Resoconto seduta n.163 del 16/12/2009
SEDUTA N. 163 DEL 16 DICEMBRE 2009


La seduta inizia alle ore 11.00


Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli




Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che a seguito dell’incontro con le rappresentanze sindacali dei dipendenti di Fincantieri è stata presentata dai Consiglieri Bucciarelli, Bugaro, Santori, Comi, Altomeni, Binci, Procaccini, Brandoni, Ricci, Silvetti la mozione n. 393 “Tensioni alla Fincantieri e problemi della cantieristica” che approveremo tra poco.
Hanno chiesto congedo il Consigliere Brini e la Consigliera Ciriaci.


Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. In attesa che ci venga distribuita la mozione sulla Fincantieri propongo all’Assemblea legislativa di iniziare l’ordine del giorno partendo dal punto 9), poi a seguire i punti 8), 7), 6), dopodiché vedremo a che punto saranno arrivati i lavori, considerando che la previsione è che si concluda intorno alle ore 14,00.


Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Chiedo l’iscrizione al primo punto dell’ordine dei giorno di oggi, come da accordi già presi in Conferenza dei Capigruppo e anche vista l’urgenza per i noti motivi ministeriali, peraltro anche la Giunta si è espressa in questo senso, della mozione n. 391 – che chiaramente è aperta al contributo di tutti i Consiglieri per poterla integrare e poterne eventualmente fare una risoluzione d’Aula – relativa alla centrale turbogas di Corinaldo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Procaccini.

Cesare PROCACCINI. Secondo me, Presidente, questa proposta va accolta, tuttavia c’è una nostra mozione ancora più urgente che riguarda la privatizzazione della gestione del ciclo delle acque. Siccome il Governo sta decidendo con una imposizione agli enti locali, tra l’altro ho visto sulla stampa che la Regione in maniera opportuna ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale – l’atto non l’ho visto –, occorre che l’Assemblea legislativa faccia subito sentire la sua voce.

PRESIDENTE. Bene, allora la mia proposta è questa. Dopo la mozione sulla Fincantieri potremo approvare le due mozioni, quella su Corinaldo e quella sulle acque – le chiamo così per comodità – (…) Allora, Consiglieri, prima votiamo l’interversione dell’ordine del giorno come da me proposto, ossia punti 9), 8), 7), 6) e poi ripartiamo. Apriamo la votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Pongo in votazione l’iscrizione della mozione n. 391 su Corinaldo.

(L’Assemblea legislativa approva)

Pongo in votazione l’iscrizione la mozione sul ciclo delle acque

(L’Assemblea legislativa approva)

Il Consigliere Binci ha chiesto anche l’iscrizione della mozione n. 392 su Copenhagen, che quindi pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Prima di iniziare i lavori salutiamo i ragazzi del Convitto nazionale Leopardi del primo ciclo di istruzione di Macerata. Benvenuti in questa Assemblea legislativa.


Mozione n. 393
dei Consiglieri Bucciarelli, Bugaro, Santori, Comi, Altomeni, Binci, Procaccini, Brandoni, Ricci, Silvetti
“Tensioni alla Fincantieri e problemi della cantieristica”
(Votazione)

PRESIDENTE. Do prima lettura dell’emendamento presentato alla mozione dalla Consigliera Mollaroli:
Aggiungere al dispositivo:
1) impegna la Giunta regionale e l’Assemblea legislativa ad effettuare una Conferenza specifica sulla situazione della cantieristica delle Marche;
2) impegna altresì la Giunta regionale a verificare lo stato di applicazione dell’accordo con le banche sull’anticipo della cassa integrazione.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 393, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Mozione n. 391
dei Consiglieri Bugaro, Giannotti, Silvetti
“Realizzazione centrale turbogas Edison, Comune di Corinaldo”
(Discussione)

PRESIDENTE. Passiamo ora alla mozione n. 381 sulla centrale turbogas a Corinaldo Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Il dispositivo finale lo condividiamo, ma c’è intanto una correzione da fare, inoltre vorrebbe firmarla anche il centro-sinistra. Abbiamo partecipato ad assemblee pubbliche manifestando la nostra contrarietà, per cui c’è una visione comune del problema. Però, ripeto, questa mozione è sbagliata e peraltro lo è anche nei termini di riferimento rispetto al VIA.

PRESIDENTE. Bene, allora prima presentate una risoluzione comune e poi ne discuteremo. Nel frattempo passiamo alla prossima mozione.


Mozione n. 385
del Consigliere Procaccini
“D.L su privatizzazione dell’acqua”

Mozione n. 387
dei Consiglieri Altomeni, Ortenzi, Brandoni, Amagliani, D’Isidoro, Procaccini, Binci
“Ripubblicizzazione dell’acqua e dei beni comuni”

abbinate
(Discussione)

PRESIDENTE. Innanzitutto faccio presente che abbinata alla mozione n. 385 del Consigliere Procaccini c’è anche la mozione n. 387 dei Consiglieri Altomeni, Ortenzi, Brandoni, Amagliani, D’Isidoro, Procaccini, Binci.

Luigi VIVENTI. Presidente, ne ho presentata una anch’io ma non compare.

PRESIDENTE. Allora, guardate, diamo mandato ai firmatari di tutte le mozioni a predisporre un’unica proposta di risoluzione. Per cui sospendiamo anche questa e passiamo alla mozione successiva.


Mozione n. 392
del Consigliere Binci
“Conferenza di Copenhagen sui cambiamenti climatici”
(Votazione)

PRESIDENTE. Su questa mozione è stato presentato dal Consigliere Binci un emendamento:
Dopo l’ultimo capoverso della premessa aggiungere le seguenti parole: “Si impegna a convocare un’Assemblea legislativa urgente aperto alle Istituzioni locali e ai soggetti sociali”.
Nel dispositivo sostituire l’ultimo capoverso con le seguenti parole: “a relazionare all’Assemblea legislativa aperto alle Istituzioni locali e ai soggetti sociali sulle conclusioni della Conferenza di Copenhagen per delineare la politica regionale e per contrastare i cambiamenti climatici”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 392, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Mozione n. 391
dei Consiglieri Bugaro, Giannotti, Silvetti
“ Realizzazione centrale turbogas Edison, Comune di Corinaldo”
(Votazione)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Abbiamo presentato un emendamento concordato quindi la mozione viene così modificata. Nella premessa rimane solo il primo comma tutti gli altri vengono soppressi, i commi composti nel “considerato” rimangono, nel “rilevato che” al primo comma si modifica la data dal 15 dicembre a 14 gennaio 2010 inoltre viene eliminato il terzo comma, nel dispositivo viene modificata anche qui la data al 14 gennaio 2010.

PRESIDENTE. Emendamento presentato dai Consiglieri Bugaro, Ricci:
Nelle premesse sopprimere tutti i capoversi, salvo il primo.
Al primo capoverso dopo “rilevato che” modificare la data in 14/01/2010;
Togliere il terzo comma dopo “rilevato che”.
Nel dispositivo modificare la data in 14/01/2010.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 391, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Proposta di atto amministrativo n. 135
della Giunta regionale
“Disciplina dei rapporti successori delle Comunità Montane ai sensi dell’articolo 23, comma 5, della legge regionale 1° luglio 2008, n. 18 – Norme in materia di Comunità Montane e di esercizio associato di funzioni e servizi comunali” e modifica dell’Allegato A”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 135 ad iniziativa della Giunta regionale.
Ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Con questo atto avviamo un altro percorso di applicazione della legge 18 del 2008 con la quale, come sapete, abbiamo rivisto nella nostra regione il sistema delle Comunità montane. Questione che è stata anche oggetto di discussione nella legge di bilancio approvata ieri e con la quale abbiamo approvato due questioni fondamentali, la possibilità del rinvio fino al 30 aprile per le Comunità montane che non riescono a ricostituire i propri organi e la previsione della suddivisione di Comunità montana nella provincia di Pesaro.
Con questo atto, invece, diamo applicazione all’articolo 23 della legge 18 che prevede appunto che con un atto dell’Assemblea legislativa devono essere disciplinati i rapporti successori delle soppresse Comunità montane.
Come è stato istruito questo atto? Sarò molto breve ma credo che l’Assemblea debba essere informata degli atti importanti che stiamo compiendo.
I commissari straordinari hanno preparato l’elenco di tutti i beni, i servizi, il personale che ogni Comunità montana aveva, quindi con questo atto affidiamo a quelle che subentrano, ossia quelle che sono state mantenute – anche se in certe situazioni sono stati cambiati confini e comuni – tutti i beni ed il personale.
Alcune situazioni specifiche riguardano la Comunità montana del Metauro zona E Fossombrone che, come sapete, anche con l’atto di ieri, abbiamo mantenuto in piedi fino al 30 giugno del prossimo anno (anzi ad essere precisi non viene fissata neanche la data) con il commissario straordinario.
Nella tabella 2 dell’atto potete vedere come funzionerà questo meccanismo, cioè quali sono le Comunità montane vecchie e quali sono gli enti con subentrano, con l’indicazione dell’ambito e con la relativa numerazione.
Nel deliberato, sul quale è stato presentato dalla Commissione un emendamento che invito ad approvare, c’è una specifica situazione che riguarda la soppressa Comunità montana del Catria e Cesano, c’è una particolarità negli enti che subentrano.
Perché? Come sapete in quel territorio è avvenuta una situazione particolare, cioè nella Comunità montana Catria e Cesano, nella quale facevano parte i Comuni di Frontone, Serra Sant’Abbondio, Pergola, San Lorenzo in Campo e Fratterosa, non fanno più parte i Comuni di Pergola, San Lorenzo in Campo, però ai sensi della nostra legge possono subentrare altri Comuni. Quindi lì è stata fatta una valutazione molto specifica, tra l’altro costruita con una concertazione con tutti i soggetti interessati.
Ad esempio, la sede della Comunità montana con i beni mobili annessi passano al Comune di Pergola, perché questa Comunità gestiva servizi, in particolare il centro socio-educativo Margherita per il quale subentra il Comune di Pergola. Al Comune di Pergola passa anche il capannone in uso alla Protezione Civile e alcuni terreni adiacenti, come pure delle proprietà mobili, ad esempio alcuni gazebo che appunto erano di proprietà della Comunità montana. Anche il Comune di Frontone e il Comune di Serra Sant’Abbondio acquisiscono delle proprietà.
Questa è la sostanza dell’atto. E’ un atto importante, quindi prego l’Assemblea legislativa di approvarlo, con esso completiamo il percorso delle Comunità montane, in attesa poi di vedere quale sarà il futuro.
Da parte dei commissari è stato fatto un lavoro di ricognizione molto preciso, ovviamente vigilato e seguito dagli uffici dell’Assessore Benatti e dai suoi dirigenti
Magari possono essere sfuggiti dei dettagli su alcune piccole proprietà mobili, in particolare delle Comunità montane non ricostituite, ma ci affidiamo all’intelligenza dei Presidenti delle Comunità montane e dei Sindaci e degli stessi uffici regionali che accompagneranno in questo percorso di eventuali dettagli sfuggiti e quindi con la possibilità di ricondurli per specifiche situazioni affinché ci posa essere una soddisfazione per tutti.
Ricordo che i beni e le proprietà resteranno a servizio di tutti i Comuni, ovviamente con una situazione particolare per quei Comuni che hanno visto il loro territorio diviso.
C’è una situazione particolare che riguarda il personale, per il quale, come sapete, con il bilancio che abbiamo approvato ieri ci sarà una copertura da parte della Regione per un anno. E molto probabilmente in questo anno accadranno anche situazioni particolari, in quanto il Consiglio dei Ministri ha approvato una riforma al codice degli Enti locali che il Parlamento potrebbe approvare in tempi brevi e che farà rivisitare completamente anche nella nostra regione queste situazioni.

Presidenza del Vicepresidente
Vittorio Santori

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Massi.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Molto brevemente. In Commissione ci siamo ritrovati sulla stessa posizione, maggioranza e minoranza, quindi credo che ci siano le condizioni per un’approvazione all’unanimità.
La collega Mollaroli ha illustrato i contenuti di questo atto, per cui sono d’accordo con i tempi, i contenuti, l’oggetto, ma voglio sottolineare un solo aspetto che ho richiamato altre volte anche in Commissione.
Il personale che in questi anni ha lavorato presso le Comunità montane ha acquisito un know how, una capacità di saper fare per il territorio della montagna che è assolutamente di prim’ordine. C’è del personale che ha una grandissima esperienza per i servizi sul territorio montano, sono anni che lavora nelle Comunità montane.
Quindi per quello che avverrà nei mesi e negli anni successivi sia la Regione ma anche tutto il sistema della governance dovranno valorizzare al massimo questo personale.
E’ giusto che discutiamo, tra bozza Calderoli, Regione, organizzazione, auto-organizzazione, quali strumenti dobbiamo dare per il governo al territorio montano, ma non dimentichiamo che l’utilizzazione e la valorizzazione di quel personale che conosce le tematiche dei territori montani deve essere un obiettivo che devono assolutamente porsi, appunto, i Comuni, le Province e la Regione.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Questo è un atto in parte dovuto, nel senso che prende atto dell’esigenza di regolare i rapporti successori all’interno delle Comunità montane. Però mi dispiace rilevare che con il voto di ieri si è persa un’altra occasione di essere seri sul piano politico, ma questa Giunta non mi scandalizza più, mi fermo qui!
Su questa materia voglio soltanto ribadire, siccome la proposta contiene anche un provvedimento di riorganizzazione dell’articolazione territoriale, su cui ho espresso il mio consenso in sede di Commissione, la mia posizione e credo del Gruppo del PDL.
Noi eravamo contrari, e lo siamo ancora, sul permanere di queste strutture, una questione che probabilmente sarà affrontata nelle prossime settimane dal Governo attraverso un provvedimento chiaro.
Quindi il voto favorevole di oggi a questa proposta non significa che abbiamo cambiato opinione rispetto alla scelta di fondo, ossia che le Comunità montane devono essere solamente punto di riferimento dei Comuni montani e non altro, pertanto non siamo assolutamente d’accordo con il tipo di riforma che la Giunta regionale ha adottato alla fine dello scorso anno.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D’Anna.

Giancarlo D’ANNA. Semplicemente per condividere in parte quello che ha detto la collega Mollaroli relativamente alle varie proprietà che verranno divise. Infatti ci sono stati dei problemi sulla proprietà di alcuni beni. Pertanto ciò che si chiede è un’attenzione affinché non venga penalizzato nessuno. Inoltre che si tenga conto anche dei servizi effettuati in precedenza. Quindi riguardo sia alle proprietà immobiliari che ai mezzi ausiliari e ai servizi che si tenga tenuto conto di un’equa ripartizione.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Benatti.

Stefania BENATTI. Molto brevemente. Innanzitutto ringrazio l’Assemblea legislativa, in particolare la Commissione assembleare che ha molto lavorato su questo atto. Ringrazio sia la relatrice che spesso è stata con me fino a tarda sera a lavorare – l’ultima volta appena due giorni fa – sia gli uffici.
Questi miei ringraziamenti sono doverosi in quanto hanno un risvolto politico che attiene anche a ciò che ha detto il collega Giannotti.
E’ infatti un atto dovuto in quanto con questa delibera attuiamo la legge di riforma approvata dall’Assemblea legislativa, però mette insieme anche la capacità di programmazione di governo della Regione con l’autodeterminazione dei territori.
E in questo intreccio è difficile ogni volta stabilire quanto la Regione deve forzare o quanto deve governare le situazioni e quanto invece deve lasciare al territorio l’autodeterminazione.
Per questo l’emendamento di ieri è in qualche modo uno stop, che però non è completamente uno stop perché poi nella formulazione che è uscita da quest’Aula praticamente diamo il via alle nuove Comunità montane dal 1° gennaio. Quindi applichiamo e siamo fedeli alla riforma, proroghiamo i commissari che hanno difficoltà, quelli cioè che possono partire partono – ho notizia che sono state già convocate le assemblee dei Sindaci per la nomina degli organi – e invece diamo la possibilità a quelli che hanno qualche difficoltà di rimanere fino al 30 aprile.
Davanti a noi c’è quello scenario tracciato anche dai collegi, cioè di una riforma complessiva del sistema, di una rivisitazione e di un adeguamento alle nuove necessità che ormai riguardano le rappresentanze istituzionali.
Voglio qui cogliere la sottolineatura, che faccio anche mia, del collega Massi. In quel viaggio che quest’estate abbiamo fatto nella montagna marchigiana abbiamo trovato un patrimonio di risorse umane sia in termini di funzionari e dirigenti come pure di amministratori.
Pertanto ragioneremo su quale dovrà essere il futuro istituzionale della presenza nel territorio, quindi se dovranno rimanere le Comunità montane o se dovranno esserci le Unioni dei Comuni oppure se dovranno esserci semplici convenzioni. Però credo che su una questione siamo tutti d’accordo, ossia che la montagna ha bisogno di una sua politica, di un’attenzione particolare.
Una regione come la nostra ha una configurazione molto varia, in pochi minuti dalla costa si raggiunge la montagna, però ha anche una specificità nella zona montana che deriva proprio dalla scelta di fondo fatta da questa Regione che è andata verso una urbanizzazione molto diffusa sul territorio.
Quindi se vogliamo mantenere questo stile di vita complessivo scelto dalle Marche, quello di stare larghi, abbiamo 1 milione 550 mila abitanti in tutto il nostro territorio, dobbiamo individuare una politica specifica per la montagna. E questo lo possiamo fare facendo elevare il grado di autoderminazione dei territori, facendoli crescere e facendoli diventare anche un po’ più maturi – se mi passate questo termine –, ossia che possa esserci una maggiore responsabilità da parte degli amministratori locali e una valutazione complessiva del mandato che hanno. E con loro valorizzare anche tutto quel personale che da anni lavora in questo settore.

Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli

PRESIDENTE. Se nessuno chiede la parola passiamo alla votazione.
Emendamento n. 1 della Consigliera Mollaroli:
Il punto 1 del deliberato è soppresso.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 2 della Consigliera Mollaroli:
Nella tabella 3 sopprimere la quinta riga: “Comunità montana zona E Fossombrone – Deliberazione del Presidente Commissario n. 60 del 20.9.2009”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 3 della Consigliera Mollaroli:
Alla tabella c) del deliberato aggiungere in fine le seguenti parole: “fatto salvo quanto previsto alla tabella 3 bis”. (Tabella 3 bis agli atti)
Di conseguenza:
1) Nella colonna ente subentrante della tabella 2, quarta riga, sostituire le parole “fatto salvo quanto previsto alla lettera a bis) del punto 2 del deliberato” con le parole “Fatto salvo quanto previsto nella tabella 3 bis”;
2) la lettera a bis) del deliberato è soppressa;
3) alla lettera b) del deliberato le parole “ e alla lettera a bis)” sono soppresse;
4) nella tabella 3, seconda colonna, quarta riga, aggiungere dopo le parole “Deliberazione del Presidente Commissario n. 106 del 30.9.2009” le seguenti parole: “fatto salvo quanto previsto alla tabella 3”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 135, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Proposta di atto amministrativo n. 138
della Giunta regionale
“Programma rete scolastica per l’anno 2010/2011 – Deliberazione dell’Assemblea Legislativa regionale 28 luglio 2009, n. 128"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 138 ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Con questo atto, diventato ormai una consuetudine importante di questa Assemblea legislativa, riorganizziamo la rete scolastica nella nostra regione.
Come sapete l’atto ha una sua storia e un suo percorso. Con una prima delibera assembleare abbiamo indicato i criteri, le cosiddette linee guida, dopo quel passaggio le Province e i Comuni hanno elaborato i loro piani e poi l’atto ritorna in Assemblea legislativa per l’approvazione finale.
Quest’anno è un atto per certi versi abbastanza semplice, ma con alcune novità delle quali l’Assemblea legislativa deve essere pienamente consapevole.
Sapete, ne abbiamo discusso anche ieri durante la discussione sul bilancio, che questo è un anno particolare – ormai sono molti gli anni – che non riesce ancora a vedere applicata in maniera significativa le riforme per quanto riguarda la scuola italiana.
Quindi quest’anno ancora una volta l’atto si inserisce in un percorso di riforme nazionali non ancora completate. In particolare a ciò che si riferisce alla nuova legge sulla istruzione per il settore della scuola media superiore, per la quale, come sapete, sono in corso azioni di concertazione tra Governo e Regione in cui si dovranno vedere definiti regolamenti e altri atti applicativi.
Sappiamo anche che questo atto si colloca in un anno scolastico molto difficile, infatti sono molto meno le risorse che arrivano al mondo della scuola, sia per gli insegnanti che per il personale amministrativo come pure per la gestione dell’attività ordinaria.
La questione è ormai nota. Politicamente io e la mia parte politica manteniamo forti riserve su queste modalità, in ogni caso istituzionalmente a noi compete lavorare in questo contesto.
Che cosa c’è di significativo in questo atto?
Alle Province abbiamo detto che in questo anno non sarà possibile prevedere nuovi indirizzi per la scuola secondaria superiore in quanto il percorso di riforma trasformerà radicalmente questo settore.
Abbiamo chiesto, laddove possibile, accorpamenti. Sono state risolte quelle questioni che nell’anno precedente non era stato possibile risolvere, invece altre rimangono sospese. Resta sospeso l’accorpamento dei Comuni di San Lorenzo in Campo, Orciano e Fratterosa, mentre trovano soluzioni alcune questioni nella provincia di Ascoli Piceno. Ancora sospesa è anche la situazione a Folignano. Sostanzialmente, però, le situazioni sospese sono tre, le altre sono pressoché tutte risolte.
Abbiamo modificato, sulla base anche delle indicazioni delle Province, i centri provinciali per l’istruzione degli adulti.
Abbiamo mantenuto aperta la possibilità di attivare nuovi corsi musicali nella scuola media inferiore, non solo per coloro che ne hanno fatto richiesta per quest’anno, ma anche per quelle scuole che ne hanno fatto richiesta nei due anni precedenti. Questo perché la Regione aveva approvato la possibilità di attivare nuove risorse ma poi sono mancate proprio quelle risorse materiali che doveva mettere a disposizione il Ministero.
C’è una parte importante dell’atto, modificata dalla Commissione, che riguarda il fabbisogno delle Province per alcune figure professionali. Le Province in un primo momento ci avevano prodotto una documentazione ma che noi abbiamo ritenuto non coerente perché differente tra provincia e provincia. E’ per questo che abbiamo modificato.
Ci sono invece questioni che attengono ad un’indicazione che chiedevamo alle Province, sulle quali c’è discussione e ci sono anche emendamenti – l’Assemblea legislativa deve essere consapevole di questo – e che riguardano l’attivazione dei licei musicali e coreutici nella nostra regione.
Nel processo di riforma della secondaria, che come dicevo è in itinere, è sicuramente previsto – e questa è una certezza, mentre non sono ancora certe le trasformazioni degli istituti tecnici – un nuovo liceo ad indirizzo musicale e coreutico.
Quindi abbiamo chiesto alle Province di candidarsi per ospitare questi nuovi indirizzi di studi. Ovviamente le Province si sono tutte candidate ed hanno... Scusate, Consiglieri, dopo non mi dite che non sapete ecc., magari a volte sarò anche un po’ esagerata nella mia presenza in Assemblea legislativa, però credo di essere abbastanza informata e quindi di voler mettere tutti nelle condizioni di agire, perché sono questioni che interessano i territori e che poi i Consiglieri vorranno rappresentare.
Stavo dicendo che abbiamo chiesto alle Province di candidarsi, tutte lo hanno fatto. Sicché, prevedendo questa situazione, l’Assessorato alla pubblica istruzione, insieme alla Direzione scolastica regionale, ha prodotto un gruppo di lavoro che a sua volta ha individuato una griglia per poter poi consentire alla Regione di fare le scelte in maniera più opportuna e consapevole.
Nell’esaminare questi atti e la loro istruttoria la Commissione ha quindi ritenuto opportuno dire che tutte le candidature delle Province vengono accettate, ma ce n’è una che emerge con priorità, quella di Pesaro – nell’atto ci sono tutte le motivazione che ci hanno addotto a fare questa scelta – . Pertanto l’atto si presenta indicando questa priorità.
Qual è lo stato dei fatti – poi su questo ovviamente interverrà anche l’Assessore che è molto più aggiornata di me perché segue anche in maniera diretta attraverso la Conferenza Stato-Regioni questa situazione –?
Il numero dei licei musicali che verranno aperti in Italia non è certo, si parla di 40-49, ma noi riteniamo scontato che ce ne debba essere almeno uno per ogni regione e auspichiamo anche di più.
Quindi abbiamo ritenuto di fare un atto nel quale, ripeto, pur riconoscendo l’ammissibilità a tutte le province abbiamo dato una priorità, bisogna anche saper essere oggettivi.
C’è inoltre la possibilità di attivare sezioni coreutiche. Credo che anche se – qui esprimo una mia valutazione – le condizioni nazionali sono un po’ punitive, chiedono l’accordo con l’Accademia della danza, una unica in Italia – la situazione della danza è in Italia è complicatissima –, noi comunque dovremmo anche candidarci, perché nel nostro territorio esistono iniziative storiche molto significative che potrebbero portare a questo risultato.
I contenuti dell’atto sono quelli che vi ho indicati, quindi invito l’Assemblea legislativa a votarlo. Ci sono anche una serie di emendamenti che esamineremo e sui cui certamente i Consiglieri interverranno.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Massi.

MASSI GENTILONI SILVERI. Do atto di una puntualità e completezza nell’esposizione della relatrice di maggioranza, ossia che questo atto è la conseguenza di un dibattito approfondito tra maggioranza e minoranza fatto in sede di prima Commissione.
Sappiamo tutti che siamo in un momento un po’ difficile della programmazione proprio in assenza di un quadro stabile normativo nazionale. Però credo che la normativa nazionale vada proprio verso quello che è stato l’indirizzo, al di là di contestazioni e di onde varie, ossia trova nelle famiglie italiane e negli studenti l’assoluta aspirazione, l’esigenza, l’ambizione di poter crescere in un sistema di istruzione e formazione sempre più di qualità e di eccellenza.
Su questo vorrei precisare che noi della minoranza circa un anno fa abbiamo presentato la proposta di legge per il nuovo sistema dell’istruzione e della formazione nella nostra regione, dove puntavamo in particolar modo – i colleghi se lo ricorderanno – sulla certificazione degli istituti, quindi sulla crescita della qualità degli insegnamenti e degli insegnanti oltre che delle scuole nella loro offerta di tutti i tipi, dalla cultura all’istruzione per i giovani.
E’ un sistema sul quale puntiamo, qualunque cosa succederà in questa Regione e chiunque governerà. Il PDL quella proposta la porterà avanti comunque – mi rivolgo al collega Giannotti che è il primo firmatario insieme al collega Capponi –.
La relazione della collega Mollaroli per metà si è incentrata sui licei musicali e coreutici, allora permettetemi di ricordare – per fare una piccola polemica politica – che quando è venuto fuori per la prima volta il progetto Gelmini sui licei musicali e della danza c’erano stati dei sorrisi e delle ironie da parte di qualche sindacato un po’ più caratterizzato politicamente e anche da parte di altre categorie e assemblee di insegnanti. Oggi finalmente vedo che, invece, c’è una serietà particolare nel cogliere l’opportunità di portare sul nostro territorio anche questa particolare offerta; non voglio fare il pedagogista, è solo per dire che l’istruzione musicale è sempre stata occasione di crescita nell’umanità, non solo qui da noi.
Quindi queste sono proposte che valorizzano ancora di più un territorio, come quello delle Marche, molto legato in modo particolare alla musica.
Sicché oggi su questo siamo tutti d’accordo, tanto è vero che siamo pronti a dividerci e a darci quella legittima battaglia per i nostri territori.
Sul resto dell’atto siamo più o meno d’accordo, perché anche la ricognizione fatta sui corsi e la formazione con le singole Province ha dato un quadro finalmente più preciso rispetto a quello di qualche mese fa.
Rimangono molte pluriclassi e questo sarà un discorso rimandato ai prossimi mesi. Io sono contrario alle pluriclassi ma mi rendo conto che il passaggio deve essere graduale, perché spesso queste scuole, soprattutto in molte zone di montagna, sono una tutela forte del tessuto e della coesione della cultura locale e sociale.
La collega di maggioranza, nell’ultima parte del suo intervento, ha sottolineato le proposte dei licei musicali. Su questo riteniamo – motivo per cui in Commissione io con la collega Romagnoli ed il collega Giannotti, seppure non abbiamo espresso un voto contrario, non abbiamo votato l’atto – che sia necessaria una proposta da rivolgere al Ministero orientata ad una programmazione che tenga conto della distribuzione dell’equilibrio del nostro territorio.
Per cui quando la Commissione con la maggioranza ha inteso accettare, per ora, di inserire nell’atto soltanto l’opzione di Pesaro, non l’abbiamo votato, pur riconoscendo che Pesaro ha certamente i numeri e la qualità per chiedere un liceo musicale. Noi, invece, chiedevamo un pronunciamento forte anche sul resto del territorio.
Pertanto pensare ad un liceo musicale nel centro-nord delle Marche è valido come pensare ad un altro liceo musicale nel centro-sud delle Marche.
Inoltre – dato che il discorso era rimasto un po’ nel vago sul fatto se chiedere o meno al Ministero anche l’istituzione della sezione della danza –, riteniamo che anche Civitanova ne abbia tutti i requisiti.
Comunque ne parleremo al momento della discussione degli emendamenti, per ora mi limito a chiedere a tutti il rispetto dell’equilibrio territoriale. Di questo ne abbiamo parlato anche ieri in maniera abbastanza accesa, quindi speriamo che oggi nel riparlarne la notte abbia portato consiglio!

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere D’Isidoro.

Antonio D’ISIDORO. Io sono stato sempre ligio a quanto votato in Commissione, dove c’è stata sempre una sana dialettica politica, un confronto molto serrato ma anche molto fecondo.
In quell’occasione ho accettato questo fatto della priorità del liceo musicale, ma ci sono delle novità, ossia il fatto che il sottosegretario Aprea dice che il numero da 40 passa a 49.
Allora io dico che se gli indicatori sono stati fissati perché l’ufficio non debba poter preparare una tabella? Tanto è vero che le domande non fanno altro che riferirsi a questo. Che quindi si traduca in punteggio, perché tanto in quel caso Pesaro la priorità l’avrà comunque riconfermata, dunque che si faccia questo passo.
Ho fatto anch’io un emendamento ma ho paura che si arrivi alla calcistizzazione della politica, una sorta di tifo da stadio, perché ora ognuno vanterà i privilegi, le prerogative della propria realtà.
Se io ad esempio vado a vedere la storia della mia città posso dire che nell’ex magistrale da sempre c’è stato un corso musicale – dove l’anima di tutto è stato sempre il prof. Allevi, padre del noto musicista –, che nel liceo Stabili è già stato avviato un corso. Non solo, c’è addirittura un protocollo d’intesa con la Provincia che si è impegnata dal 2009 per cinque anni a dare un contributo di 25 mila euro. Ci sono risorse tecniche, ci sono risorse umane, professori di musica in graduatoria con lo O3.
Allora perché, ripeto, non si procede ad una tabella con una trasformazione dei parametri prefissati in un punteggio ben preciso?

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Benatti.

Stefania BENATTI. Non entro nel merito del testo della delibera in quanto fa seguito ad un dibattito che abbiamo tenuto in quest’Aula nel mese di luglio quando abbiamo predisposto le linee guida che hanno poi guidato la predisposizione dei piani provinciali.
Voglio rimarcare che tutte le Province, che ringrazio, si sono attenute alle indicazioni della Regione, quindi abbiamo avviato un’azione di maggiore razionalizzazione.
Lo scorso anno le situazioni che avevamo sospese, non conformi alla normativa in termini di dimensionamento, erano sei, mentre quest’anno ne riduciamo della metà, ne rimangono solo tre. Credo che la situazione di cui disponiamo sia la migliore in Italia.
Abbiamo introdotto degli elementi conoscitivi che aiutano l’Assemblea legislativa nella riflessione. Mi riferisco alla tabella sulle pluriclassi, una situazione che comunque nella nostra regione rimane difficile, fa riferimento anche a quello che dicevamo prima, cioè ad una presenza diffusa nel territorio, in particolare nelle zone montane.
Registriamo infatti anche un aumento delle pluriclassi, nonostante l’Assemblea legislativa si sia più volte espressa contro, ma questo deriva anche dai tagli agli organici, è evidente che con meno insegnati ci sia necessità di unire le classi.
In termini di conoscenza abbiamo una prima buona ricognizione dello stato della formazione professionale nella nostra regione. Anche questo fa riferimento alla discussione avvenuta ieri su questo terreno. I colleghi trovano in delibera lo stato dei fabbisogni, quanta necessità c’è di istruzione e formazione nella nostra regione.
Con le linee guida abbiamo dato l’indicazione, in attesa della riforma, di non introdurre nuovi indirizzi nella nostra regione. Questa scelta, non in quest’Aula ma da qualche scuola, è stata anche criticata, inizialmente ci era stato detto che la Regione deve fare le scelte di programmazione.
Questo è assolutamente vero ma non sfugge a nessuno che c’è ancora una riforma in itinere. Ricordo a tutti, come ho detto ieri, il parere del Consiglio di Stato che proprio pochi giorni fa ha dato uno stop alla riforma della scuola media superiore, e lo ha fatto adducendo serie motivazioni, prima fra tutte che una riforma siffatta non debba essere oggetto di un regolamento bensì di un atto normativo.
Pertanto ancora una volta abbiamo ferma la riforma. Allora, quale atto di programmazione potevamo fare per il prossimo anno scolastico se ancora oggi la riforma non è legge?!
Mi permetto quindi di richiamare l’attenzione di tutti i colleghi sul fatto di adottare una procedura analoga a quella che abbiamo istituito con le linee guida per quanto riguarda l’individuazione dei licei musicali... Scusate, Consiglieri, ma chiedo un po’ di attenzione, perché sto per fare una proposta che è alternativa agli emendamenti, e che si basa, a mio giudizio, sul buonsenso. Cioè, la riforma è stata bloccata dal Consiglio di Stato – oggi c’era a Roma la Conferenza degli Assessori a cui ovviamente non sono potuta andare, ma sentirò cosa si dice su questo versante –, quindi non abbiamo notizia di un avvio della riforma entro l’anno prossimo. E quando parliamo di licei musicali stiamo discutendo di uno schema di decreto del Presidente della Repubblica, non è un atto pubblicato ancora nella Gazzetta Ufficiale. Ovvero, non c’è un atto definito, stiamo parlando di uno schema di decreto del Presidente della Repubblica che recita: “In prima applicazione del regolamento – il regolamento didattico dei licei – sono istituite nel territorio nazionale non più di 40 sezioni musicali e 10 sezioni coreutiche del liceo musicale e coreutico”. E questo schema di decreto è attualmente all’esame delle Commissioni parlamentari.
Per far capire l’evoluzione che ancora può aversi su questo terreno, vi dico che in sede di dibattito nelle Commissioni parlamentari già viene messo in dubbio questo “non più di 40 sezioni”, si parla per esempio dell’istituzione di 47 sezioni.
Gli Assessori regionali hanno più volte chiesto al Ministro di conoscere i criteri con i quali verranno definite queste sezioni e quante saranno localizzate in ciascuna regione, ma questa notizia non è ancora in nostro possesso.
Quindi invito l’Aula, così come abbiamo fatto per le linee guida, ad un’azione di saggezza e di prudenza. Oggi in quest’Aula non è utile avviare una battaglia politica a colpi di alleanze trasversali per definire una cosa che ancora non esiste.
Per cui a questo punto propongo un ordine del giorno che in questo momento si sta provvedendo a trascrivere. In esso si richiama la fonte normativa non ancora definita (bozza di decreto del Presidente della Repubblica ecc.) inoltre si richiama il fatto che in prima applicazione vengano istituite 40 sezioni musicali. Nel dispositivo si chiede al Ministro Gelmini di conoscere in tempi brevi i criteri e le modalità per l’individuazione delle suddette sezioni ed il numero di quelle che saranno localizzate nella nostra regione; è inutile che facciamo cagnara per prenderne una, due, tre, quattro, in questo momento sono solo dei numeri a lotto! Inoltre impegna la Giunta regionale, successivamente all’individuazione del numero delle sedi nelle Marche, a predisporre un atto amministrativo da sottoporre all’Assemblea legislativa per la localizzazione delle sedi. Cioè propongo di sapere, nel momento in cui sapremo quante sezioni avremo nella nostra regione… (...) Forse, collega Romagnoli, non mi ha seguita, io ho detto che in questo momento stiamo parlando di uno schema di decreto del Presidente della Repubblica che è ancora all’esame del Parlamento, contemporaneamente il Consiglio di Stato ha bloccato tutta la riforma delle superiori perché chiede che si faccia una legge, e le Commissioni parlamentari parlano di 47 sezioni. Allora, l’Assemblea legislativa discute con una votazione trasversale se deve andare a Fermo o Ancona? Non mi sembra un atto di responsabilità! Questo ordine del giorno è la proposta della Giunta, poi ovviamente l’Assemblea legislativa è sovrana di fare le figure che ritiene utili! (…) Noi rimandiamo all’Aula, ci assumiamo le nostre responsabilità quando è ora!

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Presidente, purtroppo, come ieri, devo chiedere una sospensione della seduta per cinque minuti.

PRESIDENTE. Bene. La seduta è sospesa per cinque minuti.

La seduta è sospesa alle ore 12,15

La seduta riprende alle ore 12,35

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, invito le Consigliere e i Consiglieri a prendere posto. Passiamo alla votazione degli emendamenti.
Emendamento n. 1 della Consigliera Mollaroli. Ritirato.

Emendamento n. 2 dei Consiglieri Massi, Pistarelli, Parrucci, Brini, Giannini, Comi:
A pag. 16, Scuola secondaria II grado. Comma 1 soppresso e sostituito dal seguente:
Parere favorevole a:
a) alla istituzione della sezione del liceo musicale presso il Liceo scientifico “G Marconi” di Pesaro quale riferimento per le Marche centro nord.
b) alla istituzione delle sezioni liceo musicale e coreutico nel territorio della provincia di Macerata come riferimento per le Marche centro sud così articolato:
- la sezione del liceo musicale gestita in forma consortile tra le dirigenze dei seguenti istituti:
- liceo classico “G. Leopardi” di Recanati convenzionato con il Conservatorio di Fermo;
2. I.T.S. “Filelfo” di Tolentino convenzionato con il Conservatorio di Pesaro;
3. Convitto nazionale “G. Leopardi” di Macerata, con indirizzo musicale già attivo nella scuola secondaria di I grado interno con dotazione di risorse umane di ruolo e strumentali;
4. La Sezione coreutica gestita dal Convitto nazionale di Macerata di intesa ed in collaborazione con il Comune di Civitanova Marche e “Civitanova Danza”.
L’istituzione di tale sezione è subordinata al conseguimento, entro 120 giorni dal presente atto e dall’approvazione definitiva del regolamento ministeriale, di una convenzione con l’Accademia nazionale di danza o altra istituzione accreditata, come previsto dalla bozza di regolamento ministeriale.”.
Ha la parola la Consigliera Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Con l’ordine del giorno che ha presentato l’Assessore credo che si possa chiudere dignitosamente questo percorso e non sono precluse strade per i secondi e i terzi corsi. Quando li avremo ragioneremo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI GENTILONI SILVERI. Mi inquadro nella strategia che chiedeva il collega D’Isidoro. In Commissione abbiamo detto alcune cose, poi c’è stata una votazione che secondo me ha troncato la visione strategica complessiva. Quindi, ripeto, in questa regione è opportuno che i servizi e gli interventi vengano distribuiti equamente sul territorio.
Se abbiamo riconosciuto, anche noi dell’opposizione, tutti i titoli per una scelta che riguarda Pesaro, allora qui la maggioranza che non si metta dietro la foglia di fico, ma che si pronunci sull’opportunità o meno che l’altro liceo da chiedere sia quello del centro-sud delle Marche. Penso che almeno questo si possa scrivere da qualche parte.
Poi nel centro sud delle Marche, comunque, viste le proposte, tutte legittime, che sono approvate delle Province, occorre individuare con i punteggi una graduatoria.
L’emendamento che ho presentato non lede i diritti o gli interessi di altri, dico solo che la Provincia di Macerata ha presentato una graduatoria che contempla il liceo classico di Recanati, il liceo classico di Tolentino ed anche il convitto nazionale di Macerata. Quindi invito anche a valutare quello che il Consiglio comunale di Macerata all’unanimità ha deliberato lunedì, ed è una maggioranza di centro-sinistra. Questo perché anche nella bozza di cui si discute c’è già un riferimento alla possibilità di ancorare un nuovo servizio di istruzione della musica ai convitti, ossia c’è anche il problema dell’alloggio per gli studenti.
Allora: due licei classici, un convitto e la sezione coreutica per Citivanova.
Non mi pare di essere stato blasfemo, insieme ai colleghi, se abbiamo individuato Civitanova. Quello che si svolge lì lo sapete. Da tutti, dalla Regione, da Silenzi, dal Comune, è stata sempre sostenuta una manifestazione che è diventata di livello europeo, ci hanno creduto i Governi e le Amministrazioni di tutti i colori.
Quindi la soluzione consortile proposta dalla Provincia di Macerata ritengo possa garantire una distribuzione di questo servizio sul territorio Pesaro-Macerata.
Cosa dico ai Consiglieri del fermano? Per esempio c’è un accordo – l’Assessore Petrini lo sa –, tra le Province di Macerata e Fermo per l’ITS incentrato sulla calzatura. Mi pare un modo di operare tra due Province, tra l’altro di colore diverso, a favore del territorio e da individuare su Fermo. E lì è stata fatta una proposta senza gelosie territoriali.
Per il centro sud ritengo che una soluzione su Fermo per l’ITS, una soluzione su Macerata per il musicale e su Civitanova per il coreutico credo possa essere anche per i cittadini e gli studenti di Ascoli un riferimento comodo, su cui appunto potremo pronunciarci.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Giannini.

Sara GIANNINI. Intanto voglio ricordare all’Aula una situazione di contesto che si è verificata ieri e che mi pare noi tutti sottovalutiamo. Cioè che il Consiglio di Stato ha messo uno stop alla riforma dicendo che c’è stato un eccesso di delega, quindi ha contestato al Ministro l’utilizzo della delega data dal Parlamento per la costruzione dei regolamenti.
Quindi è chiaro che si riaprirà una discussione sia sulla riforma che sulla gestione, secondo me non molto oculata, della delega che il Parlamento aveva dato al Ministro Gelmini sulla questione della scuola. Riforma che non condividiamo ma sulla quale, come ha detto la Presidente della Commissione, inevitabilmente come Istituzioni dobbiamo pronunciarci.
Purtroppo quando si è discusso l’atto non ho potuto partecipare alla Commissione cultura in quanto contestualmente era convocata la Commissione bilancio dove era necessaria la presenza per il voto sull’atto generale. In un colloquio avuto con la Presidente della Commissione avevo comunque esplicitata la mia contrarietà all’atto così come licenziato.
Ritengo che le ragioni addotte dal Consigliere Massi, anzi, che adduce il territorio della provincia di Macerata su una composizione seria rispetto ai Comuni interessati che hanno appunto avanzato la loro candidatura, e l’idea che si possa su questo mobilitare un intero territorio comprendendo anche Civitanova per la danza, siano necessarie ed utili.
Sappiamo bene che nella proposta inviata dall’Assessorato alla pubblica istruzione è stata avanzata anche la richiesta dell’ITS per la provincia di Macerata e che quindi noi siamo candidati ad ospitare questa sede comprese anche le risorse – di questo va dato atto l’Assessore alla pubblica istruzione –, però riteniamo che quel territorio abbia tutte le caratteristiche per avanzare in modo dignitosissimo la richiesta per il secondo liceo musicale.
E’ bene però che il Ministero innanzitutto chiarisca i criteri – sono d’accordo con quanto ha detto l’Assessore Benatti –, infatti avere criteri certi e parametri di definizione condivisi ci avrebbe consentito di evitare lacerazioni in Assemblea legislativa.
Inoltre che si definisca anche il numero. Non vorrei che tra il Sottosegretario che ipotizza un numero, il Ministro che ne dice un altro e gli atti che non parlano di numeri, alla fine litighiamo sul niente.
Per il territorio sarebbe veramente irritante e soprattutto sbagliato se si alimentassero aspettative per un secondo liceo quando invece il Governo magari non prevederà perché i numeri non saranno sufficienti.
Peraltro verificheremo anche se le Regioni verranno trattate allo stesso modo. Cioè se quelle del centro-destra avranno maggiori assegnazioni di numero rispetto a quelle del centro-sinistra. E se ciò dovesse avvenire vorremmo sentire le voci del centro-destra marchigiano levarsi ed anche ottenere qualche risultato.

PRESIDENTE. E’ stato presentato il subemendamento n. 2/1 dalla Consigliera Mammoli:
All’emendamento n. 2 al punto a) le parole “quale riferimento per le Marche Centro Nord” sono sostituite dalle parole: “e dalla sezione del Liceo musicale Rinaldini di Ancona”.
Ha la parola la Consigliera Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Presidente, però qui stiamo per votare un subemendamento non conosciuto dall’Aula, sul quale tra l’altro ho anche delle riserve. Capisco le esigenze della Consigliera Mammoli, ma noi dobbiamo mettere il liceo Rinaldini con Macerata?!

PRESIDENTE. Consigliera, lei deve prestare più attenzione, io questo sub emendamento l’ho letto.

Adriana MOLLAROLI. Sì, Presidente, però a me questo subemendamento non l’ha dato, chiaro! Non ce l’ho in mano!

PRESIDENTE. Subemendamento n. 2/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Subemendamento n. 3/1 della Consigliera Mammoli. Ritirato.

Emendamento n. 3 della Consigliera Romagnoli:
A pag. 16 – Scuole secondarie di secondo grado, alla terza riga dopo la parola “Pesaro” sono aggiunte le seguenti parole: “in quanto sede di conservatorio statale e della sezione di liceo musicale presso l’Istituto d’arte Preziotti di Fermo in quanto sede di conservatorio statale “Pergolesi”.”. Di conseguenza modificare anche il preambolo.
Ha la parola la Consigliera Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Dobbiamo metterci d’accordo su una cosa. Come dicevo ieri la riforma c’è, i licei musicali, nonostante abbiate fatto le cassandre a lungo, Roma ce li assegna. Si parlava di 40 licei, invece sembra siano 49. Quindi devo capire se vogliamo cogliere questa opportunità oppure se vogliamo, per non assumerci responsabilità per il discorso legato ai territori e per tutta una serie di questioni elettorali, giocare al ribasso. Infatti così sarà se passerà l’ordine del giorno che dice “uno va bene, ci accontentiamo, per gli altri vedremo”.
Questo è un atteggiamento non corretto soprattutto perché rimanda a successivi chiarimenti del Ministero, peraltro chiede criteri che sono già intervenuti, infatti se non avessimo avuto i criteri non avremmo potuto deliberare in Commissione e non avremmo potuto portare questo punto all’ordine del giorno, ma soprattutto non avremmo potuto fare le tabelle di cui ha parlato il Consigliere D’Isidoro.
Quindi dobbiamo dire che sono arbitrari quei parametri che parlano nelle tabelle di risorse, di convenzioni, di protocolli, di strumentazione, di dotazione organica, di professori, di aule. Tabelle, ripeto, che gli uffici hanno predisposto non dando punteggio.
Ognuno su questo certamente può avere le sue idee. Io ritengo che erroneamente hanno penalizzato scuole e valorizzato altre, però quelle tabelle, sulla base dei criteri che il Ministero ci ha fornito, il tavolo di lavoro della Regione si è riunito ed ha fatto queste. Allora delle due l’una.
Se noi vogliamo portare a termine il percorso che abbiamo diligentemente iniziato, prendendo giustamente per buone le proposte del Ministero che ci invita a iter concluso ad istituire, sia a Roma che qui, i licei musicali, allora non ci dobbiamo fermare pilatescamente a dire Pesaro sì mentre per gli altri non siamo in grado di dirlo. Equivarrebbe a chiederne uno!
Se poi voi aspettate che il giochetto dello scarica barile, perché magari deve essere la Gelmini a darcene uno e non tre… (...) Allora ritiriamo tutto perché l’atto è intempestivo! Ritiriamo tutto! Allora l’istruttoria non andava fatta, allora Pesaro non andava individuata! Individuare una sola scuola significa chiedere un solo liceo! E questo rimarrà a futura memoria ...(…)

PRESIDENTE. Consiglieri, non interrompete per favore!

Franca ROMAGNOLI. Questo rimarrà...(….) Scusate, ma non ho finito di argomentare!

PRESIDENTE. Consigliera Mollaroli, per cortesia! (…) No, semmai chiede la parola se vuole parlare, qui non siamo in anarchia! Rispetti anche gli altri! Prego, Consigliera Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Stavo dicendo che quello che diciamo oggi resterà a futura memoria, ossia quando dovesse accadere, come voi auspicate, che Roma vi darà un liceo, magari poi altre Regioni ne avranno due, tre o cinque proprio perché richiesti. Noi invece ci accontentiamo perché gli altri sono tutti ex equo!
Allora quando voi scaricherete, come sperate di fare, il barile su Roma, noi ricorderemo la discussione di questa mattina!
Seconda ipotesi. Se ci sarà invece la possibilità di riaprire la partita, se voi riterrete che Roma ci assegni il secondo o il terzo, allora lì si rifà l’istruttoria! Allora lì si rifanno le tabelle! Visto che, oggi, ci dite che le tabelle non sono sufficienti perché Roma, oggi, non vi ha dato gli elementi per farle!
Qui vi state contraddicendo nel tentativo di non prendere il secondo liceo per accontentare solo Pesaro e per evitare ripercussioni elettoralistiche tra due mesi! Questo è il punto! Voi state facendo del male alla regione! Il secondo e il terzo non ce l’avremo perché non vi assumete le vostre responsabilità!
Quindi se l’ordine del giorno passerà così com’è dovete anche dire che l’istruttoria per le cinque province verrà riaperta.

PRESIDENTE. Consigliera, la prego, concluda.

Franca ROMAGNOLI. Chiedo agli uffici come potranno fra sei mesi riaprire il discorso sull’istruttoria che abbiamo fatto oggi!
Per cui se questa è la vostra logica ho presentato l’emendamento dove dico che l’unico criterio obiettivo è la presenza dei conservatori. E siccome i conservatori nelle Marche sono due, uno a Pesaro e l’altro a Fermo, chiedo per Fermo la seconda priorità.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Mollaroli.

Adriana MOLLAROLI. Presidente, mi scusi se prima mi sono rivolta a lei in maniera irriverente, so riconoscere i miei errori.
Vorrei precisare che l’atto approvato non dice ciò che la Consigliera Romagnoli…(...) Ma l’ordine del giorno ancora non l’abbiamo votato! Calma, Consigliera Romagnoli, prima si vota l’atto!
Con questo atto diciamo al Governo italiano che le Marche sono nelle condizioni di ospitare cinque licei musicali. La Regione non ha bocciato nessuno, ha indicato una priorità, ma ci auguriamo che possa esserci un liceo musicale per ogni provincia. Peraltro la nostra regione nel mondo vanta... (...) Noi non portiamo in giro nessuno! Senta, Consigliera Romagnoli, l’atto dice che...(…)

PRESIDENTE. Consigliera Romagnoli, per cortesia!

Adriana MOLLAROLI. Presidente, io volevo solo dire che la verità è ciò che è previsto nell’atto, non le considerazioni politiche. L’atto dice che le Province hanno avanzato delle loro richieste, che riteniamo siano tutte legittime, con l’indicazione di una priorità, che non dà garanzia a nessuno ma che era un’oggettività sulla quale non potevamo chiudere gli occhi. Ma tutti gli altri licei delle città delle Marche che si sono candidati possono ospitare il liceo musicale. E’ questo che dice l’atto che stiamo per approvare.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Benatti.

Stefania BENATTI. Vorrei richiamare l’Assemblea legislativa a recuperare un po’ di calma e di buonsenso.
Siamo legislatori come lo sono i legislatori nazionali e abbiamo visto ieri come siamo capaci di cambiare idea anche all’ultimo momento. Allora qui dentro chi può dire che il decreto uscirà così come è stato approvato in prima applicazione? E qui stiamo parlando di una cosa che è in itinere.
Fino ad oggi in quest’Aula su questo argomento abbiamo usato il buonsenso, abbiamo cercato di preparare le carte nella ipotesi che la riforma partisse prima della fine dell’anno o comunque prima delle iscrizioni – è difficile infatti far partire la riforma dopo le iscrizioni già slittate alla fine di febbraio –.
Pertanto ci dobbiamo mettere d’accordo, o non prefiguriamo niente e quindi stralciamo tutto, oppure cerchiamo di usare il buonsenso e quindi ci mettiamo nelle condizioni di poter competere.
Su questo richiamo l’Aula, noi non competiamo fra noi, competiamo con il resto d’Italia!
Chiedo allora: è possibile che adesso sappiamo cosa c’è nella testa della Gelmini per questi licei – come Assessori regionali lo stiamo chiedendo da mesi –, come li determinerà? Sappiamo che lei dice quaranta, sappiamo che le Commissioni parlamentari dicono quarantasette, insomma ognuno su questo argomento dice ciò che ha nella propria testa. Quando si parla di quarantasette viene anche introdotto il concetto dei convitti nazionali. Quindi è assolutamente impossibile sapere cosa c’è nella testa di chi dovrà emanare l’atto finale.
Faccio soltanto un esempio: non potrebbe la Gelmini all’interno del pacchetto nazionale mettere in competizione, non determinando regione per regione, quanti ce ne sono, ma dire ne do quaranta e poi seleziono le migliori scuole? Questa è una cosa che escludete? Il Governo spinge tanto sul merito e sulla competitività per cui il criterio potrebbe essere anche quello che non ci sia appunto una ripartizione regionale bensì una ripartizione tra le scuole migliori; magari fa un bando nazionale e dice che le prime quaranta che hanno certi parametri di qualità vengono promosse. Per cui una regione come la nostra, se le scuole sono brave come voi dite, potrebbe averne tre invece che una. Se invece guardiamo il lato demografico – (…) Consigliere collega, mi faccia parlare! – probabilmente che ne aspetterà una sola.
Quindi ora determinare per forza che noi ne avremo una, due, tre per la regione Marche è una cosa sbagliata. E’ sbagliata! Non possiamo fare una guerra tra province, ci perderebbe la regione Marche! Allora, ripeto, non competiamo fra di noi.
Per cui rimandare alla valutazione è per capire con grande onestà. E su questo, ripeto, non possiamo fare politica. Altrimenti, visto che l’amministrazione va per atti, io vi dico che in Gazzetta ufficiale non c’è un atto che dice che ce ne sono quaranta, alla fine potrebbero anche diventare dieci, non lo sappiamo, oppure magari, visto che il Governo è amico vostro, ditecelo voi! M noi al momento non abbiamo nessun’altra valutazione che potremo fare.

PRESIDENTE. Emendamento n. 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 4 dei Consiglieri Natali, D’Isidoro. Ritirato.
Subemendamento n. 5/1 della Consigliera Romagnoli:
A pag. 16, all. A, sopprimere prima “dando priorità alla sezione liceo musicale e/o Liceo scientifico Marconi di Pesaro”
Ha la parola la Consigliera Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Se rimettiamo tutto al Governo nella meritocrazia ci rimettiamo cinque scuole. Non è giusto che una venga promossa e quattro corrano! Allora, cinque scuole! Perché Pesaro con i titoli che ha arriverà prima in Italia. Sbaglio?! Se invece oggi la logica è un’altra voglio la seconda, la terza, la quarta, la quinta priorità.
Quindi chiedo che vengano soppresse le parole “priorità a Pesaro” e tutte restino concorrenziali con ordine alfabetico.

PRESIDENTE. Subemendamento n. 5/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 5 della Consigliera Mammoli:
A pag. 16, All. A, le parole “Provincia di Ancona, presso il Liceo G. Galilei di Ancona” sono sostituite dalle parole “Provincia di Ancona: presso Liceo classico C. Rinaldini di Ancona”.
Ha la parola la Consigliera Mammoli.

Katia MAMMOLI. Mentre fino ad ora abbiamo discusso se i licei musicali devono andare in una città piuttosto che in un’altra, questo mio emendamento propone…(…)

PRESIDENTE. Consiglieri, per favore! Consigliere, nessuno le ha dato la parola. Consigliere, questo lo dice lei, non sia ridicolo! Prego, Consigliera Mammoli.

Katia MAMMOLI. Presidente, molto rapidamente se riesco a parlare! Stavo dicendo che fino ad ora abbiamo votato in maniera diversa rispetto al fatto che i licei vadano in una provincia piuttosto che un’altra, invece il mio emendamento chiede che nel caso ci fosse la possibilità di avere un liceo musicale nella provincia di Ancona questo dovrebbe essere attivato al liceo Rinaldini. Questo perché avendo valutato documenti, proposte e quanto altro mi è stato dato, mi risulta – ma risulta anche ad alcuni genitori di ragazzi del liceo Rinaldini che stanno facendo ricorso nei confronti della decisione della Provincia – che la graduatoria non corrisponde esattamente alla realtà.
Quindi con questo emendamento chiedo che nel caso venisse accolta la possibilità di un liceo nella provincia di Ancona questo vada al Liceo Rinaldini.

PRESIDENTE. Emendamento 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 6 dell’Assessore Benatti:
Nell’allegato A, nella parte relativa a “Approvazione nuovi indirizzi di studio”, all’ultima riga, prima delle parole “presso l’Istituto d’arte O. Licini di Ascoli Piceno e presso l’Istituto d’arte Preziotti di Fermo” aggiungere le seguenti parole: “presso il Liceo classico Rinaldini di Ancona,”.
Di conseguenza nelle premesse sostituire le parole: “Considerato che le Province di Ascoli Piceno e Fermo hanno fatto anche l’ulteriore richiesta di una sezione di liceo coreutico da istituire rispettivamente presso l’Istituto d’Arte O. Licini di Ascoli Piceno e presso l’Istituto d’arte Preziotti di Fermo” con le seguenti parole: “Considerato che le Province di Ancona, Ascoli Piceno e Fermo hanno fatto anche l’ulteriore richiesta di una sezione di liceo coreutico da istituire rispettivamente presso il Liceo classico Rinaldini di Ancona, presso l’Istituto d’Arte O. Licini di Ascoli Piceno e presso l’Istituto d’arte Preziotti di Fermo”.
Ha la parola l’Assessore Benatti.

Stefania BENATTI. Solo per dire che è un emendamento tecnico. Si introduce una scuola prevista nel piano provinciale ma che per una svista non è stata riportata nel testo. E’ soltanto per rendere completo l’adeguamento ai piani provinciali.

PRESIDENTE. Emendamento n. 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 7 della I Commissione. Ritirato.

Emendamento 8 della I Commissione:
Nell’Allegato C, alla quinta riga, sopprimere le parole “e approvati nei loro atti di programmazione della rete scolastica”
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 9 della Consigliera Mollaroli:
Nell’Allegato C, sostituire i risultati della rilevazione contenuti nelle tabelle per la Provincia di Ancona, di Pesaro, di Macerata, di Ascoli Piceno, di Fermo, con le seguenti nuove tabelle (tabelle depositate agli atti).
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno presentato dall’Assessore Benatti:
L’Assemblea legislativa
Considerato che la bozza di schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento concernente la revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei, all’articolo 13, comma 6, specifica che “in prima applicazione e dieci sezioni coreutiche del liceo musicale e coreutico”;
Visto che tale schema di decreto è attualmente all’esame delle Commissioni parlamentari;
Chiede al Ministro Gelmini di conoscere in tempi brevi criteri e modalità per l’individuazione delle suddette sezioni e il numero di sezioni che saranno localizzate nella nostra regione;
Impegna la Giunta regionale successivamente all’individuazione del numero delle sedi nelle Marche, a predisporre un atto amministrativo da sottoporre all’Assemblea legislativa con la localizzazione delle sedi.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Passiamo alle dichiarazioni di voto. Ha chiesto la parola il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Presidente, innanzitutto voglio far rilevare che ieri in una votazione diversa lei ha fatto ripetere il voto perché le faceva comodo politicamente. Quindi oggi quando le ho segnalato il fatto che il mio voto contrario non era stato segnato, credo che fosse quanto meno doveroso, considerata la minore rilevanza, che facesse…

PRESIDENTE. Consigliere, lei può solo intervenire per dichiarazione di voto.

Roberto GIANNOTTI. Presidente, ho voluto dirlo perché prima non me ne ha data la possibilità.
Comunque io oggi veramente non ho capito che cosa è successo! Non ho capito questo accanimento geografico, rispetto a cosa, Consigliera Giannini?! Rispetto ad un diritto riconosciuto, l’interpretazione della norma è ovvia. Allora gli atti di ritorsione politica rispetto…(…) Per Macerata io ho votato a favore della proposta sottoscritta dal mio Capogruppo, ha capito, Consigliera! (…) No, ha visto male! Ed ho richiamato i miei colleghi di partito a fare altrettanto. Così come ero orientato a votare anche a favore della proposta del mio collega Silvetti sulla modifica. Dopodiché se si passa sul campo delle ripicche, delle contestazioni…(…) Infatti io non ho capito questo gioco. – (…) Se le fa piacere lo dico anche alla collega Romagnoli! – e mi dispiace moltissimo. Anche perché l’atto era stato costruito con intelligenza e con partecipazione da parte di tutta la Commissione assembleare. Sicché mi dispiace dover prendere atto di questo atteggiamento; peraltro ho voluto giustificarmi con il mio amico Silvetti perché mi ero impegnato a votale la proposta di Ancona che però poi non ho votato per quello che è accaduto.
Comunque ritengo che alla fine questo atto meriti il nostro consenso proprio per il complesso dell’intervento da realizzare.

Presidenza del Vicepresidente
Francesco Comi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Siamo ormai a fine legislatura, in tutte le fasi più delicate della discussione su atti di programmazione di questa regione – e la scuola è uno di questi, ma potrei ricordarne altri – abbiamo avuto sempre l’assenza del Presidente Spacca. Se il Presidente pensa che questo serve per potersi presentare tra qualche giorno in maniera pilatesca di fronte ai territori della nostra regione, vantando, millantando, promettendo ancora, sappiate che ci ritroverete sulle piazze! Ogni volta che ci sono stati problemi il Presidente la sua non l’ha detta mai! E’ allo scuro di questa discussione, non mi vorrete far credere che il Presidente ha visto gli emendamenti che abbiamo presentato!
Ieri abbiamo avuto la bocciatura di un emendamento che assegnava un contributo alla Provincia di Macerata a sostegno del progetto delle università di Camerino e Macerata. E’ stato bocciato senza se e senza ma – come voi dite spesso –, soltanto dicendo che bisognava punire chi aveva fatto quell’accordo in quanto non aveva tempestivamente chiamato la Regione. E questa è stata la tesi, lo sottolineo, che ieri avete addotto.
Oggi, invece, di fronte ad istanze di territori, due di centro destra ed uno di centro sinistra, del centro sud delle Marche c’è stata una chiusura a riccio. Che cosa allora dobbiamo pensare? L’attenzione nei confronti dei territori, l’equilibrio, la tolleranza rispetto ad Amministrazioni che sono di diverso colore, trova sempre che per qualcuno ci sono posizioni riconosciute e consolidate senza tanti approfondimenti, per altri si deve andare sempre in salita.
Io ringrazio i Consiglieri Comi e Giannini per la votazione di oggi, hanno infatti saputo differenziarsi dalla maggioranza. Altre volte non l’ho loro riconosciuto mentre oggi sicuramente lo riconosco. Però pongo comunque il problema generale del rispetto delle popolazioni e delle Amministrazioni di questa regione.
Poi fare quel lenzuolo di partiti, uniti, siete in undici, in quel lenzuolo ci stanno anche i fantasmi, vi fregiate del simbolo di Democrazia cristiana poi forse dell’Udc, buona fortuna (!), ma gli italiani marchigiani e i marchigiani italiani hanno capito che questa maggioranza attua squilibrio sul territorio, applica disparità di trattamento. Voi non avete il rispetto della dignità alla pari di tutti i cittadini. Qui avete sancito con l’indifferenza e l’assenza del Presidente Spacca che ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B. La prossima volta fate su questo la campagna elettorale, invece di parlare, come cinque anni fa, dell’Afghanistan, dell’Iraq, dei fascisti o dei partigiani! Vi inchioderemo a parlare di queste cose! Vedremo con quale faccia Spacca andrà in certe zone, in certe chiese, in certi conventi, in certi università, in certe scuole a predicare delle Marche!

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Benatti.

Stefania BENATTI. Solo per ribadire, e gli atti dell’Assemblea legislativa lo dimostrano, che ieri non ho detto che la Regione boccia, senza se e senza ma, la proposta di accordo tra i due Atenei e il Ministero. Noi abbiamo solo rimarcato, come è nostro dovere per la dignità dell’Istituzione che rappresentiamo, la non correttezza nella procedura. La dimostrazione è che in questo momento la dott.ssa Gilda Stacchiotti sta rappresentando la Regione Marche in una riunione organizzata dal Sindaco di Matelica – che non è un mio compagno di partito – che è fortemente preoccupato, al pari della Regione, di come questo accordo stia andando avanti senza il coinvolgimento del territorio. Il Sindaco mi ha chiamata chiedendomi la presenza della Regione per far fronte comune nei confronti della Provincia.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di atto amministrativo n. 138, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Mozione n. 385
del Consigliere Procaccini
“D.L su privatizzazione dell’acqua”

Mozione n. 387
dei Consiglieri Altomeni, Ortenzi, Brandoni, Amagliani, D’Isidoro, Procaccini, Binci
“Ripubblicizzazione dell’acqua e dei beni comuni”

abbinate
(Votazione risoluzione)

PRESIDENTE. Ora passiamo all’approvazione, senza discussione come da accordo, della Risoluzione presentata dai Consiglieri Altomeni, Lippi, Procaccini, Ortenzi, Viventi:
“Considerata la recente approvazione del decreto legge sulla privatizzazione dell’acqua, sul quale il Governo ha posto la fiducia impedendo un regolare dibattito e l’espressione dei dissensi che pure sono presenti all’interno dei Gruppi della maggioranza parlamentare.
Considerato che l’acqua è un bene primario per la vita dell’uomo e fondamentale per tutte le attività che esso svolge, a cominciare dall’agricoltura e che per questo non può essere considerata alla strega di un bene di consumo qualsiasi;
Ribadendo che il servizio idrico, quale servizio pubblico locale, è diretto al perseguimento di finalità di interesse generale e che tali finalità non sono quelle del profitto, bensì quelle di realizzare benessere per la comunità locale;
Considerato inoltre che già oggi esistono società miste a prevalente capitale pubblico e che già questo ha portato a elevati aumenti del costo per gli utenti;
Esprime la propria contrarietà in merito a quanto previsto dal già richiamato decreto legge approvato;
Impegna la Giunta regionale:
ad impugnare per incostituzionalità la legge così come approvata dal Parlamento, e ribadire in tal senso la potestà normativa in materia delle Regioni, così’ come stabilito dalla modifica del Titolo V della Costituzione, le quali devono poter individuare la valenza non economica dei servizi pubblici locali;
ad esprimere in tutte le sedi opportune la necessità di tornare ad una gestione pubblica della risorsa idrica in capo agli enti locali, anche in forma consortile, riconducendo ad unità nello stesso soggetto la proprietà delle reti e la gestione della risorsa.
Impegna altresì la IV Commissione ad approvare quanto prima la proposta di legge n. 116/06 del 3 agosto 2006 ad iniziativa della Giunta regionale inerente “Disciplina delle risorse idriche”.
La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Proposta di atto amministrativo n. 134
della Giunta regionale
“Proroga per l’anno 2010 del Programma degli interventi a favore dei giovani per gli anni 2001/2003"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 134 ad iniziativa della Giunta regionale. Propongo di votare questo atto amministrativo, così pure il successivo atto n. 136, senza discussione. (…) Va bene, Consigliere Giannotti, raccogliendo la sua sollecitazione, do la parola alla relatrice di maggioranza Consigliera Mollaroli

Adriana MOLLAROLI. Sarò velocissima perché questo atto è stato discusso in Commissione, ha avuto il parere favorevole del CAL e sul quale c’è un emendamento della Commissione.
Mi rendo conto del perché il Consigliere Giannotti vuol parlare, perché si chiude questa legislatura senza che siamo riusciti a portare a casa una nuova legge sui giovani. Dobbiamo prorogare per l’ennesima volta, è deprecabile!
Noi chiediamo di approvare questo atto perché consente comunque alle Province di avere immediatamente le risorse da destinare alle iniziative rivolte a favore dei giovani. Se non l’approvassimo oggi sarebbero a rischio le risorse stesse.
Siccome credo che un principio di buona amministrazione sia guardare gli effetti e i beneficiari – e per quanto riguarda la polemica politica tutti potremmo mettere della nostra –, invito l’Assemblea legislativa, in particolare la maggioranza – perché a questo punto, visto come vanno le cose, devo fare appello anche alla maggioranza –, di sostenerlo e votarlo.
L’emendamento che ho presentato dice che il 10% delle risorse che la Regione mette a disposizione dei giovani vengano destinate dalle Province ai Comuni montani. E’ in applicazione della legge sulle Comunità montane. E’ un emendamento importante a sostegno delle realtà giovanili più disagiate che, come sapete, sono quelle dei territori montani.
Quindi l’invito è votare sia l’emendamento che l’atto.

Presidenza del Presidente
Raffaele Bucciarelli

PRESIDENTE. PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliera Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Per quanto riguarda la proroga del Piano giovani rimando ai verbali di otto anni, infatti sono otto anni che sono relatrice di minoranza di questo atto. Ciò a dimostrazione della totale noncuranza di questa Amministrazione verso il pianeta giovani, non è riuscita a fare neppure un piano nuovo. Otto proroghe sono vergognose, quindi, ripeto, rimando agli atti.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. In questi casi il rischio è sempre quello di ripetersi, però voglio comunque rimarcare che i due provvedimenti di proroga che stiamo esaminando, il piano dei giovani e il piano della cultura, sono la testimonianza più evidente della incapacità della Giunta regionale di fare scelte.
Ha detto bene la relatrice di minoranza, è dal 2001 che gli interventi in campo giovanile fanno riferimento alla procedura della proroga, quindi è dal 2001 che come una fotocopia l’Assemblea legislativa approva un piano relativo agli interventi per i giovani marchigiani.
Si può obiettare dicendo: “ ma, stiamo lavorando”. Sì, stiamo lavorando, Assessore Donati, ma per fare la legge! Però dopo nove anni ancora la legge non c’è! (…) E’ colpa mia, no, è colpa sua per quello che è ascrivibile al poco tempo, ed è colpa della Giunta regionale che non ha prodotto.
A parte la prorogatio permanente, a parte il fatto che ancora non c’è un provvedimento legislativo che possa essere punto di riferimento, rimane comunque il giudizio di fondo. Ma di cosa parliamo, colleghi Consiglieri?! La Regione Marche spende 400 mila euro per i giovani marchigiani! Questa sul piano politico è un’oscenità! 400 mila euro! E’ una cosa che fa violenza! Quando poi tutti ci riempiamo la bocca tutti i giorni di un’attenzione verso il pianeta giovani, verso l’esigenza di prevenire il male.
Ancora si continua a spendere poco, ma, guarda caso, per gli atti ufficiali, quelli che vengono in Assemblea legislativa, quelli legati alle scelte rimesse alla nostra discrezionalità, poi c’è sempre il canale, la corsia alternativa, come nel nostro caso, che, invece, gestisce risorse, gestisce milioni di euro, mi riferisco per esempio all’APQ “Ricercatori di senso” che è diventata patrimonio della Regione, rimessa magari alla discrezionalità dell’allora Assessore Minardi e oggi dell’Assessore Donati.
Sarei curioso, Assessore, di avere il quadro degli impegni di spesa che lei ha assunto sopra la testa dell’Assemblea legislativa rispetto a queste cose e poi discuterne con lei la qualità. Ci sarebbe da ridere! Ci troveremmo di fronte – come io penso, purtroppo – a fatti che definire di clientelismo politico sarebbe dire poco.
La verità è che la scelta di fondo della Giunta regionale Spacca è questa, cioè che le leggi di settore vengono lasciate lì senza risorse finanziarie o con finanziamenti bassissimi, oppure si interviene attraverso altri meccanismi, vedi gli emendamenti sulla legge di bilancio – ieri nel dispositivo della legge di bilancio vi sarete resi conto di quanti interventi clientelari politicamente sono passati – o magari ricorrendo ai POR o ai FAS.
C’è quindi un canale alternativo fuori dai livelli istituzionali che interviene su questa materia e non c’è, invece, una corsia positiva rispetto alle leggi di settore. E questo, secondo me, non è una cosa democratica
Quindi non ritengo sia possibile sostenere e votare a favore di questa proposta di atto amministrativo.

PRESIDENTE. Se nessuno chiede la parola passiamo alla votazione.
Emendamento n. 1 della Consigliera Mollaroli:
Nel punto 2) aggiungere, dopo le parole “della presente deliberazione” le parole “riservando, comunque, una quota non inferiore al 10% degli stanziamenti erogati dalla Regione a progetti mirati da realizzare nel territorio delle Comunità montane e aggregazioni di Comuni di cui ai commi 8 e 9 dell’art. 23 L.r. n. 18/98.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 134, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Proposta di atto amministrativo n. 136
della Giunta regionale
“Proroga e aggiornamento del Piano regionale per i beni e le attività culturali anno 2010. Legge regionale 29 dicembre 1997, n. 75”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 136 ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Mollaroli

Adriana MOLLAROLI. Questo atto ha un po’ le caratteristiche di quello precedente, seppure esiste una giustificazione ulteriore.
Come l’Assemblea legislativa sa, in questa legislatura sono state approvate importanti leggi che riformano l’intero settore delle politiche culturali della nostra regione. In particolare è stata approvata la legge sullo spettacolo dal vivo, la legge sul cinema ed è in itinere – lo faremo entro gennaio, prima dello scadere di questa legislatura – la legge sui beni e le attività culturali.
Quindi non avendo approvato quella legge è necessario che proroghiamo gli effetti della legge n. 75 che conteneva in sé il vecchio piano di settore, quindi sia le politiche dello spettacolo che le politiche dei beni e delle attività culturali.
Questo atto individua risorse per le Province e per altri soggetti beneficiari pubblici e privati, inoltre conferma le linee che la Regione ha prodotto in questi anni.
L’atto dà indicazione che vengano sostenuti musei e biblioteche, favorendo e privilegiando quelle attività che tentano di mettersi in rete e a sistema. Indica inoltre quali sono le iniziative che la Regione ha fatto e che intenderà fare nei prossimi anni per la parte che riguarda le linee intervento dirette della Regione.
Vengono assegnate alle Province risorse sulla base di criteri consolidati, che sono il numero delle iniziative e degli abitanti. Alle Province si chiede di co-finanziare queste iniziative nella misura minima del 25%. Così come è previsto un contributo finanziario anche per i soggetti beneficiari. Questo consente davvero di sostenere iniziative che abbiano soggetti solidi e qualità affinché ci siano progetti non effimeri ma che producano effetti significativi sul territorio.
Questi sono i risultati, ne abbiamo discusso in Commissione, c’è il parere favorevole anche del CAL.
Per cui invito a votare favorevolmente perché – come ho detto anche per l’atto precedente – se questo atto non verrà approvato poi non verranno date risorse ai tanti soggetti pubblici e privati per svolgere attività e soprattutto gestire beni, quali il sistema museale e delle biblioteche della nostra regione.
Quindi, in attesa che poi con più serietà ed approfondimento ridiscuteremo di questa partita essenziale per le politiche culturali della nostra regione, cioè quella della gestione delle istituzioni culturali quali biblioteche e musei, invito l’Assemblea legislativa a votare questo atto.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Scusate, Consiglieri, chiedo un attimo di essere ascoltato. Io sono veramente offeso, perché se non mi si dimostra che l’Assessore Solazzi ha una valida giustificazione per essere assente io sarei tentato di rifiutarmi di discutere di questo atto. Ma, scusate, qui discutiamo la proroga dell’atto amministrativo relativo al piano regionale dei beni culturali e non c’è l’Assessore alla cultura! Mi viene da pensare che siccome il Piano non serve a niente e non decide niente l’Assessore ha ritenuto opportuno mandarci questo segnale. Per io se fossi in voi, che lo votate, mi porrei qualche problema – Consigliere Luchetti, dove c’è il suo impegno si vede qualche risultato, qui invece ce ne sono pochi! –.
Il Piano è scaduto nel 2004, quindi lo abbiamo prorogato nel 2007, 2008, 2009. Facendo peraltro una cosa illegittima, Presidente! Perché la legge n. 75 non prevede la proroga del Piano, prevede soltanto aggiornamenti e questo non è un aggiornamento.
Allora, prima considerazione. Intanto c’è questo difetto di forma politica dell’assenza dell’Assessore (…) No, prevede solo l’aggiornamento. Se lei va a leggere la legge n. 75 su questo è chiara. Non credo che quello che stiamo…(…)

PRESIDENTE. Per cortesia, Consigliere, non interrompa. Prego, Consigliere Giannotti, continui.

Roberto GIANNOTTI. La seconda questione è quella relativa agli interventi previsti. Anche qui tutto da dire! Prevediamo tre grandi eventi, Ricci, Pergolesi, l’Unità d’Italia. Tutti interventi, guarda caso, sostenuti finanziariamente da risorse aggiuntive, non dei fondi di bilancio. Chiaro il concetto?!
Il primo intervento, quello di Ricci, è finanziato attraverso i fondi dell’internazionalizzazione, mentre l’intervento del Pergolesi e quello sull’Unità d’Italia credo siano ascrivibili all’iniziativa sui parchi. Consigliere Massi, sbaglio? Quindi non ci sono risorse di bilancio che intervengono su questa materia.
I soldi. Oggi il settore cultura gestisce ufficialmente 2 milioni di euro, che sono nulla rispetto ai 30 milioni di euro gestiti dall’ultima gestione dell’Assessore Troli. Ossia nell’ultimo anno in cui vi fu una gestione seria della cultura in Regione attraverso appunto l’Assessore Troli c’erano 30 milioni di euro sul banco, mentre oggi ce ne sono solamente 2. A dimostrazione, Assessore Petrini, della caduta di valenza… (…). Sì, però guarda caso la crisi l’anno scorso non c’era e non c’era l’anno prima, e questa è stata una fase decrescente. Probabilmente la valutazione che questo Esecutivo ha fatto è che la cultura non paga in termini politici più di altre cose.
Ma soprattutto c’è una filosofia che ritengo inaccettabile, cioè quella che questa legge è piena di statalismo, non recepisce il principio della sussidiarietà, non garantisce assolutamente che l’espressione culturale della regione possa attingere a risorse regionali. La scelta di fondo è quella di finanziare, sostenere e pagare solo (o comunque in maggioranza) le iniziative del sistema delle autonomie locali, Comune e Provincia.
Fra l’altro c’è anche un problema concreto, ossia quello relativo alla gestione della legge. Devo qui ricordare che le domande relative ai progetti vanno presentate entro il 31 gennaio, siamo sotto Natale per cui ritengo che il tempo sia molto limitato.
Questo mi porta ad esprimere una valutazione insufficiente su questo provvedimento. Mi riservo comunque di fare una valutazione politica anche in sede di votazione dell’atto.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Se nessuno chiede la parola passiamo alla votazione.

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Se nessuno chiede di parlare, passiamo alle dichiarazioni di voto. Ha la parola il Consigliere Giannotti.

Roberto GIANNOTTI. Su questa problematica mi aspettavo un confronto, ma non è arrivato. Comunque voglio rimettere a tema un’esigenza che forse non è stata ben compresa.
Al di là delle valutazioni sul dimezzamento delle risorse finanziarie, sulla fragilità politica che ha animato la gestione, sui cambi di delega, i cambi di Assessori, ritengo che il giudizio che va espresso sul complesso delle scelte culturali non possa che essere di assoluta insufficienza.
Se c’è un settore della Regione che ha sofferto una crisi profonda è proprio quello culturale, rispetto al quale in conclusione di legislatura – non avremo altre occasioni – voglio richiamare alcune esigenze che il PDL ritiene fondamentali e che in qualche modo dovranno essere punto di riferimento per la nuova legislatura regionale.
Cioè noi riteniamo che fare cultura voglia dire mettere al centro del sistema dei beni e delle attività culturali non tanto l’Amministrazione pubblica quanto il cittadino e la sua libertà, come possibilità di scegliere, come capacità di aggregazione, come creatività nel costruire la risposta ai propri bisogni e come espressione dalla propria cultura ed identità.
E se non riusciamo a recuperare questo aspetto di fondo le prospettive saranno sempre più difficili.
Questo comporta una scelta di campo, come quella di valorizzare tutti quei soggetti che animano la società marchigiana al fine di aprire spazi di creatività e di espressione costruttiva.
Terza questione. Vuol dire anche cercare di premiare l’imprenditorialità delle organizzazioni culturali e del settore dello spettacolo dal vivo ed introdurre sistemi di valutazione per massimizzare gli effetti dei finanziamenti pubblici. Occorre una capacità di leggere quella che è la realtà culturale regionale con un intervento che acconsenta e prosegua tale processo.
La quarta questione è l’incremento della spesa pubblica regionale per i beni e le attività culturali, una scelta di valore che in qualche modo deve essere compiuta.
Quinta questione. Valorizzare i beni culturali ecclesiastici che costituiscono la gran parte del patrimonio culturale regionale e le attività culturali ad essa collegate.
Sesta questione è quella relativa alla valenza intersettoriale delle politiche culturali che devono essere raccordate alle politiche per l’integrazione alla formazione del sistema economico e alla tutela del territorio.
Dunque questi sono i capisaldi, secondo noi, su cui va costruita una proposta culturale organica per la regione.

PRESIDENTE. Proposta di atto amministrativo n. 136. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)


Proposta di legge regionale n. 343
della Giunta regionale
“Modifiche all’articolo 22 della legge regionale 15 ottobre 2001, n. 20 - Norme in materia di organizzazione e di personale della regione”
(Votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 343 ad iniziativa della Giunta regionale. Avendo già effettuato la discussione nella seduta n. 159 del 1° dicembre u.s., passiamo alla votazione.

Articolo 1.
Subemendamento n. 1/1/1 del Consigliere Binci:
Al comma 9 sopprimere i punti b) e c).
Ha la parola il Consigliere Binci.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Massimo BINCI. Il mio voto favorevole su questa proposta di legge è vincolato alla approvazione o meno di questa soppressione del punto b) che riguarda la parificazione del titolo di politico a quello titolo universitario.
Visto che alla fine sono una quindicina gli incarichi a tempo determinato per le segreterie della Giunta e dei Gruppi assembleari, ritengo sia opportuno non discriminare i cittadini in base al fatto se abbiano o meno fatto politica. Cioè, chi ha fatto politica e ha i titoli per accedere può partecipare, ma non può essere che chi ha fatto politica senza titoli debba essere privilegiato.
La questione in questi giorni è uscita anche sulla stampa, viene vista come una legge salva casta.
Secondo me questo è comunque un privilegio, minimo o grande che sia, incostituzionale, in quanto si discriminano i cittadini in base, ripeto, all’aver fatto o meno parte di un’Assemblea legislativa.
Oltretutto chi è stato eletto in Assemblee legislative o in Consigli provinciali e comunali ecc. nella maggior parte dei casi è stato già retribuito per il suo lavoro, quindi nel momento in cui ne esce non si capisce perché debba essere privilegiato rispetto agli altri cittadini.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Minardi.

Luigi MINARDI. Presidente, mi sembra che ci sia un errore, stiamo discutendo dell’emendamento 1/5?

PRESIDENTE. No, stiamo discutendo del subemendamento 1/1/1.

Luigi MINARDI. Allora io non ce l’ho.

PRESIDENTE. E’ quello che sopprime i punti b) e c) del comma 9.

Luigi MINARDI. Io non ce l’ho, l’ho capito comunque dall’intervento del Consigliere Binci. Sicché voglio approfittare di questo mio intervento per chiarire alcune cose non chiare neanche alla stampa che è qui presente.
Questa legge non determina alcun incremento di personale della Regione. Invece sulla stampa oggi è stato detto che ci sono venti posti in più. Non è vero, questa legge non istituisce venti posti in più, i posti sono sempre quelli. Questa legge stabilisce sulla base di quali requisiti si coprono i posti esterni, posti che già ci sono.
I requisiti che vengono stabiliti sono innanzitutto la laurea, quindi il titolo di studio. Poi abbiamo ritenuto di dover inserire dentro i criteri necessari e sufficienti per poter ricoprire quelle funzioni anche l’esperienza almeno quinquennale prodotta nelle sedi istituzionali.
Una volta nelle sedi istituzionali c’erano gli eletti, ora si cambia termine, si dice casta, ma per me restano gli eletti. Nel senso che se hanno fatto quell’esperienza vuol dire che hanno acquisito una competenza, una padronanza dei processi istituzionali e politici tali da metterli nella condizione di dire che sono idonei a ricoprire tale funzione.
Dopodiché ho sentito qualcuno dire: “può un Parlamentare fare l’assistente ad un Consigliere regionale?!”. Dal mio punto di vista non è opportuno, quindi è no, però si può dire che il Parlamentare non ha i requisiti? No, il Parlamentare i requisiti ce li ha, dopodiché sarà una scelta soggettiva a sconsigliarlo di non assumere questa funzione.
Però che un Parlamentare, un Consigliere regionale, un Sindaco, un Assessore di un Comune, non abbia acquisito l’idoneità di svolgere una funzione che è fiduciariamente assegnata a lui, mi pare esagerato non ammetterlo.
Altro punto che abbiamo cercato di mettere in evidenza è che i requisiti si possono acquisire con una esperienza anche questa quinquennale svolta in una pubblica amministrazione con funzioni analoghe, come pure in enti pubblici e privati comprese associazioni, fondazioni, ecc.
Quindi nel complesso è una legge equilibrata, nel senso che oggi, rispetto alla proposta che aveva ricevuto la Commissione, tiene conto non solo delle necessità della Giunta ma anche di quelle dell’Ufficio di Presidenza e dei Gruppi assembleari. Riesce inoltre a stabilire i criteri sulla base dei quali si danno i co.co.co al personale esterno, lasciando in piedi la possibilità che ci sia anche un contratto a tempo determinato. E regola, cosa che non c’era precedentemente, anche le modalità con le quali vengono remunerati i dipendenti interni.
Mi sembra con questa discussione di aver riassunto un po’ tutto, per cui direi di respingere il subemendamento del Consigliere Binci.

PRESIDENTE. Subemendamento n. 1/1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 1/1 del Vicepresidente Petrini:
L’articolo 1 è sostituito dal seguente:
“Art. 1 (Sostituzione dell’art. 22 della l.r. 20/2001)
1. L’articolo 22 della legge regionale 15 ottobre 2001, n. 20 (Norme in materia di organizzazione e di personale della Regione), è sostituito dal seguente:
‘Art. 22 (Segreterie particolari dei componenti della Giunta regionale)
1. Per l’espletamento delle attività di collaborazione personale al Presidente, al Vicepresidente della Giunta regionale e agli Assessori sono istituite le segreterie, i cui organici non possono eccedere:
a) quattro unità per il Presidente della Giunta regionale;
b) tre unità per il Vicepresidente e gli Assessori.
2. Le segreterie, nello svolgimento dei propri compiti, non possono intenerire nell’azione delle strutture né sostituirsi ad esse.
3. La Giunta regionale provvede, su proposta del Presidente, del Vicepresidente e degli Assessori, alla determinazione degli organici e alla nomina dei rispettivi responsabili e del personale addetto.
4. Alle segreterie possono essere assegnati dipendenti regionali e delle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, dei d.lgs. 16512001 o dipendenti di enti e aziende private in possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente.
5. II rapporto di lavoro del personale di cui al comma 4 è regolato con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato di diritto privato e trattamento economico omnicomprensìvo, ferma restando la previsione di cui al comma 10.
6. Una unità di personale addetto a ciascuna segreteria può essere scelta tra persone esterne all’amministrazione e alla stessa può essere affidato anche l’incarico di responsabile. Il relativo rapporto è regolato:
a) da un contratto di lavoro subordinato a tempo determinato di diritto privato;
b) da un contratto di collaborazione coordinata e continuativa, in relazione a particolari esigenze di consulenza della segreteria.
7. Ferma restando la spesa massima complessiva prevista per l’unità di cui al comma 6, in deroga all’organico di cui al comma i possono essere individuate due unità di personale esterne all’amministrazione. Con tali unità di personale possono essere instaurati alternativamente:
a) due rapporti di lavoro subordinato di diritto privato a tempo parziale, con prestazioni lavorative pari al 50 per cento di quelle a tempo pieno;
b) due rapporti di collaborazione coordinata e continuativa.
8. La Giunta regionale può nominare responsabile della segreteria anche una delle due unità di cui al comma 7.
9. La Giunta regionale provvede a conferire gli incarichi di cui alla lettera b) dei comma 6 e alla lettera b) del comma 7 a soggetti che siano in possesso di una comprovata specializzazione, anche universitaria. Si può prescindere da tale requisito:
a) nei casi previsti dal comma 6 dell’articolo 7 del d.lgs. 165/2001,
b) in caso di possesso di una particolare competenza derivante dall’aver ricoperto incarichi istituzionali pluriennali in qualità di parlamentare, consigliere regionale, Sindaco, Presidente di Provincia, componente degli esecutivi degli enti locali o altri incarichi di pari o superiore responsabilità;
c) in caso di possesso di una particolare professionalità maturata in incarichi di responsabilità o di consulenza coerenti con le funzioni da svolgere, di durata almeno quinquennale, presso enti pubblici o privati, ivi comprese società, fondazioni e associazioni.
10. II personale regionale assegnato alle segreterie è collocato in aspettativa non retribuita, con riconoscimento dell’anzianità di servizio per tutta la durata dell’incarico. 11 personale di altre pubbliche amministrazioni o di enti e aziende privati è collocato in aspettativa non retribuita, con riconoscimento dell’anzianità di servizio per tutta la durata dell’incarico, ferma restando la compatibilità con i rispettivi ordinamenti. In caso di incompatibilità, è utilizzato in posizione di comando.
11. Il trattamento economico omnicomprensivo che spetta al personale con rapporto di lavoro subordinato è fissato dalla Giunta regionale nel modo seguente:
a) per il personale regionale, delle altre amministrazioni pubbliche o di enti e aziende privati non in posizione di comando, tenendo conto del trattamento economico fondamentale spettante nei rispettivi ordinamenti e di un’ulteriore quota determinata, in relazione alle funzioni svolte, in misura non superiore all’importo previsto per la retribuzione di posizione di alta professionalità, come definito dalla contrattazione collettiva nazionale del comparto delle Regioni e delle Autonomie locali;
b) per il personale esterno, tenendo conto del trattamento economico fondamentale previsto dalla contrattazione collettiva nazionale del comparto delle Regioni e delle Autonomie locali per le corrispondenti categorie contrattuali dell’ordinamento professionale e di un’ulteriore quota determinata, in relazione alle funzioni svolte, in misura non superiore all’importo previsto per la retribuzione di posizione di alta professionalità, come definito dalla medesima contrattazione collettiva nazionale. La corrispondenza alla categoria contrattuale è definita in relazione al possesso del titolo di studio previsto per l’accesso dall’esterno dalla normativa vigente in materia di pubblico impiego.
12. Il compenso omnicomprensivo che spetta al personale esterno con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa è determinato dalla Giunta regionale in misura non superiore all’ammontare del trattamento economico massimo attribuibile ai sensi della lettera b) del comma 11,
13. Gli incarichi di cui al presente articolo cessano contestualmente alla cessazione dall’uscio del Presidente o dei singoli componenti della Giunta regionale che li hanno proposti.”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamenti n. 1/2, n. 1/3, n. 1/4 della seconda Commissione, n. 1/5 del Consigliere Binci, n. 1/6, n. 1/7, n. 1/8, n. 1/9 del seconda Commissione. Decaduti.

Articolo 1, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 1 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 1 ter.
Emendamento n. 1 ter/1 della seconda Commissione:
Al comma 2, lettera a) dopo le parole “D.lgs. 165/2001” sono aggiunte le parole: “o di enti ed aziende private in possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 1 ter/2 della seconda Commissione:
Al comma 5, lettera c) la parola “altri” è soppressa.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 1 ter/3 della seconda Commissione:
Al comma 10, lettera a) dopo le parole “D.lgs. 165/2001” sono aggiunte le parole: “degli enti ed aziende private, collocato in aspettativa,”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 1 ter/4 della seconda Commissione:
Al comma 10, lettera b) le parole “allo stipendio tabellare” sono sostituite con le parole: “trattamento economico fondamentale”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 1 ter/5 della seconda Commissione:
Il comma 11 è soppresso.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 1 ter, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 1 quater. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 1 quinquies.
Emendamento n. 1 quinquies/1 della seconda Commissione:
Al comma 3 dopo le parole “D.lgs. 165/2001” sono aggiunte le parole: “o dipendenti di enti ed aziende private in possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 1 quinquies/2 della seconda Commissione:
Al comma 4 le parole “all’amministrazione” sono soppresse.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 1 quinquies, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3 (dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 1/coord. tecn. del Consigliere Brandoni:
Il titolo della proposta di legge è sostituito dal seguente: “Modifiche alle leggi regionali 15 ottobre 2001, n. 20, 10 agosto 1988, n. 34 e 30 giugno 2003, n. 14”.
Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Passiamo alle dichiarazione di voto. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Per rispondere al cortese collega Minardi. Io non ho detto che ci sono dei posti aggiuntivi riservati alla politica, ma che ci sono posti a cui si è data una preferenza all’esperienza politica. Allora perché non darla ai tempi di disoccupazione o ad altro?!
Io non contesto il rapporto fiduciario, si potevano comunque ma senza specificare il canale preferenziale. Altrimenti è una tutela, un altro mini privilegio che esclude altri cittadini che potevano essere comunque valutati.
Quindi in qualche modo è una riserva di posti per i politici. Perché se uno non ha i requisiti può comunque accedere in base al fatto di essere appunto un politico. (…) Allora se si dice che non è vero non capisco perché non è stato tolto! Qui si dice che non è un canale preferenziale, che non è una riserva di posti, allora non capisco perché l’esperienza politica debba essere un requisito! Se qui c’è scritto così evidentemente avrà un suo significato, ossia che è un requisito sufficiente per acquisire a certe posizioni all’interno delle segreterie, posizioni che invece dovrebbero essere riservate a personale con titolo universitario.
Quindi su questa proposta di legge il mio voto è contrario, perché, a mio avviso, occorre mantenere un minimo di distacco rispetto ai nostri interessi attuali e futuri, e in questo caso legiferiamo per nostro conto, ossia facciamo una legge che privilegia noi e i futuri amministratori.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Minardi.

Luigi MINARDI. Semplicemente per ringraziare il Consigliere Binci per il contributo che ha comunque dato. Però io non mi rivolgevo al Consigliere Binci nel dire che era circolata una cattiva informazione, ma era riferito alla stampa dove c’era scritto che si sarebbero creati venti nuovi posti. Infatti il Consigliere Binci è a conoscenza che si tratta degli stessi lavoratori che già ci sono e che possono essere selezionati con una legge che prima non c’era, e che era stata contestata di fatto e in punta di diritto dalla Corte Costituzionale.
Secondo punto. Nella dichiarazione del Consigliere Binci c’è un piccolo particolare che mi va di chiarire. Non c’è nessun obbligo da parte dei Gruppi e da parte di coloro che si avvalgono dei collaboratori esterni di riservare posti a chi ha un’esperienza politica. Si dice che quel curriculum fa una competenza adeguata a, ma se si vogliono prendere delle persone che non hanno fatto esperienza politica si può benissimo ricorrere o ai contratti co.co.co. per i laureati oppure al contratto a tempo determinato per coloro che non hanno quel tipo di esperienza politica.
Quindi non c’è esclusione o preclusione, c’è un ragionamento a tutto tondo astratto, non calato su qualche soggetto, che ci mette nella condizioni di avere criteri chiari sulla base dei quali si può scegliere.
Praticamente copriamo una lacuna precedente, infatti non esisteva il modo con cui normare il co.co.co., e per questo la Corte Costituzionale si era dichiarata contro.

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 343, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Grazie a tutti per il lavoro, auguri a voi e alle vostre famiglie. La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 14,10