SEDUTA FIUME PER LA LEGGE OMNIBUS
Al termine di un lungo e acceso dibattito l'Assemblea legislativa ha approvato la proposta di legge per l'introduzione di nuove disposizioni di semplificazione e aggiornamento della normativa regionale. Un minuto di raccoglimento per la scomparsa del ciclista marchigiano Michele Scarponi.

 immagine primo piano I lavori si sono aperti con un ritardo di circa due ore, di qui la “sdegnata protesta” espressa dal capogruppo M5S Maggi per "l'insipienza della maggioranza e soprattutto dell'operato del Pd per tale circostanza e per la mancanza di rispetto nei confronti degli altri consiglieri". Proteste anche da parte di Celani (FI) che ha chiesto informazioni precise e tempestive sull'ordine dei lavori e di Zaffiri (Lega Nord) per il quale “la maggioranza dimostra di avere difficoltà oggettive”. Quindi è cominciato l’esame della pdl 130 definita “omnibus” poiché si applica a molteplici settori. A spiegarne più in dettaglio il testo è stato il relatore di maggioranza, Francesco Giacinti (Pd): “un atto molto complesso che ha coinvolto diverse Commissioni”, per questo motivo Giacinti ha illustrato la parte di competenza della prima Commissione di cui è presidente, lasciando agli altri presidenti (Traversini, Volpini e Biancani) la parola sugli articoli di relativa competenza.
La proposta di legge 130 risponde a diverse esigenze: la riduzione del numero delle leggi regionali in vigore, l'abrogazione espressa delle disposizioni tacitamente abrogate o prive di efficacia, la delegificazione delle disposizioni relative a materie non coperte da riserva assoluta di legge, la semplificazione del contenuto delle disposizioni e del linguaggio normativo, la manutenzione dell'ordinamento normativo regionale, l'abrogazione delle disposizioni non più necessarie che richiedono, ai fini dell'esercizio di un'attività, il rilascio di un'autorizzazione, licenza, abilitazione, permesso, nulla osta o altro atto di consenso comunque denominato. Il relatore di minoranza, Jessica Marcozzi (FI), ha confutato gli obiettivi del testo di legge, rilevando che “di semplificazione in questa pdl si parla poco, quello che invece è evidente è che con questa proposta di legge si cerca di strappare prerogative e competenze al Consiglio per trasferirle alla Giunta regionale. Una pdl che è un colpo mortale alla democrazia”.

IL DIBATTITO
Il dibattito che ne è seguito ha assunto toni molto accesi. A prendere la parola per primo è stato il consigliere Fabbri (M5S) che si è detto fortemente contrario al metodo seguito e per questo ha richiesto il ritiro della pdl. “E’ il peggior atto politico – ha detto - che la Giunta Ceriscioli ha prodotto finora”. Anche Fabbri ha evidenziato lo svuotamento delle competenze del Consiglio a favore della Giunta. Così pure Celani (FI): “Non prendiamoci in giro e non offendiamo l’intelligenza di questa Assemblea – ha dichiarato - dicendo che si tratta di una legge di semplificazione o di aggiornamento. E’ un capolavoro di architettura normativa o, se si vuole, di ingegneria legislativa. Chiedo un minimo di dignità politica nei confronti di chi occupa questa aula. Sono contrariato per tanta superficialità e sciatteria e per un pastrocchio simile di cui nessuno si prende la responsabilità, auspico pertanto che l’atto venga ritirato per avviare un confronto serio”. Giancarli (Pd) ha ridimensionato le critiche cercando di evidenziare gli aspetti di semplificazione e decentramento contenuti nel testo e rilevato che la democrazia negli atti è garantita dalla responsabilità di ciascun consigliere. Sandro Zaffiri (Lega Nord) ha richiamato: “Non è possibile che quest’aula voti una legge che va nel senso opposto di quello che dovrebbero essere i suoi obiettivi. Una legge arrogante nei confronti di questa aula. Il vero atto di democrazia sarebbe ritirare questa proposta di legge. Credo che la politica debba avere il coraggio di fare un passo indietro per rivedere questa legge”. Gianni Maggi (M5S) ha ripreso la parola auspicando anche da parte sua il ritiro della proposta di legge. Sandro Bisonni (Misto) ha denunciato le modalità seguite nella definizione della pdl e criticato alcuni articoli in materia ambientale e in particolare ha chiesto fortemente di non votare l’articolo 24 in materia di rifiuti. Luca Marconi (Udc) ha messo in guardia dalle insidie delle cosiddette leggi omnibus, dove, in questo specifico caso “semplificazione deve significare abrogazione e aggiornamento deve significare cambiamento. Una legge omnibus non deve essere il pretesto per inserire nuove proposte”. “Un provvedimento molto criticato sia dalla minoranza che dalla maggioranza”, ha sottolineato Elena Leonardi (FdI) “ed è importante – ha continuato - capire la genitorialità di questa proposta di legge”. Al termine del dibattito, respinto l’ordine del giorno del consigliere Fabbri di non procedere alla votazione dell’articolato di legge.

LA VOTAZIONE
Dopo il dibattito è cominciata la votazione dell’articolato di legge. L’aula si è soffermata sull’articolo 5 bis e in particolare sul secondo comma che riguarda la Commissione Pari Opportunità e la possibilità per le componenti che sono dipendenti pubbliche o private di usufruire ogni mese di 16 ore di permesso lavorativo, con una copertura finanziaria di 12 mila euro all'anno. L’assessora Casini, in disaccordo con il collega di Giunta Cesetti, in proposito ha rimarcato che tale provvedimento non può essere prerogativa della Commissione Pari Opportunità: “Ciò significherebbe non tenere conto delle altre donne che fanno parte di organismi pubblici e questo privilegio è tanto più evidente considerato che a beneficiarne è una Commissione che opera per i diritti delle donne”. La consigliera Pergolesi (M5S) ha proposto un emendamento per l’abolizione del comma 2, che è poi stato respinto. L’articolo è stato così approvato a maggioranza. Altro momento di tensione all’emendamento della consigliera Pergolesi all’articolo 8 bis in cui, in riferimento alla legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza, si prevede l’aggiornamento per il personale medico non obiettore, “vigilando che la partecipazione alle attività previste non costituisca pregiudizio alla carriera e alla crescita professionale medica”. L’emendamento è stato respinto. L’esame e la votazione degli articoli contenuti nella proposta di legge e dei relativi emendamenti sono così proseguiti. E' ritornata anche la questione delle vongolare, inserita d’urgenza nella legge omnibus: un sub emendamento del consigliere Giacinti a un emendamento dei consiglieri Celani e Traversini ha previsto la proroga di due mesi (al 30 giugno 2017) dell’attuale situazione. Celani e Traversini avevano proposto una proroga di tre mesi. Altra questione: le trattenute quale contributo di solidarietà sui vitalizi: il consigliere Maggi ha proposto di prorogare la scadenza del prelievo, prevista alla fine di maggio 2017, fino al 31 maggio 2020. Ha espresso contrarietà l’assessora Casini mentre si è detto a favore l’assessore Cesetti, l’assessore Pieroni, come pure i consiglieri Volpini, Bisonni, Pergolesi, Giancarli, Urbinati e Busilacchi il quale d’altro canto ha più in generale criticato lo strumento stesso della legge omnibus. L’emendamento è stato poi seguito da un sub emendamento, sottoscritto da tutti i capigruppo, che ha fatto proprio l’emendamento di Maggi, di fatto sostituendolo. Alla votazione finale, l’atto nel suo complesso è stato approvato con 17 voti favorevoli e 10 contrari.
All'ordine del giorno anche la proposta di legge per la valorizzazione e promozione della cultura e della tradizione motoristica del territorio marchigiano, di iniziativa dei consiglieri Biancani, Traversini, Giacinti e Rapa. Una lunga e prestigiosa tradizione, come ha spiegato Andrea Biancani (Pd), relatore di maggioranza, di forte attrattiva, da cui partire per facilitare la creazione di sinergie tra i luoghi coinvolti nella tradizione motoristica, programmare attività promozionali e progetti culturali e turistici oltre che favorire la conoscenza, conservazione e fruizione pubblica delle collezioni museali presenti nel territorio. Pesanti critiche invece da parte del relatore di minoranza Gianni Maggi (M5S) per il quale questa legge non rappresenta una priorità. Anche il consigliere Zaffiri (Lega Nord) è intervenuto affermando che “è inopportuno politicamente proporre in questo momento questa legge”. Altri interventi di Marconi (Udc) a favore, Traversini (Pd) che ha difeso la legge da lui sottoscritta, Celani (FI) contrario, Giancarli (Pd), a favore, il quale ha poi chiesto anche un minuto di raccoglimento per la scomparsa del ciclista marchigiano Michele Scarponi di seguito accolto. Intervenuto a favore della pdl anche il consigliere Giacinti (Pd). Al momento del voto il consigliere Maggi ha chiesto la verifica del numero legale e constatatone la mancanza la pdl non è stata votata. (s.g.)
Giovedì 27 Aprile 2017