Resoconto della seduta n.104 del 22/01/2013
SEDUTA N. 104 DEL 22 GENNAIO 2013

La seduta inizia alle ore 10,20


Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi


Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 104 del 22 gennaio 2013. Do per letto i processi verbale delle sedute n. 102 del 19 dicembre 2012 e n. 103 del 15 gennaio 2013, i quali, ove non vi siano obiezioni, si intendono approvati ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Comunico che:
sono state presentate le seguenti proposte di legge regionali:
n. 282 in data 14 gennaio 2013, ad iniziativa del Consigliere Latini, concernente: “Modifiche alla legge regionale 5 gennaio 1995, n. 7 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell'equilibrio ambientale e disciplina dell'attività venatoria”, assegnata alla III Commissione in sede referente;
n. 283 in data 15 gennaio 2013, ad iniziativa della Consigliera Giorgi, concernente: “Prestazioni medico veterinarie particolari e specialistiche. Modifica alla legge regionale 10/97 “Norme in materia di animali da affezione e prevenzione del randagismo”, assegnata alla V Commissione in sede referente e al Consiglio delle Autonomie Locali per l'espressione del parere ai sensi dell'art. 11, comma 2 della legge regionale n. 4/2007.
E' stata presentata la seguente proposta di atto amministrativo:
n. 57 in data 9 gennaio 2013, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Programma triennale regionale aree protette (PTRAP) 2013/2015, articolo 7 della legge regionale 28 aprile 1994, n. 15”, assegnata alla IV Commissione in sede referente, al Consiglio delle Autonomie locali per l’espressione del parere di cui all’art. 11, comma 2, lett. c) della legge regionale n. 4/2007 e al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro per il parere di cui all'articolo 4, comma 1, lett. b), n. 2) della legge regionale n. 15/2008.
Hanno chiesto congedo il Consigliere Marangoni e l'Assessore Giannini.

Interrogazione n. 765
del Consigliere Bugaro
“Aiuti di Stato alle Imprese nelle Marche”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L'interrogazione n. 765 del Consigliere Bugaro è rinviata in quanto l'Assessore competente ha chiesto congedo.

L'Assessore Canzian non c'è, l'Assessore Luchetti non c'è, l'Assessore Mezzolani non c'è. Bene le interrogazioni non le facciamo, oppure sciogliamo la seduta e andiamo a casa. Peraltro sono le 10,25 mi sembra che sia un orario in cui ci si è già alzati.

Interrogazione n. 888
del Consigliere Busilacchi
“Ripascimento spiaggia di Portonovo”

Interrogazione n. 893
del Consigliere Latini
“Portonovo – mancato ripascimento”

Interrogazione n. 845
del Consigliere Latini
“Baia di Portonovo - Ripascimento”
(abbinate)
(Decadenza)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le interrogazioni n. 888 del Consigliere Busilacchi, n. 893 del Consigliere Latini e la n. 845 del Consigliere Latini, in questo caso non ci sono gli interroganti, quindi, decadono, le altre sono rinviate.
Ci sono due interpellanze, sono del Consigliere Latini, quindi, sono decadute anche queste. Benissimo!


Proposta di atto amministrativo n. 49
ad iniziativa della Giunta regionale
“Piano regionale per le politiche giovanili. Legge regionale 5 dicembre 2011, n. 24, articolo 4”
(Discussione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 49 ad iniziativa della Giunta regionale. Ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Giorgi.

Paola GIORGI. Grazie Presidente.
Il Piano regionale per le politiche giovanili, che approda oggi in Aula, è il primo atto conseguente l'approvazione della nuova legge “Norme in materia di politiche giovanili”, la legge 24 del 2011, che ha segnato un deciso cambio di passo sul tema delle politiche giovanili della Regione Marche. Per la prima volta, infatti, l'impianto normativo traccia un quadro di interventi trasversali ed integrati, la cui realizzazione è elemento indispensabile per lo sviluppo delle nuove generazioni.
Attraverso gli strumenti di programmazione, che sono i piani ed i programmi, sono definiti gli indirizzi e le proprietà dell'azione regionale della legge 24, coordinandole con le leggi di ogni singolo settore, questa, appunto, è la trasversalità.
La legge prevede l'istituzione di organismi e strumenti di partecipazione e concertazione, quali la Consulta regionale dei giovani, questa è la prima novità di questo Piano rispetto ai precedenti, conseguenti alla vecchia legge che era oggettivamente obsoleta.
La Consulta dei giovani, prevista dall'articolo 9 della legge regionale 24/2011, si è insediata nell'ottobre del 2012 ed il 30 ottobre ha espresso, per la prima volta, parere su questo Piano regionale, indicando raccomandazioni che sono state recepite ed incluse nel testo trasmesso alla I Commissione.
Un atto concreto di partecipazione giovanile anche alla fase normativa.
L'adeguatezza delle strategie previste dalla legge 24/2011 trova conferme e riferimenti in atti e documenti programmatici, sia a livello europeo che a livello nazionale.
A livello regionale il percorso indicato dalla legge 24, trova riscontro nelle linee del programma di Governo, inoltre, ci sono altri progetti già esistenti quale il progetto regionale “I giovani centri” attivato con risorse del fondo nazionale per le politiche giovanili.
Il presente Piano regionale per le politiche giovanili è l'esito ma, allo stesso tempo, un nuovo punto di partenza di quel percorso condiviso con altre strutture regionali che hanno competenza rispetto alla legge 24, che ha definito quali sono le politiche di settore prioritarie. Ancora di nuovo la trasversalità che è il punto di maggiore distinzione ed identificazione della nuova legge regionale sui giovani.
E' importante dare conto degli interventi in materia di autonomia abitativa in questo contesto, l'ultimo Piano adottato in materia di politica abitative, risale al triennio 2006/2008 al quale comunque, in attesa di un nuovo Piano, si fa ancora riferimento. Il Piano prevede interventi per i giovani nella declinazione delle giovani coppie, con contributi per l'acquisto della prima casa, fondo di garanzia sussidiaria per l'accesso ai mutui ipotecari prima casa per l'acquisto di alloggi sul libero mercato.
Importanti anche gli interventi previsti in materia di politica attiva del lavoro e per l'imprenditoria, il Piano triennale per le attività produttive e lavoro 2012/2014, recentemente approvato dall'Assemblea, presenta molti obiettivi.
Sono, inoltre, presenti molti interventi per i giovani anche in materia culturale. In merito ricordo anche l'ultimo intervento dell'Assessorato alla cultura per i giovani attori professionisti.
Anche il nuovo Piano regionale per i beni e per le attività culturali 2011/2013, la legge regionale 4/2010 “Norme in materia di beni e attività culturali”, contiene molti interventi a favore dei giovani.
Voglio citare, anche se non è inclusa nel testo del Piano che oggi andiamo ad approvare perché successiva alla sua redazione, ma è perfettamente in linea con questa nuova politica giovanile nella sua trasversalità, la recente iniziativa legata all'internazionalizzazione, l'istituendo elenco regionale di giovani laureati e diplomati in possesso di una formazione specifica nel settore dell'internazionalizzazione di impresa. L'elenco verrà messo a disposizione delle micro, piccole e medie imprese che parteciperanno al bando per l'assegnazione di incentivi per l'assunzione di giovani laureati e diplomati, per il supporto dei processi di internazionalizzazione.
Entrando nel merito delle linee di intervento del Piano, si fa riferimento alle finalità generali della legge 24/2011 e se ne declinano i principi.
Le linee di intervento principali contenute nel Piano sono: sviluppo di competenze alla vita apprese in ambiti complementari ai sistemi di educazione formale, cioè, favorire percorsi di socializzazione che qualifichino il tempo libero come occasione di crescita, con un'attenzione non solo a prevenire e contrastare i fattori di rischio ma, soprattutto, a promuovere fattori protettivi; promuovere l'aggregazione giovanile; riconoscere le nuove forme aggregative dei giovani anche con riferimento alle nuove tecnologie: forum, blog, web-radio, eccetera.
Un'altra linea di indirizzo è la promozione dell'autonomia e della transizione alla vita adulta, si arriva a questo implementando i servizi di informazione e di orientamento, con particolare riferimento alla formazione e al lavoro, alla vita culturale e ricreativa sul territorio, che permettono il dispiegamento delle competenze dei giovani; promuovendo strumenti e iniziative per l'orientamento al lavoro, per favorire l'utilizzo consapevole delle differenti tipologie di contratto, grandissima attenzione al mondo del lavoro; sviluppando iniziative mirate a sostenere la creatività giovanile, favorendo e promuovendo l'incontro tra i giovani e le imprese, i locali pubblici e altri spazi di produzione di attività artistiche e creative e, poi, sviluppando occasioni formative complementari al sistema tradizionale di apprendimento.
Altra linea di intervento la promozione della responsabilità e della partecipazione attraverso la promozione della partecipazione e del protagonismo dei giovani, finalizzate ad affermare, a diffondere e a consolidare la cultura della cittadinanza e lo sviluppo di comunità; favorire le forme e i processi di riattivazione degli spazi urbani attraverso interventi sul territorio in grado di promuovere dinamiche partecipate dei giovani; promuovere i rapporti paritari e di coordinamento tra i sessi e tra i soggetti provenienti da diverse estrazioni sociali, da diverse culture.
Questi indirizzi, alcuni dei quali li ho citati, saranno promossi attraverso l'associazionismo e il coordinamento tra gli enti locali. Il Piano va a stimolare gli enti locali, in forma singola o associata ed a varare interventi in favore dei giovani attraverso sia mezzi finanziari che con sostegni tecnici o scientifici. Tutto questo è volto, naturalmente, anche a stimolare la progettazione autonoma dei giovani, soprattutto, in forme associative ed aggregative.
La programmazione: chi ha le funzioni e quali funzioni svolge?. La Regione ha funzioni di programmazione, indirizzo, accompagnamento alla realizzazione del modello di governance, monitoraggio, verifica e controllo, definisce gli indirizzi, le priorità e le strategie dell'azione regionale e nell'ambito degli indirizzi per il coordinamento delle iniziative degli enti locali, promuove, in particolare, la collaborazione e l'associazionismo tra gli enti locali, determina il regime di finanziamento o di incentivazione per tipo di iniziativa e assegna le risorse per il cofinanziamento dei progetti locali coerenti con le indicazioni regionali, definisce i criteri e le modalità per la presentazione e valutazione dei progetti locali, nonché per l'erogazione agli enti locali delle risorse spettanti, cura sempre in collaborazione con gli enti locali, la realizzazione, questo è importante perché era previsto proprio dalla legge, e l'implementazione di una piattaforma informatica diretta al miglioramento dell'accesso alle informazioni e alla partecipazione dei giovani.
Gli enti locali in forma singola o associata hanno funzione di programmazione, progettazione e gestione, devono, come ho detto prima, privilegiare la forma associata come territorio ottimale per la programmazione locale e per la gestione degli interventi in materia di politiche giovanili. Possono prevede anche altre forme di aggregazione, anche su area vasta, purché realmente sostenibili.
Altro soggetto, sono le associazioni e gli organismi giovanili che hanno funzione di progettazione e gestione, privilegiando il partenariato con gli enti locali.
Quali progetti si possono presentare?
Gli enti locali possono presentare dei progetti che naturalmente si ispirano all'articolo 1, ai principi generali che sono stabiliti nell'articolo 1 della legge regionale che ho citato prima, quindi, costruire e valorizzare percorsi di crescita dell'autonomia individuale e dello sviluppo della coscienza civica; promuovere e sostenere percorsi di autonomia economica a favore dei giovani; promuovere la partecipazione attiva e la responsabilità dei giovani. Tutto questo si può esplicare attraverso dei progetti, di cui faccio qualche esempio esemplificativo, qualificazione dei centri di aggregazione organizzata, attività di animazione sul territorio che stimoli l'aggregazione, attività di promozione territoriale della creatività e delle culture giovanili, che promuovono sia aggregazioni che creatività personali formando competenze primariamente cognitive e attivando forme di comunicazione promozionale anche attraverso iniziative di natura imprenditoriale. Torna di nuovo il tema del lavoro.
Per quanto riguarda la promozione dell'autonomia, degli esempi possono essere i progetti per la realizzazione di iniziative di formazione, documentazione e ricerca per il sostegno alla creatività giovanile e alle professioni innovative.
Per quanto riguarda la promozione della responsabilità e della partecipazione, tra gli interventi, ne cito uno, quello che secondo me è molto importante perchè può essere rivolto a progetti di scambi interculturali e di promozione di attività culturali, di solidarietà e di integrazione, con popoli europei ed extra europei, con particolare riferimento a quelli della costituenda macro regione Adriatico-Jonica, coerentemente insomma con tutta la politica che sta facendo la Regione.
I progetti di iniziativa regionale, principalmente, saranno quelli che attiveranno processi e strumenti volti alla creazione di nuovo lavoro per i giovani e che renderanno più immediata la relazione tra domanda ed offerta.
Naturalmente, come sempre, l'Assessorato redigerà i bandi in base a questi criteri che vi ho accennato.
Il Presidente mi sta tagliando, quindi, non vado oltre.
Il Piano è rivolto, come la legge, ai ragazzi dai 16 ai 35 anni, è importante e lo sottolineo, anche questo non era mai stato fatto prima, una fascia di età molto alta e molto variegata, all'interno della quale i bisogni sono diversi per cui verranno valutate, anche distintamente, le linee di intervento per età all’interno di questa fascia, molto ampia e con esigenze diverse.
Ritengo che sia un Piano veramente innovativo, perché era innovativa la legge che abbiamo approvato l'anno scorso, un Piano che porterà qualche cosa di concreto nelle politiche giovanili perché è tutto incentrato nelle sue articolazioni, partendo dall'imprenditoria, passando per le politiche abitative e per la cultura, il turismo e tutto quello che vogliamo, per rispondere alle esigenze dei giovani. La principale oggi, lo sappiamo, è quella di trovare un lavoro ma, soprattutto, attraverso questi bandi, la ricerca e la conquista di un lavoro attraverso lo sviluppo dell'imprenditorialità e della creatività dei giovani che credo sia una linea fondamentale che questa Regione sta seguendo.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Grazie Presidente, aggiungerò poco a quanto detto dalla collega Giorgi, perché la sua relazione è stata senz'altro esauriente.
L’atto viene da una lunga gestazione, quindi, è stato abbastanza condiviso, tanto più che da anni è assente una politica giovanile efficace, veniamo, addirittura, da proroghe continue del Piano delle politiche giovanili che, come sappiamo, si sono protratte, per anni, in assenza di una legge di riferimento e con conseguente non adeguamento alle nuove esigenze, alle mutate esigenze del mondo giovanile.
Questo atto ha vari meriti, anche se tutto è perfettibile, il principale è quello di essere un po' una rivoluzione copernicana, anche grazie alle audizioni ed all'apporto delle associazioni giovanili e dei giovani della Consulta, una rivoluzione che è stata possibile compiere spostando un po' il baricentro sul giovane e non il giovane nei soliti contenitori ideologici, sociali, obsoleti, come i soliti centri di aggregazione. Istituzioni che venivano finanziate tout court a prescindere dalla funzione, dalla loro utilità o anche dalla rispondenza e dall'affinità con il mondo giovanile che, magari, stava altrove.
Si è cercato di dare la priorità e di individuare dove il giovane sta, cosa fa, quali sono i momenti più carenti, perché uno degli obiettivi principali è quello di promuovere e di valorizzare il senso di cittadinanza, qualcosa che non c'è, purtroppo, che è carente. Una funzione, che potrei definire socio-pedagogica o educativa, credo che anche questo sia l'indirizzo che un Piano delle attività giovanili deve dare, non solo inseguire ma dare un indirizzo su certi valori, su certi obiettivi, che ci siamo posti anche di natura pedagogica, dove il giovane è carente, un bagaglio valoriale sul senso di cittadinanza, sulla partecipazione, sulla sfiducia per la democrazia, per la partecipazione. Per questo abbiamo cercato di favorire progetti, di far si che venissero finanziate, primariamente, queste attività.
Cercare da una parte di educare e dall’altra vedere dove il giovane è diretto. Il giovane fa musica? Si favorisca questo. Il giovane si aggrega spontaneamente? Si favorisca questo, e non, necessariamente, quei posti, come dicevo prima, che appartengono ad un modo diverso, soprattutto, sbaricentrato rispetto a quello che, invece, abbiamo voluto fare oggi, dove il giovane è effettivamente al centro. Al centro anche nella declinazione delle politiche sociali e dei vari Assessorati di questa Regione.
Una novità di questo Piano è quella di prevedere il coordinamento di tutte le politiche sociali, lavorative, ambientali, economiche, declinate, come si è cercato di fare per le donne, quindi, in favore dell'appartenenza di genere, a favore dei giovani, in maniera che ci sia un adeguamento delle varie normative delle altre materie ed un coordinamento che, spero, l'Assessore Eusebi farà - questa che è la principale novità del Piano - in maniera che tutto giri e si adegui al Piano, a questi obiettivi ed al giovane, anche le politiche non propriamente giovanili. E’ una trasversalità in senso buono, è qualcosa che deve poter essere declinata in tutti i singoli Assessorati per cui verrà richiesto di intervenire, con modifiche vere e proprie, su leggi per modificare e perseguire quello che questo Piano vuole.
Altra cosa significativa - che io denunciai, quando parlammo ed approvammo la legge regionale, che sembrava restia a farlo, forse anche per appartenenze diverse tra Governo centrale e Regione ma che nella fase attuativa pratica dei bandi e del Piano si è capito che era necessario farlo – è la ricerca di una conformità con le politiche nazionali. Perché Assessore, se l'accordo quadro ci dà degli obiettivi e ci offre delle somme perché i giovani indaghino ed agiscano su certi settori delle politiche nazionali - il Ministero della gioventù, ai tempi era occupato dalla Meloni che spero rimanga con qualsiasi altro Governo, parlava di lavoro, di senso di cittadinanza, di appartenenza, di senso civico - se noi individuiamo obiettivi diversi, difficilmente potremmo fare l'accordo quadro di programma, la PQ, difficilmente riusciremo ad intercettare anche somme ingenti che toglieremo ai nostri giovani perché non riusciranno ad accedere, quindi, una conformità con le politiche nazionali e quindi una sorta di rete, di filiera che si è creata: Nazione-Regioni-Enti locali.
La programmazione è della Regione. In questo Piano si riafferma, con una certa veemenza che gli enti locali sono soggetti attuatori, gli enti locali coordinano, però, è la Regione a dare gli obiettivi, a stabilire i propri bandi, gli enti gestori, poi, sono altra cosa. Questo perché una resistenza, soprattutto delle Province, all'inizio si è evidenziata, proprio perché si è abituati in questa Regione che tutti facevano tutto, spesso con la conseguenza di duplicazioni, di sovrabbondanze e ridondanze.
La Regione ora dice la sua, i principi in Commissione, guardo la Presidente, li abbiamo discussi, i giovani e soprattutto la Consulta, ci hanno dato degli input, giusti o sbagliati, c'è un indirizzo, c'è anche una sorta di funzione educativa, è una presa di posizione, è un qualcosa che, per lo meno, come da anni cerco di vedere, questo Piano mi fa sentire abbastanza soddisfatta, è da provare sul campo perché determinate posizioni sono state prese e, soprattutto, gli enti locali dovranno gestire e non potranno sovrapporsi, come troppo spesso è avvenuto, a danno e con disorientamento del giovane, questo è avvenuto.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola la Consigliera Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. Solo poche cose, perché c'è poco da aggiungere, rispetto alle relazioni che hanno fatto e per le quali ringrazio le colleghe Giorgi e Romagnoli. Il loro intervento è stato esaustivo ed hanno raccontato un po' tutto e io le ringrazio, così come ringrazio la Commissione. Voglio dire una volta per tutte che sono orgogliosa del lavoro che si fa in I Commissione, non lo dico certamente per farcene un vanto, per farci grossi o spararci le pose come diceva il maestro dell'Orte, ma credo che sia una buona prassi, anche nelle altre Commissioni, dove sono stata, quando si lavora su testi condivisi, si lavora insieme. Credo sia merito di tutta la Commissione, sia dei componenti della maggioranza che di quelli della minoranza. Ultimamente debbo registrare che molte leggi, molti atti sono stati votati all’unanimità o a larga maggioranza, proprio perché ben istruiti e, soprattutto, perché se ne sono fatti carico alternativamente colleghi di minoranza e di maggioranza. Segnalo la legge sullo sport con il collega Massi ed anche questa sulle politiche giovanili con le colleghe Giorgi e Romagnoli. Questo per dire che possiamo essere orgogliosi di alcuni atti, di alcune proposte di legge che vanno in porto che, come in questo caso, riguardano segmenti della nostra comunità come i giovani i quali devono avere una attenzione veramente particolare.
A dicembre 2011, licenziammo la legge n. 24 e grazie all'approvazione di quella legge, è stato possibile attivare un Piano che risponde, come è stato detto dalle relatrici, alle esigenze di coordinamento con le politiche di programmazione regionale che riguardano una pluralità di ambiti, che afferiscono ai bisogni dei giovani.
Proprio ieri leggevo sul Corriere della Sera i risultati di un sondaggio di MTV Italia, che ha interessato gli elettori italiani, elettori tra i 18 e i 34 anni, vale a dire i nostri giovani, ne esce un quadro molto emblematico, nonostante, il desiderio di astensionismo si sia ridotto e si è abbassato molto. Abbiamo un quadro di ragazzi delusi, arrabbiati, il loro rapporto con la politica è veramente emblematico, vi do alcuni dati: il 74% associa la politica alla corruzione, il 67% prova disgusto, il 57% è arrabbiato. Sono dati che ci debbono far pensare, riflettere molto, ne parliamo nei convegni, spesso ci lavoriamo negli incontri che facciamo nell'ambito dei partiti, delle forze politiche, credo, però, che sia un dato allarmante e, nonostante, le elezioni siano alle porte, 3 ragazzi su 4 vedono nell'astensionismo un modo per protestare, per esprimere dissenso all'attuale sistema politico
Personalmente credo che questa situazione sia determinata anche da una informazione distorta, incapace di mettere al centro dell'attenzione talune buone pratiche che, nonostante, la mancanza di finanziamento e con i bilanci molto stringati, quelli delle Regioni ma, soprattutto, quelli degli enti locali, Comuni e Province, siamo ancora in grado di attivare, e il Piano di oggi ne è un esempio.
L'atto che ci accingiamo stamattina ad approvare, è stato detto, è innovativo, è originale, interessa diversi ambiti, dall'istruzione alla formazione, dal lavoro, alla casa, alla cultura, alla salute, all'assistenza, un percorso a tutto campo sul quale abbiamo lavorato; ecco perché ringrazio la collega Giorgi che ha avuto diverse intuizioni rispetto alla stesura di questo testo.
Un percorso che tenta di fornire un ventaglio di risposte alle esigenze primarie. Alla Regione spettano le funzioni di programmazione, di indirizzo, di accompagnamento alla realizzazione del modello di governance, il monitoraggio, la verifica, il controllo, ed aggiungo, aspetto determinante, la funzione di saper comunicare le scelte messe in campo. Questo è fondamentale altrimenti andrebbe ad essere nullo l'intervento della Regione.
Apprendo con piacere che è stato avviato lo sportello informativo virtuale che mette in rete l'Informagiovani del territorio, inserendosi nel contesto di nuove tecnologie ed altrettanti nuovi mezzi di comunicazione. Questo è importantissimo perché gli Informagiovani nei nostri Comuni, nelle nostre realtà locali, sono molto frequentati anche per il fatto che possono essere messi in rete, perché i nostri giovani vanno molto in rete anche se fortunatamente non sono stanziali, si muovono nelle università, nei luoghi di incontro, di divertimento, hanno molto più di noi, hanno più possibilità di movimento e di potersi trovare in luoghi diversi.
In ogni caso il nostro obiettivo deve essere quello di mantenere sempre alto un rapporto diretto, tracciando una linea di demarcazione tra quello che non è una buona politica, e ormai sappiamo quello che non lo è, da quello che è buona prassi portata avanti dalla pubblica amministrazione per rendere tangibile e pubblicizzare quello che, limitatamente ai problemi a tutti noti, possiamo offrire. Utilizziamo tutte le strade percorribili.
Benissimo i nuovi mezzi di comunicazione ma non dimentichiamo le scuole, le università, i centri di incontro, mettiamoci in ascolto, ascoltiamo i problemi dei giovani, ma forniamo anche a loro qualche cosa di concreto con cui poter interagire, aiutiamoli a costruire un futuro dove trovare spazi, e ci mancherebbe, la critica ma anche la consapevolezza che non è tutto da buttare. Questo sta a significare che il nostro intervento, di noi adulti, di noi più grandi, di noi che abbiamo più esperienza e che possiamo organizzare la cosa pubblica, deve essere favorevole a quelli che sono i bisogni dei nostri giovani che, se non esplicitamente e in forme aperte e spontanee, riescono a chiederci aiuto, ce lo fanno capire in altri modi e noi dobbiamo intercettare questi bisogni, soprattutto, capirli e cercare di entrarci dentro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Anch'io non mi concentrerò su tutto, sui singoli aspetti di questo Piano, anche perché è stato fatto molto bene dalla relatrice di maggioranza. Mi vorrei concentrare su un aspetto che, invece, è stato sottolineato dagli ultimi due interventi, quello delle colleghe Ortenzi e Romagnoli, che ritengo anch'io di grande importanza, forse l'aspetto politicamente più importante di questo atto è la novità che viene introdotta, per la prima volta, con questo Piano regionale, direi finalmente, di interpretare le politiche giovanili non più come una politica di nicchia, di difficile definizione, quasi residuale, ma come un insieme organico di politiche che debbono anche parlare ad altri pezzi della politica regionale.
Qual'era il rischio? Il rischio era che le politiche giovanili, un po' come le politiche di genere, fossero politiche di difficile definizione, che si riferissero ad una categoria, ad un segmento, tra l'altro anch'esso di difficile definizione, per le politiche di genere, è molto facile, sono solitamente indirizzate alle donne, cioè, al genere più svantaggiato. Oggi è molto difficile persino definire chi sono i giovani in questo Paese. Credo che non sia tra l'altro un Paese maturo, quello in cui non si riesca a capire più dove finisce la categoria dei giovani, a 30, a 40 anni, non si capisce.
Il rischio che noi avevamo nelle vecchie politiche giovanili era che politiche di difficile definizione diventassero politiche di nicchia, politiche residuali, quindi, benissimo questo nuovo approccio.
A questo punto faccio un appello all'Assessore Eusebi, giustamente è stato colto in questo Piano questo elemento di novità ed ora è compito della Giunta ed in particolare dell'Assessore alle politiche giovanili rendere concreto questo aspetto, fare si che in tutte le politiche settoriali, come è scritto in questo Piano, ci sia uno spazio particolare per la categoria dei giovani. Ne cito solamente tre su cui chiedo l'attenzione dell'Assessore, tra l'altro sono anche citate tra le altre del Piano, sono: il lavoro, l'impresa e la casa. Cito questi tre aspetti, perché sono quelli in cui le politiche nazionali trascurano fortemente la categoria dei giovani, anzi, avvantaggiano altre categorie, direi quelle dei lavoratori più maturi.
Partiamo dal lavoro, noi siamo uno dei Paesi in cui c'è un’assenza di strumenti, sia di politica attiva, che di trasferimento monetario per i giovani in cerca di lavoro. Siamo uno dei pochissimi paesi in Europa che non ha strumenti di indennità per i giovani in cerca di prima occupazione, siamo uno dei pochissimi paesi in cui tutti i para subordinati sono scoperti dal sistema di ammortizzatori sociali, per cui i giovani precari, che perdono il lavoro, si trovano in assenza di strumenti di tutela del reddito.
Ora la nostra Regione che interviene, giustamente, molto spesso, con strumenti di tutela del reddito, con politiche del lavoro adatte, dovrebbe, credo, Assessore Eusebi, battersi perché i giovani abbiano, come dire, una particolare attenzione quando si discute di questi strumenti.
Secondo aspetto l'impresa, questa è poco citata in questo Piano. Noi abbiamo oggi un problema che è quello dell'accesso al credito, che riguarda tutti gli imprenditori ma in modo del tutto evidente riguarda i giovani imprenditori prima di altri, perché è chiaro che chi deve partire per la prima volta, con un progetto imprenditoriale ha più difficoltà nel dare gambe finanziarie alla propria idea. Noi siamo anche da questo punto di vista un Paese che è in ritardo rispetto ad altri paesi dove si fa più finanziamento, dove le idee vengono finanziate e le banche valutano il merito delle idee, piuttosto, che la copertura finanziaria. Mi rendo conto che è un ragionamento, un dibattito molto complesso, molto delicato e non voglio fare demagogia perché mi rendo conto che anche le banche hanno dei problemi, però, da questo punto di vista, la nostra Regione dovrebbe fare qualcosa di specifico.
Concludo con la casa, e anche questo Assessore Eusebi lo dico a lei perché intervenga nei confronti dell'Assessore alle politiche sociali, qui si parla solamente di un aspetto della casa che è quello dell'acquisto per le giovani coppie. Va benissimo, ovviamente, aiutare le giovani coppie ad acquistare la casa ma di nuovo attenzione, noi dovremmo aiutare di più chi cerca un affitto. Oggi ai giovani si richiede flessibilità, si richiede di essere mobili sul territorio nazionale, si richiede di poter cercare lavoro anche fuori dal proprio Comune di appartenenza, allora la casa è un bene primario, ci mancherebbe, va benissimo l'acquisto, tra l'altro continuiamo ad essere uno dei paesi che acquista di più, però, forse bisognerebbe tutelare un po' di più il sistema degli affitti rispetto a quello degli acquisti, perché se a me che vivo ad Ancona mi si chiede di spostarmi a Torino, piuttosto che a Milano, piuttosto che a Piacenza, per cercare un lavoro, devo essere supportato anche in uno strumento flessibile che è quello che permette di affittare delle abitazioni. Su questo si fa ancora troppo poco in Italia, credo che la nostra Regione dovrebbe dedicare una priorità a colmare le lacune del nostro Paese con delle politiche regionali adeguate.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Latini.

Dino LATINI. Sarò anch'io molto rapido su alcuni punti di un importante atto come quello che stiamo per approvare, che costituisce, come ha detto chi mi ha preceduto, la naturale conseguenza della legge regionale innovativa, di due anni fa, la n. 24 del 5 dicembre 2011.
Vorrei puntualizzare il mio intervento, soprattutto, su un dato che è quello dell'organizzazione del Piano e, quindi, coloro che lo metteranno in atto, dovranno tener conto, soprattutto, la parte politica, cioè l'Assemblea legislativa, per quanto attiene gli sviluppi dell'analisi che si è fatta, che sostanzialmente il Piano è un’analisi delle indicazioni che emergono non soltanto a livello locale o a livello nazionale ma anche a livello europeo di dove sta andando l'andamento delle politiche giovanili intese nella possibilità di fare emergere quelle che sono le risorse fondamentali e nascoste dei giovani oppure quelle inespresse per assenza di mezzi e strumenti adeguati.
In funzione di quanto ha appena detto il collega Busilacchi - di concretizzare di più gli interventi relative alle due tematiche il lavoro e la casa, che costituiscono per i giovani, per i single, per coloro che non affrontano o affrontano sia pur relativamente problematiche o tematiche più importanti per età mature rispetto alla propria e che rappresentano la luce di quella visione ormai costante degli ultimi anni e di quelli dei prossimi anni futuri - volevo sottolineare un dato da tener conto per concretizzare di più quello che, in qualche modo, viene approcciato nelle tipologie dei progetti da presentare, gli sviluppi di questo Piano, lo dico perché non tirandolo fuori dalla nicchia, come ha detto giustamente il collega, bisogna dare al Piano degli elementi che siano dei presupposti così forti da essere subito radicati in coloro che hanno l’esigenza di essere chiamati a collaborare alla comunità, cioè i giovani, che attraverso i loro progetti o attraverso i progetti che insieme agli enti locali ed ad altri soggetti istituzionali interessati, le associazioni, possono far emergere non soltanto le loro istanze legate all'età ma anche esigenze effettive che molti di essi ormai cominciano ad avere.
In questo senso, il dato o meglio il punto interrogativo che pongo all'attenzione dell'Assemblea è quello di trovare una formula che, in qualche modo, permetta ai giovani di trovarsi al centro dell'attenzione di questo progetto e non di essere l'oggetto dello stesso a mo’ di esperimenti o di prove che possono in qualche modo avere risultati positivi e non.
Questo per riaffermare il principio stabilito dall'articolo 31 della nostra Carta Costituzionale, di dare grandi speranze alle attività future dei giovani in un momento davvero difficile per la nostra nazione, che li possa vedere protagonisti non all'interno di un binario già preparato, quello appunto del Piano, ma protagonisti nel senso pieno del termine cioè parte attoria per quanto riguarda lo sviluppo del Piano stesso.
In questa direzione invito a trovare le formule più opportune per far si che la maggior parte della popolazione giovanile sia interessata a questo progetto, lo comprenda appieno, non passi attraverso le solite formule istituzionali che dai più giovani sono viste oggi come desuete, superate, in qualche modo incapaci di dare loro delle risposte.
E' uno sforzo che dobbiamo non soltanto porre ma affrontare con grande spirito di sacrificio perché il rischio fondamentale che corre un importante Piano come questo, che va indubbiamente rimarcato, è quello di ritrovarsi all'interno di una gabbia fatta di associazioni, in qualche modo già predestinate o già preparate allo svolgimento di attività che riguardano principalmente i circoli associativi, i circoli culturali, le iniziative anche di carattere multifunzionali che non rappresentano il forte sentire di una popolazione indistinta che passa attraverso altri canali come diceva prima la collega Ortenzi, e che non trova nel progetto quelle risposte che invece le istituzioni sono in grado di dare senza limitare la loro libertà.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Eusebi.

Paolo EUSEBI. Grazie Presidente. Dopo gli interventi, non è piaggeria, veramente pregevoli di coloro che mi hanno preceduto, nessuno escluso, sarò breve.
Sono d'accordo con la Presidente Ortenzi, questo avviene soprattutto nella Commissione che lei presiede, quando si lavora con un obiettivo di concretezza i risultati sono quelli che abbiamo ascoltato dalla relatrice di maggioranza Consigliera Giorgi e dalla relatrice di minoranza.
La Consulta giovani Marche, sta cominciando a lavorare, composta da giovani amministratori, giovani imprenditori, giovani sindacalisti, giovani rappresentanti di partito, di ottimo livello; il coordinamento regionale degli Informagiovani; il portale dei giovani delle Marche, che non vuole solo mettere in rete gli Informagiovani, Presidente Ortenzi, che è una ottima cosa, ma ha anche l'ambizione, e su questo cercheremo di lavorare, di diventare poi, appena organizzato, strumento di dialogo tra i giovani e l'istituzione.
Troppo spesso la politica è presa dai tanti problemi del vivere quotidiano che non raccoglie le istanze, come le ho chiamate in un intervento a Macerata in cui abbiamo consegnato la vincita di un bando ad una Cooperativa che si occuperà della valorizzazione dell'Abbadia di Fiastra, con delle iniziative meravigliose che creeranno, secondo me, anche nuove opportunità di lavoro oltre l'anno del bando.
Siamo al Piano delle politiche giovanili con le ottime relazioni ed interventi che ho ascoltato, non rifaccio la storia e i suggerimenti intelligentissimi del collega Busilacchi che già erano, alcuni almeno, nei nostri cuori e nelle nostre intenzioni, tanto che la Giunta ha già colto quell'aspetto, a cui hanno accennato la collega Romagnoli, nella relazione, ed anche il collega Busilacchi, il tentativo di raccordo tra l'Assessorato, in cui mi onoro di lavorare, e gli altri che magari hanno più fondi e più capacità di intervento.
Faccio una brevissima considerazione, passiamo da una visione prevalentemente assistenziale e risarcitoria, che considerava i giovani una specie a rischio, ad una visione volta a favorire la partecipazione istituzionale e sociale di un più ampio universo di giovani ed a creare nuove opportunità, anche occupazionali, soprattutto, nel settore dell'economia, cosiddetta, dell'immateriale e a razionalizzare la mole spesso confusionaria, di dati provenienti dalle istituzioni.
Questi sono alcuni dei fini; consentitemi, purtroppo, una piccolissima critica personale, è una mia considerazione che coinvolge solo me. Quest'Aula, non so con quale consapevolezza, ha cancellato uno dei programmi più emblematici che prevedeva in partnership con il Comune di Ancona e con le Camere di Commercio di ospitare nelle Marche la biennale internazionale dei giovani artisti, con attività ad essa collaterali che avrebbe interessato i giovani artisti marchigiani, giovani designer del nostro territorio e che avrebbe messo per dieci giorni a contatto i giovani artisti europei tra loro, quotidianamente, 24 ore su 24. Pazienza, evidentemente, mi sbagliavo nel dargli così importanza.
Il coordinamento tra gli Assessorati a cui accennavano le due relatrici e da ultimo il Consigliere Busilacchi, con la solita intelligenza che lo contraddistingue, è uno dei punti nodali, purtroppo siamo tutti presi dai problemi, ognuno ha i suoi, è indispensabile che ci sia, quindi, soprattutto con il collega Luchetti, ma con tutti quelli che si occupano di giovani, questo raccordo previsto dalla nostra legge comincia dalla Giunta di lunedì, fortemente voluta dal Presidente Spacca, con la quale cominceremo questo percorso che non sarà facile ma indispensabile, quindi, ottimo lavoro. Grazie alla Commissione ed a tutti i colleghi.

PRESIDENTE. Direi di passare alla votazione dell'atto. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Presidente chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Va bene, verifica del numero legale, la pongo in votazione.
Presenti: Acacia Scarpetti, Busilacchi, Comi, Giancarli, Latini, Ortenzi, Petrini, Sciapichetti, Spacca, Bucciarelli, Cardogna, Eusebi, Giorgi, Luchetti, Perazzoli, Ricci, Solazzi, Traversini.
Assenti: Acquaroli, Badiali, Binci, Bugaro, Camela, Canzian, Carloni, Ciriaci, D'Anna, Donati, Foschi, Giannini, Malaspina, Marangoni, Marconi, Marinelli, Massi, Mezzolani, Natali, Pieroni, Romagnoli, Silvetti, Trenta, Zaffini, Zinni.

Quorum 22, presenti 18, prendo atto che la mancanza del numero legale rende impossibile la prosecuzione dei lavori e di conseguenza la seduta è sciolta.

La seduta termina alle ore 11,15.