FONDO NAZIONALE PER LE NON AUTOSUFFICIENZE, PARERE FAVOREVOLE DELLA COMMISSIONE SANITA'
La Commissione si è espressa in merito al programma attuativo di allocazione delle risorse per aree di intervento della Giunta regionale. Nel corso della seduta anche l'incontro con la presidente dell'AMaR Marche Onlus, l'associazione dei malati reumatici, per discutere della situazione della Clinica reumatologica di Jesi. Tra le priorità il potenziamento della rete per il trattamento di queste patologie.

La Commissione sanità, presieduta da Fabrizio Volpini (Pd), ha espresso all'unanimità parere favorevole al programma attuativo della Giunta regionale di allocazione delle risorse per aree di intervento del Fondo nazionale per le non autosufficienze dell'anno 2015, “con la raccomandazione di lasciare maggiore libertà di scelta agli ATS in ordine all'utilizzo del Fondo, finalizzato anche al rafforzamento dei Punti unici di accesso. Quanto sopra, salvaguardando comunque i bisogni delle persone in condizioni di disabilità gravissima, comprese quelle affette da sclerosi laterale amiotrofica, e garantendo almeno le medesime prestazioni erogate l'anno precedente”.
La Commissione ha inoltre incontrato Stella Rosi, presidente dell'AMaR Marche Onlus, l'associazione dei malati reumatici, per parlare, come richiesto, “della grave situazione di questi pazienti nella nostra regione e di quella in cui si trova la Clinica reumatologica di Jesi”. Presente all'incontro anche la direttrice sanitaria dell'Asur, Nadia Storti.
Rosi ha richiamato la chiusura della degenza nei mesi di luglio e agosto nella Clinica jesina, circostanza che ha creato “enorme disagio ai pazienti, contribuendo ad aggravare la già critica situazione delle liste d'attesa”.
“Quello della Clinica è un problema che ci sta a cuore risolvere urgentemente – ha ribadito la presidente dell'AMaR, ricordando che ancora non sono stati assegnati i fondi residui 2014 previsti dalla legge regionale 42/2013 né quelli previsti per il 2015 – Per questo chiediamo l'istituzione di un tavolo di lavoro permanente che preveda la presenza di un rappresentante dell'associazione pazienti”.
In Italia oltre 5 milioni di persone soffrono di malattie reumatiche. Patologie che rappresentano la seconda causa di invalidità e la prima causa di perdita della capacità lavorativa e di assenze dal lavoro, determinando un costo complessivo di 1,7 miliardi di euro all'anno.
“Purtroppo, nella nostra regione le malattie reumatiche non hanno finora incontrato il giusto interesse da parte dei decisori – ha detto Rosi - e nonostante nel Piano Socio Sanitario 2012-2014 sia previsto il potenziamento della rete per il trattamento di queste patologie, non sono state ancora messe in atto azioni volte a tale scopo”.
“I malati reumatici in Italia e nelle Marche sono in continuo aumento – ha dichiarato Volpini – La situazione della Clinica reumatologica di Jesi è un problema reale. Ritengo che occorra intervenire in tempi brevi, coinvolgendo i vertici sanitari regionali, Servizio salute e Asur, per garantire la piena efficienza della struttura”.
“La gravità delle malattie reumatiche è spesso sottovalutata – ha affermato la vice presidente della Commissione, Elena Leonardi (FdI) – Si ritiene erroneamente che colpiscano solo gli anziani. Il problema è sia medico che sociale e interessa soprattutto la fascia media d'età e sempre più spesso i giovani, con numeri in crescita. E' quindi necessario impegnarsi, anche attraverso il reperimento di nuove risorse per far fronte alle esigenze di questi malati”.
La direttrice sanitaria dell'Asur, Nadia Storti, da parte sua, ha confermato che manca nelle Marche una rete reumatologica ed ha espresso la disponibilità a lavorare sul percorso delle reti cliniche per facilitare la gestione della domanda.
All'ordine del giorno dei lavori della Commissione anche l'incontro con il presidente nazionale dell'UNEBA-ANASTE (Associazione nazionale strutture per la terza età), Alberto De Santis, per l'esame e la definizione della proposta di legge su autorizzazioni e accreditamento delle strutture e dei servizi sanitari, socio-sanitari pubblici e privati. (s.g.)
Comunicato n.218, Giovedì 5 Novembre 2015