“MADDALENA HA GLI OCCHI VIOLA”, UN LIBRO PER RICORDARE La scrittrice e giornalista Rosanna Turcinovich Giuricin ad Ancona in occasione del Giorno del Ricordo per presentare la sua ultima opera dove le vicende del popolo ebraico si intrecciano con quelle degli esuli giuliano-dalmati

Un'amica ebrea e una giornalista che usando lo schema dell'intervista ne racconta l'esistenza. Una vita lunga, ricca di gioie e di drammi, attraverso le varie fasi della vita: “una bambina felice a Trieste, una piccola donna a Tyachiv nella casa dei nonni nel cuore dell'Europa, un numero nel campo di concentramento di Auschwitz, una donna alla conquista del nuovo mondo in Canada, una moglie, una mamma”. La giornalista è Rosanna Turcinovich Giuricin mentre l'amica “dagli occhi viola” è Miriam-Maddalena Grünglas. La sua storia è raccontata in un libro, pubblicato da Comunicarte, che porta appunto il titolo “Maddalena ha gli occhi viola” e che è stato presentato ad Ancona, nella sede del Consiglio regionale. Un appuntamento legato al programma delle iniziative del Giorno del Ricordo.
Ad aprire l’incontro, cui ha partecipato anche Franco Rismondo, Presidente per le Marche dell’Anvgd, è stato Daniele Salvi che nel suo intervento ha voluto sottolineare l’importanza di dare voce alle vicende dell’esodo Giuliano, Istriano, Dalmata anche attraverso l’opera di una scrittrice impegnata intorno ai temi dell’identità istriana e della convivenza tra i popoli. “Maddalena ha gli occhi viola – ha detto Salvi – è un libro sulla universalità della condizione umana di fronte all’orrore delle persecuzioni e sulla necessità di fare del ricordo di storie particolari uno stimolo per la lettura del presente e un antidoto contro nuove persecuzioni.”
Rosanna Turcinovich Giuricin è nata a Rovigno d'Istria ed è da sempre autrice attenta alla storia e alla cultura delle terre dell'Adriatico orientale. Raccontando la storia di Miriam, ricostruisce in parallelo due vicende: quella del popolo ebraico, errante, disperso, deportato, e quella degli istriani, esuli, maltrattati e cacciati.
“Parlare di Miriam – ha detto l'autrice – mi ha permesso di scrivere un racconto corale che trae ispirazione dalle tante interviste che ho condotto con i giuliano-dalmati nel mondo e allo stesso tempo mi ha fatto parlare di me, della mia appartenenza a una minoranza linguistica”.
“Un'unica vendetta, la verità”, dice Miriam-Maddalena per motivare la volontà di raccontare, e Rosanna Turcinovich Giuricin si fa interprete della narrazione di Miriam, tessendo una storia fatta di tanti episodi che incatenano il lettore, spingendolo a proseguire nella lettura. Il racconto ha un andamento al contrario: parte dal presente, da Toronto, la città canadese in cui Miriam tuttora vive, fino ad arrivare all'infanzia a Trieste.
“Rosanna Turcinovich Giuricin – si legge nella presentazione del libro – è stata spinta a raccontare la storia di Miriam-Maddalena dalla commozione, dalla compassione, dalla scoperta dell'importanza dell'unicità del percorso umano e nello stesso tempo dalla consapevolezza della condivisione corale di gruppi umani, di comunità intere, nella tragedia della Shoah, dal ribadimento di valori universali di pace e solidarietà, contro le violenze, le esclusioni, le peregrinazioni cui sono stati condannati tanti popoli nel Novecento, anche quelli provenienti dalle terre istriane, fiumane e dalmate”. (s.g.)
Comunicato n.38, Venerdì 17 Febbraio 2017