Resoconto della seduta n.109 del 25/09/2018
La seduta inizia alle ore 12,15

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

PRESIDENTE. Buongiorno a tutti, dò per letto il processo verbale della seduta n. 108 del 18 settembre 2018, il quale, ove non vi siano opposizioni s’intende approvato, ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento interno.
Richiamo inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l’attenzione di tutti i Consiglieri, sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE: Prima di passare al punto 1 dell’ordine del giorno c’è la richiesta del Presidente della I Commissione, Francesco Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie, Presidente. Chiedo di iscrivere e mettere in discussione la proposta di legge n. 231, che si è resa necessaria per il fatto che il Ministero ha interloquito la nostra proposta di legge n. 29 del 23 luglio 2018 “Valorizzazione e sostegno delle manifestazioni di rievocazione storica”; si rende necessario un intervento legislativo che richiami una legge dello Stato, così ha concordato il Ministero con i nostri uffici, ecco quindi la richiesta di mettere la proposta di legge con urgenza all’ordine del giorno.

PRESIDENTE. La Conferenza dei capigruppo ha dato parere favorevole, però è prevista la votazione dell’Aula.
Propongo di metterla al secondo punto dell’ordine del giorno, dopo la relazione della Commissione assembleare su Aerdorica.
Iscrizione all’ordine del giorno della seduta odierna della proposta di legge n. 231/2018. La pongo in votazione. L’Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei votanti.

Relazione della Commissione assembleare di inchiesta su Aerdorica S.p.A.

(Discussione generale)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la “Relazione della Commissione assembleare richiesta su Aerdorica S.p.a.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie, Presidente. Questa mattina parliamo di un lavoro che abbiamo fatto, come Commissione d’inchiesta, su Aerdorica. Commissione d’inchiesta che quest’Aula ha autorizzato il 21 febbraio 2017 di cui hanno fatto parte i Consiglieri: Giacinti, Giancarli, Urbinati, Micucci, Minardi, Rapa, Maggi, Fabbri, Celani, Zaffiri, Leonardi.
Un lavoro che abbiamo fatto da febbraio 2017 fino a 31 luglio 2018, 27 sedute. All’interno della Commissione c’è stato un rapporto di correttezza, reciprocità in termini politici tra i vari membri.
Dopo aver ascoltato decine e decine di persone, dopo aver ascoltato i componenti dei consigli d’amministrazione e dei revisori dei conti, dopo aver ascoltato chi ha governato l’Aerdorica, oggi possiamo trarre una sintesi, che secondo me nasce da un momento politico importante, perché questa conclusione, che è stata votata a grandissima maggioranza, ha recepito un aspetto politico, ma c’era un problema tecnico in questo Consiglio: se il lavoro delle Commissioni non viene votato quest’Aula, come dice la dottoressa Zampa, perché è previsto dal regolamento, dai meccanismi burocratici di questa struttura, è difficile poterne parlare.
Noi siamo qui perché la politica ha prevalso nel voto finale, trovando una grandissima maggioranza sulle conclusioni, lasciatemelo dire, se non sono perfette poi lo vedremo durante la discussione di questa mattina, e trovando, spero, una soluzione positiva. Anche l’ultima parte di queste conclusioni non erano previste.
Io non vado a braccio in questa prima parte della mia relazione, perché voglio essere formale, voglio mantenere il ruolo che penso di aver svolto all’interno della Commissione, in termini di coerenza e di correttezza con tutti i membri.
In questa prima parte del mio ragionamento non andrò a braccio, ma prendo quello che è venuto fuori dalle conclusioni, perché credo che sia corretto per il ruolo che, mi sembra di aver svolto durante i lavori della Commissione.
La Commissione d’inchiesta ha svolto i propri lavori acquisendo una cospicua documentazione amministrativa, come poc’anzi ho evidenziato, ed avvalendosi delle valutazioni di un consulente esterno, terzo all’amministrazione, del quale si condividono in larga parte le note tecniche. È questo un aspetto, credo, estremamente importante.
Ciò premesso, le conclusioni possono essere tratte facendo ricorso, anche solo in maniera testuale, alla documentazione agli atti della Commissione d’inchiesta, attraverso la quale si delinea un quadro di obiettiva incapacità gestionale aggravata da una sostanziale assenza di direzione e controllo da parte dell’azionista di maggioranza, come dimostrato anche da alcune interrogazioni in Consiglio regionale (si veda per tutti quella del 29 dicembre 2014, n. 1898) almeno dal 2008 e fino a tutto il 2015. Apro una parentesi: 2015, credo che l’Aula debba riflettere su questo passaggio anche in riferimento a quanto ho detto prima sulla mediazione politica che c’è stata, perché la politica ogni tanto bisogna usarla e metterla a frutto mettendola nelle condizioni di trovare delle conclusioni, che si è limitato a deliberare continui esborsi di denaro pubblico che hanno toccato la cifra di quasi 34.000.000 di euro, senza svolgere il ruolo che in un’azienda privata spetta alla proprietà.
Si tratta di considerazioni che trovano conferma in quanto affermato nei verbali del Collegio sindacale in carica negli anni 2015/2017. Ne emerge una situazione debitoria e finanziaria in progressivo deterioramento, fino alla necessità di una ricapitalizzazione per un importo di 25.000.000 di euro, attualmente ancora all’esame della Commissione europea per quanto riguarda l’applicazione della disciplina in materia di aiuti di Stato, a copertura parziale dei debiti accumulati negli anni e che rappresentano la condizione indispensabile per rendere possibile la cessione del pacchetto di maggioranza delle quote della società ad un soggetto privato. E sappiamo delle ultime vicende, chi ha fallito, chi ha partecipato, si è dovuto fare un altro bando e tutta la storia recente.
Al riguardo, è sufficiente vedere i verbali del Collegio sindacale, che dal novembre 2015 mettono in luce la situazione di criticità pregressa di Aerdorica, anche sotto il profilo della continuità aziendale.
Analoghe considerazioni sono formulate dall’Amministratore unico nella premessa al Piano di risanamento attestato, ex art. 67 della legge fallimentare redatto in data 17 febbraio 2017: “La Società di gestione dell’Aeroporto delle Marche è stata, nel corso degli anni, affidata ad organi di amministrazione che hanno sperperato denaro, che hanno mostrato indifferenza e disinteresse per il servizio pubblico reso dall’aeroporto, che hanno anteposto interessi personali a qualunque logica di convenienza economica, di oculatezza delle spese e di gestione equilibrata”.
A ciò va aggiunto che nel febbraio 2016 il Consiglio di amministrazione allora in carica ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Ancona e alla Procura presso la Corte dei Conti in merito ad alcuni fatti, documenti e condotte dei membri del precedente Consiglio di amministrazione al fine di verificare la sussistenza di “responsabilità connesse alla violazione di disposizioni di legge che disciplinano la corretta gestione delle risorse pubbliche”.
Si prende atto che l’Amministratore unico ha proposto all’Assemblea dei soci convocata per il giorno 8 giugno 2018 di deliberare l’azione di responsabilità avversa gli organi sociali dal 2009 al 2015 (delibera di Giunta regionale n. 767 del 5 giugno 2018), anche se non si conoscono le decisioni assunte al riguardo. Allo stesso modo, si prende atto che in data 13 giugno 2018 è stato presentato un piano di risanamento della società, che si inserisce nel contesto della procedura fallimentare.
In primo luogo occorre rilevare che anche gli organi che avrebbero dovuto vigilare dal punto di vista tecnico sulla situazione della società, quali il Collegio sindacale e la società di revisione, almeno fino al bilancio al 31 dicembre 2014, si sono limitati a rilevare di aver “valutato e vigilato sull’adeguatezza del sistema amministrativo e contabile nonché sull’affidabilità di quest’ultimo a rappresentare correttamente i fatti di gestione”, concludendo di non avere “osservazioni particolari da riferire”.
A fronte di ciò, la Commissione d’inchiesta ha potuto prendere atto che la deroga ai principi civilistici in materia di valutazione degli immobili, effettuata nel 2013, ha determinato una sostanziale riduzione delle perdite e ha avuto considerevoli ripercussioni sui bilanci di esercizio fino al 2017, anno nel quale l’attuale amministratore unico ha modificato i criteri stessi. Questa modifica ha comportato una diversa valutazione delle perdite di esercizio a fine 2017, quantificate in oltre 21 milioni di euro.
Nella nota integrativa al bilancio al 31 dicembre 2017 sono riportate le note del CTU nominato dal Tribunale nell’ambito dell’istruttoria prefallimentare, secondo il quale l’operazione di rivalutazione effettuata nel corso del 2013 ha solamente procrastinato un’inevitabile esigenza di ricapitalizzazione che sarebbe stata ben più consistente se non si fosse dato corso a tale maquillage contabile.
Questo, come sappiamo tutti, è l’aspetto negativo di questa società e, aggiungo io, di chi ha votato quei bilanci successivamente a questa relazione.
Purtroppo, non possiamo sottacere il fatto che negli anni la contabilità di Aerdorica sia oscillata tra operazioni di “maquillage” e “magie”, come accertato in un rapporto della Guardia di Finanza che dovranno essere valutate per gli eventuali profili di responsabilità penale dalle istituzioni competenti.
Errata si è rivelata poi la procedura per la ricerca del socio privato attivata nel 2014 e conclusasi con un nulla di fatto alla fine del 2015, procedura che, come la Commissione di inchiesta ha avuto modo di approfondire, si è svolta tra le assicurazioni di regolarità formulate dai membri dell’allora CdA e i dubbi, i rilievi ed infine, il parere contrario dell’Enac e delle competenti amministrazioni centrali.
Altrettanto sorprendenti si sono rivelati i contenuti dei patti parasociali conclusi nel 2010 con gli azionisti privati, ai quali è stato consentito di sollevarsi dal rischio di impresa.
Ciò che emerge dai mesi di lavoro e di approfondimento, svolti dalla Commissione d’inchiesta, è che la Giunta regionale si è sostanzialmente affidata ai Consigli di amministrazione che si sono succeduti nel tempo, trascurando di verificare i contenuti dei vari bilanci di esercizio, dai quali era invece facilmente rilevabile lo stato di progressiva sofferenza economica e finanziaria in cui versava la società. Questa valutazione non può non chiamare in causa anche il cosiddetto livello tecnico, vale a dire le strutture dirigenziali, che in alcuni momenti hanno fatto parte del CdA, che avrebbero dovuto affiancare il livello politico nell’attività di direzione e controllo di una partecipata quale Aerdorica, considerata strategica nel panorama del sostegno al tessuto economico e produttivo regionale, oltre che sul fronte delle infrastrutture di collegamento e di trasporto, ma poi nei fatti poco “attenzionata” per quanto attiene le vicende della gestione quotidiana e delle strategie di sviluppo.
Quanto sopra è confermato dall’inosservanza di quanto previsto all’articolo 7 della legge regionale n. 6 del 1986 che ha disciplinato l’ingresso della Regione Marche nella costituenda società Aerdorica - Sogesam S.p.a, in base a tale disposizione la Giunta regionale avrebbe dovuto presentare entro il 31 dicembre di ogni anno una relazione sull’attività svolta dalla società e sui risultati ottenuti, con particolare riguardo al rapporto tra l’attività della società, la politica regionale turistica e dei trasporti. Di queste relazioni, espressamente richieste dalla Commissione d’inchiesta, non c’è traccia presso gli uffici della Giunta regionale.
Questa è la relazione che è stata votata dai 9 membri della Commissione e quest’Aula è il luogo più alto dell’istituzione regionale nella quale viene riportata, ripeto, è una valutazione molto, molto pesante, e mi sento anche di dire che in termini politici è stata votata anche da forze politiche che precedentemente erano presenti all’interno dell’Aerdorica.
Personalmente riconosco e va dato atto a chi è arrivato a queste conclusioni che la politica, come ho detto prima, ha prevalso. Certo, la discussione adesso, se si riterrà opportuno o se l’Aula lo riterrà opportuno, dovrà essere integrata per gli anni successivi, perché anche in quelli credo che ci siano dei fatti, purtroppo, estremamente importanti.
Abbiamo presentato una proposta di risoluzione che interessa gli anni 2015, 2016 e 2017, anche perché credo che sia il nocciolo della questione che è emerso dai numeri.
E’ stata fatta una valutazione correttissima. C’è chi messo a bilancio delle cifre o delle cose che non dovevano essere messe a bilancio, poi qualcuno ha detto: “Correggete”, e lo ha detto l’istituzione, un pezzo di Stato. Do soltanto due cifre: siamo al 19 gennaio 2017, c’è un capitale nel bilancio della Aerdorica di 19.046.000, mentre solo dopo 12 mesi questo capitale passa a 6.412.000. E’ evidente che qualcosa è accaduto! Adesso possiamo usare le parole più dolci, più soft, più pesanti, però quando si scrivono queste cose o si approvano successivamente, sono effettivamente pesanti. E’ evidente che c’è qualcosa che non va. Definirlo falso? Non spetta certamente a me dirlo, ma penso che spetti a qualche pezzo dello Stato dimostrare cos’è accaduto.
Credo che ci siano stati anche altri errori, che chi amministrava questa azienda doveva guardare con molta attenzione. Così mi dicono gli esperti del settore, perché in questo settore dei numeri e delle professioni c’è anche un corretto rapporto deontologico. Questa è una società per azioni e non può essere che una Spa nel 2012 è meno, nel 2013 è meno, nel 2014 è meno, nel 2015 è meno, nel 2016 è meno. Non può essere! E se facciamo l’inverso, dal 2008 al 2017 sono soltanto in attivo gli anni 2009, 2010 e 2011. Questi sono i numeri nudi e crudi.
Abbiamo anche delle considerazioni nude e crude, non sono di Sandro Zaffiri ma di tre signori del collegio sindacale, che dicono queste testuali parole: “Non siamo in grado di fornirvi alcuna indicazione in merito all’approvazione del bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2016". Queste sono le parole in un documento ufficiale della Regione.
Secondo documento ufficiale della società di consulenza BDO che dice: “Dichiarazione di impossibilità di esprimere un giudizio! A causa degli effetti connessi alle incertezze ed ai rilievi descritti nel paragrafo “Elementi alla base della dichiarazione di impossibilità di esprimere un giudizio”, non siamo in grado di esprimere un giudizio sul bilancio dell’esercizio dell’Aerdorica Spa chiuso al 31 dicembre 2016".
Ho evidenziato questi passaggi perché su questa società, anche se oggi è stato concesso il concordato, quest’Aula, questa Giunta, questa maggioranza devono riflettere, perché le cose, purtroppo, checché se ne dica, non vanno bene. Il mondo è pieno di caimani che cercano le parcelle.
Bisogna intervenire e noi naturalmente abbiamo ipotizzato un’ipotesi positiva, perché siamo per la critica, è giusta la critica, ma ci hanno insegnato che bisogna fare anche delle proposte per vedere se è possibile ragionare in termini diversi.
Ci siamo quindi permessi di dare un contributo a quest’Aula con la presentazione di una proposta di risoluzione. Non leggo la premessa perché c’è scritto quello che ho detto prima, quali sono cioè gli aspetti più importanti che in questi ultimi tre anni sono accaduti.
La proposta che vorremo evidenziare, e far presente a quest’Aula, è quella di: 1) individuare una nuova direzione di Aerdorica S.p.a. con caratteristiche manageriali maggiormente in linea con il settore del trasporto aereo. Non ce l’abbiamo con qualche persona, no, c’è una motivazione. Secondo noi questo passaggio, cari colleghi, è indispensabile; 2) operare un’azione di costante monitoraggio dell’attività svolta dalla direzione aziendale, stante il protrarsi della situazione di crisi finanziaria ed economica. Questo lo diciamo alla Giunta, lo diciamo all’esecutivo ed ai i suoi dirigenti. Questo è un altro passaggio importante, che nasce da queste conclusioni…

PRESIDENTE. Consigliere Zaffiri è scaduto il tempo, vorrei sapere quanto le rimane.

Sandro ZAFFIRI. Pochi minuti.
Voglio evidenziare questo passaggio che per noi è importante, e cioè che l’esecutivo con il suo staff e con la sua dirigenza svolga un ruolo diverso ed anche nelle conclusioni votate quasi all’unanimità c’è questa sintesi. Ecco perché abbiamo fatto questo invito; 3) presentare all’Assemblea legislativa, l’Assessore se n’è andato, speriamo che ascolti, entro il 30 novembre 2018, un programma di iniziative volte a porre l’azione dell’aeroporto, le parole non sono a caso, inteso come struttura strategica ed indispensabile, al centro di un più ampio progetto di sviluppo socio-economico che metta in evidenza anche l’aspetto turistico e culturale della regione. Fra l’altro, questo va nell’interesse di un documento della Confindustria, che ha poc’anzi inviato alla Regione, perché questo aeroporto è strategico.
Vorremmo integrare queste tre richieste alle conclusioni poc’anzi evidenziate, secondo noi sono un passaggio estremamente importante. Altrimenti, cari colleghi di quest’Aula, è tutta aria fritta.
Credo che, com’ è prevalso il buonsenso nella Commissione, prevarrà il buonsenso ad un’eventuale integrazione per arrivare, con il consenso della maggioranza di quest’Aula, ad una conclusione più ampia che presenta delle proposte e non solo delle critiche.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie, Presidente. Mi consenta, non mi corre l’obbligo ma lo faccio con il cuore, volentieri, di ringraziare i colleghi commissari della Commissione d’indagine per l’inteso lavoro svolto nell’arco di un anno, la dott.ssa Sardella e tutto lo staff dei dipendenti regionali, che hanno dato un apporto importante e molto professionale. Il ringraziamento è mio personale e da parte del gruppo del Movimento 5 Stelle.
Veniamo ad analizzare il lavoro che ha svolto la Commissione.
Se posso così sintetizzare emblematicamente il lavoro di questo anno, potrei titolare: “La realtà supera la fantasia”, perché se avessimo letto in un libro quello che è successo in Aerdorica in questi anni, avremmo detto che l’autore aveva veramente esagerato e che queste cose nella realtà non esistono. In effetti queste cose nella realtà esistono.
La sintesi emblematica di come la Regione Marche abbia gestito ed esercitato il controllo come socio di maggioranza di Aerdorica possiamo trovarla nelle prime pagine della relazione finale del consulente della Commissione d’inchiesta, dott. Recanatini. Infatti, quando la Segreteria generale, alla richiesta del Presidente della Commissione di prendere visione delle relazioni sull’attività svolta da Aerdorica che la Giunta regionale doveva, ripeto, doveva redigere ogni anno, risponde che per il periodo 2005/2017 non ve n’è traccia. Si comprende come possa essersi determinata la situazione che l’ha portata oggi all’istanza di fallimento. Ieri abbiamo appreso con soddisfazione del concordato che verrà sottoposto all’Assemblea dei creditori. Vedremo se i creditori daranno ancora fiducia all’Aerdorica o se qualcuno dirà, visto che è implicata nel passivo della Regione: “Siccome paga la Regione è meglio farla fallire e prendere i soldi subito”. Questa è una mia considerazione maligna.
La relazione annuale di cui sopra è imposta dall’articolo 7 della legge regionale 6/1986.
Le Giunte regionali che si sono succedute dal 2008 al 2016 hanno erogato alla società Aerdorica 34 milioni di euro di denaro pubblico, senza informare nessuno di come questo denaro pubblico veniva speso dalla società che gestisce l’aeroporto di Falconara. Neppure le informazioni che dovevano essere fornite dalle relazioni del Collegio sindacale e dalla Società di revisione aiutavano a fare chiarezza. Il controllo che i due organi sono tenuti ad esercitare non deve certamente entrare nel merito degli atti compiuti, ma ha il dovere di evidenziarne la legittimità per fornire una valutazione complessiva dei risultati di gestione raggiunti dal punto di vista patrimoniale, economico e finanziario.
Nonostante di anno in anno i risultati continuavano ad essere disastrosi, non solo non venivano posti in essere le azioni necessarie per invertirne la tendenza, ma i costi di produzione venivano incrementati più velocemente rispetto ai ricavi.
Non c’è stato un controllo mirato e approfondito soprattutto nei riguardi dei criteri di valutazione delle poste iscritte in bilancio e dunque i risultati che se ne potevano desumere non erano veritieri, tant’è che non è affatto azzardata l’ipotesi del reato di falso in bilancio.
Risultati alterati per la capitalizzazione dei costi spalmati in più anni, nonostante fossero di competenza di un solo esercizio; risultati alterati per i diritti aeroportuali che invece di essere impiegati nella manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture e nell’attività di gestione, come impone la legge, venivano contabilizzati tra i ricavi per diminuire illegittimamente le perdite.
Per non parlare dei crediti nei confronti di soggetti dalla solvibilità incerta o sull’orlo del fallimento, che non sono stati dichiarati inesigibili per non aumentare la perdita, o dei crediti di imposta nei confronti dello Stato che non si recuperano di certo se la società è costantemente in passivo, ma che continuano ad essere iscritti come “trucco” contabile per gonfiare l’attivo patrimoniale.
Per trarre “in inganno” i creditori, mostrando loro un valore patrimoniale inesistente, si è messo in atto una falsificazione contabile quando nel 2013 sono stati rivalutati anche gli immobili che non sono di proprietà di Aerdorica, ma in concessione. Anche in questo caso il Collegio sindacale e la Società di revisione non si sono accorti di nulla.
Espediente analogo per quanto riguarda l’attività di direzione e coordinamento che, pur non avendo agito la Regione nell’interesse imprenditoriale proprio o altrui in violazione dei principi di corretta gestione societaria e imprenditoriale, come recita il Codice Civile, si continua a mantenere pubblica la dichiarazione di direzione e coordinamento per rassicurare i creditori che sarà la Regione a pagare i debiti in caso Aerdorica non sia in grado di onorare i propri impegni.
Sull’argomento trattativa Novaport - qui veramente la realtà supera la fantasia - la Commissione ha ascoltato nelle audizioni tutto e il contrario di tutto, ma la sintesi è che, nonostante fossero stati chiamati in Aerdorica due figure apicali della Giunta regionale per gestire la vendita della maggioranza all’acquirente privato, la trattativa è naufragata per il parere negativo di Enac prima e del Ministero poi.
Risvolto doloroso e preoccupante è quello del personale che è chiamato ora a pesanti sacrifici pur di mantenere il posto di lavoro. Ma la prassi consolidata di considerare Aerdorica come un pozzo senza fondo a cui attingere denaro, evidentemente era condivisa anche da chi aveva il compito di tutelare i posti di lavoro.
Di tutta evidenza che alla pessima gestione di Aerdorica hanno partecipato tutte le forze politiche, anche quelle di minoranza, come hanno dichiarato recentemente i sindacati, ma le responsabilità non vanno imputate solo ai partiti.
Oggi che la gestione è sprofondata nel baratro dei debiti si chiede a gran voce la tutela dei lavoratori schiacciati dai sacrifici, che sono stati chiesti loro di fare, ma quelli che oggi denunciano la pessima gestione delle forze politiche forse non si sono mai accorti che si pagavano fatture false per forniture o consulenze inesistenti a società create proprio per appropriarsi indebitamente del denaro pubblico? Non si è notato che ad alcuni dipendenti di Aerdorica in orario di lavoro veniva chiesto di svolgere altri incarichi? Che i contributi e le imposte non venivano pagati, che si falsificavano documenti fiscali e contabili?
Tutto questo non lo dico io, è scritto qui, nel corposo verbale della Guardia di Finanza che ha fotografato una situazione incredibile, con lucidità e puntualità, nell’ispezione di Aerdorica nel 2016 sulla base di un esposto fatto in quell’anno dai nuovi amministratori che, appena nominati, se ne sono subito accorti tanto erano evidenti i reati e gli illeciti oltre che le stranezze gestionali.
I nuovi amministratori si sono accorti subito anche che il 65% del fatturato era assorbito dal personale dipendente con inquadramento di livello alto, buste paga con riconoscimento di straordinari anche per pochi minuti, indennità varie incomprensibili e il riconoscimento ad personam a titolo di acconto su futuri aumenti contrattuali soprattutto nei confronti di quadri e impiegati di alto livello.
Infine, come non rilevare che all’articolo 14, comma 3, del decreto legislativo 19 agosto 2016 n. 175 “Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica” si legge che: “Quando si determini la situazione di cui al comma 2 (parla degli indicatori di crisi aziendale) la mancata adozione di provvedimenti adeguati da parte dell’organo amministrativo costituisce grave irregolarità”. Al comma 4 dello stesso articolo si legge ancora: “Non costituisce provvedimento adeguato la previsione di un ripianamento delle perdite da parte delle amministrazioni pubbliche socie - quindi della Regione - anche se attuato in concomitanza a un aumento di capitale o a un trasferimento straordinario di partecipazioni, o al rilascio di garanzia o in qualsiasi altra forma giuridica, a meno che tale intervento sia accompagnato da un piano di ristrutturazione aziendale dal quale risulti comprovata la sussistenza di concrete prospettive di recupero dell’equilibrio economico”.
Per l’aumento di capitale di 25 milioni che attende il parere della Commissione europea, non c’è un piano industriale adeguato da cui risultino concrete prospettive di recupero dell’equilibrio economico e di quello finanziario. Le cifre che contiene fanno sorgere dubbi sulla sua concreta tenuta, visto che non ci sono indicate uscite per investimenti - sono tagliate solo le spese e non ci sono investimenti di prospettiva, come non è indicata neppure la cifra di 3.280.000 euro del verbale elevato dalla Guardia di Finanza. Questo non lo dico io, l’ha detto la Commissione europea ad agosto, a cui era stato richiesto di sbloccare i soldi della Regione, che ha recapitato ad Aerdorica 35 domande di chiarimento, perché ha ritenuto il piano di ristrutturazione industriale incompleto, con una narrazione fatta di ipotesi senza supporto di dati, di prove concrete, di motivazioni e stime attendibili.
Qui ci sono le domande della Commissione europea ad Aerdorica, 35 domande complicatissime, dove si chiedono prove delle affermazioni che vengono date nel piano di ristrutturazione. Non so come si farà ad ottobre, ci vorrà sicuramente un anno a dare prove e risposte concrete ed efficaci a queste domande. Chi le vuole? Ve le faccio leggere, ho chiesto l’accesso agli atti ed è veramente una narrazione incredibile, al di là di ogni fantasia.
Su questi punti c’è la differenza tra quello che noi diciamo e la conclusione che è stata approvata dalla Commissione d’indagine, senza il voto mio e di Piergiorgio Fabbri, come rappresentanti del Movimento 5 Stelle.
Abbiamo visto che c’è una proposta di risoluzione che pone un freno a ciò che noi avevamo individuato per non votare quella conclusione, ovvero che le responsabilità non sono solo della legislazione passata, ma anche di questa, e le domande che fa la Commissione europea per sbloccare i 25 milioni ne sono la prova concreta, visto l’approssimazione del piano di ristrutturazione aziendale che è stato fornito.
Che dire? Io credo che il dispositivo di questa proposta di risoluzione sia, non voglio offendere nessuno, acqua fresca. Non ci voleva una Commissione per chiedere di cambiare i vertici dell’Aerdorica o di operare un’azione di costante monitoraggio nell’azione di Aerdorica.
La fragilità circa il futuro di Aerdorica è evidente. Una società strutturalmente in perdita che è stata mascherata negli anni da bilanci non veritieri, con un avvicendamento continuo di amministratori, molti dei quali inadeguati e alcuni perseguiti penalmente, con un mancato controllo da parte del Collegio sindacale, ad eccezione dell’ultimo, della Società di revisione, ma soprattutto con una colpevole e imperdonabile assenza di controllo da parte della Regione Marche, sia precedente che attuale, socio di maggioranza con quasi il 90%, che ha sperperato in modo irreparabile e irresponsabile decine di milioni di euro di denaro pubblico.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli, Vicepresidente della Commissione Aerdorica.

Enzo GIANCARLI. Grazie, Presidente. Colleghi Consiglieri, io credo di poter dire che il lavoro della Commissione d’inchiesta è stato serio, approfondito e rigoroso.
Dalla relazione conclusiva emergono anche con chiarezza responsabilità e verità, quindi si è determinata una situazione alquanto utile per costruire il futuro.
Ci sono stati due momenti, quello della Commissione d’inchiesta, in cui erano stabiliti chiaramente, anzi li abbiamo perfezionati nel corso delle proroghe, perché la Commissione è stata in piedi un anno e mezzo, ci sono state 27 sedute, la natura, l’oggetto, quindi abbiamo tolto le proposte per il rilancio strategico, che è compito della Giunta, del Presidente, della Vicepresidente che ha la delega, del Consiglio regionale, ma non della Commissione d’inchiesta.
Il compito della Commissione d’inchiesta era circoscritto, era una verifica approfondita, seria, rigorosa, come abbiamo fatto, rispetto all’efficienza, all’efficacia, all’economicità, alle capacità manageriali delle gestioni succedutesi nella conduzione dell’aeroporto Raffaello Sanzio di Falconara Marittima.
Credo che abbiamo scritto una relazione che non fa sconti, né a chi aveva la responsabilità di direzione politica, né a chi è stato componente dei consigli di amministrazione, né a chi ha guidato i consigli d’amministrazione.
Quello era il compito, ripeto, il rilancio strategico lo dobbiamo costruire noi, Regione Marche, nella sua articolazione. Questo è un lavoro importante, che considero prioritario, e nessuno vieta che si riuniscano le Commissioni competenti, quella delle attività produttive, quella delle infrastrutture, e che si faccia un confronto con la Giunta, ma è altra cosa rispetto alla Commissione d’inchiesta. Quindi da questo punto di vista penso che dobbiamo essere molto franchi.
Rispetto alla Commissione d’inchiesta, perché siamo stati così determinati? Intanto anch’io voglio associarmi a quanto diceva il Consigliere Maggi, ai ringraziamenti alla dottoressa Sardella e alle persone che ci hanno seguito in Commissione, al dottor Riccardo Recanatini.
Abbiamo una chiara relazione, costruita anche con il contributo del dottor Recanatini, in cui è scritto chiaramente: “La prassi contabile di Aerdorica non appare fornire un quadro veritiero e corretto in quanto far partecipare integralmente i diritti e i ricavi, senza fornire indicazioni all’obbligazione esistente in capo alla società per diritti non reinvestiti, che non trovano quindi contropartita nel conto economico”. Leggetela, ci sono scritte molte cose in questa relazione. Come nelle conclusioni in cui abbiamo scritto: “Non possiamo sottacere il fatto che negli anni la contabilità di Aerdorica sia oscillata tra operazioni di maquillage e magie”. Per quello che riguarda il maquillage, qui lo dice chiaramente il CTU nominato dal Tribunale nell’ambito dell’istruttoria prefallimentare, “l’operazione di rivalutazione effettuata nel corso del 2013, abbia solamente procrastinato una inevitabile esigenza di ricapitalizzazione che sarebbe stata ben più consistente se non si fosse dato corso tale maquillage contabile”.
Per quanto riguarda le magie ci sono più pagine che mettono in evidenza la corrispondenza intercorsa fra alcune persone che lavoravano nella struttura aeroportuale, riguardante, ad esempio, la trasformazione di alcuni file da formato pdf, non modificabile, in formato word modificabile, quindi, un’attività impropria, che ha avuto riflessi. In poche parole cos’è stato fatto? Documenti giustificativi sono stati volontariamente alterati.
Credo che il nostro lavoro in Commissione, Consigliere Maggi, sia stato un lavoro serio.
Abbiamo fatto scaturire quella decisione politica, perché già c’erano state, tra l’altro, alcune azioni che nel corso di questi ultimi anni erano state compiute.
Nella relazione politica non solo ha fatto bene il Presidente Zaffiri a ricordare le parole della dottoressa Massei, quando ha detto: “La società di gestione dell’aeroporto delle Marche è stata nel corso degli anni affidata ad organi di amministrazione che hanno sperperato denaro, mostrato indifferenza e disinteresse per il servizio pubblico reso dall’aeroporto ed hanno anteposto interessi personali a qualunque logica di convenienza economica, di oculatezza nelle spese, di gestione equilibrata”.
Poi c’è un esposto firmato da quel Consiglio di amministrazione, ovvero dalla dottoressa Massei, dal Presidente Catraro e dall’altro componente, in cui mette in evidenza quello che è stato realizzato. In questo esposto, che è stato indirizzato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, c’è scritto che il Consiglio di amministrazione, appena due settimane dopo, all’unanimità stabilisce in favore del Presidente, il dottor Belluzzi, un compenso orario di 170 euro netti, ovvero un compenso giornaliero pari a 1.360 euro qualora l’attività avesse superato le 6 ore giornaliere. Siamo al ridicolo! Poi ci sono altre situazioni, non leggo una denuncia fatta dal consiglio di amministrazione, ma nella relazione la citiamo, e diciamo che il Presidente, dottor Belluzzi, ha fatturato in due anni complessivi 1.083 milioni euro. Questo è scritto nella denuncia che il Consiglio di amministrazione ha inoltrato.
Ha ragione l’Assessore Cesetti quando dice: “Nella società Aerdorica, nell’aeroporto di Falconara Marittima, sono accadute delle cose inenarrabili”. Va chiarito, però, che non è stato fatto nel silenzio di tutti, perché io ho fatto un’ulteriore ricerca, agevolato anche dal fatto che ero nella Commissione d’inchiesta, e ho visto che alcuni Consiglieri, ed io sono fra questi, a partire dal novembre 2011 avevano presentato interrogazioni, mozioni, interpellanze, una ne citiamo addirittura nella relazione conclusiva, l’interrogazione a firma dei Consiglieri Ricci, Giancarli, Bucciarelli, Comi, Badiali, Camela, Marconi, Cardogna. C’è anche una mozione fatta in precedenza dai Consiglieri Giancarli, Binci, Silvetti, Donati, Ricci, Acquaroli. Non c’è stato il silenzio del Consiglio, della Commissione, anzi, se leggete l’interrogazione citata nella relazione vedrete che ci sono tutte domande che poi trovano in qualche modo un collegamento stretto con quella denuncia fatta dalla dottoressa Massei e da altri a cui facevo riferimento, o anche con altre attività che sono state portate avanti in quella infrastruttura da parte di organi dello Stato.
Sono successe delle cose inenarrabili, oggi si tratta di costruire, invece, con una forte azione politica le prospettive per il rilancio strategico, ma quelle, ripeto, non appartengono alla Commissione d’inchiesta.
Poi tutte le operazioni che qui sono citate: la valutazione degli immobili, una diversa valutazione che ha portato le perdite di esercizio fino al 2017 ad oltre 21 milioni di euro, gli interventi finanziari che ci sono stati dal 2008 al 2016, dove la Regione Marche ha erogato 34.000.000 di euro, somme enormi.
Tra l’altro, è stato consumato un patrimonio sociale che è democratico, mi permetto di dire, perché quelle rivalutazioni, quella trasformazione dei patti parasociali, che di fatto hanno tolto il capitale di rischio, che è stato invece ridotto a prestito, ha indebolito un tessuto sociale, economico, importante, ovvero l’imprenditoria marchigiana protagonista in una delle infrastrutture strategiche nella Regione, oppure i tanti Comuni o istituzioni locali o Camere di commercio, che avevano anche piccole quote e che insieme alle istituzioni e all’imprenditoria costituivano questo tessuto sociale, economico e produttivo che è stato depauperato.
Pur nelle difficoltà enormi, l’anno che si è concluso ci porta un maggior risultato del cargo, un maggior risultato dei passeggeri, pur con quelle perdite pesanti finanziarie a cui facevamo riferimento, quindi significa che questa struttura serve all’economia marchigiana, serve ai marchigiani, in una posizione strategica anche geografica, perché noi comunque siamo la porta d’Oriente, siamo al centro di questo Paese, siamo uno dei collegamenti est ovest. Allora dobbiamo lavorare per rilanciarla, ma dobbiamo farlo in modo che i responsabili paghino davvero. Non abbiamo fatto sconti in questa relazione, l’abbiamo scritto chiaramente e auspico che tutti si muovano con la stessa coerenza.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie, Presidente. Mi attengo a quanto il Consigliere Giancarli ha appena ricordato e cioè che dobbiamo stare dentro il punto all’ordine del giorno e attenerci a quello che è il risultato dei lavori della Commissione, ai quali non ho partecipato, quindi do piena fiducia a tutto quello che è stato scritto e che ha relazionato il Presidente Zaffiri.
Sulle divagazione riguardo al dopo, al futuro, a quello potremmo fare, ci siamo divertiti molte volte e l’abbiamo fatto con un diversivo non sempre scientificamente attendibile, giocando un po’ su conoscenze personali, su qualche fantasia, su qualche desiderio.
Qui finalmente abbiamo un dato, che è tutto nostro, che non ha la pretesa di fare concorrenza alle indagini che sono in corso e che dal punto di vista dei risultati e delle conseguenze sono di gran lunga più importanti della nostra.
Noi abbiamo fatto una nostra indagine, l’abbiamo voluta all’unanimità, l’abbiamo cercata con una Presidenza della minoranza, quindi con la massima trasparenza e terzietà abbiamo voluto capire fino in fondo come sono andate le cose.
Questo è agli atti, è inutile che venga commentato da me, che sono forse il più ignorante in materia proprio perché non ne ho seguito le fasi. Però alla fine di questa relazione mi chiedo, e lo chiedo soprattutto alla Giunta, non tanto alla Commissione: il risultato della relazione evidenzia uno stato di finanza e di gestione allegra, sconsiderata, al limite dell’illegalità/legalità, l’illegalità sarà accertata dalla magistratura, quindi dico al limite, perché non voglio esprimere giudizi preventivi, quanto questa gestione allegra ha inciso sui cattivi conti dell’aeroporto? Caro Consigliere Giancarli, i cattivi conti ci stanno, però quello che mi è sempre mancato come elemento è capire quanto questo abbia inciso nei 47.700.000 di debito del 2016, esigibili in 12 mesi, è scritto nella vostra relazione, 35,5 milioni, quindi abbiamo anche l’affanno rispetto a questo, infatti abbiamo deliberato quello che sappiamo.
Togliere questa tara per decidere in futuro che cosa faremo dell’aeroporto è importante, anche perché questa relazione diventa significativa, quasi decisiva. Capisco che è difficile questo tipo di quantificazione, ma il primo punto è questo.
La seconda domanda che mi pongo è: quanto questa cattiva gestione ha tenuto lontani eventuali investitori possibili, visto che dal 2010, da quando siedo in questo Consiglio regionale, ho visto attraversare nel nome dell’aeroporto di Falconara tutto l’universo. Abbiamo toccato tutti i continenti, non c’è un continente nel quale non ci siamo rivolti per avere un Paese, dall’America all’Asia, ci manca l’Africa, che investa qui.
Può darsi che l’investimento sia comunque sconveniente, perché l’aeroporto è piccolo, in una città piccola, senza un bacino, con una grande dispersione, però intanto queste due tare togliamole, a dire: la cattiva gestione ha inciso per un 20%, questa ha tenuto lontano gli investitori e quindi effettivamente l’aeroporto può essere rilanciato.
Il punto della verità è relativo al livello del costo di gestione. Faccio riferimento al preziosissimo allegato H, dove emerge un dato che ho cercato per mare e per monti e finalmente è arrivato, e di questo ringrazio la Commissione per avercelo trovato. Emerge chiaramente, l’avrete letto tutti, uno squilibrio nella maggior parte dei costi, perché il costo del personale incide per 4.050.000 sul totale dei ricavi che è di 5.577.000. Il valore di produzione, ero distratto perché l’illustre Consigliere Giacinti mi stava spiegando qual è il significato del valore di produzione, che per me tutto pubblico non veniva fuori, è molto modesto, arriva appena a 7.000.000.
Tutto questo è determinato dal fatto che ben 4 aeroporti: Perugia, Rimini, Pescara e Bolzano, hanno sostanzialmente il nostro stesso livello di ricavi, 5.300.000 Pescara, 5.200.000 Bolzano, 5.600.000 Falconara, e il personale è composto da 37 dipendenti a Pescara, 24 a Bolzano e 97 ad Ancona! Questo è il primo dato, Consigliere Maggi.
Ho saputo che in una riunione in cui era presente la coraggiosa Vicepresidente Casini, la quale in maniera molto chiara ha parlato ai sindacati di licenziamenti e per questo si è beccata una serie di insulti non qualificabili, è stato detto che queste 97 persone sono indispensabili. Allora voglio capire, qualcuno ce lo spiegherà in futuro, se sono indispensabili i 97 dipendenti di Falconara, quanto è illegale il funzionamento dell’aeroporto di Bolzano, di Pescara, di Rimini e di Perugia? Significa che lì c’è meno personale per la sicurezza, per i controlli, per i trasporti.
Non voglio continuare a fare la solita ironia su un fatto che mi è accaduto: la mattina parto con un aereo da Falconara e vengo prima messo dentro ad un ‘frigorifero’, la sala d’attesa, poi vengo messo dentro ad un calidarium in attesa di salire sull’autobus, poi entro nell’autobus, che è un frigorifero, faccio un viaggio significativo di 150 metri con il quale viene garantita la mia sicurezza, dopodiché ritorno sul calidarium, cioè sulla pista a 30 gradi e finalmente entro nell’aereo, che è un frigorifero. Questo è successo la mattina. Al rientro la sera a Falconara ha cominciato e piovere, ho fatto 400 metri a piedi, con dei birilli ai lati, sennò non trovavo l’aeroporto, sai, sulla pista alle 11 di sera c’è un sacco di traffico! Allora voglio capire: l’autobus serve sempre per la sicurezza oppure serve solo quando ci sono i turni di lavoro? Non voglio fare della facile ironia, ma voglio stressare il problema in termini politici, e parlo da cittadino che l’ha vissuto, perché voglio che l’aeroporto resti.
Ringrazio questa indagine alla quale, confesso, credevo pochissimo all’inizio, perché ho visto tante Commissioni d’inchiesta che alla fine hanno prodotto e partorito un topolino, mentre in questo caso non sarà un elefante, ma sicuramente un animale grosso che servirà a farci capire come dovremo comportarci in futuro.
Credo che da questo momento in poi il ragionamento sull’aeroporto vada fatto e vada fatto anche in termini molto onesti, cioè a dire: se l’Europa sdoganerà questa possibilità di intervento, questo dovrà essere un piano di rientro del debito, che va affrontato solo se abbiamo questo tipo di soluzione gestionale e solo se avremo i privati che interverranno nella gestione, altrimenti continuare in maniera demagogica a dire: “Facciamo questa roba, perché l’aeroporto deve esistere”, oltre che inutile è anche disonesta nei confronti dei contribuenti delle Marche, che vedono dispersione di fondi rispetto a soluzioni che non verranno mai. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie, Presidente. Leggerò l’intervento, perché dopo un anno e mezzo di lavori chiaramente le cose da puntualizzare in maniera accurata e circostanziata sono parecchie.
In quasi un anno e mezzo la Commissione di inchiesta ha sviluppato un’attività serrata ed intensa, centrando la propria operatività su due principali aspetti: l’organizzazione delle audizioni delle figure chiavi avvicendatesi nell’ultimo ventennio, che sono state 30, ed il recupero di documenti gestionali e contabili per diverse migliaia di pagine acquisite. Sono stati auditi i Presidenti Spacca e Ceriscioli, i componenti dei Consigli di amministrazione, i sindacati, il collegio sindacale, un dirigente ENAC, i consulenti ed esperti del settore aeroportuale.
Purtroppo occorre sottolineare due aspetti negativi, uno esterno ed uno interno, che hanno limitato la piena efficacia dell’azione svolta: il primo è riconducibile alla scarsa collaborazione mostrata da Aerdorica nel fornire da una parte tutto il materiale richiesto e dall’altra nel ritardare la consegna di quello fornito; tale reticenza, denunciata più volte sia in sede di Commissione che pubblicamente, riveste valore politico, in quanto l’amministratore di Aerdorica è stato nominato in maniera fiduciaria dal Presidente Ceriscioli. Quindi, a mio avviso, c’è stata la volontà politica di non mettere la Commissione in completa efficienza ed efficacia nel proprio operato, lesinando i documenti, abbiamo una mail con un lungo elenco di documenti richiesti e ancora non consegnati.
Il secondo punto è riconducibile all’assenza di un’approfondita analisi collegiale degli elementi emersi tra i commissari. Basta ricordare l’ultima seduta del 25 luglio scorso, in cui si è dibattuto per gran parte del tempo, per esigenza posta dal PD, circa la necessità di valutare un ulteriore rinvio nella chiusura dei lavori della Commissione, eravamo già al terzo rinvio, per poi, con un colpo di teatro, dopo una breve sospensione dei lavori, vedersi presentare da parte del PD stesso, 2 pagine e mezzo di conclusioni, lette seduta stante e poste frettolosamente in votazione, con l’avvallo di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Solo il Movimento 5 Stelle ha votato contro nel metodo e nel merito.
Il fatto di dire che il Regolamento consente alla maggioranza, se si vota, di non presentare una relazione sarebbe stato un autogol incredibile da parte della maggioranza. Dopo un anno e mezzo di lavori la Commissione d’inchiesta non presenta una relazione? Non vado dietro a chi, anche dell’opposizione, diceva: “Bisogna assolutamente arrivare a una conclusione sennò la maggioranza non ci fa presentare la relazione”. No, sarebbe stato un autogol politico incredibile.
Ci siamo opposti nel merito e nel metodo delle conclusioni tratte dalla Commissione d’inchiesta: sul metodo è inaccettabile concludere i lavori di una Commissione così importante e imponente per i temi trattati, con la lettura di due pagine e mezzo preconfezionate, senza discussione e confronto alcuno; ma soprattutto sul merito, è inaccettabile concludere a metà del 2018 i lavori della Commissione senza fare il minimo cenno alle responsabilità della Giunta Ceriscioli, incapace, in 3 anni di governo, di gestire la crisi societaria e di presentare un piano industriale di cui l’Europa, con le sue 35 domande, chiede le prove di quanto affermato. Ciò conduce a dire: “Avete scritto delle favole?” cosa avete scritto, se ci sono 35 domande che chiedono di dare sostanza alle ipotesi fatte?
Dalle ricostruzioni eseguite vengono confermate e provate le due enormi criticità evidenziatesi in questi anni anche agli occhi del comune cittadino, perché stiamo scoprendo l’acqua calda, quello che Radio Fante, come si diceva nelle caserme, già sapeva da un pezzo, una sconcertante continuità nella mala gestione amministrativa ed operativa di Aerdorica, che è sfociata in comportamenti perseguibili civilmente e penalmente, di cui evito la trattazione in questa sede (basta ricordare gli artifici contabili con cui sono stati addolciti i bilanci, e, come emerso dalle audizioni, le remunerazioni e i rimborsi spese abnormi di alcuni soggetti, si narra di acquisto ed utilizzo di Audi A3 liberamente date al personale, si narra della presenza di un camioncino per la manutenzione, che poi è stato rintracciato in ambiente rallistico, le consulenze sulle consulenze svolte sul lavoro degli uffici, stratificazioni di tre livelli per fare una cosa, quindi decine e decine e decine di migliaia di euro in consulenze, la surreale creazione di Evolavia, che comprava i biglietti, li pagava tutti, ne vendeva un po’ e il resto ci rimetteva: 15.000.000 negli anni! Un meccanismo incredibile, da fenomeni, non dico da geni) ed è chiara l’assoluta assenza di controllo e di indirizzo strategico da parte della Regione sulla società. Per un certo periodo, alti dirigenti regionali ne sono stati anche all’interno, però non hanno minimamente inciso. Prova di questo disinteresse e di questa negligenza da parte delle Giunte è la legge regionale 6/86 che prevedeva annualmente la redazione di una relazione sull’attività svolta ed i risultati ottenuti, ma dal 2005 non se ne trova traccia.
Tra i numerosi soggetti coinvolti nella disastrosa vicenda di Aerdorica, è difficoltoso trovarne di innocenti. Abbiamo riscontrato alcuni amministratori incompetenti o negligenti o disonesti o combinazioni di questi elementi, che sono stati fatti avvicendare troppo velocemente l’uno all’altro, probabilmente per rendere difficoltosa l’individuazione delle singole responsabilità; dipendenti spesso sovra-pagati o mal qualificati o destinati a mansioni non confacenti; sindacati troppo a lungo addormentati... tanto ci pensa la regione a salvare la situazione; organi di controllo come il Collegio sindacale o le società di revisione risultate di sovente distratti o superficiali (gli ultimi hanno cominciato ad aprire la pentola e a vedere cosa c’era dentro); infine, politici e imprenditori, nelle vesti direttive, incapaci di fornire indirizzi strategici o privi di una visione politica sul settore trasporti.
La Regione è diventata l’azionista di maggioranza di Aerdorica, dopo il disimpegno delle Province e del Comune di Ancona e dopo la progressiva ritirata degli azionisti privati, protetti da Patti Parasociali che assicuravano loro un valore certo e predeterminato delle quote al momento della riscossione, evitando ogni rischio imprenditoriale insito nella figura dell’azionista. Tutto è possibile quando si utilizzano i soldi dei cittadini e non i propri.
La società è stata in leggerissimo utile di poche migliaia di euro per soli 3 anni sugli ultimi 11, registrando evidenti perdite negli ultimi da 6 anni; il debito è più che raddoppiato nell’ultimo decennio; il costo del personale è oscillato senza un preciso trend di riduzione; il numero di passeggeri annuo si è attestato per metà del periodo sotto il mezzo milione. Noi ci siamo divertiti a fare un grafico che dimostra come ci sia l’assoluta continuità nelle varie gestioni delle varie Giunte, in cui gli ultimi tre anni non hanno assolutamente svoltato nessun parametro tipico della gestione di Aerdorica e dell’aeroporto, per chi lo vuole vedere, l’abbiamo tratto dai bilanci. Il debito è rimasto identico, le spese sul personale, di cui si è tanto battuto sui giornali, è sceso a 3,8 milioni, quando già era 3,4 milioni nel 2014 o era 3,6 milioni nel 2009 o 3,3 milioni nel 2007, quindi non è stato fatto nulla di realmente significativo in questi tre anni di Giunta Ceriscioli.
Nel 2017 Aerdorica ha perso oltre 21.000.000 ed ha accumulato un debito di oltre 42.000.000, che prima o poi la Regione dovrà pagare, rispetto al 2016 ha presentato un valore della produzione ridotto del 25% ed ha quasi triplicato i costi di produzione (questi sono i dati riportati dalla Corte dei Conti). Sono i peggiori dati degli ultimi anni, registrati dopo 3 anni di gestione Ceriscioli/Massei.
In questo scenario desolante ogni impegno finanziario riversato a favore di Aerdorica si è dimostrato inefficace; tra il 2008 e il 2016 sono stati erogati 34.000.000, allo stato attuale se ne vogliono erogare ulteriori 25.000.000, ma sappiamo che i soldi dati a suo tempo e quelli che ancora dobbiamo dare non svolteranno la situazione di Aerdorica.
Esistono poi dei problemi socio-geografici e strutturali evidenti: il bacino di utenza geografica non presenta per propria natura una richiesta di servizio superiore a quella mediamente riscontrata in questi anni (mezzo milione di passeggeri), che risulta la metà del target individuato per il raggiungimento del pareggio economico, traguardato in circa 1 milione annuo di passeggeri, quindi siamo con un aeroporto che è alla metà del target dell’autosufficienza. Inoltre, il sovra-dimensionamento della struttura edilizia in relazione al traffico registrato, impone l’utilizzo di un numero eccessivo di personale ed incrementa i costi di gestione, ecco perché il gran numero rispetto ai competitors, perché abbiamo degli stabili arrivo e partenze che sono differenti, abbiamo una pista lunghissima e delle pertinenze molto sviluppate.
E’ convinzione diffusa tra gli esperti del settore che il disavanzo tipico di aeroporti di questa dimensione si attesti intorno a circa 2-3 milioni all’anno. Quindi aeroporti di questo tipo costano alla collettività tra i 2 e i 3 milioni all’anno, se ben gestiti!
Si aggiunga il fattore esterno di concorrenza degli aeroporti di Rimini, Perugia e Pescara che erodono il bacino geografico afferente alle Marche e i due grandi poli nazionali di Bologna e Roma che contornano l’intero centro Italia, per capire facilmente come solo una struttura ben caratterizzata, e la nostra non lo è, ben gestita e che svolga attività sinergiche con il territorio possa sopravvivere. Di questi tre elementi attualmente non ne abbiamo uno.
Nulla però è stato fatto, non solo dalle Giunte precedenti ma anche dall’attuale, dopo tre anni di governo, per cercare di risolvere strutturalmente i problemi che hanno portato Aerdorica all’istanza di fallimento. Abbiamo tentato di mettere a posto i conti, si è scoperchiata la pentola, ma l’inversione di tendenza non si ha neanche l’idea di come possa essere attuata.
A questo punto suona ironico il proclama di governo del Presidente Ceriscioli fatto ad inizio legislatura che diceva: “L’aeroporto regionale Raffaello deve diventare una porta di ingresso e un facilitatore di accesso alla nostra regione, attraverso una politica di programmazione che riesca a garantire collegamenti certi con i mercati di incoming turistico”. Sembra una profezia di Fassino, ma poi si realizza esattamente opposto.
Nel corso dei lavori della Commissione più volte è emerso l’episodio relativo alla fallita privatizzazione a favore di Novaport, sulla quale rimangono aperti numerosi punti da chiarire, soprattutto politici: in primo luogo non è ancora certo l’effettivo collegamento funzionale con la società russa da parte della filiale italiana, ma la Regione puntò tutto su questo acquirente, che si era impegnato per 22.000.000 a favore del risanamento di Aerdorica. Inoltre, si nutrono ancora dubbi sulla conformità legislativa della procedura di selezione del compratore, ritenendo, alcuni, che il parere negativo espresso da ENAC fosse dettato più da ragioni politiche che tecniche…

PRESIDENTE. Consigliere scusi, dovrebbe terminare.

Piergiorgio FABBRI. Un paio di minuti, dopo un anno e mezzo di lavori dovete avere pazienza, tutti hanno sforato di un 3-4 minuti.
Infine, non si comprende la forzatura relativa all’assunzione di 16 persone che avrebbe infranto una regola del contratto, spingendo Novaport a rinunciare. Assessore Casini, sto parlando anche degli ultimi tre anni, ma chiaramente ognuno sente ciò che vuol sentire.
Alcuni pensano che non ci fosse la reale volontà di privatizzare, anche per non scoperchiare la pentola all’interno della quale si sarebbero trovate le malefatte gestionali di cui alle cronache giudiziarie.
Voglio concludere, cambiando discorso perché la storia ormai è chiara a tutti e i responsabili li abbiamo elencati tutti, con un’idea di proposta che è stata cambiata e censurata dalla finalità di questa Commissione, ma che io personalmente voglio lanciare.
Abbiamo dei punti di forza della struttura: 3 capienti edifici che potrebbero essere utilizzati in maniera differente, ristrutturando il corpo centrale, che deve tornare a gestire il traffico passeggeri e riconvertire le due recenti strutture laterali per altre funzioni, utilizzando meglio la volumetria disponibile; la lunghezza della pista è un assoluto vantaggio; lo spazio disponibile all’interno ed intorno all’area aeroportuale è molto vasto; la possibilità di ripensare il sistema dei parcheggi è possibile; l’interesse costantemente manifestato per il settore cargo va sfruttato.
L’imponente hardware aeroportuale è inoltre inserito in un contesto ove il concetto di inter modalità va doverosamente sviluppato: la presenza dell’interporlo jesino a monte e del porto anconetano a valle, con le nervature stradali-autostradali e ferroviarie esistenti e da completare, sono una ricchezza che i competitors non possono vantare. Ancona potrebbe realmente, in visione strategica, diventare uno dei pochi punti baricentrici italiani in cui i vettori di trasporto potrebbero trovare la congiunzione tra acqua, aria e terra (gomma e ferro) gestendo trasporto passeggeri e merci.
Purtroppo per i cittadini marchigiani, la Giunta Ceriscioli si è dimostrata, dopo 3 anni, incapace non solo di sviluppare, ma anche di proporre azioni concrete nel senso dell’ inter modalità: è sotto gli occhi di tutti il disastro gestionale dell’Interporto Marche, che presenta un passivo di oltre 5.000.000, un debito di 10.000.000, e si è addirittura registrata l’incapacità di rendicontare 3.500.000 che erano stati erogati, del resto è sempre la stessa Massei che è responsabile dell’Interporto. Contro il concetto di inter modalità, avete chiuso la stazione di Ancona Marittima e state consentendo lo smantellamento dei binari, non avete mai correttamente risolto il problema del collegamento su gomma tra porto ed autostrada, e state lasciando all’abbandono l’Interporto.
Occorre trovare una strategia comune con gli aeroporti di Rimini, Perugia e Pescara, per limitare la concorrenza reciproca e realizzare l’erogazione di servizi complementari; sono aeroporti in difficoltà come il nostro, sono tutti al di sotto del milione e quindi hanno bisogno di un apporto diretto da parte della Regione. Non si può ancora proseguire a fare la guerra tra poveri ma bisogna coordinarsi.
Occorre riallacciare i rapporti con le categorie produttive marchigiane interessate all’esistenza dell’aeroporto, in modo da coinvolgerle fattivamente nella gestione dello stesso, e non facendo i patti parasociali come sono stati fatti nel 2010.
Occorre sviluppare sinergia con il Governo ed i gestori delle infrastrutture, Anas, Ferrovie, Autostrade, ecc., in modo da realizzare effettivamente una rete infrastrutturale che possa essere sinergica e possa sviluppare la capacità.
Concludendo, questa Giunta ha una visione strategica e una capacità amministrativa praticamente nulle, in piena continuità con le gestioni precedenti e deve essere sterilizzata affinché smetta di fare danni che i cittadini marchigiani sono costretti a ripagare con i loro soldi.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Innanzitutto noi esponenti, che abbiamo fatto parte della Commissione d’inchiesta, dobbiamo dire un doveroso grazie al personale della Commissione che ci ha aiutato e supportato in una difficilissima ricostruzione degli atti, attraverso lo studio di moltissima documentazione e, lo voglio rimarcare, anche con una difficoltà oggettiva nel reperire la documentazione necessaria.
Non posso infatti non definire l’iter della Commissione d’inchiesta come un percorso ad ostacoli nella ricostruzione della verità. Nel corso di quasi due anni, dal 2017 al 2018, 29 sono state le sedute nelle quali sono stati auditi 34 diversi soggetti, che hanno rappresentato ai commissari realtà contrastanti, a volte addirittura antitetiche.
L’Aerdorica è stata costituita con legge regionale n. 6 del 24 marzo 1986, che prevedeva che il limite massimo del capitale pubblico non potesse essere superiore al 49%. Tale limite è stato soppresso nel 2007, tanto che oggi il capitale è quasi interamente pubblico e pari a circa al 90% del totale. Per arrivare a questa maggiore presenza del pubblico sul privato, si è passati attraverso la sottoscrizione dei patti parasociali con Fiduciaria Marche, sollevando di fatto, questo emerge dalle note della relazione, il socio privato dal rischio di impresa. Di fatto le perdite sono state coperte solamente con i soldi dei marchigiani.
Dall’analisi dei bilanci è emersa una pesante situazione debitoria. Dalla documentazione esaminata, per la quale la Commissione si è avvalsa del prezioso contributo del dottor Recanatini, è emerso un quadro di obiettiva incapacità gestionale, aggravato da una sostanziale assenza di direzione e controllo da parte dell’azionista di maggioranza, la Regione, che si è limitata a deliberare continui esborsi di denaro pubblico, che hanno toccato la cifra di quasi 34.000.000 di euro, senza svolgere il ruolo che in un’azienda privata spetta invece alla proprietà.
Come si è arrivati ad accumulare tale debito? Gli esami degli atti e la ricostruzione degli eventi hanno evidenziato un ricorso anomalo alla capitalizzazione dei costi, che hanno alterato i risultati di esercizio mascherando fra le immobilizzazioni di costi, quelli che in realtà erano dei costi ricorrenti.
Altro problema è stato il mancato reimpiego dei diritti aeroportuali, che dovevano essere impiegati per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture aeroportuali e, in caso di mancato reimpiego, come è emerso, andavano restituiti ad Enac. Questo non è avvenuto.
Si è fatto ricorso alla svalutazione dei crediti e all’iscrizione delle imposte anticipate come trucco contabile.
Un’attenzione particolare va dedicata alla rivalutazione degli immobili operata nel corso del 2013, a fronte di beni non di proprietà della società Aerdorica, ma di beni che erano solamente in concessione alla società. La rivalutazione operata, ad esempio, andava a portare il valore dell’aerostazione dai 6.000.000 di euro circa del 2012 ai 24.500.000 nel 2013. Pensate l’incidenza che ha avuto sui bilanci questa operazione!
Capitolo pesante nella gestione della società riguarda la gestione del personale, che ha evidenziato non solo una non congruità rispetto al numero, alle mansioni e ai costi, ma ha portato il costo del personale a pesare per circa il 75% sul fatturato medio della società, percentuale rilevantissima, se confrontata con quelle di altre realtà aeroportuali. Abbiamo fra gli allegati, ad esempio, l’incidenza che sull’aeroporto di Rimini è del 34,6%, sull’aeroporto di Pescara del 39,29%, su quello di Catania del 18,91%, su quello di Verona del 20,65 %.
Nell’esposto presentato alla Corte dei Conti, sempre in merito al personale, emerge il mancato controllo sul lavoro svolto. L’analisi delle singole posizioni ha evidenziato inquadramenti di livello alto, con straordinari di pochi minuti, indennità incomprensibili e riconoscimenti ad personam, che hanno portato a crescere in maniera esponenziale il costo dello stesso.
Mancati controlli, scelte gestionali discutibili, come ad esempio la gestione della partecipata Evolavia, che da sola ha prodotto ben 15 milioni di perdite. Queste sono alla base di una situazione debitoria pesantissima, che ha portato l’aeroporto delle Marche nelle attuali gravi situazioni.
Anche la strada percorsa per la ricapitalizzazione necessaria alla sopravvivenza, merita di essere citata, come la cosiddetta trattativa Novaport per l’ingresso di capitale privato. Difficile, come emerge dalle risultanze della relazione del nostro tecnico esterno, avere certezze, poiché la Commissione si è trovata ad ascoltare interventi del tutto contrapposti in merito alla regolarità della procedura adottata, lasciando alcuni quesiti irrisolti. Perché Aerdorica, nella certezza del suo corretto agire, non ha impugnato il provvedimento (analogo) così come fatto dalla società di Siena? Perché sono stati lasciati cadere nel vuoto i richiami di Enac? Perché la trattativa con Novaport non è stata ripresa, una volta sanata la procedura, con l’ingresso nel CdA di Aerdorica del soggetto che aveva portato avanti, fondamentalmente, in precedenza, la trattativa con Novaport? Perché c’è stato un totale disinteresse verso altri potenziali investitori? A tutti quesiti, nonostante le numerose audizioni, nonostante i mesi, non abbiamo avuto risposta.
Arriviamo al ruolo della politica, che forse è quello che all’interno di questa Commissione dovevamo necessariamente valutare, perché ovviamente lasciamo alla Magistratura di fare il suo corso e di valutare cose che a noi non competono.
Il ruolo della politica della Giunta regionale, di fronte al Consiglio, merita a mio riguardo una nota di forte censura. E’ mancata la trasparenza che la legge regionale che istituiva Aerdorica prevedeva all’articolo 7, la Giunta doveva presentare ogni anno, entro il 31 dicembre, di fronte a quest’Aula, di fronte a tutti i membri del Consiglio regionale, una relazione sull’attività svolta dalla società e sui risultati ottenuti, con particolare riguardo al rapporto fra l’attività della società, la politica regionale turistica e dei trasporti. Una interazione importante di settori che tutti abbiamo evidenziato, con un vulnus pesante, la mancata possibilità per il Consiglio di intervenire e cercare, nei momenti in cui i problemi venivano posti l’attenzione dell’Aula, di essere non solo propositivo, ma di porre un freno all’emorragia di capitali che oggi ci ha portato a questa situazione.
L’opacità va anche denunciata nel mancato invio di una serie di documenti richiesti, oltre di queste relazioni, da parte di Aerdorica, che non ha fornito nel corso di questi mesi alcuni documenti che sarebbero stati indispensabili per rispondere alle molte domande che i commissari avevano in questo settore.
La relazione, che ricalca la relazione tecnica del dottor Recanatini, senza lesinare o omettere mancanze ed irregolarità evidenziate dall’analisi dei documenti prodotti, è stata approvata senza una trattazione degli anni di questa legislatura. Comprensibile, ma non accettabile, la reticenza di una parte di questa maggioranza nei confronti della Commissione fin dalla sua istituzione, che è stata procrastinata più volte, con la motivazione che avrebbe potuto creare problemi alle varie procedure aperte, come quella fallimentare. Anche recentemente lo slittamento delle conclusioni, che hanno portato a richiedere una nuova proroga sul termine dei lavori delle Commissioni e dell’approvazione dell’atto, va a parer mio inquadrato proprio perché la guida e l’area politica che ha guidato l’amministrazione regionale da quando sono iniziati questi problemi ad oggi porta uno stesso colore.
Tale mancanza all’interno della relazione approvata, che abbiamo voluto comunque sottoscrivere, proprio perché ricalcava quanto emerso attraverso l’aiuto del dottor Recanatini ed anche perché ci ha consentito oggi di essere in Aula a parlare di questo problema, ci ha portato ad integrarla attraverso la presentazione di una risoluzione che verrà ovviamente discussa dopo gli interventi degli altri Consiglieri, proprio per ribadire che questo processo non virtuoso non ha del tutto terminato i propri effetti.
Chiediamo una governance nuova, capace di sfruttare le potenzialità emerse del nostro aeroporto e di eliminare le criticità. Quindi tutte queste cose che sono state denunciate portano, a parer mio, ha delle precise responsabilità.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie, Presidente. Mi svesto dai panni istituzionali di Vicepresidente per calarmi in quelli di membro di questa Commissione che ha lavorato per un anno e mezzo, devo dire molto alacremente, tra tante difficoltà, non sempre, come diceva chi mi ha preceduto, ricevendo la giusta collaborazione non soltanto da parte della società, ma anche dagli uffici che dovevano darci i documenti.
La Commissione ha attraversato anche momenti abbastanza difficili, perché ogni volta che si audiva una persona e si pensava di arrivare a determinate conclusioni o perlomeno a certe determinate conclusioni, l’audizione successiva ci faceva ricominciare da capo. E questo la dice lunga sullo stato confusionale in cui ha lavorato in questi anni l’Aerdorica, soprattutto negli ultimi quattro-cinque anni.
Non voglio fare delle considerazioni specifiche sui dati, sul perché e sul per come, attraverso quale percorso si è arrivati a questo debito di oltre 40.000.000 di euro, che è una somma grossissima per una società partecipata di questo tipo, tra l’altro un buco che si è creato negli ultimi cinque-sei anni e che ha avuto un’accelerata incredibile.
Il Presidente Zaffiri e anche il Consigliere Giancarli hanno ripercorso alcune situazioni strane, incarichi, consulenze, che gridano vendetta, io faccio un discorso più generale di carattere politico, d’altra parte questa è una Commissione d’inchiesta politica, non è certamente giudiziaria.
Vorrei incentrare il mio discorso da un punto di vista prettamente politico per vedere dove sono state le manchevolezze, non vorrei dire le responsabilità che è un termine molto grosso, però talune leggerezze e manchevolezze la politica se le deve assumere.
L’argomento che oggi stiamo affrontando è senza dubbio lo specchio del fallimento di una politica regionale per quanto riguarda le infrastrutture strategiche di questa regione. La relazione arriva a 3 anni fa, ma in generale dico che è lo specchio del fallimento della politica regionale che non ha saputo investire e non ha saputo lavorare sugli investimenti strategici che potevano in qualche modo cambiare le sorti di questa regione e che di fatto, invece, l’hanno relegata in un isolamento come non mai.
Credo anche, cosa molto importante, che questa situazione sia lo specchio di una mala gestione, che negli ultimi anni è stata fatta dagli enti pubblici nei confronti delle società partecipate, e qui abbiamo avuto la dimostrazione che sono state interpretate come serbatoi per quella politica clientelare che tanti danni ha fatto. Poi possiamo parlarne di uno specifico, della politica del personale che ha fatto Aerdorica. Uno scalo di questo tipo che sì e no regge 500.000 passeggeri in un anno, passa improvvisamente da 60 a 108 dipendenti, provocando dei danni all’occupazione irreparabili. Ripeto, questa mala gestione ha sempre considerato le società partecipate come un serbatoio per poterci fare politica, ma non quella politica vera, quella politica clientelare che dà questi frutti.
Questa vicenda ci insegna anche un’altra cosa, che è inutile risanare, cioè pagare i debiti di queste società, quando i fondi non sono finalizzati al vero risanamento, ma soltanto a tappare il buco. Se diamo dei fondi, se diamo delle risorse, e se dietro queste risorse non c’è un piano di risanamento, un piano di riqualificazione, un piano di ristrutturazione, abbiamo soltanto sprecato risorse, abbiamo danneggiato due volte il nostro territorio. E’ una cosa molto, molto grave.
Che cosa è mancato in tutta questa storia? Ripeto, faccio una considerazione di carattere politico, i numeri li lascio perdere perché sono nella relazione e in tutti gli atti correlati, e mi corre l’obbligo di ringraziare anche la struttura che ci ha seguito, in particolare la dott.ssa Sardella, per il grande lavoro che è stato fatto per reperire i dati e altro.
Che cosa è mancato in tutta questa storia? Innanzitutto è mancata la programmazione. Questo scalo è nato, ma poi non si è capito mai che cosa dovesse diventare. Era l’aeroporto di Ancona e di Falconara, o era l’aeroporto delle Marche? Non si è mai capito, cioè la politica non ha mai fatto una scelta forte da questo punto di vista, ed ecco i risultati.
L’aeroporto è rimasto chiuso in un hangar ed ha oscillato sempre fra i 300.000 e i 500.000 passeggeri, non si è mai capito come collegarlo col sud delle Marche, come poter contrastare le pretese di qualche aeroporto che stava al nord, da Rimini a Forlì a Bologna. E’ mancata una strategia programmatica per resistere e crescere.
Ovviamente sono mancati gli investimenti mirati sull’aeroporto. Se non c’è stata programmazione non ci sono stati nemmeno gli investimenti mirati. E’ inutile fare il parcheggio per 1.000 posti auto oppure gli alberghi per 300 posti letto, se poi non c’è una programmazione su come far crescere questo aeroporto, di quali sinergie, di quali alleanze fare con il territorio, di come collegarlo con Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto, Macerata, Pesaro o con l’entroterra per farlo diventare l’aeroporto delle Marche.
E poi, dulcis in fundo, è mancato, consentitemi la chicca finale, il controllo. Il controllo è mancato totalmente, e questo veramente, grida vendetta. Qui c’era da esercitare, non soltanto quando si era soci di maggioranza assoluta, ma anche quando si era soci di maggioranza relativa, un controllo più pregnante, quello che noi chiamiamo la direzione e controllo, un relazionarsi quotidiano con il Consiglio di amministrazione per sapere cosa stava succedendo.
Nel caso di Aerdorica l’azione di quella politica che guarda avanti, di quella politica che crede che gli investimenti sulle strutture e infrastrutture strategiche possono essere il volano per la ripresa economica, è mancata completamente. C’è stata una politica che ha guardato a 4 dita dal naso, cercando di tappare di volta in volta i buchi, credendo naturalmente di venirne fuori. Invece ci voleva una politica di ampio respiro, un’azione che guardasse lontano, che guardasse oltre la siepe.
Tutte le audizioni, tutti i documenti che abbiamo avuto a disposizione, hanno dimostrato chiaramente che non c’è stata mai una visione strategica di cosa dovesse diventare effettivamente l’aeroporto e quello che maggiormente sorprende è il fatto che, proprio nel momento in cui c’è stato un raccordo più stretto fra le istituzioni, fra la Regione e i vari CdA che si sono succeduti perché nominati dalla Regione stessa, quali i suoi rappresentanti tecnici e dirigenti, c’è stata una défaillance totale. Questo la dice lunga di come l’istituzione non è stata in grado di raccordarsi in questo senso.
Possiamo dire che effettivamente le responsabilità politiche della Regione nel caso di Aerdorica sono chiaramente …, dico Regione perché è il socio di maggioranza, ma potrei anche dire di tutti i soci pubblici che hanno fatto parte dell’azionariato di Aerdorica, perché i privati ne sono usciti bene, adeguatamente bene, attraverso una serie di operazioni finanziarie che, francamente spero vengano chiarite, hanno fatto crescere le azioni acquistate 15 anni prima, grazie ad un buon tasso di interesse.
Secondo me le responsabilità politiche del socio di maggioranza sono principalmente tre. Era noto da decenni, da un decennio perlomeno, quale fosse la difficile situazione che stava attraversando Aerdorica, era nota a tutti la crisi di mercato relativa ai passeggeri, era noto a tutti che i passeggeri stavano diminuendo, nonostante alcune alchimie, alcuni giochi di prestigio che qualche CdA o qualche Presidente aveva fatto, con delle alleanze strane, con delle promozioni strane nel Turkmenistan, nell’Azerbaijan, in regioni che avrebbero portato milioni di turisti. Però non sono soltanto i turisti quelli che contano, nel sistema dei viaggiatori ci sono tante figure da incrementare, si trattava di creare rotte sui mercati internazionali, sui mercati dell’economia (tedeschi, inglesi, francesi, spagnoli), non è detto che per far sopravvivere questo aeroporto dovevo prendere per forza il turista russo.
Nonostante lo stato di difficoltà che stava attraversando l’aeroporto di Falconara, a tutti noto, la Regione che cosa ha fatto? Ha continuato a nominare un management che è stato sempre privo di specifiche competenze nel settore. Questo grida vendetta, questo grida vendetta! E mi fa ritornare in mente lo scopo finale di queste società partecipate, questo mitico serbatoio da cui attingere per distribuire oboli o per accontentare gli amici degli amici. Noi abbiamo sempre nominato un management che non aveva competenze specifiche, assolute, in materia di trasporti e che quindi non è mai stato in grado di elaborare un piano industriale vero di riqualificazione e di ristrutturazione e rendere in qualche modo sostenibile la gestione di uno scalo, che non poteva reggersi, assolutamente, con i soli 400.000 o 500.000 passeggeri, se attorno non si creava una struttura molto più interessante e molto più forte, non soltanto uno scalo merci messo all’interno di un piano strategico.
L’altro aspetto, cosa ancora più grave, è che negli anni i vari CdA ed organi tecnici-gestionali non sono mai apparsi completamente svincolati da logiche politiche. Mai! Non sono stati mai svincolati. Quando la barca stava affondando occorreva un management forte, di specifica competenza in materia di trasporti aeroportuali, invece tutta questa cosa non si è fatta.
Terzo, la questione del controllo. In pratica non ci si è mai posto il problema di andare a vedere, a controllare e per me è una cosa assurda nel momento in cui c’era un’osmosi tra la politica e la direzione gestionale tecnica, con i suoi dirigenti. Io volevo capire per questo ho fatto domande specifiche a qualche interlocutore, che chiaramente mi ha un po’ deviato, ha balbettato e non ha risposto.
Uno che metteva il cappello da Presidente del CdA non poteva poi non toglierselo e mettersi quello di Segretario generale o del dirigente. Nel momento che cambio cappello non è che la memoria va via, la memoria la porto dentro, per cui devo riferire, devo mettere a disposizione del Presidente e dell’Assessore competente quello che sto vedendo. Che cosa è successo? La Commissione non è riuscita a dipanare questa cosa, che è molto grave.
Una cosa Aerdorica è riuscita a far volare: i costi! I passeggeri rimanevano a terra, ma i costi aumentavano a non finire! Il personale, gli amministratori, le consulenze, gli addestratori di volo. Ma di cosa parliamo?
La Commissione è stata interessantissima perché, al di là delle magagne che ha scoperto, poi ci penserà qualcun altro a vedere le responsabilità, se sono state sottratte delle risorse in modo non corretto e non giusto, al di là dell’accertamento di una gestione veramente allegra che abbiamo visto, era sempre carnevale in Aerdorica, ci ha fatto fare una riflessione sulla politica e su come la politica deve gestire i suoi bracci operativi se vuole far risorgere questo territorio attraverso degli investimenti strategici.
La risoluzione, come ha spiegato il Presidente Zaffiri, la condivido perché individua tre punti su cui operare, che sono scaturiti da un’analisi dettagliata di quello che non è andato negli ultimi 10 anni di gestione Aerdorica. Grazie.

PRESIDENTE. Ha parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie, Presidente. Il mio intervento è quello di un Consigliere che è stato membro della Commissione d’inchiesta, che è stata, come è stato ricordato più volte, ispirata al raggiungimento di un giudizio politico, che spesso negli interventi che si sono susseguiti si è basato, per essere più convincente, su rilievi di natura extra politica, invece, come è stato ricordato, ci sono organi appositi che dovranno pronunciarsi in merito alle procedure instaurate da questa amministrazione regionale, dal momento che il primo CdA che questa amministrazione ha insediato, ha fatto una denuncia, come previsto dal codice civile, agli organi competenti che dovranno ravvisare o meno l’esistenza di comportamenti scorretti, sia per quello che prevede il codice civile in termini di disposizioni societarie, che per quello che prevede il codice penale, visto che ci sono anche rilievi effettuati dalla Guardia di Finanza che sono in mano alla Procura della Repubblica e alla Procura della Corte dei Conti. Non va neanche dimenticato che è in corso una procedura concorsuale per la quale il codice civile prevede dei passaggi.
C’è anche la figura del Commissario, prevista dalla procedura concorsuale in essere, quella del concordato preventivo, che dovrà riferire al giudice, che a sua volta dovrà vedere le varie questioni che si sono avute negli anni di gestione, senza dubbio non corretta, da parte degli organi che si sono susseguiti.
Come Consigliere di questa legislatura mi sono chiesto se questa gestione, che ha dilapidato risorse di tutta la comunità regionale, avesse avuto fine. Questo mi interessava sapere perché di fronte ai miei figli potrei essere richiamato a rispondere per aver ricoperto questo ruolo. Ho trovato la risposta a questa domanda quando ho rilevato che c’è stato un preciso esposto del Consiglio di amministrazione, insediato da questa amministrazione regionale, che andava nella direzione di far luce su quelle attività e su quei comportamenti, che andava anche nella direzione auspicata da tutti: correggere la rotta della gestione di questa società per quello che era possibile fare, considerando il livello di spesa del personale derivante dalle assunzioni fatte a dismisura in un altro periodo. Si sono presi dei provvedimenti per cercare di ricondurre nel giusto alveo della correttezza la gestione societaria di Aerdorica.
Questa amministrazione è andata oltre e nella mia Commissione e in quest’Aula non è passata in secondo piano l’azione proposta da questa amministrazione, ovvero l’azione di salvataggio che è ancora sub iudice, in quanto la Commissione europea sta esaminando la correttezza o meno di ciò che abbiamo prospettato, l’aumento di capitale che andrà nella direzione di salvare la società. Ma c’è di più: la gara esperita da questa amministrazione per individuare un partner a cui cedere le quote societarie e rilanciare l’attività tipica di questa società.
E’ chiaro che tutte queste operazioni rimarcano la strategicità di questa infrastruttura, tutti l’abbiamo detto in più occasioni e ancora oggi, se ancora ce ne fosse bisogno, lo ribadiamo. E’ un dato essenziale, che l’aeroporto delle Marche è un’infrastruttura strategica per il contesto geografico in cui sorge e per le attività della Regione tutta che può rappresentare, e più che ribadito è stato stabilito e sancito dagli elementi che ho voluto sottolineare, in consecuzione anche temporale, che vanno proprio in questa direzione. Quindi, tanti rilievi, tanti risultati sciorinati, tante evidenze legittimamente fatte che hanno trovato iscrizione nella relazione che abbiamo votato in Commissione.
Colgo l’occasione anche in questa sede per ringraziare, come hanno fatto i miei colleghi che mi hanno preceduto, tutto il personale della Commissione che si è prestato in questo periodo. Un periodo lungo che ci ha portato a sentire diversi soggetti, fino a ripercorrere le fasi anche concitate che ben conosciamo e che sono poi sfociate in questi ricorsi a cui ho fatto riferimento, per stabilire il punto di rottura di un passato che è andato in una direzione certamente da criticare. E’ chiaro, lo dicono i risultati gestionali, lo dicono anche condotte e comportamenti rilevati da altri organi per i quali si è proceduto con gli strumenti a disposizione di un organo amministrativo e dell’assemblea di una società per azioni come Aerdorica.
Sarà la Guardia di finanza, la Procura della Repubblica presso il Tribunale e presso la Corte dei Conti, gli organi della procedura concorsuale in essere …, mi riferisco al Commissario giudiziale in particolare in questa fase, visto che oggi abbiamo appreso la notizia che la società è stata ammessa al concordato e che quindi ora si seguirà l’iter previsto dalla procedura fallimentare. Tutto questo mi porta a dire che tre anni fa, con l’inizio di questo percorso, siamo entrati in una fase diversa, in discontinuità con quanto accaduto precedentemente.
La risoluzione e la soluzione di questi percorsi in essere, ciascuno per proprio conto, ci porteranno a chiarire e soprattutto successivamente ad assumere decisioni, che andranno, lo auspico e lo ribadisco ancora una volta, nella direzione di puntare ad un rilancio di questa attività aeroportuale, che è un bene essenziale per tutta la comunità regionale e per tutti gli interessi economici e turistici che sono stati ricordati a più riprese in quest’Aula e anche nella Commissione. Un bene primario a cui non si vuole rinunciare, anche per quanto fin qui intrapreso, ma anche e soprattutto per quello che è costato in termini di risorse a tutta regione, a tutti noi.
Ecco perché mi sento di dire di aver trovato una risposta senz’altro esaustiva delle condizioni in cui la società si è trovata e si trova, per cui ad oggi non vedo alternative prima di trovare risposte che si concatenano temporalmente, lo ribadisco, e sono quelle legate alla procedura concorsuale, quelle derivanti all’esame della Commissione europea in termini di aiuti di Stato e di salvataggio, della società Aerdorica. Quando saremo in grado di avere delle risposte, speriamo con esiti positivi, che non siano in contraddizione con quello che è alla base del volere di tutta l’Assemblea legislativa, ovvero quello di puntare a un rilancio e alla strategicità di una infrastruttura come quella dell’aeroporto delle Marche, credo che saremo in grado di interrogarci ulteriormente su quali ulteriori lidi andare con questa società, non dimenticando, peraltro, di aver intrapreso una gara per cedere le quote societarie ed individuare un partner che vada nella direzione auspicata.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie, Presidente. In questi tre anni che sono qui, raramente ho sentito un dibattito con delle frasi così pesanti, e sinceramente mentre alcuni colleghi parlavano, mi sono preoccupato per loro. Penso, ad esempio, alle cose dette dal Consigliere Maggi che per fortuna sua, e io ho tirato un respiro di sollievo, ha poi asserito che quanto detto non erano sue affermazioni, ma della Guardia di Finanza, altrimenti sarebbero state dichiarazione di cui preoccuparsi.
Gran parte dei colleghi si sono concentrati nel mettere in evidenza le criticità che ci sono state, che poi è stato anche il lavoro della Commissione. Come ha detto la Consigliera Leonardi la società è stata fondata nel 1986, quindi è chiaro che questa amministrazione non ha fatto altro che ereditare una situazione pesantissima. Assessore Casini, ho una domanda molto semplice. Premesso che siamo tutti consapevoli che l’aeroporto è indispensabile per questo territorio. Penso che non ci sia nessuno qui che possa dire il contrario, riteniamo tutti che l’aeroporto sia indispensabile, farei però una prima distinzione: l’aeroporto è indispensabile, la società no. La società è qualcosa di diverso dalla struttura.
Detto questo, le parlo, Assessore, da cittadino preoccupato, perché tutti vogliamo mantenere l’aeroporto. E’ giusto che venga difeso con i denti! Allora più che andare alla ricerca delle responsabilità che, ripeto, ci sarà chi le stabilirà, parlo anche delle responsabilità politiche, la situazione ereditata è pesantissima, non è facile, lo capisco, questo aspetto mi interessa marginalmente, a me interessa il domani. Allora le faccio una domanda, che comporta anche una responsabilità politica, supponiamo ad esempio che ci sia un acquirente che dica: “Dott.ssa Casini, la metto a capo di questa struttura e lei mi deve risolvere il problema di questa situazione”, quindi un acquirente privato, che se la assume come super manager per risolvere questa situazione le chiederà una soluzione in quattro, cinque, dieci punti, ed anche una tempistica, esattamente entro quanto tempo accadrà una cosa, entro quanto tempo ne accadrà un’altra, ed entro quanto tempo ne accadrà un’altra ancora, e in quanto tempo si risanerà la situazione. Perché il privato investe e vuole avere un ritorno dal suo investimento. Allora, questo acquirente c’è, sono i marchigiani che hanno dato a questa Giunta un mandato, quando nel 2015 ci hanno eletto, quindi la una domanda che le faccio è molto semplice: in questi tre anni che avete governato, quali sono le soluzioni che avete individuato per risolvere questa situazione e quali sono le tempistiche che secondo voi porteranno la situazione da catastrofica a risanata?

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie, Presidente. Credo che la relazione che oggi viene in Consiglio sia frutto di un lavoro importante e impegnativo fatto dalla Commissione e da tutti i Consiglieri che hanno cercato di capire, con una serie di testimonianze ed incontri, il perché si è giunti a questa situazione di Aerdorica.
Penso che, al di là delle varie posizioni che vogliono scaricare su questo o su quell’altra questione, ormai ognuno di noi si sia fatto un quadro abbastanza chiaro di come sono andate le cose fino al 2015, perché noi dobbiamo distinguere temporalmente, se non vogliamo essere scorretti politicamente, quello che è accaduto fino al 2015 da quello che è accaduto dal 2015 in poi, perché sappiamo bene che la maggior criticità, cioè questo buco così importante prodotto all’interno di Aerdorica, è avvenuto solo fino al 2015. E’ altrettanto vero che bisogna ragionare su cosa è successo dal 2015 ad oggi, ma poi naturalmente la Vicepresidente Casini, che ha questa competenza, entrerà ancor di più nel dettaglio.
Negli interventi non ho sentito nessuno parlare di come possa essersi verificato questo buco di 40.000.000 di euro su un bilancio annuale molto, molto ridotto.
Sono convinto che il lavoro messo in campo in questi tre anni e mezzo da questo Consiglio regionale, da questa Giunta regionale e dallo stesso Presidente Ceriscioli, e qui bisogna dirlo con grande chiarezza, oggi permetta il concordato e dia la possibilità di attivare una serie di procedure che, secondo me, vanno nella direzione che tutti auspichiamo, verso la salvaguardia di Aerdorica e del nostro aeroporto, se è vero come è vero che lo riteniamo strategico.
Come Assessore al turismo posso portare un contributo alla discussione. Questo anno per la prima volta siamo riusciti a creare un progetto con la ISI Tour, che è uno dei più grandi tour operator della Russia, quindi abbiamo avuto da maggio a settembre una serie di voli charter diretti in tre importanti Paesi dell’est, che ha permesso di avere uno scambio continuo di nuovi turisti nel nostro territorio, che prima scendevano a Rimini. E’ stata un’operazione che ha dato un bel segnale al sistema turistico ed è stato possibile perché il nostro aeroporto, al di là di tutto, ci permette di fare queste operazioni.
Ho ascoltato, non lo vedo presente e mi dispiace, con grande attenzione l’intervento fatto dal Vicepresidente Celani in merito a una serie di riflessioni che ha portato avanti, ma secondo me ha sbagliato legislatura. Quello che dice lo doveva dire forse dal 2010 al 2015 e lo doveva dire al suo alleato, che all’epoca era Spacca. Secondo me ha confuso l’intervento, lo doveva fare nella legislatura precedente o chi per lui lo doveva fare, portando avanti le criticità che sostiene ci siano state in quel periodo. Ricordo che, quando parliamo di una società partecipata che ha fatto una politica clientelare, in particolar modo Aerdorica, le ultime assunzioni sono state fatte pochi giorni prima delle elezioni del 2015 e non sono state fatte da questa Giunta, tant’è che in questi ultimi tre anni e mezzo, poi l’Assessore mi correggerà, credo che sia stata un’assunzione o mezza assunzione.
Cercare di coinvolgere questa Giunta, questo Presidente, in un percorso che è stato fatto precedentemente all’insediamento di questa Giunta, credo che non sia troppo corretto. Cito testualmente: “Società partecipate e una politica clientelare”, non mi sembra che abbiamo fatto questo, anzi, siamo stati molto attenti. Penso che in questi tre anni e mezzo ci siano state trasparenza e chiarezza, con incontri, riunioni, dibattiti in quest’Aula, mentre negli anni passati questa trasparenza non c’è mai stata.
Capisco gli interventi fatti dai capigruppo del Movimento 5 Stelle e della Lega che cercano di evidenziare quel sistema, ma questa Giunta l’ha interrotto ed è alla luce del sole. Se oggi siamo qui a ragionare e a riflettere sulla relazione della Commissione, penso che un percorso importante sia stato fatto, ma dobbiamo guardare avanti, è anche grazie al lavoro fatto con grande trasparenza, con grande chiarezza e con grande coerenza, dall’amministratore delegato di Aerdorica, dal Presidente, dall’Assessore competente e dalla Giunta. Aver ottenuto il concordato ci permette di non parlare del fallimento, se oggi non ci fosse stato il concordato avremmo parlato di altre cose e immagino cosa si sarebbe scatenato dentro quest’Aula (le responsabilità, il fallimento, eccetera).
Credo che il concordato sia un percorso che aiuterà a portare avanti questa situazione, penso che questo sia un bel messaggio che oggi diamo all’intero sistema economico e sociale della nostra regione.
È indubbio che questo aeroporto, una volta messo a regime, dovrà essere potenziato e migliorato, anche se abbiamo nel raggio di poche centinaia di chilometri, un aeroporto a Pescara, ad Ancona, a Perugia e mezzo aeroporto a Rimini, non mi ricordo se è fallito o è stato recuperato In un sistema globalizzato così ampio pensate quanto sia difficile cercare di avere tutta una serie di opportunità importanti e forti per quel che riguarda lo scalo, l’accoglienza, eccetera.
Siamo consapevoli che questo obiettivo non è ancora ultimato, l’obiettivo di mettere in sicurezza totale l’aeroporto, però credo che sia giusto riconoscere che un lavoro c’è stato, anche se non tutto è stato fatto bene
In questo dibattito ognuno cerca di creare questa fibrillazione, ma è giusto riconoscere che in questi tre anni e mezzo c’è stato un lavoro non semplice, ripreso da questa Giunta, un lavoro che pensiamo e speriamo di portare a un obiettivo alto, che entro il 2020 si raggiunga la messa in sicurezza.
In questo percorso è importante la tutela delle maestranze, i dipendenti che abbiamo trovato lì, che abbiamo trovato e che non vogliamo assolutamente mettere in difficoltà.
Se tutti ci muovessimo in un percorso abbastanza definito, pur rimanendo sulle nostre posizioni politiche, molto probabilmente potremo dare una risposta a tutto il sistema.
Termino questo intervento, riportando l’attenzione sullo spartiacque che è stato nel 2015, altrimenti rischiamo di mettere tutto dentro un calderone generale, e questo non è giusto perché ci sono due amministrazioni diverse. Noi abbiamo fatto un percorso, idee e progetti che si spostano totalmente dalla vecchia Giunta.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Il Consigliere Bisonni prima ha detto che questo è un dibattito importante, serio, anche se con qualche affermazione dura, anche un po’ dicotomiche, come quando il Consigliere Maggi dice da un lato povero personale e dall’altro troppo personale con tanti privilegi. Capisco la condizione così complessa come quella di Aerdorica, la cui complessità è dimostrata dal fatto che la Commissione, fatta di persone con grande spessore, con l’aiuto di tecnici, con l’aiuto di altre persone ha ascoltato 34 persone, mi sembra che sia stato detto prima. Una complessità, non facile da definire con poche parole o con uno spot.
Quando mi sono insediata, ho detto al Presidente Ceriscioli che volevo l’aeroporto, Consigliere Bisonni, ma non volevo Aerdorica. Essendo una conoscitrice delle infrastrutture e della logistica avrei voluto l’aeroporto, l’interporto e il porto e non le rispettive società. Invece mi sono trovata a fare i conti proprio con queste.
Raccolgo la frase che ha detto l’Assessore Pieroni: le ultime assunzioni sono del 2015. Quando partecipai alla mia prima assemblea di Aerdorica l’allora amministratore delegato disse all’assemblea, come sapete noi rappresentiamo l’89% delle quote ed abbiamo l’assoluta maggioranza, che si dovevano assumere 16 persone. Io chiesi le motivazioni, mi impuntai un po’, sapendo di avere ereditato un qualcosa che non stava tanto bene in piedi, soprattutto non mi piacevano quelle assunzioni perché sapevo che in quel momento si stavano aprendo le buste della gara di vendita. C’era stata una gara di vendita e successivamente seppi che il bando non era stato concordato con Enac, che invece lo deve condividere per legge, scoprii anche tutte le cose che voi avete scoperto e di cui vi siete resi conto.
Condivido tutto quello che nella parte finale della relazione è stato detto, però c’è un crinale importante, come diceva prima anche l’Assessore Pieroni, tra quello che è stato e quello che è adesso. Passa per il cambio di passo che c’è stato quando il CdA nominato da questa amministrazione ha deciso di chiedere alla Procura di verificare alcuni atti. Non solo, passa anche per un’altra azione che determina la certezza della trasparenza e della serietà, la gestione della società è forzatamente sotto controllo della Procura della Repubblica e del Tribunale di Ancona dall’1 gennaio 2017, prima per la pre-fallimentare, oggi per il concordato. Quindi è talmente trasparente da aver come affiancamento un commissario. La società ha presentato la richiesta di concordato, che è stata accolta anche con il parere di un commissario che ha verificato tutta l’azione della società. Dire oggi che la società non è trasparente, significa insultare organismi ben più importanti dell’Assessore.
Questo decreto dell’ammissione al concordato preventivo, non è il concordato, ma l’ammissione al concordato preventivo, contiene delle affermazioni che sono importantissime e delle quali sono molto onorata perché so quanto gli uffici, quanto Aerdorica e quanti consulenti ci hanno lavorato.
Per esempio si dice che, ed estrapolo alcune cose, “il piano appare, per quanto possibile valutare in questa sede, in grado di soddisfare l’intero costo del concordato dichiarato”, ciò viene dichiarato dal Tribunale di Ancona, lI sezione civile, che la richiesta di Aerdorica è ammessa al concordato preventivo.
Questo che cosa significa? Che il 16 gennaio ci sarà un’adunanza dei creditori poi ci saranno 20 giorni per i tempi delle votazioni, dopodiché ci sarà il voto definitivo il 6 febbraio e poi ci sarà, se del caso, noi ce lo auguriamo, l’omologa. Questo è un percorso.
Consigliere Bisonni, mi chiedeva cosa stiamo facendo. Innanzitutto, vista l’anamnesi, perché avete sentito ed ascoltato tutti, avete fatto qualunque tipo di ricerca e avete ascoltato sia il paziente vecchio che il paziente nuovo, quindi avete avuto piena contezza che ci vuole la cura, e quando un paziente è moribondo, non è facile, perché siamo bravi tutti a dire: “noi dovremmo fare”.
Intanto vi do un dato: nel primo semestre 2018 sono aumentati i passeggeri di 11 mila unità, che non mi sembra poco, sia per quel che diceva prima l’Assessore Pieroni, sia perché sono stati ampliati i voli grazie ad accordi con altre compagnie, come la Easyjet. Quindi da un lato abbiamo il concordato preventivo che deve essere accettato, dall’altro abbiamo altre due procedure. Una, è quella dell’aumento di capitale, quindi della vendita di una parte delle quote che chiaramente deve essere maggiore del 50% e siccome Aerdorica ha una governance diversa, il bando è stato condiviso con Enac, ci sono stati tanti incontri.
A differenza di quello che pensava la governance, che c’era nel 2015, il bando deve essere approvato non solo da Enac, ma anche dal MIT e dal MEF. La bozza del bando è stata spedita il 7 agosto a MIT, MEF e Enac, quindi siamo in attesa. Il Tribunale dice che entro la fine del mese di settembre avremo la possibilità di emanare il bando e sarà pubblicato per 35 giorni, dopodiché verificheremo le offerte. Nel frattempo abbiamo una procedura di approvazione degli aiuti di Stato, perché sopra una certa aliquota bisogna attivare delle procedure che chiedono il permesso di attivare gli aiuti di Stato. E’ vero che sono state fatte tante integrazioni, ma è anche vero che c’è stata una grande interlocuzione sia con la Comunità europea che con gli avvocati, e l’ultima data utile per la presentazione delle integrazioni di Aerdorica è l’8 ottobre. Dopodiché la Comunità europea, anzi, la Commissione DG concorrenza, dovrà esprimere un parere entro 60 giorni.
E’ vero che non abbiamo una soluzione nell’immediato, ma dall’8 ottobre, 60 giorni li possiamo facilmente controllare, stessa cosa vale per il concordato, che ha delle date precise, che sono: 16 gennaio e 6 febbraio.
Credo di poter affermare che il percorso che è stato fino adesso percorso, perdonatemi la cacofonia, da parte di Aerdorica e da parte della Regione sia il massimo della trasparenza, anche perché è stato affiancato dalla Procura e dal Tribunale.
Si sono raggiunti obiettivi importanti. In quest’Aula si è detto, e l’ha affermato prima il Consigliere Bisonni, “Un conto è Aerdorica e un conto è l’aeroporto”, sì, ma noi abbiamo parlato con Aerdorica e le abbiamo chiesto: “Se la società fallisce cosa succede?”. Ci ha risposto che l’aeroporto chiuderebbe almeno per 2-3 mesi, questo ci ucciderebbe in maniera definitiva, perché chiudere e far fallire la società significa, a detta di Enac, il fallimento totale. Quale società tornerebbe in un aeroporto dopo aver sospeso i voli per 2 o 3 mesi?
Un conto sono le cose che diciamo quando giochiamo a monopoli, un conto sono le cose che diciamo quando di fronte abbiamo un’infrastruttura importantissima come l’aeroporto che, come si è detto prima, fa parte di una situazione logistica che è ideale nel centro Italia, che potrebbe essere sfruttata, e mi auguro lo sarà, con l’ingresso dei privati, sfruttata per tutte le sue potenzialità. Non dimentichiamo che entro il prossimo anno dovrebbe essere aperta la Statale 76 della Quadrilatero, che porterà un flusso da Perugia a Falconara. Questo non è un caso, non è viceversa, non rida, perché non esiste il contrario, non c’è un asse che porta verso il centro! Dai tempi dei Piceni ci si muove verso la costa, non a caso l’altra arteria, la 77, ha determinato un flusso di traffico e di turismo a Civitanova Marche, del quale tutti sono a conoscenza, che ha cambiato la vita a tanti imprenditori del mondo del turismo. Per cui, non c’è niente da ridere!
Per quel po’ di logistica che conosco, è un’operazione importante, anche perché l’aeroporto di Perugia non è messo bene, come anche quello Pescara, quindi nel caso in cui dovesse funzionare questo assetto, che è stato comunque ritenuto credibile qualche giorno fa dal Tribunale di Ancona, quindi non da Anna Casini, abbiamo buone speranze per pareggiare … Guardate, a me non interessa individuare le responsabilità perché ci sono gli organismi competenti, non mi interessa sapere se è più o meno personale o il personale se è povero o no, se prende la quattordicesima o la tredicesima, ci sono gli accordi sindacali e mi pare che grande attenzione rispetto al personale ci sia stata.
Mi auguro che questo percorso ci porti ad una cessione delle quote di maggioranza superiore al 50% ad un privato, perché credo che la gestione di un aeroporto non possa essere gestita da una società che è quasi totalmente pubblica, non è una missione della Regione Marche, di un ente come la Regione, fare l’imprenditore.
Io penso questo per il bene di tutta la nostra collettività e questo è il primo passo verso la salvezza, e siccome è certificato da un Tribunale, io che credo nella giustizia e nei tribunali, penso che abbia una valenza diversa rispetto a chi fino ad ora ha dubitato.
Siccome in quest’Aula di “pernacchie” in questi tre anni ne ho prese tante, il fatto di sapere che oggi un Tribunale scrive, e non dice, che il percorso è corretto, percorribile e credibile, è una grande soddisfazione, non tanto per me, badate, ma per tutti quelli che si sono impegnati in maniera anche gratuita e personale a salvare questa società, che è necessariamente il salvataggio dell’infrastruttura, perché sono direttamente connesse. Grazie.

PRESIDENTE. E’ stata presentata una proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Zaffiri, Leonardi, Malaigia, Zura Puntaroni, Celani, Marcozzi, Carloni.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie, Presidente. Abbiamo presentato una risoluzione perché io e tutto il gruppo della Lega abbiamo preso in considerazione la discussione che c’è stata su un argomento che è molto importante per la comunità marchigiana.
Noi non ci siamo inventati niente, l’ho detto prima nell’introduzione, c’è una conclusione, che arrivava al 2015, su fatti oggettivi, come il bilancio 2016, atti che tutti possono verificare. Abbiamo preso in considerazione la correzione del bilancio che riguardava il capitale portato da 19.000.000 a 6.000.000 nel 2017. Sono fatti oggettivi, sono a bilancio, e da questi abbiamo costruito una risoluzione per portare un contributo positivo, perché a differenza di qualcuno che ci dice che blateriamo solo, abbiamo presentato un’ipotesi di risoluzione.
E’ certo che questa ipotesi di risoluzione non coinvolge l’Aerdorica, ma coinvolge chi è preposto a progettare una strategia per lo sviluppo dell’aeroporto, cioè l’azionista. Non c’è niente da fare, è l’azionista che fa la strategia, perché il titolare dell’impresa, l’azionista di maggioranza, il “padrò”, come si dice in dialetto, fa la strategia per vendere più macchine, per vendere meno macchine, e dice ai suoi dirigenti quello che vuole fare.
Noi vogliamo impegnare l’azionista di maggioranza a far sì che intervenga su delle proposte. Ho sentito prima: che ci sono stati i 5 mila passeggeri in più, che c’è un fallimento, che l’Enac chiude …, ma Enac non ha chiuso Reggio Calabria e non ha chiuso Crotone, è stato gestito dalle società che avevano la gestione tramite l’Enac!
Noi chiediamo un impegno della Giunta, perché questo esecutivo non si vuole mai impegnare su problemi importanti. Sulla sanità ci sono i dirigenti e non c’è la politica, sull’aeroporto c’è Aerdorica e non c’è la politica. Questa è la soluzione, non c’è la politica!
Noi chiediamo un cambiamento di rotta per quanto riguarda il management di questa azienda, perché fino ad oggi coloro che hanno fatto i sacrifici per affrontare il problema di Aerdorica, con il 30% in meno di stipendio, sono i lavoratori. Questa è la grande strategia che c’è stata fino ad oggi! Ma di cosa vogliamo parlare? Di aumenti dei voli o di cosa? Questa è la verità, 30% di stipendio in meno ai lavoratori.
Occorre un management che sia impegnato nel trasporto aereo, che sappia cosa è un aereo e probabilmente qualcuno non lo sa.
Nella conclusione dei lavori c’è scritto che la Regione non ha mai controllato, quindi, chiediamo un controllo dell’esecutivo.
Terzo, chiediamo una strategia per lo sviluppo dell’aeroporto. Lo chiede il Consigliere Zaffiri? No, ci sono i documenti ufficiali delle associazioni di categoria che chiedono queste cose! L’hanno chiesta Confindustria, Confartigianato.
Se non volete affrontare questi tre punti, che trovate in tutti i documenti ufficiali, vuol dire che c’è una miopia politica. Secondo noi sono passaggi indispensabili.
Poi, come dice il Consigliere Zaffiri, voi avete i numeri, fate quello che volete, ma vi invito cortesemente, per l’interesse della comunità marchigiana, a cambiare l’impostazione, un ruolo diverso della Giunta regionale sull’aeroporto e sulle infrastrutture.
Ho sentito parlare del problema del trasporto merci. Quale trasporto merci? A 7 chilometri di distanza c’è un interporto che deve essere valorizzato come l’aeroporto, non si possono spendere altri 3/4 milioni per l’aeroporto quando c’è l’interporto. Interporto, aeroporto e porto! Porto, aeroporto e interporto! Questa è la strategia politica che la Regione non volete affrontare! Siamo l’unica regione dell’Italia centrale che ha tutti e tre i vettori, chiamiamoli così, il porto, l’aeroporto e l’interporto, che non sono collegati tra loro, uno è alla ricerca di 12.000.000 per il disavanzo del bilancio, ma di cosa stiamo parlando?!
Questo è il problema strategico, cara Assessore, lei mi deve sfidare su questo progetto! Lo so che non siete d’accordo! Siete in ritardo politicamente su questo progetto!
Mi avvio alle conclusioni. Siamo matematicamente convinti che si possa lavorare insieme per trovare una soluzione al problema dell’aeroporto e per mettere in tranquillità certi lavoratori, probabilmente non tutti, non lo so, però, potremmo affrontare in modo diverso il problema dei lavoratori.
Oggi molti marchigiani hanno capito come stanno veramente le cose e queste cose devono essere tramutate in un momento di interesse, per far sì che la struttura si possa salvare, chiamando anche un cambio di rotta.
Nel concludere, voglio ringraziare chi ha lavorato seriamente e con professionalità sul problema di una società complessa, di una società di trasporti, di una società di servizi.
Purtroppo non abbiamo riscontrato una cosa positiva da parte della Giunta, non so se dai dirigenti che collaborano con la Giunta, perché abbiamo chiesto più volte e mai ottenuto determinati documenti. Questo è successo ed è una cosa gravissima. Non so se i dirigenti hanno informato l’esecutivo, se l’hanno fatto vuol dire che la situazione è molto grave, se non l’hanno fatto è ancora più grave e questi dirigenti dovrebbero essere allontanati! La Commissione non ha potuto lavorare nel miglior modo possibile, nonostante ci siano lettere e lettere di sollecito. Questo è gravissimo!
Voglio ringraziare il tecnico, il dottor Recanatini, figura professionale che, posso dirlo ad alta voce, non era di parte, anzi, probabilmente era più verso una parte che l’altra, ha fatto una relazione correttissima, con alta professionalità. Credo che tutti ci siamo ritrovati in quella relazione e tutti dovremmo ritrovarci su quelle indicazioni da dare alla Giunta per essere un può più protagonista su questa struttura molto importante.
Grazie a tutti, grazie soprattutto alla segreteria, grazie a chi ha collaborato, grazie ai tecnici e ai colleghi della Commissione perché c’è stato anche un senso di responsabilità politica, anche se poi durante il dibattito ho sentito delle cose che probabilmente a me non riguardano, perché io cerco di far politica e di ragionare sulle cose, poi se c’è una parola che enfatizza di più una cosa o meno un’altra, credo che non sia questo il problema.
C’è stata un’analisi critica, molto pesante, su questa gestione e naturalmente una critica molto pesante c’è anche, Assessore, per gli anni 2015, 2016 e 2017. Non prendiamoci le colpe, però facciamole osservare, diciamo così.
Grazie a tutti, grazie alla segreteria, alla dottoressa Sardella e a tutti quelli che hanno collaborato. Grazie di nuovo anche al dott. Recanatini.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie, Presidente. Allora, devo dire che, lo dico all’Assessore Pieroni e all’Assessore Casini, sono molto contento che il Tribunale di Ancona abbia accettato il concordato e convocato l’assemblea dei creditori, però, accreditare la decisione del Tribunale all’efficienza del management dell’aeroporto, che potrebbe anche essere …, però io voglio fare una similitudine, mettiamo che io sia il giudice del Tribunale , Assessore Casini, io non ho competenze giuridiche, so già la domanda che mi farà, però sono una persona di buonsenso, e sono arrivato da pochissimo ad Ancona, mi viene presentata la richiesta di concordato, dichiaro il fallimento dell’aeroporto delle Marche appena arrivato ad Ancona? Ma su…No, non parlo del dottor Mazzagreco, sto parlando di me. Sono arrivato ad Ancona da poco, viene fuori questa patata bollente di dichiarare il fallimento dell’aeroporto delle Marche, ed io lo dichiaro fallito? No, dico che ci sono i presupposti, vediamo cosa diranno i creditori. Questa è una considerazione che faccio e la faccio su di me, non sul giudice del Tribunale.
Non ho parlato della mancanza di trasparenza di questo consiglio di amministrazione e dell’amministratore unico di Aerdorica da quando c’è la X legislatura, ho detto soltanto e l’ho detto sin dall’inizio della mancanza di competenza e professionalità.
Certo, la dottoressa Massei ha ridotto i costi, ma non ha messo le basi per uno sviluppo dell’aeroporto di Ancona.
Voglio evidenziare il fatto, che comunque la competenza e la professionalità nel settore specifico sono essenziali.
L’Assessore Casini ha detto che stiamo facendo il nuovo bando. Ma come, Assessore Casini, tempo fa i giornali avevano pubblicato un’indiscrezione, addirittura Il Sole 24 Ore, che già una società inglese avesse vinto il bando precedente, quello perché non …

(interrompe l’Assessore Casini)

Giovanni MAGGI. Io leggo i giornali ….

(interrompe l’Assessore Casini)

Giovanni MAGGI. C’era già stato un bando e questo bando non vale più? Abbiamo scherzato? Adesso ne deve fare un altro. Ma come, ce n’erano già tre? L’Air Valleé, gli inglesi e gli spagnoli. L’Air Valleé è fallita, ne erano rimaste due, e su Il Sole 24 Ore viene fuori che avevano quasi vinto gli inglesi. Questo vuol dire che il bando è andato avanti, gli impegni irrevocabili erano stati presentati, ma adesso viene fuori magicamente che il bando di prima, dove c’erano i tre concorrenti, di cui uno è fallito, non vale più e bisogna farne un altro. Un po’ di perplessità mi viene sul management di questo aeroporto nominato dal Presidente Ceriscioli.
Ma non solo, venendo alle dichiarazioni che abbiamo sentito, nel momento in cui il dottor Del Vecchio era stato nominato, era insieme alla dottoressa Massei e all’ingegner Catraro nel consiglio di amministrazione, ha detto: “Ho incontrato in un autogrill dell’autostrada il Presidente Ceriscioli, che mi ha detto di non sapere dove mettere le mani perché non trovava una persona esperta di aeroporti e mi ha chiesto di aiutarlo”. Del Vecchio ha detto sì, infatti, è stato nominato il consiglio di amministrazione: Del Vecchio, Massei e Catraro. Subito dopo Massei e Catraro si sono dimessi, di conseguenza anche Del Vecchio perché i 2/3 del consiglio di amministrazione si era dimesso, quindi è caduto il consiglio di amministrazione di Aerdorica e il Presidente Ceriscioli, che aveva chiesto a Del Vecchio di dargli una mano perché era l’unico che capiva di aeroporti, ha nominato Massei. Queste sono cose imperscrutabili e non si riesce a capire quale sia il filo logico delle cose.
E’ stato presentato all’Unione europea, con tanto di avvocati, di consulenti e di personaggi importantissimi, che conoscono e che sono competenti in materia di aeroporti, il piano di ristrutturazione aziendale che deve sbloccare i 25.000.000 della Regione. Cosa viene fuori? Non sto parlando di professionalità, sto parlando di competenze e conoscenza. Viene fuori che l’Unione europea, l’ho già detto prima, presenta 35 quesiti sul piano di ristrutturazione. Ve ne leggo solo due: “Si prega di spiegare perché i risultati attesi e le ipotesi alla base dello scenario di base sono realistici”. Si prega altresì di specificare la fonte delle assunzioni, ipotesi presentate, e fornire una valutazione comparativa degli indicatori di efficienza (entrate, personale, costi personale, per passeggeri e merci), con analoghe società aeroportuali comparabili, un’indagine di mercato di fonte indipendente, se disponibile, che illustri le pendenze del relativo settore, i fattori di insensibilità/rischio e rendiconto del capitale utile sul capitale investito e sull’attività dell’equity. Ma che cosa ha presentato se la Commissione europea fa questo tipo di richiesta?
Secondo: “Si prega di fornire, se esistenti, è quasi un’ironia, le lettere di interesse dei vettori aerei relativi alle nuove destinazioni che Aerdorica intende servire e le relative previsioni di entrate/traffico e i costi/spese di marketing”. Quindi è stato presentato un piano per integrare i voli e la Commissione europea chiede di vedere i documenti scritti dei vettori che hanno chiesto di volare su….”.

(interrompe l’Assessore Casini)

Giovanni MAGGI. Assessore, rido per non piangere, altrimenti batterei la testa sul tavolo!
Assessore Pieroni, non sto dicendo che questa Giunta ha fatto qualcosa di poco trasparente o non ha fatto niente, ma che secondo me le scelte di competenze e professionalità non ci sono state.
Vengo alla risoluzione. Nel 2016, qualcuno dai banchi della Giunta, e non faccio nomi, dico solo i cognomi, Casini, mi ha detto :”Lei vuole chiudere l’aeroporto!” Ho risposto che non volevo chiudere l’aeroporto, ma volevo competenza e professionalità e la nomina un commercialista che deve tagliare solo le spese, non è sufficiente!

(interrompe l’Assessore Casini)

Giovanni MAGGI. Va bene tagliare le spese, ma ci vuole un commerciale, ci vuole una persona che conosca la materia, che giri il mondo per trovare i vettori e chieda loro se vogliono atterrare e decollare nell’aeroporto di Ancona, perché questa è l’unica cosa. E’ inutile tagliare le spese se non ci sono le entrate. Questo è quanto dicevo a proposito del cambio del management.
Non è una questione di trasparenza, non è questione una di scarsa volontà, non è la questione di dire: “Quelli di prima hanno fatto male e noi abbiamo fatto meglio”. Voi avete fatto quello che sapete fare, non si può tirar fuori il vino dalle rape! Avete fatto quello che sapete fare ed è venuto fuori questo, signori.
Non vi ho accusato di scarsa trasparenza o di aver fatto le pastette come nell’altra legislatura, vi ho detto soltanto che la professionalità e la competenza in questa gestione non c’è. Questa cosa non lo dico io, non la dichiaro io, la dichiara il bando che deve essere rifatto, quando c’erano già 3 soluzioni di interesse; la dichiara la Commissione europea che al vostro piano di ristrutturazione industriale risponde con 35 quesiti, con cui chiede: “Signori, dove accidenti avete preso le pezze d’appoggio per dichiarare queste cose?”.

Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie, Presidente. In premessa vorrei riportare la discussione a quello che è l’oggetto, ovvero il resoconto all’Aula, quindi ai cittadini marchigiani, della storia di questo aeroporto negli ultimi 10-15 anni. Una genesi che ha portato ad una situazione che tutti conosciamo.
Negli ultimi interventi ho capito che la minoranza vuole arrivare a parlare degli ultimi tre anni, non di tutto quello che successo precedentemente, però, come avevamo detto sin dall’inizio e come era nell’oggetto della Commissioni d’inchiesta, questo lavoro che abbiamo fatto è servito per capire come si sia formata questa situazione difficile per l’aeroporto Raffaello Sanzio.
Credo che abbiamo fatto un servizio importante per noi e per chi nella prossima legislatura siederà in questi banchi, è importante perché, secondo me, abbiamo fatto un’azione di trasparenza verso i nostri cittadini che, volendo, potranno vedere questo lavoro che diventa di pubblico dominio.
Vedete, quello che mi ha impressionato nelle audizioni che abbiamo fatto, è la leggerezza sotto certi aspetti con cui veniva trattato quello che abbiamo scoperto e poi appreso dagli esperti che sono venuti in commissione. E’ stato trattato con leggerezza, non so se con incompetenza, un aspetto e un mercato così complicato, come quello del trasporto aereo.
Abbiamo visto che ci sono stati degli errori macroscopici, abbiamo visto che ci sono stati anche dei tentativi di salvataggio e dei tentativi di acquisizione, ma se dovessi essere sincero, in mezzo a tutto quello che è stato detto, mi ha colpito di più una circostanza, anch’io ho fatto parte della Commissione, che ci ha raccontato circa un anno fa un consulente svizzero, il dott. Zolesi, che era stato contattato da Aerdorica per cercare di trovare dei portatori di interesse. Alla fine di tutto il resoconto, qui ci sono inchieste della magistratura, ci sono stati degli arresti e ci sono ancora dei processi in corso, quindi è una cosa che attiene alla magistratura e non a noi, sembrerà una stupidaggine, ma ve la voglio dire perché a me è servito molto per capire il clima che c’era in quell’aeroporto, mi ha colpito quando ci ha raccontato che in una famosa riunione in cui vennero degli americani interessati all’acquisto dell’aeroporto e a una collaborazione con l’aeroporto delle Marche si sospese la riunione perché chi rappresentava Aerdorica aveva difficoltà con la lingua inglese. Di tutto il racconto, questa è la cosa che sinceramente mi ha colpito più e inquadra un po’ la situazione di quell’aeroporto fino all’anno 2015-2016.
Non entro nel merito della questione perché è stato detto tutto, credo che la prospettiva sia un lavoro diverso, una questione politica diversa, e l’abbiamo detto in ogni passaggio della Commissione d’inchiesta, tant’è che noi, già una volta lo facemmo quando c’era in atto la procedura ad evidenza pubblica, quando ci siamo riuniti come gruppo del Partito Democratico più volte abbiamo chiesto di avvalerci all’articolo 60, che riguarda la pregiudiziale o la sospensiva, perché temevamo che qualsiasi discussione potesse interferire con le normali procedure di evidenza pubblica o le normali procedure, perché, come ha ricordato anche l’Assessore, attualmente Aerdorica ha un Commissario. Questo non è un particolare che possa sfuggire. Non abbiamo fatto ricorso alla sospensiva ed abbiamo anche voluto concludere i lavori di questa Commissione, perché crediamo che fare chiarezza da un punto di vista di indirizzo politico, perché poi per il resto ci pensa la Magistratura, sia un atto che dobbiamo alla nostra regione. Ed è quello che abbiamo fatto durante l’ultima commissione.
Ringrazio tutti i tecnici per il lavoro che hanno fatto, e un ringraziamento lo farei anche al Presidente Zaffiri e al Vicepresidente Giancarli della Commissione d’inchiesta su Aerdorica che hanno condotto con autorevolezza tutto il percorso
Su Aerdorica abbiamo ereditato una situazione difficilissima e se c’è in Commissario …, vivaddio che abbiamo nominato la dottoressa Massei perché l’emergenza vera di Aerdorica in questo momento, e lo avete detto anche voi, è la tenuta dei conti che influiscono inevitabilmente su un’eventuale acquisizione. Oggi il mercato del trasporto aereo è complesso, ma secondo me le opportunità dell’aeroporto delle Marche sono tantissime, quindi dobbiamo cercare in tutti i modi di tenere in vita quell’aeroporto, abbiamo anche acquisito dei nuovi voli, funziona molto bene l’hub che abbiamo con Monaco di Baviera, ed è quella la strada che dobbiamo perseguire.
Credo che avendo già votato nell’ultima seduta della Commissione una relazione, che abbiamo condiviso all’80% con le forze della maggioranza e una parte della minoranza, non possiamo votare una risoluzione che secondo me comprometterebbe il lavoro che abbiamo fatto, quello che era il nostro fine, però, come ha già ben detto il Vicepresidente della Commissione Aerdorica, il Consigliere Giancarli, penso che si possa lavorare per il futuro, anche da un punto di vista di indirizzo politico.
Il luogo deputato per portare degli indirizzi e sviluppare delle idee, per dare una mano alla Giunta su questo lavoro, condivido e raccolgo l’invito che ha fatto il collega Zaffiri sulla collaborazione, è la seconda e la terza Commissione, cioè la Commissione attività produttive, sviluppo economico e la Commissione infrastrutture. Lì possiamo gettare le basi per un discorso politico su quella che potrebbe essere un’opportunità. Come ha detto il Consigliere Zaffiri ci sono tre infrastrutture: porto, aeroporto e interporto, ma è importante farle funzionare.
Ricordo ancora quell’episodio, che sembra una cosa a margine di una discussione, quello di non poter fare una trattativa perché chi gestiva l’aeroporto si era presentato senza una persona in grado di interloquire in inglese con degli americani, questo mi ha spalancato un po’ tutte le porte per farmi capire in maniera chiara qual è stato il vero problema.
Se la risoluzione della minoranza sarà portata in votazione, per coerenza la maggioranza la respingerà.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Intervengo sulla risoluzione, che mi riporta un po’ alle riflessioni fatte dal Capogruppo Urbinati, per dire no a una risoluzione che poteva essere condivisa in maniera diversa qualora fossero state fatte una serie di premesse anche diverse, perché una risoluzione di quel genere significa dare una serie di responsabilità senza riconoscere quel qualcosa di buono che riteniamo sia stato fatto, con un percorso virtuoso, trasparente e corretto che ha cercato di tutelare e di salvaguardare sia la struttura Aerdorica che i dipendenti, che stanno a cuore a tutti e che vogliamo inserire in un contesto collegato ad Aerdorica.
Per Uniti per le Marche la risoluzione è presentata in maniera strumentale rispetto alla relazione e al percorso che poteva essere portato avanti.
Alcune valutazioni. Innanzitutto ringrazio il Consigliere Maggi, perché le sue riflessioni da giudice mi fanno pensare e preoccupare ed immagino cosa avrebbe detto se invece del concordato ci fosse stato il fallimento. A quel punto non era colpa del buon giudice, ma della politica e della Giunta regionale che non era riuscita a portare una documentazione idonea a tutelare e salvaguardare la società.
Capisco che le opposizioni fanno come il gambero, un passo avanti e due indietro, perché quando devono dire che una cosa è positiva hanno delle difficoltà, viene loro un groppo in gola …

(interrompe il Consigliere Maggi)

Moreno PIERONI. Lo spero, però dall’intervento non sembrava così entusiasta di aver raggiunto un obiettivo di questa portata.
Adesso aspettiamo quello che accadrà nei mesi di dicembre-gennaio con i creditori, lì dobbiamo essere molto attenti, cauti, giudiziosi, ma un po’ di fiducia tutti insieme l’abbiamo recuperata con questo passaggio. Immaginiamoci come sarebbe stato il dibattito in quest’Aula… Immagino che tutti, anche le opposizioni, abbiano tirato un sospiro di sollievo perché la Giunta regionale è riuscita ad ottenere da un giudice l’ammissione al concordato, portando la documentazione idonea, una serie di valutazioni ed anche il percorso fatto dalla governance di Aerdorica.
Queste risoluzioni, come accade ormai troppo spesso, sono molto partigiane a seconda di come vogliono essere tirate le questioni per la giacca, però ai nostri concittadini dobbiamo dire con grande chiarezza che un piccolo passo è stato fatto, che una pietra è stata messa per tutelare e salvaguardare il percorso che in un futuro medio lungo dovrà portare il nostro aeroporto a essere quello che tutti noi vogliamo, cioè la crescita del trasporto passeggeri e del trasporto merci.
Dalle richieste che vengono dal mondo imprenditoriale a tutto tondo (industriali, artigianali e commercianti), tutti si aspettano che questo aeroporto faccia un passo avanti, però è anche giusto dire che gli imprenditori (Confindustria, Confartigianato, Cna, commercianti) e i cittadini riconoscono, il buon Consigliere Zaffiri ha toccato solo un aspetto, che si sta facendo un lavoro, un lavoro difficile, un lavoro faticoso, per raggiungere questo obiettivo. Questo è riconosciuto nei documenti che ha letto, se li avesse letti meglio avrebbe evidenziato anche questo aspetto.
Da questo punto di vista continueremo a portare avanti delle azioni e se la risoluzione fosse stata impostata in maniera diversa, magari inserendo una serie di premesse che davano un giusto riconoscimento al lavoro sin qui fatto, molto probabilmente poteva essere votata all’unanimità da questo Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie, Presidente. Vicepresidente Casini, io non ho seguito i lavori della Commissione, ammetto che rispetto ad altri colleghi ho approfondito molto meno la questione, quindi rischio di buttare là delle idee che magari voi avete già valutato e che non hanno la profondità che meriterebbero, però, essendo un inguaribile ottimista, provo con spirito costruttivo a dire due cose.
La situazione che lei ha prospettato e che abbiamo sentito oggi in Aula, è quella di un malato terminale che sta in concordato, e che allo stesso tempo la Giunta regionale tenta in tutti i modi di rianimare con un aumento di capitale. Quindi da una parte il concordato, dall’altra l’aumento di capitale. Le due cose generalmente, per quello che capisco io, Assessore, abbinate assieme non funzionano. Ecco perché, se non ho capito male, mi dia conferma, la prima gara è andata deserta. Chi compra un moribondo? Chi lo compra? E’ difficile far acquistare sul mercato una società che ha 40 milioni il debito. Qual è il rischio, Assessore? Il rischio è che si proceda per successivi bandi al ribasso. L’ho detto, sono riflessioni leggere, ma generalmente si danno delle condizioni migliori in modo da rendere appetibile l’acquisto da parte di qualche società di questo moribondo, con il rischio però “di svendere” un capitale pubblico, che oramai è quasi finito perché stiamo al concordato, mettendolo in mano a un privato, cioè privatizzare una società che potrebbe anche avere delle quote importanti pubbliche.
Lei ha detto che non possiamo far fallire Aerdorica perché chi tornerebbe a volare dopo due mesi di chiusura dell’aeroporto? Sicuramente dico una cosa impropria, però come spunto di riflessione gliela butto là, generalmente in finanza quando accadono queste cose si affianca alla bad company una cosiddetta good company, che subentra senza soluzione di continuità alla bad company, acquisendo solo i lavoratori che servono, magari alienando le cose che non vengono ritenute necessarie e potenziandone altre (strutture, infrastrutture, ecc.) che possono essere ritenute utili. Questo affiancamento della good company è accaduto con Banca Marche, anche se fatto non troppo bene. C’era una banca fallita, è stata creata una nuova Banca Marche che ha ripreso le filiali, i dipendenti, e non è rimasta chiusa neanche un giorno.
Non so se avete valutato questa cosa, ripeto, non ho approfondito e non ho lavorato come gli altri per un anno su questa tematica, quindi butto là con spirito costruttivo delle considerazioni che mi vengono dall’ascolto di queste relazioni. Il rischio di questa operazione che state facendo, da una parte il concordato e dall’altra l’aumento di capitale, potrebbe portare, secondo me, a una condizione di svendita totale della società. Spero di sbagliarmi e di avere dato qualche spunto di riflessione.

PRESIDETENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie, Presidente. I tre punti della risoluzione sono inadatti a fornire una soluzione alla questione, perché chiede di individuare una nuova direzione, ma in 10 anni i Presidenti dei CdA che si sono succeduti sono ben 5. Se cambi il braccio operativo, ma non c’è la testa che ti dice come operare, è inutile, non sai cosa fare, non sai dove andare, ed è quello che è successo in questi vent’anni ad Aerdorica. Quindi il primo punto è inefficace. Lo è altrettanto il secondo punto perché chiede un monitoraggio, magari certificando il fatto che le cose continuano ad andare a rotoli, come sono andate in questi anni.
Il terzo punto è insufficiente, perché non basta una serie di iniziative volte a ..., qui bisogna cambiare assolutamente visione e impegno.
Non siamo di fronte ad una società dove basta non rubare per salvarsi, perché abbiamo dei costi strutturali che sono sovradimensionati, abbiamo un personale che è il doppio di quello dei competitors, abbiamo un’infrastruttura che va gestita e che costa in manutenzione e costi fissi in maniera eccessiva, abbiamo una limitazione geografica, sociale, territoriale e naturale che non porterà mai a un milione di passeggeri/anno.
Mi sembra di aver colto nelle parole del Consigliere Urbinati un interessante spunto, si porti in Commissione II e III l’elaborazione di una strategia, dato che la Giunta non è in grado, per poter salvare, non lo so, rifondare la funzione dell’aeroporto all’interno del territorio marchigiano.
Personalmente suggerisco l’accordo con Rimini, Pescara e Perugia, altrimenti è una guerra tra poveri e bisogna dire a tutti i padri di famiglia marchigiani che dal primo gennaio, se si vuole mantenere in vita un aeroporto così piccolo, 10 euro della loro famiglia andranno nel bilancio per tenere aperto un aeroporto.
Consapevoli di questo, bisogna che ci sia un’intesa territoriale seria con le categorie produttive, in modo da distribuire questa visione, che bisogna pagare un po’ tutti per tenere un aeroporto che sia strategico.
Terza cosa, l’intermodalità. Bisogna raggiungere un accordo e una bella condivisione di intenti politici e strategici con il Governo, con le Ferrovie, con Autostrade, con l’Anas, con l’Autorità portuale, per sviluppare la famosa potenzialità dell’intermodalità che ha soltanto il territorio anconetano, quindi con i comuni di Ancona, Falconara e Jesi. Non è così semplice, ma in 20 anni andava fatta. Ormai è da più di 10 anni che sappiamo quali sono i limiti strutturali di questa struttura, di Aerdorica, perché sappiamo che da una parte i passeggeri di più non possono essere, che i costi sono elevati, che la concorrenza è elevata, che il mercato è molto fluido, se chiami Ryanair vuole essere pagata per portarvi i passeggeri, se chiami EasyJet vuole essere pagata un po’ di meno ma non risolve niente. L’analisi doveva essere chiara agli occhi di un esperto che non c’è stato.
Non ritengo di votare questa risoluzione perché è inutile, ritengo di poter consigliare alla seconda e alla terza Commissione di elaborare una strategia per riportare in maniera strategica l’aeroporto all’interno del territorio marchigiano.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie, Presidente. Solo per sottoscrivere quanto proposto dal Capogruppo Urbinati e ribadito dal Consigliere Fabbri.
Ho l‘impressione che su questa storia più parliamo e più facciamo danni, perché diamo di questa realtà, che vorremmo che qualcuno trovasse interessante e l’acquistasse, un’immagine veramente squallida, inoltre diventiamo tutti esperti del nulla.
Io non capisco niente di aziende, di promozione commerciale, eccetera, dico solo che cosa potremmo fare noi come pubblico, visto che siamo gli azionisti unici di questa società, per un rilancio e come potremmo giustificare, Assessore Casini, i 25/30/35 milioni. Io non avrei votato neanche i 25 milioni, come lei sa, ma sono disposto personalmente ad arrivare anche a 40 milioni perché voglio vedere qual è il privato che si prende questa società e ci mette 2,700 milioni. Voglio vedere qual è, voglio vedere chi se la prende senza che sia stata pulita dai debiti. Altro che valenza pubblica della struttura!
Questa cosa la possiamo fare, ripeto, nei confronti dei contribuenti regionali … No, bisogna capire, se vuoi tenerlo in piedi poi c’è un mercato, qui non è che si fanno le cose per dichiarazioni politiche o per nostra fantasia, c’è un mercato e devi trovare il privato che ti dice “vengo su questo”. Ho seguito la vicenda di un’azienda privata delle Marche, molto importante, e nonostante ci siano stati messi dei soldi, qualcuno è intervenuto, se l’è tenuta 6-7 anni, spremendola fino all’osso, e poi l’ha fatta fallire. Questa è la storia.
Quindi possiamo dire che c’è una possibilità di rilancio, sempre che ci sia chi la prende, chi se l’assume e a quali condizioni. E’ chiaro che vorrà una nuova organizzazione, è chiaro che chiederà una ricapitalizzazione, ma questo anche in funzione della società futura e non necessariamente dell’attuale, e anche, questo potrebbe essere pubblico, l’intermodalità. Con grande rispetto per questa realtà, di cui sentiamo parlare da tanto tempo e sulla quale sono stati fatti tanti convegni, quando vedo che sugli interporti si fanno tanti convegni, si implementa, si analizza, si rimplementa, si collabora, si guarda avanti, si guarda indietro, mi viene qualche sospetto. Ci stiamo riempendo di chiacchiere, ma in realtà non si fa nulla.
Dico una cosa stupida per tutti. Vuoi fare un centro intermodale? La prima cosa che devi fare, visto che siamo a metà dell’Italia, è un’area sosta tir. Se ne è parlato per anni e in tutte le Marche non siamo riusciti a trovare un comune che facesse questo. Questa sarebbe una base e sarebbe naturalmente posizionata in quella zona. Vedo ancora le aree di sosta dell’autostrada piene di tir, quindi penso che qualcosa non abbia funzionato.
Non ho sentito mai un discorso di questo genere fatto alle altre Province delle Marche. Ho l’impressione che la percezione delle altre Province rispetto all’interporto è che sia una cosa fra Ancona e Jesi. Non sentiamo questa cosa come regione, è questo il vero punto, ognuno, come sempre nelle Marche, se la canta e suona come meglio crede e va a cercare le soluzioni che nell’immediato possono interessare.
Cosa può fare la Regione rispetto a questo? Indirizzare le risorse che spingano in queste soluzioni, non scegliendone altre.
Riguardo al porto e a tutto il resto, è chiaro che ci troviamo di fronte al mercato, è chiaro che un serio approfondimento in Commissione può solo servire a dire che siamo pronti ad agire rispetto a un mercato che stiamo invocando. Come pubblico non lo possiamo neanche fare, fossimo nel vecchio regime, fossimo a trent’anni fa, nessuno ci avrebbe detto nulla se fossimo intervenuti con 25-50 mila all’anno, ma questo non lo possiamo fare perché il socialismo reale in Europa è stato bandito, non potendo far più del socialismo reale dobbiamo adeguarci al mercato, e il mercato ci chiede determinate e precise regole. Nessuno ti regala soldi. Chi dei presenti strilla e urla a favore dell’Aerdorica è disposto domani a sottoscrivere 100 mila euro di obbligazioni o di azioni a favore di Aerdorica? Voglio vedere chi c’è, voglio vedere chi va in giro col foglietto a chiedere, perché sennò giochiamo con la pelle degli altri e giochiamo all’ipocrisia.
Dobbiamo rivolgerci al mercato e alle regole del mercato dobbiamo sottoporci e se alla fine come pubblico saremmo costretti a metterci qualche cosa è chiaro che detteremo le nostre condizioni, per lo meno che questa struttura campi per un certo numero di anni. Normalmente si fa così quando uno vuole che la struttura continui ad esistere. Se ti regalo 30 milioni, che sono 3 milioni all’anno, per 10 anni questa struttura non si tocca. Vincoli ben precisi e carte bollate già pronte se il privato non dovesse rispettare questi accordi.
Per il resto, ripeto, visto che abbiamo girato l’universo e abbiamo avuto proposte da nazioni di tutti i continenti, credo che dovremmo essere molto più seri e affidarci a uno o più professionisti che possano in questo settore intervenire e cercare questi mercati silenziosamente, segretamente, con una scadenza a termine. “In sei mesi cerca questo mercato” e se qualcuno, Assessore, ci dirà che questo mercato non c’è, fra sei mesi, magari prima della fine di questa legislatura, è una responsabilità che dobbiamo assumerci, dovremo dire: “Signori, non se ne fa nulla”. Se invece il discorso è a chi passiamo il cerino di Aerdorica prima delle elezioni del 2020, questo è un altro tipo di ragionamento. Se il ragionamento è quello di dire: “L’avevo detto, c’era questo discorso, abbiamo fatto tutto questo e nessuno l’ha voluto risolvere”, c’è una sostanziale disonestà intellettuale che in politica diventa addirittura onestà, cambiando i termini della questione. Se vogliamo risolvere i problemi, i problemi stanno qui, chi li capisce sa benissimo che son questi.
Infine chiederei, Assessore, anche un conforto per le cosiddette categorie produttive. Lo dico con una leggera vena di polemica, perché le categorie produttive, quando stavamo per votare i 25 milioni ci hanno fatto sapere: “Guai a chi non vota”, per non parlare del sindacato. Ero uno fra quelli che era disposto a non votarlo, ma “guai a chi non vota”, quindi tutti dovevamo votare questa roba. Ma le categorie produttive sono disposte a cercarci l’imprenditore, come si fa in altri paesi d’Europa, e a pagarsi l’aeroporto, tirando fuori 50-60 mila euro ad azienda diventando soci? Solo nelle società di calcio e di basket si fanno queste cose? Per una cosa pubblica non si può fare?
Se servono 45 milioni, 20/25 milioni li mette la Regione, poi c’è tutto questo privato nelle Marche (turismo, agricoltura, commercio, industria) che vuole l’aeroporto? Sennò, signori miei, si fa un accordo con Trenitalia, e con quella cifra mettiamo in piedi 5/6 treni in più, più veloci, verso Milano e il problema è risolto.
Il nostro problema non è avere o non avere un aereo che flappa sopra le nostre teste, ma avere dei trasporti abbastanza veloci che ci mettano in condizioni di collegarci con due hub italiani, Roma e Milano. Di fatto abbiamo nominato Monaco, l’unico che ha voli regolari tutte le settimane. Sentiamo tutta questa gente, facciamola venire allo scoperto con proposte provocatorie, Assessore Casini, c’è da fare una raccolta di capitali, in quanti credono effettivamente in questo? Gli diamo il direttore, non stiamo a discutere chi deve fare il direttore e lo sceglie la Giunta, il direttore se lo sceglie il privato, i manager se li scelgono i privati che ci hanno messo i soldi! No che noi mettiamo i soldi e tutti gli altri ci dicono quello che dobbiamo fare.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie, Presidente. Intervengo sulla risoluzione per evitare di fare sovrapposizione.
Ritengo che questa risoluzione sia per la prima parte la sintesi di quello che già abbiamo detto e che era contenuto nella relazione finale, mentre nei tre punti è indicato chiaramente il proseguo, la parte propositiva, tant’è vero che l’oggetto originario della Commissione di indagine comprendeva un’indagine sul pregresso e chiedeva anche di formulare delle proposte per il rilancio dell’aeroporto. Strada facendo, Vicepresidente Giancarli, dicemmo che la Commissione di indagine deve fare l’una o l’altra cosa, non è compito della Commissione andare oltre e dire cosa si deve fare. Noi dovevamo “indagare” su cosa era stato fatto e mi sembra che sia stato fatto molto, molto bene.
Oggi, per chiudere il cerchio e per non fare soltanto una discussione fine a sé stessa, perché la relazione è stata letta da tutti e non si vota in aula perché è stata votata in Commissione, dobbiamo fare una passo avanti per dire: “Benissimo, lo status quo era questo, abbiamo accertato che qualcosa non è andato, ci sono delle responsabilità di carattere civilistico, penale ed altre di tipo politico, vediamo adesso che contributo può dare questa Assemblea affinché si rilanci questa infrastruttura strategica”.
I tre punti della risoluzione indicano questo: primo, dice di individuare una nuova direzione di Aerdorica con caratteristiche manageriali maggiormente in linea con il settore del trasporto aereo. Da un punto di vista giuridico e tecnico, la cosa è possibile, anche se siamo in una gestione commissariale e giudiziale per quanto riguarda il concordato preventivo. E’ sempre possibile, sia giuridicamente sia tecnicamente. Secondo me è anche indispensabile perché in questa fase il management tecnico deve elaborare ulteriormente quella proposta che è stata depositata in Tribunale, a cui il Tribunale ha detto: “Va bene, ci crediamo, possiamo andare avanti”, però nel frattempo ci sarà un ulteriore parere che i commissari dovranno dare prima di convocare l’assemblea dei creditori il 16 gennaio. Quindi è naturale che questo piano debba essere strutturato meglio, debba essere implementato e chi lo può fare? Lo possono fare soltanto dei tecnici del settore, senza nulla togliere alla dott.ssa Massei o agli altri che hanno avuto il compito difficile di fare l’esposto al Tribunale e chiedere il concordato preventivo. Nulla questo, però adesso dobbiamo fare uno scatto in avanti, dobbiamo prendere un management serio, capace e che sia in grado di formulare un progetto ancora più forte di quello che la Massei e company hanno presentato, anche perché il cattivo stato di salute di Aerdorica non rappresenta affatto quello che in questo momento è lo stato di salute del sistema aereo italiano. I dati dell’Enac del 2016 dicono che il traffico passeggeri ha mostrato in Italia una crescita del 4,8%, è arrivato quasi a 164 milioni di passeggeri. Noi invece siamo rimasti sempre fermi al palo, anzi, per noi c’è sempre un segno meno.
Quindi è chiaro che ci vuole un progetto particolare forte e pregnante, che sia in grado di creare alleanze sul territorio, con gli altri aeroporti, che vada al di là del trasporto passeggeri, che approfondisca il discorso del cargo, che in qualche modo guardi all’aspetto turistico di questa regione e che crei qualcosa di diverso da quello che è stato fatto fino adesso.
Non vedo quale sia la motivazione politica o tecnica che impedisca di votare questo primo punto. Dopodiché è una risoluzione, ovviamente, si può fare, non si può fare, però non è lanciare il cuore oltre l’ostacolo, è mettersi davanti ad una prospettiva che possa essere migliorata e che possa essere dirimente, perché se questo piano viene redatto nel modo giusto sicuramente i due commissari potranno dare un parere favorevole ed anche di fronte all’assemblea dei creditori del 16 gennaio, con un rafforzativo, i creditori potranno votare positivamente questo progetto in quando si vedranno riconosciuti i crediti.
Il secondo punto prevede un’azione costante di monitoraggio. Scopriamo l’acqua calda, tutti abbiamo detto che è mancato, che è mancato l’esercizio dell’azione di direzione e controllo, che comunque la legge è stata in qualche modo disattesa, non ci sono stati annualmente dei report. Quindi, politicamente non diciamo nulla di nuovo che non sia contenuto all’interno della relazione che è stata votata in Commissione e che anche il PD unanimemente ha votato.
Il terzo punto è quello di presentare un programma di queste iniziative. Qui ovviamente possiamo spostare il termine dal 30 novembre al 31 gennaio, magari nel momento in cui c’è anche la presa di posizione e l’esito di questa assemblea dei creditori, semmai ci auguriamo che possa andare avanti e una volta che è stata salvata Aerdorica, perché è stato omologato il concordato preventivo, studiare un progetto che metta al centro un più ampio progetto socio-economico e che metta in evidenza anche l’aspetto turistico e culturale della nostra regione. Mi sembra che siano tre cose ampiamente condivise, già dibattute e contenute all’interno della relazione.
Io e il mio gruppo siamo favorevoli e mi auguro francamente che ci sia un ripensamento da parte della maggioranza per votare unanimemente questa risoluzione, perché sarebbe un grosso passo avanti. Significherebbe che tutti crediamo in questa opera strategica, altrimenti ci riempiamo la bocca nel dire che è un’opera strategica e che non ne possiamo fare a meno, ma poi non diciamo cosa dobbiamo fare per non farne a meno.
Questo sarebbe proprio una sconfitta della politica, torniamo a quell’enunciazione che ho fatto all’inizio, sarebbe lo specchio del fallimento di una politica regionale che non riesce a guardare al di là del muro, laddove ci sono le opportunità da prendere.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. E’ stato un po’ faticoso, perché tutti hanno ricominciato daccapo senza parlare della risoluzione, quindi quello che si pensa della risoluzione in realtà non è stato detto.
Siamo in una fase delicata e stiamo aspettando che il concordato preventivo venga accolto, perché noi siamo soltanto stati ammessi, e visto che il Tribunale ha deciso di nominare due commissari invece di uno, poi magari leggerete anche nel merito le motivazioni, perché ritiene che sia una situazione veramente molto complessa, quindi questa risoluzione mi sembra oltremodo ingenerosa nei confronti dell’amministratore di Aerdorica, che comunque ha lavorato fino adesso, fianco a fianco, con il commissario giudiziale che ha espresso un parere favorevole. Ricordiamo bene, che il commissario giudiziale ha presentato il giorno 7 una relazione fatta sul piano che è stato proposto. Quindi noi non parliamo dell’aria fritta e quando mi si dice che deve essere presentato un piano, significa che non avete fatto il vostro dovere, che non avete letto gli atti.
Il piano esiste, è stato esaminato da un Commissario giudiziale, nominato dal Tribunale, sul quale è stato dato un parere favorevole e il Tribunale di Ancona ha deciso di ammettere la società al concordato, perché ha ritenuto questo piano di ristrutturazione credibile.
Rispondo al Consigliere Bisonni, non è vero che ci saranno degli sconti, perché in primis le falcidie che sono state già effettuate e già proposte alle banche e ai creditori sono già state stabilite, ci saranno ulteriori falcidie che saranno proposte insieme ai commissari per ridurre l’indebitamento. Ciò detto, questo verrà stabilito durante questo percorso, quindi sfido qualunque manager a venire qua e a non sapere quante falcidie saranno fatte e quello che vuole investire. Ragioniamo da monopoli e questo mi dispiace perché stiamo parlando di un’infrastruttura seria delle Marche. Anche quando si parla di interporto va ricordato che la Regione ha ragionato con le Ferrovie e se si sta finendo di realizzare un’infrastruttura da 3 milioni di euro è grazie a quello che si è discusso con le Ferrovie, non è vero che non si è fatto niente.
Rispetto a quello che è stato ereditato da questa Giunta, anche lì c’è la Procura che indaga ed alla fine lo sapremo, ma non è di mia competenza.
Individuare oggi una nuova direzione significherebbe, uno, screditare qualcuno che fino adesso è stato riconosciuto autorevole e credibile dal Tribunale; secondo, mettere quasi un controllo a quello che il Tribunale sta facendo ed in questo momento non possiamo fare voli pindarici, perché Aerdorica ha presentato un piano che non può essere modificato.
Per quello che riguarda il bando, Consigliere Bisonni, ha fatto bene a farmi questa domanda perché ci tengo a risponderle. Non esiste un ribasso, perché il bando nel merito e nel metodo viene approvato dal Mit, viene approvato dal Mef e viene approvato da Enac che, ricordo, è la proprietà, perché noi siamo … (…) Cosa? Non diciamo che va deserto, perché quella cosa che diceva il Consigliere Marconi …. Se vi parlo del 50/2016 sono sicura che una parte del Movimento 5 Stelle si sganascia dalle risate, ma che vi devo dire? Siamo in Italia e il 50/2016, che fa tanto ridere, contiene delle procedure in base alle quali devono andare deserti alcuni bandi altrimenti non puoi fare una trattativa privata, così come si evocava prima.
Se noi fossimo stati un privato probabilmente l’avremmo potuto fare, essendo noi pubblico siamo per fortuna “costretti” ad applicare la normativa vigente. Quindi non possiamo vendere le azioni così come ci pare, ma dobbiamo seguire delle procedure.
Ci sono stati dei tavoli tecnici con l’Enac, con il Mit, nei quali si è stabilito quale fosse la procedura da fare per il secondo bando, ancorché con chi è intenzionato, e da questo punto di vista le intenzioni sembrano anche serie, ma comunque serve sempre il bando. Tutto il resto potrà essere fatto eventualmente dopo. Finché siamo in questa fase, per trasparenza e per correttezza dal punto di vista normativo, si deve assolutamente fare il bando. L’abbiamo già presentato, aspettiamo che ce lo approvino, lo terremo aperto solo 35 giorni, dopodiché non ci sarà nessuna svendita perché il valore delle azioni lei sa che è quello. Essendo un ente pubblico noi non possiamo svendere in quanto ci sono dei controlli.
Detto questo, mi meraviglio molto che sia arrivata soltanto ieri sera la richiesta della Provincia di Ancona di cedere e di vendere le azioni. Ma anche lì va fatta una gara, non si possono vendere così. Mi meraviglio che questo Consiglio già ne sia a conoscenza, visto che io l’ho appreso qualche minuto fa in maniera ufficiale. Questo per dire quanto possiamo essere trasparenti. Sento notizie che sono arrivate ieri sera di cui oggi se ne è già a conoscenza. Quindi sono contrarissima al primo punto.
L’azione di monitoraggio. La Regione fa il monitoraggio a seconda delle competenze che vengono individuate dalla legge.
Per quello che riguarda le iniziative per l’azione dell’aeroporto, tutto quello che volete, ma rimane sempre il problema di Aerdorica. Quindi sull’aeroporto tutto quello che si vuole fare ..., così pure sull’interporto perché non è vero che sull’interporto non si sta facendo niente, anzi, si sta facendo molto e ognuno si assume la responsabilità delle azioni che fa.
Sull’aeroporto non abbiamo competenze finché non sappiamo che fine fa l’Aerdorica e sarebbe ridicolo oggi, che siamo a 3/4 mesi dalla chiusura di 3 procedure tutte insieme, dare delle indicazioni. E’ chiaro che deve essere messa a sistema, e farò ancora ridere i Consiglieri del Movimento 5 Stelle dicendo che la Quadrilatero, come avviene in tutti i flussi di traffico, porterà il traffico verso la costa. Va bene, sono contenta, cuore allegro il ciel aiuta, ma io rido molto meno quando si tratta di questi argomenti.
Sono assolutamente contraria a questa risoluzione, sia nel merito che nel metodo, perché tutte le premesse narrative le trovo non coerenti con lo stato delle cose.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ritengo che sia veramente un peccato che, all’esito del grande lavoro svolto dalla Commissione speciale su Aerdorica, ben presieduta dal Presidente Zaffiri e dal Vicepresidente Giancarli, all’esito di un corposo lavoro di ricognizione che ha esaminato il passato, ma inevitabilmente con quella precisione si pongono le basi anche per un percorso futuro, almeno perché tanti errori, fatti e comportamenti inenarrabili, come io li ho definiti nel giudizio di parifica, non si abbiano più, all’esito di un’altra, secondo me, importante e straordinaria notizia, quale l’ammissione alla procedura di concordato pronunciata il 19 settembre dal Tribunale di Ancona, che è la precondizione per salvare e rilanciare questa importante infrastruttura, perché anche per l’ammissione al concordato il presupposto è stato un grande lavoro, la presentazione di un piano strategico, credo che sia un peccato che questo Consiglio regionale non trovi in sé le ragioni per una sintesi, una sintesi anche unitaria.
Nel merito ha detto bene il Vicepresidente, quindi non aggiungo nulla.
Credo che votare oggi questa risoluzione significherebbe vanificare questi fatti positivi, perché noi non potremmo mai “individuare una nuova direzione di Aerdorica Spa” per non pregiudicare la procedura in atto, ci sono tra l’altro dei commissari; operare un’attività di monitoraggio su un’attività che oggi viene svolta di fatto sotto la tutela dei commissari.
Credo che oggi non possiamo non prendere atto, lo dico innanzitutto al Consigliere Celani, che l’ammissione alla procedura di concordato costituisce un esito positivo di tutta questa vicenda. L’apertura della procedura, dobbiamo dire l’apertura e non l’ammissione alla procedura, è un fatto di straordinaria importanza, che però deve essere portata a compimento con l’ammissione vera e propria a questa procedura, che noi non possiamo in alcun modo pregiudicare, ma possiamo e dobbiamo soltanto sostenere perché all’interno di essa ci sono dei fatti importanti, dei presupposti importanti, come ad esempio la tutela dei lavoratori per i quali vengono previsti, e non poteva essere diversamente, il pagamento integrale dei loro crediti oltreché il mantenimento dei posti dei posti di lavoro. Questo è un dato importantissimo.
Inoltre, non possiamo non vedere come sia rilevante la soddisfazione dei creditori strategici al 100%, che è il presupposto affinché il cosiddetto concordato in continuità possa avere il suo esito positivo.
Per concludere, penso che si potrebbe fare una risoluzione, la premessa della risoluzione del Consigliere Zaffiri, fino a pagina 1, va bene, quindi potremmo dire: “Premesso che con deliberazione n. 48 del 21 febbraio 2017 l’Assemblea legislativa delle Marche ha istituito una Commissione di inchiesta, allo scopo di verificare …” e il resto rimane tale e quale; “l’oggetto dell’attività della Commissione è stato successivamente ridefinito nella verifica ...” resta tale e quale; “vista la relazione presentata in data 31 luglio 2018 dalla suddetta Commissione e distribuita ai Consiglieri regionali con la convocazione della seduta del Consiglio regionale del 25 settembre 2018”, quindi richiamiamo integralmente quel grande lavoro che è stato fatto, lo richiamiamo addirittura nelle premesse; “preso atto delle analisi, degli approfondimenti e delle conclusioni contenute nella relazione medesima”, che diventano la premessa di questo atto; però, va aggiunto: “preso altresì atto che il Tribunale di Ancona con provvedimento in data 19 settembre 2018, ha dichiarato aperta la procedura di concordato preventivo nei confronti di Aerdorica Spa”.
Detto questo, dobbiamo dire semplicemente una cosa: “tanto premesso, impegna la Giunta regionale a porre in essere, per quanto di sua competenza, perché non si potrà mai sostituire ai commissari, tutte le azioni necessarie per una positiva conclusione della procedura di concordato”. Questo è quello che noi dobbiamo fare.
Ad esempio, quali possono essere queste azioni? Arrivare ad un positivo via libera da parte della Commissione europea, questa è un’azione che noi possiamo fare; l’altro punto, questo sì, a presentare all’Assemblea legislativa, all’esito positivo della procedura di concordato, questo lo diceva anche il Consigliere Celani, un programma di iniziative volte a porre l’azione dell’aeroporto, testuali parole del Consigliere Zaffiri, intesa come struttura strategica e indispensabile, al centro di un più ampio progetto di sviluppo socio-economico, che metta in evidenza anche l’aspetto turistico e culturale della Regione.
Dimenticavo nella premessa, viene richiamato, come dice il Consigliere Zaffiri “Considerato il dibattito svoltosi il 25 settembre 2018 in Consiglio regionale”, in modo che tutte le opinioni, pur diverse di ciascuno di voi, perché io non ho fatto altro che questo breve intervento, trovino ingresso all’interno di questa risoluzione, con la medesima dignità politica e istituzionale.
Credo che questa possa essere una sintesi giusta, opportuna, utile, per una positiva conclusione di questa vicenda che penso riguardi e stia a cuore a ciascuno di noi.
Personalmente, dopo aver sentito anche la Vicepresidente Casini, e riportandomi nel merito a quello che ha detto, che integralmente sottoscrivo, mi permetto di suggerire l’approvazione di questo testo. Se così non sarà, ovviamente voterò contro la risoluzione del Consigliere Zaffiri.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie, Presidente. Ho cercato di ascoltare il dibattito con molta attenzione. Vorrei capire male, come si dice, ma con il ragionamento si tenta di far passare la ragione in torto.
Oggi ho sentito tante affermazioni, ma sono convinto di quello che ho detto e faccio degli esempi. Per l’Interporto, cara Assessore, non si fa niente, si dà alle farmacie e al 112, si vendono le palazzine all’Asur e non si fa una logistica di trasporto. Le Ferrovie rischiano di aprire un binario che non serve a niente! Non sono pazzo, non chiamate il medico per il TSO! Questo sta accadendo! Questo sta accadendo! Possiamo discutere, cara Assessore Casini, ma i fatti sono questi, per l’interporto non sta succedendo niente, anzi, sta chiudendo, anzi, si vende, dopo sei anni di gestione data ad una società.
E’ stata fatta un’operazione fatta 2-3 giorni prima di ferragosto, i servizi sono stati dati in concessione ad una società, un accordo per 170 mila euro all’anno con diritto di prelazione dopo sei anni per 4,5 milioni, così riporta la stampa, quando l’interporto è costato 100 milioni. Questo sta accadendo, cara Assessore Casini, altro che …
Sull’aeroporto siamo matematicamente convinti, purtroppo, che la nostra risoluzione sia giusta. Ne siamo convinti e non siamo sicuri delle capacità professionali per sviluppare un trasporto aereo. Ecco perché chiamiamo in causa l’impegno della Giunta, l’impegno politico! No quello dei consulenti del Tribunale! Sui consulenti del Tribunale giudicheremo alla fine, è un’altra cosa.
E’ un impegno politico perché un anno e mezzo di lavoro ha dimostrato questo, non ci siamo inventati le cose!
Per quanto riguarda la risoluzione, caro Capogruppo collega Urbinati, io l’ho detto stamattina, sul 2015, 2016 e 2017 non c’è niente in questo documento. Ho detto che è una risoluzione politica e non voglio essere smentito perché è così. Non voglio che si ragioni in termini diversi perché il fatto è questo.
Nel 2016, l’ho detto stamattina e forse vi è sfuggito, è stato votato un bilancio falso! Speriamo che la Procura della Repubblica indaghi perché è un bilancio falso, come hanno scritto anche i Revisori dei Conti e la società di certificazione, non lo dice il Consigliere Zaffiri!
La società di certificazione BDO … (…) cosa dice? L’ho detto stamattina e non lo ripeto! A pagina 8 dice che non si doveva approvare.
Chi dentro quest’aula evidenzia che ci sono problemi passa per uno che non è serio, che non è affidabile nelle discussioni. Andate a leggere la pagina 8 della relazione del Collegio sindacale, sul bilancio chiuso il 31 dicembre 2016, c’è scritto “non approvate il bilancio”.
Rivendico che tutto quello che ho detto è vero, che la risoluzione va bene in quel senso, che non ci sono capacità professionali per fare un progetto serio. Sono stati presentati progetti di sviluppo dell’aeroporto di Falconara con le fotocopie e le fotografie dell’aeroporto di Fiumicino! Di Fiumicino! Ma stiamo scherzando?! Abbiamo visto i progetti e c’erano le fotografie delle passerelle dove passano i pedoni per andare alle partenze internazionali! Ma stiamo scherzando?!
La situazione dell’aeroporto di Falconara è drammatica e per quanto ci riguarda noi manteniamo questa risoluzione perché non siamo d’accordo con i toni trionfalistici riguardo al concordato.
Il concordato è molto semplice, caro Assessore al bilancio, e lei lo sa, nel concordato i creditori si pagano in farina o in grano, perché la società di gestione di Aerdorica per l’89% è della Regione. Allora, o paga l’Aerdorica o paga la Regione, in grano o in farina. Se si paga in grano è la stessa cosa perché tanto è la Regione che paga i creditori, perché là non c’è una lira, se arrivano i soldi sono 25 milioni della comunità marchigiana, che forse potevano essere spesi diversamente per darli alle imprese, bastava intervenire in tempo utile verso la società Aerdorica, con tutti i danni che hanno fatto le gestioni precedenti, sempre del Partito Democratico! Ma di cosa stiamo parlando?!

PRESIDENTE. A questo punto passiamo alla votazione della proposta di risoluzione.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Innanzitutto dichiaro che voterò contro la risoluzione perché non la ritengo sufficiente.
Approfitto della dichiarazione di voto per rispondere all’Assessore Casini, perché non mi ha capito, probabilmente per colpa mia che mi sono spiegato male.
Il discorso che ho fatto, Assessore era questo: da una parte abbiamo un moribondo che sta in concordato e dall’altra si tenta di fare un aumento di capitale, va deserto il primo bando ed è chiaro che per far sì che il secondo bando non vada deserto si devono fare delle condizioni migliori. Migliori per chi? Per il compratore? Non certo per la Regione Marche. Se dovesse andar deserto anche il secondo bando, il terzo, ecc., di passo in passo si va a svalutare la proprietà.
Quello che mi ero permesso di suggerire era di fare, prima del bando, una good company. Allora sì che si può trovare un acquirente. E’ solo questo il mio discorso.

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione. La pongo on votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Proposta di legge n. 231
ad iniziativa del Consigliere Giacinti
“Modifica alla legge regionale 23 luglio 2018, n. 29 ‘Valorizzazione e sostegno delle manifestazioni di rievocazione storica’”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 231 ad iniziativa del Consigliere Giacinti.
Ha la parola, il relatore di maggioranza, Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie, Presidente. Come accennato, questa proposta di legge trae origine da una segnalazione ministeriale sulla nostra legge 23 luglio 2018, n. 29 “Valorizzazione e sostegno delle manifestazioni di rievocazioni storiche”.
Il Ministero fa presente che occorre mettere nel testo della legge un riferimento alla normativa del terzo settore, che è già entrata in vigore, nello specifico laddove si parla dei soggetti che possono esercitare la somministrazione di alimenti e bevande. È questa la specificazione a cui il Ministero ha teso con queste interlocutoria.
Questa proposta di legge raccoglie semplicemente questa indicazione e la trasfonde nel testo normativo, inserendo all’articolo 1 il riferimento al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, cosiddetto “Codice per il terzo settore”.

PRESIDENTE. Ha la parola alla relatrice di minoranza Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Si tratta di una modifica, come ha già detto il Presidente della prima Commissione Giacinti, richiesta dal Ministero, quindi il voto è sicuramente.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3 (Dichiarazione d’urgenza). La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti).

Proposta di legge n. 231. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Intervengo per chiedere una variazione all’ordine dei lavori, anticipare, visto l’ora tarda e vista l’urgenza, la mozione n. 397 “Anticipo apertura pesca alle lumachine di mare”, onde evitare che venga rinviata.

PRESIDENTE. Se non ci sono obiezioni, anticipiamo la mozione n. 397, abbinata all’interrogazione n. 687.
Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie, Presidente. Per chiedere, associandomi alla Consigliera Leonardi, di anticipare la mozione 399, in modo da lasciare in coda la trattazione delle interrogazioni.

PRESIDENTE. Va bene, però prima trattiamo il punto 2 dell’ordine del giorno.

Relazione n. 18
della II Commissione assembleare
“Partecipazione della Regione Marche al meccanismo di “allarme rapido - early warning” ai sensi del Protocollo n. 2 del Trattato sull’Unione europea e sul funzionamento dell’Unione europea - Dialogo politico con le Camere del Parlamento italiano in merito alla proposta di Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente (COM 2018) 340 final 2018/0172 (COD)”
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la relazione n. 18 della II Commissione assembleare.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Gino Traversini.

Gino TRAVERSINI. Grazie, Presidente. Si tratta della relazione legata alla proposta di Direttiva del Parlamento europeo sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica. E’ uno dei temi che l’Unione europea discute ormai da qualche anno legato all’economia circolare, alla biodiversità e a tutto quello che riguarda la qualità della vita e soprattutto il sistema ambientale.
Chiaramente si cerca di ridurre non solo i danni all’ambiente, ma anche alla salute della gente. E qui si parla dell’eccedenza della presenza della plastica, in ambito marino ed anche nella totalità dell’ambiente. Parlo del mare perché nell’Adriatico c’è una grandissima presenza di plastica.
Il problema è ormai diventato di carattere mondiale. Sono appassionato di ciclismo e ad esempio sulla maglietta della squadra leader a livello mondiale Sky c’è un’orca marina che simboleggia il discorso dell’abbandono della plastica in mare. E’ un segnale molto importante che ormai si sta diffondendo a livello mondiale.
In Commissione l’abbiamo trattato trovando dei punti di accordo con il documento della Comunità europea. Crediamo che sia estremamente importante recuperare l’uso della plastica con il riciclo ed abituare la gente all’attenzione e a non abbandonarla. Il recupero e il riciclo delle materie plastiche è un primo passo importante.
L’altro è sicuramente una produzione diversa rispetto a quella finora portata avanti. C’è una correzione rispetto ad una serie di prodotti, soprattutto alimentari, come l’utilizzo della plastica per i prodotti di pronto consumo, che hanno determinato un aumento dell’abbandono della plastica e la creazione della plastica stessa.
Questo è un elemento doppio, che viene trattato sia nella risoluzione che nel documento della Comunità europea proprio per incentivare questa riduzione, che non può essere assolutamente tralasciata.
L’ultimo aspetto che abbiamo cercato di mettere in connessione è quello, a livello regionale, di incentivare i nostri produttori, di migliorare il modo di produrre, anche a livello tecnologico più avanzato, per presentare prodotti e situazioni che utilizzano sempre meno la plastica, ricordando anche che la plastica viene prodotta con materie prime, che spesso l’Europa non ha.
C’è quindi un legame con il discorso sull’economia circolare su cui la Commissione, ripeto, ha votato all’unanimità, voglio ringraziarla per il modo in cui ha lavorato, e come si è già espressa ampiamente in questo Consiglio, l’ha già detto e ci crede.
Questo discorso si lega anche ad un altro lavoro, ad esempio l’approvazione qualche seduta fa della proposta di legge ad iniziativa del Consigliere Fabbri, poi adottata da tutta la Commissione, sui prodotti sfusi. Anche questo è un passaggio che va incontro alla diminuzione dell’uso di alcuni materiali, di materie prime e soprattutto della plastica, che è uno degli elementi più utilizzati perché più pratico, ma che sta creando un problema, perché sapete benissimo che la sua composizione è quasi eterna e la presenza nei mari è un problema.
Speriamo che il lavoro che noi abbiamo fatto, che viene poi approvato dal Parlamento e poi portato a livello europeo, possa dare degli effetti perché a livello europeo su questo tema si sta facendo molto e si cerca di dare delle risposte.
Trattare la materia in maniera unitaria dal punto di vista legislativo, unificare alcune situazioni legate ai metodi produzione, può dare una svolta a questa problematica.
Ricordo che va sempre più incentivata l’attenzione da parte dei cittadini. Questo modo di riflettere, portando all’ordine del giorno della stampa questi temi, aiuta i cittadini a ragionare.
Voglio fare una raccomandazione anche all’Ufficio di Presidenza, la Commissione in un incontro avuto con delle scolaresche sull’economia circolare, parlando della plastica, è stata invitata a non usarla in Consiglio. Siccome ne parliamo tanto, per venire incontro alle osservazioni fatte dai ragazzi, che hanno usato molta intelligenza e molta sensibilità, l’invito è che dal prossimo anno non si utilizzino né bicchieri né le bottigliette di plastica. Sarebbe in linea con quello che diciamo. Vi ringrazio.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Piergiorgio Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie, Presidente. Non ripeto quanto detto dal Consigliere Traversini. Sapete che su queste iniziative la Commissione viaggia fortunatamente compatta. Abbiamo già trattato il problema della plastica altre volte, abbiamo sottolineato il fatto che occorre ridurre l’impatto ambientale, occorre soprattutto, e questa è la vera sfida, modificare il ciclo di produzione degli oggetti e dobbiamo contrastare con decisione l’usa e getta.
Oggi purtroppo in questa seduta per la prima volta in 3 anni sono comparsi i bicchieri di plastica, prima erano di vetro.
Con l’ordine del giorno n. 41 del 2018, approvato il 26 giugno, come Consiglio abbiamo chiesto alla Giunta di non usare l’usa e getta all’interno degli edifici regionali, di sostituire la plastica con altri materiali ed introdurre questa impostazione anche negli appalti per le forniture della Regione.
Detto questo, nella risoluzione ci sono delle cose interessanti che abbiamo sottolineato e che portiamo all’evidenza dell’Europa. Ad esempio all’articolo 4, il testo che noi commentiamo, parla di una riduzione significativa del consumo dei prodotti di plastica, riduzione significativa andrebbe quantificata in maniera molto sostanziata, altrimenti rimane una parola molto vaga che non è misurabile.
All’articolo 5 c’è un elenco di prodotti la cui l’immissione sul mercato sarà vietata. In questo elenco occorre inserire anche i bicchieri di plastica, come previsto da una legge francese, la n. 982 del 2015, all’articolo 73.
All’articolo 6 chiediamo di introdurre dei recipienti usati per contenere liquidi (bottiglie per le bevande) i cui coperchi siano attaccati agli stessi, in modo da limitare anche la dispersione dei frammenti.
All’articolo 8 - è interessante e noi su questo siamo pienamente concordi – chiediamo di estendere la responsabilità del produttore all’utilizzo dei prodotti monouso. Questo vuol dire che ci deve essere da parte di chi produce anche il costo per il recupero e lo smaltimento.
Trasportato questo concetto a livello di pesca, occorre che i nostri pescatori siano incentivati a non ributtare a mare i rifiuti, soprattutto di plastica, quando li tirano su con le reti o con il loro attrezzi di pesca, e a conferirli in porto senza oneri aggiunti.
Voteremo quindi, come ormai di solito facciamo, perché la visione di intenti è esattamente coincidente, questa risoluzione da inviare agli organi competenti.

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione n. 79 ad iniziativa della II Commissione. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 397
ad iniziativa della Consigliera Leonardi
“Anticipo apertura pesca alle ‘lumachine di mare’”

Interrogazione n. 687
ad iniziativa della Consigliera Marcozzi
“Anticipazione apertura pesca lumachine di mare stagione 2018/2019”
(abbinate)
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 397 ad iniziativa della Consigliera Leonardi, abbinata all’interrogazione n. 687 della Consigliera Marcozzi.
La discussione generale è aperta, ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Leonardi

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente e grazie ai Consigliere per aver anticipato la discussione.
Sarò abbastanza breve nel trattare un argomento che è stato sottoposto alla mia attenzione dalle imprese della piccola pesca di Porto Recanati, Civitanova Marche e anche del fermano, com’è successo anche lo scorso anno.
La normativa che riguarda la pesca delle lumachine di mare - o cucciolette o bombarelli, ognuno le chiama in modo caratteristico legato alla propria realtà locale - fissa nelle Marche la data di apertura all’1 novembre, mentre nelle altre regioni confinanti è anticipata all’1 ottobre.
Questa disparità sta portando un danno economico alla categoria, perché spesso i contratti nell’ambito della ristorazione vengono fatti con chi può offrire il prodotto prima.
Non mi soffermo sulle dichiarazioni fatte dalle associazioni di categoria e anche da Coldiretti riguardo le difficoltà in cui verte il mondo della pesca, dico solo che con questa mozione si chiede alla Giunta regionale di attivarsi concretamente tramite la commissione tecnico-scientifica per la pesca da riunirsi in tempo utile per rispondere alle richieste che vengono dal mondo della pesca. Ricordo ad esempio che la richiesta che mi è stata inoltrata dalla piccola pesca di Porto Recanati, riguarda l’anticipazione dell’apertura e la possibilità di lavorare la domenica, come avviene in altre situazioni, quando le condizioni meteo creano dei problemi.
Nella mozione chiedo inoltre di sollecitare il competente Ministero, tramite la Capitaneria locale, che ne ha la competenza, affinché si possa emettere un’ordinanza specifica di apertura anticipata di un mese delle lumachine di mare.
Lo scorso anno c’era stata una grande disponibilità nel momento in cui il problema era stato posto, tant’è che c’era stata un’apertura anticipata di 15 giorni. Il problema si ripropone ogni anno, con questa domanda che le associazioni devono presentare.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti in risposta all’interrogazione n. 687 della Consigliera Marcozzi.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie, Presidente. Consegno agli atti la risposta, come lei sa, Consigliera Marcozzi, la definizione del periodo di pesca delle lumachine di mare è compito del Capo del Compartimento marittimo.
Nei prossimi giorni riuniremo la Commissione ittica e chiederemo l’autorizzazione all’apertura anticipata al Capo del Compartimento marittimo.
Senza entrare nel merito delle caratteristiche biologiche di una specie che oltretutto presenta aspetti piuttosto particolari, diciamo subito che la pesca del bombolino o bombetto (Nassarius mutabilis) è regolamentata solo ed esclusivamente da un decreto ministeriale, il DM MiPAAF del 30 novembre 1996.
Nemmeno il decreto di regolamentazione della piccola pesca del 2016 dice nulla in merito, quindi il decreto del 1996 rimane la norma di riferimento. All’articolo 3 il decreto recita chiaramente che la definizione dei periodi di pesca al Lumachino di Mare è compito del Capo del Compartimento Marittimo, sentita la commissione consultiva locale per la pesca.
Nel caso della Regione Marche, quelle che fino al 2004 erano le commissioni consultive locali, sono confluite in quella che la legge regionale identifica ed istituisce come Consulta Regionale per l’Economia Ittica. In sostanza quindi la fase consultiva indicata all’articolo 3 del DM viene svolta dalla Consulta.
Nella Regione Marche le disposizioni per la pesca del lumachino sono contenute nell’ordinanza n. 93/2001 che prevede il ritorno in mare delle imbarcazioni dopo il fermo estivo non prima del primo novembre.
La questione relativa alla richiesta di deroghe per l’anticipo della pesca al bombetto (Nassarius mutabilis) si presenta puntualmente verso la fine di Settembre.
Si tratta di deroghe chieste per motivi di carattere prettamente commerciale. Basti notare che nella nostra Regione vengono avanzate sempre dal compartimento di Pesaro o San Benedetto. Trattandosi di realtà al confine, in alcuni casi le marinerie si trovano fianco a fianco con quelle di Emilia ed Abruzzo che magari hanno periodi di pesca diversi e a volte anticipati rispetto alle Marche e questo induce coloro che acquistano il prodotto a relazionarsi con produttori confinanti, lasciando per così dire indietro le marinerie marchigiane.
Da tenere in considerazione che fino al 2016 ogni richiesta di deroga presentata alla Regione aveva ottenuto esito negativo.
Nel 2017 per motivi legati alla necessità di venire incontro ad un settore che si dichiara ormai perennemente in crisi, è stata percorsa una via diversa e la deroga per l’anticipo della pesca di 15 giorni è stata concessa dall’organo competente che, come si è prima richiamato, è il Compartimento Marittimo.
Infatti, la Regione non ha concesso nessuna deroga, semplicemente si è limitata a chiedere pareri in merito ai membri che compongono la Consulta Regionale per l’Economia Ittica. I pareri della Consulta sono stati condivisi con i rappresentanti dell’autorità marittima che preso atto delle risultanze per il 2017 (e solo per il 2017) ha emanato apposita ordinanza che anticipava il periodo di apertura della pesca al bombetto al 19 Ottobre.
Mentre prima l’Autorità Marittima riceveva la richiesta di deroga e poi interpellava la Regione per un parere, ora la richiesta di deroga arriva direttamente alla Regione che viene vista dagli operatori come il soggetto autorizzato alla concessione. Si tratta di un errore di competenze.
Fino al 2016 la Consulta per emanare un parere definitivo ha chiesto supporto agli istituti scientifici regionali competenti e immancabilmente la risposta è sempre stata che esistono pochi dati, bisognerebbe fare indagini, l’argomento non è approfondito... pertanto fino al 2016 anche a fronte di tale mancanza di supporto scientifico, sia la Regione che di conseguenza l’autorità marittima avevano dato parere negativo alla deroga.
Per il 2017 la situazione è cambiata perché proprio in mancanza di un supporto da parte degli istituti, al fine di assecondare le richieste degli operatori, la stessa Consulta ha ritenuto di concedere parere favorevole alla deroga.
In conclusione quindi questo assessorato: consulterà immediatamente i soggetti qualificati come CNR-ISMAR e Laboratorio di Biologia Marina di Fano, per verificare se hanno raccolto nuove informazioni e capire se sono ora in grado di fornire pareri scientifici relativi allo stato di questa risorsa; convocherà nei primi giorni del mese di ottobre la Consulta regionale per l’economia ittica finalizzata a fornire un parere al compartimento Marittimo che, si ripete, ha competenza esclusiva in materia di autorizzazione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Con la Consigliera Leonardi presentiamo una risoluzione a integrazione della mozione, nella quale abbiamo aggiunto un punto al dispositivo, cioè il punto 3, in cui chiediamo alla Giunta regionale di attivarsi prontamente per fare in modo che questo calendario venga anticipato definitivamente anche per i prossimi anni.
Visto che nella mozione della Consigliera Leonardi è scritto che il problema è stato sollecitato dalle marinerie del sud delle Marche, dopo averle fatto presente che questo è un problema che hanno anche le marinerie del nord delle Marche, nella risoluzione abbiamo aggiunto che il provvedimento è richiesto da tutte le marinerie delle Marche.
E’ importante perché i pescatori marchigiani, come ha detto la Consigliera Leonardi, rispetto ai pescatori dell’Emilia Romagna o dell’Abruzzo, si trovano penalizzati, perché sono costretti ad avviare la propria attività un mese dopo e di conseguenza i vari ristoratori sono costretti ad acquistare il prodotto al di fuori della regione.
Ho firmato questa risoluzione e mi sento di dire che saremo favorevoli.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore per la risposta. Questa interrogazione è collegata alla mozione ed è stata fatta in seguito ad un incontro che la piccola pesca ha avuto con il Presidente e, dopo la problematica dei delfini, hanno chiesto l’anticipazione della pesca delle lumachine all’1 ottobre, cosa che è già stata fatta negli anni precedenti anni ed in altre regioni. La ringrazio, anche per il settore, per la risposta.

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Leonardi e Biancani. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Chiedo il rinvio dell’interrogazione n. 631 alla prossima seduta.

PRESIDENTE. Va bene, nel prossimo ordine del giorno verrà inserita l’interrogazione n. 631.

Mozione n. 399
ad iniziativa del Consigliere Maggi
“Utilizzo di graduatorie concorsuali di altri enti per le assunzioni a tempo indeterminato di personale e attuazione di un Piano del fabbisogno unico regionale e degli enti partecipati per il triennio 2018-2020”
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 399 del Consigliere Maggi. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie, Presidente. E’ la riproposizione della mozione n. 364, ci eravamo lasciati nell’ultima Assemblea con l’accordo che non avremmo ricominciato la discussione e l’illustrazione, perché chiaramente non avremmo avuto nulla da aggiungere rispetto ai contenuti della scorsa volta.
Abbiamo discusso questa mattina una proposta risoluzione, poi firmata dall’Assessore Cesetti ed anche dal PD e dai miei colleghi, con cui andiamo incontro alle esigenze che ci sono state sollevate.
La delibera di Giunta regionale n. 458 sarà modificata in modo da ridurre il ricorso alle graduatorie esterne; avremo una ricognizione delle esigenze di tutti gli enti che hanno bisogno di introdurre persone in organico, per arrivare all’indizione di un concorso unico che abbia al suo interno il censimento di tutte le figure disponibili,
Avevamo chiesto di inserire nel testo una data, purtroppo l’Assessore Cesetti si trova in difficoltà a stabilirla, però siamo in parola che quanto richiesto non scivoli ad un’altra Giunta. Mi auguro che l’Assessore Cesetti prenda l’impegno politico di fare questa cosa nel minor tempo possibile.
Abbiamo a lungo disquisito sul fatto che come impegno si chiedeva di valutare la possibilità e l’opportunità di valorizzare le professionalità interne, dicendo che vanno effettivamente valorizzate, altrimenti uno lascia sempre aperta l’interpretazione, e questo è un po’ spiacevole da dire ai concorrenti del concorso.
Quindi, godendo della buona fede dell’Assessore e dei colleghi che hanno firmato con me la risoluzione, attendiamo la modifica della delibera di Giunta regionale, il censimento delle esigenze di organico e l’indizione del concorso.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Abbiamo discusso questa mozione l’altra volta, è stata ripresentata modificata ed io consegno agli atti la risposta - quindi mi esentate dal leggerla, per chi vorrà visionarla ed ovviamente anche per il Consigliere Fabbri. Quindi farà parte integrante del resoconto.
La mozione in oggetto riguarda argomenti che hanno trovato applicazione nella attuazione nel piano occupazionale 2017/2019, approvato dalla Giunta regionale con la delibera di Giunta regionale n. 1346 del 13 novembre 2017.
La deliberazione della stessa Giunta n. 458/2018 ha cercato di dare una disciplina univoca alla regola contenuta nell’art. 25 della legge regionale 27 novembre 2012 n. 37, come modificato dall’articolo 14, della legge regionale 30 dicembre 2016, n. 37, il quale stabilisce che la Giunta regionale, l’Assemblea legislativa e gli enti strumentali della Regione, prima di indire un concorso pubblico per la copertura di posti previsti nel piano occupazionale, possono ricoprire i posti vacanti e disponibili utilizzando gli idonei delle graduatorie di pubblici concorsi indetti per pari o equivalente posizione contrattuale approvate dai suddetti soggetti pubblici regionali.
La Giunta regionale, approfittando della vigente normativa nazionale in merito all’utilizzo di graduatorie di concorsi pubblici di altre pubbliche amministrazioni, ha esteso l’ambito della propria ricerca di graduatorie di concorsi pubblici, oltre ai predetti enti strumentali regionali, anche a province e comuni di maggiori dimensioni.
Tutto ciò rendeva necessaria la predetta disciplina che individuasse i criteri di accesso alle suddette graduatorie secondo un ordine di priorità prestabilito proprio al fine di evitare qualsiasi abuso o preferenza.
E’ altresì evidente che questa scelta è funzionale a rendere più celeri ed economiche le procedure assunzionali, tuttavia finisce per comprimere le aspettative sindacali che vorrebbero invece privilegiati i dipendenti in servizio attraverso sia lo svolgimento di concorsi con riserva agli interni, nel massimo numero possibile (50% dei posti messi a concorso), sia la possibilità offerta agli stessi dipendenti interni di partecipare, come esterni, ai concorsi banditi per categorie superiori a quelle a cui risultano assegnati.
Premessa quindi la correttezza di quanto sin qui operato, con riferimento alle specifiche richieste contenute nella mozione n. 399/2018, si evidenzia quanto segue:
1. Si ritiene possibile e anche opportuno effettuare una ricognizione complessiva dei posti vacanti in tutti gli enti regionali indicati dall’articolo 25 della l.r. n. 37/2012, tuttavia non è possibile fare un unico piano delle assunzioni poiché ogni ente programma i fabbisogni di personale in piena autonomia di tempi e procedure, potendo valutare autonomamente quanti posti riservare agli esterni e quanti agli interni, nonché le riserve obbligatorie alle categorie protette.
2. È possibile che uno degli Enti indicati nell’art. 25 della legge regionale n. 37 o la stessa Giunta regionale bandisca i concorsi previsti nel proprio piano occupazionale, dopo aver espletato tutti gli adempimenti legati alla mobilità esterna di cui all’art. 34 bis e all’art. 30 del D.Lgs 165/2001, e in tali bandi di concorso preveda un numero di posti pari alle proprie esigenze, previste nel piano dei fabbisogni, ed a quelle che gli enti strumentali gli avranno tempestivamente segnalato, dopo che anche essi avranno dato corso alle citate procedure preliminari di mobilità esterna.
3. È possibile e anche auspicabile la valorizzazione delle professionalità interne di tutti gli enti di cui all’articolo 25 della I.r. 37/2012, attuando per il triennio 2018-2020 procedure selettive riservate nel limite del 20% dei posti complessivi previsti però nei singoli piani del fabbisogno che ciascun ente dovrà approvare, proprio per le ragioni esplicitate al punto precedente.
4. Non è più possibile ora modificare la delibera la delibera della Giunta regionale n. 458/2018 in quanto la stessa ha avuto attuazione nel piano dei fabbisogni 2017/2019, resta tuttavia salva la facoltà di una sua modifica che ne limiti l’applicazione ad un minor numero di casistiche quando dovrà darsi corso all’attuazione del nuovo piano dei fabbisogni 2018/2020 anche al fine di rendere conoscibili a tutti i concorrenti, gli enti presso cui sarà possibile l’assunzione per i nuovi concorsi che daranno attuazione al nuovo piano dei fabbisogni in corso di predisposizione.
E’ vero, abbiamo trovato una sintesi, d’altra parte l’interrogazione poneva questioni per certi versi giuste, altre un po’ meno e la risposta va nella direzione di riconoscere questo, tante cose le abbiamo fatte e altre le faremo.
Perché diciamo che la sintesi è stata fatta sul valutare la possibilità e l’opportunità? Perché ovviamente queste modifiche, per il Consigliere Fabbri auspicabili, per me possibili, si faranno se questo risponderà alle esigenze organizzative dell’amministrazione.
Faccio un esempio. Valorizzare le professionalità interne, credo che costituisca un’opportunità e laddove ci sono perché non fare in modo che queste possano dare ancora di più nell’interesse dell’amministrazione, qualora risponda a un’esigenza dell’amministrazione e dell’organizzazione stessa?
La risoluzione è una sintesi, anche un giusto e opportuno compromesso ed anch’io ne raccomando la votazione.
Voglio ringraziare il Consigliere Fabbri, il mio Capogruppo e tutti coloro che l’hanno firmata perché, ripeto, credo che costituisca la giusta ed opportuna sintesi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie, Presidente. Per annunciare al momento il mio voto contrario a questa risoluzione, prima di tutto per una questione di metodo, in quanto non capisco perché la risoluzione, che in genere abbraccia l’intero Consiglio, sia a firma del PD e del Movimento 5 Stelle.
Secondo, Assessore, annuncio un voto contrario, che potrebbe cambiare, non perché metto la firma, ma perché manca la sostanza, in quanto sul punto 3 credo che “valutare la possibilità e l’opportunità di valorizzare le professionalità interne” sia una cosa più che ragionevole e necessaria, anzi, potremmo dire, Assessore, che in premessa, prima ancora di procedere ad assunzioni esterne, uno valuta se quelle professionalità ce le ha dentro.
Il quarto punto non l’ho capito, cioè l’utilizzo di graduatorie esterne. Parliamo sempre di graduatorie concorsuali, graduatorie di pubbliche amministrazioni, nostre o altre. E’ così? Su questo sono perfettamente d’accordo, anzi direi che dovrebbe esserci l’obbligo di valutare prima le nostre e poi le esterne.
Vedo anche il ricorso a incarichi che vengono dati a personale interno, che diventa dirigente, quando abbiamo ferme graduatorie di dirigenti che non vengono utilizzate. Non cito i casi perché ci sono sempre i nomi.
Non capisco i primi due punti. Per quanto mi riguarda, memore di un emendamento fatto nella finanziaria di due anni fa, personalmente mi ritengo offeso, in quanto è come se le prime due cose fossero una novità.
Noi abbiamo una legge regionale che stabilisce l’obbligo di ricorrere alla ricognizione dei posti, per cui se c’è da assumere un livello D amministrativo, quindi stessa qualifica e stesso grado, si deve procedere a concorso unico. Abbiamo una norma che parla di concorsi unici che riguarda l’Asur, che riguarda gli enti e le aziende collegate, quindi non capisco come questa risoluzione possa essere una novità, Consigliere Giorgini. Non lo capisco! Abbiamo la norma, vivaddio, dovrebbe essere già applicata. Se facciamo la risoluzione significa che in due anni queste cose non sono state fatte.
Ma porca miseria, ho portato gli esempi, abbiamo votato quell’emendamento all’unanimità, forse non ve lo ricordate, prevedeva, Assessore Cesetti, una cosa semplice. Ero partito dalla constatazione che l’Asur 5 faceva il concorso per infermieri e l’Asur 1 faceva il concorso per infermieri, uno scandalo. Siamo arrivati dopo un anno a fare procedure uniche, contrattualizzazione unica regionale, un passaggio anche abbastanza delicato per quanto riguarda l’Asur. Addirittura a questo punto le stesse Aziende ospedaliere dovrebbero fare concorsi insieme all’Asur per quanto riguarda la sanità. Sto parlando del comparto che assume più di tutti.
Lo stesso vale per le altre, secondo un principio che se non c’è un’esigenza specifica di professionalità ben individuata, se non mi serve provo quella figura lì per cui non posso scantonare, evitavamo ai ragazzi di dover fare, come dice la canzone di De André, 100 domande, 2.000 ricorsi e 400 concorsi.
Se questo non è avvenuto, Assessore, ho una difficoltà personale a votare una risoluzione di questo genere, perché su questa cosa ho fatto un emendamento, è stato approvato ed ho chiesto e richiesto all’Asur, agli altri enti, al personale, al dipartimento della salute, se tutto era applicato e mi hanno risposto che si stava facendo tutto.
In un primo momento c’era stata una difficoltà, dopo ho visto che a livello di Azienda ospedaliera e di Asur si è andati avanti con concorsi così specifici che diventava molto difficile perché “Ci serve un chirurgo con i baffi solo a destra oppure un chirurgo coi baffi solo a sinistra”. Quando alla fine c’è da arrivare a determinate figure si finisce per fare certe specifiche che sono quasi ridicole. Lo posso capire a quel livello di dirigenza, ma su cose più generiche mi rimane veramente difficile immaginare che ci sia bisogno di fare queste cose. Quindi, rimango molto sospeso col giudizio, perché se questo non è avvenuto fino ad oggi, facciamo una verifica.
Una legge è una legge e l’ufficio personale dovrebbe saperlo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie, Presidente. Questa risoluzione, nonostante abbia fatto il sindacalista, non solo non mi piace, ma non riesco a capirla, perché, come dice il Consigliere Marconi, va ad intaccare altre situazioni.
Sono a conoscenza del fatto che se si fa una graduatoria unica per le Aree Vaste, la gente di Ancona va a lavorare ad Ascoli Piceno e viceversa, quindi mi sembra che ci siano delle cose che non vanno.
Non sono nettamente contrario, ma credo che occorra approfondire.
Le chiedo cortesemente, visto che questa risoluzione interessa i lavoratori e le graduatorie, se si può fare un passaggio con le organizzazioni sindacali.
So che è una risoluzione, ma qui stiamo parlando di personale e siccome mi sembra che qualche piccolo problema di gestione del personale in giro per la regione ci sia, ma non è colpa di nessuno, assolutamente, è per eliminare i concorsi, credo che si debba approfondire per valutare se non va a ledere qualche diritto dei lavoratori.
Non sono in condizione adesso di poter dare una risposta, perché mi pare che qualcosa accada, e quando accade qualcosa, siccome questa è una risoluzione che va ad impegnare la Giunta, naturalmente la Giunta può anche elaborare una proposta di legge, che magari non serve, è inutile fare oppure crea dei danni.
Volevo solo fare questa osservazione, abbiamo qualche perplessità a votarla perché non la capiamo bene.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. In modo telegrafico vorrei dire al Consigliere Marconi, che è uscito, e anche al Consigliere Zaffiri, che la risoluzione costituisce una sintesi tra l’interrogazione e la risposta. Nella risposta, ad esempio, lo dico per il Consigliere Marconi, dico che l’oggetto della mozione riguarda argomenti che hanno trovato applicazione e attuazione nel piano occupazionale.
Tante cose sono già state applicate e questa risoluzione costituisce un compromesso e non a caso sono state citate parole come “valutare la possibilità e l’opportunità”.
E’ evidente che la Giunta nel fare queste cose farà dei passaggi, ad esempio, Consigliere Zaffiri, con le organizzazioni sindacali, le quali potranno testimoniare che come Assessore al personale ho sempre avuto un confronto molto proficuo e serrato. E’ evidente che se la Giunta riterrà la possibilità e l’opportunità di mettere in atto questi obiettivi sui quali viene impegnata, è ovvio che farà questi passaggi.
Infine mi scuso con il Consigliere Marconi, ma è stato un disguido, per non avergli chiesto la sottoscrizione alla risoluzione. La chiedo in questo momento, quindi, può tranquillamente aggiungere la sua firma. E’ evidente che è stato un errore incolpevole di omissioni mio e del Consigliere Fabbri, non c’era certamente la volontà di escluderlo.
Per me l’atto può essere tranquillamente votato. Credo che sia irrituale che una risoluzione faccia un passaggio con le organizzazioni sindacali, se poi il Consiglio la vuole approfondire ed inviare in Commissione è libero di farlo, però, secondo me, per come è stata sintetizzata oggi, possiamo tranquillamente procedere ad una votazione, che io raccomando unanime.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie, Presidente. Non vorrei fare un dibattito tra me e l’Assessore Cesetti, perché non mi compete. Tra l’altro ieri un sindaco della provincia di Ancona per fare delle assunzioni ha dovuto attingere ad una graduatoria, la persona già lavorava e si è dovuta licenziare. Invece di dare un posto a un disoccupato l’ha dato a un occupato. Questo è un fatto che 48 ore fa mi è stato sottoposto. Ecco perché ho delle perplessità.
Ripeto, mi è stato detto che un lavoratore si è licenziato da una ditta privata, dove lavorava da dieci anni, per andare in un Comune, occupando il posto di una persona disoccupata.

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Fabbri, Urbinati, Cesetti, Giancarli, Maggi, Pergolesi, Giorgini. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Interrogazione n. 254
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
“Applicazione della legge regionale n. 3 del 5 febbraio 2013 ‘Interventi regionali per il recupero, la restituzione e la donazione ai fini del riutilizzo di medicinali in corso di validità’”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 254 del Consigliere Fabbri.
Ha la parola, perla risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie, Presidente. Visto l’assenza del Presidente Ceriscioli rispondo alle interrogazioni relative alla sanità.
L’Interrogazione n. 254 del Consigliere Fabbri chiede al primo punto se si ritenga soddisfacenti i risultati dell’attività regionale di recupero, restituzione, donazione, ai fini del riutilizzo di medicinali in corso di validità.
La Regione Marche si ritiene soddisfatta dei risultati di recupero, restituzione e donazione ai fini del riutilizzo dei farmaci in corso di validità. Nella Regione si sono autonomamente sviluppate esperienze per la fornitura gratuita di farmaci per l’assistenza ai bisognosi a seguito di accordi tra il Banco Farmaceutico (Fondazione Onlus) e le farmacie comunali n. 3 e n. 4 di Civitanova Marche e la farmacia comunale di Morrovalle. Riteniamo, pertanto, che tale meritevole attività possa essere implementata, su tutto il territorio regionale, con il contributo di tutti i soggetti (cittadini, farmacie, organizzazioni non lucrative di utilità sociale) che partecipano al percorso di recupero dei farmaci.
Al secondo punto dell’interrogazione si chiede se si intenda adottare azioni volte all’incremento dell’efficacia dell’applicazione della presente legge ed in caso affermativo quali esse siano.
Sì, a fine di dare seguito al recupero dei farmaci in corso di validità, la Regione Marche ha istituito un gruppo di lavoro incaricato di realizzare un progetto per il recupero e il riutilizzo dei farmaci in riferimento alla l.r. 3/2018. Tale gruppo sta avviando le procedure che recepiscono il decreto del Ministero della Salute del 13 febbraio 2018.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie, Presidente. Assessore Sciapichetti, lei è fortunato perché ha letto una cosa di cui non ha contezza.
La risposta è vergognosa! La risposta è vergognosa, in quanto c’è una legge regionale che prevede che entro 90 giorni ci sia un regolamento attuativo, che dia il via ad una filiera di recupero dei farmaci non utilizzati, che può consentire il risparmio fino a oltre 10 milioni all’anno di farmaci.
La risposta che gli uffici le hanno fatto leggere è vergognosa, e dice che la Regione è soddisfatta per dei volontari che in maniera autonoma recuperano qualche scatoletta di farmaci, invece di implementare una filiera organica istituzionale. Vergogna!
Seconda cosa, dice che c’è un gruppo di studio che verifica la possibilità di allargare non so bene che cosa. No! Entro 90 giorni, più di un anno fa, bisognava organizzare la raccolta con un regolamento che la Giunta ancora non ha emanato.
Abbiamo potenziato all’unanimità alla legge del 2013, inapplicata, con la legge 32 del 2017, approvata all’unanimità, abbiamo chiesto e sollecitato l’applicazione di questa normativa con l’ordine del giorno n. 41 del 2018. Vergogna!

Interrogazione n. 671
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
“Progetti English 4U”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 671 del Consigliere Giancarli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Bravi.

Loretta BRAVI. Grazie, Presidente. Come riferisce il Consigliere Giancarli, punto 1, la graduatoria definitiva dei progetti ammissibili alle provvidenze per i progetti English 4U è stata definita procedendo al sorteggio casuale tra i progetti che risultavano a pari merito. Ha ragione.
Ciò in considerazione del fatto che la parità di punteggio risultava anche per l’indicatore relativo all’Efficacia”, individuato come elemento di discrimine dall’Avviso di riferimento e le risorse disponibili non consentivano il finanziamento di tutti i soggetti.
La decisione di procedere al sorteggio è di tipo gestionale e attiene al dirigente competente che l’ha assunta con il decreto n. 595/2018.
Il sorteggio è stato svolto in presenza dei rappresentanti di tutte le Agenzie formative interessate e se ne è dato conto con il Decreto di approvazione della graduatoria definitiva n. 689/2018. Questo per quanto concerne il sorteggio.
Punto 2. Qualora uno o più dei progetti ammessi a finanziamento con il citato decreto n. 689/2018 non dovesse essere attivato si potrà procedere allo scorrimento della graduatoria, dal momento che non sono disponibili risorse aggiuntive. Il cambiamento dell’English 4U sta proprio qui, che non ci sono risorse a pioggia, ma ci sono risorse ben definite, quindi non possiamo andare oltre come negli anni precedenti.
Punto 3. I controlli, sulla corretta attuazione dei progetti sono svolti da una specifica struttura (Posizione organizzativa “Controlli di primo livello” incardinata nella P. F. “Programmazione nazionale e comunitaria”. I controlli sono stati svolti in conformità a quanto previsto al riguardo dalla delibera di Giunta regionale n. 802/2012.
Qualora vengano rilevate delle irregolarità o difformità rispetto alle disposizioni di riferimento, relative alla gestione dei flussi finanziari, al mancato rispetto delle normative comunitarie, nazionali e regionali, al venir meno di uno o più degli elementi che hanno determinato l’attribuzione del punteggio, vengono applicate le previste penalità o sanzioni, che possono arrivare fino alla dichiarazione di decadenza totale del progetto e delle provvidenze concesse.
Punto 4. L’Avviso di riferimento non richiede una certificazione di qualità. E’ un altro punto sull’English 4U che bisognerà discutere, perché non prevedendo una certificazione è tutto molto più blando di quello che sembrerebbe essere. Non mi copro dietro un velo e sinceramente l’English 4U ha delle criticità. Quindi non richiede una certificazione di qualità in ambito formativo linguistico per le strutture ospitanti gli studenti che faranno lo stage all’estero. Ciò in considerazione del fatto che questo può essere sviluppato sia in forma di tirocinio formativo che in forma di percorsi di approfondimento delle competenze linguistiche. Inoltre, l’Avviso non “prescrive” uno specifico Paese europeo in cui svolgere lo stage per cui risulterebbe di difficile comparazione le eventuali certificazioni di qualità.
Da ultimo, sulla base di quanto riferito dalla struttura regionale che cura la gestione dei progetti di English 4U, si conferma che alcuni dei progetti ammessi a finanziamento prevedono, per l’apprendimento della lingua inglese, stage effettuati sia in Paesi esteri che nelle aziende del territorio marchigiano ed invece un maggior numero di borse di studio per lo stage all’estero.
Tali elementi sono stati presi in considerazione per l’attribuzione del punto relativo all’Efficacia potenziale in quanto ritenuti uno stimolo per i partecipanti al percorso.
Tale elementi saranno oggetto di controllo in itinere e di valutazione ex post per verificarne l’impatto.
Quello che voglio dirle, Consigliere Giancarli, è che sull’English 4U cerchiamo di muoverci con più oggettività e con più scientificità, ma non è facile.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie, Presidente. Assessore, la ringrazio per l’onestà intellettuale con cui mi risponde. Lei mette in evidenza che sull’English 4U ci sono delle criticità, quindi non posso che apprezzare la correttezza della risposta.
Altra cosa, non me ne voglia, Assessore, è la condivisione della risposta, anche se lei dice che dobbiamo fare in modo che si raggiunga l’obiettivo della qualità, e anche questo lo considero un elemento molto importante.
Sia chiaro, io non metto in discussione la correttezza del sorteggio, perché non ho mai pensato e non penserei mai che un sorteggio non sia corretto, metto in discussione il fatto che si formi una graduatoria definitiva quando ancora il risultato è provvisorio e che il risultato nasca da un sorteggio. Altra cosa è quando due soggetti sono a pari merito anche per una serie di indicatori e allora si fa il sorteggio su una graduatoria definitiva, altra cosa se lo si fa su una graduatoria provvisoria. Vede, quel ragazzino che magari pensava, per conoscere una lingua, di andare in un Paese europeo e non riesce ad andarci, quindi attribuisce alla mala sorte la possibilità o la non possibilità di recarvisi.
Io credo che ci siano alcune cose che vadano fatte perché, a mio avviso, non è la stessa cosa partecipare ad un progetto europeo in un Paese del nord Europa, o in Francia o in Spagna. Altra cosa è partecipare per Malta, altra cosa ancora è fare il progetto in un’azienda italiana, anche perché credo che non siano tantissime le aziende dove si pratica la lingua con continuità e intensità.
Quando lei mi dice che la stessa certificazione di qualità non esiste, credo che ci sia la necessità di uno scossone, però su questo voglio essere corretto e mi sembra che lei l’abbia anticipato.
Visto che ci sono scuole che non sono state ammesse, ma dentro le scuole ci sono i ragazzi, le ragazze, le persone, chiedo, se fosse possibile, visto anche il metodo del sorteggio e per come sono stati scelti i progetti, se dentro un riorientamento e una rimodulazione delle risorse non riusciamo a reperire delle risorse, penso che i progetti presentati dalle scuole, dagli istituti o dagli enti, siano validi, per dare una risposta a tutti quei ragazzi che in un modo o nell’altro avevano il desiderio, forse anche bisogno o forse anche la necessità, o comunque la giusta aspettativa, di partecipare a progetti così importanti.
Assessore, la ringrazio perché colgo non soltanto l’onestà intellettuale, ma anche la cortesia con cui lei risponde alle interrogazioni.

PRESIDENTE. Ha la parola, per una precisazione, l’Assessore Bravi.

Loretta BRAVI. Grazie, Presidente. Vorrei brevemente fare una piccola aggiunta. Io credo che progetti del genere vadano ripresi in mano da chi li ha proposti e vada fatto un disciplinamento maggiore.
Se vado all’estero devo dare una certificazione a questi ragazzi, non è possibile che i progetti vadano avanti per inerzia di moto, perché poi si fermano per inerzia di quiete e calando le risorse vanno a morire.
Quello che cerco di fare, Consigliere Giancarli, è di alzare l’asticella della valutazione. Non ho detto che ci riuscirò, però provo a fare questo, perché non deve essere una moda partecipare all’English 4U, deve essere un’attività qualitativa dove la scuola dà un percorso, accompagna i ragazzi e, se dismetto un attimo le vesti di Assessore e prendo quelle da insegnante, non tutti vengono portati avanti così bene.

Interrogazione n. 635
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
“Stato di attuazione della l.r. n. 5 del 3 aprile 2018”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 635 del Consigliere Bisonni.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie, Presidente. Il Tavolo tecnico istituzionale è operativo nella sua configurazione ordinaria così come previsto dalla delibera di Giunta regionale n. 131/2016 in attuazione del comma 2 dell’articolo 2 della l.r. 24/2009 ed è in corso di costituzione nella composizione prevista ai sensi della legge oggetto dell’interrogazione; infatti si è provveduto a richiedere la designazione degli ulteriori membri, in rappresentanza delle Assemblee Territoriali d’Ambito, delle associazioni ambientaliste operanti a livello regionale nel settore della prevenzione dei rifiuti, nonché dei soggetti gestori del servizio pubblico di gestione integrata del ciclo dei rifiuti.
Nelle more della costituzione del Tavolo in configurazione estesa, si è comunque provveduto, secondo gli obiettivi di legge, attraverso un atto di indirizzo per la ripartizione di fondi regionali destinati alla realizzazione di interventi di carattere impiantistico e strutturale (DGR 910/2018) che ha assegnato nel bilancio 2018 267.521 euro a Comuni per progetti sperimentali di introduzione di un sistema di tariffazione puntuale (investimenti in dotazioni strutturali o materiali). È in corso di redazione una delibera di Giunta regionale che definisce i criteri di assegnazione, preso atto degli esiti di una consultazione con le ATA che si è tenuta nell’ambito del Tavolo Tecnico Istituzionale il 24 luglio 2018.
Si ritiene che il completamento del Tavolo tecnico possa avere formalizzazione in breve tempo e che entro il 30 novembre 2018 l’organo riesca a proporre alla Giunta un programma di interventi per il 2019, tenendo conto, a tal fine anche dei primi riscontri dalle ATA e dai Comuni a fronte delle risorse finalizzate rese disponibili con la delibera di Giunta regionale n. 910/2018.
Non sono stati predisposti bandi pubblici per la realizzazione di campagne di pubblicizzazione, poiché gli uffici hanno ritenuto che le azioni di comunicazione e di informazione previste dalla I.r. 5/2018 vadano necessariamente viste e programmate in stretta coerenza con le azioni di investimento, al fine di condurre una azione equilibrata, sinergica e di maggior efficacia. Peraltro, secondo gli stessi dettami della legge, è il tavolo tecnico istituito da quest’ultima che “propone alla Giunta regionale un programma degli interventi e delle azioni da sostenere” per il raggiungimento degli obiettivi fissati; quindi si è considerato opportuno agire sulla base dei primi esiti dell’attività dell’organismo in via di costituzione.
Sulla base delle valutazioni da parte degli uffici e per quanto rappresentato nei punti precedenti, non si rilevano allo stato attuale condizioni ostative al pieno utilizzo delle risorse rese disponibili per l’anno 2019.
L’opportunità di potenziare le risorse finanziarie negli anni dal 2020 in poi è subordinata alla verifica del grado di utilizzo delle risorse impegnate e da impegnare per il 2019 e della relativa efficacia di impiego. Considerato che, comunque con il citato atto di programmazione sull’utilizzo delle spese per investimento a valere sul bilancio 2018 si sta già operando sul sostegno diretto ai Comuni per progetti sperimentali di introduzione di un sistema di tariffazione puntuale, le risorse previste in prima applicazione della I.r. 5/2018 saranno sicuramente incrementate rispetto ai 50.000 euro previsti per il 2019. È probabile che già da questo anno sarà possibile aggiungere ulteriori fondi alle risorse rese disponibili con la delibera di Giunta regionale n. 910/2018, pari ad 267.521 euro per investimenti in dotazioni strutturali o materiali. È da considerare ormai fatto consolidato che, anche a fronte degli ottimi risultati raggiunti finora, l’attività di sostegno finanziario agli enti locali svolta dalla Regione tenda a spostarsi dalle finalità di innalzamento delle performance di Raccolta Differenziata (Centri di raccolta comunali, Comuni Ricicloni, ecc.) verso obiettivi di qualità delle raccolte e di riduzione della produzione, a cui senz’altro il meccanismo della tariffazione concorre positivamente.
Lei sa, Consigliere che uno degli interessi principali di questo Assessorato è quello di procedere da qui ai prossimi mesi, quindi nel 2019, a una tariffazione puntuale, iniziando sperimentalmente, come abbiamo detto in tante occasioni.
Quindi l’impegno concreto anche rispetto alle risorse c’è, bisogna andare avanti con grande speditezza e io sono d’accordo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore. La risposta è abbastanza soddisfacente.
Apprezzo molto l’impegno dell’Assessore, che in più occasioni ha ribadito la volontà di andare avanti con la tariffa puntuale.
L’interrogazione l’ho fatta anche per ricordare agli uffici e fare un po’ da pungolo, perché la legge prevede, come ha già detto lei, che entro il 30 novembre di quest’anno ci sia già una prima fase operativa, quindi non possiamo permetterci ritardi.
Mi fa piacere che i 50 mila euro saranno tutti impiegati come prevede la legge. E’ importantissima la campagna di comunicazione, Assessore, perché se non partiamo con l’informazione ai cittadini e anche ai tecnici comunali, che poi devono essere coinvolti sul territorio, non credo che otterremo risultati soddisfacenti.
E’ importantissima la campagna di comunicazione, come ovviamente è importantissimo che la Giunta trovi sempre più risorse per gli impianti. Sono apprezzabili i 267 mila euro che, tra l’altro, la legge non prevedeva, quindi sono stati aggiunti, però se ci crediamo veramente, ed io sono convinto che ci crediamo, e se vogliamo evitare l’inceneritore c’è solo una strada, quella di aumentare sempre più la raccolta differenziata e puntare sulla tariffa puntuale, che se applicata veramente ci permetterà di guadagnare, e questo ce lo dicono le statistiche delle altre regioni, altri 10 punti percentuali, Assessore.
Grazie per la risposta e confido che gli uffici, a partire dal dott. Sbriscia e da tutti quelli che ci lavorano, siano sopra questo tavolo tecnico per portare dei progetti che potranno essere finanziati nel 2019.

PRESIDENTE. La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 17,45