DA ANCONA A MAUTHAUSEN, INAUGURATA LA MOSTRA DEDICATA AD ANDREA LORENZETTI
Esposti documenti, oggetti, giornali e foto sulla vita del dirigente del partito socialista clandestino, deportato nel '44 e morto poco dopo la liberazione. Presentato dal figlio Guido il volume “Prigioniero dei nazisti, libero sempre”, una raccolta di lettere scritte dal padre da San Vittore e da Fossoli.

C'è anche una poesia in vernacolo anconetano tra i documenti esposti alla mostra “Andrea Lorenzetti, da Ancona a Mauthausen”, inaugurata nella Biblioteca del Consiglio regionale a Palazzo delle Marche. I versi dialettali furono dedicati a Lorenzetti dai suoi amici quando nel 1924, a 17 anni, lasciò la città natale per trasferirsi a Milano, dove sarebbe diventato procuratore di borsa, redattore dell' “Avanti!” e vice segretario del partito socialista clandestino dell'Alta Italia. Un ruolo, quest'ultimo, che gli costò la cattura e la deportazione come prigioniero politico a Mauthausen, dove morì nel 1945. Al taglio del nastro, alla presenza del figlio Guido e del nipote Andrea, hanno partecipato oggi pomeriggio il presidente del Consiglio regionale, il sindaco di Ancona e la presidente della sezione “Gino Tommasi” ANPI Ancona Tamara Ferretti. La mostra propone copie dei documenti conservati dalla Fondazione Memoria della Deportazione di Milano, lettere scritte durante la prigionia e foto inedite di Ancona scattate un secolo fa dal padre di Andrea, Raffaele Lorenzetti. Immagini che aiutano a ricostruire la biografia di questo personaggio, del quale il presidente dell'Assemblea legislativa ha sottolineato la coerenza, il coraggio, la solidarietà e i valori dell'antifascismo che lo hanno portato ad abbandonare tutto e a vivere nella clandestinità. La vita di Lorenzetti è stata raccontata dal figlio Guido che ha presentato il volume a sua cura “Prigioniero dei nazisti, libero sempre. Lettere da San Vittore e da Fossoli marzo-luglio 1944”. “Provo una forte emozione nel tornare nella città dove è nato mio padre – ha detto Guido Lorenzetti – Oggi più che mai è importante il ricordo di questa persona e di tutti coloro che sono morti per la libertà, perché la libertà non è un fatto scontato”. Nato nel 1907, Lorenzetti inizia l'attività politica nel '42, partecipa alla rifondazione del PSI ed è tra i promotori degli scioperi del '44. Viene arrestato dai nazisti nel marzo dello stesso anno, trasferito prima nel carcere di San Vittore, poi nel campo di Fossoli (Modena), è deportato a Mauthausen ad agosto e muore nell'ospedale di Gusen il 15 maggio del '45, dieci giorni dopo la liberazione. Tra gli oggetti esposti la borsa del lavoro, un autoritratto, le pagine dell' “Avanti!” clandestino, il passaporto, le medaglie vinte nelle gare di canottaggio con la società Stamura di Ancona. L'iniziativa, promossa dall'ANPI in collaborazione con l'Assemblea legislativa, è patrocinata da Comune di Ancona, Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti, Fondazione Nenni e Istituto Gramsci. La mostra potrà essere visitata fino al 23 febbraio, da lunedì a venerdì (9.00/12.30 – 16.00/19.00).
(l.v.)
Comunicato n.34, Venerdì 16 Febbraio 2018