Resoconto seduta n.162 del 15/12/2009
SEDUTA N. 162 DEL 15 DICEMBRE 2009


La seduta inizia alle ore 14,25



Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli



Proposta di legge n. 350
della Giunta regionale
“Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2010 e pluriennale 2010 e 2012 della Regione Marche (Legge finanziaria 2010)”
(Segue votazione)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Ha la parola la Consigliera Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Presidente, abbiamo formalizzato in un ordine del giorno a firma congiunta mia e della Consigliera Mollaroli. Pertanto ritiro entrambi gli emendamenti.
Voglio richiamare velocissimamente un’affermazione del Consigliere Brandoni. Le riforme, Consigliere Brandoni, anche se non ci piacciono esistono! Voi a forza di far finta che la riforma Moratti sulla formazione non va bene, discrimina, non esiste, non si prendono i soldi dal Ministero non si avviano i corsi di formazione. Purtroppo c’è, è legge dello Stato, quindi è il caso che il percorso della formazione, quello dei licei e della formazione, è ora che li avviamo. Altrimenti l’Emilia Romagna prende 15 milioni di euro per la formazione professionale mentre noi prendiamo 670 mila euro. Questo è quello che succede chiudendoci gli occhi!

PRESIDENTE. Emendamento n. 4/9. Ritirato.

Emendamento n. 4/10 della Consigliera Romagnoli. Ritirato.

Emendamento n. 4/10 bis della II Commissione:
Nella tabella C sono inserite le seguenti voci:
- 30905 - Contributo straordinario all’Assam per la difesa delle palme dalla diffusine del punterolo rosso” CNI/10 – euro 60.000,00;
- 31605 - Contributo straordinario all’Ente fiera di Pesaro per la realizzazione di Marche food festival” CN1/10 – euro 80.000,00;
- 53101 - Contributo straordinario al Comune di Ascoli Piceno per il Teatro Ventidio” CN1/10 – euro 50.000,00;
- 53101 - Contributo straordinario al Comune di Fermo per il Teatro dell’Aquila “ CN1/10 – euro 50.000,00;
- 53101 - Contributo straordinario al Comune di San Severino per la realizzazione della mostra dei pittori del ‘600" CN1/10 – euro 150.000,00.
Totale maggiore spesa euro 390.000,00.
Copertura mediante le seguenti riduzioni:
- 20815 – Perenti corrente – euro -200.000,00 (pdl 351)
- 31605 – Fondo regionale del turismo per gli interventi in materia di promozione turistica (art. 3) – CNI/06 – euro -40.000,00 (pdl 350 – tab. A – l.r. 9/06)
- 53105 – Interventi per la valorizzazione dei beni e delle attività culturali – CNI/09 – euro -100.000,00 (pdl 350 – tab. C)
- 53109 – Contributi a soggetti regionali per la realizzazione di progetti culturali – l.r. 11/2009 – CNI/10 – euro -50.000,00 (pdl 350 – tab. A – l.r. 11/09).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 4/11 del Consigliere D’Isidoro. Ritirato.

Subemendamento n. 4/12/1 del Consigliere Massi:
L’importo di 10.000,00 euro è aumentato di euro 5.000,00. La copertura è assicurata mediante riduzione di pari importo dell’UPB 20815 residui perenti.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 4/12 del Consigliere Comi:
Nella tabella C, nell’UPB 53103 è inserita la seguente voce: contributo all’Università delle tre età Unitre di Tolentino per il ventennale dell’associazione, per l’importo di 10.000 euro a copertura è assicurata mediante la riduzione di pari importo dell’UPB 20815 residui perenti.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 4/13 del Consigliere D’Anna:
Nella Tabella C, nell’UPB 53103 è inserita la seguente voce: “Rievocazione storica Fano dei Cesari” euro 50.000. Copertura mediante riduzione per pari importo (euro 50.000) Tabella C, UPB 10503 “per riviste e notiziari della Giunta regionale (stampa, spedizioni ed altri oneri connessi) nonché per la realizzazione di campagne di comunicazione istituzionale”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 4/14 del Consigliere D’Anna:
Nella Tabella C, nell’UPB 53103 è inserita la seguente voce: “Rievocazione Teatro della fortuna” euro 50.000. Copertura mediante riduzione per pari importo (euro 50.000) Tabella C, UPB 10503 “per riviste e notiziari della Giunta regionale (stampa, spedizioni ed altri oneri connessi) nonché per la realizzazione di campagne di comunicazione istituzionale”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 4/15 del Consigliere D’Anna:
Nella Tabella C, nell’UPB 53103 è inserita la seguente voce: “Carnevale di Fano” euro 50.000. Copertura mediante riduzione per pari importo (euro 50.000) Tabella C, UPB 10503 “per riviste e notiziari della Giunta regionale (stampa, spedizioni ed altri oneri connessi) nonché per la realizzazione di campagne di comunicazione istituzionale”.
Ha la parola il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Chiedo la votazione per appello nominale anche a nome dei Consiglieri D’Anna e Romagnoli.

PRESIDENTE. Procediamo alla votazione per appello nominale. Comunico il risultato della votazione.
Favorevoli: Cesaroni, Ciriaci, D’Anna, Giannotti, Massi, Romagnoli, Santori, Viventi.
Contrari: Bucciarelli, Spacca, Benatti, Binci, D’Isidoro, Donati, Giannini, Mammoli, Minardi, Ortenzi, Petrini, Ricci.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 4/16 della Consigliera Mollaroli:
Nella tabella C è inserita la seguente voce: “Contributo al Comune di Fano per la manifestazione del carnevale” euro 15.000. Copertura mediante Tabella A, l.r. 9/2006, -15.000 euro.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 4/17 del Consigliere Giannotti:
Nella Tabella C, nell’UPB 53103 è inserita la seguente voce: “Contributo al Comune di Fano per la realizzazione del Carnevale di Fano” euro 10.000. Copertura mediante riduzione della seguente voce: Tabella C, UPB 20815 (Fondo controversie creditori) euro -10.000,00.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 4/18 dei Consiglieri Ciriaci, Brini, Parrucci:
Alla tabella C è aggiunta la seguente voce: “Contributo straordinario per brefotrofio Montessori di Fermo” euro 25.000.
Copertura mediante riduzione della seguente voce: tabella C UPB 20815 (Fondo controversie con creditori) -25.000 euro.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 4/19 dei Consiglieri Ciriaci, Brini, Parrucci:
Alla Tabella C è aggiunta la seguente voce: “Contributo al Comune di Pedaso per la ristrutturazione palestra scuola elementare” euro 20.000. Copertura mediante aumento di pari importo del mutuo.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 4/20 dei Consiglieri Ciriaci, Brini, Parrucci:
Alla Tabella C è aggiunta la seguente voce: “Contributo al Comune di Ortezzano per la messa in sicurezza della palestra scolastica” euro 50.000. Copertura mediante aumento di pari importo del mutuo.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 4/21 dei Consiglieri Ciriaci, Brini, Parrucci:
Alla Tabella C è aggiunta la seguente voce: “Contributo per la gestione della casa di accoglienza Il Ponte del Comune di Fermo” euro 25.000. Copertura mediante riduzione della seguente voce: tabella C, UPB 20815 (Fondo controversie con i creditori) -25.000 euro.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 4/22 dei Consiglieri Ciriaci, Brini, Parrucci:
Alla Tabella C è aggiunta la seguente voce: “Contributo al Comune di Moresco per la realizzazione di una rotatoria lungo la SS Valdaso” euro 50.000. Copertura aumento di pari importo del mutuo.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 4/23 dei Consiglieri Ciriaci, Brini, Parrucci:
Alla Tabella C è aggiunta la seguente voce: “Contributo al Comune di Monterinaldo per la sistemazione degli scavi archeologici” euro 30.000. Copertura aumento di pari importo del mutuo.
E’ stato chiesta la votazione per appello nominale.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 4/24 dei Consiglieri Ciriaci, Brini, Parrucci:
Alla Tabella C è aggiunta la seguente voce: “Contributo al Comune di Ortezzano per la sistemazione urgente della tomba dell’insigne latinista Giuseppe Carboni ubicata nella chiesta di Sant’Antonio “ euro 50.000. Copertura aumento di pari importo del mutuo.
Ha la parola la Consigliera Ciriaci.

Graziella CIRIACI. Ho ripresentato questo emendamento in quanto nel mese di giugno lo avevamo presentato ed era stato votato a favore, ma purtroppo essendo allora un subemendamento è poi decaduto.
Vorrei sollecitare quest’Aula l’importanza di questo personaggio del nostro territorio, ormai riconosciuto anche a livello europeo. La cui tomba si trova praticamente sotto l’acqua, non ha nessun tipo di copertura, addirittura i suoi manoscritti sono in una biblioteca abbandonata piena di escrementi di uccelli e quant’altro.
Chiedo quindi a questa Assemblea di recuperare questo nostro personaggio di slancio.

PRESIDENTE. Emendamento n. 4/24. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 4/25 dei Consiglieri Ciriaci, Brini, Parrucci:
Alla Tabella C è aggiunta la seguente voce: “Contributo al Comune di Petritoli per l’adeguamento dei locali della Potes” euro 50.000. Copertura aumento di pari importo del mutuo.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 4/26 dei Consiglieri Ciriaci, Brini, Parrucci:
Alla Tabella C è aggiunta la seguente voce: “Contributo al Comune Monsampietro Morico per la sistemazione straordinaria e urgente delle vie urbane” euro 40.000. Copertura aumento di pari importo del mutuo.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 4/27 del Consigliere Massi:
Tabella C. La somma di euro 1.000.000,00 compresa nell’autorizzazione di spesa nella tabella C, UPB 52703815 (Per la copertura degli oneri per l’adesione di capitale della società Interporto Marche – Svim) è soppressa.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 4/28 dei Consiglieri Massi, Parrucci, Pistarelli:
Alla Tabella C è aggiunta la seguente voce: “Contributo alla Provincia di Macerata finalizzato alla compartecipazione finanziaria per l’acquisto da parte della Fondazione Cassa di Risparmio bela provincia di Macerata di n. 43 pulmini e 25 veicoli per la protezione civile, 12 ambulanze per il 118, per un valore di quasi 3,5 milioni di euro” euro 100.000,00. Alla copertura di spesa di euro 100.000,00 si provvede mediante riduzione di pari importo della UPB 20816.
Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Qui bisogna chiarirsi su una cosa. Quando il Governatore o l’Assessore alla sanità parlano del sistema della sussidiarietà, della coesione sociale, del modo con cui i cittadini delle Marche vivono in un presepio anziché nel deserto, bisogna dire che negli ultimi tempi se fosse stato per il pubblico non avremmo avuto pronto soccorsi efficienti, ambulanze, ecc.. Dobbiamo invece moltissimo a quel sistema di sussidiarietà delle fondazioni che, come sapete, ogni due anni cedono circa 70-80 automezzi di soccorso sanitario e di protezione civile.
Quindi si chiede almeno una piccola parte di compartecipazione per gli enti locali. Mi pare che questo sia nelle cose. Qui si invoca l’intervento della Provincia, ma credo che anche la Regione debba dare un segnale maggiore. Perché, tra l’altro, quel sistema di sussidiarietà va a sostenere proprio il servizio sanitario regionale.

PRESIDENTE. Emendamento n. 4/28. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 4, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Riguardo all’emendamento precedente, abbiamo già previsto in bilancio il finanziamento di 100 mila euro direttamente alla fondazione, quindi è confermato. Avevamo assunto la scorsa estate un impegno che è già stato onorato nella proposta di bilancio.

PRESIDENTE. Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 10.
Subemendamento n. 10/1/1 del Presidente Brandoni:
Al comma 3 dell’articolo 10 dopo le parole “l.r. 20/2001” aggiungere le parole: “, nonché ai commi 2 bis e 2 ter dell’articolo 5 della l.r. 14/2003".
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 10/1 dei Consiglieri Pistarelli, Romagnoli, Massi, D’Anna, Natali, Santori, Brini, Parrucci. Decaduto
Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Presidente, come decade?

PRESIDENTE. Perché l’emendamento precedente è sostituito.

Fabio PISTARELLI. Ma quello interviene sul comma 3 io invece intervengo sul comma 1 che sopprimo! Quindi è sostitutivo di che? L’emendamento di Brandoni allarga il comma 3, io invece voglio togliere il concorso per titoli, voglio sopprimere tutto il comma 1. Quindi lo vorrei illustrare.

PRESIDENTE. Scusate, però, tecnicamente vorrei capire…(…)

Fabio PISTARELLI. No, non c’entra niente! Io voglio sopprimere la previsione normativa “concorso per titoli”…(…) No, l’altro emendamento riguarda le categorie che possono essere inserite in questo procedimento. Ma con questo altro emendamento non c’entra niente! (…)

PRESIDENTE. Bene, allora passiamo alla votazione dell’emendamento 10/1:
Art. 10 (modifiche alla legge regionale 29/91. Sopprimere.
Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Tale questione l’abbiamo discussa ieri in sede di discussione generale. Cioè si vuole inserire nella selezione dei dirigenti la modalità di concorso per soli titoli, una cosa assolutamente inaccettabile!
Pertanto oggi vogliamo essere chiamati ad esprimerci su questo punto, perché non ci sembra un punto di insignificante valore, noi infatti vogliamo togliere questa previsione.
Presidente, se mi è concesso un altro minuto vorrei illustrare i due emendamenti successivi (10/2 e 10/3) perché sono a scalare.
Con l’emendamento n. 10/1 si dice di togliere la previsione di soli titoli per concorso, perché fare la selezione per dirigenti per soli titoli è una cosa assolutamente inaccettabile. Se però questo emendamento non dovesse essere accolto, c’è il secondo emendamento che sopprime almeno la parte concorso per titoli, rimanendo così per esami e per titoli.
Il terzo emendamento, invece, interviene sul comma 2, quindi facciamo un’ulteriore subordinata. Dice che se passa comunque il concetto di concorso per titoli almeno che lo si limiti ai funzionari interni e non agli esterni. Perché qui addirittura si vuole instaurare un meccanismo che per titoli si può scegliere anche un esterno alle strutture regionali. La cosa supera veramente ogni limite di decenza!
Ecco i tre emendamenti spiegati.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Petrini.

Paolo PETRINI. Forse è bene precisare che questa previsione riprende un dettato normativo che noi, invece, avevamo accolto in maniera molto più restrittiva, perché il DPR n. 477/1994, che è il regolamento per i concorsi pubblici, prevede tutte e tre queste modalità.
Noi quando abbiamo redatto la nostra legge ci siamo limitati ad una sola modalità, adesso riprendiamo quello che è il dettato normativo per non limitare le potenzialità che abbiamo.
Tra l’altro nella scelta dei dirigenti non vogliamo certo fermarci per quanto riguarda il concorso per titoli solo ai funzionari della Regione Marche. E perché mai!

PRESIDENTE. Emendamento n. 10/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 10/2 dei Consiglieri Pistarelli, Romagnoli, Massi, D’Anna, Natali, Santori, Brini, Parrucci:
Al comma 1 sopprimere le parole “concorso per titoli”.
Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Chiedo la votazione per appello nominale a nome mio e dei Consiglieri D’Anna e Parrucci.

PRESIDENTE. Procediamo alla votazione per appello nominale.
Comunico il risultato della votazione.
Favorevoli: Altomeni, Badiali, Binci, Brandoni, Bugaro, Parrucci, Natali, Cesaroni, Ciriaci, Comi, D’Isidoro, Donati, Giannotti, Lippi, Mammoli, Massi, Minardi, Mollaroli, Pistarelli, Ricci, Rocchi.
Contrari: Bucciarelli, Spacca, Petrini, Procaccini.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 10/3 dei Consiglieri Pistarelli, Romagnoli, Massi, D’Anna, Natali, Santori, Brini, Parrucci. Ritirato.

Articolo 10, così come emendato.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 11.
Emendamento n. 11/1 del Consigliere Ricci:
Al comma 5 dopo le parole “della Giunta regionale” sono aggiunte le seguenti parole: “dei componenti dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa regionale, del personale dei gruppi politici, degli assistenti dei Consiglieri regionali”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 11, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 11bis/1 (aggiuntivo) della II Commissione:
Dopo l’articolo 11 è inserito il seguente:
Articolo 11 bis (Scadenza dell’incarico di Direttore generale dell’Agenzia regionale sanitaria)
1. L’incarico del Direttore generale dell’Agenzia regionale sanitaria è prorogato fino al sessantesimo giorno dall’insediamento della nuova giunta regionale, successivo all’elezione dell’Assemblea legislativa e del Presidente della Giunta regionale dell’anno 2010.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 14 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 15 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 16. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 16 bis.
Emendamento n. 16 bis/1 dell’Assessore Solazzi:
Inserire dopo il comma 5 il seguente comma:
“5 bis. All’articolo 5, comma 2, lettera h) della l.r. 10 novembre 2009, n. 27 (Testo unico in materia di commercio) eliminare la parola “nazionali”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 16 bis/2 dei Consiglieri Ciriaci, Brini, Parrucci:
Aggiungere infine il seguente comma:
“5 bis. Dopo il comma 6 dell’articolo 55 della l.r. 10 novembre 2009, n. 27 (Testo unico in materia di commercio) è aggiunto il seguente comma: “6 bis. Nei comuni confinanti con altre regioni sono consentite deroghe alla chiusura domenicale e festiva fino al limite di quarantaquattro giornate annue.”.
Ha la parola la Consigliera Ciriaci.

Graziella CIRIACI. E’ per avere un’equità di comportamento nei confronti delle attività che sono a confine della regione. In particolare la regione Abruzzo permette le 44 giornate. Quindi per i comuni confinanti significherebbe dare equità.

PRESIDENTE. Emendamento n. 16 bis/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 16 bis/3 della Consigliera Romagnoli:
Dopo il comma 5 aggiungere il comma 5 bis:
“5 bis. Dopo il comma 6 dell’articolo 55 della l.r. 27//2009 è inserito il seguente comma: “6 bis. I comuni turistici individuano altresì ulteriori deroghe alle disposizioni di cui al comma 5 a favore delle attività commerciali, ad eccezione dei centri commerciali.”.
Ha la parola la Consigliera Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Prendo atto che il Testo unico sul commercio aveva una sua ratio, seppur decisamente dirigista ma ci può anche andar bene, infatti ci astenemmo senza votare contro. Ma è stato con una serie di interventi abbastanza modificato. Tanto che all’articolo 16 bis, comma 2, viene riproposto quell’articolo che venne bocciato da questa Assemblea legislativa sull’apertura degli outlet sedi di produzione di merci ad eccezione degli alimentari. Non venne accolto ma mi pare che ci siano dei ripensamenti. Per carità, lo votai l’altra volta quindi lo voterò anche ora, però proprio per continuare sulla scia di quelle che sono stati dei ripensamenti a distanza di un mese, io allora propongo che certe situazioni vengano emendate un po’ dappertutto, non solo in una zona, che sia la mia oppure un’altra.
Qui le deroghe vengono concesse, infatti qui si ripropone ciò che bocciaste. E l’esigenza di deroghe è stata avvertita anche da comuni turistici rivieraschi e posso dire anche da comuni turistici in genere. Parlo di San Giorgio come di Civitanova, insomma Comuni che hanno manifestato una certa difficoltà verso l’intransigenza del Testo unico, che non consente ai Sindaci nessuna deroga e soprattutto che non distingue, o meglio, distingue, perché per i centri storici e per i comuni montani giustamente sono state fatte delle deroghe. C’è però un’economia turistica di comuni più grandi, soprattutto quelli sul mare, che lamentano che non è possibile mettere soltanto il limite dei 250 metri dalla battigia, dove magari il negozio che sta sul lungomare apre e quello che sta dentro – parlo di San Benedetto, di Civitanova, ecc. – non può aprire.
Quindi mi sono permessa di presentare un emendamento che consenta ai Sindaci dei comuni turistici di derogare ulteriori domeniche ad eccezione – vorrei che questo fosse chiaro perché fa parte della filosofia dell’emendamento e anche di quella del nostro Gruppo – dei centri commerciali. I centri commerciali stanno chiusi, i piccoli negozi, le botteghe dei comuni turistici, il piccolo commercio, che si trovi o a Porto San Giorgio o a Civitanova oppure a Numana o a Fano o a San Benedetto, che non abbia il limite ridicolo di aprire sul lungomare e di dover chiudere all’interno. Se vocazione turistica è che allora possano aprire come apriranno, qualora passasse il 16bis, gli outlet della zona calzaturiera, le piccole botteghe di Amandola o di Smerillo o dei comuni montani. Quindi così come sono previste anche altre deroghe, se ricordate il Testo unico, per i centri storici.
E’ soltanto per dare una maggiore elasticità e possibilità di manovra ai sindaci ma di quei comuni che richiamino turismo non di tutti.

PRESIDENTE. Emendamento n. 16bis/3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 16 bis, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Scusate, ma quando si vota il telefonino si lascia spento e si guardano le votazioni! Questo vale per tutti i Consiglieri. (…) Consigliera Mollaroli, non ho detto a lei. Io non parlo mai ma quando parlo di qualcuno lo cito per nome. Quindi se ho detto che quando si vota…(…) Bene, se qualcuno si sente ferito quando richiamo…(…) Consiglieri, vi ricordo che quando si vota decidiamo cose molto importanti! Quindi se faccio un richiamo ad un po’ di attenzione…(…) Consigliera, non mi interrompa, nessuno le ha dato la parola! (…) Per favore, per favore!

Articolo 16 ter.
Subemendamento n. 16ter/1/1/1 dei Consiglieri Giannotti, Brini:
Al comma 4 bis le parole “30 aprile 2010” sono sostituite dalle parole “30 gennaio 2010”.
Ha la parola il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Questa è la manifestazione più eclatante della difficoltà non solo politica di questo Esecutivo ma anche della incapacità di gestione delle cosiddette riforme realizzate. C’è stato un dibattito in questa Assemblea legislativa, ci sono state posizioni diversificate fra maggioranza e opposizione. C’era chi come me, per esempio, era convinto che bisognasse in qualche modo riordinare il sistema delle autonomie locali e porre fine all’esperienza delle Comunità montane per favorire non solo il recupero del criterio della montanità, quindi della tutela della montagna, ma anche altre forme di aggregazione, chi invece ha avviato un processo di riforma del sistema.
Rispetto a questo c’eravamo dati delle scadenze e quindi le scadenze vanno confermate. Non è possibile che la legislazione regionale viva in un sistema di prorogatio permanente. Vale oggi per le comunità montane, varrà domani mattina quando andremo ad approvare la legge sulla cultura, la legge sui giovani.
Non c’è un atto legislativo di questa Regione che una volta approvato non venga modificato!
Questo è un altro motivo, caro Consigliere Viventi, perché lei debba votare contro questo bilancio e debba quindi rinunciare all’idea di aggregarsi a questa maggioranza parolaia e inconcludente, che nulla ha a che fare con la sua cultura politica.
Detto questo, la proposta dell’Esecutivo è quella di introdurre un ulteriore rinvio adducendo una motivazione tecnica che è comprensibile, cioè quella legata alla situazione della Comunità montana di Fossombrone. Rispetto a quella Comunità credo che tempi tecnici più ridotti possano bastare.
Il senso dell’emendamento è di dire no alla proroga e di dire sì ad una proroga tecnica che consenta gli adempimenti. E questo nulla toglie rispetto alla posizione che abbiamo espresso relativamente al discorso delle Comunità montane.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Per dichiarazione di voto. Il testo venuto fuori dalla Commissione è… Presidente, chissà se ce la faccio a parlare!

PRESIDENTE. Consigliere Giannotti, per cortesia, lei ha già parlato. (…) Consiglieri, scusate, ma io ho veramente qualche dubbio sulla capacità di tenuta della serietà necessaria per discutere un bilancio regionale! Veramente a volte c’è un comportamento non degno di Consiglieri regionali, quindi ascoltate e non interrompete. Prego, Consigliere.

Fabio PISTARELLI. Stavo dicendo che il testo venuto fuori dalla Commissione è molto migliorativo rispetto a quanto all’inizio qualcuno – non facciamo i nomi – aveva pensato di fare con le Comunità montane e con la riforma delle stesse. All’inizio veramente, collega Giannotti, c’era una prorogatio senza nessun tipo di controllo, sanzione, termine vero, effettivo e reale.
Questo testo è venuto fuori sì faticosamente dal lavoro di Commissione ma alla fine è venuto fuori. Almeno dice che entro una certa data debbano essere fatti quegli adempimenti che dovevano – colleghi, qui ha ragione il Consigliere Giannotti – essere già stati ampiamente svolti dalle Comunità montane. Questa riforma è del 2008! Siamo a fine 2009 e ancora le nuove Comunità non ci sono, ci sono ancora i commissari che non hanno avuto neppure un controllo, hanno fatto tutto quello che hanno voluto nel bene, ma dico forse anche nel male, perché qualche volta di fronte ad un’attività senza alcun controllo il sospetto che ci sia un errore, sulle dieci o cento cose che si fanno, c’è.
Allora la ricaduta di questo dibattito non ci dispiace, perché almeno si dice che entro il 30 aprile le Comunità montane o si riformano come abbiamo detto nel 2008 oppure vengono addirittura messe in liquidazione.
Però anche qui ha ragione il collega Giannotti che dice: “Siccome abbiamo aspettato quasi due anni perché dobbiamo aspettare altri quattro mesi? Per fare un’assemblea di votazione democratica del nuovo presidente degli organismi ne basta uno!”. Non ha torto, abbiamo aspettato pure troppo! Addirittura si è andati oltre a quella che era la previsione normativa. Ricordo a me stesso ma anche a tutti voi che addirittura c’erano soppressioni di Comunità montane ma non sono state soppresse! C’erano unificazioni che non sono state unificate! Allora siamo al ridicolo, anzi, siamo ridicoli noi che votiamo leggi e poi non le facciamo neppure rispettare!
Quindi il 30 gennaio, così come proposto dal subemendamento del collega Giannotti, mi sembra un termine assolutamente condivisibile. Sull’emendamento principale, il n. 16ter/1, è una ricaduta accettabile. Almeno abbiamo posto un termine definitivo e finale. La pena è la messa in liquidazione di quei territori che non si sono voluti riorganizzare sotto quelle forme che noi stessi avevamo stabilito.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. In effetti le considerazioni del Consigliere Pistarelli non sono peregrine, infatti un’inerzia c’è stata. La legge è del luglio del 2008 per cui c’è stato il tempo per poter addivenire a tutto quanto era previsto.
La proposta fatta dalla Commissione, tuttavia, è di equilibrio, perché rispetto ad una proroga ingiustificata e ingiustificabile è più oggettiva.
Voglio concludere dicendo – e presenteremo un ordine del giorno in questo senso – che bisogna cogliere l’occasione di questa discussione per andare a rivedere gli Ambiti dei Comuni che formano le Comunità montane medesime. Non solo perché c’è una legge e una proposta in itinere del Governo nazionale che va studiata e riflettuta, ma anche perché c’è la necessità di ridurre e formare Comunità montane degne di questo nome quindi con Comuni che siano in un comprensorio omogeneo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Viventi.

Luigi VIVENTI. Prendo la parola intanto per denunciare il tentativo di stalking del Consigliere Giannotti nei miei confronti!!! Poi perché vorrei dirgli che proprio per la mia cultura democratica popolare con venature liberali io sono per la chiusura degli enti inutili, tutti. E su questo tema in questa Assemblea legislativa ho espresso sempre con chiarezza la mia opinione, molto spessa anche in solitaria compagnia, caro Consigliere Giannotti. Continuo ad avere questa idea e la manterrò fino alla fine.

PRESIDENTE. Subemendamento n. 16ter/1/1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

(Contestazioni dai banchi della maggioranza sull’esito della votazione)

Allora ripetiamo la votazione.

(Contestazioni dai banchi della minoranza della decisione di ripetere la votazione)

Consigliere Giannotti, il Presidente sono io! Quindi ripetiamo la votazione. (…) Va bene, Consigliere, faccia quello che vuole. (…) Per cortesia, Consiglieri! Assessore Benatti, per cortesia! Scusate, perché tutta questa agitazione! Ripetiamo la votazione, è trenta volta che lo dico! (…) Consiglieri, Assessore, a questo punto o prestate attenzione o sospendo la seduta! Sul schermo della votazione elettronica c’è sempre scritto che cosa stiamo votando! Quindi ripetiamo la votazione del subemendamento n. 16ter/1/1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Subemendamento n. 16ter/1/1 dell’Assessore Benatti:
Il comma 4 bis inserito dopo il comma 4 dell’articolo 23 della l.r. 18/08 dal comma 1 bis è sostituito dal seguente:
“4 bis. Dalla data di soppressione di cui al comma 1, i commissari straordinari di cui al comma 4 assumono le funzioni di commissari straordinari delle Comunità montane costituite ai sensi della presente legge fino al 30 aprile 2010. Per le nuove Comunità montane il cui ambito territoriale non coincide con quello delle Comunità montane soppresse, le funzioni di commissario straordinario sono esercitate dal commissario straordinario della Comunità montana soppressa avente maggiore dimensione demografica. Entro la medesima data si provvede alla costituzione degli organi di cui agli articoli 12, 13 e 14, sono insediati dal 1° maggio 2009.”.
Ha la parola il Consigliere Pistarelli per dichiarazione di voto.

Fabio PISTARELLI. (…) Non scherziamo! Io ho fatto una dichiarazione ben precisa, altrimenti veramente ha ragione il collega Giannotti, lasciamo l’Aula e fate quello che volete!
Questa è stata la ricaduta seria di una discussione lunga in Commissione. E questo emendamento cambia completamente, perché toglie il termine perentorio, non più ordinatorio, del 30 aprile. Qui diventa veramente un festival! Perché toglie la sanzione a chi non rispetta questo termine, colleghi, ritorniamo da capo! Che facciamo i giochi!
Questo emendamento non è assolutamente accettabile sotto nessun profilo, altrimenti ritorneremmo al discorso di prima, ossia, cosa abbiamo fatto oggi? Niente! Allora lasciamo stare!

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Benatti.

Stefania BENATTI. Non per entrare nel merito del testo ma per entrare nel merito del metodo che è stato stigmatizzato dal Consigliere Pistarelli.
Consigliere, io ieri ho partecipato alla riunione della Commissione. Commissione che ha approvato l’emendamento oggetto di questa discussione. Poi ho proposto il subemendamento, ma la Commissione non l’ha accettato, quindi ho annunciato che mi sarei appellata all’Aula. E’ una mia facoltà quindi l’ho esercitata.

PRESIDENTE. Quindi passiamo…(…) Consigliere, il fatto personale può richiederlo alla fine della seduta ed il Presidente deciderà…(...) No, Consigliere, non può!
Subemendamento n. 16ter/1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 16 ter/1 della II Commissione:
Prima del comma 1 è inserito il seguente:
“01. Al comma 1 dell’articolo 23 della legge regionale 1° luglio 2008, n. 18 (Norme in materia di Comunità montane e di esercizio associavo di funzioni e servizi comunali), sono soppresse le parole: “Dalla data di soppressione seno insediati gli organi delle Comunità montane costituite ai sensi della presente legge.”.
Dopo il comma 1 è aggiunto il seguente:
“1 bis. Dopo il comma 4 dell’articolo 23 della l.r. 18/2008 sono inseriti i seguenti:
4 bis. Dalla data di soppressione di cui al comma 1, i commissari straordinari di cui al comma 4 assumono le funzioni di commissari straordinari delle Comunità montane costituite ai sensi della presente legge fino alla data di insediamento dei relativi Organi, da effettuarsi entro e non oltre il 30 aprile 2010, Per le nuove Comunità montane il cui ambito territoriale non coincide con quello delle Comunità montane soppresse, le funzioni di commissario straordinario sono esercitate dal commissario straordinario della Comunità montana soppressa avente maggiore dimensione demografica.
4 ter. In caso di mancata costituzione degli organi entro la data di cui al comma 4 bis, la Comunità montata è posta in liquidazione con le modalità stabilite dalla Giunta regionale fino alla nomina del commissario liquidatore, rimane in carica il commissario straordinario di cui al medesimo comma 4 bis.”.
Dopo il comma 3 è aggiunto il seguente:
“3 bis. Il comma 5 dell’articolo 8 della legge regionale 4 agosto 2009, n. 20 (Modifiche alla legge regionale 1° luglio 2008, n. 18 “Norme in materia di Comunità montane e di esercizio associato di funzioni e servizi comunali”), è abrogato.”.
Ha la parola il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Credo che la politica abbia un limite di decenza che non può essere superato. Ma questa Assemblea legislativa ha superato il limite della decenza! Non è possibile che ogni qualvolta l’Aula, per i motivi più svariati, non mi interessa questo, vota in maniera difforme dall’orientamento della maggioranza poi si trovi una scusa per ripetere la votazione. Sono indignato! Quindi preferisco uscire ed andare al Consiglio provinciale di Pesaro. Forse lì c’è un’aria migliore!

Emendamento n. 16 ter/1. Lo pongo in votazione…(…) No, il sub precedente è stato respinto…

(Contestazioni sull’esito del voto del subemendamento n. 16ter/1/1)

PRESIDENTE. Scusate, Consiglieri, ma veramente sospendo la seduta! Chiedo per cortesia agli uffici di passarmi la stampa del foglio che si riferisce all’esito della votazione del subemendamento a firma dell’Assessore Benatti. Grazie. Allora, per essere chiari, il risultato della votazione è: favorevoli 8, contrari 18, astenuti nessuno, quindi l’Assemblea legislativa non approva.

(Continuano le contestazioni sull’esito del voto del subemendamento n. 16ter/1/1)

PRESIDENTE. Consiglieri, ora siamo arrivati all’emendamento 16 ter/1…(…) Prego, Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Presidente, rispetto al voto del precedente sub emendamento 16 ter/1/1, ossia 18 contrari contro 8 favorevoli, voglio dichiarare che corrisponde esattamente al volere di quest’Aula.

PRESIDENTE. Emendamento n. 16 ter/1. Ha la parola il consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Per esprimere il voto a favore dell’emendamento n. 16 ter/1 con la data che rimane quella di aprile 2010, anche se noi pensavamo fosse utile la fine di gennaio…

PRESIDENTE. Scusi, Consigliere, ma c’è troppa confusione, non è possibile! Consiglieri, vi ripeto, la seduta non è gestibile se ognuno pensa di poter fare quello che vuole, quindi visto che l’Aula non è attenta ai lavori sospendo la seduta per quindici minuti.

La seduta è sospesa alle ore 15,20

La seduta riprende alle ore 15,25

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Prego, Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Sull’emendamento n. 16ter/1 voteremo a favore perché è rimasto, malgrado l’ultimo tentativo di modifica, quel limite temporale invalicabile, oltre il quale si scioglieranno le Comunità montane se non si riformulano secondo le regole che c’eravamo dati. Ecco perché votiamo a favore.

PRESIDENTE. Emendamento n. 16ter/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 16 ter, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 16 quater.
Subemendamento n. 16quater/1/1 dell’Assessore Petrini:
Dopo l’articolo 16 ter aggiungere il seguente articolo 16 quater (Modifica alla legge regionale 20 giugno 2003, n. 13 – Riorganizzazione del Servizio sanitario regionale)
L’allegato 1 alla legge regionale 13/2003 è così modificato:
Le zone territoriali 11, 12 e 13 dell’allegato della l.r. 13/2003, sono sostituite dalle seguenti:
Zona Territoriale n. 11 Comuni
Fermo (Sede Di Zona) Altidona, Belmonte Piceno, Campofilone, Falerone, Francavilla D’Ete, Grottazzolina, Lapedona, Magliano Di Tenna, Massa Fermana, Monsampietro Morico, Montappone, Monte Giberto, Monte San Pietrangeli, Monte Urano, Monte Vidon Combatte, Monte Vidon Corrado, Montegiorgio, Montegranaro, Monteleone di Fermo, Monterinaldo, Monterubbiano, Montottone, Moresco, Ortezzano, Pedaso, Petritoli, Ponzano di Fermo, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio, Rapagnano, Sant’ Elpidio A Mare, Servigliano, Torre San Patrizio.
Zona Territoriale n. 12 Comuni
San Benedetto Del Tronto (Sede di Zona), Acquaviva Picena, Carassai, Cossignano, Cupra Marittima, Grottammare, Massignano, Monsampolo del Tronto, Montalto delle Marche, Montefiore dell’Aso, Monteprandone, Ripatransone.
Zona Territoriale n.13 Comuni
Ascoli Piceno (Sede di Zona), Acquasanta Terme, Amandola, Appignano del Tronto, Arquata del Tronto, Castel di Lama, Castignano, Castorano, Colli del Tronto, Comunanza, Folignano, Force, Maltignano, Montedinove, Montefalcone Appennino, Montefortino, Montegallo, Montelparo, Montemonaco, Offida, Palmiano, Roccafluvione, Rotella, Santa Vittoria In Matenano, Smerillo, Spinetoli, Venarotta.
Ha la parola l’Assessore Petrini.

Paolo PETRINI. Questo argomento riguarda la questione che si è aperta dopo la formazione della Provincia di Fermo in relazione ai confini territoriali della zona 11. Zona i cui confini ad oggi non coincidono con quelli della provincia. Bisogna quindi accorpare alla zona 11 sia un paio di comuni che stanno nella zona 12 sia sei comuni della montagna che stanno attualmente nella zona 13.
Però, mentre non vi è alcun problema per i comuni di Pedaso e Campofilone che hanno espresso da tempo senza mai rinnegarla la volontà di essere accorpati alla zona della provincia di Fermo, cioè la zona 11. Invece per quel che riguarda la comunità montana dei Sibillini, che corrisponde tra l’altro all’ambito sociale a cavallo tra la zona 11 e la zona 13, vi è una precisa comunicazione da parte dei sindaci di quell’ambito, compresi i sindaci che stanno nel territorio del fermano, di rinviare questa decisione di qualche mese. Al fine di poter fare una riflessione più accurata in relazione alla problematica che si apre per l’ambito sociale, che in quel caso corrisponde, ripeto, anche con la comunità montana.
Quindi il mio subemendamento altro non vuol fare che dar seguito alla volontà dei comuni più vicini alla costa di passare dalla zona 12 alla zona 13, oltre a dar seguito alla volontà della comunità montana di prendere qualche altro mese per fare una riflessione più accurata.
Per la Giunta – credo di parlare anche a nome dell’Assessore Mezzolani – non vi sono problemi né amministrativi né organizzativi né sanitari all’accorpamento di questi comuni, semplicemente crediamo più opportuno assecondare per qualche mese la volontà che ci viene dai comuni della comunità montana.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Credo che comunque vada la votazione di questo subemendamento poi non faccia decadere il mio successivo emendamento – lo chiedo alla dott.ssa Santoncini –, che è diverso ed estensivo della zona territoriale rispetto all’inclusione parziale che fa il Vicepresidente Petrini.
Questa vicenda è ormai annosa, infatti da tempo premiamo affinché la Provincia di Fermo veda riconosciuti i propri confini e la zona sanitaria venga adeguatamente riconosciuta con l’inclusione di tutti i 40 comuni. Perché è decisamente pauperista pensare che si possano avere dei confini della provincia e poi avere nell’ambito della stessa l’insistenza di tre zone territoriali. Una provincia peraltro piccola. Quindi la cosa va ad indebolire sia le zone territoriali, sia la sanità, oltre a non consentire una visione a nostro avviso comprensoriale e inclusiva delle zone di montagna e così via, per cui sette comuni non erano inclusi nella zona territoriale 11.
Ho depositato da diversi mesi una proposta di legge che propone l’inclusione dei sette comuni. Si disse che tutto era pronto e nel frattempo approvammo – ed io manifestai le mie perplessità conoscendo la situazione – un ordine del giorno che impegnava la Giunta a sentire il territorio e poi a fare questa famosa modifica.
Io ho riproposto il testo della proposta di legge – lo dico all’Assessore Mezzolani – nell’emendamento successivo.
Sapevo che questo sarebbe avvenuto – lo dico all’Assessore Petrini –. Andando a sentire i territori in ordine sparso non so quali informazioni siano avvenute. Ritengo infatti sarebbe stato più opportuno, anziché questa forma di consultazione plebiscitaria e particolare, convocare la conferenza dei sindaci, assumere le decisioni. Decisioni anche a maggioranza, perché qui siamo davvero alla contrattazione bilaterale dei singoli sindaci con la Giunta o con gli Assessori o comunque con il legislatore.
Ritenevamo che ci fosse un interesse superiore, per il bene del territorio e affinché la zona venisse rimpinguata, che tutti dovessero rientrare.
Temevo che così non fosse avvenuto una volta iniziate le consultazioni bilaterali con tutti. E tutti avranno a mio avviso, temo, fatto prevalere il proprio particolare sul bisogno, invece di una sintesi che era quella di far sì che i territori della zona territoriale coincidessero finalmente con i territori della provincia. Che non è una provincia di cinquecentomila abitanti ma è una provincia di 160 mila abitanti e che ha 40 comuni.
Ora abbiamo la proposta di Petrini che ci dice questo, anche perché ci sarebbe l’avversione degli ambiti sociali.
Votando questo emendamento rimettiamo mano sulla legge 13, non per far sì che i confini vengano definitivamente assestati, ma per una situazione transitoria, cioè su sette ne mettiamo dentro due, perché cinque sindaci hanno detto no grazie abbiamo trattato qualcosa con il direttore di Ascoli.
Spero che questo emendamento non venga approvato e soprattutto che si voti il successivo, di cui vedo tutta la congruità tecnica, che ripristina invece la situazione naturale dei confini della neo provincia.

PRESIDENTE. Gli uffici mi dicono che sul piano tecnico essendo i due emendamenti incompatibili, approvato il primo decade automaticamente l’altro. Alcuni comuni vengono messi in zone diverse nei due emendamenti, se dovessero essere approvati tutti e due dove dovrebbero essere collocati questi comuni? (…) No, non è così. Faccio un esempio: il comune di Amandola in un emendamento viene collocato in Provincia di Ascoli, nell’altro è in provincia di Fermo. Se venissero approvati tutti e due dove andrebbe Amandola?

Subemendamento n. 16quater/1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 16quater/1 della Consigliera Romagnoli. Decaduto.

Articolo 17.
Emendamento n. 17/1 dei Consiglieri Viventi, Lippi:
Dopo il comma 1 è aggiunto il seguente:
“2. Lo stanziamento di competenza dell’UPB 31404 relativo al finanziamento delle cooperative artigiane di garanzia di cui all’articolo 24, comma 2, lettera b) della l.r. 20/2003 è incrementato di euro 500.000.”. Alla copertura si provvede mediante riduzione dell’importo di euro 500.000,00 dello stanziamento: articolo 4, tabella C: voce UPB 20816 fondo per la gestione delle controversie – investimento.
Ha la parola il Consigliere Viventi.

Luigi VIVENTI. Questo emendamento è per incrementare la quota finanziaria per quanto concerne il Confidi per consentire alle attività artigianali di questa regione di avere la possibilità di ulteriori finanziamenti per sostenere le proprie attività in un momento di difficoltà, soprattutto in un momento di mancanza di liquidità, sia perché le grandi aziende hanno allungato i tempi di pagamento per le piccole e per i terzisti, sia perché c’è crisi nel Paese.
Quindi se non si sostiene in questo momento il sistema delle piccole imprese, che rappresentano il 98% delle imprese in questa regione, è chiaro che si mette a repentaglio la situazione economica.
La Giunta regionale ha già previsto un fondo di 3,5 milioni, se non vado errato, per questo capitolo, quindi ritengo abbia fatto una cosa buona, per cui propongo di incrementare questo fondo fino a 4 milioni.

PRESIDENTE. Emendamento n. 17/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 17. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 17 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 18. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 18 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 18 ter. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 18 quater/1 dei Consiglieri Massi, Pistarelli, Brini, Parrucci:
Dopo l’articolo 18 ter aggiungere il seguente articolo:
“Articolo 18 quater (Progetto Dorsale telematica)
1. Il progetto la “Dorsale telematica” è il collegamento con rete a banda larga per trasmissione dati e fonia wireless che parte da Civitanova Marche fino ad arrivare a Camerino. Tale rete verrà condivisa tra la Provincia di Macerata, i Comuni della provincia, le Università di Camerino e Macerata, e le Zone territoriali 8, 9 e 10.
2. All’onere di 350.000 curo per il progetto “Dorsale telematica” si provvede mediante equivalente riduzione dello stanziamento della UPB 10304 “ per l’acquisto di impianti e di attrezzature elettroniche per il servizio e sviluppo di informatica regionale, acquisizione sviluppo procedure e programmi.”.
Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Ad una Amministrazione che credo si ritenga molto attenta all’innovazione tecnologica e ai nuovi servizi abbiamo sottoposto questo emendamento, che tende a finanziare il progetto della dorsale telematica, il collegamento con rete a banda larga per la trasmissione dati e fonia wireless che parte da Civitanova fino a Camerino.
La rete è condivisa dalla Provincia di Macerata, dai Comuni della provincia, dalle Università di Camerino e Macerata e dalle Zone territoriali 8, 9 e 10.
Si chiede una contribuzione della Regione, quindi mi pare che siamo in linea con quello che diciamo spesso.

PRESIDENTE. Emendamento n. 18 quater/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 19. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 19 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 20. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 20 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 20 ter. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 20 quater/1 dei Consiglieri Massi, Pistarelli, Brini, Parrucci:
Dopo l’articolo 20 ter aggiungere il seguente articolo:
“Articolo 20 quater (Accordo di programma tra la provincia di Macerata, le Università di Camerino e Macerata e il Ministero della Pubblica istruzione e Università)
1. Per le finalità previste dall’Accordo di programma, tra Provincia di Macerata, le Università di Camerino e Macerata, e il Ministero della Pubblica istruzione e Università è stanziata la somma di curo 200.000,00 mediante equivalente riduzione della UPB 20816.
2. Per gli anni successivi le somme da destinare alle finalità di cui al precedente comma 1, vengono stabilite con legge finanziaria.”.
Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Si chiede l’intervento della Regione a sostegno dell’accordo di programma tra la Provincia di Macerata, le Università di Camerino e Macerata ed il Ministero della pubblica istruzione.
E’ un accordo che ha fatto discutere, però noi maceratesi lo riteniamo un accordo all’avanguardia, un accordo che valorizza il nucleo degli atenei del centro-sud delle Marche, che rafforza la proposta della ricerca di Macerata, Fermo ed Ascoli.
Voi conoscete i contenuti di questo accordo sottoscritto dai Rettori e che è stato fortemente sollecitato dalla Provincia di Macerata, con un ruolo veramente moderno e contemporaneo per quanto riguarda l’assetto del futuro degli Atenei soprattutto delle Marche.
Quindi è normale che Provincia e le stesse Università chiedano una forte e convinta partecipazione della Regione. Noi parliamo sempre di investimento nella cultura, nella ricerca e nell’innovazione, allora questo è il momento di dimostrarlo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Ricordo all’Aula che questo accordo di programma è stato votato all’unanimità dal Consiglio provinciale di Macerata, segno evidente di uno sforzo per salvare i nostri Atenei che erano veramente a rischio di grandissima limitazione non solo della dotazione finanziaria ma proprio della possibilità di esistenza di interi corsi.
Con questo tipo di azione sinergica, fatta da tutti, infatti c’è stato il territorio che si è mosso, la Provincia, gli Atenei, ecc., al Ministero hanno sottoscritto questa intesa che è stata sottoposta, ripeto, al vaglio dell’assemblea consiliare provinciale. Segno tangibile ed evidente di uno sforzo corale, uno sforzo di tutti, che non deve essere ascritto ad una parte ma ad un territorio, per la salvaguardia di due eccellenze storiche, importanti e vitali e che guardano al futuro, come appunto le Università di Macerata e Camerino.
Perciò questo segno di disponibilità da parte della Regione Marche sarebbe il suggello di un percorso assolutamente corale. Ritengo che su questo voto l’Aula possa esprimersi in maniera molto forte e significativa.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Stamattina l’Assessore Marcolini diceva di non scambiare la titolarità di soggetti nell’individuazione dei problemi. Perché se fosse passata – Consigliere Pistarelli, lo dico senza polemica – la classifica fatta dal Ministero dell’istruzione, l’Università di Macerata sarebbe stata chiusa.
Per cui vanno bene gli accordi, va bene tutto, però caricare sulla Regione un problema di questo tipo è sbagliato. Tanto più che il Governo sta privatizzando le università, le vuole trasformare in fondazioni. Bisognerebbe invece riflettere sui corsi di laurea decentrati che non si reggono più.

PRESIDENTE. Se non passa l’emendamento n. 20 quater/1 decadrà il successivo emendamento n. 20 quater/2 in quanto identici. Ha la parola l’Assessore Benatti.

Stefania BENATTI. Spiace constatare che colleghi anche di esperienza in questa Assemblea legislativa non si siano accorti che questo accordo è stato predisposto e stilato in piena rottura istituzionale dei rapporti. Questo accordo tra una Provincia e due Atenei, per il quale oggi si chiede un intervento finanziario della Regione, è stato siglato senza che la Regione fosse stata preventivamente interessata - non so se i Consiglieri che hanno parlato erano partecipi per via politica non istituzionale -. Sicuramente l’Istituzione Regione Marche, che pure come altre Regioni ha competenze su questo tema, non era stata preventivamente informata.
Ma questo sarebbe poca cosa se non ci fosse anche il merito della questione, ed il merito è come si è arrivati a questo accordo. Si è arrivati con una progressiva campagna di diffamazione dei due Atenei, ricordiamo le statistiche uscite qualche mese fa che declassavano agli ultimi posti gli Atenei di Macerata e Camerino. Poi abbiamo letto che c’erano stati degli sbagli, dei conti fatti male, ma le statistiche sono state lette in tutta Italia. E come sa bene chi fa politica la prima notizia è quella che fa opinione. Quindi tutta Italia sa che noi abbiamo due Atenei che sono tra i peggiori d’Italia, ma questa cosa non è vera.
Dopodiché si è aperta quella trattativa che ha portato a questo accordo, che di fatto è una promessa che il Ministero fa di non procedere ai tagli. Nulla è stato fatto in termini di programmazione. Noi abbiamo preso atto di questo documento, con grande lealtà abbiamo dichiarato la disponibilità a discutere nel merito. Abbiamo fatto un primo incontro con l’Assessore Marcolini e con i due Rettori, confermando a loro la volontà della Regione Marche di partecipare a qualsiasi discussione presa – badate bene – dagli Atenei che appunto sono i titolari di questo dibattito. Anche perché riteniamo che chiudere l’attività degli Atenei di Macerata e di Camerino nella cerchia territoriale della provincia di Macerata sia un errore. Perché in questi anni si sono aperti corsi nell’ascolano, nel fermano, quindi è un errore voler puntare sulla primazia politica della Provincia e mandare in sottordine il ruolo istituzionale che gli Atenei devono svolgere.
Intendiamo comunque governare una programmazione del sistema universitario nella nostra regione. Il Presidente ha in programma di convocare gli Atenei delle Marche per ragionare di questo come pure della programmazione complessiva. Siamo disponibili a valutare il merito e se sarà necessario anche l’intervento della Regione.
La Regione non si è mai tirata indietro. A fronte di questi 200 mila euro credo che l’Assemblea legislativa dovrebbe guardare gli atti della Regione, perché noi abbiamo milioni a favore dei due Atenei, a valere sul diritto allo studio, a valere sulle strutture edilizie degli Ersu, a valere dell’ampia attività di ricerca e di innovazione a sostegno, appunto, degli Atenei stessi, parlo dei master e di tante altre iniziative.
Credo che l’azione che abbiamo svolto in questi anni sia sotto gli occhi di tutti e quindi non ha bisogno di essere ulteriormente sottolineata.
Confermo all’Assemblea legislativa che ci avviciniamo a questa partita con un grande spirito di collaborazione ma nel rispetto dei ruoli. Richiamiamo ognuno a svolgere il ruolo a cui è chiamato.
Domani saremo con una nostra rappresentanza funzionariale – perché io sarò impegnata in questa Assemblea legislativa – al Comune di Matelica, che ha convocato i Rettori e la Regione per sapere cosa sta succedendo. Il Comune di Matelica non lo governa il centro-sinistra ma è preoccupato al pari della Regione Marche su questo accordo di programma.
Quindi credo che con questo emendamento non bocciamo l’impegno della Regione, bocciamo soltanto un tentativo che potrebbe essere visto come una deresponsabilizzazione della Regione. Mentre noi vogliamo entrare nel merito e svolgere il nostro ruolo.

Presidenza del Vicepresidente
Francesco Comi

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. Il mio voto su questo emendamento è ovviamente contrario. Per avallare ancora di più quello che ha affermato l’Assessore vorrei far presente che esiste un allegato n. 1 all’accordo che è passato sicuramente sopra la testa della Provincia di Fermo ma anche del Comune di Fermo che è sede di corsi universitari. Quindi c’è una programmazione non condivisa con tutti.
Nell’allegato 1, con questa programmazione fatta senza condivisione, risulta che il corso universitario di beni culturali presente a Fermo verrà tolto. Mi è stato detto dal Presidente della Provincia Capponi, e assicurato anche dal Rettore, che così non è, ma l’allegato è rimasto. E’ un allegato all’accordo che non so se è stato firmato o meno, di certo è nero su bianco, io l’ho letto quindi non è una cosa inventata.
C’è da parte di tutti una grande preoccupazione, e per questo faccio un appello ovviamente all’Assessore ma anche a tutti noi. Voglio ricordare che con l’Eufe, l’Ente universitario fermano, con la Fondazione Cassa di risparmio e con i soldi pubblici si finanziano i corsi, le docenze. Dunque vorremmo rassicurazioni. Sicuramente io non condivido che si attivino finanziamenti se il quadro completo della programmazione non viene offerto.
Quindi stigmatizzo, come ha fatto meglio di me l’Assessore, che tutto questo è passato sopra a tanti, troppi. Soprattutto il Presidente della Provincia di Fermo ed il Sindaco del Comune di Fermo non hanno saputo assolutamente niente
Mi auguro che non succeda ciò che è scritto in questo allegato, altrimenti sarebbe una cosa oltremodo grave.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Isidoro.

Antonio D’ISIDORO. Mi trovo in una situazione imbarazzante in quanto insegno nell’Ateneo maceratese. Quindi quando sento dire che indosso la maglia nera per l’inefficienza sul piano didattico e sul piano della ricerca, allora devo dire stiamo attenti alle classifiche, come ho detto altre volte. Perché dopo dieci giorni su Il Sole 24 Ore si è detto che in base alle dimensioni degli atenei Camerino addirittura era il primo dei piccoli atenei in Italia, e che soprattutto Macerata per quanto riguarda la ricerca e la didattica era al di sopra di blasonati atenei italiani.
Inoltre mi trovo ad essere cittadino di Ascoli Piceno dove ci sono i corsi dei due Atenei, Camerino e Macerata. Anch’io, nonostante le rassicurazioni dell’altro giorno sulla stampa del rettore Esposito, qualche perplessità ce l’ho sul destino di alcuni corsi. Però dico anche che non ho accettato di buon grado il coinvolgimento postumo della Regione, la Regione doveva essere coinvolta subito. Ma vorrei anche che le parole dell’Assessore Benatti abbiano poi delle conseguenze, ovvero che quello spirito diventi qualcosa di concreto.
Abbiamo bisogno di un pragmatismo subitaneo, perché la situazione è veramente preoccupante per i due Atenei e anche per quella città come Ascoli Piceno che non vuole sentirsi una semplice dependance dell’Ateneo di Macerata o dell’Ateneo camerte.
Pertanto quell’incontro dovrebbe essere chiarificatore. Quindi che la Regione non glissi su questo argomento così spinoso e importante e che soprattutto non ci sia un’eclissi della propria responsabilità.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Per dichiarazione di voto, dato che abbiamo ampiamente illustrato l’emendamento.
Io faccio lo stesso ragionamento dell’Assessore Benatti. I Consiglieri regionali di lungo corso si sono accorti di due questioni. Una è che la Regione nella persona dell’Assessore mi pare abbia plaudito all’accordo. Secondo, mi pare che oggi ci sia quell’acredine, che sottolineava il Consigliere D’Isidoro con la sua onestà intellettuale, di chi si è sentito anticipato rispetto ad un obiettivo che, però, mi pare comune. Quindi perché l’acredine? Se l’obiettivo è comune, se condividiamo la sostanza di tutti i ragionamenti, perché ora facciamo la corsa per il fatto se sia arrivato uno prima o l’altro dopo? Che discorso è?
E non è questione di rispetto istituzionale, Assessore, mi scusi, ma ha fatto degli esempi sull’Ersu, sui sostegni agli studenti, ma, scusate, che sono concessioni?! Questi sono gli obiettivi istituzionali di una Regione che attraverso gli enti per il diritto allo studio finanziano le Università. Ci mancherebbe altro che sono concessioni o favori che sono stati fatti all’Università di Macerata o di Camerino o attenzioni di natura particolare!
Qui si tratta invece di una cosa assolutamente particolare ed eccezionale, che tutti condividiamo essere stata positivamente affrontata e per tempo affrontata. Infatti il rischio era proprio quello che anche attraverso classifiche un pochettino distorte, si fosse presa la palla al balzo per il Ministero e si fosse tagliato con forbici lunghe da qui ad Ascoli Piceno o da qui a Pesaro, azzerando quindi interi corsi di laurea. Altro che, Consigliera Ortenzi, corsi periferici! Lì c’è proprio l’istituzione centrale che doveva essere quasi svuotata di contenuto.
Allora facciamo prevalere la sostanza rispetto alle forme, ai formalismi, alle corse, prima la Regione poi la Provincia. Sono d’accordo con il Consigliere D’Isidoro, che si chiariscano se ci sono stati dei fraintendimenti, ma mettiamoci assieme e mettiamoci anche qualche soldo di natura straordinaria, che non riguarda certo i canali di finanziamento ordinari della Regione verso tutti gli atenei delle Marche.
In questo emendamento si parla di una cifra modesta di 200 mila euro, proprio per far vedere che la Regione non ne fa una questione di lana caprina per il fatto che qualcuno ci ha messo la firma o non è andato prima al Ministero. Andiamoci insieme, facciamolo assieme per il futuro, per carità, però guardiamo la sostanza.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Un rettore dichiaratamente di sinistra, autorevole, culturalmente preparato, apprezzabilissimo, come appunto il rettore di Camerino, ed un rettore non schierato come quello di Macerata ma sicuramente non di centro-destra, prima hanno avuto la solidarietà della Giunta regionale quando c’è stata una statistica del Ministero, sicuramente basata su parametri superati, poi, nel momento in cui decidono di fare sistema, in quel sistema che voi predicate dappertutto, hanno solo la colpa di non aver sentito preventivamente la Regione e, diciamoci la verità, hanno la colpa di aver dialogato con il Ministro senza la vostra autorizzazione, allora oggi parte la spedizione punitiva.
Questa infatti è una spedizione rancorosa, punitiva e settaria da parte del centro-sinistra regionale, ma ve la dovrete vedere con i cittadini maceratesi, con gli insegnanti e con le famiglie!
Noi abbiamo dovuto sostenere sprechi nella gestione del diritto allo studio a Urbino, con personale che è più di un ministero, e noi delle altre università lo abbiamo sempre sopportato! Senza nessuna umiltà siete venuti qui a ridimensionare quel fenomeno, e adesso parlate di una spedizione punitiva perché la Regione non è stata preventivamente sentita. Non so se a qualcuno sfugge che qui il problema era quello di approfittare di questo momento, coinvolgere il Ministero nel progetto, altrimenti l’alternativa era un ridimensionamento.
Tutti sanno bene – ma non mi meraviglio di quelli del centro-sud che sono indifferenti a questo – che comunque le università del centro-sud delle Marche sono di serie B rispetto a quella di Ancona. Questa è la vostra mentalità! A voi piacciono quei rettori che soprattutto sotto le elezioni mettono i tappeti rossi ai vostri leader politici, ai vostri Ministri! Purtroppo voi avete un problema solo. Ossia, io non ci penso mai a chiamarvi comunisti, non esiste, neanche Rifondazione Comunista chiamo così, assolutamente, non mi interessa che vi ci chiami il capo del mio partito, perché il problema è un altro, ovvero che dovete dimostrare al Paese di non essere faziosi.
Questa è la più grossa sfida che ancora non siete riusciti a superare, perché la gente vi considera settari! La gente vi considera lì a controllare le idee, i progetti, la vita privata di tutti! E’ questo che non avete superato! Oggi quello che dite e fate qui è scandaloso!
È una spedizione punitiva, rancorosa, settaria e faziosa contro l’Università di Macerata e di Camerino! Su questo ci vedremo nei prossimi giorni, lo spiegheremo noi, è un conflitto istituzionale contro una Provincia che ha solo la colpa di aver cambiato colore, altro che sistema!
Voi avete riempito questo sistema di veleni! Di veleni! E il sistema va bene solo se è compatibilmente e ideologicamente con voi. Superstrade e infrastrutture insegnano, non ne parliamo! L’unica Regione d’Europa dove ci sono ricorsi alla Corte Costituzionale e al Tar contro le infrastrutture è la vostra! La vostra! Questa Regione così faziosa non è la mia! La paternità è la vostra!
Per cui ci vedremo nei prossimi giorni per spiegare ai cittadini quello che fate (…) No, no, non è nessuna minaccia. Le minacce sono le vostre, quando vi vanno comodo i rettori solo se vi fanno i lecchini! Libertà di cultura!

Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Giannini.

Sara GIANNINI. Ho ascoltato con attenzione l’intervento elettorale del Consigliere Massi che ha parlato di faziosità nei confronti della Provincia di Macerata. Allora qui ricordo gli emendamenti e le mozioni che il Consigliere Massi avanzava a questa Assemblea legislativa quando la Provincia di Macerata non era governata dall’attuale Presidente ma da una coalizione diversa da quella che appoggiava lui.
Detto questo, invito a riflettere. La questione delle Università di Macerata e di Camerino – che tra l’altro è stata affrontata, lo ha ricordato prima anche il Consigliere Pistarelli, in Consiglio provinciale con un documento votato all’unanimità – certo, è sì nata in un modo fazioso, ma vede, caro Consigliere Massi, io leggendo ciò che è accaduto ho personalmente ricostruito in modo contrario a quello da lei ora affermato.
Su questa vicenda, che pure interessava e interessa ancora la Regione, io e credo anche il Consigliere Comi - ma voi no, presumo – come Consiglieri del territorio non abbiamo avuto nessuna richiesta di coinvolgimento, di discussione e di confronto.
Allora, quale è stato l’ostacolo che ha impedito alla Regione, attraverso il suo Assessore alla pubblica istruzione, di partecipare con il Governo, con la Provincia e con i Rettori al percorso di costruzione di quel processo virtuoso e positivo che comunque si è avviato?
C’è sì stato un atteggiamento fazioso ma è esattamente il contrario di quello che lei afferma, Consigliere Massi. Ritengo infatti che ci sia stata, al di là del merito del progetto, la volontà del Presidente Capponi di gestire politicamente da solo la questione, pensando dunque di ottenerne il massimo vantaggio politico, elettorale e di consenso. Certo, legittimo, però non si possono rigirare i fatti al contrario. Né si possono far passare coloro che non voteranno l’emendamento come quelli che sono contro le Università di Camerino e di Macerata.
Qui non stiamo discutendo sugli orientamenti politici dei Rettori, che tra l’altro non mi interessano, votano e sostengono i partiti che vogliono, ma nel momento in cui sono Magnifici Rettori rappresentano le istituzioni e le università.
Quindi vorrei avere – naturalmente lei non è in grado di darmela, ma sicuramente in Provincia di Macerata ci sarà qualcuno che potrà farlo – una risposta formale su quale è stata la valutazione politica e istituzionale di coloro che hanno affrontato questa trattativa con il Governo senza ritenere di dover coinvolgere l’Ente che in questo momento è principe rispetto a tale questione, ossia la Regione.
Qui non si tratta di ricordare gli interventi che vengono fatti a favore delle Università di Macerata e di Camerino come se fossero regalie, che certamente in una ripartizione è un diritto, ma è anche vero, Consigliere Pistarelli, che su un progetto di una così grande importanza strategica il coinvolgimento di tutte le Istituzioni è obbligatorio. E’ obbligatorio!
Quindi per rispetto a questa Assemblea legislativa bisogna che si spieghi perché il Presidente della Provincia di Macerata non ha ritenuto di coinvolgere l’Assessore e la Regione. E’ questo il nodo politico!
Per cui ora se l’emendamento verrà bocciato non sarà perché c’è un atteggiamento contrario al progetto oppure un atteggiamento di persecuzione, semmai è il contrario, ossia per il fatto che c’è stata una sottovalutazione della sua importanza e un’esclusione pregiudiziale della presenza della Regione Marche. E nonostante questo l’Assessore Marcolini e l’Assessore Benatti incontreranno i due Rettori avviando così un processo di dialogo sul progetto e quindi di entrata della Regione a pieno titolo, che certamente non deve avvenire attraverso un emendamento o la gentile concessione del Presidente Capponi o del Ministro Gelmini.
E questa è la nostra Regione perché, caro Consigliere Massi, è la Regione dei marchigiani, punto!

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell’emendamento n. 20 quater/1. Ha chiesto la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Presidente, chiedo la votazione per appello nominale anche a nome dei Consiglieri Massi e Parrucci.

PRESIDENTE. Procediamo alla votazione per appello nominale.
Comunico l’esito della votazione.
Favorevoli: Brini, Bugaro, Natali, Cesaroni, Ciriaci, D’Anna, Lippi, Massi, Pistarelli, Romagnoli, Santori, Silvetti, Sordoni, Tiberi, Viventi.
Contrari: Bucciarelli, Altomeni, Amagliani, Badiali, Benatti, Binci, Brandoni, Comi, Donati, Giannini, Luchetti, Mammoli, Mezzolani, Minardi, Mollaroli, Ortenzi, Petrini, Procaccini, Ricci, Solazzi.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 20 quater/2 dei Consiglieri Massi, Pistarelli, Brini, Parrucci. Decaduto.

Emendamento n. 20 quater/3 dei Consiglieri Massi, Parrucci, Pistarelli:
Dopo l’articolo 20 ter è aggiunto il seguente:
“Articolo 20 quater (Finalizzazione della spesa)
1. La somma di euro 100.000,00 compresa nell’autorizzazione di spesa nella tabella C – UPB 10304 “Per l’acquisto di impianti e di attrezzature elettroniche per il servizio e sviluppo di informatica regionale; acquisizione e sviluppo procedure e programmi” è finalizzata all’acquisto di decoder per cittadini di età superiore a 65 anni con baso reddito.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 20 quater/4 dei Consiglieri Massi, Parrucci, Pistarelli:
Dopo l’articolo 20 ter è aggiunto il seguente:
“Articolo 20 quater (Finalizzazione della spesa)
1. La somma di euro 1.000.000,00 compresa nell’autorizzazione di spesa nella tabella C – UPB 20815, è finalizzata alla risoluzione delle controversie con la Provincia di Macerata.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 21. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 21 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento 21 ter (aggiuntivo) della Consigliera Mammoli:
Dopo l’articolo 21 bis è inserito il seguente:
“Articolo 21 ter (Modifica alla l.r. 20/2003)
1. Al comma 2 dell’articolo 8 della l.r. 20/2003 (Interventi a favore dello sviluppo) dopo le parole “Nell’ambito delle iniziative a favore dello sviluppo, la regione sostiene interventi per la creazione di imprese e progetti per favorire il ricambio generazionale” aggiungere: “prevede la costituzione di un fondo per indennizzare le piccole e medie imprese artigiane di servizio, per i danni subiti a causa dell’esecuzione di lavori pubblici.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 22. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 22 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 23. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 24. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 24bis/1 (aggiuntivo) dei Consiglieri Ricci, Viventi:
Dopo l’articolo 24 è aggiunto il seguente:
“Articolo 24 bis (Modifica della l.r. 8/2001 “Istituzione, organizzazione e funzionamento del Comitato regionale per le Comunicazioni CORECOM)
1. Il comma 2 dell’articolo 2 della legge regionale 27 marzo 2001, n. 8 (Istituzione, organizzazione e funzionamento del Comitato regionale per le Comunicazioni Corecom) è sostituito dal seguente:
2. I componenti del Corecom restano in carica cinque anni. Chi ha ricoperto per due mandati consecutivi tale carica non è immediatamente rieleggibile alla medesima, salvo che uno dei due mandati precedenti abbia avuto durata inferiore a due anni, sei mesi e un giorno, per causa diversa dalle dimissioni volontarie.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 24bis/2 (aggiuntivo) della II Commissione:
Dopo l’articolo 24 è aggiunto il seguente:
“Articolo 24 bis (Modifiche ed integrazioni alla l.r. n. 39/97)
1. dopo l’articolo 9 della l.r. n. 39/97 (Interventi a favore i marchigiani emigrati all’estero) è aggiunto il seguente: “Art. 9 bis (Istituzione dei Museo dell’emigrazione marchigiana nel mondo)
1. La Giunta regionale è autorizzata ad istituire il “Museo dell’emigrazione marchigiana nel mondo” allo scopo di riconoscere fallo valore storico, culturale, sociale rappresentato dall’emigrazione marchigiana nel mondo.
2. Il museo di cui al comma 1 favorisce attraverso testimonianze documentaristiche, fotografie e iconografiche, esposizioni permanenti, attività di studi, ricerche e di didattica; la conoscenza e la divulgazione del fenomeno minatorio marchigiano al fine di conservarne la memoria storica. II Museo persegue altresì l’interazione tra i musei dell’emigrazione presenti in Italia anche attraverso collegamenti in rete e la formazione di un apposito sito internet, alfine di consentire la migliore consultazione da parte del pubblico.
3. La Giunta regionale, d’intesa con le Province ed i Comuni interessati, sentito il Consiglio dei marchigiani all’estero di cui all’articolo 4 e previo parere della competente Commissione assembleare definisce le modalità per la realizzazione e la gestione del Museo di cui al comma 1.
4. La Giunta regionale per le finalità di cui al comma 3 può avvalersi di un Comitato scientifico formato da esperti scelti tra persone di riconosciuta competenza nel campo della ricerca, della museologia e della didattica, nonché in materia di emigrazione.”.
2. Alla lett. a) del comma 5, dell’art. 13 della l.r. n. 39/97, dopo le parole “articoli 9” sono aggiunte le seguenti “9 bis”.
3. L’atto di cui al comma 4 è adottato entro sei mesi dalla entrata in vigore della presente legge.”.
Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Come ci siamo detti, penso che l’importanza dell’intervento che qui si propone meriti un approfondimento e una ricerca più importante di risorse ed anche una limatura degli interventi in termini legislativi.
Quindi chiederei di trasformare l’emendamento in un ordine del giorno che poi nelle prossime settimane, prima della fine della legislatura, possa avere una diversa formulazione.

PRESIDENTE. Mi corre l’obbligo di intervenire perché l’emendamento è stato presentato dall’Ufficio di Presidenza su richiesta unanime del Consiglio dei marchigiani nel mondo, che all’unanimità e a gran voce ci ha chiesto di istituire un museo. Io mi sono fatto carico di questo quindi l’ho proposto all’Ufficio di Presidenza che l’ha approvato all’unanimità. Dunque non posso che sostenerlo.
Ha la parola il Consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Ciò che la Commissione ha prodotto, cioè la presa d’atto dell’opportunità del valore di un atto che riguarda la memoria del lavoro dei marchigiani nel mondo, della loro presenza, della loro funzione, collegata anche alla esperienza legislativa e all’iniziativa di questa Assemblea legislativa negli ultimi quattro anni, ha portato ad una proposta.
Ora mi pare di cogliere nell’atteggiamento dell’Assessore, quindi della Giunta, e nel dibattito della maggioranza rispetto a questo obiettivo, un elemento che costituisce l’opportunità di una riflessione più attenta, più articolata, fino all’istituzione di una proposta di legge e, insieme, fino ad una dotazione ad un obiettivo di questo tipo anche dal punto di vista finanziario più adeguata rispetto a ciò che si possa guadagnare oltre lo stimolo che ci è arrivato dall’ufficio di Presidenza e soprattutto dalle associazioni dei marchigiani nel mondo.
Quindi ritirerò questo emendamento e penso che l’impegno di un ordine del giorno debba essere cogente e cronodatato per consentire che questo obiettivo sia efficacemente guadagnato alla comunità marchigiana.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santori.

Vittorio SANTORI. Visto che l’emendamento viene ritirato lo faccio mio e quindi chiedo al Presidente che venga votato.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Credo che sia opportuno che nella nostra regione ci sia una ipotesi di questo tipo, ma non può essere elaborata con un emendamento, con una cifra non ben definita. Penso che possa essere un impegno per la prossima amministrazione regionale, come giustamente diceva nella riunione di maggioranza l’Assessore Benatti. Un impegno del programma del prossimo governo di centro-sinistra del candidato Presidente Spacca.
Prendiamo seriamente in considerazione questa cosa, ma non si può fare in questo modo, Presidente. Quindi il mio non è un no bensì un rinvio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Presidente, visto che io non sono sicuro che Spacca verrà rieletto (!), vorrei dare la soddisfazione di fare questa proposta, che quindi facciamo nostra e su cui ovviamente voteremo a favore.

PRESIDENTE. Emendamento n. 24 bis/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 25.
Emendamento n. 25/1 dei Consiglieri Massi, Pistarelli, Brini, Parrucci:
Nella tabella D lo stanziamento previsto per la UPB 423604 è incrementata di euro 1.000.000,00. Alla copertura del presente onere si provvede mediante equivalente riduzione dello stanziamento della UPB 20816.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 25. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 26. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 27.
Emendamento n. 27/1 del Consigliere Lippi:
L’articolo 27 (Modifiche alla legge regionale 71/1997 e 19/2007" è così sostituito:
“Art. 27 (Sostituzione dell’articolo 17 della l.r. 71/1997)
Art. 17 (Convenzione tra imprenditori e Comuni)
1. Fra il richiedente l’autorizzazione o la concessione e il Comune o i Comuni interessati, viene stipulata una convenzione con la quale lo stesso si impegna a versare, ogni anno, a titolo di contributo sulle spese necessarie per gli interventi pubblici ulteriori rispetto al mero recupero dell’area e delle strade d’accesso, una somma commisurata al tipo e alla quantità di materiale estratto nell’anno precedente, in conformità alle tariffe stabilite dalla Giunta regionale.
2. II Comune versa il 20 per cento del contributo come segue:
a) il 15 per cento alla Provincia per lo svolgimento delle funzioni di cui alla presente legge;
b) il 5 per cento all’Amministrazione regionale da destinare alle attività di recupero e bonifica ambientale di cave dismesse e di aree degradate come previsto dall’art. 6 della LR 20 maggio 1997, n. 32. in caso di dissenso sulla valutazione dei quantitativi dei materiali scavati fra il Comune e il titolare dell’autorizzazione o della concessione si procede mediante perizia giurata di stima eseguita in contradditorio tra le parti da un tecnico iscritto all’albo designato dal Presidente della Provincia.
4. La convenzione prevede anche l’accensione di una cauzione o garanzia fidejussoria a prima richiesta in favore del Comune da aggiornare ogni quattro anni sulla base degli indici Istat dei prezzi al consumo; essa deve essere di entità tale da garantire la perfetta ricomposizione ambientale così come prevista dai progetti di cui agli articoli 9 e si e di durata superiore fino a diciotto mesi a quella dei progetto.”.
Ha la parola il Consigliere Lippi.

Leonardo LIPPI. La materia è complessa. Pochi giorni fa abbiamo votato la modifica della legge n. 71 dove però non siamo riusciti ad introdurre questo argomento. Ora l’Assessore l’ha inserito nel bilancio, però siccome c’è un conflitto all’interno di questo articolo, che è già preventivo da parte dei Comuni e dalle categorie, vorrei comunque l’Assessore si prenda l’impegno di rivedere la materia successivamente.
Per cui se ci sarà questo impegno ritirerò l’emendamento.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Giannini.

Sara GIANNINI. Se l’Assessore assumerà questo impegno ritirerò anche il mio.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Corrispondo positivamente alla richiesta del Consigliere Lippi e della Consigliera Giannini, perché c’è bisogno di raffinare lo strumento normativo e di vedere anche quali sono le nostre possibilità, cercando di venire incontro alle esigenze dei Comuni e delle Province, nel rispetto delle richieste degli scavatori e nel rispetto anche della curva dei tributi che abbiamo imposto e che pensiamo abbia una solida base giuridica.
Pertanto, visto che le esigenze vanno contemperate, assumiamo l’impegno di riflettere e di presentare una proposta nelle prossime settimane.

PRESIDENTE. Emendamento n. 27/1. Ritirato.

Emendamento n. 27/2 degli Assessori Petrini e Marcolini. Ritirato.

Emendamento n. 27/2 bis della II Commissione:
Il comma 01 dell’articolo 27 è soppresso.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 27/3 del Consigliere Binci. Decaduto.

Emendamento n. 27/4 della Consigliera Giannini. Ritirato.

Emendamento n. 27/5 dei Consiglieri Pistarelli, Natali, Massi, D’Anna, Silvetti, Romagnoli, Brini, Parrucci
Il comma 3 è sostituito dal seguente:
“3. Le tariffe di cui al comma 1 dell’articolo 17 della l.r. 71/1997, così come sostituito dall’art. 24 della legge 27 dicembre 2007 n. 19, non si applicano alle convenzioni già stipulate alla data del 1° gennaio 2008. Per quest’ultime è previsto un adeguamento automatico delle tariffe convenzionalmente stabilite a decorrere dal 1° gennaio 2010 sulla base della media annuale dell’Indice Istat FOI (indici Nazionali dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati).”.
Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Si stanno facendo dei lavori secondo me con una modalità che è troppo di confusione. Abbiamo ritirato degli emendamenti, Assessore, prendendo impegni che io non capisco, perché il problema sta sul testo, non è che sta sugli emendamenti. Gli emendamenti stanno cercando di ridurre l’impatto del testo. E l’impatto principale, come ci spiegano i tecnici con cui ne abbiamo discusso al di là delle posizioni di parte, è questo, ossia, noi tocchiamo le tariffe per legge finanziaria, quindi significa che per tutti gli anni successivi una qualsiasi modifica di tariffa dovrà essere fatta con legge. Per cui è una cosa assolutamente inconcepibile, è un meccanismo troppo rigido.
Quindi il problema sta sul testo dell’articolo 27, ossia sui commi 1 e seguenti. Addirittura ora diventa un problema ancora maggiore proprio perché è stata tolta l’unica deroga possibile in grado di rendere anche attività vicina ai corsi d’acqua un po’ più leggera, meno vincolata e stringente. Ecco, abbiamo tolto pure questo, che era l’unico argomento un po’ più a favore delle attività di impresa. Adesso lo abbiamo tolto grazie al Presidente Brandoni, che sicuramente è ben felice di aver rimesso un vincolo inalienabile e insuperabile, però, scusate, la questione tariffaria rimane. Se irrigidiamo con previsione normativa poi per il futuro sarà difficile toccare la cosa.
Quindi ritiriamo tutto, cioè sopprimiamo l’articolo 27, pensiamolo con una proposta di modifica ad hoc della legge n. 71. Altrimenti siamo costretti ad insistere con i successivi emendamenti presentati sia dal PDL che dal Consigliere Lippi e dalla Consigliera Giannini.

Sara GIANNINI. Io li ho ritirati.

Fabio PISTARELLI. Beh, allora rimangono gli altri. Il primo emendamento dice che le tariffe di cui al comma 1 non si applicano alle convenzioni già stipulate alla data del 1° gennaio 2008 e per queste ultime è previsto un adeguamento agli indici Istat, ossia c’è un meccanismo specifico. Gli altri sono relativi sempre alle tariffe del comma 1, adeguamento automatico degli indici Istat e il terzo comma è soppresso.
Quindi, siamo d’accordo sul fatto di rivedere la materia, però la dobbiamo rivedere tutta, non discutendone solo un pezzo, mandando avanti una cosa e magari tirandone fuori un’altra.
Ecco perché insistiamo con l’emendamento, oppure sono pronto a fare anche un unico subemendamento che sopprima l’articolo 27.

PRESIDENTE. Emendamento n. 27/5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 27/6 del Consigliere Lippi. Ritirato.

Emendamento 27/7 della Consigliera Giannini. Ritirato.

Emendamento n. 27/8 dei Consiglieri Pistarelli, Natali, Massi, Brini, D’Anna, Silvetti, Romagnoli, Santori, Parrucci:
Il comma 2 dell’articolo 24 della l.r. 27 dicembre 2007, n. 19 è sostituito dal seguente:
“2. Per le tariffe di cui al comma 1 è previsto un adeguamento automatico secondo la media annuale delle variazioni dell’indice Istat FOI (Indici nazionali dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 27/9 dei Consiglieri Pistarelli, Natali, Massi, Brini, D’Anna, Silvetti, Romagnoli, Santori, Parrucci:
Aggiungere il seguente comma: “5. Il comma 3 dell’articolo 24 della l.r. 27 dicembre 2007 n. 19 è soppresso.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 27. Ha la parola il Consigliere Pistarelli per dichiarazione di voto.

Fabio PISTARELLI. Sull’articolo 27 il pasticcio è compiuto, saranno ben felici le associazioni dei cavatori, delle attività estrattive che si troveranno aggravi assolutamente forti di imposte attraverso questa che è una vera e propria manovra pesante e vessatoria!
La questione di aver voluto non discutere nel merito le proposte emendative la dice lunga sull’atteggiamento della maggioranza. Una maggioranza che non discute di merito, non discute delle ricadute che avranno, purtroppo, questo tipo di manovre nello svolgimento concreto delle attività economiche.
Il nostro è un grande rammarico. Speriamo che sia l’ultimo degli atti di nocumento alla comunità marchigiana compiuto da questo Esecutivo. Sicuramente sarà così per questa legislatura, però mi auguro che lo sarà anche per il futuro.

PRESIDENTE. Articolo 27, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 28. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 29. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 30. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 30 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 31. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 31 bis/1(aggiuntivo) del Consigliere Bugaro:
Dopo l’articolo 31 è aggiunto il seguente:
Articolo 31 bis (Modifica alla legge regionale 27 dicembre 2007, n. 19)
1. Al comma 1 dell’articolo 28 della l.r. 19/2007 dopo le parole “(FMI,) sono aggiunte le seguenti parole: “nonché gli autoveicoli destinati al trasporto di persone e/o cose iscritti nel registro automobilio storico italiano (ASI), perché non più adibiti a qualsiasi uso professionale e/o commerciale.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 31 bis/2 dell’Assessore Petrini. Non ammissibile.

Articolo 32.
Emendamento n. 32/1 dei Consiglieri Pistarelli, D’Anna, Silvetti, Natali, Romagnoli, Massi, Santori, Brini, Parrucci:
L’articolo 32 è sostituito dal seguente:
“Articolo 32 (Modifiche alla legge regionale 35/2001)
1. A decorrere dall’anno 2010 l’aliquota dell’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) di cui all’articolo 16, comma 1, del d.lgs. 15 dicembre 1997, n. 446, viene soppresso.”.
La relativa minore entrata pari ad euro 10 milioni è compensata con equivalente riduzione dell’UPB 20815 (Fondo pagamento residui perenti- corrente) nella pdl 350/09.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Subemendamento n. 32/2/1 del Consigliere Pistarelli:
Al comma 1, lettera e-quater) sostituire la parola “incrementano” con la parola “mantengono”. La relativa copertura pari ad euro 10 milioni è compensata con equivalente riduzione dell’UPB 20815
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamenti n. 32/2, 32/3/1, 32/3, 32/4/1, 32/4. Decaduti.

Emendamento n. 32/4 bis della II Commissione:
Il comma 4 dell’articolo 32 è soppresso.
Al comma 3 dell’articolo 32 dopo le parole “con valore della produzione fino a 500,000,00 euro;” sono inserite le seguenti parole: “il beneficio spetta a condizione che siano rispettate le prescrizioni sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori previste dalla normativa vigente in materia e che siano rispettate le nonne che disciplinano il diritto al lavoro dei disabili, ai sensi della legge 12 marzo 1999, n. 68 (Norme per il diritto al lavoro dei disabili);”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 32/5 dei Consiglieri Viventi, Lippi. Non ammissibile.

Articolo 32, così come emendato. Ha la parola il Consigliere Viventi.

Luigi VIVENTI. Intervengo ovviamente non sull’emendamento giudicato non ammissibile che prevedeva l’introduzione del concetto di quoziente familiare sull’addizionale Irpef, è stato un mio errore, in effetti ho fatto una valutazione dell’importo che non era coretto, quindi giustamente la Commissione l’ha dichiarato senza copertura. Per cui su questo nulla da dire.
Sull’articolo 32, invece, ho presentato un ordine del giorno con il quale chiedo alla Giunta regionale e al Presidente di assumersi un impegno affinché, sia per quanto riguarda la corresponsione di contributi a favore delle persone con portatori di handicap…

PRESIDENTE. Scusi, Consigliere, lei parla molto educatamente, quindi io sottovoce mi complimento per questo, ma i suoi colleghi probabilmente non la pensano allo stesso modo, non si sente niente!

Luigi VIVENTI. Dicevo, Presidente, che ho presentato un ordine del giorno per chiedere l’impegno della Giunta e del Presidente affinché, sia nella ripartizione dei contributi alle famiglie che hanno al loro interno portatori di handicap o non autosufficienti, così come per quanto riguarda l’aspetto della fiscalità regionale – mi riferisco all’addizionale IRPEF –, venga introdotto il criterio di quoziente familiare. Il che significa che per quanto riguarda, per esempio, redditi da 15 mila a 31 mila euro si tenga conto, per le famiglie numerose con 3 figli a carico o con un non autosufficiente, dell’applicazione dell’aliquota stessa, per la quale fino a 15 mila c’è l’esenzione dello 0,9%, dai 15 mila ai 31 mila c’è uno 0,3%.
Quindi chiedo che venga tenuto presente questo concetto per noi di grande importanza e che venga inserito nella prossima rimodulazione dei bilanci che verranno da parte della Giunta regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Spacca.

Gian Mario SPACCA. Anche in questo caso, come in occasione di un precedente emendamento presentato dal gruppo dell’UDC, si rafforza una linea di conduzione della politica fiscale di sostegno alle categorie in difficoltà che la Giunta regionale, appunto, sta perseguendo.

PRESIDENTE. Scusi, Presidente, ma è faticosissimo seguirla. Consiglieri, perché non state zitti?!

Gian Mario SPACCA. Credo sia l’impianto…

PRESIDENTE. No, no, l’amplificazione funziona, è la gente che parla! Quindi, per cortesia. Prego, Presidente.

Gian Mario SPACCA. Credo non sia sfuggito ad alcuno che in questa legislatura il 68% dei marchigiani, ovvero quelli con meno di 15 mila euro, non abbiano mai pagato una lira di addizionale IRPEF. Quindi questa linea a favore delle categorie meno abbienti e più fragili della nostra comunità è già presente negli orientamenti del Governo regionale. Ed ulteriormente si rafforza con questa indicazione. Che sicuramente siamo disponibile a recepire in una prospettiva che va sempre di più in questa direzione, come pure in direzione di una politica fiscale fortemente equa che liberi i cittadini della nostra regione e dia loro più possibilità di scelta.
Come appunto accaduto in questa legislatura che ha visto un decremento della pressione fiscale del 47%. Sapete che i cittadini delle Marche all’inizio di questa legislatura pagavano circa 169 milioni di euro di tasse, siamo arrivati ad una stima di 90 milioni, quindi con un decremento del 47%.
Pertanto questo indirizzo che ci viene ora presentato dal Capogruppo dell’UDC viene sicuramente recepito dalla Giunta regionale così come viene richiesto, perché va nella direzione di una linea che ci è particolarmente cara.
Vorrei inoltre approfittare per dire, visto che in questo momento c’è attenzione da parte dell’Aula, che la manovra prevista nel bilancio di previsione 2010 prevede anche un azzeramento dell’addizionale IRAP per le imprese che assumono secondo una certa gradualità, che voi avete sicuramente approfondito.
Si suppone che il 2010 sia un anno che registrerà, almeno secondo i principali osservatori economici nazionali ed internazionali, una ripresa. Allora noi vogliamo agganciare questa ripresa collegandola all’occupazione, al lavoro. Infatti uno dei principali timori – che è anche degli economisti che hanno fatto questa analisi – è che questa ripresa possa esserci non scaricandosi a favore dell’occupazione.
Quindi l’azzeramento dell’IRAP collegata per diversi scaglioni di dimensione d’impresa all’occupazione va nel senso, appunto, di agganciare la ripresa all’occupazione.
Qualcuno manifesta la preoccupazione - anche Consiglieri regionali che ho sentito esprimersi in altre occasioni - che la ripresa non ci sia e il prossimo anno possa essere di difficoltà tanto quanto il 2009, per cui difficilmente si potranno avere dei benefici relativi all’incremento occupazionale. Questa è anche la nostra preoccupazione, tant’è che il bilancio regionale nel suo complesso e con i suoi meccanismi moltiplicativi prevede interventi che potranno toccare, come è stato quest’anno, circa 20 mila lavoratori e dunque proteggerli rispetto agli andamenti negativi della congiuntura.
Tuttavia ci fidiamo sufficientemente anche delle previsioni che sono state fatte da questi osservatori e quindi crediamo che la manovra sia corretta.
In ogni caso questa manovra è monitorata, per cui se dopo il primo e secondo trimestre – ma già una prima previsione si potrebbe fare nel primo quadrimestre – dovesse davvero accadere che questa impostazione, che prevede un ulteriore abbassamento della pressione fiscale per 10 milioni di euro sull’economia della nostra regione, non potesse esercitarsi proprio in funzione dell’andamento della congiuntura, che continua ad essere più grave di quella che si suppone sia, è chiaro che questa seppur rimanendo verrà modulata differentemente, affinché la previsione prevista nel bilancio di un decremento di 10 milioni di euro a favore delle imprese rimanga comunque a favore delle stesse.
Quindi sull’ordine del giorno presentato dal Consigliere Viventi, Presidente del Gruppo dell’UDC, l’orientamento della Giunta regionale è sicuramente favorevole.
Rispetto, invece, alle altre preoccupazioni approfitto per dire che i 10 milioni di decremento della pressione fiscale sull’IRAP previsti con l’azzeramento alle imprese che a seconda delle loro dimensioni assumeranno una, due, tre, quattro persone – stiamo parlando di questi numeri – non avvenga in funzione dell’andamento della congiuntura, ma il beneficio finanziario previsto nel bilancio sarà ugualmente a vantaggio delle imprese.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pistarelli per dichiarazione di voto.

Fabio PISTARELLI. Presidente Spacca, noi siamo stati tra quelli che hanno criticato questo tipo di manovra per due motivi. Primo, non mi pare che la Giunta abbia letto bene quello che è accaduto in questo anno horribilis. Perché la maggior parte delle imprese per cercare di difendersi hanno tolto lavoro ai terzisti, cioè sono state le imprese terze che non hanno avuto più lavoro, e si sono difese per cercare, appunto, di mantenere i livelli occupazionali.
Prevedere perciò per l’anno 2010 che la ripresa addirittura abbia effetti di incremento dell’occupazione è una lettura sbagliata. Infatti la ripresa avverrà facendo in modo che le imprese più importanti ridistribuiscano lavoro e facciano ripartire quelle tante micro imprese che oggi hanno potuto soltanto subìre effetti e non difendersi proprio perché sono mancati gli elementi di questa filiera, ossia è mancata la spinta principale.
Questo è ciò che è avvenuto nell’economia marchigiana, ecco perché abbiamo criticato questo tipo di manovra. E non siamo stati soli, infatti anche importanti associazioni di categoria hanno detto la stessa cosa.
Abbiamo quindi chiesto di fare in modo che il decremento dell’IRAP, o il suo azzeramento, avvenga per le aziende che hanno avuto la capacità di mantenere i livelli occupazionali. E questa previsione poteva rientrare in quei 10 milioni di euro. E lì potevamo magari fare in modo, con quell’impegno che oggi ci dice di assumere, di monitorare per il primo trimestre 2010 l’andamento e poi vedere se questi 10 milioni potevano essere troppo pochi o misurati in maniera corretta all’andamento dell’economia marchigiana.
Queste erano le proposte formulate con gli emendamenti ma che purtroppo sono state respinte.
Oggi ci dice, Presidente, che comunque questo impegno lo vuole assumere verso le imprese marchigiane, allora su questo facciamo un ordine del giorno mirato, perché l’ordine del giorno del collega Viventi riguarda un aspetto particolare e specifico, ossia quello racchiuso nel suo emendamento. Se invece l’impegno che oggi, Presidente, assume davanti all’Aula lo formalizziamo con un ordine del giorno specifico, certamente questo allevierà le nostre preoccupazioni. Ossia si andrà incontro a quella che effettivamente è stata, secondo noi, una lettura sbagliata, con la previsione appunto di questo tipo di manovra IRAP, ma che può essere corretta sulla base di quello che oggi ci ha detto.
Perciò il suo impegno l’assumiamo in maniera positiva, ma vorremmo che sia messo in un impegno preciso, quindi in un ordine del giorno proposto dalla Giunta e che l’Aula potrà discutere in coda ai lavori.
E’ questo il ragionamento sull’IRAP che facciamo e che abbiamo fatto apertamente anche in tutte le sedi, lo abbiamo fatto nella discussione generale e in questa discussione specifica sulle proposte emendative all’articolo 32.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Questo articolo, che dal punto di vista politico è il più significativo, ripropone in maniera seria una misura di sostegno al lavoro. E cerca anche di compiere un’operazione concreta. Infatti sull’IRAP, al di là di come ognuno la pensa rispetto all’illusione e all’effetto annuncio del Governo che in diverse occasioni aveva annunciato di toglierla e non l’ha fatto, la Regione Marche compie un’operazione di selezione virtuosa, quindi di azzeramento dell’IRAP per quelle imprese che assumeranno.
Secondo noi questo è un fatto molto positivo, infatti un’operazione di questo tipo cerca anche di invertire quel meccanismo di riproduzione e di sviluppo che finora ha portato alla crisi.
Quale è stata, Consigliere Pistarelli, la modalità della crisi? E’ stata quella che nell’espansione della produzione la grande industria ha sussunto anche la piccola, piccolissima e media impresa, l’ha fatta diventare indotto e per ultimo l’ha costretta a diventare reparto distaccato di se stessa. E quando la casa madre – abbiamo visto l’esempio per tutti dell’Antonio Merloni – è andata in crisi, l’indotto ha fallito, oggi addirittura è stato spazzato via
Quindi riprodurre questo meccanismo sarebbe un suicidio per le piccole e medie imprese. Invece il fatto che prima si riduce e poi si azzera l’IRAP a chi assume, compie due operazioni. Una è di sostegno concreto al lavoro, all’occupazione e alle imprese che non delocalizzano e sviluppano nel territorio la loro produzione. La seconda è per il fatto che si dà più forza alla piccola e media impresa, perché si tenta di affrancarla da un meccanismo come quello che c’è stato, e questo può dare maggiore autonomia all’impresa e all’artigianato.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Come noto questo articolo è un punto di articolazione e di riflessione, direi una pietra angolare del dibattito sulla manovra della finanziaria, che è andato ben oltre quest’Aula e che ha coinvolto un pezzo importante del comparto produttivo della nostra regione.
E’ sembrato quasi paradossale che proprio le associazioni in qualche modo beneficiarie di questo provvedimento, in particolare l’associazione che governa gli imprenditori, abbia presentato di fronte a questo atto momenti di significativa vis dialettica.
E questo per certi versi è un elemento paradigmatico di questo dibattito. Da una parte dà il profilo, la funzione dell’impresa marchigiana e la invita, credo, ad uno sforzo e a un cambio di prospettiva culturale che non è riuscita a dialettizzare questo passaggio e questo confronto, proponendosi invece con un atteggiamento di ostacolo e quasi irriflessivo.
Invece consegna a noi un’altra cosa molto importante, consegna alla politica, consegna a questa maggioranza, consegna al dibattito che dovrà profilare i prossimi programmi per la legislatura che verrà, un carico, un impegno, una responsabilità straordinaria. E questa responsabilità straordinaria riguarda il ruolo e la funzione di indirizzo nella politica economica che deve avere il pubblico, che deve avere la Regione e che dovrà in qualche modo condizionare quelle azioni.
Allora, rispetto a questa caratteristica, a questa traiettoria, a questa difficoltà, è del tutto evidente che le proposte che riguardano l’oggi, e dentro le quali vedo affacciarsi iniziative anche di indirizzo come quella del Consigliere Viventi, hanno un po’ di fiato corto in quanto impegnano sì risorse significative ma le destinano alle contingenze.
Noi oltre che affrontare le contingenze dobbiamo rispondere a queste vere sofferenze non solo con un lenimento ad personam ma con una politica generale che riguarda, da una parte i servizi sociali, dall’altra la valorizzazione dei diritti.
In alcuni casi le proposte che qui emergono rischiano di diventare elementi di particolarismo e quindi non hanno la funzione e lo spirito largo di un’azione che va ben oltre e che riguarda la funzione di programmazione pubblica della nostra economia.
Certo, intervenire sull’IRAP e usarla come leva di incentivo occupazionale è stata tutto sommato una buona idea, ma dovremmo verificare in itinere, perché non può essere un’iniziativa una semper, su quale sarà il saldo occupazionale di questa iniziativa, quale risultato potrà dare, quale efficacia potrà avere nella modulazione del sistema produttivo marchigiano. E così vale per le iniziative che in qualche modo vogliamo assumere attraverso quegli ordini del giorno che sono stati presenti a corredo di questo nostro strumento di iniziativa finanziaria.
Voglio dire che abbiamo bisogno di una discussione di profilo particolarmente importante e dentro questa discussione di profilo dovremo misurare la qualità dell’iniziativa amministrativa.
E’ per questo che il Gruppo dei Comunisti Italiani e il nostro Gruppo hanno presentato un ordine del giorno che riguarda la vicenda Merloni ma che segna dentro questa vicenda la volontà di costruire percorsi di protagonismo effettivo anche dal punto di vista dell’azione economica da parte della Regione.
Pertanto stiamo dentro questa dialettica e dunque in essa misureremo l’impegno e l’iniziativa nelle prossime settimane e la qualità della collaborazione di questa maggioranza.

PRESIDENTE. Ha la parola il Vicepresidente Santori.

Vittorio SANTORI. Ho sentito le dichiarazioni del Presidente Spacca della serie “meglio tardi che mai”. Quindi noi accogliamo con favore questo impegno, ma mi sorge un dubbio. Ossia non so se legittimamente possa essere azzerata un’imposta, penso infatti fosse più facile e sicuramente più corretto usare un altro mezzo, cioè quello che l’intera opposizione aveva messo a disposizione di questa Assemblea legislativa, ovvero quella proposta di legge che, guarda caso, non è stata mai esaminata neppure dalla Commissione. E questa proposta di legge voleva finalizzare tutte le entrate dell’IRAP a beneficio delle imprese locali, per finanziare imprese nuove e imprese in crisi.
Della serie, ripeto, “meglio tardi che mai”, gli effetti di quella iniziativa che domani la Giunta vorrà prendere certamente non saranno a breve, peraltro non so neanche se legittimamente potranno essere presi.
Questa è la ragione per cui rimango scettico

PRESIDENTE. Articolo 32, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Subemendamento n. 32bis/1/1 dei Consiglieri Viventi, Lippi:
All’emendamento 32bis/1, all’articolo 32 bis dopo il comma 1 inserire i seguenti:
“1 bis. Il comma 1 dell’articolo 2 della legge regionale 8 ottobre 2009, n. 22 (Interventi della Regione per il riavvio delle attività edilizie alfine di fronteggiare la crisi economica, difendere l’occupazione, migliorare la sicurezza degli edifici e promuovere tecniche di edilizia sostenibile) è sostituito dal seguente:
1. E’ consentita la demolizione anche integrale e la ricostruzione degli edifici residenziali che necessitano di essere rinnovati ed adeguai sotto il profilo della qualità architettonica o della sicurezza antisismica, con eventuale ampliamento nei limiti del 35 per cento della volumetria esistente da demolire in ogni caso, gli interventi debbono prevedere i mantenimento della destinazione in atto, migliorare la sicurezza antisismica ai sensi del d.m. 14 gennaio 2008 (Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni) in caso dì demolizione e ricostruzione parziale, conseguire l’adeguamento sismico in caso di demolizione e ricostruzione totale, migliorare il rendimento energetico degli edifici secondo la normativa nazionale vigente, nonché prevedere l’utilizzazione di fonti energetiche rinnovabili.
1ter. Al comma 2 articolo 2 della l.r. 22/2009 sono soppresse le parole­ “attraverso il raggiungimento degli scaglioni di punteggio stabiliti dalla Giunta regionale ai sensi del comma 1”.
1 quater. Il comma 3 dell’articolo 9 della l.r. 22/2009 è soppresso.”.
Vi informo che se non viene approvato decadono gli emendamenti n. 32bis/2, 32bis/3, 32bis/10.
Ha la parola il Consigliere Lippi.

Leonardo LIPPI. Questo emendamento riguarda l’eliminazione all’interno del Piano casa del Protocollo Itaca , per capirci subito senza perdere tempo .
Perché? Abbiamo visto che l’applicazione del Protocollo Itaca è fondamentale, la condivido pienamente ma solo se applicata all’urbanistica nell’intero comparto. Quindi se si progetta l’urbanistica dal basso con le indicazioni del Protocollo Itaca ha una funzionalità, ma vedendo l’applicazione delle linee guida che la Giunta ha approvato e sentendo gli ordini poi praticamente la premialità del 35% viene azzerata completamente perché non si possono raggiungere gli obiettivi che si danno con queste linee guida.
Quindi fare una legge speciale e poi mettere un vincolo così insuperabile è poi insignificante aver così faticosamente approvata la legge sul Piano casa, sapendo che si prelude già da subito la finalità in essa prevista.
Quindi il Protocollo Itaca va bene sull’applicazione dell’urbanistica in se per se, mentre su una legge speciale è assurdo. Ci sono due studi tecnici e le università delle Marche pronte oggi a progettare in questo senso, e non c’è nessun ufficio comunale, nessun progettista che possa fare le verifiche, questo perché i corsi sono lunghi, durano mesi, quindi quando saranno finiti praticamente sarà scaduto il termine dei 18 mesi dell’applicabilità della legge. Non solo. Se c’è ad esempio un progettista dell’Emilia Romagna già formato - l’Emilia Romagna, infatti, ha già formato i tecnici per il Protocollo Itaca – questo poi non può progettare sulla nostra regione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. In quest’Aula abbiamo approvato una legge sul Piano casa poche settimane fa e che ha avuto un ampio riscontro positivo. Alcuni emendamenti proposti dalla Giunta sono stati anche ritirati in quanto non aveva ritenuto di dover modificare la legge.
Anche in questo caso l’emendamento del Consigliere Lippi modificherebbe la legge sul Piano casa, quindi propongo di respingerlo. Anche se personalmente in Commissione e anche su indicazione dell’Anci più volte avevo chiesto che il Protocollo Itaca, seppur sintetico, poteva essere sostituito dall’applicazione di parametri di raggiungimento del miglioramento energetico attraverso una legge già esistente.
In Commissione su questo tema c’è stato un dibattito molto lungo. Però ora, al di là di ciò che penso oggi, credo sia giusto che gli emendamenti che riguardano il Piano casa non vengano accolti. Ritengo che i Comuni che hanno già avviato le procedure per raccogliere i progetti, perché i 180 giorni sono scattati, debbano essere lasciati in pace in modo che possano operare.
Quindi non modificherei più nulla della legge sul Piano casa in modo, ripeto, che i Comuni possano raccogliere già da ora i progetti per approvarli e mandarli avanti.
Pertanto, al di là delle convinzioni di ognuno, mi pare che oggi sia sbagliato andare a modificare il Piano casa che abbiamo approvato solo venti giorni fa. I quarantacinque giorni dei Comuni sono scaduti, hanno fatto le delibere, i progetti stanno arrivando. Per cui, ripeto, al di là del fatto che si può condividere il punto di cui parla il Consigliere Lippi e di cui abbiamo discusso anche in Commissione, mi pare sbagliato rimetterlo ora in campo.

PRESIDENTE. Subemendamento n. 32bis/1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamenti n. 32bis/2, n. 32bis/3, n. 32bis/10. Decaduti.
Subemendamento n. 32bis/1/2 dei Consiglieri Romagnoli, Pistarelli, Natali:
Al comma 1 dopo la parola “Collettività” aggiungere le seguenti parole: “Edifici di culto e quelli destinati ad attività parrocchiali”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Subemendamento n. 32bis/1/3 dei Consiglieri Parrucci, Cesaroni, Piastrelli, Massi, Brini:
Aggiungere infine:
“2 bis. Dopo il comma 4 dell’articolo 2 della l.r. 22/2009 è aggiunto il seguente: “4 bis. Gli interventi di demolizione e ricostruzione con ampliamento possono comportare lo spostamento sulla stessa area e la ricostruzione con forme anche diverse da quelle originarie. Essi possono avvenire anche in un’altra area, ove il Comune ritenga accettabile il trasferimento e previo piano attuativo approvato secondo i procedimenti previsti dalla l.r. 5 agosto 1992, n. 34. Il Comune, valutata la situazione urbanistica del proprio territorio, può richiedere che l’area originariamente occupata sia destinata, in tutto o in parte, a standard oppure venga gravata da un vincolo di inedificabilità.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Subemendamento n. 32bis/1/4 dei Consiglieri Parrucci, Cesaroni, Piastrelli, Massi, Brini:
Aggiungere infine:
“2 bis. Dopo il comma 2 dell’articolo 4 della l.r. 22/2009 è inserito il seguente: “4 bis. Per gli interventi di cui alla presente legge è consentito al richiedente di proporre, con il consenso di tutti i proprietari interessati, l’approvazione di un piano particolareggiato comprendente più edifici.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Subemendamento n. 32bis/1/5 dei Consiglieri Parrucci, Cesaroni, Piastrelli, Massi, Brini:
Infine aggiungere:
“2 bis. Al comma 2 dell’articolo 9 della l.r. 22/2009 le parole “entro e non oltre i successivi diciotto mesi” sono sostituite con le parole “entro e non oltre diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della legge finanziaria 2010 della Regione Marche.”.
Ha la parola il Consigliere Parrucci.

Pietro Enrico PARRUCCI. Questi emendamenti sono migliorativi del Piano casa approvato, che non credo sia una legge perfetta. Quindi non capisco perché debbano essere respinti senza fare neppure una minima discussione per prenderli in esame.
Questo emendamento ora in votazione riguarda l’ampliamento dei termini per consentire a chi vuole approfittare di questa legge di intervenire.
Si era dato il termine di 45 giorni ai Comuni per poter individuare le aree da escludere, e le linee guida regionali sono state approvate il 24 novembre, quindi i Comuni avrebbero dovuto deliberare entro il 30 novembre, ma io non credo che tutti lo abbiano fatto oppure che siano riusciti ad entrare nella condizione di poter conoscere appieno il Piano casa regionale.
Dare quindi un’ulteriore proroga credo sia una cosa legittima e di buon senso per favorire, appunto, quei Comuni che non hanno ancora deliberato.
Gli emendamenti che sono stati bocciati poc’anzi – mi rivolgo anche al Consigliere Ricci , ossia le ricostruzioni in aree leggermente diverse dal sedime iniziale non credo sian… (…) Perché non possiamo edificare?

PRESIDENTE. Per cortesia, Consiglieri, non fate i battibecchi!

Pietro Enrico PARRUCCI. Ma, Consigliere, i termini non vengono modificati! E’ la partenza dei 18 mesi e il termine dei 45 dei Comuni con decorrenza dall’approvazione del bilancio.

PRESIDENTE. Bene, Consigliere, abbiamo capito lo spirito dell’emendamento.
Subemendamento n. 32bis/1/5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 32bis/1 della II Commissione:
L’articolo 32 bis è sostituito dal seguente:
“Art. 32 bis (Modifiche della l.r. 22/2009)
1. Al comma 3 dell’art. 3 della l.r. 22/09 dopo le parole “Gli interventi relativi alle sedi istituzionali della Regione e degli enti locali” sono inserite le seguenti: “agli asili nido; alle scuole di ogni ordine e grado, agli impianti sportivi di base o polivalenti di proprietà pubblica, in uso a una o più scuole, anche aperti all’utilizzazione da parte della collettività”.
2. La lettera b) del comma 1 dell’art. 8 della legge regionale 8 ottobre 2009, n. 22 (Interventi della Regione per il riavvio delle attività edilizie al fune di fronteggiare la crisi economica, difendere l’occupazione, migliorare la sicurezza degli edifici e promuovere tecniche di edilizia sostenibile), è abrogata.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamenti dal n. 32bis/1bis fino al n. 32bis/10. Decaduti

Subemendamento n. 32ter/1/1 dell’Assessore Badiali:
All’emendamento n. 32ter/1 sono soppressi i commi 3 e 4.
Ha la parola l’Assessore Badiali.

Fabio BADIALI. E’ un emendamento per regolamentare i capanni dei cacciatori. Ci sono stati degli esposti per abusi edilizi, ma per un capanno in canne o in legno l’abuso edilizio mi sembra una cosa non reale. Allora con questo emendamento vogliamo riportare alla normalità, non è una sanatoria vera e propria bensì un indirizzo. Poi le Province diranno come questi capanni dovranno essere costruiti, se in legno o in materiale compatibile.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Per i cacciatori si stabilisce che sono considerati fissi gli appostamenti di caccia costituiti in legno, muratura o altro materiale destinati all’esercizio venatorio per l’intera stagione venatoria.
I capanni dei cacciatori sono sempre stati in canne e anche in legno che però dovrebbe essere amovibile. Comunque la legge prevede già una regolamentazione. Allora perché c’è questa esigenza da parte dei cacciatori? Perché qualcuno ha preso delle multe in quanto a seguito di accertamenti è stato riscontrato che dentro qualche capanno c’era addirittura la luce, l’idromassaggio (!) ecc.. (…) Sì, è così! Avevano l’allaccio idrico e la luce! Ovviamente dicendo idromassaggio ho voluto solo fare solo una battuta!
Ripeto, tale questione è già regolamentata, inoltre c’è in dirittura d’arrivo la legge sulla caccia – che certamente sarà premura di quei Consiglieri che si sono tanto battuti di portarla a fine legislatura! –, e sarà dunque quella la sede opportuna. Ora non mi sembra che una riflessione di questo genere, a sanatoria di abusi e modi scorretti di qualcuno, debba essere fatta in questa fase.
E’ una questione legata al fatto se sono da considerare o meno abusi edilizi, allora noi in questa sede non possiamo regolamentare questo, ragioniamolo in altra sede.
Chiedo quindi di votare contro questo emendamento.

PRESIDENTE. Subemendamento 32ter/1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 32ter/1, così modificato, dell’Assessore Badiali:
Dopo l’articolo 32 bis è inserito il seguente:
“Articolo 32 ter (Modifica dell’articolo 31)
1. II comma 1 dell’art. 31 della I.r. 7/95 è sostituito dal seguente:
“1. Sono fissi gli appostamenti di caccia costituiti in legno, muratura o altro materiale con preparazione del sito, destinati all’esercizio venatorio per almeno una intera stagione venatoria. L’appostamento cessa la sua funzione a seguito di mancato utilizzo per almeno due stagioni venatorie, la rimozione fa carico ai soggetti autorizzati. Gli appostamenti fissi di caccia autorizzati dalla province in conformità alle disposizioni della legislazione venatoria non sono soggetti alle prescrizioni normative previste dalla I.r. 34/92. Le province possono emanare disposizioni regolamentari relative alle dimensioni dei capanni e ai materiali di costruzione più idonei, avuto riguardo al contesto paesaggistico dei luoghi.”.
3. Al comma 8 dell’articolo 31 della I.r. 7/95, la frase “a m. 300 dal capanno principale” è sostituita dalla seguente “a m. 500 dal capanno principale”
4. Al comma 17 dell’articolo 31 della I.r. 7/1995 dopo le parole: “salvo consenso del titolare, e” sono aggiunte le seguenti: “a m. 200”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

(Contestazioni sull’esito della votazione)

Ma scusate! Consiglieri, guardate, questo è l’esempio di come non si deve lavorare. Perché o voi parlate fra di voi e fate capannello oppure ascoltate quello che succede!

Emendamento n. 32ter/2 dei Consiglieri Parrucci, Cesaroni, Pistarelli, Massi, Brini:
Dopo l’articolo 32 bis è aggiunto il seguente articolo:
“Articolo 32 ter (Proroga dei termini previsti dalla l.r. 22/2009)
1. I Comuni possono approvare o modificare l’atto deliberativo dell’articolo 9, comma 1 della l.r. 22/2009, anche per le finalità dell’articolo 4, comma 1 della stessa l.r. 22/2009 entro il 31 gennaio 2010.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 33.
Emendamento n. 33/1 del Consigliere D’Anna:
Alla scheda 2 della Tabella F sono aggiunte le seguenti voci:
11 bis. Implementazione scogliere e barriere esistenti Comune di Fano e Marotta di Mondolfo - € 1.000.000,00;
11ter. Costituzione di nuove scogliere Comune di Fano e Marotta di Mondolfo - € 1.000.000,00;
Copertura mediante riduzione U.P.B. 10308 relativo “acquisto immobili da adibire a sedi di enti regionali”, per meno € 2.000.000,00.
Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Chiedo un attimo di attenzione perché questo è un problema di cui si discute spesso ma che nel corso degli anni è sempre stato trascurato. Mi sto riferendo all’erosione marina, un problema che riguarda tutta la regione e che necessiterebbe di una serie di interventi di riposizionamento di alcune situazioni. Troppo volte, infatti, sono stati fatti degli interventi tampone senza tener conto delle conseguenze che molto spesso hanno spostato il problema solo di qualche centinaia di metri.
Un’altra cosa che vorrei far notare è quella relativa alle emergenze. Le Ferrovie dello Stato in alcune situazioni intervengono direttamente quando il mare si avvicina troppo alla ferrovia, senza addirittura concordare tali interventi con la Regione Marche.
Quindi un accordo eviterebbe situazioni come quella che si è verificata qualche tempo fa, ad esempio, a Metaurilia di Fano dove una spiaggia è completamente scomparsa e dove le Ferrovie sono intervenute direttamente a tutelare la massicciata.
Io sono andato personalmente a verificare, inoltre gli operatori mi hanno confermato che sono dovuti intervenire immediatamente perché c’era addirittura la linea ferroviaria a rischio.
Voglio ora mostrare ai Consiglieri una fotografia aerea che riguarda il mio comune da dove si vede molto chiaramente dove esistono dei problemi. Ci sono alcune scogliere soffolte che necessitano di un ricaricamento, tra le due scogliere ci sono addirittura sette metri di profondità.
Si tratta quindi di continuare un percorso già iniziato qualche anno fa. In alcune zone, come quella che a Fano viene chiamata la zona delle Brecce o la zona di Sassonia e altre dove insistono alcune attività turistiche e balneari, si sta rischiando di perdere sia il lavoro che addirittura le abitazioni.
Pertanto il mio emendamento propone degli interventi mirati nei prossimi anni, come quelli previsti in provincia di Ancona e di Ascoli, per chiudere il capitolo che riguarda appunto questa situazione che c’è nel comune di Fano, di Marotta di Mondolfo.
Chiedo a tutti di dare un segnale che anche in questo caso è importante. Ieri abbiamo parlato di turismo, quindi il turismo si tutela anche conservando il patrimonio delle nostre spiagge. Se in alcune realtà come quelle che ho citato non interveniamo sicuramente andremo a inficiare anche il lavoro di promozione che si fa. E’ inutile conquistare le bandiere blu se poi non abbiamo neppure il posto per andarla a piantare!
Chiedo la votazione per appello nominale a nome anche dei Consiglieri Silvetti e Romagnoli.

PRESIDENTE. Bene, passiamo al voto per appello nominale dell’emendamento n. 33/1.
Comunico il risultato della votazione.
Favorevoli: Natali, Ciriaci, Lippi, Massi, Romagnoli, Solazzi, Sordoni, Tiberi, Viventi
Contrari: Bucciarelli, Badiali, Benatti, Binci, Comi, D’Isidoro, Giannini, Luchetti, Mezzolani, Minardi, Ortenzi, Petrini, Procaccini, Ricci.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 33. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 33 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 33 ter/1 della II Commissione:
Dopo l’articolo 33 bis è inserito il seguente:
“Articolo 33 ter (Modifica alla tabella F della l.r. 37/2008)
1. La tabella F della l.r. 37/2008 “Elenco beni immobili dell’ASUR, dell’INRCA e delle Aziende ospedaliere non più necessari ai fini istituzionali in base alla programmazione regionale”, modificata con l.r. 18/2009, è sostituita dalla seguente:
Tabella F: Elenco beni immobili dell’ASUR, dell’INRCA e delle Aziende Ospedaliere non più necessari ai fini istituzionali in base alla programmazione regionale.
1. Vecchio ospedale Jesi - 2. Poliambulatorio Viale dalla Vittoria – Ancona - 3. Ospedale di Fermo - 4. G.M. Lancisi - 5. G. Salesi - 6. Ospedale Montagnola – Ancona - 7. Ex Ospedaletto dei Bambini – Fano - 8. Ospedale dei SS. Benvenuto e Rocco – Osimo - 9. Ex Ospedale “Muzio Gallo” di Osimo - 10. Presidio Crass ANCONA: Padiglione 9, Padiglione 10, Padiglione 11, Padiglione 12, Padiglione 13, Padiglione 14, Padiglione 16, Padiglione 20, Padiglione 21, Padiglione 22, Padiglione 23, area comune, portineria.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 34. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 35.
Emendamento n. 35/1 dei Consiglieri D’Anna, Pistarelli, Silvetti. Ritirato.

Emendamento n. 35/2 dei Consiglieri D’Anna, Pistarelli, Silvetti. Ritirato.

Subemendamento n. 35/3/1 del Consigliere Ricci (sostitutivo):
Dopo il comma 3 dell’articolo 35 sono aggiunti i seguenti:
“3 bis. Al fine di consentire la continuità delle attività di informazione e comunicazione proprie della Regione, il personale in servizio alla data de’ l gennaio 2008 con contratto di lavoro a tempo determinato o con contratto di collaborazione coordinata e continuativa a seguito dell’espletamento d selezioni pubbliche, assegnato agli Uffici della Giunta e dell’Assemblea legislativa di cui all’articolo 7 della legge regionale 6 agosto 1997, n. 51 (Norme per il sostegno dell’informazione e dell’editoria locale), è ammesso a partecipare nei limiti di cui al comma 3 ter, ad una prova selettiva finalizzata all’assunzione con contratto di lavoro a tempo indeterminato.
3 ter. Nella predisposizione dei programmi annuali e triennali dei fabbisogni per gli anni 2010, 2011 e 2012 sono individuati non più di n. 4 posti a tempo pieno e non più di 4 pesti a tempo parziale al 50% rispettivamente per la Giunta e l’Assemblea legislativa, in categoria C, da destinare alle finalità d cui al comma 3 bis.
3 quater. Fino alla conclusione delle procedure di stabilizzazione di cui ai commi 3 bis e 3 ter sono prorogati i contratti in atto del personale di cui al comma 3 bis.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 35/3 dei Consiglieri Ortenzi, D’Isidoro, Mammoli, Giannotti, Lippi, Santori, Brini, Silvetti. Decaduto.

Articolo 35, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 36.
Emendamento n. 36/1 della Consigliera Romagnoli:
L’art. 36 dal titolo “Impianti per la produzione di energia elettrica alimentati da biomasse” è soppresso e sostituito col seguente:
“1. In attesa che si proceda ad una generale revisione e nuova disciplina della materia ai sensi dell’art. 5 comma 1 lettera g del d.lgs. 29 dicembre 2003, n. 387 e secondo quanto previsto dal PAR approvato con deliberazione 16 febbraio 2005 n. 175, la costruzione di impianti per la produzione di energia elettrica alimentati da biomasse, compresi quelli per i quali sia stata presentata domanda e sia in corso procedura autorizzatoria, è sospesa. “.
Ha la parola la Consigliera Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Sull’articolo 36 c’è una vicenda abbastanza travagliata, soprattutto per quanto riguarda la disciplina dei nuovi limiti e susseguenti deroghe degli impianti per la produzione di energia elettrica alimentati da biomasse.
Sappiamo quanto questa sia una vicenda toccante sia per i territori ma indubbiamente anche per la nostra economia. L’atteggiamento di questa Giunta regionale è decisamente ondivago, perché sul territorio spesso dice una cosa e poi ne fa un’altra, o meglio, fa e disfà probabilmente a seconda di chi riceve o di chi contatta.
Infatti una prima stesura dell’articolo 36 andava relativamente bene, almeno dal nostro punto di vista, poneva dei limiti soprattutto per i cinque megawatt a cui imponeva l’autosufficienza produttiva e l’utilizzazione del calore di processo, i materiali di risulta, ecc.. Invece successivamente – nel fermano lo ha detto anche Sinistra e Libertà sui giornali – sono stati introdotti gli articoli bis e ter, ma soprattutto il ter, che quindi hanno snaturato, che con una mano si dà e con l’altra si leva, o viceversa, ossia si ripropongono delle deroghe al limite messo prima. Quindi gli impianti che abbiano il piano finanziario, il piano di riconversione e che propongano un’occupazione – però, voglio dire, tutte le imprese che si propongono per impianti di questo tipo lo fanno ovviamente con una programmazione di riconversione e di assorbimento occupazionale - possono derogare ai cinque megawatt e così via.
Facendo questo mi pongo allora sulla scia di una richiesta del Consiglio provinciale di Fermo, che non è propriamente del mio stesso colore, per cui, in attesa che questa maggioranza o quella successiva faccia chiarezza, nel senso di adeguarsi sì alle normative nazionali ma soprattutto nel rivedere tale materia nel PEAR - perché rischiamo veramente la giungla, cioè da una parte vengono autorizzate e dall’altra no, da una parte c’è un limite e dall’altro no -. E soprattutto in attesa che si faccia una mappatura seria di quei territori che hanno vocazione per ricevere questi impianti – che però avvenga nell’ambito di una programmazione e non rimesso alle lotte di comitati dei territori -, insomma, in attesa di una revisione seria della materia, noi proponiamo una moratoria anche per gli impianti che abbiano in corso l’iter autorizzatorio, a meno che non siano stati autorizzati o che non abbiano terminato la VIA e le altre valutazioni.
Potrebbe anche subentrare un ordine del giorno che metta dei termini e che dica a gennaio, febbraio, metà gennaio, insomma, su una revisione se volete ci potete metter mano, ma che si faccia una programmazione seria. Ad esempio nel caso di Fermo questa nostra provincia si è insediata, è nuova, quindi non ha potuto fare il suo piano di coordinamento e pertanto ha bisogno, in ogni caso, di fare i suoi passi per dare delle indicazioni. Si è trovata con una serie di richieste calate sul territorio, alcune in una fase avanzata, altre in fase iniziale, poi i comitati la fanno da padrona o purtroppo, e peggio ancora, in alcuni casi le società e le imprese.
Quindi propongo uno stop, ci mettiamo a lavorare. La Regione si assuma le sue responsabilità nell’individuare le vocazioni in un senso o in un altro, le sue responsabilità nel mettere i limiti e nella specifica dei vari tipi di impianti a biomasse o meno, e poi partire con una sorta di maggior condivisione. E soprattutto omogeneità di trattamento sul territorio, se non vogliamo dilaniarci seguendo questo o quel comitato, questa o quell’impresa; in particolare le imprese hanno sicuramente mezzi più persuasivi e più efficaci di convincimento, non a caso pullulano le richieste e le proposte di impianti.
Quindi in primis chiediamo questa sorta di moratoria che è la stessa moratoria chiesta dal Presidente della Provincia di Fermo e votata all’unanimità dal Consiglio provinciale di Fermo.
Diversamente abbiamo una serie di emendamenti per mettere dei paletti a quella che si prospetta una proliferazione incontrollata di centrali.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. Credo che i processi si debbano governare e non sospendere, però debbo riconoscere che anche a seguito della deliberazione della Provincia di Fermo, come ha ricordato la collega Romagnoli, c’è una prospettiva che potrebbe essere analizzata.
Credo però che l’affermazione dell’atteggiamento ondivago delle forze di maggioranza possa essere trasferita a piè pari anche alle forze di maggioranza che governano e amministrano in particolare la città di Fermo.
Infatti la scelta dei siti dove allocare in particolare l’impianto per la produzione di energie elettrica a biomasse ex Sadam sia stata del Comune di Fermo, che sicuramente non è amministrato dal centro-sinistra.
Anzi, le forze del centro-sinistra ci sono opposte proprio per questo andare in giro a cercare il sito migliore per mettere un impianto altamente impattante come quello, appunto, per la riconversione della Sadam che era, e mi auguro sia, di 24 megawatt elettrici.
Ho sempre detto in tempi non sospetti, quindi non solo ora che siamo in campagna elettorale, anche andando contro le indicazioni di una parte del centro-sinistra, che l’area dell’ex Sadam di Fermo ha già dato, ossia Fermo ha già subìto la presenza della Sadam. Quindi è una zona che, secondo me, deve essere salvaguardata. Anche perché è un luogo che potrebbe essere scelto per ubicare il nuovo ospedale di Fermo e che la Giunta regionale opportunamente ha intenzione di costruire, appunto, proprio nella zona della nuova provincia di Fermo.
Per questo motivo, collega Romagnoli, a titolo personale – non so cosa faranno i miei colleghi - voterò a favore di questo suo emendamento. Però mi chiedo anche cosa faranno su questo i colleghi – non quelli di Fermo, noi qui siamo solo tre donne più l’Assessore Petrini – delle forze di centro-destra.
Qui voglio fare una piccola chiosa, immagino cosa potrebbe succedere se si allargasse il discorso e si inserisse anche in queste preoccupazioni – ripeto, che condivido e che da parte sua apprezzo – magari rispetto all’ampliamento dell’Api per cui verranno installati impianti nuovi, uno di 600 megawatt e l’altro di 58-60.
Quindi due pesi due misure, due pensieri diversi in situazioni diverse.
Voterò, ripeto, questo emendamento, poi subito dopo c’è anche un mio subemendamento, quindi prima vediamo come va questo e poi eventualmente ne riparliamo.

PRESIDENTE. Emendamento n. 36/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Subemendamento n. 36/2/1/1 della Consigliera Ortenzi:
Al comma 2 dell’articolo 36 dopo le parole “I progetti degli impianti di cui al comma 1” sono inserite le parole: “e quelli di cui al comma 1 ter con potenza installata inferiore ai 50 MW termici.”.
Ha la parola della Consigliera Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. Per una maggiore garanzia, visto che immaginavo l’esito della votazione dell’emendamento precedente, ho rilevato – per un caso, perché non sono molto attrezzata in queste materie tecniche, ma certamente supportata anche dagli uffici, – nel comma 1 ter dell’articolo 36 e nel comma 2 una vacatio. Infatti con questo subemendamento si intende garantire che allorché ci siano – come ci sono - processi di riconversione industriale, particolarmente per l’ex Sadam di Fermo, vadano comunque assoggettati ad una procedura di valutazione di impatto ambientale di competenza provinciale.
La forbice tra i 5 megawatt, quindi tra il 6 e il 49, per cui non superiore a 50 e non inferiore a 5, rimaneva senza verifica di impatto ambientale. Attualmente la legge sulla valutazione di impatto ambientale, la 7/2004, prevede la procedura per gli impianti superiori a 50 megawatt termici, mentre il comma 2 dell’articolo 36 allarga la procedura di valutazione agli impianti sotto i 5 megawatt.
Quindi con questo subemendamento, che copre un vuoto normativo, anche i progetti di riconversione, che potrebbero presentare potenze comprese, ripeto, tra 6 e il 49, potranno essere assoggettati a procedure di valutazione di impatto ambientale, così come si contempla nella legge 7 del 2004 che appunto disciplina la valutazione di impatto ambientale.
Credo sia quantomeno una maggiore garanzia – mi rivolgo sempre alla collega Romagnoli che come me ha a cuore questa situazione – allorché la valutazione di impatto ambientale viene attivata dalla Provincia dove questo impianto presumibilmente dovrebbe essere collocato.

PRESIDENTE. Devo informare l’Assemblea - se sta attenta! - che il Consigliere Comi ritira il suo emendamento n. 36/2, quindi il suo, Consigliera Ortenzi, decade.
Ha la parola il Consigliere Comi.

Francesco COMI. Ho deciso di ritirare l’emendamento n. 36/2 dopo che la maggioranza riunitasi aveva raccolto questa sintesi.

PRESIDENTE. Quindi decadono i subemendamenti n. 36/2/1/1 e n. 36/2/1 entrambi della Consigliera Ortenzi. (…) Consiglieri, scusate, ma non parlo italiano! Per cui se state attenti probabilmente capite anche. Ripeto. Decadendo l’emendamento è ovvio, dovremmo averlo imparato tutti, che i subemendamenti ad esso legati automaticamente decadono. Comunque il regolamento prevede – ma non dovrei insegnarvelo io, dovreste saperlo – che se un Consigliere vuole far proprio l’emendamento e così si tiene in vita anche il subemendamento.
Ora però l’ufficio, dovendo fare alcune verifiche tecniche sull’articolo 36, mi chiede di sospendere un attimo, se siamo d’accordo, questa votazione. Quindi per il momento passiamo alla votazione successiva.

Subemendamento n. 36 bis/1/1/1 del Consigliere Giannotti:
Al comma 2 ter sostituire il n. “10” con il n. “11”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 36bis/1 (aggiuntivo) del Consigliere Ricci:
Dopo l’art. 36 è inserito il seguente:
“Art. 36 bis (Modifiche all’art. 3 della l.r. n. 15/2004)
1. Dopo il comma 2 bis dell’art. 3 della legge regionale 14 luglio 2004, n. 15 è inserito il seguente:
“2 ter. Nel rispetto delle prescrizioni contenute negli atti normativi e pianificatori vigenti in materia, previa autorizzazione dell’autorità demaniale marittima competente, lungo i litorali marini è ammesso il prelievo di materiale sabbioso sino a 10 metri dalla linea di battigia finalizzato a favorire interventi di protezione delle strutture balneari da fenomeni erosivi.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 36bis/2 (aggiuntivo) dell’Assessore Amagliani:
Dopo l’art. 36 è inserito il seguente:
“Art. 36 bis
1. E’ consentita, ferme restando le disposizioni di cui agli articoli 7 e 8 della l.r. 24/2009 (Disciplina regionale in materia di gestione integrata dei rifiuti e bonifica dei siti), l’unificazione o l’accorpamento degli organi e delle strutture amministrative delle Autorità d’Ambito previste dall’articolo 6 della l.r. 18/1998 (Disciplina delle risorse idriche) e dal citato articolo 7 della l.r. 24/2009.
2.Le disposizione di cui al comma 1 si attuano a condizione che i confini degli Ambiti territoriali ottimali (ATO) corrispondano a quelli provinciali.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 36bis/3 del Consigliere Ricci. Decaduto.

Subemendamento n. 36bis/4/1 (aggiuntivo) del Consigliere Comi:
Dopo l’art. 36 è inserito il seguente:
“Art. 36 bis
1. Nell’ambito del divieto di cumulabilità degli aiuti comunitari, nazionali e regionali derivanti dall’erogazione di fondi utilizzati per il ritiro dei seminativi destinati a rimboschimenti e nei limiti degli impegni assunti, è autorizzato l’utilizzo esclusivamente con finalità pascolative delle superfici precedentemente rimboschite.
2. Le specie autorizzabili al pascolo non debbono arrecare danni all’impianto e non possono superare il rapporto UBA ettaro di 0.2.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 36bis/4 (aggiuntivo) del Consigliere Cesaroni:
Dopo l’art. 36 è inserito il seguente:
“Art. 36 bis
Sui terreni sottoposti ai vincoli nazionali, regionali e comunitari relativi ad interventi di rimboschimento, l’attività di pascolamento può essere permessa anche in presenza di aiuti al mancato reddito, limitatamente a 0,4 UBA/ettaro.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 37 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva a maggioranza dei componenti assegnati)

Ora riprendiamo la votazione dell’articolo 36 e relativi emendamenti, che prima abbiamo sospeso per accertamenti tecnici da parte degli uffici.
La Consigliera Ortenzi può fare suo l’emendamento n. 36/2 ritirato dal Consigliere Comi, però qualora questo non passasse ovviamente decadranno anche i subemendamenti ad esso legati. E’ chiaro?
Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Vorrei dare un contributo alla discussione, perché le proposte soppressive di questa deroga non sono campate per aria, nel senso che tengono conto di una difficoltà. Tuttavia la proposta fatta dalla Giunta regionale nell’articolato è, secondo me, un’ottima sintesi, coglie infatti la doppia necessità. Quella del futuro dell’attuazione piena del Piano energetico, ossia di portare a 5 megawatt e a 1,8 megawatt elettrici. Inoltre tiene conto delle procedure aperte, che non diventano, come era invece all’inizio, deroghe generalizzate. Quindi ci sono due misure, una per il futuro e una per quelle in itinere. Per quelle in itinere vengono messe delle condizioni molto precise, sono individuate nelle lettere che vanno dalla a) alla d). In primo luogo l’esistenza di un piano industriale preciso - (...) No, no, questo è importantissimo, finora non c’è stato! – e poi il controllo e la valutazione che non può appartenere ad una sola provincia.
Quindi, Presidente Ortenzi, la invito a ritirare questo emendamento. Noi parliamo di un problema energetico, che secondo me dovrebbe investire l’intera nazione, ma se lo vogliamo riferire alle Marche dobbiamo rimettere la valutazione in capo alla Regione su area vasta, soprattutto in una regione così piccola. Poi c’è la valorizzazione del sistema di filiera corta. E all’interno del piano industriale non bisogna mai separare e quindi mettere in contrapposizione sicurezza e salute con l’occupazione.
E’ in questo senso che voteremo contro a tutte le proposte di modifica compresa quella della Consigliera Ortenzi, per cui voteremo a favore del testo proposto dalla Giunta.

PRESIDENTE. Subemendamento n. 36/2/1/1 della Consigliera Ortenzi:
Al comma 2 dell’articolo 36 dopo le parole “I progetti degli impianti di cui al comma 1” sono inserite le seguenti: “e quelli di cui al comma 1 ter con potenza installata inferiore ai 50MW termici”.
Ha la parola il Vicepresidente Santori.

Vittorio SANTORI. Presidente, chiedo il voto per appello nominale a nome anche dei Consiglieri Silvetti e Romagnoli.

PRESIDENTE. Procediamo alla votazione per appello nominale.
Comunico l’esito della votazione.
Favorevoli: Donati, Massi, Ortenzi
Contrari: Bucciarelli, Altomeni, Amagliani, Badiali, Benatti, Binci, Brandoni, Giannini, Mammoli, Minardi, Mollaroli, Ricci

L’Assemblea legislativa non approva
Subemendamento n. 36/2/1 della Consigliera Ortenzi. Ritirato.

Emendamento n. 36/2 fatto proprio dalla Consigliera Ortenzi:
L’articolo 36 è sostituito dal seguente:
“1. Ai sensi dell’articolo 5, comma 1, lettera d), del d.lgs. 29 dicembre 2003, n. 387 (Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità) e secondo quanto previsto dal Piano energetico ambientale regionale (PEAR), approvato con deliberazione 16 febbraio 2005, n. 175, gli impianti per la produzione di energia elettrica alimentati da biomasse da autorizzare nel territorio regionale devono possedere le seguenti caratteristiche:
a) capacità di generazione non superiore a 5 MW termici;
b) utilizzazione del calore di processo, in modo da evitarne la dispersione nell’ambiente.”.
I Consiglieri Santori, Pistarelli, Bugaro richiedono il voto per appello nominale. Prego procedere alla votazione per appello nominale.
Comunico l’esito della votazione
Favorevoli: Brini, Ciriaci, D’Anna, Lippi, Massi, Ortenzi, Romagnoli, Santori
Contrari: Bucciarelli, Spacca, Altomeni, Amagliani, Badiali, Benatti, Binci, Brandoni, D’Isidoro, Donati, Giannini, Luchetti, Mammoli, Minardi, Mollaroli, Petrini, Procaccini, Ricci, Rocchi, Sordoni, Tiberi.


(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 36/3 della Consigliera Romagnoli:
Al comma 1 aggiungere le seguenti lettere:
“d) utilizzo di materiale di risulta e non di colture dedicate;
e) obbligo sottoscrizione da parte dell’impresa richiedente di una fideiussione adeguata al rischio di danni patrimoniali e ambientali”.
I commi 1 bis e 1 ter sono soppressi.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 36/4 del Consigliere Binci. Ritirato.

Emendamento n. 36/5 degli Assessori Petrini, Marcolini. Ritirato.

Emendamento n. 36/5bis della II Commissione:
II comma 1 ter dell’articolo 36 è sostituito dal seguente:
“1 ter. Gli impianti di cui al comma 1 dei presente articolo sono autorizzabili, previa valutazione da parte della Regione, anche in deroga a quanto previsto nei medesimo comma se riguardano i progetti di riconversione industriale di cui all’articolo 2 dei decreto legge 10 gennaio 2006, n. 2 (Interventi urgenti per i settori dell’agricoltura, dell’agroindustria, della pesca, nonché in materia di fiscalità d’impresa), convertito con modificazioni nella legge 11 marzo 2006, n. 81, e hanno le seguenti caratteristiche:
a) esistenza del piano industriale che preveda una dimensione dell’impianto coerente con le esigenze della riconversione;
b) preminente interesse di carattere generale sul piano occupazionale;
c) utilizzo di nuove tecnologie ecosostenibili;
d) valorizzazione delle produzioni in una organizzazione di filiera corta.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 36, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico.
Emendamento coord.tecn/1 del Consigliere Altomeni:
Effetto del subemendamento all’emendamento 4/2:
UPB 42602 – 150.000,00 euro nella voce della Tabella C “Per contributo straordinario al Comune di Urbino per la realizzazione di un impianto tennistico”.
Correzione errore: UPB 42704 deve essere sostituita da UPB 50101 +100.000,00.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento coord.tecn/2 de Consigliere Brandoni:
A seguito dell’approvazione dell’emendamento n. 10/2 all’articolo 10 il comma 2 va soppresso.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 1 della II Commissione:
L’Assemblea legislativa regionale,
Visto il parere del CAL, espresso nella seduta del 7 dicembre 2009, con il quale si chiede, tra l’altro, di inserire nella legge finanziaria regionale una disposizione che definisca una metodologia di calcolo per misurare la raccolta differenziata sulla base di criteri diversi da quelli prevista dalla deliberazione della Giunta regionale n. 560 del 14/04/2008, avente ad oggetto l’atto di indirizzo in materia di incentivi alla raccolta differenziata mediante il tributo speciale per il deposito in discarica;
Considerato che la predetta deliberazione, al fine di assicurare a livello regionale uniformità dei dati della raccolta differenziata, stabilisce quali tipologie sono comprese nel calcolo e quali in tutto o in parte escluse;
Considerato che, successivamente all’adozione di tale provvedimento amministrativo, è stata emanata la direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008, con l’obiettivo di ridurre al minimo le conseguenze negative della produzione e della gestione dei rifiuti per la salute umana e l’ambiente e la quantità dei rifiuti prodotti, favorendo il recupero, il riutilizzo ed il riciclaggio dei rifiuti;
Considerato altresì che lo stesso Ministero dell’Ambiente con il D.M. 8 aprile 2008, relativamente ad una delle tipologie di rifiuti escluse dalla citata deliberazione regionale, ha previsto che i Centri di recupero comunali ricevano anche i rifiuti da demolizioni;
Impegna la Giunta regionale a modificare la deliberazione n. 560 del 14 aprile 2008 prevedendo, tra gli altri, i seguenti criteri per il calcolo della raccolta differenziata:
a. per i rifiuti inerti includere nel calcolo la quota effettivamente avviata a recupero di materia;
b. per i rifiuti derivanti da pulizia e spazzamento meccanico, includere nel calcolo detta tipologia, quanto meno in percentuale sul totale degli RSU sulla quota effettivamente avviata a recupero;
c. per i rifiuti derivanti da pulizia di corsi d’acqua, di spiagge marittime e lacuali, includere nel calcolo detta tipologia, quanto meno in percentuale sul totale degli RSU sulla quota effettivamente avviata a recupero.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 2 del Consigliere Altomeni:
Oggetto: rinegoziazione modalità di realizzazione di elettrodotti sul territorio regionale.
L’Assemblea Legislativa regionale,
tenuto conto che:
la Regione Marche è interessata dal passaggio di linee elettriche di alta ed altissima tensione, che svolgono la funzione di collegare il Paese da nord a sud;
nella stragrande maggioranza dei casi tali linee non sono altro che immensi tralicci che passano su un territorio vuoi altamente antropizzato, vuoi paesaggisticamente importante, caratterizzato da agricoltura di qualità, diffuse strutture di ricettive, dove si tenta di realizzare a piccoli passi una riconversione verso un modello di sviluppo votato al turismo ed alla cultura;
solitamente agli elettrodotti viene associato il delicatissimo tema dell’elettromagnetismo e della ricadute in termini di salute sui cittadini;
la Regione Marche con il PEAR ha scelto giustamente di realizzare piccoli impianti di generazione energetica, evitando grandi strutture dall’elevato impatto ambientale;
impegna la Giunta regionale a rinegoziare con la società che si occupa della realizzazione di elettrodotti (Terna) i criteri di realizzazione delle linee elettriche e far si che queste vengano costruite sul territorio regionale secondo le normative europee e regionali, o quanto meno ispirandosi alle pratiche utilizzate negli altri paesi dell’Unione Europea, secondo i principi di precauzione rispetto alla salute e salvaguardia del paesaggio, seguendo l’impostazione propria del PEAR, ed in particolare:
1. privilegiando l’interramento degli stessi;
2. modulando la presenza delle linee dell’alta tensione in maniera tale da ridurre il voltaggio da trasportare e aumentando le linee, e quindi riducendo i rischi per la salute umana.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 3 del Consigliere Altomeni:
Oggetto: convezione speciali con gli istituti bancari e creditizi per facilitare la realizzazione da parte di privati di piccoli impianti di produzione energetica verde e rinnovabile.
L’Assemblea legislativa regionale tenuto conto che:
il tema dell’energia rappresenta, nonostante la crisi economica, un settore strategico, sul quale l’azione di governo deve particolarmente incidere nelle forme più opportune affinché si possa sanare il deficit in cui, l’Italia in generale e le Marche in particolare, si trovano;
la Regione Marche ha già scelto di non ospitare nel proprio territorio centrali di produzione energetica di grandi dimensioni, così come di favorire una produzione di energia verde e rinnovabile diffusa e quindi non invasiva del territorio nonché con un basso impatto sulla salute dei cittadini;
la diffusione di tali “microimpianti” ancora lascia a desiderare, anche a causa del proibitivo costo di realizzazione di impianti di energia rinnovabile, come il fotovoltaico;
Impegna la Giunta Regionale a stipulare convenzioni con gli istituti bancari e creditizi delle Marche destinate ad agevolare la concessione di crediti ai soggetti privati per la realizzazione di piccoli impianti di produzione energetica verde e rinnovabile, e facilitare in tal senso, coerentemente con quanto stabilito dal PEAR, la diffusione di piccoli impianti che contribuiscano a ridurre il deficit energetico della Regione.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 4 del Consigliere Viventi:
Premesso che:
la Giunta regionale, nell’ambito del protocollo di intesa per la difesa del lavoro, la coesione sociale ed il sostegno allo sviluppo, ha stanziato per l’annualità 2010 euro 5.000.000,00 allo scopo di aumentare i livelli assistenziali nelle residenze protette fino a 100 minuti di assistenza/die;
Preso atto che:
al progressivo incremento della quota sanitaria sarà diminuita la tariffa carico degli ospiti o delle loro famiglie;
Considerato inoltre che:
per una questione di equità fiscale, nell’individuazione delle aliquote da applicare ai soggetti passivi per il calcolo dell’addizionale IRPEF regionale di cui alla L. R. 35/2001, è necessario tenere in considerazione la composizione delle famiglie introducendo il concetto di quoziente familiare;
Impegna il Presidente della Giunta Regionale affinché, nel tavolo di confronto che sarà attivato in applicazione del suddetto protocollo, i criteri per l’utilizzo delle risorse stanziate diano priorità ai soggetti con reddito imponibile ai fini dell’addizionale IRPEF compresi tra euro 15.500,00 e euro 31.000,00, aventi a carico almeno 3 figli o uno non autosufficiente.
Impegna altresì il Presidente della Giunta regionale a presentare una riforma del sistema fiscale regionale introducendo il concetto di quoziente familiare utilizzando il criterio dell’ISEE.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 5 dei Consiglieri Benatti, D’Isidoro:
L’Assemblea legislativa regionale
Considerato che:
nella città di Ascoli è presente il Centro di disegno industriale, comprensivo di Dipartimento di Ricerca Procram, inserito nella facoltà di Architettura (UNICAM) con sede nel capoluogo piceno;
è particolarmente rilevante l’attività che il suddetto Centro svolge per quanto riguarda la tecnologia avanzata;
è già in atto lo svolgimento di master a livello internazionale in eco-design e innovazione;
Impegna la Giunta regionale a promuovere il sostegno dal punto di vista organizzativo e finanziario, anche attraverso il possibile utilizzo dei fondi europei, del Centro Design di Ascoli Piceno, come da proposta del Distretto Culturale di Ascoli e dal Consorzio Universitario Piceno, in collaborazione con la Facoltà di Architettura.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 6 dei Consiglieri Brandoni, Procaccini:
“Determinazioni urgenti dell’Assemblea Legislativa delle Marche a sostegno della mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della Merloni e disposizioni perché da subito il Governo si attivi concretamente per il varo dell’accordo di programma e per ulteriori ed incisivi interventi a salvezza dell’azienda ed in favore dell’economia del territorio”.
L’Assemblea Legislativa delle Marche
premesso che:
nel corso delle ultime settimane le lavoratrici e i lavoratori della Merloni degli stabilimenti di Fabriano e Gaifana hanno messo in campo estremi tentativi di mobilitazione e di lotta affinché si presti massima attenzione alle sorti di questa azienda e ai rischi di perdita di centinaia di posti di lavoro diretti e dell’indotto. In particolare si sono registrate le clamorose manifestazioni di lunedì 2 Novembre allorquando diversi operai, con le loro famiglie, hanno aderito all’iniziativa della FIOM CGIL e sono saliti sulla torre campanaria di Nocera Umbra, e di giovedì 5 novembre allorquando una loro rappresentanza ha occupato simbolicamente la sede dell’azienda a Fabriano, in concomitanza dell’incontro delle Regioni e delle Organizzazioni Sindacali al Ministero delle attività produttive;
si vanno moltiplicando gli appelli delle forze politiche e sociali del territorio interessato dalla crisi affinché si possano aprire degli spiragli veri di risoluzione della vertenza: non ultimo quanto ad importanza va registrato l’intervento della stessa Chiesa cattolica che ha visto i Vescovi delle diocesi interessate dalla crisi farsi soggetti attivi delle iniziative di mobilitazione e solidarietà, a sollecitare attenzione a quella che sta diventando una tragedia economica ed un massacro sociale per quelle popolazioni;
nell’incontro tra il ministro dello Sviluppo Claudio Scajola e i presidenti delle Regioni Marche, Emilia Romagna e Umbria è stato “convenuto sulla opportunità alla realizzazione di un accordo di programma e sull’opportunità di avviare misure per la industrializzazione mirate a salvaguardare l’occupazione e a non disperdere la capacità produttiva dell’impresa e del suo indotto, fermo restando l’impegno a realizzare ogni iniziativa possibile nell’ambito della procedura di amministrazione straordinaria per la salvaguardia del patrimonio del gruppo Antonio Merloni, compresa la possibilità di dare prospettive a singoli asset produttivi”, nonché all’ulteriore ricorso agli ammortizzatori sociali;
nello stesso incontro si è ulteriormente sottolineato che la situazione del gruppo Antonio Merloni riveste per il Paese un interesse particolare all’interno delle crisi industriali in quanto riguarda un settore importante del sistema manifatturiero nazionale e coinvolge l’andamento economico di più territori ad elevata vocazione produttiva;
si è altresì convenuto sulla opportunità di procedere alla realizzazione di un accordo di programma, così come richiesto da oltre un anno dalle Regioni Umbria, Marche, Emilia Romagna, dalle Organizzazioni Sindacali e dagli Enti locali dei territori coinvolti, ed in particolare, dal punto di vista operativo, che il Ministero e le Regioni si avvarranno di un gruppo di coordinamento e del supporto tecnico di Invitalia per la attuazione di un apposito programma di interventi contenente le misure, gli strumenti e le risorse nazionali e regionali necessari a sostenere la realizzazione di nuovi investimenti e la crescita delle piccole e medie imprese anche in filiera, in particolare nei settori della innovazione tecnologica, dell’efficienza energetica e dello sviluppo sostenibile;
espressa una cauta soddisfazione per l’accordo raggiunto perché per la prima volta, anche se oramai a distanza di un anno, il Governo sembra voler venire incontro alle richieste delle Regioni, dei sindacati e degli Enti locali;
considerato che risulta comunque necessario non abbassare la guardia relativamente agli sviluppi di questa vertenza, la principale di questo territorio ancorché di fronte ad una crisi economica e sociale diffusa e drammatica, che rischia di acuirsi quanto ad effetti e conseguenze sul tessuto produttivo e sulla coesione sociale della fascia appenninica delle Marche;
manifesta massima solidarietà e vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori della Antonio Merloni e a quelli del suo indotto, nonché alle loro famiglie in queste ore decisive per le loro sorti e in ogni iniziativa di mobilitazione che vorranno mettere in campo a salvezza dell’azienda, a difesa dei posti di lavoro e per il rilancio dell’economia del territorio della fascia appenninica;
ravvisa la necessità che da subito il Governo, attraverso il Ministero delle Attività produttive, si attivi per concretizzare quanto stabilito nell’incontro con Regioni e Sindacati di giovedì 5 novembre 2009 in relazione all’Accordo di programma e agli ammortizzatori sociali;
sollecita immediatamente, oltre a quanto stabilito e vista la gravità della situazione, un intervento pubblico e centrale che liberi risorse, oltre a quelle per gli ammortizzatori sociali, ed investa direttamente per il rilancio produttivo dell’azienda in base ad un piano di riorganizzazione interna e commerciale, riconverta le produzioni e salvaguardi i posti di lavoro diretti e dell’indotto;
ravvisa altresì la necessità che il Governo, attraverso il Ministero delle attività Produttive, istituisca anche nel territorio interessato dalla crisi Merloni, in particolare nella fascia appenninica umbro-marchigiana che va da Fabriano, passa per Gualdo Tadino e arriva a Nocera, Umbra, una Zona Franca per rilanciare dai rischi di degrado socio-economico quella realtà locale, stimolando la nascita di piccole e medie imprese attraverso esenzioni fiscali e la copertura da parte dello Stato degli oneri previdenziali per vari anni e consentendo la nascita di nuovi posti di lavoro;
Impegna la Giunta Regionale
1) ad istituire una struttura permanente (cabina di regia) tra le Regioni Marche ed Umbria, le Province interessate, i Comuni, le Organizzazioni sindacali, le Associazioni di impresa con il fine di delineare da subito i contenuti dell’Accordo di Programma con il Governo nazionale e di individuare e proporre gli strumenti concreti per la sua realizzazione ed efficacia soprattutto per quanto riguarda l’obiettivo primario della salvaguardia dei posti di lavoro sia nell’attività produttiva dell’azienda in crisi, sia nell’investimento verso la green economy e lo sviluppo sostenibile con particolare riferimento ai settori di forte innovazione come le energie rinnovabili:
2) ad individuare le strutture finanziarie e di programmazione capaci di produrre le condizioni e le azioni a realizzazione delle suddette progettualità; a predisporre nel bilancio di previsione del 2010 una specifica scorta finanziaria a sostegno e ad integrazione delle stesse; a convocare un appuntamento interregionale di confronto e di proposta per costruire. da subito le condizioni di lavoro per la concretizzazione dei progetti; a predisporre, dopo una consultazione significativa dei soggetti pubblici e privati del territorio interessato da questa crisi, un protocollo di richieste articolate e specifiche da sottoporre al Governo nazionale tale da prevederne e quantificarne risorse certe ed adeguate per il suo accoglimento e la sua concretizzazione;
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 7 delle Consigliere Romagnoli, Mollaroli:
L’Assemblea legislativa regionale
sulla vicenda relativa alla questione espletamento obbligo di istruzione - diritto dovere per l’attuazione del titolo III del d.lgs. 226/05 e della legge 133/08 anche nei centri di formazione professionale privati accreditati;
Impegna la Giunta regionale in collaborazione con la I Commissione assembleare permanente ad elaborare entro il 20 gennaio 2010 una proposta che consenta l’avvio dei corsi per i ragazzi iscritti all’anno scolastico 2009-2010.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 8 dei Consiglieri Procaccini, Brandoni:
L’Assemblea legislativa regionale delle Marche
Preso atto della discussione sulla proroga dei Commissari delle Comunità montane di cui alla l.r. 18/2008;
Impegna la Giunta regionale a predisporre la revisione degli attuali ambiti che formano le comunità montane, con la finalità di renderle più omogenee dal punto di vista logistico e di coincidenza della gestione degli altri servizi.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 9 del Consigliere Badiali:
Premesso che il governo regionale nel corso degli anni 2004 - 2009 ha proceduto ad una riduzione della pressione fiscale che ha portato il gettito complessivo da 196 milioni a 90 milioni con una riduzione complessiva del 47%;
considerato che nella proposta di legge del bilancio è stata prevista una ulteriore riduzione dell’Irap di circa 10 milioni di euro;
valutata l’urgenza di un intervento di sostegno economico alle imprese;
Impegna la Giunta affinché venga previsto che in materia di riduzione Irap qualora l’andamento della crisi sia più grave delle previsioni e il provvedimento risulti difficilmente applicabile in termini di aumento dell’occupazione si intervenga dopo il primo quadrimestre 2010 rimodulare eventualmente la misura e mettere a disposizione comunque delle imprese manifatturiere, delle costruzioni e del commercio lo stesso importo.
Ha la parola il Presidente Spacca.

Gian Mario SPACCA. E’ esattamente la traduzione dell’intervento che abbiamo fatto poc’anzi in Aula, ossia, qualora la congiuntura economica presenti un profilo particolarmente complicato e difficile, che non consenta una ripresa in funzione delle possibilità occupazionali, questa stessa modulazione finanziaria verrà utilizzata diversamente per dare sostegno alle imprese, all’economia, al lavoro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brandoni.

Giuliano BRANDONI. Non ho nessuna difficoltà a condividere l’auspicio contenuto nell’ordine del giorno e che il Presidente ci ha ricordato. Tuttavia interpreto in qualche modo l’art. 32, di cui al capitolo di bilancio che riguarda questa partita, nel quale abbiamo individuato quella quota di risorse, circa 10 milioni, finalizzandola a due obiettivi, il sostegno all’impresa e l’incentivo occupazionale.
Allora vorrei che questo stesso indirizzo fosse riconvenuto, infatti il Presidente ci dice di tenere presente una crisi dagli esiti indefiniti, quindi dalle possibilità ma anche dalle incerte definizioni, e dentro questo l’azione che abbiamo determinato con la finanziaria è quella di un rapporto proficuo tra sostegno all’impresa e attenzione ai livelli occupazionali e al lavoro.
Allora se trovassimo una formulazione che ricomprenda questo doppio obiettivo, come qui è articolato, faremmo di questo atto un ulteriore e più preciso indirizzo per la Giunta, questa o la prossima che sarà.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Io chiedo invece, mantenendo il testo perché mi sembra abbastanza chiara la finalità, che sia eliminata la prima parte della premessa che mi sembra non c’entri nulla. Ricordare in questo documento che il Governo ha ridotto la pressione fiscale mi sembra un po’ autocelebrativo.
La verità, Presidente, in realtà è un’altra, cioè che partivamo da una scelta di pressione fiscale molto, molto alta, come addizionali negli scaglioni più alti d’Italia. E ricordo anche sulla base di una incertezza normativa, perché non vi era la piena legittimazione della prosecuzione delle addizionali al di sopra dello 0,9. Quindi anche su quella base si abbassò di 0,5, cioè da 1,4 si ritornò allo 0,9.
Perciò, se la vogliamo dire tutta, la pressione fiscale prima era troppo alta forse oltre le previsioni normative, quindi l’abbiamo abbassata anche sotto quel profilo.
Però visto che oggi in linea di principio stiamo discutendo della manovra sull’IRAP, direi di rendere il testo immediatamente dedicato a questo tipo di ragionamento, ossia l’impegno che si è assunto il Presidente della Giunta e che abbiamo tutti sottolineato essere un impegno positivo.

Presidenza del Vicepresidente
Francesco Comi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Abbiamo detto in sede di discussione generale che la previsione di sospensione dell’IRAP, con una riduzione della platea a chi aumenta l’occupazione, è una cosa virtuosa per i lavoratori e le lavoratrici, inoltre mette su una selezione positiva anche il sistema delle imprese. Perché qualche imprese, approfittando della crisi, ha preferito chiudere o delocalizzare.
La previsione che viene fatta in questa proposta di ordine del giorno secondo me prefigura una possibilità, nel senso che noi auspichiamo una ripresa, ma può essere che non avvenga, quindi è giusto cautelarsi.
Tuttavia, come ha detto il compagno Brandoni, noi dobbiamo mantenere il criterio. Se diciamo che da un lato riduciamo o azzeriamo l’IRAP per chi assume e aumenta l’occupazione, e poi l’IRAP la togliamo anche a chi licenzia in un contesto peggiorativo della situazione economica e sociale del 2010, non va bene.
Allora dovremmo mettere alla fine dell’ultima riga, se l’Assessore e il Presidente sono d’accordo, dopo le parole “del commercio, lo stesso importo”, che comunque non riducano l’occupazione, dobbiamo mantenere un livello. Quindi sia pure in una situazione di crisi riduciamo o azzeriamo l’IRAP a chi non licenzia.
Un ordine del giorno di questo tipo comunque sia azzera l’IRAP a chiunque, anche a chi fa stragi dell’occupazione. Quindi dobbiamo mettere una norma di salvaguarda rispetto all’obiettivo comune che ci eravamo dati.
Pertanto propongo, anche a nome del Consigliere Brandoni, di subemendarlo così “dello stesso importo e che comunque non riducano l’occupazione”.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Badiali.

Fabio BADIALI. Vorrei integrare sulla questione dell’ordine del giorno. Penso che l’Assemblea legislativa abbia fatto un’operazione importante, ossia la riduzione dell’IRAP. Soprattutto legando due cose, da una parte l’agevolazione per le imprese, dall’altra per il mondo del lavoro. Chi assume ha la riduzione e questo ci comporta di entrare in un’ottica di coesione sociale sempre più ampia e completa.
Ma siccome siamo anche convinti che la sfera magica non ce l’ha nessuno e non sappiamo quale possa essere la prospettiva del 2010, legarlo soltanto ad un atto legato all’assunzione potrebbe essere limitativo. Avere invece della rimodulazione è importante perché rimette la Giunta e l’Assemblea legislativa nelle condizioni di vedere quali sono le esigenze del 2010. E potrebbe anche essere importante agire nei fondi di garanzia per quanto riguarda le imprese oppure agire per chi esporta o per altre situazioni.
Comunque sulla proposta di toglierla a chi licenzia siamo favorevoli.

Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli

PRESIDENTE. Emendamento n. 9/1 del Consigliere Pistarelli:
Eliminare la prima parte della premessa dalla parole “Premesso” alla parola “47%;”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 9/2 dei Consiglieri Procaccini, Brandoni, Binci:
Aggiungere dopo l’ultima parola “importo” le seguenti parole: “purché mantengano l’occupazione esistente”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 351
della Giunta regionale
“Bilancio di previsione per l’anno 2010 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012"
(Votazione)

PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 15. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 16. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 17. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 18. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 19. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 19 bis.
Emendamento n. 19bis/1 dei Consiglieri Giannotti, D’Anna, Brini, Parrucci, Pistarelli, Bugaro, Silvetti, Ciriaci, Romagnoli, Massi:
UPB 20801. Nell’elenco 1 “Fondi globali” è aggiunta la seguente partita:
“Interventi a favore della famiglia” euro 1.147.500,00
Soppressione della seguente voce:
Tabella A della pdl 350 l.r. 30/98: -1.147.500,00.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 19bis/2 dei Consiglieri Giannotti, D’Anna, Brini, Parrucci, Pistarelli, Bugaro, Silvetti, Ciriaci, Romagnoli, Massi:
UPB 20801. Nell’elenco 1 “Fondi globali” è aggiunta la seguente partita:
“Modifica ed integrazioni alla l.r. 19 dicembre 2001, n. 35” euro 500.000,00
Copertura mediante riduzione della seguente voce:
Tabella A della pdl 350 l.r. 18/08: -500.000,00.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 19bis/3 dei Consiglieri Giannotti, D’Anna, Brini, Parrucci, Pistarelli, Bugaro, Silvetti, Ciriaci, Romagnoli, Massi:
UPB 20801. Nell’elenco 1 “Fondi globali” è aggiunta la seguente partita:
“Interventi a sostegno delle adozioni a distanza” euro 100.000,00
Copertura mediante riduzione della seguente voce:
Tabella B della pdl 350 l.r. 11/02: -100.000,00.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 19bis/4 dei Consiglieri Giannotti, D’Anna, Brini, Parrucci, Pistarelli, Bugaro, Silvetti, Ciriaci, Romagnoli, Massi:
UPB 20801. Nell’elenco 1 “Fondi globali” è aggiunta la seguente partita:
“Interventi regionali a sostegno del funzionamento delle scuole materne autonome” euro 500.000,00
Copertura mediante riduzione della seguente voce:
Tabella C della pdl 350 UPB 20815 (Fondo controversie creditori): -500.000,00.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 19bis/5 dei Consiglieri Giannotti, D’Anna, Brini, Parrucci, Pistarelli, Bugaro, Silvetti, Ciriaci, Romagnoli, Massi:
UPB 20801. Nell’elenco 1 “Fondi globali” è aggiunta la seguente partita:
“Interventi a sostegno delle famiglie degli alunni frequentanti le scuole statali e non statali” euro 500.000,00
Copertura mediante riduzione della seguente voce:
Tabella C della pdl 350 UPB 20815 (Fondo controversie creditori): -500.000,00.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 19bis/6 dei Consiglieri Giannotti, D’Anna, Brini, Parrucci, Pistarelli, Bugaro, Silvetti, Ciriaci, Romagnoli, Massi:
UPB 20801. Nell’elenco 1 “Fondi globali” è aggiunta la seguente partita:
“Agevolazioni per il pagamento dei mutui contratti dalle famiglie per la prima abitazione” euro 500.000,00
Copertura mediante riduzione della seguente voce:
Tabella C della pdl 350 UPB 20815 (Fondo controversie creditori): -500.000,00.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 19bis/7 del Consigliere Altomeni:
Nell’elenco 1 è aggiunta la seguente partita:
2 “Disposizioni contro le discriminazioni determinate da orientamento sessuale o dall’identità di genere” euro 50.000,00
Copertura mediante equivalente riduzione Tabella C UPB 20815 (Fondo per la gestione delle controversie con i creditori).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 19bis/8 dei Consiglieri Massi, D’Isidoro, Comi, Luchetti:
Nell’elenco 1 è aggiunta la seguente partita:
2 “Valorizzazione dei luoghi della memoria storica risorgimentale relativi alla battaglia di Tolentino e Castelfidardo e divulgazione dei relativi fatti storici” euro 10.000,00
Copertura mediante equivalente riduzione Tabella C UPB 20815 (Fondo per la gestione delle controversie con i creditori).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 19bis/9 del Consigliere Altomeni:
Nell’elenco 1 è aggiunta la seguente partita:
2 “Interventi a sostegno di una libera società dell’informazione, del pluralismo informatico, la diffusione del software libero, della trasparenza, accessibilità e portabilità dei documenti pubblici informatici dell’amministrazione regionale” euro 50.000,00
Copertura mediante equivalente riduzione Tabella C UPB 20815 (Fondo per la gestione delle controversie con i creditori).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 19 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 20. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 21. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 22.
Emendamento n. 22/1 dei Consiglieri Pistarelli, Romagnoli, Massi, D’Anna, Natali, Silvetti, Santori, Brini, Parrucci:
Sopprimere la lettera a) del comma 4.
Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. Con questo emendamento vogliamo togliere la lettera a) del comma 4 che parla ancora di derivati. Non si può far finta di nulla di quello che è successo, purtroppo, anche nella nostra regione. Non possiamo ancora continuare con le formulazioni degli altri anni, questa è una autorizzazione alla Giunta di contrarre mutui autorizzati, emettere buoni obbligazionari regionali e fare altre operazioni.
La lettera a) dice: “all’impiego di strumenti derivati in uso sui mercati finanziari”. Quindi io vorrei togliere, se non altro per pudore, questa dizione.
Altra cosa, così non riprendo di nuovo la parola, vorrei anche limitare, se accolto questo primo emendamento, la portata del comma successivo. Cioè la Giunta regionale specificherà la durata massima dei mutui nuovi o titoli di debito che in ogni caso non dovrà superare i venti anni, punto, eliminando tutto il resto relativo ai derivati. Quindi l’altro emendamento è conseguente a questo.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. La strumentalità e la cecità della proposta andrebbe commentata con un po’ più di tempo. C’è il rispetto della legge nazionale, Consigliere Pistarelli, e alla legge nazionale penso che tutti quanti dobbiamo ispirarci. (...) Consigliere, la legge nazionale! Il regolamento dell’articolo 41 prevede trent’anni di estensione massima ma che noi non abbiamo utilizzato perché l’abbiamo utilizzato a venticinque anni.
Per quanto riguarda i derivati si tratta del tutto evidentemente dell’articolo formulato secondo un documento concertato nel mese di ottobre da tutte le Regioni, quindi senza né un eccesso né una riduzione delle possibilità d’intervento generale.
Per cui si tratta di non negarsi una strumentazione pubblica in vigore, verificata e validata sul piano europeo, e sul piano nazionale con una normativa del Ministero dell’economia e delle finanze di cui immagino tutti quanti possiamo fidarci.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pistarelli.

Fabio PISTARELLI. La corsa degli asini è una bella lotta, Assessore! Voglio specificare a lei, che forse fa finta di non aver capito, che non dico che non è possibile fare, ma dico che quest’Aula ha la possibilità di dire alla Giunta che queste robe per il futuro non si facciano. Non ho detto che non è possibile e contra legem.
Comunque per chiarezza le leggo l’articolo 23 del bilancio dello scorso anno, quello del rinnovo delle autorizzazioni alla contrazione dei mutui già autorizzati negli anni precedenti. C’è scritto nella stessa maniera al comma 4: “Fermo restando il limite stabilito dall’articolo 31, comma 5, della l.r. 31/2001 del 25 per cento, la Giunta regionale può provvedere a ristrutturare l’esistente debito, sia per la parte capitale sia per la parte interessi, ricorrendo: a) all’impiego di strumenti derivati in uso sui mercati finanziari;”. Quindi è stata pedissequamente ripetuta la norma dell’anno scorso!
Allora io dico che quest’anno la Giunta, certo, lo potrebbe fare, ma per il futuro è decenza non farlo, cioè non utilizzare gli strumenti derivati, visto che ancora non sappiamo, con tutto quello che ci è successo fino ad oggi, ciò che è accaduto. Punto!
Ora quindi vediamo chi ha vinto la corsa dell’ignoranza!

PRESIDENTE. Emendamento n. 22/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 22/2 dei Consiglieri Pistarelli, Romagnoli, Massi, D’Anna, Natali, Silvetti, Santori, Brini, Parrucci:
Dopo la lettera c) del comma 4 sostituire tutto il testo con le seguenti parole: “La Giunta regionale dovrà specificare la durata massima dei nuovi mutui o titoli di debito, che in ogni caso non dovrà eccedere i 20 anni a partire dalla data di efficacia della rinegoziazione, sostituzione, conversione o ristrutturazione.
La valutazione di convenienza economica ai sensi dell’articolo 41 della legge 448/2001 è preliminare all’adozione di ogni atto da parte della Giunta regionale.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 22. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 23. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Articolo 24. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 25. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 26. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 27. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 28. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 29. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 30 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva a maggioranza dei componenti assegnati)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Se nessuno chiede la parola per le dichiarazione di voto passiamo alla votazione finale delle due proposte di legge.

Proposta di legge n. 350, così come modificata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Proposta di legge n. 351. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Consiglieri, prima di sciogliere la seduta dobbiamo prendere una decisione: domani facciamo seduta? (...) Allora, visto che non c’è accordo, lo metto in votazione. Chi è per fare seduta domani prema il tasto verde, chi invece vuole fare seduta il 22 prema il tasto rosso. Prego votare.
L’Assemblea legislativa si è espressa a favore della seduta da tenere domani mattina alle ore 10,00. La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 18,45