INCENTIVI PER L'ADEGUAMENTO SISMICO DELLE ABITAZIONI
Piano casa prorogato fino al 2018, aggiunti nuovi incentivi per l'adeguamento sismico. Via libera alle linee guida per la programmazione scolastica 2017-2020, abbinato un ordine del giorno per le scuole terremotate. Approvata mozione per nuovi criteri di calcolo nei consumi di energia per le famiglie. Durante la sessione ispettiva la questione della nuova Autorità di sistema portuale.

 immagine primo piano Piano casa: proroga fino al 31 dicembre 2018, ampliati gli incentivi per l’adeguamento antisismico.
Terminata la sessione ispettiva, il Consiglio regionale ha avviato l'esame della prima proposta di legge all'ordine del giorno, la proroga di due anni del Piano casa (Modifica alla legge regionale 8 ottobre 2009 n. 22 "Interventi della Regione per il riavvio delle attività edilizie al fine di fronteggiare la crisi economica, difendere l'occupazione, migliorare la sicurezza degli edifici e promuovere tecniche di edilizia sostenibile"). La proposta di legge è stata presentata lo scorso luglio dai consiglieri di maggioranza Biancani, Giacinti, Micucci, Giancarli del Pd e Rapa (Uniti per le Marche - Socialisti). Al testo iniziale, contenente la sola proroga al 31 dicembre 2018 e l'invarianza finanziaria, la Terza commissione Governo del territorio ha aggiunto ulteriori modifiche, aggiornando gli incentivi per l'adeguamento sismico degli edifici esistenti. In particolare "al fine di promuovere l'adeguamento sismico del patrimonio edilizio regionale, le percentuali di ampliamento ammesse sono incrementate del 15% della volumetria o della superficie utile lorda, qualora l'intervento da realizzare preveda anche un adeguamento sismico della struttura portante dell'intero edificio esistente". La proposta è stata introdotta dai relatori Andrea Biancani, per la maggioranza, e Peppino Giorgini (M5s) per la minoranza. “Questa legge è molto importante perché va a sistemare alcuni aspetti legati agli adempimenti per la normativa sismica e introduce nuovi incentivi – ha sostenuto Biancani - Il piano casa è una normativa che si applica nel patrimonio edilizio esistente, non è una legge che fa consumare ulteriormente il suolo, ma promuove il suo miglioramento. Importante la proroga di due anni e non di uno, per permettere ai cittadini di organizzarsi. E’ un piano che consente a numerose imprese di lavorare e che crea economia”. Nel nuovo articolato è stata inserita anche una modifica all'articolo 35 della Legge 33 del 4 dicembre 2014 (Assestamento di bilancio 2014), per recepire una sentenza della Corte costituzionale dello scorso luglio. Il nuovo testo ammette interventi edilizi in deroga ai limiti fissati dal D.M. 1444 del 1968 (distanze tra fabbricati), fermo restando il rispetto delle norme del Codice Civile, solo "nell'ambito della definizione o revisione di strumenti urbanistici comunque funzionali ad un assetto complessivo e unitario o di specifiche aree territoriali". Su questo aspetto si è soffermato il relatore di minoranza Giorgini che durante l’iter in Commissione aveva suggerito di “chiedere un parere dell’Avvocatura di Stato per evitare che nuovamente venga impugnato il Piano Casa”. “Credo che questa legge debba essere riportata in commissione, il rischio è che tra un anno ci sia una nuova impugnazione della Corte Costituzionale” – ha concluso Giorgini, annunciando voto contrario. Dopo una serie di interventi, tra cui quello del presidente Ceriscioli, la proposta è stata approvata con 21 voti favorevoli e quattro contrari (gruppo M5s).


Via libera alle linee guida per la programmazione della rete scolastica 2017/2020. Abbinato alla proposta un ordine del giorno per le scuole colpite dal sisma.
Il principale obiettivo della proposta, redatta dopo un percorso di ascolto che ha coinvolto tutto il sistema scolastico, è quello di "improntare il sistema della rete scolastica a criteri di innovazione, efficienza e, soprattutto, di coerente rispondenza ai fabbisogni del tessuto sociale e produttivo locale". Numerose le novità rispetto alle precedenti linee guida. Prima di tutto avranno una valenza triennale, non più annuale, per consentire ai territori di riallineare l'offerta scolastica alle esigenze didattiche e formative. Per l'istruzione secondaria superiore, la richiesta di attivazione di nuovi indirizzi dovrà risultare compatibile con l'offerta formativa esistente e con le strutture, le risorse strumentali e le attrezzature garantite dall'Istituto. Per incentivare l'innovazione e le competenze, oltre a favorire i rapporti con il mondo universitario, le linee guida promuovono le collaborazioni con i centri di ricerca. Tra le priorità c'è anche l'integrazione progettuale tra istituzioni scolastiche (statali, paritarie e comunali), investendo risorse comunitarie a sostegno di progetti che integrano istruzione, formazione e lavoro. Nel documento si ricorda infine che il sistema scolastico regionale delle Marche, per il quinto anno consecutivo, ha registrato, dall'Invalsi, sull'acquisizione di determinate competenze, performance superiori alla media nazionale. La proposta di atto amministrativo è stata presentata dai relatori Fabio Urbinati (Pd) e Jessica Marcozzi (FI). All'atto è stata abbinato un ordine del giorno a firma della Prima commissione affari istituzionali, nel quale si chiede alla Giunta regionale l'impegno "a tener conto, per la predisposizione del piano di dimensionamento dell'offerta formativa, della grave situazione che si è venuta a creare nei territori colpiti dal sisma, mantenendo la coesione delle comunità". L’odg, approvato all’unanimità, chiede all'esecutivo "di adottare criteri che prioritariamente tengano conto delle situazioni di emergenza che si sono verificate nei territori interessati, con particolare riferimento agli indirizzi generali di tipo logistico-organizzativo contenuti nelle linee guida, e ad individuare adeguate misure di supporto per i comuni che ospitano la popolazione scolastica proveniente dalle zone colpite dal sisma". “Il sisma ha colpito gli edifici scolastici, ma non la scuola marchigiana, fatta di bambini, insegnanti, dirigenti e personale Ata” – ha dichiarato Urbinati, lodando la capacità di reagire dimostrata dal mondo della scuola. "Dai dati della settimana scorsa, ci sono circa 85 scuole inagibili”. Urbinati ha inoltre ricordato i risultati positivi e stabili raggiunti negli Invalsi e ha sottolineato “l’attenzione che viene posta nelle linee guida all’istruzione negli ospedali, nei penitenziari e per gli stranieri”. La relatrice Marcozzi, favorevole alla proposta di atto amministrativo, ha insistito sull’importanza di “collegare la formazione scolastica al mondo del lavoro”. “L’obiettivo è quello di impostare gli indirizzi sul medio e lungo periodo per una formazione più organica con il tessuto produttivo locale, in raccordo con l’università e con i centri di ricerca. Le operazioni devono tendere al mantenimento delle autonomie scolastiche. Bisogna spingere le Province a fare accorpamenti non solo in base ai numeri, ma anche in base alle esigenze del territorio”. Nel corso dell’esame dell’atto sono intervenuti anche i consiglieri Marconi (Udc), Celani (FI), Bisonni (Gruppo Misto) e Zaffiri (Lega Nord). Prima del voto, l’assessore all’istruzione Bravi ha fornito alcune precisazioni. Sul sisma “l’indicazione della Regione è quella di tenere i bambini uniti e di lasciare le zone colpite nella libertà di articolarsi come lo ritengono più opportuno. I principi sono l’ascolto della famiglia, non disperdere la comunità, utilizzare le risorse stanziate dal Miur, 3 milioni, laddove le famiglie sono ospitate, creare una libertà dentro le linee guida per queste zone colpite”. L'atto è stato infine approvato con 19 voti a favore, 3 contrari e 6 astenuti.


Piano del Parco Simone e Simoncello: interpretazione autentica norme di indirizzo e norme prescrittive sull’area speciale dell’eremo della Madonna del Faggio.
La proposta di atto amministrativo, a iniziativa della Giunta regionale, di cui sono relatori il presidente della Terza commissione Biancani (Pd) e il consigliere Zura Puntaroni (LN), stabilisce nel dettaglio le condizioni che dovranno essere rispettate per tutelare l'area speciale dell'eremo della Madonna del Faggio, all'interno del Parco Sasso Simone e Simoncello, nel progetto di riqualificazione dell'attuale rifugio Eremo-ristorante. “Un atto atteso dal 2007 che mantiene invariata la capacità edificabile” – ha precisato Biancani. “E’ un atto che risponde alle esigenze della zona” – ha aggiunto Zura Puntaroni. La proposta è stata approvata con 21 voti a favore.


In apertua di seduta la sessione ispettiva. La vicepresidente Casini risponde a due interrogazioni sull'AdSP
La sessione ispettiva si è aperta con l'interrogazione a firma della consigliera Jessica Marcozzi (FI) "Ospedale di San Benedetto del Tronto". Il quesito, del giugno scorso, elenca una serie di carenze nei servizi forniti dalla struttura ospedaliera, soprattutto nella diagnostica e nel reparto di ostetricia e pediatria, e chiede interventi per migliorare le prestazioni, anche in vista di un progetto di riconversione. Sulla questione è intervenuto il Presidente Ceriscioli che ha elencato gli interventi previsti dal piano di potenziamento della struttura. “Anche sul punto nascita ci sarà un potenziamento” – ha assicurato Ceriscioli alla consigliera, la quale, dichiarandosi insoddisfatta, ha parlato di “depauperamento dell’ospedale”. La vicepresidente Anna Casini ha risposto all'interrogazione a firma del consigliere Luca Marconi (Udc), "Disposizioni in materia di attestazione proprietà di beni immobili e mobili da parte dei cittadini extracomunitari". Nel documento si propone di richiedere, a coloro che presentano domanda di prestazioni sociali, una certificazione rilasciata dal Consolato di Stato di appartenenza che attesti l'eventuale proprietà o non proprietà di beni immobili e mobili. L’assessore ha spiegato che la valutazione ISEE è di “esclusiva competenza dello Stato”, mentre la verifica e gli accertamenti fanno capo ai comuni. Marconi ha invitato la Giunta “a intervenire nella conferenza Stato-Regioni per trovare una soluzione”. Di seguito è stata discussa l'interrogazione "Comando di due dipendenti dell'Azienda ospedali riuniti di Ancona all'Area vasta 2 dell'Asur Marche", presentata dai consiglieri della Lega Nord Zaffiri, Zura Puntaroni e Malaigia. Il presidente Ceriscioli ha spiegato che in questo caso il comando era necessario per la necessità di coprire due posti con “particolari capacità nella contrattazione” e ha aggiunto che nella sanità è stato previsto “un turn over per il 130%”. Zaffiri ha replicato, definendo questo comando “frutto di un meccanismo clientelare, senza omogeneità di trattamento”. L'assessore Cesetti è intervenuto per rispondere all'interrogazione del capogruppo M5s Maggi su "Carenze manutentive degli immobili regionali". Nel quesito viene chiesto alla Giunta regionale chi ha effettuato e sta effettuando la manutenzione, dopo la liquidazione della società IR.Ma, dalla fine del 2015. L'assessore ha assicurato che “l’amministrazione è fortemente impegnata nella valorizzazione del patrimonio immobiliare”. Per la manutenzione, ha spiegato, si costituirà temporaneamente all’interno del servizio attività normative e legale della Regione un coordinamento. Alla successiva interrogazione, "Realizzazione del museo dedicato a Federico II, a Jesi", del consigliere Enzo Giancarli (Pd), ha risposto l'assessore alla cultura Moreno Pieroni. “La Regione nel 2015 ha già stanziato 100 mila euro per questo museo multimediale – ha detto Pieroni - e la proposta è quella di inserire nel prossimo bilancio un’azione collegata ai fondi europei per ulteriori 200 mila euro”. Su "Disparità di trattamento per la concessione di libera circolazione sui servizi di trasporto pubblico regionale e locale per il Corpo dei vigili del fuoco", a firma dei consiglieri Malaigia e Zaffiri (LN). L’assessore ai trasporti Sciapichetti “condivide il principio di questa richiesta”, ma spiega che “in un momento di scarse risorse, le agevolazioni è giusto assegnarle ad altre categorie più bisognose, come gli studenti e i disoccupati”. La serie di interrogazioni si è conclusa con due quesiti abbinati sull'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centrale, il primo a firma dei consiglieri del Pd Busilacchi e Giancarli, il secondo del consigliere Carloni (Area popolare – Marche 2020). Con l'entrata in vigore del decreto legislativo "Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le Autorità portuali", attuativo della legge di riforma delle pubbliche amministrazioni del 2015, sono state istituite 15 Autorità di Sistema portuale (AdSP). I porti delle Marche e dell'Abruzzo (Ancona, Falconara, Pesaro, San Benedetto, Pescara e Ortona) costituiscono l'AdSP del Mare Adriatico Centrale, di cui è stato recentemente nominato presidente Rodolfo Giampieri, presidente dell'AP di Ancona. Entrambe le interrogazioni presentate evidenziano la volontà della Regione Abruzzo, manifestata con deliberazioni formali, di trasferire i porti di Pescara ed Ortona dall'Autorità del Mare Adriatico centrale, all'AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale, della quale capofila è Civitavecchia. La vicepresidente Casini ha spiegato che è stata richiesta al Governo l’istituzione di una “cabina di regia per gestire la fase di passaggio alla nuova normativa”. Ha aggiunto che il trasferimento di un porto in un’altra AdSP “è subordinato all’adozione di un regolamento, che ad oggi non è stato redatto, e dovrà avvenire su richiesta formale del presidente della regione interessata”. Sulla nomina del nuovo presidente “La Regione ha espresso in sette giorni parere favorevole alla candidatura di Giampieri. Malgrado il non favorevole atteggiamento della regione Abruzzo, Ortona e Pescara a tutt'oggi fanno parte dell'AdSP del Mare Adriatico centrale. In questo momento non c’è nessuna inadempienza da parte della Regione Marche”. Il capogruppo del Pd Busilacchi ha spiegato che “l’interrogazione esprimeva una preoccupazione per un pezzo dell’ApdS che riguarda l’Abruzzo”. “Nel frattempo il presidente D’Alfonso ha espresso l’intesa sul presidente Giampieri e questo consentirà di sbloccare milioni di euro per gli appalti, come ad esempio per la banchina rettilinea del porto di Ancona. Però, unitamente all’intesa sul nome di Giampieri, la Giunta regionale dell’Abruzzo non ha desistito dal richiedere di uscire dall’ApdS. Il rischio è che questa azione possa andare avanti, per questo chiediamo alla Regione un’azione sul Governo per mantenere tutti i porti previsti”. “La risposta della vicepresidente Casini mi ha ulteriormente allarmato – ha invece dichiarato Carloni – perché dimostra che non c’è un progetto o una strategia. Dopo l’avvento dell’assessore Casini, siamo passati dalla macroregione, alla microregione. La Regione ha perso quella strategicità di asse tra Adriatico e Tirreno”. Il consigliere Giancarli ha ricordato l’importanza che l’ApdS sia stata riconosciuta ad Ancona, "fino a poco tempo fa si temeva fosse assegnata a Ravenna”, e ha sottolineato “il merito di Giampieri di aver rafforzato il rapporto tra la città e il porto”. La sessione ispettiva si è conclusa con la risposta dell'assessore Cesetti all'interpellanza del gruppo Lega Nord "L.R. n. 13 del 3 aprile 2015 - riallocazione delle funzioni non fondamentali di cui all'art. 2 (funzioni trasferite)".


Approvata all’unanimità una mozione sui nuovi criteri di calcolo dei consumi di energia elettrica
La parte conclusiva dell'ordine del giorno è stata dedicata alla discussione delle mozioni. La prima mozione, "Macroregione Marche, Umbria e Toscana", a firma dei consiglieri del gruppo consiliare M5s, è stata rinviata, con l’impegno di inserirla nella prossima seduta, alla presenza del presidente Ceriscioli. La seconda mozione discussa, presentata dai consiglieri Luca Marconi (Udc) e Micucci (Pd), propone di rivedere il modello di servizio di fornitura elettrica in regime di maggiore tutela, innalzando la potenza a 4,5 KW, alle condizioni stabilite attualmente per la potenza di 3 KW. In favore della mozione sono intervenuti anche i consiglieri Jessica Marcozzi (FI), Marzia Malaigia (LN) e Piergiorgio Fabbri (M5s). L’assessore all’energia Sciapichetti condivide la necessità di “stabilire dei tavoli di lavoro nei quali discutere per cominciare ad invertire la tendenza nel calcolo dei consumi, con tariffe non più basate sul calcolo pro-capite, ma in base al nucleo familiare”. La mozione è stata approvata all’unanimità. Rinviata l’ultima serie di mozioni riguardanti l’ipotesi di realizzazione di un nuovo inceneritore nel territorio della Regione Marche, in seguito al decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 10 agosto 2016. L’argomento, prima di tornare in Aula, sarà oggetto di discussione in Commissione Ambiente e territorio. La seduta è stata sciolta.
(l.v.)
Mercoledì 23 Novembre 2016