#marcheuropa in diretta/4
LA RICOSTRUZIONE DEL TERRITORIO E DEI LEGAMI PER DIFENDERSI DALLA PAURA DEL PRESENTE Diamanti: “Le Marche erano Italia di mezzo, oggi sono ‘in mezzo’ all’Italia. La paura è al centro del dibattito politico, ma sfidarsi a colpi di paura non fa altro che moltiplicare le paure e aumentare il divario tra la realtà e la sua percezione. Il legame con il territorio diventi l’antidoto alle paure.”

 immagine primo piano Al professor Diamanti è stato affidato il compito di concludere il seminario “Percorsi dell’identità regionale prima e oltre la crisi”. “Le Marche erano l’Italia di mezzo – ha spiegato Diamanti, riferendosi alla definizione di Terza Italia - oggi sono in mezzo all’Italia”. In passato le condizioni economiche e sociali che hanno caratterizzato le Marche e altre regioni centrali, hanno dato vita a “un’area di piccole e piccolissime imprese, un’area dove c’era complicità tra economia e società, un’entità autonoma e specifica, anche dal punto di vista politico”. In sintesi “c’erano le Italie, oggi c’è l’Italia, un passaggio a cui le Marche non sono estranee, ma direttamente coinvolte.” Questo processo di “italianizzazione” è alimentato, secondo Diamanti, da paure condivise. E in merito alla strategia di erigere barriere, riferendosi alle recenti iniziative di alcuni stati europei, definisce i muri “entità simboliche”. “Non esistono muri che possono fermare processi come gli attuali flussi migratori, i veri muri vengono scavalcati dalla globalizzazione”. E ancora Diamanti mette in guardia da un utilizzo “politico” di queste paure condivise. “Questa è la società della paura, perché politicamente rende di più rispetto alla speranza. E’ evidente che se ti sfidi a colpi di paura, moltiplichi le paure. Oggi sembra più importante la paura del presente, che l’immaginazione del futuro”. Come superare la paura? Due le indicazioni proposte dal docente ai giovani amministratori. La prima è quella di misurarsi non solo con la realtà, ma anche con “la percezione di essa”. E a questo proposito cita alcuni dati raccolti da Nando Pagnoncelli, che dimostrano quanto in termini percentuali si stia allargando la forbice tra dati reali e percepiti, su materie come la disoccupazione, l’invecchiamento della popolazione, la presenza degli straniere e dei musulmani. “Attenti – mette in guardia Diamanti - perché la distorsione della percezione rispetto alla realtà diventa paura. Perché il territorio non ci protegge? Qualsiasi governo deve operare per costruire la società che è fatta di relazioni. Più sei in mezzo agli altri e meno hai paura, per controllare le percezioni occorre costruire legami”. La seconda indicazione è quella di ricostruire il territorio. “Non solo l’ambiente, ma uno spazio da condividere. E per condividerlo devi riconoscere lo spazio. Esistono altri confini che vi definiscono meglio delle Marche? Discutetene, ma ritrovate i vostri confini. Siamo ancora marchigiani e italiani? Tenetevi caro il vostro territorio, il legame con il territorio e usatelo come antidoto alle paure”.
(l.v.)
Venerdì 15 Aprile 2016