MASTROVINCENZO PRESENTA UNA MOZIONE IN CONSIGLIO REGIONALE SUGLI ISTITUTI PENITENZIARI DELLE MARCHE
Il Presidente dell’Assemblea legislativa ha presentato una mozione in Consiglio regionale per sollecitare il Ministero della Giustizia ad adottare le misure necessarie alla soluzione dei problemi degli istituti di pena marchigiani.


Una mozione che impegna la Giunta regionale a sollecitare il Ministero della Giustizia affinché siano adottate le misure necessarie alla soluzione delle problematiche legate agli istituti penitenziari delle Marche è stata presentata oggi dal Presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo.
“Dopo la presentazione del rapporto, elaborato dal Garante regionale dei diritti dei detenuti, – afferma Mastrovincenzo – ritengo giusto e doveroso segnalare le criticità emerse al Ministero della Giustizia perché possa prendere in considerazione eventuali provvedimenti in merito. L’approvazione di una mozione da parte del Consiglio regionale darà maggior forza ed efficacia alle nostre sollecitazioni.”
Anche se il report evidenzia un progressivo superamento dell’emergenza legata al sovraffollamento e l’impegno delle direzioni e degli operatori delle strutture carcerarie per dare attuazione al principio della finalità rieducativa della pena, sono emerse comunque alcune criticità che il Presidente Mastrovincenzo si era impegnato, sin da subito, di portare all’attenzione del Consiglio regionale affinché fossero trovate le giuste soluzioni.
Tra le criticità evidenziate: un numero non adeguato di educatori impegnati nelle attività trattamentali nelle strutture carcerarie, la necessità di una implementazione dell’organico degli operatori di polizia penitenziaria, l’opportunità di ampliare e sostenere i percorsi di reinserimento dei detenuti tenendo conto di una popolazione carceraria composta da molti cittadini stranieri e da soggetti con problematiche di tossicodipendenza o di carattere psichiatrico; la necessità di favorire un miglioramento delle relazioni dei detenuti con i loro famigliari, la presenza diffusa di barrire architettoniche e di problemi strutturali dei vari penitenziari.
c.d.
Comunicato n.232, Lunedì 16 Novembre 2015