Resoconto della seduta n.10 del 12/01/2021
SEDUTA N. 10 DEL 12 GENNAIO 2021

La seduta inizia alle ore 10,50

Presidenza del Presidente
Dino Latini

Comunicazioni del Presidente.

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 10 del 12 gennaio 2021. Do per letto il processo verbale della seduta n. 9 del 29 dicembre 2020, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

(n.d.r. mancato funzionamento del sistema di registrazione)

“Vorrei innanzitutto ringraziarla per l’invito al Consiglio regionale odierno. Non riuscendo a partecipare, vorrei comunque esprimere l’apprezzamento dell’Associazione italiana Carlo Urbani, che rappresento e della mia famiglia, per la vicinanza sempre mostrata dalla Regione Marche sin dal 2003, anno della scomparsa di mio padre e anche della nascita dell’Associazione.
Nel corso degli anni sono stati tanti i progetti realizzati insieme alle istituzioni regionali e mi auguro che questa stretta collaborazione possa proseguire anche in futuro. L’istituzione della giornata dei camici bianchi, in occasione del 29 marzo in memoria di mio padre o la realizzazione del Museo Carlo Urbani sono solo alcuni dei progetti che spero vedranno la luce nel corso di questo anno.
Sono convinto che in questo momento così delicato per la nostra società sia ancora importante far conoscere a tutti non soltanto la figura di mio padre, ma soprattutto il messaggio che il suo lavoro e la sua vita possono trasmettere alle nuove e passate generazioni. L'accesso alla salute per tutti, senza distinzioni, la solidarietà, la lotta contro le ingiustizie e le disuguaglianze. Temi che devono accompagnarci in questa nuova fase in cui tutti devono poter dare il proprio contributo senza lasciare indietro nessuno.
Auguro a lei e a tutti i presenti un buon lavoro. Cordialmente, Tommaso Urbani, Presidente.” Questa era la lettera che ci è giunta, non potendo essere personalmente presente, dal Presidente Tommaso Urbani.
Detto questo, la seconda comunicazione mi riguarda personalmente e riguarda la presenza nuovo Segretario generale in Aula, che è stato nominato ieri nell'ambito della seduta dell'Ufficio di Presidenza. Auguro a lui da parte dell'Assemblea legislativa, di tutti voi, e mio personale un buon lavoro, stretta collaborazione, in modo imparziale, efficiente ed efficace. Ringrazio il precedente Segretario generale che in questi 83 giorni iniziali del nostro mandato ci ha dato tutta la sua più ampia disponibilità e alta professionalità per il lavoro svolto. Grazie.

Iscrizione nell'ordine del giorno della proposta di legge n. 14 “Disposizioni urgenti in tema di economia ittica e sostegno alle imprese”, relatore maggioranza il Consigliere Bilò e relatore di minoranza il Consigliere Mastrovincenzo, ieri questa proposta ha avuto il parere favorevole della maggioranza dei componenti della Conferenza dei Capigruppo, fatta in remoto.
Iscrizione della proposta di legge n. 14 (al punto 1 bis). La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti).

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti i colleghi, saluto il nuovo Segretario generale e gli auguro buon lavoro; mi associo ai ringraziamenti al precedente Segretario generale per il lavoro che ha fatto in questi mesi, per la disponibilità la competenza e capacità che ha messo a disposizione di tutti noi.
Presidente, in forza del comma 4 dell'articolo 48 del Regolamento interno, le chiedo di sottoporre a quest’Assise la possibilità di iscrivere la mozione n. 28, concernent:e “Vaccinazione di persone fragili e operatori di servizi diurni e domiciliari” per il carattere di necessità ed urgenza che riveste.
So che ieri in Conferenza dei Presidenti c'è stato un parere negativo e non sto qui ad argomentare gli elementi che hanno portato alla impossibilità, cosa anche abbastanza anomala, visto che c’era la possibilità di abbinarla ad un'interrogazione. Chiedo di sottoporre l’iscrizione al voto dell'Aula come previsto dall'articolo 48.
Riteniamo che non ci siano percorsi strumentali, come magari è stato sottolineato ieri, ma per noi questo provvedimento è indispensabile perché mette nelle condizioni di anticipare le vaccinazioni dei soggetti fragili, soprattutto nei centri diurni, quindi, riteniamo che la mozione a firma del sottoscritto e dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri abbia la possibilità di essere discussa in questa Assise. Grazie.

PRESIDENTE. Per quanto riguarda la reiterazione della richiesta che lei ha testé fatto, ai sensi dell'articolo 48, faccio presente che il parere della Conferenza dei Presidenti dei gruppi si è espressa in senso negativo, ma la norma non ci dice che è vincolante, quindi credo che sia opportuno ripetere alla presenza di tutti i Consiglieri la votazione per iscrivere o meno la mozione che voi avete proposto di inserire in maniera urgente, come lei ha sinteticamente e chiaramente indicato, previo interventi, se vorranno essere fatti, di un oratore a favore e di uno contro.
La mozione, se verrà approvata l’iscrizione, verrà inserita nel compendio delle mozioni, al punto 9 bis. Se ci sono dei Consiglierei che vogliono esprimere il parere favorevole, uno lo può fare, così come se ci sono dei Consiglieri che vogliono esprimere il parere contrario.
Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo (oratore a favore)

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Per esprimere parere favorevole a questa richiesta. Credo che sia un tema di grande rilevanza e particolarmente sentito dalle persone che hanno, purtroppo, persone disabili nelle loro famiglie.
Oltretutto questa mozione cerca di allargare la possibilità di vaccinare immediatamente anche tutti gli operatori che operano nelle strutture, peraltro, oggi c'è un'interrogazione a risposta immediata, al primo punto, che va in questa direzione, quindi troverei davvero sconcertante se non ci fosse la disponibilità dell'Aula a discutere un tema così delicato ed importante per la nostra comunità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi (oratore contro).

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Noi l’abbiamo già detto ieri nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi, per darci una regola, non è possibile che il giorno precedente si inseriscano mozioni e interrogazioni per quello successivo, a maggior ragione l'Assessore alla sanità ha già chiarito sulla stampa e lo fa in continuazione.
C'è poi un'interrogazione in merito ai vaccini, quindi, credo che sia superfluo inserire una mozione il giorno prima per quello successivo.
Diamoci una regola, altrimenti diventano ingestibili i lavori dell'Aula e quelli dell'Assessore, naturalmente è anche dispersivo perché oggi c'è la grande emergenza del Covid, lo sappiamo tutti, quindi, dobbiamo lasciare la possibilità all'Assessore di lavorare, anche perché, ripeto, chiarisce sempre sulla stampa e a chiunque gli chieda informazioni. Noi ieri abbiamo seguito questa linea. Grazie.

PRESIDENTE. La disposizione è nel senso di favorire le spiegazioni delle motivazioni per cui si chiede l'urgenza oppure la si nega.
Passiamo alla votazione
Iscrizione della mozione n. 28. La pongo in votazione.

(l’Assemblea legislativa regionale non approva)

Proposta di legge n. 10
ad iniziativa del Consigliere Putzu
“Modifiche alla legge regionale 13 maggio 2004, n. 11 ‘Norme in materia di pesca marittima e acquacoltura’".
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n.10 ad iniziativa del Consigliere Putzu.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Voglio innanzitutto dare il benvenuto al nuovo Segretario generale e ringraziare il precedente per il lavoro che ha svolto per noi Consiglieri e per quest'Aula.
Parliamo adesso della proposta di legge n.10 di mia iniziativa.
Ringrazio i componenti della Commissione che hanno dato un ottimo contributo.
La proposta di legge apporta alcune modifiche alla legge regionale n. 11/2004 ‘Norme in materia di pesca marittima e acquacoltura”, con particolare riferimento alla composizione della Consulta per l'economia ittica, rispetto alla quale si propone un cambiamento e una flessibilizzazione della rappresentanza delle imprese e dei lavoratori.
Più in dettaglio, con le modifiche proposte all’articolo 6 i rappresentanti delle organizzazioni di categoria del settore pesca passano da 5 ad un massimo di 7, i rappresentanti delle organizzazioni di categoria del settore acquacultura passano da 1 ad un massimo di 2, i rappresentanti dei lavoratori designati dalle organizzazioni sindacali passano da 1 ad un massimo di 2. Prevede quindi una rappresentanza, fino a… Ad esempio, non è che prima i rappresentanti erano 5 e adesso possono passare a 7 per quanto riguarda le organizzazioni di categoria, quindi, non si determina una composizione variabile, ma è uno strumento che garantisce la possibilità di inserire un maggior numero di associazioni, sulla base dei requisiti già stabiliti dalla Giunta regionale, al fine di garantire il pluralismo della rappresentanza anche su base territoriale.
Viene inoltre formalizzata l'attribuzione alla Consulta delle funzioni che l'articolo 10 del d,lgs. 154/2004, riguardante la modernizzazione del settore pesca e dell'acquacoltura, a norma dell'articolo 1, comma 2, della legge 7 marzo 2003, n. 38, assegna alle Commissioni consultive locali (non istituite nelle Marche), tenuto conto che la Consulta già nella prassi le esercita.
Viene abrogata la disposizione riguardante il rimborso ai componenti della Consulta, tenuto conto che nei fatti tale previsione non è stata mai attuata, dal momento che la legge regionale 20/1984 in materia di indennità spettante ai componenti delle commissioni, collegio e comitati istituiti dalla Regione o operanti nell'ambito dell'amministrazione regionale non stabilisce alcun importo per i componenti di tale organismo.
Si tratta di una proposta di legge che ha invarianza finanziaria, tenuto conto che le modifiche non determinano nuovi o maggiori oneri per il bilancio regionale.
Contiene anche il carattere di urgenza perché la durata in carica della Consulta della pesca è legata alla durata della legislatura, è quindi importante provvedere al suo rinnovo il prima possibile, tenuto conto dell'importanza del confronto con le associazioni di categoria del settore, in sede di definizione delle politiche regionali di riferimento.
C’è il parere del Crel di cui l'intera Commissione ha preso atto, non è vincolante, leggiamo così, ne abbiamo preso atto. Il Crel ha dato un proprio parere su questa modifica ed ha chiesto di sostituire il termine ‘operanti’ con termine ‘riconosciute’, parliamo delle associazioni del settore della pesca.
La modifica chiesta dal Crel non va incontro alle necessità di ampliare la rappresentatività della Consulta, dal momento che il riconoscimento formale non sempre è sinonimo di un organismo rappresentante le istanze degli aderenti e degli iscritti, anche perché sappiamo bene che se un ente o una associazione è riconosciuta, ma non è operante vuol dire che non riesce a dare risposte e magari non si riesce ad interfacciarsi con queste associazioni operanti ogni giorno sul nostro territorio nel settore della pesca.
Nel merito, la Giunta regionale ha adottato una delibera, la n. 1377 del 10 novembre 2020, con la quale ha approvato i criteri per la designazione dei componenti della Consulta per l'economia ittica, specificando che la rappresentatività delle organizzazioni presenti nell'organismo è data dal numero di imprese ittiche marchigiane associate o iscritte, si tratta quindi di un parametro oggettivo (numero) di carattere effettivo.
Vorrei in conclusione spiegare che è importante dare spazio e voce alle associazioni che compongono il mondo della pesca per cui la Consulta della pesca è utile, rilevante, soprattutto in questo momento di crisi economica, in cui il Covid purtroppo sta bloccando tutto.
Chiedo all'Assemblea di approvare questa proposta di legge, perché non solo è utile, ma abbiamo anche messo la possibilità di allargare la Consulta da 5 fino al massimo di 7 perché, come spiegavo prima, credo sia giusto dare voce a più associazioni che rappresentano questo settore, allargando anche le parti sindacali da 1 fino a 2. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, il relatore di minoranza, Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. La proposta, come ha evidenziato il Presidente di Commissione Putzu, amplia la partecipazione alla Consulta per l'economia ittica e di per sé questo non sarebbe un aspetto negativo, ma suscita molte perplessità la modifica della lettera b) del comma 2 dell'articolo 6, che recita “da un massimo di 7 rappresentanti designati dalle organizzazioni ed associazioni di categoria del settore pesca, operanti a livello nazionale maggiormente rappresentative a livello regionale” - questo dice la nuova proposta di legge - mentre la legge che si va a modificare prevedeva: “da 5 rappresentanti designati dalle organizzazioni e associazioni di categoria riconosciute a livello nazionale e presenti ed operanti nel settore pesca della regione Marche”. Prima c'era questo aspetto fondamentale del riconoscimento a livello nazionale, che viene messo in evidenza anche dal parere del Crel e che a nostro parere è fondamentale.
Ricordo che sono legittimante le associazioni che hanno ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica da parte dello Stato, che consente all'associazione di avere un'autonomia patrimoniale perfetta, la cui costituzione deve avvenire secondo una procedura formale e l'atto costitutivo è pubblico. Credo che cancellare il requisito del riconoscimento sia un errore in termini di trasparenza e affidabilità. Tra l'altro ricordo che le associazioni della pesca riconosciute e maggiormente rappresentative a livello nazionale e regionale hanno già partecipato ad una sorta di avviso pubblico della Regione Marche, in cui si richiedeva i nominativi per rinnovare la Consulta, avviso scaduto l’1 dicembre 2020 e a tutt'oggi il rinnovo è fermo perché si è dato vita a questa proposta di legge che è stata presentata in Aula.
Ritengo che un settore importante come quello della pesca meriti maggiore attenzione e non una legge per allargare un organismo per finalità francamente oscure, per questo il nostro voto sarà contrario a questa proposta di legge perché riteniamo totalmente inutile questo allargamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Sposo favorevolmente la proposta che viene oggi in Consiglio regionale e credo che un allargamento e l'opportunità di avere nella Consulta della pesca maggiori rappresentanti, una categoria che tutti reputiamo importante, che deve avere una rappresentanza locale, che deve essere voce di chi opera nel nostro territorio, sia qualcosa di positivo e non di negativo da guardare con sfavore.
Plaudo alla possibilità di allargare da 5 a 7 i componenti perché una maggiore rappresentanza è sempre positiva, una pluralità di voci e l'opportunità di partecipare alla Consulta, più voce ad un settore al quale diciamo tutti di voler dare spazio e ascolto. Credo che questa sia una di quelle opportunità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Anch'io esprimo parere favorevole, come ho fatto in Commissione.
Mi fa specie che un partito che si chiama Democratico voglia limitare la partecipazione di un organo di rappresentanza, non so che altro dire, se non un plauso alla Commissione e al Presidente Putzu per questa modifica.
La proposta di legge amplia la rappresentanza ed io auspico che si allarghi anche ad altri organi, come i tavoli verdi e gli ATC. Mi auguro che la Commissione raccolga questo invito, quindi, esprimo il voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Anche noi del gruppo della Lega siamo favorevoli ad ampliare la rappresentatività della Consulta ad altre associazioni del settore della pesca.
Dare voce a più associazioni per noi è un fatto positivo e condivisibile, l’abbiamo detto anche in Commissione.
Ringrazio il Presidente Putzu che ha avuto questa sensibilità, come in altre situazioni, quindi, il nostro voto è favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli (in collegamento da remoto)

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Il senso del mio intervento e che in realtà questa proposta di legge, ringrazio il Consigliere Putzu per averla portata avanti, rende giustizia ad anni di protezionismo nell'ambiente della pesca.
Era stato fatto un regolamento chiuso “ad excludendum” e chiunque non era delle tre associazioni nazionali riconosciute non aveva voce in capitolo. Com'è noto la frase ‘Voce in capitolo’ viene dagli antichi Ministeri, dal capitolo, in cui i novizi potevano solo affacciarsi dall'alto delle balconate, ma nel capitolo potevano parlare solo i monaci anziani, così è stato per la pesca, per anni c'è stata un'esclusione totale, illiberale, anche antidemocratica nei confronti di tutti coloro che non facevano parte di cooperative o di associazioni riconosciute a livello centrale da un'organizzazione del Ministero del lavoro che non concedeva ad altri di entrare.
La Regione Marche per la verità non è la prima, anche altre Regioni hanno aperto, quindi, dobbiamo dire che non arriviamo primi, però codifichiamo con una legge, che aumenta il pluralismo, il fatto che possono partecipare con proposte, iniziative, programmi e progetti anche associazioni che magari hanno un peso locale. Sappiamo, per esempio, che in Sicilia c’è una forte organizzazione che non fa capo alle tre centrali nazionali, così come in Puglia c’è un’ulteriore associazione. Le Marche, ma non solo, hanno l’associazione Marinerie d'Italia che dal punto di vista numerico ha molte più adesioni delle tradizionali associazioni. Senza penalizzare nessuno, questo è l'aspetto positivo, non viene tolto alcun posto per far entrare qualche altro, viene aperta la rappresentanza anche da settori vivaci, in questo caso della pesca.
La stessa cosa, secondo me, andrebbe fatta e ci stiamo pensando, sul Crel, anche lì c'è una visione restrittiva, protezionistica di alcune associazioni a svantaggio di tutti le altre, io direi del mondo economico marchigiano, delle categorie economiche marchigiane. dei lavoratori. Anche lì c'è bisogno di una revisione e di un profondo rinnovamento, che io spero porti avanti questa Giunta, di cui sono un grande sostenitore, per cui ci saranno variazione anche di altre leggi.
Grazie ancora per questa proposta legge al Consigliere Putzu e alla Commissione che l’ha approvata.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Chi mi ha preceduto ha spiegato in maniera chiara e dettagliata le motivazioni di carattere tecnico e politico che hanno portato a questa rettifica della legge regionale n. 11 del 12 maggio 2004.
Il mio intervento è per cercare di sanare in qualche modo le perplessità, le richieste fatte dalla minoranza, in questo caso dal Consigliere Mastrovincenzo quando giustamente ha detto che occorre dare una maggiore attenzione alla pesca. Credo che questa sia una scelta che va in quella direzione, cioè la pluralità, la possibilità di coinvolgere più associazioni. Avere una partecipazione più attiva, più aperta, allargata, che vada nella direzione di un'attenzione necessaria ad un comparto importante come la pesca. Motivazioni oscure credo che non ce ne siano su questa scelta, soprattutto non riteniamo inutile l'allargamento, ma assolutamente utile anche e soprattutto perché l’incremento numerico che andiamo ad approvare consente e consentirà una rappresentanza territoriale adeguata e omogenea, per cui la scelta ci sembra assolutamente condivisibile.
Ricordo che quello che andiamo ad approvare è conseguenza di una scelta concordata e condivisa con l'Assessore delegato Carloni, con la Giunta e con la II^ Commissione, presieduta da Consigliere Putzu, quindi il nostro sarà un voto convintamente favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Borroni.

Pierpaolo BORRONI. Grazie, Presidente. Solo due parole velocissime per fare i complimenti a chi ha avuto l'idea di presentare questa proposta di legge, in quanto ritengo che l'avere più persone e associazioni con cui dialogare, siano esse ufficiali o ufficiose, ma realmente fondate e con radici importanti sui territori, sia una cosa estremamente importante. Questo lo dico convintamente, non per difendere una norma proposta dalla maggioranza.
Quando ero Assessore al commercio a Civitanova Marche sposavo la linea della discussione, del dialogo continuo e costante con tutte le associazioni di categoria, sia riconosciute che nate spontaneamente nel territorio. Ad esempio, l'associazione dei commercianti di Civitanova Marche è libera e slegata dalle principali sigle nazionali, però operativa e prestante sul territorio. All'epoca da Assessore mi inventai la Consulta del commercio, che non esisteva da nessuna parte, era un tavolo di dialogo che la Giunta comunale aveva aperto con tutte le associazioni di categoria per parlare anche del bilancio comunale, delle opere pubbliche e delle eventuali variazioni da apportare ai regolamenti dell’allora amministrazione. Senza dire che questa cosa fu ben accettata tutte le categorie che vennero chiamate a parlare con noi, quindi, rivendico per la nostra maggioranza una linea di discussione e di dialogo nei confronti di tutte le categorie che devono essere sempre interpellate, senza la chiusura che le Marche da qualche anno a questa parte hanno avuto nei confronti di alcune sigle, che magari non erano allineate, o che non erano gradite alla maggioranza che ci ha preceduto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Faccio gli auguri al nuovo Segretario generale per l'incarico, naturalmente ringraziamo tutti il precedente Segretario generale per il lavoro svolto fino a questo momento, l’ho fatto anche ieri nella Conferenza dei capigruppo.
Questa proposta di legge, importantissima, non la ritengo inutile, come ha detto il relatore di minoranza, finalità oscure non le vediamo, anzi, credo che questa proposta di legge vada nella direzione giusta di ampliare la partecipazione alla Consulta per l'economia ittica perché c'è un maggior coinvolgimento di tutte le associazioni.
I rappresentanti delle organizzazioni di categoria del settore della pesca passano da 5 a 7, quelle delle organizzazioni di categoria del settore acquacoltura da 1 a 2 e i rappresentanti dei lavoratori designati dalle organizzazioni sindacali passano da 1 a 2, quindi dico che il nostro voto sarà favorevole.
C'è una vera attenzione ad un comparto importante come la pesca. Il dialogo è importantissimo, soprattutto la partecipazione, credo che questo sia un atto democratico, quindi il nostro voto sarà favorevole. Grazie.

PRESIDENTE Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. 30 secondi per dire perché è oscura e inutile, e l’ha sottolineato anche il Crel. Se la modifica fosse stata utile avreste lasciato la parola “riconosciute”, invece la togliete di proposito per inserire in questa Consulta associazioni non riconosciute, evidentemente vicine alla vostra parte.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3 (dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva).

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Il voto del gruppo assembleare del Partito Democratico è convintamente contrario per le ragioni articolate e precise che il relatore di minoranza, Consigliere Mastrovincenzo, ha messo a disposizione di quest'Assemblea.
Non serve, noi abbiamo bisogno di una legge nuova in grado di mettere nelle condizioni un comparto importante come questo della pesca …, con 800 imprese, 2000 dipendenti tra diretti e indotto, una legge che deve essere aggiornata, quella del 2004 è vecchia di 17 anni e non è strutturata per consentire di gestire al meglio le prospettive di questo settore determinate per la nostra Regione.
Il FEAMP della programmazione 2021/2027 ha bisogno di un'altra cosa, non di una norma che allarga, che apparentemente, come ha detto il collega prima, sembra democratica, ha detto il Consigliere Rossi, ma quando mancano i criteri, quando si amplia a soggetti non riconosciuti ovviamente perde di qualità, di competenza e, permettetemi, dà l’idea …
Ho sentito, anche in maniera abbastanza palese, l'allargamento ad associazioni che erano state escluse, sembra, per motivi politici, non è sicuramente così, si tratta di competenza, di riconoscibilità, di trasparenza, questo è un dato.
Quindi, il voto del nostro gruppo è contrario, auspichiamo invece, sarà anche per nostra iniziativa, una legge nuova che aggiorni quella del 2004, in modo da mettere nelle condizioni un comparto così importante di poter avere le prospettive che merita. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Credo che sia surreale quello che ho ascoltato dal Partito Democratico; dicono che noi facciamo una legge ad hoc per qualche amico, giusto perché qualcuno, magari, ci ha votato. Proprio voi venite a dirci questo, che negli ultimi anni avete fatto marchette elettorali continue, proprio voi ci venite a fare a noi, invece di riconoscere che dobbiamo allargare agli operanti, la morale sulla Consulta ittica? Fantastici, vi devo fare i complimenti, non volevo polemizzare su questa mia proposta di legge, della maggioranza perché non è solo mia. Noi siamo uniti, coesi e facciamo delle proposte d'accordo con l'Assessore Carloni, che ringrazio per il supporto che ci ha dato insieme gli uffici su questo tema, così ringrazio, mi ero dimenticato, la Segretaria della II^ Commissione, sempre disponibile, competente e cordiale con tutti i Consiglieri.
Sono allibito perché c'è la critica del Partito Democratico, che dice che noi dovremmo fare un favore a qualcuno, che sia chiaro se dovessimo fare dei favori, lo dico tranquillamente …. Facciamo la legge per dare l'opportunità a tutte quelle associazioni operanti che ogni giorno stanno in mezzo al mare, a tutte quelle persone che conoscono il problema.
Soprattutto abbiamo anche tolto il gettone di presenza, che era stato messo e non era mai stato dato, anche lì nessuno di voi ha letto nulla. Credo che questo sia molto positivo perché a differenza vostra noi cerchiamo di allargare la possibilità di partecipare democraticamente alle associazioni che operano nel settore, lo facciamo a differenza vostra, addirittura senza compenso, pensate un po’ quando siamo bravi e che marchette facciamo, rendiamoci conto!
Le lezioni di marchettificio dal Partito Democratico di certo non le posso accettare, vi chiedo scusa, ho provato a stare zitto, a non polemizzare, però mi sono reso conto che, nonostante tutto quello che avete fatto in questi anni, oggi venite qui a dare lezioni da professori a noi che stiamo cercando di allargare la Consulta, di dare l'opportunità a tutte queste associazioni che operano all’interno del nostro territorio per dare un contributo al settore della pesca.
Invece di criticare continuamente quello che facciamo, è normale, giusto, lecito, mi sarei aspettato una proposta anche da parte del Partito Democratico in merito a questo tema.
Ringrazio il relatore di minoranza, il Consigliere Mastrovincenzo, persona capace con la quale avremo modo di collaborare anche su altri temi. Consigliere Mangialardi, lei che è il rappresentante del Partito Democratico, dopo il precedente Presidente, dell’era del marchettificio avrei preferito che avesse taciuto, in questo in modo avrebbe fatto più bella figura.
Chiedo al Consiglio di approvare proposta di legge perché è un grande atto di democrazia nei confronti di coloro che ogni giorno sono in mare e possono darci dei consigli utili per migliorare le attività che noi andremo a svolgere per il bene dei nostri cittadini, delle nostre imprese, in questo caso della pesca della nostra regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Noi come gruppo Lega siamo d'accordo sull’approvazione di questa legge, concordo con quando detto da chi mi ha preceduto, forse mi ha tolto anche un po’ l'intervento.
A differenza del Consigliere Putzu penso di essere un po' più tranquillo nelle dichiarazioni, però, venirci a dare lezioni quando andiamo ad allargare il numero delle persone coinvolte, a dare un segno di maggiore democraticità, da chi fino ad oggi ha tenuto sotto controllo tutte le situazioni, tutte le nomine, tutto quello che è stato fatto, forse non le accettiamo così volentieri.
Al di là di tutto, questa legge, oltre ad affrontare il problema della pesca, serve per avvantaggiare coloro che operano in questo settore ed è anche un segno che va nella direzione di una maggiore democraticità e partecipazione delle associazioni, non solo in questo, ma in tutti i settori. E’ una delle prime leggi con la quale andiamo ad allargare la partecipazione dei cittadini, delle associazioni e di coloro che operano nel settore economico, quindi, la Lega voterà a favore.
In merito al richiamo su questo provvedimento fatto dal Presidente del gruppo, che ha detto che non serve, che quando non ci sono i criteri non si può parlare di democrazia, penso che quando si va ad allargare il numero delle persone si va sempre nell'ottica di aprirci un po' a tutti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Noi voteremo favorevolmente questa proposta di legge.
Il Movimento 5 Stelle è sempre d'accordo quando si tratta di ampliare la rappresentanza, quindi anche nel caso della Consulta della pesca. Tra l'altro, chi presterà il proprio servizio all'interno della Consulta non riceverà alcun importo, il servizio è gratuito, anche se sono associazioni locali non riconosciute a livello nazionale, quindi, secondo noi, è sempre un bene, anzi, un valore aggiunto consultarle e farle partecipare.
Accolgo con piacere quanto ha detto il Capogruppo della Lega Consigliere Marinelli, il fatto che questo sarà il primo di diversi interventi che andranno ad ampliare la base di consultazione, adesso vedremo cosa altro proporrete, però in linea generale ci troverete d'accordo. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.

Proposta di legge n. 10. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 14
ad iniziativa del Consigliere Putzu
“Disposizioni urgenti in tema di economia ittica e sostegno alle imprese”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n.14 ad iniziativa del Consigliere Putzu.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Anch'io mi associo ai saluti di benvenuto al nuovo Segretario generale per questo impegno nuovo, importante, di grande lavoro che dovremmo fare tutti insieme, altresì, ringrazio il precedente per il lavoro svolto sino ad oggi.
Entriamo nel merito della proposta di legge n. 14.
Con questa proposta di legge si intende apportare alcune modifiche a due leggi regionali, entrambi recenti, alla luce di alcune questioni sorte nel corso dell'attività istruttoria finalizzata alla loro attuazione, istruttoria svolta dagli uffici della Giunta regionale. Sono due anni che ci sono domande ferme, in attesa di essere evase, e l'Assessore alla pesca Carloni, sollecitato anche dal sottoscritto, dalla Giunta, dagli uffici, dal Presidente della II Commissione Putzu, ha subito recepito l’esigenza di portare avanti questa intesa così importante.
Si tratta della legge regionale n. 33 del 2019 “Promozione della multifunzionalità del settore della pesca marittima e del turismo marittimo” e della legge regionale n. 47 del 2020 “Ulteriore sostegno finanziario alle micro e piccole imprese. Modifiche alla legge regionale 10 aprile 2020, n.13 ‘Misure urgenti per il sostegno alle attività produttive e al lavoro autonomo a seguito dell'emergenza epidemiologica Covid 19”.
E’ stata anche valutata l'opportunità di intervenire in via d'urgenza con l'intervento di iniziativa consiliare, per dare una risposta il più possibile tempestiva ai settori interessati.
Siamo consapevoli che in questo momento storico è particolarmente importante agevolare l'attività d’impresa, anche nella prospettiva di una ripartenza economica basata sulla diversificazione dei servizi turistici proposti nella nostra Regione, aspetto questo sul quale si fonda, in particolare, la legge regionale n. 33 del 2019, in materia di multifunzionalità delle attività di pesca tradizionale.
Per questo motivo la II^ Commissione si è riunita a distanza di 5 giorni a cavallo del 31 dicembre, per consentire all'Assemblea legislativa di approvare il testo della proposta di legge nella prima seduta utile nel 2021. Da un punto di vista generale, la legge regionale n. 33 del 2019 ha dato attuazione nell'ordinamento regionale ai principi della normativa statale in materia di ittiturismo e di diversificazione dell'attività di pesca al fine di favorire lo svolgimento di attività di servizi da parte dell'imprenditore ittico.
La scelta del legislatore regionale è stata quella di rendere esplicita la possibilità per l'imprenditore ittico di integrare il reddito derivante dalla pesca tradizionale con attività a carattere turistico e ricreativo, volte alla valorizzazione degli aspetti socio-culturali delle imprese ittiche, secondo una impostazione promossa dalla legislazione statale con il decreto legislativo n. 4/2012. Tale disciplina è il frutto della scelta di favorire il ricambio generazionale e la valorizzazione del ruolo multifunzionale dell’impresa di pesca e di acquacoltura in aggiunta a sostegno alle iniziative dell'imprenditoria locale.
Entrando nel merito l'articolo 1 della proposta di legge introduce nella legge regionale n. 33/2019 alcune semplificazioni e chiarimenti, che sono apparsi utili per evitare possibili interpretazioni restrittive e facilitare l'approvazione dei provvedimenti attuati.
Con la prima modifica si è inteso precisare, che anche gli acquacoltori, che sono imprenditori ittici a tutti gli effetti, possono esercitare l'ittiturismo. Si tratta di un chiarimento opportuno al fine di specificare un elemento giuridico che non emerge in maniera chiara dal testo del decreto legislativo 4 del 2012, uniformando così l'ordinamento della Regione Marche a quello di altre regioni.
Si è poi specificato che l'attività di ittiturismo svolta dagli acquacoltori non può essere prevalente con riferimento al rapporto tempo/lavoro rispetto a quella principale.
Si tratta di una modifica che rende esplicito a livello regionale quanto contenuto nella normativa statale, che riserva il concetto di prevalenza tra l'attività di pesca professionale e le attività connesse al solo imprenditore che esercita l’attività di acquacoltore.
In altre parole, ai sensi della normativa statale, gli acquacoltori possono esercitare l'ittiturismo, alla sola condizione che tale attività non sia prevalente in termini di tempo/ lavoro calcolato su base annuale.
Le modifiche riguardanti l'attività di acquicoltura sono state ritenute indispensabili al fine di consentire l'adozione dei provvedimenti attuativi della legge regionale n. 33 del 2019, senza i quali la stessa risulta inefficace. Si è inoltre, reso più snello il regolamento attuativo, riducendone i contenuti agli aspetti più importanti e demandando, invece, ad una delibera della Giunta regionale l’adozione della modulistica ed altre eventuali disposizioni attuative e di dettaglio. Ciò consentirà nel tempo un più agevole e rapido aggiornamento di tali disposizioni attuative.
In merito al regolamento, appare oggi non utile che entri nel merito della formazione professionale che potrà essere svolta dagli imprenditori della pesca che intendono diversificare le loro attività; questo non significa che non c'è più attenzione su questo aspetto, tutt'altro: la formazione e la riqualificazione professionale sono temi di grande interesse, sui quali è necessario che anche la Regione svolga il proprio ruolo istituzionale, accompagnando gli imprenditori ed in particolare i giovani imprenditori in un percorso di acquisizione di possibili nuove competenze, al fine di rendere l'attività svolta in linea con le potenzialità che il settore terziario è in grado di promuovere.
Di tale aspetto occorrerà tener conto in sede di predisposizione della programmazione in materia di formazione professionale, con particolare riguardo alla programmazione cofinanziata con le risorse europee, e qui e confido nell'Assessore al bilancio Castelli, di farsi carico anche lui di queste iniziative.
Si è colta, infine, l'occasione per correggere qualche refuso, riguardante il riferimento all'articolo 19 della legge n. 241/1990 in materia di procedimento amministrativo e chiarire meglio l'aspetto relativo ai fabbricati all'interno dei quali saranno svolte le attività connesse, specificando che gli stessi devono essere conformi alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente.
Nel complesso, le modifiche proposte si pongono in continuità con lo spirito originario della legge, ma tendono a consentirne una più efficace ed omogenea applicazione, massimizzando il potenziale effetto per le imprese ittiche.
L'articolo 2 della proposta di cui discutiamo riguarda la legge regionale 47/2020, che ha modificato la legge regionale n. 13 del 2020, vale a dire lo strumento normativo con il quale è stata data una prima risposta regionale alla crisi di liquidità delle imprese, in particolare delle micro e piccole, a fronte degli effetti del primo lockdown di marzo, quando a livello statale è stata disposta una chiusura sostanzialmente generalizzata di tutte le attività non essenziali, come misura per arginare la prima ondata della pandemia Covid 19. A novembre 2020 si è avvertita l'esigenza di modificare la legge regionale n. 13, al fine di introdurre una nuova misura di sostegno al credito delle micro e piccole imprese, a fronte delle limitazioni alle attività connesse con i contenuti dei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri adottati per contenere la cosiddetta seconda ondata pandemica. Come ricorderete, si tratta di un'ulteriore misura che migliora le condizioni di accesso al credito, rendendole ancora meno gravose. Tale misura si è affiancata a quelle già previste dalla legge regionale 13/2020 consistenti nella concessione di prestiti a tasso agevolato e nella concessione di contributi per l'abbattimento del costo degli interessi della garanzia per l'accesso ai prestiti presso il sistema creditizio.
In sede di attuazione di questa nuova misura e di concerto con i Confidi, cui è affidata la gestione delle misure previste dalla legge regionale 13, è apparso opportuno specificare in modo espresso che la stessa è cumulabile con le due linee di intervento già presenti; ciò al fine di rendere più efficace il sostegno della Regione alle imprese marchigiane duramente colpite dal protrarsi della crisi. Da qui l'esigenza di modificare la legge regionale 47.
Nella sostanza, la Regione nel rispetto della pertinente normativa statale ed europea vuole essere di stimolo e di aiuto, quindi promuovere la multifunzionalità nel settore della pesca marittima, anche verso attività turistiche, di ristorazione e di ospitalità al fine di valorizzare la diversificazione della pesca tradizionale, il ruolo degli imprenditori ittici, nell'ottica della creazione di nuova occupazione, in particolare giovanile.
Concludo, Presidente, ringraziando l’Assessore Carloni, il Presidente Acquaroli e tutta la Giunta, il Presidente Putzu della II^ Commissione e tutti i componenti per la particolare attenzione, per la lungimiranza dimostrata al settore della pesca, che si relaziona con le attività turistiche del nostro territorio. Un particolare ringraziamento al personale tutto, dirigenti, funzionari, agli uffici dedicati alle attività di Assessorato e di Commissione per il buon lavoro svolto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, il relatore di minoranza, Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Le modifiche alla legge 33/2019 sono tutto sommato condivisibili, l'estensione della normativa al settore dell'acquacultura, che è considerata una normativa statale alla stregua dell'attività di impresa ittica, a sua volta assimilata a quella agricola, ritengo sia opportuna in considerazione che in essa rientrano le attività di allevamento in mare dei mitili, molto diffuse nella nostra Regione.
Si è poi voluto specificare il concetto di attività prevalente, che si configura quando il tempo impiegato nell'attività di pesca professionale è superiore a quello dedicato all'attività connessa, secondo un criterio già presente nell'ordinamento regionale. La definizione di carattere di prevalenza intesa come attività temporale e non, ad esempio. economica basata sul fatturato, permette sicuramente maggiori possibilità di sviluppo all'ittiturismo pur sempre legato ai soli operatori della pesca.
Le altre proposte di modifica e integrazione sono più concernenti aspetti di regolarità normativa.
Infine, la modifica della legge 47/2020, che a sua volta modificava la legge n. 13/2020, va nel senso di allargare, quindi positivamente, le opportunità dei finanziamenti alle micro e piccole imprese che hanno subìto forti ripercussioni negative dalla pandemia, quindi è condivisibile. Grazie.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale, passiamo alla votazione.

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4 (dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti).

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva).

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Per confermare il voto positivo del gruppo del Partito Democratico dell'Assemblea, come anticipato dal Consigliere Mastrovincenzo, relatore di minoranza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare i due relatori, il Consigliere Bilò e il Consigliere Mastrovincenzo, per questa proposta di legge importante, entrambi hanno spiegato la rilevanza di questa norma, mi limito solamente a dire che il gruppo Fratelli d'Italia è favorevole.
Mi auguro che ci siano anche altre iniziative a sostegno dell’acquacultura e dell'ittiturismo perché credo sia fondamentale sostenere in questo momento queste attività, quindi dichiaro il voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.

Proposta di legge n.14. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)


Interrogazione n. 50 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri, Biancani, Vitri, Mangialardi, Mastrovincenzo
“Tempi vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 dei disabili, degli operatori, dei familiari caregivers e dei conviventi”

Interrogazione n. 54 – a risposta immediata
ad iniziativa della Consigliera Lupini
“Tempi vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 degli assistenti sociali dei Comuni e ambiti territoriali, degli educatori professionali dei servizi domiciliari e scolastici e dei caregivers di persone con fragilità' non dipendenti di Asur”
(Abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le interrogazioni n. 50 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi e Mastrovincenzo e n. 54 della Consigliera Lupini, a risposta immediata, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Colleghi Consiglieri, il piano regionale sulla pandemia risponde al piano strategico nazionale. Quindi, in prima analisi stiamo vaccinando il personale sanitario della sanità pubblica, poi verrà vaccinato, conseguentemente, il personale dipendente delle aziende private accreditate ed ha seguire il personale delle RSA, delle residenze protette, delle case di riposo, quando finirà questa prima vaccinazione, che dovrebbe concludersi entro la fine di gennaio, si procederà con le categorie fragili, con le persone che hanno determinate patologie, con le persone che secondo il Servizio sanitario nazionale meritano, diciamo così, questo tipo di vaccinazione.
Teniamo conto che la scansione delle vaccinazioni è determinata dal Commissario, dalle Autorità sanitarie, dal Ministero della salute, quindi non c’è discrezionalità da parte della Regione Marche. Mi permetto di sottolineare ai colleghi e a tutta l'Assemblea che la partita sul Covid 19 si giocherà indubbiamente sulla vaccinazione di tutta la popolazione e metto in evidenza come il nostro Paese, che è il terzo produttore di farmaci a livello mondiale, dopo la Cina e l'India, ha necessità di fare un investimento preciso, probabilmente da Recovery Fund, di almeno 2-3 miliardi, pagando i diritti dei brevetti dei vaccini per realizzarli. La svolta che l'Italia deve intraprendere è essenzialmente quella di produrre nel nostro Paese i vaccini Covid perché la vaccinazione per l'intera popolazione durerà tutto quest’anno e anche il prossimo, quindi, chiedo ai capigruppo dell'attuale maggioranza, ma se si associano anche ai Consiglieri dell'opposizione, di presentare una mozione, un documento unitario dell'Assemblea regionale delle Marche con cui sollecitare il Governo a investire 2-3 miliardi del Recovery Fund per produrre i vaccini nel nostro Paese, perché abbiamo le tecnologie, le esperienze, il know-how per essere un produttore dei vaccini e non un Paese importatore. Questo si può fare pagando i brevetti a chi ha registrato i diritti, quindi, ritengo opportuno che si possa avviare un processo di questa natura. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore per la risposta. Chiedevo nello specifico …, credo che su questo siamo tutti d'accordo, non ci sono cittadini da vaccinare prima e dopo, ma una strategia dobbiamo trovarla.
Non riesco a capire se nel piano di vaccinazione, magari è un mio limite, tra gli operatori socio-sanitari siano compresi gli assistenti sociali dei Comuni, che non sono e non fanno capo all'ASUR, ma agli ambiti territoriali o direttamente ai Comuni, e gli educatori professionali, che vanno ad espletare i servizi sociali nelle case di minori a rischio, nelle case dei disabili o nella scuola. Ricordiamo che sono servizi fondamentali e se venissero sospesi per malattia, per una scelta di tutela dal Covid, si andrebbe a depauperare l'offerta per i cittadini, quindi chiedo questa cosa nel dettaglio perché a quanto ho capito sono rimaste fuori da questa prima vaccinazione gli operatori del sociale, che non sono dipendenti di cooperative. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Rispetto all'interrogazione firmata da me e dai Consiglieri Vitri, Mangialardi, Mastrovincenzo devo dire che non c'è stata risposta, a meno che non l'abbia capita, se poi l'Assessore mi dà la risposta, magari con calma, gli sarò grato.
So benissimo che il piano strategico vaccinale della Regione Marche è in linea con il piano strategico nazionale, nella prima fase della vaccinazione sono previsti gli operatori sanitari e socio-sanitari, il personale delle residenze protette, le persone con più di ottant'anni, nella seconda fase sono previste le persone con più di 60 anni, gli insegnanti, il personale scolastico, i lavoratori dei servizi essenziali e coloro che sono affetti da più patologie, ma leggendo il piano strategico regionale ho capito che sono comprese anche le persone che hanno una maggiore fragilità.
Veniva chiesto alla Regione di prendere una posizione e nella pianificazione della seconda fase iniziare da subito con determinate categorie rispetto ad altre. Questa è una scelta che la Regione può fare.
Ritengo che alle persone disabili, a chi le assiste, ai familiari vada data una priorità anche perché non parliamo di numeri importantissimi, fortunatamente, sono sicuramente tanti, ma non sono così numerosi, quindi, dare una priorità anche perché questi sono dei soggetti che hanno difficoltà nell’utilizzare i dispositivi per potersi proteggere, hanno difficoltà a rispettare le regole per il distanziamento. Quando parlo di disabilità mi riferisco a persone, ad esempio, con disturbo dello spettro autistico, a chi ha una disabilità intellettiva, sensoriale, psichiatrica, persone che non sono autosufficienti. Questo porterebbe una garanzia maggiore sia ai disabili che a chi lavora per loro, ai familiari. Non chiedo uno stravolgimento, mi sarei aspettato, devo dire la verità, una risposta che prevedesse nella primissima fase …, perché la seconda non durerà una settimana, ma mesi, un conto è vaccinare un disabile a fine giugno, un conto è vaccinarlo i primi di marzo. Purtroppo sono tanti i disabili che sono deceduti a causa di questa malattia, di questo virus, mi sarei aspettato una maggiore sensibilità ed una risposta che prevedesse un’accelerazione, un'attenzione particolare rispetto a queste categorie. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Non sono soddisfatto della risposta, che è parziale e scontata.
In realtà con queste interrogazioni, come ha ben evidenziato il Consigliere Biancani, chiedevamo l’inserimento delle persone disabili nella fase immediatamente successiva ai primi vaccini, peraltro è intenzione del Commissario Arcuri, al di là di quello che al momento è scritto sul piano nazionale, ampliare presto la vaccinazione a questi soggetti, ma è evidente che le Regioni possono farlo con propri atti. E’ già successo nella Regione Lazio, nella quale le persone con comorbilità severa, immunodeficienza e fragilità di ogni età, le persone disabili, quelle che frequentano i servizi semiresidenziali, gli operatori dei servizi diurni e domiciliari, sono stati inseriti tra i soggetti che hanno diritto alla vaccinazione in via prioritaria.
Questo avremmo voluto discutere con la mozione, che ci è stato impedito di trattare oggi in Aula, lo riteniamo grave, perché questa richiesta è di famiglie e associazioni. E’ evidente che l'Assessore alla sanità deve interessarsi di questi aspetti, non è certo una perdita di tempo, come ha sottolineato prima la Consigliera Marcozzi, se l'Assessore alla sanità si occupa di vaccinazioni di disabili in quest'Aula e negli uffici che devono seguire queste vicende. Grazie.

Interrogazione n. 52 – a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Mastrovincenzo
“Assistenza sanitaria alla casa-albergo per anziani "Gerundini" di Falconara dopo il focolaio di Covid.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n.52 - a risposta immediata – del Consigliere Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Nel mio precedente intervento ho chiaramente illustrato il piano della Regione Marche, che è quello di vaccinare immediatamente il personale della sanità pubblica, sanità privata, RSA e tutte le categorie che hanno una disabilità.
Il nostro fine è quello di salvare vite all'interno delle RSA, delle residenze protette di tutte quelle persone che hanno delle patologie derivanti da ventilazione, SLA e così via. Io non escludo assolutamente nulla e trovo demagogico questa idea di fare una classificazione tra tutte le categorie fragili. Credo che il personale sanitario, che tecnicamente è in grado di capire quali sono le priorità, non abbia bisogno di una lezioncina che viene dal Consiglio regionale, che stabilisce quali sono le persone fragili e quali sono le priorità. Qui si tratta di salvare vite, la priorità deriva evidentemente dalla gravità della patologia e dalla gravità della condizione personale, non c'è un elenco, c'è una graduatoria che i servizi territoriali, i medici di famiglia, possono valutare.
Voi presentate le interrogazioni, io vi rispondo, poi fate le vostre controdeduzioni per dire esattamente il contrario della risposta che vi viene fornita. Cerchiamo di metterci d'accordo, noi seguiamo un piano che tende a vaccinare tutte le persone fragili, gli ultraottantenni, e per questo abbiamo fatto anche un accordo con i medici di famiglia che conoscono perfettamente i loro assistiti e sono in grado di intervenire secondo le patologie di queste persone. Noi abbiamo i medici di famiglia, i distretti e tutto il personale sanitario, che voglio ringraziare in questa sede, venire qui per fare i professorini e per stabilire quale sia l'ordine di graduatoria, penso che sia un intervento a gamba tesa, per usare una espressione, diciamo così, calcistica.
Per quanto riguarda la risposta all’interrogazione n. 52, la RSA, di cui all'interrogazione presentata dal Consigliere Mastrovincenzo, risponde tecnicamente alla necessità di assistere tutte le persone che in questo periodo di Covid hanno contratto la patologia.
Cosa avveniva, diciamo così, nella prima fase della pandemia? Che questo personale era assistito dai medici di famiglia, i quali non garantivano la continuità nè l'appropriatezza delle cure, dal nostro insediamento è stato uno dei primi atti di indirizzo che ho esplicitato, emanato nei riguardi delle Aziende: interveniamo nelle RSA, in queste strutture residenziali, con medici specialistici, con le Usca, con il personale infermieristico dell'Asur. L'appropriatezza di questi interventi ha determinato che moltissime persone sono guarite dal Covid-19 e non ci sono state le stragi che sono avvenute in altre regioni.
Detto questo, se questo è il protocollo cos'è successo? Il 5 gennaio sono stati riscontrati 18 positivi su 19, la struttura è stata isolata, sono intervenuti prontamente i medici dell’Usca, gli specialisti e così via. Questo è l'intervento che abbiamo fatto per tutte, diciamo così, le strutture. Oggi abbiamo tre situazioni emergenziali: nella residenza di Tolentino, in quella di Porto Recanati ed in un'altra.
Detto questo, abbiamo chiesto, anche per poter seguire attentamente queste vicende, l'intervento della sanità militare, che voglio qui ringraziare, perché opera nella regione Marche con quattro medici dell'Aeronautica militare e con dieci infermieri. Quindi, se sarà necessario, concludo la mia risposta, interverremo all'interno della struttura, portando il personale che serve per garantire appropriatezza e continuità di cura necessarie per queste persone fragili. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Preciso che la struttura del Gerundini non è una RSA, ma una casa albergo, mi auguro che l'attenzione che c'è stata all'inizio, quando è scoppiato il focolaio, continui anche nelle prossime settimane, perché la struttura, come metto in evidenza nell'interrogazione, è sguarnita di personale sanitario, con professionalità adeguata a gestire questa situazione complicata.
Chiudo questo mio intervento facendo riferimento alla prima parte dell’intervento dell’Assessore, nessuno vuole fare il professorino in quest'Aula, è evidente che non si può lasciare al libero arbitro di medici di medicina generale e di operatori sanitari chi vaccinare prima tra le varie categorie, deve essere tutto ben chiaro, perché se c'è una richiesta esplicita a livello nazionale e anche regionale da parte delle associazioni di familiari delle persone disabili o con problemi di immunodeficienza è chiaro che un problema c'è, quindi, va risolto con espressioni e definizioni chiare, laddove ci sono atti scritti comprensibili da tutti. Grazie.

Interrogazione n. 53 – a risposta immediata
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Situazione critica riscontrata all'ospedale di Urbino”

Interrogazione n. 55 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani e Vitri
“Azioni urgenti per riaprire i reparti di Cardiologia e Rianimazione nell'Ospedale di Urbino”
(Abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le interrogazioni n. 53 della Consigliera Ruggeri e n. 55 dei Consiglieri Biancani e Vitri, a risposta immediata, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALATAMARTINI. Grazie, Presidente. Nell'ospedale di Urbino si è verificato un focolaio che ha compromesso la funzionalità della struttura, perché 24 operatori sanitari sono risultati positivi al Covid 19. Questa estensione della patologia ha riguardato il reparto di cardiologia e di rianimazione.
Si è proceduto ieri alla disinfestazione dei reparti e naturalmente si è cercato di trovare una soluzione per il fatto che l’ospedale di Urbino è l'unico presidio no free Covid della provincia di Pesaro. Si è intervenuti innanzitutto portando una parte dei pazienti, che erano ricoverati all'interno dell'ospedale, presso la struttura privata di Macerata Feltria, presso Cagli nella struttura di Galantara, dopodiché nella giornata di sabato, abbiamo chiesto, tramite il Gores, alla protezione civile nazionale l’invio di alcuni medici: cardiologi, anestesisti e rianimatori per poter riattivare nell'ospedale di Urbino e anche nell'ospedale di Fermo le attività ordinarie programmate, non abbiamo ancora avuto risposta.
In ogni caso, voglio sottolineare che un'area dell'ospedale è stata adibita, ove si presentasse la necessità, con l'attrezzatura necessaria, alla rianimazione per soccorrere eventuali persone che avessero bisogno di questo tipo di trattamento. Fino ad oggi non si è reso necessario, non ci sono stati dei casi che hanno richiesto questo tipo di intervento.
L’Assessorato segue pedissequamente questa vicenda e siamo in attesa di conoscere se la protezione civile nazionale, attraverso la sanità militare, sarà in grado di inviare ulteriore personale per garantire alle strutture di Urbino e di Fermo la funzionalità necessaria per assicurare la programmazione degli interventi che erano stati precedentemente organizzati e strutturati. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Innanzitutto vorrei ringraziare l'Assessore Saltamartini che in queste giornate, che stanno diventando settimane, se non mesi, sicuramente difficili, si sta impegnando al massimo per risolvere dei problemi, che si è trovato per due motivi: per un'organizzazione sanitaria la cui fragilità in tanti avevamo indicato, quando ancora non c'era l'emergenza; per questa situazione di fragilità dell'organizzazione che è stata messa a nudo, purtroppo, dall'emergenza pandemica che stiamo vivendo.
Non credo che dall'Assessore e da questa Giunta ci si possa aspettare miracoli, mi fa piacere che l'Assessore abbia anche parlato del caso di Fermo, noi siamo solo due, il nostro gruppo consiliare è piccolo, è possibile presentare un'interrogazione a Consiglio, ci sorprende un po’ l'atteggiamento del PD che essendo di otto Consiglieri ogni volta copre i nostri atti con un altro identico, è successo anche questa volta, invece di fare un'interrogazione, che ne so su Urbino, come ha fatto la Consigliera Ruggeri e presentarne una su Fermo, che forse era più opportuna, vengono presentate due interrogazioni identiche che costringono l'Assessore, per fortuna, non a ripetere e ad intervenire sullo stesso argomento. Secondo me, questo è modo di fare non rispettoso del lavoro dell'opposizione e tra le opposizioni sinceramente non lo trovo un bel modo di fare. Abbiamo sempre additato la maggioranza quando fa così e poi ci troviamo l'opposizione gonfia del maggior numero di Consiglieri che fa uguale con un’opposizione ridotta di numero.
Comunque, tornando a questa tracotanza del PD mi ha sorpreso moltissimo leggere dichiarazioni di parlamentari, uno è intervenuto sulla questione di Fermo e un’altra sulla questione di Urbino, accorgendosi oggi che Urbino è un ospedale importantissimo per l'entroterra.
Vorrei sapere dov’erano questi personaggi politici quando l'ex Presidente della Giunta depotenziava tutte queste strutture sanitarie per costruire il mega ospedale, vi ricordo che in origine nella nostra provincia si sarebbe dovuta distruggere una vallata bellissima, una zona molto bella, come quella di Fossombrone. Dov'erano, mentre noi, i movimenti politici, i cittadini, le associazioni, eravamo lì a dire che non si dovevano chiudere gli ospedali minori, come quelli di Fano e di Urbino. Adesso in piena pandemia ci si accorge che manca il personale o che non sono sufficienti i posti letto, quindi, direi che forse fare un'opposizione strumentale e demagogica in questa fase non è il massimo.
Chiederei al PD un po’ più di umiltà e soprattutto di intervenire su certi argomenti, facendo trascorrere un po' meno tempo, visto che le elezioni le ha perse sonoramente proprio per la disorganizzazione che ha creato in questi anni sulla questione sanità.
Assessore, noi saremo contenti se ci dirà il prima possibile se arriverà, tramite la protezione civile nazionale, il personale in più, cercheremo comunque di fare il nostro lavoro ispettivo e anche di proposta al meglio che possiamo, evitando di fare strumentalizzazioni, cercando almeno in questa fase emergenziale di aiutarvi più possibile. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ringrazio innanzitutto l'Assessore Saltamartini per la risposta, sono parzialmente soddisfatta, nel senso che mi ha risposto ad una parte di interrogazione, quella relativa al team militare specialistico richiesto dalla Regione, ma non ha specificato quanti medici sono stati richiesti.
Credo che corrisponda a verità quello che ho saputo tramite i media: due cardiologi, tre anestesisti.
Non ho presentato questa interrogazione per scavalcare o per oscurare l'interrogazione delle Consigliere del Movimento 5 Stelle, ma per avere una risposta diversa, volevo venire a conoscenza dei tempi di arrivo del team militare, che è fondamentale per il nostro territorio.
L’interrogazione era forse ad integrazione della vostra, se l'avesse letta, avrebbe visto che non era identica, oltretutto chiedevo una cosa diversa, alla quale non ho avuto risposta.
Ho detto parzialmente soddisfatta perché nella mia interrogazione chiedevo anche come si intende riaprire i due reparti del nosocomio di Urbino, magari avvalendosi anche di una struttura come quella di Macerata Feltria, con la quale si ha un d'accordo con il privato, Coss, per 40 posti letto. Mi risulta che attualmente di questi 40 posti letto ne vengono utilizzati solo 13 per pazienti Covid, quindi la mia interrogazione, ribadisco, a differenza di quella del Movimento 5 Stelle, chiedeva nello specifico se era possibile utilizzare, sfruttare, tutti questi posti letto e in modo propositivo davo anche l'opportunità di valutare un modo per poter alleggerire ulteriormente l'ospedale di Urbino dai pazienti Covid e farlo tornare il prima possibile come struttura Covid free.
Ringrazio anch’io l'Assessore per il lavoro che sta facendo, ma mi definisco parzialmente soddisfatta perché non è stata data risposta a questa parte della mia interrogazione relativa alla struttura di Macerata Feltria, sui tempi invece sono soddisfatta perché, come ha detto, purtroppo ancora non lo sa. Grazie.

Interpellanza n. 3
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Casini, Mastrovincenzo, Carancini
“Politiche regionali per raggiungere l’obiettivo europeo di riduzione del 55% delle emissioni di gas a effetto serra e attuazione del Patto dei Sindaci”.
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 3 dei Consiglieri Bora, Casini, Mastrovincenzo, Carancini.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Chiedo il rinvio dell'interpellanza n. 3, dell'interrogazione n. 41 e della mozione n. 27.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.

Rinvio dell’interpellanza n. 3. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Interrogazione n. 34
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Cesetti, Casini, Vitri, Carancini, Mangialardi, Biancani
“Pubblicazione report numero contagiati da Covid-19 per Comune”.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n.34 ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Bora, Cesetti, Casini, Vitri, Carancini, Biancani.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Informo gli interroganti che da ieri sono pubblicati questi dati sul sito: https://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Salute/Coronavirus/Report-contagiati-per-Comune, fonte dati: banca quarantena della regione Marche.
C'è stato un ritardo perché non si è stati in grado di allineare tutte le informazioni dei dati tra i vari uffici, dopo un lavoro che era iniziato da un po' di tempo, siamo riusciti ad avere questo tipo di informazioni, quindi vi informo che questi dati sono pubblicati sul sito della Regione Marche.
Per quanto riguarda la precedente interrogazione, sempre per dare maggiori informazioni possibili ai colleghi, in questo frattempo ho inviato un messaggio ai dirigenti del servizio ed informo la Consigliera che per gli assistenti sociali dei Comuni e degli ambiti territoriali è prevista la vaccinazione nella seconda fase, oltre a tutti gli assistenti scolastici, i caregivers, le persone con fragilità. Tutto ciò che rappresenta l'assistenza alle persone che hanno delle disabilità, che verranno vaccinate con priorità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Ci fa piacere che da ieri siano pubblicati questi dati.
Ricordo che la nostra interrogazione è del 4 dicembre, più di un mese fa, evidentemente è servita da stimolo e sollecitazione in virtù del fatto che la risoluzione n. 8 è stata approvata anche questa un mese prima, quindi all'inizio di novembre. Ci sono voluti più di due mesi, ma l'importante è che si sia raggiunto il risultato, credo che questo sia un fatto importante in termini di trasparenza. Grazie.

Interrogazione n.40
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Bora, Casini “Riconoscimento del debito fuori bilancio di cui all’art. 5, comma 2, della pdl 5/2020, ora legge regionale 49/2020”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 40 dei Consiglieri Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Bora, Casini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Castelli.

Giudo CASTELLI. Grazie, Presidente. Torna in Aula la vexata quaestio del debito fuori bilancio che trae origine dalle vicende degli anni novanta.
Gli interroganti cosa chiedono ulteriormente rispetto a quella vicenda? Sono 6 le domande, l'avrete lette nell'interrogazione, la prima: “Sono state espletate - sempre che ricorrano i fatti costitutivi del presunto credito - le procedure di cui all'articolo 16 della legge 203”, sono quelle che la legge agraria prevede nel caso di miglioramenti.
La seconda domanda: se sia pervenuta dal conduttore - la famosa cooperativa definita russa - una formale richiesta di indennità, ai sensi dell’articolo 17 e successivo; se sia stata fatta una stima da parte dei competenti uffici regionali della presunta indennità; se sia stata fatta una dichiarazione specifica prevista dal comma 5 dell'articolo 17; poi una domanda, come dire, retorica e un può insidiosa: se nell'insussistenza dei fatti costitutivi del presunto credito non si intenda cancellare l'articolo con cui abbiamo riconosciuto il debito; se nell'eventuale sussistenza del credito stesso, o meglio del debito da parte nostra, non si intenda far determinare l’indennità nei modi previsti dall'articolo 17.
In sostanza si ritorna sulla legittimità e sulla correttezza di quell'operazione che voi sapete destò una certa vivacità nel conflitto, nella polemica, nel dibattito, a margine del nostro assestamento.
Allora, la prima osservazione, siamo fermamente convinti che il riconoscimento, diversamente da come dicono gli interrogati, non sia stato fatto incautamente, l'avverbio incautamente è stato introdotto in maniera, come dire, un po’ aggressiva dagli interroganti, aderendo a quella che gli inglesi definiscono la profezia che si autoavvera, perché se tu all'inizio del discorso dici: posto che tu hai fatto la cosa sbagliata, cosa vuoi fare per rimediare? Allora ci sottraiamo alla profezia che si autoavvera dicendo no, il riconoscimento è stato assolutamente cauto e doveroso, perché noi abbiamo in quel famoso articolo stabilito come oggetto del debito fuori bilancio un importo che allora non era ancora determinato, che correva tra 0 e 800 mila euro; abbiamo previsto perché l’importo era determinabile, ma non determinato, che la fissazione della quota eventualmente dovuta sarebbe stata determinata a seguito dell'espletamento delle procedure, che pure prevede la norma.
Il riconoscimento del debito, lo ripetiamo ancora volta, non è stato incauto, perché la legge per disposto normativo, che abbiamo voluto precisare ulteriormente, ha chiarito che la determinazione del quantum sarebbe stata subordinata e soggetta all'attivazione della procedura e all'articolo 17.
Il riconoscimento del debito è stato il frutto di un approccio prudenziale, il contrario della non cautela, ma addirittura dello scrupolo, tenuto conto della necessità di dover assumere l'impegno di spesa, nel senso di titolo, entro il 31 dicembre 2020, così come in precedenza era stato prescritto e previsto dalla Corte dei Conti.
Voi sapete che noi abbiamo aderito ad una interpretazione del concetto di debito fuori bilancio, così come previsto dall'articolo 73 del decreto legislativo 118, che è frutto di una adesione a quella che era stata chiamata impropriamente giurisprudenza. che la Corte dei conti aveva espresso, esplicitato, in riferimento al consuntivo per l'anno 2019, che com'è noto era stato oggetto di mancata parifica rispetto a due debiti fuori bilancio, proprio perché la Corte dei Conti riteneva e ritiene, credo, che la procedura dovesse essere quella che abbiamo messo in campo per il famoso debito della cooperativa russa.
Le indicazioni fornite dalla sezione di controllo della Corte dei conti in sede di verifica rendiconto 2019, mi scrive il funzionario competente, prevedevano quella norma inserita in quell'atto, nella legge dell'assestamento, come unico strumento legislativo utilizzabile, per far sì che si operasse in maniera totalmente corrispondente alle indicazioni della Corte dei Conti, quindi abbiamo prevenuto e siccome il consuntivo l’abbiamo approvato prima e l'assestamento un’ora dopo, dicevo, non si può fare questa cosa così illogica di utilizzare un metro per il consuntivo e un altro per l'assestamento.
Abbiamo voluto essere particolarmente scrupolosi e la cosa politicamente può sortire anche qualche ilare interpretazione, capita che dovendo guidare ex novo un ente ci si debba far carico, ma questo è il principio di continuità amministrativa su cui si fonda lo Stato di diritto, anche degli errori altrui, se di errori si può parlare.
Altro concetto fondamentale, agendo così non abbiamo precostituito alcun diritto perché il riconoscimento dell’an e del quantum, ovvero il se e quanto di questo debito, è stato subordinato, per le ragioni che dirò, agli accertamenti tecnico-amministrativi di quell'articolo 17, che ci sono stati perché dal momento in cui il 30 novembre, data del mio compleanno, questo è un dettaglio, abbiamo approvato l'assestamento, si sono determinate delle situazioni ed è arrivata la richiesta di indennizzo da parte della famosa cooperativa.
Prima di arrivare a questo devo ricordare, tra l'altro aggiorna anche i contenuti e le informazioni di cui il legislatore regionale deve possedere piena contezza, che sugli elementi posti a fondamento del riconoscimento del debito, si evidenzia come nella perizia di stima, che era stata fatta in precedenza, sottoscritta e inviata dalla P.F. “Tutela del territorio di Ancona e gestione del patrimonio” il 31 luglio 2020, per poter procedere alla vendita, era emersa – quella perizia di stima che i servizi hanno compulsato e analizzato - l'esistenza di titoli abilitativi o denunce di inizio attività rilasciati a favore dell'affittuario, ovvero presentate dal medesimo. Abbiamo ricostruito la vicenda e in questa perizia di stima fatta da noi, e immagino anche trasmessa all'Assessore al patrimonio di allora, che era il Consigliere Cesetti, erano emerse delle procedure, dei titoli. Qualcosa evidentemente nella perizia di stima, è possibile individuarlo, si era evidenziata.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Giudo CASTELLI. Tali atti riguardano la realizzazione ex novo di opere di ristrutturazioni nell'ambito del complesso immobiliare di proprietà regionale. Inoltre, le opere, sempre in sede di perizia di stima, che era finalizzata alla determinazione del prezzo da porre a base d’asta per la vendita, sono state rilevate nel corso dell'ultimo sopralluogo effettuato il 24 luglio 2020. Questa è la novità! La Regione era a conoscenza del fatto che alcune attività erano state oggetto di inizio attività, quindi, il Governo di allora non poteva non sapere, come avrebbe detto qualcuno qualche anno fa, che era ipotizzabile, presumibile, probabile, che sarebbe arrivata la presentazione di istanza di indennizzo, come è successo.
Da questo punto di vista, parliamo di vicende gestionali che risalgono a un arco temporale risalente nel tempo, 34 anni fa, perché dal 1986 a tutt'oggi si è sviluppata questa vicenda.
Quindi, cosa è successo? Che alla fine il conduttore, non proprio alla fine, in mezzo - approfitto ancora un po’ perché penso sia utile per capire come sono andate le cose - ha inviato una richiesta di indennità ex articolo 17, con nota pervenuta l’1 dicembre 2020, il giorno dopo l'approvazione della legge, per un valore di 733 mila euro. Questa è la richiesta, in data 9 dicembre 2020 è pervenuta una nota specificativa che concludeva per un importo complessivo di 733 mila euro questa determinazione. La nota era accompagnata da una buona documentazione, e qui ci sono i numeri di protocollo, qualcuno ride, ma dovrebbe piangere perché tutto questo poteva essere noto a chi governava il 31 luglio 2020, e non sono certo io.
La stima dell'indennità dovuta ai sensi articolo 17 è stata richiesta al competente ufficio tecnico con nota …, la medesima è stata completata dai nostri uffici, concludendosi per un valore di migliorie riconoscibili pari a 208 mila euro. Non è stata fatta alcuna dichiarazione ex articolo 17, comma 5, poiché si fa in sede di vendita, ma la vendita non c’è stata, e quando si deve comunicare l'esistenza di oneri a carico del proprietario a favore del conduttore, ma in questo caso non ci sono offerte da parte di soggetti diversi dal conduttore. Finisco, ma è importate, interessate, Presidente, se posso dire…

PRESIDENTE. Farei in questo modo - se un attimo può sospendere la risposta - considerando che è una questione su cui ci siamo tornati tre volte nel giro di un mese o poco più, concluda, dopodiché lo spazio necessario sarà uguale per le repliche.

Giudo CASTELLI. Il succo è questo: loro hanno fatto la richiesta e noi abbiamo valutato, i nostri uffici competenti, la posizione gestionale e tecnica, la controparte non ha dichiarato di accettare l'indennità, come sopra determinata, quindi, da questo punto di vista loro hanno attivato l'Ispettorato agrario territorialmente competente per il tentativo di conciliazione.
Per il resto è evidente che da questo punto di vista siamo in grado di poter determinare il quantum, la cifra indicata in relazione al riconoscibilità di opere fatte secondo le indicazioni che erano note alla Regione già dal 31 luglio, e tutto ciò che eccede, o meglio la differenza fra gli 800 mila euro potenziali e la somma che ho dichiarato, che è di 208 mila euro, andrà ovviamente in economia per sostenere progetti, attività, opere, interessi dei marchigiani e non per dare seguito alla gestione di una vicenda di un appezzamento di terreno su cui sicuramente questa maggioranza e questa Giunta non hanno mai messo bocca. Grazie.

PRESIDENTE. 7,56 minuti in più, questo è il tempo che concediamo per gli interventi. Ho derogato a questa situazione perché, certamente accettiamo le scuse, la questione è molto sentita dagli interroganti, dall’amministrazione che fino ad ottobre scorso l’ha seguita, ma è molto sentita anche dall'amministrazione attuale, che dà una risposta diversa. La deroga serve perché su questa vicenda ci sono ancora forti contrapposizioni, entrambe le parti sono convintissime delle proprie argomentazioni, quindi, lo stesso tempo che ha avuto l'Assessore Castelli per spiegare i passaggi successivi è concesso agli interroganti.
Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. La risposta dell'Assessore nero, ricordando il riferimento colorato, è abbastanza sconcertante, ma le sorprese dell’Assessore Castelli, che chiamo così, come in passato …
In realtà non c'è una ripetizione e non c'è una contrapposizione, signor Presidente, l'interrogazione ha solo l'obiettivo di essere trasparenti sui fatti, non c'è una contrapposizione, noi abbiamo chiesto quale fosse il seguito dell'appostamento del debito fuori bilancio.
Oggi scopriamo che il giorno successivo all'assestamento, esattamente il primo dicembre, è arrivata la richiesta di indennizzo, ai sensi del combinato disposto degli articoli 16 e 17. L'Assessore nero ci consentirà di immaginare che è un fatto abbastanza inquietante, ma può venire anche un minuto dopo l'approvazione dell'assestamento. Questo dimostra, però, signor Presidente e Assessore nero, che al momento dell'approvazione dell'assestamento di bilancio non c'erano i fatti costitutivi del diritto di credito, che noi abbiamo considerato esistente.
L’Assessore nero, nonché avvocato Castelli, che è un principe del foro, sa certamente meglio di me, me lo insegna, che i fatti costitutivi sono gli elementi essenziali per dire se esiste, non esiste o è contestato un credito.

(interrompe l’Assessore Castelli)

Romano CARANCINI. Io non l’ho interrotta. Assessore nero, sia cortese.
Il 30 novembre non esisteva un credito, non esisteva neppure la richiesta di un credito, ecco perché dal punto di vista tecnico-contabile alcuni Consiglieri hanno ritenuto non esistente quanto previsto dall'articolo 73, individuato tassativamente alla lettera e), se non vado errato, ed in realtà si faccia riferimento a criteri esistenti. Noi abbiamo approvato illegittimamente, è un'opinione.
Oggi scopriamo che il giorno dopo è stata fatta la richiesta per il riconoscimento di queste indennità, in relazione al maggior valore dell'importo per effetto degli investimenti fatti, allora, mi chiedo: come mai, Assessore, non è arrivata in Aula tutta la procedura che l'articolo 16 prevede? Cioè le richieste fatte in corso del contratto di affitto da parte dell'affittuario rispetto alle addizioni e ai miglioramenti del sistema? È strano, come dire, o non si sono visti prima dal punto di vista tecnico, chi doveva vederli non li ha visti, considerato che non c'era una richiesta di riconoscimento, oppure queste richieste di miglioramenti e addizioni non erano state riconosciute. Lei sa meglio di me da principe del foro e Assessore, che l'articolo 16, quando stabilisce il principio del riconoscimento dell'indennità impone una procedura tecnica, attraverso anche l'Ispettorato provinciale dell'agricoltura, che verifica la fattibilità, la riconoscibilità di quel miglioramento.
Non è chiaro nulla, lei cerca da questo punto di vista di non rispondere, e mi dispiace, con onestà, non risponde. Non solo non risponde, ma oggi a maggior ragione diciamo che non c'era quella legittimità, ma addirittura attribuisce agli altri la responsabilità, non so di cosa. Si sa solo, e qui completo il mio ragionamento, che un minuto dopo che abbiamo approvato l'assestamento la cooperativa rossa ha chiesto all'Assessore nero 800 mila euro e lui ha deciso di riconoscerle 200 mila euro a seguito della perizia tecnica. Le delibere non le fanno i tecnici, ora, io chiudo qui…

(intervento fuori microfono)

Romano CARANCINI. Chiudo qui ritenendomi soddisfatto, a maggior ragione alla luce della risposta fornita dall'Assessore, lo dico non perché qui qualcuno ha ragione, ma perché l'appostamento del debito fuori bilancio in sede di assestamento è stato un atto illegittimo, non è stato incauta, come dire, la previsione all'interno di un fondo, caro Assessore, perché noi avevamo proposto di inserirlo in un altro fondo, più corretto rispetto al tecnico, probabilmente avevate già raggiunto qualche accordo, altrimenti non si spiega tutto ciò, per questo è evidente che la risposta dell'Assessore Castelli sul tema è assolutamente inidonea addirittura a sciogliere i dubbi, anzi ne alimenta altri. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Per la verità non volevo intervenire, però lo debbo fare e voglio dirlo senza alcuna contrapposizione, se del caso ci sono diverse visioni politiche, magari avremo anche un modo un po' goliardico di porci tutti quanti, maggioranza, minoranza, però non c'è contrapposizione e in questo caso da parte mia non ci può essere anche perché, è vero, io sono stato l’Assessore al patrimonio per cinque anni in questa nostra Regione, figuriamoci, se ci può essere da parte mia contrapposizione rispetto ad atti gestionali che hanno posto in essere i dirigenti e i funzionari, che io ho guidato sotto l'aspetto politico.
Fatta questa premessa, dico che ci torneremo sopra ancora una volta all'esito delle dichiarazioni rese dall'Assessore Castelli, delle quali io non sono per niente soddisfatto e dico perché.
Innanzitutto, Assessore Castelli, per la verità non l’ho trovato nella risposta, ipotizzare che l'Assessore al patrimonio di quel tempo, quindi io, doveva essere o poteva essere a conoscenza di queste migliorie, me lo deve consentire, è una attestazione falsa e spiego perché.
E’ un'attestazione falsa, Presidente, semplice, perché in relazione a questa azienda agraria io ho portato in Giunta ben due delibere per l’alienazione dei beni, quindi ricognizione del patrimonio per l’alienazione. Nelle disposizioni che ho dato sotto l'aspetto politico, ho condiviso delle indicazioni gestionali nel documento istruttorio, non ho fatto altro che disporre la vendita e la cessazione del contratto agrario a far data dal 30 novembre 2019, se non vado errato. Mai ed in alcun modo sono venuto a conoscenza o sarei potuto venire a conoscenza della presunta sussistenza delle migliorie, né tanto meno che le stesse potessero essere state autorizzate, nessuno me l'ha mai detto, ma non me lo poteva dire, Assessore Castelli, perché lo stesso ufficio che le ha preparato la risposta dice che queste migliorie sarebbero emerse indirettamente in occasione del sopralluogo del 31 luglio 2020, alla scadenza del mio mandato, quando la P.F. “Tutela del territorio di Ancona e gestione del patrimonio” ha fatto il sopralluogo per la vendita e ha verificato l'esistenza di titoli abilitativi o denuncia di inizio attività. Mi segua Assessore Castelli, questo è importante, ripeto, non c'è alcuna contrapposizione, quindi, soltanto il 31 luglio ci si sarebbe accorti di che cosa? Di qualche titolo abilitativo, di qualche denuncia di attività, e si è detto: oddio forse questi hanno fatto delle migliorie? Voi capite che a me nessuno l’ha mai detto, né me lo poteva dire, perché non le conosceva neanche l'ufficio, ma c'è di più, le migliorie, perché sussista l'an – l’Assessore Castelli me lo insegna, perché è un avvocato - dovevano essere state autorizzate o previamente comunicate e validate dall'Ispettorato dell’agricoltura, non post, ma prima, perché l'articolo 16, se non vado errato, prevede che la parte che intende proporre l’esecuzione delle opere di cui al primo comma, in mancanza di preventivo accordo, deve comunicare all’altra parte e all’Ispettorato provinciale dell’agricoltura mediante lettera raccomandata, corredata di progetto di massima la natura, le caratteristiche e la finalità delle opere.
Questo significa, Presidente del Consiglio e Assessore Castelli, che se hanno rilevato titoli abilitativi dai quali si potevano dedurre l'esistenza delle opere e se quelle opere sono state fatte al di fuori di questa procedura non solo non gli è dovuto niente, ma devono rispondere dei danni, questo è il tema, e voi avete fatto … lo dico senza alcuna contrapposizione, sia chiaro, non vi è alcuna responsabilità, perché il Consiglio è sovrano, è immune dei voti dati e delle opinioni espresse nell'esercizio delle funzioni. Per questo gli uffici, aggiungo intelligentemente, vi hanno fatto riconoscere il debito fuori bilancio, perché non rispondete, tranquilli, ma è stata incauta quella decisione perché, guarda caso, si è riconosciuto quel debito ed il giorno dopo, il primo dicembre, è arrivata la richiesta. Vi siete chiesti perché il giorno dopo è arrivata? Questo è il fatto grave e su questo è evidente che l'Assessore Castelli non porta alcuna responsabilità, tanto meno la porto io, ci mancherebbe, come ex Assessore, tanto meno la portate voi, ma l'unica responsabilità, non perseguibile tra l'altro, che portate è quella politica, di avere riconosciuto un debito fuori bilancio quando non lo era, quando poteva essere prudenzialmente messa la somma, come avevo proposto con l'emendamento, sulle passività potenziali - vero, Consigliere Carancini? - che avrebbe ugualmente tutelato, però, è ovvio, non avrebbe riconosciuto alcunché. Questo è il punto e tra l'altro, come si dice nell'interrogazione - ci torneremo perché va valutata bene - perché non è stato richiesto il riconoscimento quando è stata fatta la vendita ai sensi dell'articolo 17? Perché l'articolo 17 della legge 203 prevede che l’affittuario ha diritto ad un’indennità e nel caso di vendita del fondo prima del pagamento all’affittuario della indennità, il proprietario è tenuto a dichiarare, nell’atto di vendita, l'esistenza dell'obbligazione,

(interrompe l’Assessore Castelli)

Fabrizio CESETTI. No, c’è stata l’asta, Assessore Castelli.

(interrompe l’Assessore Castelli)

PRESIDENTE. La prego, Assessore, di lasciare terminare…

Fabrizio CESETTI. Assessore Castelli, ma è semplice, immaginate voi, se c'è una vendita c'è un'asta pubblica, nel momento in cui c’è l'aggiudicazione del bene, la vendita si è perfezionata. Consigliere Carancini, come fa ad essere dichiarata dopo? Supponiamo che io sia il conduttore, il bene va all'asta, se il Consigliere Carancini risponde all'asta e acquista il bene per 1 milione di euro - non ho perso il filo – egli è terzo rispetto al venditore e al conduttore reclamante l'indennità, mica gli può essere opposta l’indennità, lui se lo aggiudica a quella cifra. Per questo l'articolo 17 prevede che va dichiarato e quando si fa una vendita pubblica va dichiarato nell’asta, nel bando, questo è il punto.
Non dobbiamo difendere nulla, ma sapete perché non è stato dichiarato? Perché non hanno diritto a queste migliorie, non hanno diritto e non gliele dovete pagare, ed è questo che chiedo, per questo ci torneremo, Assessore Castelli e colleghi Consiglieri.
Lo ripeto per l’ennesima volta, da parte dell'Assessore Castelli e da parte vostra non v'è alcuna responsabilità perseguibile, ci mancherebbe altro, è solo una responsabilità politica, del giudizio politico.

(interrompe l’Assessore Castelli)

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Fabrizio CESETTI. No, no! Il funzionario pubblico di cui lei parla …, Assessore Castelli, lei ha il vizio …

PRESIDENTE. Lei deve concludere e l’Assessore Castelli non può intervenire, altrimenti tolgo la parola.

Fabrizio CESETTI. L’Assessore Castelli neanche tanto abilmente la butta sempre sul personale.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Fabrizio CESETTI. Assessore Castelli, io non l’autorizzo, non le consento di dire che sto qui ad attaccare e massacrare un funzionario, perché quel funzionario io l‘ho proposto a ragione a dirigente per quanto è bravo…

PRESIDENTE. Stiamo andando fuori tema, un'altra contrapposizione e tolgo la parola.

Fabrizio CESETTI. Sto contestando e sto dicendo in quest’Aula una cosa, attenti prima di procedere al riconoscimento ed al pagamento di quelle migliorie perché, secondo noi, non sono dovute. Questo è il punto e non mi pare che il funzionario dica che siano dovute, non mi pare, poi ci torneremo.

PRESIDENTE. Non dobbiamo abusare delle deroghe concesse e del fatto che l'argomento sia caldo.
Nessun problema, ciascuno fa il proprio compito, il tema richiedeva anche una valutazione di ordine giuridico, oltre che politico, molto, molto interessante, però dobbiamo rimanere nei termini e il richiamo che ha fatto il Consigliere Cesetti sull’attribuzione di responsabilità è uguale al mio invito che faccio ora, di chiamarci generalmente con i titoli che abbiamo e le generalità che all’anagrafe risultano, senz’altro pseudonimo che non sia riconosciuto, questo vale quando ci rivolgiamo ai Consiglieri e agli amministratori.
Detto questo, l'interrogazione è conclusa.

Interrogazione n.41
ad iniziativa firma dei Consiglieri Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Strategia di specializzazione intelligente”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n.41 dei Consiglieri Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Chiediamo il rinvio dell’interrogazione. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Rinvio dell’interrogazione n. 41. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Interrogazione n. 44
ad iniziativa dei Consigliere Biancani, Vitri
“Test antigenici rapidi: possibile utilizzo per l’identificazione soggetti asintomatici in ambiente scolastico andamento effettuazione test da parte dei medici di medicina generale.”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 44 dei Consiglieri Biancani e Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. I Consiglieri Biancani e Vitri presentano una serie di quesiti, il primo in particolare: se al rientro a scuola della maggior parte degli studenti non si ritenga necessario organizzare un sistema di monitoraggio della popolazione scolastica per intercettare i soggetti positivi asintomatici, così da ridurre il rischio di accensione di focolai provenienti dall’ambiente scolastico e se in particolare non si ritenga opportuno prevedere la possibilità, come succede già in Emilia Romagna, di sottoporre periodicamente, su base volontaria, la popolazione scolastica e le relative famiglie a test rapidi antigenici presso le farmacie.
La risposta da fornire è che stiamo, come noto, svolgendo lo screening di massa nelle varie città della regione Marche, si sta proseguendo adesso con le città con più di 20 mila abitanti. Finora dalla sottoposizione dello screening sono emersi circa 600 soggetti positivi, che in questo modo sono stati responsabilizzati per evitare che possano diventare vettori inconsapevoli del virus nelle relazioni familiari, affettive o nell'ambiente di lavoro. Quindi, la Giunta regionale sta procedendo a sostenere l’esecuzione di questi screening e per quanto riguarda eventuali focolai, che si dovessero registrare tra il personale scolastico e tra gli studenti, i distretti delle aree vaste sono pronti ad intervenire mediante l'utilizzo di test antigenici rapidi. Ai medici di famiglia sono stati consegnati complessivamente 1.111 test a 647 medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, su questi 1.111 test sono risultati positivi 190 pazienti.
Per quanto riguarda la questione più generale della sottoposizione degli studenti al test antigenico alla riapertura delle scuole, vi è da rilevare che il personale delle strutture sanitarie è completamente assorbito in prima analisi dalla cura e dalla prevenzione ospedaliera e dei distretti, per quanto riguarda le attività di cura delle persone che sono affette da Coronavirus; in seconda analisi, il personale restante ètotalmente impiegato nella sottoposizione alla vaccinazione del personale sanitario e allo screening di massa, non residuano risorse umane per poter procedere in quella direzione. Penso che tuttavia, allorquando il test riguarda singoli agglomerati di popolazione e città gli studenti e il personale sanitario potranno agevolmente aderire allo screening e sottoporsi al test per verificare l'eventuale positività.
Tengo qui a sottolineare che il sistema migliore per poter riaprire i cicli scolastici in assoluta sicurezza è la sottoposizione a vaccinazione. Per questa ragione abbiamo chiesto, essendo una delle prime regioni ad aver somministrato tutti i vaccini ai dipendenti delle aziende ospedaliere, al personale delle aziende private e delle RSA, contrariamente a quanto è stato dichiarato da alcuni colleghi, al Commissario Arcuri un’integrazione nella fornitura di vaccini ed in relazione alla fornitura abbiamo chiesto, se ci dovesse essere un aumento della fornitura, soprattutto di vaccini della ditta Moderna, la sottoposizione a vaccinazione del personale delle scuole e del personale docente.
Vedremo nella Conferenza Stato-Regioni cosa si riterrà opportuno adottare, quali misure per far ripartire in sicurezza il sistema e l’istruzione.
Credo che la risposta che la Regione Marche e tutto il sistema sanitario regionale possono fornire è senza alcun dubbio quella della vaccinazione di massa, a cominciare da studenti e docenti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Rispetto alla risposta dell’Assessore vorrei in qualche modo dare un contributo.
Reputo importante riuscire a riaprire la scuola quanto prima, penso che tutti siamo d'accordo, la scuola rappresenta un luogo di crescita sociale e culturale, legato alla formazione, un luogo dove i ragazzi si educano, pensare di lasciare gli studenti, mi riferisco in particolar modo a quelli delle scuole superiori, per un anno, quasi due anni scolastici, senza la scuola in presenza, credo che sia una scelta sbagliata.
Ho presentato un'interrogazione, ho fatto una serie di proposte che voglio in qualche modo sottoporre all'intera Aula, anche allo stesso Assessore, con la volontà di poter dare un contributo positivo e favorevole.
I punti che la Regione Marche ha giustamente attivato, i punti in cui vengono fatti i tamponi rapidi antigenici, i punti screening attivati in diverse località, in diverse città, altrimenti sarebbe impossibile partire lo stesso giorno dappertutto garantendo la riapertura della scuola in presenza al 50%, possono diventare luoghi dove gli studenti e il personale scolastico possono andare, anche se non vivono in quella città. Ad esempio, si stanno facendo i tamponi a Fano, anche i ragazzi pesaresi potrebbero andarci, come a Vallefoglia potrebbero recarsi quelli di Pesaro o di Urbino. I luoghi in cui si fanno i tamponi devono diventare dei punti dove i ragazzi e il personale scolastico, anche se vengono da fuori, possono andare a fare lo screening. Ovviamente sto parlando di asintomatici e senza contatti diretti.
D'altra parte la proposta è quella di utilizzare la convenzione che giustamente la Regione ha fatto con i medici di medicina generale, che, è vero, possono fare i tamponi anche ai ragazzi, ma li possono fare solo se sintomatici o se hanno avuto contatti diretti con una persona sintomatica, mentre qui si sta parlando di considerare i ragazzi, gli studenti, tra quelle categorie, come ad esempio le forze dell’ordine, che possono andare dal proprio medico di base e richiedere un tampone, un test antigenico rapido, anche se privi di sintomi e senza avere avuto un contatto diretto.
L’altra proposta è quella di individuare un ulteriore punto come le farmacie. Altre Regioni hanno allargato, oltre ai test sierologici, la possibilità di far fare gratuitamente ai giovani anche nelle farmacie i test sierologici, e questo potrebbe essere un altro punto.
L'altra proposta che ho fatto è quella di utilizzare le aziende ospedaliere, l’Ospedale Marche nord fa i test antigenici solamente a pagamento, potrebbe essere un’ulteriore opportunità cominciare a farli anche per i ragazzi, oppure individuare, attraverso una modalità, dei veri e propri screening all'interno delle scuole, ma mi rendo conto che il personale dell'Asur è impegnato e non può andare, ma si potrebbero utilizzare i medici volontari, la Croce Rossa e altro.
La proposta è un po' più ampia e dice che oggi come Regione Marche abbiamo deciso di prorogare, come altre hanno fatto, mentre altre ancora hanno deciso di aprire la scuola in presenza ad almeno il 50% dei ragazzi.
Queste sono tre o quattro soluzioni che do e che mi auguro vengano accolte, perché se dovessimo aprire il primo febbraio rispetto oggi non sarà cambiato niente. Quello che deve cambiare è la modalità di riuscire a tracciare i giovani, ma se non diamo un segnale importante, se non facciamo nessuna scelta …
Condivido con l’Assessore il fatto che i vaccini saranno la soluzione, ma ad un giovane se va bene lo faremo a settembre, novembre del prossimo anno, se va grassa. Da qui a settembre, ottobre, non prendiamo nessuna soluzione? Non individuiamo nessuna modalità? Secondo me o riapriamo, perché siamo costretti, senza aver trovato un modo per fare lo screening, oppure queste proposte possono rappresentare una soluzione.
Capisco che c’è il problema dei trasporti, ma la Prefettura ha individuato insieme ai Comuni, alle aziende di trasporto, erano presenti anche i rappresentanti della Regione, una modalità per garantire l’accesso in sicurezza fino al 50% degli studenti, anche fino al 75%, ma per questo è necessario modificare gli orari di accesso e la scuola ha difficoltà a farlo. Il trasporto per il 50% lo possiamo garantire da subito, da domani mattina.
Le aziende e le Prefetture hanno approvato il piano ed hanno definito come fare. La Prefettura ha fatto da coordinamento ed ha individuato delle modalità, ad esempio nella provincia di Pesaro-Urbino ci saranno 22 autobus in più, con persone che saranno posizionate nelle stazioni delle ferroviarie delle scuole per evitare assembramenti. Dei trasporti chi se ne doveva occupare se n'è occupato, la soluzione per il 50% l'hanno trovata, fino al 75%, ripeto, è un problema più delle scuole che dei trasporti.
Penso che la Regione debba sedersi intorno ad un tavolo, cercare di capire e trovare una soluzione. Per quanto mi riguarda queste sono delle proposte e se l'Assessore avrà voglia di condividerle anche in un confronto sarò disponibile perché la scelta di non riaprire le scuole credo che possa creare dei danni importanti ai giovani.
Non voglio fare populismo, io non ho figli, ma ho dei nipoti e degli amici che hanno i figli, i genitori sono esasperati nel vedere i ragazzi in casa, demotivati, che non riescono a proseguire, il pomeriggio poi vanno in giro e si ritrovano dappertutto.
Penso che chi come noi ha il compito e la responsabilità debba rimboccarsi le maniche, sapendo che, è vero, ci sono delle priorità, ma trovando delle soluzioni e mi sembra in maniera serena di averle messe a disposizione, perché noi dobbiamo affrontare la situazione e capire come possiamo fare.
Grazie all’Assessore per la disponibilità che mette sempre ogni volta che facciamo delle domande. Grazie.

Interrogazione n.49
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani
“Ospedale di Fossombrone - accesso a radiologia dei pazienti e servizi ambulatoriali e specialistici”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n.49 della Consigliera Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. I Consiglieri Vitri e Biancani chiedono con questa interrogazione una risposta su 5 capitoli. Il tempo non mi consente di dare una risposta esaustiva su questi 5 punti, che abbastanza complessi, cercherò di compendiarli velocissimamente e poi fornirò ai Consiglieri la risposta che è stata predisposta dal Servizio sanità, se ci dovessero essere ulteriori elementi, ma l’ha detto poco fa il Vicepresidente Biancani, le vostre argomentazioni saranno tenute in assoluta considerazione, perché abbiamo interesse pubblico e generale a far si che vi sia l'appropriatezza dell'intervento pubblico, soprattutto in questo periodo di pandemia.
Nel primo punto si chiedono i motivi per cui ancora non sono stati terminati i lavori dell'accesso esterno alla sala di attesa del servizio radiologico, evitando attraverso il percorso provvisorio di creare disagio e potenziale pericolo di contagio per i potenziali frequentatori ai piani superiori.
La risposta fornita dal Servizio sanità è che nella prima fase emergenziale presso gli ospedali di comunità di Fossombrone era stato disegnato e attivato un percorso idoneo ad accogliere i pazienti sospetti o Covid positivi non ricoverati, che necessitavano di approfondimenti diagnostici. A partire dal 2 novembre, su indicazione dei medici di base, delle USCA, e mediante prenotazione telefonica, è stato riattivato il percorso prevedendo tutti giorni una fascia oraria dedicata all'interno della quale vengono erogate solo le prestazioni legate al percorso Covid in modo da consentire un adeguato distanziamento e una corretta sanificazione. Pertanto l'accesso dall'esterno avviene da un ingresso dedicato e non presenta pericolo di contagio per i frequentatori della struttura.
Nella seconda domanda si chiede i motivi per cui non si è provveduto alla previsione e programmazione del percorso esterno alla sala di attesa del servizio radiologico prima indirizzare i malati Covid con necessità di esame in tale struttura.
Dal 1° novembre l'accesso diretto dall'esterno avviene da un ingresso dedicato e separato da opportune transenne, così da dividere i transiti ed evitare accidentali ingressi in zona dedicata, pertanto la soluzione attualmente individuata non presenta pericolo di contagio per i frequentatori della struttura.
La terza domanda: i tempi per il ripristino presso l’Ospedale di comunità di Fossombrone, dei servizi ambulatoriali e specialisti ospedalieri di cardiologia, ortopedia e Tac, con il cosiddetto ‘mezzo di contrasto’.
La necessità che per la TAC sia presente un medico anestesista non impegnato in altre mansioni ha determinato la scelta di concentrare sulla struttura ad Urbino gli esami richiesti con mezzo di contrasto, privilegiando la continuità e l'accessibilità a Fossombrone della TAC senza mezzo di contrasto, affrontando anche in questo modo il problema delle liste di attesa per tali esami.
La quarta domanda: i motivi per cui tali servizi ambulatoriali sono stati sospesi o non erogati.
La prestazione di cardiologia è stata garantita a livello distrettuale e quella di ortopedia è stata rivista a seguito dalla temporanea riduzione del personale per cessazione, lunghe assenze, a cui si aggiunge l'emergenza da tempo di interessi del territorio.
L’Area vasta ha già posto in essere e continua ad attivarsi per poter reclutare nuove figure professionali utili anche a garanzia della riapertura delle attività ambulatoriali erogate dall'equipe ospedaliera.
Il quinto punto: se intende attivare in tempi brevi anche gli ulteriori 20 posti letto di cure intermedie previsti della delibera della Giunta Regione Marche 139 del 22 febbraio 2016, alla data attuale attivi esclusivamente per un numero pari a 30.
Per quanto riguarda l'attivazione di posti letto aggiuntivi delle cure intermedie, si rammenta che sono già in corso i lavori per l'ampliamento dell'hospice e l'attivazione di posti letto Covid. La relativa necessità di separazione dei percorsi non permette per ora di attivare negli spazi esistenti ulteriori posti letto.
Si coglie l'occasione per ricordare che presso le strutture già convenzionate a Fossombrone e in altre realtà al distretto di Fano e Pesaro sono entrati posti letto in RSA che possono in parte colmare la temporanea trasformazione dei posti letto di cure intermedie in posti letto Covid positivi.
Concludo per riaffermare ancora una volta a tutti i colleghi, che tutto quello che sarà necessario fare per la somministrazione di vaccini e tamponi, per garantire i livelli delle prestazioni, noi lo potremo fare solo se avremo a disposizione ulteriore personale sanitario, soprattutto medico e del settore infermieristico, A questo riguardo sarà utile, se il Governo accoglierà la richiesta delle Regioni più volte formulata nella Conferenza Stato-Regioni, poter utilizzare il personale medico e infermieristico collocato in quiescenza con la legge 100 perché questo collocamento impedisce ai sanitari di effettuare le prestazioni mediche e sanitarie. Questa nostra richiesta potrebbe essere accolta con una modifica legislativa, magari in sede di conversione dell'attuale decreto-legge attualmente pendente in Parlamento, se questo verrà fatto potremmo far sì che le associazioni del terzo settore, la Croce Rossa, l'ANPAS, le associazioni di volontariato, potranno con questi pensionati garantire un aiuto concreto al Servizio sanitario regionale, per aumentare il volume delle vaccinazioni di massa, il volume della sottoposizione a tampone, compresi gli studenti e il personale insegnante. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore Saltamartini, in effetti è un'interrogazione piuttosto corposa, con sei diversi quesiti molto puntuali.
Ho trovato alcune incongruenze rispetto allo stato dei fatti e alla realtà che mi hanno descritto le persone che lavorano e vivono nel territorio di Fossombrone e che hanno avuto modo di frequentare la struttura.
Mi preoccuperò anch’io di verificare esattamente che la sua risposta corrisponda al vero, non ho motivo di dubitare, assolutamente, però mi hanno riferito che i lavori non sono stati terminati e che i percorsi esterni riattivati al momento non risultano totalmente sicuri. Sarà mia premura, così come dell'Assessorato, verificare che la situazione sia sicura.
Per quanto riguarda l'altro punto, in particolare il quarto, quello sui motivi per i quali i servizi ambulatoriali sarebbero stati sospesi o non erogati, mi fa piacere aver sentito dalle sue stesse parole che l'Area vasta sta cercando nuove figure professionali. Su questo la prego davvero di verificare, di sollecitare e anche di incalzare l'Area vasta affinché queste figure professionali siano davvero trovate al più presto per poter dare i giusti servizi al territorio. Grazie.

Mozione n. 19
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Casini, Bora, Biancani, Vitri, Mangialardi, Cesetti
“Brand ‘Le Marche delle Università’”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n.19 dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Casini, Bora, Biancani, Vitri, Mangialardi, Cesetti.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Signori Consiglieri, ci apprestiamo a votare una mozione che spero possa essere affrontata al di là delle appartenenze, cercando di guardare alla sostanza e al contenuto della proposta di indirizzo in essa contenuta. Sappiamo tutti quale sia stato nel corso dei decenni lo sviluppo e l'evoluzione del ruolo dell'università che, accanto ai tradizionali compiti di insegnamento e di ricerca, ha elaborato questo terzo valore che è la cosiddetta terza missione, che altro non è che la necessità che le università elaborino all'interno del proprio territorio dei rapporti proficui con le comunità imprenditoriali, sociali, in genere con le attività. Nelle Marche abbiamo un bellissimo primato che troppo spesso non viene ricordato ...

PRESIDENTE. Vi chiedo di stare in silenzio in Aula per fare in modo che l'intervento sia ascoltato da tutti.

Romano CARANCINI. Ricordavo che la Regione Marche ha uno straordinario primato che non viene sempre ricordato ed è il rapporto fra il numero delle università e i propri abitanti. Noi abbiamo un’università ogni 381.000 abitanti ed è la Regione, dopo il Molise che ha una sola università, che ha il rapporto più importante, più incisivo rispetto alla popolazione. Ricordo a tutti: l'Università degli studi di Urbino, la Politecnica delle Marche, l’Università degli studi di Macerata e l'Università degli studi di Camerino. Aggiungo che, non solo vi è questo numero importante, che un segno di grande valore sociale, in realtà le università si distribuiscono compiti e vocazioni (università umanistiche e tecnico-scientifiche), anche se questa cristallizzazione si va sempre più modificando e cerca una contaminazione. Aggiungo che nelle Marche accanto alle quattro università abbiamo la fortuna di avere anche degli altissimi ed importantissimi presidi di alta formazione culturale, quali sono le accademie e i conservatori. Abbiamo un'accademia a Macerata, una importante a Urbino e dei conservatori in due città rilevanti come Fermo e Pesaro. Complessivamente questi istituti muovono ogni anno circa 50 mila studenti.
E’ evidente che questo che ho provato a descrivere è lo stato di fatto della situazione relativa alle università, alle istituzioni di alta cultura musicale e artistica, che in realtà diventano, alla luce dei compiti che le università si sono date, e che crescono costantemente, un segno fortissimo, caratterizzante e identitario della nostra regione. E’ chiaro, anche alla luce delle caratteristiche, che non si occupano solo di università, ma in questi ultimi anni c’è stata un'accelerazione incredibile anche su altri temi riguardanti le questioni relative alle comunità.
Credo che questo tipo di valore considerato nella sua unitarietà, cercando di guardare oltre, dico io, anche provando a diventare una sorta di laboratorio nazionale su questo tema, considerando come questa Regione può essere ritenuta una capitale del sapere, un luogo dove l'esperienza viene applicata, quindi, da questo punto di vista… Debbo dire che le esperienze che abbiamo vissuto in questi ultimi anni, penso al terremoto, alla pandemia, ci hanno convinto e la mia proposta, quella del Partito Democratico, origina dall'esperienza di rapporti quotidiani con le università, che sono stati anche oggetto sporadico, non organizzato, non istituzionalizzato di rapporti e relazioni molto importanti.
Ricordo a tutti che quest’Assemblea legislativa delle Marche nella scorsa legislatura commissionò a tutte le Università delle Marche un lavoro profondo, di ausilio, di conoscenza, di potenziale strategia, che riguardava “Nuovi sentieri di sviluppo per l'Appennino marchigiano, dopo il sisma del 2016”. Un lavoro fondamentale per far conoscere a chi la politica la vive all'interno di queste Aule cosa può valere, cosa può significare, quale tipo di effetto importante può esserci rispetto a questa opportunità.
Penso, considerando gli obiettivi finali della mozione, a quello che è accaduto durante il periodo del Covid e questo atto origina dall'esperienza vissuta in quel momento quando le università, purtroppo, si sono ritrovate da un momento all'altro in una condizione di grande difficoltà rispetto ai rapporti con i propri studenti, in relazione agli affitti, alle abitazioni e alle città in cui questi vivevano. In quell'occasione facemmo un incontro con tutti i Rettori delle Università promosso dal Comune di Macerata. Che cosa si misura attraverso questa mozione? Ribadisco il concetto principe a cui ho fatto riferimento prima, proviamo a fare un salto di qualità e a proporre, attraverso la Regione Marche, un nuovo modello di collaborazione istituzionale fra la Regione, le Università delle Marche, compresi i Conservatori e le Accademie. Questo potrebbe essere un elemento per un'esperienza innovativa, mai presente in nessun'altra regione italiana, attraverso la quale la Regione diventa un punto di riferimento, un interlocutore, considerando alcune cose, alcuni argomenti, alcune considerazioni che sono venute dopo questa prima esperienza. La condivido con chi è stato Sindaco, in particolare, l'ente Regione, non sempre ha vissuto in maniera seria, o meglio, non sempre ha avuto all'interno dei territori un ruolo determinante, fattivo, vicino alle persone, alle comunità, alle attività, vengono considerati i Comuni perché sono al fronte.
Credo che questa possa essere una prova che consenta alla Regione Marche, attraverso questo impegno di indirizzo, di scendere al livello delle nostre comunità, e le università e gli istituti di alta formazione sono certamente un gioiello, un'opportunità che penso dobbiamo raccogliere. Ecco perché propongo al Consiglio regionale di approvare questa mozione che tende a valorizzare un percorso istituzionale non di raccordo, lo dico all'Assessore alla cultura, che ho ascoltato in un’occasione su questo tema, non di semplice raccordo, non ne abbiamo bisogno, noi dobbiamo in una qualche maniera guidare e istituzionalizzare questo laboratorio di collaborazione, di sinergia istituzionale e formativa, da questo ne trarrebbero vantaggio le nostre comunità, ma non solo, la stessa Regione e, aggiungo, collocando questo rapporto dentro un cosiddetto brand delle Marche, che non è una semplice parola di marketing, ma vuol dire molto, perché tutto questo può determinare in termini di effetti un rapporto sulle sinergie. Immaginate in questa epoca di Covid se avessimo coinvolto le università tecnico-scientifiche in maniera forte, caratterizzata, con risorse, rispetto alla vicenda che stiamo vivendo. Penso anche a tutti gli effetti di carattere economico, ai rapporti con le aziende, alla questione turistica perché è evidente che le università in un'ottica di concorrenza nazionale tra regioni e università hanno bisogno di un sostegno concreto, che possa far immaginare e presentare all'intero Paese e non solo …
Oggi le nostre università sono anche, sto finendo, Presidente, grandi attrattori internazionali e poter far si che la Regione su questo punto si metta al servizio attraverso risorse, progetti e visioni, credo che sia un'opportunità unica, per questo chiedo che la mozione venga votata favorevolmente e se ciò avverrà credo che questo Consiglio regionale, che non si dividerà, spero, su un'idea di servizio, attraverso un’eventuale proposta legislativa potrà lavorare per valorizzare questo grande gioiello complessivo che abbiamo nella nostra regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Per quanto si è portati a riconoscere la bontà di questa mozione, vorrei ricordare la frase del Consigliere Carancini che ci invita ad apprezzare la sostanza di questo atto perché al centro ci sono i custodi del sapere, delle arti e dell'alta formazione delle Marche, ossia le università, le accademie e i conservatori, non posso non stigmatizzare come in questa mozione manchino, a nostro avviso, delle componenti essenziali che sono certa anche le istituzioni che abbiamo citato (università, accademie e conservatori) riconosceranno come meritorie di essere coinvolte in un tavolo di ampio respiro, realmente costruttivo, ed è in questa direzione che l'Assessore Latini sta andando.
Le nostre istituzioni universitarie, accademiche e musicali sono da sempre e sempre di più un vanto per la nostra regione, rappresentano, come ha affermato il Consigliere Carancini, eccellenze in termini qualitativi e di formazione su scala nazionale ed internazionale. Basterebbero i dati che ha citato, le statistiche e i riconoscimenti ricevuti da alunni, studiosi, ricercatori, professori, cattedratici, musicisti e artisti, mi fermo qui, altrimenti dovrei parlare per ore di quando questa componente culturale sia essenziale per la rinascita delle Marche, soprattutto per la formazione non solo culturale ma anche civica, sociale e umana dei nostri ragazzi, considerando, oltretutto, che i due aspetti vanno di pari passo. Ma ricordiamoci anche che queste istituzioni sono da anni, anzi decenni, impegnate a plasmarsi sul territorio, ad amalgamarsi appieno con il tessuto sociale che le circonda e le custodisce come tesori, di cui si nutrono, sono la quinta essenza di valori e principi. Dunque, non posso non segnalare l'importanza di coinvolgere al tavolo proposto dalla mozione associazioni di categoria, Comuni ed enti locali del territorio di riferimento per compiere al meglio la missione, oltretutto, menzionata nella mozione stessa, come terza della totale e pregnante interazione con la società e i territori.
Credo che solo con la pluralità, il confronto, di cui le istituzioni in questione sono fulgido esempio, si possa centrare l'obiettivo, dando ulteriore valorizzazione a quello che queste sempre più rappresentano non solo per le Marche, ma di certo alle Marche apportano un plusvalore inestimabile in termini valoriali e di prestigio.
Altresì, mi preme rimarcare come le istituzioni possono trovare, sì, un momento di confronto con la politica al tavolo permanente, ma non dimentichiamoci che le peculiarità di ognuna di esse ha fatto sì che nella nostra Regione convivano delle realtà del sapere così prestigiose.
Permettetemi una parentesi sul brand, così come ha detto il Consigliere Carancini, francamente non credo sia così incisivo “le Marche delle università”, anche perché questa frase dimentica le accademie, i conservatori e in una regione al plurale non si possono certo dimenticare, se non altro per i loro assoluto valore, al pari degli enti universitari. Tutti insieme rappresentano il sapere, l'unica spina dorsale di un presente propedeutico a creare il migliore futuro possibile. Quindi, si deve riflettere su questo aspetto, secondo me assolutamente non secondario.
Noi apprezziamo la mozione e quando il Consigliere Carancini afferma: “Spero che anche la maggioranza possa apprezzare la sostanza di questa mozione,” io dico che noi, anzi, l'Assessore Latini è andata oltre la sostanza della mozione perché ha chiesto un tavolo permanente, non solo con le università, le accademie e i conservatori, ma anche con le associazioni di categoria, i Comuni e gli enti locali.
Ritengo che questa mozione sia superata perché l'Assessore ha già avviato un percorso che va oltre questa mozione, si è già attivata, quindi, ritirate la mozione oppure saremo costretti a votare contro perché il percorso ormai l’ha già avviato, molto più completo di quello che si prevede in questa mozione.
Ripeto, apprezzo l’atto, ma il lavoro svolto dall'Assessore Latini è andato oltre la mozione, ha già attivato un tavolo permanente, non solo con le università, le accademie e conservatori, ma anche con le varie associazioni, i Comuni e gli enti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Adesso ho finito un tavolo con i Rettori perché si è riunita la CRUM e siamo stati più di un'ora a confrontarci anche su questa iniziativa, su cui avevamo già avviato il dialogo e questo tavolo di confronto.
Con il Consigliere Carancini mi sono confrontata nel senso che, secondo me, il tema delle università è importantissimo per la nostra regione, abbiamo delle eccellenze, dobbiamo valorizzarle e trovare la modalità migliore per creare una sinergia con il territorio e questa è la finalità che ci poniamo come Giunta, come maggioranza, perché è ovvio che la mozione, come adesso ha ribadito la Consigliera Marcozzi, pone dei limiti.
Noi vediamo questo laboratorio più esteso, non solamente tra le università e le AFAM, ma anche attraverso il coinvolgimento dei Comuni, soprattutto quelli che ospitano le università, e delle associazioni di categoria. Questo è un dialogo che noi vogliamo portare avanti in accordo con i Rettori, perché la nostra intenzione è quella di creare un dialogo virtuoso e non dei tavoli che possono essere visti, magari dai Rettori, come contrapposizione. Quando all'inizio ho parlato di questo tavolo loro mi hanno detto che già c’era ed era il CRUM, in cui la Regione era protagonista e coinvolta. Ho parlato con loro per confrontarmi direttamente ed hanno ben visto questo ampliamento alle associazioni di categoria per avviare un confronto, però, è ovvio che quando si intraprende un percorso del genere prima ci si confronta con i Rettori per creare una sinergia, sennò si creano dei rapporti conflittuali, che pure lei ha avuto nel suo comune con il Rettore di Macerata, mentre noi dobbiamo avere dei rapporti collaborativi ed è mia intenzione coinvolgere la minoranza, anche attraverso la collaborazione del Consigliere Carancini, che potrà far parte del tavolo regionale.
Questa esperienza l’avevo iniziata prima di essere nominata Assessore alla cultura e alle Università delle Marche, avevo iniziato questo dialogo virtuoso quando ero parlamentare e Vicepresidente della Commissione istruzione della Camera dei Deputati. Avevo iniziato questo dialogo con le imprese del territorio della provincia di Ascoli Piceno e con le università del territorio per capire quali erano le esigenze e lì si è creato questo dialogo virtuoso che poi ha portato a capire che in quel territorio c'era un'esigenza di formazione del settore dei materiali compositi, che poi si è concluso con l'avallo del Ministero e con la dotazione di 18 borse di studio per l’Università Politecnica delle Marche e per l'Università di Camerino.
Questo è il percorso che vogliamo e questo è il modello da portare a livello regionale, quindi, siamo orientati in questa direzione, anche perché ha portato dei risultati concreti e tangibili per il territorio.
Sicuramente la collaborazione è bene accetta, non si vuole bocciare perché non si ha a cuore le università e le AFAM, anzi mettere insieme AFAM e università è una cosa che accogliamo con favore, però ampliando a più soggetti, con la Regione che avrà un ruolo di coordinamento.
Inoltre, la Consigliera Marcozzi ha spiegato bene i motivi perché i quali il brand ‘Le Marche delle Università’ non ci convince, vengono esclusi gli AFAM, mentre noi diciamo che ci sono tanti altri ambiti in cui le Marche si caratterizzano, come le Marche dei cento teatri. Il brand deve essere a livello regionale e questa cosa è già condivisa con alcuni Rettori. Secondo me sarebbe meglio parlare di ‘Università per le Marche’ perché sono al servizio del territorio ed il loro ruolo è far crescere la nostra regione.
Per quanto concerne la terza missione dell'università, sicuramente questa sarà la direttrice di questo percorso partecipativo, però dobbiamo concepirla nella sua accezione più ampia e più moderna di public engagement, ossia nell'assumerci la responsabilità sociale di dialogare con il territorio, non solo nelle forme di una mera attività di divulgazione e nella realizzazione di eventi di ordine culturale e sociale, ma come consolidamento di un processo che preveda interazione e ascolto, con l'obiettivo di generare benefici che vanno dallo sviluppo di nuove competenze, all'acquisizione di nuove idee, al miglioramento delle finalità della ricerca e alla promozione di forme di coprogettazione, coinvolgendo anche coloro che non hanno con l'università nessuna relazione di studio o di lavoro.
A mio avviso in questo approccio partecipativo non possiamo di certo ricondurvi, come è stato citato nella mozione, la ricerca che è stata espletata dalla precedente Giunta “I nuovi sentieri di sviluppo per l'Appennino marchigiano dopo il sisma del 2016”, in quanto nasce come un progetto coordinato dall'ISTAO, non direttamente dalla Regione, ed ha visto la partecipazione di singoli docenti universitari, ma non c’è stato il coinvolgimento della governance delle università, delle imprese, del tessuto produttivo del territorio e di conseguenza ha avuto una ridotta valenza pratica nell'orientare la ricostruzione dell'area colpita dal sisma.
Ecco, queste sono le osservazioni che mi sono sentita di portare in questo Consiglio, ma senza andare contro a prescindere, solamente per essere più costruttivi e, voglio dire, quando sarà terminato il dialogo con i Rettori e con le università nulla toglie che si possa fare un documento congiunto tra maggioranza e minoranza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Solo per replicare rispetto a questo ultimo aspetto, poi i colleghi e il Consigliere Carancini avranno modo di dire la loro e di replicare.
Preciso, Assessore, forse non è stata informata bene, che la ricerca sui nuovi sentieri di sviluppo dell'Appennino marchigiano per il sisma è stata finanziata dal Consiglio regionale, coordinato dalla Presidenza del Consiglio, tutte le università hanno partecipato, dopodichè questa ricerca non è stata solamente fatta, svolta e condivisa da 87 Sindaci e da tutte le parti sociali del cratere, gli operatori, gli stakeholders, ma è stata portata in Aula, votata con un atto amministrativo e riconosciuta dal Governo come atto fondamentale per la rinascita di tutti i territori colpiti dal sisma.
I Consiglieri di maggioranza che sono in quest’Aula possono confermare di aver votato quell’atto all’unanimità, quella ricerca è frutto del Consiglio regionale, smentirla adesso direi che è proprio grave. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Non so se mi fa tenerezza perché onestamente le parole sono imbarazzanti, Assessore, imbarazzanti.
Non entro nel merito del riferimento all’ISTAO e di quello che le è stato ricordato, mi verrebbe da dire che è abbastanza grave che un Assessore alla cultura non sappia cosa è accaduto rispetto a tutto ciò, si può sbagliare, però che le motivazioni addotte, che fanno un po' il paio con quelle della Consigliera Marcozzi mi sembrano deboli. Primo, ho l'impressione che non abbiate letto la mozione, si fa riferimento alla presenza degli enti locali, Consigliera Marcozzi, dei Sindaci delle città sedi di università; secondo, chiamatelo come vi pare, chiamatelo il brand dell'università, l'università del brand, ma ho l'impressione che facciate finta di non capire, lo dico a lei che è intervenuta e alla Consigliera Marcozzi, a noi non ci importa nulla di come lo volete chiamare, stiamo cercando insieme di costruire un indirizzo.
Aggiungo che se lei avesse parlato con i responsabili, con le apicalità dei conservatori e dell'accademia loro stessi, siccome sono parificati alle università, si considerano università, quindi non è un elemento negativo, è positivo, ammesso ma non concesso che questi fossero dispiaciuti.
Il Crum, Assessore alla cultura, è un’altra cosa, si occupa di altre cose, la proposta che facciamo in Aula credo che sia nelle corde di un'Assemblea legislativa, non penso che noi, pur con il rispetto dei Rettori, dobbiamo essere condizionati. E’ l'Assemblea legislativa delle Marche che considera, non considera, ha una visione, non ce l’ha, rispetto a un rapporto, noi non dobbiamo essere condizionati.
L'Assemblea legislativa delle Marche ha una propria e piena competenza di visione culturale, si può anche non fare, oppure, come penso io, voi avete necessità di attaccarvi una medaglia. Non metto in dubbio che lei si sia industriata, ma parliamo di qualcos’altro rispetto alle borse di studio, parliamo di una visione, di una sperimentazione che mette insieme in maniera più stretta e che fa planare, scaricare a terra un rapporto fra l’ente più importante territorialmente, che deve impegnare, investire, rispetto ad un progetto così ambizioso.
Lei ha parlato di 18 borse di studio, è qualcos’altro, Assessore, mi sforzo da questo punto di vista di non cercare la polemica perché scegliere il tavolo come termine tecnico che, come dice qualche persona, non si nega a nessuno … Come si può negare? Facciamo un tavolo è come dire abbiamo risolto tutto, noi qui chiediamo una cosa diversa, che l'Assemblea legislativa delle Marche, unica tra le Regioni in Italia, possa mettere insieme un progetto, una visione culturale, per cui scende dal piedistallo e va nelle università, nei territori. C’è stato un importante evento a Pavia nel 2015 nel quale, non so se lei lo conosce, i Sindaci delle città sedi universitarie hanno costruito insieme la possibilità di un lavoro sinergico, noi facciamo un passo in avanti, siamo più ambiziosi, poi se la medaglia se l’attacca lei a me non ne importa nulla, ma facciamo un passo di collaborazione.
Voglio anche esprimere un pensiero rispetto all'altra grande manchevolezza, quella relativa all'assenza delle associazioni. Guardate, è una scelta, quello che noi proviamo a proporre è un vero e proprio strumento, un vero e proprio valore istituzionale, le associazioni, ma non solo, le imprese, i territori, diventano il link, il collegamento a terra di questa visione culturale, nella quale la Regione finalmente si mette al servizio delle università, dei territori, degli studenti e delle famiglie. Ecco perché è una cosa diversa da quella che lei pensa, se la pensa, non c'entrano nulla le associazioni e le aziende, quelle sono un collegamento, ma il minuto dopo la Regione insieme a tutti gli enti lavora ad una visione, ad un programma degli investimenti, che possono essere utilizzati in maniera forte dai Rettori con il territorio, rispetto all'attività, al compito della terza missione.
Assessore, le chiedo di fare un passo in avanti, le cedo la mozione perché è davvero un passaggio molto importante, se poi maliziosamente la rigettate e fra mese, 20 giorni, la volete ripresentare io la voto, glielo anticipo, però è un approccio contraddittorio rispetto alla collaborazione che ad ogni piè sospinto viene richiesta in quest'Aula dalla maggioranza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. A nome di Fratelli d'Italia voglio esprimere, lo faccio in quest'Aula, la mia solidarietà all'Assessore Latini, in merito al vergognoso attacco che ha ricevuto negli scorsi giorni. Speravo che il Consigliere Carancini invece di esprimere tenerezza, visto che si è battuto per le quote rosa, per il rispetto della donna, manifestasse solidarietà, come qualcuno del Partito Democratico. Si può avere idee diverse, si può lottare per idee diverse, ma credo che sia vergognoso quello che è successo all’Assessore Latini.
Ho avuto modo di ascoltare, non volevo intervenire perché è stata molto capace la Consigliera Marcozzi, come l’Assessore Latini che ha spiegato qual è l'indirizzo politico in merito a questa mozione, però vedo che c'è un Consigliere regionale che propone il brand ‘Le Marche dell'Università’ e quando era Sindaco era famosissimo, non so se voi lo sapete, per chi non è di Macerata, perché è andato in rotta con il Rettore dell’Università di Macerata, tanto che nel 2018 il suo stesso partito, il Partito Democratico, in Consiglio comunale a Macerata aveva proposto un ordine del giorno per dire: caro Sindaco mettiamoci insieme al Rettore invece di fare la guerra e lo stesso PD sconfessò l'attuale ex Sindaco proponendo un ordine del giorno, firmato anche da altri gruppi della maggioranza, che invitava l'amministrazione comunale a costruire un tavolo tecnico congiunto con l'Ateneo.
Ora capisco perché il tavolo tecnico non piace al Consigliere del Partito Democratico, che ha illustrato questa proposta. Dico la verità, sono dispiaciuto, invece di parlare di tenerezza nei confronti dell’Assessore, se fossi lei, Consigliere Carancini, avrei provato imbarazzo nel presentare questa mozione perché è stato il Sindaco più famoso per aver avuto pessimi rapporti con l'Università della sua città, avrei fatto illustrare la mozione da altri colleghi, però, capisco che la coerenza non è di casa, ed è normale, scontato e logico e sta continuando su questo percorso.
Sono dispiaciuto perché ancora una volta si trova un pretesto per andare allo scontro, noi abbiamo un'idea, è scontato, abbiamo iniziato a lavorare su un percorso politico importante in merito non solo al brand dell’Università, anche perché pensiamo che sia importante e fondamentale per l'istruzione, per le imprese ed anche per quello che si è detto.
Condivido in parte quello che ha detto il Consigliere Carancini, però è normale, non è che noi … Capisco che la sua storia è fare il dittatore, tutto ciò che dice lui è legge, è normale, in questo momento c'è una mozione che questa maggioranza non vuole approvare, se ne deve fare una ragione, però le chiedo cortesia nei confronti delle donne, magari cerchi di utilizzare termini più tranquilli piuttosto di dire che prova tenerezza, perché la tenerezza la fa a me visto l’incoerenza che lei oggi dimostra nei confronti di quest'Aula e dei cittadini di Macerata, che l’hanno cacciata, perché avete perso le elezioni e, grazie a Dio, aggiungo e concludo, il Rettore dell'Università di Macerata è stato il primo ad esultare quando avete perso le lezioni ed ha dichiarato che finalmente con una nuova Giunta potrà discutere dei progetti futuri dell'Università di Macerata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ausili.

Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Mi affianco al Consigliere Putzu nel manifestare una certa sorpresa nel vedere i vari Consiglieri del Partito Democratico intervenire, rivolgersi all’Assessore Latini e non fare menzione ad un gesto di solidarietà, due parole di solidarietà, dopo i disgustosi eventi che sono capitati di recente.
E’ evidente che siamo davanti ad un patrimonio universitario, quello marchigiano, che è di grande valore, importanza e, come l’Assessore Latini ha molto bene significato, noi abbiamo la piena volontà di conservare e valorizzare. Si pensi, come diceva l'Assessore, al diritto allo studio, alla valorizzazione dell'alta formazione, alla collaborazione tra le Università, a favorire la terza missione dell'università. Vedete, sono obiettivi più o meno anche nostri, Consiglieri del Partito Democratico, sembrano essere importanti e noi non possiamo che compiacerci se la minoranza vede negli obiettivi di programma di questa maggioranza dei fini condivisibili.
Il punto sta sullo strumento attraverso il quale addivenire a quegli obiettivi, e mi sia concesso dire che la maggioranza ha la facoltà, ha l’onere e l'onore di individuarlo con le proprie forze, un po' perché sono state vinte le elezioni, un po' perché gli strumenti che nel corso degli anni precedenti sono pervenuti dalla diversa parte politica sono stati generalmente fallimentari. Se pensiamo a come è stata gestita la vita dei giovani marchigiani vediamo un evidente fallimento, perché dobbiamo sempre tenere in considerazione il tremendo dato dell'emigrazione giovanile.
Negli ultimi anni l'emigrazione giovanile delle Marche rappresenta un dato davvero sconfortante, preoccupante, quindi, come l’Assessore Latini già ha ben significato, e concludo, è evidente che questa maggioranza vuole cominciare un cammino, e lo ha già iniziato, di elaborazione di nuovi strumenti.
È chiaro che nel corso dei 5 anni ascolteremo e soppeseremo uno ad uno i vari contributi che verranno da tutti, però mettersi qui, dopo due mesi dall'inizio di questa legislatura e pontificare su strumenti vecchi e fallimentari, credo che non faccia bene a questa Assemblea e alle Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Non volevo intervenire perché non mi piace prendere la parola quando sono in corso polemiche sterili e non si non guarda alla sostanza.
La mozione, che sicuramente andremo a rinviare, è interessante dal punto di vista delle proposte, delle idee, proposte e idee che il Consigliere Carancini, che oggi ha sottolineato in quest'Aula, avrebbe potuto evidenziare quando aveva la sua maggioranza in Assemblea, quindi, andare con la massima scioltezza su tutte le iniziative, le capacità aggregative ed i rapporti con l'università e con i Rettori.
Non voglio entrare nella polemica, pur condividendola, che il Consigliere Putzu ha ricordato, non me la ricordavo perché non rientra nella mia mentalità.
Innanzitutto, le parole che lei ha rivolto all'Assessore, prima di essere Assessore in Parlamento è stata Vicepresidente della Commissione ed aveva trattato e mantenuto rapporti con le università, la cultura, credo che con la sua esperienza, con il suo modo di fare tranquillo, sereno, senza provocare e senza inasprire situazioni, che non hanno senso, ha detto la sua su come si vuole muovere, di come la maggioranza vuole muoversi in questi 5 anni e ci sono opportunità e occasioni anche per la minoranza per ben figurare, ma parlo di contributi collaborativi e non dispregiativi.
Voglio concludere dicendo che c'è spazio per tutti, ci sono 5 anni davanti, se uno ha delle buone idee le può mettere in atto nelle Commissioni e nelle proposte.
Saluto l'Assessore Latini dandole la mia piena solidarietà, di tutti noi, della maggioranza e anche della Lega, per le minacce ricevute, questo è molto preoccupante. Quelle persone sono deboli non l’Assessore Latini, ritengo debole chi ha lanciato quelle minacce, da parte nostra piena solidarietà all'Assessore Latini. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Intervengo su questa mozione perché ritengo che sia di straordinaria importanza il rapporto che l'amministrazione, che è stata eletta il 20/21 settembre, potrà instaurare con le università.
Parlo e intervengo anche alla luce dell'esperienza universitaria, che è durata una decina d'anni, in un Ateneo non marchigiano, per dire che dovremo investire moltissimo sulla ricerca scientifica applicata, l'università non è solo un laurificio, soprattutto le nostre università possono essere un vettore straordinariamente importante per lo sviluppo economico e sociale di quelle piccolissime imprese che costruiscono le cose belle che poi vendiamo nel mondo.
Ho risposto poco fa ad una interrogazione sul trattamento del Covid, vorrei sottolineare e precisare che l'industria farmaceutica, che risiede nelle Marche, ha una storia di straordinaria importanza in tutto il mondo, senza enunciare i marchi, un know-how, una collaborazione strettissima con la ricerca universitaria.
Valorizzando le nostre università potremmo far ripartire l'economia della nostra regione, soprattutto riportare i brevetti, la ricerca, sull'occupazione, su tutte le cose che oggi fanno tendenza nella ricerca, nella potenza di un Paese industrializzato a livello mondiale e internazionale. Per questo motivo credo che l'intervento che dovremmo fare dovrà riguardare anche la ricerca di fondi, lo sfruttamento di importanti risorse che verranno anche dal Recovery Fund, soprattutto da bandi internazionali che potranno far si che la cooperazione interuniversitaria, anche a livello internazionale, possa portare la nostra Regione a ricoprire quel ruolo che finora non ha avuto. Se questo ruolo non l’ha avuto dopo venticinque anni di Governo del PD, probabilmente, colleghi Consiglieri, toccherà a noi ristabilire la capacità di indirizzo e di cooperazione con le università.
Non intervengo sui rapporti che possono esserci stati tra l'amministrazione del Comune o un Rettore dell'università di Macerata, non mi interessa, credo tuttavia che i Sindaci, i Comuni, che hanno la fortuna di avere delle università, devono dimostrare, anche con l'attività di indirizzo, di cooperazione con gli altri organismi e gli enti della Repubblica, la Regione, lo Stato, le attività propulsive dirette a sostenere le università. Il giudizio lo potranno fornire i cittadini di quelle città e province, in particolare la città di Macerata, se questo è stato fatto.
A me preme in questa sede rilevare che è un nostro compito preciso, ed è nel programma elettorale, riuscire a corroborare le attività degli atenei, affinché le imprese, gli atenei, la ricerca applicata, la ricerca scientifica possano riportare la nostra regione verso i suoi più alti e immancabili destini, di sviluppo, di coerenza, soprattutto destini capaci di dare un futuro alle future nostre generazioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per sostenere l'attività che l'Assessore Latini sta portando avanti per questo suo progetto.
Vorrei portare alla sua attenzione l'esperienza che ho vissuto con l'Università di Camerino, con la quale ho condiviso una consulta negli ultimi 6/7 anni e lì non ho mai visto la presenza della Regione, quindi forse fino ad oggi è mancato quel rapporto che serviva e che con l’Assessore Latini stiamo instaurando.
Vorrei dire quello che abbiamo costruito, senza la Regione, con l’Università di Camerino e il territorio. Quello che ha detto il Consigliere Carancini sul rapporto tra Sindaco e l'università secondo me è riduttivo, deve essere fatto un discorso di territorio, le università devono essere un riferimento – non parlo di quella di Camerino che è più interna – ed essere collegate con il territorio, un punto di riferimento del territorio. Ha funzionato fino ad oggi coinvolgendo tutti i Sindaci, le associazioni del territorio, le fondazioni e coloro che operano in quel settore. Quello che sta portando avanti l'Assessore va in questa direzione, una direzione più partecipativa. Come ho prima sulla nomina dei rappresentanti per la pesca, anche in questo caso ci muoviamo in questa direzione, perché spesso tra le università e Sindaci di città universitarie - quello che è successo a Macerata ne è un esempio - ci sono dei contrasti, ci sono malumori, mentre c’è più condivisione con i Sindaci e le istituzioni del territorio, quindi, invito l'Assessore Latini ad andare avanti, coinvolgendo tutti gli operatori, come sta facendo, le istituzioni del territorio, non fermiamoci solo ai Sindaci delle città sede di università perché spesso possono fuorviare, ma rendiamo questo lavoro più ampio in modo da coinvolgere il maggior numero di persone, il maggior numero di istituzioni e associazioni di categoria Sarà un percorso che ci porterà dei risultati, abbiamo quattro università che sono un'eccellenza della regione Marche, come abbiamo detto, non l'unica, insieme ad altre. Prendere un’università potrebbe essere esagerato, però sicuramente le quattro università sono un riferimento e qualcosa al quale dobbiamo guardare con molta attenzione perché è sulla crescita delle Marche, sulla quale stiamo lavorando, è quello che vogliamo come maggioranza, sicuramente dovremo fare affidamento sul loro apporto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Nessuno voleva parlare poi alla fine tutti hanno dato il loro contributo; sicuramente sono stati determinanti gli spunti che i Consiglieri di minoranza ci hanno dato.
Oggi abbiamo una mozione tutto sommato valida, con dei contenuti molto interessanti, con la quale si evidenzia l'eccellenza dell'università marchigiana, proposte di crescita, di integrazione tra le varie parti, tra gli attori del nostro territorio, purtroppo ci troviamo di fronte ancora una volta ad un atteggiamento, direi, abbastanza polemico e devo dire che sono molto sorpreso negativamente dalla cattiveria che va al di là del confronto politico.
Mi sarei aspettato, Consigliere Carancini, all'indomani di una aggressione verbale violenta, fuori da ogni concezione democratica e di rispetto della persona e della donna, in questo caso, un atteggiamento di condanna di certi atteggiamenti, mi sarei aspettato un confronto molto più costruttivo perché, ripeto, le sue proposte sono condivise, possono essere argomentate e sottoposte anche ad una risoluzione comune, ma debbo necessariamente mettere in evidenza questo atteggiamento di cattiveria, che non è corretto e consono ad un'Assemblea di questo tipo.
Consigliere Carancini, lei dice che si sforza di non fare polemica, per fortuna che non si sforza, lei definisce imbarazzanti le parole dell'Assessore Latini, alla quale va tutta la nostra solidarietà, sia per quello che sta facendo che per l'impegno che sta portando avanti, quando addirittura dice che le fa tenerezza, questo tipo di atteggiamento, adesso non voglio fare il censore, il giudice, deve essere portato fuori da quest'Aula, se vogliamo effettivamente creare una sinergia, una collaborazione che possa portare un miglioramento delle condizioni dei marchigiani.
Chiudo, rinnovando all’Assessore Latini la nostra e la mia personale solidarietà per i fatti accaduti, li condanniamo e le diamo il nostro sostegno per l'attività politica amministrativa che sta portando avanti. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi e dichiaro chiusa la discussione della mozione 19, se il primo proponente vuole intervenire ha cinque minuti di tempo.
Ha la parola l’Assessore Latini.

Giorgia LATINI. Grazie, Presidente. Non userò cinque minuti ma trenta secondi solamente per dire che mi aspettavo più solidarietà che un’espressione di tenerezza in senso denigratorio, soprattutto si sono sminuiti i risultati ottenuti in passato, le 18 borse studio, che sono sempre 1,2 milioni per il territorio che sono arrivati dal Ministero.
Secondo me non c'è niente da sminuire, in più, quando ho parlato del progetto dei Sibillini, nel quale la governance universitaria non era stata coinvolta, ne ho parlato perché mi è stato riferito così, magari si saranno sbagliati gli stessi Rettori, però sono delle affermazioni che ho fatto dopo essermi informata. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla dichiarazione di voto. Chi espone la mozione, ai sensi dell’articolo 63, è considerato aa pari dei relatori di maggioranza e di minoranza, quindi, il Consigliere Carancini ha diritto, dopo la chiusura della discussione, ad intervenire per cinque minuti, lo stesso per l'Assessore e per il Presidente della Giunta.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Vorrei precisare alcune cose all'Assessore, dire che mi ha fatto tenerezza non è irriverente, se lei l’interpreta in maniera offensiva è un problema suo, da questo punto di vista lo può interpretare, non sono letteralmente … certo, è così..

PRESIDENTE. Prosegua, l'interpretazione autentica la dà lo stesso dichiarante.

Romano CARANCINI. Non c'era nessuna offesa in questo perché le sue risposte da quel punto di vista hanno suscitato tenerezza. E’ evidente, l’ha detto lei stessa un attimo fa, ha letto delle cose che non conosceva e che non corrispondono alla realtà. Quando le ho detto che ha fatto tenerezza, era per comprensione.
Lei ha detto che io ho sminuito, no, non sminuito le sue 18 borse di studio, faccia uno sforzo, non le ho sminuite, ho solo detto che la proposta di mozione aveva ad oggetto situazioni diverse, le 18 borse di studio ben vengano, se fossero state anche di più, o se saranno di più, noi siamo contenti, non c'è una sottovalutazione, ma il contenuto della mozione e altro, secondo me è molto di più.
Quanto alle prevedibili critiche che sono arrivate, dico anche al Consigliere Marinangeli, che è rimasto stupito del mio attacco, di essermi espresso in maniera molto propositiva, nessuna polemica, esattamente il contrario, credo che chi guarda capisc.
Quello che voglio dire a proposito della strumentalità rispetto ai rapporti che ci sarebbero stati tra me ed il Rettore di Macerata, dico ai Consiglieri regionali che noi non contiamo nulla, nè il Sindaco nè il Rettore, contano le comunità, che sono un'altra cosa, e gli atti.
Voglio ricordare, a chi non lo sapesse e poi continuate …, su questo tema io sarei contro l'università, cito un solo caso, ma se ne potrebbero elencare altri, il Comune di Macerata nel corso dell'amministrazione da me guidata ha modificato il proprio Statuto, lasciando un diritto di tribuna in Consiglio comunale all'Università, agli studenti dell'Università di Macerata e dell'accademia. Poche Università in Italia hanno questo, credo che sia il massimo riconoscimento, il massimo valore attribuibile da una comunità di soggetti che rappresentano la città rispetto all'ente Università. Non ce ne sono molte in Italia, andate a leggere quante ce ne sono. Credo che solo questo basterebbe, senza considerare gli investimenti del Comune di Macerata per l'Università, ma quello che in realtà vale non è il Sindaco o il Rettore, che passano, e se l’attuale Sindaco della città di Macerata farà meglio io sarò felice, si può fare sempre meglio.
Quello che chiedo al Consigliere Marinangeli, che ha trovato parole plausibili, è come si fa a mettere insieme una questione che ha riguardato l’Assessore Latini nei giorni scorsi, sulla quale ognuno di noi ha una propria opinione – neanche voi al primo intervento avete manifestato solidarietà, avreste potuto farlo – con questa mozione che vi dà l'opportunità, ma è un'altra cosa, rispetto alla mozione è un'altra cosa, stiamo parlando di un altro argomento.
Lei stesso ha parlato di condivisione, se dico che condivido il contenuto di una mozione la voto, ma non è così, a Macerata si direbbe: “Siamo vecchi di caffè”, sappiamo tutti qual è la situazione, non si vuole approvare una mozione che nel merito può essere condivisa, ma probabilmente si vuol mettere il cappello. Ho già anticipato che se domani…, ovviamente non con questa ecumenicità a cui ha fatto riferimento anche il Consigliere Marinelli, quello che vale questa mozione è la capacità del rapporto istituzioni/centri formativi dentro una programmazione che non si può fare con le associazioni, quella verrà un minuto dopo, certo con i territori, con i Sindaci delle città sedi universitarie che poi ramificheranno gli investimenti e la visione che quel nuovo strumento potrà mettere a disposizione.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Romano CARANCINI. Ho finito. Da questo punto di vista non c'è nessuna aggressività, non c'è nessuna offesa, esattamente il contrario, chiaro che se uno ha dei retroterra e pensa pregiudizialmente male … si può pensare male, Consigliere Marinangeli, ci conosciamo e da questo punto di vista sappiamo.
Per queste ragioni credo che la mozione meriti l’approvazione e a nome del gruppo consiliare dichiaro che voteremo favorevolmente, convinti che sia un'occasione mancata, ma che può anche non essere l'ultima, come spero, qualora non venga approvata e avvenga nel futuro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli (in collegamento da remoto).

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Osservare da remoto è molto interessante, perché come in fisica se stai dentro il sistema sei un osservatore interno, da fuori invece hai modo di vedere tutto ed io osservo che fare l’opposizione è dura perché chi governa agisce, ne ha esperienza il PD, chi sta all'opposizione è impotente, parla, parla, ma non può prendere decisioni. È paradossale che dopo 25 anni di gestione da parte della sinistra, di cui gli ultimi 15 del PD, si parli di massimi sistemi, quando uno ha avuto tutti questi anni per operare dentro quei massimi sistemi.
Le proposte che fa attualmente il PD dovrebbero essere strutturate in ben altro modo, non attraverso dichiarazioni sommarie di principio, almeno 5 anni. Pensate cosa significa l’Università nelle Marche, l’Ateneo di Ancona con la facoltà di medicina implica un'azienda ospedaliera di 3.200 dipendenti e 1.000 posti letto, pensate cosa si aggancia con il territorio, con i servizi alla persona, alla gente, pensati a tutti coloro che ci lavorano direttamente, attraverso l’università, o indirettamente, che in questo caso sono la maggior parte.
Un progetto serio non implica un brand, ma una visione organica del ruolo delle università nelle Marche, un ruolo storico che viene da lontano. La facoltà di Urbino, di Macerata e di Camerino sono tra le più antiche d'Italia, l’università di Ancona è quella più recente, la Politecnica ha solo 50 anni, poco più di 51, se non sbaglio.
Non si può liquidare sommariamente, perché c'è bisogno di far vedere che uno sta sul pezzo, con una mozione che si discute per un’oretta o poco più, un problema così complesso come quello dell'università, anzi dico all'Assessore Latini, verso la quale mostro i sensi della mia solidarietà per gli attacchi volgari e aggressivi che ha avuto, di indire una vera e propria conferenza per l'università, in cui coinvolgere non solo i Rettori, ma gli organi universitari allargati, le rappresentanze degli studenti, la Regione e non solo, perché, come ho detto prima, l'università è fortemente integrata con il sistema sanitario e non solo, anche con una serie di enti, per cercare di creare un modello marchigiano in cui le università, che hanno il vantaggio di essere piccole rispetto alle grandi università italiane e proprio perché piccole hanno una dimensione più gestibile, hanno un rapporto studente-insegnante, studente-territorio, operatori-territorio che è di grande interesse.
Noi votiamo contro la mozione che pretende di risolvere il problema delle università in poche righe, è veramente ridicola, noi non votiamo contro la mozione sull'università, votiamo contro il ridicolo, questo è quello che penso, non si può fare a meno di votare contro. Un documento articolato di programmazione è una cosa diversa, sul quale dovremmo avere tutti la massima disponibilità. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.

Mozione n. 19. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Mozione n.23
ad iniziativa delle Consigliere Lupini e Ruggeri
“Attuazione della LR n.24/2009: verifica di conformità dei Piani d’Ambito dei rifiuti prodotti dalle ATA”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 23 delle Consigliere Lupini e Ruggeri.
La discussione è aperta, ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. La legge regionale n. 24 del 2009 disciplina la gestione integrata dei rifiuti nel territorio regionale. A tale scopo la Regione approva e adotta il Piano regionale di gestione dei rifiuti al quale si devono conformare gli strumenti programmatori di dettaglio del territorio, ovvero i Piani d'ambito, che devono essere adottati dagli Ambiti territoriali ottimali, che corrispondono più o meno ai territori provinciali.
I Piani d'ambito sono deliberati dalle assemblee territoriali d'ambito, le ATA, composte dai Sindaci dei Comuni che compongono l’Ambito territoriale ottimale.
Il Piano regionale di gestione dei rifiuti vigente è stato approvato nel 2015, è entrato in vigore il 30 aprile 2015 con scadenza il 30 aprile 2021. Entro un anno dalla sua approvazione ci si attendeva, secondo la legge regionale, che le ATA delle cinque province adottassero il loro Piano d'ambito, redatto in conformità e in coerenza con il Piano regionale, ai sensi dell'articolo 10 della legge citata. Ci stiamo avvicinando alla scadenza del Piano regionale senza che nessuno dei Piani d'ambito provinciali siano stati approvati e validati, a parte quanto avvenuto poco prima di Natale, ovvero l'approvazione del Piano d'ambito di Ancona, quando avevamo già protocollato la nostra mozione.
Per fare degli esempi concreti, che riguardano la provincia dalla quale provengo e nella quale sono state eletta, la proposta di Piano d'ambito dell’ATA 1 di Pesaro è stata trasmessa il 26 aprile 2017. All'esito dell'istruttoria da parte dell'ufficio preposto della Regione, essendo state rilevate diverse criticità, in particolare nelle modalità di gestione delle discariche (con conferimenti di rifiuti speciali, anche da fuori regione, oltre la percentuale del 50% dei rifiuti solidi urbani) … Immagino che tutti abbiate scorso quanto pubblicato sia a dicembre che oggi, infatti un giornale locale titola “Traffico senza sosta, risposte e gestioni poco chiare, tir in fila a Ca’ di Lucio” (che è la discarica di Urbino), esattamente come è accaduto pochi mesi fa.
Questa è una prima criticità, quella della gestione delle discariche, ma la seconda non è di minore importanza, l'eccessivo dimensionamento previsto per gli impianti di trattamento meccanico biologico di Tavullia, capacità di trattamento di 100.000 tonnellate all'anno contro un fabbisogno di trattamento prospettico dell'Ambito territoriale di 65.000 tonnellate l'anno.
Il documento preliminare è stato rimandato al mittente per le necessarie correzioni, ma l’ATA 1 non ha ritenuto di condividere i rilievi della Regione ed ha risposto con una lettera di controdeduzioni. Il risultato è che il Piano d'ambito, ripeto, dell'ATA 1 non è ancora stato adottato ed i gestori del servizio di igiene urbana del territorio (Marche Multiservizi ed Aset) stanno operando e pianificando gli investimenti degli impianti al di fuori di qualsiasi programmazione pubblica. Per esempio, voi sapete che è stata istituita la società controllata Green Factory S.r.l. che ha già presentato un progetto per un impianto di trattamento della Forsu, mediante digestione anaerobica e produzione di biometano di dimensioni tali da attirare anche questo impianto, come il TMB, una considerevole quantità di rifiuti da fuori provincia o fuori regione, esattamente com'è avvenuto per il Piano d'ambito, che è stato rimandato indietro con le deduzioni per l'impianto di TMB, e visto che il Piano d'ambito non è stato approvato adesso ci sono delle imprese private che stanno andando avanti fuori dalla gestione pubblica, e questo è un problema serio dal nostro punto di vista.
Ci risulta che altri Piani d'ambito, al di là di quello di Ancona, si trovano in una situazione di questo tipo, riteniamo che sia indispensabile e urgente un'azione politica da parte della Regione che blocchi la situazione, quindi, chiediamo che sia applicata la legge regionale n. 24 del 2009. I motivi sono presto detti, alcune cose le ho già dette, altre sono contenute all'interno della mozione: la mancata approvazione dei Piani d'ambito da parte delle ATA sta avendo un grave risultato, un irreparabile deficit di programmazione. La programmazione non la sta gestendo il pubblico, ma i privati stanno andando avanti in ordine sparso per fare profitto e non certo per difendere la salute sia dell'ambiente che dei cittadini, quindi, c'è un'abdicazione del governo pubblico sul servizio in questione, il modus operandi di cui sopra di fatto sta consentendo a soggetti privati di riempire il vuoto decisionale pubblico, che pare orientato a perseguire una logica di operosa inerzia. Tali soggetti privanti hanno tendenzialmente come unico scopo quello del profitto d’impresa piuttosto che dell'esclusivo interesse della collettività locale.
Questo è il quadro, secondo noi questa è una mozione di peso importante, vedo che c'è poco interesse in Aula e sinceramente mi dispiace, tutt'altro? Mi fa piacere.
La situazione è questa: da due anni aspettiamo l'approvazione dei Piani d'ambito, non essendo stati approvati i privati vanno avanti in ordine sparso. Non è possibile che su un tema così delicato come la gestione dei rifiuti non sia il pubblico a gestire le cose, quindi, chiediamo che i nuovi amministratori, la nuova Giunta prenda in mano la situazione, apporti un cambiamento e richieda che venga fatto quello che la legge regionale prevede. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi (in collegamento da remoto)

Stefano AGUZZI. Grazie. Vorrei ringraziare la Consigliera Ruggeri, che ha sollevato una questione indubbiamente reale con la mozione che ha presentato. Dico reale perché insediandomi ad ottobre ho subito notato una serie di situazioni, una serie di leggi e normative che erano ormai obsolete ed avrebbero meritato una rivisitazione anche in tempi precedenti. Mi riferisco al Piano casa, alla legge urbanistica in generale, ma qui ci soffermiamo sul Piano regionale dei rifiuti.
Il Piano regionale dei rifiuti della Regione Marche è stato approvato ad aprile 2015 ed entro un anno da quella data le ATA provinciali avrebbe dovuto produrre, adeguando la loro strategia al trend regionale, ed approvare i Piani provinciali. Questa cosa non è mai avvenuta, se non, come ha detto poco fa giustamente la Consigliera Ruggeri, in extremis per l’ATA di Ancona.
Anche su questo adesso, senza scendere nei particolari, ci sono delle situazioni che vanno chiarite, non so se è una validazione reale o se dovrà essere rivisitata, credo la seconda, ma ci torneremo.
Cos’è avvenuto in questi 5 anni? Il Piano regionale spingeva fortemente sulla raccolta differenziata e su questo gli ambiti hanno comunque operato nella Regione Marche, sotto questo punto di vista c’è una raccolta differenziata buona, abbastanza buona ed omogenea sul territorio.
Il problema vero è la mancanza di strategia, come Regione investiamo tanto nelle società che gestiscono il settore, le quali a loro volta investono tanto nella raccolta differenziata per poi portare la stragrande maggioranza di quanto viene raccolto e differenziato in impianti di riciclo al di fuori del territorio regionale, perché qui da noi manca di fatto una strategia di riconversione, di differenziazione reale, di riutilizzo. Effettivamente il Piano prevede solo le discariche che, anche se sono previste, in parte sono esaurite.
Non è certo questo l'orientamento dell'Europa e la strategia migliore per quel che riguarda la tutela ambientale e il riutilizzo di queste sostanze.
Conseguentemente, insediandomi, ho subito notato questa cosa ed ho dato mandato ai miei uffici di iniziare a pensare ad un nuovo Piano d'ambito regionale, che dovremmo portare nel più breve tempo possibile, per quanto occorrerà lavorare un po' per capire meglio le strategie, che individui il modo di chiudere il cerchio, nel vero senso della parola.
Si parla di economia circolare, di arrivare ad avere una sufficiente impiantistica in questa Regione, che consenta non solo di riciclare, ma di riutilizzare la gran parte dei rifiuti prodotti e di lasciare che la minor parte possibile vada nelle discariche che devono essere in qualche modo individuate e rinnovate per il futuro.
La Consigliera Ruggeri ha ragione sotto molti punti di vista, tant'è che non nascondo assolutamente, né alla Consigliera Ruggeri né all'Aula, che nei giorni successivi alla presentazione e alla notifica di questa mozione, oltre ad aver preso preventivamente dei contatti tramite i nostri uffici con le varie ATA ed in qualche caso anche direttamente e personalmente con i Direttori, ho fatto una lettera a tutte le ATA provinciali dicendo che la Regione Marche si avvia a redigere un nuovo Piano regionale dei rifiuti e per approcciare questo tipo d'iniziativa occorrono delle relazioni precise da parte delle cinque ATA sullo stato di avanzamento dei loro Piani provinciali, per capire come si erano mosse, come era lo stato dell'arte, cosa avevano prodotto alla situazione attuale, in questo periodo.
Nel giorno di scadenza, credo ieri o oggi, mi risulta che nessuna delle cinque ATA abbia risposto a questa nostra missiva.
Prendiamoci pure qualche ora di tempo, ma qualora non rispondano è il caso a questo punto di convocarle ufficialmente come Regione e iniziare a ragionare insieme a loro.
Detto questo, direte che la mozione della Consigliera Ruggeri oltre che essere giusta e motivata è anche da approvare, ma su una cosa sarei restio, e lo dico con molta serenità, ad un certo punto la mozione della Consigliera Ruggeri impegna il Presidente della Giunta regionale e l’Assessore ad esercitare tempestivamente il potere sostitutivo, previa formale diffida da inoltrare alle ATA. Cosa vuol dire questo? Che le ATA che non hanno proceduto alla realizzazione dei Piani provinciali dovrebbero essere commissariate, dovremmo farlo noi, io non voglio nemmeno escludere questa eventualità qualora la situazione perduri nel tempo, però, devo dire la verità, non sono una persona che ama tagliare le teste, nel senso che occorre anche un dialogo tutt'al più era qualcosa che doveva aver fatto la Giunta precedente, dopo 4 anni in cui le ATA non hanno risposto.
Appena insediati abbiamo iniziato a prendere i contatti con il Presidente delle ATA provinciali, con i Direttori delle ATA provinciali, abbiamo anche scritto, a questo punto sarei maggiormente orientato come Assessore a costruire insieme alle ATA provinciali il nuovo Piano di rifiuti, prevedendo anche quella impiantistica, inedita, innovativa, necessaria su questo territorio, sulla quale ovviamente dovremo ragionare come Consiglio regionale per addivenire alla migliore soluzione possibile, ad esempio, agganciando, come ha detto la Consigliera Ruggeri, il biodigestore di Pesaro.
Non vedo in maniera negativa il biodigestore, anzi dico che necessita fortemente sul territorio di Pesaro, come su quello di altre province della nostra regione, ma occorre calibrarlo bene, secondo le esigenze dei nostri territori, soprattutto deve essere gestito e seguito da una mano pubblica.
Nelle prossime ore uscirà una mia intervista sulla stampa, nella quale sostengo che Marche Multiservizi, che è il proponente dell’impianto nella provincia di Pesaro, si dovrebbe associare con Aset, che è l'azienda pubblica di Fano, in modo da aumentare fortemente la quota del pubblico per intervenire in quell'impiantistica, come mano pubblica, non tanto come mano prettamente privata.
Ripeto, in questo mi differenzio, se votassimo la mozione della Consigliera Ruggeri, pur avendo delle basi più che mai giustificate, andremo in rotta di collisione con i Sindaci dei territori, con i Presidenti delle Province e con le ATA stesse. Dopo appena tre mesi che sono qui come Assessore a nome dell'intera amministrazione eviterei una rottura con le ATA e con le Amministrazioni locali, ma sarei orientato a costruire insieme a loro un percorso che porti ad un buon Piano regionale dei rifiuti, il più possibile adatto alle nostre esigenze e alle specificità della nostra regione.
Per questo non mi sento di indicare un voto positivo perché sinceramente andremo a logorare nell'immediatezza dei rapporti, che invece io proverò a portare avanti in maniera positiva per il bene di tutto territorio. È chiaro, se nelle prossime settimane o nei prossimi mesi capiremo che questo percorso oltre che arduo è ostacolato, com'è stato nei 4 anni precedenti … Non voglio nemmeno escludere un'eventualità del genere, ma proporre oggi l’approvazione di una mozione sinceramente lo ritengo eccessivo, anche perché una amministrazione regionale deve lavorare insieme ai Sindaci ed ai Presidenti delle Provincie del territorio. non si deve andare ad uno scontro premeditato.
Essendo all'inizio del mio mandato non mi sento di dare un parere favorevole a questa mozione, con questa motivazione, non perché non abbia delle buone ragioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. E’ un po' surreale questo dialogo a due, tra me e l’Assessore Aguzzi, è più o meno quello che è avvenuto recentemente sull’ordine del giorno sull'amianto, anche in quel caso bellissimo. Sapete bene le vicissitudini di quell'atto: prima mozione, poi emendamento ed infine l'ordine del giorno.
Adesso ci troviamo a vivere la stessa scena su un altro argomento importantissimo, sul quale con l’Assessore siamo d'accordo, però l’atto viene bocciato, un'altra volta.
All’Assessore dico che non è discrezionale applicare la legge regionale votata nel 2009. Noi del Movimento 5 Stelle esistevamo da poco, quindi non è sicuramente responsabilità nostra se si parla di diffide, di commissariamento e se all'Assessore o ai Consiglieri di maggioranza e di opposizione sembra troppo. Non è responsabilità nostra, noi chiediamo semplicemente che venga applicata la legge, cosa che non è avvenuta nei 4 anni precedenti e cosa che ci auguriamo avvenga nei tempi, che meglio ritiene l'Assessore Aguzzi. È per questo che vi rilancio la palla in campo e vi dico: “Vi indispettisce il tempestivamente? Leviamolo”, l'Assessore Aguzzi prenda i suoi tempi per verificare quando eventualmente mandare la lettera di diffida e quali ATA commissariare, speriamo tutti che non ce ne sia bisogno, però questa è la proposta che esce dal Movimento 5 Stelle.
Mi fa piacere che l'Assessore abbia riconosciuto che ha cominciato a muoversi dopo che abbiamo presentato l’atto, questo è un risultato politico molto importante, al di là del voto che verrà espresso, perché vuol dire che una mano al vostro lavoro la stiamo dando a prescindere, come quando abbiamo acceso le spie sulla legge sull'amianto, che non era stata rifinanziata e poi lo è stata con un emendamento della maggioranza.
Adesso stiamo affrontando un'altra tematica, che vi abbiamo posto sul piatto della bilancia, è da verificare, molti di voi sono già stati in opposizione e sanno che quando si fa opposizione bene, penso di poter dire come io e la mia collega stiamo facendo, non in modo strumentale, ma per porre in discussione cose importanti per la Regione, un minimo di soddisfazione bisognerebbe riconoscerla, sennò è troppo frustrante fare opposizione così: bravi, bravi, però vi bocciamo gli atti. Sapete chi faceva così? Il Pd del mio Consiglio comunale ha fatto così per 6 anni e mezzo, io mi aspetto da voi un atteggiamento diverso, magari sbaglio, vedremo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarare il voto di astensione del gruppo del Partito Democratico.
Abbiamo ascoltato attentamente la presentazione e saluto anche con grande favore l'intervento dell'Assessore che ha dovuto aspettare le sollecitazioni della Consigliera per mettere mano al percorso. Noi valutiamo sempre in maniera molto positiva i solleciti che determinano delle azioni e che presuppongono che non ci sia una adeguata conoscenza degli strumenti.
Condividerei l'atto, perché è vero che ci sono alcune realtà in cui il Piano d'ambito non è stato strutturato, quindi non produce gli effetti che vorremmo e che erano previsti dal Piano regionale, però ascoltando le indicazioni che arrivano dalla Giunta, attraverso le parole dell'Assessore, c'è la volontà di rimettere mano al Piano regionale e i due strumenti a quel punto andrebbero in grande contraddizione. Se si dovessero approvare i Piani d'ambito, che non sono stati attuati finora, che potrebbero determinare delle scelte di pianificazione impiantistica territoriale, questi potrebbero condizionare fortemente il nuovo piano che la Giunta sta pensando.
Noi siamo sempre proattivi, pensiamo alle necessità del territorio, dei nostri amministratori, degli ambiti così come individuati, riteniamo che quel tempo possa servire per recuperare le grandi esperienze del territorio, gli obiettivi importantissimi che questa Regione è riuscita a raggiungere nell'ambito della raccolta differenziata, della diminuzione e della produzione dei rifiuti, grazie anche alle politiche che sono state messe in campo negli anni precedenti, alle scelte in ambito impiantistico che hanno permesso almeno in alcuni ambiti di trovarsi all'avanguardia. Riteniamo che ci debba essere il tempo per il coinvolgimento del territorio, per far si che si possa produrre un nuovo Piano regionale dei rifiuti in grado di rispondere in maniera adeguata alle esigenze e alle prospettive di una Regione sostenibile. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Il tema della mozione delle Consigliere Ruggeri e Lupini è rilevante, anche confermato dall'Assessore Aguzzi, è chiaro che noi dovremmo dare un segnale importante ai marchigiani e a tutte le nostre province anche perché ereditiamo una situazione imbarazzante e la vediamo in particolar modo nella provincia di Pesaro-Urbino, ma penso che anche nelle altre province ci siano dei grandi deficit.
E’ fondamentale mettere mano alla modifica di questa legge, se necessario anche intervenire sugli ambiti.
Detto questo, penso che le parole dell’Assessore Aguzzi siano importanti perchè significano che si è mosso nel sollecitare gli ambiti territoriali, vedremo cosa rispondono e cosa hanno prodotto in questi anni.
Invito l'Assessore a venire in Commissione, magari parlandone con il Presidente Antonini e con tutta la nostra Commissione, perché è rilevante capire qual è la linea che la Giunta riterrà opportuno portare avanti da qui in poi.
Da una parte mi sembra che la mozione sia superata perché l'Assessore si è già mosso, dall’altra è importante affrontare questa tematica in Commissione e poi portata in Consiglio regionale.
Per quanto riguarda il discorso politico della Consigliera Ruggeri, io ero in Consiglio comunale con lei e abbiamo visto come ci trattava il PD, penso invece che questa maggioranza abbia dimostrato che quando dall'opposizione vengano delle mozioni e dei documenti importanti, che hanno una valenza - l’abbiamo visto anche in sede di bilancio preventivo dove alcuni emendamenti sono stati approvati - noi non abbiamo pregiudizi ideologici di nessun tipo e in questo caso, ripeto, direi di dare mandato all'Assessore Aguzzi di rivedere tutta la legge e di discuterne insieme in Commissione consiliare.
Ci sono tante tematiche ambientali che dovremo affrontare, questa sarà sicuramente una delle più importanti e mi vien da dire, come anche lei ha sollevato, Consigliera Ruggeri, anche urgente.
Come gruppo Lega ed anche come maggioranza voteremo contrari a questa mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Vorrei sapere la mia proposta che fine fa perché non mi è stata data risposta, siete andati avanti a testa d'ariete per sfondare una mozione che pure vi piace tanto, senza tenere in considerazione le variazioni che ho portato sul tema pochi minuti fa, quindi, gradirei una risposta.
Chiedo l'applicazione della legge, non vi dettiamo più i tempi, secondo noi tempestivamente sarebbe stato meglio, però, se volete tempi più lunghi per provare a dialogare con le ATA, benissimo, togliamo l'avverbio e resta quello che avete detto che farete e che avete iniziato a fare dopo le nostre sollecitazioni.
Detto questo, noi voteremo a favore di questa mozione, capiamo che c'è un problema politico perché le ATA inadempienti, come ho detto prima, sono costituite da Sindaci in gran parte di centrodestra e centrosinistra, capisco che il centrodestra sia in imbarazzo a votare questa mozione e cerca strade più dolci, più edulcorate, per raggiungere lo stesso obiettivo. Vi ricordo che la stessa cosa l’ha fatta il PD e non è arrivato da nessuna parte. Vi auguro che con la vostra tranquillità e lentezza si arrivi a qualcosa di meglio, sennò per noi del Movimento 5 Stelle, che siamo gli unici che possono portare avanti questa battaglia con coerenza e determinazione, sarà gioco facile iniziare ad attaccarvi sul punto. Grazie.

PRESIDENTE. Consigliere Carancini, può intervenire solo se in dissenso con il gruppo.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Voto in dissenso, anche con la condivisione del mio capogruppo.
Dico al Movimento 5 Stelle che quando si fa il maggiordomo …, purtroppo, vi invitano a mangiare i resti quando fa comodo, è evidente questo. Se voi fate la stampella o il maggiordomo della maggioranza è chiaro che avviene questo.
Devo dire che nel merito condivido le parole dell'Assessore Aguzzi, sono parole responsabili, ragionevoli, come dire, amministrative, di una persona all'altezza, che comprende come si affronta un tema delicato come quello delle ATA. Voi siete duri e puri, attenzione, che i duri e i puri sono i primi a cadere, ci sono esempi, come l'abbattimento delle povertà, esempi in cui il giorno dopo dite esattamente il contrario di quello che avete detto quello prima, non siete duri e puri, lo siete a parole, cara Consigliera Ruggeri, e quando lei si lamenta e continua a ringraziare io sono felice, però il consiglio che le dò è di farvi una telefonata, si faccia invitare in maggioranza, quando i capigruppo si incontrano con l'esecutivo fatevi invitare, altrimenti vi umiliano

(interrompe la Consigliera Ruggeri)

Romano CARANCINI. Si è un po' agitata, io sono stato zitto quando prima ha offeso il Partito Democratico.
Io non ho problemi, il suo ragionamento di merito non è sbagliato, ma giustamente in questo passaggio l'Assessore è prudente, soprattutto, cerca di capire cosa sta succedendo perché in ogni territorio ci sono situazioni diverse. Io posso testimoniare che nella provincia di Macerata c'è una realtà molto delicata per tante ragioni che è inutile che stia a ripetere, però c'è un dato politico in questa mozione, non è solo il merito, cara Consigliera Ruggeri, si faccia invitare, cambi l'abito da maggiordomo, il Movimento 5 Stelle fa da stampella alla maggioranza, da questo punto di vista sia più capace di identità e non di ringraziamento.
Voterò contrario alla mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Semplicemente per fare chiarezza. Consigliere Carancini, noi non umiliamo nessuno, non è nelle nostre intenzioni. Sono stata seduta nei banchi dell'opposizione per 5 anni e l'arroganza dell'amministrazione regnava sovrana. Noi non ci siamo mai permessi di essere arroganti, non ci permetteremmo mai, non è nelle nostre intenzioni umiliare qualcuno, c'è semplicemente il rispetto di quest'Aula e delle persone. Grazie.

PRESIDENTE. La dichiarazione di voto vuole farla, Consigliera?

Jessica MARCOZZI. L’ha già detto l'Assessore Aguzzi che è intervenuto, noi voteremo contro questa mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Solo per fare un po' il punto della situazione come ha votato o come si sta apprestando a votare il gruppo del Partito Democratico.
Vede, Consigliera Ruggeri, lei ha perfettamente ragione quando dice che non c'eravate, però, ahimè, purtroppo non è vero, perché negli anni passati, nell'ultima legislatura, almeno uno dei suoi Consiglieri regionali, mi riferisco a quello eletto nella circoscrizione di Ascoli Piceno, poteva interagire e chiedere all'allora amministrazione regionale l'attivazione dei poteri sostitutivi, cosa che non è stata fatta ed oggi in un silenzio assordante del Partito Democratico perché ha esattamente cognizione e coscienza di quello che avrebbe potuto fare non è stato fatto, perché c'era il famoso dilemma/dibattito sull'attivazione e l'applicazione di Marche nord e Marche sud. Dopo esattamente 3 anni dall'idillio iniziale di questa operazione, siamo arrivati alla fine del 2019 e non si è riusciti a portare avanti questa operazione e le società incaricate dalle ATA, da ciascuna ATA provinciale, hanno rimandato la palla a futura memoria, tant'è che nella Provincia di Ascoli Piceno, la Consigliera Casini sa esattamente, la ditta Aigos brancola nel buio da 3 anni perché non ha mai più ricevuto l'input sulla definizione di Marche nord e Marche sud.
Io ho fatto il Vice Sindaco per ben 4 anni ed il problema è esclusivamente politico, all’ATA partecipano i Sindaci e la maggioranza dei Sindaci a quota centrosinistra è stata spaccata per anni sulla definizione del dilemma, di cui ho detto prima.
E’ normale pensare che nessuno voglia addivenire a una soluzione, così come sulla regolamentazione della norma di bonifica, altro tema importante esposto al Ministro in persona diversi anni fa, che dovrebbe essere rivisitata e migliorata.
Penso che quello che ha detto l'Assessore Aguzzi sia pienamente condivisibile, perché arriviamo in un periodo in cui occorre iniziare a dialogare con le ATA, magari dando delle prescrizioni chiare, certe, ed anche una tempistica. Limitarsi oggi a dire che entro 3 mesi si attiveranno i poteri sostitutivi della Regione, francamente, mi sembra azzardato, però prendo per buon auspicio quello che ha detto l'Assessore, quindi aspettiamo, vediamo che tipo di lavoro si riesce a fare con le varie ATA, anche perché sono state costituite, come ben ha ricordato, 5 anni fa, nella migliore delle ipotesi, l'ultima l'anno scorso, dopodiché vedremo se è il caso che la Regione intervenga direttamente o meno, quindi, a nome del gruppo Fratelli d'Italia dichiaro il voto contrario a questa mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. “Maggiordomo, devo sedere alle riunioni di Giunta, devo passare in maggioranza, devo smetterla di portare l'acqua in maggioranza”, noi non portiamo l’acqua in maggioranza, noi stiamo mettendo in discussione delle questioni che sono anche importanti, visto che ci siamo scaldati tutti, mentre fino a poco fa c'era una noia mortale e si interveniva per inerzia.
Deve essere riconosciuto che qualsiasi atto portiamo suscita un minimo di discussione sentita perché andiamo a toccare nodi rilevanti, quindi, non permetto, a differenza di qualcun altro ho poca pazienza, che mi si tratti così, a me e alla mia collega, due donne che non portano l’acqua a nessuno, ma fanno politica da diversi anni con onestà intellettuale e con libertà, parola che a voi non vi compete forse, perché evidentemente siete abituati a essere poco liberi, il discorso che facevo prima. Non siete liberi di votare a favore a questa mozione perché i vostri Sindaci inadempienti sono dentro le ATA, i nostri no, quindi, io e la Consigliera Lupini, oltre ad aver portato questa mozione, la votiamo favorevolmente, le uniche qui dentro, due voti a favore, i nostri. Grazie.

PRESIDENTE. Io ho lasciato parlare la capogruppo Consigliera Ruggeri sul fatto personale ravvisandone la sussistenza nel termine maggiordomo eventualmente interpretato in senso negativo, attribuzione di una qualità personale negativa, però per la prossima volta, ai sensi dell'articolo 61, prima di entrare nel vivo della discussione del fatto personale, bisogna che il Presidente ne ravvisi la sussistenza dopodichè chi si è sentito attribuire delle qualità personali negative o fatti inesistenti può intervenire. Questo è stato fatto di fila.
Chi ha provocato il fatto personale è il Consigliere Carancini, ha 3 minuti di tempo per replicare, ma la prossima volta chi chiede il fatto personale deve prima avere l'autorizzazione della Presidenza dell'Assemblea, che, purtroppo per me, è l'unica a poter decidere nel contesto dei lavori dell'Assemblea se ne ravvisa o meno la sussistenza.
Ha la parola, per replica, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Mai avrei voluto offendere personalmente la Consigliera Ruggeri né la Consigliera Lupini, ho fatto una considerazione di carattere politico, che cosa ho voluto dire? Che alla luce di quanto è accaduto in questi 3 mesi, con una serie di votazioni, poi ognuno fa la propria partita, è evidente, e talvolta con l’enfasi utilizzata dalla Consigliera Ruggeri nel ringraziare la maggioranza rispetto alle proprie esigenze, ho ritenuto che politicamente, non stando organicamente in maggioranza, sono fuori dalla porta, ascoltano e origliano la maggioranza e poi intervengono. Quindi, non c'era nessuna questione personale, anzi, sinceramente ho simpatia. Del resto non eravamo intervenuti in precedenza quando la Consigliera Ruggeri aveva un po’ alzato il livello di discussione rispetto al PD.
Per me finisce qui, non intendo neppure replicare, ma solo dire che era stato un segno politico, non certo personale, al contrario. Grazie.

PRESIDENTE. Bene, chiarito il fatto personale, entriamo nel vivo della votazione.
Mozione n. 23. La pongo in votazione.

Favorevoli: Lupini, Ruggeri.
Contrari: Acquaroli, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bilò, Biondi, Borroni, Cancellieri, Carancini, Latini, Leonardi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Pasqui, Serfilippi.
Astenuti: Biancani, Bora, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Rossi, Santarelli, Vitri.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Mozione n. 26
ad iniziativa delle Consigliere Lupini e Ruggeri
“Misure per il sostegno dell’educazione all’affettività e all’educazione sessuale consapevole”.
(Ritiro)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n.26 delle Consigliere Lupini e Ruggeri.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Questa mozione nasce da una richiesta dopo un confronto con i cittadini, soprattutto con i genitori che si trovano ad assistere alle discussioni politiche sulla legge 194, sull'aborto, conseguentemente sulla sessualità e superando le questioni ideologiche si preoccupano della salute dei loro figli e della gestione dell'affettività.
Non parliamo di educazione alla sessualità perché sarebbe riduttivo, tra l'altro da tecnico del campo parlo di educazione all'affettività, ed in tutta questa diatriba, che ha portato anche a dover prendere le distanze da certi toni aggressivi e controproducenti che abbiamo visto sui giornali e sui social, direi che dobbiamo fare delle proposte concrete che vadano a tutelare soprattutto la gioventù nella nostra società.
Non ho sentito nessuno protestare perché in questi mesi i ragazzi non andando a scuola hanno perso completamente il confronto con i loro coetanei, hanno perso soprattutto una cosa molto preziosa che è l'educazione all'affettività.
Chiaramente la didattica a distanza è stata necessaria, questo senza alcuna polemica, ma non ho sentito nessuno preoccuparsi della mancanza di questo aspetto della didattica, per questo abbiamo presentato questa mozione.
La mia collega Ruggeri è anche insegnante, io sono una psicologa, ho lavorato tanti anni nel consultorio, quindi questa è una proposta che con lungimiranza pensa a quando questi ragazzi …, che hanno molto collaborato per quello che possono vista l’età. I ragazzini della scuola primaria e della scuola dell'infanzia hanno conservato un po' della loro socialità, gli adolescenti di fatto hanno dovuto rinunciarvi, gli abbiamo chiesto un grande sforzo, che hanno fatto per tutti noi, però credo che vadano in qualche modo anche loro compresi nella loro difficoltà di gestire le relazioni umane, affettive e sentimentali.
Per anni abbiamo combattuto e si fa molta fatica a fare educazione all'affettività nelle scuole perché ci sono i programmi curricolari, perché gli psicologi del consultorio … Anche su questo avrei voluto sentire una protesta fortissima della politica sul fatto che i consultori sono stati svuotati, non c'è stato il ricambio generazionale, non sono mai stati potenziati, e questo lo dico, ad onor del vero, se vogliamo tutelare il valore sociale dell'affettività, della sessualità e della responsabilità e prevenire la grave esperienza a livello psicologico dell'aborto, come è stato detto da più parti, seppure rappresenta un diritto, e la legge 194 lo definisce in modo chiaro.
Dobbiamo pensare ai giovani perché hanno perso questa possibilità nei mesi in cui la scuola ha di fatto quello che ha potuto.
La mia proposta è quella di parlare con i ragazzi, attraverso le piattaforme su cui viaggiano i giovani - la modalità con cui farlo non è certo appannaggio della minoranza, ma disponibile a pensare i modi migliori che possano raggiungere il target giusto – formarli e sensibilizzarli su queste tematiche così importanti. La vera prevenzione si fa nelle fasce più giovani, non si fa certo negli adulti, anche se a cascata - vi assicuro – andando a lavorare con i più giovani noi andiamo a rieducare e a sensibilizzare anche i genitori, gli educatori, gli insegnanti. Questo format funziona da sempre nella scuola, formazione e sensibilizzazione di insegnanti, genitori e ragazzi, lo possiamo fare anche utilizzando metodi più ibridi nella didattica integrata, quindi, la mia proposta è molto concreta ed è per superare tutte queste polemiche che credo ai ragazzi interessino poco, anche perché penso che i cittadini non vogliano tante polemiche, ma fatti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Nel merito posso essere d'accordo con la Consigliera Lupini, sul cercare di investire il più possibile nel sostegno all'educazione all'affettività prima che alla sessualità, perché poi la sessualità diventa un tema conseguente rispetto all'affettività.
Sono testimone che su questo tema grandi investimenti attualmente non vengono fatti, porto l'esempio della scuola, in cui spesso per parlare ai ragazzini di affettività e di sessualità si deve ricorrere ai genitori o agli amici di genitori che vanno nella scuola, soggetti esterni che spiegano il tema dell'affettività e della sessualità - questo vuol dire che gli investimenti non vengono fatti - oppure al volontariato o alle associazioni di volontariato che si mettono a disposizione per disquisire questo tema nelle classi, nelle aule di ragazzini adolescenti.
Certo che c'è da fare, c’è da investire ed invece di utilizzare degli esperti esterni, che spesso vanno a scuola volontariamente per supportare gli insegnanti, bisognerebbe formare il personale interno, il personale scolastico.
Sul principio e sulla questione sono d'accordo nell'inserire i fondi per questo tema nel prossimo Piano socio-sanitario, dico, però, che siamo dentro l’emergenza Covid, in cui non solo i consultori sono stati svuotati, tra l'altro sono cronicamente svuotati, ma c'è in questo momento una carenza di personale per supportare e per gestire il Covid.
La mia perplessità è legata solo a questo, bisognerà fare investimenti, potenziare i consultori, intervenire sulla scuola formando il personale interno, oppure prendendo degli esterni, magari facendo delle consulenze, ma per il Covid adesso è difficile la gestione del momento, siamo tutti presi a gestire questa incredibile malattia che ci prende risorse economiche, psicologiche e fisiche, però, nel merito sono d'accordo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei intervenire solo per esprimere il mio consenso perché trovo che sia davvero una mozione propositiva, che ho apprezzato, sia come genitore che, in questo caso, come rappresentante di un territorio.
L'unica cosa che mi permetto di aggiungere è che avrei gradito avere anche delle proposte sulle modalità di attuazione perché a livello ideologico, secondo me, siamo tutti d'accordo, è previsto dal 1978 l'intervento delle istituzioni a favore dell'educazione all'affettività e alla sessualità, anche nelle scuole, sono passati decenni, l'importante è capire come farlo e soprattutto, secondo me, farlo al più presto.
Non è vero che nessuno si è esposto per mettere in evidenza la gravità della mancanza dei rapporti sociali con la chiusura delle scuole, anzi, io stessa, così come i componenti del mio gruppo, sono giorni che mi espongo per chiedere la riapertura delle scuole, almeno con la didattica a distanza al 50%, perché ciò che viene a mancare è proprio il rapporto affettivo, la socialità tra i ragazzi che fa parte della loro formazione, per cui
esprimo il mio consenso e spero che questo sia solo un punto di partenza per ciò che deve essere fondamentale nella formazione dei ragazzini, bambini e dei giovani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. E’ un tema molto importante quello dell'educazione su questi temi, probabilmente sottovalutato per una serie di questioni, quindi, l'orientamento della Giunta è quello di accogliere la mozione con delle modifiche, chiedo, quindi, alla proponente di presentare un emendamento per verificare la possibilità di trovare con i dirigenti scolastici, con il dirigente regionale, la possibilità di individuare una forma di educazione su questi temi, che è indispensabile per l'armonioso sviluppo dei nostri ragazzi.
Dobbiamo anche aggiungere che nell'ambito dell'autonomia scolastica non possiamo decidere qualcosa per programmi e corsi che rientrano nelle funzioni statali e in particolare nell'autonomia delle scuole, quindi, se la proponente riformula la mozione noi in questi termini siamo perfettamente d'accordo.
Sono anche favorevole ad accogliere la richiesta del Consigliere Cancellieri di inserire delle risorse per poter garantire questo percorso e lo farò con la cooperazione dell’Assessore Latini che ha la delega alla cultura, mettiamo insieme i servizi sociali, di cui ho la delega, di cui io sono titolare, con la cultura. Penso che si possa ragionare con tutti voi per fare delle iniziative che possano essere molto utili e interessanti ai fini della prevenzione di tanti fenomeni. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione. Il proponente della mozione può intervenire per 5 minuti.
Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. E’ chiaro che non sono entrata nelle modalità, anche perché non è mia competenza, né come minoranza né ho le conoscenze informatiche per immaginare come si possa utilizzare una qualche piattaforma, però non credo che sia così complicato inserire nella didattica integrata a distanza un altro tipo di intervento.
Normalmente nelle scuole facciamo degli incontri appositi durante le ore di lezione con il psicologo, il ginecologo, l’assistente sociale, lo immagino così come l’abbiamo sempre fatto in classe, non in tutti i territori, purtroppo, allo stesso modo, e questa è la mancanza, con gli avvocati dei consultori, i ginecologi, gli assistenti sociali e gli psicologi che abbiamo a disposizione. Adesso abbiamo anche un nuovo protocollo di intesa con il Ministero dell'istruzione per la psicologia scolastica, in Regione c’è anche una Commissione per la psicologia scolastica, che sicuramente può avere delle competenze concrete per aiutarci ad immaginare il modo migliore.
Ritengo che sia urgente questo tipo di intervento proprio perché dobbiamo pensare oltre, l'emergenza sanitaria è vero che ha assorbito tantissime energie, ma non possiamo distrarci perché poi i ragazzi non ci aspetteranno, manifesteranno molto presto il loro disagio e la mancanza di questo tipo di confronto con il mondo adulto.
Diciamo che la prevenzione in questo caso è doppia, perché i ragazzi non debbono pagare il fatto che l'emergenza sanitaria ha completamente distratto il mondo degli adulti che dovrebbe tutelarli dalle loro esigenze, dai loro disagi. Se parliamo di interruzione volontaria di gravidanza, dobbiamo pensare ed immaginare il mondo dell'interruzione di gravidanza nelle minorenni, che non è un fatto da poco, tutti potete immaginare, chi lavora in prima linea sa quanta sofferenza si vede. I numeri, grazie a Dio, scendono negli anni, ma è un fenomeno tuttora vivo e pensavo a queste ragazzine quando ho scritto la mozione, quindi credo che sia una forma di prevenzione molto importante, urgente, che non può aspettare neanche la redazione del nuovo Piano socio-sanitario, in merito al quale, sono sicura, con la Commissione metteremo mano anche a questo aspetto, come a quello della mancanza di operatori del consultorio, su questo ho molta fiducia, però, è urgente e la scuola deve collaborare insieme a noi perché non possiamo inventare qui, in Aula, il modo migliore, ma credo che nessun dirigente scolastico non sia interessato a tale aspetto, quindi mi aspetto una collaborazione anche tra gli assessorati, i Ministeri e con gli ordini professionali. Grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di nuovo la parola l’Assessore Saltamartini, ai sensi l'articolo 63 ne ha diritto per 5 minuti.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Vorrei proporre alla Consigliera Lupini una riformulazione di questa natura: “Impegna il Presidente e la Giunta a concordare con il Dirigente scolastico regionale specifiche iniziative riguardo all'educazione all'affettività e all'educazione sessuale consapevole, con specifiche professionalità esistenti all'interno dei servizi sociali e sanitari regionali”.
Lo ripeto: “Impegna il Presidente e la Giunta a concordare con il dirigente scolastico regionale specifiche iniziative riguardo l'educazione all'affettività e all’educazione sessuale consapevole, con specifiche professionalità esistenti all'interno dei servizi sociali e sanitari regionali”, sociologi, psicologi, quello che ha detto. Può andar bene, Presidente? Grazie.

PRESIDENTE. Chiedo la vostra attenzione perché è un fatto in questo caso abbastanza inusuale ed in termini di interpretazione restrittiva non si possono presentare emendamenti una volta chiusa la discussione, però, se l'Aula nel suo complesso esprime un parere affinché l'emendamento possa essere inserito e accolto, lo possiamo portare, quindi, chiedo una votazione per inserire l'emendamento anche dopo la chiusura della discussione, sapendo bene che questo può diventare un precedente, quindi ci dovremo regolare ogni volta, da qui in avanti, con buonsenso. Lo dico a expressis verbis, perché questo è il regolamento. L'intenzione è quella di accogliere, di addivenire a una volontà, diciamo così positiva. (…) L’Assessore ritira la richiesta di presentare l'emendamento per rispetto della forma e della sostanza delle norme che regolano il dibattito e la procedura dell'attività del Consiglio.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Per ribadire la posizione del gruppo del Partito Democratico, come già espresso dalla Consigliera Vitri, per questo ci sarà un voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Votiamo favorevolmente questa proposta.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica Marcozzi. Grazie, Presidente. Il gruppo di Forza Italia voterà favorevolmente questa mozione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli (in collegamento da remoto).

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Vorrei dire che sul testo di questa mozione non ci sono pregiudizi, il voto di massima è largamente favorevole.
Mi suscita invece notevole perplessità il fatto che il problema più importante in questo momento della chiusura delle scuole non sia relativo all'educazione all'affettività, all'educazione sessuale consapevole, ma i comportamenti sociali che suscitano grande perplessità, come questa esplosione di aggressività, 100 ragazzi in varie città d'Italia si sono dati appuntamento nelle piazze per picchiarsi, è successo anche ad Ancona, per non andare molto distanti, ed è stato prontamente prevenuto con l'intervento dei Carabinieri, ma in altre città ci sono stati anche feriti gravi, cito Gallarate, ma non solo quello, ci sono almeno 5 città d’Italia in cui la mancanza di socializzazione ha portato a condotte gravemente antisociali.
Il problema delle scuole chiuse sicuramente esiste, delle dinamiche relazionali affettive dei giovani, ma il problema più grave non è certamente quello dei comportamenti sessuali, è dello 0,0%, mentre molto più grave è l'aggressività che si sviluppa con le conseguenze sociali anche all'interno delle abitazioni. Ci sono ragazzi che sono in atteggiamento di abbandono e ritiro sociale da mesi, parlo sempre pensando ai casi nel nostro territorio, poi ci sono persone che si recano all'esterno con un’esplosione di aggressività e di violenza molto grave. Lle più clamorose sono finite sui giornali, ma tantissime altre no, pur essendo state intercettate dai servizi sociali, in proposito esistono anche segnalazioni al Tribunale dei minorenni.
L’Assessore che si occupa di questo problema dovrà prendere in considerazione questo aspetto, sicuramente non potrà trascurare quello dell'affettività e dell’educazione sessuale, ma in maniera molto più rilevante dovrà considerare i comportamenti antisociali, i comportamenti disfunzionali all'interno o all'esterno delle abitazioni, nelle famiglie, da parte di giovani che sono in una situazione di assenza di attività scolastiche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola l'Assessore Saltamartini, siamo in dichiarazione di voto, gli Assessori non votano, ma possono sempre intervenire in qualità di rappresentanti della Giunta.
Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI, Grazie, Presidente. Occorre chiarire che l'emendamento non è stato presentato, quindi viene posta in votazione la mozione nella originaria formulazione, siccome avevo trovato un'intesa con la proponente, le chiedo di ritirare la mozione e di ripresentarla, la maggioranza si impegna ad approvarla nella prossima seduta, nella riformulazione del testo che abbiamo esplicitato.

PRESIDENTE. C'è questa richiesta della Giunta, in effetti prima dell'apertura del voto l'emendamento, che era stato proposto dalla Giunta, per mezzo dell'Assessore Saltamartini, non poteva essere accolto per non derogare alla procedura. Mentre l'Assessore spiegava questa cosa abbiamo aperto le dichiarazioni di voto e sono state fatte, volutamente o non volutamente, nella considerazione che c’era l'emendamento. Adesso sta alle proponenti dire che cosa intendono fare, altrimenti apriamo la votazione.
Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Diciamo che avevamo trovato una buona interlocuzione ed eravamo arrivati a un emendamento che poteva soddisfare un po’ tutti.
Mi sarebbe piaciuto arrivare subito ad una conclusione anche perché è una mozione che avevo già portato prima delle festività e ci tengo molto, però se questo emendamento fa la differenza capisco anche di chi me lo propone perché non è piena competenza della Regione trovare delle modalità attraverso le piattaforme che usa la scuola.
Non mi sono permessa di entrare nel merito delle modalità perché non è mia competenza, però se questo può essere di aiuto e la maggioranza si impegna a trovare una fattiva e rapida interlocuzione con la dirigenza scolastica regionale, mi sembra doveroso mettersi a disposizione dei cittadini e arrivare la settimana prossima a ripresentare l'atto con il favore di tutta l'Assemblea. Grazie.

PRESIDENTE. Ai sensi dell'articolo 143 la mozione prima del voto può essere ritirata soltanto dai proponenti.
Se le due firmatarie la ritirano per le motivazioni espresse in questa Assemblea e con tutto quanto ci siamo detti si passa alla successiva. Confermate il ritiro della mozione?
Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. E’ mia ignoranza, imparerò velocemente, non ho capito se posso rinviarla con possibilità di emendamento o la devo ritirare, mi perdoni.

PRESIDENTE. Se ritira la mozione, la ripresenterà per il Consiglio successivo, tenendo conto dell'emendamento probabilmente alcuni che hanno già dichiarato il voto o si sono espressi in senso favorevole voteranno in quella direzione.
Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Ritiriamo la mozione per discuterla la prossima situazione utile.

PRESIDENTE. Un’altra situazione è chiedere il rinvio, che deve essere votato dall'Aula.
Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Chiedo se posso rinviarla con possibilità di emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Il rinvio in questo momento non è possibile perché siamo in dichiarazione di voto, quindi l'unico atto è il ritiro.
Chiedo scusa dell'andirivieni sulla valutazione, è un caso che non era mai avvenuto prima, chiedo scusa per aver detto una cosa e poi averla indirizzata verso un'altra.
L’indicazione dell'Aula è ben chiara, se voi confermate di ritirare la mozione potrete ripresentarla in un altro modo, ci sarà poi la possibilità del completamento dell'attività sulla mozione con la discussione finale e con la votazione.
Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Se questa è l’unica possibilità ritiro la mozione e mi aspetto di andare al concreto.

Mozione n. 25
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Cesetti, Mangialardi, Casini, Carancini, Biancani, Bora, Vitri
“Emergenza Coronavirus: strutture residenziali e visite dei parenti”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n.25 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Cesetti, Mangialardi, Casini, Carancini, Biancani, Bora, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. La mozione impegna la Giunta a predisporre un apposito atto, rispetto alle disposizioni ministeriali, relativamente al tema della visita dei parenti nelle strutture residenziali.
Le recenti disposizioni del Ministero della salute del 30 novembre e del 4 dicembre 2020 ribadiscono la necessità di assicurare le visite dei parenti nelle strutture residenziali; nello specifico la circolare del 30 novembre il Ministero afferma: “Poiché l'isolamento sociale e la solitudine rappresentano motivo di sofferenza e importanti fattori di rischio nella popolazione anziana per la sopravvivenza, lo stato di salute fisica e mentale, in particolare per depressione, ansia e decadimento cognitivo/demenza, come documentato da ampia letteratura scientifica, debbono essere assicurate le visite dei parenti e dei volontari per evitare le conseguenze di un troppo severo isolamento sulla salute degli ospiti delle residenze. Le visite devono essere effettuate in sicurezza tramite adeguati dispositivi di protezione e adeguate condizioni ambientali”; nella circolare del 4 dicembre si afferma: “Tenuto conto che il perdurare delle condizioni di isolamento sociale e di solitudine rappresenta motivo di crescente sofferenza e fattore di rischio per il benessere degli ospiti, è necessario assicurare un regime di contatti e di visite fra agli ospiti e le persone a loro care, occasioni di uscita fuori dalla residenza, nel rispetto delle misure di sicurezza, tenuto conto del contesto dell'area geografica di riferimento. Le visite e i contatti vanno programmati secondo un criterio composito che tenga debitamente conto sia della necessità di ridurre il rischio del contagio sia dell’insopprimibile bisogno di relazione delle persone con i loro familiari, amice i visitatori”.

PRESIDENTE. Lasciamo parlare, silenzio, perché il relatore possa spiegare e presentare bene la mozione. Grazie.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. L'Assessore regionale alla sanità si era impegnato in tal senso anche nella risposta ad una interrogazione del 9 novembre scorso, con la quale aveva ribadito l'impegno della Giunta in questa direzione. Famiglie e associazioni richiedono urgenti interventi e provvedimenti in merito, ma a tutt'oggi molte strutture residenziali della nostra regione ancora mantengono il blocco delle visite, quindi, la mozione chiede un impegno della Giunta a predisporre un apposito atto che dia attuazione alle disposizioni ministeriali anche nella nostra regione su questo importante tema. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Biondi.

Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. La Lega è particolarmente sensibile alla problematica delle visite agli anziani ospitati nelle strutture residenziali. Siamo consapevoli e preoccupati che il perdurare delle limitazioni imposte dal contenimento del contagio possano amplificare le conseguenze psicofisiche dell'isolamento precauzionale. Isolamento sociale e solitudine conseguente possono amplificare i fattori di rischio, caratteristici della popolazione più anziana, il cui stato di salute fisica e mentale è legato ad equilibri molto sottili.
In contraddizioni sono incorsi i proponenti della mozione n. 25 in discussione oggi. Il gruppo consiliare del PD chiede al Presidente della Giunta di impegnarsi per l'applicazione delle circolari del Ministero della salute del 30 novembre del 4 dicembre 2020, recanti disposizioni circa la necessità di assicurare le visite dei parenti, agli ospiti delle strutture residenziali. Come si può assumere a livello regionale un impegno sulla modifica di norme nazionali? Siamo certi che i proponenti della mozione 25 ben conoscano questo corto circuito normativo, dal momento che è stato generato dal loro Governo, ma repetita iuvant e una rinfrescata alla memoria corta ci sta.
Procediamo per ordine. Il 30 novembre il Ministero della salute emana la circolare recante ‘Disposizioni per l'accesso dei visitatori a strutture residenziali socio-assistenziali, socio-sanitarie e hospice e indicazioni per i nuovi ingressi nell'evenienza di assistiti positivi nella struttura. La circolare fornisce indicazioni per due distinte casistiche, una è la struttura socio-assistenziale, socio-sanitaria, ove sia presente un caso Covid o un focolaio in atto, nella quale viene sospeso l'accesso ai parenti ed ai visitatori. Il secondo caso riguarda le strutture socio-assistenziali, socio-sanitarie, ove non sia presente un caso Covid e un focolaio in atto, per le quali, per quanto nel merito della mozione 25 in discussione, si danno le seguenti indicazioni: “Poiché l'isolamento sociale e la solitudine rappresentano motivo di sofferenza e, in particolare, di depressione, ansia e decadimento cognitivo/demenza, debbono essere assicurate le visite dei parenti e dei volontari per evitare le conseguenze di un troppo severo isolamento sulla salute degli ospiti delle residenze; le visite devono essere effettuate in sicurezza, tramite adeguati dispositivi di protezione e adeguate condizioni ambientali”, ed è qui che i nodi vengono al pettine e vanno sotto il nome di DPCM. Com'è noto per il diffondersi dell'epidemia da Covid 19 il Governo nazionale ha emanato in rapida successione diversi DPCM, provvedimenti amministrativi che entrano in vigore immediatamente e nell'ambito della gerarchia giuridico-istituzionale sono di rango inferiore rispetto alla legge, ai decreti-legge e ai decreti legislativi delegati. Segnatamente alla regolamentazione delle visite dei parenti agli ospiti delle strutture residenziali, a partire dal mese di marzo 2020, diversi DPCM, tra cui quello del 13 ottobre 2020 che all’articolo 1, comma 6, lettera bb) testualmente recita: “L'accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezioni”.
Tale disposto normativo è stato ribadito anche più recentemente dal DPCM del 3 dicembre 2020 e segnatamente nell'articolo 1, comma 10, lettera d). Il testo stabilisce chiaramente che l'unica possibilità di intervento rispetto all'accesso dei parenti è la discrezionalità della direzione sanitaria della singola struttura.
La circolare ministeriale, richiamata nella mozione, in particolare in quella parte che disciplina l'accesso delle strutture Covid free, contrasta con la normativa dettata dai DPCM, i quali hanno in questo caso funzione di norma primaria e non possono certo essere derogati da una semplice circolare ministeriale.
Alla luce di quanto sopra illustrato appare evidente come un unico organo deputato a dare attuazione a quanto viene richiesto nella mozione non potrà essere altri che il Governo nazionale ai quali i colleghi Consiglieri del PD avrebbero dovuto rivolgersi, anziché richiedere al Presidente e alla Giunta l'applicazione di una circolare che allo stato appare assolutamente illegittima poiché in aperto contrasto con le disposizioni contenute nel DPCM, anzi, cogliamo l'occasione in qualità di amministratori, di figli e di nipoti, di richiedere ai colleghi Consiglieri del PD e del Movimento 5 Stelle di farsi promotori presso i loro sodali di partito al Governo della nazione di provvedere con urgenza a quelle modifiche che i Consiglieri stessi ritengono a tal punto necessarie da essere oggetto di mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Per dare il mio contributo di uno che in quelle case di riposo ci va a visitare i propri pazienti.
La Consigliera Biondi ha ribadito quali sono i regolamenti e chi è responsabile, però, è vero che le case di riposo a seconda dell'organizzazione precipua di ogni struttura rispetto ad altre … Ci sono case di riposo che hanno più spazi per raccogliere i visitatori o per accogliere anche i medici, perché c'è stato un periodo in cui neanche noi potevamo entrare per non essere trasmettitori di Covid. Nella prima ondata neanche noi potevamo andare dentro le case di riposo, poi la situazione si è aperta tra la prima e la seconda ondata, quindi, questa estate o poco dopo, siamo potuti riaccendere. In questa fase entriamo nelle strutture, ma tra le stesse c'è un comportamento diverso anche rispetto alla logistica della struttura residenziale. Chi ha più spazi, chi può gestire più spazi, mette in comunicazione il residente, la persona anziana, con il proprio parente, che è quasi sempre un parente stretto, un figlio per esempio. Ci sono invece case di riposo che hanno spazi più stretti e non hanno luoghi che si prestano al contatto tra residente e parente, per cui le visite sono vietate. Molto spesso la possibilità di mettere in contatto il residente col parente diventa di gestione della struttura residenziale stessa, con comportamenti a volte diversi tra una struttura residenziale e le altre.
Chi è competente per regolamentare questo? Vi dico la verità, non saprei neanche dirlo, suppongo che la prima linea guida, il primo regolamento debba arrivare dal Ministero della salute, quindi dallo Stato centrale, dopodiché non so se le Regioni hanno la possibilità di regolamentare in tal senso. La Consigliera Biondi mi dice di no, lei è avvocato, quindi le debbo credere a priori.
Ho voluto soltanto portare il mio contributo di quello che succede.
La Consigliera Biondi giustamente dice che le Regioni nel caso del Covid possono solo restringere e non allargare rispetto a quello che ha deciso nel DPCM, lo Stato centrale.
Ho voluto portare il mio contributo pratico di uno che i pazienti Covid li vede passare davanti giornalmente, con molta frequenza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Solo per una considerazione rispetto alle argomentazioni portate dalla Consigliera Bionde e anche dal Consigliere Cancellieri, che ha fatto una fotografia corretta del quadro di evoluzione che c'è stato tra la prima e la seconda pandemia.
Non è vero fino in fondo quello che sostiene la Consigliera Biondi, nel senso che è vero che gli interventi amministrativi della Regione o eventualmente dei Sindaci debbono essere più restrittivi, ma nell'ambito delle disposizioni che si possono assumere il concetto di restrittivo è abbastanza relativo, l'importante è che vengano salvaguardate, in linea di principio, le persone, preservate rispetto agli obblighi applicativi, rispetto alle case di riposo, ma in genere rispetto a tutte le norme riguardanti i DPCM.
Questo vuol dire, come peraltro è capitato anche in altre occasioni, anche in Regione, che si possono adottare provvedimenti che siano contemperativi, che possono mettere insieme da un lato il principio del non allargamento, della non riduzione dei limiti posti dalla legge, ma nello stesso tempo nell'ambito di quelle specifiche norme si possano adottare provvedimenti che siano compatibili, più aperti rispetto alla possibilità, in questo caso di utilizzo.
Questo per dare un contributo rispetto al tema a cui ha fatto riferimento la Consigliera Biondi, che credo possa trovare una possibilità, un margine, uno spiraglio di intervento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea Putzu. Grazie, Presidente. Ho visto questa mozione, ho avuto modo di leggerla e sono alquanto basito: mentre l'intera nazione sta nella pandemia, siamo arrivati addirittura alla fase 3, mentre gli ospedali in tutta Italia sono grande difficoltà, come i ristoratori e i bar che per colpa di un Governo hanno dovuto chiudere, il Partito Democratico chiede di intervenire urgentemente con apposito atto al fine di dare applicazioni a disposizioni ministeriali in merito all'ingresso di parenti nelle strutture socio-sanitarie o socio-assistenziali.
Credo che chi ha proposto questa mozione non stia sul pianeta terra. Abbiamo visto le gravi difficoltà che ci sono all'interno delle strutture socio-sanitarie, socio- assistenziali, di esempi posso farne moltissimi, sappiamo benissimo che questo Covid colpisce per l'85% la popolazione anziana, l'85-90% della popolazione anziana, se fossi un grande accusatore potrei dire che voi volete provocare la morte, ma non lo dico perché sappiamo tutti che all'interno delle strutture socio-sanitarie, socio-assistenziali ci sono dei protocolli da rispettare, sappiamo che l'ingresso dei familiari è a discrezione del Direttore sanitario, degli operatori, che si assumono le proprie responsabilità.
Io sono contrario perché non mi sembra giusto che la Regione Marche debba obbligare le persone ad entrare all'interno delle strutture, vi informo che siamo nel 2021 e ci sono moltissime strutture che utilizzano anche dei nuovi metodi telematici, la videochiamata, quindi, c’è un contatto diretto e costante tra gli anziani, gli operatori e i familiari.
Sono alquanto dispiaciuto perché in questa mozione ci vedo una grave irresponsabilità nel capire quali sono le priorità, la priorità è salvare la vita degli anziani e noi per primi dobbiamo essere consapevoli che il Covid, ha ucciso e sta uccidendo moltissimi anziani.
Addirittura voi ci chiedete di dare atto a una circolare che fondamentalmente non ha alcun obbligo di legge, lo sappiamo tutti, e sappiamo che chi ha parenti, amici e conoscenti all'interno delle strutture sanitarie … E’ a discrezione della struttura di fare entrare o meno il parente o l’amico del paziente, quindi non credo che la Regione Marche, secondo me, Assessore lo chiedo a lei, debba sentirsi obbligata. Noi dobbiamo tutelare le vite degli anziani e di certo con questa mozione non lo faremo, anzi creeremo loro gravi difficoltà. Ad esempio se sono asintomatico e vado a trovare un mio parente all’interno di una struttura sanitaria rischio di uccidere degli anziani. Oggi piuttosto che tutelare le loro vite, facciamo degli atti che creano pericoli alle persone che sono già in gravi difficoltà, ad anziani che sono sempre più a rischio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Non volevo intervenire, vista la relazione esaustiva, completa e chiara della Consigliera Biondi, ma lo faccio perché ho ascoltato dai banchi della minoranza che secondo il Consigliere Carancini c'è uno spiraglio d’intervento, come se la Regione potesse avere la possibilità di intervenire per favorire l'accesso alle strutture.
Credo che la relazione della Consigliera Biondi sia stata chiara, il 13 ottobre 2020 il Presidente del Consiglio ha firmato il DPCM che prevedeva la chiusura delle strutture per anziani alle visite dei parenti, il testo poi è stato riconfermato anche nei decreti successivi, e recita testualmente: “L'accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite, hospice, strutture riabilitative, strutture residenziali, per anziani autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione”.
Credo che il testo sia chiarissimo e su questo aspetto non c’è alcun dubbio, spetta solo ed esclusivamente alle direzioni sanitarie, la Regione non ha la possibilità di intervenire, nè l'Assessore, né la Giunta, nè il Presidente, per favorire l'accesso alle strutture dei parenti.
Questo spiraglio è assurdo, come gruppo di Forza Italia voteremo contro questa mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinangeli.

Marco MARINANGELI. Grazie, Presidente. Di questa mozione possiamo condividere l'analisi delle conseguenze che questa situazione provoca purtroppo sugli anziani, l'isolamento sociale e la solitudine sono motivi di sofferenza. Ci troviamo di fronte a situazioni di difficoltà, di depressione, di ansia, di decadimento cognitivo, di demenza, questo è sicuramente un aspetto che conosciamo, è oggettivo, non è oggetto di interpretazione e di valutazione, ma qui non si tratta di decidere se aprire o chiudere, qui dobbiamo chiarire un aspetto, come Regione non abbiamo una potestà normativa che oggi ci autorizza a scegliere per una apertura piuttosto che per una chiusura. Il Ministero ha trasferito le responsabilità e la disciplina delle visite dei parenti agli enti gestori, chi può avere una situazione logistica organizzativa tale per cui riesce a evitare ogni tipo contaminazione, creare una situazione tale per cui ci sono tutte le dovute precauzioni, può farlo.
Quello che voglio mettere in evidenza, invece, è cosa ha fatto e cosa sta facendo questa Giunta su questa problematica: l’acquisizione di tutte le necessarie precauzioni, il piano di vaccinazioni, che è già partito, è operativo e si dovrà concludere, credo, l'Assessore Saltamartini magari ci potrà precisare meglio, entro il 31 gennaio 2021.
Tra l'altro ci piace sottolineare, questo deve essere motivo di orgoglio di tutto il Consiglio, non c'è maggioranza e opposizione, che nonostante ci siano state delle polemiche anche su questo aspetto, oggi le Marche sono tra le prime regioni italiane ad avere la più alta percentuale tra vaccini disponibili ed effettuati, terminata la prima fase di vaccinazione probabilmente si potranno ridisegnare le scelte ed eventualmente valutare nuove disposizione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Ho sentito tante cose, direi quasi tutte inesatte, a parte il fatto dell’esistenza dei due DPCM, che, preciso, sono entrambi anteriori alla circolare del Ministero della salute del 4 dicembre.
Il Ministero della salute non esclude assolutamente nulla, è evidente che il DPCM dà indicazioni specifiche ai direttori sanitari delle strutture, è altrettanto evidente che la Regione ha potestà sulla sanità e, come hanno fatto altre Regioni, e cito la Toscana, può determinare specifici standard e requisiti in sicurezza.
Qui nessuno è irresponsabile perché abbiamo citato nel testo della mozione le circolari del Ministro della sanità, che evidentemente tiene particolarmente alla salute dei cittadini.
Quello che mi sorprende è sentire parlare di piano di vaccinazione ed irresponsabilità e se mettiamo insieme le due cose, vi dico che irresponsabili siete voi che avete vaccinato solo 145 anziani nelle RSA alla data di oggi, su 15 mila vaccini somministrati.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente. Anche il Movimento 5 Stelle è sensibile a questa tematica. Tutti vorremmo che i familiari possano fare visita agli anziani, è innegabile quanto scritto nella mozione e cioè che la solitudine non aiuta al benessere, ma questo mi sento di ampliarlo a tutte le strutture residenziali, pensiamo alle strutture per i minori che da lunghi mesi hanno grosse difficoltà a far incontrare genitori e figli, pensiamo al mondo dell'affido, alle tante realtà del sociale che stanno vivendo un isolamento difficile da gestire a livello emotivo, quindi, siamo d'accordo nel trovare una soluzione.
La legge mi sembra chiara e su questo non possiamo certo stare a discutere, il confronto con il Ministero l’abbiamo anche in modo frequente e produttivo, abbiamo auspicato più volte un confronto tra la Giunta e gli appositi Ministri, che spero continuerà, vista l'urgenza.
La situazione pandemica ci costringe a superare qualunque tipo di opposizione politica, la discrezionalità, mi sembra, la fa da padrona, come tutti stiamo dicendo, ogni struttura si barcamena come può, secondo gli spazi e le risorse a propria disposizione e presenti nel territorio.
Allora, se è vero che alcune strutture hanno messo in piedi delle buone esperienze per incontrare in sicurezza gli anziani (telematicamente, attraverso delle vetrate o delle stanze apposite) - nel confronto con i colleghi abbiamo ognuno delle esperienze positive - penso che sia importante che la Regione possa fare da cabina di regia, come in tanti altri ambiti, e cercare di uniformare le buone pratiche. Se sappiamo che c'è una buona esperienza in una casa albergo, in una RSA o in una comunità per minori, diffondiamola e rendiamola omogenea dappertutto, in modo che nessuno soffra ulteriormente di solitudine. Non so per quanto andrà alla lunga l’isolamento degli anziani nelle strutture o dei minori fuori dalla famiglia, cerchiamo di trovare delle soluzioni che siano da diffondere dappertutto. Se la legge non consente alla Regione se non di restringere, possiamo fare delle proposte che siano in favore del benessere anche psichico e non solo fisico, che chiaramente in questo momento è prioritario. Se parliamo di benessere biopsicosociale, come ormai la scienza ci obbliga a fare, dobbiamo pensare anche agli aspetti psichici ed io, insieme al gruppo del Movimento 5 Stelle, mi aspetto delle buone proposte da parte della maggioranza per il superamento di questo isolamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Credo che quest'Assemblea non debba essere solo un terreno di sfida, ma anche un luogo in cui si possono trovare delle soluzioni, condividere e maturare delle soluzioni.
Abbiamo già detto che la Regione non ha potestà normativa al riguardo, questa è davvero limitata, non vogliamo in qualche maniera mettere a rischio l'incolumità dei nostri anziani/pazienti nelle case di riposo, ma potremmo incentivare, come ha detto la Consigliera Lupini, quegli strumenti di contatto indiretto, le videochiamate, come ha detto il Consigliere Putzu, delle apposite tute, penso ad alcune Regioni (Veneto, Liguria e Piemonte) che hanno predisposto in diverse strutture le stanze dell'abbraccio, delle stanze isolate con pareti di plastica per mettere in contatto chi è dentro e chi è fuori.
Chi è dentro realmente vive un disagio doppio, in alcuni casi sono anni che non entra in contatto con l'esterno, quindi più che chiedere di potere entrare cerchiamo di elaborare, come Regione, strumenti che possano favorire questo contatto indiretto, di certo potrebbe essere qualcosa in più. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli (in collegamento da remoto).

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Vorrei dire questo, prima di fare i documenti, che sono sempre molto teorici, sono una riflessione, bisogna guardare le pratiche e sfogliando il giornale locale questa mattina - poi potremo andare in tutte le Marche - la situazione è la stessa: casa di riposo di Falconara Gerundini 27 contagiati tra personale e ospiti, su 21 ospiti 20 sono infetti, gli altri fanno parte del personale (questo riportava il giornale di oggi), se ci spostiamo a Morro d’Alba, in un'altra casa di riposo 17 anziani contagiati su 20, da dove nasce il contagio? Dal contatto. Purtroppo siamo chiamati a scegliere tra due aspetti estremi: la sopravvivenza o le relazioni e i rapporti effettivi ed in questo momento io opterei per la sopravvivenza.
Vi cito un caso personale, nei giorni scorsi non sapevo minimamente di essere positivo, ho mia mamma novantenne in casa di riposo, ho telefonato per chiedere se potevo andare a far visita intorno al 6 gennaio, il giorno della Befana, qualche giorno dopo il compleanno, la casa di riposo mi ha detto: “No, siamo chiusi, non riceviamo nessuno”. Io non sapevo di essere positivo, assolutamente, forse neanche lo ero, ma se fossi andato avrei involontariamente contagiato qualcuno, quindi, anche se è duro accettarlo, purtroppo bisogna avere prudenza perché è imprevedibile riuscire a capire quali sono le vie di contagio. Ci sono comportamenti ad alto rischio che non danno nessun problema, magari una banale visita in una casa di riposo … Cito sempre la Provincia di Ancona, a Fabriano ci sono stati 14 morti nella prima fase in una casa di riposo su una cinquantina di ospiti e poi altri ancora, quasi un terzo, anzi un po' più di un terzo di persone sono morte alla casa di riposo di Fabriano per un contatto sbagliato, imprevedibile, probabilmente uno del personale, non lo so.
La cautela in questo caso …, è meglio dare spazio alla sopravvivenza delle persone piuttosto che ad altri aspetti, che pure sono assolutamente da tenere in considerazione, per cui sono convintamente negativo su questo documento e voterò confidamente contro proprio perché ho in considerazione il benessere degli anziani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Non volevo intervenire perché la mozione è talmente chiara, fa riferimento a due circolari e le cita, e se l'italiano è l'italiano la circolare apre alla possibilità discrezionale perché ogni realtà è diversa dall'altra dal punto di vista territoriale e quindi regionale.
Ogni sanità regionale ha dei parametri diversi, ogni RSA ha delle situazioni e condizioni diverse, però mi meraviglio che intervengano dei Consiglieri, che hanno anche delle competenze tecniche specifiche, che dicono che se erano positivi e fossero entrati in una RSA avrebbero potuto contagiare. Ci scordiamo tutto il mondo, dei dispositivi di protezione individuale, ci scordiamo che è possibile e si può organizzare la visita ai familiari in condizioni di sicurezza, come, per esempio, in quest'Aula. Infatti lo stesso Consigliere è stato qui in Aula e non ha contagiato nessuno di noi perché evidentemente ci siamo attenuti a delle regole, non ha contagiato nessuno di voi che probabilmente l'avete incontrato in altre sedi, come la Consigliera Bora non ha contagiato nessuno di noi perché ci siamo attenuti alle norme di sicurezza igienico-sanitarie, che sono ormai codificate e che ci consentono di muoverci come se noi fossimo potenzialmente infettanti. Questo è il modus.
Da un lato c’è la necessità di salvaguardare la salute e si è fatto riferimento alla prima ondata, quando in realtà non si erano comprese molte cose, quando, come sapete bene, i dpi non si trovavano, le mascherine non si trovavano in tutto il mondo, non solo nelle Marche o in Italia, non se ne conosceva la differenza, nessuno di noi sapeva cosa fosse una mascherina chirurgica, a che cosa servisse, l’abbiamo capito soltanto mesi dopo, si pensava addirittura che non fossero utili, ne abbiamo scoperto l'utilità e l'importanza soltanto successivamente, dico l'abbiamo scoperto mettendomi come minuscola parte del mondo scientifico internazionale.
Oggi questa possibilità è negata dai DPCM, grazie a qualcuno di voi che ci ha spiegato cosa è un DPCM, ne sentivamo la necessità dopo tanti anni in Consiglio e dopo tanti anni di amministrazione, dicendoci cos’è un DPCM ci ha fatto crescere dal punto vista culturale, apprezziamo ogni volta queste lezioni che ci vengono date, soprattutto da chi non ha mai messo piede in un Consiglio o in un'Aula di un’amministrazione.
Diciamo che la circolare, pur essendo una delle fonti del diritto, sicuramente non prima di un DPCM, essendo successiva, da un’apertura che può essere poi declinata in maniera discrezionale. E’ chiaro che è competenza della Giunta dare l’apertura e lasciare ad ogni organizzazione sanitaria la possibilità di far entrare i parenti, magari con delle barriere in plexiglass, con dei vetri, non è detto che si debba arrivare al contatto fisico.
Credo che si possa percorrere questa strada con il buonsenso perché c'è stata questa apertura e perché il tempo di permanenza degli anziani, da soli, senza visite e senza possibilità di vedere i parenti, comincia a diventare davvero molto lungo, si perdono i contatti. A volte gli anziani, come ben sapete, io ho una mamma di novant'anni che a differenza di chi ha parlato prima tengo in casa come me, si disorientano facilmente, quindi, credo che sia importante pensare a una soluzione che non deve essere il contatto fisico necessariamente, che non deve mettere a rischio l'anziano. Penso che questa strada possa essere percorsa e che la mozione sia di buonsenso. Grazie.

PRESIDENTE. Bene, se non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione.
I proponenti ed i rappresentanti della Giunta possono intervenire.
Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Concludiamo questa seduta del Consiglio con questo tema, ma viene da domandarsi: chi è contrario a che le affettività degli ospiti delle case di riposo possano avere l'iter relazionale con i parenti che hanno sempre avuto?
Mi limito semplicemente a ricordare che nelle Marche abbiamo avuto una pandemia particolarmente virulenta, nelle case di riposo ci sono stati moltissimi decessi, a livello semplificativo voglio ricordare che a Fermo, Porto Recanati, Sarnano, Urbisaglia, Macerata, Jesi, Fabriano, Tolentino, Esanatoglia e Senigallia, per citarne semplicemente alcune, abbiamo circa trecento persone che sono state infettate nelle case di riposo e nelle RSA.
Vorrei anche ricordare a chi ha governato per 25 anni che le nostre case di riposo sono vetuste e obsolescenti e nel caso in cui ci sia un positivo riesce molto difficile isolarlo.
La mozione cosa ci chiede? Impegna il Presidente della Giunta ad intervenire urgentemente con apposito atto al fine di dare applicazione alle disposizioni ministeriali. Noi dovremmo spiegare che le disposizioni ministeriali sono cogenti, dovremmo spiegare che una legge pubblicata in Gazzetta Ufficiale si applica.
A me piace sottolineare che le norme sono generali e astratte nel nostro ordinamento e si applicano a chi ha le stesse condizioni, qui bisogna valutare caso per caso, casa di riposo per casa riposo, residenza protetta per residenza protetta, se ci sono le condizioni di accesso.
Tanto più per il fatto, colleghi, udite udite, che questa mattina, rispondendo ad un'interpellanza presentata in quest'Aula, ho chiaramente specificato che dopo la prima fase di vaccinazione per il personale di sanità delle RSA, avremmo proceduto, secondo il Piano ministeriale, alla vaccinazione delle persone disabili, delle persone fragili, senza fare una classificazione. Sapete che cosa ha postato il Consigliere Mastrovincenzo? Ha postato questo messaggio: “La maggioranza di destra ha respinto la richiesta di inserimento urgente all'ordine del giorno del Consiglio regionale di oggi della mozione del gruppo del Partito Democratico relativa alla vaccinazione delle persone disabili. L'atto di cui sono primo firmatario chiede alla Giunta regionale di inserire nell'elenco di coloro che possono essere sottoposti a vaccinazione anti Covid, in via prioritaria, anche le persone disabili, con immunodeficienze, fragilità di ogni età, e quelli che frequentano i servizi semiresidenziali e gli operatori dei servizi diurni e domiciliari”. Una decisione grave e incomprensibile, frutto di una sfrenata arroganza che penalizza le persone più fragili e quelle che si occupano di loro”. Pensate quale strumentalizzazione! Il Consigliere, ex Presidente del Consiglio, sostiene che non avendo approvato il suo ordine del giorno per la vaccinazione delle persone disabili, noi ci saremmo espressi in modo contrario. Sono due mesi che voi portate queste interpellanze per poi dire esattamente il contrario.
Questa, mozione a cosa serve? A dire che la maggioranza è contraria all'accesso delle persone, dei familiari, nelle case di riposo, nelle RSA? Significa questo? O significa che noi ci preoccupiamo di applicare un principio di precauzione, che è quello di evitare che ci sia una diffusione della pandemia? Anche perché nel nostro ordinamento ci sono state numerosissime inchieste penali e c'è una norma, l'articolo 40 del codice penale, che stabilisce che chiunque non propone le misure necessarie risponde di concorso omissivo, allora, noi non possiamo organizzare una norma che, in via generale astratta, obbliga gli enti gestori delle case di riposo ha stabilire qualcosa che noi non possiamo vedere in una visione dirigista, noi dobbiamo dire che si applicano le norme previste dal Ministero e ogni persona è responsabile. Teniamo conto che la gestione di queste residenze è condotta da enti, ma con i Sindaci, con il comitato dei familiari e chi ha avuto la responsabilità di Sindaco sa che, incontrando i familiari sia delle persone che sono rimaste infettate dal Covid che di quelle che sono risultate negative, in un conflitto tra poveri, i familiari degli ospiti non infettati non vogliono che si apra a dismisura, non vogliono questo.
Voglio anche sottolineare, che questo risulti pubblicamente, che dal nostro insediamento, dal 15 ottobre, nelle case di riposo le persone positive al Covid sono seguite non dai medici di famiglia, come avveniva nella prima fase, quando voi governavate questa Regione, ma dai medici delle Usca, vanno dei medici specialisti, vanno gli infermieri e i trattamenti farmacologici sono quelli con eparina, con i farmaci ospedalieri, e in questo modo abbiamo salvato molte vite.
Consigliere Mastrovincenzo, gradiremmo che il rapporto tra noi non fosse strumentalizzare il fatto che noi non abbiamo accolto la mozione per vaccinare le persone fragili, noi le persone fragili le vaccineremo per prime nella seconda fase, come previsto dal programma del comitato nazionale e le visite dei parenti nelle case di riposo e nelle RSA seguiranno l'ordinamento di ogni ente, che sarà in grado di capire se potrà apprestare i plexiglass o le tende trasparenti od ogni altro strumento che possa servire per questo.
Aggiungo e concludo, che noi abbiamo fatto acquistare nelle RSA delle Asur degli strumenti, degli ipad, degli strumenti per la comunicazione con i familiari. In questo momento dobbiamo salvare vite e garantire agli ospiti delle case di riposo l'assoluta sicurezza di non essere infettati.
Sappiamo perfettamente che oltre al peso che abbiamo nella pandemia, l'indice Rt viene calcolato sulla base dei focolai e pesa enormemente il numero delle case di riposo che sono state infettate per l'intervento improprio, probabilmente, di persone che inconsapevolmente sono risultate vettori di Covid.

(interrompe il Consigliere Carancini)

Filippo SALTAMARTINI. Lei deve stare zitto, non mi deve interrompere, deve stare zitto, io non l’ho mai interrotta!

PRESIDENTE. Dobbiamo far terminare…

Filippo SALTAMARTINI. A Cingoli è avvenuto questo, certo che lo racconto. Quando c'è stato l'inquinamento della casa di riposo l’Assessore Sciapichetti e il Direttore dell’Area vasta hanno fatto una conferenza stampa ed hanno detto che la casa di riposo, che era interamente inquinata dal Covid, doveva essere seguita dai medici di famiglia.
Sono stato io, Consigliere Carancini, ed il Vice Sindaco è entrato nell'RSA con dei sacchetti dell'immondizia.
Io ero Vice Sindaco e non ero responsabile della gestione della casa di riposo, badi bene a quello che dice, io ero Vice Sindaco e la casa di riposo è gestita da una cooperativa, stia attento a dire che sono responsabile.

PRESIDENTE. Assessore, per cortesia, concluda l’intervento.

Filippo SALTAMARTINI. Badi bene a dire che io sono responsabile, misuri bene le parole di quello che dice perché si sta allargando troppo, Consigliere Carancini, si sta allargando troppo, dopodichè c'è stata un'inchiesta della Procura della Repubblica e a me non risulta che ero responsabile, d'accordo? Questa è la situazione.
Se c’è l’inquinamento di una casa di riposo ed il responsabile è il Vice Sindaco, immaginate qual è l'idea del Consigliere Carancini dei rapporti istituzionali, non ne voglio più discutere, Consigliere Carancini, per me finisce qui, se ha qualcosa vada alla Procura e mi denunci.

PRESIDENTE. Concludiamo l’intervento.

Filippo SALTAMARTINI. Presenti la denuncia dato che dice che sono responsabile, l’ha detto poco fa, presenti la denuncia, si assuma la responsabilità.
Non potete venire qui a raccontare che non vogliamo la cura delle persone disabili, non venite qui a raccontare che non vogliamo l'accesso alle case di riposo, siate seri, fate un'opposizione seria, non un'opposizione falsa. Ricordatevi che Marx diceva che non serve la verità, serve dire le bugie, quel tratto storico è finito. Non mi deve interrompere, io non l’ho mai interrotta, dimostra la sua arroganza…

(interrompe il Consigliere Carancini)

PRESIDENTE. Assessore, lei deve chiudere l’intervento, non cada in provocazioni e prego il Consigliere Carancini di non intervenire, se è stato chiamato per fatto personale ci dica qual è.
Concluso l'intervento dell'Assessore Saltamartini, ha chiesto di parlare il Consigliere Mastrovincenzo per fatto personale.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Il fatto personale è molto semplice non mi si deve mettere in bocca cose che ho detto, né si può leggere in modo strumentale cose che sono scritte in maniera chiarissime, se uno scrive che la maggioranza di destra…

PRESIDENTE. Consigliere andiamo per ordine

Antonio MASTROVINCENZO. Più ordine di così, è un fatto personale!

PRESIDENTE. Mi esponga il contenuto del fatto personale, dopodichè…

Antonio MASTRIVINCENZO. Posso …, se mi lascia concludere, concludo.
L’Assessore legge una cosa e la interpreta strumentalmente, falsificando le cose che uno ha scritto. Nessuno ha detto che loro sono contrari a quello che ho espresso dopo, io ho detto che sono stati contrari all'inserimento all'ordine del giorno, ed è una verità …, non mi si accusi in quest’Aula di dire falsità, Assessore, sia chiaro.

PRESIDENTE. Dobbiamo rispettare il regolamento, l’ho già detto prima nel caso del capogruppo del Movimento 5 Stelle Ruggeri.
Il Consigliere che si sente oggetto di affermazioni non vere sulla sua persona, di fatti personali che in realtà non ha commesso, deve prima esporre, lei mi insegna, il fatto personale e se la Presidenza dell'Assemblea legislativa del Consiglio ritiene che sussiste, concede 3 minuti. Se andiamo, senza soluzione di continuità non è più un fatto personale, ma una dichiarazione libera, in qualche modo legittima, ma certamente non rispettiamo quello che è catalogabile come fatto personale. Quindi, dopo la Consigliera Ruggeri e lei, in futuro chi chiede il fatto personale espone in maniera molto chiara in che cosa consiste ed il sottoscritto, se lo ritiene, concede 3 minuti per esporre la dichiarazione che si ritiene più opportuna, dopodiché concede a chi è chiamato in causa, se lo ritiene, altri 3 minuti per replicare, come faccio in questo momento nei confronti dell'Assessore Saltamartini che, se vuole replicare all'intervento per fatto personale del Consigliere Mastrovincenzo, ha 3 minuti.
Ha la parola, per replica, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Io non devo fare nessuna polemica, a me va bene quello che ha detto il Consigliere Mastrovincenzo, se non voleva dire quello che ho capito non c'è nessun problema, esiste la possibilità di chiedere scusa, se ho ecceduto nella mia interlocuzione, però, quando parliamo di fragilità, penso che ci sia l'obiettivo di tutelare le persone fragili, in particolare le persone disabili.
Voglio concludere il mio intervento e dire che le persone con disabilità saranno le prime ad essere vaccinate, secondo il programma. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, l'intervento dell'Assessore conclude la fase successiva alla chiusura della discussione, ai sensi dell'articolo 63.
Adesso apriamo le dichiarazioni di voto, chi vuole esprimersi per il gruppo può prenotarsi.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Noi voteremo favorevolmente questa mozione, che, ricordo, nei contenuti, era di fatto approvata. I contenuti erano stati approvati quando, il 9 novembre scorso, in seguito ad una nostra interrogazione, l'Assessore Saltamartini condivideva l'attenzione che andava riposta alle visite dei parenti nelle strutture socio-sanitarie e nelle RSA ed oggettivamente siamo andati anche nella scia di quello che condivideva l'Assessore in quella sede.
Detto questo, ribadisco quello che l’Assessore ha detto poco fa e cioè che l’attenzione è massima e si tiene particolarmente alla salute delle persone anziane, oltre che delle persone disabili, ovviamente come tutti noi, però, è evidente che c'è un grosso vulnus sul piano delle vaccinazioni perché il dato è alquanto sconcertante: 145 ospiti delle RSA vaccinati finora su quasi 15 mila vaccinati nella nostra Regione, in più ci sono tante altre persone che magari non avevano diritto di essere vaccinate e lo sono state, su questo forse dovreste fare …

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Dichiaro il voto contrario di Fratelli d'Italia alla mozione.
Mi sembra che le motivazioni siano state molto bene espresse dall'Assessore Saltamartini, non c'è volontà di prestarsi, è una strumentalizzazione, c'è la piena e massima attenzione di quest’Amministrazione, dell'Assessore e della Giunta tutta alle fragilità. E’ stato messo in piedi un servizio di screening di massa che sta avendo un importante risultato, oltre al vaccino che è partito già per le categorie stabilite dal Ministero, secondo anche le nostre sensibilità, successivamente si partirà con lo screening, con il tampone di massa, siamo una delle prime regioni anche per il vaccino ed i risultati dello sforzo messo in campo si stanno vedendo.
Mozioni che hanno l’intento di aizzare delle giuste e legittime richieste di familiari, cercando di mettere in una condizione negativa questa amministrazione, credo che non vadano nell'interesse delle persone fragili, nell'interesse di superare un momento critico e difficile per tutti quanti. Andrebbe portata avanti una collaborazione e non cercare la paternità su situazioni che, l’ha dimostrato anche l'Assessore, erano già state rese pubbliche ed evidenti, come una giusta e naturale attenzione che non manca mai, non mancherà mai da parte di questa parte politica verso le componenti più fragili. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Solo per confermare il voto contrario alla mozione.
Vorrei solo fare qualche considerazione, visto che sembra che prima funzionava tutto bene.
Io ho avuto un’esperienza nella mia casa riposo, nel comune di Castel Raimondo, ho dovuto scrivere per ben sette volte alla Direzione dell'Asur perché qualcuno venisse a fare dei tamponi, mi hanno detto che non dovevo fare le richieste, sono stato insultato pesantemente perché il sabato pomeriggio ho contattato il Direttore dell’Area vasta 3, mi ha detto che l’avevo disturbato il sabato pomeriggio, quando lui era a casa con la sua famiglia, questo mentre le persone morivano nella mia casa di riposo.
In un primo momento non sono venuti a fare i tamponi, non ci hanno mandato gli infermieri, non ci hanno mandato i medici, sono arrivati dopo, quando è arrivata la televisione si sono mossi.
Ho subìto degli insulti, delle cose inaudite, mentre le persone si contagiavano, nessuno è venuto a dare una mano, nessuno ci ha ascoltato, sono stato rimproverato di aver inviato una e-mail la domenica alle 12,46, mi è stato detto che non dovevo permettermi e se era quello il modo di comportarsi.
Ringrazio l'Assessore Saltamartini per la disponibilità, lo possiamo chiamare alle 4 del mattino fino a mezzanotte, risponde, non dice mai che è stato disturbato perché è a casa con la sua famiglia, ma lasciamo perdere.
Per quando riguarda l'ingresso alle case di riposo dobbiamo stare molto attenti, perché da noi uno che era tornato dall'ospedale, certificato come negativo, poi asintomatico ha coinvolto tutti. Su questo usiamo prudenza, stiamo attenti, perché possiamo farci del male. Noi votiamo contro perché ogni struttura, se può, si organizza per le visite ai familiari. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Ribadisco il voto contrario di Forza Italia.
Vorrei fare una precisazione, rimango esterrefatta e sbalordita dal comportamento della minoranza, e spiego anche perché. Quando ero minoranza, fino a qualche mese fa, la Consigliera Leonardi annuisce, l’arroganza della maggioranza ci poteva stare, alla fine noi accettavamo tutto, eravamo in minoranza, un'arroganza inverosimile, oggi siamo maggioranza e gli stessi atteggiamenti li ha la minoranza.
Voglio ricordare semplicemente questo: a marzo quando è scoppiata la pandemia abbiamo collaborato, non c’era più maggioranza e minoranza, eravamo in uno stato di emergenza, una guerra sanitaria, noi della minoranza abbiamo collaborato con la maggioranza.
Ricordo che quando eravamo tutti a casa, chiusi per l’emergenza, quando c'era qualche problema noi della minoranza alzavamo la cornetta e chiamavamo il Presidente e gli Assessori di riferimento e quando siamo ritornati in quest'Aula non c'è stata nessuna strumentalizzazione da parte della minoranza, questo ve lo posso assicurare, non abbiamo mai fatto interrogazioni e mozioni strumentali perché eravamo in emergenza.
Oggi questa minoranza, che è stata maggioranza fino a qualche mese fa, utilizza interrogazioni e mozioni, a mio avviso, strumentalmente, mi dispiace ma è così.
Io sono stata nei banchi dell'opposizione in piena pandemia e mai, mai, ripeto, mi sono permessa di fare un'interrogazione e una mozione, alzavo la cornetta e parlavo con il Presidente, allora eravamo minoranza e ci stava pure, oggi siamo maggioranza e devo sentire la stessa arroganza, se non peggio.
A me non sembra che voi volete il bene dei marchigiani, perché lo stesso atteggiamento collaborativo che noi della minoranza abbiamo tenuto in piena pandemia lo dovreste avere e non fare interrogazioni e mozioni strumentali, e chiudo qui. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.

Mozione n. 25. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Mozione n. 27
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, Santarelli
“Effettività dei diritti di scelta da parte delle donne in relazione all’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) garantiti dalla legge 22 maggio 1978, n. 194 nella Regione Marche”.
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno prevede la mozione n. 27 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, Santarelli.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Chiedo il rinvio della mozione n. 27. Grazie.

PRESIDENTE. Rinvio della mozione n. 27. Lo pongo in votazione

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 17,00