DISCIPLINA IN MATERIA DI IMPIANTI RADIOELETTRICI La terza Commissione licenzia la legge all’unanimità
Un testo che concilia l’interesse alla tutela della salute pubblica, la salvaguardia dei luoghi sensibili e l’esigenza dell’innalzamento degli standard di qualità del servizio di radiocomunicazione

La terza Commissione assembleare (Governo del Territorio) ha licenziato, questa mattina, all’unanimità la proposta di legge concernente la nuova disciplina regionale in materia di impianti radioelettrici al fine della tutela ambientale e sanitaria della popolazione. Un quanto mai opportuno restyling della legge in materia, risalente al 2001, ormai inadeguata a regolare un settore in veloce evoluzione e a rappresentare un giusto baluardo cautelativo della salute pubblica rispetto ai campi elettromagnetici. La legge oggi approvata dalla Commissione e che, probabilmente, approderà in Aula il 28 marzo, rappresenta un testo moderno, capace di contemperare l’esigenza di tutelare la salute pubblica, di salvaguardare i luoghi maggiormente sensibili e garantire la diffusione dei segnali di radiocomunicazione, perseguendo obiettivi di alta qualità. Soddisfazione per l’ampio consenso che si è trovato attorno alla legge è stata espressa dal presidente della Commissione, Andrea Biancani (Pd). “Vi è stato un forte coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, in particolar modo dell’ARPAM – ha affermato – per creare le condizioni per avere una normativa aggiornata e condivisa”. “L’obiettivo è giungere alla votazione d’Aula entro il 28 marzo – ha aggiunto – in attesa che Cal e Crel si possano esprimere, nella consapevolezza, avendoli già ascoltati, che una buona parte delle loro istanze è stata recepita nel testo di legge”. Per il vicepresidente Sandro Bisonni (Misto) si tratta di un risultato importante, “perché era necessario – ha affermato – attualizzare la legge del 2001 e perché si è trovata un’ampia convergenza”. “Non il miglior testo in senso assoluto – ha rilevato – ma certamente il migliore ottenibile attraverso la più ampia condivisione”. Sull’atto hanno espresso soddisfazione anche i due relatori. Per il consigliere Francesco Micucci (Pd), attraverso la legge, si offre uno strumento importante ai comuni, “che – ha rilevato – tornano ad essere protagonisti, anche in forma associata, con l’adozione dei piani intercomunali, di scelte importanti che riguardano le rispettive comunità”. “Una legge – ha aggiunto – che non offre soltanto lo strumento, ma anche le risorse (sono individuate, infatti, forme di contribuzione regionali) per il raggiungimento delle finalità previste”. “Un testo di cui sento fortemente la paternità – ha rilevato il relatore di minoranza, Peppino Giorgini (M5S) – perché prende le mosse da una mia proposta di legge, su cui ho lavorato otto mesi”. “Andiamo così a migliorare la precedente normativa – conclude Giorgini – sia sotto il profilo della salvaguardia dei luoghi sensibili (scuole, ospedali e pertinenze) che ribadendo il principio della precauzione”. (l.b.)
Comunicato n.61, Mercoledì 8 Marzo 2017