ULTIMA SEDUTA PER LA COMMISSIONE INDAGINE BANCA MARCHE
L’UNIVERSITA’ POLITECNICA DELLA MARCHE PRESENTA UNO STUDIO UTILE ALLA STESURA DELLA RELAZIONE FINALE. La Commissione, con la riunione di oggi, conclude l’attività di studio e si prepara a presentare la relazione finale. Ben nove audizioni con tutti i soggetti interessati e una partnership con la Politecnica delle Marche per ricostruire la storia della crisi bancaria, l’evoluzione del credito deteriorato, chiarire ed approfondire gli aspetti più tecnici, comprendere gli scenari futuri.

La Commissione di indagine su Banca Marche si è riunita per l’ultima volta prima della definizione della relazione finale che dovrà essere presentata all’Aula consiliare.
Si è trattato di una riunione più tecnica rispetto alle nove precedenti nelle quali, al contrario, erano stati auditi tutti i soggetti interessati dalle vicende ben note che hanno determinato il fallimento del principale istituto creditizio marchigiano, dalla crisi fino alle procedure di liquidazione, passando dalle intricate fasi di commissariamento. Quest’oggi, la Commissione, composta dai consiglieri Mirco Carloni (Area popolare, presidente), Gianluca Busilacchi (Pd, vicepresidente), Luca Marconi (Udc), Jessica Marcozzi (FI) e Boris Rapa (Uniti per le Marche), ha ricevuto il prof.Alberto Manelli, dipartimento di Economia della Politecnica delle Marche . Lo studio dell’Università Politecnica delle Marche rappresenta un tentativo di sintesi di quanto emerso dalle audizioni della Commissione e una valutazione complessiva sulle vicende che hanno determinato il dissesto dell’Istituto bancario, basate sull’analisi di dati tecnici e storici. Sessanta pagine, divise in quattro parti, relative a crediti deteriorati, l’evoluzione storica e valoriale di tali crediti, il ruolo delle banche locali e del finanziamento per lo sviluppo del territorio ed un focus specifico sul dissesto di Banca Marche. Infine, le considerazioni finali, utili alla stessa Commissione per giungere ad una più compiuta redazione della relazione finale che dovrà presentare all’Aula assembleare.
Tra gli aspetti più rilevanti emersi dallo studio da segnalare i gravi effetti negativi sul patrimonio e sull’erogazione filantropica delle Fondazioni (400 milioni complessivi di patrimonio e 30/40 mln l’anno di erogazioni); il moltiplicarsi del credit-crunch con sensibile riduzione del credito alle imprese (1,5 miliardi); la diaspora dei depositanti con migrazione verso Istituti bancari di maggiori dimensioni, ma con scarso legame e riscontro col territorio marchigiano; la perdita di fiducia dei risparmiatori con la difficile ricostruzione del binomio immagine-fiducia della nuova Banca Marche. (l.b.)

Le audizioni avevano interessato nell’ordine: il responsabile della vigilanza Consob, Filippo Macaluso; il presidente della Fondazione Carifano, Fabio Tombari; il Commissario liquidatore, Bruno Inzitari; l’ex direttore generale e neo amministratore delegato di Nuova Banca Marche, Luciano Goffi; l’ex presidente dell’istituto di credito (2009 – 2012) Michele Ambrosini; le rappresentanze sindacali e dei consumatori; la Commissione di studio istituita dal comune di Jesi; il funzionario dell’unità di crisi di Bankitalia, Roberto Cercone, che ha risposto ad una lista di dieci domande rivolte dalla Commissione regionale d’indagine. Da ultimo, nell’audizione del 19 aprile, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, Alfio Bassotti.

Ancona, 10 maggio 2016

Comunicato n.181, Martedì 10 Maggio 2016