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RICORDARE O CONOSCERE? Il Giorno del Ricordo utile a “conoscere” più che a “ricordare”. Nelle parole di Franco Rismondo la preoccupazione per una “ignoranza diffusa sulla vicenda delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata” e per l’esiguità dei finanziamenti della legge celebrativa. La testimonianza dell’esule, Matteo Piccini.

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Nell’intervento del presidente del Comitato provinciale dell’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Franco Rismondo, la preoccupazione per una “ignoranza purtroppo diffusa sull’argomento”. “L’auspicio – ha affermato Rismondo – “è che la Regione possa andare incontro all’esigenza di conoscere maggiormente l’argomento e che l’Ufficio scolastico regionale sia sempre più coinvolto nell’opera di diffusione delle informazioni per ricordare la vicenda storica”. Lucida e toccante la testimonianza di Matteo Piccini, esule dell’isola di Lussino, che come tanti altri esuli istriani, dalmati e giuliani patì le vicende di quel periodo. Attraverso l’ausilio di alcune slides, Piccini ha ricostruito la storia della sua famiglia (comune a quella di molte altre) costretta a fuggire dall’isola natia verso Trieste e, successivamente, verso Ancona. “La mente elimina gli elementi che sono nocivi ad una serena esistenza – ha affermato Piccini – ma il ricordo e l’esperienza aiutano, anche le nuove generazioni, a crescere e a formare la personalità di ognuno di noi”. “La mancanza di libertà e democrazia – ha concluso – creano tragedie e drammi come questi che oggi ricordiamo”. (l.b.)
Martedì 14 Febbraio 2017