iniziativa dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi, Latini, Rossi
“Superamento delle disparità di trattamento tra cittadini che hanno subito un eguale
danno in conseguenza di un evento straordinario ed eccezionale loro non imputabile”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 122 dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi, Latini, Rossi.
Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Chiedo il rinvio perché manca il Consigliere Pasqui.

PRESIDENTE. Bene, rinviata la mozione n. 122 al prossimo Consiglio regionale.

Mozione n. 125
ad iniziativa dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi, Latini, Rossi, Santarelli
“Potenziamento del personale infermieristico all’interno delle strutture sanitarie e
socio-sanitarie residenziali e semi residenziali per anziani della Regione Marche”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 125 dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi, Latini, Rossi, Santarelli. Questa mozione viene rinviata per l’assenza del Consigliere Pasqui.

Mozione n. 119
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Mastrovincenzo, Casini, Carancini
“Situazione classe I Scuola secondaria di primo grado G. Galli di Montecarotto”

Mozione n. 132
ad iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Stop pluriclassi nel cratere sismico delle Marche”

Mozione n. 245
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Vitri, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Mastrovincenzo, Casini
“Criticità rete scolastica regionale – a.s. 2022/2023”

Mozione n. 287
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mangilardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Risoluzione criticità rete scolastica regionale”

Interrogazione n. 423
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Mancata attivazione della classe prima indirizzo Agrario di Montegiorgio”

Interrogazione n. 469
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Chiusura di una scuola di infanzia statale a Fano, in località Metaurilia, per effetto del mancato assegnamento di organico da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale delle Marche”
(abbinate)
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 119 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Mastrovincenzo, Casini, Carancini, la mozione n. 132 dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, la mozione n. 245 dei Consiglieri Cesetti, Vitri, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Mastrovincenzo, Casini, la mozione n. 287 dei Consiglieri Carancini, Mangilardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, l’interrogazione n. 423 del Consigliere Cesetti e l’interrogazione n. 469 della Consigliera Ruggeri, abbinate.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Stiamo completando l’accorpamento delle mozioni in un proposta di risoluzione, non so delle interrogazioni della Consigliera Ruggeri, riunendo in un solo documento tutti gli atti, così da avere un’economia di tempo e poterla discutere in maniera organica perché, come vedrà, riguarda un tema che può essere coordinato in un unico atto. La stiamo finendo di stampare, se ci dà qualche minuto.

PRESIDENTE. Dato che è l’ultimo punto, rimaniamo in Aula e attendiamo l’esito dell’unione delle varie mozioni in un unico documento.

La seduta è sospesa alle ore 13,40

La seduta riprende alle ore 14,10

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta.
Proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Biancani, Mastrovincenzo, Vitri, Assenti, Borroni, Baiocchi, Marinelli, Acciarri, Ruggeri, Serfilippi, Cancellieri, Lupini, informa, altresì, che la Consigliera Bora (in collegamento da remoto) ha dichiarato di sottoscrivere la proposta di risoluzione.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. L’intero gruppo del Partito Democratico ha presentato in momenti diversi distinte mozioni aventi ad oggetto il tema del dimensionamento scolastico, credo che l’Assessore le abbia potute vedere, ed ha convenuto di preparare un documento che sintetizzasse tutte queste mozioni e le varie considerazioni e i suggerimenti. A queste mozioni si era aggiunta anche una interrogazione della Consigliera Ruggeri del Movimento 5 Stelle sull’identico tema.
Tema scolastico, problematiche relative al dimensionamento, realizzazione di pluriclassi, con riferimento al rapporto con le aree interne, insomma temi che già abbiamo già discusso in Aula. Abbiamo sintetizzato il tutto in un unico documento, voglio premettere che questo atto, seppure non presente, è sottoscritto anche dalla Consigliera Bora, tra l’altro prima firmataria di una di quelle mozioni.
Sinteticamente provo a ricostruire, ma poi gli altri Consiglieri integreranno e arricchiranno i contenuti.
Si parte dalla questione emersa molti mesi fa, l’Assessore Biondi era in Aula, in occasione di alcune interrogazioni che riguardavano le problematiche di tanti Comuni delle aree interne, in particolare dei Comuni dell’area del cratere sismico, che si sono visti, purtroppo, tagliare classi o ridimensionare alcune storiche presenze di classi, grazie all’opera dell’Ufficio scolastico regionale, ovviamente dico grazie in maniera ironica perché l’Ufficio scolastico regionale in questa fase ha svolto un ruolo di assoluta indifferenza e direi anche di grande divisione nell’ambito delle comunità.
Ebbene, sulla base di queste considerazioni la richiesta che viene dal Partito Democratico e dai vari Consiglieri è di prendere in considerazione il quadro generale, soprattutto in vista del prossimo anno scolastico perché per quanto riguarda il 2022/2023 alcune situazioni sono state ricomposte, ma non totalmente, quindi il tema del dimensionamento scolastico …, in particolare la legge vieta la costituzione di classi in presenza di un numero inferiore a quello minimo previsto dalla legge. Lei sa meglio di me che per i piccoli Comuni e per alcune comunità addirittura riguarda 10 alunni per ogni classe, ovviamente costituirebbe un colpo mortale ancor più delle difficoltà che vivono in questo momento rispetto alla ipotesi di ripopolamento.
E’ un tema che riguarda da un lato in linea generale le aree interne, lei vive a Fabriano, ritengo che lo conosca bene, dall’altro riguarda in particolare i Comuni ricompresi nel cratere sismico.
L’intento di questa risoluzione non è di parte perché questi temi li affrontiamo, li abbiamo affrontati tutti in Aula, in Consiglio regionale, e tutti abbiamo ritenuto che molto spesso l’applicazione in maniera rigorosa e direi quasi formale di quelle norme rispetto alle situazioni delle aree interne e dei Comuni del cratere sismico non sia accettabile.
Oggi siamo a novembre, Assessore, siamo nella condizione di poter lavorare in vista dell’anno scolastico 2023/2024, l’abbiamo preso per tempo. In precedenza siamo stati anche molto critici con l’Assessore Latini che era arrivata un po’ tardi, comunque abbandoniamo il passato, oggi siamo a novembre, penso che una risoluzione condivisa da tutto il Consiglio regionale su questi temi, non c’è un minimo di valutazione polemica, possa essere, come ho detto prima, un elemento molto utile alla nostra Giunta regionale da poter proporre al Governo anche in sede di bilancio, magari con un emendamento che possa scaricarsi all’interno della legge di bilancio che, per esempio, mi pare che in una occasione ne parlammo pure con il Consigliere Marinelli, sospenda la norma del dimensionamento (legge di stabilità del 2012) per i Comuni del cratere. Reputo che sia una azione utile che l’intero Consiglio regionale possa apportare.
Ovviamente il tema, almeno secondo noi, non deve riguardare solo i Comuni del cratere perché noi abbiamo tante aree interne che non sono state colpite dal terremoto, ma che vivono le stesse difficoltà, prova ne è che alcuni Consiglieri hanno presentato …, certamente la Consigliera Bora, ma anche altri, ne ha fatto riferimento anche la Consigliera Ruggeri. Significa farsi carico di un tema così importante e significativo. Credo che un documento preso per tempo, che anticipi e metta nelle condizioni il Governo regionale di poter bussare al Governo rispetto a questa sensibilità fondamentale, possa lasciare i tanti Comuni che vivono questo dramma del taglio delle classi in maniera …
A sostegno di questa considerazione ne pongo anche un’altra, anche questa, mi pare di ricordare, condivisa da molti del Consiglio regionale, anche della maggioranza, la scuola è uno dei valori determinanti per non far spopolare le aree interne perché è evidente, lo dico e lo abbiamo detto più volte per le aree del sisma, che se noi costringiamo i bambini ad andare in altri Comuni poi le famiglie non possono che far prevalere l’interesse dei propri figli e spostarsi di conseguenza.
Occorre un’azione organica forte, che sia coerente con le nostre parole in Consiglio regionale, perché quando sosteniamo che le aree interne, segnatamente quelle del sisma, devono essere tutelate, protette, promosse, è evidente che questa è un’azione fondamentale ed il contenuto della risoluzione va in questa direzione.
La critica, ritengo che la farà molto più compiutamente ed approfonditamente la Consigliera Casini, riguarda il rapporto con l’Ufficio scolastico regionale, che ovviamente ha una propria indipendenza, ma non può essere indifferente, non può essere il notaio delle norme, altrimenti potremmo lasciare la norma e attraverso essa regolamentare e disciplinare.
Il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale non può far finta di vivere su Marte, deve avere la sensibilità di perorare e sostenere queste situazioni, non fare il contrario e apparire sordo, mi pare che anche voi l’abbiate criticato in un’altra occasione, alle istanze di un quadro drammatico perché se non si rende conto di stare nelle Marche, di stare in una terra che ha subito dei terremoti e ferite gravissime …
Penso che il riferimento all’Ufficio scolastico regionale sia sufficientemente sintetico, ma reputo che quest’Aula, in questo passaggio, debba assumersi e farsi carico concretamente e praticamente di un tema come quello fin qui illustrato.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie Presidente. Questo è un tema molto importante per le Marche che si lega un po’ a tutti i discorsi che abbiamo fatto fino adesso, anche a quelli sullo stato di calamità.
Ci sono aree del territorio delle Marche, ma di tutta Italia, in particolare quelle centrali, quelle appenniniche, che soffrono di una grave tendenza allo spopolamento, che ormai è diventata endemica, che i vari Governi, che si sono succeduti negli ultimi anni, hanno tentato in molti modi di invertire, per esempio con la Snai, che era il progetto di Strategia nazionale per le aree interne, il progetto cosiddetto Barca, con il quale si cercava di sanare alcuni aspetti critici, che erano: trasporti (trasporti non viabilità, poi dirò perché dico trasporti), sanità territoriale e scuola.
La scuola è uno dei servizi che deve essere assolutamente presente nelle aree interne, anche quando è sottodimensionata, anche quando costa troppo, altrimenti le giovani coppie non solo non si trasferiscono nelle aree interne, ma qualora abbiano deciso di viverci, si trasferiscono nel Comune vicino, che magari ha un maggior numero di abitanti.
Mi voglio ricollegare a quello che è stato detto prima, il 13 ottobre di quest’anno è uscita una circolare dell’Ufficio scolastico regionale sul dimensionamento per il 2023/2024 delle varie province che è stata devastante. Questa circolare, la cui lettura doveva rimanere limitata agli ambiti scolastici, è arrivata anche ai genitori i quali hanno cominciato a leggere: “plesso cassato”, “plesso unito”, “plesso sottodimensionato” e hanno iniziato non solo a preoccuparsi, ma a pensare anche di fare delle scelte. Che significa fare delle scelte? Significa che laddove ci sono anche delle realtà di grande qualità, che hanno raggiunto un’alta qualità del servizio, grazie all’impegno di alcuni Sindaci … Penso per esempio al Comune di Cossignano, che è riuscito non solo ad offrire il trasporto gratuito ai bambini, ma anche a creare un tempo pieno, è riuscito a coprire quelle ore che la scuola ordinaria non riesce a dare, consentendo alle giovani coppie di avere la possibilità di lasciare i bambini anche nel pomeriggio, bambini che possono fare i compiti. Questa è una situazione di grande qualità che secondo il nostro Direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale andrebbe cassata e la motivazione è risibile e fa capire che non ha mai messo piede nelle aree interne, mentre farebbe bene a fare una passeggiata invece di farne tante qui, in Consiglio. Potrebbe fare una passeggiata nelle aree interne e scoprire che i bambini non partono dal centro storico del Comune quando vengono trasportati. Lui dice che il collegamento tra il capoluogo di Cossignano e il capoluogo di Ripatransone è di circa 15 minuti, è di 15 minuti se si va molto veloce, è di 15 minuti soprattutto in estate, se non piove, è di 15 minuti se i bambini li trovi tutti nella piazza principale di Cossignano, ma se li trovi nelle varie frazioni, nelle case sparse …, per scelta delle famiglie, perché un giovane che decide di vivere in un’area interna normalmente si occupa di agricoltura, e abbiamo tanto lavorato tutti, dal Governo nazionale all’Europa, alla Regione Marche per implementare il ritorno all’agricoltura dei giovani, quindi, quasi certamente abitano distanti dal capoluogo, per cui per recuperare tutti i bambini di un Comune, faccio l’esempio di Cossignano, ma potrei farne di tanti altri, a cominciare dal pesarese fino ad arrivare nell’ascolano, fare tutto il giro e portarli in un altro Comune che dista 15 minuti, significa farli alzare alle 6 del mattino.
E’ chiaro che una famiglia, una giovane coppia, decide di non iscrivere il figlio in quel plesso e, peggio, decide di cambiare residenza perché i servizi sono determinanti nella scelta dell’abitazione.
Credo che sia gravissimo che non siano stabilite delle deroghe perché si è molto investito, anche il Pnrr, mi dicono tanti Sindaci, ha investito tante risorse, abbiamo tante scuole nuove determinate dal Piano scolastico regionale e quelle ricostruite dopo il terremoto, ma tutti plessi rischiano di essere dei contenitori vuoti. Forse sarebbe opportuno chiedere maggiori risorse per il personale scolastico e per l’attivazione delle scuole e magari realizzare un’opera pubblica, che alla fine non risulti inutile. Se vogliamo incentivare le aree interne dobbiamo favorire i servizi, quelli che servono ad esempio sono: il trasporto, non quello scolastico, che in questo caso serve all’interno dei Comuni, e non intercomunale, la sanità di prossimità e, imporante, la scuola.
E’ chiaro che teoricamente non possiamo permetterci di avere tutte le scuole in tutti i Comuni, così come le abbiamo oggi, perchè dal punto di vista economico sarebbe poco conveniente e servirebbe molto personale, però è un investimento culturale, è un investimento economico, è un investimento sul non abbandono di queste aree che hanno delle caratteristiche di eccezionalità anche dal punto di vista turistico ricettivo.
Ritengo che far rivivere, e questo penso che sia un obiettivo di tutti, non solo della minoranza o della maggioranza, e valorizzare le aree interne sia un obiettivo di tutti noi, se non altro per il dissesto idrogeologico, in maniera molto egoistica chi abita a valle dovrebbe cautelarsi pensando di far rimanere chi coltiva le aree e i boschi a monte per prevenire il dissesto idrogeologico.
Reputo che questa risoluzione sia importante ed è fondamentale che venga seguita, guardo lei Assessore, che è l’Assessore competente, mi fa piacere che sia qui ad ascoltare perché è un grido d’allarme di tutti i Comuni delle aree interne, ma non solo.
La scuola è cultura ed è cultura anche rimanere in una scuola che è nel proprio paese. Un Sindaco mi ha detto: “Ma se esiste il municipio e se il municipio rimane nel Comune, perché non può rimanere anche la scuola?” E’ un ragionamento giusto e corretto, ci possiamo spostare per altri servizi, ma la scuola, il servizio sanitario ed il trasporto sono quelli che erano stati individuati nella Snai, che dovrebbero essere al centro del lavoro che dobbiamo fare sullo sviluppo di queste aree e non soltanto visti in maniera puntuale ed episodica. E’ vero che la Snai lo prevedeva, però lo prevedeva per un periodo, noi lo dobbiamo prevedere in maniera strutturale, definitiva, per premiare ed anche per aiutare tutte quelle persone che fanno una scelta anche molto faticosa perché abitare nelle aree interne significa fare i conti anche con il maltempo, con i bambini che non possono frequentare determinati sport o che fanno fatica a frequentarli, almeno nelle scuole dell’obbligo cerchiamo di agevolarli e di agevolare queste scuole.
A me pare, do questo giudizio, che il nostro Direttore generale non abbia questa sensibilità, ma sono pronta a dire che mi sono sbagliata e a chiedere scusa per questa affermazione qualora vedessi un suo interesse rispetto a queste esigenze.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Biondi.

Chiara BIONDI. Grazie Presidente. Nel mio intervento farò una relazione complessiva in cui toccherò i punti delle mozioni che erano poste all’ordine del giorno unitamente alle interrogazioni.
Condivido tutto quello che è stato detto fino adesso, tra l’altro faccio anche presente che proprio nei giorni scorsi noi ci siamo incontrati con il Ministro Valditara al quale personalmente ho fatto presente le problematiche che affliggono il nostro sistema scolastico, in quanto sono consapevole dell’esistenza del DPR 81/2009 che impone dei limiti numerici per l’istituzione delle scuole, quindi, questo è un aspetto che io ho già portato all’attenzione del Ministro.
Adesso mi appresto a leggere sinteticamente la relazione che avevo predisposto sulle mozioni e sulle interrogazioni.
Innanzitutto faccio presente che la Giunta regionale, soprattutto chi mi ha preceduto, quindi dall’avvio di questa legislatura, ha riscontrato numerose criticità che sono state poste all’attenzione in più occasioni sia all’Ufficio scolastico regionale che al Ministro dell’istruzione.
Le doglianze sollevate riguardano la soppressione e l’accorpamento di prime classi, la creazione di pluriclassi e l’inserimento degli studenti con disabilità in classi troppo numerose, perché anche questo è un altro problema.
Tali fatti sono dovuti soprattutto come dicevo alla rigida osservanza dei limiti numerici indicati dall’articolo 9 del DPR 81, dalla mancata applicazione della deroga prevista dall’articolo 8 del DPR 81, che prevede nei Comuni montani di costituire classi anche al di sotto dei limiti previsti, infine nei territori del cratere sismico a seguito della mancata estensione già nell’anno scolastico 2022/2023 della deroga dell’articolo 18 del decreto legge 189 del 2016.
Al fine quindi di affrontare le diverse problematiche in modo puntuale è stato organizzato un incontro con il Ministro dell’istruzione il 29 marzo 2022 dal precedente Assessore Latini per sensibilizzare il Ministero con particolare attenzione alla nostra situazione marchigiana e generare quindi una maggiore pressione nei confronti dell’Ufficio scolastico regionale.
Analogamente è stato organizzato e tenuto un incontro con il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale anche alla presenza del Presidente Acquaroli e dell’Assessore Latini e di ulteriori altri contatti, in maniera particolare per cercare di fare il punto su questa situazione.
L’attività della Giunta regionale, mi riferisco in maniera particolare alla mozione 245, è stata e lo sarà anche in futuro improntata ad un dialogo continuo sia con l’Ufficio scolastico regionale delle Marche, presso il quale verranno presentate le ragioni volte a superare la rigida applicazione dei criteri numerici, evitando di penalizzare i territori più fragili come quelli del cratere sismico, dei Comuni montani oppure quelli periferici, sia appunto con il Ministero, con il quale, come ho detto prima, ho avuto già una interlocuzione il 27 ottobre.
Prima di dare comunque riscontro ad alcuni casi concreti voglio rammentare il fatto che la competenza per l’istituzione delle classi è ministeriale e viene attuata dall’Ufficio scolastico regionale Marche che si è sempre dimostrato purtroppo poco ricettivo sulla possibilità di istituire classi al di sotto dei limiti ordinari, sulla scorta della motivazione di risorse contingentate messe a disposizione dal Mef. Quindi l’Assessore e gli uffici hanno speso le proprie energie in un’opera costante di sollecitazione con l’Ufficio scolastico volto a spingerlo ad accogliere il più ampio numero di richieste possibili, tuttavia va riscontrata una scarsa apertura dello stesso pur garantendo un dialogo continuo.
Di ciò ne è un esempio l’interrogazione 469 del 2022 sulla Scuola dell’infanzia di Metaurilia, le cui iscrizioni non erano sufficienti a raggiungere il numero di 18 alunni richiesti dal DPR, neppure applicando la deroga del 10% prevista dall’articolo 4, comma 1 e pertanto l’Ufficio scolastico delle Marche ha deliberato la chiusura del plesso.
In tali casi potrebbe essere utile da parte del Comune, al fine di garantire una riapertura del plesso, anche una azione di promozione dell’offerta formativa che possa attrarre le famiglie, magari differenziandola, da quelle delle altre scuole limitrofe per incrementare il numero di iscrizioni.
Analogamente la Scuola secondaria di I grado Galli di Montecarotto, oggetto della mozione 119 del 2021, non può essere istituita per la presenza purtroppo di soli 7 iscritti.
Per il futuro, auspicando che l’Ufficio scolastico abbia una dotazione di organico sufficiente a coprire ogni altra esigenza, la Giunta regionale si farà parte attiva presso lo stesso Ufficio scolastico affinché rivaluti la decisione di chiusura di questi plessi o di altri in analoghe situazioni, tuttavia va rammentato che il fenomeno della denatalità purtroppo influisce negativamente, determinando un costante aggravamento della situazione di questo contesto.
A seguito delle interlocuzioni che ho appunto richiamato, sono stati conseguiti dei risultati piuttosto positivi, un caso è quello ad esempio dell’interrogazione 423 relativa all’istituzione della classe prima presso l’Istituto Montanari della sezione agraria agroalimentare e industria biennio, inizialmente non prevista ma poi rettificata in fase di aggiornamento del decreto del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale di assegnazione delle classi per l’anno scolastico 2022/2023.
Su alcuni casi specifici poi si è provato a lavorare con più forza al fine di poterli utilizzare come buone prassi replicabili, in risposta alla mozione 245 posso rammentare alcuni casi, ad esempio per il Liceo di San Ginesio-Sarnano, a seguito dello scambio di note con l’Ufficio scolastico, si è riusciti a trovare un punto di mediazione per l’anno scolastico 2022/2023 generando un gruppo di studio presso la sede di San Ginesio.
Così l’Istituto scolastico di Montegrimano Terme, ad esempio, nel tentativo di non riorientare gli alunni al plesso di Mercatino Conca, l’Ufficio scolastico è giunto al compromesso di conservare una pluriclasse, prima, seconda e quinta, evitando quindi la cancellazione del plesso; analogamente nel plesso di Borgopace è stato possibile prevedere la costituzione di una pluriclasse (prima, seconda e terza), permettendo ai quattro alunni iscritti alla prima classe di non essere riorientati a Mercatello sul Metauro. Quindi, la soluzione di questi casi è stata rinvenuta grazie alla disponibilità dei dirigenti scolastici, che hanno agito tutti sulla scorta dell’autonomia scolastica agevolata in questo caso dall’Ufficio scolastico regionale.
Pur presidiando la rilevanza di ogni singolo caso critico, è volontà comunque della Regione di agire in senso programmatico cercando di indurre una rottura rispetto alle precedenti pratiche dell’Ufficio scolastico delle Marche, pur nel rispetto ovviamente delle specifiche competenze ministeriali in materia, delle risorse contingentate e messe a disposizione dal Ministero dell’istruzione da parte del Mef, della regolamentazione nazionale.
In questo senso il Consiglio regionale nella seduta del 4 ottobre 2022 ha approvato la determina amministrativa 39 recante le linee guida per la programmazione della rete scolastica e offerta formativa per il triennio 2023/2026 e nella definizione delle priorità ha cercato anche di fornire una modalità operativa che possa privilegiare la formazione di classi più piccole, in particolare il paragrafo relativo al dimensionamento delle istituzioni scolastiche prevede un ordine di priorità che rispetto ai criteri numerici ordinari privilegia che, ad esempio, all’interno delle classi possono essere inseriti al massimo due studenti disabili, al massimo uno se questo studente disabile è in condizione di gravità, l’applicazione della deroga di cui all’articolo 8 del DPR 81 del 2009 per le classi collocate in plessi ubicati in area montana, sia essi interni al cratere sismico o in area periferica, un processo di costituzione delle classi preordinato ad una qualità didattica determinata dalla presenza in aula di un numero non eccessivo di allievi e garantire inoltre la continuità didattica, evitando dimensionamenti determinati da fenomeni congiunturali di breve periodo, ad esempio verificando l’andamento demografico riferibile agli anni scolastici immediatamente successivi a quello più prossimo.
Comunque a breve la Regione Marche riceverà dalle Province le proposte di dimensionamento dell’anno scolastico 2023/2024 e la Giunta regionale nell’adottare la prossima delibera di Giunta regionale di programmazione della rete scolastica per l’anno scolastico 2023/2024 si atterrà a questi principi, cercherà di evitare la soppressione definitiva dei plessi di Metaurilia o Montecarotto, offrendo ai Comuni l’opportunità di riorganizzare la propria offerta territoriale e chiederà all’Ufficio scolastico regionale di seguire quanto previsto dalle linee guida.
Questo processo che per l’anno scolastico 2023/2024 si è avviato formalmente a seguito dell’adozione della determina, di cui ho detto prima, si concluderà in questo autunno con l’adozione di una apposita delibera di Giunta regionale che approverà la rete scolastica e l’offerta formativa sul territorio regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Da quello che ha detto l’Assessore, che ringrazio per la risposta esaustiva, credo di poter evincere che quanto è stato diffuso a mezzo stampa corrisponde al vero, cioè la scuola di Metaurilia è stata chiusa per quest’anno, però a gennaio verrà rivalutata l’iscrizione dei bambini che, come sapete, potrebbero essere in crescita anche perché da una analisi fatta dal Comune di Fano per l’anno a venire non ci dovrebbero essere problemi in ordine alle iscrizioni.
Il fatto è, come immagino che sappiate, che Metaurilia è già un borgo marginale e questo presidio scolastico è assai importante. Adesso il Comune si è fatto carico del trasporto scolastico dei bambini, però la cosa fondamentale è che non siano sradicati e portati in città, ma che possano mantenere la fruizione di quella scuola, che è una monosezione, che è lì da tanto tempo ed è un presidio rilevante per un territorio di questo tipo.
Mi sembra di poter dire di essere soddisfatta anche perché, questo non lo ha detto l’Assessore, ma a me risulta che il codice meccanografico non sia stato cancellato, quindi potrà essere riattivato se ci saranno le condizioni. Mi dico soddisfatta per la risposta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora (in collegamento da remoto).

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Carancini per aver redatto questa risoluzione, ovviamente anche gli altri Colleghi Consiglieri che l’hanno sottoscritta.
L’elevato numero degli atti ispettivi presentati sulla stessa problematica oggetto della mozione n. 119 testimonia come il problema che afferisce la scuola secondaria di primo grado Galli di Montecarotto riguarda purtroppo tantissimi altri territori delle aree interne che si trovano nella medesima situazione, siano essi dentro o fuori al cratere sismico.
Come è già stato detto anche dagli altri interventi che mi hanno preceduto, la normativa del decreto presidenziale della Repubblica del 20 marzo 2009 n. 81, all’articolo 11 prevede di norma classi scolastiche di almeno 18 alunni, temperato da una tolleranza inferiore del 10%, di fatto diciamo che le classi minime sono composte da 15 alunni.
L’applicazione pedissequa di questa norma, non a caso ho detto che l’articolo 11 prevede di norma …, rigida in cui la interpreta per esempio il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, crea notevoli difficoltà al percorso scolastico e formativo degli alunni, alle famiglie, alle amministrazioni comunali, che devono organizzare ad esempio i trasporti scolastici, non solo, spesso magari rivedere anche la stessa residenza.
Inoltre la predetta situazione causa un duplice effetto negativo: nelle scuole in cui vengono soppresse alcune classi si avranno cicli di studio a singhiozzo e nelle scuole dove verranno inseriti gli alunni delle classi soppresse si avranno le cosiddette classi pollaio. Quindi cicli di studio a singhiozzo si avranno nei piccoli Comuni, in cui i cicli scolastici sono formati da una classe per ogni anno di studi, e la soppressione di classi decisa in questo modo determinerà ogni anno situazioni di incertezza, e questo è gravissimo non solo per i Sindaci, per chi amministra un Comune, ma anche per le famiglie e soprattutto per gli studenti.
Si arriverà ad avere delle scuole aperte anche di una sola sezione con evidenti disagi per alunni e insegnanti, che resteranno letteralmente isolati dal resto del sapere formativo e sociale, per le famiglie, che hanno figli frequentanti scuole dell’obbligo in luoghi diversi, spesso lontane diversi chilometri l’una dall’altra, ed anche per i Comuni, che avranno maggiore difficoltà ad assicurare il servizio di trasporto scolastico e di mensa scolastica in quelle realtà che hanno il tempo prolungato.
Nelle scuole chiamate ad assorbire le classi soppresse si avrà invece il poco edificante fenomeno delle classi pollaio, con tutti i problemi della didattica noti sia a insegnanti che agli studenti. Alcune classi avranno spazio in abbondanza, addirittura aule inutilizzate ed altre carenze di spazi adeguati.
In particolare, nei Comuni che hanno subito lo spopolamento forzato dovuto al terremoto del 2016 fondi ingenti del Pnrr finanzieranno la costruzione di scuole nuove, certamente all’avanguardia sotto il profilo antisismico e di sostenibilità ambientale ed energetico, che non verranno però probabilmente mai aperte per mancanza di alunni sufficienti a formare le classi. Scuole nuove, sì certo, ma chiuse, ovvero inutili, non credo ci siano fallimenti più grandi di questo.
Saranno un miserabile esempio di cattedrali nel deserto, tanto più desolante al pensiero che riguarderanno luoghi di formazione scolastica e culturale dei nostri bambini e ragazzi, costituiranno un esempio emblematico di spreco ingente di risorse pubbliche in totale spregio al buon senso, oltre che del buon andamento di economicità della pubblica amministrazione, sancite nella Carta costituzionale.
In buona sostanza l’applicazione della normativa prevista nel decreto, senza prevedere fondi aggiuntivi, senza prevedere deroghe che permettano la permanenza e l’apertura delle scuole nelle aree interne del Paese, soprattutto nei Comuni colpiti dal terremoto, ma non solo, che consentano la formazione delle classi anche di numero inferiore di alunni previsto dalla normativa, rappresenta un colpo mortale per i territori delle aree interne.
Si dovrebbe invece, per esempio, adottare il criterio normativo di soppressione delle classi di studio non ogni singolo anno che viene a mancare il numero minimo di alunni, ma solo qualora il numero minimo non si raggiunga per alcuni anni consecutivi, questo è uno spunto, un suggerimento che lancio, si potrebbe pensare a tre anni nelle scuole secondarie di primo grado e a cinque in quelle primarie, così da consentire alle istituzioni scolastiche regionali e ai Comuni di organizzare una programmazione razionale dei flussi scolastici.
La risoluzione del nostro gruppo prende le mosse da una missiva che è quella che era stata inviata il 7 maggio 2021 dal Sindaco del Comune di Montecarotto all’Assessore Latini, poi come ho detto hanno fatto seguito anche altri atti ispettivi, però, Assessore Biondi, è giusto che lei sappia che a questa lettera non solo non è mai stato dato seguito, ma nessuna risposta è mai stata data anche all’interrogazione a risposta scritta che è stata depositata ad agosto 2021, alla faccia dell’attenzione al tema da parte di chi l’ha preceduta, forse sarebbe meglio dire alla faccia del rispetto istituzionale che dovrebbe esserci nei confronti di chi siede all’opposizione. In passato una cosa di questo tipo non era mai successa.
Nelle premesse narrative citavamo inoltre la nota della Dirigente dell’Istituto comprensivo di Arcevia, di cui i plessi scolastici di Montecarotto fanno parte, trasmessa alla direzione generale USR Marche, mi sono sinceramente un po’ stancata e mi annoio da sola a ripeterlo ma per il malfunzionamento dei lavori di quest’Aula arriviamo a discutere questa mozione a più di un anno dal deposito.
Chiaramente il riferimento del dispositivo non potrà più essere l’anno scolastico 2021/2022 e nemmeno quello 2022/2023, tuttavia, visto che il problema non è stato risolto, anzi si è aggravato per la totale inerzia del Direttore generale, come dichiarato anche dallo stesso Assessore Biondi e dall’Assessore latini, rimane, pensate un po’, dopo tutto questo tempo, ancora valido e attuale.
Propongo di votare la risoluzione all’unanimità, anzi anticipo il mio voto favorevole perché nel punto precedente, purtroppo, c’è stato un problema informatico/tecnico e non sono riuscita ad esprimere il voto, quindi se dovesse ripetersi anticipo che il mio voto è favorevole.
Concludo riallacciandomi a quanto detto dalla Consigliera Casini, che giustamente ha sottolineato l’importanza delle scuole nei Comuni e nei nostri territori, infatti non è un caso che nella ricostruzione sisma del 2016 la precedente Giunta si sia preoccupata anzitutto di costruire le scuole, prima ancora di qualsiasi altro edificio, e questo fu oggetto anche di scontro, ma eravamo e siamo convinti non solo che la scuola e l’istruzione più in generale sia importante e fondamentale nella vita di un individuo, ma nella costruzione di una società e se non portiamo le scuole nei centri abitati questi prima o poi si svuoteranno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per dire che quello che sta nelle mozioni non è altro che quello che abbiamo approvato nel Piano scolastico, quello di due anni fa, avevo fatto un emendamento per andare in deroga sulle difficoltà dei piccoli Comuni, soprattutto quelli del sisma, quindi chiedevo di derogare alla eliminazione di classi, di Istituti, di Presidenze, di fare in modo che ci fosse il mantenimento della situazione, quindi, quello che viene portato qui non è altro …, poi anche nel Piano scolastico di quest’anno ci sono state delle integrazioni da parte del Cal, che hanno rafforzato quello che è riportato in questa mozione.
Non c’è niente di nuovo, anzi, ed io non avrei difficoltà a firmarla in quanto ha lo stesso contenuto che è stato portato avanti sia nel Piano scolastico di quest’anno che dell’anno scorso.
Da parte del gruppo Lega, se c’è la possibilità, potrei anche mettere la mia firma, al di là dei casi specifici, però sull’atto non c’è niente di nuovo, è un rafforzamento di quello che sta nel Piano scolastico, che è stato approvato qualche mese fa.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. A nome del gruppo vogliamo testimoniare un ringraziamento all’Assessore Biondi, il suo intervento è stato finalmente chiaro, non ambiguo, mi viene da dire anche coraggioso, cosa che non era avvenuto nel passato. Credo di interpretare il pensiero del gruppo e di molti, anche la Consigliera Ruggeri, mi pare, ascoltando il suo intervento, è sulla stessa linea.
Grazie perché è un segno molto importante e mi riallaccio all’ultimo passaggio del Consigliere Marinelli, è un’occasione per dire che non sempre, anzi in questo caso quasi mai, da due anni, la minoranza ha fatto un’opposizione strumentale, questa è una prova.
E’ vero quello che dice il Consigliere Marinelli, che ci siamo espressi già in passato, ricordo che firmammo insieme un emendamento al Piano scolastico, penso però che questa sia una fase ancora diversa, abbiamo un nuovo Assessore, avremo di fronte l’anno scolastico 2023/2024, quindi oggi siamo in abbondante anticipo. Siamo alla vigilia del bilancio e voi mi insegnate che è il luogo dove queste modifiche, quanto più radicali, non lo so, arriveranno, potranno avvenire.
Talvolta occorre rinnovare i patti, su questo tema della scuola e delle classi ci sono anche dei Sindaci, che ci ascoltano, che appartengono a tutte le posizioni politiche, che sono terrorizzati dal rivivere il tema dello spopolamento, soprattutto la questione delle famiglie che se ne vanno o il fatto che le famiglie attribuiscono molto spesso ai Sindaci le responsabilità.
Ritengo che questa sia una bellissima occasione, mi pare di poter dire, glielo voglio ribadire, che la strada possa essere aperta da un Assessore che non ha difficoltà ad affermare che l’Ufficio scolastico regionale non ha avuto sensibilità, punto, mica c’è da dire altro, c’è solo da motivare per dire loro: “Guardate, cominciamo a lavorare per tempo e sappiate che il Consiglio regionale in questo caso - mi viene da dire - è a supporto del Presidente Acquaroli”.
Una risoluzione approvata all’unanimità sulle scuole delle aree interne, in particolare di quelle del cratere sismico, ha il sostegno di tutti e su questo può andare a sbattere i pugni anche a nome almeno dell’opposizione del PD, perché sarebbe certamente un passaggio importante, soprattutto un passaggio che risponde alle tante esigenze dei nostri Comuni e delle nostre famiglie.
Da questo punto di vista il gruppo del Partito Democratico voterà favorevolmente.
Assessore, lavori affinché gli ottimi intendimenti che ha dichiarato stamattina possano essere portati fino in fondo e su questo avrà sempre il sostegno del Partito Democratico. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione della risoluzione sulle mozioni nn. 119, 132, 245, 287.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Solo per dire questo, alla luce delle dichiarazioni, sento adesso anche la Consigliera Lupini, se tutti vogliono mettere la firma noi siamo d’accordo, anzi ci fa piacere.

PRESIDENTE. Va bene, chiedo ai Consiglieri che non hanno firmato la risoluzione, se d’accordo, di firmarla, non c’è nessuna opposizione espressa. Si raccoglieranno tutte le firme per renderla uniforme alla volontà che abbiamo espresso in maniera esplicita in questo momento.
Grazie, Consigliere Carancini.
Una risoluzione che impegna il Presidente e la Giunta regionale: a intraprendere ogni iniziativa utile nei confronti del Governo nazionale e dell'Ufficio scolastico regionale affinché si affronti la modifica e l'aggiornamento della normativa statale riguardante il processo di organizzazione della rete scolastica regionale, tenendo conto dei mutamenti nelle aree interne - Comuni del cratere e non - causati dai recenti eventi di carattere catastrofico e dal fenomeno della denatalità, al fine di garantire continuità e integrità didattica, stabilità di impiego, certezza dell'offerta formativa, nonché di invertire la tendenza allo spopolamento nei piccoli Comuni con particolari incentivi alle giovani coppie, per un periodo di almeno 5 anni, ovvero fino al termine della ricostruzione post-sisma; a rendicontare al Consiglio regionale lo stato del processo decisionale di organizzazione della rete scolastica regionale, con puntuali aggiornamenti rispetto alle situazioni presenti nei diversi territori, con particolare riguardo ai Comuni del cratere sisma 2016.
Proposta di risoluzione sulle mozioni nn. 119, 132, 245, 287. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 15,05