CONSIGLIO IN DIRETTA/5
IN AULA IL DIBATTITO SULLA MODIFICA DELLO STATUTO Il relatore di opposizione Maggi (M5s) chiede "un'effettiva pluralità delle forze politiche nell'Ufficio di presidenza" con la reintroduzione del consigliere segretario e il rispetto della condizione "a costo zero". Il capo gruppo del Pd Busilacchi richiama la necessità di "dare alla democrazia gli strumenti per funzionare".

 immagine primo piano Il relatore di minoranza Giovanni Maggi (M5s) ha espresso condivisione per la proposta, soprattutto nell'aspetto che introduce la mozione di sfiducia. Mentre per quanto riguarda il ripristino della figura dei consiglieri segretari, chiede che "venga garantito effettivamente il pluralismo". "Resta per noi condizione essenziale – ha concluso Maggi - il costo zero per l'amministrazione". Il consigliere Luca Marconi (Udc) ha proposto una riflessione "sul numero, che non è insignificante". "Andiamo a risparmiare sulle inezie che permettono l'esercizio democratico di un incarico, con il rischio di rendere inefficiente una struttura", riferendosi in particolare all'abbassamento del numero degli assessori. Il consigliere Enzo Giancarli (Pd), annuncia il suo voto favorevole "nel rispetto del pluralismo", ma invita l'Aula a riflettere sull'importanza dello Statuto che "va modificato con parsimonia, cautela, prudenza". "Non credo che sia una modifica a costo zero – ha sostenuto Giancarli - C'è inevitabilmente un costo. Però riusciamo a compensare con il risparmio ottenuto con scelte come quella di un solo assessore esterno". Il capo gruppo del Pd Gianluca Busilacchi, pur condividendo "un atteggiamento di cautela nel modificare lo Statuto", richiama l'importanza del "funzionamento della democrazia". "Dobbiamo consentire alla democrazia di poter lavorare, perchè se la democrazia non produce risultati, crea danno al Paese". "Dobbiamo fare attenzione a non alimentare la teoria deteriore, secondo la quale le istituzioni e i loro rappresentanti, quando va bene sono inutili, se non dannosi al Paese e alle comunità. Siamo chiamati a porre un argine rispetto a questa estremizzazione deteriore. Queste estremizzazioni, insieme alle crisi economiche, sono state nella storia le concause nella nascita dei totalitarismi".
(l.v.)




Martedì 6 Ottobre 2015