Resoconto seduta n.111 del 22/07/2008
SEDUTA N. 111 DEL 22 LUGLIO 2008


La seduta inizia alle ore 10,35


Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli




Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Do per letto il processo verbale della seduta n. 110 del 15 luglio 2008 il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell'articolo 29 del Regolamento interno.
E' stata presentata la seguente mozione:
- n. 279, dei consiglieri Binci, Procaccini, Brandoni "Sostegno alla legge 188/07 - Disposizioni in materia di modalità per la risoluzione del contratto di lavoro per dimissioni volontarie della lavoratrice, del lavoratore, nonché del prestatore d'opera e della prestatrice d'opera".
Comunico, inoltre, che ho provveduto con decreto n. 27 del 17 luglio 2008 alla seguente nomina: elezione di due componenti nel Consiglio di amministrazione della Cooperativa artigiana di garanzia di Macerata.
Ha chiesto congedo il Consigliere Castelli.


Interrogazione n. 885
del Consigliere Brandoni
“Richiesta di contributo regionale per la realizzazione pista ciclabile a Falconara Marittima”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l'interrogazione n. 885 del Consigliere Brandoni. Per la Giunta risponde l’Assessore Amagliani.

Marco AMAGLIANI. In risposta all’interrogazione di cui all’oggetto che così recita: considerato che il Comune di Falconara Marittima, secondo notizie stampa, ha sollecitato alla Regione un contributo finanziario di 600.000,00 euro per il completamento di alcune piste ciclabili; verificato che nel bilancio regionale, nei fondi previsti per l'area Aerca, sono stanziate cifre di pari importo; ricordato che l'area Aerca comprende anche i Comuni di Montemarciano, Monte San Vito, Chiaravalle e che già da tempo quei Comuni hanno progettato e in parte realizzato nei loro territori piste ciclabili che in alcuni casi attendono il completamento e in altri potrebbero essere utilmente messe in rete. Chiede di conoscere se la Giunta e l'Assessorato competente non intendano dare sollecitamente il via a questi progetti convocando uno specifico tavolo con i responsabili di tutti quei Comuni per distribuire omogeneamente le risorse in oggetto, predisponendo, se del caso, forme di compartecipazione e sollecitando anche l'impegno della Provincia di Ancona.
Nel merito si precisa che con Dgr n. 1532 del 18 dicembre 2007 "Area ad elevato rischio di crisi ambientale di Ancona, Falconara e bassa valle dell'Esino - Aerca. Attuazione Piano di risanamento. Indirizzi e criteri per l'utilizzo dei fondi di cui al capitolo n. 42306903 del bilancio regionale 2007" la Giunta Regionale ha stabilito gli indirizzi e i criteri per l'utilizzo dei fondi di cui al capitolo n. 42306903 del bilancio regionale 2007 per un totale di € 600.000,00 destinati all'attuazione del Piano. Con tale atto si è recepito integralmente il parere reso ai sensi del comma 3 articolo 11, l.r. 4/2007, dal Consiglio delle Autonomie Locali nella seduta del 7 dicembre 2007 e conseguentemente la delibera regionale ha stabilito tra l'altro: che la percentuale del 50% delle risorse disponibili, pari a € 300.000,00, destinata alla realizzazioni di percorsi ciclabili, venga concessa al Comune di Falconara senza condizioni di ricevimento: che la restante parte, sia destinata ai comuni ricadenti. nell'area definita Aerca, privilegiando progetti di piste ciclabili contermini su tracciati che collegano i comuni tra loro. Es: progetto Corale lungo l'asta dell'Esino.
Pertanto la Giunta regionale ha già stabilito di indirizzare le proprie risorse nei confronti di tutti i Comuni del territorio Aerca destinando le stesse alla realizzazione-completamento di opere relative alle piste ciclabili.
Successivamente, col decreto della dirigente della p.f. salvaguardia, sostenibilità e cooperazione ambientale n. 358/08 del 21 dicembre 2007 è stata data attuazione al punto 2 della d.g.r. 1532/07 tramite l'assegnazione al Comune di Falconara Marittima di un contributo pari ad € 300.000,00, per la realizzazione di piste ciclabili che possano configurarsi anche come via di fuga in caso di incidenti industriali rilevanti riferiti ai siti di cui al decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334 "Attuazione della direttiva 96/82/Ce relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose".
Inoltre col decreto della dirigente della p.f. salvaguardia, sostenibilità e cooperazione ambientale n. 359/08 del 21 dicembre 2007 è stata data attuazione al punto 3 della d.g.r. 1532/07 tramite la concessione dei rimanenti € 300.000,00 ai Comuni ricadenti in Aerca e finalizzati alla realizzazione di percorsi ciclabili.
La ripartizione di questa ultima parte delle risorse regionali avverrà tramite la concertazione tra gli enti interessati (Regione, Provincia e Comuni) nell'ambito di un apposito tavolo convocato per il 10 aprile pv. Infine si ricorda che altri fondi regionali sono stati assegnati nel corso del 2007 alla provincia (€ 250.000,00) per il cofinanziamento di interventi attuativi del Piano di risanamento e tale ente ha proposto di destinare parte delle risorse assegnate ad interventi per la realizzazione di piste ciclabili previste nel progetto Corale.
E' opportuno inoltre sottolineare che avendo a riferimento il Piano di Risanamento Aerca e il Progetto Corale la Regione ha attivato, in condivisione con gli enti pubblici interessati, una serie di azioni di risanamento ambientale tra loro integrate finalizzate, tra l'altro, a realizzare sull'asta fluviale in territorio Aerca un tracciato continuo e omogeneo di pista ciclabile.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Mi sento molto rassicurato e quindi mi dichiaro soddisfatto della risposta. Vorrei comunque far notare che le Amministrazioni comunali di quel territorio abbisognerebbero di un rapporto di comunicazione più intenso e più frequente perché molte volte perdono l’occasione di conoscere le possibilità di intervento e le iniziative infrastrutturali da realizzare.


Interrogazione n. 1000
del Consigliere Viventi
“Ospedale di rete di Osimo”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1000 del Consigliere Viventi. Per la Giunta risponde l’Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Il Consigliere Viventi in cinque punti chiede di conoscere:
1. le motivazioni che avevano e hanno indotto la Giunta regionale a richiedere la restituzione dei finanziamenti erogati solo ora, quando gli atti deliberativi del Comune sono stati definitivamente annullati dal Consiglio di Stato già nel 2001;
2. se i fondi che il Comune di Osimo deve restituire sono stati inseriti tra le entrate nel Bilancio di previsione della regione Marche per l'anno 2008;
3. perché sono state date false aspettative alle popolazioni interessate con il riconoscimento dei finanziamenti oggi revocati;
4. quali sono le intenzioni dell'Amministrazione regionale circa la realizzazione dell'ospedale di rete di Osimo necessario per la zona a sud di Ancona;
5. quali sono le certezze finanziarie per la realizzazione di tale nosocomio.
Rispondo per singoli punti.
Punto 1)
La risposta al quesito si ricava dal punto XXIII del documento istruttorio recato in calce alla deliberazione della Giunta regionale n 190 del 2008.
Infatti proprio l'annullamento degli atti deliberativi del Comune di Osimo, all'epoca titolare della realizzazione dell'ospedale di rete, da parte del Consiglio di Stato fonda la richiesta di restituzione secondo le ben note regole sulla ripetizione dell'indebito.
Il progetto, per la cui attuazione è stato concluso il contratto di concessione nell'anno 2005, aveva previsto il riutilizzo dei manufatti edificati con i finanziamenti concessi al Comune sino all'anno 2001. Ciò consentiva la possibilità di considerare che il suddetto finanziamento fosse andato a buon fine.
Allorché si è accertata l'illegittimità del rapporto concessorio, tanto da richiederne l'autoannullamento, è palese la necessità di ottenere la restituzione della quota di finanziamento dovendo la stessa essere destinata all'opera pubblica e non ad altri scopi.
Punto 2)
Che i fondi in argomento siano stati o meno inseriti fra le entrate del bilancio di previsione della Regione è questione che attiene alla regolarità o meno degli atti contabili e non rappresenta il presupposto sostanziale della richiesta di restituzione il quale è da rinvenirsi negli elementi esposti al punto 1).
Aggiungasi che tale restituzione comporta che detti fondi debbono essere destinati alla realizzazione dell'opera.
Punto 4)
Sono allo studio delle soluzioni sistemiche che prevedono per l'area sud di Ancona adeguate risposte al fabbisogno espresso dalla popolazione attraverso l'integrazione dell'Ospedale di rete e dell'Inrca, secondo quelli che sono gli indirizzi del nostro Piano sanitario.
Punti 3) e 5)
In materia di realizzazione di un’opera pubblica le aspettative dei cittadini si tutelano dando corso alla costruzione dell'opera stessa, nel rispetto delle regole stabilite dalla normativa vigente in materia, così da garantire il corretto impiego delle risorse pubbliche.
Ciò è quanto ha inteso fare la Regione nel caso di specie.
I fondi non sono stati revocati dalla Regione Marche e possono essere recuperati dalla amministrazione per essere destinati allo scopo per il quale sono stati erogati dallo Stato, ovvero la costruzione dell'ospedale mediante l'inserimento dell'opera in un Accordo di programma – da sottoscrivere con il Ministero della salute e quello dell'economia e finanze – che costituisce lo strumento previsto dalla normativa per l'utilizzo dei finanziamenti ex art. 20 legge n. 67/88.
Ciò costituisce il modo più appropriato per tutelare l'aspettativa da parte delle popolazioni interessate di vedere realizzato il nuovo ospedale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Viventi.

Luigi VIVENTI. Ringrazio l’Assessore per la risposta. Il motivo di questa interrogazione è chiaro e molto concreto, è quello voler conoscere personalmente e soprattutto di farlo conoscere alle popolazioni interessate quale sia la reale posizione dell’Amministrazione regionale in merito alla costruzione del nuovo ospedale di rete di Osimo.
C’erano state - come scritto nell’interrogazione - delle notizie contrastanti tra loro, che creavano dubbi e perplessità, tra la volontà espressa dall’Amministrazione di andare avanti e l’annullamento di delibere del project financing o sulla richiesta di restituzione fondi, ecc..
Mi pare di avere capito, Assessore, che al di là di questi atti posti in essere obbligatoriamente a seguito di sentenze, oggi l’Amministrazione regionale ha inteso confermare la sua intenzione di realizzare l’ospedale di rete di Osimo prevedendolo all’interno del piano programmatorio generale.
Questa è sicuramente una notizia positiva, però per la mia mentalità avrei anche bisogno di sapere se questa realizzazione può contare su tempi certi o su tempi incerti. Questa è l’unica cosa che è mancata nel suo intervento, per il resto mi dichiaro soddisfatto. Pertanto, quando?

Almerino MEZZOLANI. C’è una Commissione tecnica che sta lavorando in questo momento.

Interrogazione n. 1058
del Consigliere Massi
“Acquedotto comunale di Tolentino”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1058 del Consigliere Massi. Per la Giunta risponde l’Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. L’interrogazione è relativa all’acquedotto comunale di Tolentino, per la quale naturalmente darò le delucidazioni che mi sono state fornite.
La Protezione civile ha collaborato fornendo gli strumenti per garantire il rifornimento idrico, ma non rientra tra le sue competenze la valutazione delle procedure seguite.
I rapporti di prova inviati dall'Arpam in data 18 giugno relativi ai campioni di acqua prelevati dall'Asur nei giorni 10, 11, 12 e 13 giugno 2008 risultano negativi per salmonella, enterococco, escherichia coli, coliformi, i rapporti di prova, sempre inviati dall'Arpam di cui alla nota 25905 del 1 giugno 2008 relativi al prelievo del 16 giugno 2008, hanno dato esito negativo anche per i clostridi.
I controlli su campioni di acqua sopracitati hanno evidenziato inquinamento batteriologico esclusivamente nella zona interessata dall'ordinanza sindacale n. 13/08.
Al fine di ripristinare in sicurezza e tranquillità l'uso dell'acqua destinata al consumo umano, in data 18 giugno 2008 è stato richiesto dall'Asur un trattamento di iperclorazione shock, come di seguito: 1. Unica aggiunta di ipoclorito di sodio in modo che il tempo di contatto sia di 2 ore con 20 mg/L di cloro; 2. Drenaggio e cloro residuo continuo 0,2 - 0,5 mg/L per almeno 2 giorni.
Tale trattamento è stato predisposto dall'Assm in data 19 giugno 2008 e successivamente attuato nella mattinata del 20 giugno 2008.
Sia il punto 1. che il punto 2. sono stati monitorati dall'Assm, che ha inviato i rapporti di prova all'Asur. L'operazione non ha mostrato inconvenienti e i dosaggi di clorazione raggiunti e mantenuti nelle fasi dell'intervento sono stati quelli richiesti ai fine della loro efficacia. Nei giorni successivi la clorazione è stata mantenuta su livelli di 0,3 mg/L.
Il giorno 23 giugno 2008 sono stati effettuati da parte dell'Asur prelievi di controllo sia dei parametri batteriologici, sia dei parametri chimici, con particolare riguardo ai prodotti derivati dal processo di clorazione. L'esito negativo di questi ultimi, comunicato il 25 giugno 2008, ha consentito all'Asur di proporre al Sindaco la revoca dell'ordinanza precedentemente emessa per proibire l'uso dell'acqua per scopi alimentari nella zona interessata dall'inquinamento (ordinanza n. 13 del 10 giugno 2008).
Nei giorni 25-26-27 giugno sono tuttavia proseguiti i prelievi da parte dell'Asur per i controlli analitici della zona interessata per monitorare in modo costante la situazione.
Gli accorgimenti tecnici per la tutela dell'acquedotto comunale compete agli enti gestori.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Massi.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. La ringrazio per la documentata risposta. Capisco che i dati a lei forniti sono pervenuti dagli uffici competenti, ma non si sorprenda neppure se le dico che su questa vicenda ci saranno purtroppo altre interrogazioni e strascichi di diverso tipo.
Dopo la vicenda dell’inquinamento gli organi tecnici coinvolti sono stati l’Arpam, l’Asur e la Protezione civile. Lei sa che ognuno di questi organismi ha messo in piedi delle commissioni di indagini e di inchiesta.
Ci troviamo di fronte a uno dei più gravi episodi di inquinamento sul territorio marchigiano. Sono state ricoverate oltre ottanta persone, tra cui bambini in tenerissima età, che si erano rivolte ai pronto soccorso delle Asur delle zone di Macerata e anche del Salesi a causa con febbre a 41°.
Questo è un episodio veramente grave soprattutto per una città che sugli acquedotti (acquedotto del Nera e di Valcimarra) ha investito svariate decine di miliardi negli ultimi dieci-quindici anni.
C’era una situazione che sembrava stabilizzata ed invece si è prodotto un danno gravissimo. Anche il Comune ha nominato una commissione d’inchiesta
Il motivo dell’interrogazione è il seguente. La Protezione civile regionale aveva fornito l’autobotte, quindi ai cittadini era stata fornita tempestivamente acqua potabile; come sempre do atto alla Protezione civile regionale della tempestività e della competenza in queste situazioni. Però io ho chiesto un’altra cosa. Cioè, pur rispettando tutte le commissioni d’indagini e di inchiesta, nominate anche dalla stessa azienda municipalizzata, lei deve capire, Assessore, che c’è la necessità di un nucleo di esperti che valuti quello che è successo, per fare in modo anche che non si ripeta più, e che ci sia una posizione di assoluta terzietà e obiettività rispetto ai dirigenti coinvolti.
Non voglio entrare nel merito di competenze che riguardano l’autorità giudiziaria e gli organismi inquirenti che sono già al lavoro, non spetta a noi politici, però credo sia necessario un monitoraggio fatto da un organismo competente e in posizione obiettiva su tutto quello che è avvenuto.
Ecco perché attraverso questa interrogazione mi sono permesso di chiedere se non fosse il caso di fornire a questa città, al Comune e all’azienda municipalizzata, una valutazione fatta dalla Protezione civile regionale.
In quest’Aula di consulenze o di coinvolgimenti di tecnici esterni ed altro ne abbiamo parlato tante volte, allora dico che bisognerebbe fornire la competenza dei nostri tecnici regionali ad una realtà locale fortemente in difficoltà,
Ovviamente ora per noi è difficile fare indagini affrettate, non sarebbe assolutamente giusto, però, ad esempio, uno degli elementi che emergono è che è scattato con quattro-cinque giorni di ritardo l’allarme riportato con l’ordinanza del Sindaco e, guardacaso, in quei quattro-cinque giorni si è concentrata la massima parte dei cittadini che si sono rivolti al pronto soccorso.
Quindi si poteva evitare, ma questa è comunque una valutazione che faremo dopo.
Ringraziando per i dati sicuramente giusti che l’Assessore ha riportato, però chiedo alla Giunta regionale di valutare, ripeto, se in questo momento drammatico non sia il caso di mettere a disposizione i tecnici della Protezione civile che siano obiettivi rispetto a quelli che in questo momento sono o coinvolti o che si stanno indagando. E vi posso dire che l’emergenza non è finita perché l’acquedotto è interconnesso e pertanto non si sa se i malori che ci sono stati sono solo di quella zona oppure no, probabilmente vanno anche oltre i cittadini di quella zona.


Interrogazione n. 1034
del Consigliere Binci
“Utilizzo dell'acqua della sorgente di Gorgovivo e misure per il risparmio idrico”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1034 del Consigliere Binci. Per la Giunta risponde l’Assessore Amagliani.

Marco AMAGLIANI. In risposta all’interrogazione in oggetto si comunicano le sottoindicate risposte.
L'andamento della disponibilità di acqua potabile e del livello della falda presso la sorgente di Gorgovivo degli ultimi quattro anni. Il Dipartimento per le politiche integrate di sicurezza e per la protezione civile ha fornito le seguenti considerazioni di carattere generale:
"Le risorse idriche, sia superficiali che sotterranee, hanno risentito dell'andamento pluviometrico verificatosi nei mesi precedenti.
Per quanto attiene la situazione delle prime, si risente ancora del deficit di precipitazione verificatosi lo scorso anno (sia le portate dei fiumi che i livelli degli invasi sono confrontabili con quelli registrati nel 2007).
Relativamente alla parte sotterranea si denota una leggera tendenza al miglioramento, pur rimanendo le portate dello stesso ordine di grandezza di quelle dell'anno passato (in alcuni casi superiori), grazie al maggior quantitativo di precipitazioni di carattere nevoso verificatesi nella parte finale del 2007 ed il consistente apporto di afflussi meteorici registrati nella scorsa primavera, soprattutto nel mese di marzo.
Le portate di alcune sorgenti negli ultimi mesi risultano più elevate delle corrispondenti dell'anno scorso. Tale fenomeno è visibile nelle emergenze che sottendono un'area di ricarica limitata e superficiale, dunque più soggetta ai cicli stagionali.
La situazione sia per la parte superficiale che sotterranea è ancora da tenere sotto controllo anche in vista dell'avvicinarsi della stagione estiva.
Relativamente alla situazione della sorgente di Gorgovivo, invece, si è accertata una progressiva diminuzione delle portate nel corso degli anni. Si è anche verificato un abbassamento del livello della falda registrato nel piezometro interno all'opera di presa.".
Venendo nello specifico ai dati richiesti al punto 1 dell’interrogazione, l'Aato 2 ha comunicato quanto segue:
"Negli ultimi quattro anni sono stati prelevati dalla sorgente di Gorgovivo quantitativi di risorsa idrica corrispondenti alle seguenti portate medie: - anno 2005 1.179 litri al secondo (l/s); anno 2006 1.194 I/s; anno 2007 1.207 I/s; anno 2008 1.118 l/s.
Si tenga presente che la politica gestionale adottata prevede di distribuire la risorsa di Gorgovivo, di ottima qualità, nelle quantità massime possibili e compatibilmente con il rispetto del livello minimo della falda; ovviamente a maggiori prelievi corrispondono minori prelievi da altre fonti.
I livelli di falda della sorgente di Gorgovivo misurati alla data del 31 Gennaio di ogni anno sono: anno 2004 157,74 m slm; anno 2005 156,89 m slm; anno 2006 158,32 m slm; anno 2007 158,03 m slm; anno 2008 157,69 m slm".
Quanta acqua potabile viene dispersa a causa di rotture o danni alle condutture: l'Aato 2 ha comunicato che "nel 2007 a causa di rotture o danni alle condutture si sono avute perdite di acqua potabile di circa 11,87 milioni di mc, pari al 25,8% dei volumi immessi in rete di distribuzione".
Quanta acqua potabile viene utilizzata per usi industriali ed agricoli e chi sono i maggiori consumatori: l'Aato 2 ha comunicato che "per gli usi industriali nel 2007 sono stati erogati 7,5 milioni di mc di acqua potabile pari a circa il 23,4% del totale; per l'uso agricolo e per l'uso allevamento sono stati distribuiti circa 878 mila mc, pari al 2,7% del totale acqua potabile erogata. Si fa presente che il maggior consumo di acqua per usi agricoli va ricondotto non all'approvvigionamento da acquedotto, ma da pozzo (concessioni concesse dalla Provincia)."
Quali interventi sono previsti per il riutilizzo e la razionalizzazione dell'uso e consumo di acqua potabile: l'Aato 2 ha comunicato quanto segue. “Il riutilizzo e la razionalizzazione dell'acqua nel territorio Ato 2 è un tema molto sentito, tanto che negli anni passati sia direttamente i Comuni che la Multiservizi (cioè il gestore del servizio idrico integrato per il territorio dell'Ato 2: ndr) hanno effettuato notevoli investimenti per la realizzazione di acquedotti industriali più o meno grandi. Tra questi i più importanti sono quello della zona industriale di Jesi e Monsano e quello di Senigallia: - l'acquedotto per usi non potabili nelle zone industriali di Jesi e Monsano, inizialmente era alimentato da pozzi; oggi è invece alimentato con l'acqua effluente dal depuratore di Jesi dopo aver subito il trattamento di affinamento di fitodepurazione; - l'acquedotto per usi non potabili nel comune di Senigallia è alimentato da tre pozzi siti nella frazione Borgo Bicchia.
Relativamente alla razionalizzazione si fa presente che è stato avviato uno studio per valutare la possibilità di raccolta dell'acqua del drenaggio della frana di Ancona da convogliare nell'area della FF.SS. e del porto al fine di offrire acqua non potabile per gli usi in cui questa non è necessaria.
Ogni anno, inoltre, generalmente all'inizio della stagione estiva, vengono realizzate campagne di sensibilizzazione degli utenti ad un uso razionale dell'acqua."
Nel progetto di Piano di tutela delle acque adottato con d.g.r. 1531 del 18 dicembre 2007, la questione è stata affrontata nel paragrafo B.3.3.5 "Riutilizzo delle acque reflue per uso irriguo, uso civile, uso industriale" al fine di favorire il suddetto riutilizzo.
Dal suddetto paragrafo si estrae quanto segue. "Le scelte e le strategie di riutilizzo delle acque reflue depurate non possono essere valutate esclusivamente nell'ottica di un eventuale beneficio economico connesso al risparmio di acqua e pur se di elevata qualità. Infatti, i limiti previsti dal d.m. n. 185/2003 e la conseguente necessità di affinare il trattamento depurativo richiedono consistenti investimenti e costi di esercizio più elevati, sia per gli adeguamenti dei depuratori individuati, sia per la realizzazione di reti di distribuzione dedicate.
Quindi, una prima valutazione del rapporto costi-benefici per attuare il d.m. n. 185/2003 evidenzia che l'incentivo al riutilizzo è giustificato solo se si considera la doppia valenza ambientale di una simile scelta, cioè: significativi benefici in termini di risparmio di risorse di qualità (riduzione dei prelievi da falda); miglioramento della qualità dei corpi idrici superficiali in seguito alla riduzione della portata scaricata.
Ciò premesso, entro un anno dalla data di pubblicazione del Piano di tutela delle acque, approvato dal Consiglio regionale, le Aato devono individuare gli impianti la cui portata di scarico può essere destinata, in tutto o in parte, al riutilizzo e devono aggiornare in tal senso il Piano d'ambito. L'individuazione deve avvenire secondo le indicazioni generali di seguito riportate."
Inoltre, tra le norme tecniche di attuazione sono previsti i seguenti articoli:
"Sezione IV - Misure per il risparmio idrico
Art. 68 - Misure per il risparmio e il riuso di acque ad uso domestico
Art. 69 - Misure per il risparmio e il riuso di acque ad uso idropotabili e/o produttivo
Art. 70 - Misure per il settore agricolo".
In particolare la questione del riutilizzo è normata dall'art. 69, Misure per il risparmio e il riuso di acque ad uso idropotabili e/o produttivo, che così recita:
“1. La Giunta regionale e le Autorità d'ambito territoriali (Ato) promuovono programmi e misure volte a favorire la riduzione dei consumi e l'eliminazione degli sprechi attraverso: a) la manutenzione delle reti di adduzione e di distribuzione di acque a qualsiasi uso destinate al fine di ridurre sia le perdite fisiche che le perdite di tariffazione; b) la realizzazione, in particolare nei nuovi insediamenti abitativi, commerciali e produttivi di rilevanti dimensioni, di reti duali di adduzione, al fine di utilizzare acque meno pregiate per usi compatibili; c) l'informazione e la diffusione di metodi e tecniche di risparmio idrico domestico e nei settori industriale, terziario ed agricolo.
2. AI fine di conseguire gli obiettivi di qualità ambientale e far fronte alle situazioni di scarsità idrica, i Piani d'Ambito integrano le proprie previsioni con interventi necessari a consentire il riutilizzo delle acque reflue per gli usi non potabili irrigui, civili ed industriali in attuazione dell'art. 26, comma 2 del d.lgs. 152/99 e delle relative norme tecniche di cui al decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio 12 giugno 2003, n. 185.
3. Le Autorità di ambito, con il supporto dei gestori del ciclo idrico e dei soggetti interessati all'effettuazione del riutilizzo, forniscono alla Regione i necessari dati (impianto di depurazione, soggetto titolare, portata attuale e a regime dello scarico, caratteristiche dello scarico, tipologia delle reti di distribuzione, infrastrutture di connessione con le reti di distribuzione) per l'aggiornamento dell'elenco degli impianti di depurazione di acque reflue urbane il cui scarico deve conformarsi ai limiti di cui all'art. 4 del d.m. 12 giugno 2003, n. 185.”.
Se gli acquedotti industriali realizzati sono efficienti ed attualmente in uso e se sono in grado di soddisfare almeno in parte le richieste del bacino di utenza: l'Aato 2 ha comunicato che "L'acquedotto industriale di Jesi e Monsano è attualmente in uso, efficiente ed in grado di soddisfare le richieste del bacino di utenza, anzi la richiesta del servizio è molto inferiore alla disponibilità idrica degli impianti; nel 2007 sono stati erogati quasi 128 mila mc a 99 utenze di cui circa il 50% sono "uso antincendio" ed il resto è ‘uso irriguo’ e ‘uso diverso’. L'acquedotto di Senigallia, anch'esso funzionante, alimenta 107 utenze, anche in questo caso per il 50% di tipologia antincendio, mentre il resto sono utenze ‘uso irriguo’ o ‘uso diverso'; nel 2007 sono stati erogati circa 116 mila mc."
Se i maggiori consumatori per usi industriali stanno realizzando soluzioni alternative all'uso di acqua potabile: l'Aato 2 ha comunicato che "Ad oggi, per quanto si è a conoscenza, l'unica soluzione alternativa all'approvvigionamento di acqua potabile per i grandi utilizzatori è, oltre al riciclo (laddove tecnicamente ed economicamente conveniente), l'approvvigionamento di acqua da pozzo."
Se è previsto un piano regionale per l'emergenza idrica con le azioni da intraprendere e l'indicazione di un responsabile che le attivi: il dipartimento per le politiche integrate di sicurezza e per la protezione civile in merito a tale quesito ha messo in evidenza quanto segue.
"Per quanto riguarda gli interventi in emergenza e le prospettive future a più ampio respiro dal punto di vista della protezione civile e volta al soccorso della popolazione, ci si attiene alle procedure stabilite all'interno del sistema stesso, con la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti.
La Protezione civile rappresenta uno dei soggetti maggiormente interessati in caso di emergenza idrica.
Il suo ruolo consiste da una parte nel monitoraggio ed analisi dello stato delle risorse idriche superficiali e sotterranee (attività svolta principalmente dai tecnici del Centro funzionale multirischi), dall'altra nel fornire soccorso e mezzi nel caso si verifichino situazioni di emergenza idrica nel territorio non fronteggiabili con mezzi ordinari.
All'interno del sistema regionale, inoltre, periodicamente vengono convocate riunioni a cui partecipano tutti i settori interessati, per valutare la situazione e le possibili evoluzioni.
Nel corso di questi incontri partecipano anche i soggetti esterni alla regione che si occupano della risorsa idrica nel territorio, quali Aato, consorzi di bonifica, enti gestori di invasi, ecc..
Questa situazione fa sì che si lavori in stretta sinergia tra i vari organi competenti, concordando e promuovendo di volta in volta attività ed iniziative volte a fronteggiare e superare situazioni di criticità dal punto di vista della disponibilità della risorsa idrica.
L'eventuale emergenza, per parere unanime, può essere affrontata con interventi a breve termine che garantiscano nell'immediato futuro la possibilità di "contenere" l'entità dei disagi derivanti da una situazione di carenza idrica. Tale tipologia di azione riguarda soprattutto, da una parte la sensibilizzazione della popolazione a ridurre gli sprechi, dall'altra l'emissione di ordinanze e provvedimenti che permettano di razionare l'acqua privilegiando determinati consumi ed utilizzi.
Atti amministrativi ed ordinanze sono rivolte solitamente alla popolazione ed alle categorie di settore. Questo tipo di attività viene condotta in tutto il territorio regionale.
Tra gli interventi a breve termine rientra anche l'utilizzo di autobotti e la scelta di punti di rifornimento per le autobotti stesse nelle diverse province.
L'insorgere di situazioni di deficit idrico, d'altra parte, dato il sempre più frequente verificarsi delle stesse, va affrontato con una pianificazione e programmazione dell'utilizzo della risorsa idrica, mediante gli interventi strutturali di gestione, con una prospettiva sul medio e lungo periodo.
Chiaramente questi ultimi sono diversificati a seconda del territorio, in quanto antropizzazione, fonti di approvvigionamento e caratteristiche fisiche del territorio stesso cambiano molto all'interno della regione stessa.
In particolare, passando brevemente in rassegna le informazioni provenienti dai diversi Aato del territorio regionale, si segnala quanto segue:
Aato 1
Qualora si ripresentasse una situazione di emergenza idrica analoga a quella dello scorso anno, si provvederà .a sfruttare a scopo idropotabile l'acqua presente nei piccoli invasi sul Metauro (Furlo, San Lazzaro e Tavernette), sul Foglia (Mercatale) e si reitererà l'attivazione del pozzo del Burano nel Comune di Cagli.
Parallelamente si sta procedendo alla ricerca di nuove fonti di approvvigionamento idrico nel territorio di competenza e soprattutto volte alla ricerca di acque profonde e dunque meno influenzate dall'andamento stagionale. E' stata individuata la necessità di connettere gli acquedotti dei bacini del Foglia, Metauro e Conca.
Aato 2
Per quanto riguarda la realtà territoriale amministrata dall'Aato 2 si riporta quanto segue: si sta provvedendo allo spurgo di alcuni pozzi, da tempo non utilizzati, ubicati nei comuni di: Ostra, Corinaldo, Ripe, Castelleone di Suasa, Ostra Vetere e Serra De' Conti, il cui utilizzo a scopo idropotabile potrà essere attuato solo previa miscelazione con altre fonti o l'utilizzo di filtri a carbone; ricerca di nuove fonti di approvvigionamento idrico per "alleggerire" lo sfruttamento della risorsa di Gorgovivo, che rappresenta la maggior fonte idropotabile del territorio regionale; potenziamento di captazioni già esistenti; eventuale utilizzo di acque superficiali, mediante prelievi direttamente da corsi d'acqua o da invasi già esistenti.
Aato 3
Il territorio amministrato da Aato 3 presenta una pluralità di soggetti gestori del servizio idrico integrato. Tutti hanno comunque definito i punti di prelievo per il rifornimento di autobotti sia di proprietà della regione che proprie (Assm Tolentino). Tra gli interventi strategici ci si propone quello di ricercare nuove fonti di approvvigionamento, potenziare quelle esistenti, operare una manutenzione straordinaria sulle reti idriche.
Aato 4
Prevede sia l'utilizzo dell'impianto di soccorso di Rapagnano, che utilizza acque di subalveo, che la riattivazione di fonti di approvvigionamento non utilizzate in condizioni ordinarie, previa un'analisi che ne assicuri la potabilità.
Aato 5
Anche nel territorio d'ambito dell'Aato 5 è stata ratificata una procedura, da parte dell'ente gestore del servizio idrico integrato, che si basa su tre livelli differenti:
- codice giallo: attenzione
- codice arancio: allerta
- codice rosso: emergenza.
Ad ognuna delle tre soglie corrispondono una serie di misure ed azioni da attivare.
Tra gli interventi strategici vi è sostanzialmente la necessità di potenziare il sistema acquedottistico, mediante interconnessione tra i rami di adduzione principale, potenziamento captazioni già esistenti, consolidamento e/o manutenzione delle strutture esistenti".

Presidenza della Vicepresidente
Stefania Benatti

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Ringrazio l’Assessore Amagliani per la risposta, comunque mi permetto di evidenziare alcune problematicità riguardanti la disponibilità dell’acqua potabile, il suo uso razionale e l’utilizzo per usi diversi.
E’ importante che la Regione abbia una programmazione e una strategia riguardo questo bene fondamentale, un bene comune, un bene essenziale, un bene che non può essere trattato come merce.
Quindi, benché la gestione dell’acqua in molti casi è affidata ad enti gestori - come l’azienda Multiservizi Gorgovivo di Ancona che utilizza, appunto, le sorgenti di Gorgovivo - è importante che poi non venga considerata una merce e almeno che per l’acqua potabile non venga attuata una politica di massimizzazione delle vendite e dei consumi, come è giusto, invece, per altri settori.
L’acqua non è un bene di consumo perché se viene così considerata poi vi è anche l’incentivo a consumarla e non ad utilizzarla in modo appropriato.
L’acqua potabile sarà sempre più un problema, già nella nostra regione abbiamo avuto situazioni di emergenza.
Sono contento che questa interrogazione sia stata iscritta in contemporanea all’assestamento di bilancio, di fatto le problematiche legate all’uso razionale della risorsa acqua sono quelle del finanziamento.
Dalla risposta dell’Assessore abbiamo visto che il 25% dell’acqua che passa attraverso l’acquedotto di Gorgovivo viene disperso, il 23% viene utilizzato per uso industriale e il 2,7% per uso agricolo.
Questo significa che il 50% dell’acqua prelevata da questa sorgente, da considerare una riserva strategica in quanto è lì che si approvvigiona più un terzo di acqua potabile per la regione Marche, o viene dispersa oppure viene utilizzata per usi industriali.
E’ per questo motivo che bisogna finanziare interventi per evitare la dispersione e soprattutto per evitare l’uso industriale.
Nella risposta è stato detto che i due acquedotti ad uso industriale di Jesi e Senigallia vengono utilizzati, ma è anche vero che gran parte dell’acqua viene riversata nel fiume.
Inoltre per gli acquedotti ad uso industriale c’è il problema dei costi, infatti il costo per l’allaccio e per l’uso di acqua tramite gli acquedotti industriali è superiore a quello di Gorgovivo.
Paradossalmente l’acqua riciclata costa di più dell’acqua minerale di Gorgovivo, pertanto la Regione dovrebbe investire su questo settore affinché venga compensato il costo della realizzazione e della gestione degli acquedotti industriali. Per esempio si dovrebbero investire le risorse derivanti dall’aumento della tassazione per il prelievo delle acque da pozzi o la tassazione a mc delle acque minerali. Queste risorse devono essere reinvestite per la razionalizzazione dell’uso delle acque, non possono andare nella tassazione generale, altrimenti non avremmo risorse per la funzione essenziale della tutela del bene acqua. E’ inutile parlare di acquedotti industriali, di doppia acquedottistica, ecc., se poi non ci sono incentivi e finanziamenti, rimarrebbe tutto solo sulla carta.
Avevamo detto - qui vedo l’Assessore Marcolini – che sia la tassazione per i prelievi da pozzi che quella a mc per il prelievo delle acque minerali doveva essere reinvestita in questi settori, questo perché se dovessimo ritrovarci in una situazione di emergenza idrica non riusciremmo a farvi fronte.
L’altra questione è quella del mantenimento in efficienza dei pozzi. Infatti il prelievo dall’acquedotto di Gorgovivo ha fatto sì che i pozzi che una volta venivano utilizzati per il rifornimento idrico dei comuni ora sono in disuso, rischiamo quindi di non averli a disposizione quando sarà necessario.
Altra questione è l’uso dell’acqua che viene fatta da due grossi utilizzatori. Infatti ancora abbiamo il porto e le Ferrovie di Ancona che puliscono con acqua minerale, è inaccettabile!
Nell’analisi dei fondi Fas si parla di interventi per la razionalizzazione e il mantenimento dell’uso delle acque, pertanto parte di quei fondi dovrebbero andare per evitare questo utilizzo criminale dell’acqua minerale nel comune di Ancona Questo uso è una vergogna! Dunque chiedo l’impegno dell’Amministrazione regionale di intervenire almeno su questo punto. Ripeto, non è possibile lavare le carrozze dei treni e le navi con acqua minerale!

Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli


Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giannotti sull’ordine dei lavori.

Roberto GIANNOTTI. Il porto della città di Pesaro è bloccato da tre giorni per la chiusura dei distributori che erogano carburante. La cosa è gravissima in quanto i natanti da diporto e da pesca sono nell’impossibilità di uscire in mare e quindi c’è una condizione di disagio enorme.
Volevo chiedere all’Assessore Giaccaglia per farsi carico, intervenendo, di questa situazione affinché possa essere risolta.

PRESIDENTE. Consigliere Giannotti, questo non c’entra con l’ordine dei lavori.

Roberto GIANNOTTI. Volevo solo richiamare l’attenzione dell’Assemblea legislativa regionale su questo aspetto.

PRESIDENTE. Bene. Ora, così come concordato durante la Conferenza dei Capigruppo, propongo di anticipare la discussione e la votazione dei punti 4) e 5) anziché iniziare con il punto 3). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Proposta di legge n. 236
della Giunta regionale
“Rendiconto generale dell'amministrazione per l'anno 2007”

Proposta di legge n. 247
della Giunta regionale
“Assestamento del bilancio 2008”
(Discussione congiunta)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 236 e la proposta di legge n. 247 entrambe ad iniziativa della Giunta regionale. Faremo un’unica discussione con votazioni separate.
Ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Credo che la riflessione sul consuntivo e sull’assestamento debba partire da una premessa e da una riflessione che sono il quadro di contesto e il dibattito in cui si inseriscono.
Il quadro di contesto è largamente preoccupante, assomma a una crisi economica internazionale pesantissima e frutto della somma di due crisi, una crisi finanziaria che a tutt’oggi ha esiti indefiniti e una crisi che riguarda il prezzo delle materie prime, non solo petrolifere ma anche alimentari, che determina per i prossimi mesi uno scenario particolarmente cupo.
A questo si aggiunga la scelta del Governo nazionale che oggi sta dibattendo un documento di programmazione economico-finanziaria e un decreto che non può non lasciare largamente preoccupati rispetto ai trasferimenti e alle iniziative che saranno indirizzate agli enti locali.
Comunque il rendiconto finanziario che la Giunta regionale ha presentato è foriero di qualche ottimismo, intanto perché denota una riduzione, ancorché finanziariamente non enorme, di debito che sta dentro un trend, una riflessione, un percorso che indica un rigore e un’attenzione alla spesa e al versante delle entrate che deve essere, nel contesto che ho descritto, un punto di riflessione positivo, questo considerato che questo tipo di annotazione non viene motu proprio dalle dichiarazioni della Giunta, ma sta dentro una serie di analisi finanziarie (relazione della Corte dei conti regionale) che hanno certificato questo trend.
Questo è il quadro dentro cui si riflette e si riferisce la questione del rendiconto.
Ovviamente dovremmo ragionare anche – il rendiconto lo segnala – sulla riduzione dei perenti o di un debito che in qualche modo si presenta stabilizzato, certo, dai banchi dell’Assemblea legislativa regionale non si deve avere un atteggiamento esclusivamente ageografico, bisogna anche riflettere sulle questioni che hanno natura di critica e quindi ruolo di stimolo, di indirizzo e di attenzione.
Quindi sulla questione del rendiconto annotiamo che c’è stato un percorso notevole anche di variazione di bilancio, lo dice la stessa relazione, ci sono oltre 400 variazioni di bilancio decretate in Giunta. Variazioni che sono dentro il quadro delle previsioni, ma che denotano la necessità di una riflessione sul rapporto con l’Assemblea legislativa regionale, con la Commissione, ma anche per una più intensa comunicazione con l’opinione pubblica.
Le occasioni del bilancio devono trovare sempre più le condizioni della comprensione e della trasparenza, questo è un impegno che dovrà prendersi anche la Commissione.
Quindi nella lettura del rendiconto vediamo che c’è bisogno di questo intervento e di questo lavoro; debbo però dire che questo intervento e questo lavoro per altri aspetti è stato già iniziato dalle strutture di supporto alla Commissione. A questo proposito è giusto ed importante ricordare l’impegno della struttura di supporto alla Commissione che ha lavorato e prodotto una serie di documenti che hanno tracciato il percorso del bilancio, dalla sua previsione alla sua realizzazione, è stato fatto un lavoro encomiabile che va ascritto ai nostri funzionari.
Questo è il quadro del rendiconto che i Consiglieri hanno avuto modo di vedere e in alcune situazioni anche in Commissione c’è stata un’attenzione a ricevere una comunicazione e un percorso documentario più articolato. Questo sarà l’obiettivo della Commissione e successivamente anche l’impegno della Giunta.
Nella relazione dell’assestamento che la Giunta ci ha consegnato c’è una lunga narrazione del documento che le Regioni hanno presentato al Governo sulle questioni del federalismo fiscale e soprattutto sulla fase prossima che riguarda le azioni amministrative e finanziarie che andranno fatte otre al ruolo e al rapporto con le Regioni.
Dunque in questo contesto l’atteggiamento è prudente e attento soprattutto alle questioni di prima natura.
Il cuore dell’assestamento sostanzialmente sta nell’iniziativa importante, direi qualificante, del fondo e del percorso sulla non autosufficienza, ci sono circa 58 milioni di euro – confesso che le mie relazioni non sono mai ricche di numeri perché non fa parte della mia capacità formativa –. Dicevo, appunto, che il cuore sta in questo fondo sulla non autosufficienza, un elemento importante, qualificante, un elemento che decide del cuore politico dell’assestamento.
Il quadro che lo determina è il quadro prudenziale di cui parlavo e dentro questo il dibattito - anche perché ho visto che questo documento ha stimolato nella fase finale un intervento emendativo notevole – determinerà il quadro di questa attenzione.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Signor Presidente, colleghi Consiglieri, il collega Brandoni, Presidente di Commissione e relatore di maggioranza, come sempre molto sintetico, ha riferito un quadro complessivamente in linea con quelle condizioni già descritte nelle precedenti discussioni di assestamento e di bilancio e in linea con l’andamento complessivo della gestione economico-finanziaria e poi politico-amministrativa della Regione.
Questo, Assessore, colleghi Consiglieri, ci preoccupa perché, permettetemi, siamo alle solite.
Il consuntivo 2007 – per l’analisi della nostra situazione inizio da questo – si chiude con un disavanzo enorme e preoccupante, che non è, Assessore Marcolini, un saldo finanziario effettivamente disponibile - come si scrive nella relazione a pag. 56 -, è un deficit di 140.877.432,44 euro che rappresenta un terzo delle entrate proprie libere di un anno, al netto della sanità, per la Regione Marche. Quindi l’enfasi sul miglioramento del saldo (1,5 milioni inferiore a quello del rendiconto 2006 che a sua volta era inferiore di 2 milioni rispetto al 2005) mi pare assolutamente fuori luogo.
L’esultanza della Giunta, che cerca di ostentare su ogni argomento quello che si vuole accreditare come trasparenza, è anch’essa fuori luogo, perché dai documenti contabili della Regione Marche viene fuori soltanto una parte della verità, dunque è una mezza verità e pertanto, colleghi, a casa nostra si dice che è una mezza bugia!
La Giunta, infatti, in materia finanziaria continua a parlare solo di un lato della questione, mai viene spiegata l’altra metà, quella più consistente del problema.
Sul deficit, per ottenere i 144 milioni del consuntivo 2005, a suo tempo la Giunta cancellò 63 milioni di debiti dai residui perenti, senza cancellare l’entrata dei Piceni Bond che sono ancora vivi e da rimborsare parzialmente. A garanzia ci si è inventati due capitoli aggiuntivi tra i residui perenti con la denominazione fantasiosa “controversie” – le controversie sono per debiti che erano, sono e dovranno essere comunque pagati –, pertanto i 63 milioni erano stati portati fuori bilancio, cioè nascosti sotto il tappeto con un lifting di bilancio.
Bisogna partire da questo per fare una riflessione. Il rendiconto 2006 migliorato di 2 milioni ha registrato un’altra operazione estetica in barba ai termini di chiusura di ciascun esercizio finanziario, cioè due partite del 2007 sono state retrodatate al 2006, sono di circa 18 milioni di euro, di cui una partita, circa la metà, incassata e l’altra metà dopo due anni è ancora presente come residuo attivo.
Sul rendiconto 2007 troviamo la stessa operazione fatta con un “ritocchino estetico”, infatti con delibera del 14 aprile scorso si cancellano 21 milioni, cioè, debito, residui e perenti cancellati.
Oplà! Il gioco è fatto, la Giunta può dire che il deficit è migliorato, i cittadini sono raggiunti da comunicati stampa, da comunicati istituzionali, tutto è a posto, quanto siamo bravi!
Ma è sotto il tappeto che si nasconde tutto quanto, è un’ennesima presa in giro, è una fregatura che alla fine i marchigiani dovranno comunque pagare.
Non vedo il Presidente della Giunta Spacca, non so oggi se sia impegnato per motivi istituzionali, mi dispiace, ma comunque nei passaggi più importanti non c’è mai e questo mi dispiace perché l’assestamento è il bilancio vero di questa Regione, ora sto parlando di consuntivo, ma parlerò anche di assestamento in maniera dettagliata.
Allora, Assessore, Presidente, Giunta, colleghi della maggioranza, si sono aggiunti anche questi debiti quando si dice che il debito diminuisce? Abbiamo cioè fatto conto di quello che è stato il 2006 e anche di questo anno 2007? Chiedo questo perché sono prestiti forzosi, a tasso zero, non ci costano niente e non toccano interessi e perciò maggiorazioni di operazioni, questo è sicuramente, però sono sempre prestiti che devono essere restituiti, dunque, se i perenti li nascondiamo poi ritornano sopra!
Queste cose dobbiamo dirle con trasparenza ai marchigiani. Si cancellano con troppa disinvoltura partite e impegni contabili, e anche qui, sui crediti, cioè quelli che risalgono addirittura al 1988, Assessore, certo, è bello, perché lavoriamo sui debiti, li cancelliamo, però poi rimangono consistenti partite creditorie che risalgono addirittura al 1988! Allora direi, anche ad uso della vita istituzionale, perché non inseriamo un’altra festa sul “ventennale dei crediti fasulli”! Ne facciamo tanti di eventi, bene, allora inseriamo anche questo! Dal 1988 come mai non abbiamo ancora incassato questi crediti?!
Quindi sulla trasparenza e su questo lato delle questioni bisogna fare chiarezza.
Il discorso della chiarezza va fatto anche su quello che è stato l’oggetto di un’interessante Commissione che abbiamo fatto insieme all’Assessore Marcolini, quella sulla gestione del debito e prodotti derivati. Ora c’è poco tempo per approfondire la discussione, ma avevo fatto un paio di domande sull’accensione di mutui e debiti dove una parte di questo debito nuovo forse andrebbe a coprire un debito pregresso.
Sui derivati c’è un discorso ancora aperto, non ancora chiarito completamente.
La giunta regionale il 26 novembre del 2007 con delibera n. 1398 aveva manifestato il fatto che vi era un derivato collegato con il Piceno Bond che a quella data perdeva 54,95 milioni di euro (pag. 12 della delibera). A quanto siamo ad oggi? Considerato che da novembre (data della delibera) ad oggi non mi pare che le condizioni di natura finanziaria complessiva siano migliorate.
Allora, anziché portare le tabelle dei mutui e dei prestiti, caro Assessore, anche se è cosa preziosa, per carità, ne è stato fatto un riassunto, però i tassi attuali sono ormai quelli molto vicini a quando è stato attivato quel canale (…) ma non volevo parlare del nuovo, vorrei soltanto che si comprendesse l’economicità delle operazioni fatte e di quelle in corso. Sotto questo profilo occorre sapere come si chiude e di che ammontare è il deficit complessivo che stiamo gestendo.
Infatti vorrei ancora puntualizzare che il residuo di debito da rimborsare, perché già attivato al 31 dicembre 2007, è di 892.581.901,02 euro. Si ha presente, colleghi, anche quelli della maggioranza e della Giunta, che è il doppio delle entrate libere di un anno, al netto della sanità, della Regione!
C’è la partita dei derivati di cui abbiamo detto.
Ci sono poi i mutui autorizzati da attivare che superano i 455 milioni di euro. Anche qui sarebbe gradito sapere se abbiamo ancora questa capacità di indebitamento. Qui c’è sempre la solita querelle che ogni anno facciamo in Commissione.
Ci sono i prestiti forzosi, quelli dei perenti di cui ho detto prima, cioè si nasconde sotto il tappeto un debito che comunque c’è.
C’è la partita dei fondi del terremoto che abbiamo utilizzato e che dobbiamo rimettere, sono 150 milioni.
Le società collegate, Consigliere Rocchi, su cui lei ha avuto interesse a sottoporre all’attenzione di quest’Aula, come le questioni Aerdorica, ecc.., sono società partecipate che molto spesso chiudono in difficoltà, anche se non tutte grazie a Dio, per le quali c’è bisogno di conoscere la situazione.
Allora questi elencati – Assessore magari mi corregga se dico una cosa inesatta –, sommano complessivamente a oltre 1.600 milioni, cioè quattro volte le entrate libere, al netto della sanità, di questa Regione.
Si può minimizzare questa situazione? No! E non vogliamo farne oggetto di una semplice constatazione o oggetto di uno studio accademico, ma vogliamo un confronto politico e amministrativo sulle sedi giuste.
Vado ora all’assestamento. Le manovre più importanti si fanno in assestamento, colleghi Consiglieri, nella più grossa distrazione non solo dell’Aula, ma anche dell’attenzione complessiva che ha l’opinione pubblica, l’opinione generale, le categorie e i rappresentanti del sociale. Perché? Perché l’assestamento è considerato una manovra di natura tecnica che non ha quelle ritualità e quelle procedure ben stabilite che ha il bilancio previsionale. Allora ci troviamo nelle condizioni di non discutere nulla e nella disattenzione generale passano delle cose che in realtà sono esse stesse il vero bilancio.
Vi faccio un esempio per tutti. Il bilancio approvato nel dicembre 2007 prevedeva la giacenza di cassa di 20 milioni di euro. Sapete con l’assestamento quanto è la giacenza di cassa? E’ di euro 2.646.505.828,13. Allora, abbiamo fatto un bilancio previsionale vero o una finzione?! Come è possibile avere uno scostamento di 132 volte inferiore a quella che è la realtà oggi accertata! Ripeto, è di 132 volte differente! Quindi quello previsionale è un bilancio inventato, si scrivono numeri così e poi si mette in assestamento la cifra che dovrebbe arrivare alla realtà.
Il saldo finanziario iscritto a bilancio è di euro 959,4 milioni, passano sei mesi ed è di euro 1.344,7 milioni, il 40% in più.
Dunque, non portiamoci in giro, questo è sì il bilancio, ma è un bilancio che non ha quei crismi procedurali, istituzionali, quei percorsi di confronto, di concertazione tanto sbandierata che dovrebbe, anzi, che deve prevedere il bilancio.
Il mutuo a pareggio nel 2008 aumenta di oltre 7 milioni di euro, e poi si parla di riduzione del debito! La quota di diminuzione di quello attivato è poco più di 50 milioni, poi quello che si attiva raggiunge i 70. Fatemi capire come facciamo a ridurre il debito!
Il debito da attivare, con i tassi in crescita, passa a 455.367.257,93.
Si supera il limite previsto dalla nostra legge contabile? Ma vi dico che non passa settimana o mese che i tassi aumentano!
I commi 2 e 5 dell’articolo 31 prevedono determinate cose. Il comma 2 dice che ci vuole una tabella dimostrativa e che con i tassi attuali non si supera quel limite di indebitamento che c’è per legge. Il comma 5 dice qual è il limite sulla contabilità.
Vado avanti sempre sull’assestamento.
Guardiamo le tabelle di autorizzazione alla spesa, e poi mi si dice che le cose non tornano, certamente! Tabella E, aumento di circa 5 milioni di euro di cofinanziamento a programmi comunitari; tabella D, aumento di 4,3 milioni di euro di cofinanziamento a programmi statali; tabella C, 10,6 milioni in più di autorizzazioni di spesa; tabella A, 24 milioni in più per stanziamenti riferiti a leggi regionali.
In assestamento ritroviamo il saccheggio dei perenti.
Inoltre, valutare le variazioni diventa anche difficile in quanto a differenza del bilancio previsionale non è stato ripresentato nemmeno il Poa, quindi bisognerebbe farlo -Assessore non sorrida, questa è una esigenza di trasparenza -. Se si modificano tante cose – Assessore, vuole che le ripeta tutte le tabelle modificate di milioni di euro! – si deve rifare il Poa proprio perché è questo il vero bilancio.
Ho già detto in Commissione, lo ripeto qui, che c’è un’anomala utilizzazione dei mutui a pareggio 2008. Ormai circa il 40% è copertura di contributi pluriennali, come i mutui agli enti locali o gli interessi sui mutui, e questo non deve esserci perché noi stiamo facendo debito per pagare debito.
Ho già fatto cenno al fatto che è un assestamento anomalo, in quanto è sì il vero bilancio ma senza le procedure e senza le garanzie, però è anche un assestamento dove si fanno anche altre operazioni addirittura vietate anche nel bilancio e nella finanziaria. Cioè si inseriscono articoli che sono di stretta natura organizzativa e normativa, lo si è fatto anche quest’anno a piene mani. La legge vieta, ripeto, anche nella legge finanziaria di fare queste operazioni proprio perché bisogna fare proposte di legge.
Su questo mi rivolgo ancora una volta all’Aula, al Presidente, ai Presidenti di Commissione, dico, come si fa a discutere di leggi di sistema, di leggi di sostanza – ad esempio, si guardi la non autosufficienza – senza passare attraverso la Commissione sanità?! Come si fa a discutere di caccia senza parlare con la quarta Commissione?! Come si fa a discutere di provvedimenti importantissimi sull’artigianato, sull’industria, senza coinvolgere la terza Commissione?! E’ un attacco alla democrazia, alla libertà di tutti noi che non possiamo esprimerci! Ci viene tolta la parola, una parola che è data dallo Statuto e dai regolamenti. Non è accettabile!
Faccio un esempio per tutti - mi sta a cuore perché è del maceratese e approfitto anche della presenza dell’Assessore Ascoli –. Leggetevi quello che è stato l’emendamento sull’Ersu di Macerata, col comma 2 si prolunga artatamente un commissariamento fino al 31 dicembre, si sanano tutti gli atti compiuti prima dell’intervento di questa legge. Ma che articolo è in assestamento? Dov’è un riferimento minimo di solo un euro! L’ho detto l’altra volta in Aula, su questo abbiamo fatto un’interrogazione, infatti sono stati rinominati tutti i membri del Consiglio, gli studenti sono stati richiamati al voto, nell’urna hanno messo il nome del loro studente, l’Assemblea legislativa regionale ha nominato i due e l’università ha fatto lo stesso. Ma alla fine prolunghiamo il commissariamento con l’assestamento di bilancio e con il comma 2 si sanano tutti gli atti compiuti dal commissario. Perché?! Forse si vede che qualche problemino di legittimità c’è, allora si fa con legge di assestamento del bilancio. Ma che assestiamo! La situazione dell’Ersu di Macerata, il commissariamento della democrazia in quell’ente, sono infatti notizie di ieri che intanto il commissario si è preso una co.co.co e l’ha messa a fare la sua segretaria, senza nessun controllo di nessuno perché era l’unico a comandare! Andiamo via tutti, che cosa ci stiamo a fare, perché se questo significa democrazia, allora, chiudiamo! Ripeto, ieri da parte di un commissario illegittimo è stata assunta una co.co.co. per farle fare la sua segretaria. Assessore, non è possibile questo, abbiamo travalicato ogni limite, anche quello di decenza! Mi dica se questo può essere un atto di natura ordinaria, perché il commissario ha un mandato a tempo e il tempo è scaduto ormai da due mesi e noi lo stiamo prolungando con l’assestamento!
E quante altre cose possiamo dirci su questo, quante altre norme, ma ne parleremo più tardi in occasione dei nostri emendamenti.
Basta con gli slogan e con la propaganda, qui la situazione è difficile, è grave, lo dobbiamo dire apertamente, e lo stanno dicendo in maniera forte ed onesta anche i nostri rappresentanti del Governo nazionale perché nessuno dice che sono rose e fiori, quindi anche nelle Marche dovete avere questo coraggio. Se fare questo allora ci troverete, non ci troverete invece se proseguite su questa strada.
La propaganda, gli slogan, i manifesti, si dice che tutto va bene, che sta diminuendo tutto, il debito, il deficit, ma queste sono bugie! Quindi noi non stiamo con le bugie e con la propaganda. In questo modo ai marchigiani facciamo un doppio danno, innanzitutto perché si spendono risorse travalicando le funzioni delle Istituzioni. L’istituzione è diventata un’associazione, una parte, è diventata essa stessa un partito. I manifesti che fate sono quelli che venti anni fa si facevano come partito, era il partito che diceva “Bravo Assessore, hai fatto bene”, adesso invece lo fa direttamente lo stesso Assessore.
Addirittura oggi in assestamento chiedete di fare le assunzioni attraverso l’agenzia di riferimento, chiedete un mandato per rivolgervi ad una agenzia di lavoro interinale. Ma una volta non si facevano i concorsi?! Non ci sono gli uffici del lavoro, Assessore Ascoli?! Quelle graduatorie non servono più, quei libretti di lavoro dove c’è scritto “disoccupato” non servono più?! Ma dove sta la sinistra, dove state tutti quanti! Volete un mandato per rivolgervi all’agenzia interinale! Come si chiama quella di Ancona? Forse è quella che volete andare a salvare! Allora state tutti zitti, anche quelli di Rifondazione e i Comunisti Italiani, perché magari è proprio quella l’agenzia di riferimento!
Ma dove siamo andati a finire, dove è l’Istituzione?! E’ diventata un partito, non è più Istituzione!
Dunque si usa l’Istituzione per fare propaganda politica e la si usa per dire bugie, però penso che i marchigiani come noi se ne siano accorti!

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Quando in quest’Aula si discute di bilancio, considerata anche la situazione che abbiamo a livello nazionale, è sempre difficile intervenire. Molto spesso capita che le opposizioni fanno un’opposizione seria e corretta però molto spesso capita anche che la maggioranza scarica i problemi sull’Esecutivo nazionale. Ormai è diventata un’abitudine non solo qui ma in tutte le Aule, sia che governi il centro-destra sia che governi che il centro-sinistra.
Assessore Marcolini, lei in questo momento ha il compito difficile e delicato di far quadrare i conti e di dare le risposte alle difficili situazioni come quella attuale.
Non rientra nella sua competenza e mandato il compito di vigilare o dare indirizzi ai vari Assessori in quanto certamente spetta al Presidente Spacca. Presidente, però, che è sempre in vacanza, lo vediamo molto poco in Aula e sempre di più in giro per il mondo. Con tutte queste gite che va facendo da diversi anni a questa parte, prima come Vicepresidente e oggi come Presidente, speriamo almeno che porti qualcosa di utile e positivo, ma credo comunque che bisogna stare un po’ più attenti quando si utilizza denaro pubblico! Se avessimo almeno un ritorno di quell’immagine che si porta in giro potrebbe essere anche positivo, ma io penso che sia solo la sua immagine personale e non quella dell’intera Regione Marche.
Nel merito del bilancio voglio fare due riflessioni sulla sanità e sul turismo collegato anche alle infrastrutture. Assessore Marcolini, è su questo che a mio avviso manca una strategia di pianificazione, si improvvisa sempre. Per esempio in Assemblea legislativa regionale parliamo spesso di aeroporto, ma poi il problema rimane sempre lo stesso, non ci sono i voli, noi abbiamo un aeroporto solo per fare andare la gente fuori dalle Marche e non per portarla nelle Marche.
Sulle infrastrutture bisogna cambiare tendenza, non ci vogliono solo parole ma piani e progetti concreti, come fanno gli altri, e gli altri non sono migliori di noi. Ad esempio quando hanno parlato di Malpensa poi hanno ottenuti dei risultati, invece quando noi parliamo dell’aeroporto di Falconara vediamo sempre una candela spegnersi lentamente.
Perché allora i turisti dovrebbero venire nelle Marche dove poi non trovano le infrastrutture adeguate?!
Per quanto riguarda il discorso del turismo in questo momento l’Assessore – mi dispiace che non lo vedo ora in Aula – non sta affrontando nei modi dovuti la politica turistica delle Marche. Anche in passato abbiamo criticato sia l’Assessore Silenzi che l’Assessore Agostini, ma loro almeno tentavano, provavano, inventavano dei sistemi, delle agenzie, e avevano anche il coraggio di ritornare indietro. Ci fu una grande polemica anche con l’allora Assessore Rocchi, ma almeno si poteva discutere, ora invece non facciamo più nemmeno questo, Consigliere Rocchi, vi siete appiattiti, vivete alla giornata basando tutto sul pecorino, sul vino o sul ciauscolo. Ma poi la gente non viene nelle Marche perché abbiamo il vino buono, quello ce l’hanno tutti, dovremmo invece avere quella sensibilità di salvaguardia, di qualificazione, di valorizzazione ed investire su questo.
Recentemente c’è stata una polemica – prendetela come una polemica estiva – su un bando per gli investimenti che scade l’11 agosto dove si potevano fare le fatture anche in data precedente. Ma chi se la sente con una Giunta del genere a fare delle spese! In quanto magari poi si dice che non ci sono le risorse, quando invece si trovano 3-4 mila euro per fare delle cose che non servono a niente, come gli aperitivi con il pesce azzurro! Adesso va di moda l’aperitivo nei chioschi, una cosa simpatica anche poco pubblicizzata, ma la gente non viene a Civitanova perché c’è il pesce azzurro, può venire a Civitanova se ci sono le infrastrutture, i prezzi buoni e le strutture adeguate.
A mio avviso bisogna che l’Assessore faccia una riflessione seria con tutto l’Esecutivo e la sua maggioranza. Bisogna fare come si faceva in passato, allora sulle proposte assistevamo a scontri civili, democratici, magari l’Assessore Silenzi smantellava le proposte del predecessore Rocchi, chi veniva dopo smantellava le proposte di Silenzi, e così via. Invece l’Assessore Giaccaglia non smantella nessuno e questo mi preoccupa.
Quindi, almeno discutiamo, diamo un senso, Assessore Marcolini, a quei soldi inseriti in bilancio, parliamo di come vengono spesi. Nessuno vuole fare il conto della spesa chiedendo lo scontrino, però conoscere quale sia la politica e quale il futuro, sì.
Molto spesso sentiamo parlare di Numana, Sirolo, San Benedetto, Fano, Pesaro, fiori all’occhiello delle Marche, ma sono sufficienti? Magari si fanno pubblicità da soli, ma noi che cosa stiamo facendo per valorizzare questi posti incantevoli? Niente!
Dunque smettiamola di fare la fiera dei vini di Grottammare, facciamo una politica seria.
Molto spesso la Consigliera Giannini fa delle critiche a Marzetti definendolo l’Assessore delle Sagre, ma qua non si fanno nemmeno le sagre! E’ questa la politica turistica delle Marche?!
Assessore Marcolini, non so di preciso quanti soldi ci sono, ma penso che per fare una politica turistica di promozione qualcosa ci sia. Concentrate le sinergie, non spendetele a pioggia accontentando Tizio, Caio e Sempronio, fate un progetto, illustratelo all’Assemblea legislativa regionale, confrontatevi con le categorie, con gli albergatori, gli esercenti balneari, ecc.. Solo così potremo dire che anche la Regione Marche, al plurale, fa una politica turistica, altrimenti eliminiamo questa voce così si risparmiano i soldi per investirli magari su altri settori, ad esempio come quello delle attività produttive che potrebbe dare risultati migliori per lo meno sotto l’aspetto dell’occupazione.
L’altro discorso che voglio fare è sulla sanità. L’80% circa del bilancio, Assessore, purtroppo se lo prende la sanità su cui chiediamo che si faccia un censimento serio. Anche in questo caso non c’è in Aula l’Assessore alla sanità, questo mi dispiace e penso che quando si parla di bilancio tutti gli Assessori dovrebbero essere presenti, è un fatto di educazione e di correttezza perché tante sono le problematiche e tanti sono i temi in discussione. Non capisco, forse c’è insofferenza ad ascoltare queste cose, mi auguro comunque che qualcuno gliele riferisca e per lo meno che se ne faccia carico l’Assessore Marcolini, sempre presente ed attento.
E’ vero che c’è una sanità nelle Marche che funziona, che dà delle risposte, abbiamo delle eccellenze, ma abbiamo anche una sanità di sprechi su cui necessità il miglioramento delle strutture e dei servizi. Abbiamo una sanità con liste di attesa ancora molto lunghe, una sanità dove ogni tanto vengono sostituiti dei personaggi ma ancora i risultati non sono tangibili. E la mia non vuole essere una polemica perché la sanità non è certamente né di destra né di sinistra, è solo di chi ha buon senso perché la sanità deve stare al servizio dei cittadino.
Il servizio pubblico non deve essere smantellato oppure messo nelle condizioni di non stare sullo stesso piano del servizio privato, su questo ci vuole molta chiarezza. Il privato dà un servizio che forse a livello psicologico molti lo definiscono migliore del servizio pubblico, io invece posso dire – ringraziando Iddio, non per esperienze personali – che il servizio pubblico dove funziona è migliore del servizio privato, perché c’è più cuore, si guarda meno al guadagno. Infatti quando si parla di sanità non è l’utile, ma quello che conta è il risultato. Dunque smettiamola di parlare di budget, non è una cosa seria quando si parla della salute del cittadino.
Bisogna cambiare tendenza, a livello regionale bisogna farsi fare veramente un check up, purtroppo in quest’Aula non è la prima volta che lo diciamo.
Facciamo un’Assemblea legislativa regionale basata su tematiche importanti, una volta sulla sanità, una volta sul turismo, sulle attività produttive o sulla formazione, in modo che con l’intervento di tutti si possa arricchire il dibattito e si possa dare quindi un contributo positivo. E quando si parla di queste problematiche non c’è demagogia, questo perché il povero cittadino non ci capisce più niente e “spara” su tutti se per fare una visita medica deve aspettare otto mesi e invece privatamente la può fare il giorno dopo. Vede solo una grande differenza, vede il privato efficiente e il pubblico che non funziona. E così non è, infatti è cronaca di questi giorni che anche nel privato gli scandali ci sono.
Con questo mio intervento ho cercato di dare un contributo in positivo, non ho voluto fare una critica sul bilancio e sull’operato, ho soltanto fatto una valutazione su come vengono investite ed utilizzate le risorse. Assessore Marcolini, lei è un eccellente contabile, ma non si può fare un bilancio arido basato solo sui numeri, bisogna dare un indirizzo per investire veramente dove serve. Serve sulla sanità pubblica, ripeto, pubblica, sul turismo, sulle attività produttive, sulle infrastrutture, ma non come facciamo noi dove magari sull’aeroporto ogni tanto viene fatta una relazione dall’Assessore che dice che ci sono 3.400 arrivi, 3.600 partenze e che è stato ridotto il deficit, ma a noi questo non interessa, a noi interessano i flussi che vengono.
Concludo con un’autocritica. Quando ero Assessore a Civitanova c’era un mio collega che voleva con un catamarano portare la gente in Croazia. Io gli dicevo: “Benedetto uomo, tu porti al gente in Croazia, spendiamo centinaia di milioni, ma poi dalla Croazia chi viene da noi?”. Questo servizio ora non c’è più, lo fanno i privati perché, dico purtroppo, molto spesso noi italiani andiamo in vacanza all’estero anziché goderci la bellezza dei posti dell’Italia.
Pertanto, Assessore, le chiedo di fare uno sforzo, di avere uno scatto di reni perché il potenziale c’è, forse mancherà qualche risorsa o qualche trasferimento dal livello nazionale, ma non stracciamoci le vesti, spendiamo bene e meglio le tante o poche risorse che abbiamo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Avremo modo di entrare nel merito del dibattito dei singoli aspetti dell’assestamento del bilancio, ma nel frattempo vorrei sviluppare brevi considerazioni di tipo più generale.
Ho ascoltato la relazione del compagno Brandoni, Presidente della seconda Commissione, e quella del collega Pistarelli, ma non è emerso con chiarezza che da un po’ di tempo a questa parte il bilancio dello Stato non è più unitario, è disarticolato. Il cosiddetto federalismo, secondo me, accentua una separatezza tra i diversi livelli istituzionali, che a loro volta hanno da tempo iniziato tra di loro una critica ed un antagonismo. Ogni livello, ad iniziare dallo Stato centrale, scarica sul livello che viene dopo, nel nostro caso le Regioni, la propria necessità di risparmio e talvolta lo si fa con scelte demagogiche, vedi l’abolizione dell’Ici, senza una copertura finanziaria alternativa. Mettendo poi i Comuni in una posizione grave rispetto al bilancio o in una situazione preventiva di scoperto di bilancio.
Quindi è condizione essenziale e determinante quello che avviene al di fuori dello Stato e delle sue articolazioni. In primo luogo sul costo energetico dove c’è il rischio ormai su scala mondiale di recessione e di crisi. La prima potenza mondiale, gli Stati Uniti d’America, sono in una crisi che alcuni paragonano a quella grave del ’29.
Pertanto il rischio di una crisi irreversibile, ad iniziare dal costo energetico e del petrolio che viaggia a 250 dollari al barile, è seria.
In virtù di questo costo interi settori produttivi, ultimo la pesca, sono in ginocchio, ma è l’ultimo evento di una crisi che investe anche nella nostra regione uno dei principali distretti produttivi come quello della meccanica.
Alla mancanza di lavoro dei giovani e alla totale mancanza di prospettiva per le giovani generazioni non si può rispondere – per serietà dobbiamo dirlo – con la demagogica abolizione dell’Ici che poi si traduce per i Comuni nella chiusura o nel ridimensionamento di molti servizi, oppure dire come fa il Capo del Governo “sposate mio figlio perché è ricco”.
Credo che la serietà debba prendere il posto della propaganda, ma sempre per serietà ed onestà non vogliamo dire che il Governo Prodi sia stato indenne da una visione di tagli agli enti locali, però, ad esempio, sul piano sanitario nazionale il Governo Prodi aveva preventivato nel fondo sanitario nazionale un 3% che dal 2008 al 2011 da 99 milioni di euro si doveva passare in quegli anni a 108 milioni di euro. L’attuale Governo fa un’operazione inversa, riduce la spesa sanitaria e nello stesso periodo, anzi per un periodo minore, taglia la sanità di 5 miliardi. Solo nel 2009 passerà ad un taglio pari a 834 milioni di euro.
E’ così anche per le forze dell’ordine e per i tagli alla scuola pubblica, quindi, altro che ripristino del grembiule!
Pertanto quello che ci interessa è che la Regione mantenga, pure in un quadro di certezza contabile e di compatibilità più complessiva, una visione alternativa al taglio fine a se stesso.
Infatti il piano sociale che discuteremo mantiene l’impegno verso gli anziani e le fragilità, la sanità mantiene la visione di universalità e di una sanità pubblica. Ma anche qui in prospettiva occorre cambiare l’organizzazione, ad iniziare dall’eliminazione dell’Asur che è diventata una sovrastruttura costosa che impedisce il dispiegarsi della sanità pubblica.
Così come occorre, e il piano sociale fa uno sforzo anche se, secondo noi, non ancora sufficiente, unificare ambiti sociali e zone sanitarie in modo da poter integrare sanità e sociale e ricercare il giusto risparmio.
Ci vuole uno sforzo sul trasporto pubblico ed in primo luogo per le competenze sulle ferrovie, come pure su quelle cosiddette minori che potrebbero rappresentare un risparmio in termini di costruzione di nuove strade e soprattutto ricercare nel pubblico e privato un risparmio del costo di energia e anche dei costi della gestione.
Porto e aeroporto, in una visione nazionale e mondiale, seppur le difficoltà esistono, tuttavia dobbiamo prendere atto con favore che c’è un recupero del debito. Gli investimenti pubblici che da qui in poi saranno fatti, perché l’aeroporto, almeno nella nostra visione, può essere strategico in un serio sviluppo regionale e in un quadro internazionale e mondiale, e il recupero del debito permetterà ai finanziamenti regionali di non recuperare più il debito pregresso ma di essere investiti per una prospettiva di sviluppo.
La scuola dell’obbligo dentro la sua autonomia, vale a dire una scuola che crescerà o regredirà a seconda delle risorse del territorio e del dinamismo economico, dobbiamo guardarla in una visione universale e pubblica e dare una certezza non di sussistenza, ma di qualificazione e di sviluppo.
Così come il turismo, che è vero che è dequalificato, ma se avessimo il tempo di fare un’analisi seria vedremo che purtroppo la Regione al di là dei piani generali ha poche condizioni di intervenire nel merito. Secondo noi è anche dequalificato perché i giovani stagionali e giornalieri che lavorano nel turismo purtroppo sono tutti precari, quindi occorre fare uno sforzo più complessivo della stabilizzazione.
Sull’agricoltura e sull’energia occorre, senza un dibattito dietrologico, o cambiare il piano energetico, se non va bene, oppure bisogna attuarlo. Noi siamo per attuarlo in pieno in quanto può dare sviluppo al territorio diffuso anche in una visione di risparmio e di produzione. Per fare il piano energetico non bisogna attardarsi a ricercare i cosiddetti partner privati, occorre che la Regione Marche dia seguito alla deliberazione del Consiglio regionale che prevede un’agenzia pubblica per la gestione e la produzione di energia. Questo perché in tale contesto forse c’è l’unica possibilità è quella di intervenire in maniera virtuosa nella produzione e gestione di energia, perché oltre al risparmio essa consiste anche in un guadagno che gli enti locali che dovrebbero e potrebbero riconvertire in sviluppo e in servizi.
Dobbiamo prevedere anche la produzione di biomasse attraverso la riconversione di settori dell’agricoltura dismessi, ma lo dobbiamo fare con grande equilibrio. Infatti nelle zone agricole la produzione di biomasse non dovrebbe avvenire con la sostituzione di colture tradizionali o di qualità, ma dovrebbe essere fatta con oculatezza nelle zone impervie che altrimenti non darebbero nulla.
Ci sono inoltre gli ammortizzatori sociali. La crisi del distretto della calzatura e del mobile, prima, ed oggi quello della meccanica, ci richiamano ad un rigore nel bilancio.
La situazione è difficile, l’assestamento del bilancio secondo noi è in linea con una visione più complessiva di programmazione, ma occorre uno sforzo per non depotenziarlo con proposte minimali e localistiche, in alcuni casi forse anche clientelari, esposte qua e là anche da Consiglieri della maggioranza, che secondo me rappresentano una caduta di stile e al tempo stesso vanificano il profilo di rigore.
In definitiva, occorre continuare nella semplificazione virtuosa limando o accorpando enti e agenzie che nel frattempo hanno esaurito la loro funzione.

PRESIDENTE. Comunico ai Consiglieri che stanno scadendo i termini per l’iscrizione alla discussione ed io al momento ho iscritto solo il Consigliere Santori. Quindi se nessun altro chiederà la parola dopo il Consigliere Santori dichiarerò chiusa la discussione.
Ha la parola il Consigliere Santori.

Vittorio SANTORI. La seconda Commissione ha espresso il proprio parere sul bilancio il 10 luglio 2008 senza aver letto il rapporto di gestione che è stato approvato dalla Giunta il 14 luglio 2008 con delibera n. 927. Ciò evidenzia quali siano i rapporti che intercorrono tra la Giunta e gli altri Organi regionali.
La mancanza di collaborazione e di confronto non soltanto nei rapporti interni ma anche nei rapporti con le altre Amministrazioni regionali limitrofe ha prodotto errori macroscopici come nel caso della tassa per l'imbottigliamento delle acque minerali e nel caso del calendari venatori regionali mai concordati con l’Abruzzo e la Puglia nonostante le condizioni di reciprocità imposte dalla legge n. 157/92.
Il risanamento dei conti regionali non c'è, infatti il debito complessivo resta invariato. Quella che stiamo esaminando è la pregevole opera dell'Assessore al bilancio che ogni anno fa miracoli per mettere in evidenza la parte più rosea della mela lasciando nell'ombra la parte marcia. C’è una situazione contabile realizzata su un equilibrio di dati matematici che ogni hanno si evidenzia sempre più precario e sempre più fragile, incapace di far fronte a qualsiasi esigenza o necessità dovesse verificarsi nel territorio.
Abbiamo una capacità di indebitamento (mutui) ormai quasi inesistente, una tassazione addizionale ai massimi livelli e dove si inserisce il pesante disavanzo di 140,8 milioni di euro per il 2007.
E’ un disavanzo di notevole entità divenuto prassi consolidata e fattore cronicizzato perché è costante nella storia dei conti regionali, vi è una somma consistente ogni anno sottratta ai servizi e agli investimenti, ma a ben vedere sorgono seri dubbi sull’entità che il vero disavanzo sia quello indicato.
Infatti i bilanci delle società partecipate, i cui risultati economici sono confluiti nel rendiconto 2007, sono tutti riferiti all'anno 2006 in violazione del principio di competenza che impone l'allegazione dei risultati del medesimo anno e senza alcuna giustificazione. Infatti se controlliamo le date di approvazione dei medesimi da parte degli organi societari notiamo che regolarmente, ad eccezione della società Aerdorica spa che ha approvato il 9 luglio 2007 fuori termine rispetto alle disposizioni contenute nel terzo comma dell'art. 2429 codice civile il proprio bilancio (comunque in congruo anticipo rispetto alla redazione ed approvazione del rendiconto regionale), ogni anno tutte le altre società lo hanno regolarmente approvato entro l’11 maggio. Precisamente: il Centro di ecologia e climatologia ha approvato il bilancio 2006 il 4 aprile 2007, la Banca popolare etica ed il Centro agro alimentare di Ascoli Piceno il 29 marzo 2007, la Sviluppo Marche spa redatto il 29 marzo 2007 ed approvato l’11 maggio 2007, e così via.
Il fatto che bilanci e rendiconti delle società ed enti partecipati non vengano inseriti e conteggiati nei loro risultati economici finali per competenza nel rendiconto regionale, induce a ritenere che il risultato del rendiconto che stiamo esaminando non sia esatto e onnicomprensivo e che possa nascondere un ulteriore indebitamento della Regione scaturente dalle maggiori perdite registrate nel corso del 2007 dalle società partecipate, che con questo sistema che codifica un ingiustificato ritardo annuale, verranno inserite soltanto nel 2008.
C’è uno spostamento di dati e voci negativi atti, anche nell'ipotesi più benevola, a rendere non credibile ed incerto il rendiconto di questo anno 2007.
Nel 2007 l'indice di autonomia delle entrate regionali scende all'83%, cioè di circa tre punti percentuali rispetto al biennio 2005-2006. L'indice di autonomia tributaria raggiunge il minimo storico del 41%. L'area relativa all'assetto istituzionale ed organizzativo evidenzia nello stanziamento della spesa un calo pari al 37% in meno. Di fatto nel 2007 la Regione Marche non ha rispettato il patto di stabilità.
Disastrosa, inoltre, è la politica dello scaricare negli esercizi futuri, gravando i medesimi da qui a quaranta anni, i maggiori oneri finanziari derivanti dalle operazioni di rinegoziazione di mutui e prodotti derivati che renderanno ingovernabile nei prossimi anni l’Ente regionale, addossando ad altri, e rinviando oltre la scadenza del proprio mandato elettorale, i problemi e le difficoltà oggi esistenti.
La mancanza di un resoconto del contenzioso giudiziario oggi esistente tra la Regione Marche e terzi lascia ampi spazi di interpretazione ed aumenta l'incertezza complessiva sui dati riportati nell'atto che stiamo esaminando, sia con riferimento ai residui perenti che a quelli più generali del debito complessivo.
La ricetta Spacca non ha funzionato in nessun settore, ad esempio il turismo è rimasto a livelli di tre anni fa ove la Provincia di Ascoli Piceno insieme a quella di Macerata ha registrato i livelli più bassi delle Marche sia in termini di arrivi di italiani che di stranieri. Abbiamo uffici di informazione chiusi o dove il personale non parla alcuna lingua straniera. I cartelli indicatori delle località e degli uffici recano scritte solo in italiano.
Quindi il miracolo annunciato con l'introduzione dei sistemi turistici locali non è avvenuto.
La sanità con i suoi 23.816 dipendenti al 31 dicembre 2007 e con le notevoli risorse a disposizione non produce servizi minimi sufficienti e non garantisce, neppure oggi, le emergenze nel territorio. Al di là di qualche eccellenza concentrata nell'anconetano è rimasta a tutt'oggi una forte differenza nei livelli di qualità e quantità di trattamento tra zona e zona territoriale e soprattutto tra il nord ed il sud delle Marche. Ogni giorno registriamo casi di mala sanità, a San Benedetto del Tronto una persona che presentava sintomi di vomito continuo associati a fortissimi giramenti di testa, accompagnata al pronto soccorso dai suoi familiari dopo sei ora di attesa per la visita del dottore se ne è andata via per recarsi presso un altro ospedale. C'era infatti un solo medico in servizio! Un’altra persona con forti dolori al torace dopo quattro esami radiologici negativi è stata consigliata di recarsi a Torrette dopo venti giorni per fare ulteriori accertamenti, qui poi gli hanno diagnosticato la presenza di due costole rotte.
I dati relativi all'investimento nelle strutture ospedaliere e nelle macchine ed attrezzature diagnostiche ci evidenziano la mancanza di volontà dell'amministrazione regionale di voler seriamente tentare un riequilibrio nella quantità e qualità dei servizi sanitari tra il sud ed il nord delle Marche.
Due erano i punti fondamentali del piano sanitario: la creazione dell'area vasta provinciale, per meglio monitorare e controllare la spesa, e l'eliminazione delle liste di attesa. Due obiettivi clamorosamente falliti, tant'è che invano attendiamo il riconoscimento giuridico dell'area vasta e i dati delle liste di attesa forniti dalla stessa Regione Marche al 31.12.2007 sono orribili. Soprattutto quelli che si riferiscono agli ospedali di San Benedetto, Fermo, Ascoli e Jesi (otto mesi per un ecodoppler, sette mesi per una visita oculistica, cinque mesi per una risonanza, sei mesi per una visita ortopedica-riabilitativa).
Però anche l'Ospedale di Torrette si sta adeguando, ad esempio ci vuole un anno di attesa per un intervento chirurgico di asportazione del dente del giudizio.
L'Assessore alla salute conosce lo stato delle ambulanze delle Potes molte delle quali vanno in giro senza collaudo periodico. Le carenze del personale sono spesso riportate anche sui giornali, tipica è quella dell'ambulanza che giunge senza il medico o senza l'infermiere o senza l'autista perché sostituito dall'infermiere.
Inoltre, sulla politica della prevenzione sanitaria è meglio tacere!
Anche un bambino può rendersi conto che non può esistere alcuna attività di prevenzione in mancanza di macchinari e personale sanitario che li faccia funzionare. Meno male che dalle nostre parti è intervenuta la Fondazione Carisap per l'acquisto della Tac e continua ad intervenire per l'acquisto anche di altre macchine diagnostiche. Ma possiamo andare avanti così?!
Sul pareggio della gestione sanitaria e sulla circostanza di non aver avuto per la prima volta necessità di anticipazioni da parte della tesoreria, vi è da chiarire che ciò non è avvenuto per effetto naturale, ma per utilizzo del fondo per gli sforamenti dei budgets ad hoc predisposti dalla Giunta e anche per effetto di un maggiore stanziamento statale rispetto al 2006 di 658 milioni di euro liquidato nel giugno 2007.
Il dato, quindi, ancorché formalmente positivo non ci assicura affatto che non si siano verificati i soliti sforamenti di spesa nelle zone territoriali, come puntualmente è avvenuto nei precedenti anni a partire dal 2005. Va letto come un risultato raggiunto in parte grazie ad uno stanziamento statale eccezionale, in parte grazie ad un artificio contabile (uso del fondo) che di fatto elude e viola apertamente le disposizioni dell'articolo 17 della l.r. 29/04. Ma in entrambi i casi nessun merito può essere attribuito alla gestione regionale della spesa sanitaria.
Il piano di sviluppo rurale per la scarsa possibilità di incidere nelle decisioni europee della Regione Marche spesso si risolve in erogazioni di denaro che non raggiungono esattamente i bisogni dell'imprenditore agricolo. Inoltre la facilità con cui vengono modificati i criteri di priorità aggiungendone di nuovi, integrati i settori di intervento e perfino precluse le possibilità di accesso ad alcuni benefici, impediscono di fatto la regolare attuazione del Psr. Siamo in forte ritardo per la creazione di bacini di raccolta invernale delle acque piovane e di fiume. Nell'assestamento non si rinviene traccia per tali investimenti da tutti ritenuti urgenti per combattere la siccità e i danni alle colture agricole.
Il sud delle Marche, in grave difficoltà per la forte disoccupazione giovanile e femminile attestata intorno al 12%, aveva ricevuto promesse dal Presidente della Giunta in occasione del suo discorso ad Ascoli Piceno di interventi finanziari corposi e immediati intercettando fondi europei. Fino ad oggi abbiamo visto solo la nomina di un delegato per il rilancio del Piceno nella persona dell'Assessore Agostini che appena divenuto Deputato, ha rimesso il suo incarico.
Di soldi e di programmi di intervento neppure l'ombra! L'assestamento di bilancio sembra riguardare soltanto una parte del territorio regionale dalla quale è esclusa la provincia di Ascoli Piceno.
La pressione fiscale regionale nel 2007 è sensibilmente cresciuta, è passata da 916 euro pro capite del 2006 a 976 euro pro capite del 2007. La Regione anziché raccogliere e far proprio l'indirizzo generale del Governo, volto al contenimento e controllo della spesa con conseguente riduzione delle tasse, continua a gravare i cittadini del costo della propria inefficienza.
Da denunciare a tal proposito è il grave atto di arroganza usato dalla Giunta nell'iscrivere a ruolo la tassa di circolazione per tutte quelle vetture che erano state espressamente esentate dalla legge sui benefici della rottamazione. SI è detto che è stato lo Stato a non trasmettere l'elenco dei beneficiari dell'esenzione, ma quand'anche fosse così, perché l'ufficio non ha chiesto una autocertificazione ai soggetti interessati? Ha preferito, invece, iscrivere a ruolo gli importi facendo gravare sul cittadino l'onere di doversi difendere nel giudizio tributario ovvero di soccombere subito pagando ciò che non avrebbe dovuto pagare. Sulla scorta delle sentite proteste dei cittadini l’Amministrazione ha fatto marcia indietro ed ha disposto l'annullamento dei ruoli. Bene, ma chi pagherà il costo dell'iscrizione a ruolo ed il lavoro degli impiegati per la predisposizione dei ruoli? Come sempre i cittadini marchigiani! Questo non mi pare né giusto né legittimo, dunque spero che la Corte dei conti verifichi se nel comportamento dell'Amministrazione ricorrano responsabilità di qualcuno per il danno erariale creatosi.
Così come penso debba essere vagliata attentamente la vicenda del contratto stipulato dall’ex direttore Wendler per il vettore in Aerdorica e subito risolto dal nuovo direttore perché ritenuto eccessivamente oneroso e fuori mercato. Una gestione senza controllo dei risultati, senza controllo in fase di esecuzione dei programmi, che finisce per diventare di fatto un’attività senza responsabilità che penalizza fortemente il personale interno in gran parte indistinto per meriti e capacità.
I livelli di efficienza finanziaria non sono così edificanti come descritti nel rapporto di gestione, perché seppur mediamente accettabili presentano singolari e gravissime deficienze in settori importanti. Infatti a fronte del 64% della capacità di impegno nell'area dello sviluppo economico si registra solo il 20% di capacità di spesa. Nelle Upb relative al miglioramento delle produzioni agrarie vi è una capacità di impegno del 3% ed una velocità di spesa dello 0% per gli investimenti, inoltre un impegno del 33% ed una velocità di cassa del 23% per la spesa corrente.
Questi dati purtroppo non sono isolati in quanto sono comuni a numerose funzioni importanti. Ad esempio: sviluppo della ricettività (spesa corrente) impegno di spesa 44%, cassa 0%; sostegno assunzione occupazione interventi strutturali - investimento, capacità di impegno 0% di spesa 0%; trasporto pubblico locale – investimento, capacità di impegno 46%, velocità di cassa 0%; edilizia residenziale corrente e di investimento impegno di spesa entrambe al 28% e velocità di cassa al 5%.
Sono convinto che il problema più grave della Regione Marche risieda nella Giunta regionale, nella sua incapacità di accettare indirizzi e linee di programma da parte dell'Assemblea legislativa regionale.
L'arroganza di volersi sostituire ad un organo rappresentativo dei cittadini e del territorio ha prodotto la stagnazione della gestione delle risorse e la programmazione di interventi spesso inutili ai cittadini ed al tessuto sociale.
E’ mancato il coraggio, la volontà e l'impegno serio per riequilibrare e rilanciare l'economia delle Marche. I dati del rendiconto e le istanze contenete nell'assestamento rappresentano la prova documentale ed inconfutabile circa l'esistenza di questa grave malattia che porterà alla definitiva recessione tutto il nostro territorio, mancando quel volano e quella spinta presenti in tutte le altre Regioni limitrofe.
Il rapporto sulla legislazione regionale, egregiamente redatto dai responsabili dell'Area processi normativi, è un altro fondamentale atto di accusa alla Giunta e alla maggioranza assembleare per lo sbarramento di fatto realizzato da tre anni a tutte le proposte di legge regionale di iniziativa dei Consiglieri di minoranza, che vede una possibilità su venti, pari al 5%, di raggiungere la discussione assembleare.
Questo è il rapporto di collaborazione esistente tra la Giunta e Assemblea legislativa e tra maggiorana e minoranza. Iniziative legislative importantissime, quali l'applicazione della giustizia riparativa per i minori nella competenza penale dei giudici di pace, marciscono tre anni nel cassetto, così come le nuove norme per la trasparenza dell'attività amministrativa, per la tutela del lavoro delle casalinghe, per l'edilizia, per la polizia locale. La proposta di legge sull'utilizzo dell’Irap avrebbe potuto intervenire efficacemente sul problema del settore della pesca.
Le interrogazioni dei Consiglieri che non trovano risposta scritta in violazione dei termini di Statuto, e le mozioni che non vedono la discussione neppure dopo tre anni, sono il sintomo di una situazione molto più grave di quella che appare agli atti, si chiama paralisi dell’Assemblea legislativa regionale.
Quando l'organo volitivo e decidente gli orientamenti e le linee guida non funziona a poco valgono le iniziative settoriali.
Come sono stati impiegati i fondi per le aree sottoutilizzate, i cosiddetti Fas? Qua e là senza alcun criterio di urgenza, con molta demagogia e senza tener conto delle priorità rappresentate dalle aree più arretrate, destinando il 40% delle risorse ad attività completamente estranee alle specifiche finalità del fondo (ricerca, difesa del suolo, valorizzazione polo universitario, strutture sanitarie, società di informazione, beni culturali danneggiati dal sisma) che avevano già di per sé altre fonti dirette di finanziamento.
Sulla stessa linea la Giunta, con il supporto e il sostegno dei Consiglieri di maggioranza, intende proseguire per gli anni 2008-2013 a tenore del Documento unitario di programmazione.
Colgo l'occasione per lanciare l'ennesimo grido di allarme al Presidente Spacca - che vedo assente -, alla Giunta e ai colleghi Consiglieri, affinché cessi l'atteggiamento di indifferenza, sopraffazione ed arroganza nei confronti della minoranza che di fatto fino ad oggi si è evidenziato nei comportamenti e nelle posizioni assunte sui singoli atti. Del mancato funzionamento dell'organo legislativo ne faranno le spese i cittadini e le attività produttive rimaste sul territorio.
II caso Valmarecchia è stato sottovalutato dalla maggioranza e dalla Giunta, come pure resta inascoltato il grido di allarme che da tempo proviene dal Piceno.
Non vorrei che la Giunta Spacca oltre che per inefficienza passasse alla storia locale per quella che ha prodotto la fuga dei cittadini dalle Marche.
Il mio giudizio fortemente negativo sugli atti in esame conseguentemente prelude al voto contrario.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini per la replica.

Pietro MARCOLINI. Signor Presidente, signori Consiglieri, una replica doverosa e rispettosa delle prerogative di tutti e anche di chi ha avanzato questa proposta.
Sugli eccessi e sui fuori linea di una parte degli interventi, che non sono stati proprio sobri e misurati, voglio cercare di rispondere nel merito, invertendo un po’ quella che solitamente è la logica degli interventi in materia di bilancio, cioè partendo al contrario, ovvero dalle questioni più concrete per arrivare ad una sola considerazione generale che è quella che abbiamo tutti quanti in mente e che onestamente richiamava anche il Consigliere Pistarelli nel suo intervento, cioè il contesto critico in cui tutti quanti stiamo, compresi noi, infatti sarebbe presuntuoso e irrealistico isolare la situazione marchigiana dal contesto più generale.
In questo vengo aiutato dagli interventi del Presidente della seconda Commissione, dall'intervento del Consigliere Binci, dall'intervento dell'amico Procaccini, in quanto sulle questioni generali hanno fatto delle osservazioni che alleggeriscono il compito nella distribuzione delle responsabilità e sul taglio politico da dare a questi due importanti documenti del rendiconto e dell'assestamento.
La prima cosa che vorrei dire, e lo dico con le parole del referto della Corte dei conti per il 2007 che ci è stato consegnato ieri pomeriggio, è che il contenimento del debito – leggo testualmente – “in un quadro complessivo testimoniato dalla Banca d'Italia di incremento del debito delle amministrazioni regionali (30 miliardi nel 2004, 34 miliardi nel 2005, 45 miliardi nel 2006, pari ad un aumento del 9,30%), la Regione Marche ha presentato un andamento in controtendenza. In termini assoluti nel 2004 il debito ammontava a 1.345, poi è sceso a 1.288, a 975 a fine 2006, a 892 a fine 2007 al netto dell'autorizzato, con una riduzione del 3,5%”.
Dunque, stando ai dati, la media italiana aumenta del 9,30%, la Regione Marche nello stesso periodo di tempo si riduce del 3,50%. Ci è stato detto che è troppo poco, ma è comunque in netta controtendenza, come ci è stato sottolineato, nel mese di ottobre dello scorso anno, dalla Banca d’Italia, e adesso dalla Corte dei conti.
Il risanamento della spesa sanitaria, come ha avuto modo di specificare il collega Mezzolani nelle passate Assemblee legislative, riduce a 0 il contributo del bilancio generale rispetto al 2007.
In conclusione, ed utilizzo ancora le parole della Corte dei conti: “Può ritenersi in definitiva che la Regione abbia adottato una politica rigorosa che potrà consentire quanto meno di affrontare emergenze amministrative e gestionali con relativa tranquillità, anche se non in assoluta sicurezza, in un contesto interno e internazionale purtroppo gravido di criticità”.
Penso che questo sia un giudizio la cui articolazione in rapporto avrà modo di specificare, compresi gli stimoli, le sollecitazioni rispetto ad alcune voci e ad alcuni rilievi che oggi sono qui rimbalzati, che vorrei, almeno per i principali, cercare di contestare oppure dare il nostro punto di vista.
Residui attivi. E’ vero che la Regione ha residui attivi dal 1988, per esempio basti pensare fra tutte alla vicenda del Cofam che ha un conto di liquidazione ancora irrisolto, fu una grande partita, una parte della nostra tangentopoli regionale che è rimasta sospesa da quegli anni.
Vorrei ricordare al Consigliere Pistarelli, molto attento su questo versante insieme al collega Consigliere Castelli, che sui residui attivi abbiamo risposto puntualmente a novanta interrogazioni, chiarendo analiticamente l'importo e la sussistenza dei titoli per il mantenimento in bilancio di questi crediti.
Sui derivati occorre dire, con la nettezza che abbiamo avuto in Commissione - pronti ad un’ulteriore sessione come e quando la Commissione vorrà - che li stiamo ristrutturando, ivi compreso quello dei Piceni risalente al 1999 e che nel mese di dicembre comporta un valore mark to market di 38 milioni negativi.
La gestione complessiva dei derivati, che in relazione ufficiale abbiamo già scritto, è positiva grazie alla gestione del Bramante del 2003, anche questo gestito dal sottoscritto in sede tecnica e con un diverso assessorato politico, che porta in positivo il segno delle operazioni dei derivati.
Ho già detto in Commissione che il piano di ristrutturazione è volto a stabilizzare il passaggio dal variabile al fisso, dal bullet all'amortizing, cancellando le posizioni di estrema volatilità sottostanti le prime emissioni, che non hanno controllato la qualità dei titoli sottostanti il sinking fund e che ci hanno esposto a un grave rischio finanziario.
L'operazione di cui parlava il Consigliere Pistarelli è stata presentata sul finire dell'anno, abbiamo avuto l’autorizzazione a procedere dal Ministro del tesoro Padoa Schioppa in data 3 aprile e il Governo attuale, cari Consiglieri, ha bloccato tutte le operazioni dei derivati per Regione, Province e Comuni. Su questo c'è un profilo costituzionale non rispettato in quanto le Regioni hanno autonomia finanziaria, ma non abbiamo inteso contestare quella che può essere la premessa per una stilizzazione delle operazioni più responsabile da parte di tutti e dunque anche da parte nostra, infatti abbiamo chiesto la stilizzazione delle operazioni e la possibilità di rendicontare concretamente il risultato della gestione dei derivati. E per essere ancora più chiari, noi siamo tra quelli indicati sopra la soglia, e non sotto la soglia, per le gestioni successive al 2003.
Andando alla giacenza di cassa ovviamente il suo ammontare varia di anno in anno. Tra le tante cose positive, e non riconosciute al vecchio Governo Prodi, nel mese di febbraio c'è stato un rilascio di liquidità, in modo particolare per la sanità, di oltre 600 milioni. Questi 600 milioni hanno costituito quella differenza che si rileva tra l'inizio e la fine, a valere per esempio per un periodo che non potevamo prevedere, però delle due l'una, cari Consiglieri.
Penso sia prudente - come per la cassa anche per le altre maggiori poste, comprese quelle statali - mettere i finanziamenti effettivi e non quelli probabili. Sarebbe ben altro, Consigliere Pistarelli, il rilievo di aver iscritto una cifra incerta a bilancio, salvo poi accertarne la insussistenza. In questo caso, ed è vero, per costume e per prudenza abbiamo adottato la linea opposta, cioè iscriviamo soltanto le cifre in tabella C finanziaria. Come sapete, molte assegnazioni statali intervengono non soltanto a bilancio preventivo approvato, ma addirittura durante il corso dell'anno fino all'ultimo mese utile, compreso il mese di dicembre, che ovviamente in termini di impegni e di spesa fa slittare tutto all'anno successivo. Questo è per quello che riguarda le poste.
Mi dispiace che il Consigliere Santori abbia fatto riferimento al rapporto di gestione non considerando il netto e il lordo delle partite statali. Perché se consideriamo al lordo delle partite statali gli indicatori sono quelli che lui correttamente ha richiamato, se potessimo isolare quelli statali, da cui noi dipendiamo ma che non possiamo condizionare e la cui effettiva disponibilità avviene a bilancio preventivo approvato, staremmo tra le quattro-cinque Regioni in Italia in termini di impegni e di pagamenti.
Infine, il saldo finanziario non è una stima, ma corrisponde all'ammontare delle reiscrizioni effettivamente quantificate a metà ottobre, quindi non capisco il rilievo che è stato fatto.
L’osservazione fatta dalla Consigliera Ciriaci penso sia una lettura sfalzata nel tempo, infatti i 600 mila euro di spesa fanno riferimento all'ultimo trimestre 2006 e non al 2007. Pertanto la sua interrogazione è destituita di fondamenti in quanto fa riferimento esplicitamente ad un esercizio precedente, per cui fortunatamente la sua preoccupazione si azzera, non c'è un onere imprevisto. Se la Consigliera Ciriaci avesse avuto modo di chiedere anticipatamente – vedi anche l'Ansa di ieri – a me o agli uffici la sussistenza di quella posta, avrebbe evitato un'interrogazione inutile, perché quella posta, ripeto, non fa riferimento al 2007 ma all'esercizio precedente.
L'ultima osservazione è di carattere politico a cui tutti quanti ci dobbiamo richiamare. Qui vorrei precisare che su questo versante non ci sono differenze politiche tra i rappresentanti delle Regioni, soprattutto con il coordinatore della Lombardia Colozzi o della collega Pola della Regione Veneto.
La manovra varata dal Governo ieri sera, fatta con un maxi emendamento e con il voto di fiducia, riguarda 35 miliardi. Per la Regione Marche significano nei prossimi tre anni 300 milioni di stanziamenti in meno. Contro questo tutte le Regioni si stanno battendo a partire dalla sanità che da sola nel triennio formalmente ha 5 miliardi e 400 milioni, ma sostanzialmente ci sono 7 miliardi 800 milioni di taglio, e ciò non consente il mantenimento dell'attuale livello di fornitura dei servizi. Quindi, altro che liste di attesa! Magari potessimo tenere il livello attuale, caro Consigliere Brini!
Purtroppo si mette in discussione un piano varato di investimenti, un piano varato con il patto per la salute con il Ministro precedente su cui tutte le Regioni, dalla Sicilia alla Lombardia, si sono assestate.
E la nostra Regione, che presenta un bilancio in pareggio, ed è la seconda Regione nel raffronto nazionale del tavolo Massicci risultante dal confronto fatto con questo Ministero, purtroppo rischia di vanificare questo lavoro, anche se ancora insufficiente e meritevole di un ulteriore miglioramento ed efficientamento. Però capite che soltanto per la sanità mettere sotto sforzo un finanziamento in tre anni di oltre 200 milioni è un'opera assolutamente temeraria e impossibile. Si rischia cioè di smontare quel pezzo dello stato sociale a cui siamo abituati, uno stato sociale che insiste sulla sanità, sui servizi sociali, sui trasporti e sulle infrastrutture come elemento cruciale della qualità della vita della nostra comunità.
Quindi penso abbiano ragione, volendo raccogliere in termini positivi l'appello fatto, i Consiglieri Pistarelli e Procaccini, cioè quello di un allarme condiviso che metta sul piatto le difficoltà e le possibilità. Su questo non c'è un problema di maggioranza o di minoranza, c'è il problema di garantire e se possibile di migliorare il livello dei servizi per i nostri cittadini, che deve essere un interesse prevalente sulle distribuzioni di responsabilità o sulle preoccupazioni partitiche che legittimamente si manifestano.
Su questo penso che come si è riusciti nel passato con il terremoto, così come si è riusciti in maniera condivisa nell'ultimo anno sulle grandi infrastrutture, ci debba essere sulla partita della sanità e sulla legge finanziaria un confronto che pensi al benessere dei marchigiani, lasciando poi tutto lo spazio possibile alla polemica politica e all'insufficienza per corrispondere più degnamente alla gestione. Ma innanzitutto, per chiunque, è garantire la qualità, l'ampiezza, l'accesso all'intervento dello Stato, soprattutto in favore degli ultimi.
La teoria dello Stato minimo ovviamente configura, per quelli che hanno reddito o per i più abbienti, un’indifferenza all'intervento dello stato sociale, ma quelli che invece rischiano di essere esclusi sono proprio gli ultimi, quelli che non hanno la possibilità autonomamente di vedere soddisfatti i propri bisogni.
Penso che su questo possiamo concretamente essere misurati, ovviamente non rinunciando ad una distinzione di responsabilità di maggioranza e di opposizione, di Governo e di Assemblea legislativa, allargando cioè tutte le opportunità partecipative e conoscitive – su questo versante siamo sempre insufficienti, lo dico per primo –, però neanche pregiudicando quella partita che in questo momento nel confronto con il Governo riguarda tutte le Regioni.

PRESIDENTE. Su richiesta del Presidente Brandoni l'Assemblea legislativa è sospesa per dar modo di riunire la seconda Commissione per valutare gli emendamenti.

La seduta è sospesa alle ore 13,00


La seduta riprende alle ore 14,00

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori invitando i Consiglieri che sono fuori dall'Aula a prendere posto.
La discussione generale è chiusa, passiamo alla votazione.



Proposta di legge n. 236
della Giunta regionale
“Rendiconto generale dell'amministrazione per l'anno 2007”
(Votazione)

PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Ora possiamo iniziare la votazione dell’assestamento, alla fine faremo un’unica dichiarazione di voto e separatamente voteremo le due proposte di legge.


Proposta di legge n. 247
della Giunta regionale
“Assestamento del bilancio 2008”
(Votazione)

PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Comunico che negli emendamenti, presentati all’art. 7, nn. 1 bis, 2, 3, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 16, 18, 21, 22, 23, 24, 26, 27 e 31 è stata indicata per mero errore materiale l’Upb 20816 anziché l’Upb 20815.

Articolo 4
Subemendamemento n. 01 della II Commissione:
Stato di previsione dell’entrata:
Upb 20203 - Finanziamento per altri programmi comunitari. Variazione in aumento 93.400,00 - Variazione in riduzione 0,00. Saldo 93,400,00
Stato di previsione della spesa:
Upb 10202 – Adesioni, spese di rappresentanza e convegnistica – corrente. Variazione in aumento 72.531,47 – Variazione in riduzione 0,00.
Upb 10609 – Programmazione negoziata – corrente. Variazione in aumento 0,00 – Variazione in riduzione -15.000,00.
Upb 10610 – Programmazione negoziata – investimento. Variazione in aumento 15.000,00 – Variazione in riduzione 0,00.
Upb 20803 – Fondo di riserva per spese obbligatorie. Art. 20 l.r. 31/01. Variazione in aumento 0,00 – Variazione in riduzione -72.531,47.
Upb 20815 – Fondo pagamento residui perenti - corrente. Variazione in aumento 0,00 – Variazione in riduzione -100.000,00.
Upb 30907 – Miglioramento produzioni agrarie - corrente. Variazione in aumento 100.000,00 – Variazione in riduzione 0,00.
Upb 42201 – Piani territoriali e risanamento ambientale - corrente. Variazione in aumento 0,00 – Variazione in riduzione -44.000,00.
Upb 42202 – Piani territoriali e risanamento ambientale - investimento. Variazione in aumento 44.000,00 – Variazione in riduzione 0,00.
Upb 42204 – Piani di bacino, difesa costiera, risanamento aree ad elevato rischio idrogeologico, porti - investimento. Variazione in aumento 0,00 – Variazione in riduzione -500.000,00.
Upb 42306 – Interventi tutela acqua, aria, suolo e insediamenti a rischio - investimento. Variazione in aumento 500.000,00 – Variazione in riduzione 0,00.
Upb 53105 – Valorizzazione, vigilanza, catalogazione beni culturali, sopraintendenza bibliografica - corrente. Variazione in aumento 93.400,000 – Variazione in riduzione 0,00.
Totale Variazione in aumento: 824.931,4. Totale Variazione in riduzione: -731.531,4. Saldo: 93.400,00.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 1 dell’Assessore Petrini. Decaduto.

Il Consigliere Bugaro chiede la verifica del numero legale. Partiamo dalla lettera M.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama:
Katia Mammoli assente
Francesco Massi assente
Almerino Mezzolani assente
Luigi Minardi presente
Adriana Mollaroli presente
Rosalba Ortenzi presente
Paolo Petrini presente
Fabio Pistarelli assente
Cesare Procaccini presente
Mirco Ricci presente
Lidio Rocchi presente
Franca Romagnoli assente
Vittorio Santori assente
Daniele Silvetti assente
Vittoriano Solazzi presente
Vincenzo Sordoni presente
Gian Mario Spacca assente
Oriano Tiberi assente
Luigi Viventi assente
Michele Altomeni presente
Marco Amagliani assente
Fabio Badiali presente
Stefania Benatti presente
Massimo Binci presente
Giuliano Brandoni presente
Ottavio Brini assente
Raffaele Bucciarelli presente
Giacomo Bugaro presente
Franco Capponi assente
Guido Castelli assente
Enrico Cesaroni assente
Graziella Ciriaci assente
Francesco Comi assente
Giancarlo D’Anna assente
Antonio D’Isidoro presente
Sandro Donati presente
Sara Giannini presente
Roberto Giannotti assente
Leonardo Lippi assente
Marco Luchetti presente

PRESIDENTE. Con venti Consiglieri presenti è evidente che manca il numero legale, quindi sospendo la seduta e convoco immediatamente la Conferenza dei Capigruppo.

La seduta è sospesa alle ore 14,10
La seduta riprende alle ore 15,10

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 7.
Emendamento n. 1 bis dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Alla lettera a), Tabella A, è aggiunta la seguente voce: “Legge regionale 23 gennaio 1992, n. 9 – Norme per la promozione e lo sviluppo della pratica sportiva per le persone disabili” - euro 50.000,00. Copertura finanziaria mediante equivalente riduzione dell’Upb 20815 “Per la gestione delle controversie” della Tabella C).
Parere della Commissione?

Giuliano BRANDONI. Contrario.

PRESIDENTE. Emendamento 1 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 2 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Alla lettera a), Tabella A, l’autorizzazione di spesa della l.r. 5 gennaio 1995, n. 7 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio ambientale disciplina dell’attività venatoria” è aumentata di euro 200.000,00. Copertura finanziaria mediante riduzione dell’Upb 20815 “Per la gestione delle controversie” della Tabella C.
Parere della Commissione?

Giuliano BRANDONI. Contrario.

Emendamento n. 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Sono entrato adesso, quindi vorrei capire con quanti voti è stato approvato l’emendamento.

PRESIDENTE. Il regolamento così recita: “Si presume che l’Assemblea sia sempre in numero legale per deliberare; tuttavia, se prima di una votazione – credo che sia quello che lei vuole fare – lo richiede un consigliere presente in aula, il presidente dispone la verifica del numero legale. Il richiedente è sempre considerato presente.”.

Giacomo BUGARO. Non c’è bisogno che me lo ripete, Presidente, conosco il regolamento, ma visto che prima abbiamo interrotto perché eravamo in venti, ora non essendo rientrato presumo che l’Assemblea legislativa abbia approvato l’emendamento alla presenza di venti Consiglieri e questo mi sembra che non sia legale.

PRESIDENTE. Questo è quello che lei presume, ma che a me non risulta.

Giacomo BUGARO. Però risulta a me, anzi, chiedo agli uffici di mettere a verbale che avete approvato un emendamento con lo stesso numero di prima. Infatti io sono rientrato adesso ed ero quello che aveva chiesto il numero legale!

PRESIDENTE. Chiede il numero legale?

Giacomo BUGARO. No, ho detto che volevo sapere con quanti voti sono passati gli emendamenti precedenti.

PRESIDENTE. Non li abbiamo contati perché non siamo tenuti a farlo.

Giacomo BUGARO. No?

PRESIDENTE. Perché da regolamento si presume che ci sia sempre il numero legale.

Giacomo BUGARO. Va bene.

PRESIDENTE. Emendamento n. 3 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Alla lettera a), Tabella A, è aggiunta la seguente voce: “Legge regionale 12 gennaio 1995, n. 46 – Promozione e coordinamento delle politiche di intervento in favore dei giovani e degli adolescenti” - euro 100.000,00. Copertura finanziaria mediante equivalente riduzione dell’Upb 20815 “Per la gestione delle controversie” della Tabella C).
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Ha chiesto la verifica del numero legale il Consigliere Bugaro. Partiamo dalla lettera G.
Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama:
Sara Giannini presente
Roberto Giannotti assente
Leonardo Lippi assente
Marco Luchetti presente
Katia Mammoli assente
Francesco Massi assente
Almerino Mezzolani assente
Luigi Minardi presente
Adriana Mollaroli presente
Rosalba Ortenzi presente
Paolo Petrini presente
Fabio Pistarelli assente
Cesare Procaccini presente
Mirco Ricci presente
Lidio Rocchi presente
Franca Romagnoli assente
Vittorio Santori assente
Daniele Silvetti assente
Vittoriano Solazzi presente
Vincenzo Sordoni presente
Gian Mario Spacca assente
Oriano Tiberi assente
Luigi Viventi assente
Michele Altomeni presente
Marco Amagliani presente
Fabio Badiali presente
Stefania Benatti presente
Massimo Binci presente
Giuliano Brandoni presente
Ottavio Brini assente
Raffaele Bucciarelli presente
Giacomo Bugaro presente
Franco Capponi assente
Guido Castelli assente
Enrico Cesaroni assente
Graziella Ciriaci assente
Francesco Comi assente
Giancarlo D’Anna assente
Antonio D’Isidoro presente
Sandro Donati presente

PRESIDENTE. I Consiglieri presenti sono ventuno quindi c’è il numero legale.
Ha la parola il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Il numero legale ora c’è soltanto perché il regolamento prevede che deve rimanere in Aula chi lo ha richiesto, dunque questa è la dimostrazione che prima quando avete votato ed io non ero in Aula il numero legale per poter approvare gli emendamenti non c’era, in ogni caso la maggioranza non è tale.

PRESIDENTE. Ha la parola la Vicepresidente Benatti.

Stefania BENATTI. Collega Bugaro, quello che lei dice lede l’autonomia del Consigliere regionale. Ciò che conta infatti è l’autonomia del Consigliere regionale che può uscire ed entrare dall’Aula ed esprimere la propria posizione come meglio gli aggrada. Quindi lei non può dire che ci sono Consiglieri che sono fuori o che sono dentro, può chiedere il numero legare solo nel momento in cui viene fatta la richiesta della verifica. Quello che è successo prima o quello che è successo dopo non sta a lei chiederlo in quando lederebbe l’autonomia del Consigliere regionale che, ripeto, è libero di entrare, uscire e partecipare al voto come meglio gli aggrada.

Giacomo BUGARO. Presidente, chiedo la parola per fatto personale.

PRESIDENTE. In che cosa consiste il fatto personale? Lei ha espresso delle idee e la Vicepresidente ne ha espresse altre, quindi non credo sussista il fatto personale. Semmai, come prevede il regolamento, glielo riconosco alla fine della seduta.

Emendamento n. 4 della II Commissione:
Nella tabella A di cui alla lettera a) del comma 1, è inserita la seguente voce: “Legge regionale 2 settembre 1996, n, 39 – Contributi per interventi urgenti a tutela dei beni mobili o affreschi di interesse artistico e storico” euro 40.000,00. Copertura finanziaria mediante riduzione Tabella A – l.r. 9/2006 (Testo unico delle norme regionali in materia di turismo) euro -40.000,00.

Ha la parola il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Solo per dire che non ho mai sindacato e mai lo farò il comportamento dei Consiglieri che entrano ed escono dall’Aula, ho solo voluto rilevare che prima avete, secondo me illegittimamente, votato un emendamento senza avere il numero legale, punto. C’è stata una palese interpretazione del regolamento, questo perché – dott.ssa Santoncini, lo vedremo anche in sede di revisione del regolamento – se l’Assemblea legislativa si interrompe perché non c’è il numero legale poi va da sé che quando si riaprono i lavori si dovrebbe verificare la sussistenza dello stesso numero legale, è una cosa logica e lapalissiana.
Questa legislatura si è aperta con un impegno da parte dell’allora Presidente del Consiglio, poi ripreso con vigore lo scorso anno dal Presidente della Giunta regionale, di mettere in funzione il voto elettronico. Non bastanti i precedenti sono stati spesi ulteriori denari per mettere un nuovo marchingegno a quel tabellone che ancora deve funzionare...

PRESIDENTE. Consigliere, lei ha chiesto la parola per dichiarazione di voto sull’emendamento.

Giacomo BUGARO. Quindi sarebbe cosa utile, perché questi sono i denari dei marchigiani, che lei, Presidente, si facesse carico davvero di mettere in funzione questo sistema, avremo così risolto molti di questi problemi.

PRESIDENTE. Emendamento n. 4. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 5 dei Consiglieri Massi, Capponi, Pistarelli:
Nella Tabella A l’autorizzazione di spesa della l.r. m. 47/1997 è incrementata di euro 60.000,00. Copertura mediante riduzione dell’Upb 10501 (per studi e ricerche sulla situazione socio-economica delle Marche e per la realizzazione della ricerca sulla finanza regionale). Parere della Commissione?

Giuliano BRANDONI. La Commissione lo ha esaminato per la sua ammissibilità.

PRESIDENTE. Ovviamente chiedo il parere relativamente alla votazione. E’ chiaro che se l’emendamento è qui è ammissibile, altrimenti non ci sarebbe.

Giuliano BRANDONI. La Commissione non esamina gli emendamenti.

PRESIDENTE. Emendamento n. 5. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 6 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Alla lettera a), Tabella A, l’importo previsto nella voce “Legge regionale 27 marzo 2001, n. 8 – Istituzione, organizzazione e funzionamento del Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom)” è aumentato di euro 10.000,00 .Copertura finanziaria mediante equivalente riduzione dell’Upb 20803 “Fondo di riserva per le spese obbligatorie”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 7 della Consigliera Ciriaci:
Nella Tabella A, stanziamento a favore della legge regionale 13 maggio 2004, n. 12 “Fusione dei Consorzi di bonifica dell’Aso, del Tenna e del Tronto” + euro 100.000,00. Copertura finanziaria mediante riduzione Tabella C, Upb 20815 “Per la gestione delle controversie”
Lo pongo in votazione (…) Il regolamento non prevede la conta, se qualcuno la vuole deve chiedere l’appello nominale.

(L'Assemblea legislativa non approva)

PRESIDENTE. Consigliere Giannotti, la prego, comunque se chiede la verifica del voto la faccio.

Roberto GIANNOTTI. Io ho visto tante mani alzate al sì e non ho visto una mano alzata…

PRESIDENTE. Io invece ho visto tante mani alzate al sì e molte di più al no. Ripetiamo la votazione.
Emendamento n. 7. Lo pongo in votazione (Favorevoli, contrari, i no mi sembrano sicuramente il doppio)

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 8 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Alla lettera c), Tabella C, è aggiunta la seguente voce: “Upb 10401 – Per il fondo regionale per attività connesse al servizio civile” euro 200.000,00. Copertura finanziaria mediante riduzione di pari importo della Upb 20815 “Per la gestione delle controversie” della stessa Tabella C).
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 9 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Alla lettera c), Tabella C, è aggiunta la seguente voce: “Upb 10601 – Contributo alle Province da destinare al finanziamento delle Università della 3a età, di cui il 50% da riservare alle Unitre” euro 70.000,00. Copertura finanziaria mediante equivalente riduzione della Upb 20815 “Per la gestione delle controversie” della medesima Tabella C).
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Subemendamento n. 010 del Consigliere Capponi:
La cifra 50.000,00 è modificata in 25.000,00.
Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. E’ un emendamento scaturito da una riduzione effettuata nel bilancio di previsione per il sostegno delle Università della terza età. Essendo un taglio di 50 mila euro, riteniamo che debba essere rimpinguato almeno di una parte. Un intervento di questo tipo lo avevamo anche concordato con l’Assessore.
Lo chiediamo perché questa iniziativa è sostanzialmente meritevole, peraltro il sostegno dell’Università alla terza età in questa Regione è estremamente esiguo, non trattiamo di somme inimmaginabili, sono solo piccolissime somme.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. L’emendamento del Consigliere Capponi rientrava all’interno di un ragionamento che purtroppo è saltato. Era un ragionamento complessivo di riallocazione delle risorse che non può essere più sostenuto, quindi quell’accordo, che pure c’era stato, non da noi è stato fatto saltare.

PRESIDENTE. Subemendamento n. 010. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 10 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Alla lettera c), Tabella C, è aggiunta la seguente voce :“Upb 10601 – Contributo alle Province da destinare al finanziamento delle Università della 3a età, di cui il 50% da riservare alle Unitre” euro 50.000,00. Copertura finanziaria mediante riduzione di pari importo della Upb 20815 “Per la gestione delle controversie” della stessa Tabella C).
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 11 dei Consiglieri Massi, Capponi, Pistarelli:
Alla lettera c), Tabella C, è aggiunta la seguente voce:
“Upb 10607 (Contributo una tantum alle Unioni dei Comuni) l’autorizzazione di spesa è aumentata di euro 100.000,00. Copertura mediante riduzione di euro 100,000,00 della Upb 20815 “Per la gestione delle controversie”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 12 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Alla lettera c), Tabella C, è aggiunta la seguente voce:
“Upb 31201 – Per contributi per la redazione Piani energetici comunali” euro 100.000,00. Copertura finanziaria mediante riduzione di pari importo della Upb 20816 “Per la gestione delle controversie” della stessa Tabella C).
Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Ora da qui alla fine li illustrerò tutti. L’emendamento in questione trae origine da una serie di normative che questa Assemblea legislativa si è data, non ultima quella relativa al sostegno delle iniziative per la costruzione di edifici ecosostenibili e a basso consumo di energia. Questi piani sono previsti anche dalla normativa relativa al Pear.
Quindi da parte nostra se vogliamo sostenere questa iniziativa in modo coerente alle leggi che ci siamo dati, questo emendamento deve essere approvato. Siccome abbiamo approvato la legge successivamente all’adozione del bilancio di previsione, riteniamo che i Comuni debbano avere un incentivo ed essere sostenuti, così come previsto, appunto, dalla normativa che abbiamo approvato nel mese di marzo-aprile – non ricordo bene – in questa Regione. E’ per questo motivo che se ne chiede l’urgenza, altrimenti il 2008 rischia di essere un anno non utilizzabile a questo fine.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Ritenendo positivo questo emendamento, volevo chiedere all’Assessore Marcolini se era possibile inserire tali risorse. Altrimenti il risparmio energetico senza una programmazione sul territorio tramite piani energetici comunali, non riuscirà mai a decollare, rimarrà sempre sospeso.
Pertanto chiedo all’Assessore se è possibile accogliere l’emendamento di Capponi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Altomeni.

Michele ALTOMENI. Non avrei nulla in contrario ad aumentare, magari sentiamo l’Assessore se è possibile, ma volevo far presente che esiste già, non so se in un capitolo apposito, uno stanziamento già attivo dall’anno scorso dell’Assessorato all’ambiente. Quindi già quattro piani energetici comunali sono stati finanziati, è stato rifinanziato e credo ci sia già il bando per i successivi quattro. Questo è quello che mi risulta anche se non ricordo la cifra. Quindi, se possiamo implementarlo facciamolo, però ho voluto evidenziare che è un’attività già in essere e che sta dando risultati.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. La risposta l’ha già data il Consigliere Altomeni. Infatti è del tutto improvvido fare uno stanziamento adesso, ce n’è uno in corso e un altro è in previsione con il preventivo. Quindi se dovessimo rilevare un fabbisogno inevaso rispetto ad un’iniziativa, anche molto modesta, da parte dei Comuni potremo incrementarla in sede di bilancio preventivo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Chiedo la votazione per appello nominale a nome anche dei Consiglieri Silvetti e Romagnoli.

PRESIDENTE. Partiamo dalla lettera A.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama:
Michele Altomeni no
Marco Amagliani no
Fabio Badiali no
Stefania Benatti no
Massimo Binci no
Giuliano Brandoni no
Ottavio Brini assente
Raffaele Bucciarelli no
Giacomo Bugaro sì
Franco Capponi sì
Guido Castelli assente
Enrico Cesaroni sì
Graziella Ciriaci sì
Francesco Comi assente
Giancarlo D’Anna sì
Antonio D’Isidoro no
Sandro Donati no
Sara Giannini no
Roberto Giannotti sì
Leonardo Lippi sì
Marco Luchetti no
Katia Mammoli assente
Francesco Massi sì
Almerino Mezzolani assente
Luigi Minardi no
Adriana Mollaroli no
Rosalba Ortenzi no
Paolo Petrini no
Fabio Pistarelli sì
Cesare Procaccini no
Mirco Ricci no
Lidio Rocchi no
Franca Romagnoli sì
Vittorio Santori sì
Daniele Silvetti sì
Vittoriano Solazzi no
Vincenzo Sordoni no
Gian Mario Spacca assente
Oriano Tiberi sì
Luigi Viventi assente

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 13 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Alla lettera c), Tabella C, è aggiunta la seguente voce:
“Upb 31801 – Contributo una tantum a sostegno delle spese di funzionamento dell’Associazione marchigiana rievocazioni storiche di Sant’Elpidio a Mare”” euro 10.000,00. Copertura finanziaria mediante riduzione di pari importo della Upb 20815 “Per la gestione delle controversie” della stessa Tabella C).
Ha la parola il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Parlo in questa seduta palesemente illegittima per le votazioni che si susseguono, ed è palese anche per gli atti depositati alla segreteria dell’Assemblea legislativa. Infatti faccio rilevare ai Consiglieri che dagli atti giacenti risultano quattro congedi concessi a Consiglieri della maggioranza, risulta che un Consigliere è in trasferta a Roma e per questo c’è un atto in quanto c’è lo statino dell’auto di servizio, quindi la maggioranza…

PRESIDENTE. Consigliere lei ha facoltà di parlare solo …

Roberto GIANNOTTI. Io dico quello che mi pare!

PRESIDENTE. No, lei ha facoltà di parlare solo sull’emendamento.

Roberto GIANNOTTI. Lei oggi si è comportato come un…

PRESIDENTE. Consigliere Giannotti, le ripeto che ha facoltà di parlare solo sull’emendamento. Per cortesia, Consigliere! Lei è tanto attento a piacersi che non si è neanche accorto che le ho tolto la parola. Comunque se ora la chiede sull’emendamento ne ha facoltà. Prego, Consigliere Giannotti.


Roberto GIANNOTTI. Avete votato emendamenti senza avere il numero legale come ampiamente provato dalla documentazione in possesso dell’ufficio.
Inoltre c’è anche una blindatura politica in quanto rilevo che sulle proposte emendative, rispetto alle quali avevo sentito qualche cinguettio di libertà, poi il Capogruppo del Pd ha ordinato all’Assessore di rimettersi in riga, di non muoversi e di essere diligentemente avverso a qualsiasi proposta delle opposizioni.
Per quello che mi riguarda la seduta assembleare di oggi potrebbe finire qui, bisognerebbe andar via e domani fare una segnalazione a chi di dovere per contestare la legittimità degli atti deliberati e della stessa seduta assembleare.
Sull’emendamento specifico, ampiamente motivato da questa premessa, credo che il contributo previsto da questa proposta emendativa potrebbe sanare una situazione di assenza legislativa di questa Assemblea legislativa regionale.
Questa maggioranza di centro-sinistra, che governa la Regione ormai da troppo tempo, non è stata ancora capace di mettere mano ad una legge che riconosca l’importanza e la validità delle associazioni per le rievocazioni storiche. Peraltro da tempo immemorabile c’è una proposta di legge depositata dal gruppo di Forza Italia con la quale si chiede un intervento significativo della Regione per sostenere questo genere di iniziative, che vuol dire la cultura del vero, la cultura del concreto, e non la cultura dell’effimero che mi sembra venga in qualche modo privilegiata.
Quindi sarebbe opportuno un soprassalto di coscienza da parte dei Consiglieri della maggioranza, che seppure in minoranza oggi in Assemblea legislativa votando questo emendamento potrebbero mandare un segnale di cambiamento e di novità.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Presidente, Assessore al bilancio, questo emendamento prevede la corresponsione di un finanziamento di sostegno all'associazione marchigiana delle rievocazioni storiche di 10 mila euro. Vorrei precisare che questa istituzione è stata riconosciuta nel Piano promozionale turistico regionale, alla quale è stato demandato il coordinamento delle iniziative relative alle rievocazioni storiche.
Come sapete l'Assessore al turismo da pochi giorni ha aperto il bando per il sostegno alle iniziative promozionali del 2008, quindi con grandissimo ritardo, e in questo atto viene prevista l'obbligatorietà degli enti di associarsi almeno in dieci a dieci, fossero comuni, associazioni, rievocazione o pro-loco.
Quindi credo che questa associazione, questo coordinamento, che raccoglie 35 delle più importanti manifestazioni o comunque la quasi totalità perché non so se c'è qualcuno che non vi ha aderito, rappresenti per noi e per le Marche un aspetto positivo.
Do la mia disponibilità anche a concordare modalità diverse da quelle che abbiamo presentate, in ogni caso ritengo comunque che sia strategico per la programmazione che questa Regione, seppur con grandissimo ritardo, si è data.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D'Anna.

Giancarlo D'ANNA. Chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Partiamo dalla lettera D.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama:
Giancarlo D’Anna presente
Antonio D’Isidoro presente
Sandro Donati presente
Sara Giannini presente
Roberto Giannotti presente
Leonardo Lippi presente
Marco Luchetti presente
Katia Mammoli assente
Francesco Massi presente
Almerino Mezzolani assente
Luigi Minardi presente
Adriana Mollaroli presente
Rosalba Ortenzi presente
Paolo Petrini presente
Fabio Pistarelli presente
Cesare Procaccini presente
Mirco Ricci presente
Lidio Rocchi presente
Franca Romagnoli presente
Vittorio Santori presente
Daniele Silvetti presente
Vittoriano Solazzi presente
Vincenzo Sordoni presente
Gian Mario Spacca assente
Oriano Tiberi presente
Luigi Viventi assente
Michele Altomeni presente
Marco Amagliani presente
Fabio Badiali presente
Stefania Benatti presente
Massimo Binci presente
Giuliano Brandoni presente
Ottavio Brini assente
Raffaele Bucciarelli presente
Giacomo Bugaro assente
Franco Capponi presente
Guido Castelli assente
Enrico Cesaroni presente
Graziella Ciriaci presente
Francesco Comi assente

PRESIDENTE. I Consiglieri presenti sono trentadue quindi il numero legale c'è.
Emendamento n. 13. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 14 della Consigliera Ciriaci:
Alla Tabella C, all’Upb 42602 è inserita la seguente voce:
“Contributo straordinario al Comune di Monterinaldo da destinarsi alla valorizzazione degli scavi archeologici” euro 100.000,00. Copertura mediante riduzione Tabella B Upb 10606 “L.r. 11/2002 Sistema integrato per le politiche di sicurezza e di educazione alla legalità” euro -100.000,00.
Ha la parola la Consigliera Ciriaci:

Graziella CIRIACI. Questo emendamento riguarda il consorzio di bonifica della vallata del Tronto e dell'Aso dove in fase eccezionale c'è stata questa fusione, quindi il finanziamento predisposto è assolutamente insufficiente è per questo che chiedo, con un trasferimento da una Upb ad un'altra, di poterlo integrare, questo serve per aiutare il pagamento delle quote acquistate e non ancora liquidate da quattro anni.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Sono favorevole a questo emendamento della Consigliera Ciriaci, vorrei solo far rilevare che anche in questo settore registriamo un vuoto dell'iniziativa legislativa della Giunta regionale più che scandaloso.
Il primo intervento legislativo della Regione per quanto riguarda il sistema archeologico delle Marche è retrodatato a tempi lontanissimi, l'ultima legge che abbiamo approvato risulta fatta dieci anni fa. A distanza di questa data, pur di fronte ad un patrimonio archeologico indiscutibile che insiste sul territorio regionale e ad iniziative di diverse amministrazioni comunali a sostegno di questo patrimonio, ancor oggi nulla c'è di concreto su questo versante.
Domani inizieremo le audizioni sul nuovo testo di legge sulla cultura, quindi avremo modo anche di capire se il nuovo Assessore intende mettere mano a questo vuoto di iniziativa.
Comunque, ripeto, mi preme richiamare il fatto grave che anche sul versante della politica archeologica si registra una gravissima assenza di iniziativa da parte della Giunta regionale.

PRESIDENTE. Emendamento n. 14. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 15 della Consigliera Ciriaci:
Alla Tabella C, all’Upb 42602 è inserita la seguente voce:
“Contributo straordinario al Comune di Fermo da destinarsi all’Associazione ‘Amici dell’opera Don Ricci’ di Fermo – centro di accoglienza per minori in situazione di disagio per problemi familiari” euro 50.000,00. Copertura mediante riduzione Upb 10501 – Tabella C (per studi e ricerche sulla situazione socio-economica delle Marche) euro -50.000,00.
Ha la parola la Consigliera Ciriaci.

Graziella CIRIACI. Anche questo è un finanziamento eccezionale che riguarda l'istituzione del Coni che si sta istituendo nella provincia di Fermo e che logicamente ha bisogno di un sostegno economico. Pensavo di poter avere l'appoggio finanziario di una Upb che riguarda un'educazione essendo il Coni in sintonia con la crescita formativa ed educativa del territorio.

PRESIDENTE. Emendamento n. 15. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 16 della Consigliera Ciriaci:
Alla Tabella C, all’Upb 42602 è inserita la seguente voce:
“Per contributo straordinario alla Valdaso per la realizzazione di strade urbane” euro 300.000,00. Copertura mediante riduzione della Upb 20815 (per la gestione delle controversie)” euro -300.000,00.
Ha la parola la Consigliera Ciriaci:

Graziella CIRIACI. Insisto ad illustrare questi miei emendamenti con la preghiera che faccio all'Assessore di trovare la possibilità che si possano approvare anche a livello trasversale. In modo particolare questo emendamento riguarda un'emergenza sociale per un istituto che accoglie minori in serie difficoltà familiari.
Dunque mi appello, ripeto, ad un’approvazione che possa essere fatta anche in modo trasversale.

PRESIDENTE. Emendamento n. 16. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 17 della Consigliera Ciriaci:
Alla Tabella C, all’Upb 42602 è inserita la seguente voce:
“Contributo straordinario al Comune di Ortezzano per il recupero del patrimonio storico-architettonico” euro 100.000,00. Copertura mediante aumento Upb 50101 – mutuo 2008 - euro +100.000,00.
Ha la parola la Consigliera Ciriaci.

Graziella CIRIACI. Insisto perché anche questo emendamento, come altri, è rivolto all'abbattimento delle barriere architettoniche.
Per questo avevamo anche presentato un'interrogazione sulla quale l'Assessore ci aveva risposto che voleva recepire l'urgenza di dare attuazione alla 626 e conseguentemente all'abbattimento delle barriere architettoniche.
Quindi anche su questo emendamento chiedo un appoggio trasversale in modo da avere un minimo di fondi in più per poter attivare queste soluzioni.

PRESIDENTE. Emendamento n. 17. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 18 della Consigliera Ciriaci:
Alla Tabella C, all’Upb 42602 è inserita la seguente voce:
“Contributo straordinario al Comune di Monterubbiano da destinarsi alla manutenzione straordinaria e ordinaria della Casa di riposo Marzetti” euro 100.000,00. Copertura mediante riduzione Upb 20815 (per la gestione delle controversie) euro -100.000,00.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 19 della II Commissione:
Nella Tabella C, alla lettera c) del comma 1 è inserita la seguente voce: “Contributo al Comune di Sassocorvaro per intervento di riparazione con miglioramento sismico della chiesa e casa parrocchiale di San Donato in Taviglione sito in comune di Sassocorvaro” euro 100.000,00. Copertura mediante riduzione Upb 20803 euro -100.000,00.
Ha la parola il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Mi sembra che la Commissione abbia colto un'esigenza legittima posta dal Comune di Sassocorvaro, credo che il senso dell'iniziativa sia questo, quindi anche noi voteremo a favore.

PRESIDENTE. Emendamento n. 19. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 20 della Consigliera Ortenzi:
Alla lettera c), è inserita la seguente voce: “Contributo al Comune di Monterubbiano per il recupero del Parco San Rocco danneggiato dalle piogge dell’ottobre 2007” euro 50.000,00. Copertura mediante equivalente riduzione Upb 20803.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 21 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Alla lettera c), Tabella C, è aggiunta la seguente voce: “Upb 42603 – Per contributi ai Comuni per il sostegno pagamento canoni locativi dei cittadini meno abbienti” euro 200.000,00. Copertura finanziaria mediante riduzione della Upb 20815 “Per la gestione delle controversie” della stessa Tabella C).
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 22 della Consigliera Ciriaci:
Alla Tabella C, all’Upb 42604 è aggiunta la seguente voce: “Contributo straordinario al Comune di Fermo per gli adempimenti legislativi del d.lgs. 626/94 – misure per la tutela della salute e per la sicurezza dei lavoratori durante il lavoro, in tutti i settori di attività privati o pubblici” euro 50.000,00. Copertura mediante riduzione Upb 20815 “Per la gestione delle controversie” euro -50.000,00.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 23 della Consigliera Ciriaci:
Alla Tabella C, all’Upb 42604 è aggiunta la seguente voce: “Contributo straordinario al Comune di Ortezzano per il superamento e eliminazione delle barriere architettoniche” euro 30.000,00. Copertura mediante riduzione Upb 20815 (Per la gestione delle controversie) euro -30.000,00.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 24 della Consigliera Ciriaci:
Alla Tabella C, all’Upb 42604 è aggiunta la seguente voce: “Contributo straordinario al Comune di Fermo per il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche” euro 100.000,00. Copertura mediante riduzione Upb 20815 “Per la gestione delle controversie” euro -100.000,00.
Ha la parola la Consigliera Ciriaci.

Graziella CIRIACI. Su questo mio emendamento ho chiesto la parola in quanto...

PRESIDENTE. Scusate Consiglieri, già la seduta non vede un clima molto roseo, quindi vi prego di fare attenzione, tutti gli emendamenti sino al n. 24 sono stati votati. Consigliera Ciriaci, mi scusi, illustri pure l'emendamento.

Graziella CIRIACI. Oltre al illustrare questo mio emendamento vorrei far presente che c'è una distinzione di trattamento tra chi propone gli emendamenti. Assessore, per cortesia, se mi vuole ascoltare...

PRESIDENTE. Vi prego, Consiglieri. Consigliera Ciriaci, concluda.

Graziella CIRIACI. Stavo dicendo che volevo rimarcare il diverso rispetto verso chi propone gli emendamenti. Infatti ho visto che l'emendamento approvato della Consigliera Ortenzi della maggioranza ha la stessa dignità, la stessa logica e la stessa concretezza di quelli che abbiamo presentato noi (…) Si è andati avanti molto velocemente, ma se volete controllare noi siamo qua!

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. In genere sono abbastanza attenta ai lavori dell'Assemblea legislativa e prima stavo parlando con l'Assessore per spiegare la questione del mio precedente emendamento n. 20 (…) Scusatemi, se volete saperlo ve lo illustro e così rimediamo, altrimenti lasciamo così, grazie a Dio è passato! (…) E no, Consigliere Pistarelli, non può mica comandare sempre lei qua dentro! .Già ci mette alla berlina sui giornali, ma questo fatto ancora glielo tengo carico, lei mi perdoni! Perché io qui sono la prima ad arrivare e l’ultima a partire e andare sul giornale dove si dice che lavoro quattro ore alla settimana non mi piace, come non piace a tutti coloro che sono qua!

PRESIDENTE. La prego, Consigliera Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. Un attimo, Presidente, vorrei illustrare, se possibile, l’emendamento, altrimenti mi risiedo! Se non è possibile, grazie, avete votato un emendamento che avevo ritirato e che volevo…

(discussioni in Aula)

PRESIDENTE. Scusate, a questo punto informo l'Assemblea legislativa che erroneamente abbiamo votato l'emendamento n. 20 che la Consigliera aveva ritirato, ma che nella documentazione che ho io – potete accertarlo – non c'era scritto, la comunicazione di questo ritiro non è pervenuta.
Se ora la Consigliera Ortenzi dichiara che aveva ritirato l'emendamento n. 20 mi sembra ovvio che la votazione non ha motivo di esserci.

(discussioni in Aula)

PRESIDENTE. Per cortesia, Consiglieri. Ha la parola la Consigliera Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. Chiedo di nuovo scusa al Presidente e ai colleghi. Mi pare che qui dentro ogni tanto ci sia lo sfogo di qualcuno, ma credo che valga anche lo sfogo di chi parla meno degli altri, tra l’altro qualcuno lo fa anche a sproposito.
Pertanto penso si potrebbe tacere un pochino di più, parlare a vanvera un po' di meno, stare un po' più attenti – sinceramente questa volta ho colpa anch’io –, credo di poter dire che a scuola – ho insegnato per trentuno anni – i ragazzini erano molto meno intemperanti di noi!
Allora se c'è stato un errore io per prima vi sto dicendo che sto cercando di rimediare. Ho presentato un ordine del giorno sulla stessa questione dell’emendamento, riguarda, appunto, un parco storico che è il lustro della nuova provincia di Fermo. Quindi l'emendamento era ritirato. (…) Consigliere Procaccini, lei si deve fidare, io sono una persona perbene!

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Presidente, siamo all'emendamento n. 24 e mi pare di non poter essere smentito, quindi non si può riparlare di cose che abbiamo già votato. Se volete verifichiamo anche il verbale, è tutto stenotipato.
E' tamquam non esset - così dice il piccolo latinetto degli avvocati, anche quelli meno attrezzati sotto il profilo di preparazione classica - il fatto che la Consigliera avrebbe voluto o avrebbe ritirato l’emendamento. Anche perché il regolamento prevede che se c'è un emendamento agli atti e il proponente lo ritira, qualsiasi Consigliere lo può fare proprio e farlo quindi votare dall’Aula.
Pertanto il fatto del ritiro o del non ritiro ora non c'entra assolutamente nulla proprio perché lo abbiamo già votato e lo abbiamo fatto legittimamente, infatti il Presidente lo ha messo in votazione. In ogni caso l’emendamento n. 20 l'avremmo fatto nostro e pertanto comunque votato.
Tramite il verbale vedremo come è stato votato questo emendamento e quella sarà la volontà di questa Assemblea legislativa.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ciriaci.

Graziella CIRIACI. Intervengo per dichiarazione di voto. Vorrei sottolineare che in quest'Aula non si legge il contenuto degli emendamenti, si sottolinea soltanto il nome di chi li ha firmati e questa ne è la riprova…

(discussioni in Aula)

Graziella CIRIACI. Io avevo presentato un emendamento che riguardava ragazzini che non hanno neanche da mangiare! Qua invece parliamo di qualcos'altro. Voi non avete letto niente, nessuno si è preso la bega di andare a vedere quale istituto si nominava – tra l'altro per lei ho la massima stima e so benissimo come ragiona, al di là del fatto della sua posizione politica –, non avete letto fino in fondo neanche di che cosa si trattava, avete votato contro a prescindere, lo avete fatto solo per il cognome!

PRESIDENTE. Bene, ritorniamo alla votazione dell’emendamento n. 24 del quale in questo momento è richiesta la votazione per appello nominale a nome dei Consiglieri Capponi, Ciriaci, Bugaro. Partiamo dalla lettera A.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama:
Michele Altomeni no
Marco Amagliani no
Fabio Badiali no
Stefania Benatti assente
Massimo Binci no
Giuliano Brandoni no
Ottavio Brini assente
Raffaele Bucciarelli no
Giacomo Bugaro sì
Franco Capponi sì
Guido Castelli assente
Enrico Cesaroni sì
Graziella Ciriaci sì
Francesco Comi assente
Giancarlo D’Anna sì
Antonio D’Isidoro no
Sandro Donati no
Sara Giannini no
Roberto Giannotti sì
Leonardo Lippi sì
Marco Luchetti no
Katia Mammoli assente
Francesco Massi sì
Almerino Mezzolani assente
Luigi Minardi no
Adriana Mollaroli no
Rosalba Ortenzi no
Paolo Petrini no
Fabio Pistarelli sì
Cesare Procaccini no
Mirco Ricci no
Lidio Rocchi assente
Franca Romagnoli assente
Vittorio Santori sì
Daniele Silvetti sì
Vittoriano Solazzi no
Vincenzo Sordoni no
Gian Mario Spacca assente
Oriano Tiberi sì
Luigi Viventi assente

(L'Assemblea legislativa non approva)

PRESIDENTE. Emendamento n. 25 del Consigliere Santori:
Alla Tabella C, incremento della Upb 50101 di euro 150.000,00 quale contributo al Comune di Acquaviva Picena per la messa in sicurezza e parziale ristrutturazione della Torre nel centro storico. Conseguente inserimento nella Tabella C della voce “contributo al Comune di Acquaviva Picena per messa in sicurezza e ristrutturazione della Torre nel centro storico”. La copertura di tale investimento avverrà mediante aumento del contributo del mutuo acceso per l’anno 2008 della Regione Marche.
Ha la parola il Consigliere Santori.

Vittorio SANTORI. Volevo avvisare i colleghi Consiglieri che si tratta di un atto di giustizia. Il finanziamento per la torre civica del Comune di Acquaviva era stato inserito al n. 732 del piano di interventi della spesa corrente delle opere pubbliche, dopodiché la Regione Marche unilateralmente ha trasferito questo finanziamento dalle opere pubbliche ai beni culturali dove non c'era più una lira, quindi il Comune è rimasto senza una lira, ma con il progetto per le mani.
Chiedo quindi proprio un atto di giustizia per rimettere a posto questa cosa in quanto la torre si trova veramente in una situazione di pericolo.

PRESIDENTE. E' stata chiesta la votazione per appello nominale a nome dei Consiglieri Santori, Capponi, Bugaro. Partiamo dalla lettera P.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama:
Paolo Petrini no
Fabio Pistarelli sì
Cesare Procaccini assente
Mirco Ricci no
Lidio Rocchi no
Franca Romagnoli assente
Vittorio Santori sì
Daniele Silvetti sì
Vittoriano Solazzi no
Vincenzo Sordoni no
Gian Mario Spacca assente
Oriano Tiberi sì
Luigi Viventi assente
Michele Altomeni no
Marco Amagliani no
Fabio Badiali no
Stefania Benatti no
Massimo Binci no
Giuliano Brandoni no
Ottavio Brini assente
Raffaele Bucciarelli no
Giacomo Bugaro sì
Franco Capponi sì
Guido Castelli assente
Enrico Cesaroni sì
Graziella Ciriaci sì
Francesco Comi assente
Giancarlo D’Anna assente
Antonio D’Isidoro no
Sandro Donati no
Sara Giannini no
Roberto Giannotti sì
Leonardo Lippi sì
Marco Luchetti no
Katia Mammoli assente
Francesco Massi sì
Almerino Mezzolani assente
Luigi Minardi no
Adriana Mollaroli no
Rosalba Ortenzi no

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 26 dei Consiglieri Pistarelli, Castelli, D’Anna, Silvetti, Romagnoli, Capponi, Massi:
Alla Tabella C, all’Upb 532’3 “per il ripiano delle passività degli ambiti territoriali di caccia” l’autorizzazione di spesa è aumentata di euro 300.000,00. Copertura mediante riduzione Upb 20815 “Per la gestione delle controversie” tabella C.
Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Gli emendamenti n. 26 e n. 27 e il subemendamento n. 027 sono della stessa natura.
La cifra di questo emendamento n. 26 è quella effettivamente necessaria affinché siano coperti i danni già accertati dagli ambiti territoriali di caccia (Atc) provocati dagli ungulati all'agricoltura.
L'Assessorato ha chiesto agli Ambiti territoriali di caccia un resoconto e a fine aprile copre l'intero danno.
L’altro emendamento n. 27 riporta la cifra di 200 mila euro anziché di 300 mila euro, e il subemendamento n. 027 la porta a 150 mila. Questo perché ci è stato detto che da parte degli uffici regionali in sede di bilancio previsionale 2009 si potrà fare il conteggio sui residui pagamenti da fare. Pertanto la base minima è 150 mila euro.
Ora non so se è il caso di mettere ai voti direttamente il subemendamento che, appunto, riporta la base minima. Con 300 mila euro andremmo a coprire tutto il danno, ma 150 mila è la base minima per fronteggiare quelli che sono stati approvati come danni già accertati e quindi messi dentro il meccanismo di rimborso obbligatorio che gli Ambiti devono dare a questo tipo di danno all'agricoltura.
Quindi se ci sono le condizioni direi di votare direttamente il subemendamento, se non ci sono le condizioni li voteremo tutti, ma credo che il buon senso debba prevalere.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Dopo la votazione di questo emendamento chiedo la possibilità di avere cinque minuti di sospensione (…) Scusate, ma in questa seduta ho visto tutto e di più, quindi la cosa più insensata è proprio questa vostra ilarità! Dicevo, dunque, che abbiamo bisogno di una breve sospensione in quanto abbiamo troppo velocizzato la discussione sugli emendamenti e quindi c’è bisogno un attimo di riprendere le fila in modo da evitare incresciosi incidenti come quelli in cui siamo incappati.


PRESIDENTE. Bene, allora sospendo subito per dieci minuti la seduta.

La seduta è sospesa alle ore 16,15

La seduta riprende alle ore 16,40

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Emendamento n. 26. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Subemendamento n. 027 dei Consiglieri Capponi, Pistarelli:
La somma di euro “200.000,00” è modificata in euro “150.000,00”. E' aggiunta la seguente frase: “da destinare per euro 50.00,00 ai danni delle coltivazioni agricole relative all'anno 2007 e euro 100.000,00 per i danni relativi all'anno 2008”. La copertura finanziaria è così sostituita: copertura finanziaria mediante equivalente riduzione Upb 20815 – residui perenti.
Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Vorrei l'attenzione anche dell'Assessore Marcolini. Premetto che né la maggioranza né l'opposizione ha scambiato nulla per far sì che ci fosse un'approvazione o una velocizzazione delle attività di approvazione dell'assestamento e del conto consuntivo.
Per quanto riguarda questo emendamento in sede di Commissione avevamo pensato che si potesse trovare una soluzione. La problematica è relativa al fatto che gli Atc hanno liquidato delle indennità agli agricoltori danneggiati dalla selvaggina, in particolare dai cinghiali, è soprattutto nell'area maceratese ma riguarda comunque tutti gli Atc delle Marche. Per tale indennizzo in pratica gli Atc sono scoperti per una quota sia per l'anno 2007 e molto di più per l'anno 2008.
A fronte di un impegno che la legge nazionale dà in carico alle Regioni, dove si dice che le Regioni devono indennizzare tutti coloro che hanno avuto danni dalla selvaggina, e che noi abbiamo delegato agli Atc, poi non ci sono fondi per liquidare i danni alle colture agrarie che sono anche di notevole consistenza. Tra l'altro sono danni già accertati, e non previsti o prevedibili, per i quali c'è un decreto di liquidazione, ma che per adempiere a questo non c'è la copertura finanziaria.
L'emendamento n. 27 prevede 200 mila euro, quello di Pistarelli era di 300 mila, ciò significa che c'è una necessità reale, e il fatto di aver concordato con l'Assessore 150 mila euro è perché al massimo a disposizione c’è questa cifra.
Quindi non penso che oggi l'Assessore venga qui a dire di votare contro per ripicca, cioè per il fatto che abbiamo messo in dubbio la sussistenza del numero legale, come effettivamente si è verificato in alcune votazioni, altrimenti saremo al ridicolo, all'inverosimile, al paradossale.
Chiediamo, nel rispetto dell’accertamento delle difficoltà che gli Atc hanno, di corrispondere almeno un supporto e rinviando al bilancio successivo la liquidazione di quanto necessario per pagare i danni già accertati.
Di questo penso che l'Assessore ne sia a conoscenza in quanto ha ricevuto le lettere che ho ricevuto io, ha ricevuto gli Atc che abbiamo incontrato noi.
La nostra proposta è di buonsenso e tenta almeno in parte di rispondere alle necessità ivi indicate.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. All'Upb 53203 è già prevista una variazione in aumento dell'assestamento per il ripiano delle passività degli Ambiti territoriali di caccia proprio a questo scopo.

Franco CAPPONI. Il tutto è non sufficiente a coprire...

Massimo BINCI. Questo comunque è un assestamento, lo dirà magari l'Assessore Marcolini, quindi eventualmente...

Franco CAPPONI. Mancano 500 mila euro.

Massimo BINCI. Eventualmente ci sarà il bilancio che andrà a verificare le reali esigenze, altrimenti ritorna valido il discorso che ha fatto prima la Consigliera Ciriaci, cioè andiamo ad aumentare alcune voci di spesa e non andiamo poi a verificare le necessità di altri settori, ad esempio abbiamo bocciato interventi su settori come quello delle barriere architettoniche o come quello per l'assistenza ai minori in difficoltà.
Evidentemente in un disegno di interventi complessivi e di quadratura del bilancio questa è la cifra che è possibile inserire.

Franco CAPPONI. Noi li abbiamo votati tutti, Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Ho capito, ma non si può fare la politica del più uno.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Questa è la dotazione minima integrativa. La posta in bilancio 2008, Consigliere Binci, è di 175 mila euro, 200 mila euro sono in assestamento, si arriva cioè a 375 mila euro, mentre i danni accertarti sfiorano i 600 mila euro. Questa è la realtà. Ripeto, l'Assessorato ad aprile chiese agli Ambiti territoriali di caccia un rendiconto di ciò che era stato accertato.
Il problema è quindi di liquidare quello che è obbligo di legge e restituire agli Ambiti una parte del maltolto. Infatti ogni anno alla caccia viene tolta la metà del fondo complessivo che i cacciatori pagano con la tassa regionale. E' una violazione di legge che si fa da parecchio tempo e che purtroppo non viene certificata da alcuno, non so che cosa dobbiamo più fare per farci ascoltare, magari spogliarci nudi davanti a qualche Corte!
Ci sono più di 3 milioni e 400 mila euro che si incassano attraverso una tassa regionale sull'attività venatoria, poi viene dato alla caccia, contravvenendo alla legge perché devono essere tutti riversati lì, nemmeno 1 milione e 800 mila, cioè siamo alla metà.
Quindi recuperare almeno 150 mila euro per i danni accertati all’agricoltura, quelli soprattutto causati dagli ungulati, non è un favore, è un nostro dovere.
Tale questione è dirimente, perché se in quest’Aula continuiamo con l’atteggiamento del non ascolto, è chiaro che ognuno fa la sua parte, ma poi se ne deve assumere anche la responsabilità.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Petrini.

Paolo PETRINI. La fattispecie di cui stiamo parlando purtroppo è arcinota e per essere risolta ha bisogno certamente di un intervento normativo che ripristini il nesso di responsabilità tra chi gestisce e chi paga. Nesso che oggi non esiste e che, anzi, rappresenta un'area dove intervenire al più presto attraverso la modifica della legge n. 7. Questo perché la Provincia fa la gestione e l'Atc a volte riconosce tutto acriticamente e senza responsabilità quei danni all'agricoltura. Atc che tra l'altro si sono comportati in maniera molto differenziata, pur nell'individuazione di questi danni, nella loro funzione di filtro, filtro che alcuni Atc hanno svolto meglio mentre altri non lo hanno fatto per niente.
Per quel che riguarda il 2007, al di là di queste considerazioni che differenziano comunque l'atteggiamento nei diversi Atc, c'era un problema da sanare relativo ad uno stanziamento ritenuto da tutti insufficiente. Attraverso questo assestamento tale stanziamento è stato rimpinguato di 200 mila euro, cifra che è stata ritenuta sufficiente da tutte le riunioni di concertazione che abbiamo fatto negli ultimi tempi. Anzi, alcuni Atc hanno detto che se fosse stata riconosciuta in misura più elevata anche per gli Atc che avevano svolto un filtro meno attento, si sarebbero non poco arrabbiati; questo perché, ripeto, qualcuno ha svolto degnamente quell'attività, altri non l'hanno svolta altrettanto degnamente.
Per il 2008 siamo intervenuti aumentando quel fondo di 150 mila euro e ripartendolo in misura percentualmente diversa (prima era 50% alle Province e 50% agli Atc, ora 70% agli Atc e 30% alle Province). Per il 2009 dovremo intervenire con una modifica di legge insieme a stanziamenti certamente riadeguati che possano affrontare il problema in maniera più coerente.
Quindi: fondi sufficienti per i danni 2007, fondi scarsi ma dignitosi per il 2008, legge da cambiare per il 2009.
Credo che un ulteriore stanziamento a valere sul 2007 di 200 mila euro sia addirittura diseducativo e un cattivo segnale per gli Atc – e dico quello che so attraverso la mia esperienza e il confronto che ho fatto – che hanno svolto un'operazione di filtro più attenta rispetto ad altri.

PRESIDENTE. Per il subemendamento n. 027 è stata chiesta la votazione per appello nominale a nome dei Consiglieri Pistarelli, Capponi, Cesaroni. Partiamo dalla lettera B.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama:
Fabio Badiali no
Stefania Benatti no
Massimo Binci no
Giuliano Brandoni no
Ottavio Brini assente
Raffaele Bucciarelli no
Giacomo Bugaro sì
Franco Capponi sì
Guido Castelli assente
Enrico Cesaroni sì
Graziella Ciriaci sì
Francesco Comi assente
Giancarlo D’Anna sì
Antonio D’Isidoro astenuto
Sandro Donati no
Sara Giannini no
Roberto Giannotti sì
Leonardo Lippi sì
Marco Luchetti no
Katia Mammoli assente
Francesco Massi sì
Almerino Mezzolani assente
Luigi Minardi no
Adriana Mollaroli no
Rosalba Ortenzi no
Paolo Petrini no
Fabio Pistarelli sì
Cesare Procaccini assente
Mirco Ricci no
Lidio Rocchi astenuto
Franca Romagnoli assente
Vittorio Santori sì
Daniele Silvetti sì
Vittoriano Solazzi no
Vincenzo Sordoni astenuto
Gian Mario Spacca assente
Oriano Tiberi sì
Luigi Viventi assente
Michele Altomeni no
Marco Amagliani no

(L'Assemblea legislativa non approva)

PRESIDENTE. Emendamento n. 27 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Alla lettera c), Tabella C, la voce “Upb 53203 – Per il ripiano delle passività degli Ambiti territoriali di caccia” è aumentata di euro 200.000,00. Copertura finanziaria mediante riduzione di euro 120.000,00 della voce “10503 – Per il piano di comunicazione”, che quindi è soppressa, e di euro 80.000,00 della voce “Upb 20815 “Per la gestione delle controversie” della stessa Tabella C).
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 28 della Consigliera Ciriaci:
Alla Tabella C, creazione di una nuova Upb intestata a Coni di Fermo “per l’operatività del Coni-Fermo” euro 50.000,00. Copertura mediante riduzione Upb 10606 – Tabella B (Legge regionale 24 luglio 2002, n. 11 – Sistema integrato per le politiche di sicurezza e di educazione alla legalità) euro -50.000,00.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 29 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Alla lettera c), Tabella C, è aggiunta la seguente voce: “Contributo proporzionale per spese di investimento sostenute dagli Enti locali per la tutela degli animali di affezione e randagismo” euro 450.000,00. Copertura finanziaria mediante aumento della Upb 50101 – autorizzazione mutui anno 2008.
Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. D'ora in poi interverrò su tutti gli emendamenti. Questo emendamento è un'altra delle gravissime distorsioni che in questa Regione sono state create approvando delle leggi che non sono a tutela degli enti locali, ma bensì di quelle associazioni che nel tempo hanno gestito la materia del randagismo.
Voglio precisare che il gruppo di Forza Italia, ma parliamo di tutto il centro-destra, ha fatto un'indagine su tutti i Comuni delle Marche per vedere quale sia la spesa consolidata negli ultimi cinque anni relativa a questa partita. Sono emerse delle cose di natura eccezionale. I Comuni delle Marche spendono più di 3 milioni di euro per sostenere il ricovero degli animali presso i canili.
Questo emendamento vuole essere soprattutto l'accollo da parte della Regione di una sua responsabilità, cioè la Regione ha la responsabilità di fare la marcatura di tutti i cani. Purtroppo in questa regione, probabilmente per disorganizzazione o per carenza di risorse, i servizi veterinari delle Asl non hanno assolutamente completato questa inventariazione, è per questo ci troviamo di fronte ad un continuo aumento degli animali abbandonati che non dispongono di marcatura e dunque non è rintracciabile il proprietario responsabile.
Questa è una grave disattenzione e un grave disequilibrio non causato dai Comuni, ma bensì dalla Regione Marche che non ha completato l'anagrafe canina.
Il fenomeno del randagismo non colpisce in modo proporzionale i Comuni in base agli abitanti, ma addirittura la situazione è notevolmente implementata in quelli delle aree interne, magari di grandi dimensioni ma con pochissima popolazione. Anche perché vige il criterio da parte di chi abbandona il cane che lo si deve abbandonare magari in una condizione ambientale più consona alla sopravvivenza naturale. Quindi per l’abbandono dei cani normalmente vengono scelte le aree montane dove, appunto, tale abbandono risulta notevolmente superiore in relazione alla popolazione. Questo genera dei grandi disequilibri nei bilanci dei Comuni, soprattutto in quelli piccoli.
Pertanto riteniamo che la Regione fino a che non arriva alla completa copertura regionale dell'anagrafe canina, si deve accollare una quota del danno sopportato dai Comuni. Tra l'altro questo danno, ripeto, non è un danno perequato per popolazione, quindi l'incidenza nei bilanci dei piccoli Comuni è devastante.
Dobbiamo segnalare che in molti Comuni i soldi che si spendono per la custodia dei cani randagi è superiore alla spesa sociale fatta per gli anziani e per i giovani. Questa è una situazione del tutto insostenibile nel tempo.
L'emendamento n. 29 tende a mettere a disposizione delle risorse per attutire l'impatto sui bilanci di questi Comuni. Inoltre, siccome vi siete prodigati anche a modificare la legge sul randagismo inasprendola per i Comuni, con altri emendamenti abbiamo proposto una situazione di rimessa in normalità almeno rispetto alla normativa attuale.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Vorrei dire al Consigliere Capponi che il problema che ha sollevato è reale. Voglio ricordare l'esempio che il collega Minardi ha fatto qualche anno fa, capita cioè che in alcuni piccoli Comuni si spenda di più per l'assistenza ai randagi che non per i bambini.
Ci sono degli obblighi di legge, quindi la cosa che posso dire è che l'Assessore all'ambiente, così come quello agli enti locali, hanno promesso un approfondimento che in sede di preventivo la Giunta presenterà.
Voglio confermare l'esistenza del problema, ovviamente la risposta non può essere quella di alleviare l'onere degli enti locali a carico di un esangue bilancio regionale, ma si tratta di stabilire regole di carattere comportamentale organizzative e dispositive diverse, con deterrenze e premialità capaci di attenuare il fenomeno del randagismo alla fonte piuttosto che distribuire in maniera diversa le responsabilità.
Penso che prima della fine dell'anno saremo in grado di avanzare una proposta in tal senso.

PRESIDENTE. Emendamento n. 29. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Subemendamento n. 030 del Consigliere Santori:
Sostituire Upb 40305 con Upb 20816.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 30 dei Consiglieri Santori, Castelli:
Alla Tabella C, revisione di uno stanziamento a favore della Provincia di Ascoli Piceno per far fronte ai costi e ai danni conseguenti alla divisione del territorio con la Provincia di Fermo e per la ripartizione dei beni immobili: euro 10.000,00 da porre a carico della Upb 40305 (trasferimenti per opere pubbliche e protezione civile) mediante creazione di una nuova Upb intestata alla Provincia di Ascoli Piceno – “Intervento risarcitorio e di riequilibrio finanziario nella ripartizione dei beni con la Provincia di Fermo”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 31 dei Consiglieri Massi, Capponi, Pistarelli:
Nella Tabella D l’Upb 53007 (tutela sociale e diritti di cittadinanza) l’autorizzazione di spesa è aumentata di euro 100.000,00 che va ad integrare il capitolo 53007128 (assistenza scolastica e diritto allo studio). Copertura finanziaria mediante riduzione di euro 100.000,00 della Upb 20815 (gestione controversie).
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Passiamo ora alla votazione dell’art. 7. Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. L'articolo 7 che stiamo per votare riguarda – lo dico così mi collego a quello che è stato l'oggetto della discussione generale – la modifica di tabelle riepilogative di interventi.
Quale coerenza c'è tra l'atteggiamento di chiusura rispetto alle proposte che abbiamo svolto attraverso gli emendamenti e l'impostazione che è stata data a questo articolo?
Voglio ripetere che ci è stato detto che non ci sono capienze e che non si riesce ad intervenire quest'anno su questioni anche acclarate, per esempio come quella relativa ai danni all'agricoltura. Dunque, con quale coerenza si interviene complessivamente in una manovra che riguarda autorizzazioni di spesa?
Tabella E (programmi comunitari), gli impegni aumentano di 5 milioni; tabella D (cofinanziamento di programmi statali) più 4,3 milioni, e poi non ci sono 50 o 100 mila euro per intervenire su associazioni notorie, radicate e che fanno veramente assistenza vera!; tabella C, più 10,6 milioni; tabella A, 24 milioni di stanziamento ulteriore e suppletivo per leggi regionali.
Come si spiega tutto ciò con quanto è stato sostenuto per bocciare emendamenti, anche di modesta entità, che andavano a cogliere anche quegli aspetti abnormi delle risultanze di queste tabelle.
Ad esempio, nella famosa Tabella C troviamo la Upb relativa a controversie della Regione che assommano a più di 6 milioni di euro, cioè per controversie si accantonano 6 milioni di euro.
Ci sono soldi da accantonare per le controversie (6 milioni), ci sono soldi per aumentare interventi in tutti i settori, poi non si trovano 150 mila euro di variazioni! Poi questo come fa ad essere coerente con quanto leggiamo, anche oggi, nelle cronache?! Viene detto: “ Ah! C'è il Governo nazionale che taglia fondi e finanziamenti e ci mette di difficoltà”. Ma tutte queste difficoltà non le abbiamo riscontrate nelle indicazioni di spesa che, ribadisco, sono tutte in aumento.
Pertanto siamo fortemente contrari a questa manovra di assestamento, in particolare all'articolo 7 che è un articolo di grande portata in quanto sposta milioni di euro.
Rileviamo anche che questo tipo di questione vede un'Aula e una maggioranza assolutamente sorda, perciò sulla votazione dell’art. 7 chiedo di nuovo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Visto che eravamo già in sede di votazione voglio prima capire se è possibile richiederlo ora, quindi aspettiamo un attimo la risposta della dott.ssa Santoncini.

Fabio PISTARELLI. La verifica del numero legale è possibile richiederla solo in sede di votazione.

PRESIDENTE. Bene, è stato verificato che ha diritto, quindi procediamo alla verifica del numero legale. Partiamo dalla lettera F.

Michele ALTOMENI. Procedo alla chiama:
Sara Giannini presente
Roberto Giannotti assente
Leonardo Lippi assente
Marco Luchetti presente
Katia Mammoli assente
Francesco Massi assente
Almerino Mezzolani assente
Luigi Minardi presente
Adriana Mollaroli presente
Rosalba Ortenzi presente
Paolo Petrini presente
Fabio Pistarelli presente
Cesare Procaccini presente
Mirco Ricci presente
Lidio Rocchi assente
Franca Romagnoli assente
Vittorio Santori assente
Daniele Silvetti assente
Vittoriano Solazzi presente
Vincenzo Sordoni presente
Gian Mario Spacca assente
Oriano Tiberi assente
Luigi Viventi assente
Michele Altomeni presente
Marco Amagliani presente
Fabio Badiali presente
Stefania Benatti presente
Massimo Binci presente
Giuliano Brandoni presente
Ottavio Brini assente
Raffaele Bucciarelli presente
Giacomo Bugaro assente
Franco Capponi assente
Guido Castelli assente
Enrico Cesaroni assente
Graziella Ciriaci assente
Francesco Comi assente
Giancarlo D’Anna assente
Antonio D’Isidoro presente
Sandro Donati presente

PRESIDENTE. I Consiglieri presenti sono venti, pertanto manca il numero legate. La seduta è sospesa per un'ora.

La seduta è sospesa alle ore 17,15.

La seduta riprende alle ore 18,15.

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta riprendendo dalla votazione dell’articolo 7.
Ha la parola il Consigliere Capponi.

Franco CAPPONI. Mi riferisco all'articolo 7, ma ciò che esporrò è valido per tutti gli atti relativi al bilancio.
Riteniamo che per come sono avvenute le votazioni quest'atto sia viziato da illegittimità. Inoltre riteniamo che proprio nell'atto sia insita una sostanziale illegittimità, questo soprattutto per quanto riguarda gli allegati che sottendono all'uso dei derivati che sono quelle attività che consentono il quasi pareggio di bilancio. Come sapete nel 2007 questa Regione non ha rispettato il patto di stabilità, ma a causa di una legge che ha fatto il Governo Prodi tale sforamento è stato rinviato e quindi deve essere riassorbito nel 2008.
Della mancanza di trasparenza e di chiarezza avviseremo sicuramente la Corte dei conti e soprattutto la Commissione parlamentare preposta al controllo della legittimità degli atti che approviamo.
Quello che è avvenuto in quest'Aula sicuramente non è da ascrivere alla trasparenza e al fare gli interessi dei marchigiani, è per questo motivo che abbandoniamo l'Aula.
Riteniamo dunque, qualora permanga il numero di venti Consiglieri presenti e quest'Aula approvi ugualmente questo bilancio, che verrà così commessa un'altra ulteriore e gravissima illegittimità.

(I Consiglieri della minoranza abbandonano l’Aula)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Registriamo un comportamento arrogante della maggioranza, ma l'arroganza è dei deboli, infatti siete in venti. Per ben due volte non siete riusciti a mantenere il numero legale e per due volte il Presidente, secondo noi in base al regolamento anche in maniera forzata, ha riconvocato l’Assemblea legislativa regionale dopo un’ora, e fra un minuto ritornerete ad essere in venti.
E' l'arroganza di una posizione debole politicamente e debole anche tecnicamente, Assessore, lo volevo dire in replica, dopo aver fatto gli sforzi in emendamento correttivi.
Il rapporto di gestione è stato dato il 14 luglio, cioè sette giorni fa, e oggi apprendiamo dall’Assessore che è arrivato quello della Corte della conti che quindi non abbiamo letto. Il rapporto di gestione ha 400 pagine, quindi in sei giorni non so quali Consiglieri lo avranno potuto leggere e analiticamente vagliare.
Gli emendamenti che abbiamo proposto, anche quelli di buonsenso, non sono stati oggetto neanche di confronto.
Vi apprestate a fare un'altra delega sui derivati quando non c'è nemmeno l'allegazione obbligatoria per legge di cui ha parlato il Consigliere Capponi, cioè su quanto abbiamo perduto e quanto abbiamo guadagnato (…) Assessore, ma come di che parliamo?! Di quanto abbiamo perduto e di quanto abbiamo guadagnato lo si deve dire a rendiconto 2007 e in assestamento. (…) Ma non esiste! E’ stata fatta un'allegazione delle cronologie dei pagamenti e non di quello che abbiamo perduto e di quello che abbiamo guadagnato. Questo non c'è scritto!
Queste sono le questioni di trasparenza e di serietà, la vostra invece è opacità, è arroganza e noi non possiamo assolutamente tacere, anche perché i dati sono quelli che abbiamo detto in discussione generale, cioè che il deficit aumenta, è questa la realtà!
Di fronte a questo non è possibile tacere, quindi abbandoniamo l'Aula e questi lavori.
Facciamo dunque rilevare che questi lavori proseguiranno con il numero di venti che non è possibile considerarlo un numero sufficiente in quanto non c'è la maggioranza dei Consiglieri regionali.
Spero che questo almeno rimanga agli atti come nostra posizione politica legata anche a tutti i ragionamenti che abbiamo fatto, perché le cose non le abbiamo dette vagamente, ma le abbiamo spiegate e articolate.
Non ci è stato nemmeno risposto, l’Assessore ci ha dato solo una timida risposta su un paio di questioni e sottacendo su tutte le altre. Assessore, le sue risposte me le sono appuntate in maniera analitica, quindi posso dire che lo ha fatto solo su due cose. Sui residui attivi, è vero, ci sono dal 1988, sui derivati, che stiamo ristrutturando, i Piceni sono arrivati a 38 milioni in negativo - non so chi lo sapeva – (…) No, No! A novembre erano di 54. Inoltre, la giacenza di cassa è la sanità, 600 milioni in più, perciò sappiamo che nemmeno il rientro zero di sanità è vero, perché quest'anno abbiamo preso 600 milioni in più, ma l'anno prossimo?! Da ultimo ci ha detto che il saldo finanziario è semplicemente l'ammontare delle reiscrizioni. Poi si è fermato qui! Perché il suo quinto punto è stato quello dove ha detto che è il Governo che ci mette in difficoltà. A posto, queste sono le risposte che ci ha dato!
Dunque questo discorso non è accettabile perché non è stato dato seguito, neppure nel merito e nella sostanza, alla volontà di confronto e di trasparenza, quella trasparenza che non c’è stata, è stata fatta solo propaganda.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Mi dispiace che quelli che hanno parlato se ne sono andati perché gli argomenti vengono agitati e poi non se ne registra un avanzamento, una risposta di merito, strumentalmente si ripetono solo le solite critiche arbitrarie e pregiudiziali.
Penso analiticamente di aver risposto a tutte le questioni, a partire dalla fantasia sulla gestione dei derivati. Siamo noi, in relazione di bilancio preventivo, di aver detto quale era il mark to market della principale operazione della passata gestione che il tempo ha fatto maturare, che è migliorata e che ha consentito complessivamente di riportare in pareggio.
Con delibera del mese di novembre ed un aggiornamento di dicembre avevamo detto quale era l'operazione di ristrutturazione del debito, autorizzata dal Governo e bloccata dal nuovo Governo.
Abbiamo parlato di una liquidazione in termini di cassa e non di competenza, magari ci fosse stata una regalia quale quella, per esempio, di mezzo miliardo in contanti che il Governo ha riconosciuto al Comune di Roma. Invece il mezzo miliardo che ci ha dato il Governo Prodi ci ha alleggerito la cassa e non la competenza, e questo ci ha fatto risparmiare – per rispondere ad un'interrogazione della Consigliera Ciriaci – anticipazioni di tesoreria, e non 500 milioni in più, ma semplicemente prima del tempo dovuto. Abbiamo oscillato tra 700 milioni e 1 miliardo negli anni passati, abbiamo abbassato i crediti nei confronti dello Stato attorno ai 400 milioni.
Ho parlato anche del saldo finanziario e della gestione dei residui attivi. Abbiamo potuto specificare quali erano i problemi di giacenza di cassa, non 2 miliardi e 600, ma 503 milioni. A fronte della liquidazione che il Governo ci ha fatto nel mese di febbraio, soltanto per la sanità, sono stati liquidati 600 milioni.
Immagino che il Consigliere Pistarelli capisca che sarebbe stato molto peggio se avessimo messo una previsione di cassa di 1.000 per poi averne una di 500, anziché, come abbiamo fatto correttamente con i dati di allora, di 20 milioni che sono diventati 503 milioni di attivo e non di passivo.
Ultima questione – l'avevo già detta, ma vale la pena ripeterla perché almeno rimarranno le parole registrate – è quella che con i derivati non ripianiamo alcun debito, anzi, è bene che sia registrato che l'operazione di ristrutturazione opera una sistemazione in termini di tranquillità delle condizioni di gestione, cogliendo i titoli con basso o nessun rating, con titoli di Stato. E’ un'operazione di bonifica di altre operazioni meno sicure. Questa è la prima questione.
L'operazione solitamente riconosciuta, che molte Province, Comuni e Regioni hanno fatto, cioè quella di allungare i tempi del pagamento incassando una liquidità per sostenere l'amministrazione ordinaria, non è quella che noi abbiamo scelto. Dico pubblicamente che se dovesse risultare attivo anche un solo euro dall'operazione di ristrutturazione lo destineremmo all'abbattimento dello stock del debito. Quindi nessun vantaggio per fare cassa, come lei, Consigliere Pistarelli, ha amabilmente voluto ricordare, facendo ricadere sulle generazioni future l'onere dello scialo della gestione attuale, semmai è il contrario. Ogni euro guadagnato - e lo ripeto affinché possa essere contraddetto se dovessimo fare il contrario - sulla ristrutturazione per la parte riferita all'allungamento del periodo di pagamento andrà a scomputo dello stock del debito.
Quindi tutte le preoccupazioni, se sono sincere, vengono intimamente colte e contraddette da un'azione, certo, che è lenta e per i tempi e le possibilità inadeguata anche dal contesto nazionale – non posso non ricordarlo, lo ha fatto anche lei, Consigliere Pistarelli, nel suo intervento – che non concorre a dare un contributo. Perché se la manovra di 35 miliardi si abbatte nella Regione Marche con 300 milioni in meno lei capirà, Consigliere Pistarelli, che sarà difficile da un lato allargare i cordoni per far fronte al sociale, allo sviluppo economico, alle esigenze dei Comuni - come i vostri emendamenti hanno cercato di dimostrare - e dall'altro cercare di risparmiare, ridurre il debito e riportare i bilanci in pareggio.
E' in discussione lo stato sociale e spero che anche voi, così come hanno fatto sul piano nazionale le Regioni di centro-destra, sappiate far prevalere l'interesse della comunità su quello della polemica quotidiana politica.

PRESIDENTE. Articolo 7, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 8.
Emendamento n. 32 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Alla lettera b), nell’Upb 20801 – Fondi globali – elenco 1, è aggiunta la seguente voce:
“Sostegno economico alle donne che intendono interrompere la gravidanza esclusivamente per motivi economici” euro 300.000,00. Copertura finanziaria mediante equivalente riduzione della Upb 20803 “Fondo di riserva per le spese obbligatorie”
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 33 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Alla lettera b), nell’Upb 20801 – Fondi globali – elenco 1, è aggiunta la seguente voce:
“Erogazione indennità per inabilità temporanea e malattia alle casalinghe” euro 100.000,00. Copertura finanziaria mediante equivalente riduzione della Upb 20803 “Fondo di riserva per le spese obbligatorie”
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Subemendamento n. 033 bis del Consigliere Capponi:
La cifra “10.000,00” è sostituita con la cifra “40.000,00” e la cifra “191.055,20” è sostituita con la cifra “161.055,00”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 33 bis della II Commissione:
Spese obbligatorie: Upb 30301/E +201.055,20 / Upb 10101/U +10.000,00 / Upb 20803/U +191,055,20.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 8, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 8 bis.
Emendamento n. 34 del Consigliere Binci:
L'articolo 8 bis è soppresso.
Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. L’articolo 8 bis ridetermina gli assegni vitalizi degli ex Consiglieri. Secondo me questo non è corretto né dal punto di vista contabile né dal punto di vista legislativo.
Il nostro regolamento prevede che l'assegno vitalizio degli ex Consiglieri è in percentuale a quello dei Consiglieri. Con questa norma, invece, l'assegno vitalizio degli ex Consiglieri si sgancia dalle indennità dei Consiglieri, quindi va contro il regolamento.
L'altro aspetto è contabile perché è indeterminato, infatti con questo articolo si riporta il vitalizio degli ex Consiglieri all'indennità che percepivano i Consiglieri nel 2005, invece, di fatto, noi abbiamo avuto una detrazione del 10%.
Si dice che il recupero si avrà semmai ci sarà un aumento, quindi a valere sui futuri aumenti, ma se questi aumenti non dovessero esserci di fatto tale spesa in più a carico del bilancio regionale sarebbe non coperta.
Quindi gli aspetti di questo articolo sono due.
Primo, il vitalizio degli ex Consiglieri deve essere correlato al nostro, quindi se lo vogliamo sganciare bisogna modificare la legge dicendo che il vitalizio degli ex Consiglieri è tot, non sarà più agganciato alle indennità, per cui rimarrà fermo, quindi se noi andremo su saranno sotto, se noi scenderemo loro guadagneranno.
Il secondo aspetto non corretto in questo articolo è che si configura come aiuto ad una categoria che comunque già percepisce una propria pensione e in più usufruisce di questo vitalizio.
Dunque credo che se proprio dobbiamo intervenire su delle categorie ce ne sono senz’altro di più bisognose!
Pertanto, anche per spirito di giustizia nei confronti dei cittadini che amministriamo, sarebbe bene bocciare questo articolo 8 bis.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. La preoccupazione riguarda i Consiglieri in carica e questa discussione l'abbiamo già fatta ripetutamente.
Vorrei sottolineare, Consigliere Binci, che il nostro è un adeguamento al comportamento che sedici Regioni su venti hanno già adottato. Quello cioè di recepire che un conto è l'autolimitazione delle retribuzioni dei Consiglieri in carica, mentre cosa diversa è incidere riducendo l'indennità, che è una sorta di pensionato legittimo perché calcolato sui versamenti che direttamente prima e poi indirettamente hanno versato.
Ci è sembrato un atto equitativo che, ripeto, più di due terzi delle Regioni hanno già adottato. Ciò non contraddice sia l'altra esigenza che lei diceva e neppure nessuna norma di legge di carattere nazionale.
C’è un’autoriduzione e severità, a partire dalle indennità, rispetto agli accessori e alle pertinenze per l'esercizio della funzione politica, ma non la riduzione che risulterebbe semplicemente afflittiva o punitiva per chi ha fatto correttamente anche delle previsioni di vita e di reddito. Pertanto viene adeguata la forma con il meccanismo dell'assorbimento, facendo non gravare il taglio che permane semplicemente con uno slittamento differito in termini di assorbimento.

PRESIDENTE. Emendamento n. 34. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Massimo BINCI. Chiedo la verifica del numero legale.

(Discussioni in Aula)

PRESIDENTE. Consigliere Binci, abbiamo già votato.
Articolo 8 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 35 (aggiuntivo) della II Commissione:
Dopo l'articolo 8 bis è inserito il seguente: “Art. 8 ter (Modifica alla l. r. 23/1995. 1. Dopo l'articolo 7 della l.r. 13 marzo 1995, n. 23 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri) è inserito il seguente:
‘Articolo 7 bis (Divieto di cumulo delle indennità relative a cariche elettive incompatibili)
1. Al consigliere regionale che nel corso del mandato sia proclamato membro di una delle due Camere o del Parlamento europeo e che fruisca del trattamento economico connesso alla carica di parlamentare nazionale o europeo, il trattamento indennitario e i rimborsi spesa di cui agli articoli 2, 4, 5 e 6 non spettano dalla data di proclamazione in altra Assemblea sino alla eventuale opzione per la carica regionale.
2. Al membro di una delle due Camere o del Parlamento europeo che sia proclamato consigliere regionale e che fruisca del trattamento economico connesso alla carica di parlamentare nazionale od europeo, il trattamento indennitario e i rimborsi spesa di cui agli articoli 2, 4, 5 e 6 non spettano alla data della proclamazione fino alla eventuale opzione per la carica regionale.’ ".
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 9 bis.
Emendamento n. 36 dei Consiglieri Pistarelli, Castelli, D’Anna, Silvetti, Romagnoli, Capponi, Massi:
L’articolo 9 bis è soppresso.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 9 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 9 ter.
Emendamento n. 36 bis della II Commissione:
Dopo il comma 2 aggiungere i seguenti commi:
“2 bis. Al segretario generale del Segretariato permanente dell'iniziativa Adriatica Ionica sono erogati un'indennità di carica omnicomprensiva e il rimborso delle spese documentate di trasferta, finanziati con le risorse stanziate annualmente dal Ministero degli affari esteri.
2 ter. La Giunta regionale determina l'ammontare dell'indennità di cui al comma 2 bis nel limite massimo annuo di 60.000 euro nonché le modalità di erogazione.”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 9 ter, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 11.
Emendamento n. 037 della II Commissione:
Dopo il comma 3 è aggiunto il seguente: “3 bis. In caso di applicazione delle disposizioni di cui al comma 2 dell'articolo 18 della legge 157/92 i periodi di caccia alle specie interessate dal provvedimento possono essere chiusi alla data prevista dal comma 1 dell'articolo 18 della legge 157/92.”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 37 del Consigliere Giannotti:
Dopo il comma 3 è aggiunto il seguente: “3 bis. All’articolo 13 della l.r. 7/1995 è aggiunto il comma 5 bis: Nelle aziende faunistico-venatorie e nelle aziende agrituristico-venatorie non è consentita la caccia alla selvaggina migratoria ma solo alla selvaggina stanziale lanciata o riprodotta all’interno delle stesse dai titolari.”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 38 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Dopo il comma 4 è aggiunto il seguente comma 4 bis: “Per l'anno 2008 la somma di euro 200.000,00 compresa nell'autorizzazione di spesa relativa alla l.r. 7/95 è finalizzata al finanziamento del fondo per l'indennizzo da parte della Regione dei danni causati alla circolazione stradale della fauna selvatica.”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

A chiesto la parola il Consigliere Binci per la dichiarazione di voto sull’art. 11.

Massimo BINCI. Queste modifiche all'interno dell'assestamento di bilancio sono totalmente inappropriate. Infatti qui viene modificata la legge sulla caccia, e questa mi sembra ormai diventata una delle attività preminenti di questa Assemblea legislativa regionale.
Quindi, ritenendo tale inserimento del tutto inappropriato all'interno delle disposizioni finanziarie, voterò contro questo articolo.

PRESIDENTE. Articolo 11, così come modificato. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 11 bis.
Emendamento n. 39 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
E' soppresso il comma 2.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 40 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
E' soppresso il comma 3.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 41 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Al comma 5, in coda, dopo il punto, sono aggiunte le seguenti parole: “L'eventuale adeguamento dovrà essere effettuato entro il 30 giugno 2011.”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 11 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 42 (aggiuntivo) della II Commissione:
Dopo l'articolo 12 è inserito il seguente:
“Art. 12 bis (Centro di mobilità regionale presso la Motorizzazione civile regionale di Ancona)
1. Nell'ambito dell'esercizio della funzione trasferita ai sensi dell'articolo 162, comma 1, del d.lgs. 31 marzo 1998, n. 112 (Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59) relativa all'attività di polizia amministrativa regionale e locale, la Giunta regionale è autorizzata a partecipare alla realizzazione del Centro di mobilità regionale da istituirsi presso la Motorizzazione civile regionale di Ancona contribuendo all'acquisto di un verificatore di capacità residue.
2. Il contributo di cui al comma 1, previsto in euro 90.000,00, è iscritto nella Upb 10602 dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno 2008.”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 14 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 14 ter. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 14 quater. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 15. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 15 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 15 ter. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 16.
Emendamento n. 43 del Consigliere Massi, Capponi, Pistarelli:
L'articolo 16 viene così sostituito:
“Art. 16 (Abrogazione l.r. 29/2005 e incremento dell'Upb 32103)
1. La l.r. 9 dicembre 2005, n. 29 (Società per la valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale) è abrogato.
2. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, le funzioni di competenza della Società per la valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale istituita con l.r. 9 dicembre 2005, n. 29, sono esercitate dalla Regione mediante i servizi e gli uffici regionali competenti.
3. La Regione subentra nei rapporti giuridici attivi e passivi dell'Irma esistenti alla data di soppressione.
4. Le somme che si rendono disponibili a seguito dell'abrogazione della l.r. 29/2005 sono iscritte in aumento all'Upb 32103 (progetti regionali a sostegno dell'autonomia scolastica).
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 16. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 17.
Emendamento n. 44 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Al comma 1 “Art. 31, comma 2” le parole “con regolamento adottato dalla Giunta regionale” sono sostituite dalle parole “con regolamento adottato dall'Assemblea legislativa”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 45 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Al comma 1 “Art. 31, comma 2” dopo le parole “con regolamento adottato dalla Giunta regionale” sono aggiunte le parole “sentita la Commissione assembleare competente”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 17. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 18.
Emendamento n. 46 dei Consiglieri Pistarelli, Castelli, D'Anna, Silvetti, Romagnoli, Capponi, Massi:
L'articolo 18 è soppresso.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 47 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Prima del comma 1 è aggiunto il seguente comma:
“01. Al comma 3 dell'articolo 23 della l.r. 27 dicembre 2007, n. 20 (Bilancio di previsione per l'anno 2008 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2008/2010) dopo le parole “degli oneri di ammortamento” sono aggiunte le seguenti parole: “i quali non debbono prevedere il differimento del rimborso ad annualità successive alla prima per capitale e interesse.”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 48 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Prima del comma 1 è aggiunto il seguente comma:
“01. Al comma 3 dell'articolo 23 della l.r. 27 dicembre 2007, n. 20 (Bilancio di previsione per l'anno 2008 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2008/2010) dopo le parole “al Consiglio regionale” sono aggiunte le seguenti parole: “ed alla Commissione assembleare competente”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 49 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Al comma 1 dopo le parole “Fermo restando il limite stabilito dall'articolo 31, comma 5, della l.r. 31/2001 del 25 per cento, la Giunta regionale” sono aggiunte le seguenti parole: “, qualora la normativa nazionale lo consenta,”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 50 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Al comma 1, comma 4, dopo le parole “La Giunta regionale può provvedere a ristrutturare l'esistente debito” sono aggiunte le seguenti parole: “con esclusione della possibilità di allungamento dei periodi di ammortamento contrattualmente stabiliti per ogni mutuo in essere”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 51 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Al comma 1, comma 4, è soppressa la lettera a).
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 52 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Al comma 1 le parole “che in ogni caso non potrà eccedere i quaranta anni” sono sostituite con le parole: “che in ogni caso no potrà eccedere i trenta anni e l'ammortamento con rate costanti comprensive di capitale e interesse”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 53 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Al comma 1 le parole “che in ogni caso non potrà eccedere i quaranta anni” sono sostituite dalle parole: “ che in ogni caso non potrà eccedere trenta anni”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 54 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Al comma 1 le parole “di efficacia della rinegoziazione, sostituzione, conversione o ristrutturazione” sono sostituite con le parole: “di stipula originaria. Eventuali operazioni di rinegoziazione, sostituzione, conversione o ristrutturazione non potranno comunque avere un allungamento del periodo di ammortamento”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 55 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Al comma 1 dopo le parole “In relazione a tali operazioni, la Giunta regionale” sono aggiunte le parole: “, sentita la Commissione assembleare competente,”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 56 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Al comma 1 dopo le parole “Eventuali oneri di ristrutturazione o rinvenenti dalla anticipata estinzione del debito in essere” sono aggiunte le seguenti parole: “, nel rispetto della legge 24 dicembre 2007, n. 244 e successive modificazioni,”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 57 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Al comma 1, in coda sono aggiunte le seguenti parole: “I contratti di strumenti finanziari anche derivati sono uniformati alla massima trasparenza e devono rispettare il dettato di cui all'articolo 1, comma 382 e seguenti della legge 24 dicembre 2007, n. 244.”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 18. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 58 (aggiuntivo) dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Dopo l'articolo 18 è inserito l'articolo 18 bis:
“Art. 18 bis (Modifiche alla l.r. 32/1982 e successive modificazioni)
1. Il comma 4 della l.r. 23 agosto 1982, n. 32 (Disciplina della ricerca, coltivazione ed utilizzazione delle acque minerali e termali nella Regione Marche) e successive modificazioni, è sostituito come segue:
“Il diritto di cui al comma 3 non è dovuto con riferimento ai quantitativi di acqua imbottigliata in contenitori in vetro, a decorrere dal 1° gennaio 2009”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 59 (aggiuntivo) dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Dopo l'articolo 18 è inserito l'articolo 18 bis:
“Art. 18 bis (Modifiche alla legge regionale 1° luglio 2008, n. 18)
1. Dopo il comma 4 dell'articolo 23 della l.r. 1° luglio 2008, n. 18 (Norme in materia di Comunità montane e di esercizio associato di funzioni e servizi comunali) è aggiunto il seguente comma 4 bis:
“4 bis. Nel periodo di commissariamento le determinazioni dei rispettivi commissari straordinari sono sottoposte a un parere, non vincolante, dell'Assemblea dei Sindaci delle Comunità montane”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 60 (aggiuntivo) dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Dopo l'articolo 18 è inserito l'articolo 18 bis:
“Art. 18 bis (Modifiche alla l.r. 1° luglio 2008, n. 18)
1. Dopo il comma 4 dell'articolo 23 della l.r. 1° luglio 2008, n. 18 (Norme in materia di Comunità montane e di esercizio associato di funzioni e servizi comunali) è aggiunto il seguente comma 4 bis:
“4 bis. Per le funzioni di commissario straordinario di cui al precedente comma 4 è percepita una indennità mensile lorda pari a euro 2.000,00.”.
2. All'articolo 24 della l.r. 1° luglio 2008,. n. 19 (Norme in materia di Comunità montane e di esercizio associato di funzioni e servizi comunali) sono inseriti i seguenti commi:
01. Per l'anno 2008 per la spesa di cui all'articolo 23, comma 4 bis, è autorizzata la spesa di euro 104.000,00,
02. Alla copertura della spesa autorizzata dal comma 01 si provvede mediante equivalente riduzione dell'Upb 20816.”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 19. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 20. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 21. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 22.
Subemendamento n. 061 del Consigliere Brandoni:
Al comma 1 dopo le parole “della Regione” sono inserite le parole “qualora le strutture pubbliche dei centri per l'impiego non dispongano di professionalità con le caratteristiche richieste”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 61. Decaduto.

Articolo 22, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 23.
Emendamento n. 62 del Consigliere Giannotti:
Il comma 2 è sostituito dal seguente:
“2. Nell'ambito della programmazione triennale dei fabbisogni effettuata negli anni 2008, 2009, 2010 e 2011, la Giunta regionale, l'Assemblea legislativa e gli enti dipendenti dalla regione definiscono piani per la progressiva stabilizzazione del personale non dirigenziale assunto ai sensi dell'articolo 1, comma 560, della legge 296/2006 in servizio al 1° gennaio 2008 con rapporto di lavoro dipendente a tempo determinato, che maturi tre anni di durata del rapporto di lavoro, anche non continuativo, in virtù dei contratti stipulati anteriormente al 31 dicembre 2007.
Alla stabilizzazione del personale assunto a tempo determinato mediante procedure diversi si provvede previo espletamento di procedure selettive.”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 63 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Le parole “31 dicembre 2007” sono sostituite con le parole: “28 settembre 2007, ai sensi dell'articolo 3, comma 90, lettera b) della legge 24 dicembre 2007, n. 244”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 23. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 64 (aggiuntivo) della II Commissione:
Dopo l'articolo 23 è inserito il seguente articolo:
“Art. 23 bis (Personale in servizio presso il Garante per l'infanzia e l'adolescenza)
1. Il personale in servizio alla data del 1° gennaio 2008 con contratto di collaborazione coordinata e continuativa presso il Garante per l'infanzia e l'adolescenza, istituito con legge regionale 18/2002, che a tale data aveva espletato attività di collaborazione per almeno tre anni nel quinquennio antecedente o che matura tale requisito alla data di entrata in vigore della presenta legge, è ammesso a partecipare ad una selezione per n. 3 assunzioni con contratto a tempo determinato della durata di un anno, di cui una a tempo pieno nella categoria B3, e due a tempo parziale al 50% nella categoria D1, per l'espletamento dei compiti dell'Autorità di garanzia per il rispetto dei diritti di adulti e bambini – Ombudsman, di cui alla deliberazione legislativa approvata nella seduta del 15 luglio 2008.
2. Fino all'espletamento della selezione di cui al comma 1 sono prorogati i contratti di collaborazione del personale ivi previsto.
3. L'Assemblea legislativa alla scadenza dei contratti di cui al comma 1 provvede nell'ambito del piano di fabbisogno annuale, all'assunzione del relativo personale con contratto a tempo indeterminato.”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 24. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 25.
Emendamento n. 65 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Al comma 2, lettera a), dopo le parole “di strutture unitarie” sono aggiunte le parole “sanitarie e sociali”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 66 dei Consiglieri Capponi, Massi, Cesaroni, Ciriaci, Brini, Bugaro, Tiberi, Santori, Giannotti:
Al comma 5 dopo le parole “stabiliti con deliberazione della Giunta regionale” sono aggiunte le parole: “, sentita la Commissione assembleare competente”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 25. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 67 (aggiuntivo) del Vicepresidente Petrini:
Dopo l'articolo 25 è inserito il seguente:
“Art. 25 bis (Interpretazione autentica dell'articolo 5, comma 1, lettera f) della l.r. 20/2000)
1. La lettera f) del comma 1 dell'articolo 5 della legge regionale 16 marzo 2000, n. 20 (Disciplina in materia di autorizzazione alla realizzazione e all'esercizio, accreditamento istituzionale e accordi contrattuali delle strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private) si interpreta nel senso che sono soggetti ad autorizzazione tutti gli studi odontoiatrici. Sono inoltre soggetti ad autorizzazione gli studi medici e quelli di altre professioni sanitarie che erogano prestazioni invasive comportanti un rischio per la sicurezza e la salute del paziente.
2. E' abrogato l'articolo 38 della legge regionale 7 maggio 2001, n. 11 (Provvedimento generale di rifinanziamento e modifica di leggi regionali per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione. Legge finanziaria 2001).”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 68 (aggiuntivo) del Vicepresidente Petrini:
Dopo l'articolo 25 è inserito il seguente:
“Art. 25 bis (Modifica della l.r. 29/1992)
1. L’articolo 14 della legge regionale 19 luglio 1992, n. 29 (Disciplina del servizio volontario di vigilanza ecologica) è sostituito dal seguente:
Art. 14 (Finanziamenti)
1. Ai fini della concessione dei finanziamenti per l'esercizio delle funzioni di cui alla presente legge, le Province trasmettono alla Giunta regionale entro il 31 gennaio di ciascun anno, un programma di attività da realizzare nell'anno in corso, con l'indicazione delle spese da sostenere per le funzioni di cui all'articolo 6, comma 1, lettere c), d), e) ed f), e per la realizzazione di eventuali progetti speciali.
2. Entro sessanta giorni dal ricevimento del programma di cui al comma 1, viene erogato alle Province un accordo del trenta per cento delle spese preventivate.
3. Entro il 31 marzo dell'anno successivo, ai fini dell'erogazione del saldo, le Province trasmettono alla Giunta regionale una relazione sull'attività svolta nell'anno precedente con l'indicazione delle spese sostenute per le funzioni di cui all'articolo 6, comma 1, lettere c), d), e) ed f) e per l'attuazione dei progetti speciali, nonché del numero delle guardie effettivamente in servizio e degli accertamenti effettuati.
4. La mancata presentazione della rendicontazione di cui al comma 3 o la sua incompletezza rispetto al programma di cui al comma 1, comporta la rideterminazione o la revoca del finanziamento con l'eventuale restituzione dell'acconto erogato ai sensi del comma 2.”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 69 (aggiuntivo) del Vicepresidente Petrini:
Dopo l'articolo 25 è inserito il seguente:
“Art. 25 bis (Modifica della l.r. 5/2003)
1. Al comma 2 dell'articolo 3 della legge regionale 16 aprile 2003, n. 5 (Provvedimenti per favorire lo sviluppo della cooperazione) le parole “per investimenti in capitale di rischio, alimentato” sono sostituite dalle parole: “pubblico per investimenti in capitale di rischio a sostegno di progetti alimentati”.
2. Il comma 4 dell'articolo 3 della l.r. 5/2003 è sostituito dal seguente:
“4. La Giunta regionale stabilisce i criteri e le modalità per l'attuazione del presente articolo.”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 70 del Vicepresidente Petrini. Ritirato.

Articolo 26 (dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 1 “Sottostima del Fondo sanitario nazionale” dei Consiglieri Binci, Procaccini, Mollaroli, Ricci, Rocchi, Altomeni D'Isidoro:
“Premesso che:
Nel patto per la salute firmato dal Governo Prodi e dalle Regioni era contenuto l'accordo per un incremento del Fondo nazionale del 3% dal 2008 al 2011, che sarebbe così passato da 99 miliardi di euro a 108 miliardi e 500 milioni, con la previsione di somme aggiuntive per il rinnovo del contratto dei medici e paramedici e per la copertura dell'eliminazione dei tickets sulle ricette per la specialistica e gli esami diagnostici;
La manovra finanziaria (Decreto legge e Dpef 2009-2011) presentata dal Governo Berlusconi contiene misure di contenimento delle spese che prevedono, tra l'altro, una riduzione della spesa sanitaria per il 2009 pari a 834 milioni di euro e un risparmio per il biennio 2010-2011 di 5 miliardi di euro;
La manovra prevede che le Regioni debbano mantenere in equilibrio i bilanci sanitari essenzialmente tramite la riduzione delle spese e prevede l'eliminazione dal 2010 del fondo per le Regioni obbligate ai piani di rientro dai disavanzi;
Considerato che:
Le misure previste scaricano sulle Regioni l'onere di trovare le risorse per la copertura economica della differenza tra risorse ricevute e spesa sostenuta, costringendole di fatto alla reintroduzione dei tickets sulle ricette per la specialistica e gli esami diagnostici già a partire dal mese di gennaio del 2009, all'introduzione di eventuali tickets su altre prestazioni sanitarie (farmaci o altro) e a mettere in atto ulteriori gravi tagli ai servizi, dopo anni di già faticoso risanamento del debito;
Le azioni di stabilizzazione del personale sanitario rischiano di essere compromesse, con un ritorno al precariato con le note conseguenze, oltre che sulla qualità della vita dei lavoratori, sulla qualità dei servizi;
Questi nuovi tagli si andrebbero ad aggiungere a politiche decennali di riduzione della spesa in particolare nelle strutture sanitarie direttamente gestite, effettuate attraverso il blocco del turnover e delle assunzioni e la limitazione della spesa per beni e servizi;
Le aziende sanitarie pubbliche sono giunte in molte regioni allo stremo delle proprie possibilità di riduzione della spesa per personale e servizi e si stanno producendo ormai seri danni alla funzionalità dei servizi direttamente gestiti dalle Asl;
I tagli del Fondo sanitario nazionale sono da ritenersi tanto più gravi quanto più si considera l'aumento della speranza di vita e quindi del numero della popolazione anziana, che dovrebbe prevedere ragionevolmente l'aumento progressivo della spesa sanitaria;
La diminuzione di risorse per la sanità pubblica comporterebbe inevitabilmente un abbassamento della quantità e, alla lunga, della qualità dei servizi da questa erogati, con conseguente aumento della richiesta di servizi alla sanità privata, andando ad incidere pesantemente sui redditi dei cittadini, in particolare di quelli meno abbienti, ma anche determinando un futuro aumento dei costi per le Regioni rispetto alla sanità privata convenzionata;
Non solo dalle vicende giudiziarie, come quella di una nota clinica milanese e quella più recente dell'Abruzzo, ma anche dalle risultanze dei controlli effettuati dalle Regioni stesse risulta una crescente spesa per prestazioni inappropriate;
Il vero problema della riduzione degli sprechi in sanità passa dunque attraverso la riduzione della inappropriatezza delle prestazioni;
Tale inappropriatezza rischia di essere accresciuta dal progressivo indebolimento della sanità direttamente gestita;
L'Assemblea legislativa delle Marche premesso ciò esprime la propria contrarietà ai tagli e alla sottostima del Fondo sanitario nazionale e al piano del Governo di razionalizzazione della spesa sanitaria delle Regioni basato essenzialmente sulla riduzione della spesa per il personale, il taglio dei posti letto e l'applicazione di tickets sulla maggioranza delle prestazioni e dei servizi, che segnerebbe un indebolimento della qualità della sanità pubblica;
Impegna la Giunta regionale:
- ad agire nei luoghi competenti ed in particolare nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni per impedire il taglio al Fondo sanitario nazionale;
- ad operare affinché ogni eventuale diminuzione di risorse non vada comunque a colpire la qualità dei servizi erogati dalla sanità direttamente gestita;
- ad evitare tagli e riduzioni indiscriminate e generalizzate;
- ad operare per intervenire con forza contro la inappropriatezza delle prestazioni sanitarie responsabili di una sanità inadeguata e da una crescita ingiustificata della spesa.”.
Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 2 “Fondi per le città italiane sedi di impianti di raffinazione (art. 113 legge 23 dicembre 2000, n. 388 – legge finanziaria) dei Consiglieri Binci, Luchetti, Procaccini, Amagliani:
Considerato che:
L'articolo 113 della legge 23 dicembre 2000, n. 388 (Legge finanziaria 2001) stabilisce che “gli enti locali che ospitano sul loro territorio impianti produttivi o di stoccaggio di materie soggette a tributo dovranno compartecipare nella misura che stabilità il Governo d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni. Comune la Legge finanziaria stabilisce fin d'ora che tali tributi non dovranno intendersi come compensativi del rischio ambientale e che saranno destinati esclusivamente alla salvaguardia ambientale”,
Il succitato articolo di legge stabilisce un chiaro diritto per il Comune di Falconara Marittima e un altrettanto chiaro obbligo a fare da parte dello Stato;
Né i diversi Governi nazionali succedutisi dopo il dicembre 2000 né i diversi Governi regionali si sono attivati per garantire l'attuazione della norma succitata;
Nell'ordine del giorno n. 109 del 19.12.2007 approvato dal Consiglio regionale si riconosce il ruolo di servizio del Comune di Falconara e impegna la Giunta regionale ad attivare l'articolo 113 della Finanziaria 2001 che prevede la compartecipazione alle accise ai Comuni sedi di raffineria;
Nella pdl n. 247 “Assestamento del bilancio 2008” allo stato di previsione della spesa di cui all'articolo 4, Upb 42306 sono previsti “interventi tutela acqua, aria, suolo e insediamenti a rischio – investimenti”, ma non sono previsti fondi sufficienti per la salvaguardia ambientale del territorio e dei cittadini del comune di Falconara, sede dell'impianto di raffinazione Api;
Ritenuto che:
La situazione finanziaria del Comune di Falconara Marittima richiede anche una rapida soluzione positiva di tale grave inadempienza;
A tale scopo, il primo soggetto istituzionale da attivare immediatamente è la Regione Marche che può e deve attivare la Conferenza Stato-Regioni senza la quale non è possibile alcun atto unilaterale del Governo centrale;
Impegna la Giunta regionale ad attivarsi immediatamente per richiedere la convocazione della Conferenza Stato-Regioni, per attivare l'articolo 113 della legge n. 388 del 2000 – Legge finanziaria 2001, e stabilire d'intesa con il Governo la compartecipazione ai tributi erariali spettanti al Comune di Falconara Marittima.”.
Lo pongo in votazione

(L'Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 3 della Consigliera Ortenzi. Ritirato.

Ordine del giorno n. 4 “Piano per l’erogazione di contributi per opere pubbliche” del Consigliere Brandoni:
"L'Assemblea legislativa
Visti gli specifici interventi relativi alla realizzazione di alcune opere pubbliche, disposti con la presente legge;
Considerata la necessità di garantire un quadro di riferimento realizzato unitario per tutti gli interventi predetti, prevedendo i tempi di esecuzione ed i contenuti economici e finanziari;
Impegna la Giunta regionale a provvedere all'erogazione degli specifici contributi per opere pubbliche disposti con la presente legge sulla base di un apposito piano da adottare entro novanta giorni dall'entrata in vigore della legge stessa.”.
Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Volevo ascoltare la dichiarazione dell'Assessore Marcolini e votare di conseguenza.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. C'è una precisazione da fare che penso possa trovare nel voto di un ordine del giorno la risposta ad una duplice preoccupazione.
La prima considerazione è quella di un voto di un emendamento puntuale avvenuto per un motivo tecnico senza la piena consapevolezza, cioè nonostante la volontà del presentatore di ritirare l'emendamento.
La seconda considerazione è di carattere più organico, è quella di dare, in mancanza di programmazione settoriale, un contesto realizzativo agli interventi isolati. C'è un impegno per la Giunta di adottare un piano di inquadramento che definisca i tempi, i problemi tecnici, la sostenibilità economico-finanziaria e ambientale delle opere pubbliche che qui sono state approvate, cioè di subordinare il finanziamento di queste opere alla presentazione di questo atto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Poche considerazioni, Presidente, perché ad iniziare dall'Assessore Marcolini e a seguire tutti gli altri, c'eravamo attenuti ad una linea di rigore mentre si affrontavano le questioni economiche e finanziarie e in particolare l'assestamento di bilancio.
Nel trambusto della votazione è sfuggita l’attenzione su un emendamento che ha squilibrato questa considerazione di rigore, in quanto interviene su una questione puntuale di un Comune. Per cui, non che questa questione e la sua declinazione non siano importanti, però sminuisce e squalifica il profilo dell'assestamento.
L'ordine del giorno in parte recupera e mi auguro che ci si attenga concretamente a questa deliberazione.
Pertanto i Comunisti Italiani, in una visione di rigore complessiva per tutti i Comuni ed in particolare per quelli piccoli, vigileranno sull'attuazione di questo ordine del giorno.
E in previsione, nel proseguo della attività di questa maggioranza di centro-sinistra, invito il Partito Democratico, il partito più grande, a non compiere scivoloni di questo tipo, scivoloni minimali ma che turbano l'equilibrio di un atto significativo come l'assestamento di bilancio.
Il trambusto, la fretta, la buona fede, tutte cose che condivido e accetto, tuttavia c'è una modalità preventiva per evitare tutto ciò, quella di astenersi ad atti soggettivi e di tipo particolare e rimanere in un contesto di maggioranza e quindi di conseguenza decidere.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Voterò a favore di questo atto in quanto è un atto tecnico, ma voglio ribadire la mia totale contrarietà a quell'adeguamento fatto per gli ex Consiglieri che si configura come un privilegio da casta e che non abbiamo voluto eliminare.
Pertanto, pur votando a favore di questo atto, chiedo scusa ai cittadini marchigiani per questa mia incoerenza.

PRESIDENTE. Scusi, Consigliere Binci, ma stiamo parlando dell'ordine del giorno.

Massimo BINCI. E' uguale, ho voluto fare una dichiarazione di voto. Comunque, mi scuso.

PRESIDENTE. Ne prendo atto.
Ordine del giorno n. 4. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 236
della Giunta regionale
“Rendiconto generale dell'amministrazione per l'anno 2007”
(Votazione finale)

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 236. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)


Proposta di legge n. 247
della Giunta regionale
“Assestamento del bilancio 2008”
(Votazione finale)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci per dichiarazione di voto.

Massimo BINCI. Voterò a favore, ma voglio ribadire che mi vergogno di votare a favore un documento con dentro una norma simile.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 247. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

A questo punto su richiesta dell'Assessore e se siete tutti d'accordo propongo di sciogliere la seduta. (...) Bene. La seduta è tolta.


La seduta termina alle ore 18,45