LA RINASCITA DOPO IL TERREMOTO, MASTROVINCENZO: “NON PREGIUDICARE LA CONDIVISIONE”
Il Presidente del Consiglio, a Camerino per il convegno promosso dall’Unicam, evidenzia la negatività della decisione adottata dal Governo in relazione al ruolo dei Governatori delle regioni colpite dal sisma. Il punto sui diversi progetti messi in cantiere e sulle problematiche riscontrate nei territori



Intervento pubblico determinato ed innovativo, utilizzando tutte le risorse disponibili ed in stretta sinergia con il privato. Amministrazioni ed imprenditori insieme per la ricostruzione e la rinascita delle Marche ferite dal terremoto. E’ la parola d’ordine che rilancia il Presidente del Consiglio, Antonio Mastrovincenzo, partecipando al convegno promosso dall’Unicam a Camerino per fare nuovamente il punto sulla situazione complessiva a due anni dal sisma.
Ma non manca di soffermarsi sulla decisione del Governo che toglie ai Presidenti delle Regioni, subcommissari del terremoto, il potere di condivisione delle ordinanze commissariali. “Così facendo – sottolinea Mastrovincenzo – la loro funzione viene declassata a mera consultazione. Non è questo lo spirito di collaborazione e condivisione da mettere in atto, soprattutto dopo la nomina del nuovo Commissario per il terremoto. L’auspicio è quello di un ripensamento immediato da parte del Governo, che eviti conflittualità e contenziosi sicuramente dannosi per i percorsi avviati e per quelli da mettere in atto nell’immediato futuro”.
Al centro dell’attenzione del convegno camerte anche gli indirizzi del “Patto per lo sviluppo”, il progetto “Nuovi sentirei per l’Appennino”, lavoro di contestualizzazione ed orientamento strategico realizzato dalle Università marchigiane su mandato dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio, la ricognizione e la valutazione delle proposte progettuali svolta dall’Istao su richiesta della Giunta.
“Un intervento complessivo – come evidenzia Mastrovincenzo - che deve fare i conti con l’etoregeneità dell’area definita attraverso il cratere. Sicurezza degli edifici, controlli assidui, burocrazia semplificata, agevolazioni per il ripristino delle attività produttive, sostegno per lo sviluppo delle potenzialità ambientali e culturali sono le azioni da mettere in campo, superando frammentazioni istituzionali e conflittualità”.
Un percorso lungo che rappresenta inevitabilmente, secondo il Presidente del Consiglio, l’impegno principale di questa legislatura: “Non c’è processo di sviluppo, non c’è crescita, non ci sono le Marche che vorremmo se non s’imbocca la giusta strada. Dobbiamo porre oggi le fondamenta per gli anni che verranno, nella consapevolezza che nulla potrà tornare come prima, ma che ogni realtà potrà essere rimodellata per affrontare nel migliore dei modi le sfide del futuro”.

A.Is.


Comunicato n.241, Venerdì 19 Ottobre 2018