VIA LIBERA ALLA LEGGE "IMPRESA 4.0" INNOVAZIONE, RICERCA E FORMAZIONE
Nel corso della sessione comunitaria la fotografia sull'utilizzo delle risorse europee e l'approvazione di una risoluzione per un costante monitoraggio. Approvata anche la legge per promuovere negozi di prodotti sfusi alla spina.

 immagine primo piano Il Consiglio regionale approva la legge sull'impresa 4.0
La proposta di legge "Impresa 4.0: innovazione, ricerca e formazione" è stata approvata a maggioranza dall'Assemblea legislativa con 16 voti a favore, 5 contrari (Forza Italia e Lega nord) e 3 astenuti (Movimento 5 stelle). La proposta di legge "Impresa 4.0: innovazione, ricerca e formazione" è stata approvata a maggioranza dall'Assemblea legislativa con 16 voti a favore, 5 contrari (Forza Italia e Lega nord) e 3 astenuti (Movimento 5 stelle). La proposta di legge "Impresa 4.0: innovazione, ricerca e formazione", a iniziativa dei consiglieri Bora, Mastrovincenzo, Busilacchi, Biancani, Sciapichetti, Giancarli, Urbinati, Minardi, Marconi, Traversini, Volpini, Talè, Micucci. La legge promuove la diffusione del modello Impresa 4.0 che, coniugando le tradizionali abilità del mondo manifatturiero e artigiano con le nuove tecnologie dell'informazione e comunicazione (ICT, Information Comunication Technology) e quelle abilitanti fondamentali (KET, Key Enabling Technologies), sostiene l'ammodernamento, il rilancio produttivo, l'attrazione di investimenti e la creazione di occupazione. Un apposito Piano, valido almeno 3 anni, definirà gli interventi per attuare la legge che ha come obiettivo quello di accrescere la competitività delle micro, piccole e medie imprese, attraverso lo sviluppo della manifattura innovativa, dei servizi connessi e dell'artigianato digitale, all'interno dei principi dell'economia circolare. La legge è finanziata con risorse statali, regionali ed europee. 200 mila euro di fondi regionali nel triennio 2018-19-20 saranno destinati all'istituzione dell'Osservatorio Impresa 4.0, con rappresentanti delle categorie di impresa e delle università. Gli stanziamenti europei su temi collegati (formazione professionale, competitività, industria e artigianato) per il biennio 2019 e 2020 sono 1,4 milioni di euro dal POR-FSE e 6,7 milioni dal POR-FESR. Le risorse regionali ammontano per lo stesso biennio a 2,2 milioni di euro. L'esame della pdl è stato introdotto dalle relazioni di Fabio Urbinati (Pd) per la maggioranza e di Piero Celani (FI) per l'opposizione. «I primi due anni del Piano nazionale impresa 4.0 sta dando risultati importanti e è raddoppiato il mercato degli investimenti digitali – ha dichiarato Urbinati – Anche sul territorio stiamo raccogliendo risultati importanti per la sfida sulla digitalizzazione e questa legge favorisce l'unione di tutte le migliori tecnologie. La legge -conclude – introduce il concetto fondamentale dell'economia circolare, unica strada vincente per la sfida ambientale». Critico il relatore di opposizione Piero Celani (FI) che giudica negativamente la proposta. «Di fatto non produce niente di più rispetto a quello che le nostre imprese già hanno con il piano nazionale sull'impresa 4.0. E' una legge di rimbalzo dei buoni principi del piano nazionale che non introduce nuove risorse e non va verso l'aiuto delle micro imprese artigiane, ma aiuta solo le grandi aziende» - ha dichiarato Celani. La votazione finale è seguita al dibattito e alle conclusioni dell'assessore all'industria Manuela Bora. Alla discussione hanno partecipato i consiglieri Busilacchi (Mdp), Marconi (Udc), Zaffiri (Lega Nord), Fabbri (M5s), Bisonni (Gruppo Misto), Minardi (Pd) e Traversini (Pd).


Sessione europea: lo stato dei fondi Ue e della spesa. Approvata risoluzione per il monitoraggio
Un monitoraggio costante degli investimenti, con dati aggiornati sull'attuazione delle politiche UE. E' l'impegno richiesto alla Giunta regionale con una risoluzione approvata al termine della sessione comunitaria. Il documento, a firma del presidente della Seconda Commissione Gino Traversini (Pd), ha ottenuto il via libera all'unanimità con 25 voti e richiede un report costante sull'attuazione finanziaria e sugli effetti degli investimenti europei, per verificare i risultati sul territorio.
La sessione europea, dedicata al "Rapporto sullo stato di attuazione delle politiche comunitarie per l'anno 2017" fotografa la situazione al 31 maggio 2018 ed è stata introdotta dai due relatori Gianluca Busilacchi (Gruppo Misto – Mdp) e Piero Celani (FI). Il documento, per la prima volta, è stato condiviso ed esaminato dalla Seconda commissione politiche comunitarie e dal Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche. «I dati degli ultimi rapporti fanno comprendere la necessità di una programmazione integrata, di un maggiore dialogo tra i servizi. Abbiamo molti fondi, occorre un visione più estesa – ha sostenuto Busilacchi, presidente del Comitato - Si nota un aumento soprattutto su Fesr e Fse nell'ultimo rapporto al 31 maggio 2018. E' un incremento che lascia ben sperare, più che per il rispetto della regola N+3, per il raggiungimento degli obiettivi da raggiungere entro il 2020». Secondo il relatore Celani, vicepresidente della Seconda commissione, sarebbe opportuno «ogni 60-90 giorni fare una riflessione sulle ricadute sul lavoro e sull'economia nei territori. E' vero che, come ci dicono i dati, ci siamo messi al riparo dall'N+3, ma l'abbiamo fatto in modo minimale. Stiamo pedalando con il passo della lumaca. Il territorio non vuole la lumaca, vuole la lepre». Il POR (Programma operativo Regionale) Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2014-2020, con l'aggiunta degli ulteriori fondi per far fronte agli eventi sismici, può contare su 585 milioni di euro. Sono stati finanziati 888 progetti, attivando risorse per oltre 250 milioni di euro. Il POR-Fondo sociale europeo ha una dotazione di 287 milioni e 980 mila euro e i progetti finanziati, dedicati alla formazione e alle politiche del lavoro, sono 3888, con un totale di spesa a fine aprile pari a oltre 37 milioni. Sul fronte del Piano di sviluppo rurale, con le ulteriori risorse post-sisma, il totale delle risorse disponibili ammonta a circa 697 milioni, i contributi liquidati al 31.05.2018 ammontano a circa 68 milioni di euro. Dopo gli interventi dei relatori Busilacchi e Celani, sono intervenuti gli assessori Anna Casini, Angelo Sciapichetti ed Emanuela Bora. E' seguito il dibattito al quale hanno partecipato i consiglieri Piergiorgio Fabbri (M5s), Sandro Zaffiri (Lega Nord), Gino Traversini (Pd), Gianni Maggi (M5s), Luca Marconi (Udc). Le conclusioni sono state affidate al presidente della Giunta Luca Ceriscioli che ha sottolineato il valore «prospettivo e strategico dei fondi comunitari» e ha accolto quanto richiesto dalla risoluzione come «uno stimolo per trovare risorse umane aggiuntive per mettere a disposizione della comunità le risorse e per fornire un'adeguata rendicontazione delle scelte di programmazione». Alla risoluzione è stato abbinato anche un ordine del giorno a firma dei consiglieri Fabbri, Urbinati, Malaigia, Rapa, Celani che chiede di considerare anche il FEAMP (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca) tra i fondi da sottoporre a monitoraggio e coordinamento.

Una legge per incentivare i negozi di prodotti sfusi alla spina
La proposta di legge "Promozione di negozi di prodotti sfusi alla spina"a iniziativa dei consiglieri Fabbri, Traversini, Malaigia, Busilacchi, Celani, Rapa, Talè e Urbinati, è stata approvata all'unanimità con 18 voti a favore. Prevede la concessione di contributi regionali - per le annualità 2018, 2019 e 2020 sono stanziate in totale risorse per 105mila euro - per l'apertura di nuovi esercizi commerciali destinati alla vendita o, nei negozi già esistenti, per la diffusione di prodotti sfusi e alla spina. Gli esercizi garantiranno un'adeguata informazione su origine e specificità dei prodotti venduti, soprattutto per le produzioni di qualità e biologiche, naturali e di filiera corta. Sarà adottato dalla Giunta regionale un programma annuale con tipologia di investimenti, modalità attuative, risorse disponibili, iniziative di educazione e formazione. Tra gli strumenti previsti, l'istituzione di un registro dei negozi di prodotti sfusi e alla spina delle Marche, suddiviso per provincia e città, che verrà pubblicato sul sito internet della Regione. Obiettivo della legge è quello di promuovere la prevenzione e la riduzione della produzione di rifiuti, facilitando la cooperazione tra i settori della progettazione, produzione e distribuzione dei prodotti, nonché mediante il raccordo con gli enti locali nella gestione dei rifiuti. Relatori della proposta sono i consiglieri regionali Fabio Urbinati (Pd) e Piergiorgio Fabbri (M5s), primo firmatario. «Un altro passo avanti a favore della sensibilizzazione e dell' incentivazione al riciclo, in un'ottica di economia circolare» - ha sostenuto Urbinati. Per Fabbri si tratta di «un contributo legislativo all'economia circolare, una legge semplice, ma importante, che mette nero su bianco incentivi per il consumo critico tra i cittadini» Dopo gli interventi dei consiglieri Bisonni, Marcozzi, Biancani e dell'assessore Cesetti, la legge è stata licenziata.
(l.v.)


Martedì 10 Luglio 2018