#MARCHEUROPA, UNA REGIONE TRA CRITICITA' E NUOVO SVILUPPO
Secondo seminario di approfondimento e studio organizzato dal Consiglio regionale in collaborazione con l'ISTAO su temi d'interesse politico e socio-economico. Presenti il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo, e della Giunta, Luca Ceriscioli. I saluti introduttivi della vice presidente dell'Assemblea legislativa, Marzia Malaigia, e gli interventi di Pietro Alessandrini, Raffaele Brancati, Walter Cerfeda, Pietro Marcolini, Massimo Sargolini e Alessandro Lucchetti. Il messaggio video del sottosegretario allo Sviluppo Economico, Pierpaolo Baretta.

 immagine primo piano Un nuovo modello di sviluppo polivalente senza fratture che mantenga la centralità del proprio territorio. E' questa la proposta su cui lavorare nel prossimo futuro e contenuta nel Rapporto Marche +20, illustrato e curato da Pietro Alessandrini, professore emerito di Politica economica all'Università Politecnica delle Marche, in apertura dei lavori, a Villa Favorita di Ancona, del secondo seminario di #marcheuropa, il ciclo di tre incontri organizzato dal Consiglio regionale in collaborazione con l'ISTAO su temi d'interesse politico e socio-economico, di cui sono partner le quattro Università marchigiane, LaPolis, Case (Centro alti studi europei) e Symbola (Fondazione per le qualità italiane).
Il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo, ha definito l’appuntamento “una giornata importante per dibattere e sottolineare la prospettiva economico-sociale delle Marche”. “Siamo partiti – ha affermato - dai punti di forza e di debolezza del sistema regionale, abbiamo ragionato delle potenzialità e di come la nostra regione possa inserirsi dinamicamente in uno scenario più ampio. La prospettiva delle Marche è quella di proseguire nella qualificazione del comparto manifatturiero, nell'investimento in ricerca e nel connubio cultura-turismo, nella promozione dei nuovi lavori (energetici, ambientali, del web, della persona) e nella modernizzazione della rete di servizi da quelli logistici e digitali, a quelli socio-sanitari”. “Le Marche del futuro – ha concluso - devono ambire a superare ogni rischio di periferizzazione, dare prospettive ai giovani, fare della tutela ambientale la scommessa di uno sviluppo sostenibile e della coesione sociale la leva per una crescita qualitativa che non lasci indietro nessuno”.
Due le sessioni di lavoro. “Le Marche tra criticità e nuovo sviluppo” è stato il filo conduttore degli interventi della prima sessione. Ad introdurre i lavori è stata la vice presidente dell'Assemblea legislativa, Marzia Malaigia: “Il rilancio dell’economia – ha detto – può avvenire solo attraverso un'azione combinata che prevede il sostegno alle imprese e l’ammodernamento delle reti infrastrutturali, oltre che la facilitazione e valorizzazione di progetti, processi e servizi innovativi che promuovano la cultura dell’innovazione, dello sviluppo sostenibile, in campo scientifico, tecnologico ed umanistico”.
Nel corso della sessione mattutina è intervenuto anche il presidente della Giunta regionale, Luca Ceriscioli, il quale si è soffermato su un tema emerso anche nell’intervento del professore Alessandrini: quello del tema dell'Italia di mezzo: “E' molto interessante – ha detto Ceriscioli - e può essere molto positivo. C'è l'impegno affinché le idee si traducano in contenuti che come tali possono subito diventare opportunità. Il Paese si è messo in moto per un grande cambiamento. Occorre lavorare su scelte e tempi”.
La parola è poi passata a Pietro Alessandrini che ha esposto il Rapporto Marche +20, che analizza in modo approfondito la situazione economica marchigiana attuale. “La crisi cominciata nel 2007 – ha detto – ha determinato una grave frattura nel modello marchigiano di sviluppo 'senza fratture', per usare una definizione coniata da Giorgio Fuà nel 1983. Occorre ricomporre quel modello ma su basi innovative. La proposta più qualificante del Rapporto Marche +20 è promuovere la centralità territoriale dello sviluppo regionale”.
Raffaele Brancati, presidente Met Economia ha invece presentato un quadro sull'industria marchigiana sul finire della “grande crisi”. “Riguardo all'industria marchigiana – ha detto - non stiamo parlando di un sistema da riformare da zero. Serve la ricerca di base che sia diffusa alle imprese che così producono innovazione e aumenta la produttività. Chi fa internazionalizzazione e ricerca cresce di più e assume di più, in particolare giovani laureati specializzati. Tuttavia, le imprese al momento hanno difficoltà ad allacciare relazioni con le Università per rafforzare la ricerca e favorire l'innovazione”. Nell'ultimo intervento della mattinata, Walter Cerfeda, presidente Ires Marche, ha fatto un'analisi accurata su sviluppo e territorio. “Costruire una politica territoriale nuova – ha detto – è possibile. Le scelte strategiche necessarie riguardano, in particolare, il nodo telematico, la promozione istituzionale, il credito e la ricerca/innovazione”.
Sessione pomeridiana dedicata ai “nuovi motori dello sviluppo”. Massimo Sargolini, docente di Urbanistica all'Università di Camerino, ha parlato dell'importanza delle iniziative di rigenerazione urbana, unica via ipotizzabile per la rinascita economica e il riequilibrio ecologico in Italia, in generale, e nelle Marche, in particolare.
Alessandro Lucchetti, avvocato e docente all'Università di Macerata, nella sua relazione ha affrontato il tema dei “Servizi pubblici locali: la dimensione territoriale tra regole europee ed evoluzioni nazionali”.
Il presidente ISTAO, Pietro Marcolini, ha concluso gli interventi soffermandosi sullo “sviluppo delle Marche tra risorse territoriali e sfide globali”. “Il suggerimento da consegnare ai giovani amministratori – ha detto - è quello di individuare le criticità e le opportunità offerte dalla crisi ma anche i punti di snodo che hanno più ferito quello che una volta era definito il modello di sviluppo marchigiano e le proposte per cercare di governare la transizione; perché non si tratta semplicemente di una crisi ma di un cambiamento delle modalità, delle tecniche, dell’organizzazione produttiva con riflessi sociali particolarmente importanti”.
In chiusura è stato proiettato il messaggio video del sottosegretario di Stato allo Sviluppo Economico, Pierpaolo Baretta, inviato per l'occasione. “E' importante – ha dichiarato - porsi una strategia di uscita dalla crisi. Siamo di fronte a una crescita contenuta ma certa. Siamo convinti che è il momento di giocare delle carte coraggiose verso il futuro e lo sviluppo dell'intera comunità nazionale. Industria manifatturiera, turismo e cultura, logistica, sono gli assi portanti che vanno retti da una struttura di servizi molto articolata. Non va dimenticato il welfare perché la qualità della crescita è legata a una buona condizione sociale. Questo è il quadro di riferimento in cui bisogna muoversi per uno sviluppo armonico capace di portare il Paese al ruolo internazionale che le compete. Le Marche possono fare la loro parte in questo percorso”. (s.g.)

Lunedì 16 Maggio 2016