Resoconto della seduta n.102 del 19/12/2012
SEDUTA N. 102 DEL 19 DICEMBRE 2012

La seduta inizia alle ore 10,15

Presidenza della Vicepresidente
Giacomo Bugaro


PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 102 del 19 dicembre 2012. Come sapete la seduta odierna prevede la sessione di bilancio e, d'accordo con i Capigruppo, sospendo la seduta in quanto la II^ Commissione Bilancio sta esaminando gli emendamenti. La seduta viene aggiornata alle ore 11,30.

La seduta è sospesa alle ore 10.20.

La seduta riprende alle ore 11,20

Presidenza della Vicepresidente
Paola Giorgi

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, riprendo la seduta n. 102 del 19 dicembre 2012, comunico che ha chiesto congedo il Consigliere Bucciarelli

Proposta di legge n. 274
ad iniziativa della Giunta regionale
“Disposizioni per la formazione del Bilancio annuale 2013 e pluriennale 2013/2015 della Regione (Legge Finanziaria 2013)”

Proposta di legge n. 275
ad iniziativa della Giunta regionale
“Bilancio di previsione per l'anno 2013 ed adozione del Bilancio Pluriennale per il triennio 2013/2015”
(Discussione congiunta)

PRESIDENTE. Come da ordine del giorno iniziamo la discussione congiunta delle due proposte di legge la n. 274 e la n. 275, entrambe ad iniziativa della Giunta regionale.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Dico subito che il bilancio di previsione 2013, che presentiamo oggi, mostra, per quel che riguarda me, per quel che riguarda noi, tutta la coerenza degli obiettivi di fondo che questa maggioranza, che questa Giunta si è data per questa legislatura, considerando anche la situazione di grave crisi che tutti conosciamo. Possiamo dire che il contenuto e le scelte del bilancio di previsione 2013 rispondono al meglio, secondo noi, ai bisogni ed alle esigenze di questa comunità marchigiana sia in campo economico che in campo sociale.
I 600 milioni di euro di fonte regionale vengono impiegati secondo indirizzi e direttrici che cercano, che hanno cercato, in qualche modo, di massimizzare gli effetti, avendo verificato, in modo meticoloso con il lavoro non solo della Giunta ma anche con il contributo della Commissione, le voci che sono state rafforzate, quelle che sono state confermate e quelle che, purtroppo, per tante questioni, vengono ridimensionate.
Partendo dalla scelta di non aumentare la pressione fiscale, è un dato che credo sia importante rilevare, e considerato l'effetto dei tagli e delle riduzioni di spesa apportati dai vari decreti legge degli ultimi anni, compresi quelli di stabilità 2013 in via di approvazione, dobbiamo pensare, per quello che si può chiedere ad un bilancio regionale, che deve sopportare e sta sopportando, non solo nelle Marche ma anche altrove nel Paese, una riduzione costante delle risorse, che questo bilancio, comunque, riesce a dare una risposta adeguata ai problemi del nostro territorio
Il bilancio prende atto dell'articolato e complesso quadro delle manovre governative di stabilizzazione finanziaria e di correzione dei conti pubblici, assunti a partire dalla seconda metà del 2011, che sono sicuramente servite a scongiurare il default del Paese ma non essendo state accompagnate da misure in grado di contenerne gli effetti recessivi e di rilanciare le basi economiche e sociali del Paese, lo hanno semplicemente e solo appesantito. Così stando le cose, il 2013 si presenta come un anno in cui sarà indispensabile mettere in campo misure capaci di combinare il rigore finanziario con il sostegno alla ripresa ed allo sviluppo economico.
Su questo versante si gioca, quindi, il ruolo della Regione Marche, sia pure nella consapevolezza di spazi sempre più ridotti delle manovre finanziarie, che nel tempo, e a partire da questo 2012 sapremo costruire.
Credo che sia corretta la predisposizione del bilancio di previsione 2013 che deve necessariamente fare riferimento alla legislazione vigente, rimandando ai prossimi mesi gli eventuali aggiustamenti e modifiche. Dicevo prima che è in corso di approvazione il decreto, quello che stanno discutendo in queste ore, che produrrà ulteriori appesantimenti e riduzioni di risorse per gli enti locali e per le Regioni e, quindi, le modifiche si renderanno necessarie a seguito di nuove norme di politica economica e finanziaria che il nuovo Governo vorrà approvare. Nel contesto i principali fattori che influenzano la finanza regionale e la stessa predisposizione del bilancio di previsione 2013 della Regione sono, fra l'altro già stati citati, i numerosi decreti legge che hanno falcidiato e spesso azzerato i trasferimenti statali, i provvedimenti sulla spending review, il disegno di legge di stabilità 2013 ed il blocco del processo di attuazione del federalismo fiscale.
Penso che abbia agito bene la Giunta anche sul versante della spesa dove sono stati avviati e saranno intensificati alcuni processi virtuosi che hanno permesso di ridurre e di migliorare l'efficacia degli stanziamenti regionali. In effetti ben prima che la verifica sistematica delle poste consolidatesi con gli anni negli stanziamenti di bilancio diventasse oggetto di normative statali, la Regione ha introdotto la puntuale analisi di merito delle voci di spesa, avviando processi di contenimento e quantificazione della spesa stessa.
Vorrei segnalare alcuni gli interventi previsti per il 2013 penso che sia utile a questa Aula per comprendere il fronte della riduzione della spesa, in modo particolare
- il recupero dell'impiego di immobili di proprietà regionale per i quali non è stato possibile procedere alla vendita, con riduzione della spesa per affitti passivi;
- la riduzione della spesa del personale di circa 4 milioni di euro rispetto al 2012. Le politiche dì gestione del personale si sono orientate verso il contenimento delle spese delle assunzioni su base annuale nel limite delle economie delle cessazioni dell'anno precedente e nella contrazione delle risorse destinate al salario accessorio. Per concretizzare il raggiungimento di tale obiettivo la Giunta regionale ha adottato annualmente misure per la riduzione del costo degli apparati amministrativi e delle spese di personale, nonché per la riduzione della spesa relativa agli incarichi di consulenza, studio e ricerca;
- l'adozione di atti di indirizzo, per il contenimento della spesa, anche nei confronti degli enti dipendenti;
- la razionalizzazione del sistema di enti e società partecipate, dismettendo le partecipazioni non strategiche; il totale delle quote di capitale sociale da cedere ammonta a oltre tre milioni;
- disdetta delle adesioni, non motivate né sul piano istituzionale né su quello finanziario, a decine di fondazioni ed enti non economici rispetto ai quali la Regione non può esercitare alcun reale controllo ma del cui operato rischia di assumersi responsabilità non proprie.
Su questo fronte del ritorno della spesa c'è anche il contributo del Consiglio, oltre a quello della Giunta, rispetto al tema dei costi della politica, proprio ieri con alcune leggi approvate, relative a quel versante, abbiamo aderito non solo al decreto nazionale ma confermiamo una linea di rigore che ci permette di ridurre anche le spese complessive della politica di questa Regione, di questo Consiglio regionale.
Il bilancio è molto complesso ed articolato e uno degli ambiti strategici più qualificanti del bilancio di previsione 2013, e questo penso che sia una delle cose più importanti, è la riconferma degli interventi e delle poste relative al campo socio-assistenziale che hanno costituito da sempre un'assoluta priorità per la politica di bilancio della Regione, tanto più negli ultimi anni, allorché i finanziamenti statali allo scopo sono stati ridotti drasticamente o addirittura azzerati. Si consideri che nel 2008, prima dell'insorgere della crisi economico-finanziaria, il complesso dei finanziamenti dello Stato alle Regioni, comprensivi delle risorse per le politiche giovanili, le pari opportunità e il sostegno agli affitti, ammontava a 1.436,8 milioni, di cui 36,8 assegnati alle Marche. Per il 2013 dobbiamo registrarne l'azzeramento ma, nonostante, l'azzeramento di risorse per questi temi, avere aumentato la posta, mi pare, di 10 milioni di euro, mantenere, insomma, l'invarianza sul sociale da azzeramento di risorse, significa avere introdotto, implementato quei capitoli con risorse proprie dell'ente. In questa situazione l'obiettivo principale delle politiche sociali, ad oltre dieci anni dalla riforma avviata con la legge 328/2000 e implementata per la sua gran parte dalla nostra Regione, dal nostro bilancio, è quello di consolidare una strategia di riequilibrio delle diseguaglianze che si stanno acutizzando in un contesto di crisi strutturale.
Di fronte alla prosecuzione della gravissima crisi economica internazionale e nazionale, la Regione si fa carico di intervenire in modo mirato per il sostegno della propria struttura produttiva, nella consapevolezza della centralità, anche ai fini della coesione sociale e della ricaduta occupazionale, del lavoro, che è una delle questioni rilevanti di indirizzo di questo bilancio di previsione 2013. In mancanza di una politica industriale nazionale che difenda i livelli di competitività delle proprie produzioni e dopo l'azzeramento dei trasferimenti assegnati annualmente, di circa 28 milioni di euro, la Regione fa fronte con risorse proprie e con i fondi comunitari al finanziamento di interventi di sostegno delle attività industriali ed artigiane presenti nel nostro territorio.
Segnalo diversi filoni di intervento finanziati con stanziamenti del bilancio 2013:
- gli interventi per l'abbattimento del costo delle operazioni di finanziamento di imprese artigiane assistite dalla garanzia dei confidi e per le operazioni dell'Artigiancassa;
- la prosecuzione del progetto "Casa intelligente per una longevità attiva ed indipendente dell'anziano" che servirà a sviluppare sul territorio regionale un cluster di competenze tecnologiche in grado di fornire prodotti e servizi di eccellenza volti a soddisfare le crescenti esigenze di protezione ed inclusione della terza età;
- la promozione della ricerca industriale e dello sviluppo sperimentale in contratti di rete e il coinvolgimento di organismi di ricerca e centri di innovazione e trasferimento tecnologico;
- gli interventi di difesa del lavoro e della coesione del territorio dell'Accordo di Programma che si applicheranno in 56 Comuni marchigiani e che prevedono come beneficiari le piccole e medie imprese;
- la conferma di privilegiare il credito come fattore pregiudiziale per lo sviluppo delle piccole e medie imprese marchigiane, nella consapevolezza che i dati della Banca d'Italia, segnalando particolari difficoltà delle stesse nell'accesso al credito, indicano anche nuovi spazi di mercato da colmare con i confidi anche per contrastare la mancanza di liquidità che si trovano ad affrontare le piccole e medie imprese del nostro territorio.
Appare altrettanto positivo, da segnalare in questo bilancio di previsione, l'intervento a favore dei giovani, un pacchetto di interventi integrati che si propongono, da un lato, di agevolare la ricerca di opportunità occupazionali più adeguate per le nuove generazioni contraddistinte da elevati livelli formativi e, dall'altro, di favorire il potenziamento di alcuni settori di attività fondamentali per la tenuta e la ripresa dello sviluppo, grazie all'inserimento di professionalità innovative e qualificate.
I principali interventi previsti nel bilancio 2013 prevedono interventi per sostenere gli investimenti esteri in entrata, assumere giovani laureati e diplomati a sostegno dello sviluppo dei processi di internazionalizzare delle micro, piccole e medie imprese marchigiane, coinvolgere i giovani qualificati nell'apertura dei siti culturali diffusi sul territorio (musei, archivi, biblioteche, teatri).
C'è, poi, accanto al tema della sanità, che dovrà subire un taglio consistente proprio nelle prossime settimane, un altro settore in difficoltà, che viene in qualche modo sostenuto dal bilancio regionale di previsione 2013, è quello del trasporto pubblico. Vengono pur sempre destinati oltre 127 milioni di euro al trasporto pubblico locale, di cui 92 regionali e 35 statali, tra l'altro ancora da accertare, che vanno a coprire il sistema della mobilità regionale, che riveste un ruolo centrale per la sostenibilità ambientale, lo sviluppo economico e civile. Si tratta del più rilevante stanziamento dei bilancio di previsione 2013, dopo quello per la sanità, che tuttavia, essendo ridotto rispetto all'anno scorso, impone una serie di razionalizzazioni della spesa del settore. Il Crel condivide, sia pure con preoccupazione, le considerazioni che sono alla base, in particolare, il mancato adeguamento da parte del Governo centrale rispetto alle richieste fatte, per mantenere le stesse poste sul trasporto pubblico, e il tentativo da parte della Regione di contenere la riduzione di risorse rispetto ad altri settori di intervento.
Un'altra delle priorità di intervento del bilancio di previsione 2013 è costituita dalle misure sulle politiche abitative. La Regione, pur non potendo più contare su risorse finanziarie da parte del Governo nazionale, rispetto a questa situazione, intende intervenire in due direzioni: la costituzione di un fondo di garanzia per favorire la locazione e l'accesso alla prima casa da parte delle giovani coppie o di altre categorie sociali, che hanno difficoltà ad accedere al mercato privato, e la costituzione di un fondo di investimento mobiliare per finanziare progetti di sviluppo e riqualificazione urbana e di housing sociale, realizzati con forme di partenariato pubblico-privato, con risorse investite non a fondo perduto ma secondo un meccanismo di "rotazione" e utilizzando risorse di varie fonti, strumenti come quelli comunitari: il fondo Jessica, POR, FESR ed altri ancora. Il tema quello della casa che viene individuato come uno degli assi prioritari del bilancio del 2013.
Credo che sia anche positiva la novità del finanziamento sul versante della internazionalizzazione e attrazione degli investimenti, il grado di attrattività degli investimenti del nostro territorio non è, ad oggi, proporzionato ai vantaggi che le Marche possono offrire agli investitori esteri. Occorre, pertanto, valorizzare gli indubbi fattori che connotano positivamente la realtà marchigiana, un contesto sociale coeso, solidale che può crescere ulteriormente nella misura in cui noi sapremo attrarre investitori sul nostro territorio; anche da questo di vista c'è un segnale positivo nel nostro bilancio di previsione 2013.
Ci apprestiamo a votare un bilancio che, in sintesi, registra le due voci fondamentali che lo vincolano, quella della sanità che dovrà ulteriormente soffrire di una riduzione consistente di risorse, pari a 186 milioni di euro nei prossimi mesi, e quella del trasporto pubblico locale che faticosamente stiamo cercando, anche con azioni di interventi di bilancio preventivo, di salvare, nonostante, la previsione di tagli, mi pare di circa il 23%, che è in discussione, ma, purtroppo, andrà a finire così.
Mi pare scontato dire che alcuni settori, purtroppo, li lasciamo ai limiti della sopravvivenza, nel senso che per garantire questi due filoni di fondo, sui quali occorre ancora razionalizzare, ad esempio la sanità ha bisogno di ulteriori manovre, di assottigliare dei limiti di spesa, degli sprechi, alcune poste dei settori dell'ambiente, del turismo e della cultura li portiamo ai limiti, non dico storici, magari, ma proprio della sopravvivenza, della gestione quasi ordinaria.
Segnalo anche l'esigenza, lo dico in maniera scollegata dal ragionamento fatto fino adesso, che è quella della difesa della costa; abbiamo provato ad indicare risorse, che sono anche consistenti, per coprire emergenze pregresse, progetti già in fase di appalto, ma nulla c'è, purtroppo, per le emergenze del 2011 e del 2012. Questo è un tema che potrebbe anche, in qualche caso, essere recuperato cammin facendo con l'assestamento del bilancio successivo.
Un bilancio che mantenendo fermi gli assi prioritari di previsione 2013, ovvero lavoro, occupazione, sostegno alle imprese, sociale, innovazione, ricerca della possibilità di aprire ai mercati sostenendoli nel quadro di un rapporto commerciale internazionale con altri paesi, possa garantire alle Marche, e noi di questo siamo convinti, la possibilità di consolidare quella coesione sociale che fino ad adesso ci ha contraddistinto che è stata un modello anche rispetto all'intero Paese.
Il nostro partito, il PD, non solo come relatore di maggioranza, quasi fosse una dichiarazione di voto, molto convintamente sostiene questo bilancio di previsione.

Presidenza della Vicepresidente
Giacomo Bugaro

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Zaffini.

Roberto ZAFFINI. Quest'anno ho chiesto di svolgere il ruolo di relatore di minoranza del bilancio di previsione, soprattutto, per la questione Monti, perché non ero convinto che i miei colleghi potessero svolgere un ruolo di opposizione vera e dura rispetto a questo Governo, infatti mi sono reso conto che questo esecutivo, che io considero vampiresco, ha dissanguato le ultime risorse ed ha messo a terra la parte più produttiva del Paese.
Sicuramente le finanziarie che si sono susseguite, e parlo da quella del Governo Berlusconi con i vari decreti: il 98, il 138, il 183 e il 201 avevano già indicato alcune strade non positive, per gli enti locali ma un inasprimento assolutamente deleterio lo abbiamo avuto ancora di più con la spending review e con l'ultima legge di stabilità che in questo momento a Roma stanno emendando e, spero, che emendino in meglio considerato che le notizie che ci arrivano che non sono solo positive.
In questi tredici mesi abbiamo assistito a memorabili lezioni e indimenticabili disegni di legge e decreti legge da parte di questi eminenti Professori che sono strapagati ma che non sanno minimamente come funziona un Comune e che cosa vuol dire fare il Sindaco.
Oggi dobbiamo discutere del bilancio delle Marche ma siamo in campagna elettorale, quindi, è bene analizzare quello che è successo nel nostro Paese in questo anno e perché siamo costretti a fare un bilancio di resistenza, è questo il termine usato dall'Assessore Marcolini.
Oggi non mi voglio scandalizzare per i 70.000 euro che ancora diamo ai partigiani che ormai sono ridotti a poche decine ma sono molto più preoccupato per il commissariamento che abbiamo subìto da parte dell'Europa, dalla Finanza, dalle Banche, dalle Agenzie di rating e dalle multinazionali.
Come tutti sappiamo Monti è e sarà lo strumento di questi poteri che non contenti di agire dietro le quinte hanno deciso di essere protagonisti in primo piano.
In una intervista shock che gira su You Tube, e penso che molti di voi l'avranno vista, Monti, con una bella faccia tosta, dice che l'Europa ha bisogno di crisi, di gravi crisi per fare passi avanti e i passi avanti dell'Europa sono per definizione cessioni di parte delle sovranità nazionali, quindi, lega indissolubilmente la crisi e la cessione della nostra sovranità; viene, quindi, da pensare che la crisi sia stata, probabilmente, voluta, e dimostrerò che è così, proprio per far cedere la nostra sovranità nazionale.
Il nostro Paese è uno strano Paese perché si ripete sempre uguale a se stesso, nei secoli, sempre pronto a diventare terra di conquista straniera e sempre pronto a trovare chi lo vende e chi svende quello che, fino a poco tempo fa, ci ha reso tra i paesi più industrializzati e produttivi d'Europa e del mondo, malgrado la pessima classe politica che si è succeduta e malgrado la palla al piede del sud che non si è mai sviluppato.
Prima dell'euro eravamo la terza potenza europea, adesso siamo dei PIGS, che è una parolaccia e sapete bene cosa vuol dire, però, paradossalmente continuiamo ad essere ancora il terzo Paese finanziatore, con il 18%, dell'Europa e, se non sbaglio, questa quota sarà in parte finanziata con l'IMU che si dice darà un gettito di 24 miliardi che servirà proprio al fondo salva Stati. Questo tocca dirlo ai nostri cittadini!
In pochi giorni è pressoché impossibile realizzare un bilancio, ragionarci, si può solo annusare e, forse, vale la pena guardare che partita si sta giocando in questo momento, a Roma. C'è molta confusione, sembra che ci sarà Monti in campo, davanti o dietro, comunque, sarà una pedina ineludibile del nostro futuro e dei nostri bilanci futuri.
Sono cinque anni che parliamo di crisi, ma forse qualcuno di noi si è scordato da dove arriva e da dove nasce, lo ricordo velocemente. Il collasso dell'economia del 2008 nasce da una truffa di pompaggio e di sgonfiamento organizzata dalle grandi banche per consolidare la ricchezza e il loro potere. Nella prima fase si è messo in circolo molto denaro, tantissima valuta con bassi tassi di interesse, in questa fase di boom abbiamo avuto grande attività economica, si è generato lavoro, la gente aveva fiducia nel futuro, si è indebitata, così come gli Stati, ha comprato la casa e chi ce l'aveva ne ha comprata una più grande, sicuro di potere assolvere agli impegni senza problemi. Nella seconda fase, poi, le banche, a causa della cosiddetta bolla speculativa, che loro hanno creato, hanno deciso di alzare gli interessi ed il gioco è fatto. Le banche chiedono rientri, non danno più crediti, le aziende, le famiglie sono in difficoltà, c'è la recessione, fallimenti e disoccupazione.
Cari signori, il Professor Monti da che parte stava in quel momento, me lo sapete dire dove stava? Forse la risposta la sapete, perchè Monti fa parte di quella élite illuminata della finanza che pensa che la libertà sia pericolosa e che il popolo non la sappia usare in modo saggio. E' giusto, allora, che siano loro a comandare, le grandi banche che stanno sopra le multinazionali, che a loro volta stanno sopra la politica, che ha due scelte: con loro o contro di loro e questo sarà il tema delle prossime elezioni.
Il montismo potrebbe essere dirompente e creare nuovi presupposti per essere l'avvento di nuove posizioni politiche che coalizzano chi ha a cuore l'autonomismo, la difesa delle classi produttive e del sistema sociale diffuso, è chiaro, non è un caso, che in quest'ultimo tempo si siano attaccati i partiti e i loro rappresentanti che hanno male utilizzato la loro libertà …

PRESIDENTE. Scusi collega, senza ledere le sue prerogative, vorremmo capire la relazione di minoranza sul bilancio regionale.

Roberto ZAFFINI. Il bilancio regionale è una riflessione delle politiche economiche del Governo Monti è (…) mi faccia dire, io sto arrivando …(…)

PRESIDENTE. Colleghi lasciamo intervenire il consigliere Zaffini, scusi collega Marconi, lasciamo intervenire il relatore di minoranza. Era un invito ad essere più puntuale sui temi del bilancio regionale, senza limitare le sue prerogative. Ci mancherebbe!

Roberto ZAFFINI. Ci arrivo, voglio solo far capire da dove arriviamo perché se no (…) mi scusi, ma se noi dobbiamo pagare tutte queste di tasse un motivo a monte c'è. C'è un motivo a Monti, a proposito. Voglio dire ai cittadini che questo è grave e sono contento che il Consigliere Binci ha fatto l'osservazione che sono (…) io ho il diritto di dire e di fare i preamboli che voglio. Ci mancherebbe altro, questa è una cosa veramente …

PRESIDENTE. Consigliere Zaffini vada avanti tranquillo.

Roberto ZAFFINI. Volevo dire che questi poteri (…) si interrompe anche quando uno è in fase di relazione è, veramente, preoccupante, ma fate come vi pare,.
Io vi sto mettendo in questo dualismo: con Monti o contro Monti e questo che vi dà fastidio ma la popolazione deve sapere. Voglio dire che a questa élite dà fastidio la democrazia, infatti vede sono proprio al punto giusto, ma ancora di più dà fastidio il benessere diffuso che si era creato nel nostro Paese, lo stato sociale che aiuta chi è in difficoltà, la sanità gratuita per tutti. Di questo vediamo i frutti in questo bilancio, con la scusa della crisi è più facile far passare certe politiche di rigore, ma queste crisi, come ho detto, sono state create ad arte.
C'è, poi, un problema, va bene non parlo di Berlusconi, anche se a qualcuno potrebbe piacere, ma del fatto, che in questo momento voglio e posso dire la mia. La politica entra in questo palazzo o non entra? Quando si parla di bilancio si parla di persone, tutto è economia e tutto è bilancio, ma di che cosa mi fate..., io, veramente, sono stupito da questa impostazione e dal fatto che cercate di interrompermi. Spero che la stampa riprenda questa cosa perché è veramente pazzesco, io non posso parlare di politica in fase di bilancio, è veramente una cosa vergognosa, veramente!
Come si fa a parlare di credibilità quando tutti gli indicatori economici, questo fa parte del bilancio o no, quando il Pil è a -4% e quando i consumi delle famiglie sono a meno del 3%. Abbiamo 30.000 aziende fallite, una pressione fiscale sulle famiglie che arriva al 45% e sulle aziende al 68,5%, un debito pubblico record che ha superato i 2 miliardi di euro, un’inflazione al 2,6%, ditemi voi cosa è stato fatto in tutti questi mesi dal Governo che ci ha imposto questo bilancio, questa spending review che noi viviamo.
Sembra che al Governo interessi più finanziare le banche, come i 4 miliardi al Monte dei Paschi di Siena, e i manager, a cui abbiamo visto, non è stato possibile nemmeno prelevare il 5%, la parte eccedente dei redditi da 90 a 150 mila euro e il 10% a quelli sopra. Abbiamo visto dare anche i premi di risultato mentre abbiamo raggiunto il record di disoccupati, dal 92 sono 2.870.000 e il record dei giovani disoccupati è del 36,5%.
Nelle Marche, altri dati pazzeschi sulla disoccupazione, abbiamo una cassa integrazione che supera assolutamente la media nazionale, con circa 9 milioni di ore di richieste in più. Sono state colpite le Province che gestiscono 12 miliardi e ne costano 2, mentre non si è toccato lo Stato ma questo non centra con il nostro bilancio? Chi lo mantiene lo Stato? Lo manteniamo noi, con le nostre tasse? Allora vogliamo dirlo o no che lo Stato gestisce 289 miliardi, ovvero, quasi un miliardo al giorno e la metà serve per farlo funzionare. Lì non hanno tagliato nulla. Dov'è la spending review a Roma? Zero, nemmeno, una legge elettorale sono stati buoni a fare, non hanno tagliato un chiodo, anzi, nel frattempo il Presidente Napolitano si è anche aumentato lo stipendio di 7.000 euro, mi sembra.
Per non parlare, poi, di altri capolavori e qui ci metto in mezzo anche tutte le Regioni. Mi dite perché dobbiamo continuare a pagare la Sicilia, che per eccellenza è lo spreco mondiale, a cui è stato concesso di sforare per 900 milioni di euro dal patto di stabilità, e la Campania, ma l'articolo 3 della Costituzione non ci dice che tutti i cittadini sono uguali?
Perché solo io mi debbo arrabbiare su queste cose, quando qui in Aula ho sentito anche voi accalorarvi per il mancato federalismo, ma perché solo io devo vedere queste cose, lo capisco, voi prendete i voti anche al sud ma come potete continuare ad avallare, io lo so (…) ma io ho dato dei cornuti e dei cretini ai miei colleghi, più di così non posso fare (…) allora bisogna che ognuno si prenda le proprie responsabilità e vorrei che in quest'Aula e nella Conferenza Stato Regioni ci fosse una fortissima spinta per riprendere il discorso del federalismo, è quello che ci può salvare, è l'unica cosa che può, veramente, rompere con la spesa storica di questo Paese.
Il discorso delle Province è un discorso che inquieta, è una strategia molto pericolosa, perché se passa l'idea che si possono commissariare i Consigli provinciali ed i loro bilanci, si possono anche commissariare i Comuni. Questa è una situazione di recessione della democrazia ed io vi invito a pensarci bene con chi andremo a finire.
Le nostre comunità locali sono state sottoposte ad un attacco veramente feroce da parte di questo Governo, era già partito dal precedente Governo, ma questo ha inondato i Comuni di decreti legge, con l'unico scopo di scaricare su questi l'incapacità del Governo di risolvere i problemi strutturali.
I tagli nei trasferimenti sono insostenibili per quantità, 2 miliardi per i Comuni e 1 miliardo per le Province, insostenibili anche per la modalità di riparto, come sempre si penalizzano i Comuni più virtuosi, poi, abbiamo il patto di stabilità che blocca gli investimenti e i pagamenti, quindi, c'è una catena con effetti immediati sul territorio, in un momento in cui le famiglie non riescono a pagare nemmeno le spese per la casa.
Qui, però, abbiamo una politica romana che continua a depredare i cittadini soprattutto quelli del centro nord.

PRESIDENTE. Collega Zaffini le lascio ancora del tempo, però, le faccio presente che lei sta parlando da 31 minuti.

Roberto ZAFFINI. Passo alla parte che più specificatamente riguarda la nostra Regione anche se ci sarebbero tantissime cose ancora da dire. Veramente sono arrivato a trenta minuti di discorso? (...) Due minuti e chiudo, poi, avrò altre occasione per intervenire.
Quello che è importante ora è riprendere la strada del federalismo e, ripeto, Monti è stato uno strumento dell'antifederalismo, dobbiamo riportare il lavoro a casa nostra e trovare un meccanismo per incentivare gli appalti a chilometro zero. Qui ho un documento: Tim Cook, l'erede di Steve Jobs alla guida di Apple, sta riportando gran parte della produzione dei computer in America, così come la General Electric sta virando verso l'insourcing, questi sono tutti indicatori che ci possono confortare in merito al mantenimento del lavoro in casa nostra perché è quello che noi vogliamo, perché non avete capito che se salta l'imprenditore, salta l'artigiano, salta il commerciante, salta anche lo statale.
Sono il primo a capire che la cultura è importante e nel bilancio ci sono 5,9 milioni di euro e, forse mascherati, altri 2 milioni di euro, quindi, si arriva a circa 8 milioni di euro per gli spettacoli, ma l'economia reale in questo momento ha bisogno di supporti maggiori, il lavoro, l'artigianato ed il commercio, perché, poi, questi spettacoli con che soldi si vanno a vedere?
Chiedo anche quanto costa l'intermediazione dei finanziamenti che vengono erogati alle aziende, alle industrie, perché spesso l'intermediazione raggiunge delle cifre di sprechi del 25%, quindi, chiedo anche un monitoraggio di tutte le leggi di spesa che vengono svolte da questa Regione.
Dal Governo nazionale non si sono visti i segnali di crescita che ci aspettavamo per la parte produttiva, almeno dalla Regione, su questo fronte, vorrei avere dei risultati che, purtroppo, non sono molto evidenti. Tutti gli indicatori ci danno al di sotto della media nazionale, dal punto di vista del Pil, dell'export, del consumo interno, della disoccupazione, questo vuol dire che le strategie che sono state adottate non sono, in questo momento, efficaci se aggiunte anche alla tassazione Monti che è veramente inquietante, soprattutto perché pagare, prima di Natale, la seconda rata dell'Imu, è una mazzata, è un omicidio per tutto il commercio e non so con che coraggio si è messa una data del genere.
Concludo dicendo che ci sono anche molte cose positive, non voglio fare solo il bastian contrario, ci mancherebbe altro, ci sono cose positive come la casa, il fondo per i giovani, il sociale che tiene con 45 milioni, tutte cose positive, io, però, rimarco e rivendico un'assoluta attenzione alla parte produttiva delle aziende che possono ancora resistere se sono curate e aiutate, non solo la Merlonia, tutti siamo contenti dei soldi che arrivano a quella parte, dove c'era questo gruppo industriale ma, ripeto, c'è anche la cantieristica navale, il mobile, la metalmeccanica, ci sono i calzaturieri. Tutta la parte produttiva delle Marche, in questo momento, ha bisogno di sostegno per creare reddito, per creare lavoro.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Erminio MARINELLI. E' sempre più facile parlare di bilancio perché ormai i numeri sono stretti e cui non ci sono grossi elementi da dire, se non cercare di mettere in evidenza, ognuno per le proprie competenze, le criticità o le necessità di intervenire in un certo modo.
Il Presidente Spacca e l'Assessore Marcolini nel presentare il bilancio alla stampa hanno definito questo bilancio, un bilancio borderline, un bilancio al limite della sostenibilità, in forte tensione, un bilancio che mette preoccupazione perché i tagli ci sono, ci sono stati e, certamente, la Regione deve tener conto dei 420 milioni di tagli del Governo nazionale. Spero di non sbagliare Assessore Marcolini, 185 nel campo della sanità, 235 trasferimenti del patto di stabilità.
E’ apprezzabile lo sforzo fatto, è apprezzabile l'impegno messo, non può essere diversamente, ma questo è un bilancio, certamente, da cesellatore, deve essere un geometra preciso nel cercare di ridurre al minimo l'impatto con la realtà, per mantenere e difendere il lavoro, le imprese, l’attenzione ai giovani, alle famiglie. Secondo me il fatto che l'esecutivo riassuma il bilancio in quattro mosse è condivisibile e lo apprezzo, niente nuove tasse, conferma delle misure anticrisi sull'occupazione, nuovi elementi di sviluppo e internazionalizzazione. C'è sempre un però, è chiaro che le strategie e le scelte sono della maggioranza, maggioranza scelta da questa Regione, non ho nulla da obiettare sulle scelte perché tutto è opinabile, io scelgo una determinata iniziativa rispetto ad un'altra o ad un determinato intervento.
Guardando il bilancio, e l'ho guardato abbastanza attentamente, metto in evidenza alcune criticità che sono, secondo me, evidenti e mal digeribili, se portate a conoscenza dei cittadini marchigiani, tenendo conto della difficoltà e per questo, alla fine, chiuderò con dei dati sull'occupazione.
Alcuni considerazioni sulle criticità che sono veramente non giustificabili, la famigerata tabella C, trenta interventi specifici per un importo di 1.200.000 euro che certamente darà soddisfazione ad alcuni Comuni, anche se credo che tutti i Comuni siano in difficoltà, ma vedo che i Comuni sono sempre gli stessi, gli stessi dell'anno scorso e di due anni fa. Comuni che hanno degli sponsor nell'ambito della Giunta, che hanno degli sponsor nell'ambito della Commissione del bilancio, Comuni che hanno, certamente, un determinato colore politico. Non mi meraviglio più di tanto, è normale, chi gestisce la maggioranza, indipendentemente dal colore, fa così. Voglio, però, fare una battuta, tutti noi conosciamo il carnevale di Fano, la Quintana di Ascoli, vorrei sapere chi di voi ha mai partecipato al Palio di S. Giovanni di Fabriano, sarà importantissimo, sicuramente, e sistematicamente c'è una certa cifra che, chiaramente, stride con le realtà dei nostri marchigiani, delle nostre situazioni, della nostra regione.
Il periodo delle vacche grasse è finito ma io credo che con attenzione e volontà si possano trovare dei margini di intervento, dei tagli. Io non voglio negare la storia, non voglio dimenticare quello che è stato, anzi bisogna ricordarlo, e faccio presente che da Sindaco ho finanziato dei viaggi ad Auschwitz perché è giusto capire e vedere direttamente, ma a 60, 65 anni ancora spendiamo 80.000 euro per la storia del movimento di liberazione delle Marche, 120.000 euro per il patrimonio culturale storico della resistenza, non voglio togliere questa possibilità ma, in una fase difficile, occorre ridimensionare anche queste cifre, perché credo sia doveroso nei confronti di chi non ha lavoro, di chi ha dei servizi, poi ne parliamo, che non sono all'altezza. Dico questo perché mentre sono soddisfatto di un impegno dell'Assessore di 4.900.000 euro nella materia dello spettacolo, è una cifra superiore ai 3.080.000 euro per l'erosione della costa, lo spettacolo (…) . E’ una cifra enorme che chiaramente non dà risposta a chi ha difficoltà, basti pensare ai Comuni di Potenza Picena e di Porto Recanati che sono messi a dura prova.
Una criticità che non è più apprezzabile e condivisibile sono gli 846.000 euro di comunicazione del Presidente, che rispetto all'anno scorso sono 52.000 euro in meno, mi sta anche bene, ma bisogna tagliare in maniera più sostanziale. Non è possibile, per esempio, che per il superamento delle barriere architettoniche si sia passati da 700.000 euro a 500.000 euro, un taglio di 200.000 euro. Un impegno per i Comuni, per la gestione dell'inquinamento da polveri sottili solo 75.000 euro da 200.000 del 2012, sono delle cifre che mettono in evidenza che c'è una sperequazione sulla necessità di intervenire su settori difficili come quelli dell’inquinamento da polveri sottili o quelli delle strutture ricettive che passano da 430 mila euro a 330 mila euro. Sono tagli onerosi rispetto a un Presidente che continua a spendere, per il 2013, 794.000 euro. C'è la necessità della verifica del programma di governo del piano di comunicazione?
La Svim, poi, è un buco nero, noi come III^ Commissione ci siamo andati, l'amministratore ci ha rappresentato le difficoltà, quello che ha ereditato, quello che è stato fatto, ma accanto alla operatività della Svim, che costa 192.000 euro, vorrei ricordare ai Consiglieri e ai colleghi che nell'assestamento 2012 alla Svim sono stati dati 2.700.000 euro, è un continuo, senza vedere una realizzazione pratica di progetti, se non sulla carta. Assestamento 2.700.000 euro, operatività gestionale 192.000 euro, andiamo avanti ancora con una società che, forse, fa comodo per certi versi ma che dall'altra produce non so che cosa per le nostre imprese ma, sicuramente, la necessità che la Giunta intervenga economicamente.
Infrastrutture e aeroporto, noi siamo una regione che fino a poco tempo fa era isolata, isolata dal punto di vista della gestione dell'aeroporto, un aeroporto che comincia a vedere la luce, finalmente, con l'entrata di questo magnate argentino, come socio, ma non c'è ancora un piano di sviluppo, non si può far passare l'unico aeroporto delle Marche, un aeroporto che collega Trapani, Alghero, Cagliari, non sono queste le esigenze, anche se turistiche, imprenditive che significano altri collegamenti. Ci sarà la possibilità con questo nuovo ingresso? Me lo auguro perché, intanto, in questo bilancio la gestione dell'aeroporto fa si che la Giunta dia all'aeroporto 4.500.000 euro contro i 2.800.000 euro del 2012. Sono cifre importanti, ecco perché parlo di criticità, che se regolate, regolamentate, tagliate, in certo modo, potevano e possono portare ossigeno a settori che sono in difficoltà, parlo, soprattutto, del trasporto.
Il trasporto pubblico è il settore che ha il maggiore investimento dopo la sanità, 120 milioni di euro, ma è un trasporto che non risponde alle esigenze. La nostra regione Marche, per come è fatta, ha dei centri in montagna, delle frazioni che sono ormai abbandonate a se stesse ma rispetto al taglio del 23% dei vari servizi, qui c'è un taglio del 10%. E’ un taglio importante anche perché le risorse impiegate dalla Regione, secondo quanto riferito dai sindacati nel dicembre del 2012, sono tra le più basse d'Italia, sono, esattamente, per il trasporto pubblico locale 40 euro pro capite rispetto ai 120 euro a livello nazionale. Adesso si sta sviluppando una sana competizione, abbiamo ricevuto la notizia che Italo da giugno ci sarà tre volte al giorno, chiaramente, Moretti della freccia rossa, ha detto: “Adesso anch’io metterò la freccia rossa”. Meno male che c'è questa competizione che, probabilmente, colmerà quella deficienza di collegamenti della nostra realtà imprenditiva con il Nord, con il Nord che conta.
La difesa della costa ha bisogno di un esborso enorme ma, tenendo conto dei danni che sistematicamente vengono ripetuti più volte all'anno, nonostante gli interventi, mi auguro che chi di dovere tenga conto del riscontro delle azioni effettuate, l'efficienza e l'efficacia delle stesse perché sono soldi che non si possono buttare così a cuore leggero, non si devono buttare mai, ma ora meno che mai. Ecco perché dico che il fondo dello spettacolo è eccessivo rispetto alle reali esigenze di cui parlavo ora.
I costi della politica, ne abbiamo parlato ieri, se ne è parlato troppo, non ne voglio parlare, e credo che non sia questa la panacea di tutti i mali, assolutamente, noi Regione virtuosa, a livello centrale, abbiamo ricevuto l’imput di intervenire con una dieta dimagrante ma i nostri Parlamentari non hanno fatto nulla per la nuova legge elettorale; i nostri Parlamentari non hanno fatto nulla per ridurre le loro presenze nel Senato e nella Camera. Adesso ci sarà la corsa allo scanno a Roma e ci sarà la campagna elettorale, voglio vedere chi farà la campagna elettorale, con quale entusiasmo, io devo mettere una croce a chi? Ne vedremo delle belle e credo che questa imposizione dall'alto non ci sia piaciuta, non perché subiamo chissà che cosa ma perché non c'è stata uguale attenzione da chi di dovere che poi verrà a chiedere qualcosa nel nostro territorio, specialmente, da chi verrà imposto dall'alto. Noi del PdL siamo maestri, abbiamo più gente da fuori che della nostra Regione Marche, sarà molto difficile ottenere un grande impegno.
Sistemi turistici locali, faccio presente agli amici che non hanno seguito che, con la finanziaria si sopprimono i sistemi turistici, può essere una scelta, mi va bene, e con i soldi che non vengono dati si utilizza il marketing on-line. Abbiamo un sistema turistico a Pesaro, Ancona, Fermo, Ascoli Piceno, Macerata non ce l’ha avuto mai, neanche quando ero Sindaco. Che cosa fa l'amico Pettinari? Il 29 novembre il Consiglio provinciale delibera la costituzione del sistema turistico quando la Giunta regionale li sopprime, c'è un bell'accordo, modello Marche, Provincia di Macerata e Regione, c'è una confusione politica che non tiene conto delle difficoltà che ci sono.
La sanità merita, secondo me, un Consiglio a parte, perché c'è una confusione totale della governance, io che sono un medico non riesco a capire i vari passaggi: c'è un emendamento con cui si vuole sopprimere il Dipartimento, perché Ruta deve essere messo da parte - il Dipartimento che sarà sociale è un altro rilievo - nel frattempo si delegherà e, forse, si metterà Ruta all'Azienda sanitaria che doveva essere eliminata alcuni anni or sono. Una confusione notevole di governance con la necessità di sistemare, o di non sistemare qualcuno, nella Asr con lo stesso stipendio.
Il Cup è una situazione che sembra dimenticata ma chi opera nel settore, chi ha la necessità di utilizzarlo, sa che i tempi di attesa sono lunghissimi, ma, soprattutto, le liste di attesa sono improponibili, per la mammografia abbiamo superato i due anni abbondanti, in questa situazione nel 2013 partirà l'ospedale dell'Inrca di Osimo e di Ancona sud e l'espletamento della gara per l'ospedale di Fermo.
Io credo che questa Amministrazione debba tener conto prima dei servizi, del numero degli stessi, della qualità degli stessi, non delle gare l'appalto. Migliorare le strutture, ma spendere tutte queste risorse in strutture di cui, forse, non c'è necessità, è un insulto alle difficoltà e alle problematiche della salute dei nostri cittadini.
Io termino, esprimendo preoccupazione per le sempre minori risorse con cui l'Assessore Marcolini ed il Presidente Spacca devono far fronte, però vi do alcuni dati, alcuni numeri che danno valore, ancor più, a quello che ho detto; si poteva fare in certo modo, facendo dei sacrifici, non accontentando sempre tutti.
I dati del terzo trimestre dell'Istat sul lavoro delle Marche: il numero di occupati 652.000, 7.000 in meno rispetto al trimestre precedente, il tasso di disoccupazione 1,3 punti in più rispetto allo stesso periodo del 2011, coloro che cercano lavoro salgono a 57.000 cioè 11.000 in più rispetto allo stesso periodo del 2011, 30.000 persone, 9.000 in più rispetto al 2011, sono coloro che cercano lavoro dopo averlo perso, dati preoccupanti che meritano di essere conosciuti in maniera tale da evitare certi sperperi che sono evidenti e chiari nella finanziaria 2013.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente, colgo l'occasione di questo intervento per chiedere scusa a lei e all'Aula per l'interruzione prodotta nei confronti del collega Zaffini, anche se debbo rilevare che, finalmente, abbiamo sentito la relazione di minoranza fatta dal collega Marinelli che, puntualmente, ha toccato gli aspetti di bilancio con competenza e con attenzione, rilevando alcune cose che a suo giudizio vanno bene ed altre che vanno male.
Le considerazioni politiche possono essere, naturalmente, fatte, ma la mia osservazione, Presidente, e direi anche il mio scandalo - perché se non ci scandalizziamo più delle cose che si fanno contro l'istituzione e al di fuori dell'istituzione, significa che accettiamo - è che a volte questo Consiglio regionale scade a livello di associazione di gruppo di opinioni. Questa non è una associazione per gruppi di opinione, è un Consiglio regionale dove i ruoli hanno un loro significato. ben preciso.
La relazione di minoranza, non può essere una relazione in cui in 15 secondi si dice bene sociale, bene due tre cose, e tutto il resto riguarda una polemica politica che, poi, è di una piccola parte della minoranza che non è neanche condivisa dal resto della minoranza.
Ritengo che la correttezza imponga che questo intervento venisse fatto a parte, del quale il collega Zaffini aveva pieno diritto, anche, come capo gruppo della Lega Nord, ma la relazione di minoranza deve essere una vera relazione di minoranza, comunque, tanto è accaduto. Ribadisco le mie scuse perché, comunque, non è giusto interrompere chicchessia, anche se l'interruzione, in qualche maniera Consigliere Zaffini, ha attirato l'attenzione perché c'era una certa distrazione in Aula e, quindi, alla fine qualcuno s'è accorto che c'era anche il suo intervento, che ha preparato, comunque, con cura.
Il mio intervento di merito, Presidente, invece è un altro, non volevo anticiparlo rispetto al collega Marcolini ma sono costretto a farlo perché lui prenderà la parola alla fine degli interventi. E' stato detto da qualche parte, è una mia sottolineatura come responsabile in Giunta dei servizi sociali e della famiglia, che quello che siamo riusciti a fare in questo 2013 era completamente fuori da qualsiasi previsione.
Negli anni 2011 e 2012 siamo riusciti, con una serie di artifici ben riposti, a spalmare risorse che avevamo accumulato nel tempo ed a garantire ai capitoli storici dei servizi sociali, una copertura sufficiente a garantire il minimo del funzionamento, anche se lo Stato, in un solo anno, dal 2010 al 2011, ha portato il proprio trasferimento a -26.000.000; nel 2012 abbiamo assistito al completo azzeramento dei fondi nazionali. Nel 2011 lo Stato manteneva un trasferimento di circa 5 milioni, nel 2012 non abbiamo avuto nulla, quindi, sono stati completamente cancellati 26 milioni dal trasferimento del bilancio statale.
La Regione spendeva storicamente per questo settore 35 milioni, quest'anno ne abbiamo messi 46, un milione in più di quanto abbiamo messo nel 2011 e nel 2012, queste sono le cifre. Con queste cifre siamo riusciti a mantenere il fondo per la non autosufficienza, che veramente è l'ultima barriera a difesa delle famiglie che danno assistenza in casa agli anziani, non autosufficienti, di età superiore ai 65 anni; ci hanno consentito di mantenere i 25 milioni che spendiamo per tutti gli interventi a favore della disabilità, qualche cosa ancora per il fondo famiglie, in verità molto poco, poco più di tre milioni, ma è tutto quello che siamo riusciti a mettere in aumento rispetto al 2010 quando eravamo fermi a 1.100.000, per l'infanzia complessivamente 12 milioni a fronte della cancellazione del fondo Bindi, ultimo residuo dell'intervento dello Stato.
Questo non è il frutto di una alchimia di bilancio, ma è il frutto di precise scelte politiche che, naturalmente, l'Assessore Marcolini ha guidato, frutto di tutta una serie di tagli, tra il 20 e il 25%, imposti a tutti i settori. Questo sia chiaro, non è una cosa di poco conto, è una cosa di un valore politico non indifferente, e credo che questo sia già sufficiente, al di là di tutte le considerazioni che si possono fare rispetto al Governo Monti, a quello che il Governo ha fatto nei nostri confronti, anche se i tagli, a cui faccio riferimento, sono del Governo precedente a quello del Governo Monti, che non nomino, ma era quello precedente, anche se, oggettivamente non c'era più nulla da tagliare.
Questa operazione che riguarda i servizi sociali, ma si potrebbe dire la stessa cosa per i trasporti, per gli ammortizzatori sociali, per il lavoro, sarebbe già un argomento sufficiente per avere un consenso, non dico unanime, su questo bilancio, un consenso, sicuramente, più largo della maggioranza ufficialmente costituita o per avere un atteggiamento di astensione da parte delle forze di minoranza.
Ho sentito in questo senso apprezzamenti frutto di un preciso ragionamento politico, fatto dal Consigliere Marinelli, al quale non è sfuggita questa operazione, quindi, ripeto, se al di là della retorica di parte, al di là di qualsiasi atteggiamento di natura populista, si facesse un ragionamento guardando esplicitamente ed esclusivamente ai capitoli di bilancio, credo che diventerebbe, veramente, difficile votare contro, non dico votare a favore, ma votare contro questo bilancio.

Presidenza della Vicepresidente
Paola Giorgi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Innanzitutto, devo dire che in Commissione abbiamo indicato il collega Zaffini, non solo per la simpatia, ma perché il Popolo della libertà è un partito democratico e ritiene giusto che il diritto di relazionare come minoranza spetti a chiunque appartenga alla minoranza. Saremmo stati talmente eleganti da consentirlo anche al Sel se fosse stato in Commissione.
Venendo, ora, all'aspetto politico, è evidente che il collega Zaffini da una chiave di lettura leghista, tutta sua, è evidente che anche il nostro Governo di centro-destra ha commesso degli errori a cominciare, lo dico francamente, dall'Imu, che torna in campo perché nel centro-destra c'è una parte che vuole la patrimoniale ed una parte no e perché il centro-sinistra vuole fare patrimoniali molto aggressive, è evidente, quindi, che la patrimoniale non si fa ma si fanno altre tassazioni, molto più antipatiche, a danno dei cittadini.
Potrei continuare per ore ma, invece, vorrei parlare nel mio intervento della Regione Marche e non tanto di una cornice nazionale che, però, bisogna inquadrare. Da questo punto di vista, noi abbiamo una cornice statale destrutturante nei confronti delle Regioni, questo è un dato di fatto, è una destrutturazione che inizia ad essere anche paventata sul campo istituzionale, è una destrutturazione oggettiva dei conti, dei trasferimento statale sulle Regioni.
Questo neocentralismo politico, da un lato è una operazione di comodo perché, voi capite che, in un momento di rischio default dell'Italia, in un momento di crisi economico sociale, in un momento di riduzione dei soldi nelle casse dello Stato, era assolutamente fisiologico, purtroppo, che a pagare fossero i vari livelli della sussidiarietà verticale. Dall'altra, c'è anche la furbizia politica di chi pensa di ridurre i problemi dell'ambito della gestione della coesione sociale avendo delle Regioni più imprigionate e meno libere di poter intervenire.
Questa è la cornice, ora parlando un attimo di politica, questo è l'ultimo bilancio della Regione Marche. L'ultima finanziaria che, da un punto di vista economico, è in continuità di programma politico con l'inizio della legislatura: l'elezione della maggioranza del Presidentei Spacca, il programma politico del cento sinistra. E' l'ultimo, perché è evidente, qui occorre calarci un attimo, piano, piano, in alcuni dettagli, è l'ultimo perché la linea politica di questa maggioranza, di questa Regione, nel corso degli anni, si è basata anche su un equilibrio economico, su una capacità di spesa. Quali sono le fondamenta di questa maggioranza politica? Una logica gramsciana di copertura degli spazi, propria e tipica dell'area ex DS, ex comunista, quindi, una volontà di intervenire sia a livello di indirizzo che a livello economico, in tutte le scelte dei cittadini delle Marche, delle imprese, dei Comuni, eccetera. Dall'altra collegata ad una sensibilità moderata del mondo cattolico, rappresentata, storicamente, dal mondo merloniano, nel senso politico del termine, e dalla figura del Presidente Spacca. Sicuramente, il Presidente da un punto di vista ideologico politico, è il più anomalo del centro-sinistra in Italia, in ogni Regione, un personaggio non molto similare al suo compagno di avventure Ucchielli e alla logica gramsciana, di cui parlavo prima, che viene rinforzata ed è stata rinforzata con il modello Marche, visto che il mondo cattolico iniziava a mugugnare del poco appeal di questa maggioranza, rinforzata, guarda caso, dall'innesto dell'UDC che doveva riequilibrare, ulteriormente, questo asse.
Tutto questo è stato possibile in una logica sostanzialmente assistenzialistica, attraverso grandi numeri di spesa, grandi capacità di impegno della Regione, ma tutto questo sta venendo meno, perché i tagli dei fondi statali iniziano a essere progressivi e pesanti e questo avviene sul versante delle materie disponibili, delle risorse disponibili della Regione, ma, soprattutto, perchè si è iniziato a incrinare, dallo Stato centrale, quel mondo che nessuno ha mai avuto il coraggio di toccare negli anni, nemmeno il Governo Berlusconi, quello della sanità.
Oggi il mondo della sanità non è più un totem intoccabile dello Stato; dopo anni di gestione, veramente, autonoma delle Regioni, lo Stato si riappropria di porzioni di sovranità e, soprattutto, lo fa attraverso la riduzione dei fondi. Questa cornice pone, ora, la vostra maggioranza, il Governatore Spacca davanti ad un bivio profondo, perché cambiando la capacità economica, dovrà cambiare anche la vostra attuazione del programma, il vostro equilibrio. Vorrei ricordare che l'Assessore Marcolini è stato un mago ragioniere, perché fra l'assestamento e questa finanziaria ha consentito di vivere e adottare un bilancio che non ha avuto sussulti nei vari settori, è stato talmente bravo a raschiare il barile delle riservette, a modulare, negli ultimi due anni, la spesa cercando di creare anche delle riservette, e se questo bilancio noi lo andiamo ad affrontare materia per materia, vedremo non ci sono ancora sussulti nelle varie impostazioni.
Ma quel bilancio zero, che diceva proprio l'Assessore Marcolini un anno fa, cioè riprendere tutte le leggi da zero, tutti i settori da zero, ripartire da capo a decidere quali sono le priorità, qual è la programmazione della spesa dalla Regione, è il vero nodo politico che questo Consiglio, dall'inizio della legislatura, non ha mai affrontato, nè dibattuto. Il tema della programmazione della spesa, sarà un tema che sarete costretti e saremo costretti, come opposizione, ad affrontare. La declinazione di questa domanda, a mio avviso, determinerà, anche da parte vostra, la necessità di una grande operazione di verità politica, perché una logica gramsciana, una logica di copertura di tutti gli spazi, di risposta a tutti i settori, di capacità di interloquire con tutti, con questi conti che arrivano dallo Stato non sarà più possibile. Toccherà finire la legislatura nell'ambito di un dibattito politico autentico, per voi scelte di priorità programmatiche e per noi confronto sui temi che diverranno centrali.
E' gioco forza, il primo dibattito che diventerà più drammatico, quanto meno sul piano dell'intensità, della concertazione con le parti, con i lavoratori, di interlocuzione con i Comuni, con i territori, sarà inevitabilmente la sanità, proprio perché quella sanità, toccata dallo Stato ci costringerà, nel tempo, a discutere profondamente di quali strutture amministrative, quali strutture sanitarie, quali servizi sanitari e prestazioni e quali servizi socio sanitari integrati.
Questi saranno i quattro grandi temi si cui saremmo costretti a confrontarci e allora io invito la maggioranza ad iniziare quanto prima questo dibattito, questa grande operazione verità e recupero della dignità della politica in Consiglio regionale, sia per il centro-destra che per il centro-sinistra, che per le minoranze. Prima iniziamo, prima facciamo una grande figura con i cittadini delle Marche di ogni colore, iniziamo un dibattito forte su questi temi, anticipando i disastri economici che, comunque, potrebbero crearsi in futuro con l'ulteriore riduzione dei fondi statali.
Vengo a qualche critica, la prima riguarda il discorso del Cup e delle liste di attesa. Credo che questo progetto sia stato un fallimento drammatico di questa amministrazione e credo che qualcuno debba assumersi la responsabilità, in coscienza, di intervenire laddove questo sistema amplifica le liste d'attesa invece che ridurle. Questo è un problema drammatico, noi non dobbiamo avvitarci sul problema dei medici e dell'attività intramoenia, ho visto più volte questo Consiglio addentrarsi in questi terreni che possono essere, oggettivamente, dei problemi, ma noi dobbiamo metterci nelle condizioni di avere una fotografia reale delle liste d'attesa e, in questo bilancio, credo si debba trovare la capacità politica di discuterne nei prossimi mesi.
Sulla comunicazione, l'accennava il Consigliere Marinelli, credo che ci sia da discutere pesantemente, sui capitoli attinenti la promozione dell'immagine delle Marche. Su questo non siamo d'accordo, questo noi lo diciamo con forza, noi abbiamo una visione diversa della promozione del territorio, qui c'è una promozione che avviene attraverso uno strumento, del quale abbiamo parlato a bizzeffe, quello della Svim, sulla quale mi chiedo due cose, la prima: siamo sicuri, pur essendo più virtuosi di tanti altri, perché, ripeto, l'onestà intellettuale da dignità alla politica, quindi, sicuramente molto più virtuosi che altre Regioni, ma siamo sicuri che stiamo raschiato il barile dei fondi dell'Unione europea? Siamo sicuri che stiamo aggredendo tutti i percorsi possibili oltre la Macroregione Adriatico Ionica? Battaglia intelligente del Governatore, ma siamo sicuri che stiamo andando a pescare tutto quello che possiamo pescare? Io penso di no. Io credo di no e credo che non possa esser la Svim il luogo per farlo, credo che debba esser la politica, ancor prima della Svim, perché noi dobbiamo, innanzitutto, farci venire idee brillanti da poter poi declinare tecnicamente per accedere a dun maggior numero di fondi europei,e questo lo si fa con il dibattito politico serio e non il dibattito politico demagogico.
Mi sento di dire, francamente, che noi abbiamo una Regione basata su un sistema manifatturiero, abbiamo associazioni di categoria brillanti, associazioni di categoria meno brillanti, non mi permetto di dare le pagelle, anche se loro le danno ai politici ma fanno bene, noi siamo costretti e dobbiamo prestarci a queste pagelle, però, mi sento di dire una cosa. C'è un ritardo culturale, c'è un grande ritardo culturale anche nella concertazione, fra il mondo sindacale, le istituzioni, le associazioni di categoria. Noi dobbiamo pretendere dei salti di livello, non è pensabile che il capoluogo di Regione non abbia ancora un grande nodo infrastrutturale viario di uscita dal porto di Ancona, non è pensabile che la politica, in futuro, possa avere i tempi che ha avuto la Regione Marche nell'affrontare temi centrali come quello della Quadrilatero. Ieri l'Unione europea ha votato un importante piano eurostrutturale sui trasporti in cui mette il porto di Ancona nelle condizioni di essere un porto core, un porto aperto, un porto centrale dell'Adriatico. Facciamoci trovare una volta, pronti nella nostra progettazione politica sul dato infrastrutturale, siamo di supporto reale alle istituzioni che operano con quel sistema delle imprese, questo l'elemento centrale.
Vedo che quest'anno calano un po' i fondi per lo sviluppo dell'artigianato, attenzione a non capire che talune categorie possono essere, veramente, l'unica via di uscita per realizzare progetti integrati di turismo e di costruzione di piccoli settori di nuova occupazione.
Potrei continuare per ore ma non voglio tediarvi, mi limito a concludere dicendo questo: rivendico, per il Popolo della libertà, per questo gruppo consiliare, un atteggiamento profondamente serio, responsabile, di opposizione leale, ma forte, sia in seno ai lavori di preparazione della finanziaria, sia in quest'Aula. Siamo stati seri e responsabili perché non abbiamo voluto fare ostruzionismo, in un momento in cui l'Italia versa in condizioni molto pericolose, siamo stati seri e responsabili perché abbiamo dato disponibilità a sostenere tutti quegli interventi che avevano una vocazione istituzionale di supporto al territorio, penso al fondo anticrisi, penso al trasporto pubblico locale, penso agli interventi in quei Comuni che hanno avuto dei grossi disagi, ma siamo anche un'opposizione leale, trasparente e forte, e vogliamo ribadire che il modello Marche è un modello politico che imploderà su quell'amore assolutamente atipico di questa unione fra un Governatore liberale cattolico, una UDC con un'anima cattolica, che sicuramente non è gramsciana, con quell'area DS, che continua a vivere il territorio come una grande capacità di copertura degli spazi ma anche di indirizzo delle vite altrui. Noi vogliamo avere una maggioranza politica nelle Marche che fondi di più la sua capacità di governare su principi quali la libertà, la solidarietà, la sussidiarietà, che non è possibile col vostro modello Marche.
Il vostro modello Marche oggi ha tenuto perché c'erano ancora epoche di vacche grasse ma quell'epoca è finita, i tagli sono aumentati e oggi questa è l'ultima finanziaria di continuità, da domani mattina, vi prego, iniziamo un dibattito leale, franco, politico, su quelle che sono le priorità, perché negli anni futuri non sarà più possibile dibattere delle finanziarie come abbiamo fatto fino ad oggi.

PRESIDENTE. Prima di dare la parola al prossimo Consigliere, prego l'Aula di fare un po' di silenzio. Abbiamo ascoltato, e mi scuso, il Consigliere Zinni che, nonostante, abbia un tono alto, ha fatto un grandissimo sforzo, quindi, per cortesia anche per rispetto verso chi parla, chi non è interessato può uscire dall'Aula. Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Vengo al dubbio, avrei iniziato in un'altra maniera ma, siccome, vengo provocato devo dire che, in maniera molto chiara, finite le feste da basso impero, resta la mignottocrazia.
Uno dice: "Ma cosa c'entra con il bilancio?" Il basso impero portava, di conseguenza, un esempio di finanza creativa, ancora in Aula dibattiamo sul bilancio, sul bilancio etico di cui nessuno parla, la formazione del bilancio, le Commissioni, quindi, gli esperti che dovrebbero con i propri funzionari, e quant'altro, mettere su le regole di questo bilancio, però, oggi, ripeto, finita la prima parte delle feste da basso impero e della finanza creativa, mi auguro e auspico resti l'economia reale e il confronto si fa, per certi versi, tecnico come il Consigliere Carloni mi sta suggerendo perché, telematico com'è, lui si informa e ci dà le notizie di borsa.
La battaglia è quella tra Pil e spread e qui dobbiamo capire cos'è il Pil e ridefinire lo spread. Il Pil, il mitico attore - silenzio ci sono tanti che stanno facendo una riunione sull'economia reale presieduta dal professor Marcolini - Cetto La Qualunque diceva: "Se vinco io più Pil per tutti", qualcuno rispondeva: "Si ma lo spread?" Lo Spread ce lo ha spiegato Monti è il nipotino, tutti si sono preoccupati di sapere chi è lo spread. Il simpatico Berlusconi incontrò un giorno la Merkel e mentre lui usciva dalla macchina, lei gli andò incontro. Berlusconi si fermò, telefonò e questa signora rimase un po' interdetta, e questo diciamo è il concetto di economia internazionale, più tardi la Merkel ebbe a dire qualcosa del Presidente Berlusconi, sussurrandolo al vicino Sarkozy, forse la credibilità internazionale dell'Italia era ai minimi storici, però, preparavano un altro discorso e vengo al Governo italiano presieduto da Monti, quindi, dal nonno dello spread. Devo dire al caro Marcolini, Assessore al bilancio, se mi consente una battuta berlusconiana, allo sbilancio, lei è incanalato su due rotaie fisse che le vengono imposte dall'Europa e dal Governo. Perché ha lavorato bene l'Assessore Marcolini? Perché è un uomo di conti, è un uomo che sempre si è occupato di questo e, oggi, di fronte all'economia reale dà una risposta concreta e conviene, ne converrà anche lei Assessore Marcolini, che se parliamo di spending review dobbiamo, poi, confrontarci col discorso di quello che l'Europa ci chiede, cioè, le riforme liberali in atto. Il dibattito internazionale è questo.
La finanza internazionale sostiene le banche che sono lo strumento dell'economia reale, quando hanno fatto il passo più lungo della gamba, si è iniziato il gioco delle compartecipazioni. Allora si compra e si vende telematicamente; tutto il resto era noia. Ci hanno spiegato che in tutto questo i bilanci istituzionali, gli unici che sono e hanno il dovere di rispondere al bene comune che amministriamo e, quindi, al nostro popolo elettore, essendo noi una Assemblea elettiva ... Io le sono molto vicino, caro Assessore Marcolini, perché mi rendo conto che lei sta dando perle di saggezza amministrativa di economia reale. Inutile che ci lagniamo intorno, veniamo allo snodo, se io le faccio una domanda, lei mi risponderà perché intellettualmente onesto e politicamente corretto, qual è il cancro dell'economia reale nelle Assemblee amministrative della Regione, della Camera dei Deputati, del Senato e, quindi, della sfera del Governo e del Governo europeo? E' la sanità! Ne conviene? Vengo allora al dunque perché è facile la critica, invece, io voglio dare una risposta, la risposta concreta. E' questa!
La sanità si muove sui binari imposti dall'Europa, sostenuti fortemente nei tagli dalla spendig review, oggi fa tanto inglese, significa togliamo le risorse e si arrangi l'Assessore Marcolini al bilancio. Lei è un uomo solo che deve amministrare le lagnanze di maggioranza e opposizione, deve barcamenarsi con il suo collega Assessore, anche lui impastoiato dalla sanità nazionale. Siamo un cane che si morde la coda, ma lei in questo è abile, gliene do atto, io le do solidarietà ma mi asterrò dal voto perché è il gioco tra le parti e, sinceramente, mi dà fastidio, altrimenti, sarei proprio il primo a dirle voto a favore perché so con quali difficoltà, realmente, lei si deve dibattere e argomentare.
Parliamo della sanità, vogliamo una volta per tutte pubblicare il rapporto tra la sanità intramoenia ed extramoenia, non come dice il mio collega “è stucchevole” no, no, lo snodo sta lì e spiego perché. Chiariamo una volta per tutte, quali sono le convenzioni, perché noi Consiglieri regionali, siamo esposti alla responsabilità di queste convenzioni che dietro, non dico, nascondono ma hanno gruppi di persone che operano nella sanità, i famosi servizi sanitari esternalizzati.
Assessore Marcolini, lodevole Assessore nel suo lavoro, le è mai capitato di andare alle ore quattordici meno dieci in un ospedale? Facciamo una riunione, la organizzo io, a sorpresa, lei, l'Assessore Mezzolani, i Consiglieri Trenta e Marinelli, ci sta sempre bene Marinelli, ci rechiamo di fronte ad un primario e chiediamo “Io ho dolore alla schiena può farmi una tac a contrasto?”, lui dirà: "Sono le quattordici, vediamo quando?", "Quando?" "Fra … otto mesi, dodici mesi, oppure ...”, miracolo, ecco la sanità che funziona, "Viene poi a tale centro, paga le sue 250, 300, 400 euro". Immediata! Alle due meno dieci non è possibile, alle due e quindici hai il risultato ed hai pagato! Perchè la sanità pubblica ci rimette e la sanità privata ci guadagna? Io ho fatto una mia piccola indagine, come sarebbe opportuno fare, perché amministriamo la cosa pubblica, quindi, la sanità pubblica, quella nella quale nessun cittadino, non abbiente o che ha difficoltà economiche, deve rinunciare al servizio, e guarda caso scopro che gli stessi dottori, in primis quei primari, offrono la loro prestazione in questi centri privati. Non mi crede? Siccome ho la faccia tosta ho detto a mia moglie: “Oggi pomeriggio vai in quel centro e prenota questa visita che ti serve”. Parlo di un fatto personale. Alle ore 15,00 pagato 250 euro, primario che parte da Pesaro ed arriva ad Ascoli Piceno, nel centro Iref, quindi, faccio nome e cognome perché è tutto pubblico, c'è onesta, ed hai la visita. Che bello la sanità funziona, paghi, altrimenti la stessa visita in quell'ospedale lì ne parliamo a ... anche se abbiamo il certificato rosso con scritto urgente, ci devi scrivere urgente ed allora i medici di base scrivono tutti urgente, quindi, si chiama medicina d'urgenza risultato fermo, aspetti otto mesi, Presidente Spacca!.
Direi caro Assessore Marcolini che nel rapporto tra pubblico e privato dalle ore 8,00 alle ore 14,00 si ha un tipo di sanità, dalle 14,00 alle 22,00 quelle strutture sono ferme, quei macchinari sono fermi; ecco la soluzione, la proposta è, su ordine del Presidente e dell'Assessore alla sanità, dalle ore 14,00 alle ore 22,00 facciamole funzionare con lo stesso personale, anche a turno, e ritengo che quei 250 euro, poi vediamo la normativa, come regolarci, potrebbero andare alla sanità pubblica e, quindi, regionale.
Come Consiglieri regionali ci chiedono di rendere pubblico anche il colore delle mutande che indossiamo, allora, caro Assessore Marcolini, io pretendo ed esigo, e glielo metto, poi, per iscritto, che vengano rese pubbliche le dichiarazioni dei redditi di queste persone, quelle diciamo governative e quelle private. Vediamo, così, la trasparenza. Noi gliela diamo la trasparenza, perché io sono stufo di fare il mio dibattito con l'amico carissimo Consigliere Binci , di confrontarmi con lui, quando il problema vero non siamo noi; lo siamo, caro Consigliere Binci, quando non esercitiamo il nostro ruolo ispettivo. Ce lo consente la legge, quindi, voglio sapere quanto guadagnano queste persone, che si spostano tranquillamente, essendo autorevoli nella loro professionalità, per la Regione Marche e portare questo alla Conferenza Stato Regioni. Questa è la riforma sulla sanità che andrebbe a vantaggio dei nostri bilanci, caro Assessore Marcolini.
Le liste di attesa sono lo strumento strategico dove fondano i guadagni, per carità legittimi, questi autorevoli personaggi della sanità, che si muovono tranquillamente a spese del pubblico abbiente, perché il poveraccio aspetta otto mesi, nove mesi, dodici mesi e capita anche gente che ha un problema pancreatico, per cui un mese dopo sei morto, od un tumore e questo significa che sei mesi dopo sei morto.
Altra soluzione: mettiamo a regime la sanità pubblica, caro Assessore Marcolini, e da lì prenda i soldi per fare un bilancio etico, per la prima volta, lei può fare un bilancio etico.
Vengo ora al Presidente Spacca. Vede Presidente, e concludo, i modelli che io le ho proposto non rispondono solo ad un principio etico ma sono un elemento strategico del modello di business. Caro Presente Spacca lei mi sta sfuggendo sul marchio unico marchigiano, lei insieme all'Assessore Giannini impegnato nelle primarie, quindi, le dirò la mia esposizione dei fatti, se per un attimo si trova su questo argomento secondario. Allora marchio unico marchigiano, tra il sistema economico marchigiano mediterraneo e, quello che io chiamo, bilancio etico marchigiano, quindi, federalismo illuminato. Presidente, tra un po' le chiederò quanto costa l'operazione Ionico Adriatica. Zero? Mi auguro che sia zero, Presidente, e le spiego perché. Nel momento in cui l'Europa, dopo che scioglierà le riserve il governo francese, metterà in onda la questione della Macro Regione Mediterranea che è inclusiva - io sono con lei Presidente, mi ascolti, però, lei dev'essere con me perché sa bene a che cosa mi riferisco -, quindi, di fronte a questi fatti, caro Presidente, io le chiederò un attimo di considerazione perché condivido con lei la genialità di aver aperto al marchio Marche Russia, di aver aperto con Marche Brasile e condivido quello che lei ha fatto sulla Macro Regione Ionico Adriatica, quindi, caro Presidente, le presenterò una proposta di legge, che si chiama "Limes territorio di confine" - e qui chiamo la nostra splendida Consigliera, mi consenta, e Vicepresidente che io sono arrivato e oggi faccio partire il telegramma -, quindi, concludo se parliamo di bilancio, parliamo anche, caro Presidente, di opportunità che derivano anche dall'attività produttiva.
Chiedo scusa Presidente Giorgi, il resto, poi, per le dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Prego l'aula di fare un po' più silenzio.
Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Dico subito che da avversario ho apprezzato l'opera dell'Assessore Marcolini, perché so cosa significa, in questa fase, allestire un bilancio di questo tipo, non me ne vogliano i colleghi del centro sinistra, cercando di venire incontro a delle spinte localistiche, una volta si sarebbe detto clientelari, noi lo diciamo in un altro modo, che puntano, leggendo il bilancio, a privilegiare le improvvise, impreviste, inusitate, originali, stravaganti proposte che vengono dal territorio, tutte quelle che non riguardano un piano, quindi, un modo di procedere un po' a vista. Lo sforzo dell'Assessore Marcolini va, assolutamente, condiviso, se non altro per la pazienza, anche se, per questo motivo, l'immagine che ne viene fuori è quella di un bilancio molto stiracchiato.
I colleghi hanno detto tutto, mi facilitano nella sintesi.
Con il bilancio si parla anche di programmazione ma io vedo lontani gli approdi programmatici, pur nella difficoltà attuale, di una razionalità. Per esempio, in questo anno siamo stati tutti toccati dalle tensioni che hanno riguardato le biomasse, il biogas, eccetera, che tra l'altro non sono finite perché verrà presto in Aula un atto, ma è un atto toppa, un atto tampone perchè non ci sono le idee chiare, io spesso dico alla maggioranza. "Fermate la ruota, ragionateci sopra", perché chi deve investire, i cittadini che vogliono sicurezze, si affidano non si affidano ma non si fidano, sicuramente, di atti tampone come quelli che sono stati fatti. Non c'è, assolutamente, un disegno organico di ripresa e di sviluppo per quanto riguarda l'energia e l'ambiente.
Lo stesso vale per la sanità. Mi pare che ieri qui fuori ci fossero i sindacati, avrei voluto ascoltarli ma ho glissato per non perdere tempo reciprocamente. Mi fanno tenerezza quelle sigle sindacali che quando noi, nel passato decennio, chiedevamo la personalità giuridica delle Asl provinciali o delle stesse Aree vaste, non ci hanno sostenuti, preoccupati di tenere buoni rapporti con il palazzo. Se ne sono infischiati altamente poi, però, chiedono incontri e dicono era meglio il sistema che ..., non ci hanno mai sostenuto, la politica la capisco anche se ho sempre invocato, in questo Paese, un sindacato, veramente, autonomo e libero, purtroppo, non ce l'abbiamo, e si capiscono gli errori di impostazione molto dopo.
Assessore Marcolini che adesso mi ascolta, prima ho detto che apprezzo il suo impegno, la sua pazienza, la sua competenza di fronte a spinte e richieste che, immagino, siano state enormi nella situazione attuale, ci tenevo a dirglielo, non l'ho mai invidiato, assolutamente, questi giorni in particolare.
Sulle infrastrutture è in corso un dibattito, voglio dire al Governatore quando dice abbiamo conquistato alcune mete infrastrutturali, obiettivi importanti che prima in qualche modo si è censurato il Consigliere Zaffini, che criticava il Governo attuale, però, quest'Aula nel criticare il governo in carica ha passato molto tempo, anche in passato, ma al di là delle opinioni espresse, credo lo dicesse anche il Consigliere Binci che ho apprezzato molto pur nella diversità delle posizioni, si può criticare pure il Papa, figuriamoci se non si può criticare un Presidente del Consiglio, chiunque esso sia, ripeto, abbiamo perso ore e giornate a parlare di Berlusconi, quindi, se il Consigliere Zaffini ha dedicato venti minuti a parlare di Monti non è una lesa maestà, lo poteva fare tranquillamente.
Ringrazio il collega Binci che probabilmente non condivide nulla di quello che ha detto il Consigliere Zaffini ma sul metodo è stato molto garantista e l'ho apprezzato.
Passo sopra la questione Svim, mi limito a dire questo, io credo che dobbiamo dedicarci una seduta, Assessore, perché vi assicuro che il tessuto produttivo, micro produttivo, che caratterizza la nostra regione, vedrebbe di buon occhio il sistema della vecchia finanziaria Marche, e non lo dico per stima verso il compianto Azzolino Pazzaglia e gli altri, ma perché è stato, veramente, uno strumento, che voi conoscete, di rilancio e di sviluppo di questa regione. Sulla Svim posso usare espressioni colorite, dubbiose, meditative, dico solo di non entrarci ora, se è possibile, e dedicargli una sessione speciale perché, se è uno strumento a cui la Giunta si affida sempre di più per tantissime strategie, credo ci sia bisogno di capire la modalità di questo strumento. Non voglio aprire ulteriori fronti.
Ieri abbiamo approvato, lo abbiamo chiamato, realisticamente con il collega Traversini, un provvedimento di passaggio, quello sulle Unioni. Credo che l'anno nuovo si debba aprire con un grande impegno sui servizi agli enti locali: sulle forme associate, sulle unioni, sulle zone montane. Credo che questa sia una risposta da dare, perché, voi stessi capite, che in quel tipo di governance spesso si annidano disfunzioni, ma non per quegli eroi che oggi sono gli amministratori locali, ma perché il sistema in sé permette smagliature che possono portare allo spreco.
Nel merito del bilancio, io ho fatto una battuta nel mio giornalino di rendicontazione appellandomi al Governatore, ci ho messo del colore ed anche del calore, però, anche qui, non voglio entrare nel merito, so che ritorna lo sceicco di Dubai, quindi mi appello a lei, mi pare che ha risposto ad un'interrogazione del Consigliere Marangoni e diceva che la politica di apertura verso gli emirati rientra anche in una linea governativa nazionale. Ci può stare, che le Marche facciano l'alfiere per questo tipo di apertura, fermo restando che sono già tantissime le nostre aziende che, anche senza la Regione, sono piazzatissime a Dubai. Grazie a Dio e grazie a loro. Faccio un appello affinché questo tipo di evento sia portato avanti in maniera consona alla sobrietà e alla semplicità che oggi si richiede a tutto l'establishment politico, anche quando si riceve un uomo di Governo come in questo caso. Spero che sia un po' meno a cavallo e un po' più a contatto con i nostri imprenditori, perché molti non ci hanno potuto parlare. Trovate voi il modo. L'appello che faccio è quello di una sobrietà, cerchiamo di non trovarci su certa stampa per aver destato scandalo. E' un appello che faccio.
Da ultimo, diceva anche il Consigliere Marinelli, non ci sono discussioni sui valori della resistenza, però, una cosa la dico, all'interno delle politiche di sostegno, di studio anche sui valori della resistenza, ho trovato, quest'anno, delle disparità di trattamento enormi. Se si deve spendere, non ho capito perché alcune scuole, alcuni Comuni sono stati sostenuti e altri, con altrettanti progetti validi, sono stati completamente snobbati. Non so se il Comune o il Preside di turno non è stato sufficientemente operoso nei contatti, però, è meglio, se si devono spendere certi soldi, farlo per una funzione educativa, seria ed obiettiva.
Ultima cosa, Presidente, noi quest'anno abbiamo visto che la giornata delle Marche è stata dedicata allo sport, condivido le premiazioni che ci sono state, gli atleti che sono stati premiati, sia i vincitori che i partecipanti. E' stata, sicuramente, una cosa giusta, però voglio ricordare alla Giunta e a quest'Assemblea che quest'anno è stata approvata in quest'Aula una legge che ha visto le Marche Regione pioniera in Italia e mi dispiace che in quel contesto non ci sia stata un'adeguata attenzione affinché l'obiettivo raggiunto potesse essere comunicato. Credo che il Presidente sia stato anche al centro dell'attenzione nazionale per questa legge votata all'unanimità, sono andato a vedere lo stanziamento dell'intervento della Regione per il passaporto emato-chimico, alcuni nostri emendamenti sono rivolti ad ampliare quel budget, perché capisco le perplessità, ho sentito anche in un convegno, alla quale ho partecipato con la Presidente della I Commissione Rosalba Ortenzi, relatore come me, le perplessità di alcune associazioni su questo intervento. Lo stesso Sturani sollevava qualche perplessità sulle modalità, però, io chiedo di andare avanti, perché è un messaggio forte relativo alla salute dei giovani e alla prevenzione. Non voglio essere scandaloso e scandalistico nel dire che per gli anziani si investe molto, cerchiamo di investire anche per i giovani. Lo dico anche all'Assessore allo sport, con cui ho fatto una riflessione condivisa, si superi lo scetticismo, la Regione deve crederci per prima, abbiamo parlato del coinvolgimento dell'Avis, una forma di promozione importante per il giovane prima che diventi donatore, ci si deve credere anche con uno stanziamento maggiore. Sinceramente lo stanziamento su due capitoli, uno sullo sport e uno sulla salute per un totale di 120.000 euro mi pare esiguo. Dà l'impressione che la Regione, che si è giustamente gloriata di questo obiettivo raggiunto, lodata in tutto il Paese, su questo ci metta pochi soldi.
Finisco con una battuta, una volta, in altri tempi, l'avrebbero detta i gloriosi radicali, in proposito esprimo la mia solidarietà a Marco Pannella per questi momenti particolari, la dico oggi, con meno stile di quanto avessero i radicali tempo fa, se c'è da togliere qualche soldo all'evento dello sceicco, per buttarlo sul passaporto emato-chimico, sarebbe un bel messaggio. Ho detto una cosa populista, lo ammetto, però, vi chiedo di ragionarci. Su questo noi abbiamo presentato degli emendamenti, così non intervengono dopo, come sulla proroga dell'efficacia del piano casa da portare al 31 dicembre 2014, come ha fatto l'Umbria. Spero che non ci siano problemi da parte di nessuno.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Anch'io intervengo inizialmente sulla questione delle censure al relatore di minoranza da parte di Assessori della maggioranza, ritengo che in questa sede la critica politica debba svilupparsi liberamente nel rispetto delle persone ed in piena libertà.
Parto con una riflessione sul bilancio, una riflessione sui settori dell'amministrazione regionale, quindi, parto dalla sanità in cui da anni la Giunta si esercita in elucubrazioni riorganizzative, senza riuscire a riorganizzare. Di fatto c'è un impegno nell'elaborare formule e teoremi, senza andare a intervenire nella sostanza, nella riorganizzazione, senza affrontare quello che è il problema reale, cioè, la diminuzione delle risorse a disposizione che non permette più il mantenimento dello status quo, per quanto riguarda la sanità.
Nella discussione del piano socio-sanitario, in cui la Giunta proponeva la riorganizzazione della sanità, avevo criticato il modello che prevedeva politiche urbanistiche, con la creazione di cinque nuovi ospedali, uno per ogni nuova area vasta, dall'accorpamento di Pesaro Fano, all'accorpamento di San Benedetto Ascoli, eccetera. Su queste nuove politiche, su questa mia critica, mi sembra, che la Giunta ci stia ripensando, nel senso che si sta accorgendo che quelle previsioni di investimenti, che arrivavano all'ordine di un miliardo di euro, per nuovi ospedali, bloccavano, ingessavano le risorse della sanità e mettevano a rischio il pareggio di bilancio della sanità stessa. In questo senso ho visto che vengono finanziati unicamente due interventi necessari: il nuovo ospedale di Fermo e l'ospedale Inrca Ancona Sud. Penso che lì debbano finire di investimenti urbanistici per iniziare ad affrontare la razionalizzazionedei reparti perché, di fatto, nessuno ha il coraggio di andare a toccare quella parte di politica che è dentro la sanità, legata ai primari, legata alla ricaduta di nomine e di posti di potere all'interno della sanità. Purtroppo, questo lavoro sporco qualcuno lo deve fare ed è competenza della Giunta, è competenza della maggioranza, anche perché su questo i cittadini andranno ad esprimere il proprio voto al momento delle votazioni. E' necessario che tra i vari ospedali di rete non ci sia concorrenza sulla stessa tipologia di interventi ma ci sia differenziazione e specializzazione in modo che non ci sia mobilità passiva.
In merito alla sanità, l'altra cosa da dire riguarda le liste d'attesa, situazione evidenziata anche dal collega Trenta. Le liste d'attesa sono una vergogna organizzativa. Secondo me, se si perpetua, quest'anno, la stessa situazione dell'anno precedente, rispetto alle liste di attesa, questa sarebbe motivo per licenziare i Direttori di Area vasta e per cambiare il Direttore dell'Asur. Non è possibile, che tutti i cittadini, indistintamente, debbano fare ricorso a ingenti risorse familiari per pagare in intramoenia le visite che assicurano, poi, il ricovero per una certa operazione o la possibilità di verificare lo stato di salute del cittadino o di un familiare. Penso a chi non ha queste risorse familiari ed è costretto a non curarsi, perché questo è il rischio. Siamo in una fase vergognosa, non è possibile che non si riesca ad affrontare questa questione. Chiedo alla Giunta di fare uno studio tramite l'Ars per vedere quanto pagano i cittadini per fronteggiare la lungaggine delle liste d'attesa. Prima le liste di attesa venivano superate per accedere alle visite specialistiche, ora siamo arrivati al punto che i cittadini pagano privatamente gli interventi, presso la sanità pubblica, per anticipare un intervento chirurgico. Siamo arrivati al punto che la sicurezza della vita è legata alla capacità economica. Se si continua così, siamo ad un passo dalla realizzazione della sanità privata, però, secondo me, su questo campo devono intervenire la Giunta e l'Assessore. Non è possibile non affrontare queste questioni, perché poi a caduta, è stato più volte detto anche dallo stesso Presidente Spacca, le risorse della sanità bloccano le risorse per il socio sanitario, un settore che si allarga, che potrebbe essere coperto dalle risorse regionali se fossero rese disponibili, ricordo che il socio sanitario finanzia le residenze sanitarie, le residenze protette, le Rsa per i nostri anziani, per le persone disabili, eccetera e se ci fosse un sistema sanitario efficiente e in salute, queste risorse potrebbero essere drenate a vantaggio di tutti questi altri aspetti e risollevare il settore dei servizi sociali, liberando altre risorse.
Questione prioritaria è la riorganizzazione della sanità e la riduzione delle liste d'attesa, legando a questo anche i premi di risultato. I Dirigenti pubblici sono sottoposti ad una valutazione per il risultato, chiedo che il risultato venga legato a questo aspetto e, quindi, alla diminuzione ed al pareggio del bilancio familiare, perché dobbiamo tener conto dei bilanci familiari e non solo del pareggio di bilancio della sanità fatto a scapito della saccoccia dei cittadini anche meno abbienti.
Seconda questione ed altro aspetto importante che volevo evidenziare è che in questo bilancio c'è la soppressione dei sistemi turistici locali. Abbiamo fatto un testo unico del turismo, ormai da 10 anni le politiche nazionali, regionali e provinciali del turismo si basano sui sistemi turistici locali, ci siamo accorti che non hanno prodotto niente. Vengono soppressi i sistemi turistici locali ma a fronte di questo non c'è nessuna altra proposta. L'unica proposta è che i sistemi turistici locali vengono soppressi perché oramai non servono più, perché il turismo si organizza su target di prodotto e non più su strutture provinciali burocratiche di questo genere.
Bene, ma dov'è la politica regionale? Prima la politica regionale si nascondeva dietro i sistemi turistici locali, adesso la politica regionale, dice che il turismo, sono 20 anni che questo accade, è legato a target di tipologie di turismo: turismo agricolo, agriturismo, turismo balneare, turismo montano e più i vari cicloturismo, agriturismo, ecoturismo eccetera. Ma chi svolge le funzioni di organizzazione e di messa in rete della comunicazione in un sistema disperso e, comunque, variopinto, differenziato come quello marchigiano, che alla fine assomiglia un po' alla tipologia produttiva degli altri settori, cioè miniaturizzato. Nel turismo non è detto che questa sia una difficoltà, però, ci vuole che l'Assessore al turismo, in questo caso il Presidente, si adoperi per dare una struttura a questo nostro patrimonio, che deve, necessariamente, fare da supporto al mondo produttivo, affiancare il mondo produttivo tradizionale che è poi quello industriale, quello delle piccole e medie imprese delle Marche. Affiancare e fare sinergia, mettersi in rete con il settore agricolo, che ugualmente è un mondo strategico, uno dei pochi che emerge dall'impatto della crisi a livello internazionale, nazionale ed anche regionale ma che andrebbe valorizzato in altro modo, collegato e messo in rete, sia con le imprese agricole ma anche con le altre imprese del distretto del turismo, della cultura e del paesaggio.
Questo è un altro aspetto del come uscire dalla crisi, perché, poi, il problema non è un problema di risorse, io ho visto colleghi, e mi scuso per questa battuta di basso livello, in Commissione bilancio, che in maniera bipartisan, si palleggiavano e si fronteggiavano su 50.000 euro con emendamenti per la chiesetta, la scaletta, il boschetto, tutto “etto” e piccolino e tutto scollegato da un progetto generale, che va bene se fatto da un consigliere, in una visione campanilistica, ma non va affatto bene se fatto da una Giunta che deve avere una visione complessiva, che deve collegare gli interventi e far sì che la programmazione dia sviluppo, dia forza e crei nuove sinergie. Questo finora manca.
La politica regionale è una politica che risponde in maniera particolare ai singoli stimoli, quindi, se c'è la proposta c'è la risposta, se c'è il valore c'è il riconoscimento del valore, uno ad uno, qui c'è il rapporto mercantilistico, come se la Giunta fosse titolare di una micro impresa commerciale, cioè la bancarella. Penso che essere Giunta, essere maggioranza, voglia dire avere una visione complessiva di quelle che sono le risorse della nostra regione, di quelle che sono le risorse culturali, produttive, quindi, i settori devono incontrarsi, non con le singole unità dei vari settori, ma con le filiere produttive, con i settori produttivi, ognuno nelle sue dimensioni e vedere assieme come costruire una rete, come incrementare un valore nello stare insieme e nel mettere insieme tutto quanto.
Secondo me, più che le risorse serve un'organizzazione, serve una programmazione, una programmazione condivisa con chi ha le idee e assieme sviluppare queste idee, sviluppare queste risorse nella direzione della valorizzazione del nostro territorio, nella valorizzazione delle nostre risorse culturali e paesaggistiche e l'efficientamento di tutto questo è dato dalla macchina burocratica, dalla macchina dei servizi regionali.
In questo senso noi, anche riguardo alle infrastrutture, per esempio, che è una competenza specifica assieme ai trasporti della Regione Marche, siamo indietro anni luce rispetto alla programmazione, rispetto al bilanciamento risorse e servizi, risorse che potremmo ottenere dall'erogazione dei servizi. Relativamente al discorso dei trasporti, adesso c'è una proposta dell'Assessore per accorpare le gare della Regione, dico che questo non risolve niente, se non accorpiamo la programmazione e il controllo alla Regione, se non abbiamo in mente quali sono gli obiettivi che vogliamo raggiungere. Questo per quanto riguarda il trasporto sia su gomma che su ferro e rotaie, nel senso che dobbiamo controllare, dobbiamo far sì che i servizi messi a gara siano effettivamente quelli, e sentire, poi, qual è il livello di soddisfazione degli utenti, dei cittadini. Questo in tutti i settori.
Quando si parla di partecipazione, la partecipazione non è essere chiamati per essere informati su quale legge è stata approvata, la partecipazione è sentire i cittadini quando sono in fila negli ospedali per sapere se sono soddisfatti del servizio di cui usufruiscono in quel momento. Bisogna aver coraggio di chiedere la partecipazione dei cittadini, il livello di soddisfazione, le proposte, ma da tutto questo siamo lontani anni luce, dal momento che si spendono i soldi per comunicazioni istituzionali del tipo "Ci scusiamo con i signori cittadini delle Marche perché per un momento la sanità non funziona", questo si sta dicendo per esempio sulla sanità, non so se avete sentito, ci scusiamo con i cittadini marchigiani, questa è una comunicazione istituzionale, perchè in questo momento la sanità si sta riorganizzando, tutto per voi. Se c'è qualcosa da dire diciamolo, diciamo che non funzionano le liste di attesa ma stiamo lavorando per migliorarle, non funziona qualcos'altro ma ci stiamo lavorando. Le comunicazioni istituzionali di tipo “Vogliamoci bene e pagate” non vanno bene, sono sbagliate, sono false, sono anche ingiuste dal punto di vista della correttezza politica, perché utilizzano soldi pubblici per auto incensamento.
Ho finito il mio tempo, per cui dico un'ultima cosa. Rispetto alle infrastrutture ci sono due questioni. Il porto è legato al discorso dell'autostrada del mare, delle reti europee, è legato alla nuova visione degli Stati Adriatico Ionico e del Mediterraneo ed anche alla problematica dell'uscita ad ovest. Secondo me, l'uscita ad ovest, così come proposta, con il tunnel, non si realizzerà mai, nel frattempo, è possibile ed è utile accelerare quella che è una previsione per il raddoppio della variante 16, la variante di Ancona da due corsie dovrebbe diventare quattro e sarebbe, comunque, al di là di quando verrà fatto il tunnel, un collegamento infrastrutturale fondamentale per raggiungere l'autostrada dal porto.
L'ultima questione è l'arretramento della ferrovia, è una questione strategica.

Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro

PRESIDENTE. Se siamo d'accordo, anche interpretando gli umori dell'Aula, propongo la prosecuzione ad oltranza della seduta. Non ci sono obiezioni, andiamo avanti.
Ha la parola il Consigliere Cardogna.

Adriano CARDOGNA. Non si può chiaramente in una 'occasione come questa non prendere la parola, perché, oggi, più che confrontarci con la proposta di bilancio di previsione, con la sua relazione, c'è la tentazione di dare un contributo per fare un bilancio complessivo, non soltanto delle attività della vostra Regione, ma del nostro Paese e non solo. La tentazione è molto forte, dico un contributo, perché sarebbe una grande presunzione misurarsi con tutto ciò che a discesa arriva fino alle condizioni di vita della nostra comunità regionale.
Un pensiero mi viene: in quest'Aula sono rappresentati partiti che, indubbiamente, con maggiore o minore responsabilità, hanno contribuito nel tempo o non sono riusciti nel tempo, a correggere impostazioni economiche e sociali del nostro Governo nazionale, che hanno portato, senza scomodare e dare per scontato che viviamo una crisi iniziata lla fine del 2007, su cui tanti in questi anni ci hanno ragguagliato, non tutti quanti e non nei tempi che sarebbero stati necessari.
Molte situazioni, molte istituzioni, molti partiti, molti di noi si sono accorti della crisi fuori tempo massimo, o quasi fuori tempo massimo, i comportamenti di questi partiti, e quando dico di questi partiti non è per metterli tutti insieme, spero che siate così generosi nei miei confronti da fare voi le dovute distinzioni e considerazioni, hanno portato Assemblee, come questa, e Giunte e maggioranze, come questa, a predisporre gli atti fondamentali per il governo della propria comunità, in una quasi completa assenza di risorse. Dei circa 600 milioni di cui stiamo parlando, 400 milioni derivano dalla nostra capacità contributiva, quindi, al netto della sanità, sappiamo di cosa e di quali risorse stiamo parlando.
E' stata mortificata la capacità di governo degli enti territoriali, degli enti locali e delle Regioni in primis. Dentro questo contesto sarebbe facile anche una critica, da ieri anche in quest'Aula è stata evidenziata una critica importante ai nostri rappresentanti nel Parlamento nazionale. Per quanto accanimento c'è stato nei nostri confronti, senza voler salvare nessuno di coloro che hanno sbagliato, non abbiamo visto, non ho visto, altrettanta convinzione, altrettanto impegno, nella difesa di quelle istituzioni, di quei territori da cui provengono, per una battaglia forte, magari non vincente ma che potesse dare la sensazione, fino in fondo, di far presumere in quale parte essi si riconoscono e per quale parte essi parteggiano.
Che dire del nostro bilancio di previsione regionale. Trovo la relazione al bilancio di previsione approfondita e rigorosa, anche abbastanza neutra come, voglio dire, dovrebbe accadere. Non per questo è un bilancio scontato, non è scontato, perché non sono scontate le priorità individuate che sono delle priorità del tutto politiche. Un bilancio di resistenza, così continuiamo a definirlo ormai da diversi anni, anno scorso in diversi e io tra questi abbiamo detto che era l'ultimo bilancio di resistenza perché, poi, anche noi saremo diventati dei tagliatori di teste, tagliatori di servizi ai cittadini.
Questo fino a quando? Anche qui secondo me occorrerebbe essere onesti, indipendentemente da come la si pensi, il governo di una Regione non è indifferente al Governo nazionale che c'è o che ci sarà. Siamo in una fase, indubbiamente, importante, siamo alla vigilia di elezioni nazionali, che dovrebbe offrire non soltanto tagli e razionalizzazioni, perché questo è stato per tutti questi anni, ma la possibilità di parlare, finalmente, di riforme che vengono fatte perchè migliorino le condizioni di futuro e di prospettiva dei cittadini e, secondo me, non è quello che è accaduto in questi ultimi tempi.
Ritengo che la Regione Marche possa tornare o faccia per la prima volta, non lo so, io sono arrivato in questa legislatura, dei bilanci di prospettiva, in cui ci sia bisogno di un governo che abbia un bassissimo tasso di neoliberismo o di liberismo e un altissimo tasso di moralità e di empatia con i propri governati.
Anche se non vogliamo parlare di questioni macroeconomiche, mentre ci confrontiamo con le risorse, con i denari - pensate ai miliardi di euro di opere pubbliche incompiute, disperse, in tutto il Paese -, come non pensare ai miliardi di euro di nuove grandi opere pubbliche che in alcuni casi sanno oramai di medio evo, come non pensare ai miliardi in spese militari, con un provvedimento delega, che non so che fine farà, in questa attuale situazione del governo ma abbiamo affidato al governo la riforma delle spese militari e dell'assetto militare in generale, cosa veramente quasi inconcepibile. Come non pensare ai miliardi di euro di corruzione che non sono una cosa vaga, in questi ultimi mesi, in qualsiasi Ministero se qualcuno mette le mani trova corruzione, dilapidazione, per centinaia, centinaia centinaia di milioni.
Dov'è la responsabilità,? Qui c'è la responsabilità della politica, non solo dei politici, Ministri, sottosegretari, chi controlla, chi guarda, chi convive? Io credo che da questa riflessione non si possa scappare in un momento come questo in cui rinnoviamo un governo nazionale.
Ci sono due grandi emergenze che a cascata riguardano anche la nostra Regione, che hanno a che fare con un nuovo modello di sviluppo, con nuove possibilità di costruire occasioni di lavoro, ne indico soltanto due,: la questione drammatica del consumo del suolo in questo Paese e la questione drammatica del dissesto idrogeologico, con tutto ciò che ne consegue.
Questo mi porta ad una riflessione sulla nostra regione, su questo bilancio, su un tema che a me sta particolarmente a cuore, ma che dovrebbe stare a cuore a molti, quello che, nella relazione al bilancio, ormai da diversi anni, viene definito come secondo motore di sviluppo di questa Regione: turismo, cultura, ambiente.
Segnalano all'Assessore Marcolini, alla Giunta, al Presidente Spacca, che in questi anni l'attenzione si è fermata ai prime due termini di questo secondo motore di sviluppo, turismo e cultura, l'ambiente è una questione in sofferenza anche in questa Regione. Non è una questione che può risolvere soltanto la Regione Marche, è una questione che deve diventare centrale rispetto ad un prossimo Governo nazionale. E' una cosa che segnalo fortemente perché queste due emergenze, sono tali anche nella nostra regione e rappresentano la condizione prima, perché si sviluppino, se ci sono le condizioni, attività produttive che possano agire in sicurezza e con sicurezza vivere i cittadini di questa regione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D'Anna. Ultimo intervento, si chiude, la discussione generale, ci sarà la replica dell'Assessore Marcolini e, poi, passeremo alla votazione degli emendamenti dell'atto.

Giancarlo D'ANNA. Ho scoperto il trucco per fare degli interventi senza essere interrotto, basta parlare quando tutti escono e, quindi, sono tranquillo. Senza fare retorica o demagogia dico che anche la totale assenza della Giunta regionale la dice lunga su come vengono tenute in considerazione le proposte, gli inviti, o comunque gli impegni che i Consiglieri sia di maggioranza che di opposizione, portano a questa Assemblea. Francamente non è uno spettacolo nuovo, sono abituato, per fortuna ci sono le registrazioni e, quindi, a futura memoria, se qualcuno ha intenzione di verificare quello che ognuno di noi avrà detto lo troverà.
Andando a guardare nelle cose del recente passato, siccome l'altro giorno ho visto alla televisione un'intervista del Presidente Spacca sull'arrivo di Italo e dell'alta velocità, di una attenzione maggiore alla nostra regione da parte delle ferrovie, ricordo che nel 2010 insieme al collega Zaffini, presentammo una mozione per fare in modo che il freccia rossa arrivasse fino a noi. Il capogruppo di allora e di oggi, il Consigliere Ricci disse di non votare quella mozione, adesso noi abbiamo il piacere di vedere che non solo arriva Italo ma forse anche la freccia rossa, questo vuol dire che le proposte che arrivano dall'opposizione, in questo caso sollecitate da due tecnici, nella fattispecie Alessandro Cirillo e Bogdan Fratini, due progettisti che per primi misero insieme quella idea che sono stati, ovviamente, dimenticati, perché il tempo passa e chi propone viene messo in un angolino e gli altri fanno, come si dice dalle mie parti, i vulòn, cioè gli spacconi, quelli che fanno tutto loro, ma c'è un percorso abbastanza lungo in cui anche gli imprenditori del Nord Italia volevano fare.
Mi riallaccio a questo discorso per dire che, proprio in quell'intervista c'era chi si diceva interessato anche al trasporto locale, allora non posso che ricordare, ancora una volta, che forse sarebbe opportuno rivedere, in una fase in cui c'è attenzione al trasporto, non solo quello delle grandi distanze ma anche a quello locale, la famosa ferrovia Fano Urbino. Perché nel momento, e non lo dice Giancarlo D'Anna ma lo diceva il responsabile di Italo, ci sarà un'attenzione anche al trasporto locale e l'invito alle Regioni ad andare in quella direzione, forse, sarebbe opportuno congelare quella situazione e vedere se, poi, in prospettiva ci può essere quell'interesse che noi continuiamo a sostenere esserci.
E' chiaro io mi metto anche nei panni dell'Assessore Marcolini, gestire una situazione complessa e complessiva come quella che sta vivendo l'Italia ed il resto del mondo è abbastanza difficile, capisco le difficoltà dell'Assessore Marcolini, perché ognuno di noi, onestamente, si troverebbe nelle stesse identiche difficoltà nel gestire un bilancio come questo, però, il tempo non passa per niente, come nell'esempio che ho fatto prima, della questione delle ferrovie.
Voglio ricordare a proposito di sanità, e magari aggiungo qualcosa che gli altri non hanno citato, i 13 milioni per il Cup? Con i risultati che abbiamo avuto? Ne vogliamo tenere conto o no, perché qua gli emendamenti da 50.000 euro saranno campanilisti, saranno tutto quello che vi pare, ma, magari, qualcosa in più si può fare invece che buttare i quattrini con il Cup, con i risultati che si sono ottenuti. Quei soldi forse si potevano investire in qualcosa di diverso.
Vogliamo parlare degli affitti che ancora paga la sanità in giro per le Marche? Vedere come si potrebbe effettivamente risparmiare con quelli e magari investire nella sanità vera e propria? No! Però dice “Adesso la sanità sta correndo ai ripari” ad esempio a Nord ci sono due ospedali e, allora, di due ospedali ne facciamo uno, così facciamo economia, ma vogliamo inserire quel privato che l'Assessore Mezzolani, fino all'anno scorso, negava fosse interessato a partecipare? Arriva il privato e chi arriva? Il privato Impregilo, quello che, se non ricordo male, ha costruito l'ospedale dell'Aquila in 27 anni, costato nove volte di più di quello che era previsto e che, poi, è pure crollato.
Impregilo? Ma non è quello che è stato indagato per aggiotaggio, non è quello della banca degli amici, quando sei mesi fa è stato arrestato Pongellini, manager dell'Impregilo e Presidente della Banca Popolare per aver concesso dei finanziamenti alle imprese in cambio di mazzette. Da "Report": "La BPM, l’istituto finanziario radicato sul territorio più ricco d’Italia, per statuto avrebbe dovuto finanziare piccole e medie imprese invece negli ultimi anni si sarebbe trasformata" lo dice "Report" "in un bancomat per politici ed amici imprenditori grazie alla finanza".
Abbiamo scoperto chi è interessato a costruire il nuovo ospedale, l'ospedale unico” e mica ci fermiamo agli ospedali. Emergenza rifiuti in Campania, 20 anni di gestione Impregilo, sempre "Report": “Campania affari di 20 anni, le lobby che hanno devastato la regione, la motivazione reale per la quale non vengono attuate misure di risoluzione come la raccolta differenziata, risiede nel fatto le grosse la lobby del calibro della Impregilo hanno interessi nella costruzione dei ricevitori derivati dai famosi circei i quali garantiscono ingenti finanziamenti per le fonti non rinnovabili".
Complimenti, Giunta delle Marche, complimenti Assessore Mezzolani, avete scelto proprio chi i capolavori li sa fare, ci farà risparmiare perché l'Ospedale dell'Aquila è costato nove volte di più, vediamo se questo costerà un pochino di meno.
Sempre sulla Campania, questo risale al 2007, sui rifiuti in Campania, per confermare quello che dicevo prima: "Interiezione per la Impregilo ipotesi di reato, truffa aggravata". Dove non arriva il pubblico, arriva il privato. Ecco è arrivato, per carità, ha fatto tante cose, può darsi che qualcuna sia andata pure male, però mi sembra che la sequela degli aspetti che ho citato? Non ci fermiamo solo agli ospedali, vogliamo andare a vedere la diga: “Ha destato grossa preoccupazione il muro di cemento che separa l'estremità della diga sinistra che ancora doveva essere collaudato, evacuate 440 persone” e così via discorrendo. Questo per fare il quadro della situazione a futura memoria, visto che Assessore e Presidente non ci sono, e per ricordare, non voglio fare l'uccello del malaugurio, se qualcosa andrà storto, sappiamo di chi sono le responsabilità.
Siccome vedo che gli Assessori non ci sono e chi dovrebbe riportare qualche cosa sulla stampa sta a guardare, non so cosa e ride, faccio come Krusciov mi tolgo la scarpa e comincio a battere sul banco perché, francamente, se gli Assessori non ci sono, gli altri si fanno abbondantemente i fatti loro, ditemi che cosa stiamo a fare. Io non mi faccio prendere in giro da nessuno, né dalla Giunta, né dalla stampa e, quindi, vado avanti lo stesso, per dispetto, vediamo se funziona così. Non si deve arrivare francamente a questo punto.
Tutti parliamo di cambiare le cose, di modificare, perché la politica da uno spettacolo scandaloso, vergognoso, allora, ad un certo punto cerchiamo, almeno, di avere un minimo di contengo dentro quest'Aula quando qualcuno cerca di portare delle proposte che, poi, alla fine, dopo qualche tempo potrebbero anche verificarsi o essere anche utili.
Detto questo mi collego al discorso che ha appena fatto il collega Cardogna, francamente deludente è anche l'attenzione che c'è al dissesto idrogeologico, lo vediamo in continuazione, a quelle che sono le problematiche legate alla sicurezza degli edifici, dove non solo vanno i nostri figli ma dove ci sono anche persone anziane.
Tornando in un flash alla questione della sanità, ieri i sindacati sono venuti in Regione a protestare per quello che, poi, era già conosciuto, perché ricorderete, forse qualcuno lo ricorderà, che, per esempio, nel mio intervento come relatore di minoranza del piano socio sanitario, moltissime cose e rivendicazioni che ieri sono emerse, erano già scritte, erano state già proposte. C'è una proposta di legge che ho firmato insieme ad altri colleghi relativa al Coordinamento direzione Marche per la personalità giuridica delle Aree vaste, quello che chiedevano ieri. Altri interventi che andavano incontro a queste rivendicazioni che erano già stati esposti, noi avevamo fatto una serie lunghissima di audizioni con associazioni di volontariato, sindacati, che poi, non erano state, assolutamente, tenute in considerazione nel Piano socio sanitario. Però, si va avanti con quel famoso ospedale unico ed invito all'Assessore a leggersi in che mani ci andremo a mettere per la costruzione del famoso ospedale unico.
Torno su un altro argomento affrontato anche da altri colleghi. Non si capisce bene, quello che doveva essere un investimento fatto sulla persona di Dustin Hoffman, quali reali e concreti risultati abbia dato, a parte quella gigantografia del personaggio che ricorda quelle utilizzate in Unione Sovietica o da qualche altra parte, al di la di questo, francamente, si è visto ben poco. Nel momento in cui una comunicazione come quella, costa una baracca di quattrini, visto e considerato che la crisi non è partita quest'anno ma da diversi anni, forse sarebbe stato più prudente diluire in un periodo più lungo una forma di comunicazione diversa che potesse portare risultati diversi.
A proposito di comunicazione, non è tollerabile che nel momento in cui si chiedono sacrifici all'esterno e un ridimensionamento delle spese interne, c'è quella comunicazione istituzionale che tutti conosciamo, che costa una baracca di quattrini. Questo è francamente insostenibile, non è corretto, non è giusto, non ci sta Assessore Marcolini. Sono un sacco di soldi che si continuano a spendere solo ed esclusivamente per fare una propaganda alla Giunta e al Presidente Spacca. Non è assolutamente possibile, non è leale, non è corretto e non è giusto.
Detto questo e nonostante tutte queste mie critiche, anche pesanti, Assessore, sono anche disponibile a votare favorevolmente, per quello che può interessare, il bilancio, a patto che venga tenuto in considerazione una volta tanto, un intervento, un segnale importante, che riguarda la bonifica dell'amianto negli edifici, punto primo. Punto secondo appoggio l'emendamento presentato dal collega Pieroni perché l'Aula ha votato un ordine del giorno favorevole a quella legge che va incontro alle coppie di separati e divorziati. Punto terzo un impegno ancora più efficace sull'erosione marina. Se questi tre punti saranno accolti, io sono disponibile a votare a favore del bilancio.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Non è un rito ma devo, sinceramente, ringraziare i miei collaboratori, il Dott. Burattini, la Dott.ssa Arzeni, la Dott.ssa Di Bonaventura, tutti quelli che hanno lavorato al bilancio per la Giunta, la Dott.ssa Lispi ed i suoi collaboratori per il Consiglio, che ci hanno consentito in tempi molto ristretti di poter affrontare, con un livello di informazione accettabile, la discussione sul bilancio. Ringrazio, peraltro, il Presidente ed i membri della II^ Commissione che hanno concordato, insieme all'Ufficio di Presidenza, tempi così compressi di discussione.
La relazione di maggioranza del Consigliere Ricci ha ripercorso i passaggi cruciali di questo bilancio, ma tutti gli interventi, non hanno cancellato il limite entro cui ci inseriamo, purtroppo, obbligatoriamente e da cui non possiamo prescindere.
E' chiaro a tutti noi in quest'Aula che il bilancio 2013 ed il pluriennale 2013/2015 è un bilancio in grande affanno, su cui si scarica la riduzione delle risorse che già nel 2010 era stata stabilita dal precedente Governo e che con il Governo Monti si è ulteriormente aggravata. Da questo punto di vista non mi voglio esimere da un giudizio, seppure breve, la sede è quella di una discussione del bilancio regionale, di un bilancio per quello che riguarda la finanza regionale, sul Governo Monti. Parlo di finanza regionale, di finanza degli enti locali, su cui, peraltro, ci sono stati interventi qui in Aula la cui sostanza io condivido.
La politica realizzata nell'ultimo anno è rimasta prigioniera della morsa paralizzante che continua a caratterizzare negativamente il Paese, cioè, la congiuntura economica, ma questa congiuntura, in cui c'è un'elevata pressione fiscale concentrata soltanto sui redditi da lavoro e da impresa e un elevatissimo tasso di evasione, è accompagnata da un'assenza di efficace iniziativa a sostegno dello sviluppo.
In altri termini io condivido il giudizio di chi dice che questo governo ha fatto un lavoro che era inevitabile ma indirizzato, soltanto, su alcune priorità, senza l'accompagnamento necessario di una politica di sostegno allo sviluppo.
Potrei dire ancora più esplicitamente che la parte delle riforme approvate in Parlamento, sono rimaste in buona parte sulla carta. Da un punto di vista qualitativo il giudizio sui provvedimenti del Governo deve essere articolato, molte cose sono state fatte, dal punto di vista del risanamento dei conti, ma poco, troppo poco è stato fatto sul versante della promozione di meccanismi di contrasto a una crisi economica e sociale che si sta drammaticamente avvitando.
Anche i dati di finanza pubblica risultano ad un anno di distanza, inferiori a quanto il Governo Monti si attendeva a fine 2011. Il quadro programmatico presenta un 2012 con una pressione fiscale quasi al 45%, con una spesa primaria al 44,7, con un saldo primario al 4,6 ed un indebitamento a -1,2 e ha un debito che ha superato il 120% e, la settimana scorsa, ha superato 2014 miliardi di euro di debito.
L'andamento del 2012, peggiore del previsto, condiziona obiettivamente anche le prospettive del 2013, meno favorevoli, a causa di un più elevato livello di spesa primaria, non compensato dal peso minore previsto dagli interessi passivi, indebitamento netto programmato a -1,8, indebitamento netto strutturale a zero, con un vistoso rallentamento del periodo di rientro, inizialmente stimato.
La relazione, se voi avete avuto la pazienza di leggerla, descrive dettagliatamente l'impatto dei decreti legge 78 del 2010, 98 del 2011, 138 del 2011 e 201 del 2011, a cui si accompagna il 95 del 2012, la spending review, e il disegno di legge di stabilità in corso di conversione in queste ore.
C'è un blocco del processo d'attuazione del federalismo fiscale, che ha fatto ritornare indietro, rispetto alle fantasie leghiste, un processo che veniva alimentato verbalmente, fatto di predicati verbali e di contraddizioni sostanziali, a partire da quella che il Consigliere Zaffini ha lamentato, la tassa più iniqua, quella dell'Imu, che ha sostituito l'Ici. In tutto il mondo quella sugli immobili è la tassa per antonomasia del federalismo. Dal Canada alla Svizzera, dagli Stati Uniti a qualsiasi Paese l'imposta sugli immobili è l'imposta federale. Il governo precedente ha lasciando in eredità questo del 2010, con decorrenza 2014, la cancellazione dell'Ici a prescindere dal reddito, dando in carico a chi veniva il problema di risolvere la copertura. La copertura è arrivata drammaticamente alle scadenze, obbligando i Comuni per mantenere un livello docente di servizi sociali ad un aggravio dell'effetto memoria precedente.
Il Governo Monti, da questo punto di vista, ha fatto quello che non poteva evitare, non ha fatto quello che poteva fare, io su questo voglio esser franco e condivido, da questo punto di vista, molti dei toni sui limiti che sono stati indicati.
Voglio accennare per tutti a un tema che non ci ha visti protagonisti per i limiti legislativi, parlo della fine ingloriosa della manovra di riordino delle province, che lascia un insegnamento: le modifiche degli assetti istituzionali del Paese non possono essere realizzate a colpo di decreti legge e prima dell'assetto delle competenze occorre curare gli aspetti finanziari. E' inconcepibile che un Ministro della Repubblica si renda conto della incostituzionalità in tre punti dei decreti avviati per la soppressione delle Province a pochi giorni dalla scadenza della legislatura.
Su questo devo dire, e dobbiamo essere franchi, che i risparmi certi che avrebbero potuto essere stimati e conseguiti se il Governo avesse voluto accorpare gli uffici periferici organizzati su base provinciale, prescindevano, completamente, da questo disegno e che il disegno non poteva essere stocastico, casuale, in base a due criteri rozzi e primitivi quali: il territorio e la popolazione.
Il problema è che quando si tocca un assetto istituzionale le questioni sono complesse e l'approssimazione di un Direttore di Ministero sui delicati equilibri istituzionali porta obiettivamente a risultati inconcludenti.
Uno dei difetti maggiori dei tre decreti governativi è stato la mancanza assoluta della necessaria riforma della finanza locale, cosa che ci appassiona, con tratti sociali, che fa corrispondere a più tassazione, decisa autonomamente con la propria comunità, più servizi, con un range che va dallo Stato minimo, fino allo Stato di Lord Beveridge dalla culla alla bara. La mancanza, però, della necessaria riforma della finanza locale, delle regole del patto di stabilità e del contenimento della spesa del personale, in assenza di tutto questo, si è materializzato in un riassetto che materialmente non ha prodotto alcun risultato se non quello della confusione.
Noi avremmo adesso per un anno la sopravvivenza delle vecchie Province con le funzioni antiche, senza le risorse, per cui, come ci dice un grande esperto di spesa dello Stato e della finanza locale come Piero Giarda, il risparmio complessivo, atteso di cinquecento milioni, si rivelerà come una somma negativa a carico di Regioni e Comuni che dovrebbero ereditare le funzioni superstiti delle Province.
Nel contesto tutti quanti, mi pare di capire, dalla maggioranza all'opposizione, dall'intervento del Consigliere Zinni, dei Consiglieri Marinelli di Massi e di tutti quelli che sono intervenuti, non hanno potuto non rilevare come ci troviamo su dei binari lungo cui scorrere, i cui margini di deviazione sono molto modesti e noi abbiamo tre emergenze che ancora con questo bilancio, come diceva il relatore di maggioranza, siamo riusciti a mantenere.
La prima: la sanità. Il 2012 si chiude con un pareggio, con un contributo dall'alto degli investimenti. Per quello che riguarda il bilancio della sanità si prospetta un 2013 particolarmente impegnativo su cui la riflessione, anche della riforma organizzativa proposta, è quella della unità degli intenti e della esecutività delle azioni da intraprendere nelle prossime settimane, pena il collasso di questo settore, quindi, una delle misure che abbiamo adottato è che noi mensilizzeremo impegni e spesa della sanità, faremo esattamente, mese dopo mese, il controllo delle risorse a disposizione, per poter governare la variabile degli investimenti, del rinnovo degli impianti, dei macchinari e del turnover.
L'altro elemento che abbiamo cercato di mettere in sicurezza è stato il trasporto, positivo confronto stamattina con i sindacati che ci ha dato la possibilità di un confronto generale sui temi del lavoro e della crisi e duno specifico che riguarda i trasporti, con un accordo che è riuscito a limare soltanto di circa due milioni, due milioni e mezzo, il grande impianto della seconda voce del bilancio, per 135 milioni, garantendo un diritto di cittadinanza universale che è quello della mobilità e dei trasporti.
Il terzo elemento è quello del sociale che, come ha raccontato il Collega Marconi, anche per il 2013, lascia invariate le risorse del 2010, accollandosi un'integrazione del mancato finanziamento, cioè, del finanziamento statale di oltre 10 milioni, esattamente di 11 milioni e 200.000 euro, garantendo quel minimo di difesa sociale che l'intervento riesce a garantire.
Questo è il quadro su cui ci siamo mossi, ovviamente, la proposta di bilancio non è affatto esente da pecche particolariste perfino nella proposta della Giunta e, quindi, capisco il disagio dei Consiglieri di maggioranza e di opposizione che, ovviamente, pressati da esigenze reali, materiali si fanno portatori e rappresentanti di bisogni che cercano di essere soddisfatti.
Non manca nella stessa proposta della Giunta un intervento episodico e occasionale, ma su questo noi dobbiamo fare un ragionamento che è più di struttura e che è consono alla riflessione che in un'Assemblea legislativa deve essere fatta, la tabella C, cioè, la parte degli interventi non sostenuti da atto amministrativo o da leggi programmatici quest'anno raggiunge 77 milioni di impegni. Su questo, lo dico come Assessore al bilancio, dobbiamo fare un percorso insieme di riordino legislativo, ci sono interventi che qui, per esempio, costituiscono risposte ad alcune esigenze che sono state espresse, penso all'ultimo intervento del Consigliere D'Anna o anche ai Consiglieri Marinelli o Massi, che su questo versante si sono soffermati. Nella tabella C, quando si parla di difesa della costa, si parla di 3.000.000 ma si dimenticano i 4.000.000 che non vengono, come dire, programmati secondo legge, ma che costituiscono una aggiunta, quindi 4 più 3 siamo a 3.000.000 in più dell'anno scorso per la difesa della costa, ma il danno, e questo lo è per tutti quanti noi, è che non vengono organizzati gli interventi su base legislativa, criteri ex ante, bando, valutazione, rendicontazione ex post. Io penso che dei 77 milioni della Tabella C, una parte sia incomprimibile, penso all'ultimo intervento quello delle spese di trasporto per il ponte mobile, smontabile, di Mondavio. Abbiamo avuto la fortunata possibilità di aver un ponte di proprietà pubblica, disponibile, ci siamo dovuti accollare le spese di trasporto, quello è un intervento non programmabile ma, invece, è programmabile la difesa della costa, l'assetto idrogeologico o l'intervento, parlo di un capitolo che gestisce il mio assessorato, che riguarda, per esempio, le macchine dell'informatica e del riordino complessivo della macchina amministrativa che ammontano a circa complessivamente 8 milioni, su questo mi dichiaro disponibile a lavorare con le Commissioni, con il Consiglio, per trasferire la gran parte dello straordinario nell'ordinario, in modo che tutti quanti abbiamo presente quali siano i limiti della spesa, la necessità di mettere al bando e di confrontare, secondo un ordine gerarchico che compari i bisogni rispetto all'insufficienza delle risorse, lasciando, ovviamente, un capitolo straordinario e urgente che può essere, quest'anno, di 77 milioni. Non è il massimo storico, abbiamo raggiunto picchi di 90 milioni, 85 milioni, negli ultimi 10 anni questa cifra, questi 77 milioni, è stata più volte superata. Dico che un conto è tenere 10 milioni a disposizione, con comunicazione trimestrale, da parte della Giunta al Consiglio, di tutti gli atti di spesa ma il resto di riportarlo in leggi ordinarie e in atti amministrativi, che ci consentano di comparare e di valutare il corretto collocamento delle risorse.
Torno un attimo su quello che il Governo Monti ci ha rappresentato e in cui in 20ª, come una delle Regioni italiane, ci troviamo anche noi. Abbiamo riunificato nel nome della crisi una serie di problemi, con delle decisioni istruite, che troppo a lungo abbiamo rinviato, io temo che, lo dico autocriticamente, ce lo siamo detti con il Presidente in Giunta nelle ultime sedute, abbiamo dato troppo spesso, negli ultimi anni, l'impressione di tenere a bada la crisi, dando l'impressione al sistema delle nostre relazioni, dei nostri interlocutori, di essere impermeabili alla crisi e che questa non incidesse profondamente nei nostri meccanismi.
Bene, io penso che a partire dalla sanità che è il problema dei problemi, il tempo delle decisioni è venuto, c'è un programma impegnativo che ha ristretto il sentiero della invarianza della qualità e della quantità dei servizi a disposizione del sistema della comunità regionale, del sistema sanitario socio-assistenziale. Bisogna che sui trasporti, sociale e soprattutto sanità, ci sia la necessità di decisioni rapide che ci consentano di confermare un equilibrio che faticosamente abbiamo conquistato e che sul versante sanitario, ormai, ci tiene nel palmo di una mano, di tre, quattro, massimo cinque Regioni che hanno una situazione di bilancio reale.
Penso, per concludere, che da soli non ce la potremmo fare, noi abbiamo un sentiero che mette in sicurezza per il 2013, se riusciremo a portare a casa tutte le azioni, nella sanità, nei trasporti che vanno a gara, nel sociale che va riordinato, con le maggiori possibilità di intervento dei Comuni, una prospettiva triennale ma questo è un dato che ci impone una riflessione, per questo il termine di riferimento del Governo nazionale è indispensabile, senza una rivisitazione strutturale degli interventi di cofinanziamento statale, sistema sanitario nazionale, non si possono tagliare 27 miliardi a un denominatore di 106 miliardi, in quattro anni, perché non si può ridurre una spesa di oltre il 25%, forse del 27, 28% in quattro anni, non smantellando interi comparti dell'assistenza e della sanità. Su questo è aperto un confronto con questo Governo che io spero senza soluzione di continuità ci porti a un nuovo patto per la salute, senza il quale il rischio è che le Regioni diventino oggetto di commissariamento, con una ricentralizzazione della gestione della sanità che ci fa tornare indietro a prima del '78, d'altra parte il 2013 per la prima volta dal '78 è un anno in cui il finanziamento in termini assoluti è inferiore all'anno precedente, non era mai capitato in 34 anni che uno stanziamento in termini assoluti della sanità fosse inferiore all'anno precedente.
Siamo in questa situazione drammatica, bisogna mantenere, come dire, un confronto con il Governo in cui ci siano le distinzione tra le Regioni virtuose e quelle meno virtuose, chi ha scelto una politica di rigore, di tassazione e di risparmio rispetto a chi ha scelto una politica meno responsabile.
Su questa parte è chiaro che da soli non ce la faremo è su questo, in maniera motivata, su un federalismo che riporti il discorso sui fondamentali del realismo e della responsabilità, che poggia la possibilità di guardare serenamente alla conclusione della legislatura.
Se non sarà risolto questo problema fondamentale della sanità, le Regioni e il sistema della finanza regionale entreranno in un'ottica inconcludente, critica e di paralisi dei servizi.
Con lo spirito che mi pare aver registrato di comprensione, se non di condivisione, da parte dell'Assemblea, consegniamo questo lavoro sperando, appunto, sono contento, di poter confermare la disponibilità al confronto sull'attività della Svim, in Commissione oppure in Aula, per evitare malintesi, oppure per confermare, come dire, con dati informativi l'utilità di questa o di quella attività, è stato indicato per i trasporti, lo faremo anche per i trasporti e per le partecipate.
Vorrei dire in conclusione che tutto il sistema delle adesioni regionali o delle partecipazioni dirette della Regione si ridurrà a un decimo, stiamo uscendo da tutte le partecipazioni, mantenendo soltanto quelle strategiche che insieme giudicheremo strategiche e indispensabili, uscendo dagli imprigionamenti sistematici da mille associazioni che ci portano il conto alla fine dell'anno, senza aver potuto contribuire, né alle scelte, né alla valutazione dei risultati.
L'impegno è quello che in una informativa continua, come suggeriva il collega alla salute, in occasioni diverse, sull'andamento delle decisioni in materia sanitaria, primo di tutti i problemi, fino all'avanzamento delle misure per quello che riguarda le altre voci che ho indicato prima del rendiconto e prima ancora dell'assestamento.
Con questo spirito di comprensione e di collaborazione penso che potremmo dire che questo bilancio del 2013 ancora si regge, con la preoccupazione e l'atteggiamento realistico delle condizioni generali che insieme alle altre Regioni dobbiamo modificare sul piano nazionale.

PRESIDENTE. Grazie Assessore, sospendo la seduta in attesa che arrivino gli emendamenti ed i sub emendamenti.

La seduta è sospesa alle ore 14,20.

La seduta riprende alle ore 15,05.

Presidenza della Vicepresidente
Giacomo Bugaro

Proposta di legge n. 274
ad iniziativa della Giunta regionale
“Disposizioni per la formazione del Bilancio annuale 2013 e pluriennale 2013/2015 della Regione (Legge Finanziaria 2013)”
(Votazione)

Riprendiamo la seduta e passiamo alla votazione della proposta di legge 274.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3
Emendamento 3/1 del Consigliere Zaffini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 3/2 del Consigliere Zaffini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 4
Emendamento 4/1 della II^ Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 4, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 7
Emendamento 7/1 del Consigliere Carloni. Non ammissibile. Ha la parola il Consigliere Carloni.

Mirco CARLONI. Il mio emendamento ampliava il privilegio che noi riconosciamo a quelle concessioni sottoposte all'Autorità portuale anche alle attività di cantieristica, perché vorrei far presente che la Regione Marche ha diversi porti dove è presente la cantieristica che è un settore particolarmente danneggiato dalla crisi. Ci sono degli investimenti nel settore cantieristica che vanno in qualche modo sostenuti e incoraggiati, credevo opportuno ampliarlo almeno al settore della cantieristica.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Fermo restando la condivisione dell'emendamento proposto dal collega Carloni, mi sento, comunque, di ringraziare la Giunta di aver fatto un passo indietro rispetto al mantenimento dell'imposta regionale nelle aree in concessione demaniale, all'interno dell'Autorità portuale. In un momento di grave crisi economica come questa, è un segnale concreto che offriamo alle imprese all'interno del porto, avere uno sgravio ulteriore che si aggiunge a quello già fatto dall'Autorità portuale. Mi sento, quindi, di ringraziare fortemente il Presidente dell'Autorità portuale Canepa e tutto il Comitato dell'Autorità portuale, per l'impegno a introitare una cifra inferiore a 1,8 milioni di euro complessivamente nel gettito di quelli che sono gli emolumenti dovuti dalle imprese sommando anche quest'intervento della Regione. Se noi andiamo a vedere anche ciò che ha votato l'Unione europea ieri, stabilisce che il porto di Ancona è un porto core, quindi, tutti questi strumenti messi insieme possono dare un grande ossigeno, una grande ventata di ossigeno al porto del Capoluogo di Regione che, ripeto, è il porto delle Marche e non è il porto di Ancona.
Sono molto soddisfatto e sono soddisfatto anche che sia stata accolta la richiesta della rateizzazione, quindi, viene fissato il principio, ovviamente verrà disciplinato in base a quella che è la fattibilità tecnico amministrativa, della rateizzazione anche per ciò che era il progresso, quindi, dal 2013 non ci sarà più quest'imposta per le imprese dell'Autorità portuale e per il passato ci sarà una rateizzazione.
Mi sembra un grande passo avanti e il Popolo della libertà è orgoglioso di essere stato in prima fila unitamente a tutto il Consiglio regionale e alla Giunta per conseguire questo risultato.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Io voglio partire, Consigliere Zinni, da un dato oggettivo, non di parte, e il dato oggettivo mi porta a ringraziare e a cogliere la sensibilità, l'attenzione, che c'è stata da parte della Giunta regionale, del Presidente Spacca, dell'Assessore Marcolini nei confronti del porto internazionale di Ancona.
Questi sono i dati, tant'è che quella tassa viene da un lato cancellata e per il progresso rateizzata. Io non ho alcun pregiudizio, ma ringrazierò l'Avvocato Canepa quando toglierà l'altro 90% della tassa, la tassa regionale era il 10% in questo la Regione ha fatto la sua parte, quando viene tolto il 90 (...)

PRESIDENTE. L'emendamento 7/1 non è ammissibile per mancanza di copertura.
Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 9 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 12 bis
Emendamento 12 bis/1 del Consigliere D'Anna. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 12 bis/2 del Consigliere Massi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

(…) Apprezzate le circostanze, ai sensi dell’art. 51 del R.I., annullo la votazione e dispongo l’immediata rinnovazione della votazione.
Emendamento 12 bis/2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 12 bis/3 del Consigliere Massi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 12 bis/4 del Consigliere Massi. Ritirato
Emendamento 12 bis/5 del Consigliere Massi. Ritirato

Articolo 13. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Con questo articolo vengono soppressi i sistemi turistici locali. Di fatto sarebbe stato interessante che nella relazione l'Assessore al bilancio e l'Assessore al turismo fossero intervenuti per dire in che direzione deve andare il turismo delle Marche, visto che gran parte dei fondi erano determinati dalle scelte dei sistemi turistici locali e che prima c'è stata la soppressione degli IAT ed il passaggio di competenze dalle Province ai sistemi turistici locali , quindi, in qualche modo, a livello di gestione turistica c'è un vuoto, che rischia, soprattutto, di essere un vuoto di programmazione se non viene riaffermato con forza il ruolo della Regione. Se nella replica l'Assessore e, quindi, il Governatore Spacca ci delinea se questo è un abbandono del turismo o un rafforzamento di quelle che sono le vocazioni e, comunque, il nuovo modo di interpretare la politica turistica, questo credo che sia, nel senso, ed è stato oramai detto, che il turismo va verso i prodotti turistici, piuttosto, che verso le vecchie forme di organizzazione.
Sarebbe importante una conferma della strategicità e non l'abbandono di questo settore da parte della Regione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Spacca.

Gian Mario SPACCA. Nella giornata di ieri la Giunta regionale ha approvato il piano turistico del 2013 che verrà presto in Commissione ma il Consigliere Binci si è risposto da solo, nel senso che ha già delineato quale sarà la nuova filosofia che la programmazione turistica regionale perseguirà. Non più, quindi, valorizzazione di territori singoli ma valorizzazione di prodotti turistici, prodotti turistici omogenei che definiranno delle vere e proprie strategie sul mercato turistico internazionale, attraverso la valorizzazione del web marketing. Oggi gran parte delle prenotazioni avvengono ormai su internet, su web, quasi l'85% delle prenotazioni avvengono così, quindi, abbiamo deciso di fare questo cambio di paradigma che, del resto, lo stesso Consigliere evidenziava.
Avremmo l'opportunità di confrontarci su questo quando approveremo la proposta di atto amministrativo che riguarda il piano turistico 2013.

PRESIDENTE. Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 14. Soppresso.

Articolo 14 bis
Emendamento istitutivo 14 bis/1 del Consigliere Natali (istitutivo dell'art. 14 bis), ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Giulio NATALI. Siamo, come l'anno scorso, al problema del fondo unico per il personale delle Province di Ascoli e di Fermo, a seguito della sciagurata, sempre sciagurata, mai troppo vituperata divisione. Il fondo unico è stato attribuito alle Province con una ripartizione, a voi nota, il 56% ad Ascoli e il 46% a Fermo.
Il personale, peraltro, Assessore Marcolini, è stato suddiviso in altra maniera: il 77% è rimasto ad Ascoli ed il 23% a Fermo.
Noi chiediamo con questo articolo che il fondo venga suddiviso tra le due Province in base a come è stato diviso il personale, perché ogni anno la Provincia di Ascoli Piceno si ritrova a dover fronteggiare con proprie risorse un qualcosa che invece doveva seguire la suddivisione del personale.
Per cui io chiedo l'approvazione di questo articolo, riportandomi anche alla sentenza del Tar che c'è stata l'anno scorso, è stata impugnata ma ha valore di esecutività.
Chiedo la votazione per appello nominale anche a nome dei Consiglieri Foschi, Zinni e Trenta.

PRESIDENTE. Emendamento 14 bis/1. Lo pongo in votazione per appello nominale a nome dei Consiglieri Natali, Foschi, Zinni.
Favorevoli: Acquaroli, Bugaro, Camela, D'Anna, Foschi, Marinelli, Massi, Natali, Perazzoli, Romagnoli, Silvetti, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Acacia Scarpetti, Badiali, Cardogna, Ciriaci, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Malaspina, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Petrini, Ricci, Sciapichetti, Spacca, Traversini.
Astenuti: nessuno.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 15. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 16
Emendamento 16/1 della II^ Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 16, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 17. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 17 bis
Emendamento 17/1/1 del Consigliere D'Anna. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 17 bis/1 dell’Assessore Mezzolani, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Almerino MEZZOLANI. Introduco la discussione ragionando sugli emendamenti 17 bis/1 e 17 bis/2 che sono strettamente collegati.
Da una parte c'è la necessità di uscire dalla sovrapposizione che spesso avviene tra la programmazione e la visione strategica che, in questo caso, viene ricollocata nell'Azienda regionale sanitaria e dall'altra parte c’è la necessità di intervenire sulla gestione che viene affidata allo spacchettamento tra il servizio sanità e il servizio delle politiche sociali con la competenza nelle rispettive materie, soprattutto per la necessità di assicurare l'esercizio organico delle funzioni integrate del servizio regionale.
Questa focalizzazione sulla gestione del sistema è dovuto al fatto che questo accavallamento, questa sovrapposizione, troppo spesso ha portato il sistema sanitario dentro un’azione paralizzante, che non possiamo minimamente permetterci in un passaggio delicato come questo, in cui siamo chiamati ad intervenire in maniera decisa, univoca, con un perfetto gioco di squadra, cosa che è mancata dentro questa sovrapposizione, su quelle azioni necessarie per tenere in equilibrio, dal punto di vista finanziario, il servizio sanitario senza penalizzare in qualche modo la sua qualità.
Questo è il rischio che correvamo, da qui l'analisi e la necessità di andare in questa direzione, quindi, un coordinamento del dirigente del servizio sanitario integrato dal dirigente del servizio alle politiche sociali, perché spesso c’era una sovrapposizione, un'interdizione, tra le due entità, dipartimento e aziende, in maniera tale che torni ad essere un gioco di squadra, affidato alla dirigenza dei nostri direttori che così vengono chiamati direttamente in causa e non possono avere alibi sulle azioni che si debbono portare avanti per completare il difficile quadro finanziario che noi abbiamo davanti nel 2013.
Abbiamo avuto su questo una lunga riflessione, ci abbiamo pensato bene, siamo arrivati alla convinzione che questa necessità fosse diventata impellente, vista e considerata la difficile sfida che noi abbiamo di fronte.
Queste sono le ragioni; l'abbinamento di questi due emendamenti è dovuto a questo tipo di ragionamento.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere D'Anna.

Giancarlo D'ANNA. Adesso comprendiamo bene perché in una prima fase del piano socio sanitario era prevista l'abolizione dell'Ars, poi è rimasta, forse, era una valvola di sfogo o una sorta di cimitero degli elefanti da utilizzare in situazioni come queste.
Dopo tanti anni di discussioni su come funzionava bene la sanità nelle Marche, su come c'era un gioco di squadra, oggi veniamo a sapere che questa squadra non ha mai giocato insieme. Assessore, io so che il numero 17 porta sfortuna, qualcuno lo dice e a qualcuno porterà sicuramente sfortuna, però, sarebbe stato più opportuno e corretto utilizzare un altro sistema per dire che le cose, come sono andate avanti fino ad oggi, non funzionavano e attribuire le responsabilità a chi se le doveva prendere.
In questa situazione credo che le responsabilità siano collettive perché qua sono stati scelti dei personaggi, che fino ad oggi erano in auge, ma se passa questo emendamento cadranno in disgrazia e le stesse persone che hanno scelto, hanno imposto il dottor Carmine Ruta, oggi prendono, lo salutano e gli dicono: “Questo o niente”. Andiamo all'Ars quella che prima (…) però, sarebbe opportuno avere dei veri chiarimenti, piuttosto che una serie di giustificazioni che francamente non soddisfano assolutamente nessuno.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Nell'Abruzzo del nord si direbbe “Siete una cosa grossa”, in latino risum teneatis, da scompisciarsi dal ridere. Caro Consigliere D’Anna qua non giocavano insieme, uno giocava a rugby e uno a calcio, la palla era diversa, le porte erano diverse, il numero dei giocatori erano diversi e le regole erano diverse.
Mi meraviglio, caro Assessore Mezzolani, non vedo il Presidente della Commissione sanità, non so dove lo avete nascosto, se avete qualche problema, perché quando scompare il Consigliere Comi c'è sempre da sospettare qualche cosa, forse sta lavorando per noi, come quelli famosi.
Il Consigliere Comi è dall'inizio della legislatura che a tutti i componenti della V Commissione, per esempio, anche al Consigliere Badiali, dice che noi, come Commissione, vogliamo vedere tutto e vogliamo sapere tutto, perché tutto passa attraverso la Commissione. Allora io vorrei dire al Consigliere Marinelli, che non fa parte della Commissione sanità, se questo è un atto così, un emendamentuccio così! Questo è un emendamento, caro Assessore Mezzolani, che cambia la vostra virtuosa e splendida sanità. Come sempre, voi che accusate qualcuno di aver votato su Ruby che è la nipote di Mubarak, qui dentro, in ambiti diversi, fate lo stesso, si finge e un atto del genere passa sottotraccia - come può vedere Presidente Bugaro io parlo con lei, che mi guarda e non so se mi pensa, non la chiamerò più, se lei mi guarda così.
Noi vogliamo sapere che fine farà il dottor Ruta, però, vorremmo anche sapere quanto costerà tutto questo. Quanto costerà, Assessore, togliere il dottor Ruta da questa posizione? Chi pagherà? Improvvisamente, un dirigente, in una situazione apicale che, per lo meno per quanto mi costa, decideva sulla sanità regionale, con un tratto di penna, forse esito di chissà quali incontri, viene cancellato. Qui il problema non è preferire Ruta a qualcun altro, preferire qualcun altro a Ruta - potrei parlare in inglese come fece un noto Consigliere comunale in Ascoli che cominciò a parlare in inglese per farsi sentire dalla Giunta di cento sinistra, dopo un quarto d’ora, qualcuno disse “ma questo parla in inglese”, potrei fare lo stesso ma, purtroppo, non so parlare l'inglese, dovrei parlare in ascolano.
Assessore Mezzolani è scorretto inserire un emendamento qui, lei deve riferire su tutto questo prima in Commissione sanità, poi all'Assemblea regionale per dire quali sono i nuovi percorsi, perché noi siamo opposizione ma vorrei sapere quanti dei Consiglieri che voteranno questo suo articolo possono condividere il suo percorso metodologico, in cui il toglimento del dottor Ruta passa attraverso questa paginetta, dopo che per anni ci avete narrato, narrato in senso latino, sulla bontà della diarchia, sulla fondatezza dell'avere due funzioni, sul fatto che potevano convivere benissimo il direttore dell'Asur insieme al direttore del Dipartimento.
Grazie Assessore per la sua cortesia ed educazione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Io capisco che ubi major minor cessat, però, io non sono d'accordo con l'esposizione dei fatti del Consigliere Natali perché qui non siamo di fronte alla triarchia o alla diarchia e mi esplico.
Quando definii il caro Mezzolino, non più Mezzolani, perché la coperta è corta quindi Mezzolino - Assessore ho fatto vedere poc’anzi una determina sempre su questa questione - si ricorda quando vagheggiava nell'emiciclo Ruta, grande esperto di sanità, Consigliere del Ministero, presumo, così ce lo avete presentato, quando costrinse all'intervento il grande Presidenza Spacca che ci parlò di quella formazione, di quei giovani, eccetera, eccetera, che riguardava penso la domotica ed anche l'Inrca ed il Presidente si sentì in dovere di intervenire per dire che quei milioni di euro che derivano dal privato erano necessari per quel passaggio formativo. Noi oggi assistiamo ad una semplificazione che chiamerei la spending review della Walt Disney, quando i tre esperti della sanità, Qui, Quo e Qua si ritrovarono ad essere semplicemente Quo e Qui perché Qua è stato liquidato con un semplice emendamento.
Tutto questo parlare del bilancio, caro Assessore Marcolini, io le sono affettuosamente vicino ma, sinceramente, se avessimo fatto un emendamento generale e avessimo liquidato la questione sanità, ritornando a quel principio precedente, che era sostenuto, poi, da Ruta, penso che la questione del bilancio della Regione Marche si sarebbe risolto in qualcosa di concreto intelligenti pauca. Il Consigliere Natali parla di quel sorriso, di quel …Consigliere Natali può ripetere, per cortesia, il riferimento al sorriso. Dico che in questo momento il riso, ma un riso amaro, abbonda solo sulla bocca degli stolt e noi stolti non siamo, caro Assessore Mezzolani, ma oggi la definisco Mezzolino, nel senso che la coperta si è talmente accorciata che non basta più a coprire le vergogne di queste situazioni.
Assessore Marcolini, lei è uomo di buonsenso e di grande capacità, rifletta su questo fatto, ci dia le dovute spiegazioni, oppure chieda al Presidente Spacca che le sta suggerendo, forse, la risposta, ma è un mio presuntuoso pensare e non è sicuramente così, e ci faccia capire qualcosa.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Erminio MARINELLI. Brevemente per dire, Assessore Mezzolani, che un provvedimento del genere non può passare con un emendamento.
Direi che questo emendamento, l'articolo 17 bis, si può benissimo chiamare emendamento Ruta, io non ho niente con Ruta, non lo voglio difendere, non mi interessa ma c’è una confusione totale – Consigliere Traversini, è l'unica possibilità che ho di parlare, lei ha la maggioranza, il PD, le Primarie, ha un sacco di roba - Assessore non è possibile che la governance venga ridistribuita in questo modo.
C'è una riorganizzazione del sistema sanitario locale regionale e un provvedimento del genere non passa in Commissione, il Presidente della Commissione è assente, volutamente, perché non è d'accordo, Consigliere Badiali lasci stare, c'è una lotta contro un personaggio che era osannato fino a poco tempo fa, lo sappiamo, da dieci giorni attraverso i giornali, e adesso l'unico modo per eliminarlo è cambiare la riorganizzazione di un sistema che nessuno è in grado di capire se non, forse, l'Assessore.
Prima c'erano le Asl, poi le Zone territoriali, poi le Aree vaste, poi il Dipartimento, poi l'Asur, poi l’Azienda sanitaria regionale. Due anni fa il capogruppo del PD diceva che doveva essere tolta, invece è tornata in auge e ci parcheggiamo Ruta, con lo stesso stipendio, Consigliere Natali.
Non è una questione di uomini, è una questione di governance e di chiarezza, della riorganizzazione del sistema che merita, secondo me, maggior attenzione e rispetto nei confronti dell'Assemblea e dei Consiglieri che sono qui, e con un emendamento si va a sconvolgere e a riorganizzare un sistema che ancora non è chiaro a voi, o per lo meno è chiaro solo nella parte finale, Ruta deve stare da una parte, quindi, l'emendamento 17 bis è l'emendamento Ruta.
Chiedo ai Consiglieri di far valere il proprio ruolo, non è una questione di cognomi e di nomi, è una questione di governance, di chiarezza della sanità nella nostra Regione Marche. Non c'è chiarezza, non si capisce bene, adesso sento parlare di spacchettamento del dipartimento salute, bisogna fermarsi un attimo perché credo che la fretta non possa che peggiorare un sistema che sta mostrando le prime crepe.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. Debbo utilizzare il titolo di un film uscito in questi giorni insieme all'Unità, di un grande personaggio della storia politica italiana, Pietro Ingrao, che dice “Non mi avete convinto”. Non mi avete convinto cari amici, cari compagni perché alla fine d'ottobre la Giunta ha approvato una delibera in cui di fatto si tende a modificare l'organizzazione delle Aree vaste, oggi in clima prenatalizio sul bilancio si porta questo emendamento.
Io dovrei essere d'accordo, per chi ha la pazienza di ascoltarmi nelle riunioni del gruppo a cui partecipo sempre, perché ho lamentato sempre questa contrapposizione tra il Direttore del Dipartimento e il Direttore dell'Asur. Ho proposto in più occasioni, mi pare anche in una assemblea regionale del partito, che si arrivasse a concentrare su una sola persona questi due incarichi perché ormai questo dato è strutturale, pur avendo responsabili diversi, la situazione non era migliore.
Abbiamo una debolezza sistemica dei Direttori di Zona e in qualche caso, almeno uno in particolare, un’inadeguatezza personale.
C'è una proposta di legge che giace depositata dalla fine dell'anno scorso, quindi, da un anno, per istituire l'azienda ospedaliera Marche sud, come da impegno solenne preso in questo Consiglio. Io credo che sarebbero stati più utili una discussione approfondita e maggiore coinvolgimento. Le decisioni che si devono prendere sono difficili, importanti e marciano se c'è un coinvolgimento pieno dei partiti, delle componenti della maggioranza, altrimenti, le resistenze nei territori, dove di più o di meno si devono portare radicali modifiche, saranno fortissime e rischiano di non andare avanti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Devo dire che l'atteggiamento dell'Assessore Mezzolani è assolutamente inaccettabile, innanzitutto, sul piano dell'ascolto; dall'inizio degli interventi non ne ha ascoltato uno, continua a farsi gli affari suoi, ma la cosa più drammatica è che l'Assessore Mezzolani non è la prima volta che compie questi atti scellerati nei confronti dell'Aula.
Fu già protagonista di quel disastro cosmico che fece sul trasporto sanitario regionale in un precedente atto finanziario, facendovi votare, a voi della maggioranza, che onore al merito avete fatto un passo indietro riconoscendo l'errore, la soppressione del trasporto sanitario fatto dalle Anpas, dalle onlus, eccetera.
Qui siamo di fronte allo stesso tentativo di blitz, cioè, quello di fare una modifica strutturale dell'organizzazione sanitaria marchigiana di vertice, tra le altre cose con un provvedimento che da un punto di vista politico mi sento di dire fortemente, segna uno a zero e mi rifaccio all'intervento precedente, quando dissi che questa maggioranza si poggia su due pilastri e cioè il mondo ex DS di cultura gramsciana e il mondo cattolico capeggiato dal Governatore, mi verrebbe quasi da dire che, con questo incontro scontro si conclude il 2012 e si inizia il 2013, con il primo sgambetto pesante, si ammazza dal punto di vista del prestigio un uomo del mondo appartenente al Governatore Spacca nell'ambito della cultura, (…) non l'ho chiamato io a fare il dirigente da queste parti, che altrove sia anche amico nostro, si, ma non lo abbiamo chiamato noi nelle Marche, lo avete chiamato voi e sicuramente credo che lo abbia chiamato lei più che Ucchielli o l’Assessore Mezzolani.
Il primo gol segnato dall'ala gramsciana che pensa di blindarsi tutto il settore della sanità in attesa di tempi peggiori, come, giustamente, qualcuno diceva la coperta è corta, e snellire la filiera di comando, non quella di dirigenza, di gestione del territorio, ma la filiera di comando, può essere un modo più simpatico di andare a farsi gli affari propri.
Assessore Mezzolani se lei vuole portare rispetto a questo Consiglio regionale ed ai suoi organismi lei deve ritirare oggi l'emendamento, ripresentarlo in Commissione competente aprendo il confronto. Anche perché non è detto che lei non convinca l'Aula del fondamento di questo provvedimento che, ovviamente, nessun Consigliere ha potuto analizzare nel merito della governance, come diceva giustamente il Consigliere Marinelli, ma è stato analizzato solamente nell'aspetto più istintuale e cioè quello di dire chiudiamo Ruta. Veda lei!
Io credo che questa sia un'altra grande figuraccia sulla gestione della filiera di comando della sanità marchigiana.

PRESIDENTE. Emendamento 17 bis/1. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Natali, Foschi, Trenta.
Favorevoli: Badiali, Camela, Canzian, Cardogna, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Malaspina, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Petrini, Ricci, Sciapichetti, Traversini.
Contrari: Acquaroli, Bugaro, Carloni, Ciriaci, Foschi, Marinelli, Massi, Natali, Romagnoli, Silvetti, Trenta, Zaffini, Zinni.
Astenuti: nessuno.

(L'Assemblea legislativa approva)

Sub emendamento 17 bis/2/1 del Consigliere D'Anna. Lo pongo in votazione.
(…) Faccio ripetere la votazione perché ho coscienza di quello che è avvenuto anche ieri, quindi, non ammetto ironie schiocche su questa cosa. Vi invito, siccome siete tutti quanti grandi ed esperti, a essere rapidi con il dito. Va bene!
Sub emendamento 17 bis/2/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 17 bis/2 dell'Assessore Mezzolani. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 17 bis/3 del Consigliere Zaffini, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Roberto ZAFFINI. Abbiamo appena visto due articolati che riguardavano delle beghe interne, penso che questo, invece, sia molto più importante perché inserisce un fondo per le piccole e medie imprese, un finanziamento mirato, specifico per le aziende che nell'anno 2012 hanno ridotto il proprio fatturato del 50% rispetto all'anno precedente.
Sappiamo bene quanto incide l'Irap per le aziende che non hanno prodotto utili, sappiamo anche che l'Imu andrà a colpire, indiscriminatamente, sia le aziende che ancora reggono che quelle che sono veramente in difficoltà, quindi, penso che sia più opportuno considerare questa cosa rispetto a quella che abbiamo visto prima.

PRESIDENTE. Articolo 17 bis/3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 18. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 18 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 19. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 19 bis
Emendamento 19 bis/1 dell'Assessore Donati. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 19 bis/2 dell'Assessore Eusebi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 20. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 20 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 20 ter. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 20 quater. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 020 quinquies/1 del Consigliere Silvetti, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Daniele SILVETTI. Qui non ci sono impegni di spesa, è un emendamento che cerca di rimediare a un vuoto normativo del momento.
Noi abbiamo approvato la legge sugli agriturismi ma non abbiamo approvato, poi, il regolamento attuativo, questa cosa comporta che alcuni agriturismi, che sono operativi, hanno già perso i requisiti e sono costretti ad adeguarsi, ad esempio, con il cambio della destinazione d'uso, comportando un importante esborso economico non indifferente.
Con questo emendamento chiediamo la possibilità di prorogare di 12 mesi, quindi è un aumento di tempo, per potere fare questi adeguamenti e poter, eventualmente, chiedere la rateizzazione a fronte di apposite fideiussioni.

PRESIDENTE. Emendamento 020 quinquies/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 20 quinquies. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 20 sexies. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 20 septies. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 20 octies/1 della II^ Commissione che introduce l’articolo 20 octies. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 20 octies/2 della II^ Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 20 octies/3 della II^ Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 21. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 21 bis
Emendamento 21 bis/1 del Consigliere Carloni. Ritirato.
Ha la parola il Consigliere Carloni.

Mirco CARLONI. In accordo con l'Assessore e la Commissione che lo ha fatto proprio, questo emendamento è ritirato in quanto al termine dei lavori presenteremo un ordine del giorno con il quale chiederemo che, vista l'urgenza per la risistemazione di Viale Ruggeri per il rischio di mareggiate che vive quotidianamente, questo intervento venga inserito con urgenza nell'anno 2013, anziché nel 2014, così come previsto dalla tabella F di questo piano triennale.

PRESIDENTE. Emendamento 21 bis/2 del Consigliere D'Anna. Non è ammissibile per mancata copertura.

Articolo 21 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 21 ter/1 del Consigliere Pieroni. Decaduto

Articolo 22
Emendamento 22/001 della II^ Commissione, se passa decadono gli emendamenti 22/13 e 22/14. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 22/01 della II^ Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 22/1 del Consigliere Zaffini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 22/2 del Consigliere Zaffini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 22/3 del Consigliere Zaffini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 22/4 del Consigliere Zaffini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 22/5 del Consigliere Zaffini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 22/6 del Consigliere Giancarli. Ritirato

Emendamento 22/7 del Consigliere Zaffini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 22/8 del Consigliere Zaffini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 22/9 del Consigliere Zaffini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 22/10 del Consigliere Zaffini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 22/11 del Consigliere Zaffini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 22/12 del Consigliere Zaffini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 22/13 del Consigliere Acacia Scarpetti. Decaduto

Emendamento 22/14 del Consigliere Pieroni. Decaduto.
Ha la parola il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Solo per ringraziare l'impegno della Commissione che, sostanzialmente, ha recepito questa intenzione che era già stata inserita dalla Giunta. La Commissione ha voluto rimpinguare questo capitolo tenendo conto dell'importanza sociale e non soltanto sportiva di questo fondo.

PRESIDENTE. Emendamento 22/15 del Consigliere Massi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 22/16 del Consigliere Pieroni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 22 così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 23
Emendamento 23/1 del Consigliere Zaffini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 23. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 24
Sub emendamento 24/001 della II^ Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 24/01 della II^ Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 24/1 del Consigliere Zaffini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 24/2 del Consigliere Natali. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Natali, Massi, Trenta.
Favorevoli:Acquaroli, Carloni, D'Anna, Foschi, Marinelli, Massi, Natali, Romagnoli, Silvetti, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Malaspina, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Petrini, Ricci.
Astenuti: nessuno.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 24/3 del Consigliere D'Anna. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 24/4 del Consigliere Massi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 24/5 del Consigliere D'Anna. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 24/6 del Consigliere Pieroni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Moreno PIERONI. Solo per dire che ho presentato questo emendamento consapevole che nel bilancio di previsione questo emendamento era già inserito in quella famosa cifra di 4 milioni di euro per i danni idrogeologici.
E’ solo una mia sollecitazione al Consiglio regionale affinché tenga conto di una criticità che riguarda un fosso, denominato Fosso della Fiumarella, che più volte ha creato delle gravi difficoltà sia al Comune di Porto Recanati che al Comune di Loreto. Questa è una sollecitazione a tener conto, all'interno di quei 4 milioni, di una cifra per la costruzione, come già previsto, come già approvato, sia dalla Provincia di Ancona che dal Servizio Ambiente della Regione Marche, di vasche di laminazione.
Colleghi, quando succedono dei disastri, i sorrisi qualche volta scompaiono, allora l'invito che faccio è quello di votare questo emendamento che non aumenta le cifre del bilancio di previsione ma fa si che all'interno dei quei milioni possa essere impegnata una cifra congrua di 100.000 euro.

PRESIDENTE. Emendamento 24/6. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 24/7 del Consigliere Acacia Scarpetti. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 24/8 dei Consiglieri Zinni, Busilacchi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 24/9 del Consigliere Carloni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 24/10 del Consigliere Pieroni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 24/11 della Consigliera Foschi. Ritirato

Emendamento 24/12 del Consigliere D'Anna. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 24/13 del Consigliere Massi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 24/13 bis della II^ Commissione. Ha la parola l'Assessore Eusebi.

Paolo EUSEBI. Chiedo scusa se turbo questa armonia. Con quest'emendamento in maniera, secondo me, incredibile si cassa un evento di rilevanza internazionale: “La biennale dei giovani artisti” con presidenza svedese, prevista nella città di Ancona, con eventi durante la manifestazione, prima e dopo di design nell'arte, con il coinvolgimento di numerosissime realtà culturali non della città di Ancona ma dell'intera regione. Ripeto, con il Comune di Ancona, io ho dato il mio piccolissimo contributo a ricevere e a convincere insieme alla fondazione Mole, alle Camere di Commercio, al Comune di Ancona, affinché, la biennale quest'anno si facesse nella regione Marche, non in Ancona, ma nella regione Marche.
Capisco il nobile intento di mettere € 150.000 nelle piste ciclabili, per l'amor di Dio, ma 150.000 euro di piste ciclabili non stravolge la rete delle piste ciclabili della nostra regione.
Questo è un evento biennale che avrà un trascinamento non per la città di Ancona ma per tutta la regione Marche, chiedo, quindi, l'appoggio di tre colleghi e chiedo la votazione per appello nominale, invitando tutti, anconetani e no, non è una questione di campanile, a votare contro questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. … la passione del collega Eusebi, ma penso che la II^ Commissione abbia fatto esattamente quello che bisognava fare. Il progetto è stato bocciato alla valutazione del bando previsto dalla legge e, come dire, non è pensabile che un progetto che viene bocciato in bando venga parallelamente finanziato.
Quello che dice il Consigliere Eusebi è vero, l'iniziativa è meritevole di osservazione, non è stato presentato l'emendamento concordato, né in Giunta, né in maggioranza e, quindi, il fatto che la Commissione abbia rilevato un finanziamento possibile per un intervento di sistema, come quello dell'impegno del 10% per le infrastrutture a carico delle piste ciclabili, non è effimero ma strutturale.
Condivido l'operato della Commissione, ripeto, però al collega Eusebi, che non si può invocare, come dire, un arbitrio, quando un progetto viene analizzato, bocciato e, parallelamente, richiesto di essere finanziato.
Dico una cosa diversa collega Eusebi, il progetto riguarda l'attività del 2013, ha un bando aperto, si presenti e avrà tutta la simpatia regionale, se, invece, ci sono osservazioni, come lei ha alluso, circa una valutazione maligna nei confronti del progetto, si facciano i doverosi addebiti alla valutazione.

PRESIDENTE. Emendamento 24/13 bis. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Eusebi, Pieroni, Marinelli.
Favorevoli: Badiali, Binci, Bugaro, Camela, Canzian, Cardogna, Giancarli, Latini, Malaspina, Marconi, Massi, Natali, Ortenzi, Perazzoli, Petrini, Ricci, Spacca, Traversini.
Contrari: Acacia Scarpetti, Eusebi, Giannini, Giorgi, Pieroni, Sciapichetti, Sivetti, Acquaroli (*), Carloni (*), Ciriaci (*), Foschi (*), Marinelli (*), Trenta (*), Zaffini (*).
Astenuti: Romagnoli, Zinni.
(*) vedere intervento del Consigliere Trenta dopo la votazione dell’emendamento 24/16.
(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 24/13 ter della II^ Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 24/14 del Consigliere Carloni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 24/15 del Consigliere Zaffini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 24/16 del Consigliere Zaffini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Nella precedente votazione, il Consigliere Marinelli ci ha confuso , noi eravamo favorevoli a sostenere l’Assessore Eusebi.
Nella precedente votazione, parlo a nome dei Consiglieri Acquaroli, Marinelli, Massi, Ciriaci e di quant'altri hanno espresso il voto verde, anche del Consigliere Carloni, noi eravamo favorevoli nel sostenere l’Assessore Eusebi, l'equivoco ingenerato …

PRESIDENTE. Io ho capito, però, a distanza di tre articoli io non ho nessuno strumento tecnico per poter ripetere la votazione

Umberto TRENTA. … ma se noi abbiamo interpretato male non ci può fare ...

PRESIDENTE. ... mi dispiace, lei mi è nel cuore, però, non ho nessuno strumento.

Umberto TRENTA. No, lo rivotiamo perché c'è una valutazione, sennò io sono costretto a chiedere sulla mia esposizione (…) no, non è che a me non ha funzionato, ha funzionato bene ma non ha funzionato al Consigliere Marinelli ...

PRESIDENTE. Io ho capito, però, non posso far rivotare, lei capisce sono passati già tre articoli, creerei un precedente che a termini del regolamento non è possibile.

Umberto TRENTA. Come non è possibile, a termine di regolamento del Consiglio, Dottoressa Santoncini, nell'equivoco, c'è un articolo, l'articolo trenta del Regolamento interno …

PRESIDENTE. Chi ha votato in maniera difforme? Sono 7 voti da togliere dai favorevoli e da aggiungere ai contrari. Il risultato della votazione dell'emendamento 24/13 bis è: 18 favorevoli, 14 contrari e 2 astenuti, però c'è un problema la votazione era per appello nominale, quindi, va messo a verbale che i Consiglieri Marinelli, Trenta, Zaffini, Acquaroli, Foschi, Ciriaci e Carloni hanno votato a favore.
Li togliete da una parte e li aggiungete dall'altra. Il totale deve essere 18 favorevoli, 14 contrari, due astenuti.

PRESIDENTE. Emendamento 24/16 bis della II^ Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 24/17 del Consigliere Massi. Ha la parola l'Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Voglio dire al Consigliere Massi che come sa abbiamo presentato una proposta per un progetto sperimentale per € 40.000, siccome la proposta era di € 80.000 abbiamo chiesto, dato che non era qualificato il diritto d'accesso, per esempio redditualmente qualificato oppure prezzato diversamente, che il progetto sperimentale partisse con € 40.000 per vedere quello che succede.
Voglio chiedere al presentatore dell'emendamento di registrare l'accoglienza, seppur parziale, di una iniziativa che ha visto Consiglieri di maggioranza e d'opposizione concordi sul punto.

Emendamento 24/17. Ritirato

Emendamento 24/18 del Consigliere D'Anna. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 24 così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 25.
Emendamento 25/1 del Consigliere Massi. Ritirato

Art. 25. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 26 (Dichiarazione d'urgenza). Ha la parola l'Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Volevo evidenziare al Consiglio, alla luce dei pagamenti indispensabili, da fare nelle prossime ore, che con la dichiarazione d'urgenza guadagniamo venti giorni, lo chiedo per la comprensione dimostrata fino adesso.

PRESIDENTE. Articolo 26. (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Ordine del giorno n. 1 a firma dei Consiglieri Latini e Giancarli. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 2 a firma dei Consiglieri Latini, Zaffini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 3 a firma dei Consiglieri Carloni, Latini, Zaffini, Zinni. Ha la parola il Consigliere Carloni.

Mirco CARLONI. Solo per dire che molte Regioni si stanno attivando in questa dinamica conflittuale ed anche dialettica con l'Unione europea. Soprattutto è fondamentale la voce delle Regioni, mi rivolgo al Presidente Spacca, perché in questa fase, nei prossimi giorni, il Governo non sarà più interlocutore dell'Unione Europea, si rischia che, mentre altri paesi europei tratteranno una deroga, una proroga alle concessioni demaniali, l'Italia sarà in una condizione sventurata perché mancherà un interlocutore con l'Unione Europea, quindi, chiedo al Presidente Spacca, con questo ordine del giorno, di farsi parte e di richiedere come sta facendo la Spagna una proroga ulteriore a quella che sta prevedendo anche il Governo che è interlocutoria perché, inevitabilmente, è un dibattito a livello europeo. La Spagna sta ottenendo trent'anni noi rischiamo di ottenerne cinque.

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 4 a firma dei Consiglieri Latini, Carloni, Zaffini, Zinni, il cui dispositivo recita. “Impegna la Giunta regionale a porre in essere ogni idonea iniziativa volta ad anticipare l’inizio dei lavori in difesa del suolo del centro abitato di Fano, Viale Ruggeri nell’anno 2013” . Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 274 così come emendata. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 275
ad iniziativa della Giunta regionale
“Bilancio di previsione per l'anno 2013 ed adozione del Bilancio Pluriennale per il triennio 2013-2015”
(Votazione)

PRESIDENTE . Passiamo alla votazione della proposta di legge n. 275.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 15. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 16. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 17. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 18. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 19. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 20. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 21. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 22. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 23. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 24. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 25. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 26. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 27. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 28. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 29. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 30 (Dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione

(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 275. La pongo in votazione

(L'Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Consiglieri adesso facciamo gli altri atti e fra un'ora circa ci sarà una pausa per un rinfresco offerto dalla Presidenza.

Sull’ordine del lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Come ricorderete ieri avevo chiesto di approvare in coda al bilancio l'adeguamento del Piano Energetico Ambientale Regionale, un adeguamento alla normativa burden sharing, e l'individuazione delle aree non idonee alla installazione di impianti a biomassa e a biogas.
Descrivo il percorso e perché siamo arrivati ora: l'atto è stato trasmesso ufficialmente alla Commissione lunedì, due giorni fa, per la verità dal punto di vista sostanziale la IV Commissione lo aveva già esaminato, quindi, dal punto di vista sostanziale quest'atto è stato esaminato. Oggi dal punto di vista formale abbiamo licenziato l'atto, è stata approvata la proposta della Giunta, c'è un emendamento concordato con il Servizio, quindi, con l'indicazione della Giunta, un altro verrà presentato dalla Giunta stessa e c'è un altro è stato presentato dal Consigliere Acquaroli che dovrà essere discusso dall'Aula.
Voglio informare il Consiglio che siamo in presenza di un atto che è già stato assegnato al Cal e al Crel …

PRESIDENTE. Scusate colleghi, il Consigliere Giancarli sta dicendo una cosa molto importante, prego un po’ di attenzione alle sue parole.

Enzo GIANCARLI … trattandosi di un atto di programmazione, anche settoriale, ma, comunque, di programmazione, la Commissione lo ha licenziato, il Cal ed il Crel dovrebbero pronunciarsi, fermo restando, come sempre, la sovranità dell'Aula.
Su questo siamo chiamati a pronunciarci, ripeto, già ieri mattina avevamo detto di metterlo in coda al bilancio, ho cercato… il collega Binci mi dice che non siete riusciti a sentire tutto, ripeto, questo atto è giunto formalmente lunedì, dal punto di vista sostanziale è già stato esaminato e dal punto di vista formale viene licenziato oggi.
Questo è il problema. Credo che dovremmo farlo d'intesa con la Giunta e con l'Ufficio di Presidenza, mi ricordava ora il collega Binci che la legge 30 licenziata da questa Aula, nei primi giorni del mese di ottobre, è stata approvata, non impugnata dal governo, la moratoria di 40 giorni scade il 19 dicembre.
Ho cercato di fornire al Consiglio tutti gli elementi. Il Consiglio, la Giunta, il Vicepresidente Petrini, insieme stabiliranno il da farsi.

PRESIDENTE. Innanzitutto l’atto va iscritto d'urgenza e ci vogliono i due terzi dei votanti, questo dal punto di vista tecnico, poi, vorrei sentire il parere dall'Assessore competente perché da quanto mi dicono gli uffici potremmo votarlo esponendoci al rischio di un ricorso non essendoci i pareri di Cal e di Crel.
Dobbiamo votare l'iscrizione all’ordine dl giorno della proposta di atto amministrativo n. 55, ricordo che ci vogliono i due terzi dei votanti per poterlo iscrivere, dopo di che, una volta iscritto, l'Aula deciderà se discuterlo o no, intanto l'atto preliminare va fatto, se no parliamo del nulla.
Pongo in votazione l’iscrizione d’urgenza della proposta di atto amministrativo n. 55 per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Pieroni, Giorgi, Binci.
Favorevoli: Acquaroli, Badiali, Binci, Bugaro, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Ciriaci, D'Anna, Donati, Eusebi, Foschi, Giancarli, Giorgi, Latini, Luchetti, Malaspina, Marconi, Marinelli, Massi, Mezzolani, Natali, Ortenzi, Petrini, Pieroni, Ricci, Romagnoli, Silvetti, Spacca, Traversini, Zaffini, Zinni.
Contrari: nessuno.
Astenuti:nessuno.

(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Adesso l'Aula deve decidere se trattare la proposta o meno. Colleghi l'atto è iscritto, se nessuno chiede il rinvio, io apro la discussione. Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Credo sia opportuno, a questo punto, rinviare questo atto, come forse è opportuno rinviare quello successivo. Il tema è delicato anche se c'è il rischio, qualcuno lo dirà dopo di me, che si crei un vuoto legislativo di quindici o venti giorni, però, noi, un’ora fa in Commissione, abbiamo affrontato il tema della zonizzazione con emendamenti anche molto impegnativi.
Lo iscriviamo oggi per discuterlo ma credo che non ci saranno conseguenze se lo rinviamo a gennaio. Oggi lo abbiamo iscritto, significa che per il prossimo Consiglio sarà iscritto al primo punto dell'ordine del giorno, quindi lo avremmo iscritto il 15 gennaio, mi pare di averlo visto prima ai Capigruppo.
Il 15 gennaio verranno questo atto e quello successivo, cioè, quello relativo al dimensionamento scolastico che, non nascondo nulla, ha creato qualche difficoltà di confronto fra alcuni Comuni del territorio di Ancona, per cui ritengo opportuno rinviare entrambi gli atti iscritti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Io sono contrario. Intendo contestare, benevolmente, la proposta del Consigliere Ricci, nel senso che noi abbiamo fatto una legge in cui ci davamo dei termini per la produzione dell'elenco delle aree non idonee, ci siamo dati 30 giorni, entro 30 giorni sia la Commissione che la Giunta hanno prodotto il documento. Adesso c'è solo un problema di tipo formale, nel senso che la firma di questo atto, non è arrivata in tempo, era disponibile da una settimana e, purtroppo, non è stato esaminato dal Cal e dal Crel.
Ritengo che questo sia un regolamento e non una legge, la legge era quella precedente e, comunque, sia si fa riferimento alla legge nazionale e alle linee guida nazionali, quindi, è un adeguamento alle linee guida nazionali
Credo che non possiamo permetterci di lasciare il nostro territorio in un vuoto legislativo, senza applicare quelle cose che avevamo richiesto con la legge, quindi, credo che tranquillamente possono essere approvate.

PRESIDENTE. Hanno parlato uno a favore e uno contro. Pongo in votazione il rinvio chiesto dal Consigliere Ricci per appello nominale a nome dei Consiglieri Acquaroli, Foschi, Zinni. (…) Posso parlare? Ricordo che il Consigliere ha chiesto il rinvio di entrambi gli atti, giusto? Anche del ridimensionamento scolastico …
Ha la parola il Consigliere Cardogna. Per chiarire, collega, quando ha preso la parola il Consigliere Binci, ho capito che gliela avesse ceduta.

Adriano CARDOGNA. Ho ceduto la parola Consigliere Binci, perché essendo lui componente della Commissione pensavo potesse darmi qualche elemento di valutazione ulteriore rispetto a questo atto che anch'io ritengo importante, non soltanto per i contenuti ma per la discussione che ha animato questa Assemblea. I
In questo modo non soltanto il Cal ed il Crel che non possono esprimere il loro parere ma anche gli stessi Consiglieri non sono riusciti a dare il loro contributo perché le convocazioni e le sconvocazioni della Commissione non hanno consentito, a me personalmente, per esempio, di formulare alcuni emendamenti.
Ho alcune cose da dire, per esempio, rispetto alle distanze, ho alcune cose da dire rispetto all'effetto cumulo, ho alcune cose da dire rispetto al digestato, cioè, ho alcune cose da dire su quest'atto, però, se ora si alza il Presidente della IV Commissione e mi dice che si corrono dei seri rischi per cui, con una presa di posizione di questo tipo, domani potranno essere presentate domande con i vecchi criteri, è evidente che sono in un imbarazzo totale, se no ritengo che un atto così, in questo clima, non possa essere approvato. Non voglio nemmeno far succedere l'inevitabile in questa regione.
Voglio dire che dopo quello che è successo, rimanga agli atti che ho un imbarazzo tremendo per come vengono condotti questi lavori.

PRESIDENTE. Rinvio della proposta di atto amministrativo n. 55. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Acquaroli, Foschi, Zinni.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Donati, Giancarli, Latini, Luchetti, Malaspina, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti.
Contrari: Acquaroli, Binci, Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Giorgi, Massi, Natali, Pieroni, Romagnoli, Trenta, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Silvetti.

(L'Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Rinvio della proposta di atto amministrativo n. 54. Ha la parola l'Assessore Luchetti.

Marco LUCHETTI. Quest'anno siamo riusciti, grazie anche ad un grosso sforzo proposto alle Province, ad avere l'atto di ridimensionamento in tempo utile, così l'Ufficio scolastico regionale può fare le graduatorie di assegnazione delle classi e le iscrizioni possono intervenire in maniera adeguata.
Sappiamo che ci sono delle difformità rispetto a questo atto, alcune valutazioni le faremo in discussione ma io riterrei, piuttosto, che rinviarlo di affrontare questa cosa, così ci presenteremo all'Ufficio scolastico nei termini corretti.
Capisco che è una questione da discutere e da affrontare e credo, se siete d'accordo, di affrontarla con molta serenità e con molta tranquillità.

PRESIDENTE. Rinvio della proposta di atto amministrativo n. 54. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Acquaroli, Foschi, Zinni.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali, Busilacchi, Cardogna, Donati, Giancarli, Malaspina, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Petrini, Ricci, Romagnoli, Silvetti, Traversini.
Contrari: Acquaroli, Binci, Bugaro, Carloni, D'Anna, Eusebi, Foschi, Luchetti, Massi, Natali, Spacca, Trenta, Zaffini, Zinni.
Astenuti: nessuno.

(L'Assemblea legislativa approva)

Colleghi la seduta è tolta. Tanti auguri a voi ed alle vostre famiglie.

La seduta termina alle ore 17,10.