COMMISSIONE AERDORICA: IN AUDIZIONE GIAN MARIO SPACCA Ascoltato l’ex presidente della Giunta regionale dal 2005 al 2015
Il presidente della Commissione Sandro Zaffiri: “Oggi è stato messo un ulteriore tassello nel quadro della conoscenza delle vicende che hanno interessato l’aeroporto”.

Quale fu l’esatto divenire delle vicende che interessarono l’aeroporto delle Marche negli anni della sua presidenza? Quali furono i progetti pensati per il rilancio dello scalo in un periodo di crisi generale (crisi finanziaria internazionale) e particolare (indebitamento della società)? Come cambiarono le strategie all’indomani della marcia indietro del magnate argentino Eurnekian?
Sono questi i principali interrogativi che la Commissione di inchiesta Aerdorica ha posto all’ex governatore della Regione Marche, Gian Mario Spacca, nel corso dell’audizione che si è svolta, questo pomeriggio, nella sede del Consiglio regionale. L’ex presidente Spacca, alla guida dell’Esecutivo regionale per due mandati, dal 2005 al 2015, dopo aver ringraziato “per l’opportunità di raccontare quale sia stata la linea della Regione sull’aeroporto”, ha ricostruito le vicende di quegli anni.
Un assioma ha guidato l’esposizione dell’ex presidente Spacca: la “posizione logistica e strategica dell’aeroporto delle Marche era ed è unica nel mondo”. Caratteristiche che, per altro, ne fanno tuttora uno scalo altamente appetibile e vendibile. In questo quadro, unitamente al piano di costruzione della strategia di macroregione adriatica, il disegno di creare un nuovo volano di crescita rappresentato dal turismo, si colloca la strategia regionale. Ma, quelli furono anche anni di profonda crisi finanziaria di ampiezza globale che interessarono anche il tessuto economico manifatturiero marchigiano. Passando, poi, attraverso l’era Morriale si giunge, tra il 2011 e il 2012, alla fase di messa in vendita con la trattativa che interessò l’imprenditore argentino Eurnekian, poi saltata. “La strategia della Regione rispetto alla vendita non cambiò” – ha ricordato Spacca – “ma occorreva creare i presupposti per vendere bene”. Qui si collocano le scelte relative alla razionalizzazione delle spese, della sostituzione del vettore ryanair con easyjet, l’ipotesi di realizzare un outlet, il potenziamento del traffico merci, il sostegno alla attività turistica. Poi, ancora il piano di diversificazione (scuola di volo, smontaggio e rottamazione aerei dismessi) e alleggerimento dei costi generali (quelli inerenti il personale). Della gara europea (2014) vennero investite 185 società, con inviti depositati formalmente al Ministero. Di queste, 12 depositarono manifestazione di interesse con richiesta di ingresso alla data room. Infine, furono 2 le offerte giuridicamente vincolanti, Novaport e un consorzio italiano. Il resto della storia è cosa nota. Per il presidente della Commissione Aerdorica, Sandro Zaffiri, “oggi è stato messo un ulteriore tassello nel quadro della conoscenza delle vicende che hanno interessato l’aeroporto, ma, soprattutto, è stata data una speranza e una prospettiva per il futuro dell’aeroporto delle Marche”. “Utilissima ed efficace audizione dell’ex presidente Spacca – ha rilevato il vicepresidente della Commissione Enzo Giancarli – “Le sue dichiarazioni hanno messo in evidenza con forza il valore strategico dello scalo e delle altre infrastrutture che insistono in questa area geografica, hanno evidenziato lo scarto che vi è stato tra l’indirizzo politico e la governance societaria, hanno, inoltre, confermato la necessità di salvare l’aeroporto. Pertanto, la gara in atto per l’ingresso di un socio privato, le misure adottate da Giunta e Consiglio regionale, con la messa a disposizione di importanti risorse, sono giuste e indispensabili per raggiungere l’obiettivo di fare uscire dalle difficoltà la Società Aerdorica e rilanciare lo scalo”. (l.b.)
Comunicato n.317, Mercoledì 15 Novembre 2017