Resoconto della seduta n.94 del 27/03/2018
N. 94 DEL 27 MARZO 2018

La seduta inizia alle ore 10,40

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 94 del 27 marzo 2018. Do per letto il processo verbale della seduta n. 93 del 13 marzo 2018, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4, dell’articolo 53, del Regolamento Interno.
Richiamo inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.
Informo che il dott. Stefano Sandroni dopo aver cessato l'incarico di componente del Collegio dei Revisori dei Conti della Regione Marche, non ha provveduto a trasmettere alla Segreteria generale dell'Assemblea la dichiarazione concernente la variazione della propria situazione patrimoniale e la dichiarazione dei redditi del 2016 nonostante sia stato diffidato con note rispettivamente protocollo n. 886 del 9 febbraio 2017 e protocollo n. 8427 del 28 dicembre 2017. Tale informativa all'Assemblea legislativa è prevista dal comma 3, dell'articolo 6 della legge regionale n. 41/2012.

Saluto alle scuole

PRESIDENTE. Saluto e ringrazio per la loro presenza in Aula gli alunni della II^ media del Convitto nazionale Leopardi di Macerata, a cui rivolgiamo un applauso di saluto. Grazie ragazzi per la vostra presenza.

(Applausi)

PRESIDENTE. Per quanto riguarda l'ordine del giorno odierno comunico all'Aula che la Conferenza dei capigruppo ha dichiarato all'unanimità l'urgenza della proposta di legge n. 191 e contestualmente ne ha deliberato l'inserimento all'ordine del giorno odierno, quindi sarà inserita al punto 4) dell'ordine del giorno, subito dopo la proposta si legge n. 185; viene rinviata l'interrogazione n. 574 del Consigliere Biancani.

Proposta di legge n. 54
a iniziativa della Consigliera Marcozzi
“Modifiche alla legge regionale 13 aprile 2015 n. 14 ‘Riordino della disciplina relativa al Collegio dei Revisori dei Conti della Regione Marche’”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 54 della Consigliera Marcozzi.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Buongiorno e un saluto a tutti i colleghi.
Con questa proposta di legge si ottempera ad un'uniformità di dettato normativo fra il decreto legislativo 118 e la legge regionale 14/2015, nella fattispecie prevede il parere dei revisori anche, oltre ai casi previsti, sulle variazioni di bilancio presentate con proposta di legge.
Abbiamo fatto una discussione in Commissione convocando anche il Collegio dei Revisori al fine di ottemperare a una legge dello Stato, al decreto legislativo 118, e nel contempo preservare un certo svolgimento dell'attività non troppo farraginoso, nel rispetto anche dei tempi per l'esame dei vari provvedimenti.
Con questo testo si è trovata una sintesi che introduce la subordinazione delle variazioni di bilancio, introdotte con proposta di legge, al parere dei Revisori, dell'organo di controllo. Poi ci sono delle fattispecie che sono state inserite con degli emendamenti che illustrerò quando si passerà alla votazione, visto che sono in via di distribuzione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Mi viene da dire finalmente arriva in Aula questa proposta di legge che avevo presentato il 26 maggio 2016, quasi due anni fa.
Riguarda gli atti per i quali è previsto il parere dei Revisori, ai quali viene aggiunta anche la variazione di bilancio, variazione di bilancio che non sono di competenza della Giunta, ma del Consiglio, cioè quella che approda in Aula stabilisce i termini per l'espressione del parere in 5 giorni lavorativi, il comma 5 bis prevede “5 giorni lavorativi dal ricevimento della proposta di atto”.
Noi andiamo ad uniformarci a quella che è la normativa nazionale n. 118. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Annuncio il voto favorevole del Movimento 5 Stelle e devo dire che anche noi avevamo presentato una mozione sull'intervento dei Revisori dei Conti sulle variazioni di bilancio.
Il Presidente della nostra Commissione, a cui devo dare atto pubblicamente, sia della misura nel gestire la nostra Commissione che della competenza, ha fatto una Commissione chiamando in audizione i Revisori dei Conti, quindi si è formulata questa proposta di legge della Consigliera Marcozzi con dei piccoli aggiustamenti proprio perché abbiamo ascoltato i Revisori dei Conti. Ovviamente abbiamo ritirato la nostra mozione perché la proposta di legge della Consigliera Marcozzi era stata presentata precedentemente. Abbiamo accettato di buon grado di ritirarla.
Finalmente questa proposta di legge arriva in Aula e noi siamo contenti di poterla approvare perché, come dicevamo in Commissione, a volte il bilancio preventivo è un bilancio tecnico con l'anima, come dice l'Assessore Cesetti, ma a volte le cose più sostanziose sono quelle che vengono fatte nelle variazioni e l'intervento dei Revisori dei Conti nelle variazioni è un atto secondo me di democrazia e di consapevolezza per i Consiglieri, sia in Aula che in Commissione, che possono discutere al meglio e con maggiore contezza le variazioni di bilancio.
Siamo contenti che questo iter sia stato portato avanti e che oggi sia arrivata in Aula questa proposta di legge e noi la approveremo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Non c'è stata mai alcuna difficoltà per quanto riguarda l'approvazione di questo provvedimento, che noi riteniamo senz'altro utile, salvo il principio che non sempre è necessario uniformarsi a quelle che sono normative nazionali, c'è tuttavia una autonomia regionale che nei limiti della legge nazionale può regolamentare diversamente. Ma in questo caso anche l'esecutivo ritiene che questo provvedimento non possa che essere positivo per un miglior dibattito, un miglior confronto, perché indubbiamente il parere dei Revisori dei Conti sulle variazioni di bilancio è utile affinché il dibattito si possa dispiegare al meglio.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1
Emendamento 1/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento 1/2 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento 1/3 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 1, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 54, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 173
ad iniziativa dei Consiglieri Bisonni, Biancani, Giancarli, Micucci, Giacinti, Giorgini
“Norme in materia della tariffazione puntuale dei rifiuti nella regione Marche”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 173 dei Consiglieri Bisonni, Biancani, Giancarli, Micucci, Giacinti, Giorgini.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Questa proposta di legge è stata presentata dal Consigliere Bisonni e devo dire che è stata completamente rivista all'interno della III Commissione e ringrazio sia il Consigliere Bisonni per aver accolto quelle che erano le indicazioni che sono venute dai Consiglieri della Commissione e ovviamente tutti i Consiglieri della Commissione che hanno lavorato per cercare di fare un testo unitario.
Questa proposta di legge che si occupa della norma in materia di rifiuti, in particolar modo della tariffa puntuale ed è successiva ad un decreto del Ministero dell'ambiente del 20 aprile 2017 che ne definisce i criteri e stabilisce che le competenze per l'applicazione della tariffa puntuale sono dei Comuni.
Come Regione Marche però abbiamo (sulla base del fatto che nel nostro piano regionale di gestione dei rifiuti approvato nel 2015, viene menzionata e promossa la tariffa puntuale), ritenuto opportuno presentare questa proposta di legge per favorire le azioni e tutti gli strumenti finalizzati ad orientare i Comuni stessi all'applicazione della tariffa puntuale. Questo per quanto riguarda l'articolo 1.
All'articolo 2 abbiamo previsto delle infrastrutture informatiche che diano ai Comuni la possibilità di applicare un sistema di misurazione puntuale, utilizzando un sistema informatico che sia in grado di interfacciarsi con quello regionale per una migliore sinergia tra i dati a disposizione.
All'articolo 3 abbiamo previsto un'integrazione agli scopi del tavolo tecnico istituzionale, già istituito con la legge regionale 24/2009, il quale dovrà occuparsi di favorire la sinergia tra tutti i soggetti coinvolti. In questo caso abbiamo previsto anche di integrare la composizione del tavolo, quando si parlerà delle materie legate alla tariffazione puntuale, con i rappresentanti delle Ata e dei rappresentanti delle associazioni ambientaliste, che si occupano in particolar modo di rifiuti, e con i rappresentanti dei soggetti gestori del ciclo dei rifiuti.
Il tavolo avrà un ruolo molto importante, innanzitutto entro il 30 settembre di ogni anno, propone alla Giunta un programma degli interventi e delle azioni da sostenere per poter raggiungere gli obiettivi, perché le questioni principali sono legate: favorire la conoscenza e la condivisione delle migliori esperienze che sono presenti sul territorio; favorire la crescita delle competenze del personale all'interno dei Comuni; monitorare gli effetti della tariffa puntuale per i Comuni che l'hanno adottata; predisporre un regolamento-tipo regionale per agevolare l'applicazione da parte dei Comuni della tariffa puntuale; elaborare linee di indirizzo a supporto di questi ultimi, dando loro degli indirizzi per l'individuazione dei coefficienti di peso specifico e per la definizione dei correttivi criteri di ripartizione, questo è un aspetto prettamente tecnico.
La Regione si occuperà da una parte di fare un'attività di promozione, che avrà il compito di stimolare e sensibilizzare i Comuni affinché applichino nel loro territorio la tariffazione puntuale, dall'altra di sensibilizzare il territorio e gli stessi cittadini. Per fare questo la presente proposta di legge prevede una spesa di 50.000 euro che abbiamo messo a bilancio dal 2019, era inutile mettere soldi nel 2018 perché non avremmo avuto la possibilità di spenderli. Sono risorse che derivano dal programma 03 “Rifiuti”, quindi sono risorse destinate, blindate, che non potevamo utilizzare per nessun altro tipo di attività e che possiamo utilizzare solamente per l'attività di promozione della tariffazione puntuale.
Chiudo dicendo che questa Regione è una delle prime in Italia ad aver fatto una normativa in questo senso, è una legge molto importante. Poi parleremo anche delle altre due mozioni, una presentata dal Consigliere Fabbri e una da me, avrei gradito discuterle insieme a questa proposta di legge, ma mi hanno detto che il Regolamento non lo prevede, quindi le discuteremo dopo.
La Regione Marche è una delle prime Regioni a livello nazionale come quantità di raccolta differenziata, e di questo dobbiamo esserne orgogliosi, non possiamo stare seduti e aspettare, ma dobbiamo avviare ed attivare tutte quelle azioni che ci possono consentire di implementare ulteriormente la raccolta differenziata e migliorare la qualità della stessa e sicuramente la tariffazione puntuale va in questa direzione.
Inoltre con la tariffa puntuale almeno una quota dei contributi previsti a carico dei cittadini per la raccolta dei rifiuti, sarà legata alla reale quantità di rifiuti che i cittadini producono, si collega quindi la tariffa a carico dei cittadini con la reale quantità di rifiuti prodotti.
Voglio ringraziare infine l'Assessore Sciapichetti con il quale collaboriamo e siamo sempre in ottimi rapporti, questa è una proposta di legge partita dal Consigliere Bisonni, quindi dal Consiglio e dalla Commissione, ma devo dire che è stata condivisa anche dall'Assessore Sciapichetti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Innanzitutto voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa proposta di legge.
Devo dire che per me è emozionante stare qui oggi a discutere questo atto perché dà un senso al mio percorso politico personale. Mi rivolgo ai ragazzi presenti che magari possono avere un domani l'ambizione di fare politica, quando ho iniziato ad interessarmi di ambiente ho pensato che l'avrei potuto fare con più forza e con più incisività stando qui, oggi. Quindi poter fare una legge che, a mio giudizio, impatta positivamente sull'ambiente, sui cittadini e sul territorio è una cosa che mi gratifica e dico a tutti i ragazzi: questa per me è la parte bella della politica.
Detto questo, credo che tutti i Consiglieri che oggi voteranno questa legge dovranno andarne particolarmente fieri perché con questo atto facciamo delle Marche la prima Regione d'Italia che ha una normativa specifica sulla tariffa puntuale.
Ho qui l'elenco di tutte le Regioni d'Italia, qualcuna ha un articoletto messo dentro una legge generica o dentro una legge sui rifiuti, qualcuna ha una linea guida, ma nessuna Regione d'Italia ha una legge specifica su questo tema, quindi questa legge pone con orgoglio all'avanguardia la Regione Marche in tema di tariffazione puntuale.
Che cos'è la tariffa puntuale? In due parole, è un concetto molto semplice, il cittadino virtuoso che differenzia di più pagherà meno tasse sui rifiuti, avrà uno sconto sulla quota variabile della tassa sui rifiuti, quindi avendo questo sconto sarà incentivato a fare maggiore raccolta differenziata e a fare più attenzione.
Devo dire che nelle piccole realtà, - un po' a macchia di leopardo già esiste in Italia ed in Europa - dove la tariffa puntuale viene applicata c'è stato un incremento della raccolta differenziata dell'ordine del 10%, quindi mi auguro che questa legge possa trovare altrettanti risultati.
Voglio ringraziare la Commissione per il grande lavoro che abbiamo fatto insieme, è vero che l'abbiamo riscritta tutta, ma nella sostanza la Commissione ha accolto al 100% quelle che erano le mie aspettative, quindi vi ringrazio perché mi avete aiutato, confrontandoci con gli uffici, a fare una buona legge, credo.
Stavo dicendo che dove la tariffa puntuale viene applicata vengono raggiunti risultati quasi del 10% in più.
Cosa abbiamo potuto fare? Quello che la legge nazionale ci permetteva di fare, dico subito che la legge nazionale dà ai Comuni il potere di decidere se applicare la tariffa puntuale o meno, quindi noi con legge regionale non potevamo violare questo principio. Non possiamo obbligare i Comuni ad applicare la tariffa puntuale però abbiamo fatto il massimo, abbiamo fatto una legge che metterà nelle migliori condizioni possibili i Comuni di applicare la tariffa puntuale con vari strumenti. Il primo di tutti un adeguamento delle strutture informatiche, c'è bisogno che i Comuni e la Regione dialoghino in tema di rifiuti con dei software e lo scambio di informazioni permetterà una gestione ed un controllo preciso e puntuale di tutto quello che è il sistema rifiuti nelle Marche.
Seconda cosa, l'ha già detta il Consigliere Biancani, viene istituito un tavolo tecnico composto da un Dirigente del ciclo dei rifiuti, un funzionario regionale P.O. Responsabile del ciclo dei rifiuti, un rappresentante per ciascuna Provincia individuato tra i dirigenti/funzionari, un rappresentante designato dall'Associazione regionale dei Comuni delle Marche, cioè dall'Anci, un rappresentante dell'Agenzia regionale Arpam, un rappresentante per ogni assemblea territoriale d'ambito, quindi tutte coinvolte in questo tavolo, e quello che mi fa particolarmente piacere è che in questo tavolo parteciperanno in maniera attiva i rappresentanti delle associazioni ambientaliste regionali che si occupano a livello regionale di questo tema. Quindi il cittadino viene portato dentro l'istituzione e questo secondo me non è da poco.
Questo tavolo svolge una serie di funzioni che ha già elencato il Consigliere Biancani ed io non le ripeto, dico solo brevemente che questo tavolo ha due compiti, il primo è quello di facilitare il lavoro per i Comuni, quindi trovare tutte le condizioni favorevoli e tutte le premesse necessarie affinché i Comuni possano applicare la tariffa puntuale; il secondo, molto importante, è quello di uniformare i comportamenti di tutti i Comuni perché a mio avviso la legge nazionale ha un piccolo difetto in quanto dà la libertà al Comune di decidere come fare la tariffa puntuale, questo potrebbe provocare una disparità di applicazione della tariffa, ossia ogni Comune è legittimato a fare come vuole.
Con questa legge, giustamente, la Regione Marche otterrà un'uniformità di comportamento, quindi da San Benedetto a Gabicce avremo gli stessi parametri e i Comuni, in teoria, dovranno applicare gli stessi metodi per la tariffa puntuale.
E' prevista anche, come ha già detto il Consigliere Biancani, una campagna di comunicazione rivolta ai cittadini, per far capire ai cittadini l'importanza della tariffa puntuale.
La tariffa puntuale si basa su questo principio: io pago quello che non differenzio, o meglio pago un po' di meno se sono bravo a differenziare. Quindi con questo comportamento il cittadino non solo differenzia di più, ma ci fa un regalo, perché andando a differenziare di più ci saranno meno rifiuti che andranno in discarica e quindi si allontanerà un po', io spero tanto, il rischio di avere un inceneritore nelle Marche.
Ora il nuovo Governo, qualunque sarà e lo dico senza polemica, anzi me lo auguro di cuore, potrebbe anche abolire il famigerato articolo 35 dello 'Sblocca Italia'. Nell'attesa però che questo avvenga, con questa misura noi allontaniamo il pericolo di un inceneritore nelle Marche.
Ringrazio tutti i firmatari, tutti coloro che hanno partecipato attivamente alla riscrittura di questa legge, la Segretaria della III Commissione, il Presidente Biancani, l'Assessore Sciapichetti e tutti coloro, spero di non dimenticare nessuno, che hanno fattivamente aiutato a scrivere questa legge, grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Il Consigliere Bisonni si accontenta di poco. In pratica questa che approviamo adesso, non si può dire di non votarla, è un ologramma della legge che ha presentato il Consigliere Bisonni, è un ologramma a tutti gli effetti. Non c'entra niente con la legge che ha presentato il Consigliere Bisonni, però non si può non condividere la tariffa puntuale.
Spiego perché è diversa. La legge proposta dal Consigliere Bisonni diceva: articolo 1, “Individuare il coefficiente di speso specifico e correttivi ai criteri di ripartizione dei costi uniformi; promuovere l'applicazione della tariffa puntuale dei rifiuti”.
Articolo 2, “Entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore di questa legge, la Giunta regionale realizza le infrastrutture informatiche per l'acquisizione dei dati di rilevazione, misurazione, elaborazione, gestione, aggiornamento e conservazione dei dati”, quindi è un termine perentorio.
Articolo 3, “Le frazioni o i flussi di rifiuto oggetto della raccolta differenziata, ivi compresi i conferimenti effettuati dagli utenti presso i centri di raccolta comunali, sono misurati puntualmente”, altro termine perentorio.
Articolo 4, “Entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore di questa legge, la Giunta regionale individua per ciascun periodo di riferimento e per ciascuna frazione di rifiuto, i coefficienti di speso specifico di ciascuna frazione dei rifiuti”.
Articolo 5, “Entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore di questa legge, la Giunta regionale individua i correttivi ai criteri di ripartizione dei costi e li trasmette a tutti i Comuni della regione Marche. I Comuni adottano i correttivi ai criteri di ripartizione dei costi nell'ambito di quelli individuati ai sensi del comma 1”.
Questa è la legge che ha presentato il Consigliere Bisonni, che era condivisibile, ma quella che andiamo ad approvare oggi richiede ai Comuni, oltre a promuovere la tariffa puntuale, un sistema di misurazione puntuale della quantità dei rifiuti conferiti al servizio pubblico.
I Comuni non hanno una lira nemmeno per piangere, probabilmente ci vorranno 20 anni per applicarla, purtroppo dico, perché mancano le risorse primarie, quindi credo che sia una legge completamente diversa da quella che ha presentato il Consigliere Bisonni, che comunque noi condividiamo perché quando si parla di tariffa puntuale …, chi ieri sera ha visto Report capirà perché dobbiamo arrivare a quel punto lì e come nel Veneto funziona la tariffa puntuale, quella vera, quella che si fa tutti i giorni, con la quale la raccolta differenziata arriverà al 95%. Quando in Consiglio passerà una legge dove perentoriamente si obbligano i Comuni ad applicare la tariffa puntuale allora potremmo dire tutti quanti di essere soddisfatti e verrà fatto un altro passo verso il problema delle discariche e degli inceneritori. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Questa proposta di legge mette in ordine e uniforma la normativa in termini di tariffazione sullo smaltimento dei rifiuti dove si fa leva sull'equità.
Quello della tariffazione puntuale, così come ha detto il Consigliere Bisonni: “Pago quello che non differenzio”, è un obiettivo assolutamente condivisibile e virtuoso, ossia uniformare i costi e soprattutto incentivare la differenziazione dei rifiuti.
Qualche perplessità francamente mi sento di sollevarla sui costi che l'Amministrazione prevede, 250.000 euro per infrastrutture informatiche e 50.000 euro per la campagna di comunicazione. Non vedo una strategia di intervento, una progettazione guida nell'ambito di un obiettivo che è assolutamente condivisibile. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Anche noi come Lega esprimiamo una valutazione positiva su questa legge anche perché potrebbe essere l'avvio di un percorso serio sul problema dei rifiuti.
Ho i capelli grigi, ricordo che già nel 1980, facevo un altro lavoro, facevo il rappresentante dei lavoratori, anche dei lavoratori delle municipalizzate del settore rifiuti, già si parlava di organizzare i rifiuti nella provincia di Ancona, siamo arrivati al 2018, sono passati quasi 50 anni, e le cose sono rimaste così.
E' un settore molto delicato, uso questa terminologia per non andare oltre, credo che questa legge dovrà essere incrementata per andare verso quella differenziazione necessaria alla comunità marchigiana, proprio per creare meno impatto ambientale.
Questo lo possiamo fare se tutti condividiamo il percorso. Fino ad oggi purtroppo ci sono stati dei forti ritardi, ma se usiamo la buona volontà, come in questo caso, per dare un segnale chiaro alla comunità marchigiana, al nostro popolo, si possono trovare le soluzioni.
Le soluzioni si trovano quando si ragiona politicamente sui problemi senza pregiudizi. Questa è la base delle discussioni, è la cosa che serve per poter dare dei servizi a questo nostro popolo. Incentivare la raccolta differenziata tramite una tariffazione puntuale dei rifiuti credo che sia un aspetto importante per raggiungere gli obiettivi che ho evidenziato prima, quindi meno impatto ambientale con le tecnologie che creano dei problemi nel territorio perché giustamente nessuno le vuole e nessuno accetta delle imposizioni che nascono da leggi nazionali.
Questa è la scommessa che la nostra comunità deve fare per far si che tutto ciò che crea impatto ambientale venga a svanire, avendo creato sul territorio le condizioni ovvero i provvedimenti per evitare le opere che non servono e che non vogliamo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie. Solo un secondo per ringraziare il Presidente della Commissione Consigliere Biancani, tutta la Commissione, i suoi componenti rappresentanti delle forze politiche perché noi questa mattina approviamo una legge molto importante che deve essere un fiore all'occhiello di tutto il Consiglio, non solo della maggioranza.
Questo era uno degli obiettivi che questa Giunta e questo Assessorato si erano posti al momento dell'insediamento, è una cosa di grande rilevanza a livello popolare perché valorizza e premia le buone pratiche e soprattutto premia concretamente il cittadino virtuoso.
Penso che sia stato fatto un ottimo lavoro, quindi grazie ancora alla Commissione.
E' un altro passo concreto nella direzione delle opere che stiamo facendo nel settore ambientale, opere fattibili per allontanare sempre di più il rischio dell'inceneritore, come il Consigliere Bisonni prima a testimoniato. E' un altro piccolo passo che ci porta a dire concretamente no all'inceneritore.
Credo che di questa legge possano beneficiarne tutti i Comuni marchigiani perché è importante il fatto di mettere i Comuni nelle condizioni di applicare la tariffa puntuale, poi dovranno applicare ed organizzarsi in un certo modo.
Penso che oggi il Consiglio regionale possa deliberare e votare una legge di cui tutti possiamo vantarci, ma soprattutto chi ci ha lavorato. Ripeto, ringrazio il Presidente Biancani e l'intera Commissione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Premesso che laddove si parla di ambiente, quindi di riduzione della produzione di rifiuti e diminuzione dei costi, non si può non essere d'accordo per i tantissimi motivi che sono stati enunciati, però devo dire che la legge non aggiunge molto rispetto a quello che dice il decreto ministeriale, è una legge di indirizzo e basta. E' necessario che si faccia questo, comunichiamo ed aumentiamo la sensibilità, quindi quanto detto dal Consigliere Giorgini non è molto lontano dalla verità, applicare una legge che è di indirizzo. Già il decreto del 2017 del Ministero dell'ambiente e del mare prevede tutti i criteri e tutte queste cose qua.
I Comuni non potranno fare nulla se prima, ad esempio, la Regione non mette mano alla riforma dell'Ata.
Qui i Comuni autonomamente non faranno nulla, non possono fare nulla, perché la gestione è territoriale, fatta da chi? Dall'autorità territoriale d'ambito.
Mi auguro, spero ed invito la Giunta regionale a mettere mano alla riforma delle autorità non soltanto nell'ambito della gestione rifiuti, ma anche nell'ambito della gestione del ciclo integrato delle acque. E' fondamentale che una regione come questa metta mano ad una riforma, altrimenti queste buone intenzioni restano esclusivamente sulla carta. Questo ce lo potremmo dire fra anni arrivando qua, probabilmente siamo ancora all'anno zero se prima non si riformano le autorità, perché è lì che nascono le decisioni, allora le togliamo e facciamo un Ata regionale, quindi sarà la Regione a prendere in mano il pallino e a fare dei progetti pilota.
Altra cosa importante su questi temi è che la Regione si faccia carico, ad esempio, di fare un progetto sperimentale prendendo un Comune, investendoci, facendoci una prova, dopodiché vedrete che tutti gli altri Comuni partiranno. Questo è molto importante, non è importante spendere 50.000 euro per una campagna di comunicazione, perché chi vive sui territori sa che i Comuni fanno campagne di comunicazione, fanno riunioni nei quartieri, fanno riunioni addirittura nei condomini per far capire come si fa la raccolta differenziata e qual è il vantaggio dell'applicazione di una tariffa puntuale.
Dobbiamo andare oltre, va bene la legge di indirizzo, ma dobbiamo andare oltre l'applicazione del decreto del 2017 del Ministero dell'ambiente e del mare che prevede delle risorse per fare delle sperimentazioni e per dire alle Ata come si devono comportare. Voi capite benissimo che all'interno delle Ata ci sono delle realtà e degli interessi fortemente contrapposti, perché ci sono Comuni di 1.000 abitanti, ci sono Comuni di 50/60/80 mila abitanti, ci sono Comuni che hanno tutta la gestione esterna, ci sono Comuni che hanno la gestione associata e fanno riferimento anche a delle strutture proprie, c'è qualche Comune che ha la propria discarica, c'è il Comune che ha l'impianto, c'è il Comune che fa tutt'altra cosa. Per cui occorre per prima cosa riformare le Autorità territoriali d'ambito, è un problema che esiste da sempre, da anni, altrimenti facciamo delle norme ridondanti che ci mettono a posto la coscienza, ma che non producono alcun effetto.
Detto questo, non è che io non sono favorevole alla legge, favorevolissimo, però voglio uno scatto in avanti per far si che questa produca degli effettivi benefici ai nostri cittadini.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Su questo tema già in Commissione avevo espresso il mio pensiero vedendo tutti i miei colleghi gongolanti che dicevano: “Accontentiamoci di questo atto di indirizzo, di questa indicazione pura, formale che diamo” e di fronte alle mie osservazioni: “Tecnicamente il Comune non ha una lira per mettere in atto quelle cose”, tutti hanno concordato che quelle cose non saranno messe in atto perché il Comune non ha una lira. Quindi ci accontentiamo di dare un'indicazione, di essere carini, di essere belli, di fare le cose che oggi vanno tanto di moda.
L'Italia però si è accorta che tutto ciò - dopo 20/30 anni di cose belle che sono si politicamente corrette, ma non portano da nessuna parte - non serve a niente. A noi servono le cose concrete, ad esempio sul tema dei rifiuti, che è una questione molto complessa, bisogna confrontarsi con il mondo, con l'Europa, capire chi sta avanti a noi cosa ne pensa.
Al di là di questa votazione, io che sono un uomo pratico, arido, cinico, con i piedi per terra, direi che non serve a niente e voterei contro. Non posso votare contro perché votando contro diranno: “Perché il Consigliere Zura Puntaroni ha votato contro? E' contrario anche allo stimolo al Comune?” Io sono una persona pratica, lo stimolo al Comune se quello non muove paglia come vivo io non glielo do, non serve a niente, è fiato sprecato, quello che posso suggerire è di confrontarci con le altre Regioni, con tante associazioni, con quelle associazioni tipo Rossano Ercolini, che avevamo chiamato due anni fa in Commissione, che portano una innovazione su queste pratiche per una migliore gestione. Mi sembra che sull'argomento ci sia un convegno a metà aprile dalle mie parti, se avrò tempo andrò ad ascoltare, invito anche chi ha voglia ad andarsi a riassettare la mente prima di dire le cose, come ad esempio l'Assessore Sciapichetti quando dice che ci tiene lontano l'inceneritore, l'Assessore Sciapichetti dice cavolate, ne ha dette tante, una più una meno non cambia niente. L'Assessore Sciapichetti ha detto delle cose inesatte, queste mi disturbano perché se si ascolta una cosa inesatta e si sta zitto, si autorizza gli altri a pensare che tutti quanti possono dire cose inesatte. Se tu stai zitto quella cosa inesatta diventa esatta, a forza di sentirsela dire.
Le cose non giuste come l’argomento di cui parliamo, hanno una notevole gravità e conseguenze per il territorio, come ho detto l'altra volta, mi sono stancato di andare ai funerali dei miei conoscenti che per 20 anni hanno subìto la presenza del cementificio dove non si sa cosa abbia bruciato. Io non ci sto, quindi io le cose inesatte non me le faccio dire, non le patisco in silenzio e mi ribello. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Mi dispiace che il clima di collaborazione si sia un po' alterato, però devo fare alcune precisazioni in quanto ho sentito delle cose inesatte.
Innanzitutto per rispondere al Consigliere Giorgini, che probabilmente è stato mal consigliato da qualche talebano attivista del Movimento 5 Stelle, il quale fa delle osservazioni ad una legge che lui stesso ha firmato, magari gli sarebbe piaciuto scriverla lui, però oggi, l'ha firmata e l'ha condivisa.
Le osservazioni che ha fatto non sono veritiere. Prima di tutto ho già detto che la Regione non può obbligare i Comuni ad applicare la tariffa puntuale per il semplice fatto che è una competenza che lo Stato ha tenuto per sé. La Regione che può fare? Può mettere nelle migliori condizioni possibili, e lo fa con questa legge, i Comuni affinché la applichino.
Se il Movimento 5 Stelle andrà al Governo farà una legge che obbligherà i Comuni ad applicare la tariffa puntuale, quindi chiedere in Aula, come qualcuno ha detto, non solo il Consigliere Giorgini, che la Regione obblighi i Comuni è una cosa non fattibile, perché è una competenza statale e solo lo Stato può mettere questo obbligo.
Noi non possiamo fare una legge, che vada contro la norma statale, come non possiamo fare una legge che puntualmente vada a replicare quello che la norma statale prevede.
Noi facciamo altro, ma quello che facciamo è importante e chi lo vuole sminuire, mi dispiace, ma fa un gravissimo errore perché, ripeto, la Regione mette nelle migliori condizioni i Comuni. Fa anche un'altra cosa importante, rende omogeneo su tutto il territorio regionale il loro comportamento.
Poi il fatto che delle associazioni ambientaliste entrino a far parte di un tavolo della Regione Marche, io non so se si era mai verificato prima. La Regione Marche può andare fiera di questa legge, perché è la prima Regione che ha una legge specifica su questo tema, non esiste Regione in Italia che abbia una legge specifica.
Per rispondere anche al Consigliere Celani, sono d'accordo sulla riforma delle Ata, le faccio notare però che questa legge prevede che i rappresentanti delle Ata facciano parte del tavolo tecnico che si istituisce. In quella sede potranno agire proprio per uniformare i comportamenti, perché tutte le Ata avranno per la prima volta, forse, l'occasione di dire: “Facciamo tutti alla stessa maniera”, per cui anche se non è una vera e propria riforma, la legge istituisce un luogo fisico in cui le Ata potranno uniformare i loro comportamenti.
Questo non mi sembra di poco rilievo, a me sembra che quello che la legge fa è quello che è nel potere della Regione. Anch'io avrei voluto fare una legge nella quale scrivere: “I Comuni sono obbligati a fare”, ma non la posso fare, posso solo fare quello che mi consente la norma statale e farlo al meglio e con questa legge noi lo abbiamo fatto.
L'ultima considerazione, non voglio fare polemica, però voglio sottoscrivere le parole dell'Assessore Sciapichetti, quando il cittadino si vedrà ridotta la tassa sui rifiuti perché fa più differenziata, quale sarà la conseguenza? Ci saranno meno rifiuti in discarica, questo non lo dice Sandro Bisonni, lo dice la realtà dei fatti perché, ripeto, dove è stata applicata, in Europa, in alcuni Comuni, questo già avviene e andando meno rifiuti in discarica ci avvicineremo di più a quella condizione per cui potremmo dire: “No, a noi l'inceneritore non serve”.
Questa legge fa un passo per allontanare il pericolo dell'inceneritore nelle Marche ed anche qui, scusate se mi ripeto, il nuovo Governo se sarà Lega, 5 Stelle, o chi sarà, potrà fare una bella modifica abrogando l'articolo 35 dello 'Sblocca Italia' che ci obbliga a mettere un inceneritore che noi non vogliamo. Questo me lo auguro con tutto il cuore e senza polemica, auspico che chiunque farà il nuovo Governo faccia questa riforma e la faccia al più presto.
Per il resto con questa legge siamo una Regione innovativa, rappresenta una norma vista di buon occhio anche dalle associazioni ambientaliste, quindi, stiamo andando nella direzione giusta.
Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato, concludo dicendo che se uno leggesse le due proposte vedrebbe che la mia e questa sono praticamente coincidenti, sono solo stati riscritti gli articoli in maniera intrecciata, ma la sostanza è esattamente la stessa. Ripeto, ringrazio nuovamente chi mi ha aiutato a formulare meglio la mia proposta iniziale. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. E' un atto dovuto perché il Consigliere Bisonni ha tirato in ballo gli attivisti e devo dire che se lui è in quest'Aula è per gli attivisti che l'hanno votato, quelli che lui critica. Comunque per noi è sempre un onore avere l'aiuto degli attivisti, chi non ce l'ha probabilmente ha qualche difetto.
Detto questo, non ho mai detto che si devono obbligare i Comuni ad applicare la tariffa puntuale, ho solamente detto che la legge che ha presentato il Consigliere Bisonni non c'entra niente con la legge che poi è stata approvata in Commissione. Se il Consigliere Bisonni non ha la capacità di leggere l'una e l'altra la colpa non è la mia, io so leggerla e l'ho letta, quindi so qual è la differenza sostanziale.
Questa legge che è stata approvata, e che voterò favorevolmente, è un concetto ideologico ambientale, ma non rappresenta un testo sostanziale, cioè il contenuto della legge non dice di fare la tariffa puntuale fra 5 o 6 mesi. Questo è quello che ho detto.
Per il resto sono d'accordo sul fatto che sia un punto importante, sulla tariffa puntuale noi abbiamo fatto decine di battaglie, quindi siamo d'accordo, però purtroppo questa non è la legge che risolve il problema della tariffa puntuale, comunque, lo ripeto, noi voteremo favorevolmente.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. In base al dibattito voglio fare alcune precisazioni, è pur vero che rispetto alla proposta di legge che è stata presentata dal Consigliere Bisonni, il testo in Commissione è stato profondamente rivisto, però devo anche dire che quelli che erano i principi che avevano portato alla scrittura della legge sono stati tutti riportati.
L'abbiamo riscritta ovviamente insieme al Consigliere Bisonni perché abbiamo dovuto prendere atto del decreto del 20 aprile 2017 che definisce in maniera chiara di chi è la competenza di decidere o no nell'applicare la tariffa puntuale, ed è dei Comuni, a questo punto abbiamo fatto una legge che riprende ed assorbe tutti quelli che sono i principi e gli obiettivi della legge presentata dal Consigliere Bisonni, e la cosa più importante è quella di prevedere questo tavolo tecnico istituzionale dove tutti i soggetti che dovranno applicare la tariffa puntuale sono coinvolti.
L'ha già illustrata il Consigliere Bisonni, l'importanza della presenza delle associazioni ambientaliste, il coinvolgimento di tutte le Ata del nostro territorio, anche il tavolo tecnico è importante, vede tutte quante sedute insieme, anche con i soggetti gestori perché poi in molti casi saranno le aziende a dover applicare la tariffa puntuale nei confronti dei cittadini.
Quindi una proposta di legge rilevante, penso che qualcuno la stia sottovalutando, ma è ovviamente il massimo che potevamo fare rispetto a quella che è la normativa statale che definisce bene i compiti che la Regione può avere.
Penso che questa legge, dal momento in cui verrà approvata, interesserà varie zone del nostro territorio che saranno stimolate e che ci porterà a migliorare sia la quantità, che la qualità della raccolta differenziata.
Questo è un aspetto fondamentale perché segue i principi che ci siamo dati rispetto alle mozioni che abbiamo votato in questi ultimi due anni, con le quali abbiamo sempre detto che era importante puntare sull'aumento della raccolta differenziata per diminuire la quantità di rifiuti portati in discarica ed evitare l'inceneritore nel nostro territorio.
Oggi come Regione stiamo facendo di tutto per andare in questa direzione, quindi ritengo che questa sia una proposta di legge importante che vada promossa e valorizzata perché ha obiettivi e finalità molto rilevanti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Ribadisco il voto favorevole, ci mancherebbe, però confermo anche quello che ho detto, e cerco di essere più chiaro per quanto riguarda il tavolo tecnico.
La legge è di indirizzo, non si discute, possiamo dire quello che volete, ma è una legge che dobbiamo fare, di indirizzo, di buona volontà, che la Regione come istituzione deve fare perché deve anche sensibilizzare, educare su temi importanti come quelli ambientali, quindi è giustissima. C'è un problema serio ed è la Tari che si compone di due grosse entità, tranne poi degli ammennicoli che ogni Comune ci mette, la tariffa sul conferimento del rifiuto e il costo della raccolta che varia da Comune a Comune.
Le realtà all'interno dei comprensori delle Ata sono completamente diversi perché ci sono dei comprensori che hanno la discarica, e quindi sanno dove mettere l'indifferenziata ed hanno dei costi di conferimento del rifiuto completamente diversi da chi non ha questo sito, ma ci sono delle Ata che hanno anche degli impianti per il trattamento dell'umido ad esempio, per arrivare ad un compost di qualità, alcuni sono efficienti, altri obsoleti. Negli anni 80 eravamo una grandissima regione all'avanguardia perché i primi impianti per il trattamento del compost li ha fatti la Regione Marche e ne avevamo due nel sud delle Marche addirittura. Una regione sempre all'avanguardia, ci siamo un po' persi per strada perché non c'è stato un investimento adeguato per ammodernare questo tipo di impianto, altrimenti non staremo a discutere né di tariffe puntuali né tanto meno di conferimento o di trovare nuovi siti e nuove discariche, se fossimo stati un po' più diligenti da questo punto di vista. Però gli investimenti costano, l'Europa non sempre ha finanziato tutti questi impianti.
Voglio dire che se noi non adeguiamo questo tipo di discorso equamente in tutta la Regione facciamo fatica a far funzionare il tavolo tecnico perché i rappresentanti dell'Ata porteranno all'interno degli interessi che sono completamente contrapposti.
L'Ata 5 del sud delle Marche è completamente diversa da quella del pesarese, completamente diversa da quella di Fermo, che in questo momento è quella che ha maggior disponibilità per quanto riguarda l'abbancamento dei rifiuti, Macerata lo stesso, perché in un principio di sussidiarietà, molto spesso i Comuni, le Ata, si scambiano i siti per poter abbancare i rifiuti, quindi dobbiamo riordinare il conferimento, dopodiché la virtuosità dei Comuni sta nel tipo di raccolta, più è spinta e più è puntuale, minore sarà il costo della Tari perché l'obiettivo è la Tari finale. Tutto questo discorso poi la Regione dovrebbe verificarlo.
Il costo di questi due componenti, la raccolta e il conferimento, deve essere pari nel volume globale a quello che paga il cittadino, non si può lucrare sul rifiuto! Non ci mettiamo le mani perché se noi andiamo a vedere i bilanci molti Comuni …, vabbè lasciamo perdere.
Altro tema importante, su cui credo il Presidente Ceriscioli convenga, è che c'è anche da decidere da un punto di vista istituzionale la delega all'ambiente, che è rimasta alla Provincia, con tutte le difficoltà che hanno ad andare avanti. Cè questa difficoltà nel gestire questo problema, mi auguro che in futuro si possa tornare a ridefinire una delega così importante come quella dei trasporti, ma se quella dei trasporti è una delega regionale, come fa l'ambiente a non esserlo? C'è una barriera tra le province di Ascoli e Fermo? Un muro? L'aria non si mescola? E' assurdo, una politica ambientale non può che essere regionale, anzi, dovrebbe essere anche comprensionale, interregionale, per salvaguardare l'ambiente, inteso come aria, risorse sotterranee, acqua.
Mi auguro che il Presidente nella Conferenza Stato-Regioni si faccia carico di questo tema per avocarlo a sé, per fare una vera politica regionale dell'ambiente.
Questa è la questione, dopodiché la legge è una legge di indirizzo, ben mi sta, andiamo avanti, però non perdiamo di vista l'obiettivo finale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Devo rispondere, è la prima volta che invece di discutere se una legge è fatta bene, quali sono le criticità, si perde tempo a dire se è uguale a quella che ha scritto il Consigliere oppure no. E' la prima volta, evidentemente questo dimostra che c'è un dispiacere da parte del Consigliere Giorgini a non averla scritta, altro non posso pensare. Comunque, siccome si è vantato diverse volte di aver fatto la terza media, io non mi posso sentire in colpa se sono laureato.
Vado al tema perché ha detto delle cose che vanno chiarite e poi concludo.
Confrontiamo molto velocemente le due leggi, legge Bisonni: finalità, legge Commissione: finalità; articolo 2, legge Bisonni: infrastrutture informatiche, articolo 2: infrastrutture informatiche; articolo 3, legge Bisonni: misura delle frazioni, questo articolo è stato cambiato perché era un po' ridondante rispetto a quello che già la normativa nazionale diceva, è comunque stato recepito dalla legge della Commissione all'articolo 4, comma 1, lettera b; articolo 4, legge Bisonni: coefficiente di peso specifico, è stato recepito dall'articolo 4, comma 1, lettera d; articolo 5, legge Bisonni: criteri di ripartizione, è stato recepito dall'articolo 4, comma 1, lettera e; articolo 6, legge Bisonni: campagne di comunicazione ..., è identica, è scritta meglio ed io ringrazio chi mi ha aiutato a scriverla meglio, gli uffici e le persone che ci hanno lavorato.
Ripeto, è la prima volta da due anni e mezzo a questa parte che si spende del tempo per cercare di sminuire non la legge, ma il Consigliere che l'ha scritta. Va bene, ognuno ha le sue soddisfazioni, a me interessa invece che la legge nelle Marche sia applicata, sono orgoglioso, e lo dico a voce alta, e sono fiero che le Marche siano la prima Regione d'Italia ad avere una legge del genere. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. Il mio voto sarà favorevole.
La prima volta che mi è capitato di vedere la tariffa puntuale è stato nel lontano 1987, ero in Svizzera, quando faccio i viaggi ho sempre l'occhio da amministratore, ed in un supermercato vidi i sacchetti della spazzatura, c'era il sacchetto della carta che costava un centesimo di franco, il sacchetto della plastica un centesimo di franco, il sacchetto del vetro un centesimo di franco, il sacchetto del tal quale due franchi.
E' vero che per poter fare un metodo puntuale a questi livelli bisogna avere gli svizzeri come cittadini, nel senso che già immagino da noi qualcuno che stampa i sacchetti del tal quale e li vende a 50 centesimi di franco, però era geniale e semplicissimo.
La raccolta differenziata potevo farla solo in quel sacchetto, pagavo un centesimo, che era il costo del sacchetto, chi pagava il ciclo integrato dei rifiuti era quello che comprava il sacchetto da due franchi nel quale metteva il rifiuto che non andava nel recupero.
Era il 1987, pensate alla nostra realtà, alle cartelle esattoriali, perché era una tassa, a tutto il sistema di amministratori che doveva star dietro all'emanazione del ruolo, alla riscossione, pensate al livello di complicazione ed alla semplicità di un sistema del genere che era perfettamente legato all'ambiente perché, è chiaro, responsabilizzava in pieno il cittadino. Vuoi buttare molta roba nell'indifferenziata? Paghi. Ti comporti correttamente? Paghi meno perché riempirai meno sacchetti da due franchi.
Oggi, dopo esser trascorsi 31 anni, sono pochi gli esempi, le esperienze di tariffazione puntuale, ovviamente fatta all'italiana, molto più complicata, perché la fiducia, il rapporto con il cittadino è sempre mediato dall'idea che il giorno dopo qualcuno cerchi la strada per ingannare il meccanismo di pagamento, spendere meno, scaricare sugli altri i propri costi. Però il principio è assolutamente sano ed è nell'anima delle politiche ambientali che si basano su che cosa? Sulla partecipazione di tutti, è impossibile ottenere un risultato serio in termini di politiche ambientali se ognuno pensa di fare come gli pare e scaricare le proprie scorrettezze sull'ambiente, ma molto più forte è un meccanismo che attraverso la partecipazione, la responsabilizzazione permette di comprendere meglio determinati risultati.
Le Marche hanno fatto un grande lavoro in questi anni non impiantistico, ma sulla crescita della sensibilità rispetto alla raccolta differenziata e questa impostazione che dà la legge ci permette di fare dei passi.
Noi non possiamo obbligare, però possiamo incentivare, quindi potremo fare delle scelte che dicono in un arco temporale credibile chi passa alla puntuale ha una attenzione rispetto agli investimenti o ad altre scelte.
Quindi la Regione non può obbligare, ma può incentivare, cioè può usare strumenti che invoglino le amministrazioni a prendersi l'impegno di gestire questa partita.
E' chiaro che il vero risultato sarà quando potremo fare come gli svizzeri, dove c'è la consapevolezza, la cultura, questo è un altro fatto importante della legge ed in termini di rispetto dell'ambiente ci rende tutti responsabili. E' il contrario del meccanismo di oggi che è cercare sempre qualcun altro che sia responsabile di quello che accade e mai in una coscienza collettiva che sa che per un risultato serve un obiettivo forte. Quindi sposo in pieno la filosofia culturale, la scelta della legge, ho detto all'Assessore Sciapichetti di lavorare per fare in modo che le risorse che ci arrivano in campo ambientale possano essere collegate a obiettivi pratici, così diamo anche una spinta alle amministrazioni per andare verso il raggiungimento di questo obiettivo.
La legge nel momento in cui l'Aula la vota diventa legge delle Marche, diventa una legge di tutti, e viene messa a disposizione della comunità per favorire questo cammino e permetterci di incardinare le nostre risorse per chi seguirà gli obiettivi contenuti nella stessa.
Possiamo fare con la carota quello che non possiamo fare con il bastone e forse come metodo è anche più interessante, quello di approcciarsi dando una premialità a chi fa, piuttosto che la punizione a chi non fa. E' molto più in sintonia con lo spirito delle cose che vogliamo fare perché non c'è la volontà di castigare chi non fa, ma c'è la volontà di portare tutti ad un'idea più avanzata di come gestire un bene prezioso come il territorio e come l'ambiente.

Proposta di legge n. 173. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 185
ad iniziativa del Consigliere Talè
“Modifiche alla legge regionale 20 gennaio 1997, n. 10 ‘Norme in materia di animali da affezione e prevenzione del randagismo’ e alla legge regionale 18 dicembre 2017, n. 36 ‘Modifiche alla legge regionale 20 gennaio 1997, n. 10 Norme in materia di animali da affezione e prevenzione del randagismo’”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 185 del Consigliere Talè.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Talè.

Federico TALE’. Grazie, Presidente. Velocemente perché abbiamo già discusso più volte questo tema, la legge 10 del 97, a dicembre abbiamo approvato una proposta di legge di modifica dell'articolo 7, siamo qui di nuovo perché il Ministero ci chiede di formulare meglio, quindi più chiaramente, l'articolo 7 di questa legge.
Per capirci, è la legge che stabilisce se un cittadino è un appassionato cinofilo oppure se il cittadino è un allevatore a scopo di lucro.
Qui c'è un accordo Stato-Regioni che prevede due cose, due parametri, il numero delle fattrici, quindi dei cani femmina che uno ha in proprietà, e il numero dei cuccioli.
Nell'andare a formulare questa modifica il Ministero dice che dobbiamo essere più chiari, quindi con questa nuova proposta di legge noi saremo più chiari. Saremo addirittura più restrittivi dell'accordo Stato-Regioni, quindi non ci sarà più il numero di 30 cuccioli, ma scendiamo a 25, naturalmente non teniamo conto del numero delle fattrici perché non è che uno è allevatore a scopo di lucro se ha 5 cani di sesso femminile a casa e non li fa riprodurre, questo non è un allevatore, ma è allevatore solo ed esclusivamente chi produce cuccioli.
In sintesi la modifica è questa ed è quella che dobbiamo fare perché il Ministero ci chiede di essere più chiari.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Questa modifica è molto ristretta e l'ha spiegata credo in maniera sufficientemente esaustiva il relatore di maggioranza.
Fondamentalmente si era intervenuti pochissimo tempo fa sulla legge andando a normare la questione indicata, in particolar modo si andava a stabilire che il solo possesso di fattrici che non producono cuccioli non poteva essere considerata una forma di allevamento a prescindere, ma la condizione essenziale era quella che ci fossero i cuccioli.
Con questo aggiustamento, nato da una segnalazione, da una interlocuzione con il Ministero che chiedeva una maggiore chiarezza espositiva rispetto alla modifica da poco approvata da quest'Aula, si torna, e mi auguro in maniera definitiva, a chiarire la questione specificando il numero, l'abbiamo ristretto anche nella discussione in Commissione ed anche rispetto alla Conferenza Stato-Regioni, da 30 a 25, lasciando però il parametro reale, che è quello che dà la sostanza al fatto, che si parli di allevamento quando ci sono i cuccioli.
Una norma che nasce in qualche modo da un correttivo, ma che nella sostanza non va a cambiare radicalmente ciò che già esiste, ovvero, che era stato approvato pochissimo tempo fa.

Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Tre mesi fa avevo votato contro questa legge per questioni sia di merito che di metodo. Non entro nel merito del dibattito, ritengo, tuttavia, a differenza del relatore di maggioranza, che questa modifica renderà i controlli più difficili, potrebbe portare ad un aumento del randagismo e al proliferare di allevamenti non amatoriali.
Vengo solamente ad una questione di metodo.
Credo che in realtà la modifica fatta allora, tre mesi fa, questa modifica inclusa, siano contro l'accordo Stato-Regioni e la questione di metodo, per cui tre mesi fa votai contro, è che esistono delle sentenze, in particolare la 31 del 2006, che dice che le Regioni non hanno piena discrezionalità nell'andare contro un accordo Stato-Regioni, e leggo testualmente la sentenza: “La discrezionalità del legislatore dovrà misurarsi con i vincoli derivanti da siffatto accordo” e non mi dilungo ulteriormente. In sostanza credo che i motivi per cui si andava contro allora, permangono tuttora.
Tra l'altro, andiamo ad una modifica perché le cose scritte allora, oltre ad essere contrarie all'accordo, sono addirittura in contrasto fra di loro, quindi si fa oggi questa modifica per evitare che la legge che votammo a dicembre sia incongruente al suo interno. Oggi si risolve questa incongruenza, quindi è più chiaro il volere del legislatore, ma permangono comunque i motivi sia di merito che di metodo riguardanti l'accordo Stato-Regioni.
Ho sottoscritto l'emendamento del Consigliere Bisonni che riporta la legge a com'era prima della modifica intervenuta a dicembre, a quando la legge era realmente conforme all'accordo Stato-Regioni. Quindi voterò questo emendamento che ho nelle ultime ore sottoscritto perché questo è il testo dell'accordo Stato-Regioni.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Una proposta di legge che ci trova assolutamente d'accordo, anzi oserei dire che c'è poco da aggiungere, si chiede di modificare la legge regionale n. 10 del 97 ma ce lo chiede il Ministero, quindi al netto di rimpalli normativi siamo dinanzi ad un atto dovuto, un adeguamento della normativa regionale alle linee dettate dal Governo centrale.
D'altronde vi è a riprova, l'interlocuzione con il Ministero della salute per una più chiara normativa dettata dall'accordo Stato-Regioni specificando una produzione reale di cuccioli per rientrare nell'ambito dell'attività commerciale. Si tratta di un chiarimento che mi trova assolutamente d'accordo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Non intervengo come Capogruppo, ma come Consigliere.
Nella discussione sulla legge avevo raccolto tutti gli emendamenti delle associazioni animaliste, li avevo fatti miei - credo che qualcun altro li abbia firmati, credo sia stato il Consigliere Busilacchi - ma sono stati bocciati.
Questa proposta di legge del Consigliere Talè è restrittiva per cui io voterò contro e voterò a favore dell'emendamento che ha presentato il Consigliere Bisonni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Questa proposta di legge ha delle ombre e dei dubbi, perché tutti, e mi riferisco soprattutto alle associazioni, non condividono questa impostazione e fanno riferimento alla legge Stato-Regioni.
Questo è il nocciolo del problema, anche perché l'osservazione che secondo me è nata da parte del Governo centrale è in riferimento a questa cosa. E' ovvio.
In Commissione abbiamo espresso un parere negativo su questa legge che non comprendevamo e ancora oggi non capiamo e, anche dopo gli interventi dell'Aula esistono dei dubbi che ci portano probabilmente ad esprimere una considerazione negativa.
Se l'emendamento presentato dai Consiglieri Bisonni e Busilacchi è recepito ha senso votare questa legge che va a ripristinare la legge concordata originariamente, ma, se questo emendamento dovesse trovare l'ostacolo dell'Aula, credo che la considerazione negativa su questa legge espressa in Commissione rimarrà anche in Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Se non ci sono interventi generali sulla legge passiamo ad esaminare l'emendamento.
Emendamento 1/1 a firma dei Consiglieri Bisonni e Busilacchi, che si è espresso in merito.
Mi sembra che questo emendamento sostituisca in toto l'articolo 1 della legge nel testo modificato dalla Commissione, quindi è come se la legge venisse completamente riscritta, ripristina la situazione.
Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Ripristina la legge a come era prima della modifica intervenuta il 18 dicembre, in conformità quindi con l'Accordo Stato-Regioni.

PRESIDENTE. Emendamento 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

PRESIDENTE. Il Consigliere Maggi chiede la verifica del numero legale.
Presenti: Busilacchi, Giacinti, Maggi, Micucci, Rapa, Talè, Urbinati, Celani, Leonardi, Marcozzi, Minardi, Sciapichetti, Traversini, Zaffiri.
Assenti: Biancani, Bisonni, Bora, Carloni, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Fabbri, Giancarli, Giorgini, Malaigia, Marconi, Mastrovincenzo, Pergolesi, Pieroni, Volpini, Zura Puntaroni.

Presenti n. 14;
Assenti 18.

PRESIDENTE. Il numero legale manca. La seduta è sospesa, ci aggiorniamo tra un'ora.

La seduta è sospesa alle ore 12,10

La seduta riprende alle ore 13,25

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3 (dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Chiedo la votazione per appello nominale anche a nome dei Consiglieri Bisonni, Maggi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Avevo presentato l'emendamento proprio per ristabilire quello che diceva l'accordo Stato-Regioni.
La cosa grave di questa legge che andate ad approvare è la seguente: dopo la prima approvazione della legge c'è stata la richiesta da parte del Ministero di modificarla perché non era coerente, tra parentesi vi inviterei se avete voglia a rileggere il mio intervento di allora che proprio su questo, sull'articolo 2 (non ricordo bene il numero) dicevo una cosa che era contraria a quello che stava scritto prima, e guarda caso sono le stesse identiche contestazioni che lo Stato fa alla Regione Marche. A seguito di questa contestazione informale ricordo che la dott.ssa Zampa nella Conferenza dei Presidenti disse che era urgente fare la modifica su richiesta del Ministero, altrimenti lo Stato l'avrebbe impugnata.
C'è stata una corrispondenza, la Regione si è messa d'accordo sul testo, il testo era quello che la dott.ssa Zampa nella Conferenza dei Presidenti ci invitava a formalizzare quanto prima, quindi sono tutte cose verbalizzate, e cosa succede? Che il testo di oggi è profondamente diverso dal testo concordato con lo Stato. Questo viola il principio di leale e reciproca collaborazione pertanto lo Stato impugnerà questa modifica ed io personalmente mi occuperò di segnalare questa vicenda perché c'è un accordo e questo accordo viene palesemente violato. Io ho i testi se volete li leggo, il testo era quello che avevamo avuto tutti ed era stato presentato in Conferenza dei capigruppo, ed era un testo diverso.
Adesso se si cambiano nuovamente le carte, questa modifica sarà nuovamente impugnata. Quindi voi votate una cosa che sapete già che sarà impugnata, ripeto, il sottoscritto si occuperà in prima persona di segnalare la questione, dopodiché fate come volete.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Talè.

Federico TALE'. Siccome questa legge l'avevamo già discussa e ridiscussa a dicembre non volevo entrare nel dettaglio, ma a questo punto, Consigliere Bisonni, ci devo entrare.
Il Ministero ci ha chiesto di rendere più chiara la norma, quindi l'articolo 7, cosa significa? Come l'avevamo scritta sembrava che da una parte approvavamo l'accordo Stato-Regioni e dall'altra dicevamo che l'accordo non andava bene.
In questa nuova stesura dell'articolo 7 noi diciamo a chiare lettere quella che è la modifica. Qual è la modifica? Il Ministero saprà che nella regione Marche, giustamente, non si terrà conto del numero dei cani femmine che uno ha dentro casa per essere allevatore commerciale o no, perché se tu hai 4, 5, 6, 7 cani femmine dentro casa - questa è una norma che ci chiede l'Enci (ente nazionale cinofili italiani) - non puoi essere classificato allevatore rispetto ad uno che ha 5 cani maschio. Io dico se tu non hai la produzione di cuccioli, non sei un allevatore.
Chi mi stupisce è la Lega - il Consigliere Bisonni ha dietro il mondo animalista/ambientalista che conosco bene - il Consigliere Zaffiri del quale ho stima, perché la precedente legge è stata votata dalla Lega e, addirittura in Commissione è stata in parte ispiratrice apportando degli esempi concreti. E' cambiato il Commissario all'interno della Commissione è cambiato il voto in Aula, questa è la coerenza della Lega in questo consesso.
Quello che ci tengo a precisare è questo: non è che noi andiamo a fare chissà cosa, diciamo che uno è allevatore commerciale se produce cuccioli, se non produce cuccioli non è un allevatore, è semplicemente un amante degli animali, un cinofilo, uno che fa l'agility dog piuttosto che qualsiasi altro tipo di attività, peraltro sociale, perché la maggior parte di queste attività sono sociali, al servizio dell'handicap e al servizio della cinofilia.
Questa è la differenza, la differenza è tra un allevatore a scopo commerciale, e quindi produce cuccioli, e un simpatizzante, uno a cui piacciono i cani e può avere 4, 5 femmine, e non maschi, e come dice l'accordo Stato-Regioni, non avere l’obbligo della sterilizzazione per non incorrere nella tenuta di tutti quei registri, nel caso in cui sei configurato come allevamento a scopo commerciale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Per dichiarazione di voto, l'ho detto prima e lo ribadisco, c'era un emendamento che ripristinava la legge, così come concordata nella Conferenza Stato-Regioni, e le associazioni ci hanno detto che quella legge andava bene.
L'emendamento presentato dai Consiglieri Bisonni e Busilacchi non è passato, l'Aula non lo ha recepito, non ha recepito quello che chiedono le associazioni, il ripristino della legge.
Consigliere Talè, lei può argomentare come vuole questa legge, ci sono documenti ufficiali delle associazioni, noi siamo e lo abbiamo detto prima favorevoli alla legge esistente. L'emendamento è stato bocciato dall'Aula e visto che noi siamo coerenti con quello che abbiamo detto, ovvero che questa proposta di legge è talmente annebbiata da essere già stata contestata a livello centrale, cosa che potrebbe capitare di nuovo, pertanto noi votiamo contro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Intervengo perché ho sentito il Consigliere Bisonni fare una questione di metodo ed ha usato queste parole: “Questa legge contrasta con un principio di leale e reciproca collaborazione”.
Il principio rimane indipendentemente se parliamo di animali, di lavoro, di scuola. Giusto? Io invece voto questa legge perché contrasta con il principio di leale e reciproca collaborazione, perché quella dello Stato non era una collaborazione, ma è un'ingerenza nell'autonomia di questo Consiglio. Se noi votavamo quella legge lì, così come era stata concordata, sapete com'era nel merito? Se avevamo 4 fattrici potevamo avere anche 30 cuccioli, se avevamo 6, 7, 8 fattrici non ne potevamo avere più di 20.
Voto convintamente questa legge al di là del merito, perché lo Stato non può imporre agli eletti dai marchigiani la propria autonomia sia legislativa che di governo.
Poi non so come finirà, visto che il Consigliere Bisonni ha detto in modo molto franco che si renderà protagonista per farla impugnare nel merito, ma per quello che riguarda il principio di autonomia e di libertà sono disposto in ogni momento a battermi e lo faccio anche con questa legge, ma l'avrei fatto anche con un'altra legge legata ad altri aspetti.

Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani

Proposta di legge n. 185. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Busilacchi, Bisonni, Maggi.
Favorevoli: Carloni, Casini, Celani, Giacinti, Giancarli, Leonardi, Marcozzi, Micucci, Rapa, Talè, Urbinati.
Contrari: Bisonni, Busilacchi, Maggi, Pergolesi, Zaffiri.
Astenuti: nessuno.

(L’Assemblea legislativa approva)

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ora votiamo l'inserimento della proposta di legge n. 191 così come discusso in occasione della Conferenza dei capigruppo di questa mattina.
Inseriamo questa proposta di legge in quanto dobbiamo riconoscere, in base ad una sentenza della Corte dei Conti, Sezione giurisdizionale per le Marche, un debito fuori bilancio relativo alle spese per gli onorari e diritti spettanti ad un avvocato in seguito al ricorso di un ex Consigliere. Per cui questa mattina la Conferenza dei capigruppo ha deciso di inserirla perché è prassi che appena l'Assise viene a conoscenza di un debito fuori bilancio dovrebbe immediatamente riconoscerlo, iscriverlo e dargli esecuzione per il pagamento.
Iscrizione all'ordine del giorno della proposta di legge n. 191. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei votanti)

Proposta di legge n. 191
ad iniziativa del Consigliere Giacinti
“Riconoscimento di debito ai sensi dell'articolo 73 del decreto legislativo n. 118/2011”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 191 ad iniziativa del Consigliere Giacinti.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie, Presidente. Questa proposta di legge, come lei ha già correttamente indicato, nasce dall'esigenza di dare seguito ad una sentenza della Corte dei Conti la quale chiama in causa la Regione Marche per la corresponsione di un rimborso di spese legali a fronte di un procedimento che ha visto coinvolto un ex Consigliere regionale.
La sentenza recita in questa direzione, quindi per il riconoscimento del debito fuori bilancio abbiamo formulato questa proposta di legge che la Commissione ha ritenuto più consona rispetto ad un emendamento alle precedenti proposte di legge che oggi abbiamo discusso.
Lo scopo è di riconoscere il debito fuori bilancio per il rimborso degli onorari ad un avvocato a seguito della sentenza n. 64 del 20 novembre 2017 da parte della Sezione giurisdizionale per le Marche della Corte dei Conti. Ovviamente contiene anche un articolo per la dichiarazione d'urgenza, così che la legge possa entrare in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel bollettino ufficiale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Mi alzo e faccio un complimento alla I Commissione che alla nostra richiesta di non fare un emendamento alla proposta di legge della Consigliere Marcozzi, che riguardava i Revisori dei Conti, per pagare delle spese legali, tutta la Commissione ha questa obiezione … Non è che dall'atto pratico ha un effetto diverso, ma secondo me, come legislatori e come Commissari, facciamo le cose per bene.
Questa proposta di legge ad hoc è stata scritta in 15 minuti, fare un'opposizione di fronte a questa condanna della Corte dei Conti avrebbe fatto lievitare le spese e sicuramente ci sarebbe stata un'altra condanna, quindi la Commissione con il buon senso che c'è da sempre (auspicabile anche nelle altre Commissioni), ha deciso di stralciare questo emendamento dalla proposta di legge della Consigliera Marcozzi sui Revisori dei Conti ed ha fatto una proposta di legge ad hoc.
Mi compiaccio di questo ed invito l'Aula, noi lo faremo, a votare favorevolmente questa proposta di legge per evitare alla Regione ulteriori spese e ulteriori perdite di tempo.
Questo non è un costo per la Regione, ma è un risparmio ed è un'operazione di buon senso. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 1 bis (Dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Proposta di legge n. 191. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

Proposta di deliberazione n. 22
ad iniziativa dell’Ufficio di Presidenza
“Proroga del termine di conclusione dei lavori della Commissione assembleare di inchiesta su Aerdorica S.p.A.”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di deliberazione n. 22 dell’Ufficio di Presidenza.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Quest'atto è la proroga del termine di conclusione dei lavori della Commissione assembleare di inchiesta Aerdorica, che si sta occupando ormai da diversi mesi della situazione di questa nostra società.
Le ragioni di questa nostra richiesta ed aggiungerei anche la necessità di questa proroga sono molteplici, provo a sintetizzarne alcune.
Innanzitutto ci siamo trovati di fronte, dico ci siamo perché faccio parte di questa Commissione, una materia particolarmente complessa e non pensavamo che fosse così complicata.
Il secondo aspetto è che abbiamo dovuto fare tantissime audizioni trovando delle difficoltà nel rintracciare le persone che dovevamo audire perché si sono succeduti in questi anni tanti amministratori, anche non indigeni del luogo, così come esperti, consulenti; abbiamo dovuto anche ripetere alcune audizioni per alcune contraddizioni che la Commissione aveva rilevato nel corso del primo ascolto, inoltre abbiamo avuto la necessità di reperire tanti e tali documenti; abbiamo incontrato anche difficoltà dal punto di vista tecnico/amministrativo ad avere questi documenti a volte direttamente dalla società, a volte dalla Giunta stessa.
C'è stata l'esigenza nel corso di queste audizioni di nominare anche un consulente che ci aiutasse a dirimere un po' l'iter amministrativo nell'approvazione di alcuni atti, in modo particolare dei bilanci della società.
Ora che siamo quasi alla fine di questo percorso occorre del tempo, lasciatemelo dire, un tempo politico, per capire se la Commissione è in grado di redigere una sola o più relazioni a seconda delle sensibilità politiche presenti all'interno della Commissione.
Per questo motivo c'è stato anche un momento di fermo, di stallo, dovuto anche alle elezioni e alla campagna elettorale, riprenderemo i lavori l'11 aprile per arrivare velocemente a conclusione.
Per cui si chiede, posso assicurare con molta franchezza, il termine ultimo ma faremo sicuramente molto prima, di arrivare al 30 giugno. Sappiamo già che il consulente è in grado di chiudere questa relazione da portare direttamente all'attenzione dei Commissari per fare la sintesi e capire da tutte le analisi che abbiamo fatto se si potrà arrivare a redigere un'unica o più relazioni da portare all'attenzione di questa Assemblea.
Occorrerà un tempo anche per questa sintesi, per cui si chiede con questa proposta, di prorogare la Commissione, aggiungo e mi prendo la responsabilità, definitivamente al 30 giugno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Grazie al Vicepresidente Celani che ha illustrato questa proposta di deliberazione con cui si chiede la proroga.
Vorrei brevemente sostenere quanto già ho ascoltato per merito del Vicepresidente, tra poche ore dovrò, in qualità di Presidente, inviare un'ulteriore richiesta di comunicazione al Presidente Ceriscioli ed al Presidente Mastrovincenzo, perché purtroppo è in forte ritardo la consegna di documenti che abbiamo già richiesto per ben due volte.
Questa Commissione eletta dall'organo sovrano del Consiglio regionale, perciò rappresentante di tutti i marchigiani, fino a questo momento non è stata messa in condizione di poter lavorare. E' un atto gravissimo che abbiamo già esternato, continueremo ad esternarlo e chi è responsabile di questa situazione, non può essere continuamente coperto, perché questa Commissione è stata nominata dal Consiglio regionale per merito della sua sovranità. Quello che sta accadendo è grave. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Questa richiesta è stata condivisa in Commissione da tutti i Commissari, quello che è stato detto sia dal Consigliere Celani che dal Consigliere Zaffiri lo faccio mio, sicuramente.
Voglio soltanto aggiungere, e sarebbe gravissimo, se dietro a questo ritardo, e a questo non voler collaborare con la Commissione, non ci sia solo l'organo amministrativo dell'aeroporto, ma anche una volontà politica. Questo sarebbe gravissimo, spero e mi auguro che non sia così.
Sono favorevole a questa proroga perché il lavoro di tanti mesi alla fine deve mettere il Consiglio in grado di valutare e capire una situazione così complessa e così cervellotica che non può essere riconducibile al buon senso o alla cattiva amministrazione, ma deve essere riconducibile anche ad una responsabilità politica che deve emergere. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di deliberazione n. 22. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Nomina

Elezione di un membro effettivo dell’Organo di controllo monocratico della Società di sviluppo Marche (Svim)
(articolo 4, l.r. 27 febbraio 2017, n. 6 – articolo 17, Statuto Ente) – Voto limitato ad uno

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di un membro effettivo dell’Organo di controllo monocratico della Società di sviluppo Marche (Svim). Voto limitato ad uno.
Ricordo che l’Assemblea legislativa nel votare ha preso atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I^ Commissione assembleare e dell’accertamento relativo alle cause di ineleggibilità ed inconferibilità dei candidati.
Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere Segretario Rapa effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione.

Votanti n. 23
Schede bianche n. 3
Schede nulle n. 4
Schede valide n. 16

Hanno ricevuto voti:
Occhionero Donato n. 15;
Giommi Giacomo n. 1.

Proclamo eletto membro effettivo dell’Organo di controllo monocratico della Società di sviluppo Marche (Svim) Occhionero Donato.

Interrogazione n. 532
ad iniziativa del Consigliere Rapa
“Valorizzazione del centro storico di Mondolfo”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 532 del Consigliere Rapa.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Questa interrogazione nasce da un progetto partito dalla città di Mondolfo che come Regione Marche stiamo analizzando perché si tratta di un recupero importante delle mura della città.
Per quello che riguarda le modalità di finanziamento è indubbio che c'è, come voi tutti sapete, come il Consigliere Rapa sa, la possibilità di verificare il contributo tramite fondi europei o con risorse del bilancio ordinario.
In quest'ottica gli uffici stanno elaborando e stanno lavorando per capire quali possono essere le procedure che permettono una risposta importante da parte della Regione per il recupero di queste mura che sono parzialmente cadute, anche perché Mondolfo rientra in un progetto strategico per il pesarese per quello che riguarda l'accoglienza e quindi la possibilità di mettere la città a disposizione non soltanto degli abitanti, ma dei turisti che vogliono frequentare questi territori.
Da qui ai prossimi mesi attiveremo e verificheremo le possibilità e le modalità per finanziare o contribuire al recupero tramite un finanziamento del bilancio ordinario oppure tramite fondi europei.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Grazie Presidente. Ringrazio l'Assessore Pieroni. Mi ritengo soddisfatto della risposta in quanto la valorizzazione dei centri storici è particolarmente importante sia da un punto di vista turistico che sociale. Dal punto di vista turistico in quanto sono ormai parte integrante della valorizzazione per la destagionalizzazione del turismo, cosa importante soprattutto nei mesi invernali. Grazie.

Interrogazione n. 560
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
“Revisione e aggiornamento del Piano di tutela delle acque (PTA)”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 560 del Consigliere Bisonni.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Il Piano di Tutela delle Acque (PTA) della Regione Marche, approvato il 26 gennaio 2010, è lo strumento di pianificazione per raggiungere e migliorare la qualità delle acque e conseguirne gli obiettivi di qualità.
Il PTA all'articolo 5 delle Norme tecniche di attuazione, indica le modalità di aggiornamento del Piano, in quanto questo strumento di pianificazione deve rispondere alle richieste della Direttiva Quadro Acque, sostenendo ed implementando i Piani di gestione dei distretti idrografici.
La complessità dell'atto e la sua correlazione sia alle norme ambientali, in continuo aggiornamento, anche a seguito di nuovi indirizzi europei, che all'aggiornamento delle misure e della loro programmazione, richiede la necessità di aggiornamenti periodici, e quindi non solo alle scadenze dei cicli sessennali previsti; per questo il PTA si integra e si coordina con i Piani di gestione dei distretti idrografici nei cicli temporali previsti dalla Direttiva Quadro Acque.
Il primo ciclo, 2010-2015, è stato avviato con l'approvazione del PTA, mentre per il secondo ciclo, 2016-2021 la Regione Marche ha adottato la delibera di Giunta regionale 1149/2015, i cui contributi hanno portato all'approvazione del secondo Piano di gestione del distretto idrografico dell'Appennino Centrale nell'ottobre del 2016. Analogo aggiornamento è avvenuto per il Piano di gestione del distretto idrografico dell'Appennino Settentrionale si è avuta analoga approvazione.
Oggi, a seguito del "collegato ambientale", la legge 221/2015, i territori dei distretti idrografici sono stati modificati, e la Regione Marche ha tutti i corsi d'acqua dei bacini idrografici nel distretto dell'Appennino Centrale ad eccezione del Conca che è compreso nel distretto del Po.
Il Piano di tutela delle acque ha avuto diversi aggiornamenti sulle Norme tecniche di attuazione; dal 2010 ad oggi sono state adottate dieci delibere di Giunta che hanno modificato l'articolato, per rendere maggiormente comprensibili ed applicabili norme che in alcuni casi risultavano di non immediata applicazione ed in altri casi dovevano essere aggiornate a quadri normativi nazionali modificati, come quello sulla semplificazione amministrativa.
Gli aspetti principali che vengono sviluppati sono gli aggiornamenti continui del quadro conoscitivo delle pressioni che insistono nei corpi idrici, i monitoraggi delle acque per la determinazione della classe di qualità quali-quantitativa, i programmi delle misure d'intervento per superare i gaps all'obiettivo.
In particolare per questo aspetto, sulle misure infrastrutturali, vengono adottati dalla Giunta diversi provvedimenti che riguardano le principali misure della direttiva quadro acque.
Tali misure sono attuate nel rispetto di altre undici direttive comunitarie, come quella sulle acque reflue urbane, come quella sulle acque di balneazione e la loro conformità, quella sulle aree sensibili dai nutrienti piuttosto che quella sulle zone vulnerabili da nitrati o prodotti fitosanitari.
Tali azioni, assieme a quelle previste per la parte idrica dal PSR e quella specifica relativa alla direttiva alluvioni, rappresentano il quadro degli interventi che vengono programmati e realizzati in base alle risorse finanziarie disponibili.
Anche il quadro finanziario del PTA deve essere aggiornato alle nuove indicazioni ministeriali e ad oggi devono essere programmati ed attuati i provvedimenti che il Ministero dell'Ambiente ha recentemente approvato a seguito di un importante lavoro di coordinamento a livello nazionale come risposta dell'Italia ai chiarimenti richiesti dalla Commissione Europea.
Pertanto, alla luce di tale situazione, che determina uno scenario normativo in decisa evoluzione, è stato preferito aggiornare parti del PTA in base alle esigenze e richieste normative e talvolta relative a procedure d'infrazione.
Il prossimo aggiornamento dei piani di gestione distrettuali dovrà essere predisposto per la fine del 2020.
Tale scadenza ci proietta fin d'ora, con i Piani di tutela, all'aggiornamento delle pressioni ed impatti previsto dall'articolo 5 della Direttiva Quadro Acque, alla verifica dello stato di qualità delle acque che avverrà nel triennio 2018/2020, in modo da valutare il beneficio dei programmi d'intervento ad oggi adottati e proporre nuove programmazioni per tutti i servizi idrici previsti dalle norme nazionali.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Guardi, Assessore, mi rendo conto che la situazione sul discorso del piano di tutela delle acque è abbastanza, anzi parecchio, complicata e complessa. La sto studiando da diverso tempo e mi sono reso conto delle difficoltà, però la risposta oggettivamente non mi soddisfa, non perché non sia stata chiara, ma per la sostanza, nel senso che nelle Marche sono in corso delle procedure di infrazione su questo tema, lei lo sa meglio di me.
Dovevamo aggiornare il Piano di tutela delle acque entro il 26 gennaio 2016 e non l'abbiamo fatto, sono passati più di due anni e adesso lei ha letto che aggiorneremo entro il 2020 una parte di quel piano.
Ho premesso che ci sono complicazioni e difficoltà, lo capisco perché ho approfondito la materia, ma c'è un obbligo che noi dobbiamo rispettare che è quello di avere almeno il Piano di tutela delle acque, che è il primo passo. Attenzione, perché la cosa più importante sarà quella di fare gli interventi che servono per evitare le multe che purtroppo, ho fatto anche un'altra interrogazione, non eviteremo.
Ci sono 46 agglomerati che stanno sotto procedura di infrazione, abbiamo 2 siti che sono sotto mora, stiamo pagando una multa e ne è pronta un'altra di ulteriori 11 milioni di euro che l'Europa ci fa perché su questo tema le Marche storicamente ..., non sto dando la colpa a questo Assessorato, ma dico che dobbiamo recuperare il tempo perduto.
La domanda che le faccio gliela anticipo: questi soldi che noi pagheremo sicuramente, perché non facciamo in tempo a fare tutto quello che dovremmo, all'Europa, questi 11 milioni di euro che pagheremo, non era meglio investirli in impiantistica ed evitare la multa? Penso che la risposta tutti quanti la condividiamo, certo che era meglio, ci sono delle difficoltà, difficoltà che però vanno superate e la soluzione la dovete trovare voi che governate le Marche, primo, iniziando a potenziare con strumenti, personale e risorse gli uffici che si occupano di queste questioni; secondo, facendo un discorso chiaro con le aziende che devono realizzare le opere che non progettano e si rifiutano di progettare le opere necessarie.
Adesso non mi dilungo perché la materia è veramente complessa, le faccio solo un invito Assessore, lei ha ereditato una situazione veramente catastrofica da questo punto di vista, quindi non le sto imputando responsabilità, però la invito a prendere atto che se non facciamo niente pagheremo una multa di 11 milioni che potremmo evitare o quanto meno tentare.
E' dovere della Giunta regionale fare tutto il possibile per evitare questa sanzione che arriverà nel 2020 e il piano di tutela delle acque è il primo punto. Grazie.

Interrogazione n. 550
ad iniziativa della Consigliera Marcozzi
“Sostegno a anziani in strutture di assistenza”

Interrogazione n. 556
ad iniziativa del Consigliere Rapa
“Adeguamento delle rette a carico della Regione Marche delle strutture assistenza anziani senza scopo di lucro”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 550 della Consigliera Marcozzi e l’interrogazione n. 556 del Consigliere Rapa, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Casini.

Anna CASINI. Grazie Presidente. Le risposte sono state riunite essendo le domande delle due interrogazioni molto simili.
Punto 1) Il punto indicato dal Consigliere Rapa rispetto alla situazione degli anziani non autosufficienti accolti in posti letto non convenzionati di strutture residenziali e alle tempistiche di risposta previste dalla Giunta Regionale trova risposte nel ragionamento sviluppato in relazione ai punti dell'interrogazione della Consigliera Marcozzi.
L'Asur sta per adottare formalmente il Piano di convenzionamento 2017 per le Residenze protette per anziani non autosufficienti (RPA/R3.2) che, in base alle disposizioni regionali, prevede il convenzionamento di circa 4.050 posti letto, di cui circa 230 in Residenze protette per anziani con demenza. I posti letto di Residenze protette per anziani autorizzati all'1 gennaio 2018 sono 5.287 (di cui 4.887 RPA/R3.2 e 400 RPDem/R3.1). Complessivamente, quindi, lo “scarto” tra posti letto autorizzati e convenzionati è di circa 1,230 unità; stiamo convenzionando quasi il 77% dei posti operativi.
Le Case di riposo sono rivolte ad anziani non autosufficienti e, quindi, non è prevista dalla normativa nazionale DPCM 12 gennaio 2017 sui "nuovi" livelli essenziali di assistenza la compartecipazione della sanità.
Punto 2) Con la delibera di Giunta regionale n. 1105 del 25 settembre 2017 “Piano regionale socio-sanitario 2010-2014 - Revisione del fabbisogno delle strutture residenziali e semiresidenziali delle aree: sanitaria extraospedaliera, socio-sanitaria e sociale” è stato previsto un significativo incremento del convenzionamento dei posti di residenzialità per gli anziani.
I posti letto contrattualizzabili, rispetto al precedente “atto di fabbisogno” del 2015, passano da 4.260 a 4.601 per le RPA/R3.2 e da 410 a 800 per le RPDem/R3.1.
Tra l'altro, sempre nella delibera di Giunta regionale n. 1105, è specificato che "l'incremento dei posti contrattualizzabili di R3.1 rispetto a delibera di Giunta regionale 289/15 sarà effettuato prevalentemente come riqualificazione di posti di R3.2 contrattualizzati, in cui c'è presenza, costante e documentata da UVI, di persone con demenza", in accoglimento di una richiesta che viene dai territori e dagli enti gestori.
Punto 3) Aumentare le rette relative agli attuali livelli assistenziali è inopportuno perché aumenterebbe la quota di compartecipazione dei cittadini senza un corrispettivo miglioramento della qualità dell'assistenza.
L'Assemblea legislativa ha recentemente approvato il Regolamento che definisce le tipologie delle strutture e dei servizi sanitari, socio-sanitari e sociali pubblici e privati ai sensi del comma 3 dell'articolo 7 della legge regionale 30 settembre 2016, n. 21 "Autorizzazioni e accreditamento istituzionale delle strutture e dei servizi sanitari, socio-sanitari e sociali pubblici e privati e disciplina degli accordi contrattuali delle strutture e dei servizi sanitari, socio-sanitari e sociali pubblici e privati".
È in corso la predisposizione dei manuali di autorizzazione e accreditamento, ai sensi della stessa legge regionale 21/16, anche per questa tipologia di servizi. Nei manuali verranno individuati i requisiti strutturali, impiantistici, tecnologici, organizzativi e, quindi, anche i livelli assistenziali previsti, correlati alle professionalità e al personale necessario a garantirli. Questa azione è necessariamente propedeutica alla ridefinizione e all'aggiornamento delle tariffe giornaliere.
È comunque in atto un confronto tra il Servizio sanità e i soggetti direttamente o indirettamente coinvolti (Asur, Anci, Enti gestori, OO.SS., Organismi di partecipazione dei cittadini) dalle questioni che riguardano i livelli assistenziali ed i requisiti di autorizzazione e accreditamento e le tariffe.
Punto 4) In relazione alla consultazione tra il Servizio sanità e i soggetti direttamente o indirettamente coinvolti nelle questioni dell'accoglienza residenziale degli anziani, si sta predisponendo un "cronoprogramma", con le iniziative che si intendono realizzare, che sarà proposto al confronto con gli interlocutori individuati.
Punto 5) Non esiste un concetto formalizzabile di "Strutture di assistenza anziani storiche". L'aggettivo "storiche" ha una dimensione di arbitrarietà che mal si concilia con le priorità dei bisogni di salute dei cittadini (in questo caso anziani non autosufficienti) residenti in tutto il territorio regionale, per i quali la Regione Marche intende dare la preminenza: alla gravità della condizione di salute, alla eventuale situazione di indigenza, alla necessaria sussidiarietà nell'allocazione dei servizi.
Le cosiddette "Strutture di assistenza anziani storiche" hanno trovato, trovano e troveranno, soddisfazione ai loro interessi nell'ambito della complessiva programmazione regionale in questo settore.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Ringrazio la Vicepresidente per la risposta e se possibile vorrei averne una copia per analizzare maggiormente i dettagli. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Non sono soddisfatta per un motivo, si dice nella risposta che c'è un confronto in atto per le tariffe, bene, nonostante le sollecitazioni ad adeguarsi ed a prestare maggiore attenzione e premura agli anziani, si marcia nella direzione opposta perché le tariffe sono ferme al 2002.
Lei ha detto che è in atto un confronto, però è dal 2002 ...!
Da quanto mi riferiscono la Regione non fornisce più siringhe, cotone e garze, riduce la quantità dei pannoloni, ha tolto anche le carrozzine, tutto a carico degli anziani, è una situazione inaccettabile e poi comunica, anzi obbliga le strutture, a dotarsi di carrozzine, sollevatori e girelli.
Alcune strutture riescono a stare al passo, ma quelle che non ce la fanno che fanno? Devono per forza di cose fare leva sulle rette.
Ci sono altre Regioni che con le convenzioni pagano molto di più di noi, allora mi auguro che anche questa Regione marci nella stessa direzione delle altre, perché è vero che è in atto, come ha detto lei, un confronto, però è in atto dal 2002, sono passati 16 anni! Grazie.

Interrogazione n. 552
ad iniziativa del Consigliere Micucci
“Ospedale unico provincia di Macerata”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 552 del Consigliere Micucci.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Casini.

Anna CASINI. Grazie Presidente. La gara relativa ai sondaggi geologici e alle analisi ambientali propedeutiche alla verifica di idoneità dell'area individuata dalla Conferenza dei Sindaci come sito per il nuovo Ospedale Unico è in corso di aggiudicazione da parte dell'Asur Marche - Area vasta 3.
Ogni altra ulteriore considerazione potrà essere eseguita solo dopo l'esito di dette verifiche.
Probabilmente gli uffici dicono che è stata individuata un'area la cui conformità geologica e geomorfologica deve essere stabilita dalle indagini che ancora non sono state effettuate.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Nonostante la giornata di festa per me, oggi la risposta non può soddisfarmi, però riproporrò eventualmente l'interrogazione nelle prossime settimane.
Questa è un'informazione che già avevo avuto anche perché è sulla stampa il fatto che si stanno adempiendo gli impegni per quanto riguarda il sito e gli aspetti geologici che sono obbligatori.
La mia domanda era un po' più politica e meno tecnica, però, ripeto, eventualmente riproporrò la domanda sul tema che si sta ponendo in questi giorni, in questi mesi, nella provincia di Macerata sulla collocazione del nuovo Ospedale Unico.
La domanda che ho fatto, senza voler entrare nelle varie dinamiche di questi giorni, tra i vari Comuni, Consigli comunali aperti e quant'altro, era riferita ad un tema che a me sembra di dirimente importanza, vedo che invece in giro se ne parla poco, anche i Marco Travaglio “de noaltri” che abbiamo in provincia di Macerata non indirizzano il dibattito su questo tema che a me, ripeto, sembra importante.
Molti colleghi qui stanno vivendo, purtroppo, le drammatiche conseguenze delle indagini della Corte dei Conti per spese minimali e a me sembra assurdo che su una vicenda come l'Ospedale unico, che muoverà centinaia di migliaia di milioni di euro, si possa individuare un'area, per lo meno da quello che è successo finora, senza un bando pubblico, senza una valutazione di gara pubblica, ma con un accordo, non meglio definito, che sarà, ho la massima fiducia di quel Sindaco, tra un'amministrazione pubblica, un'amministrazione comunale e un privato di cui non si conosce il nome.
Ad oggi non so ancora di chi sia la proprietà, quanto verrà a costare, quando a pochi chilometri di distanza c'è un'area pubblica che potrebbe rispondere perfettamente all'uopo, anzi dalle informazioni che ho sarebbe di maggiori dimensioni e sarebbe “gratis”, come si dice dalle parti nostre. Quindi mi sembra che su una vicenda così importante sia più opportuno scansare un problema, anziché andare ad intrecciarsi.
Chiunque di noi che ha amministrato o amministra una cosa pubblica sa in una compravendita tutte le vicende che ci possono star dietro e la mia preoccupazione è quella che potrebbe rallentare un processo che invece secondo me è importante perché sugli Ospedali unici in generale, in particolare quello della mia provincia, ci siamo battuti, abbiamo fatto una valutazione e credo che sia rilevante addivenire ad un procedimento il più rapido possibile proprio a tutela della sanità pubblica.
Nell'interrogarmi di questa cosa, vedendo che il tema della proprietà dell'area interessava poco mi era venuto qualche dubbio, che fossi fuori strada, poi per fortuna negli approfondimenti che ho fatto ho visto che anche un mio collega, che adesso non è in Aula, il Consigliere Biancani, che sicuramente è più avveduto di me, amministratore più oculato di me, parlando dell'Ospedale unico della sua provincia in un'intervista dell'ottobre 2016, quindi fuori da ogni polemica, alla domanda di un giornalista su che cosa dovrebbero fare i Sindaci, lui rispose: “Dovrebbero votare quello che hanno proposto, il criterio dell'area pubblica che è fondamentale per ogni decisione, un criterio oggettivo”.
Se uno non volesse dar conto delle parole del Consigliere Micucci, mi piacerebbe che almeno desse seguito alle parole del Consigliere Biancani, sicuramente di più alto spessore rispetto a me, che almeno su un dato oggettivo non tiene conto di null'altro.
Una vicenda in cui tra l'altro le situazioni, per chi le conosce, distano pochi chilometri e se i pochi chilometri non si devono tener conto nella direzione mare-monti, come è giusto che sia, forse è il caso di non tenerne conto anche nella direzione opposta, monti-mare, anzi lì si sta in discesa e forse si arriva anche prima.
Questa però è una serie di valutazioni, forse gli uffici non avevano tanta voglia quando mi hanno risposto. Almeno sulla proprietà dell'area, sul costo dell'area al metro quadrato potevano sforzarsi di dare una risposta generica, ma anche su quello si sono interdetti, siccome è notizia di questi giorni che gli studi geologici stanno andando avanti, mi auguro che avremo prima possibile le risposte che magari ci daranno qualche elemento in più di valutazione, riproporrò la domanda e mi auguro in quell'occasione che gli uffici diano delle risposte più complesse. Grazie.

Interrogazione n. 555
ad iniziativa della Consigliera Leonardi
“Spesa sanitaria della Regione Marche per pagare le cure agli immigrati irregolari”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 555 della Consigliera Leonardi.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Casini.

Anna CASINI. Punto 1) e punto 2) Il codice STP (Straniero Temporaneamente Presente) consente, ai sensi di legge, l'erogazione dell'assistenza sanitaria essenziale agli immigrati irregolarmente presenti e anche ai richiedenti protezione internazionale che non sono irregolari ma che non possono iscriversi al servizio sanitario regionale nei primi mesi fintanto che non hanno il codice fiscale.
Il riepilogo delle voci di spesa di cui gli uffici regionali sono a conoscenza, per gli anni in cui è possibile avere dati comparabili, è il seguente:
Spesa ricoveri ospedalieri: nel 2015 553.000, nel 2016 471.000;
Spesa farmaceutica distribuzione diretta, consumi ospedalieri, convenzionata: nel 2015 121.419, nel 2016 167.000;
Spesa assistenza specialistica ambulatoriale: nel 2015 81.500 circa, nel 2016 48.919; Totale: nel 2015 756.000 euro circa, nel 2016 687.000 circa.
La distribuzione della spesa per ricoveri ospedalieri tra le Aree Vaste e le Aziende del servizio sanitario regionale è la seguente:
Marche nord: nel 2015 229.916, nel 2016 83.850;
Ospedali riuniti Ancona: nel 2015 175.182, nel 2016 234.258;
INRCA: nel 2015 0, nel 2016 0;
Area vasta 1: nel 2015 7.806, nel 2016 17.151;
Area vasta 2: nel 2015 47.539, nel 2016 46.281;
Area vasta 3: nel 2015 24.0271, nel 2016 12.152;
Area vasta 4: nel 2015 53.293, nel 2016 60.895;
Area vasta 5: nel 2015 15.984, nel 2016 16.779;
Totale: nel 2015 553.746, nel 2016 471.365.
La distribuzione della spesa specialistica ambulatoriale tra le Aree Vaste e le Aziende del Servizio sanitario regionale è la seguente:
Azienda ospedaliera Marche nord: nel 2015 46.808, nel 2016 5.426;
Azienda ospedaliera Ospedali riuniti Ancona: nel 2915 9.301, nel 2016 4.227;
INRCA: nel 2015 503, nel 2016 394;
Area vasta 1: nel 2015 1.549, nel 2016 1.853;
Area vasta 2: nel 2015 7.314, nel 2016 16.872;
Area vasta 3: nel 2015 2.043, nel 2016 4.795;
Area vasta 4: nel 2015 12.641, nel 2016 9.882;
Area vasta 5: nel 2015 1.429, nel 2016 5.469;
Totale: nel 2015 81.588, nel 2016 48.919.
Punto 3) e Punto 4) I livelli di dettaglio per le singole prestazioni erogate ai cittadini stranieri quali vaccinazioni, protesi, salute mentale, tossicodipendenze non sono disponibili negli attuali flussi economici né a livello regionale né a livello nazionale, in quanto i costi vengono rilevati rispettivamente con i Conti economici secondo la natura economica (retribuzioni, acquisto di beni e servizi, eccetera) e con i Livelli di Assistenza. Si rilevano dati aggregati per tutti i cittadini.
Il codice STP non consente di "tracciare" gli immigrati irregolari in tali flussi economici, così come non è possibile stabilire il costo per un diabetico, per un cardiopatico, eccetera.
Punto 5) Il costo orario dei medici che svolgono l'attività ambulatoriale per STP è di 25,21 euro lordi.
Considerato che presso gli ambulatori STP viene fornita assistenza di medicina generale per un totale regionale pari a 320 ore mensili, il costo mensile degli ambulatori STP è pari a 8.067,72 euro, quindi 96.806 euro l'anno.
Punto 6) I livelli di dettaglio per le singole figure professionali non sono disponibili per i motivi riportati per i punti 3 e 4. Le figure professionali operano all'interno dei servizi e svolgono assistenza per tutti i cittadini; non viene chiesto di "tabellare" il tempo dedicato agli STP. Giustamente dico io.
Punto 7) Secondo la normativa nazionale, ribadita nell'Accordo Stato-Regioni n. 255/2012, il codice STP valido su tutto il territorio nazionale ha "durata semestrale ed è rinnovabile in caso di permanenza dello straniero sul territorio nazionale", in questo senso il limite della validità non è sei mesi più sei mesi.
Gli assistiti con codice STP (al 31 dicembre 2016) rappresentano lo 0,2% della popolazione assistita nella regione Marche.
N. iscrizioni STP, regione Marche (al 31 dicembre di ciascun anno):
Area vasta 1: nel 2014 284, nel 2015 184, nel 2016 836;
Area vasta 2: nel 2014 664, nel 2015 849, nel 2016 1.408;
Area vasta 3: nel 2014 344, nel 2015 633, nel 2016 714;
Area vasta 4: nel 2014 232, nel 2015 297, nel 2016 661;
Area vasta 5: nel 2014 297, nel 2015 316, nel 2016 589;
Totale: nel 2014 1.821, nel 2015 2.279, nel 2016 4.208.
Per quanto riguarda il numero di volte che sono passati e per gli anni precedenti il dato non è disponibile.
Punto 8) La spesa stimata per le voci di costo riportate in tabella. 1, rispettivamente di 756.752 euro nel 2015 e di 687.514 euro nel 2016 rappresenta lo 0,03% e lo 0,02% del Fondo sanitario regionale.
Il costo annuale degli ambulatori STP pari a 96.806 euro l'anno incide sulla spesa sanitaria marchigiana per lo 0,003% (spesa stabile negli anni).
Punto 9) Gli operatori sanitari impegnati nei front office hanno le medesime tutele nei confronti del pubblico, indipendentemente dalla tipologia di interlocutori possibili. Per legge "l'assistenza sanitaria nei confronti degli stranieri privi di permesso di soggiorno viene erogata attraverso il rilascio di un tesserino con codice individuale STP (Straniero Temporaneamente Presente)", quindi il tesserino STP può essere rilasciato solamente agli stranieri senza il permesso di soggiorno.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Grazie Assessore per la lunga e dettagliata risposta, le chiedo se è possibile avere una copia dei dati anche se incompleti, come ha detto.
In alcuni casi i dati non sono disponibili perché sono dati aggregati, quindi non è possibile comprendere appieno quelle che sono in totale le spese che vengono erogate a livello sanitario rispetto agli stranieri temporaneamente presenti, sappiamo che spesso non si fermano per sei mesi, ma anche di più, in attesa di vedere nella maggior parte dei casi respinta la richiesta di protezione internazionale perché risulta che non ne hanno diritto, e quindi capire effettivamente qual è l'incidenza.
Ha dato anche dei numeri importanti: 756.000 euro da una parte, 96.000 euro da un'altra, quindi è bene conoscere appieno i risvolti nell'ambito sanitario di questo fenomeno.
La ringrazio e vedrò meglio i dati nel momento che li avrò sotto mano perché sono parecchi. Grazie.

Interrogazione n. 559
ad iniziativa del Consigliere Busilacchi
“Modalità di pagamento della tassa automobilistica – bollo auto”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 559 del Consigliere Busilacchi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. E' noto perché ne abbiamo parlato più volte che la tassa automobilistica regionale è annoverabile tra i tributi regionali derivati, la cui disciplina di base è riservata al legislatore statale e non è un tributo proprio regionale in senso stretto del termine.
A tal riguardo, la Corte Costituzionale si è pronunciata più volte con diverse sentenze nello stabilire appunto il principio della riserva dello Stato della disciplina degli elementi costitutivi del tributo e la competenza legislativa regionale a disporre esenzioni, detrazioni, riduzioni, questa competenza spetta soltanto nei limiti e secondo i criteri fissati dalla legislazione statale.
Anche le modalità di riscossione inerenti la tassa sono disciplinati dal DPCM n. 11 del 25 gennaio 1999 e dal D.M. 13 settembre 1999 (per tabaccai, delegazioni Aci, agenzie pratiche auto aderenti ai "poli telematici" Aci, Sermetra ed Isaco).
I poli telematici sono abilitati dalla Agenzia delle entrate, sentite le Regioni, e collegati all'Archivio nazionale delle tasse automobilistiche, cosiddetto Sgata, gestito dall'Agenzia delle Entrate tramite Sogei, che consente di svolgere il servizio di riscossione, in particolare attraverso la procedura di calcolo del bollo dovuto.
Con decreti ministeriali è stata inoltre approvata la modulistica per il versamento delle tasse automobilistiche nonché le modalità e le caratteristiche di sicurezza del collegamento con l'archivio delle tasse automobilistiche.
Il costo dell'operazione del versamento a carico del contribuente è predeterminato e stabilito in 1,87 euro, ad eccezione di poste italiane che in base ad accordi tra il MEF le Regioni prevede una commissione minore.
La Regione Marche, ai sensi delle citate disposizioni statali di cui all'articolo 4, comma 4, del Decreto del 25 novembre 1998 n. 418, con propria legge regionale ha individuato altri soggetti da abilitare alla riscossione (Banca5 per alcuni tabaccai, Banca tesoriere, Aci centrale in Roma ATM - Internet banking per gli istituti di credito convenzionati con ACI) che si avvalgono unicamente dei poli telematici autorizzati sopracitati.
Il calcolo del bollo auto on line attraverso lo Sgata consente di pagare la tassa, con l'utilizzo dei dati presenti nell'archivio, nella misura giusta, senza margini di errore, con la possibilità di annullare nella giornata i pagamenti errati, nonché di gestire le riduzioni, il calcolo del ravvedimento operoso, eccetera, operazioni non praticabili direttamente con l'utilizzo del modello F24.
Alla luce di tale contesto normativo e procedurale, attualmente, sembra assai difficile per l'Agenzia delle Entrate prevedere anche l'utilizzo del modello F24 per il versamento del bollo auto regionale, stante la gestione consolidata della tassa attraverso dette modalità uniformi di trasmissione dei dati.
La modalità di pagamento tramite F24 è gestita dalla Agenzia delle Entrate prevalentemente per tributi erariali gestiti direttamente dallo Stato, anche se di spettanza degli enti locali.
Infatti, la stessa addizionale erariale alla automobilistica (Superbollo), introitata e gestita dallo Stato, prevede il versamento tramite modello F24, ma attraverso un sistema di gestione informatizzato diverso da Sgata.
Al riguardo tuttavia questa Regione si impegnerà, credo che questo interessi al Consigliere Busilacchi, presso gli organismi deputati in materia di tasse auto, CITA (Centro di interoperabilità tasse auto) e Ciganta (Comitato interregionale di gestione e di aggiornamento dell'archivio nazionale delle tasse automobilistiche), per verificarne la fattibilità tecnica ed amministrativa allo scopo di poter estendere la modalità di pagamento del bollo auto mediante l'utilizzo del modello F24, tenute presente le criticità che prima evidenziavo.
Per quanto concerne la richiesta legata al malfunzionamento della modalità di pagamento tramite il sistema on line, con carta di credito, direttamente dal portale tributi, il cosiddetto Mpay, si ritiene dover precisare quanto segue.
Dal suddetto sito web è possibile accedere direttamente alla piattaforma per i pagamenti on line della tassa automobilistica, MPay - Marche Payment. Le Marche è stata tra le prime Regioni ad aderire al sistema pagoPA, gestito da AgiD (Agenzia per l'Italia Digitale), dando la possibilità ai contribuenti di effettuare i pagamenti direttamente sul sito dell'Ente.
Tale sistema è ora adottato da un numero sempre crescente di Enti e di istituti di pagamento, come banche, Poste ed altri.
La Regione Marche si fa formalmente carico in proprio di tutte le attività tecniche necessarie all'attivazione, al funzionamento ed attraverso le proprie risorse tecniche, controlla costantemente l'andamento del sistema del pagamento on line. Inoltre provvede all'aggiornamento puntuale delle informazioni e dei dati presenti sul sito web dedicato e garantisce ai contribuenti un'assistenza multicanale.
Nel mese di gennaio u.s. a ridosso della scadenza del pagamento del tributo regionale si sono presentati dei problemi sistemistici causati dalla mancata sincronizzazione tra i sistemi informatici interoperativi, a seguito dei quali i tecnici della Regione Marche si sono subito attivati in collaborazione con i tecnici degli altri soggetti coinvolti per individuare una rapida soluzione.
I mancati pagamenti per i problemi tecnici che si sono presentati sono stati, comunque, percentualmente non rilevanti rispetto al totale dei pagamenti on line andati a buon fine. Diversi mancati pagamenti, inoltre, non sono stati causati da errori di sistema, bensì dalla irregolare esecuzione dell'operazione da parte del contribuente o da rapporti bancari con il proprio istituto di credito (ad esempio mancanza fondi).
L'amministrazione regionale ha comunque provveduto a risolvere i singoli casi fornendo immediata assistenza ed i tecnici stanno costantemente monitorando i sistemi per evitare che in futuro si abbiano ulteriori problemi oltre a quelli, anche se marginali, che comunque si sono verificati.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie. Non posso che ringraziare l'Assessore Cesetti che sempre in modo completo ed esaustivo soddisfa le richieste.
Effettivamente le questioni erano due e mi sono pervenute da dei cittadini che proprio nel mese di gennaio hanno incontrato problemi. Non vedo il Consigliere Giorgini ma è per segnalare che anche altri partiti hanno degli attivisti che ogni tanto segnalano quando ci sono delle questioni.
Nel mese di gennaio effettivamente ci sono stati dei problemi, infatti l'interrogazione è dei primi di febbraio, quindi sono contento che l'Assessore potrà intervenire per risolverli.
Nella discussione era poi nata questa possibilità del modello F24 perché, come lei giustamente notava, tutte le procedure di riscossione di questo tributo avvengono con una commissione che è poco, 1,87 euro, però chiaramente avere la possibilità di fare un pagamento del tutto gratuito come quello che il modello F24 comporta è una possibilità da esplorare. So perfettamente che non è competenza della Regione, però quando i nostri dirigenti avranno la possibilità di interloquire con l'Agenzia delle Entrate potranno verificare questa opportunità, come avviene per altri tributi. Tutti i tributi che noi paghiamo con il modello F24 sono sottratti alle commissioni. Credo che sia anche questa una possibilità di efficientamento dei nostri servizi e della nostra burocrazia, quindi sono grato all'Assessore se potrà fare questa verifica. Grazie.

Interrogazione n. 572
ad iniziativa del Consigliere Urbinati
“Attuazione delle convenzioni tra la Regione Marche e le Province regionali per la disciplina delle attività di vigilanza e controllo di Polizia provinciale”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 572 del Consigliere Urbinati.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Interrogazione n. 572: “Attuazione delle convenzioni tra la Regione Marche e le Province regionali per la disciplina delle attività di vigilanza e controllo di Polizia provinciale” presentata dal Consigliere Urbinati.
Le convenzioni stipulate a seguito della legge regionale 6/2016 sono state sottoscritte nel novembre 2016 e con esse sono state stabilite le funzioni che doveva svolgere il personale riallocato, così distribuito:
Ascoli Piceno 11 unità;
Fermo 3 unità;
Macerata 12 unità;
Ancona 10 unità,
Pesaro-Urbino 14 unità.
In base ai resoconti del periodo convenzionato, agli atti del servizio, risulta che la Polizia provinciale ha svolto le attività di vigilanza e controllo in materia di caccia e pesca che gli sono state assegnate (tutela e recupero della fauna, vigilanza, prevenzione, accertamento, controllo, repressione degli illeciti amministrativi in materia di caccia e pesca acque interne).
Con la Polizia provinciale si sono tenute diverse riunioni, anche recenti, per fare il punto della situazione, soprattutto sulle attività di controllo della fauna in sovrannumero e sul coordinamento delle guardie volontarie, che rappresentano due punti di criticità, non ancora a regime.
E' stato rilevato in particolare che nella Provincia di Fermo operano solo 3 unità (previste prima dalla Provincia), quindi occorre riequilibrare le risorse umane con il personale delle vicine Province di Ascoli Piceno e di Macerata.
Dai dati richiesti e forniti alla Regione, le Province non hanno segnalato se il personale sia stato utilizzato per funzioni extra convenzionali, del resto all'articolo 2, comma 2) lo potevano anche svolgere, inoltre le Polizie dipendono funzionalmente dalle Province.
Allo stato la Regione non ha esteso gli interventi della polizia ad altre specifiche attività di vigilanza (articolo 3, comma 3 convenzione), in quanto il personale riallocato è già insufficiente per le funzioni attribuite. Del resto la norma nazionale (legge 157/92) prevede una presenza di un agente ogni 57 chilometri quadrati, quindi il contingente è stato da sempre scarso.
Una delle tante criticità al momento è rappresentata da una diversa organizzazione del servizio tra le varie realtà provinciali (turnazione, reperibilità, eccetera) che creano non pochi disagi per le attività che dovrebbero svolgere.
In attesa di definire il piano di controllo regionale per il cinghiale ed il piccione, che li vede particolarmente coinvolti e direttamente interessati, non è stato ridefinito il piano operativo, soprattutto perché l'emergenza del controllo del cinghiale è prioritaria rispetto a tutte le altre attività, che comunque vanno svolte e come Regione noi stiamo predisponendo il piano di controllo e, in accordo con le associazioni agricole e con gli Atc, anche la regolamentazione per i danni all'agricoltura.
E' fuor di dubbio che le leggi sulla caccia e pesca non possono prescindere dalla polizia provinciale, che noi riteniamo strategica al progetto di riunificazione e riequilibrio di tutto il territorio marchigiano, quindi il loro utilizzo per altre attività, con il contingente riallocato di cui si dispone, non è proponibile ad oggi. Anzi occorre in questa fase ancora di transizione potenziare la loro attività anche per il coordinamento delle guardie volontarie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Penso di essere soddisfatto della risposta al 50%.
Questo è un argomento che noi abbiamo dibattuto in maniera anche molto approfondita circa due anni fa, quando andammo a definire la convenzione stipulata che recepiva gli indirizzi del Consiglio regionale e nella stessa seduta era stato approvato anche un ordine del giorno che dava ulteriori chiari indirizzi.
Tra i documenti pervenuti dalle Province ad esempio non ho visto la distinzione tra gli interventi fatti dalla polizia provinciale e le segnalazioni e le contravvenzioni elevate dalle guardie volontarie, perché gran parte di quelle contravvenzioni sono segnalate dalle guardie volontarie. Questo è un aspetto che vorrei approfondire e vorrei conoscere meglio perchè si sono verificati dei fatti in questi ultimi mesi e l'ordine del giorno era molto chiaro e prevedeva di dare un indirizzo per poter utilizzare ..., poteva essere fatto, come ci dissero i dirigenti allora, quello che avevamo previsto come indirizzo principale di quel provvedimento. Qual era l'indirizzo principale? Noi come Regione non possiamo avere la polizia locale perché non lo permette la legge, non lo permette la Costituzione, un esempio è venuto dalla Regione Puglia, dove tutti gli atti sono stati impugnati e poi respinti, ed era quello di mantenere lo status di Polizia locale, però questo status di Polizia locale deve essere a servizio della comunità marchigiana.
Vorrei approfondire la questione perché non ritengo appropriato e giusto, in base a come noi ci siamo mossi con questo provvedimento e con l'ordine del giorno, che una delle cinque Province marchigiane rifiuti il trasferimento di un agente della polizia locale in un comune costiero che ne ha bisogno. Non capisco perché non possa essere fatto questo passaggio, non mi sembra che tutti gli interventi denotino un certo sottodimensionamento della polizia locale attualmente allocata nelle Province.
Quindi chiedo un'ulteriore verifica per capire bene e meglio nel dettaglio quali sono gli interventi fatti e se c'è una richiesta di trasferimento dall'ente Provincia ad un comune costiero che ha bisogno di rimpiazzare agenti della polizia locale per prepensionamento, pensionamento o altri motivi, non vedo perché questo debba essere negato.
Su questo ci tornerò, vedrò con gli uffici come fare e se serve un atto di Consiglio a breve, non esiterò a farlo, però chiedo un intervento della Giunta sulle Province perché si mettano a disposizione anche delle necessità dei nostri Comuni anche perché lo scopo non era quello, altrimenti possiamo anche tornare indietro sulla convenzione.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. A questo punto proseguiamo con le mozioni, tenendo presente che è stato chiesto dai proponenti il rinvio delle mozioni nn. 285, 331 e 340, se non ci sono obiezioni, do per approvati i rinvii.

Mozione n. 224
ad iniziativa dei Consiglieri Fabbri, Maggi, Giorgini, Pergolesi
“Verifica di conformità dei Piani d’ambito dei rifiuti prodotti dalle ATA e modifica del Piano regionale di gestione dei rifiuti”

Mozione n. 39
ad iniziativa del Consigliere Biancani
“Verifica di conformità dei Piani d’Ambito dei rifiuti prodotti dalle ATA”

Mozione n. 346
ad iniziativa del Consigliere Biancani
“Verifica di conformità dei Piani d'Ambito dei rifiuti prodotti dalle ATA”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 224 dei Consiglieri Fabbri, Maggi, Giorgini, Pergolesi, le mozioni n. 339 e 346 del Consigliere Biancani, abbinate.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Siamo arrivati, cari colleghi, alla prova del nove. Dopo due anni in cui sui rifiuti ci confrontiamo animatamente in questo ciclo consesso, diceva un mio maestro, oggi proviamo chi fa per davvero e chi fa per finta sui rifiuti, perché? Perché abbiamo delle mozioni che sembrano fotocopia, ma che invece sono l'una l'opposto dell'altra.
Il Consigliere Biancani ha presentato abbinata alla mia mozione la stessa mia mozione copiata con il sistema copia/incolla, con le stesse frasi, esclusivamente emendato il punto del d.p.c.m. relativo all'inceneritore nelle Marche, togliendo la modifica al Piano regionale di gestione dei rifiuti e togliendo la massimizzazione del recupero di materia per evitare la produzione del CSS, e questo qui è il punto di caduta serio, operativo, istituzionale della gestione dei rifiuti.
Addirittura il Consigliere Biancani ieri ha presentato all’ultimo momento, una variazione alla sua precedente mozione proprio per togliere il recupero di materia, lascia un recupero generico e di libera interpretazione, il recupero di energia, che vuol dire bruciare il CSS.
Ricostruisco questi due anni di cammino sui rifiuti per dimostrare che fate finta di avere una politica avanzata sui rifiuti, ma in realtà lasciate i gestori liberi di fare quello che stanno facendo, e quindi proseguire in questo scenario inerziale che però non soddisfa sicuramente noi.
Con la mozione regionale n. 48 l'Assemblea legislativa esprimeva la propria contrarietà alla termovalorizzazione tramite incenerimento ovvero coincenerimento - e intendevamo il CSS - e impegnava la Giunta ad orientare il sistema gestionale dei rifiuti regionali verso lo scenario recupero di materia, cosa che lei adesso ha emendato, quindi già si rimangia le cose di due anni fa.
Nella risoluzione n. 11 del 2016 si riportava: “la Regione Marche auspica che le iniziative avviate e proposte dall'Unione europea siano finalizzate al superamento delle tecniche di termovalorizzazione, anche rendendo questa pratica non più conveniente dal punto di vista economico, fino ad eliminare ogni forma di combustione dei rifiuti e di prodotti a loro assimilabili (esempio: combustibile solido secondario CSS)”, quindi recupero di materia e no al CSS ed alla termovalorizzazione.
Nella risoluzione n. 33 del 2017, di circa un anno fa, a cui abbiamo limato per settimane ogni singola parolina per avere una base comune seria su cui lavorare - è una risoluzione che avevamo approvato all'unanimità con reciproca soddisfazione, ma adesso lei si rimangia la posizione principale - al punto 5) si impegnava la Giunta ad intervenire attivamente già nella fase di verifica del Documento preliminare, che deve essere redatto dalle Ata prima della pianificazione, allo scopo di verificare che siano stati effettivamente assunti gli indirizzi regionali tendenti all'adozione di percorsi tecnico-gestionali che valorizzino tutte le opportunità di recupero di materia; al punto 6) impegnava la Giunta a promuovere la realizzazione di nuova impiantistica tecnologicamente avanzata finalizzata a privilegiare il recupero di materia. Quindi l'abbiamo ripetuto in quattro documenti più volte.
Ora tre Ata hanno dato il Piano di ambito e la Regione ha presentato le osservazioni, con una richiesta di accesso agli atti ho chiesto al Dirigente di ottenere questa documentazione, come la normativa mi consente, e il Dirigente mi ha risposto che di prassi lui i documenti li consegna all'Assessorato. Allora ho girato all'Assessore Sciapichetti questa richiesta di accesso agli atti per avere i documenti con cui gli uffici regionali verificano i contenuti dei Piani d'ambito delle Ata. L'Assessore Sciapichetti non mi ha risposto, però il vostro sforzo è inutile perché il documento l’ho già ottenuto, perché è pervenuto ufficialmente e quindi fate brutta figura per niente, e questo documento mette nero su bianco una cosa molto interessante, che dimostra esattamente il fatto che se non andiamo a modificare il Piano regionale dei rifiuti, non concludiamo niente.
Il documento del nostro Dirigente dice all'Ata: “criticità produzione di CSS da impianti TMB” (e commenta il Piano d'ambito) “non viene riportata alcuna indicazione in merito agli indirizzi del piano d'ambito che lo stesso intende assumere in merito alla valorizzazione del residuo secco da TMB (trattamento meccanico biologico), limitandosi a riportare in merito una risoluzione dell'Assemblea legislativa delle Marche”, che è la n. 33, con la quale noi chiediamo di massimizzare il recupero di materia e diciamo di non volere il CSS. “Si rappresenta comunque che il Piano di gestione dei rifiuti mantiene appieno il proprio valore pianificatorio e che conseguentemente l'eventuale opzione di assumere lo scenario CSS, anche opportunamente in forma integrata con lo scenario recupero di materia, non costituisce alcun pregiudizio alla conformità del redigendo piano d'ambito”. Quindi per il Dirigente, per gli uffici regionali, quello che conta non è la serie di risoluzioni e gli atti politici che in due anni abbiamo emanato, conta il Piano d'ambito, quindi il suo emendare la mia mozione per togliere il Piano d'ambito dà l'idea di come il PD e in questo caso personalmente lei Consigliere Biancani facciate finta di andare in una direzione, ma consentite di andare in un'altra.
Svelato il bluff, ci sono altri aspetti interessanti che vengono da lei purtroppo estromessi.
Sappiamo che al punto 3 della risoluzione n. 33 del 2017 si impegnava la Giunta all'implementazione della raccolta porta a porta e della pratica della tariffazione puntuale. Noi sappiamo che viene consentito finora a Marche Multiservizi di raccogliere porta a porta l'indifferenziato e di lasciare sui cassonetti di prossimità le altre frazioni, con purtroppo l'effetto collaterale specifico di diminuire la qualità della raccolta differenziata, come già Tornavacca ci aveva detto nella sperimentazione che era stata fatta nell'Italia del nord.
Proseguendo ancora, il punto 7) della risoluzione impegnava a svolgere attivamente e proficuamente il ruolo di coordinamento e di verifica delle funzioni esercitate a livello locale dalle Ata, mediante ricorso al commissariamento in caso di mancata adozione dei Piani d'ambito, ci sono due Ata che non hanno dato i Piani d'ambito, è passato più di un anno, ma la Regione dorme e non commissaria.
Infine c'era un altro impegno molto interessante per scongiurare la realizzazione dell'inceneritore e grazie alla nostra mozione, che avete approvato, chiedevamo di fare ricorso e l'Assessore Sciapichetti ha fatto ricorso, ma non basta fare ricorso perché il ricorso valuterà se il d.p.c.m. è stato emanato in maniera corretta, quindi l'iter burocratico, però la sostanza è che noi dobbiamo dimostrare di non avere rifiuti da incenerire.
Il d.p.c.m. dava la via d'uscita, ed è quello che lei ha stralciato dalla mia mozione, presentare al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare la richiesta di aggiornamento del fabbisogno di incenerimento dei rifiuti urbani, di cui al comma 3, eccetera, entro il termine utile del 30 giugno 2017, ed eravamo a gennaio.
Non solo non abbiamo mandato al Ministero il documento con cui dicevano: “Stiamo facendo tutto il possibile, non ci serve l'inceneritore per il 2017”, ma presumibilmente, farò un'interrogazione fra un paio di settimane, non lo manderemo neanche per il 2018 e come si fa a dimostrare al Ministero che noi non abbiamo bisogno dell'inceneritore? Ce lo dice il d.p.c.m. stesso ed è il pezzo che lei ha stralciato nella sua mozione, che diceva che la richiesta di modifica (di modifica perché non ci serve l'inceneritore) è avanzata in presenza di una nuova approvazione di Piano regionale di gestione - che lei non vuol modificare ed ecco che allora rende tutto inutile - o di relativi adeguamenti riconducibili all'attuazione di politiche di prevenzione della riduzione dei rifiuti e di raccolta differenziata - cosa che bisogna spingere, ma che lei non consente di spingere - e dell'esistenza di impianti di trattamento meccanico biologico caratterizzati da un'efficienza in valori percentuali di riciclaggio e recupero di materia delle diverse frazioni merceologiche superiori rispetto ai valori indicati nell'allegato 2, perché devono essere impianti d'avanguardia.
Lei togliendo queste cose descritte effettivamente snatura il lavoro di due anni e il bluff è davanti a tutti i cittadini. Non vuole modificare il Piano regionale dei rifiuti, che è l'unico strumento riconosciuto per aumentare la raccolta differenziata, l'efficienza, la qualità, avere dal Conai maggiori riscontri, educare i cittadini, eccetera, e consente da un lato la produzione di CSS dopo che sono due anni che come Assemblea ci pronunciamo esattamente contro.
Tutti sappiano che la bocciatura della mia mozione e l'approvazione della sua comporta a livello regionale il rimangiarsi il percorso di due anni.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Consigliere Fabbri, tutto nasce da questo Regolamento che ci ha costretto la volta scorsa a presentare una mozione in alternativa alla sua, vista la non possibilità di emendare le mozioni, anzi l'ho anche chiamata al telefono per dirle che eravamo disponibili a fare una risoluzione insieme, ma lei ha detto no.
Ma l'ho portata dove la volevo portare perché continua, in maniera cieca, a ribadire che bisogna modificare il piano di gestione dei rifiuti, quando tutti sappiamo che non dobbiamo e non possiamo modificare il piano di gestione dei rifiuti, e lo ha messo per iscritto la stessa persona che lei nomina e prende ad esempio come se fosse il Padre Eterno con il suo Vangelo, in risposta alla sua mozione ha scritto: se noi andiamo a modificare il piano di gestione dei rifiuti dobbiamo per forza recepire il d.p.c.m. del 2016 e quindi inserire all'interno del nostro piano di gestione dei rifiuti il termovalorizzatore.
Lei non può fare finta di dire una cosa quando sa benissimo che ne succede un'altra.
Riprendo quello che ha detto il Consigliere Bisonni prima, e mi auguro che sia così, siccome probabilmente andrete al Governo, la prima cosa che dovrete fare è eliminare l'articolo 35, a quel punto il nostro piano non prevede il termovalorizzatore e non faremo il termovalorizzatore! La nostra mozione non va in contrasto con il Piano di gestione dei rifiuti. Le sto dicendo che fino ad ora le mozioni le abbiamo fatte insieme quando il Governo era il mio ed abbiamo detto che eravamo contrari a quel tipo di articolo, lo abbiamo detto in tutte le sedi e abbiamo fatto anche ricorso, quindi non è che stiamo andando in un'altra direzione, stiamo andando in quella direzione!
Se dopo lei ogni 6 mesi deve ripresentare la mozione con gli stessi punti per rimettere ogni volta il cappellino, io a questo giochino non ci sto e non sono più disponibile a fare una risoluzione con lei. A questo punto votiamo un'altra mozione che toglie il punto che ci porterebbe dritti dritti verso il termovalorizzatore.
Detto questo, non mi va più di trovare sempre la soluzione anche quando non è possibile, perché lei vuole modificare il piano di gestione dei rifiuti, ma modificare il piano di gestione dei rifiuti vuol dire aggiornare il piano e vuol dire prevedere il termovalorizzatore nelle Marche.
Noi siamo contrari ed a questo punto il piano di gestione dei rifiuti non lo modifichiamo, ma vogliamo presentarci con i numeri a posto, cioè con le quantità di rifiuti che portiamo in discarica che dimostrano che nel nostro territorio quel tipo di impianto non si deve fare.
Noi siamo per promuovere la raccolta differenziata, promuovere il porta a porta, abbiamo approvato proprio oggi una legge che prevede di stare al fianco dei Comuni affinché si attui la tariffa puntuale, dopodiché se lei non è più disponibile a condividere un percorso insieme all'intera Aula, è un suo problema, però non può pensare che noi ogni volta facciamo una mozione ripetendo quello che abbiamo votato la volta prima.
Quella mozione che lei menziona, cioè la risoluzione n. 33 del 2017, l'abbiamo scritta insieme, l'abbiamo condivisa e quei punti rimangono fermi, non mi può presentare un'altra mozione con gli stessi punti! Io non me li rimangio!
Oggi abbiamo approvato una legge, che ha votato anche lei e sono contento, che prevede di attivare nella nostra regione la tariffa puntuale ed è quello che possiamo fare!
Io ho tolto quei punti che vanno in contrasto con il piano di gestione dei rifiuti, non è che ho tolto i punti a caso, siccome partiamo dal presupposto che in questo momento il piano di gestione dei rifiuti, stante la normativa nazionale, non lo possiamo modificare, sennò dobbiamo recepire, è inutile dire alle Ata di fare una cosa che non può fare, perché giustamente, come ha detto lei, le Ata devono presentare un piano che sia conforme non alle nostre mozioni, la mia e la sua, ma a quello che prevede il piano di gestione dei rifiuti.
Non possiamo aggiornarlo, sennò dovremmo aggiornarlo al 100%, aggiornarlo al 100% vuol dire inserire l'altra questione.
Mi scusi se mi sono accalorato e ribadisco, almeno per quanto mi riguarda, che non mi rimangio niente, continuo con la linea che ci siamo dati fino ad oggi, cioè che il nostro piano di gestione dei rifiuti è un piano che prevede degli scenari, l'abbiamo già detto in altre mozioni, tra gli scenari che prevediamo e che vogliamo incentivare, e ci auguriamo che le Ata lo presentino, c'è quello del recupero di materia e vogliamo promuovere la raccolta differenziata, attraverso il porta a porta e la tariffa puntuale. Questo è, punto! Non vogliamo il termovalorizzatore nella nostra regione, più chiaro di così!
Se lei ogni volta vuole portare una mozione che preveda di modificare il piano di gestione dei rifiuti io non riesco più a venirle dietro, sulle altre cose abbiamo condiviso tutto il percorso, su questa non possiamo condividerlo, oggi ci troviamo “alla resa dei conti” dove si evidenzia che noi, la maggioranza, almeno spero, non vogliamo modificare il piano per non essere costretti a recepire l'articolo 35.
Lei non rischia niente perché alla fine la colpa è sempre di chi governa, se noi andiamo a modificare il piano, il giorno dopo la colpa è nostra e del governo precedente, noi questa colpa non la vogliamo perché non condividiamo e rimaniamo con il piano votato nel 2015 che comunque è un piano valido, un piano che prevede una serie di attività legate alla prevenzione e secondo noi è un piano che non va modificato o meglio potrebbe essere modificato, perché non siamo contrari alla modifica a prescindere, nel momento in cui non c'è questa spada di Damocle che abbiamo sulla testa e che ci costringe a recepire questo tipo di obbligo che la legge statale ci impone.
Sul resto non dico altro, dico solo che prima cambiamo questo Regolamento interno e meglio è, perché poi vengono fuori i problemi in quanto è importante, a mio avviso, anche all'interno dell'Aula, riuscire a condividere un percorso e un documento unitario ed oggi con questo Regolamento non è possibile. In ultimo ritiro la mozione n. 339. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Intanto faccio una domanda sul Regolamento, vorrei sapere se è possibile votare per punti le mozioni? Non è possibile, quindi annuncio con dolore che voterò contro la mozione del Consigliere Fabbri perché la condivido al 99%, in particolare condivido in pieno il punto 2, in cui si invita a procedere a verifica di conformità dei piani d'ambito, ad adottare su tutto il territorio di riferimento la raccolta differenziata dei rifiuti, ad introdurre la tariffa puntuale (abbiamo votato oggi la legge) ed a realizzare impianti di trattamento dei rifiuti che massimizzino il recupero di materia ed evitino la produzione di CSS. Questi tre punti, Consigliere Fabbri, li condivido totalmente e li vorrei votare, però, purtroppo, e lo dico con serenità, lei sa che a me il piano regionale rifiuti non piace, abbiamo fatto insieme una marea di osservazioni, a me questo piano generale dei rifiuti fatto dal governo precedente non piace, però quello che dice il Consigliere Biancani è vero, è vero nel senso che nel momento in cui si va a modificare un piano, in presenza di una normativa che impone l'inceneritore, il nuovo piano non può non recepire la normativa italiana. E' inevitabile questo.
Per cui, in base al detto, la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni, quello che dice lei lo condivido al 100%, però c'è una trappola che è quella che ha detto il Consigliere Biancani, purtroppo.
Sono convinto che il piano regionale dei rifiuti vada migliorato, vada modificato e vorrei togliere la parte sul CSS tanto per essere chiari, quindi su questo non ci sono dubbi, però allo stato attuale prima di fare questo occorre che un governo, qualunque esso sia e lo dico senza polemica, elimini l'articolo 35 dello 'Sblocca Italia' che ci obbliga a fare l'inceneritore che nessuno vuole.
Questi sono i passaggi, prima occorre che a livello statale si elimini quell'articolo, dopodiché corriamo a fare la modifica del piano generale dei rifiuti, ma non l'inverso, perché se facciamo l'inverso, volendo andare nella direzione che lei auspica e che io condivido, ci ritroveremo con l'inceneritore nelle Marche e questo non lo posso accettare, per cui questo primo punto, ecco perché ho chiesto se era possibile votare la mozione per punti separati, non lo posso sottoscrivere in alcun modo.
Vorrei aggiungere una cosa. Prima il Consigliere Fabbri ha detto che avevamo preso l'impegno di comunicare i dati entro il 30 giugno al Ministero per evitare che venisse fatto l'inceneritore, è vero, perché non l'abbiamo fatto? Non per la mozione del Consigliere Biancani, ma perché le Marche purtroppo non sono in grado di fornire dati migliorativi, addirittura la Regione nell'ultimo anno ha aumentato i rifiuti conferiti in discarica. Ricordo la risposta ad un'interrogazione in cui l'Assessore era assente e me la presi con la Vicepresidente Casini, proprio per questo punto, quindi cosa vuoi comunicare al Ministero? Che i dati sono peggiorati rispetto agli anni precedenti? Purtroppo abbiamo avuto una inversione!
L'inversione è dovuta anche alla ripresa economica, perché avendo più produzione, quindi aumentando il Pil, è normale che si torni ad un incremento dei rifiuti, però questo, attenzione Assessore Sciapichetti, non minimizza assolutamente l'impegno che deve mettere la Giunta nel ridurre i rifiuti in discarica. Non prendiamo questa cosa che ho detto come il salvagente di tutti.
Il dato è questo, non è che il Consigliere Biancani o il Consiglio non vuole comunicare i dati per evitare l'inceneritore, il fatto è che non abbiamo dati migliorativi, anzi se li comunicassimo la nostra situazione peggiorerebbe.
Condivido appieno il punto 2 della mozione del Consigliere Fabbri, ma non posso votarla perché il punto 1) ci porterebbe, anche nelle buone intenzioni, verso la strada dell'inferno che assolutamente voglio evitare.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Ovviamente mi inchino di fronte alla competenza tecnica dei Consiglieri che mi hanno preceduto, geologi, ingegneri, esperti in questa materia.
Voglio fare soltanto un discorso politico, il primo è quello che dice: “Poi viene fuori l'inceneritore perché comunque va contro la legge nazionale”, quante volte ho sentito in Commissione, anche in maniera confidenziale, dire: “Intanto la facciamo poi se ce la impugnano vedremo”. Questo no, qui non si deve fare, qui bisogna rispettare la legge nazionale, ne va di mezzo la salute dei cittadini, è un indirizzo nuovo che il PD locale e nazionale non vuole intraprendere.
La differenza, Consigliere Biancani, tra noi e voi è che noi non dobbiamo rendere conto a nessuno perché non abbiamo le Coop, non abbiamo l'Unipol, non abbiamo l'Hera, non abbiamo gli editori dei giornali, non abbiamo gli industriali e i figli degli industriali che facciamo diventare deputati, siamo completamente liberi e sciolti da qualsiasi cosa. Non sto dicendo bugie, sto dicendo la verità, per cui non avete fatto niente per incrementare la differenziata perché poi l'Hera vi dice: “Non avete fatto niente per la differenziata e i nostri inceneritori dove ce li mettiamo?” Noi non abbiamo questi vincoli! Non abbiamo queste persone che ci danno il sostegno alle elezioni, noi siamo liberi, siamo ingenui, quindi la differenza tra noi e voi, con tutto il rispetto per le vostre buone intenzioni, è questa.
Vi abbiamo visto con il referendum sulle trivellazioni, con l'indirizzo sugli idrocarburi, con l'articolo 35 dello 'Sblocca Italia', voi avete da tutelare degli interessi, la differenza tra noi e voi è che noi dobbiamo tutelare gli interessi della gente e voi oltre gli interessi della gente, per carità non dico che non li tutelate più, dovete tutelare altri interessi, noi questi interessi da tutelare non ce li abbiamo, noi da questo punto di vista siamo vergini, siamo slegati, abbiamo le mani libere e non abbiamo scheletri nell'armadio. Questa è la differenza tra noi e voi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Ancora in quest'Aula si continua a discutere come se in questo Paese, nei mesi passati, non fosse successo niente. Questa è la forza diabolica che esiste! Mi rendo conto che esiste questa forza diabolica, però davanti ai fatti credo che qualcuno saggio debba riflettere.
L'articolo 35 con cui lo Stato centrale diventava “proprietario” delle regioni e dei territori è stato sconfitto il giorno 4 dicembre. Punto! Questo è il dato di fatto! Il popolo italiano ha detto no, noi a livello locale vogliamo essere sovrani e allora se siamo sovrani non dobbiamo avere paura di quello che è stato fatto. La Regione è sovrana e se mi è stato imposto l'articolo 35 devo avere la capacità politica/amministrativa, poi se le cose cambiano e non vanno bene è un'altra cosa, allora vuol dire il nulla, se i dati non vanno verso un recupero, vuol dire il nulla del gruppo dirigente, caro Consigliere Biancani.
Le cose sono a, b, e c, questo io registro, il nulla non va bene perché non è stato fatto nulla, allora bisogna che riflettete.
Io vi dico che state sbagliando, la dimostrazione è nei fatti oggettivi. I fatti oggettivi sono così, quell'articolo 35 riguardava un percorso che è superato, è stato sconfitto dalle urne, allora bisogna riflettere su altre cose, mettere in sicurezza i numeri, lo dica ai suoi dell'esecutivo, mettere in sicurezza i numeri significa che la raccolta dei rifiuti va differenziata, ci devono essere una serie di provvedimenti che vanno in questo senso.
Questa mi sembra una rinuncia facile, c'è il boia nero che mi taglia la testa ed allora non lo affronto, lo subisco, questa è una risposta, cari compagni del Partito Democratico, troppo facile! Queste cose non vanno bene, e voi lo sapete, perché il popolo ragiona, a noi va bene che il popolo ragioni.
Questa è un'Aula sovrana per il popolo marchigiano ed anche se certe cose vanno a favore delle opposizioni io mi sento in dovere politicamente di fare osservare le cose che non vanno bene, per me prevale la politica, il ragionamento del buon senso e del fare e, se c'è da mettere mano a questo piano, bisogna farlo! Con tutte le capacità politiche in nostro possesso, se poi non ci sono le capacità politiche è un'altra cosa, ma non voglio credere che non ci siano, ciò sarebbe drammatico.
Credo che occorra ragionare su un piano e siccome è di tutti, di 1.500.000 marchigiani, deve nascere qua dentro, maggioranza e minoranza devono contribuire insieme a dare una soluzione a questo problema, perché i rifiuti non sono né di sinistra, né di destra, né di centro, sono i rifiuti dei nostri concittadini.
Se questo è un ragionamento politico valido, e ne sono convinto, la strada che stiamo percorrendo con questa operazione dei rifiuti non va assolutamente bene. Sapete che provengo dalla provincia di Ancona, negli anni 70 era nato un inceneritore con tutti i suoi problemi, sono passati 50 anni, ed in questa provincia sui rifiuti non è successo niente, sono comparsi soltanto dei camion che vanno verso il nord dell'Italia carichi di rifiuti, non voglio sapere nemmeno in quale discarica vanno, però non è possibile questo tipo di gestione, la comunità marchigiana non può continuare a subìre. Ecco perché il problema politicamente è molto serio.
Facevo il sindacalista e andavo a difendere i lavoratori di Anconambiente, era il 1980, ho lasciato i rifiuti che costavano un certo prezzo alla comunità e oggi mi sembra che quel prezzo alla comunità dei marchigiani sia fortemente aumentato. Vuol dire che le cose non funzionano e quando non funzionano bisogna avere umiltà e coraggio di mettersi tutti intorno ad un tavolo per trovare la soluzione migliore, accettando il confronto, perché nessuno è portatore di verità, su un tema particolare come questo dei rifiuti.
Credo che politicamente si possa, con un ragionamento serio, mettere mano a questo piano dei rifiuti e si possa anche non accettare l'articolo 35 che non è passato, perché politicamente superato. E' vero che è un decreto, mica non lo capisco, ma questo progetto è finito, è fallito, va detto sia al vecchio Governo che al nuovo, quel progetto è fallito, bisogna rifare le cose e le Marche bisogna che sanino questa situazione.
Pertanto, a prescindere dagli aspetti tecnici, va dato atto che la mozione del Consigliere Fabbri mette in discussione un problema vero della comunità marchigiana, che è quello dei rifiuti. Giustamente ci vuole qualcuno che lo rimetta in discussione, quindi siamo a favore della mozione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Non voglio entrare nel merito della mozione, però dobbiamo entrare nel merito della questione, perché se non lo facciamo non ne usciamo fuori.
Il decreto 133, all'articolo 35, non parla di piano regionale dei rifiuti, ma parla del cosiddetto 'Sblocca Italia' dice che l'inceneritore da 190.000 tonnellate nelle Marche verrà fatto se la raccolta indifferenziata non scenderà sotto le 100.000 tonnellate. Questo è il punto, quindi non c'entra il piano regionale dei rifiuti! Non c'entra assolutamente nulla!
Il problema qual è? Se vi ricordate abbiamo avuto in Commissione per circa un mese i dirigenti che ci hanno spiegato bene il meccanismo, il problema è che dobbiamo aumentare la raccolta differenziata. Questo è il punto!
Adesso non entro nel merito del piano regionale dei rifiuti, però qui stiamo vedendo che c'è la volontà dei gestori di non fare la raccolta differenziata, è una volontà, perché la raccolta differenziata purtroppo costa molto di più dell'indifferenziata ed in certe situazioni, dove abbiamo problemi con le discariche e con il trasporto dei rifiuti, siamo arrivati ad una tariffa enorme.
L'inghippo dov'è? La Regione dice che più indifferenziata abbanchi nella discarica, più devi pagare in percentuale, 20 euro a tonnellata di tributo speciale. Giustamente tu abbanchi indifferenziata in discarica, quindi devi pagare i 20 euro a tonnellata se sei nella raccolta differenziata che raggiunge il 65%, ma se non si raggiunge il 65% c'è un addizionale del 20% su quei 20 euro, quindi si arriva a 24 euro. Che cosa succede? Cosa si sono inventati i gestori? Il piano dice che qualora l'indifferenziata venga trattata con il TMB (trattamento meccanico biologico) - anche se è un cesso come quello che abbiamo ad Ascoli Piceno, metti l'indifferenziata ed esce indifferenziata con qualche pezzetto di ferro in meno, quindi che cosa si sono inventati? - paghi 4,80 euro.
Dalle schede del servizio comunale di Ascoli ho visto che Folignano, che fa l'85% di raccolta differenziata, paga come Ascoli che fa il 30%. Questo è il problema! Noi dobbiamo togliere questo vizio, non so nelle altre Regioni, io parlo del piceno dove c'è questa situazione, non c'è interesse a fare la raccolta differenziata.
Allora, se noi vogliamo scendere sotto le 100.000 tonnellate per non avere l'inceneritore che comunque serve ben poco perché in Emilia-Romagna ce ne sono 7 e tutti hanno la bava dalla bocca per avere rifiuti da bruciare. Noi dobbiamo aumentare la differenziata e togliere questa situazione del TMB, perché chi fa il TMB non deve pagare questi 24 euro di tributo speciale che vanno in un fondo regionale per la bonifica non solo delle discariche, ma anche dei siti inquinati.
Se vogliamo risolvere il problema dei rifiuti prima dobbiamo mettere a punto che i gestori dei rifiuti devono fare il loro lavoro e fare del tutto per fare la raccolta differenziata, questo è il punto! Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Non prendete il mio intervento come una provocazione perché potrebbe sembrare, ma l'ho pensato veramente, e ve lo dico in maniera piana.
Una cosa tipica della politica è che quando le cose vanno male, in realtà c'è sempre qualcosa che puoi pensare che è bene. Dopo le ultime elezioni politiche mi sono detto: “Almeno la norma del termovalorizzatore la toglieranno!” Questa è la riflessione che ho fatto, esattamente questa.
Quindi inviterei l'Aula per le prossime sedute a presentare una mozione che chieda al futuro Governo, quando arriverà, di togliere la norma che obbliga ad installare la termovalorizzazione, così facciamo un passo in avanti secondo me, perché litigare su un elemento sul quale siamo tutti d'accordo mi sembra una cosa assurda, tempo perso.
Riuscire a portare avanti questo tipo di elemento aiuta la mozione del Consigliere Fabbri, ci permetterà di riaffrontare il piano regionale dei rifiuti una volta depurato da questa cosa. Conosco bene la questione perché con il Consigliere Biancani più volte abbiamo ragionato sulla necessità di riformare il piano e sul fatto che non volevamo mettere in gioco il termovalorizzatore perché non lo condividiamo. Procederei in questo modo, immagino che un Governo si farà e sicuramente modificherà quella legge, mi sembra a questo punto evidente, dopodiché potremo con maggior serenità affrontare la parte che condividiamo in un clima, in una atmosfera, volta a lavorare per gli obiettivi che riteniamo tutti quanti utili per il nostro territorio. Lo dico come l'ho pensata, non venga letta in un'altra maniera.

PRESIDENTE. La proposta è di fare una risoluzione il più possibile unitaria. Allora andiamo avanti …
Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. La risoluzione non deve essere sostitutiva della mozione perché il paletto sul piano regionale dei rifiuti va tenuto, il no sul CSS va tenuto, facciamo la risoluzione non sostitutiva.
Seconda cosa, è vero che tutti siamo d'accordo che non vogliamo l'inceneritore, questa spada di Damocle, ma qui avete certificato …

PRESIDENTE. Mi scusi, Consigliere, non riprendiamo il dibattito, intervenga sulla risoluzione, si o no, altrimenti andiamo a votare.

Piergiorgio FABBRI. La risoluzione si, se non sostitutiva della mozione. Poi utilizzerò la dichiarazione di voto per puntualizzare il prossimo concetto.

PRESIDENTE. Adesso verificheremo.

Piergiorgio FABBRI. La risoluzione può essere fatta anche se non assorbe le mozioni.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Sul tema della risoluzione sono favorevole e la voglio sottoscrivere.
Presidente Ceriscioli, mi consenta una battuta: 30 ottobre 2015 mozione n. 35 primo firmatario Bisonni “impegna la Giunta regionale a farsi promotrice presso il Governo e lo Stato italiano per l'abolizione dell'articolo 35 del decreto 133”. Mozione bocciata dall'Aula, l'avevo proposta nel 2015, mi fa piacere che a forza di insistere adesso condividiate la mia mozione, lo apprezzo molto. Grazie.

PRESIDENTE. La risoluzione deve essere sostitutiva delle mozioni, deve essere la sintesi delle mozioni esistenti, altrimenti è un nuovo atto che non ha nulla a che vedere con le mozioni. Quindi la proposta è: andiamo a votare le due mozioni, oppure accogliamo la proposta del Presidente Ceriscioli di fare una risoluzione unitaria e sospendiamo la votazione sulle due mozioni perché si voterà un'unica risoluzione.
Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Consigliere Fabbri voglio dirle, siccome fino ad oggi, almeno in tutte le altre risoluzioni e mozioni che abbiamo votato, si è sempre cercato il voto unitario dell'Aula e siccome le mozioni sono atti di indirizzo, sono disponibile, per quanto mi riguarda, a rinunciare alla mozione della maggioranza, se lei è altrettanto disponibile a rinunciare alla mozione dell'opposizione, facciamo quello che serve e che tutti auspichiamo.
Non ho mai dichiarato che sono contrario alla modifica del piano gestione rifiuti, ho detto che sono contrario ad applicare la modifica fino a quando c'è questa cosa, anzi ad oggi se c'è una cosa su cui dobbiamo stimolare l'esecutivo è sull'applicazione del piano dei rifiuti. Non penso che sia prioritaria la modifica del piano, ma penso sia prioritario che il piano venga applicato e che le Ata presentino il piano di gestione e che lo attuino.
Credo che sia più importante una mozione unitaria tra la maggioranza e l'opposizione con un unico obiettivo e fare una richiesta che ci vede tutti insieme, cioè concordo con la proposta che ha fatto il Presidente Ceriscioli. Questo è importante, anziché approvare una mozione con 12 voti contrari ed una con 15 favorevoli, perché trova il tempo che trova, tutto resta come prima, invece è importante che questo Consiglio lavori in maniera unitaria, che faccia un po' di politica tutti insieme per raggiungere un unico obiettivo e (per riprendere anche quello che diceva il Consigliere Zaffiri nel suo intervento), è importante che siamo uniti e riusciamo politicamente a dare un indirizzo chiaro rispetto a quella che è la volontà della nostra regione.
Quindi sono disponibile a ritirare la mozione e se anche lei è disponibile ci chiudiamo in una stanza e facciamo una nuova risoluzione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Ho appena ascoltato un intervento saggio, nel mio intervento ho richiamato la saggezza e credo che il Presidente che faceva finta di non ascoltare abbia fatto un intervento saggio.
Quest'Aula fa una mozione che riguarda l'articolo 35 e la vota, poi secondo me le mozioni vanno rinviate o sospese, adesso non so la formula tecnica giusta. Queste mozioni servono per aprire il dibattito sui rifiuti, questo è l'aspetto politico importante sulla questione, perché se queste due mozioni, parlo politicamente, vengono ritirate o vengono rinviate e c'è solo la mozione suggerita dal Presidente Ceriscioli questa, secondo me, ciò risulterebbe politicamente debole.
Ecco perché queste mozioni le manterrei, sono portatrici di una proposta che riguarda l'aspetto politico dell'articolo 35, che vede impegnata tutta l'Aula, quello che ha detto un attimo fa il Consigliere Bisonni.
Credo che la politica sia sempre positiva quando si fanno dei passi in avanti, questo è un passo in avanti frutto della discussione dell'Aula, nel bene o nel male, con toni accesi e meno accesi, parole un po' più forti, però fa parte di un contesto politico propositivo.
Non c'è bisogno che io faccia la sviolinata al Presidente, non ne sono capace e non compete a me, però credo che questo vada nella direzione di mettere una pietra sopra su una questione importante e tranciare definitivamente (se qualcuno pensava che ci fossero ed io ero tra questi), le ombre sull'inceneritore.
L'intervento del Presidente scaccia le ombre, è una cosa positiva che va in questa direzione, apre e mantiene aperto un dibattito che credo importante per la nostra comunità.
Questa è la mia considerazione, è la mia proposta ed invito i presentatori delle mozioni non a sospendere, non a stracciarle, ma a tenerle sospese in attesa che si faccia prima questa cosa. I tempi non li conosco, dipende dalla dott.ssa Zampa, se è possibile farla immediatamente, se si deve rimandare al prossimo Consiglio che questi due fuochi rimangano accesi.

PRESIDENTE. Si può fare subito. Eventualmente la risoluzione la possiamo fare oggi, almeno l'approviamo subito, senza sospendere la seduta, andiamo avanti, se il Consigliere Fabbri accetta.
Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. La risoluzione o la mozione che chiede l'abrogazione dell'articolo 35 e riprende la mozione 35 del 2015 firmata da Bisonni e da noi quattro, (perché allora eravamo ancora tutti e cinque nel Movimento 5 Stelle), può essere sottoscritta, slegata da queste mozioni, non è che se non votiamo le mozioni non possiamo presentare la richiesta unitaria di modificare l'articolo 35.
Questa mozione per noi è fondamentale perché chiude il cerchio, dice no al CSS e vuole modificare il piano regionale dei rifiuti, non vi ripeto il perché.
La discussione ha evidenziato, ed è questo il motivo per cui non ritiro la mozione, che a oltre metà mandato la Regione ha alzato bandiera bianca nei confronti dei gestori e non ha saputo portare avanti nessun tipo di politica per migliorare la gestione dei rifiuti. C'è stata un'incapacità operativa tant'è che ci sono ancora due Ata che non hanno presentato il piano d'ambito e noi più di un anno fa avevamo detto che le avremmo commissariate, Assessore Sciapichetti.
Consentiamo a Marche Multiservizi di fare un sistema di raccolta opposto a quello che fanno in tutto il mondo! Queste cose vanno certificate e ce le avete certificate oggi voi in Aula, questa Giunta sui rifiuti non è stata in grado di fare niente e non può toccare il piano regionale dei rifiuti, altrimenti le viene imposto un inceneritore, e stiamo parlando di poche decine di migliaia di tonnellate per abbassarci sotto la soglia delle 100.000 tonnellate annue che è quella per cui l'inceneritore dal punto di vista economico si autosostiene.
Certificato questo, le mozioni le votiamo, siamo tutti d'accordo per andare al Governo e dire togliamo l'articolo 35? Riesumiamo la nostra mozione e l'approviamo tutti.

PRESIDENTE. A questo punto mi sembra di capire che la proposta di risoluzione decade.
Ha la parola l'Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Brevemente vorrei intervenire perché dal mio punto di vista mi sembra necessario chiarire alcuni passaggi.
Metodologicamente mi pare che il Presidente non abbia chiesto di fare una risoluzione, ma abbia chiesto di andare ad una mozione, quindi di presentarla prossimamente, che possa vederci tutti impegnati sulla questione dell'inceneritore. Vorrei fosse chiaro il concetto che mai da parte del Presidente, della Giunta, di questa maggioranza, c'è stata una parola diversa dal no all'inceneritore nelle Marche. L'abbiamo detto in ogni sede, in ogni circostanza, in ogni occasione, mi pare che sia necessario ripeterlo, repetite iuvant.
Non abbiamo nessuna difficoltà a votare una mozione. Quando abbiamo detto no alla mozione del primo firmatario Bisonni noi argomentammo il no, che non era un si all'inceneritore, argomentammo il no. Quindi non si strumentalizzi la posizione del centro sinistra di questa maggioranza sull'inceneritore perché non è questa la strada su cui si può lavorare.
Altra questione, non c'è mai stato, e mi pare che il Consigliere Biancani l'abbia detto con grande chiarezza e grande determinazione, un no ideologico alla modifica del piano regionale dei rifiuti, altra deformazione della realtà. Non abbiamo mai detto no alla modifica del piano, all'aggiornamento, alla verifica, abbiamo detto no per i semplici fatti che sono stati qui riportati e che non riprendo.
Se dobbiamo riprendere il discorso dell'articolo 35, bisogna che in questo momento noi teniamo botta e teniamo la barra ferma e diciamo no alla modifica del piano regionale che, come è stato ricordato, prevedeva e prevede i piani d'ambito.
Questo Assessorato ha due volte diffidato i Presidenti delle Province a fare i piani d'ambito dicendo anche, questo è vero, che avremmo commissariato i Presidenti e le Ata che non l'avessero presentato nel tempo stabilito.
Ricordo a tutti che le Province che non l'hanno presentato, adesso una delle tre ha presentato almeno il preliminare del piano d'ambito, sono quelle che hanno avuto il terremoto e ci è sembrato, e lo dico all'Aula, corretto, onesto ed anche difficile andare a commissariare le tre Province, Macerata, Ascoli, Fermo, che non hanno presentato il piano. E' una scelta politica, è vero, mi assumo la responsabilità di non aver commissariato, però ad oggi Ascoli l'ha presentato, Fermo e Macerata stanno lavorando ai preliminari, quindi credo che i piani d'ambito verranno prossimamente presentati.
Sul discorso della differenziata, anche qui bisogna usare il linguaggio della verità perché capisco la voglia di fare attività politica, di fare propaganda, di attaccare la Giunta, di attaccare la Regione, dall'opposizione lo comprendo, forse l'avrei fatto anch'io, forse in altri termini ed in altro modo, ma non potete venire qui a criticare la Regione Marche sulla raccolta differenziata che ha il 65% di media di raccolta differenziata ed è la terza Regione d'Italia per raccolta differenziata. Cambiate argomento! Attaccateci su un altro argomento se dovete fare attività politica, non è questo il tema, purtroppo non siete credibili, nonostante la buona volontà, sul 65% di media. Ci sono dei Comuni che sono arrivati ormai all'87%, 89%, non siete credibili quando attaccate la Regione sul fatto che bisogna fare più differenziata e che la differenziata nelle Marche non si sa cosa sia, è sbagliato in termini di onestà intellettuale.
Dopodiché, stasera ho sentito anche in veste di costituzionalista il Consigliere Zaffiri sull'articolo 35, devo dire che non mi ha convinto, ho ascoltato con attenzione la sua tesi, ma non mi ha convinto.
Ci sono due mozioni, non è che dobbiamo accapigliarci sulle mozioni, non è la prima né l'ultima volta che l'Aula vota su due mozioni contrapposte che argomentano sullo stesso tema.
Credo che la mozione presentata dal Consigliere Biancani sia condivisibile sotto ogni punto di vista perché parla di cose che stiamo facendo. La raccolta porta a porta dobbiamo aumentarla perché la differenziata aumenti; sulla tariffa puntuale abbiamo fatto una legge poco fa, ci sono cose sulle quali possiamo tranquillamente convenire, non per fare propaganda o per fare l'ennesimo comunicato stampa uscendo da qui.
Capisco che il comunicato stampa può essere il certificato di esistenza in vita su un tema che molte volte appassiona le associazioni, i cittadini, i comitati, però, ripeto, la base di questo ragionamento che stiamo facendo da un'ora e mezzo in Aula è il no all'inceneritore, voi potete raccontarli come vi pare, ma i fatti parlano chiaro e questo centro sinistra non ha mai detto qualcosa di diverso rispetto al “no” ogni volta riconfermato.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Credo che se non viene fatta la risoluzione proposta dal Presidente della Giunta regionale, noi perdiamo una grande occasione, la perdiamo perché ognuno vuole rimanere sulle proprie posizioni politiche, soprattutto perché ognuno all'esterno vuole poi socializzare con i modi che sa usare.
Penso che questo non vada bene perché l'Aula è il punto istituzionale più alto della Regione Marche ed il Presidente della Regione ha fatto una dichiarazione molto chiara: come Giunta regionale e come maggioranza siamo pronti a votare una risoluzione per dire no per sempre, quindi mettere una pietra tombale, sull'inceneritore nella Regione Marche, togliendo così tutte quelle dicerie, tutto quel chiacchiericcio, tutto quel sistema che viene usato oggi per dire sono d'accordo o sono contrario.
Non è possibile che stia accadendo questo, penso che il buon senso politico non ci sia più e torniamo alle semplici mozioni che trovano il tempo che trovano, perché poi ognuno rimane sulle proprie posizioni e va all'esterno a raccontare quello che gli sta più comodo far sapere.
Stiamo perdendo una grande occasione e, lo dico con grande serenità, tutti noi abbiamo una grande onestà intellettuale, non possiamo pensare che un messaggio forte che parte dal Presidente venga disperso perché ognuno vuol far passare la parolina, l'articolo o le frasi presenti in una mozione o nell'altra.
Credo che tutto questo non sia pensabile, non è possibile e non è rispettoso nei riguardi dei marchigiani tutti, chi chiede oggi di non votare questa risoluzione o chi si nasconde dietro la predisposizione di semplici mozioni. Non andiamo poi a scrivere sui social che è passata quella risoluzione, non si è capito, dobbiamo essere chiari e onesti tra di noi.
Penso che sia molto più interessante raggiungere l'obiettivo che vogliamo tutti ed è quello dell'inceneritore.
Il messaggio forte che è partito dal Presidente è stato molto chiaro, credo che come maggioranza dobbiamo fare una azione perché non va bene se qualcuno pensa che l'intervento del Presidente Ceriscioli possa passare in secondo piano rispetto alle mozioni. Invito i capigruppo della maggioranza - se non passa la risoluzione - a presentare da subito una mozione che dica no all'inceneritore in modo che altri non ci mettano il cappello.
Questa è politica, però penso che il buon senso sia un'altra cosa, cioè dire che per le mozioni avremo altri momenti, avremo altri tempi per discutere, se il 65% è poco, se il 70% è poco, tutto quello che riguarda i massimi sistemi della raccolta dei rifiuti, però oggi c'è una opportunità, un messaggio forte che parte dal Presidente e che l'Aula deve cogliere, altrimenti rischiamo di essere ognuno attaccato alla propria posizione politica e il messaggio non credo sia giusto e corretto nei riguardi dei cittadini.

PRESIDENTE. Mozione n. 224. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Una precisazione, Assessore Sciapichetti, è politicamente dovuta perché nessuno ha detto o ha impugnato il 65% di differenziata, perché quella cifra è finalizzata a non avere, giustamente, l'inceneritore, quindi si deve scendere sotto le 100.000 tonnellate di indifferenziata, che cosa bisogna fare? Aumentare la differenziata! Non era per criticare quel 65%.
Detto questo, dichiaro il voto favorevole alla mozione n. 224.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Condivido in pieno le cose dette dall'Assessore Pieroni, mi sembra che si stia sprecando un'occasione d'oro, e siccome a me interessa risolvere i problemi, tentare di risolvere i problemi piuttosto che uscire sulla stampa con questa o quell'altra posizione, chiedo al Presidente se è possibile una sospensione di due minuti perché vorrei presentare un ordine del giorno o una risoluzione - mi direte poi qual è la forma - su questo tema, dopodiché chi lo vota non ha importanza.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Come dice il Presidente Volpini: da qui non ne usciamo.
A questo punto farei così: presentiamo una mozione come III Commissione, come abbiamo fatto altre volte, con la quale chiediamo al Governo di eliminare l'articolo 35, la firmano i componenti e la presentiamo in Aula.
Ovviamente ribadisco la disponibilità ad approvare un documento comune, ad esempio una risoluzione, che a norma di Regolamento deve sostituire le due mozioni.
Il Consigliere Fabbri è già intervenuto dicendosi contrario, a questo punto la presentiamo noi da soli, ma in questo momento mi sembra più corretto presentarla come III Commissione per i prossimi Consigli regionali.

PRESIDENTE. Per la sospensione deve essere d'accordo tutta l'Aula.
Consigliere Bisonni gli ordini del giorno sono ammissibili sugli atti non sulle mozioni, sulle proposte di legge, in questo caso sarebbe ammissibile una risoluzione che però deve essere firmata dai proponenti delle mozioni. Se il Consigliere Fabbri non è d'accordo a ritirare la sua mozione, si deve votare, non ci sono altre soluzioni.
In termini di Regolamento “Ciascun Consigliere della Commissione che ha svolto la funzione referente può presentare fino al termine della votazione degli articoli e degli emendamenti, non più di un ordine del giorno che serve da istruzione alla Giunta in relazione all'atto in esame”, è evidente che non si parla della questione in esame. Capo IV - Esame in Assemblea del procedimento legislativo con tutto l'iter in Commissione, emendamenti, eccetera, quindi non si parla di mozioni.
A questo punto passiamo alla votazione.
Mozione n. 224. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

PRESIDENTE. Mozione n. 346. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Siccome abbiamo deciso di fare una mozione sull'articolo 35, posso ritirare la mia mozione? Si? Allora ritiro la mia mozione, la n. 346.

Mozione n. 273
ad iniziativa della Consigliera Leonardi
“I boschi marchigiani bruciano, Regione senza mezzi antincendio: si dia concreta attuazione alla Convenzione quadro tra Regione, Ministero e Corpo dei Vigili del Fuoco”

Interpellanza n. 17
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
“Applicazione del Piano regionale di prevenzione e lotta contro gli incendi”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 273 della Consigliera Leonardi e l’interpellanza n. 17 del Consigliere Fabbri.
Ha la parola, per l'illustrazione, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Faccio una premessa che credo sia doverosa e cioè che questa mozione porta la data del 12 luglio 2017, quindi parliamo di parecchio tempo fa.
Questa mozione nasce la scorsa estate quando il rogo dei boschi delle Cesane ha devastato 200 ettari di patrimonio arboreo ed arbustivo mettendo a rischio anche persone e manufatti.
Il lavoro dei Vigili del Fuoco, ininterrotto per due giorni, ha permesso di limitare ulteriormente i danni e di spegnere questo vasto incendio.
I due aerei Canadair utilizzati sono arrivati da fuori regione, tanto che c'era stato all'epoca un intervento dell'allora capo dipartimento della Protezione Civile Curcio che aveva dichiarato che alcune Regioni non si erano ancora dotate di una propria flotta antincendio, richiamando in particolar modo l'Abruzzo, il Molise, le Marche, l'Umbria, la Sicilia e la Basilicata, che, sempre nelle parole del Dott. Curcio, le estrapolo, avevano dichiarato di non avere disponibile alcun mezzo aereo per intervenire, laddove ce ne fosse bisogno, su incendi boschivi particolarmente impegnativi e gli incendi di Serra San Quirico e Urbino ne sono stati un lampante esempio,
Una cronistoria per dire che la Regione con la delibera di Giunta n. 545 del 29 maggio 2017, ha approvato uno schema di Protocollo da stipularsi con il Ministero degli Interni e il Corpo dei Vigili del Fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile; si stanziavano complessivamente 550.000 euro, in realtà con un impegno di spesa ne sono stati stanziati solo 267.000, gli altri 283.000 sono rimasti sulla carta.
Nella mozione chiedevo alla Giunta di attivarsi concretamente per dotare il Corpo dei Vigili del Fuoco, a seguito della Convenzione ratificata con gli organi competenti, dei mezzi aerei antincendio boschivo; di rendere operativo al più presto il potenziamento delle squadre di terra dei Vigili del Fuoco mediante completa prevista copertura finanziaria; di dare seguito all’impiego anche dei mezzi in passato usati dall’ex Corpo Forestale dello Stato e attualmente disponibili per il Corpo dei Vigili del Fuoco, ma fermi in attesa di ordinaria manutenzione; di dar seguito all’impegno di cui ai due punti precedenti, ed in tempi molto rapidi - ricordo che l'ho fatta nel momento in cui gli incendi divampavano nella regione - entro una settimana.
Voglio prendere questa mozione cercando di utilizzarla anche per far si che nel 2018 non si arrivi ad una convenzione tardiva, ma si possa prendere un impegno nei confronti della prevenzione antincendio, quindi un accordo concreto, in tempi utili per avere delle squadre formate e dei mezzi adeguati all'intervento, augurandoci sempre che questo non succeda, ma non dovendo correre ai ripari e magari incorrere anche nel richiamo da parte del capo della Protezione civile.
Credo che tutti dovrebbero auspicare ad avere dei tempi ed una convenzione più efficace, purtroppo i mesi sono passati e non so neanche …, siamo arrivati dal mese di luglio 2017 a fine marzo 2018 a discutere un qualcosa che, ripeto, non è unicamente legato allo scorso anno perché la questione è ciclica, queste convenzioni vengono fatte ogni anno, la convenzione scadeva ad agosto, dovrà essere rifatta per il 2018, quindi mi auguro che si possa adempiere alle questioni che ho posto sul tavolo con questa mozione, rendendo l'intervento, per il prossimo anno, più pronto e più efficace. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta all'interpellanza, l'Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Alcune cose vanno rimarcate e sottolineate. Intanto penso che la Consigliera Leonardi quando diceva “aereo” si riferiva ad un elicottero perché non esiste l'aereo per fare l'antincendio.
Voglio però portare a conoscenza dell'Aula quello che si è fatto per la lotta agli incendi: due convenzioni, una con i Vigili del fuoco e una con la Forestale fino a quando quest'ultima è stata in funzione poi con i Carabinieri forestali; abbiamo rafforzato il sistema di convenzione con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco; abbiamo pianificato il sistema di monitoraggio con squadre di volontariato (NOS - Nucleo Operativo Spegnimento) appositamente formate e dotate di dispositivi di protezione individuale di 3°categoria in turno 14,00/20,00 per il periodo 1 luglio/15 settembre su tutto il territorio regionale con una media di 15 squadre/giorno dotate di fuoristrada con modulo AIB - Anti Incendio Boschivo pronte ad intervenire sotto il coordinamento dei Vigili del fuoco; abbiamo implementato la SOUP (Sala Operativa Unificata Permanente) con personale dei vigili del fuoco e affiancato gli operatori SOUP con volontari per mantenere i contatti radio con le squadre NOS in turno; abbiamo attivato l'utilizzo del sistema smokingcam (sistema di telecamere che rivelano il fumo) per il controllo dalla SOUP di una significativa porzione del territorio regionale, mediante la dislocazione in punti strategici di circa 50 telecamere in parte fisse e in parte orientabili, abbiamo adottato un accordo di programma con i Carabinieri Forestali, come dicevo prima.
Quindi sono state messe in campo una serie di operazioni che hanno garantito su tutto il territorio regionale la lotta antincendio nei mesi più importanti dell'anno per quanto riguarda gli incendi.
Il discorso dell'elicottero, vorrei fosse chiaro una volta per tutte che non dipende dalla Regione e non decide la Regione il trasferimento di un elicottero sul territorio regionale, non dipende dalla Regione, dipende dal Ministero, adesso i Carabinieri Forestali per quanto riguarda i Forestali ed per i Vigili del Fuoco il Ministero dell'Interno.
Anche qui faccio una esortazione, visto che avete fatto una mozione ed un'interpellanza, speriamo che il prossimo Ministro degli Interni garantisca quello che l'anno scorso il Ministro degli interni non ha garantito, come l'elicottero in dotazione alla Regione Marche, perché l'anno scorso quell'elicottero, che era del Corpo Forestale prima e poi passato ai Vigili del Fuoco, per una serie di manutenzioni e di collaudi non è stato ritenuto idoneo, noi l'abbiamo chiesto, ma non è stato possibile ottenerlo.
Comunque l'elicottero sulla regione Marche c'era, anziché partire da Falconara, come è successo l'anno precedente, partiva da Bologna o Pescara, tanto è vero che gli incendi che ci sono stati hanno visto la presenza di un elicottero che è partito da Bologna, che in tempo reale ha garantito il servizio antincendio/spegnimento dell'incendio, così come faceva l'elicottero che partiva da Falconara.
Ripeto, non si può chiedere alla Regione quello che la Regione Marche non può fare, la possibilità di ottenere l'elicottero o comunque di avere l'elicottero non dipende dalla Regione Marche.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Vorrei vedere il testo dell'interpellanza che l'Assessore ha letto. Mi sembra un po' pochino, nel 2017 è andato a fuoco il San Bartolo e poi è andato a fuoco la Cesana, quindi qualcosa non ha funzionato.
A mio avviso il discorso della Forestale va ripreso in maniera complessiva. Probabilmente anche fuori dall'ambito regionale ci attiveremo a livello nazionale per riprenderlo, abbiamo combattuto questo passaggio sotto i Carabinieri.
Sulla mozione, a nostro avviso non è la soluzione idonea quella chiesta di potenziare con qualche squadra i Vigili del Fuoco, sono strutture completamente diverse, i Vigili del Fuoco stanno a difesa dell'abitato e la Forestale ha tutto un altro compito, un altro addestramento, un'altra mentalità ed altri mezzi.
Purtroppo sono passati all'interno dei Vigili del Fuoco soltanto 360 dei 7.000 Forestali, quindi effettivamente il danno è stato fatto e il discorso va ripreso in maniera molto più ampia.
Parliamo di interpellanze e di mozioni dell'estate scorsa, siamo alla vigilia della prossima e non mi sembra che la Regione sia particolarmente incisiva sul tema, non sono particolarmente soddisfatto della risposta.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Voglio intervenire sulla mozione perché ho ascoltato l'Assessore che ha fatto un buon intervento tecnico, però non ha messo a fuoco, il vero problema Assessore, è quello che abbiamo lasciato. Il territorio, non lo controlliamo più e quando scoppia purtroppo un incendio ci sono delle serie difficoltà del Corpo dei Vigili del Fuoco ad arrivare direttamente sull'incendio.
Questo è il problema che sta sollevando il Corpo dei Vigili del Fuoco, perché? Perché i Vigili del Fuoco sono fuori dal territorio, non conoscono il territorio, mentre il personale del Corpo Forestale indicava loro come raggiungere l'incendio percorrendo le strade che conosceva in quanto era addetto al territorio.
Questa è una situazione drammatica, credo che questo l'Assessore non lo potesse dire e lo capisco perché è stato fatto un accorpamento “a freddo”, come dico io, accorpando il Corpo Forestale con i Carabinieri. Sono due cose diverse, la natura li aveva fatti diversi, uno era fatto per controllare il territorio l'altro per controllare la gente, una persona “innaturale” li ha messi insieme, questo è successo e adesso abbiamo dei problemi, e non credo (lo dico per quel che ho capito, visto ed ascoltato), che la mozione della Consigliera Leonardi sia acqua zuccherata, perché il territorio rimane scoperto di figure indispensabili, ad esempio per i Vigili del Fuoco che devono raggiungere nel più breve tempo possibile il luogo dell'incendio e probabilmente anche per la stessa protezione e sicurezza delle persone che intervengono, perché un conto è un dirupo, un conto è sapere se ci sono dei passaggi, dei camminamenti. Il Corpo Forestale dello Stato indicava queste cose ai Vigili del Fuoco e questo è venuto a mancare, vedremo cosa succederà, però il problema è questo.
Presidente, credo che rispetto al problema del controllo del territorio occorra intervenire, probabilmente in maniera anche più corposa perché effettivamente l'incendio deve essere spento nel più breve tempo possibile.
Ad esempio a Serra San Quirico mi sembra sia successo l'anno scorso in questo modo, la propagazione dell'incendio poteva non avvenire in quel modo se fossero intervenuti prima i Vigili del Fuoco e se avessero conosciuti i passaggi giusti per arrivare nel più breve tempo possibile.
Questo è un problema e credo che l'integrazione politica alla mozione della Consigliera Leonardi sia che con il corpo dei Vigili del Fuoco bisogna rapportarsi in maniera diversa per quanto riguarda la parte economica, per fare degli accordi più corposi, quindi avere più presenza sul territorio e questo potrebbe sopperire alla discrasia che si è creata.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 273. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Mozione n. 311
ad iniziativa dei Consiglieri Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni
“Legge di bilancio 2018 ed età pensionabile. Riconoscimento del lavoro usurante agli insegnanti di ogni ordine e grado, dalla scuola dell’infanzia a quella secondaria di secondo grado”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 311 dei Consiglieri Malaigia, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Ha la parola, per l'illustrazione, la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Questa è l'ultima mozione, quindi vi ruberò pochissimo tempo anche perché è molto semplice da illustrare, però vorrei fare una premessa.
Nell'affrontare il tema di questa mozione è necessario superare gli stereotipi e i luoghi comuni riguardanti la classe insegnante, dico questo perché nella mozione non si chiede in particolare di riconoscere la professione di insegnante più o meno usurante rispetto ad altre professioni, che magari richiedono uno sforzo fisico maggiore, ma si chiede di puntare soprattutto sulla qualità della scuola, una scuola che deve rispondere maggiormente ad un contesto sociale cambiato in maniera vorticosa.
Nella proposta di legge di bilancio 2018 che innalza l'età pensionabile ai 67 anni a partire dal 2019, sono state inserite delle categorie di lavoratori che potrebbero accedere a prepensionamenti o alla cosiddetta Ape Social, fra queste categorie sono stati inseriti gli insegnanti di scuola dell'infanzia e dei nidi, quello che si chiede con questa mozione è perché solo questi insegnanti e perché questa differenziazione all'interno di un gruppo di docenti.
Specialmente gli insegnanti che operano nelle scuole primarie, nelle secondarie di primo e secondo grado sono chiamati ad affrontare maggiormente i problemi più gravi legati all'età che vedono i ragazzi sempre più disorientati e insegnanti che dovrebbero dare delle risposte, che dovrebbero costituire un corpo docente rinnovato, soprattutto nell'uso delle tecnologie.
Sappiamo benissimo che per i fenomeni di cyberbullismo, verso i quali quest'Aula si è più volte impegnata e si sta interessando, c'è bisogno che la scuola si faccia parte attiva nel collaborare alla risoluzione di fenomeni di questo genere, che sono sempre più frequenti e che a volte portano a situazioni tragiche e irrimediabili.
Per cui quello che si chiede a questo Consiglio è di farsi portavoce affinché la categoria degli insegnanti di ogni ordine e grado venga inserita tra quelle categorie di lavoro usurante, che con la legge di bilancio 2018 possano essere inseriti tutti gli insegnanti e non soltanto quelli che operano con bambini da 0 a 5/6 anni anche perché studi decennali hanno provato che gli insegnanti sono maggiormente colpiti dalla cosiddetta Sindrome di Burnout, che è una condizione mentale che non consente loro di poter svolgere il proprio lavoro al meglio e porta molto spesso anche ad esaurimenti nervosi, addirittura con alto numero di suicidi.
Quello che chiedo è che il Governo regionale si faccia parte attiva per chiedere l'inclusione di tutti gli insegnanti nella categoria dei lavoratori usuranti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Il tema delle categorie usuranti è sicuramente molto vasto se pensiamo che quindici categorie ci sono rientrate e tante altre possono avere queste caratteristiche.
Il Gruppo Uniti per le Marche voterà questa mozione perché se l'attuale Governo uscente non l'ha prevista, siamo certi che il nuovo Governo terrà conto delle sollecitazioni che arriveranno dal Consiglio regionale. Sono convinto che la sensibilità e le attenzioni che avrà il nuovo Governo, sdarà molto forte, per quello che riguarda le categorie usuranti, potranno quindi in futuro, allargare le maglie delle categorie dei lavori usuranti. Da qui a tre, quattro mesi verificheremo se il nuovo Governo ha le attenzioni che il Consiglio regionale richiede.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Bravi.

Loretta BRAVI. Grazie. Innanzitutto vorrei prima di rispondere mettere in evidenza tutto quello che il Governo Gentiloni e la Buona Scuola hanno fatto, e questo mi sento di dirlo, da ultimo la riconferma di tutti gli ambiti territoriali nelle Marche che si rischiava di perderne uno, se non due. Quindi vorrei ribadire le cose certe e importanti e mi sembra questa la sede perché abbiamo patito fino a ieri per far rimanere gli ambiti territoriali, a me piace parlare della ciccia, quindi la Ministra Fedeli diciamo che ci ha appoggiato fino all'ultimo nel mantenere i nostri ambiti territoriali.
Nella legge di stabilità del 2018 è stato messo in evidenza che tra i lavori gravosi c'è quello dell'educatore del nido e dell'insegnante della scuola dell'infanzia, si è fermato lì per ora, si può accogliere sicuramente quello della scuola media superiore, però sappiamo quanto pesa al nostro Paese la gestione del sistema delle pensioni, quindi a me sembra estremamente importante che si riconosca un lavoro che va oltre le 18 ore ed oltre le 22 ore settimanali perché se parliamo dei nidi e dell'insegnante della scuola dell'infanzia parliamo di un onere sicuramente maggiore.
Detto questo, come chi mi ha preceduto, speriamo che nel nuovo Governo venga messa in evidenza anche l'abolizione, è quello che si auspica, della legge Fornero e l'apertura all'Ape sociale di altre categorie, però vorrei ribadire che secondo me quello che è stato fatto per la scuola ed il riconoscimento del lavoro gravoso riguardo ai nidi ed alla scuola dell'infanzia possano bastare, possiamo chiedere anche la luna però mi sembra tanto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Ho tutto il rispetto per gli insegnanti, tra l'altro sono legato da amicizia, sono un vecchio romantico per cui i miei insegnanti, quelli che sono ancora vivi, li frequento ed ogni tanto ci telefoniamo, però con tutte le categorie di lavori usuranti e con tutti i lavoratori che sono rimasti fuori dai lavori usuranti, quelli notturni, quelli che fanno turni pesanti, mi sembra veramente un affronto ed un'ingiustizia chiedere che vengano inseriti anche gli insegnanti nelle categorie usuranti.
Ci sono dei lavoratori che stanno in condizioni di grande precarietà e di grande rischio per la salute che non sono stati inseriti, ci sono moltissime categorie che rivendicano il lavoro usurante e ne hanno tutti i diritti, un'indicazione del Consiglio regionale nei confronti degli insegnanti mi sembra un eccesso da dover ponderare con maggiore attenzione.
Come ha detto l'Assessore Pieroni vedremo se il nuovo Governo è sensibile a queste categorie, siate voi sensibili a coloro che non sono stati inseriti nei lavori usuranti e che hanno il diritto di rivendicare un lavoro ingrato, un lavoro precario che sicuramente assieme agli insegnanti devono essere accomunati nei i lavori usuranti.
Quindi chiederei al Consiglio regionale di non prendere una posizione politica in questo modo, perché ci sono categorie di lavoratori che sono nel precariato, o che hanno pensioni da 450 euro al mese dopo una vita di lavoro, una posizione politica di questo Consiglio regionale di fronte ad una categoria che io rispetto, la cui funzione riconosco pienamente e che è stata bistrattata dalla politica e dimenticata, mi sembra una grande ingiustizia. Riflettete su questo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Consigliere Maggi appelliamoci alla libertà di coscienza anche su una questione che ritengo molto importante anche perché recentemente siamo stati protagonisti con il Partito Democratico e il tutto ha avuto inizio in questa regione, e siamo riusciti ad inserire tra i lavori usuranti i pescatori ed i lavoratori del mare, che purtroppo all'inizio non erano compresi tra le categorie usuranti, una grave dimenticanza del nostro Governo che ne ha fatto mea culpa e li ha inseriti all'interno.
Vorrei fare un riferimento, già si vede come funzionerà il Governo Lega-5 Stelle, quindi un grande in bocca al lupo ve lo faccio sin dall'inizio.
C'è anche da dire che la questione dei lavori usuranti è legata fortemente alla legge Fornero, su questo, Consigliere Zaffiri, mi sembra che le due forze politiche che hanno vinto le elezioni si sono dichiarate entrambe sull'abolizione, sul superamento della legge Fornero, quindi in automatico si supereranno anche le categorie usuranti.
Noi come Partito Democratico lasciamo una certa libertà, però avrei paura che lì ..., a parte gli scherzi, ma non è uno scherzo quello che ho detto, il Consigliere Maggi ha ragione perché noi rischiamo di andare un po' ad offendere la suscettibilità di qualcuno, quello degli insegnanti è un lavoro importantissimo, è faticoso e pesante, ho bambini in età scolare e me ne rendo conto benissimo, però è anche vero che ci sono delle categorie gravate da turni notturni ed altre che hanno anche il problema della sicurezza. Quindi vorrei cercare di entrare nel merito delle questioni.
Questo è un tema molto serio che non credo si possa risolvere attraverso una mozione, però il superamento della legge Fornero sicuramente porterà anche al superamento delle categorie usuranti che, secondo me, dovrebbero avere un riconoscimento immediato e chi fa un lavoro usurante non dovrebbe avere il vantaggio solo perché andrà in pensione prima degli altri lavoratori, ma dovrebbe avere durante l’attività lavorativa (rispetto agli altri lavoratori), dei vantaggi che magari lavoratori normali non hanno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Noi siamo perfettamente d'accordo con quello che ha detto il Consigliere Maggi, esistono categorie di lavoratori usuranti, non è che mettiamo la testa sotto la sabbia per non vedere altre situazioni, ma questo non ci esula dal cercare di sensibilizzare la politica per recuperare e rimuovere le situazioni difficili.
Il problema è che probabilmente dobbiamo cercare degli escamotage, perché questa è la cosa, per quanto riguarda una legge che crea dei problemi a delle persone mature di età, però nonostante questo ci sono dei problemi sulla didattica. Non sono un professore, ma la riflessione mi viene spontanea, perché una persona di 67 anni circa ha a che fare con bambini di due anni. Credo che il problema sia qui, quello di rapportare il bambino di due anni rispetto alla professionalità e rispetto all'anzianità dell'insegnante che lo deve tutelare, ritengo che qualche riflessione bisogna farla.
Penso che la mozione presentata dalla Consigliera Malaigia vada in questo senso, deve far riflettere le persone che hanno esteso quei provvedimenti, adesso vedremo successivamente chi sarà da sensibilizzare per quanto riguarda questo problema. Credo che questo sia un atto politico che va in questo senso, far riflettere e intervenire, come ha detto in modo particolare l'Assessore Bravi, rispetto al contesto. Lei ha detto che noi quando abbiamo parlato con il Ministero abbiamo fatto delle scelte, quelle che abbiamo fatto secondo noi erano prioritarie, adesso nulla vieta che la sensibilità, se c'è, di questo Consiglio impegni l'Assessore affinché coinvolga la struttura ministeriale per dire che queste signore di 68 anni non sono più in grado di fare didattica a bambini di due o tre anni, questo è l'aspetto politico della mozione.

PRESIDENTE. Ha la parola per dichiarazione di voto il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. Vorrei dichiarare il voto contrario e spiegarlo perché anch'io sono d'accordo sulla valutazione puntuale in quanto condivido il pensiero che affrontare una categoria alla volta non è opportuno, tutto qua.
Motivo così il mio voto contrario in ragione del percorso, non precisamente del contenuto.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Come dichiarazione di voto, che naturalmente è favorevole, vorrei puntualizzare che sono partita facendo una premessa, qui non si sta discutendo se la professione dell'insegnante sia più o meno usurante rispetto ad altre che fisicamente lo sono di più, qui si sta ponendo una domanda sul fatto che una stessa categoria sia stata divisa a metà, considerando usurante il lavoro degli insegnanti alle prese con bambini da o a 5 anni e non usurante quello degli insegnanti che tutti i giorni sono alla prese con ragazzini. La cronaca ce lo dice! Gettano oggetti agli insegnanti, li filmano, li mettono su you tube, si fanno guerra fra loro e fanno anche stalking. Gli insegnanti sono chiamati a controllare gli alunni anche con mezzi tecnici di cui un sessantasettenne, se permettete e vengo da quel campo, non è padrone, perché tanti insegnanti di una certa età non solo hanno difficoltà ad usare il computer, ma anche ad accenderlo, per cui come fa un insegnante a controllare e ad insegnare anche le giuste modalità di approccio alla rete a dei ragazzi quando lui stesso non ne è padrone?
Se proprio c'è da dividere la categoria io darei maggiormente la possibilità a chi tutti i giorni è alle prese con gli studenti dai 10 di età - l'età si abbassa sempre di più - ai 18 anni, agli adolescenti, perché se una nonna può essere nonna e occuparsi di un bambino, di un nipote appena nato, può anche senza tanto sforzo occuparsi di un bambino del nido.
La mia richiesta era proprio questa: perché è usurante il lavoro di un insegnate di scuola dell'infanzia o del nido e non lo è quello della ex scuola media o delle superiori. Questo è quello che chiedo.
Riguardo alle altre categorie, se ci sono altre richieste, come è giusto che sia …, è chiaro che io ho ascoltato il mondo a me più vicino, ma non significa escludere altre categorie, e questo l'ho premesso. Io non sto dicendo se è più o meno usurante di altri mestieri, anzi sicuramente meno usurante di chi scarica casse tutto il giorno, di chi fa turni notturni, ma bisogna considerare anche l'usura cerebrale perché vorrei sapere quanti di voi che hanno figli in età scolare vorrebbero come loro insegnante un, chiamiamolo, “vecchietto” di 67 anni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Micucci,

Francesco MICUCCI. Non volevo intervenire, però condivido l'intervento del Presidente e parlo di quello che conosco. Ci sono insegnanti in pensione che a 75 anni messaggiano con whatsapp, messaggiano con il computer, si aggiornano per dirla con una parola sola, poi comprendo la difficoltà. Se invece parliamo della separazione tra insegnanti dei bambini e insegnanti degli adulti, segnalo che per esempio medici del 118 non accedono alla malattia, non accedono alla maternità, non accedono ad altri servizi, mentre il medico ospedaliero ha tutt'altro dietro il dire che sono convenzionati, anziché ospedalieri, quindi su questo non potrò mai intervenire e non farò nulla per evidenti motivi, però segnalo a chi presenta queste cose che ci sono altre cose più importanti.
Sulla vicenda degli insegnanti è giusto quello che dice lei, credo che si abbia bisogno di un percorso di aggiornamento, anziché prendere gli scatti di anzianità solo per l'età che avanza, un po' di meritocrazia nella scuola credo non faccia male a nessuno.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 311. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 17,00