Resoconto della seduta n.137 del 30/07/2019
SEDUTA N. 137 DEL 30 LUGLIO 2019

La seduta inizia alle ore 11,00

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 137 del 30 luglio 2019. Do per letto il processo verbale della seduta 136 del 23 luglio 2019, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4, dell’articolo 53, del Regolamento Interno.
Richiamo inoltre ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.

Interrogazione n. 841
ad iniziativa del Consigliere Biancani
“Utilizzo Carta Tutto Treno Marche nei treni Frecciarossa e Frecciargento in sostituzione dei Frecciabianca”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 841 del Consigliere Biancani.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. In merito all’interrogazione del Consigliere Biancani, si premette, innanzitutto, che la Carta Tutto Treno è un titolo di viaggio che Trenitalia rilascia in affiancamento a un abbonamento annuale per treni regionali e che consente al titolare di viaggiare anche sui treni a lunga percorrenza (Frecciabianca e Intercity); nelle Marche, essa è stata rilasciata ininterrottamente dal 2009 al 2016, quindi, dopo una parentesi di pochi mesi, è stata reintrodotta a partire dall'agosto 2017 (delibera di Giunta regionale n. 899 del 31 luglio 2017), con lo stanziamento di risorse dedicate per complessivi 1,5 milioni di euro, a copertura della quota di spesa posta a carico della Regione per il triennio 2017-2019.
Oltre alle Marche, la formula della Carta Tutto Treno trova applicazione anche in altre realtà regionali, quali: Emilia-Romagna, Liguria, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, nelle quali, in ogni caso, essa consente ai titolari di accedere esclusivamente ai servizi Frecciabianca e Intercity (o assimilati a quest'ultima tipologia).
Per quanto concerne il merito dell'interrogazione, voci concernenti l'eliminazione del segmento tariffario Frecciabianca nell'ambito dei collegamenti ferroviari a lunga percorrenza si susseguono dagli ultimi mesi del 2018, veicolate sia da comitati spontanei di utenti che da siti internet specializzati; in particolare, sulla ferrovia adriatica, secondo queste voci, sarebbe prevista una generale sostituzione dei servizi Frecciabianca presenti con servizi appartenenti al superiore, ed inedito, segmento tariffario Frecciargento. Va detto, altresì, che, ad oggi, Trenitalia non ha ufficialmente comunicato cambiamenti nell'assetto dei collegamenti in questione.
Nei fatti, va registrato che, dallo scorso 9 giugno, con l'entrata in vigore dell'orario ferroviario estivo, sei treni già appartenenti al segmento tariffario Frecciabianca, operanti lungo la direttrice Milano-Bologna-Ancona-Pescara, sono stati sostituiti da treni del segmento tariffario Frecciargento, i quali hanno mantenuto la stessa numerazione. A questi treni Frecciargento, comunque, i titolari marchigiani della Carta Tutto Treno possono accedere, seppure "temporaneamente e fino nuovo avviso", secondo quanto testualmente specificato dal sito internet di Trenitalia nella pagina dedicata agli abbonamenti.
In questo contesto, occorre rilevare che:
- nel mese di febbraio 2019, la P.F. trasporto pubblico locale, logistica e viabilità scriveva a Trenitalia, al fine di acquisire informazioni riguardo alle ventilate modifiche, nonché per chiedere che gli abbonati marchigiani titolari delle Carte Tutto Treno potessero fruirne, fino alle scadenze previste, anche sugli eventuali servizi di nuova introduzione;
- a questa richiesta forniva riscontro il Responsabile relazioni istituzionali di trenitalia, il quale, con nota dell'8 marzo 2019, agli atti, preannunciava genericamente una revisione del modello rappresentato dalla Carta Tutto Treno, senza tuttavia fornire dettagli, né facendo seguire ulteriori informazioni al riguardo;
- nel mese di maggio 2019, la P.F. trasporto pubblico locale, logistica e viabilità scriveva di nuovo a Trenitalia, sollecitando risposte certe e rinnovando la richiesta di garanzie per gli abbonati marchigiani titolari delle Carte Tutto Treno;
- in assenza dì riscontri formali, all'inizio del corrente mese di luglio, la P.F. trasporto pubblico locale, logistica e viabilità ha scritto ancora una volta a Trenitalia, chiedendo chiarimenti riguardo alla notizia, veicolata negli ultimi tempi da un sito web specializzato, concernente la prossima interruzione nel rilascio delle Carte Tutto Treno e dei titoli similari, nonché per rinnovare la richiesta di garanzie per gli abbonati marchigiani titolari delle Carte Tutto Treno.
Negli ultimi giorni, l'Assessorato regionale ai trasporti ha avviato contatti con le competenti strutture nazionali di Trenitalia, chiedendo ufficialmente un incontro da tenersi con urgenza, stante la necessità di definire una situazione che resta oggettivamente incerta. In riscontro a detta richiesta, Trenitalia ha comunicato che i cittadini marchigiani titolari di Carta Tutto Treno potranno accedere anche ai nuovi treni Frecciargento sino al 31 dicembre 2019, data di scadenza della relativa convenzione, secondo modalità analoghe a quelle che il gestore ferroviario ha già definito allo scopo con la Regione Emilia-Romagna; in ogni caso, un apposito incontro si terrà nei prossimi giorni a Roma, per formalizzare l'intesa e stabilire in dettaglio quanto necessario. L’incontro è stato fissato per venerdì prossimo ed io andrò a Roma a parlare con Trenitalia.
Da tutto quanto sopra consegue che un eventuale rinnovo della convenzione per il rilascio della Carta Tutto Treno (al momento valida fino al 31 dicembre 2019), potrà valutarsi solo in base alle eventuali determinazioni che saranno assunte da Trenitalia, considerato che il titolo di viaggio in questione è un formato che ha valenza nazionale e si connette ai servizi ferroviari a lunga percorrenza, i quali esulano dalle competenze in materia della Regione.
In ogni caso, corre l'obbligo di precisare che tutte le variazioni riguardanti i servizi ferroviari a lunga percorrenza non sono mai condivise da Trenitalia né con la Regione, né con la propria Direzione regionale Marche; ed inoltre, che i servizi compresi nei segmenti tariffari "Freccia" rappresentano un settore di trasporto a mercato che non usufruisce di finanziamenti pubblici e che, pertanto, sono prestati a totale rischio dell'azienda esercente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Ringrazio l'Assessore Sciapichetti per la risposta molto precisa, ma soprattutto per essersi attivato sin da subito con gli organi competenti per cercare di risolvere la questione.
E' una questione molto importante, la Regione Marche in questi anni, come ha detto l'Assessore, ha investito risorse rilevanti, 1,5 milioni di euro per finanziare la Carta Tutto Treno. Questo finanziamento va nella direzione di promuovere la mobilità sostenibile e di fare in modo che le persone non utilizzino la propria auto per recarsi al lavoro, ma utilizzino il treno. Noi riteniamo che sia importante continuare e chiediamo a Trenitalia di fare in modo che anche con le Frecceargento sia possibile utilizzare la Carta Tutto Treno.
Ricordo che Frecciargento a differenza di Frecciarossa sono treni che fanno le stesse fermate e hanno gli stessi orari, non si capisce perché se una persona aveva la possibilità di salire su un Frecciabianca non possa poi salire su un Frecciargento.
Ho capito che l'Assessore sta cercando di fare in modo che i treni che vengono sostituiti da Frecciabianca o Frecciargento possano essere utilizzati comunque dai pendolari, mi sembra un'ottima cosa.
Mi fa molto piacere sapere, comunque, che fino a dicembre 2019 questo sarà possibile. Mi auguro ovviamente che non sia solo fino a questa data, ma che sia possibile anche per i prossimi anni, anche perché le persone saranno chiamate a rifare l'abbonamento della Carta Tutto Treno in settembre, ottobre, novembre, e uno non può pensare di fare l’abbonamento senza sapere se questo abbonamento varrà per un anno oppure no.
E' importante questa riunione di venerdì, sono convinto che l’Assessore tornerà con in mano la soluzione, anche perché fino ad oggi è sempre stato così. Questo va riconosciuto. Quando ci sono stati dei problemi siamo sempre riusciti a trovare una soluzione e la ringrazio tanto per avere subito accolto questa mia sollecitazione, che non riguarda qualche decina di persone, ma riguarda migliaia di cittadini marchigiani che sono costretti quotidianamente a viaggiare con i treni veloci lungo le Marche o che si recano per lavoro anche fuori regione. Grazie.

Interrogazione n. 806
ad iniziativa del Consigliere Zaffiri
“U.O.C. di Pediatria del Presidio ospedaliero di Civitanova Marche – Area vasta 3 dell’Asur Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 806 del Consigliere Zaffiri.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. Punto 1) Il dr. xy è stato sottoposto a provvedimento disciplinare da parte del competente Ufficio di disciplina.
Punto 2) L'Ufficio di disciplina con provvedimento dell'8 marzo 2019 ha notificato al dipendente l'irrogazione della sanzione disciplinare del licenziamento.
Punto 3) Il licenziamento del dr. xy decorrerà dalla data del 1° ottobre 2019.
Punto 4) La Direzione dell'Azienda dichiara che non è a conoscenza di rapporti tra l'associazione indicata nell’interrogazione e l'Area vasta 3.
Punto 5) La Regione, considerato quanto sopra rappresentato, non intende intraprendere iniziative.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Al dr. xy non è stato fatto nessun provvedimento, né da parte dell’Asur né da parte dell'Assessore, perché il signor xy ha fatto domanda per andare via dal 1° ottobre. L’ha fatta lui la domanda per andare via il 1° ottobre, non c'è nessun provvedimento. Questo è il dato di fatto vero!
Ha fatto la domanda e probabilmente il giorno 2 si dovrà presentare in udienza. Questo è il fatto di cui stiamo discutendo. Non c'è stato nessun provvedimento da parte dell’Asur né tanto meno da parte di un organo politico, perché quel signore xy ha fatto la domanda per andare via dal 1°ottobre, così stanno i fatti, signor Assessore.
Credo che queste cose meritino un minimo di dignità e di trasparenza per il territorio, nel rispetto della professionalità di questi dirigenti che girano nella Regione Marche, a cui penso occorra guardare con attenzione. Questo è il dato di fatto.
Non siamo contenti di questa risposta, siamo insoddisfatti. Dovete percorrere altre strade per recuperare un minimo di dignità e di trasparenza. Grazie.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. E' rientrata la II Commissione, procediamo. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie, Presidente. Colgo l'occasione per chiedere l'iscrizione d'urgenza della proposta di legge 296, per i motivi che poi illustrerò, se l'Aula deciderà positivamente.

PRESIDENTE. So che ci sono altre richieste di iscrizione, poi le voteremo tutte insieme.
Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Anch’io richiedo l'iscrizione d'urgenza della mozione n. 522, di sfiducia al Presidente Ceriscioli, e lo faccio a nome di tutti i gruppi di minoranza, quindi di Fratelli d'Italia, della Lega, del Movimento 5 Stelle, dell’Area Popolare-Marche 2020 e di Forza Italia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Vorrei chiedere anch'io l’iscrizione della proposta di legge n. 298, a firma della Consigliera Casini, concernente: “Disposizioni urgenti per la semplificazione e l'accelerazione degli interventi di ricostruzione conseguenti agli eventi sismici del 2016”. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI Grazie, Presidente. Chiedo l’iscrizione della proposta di deliberazione n. 29 presentata dal Consigliere Busilacchi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie, Presidente. Chiedo, se possibile, di discutere oggi la mozione n. 519 che riguarda le conseguenze delle calamità naturali che un paio di settimane fa hanno colpito la nostra costa, in modo particolare la Riviera del Conero.
La perturbazione, che è transitata sulle Marche dall’Emilia-Romagna fino a Pescara, ha creato molte difficoltà, sarà difficile avere lo stato di calamità nazionale, però ci proviamo.
Credo che questo sia un aspetto essenziale sia per la maggioranza che per le minoranze, affinché si possa intervenire con un aiuto alle comunità. Grazie.

PRESIDENTE. Questa mozione sarà abbinata alla mozione n. 520 della Consigliera Marcozzi.
Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Come già concordato in Conferenza dei capigruppo, chiedo l'iscrizione delle mozioni n. 525, del sottoscritto, del Presidente Mastrovincenzo e del Vicepresidente Minardi, e n. 508 del Consigliere Bisonni, che riguardano l'emergenza climatica, visto che oggi discutiamo un'importante legge sui temi ambientali riguardante la plastica. Grazie.

PRESIDENTE. Se nessuno ha nulla in contrario, direi di iscrivere la proposta di legge n. 296, al punto 3 bis dell'ordine del giorno, prima della proposta di legge n. 297. Non vedo contrari, così è.
Se non ci sono contrari, iscriviamo la proposta legge n. 298 (dopo n. 297) e la proposta di deliberazione n. 29 (dopo la proposta di legge n. 298).
Sulle mozioni ci sono le 3 richieste.
Se non ci sono obiezioni, come richiesto dalla Consigliera Leonardi, iscriviamo la mozione n. 522, viene inserita all'ordine del giorno subito dopo le proposte di legge.
Sulla mozione n. 519, di cui è stata richiesta l'iscrizione da parte del Consigliere Zaffiri, da abbinare alla mozione n. 520, c’è parere unanime, quindi viene inserita. Non ci sono obiezioni all'iscrizione della mozione n. 525 a firma dei Consiglieri Urbinati, Minardi, Mastrovincenzo (da abbinata alla mozione n. 508 del Consigliere Bisonni). Quindi, le mozioni vengono tutte iscritte dopo le proposte di legge.
Il Presidente Ceriscioli mi chiede di anticipare la mozione n. 522, se l’Aula è d’accordo, la trattiamo subito. Va bene, a seguire le proposte di legge, come ho precisato secondo l’ordine lavori.

Mozione n. 522
ad iniziativa dei Consiglieri Maggi, Fabbri, Zura Puntaroni, Pergolesi, Giorgini, Zaffiri, Leonardi, Marcozzi, Malaigia
“Mancata vigilanza su corretta gestione appalti Asur Marche: mozione di sfiducia al Presidente Ceriscioli”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 522 dei Consiglieri Maggi, Fabbri, Zura Puntaroni, Pergolesi, Giorgini, Zaffiri, Leonardi, Marcozzi, Malaigia.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Oggi come dice Salvini facciamo prendere una medaglia al Presidente Ceriscioli. Sulla mozione di sfiducia del Partito Democratico ha detto: “Oggi mi date un'altra medaglia”, quindi noi oggi facciamo avere un'altra medaglia al Presidente.
Le motivazioni di questa mozione di sfiducia, che credo sia un atto dovuto in politica, riconducono a quello che dirò adesso.
Non voglio assolutamente parlare dei 4 punti che sono al vaglio della Magistratura, perché è chiaro che farà chiarezza, invece voglio parlare con lei Presidente della Regione Marche, per il modo con cui si sceglie le persone che devono amministrare un ente così importante. Se lei Presidente li sceglie per simpatia, e non credo per fedeltà politica, oppure potrebbe essere che se li sceglie per capacità, cosa che non credo, altrimenti la sanità e altre cose nelle Marche andrebbero a mille.
Dovrebbe spiegare a quest'Aula qual è il criterio con il quale ha scelto, Signor Presidente, il Direttore generale dell'Asur, come lo ha scelto.
Ricordo che, tra le altre cose, che il Direttore dell'Asur in passato aveva avuto, nel 2008, dei problemi con l'autorità giudiziaria, fu condannato dalla Corte dei Conti a risarcire 75 mila euro all’Asur, addirittura la Procura ne aveva chiesti 150 mila, non so se lei era a conoscenza di questo perché ha messo a comandare una persona che è stata condannata a risarcire l’Asur. Ma non è questo il punto più rilevante.
Il punto più importante non credo che sia questo, quello che voglio affrontare è se lei era a conoscenza che ha messo a capo di un ente pubblico, importante come l’Asur, che ha nel suo portafoglio 2.800.000.000 di euro di budget, un Maestro Venerabile della Loggia 1164 “Giordano Bruno” di Jesi, che ricordo è un’associazione massonica segreta, associata al Grande Oriente d'Italia, che annovera tra i suoi associati ben 23.000 fratelli, chiamati così. Quindi la domanda che ci siamo posti è: “Come è possibile?” Questo è un resoconto (n.d.r. mostra dei documenti) della Loggia Massonica “Giordano Bruno” di Jesi, dove si parla del Maestro venerabile che attualmente è il Direttore dell'Asur.
Ricordo che non c'è nulla di illecito ad essere massonico, ognuno è libero di iscriversi a qualsiasi associazione, ma se questa entra in un ente pubblico tramite chi dirige l’Asur delle Marche allora qualche problema ci potrebbe essere. Ci sono delle leggi che normano questo, ad esempio, il decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62, che è il codice di comportamento dei dipendenti pubblici, all'articolo 5 (partecipazione ad associazioni ed organizzazioni) prevede: “Nel rispetto della disciplina vigente del diritto di associazione, il dipendente comunica tempestivamente al responsabile dell'ufficio di appartenenza la propria adesione o appartenenza ad associazioni o organizzazioni, a prescindere dal loro carattere riservato o meno”.
Quindi, il Direttore doveva comunicare all’ Asur e al Presidente di fare parte - questo è quello che è scritto nel codice del 2013 - di una Loggia Massonica.

(interrompe l'Assessore Casini)

Peppino GIORGINI. Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62, articolo 5: “Nel rispetto della disciplina vigente del diritto di associazione, il dipendente comunica tempestivamente al responsabile dell'ufficio di appartenenza la propria adesione o appartenenza ad associazioni o ad organizzazioni”, ma non c'è solo questo, addirittura l'articolo 18 della Costituzione recita: “I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. Sono proibite le associazioni segrete ...”, la massoneria è una associazione segreta perché non c'è l'elenco degli iscritti, il Grande Oriente d'Italia non ce l’ha, infatti se voi volete trovare il nome della persona di cui stiamo parlando … non c'è l'elenco delle persone che fanno parte di un’associazione segreta.

(interrompe l'Assessore Casini)

Peppino GIORGINI. Scusi, mi faccia finire l'intervento, poi voi avrete modo di ribattere.
Sto leggendo l'articolo 18 della Costituzione, non sto dando interpretazioni mie, personali, sto leggendo la nostra Costituzione, che all'articolo 18 dice: “I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. Sono proibite le associazioni segrete - la massoneria è un'associazione segreta, perché non fornisce gli elenchi degli iscritti - e quelle che perseguono anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare”.
Il problema è questo, semplicemente la persona di cui stiamo parlando doveva firmare un documento nel quale comunicava di appartenere ad un’associazione massonica. Semplice.
La Massoneria non la vediamo solo qui, la Regione Marche è stata colpita da qualcuno che fa parte di associazioni massoniche, ricordo a tutti i colleghi la vicenda del cyberspionaggio con cui sono state colpite e spiate le caselle di posta della Regione da parte dei fratelli xy, che hanno avuto dei problemi. Uno di questi due signori era membro, guarda caso, Maestro Venerabile della Loggia Massonica “Paolo Ungaro Nicola Ricciotti Pensieri e Parole” di Roma, affiliato a chi? Al Grande Oriente d'Italia, la stessa organizzazione massonica del Direttore dell'Asur.
Il punto, il nocciolo, il cuore, di questa mozione di sfiducia credo che sia questo: crediamo fortemente che in politica, seppur non si possano rilevare – come ho detto fino adesso - profili penali, resta in gioco l'etica ed anche la questione morale. Ci piace rilevare come l’etica politica il Presidente l'abbia fatta sua: sin da subito abbiamo visto la regola di un uomo politico che può comportarsi in modo difforme dalla morale comune, è stato un suo modo di operare. L'abbiamo visto anche con i finanziamenti per la campagna elettorale dove tutto era lecito, lui ha anche detto di essere orgoglioso di questo, è andato fuori da un'etica e da una morale politica, e adesso magari possiamo ritrovarla in questo caso.
La regola può consentire ad un uomo politico di comportarsi in modo difforme dalla morale comune, ciò che è illecito e immorale per tutti può diventare lecito nella politica messa in atto dal Presidente, questo è il motivo fondante della mozione di sfiducia. Un Presidente, comunque sia, deve avere un'etica politica, una morale, nei confronti di chi lo ha eletto e dei Consiglieri di quest'Aula.
Credo che questo sia il punto politico importante della mozione di sfiducia. Ritengo che questo sia il mantra di questa mozione di sfiducia, perché occorre capire quale sia la condotta moralmente lecita, quale sia quella moralmente illecita, quali siano i principi che regolano la condotta illecita e quelli che regolano la condotta illecita.
Inoltre, per concludere, vorremmo sapere se l'attuale Assessore alla sanità intende, a questo punto, adottare un provvedimento cautelare d'urgenza, nei confronti del Direttore generale, di sospensione dalle funzioni relative alla posizione ricoperta, stante che la permanenza in servizio può compromettere l'accertamento delle responsabilità del Direttore stesso.
Questo è un atto dovuto del Presidente, doveva essere già fatto in base alla legge 502/1992 articolo 3, comma 7, per gravi irregolarità commesse, perlomeno da quello che dice la Procura, dal medesimo. Grazie.

PRESIDENTE. Prima di procedere ricordo a tutti il rispetto della normativa sulla privacy, che è dettata anche da regolamenti europei, il rispetto dei dati personali, dati e informazioni relative alle persone fisiche. Chiederei maggiore attenzione da parte di tutti i Consiglieri presenti.
Ha la parola il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Solo una domanda, al di là di tutto quello che ha detto il Consigliere Giorgini, che poi commenteremo, il testo di questa mozione non parla di Massoneria né di etica e dice: “Ritenuto che la Giunta non ha evidentemente adempiuto agli obblighi previsti dall'articolo 28 legge statutaria”, vorrei sapere in riferimento alla mozione, quali obblighi ha violato la Giunta.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Credo che questa mattina si sia celebrato, rispetto anche alla riunione dei Presidenti dei gruppi, un atto importante ed è la discussione della mozione n. 522. Di fatto, lo sappiamo, ne sono certo, non c'è la sfiducia perché i numeri sono 19 a 12, quindi devo subito sgombrare il campo da questa cosa, però la mozione è lo strumento politico per discutere di un fatto che sta accadendo nella nostra regione Marche. Questo è il problema! E' un problema politico perché quest'Aula vuole ascoltare anche i 19 Consiglieri o qualcuno di questi che sostengono il Presidente, in questo caso l'Assessore.
La sua sfortuna Presidente è di essere anche Assessore, questo è un suo problema, non il mio, Se lei era solo Assessore, è chiaro che la mozione sarebbe stata rivolta a lei in quanto tale.
Rispetto anche alla comunicazione, che lei cortesemente ha fatto in quest'Aula, abbiamo ascoltato e abbiamo letto delle cose a cui mia nipote, che ha 4 anni, non crede molto, a dir la verità. Nella Regione Marche sono passati con un drone su un appalto di 200 milioni e nessuno della parte politica sapeva, ne era a conoscenza solo la parte tecnica, così ho letto, ma la mia nipotina non crede a questa cosa, ha dei dubbi fortissimi. Vorremmo capire da questa discussione se solo i Consiglieri di minoranza credono a questa cosa, oppure se ci sarà un dibattito un può più profondo su questo argomento.
Questo è l'aspetto, è l'aspetto politico di quello che sta accadendo. Certo, la Magistratura farà il suo corso, dovrà prendere i “pela galline”? Prenderà i “pela galline”, ci sono altre persone? Vedremo se ci sono. Questa è un'altra vicenda.
Il fatto è politico, Assessore, questo è quello di cui vogliamo discutere, non emergere, discutere in quest’Aula, altrimenti, cosa facciamo? Non facciamo niente, facciamo come gli impiegati che prendano atto, alzano la mano, l’abbassano, se va bene al Presidente votiamo tutti, oppure votano solo i 19.
La vivacità nella discussione politica è un passaggio estremamente importante. Questo è l’aspetto!
Qui ci sono pezzi della Regione, perché questo è il problema, che gestiscono decine, centinaia di milioni e la parte politica ci dice che non ne sa niente. Presidente, non ci credo, glielo dico con tutto il cuore, non ci credo. Questo è il dato di fatto. Molti qui non ci credono, penso che questo sia l’argomento essenziale della discussione e ritengo che sia un argomento che vada approfondito. Ecco perché c'è un'inadempienza. Un’inadempienza c'è in questo contesto Presidente, l’inadempienza della Giunta che non comunica, in questo caso l’Assessore non ha comunicato e non comunica cosa sta accadendo.
Assessore Casini, il Presidente non ha bisogno dello sponsor che lo aiuta, il Presidente si difende da solo!
L’aspetto essenziale è questo, mentre la vicenda della Magistratura seguirà un altro iter.
Il problema è che a noi interessa capire fino in fondo perché rispetto alle sue dichiarazioni non condividiamo questa situazione, per un motivo essenziale, perché in una programmazione economica e assistenziale marchigiana la politica non è fuori dal sistema ed era presente pure l’altro giorno ad una inaugurazione di “pezzi di sanità”. Le delibere per le assegnazioni e le convenzioni, anche private, le fa la politica con le determine e con le delibere. Non prendiamoci in giro, le determine e le delibere non le firma un ragazzino che passa per caso, hanno una firma, prevedono dei provvedimenti, hanno delle linee e delle indicazioni, ci sono delle leggi che determinano anche questi provvedimenti, quindi la politica non è una cosa astratta rispetto al contesto della sanità.
Questo non ce lo può raccontare perché non ci crediamo e vogliamo capire queste cose. Questo è il senso degli interventi che stamattina vorremmo sentire in quest'Aula, rispetto a situazioni personali che a noi non interessano.
Ci interessa la politica perché ci sono delle sofferenze, sono stati assunti dei dipendenti per migliorare il servizio ai cittadini, ma non è migliorato perché chi è costretto, purtroppo, a usufruire della sanità ci dice che le cose non sono migliorate nonostante gli sforzi economici fatti da lei per assumere qualche suo collaboratore o collaboratrice.
In questo periodo estivo la situazione è difficile, soprattutto per il personale della sanità, non è migliorata, anzi è peggiorata. Ad esempio, nell'Area vasta 2 sono state assunte 111 persone, quest’anno dovevano essere assunti 70 dipendenti, ma quello che lo doveva fare è fuggito, è scappato, ne è arrivato un altro e chiaramente non tocca le 70 persone, non tocca niente. Questo va bene, però bisogna andare a parlare con i lavoratori per sapere come vanno le cose. Lì non vanno bene, i lavoratori non vanno bene, probabilmente ci sono altre cose che si discutono sulla sanità. Mi sembra che in qualche realtà aziendale ci siano dei concorsi da amministrativo quando mancano i primari, quando mancano i dottori, quando mancano figure importantissime per la vita della sanità. Anche qui niente si dice, però qualcuno avrà autorizzato a fare concorsi e se nessuno è stato autorizzato la politica deve intervenire per fermare magari l'assunzione di 50/54 persone. Questo è il problema.
Ci è stato detto che la questione non è politica, per noi lo è e le argomentazioni che stiamo portando lo confermano.
Lei dice: “Io non ho visto niente, non sapevo niente, per fortuna non sono entrato in questo contesto, l'hanno fatto i dirigenti”, no, non è così, e allora mia nipote, e chiudo, non ci crede anche se ha solo 4 anni, immaginiamo cosa può pensare uno che ha fatto politica, se può credere alle cose che lei ha evidenziato pochi giorni fa.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Credo abbia fatto bene l'Aula a scegliere in controtendenza rispetto a quanto aveva deciso la maggioranza all'interno dei capigruppo e consentire la discussione di questa mozione in Aula, perché il problema che emerge oggi, attraverso un fatto di cronaca giudiziaria, è una febbre, un malessere che c'è nella sanità marchigiana, che non nasce oggi, ma da alcune scelte fatte nel corso di questi anni.
La mozione ha una valenza e una caratteristica politica perché noi andiamo ad analizzare le scelte fatte dal Presidente e da questa Giunta, nel momento in cui il Presidente Ceriscioli ha scelto di mantenere, di avocare a sé la delega ad Assessore alla sanità e l'ha fatto dichiarandolo anche alla stampa dopo i fatti di cronaca giudiziaria che hanno scosso la nostra Regione, per poter essere più incisivo, rapido, veloce nelle scelte, per avere una visione diretta della situazione della sanità, senza passare attraverso soggetti intermediari. Quindi queste dichiarazioni, che potrebbero avere un senso in una scelta politica, cozzano con quelle che ha fatto in quest'Aula la settimana scorsa, dicendo di non sapere questo, di non sapere quello, di non sapere altro.
Se il Presidente fa una scelta che dice: “Non delego, tengo la sanità nelle mie mani”, ed è una scelta politica criticata dall’opposizione, più o meno sin dall’inizio, però sono punti di vista e scelte che ognuno ha la facoltà e la responsabilità di fare, sentirsi poi rispondere, nel momento in cui c'è un fatto grave che interessa la sanità, e non è uno solo, perché viene citato, almeno da quello che sappiamo dalla cronaca, questo mega appalto di 200 milioni, ma ci sono altre situazioni che sono nel mirino della Magistratura e nelle inchieste portate avanti dalla Guardia di Finanza che riguardano altri settori, altri appalti e una serie di gravi accuse che, ovviamente, lo ripetiamo, sta alla Magistratura portare avanti.
Quello che ci interessa qui, ecco l'atto di sfiducia che si fa, è la gestione fatta fino ad oggi della sanità marchigiana, sono le scelte che hanno portato a questa esplosione, l’ho chiamata “febbre”, è il sintomo forse più evidente di una debilitazione del corpo della sanità marchigiana ed è evidente che la responsabilità, oggi, deve essere fatta valere su chi ha fatto questa scelta, che è quella di tenere a sé la delega, non potrebbe essere diversamente, non potremmo fare una sfiducia all'Assessore Cesetti, Casini, Sciapichetti, perché non sono i responsabili della sanità marchigiana.
Quindi ben venga il confronto, vedo che qualche Consigliere di maggioranza ha già prenotato il proprio intervento, non ci dispiace che avvenga dentro l'Aula, che sia vero e che ci si confrontasse sulle questioni, sulle scelte politiche portate avanti in tema di sanità, che hanno avuto, in qualche modo, una direttrice unica nelle mani del Presidente Ceriscioli in questi quattro anni, e su quello che ovviamente rimane alla fine.

PRESIDENTE. Una comunicazione all'Aula, sono state iscritte all'ordine del giorno le proposte di legge nn. 296, 298 e la proposta di deliberazione n. 2, propongo di stabilire il termine per la presentazione degli emendamenti entro le ore 13,00. Bene? Approvato.
Ha la parola l’Assessore Casini.

Anna CASINI. Grazie Presidente. Meno male, perché dal punto di vista formale della mozione siete migliorati, l'ultima volta che l'avete fatta chiedevate che la Giunta sfiduciasse il Presidente, cosa impossibile per norma, meno male, siete migliorati, anche se all'interno delle motivazioni, delle premesse narrative, c’è una mera elencazione di atti tecnici, che non sono di competenza della Giunta, né tanto meno del Presidente, a parte la nomina, poi alla fine chiedete la sfiducia del Presidente in virtù della mancata vigilanza stabilita dall'articolo 28 della legge statutaria 1/2005. Peccato che il caso di specie, non faccia parte delle materie elencate nell'articolo 28, che poi vi andrete a vedere.
Detto questo, la cosa che mi spaventa e mi impaurisce è che in quest'Aula qualcuno abbia detto che, dopo passiamo alla fase massonica, il Presidente non poteva non sapere di un appalto di 200 milioni e sua nipote, Consigliere Zaffiri, forse è abituata con lei, mentre quella del Presidente Ceriscioli, no, perché il Partito Democratico, e non solo lui, caro Consigliere Zaffiri, conosce benissimo il crinale netto che separa l'azione di indirizzo e controllo dall'azione riservata ai tecnici di gestione. Guai se il Presidente sapesse di un appalto! Lei dice che non rispondiamo e che le lettere sulle vostre interrogazioni le preparano i tecnici, ma questa è una cosa molto positiva, perché significa che noi nelle questioni tecniche, stabilite dalle norme e differenziate dalle norme per competenza, non entriamo e questo è un vanto di questa Giunta, se mi permette, non è una cosa negativa, comunque tutto questo che lei dice nella mozione non c’è, come non c'è tutto quello che ha detto la Consigliera Leonardi, ovvero una critica generica dal punto di vista delle inadempienze dell'intero mondo della sanità.
Quindi, è l'articolo 28, oppure è la questione del Direttore generale dell'Asur, oppure parliamo di sanità. Quando uno scrive una mozione e la firma occorre che specifichi nelle premesse narrative qual è la motivazione, ed io qui onestamente non la leggo.
“Premesso che l'inchiesta sugli appalti appresa dalle reti locali ...”, anche questo, si chiede al Presidente perché non riferisce, ma chiedetelo alla Finanza, come fa il Presidente a sapere ed a riferire qualcosa che è appena iniziato.
Mi sento di difendere il Direttore generale dell'Asur perché fino a prova contraria, c'è un'indagine in corso, in Italia siamo innocenti fino al terzo grado di giudizio, oppure fa comodo soltanto a chi sta dalla parte vostra! Di Sindaci indagati, per esempio del Movimento 5 Stelle, ce ne sono quanti ne vogliamo e non mi pare che siano stati sfiduciati, o qualcuno abbia detto loro: “Fate un passo indietro che la nostra etica e la nostra morale sono più etiche e morali di quelle degli altri”, perché il Movimento 5 Stelle ha la medaglia dell'etica assoluta che solo loro conoscono e hanno.
L'indagine è di tipo penale e conseguentemente personale, relativa agli adempimenti tecnici che sono individuabili in competenze tecniche e quindi, fino a prova contraria, questo è.
Tutta la questione della massoneria, non so se lei sia convinto di quello che ha detto, o faceva dell'ironia o un gioco di parole sulla Massoneria generale. Ora sono andata a vedere le Logge Massoniche, ci può andare anche lei, vorrei chiederle: se alla Loggia Massonica, della quale sarebbe membro il Dirigente generale dell'Asur, gli iscritti sono segreti, lei come fa a sapere che è iscritto?

(interrompe il Consigliere Giorgini)

Anna CASINI. Come fa a saperlo?

(interrompe il Consigliere Giorgini)

Anna CASINI. Da cosa desume che è iscritto se non ha l’elenco?

(interrompe il Consigliere Giorgini)

Anna CASINI. Cosa dice la Loggia Massonica?

PRESIDENTE. Chiedo ai Consiglieri di non interrompere chi sta intervenendo.

Anna CASINI. Io vorrei sapere …

(interrompe il Consigliere Giorgini)

PRESIDENTE. Consigliere Giorgini, la prego di non interrompere.

Anna CASINI. Lei asserisce che secondo l'articolo 18 del codice civile, che ha citato, se non sbaglio, la questione è penale perché non si può essere iscritti ad associazioni che non siano palesi, e come fa a sapere, se non c’è l’elenco degli iscritti, che il povero Direttore è un aderente?

(interrompe il Consigliere Giorgini)

PRESIDENTE. Consigliere Giorgini, vogliamo rispettare i colleghi che stanno intervenendo, per cortesia? Questo vale per tutti. Anche voi Consiglieri di minoranza quando parlate dovete essere rispettati, però, non interrompete chi parla.

(interrompe il Consigliere Giorgini)

Anna CASINI. Lei ha fatto un'affermazione molto grave sulla mia etica e sulla mia moralità e adesso le chiedo di chiedermi scusa davanti a tutti, prenda la parola e mi chieda scusa, perché lei non si può permettere di dire che io non conosco l'etica e la morale insieme al Presidente. Non si permetta più! Questa non è politica ...

(interrompe il Consigliere Giorgini)

PRESIDENTE. Per cortesia, smettiamo di fare questo dialogo, Assessore continui con l’intervento.

Anna CASINI. Adesso le ripeto quello che ho detto: se non esiste un elenco degli iscritti alla Loggia Massonica perché è segreto, e questo è il problema, dove l’ha letto lei il nome del Direttore generale?

(interrompe il Consigliere Giorgini)

Anna CASINI. Nell’elenco segreto che evidentemente segreto non è, rappresenta una buffonata.
Andiamo avanti! Lei stesso ha letto la norma che prevede che l'iscritto ad un'associazione deve comunicare, non al Presidente della Regione, che ha competenze diverse, l'iscrizione al Responsabile del personale, me lo ha letto lei e gliel’ho fatto anche rileggere due volte. A chi lo deve comunicare? All'ufficio personale di appartenenza, le risulta che il Presidente sia l'ufficio personale di appartenenza? Ma per favore!
Mi dispiace, ma anche per questo state all'opposizione, perché non sapete la differenza tra l'esecutivo e il non esecutivo, non conoscete la differenza, tant'è vero che la prima mozione al Presidente chiedeva alla Giunta di sfiduciarlo, cosa impossibile dal punto di vista normativo, visto che il Presidente ha tutte le deleghe ed è lui che delega e quindi sfiducia, semmai, la Giunta e ci manda tutti a casa e rimane lui, quindi è il contrario.
Con questo atto vi siete avvicinati, ma non esiste una sola motivazione che sia legata al Direttore dell'Asur perché tutti sanno, uno, che il Presidente non può sapere cose che sono secretate, le conosce soltanto chi sta facendo le indagini; due, che si tratta di un'indagine, non c'è nessun rinvio a giudizio e non c'è nessun altro atto, quindi cosa deve raccontare il Presidente? Quello che fa lei normalmente che legge sui giornali? Come quando leggeva che l'Aerdorica avrebbe chiuso, come quando leggeva sui giornali che l'Autorità portuale sarebbe andata a Ravenna. Lei lo leggeva sui giornali e portava anche gli striscioni, adesso gli striscioni glieli farei io sia sull’Aerdorica che sulla Autorità portuale di sistema, sia su altre cose. Qua c'era qualcuno che diceva che dovevamo portate i libri in Tribunale per l'Aerdorica perché tanto non l'avremmo salvata. Ve lo ricordate? Ai 104 dipendenti adesso possiamo dire di averla salvata, alla faccia di chi diceva che dovevamo portare i libri in Tribunale.
Detto questo, non solo nel merito, ma anche per come è scritta e per come vengono citati gli obblighi previsti dall'articolo 28. La prossima volta, visto che siete tanto bravi a studiare, andate a vedere quali sono gli obblighi di vigilanza e su quali materie, vi avvantaggio, sono solo quattro, quindi nel merito e nel metodo.
Un'altra cosa vi voglio dire a proposito dell'etica e della morale, questa Giunta in quattro anni ha risparmiato in spese di gestione 5 milioni di euro, l'equivalente di 3 scuole, quindi lezioni da voi qui non si prendono.

PRESIDENTE. Chiedo a tutti i colleghi di non interrompe chi parla.
Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Vorrei tornare al cuore, alla motivazione della mozione di sfiducia, che è: le funzioni di indirizzo e vigilanza, richiamate dell'articolo 28, sono quattro anni che non le vediamo, il nocciolo è tutto qui.
Qualche settimana fa c'è stata un'interrogazione del Consigliere Busilacchi che evidenziava che la mobilità attiva da parte dei privati aveva superato, per 5 milioni, la soglia di spesa, che non sarebbero stati rimborsati e i marchigiani avrebbero pagato i mancati introiti per la mancanza delle funzioni di vigilanza e indirizzo.
Abbiamo visto sulla sanità che il modello imposto da questa Giunta relativo agli ospedali unici provinciali e alla chiusura degli ospedali, 13 nell'entroterra, è stato contrastato in maniera molto vivace fin dall'inizio in tutti i territori, però si è andati avanti, e questo è un errore a cui adesso, piano piano, si tenta di porre rimedio. Vediamo che la Giunta, ogni tanto, porta avanti una mozione per riaprire quel reparto, l’Utic, il punto di primo intervento, quell'Ospedale lo salviamo.
La funzione di indirizzo, che la Giunta doveva dare nel settore sanitario, è inesistente.
Sappiamo che a livello di privati c'è stato un grandissimo incremento, sia del fatturato che delle percentuali di prestazioni sanitarie erogate in regione – la prima mozione di sfiducia parlava di finanziamenti all'interno della campagna elettorale, ma questa non è una novità per nessuno di noi - le liste d'attesa non si riescono ad accorciare, ci sono dubbi e ci sono state interrogazioni in questi anni sul fatto delle agende, del Cup, dell'efficienza del servizio pubblico nell'erogazione dei servizi, nella gestione della diagnostica, delle liste di attesa, l'assistenza territoriale è latente. Il Piano sanitario scivola, doveva essere discusso tra oggi e domani in Commissione, ma l'esame è stato revocato e scivola a settembre, quindi entriamo con il Piano socio-sanitario nella campagna elettorale del prossimo mandato.
Sono passati 5 anni nella piena confusione, la funzione di indirizzo che il Presidente, la Giunta, l'Assessore dovevano fare, non c'è stata.
La vigilanza. Abbiamo avuto i reparti chiusi d'estate perché non si è stati in grado di gestire il personale, quando la domanda in questo settore “industriale” è la stessa da decenni, dato che la popolazione è a crescita zero. Ecco, vuol dire la piena incapacità.
Stiamo vedendo un Presidente che si è tenuto la delega alla sanità e che non è riuscito a tirare fuori un ragno dal buco in quattro anni, ha fatto continui passi avanti e continui passi indietro e dal punto di vista gestionale ci sono lacune incredibili, tant'è che la sanità è diventata l'argomento principe in quest'Aula perché fa acqua ed ha buchi da tutte le parti.
Faccio un esempio: Sassocorvaro. Il privato nelle strutture chiuse dal punto di vista ospedaliero e declassate per erogare un'assistenza territoriale, può riportare l’H nell'ospedale e ridare delle prestazioni ospedaliere, cosa che al pubblico non è consentito. Ogni struttura viene gestita in maniera differente, c'è un'estrema eterogeneità, purtroppo, nell'erogazione dei servizi. Gli ambiti sociali non corrispondono territorialmente con i distretti. Non c'è un ambito nel settore sanitario in cui effettivamente si sa cosa questa Giunta abbia fatto e che cosa voglia fare.
La mozione di sfiducia, dopo quattro anni, riporta il discorso in questo ambito. Manca una funzione di indirizzo e di vigilanza nel senso che gli uffici fanno cose che non sono a conoscenza di chi dovrebbe indicare cosa fare.
Senza uscire nel particolare e senza sovrappormi alle cose che sono state dette fino adesso, gli elementi su cui bisogna porre l'attenzione sono questi qua: estrema confusione, mancanza di una politica, mancanza di persone di riferimento. I Consiglieri delegati sono già due e non si sa cosa effettivamente abbiano fatto.
La sanità in questa Regione non viene gestita ed è lasciata all'estemporaneità dell'organizzazione dei servizi, quindi le funzioni di vigilanza e di indirizzo mancano, e questo è il cuore politico per cui abbiamo presentato questa mozione di sfiducia, doverosa.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Vado per punti perché la questione è estremamente delicata e mi ha colto anche un po' di sorpresa.
Il primo è una considerazione di natura tecnica che chiedo alla Segretaria dell'Assemblea, questa mozione di sfiducia, tecnicamente, è quella prevista dallo Statuto in base al quale se viene approvata tutto il Consiglio si scioglie? E’ questa, è già una cosa seria, pensavo che fosse una mozione, è formale, andiamo tutti a casa. Quindi, la richiesta fatta dalla minoranza è una cosa seria, dato che penso che nessuno di loro abbia la certezza della rielezione, per cui mettono in discussione anche per loro gli ultimi sei mesi di mandato.
A questo riguardo invito la maggioranza ad una riflessione in questo senso, non me ne voglia il Presidente, potrebbe essere una cosa vantaggiosa per tutti, anche per il Presidente Ceriscioli, ce ne andiamo tutti a casa, questo è il punto, per cosa?
Capisco l'effetto mediatico intorno alla specifica vicenda dell'indagine in corso, della quale non so nulla, penso di avere un primato in quest'Aula, non so se qualcun altro lo può vantare, di non aver letto neanche un articolo su questa vicenda. E' una scelta di metodo, non me ne frega proprio niente, nel senso che ritengo che le indagini che vengono attenzionate dalla politica sono la più grande contraddizione in termini rispetto all'idea che tutti proclamano della separazione dei poteri. C'è un'indagine che deve andare avanti e non dovrebbe essere attenzionata da nessuno. In un Paese serio, a latitudini superiori alla nostra, dovrebbe esserci un articoletto di giornale che dice che è stata aperta un'indagine, può darsi che fra quindici giorni venga chiusa, può darsi che fra tre anni ci saranno condanne a vent'anni di reclusione. Nessuno può dire cosa accadrà, quindi tutte le illazioni, quelle parole buttate lì, sono la peggiore manifestazione di una democrazia in cancrena, questa è una democrazia in cancrena, che vive e si alimenta come un linfoma di queste porcherie.
Credo che questa non debba essere la strada, poi dirò quale deve essere perseguita, perché penso che questa mozione di sfiducia abbia un senso politico molto profondo, Presidente, e di questo ne dovremmo prendere atto tutti.
Capisco anche l'effetto mediatico e i giornalisti ringraziano con un applauso perché diamo loro la possibilità di riempire le pagine dei giornali nel mese di agosto che è naturalmente stanco, dovrebbero raccontare che un gattino è rimasto sul tetto di una casa ed è stato portato via dai Vigili del Fuoco, un gattino massonico su una casa, sospetta massonica o addirittura satanica perché potrebbero esserci dei riti satanici.
Detto questo, che non è poi così semiserio come potrebbe apparire, perché, ripeto, la mozione di sfiducia è una cosa estremamente seria e non so se c'è stato un atto precedente, la questione è un'altra e viene posta alla fine di tutto: il Presidente Ceriscioli è un bugiardo. In quest'Aula è stato detto questo, io ho sentito dire che il Presidente Ceriscioli è bugiardo, premesso che personalmente, non avendo letto gli articoli del giornale, non avendo letto gli avvisi di garanzia arrivati, non so esattamente di cosa viene accusato e non voglio fare quel mestiere, Presidente Ceriscioli, perché faccio con grande fatica e con un tasso decente di dignità l'attività di legislatore regionale e dell’amministratore. Cerco, quindi, di fare bene il mio ruolo e non divento un tuttologo del nulla, perché qui abbiamo tuttologi del nulla che capiscono di diritto, di finanza, di appalti.
Le dico che ufficialmente, in quest'Aula, le è stato dato del bugiardo, perché lei ha fatto una lunga relazione, tra le altre cose non dovuta, ma l'ha fatta precisando in maniera pesante, con argomentazioni ben precise, quello che sta accadendo. Non ha fatto, Presidente, una dichiarazione di tre minuti, scritta, nella quale non correva nessun tipo di rischio ma ha fatto una cosa che è rimasta registrata, ha parlato per quasi venti minuti, forse qualcosa di più, l’ha fatto a braccio, quindi parlando a braccio si è per forza sinceri, oppure se è un bugiardo è bravissimo. Non voglio mettere in conto questa cosa perché sono dell'idea che bisogna farsi prendere in giro da chiunque fino alla fine, fino a prova contraria, chi parla a braccio è bravissimo o è sincero, non c'è un'alternativa.
Ritengo che questa affermazione sia grave, che la cultura del sospetto che continua ad alimentare la cancrena della democrazia sia estremamente pericolosa e viene usata ad arte in un modo o in un altro.
Adesso il caso è troppo clamoroso, ma credo fortemente e fermamente nella totale innocenza di Matteo Salvini, relativamente al caso Russiagate, che non conosco perché non leggo i giornali, credo assolutamente a questo e finché non viene dimostrato il contrario credo che l’on. Salvini abbia tutti i diritti di non presentarsi in Parlamento a spiegare quello che deve fare o non deve fare. Penso anche, per la vicenda che ho passato personalmente, che i 48 milioni imputati alla Lega, come spese pazze della Regione Lombardia, siano decisamente eccessivi, perché il metodo che è stato usato nei nostri confronti su questo è stato un metodo giacobino, draconiano, assolutamente inaccettabile.
Credo nell’assoluta innocenza di chiunque e penso che questo debba essere un comportamento che ci fa ritornare ad essere esseri umani, perché al di fuori di questo non c’è umanità, che presuppone la sincerità e il rispetto della persona.
Altra questione che è stata sollevata, la vigilanza, ed è chiaramente indicata nella mozione.
Credo che la Giunta l'abbia fatta e ne abbia fatta anche tanta, il problema è dove questa vigilanza deve essere esercitata. Da quello che abbiamo visto nei comportamenti, nelle azioni che il Presidente ha svolto, non in qualità di Assessore, ma di competente in materia sanitaria, non delegata ad altri della Giunta, ha dimostrato di essere dentro tutte le questioni, è sottile questa cosa, supero l’Assessore Cesetti in questo. Vigilanza significa, Presidente, che lei conosce tutto, conosce tutto quello che è utile per il buon funzionamento degli atti, come ha spiegato nella sua relazione a braccio, che debbono essere la conseguenza dell'amministrazione. Lei ha detto una cosa importante: io mi preoccupo che le gare vengano fatte. Era anche la mia preoccupazione da Assessore nella breve esperienza fatta in Giunta regionale, che le relazioni dei dirigenti andassero avanti e mi sono ben guardato dal controllare la loro attività - prima ho visto da queste parti un dirigente dei servizi sociali che mi può essere testimone, mi sono ben guardato di andare a guardare. Non ho voluto aprire quel patto scellerato fra amministratori e dirigenti, che c’è dappertutto, su questo ho testimonianze e non credo alla buona fede di nessuno in nessuna Regione e in nessun Comune, Roma compresa, perché anche lì hanno dimostrato quanto l'inciucio sia quotidiano. Non c'è da nessuna parte questa divisione, non c'è il coraggio di farlo, rivendico il coraggio di averlo fatto, salvo quando qualcuno mi ha segnalato che il dottor x o il dottor y non stava agendo in maniera corretta, allora l’ho esercitato ed ho detto: “Adesso mi fai vedere le determine - che tra le altre cose sono atti pubblici - e voglio vedere che cosa effettivamente hai fatto”. Ma io non ho aperto quella trattativa in base alla quale, Presidente, la Giunta fa una delibera secondo quello che, magari, la dirigenza spinge a fare, però dall'altra parte, quando fai la determina per l’applicazione scrivo io il nome o la cifra che a me interessa. Questo non l'ho fatto mai e da quanto mi risulta nessuno in questa Giunta l’ha fatto, quindi questa netta divisione c'è stata ed è andata avanti.
Che cosa c'è serio di questa mozione? Quello che ha ricordato, non ho sentito se non in piccola parte l’intervento del Consigliere Zaffiri, il Consigliere Fabbri adesso, tutta la sanità non funziona. Questa è la tesi sostanziale della minoranza, perché passando in rassegna tutte le cose che sono presenti dice che tutta la sanità non funziona e che qui il controllo e la vigilanza non c'è stata.
Consigliere Fabbri, il problema non è che vigilando la sanità funziona, perché farei quello che si fa in alcune associazioni, adesso non le nomino, che sostituiscono i Governatori una volta all'anno, qui avevamo cinque candidati Governatori, sarebbe stato interessante, Presidente, metterne uno all’anno in modo tale che quello in un anno si metta lì ed io sfido il più intelligente, dopo un anno, a capire di cosa si sta parlando.
Se leggete qualche relazione sulla sanità, e ne è stata fatta una recentemente molto bella, ve la consiglio, dice che la sanità italiana, così com’è organizzata a monte sul piano legislativo, è ingovernabile e la conclusione a cui arriva questo articolista, che è un uomo della sanità perché è un medico, è che è un miracolo quello che complessivamente le Regioni fanno, ad eccezione di alcune che fanno pena, e ne cita una del sud in modo particolare e dice che lì è incomprensibile che non venga fatto nemmeno questo. In assoluto è difficilissimo governarla, dopo 7/8/9 anni di restrizione delle risorse, con necessità in aumento, con i Lea cresciuti, è una follia pensare a quello che stiamo facendo, è un miracolo quello che stiamo facendo, tant'è vero che una parte consistente della spesa sanitaria si è spostata direttamente a carico delle famiglie, è chiaro, è cresciuta complessivamente a 160/170 miliardi, lo Stato spende sempre 110 miliardi, ma mentre prima le famiglie ne spendevano 30, poi 40, poi 50, ora sono arrivate a spendere 60 miliardi, e non è solo l’odontoiatria evidentemente, perché hai voglia di aggiustare denti con 60 miliardi, anche quelli degli elefanti sistemiamo.
Questa è una cosa seria e per questa, colleghi, amici, compagni, camerati, fratelli della minoranza ci sono già le elezioni, l'avete già detto. Consigliere Fabbri mi permetto di correggerla perché è sempre tanto preciso, il Piano socio-sanitario non viene rinviato perché c’è paura di farlo, qui c'è una persona che lo voleva approvare a maggio, è un matto, uno che voleva approvare il Piano socio-sanitario è un matto, si chiama Luca Ceriscioli, il matto che lo voleva approvare a luglio sono io, Luca Marconi, però, oggettivamente, anche il Presidente Volpini, dopo un lavoro enorme di audizione, a cui ha partecipato anche la Consigliera Pergolesi, ha detto di darci un po’ di tempo, ecco l’estate, per dare un’occhiata e per preparare degli emendamenti seri. Questo è il lavoro da fare e questo ha portato allo slittamento a settembre.
Ma sono d'accordo con lei, era una corsa in cui altrimenti avremmo dato un’altra impressione: “Volete approvare il pacchetto così come ve lo ha dato la Giunta?”, come la mettevamo la mettevamo male.
Tutti qui dentro, dalla minoranza alla maggioranza, hanno la possibilità di presentare emendamenti intelligenti, radicali, significativi, che metteranno i punti per la futura legislazione. Io ne metterò su questo argomento, e non è un argomento nuovo, guai a chi presenterà un emendamento uguale al mio perché questo l’ho sempre detto solo io, quindi copyright Luca Marconi, ed è l'approvazione in Aula del bilancio della sanità, già l’ho preparato ed ho fatto il comunicato stampa in tempi non sospetti, adesso ne uscirà uno ogni cinque giorni in cui metto tutti gli emendamenti che ho presentato, anch’io riempirò le pagine dei giornali magari con qualcosa di più serio, in modo che si faccia quello che si diceva una volta: “Apriamo un dibattito”. Negli anni ’70 si aprivano i dibattiti, che spesso non servivano, ma qualche volta servivano ad alimentare una democrazia allora un po' più viva e meno necrotica di quanto non sia oggi.
Detto questo, il bilancio significa una responsabilità precisa in capo alla Giunta, conseguentemente anche un atto ostile ed una nuova impostazione legislativa. Sono perfettamente d'accordo con l'idea che sulle grandi cose si ritorni a considerare l'eletto non come un infame, ma come un serio controllore del popolo, se poi non è un serio controllore del popolo andrà in galera come ci vanno i dirigenti, ma questa separazione in Italia non ha funzionato, la Bassanini, soprattutto per le grandi opere e per le grandi organizzazioni sanitarie, non ha funzionato e non è possibile che un'operazione di 200 milioni sia in capo ad una sola persona. Ci deve essere questo tipo di controllo, una volta c’erano le Commissioni, io da Sindaco nel ’90 facevo le Commissioni, c’erano gli appalti, si lavorava così, facevamo anche le assunzioni e non mi ricordo che erano così sporche perché la Commissione non è sporca in base alla legge che lo stabilisce, lo è in base alle persone che ci stanno, questo è il problema di questo Paese. A trovarli questi onesti a Sodoma e Gomorra, quanti sono i giusti per salvare Sodoma? Questo è il problema. Quanti sono i giusti per salvare Roma? Quanti sono i giusti per salvare le Marche? Non fasciamoci la testa intorno ad ipocrisie assurde, il Piano si farà con tutta tranquillità, la mozione di sfiducia, per concedervi ancora 7/ 8 mesi di Consiglio regionale, la respingeremo, ma solo per quello, perché sennò saremmo già tutti d’accordo nel mandare il Presidente Ceriscioli a casa ed aprire una grande discussione politica. Per il resto ritroviamo quella necessaria serenità intorno alle cose e non mettiamoci a fare i giudici che non è il nostro compito.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. A me non piace entrare in un campo di scontro, rimango sempre nei temi politici, perché di questo, credo, stiamo parlando.
Devo precisare alcune cose che l’Assessore Casini forse non ha capito bene o probabilmente non mi sono spiegato bene.
Allora, che il Direttore generale fosse Maestro Venerabile l’ho spiegato bene ..., se si va sul sito della Loggia “Giordano Bruno” all'evento Bruniano si afferma: “L’evento Bruniano (non me lo sono inventato io di notte; vedendo una partita della Juventus mi sono messo a pensare che il Direttore generale dell’Asur sia un massone) coordinato dal Grande Ufficiale del Grande Oriente e Gran Consigliere dell'organizzazione – di cui non dico il nome – e dal Maestro venerabile della Loggia “Giordano Bruno” n. 1164 di Jesi, XY”, non mi invento le cose, stanno sul sito che è pubblico.

(interrompe l'Assessore Casini)

Peppino GIORGINI. Ho parlato della Loggia “Giordano Bruno” della quale evidentemente lui fa parte, perché è di Jesi, non c’è l'elenco dei partecipanti, ma io ho specificato bene.
Assessore, con me non attaccano le sue quisquilie, con altri si, con me no perché io le rispondo in termini politici, non accetto il suo scontro che ha un basso profilo. Non scendo al suo livello, perché se lo facessi sono sicuro che perderei. Faccio politica e parlo di politica.
All'inizio ho premesso ed ho detto che non volevo merito dei quattro punti al vaglio della Magistratura, perché è suo compito verificare, io non sono entrato in questo discorso, sono entrato nel merito politico, perché questa è un'Assemblea politica, va bene? Sono entrato nel merito e siccome per me non è giusto, non metterei mai un Maestro Venerabile a capo dell’Asur, ho domandato al Presidente se fosse a conoscenza che il Direttore generale fosse un Maestro Venerabile. Questo è il punto focale, va bene?
L'Assessore Casini ha ribadito sull'ufficio appartenenza, ricordo che è facile sviare le cose, ha detto anche che sulla mozione non c'è il punto relativo alla legge, che dice chiaramente: “la Giunta regionale - di cui Ceriscioli è Presidente - esercita funzioni di indirizzo e vigilanza sulla gestione degli enti”, quindi, se il Presidente non ce la fa, faceva solo il Presidente e non l’Assessore alla sanità, non può dire che non ce la fa a controllare, ma che cosa ci vuole a controllare se un Assessore …? Prima di tutto è gravissimo perché quello che è successo al Direttore generale è accaduto a Fano e lei lo sapeva o lo doveva sapere, non è successo nel Burundi, ma a Fano, primo punto.
Il fatto politico è che secondo il mio modo di vedere la politica - non c'è nulla di male ad essere iscritto alla Massoneria, nulla, per carità di Dio, rispetto chi è iscritto - non metterei mai una persona, che ha 20.000 associati, che ha un sistema che è quello della Massoneria, a capo di un ente come l'Asur che gestisce 2.800.000.000 euro perché penso che, a mio modo di vedere, non possa agire con equità, magari potrebbe fare qualcosa non secondo le regole dettate dalle leggi o dalle norme.
La maledetta questione morale il Partito Democratico ancora non l'abbraccia, dal 1984, sono passati 35 anni e se la è scordata, ed io sempre lì ribatto, sulla questione morale e sull'etica politica.
Questo è il motivo ed oltre alla negligenza nella vigilanza credo che sia sufficiente per fare una mozione di sfiducia anche perché il Partito Democratico ha fatto una mozione di sfiducia nei confronti di Salvini per molto meno. Penso che qui ce n'è abbastanza, poi ho lasciato tutta la parte su cui la magistratura, giustamente, sta lavorando, la parte più importante perché, se non sbaglio, si parla anche di corruzione, ma lì non ci voglio entrare, è un capitolo che non mi compete, quello che voglio sottolineare, e chiudo, Presidente, è l'atto politico. In politica bisogna ritornare - lo dico al Presidente che forse se l’è scordato, a lui che viene da un posto storico di Pesaro, nel quale si imparava la questione morale e l'etica politica, ma se l’è scordata strada facendo - all'etica e alla morale, fanno bene a tutti, non solo a chi governa, anche a chi sta in minoranza.
Questo è il mio modo di vedere la politica, è stato sempre questo, da quando avevo 14 anni e credo che rimarrà fino a quando avrò vita. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Intervengo ovviamente in qualità di Assessore, perché in questa mozione viene chiamata in causa la Giunta, non intervengo certamente a difesa del Presidente, ci mancherebbe altro, perché lo sa fare da solo e soprattutto credo che sia nella consapevolezza di tutti che il nostro giudizio, al di là degli altri, è estremamente positivo. La linearità dei comportamenti del Presidente lo precedono nel corso del suo cammino.
Per quanto riguarda questa mozione, ho già detto, mi rivolgo al Presidente dell'Assemblea, in Conferenza dei capigruppo, e lo voglio ribadire in quest'Aula, che questa mozione non doveva essere ammessa, non doveva essere posta in discussione, e spiego perché. Se mi ascoltano anche gli uffici dell'Assemblea legislativa forse potrebbe essere utile per aiutare ad argomentare i loro pareri, i loro giudizi.
Il Consigliere Marconi ci spiegava quali sono le conseguenze di una mozione di sfiducia al Presidente della Giunta.
Le conseguenze dell'approvazione di un'eventuale, non è questo il caso, ovviamente, mozione di sfiducia nei confronti del Presidente della Giunta sono le dimissioni del Presidente della Giunta, la presa d'atto del Presidente dell'Assemblea legislativa e lo scioglimento dell'Assemblea legislativa. Consigliere Maggi non abbia fretta, non dico a caso queste cose.
La votazione di una mozione di sfiducia, con le sue possibili conseguenze, è l'unico atto in cui l'Assemblea legislativa potrebbe sovvertire la volontà popolare, e ci dice lo Statuto regionale, che è la Costituzione di questa Regione, che la mozione deve essere motivata. E questo è il punto. La mozione per essere ammissibile deve essere motivata, motivata intorno a precisi addebiti di ordine politico-istituzionale nei confronti del Presidente o della Giunta, e allora noi possiamo dire, secondo scienza e direi anche coscienza, che questa mozione è motivata? Questa mozione è una vergogna sotto il profilo istituzionale prima ancora che politico, perché non solo non è motivata, ma vorrebbe censurare comportamenti che, laddove venissero posti in essere, costituirebbero essi si dei reati. Ma stiamo scherzando tutti quanti? Queste cose io l’ho detto alla Conferenza dei capigruppo, perché qui si lamenta che il Presidente e la Giunta, quindi anch'io, non avrebbero esercitato funzioni di indirizzo e vigilanza sulla gestione di enti e agenzie dipendenti della Regione, ma questo controllo è una cosa diversa dalla verifica degli appalti, perché gli appalti vengono disposti, lo si sa, dalla pubblicazione nel Bollettino regionale, nella Gazzetta Ufficiale e via dicendo, ma il Presidente della Giunta e la Giunta, quindi anch'io, non solo non possono vigilare sugli appalti o occuparsi degli appalti, ma sappiate una cosa, non solo, il Direttore generale non deve occuparsi di appalti, non può e non deve, e qualora lo faccia, allora si, dovrà rispondere dei reati, questo è il punto. Se la Magistratura vorrà provare le accuse dovrà dimostrare che il Direttore generale, e proprio quello, ha interferito sugli appalti anche attraverso un'azione di controllo che gli è preclusa e a maggior ragione è preclusa al Presidente ed ai membri della Giunta.
Queste cose le dovete sapere per rispetto di quest'Aula, di voi stessi e degli atti che firmate.
L’Assemblea legislativa non può mettere ai voti una mozione di questo tipo, non è possibile, perché questo c'è scritto e perché non è motivata. Se si vuole fare una mozione di sfiducia deve essere “altrimenti motivata”, politicamente, non si può prendere a pretesto un'inchiesta con fatti tutti da dimostrare. In questo è l’errore commesso, se vogliamo, anche da questa Assemblea, che non doveva ammettere un atto del genere per il nostro rispetto. Questo è, e questo ho voluto ribadire.
C'è un altro aspetto per entrare nel merito, ma quasi quasi mi vorrei sottrarre, viene qui discusso, il Consigliere Giorgini discute, di Logge Massoniche. Consigliere, chi parla non prova alcuna simpatia per gli iscritti alle Logge Massoniche, chi parla ritiene che chi è iscritto ad una Loggia Massonica, lo voglio dire chiaro, dovrebbe astenersi dal ricoprire incarichi nella politica e nelle istituzioni, penso fortemente questo, ma neanche questa questione è oggetto della mozione, allora, non si può far fare l'ingresso in quest'Aula, che comunque ha una sua solennità, a cose in modo artificioso.
Questo è secondo me il tema principale, poi nel merito, e termino, Presidente, in definitiva, chiedo a me stesso, ma lo chiedo a ciascuno di voi, lo chiedo a questo Consiglio, può un atto come una mozione - per la rilevanza istituzionale che essa ha, che ho detto prima, per le conseguenze che potrebbe produrre, un atto rilevante sotto il profilo istituzionale, l'atto più rilevante in assoluto perché il Consiglio regionale, l'Assemblea legislativa non deve dare la fiducia al Presidente, l’ha avuta dal popolo, il Presidente viene eletto direttamente, ma gliela può togliere, capito l’importanza anche rispetto alle stesse dinamiche parlamentari e del Governo nazionale, perché il Governo nazionale deve avere la fiducia delle Camere e le Camere gliela può togliere, qui c'è di più, perché c'è l'elezione diretta, diremo che questa è una cosiddetta Repubblica presidenziale, le Marche, la prende dal popolo ed il Consiglio può togliere questa fiducia che il popolo gli ha dato, ma vi rendete conto di quanto è importante un atto del genere? - essere asservito a mere esigenze di propaganda politica? Non può essere, perché a me non piace stare in un'Assemblea che consente questo. Questa è la verità.
Trovate argomenti politici, motivati, come dice lo Statuto, motivati politicamente, su fatti su cui la Giunta e il Presidente possano essere chiamati a risponderne politicamente, ma non è possibile motivare dicendo al Presidente ed alla Giunta di fare atti e comportamenti che se posti in essere costituiscono reato, ma stiamo scherzando? Rendetevi conto di questo.
Nei confronti del Movimento 5 Stelle, per la verità recentemente l’ho anche dichiarato, contrariamente a quel che pensavo all'indomani delle elezioni, lo voglio dire in quest'Aula, non è che provo qualche simpatia, ma ho trovato una qualche linea di assonanza, però, veramente, rimango basito di come si possa firmare un atto del genere, per le motivazioni che ho detto, Consigliere Maggi, e la prego mi risponda su quelle.
Su quelle motivazioni, perché è scritto qua, il Movimento 5 Stelle sottoscrive una mozione del genere, nei termini in cui ho detto e contemporaneamente insieme alla Lega sta al Governo nazionale. Con un movimento che ha tra i suoi massimi esponenti, attraverso un'associazione, ma un esponente, il famoso XY, ovviamente parlo in quest'Aula nell'esercizio delle mie funzioni di Consigliere regionale, come adesso. Il Sig. XY fa parte di un'associazione italiana-russa, ma non solo, ha fatto parte di delegazioni italiane, ha partecipato a cene con il Presidente del Consiglio, con il Vicepresidente, con i 5 Stelle, un uomo dedito alla corruzione internazionale che sfiora l'alto tradimento, si direbbe, in questo Paese, dove la sera prima di quel famoso incontro ha cenato con il Vicepresidente del Consiglio dei Ministri, e nessuno chiede a quel Vicepresidente del Consiglio dei Ministri che cosa si siano detti, ma non tanto quello, se sapeva che cosa sarebbe successo il giorno dopo, una domanda, ovviamente avrebbe risposto che non ne sapeva nulla, ma una domanda gliela vogliamo fare?
Spero che la Magistratura, anche lì, sempre molto solerte, voglia fare qualche domanda, ma resta il dato politico, c'è una foto di questo signore. di cui abbiamo sentito tutti le parole e abbiamo visto le frequentazioni, anche il luogo della frequentazione, dedito alla corruzione internazionale, fatta quasi come disciplina di vita, ci ha fatto anche un'associazione, siede al tavolo, Consigliere Maggi, dove siede il Presidente del Consiglio, che avete voluto voi, perché sarebbe stato un vostro Ministro, non so di che cosa, forse della pubblica amministrazione, siede a quel tavolo insieme al vostro Vicepresidente del Consiglio ed oggi voi consentite tutto questo che, comunque lo si voglia guardare, rappresenta un'autentica vergogna. Supponiamo per un attimo, finisco Presidente, che il signor XY e il Vicepresidente del Consiglio non sapessero nulla l'uno dell'altro, i fatti che sono stati accertati e documentati, quantomeno, laddove non fosse vero che sono dediti alla corruzione internazionale, rappresenterebbero l'azione di una banda di stupidi e allora noi possiamo essere anche in quel caso governati da una banda di stupidi?
Interrogatevi intorno a questo prima di presentare mozioni di sfiducia che in primo luogo, ovviamente, offendono il senso e il valore di quest'Aula.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carloni.

Mirco CARLONI. Grazie Presidente. Non volevo intervenire, ma mi sono sentito in dovere di farlo man mano che la discussione si è evoluta.
La settimana scorsa l'Assessore Cesetti in Commissione affari istituzionali ha fatto delle avance molto chiare al Movimento 5 Stelle che, tra il serio e il faceto, lasciava intendere una voluttuosità di intenti per fermare lo straniero che dal Piave sta scendendo verso le Marche. Questa sinergia auspicata dall'Assessore Cesetti che ovviamente, ripeto, tra il serio e il faceto, lanciava ai 5 Stelle, era una comunione di intenti sul futuro, quindi tutto questo sembra lontano alla luce della discussione di oggi.
Non ho firmato questa mozione e devo dire che non era necessario, nel senso che il nostro regolamento non lo prevedeva, condividevo il fatto che se ne parlasse, perché se ne doveva parlare? E vorrei riportare la discussione dove deve stare, non per creare alchimie strane in quest'Aula, vorrei semplicemente fare in modo che la politica acquisti il suo ruolo e di fronte ad una discussione così forte, che c'è stata anche sulla stampa, ci sia un momento di confronto, di analisi, di trasparenza anche nel dibattito politico. Era giusto che si discutesse questa mozione, però voglio anche ricordare che la mozione porta in sè un argomento, che è la mancata vigilanza prevista dal nostro Statuto, quindi in qualche modo una norma che prevede, alle funzioni sia del Consiglio che della Giunta, una critica abilità su questo ed altri argomenti.
Voglio riportare la discussione laddove è stata collocata negli intenti, almeno di una parte dei presentatori di quest'Aula, sulle funzioni della Giunta di salvaguardia degli interessi della Regione attraverso l'esercizio della funzione di vigilanza.
Questa è la critica che mi sento di muovere e insieme a questa, è chiaro, c'è l'occasione per un'analisi politica sulla mancata approvazione del Piano sanitario, perlomeno sul ritardo di esso, sulla chiusura di tanti servizi sanitari che nel territorio vengono lamentati, soprattutto nell'entroterra che ha un forte senso di abbandono, sulla mobilità passiva, che vede la nostra Regione perdere continuamente utenza verso altre, non ultima la situazione finanziaria, che desta molte preoccupazioni, del nostro sistema sanitario.
Questo è l'argomento politico che è dividente tra maggioranza e minoranza, ed anche quello che noi con questa mozione volevamo sollecitare come discussione per vedere se questa critica politica è condivisa dall'Aula.
Su questo credo che si possa discutere, perché questa è la politica ed è la sovranità che gli è propria e gli appartiene, dopodiché non immaginavo che oggi qui dentro, parlassimo di Giordano Bruno, che è un argomento che sicuramente interessa, ma non è all'ordine del giorno, così come vorrei chiarire il fatto che appartenere ad associazioni non costituisca reato in sé né tantomeno debba essere una sorta di “lettera scarlatta” per coloro che sono iscritti, anche perché oggi ho sentito in quest'Aula alcune dichiarazioni che condivido nel modo più assoluto, per la mia natura, per la mia storia e anche per i miei sentimenti, ho sentito degli argomenti da pagina oscurantista. Il Medioevo è finito, i diritti dell'uomo sono stati dichiarati in tutti i Paesi, anche quelli più incivili, credo che la dignità e l'onestà sia una categoria dell'uomo, non delle appartenenze o delle associazioni che frequenta, una persona è onesta o non è onesta, non perché è massone o non è massone, iscritto all'accademia della cucina, piuttosto che al club degli scambisti. L'onestà è una categoria dell'uomo, così come le procedure penali sanzionano quei comportamenti che costituiscono reato, ma sono reati personali.
Ora in quest' Aula non ci appartiene né la discussione processuale, che è evidente che appartiene ad un’altra categoria delle istituzioni, né, secondo me, quella sulle patenti morali, etiche e dell'onestà e tantomeno, ripeto, parlare di Giordano Bruno e dei suoi aderenti.
Vorrei chiarire che quell'analisi non la condivido nel modo più assoluto ed oggi ho visto un'animosità che non mi piace, non mi appartiene. Però nel centrosinistra, caro Presidente, ed è questo il motivo che io voglio rappresentare in quest'Aula, nelle ultime settimane, non è la minoranza brutta e cattiva che ha segnalato la non funzionalità del sistema sanitario, l’Assessore Pieroni in modo raffinato ed altri stanno avviando una discussione politica trasparente sulla stampa di rilancio e di contendibilità della leadership del Presidente Ceriscioli e il motivo principe di questa contendibilità, guarda caso, è proprio la sanità.
Quindi, evidentemente, su questo tema molte persone, comprese quelle del centrosinistra, non condividono l'azione di Governo di questa Giunta, ovviamente non la può condividerla la minoranza, questo sarebbe fuori natura.
Crediamo che sia opportuna una alternativa al Governo sanitario, per come è stato impostato in questi mesi, per i molti ritardi, per la fortissima lamentela da parte dei territori, ripeto, quelli più penalizzati sono quelli dell’entroterra e mi arrivano continue lamentele di utenti e cittadini che non trovano corrispondenza nei servizi sanitari di questa Regione.
Ecco, questo è il tema, questo è il motivo per cui possiamo discutere e dobbiamo discutere, tutto il resto non ci appartiene e secondo me non è un gesto di eleganza avviare qui un processo e dare patenti di onestà a delle persone, ancorché indagate, perché il nostro è un sistema di diritto e ritengo anche che fino all'ultimo grado di giudizio il Direttore generale e le altre persone coinvolte da queste indagini siano da considerarsi persone oneste e serie, fino a che non c'è la dimostrazione del contrario, attraverso un processo. Il nostro è un Paese civile e non può essere un processo mediatico a creare delle lesioni all'onorabilità di queste persone, tanto meno lo dobbiamo fare noi in quest'Aula, altrimenti concorreremo alla stessa infamia cui la classe politica è stata sottoposta in molte occasioni, non ultimo anche il Movimento 5 Stelle. Per cui invito tutti quanti a maggiore prudenza quando si entra in questo campo, così come invito l’Assessore Cesetti a stare più attento a cercarsi futuri partner politici, perché evidentemente quei valori di fondo, che lei diceva, probabilmente non sono così uniformi e non credo che il partner 5 Stelle possa essere per lei una certezza. Ero geloso di questa battuta, gliel’ho detto pubblicamente, però, ripeto, noi siamo convinti che ci possa essere un'alternativa nel Governo sanitario, che la sanità sia da gestire in modo più oculato e che la vigilanza sul sistema sanitario di questa amministrazione sia carente sotto molti punti di vista, tuttavia, non è questa l'occasione per parlare di altri argomenti. Noi dobbiamo fare politica e fare in modo che i cittadini marchigiani trovino una alternativa a questa amministrazione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Vorrei fare solo qualche riflessione che mi è venuta naturale sentendo un po' il dibattito in Aula su una questione che viene introdotta come un atto di natura politica, ma di fatto, almeno quello che ravviso in questa motivazione, è ben altro, è di altra natura.
Mi riconduco alla risposta che ha dato il Presidente nella precedente seduta dell'Assemblea legislativa, a cui va il mio plauso per la sua asetticità rispetto ai fatti contestati, ha fatto bene, a mio parere, a dire quello che pensa e quello che è stato, una risposta di estraneità ad un interesse specifico in questioni tecniche che attengono ad un'altra sfera. Pensiamo solamente a cosa si potrebbe dire nel caso contrario, il Presidente sa qual è il mio pensiero a proposito, spesso su queste vicende ci siamo un po' confrontati.
Torno al tema vero della mia riflessione. Questa motivazione che vuole essere di natura precipuamente politica non lo è nella realtà, perché? Perché il motivo di questa discussione trae origine da un modo e da una cultura che sta prendendo il sopravvento e che spesso e volentieri ispira la comunicazione e le reazioni di questa società. E' la cultura fondata sul sospetto, fondata sulla macchina del fango, sulla strumentalizzazione e l'uso dei social in maniera a dir poco riprovevole, e questo porta ad allontanarci dal vero senso delle questioni.
Qui siamo partiti, perché non fingiamo, da un'indagine della Procura della Repubblica, che è un atto disposto dalla Magistratura, che ha le sue regole e il suo iter procedurale, per cui ben vengano queste azioni che servono ad appurare, ad accertare la verità, ma non si può prendere spunto da azioni di questo tipo, professare ad ogni occasione che siamo tutti d'accordo col fatto che la Magistratura deve fare il suo corso e poi ispirare i nostri giudizi, che sono anche sentenze di processi che vogliamo celebrare, al di fuori dei contesti che la legge e la Costituzione riserva loro. Quindi, la mia riflessione va in questa direzione.
Purtroppo siamo figli di condizionamenti culturali che ci portano a dare giudizi, a fare processi, ancor prima che gli stessi si celebrino o addirittura le indagini si compiano in maniera completa. Diciamolo francamente: ogni volta siamo tutti bravi a dire che crediamo nella giustizia, nei valori della giustizia, nella Magistratura e nella separazione dei poteri, però la semplice notizia di un'apertura di un'indagine ci dà la giusta dimensione che vuole rappresentare nel nostro ordinamento l'avviso di garanzia. L'avviso di garanzia è uno strumento a tutela di colui che è sottoposto ad indagine, è questa la ratio legislativa e filologica dell’istituto dell'avviso di garanzia. Purtroppo, diciamolo molto francamente, da Tangentopoli in poi, il popolo, nel senso vero del termine, ma più del popolo, coloro che vogliono manipolare il pensiero del popolo attraverso la strumentalizzazione di immagini, notizie, riprese, commenti, oggi ancor più semplice con il proliferare di una comunicazione sociale che ci prende un po' tutti, esasperano e snaturano le vere garanzie a tutela degli individui. Allora, partendo da una semplice, importante - fosse celermente ancor meglio per tutti noi - indagine della Procura della Repubblica su alcune questioni che nemmeno ci sfiorano, e ribadisco che condivido in toto ciò che il Presidente ci ha detto nella sua risposta nella precedente seduta, non possiamo far finta quando non ci tocca direttamente la vicenda o vogliamo strumentalizzarla a fini politici.
Ecco il vero senso di questa mozione di sfiducia, che non è originata e ispirata da precipue motivazioni di natura politica, che vanno a toccare una piuttosto che un'altra questione, si parte dall'indagine di cui abbiamo detto, di cui è noto il contenuto da quello che abbiamo appreso dai giornali, perché in teoria le indagini sarebbero ancora riservate e già i giornali fanno molto in questa direzione, però capisco anch'essi, se le notizie sono sensazionalistiche i giornali si vendono meglio.
Nel chiudere, torno a dire che noi dobbiamo fare uno sforzo perché questa è un'Aula nella quale rappresentiamo l'intera Assemblea legislativa della Regione Marche, un organo importante, autorevole e di grande dignità, oltre che di spessore, non dobbiamo essere vittime di questo modo di ragionare, che spesso e volentieri prende le scorciatoie perché sono anche più comode, perché richiamano più pubblico, audience, snaturando tutto ciò che invece la Costituzione, l'ordinamento giuridico, la separazione dei poteri, i ruoli, a cui spesso ci rifacciamo, impongono.
Questa è la raccomandazione di un Consigliere regionale che non può temere il fatto che solo per aver male interpretato e in maniera utilitaristica alcuni fatti per raggiungere altri obiettivi può infangare l'operato di persone, di istituzioni e di tutto ciò che è dietro ad un grande lavoro, come quello che tutti noi, ciascuno per il nostro ruolo, a partire dal Presidente in giù, svolgiamo tutti i giorni, prestando un servizio all'intera comunità regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Condivido in pieno l'intervento fatto dal Consigliere Carloni, prendo le distanze, naturalmente, dagli insulti, perché a me non sono mai piaciuti in Aula ed anche fuori.
Auspicavo che questo dibattito fosse concentrato sulla gestione della sanità, sono stata firmataria di questa mozione e devo dire che in Aula, però, non ho sentito questo dibattito, che doveva essere concentrato su ciò che non va nel sistema sanitario, quindi sul piano sanitario. Sulle lacune, sulla mobilità passiva, sugli ospedali unici, sulla chiusura di alcuni servizi nell'entroterra, su questo doveva concentrarsi il dibattito politico ed è quello, come ha evidenziato il Consigliere Carloni, che dovevamo fare in Aula.
Vede, Presidente, confido nella sua buona fede, non ho alcun dubbio, fino adesso non ho avuto mai dubbi sulla sua correttezza, sulla sua lealtà, però una cosa la vorrei dire. Il Consigliere Carloni parla di mancata vigilanza sul sistema sanità, lei è Presidente della Regione e Assessore alla sanità, quindi, quando vengono fatte delle segnalazioni, lei deve controllare. L'ultima volta ho fatto un'interrogazione che si basava su fatti concreti, ma non solo su fatti, anche su dati, io non sono un’insegnante come lei di matematica, ma lei avrebbe dovuto appurare nell'immediato. Ecco che cosa significa vigilare, visto e considerato che lei, Assessore, quando le ho fatto un'interrogazione, si è limitato a leggere ciò che il dirigente le ha scritto, non è andato a vedere realmente, non ha fatto l'accesso agli atti in merito ad un concorso che era stato fatto a Macerata ed a Fermo, che risale a tredici anni fa. Quando una Consigliera regionale fa un'interrogazione e scrive che sul concorso ci sono alcune cose e alcuni dati che non sono chiari, si va a fare un accesso agli atti. Lei è l’Assessore alla sanità, dovrà anche controllare, no? Si controlla come è andato veramente il concorso e l'accesso agli atti lo può fare, l’ho fatto io come Consigliera, a me i dati me li hanno dati e quindi li ho verificati.
Quando il Consigliere Carloni parla di mancata vigilanza, un minimo di vigilanza ci deve essere, comunque oggi il dibattito, ripeto, doveva essere politico e le lacune del sistema sanitario non le evidenziamo solo noi dell'opposizione, ma le stanno evidenziando anche alcuni del Partito Democratico, alcune persone di sinistra.
Ecco perché, ripeto, prendo le distanze dagli insulti, però il dibattito doveva essere su questo.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. In questo momento parlo per non dare quell'immagine che non serve al Presidente. Parlo come Consigliere del Gruppo Uniti per le Marche, perché, vedete, la bruttura di questa mozione è nell'impostazione, mi sembra che ci siano degli avvoltoi che vogliono civettare “piccolo il dittatore”, come Pansa dice nel suo libro, della Lega marchigiana, che ogni volta sono, ed è questo ciò che mi dispiace, seguiti a ruota dai rappresentanti del Movimento 5 Stelle, che debbono fare battaglie ed impegnarsi in tematiche legate al sistema sociale e sanitario della Regione Marche, ma che naturalmente dimostrano, in maniera molto squallida, come non deve essere la politica nella nostra Regione e come noi non vogliamo che sia.
Sull'aspetto giudiziario, giustamente, nessun Consigliere è entrato e neanche noi del gruppo Uniti per le Marche lo faremo, perché vogliamo essere almeno una volta, non dico garantisti, perché è una parola inflazionata, ma vogliamo aspettare le risultanze che arriveranno oltre che dall'indagine, da tutti i vari momenti che accompagnano la giustizia italiana e marchigiana, invece qui siamo pronti a dire colpevoli o non colpevoli soltanto per avere uno spazio, due righe nei nostri giornali marchigiani.
Altra cosa importante, e qui chiaramente la sfida è più forte, vedremo come i Consiglieri si comporteranno rispetto al Piano socio-sanitario che da qui a pochi giorni. Ho sentito il Consigliere Fabbri preoccupato di questo grande ritardo perché la presentazione dai primi di agosto viene spostata, e credo anche giustamente, di 20 giorni, che non ci sarebbero stati, per dare la possibilità a coloro, che avrebbero avuto difficoltà nel periodo festivo agostano, di integrare, di confrontarsi ancora su questo atto, per discuterlo così entro la fine di settembre. Possiamo dire che poteva essere fatto prima, possiamo discutere tutto, ma diventerà il Piano socio sanitario dei prossimi 5/8 anni.
Da questo punto di vista vedremo quale sarà il comportamento delle opposizioni, anche perché - ecco qui la nota politica che manca a questa mozione - come sempre, sono soltanto critiche senza una proposta concreta, in questi 4 anni e qualche mese che siamo in quest'Aula ho visto, se non sbaglio, forse una o due, pochissime leggi che riguardano la questione della sanità e del sociale nella nostra regione. Abbiamo ascoltato interrogazioni puntuali su questo e quest'altro, giusto per avere in quei territori, ripeto, la prima pagina, ma poi nella sostanza, da parte della Lega, del Movimento 5 Stelle ed altri, non è stata presentata una legge chiara che dicesse: “Ad oggi ci confrontiamo sulla riforma che c'è, ma vogliamo fare questo e questo per le Marche”.
Vedremo, ci confronteremo sul Piano socio sanitario che da qui a un mese andremo a discutere poi valuteremo se le critiche che sono state fatte diventeranno costruttive perché ad oggi le Marche non hanno avuto nessun messaggio da parte della Lega marchigiana e della destra.
Ormai dobbiamo dire che nelle Marche il centro destra non esiste più, oggi abbiamo una destra, Fratelli d'Italia e la Lega, e i piccoli partiti girano intorno a questi due raggruppamenti, alla Lega in particolar modo, vogliono aggregarsi. E' chiaro che da questo punto di vista il confronto sarà con la Lega e con i Fratelli d'Italia.
Sono convinto che sia importante che questa mozione sia respinta perché non ha né capo né coda, nella sostanza non parla di politica sanitaria, non parla di niente, cerca soltanto di strumentalizzare il momento che è collegato a questa vicenda giuridica, che vedremo come andrà.
Questo differenzia la destra marchigiana, quindi Lega e Fratelli d'Italia, dalla politica del centrosinistra che vuol governare in maniera diversa le Marche perché, ad onor del vero, sento - sono stato anche Sindaco di una città - che sarebbe importante il controllo della politica, che il Presidente o l’Assessore, quindi la politica, dovrebbero mettere le mani … La Consigliera Marcozzi ha detto che dovevamo interessarci di come era andato un concorso, oppure ho sentito che dovevamo verificare come era andata una gara d'appalto, immaginate se qualcuno di noi avesse soltanto detto: “Com'è andata questa gara d'appalto? Com'è andato il concorso?”. Quello che è accaduto purtroppo in Umbria, qui saremmo tutti al contrario.
Questa è la differenza politica che, a mio avviso, ha fatto la Regione, la Giunta, l'Assessore competente, che devono dare gli indirizzi politici: “Voglio che portiate avanti questa politica”.
Una parentesi, direi di confrontarci, credo che il piano sanitario sia importante approvarlo a un anno dalle elezioni, perché in questi 4 anni abbiamo visto che la riforma, che era stata fatta nel 2015, che qualcuno contesta, aveva un significato perché incardinava una serie di modifiche di alcune strutture sanitarie, ma le incardinava in un progetto per quei territori, oggi dobbiamo vedere se quel progetto è andato avanti o meno, ma a quel punto bisogna vedere se gli indirizzi politici sono stati seguiti da chi aveva il compito di portarli a compimento.
Il nostro modo di approcciarci è diverso da chi, e mi preoccupa un po’, semmai accadrà, che andrà al Governo delle Marche la destra, già abbiamo capito come governeranno, come daranno gli indirizzi, come cercheranno di controllare i concorsi, come cercheranno di indicare alcune situazioni.
Sono sempre più convinto che il Movimento 5 Stelle nella Regione Marche possa avere un ruolo, ma non è certo questo il modo, non essere mai garantista, cercare sempre di sfruttare qualsiasi motivo anche in maniera a volte non corretta, invece di confrontarsi con chi oggi governa per dire: “Sarebbe opportuno fare questo e quest'altro”.
Sono convinto che questa mozione di sfiducia sarà respinta perché è strumentale, è stata fatta soltanto da alcuni avvoltoi che l'hanno firmata per cercare di cavalcare l'ondata giornalistica, per avere per qualche giorno uno spazio, ma nella sostanza non porta nessuna proposta concreta per avere il consenso ed è chiaro che il gruppo Uniti per le Marche voterà contro.
Non sto qui a dire quello che accade in altre città, città come Roma, dove anche lì, se non sbaglio, qualcuno è stato arrestato per altre situazioni.
Credo che la Giunta abbia dimostrato fino ad oggi, in questi 4 anni, un buon modo di amministrare senza mai essere coinvolta in situazioni particolari che possono creare legittimamente problemi con i cittadini, poi sull'aspetto politico, in questo caso sanitario, ma anche di altre questioni, credo che sia giusto. Ricordo, e lo ricordo al capogruppo della Lega, che qualche mese fa in una chiacchierata che abbiamo fatto insieme ha detto: “State aspettando di far fallire l'aeroporto. Questa è la vostra aspettativa”, invece, credo che fosse l'aspettativa delle opposizioni, in particolar modo della Lega, perché immagino anche qui cosa sarebbe successo se l'aeroporto non fosse stato salvato, e non solo salvato, ma rilanciato …

(intervento fuori microfono)

Moreno PIERONI. Certo per i cittadini questa distinzione è fondamentale, immagino quanto possa interessare ai cittadini sentirsi dire: “Abbiamo fatto fallire l’aeroporto, ma l'Aerdorica è salva”

(intervento fuori microfono)

Moreno PIERONI. Capisco che dispiaccia, capogruppo della Lega, che questa maggioranza l'abbia messo in sicurezza, salvato …

(intervento fuori microfono)

Moreno PIERONI. Capisco che alla Lega dispiaccia, magari sarebbe stata più contenta di dire che l'aeroporto era fallito per colpa di questa maggioranza, che non aveva saputo trovare i capitali. Invece questo è un grande messaggio che è stato dato da questa maggioranza e sicuramente i marchigiani sapranno definire questa cosa.
Ho fatto questa piccola disquisizione perché è giusto che ci confrontiamo anche sui problemi, sulle criticità che ci sono, e specialmente nella sanità ce ne sono tante. 5 anni fa ero Consigliere e ricordo bene che certi temi, che oggi vengono annunciati dall'opposizione, ma mai con una proposta concreta, erano rimarcati.
E' giusto confrontarsi se ci sono le possibilità, è giusto risolvere i problemi dei cittadini, noi siamo qui per dare delle risposte, soprattutto siamo aperti anche alle proposte, anche se ad oggi, in 4 anni, ne sono arrivate pochissime o nessuna.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Grazie. Mi sono un attimo distratto, in effetti, questa cosa dell’aeroporto è veramente carina, perché c’è un atteggiamento di fondo diverso, quando ci sono dei risultati buoni per la nostra regione, indipendentemente da dove arrivano, personalmente sono molto soddisfatto, lo ritengo un fatto importante. E' stata data la notizia che 104 milioni di euro richiesti per gli investimenti nella sanità regionale sono stati finanziati, il Governo dà questi fondi ed io ritengo che sia un fatto utile, rilevante e ringrazio il Governo per i 104 milioni, sono fatto male, sono fatto così, le cose positive sono positive, quelle negative, sono negative.
Mentre qua abbiamo la sensazione che qualcuno soffra per le cose positive perché nel momento in cui si salva e si rilancia l'aeroporto non si dice: “Bene, è una cosa importante, un collegamento col mondo, garantiamo turismo ed altro”, ma si domanda: “Adesso cosa succederà? L’investitore che farà?” Uno mette 15 milioni di euro ed io spero che non li voglia buttare dalla finestra, ma immagino che intenda in qualche maniera trasformare l'investimento in opportunità di crescita, ed il rischio di impresa, come tutti, può avere dei risultati positivi o negativi, ma certamente chi subentra lo fa con la migliore volontà e, sono convinto, capacità.
Veniamo allo specifico, la norma che disciplina il ruolo di controllo della Giunta regionale in sanità, è molto chiara perché le materie, come dice l'avvocato del controllo atti e attività ispettiva, “Sono in numerus clausus”, sono definite, non astratte, non è un controllo astratto, ma definito.
Vi cito le quattro materie definite dalla legge: bilancio preventivo economico annuale pluriennale, bilancio d’esercizio relativo a variazioni, dotazione organica e programmazione del fabbisogno di personale, atto aziendale su modifiche. Questi sono gli oggetti del controllo della Giunta, non mi sembra che su questi sia stato rilevato alcunché, quindi l'intera mozione di sfiducia è sintomo di non conoscenza o approfondimento dei compiti e del ruolo della Giunta in termini di controllo per quanto riguarda la sanità.
Molti l’hanno detto: “Si, abbiamo scritto questa cosa, ma stavamo scherzando, in realtà ci interessava tutt'altro”. i due interessi che sono tutt'altro, dal mio punto di vista, sono per alcuni partiti direi quasi obbligatori ed è normale, per il fatto che ci sia stato un avviso di garanzia, per i partiti cosiddetti giustizialisti, fare una mozione di sfiducia: “C'è stato un avviso di garanzia ad altri? Facciamo la mozione di sfiducia”. Quelli garantisti trovano molto poco naturale questa motivazione alla base di una mozione di sfiducia perché un avviso di garanzia si può aprire in seguito ad una lettera anonima, si può aprire perché due persone al telefono dicono cavolate, millantano: “Ci penso io a risolvere questa cosa”. Quindi un fascicolo si può aprire per un nonnulla, non è l’apertura che conta, è la fine del percorso e sull'apertura di un fascicolo, che dovrebbe essere uno strumento a garanzia della persona che viene indagata, noi pensiamo sia giusto poggiare una mozione di sfiducia perché senza quello la mozione di sfiducia non l’avrebbe capita nessuno.
Se lo fa un giustizialista devo dire che poverino è obbligato, è giustizialista, per lui un avviso di garanzia è una condanna ed è la condanna del Paese, dopo spiegherò, ma per i garantisti? Garantisti di cosa? Nell’incoerenza, nelle contraddizioni, il Consigliere Giorgini segnala i 75.000 euro di condanna del Direttore generale dell'Asur, mentre governa con chi deve restituire 79 milioni di euro allo Stato e, dopo una condanna, non li ha restituiti, li restituirà in 80 anni. Questo per lui non è un problema, deve essere un problema per il Presidente il fatto che quella persona ha avuto una condanna e probabilmente avrà pagato, immagino, i 75.000 euro, rispetto a chi ha avuto una condanna di 79 milioni e ci governa beatamente insieme. Contraddizioni, anomalie!
Quando la piattaforma Rousseau decise con il 59% dei voti, il 18 febbraio 2016, che il Vicepremier, che ancora governa insieme ai 5 Stelle, non doveva essere giudicato ..., noi non sappiamo chi sono i soci della piattaforma Rousseau, potrebbero essere anche tutti massoni iscritti ad una Loggia segreta. Non sappiamo chi sono i soci della piattaforma Rousseau, non lo sappiamo, lei lo sa?

(interrompe il Consigliere Giorgini)

Luca CERISCIOLI. Con tutto l’elenco dei soci? Perfetto e come si può averlo?

(interrompe il Consigliere Giorgini)

Luca CERISCIOLI. Grazie, me lo invii. Chi è la piattaforma Rousseau, è il Movimento 5 Stelle, chi è? Sono io? Pensa che io sia iscritto alla piattaforma Rousseau? La piattaforma con il 59% ha deciso che il Vicepremier non doveva rispondere al suo giudice naturale, recuperando, direi una cosa molto importante che è l'immunità parlamentare. Dico bene? Sa perché dico queste cose? Io sto citando delle incoerenze.

(interrompe il Consigliere Giorgini)

PRESIDENTE. Consigliere, per favore, nessuno l'ha interrotta!

Luca CERISCIOLI. Stia calmo, non vorrei che aumentassero i costi del servizio sanitario nazionale per eccessiva agitazione.
Tra parentesi, in termini politici, così mi ricollego all’Assessore Cesetti ed al Consigliere Carloni, questo abbraccio mortale con la Lega il Movimento 5 Stelle lo sta pagando giorno dopo giorno, in maniera pesantissima, attraverso una perdita costante di consenso, ed è un peccato, perché io ero convinto, lo dico al capogruppo Maggi che politicamente è molto attento, ma adesso parla con il Consigliere Fabbri, lo dico al Consigliere Fabbri così smette di parlare con il Consigliere Maggi, questa perdita di consenso costante per questo abbraccio mortale con un partner, che è totalmente su altre sponde, che porta un Sottosegretario appena cacciato ad un incontro con i Sindacati e le categorie, che ha un comportamento che è opposto a tutti i principi del Movimento 5 Stelle - abbraccio mortale che si continua a perseguire - si paga un prezzo durissimo, mentre ero convinto, lo dico con un’idea alta anche della partecipazione alla vita politica, che la partecipazione al Governo del Movimento 5 Stelle potesse essere un alambicco che potesse distillare cose buone in termini di impegno nella politica, che il Movimento ha portato, tirando via le scorie degli eccessi che anche oggi purtroppo abbiamo ascoltato in quest'Aula, che non credo aiutino a fare passi in avanti.
Il punto dell'incoerenza, delle contraddizioni, è talmente ampio, anche nel campo di chi è giustizialista, che di nuovo non motiva sufficientemente il fatto di aver voluto presentare questa mozione.
Il tema è un altro ancora, non è il contenuto della mozione, non è l'avviso di garanzia, perché non può essere, il tema è la sanità, come va la sanità nelle Marche, come non va la sanità nelle Marche, quindi il tema è: discutiamo della sanità nella nostra regione.
L’ho sottolineato in tanti luoghi, in momenti di confronto, è evidente in maniera molto chiara per me la forte distanza che c'è fra l'attività di miglioramento, che c’è stata nella nostra sanità in questi 4 anni, e la percezione della stessa. Una percezione molto negativa a fronte, invece, di dati misurabili molto positivi.
È un paradosso, è un elemento di difficoltà politica, e quando ci si confronta in quest'Aula per me è l'occasione anche per dire che, certo, la percezione non è quella che vorremmo, anzi ci piacerebbe che fosse riconosciuto quello che è stato fatto. Faccio l'esempio del tema di quest'estate, il problema che durante l'estate si fanno gli accorpamenti, quando ero bambino in sanità d’estate si facevano gli accorpamenti, ma li facevano in modo anche molto pesante quando non ero bambino, quando ero Sindaco della mia città, e mi ricordo che partivano da giugno e finivano a novembre ed il personale della sanità marchigiana segnava il minimo, storico, in termini di numero di persone impiegate. Abbiamo lavorato, abbiamo portato quel numero al tetto massimo, abbiamo sfondato il tetto, ho ringraziato in quest’Aula la Consigliera Pergolesi che ci ha salvato l'anno scorso, aiutandoci ad avanzare un emendamento per 4 milioni di sforamento del tetto che avevamo avuto. Abbiamo superato il tetto di spesa del personale di 4 milioni, a più 21 milioni da dove eravamo partiti. La sanità pubblica marchigiana affronta questa estate con mille persone in più, questi sono i dati, questi sono i fatti, e come tutti gli anni è stato fatto un piano ferie perché d’estate da una parte medici, infermieri ed altri vanno in ferie, e dall'altra cala anche la domanda di salute perché si riduce
Questo è il meccanismo che si fa tutti gli anni, con mille persone in più, ma una percezione spinta ha raccontato chissà cos’era successo di straordinario quest'estate.
Sulle liste d’attesa il Consigliere Fabbri pone dei temi che poi dovrà approfondire. Sulle liste d'attesa siamo arrivati ad un livello di monitoraggio che in questa Regione non c’era mai stato. Alle 10 di mattina sappiamo quanti hanno chiamato, per quali prestazioni, quanti di questi hanno avuto una risposta alla loro richiesta, non c’è mai stato, era un impegno preso elettoralmente, un monitoraggio straordinario dell'attività che viene fatta, non pensavo neanch'io di arrivare a questo livello e con l’avvio dell’applicazione del bonus vediamo in maniera chiara i numeri di dove siamo arrivati, quindi la risposta che diamo oggi rispetto al passato.
La risposta è sicuramente aumentata, migliorata, l’obiettivo è quello di arrivare a proporre a tutti, almeno nell'Area vasta vicina, prima era regionale, uno slot libero, ma anche sotto questo profilo ho la sensazione che non sia migliorata la percezione di questa cosa, quindi, guardo i numeri e sono sicuro che sono migliorati, confrontando quelli che misuravamo 4 anni fa con quelli che misuriamo oggi, sicuro al 100%, ma la percezione non segue questi numeri.
L'attività nostra è migliorata o e peggiorata? Dico che è migliorata se vado a guardare i fatti, i servizi, l'offerta, è migliorata se guardo il numero del personale che è aumentato, se guardo le tecnologie a disposizione ancora di più. Ieri ho guardato gli investimenti, ho fatto un incontro col sindacato sul tema degli investimenti in sanità, il quadro degli investimenti messi in moto in questi 4 anni, e adesso grazie a questi 100 milioni di euro ne mettiamo in moto altri ancora, ed è impressionante rispetto al confronto con qualunque periodo precedente.

(interrompe il Consigliere Marconi)

Luca CERISCIOLI. Si, abbastanza, vigilo su quello che è il mio ruolo, non quello degli altri.
Anche qui possiamo avere un confronto oggettivo, possiamo vedere i 5, 10, 15, 20, 25 anni precedenti, guardiamo il quadro investimenti e lo mettiamo a confronto. Quindi, sul tema sanitario è vero che la percezione è molto negativa, confermo, quindi non c’è bisogno di chiamare in causa ..., non so chi l’ha fatto, l'Assessore Pieroni l’ha fatto gentilmente, però rivendico un lavoro importante e risultati veri, misurabili, oggettivi di quello che facciamo, perché io passo attraverso questo modo di lavorare.
Sul tema di cui ho parlato prima, il male di questo Paese, noi viviamo in ogni aspetto significativo un'enorme difficoltà rispetto ad una macchina amministrativa che è terrorizzata dalla firma che deve mettere su ciascun atto. Questo è il livello, si fa fatica a mandare avanti la grande macchina, per esempio, della ricostruzione piuttosto che quella delle gare famose, come ho detto prima le gare vanno fatte per farle partire, non per decidere a chi devono essere aggiudicate. In generale è un male profondo dentro questo Paese, è una difficoltà vera, oggettiva, è una zavorra in termini di crescita e di sviluppo.
Se la dinamica dei rapporti fosse portata su un piano naturale, dove un avviso di garanzia è un avviso di garanzia, una condanna è una condanna, sono convinto che il Paese funzionerebbe meglio, come Italia paghiamo lo stigma di una storia che ha voluto criminalizzare tutti quelli che fanno politica e spesso quelli che lavorano nella pubblica amministrazione che devono prendersi responsabilità all’interno del proprio ruolo, la fuga dalle responsabilità. Il precedente Commissario straordinario di Governo alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto la chiamava: “Ti trema la mano Ramon”, prima di decidere ti trema la manina, ma non perché uno fa qualcosa di male o perché dentro c'è un interesse particolare, perché ogni volta prendere una responsabilità è esporsi al mare magnum della valutazione e dei controlli.
Questo è il quadro. Ero a conoscenza che il Direttore generale dell'Asur Marche fosse un massone? Francamente no. Ho degli amici massoni? Tanti, conoscendoli di più dal punto vista anche personale so che sono massoni, è per me un elemento di discrimine? Francamente no, perché, vede, la mia etica, quella personale, la morale, me la tengo, la gestisco io, risponderò a chi ritengo sia giusto rispondere, ma l’etica politica è l'etica di uno Stato di diritto, questa è l'etica di chi fa politica. E' l'etica di uno Stato di diritto. Se per te è un diritto costituzionale non essere discriminato per la tua appartenenza politica, o di genere, o di preferenza, per me l’etica è quella, è l’etica del diritto. Non discriminerò mai una persona perché nera, perché donna, perché ha delle preferenze e orientamenti sessuali diversi dai miei, perché è iscritta all'associazione che preferisce, perché me lo dice la Costituzione italiana.
Io ragiono così, la mia etica da pubblico amministratore è l'etica del diritto, quando sto a casa mia è la morale mia che ritengo opportuno portare avanti.
Nel mio campo vale il principio che a fare troppo il puro arriva sempre uno più puro di te che ti epura. Quindi il giudizio sull'etica degli altri mi guardo bene da darlo perché poi risponderanno loro, al loro giudice naturale se non sono così fortunati da essere salvati da Rousseau, risponderanno al loro giudice celeste se sono credenti, in maniera personale e individuale.
Questo voler puntare il ditino contro tutti gli altri, lo dico, è un grande rischio, perché forse quel ditino un giorno verrà ricordato in un'altra direzione.

(interrompe il Consigliere Giorgini)

Luca CERISCIOLI. Lei non si preoccupi, io sono già andato molto più lontano di quello che immaginavo, ma molto più lontano.

(interrompe il Consigliere Giorgini)

Luca CERISCIOLI. Su tutto, sull'etica e sulla professione, molto più lontano di quello che immaginavo.

(interventi fuori microfono)

Luca CERISCIOLI. Me lo ha mandato? Grazie, voglio vedere quanti sono sulla piattaforma Rousseau. Non ci ha preso neanche questa volta, i suggeritori mi dicono che Rousseau era un famoso massone.

(interventi fuori microfono)

Luca CERISCIOLI. Massoni puliti e massoni sporchi, gli amici e i non amici, la politica per gli amici e per i non amici. Infatti volevo arrivare anche all'aritmetica.
La vostra rivoluzione ha rivoluzionato anche l'aritmetica perché riesce a mettere il 3 nel 2, che non è una cosa facile, perché dire che 2 mandati sono di fatto 3 è una cosa che ritengo geniale. C'è il mandato 0, il mandato 1 e il mandato 2, e non si toccano i due mandati, perché in effetti l'ultimo è il mandato 2. La potenzialità di questa dinamica è notevole perché esiste il -1, il -2, il -3, quindi con questa mossa si può arrivare tranquillamente a mantenere i due mandati e metterci dentro qualunque numero.
Il mandato 0 lo ritengo una cosa molto positiva perché fare esperienza dentro l’amministrazione, magari da Consigliere comunale, per 10 anni e poi venire in Consiglio regionale a farne altri cinque, è sotto il profilo del percorso, di grande qualità, perché certamente uno porta un’esperienza amministrativa significativa in un nuovo luogo, quindi è un’innovazione possibile, però voglio dire usciamo, per favore, da questa piaga moralista, giochiamo al meglio quelle che sono le nostre visioni politiche.

(interrompe il Consigliere Giorgini)

PRESIDENTE. Per favore, faccia concludere il Presidente.

Luca CERISCIOLI. Voglio tornare alla parte positiva, quando il Consigliere Giorgini ha segnalato il tema degli ecodragaggi, non ho pensato che fossero il male assoluto perché suggeriti da lui, sono andato a vedere, mi sono documentato e purtroppo hanno ancora un percorso amministrativo lungo per poter essere utilizzati, è un'opera di una ‘Newco’ sposata poi da Fincantieri, quindi una cosa molto interessante. Preferisco quel lato di chi, rispetto ad una sensibilità di natura ambientale, ad esempio, porta nella sua esperienza un valore aggiunto, suggerendo nuove strade, nuove vie per gestire al meglio problemi e risorse, abbandonando possibilmente quell'altro lato, che quotidianamente punta il dito su tutti - in questo caso è puntato in questa direzione - volendo rappresentare in questa maniera che da qualche parte c'è il bene assoluto e da qualche altra il male assoluto. E' una visione infantile della politica e della storia, spero che presto venga superata perché sono convinto che possa fare il vero interesse del Paese.
Ovviamente in questo caso, benché abbia la massima fiducia in me stesso, non parteciperò al voto, lascio all'Aula la piena facoltà di decidere su questo fatto, perché sono convinto e sicuro che abbia assunto in questo dibattito, tutti gli elementi utili e necessari per decidere e votare al meglio, tenuto conto, di quello che ho detto prima, del valore molto limitato della mozione, della garanzia di un avviso di garanzia e su tutto il resto c’è molto spazio per discutere.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. A dire la verità non volevo nemmeno intervenire, però la questione del Movimento 5 Stelle mi sollecita, non riesco a trattenermi.
Giusto per chiarezza, l’elenco degli iscritti all'Associazione Rousseau è segreto, nessuno c'è l’ha, se non quelli dell’Associazione Rousseau, non è pubblico.
Esiste un elenco che è quello dei donatori, che sono molto meno rispetto ai 30.000/35.000 che sono.
In realtà esiste un elenco che, ho i miei contatti, quindi mi sono informato, è uscito grazie a una hacker che ha violato il sito, ma era l'elenco della precedente associazione, perché voi sapete che ogni tanto i 5 Stelle fanno una nuova associazione, cambiano, sono già alla terza o alla quarta, non lo so.
L'elenco hackerato pubblicato è quello degli iscritti nella precedente associazione, quello dell'attuale associazione è più segreto dell’elenco della Massoneria, assolutamente, è più segreto.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Devo parlare anche per questione personale.
La parola di chi ha firmato, nel momento in cui si candidava al Consiglio regionale, che avrebbe rinunciato a metà del suo stipendio, che in caso di dissenso avrebbe lasciato il Movimento 5 Stelle e la candidatura alla Regione non può essere attendibile, se volete vi porto il foglio firmato. Questa cosa riguarda la fiducia e l'affidabilità delle persone, non può venire da chi ha firmato un impegno scritto e lo ha disatteso per prendersi tutta l'indennità del Consiglio regionale, non dimettendosi nel momento in cui è stato in disaccordo con il Movimento, e l'aveva scritto. Chiusa la parentesi. Non faccio nomi, ovviamente. Per dire che l’Associazione Rousseau è più segreta dei segreti.
Non farò in questa mia dichiarazione di voto una difesa d'ufficio del Direttore generale dell'Asur, né della Massoneria, che ha fatto il Consigliere Carloni, alla quale si è subito aggregata la Consigliera Marcozzi. Dirò soltanto, sia al Consigliere Marconi che all’Assessore Cesetti che se ne è andato, che il Movimento 5 Stelle quando ha firmato questa mozione era consapevole dell'importanza di questo atto e del fatto che la mozione di sfiducia nei confronti del Presidente fa cadere la Giunta. Perché l'abbiamo fatta? Riteniamo che questa Giunta sia una delle peggiori che dal 1974 ad oggi ha governato questa Regione, non è un fatto personale, ma una valutazione politica, non solo, dato che crediamo che questa sia una delle peggiori Giunte che abbia governato questa Regione e visto il sussulto e il tumulto che aleggia all'interno del Partito Democratico, abbiamo pensato, nella nostra mente infantile, “Vuoi vedere che questa volta ci votano la sfiducia e la Giunta va a casa e si torna alle elezioni?” Questo era il nostro auspicio.
Una mozione fatta su un avviso di garanzia, Presidente, che non riguarda il caso in cui vengono calpestati i fiori delle aiuole del parco pubblico, l'avviso di garanzia riguarda corruzione e turbativa d'asta.
Presidente e Vice Presidente Casini, sappiamo, almeno questo concedetecelo, che si è colpevoli al terzo grado di giudizio, ma voglio dire l'etica e la morale politica è una cosa diversa dal codice ...

(interrompe l'Assessore Casini)

Gianni MAGGI. Sì, certo. Nel momento in cui la persona che svolge un ruolo così importante nella sanità, in quella sanità che assorbe oltre l'80% del bilancio regionale, viene indagata di corruzione e turbativa d'asta, secondo me, il politico avveduto, il politico coscienzioso …

(interrompe l'Assessore Casini)

Gianni MAGGI. Pensiamo ai nostri Sindaci? Ne citi tre, me ne dica tre!

(interrompe l'Assessore Casini)

Gianni MAGGI. Noi facciamo propaganda? Voi fate voi propaganda!
Nel momento in cui in cui un dirigente apicale viene indagato per corruzione e turbativa d'asta nella sanità, che ripeto assorbe più dell'80% del bilancio regionale, secondo me, politicamente ci dovrebbe essere qualche modifica.
Non basta, Presidente, anche con tutta la sua buona volontà, che lei abbia detto nella precedente riunione del Consiglio che non ne sapeva nulla, per carità!
Dite che dobbiamo guardare i fatti nostri, i nostri Sindaci, che dobbiamo guardare i nostri alleati, ma voi l'ultima volta vi siete alleati con quello che era il delfino di Berlusconi, quindi sugli impresentabili e sulle alleanze secondo me voi avete un bel pedigree, come direbbe il mio amico animalista.
La mozione è su un fatto gravissimo su cui non è stata presa nessuna posizione politica, neanche i Consiglieri di maggioranza hanno preso una posizione politica. Abbiamo presentato una mozione di sfiducia perché riteniamo che questa Giunta sia la peggiore che abbia governato questa Regione dal 1974 ad oggi, per cui nella mozione politica prendiamo a pretesto, prendiamo spunto da questa goccia che ha fatto traboccare il vaso, che è l'avviso di garanzia, per dire, signori, andiamo tutti a casa e diamo ai marchigiani un Consiglio e una Giunta che siano migliori di quelli che ci sono stati fino adesso.
Assessore Pieroni, forse lei è distratto, noi non facciamo tante cose importanti per cercare di migliorare le leggi, l'andamento politico, ma lei invece è rimasto sempre al vecchio “marchettificio”. Guardo la proposta di legge n. 296 che c'è oggi all’ordine del giorno, con la quale prende dall'attività di promozione e marketing su mercati esteri 123.000 euro per darli alla Marca Fermana, all’Associazione La Macina, alla Poderosa basket, quindi, non ci dica questa cosa. Assessore Pieroni, per tutto il bene che personalmente le voglio, lei mi stuzzica su questi temi. Abbiamo tanti argomenti con cui controbattere.
Detto questo, abbiamo spiegato il senso, almeno ho cercato, di questa mozione che prende spunto da un episodio gravissimo per mettere in discussione la Giunta e la sanità, che è la cosa più importante, la politica più importante che viene fatta in questa Regione che, come si diceva prima, è mal percepita, quindi tutti i marchigiani sono ingannati da una percezione malevola.
Concludo dicendo che, Presidente e Assessore alla sanità, ieri l'altro ho fatto una prenotazione a Torrette per una mammografia, non è per me ovviamente, l'appuntamento mi è stato dato a dicembre 2021 - la persona che deve fare l'esame ha difficoltà a muoversi - mentre a Fabriano sarebbe stato a ottobre 2020, quindi la percezione che la gente ha, se vuole le do l’impegnativa del medico, non è distorta, la percezione che la gente ha è di una sanità che non funziona. So che a Torrette ci sono dei turni paurosi, il personale se ne sta andando, per cui questa percezione non è tale perché la gente è pazza, ma è data dalla sanità che funziona male, non è migliorata affatto e non ci sono prospettive di miglioramento.
Capisco che lei e la Giunta sosteniate questa politica che avete portato avanti e noi come Movimento 5 Stelle abbiamo fatto una mozione di sfiducia prendendo a pretesto un fatto gravissimo, per dire che questa cosa non funziona e che lei è il maggiore responsabile.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Cercherò di restare nei tempi.
Voglio ribadire innanzitutto che l'avviso di garanzia non è una condanna. L'ampio dibattito in parte è stato interessante, in parte credo che si sia un po' usciti dal seminato, e lo dico da persona che ha sottoscritto la mozione, per carità, ci avviciniamo al clima di scontro pre-elettorale. Abbiamo visto anche il Presidente in una vis comica, attaccarsi e battibeccare con alcuni colleghi della minoranza, quindi sicuramente in un'ottica più ampia ci sta, anche se su diversi aspetti penso che si sia usciti dal seminato.
Voglio dire, e con questo dichiarare il mio voto favorevole, che la mozione di sfiducia è un atto politico e ciò che è emerso con le inchieste sulla sanità è stato il fattore scatenante, è stato in qualche modo, l'ho detto nel mio intervento prima, la febbre, la punta dell'iceberg per tornare a discutere e a confrontarsi, dando un giudizio, perché la mozione di sfiducia, lo ripeto, è un atto politico che esprime un giudizio negativo su chi ha trattenuto a sé la gestione della sanità. L'evento scatenante sono state le inchieste che sono uscite sulla stampa, se non uscivano non le avrebbe saputo nessuno.
Questa è stata l'occasione per confrontarsi, poi ci può stare qualcosa di più e qualcosa di meno. Credo anche che alcune uscite abbiano trasceso un po’ quella che doveva essere la discussione e la correttezza dell'Aula. Resta però il fatto politico di un giudizio negativo rispetto alla gestione della sanità marchigiana.

Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie. Voglio rispondere con serenità al Consigliere Maggi perché è già la seconda volta che dice questa cosa.

(interrompe il Consigliere Maggi)

PRESIDENTE. Per cortesia, Consigliere Maggi.

Sandro BISONNI. E’ disdicevole essere interrotto sul fatto personale.
Ribadisco per l'ennesima volta che sono stato espulso dal Movimento 5 Stelle per un fatto completamente inventato, una denuncia anonima inventata, non ne ho la certezza, che immagino provenga dall'area 5 Stelle.
La mia espulsione è stata curata, pensate un po’, da un onorevole del Movimento 5 Stelle, quello che è stato rincorso dalle Iene per i bonifici con l’inchiostro simpatico.
Mi meraviglio di lei, Consigliere Maggi, che al contrario difende a tutti i costi il Movimento 5 Stelle nell'indifendibile perché lei, lo ha anche confermato, proviene da un'area radicale e adesso si trova alleato con un Partito di estrema destra, perché questo la Lega è. Lei che difendeva i diritti civili è alleato con un partito che chiude i porti, che pratica delle politiche xenofobe, io al posto suo mi vergognerei guardandomi allo specchio la mattina.
Probabilmente a differenza mia, che quasi sicuramente non mi ricandiderò, lei ci tiene molto alla sua poltrona perché prima di fare il Consigliere dichiarava 882 euro al mese, quasi alla soglia del reddito di cittadinanza, la soglia di povertà, diciamo, mentre adesso sta guadagnando 60.000 euro l'anno, è passato da 800 euro, reddito di cittadinanza, a 60.000 euro. Con tutti i problemi che ha con i suoi amici di Ancona, che lo vogliono far fuori, è chiaro che deve fare la difesa a spada tratta del Movimento 5 Stelle, perché lei a quella poltrona ci tiene molto, a differenza mia che ho una professione e che non ho problemi a tornare a praticarla, carissimo Consigliere Maggi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Carloni.

Mirco CARLONI. Intervengo per fatto personale perché il Consigliere Maggi ha detto che ho fatto la difesa d'ufficio del Direttore generale dell'Asur e della Massoneria. Non era quello il mio intento, spero di non aver dato questa idea, ho semplicemente difeso la Costituzione, i diritti dell'uomo e lo Stato di diritto, che noi qui rappresentiamo. Consigliere Maggi, le dico la verità, il dibattito per come è trasceso non mi appartiene più.
Non ho firmato la mozione, la voterò perché condivido le scelte politiche che ho anzidetto, e non ripeto, però per il livello che abbiamo raggiunto questa mattina come dibattito non la voterei, però la voto.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Credo che questa discussione sia stata importante per l'Aula e per la comunità marchigiana, anche se ci sono stati degli interventi che non riguardano la politica. Su questo sono pienamente d'accordo.
Alcuni interventi hanno riguardato la politica e fatti che sono accaduti nella regione Marche, una situazione estremamente importante perché la sanità è la vita dei marchigiani. Non è la percezione di quello che non funziona, caro Presidente. Questo è un altro passaggio e lei oggi ha fatto un altro autogol. Non c'è la percezione del mancato servizio, ci sono i fatti! Non è pensabile che un marchigiano abbia la risposta su quello che dice lei, che ha fatto lei. Nel suo insediamento in questa legislatura ha detto che sarebbe intervenuto sui servizi che non funzionavano, che non erano soddisfacenti, però purtroppo i marchigiani, dopo 4 anni, adesso non so se nell'ultimo anno farà un miracolo, però fino ad oggi non l’ha fatto ed i cittadini delle Marche devono aspettare fino al 2021. Non è giusto che una persona di 83/84 anni debba arrivare ad Amandola per fare un esame, magari vive nella provincia di Pesaro. Ma cosa stiamo facendo? I bambini! Presidente, scherziamo su questi ragionamenti? Per favore, facciamone altri.
La sanità checché ne dica lei non funziona, questo è quello che dicono i marchigiani. Questa è la realtà, altroché! Qui c'è una situazione che noto politicamente, mica c'è niente di male! Abbiamo ascoltato per anni che c'era un'Italia che andava alla grande, alla grandissima e poi qualcuno ha sbattuto contro un muro. Ci ha detto per mesi, per anni, che tutto andava bene, qui mi sembra che si ripeta la stessa cosa: “Va tutto bene, non vi preoccupate. Stiamo alla grande”, ma cosa stiamo alla grande? I cittadini ci dicono che si aspettano due anni e mezzo per avere una risposta, per fare degli esami, magari in alcuni casi sono persone che stanno già male. Questo è il problema vero.
Questo è il fatto, cara Assessore Casini, come lei fa propaganda, partecipando e tagliando i nastri, noi facciamo propaganda elettorale. Certo che la facciamo, perché la deve fare solo lei? Ma che scherziamo? Lei deve fare propaganda e noi no? Questa non è propaganda, questa è la constatazione dei fatti, che sono in questi termini, checché ne dite voi, checché ne dica lei, in modo particolare. Lei sa che personalmente ci vogliamo bene, ma politicamente no, questo è, questi sono i fatti.
La situazione sta in questi termini, ecco perché oggi ne abbiamo parlato, era necessario discuterne, abbiamo superato il momento della riunione dei Capogruppo, devo dire che l'Aula ha recepito mostrando i protagonisti di questa discussione, in modo particolare ho visto all'inizio della seduta un lavorio dell’Ufficio di Presidenza, ed ecco che è venuta fuori questa discussione, che credo sia stata necessaria.
Noi manifestiamo un forte dissenso politico su questo Governo della sanità, votiamo a favore di questa mozione, Presidente, perché questo problema l'abbiamo denunciato, abbiamo ripetuto più volte la denuncia e abbiamo ribadito questo aspetto con la mozione. Come dice qualcuno della maggioranza, non sarà stata scritta in modo perfetto, però il problema è la sintesi della politica. La politica dice che nella Regione Marche - non lo dice il Consigliere Zaffiri, non lo dice la Lega, lo dicono i cittadini - i marchigiani sono scontenti di questo servizio e voi sapete che lo sono. Per i bambini abbiamo una lista d'attesa di 1.500 persone e l’Assessore non vuole sentire parlare di questi problemi. Siete disattenti a queste cose, abbiamo liste d'attesa di persone meno fortunate di noi che aspettano di essere visitati o alla ricerca di una visita e ancora stanno lì ed aspettano. Mandiamo a scuola, con tutto quello che succede tra i ragazzi, con il bullismo presente nelle scuole, bambini che devono essere curati e non possono essere curati perché sono in lista d'attesa. Di cosa stiamo a parlare? Che film ha visto lei? Quello che le dice la collaboratrice che ha assunto per diminuire le liste d'attesa? Queste sono le comunicazioni della gente che arrivano ai Consiglieri: “Veda se è possibile prenotare una visita con un logopedista per una bambina che necessita di cure”, a settembre andrà a scuola e la nonna deve pagare 40 euro a lezione. Ma di cosa stiamo parlando? Presidente, lei deve stare in mezzo alla gente umile, alla gente comune, chiedere come stanno le cose, non lo deve chiedere ai dirigenti perché le rispondono che va tutto bene Per questi motivi politici, sempre più politici, votiamo a favore di questa mozione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Anch'io brevemente per riconfermare, naturalmente, la posizione del gruppo Uniti per le Marche nel votare contro una mozione che denota, anche dopo le ultime dichiarazioni di voto della destra (Lega) e del Movimento 5 Stelle, una strumentalizzazione e della demagogia politica.
In questo contesto credo che sia giusto fare alcune riflessioni.
Il capogruppo Maggi rappresenta il partito della moralizzazione e, come diceva prima il Presidente, c'è sempre qualcuno più puro che ti epura, come diceva il buon Nenni che forse come statista era un gradino più in alto di noi, di noi sicuramente si, di voi no.
Ho cercato, raramente lo faccio, quanti sono gli indagati del Movimento 5 Stelle negli enti locali sotto i 20.000 abitanti, sa che percentuale avete? Gliela dico io: il 35%. Una buona media e parliamo di Comuni sotto i 20.000 abitanti. Ma noi stiamo zitti, non facciamo i puri, i cittadini dovrebbero saperlo. Ho anche sentito il vostro capogruppo parlare ed il 35% dei vostri Sindaci è indagato e ancora non siete al governo in tutti i Comuni, immagino cosa poteva succedere se eravate in tutti i comuni. 35% sotto i 20.000 abitanti, non parliamo sopra, anche perché hanno arrestato il vostro Presidente del Consiglio di Roma e non è stato arrestato perché aveva fatto male una cosa, è stato arrestato per qualcos'altro, se non sbaglio.

(intervento fuori microfono)

Moreno PIERONI. Intanto li cacciate, poi è facile così, vedremo perché c’è anche un momento di garanzia.
Questo per dire che è facile, quando si fanno queste mozioni, fare della strumentalizzazione, con tutta una serie di valutazioni e riflessioni.
Ancora una volta devo dire al buon compagno Zaffiri, che ricordo molto legato - diciamo che il Consigliere Zaffiri fa parte della destra riformista della Lega - al suo leader che è XY, se non sbaglio, noi lo conosciamo, però è il suo uomo, che lo rappresenta ...

(interrompe il Consigliere Zaffiri)

Moreno PIERONI. Vi dispiace quando diciamo le cose? Non ho detto niente, ho detto solo che …

(interrompe il Consigliere Zaffiri)

PRESIDENTE. Per cortesia, andiamo avanti, torniamo al dibattito civile che quest'Aula merita.

Moreno PIERONI. Per dire al compagno riformista Zaffiri, che quando fa le mozioni di sfiducia, ed in alcuni casi la sanità nelle Marche ha dei problemi, molto probabilmente …

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Per cortesia, altrimenti sono costretto ad interrompere.

Moreno PIERONI. Sto dicendo con grande franchezza che sarebbe opportuno quando si fanno le giuste rimostranze su alcune questioni, che ci stanno pure e ci sono, come ha detto il Presidente, nel sistema della sanità, perché non è vero che non stiamo tra la gente e non ci rendiamo conto delle criticità, ma il vero confronto è un altro.
Aspetteremo le opposizioni, fra un mese discuteremo del Piano sanitario che sarà la cartina dei prossimi 5/8 anni della sanità marchigiana, in quell'occasione vedremo quali sono le proposte che presenterete, almeno non avrete scuse per criticare solo, ma sarete, sono certo, costruttivi al massimo, perché voi avete questa capacità. Fra un mese, caro compagno Zaffiri, ci confronteremo su questa cosa.
Concludo con una piccola riflessione all’indirizzo dell'amico Consigliere Carloni, che non voleva votare la mozione, ma la vota. Mi sorge un dubbio, non è che il voto alla mozione, che non ha firmato, nasce dal fatto che qualcuno l'ha preso per le orecchie e gli ha detto: “Guarda che se non la voti il prossimo anno con la Lega non ti candidi, neanche se viene giù Gesù”.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Visto e considerato che sono stata tirata in causa dal Consigliere Maggi ripeto questo, forse non mi sono espressa bene.
Noi non abbiamo difeso nessuno, auspicavo che il dibattito fosse politico, sulle lacune del sistema sanitario: liste d'attesa, piano sanitario, ospedale unico, mobilità passiva, chiusura dei servizi nell'entroterra, e non sulla Massoneria ed altro, abbiamo parlato anche di “Giordano Bruno”. Dovevamo concentrarci sulla malasanità, su quello che non va.
Non abbiamo difeso qualcuno, mi dispiace, forse non ci siamo espressi bene, ma il dibattito doveva avere un'altra piega, non trattare della Massoneria, che non c'entra assolutamente nulla, né di “Giordano Bruno”. No, Consigliere Maggi, dobbiamo far capire quello che non va e perché bocciamo questa amministrazione per quanto riguarda la gestione della sanità, e non le stupidaggini che sono state dette sulla Massoneria, mi dispiace, voto questa mozione anche se ha preso una brutta piega.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Carloni.

Mirco CARLONI. All'Assessore Pieroni, che stimo. Capisco di averlo ferito prima, quando ho detto che si sta preparando alla nuova stagione elettorale, che ha aperto la strada al dibattito marchigiano sulle primarie. Era nella Giunta precedente ed ha tradito il Presidente per stare con Ceriscioli, è in Giunta con il Presidente Ceriscioli e lo tradisce con un altro possibile candidato. E' un professionista l'Assessore Pieroni.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. A dir la verità è dal primo intervento del Consigliere Giorgini che cerco di iscrivermi alla piattaforma Rosseau, ci sto provando su Facebook ed ho scoperto una cosa: ha ragione il Consigliere Bisonni, è molto più semplice iscriversi alla Massoneria, basta andare su Massoneria italiana e trovare una pagina su Facebook dalla quale si può accedere. Pare che sia molto più complicato accedere alla piattaforma Rousseau che iscriversi alla Massoneria, forse in Italia è arrivato un nuovo ordine, anche se a me questa cosa mi ha sempre creato un po’ di ilarità, forse sono un ingenuo anche se qualcuno mi dice: “Quello conta perché sta con la Massoneria”. Non so neanche chi è la Massoneria, dov’è, se è vero che poi si mettono i cappucci, quelle “parnanzine”. A me incuriosisce molto perché la vedo come una cosa molto caratteristica, però pensare che il mondo della sanità vada in questo modo è un po’ avvilente, nel senso che mi ritirerei totalmente dalla vita politica, vedremo, non lo so, forse un domani capiterà anche a me di incontrare qualche massone, ma se uno è massone non credo che lo verrà a dire a me, da quello che ho potuto capire sul funzionamento della Massoneria.
Lo dissi già quanto discutemmo la precedente mozione di sfiducia, questo procedimento amministrativo, che la legge ci assegna, è uno dei più importanti. La mozione di sfiducia dà potere ad ogni singolo rappresentante di un’Assemblea elettiva, un potere straordinario, che può determinare la vita di un’amministrazione regolarmente eletta dai cittadini.
Francamente penso che per ricorrere ad una mozione di sfiducia ci vogliono delle motivazioni molto solide, molto valide e secondo me, in questo momento, nel nostro Paese, guardando le situazioni che conosciamo, c'è una sola persona che ha tutti i requisiti per avere una mozione di sfiducia, ed è il Ministro dell'interno Matteo Salvini. Per me non c'è altra persona in Italia in questo momento che possa meritare una mozione di sfiducia. Nella storia repubblicana c'è stato un caso di sfiducia attraverso una mozione, uno solo, dal dopoguerra ad oggi, accadde con il Governo Berlusconi, nel 1994/1995, fu sfiduciato l'allora Ministro della giustizia.
Dalla discussione è venuto fuori quello che era l'intento, secondo me si poteva fare anche con un altro atto, a noi sta benissimo, noi siamo tutti qui, belli, compatti, ma mi hanno insegnato che se perdi la mozione di sfiducia, e modestamente ho avuto maestri molto importanti localmente, è come perdere le elezioni, se la respingi è come vincerle nuovamente, quindi noi di tutto questo ve ne siamo grati anche perché ci avete dato modo di chiarire tantissime cose e se si voleva discutere di sanità, lo si poteva fare con un altro documento.
Presidente, dove noi forse sbagliamo un po', ma non parlo di comunicazione pura, è nel nostro atteggiamento sempre attento a quello che accade e a migliorare ciò che è migliorabile, ed è tutto migliorabile. Forse il nostro atteggiamento è la conseguenza della realtà, che è totalmente diversa dalla percezione.
Alcuni Governatori, secondo me in maniera molto furba, non corretta, in questi ultimi mesi hanno alzato un bel polverone su un tema centrale della sanità, uno dei problemi più grandi che in questo momento nel nostro Paese abbiamo. Noi non parliamo mai della carenza dei medici, non parliamo mai di provvedimenti e di avvisi che si fanno nelle nostre Asur, che vanno sistematicamente deserti, non abbiamo medici, abbiamo difficoltà nelle specializzazioni, questo è un problema che abbiamo a livello generale.
Questa dovrebbe essere una discussione politica alta se si vuole migliorare la sanità, perché noi gerarchicamente, territorialmente, decliniamo questo discorso, ma alla fine il problema è uguale per tutti e non è che se è uguale per tutti, è meglio per tutti. Assolutamente no, non è meglio, tanto peggio, tanto meglio, dobbiamo cercare una soluzione insieme, che ci porti ad avere delle leve con le quali intervenire.
Mi sento un po' confortato dalla discussione di oggi perché, il nostro oltre ad essere un Paese di allenatori, perlomeno lo sto vivendo nel mio territorio, anche ascoltando tutti i vostri interventi, la prossima volta il Presidente, quando dovrà scegliere un Direttore di Area vasta, un Direttore dell’Asur, avrà a disposizione, secondo me, dai 700 agli 800 mila marchigiani perché, se andiamo nei territori, negli gli incontri più o meno organizzati che si fanno con i comitati, tutti sono esperti di sanità e addirittura danno lezioni non solo a noi politici, che ci potrebbe stare, ma anche ai dirigenti, dicendo loro come bisognerebbe organizzare i reparti, come bisognerebbe organizzare le liste d'attesa. Questa è oggi la situazione della sanità nelle Marche.
C'è una diversità tra la realtà e la percezione, sono 4 anni che cerchiamo di parlare di un nuovo assetto ospedaliero, che nella nostra Regione è uguale da cinquant'anni, può funzionare qualcosa che è uguale a cinquant'anni fa?
La Regione Veneto - mi sembra che il Governatore non sia vicino alla nostra area politica – ha chiesto circa 4.000 medici alla Romania, mentre la Regione Molise, che non è una Regione vicina alla nostra, ha chiesto aiuto all'esercito italiano per mandare medici nei pronto soccorso della regione. Noi abbiamo fatto sacrifici per mantenere aperto il punto nascita di Fabriano, è arrivato il Governo con il Ministro 5 Stelle e lo ha fatto chiudere, queste sono le situazioni che dobbiamo monitorare e su cui dobbiamo intervenire.
Sul personale sanitario abbiamo fatto, e i numeri li ha dati prima il Presidente, un salto in avanti, che al momento dell'insediamento mi sembrava impossibile, se qualcuno nel 2015 me l'avesse detto non avrei creduto che avremmo fatto un salto in questi termini, tant’è che nella mia Area vasta, fortunatamente, anche quest'anno, quasi sicuramente, si scongiureranno gli accorpamenti.
La questione è totalmente diversa, cerchiamo di spostarla, perché questa discussione la rifaremo uguale, con quello che ci siamo detti oggi, per il Piano sanitario, lì però bisognerà gettare la maschera, bisognerà vedere e capire per ogni territorio, quello che ognuno di noi proporrà perché la sanità, secondo me, è la materia in cui occorre più visione rispetto alle altre, si sa che la pianificazione è a lunga gittata, si agisce sulle future generazioni, quindi è necessario capire, ascoltare, sentire quello che dicono gli esperti, capire da che parte va la scienza medica. Questo responsabilmente si dovrà fare in quest'Aula. E' chiaro che se qui, come in altre Assemblee, in altri luoghi, non saremo capaci di pensare, come dicevano i grandi statisti, alle future generazioni e non alle prossime elezioni, come molti stanno facendo, sarà grave, perché è importante non speculare sulla sanità, e su questo anche noi avremo gli elementi per una denuncia. Si pensa solamente alle prossime elezioni, ma farlo sulla sanità non è solamente cattiva politica, secondo me è un'operazione, non vorrei usare un termine troppo forte, politicamente criminale, quella di utilizzare la sanità per fini elettorali, a un anno dalle elezioni. Non per strumentalizzare positivamente, perché esiste anche una strumentalizzazione positiva, c’è un problema, lo strumentalizzo e faccio in modo che venga risolto, ma se io utilizzo la sanità per fini elettorali e non penso alle future generazioni significa che sto pensando solo alle prossime elezioni.
Noi abbiamo definito il percorso del nuovo Piano sanitario, ritengo positivo che lo si approvi in controtendenza, forse voi pensate diversamente, nell'imminenza della prossima legislatura, perché abbiamo visto quello che è successo e soprattutto abbiamo visto quello ci avevano lasciato e così riusciremo a fare, secondo me, una programmazione di lunga gittata. Lo voglio dire, ma lo dirò nel merito e nel dettaglio nella discussione del Piano sanitario, per quanto riguarda il mio territorio è una fortuna che quel Piano sanitario non sia stato totalmente applicato e poi vi spiegherò perché.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Velocissimo Presidente. Prima cosa: il voto per appello nominale è automatico? Benissimo. Seconda cosa: è prevista una sospensione finito questo punto?

PRESIDENTE. Si.

Luca MARCONI. Terza cosa, chiedo la parola per fatto personale, quindi fuori dai minuti previsti.
Il Consiglio regionale chiede che le sedute siano più fitte perché tre giorni al mese saranno assolutamente insufficienti, visto che finalmente, dico finalmente, siamo entrati in campagna elettorale, siamo ritornati a qualche insulto, a qualche aggressione, anche perché questo Consiglio era diventato di una noia mortale. Mi pare che quei 3 giorni che abbiamo previsto per ottobre non saranno sufficienti, cominciamo a pensare a qualcosa di più, perché già oggi, e continuerò su questo stile, faremo le 22,00. Gli insulti che ci siamo dati adesso non sono finiti, perché io sono solo - chi ha un gruppo composto da più componenti potrà distribuire gli insulti tra tutti - quindi prenderò la parola su tutti i punti all’ordine del giorno per continuare ad insultare le cose che ho sentito e non mi sono piaciute. A me veramente non mi ha insultato nessuno, quindi comincio in modo che qualcuno risponda.
Altra cosa, spezzo una lancia per il povero Assessore Pieroni, in verità, Consigliere Carloni, il precedente Presidente è andato da un’altra parte, mentre lui è rimasto lì, onestamente va riconosciuto che il gruppo Uniti per le Marche ha seguito questa linea e da quanto dicono, visto che si preoccupano delle primarie, tutto pensano meno che a cambiare schieramento, non mi sembra che su questo possano essere accusati di incoerenza.
L’altro ragionamento un po’ più serio che cerco di fare è questo, i sondaggi stamattina dicono: 38% Lega, 6% Forza Italia, 6% Fratelli d’Italia e 17% Movimento 5 Stelle, quello che mi preoccupa è che nell'ultima elezione ha votato il 49,5% dei marchigiani, ho l'impressione, ma probabilmente mi sbaglio, che la gente non voterà alle regionali se ci sarà il Presidente Ceriscioli o se ci sarà un altro, se ci sarà un candidato di centro destra, se avremmo fatto, Presidente, daremo i dati perché è proprio quel dato sulla percezione che è drammatico e l'istituzione dovrebbe essere oggetto di profonda riflessione. Credo che l'incidenza sarà tutta legata, o quasi tutta, al voto nazionale e naturalmente ad una certa attività lobbistica sulla quale, è noto, la sinistra è più forte della destra. Quindi la destra recupererà forse sul piano nazionale, ma la sinistra recupererà tutto su quel piano lì, quindi la questione vera è …

(intervento fuori microfono)

Luca MARCONI. No, alla fine può darsi che faccia come il precedente Presidente della Regione, mi candido per conto mio, prendo lo 0,3% e vado a casa. Non ho problemi di questo tipo, mi sento veramente libero, la preoccupazione sarebbe che … Lancio una prospettiva e quindi in qualche maniera apro una finestra sulla legge elettorale, ma pensiamoci se non valga la pena di ragionare in altri termini, a livello nazionale è impossibile, perché le cose che dovremmo toccare, Presidente, e lei ci ha dato qualche indicazione molto leggera, qualche pennellatina in merito. In un’altra discussione mi sono fatto prendere la mano, avevo qualche linea di febbre, ed ho accennato a chi sono i veri padroni della sanità, in una situazione in cui le cose non vanno tutte bene, non vanno tutte male, perché la gente che sta male nelle Marche si cura, viene curata bene, viene curata nei tempi e non diciamo sciocchezze sull’argomento perché non si può scherzare sulle cose vere, poi che una mammografia maschile sia prenotata a due anni, se vai da un privato paghi meno del ticket, quindi alla fine la gente dice: “Ma chi se ne frega”. Stiamo toccando argomenti importanti.
Ricordo che mi rispose solo il Consigliere Maggi, l’unico che raccolse questa mia provocazione, penso, Consigliere Maggi, come è stato negli anni ‘70, che una situazione così forte, così pesante, nessuna maggioranza la sopporterebbe, perché le vere scelte che vanno a toccare, non faccio gli esempi che ho fatto l’altra volta, gli interessi che stanno in campo, perché o fai quello o a livello nazionale il sistema dà 3 miliardi in più all'anno, allora fai mangiare tutti, fai godere tutti, non tocchi i privilegi e il discorso è finito, ma siccome questo lusso non ce lo potremmo permettere, se siamo veramente onesti - io questa cosa la ripeterò fino allo sfinimento, ognuno avrà il suo, io avrò questo e lo ripeterò fino allo sfinimento - ci vorrebbe una maggioranza del 97%, perché o si è tutti d'accordo, ma veramente tutti d'accordo nel dire che le Case della salute, ora faccio l’esempio e ci casco, e gli Ospedali di comunità per funzionare hanno bisogno, non dico di che cosa in termini pratici, ma di un nuovo accordo, come ho già detto in Commissione, con i medici di medicina generale, o sarà una pia illusione farli funzionare, oppure caro Presidente, dovremmo rimetterci i medici dipendenti che non abbiamo, questo è il problema.
Quella formula intelligentissima, bella, non funziona perché quello è il vero problema e si ripeterà fra 10 mesi, un anno, una pantomima che se vedrà un ribaltamento della maggioranza ci saranno le cose e naturalmente una minoranza guidata dal PD dirà: “Cosa avete fatto per 5 anni? Ci avete sfinito la vita e adesso?” Adesso non ce l’hai! Perché detto onestamente se questa formula miracolosa per rimettere in piedi la sanità italiana, non dico marchigiana, ci fosse, ma chi è che non l’adotterebbe? A questo punto l’accusa al Presidente Ceriscioli sarebbe più pesante, non di bugiardo, ma di stupido, perché se uno ha la formula e non l’adotta, sarebbe veramente stupido. Non c’è, c’è la possibilità di mettere in moto qualche cosa, ma per toccare l'argomento vero, profondo, non c'è, perché, ripeto, se non ci sono i fondi diventa difficile fare qualsiasi altra cosa. Presidente, chiedo scusa, ho sforato.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 522. Indico la votazione palese nominale (n.d.r. ai sensi dell'articolo 128, comma 1, del Regolamento interno.
Favorevoli: Carloni, Fabbri, Giorgini, Leonardi, Maggi, Malaigia, Marcozzi, Zaffiri.
Contrari: Biancani, Bora, Busilacchi, Casini, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Come già deciso nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi facciamo una pausa e poi riprendiamo alle ore 15,00.

La seduta è sospesa alle ore 14,40.

La seduta riprende alle ore 15,25.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

Proposta di legge n. 125
ad iniziativa dei Consiglieri Fabbri, Traversini, Malaigia
“Sostegno alla creazione della filiera della canapa industriale”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 125 dei Consiglieri Fabbri, Traversini, Malaigia.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Grazie Presidente. La legge che andiamo a discutere e ad approvare è a sostegno della creazione della filiera della canapa industriale.
Devo dire subito che il promotore di questa proposta di legge è il Consigliere Fabbri, a cui ho subito chiesto di poterla firmare nel momento in cui mi è stata presentata, anche perché da tempo avevo contatti con le associazioni agricole e con gli agricoltori non solo marchigiani, ma anche dell'Umbria, a causa di un interesse del mondo agricolo rispetto alle problematiche riguardanti la coltivazione di canapa.
E' stato da subito un lavoro estremamente interessante che abbiamo allungato anche un po’ nel tempo, nei lavori della Commissione, per approfondimenti, anche perché si voleva portare avanti un lavoro anche in accordo con la Regione Umbria, poi a causa di allungamenti e situazioni varie accadute in Umbria, noi abbiano continuato e siamo andati avanti da soli.
Devo dire che è stato un lavoro integrato pienamente dalla Commissione, che ha lavorato con estrema serietà ed approfondimento. Lavori che sono andati avanti con molta dedizione e hanno portato ad un voto unanime della Commissione, che ha peraltro svolto un ciclo di audizioni concluso con una molto utile, per la quale devo ringraziare la Consigliera Malaigia - a sua volta firmataria della proposta di legge - che aveva richiesto l'audizione di un professore universitario di Perugia. Noi abbiamo preso questa richiesta e l'abbiamo allargata alle nostre Università, ai professori universitari di Camerino e di Ancona. Inviterei chi è interessato, siccome le audizioni sono registrate, a farsi scaricare i file relativi ai professori universitari.
Quello che va subito detto e chiarito è il titolo della proposta di legge: “Sostegno alla creazione della filiera della canapa industriale”, da subito abbiamo cercato di spostare il tiro da quello che sta succedendo da tempo, sia a livello nazionale che locale. Stamattina sui giornali, il Corriere Adriatico e il Resto del Carlino, si ragiona sulle inflorescenze, sulla canapa light. La proposta di legge non fa assolutamente questi riferimenti, anzi sposta completamente il tiro, e dopo spiego i motivi.
Nelle Marche nel 2017 c'erano circa 500 ettari lavorati a canapa, questi sono i dati ufficiali, da quel momento sembra che siano più che raddoppiati, si parla di 1.000/1.200 ettari, però i numeri ufficiali ancora non li abbiamo. Sono dati importanti legati alla produzione di canapa, relativi al fatto di trattare i semi, le inflorescenze, trattare quello che poi viene trasformato in olio o in farina per produrre pasta e altri prodotti.
Questo perché? Per trattare la canapa nella sua interezza, il prodotto canapa non è solo ed esclusivamente questo, la produzione marchigiana attualmente è indirizzata a questo fine perché manca la possibilità di arrivare ad avere una fibra di qualità, chiaramente importantissima, che si ottiene attraverso una lavorazione che una volta si faceva attraverso la macerazione in acqua, che però creava 2.000 problemi e difficoltà, questo non è il periodo storico in cui si può fare una cosa del genere, facendo nascere anche dei problemi dal punto di vista ambientale.
Esistono impianti che permettono la trasformazione del fusto del canapo, quindi della canapa in fibra, uno nel nord Italia e uno in Puglia, quindi impossibile da utilizzare per i costi, il trasporto, considerando che il prodotto che si ottiene, con una lavorazione spostata in questa maniera, non è di grande qualità anche perché quegli impianti sono di grandissime dimensioni e non sono stati aggiornati.
Il nostro obiettivo è l'utilizzo della canapa nel settore industriale, settori importantissimi stanno orientando questo prodotto e ne cito qualcuno, i più importanti: cartario (produzione della carta attraverso la canapa); tessile, che credo sia quello maggiormente interessato e che potrebbe incentivarne la produzione, che ha bisogno di una canapa di prima qualità, di fibra lunga ed anche di un colorito particolare, necessita anche, e questo ce l'hanno spiegato bene i professori universitari nell'ultima audizione, di un trattamento particolare, quindi, la produzione per il tessile esclude quella del seme perché il fusto viene tagliato e raccolto in un certo periodo.
Il settore del tessile è estremamente importante perché l'Italia fino agli anni ’40 è stata ai primi posti a livello mondiale per quantità e qualità di canapa prodotta; nel 1800 le vele prodotte con la canapa italiana, che era di grandissima qualità, erano diffuse in tutto il mondo, quindi parliamo di qualcosa che già esisteva. Chi è un po' più avanti con l'età, come il sottoscritto, sa benissimo che la canapa si usava anche per la biancheria di casa e siccome c’è una certa richiesta si potrebbe riprendere questo tipo di produzione perché c'è l'interesse, però abbiamo bisogno dell'impianto di trasformazione, e qui ci arrivo.
Abbiamo poi il settore industriale della bioedilizia, anche questo per noi estremamente interessante, siamo nelle Marche ed abbiamo la necessità di ricostruire interi paesi del cratere.
Le proprietà della canapa sono state riconosciute in maniera chiara ed una di queste è quella di poter essere confezionata a blocchi ed utilizzata per la ricostruzione delle strutture interne dei tetti.
Il mattone di canapa ha una maggior resistenza, maggiore leggerezza, qualità termiche completamente diverse e migliori e un'elevata resistenza al passaggio delle forze sismiche, che vengono assorbite dal mattone stesso, quindi una serie di caratteristiche importanti.
Per la bioedilizia non c'è bisogno di una canapa di grandissima qualità, si può completare la produzione e la fibra può essere trasformata per la bioedilizia.
Questo è un altro aspetto importante, perché pensando alla canapa come grande rilancio per l'agricoltura, con questi utilizzi legati al discorso industriale, si può rivitalizzare anche la fascia delle aree interne, ecco l’interesse dell’Umbria e delle Marche.
Guarda caso, la maggior qualità, la fibra lunga, il canapolo, il fusto più alto, lo si ottiene a valle, dove i terreni sono più ricchi, però la canapa prodotta nelle aree interne va benissimo, come gli altri prodotti in cui è possibile utilizzare il seme, si utilizza tranquillamente, quindi la fibra più corta e di minor qualità è adatta per la bioedilizia ed anche questo è un elemento importante da prendere in considerazione.
L'ultimo dei canali importanti e nuovi in cui viene utilizzata la canapa è la bioplastica e anche questo non è secondario, sapete benissimo, ne abbiamo parlato qui tante volte, la questione della plastica, della presenza della plastica, la plastica nel mare, la bioplastica costruita praticamente con la fibra di canapa ha maggior resistenza, maggiore leggerezza ed è biodegradabile, costruita in maniera naturale.
Ho evidenziato questi quattro settori di cui si interessa particolarmente la legge per dare un impulso all'agricoltura, però tutto questo passa attraverso un ragionamento semplice, quello della filiera, perché se l'agricoltore viene lasciato nelle condizioni attuali, se non sa come trasformare il prodotto della canapa, non può che trasformare i semi in olio, in farine e limitarsi a fare questa attività qua, nel momento in cui si va a completare la filiera si può andare, d'accordo con un processo produttivo, con gli imprenditori, a rilanciare in maniera seria e organica la coltivazione e l'utilizzo agricolo, questo è quello che vogliamo fare.
Il passaggio importante è cominciare a creare la filiera. Su questo abbiamo fatto sin dall’inizio dei ragionamenti approfonditi, se era il caso di andare a prendere l’idea progettuale sviluppata in Puglia, dove esiste un grande impianto, non eccezionale, ma il progetto ha bisogno di un investimento di diversi milioni di euro. L'idea invece che abbiamo maturato, che è quella che si sta portando avanti, perché c'è un bando del Psr che la prevede, è la possibilità di costruire un mini-impianto sperimentale da 200/250/300 mila euro, richiesta fatta dalle associazioni di categoria, associazioni legate alla canapa, con la compartecipazione dei soggetti che ho elencato prima, comprese le Università, che stanno lavorando per dare una struttura progettuale all'impianto. Se entro la fine dell'anno si chiuderà la partita del bando del Psr si potrebbe avere già un impianto sperimentale che coprirà 200/250 ettari di produzione e avremmo una filiera, dopodiché, se le cose vanno in una certa maniera, basta riprodurre questo sistema.
La scelta che è stata fatta dalla Commissione di puntare su un sistema più piccolo credo coincida con le esigenze della parte industriale, cioè avere una qualità della fibra marcabile e legata al territorio, dato che nel momento in cui lavori una stragrande quantità di materiale proveniente da diversi luoghi non riesci bene ad identificare e a tracciare il prodotto. Questo sistema potrebbe rilanciare non solo la canapa, ma il sistema dell'agricoltura.
Torno a ribadire che lo scopo della legge è quello di alimentare, sponsorizzare e sostenere il discorso della filiera: la filiera della canapa per uso industriale, non entriamo minimamente nel dibattito del THC che è 06, che già regolamentato dalla legge 242 del 2016, spesso mi dimentico i numeri, ma questa volta penso di non aver sbagliato, che stabilisce le caratteristiche che deve avere la pianta, che non deve superare un certo THC, la sostanza contenuta dalla canapa stessa.
Questo è il ragionamento che abbiamo cercato di mettere in piedi in pochi articoli, sono solo 8, abbiamo aggiunto solo il comma 2 bis all’articolo 2.
Nell'articolo 1 non si fa altro che mettere in primo piano la promozione, la coltivazione e la filiera dell'agricolo-industriale, ricordo nuovamente questa parte che è molto importante.
Nell'articolo 2, come dicevo prima quando ho specificato i settori, non si parla della parte alimentare che lasciamo al dibattito che si sta facendo e alle norme nazionali. Ci sono tutti gli interventi che prevedono la possibilità di un sostegno da parte della Regione, quindi la filiera è la cosa più importante perché mette insieme le imprese agricole, che si coordinano per dare un'organicità alla produzione, che finisce con la fibra, che deve essere utilizzata dall'industria. Possibilmente questo deve nascere dall'industria marchigiana, perché la bioedilizia, la bioplastica, il tessile, senza dimenticare la carta, vista la capacità di trasformazione che le Marche hanno, sono settori che potrebbero alimentare la produzione. Questo è un meccanismo che fa vedere in maniera diversa il problema “canapa” e fa ragionare su quello che può essere messo in funzione per dare una risposta anche al sistema agricolo.
Tra le finalità troviamo il reperimento del seme, che è un altro elemento estremamente importante, poi ci ritornerò sopra perché citato in un altro articolo; la realizzazione di impianti di lavorazione; l'utilizzo di terre incolte e una serie di funzioni e di interventi legati all'articolo 2.
Nell'articolo 2, oltre alle attività informative concernenti l'acquisto delle materie, abbiamo il comma 2 bis che stabilisce che il 30 ottobre dell'anno precedente, la Giunta regionale adotta un programma rispetto ai finanziamenti legato al progetto “filiera canapa industriale”, previo parere della Commissione, e dovrà prevedere la possibilità di lavoro per l'anno seguente.
La questione delle sementi, come ho detto prima, è estremamente importante. Chi curerà questa parte è l’Assam insieme agli altri istituti di ricerca presenti nel territorio regionale. Se non sbaglio ne abbiamo due legati al Ministero, che dovranno collaborare con l’Assam. Questo perché il numero dei semi, le cultivar, che sono catalogati a Bruxelles, se non sbaglio sono 65 e occorrerà recuperare quelli che meglio si legano al territorio. Attualmente chi coltiva canapa importa i semi, inseriti in questo elenco, da Paesi esteri, soprattutto Francia e Germania, perché sono partiti prima in questo settore.
E’ chiaro, bisogna fare una sperimentazione seria per vedere il tipo di seme da portare avanti e questo lo deve fare l’Assam con gli studi e la ricerca per dare questa possibilità che è estremamente importante per avere un prodotto di qualità, se legato all'industria, da presentare sul mercato.
Nell'articolo 4 si elencano i soggetti che partecipano al processo della filiera: le aziende agricole, le associazioni di produttori agricoli, le imprese, società e associazioni, l’Assam.
Sull'articolo 5 abbiamo presentato questa mattina un emendamento. L'articolo votato in Commissione era abbastanza articolato e ben definito, si dava mandato all'Assam di predisporre una pagina nel proprio sito internet nella quale elencare una serie di dati specifici sui terreni agricoli e partecipanti, ci sembrava una cosa opportuna. Questa mattina sono state sollevate delle problematiche dai dirigenti dell'ufficio agricoltura, quindi abbiamo lasciato il testo il più vicino possibile a quello che volevamo, eliminando i problemi dal punto vista normativo e procedurale perché per pubblicare questi dati è necessario il consenso dell'impresa agricola e degli imprenditori agricoli, quindi, per non prolungare la discussione, che avrebbe messo in difficoltà la legge stessa, abbiamo semplificato con l'emendamento che prevede le stesse finalità ed è molto più semplice. Ve lo leggo: “Al fine di rendere tracciabili le fasi costituenti la filiera della canapa, l’Assam predispone un'apposita pagina all'interno del proprio sito internet, attraverso la quale raccoglie le informazioni statistiche riguardanti il numero dei coltivatori e l’estensione dei terreni coltivati”, definisce lo stesso obiettivo in maniera più leggera.
L'articolo 6 prevede che la Giunta regionale invii all'Assemblea legislativa, ogni anno, entro il successivo mese di marzo, una relazione con i risultati dell'attività svolta l'anno precedente. Questo è un altro aspetto importante con cui si vuol dare rilievo al progetto che si porta avanti.
L'articolo 7, che precede l'articolo 8 relativo alla dichiarazione d'urgenza, riguarda il finanziamento ed è molto rilevante perché una legge che non ha finanziamento non ha nessuna efficacia.
Come ho detto prima, al di là del dibattito del THC, questa proposta di legge è l'unica possibilità per dare un incentivo e riprendere una tradizione in chiave attualizzata di un prodotto che per tantissimi anni è stato fondamentale per l'Italia e soprattutto per la regione Marche. E' possibile farlo attraverso il Psr, utilizzando il finanziamento per quello che ci serve. Nei primi due anni si procederà a piccoli passi, graduali, per vedere quale sarà la risposta. C'è un grandissimo interesse, soprattutto nelle aree interne dove non c'è molta possibilità di coltivazione e questa sembra un'opportunità estremamente importante.
Mi sono dimenticato di dire che la canapa è di fatto una pianta biologica perché non ha bisogno di trattamenti di nessun tipo, cresce con spontaneità elevata se trova il terreno adatto in cui mangiare e nutrirsi. Magari nelle aree interne potrebbe crescere di meno, però è una pianta che non ha bisogno di trattamenti con sostanze chimiche e tutto il resto, quindi è da considerarsi biologica.
Per gli anni 2020/2021 si provvede con i fondi del Programma di sviluppo rurale, sono previsti 180.000, sufficienti per fare un'azione contestualizzata a quella dell’impianto, che è la cosa più importante, per dare il via alla filiera, che è alla base della legge che abbiamo presentato.
In dettaglio, in due anni vengono erogati 50.000 euro per l'informazione e 130.000 euro per tutte le iniziative di aggregazione rispetto al progetto che riteniamo di portare avanti. E' fondamentale mettere insieme le imprese agricole attorno ad un tavolo e creare un unico progetto per costruire anche perché c’è questa attività legata alla produzione alimentare, altri sbocchi al momento non ci sono, sanno benissimo che l'interesse è quello di avviare un'organizzazione di tipo diverso, che noi possiamo dare, attraverso un progetto che si completa con la filiera.
Questo è il lavoro che è stato fatto, credo estremamente interessante.
Ripeto, la proposta di legge è stata votata all'unanimità dalla Commissione, il Crel ha dato parere favorevole, chiedendo che venisse implementato il finanziamento, però credo che le risorse per partire siano più che sufficienti, chiaramente se ce ne fossero state di più non sarebbe stato un danno, però va abbastanza bene per come è organizzata la legge.
Tutte le parti che abbiamo audito, le associazioni, non solo quelle legate alla canapa, ma anche gli agricoltori, hanno espresso, compresi i professori universitari, parere favorevole rispetto a questa iniziativa di legge.
Devo ringraziare tutta la Commissione per il modo in cui si è proceduto nel lavoro, in maniera unitaria, approfondendo, cambiando, ragionando e credo che quello che si è ottenuto sia un ottimo risultato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Mi ricollego pienamente alla minuziosa descrizione dell'iter e dei contenuti della legge che ha fatto il Consigliere Traversini.
Una proposta di legge a mia iniziativa, sposata dal Movimento 5 stelle, poi, ad un anno dalla presentazione, giustamente, nel momento in cui si è valutata la bontà della normativa proposta, è stata sottoscritta anche dai Consiglieri Traversini e Malaigia, quindi PD e Lega, Presidente e Vicepresidente di Commissione.
Si sono iniziate le audizioni, molto articolate, con tutte le categorie economiche e si è arrivati alla fine, dopo una serie di emendamenti e di riflessioni anche molto tecnici, all'approvazione unanime in Commissione.
Il primo dato politico è la serietà e la laicità con cui abbiamo trattato l'argomento, sviscerandolo dal punto di vista tecnico. Parliamo di una filiera completa, industriale della canapa.
Voglio ripartire con soddisfazione, dopo l'anno di sensibilizzazione in cui ho presentato a tutte le categorie una memoria che elencava i possibili utilizzi della canapa, specie nella realtà marchigiana, che si deve impegnare, ed è in ritardo, sul terremoto per ricostruire, quindi per efficientare anche dal punto di vista energetico, non solo sismico, gli edifici e per tutti gli utilizzi che si possono fare in bioedilizia, compresi mattoni ed intonaci.
Vorrei velocemente ripassare gli utilizzi estremamente articolati, che con la canapa si possono ottenere nel settore alimentare, che è quello già in parte sviluppato, il cibo per gli umani e per gli animali, attraverso i semi di canapa, cibo altamente proteico dal punto di vista del contenuto, contiene amminoacidi essenziali e l'olio di semi di canapa è ricco di sostanze indispensabili per il sistema immunitario come l'omega 3 e l'omega 6; la farina viene utilizzata per la produzione di alimenti, si possono produrre anche tisane e birra e si sta sviluppando anche il settore dei cosmetici, saponi e creme.
Abbiamo fatto anche dei sopralluoghi presso un produttore/trasformatore ed abbiamo visto effettivamente la bontà dei prodotti che si possono ottenere.
Nel settore edile, che ci preme in maniera particolare, la fibra corta può essere utilizzabile in particolare nella bioedilizia: pannelli isolanti termicamente fonoassorbenti, geotessili per la pacciamatura, imbottiture per auto, intonaci e cappotti isolanti per edifici, blocchi da costruzione misto calce/canapa, pelle/bricchette di qualità; nel settore tessile, che è tutto da sviluppare, le Marche potrebbero avere un substrato per lanciarsi anche in questo ambito; con la fibra lunga, ed ecco l'importanza di ottenere degli impianti di trattamento che possano separare e quindi indirizzare la trasformazione della canapa a secondo della filiera specifica che si vuole sviluppare, si possono ricavare: cordami, tessuti per tutti gli utilizzi, vestiti, scarpe, tappeti, tendaggi, tele, carta e cartone, che sono anche di maggiore resistenza rispetto alla cellulosa; nel settore industriale, l'olio di semi di canapa può essere utilizzato come solvente naturale non inquinante, ad esempio per le vernici; la polpa di canapa è per il 71% costituita da cellulosa e può essere usata anche in sostituzione delle materie plastiche e si apre tutto il mondo delle bioplastiche a cui possiamo andare incontro, dobbiamo andare incontro, in maniera molto veloce.
C’è anche il settore farmaceutico e abbiamo il substrato anche nel marchigiano per sviluppare questa filiera in cui la canapa si è dimostrata una pianta di grande valore terapeutico per la maggior parte delle malattie dell'uomo ed anche per curare alcuni animali. Può essere al contempo una sostanza molto meno tossica di altre.
La normativa per l’utilizzo terapeutico della cannabis si sta adeguando in tutta Italia, anche nelle Marche, e sappiamo che ci sono delle coltivazioni in Toscana, sotto il presidio militare, che non riescono a supportare il fabbisogno terapeutico a livello nazionale. Questo potrebbe essere uno sviluppo e le Marche potrebbero proporsi come regione, se la filiera viene consolidata, per dare ulteriore quantità che serve al servizio che viene svolto in Toscana. Bisognerebbe fare richiesta perché il Ministero potrebbe rilasciare il permesso alla coltivazione per l'utilizzo farmaceutico da affiancare a quella eseguita sotto il controllo dell'esercito in Toscana, secondo la legge 172 del 4 dicembre 2017, l'articolo 18 quater, al comma 3. Valutare quindi la possibilità di coinvolgimento delle Marche, insieme alle associazioni di categoria ed i consorzi del settore, per affiancare questa produzione ad alto valore aggiunto, ormai riconosciuta anche a livello nazionale, quindi, potremmo essere promotori ed affiancarci alla Toscana anche in questo settore.
Gli aspetti positivi della realizzazione di una filiera regionale della canapa sono numerosi, non necessita di fertilizzanti, è naturalmente biologica, come già il Consigliere Traversini ha sottolineato. Può essere una valida alternativa alla coltivazione cerealicola, che soffre di prezzi di mercato troppo bassi e non remunerativi per i coltivatori, inserendola ad esempio in rotazione, come cultura. Le associazioni di categoria ci hanno confermato la reale possibilità di inserirla in rotazione.
La coltivazione della canapa nei territori colpiti dal terremoto potrebbe valorizzare i terreni sottoutilizzati, addirittura nella legge facciamo riferimento anche alla Banca della Terra, che è un'altra normativa che dovrebbe essere applicata per poter utilizzare i terreni marginali e quelli non utilizzati anche da parte degli enti pubblici e privati che volessero metterli a disposizione. Si potrebbe fornire materia prima per la ricostruzione degli edifici e per il loro adeguamento energetico e sismico nelle aree terremotate.
Del settore farmaceutico abbiamo parlato.
Sicuramente si creerebbero posti di lavoro, contrastando lo spopolamento nelle aree interne.
La filiera creata nelle aree terremotate potrebbe allargarsi e comprendere in sinergia anche tutto il territorio marchigiano, anche l'Abruzzo e l’Umbria e la parte del Lazio nelle zone interne, che sono state colpite dal terremoto.
Le finalità della norma sono chiare, vorrei leggervi parte dell'articolo 1, che è stato soppesato in maniera molto attenta da parte della Commissione: “La Regione, nel quadro delle politiche di multifunzionalità e sostenibilità delle produzioni agricole e nel rispetto delle disposizioni europee e statali, con particolare riferimento alla legge 242/2016, promuove la coltivazione, la trasformazione della canapa, la creazione di una filiera agricolo/industriale, che integra la ricerca con il ciclo industriale, in modo da creare le condizioni per un'estensione della coltivazione e per la stabilizzazione della sua produzione, riconoscendo i molteplici utilizzi e prodotti che da essa possono discendere, nonché favorire gli interventi che prevedono l'impiego della canapa e dei suoi derivati”, quindi, è una finalità ben precisa, a 360°, che vuole sviluppare la filiera agricolo/industriale e noi sappiamo che il settore della bioedilizia per la costruzione e del tessile sono sicuramente alla nostra portata e con un po' di ricerca anche il farmaceutico lo potrebbe essere.
La Regione promuove, quindi, i seguenti interventi: la costituzione della filiera territoriale prioritariamente locale; la meccanizzazione delle fasi di coltivazione, raccolta, movimentazione e stoccaggio; la realizzazione di impianti di lavorazione e trasformazione; l'utilizzo delle aree incolte - sugli impianti di trasformazione sappiamo che in Italia siamo ancora molto indietro, i due impianti a cui si fa riferimento, uno al nord ed uno nella zona di Taranto, lavorano o addirittura non lavorano, effettivamente va sviluppata una tecnologia e va sviluppata anche poi la ricerca sul cultivar e sulle sementi, come poi la legge bene esplicita negli articoli successivi -; ricerche e studi di fattibilità per utilizzi industriali delle materie prime, compresi gli studi di mercato. Queste sono le azioni che la Regione si impegna a fare.
Sappiamo che la Giunta adotta un programma annuale degli interventi previsti, che porterà poi in Commissione e all'attenzione dell'Aula, e indicherà i criteri di priorità per individuare dei soggetti destinatari delle risorse disponibili, perché questo è il primo passo, i primi 180.000 euro, sono stati individuati, ma chiaramente, ne serviranno molti di più.
La collaborazione con l’Assam è espressamente richiamata e con gli altri istituti di ricerca che sono presenti sul nostro territorio, per promuovere attività di ricerca, di riproduzione e conservazione del seme di canapa, al fine di individuare una cultivar che si adatti nel miglior modo ai diversi areali marchigiani, anche attraverso l'uso della Banca del germoplasma, perché effettivamente gli strumenti a livello marchigiano per fare ricerca li abbiamo tutti.
Entro il mese di marzo la Giunta regionale, come clausola valutativa, invia all'Assemblea legislativa regionale una relazione che illustri le misure di sostegno alla filiera della canapa attivate nell'anno precedente, con l'individuazione delle risorse stanziate, dei risultati ottenuti, con particolare riferimento ai diversi sbocchi di mercato in relazione alla tipologia di utilizzo del prodotto e alla nascita di filiere territoriali locali, e delle eventuali problematiche sorte nell'attuazione degli interventi.
Abbiamo una clausola valutativa molto stringente, che consente un monitoraggio di sviluppo di questo settore, quindi una legge articolata di cui sono pienamente soddisfatto.
Ho incontrato questo mese un gruppo di Senatori e Deputati, sono andato a Roma con un gruppo di agricoltori e di commercianti, abbiamo individuato i miglioramenti che possiamo promuovere come Regione ed anche a livello statale per l'applicazione della legge 242/2016. Ad esempio, c'è l'emissione di un decreto delle politiche agricole per il finanziamento di progetti di ricerca per il patrimonio genetico, per la trasformazione della canapa e progetti di meccanizzazione, il comma 2 dell'articolo 6 della legge nazionale, a cui, come Marche, potremmo proporre una sinergia, mettendo anche risorse nostre che abbiamo iniziato ad individuare.
C’è anche la promozione di azioni congiunte di formazione tra lo Stato e le Regioni, come l'articolo 8 della legge nazionale indica, in cui le Marche potrebbero essere sinergicamente coinvolte.
Ho già detto della possibilità di proporci come regione per la coltivazione della canapa ad utilizzo farmaceutico da affiancare a quella fatta in Toscana, sotto il controllo dell'esercito.
L'ultimo punto, che potremmo sinergicamente sviluppare con il livello statale, è valutare la possibilità di accordi bilaterali Stato-Regione per supportare le filiere della canapa, dato che noi ci mettiamo del nostro.
Questa legge regionale potenzia quella nazionale e potrebbe creare una sinergia molto utile e potremmo essere una Regione pilota in questo ambito, visto anche l'ampio consenso e soprattutto la capacità progettuale e di approfondimento tecnico di cui la Regione dispone con le Università, con l’Assam, con gli altri centri di ricerca, con la Banca del ‘germoplasma’.
Se riuscissimo a fare sinergia con tutti i nostri bracci operativi riusciremo sicuramente a fare dei passi veloci in questo senso, non scordandoci che la filiera è un potente motore di sviluppo economico se riusciamo a dargli la dimensione giusta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Sarò molto breve perché i miei colleghi di Commissione, il Presidente Traversini ed il Consigliere Fabbri, primo firmatario, sono stati più che esaustivi.
Personalmente ho voluto firmare questa proposta di legge perché ne ho individuato numerosi aspetti positivi.
Rischio di ripetermi perché gli aspetti positivi sono stati già evidenziati, però farò un sunto di quello che è stato detto, primo fra tutti è un vero modello di economia circolare, perché anche gli scarti della lavorazione potrebbero essere impiegati per la produzione della bioplastica, ed è il fine al quale tutti andiamo incontro e sul quale più volte la nostra Regione si è espressa.
Partendo dalla prima fase, cioè quella dei produttori e degli agricoltori, la coltivazione della canapa industriale darebbe un'ulteriore opportunità ad un settore che più volte si è trovato in crisi, si dà la possibilità agli agricoltori di sfruttare anche quei mesi di “fermo” fra una coltivazione e l'altra.
Un altro aspetto positivo, che è stato evidenziato nelle numerose audizioni che abbiamo avuto, è quello fondamentale dell'impiego in edilizia in una regione come la nostra, che ha bisogno di ripartire e di ricostruire. E' importante rispettare determinati criteri, anche attraverso la produzione di materiale edilizio tratto dalla canapa, rispettare i due parametri fondamentali: i criteri antisismici e i criteri di riduzione di CO2. Questo permetterebbe anche di poter accedere a fondi europei vincolati per la riduzione di emissioni CO2, li impiegheremo in questo, magari eviteremo qualche pista ciclabile di troppo. Preferisco che il vincolo posto per la riduzione di emissioni CO2 interessi le case.
Fra l'altro le costruzioni in bioedilizia sarebbero molto più funzionali nel nostro territorio, avendo anche meno bisogno di manutenzione, quindi meno deperibili, fresche d’estate e calde d'inverno. La canapa ha questa caratteristica, ho avuto modo di entrare in una costruzione fatta con questo materiale e in una giornata assolata di agosto, l'anno passato, sembrava che all'interno fosse accesa l'aria condizionata, quindi mi ha dato un'impressione molto positiva.
Non ultimo l'impiego nell'industria tessile, c'è molta richiesta da parte dell'industria della moda e anche dell'arredamento, che hanno bisogno di nuovi impulsi e di un ritorno verso fibre tessili, per così dire, naturali e sane.
Questi sono i principali motivi che hanno spinto noi della Lega ad appoggiare questa proposta di legge, personalmente ho già interessato il Sottosegretario al Ministero dell'agricoltura affinché questa legge venga anche appoggiata dallo Stato centrale.
Con questo intervento esprimo non solo il voto positivo, ma soddisfazione per un momento di lavoro proficuo che si è avuto in Commissione, in tutte le fasi che hanno accompagnato l'iter di questa legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.

Fabrizio VOLPINI. Vista la mia formazione e cultura molto settorializzata, i colleghi della Commissione agricoltura non hanno pensato di sottopormi questa legge, altrimenti l'avrei firmata.
Intervengo perché ne ha parlato il Consigliere Fabbri, vorrei ricordare all’Aula che il 1° agosto 2017 abbiamo votato, credo quasi all’unanimità, potrei anche sbagliarmi, la legge n. 73, che riguarda l'uso terapeutico della cannabis, che è una delle poche leggi che sono state fatte a livello nazionale.
E' chiaro, la cannabis terapeutica è diversa perché contiene le due famosi sostanze: il THC e il CBD, che hanno un valore terapeutico a determinate percentuali. Il Consigliere Fabbri ha fatto riferimento all'aumento di richieste che ci sono a livello nazionale, dato che sono state anche allargate le indicazioni per uso terapeutico della cannabis e l'Istituto farmaceutico militare di Firenze, che il Ministero ha individuato come produttore dell'FM2, che è la cannabis terapeutica di Stato, non è in grado di soddisfare le esigenze degli utenti che sono aumentati. Recentemente il Ministro Grillo ha autorizzato l'importazione, che è aumentata del 50%, della cannabis dai Paesi produttori storici, che sono l'Olanda e il Canada.
In questa legge, all’articolo 5 si prevedevano progetti pilota di coltivazione autoctona nella nostra Regione, sperimentali, di cannabis per uso terapeutico, naturalmente sotto il controllo dell'Istituto farmaceutico militare. Questo tipo di previsione era presente anche nelle leggi della Puglia e del Piemonte. Credo che in Puglia abbiano mosso i primi passi, perché, capite, è un inedito, si esplora un mondo nuovo, diverso, anche perché la coltivazione della cannabis terapeutica si fa in serra, non si fa a campo libero, come avviene per la cannabis per la produzione di oli, farine e altro, però la nostra legge lo prevede.
Tra l'altro, non c'è Presidente Ceriscioli, i dati che ho a disposizione evidenziano un incremento notevole di pazienti marchigiani che hanno potuto utilizzare questo nuovo rimedio terapeutico per le loro patologie, chiaramente in regime di rimborsabilità, cioè nel senso che non hanno dovuto pagare, credo che questa legge completi un ciclo che riguarda la valorizzazione di una pianta, ne avete parlato voi con molta più competenza di me, che ha anche questo grande risvolto terapeutico in ambito sanitario.
Sempre più per una serie di patologie viene allargata l'indicazione, penso ad una su tutte alla fibromialgia, che sta diventando - noi tra l’altro abbiamo pure una legge sulla fibromialgia - un’epidemia, l'indicazione è stata allargata anche alla fibromialgia, quindi capite quale tipo di evoluzione potrebbe avere questo tipo di necessità assistenziale.
Il tempo è maturo per cominciare a ragionare su questi progetti pilota di coltivazione a livello regionale, naturalmente con tutti i dovuti controlli da parte delle autorità competenti per permettere a chi ha bisogno l'uso di questo importante rimedio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Esordisco con una battuta sulla fibromialgia del Consigliere Volpini, perché mi ha evocato ‘man hu’, più conosciuta come manna, che sembra che in aramaico significhi “cos’è”, quindi la fibromialgia potrebbe essere una nuova manna, quando non sappiamo cos'è, da qui l’epidemia, quando non sappiamo cosa sia, la curiamo.
Voto volentieri questa legge, perché oltre alla già evocata legge sull'uso terapeutico della cannabis, c'è una larga gamma che, sinceramente, a parte qualche raro articolo, mi era quasi completamente sconosciuta che invece sarebbe estremamente interessante fare.
Chiedo semplicemente al Presidente, ma soprattutto alla Giunta, che la comunicazione su questa legge sia adeguata, perché all'esterno quando abbiamo fatto la legge sulla cannabis, precisando che era solo per uso terapeutico e veniva prodotta dentro aree controllate addirittura dall’esercito, la comunicazione si è tramutata in “la cannabis è libera” poi comincia questa diffusione e magari qualche Questore giustamente ...
Questa confusione ormai è la regola, non è più l’eccezione è la regola ed i danni li scopriamo dopo.
Non vorrei avere sulla coscienza neanche un dipendente da tossicodipendenza, perché solo chi non ha conosciuto la tossicodipendenza parla con leggerezza di questo argomento, perché chi l’ha conosciuta – io ho seguito famiglie che hanno avuto a che fare con questo problema – si rende conto di che dramma sia.
Anzi a questo proposito mi permetto di ricordare all'Aula che tutte le associazioni del settore lamentano un drammatico calo di investimenti in questo campo, stiamo rischiando di non più seguire la platea dei necessari assistiti, non riusciamo più a coprirla. Non so cosa dovremmo rivedere, però c'è un'impennata dell'eroina e c'è un calo dei bilanci ed i primi a soffrirne chiaramente non sono quelli della medicina per acuti, ne abbiamo parlato in abbondanza stamattina, ma quelli dei servizi territoriali, dei servizi per la dipendenza e la disabilità.
Qui il rischio è enorme perché non vorrei neanche che avanzasse una cultura, che non credo sia quella del Consigliere Maggi, in base alla quale se uno è drogato, se delinque o se ruba per guadagnarsi la dose, lo si butta in galera e muore lì. Sento e leggo in giro che c’è anche questa cultura un po' arraffona.
In realtà anche qui si dovrebbero fare dei conti perché costa molto di più un detenuto tossicodipendente che delinque, normalmente anche recidivo, piuttosto che il recupero, se un recupero costa 65, 70, 80 euro al giorno, in una comunità, a seconda della sua organizzazione interna, un detenuto costa cifre molto più elevate per non parlare poi di tutti i costi giudiziari e sociali. Se con l'idea di “mettiamolo in galera e buttiamo via la chiave” pensiamo di aver risolto il problema, credo che siamo completamente fuori strada.
Il recupero e la prevenzione vanno fatti, quindi, raccomando questa comunicazione tutta in positivo, spiegando, come ha fatto bene il Consigliere Traversini, i quattro campi dell’applicazione.
Con questa coscienza voto volentieri questa legge, sapendo che qualche semino potrebbe finire nelle tasche dei coltivatori, come i grammi dell’oro delle miniere, ed essere poi riprodotto da un’altra parte, ma questo, ahimè, fa parte di qualsiasi situazione, si mette in conto, mi dispiace che ci sia questo risvolto rispetto ad una pianta così preziosa per tanti altri aspetti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Gianni MAGGI. Ho sentito interventi soprattutto terricoli ed io che sono di mare vorrei ricordare la funzione che aveva la canapa nella marineria. Le cime delle barche si chiamavo canapi e le reti da pesca venivano fatte con la canapa. Voglio ricordare questa tradizione marinara perché soprattutto l'ascolano serviva il porto peschereccio di San Benedetto e quello di Ancona, con i canapi per le barche e con le reti da pesca.
Nelle Marche c'è una tradizione secolare della canapa, addirittura i contadini la coltivavano, la maceravano e la tessevano per fare gli indumenti. Quindi ben venga questa cosa, questo ritorno alle fibre naturali. Poi in Italia, se vi ricordate, la Montedison fece il moplan che sostituì tutto con le fibre sintetiche, la canapa venne abbandonata anche perché la macerazione produceva un odore mefitico, incredibile, poi l'industria fece la macerazione della canapa industriale.
Il voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Brevemente anche perché ho ascoltato le relazioni del Presidente Traversini, dei Consiglieri Fabbri e Volpini e di tutti gli altri.
Qui si è sottolineata l'importanza della canapa, è stato fatto un lungo elenco per gli usi di carattere industriale, edile, alimentare, farmaceutico. Il Consigliere Fabbri ha anche detto che è stato fatto un lavoro, e non posso che crederci, con molta serietà e laicità.
La canapa, è riconosciuto anche scientificamente, è una pianta in cui è possibile utilizzare il seme, il fiore, le foglie e tante altre cose e tra l'altro l'Italia ha una superficie coltivata di non poco conto. E' il terzo Paese in Europa, soltanto la Francia e la Lituania hanno una superficie maggiore per coltivazione di canapa, quindi un risultato sicuramente importante.
Mi ha fatto anche piacere ascoltare i collegamenti positivi, quello che vogliamo fare non soltanto dal punto di vista legislativo, ovviamente siamo gelosi della nostra autonomia, ma anche sul piano operativo fra la Regione Marche e il Paese.
Se è vero tutto quello che avete detto e tutta l'importanza della canapa sotto tutti questi punti di vista, credo che noi legislatori dovremo avere un'attenzione a tutto campo, anche nel momento in cui andiamo a legiferare, per fare in modo che si costruisca non soltanto un'azione efficace e lungimirante dal punto di vista legislativo, ma anche una necessaria azione di carattere culturale.
Credo che dovremmo dire anche basta al proibizionismo e in qualche modo procedere con la decriminalizzazione della cannabis, non dico di più, ma almeno la decriminalizzazione, perché penso che sia necessaria, accanto ad un'azione di carattere legislativo, anche un'azione culturale importante.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1.
Emendamento 1/1 a firma della Consigliera Leonardi.
Ha la parola il Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. La Consigliera Leonardi purtroppo è dovuta andare via per motivi personali, ha presentato cinque emendamenti dei quali faccio un riassunto velocissimo, senza illustrarne uno per uno.
Riguardano argomenti che in Commissione abbiamo approfondito e cambiato durante la discussione della legge, ci sono anche due articoli nuovi che riguardano il THC, l'ho detto prima e lo dico anche adesso rispondendo al Consigliere Volpini, noi abbiamo lavorato sul settore industriale e agricolo, principalmente, dopodiché non abbiamo approfondito gli altri aspetti in quanto c’è già la legge che prevede l'uso alimentare e tutto il resto. L'aspetto del THC, sancito dalla legge, abbiamo ritenuto di non approfondirlo, tanto più che l'ordine pubblico è una questione nazionale e non di competenza della Regione.
Per queste motivazioni la proposta della Commissione è di bocciare gli emendamenti presentati dalla Consigliera Leonardi, votando no.
Lo pongo in votazione.

Emendamento 1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 1 bis/1 (articolo aggiuntivo) a firma della Consigliera Leonardi. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 2.
Emendamento 2/1 a firma della Consigliera Leonardi. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2 bis/1 (articolo aggiuntivo) a firma della Consigliera Leonardi. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5.
Emendamento 5/1 (sostitutivo) a firma della II Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 5 bis/1 (articolo aggiuntivo) a firma della Consigliera Leonardi. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 125, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Chiedo gentilmente, senza mancare di rispetto a nessuno, magari dopo che il Consigliere Biancani ha presentato la sua proposta di legge, di poter trattare le due di cui sono relatore perché per esigenze familiari dovrei scappare un po’ di fretta. Chiedo il permesso a tutti i colleghi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Vorrei chiedere, Presidente, a nome del sottoscritto e dei Consiglieri Busilacchi e Fabbri, il rinvio della proposta di legge n. 257.
Chiedo inoltre, visto che l’ho concordato con il capogruppo Urbinati, il rinvio delle mozioni nn. 508 e 525 sull'emergenza climatica. Grazie

PRESIDENTE. A questo punto, se l'Aula è d'accordo, rinviamo la proposta di legge n. 257 e le mozioni nn. 508 e 525 e proseguiamo con la proposta di legge n. 274.
Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Il Presidente Giacinti lo ha fatto con molta eleganza e anche in punta di piedi, ma se ha un'esigenza di carattere familiare direi di fare subito le due proposte di legge e di votarle, così lo liberiamo.

Proposta di legge n. 274
ad iniziativa dei Consiglieri Bisonni, Biancani, Giancarli, Giacinti, Micucci, Rapa, Giorgini
“Norme per la riduzione dei rifiuti derivanti dai prodotti monouso realizzati in plastica”

Nuova titolazione: “Norme per la riduzione dei rifiuti derivanti dai prodotti realizzati in plastica”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 274 dei Consiglieri Bisonni, Biancani, Giancarli, Giacinti, Micucci, Rapa, Giorgini.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Questa proposta di legge segue quella che abbiamo già votato lo scorso anno contro le plastiche in mare e sulle spiagge, la n. 33/2018. L’obiettivo di questa nuova norma è quello di ridurre i rifiuti prodotti dalla plastica, in particolar modo dalla plastica monouso.
Nell’articolo 1 facciamo riferimento ai principi dell'economia circolare e con questa legge anticipiamo la direttiva 2019/904 del Parlamento europeo e del Consiglio europeo del 5 giugno 2019, con la quale si prevede venga eliminato l’utilizzo della plastica monouso.
L'articolo 3 vieta l'utilizzo dei prodotti in plastica monouso individuati nell'allegato A. La plastica di cui parliamo sono, i bastoncini ‘cotton fioc’, le posate, i piatti, le cannucce, gli agitatori di bevande, tutti quei prodotti di plastica monouso che normalmente vengono utilizzati solamente una volta, poi quando va bene vengono mandati in discarica e quando va male vengono dispersi nell'ambiente.
L'applicazione di questa legge è rivolta a tutti i soggetti pubblici, mi riferisco a Regione, Province e Comuni, ai soggetti partecipati, alle strutture sanitarie, sia quelle pubbliche che quelle private accreditate, alle Università, alle Scuole ed agli enti di formazione accreditati, inoltre si rivolge anche a tutte quelle attività economiche ubicate in aree demaniali.
Altra cosa importante, con questa legge abbiamo recepito una mozione votata dal Consiglio regionale per fare in modo che non venga concesso il patrimonio, sia da parte del Consiglio che da parte della Giunta, a nessun evento e a nessuna iniziativa qualora non venga utilizzata la plastica monouso. Nel comma 2 il divieto viene esteso anche alle spiagge libere.
Altra cosa rilevante è prevista all'articolo 5 bis con il quale viene introdotto il divieto di utilizzo di prodotti del tabacco contenenti plastica, in pratica sarà vietato di fumare nelle spiagge qualora non siano disponibili degli appositi contenitori a meno che non vengano forniti, nel caso di concessioni, dal concessionario, o procurati direttamente dalla persona che fuma.
Vengono previste deroghe, l'utilizzo dei prodotti di plastica monouso è consentito qualora ci siano situazioni di emergenza igienico-sanitaria o in caso di interruzione dei servizi di acquedotto o di calamità naturale.
La legge si applica entro 90 giorni dalla pubblicazione, presumibilmente entro il mese di novembre. Abbiamo previsto che qualora ci siano dei contratti in essere, quindi delle scorte, l'applicazione avverrà dall'1 aprile 2020. Questo anche per non sovrapporsi con le tantissime ordinanze fatte dai vari Comuni, che hanno già disciplinato l'utilizzo della plastica monouso.
Sono previste delle azioni regionali che vanno dal sostegno ai progetti di sviluppo strategico, a iniziative e attività di promozione e sensibilizzazione, all'incentivazione, ed anche qui abbiamo percepito una mozione che avevamo fatto relativamente ai sistemi di cauzione e rimborso. E' altresì prevista una campagna di comunicazione.
La Regione adotta un programma annuale finalizzato ad individuare le azioni che occorre prevedere.
L'articolo 7 prevede le sanzioni, che vanno da 300 a 1.500 euro qualora a non rispettare la legge siano gli enti pubblici o i concessionari, mentre vanno da 60 a 300 euro qualora ci si trovi nelle spiagge libere o non si rispetti il divieto di fumo.
La norma prevede anche uno stanziamento finanziario per il 2020 di 10.000 euro per la parte corrente e fino ad un massimo di 100.000 euro per quanto riguarda gli investimenti.
Ritengo che sia una legge molto importante perché va nella direzione, che già ci siamo dati, della legge n. 33/2018 e pone la Regione Marche ai vertici nazionali per quanto riguarda la lotta alle plastiche, in questo caso la lotta alle plastiche monouso. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Inizio con i ringraziamenti perché sono particolarmente felice che molti Consiglieri abbiano sottoscritto questa mia proposta di legge, in Commissione l'hanno firmata quasi tutti, quindi sono fiducioso che sarà approvata dall'Aula.
Dal mio punto di vista, non voglio dire che oggi è una data storica, perché esagererei, però sicuramente è una data importante perché insieme all'altro primato che la Regione Marche ha raggiunto con la legge sulla tariffa puntuale, ricordo che in quell'occasione la Regione è stata la prima in Italia a dotarsi di una norma specifica su questo tema, anche in questo caso è la prima in Italia a recepire in maniera completa la direttiva europea per il divieto delle plastiche monouso.
In realtà questa legge non parla solo delle plastiche monouso, perché si vanno a vietare anche le plastiche ‘oxo’ degradabili, ossia tutte quelle plastiche che a contatto con il sole e l'ossigeno si degradano in pezzettini che poi vanno a finire generalmente in mare e dentro la pancia dei pesci, per capirci.
La legge chiede anche una riduzione significativa di tutte le plastiche monouso che si utilizzano per i contenitori alimentari.
Questa norma si applica a tutti gli istituti pubblici, gli enti pubblici, quindi: Regioni, Province, Comuni e tutti gli enti controllati, penso all’Asur, all’Erap.
Riguarda anche le spiagge, quindi andiamo a proteggere le spiagge e il nostro litorale, si applica in tutte le feste, sagre, feste paesane per cui è stato chiesto il patrocinio, ad esempio, della Regione.
C'è anche un'attenzione particolare, come è stato detto, al divieto di fumo. Non stiamo vietando di fumare in spiaggia, chiediamo un'attenzione particolare perché il mozzicone della sigaretta è fatto di plastica, non vogliamo vietare il fumo, vogliamo prevenire che questo mozzicone vada a finire in terra, per cui diciamo che è lecito fumare solo dove ci sono dei contenitori per la raccolta delle cicche.
Poi ci sono delle deroghe, come già detto, in caso di emergenza, di emergenze sanitarie, di interruzione del servizio pubblico.
La cosa importante da sottolineare, secondo me, è che questa legge non si limita a porre dei divieti, ma cerca anche di stimolare delle soluzioni alternative, infatti l'articolo 6 bis promuove la ricerca industriale, tramite le Università e gli Istituti di ricerca, progetti per sostituire la plastica con materiali diversi. Dico una cosa che forse non tutti sanno, secondo la direttiva europea, questo l'abbiamo abbiamo copiato fedelmente, non sono vietate solo le plastiche monouso, ma anche le cosiddette bioplastiche, quindi quelle che presentano una compostabilità e sono biodegradabili. La direttiva europea le vieta perché è stato dimostrato che sono biodegradabili, però lo sono solo in determinate condizioni, create in impianti dedicati, e quando vanno a finire nel mare non si degradano affatto, quindi il divieto è anche nei confronti di questa tipologia.
Ricordiamoci una cosa, noi magari pensiamo alla tartaruga con la testa infilata nella plastica, è un problema sicuramente e ci fa tenerezza, ma è il problema minore perché in realtà le plastiche si degradano in micro e nano particelle che non vanno a finire nello stomaco, ma negli organi dei pesci e quando noi li mangiamo le assorbiamo e, come tutte le particelle estranee ai corpi, possono provocare delle irritazioni al pari di una qualsiasi particella estranea - penso, ad esempio, all'amianto - a volte possono anche portare a delle forme tumorali.
Questo problema non va sottovalutato affatto per cui la direttiva europea e la legge regionale vanno in una direzione importantissima, che è quella, si, della tutela dell’ambiente, ma soprattutto della tutela della salute delle persone.
La legge prevede anche delle campagne di comunicazioni informative perché dobbiamo dire come va applicata la norma, sia agli enti che soprattutto ai cittadini marchigiani.
Sono stabiliti dei controlli e dei report per vedere se questa legge è stata applicata in maniera corretta o meno e quali effetti ha prodotto. Sono previste anche delle sanzioni, perché se facciamo una legge che pone dei divieti, ma non prevediamo delle sanzioni, è evidente che gli effetti saranno nulli.
Dopo un lungo lavoro, direi io, siamo arrivati a questa proposta, che a mio giudizio è veramente completa, anche se la dotazione finanziaria non è quella che avrei auspicato, però è comunque consistente. Parliamo di 100.000 euro per il 2020 per finanziamenti sugli investimenti. Faccio un esempio banale, per capirci, se un ente pubblico vuole acquistare una lavastoviglie perché sostituisce i piatti in plastica con i piatti in porcellana, questo potrebbe essere un investimento che rientra nei 100.000 euro, poi ci sono altri 10.000 euro per le campagne di comunicazione, per gli anni successivi le spese verranno demandate alle variazioni di bilancio.
Questo è tutto. Credo che questa legge sia molto importante ed è anche molto sentita, devo dire, sia dalla popolazione che dal mondo associazionistico. Una norma che molti stanno aspettando. Ripeto, se oggi votiamo questa legge, poniamo le Marche nelle condizioni normative, dopo è ovvio che avrà un tempo di applicazione, quindi gli effetti non li vedremo a novembre, quando entrerà in vigore, ma fra uno, due, tre anni.
Con la legge sulla tariffa puntuale, con la legge delle plastiche in mare, che ha citato prima il Consigliere Biancani, ricordo con favore anche altre leggi, ad esempio quella sull'incentivazione dei prodotti sfusi, ed altre iniziative, con questa legge, aggiungo credo che le Marche si stiano mettendo in un cammino normativo che le pone all'avanguardia nazionale.
Per questo, ripeto, ringrazio anticipatamente tutti coloro che vorranno votarla, ringrazio l'Assessore ed il Presidente Ceriscioli che so hanno sostenuto questa iniziativa.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Solo due parole per dire che questa legge è un passo importante nella lotta all'inquinamento da plastica, non tutta chiaramente, solo determinati articoli, che inquina in modo permanente i nostri mari, i fiumi, i laghi, è un problema che non si riesce a risolvere.
La Regione Marche, almeno per una volta, ha anticipato l'applicazione da parte dello Stato, quindi il recepimento della direttiva approvata poco tempo fa dall'Unione europea che prevede l'applicazione della norma dal 2021, quindi è stata fatta una cosa molto positiva e credo che ne vada preso atto.
Certo, questa non è la soluzione finale perché questa direttiva, quindi la legge che abbiamo licenziano in Commissione, che è in approvazione in quest'Aula, prevede il divieto solo per alcune categorie di prodotti: posate, piatti, bastoncini, cannucce, mentre il discorso della plastica è molto più vasto. Credo che ci siano ancora degli inquinatori seriali molto pericolosi, come ad esempio il polestirene, il polistirolo. Ho fatto delle battaglie proprio su questi, che si devono assolutamente vietare, purtroppo ci sono interessi industriali che ancora ne prevedono la produzione, si pensi che solo nel reparto ittico nelle Marche si consumano milioni di cassette di pesce l'anno e molte di esse sono in polistirolo. Una cassetta di polistirolo ha circa diecimila palline, quindi, immaginate come il problema sia gravissimo. Noi non abbiamo scoperto nulla vietando queste cose perché, come ho detto, i problemi sono ancora tanti.
Quello che è grave è che il Parlamento europeo, ad esempio, non ha preso nessuna decisione sulle bottiglie ed ha praticamente emanato solo una nota nella quale si prefissa l'obiettivo di raccoglierne il 90% entro il 2029. Credo che questo sia un problema che in Commissione dobbiamo affrontare, in qualche modo, non so come, perché il WWF ci dice che ogni minuto vengono buttate in mare 30.000 bottiglie. Penso che dobbiamo porci questo obiettivo, occorre fare qualcosa per fermare questi inquinatori seriali, che sono le bottiglie di plastica.
Ritengo che questo problema si possa risolvere anche con una legge regionale che preveda la raccolta nei centri commerciali. Presidente, questa è una cosa che noi ci dobbiamo porre come fine, altrimenti abbiamo tolto qualcosa, ma abbiamo lasciato molto altro. La raccolta si potrebbe fare senza grosse spese e senza incidere nel bilancio regionale, si potrebbe obbligare i centri commerciali, che ormai nelle Marche hanno il monopolio del commercio, come in altre regioni, ad inserire appositi contenitori per riciclare le bottiglie di plastica.
Questo è un punto che dobbiamo raggiungere, secondo me, prima della fine della legislatura, allora potremmo dire che abbiamo fatto qualcosa di molto importante per la lotta all'inquinamento della plastica nei mari. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Vorrei ringraziare, prima non l’ho fatto, la Segretaria della Commissione perché la mia è una Commissione che lavora parecchio e ci vuole tanta pazienza.
Vorrei ricordare che il primo firmatario della proposta di legge è il Consigliere Bisonni, sottoscritta poi da me e dai Consiglieri Giancarli, Giacinti, Micucci, Rapa e Giorgini, praticamente quasi tutta la Commissione.
Per quanto riguarda le plastiche e le bottigliette ho annunciato che avevo avuto un incontro con un Consorzio che si dedica solamente alla raccolta delle bottiglie di plastica, se il Consigliere me lo ricorda quando torniamo faremo anche un'audizione, lo chiameremo, per capire come possiamo fare per dare una svolta alla raccolta delle bottiglie di plastica.
E’ stato presentato un emendamento a firma mia, l'abbiamo valutato questa mattina in Commissione ed è stato votato da tutti i Commissari, con il quale andiamo a sostituire il comma 3 dell’articolo 6, una sostituzione che serve solamente per far capire bene quando si attua la legge, si attua da ottobre, per chi ha fatto degli ordini o ha delle scorte si applica dall' 1 aprile 2020. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Soppresso.

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Soppresso.

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5 ter. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6.
Emendamento 6/1 a firma della III Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6 ter. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6 quater. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8. Soppresso.

Articolo 9. Soppresso.

Articolo 10. Soppresso.

Articolo 11. Soppresso.

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 12 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 13 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 274, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 296
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Disposizioni urgenti di modifica delle leggi regionali 3 agosto 2010, n. 11 ‘Misure urgenti in materia di contenimento della spesa’, 30 dicembre 2014, n. 36 ‘Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015/2017 della Regione. Legge finanziaria 2015’ e 3 ottobre 2018, n. 39 ‘Variazione generale al bilancio di previsione 2018/2020 ai sensi del comma 1 dell'articolo 51 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 - 1° provvedimento’”.

(Nuova titolazione) “Disposizioni urgenti di modifica delle leggi regionali 3 agosto 2010, n. 11 ‘Misure urgenti in materia di contenimento della spesa’, 30 dicembre 2014, n. 36 ‘Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015/2017 della Regione. Legge finanziaria 2015’ e 3 ottobre 2018, n. 39 ‘Variazione generale al bilancio di previsione 2018/2020 ai sensi del comma 1 dell'articolo 51 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 - 1° provvedimento’” e 28 dicembre 2018, n. 51 'Disposizioni per la formazione del bilancio 2019/2021 della Regione Marche (legge di stabilità 2019)”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 296 del Consigliere Cesetti.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Con questa proposta di legge si mette mano alle leggi regionali n. 11 del 2010 e n. 36 del 2014 e conseguentemente si abrogano alcuni articoli che le modifiche, le novelle, che andremo ad approvare, rendono superflui e, quindi, vanno eliminati.
Nello specifico, la legge 11 fissava il tetto massimo di 30 euro a gettone di presenza previsti per la partecipazione agli organi collegiali, di cui all'articolo 68, comma 1, del decreto-legge 112 del 2008, e lo estendeva anche “agli organi collegiali, anche di amministrazione, degli enti che ricevono contributi a carico delle finanze pubbliche”, questo era il testo.
Dal punto di vista letterale, non sembrava potersi applicare tale previsione normativa alle Commissioni esaminatrici dei concorsi pubblici per l'accesso dall'esterno all'impiego regionale, con questa proposta di legge, però, si coglie l'occasione di chiarire definitivamente, laddove ce ne fosse bisogno, che il compenso spettante ai Commissari per i concorsi banditi dall'ente non è incluso nell'ambito di applicazione di questa legge, quindi la proposta va a modificare la legge regionale 11, rendendo esplicito che il compenso per i componenti di quelle Commissioni non è determinato dai gettoni di presenza, ma verrà stabilito dalla Giunta, attraverso un proprio atto. Quindi, con questa modifica ci si va a sganciare dal dettato delle norme esistenti, l'ipotetica attrazione in quel castello di norme di queste figure, ovvero dei Commissari componenti le Commissioni esaminatrici per i concorsi.
Viene introdotto un nuovo articolo, il 6 bis, al fine di favorire lo svolgimento di concorsi unici nella Regione e nei suoi enti dipendenti.
L'articolo 2 riguarda l'invarianza finanziaria.
L'articolo 3 abroga l'articolo 8 della legge regionale n. 36 del 2014. Il comma 1 dell'articolo 8 prevedeva lo svolgimento congiunto di concorsi anche per gli enti partecipati, invece, ai sensi dell'articolo 19 del decreto legislativo 175/2016, sono autorizzati a stabilire con propri provvedimenti criteri e modalità per il reclutamento del personale nel rispetto dei principi, anche di derivazione europea, di trasparenza, pubblicità e imparzialità. Ecco la motivazione per l'abrogazione di questo articolo.
L'articolo 3 dispone, inoltre, l'abrogazione dell'articolo 5 della legge regionale 39 del 2018, che stabiliva l'aumento della componente stabile del fondo per il trattamento accessorio del personale regionale, al fine di consentire la progressiva armonizzazione del trattamento economico del personale delle Province, transitato nella Regione, ai sensi del comma 800, dell'articolo 1, della legge 205 del 2017 (legge di bilancio), secondo cui l'1 gennaio 2018 non si applica quanto previsto dall'articolo 1, comma 96, lettera a) della legge 56/2014, ovvero il mantenimento, per i dipendenti delle Province trasferiti in Regione, della posizione giuridica ed economica di provenienza e la corrispondente istituzione di distinti fondi per il salario accessorio. Tale armonizzazione è subordinata dal citato comma 800 al rispetto dei parametri del decreto legislativo 75/2017 che ne demanda l'individuazione ad un d.p.c.m. Poiché tale d.p.c.m. è stato pubblicato in data 8 marzo 2019, essendo venuto meno questo vuoto di disciplina, le disposizioni contenute nell'articolo 5 della legge regionale 39/2018 a questo punto non sono più necessarie. Ecco il motivo per cui nella proposta si propone l'abrogazione.
Ribadisco un'altra questione che mi era sfuggita, nella legge regionale 11 all'articolo 1 si uniforma il compenso spettante per il rimborso spese nelle trasferte del personale dipendente della Regione, che era previsto nella misura di un quinto del costo di un litro di benzina, ad un sesto, equiparandolo e uniformandolo allo stesso trattamento riservato agli amministratori, per cui non c'è più questa discrepanza di misure fra i rimborsi spese chilometrici per gli amministratori e rimborsi spese chilometrici per il personale dipendente nelle trasferte effettuate per motivi legati alla funzione svolta.
Da ultimo, c'è un altro articolo con il quale si modifica alla tabella C, sulla scorta di indicazioni ricevute dall'Assessore Pieroni che hanno a che fare con situazioni puntuali che necessitavano di una risposta urgente, anziché aspettare i canali, diciamo così, più canonici, come l'assestamento o la previsione del nuovo bilancio. Sono questioni legate ad una certa urgenza ed anche al fatto che alcune manifestazioni sono già avvenute nelle settimane o addirittura nei mesi scorsi.
Questo è in poche parole il contenuto di questa proposta di legge che così, un po' a volo d'uccello, tocca più argomenti, che si possono ricondurre alle due leggi principali a cui ho fatto riferimento per le modifiche che ho esposto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Questa proposta di legge va a modificare la legge regionale n. 11 del 2010 e la legge regionale 36 nel 2014, così come ha detto il Presidente della Commissione, e fissa il tetto massimo di 30 euro a gettone di presenza previsti per la partecipazione agli organi collegiali degli organismi istituiti sulla base di leggi regionali o statali, inoltre, estende il tetto dei 30 euro agli organi collegiali, anche di amministrazioni, degli enti che ricevono contributi a carico delle finanze pubbliche. Chiarisce, quindi, che il compenso dei Commissari dei concorsi dell'ente regionale non è più incluso nell'applicazione dei 30 euro. Inoltre, come già detto, la partecipazione dei dipendenti regionali alle Commissioni esaminatrici per l'accesso all'impiego regionale non dà diritto a percepire alcun gettone di compenso.
La cosa che abbiamo contestato in Commissione è l'articolo 3 bis che va a modificare la tabella C, perché vengono ridotte le risorse all'attività di promozione e marketing sui mercati turistici esteri, passando da 750.000 euro a 617.700, 132.300 euro in meno che vengono erogati a favore, permettetemi di dirlo, della prossima campagna elettorale perché sono risorse date ad attività promozionale per alcune associazioni. Ritengo che queste risorse dovevano rimanere nella voce promozione e marketing sui mercati turistici esteri, questo naturalmente non lo dice solo la minoranza, ma in Commissione sono rimasti perplessi anche i Consiglieri della maggioranza. E' per questo che non voterò questa proposta di legge, non lo ritengo giusto, soprattutto questa è una campagna elettorale, vengono tolte risorse dalla voce “attività di promozione e marketing sui mercati turistici” per 132.000 euro e destinate ad associazioni per le feste estive, non tutte, ma per la maggior parte è così, quindi non voterò questa legge.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Quando la proposta di legge 296 è arrivata in Commissione, ci sembrava una cosa ragionevole ed eravamo favorevoli ad approvarla. Non solo, ma abbiamo fatto anche un emendamento e devo dare atto che l’Assessore Cesetti si è dimostrato favorevole e tutta la Commissione l'ha approvato.
L'articolo 1, comma 6 bis, la vecchia stesura riportava: “Le procedure concorsuali per l'assunzione di personale a qualsiasi titolo nella Regione e negli enti dipendenti della Regione medesima possono essere espletate a livello unico regionale” il nostro emendamento è: “sono espletate a livello unico regionale”. Questa modifica è stata fatta e noi eravamo molto soddisfatti, soddisfatto era anche il Consigliere Carloni che ha detto che c'era del feeling tra l'Assessore Cesetti e il Movimento 5 Stelle.
Poi è arrivato un emendamento che ha reso questa legge, che aveva un contenuto omogeneo, un omnibus. Ci siamo sperticati di dire che non potevano essere approvate e andare avanti proposte di legge omnibus, con contenuti diversi.
Una legge omnibus in quanto l’articolo 3 bis, che ha illustrato la relatrice di minoranza Consigliera Marcozzi, in effetti non c'entra niente con l'atto, ma in fretta e furia si dovevano togliere 123.000 euro all'attività di promozione e marketing sui mercati turistici esterni e metterli per la promozione della “Marca Fermana”, 18.300 euro, per le Terre del Montefeltro, 20.000 euro, per la Pro Loco di Polverigi, che tra l’altro è nel mio territorio, 6.000 euro, per la Monsano Folk Festival, al Comune di Francavilla d’Ete per gli eventi estivi, all'Associazione sportiva Poderosa basket di Montegranaro, all'Associazione Arcobaleno per attività di incoming, per il contributo straordinario al Comune di Osimo, e così via, per 123.000 euro. Naturalmente, tutti sanno che queste cifre erano destinate alla promozione del marketing per i mercati turistici esteri, Assessore Pieroni.
Queste sono, Assessore Cesetti, come le chiama lei, esigenze organiche dei territori, io sono grossolano e le chiamo marchette.
Noi approveremo tutti gli articoli di questa legge, escluso il 3 bis, perché in effetti abbiamo dato un contribuito.
Voglio dire che la Commissione, l’ho sempre detto e riconosciuto pubblicamente, sia col Presidente che con tutti gli altri Commissari, fa un lavoro di squadra, indipendentemente dalla collocazione politica, fa un lavoro che ritengo pienamente soddisfacente per quanto riguarda il mandato che ci hanno dato gli elettori.
Nella prossima edizione della Treccani ci sarà questa nuova dizione che entrerà nel linguaggio corrente: “esigenze organiche dei territori” per cui, come ho detto, come gruppo approveremo tutti gli articoli escluso il 3 bis relativo alle esigenze organiche dei territori e, naturalmente ci asterremo sulla votazione finale della legge.

Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Ho ascoltato la relazione del Presidente Giacinti e della relatrice di minoranza Consigliera Marcozzi ed anche l'intervento del Consigliere Maggi e in questo momento non ho parole per descrivere questa legge.
Addirittura gli amministratori hanno il rimborso della benzina pari ad un sesto, allora bisogna darlo anche agli operai. Caspita, è sempre il Partito Democratico che toglie soldi ai lavoratori, avete guardato pure ad un sesto del rimborso per la benzina. Non avete un minimo di pudore, poi l’Assessore Casini si agita, ma cosa vi agitate, un partito di sinistra che toglie i soldi ai lavoratori? E' la fine del mondo! E’ una vergogna!
Non riprendo il discorso di favorire il territorio con prebende economiche e regalie, abbiate un po’ di ritegno voi del Partito Democratico, non è possibile!
Non possiamo accettare un’impostazione di questo genere, in questa legge non ci sono articoli, c’è solo da mandarla all'orco per farla mangiare, perché non ha senso, non ci sono solo le marchette, c’è pure il rimborso di un sesto delle spese per l’indennità chilometrica dei lavoratori, ma cosa c'entra il lavoratore con l’amministratore?
Credo che questo atto non sia solo un omnibus, è a dir poco vergognoso, personalmente e politicamente questo comportamento non stupisce perché è una condotta del Partito Democratico che continua.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Telegrafico perché mi rimetto alla puntuale esposizione del Presidente Giacinti, devo solo fare delle precisazioni perché il Consigliere Zaffiri, diciamo, in questi ultimi tempi si è dedicato totalmente alla propaganda, non ha compreso una cosa, che un sesto della benzina, che ovviamente è meno di un quinto, è una conquista dei lavoratori, perché dopo che ho portato una prima delibera in Giunta sulle missioni dei dipendenti si è aperto un dibattito, opportunamente anche segnalatomi dalla Giunta, ed ho aperto una trattativa sindacale con i lavoratori ed abbiamo condiviso totalmente, Consigliere Zaffiri, ci sono i verbali, con le RSU e le organizzazioni sindacali tutta la disciplina delle missioni, dopodiché la Giunta ha approvato il relativo atto. In quella circostanza, quando si parlava, su richiesta del sindacato, del rimborso nel caso di utilizzo dell'auto propria ho detto io, contro il parere dei dirigenti, che al personale dipendente, quantomeno, andava attribuito lo stesso trattamento che era riservato agli amministratori ed ai Consiglieri regionali, la Vicepresidente annuisce perché sa che è così.
I sindacati hanno condiviso e hanno sul punto ringraziato l'esecutivo, questo è. Era un quinto, l'abbiamo ridotto ad un sesto perché ci sono state delle pronunzie ed anche degli atti normativi che hanno stabilito che la misura di un quinto non era possibile attribuirla, di modo che noi l’abbiamo abbassato al minimo, ad un sesto, ma l’abbiamo abbassata per gli amministratori non per il personale dipendente, anzi il personale dipendente ci ha “guadagnato” perché si è visto attribuire lo stesso trattamento degli amministratori e quindi della politica, cosa che prima non avevano, addirittura, in un primo momento, secondo la proposta dirigenziale il rimborso doveva essere di un decimo, dopodiché all’esito di quella trattativa si è arrivati ad un sesto.
Quindi, Consigliere Zaffiri, è stata una conquista e su questo ci sono i verbali e a testimoniare possono venire le RSU ed i sindacati Cgil, Cisl e Uil, che hanno condiviso pienamente, quindi, ancora una volta si sbaglia perché noi abbiamo garantito i lavoratori della Regione, come l'abbiamo fatto? Vi ricordate, in quest'Aula, con l'opposizione della Lega, è stata approvata quella legge, che io ho portato, e ringrazio ancora una volta il Consiglio, lo ringrazio per il personale dipendente, ed abbiamo svolto il giudizio di parifica e siamo ad oggi l'unica Regione d'Italia che ha ottenuto la parifica piena, senza riserva alcuna, senza una posta che non è stata parificata, unica Regione d'Italia e lo abbiamo ottenuto, per la quinta volta consecutiva, non solo, facendo quella legge, che il Consigliere Zaffiri ha osteggiato tanto, per la verità solo il Consigliere Zaffiri, abbiamo scongiurato la proposizione dell'eccezione di legittimità costituzionale.
Sapete cosa è successo qualche giorno fa alla Regione Liguria in occasione del giudizio di parifica? Perché un'altra cosa che dovremmo fare, quando facciamo politica posso capire che l’improvvisazione è la matrona della propaganda, ma quando facciamo amministrazione dobbiamo studiare, altrimenti rischiamo di fare dei danni e se uno studia, come faccio io, poi fortunatamente ho una segreteria, sebbene ridotta per mia volontà a due unità, anziché tre, molto efficiente, che ovviamente mi scarica tutte le cose e me le sottopone.
La Regione Liguria - il Presidente è persona tra l’altro di alto profilo, a mio avviso, l'incontro spesso alla Conferenza delle Regioni - ha avuto il bilancio parificato ad eccezione di alcune poste e in quell'occasione sapete che cosa ha detto il Procuratore regionale della Corte dei Conti della Liguria alla Regione Liguria? Non solo deve recuperare gli ultimi anni al personale dipendente sulle questioni delle retribuzioni, misura sottoposta alla Corte Costituzionale, sulla quale si è pronunciata, quella sentenza che più volte io vi ho rappresentato in Commissione, ma le ha detto che deve recuperare anche gli anni passati e se non avessimo fatto quella legge oggi ci saremmo trovati nella stessa situazione.
Quindi, caro Consigliere Zaffiri, noi abbiamo tutelato il personale dipendente. Tra le altre cose, fino ad ora, grazie anche ad un po' di fortuna e grazie anche alla volontà degli uomini e delle donne, con le organizzazioni sindacali ho sempre un confronto molto serrato per quel che mi riguarda, ma non mi pare che ci siano stati particolari citazioni o particolari conflitti, segno evidente che con il buonsenso e la buona volontà si possono conseguire obiettivi comuni.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione, per appello nominale chiesto dal Consigliere Rapa in qualità di Presidente del gruppo.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Busilacchi, Casini, Celani, Cesetti, Fabbri, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Marconi, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Volpini.
Contrari: Malaigia, Zaffiri.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 1 bis.
Emendamento n. 1 bis a firma dell’Assessore Pieroni. Lo leggo: “Alla lettera b) del comma 2 dell'articolo 1 bis le parole 'Per contributo a Terre del Montefeltro' sono sostituite dalle seguenti: 'Per contributo alla Compagnia del Montefeltro per progetto di valorizzazione territoriale delle terre del Montefeltro'”. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Busilacchi, Casini, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini
Contrari: Malaigia, Zaffiri.
Astenuti: Celani.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 1 bis, così come emendato. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Busilacchi, Casini, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Micucci, Minardi, Pieroni, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati.
Contrari: Malaigia, Zaffiri.
Astenuti: Celani.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Busilacchi, Casini, Celani, Cesetti, Fabbri, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Marconi, Marcozzi, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati.
Contrari: Malaigia, Zaffiri.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Casini, Celani, Cesetti, Fabbri, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Marconi, Marcozzi, Mastrovincenzo, Micucci, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Contrari: Zaffiri.
Astenuti: Nessuno

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Busilacchi, Casini, Celani, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Marcozzi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Contrari: Malaigia, Zaffiri.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 296, così come emendata. La pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Casini, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Contrari: Malaigia, Zaffiri.
Astenuti: Celani, Fabbri, Giorgini, Maggi, Marcozzi.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 297
ad iniziativa del Consigliere Cesetti
“Modifica alla legge regionale 15 ottobre 2001, n. 20 'Norme in materia di organizzazione e di personale della Regione'”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 297 del Consigliere Cesetti.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Con questa proposta di legge poniamo rimedio ad una modifica avvenuta poco tempo fa alla legge 20 del 2001, con la quale era stato rimosso il requisito esperienziale nella nomina del Segretario generale dell’Assemblea legislativa.
L'eliminazione del requisito esperienziale dei cinque anni, lo ricorderete, perché c’è stato anche un ampio dibattito, vado velocemente, ha trovato un appunto, devo dire, anche giusto nella fase di interlocuzione con il Governo il quale ha fatto notare che è stato eliminato il requisito esperienziale dei 5 anni in capo ai dirigenti pubblici, ed è stato mantenuto per i dirigenti esterni. Questa modifica elimina questa discrepanza e va nell’ottica di equiparare gli stessi requisiti e lo stesso trattamento a tutte le categorie interessate all’eventuale nomina di Segretario generale.
Dai commenti fuori microfono si intuisce come viene interpretata questa modifica, ma io mi sento di dire, ne abbiamo parlato in discussione, lascio solo questa mia riflessione, che l'eliminazione del requisito esperienziale, che era prevista per una categoria e non per entrambe, non va intesa come l'eliminazione di vincoli qualificanti, ma bensì sono state rimosse modalità meno severe, che erano quelle preesistenti, ovvero il semplice requisito esperienziale a differenza dell’aver vinto un concorso pubblico. Questa modifica va nella direzione, dopo essere stata notata nella fase di interlocuzione con il Governo, ripeto, di rendere uniforme questo trattamento, che non è al ribasso, come qualcuno può pensare, ma uniforme in toto, ovvero il requisito del concorso pubblico a differenza, invece, della preesistente modalità con la quale era possibile nominare qualsiasi persona solo sulla base di una esperienza quinquennale, questo è il senso di questa modifica.
Questa proposta di legge va in questa direzione e va a rimuovere la difformità, fra le due categorie possibili, di applicazione dei requisiti. Grazie.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Maggi.

Gianni MAGGI. Parlare di questa proposta di legge è molto stimolante perché ha avuto un iter piuttosto tribolato. Vi ricordo che è la precedente modifica è stata rinviata per un errore della maggioranza sul voto ed è poi stata approvata in una seduta piuttosto concitata e, come diceva il Presidente della I Commissione, i requisiti esperienziali, cioè l’esperienza, senza usare un linguaggio troppo burocratico ed ermetico, doveva essere di 5 anni, invece è stata azzerata.
Che cosa ha fatto il Ministero? Non è come si diceva e cioè che il Ministero ha detto che i 5 anni dovevano essere tolti anche per i dirigenti della pubblica amministrazione, il Ministero, ovvero il Dipartimento degli affari regionali per l’autonomia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha detto guardate, occorre che la disparità di trattamento tra i dirigenti regionali, che i 5 anni non devono averli, e quelli delle altre pubbliche amministrazioni, che devono averli, deve essere eliminata. L’eliminazione della disparità poteva essere avvenire innalzando tutti, invece è stata eliminata abbassando tutti.
Tra l’altro il rilievo che ha fatto il Dipartimento degli affari regionali per le autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri è stato un po’, come si dice, in Ancona “pastrocchiato” perché parlava della proposta di legge regionale n. 295, e non era la 295, riportava che era stata depositata con il protocollo 4272 e non corrispondeva il numero, è evidente che c’è stata un po’ di difficoltà nel dialogo con il Ministero su questa legge che doveva essere modificata pena l’impugnazione. Poi era stato assicurato che questo atto sarebbe andato in Aula il 23 luglio, e non c’è andato, e lo trattiamo oggi che è il 30. Questo sta a significare soltanto la difficoltà e l’imbarazzo dell’iter di questa legge.
Nella relazione l’Assessore Cesetti dice che questa unificazione al ribasso tra i dirigenti della Regione e i dirigenti delle altre pubbliche amministrazioni è in ossequio al comma 3, dell’articolo 19, del d.lgs. 165/2001.
Il comma 3 dell’articolo 19 dice - a mio modesto parere questa citazione è inadeguata e non corrispondente alla realtà - che gli incarichi sono conferiti a dirigenti della prima fascia dei ruoli di cui all’articolo 23.
L’articolo 23 prevede che i dirigenti della seconda fascia transitano nella prima fascia qualora abbiano ricoperto incarichi di direzione di uffici dirigenziali generali ed equivalenti per un periodo pari almeno a 5 anni senza essere incorsi in altre misure.
Questa uniformità al basso, secondo noi, cozza con le condizioni generali per garantire il rispetto del principio che ho letto, quindi l’incarico di Segretario generale è equiparabile, visto che è un incarico apicale, al dirigente di prima fascia, e questo credo che nessuno possa smentirlo, per cui di fronte a questa poca avvedutezza e poca accortezza del legislatore noi siamo estremamente preoccupati perché significa che la prossima Giunta o le Giunte che verranno, ne abbiamo degli esempi, sto facendo degli eccessi, sto forzando le conseguenze, potrebbe tagliare e cucire un concorso per persone determinate, per persone già individuate e il giorno dopo che la persona vince il concorso potrebbe essere nominata Segretario generale del Consiglio regionale o della Giunta regionale.
In questo momento di democrazia non ho difficoltà, per questa X legislatura, ma il legislatore non deve guardare né le persone, né il contingente e quando dico che non deve guardare né le persone né il contingente non sto dicendo che non ho fiducia nelle persone o nella persona che è stata nominata con questa nuova legge, sto dicendo che il legislatore deve guardare ad una situazione generale, nel rispetto della democrazia, soprattutto nel rispetto dei cittadini che rappresenta.
Questa proposta di legge è molto pericolosa, un’altra amministrazione potrebbe - quello che ho detto prima - nominare, ad personam, delle persone che potrebbero ricoprire questo incarico apicale e non svolgerlo con onestà, lealtà ed onore, ma essere condizionate da chi ha fatto il concorso e da chi le ha nominate.
A noi preoccupa molto, ci sembra una norma non degna di un legislatore avveduto ed accorto che guarda gli interessi generali.
Abbiamo preparato due modifiche semplicissime, il primo emendamento prevede i 5 anni di esperienza sia per i dirigenti della Regione che per i dirigenti delle altre pubbliche amministrazioni; il secondo guarda non solo a quello che avviene nella pubblica amministrazione, ma soprattutto a quello che avviene nell’azienda privata dove le rotazioni degli incarichi apicali avviene sovente. L’emendamento riguarda l'organizzazione del personale della Regione ed noi aggiungiamo le parole: “Rinnovabile purché la durata dell’incarico non superi complessivamente i 10 anni”, questo perché la rotazione della dirigenza nelle aziende private ed anche in molte aziende pubbliche, soprattutto negli incarichi apicali, è una prassi consolidata, e permette al dirigente che assume quell’incarico di avere una visione più distaccata, di non intraprendere relazioni e contatti, soprattutto amicali, nei confronti di coloro con cui viene in contatto, soprattutto perché queste figure apicali sono a rischio di corruzione per cui la rotazione ci sembra una misura preventiva molto opportuna.
Abbiamo presentato questi emendamenti alla proposta di legge, che naturalmente approveremo se verranno accolti, altrimenti voteremo convintamente contro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Chiedo il voto per appello nominale e faccio una semplice osservazione, sono stato convinto dal Consigliere Maggi e per questo voterò a favore della legge perché il principio in base al quale, ahimè, le scelte degli apicali non dovrebbero essere…, è generalizzato, cioè una cultura che tutti applicano a tutti i livelli.
Ho fatto il Sindaco con un Segretario comunale che mi dava il Prefetto e tra tutti i dirigenti non ce ne era uno del mio partito e non ne ho cambiato uno pur potendolo fare, questa mentalità non c’è più, quindi di questo non possiamo più scandalizzarci, anche se alla fine è stato interessante avere la possibilità di una scelta nominativa perché i rapporti fiduciari sono rapporti fiduciari, non dico per altri livelli, ma sono rapporti fiduciari ed altro non potrebbero essere per questo chiedo anche il voto per appello nominale.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. E’ una mia proposta di legge che nasce da una precedente proposta di legge, quindi è doveroso da parte mia, brevemente, chiarire alcuni aspetti.
Parto da quello che ha detto il Consigliere Marconi, questi incarichi sono di nomina fiduciaria, ma noi con la proposta di legge che oggi andiamo a modificare - quella mia proposta di legge - che cosa abbiamo fatto? Pur consapevoli di questi incarichi fiduciari, noi abbiamo voluto semplicemente ripristinare una normativa regionale che era vigente fino al 2012 e abbiamo detto che è un incarico fiduciario, la nomina è fiduciaria, non può essere arbitraria, quindi abbiamo stabilito una cosa semplice: per essere nominato Segretario generale della Giunta e quindi del Consiglio regionale bisogna innanzitutto essere un dirigente e abbiamo detto lì un dirigente regionale, perché il dirigente regionale ha vinto un concorso, in base all’articolo 97 della Costituzione, può essere anche un giorno prima, ma meglio chi ha vinto il concorso il giorno prima di chi non lo ha vinto mai, semplice.
Questo ce lo dice la stessa Costituzione, lo ricordo a braccio, perché basta non dico aver fatto qualche esame di diritto Costituzionale, ma di educazione civica, infatti fanno bene a ripristinare nelle scuole l’educazione civica, perché non è possibile che non si abbiano elementi di educazione civica in questo Paese e noi sappiamo che cosa significa l’educazione civica, Consigliere Giacinti. L'articolo 97 della Costituzione ci dice che nella pubblica amministrazione si accede per concorso, salvo, secondo comma, che non vi siano casi eccezionali, cosa che noi abbiamo previsto nella legge e abbiamo detto che laddove quelle professionalità, per soddisfare il rapporto fiduciario, non si rinvengano tra il personale in organico, previa adeguata motivazione, si può ricorrere anche a personale esterno che comunque deve avere determinati requisiti (professori universitari, chi ha fatto esperienze e via dicendo). In quel caso le esperienze devono averle fatte per 5 anni. Questo è, e questo è coerente non con il buonsenso, perché il buonsenso è anche una cosa che spesso si adegua ai tempi, ma con i principi costituzionali che disciplinano l’operare della pubblica amministrazione, è semplice, questo noi abbiamo fatto.
Prima del 2012 che cosa c’era? Si poteva dare l’incarico anche ad uno che non era dirigente, purché avesse maturato 5 anni di esperienza, quella era una norma ad personam, non questa, perché qui bisogna aver vinto un concorso, questo è.
E' successo che quando abbiamo fatto quella legge abbiamo dimenticato di inserire quello che facciamo oggi: dirigenti regionali o dirigenti di altre amministrazioni ex d.lgs. 165 del 2001.
Il Governo ci dice questo: “Integrate, sennò impugniamo”, non impugna nulla perché io gli ho mandato una comunicazione in cui gli ho detto perché ci siamo dimenticati e perché mi sono dimenticato l’altra volta? Perché su quella proposta c’era stato il parere del Comitato per la legislazione, non ci abbiamo pensato a estendere questa disciplina, ma mi rivolgo al Presidente del Consiglio, l’eccezione del Governo è l’eccezione che conferma la validità di quello che abbiamo fatto, perché il Governo non ci dice di ripristinare il requisito dei 5 anni, ci dice: “E' fatto bene quello che avete fatto, ma lo dovete fare fino in fondo perché se dite che potete nominare dirigenti regionali perché non ci mettete anche i dirigenti di cui all’articolo 165?

(interrompe il Consigliere Maggi)

Fabrizio CESETTI. Non mi interrompa perché sto dicendo cose serie. Il Governo dice giustamente: se tu puoi nominare come Segretario generale un dirigente regionale devi anche poter nominare un dirigente, ad esempio, che svolge le funzioni di Segretario generale di un Ministero, ma il Governo ci dice che per fare il Segretario generale di un Ministero non ci vuole il requisito dei 5 anni e se i 5 anni non sono necessari per fare il Segretario generale di un Ministero non sono neanche necessari per fare il Segretario della Giunta regionale. Il cerchio è chiuso e il cerchio si chiude intorno alla razionalità della norma, si chiude ed è un cerchio perfetto, imperfette sono le vostre osservazioni travolte dal pregiudizio e dalla propaganda, quindi raccomando l’approvazione di questa legge.

PRESIDENTE. Condivido totalmente quanto detto dall’Assessore anche perché su questo ho mandato una lettera al Ministero, che va proprio in questa direzione, quindi mi dispiace, Consigliere Maggi, ma questa volta ha proprio sbagliato obiettivo totalmente.
Passiamo alla votazione.
Articolo 1.
Emendamento 1/1 a firma del Consigliere Maggi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Gianni MAGGI. Li illustro entrambi, Assessore Cesetti lei è veramente un’anguilla, nel senso che riesce a sgusciare, o se preferisce una belva razionale.
Il Ministero ha detto che non ci può essere perequazione tra i dirigenti regionali e i dirigenti esterni delle altre pubbliche amministrazioni, questo ha detto il Ministero, a me non risulta che vi abbia detto: “Quanto siete stati bravi, che legge avanzata avete fatto!” Il Ministero ha chiesto la perequazione.
Presidente Mastrovincenzo, noi non stiamo dando contro ad una persona, noi non siamo preoccupati dell'attuale Segretario generale che è stato nominato, noi siamo preoccupati e spaventati dalla leggerezza che questa maggioranza mette nel confezionare una legge che diventa in futuro pericolosissima per la democrazia in questa Regione. Vogliamo scherzare? Noi non abbiamo niente contro la Dottoressa che sta al suo fianco, noi siamo contro di voi, contro il mandato di legislatore che non è stato rispettato, secondo quanto dice la Costituzione, è questo, è una norma pericolosa, che se rimarrà in essere sarà pericolosa per il futuro.
La legge non deve essere ispirata ad un criterio utilitaristico del momento e del contingente, la legge deve essere ispirata, me l'avete insegnato voi e in I Commissione l'ho sempre sentito dire, al contingente, ma deve essere per il futuro e per il bene della gente.
Questa norma è pericolosa, mi spaventa per come è stata confezionata e per come è stata richiesta e la faziosità di cui siamo stati accusati la respingiamo totalmente, noi non stiamo facendo una questione sulla persona, lo fate voi non noi, noi non abbiamo niente contro le persone, noi stiamo stigmatizzando il criterio di questa proposta di legge che è estremamente pericoloso.
Nel primo emendamento chiediamo che i dirigenti, sia quelli interni della Regione che quelli della pubblica amministrazione, per ricoprire una carica apicale devono avere 5 anni di esperienza; il secondo emendamento riguarda la rotazione, un Segretario generale non può durare nella sua carica, come è successo con la Segretaria generale precedente, più di 10 anni. Questo è un criterio di buon senso che mette il legislatore e la democrazia al riparo da qualunque pericolo, non solo corruttivo, ma di qualunque pericolo in generale.
Questi sono i due emendamenti e se cercate di far passare il nostro intervento come ostilità ad personam, noi la respingiamo perché la vostra è una legge ad personam, la nostra è una legge che guarda i criteri che un'Assemblea legislativa deve rispettare.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Pur di fretta ci tengo, l’ho già fatto in Commissione per onestà intellettuale, a ribadire e a far notare al Consigliere Maggi ciò che ho detto in Commissione.
Questi due emendamenti si contraddicono per una linea di fondo che è questa: da un lato il Consigliere Maggi si preoccupa che l’assetto normativo non garantisce e non tutela una imparzialità, per questo manifesta il suo timore per la futura applicazione di questa norma, però nel contempo, se vogliamo parlare di imparzialità, visto e considerato che parliamo di un incarico che deve essere terzo, essendo il Segretario generale una figura a tutela di tutta l’Assemblea legislativa o della Giunta, non possiamo contraddirci con il fatto della durata massima di due legislature. Per onestà intellettuale all’Assemblea ribadisco il mio concetto che conosce bene il Consigliere Maggi perché ne abbiamo parlato in Commissione, nel solito franco e cordiale rapporto che abbiamo. E' una contraddizione in termini pensare ai 10 anni come termine massimo per mettere a riparo da incrostazioni, usiamo questa espressione giusto per dire che il periodo più lungo può creare situazioni di troppa conoscenza, dipendenza, però questo non è sulla stessa linea e si contraddice con la ratio precedente che a tutela introduce l'elemento esperienziale per tutte le categorie.
Credo che i due emendamenti siano in contraddizione.

PRESIDENTE. Emendamento 1/1. Lo metto in votazione.
Favorevoli: Bisonni, Fabbri, Giorgini, Maggi.
Contrari: Bora, Casini, Celani, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/2 a firma del Consigliere Maggi. Lo metto in votazione.
Favorevoli: Bisonni, Fabbri, Giorgini, Maggi.
Contrari: Bora, Casini, Celani, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 1. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Casini, Celani, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Contrari: Bisonni, Fabbri, Giorgini, Maggi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Bora, Casini, Celani, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Contrari: Bisonni, Fabbri, Giorgini, Maggi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Bora, Casini, Celani, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Mastrovincenzo, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati.
Contrari: Bisonni, Fabbri, Giorgini, Maggi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 297. La pongo in votazione.
Favorevoli: Bora, Casini, Celani, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Contrari: Bisonni, Fabbri, Giorgini, Maggi.
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 298
ad iniziativa della Consigliera Casini
“Modifiche e integrazioni alla legge regionale 2 agosto 2017, n. 25 'Disposizioni urgenti per la semplificazione e l'accelerazione degli interventi di ricostruzione conseguenti agli eventi sismici del 2016'”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 298 della Consigliera Casini.
La discussione è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Casini.

Anna CASINI. La fattispecie è molto semplice. La legge regionale n. 13/1990 sulle zone agricole prevedeva all’articolo 15 un censimento dei fabbricati rurali con particolari caratteristiche rispetto al territorio marchigiano, che facessero parte del paesaggio marchigiano. Degli immobili iscritti nell'elenco è vietata la demolizione. Ora succede che nell’area del cratere non è prevista la demolizione/ricostruzione per questi edifici che sono danneggiati con “livello operativo L4”, a volte sono demoliti o non è possibile adeguarli senza la demolizione.
Altra fattispecie che ci viene evidenziata, sempre in zona agricola, solo per i casi di livello L4, è quella che questi edifici ricadano in una zona che viene perimetrata dal Pai a rischio frana, accentuata anche dal terremoto, quindi potrebbero in teoria essere delocalizzati, mantenendo la volumetria anche per chi non è imprenditore agricolo a titolo principale (lap), ma se sono inseriti in questo elenco allegato a volte ai Piani regolatori, a volte invece approvati soltanto dal Consiglio, è impossibile demolirli e non è possibile delocalizzare.
Per cui con questa legge si introduce la possibilità, soltanto per gli edifici che siano distrutti o gravemente danneggiati con livello operativo L4, come determinato dalle ordinanze sindacali, di ristrutturare, demolire, ricostruire e delocalizzare, nel caso in cui ci sia un problema di Pai.
Quindi è molto semplice, questa norma si applica esclusivamente alla zona agricola e per poterlo fare devono essere rispettati tutti gli indirizzi generali del Piano paesaggistico ambientale regionale, quindi migliorare il paesaggio, il contesto, il miglioramento del rapporto dell’edificio e soprattutto verificare che vengano mantenute le caratteristiche architettoniche.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Questa proposta di legge è arrivata con molta urgenza in Commissione, però devo dire che l’intento è più che nobile perché va a sistemare un'anomalia normativa che impedisce a chi ha avuto una casa lesionata gravemente, parliamo del livello operativo L4, quindi di una situazione di demolizione, di delocalizzare la volumetria oppure semplicemente di abbattere l’edificio per poi ricostruirlo.
Penso che questa sia una norma di buon senso che va a “sburocratizzare” la normativa sismica ed a favorire i territori colpiti dal sisma.
Per questo motivo la Commissione l’ha votata favorevolmente, io stesso l’ho votata favorevolmente, la voterò in Aula e invito tutti quanti a fare altrettanto.
Dico semplicemente che avrei avuto piacere ad approfondire un po’ meglio questa normativa perché il tempo è stato poco, però credo che quello che ci hanno raccontato i tecnici e ci ha illustrato l’Assessore sia più che sufficiente a convincere tutti quanti dell’importanza e dell’urgenza di approvare questa legge.
Ripeto, una legge che va a semplificare la normativa, poi non saranno neanche moltissimi i casi, quindi non credo che ci saranno particolari pericoli, anzi andiamo a rendere un po' più semplice la vita ai nostri concittadini dell’entroterra marchigiano.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Sarò velocissimo. Sono favorevole a questa modifica della legge 25 perché, al di là della possibilità di delocalizzare, introduce un concetto molto importante, dà la possibilità a tutti i proprietari che hanno avuto un edificio con danni gravissimi, con un livello operativo L4, di demolire e ricostruire adeguandolo alle norme sismiche. Questo è il vero concetto che introduciamo, diamo la possibilità a tanti nostri concittadini, non saranno tantissimi coloro che hanno avuto fabbricati rurali censiti ai sensi della legge regionale 13/1990, di adeguare sismicamente il proprio edificio anche attraverso la demolizione e la ricostruzione, quindi al di là della delocalizzazione c’è questa possibilità.
La delocalizzazione è una cosa in più che c’è nella legge 25, che noi riaffermiamo, diamo la possibilità di delocalizzare anche in tutte le zone E, ma soprattutto diamo la possibilità di adeguare sismicamente gli edifici altrimenti non si poteva fare.
Credo che sia una modifica urgente, come sosteneva l’Assessore Casini, che si è impegnata per portarla avanti rapidamente.
Noi abbiamo dato il nostro contributo per far sì che potesse essere approvata oggi perché ritengo che ci sono alcune pratiche, che noi seguiamo un po’ da vicino anche da un punto di vista tecnico e professionale, e ci sono diverse persone che stanno aspettando modifiche di questo tipo per poter fare quello che la forza della natura gli ha tolto, la casa in zona rurale, zone molto spesso disagiate, quindi, perché non dare la possibilità di ricostruirle magari in zone più idonee per avere una residenza più qualificata? Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. L’urgenza è data anche dal fatto che la relatrice di maggioranza è stata la Vicepresidente, quindi credo che questo stia già a testimoniare l’urgenza.
Sul resto condivido quanto è stato detto, è vero l’abbiamo fatta in fretta, ma abbiamo capacità di iniziativa legislativa, quindi se ci fosse qualcosa possiamo sempre correggere.
Credo di poter dire: magari fossero tanti quelli che usufruiranno di questa legge perché significa che qualcosa riusciamo a smuovere nella ricostruzione che ha bisogno di un salto e di qualità, ma soprattutto ha bisogno di accelerazione.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4 bis (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 298. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. C'è la seguente richiesta: rinvio della proposta di deliberazione n. 29 da parte del primo firmatario Consigliere Busilacchi, mentre sono già state rinviate le mozioni n. 508 e 525. Sulle mozioni 519 e 520 non ho avuto notizie, mancano i proponenti Consiglieri Zaffiri e Marcozzi. Se non ci sono obiezioni, vengono rinviati gli atti summenzionati.
Rimangono le interrogazioni, svolgeremo quelle che possiamo fare vista l’assenza di alcuni Assessori.

Interrogazione n. 816
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
“Applicazione ed efficacia della legge regionale n. 4/17 ‘Disposizioni regionali in materia di diritto allo studio’”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 816 del Consigliere Fabbri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Bravi.

Loretta BRAVI. Grazie Presidente. Questa è un’interrogazione molto complessa e articolata e merita un’ampia risposta, quindi ho chiesto al Direttore generale dell'Erdis un allegato da darle dove c’è tutto quello che lei ha chiesto, però adesso non vorrei esimermi nel dare una risposta.
Vorrei fare una premessa, con l’ultimo incontro della Carta dello studente, che è avvenuto pochi giorni fa, ho visto che il discorso dell’Erdis è andato avanti molto bene, quindi esprimo soddisfazione perché, diciamo, abbiamo accentrato decentrando bene. Non abbiamo accentrato in maniera ideologica, ma è stato un accentramento di gestione che è stato fuorviero di buonissime opportunità e nei territori il decentramento, che considerasse il DNA dei quattro Atenei, è stato rispettato.
Nel primo punto lei chiede in sintesi il bilancio economico e il numero di borse di studio erogate.
Vorrei dirle che il bilancio è positivo e le ho fatto la lista dell’utile, quindi vediamo che tutti e quattro gli Atenei hanno un bilancio ed un utile anche significativo, se volete li leggo, sennò glielo consegno, ma è sotto gli occhi di tutti.
Le borse di studio per l’anno accademico 2018/2019 sono state 5.666, una spesa complessiva che ha superato i 21 milioni di euro, e c’è la ripartizione Ateneo per Ateneo.
Sempre nel punto 1) chiedeva dei dipendenti, che sono 288, e c’è la ripartizione, l’ho preferita dettagliata perché finalmente abbiamo i dati precisi e devo dire che questo è stato il primo esito perché quando sono arrivata per avere un dato bisognava morire, quindi sicuramente questo è buono.
Anche la risposta per le tipologie dei servizi è dettagliata minuziosamente con il corrispettivo economico.
Punto 2) tipologie di servizi e prestazioni e quale distribuzione territoriale.
I servizi erogati da Erdis fanno riferimento a borse di studio, servizi abitativi, servizi di ristorazione, servizi di sostegno, informazioni, interventi a favore di studenti diversamente abili - apro una postilla, su questo dovremmo lavorare molto di più e prendere esempio da alcune Regioni più virtuose che hanno avviato degli appartamenti, dei monolocali al piano terra per i disabili ed hanno un supporto e delle convenzioni con gli OSS che mattina e sera accudiscono queste persone, che poi vengono accompagnate dai compagni, e questo è importante - assistenza sanitaria, che siamo riusciti ad averla per tutti. La Carta dello studente che è l’ultima non è da poco perché permette attività teatrali, sportive, ricreative di ogni genere. Stiamo lavorando sul fronte dei trasporti perché vorremmo mettere dentro la borsa di studio anche il discorso dei trasporti, così una volta tanto si risolve questa annosa questione.
Inoltre, razionalizzando il servizio della rete Eures presso i nostri Centri Impiego, si sta mettendo a punto, d’intesa con gli Atenei e l’Afam, dei servizi di orientamento al lavoro più strutturato, ci sono alcune Università in cui i ragazzi si sono lamentatati perché sul fronte della terza missione del lavoro siamo indietro, esprimo il mio giudizio: hanno ragione.
Punto 3) Se sono state stipulate convenzioni con le Università in forza dell’articolo 14.
Nessun Ateneo ha sottoscritto con Erdis la convenzione, di cui all’articolo 14 della legge regionale 4/17, ritenendo che la collaborazione con il Consiglio di amministrazione di Erdis ed i servizi offerti dall’ente qualifichino e rafforzino in maniera adeguata la loro offerta formativa. Anche qui apro una parentesi, perché mi piace parlare delle cose che uno ha vissuto dal vivo, noi gliel’abbiamo proposta come coda della riforma, se si ricorda, hanno detto di no, si sta di fronte alla libertà degli altri, probabilmente poteva essere ancora più virtuosa, però ci vuole un gesto di coraggio che non si è fatto. Questo aspetto può restare aperto, io sogno ancora di arrivare a qualcosa di ancora più stringente, però mi sembra che si sia raggiunto un equilibrio tra i quattro Atenei, e questo è molto importante, però non ci sono convenzioni.
Punto 4) “se i beni mobili ed immobili, le attrezzature in capo agli ex Ersu abbiano conservato la loro originaria consistenza”.
I beni mobili ed immobili trasferiti dagli Ersu all’Erdis mantengono, per la medesima consistenza, la loro destinazione originaria e vengono mantenuti con la stessa funzionalità.
Punto 5) “se siano stati attivati e con quali risultati gli sportelli unici per gli studenti previsti dall’articolo 16”.
Gli sportelli unici per gli studenti non sono stati attivati in quanto gli studenti hanno ritenuto le informazioni fornite da Erdis adeguate e soddisfacenti. Il servizio potrà essere ampliato attivando gli sportelli di orientamento al lavoro, anche qui apro una postilla, e le dico che l’unica cosa sulla quale gli studenti sono un po' deficitari è trovare il rappresentante dentro il CdA. Noi abbiamo provato in tutti i modi ad aiutarli, però non possiamo sostituirci a loro, ed ai ragazzi chiedo, come insegnante, un giudizio ed ognuno si dovrebbe assumere la propria responsabilità, però diciamo che su questo stiamo lavorando, dando un apporto come Regione per provare a dialogare e vedere perché sono un po’ divisi.
In conclusione possiamo dire che la creazione di un unico soggetto dedicato alla gestione del diritto allo studio è un’operazione complessa sul piano organizzativo e gestionale non certo conclusa anche se gli obiettivi traguardati sono considerevoli.
Stiamo sostenendo Erdis nell’impegno di armonizzare i comportamenti, le procedure, i trattamenti contrattuali e contiamo che con il Piano per il diritto allo studio, che è per il prossimo triennio, quindi lo presenteremo a fine anno/inizio 2020, saremo ancora più dettagliati.
Credo veramente che la riforma non sia conclusa, però la ringrazio di questa interrogazione perché mi dà modo di dire all’Assemblea che siamo oltre i tre quarti dell’opera e di questo sono molto soddisfatta. Ho tutti i dati che può avere. La ringrazio.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Leggerò con molta attenzione il riassunto che la direzione dell’Erdis le ha preparato in modo da valutare. Quello che soprattutto mi preme è l’omogeneità dei servizi tra le quattro realtà perché, come sappiamo, avendo approfondito, ad inizio mandato la situazione dei quattro Ersu era molto eterogenea, quindi uno dei nostri obiettivi era quello di rendere più omogenea l’erogazione dei servizi: costi standard, impiego del personale e altro.
Mi reputo soddisfatto della risposta che mi ha dato.
Sul punto 3), sul fatto che non ci siano ancora convenzioni con le Università, che io avversavo, è stata una delle nostre battaglie nelle proposte di legge che abbiamo dibattuto per un anno, vedevo il rischio di privatizzazione, a distanza di due anni e mezzo ancora le Università non si sentano pronte per accedere a queste convenzioni, a me francamente in questo momento mi tranquillizza perché ritenevo che all’interno dei vari Ersu, e adesso dell’Erdis, ci fossero tutte le capacità gestionali del caso, e finché la cosa rimane a livello di gestione pubblica a mio avviso è più tranquillizzante, su questo e contrariamente al suo punto di vista sono stato tranquillizzato e mi sento soddisfatto.
Sugli sportelli unici per lo studente valuterò se ci sono richieste per l’attivazione oppure se i canali di confronto sono sufficienti, gli studenti me lo diranno.
La ringrazio perché ritenevo necessario fare il punto dell’applicazione di questa normativa dopo due anni e mezzo, dato che non se ne è più parlato.
Se vorrà condividere con la Commissione la bozza del Piano triennale saremo ben contenti di analizzarlo in modo da lanciare per la prossima legislatura delle basi che possano essere le più condivise possibili e dato che le quattro Università sono una ricchezza enorme per la Regione dobbiamo fare in modo di andare in sinergia e potenziarle.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Abbiamo ancora 5 interrogazioni, però mancano gli Assessori che devono rispondere: alla 819 gli Assessori Sciapichetti e Pieroni, alla 824 l'Assessore Sciapichetti, alla 826 il Presidente Ceriscioli, alla 831 l'Assessore Pieroni e alla 847 il Presidente Ceriscioli per cui, non essendo presenti i componenti della Giunta che devono dare le risposte alle interrogazioni, concluderei qui la seduta.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 18,29