CONSIGLIO IN DIRETTA/11
RESPINTA MOZIONE DI SFIDUCIA. L’atto, presentato da gran parte dell’opposizione, faceva riferimento al Presidente della Giunta, Luca Ceriscioli, nella sua veste di assessore alla sanità. Numerosi interventi nel corso del dibattito.

 immagine primo piano Respinta (23 contrari, 6 favorevoli, un astenuto) la mozione dei consiglieri Maggi, Pergolesi, Giorgini, Fabbri (M5s), Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia (Lega Nord), Leonardi (Fdi) per la sfiducia al Presidente della Giunta, Luca Ceriscioli, nella sua veste di assessore alla sanità. Al centro dell’attenzione, come illustrato in Aula dal consigliere Fabbri, i “contributi elettorali elargiti da privati operanti nel settore sanitario” e la richiesta di individuare subito un nuovo assessore. Nel corso del dibattito il capogruppo del Pd, Gianluca Busilacchi, ha parlato d’ “insussistenza” del problema: “Un atto ridicolo, che non ha ragion d’essere”.Per l’assessore Casini “la mozione non è sorretta da nessun fondamento normativo”, mentre secondo Marconi (Udc) “questo modo di operare è contro la democrazia. Si alimentano solo sospetti. Ci sono atti che confermano un nostro atteggiamento benevolo nei confronti di privati? Credo di no. Altrimenti sarei stato il primo a lasciare la maggioranza”. A difesa dei contenuti rappresentati nella stessa mozione Giorgini (M5s) e Zaffiri (Lega Nord), che si è soffermato soprattutto su alcuni problemi della sanità, come quello delle liste d’attesa. “Stando nel palazzo avete perso il contatto con la realtà” è il commento di Gianni Maggi (M5s) rivolto alla maggioranza. Ed ancora: “Non accettiamo intimidazioni. Noi abbiamo interpretato semplicemente la coscienza della gente nei confronti della politica”. Dagli assessori Pieroni e Cesetti pesanti critiche alla mozione e l’invito, da parte del primo, a ritirare l’atto. Altri interventi da parte di Zura Puntaroni della Lega Nord (favorevole alla mozione), Francesco Giacinti del Pd (“in questa seduta abbiamo perso toppo tempo su questioni basate sul sospetto), Celani (“riprendiamo un percorso di rispetto e fiducia, che appartiene doverosamente alle istituzioni”) e Marcozzi di Forza Italia (“non ci sono motivazioni serie”), Rapa di Uniti per le Marche (“mozione strumentale”), Bisonni del Gruppo misto (per dichiarazione di astensione).
Secondo Vicepresidente del Consiglio Renato Claudio Minardi “anche la minoranza ha il dovere di fornire risposte ai cittadini. Ma non lo può fare in questo modo. Ceriscioli ha dichiarato, in modo trasparente, tutti i contributi ricevuti in campagna elettorale”. Ultimo intervento da parte dello stesso Ceriscioli: “Non fatemi passare dalla sfiducia alla santificazione. Sono entrambe esagerate. Volevo astenermi per una questione di stile, ma voterò contro. Vogliamo cancellare anche il contributo elettorale? Per quanto mi riguarda sono cifre pubbliche, dichiarate, consegnate al mandatario in un quadro di regole precise."
A.Is.
Martedì 19 Aprile 2016