Resoconto della seduta n.142 del 21/10/2019
SEDUTA N. 142 DEL 21 OTTOBRE 2019
La seduta inizia alle ore 10,30
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 142 del 21 ottobre 2019. Do per letto il processo verbale della seduta 141 del 15 ottobre 2019, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4, dell’articolo 53, del Regolamento Interno.
Richiamo inoltre ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.
Informo che il Consigliere Urbinati ha comunicato la sua uscita dal gruppo consiliare del Partito Democratico, la costituzione della componente politica “Italia Viva” e l’appartenenza allo schieramento politico di maggioranza. L’Ufficio di Presidenza lo ha assegnato al Gruppo misto.
Contestualmente ho ricevuto da parte del Gruppo del Partito Democratico la comunicazione che il nuovo capogruppo, a seguito delle dimissioni del capogruppo Urbinati, è il Consigliere Francesco Micucci.
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Per quanto riguarda la seduta odierna informo che è rinviata l’interrogazione n. 817 per l’assenza del Consigliere Zaffiri e che sono state ritirate le mozioni nn. 519 e 520.
Inoltre la Conferenza dei capigruppo ha espresso parere favorevole all’iscrizione della mozione n. 554 della Consigliera Leonardi, all’ultimo punto dell’ordine del giorno, quindi, se non ci sono obiezioni, la do per approvata, quindi l’ordine dei lavori è così come l’ho riassunto.
Ha la parola il Consigliere Urbinati.
Fabio URBINATI. Il Presidente ha formalizzato la mia decisione, una decisione politica. Ringrazio il gruppo del Partito Democratico con cui ho lavorato in questi quattro anni e mezzo, sicuramente faremo tante altre cose buone come abbiamo fatto finora.
Vorrei intervenire sull’ordine dei lavori per chiedere il rinvio della mozione n. 496 sul Centro Agroalimentare Piceno di San Benetto del Tronto, in quanto la settimana scorsa ho formalizzato un’interrogazione scritta al Presidente della Regione e in seguito a quella risposta discuteremo la mozione.
PRESIDENTE. Se non ci sono problemi, rinviamo la mozione n. 496.
Ha la parola il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Innanzitutto per ringraziare il gruppo del Partito Democratico per la fiducia accordatami, mi è stata chiesta una firma a sangue che nei prossimi mesi non cambierò gruppo, a parte le battute, ringrazio anche gli altri capigruppo, ai quali auguro un buon lavoro ed una buona collaborazione nei prossimi mesi.
Prendo la parola anche per chiedere il rinvio in Commissione, in base all’articolo 100 del Regolamento interno devo farlo a nome di tre Consiglieri, quindi a nome mio, del Consigliere Giacinti e dell’Assessore Cesetti, della proposta di legge n. 30 per approfondimenti, visto che non c’è stato modo in questi mesi di farlo e visto che siamo in piena approvazione del Piano sanitario. Nelle prossime settimane, appena si sgombrerà un po’ l’ordine del giorno della Commissione, chiederò al Presidente del Consiglio ed al Presidente della Commissione di poterla discutere in Commissione. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio in Commissione della proposta di legge n. 30. Lo pongo in votazione
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Interrogazione n. 677
ad iniziativa del Consigliere Rapa
“Realizzazione ciclovia Pergola-Fabriano”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 677 del Consigliere Rapa.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Casini.
Anna CASINI. Grazie Presidente. Punto 1) Nel corso dell'incontro del Presidente della Giunta regionale con l'Amministratore delegato di RFI una particolare attenzione è stata posta a quanto la Regione ha programmato rispetto alla mobilità ciclistica e quindi alla realizzazione delle ciclovie marchigiane, che nella maggior parte dei casi fiancheggiano e seguono la direttrice dei tracciati ferroviari, anche al fine di garantire l'intermodalità (ciclovia Adriatica, del Chienti, dell'Esino e del Tronto).
Regione e RFI hanno evidenziato un interesse comune a sviluppare assieme tutte le integrazioni che possono essere realizzate tra treno e bicicletta, usufruendo delle varie stazioni presenti lungo il tracciato. Un interscambio valutato positivamente da RFI, di grande valore per lo sviluppo delle due infrastrutture, sul quale si è manifestato un reciproco impegno cercando di valorizzare le linee ferroviarie dismesse, riutilizzabili come greenways.
Corre in ogni caso l'obbligo di precisare quanto segue, rispetto alla linea ferroviaria Pergola-Fabriano.
Innanzitutto, che la tratta ferroviaria in questione è ancora in esercizio, sebbene sospesa a seguito di frana, e non è ancora stata oggetto di dismissione. Per la dismissione è necessario un apposito atto del Ministero Infrastrutture e Trasporti, previo parere dell'Amministrazione regionale.
Altro aspetto riguarda le scelte da fare sul futuro di tale infrastruttura.
In passato questo Consiglio regionale si era già espresso con mozione n. 233/2017 impegnando il Presidente e la Giunta Regionale a rapportarsi con Rete Ferroviaria Italiana per puntare alla riapertura, ad utilizzo di trasporto pubblico, della tratta ferroviaria Pergola-Sassoferrato-Fabriano, quindi c’è una decisione di questo Consiglio che chiede di riaprire al traffico ferroviario questa linea.
Il comune di Fabriano, con nota prot. n. 41764 del 14 ottobre 2019, acquisita al prot. della Regione Marche n. 1232081 del 14 ottobre 2019, si è dichiarato egualmente favorevole al mantenimento in esercizio della tratta e ha anche chiesto l'apertura di un tavolo di confronto che coinvolga tutti i soggetti interessati per una valutazione più generale e partecipata.
Punto 2) Si ritiene utile realizzare uno studio di fattibilità che, analogamente a quanto fatto per la Fano-Urbino, possa valutare la compatibilità tra il percorso ciclistico ed il percorso ferroviario in parola; si ritiene, inoltre, prioritario definire anticipatamente e con il coinvolgimento di tutti gli attori locali quale prospettiva di sviluppo conferire all'infrastruttura, considerato che la stessa non è ad oggi prevista tra le ferrovie turistiche di cui alla L. 128/2017, quindi non è una ferrovia turistica, per poter poi rappresentare nelle sedi ministeriali e con RFI la reale intenzione di dismissione o di mantenimento e/o potenziamento. Allo scopo la Giunta regionale si impegnerà a organizzare momenti di confronto con le amministrazioni locali e con la cittadinanza.
Punto 3) Una volta stabilita la destinazione dell'infrastruttura, potrà certamente essere intrapreso il percorso delineato con la Regione Umbria. All'interno dei tavoli nazionali nei quali si lavora per la fase propedeutica alla redazione del Piano Generale della Mobilità ciclistica, di cui alla L. 2/2018, si stanno già valutando i collegamenti interregionali. Con riguardo a questi ultimi, la proposta del MIT al momento prevede soltanto tre assi di collegamento: Pesaro-Urbino-Arezzo, Ancona-Assisi-Perugia e San Benedetto del Tronto-Ascoli-Spoleto. La Regione Marche ha proposto l'inserimento di un quarto collegamento Civitanova Marche-Camerino-Foligno.
Quindi ci sono atti di questo Consiglio che vanno verso il mantenimento della funzione ferrovia e non della ciclovia, anche il Comune ha chiesto questo mantenimento, quindi bisognerà attivare una fase di concertazione se vogliamo decidere un’altra cosa.
Presiede il Vicepresidente
Renato Claudio Minardi
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rapa.
Boris RAPA. Ringrazio l'Assessore per la risposta, quello che mi preme sottolineare è che un'infrastruttura così importante non rimanga nello stato di abbandono per cui è importante attivarsi, è l'unica cosa che non possiamo permetterci di lasciare in una situazione del genere. Grazie.
Interrogazione n. 829
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
“Erogazione di servizi ospedalieri da parte del sistema sanitario pubblico nelle strutture denominate Ospedali di Comunità. Il caso anomalo della struttura di Sassocorvaro”.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 829 del Consigliere Fabbri.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Oggi dovrete sopportare una serie di risposte che do a nome del Presidente Ceriscioli e non solo, anche dell’Assessore Bravi perché uno è impegnato a Roma per un incontro convocato urgentemente dal Presidente Conte sul decreto sul terremoto, l’altra è impegnata a Roma in Commissione.
In merito a questa interrogazione, la delibera di Giunta regionale n. 602/2019 non implementa nuovi servizi ospedalieri all'interno della struttura di Sassocorvaro, ma prevede unicamente una modifica del setting assistenziale (da diurno ad ordinario) di posti letto già assegnati con precedente deliberazione n. 605/2016.
Resta pertanto invariato quanto disposto con delibera di Giunta regionale n. 139/2016, inerente l'adeguamento delle Case della Salute agli standard del D.M. 70/2015, che prevedeva la presenza, presso la struttura di Sassocorvaro, di posti letto di ricovero chirurgico a ciclo diurno a gestione del privato accreditato.
Questo è quanto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Assessore, lei ha letto la risposta che le hanno fornito, ambasciator non porta pena, però non sono soddisfatto perché è superficiale e fuorviante. Parla di Case della Salute, quando invece la struttura di Sassocorvaro è un Ospedale di Comunità nel quale erano esclusivamente previsti dei posti per cure intermedie.
L'aver trasformato il day surgery in chirurgia generale e aver riportato dei servizi ospedalieri all’interno di una struttura territoriale, cosa che noi chiediamo da sempre, tra l'altro …
Voglio soltanto ricordare che sulla politica regionale sanitaria siete andati in estrema confusione e ci state dando ragione, in quanto le motivazioni, con cui riportate la chirurgia generale a Sassocorvaro, sono: promuovere il miglioramento della qualità e dell’equità dei servizi sanitari regionali e il recupero della mobilità passiva, che sono cose che noi denunciamo da 4 anni e mezzo. Tali richieste sono supportate dalla necessità, vista anche la collocazione orogeografica della struttura e la tipologia della domanda della comunità afferente, di effettuare interventi chirurgici, che possano prevedere la degenza notturna.
Quanto sopra permetterà di garantire una maggiore sicurezza, migliorando la continuità delle cure ed ampliandolo la tipologia dell’offerta chirurgica. Detta proposta rappresenta inoltre la possibilità di un'ottimizzazione gestionale dell’Ospedale di Comunità anche in favore della continuità dell'assistenza h24 e dei servizi da esso erogati,
Dite che effettivamente c'è, come conclusione della vostra politica sanitaria regionale, una discrepanza, i territori hanno bisogno di quei servizi che noi chiediamo da 4 anni e mezzo, ecco perché non ha risposto alla mia domanda che chiedeva, visto che avete certificato la domanda di servizi da parte della comunità in quel luogo, perché non ripristinate gli stessi servizi con il pubblico e non con il privato nelle 13 strutture? Dda tempo diciamo che le 13 strutture che avete chiuso, declassandole, prima come Casa della Salute e poi in Ospedali di Comunità, di cui di ospedale non hanno niente perché sono strutture territoriali, invece abbisognano, come richiesto delle popolazioni afferenti, proprio di questi servizi.
A tal proposito, abbiamo fatto un elenco di servizi che vogliamo forniate come base, quindi, la non risposta a questa interrogazione non fa altro che confermare la bontà della nostra proposta e il fallimento della vostra politica sanitaria, soprattutto nell'entroterra.
Interrogazione n. 836
ad iniziativa del Consigliere Giorgini
“Nomina e trattamento economico del Segretario dell’Erap Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 836 del Consigliere Giorgini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Il Consigliere Giorgini interroga circa la “Nomina e il trattamento economico del Segretario dell'Erap Marche". Nel primo quesito chiede: “Se non si ritenga necessario effettuare una nuova nomina di segretario nel rispetto dei requisiti di professionalità e competenza con procedure trasparenti come previsto dalla normativa vigente”.
Nella fattispecie si ritiene che siano stati rispettati sia i requisiti di professionalità e competenza e sia le procedure di trasparenza, invero il soggetto all'atto della nomina era dirigente in servizio presso l'Erap Marche, giusta deliberazione di Giunta regionale n. 292/2016, e rientrava pertanto tra le categorie di dirigenti direttamente individuate dall'articolo 23 quater, comma 1, della legge regionale n. 36/2005 sul "Riordino del sistema regionale delle politiche abitative": nulla ostava pertanto alla sua designazione quale segretario dell'Ente.
In merito alla richiesta di effettuare una nuova nomina si specifica che la Giunta regionale, ai sensi della normativa sopra riportata, ha provveduto all'individuazione del nominativo da sottoporre al Consiglio di Amministrazione dell'Erap Marche a cui compete l'adozione dell'atto di nomina e di successivo conferimento dell'incarico di segretario, è evidente che quella della Giunta è una designazione. Resta inteso che il Consiglio di Amministrazione Erap può, in assoluta autonomia e nel rispetto delle relative competenze, effettuare o meno la nomina ed il successivo conferimento dell'incarico a seguito della proposta di Giunta, al pari della possibilità, in quanto trattasi di designazione, di richiedere nuovi ed ulteriori nominativi ai fini della nomina.
In merito alle procedure seguite per la designazione si rappresenta quanto segue.
La normativa vigente stabilisce che la Giunta regionale può individuare il segretario tra i dirigenti dell'Erap Marche, tra i dirigenti in servizio presso le strutture organizzative della medesima, nonché presso gli enti dipendenti della Regione, non sono indicati ulteriori requisiti rispetto all'essere Dirigente.
Nel caso di specie, all'atto della designazione del segretario, la Giunta regionale era già in possesso dei curricula dei dirigenti Erap nominati con delibera di Giunta regionale 292/2016, tra cui quello del responsabile del presidio di Ancona, al quale l'Amministrazione aveva riconosciuto pertanto già da allora la sussistenza dei requisiti di professionalità e competenza necessari per lo svolgimento dell'incarico dirigenziale, quindi non vi era la necessità di ripercorrere la medesima procedura.
Circa il secondo quesito. “Se non si ritiene che l'incremento della retribuzione di posizione determinato per lo svolgimento delle funzioni di segretario sia illegittimo, in contrasto con il comma 1 dell'articolo 23 quater della legge regionale 36/2005 e sproporzionato rispetto a quella dei dirigenti responsabili dei servizi regionali e del direttore e legale rappresentante dell'Erap”, si risponde come segue.
Al fine di garantire un più stretto contatto tra Erap e le singole realtà locali la legge n. 49/2018 (di modifica della legge regionale n. 36/2005 e della legge regionale 18/2012) ha riconsiderato gli organi dell'Ente e le loro funzioni: in particolare i compiti che la legge regionale n. 18/2012 istitutiva dell'Erap attribuiva al Direttore - allora unico organo dell'Ente assieme al Revisore dei Conti - sono stati solo in parte attribuiti al Consiglio di Amministrazione e al Presidente, mentre sono stati affidati alla nuova figura del Segretario Erap i compiti tipici della gestione e direzione amministrativa apicale di un ente, in sostanza con questa legge regionale si è potuto stabilire l’organo a cui compete la responsabilità politica e l’organo tecnico a cui compete la responsabilità amministrativa e gli atti di gestione.
L’individuazione della figura del Segretario tra i dirigenti dell'Erap, della Regione e degli enti dipendenti garantisce l'obiettivo del contenimento della spesa (poiché l'amministrazione non è aggravata degli oneri relativi ad un nuovo contratto di assunzione), e questo credo che sia dirimente, mentre per quanto riguarda la retribuzione di posizione fissata con la delibera di Giunta regionale 702/2019 si evidenzia che il relativo importo è stato calcolato in coerenza con quanto stabilito negli atti di definizione delle retribuzioni di posizione dei dirigenti regionali, con particolare riferimento alla delibera di Giunta regionale n. 328 del 19 marzo 2018 e alla conseguente delibera di Giunta regionale n. 329 del 19 marzo 2018 (Armonizzazione dei trattamenti economici dei dirigenti apicali degli enti dipendenti della Regione Marche a quelli massimi dei dirigenti dei servizi della Giunta regionale).
La decisione che la Giunta regionale ha assunto con l'adozione della delibera di Giunta regionale n. 702/2019 rientra pertanto nell'alveo delle attività e dell'esercizio del potere di organizzazione degli uffici che alla Giunta stessa compete ai sensi del vigente ordinamento regionale.
Per concludere aggiungo che sulla base di questa dettagliata risposta, che ha preparato l’ufficio competente e con quelle aggiunte che mi sono permesso di apportare, ritengo che nel caso di specie la Giunta regionale abbia operato in perfetta legittimità all’interno di un percorso di opportunità, di imparzialità, di buona amministrazione che tra l’altro ha consentito anche, come detto, di conseguire risparmi perché ha nominato un dirigente regionale, quindi ritengo che l’operato della Giunta possa definirsi, come sempre, esemplare.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giorgini.
Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Mi viene da dire che la volpe perde il pelo ma non il vizio, caro Assessore.
Mi domando a cosa servono le Commissioni e questa Assemblea legislativa se la Giunta, come meglio crede, modifica le leggi licenziate dalle Commissioni ed approvate dall'Assemblea legislativa.
La legge regionale n. 49, che regola il contenuto di questa interrogazione, l’abbiamo deliberata il 20 dicembre 2018 ed ha riformato la legge 36/2005. All'articolo 23 quater si afferma testualmente: “Ai fini del contenimento della spesa e dell'integrazione funzionale dell'attività di Consiglio di amministrazione, il Consiglio di amministrazione nomina su designazione della Giunta regionale - e qui ho fatto una battaglia perché il Segretario ed il Presidente del Consiglio di Amministrazione fossero nominati dalla Giunta - il Segretario dell'Erap tra i dirigenti in servizio presso il medesimo ente, presso le strutture organizzative della Giunta regionale, presso gli enti dipendenti dalla Regione e gli enti del servizio sanitario regionale; il Segretario conserva la direzione della struttura amministrativa di provenienza e il trattamento giuridico ed economico del contratto relativo al comparto di riferimento”. Il comparto di riferimento prevede che lo stipendio non sia di 57.000 euro, ma bensì di 44.000 euro, il segretario dell'Erap non può prendere la fascia S1, che viene retribuita con 57.000 euro, lo stipendio deve essere quello di prima, di 44.000 euro, come responsabile del presidio di Ancona, perché ricordo che la persona di cui parliamo non è mai stata direttore dell'Erap, era direttore del presidio di Ancona, quindi lo stipendio era di 44.000 euro e non di 57.000 euro.
In merito al secondo punto dell'interrogazione, si trattava di nominare un dirigente scegliendo quello più adatto tra i molti possibili già dell'Erap, della Regione, addirittura dipendenti del servizio sanitario, e la Giunta che ha fatto? Ha fatto un'accurata selezione? No! Un interpello? No! Un'indagine di qualsiasi tipo? No, ha nominato l’attuale direttore senza fare nemmeno un interpello tra i possibili candidati.
Abbiamo fatto un Consiglio di Amministrazione che non ha un'autonomia propria dato il Presidente e il Segretario li nomina la Giunta? Un Consiglio di Amministrazione nel quale il Presidente viene nominato dalla Giunta, non si vede da nessuna parte, solo nelle Marche un Segretario viene nominato dalla Giunta ed il Consiglio di Amministrazione non ha autonomia, quindi un Consiglio di Amministrazione è un'assemblea farlocca perché non ha un'autonomia propria.
Il problema è che il Consiglio di Amministrazione doveva mantenere i costi che la legge, quella che abbiamo fatto in Commissione e che abbiamo approvato, prevedeva giusti, non dare, non so per quale motivo, un’ulteriore integrazione all'attuale segretario dell’Erap Marche.
Questo è il motivo della mia interrogazione, e credo che, caro Assessore, dobbiamo metterci sulla retta via, mi scusi, solitamente parlo di politica e non vado oltre, dobbiamo stare su una via che sia incontestabile. Si è fatto un Consiglio di Amministrazione e va bene, la Giunta nomina il Presidente e il segretario e mi sta bene, però se la legge dice all'articolo 23 quater, che non si deve aumentare lo stipendio e che deve rimanere quello che aveva precedentemente, io credo che debba essere rispettato. Grazie per la risposta comunque.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Invito il Consigliere Giorgini a leggersi bene la risposta che gli consegnerò, perché il tema è questo, la Giunta non nomina, designa, nomina il Consiglio di Amministrazione, il quale può tranquillamente dire: “Questa designazione a me non va bene” e ne chiede altre. Questo taglia la testa al toro, la competenza del Consiglio di Amministrazione è intatta, quindi la Giunta designa e il Consiglio di Amministrazione può tranquillamente rifiutare quella designazione, come è nelle cose, ed è evidente che nella designazione non è necessario il concetto, l’interpello e via dicendo.
Per il resto, parliamo di indennità di posizione, anche qui c'è il tema dall'armonizzazione, perché si è stabilito che per i dirigenti apicali degli enti dipendenti vige lo stesso trattamento dei dirigenti apicali della Giunta regionale, quindi noi abbiamo applicato questa disciplina e non avremmo potuto fare diversamente. Comunque, ripeto, adesso gliela consegnerò, credo che la risposta possa ritenersi soddisfacente perché sinceramente non potevamo fare diversamente.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.
Peppino GIORGINI. Assessore, lei deve spiegare a quest'Assemblea legislativa a che cosa servono le norme. Questo deve spiegare. Capisco che lei giustamente deve difendere la sua posizione, ma lei deve spiegare a quest'Assemblea legislativa a che cosa servono le Commissioni e questa Assemblea.
C'è una legge che prevede che si mantenga lo stipendio che il dipendente aveva prima, mentre voi glielo avete aumentato. Questo è il punto!
Le leggi servono o no? Che le facciamo a fare? Abbiamo lavorato sei mesi per fare questa norma e poi voi avete fatto come vi pare, questo è il dato politico della situazione, non lo sono i 13.000 euro in più, il punto è questo: se le norme approvate da quest'Assemblea legislativa hanno un valore di diritto oppure no. Questo è il punto, le chiedo solo questo. Grazie.
Interrogazione n. 840
ad iniziativa della Consigliera Marcozzi
“Centri per l’impiego”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 840 della Consigliera Marcozzi, ha chiesto la parola ne ha facoltà.
Jessica MARCOZZI. Chiedo il rinvio di questa interrogazione. Mi sono già accordata con l’Assessore Bravi.
PRESIDENTE. Bene, quindi è rinviata.
Interrogazione n. 844
ad iniziativa della Consigliera Leonardi
“Aerdorica SpA - Segnalazione della Corte dei Conti in merito al conferimento incarichi consulenza”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 844 della Consigliera Leonardi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Casini.
Anna CASINI. Grazie Presidente. In premessa dico che qui c’è l’Assessore Cesetti che è l’Assessore al bilancio e su Aerdorica abbiamo avuto la parifica della Corte dei Conti con i complimenti per come è stata gestita tutta la partita, Corte dei Conti che ha seguito qualunque cosa riguardasse il bilancio e le spese di Aerdorica.
La Sezione regionale di controllo per le Marche della Corte dei Conti ha pronunciato il giudizio di piena parificazione del Rendiconto generale della Regione Marche per l'esercizio finanziario 2018, comprensivo del monitoraggio del sistema regionale delle partecipazioni pubbliche, sotto il duplice profilo finanziario e di efficienza gestionale.
Nell'anno 2018 la Regione Marche non ha conferito alcun incarico.
E' stato liquidato un servizio tecnico-economico e gestionale afferente Aerdorica SpA, affidato nel 2017 (contratto stipulato il 15 settembre 2017), per l'importo netto di 20.000 euro.
L'incarico ha avuto ad oggetto: l'assistenza per adeguare la documentazione relativa al piano di liquidità ed al piano di ristrutturazione di Aerdorica SpA alle richieste della Commissione europea; l'aggiornamento del piano di liquidità del piano di ristrutturazione, per rispondere alle richieste della Commissione Europea, fornendo le informazioni indispensabili per la corretta gestione, sotto il profilo tecnico specifico, della procedura di aiuto di Stato presso la Commissione.
Mi può correggere l’Assessore Cesetti, ma credo che a superare la procedura di aiuto di Stato sia stata Aerdorica, l’unico aeroporto d’Italia.
Veniva inoltre chiesto chi sono i destinatari delle consulenze. I dati sono pubblicati sul sito internet di Aerdorica alla sezione "amministrazione trasparente" - "consulenze e collaborazioni", quindi Consigliera li può vedere, sono elencati tutti i consulenti e destinatari di consulenze sul sito dedicato alla trasparenza.
Al terzo punto veniva chiesto se sono stati rispettati i limiti derivanti dal combinato disposto di cui alle specifiche indicazioni e discipline legislative inerenti le società partecipate. L'amministratore Unico di Aerdorica in data 1 luglio 2019 ha trasmesso i dati in oggetto, comunicati a Regione Marche in sede di giudizio di parifica del rendiconto per l'esercizio finanziario 2018, ai sensi e per gli effetti del D.L. 174/2012.
Dalla visione dei suddetti dati, risulta che la società Aerdorica SpA, nel corso dell'anno 2018, ha proceduto al conferimento di alcuni incarichi professionali necessari ai fini della procedura concordataria e della connessa e propedeutica procedura presso la competente Commissione Europea relativa alla richiesta di aiuto alla ristrutturazione.
Gli incarichi professionali conferiti sono disciplinati dagli articoli 2230 e seguenti del codice civile: incarico professionale che il cliente, in questo caso Aerdorica, conferisce al professionista attraverso la sottoscrizione di un contratto a prestazioni corrispettive per lo svolgimento dell'attività intellettuale.
L'articolo 2233 del codice civile prevede al comma 2 che "la misura del compenso deve essere adeguata all'importanza dell'opera" per cui i vari compensi variano a seconda del prodotto-servizio fornito dal consulente.
Si sottolinea comunque che tutti i singoli contratti hanno avuto un corrispettivo che ha pienamente rispettato il tetto massimo fissato dall'articolo 13 del decreto legislativo 66/2014 per i compensi relativi al personale pubblico.
Vorrei fare una chiosa politica e dire che in quest'Aula fino ad un anno fa nessuno avrebbe scommesso un centesimo sul salvataggio di Aerdorica, il lavoro fatto presentava una complessità procedurale e normativa e ha avuto la necessità di sostegno tecnico molto particolare, nel senso che tutto quello che riguarda i rapporti con la Comunità europea, gli aiuti di Stato, la redazione del bando, il concordato in continuità, erano azioni complesse, che tra l’altro erano intersecate anche nei tempi e nei modi.
Credo che oggi, dopo che c'è stata la parifica della Corte dei Conti, che ha verificato tutte le norme, non riconoscere questo risultato, che è secondo me il più grande che questa Giunta abbia ottenuto e chiedere quanto si è speso di consulenze rispetto all'obiettivo di aver venduto le quote a 16 milioni di euro, che sono stati interamente versati nelle casse di Aerdorica da un fondo inglese, verificato come solido anche da tutti gli altri enti, anche dalla Comunità europea, che controllava che si portasse a termine la procedura, e dal Giudice fallimentare, mi sembra un po’ parziale.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Dirò subito che non sono assolutamente soddisfatta della risposta data dall’Assessore Casini e spiego anche come scaturisce questa interrogazione.
Nasce dalla mia partecipazione, com'è avvenuto tutti gli anni, o quasi, alla riunione della Corte dei Conti per la parifica del bilancio della Regione e nella seduta dell'11 luglio 2019, come sempre, ho ritirato la cartellina per i presenti e dal giudizio di parifica della Corte dei Conti, alla pagina 21, al capitolo “Gli organismi partecipati, gli enti strumentali e le agenzie della Regione Marche”, si evince che: “Infine, merita segnalazione il conferimento di incarichi di consulenza a soggetti terzi per circa un milione di euro. La sezione sollecita a tal proposito la verifica del compiuto rispetto del limite derivante dal combinato disposto di cui all'articolo 23 ter, del decreto-legge 201/2011, all'articolo 1, commi 471 e 473, della legge n. 147/2013 e dell'articolo 13 del decreto legge 66/2014”. Sono andata ovviamente a prendermi queste normative citate dalla Corte dei Conti, che richiamava un'attenzione ad una spesa di un milione di euro circa e le diverse disposizioni citate prevedevano 240.000 euro come tetto, 239.000 o 311.000 per i vari anni finanziarie, quindi andiamo al massimo in uno dei dispositivi, l'ultimo parla di 240.000 euro, a delle cifre ben sotto il milione di euro, per questo chiedevo chiarezza su quello a cui aveva fatto riferimento la Corte dei Conti. Lei ovviamente, Assessore, non mi ha risposto, perché non ha detto a chi sono andati questi soldi, per quali consulenze, e mi dice di andare a guardare nel sito, abbia pazienza, nel sito uno le cose se le va a cercare da solo, se si fa una interlocuzione, che è anche di natura politica, è perché tutta l'Aula in questi anni, voleva mantenere e aveva riconosciuto l'importanza della struttura aeroportuale delle Marche, come lei dovrebbe sapere, anche dopo la Commissione di inchiesta, questa Aula consiliare ha dibattuto, dopo un lungo percorso, e la gestione di Aerdorica è stata quanto meno poco trasparente ed ha utilizzato soldi, lo voglio ricordare, dei marchigiani, non proprio in maniera lineare.
Nessuno si è accanito contro la struttura aeroportuale, tutta l'Aula, tutte le composizioni politiche volevano il mantenimento della struttura portuale. Assessore, mi permetta, nessuno voleva chiudere l'aeroporto, l'importanza della struttura l'abbiamo delineata tutti, diverso è la società che gestiva l’aeroporto, sono due cose nettamente diverse, e quello che è diventato, ed è stato accertato, un pozzo senza fondo di risorse pubbliche merita indipendentemente da … Capisco che lei giustamente sia orgogliosa e contenta del risultato che vanta, ma quello non prescinde dal fatto che delle risorse siano state spese in maniera forse poco lineare, fra cui questo milione di euro per consulenze eccepito, rimarcato, segnalato dalla Corte dei Conti. Quindi resto insoddisfatta di questa risposta. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Casini.
Anna CASINI. Nella risposta è scritto che l'articolo 13 del decreto legislativo 66/2014 è stato verificato, e dico che è una barzelletta, Consigliera, dire che si può considerare Aerdorica rispetto all’aeroporto, perché lei sa bene che Enac aveva dichiarato che con la chiusura di un mese dei voli si sarebbe anche chiuso l'aeroporto. Salvare solo l'aeroporto è come dire: ce lo teniamo e poi ci mandiamo i bambini a giocare nei prati. Non avremmo potuto interrompere il servizio, ma non quello dei voli, che lei sa meglio di me perché credo che si sia ben informata dato che è molto attenta, perché il problema era quello dei cargo, quindi non si poteva assolutamente chiudere e chi siede oggi in quest'Aula vicino a lei più volte ha detto di portare i libri in Tribunale. Può parlare per la sua componente, ma non per altri che hanno fatto dichiarazioni molto pesanti, dicendo che bisognava portare i libri in Tribunale, e questo lo possiamo verificare dagli atti.
Le ho detto di guardare la sezione “amministrazione trasparente” perché non so a chi sono stati dati gli incarichi e non lo voglio neanche saperlo dato che è una competenza amministrativa e non è una mia competenza.
La Corte dei Conti, dopo un lungo dibattito, ha dato il giudizio di piena parificazione, con i complimenti, questo è un fatto noto, c’erano molte persone presenti in quell'occasione dato che la seduta era pubblica, io non faccio la Procura della Repubblica, non sono la Finanza, non so come si sta adoperando la Finanza insieme alla Procura per controllare e verificare - ci sono dei verbali che lei sicuramente conoscerà rispetto ad alcuni soggetti che hanno avuto incarichi di amministrazione in Aerdorica - provvederà eventualmente del caso.
Io mi devo basare su quello che mi dicono i tecnici e su quello che fa l'amministratore delegato perché non posso entrare nel merito degli incarichi, non voglio neanche sapere come si chiamano gli incaricati, perché il crinale tra l'amministrazione e la gestione, tra indirizzo e gestione, è molto chiaro Consigliera ed io ce l’ho ben presente.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. La prassi vorrebbe che si concludesse con la soddisfazione o meno dell'interrogante, però su questa procedura io faccio solo un appunto, perché, e credo che sia importante, in questa risposta leggo che il Governo regionale ha abdicato totalmente al proprio ruolo di controllo, che ci deve essere perché i soldi sono pubblici e devono essere rendicontati ai cittadini marchigiani.
(interrompe l’Assessore Casini)
Elena LEONARDI. Chiedo un po’ di rispetto perché io ascolto sempre quello che dite, lo ascolto con rispetto, come credo debba essere per tutti quelli che siedono qui anche quando non si condivide quello che dice l'altro. Io non condivido la sua posizione, ma l'ascolto e reputo grave che non si diano le risposte, che si dica che la Regione non deve avere un ruolo di controllo su come vengono spesi i soldi pubblici. Ricordo che ho fatto questa interrogazione prendendo le parole della Corte dei Conti, non mi sono inventata nulla.
Interrogazione n. 845
ad iniziativa dei Consiglieri Volpini, Giancarli
“Casa della salute di Arcevia”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 845 dei Consiglieri Volpini, Giancarli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. La risposta è molto articolata, quindi la leggo.
In relazione all’interrogazione in oggetto si evidenziano gli elementi di seguito riportati, illustrati nella nota del Direttore Generale Asur del 29 luglio 2019.
Con Determina del Direttore Area vasta 2 n. 1044 del 5 luglio 2018 la struttura di Arcevia è stata inquadrata come Casa della Salute di tipo B sulla base delle precise indicazioni fornite dal decreto di Giunta regionale n.139 del 22 febbraio 2016.
In tale atto:
- nel documento istruttorio (pag. 7), a riscontro del parere n. 23/2015 espresso in data 11 gennaio 2016 dalla IV Commissione, viene precisato che "la struttura di Arcevia non rientra nel novero di quelle già trasformate in Casa della Salute di tipo C dalla delibera di Giunta regionale 735/2013. La stessa struttura risponde ai requisiti di Casa della Salute di tipo B". Vengono, comunque, indicati la tipologia di posti letto attivi nella struttura di Arcevia (8 posti letto per le cure intensive, 12 posti letto di RSA) e i servizi garantiti;
- nell'Allegato A la struttura di Arcevia non viene inserita nell'assetto definitivo degli Ospedali di Comunità, anche se viene fatto un rimando alle precisazioni e alla descrizione dei servizi erogati, così come formalizzati nel documento istruttorio sopra citato.
Si sottolinea, inoltre, che già nella delibera di Giunta regionale n. 735/2013 la connotazione di Casa della Salute di tipo C (rinominata successivamente Ospedali di Comunità), veniva limitata solo ai 13 Ospedali ancora da riconvertire e le strutture di Arcevia e di Castelfidardo non venivano incluse nell'elenco delle strutture dotate di posti letto di cure intermedie.
Un riconoscimento dell'esistenza nelle strutture di Arcevia e Castelfidardo di un modello sperimentale di "Country Hospital" o Ospedale di Comunità è, invece, presente nella delibera di Giunta regionale n. 960/2014 (oggetto "Regolamentazione Cure Intermedie") nelle pagine 4 e 5 del documento istruttorio e nell'Allegato A, con la loro inclusione tra le strutture con posti letto di cure intermedie.
A oggi la situazione è la seguente: posti letto per cure intermedie n. 8, posti letto per RSA n. 12;
1. Presenza dì attività di chirurgica ambulatoriale;
2. Presenza punto prelievo;
3. Integrazione di cure primarie con ambulatori di MMG/PLS;
4. Presenza del mezzo di soccorso avanzato (M.S.A.) h 24;
5. Presenza di ambulatorio internistico per patologie minori;
6. Presenza del medico di continuità assistenziale;
7. Presenza dei seguenti Ambulatori e Attività con possibilità di ulteriori incrementi:
• Attività specialistica di Cardiologia
▪ Attività specialistica di Chirurgia
• Attività specialistica di Neurologia
• Attività specialistica di Pneumologia dal 01/03/2016
• Diabetologia
• Attività specialistica di Ortopedia
• Attività specialistica di Ostetricia/Ginecologia
• Attività di Diagnostica per Immagini
• Attività specialistica di Dermatologia
• Attività specialistica di Oculistica
• Attività specialistica di Otorinolaringoiatria
• Attività specialistica di Psichiatria
• Attività di Riabilitazione e Terapia fisica
• Attività di vaccinazione
Ciò premesso, in risposta a quanto richiesto si comunica:
Punto 1) se è a conoscenza della modifica dei servizi nella struttura sanitaria di Arcevia. Nessuna modifica dei servizi della Struttura Sanitaria di Arcevia è stata apportata; la ricognizione delle Case della Salute fatta con Determina di Area vasta 2 n. 1044 del 5 luglio 2018 ha necessariamente riportato la classificazione B in quanto gli ospedali di Comunità sono solo quelli riconvertiti con il citato atto (Dgr n. 139/2016).
Punto 2) quali provvedimenti si intendono prendere. Le figure del neurologo e del radiologo sono in fase di acquisizione, i ritardi nella tempistica sono determinati dalla carenza di medici specializzati nel settore. Tali figure verranno inserite non appena possibile.
Questo è quanto, mi sono limitato ad una lettura asettica di quanto il Presidente ha riportato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Volpini.
Fabrizio VOLPINI. Ringrazio l'Assessore anche per la passione con cui ha risposto a questa interrogazione, ma siamo insoddisfatti, penso di interpretare anche il pensiero del Consigliere Giancarli.
L'ospedale di comunità di Arcevia nasce nell'agosto del 1999, ed è forse uno dei primi esempi di ospedali di comunità che sono stati realizzati in questo Paese, tant'è che ha fatto scuola. Oggi è possibile trovare l'ospedale di comunità nei testi di sanità pubblica proprio perché è stato anticipatore di quello che poi è avvenuto successivamente, cioè della trasformazione degli ospedali per acuti. Arcevia aveva un ospedale con 50 posti letto per la chirurgia, 50 posti letto per la medicina, c'erano addirittura 4 posti per le malattie infettive, oltre che naturalmente la ginecologia, perché allora si nasceva un po’ dappertutto, e gli amministratori di quel tempo, molto lungimiranti, fecero quel tipo di operazione per dare quelle risposte assistenziali che stavano emergendo e che oggi sono ormai scoppiate: la cronicità, l'anziano, i ricoveri e altro.
All'interno di quella struttura sono stati previsti dei posti di residenzialità, sono 12 posti RSA e 8 posti cure intermedie, ebbene, quando siamo andati a fare la riclassificazione delle case della salute, tipo A, tipo B, tipo C, le case della salute di tipo C, in un ordine crescente di complessità, si distinguevano proprio perché avevano al loro interno tutta una serie di servizi e in più la gestione di posti letto per cronici, che erano le RSA e la lunga degenza. Poi è vero che abbiamo con la delibera n. 735 attribuito agli ospedali il termine di Ospedale di comunità, e quindi di Casa della salute di tipo C, ai 13 ospedali che avevamo trasformato, ma questo non giustifica la retrocessione dell'Ospedale di Comunità di Arcevia in struttura di tipo B, perché è nei servizi che offre, a tutti gli effetti, un Ospedale di Comunità, quindi una Casa della Salute di tipo C. Comunque sia, al di là della spiegazione, io e il Consigliere Giancarli nel Piano socio-sanitario, che dovremo discutere e poi magari approvare, abbiamo presentato un emendamento in cui chiediamo di nuovo la reiscrizione della struttura di Arcevia in Casa della Salute di tipo C. Grazie.
Interrogazione n. 877
ad iniziativa del Consigliere Maggi
“Disagio sociale delle Comunità terremotate in particolare di quella di Pioraco”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 877 del Consigliere Maggi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Da parte del Servizio protezione civile e del Servizio sociale.
Con riferimento all'interrogazione di cui in oggetto, per quanto di competenza in capo a questo Servizio Politiche Sociali e Sport relativamente alle considerazioni espresse nella interrogazione di cui trattasi si fa presente quanto segue.
Il Comune di Pioraco, situato nel territorio dell'Ambito territoriale sociale XVII di San Severino Marche/Matelica (Unione Montana Alte valli del Potenza e dell'Esino), usufruisce, al pari degli altri Comuni dell'Ambito territoriale sociale, di tutti i servizi essenziali garantiti dalla programmazione regionale e dai relativi finanziamenti che annualmente vengono trasferiti agli stessi.
Il territorio comunale è quindi dotato dei servizi domiciliari per anziani (assegno di cura e servizio di assistenza domiciliare), dei servizi per i minori (servizi integrativi all'infanzia), dei servizi per disabili (educativa scolastica e domiciliare) e degli interventi di sostegno al reddito attraverso il reddito di cittadinanza con servizi di inclusione sociale previsti dal Fondo nazionale “lotta alla povertà” e individuati dal Governo come "livelli essenziali".
Il Comune di Pioraco, al pari degli altri comuni dell'Ambito territoriale sociale, è stato dotato di un adeguato servizio sociale professionale con relativa dotazione di personale grazie ai fondi europei del Por e del Pon Inclusione, trasferita con lo scopo di garantire il necessario personale (n.1 assistente sociale ogni 5.000 abitanti) alle attività di presa in carico delle situazioni di fragilità sociale.
Sul versante della lotta alla povertà le famiglie indigenti, rientranti nel fondo SIA (Sostegno inclusione attiva) nel periodo immediatamente successivo al sisma, hanno usufruito di un intervento di emergenza messo in campo dal Governo denominato "SIA sisma" con accesso velocizzato e allargato rispetto ai criteri ordinari del SIA.
Gli anziani non autosufficienti ricoverati in struttura sociale e sociosanitaria hanno usufruito degli interventi previsti in contabilità speciale sisma con i quali si è provveduto al rimborso della quota sociale della retta di accesso alla struttura a seguito di inagibilità della abitazione o di struttura danneggiata e quindi resa inagibile.
Il Soggetto attuatore sisma della Regione Marche ha dato corso ai lavori secondo le indicazioni fornite dal Comune in termini di localizzazione dell'area e fabbisogno abitativo.
Ulteriori migliorie per rendere l'area maggiormente vivibile sono in fase di progettazione da parte del Comune ed il Soggetto attuatore sisma è in attesa della trasmissione degli elaborati per verificare l'assentibilità degli stessi alla Contabilità Speciale sisma.
L'area SAE è limitrofa al Ristorante Laila e prossima circa 200 metri dal Centro di Aggregazione in località San Rocco.
Infine l’ordinanza capo dipartimento protezione civile n. 460/2017, articolo 9, consentirebbe la realizzazione di spazi comuni a servizio delle SAE laddove se ne ravvisasse l'effettiva necessità a giudizio dell'amministrazione comunale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Mi si consenta di fare gli auguri di buon lavoro sia al Capogruppo Micucci, che entra a coordinare il gruppo maggiormente presente in questo Consiglio, che al capogruppo Urbinati che intraprende un nuovo lavoro, speriamo, proficuo per tutti.
Detto questo, ringrazio l'Assessore per la risposta, anche se abbiamo chiesto “pere” e ci è stato risposto “mele”, nel senso che nessuno in questa interrogazione aveva detto che i servizi e l'assistenza non vengono prestati.
L’età media della popolazione di questo villaggio SAE è di oltre settant'anni, l'assistenza domiciliare c’è, quello che si rilevava …, e tra l'altro viene rilevato da delle persone incaricate da tutta la popolazione di parlare con qualcuno della Regione e sono venute da me che sto ad Ancona ed io che sono un Consigliere regionale ho accolto, come faccio sempre, le istanze di tutti, sia che queste vengano dalla città, dove abito, sia che vengano dagli estremi confini della Regione.
Mi è stato riferito che il problema è che questi signori, soprattutto d'inverno, devono stare chiusi dentro casa, perché non c'è un posto dove giocare a carte, dove chiacchierare, dove poter fare una minima vita sociale. Quello che mi meraviglia è che mi ha scritto sulla chat il Sindaco, dicendo quasi adirato: “Noi abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare, c’è una struttura in centro”, però per le persone di una certa età, soprattutto d'inverno, quando nevica, è difficile spostarsi, quindi sarebbe stato meglio se l'avessero fatto lì.
Le persone hanno scritto nella lettera, non so se l’ha letta Assessore, in cui dicono: “Siamo consapevoli che in questo villaggio SAE ci moriremo, perché non avremo, per quanto ci resta da campare, il ritorno alle nostre case, ai nostri villaggi”. Chiedono soltanto una struttura aggregativa e ci indicano anche il posto dove farla. Le persone non vanno solo tenute vita, ma va data loro la possibilità di vivere una vita decente. Se d’inverno a causa del freddo devono stare chiuse dentro casa perché non hanno un luogo dove incontrarsi, se d’estate il villaggio SAE si trasforma in una landa desolata, senza una copertura, una fontanella, una panchina - riferisco esattamente quello che mi è stato detto - mi sembra che l'istanza sia di buon senso e da accogliere.
Ho risposto al Sindaco, che questa mia interrogazione non mette assolutamente in discussione quello che ha fatto per la popolazione, comunque a questo punto non è il Sindaco il referente, ma la Regione, quindi, la popolazione, soprattutto quella anziana, che costituisce la gran parte di questo villaggio ha fatto una richiesta con il cuore senza alcuna polemica, perché la popolazione anziana che vive nella frazione San Rocco …, tra l'altro me l’hanno detto a margine, non è stato tenuto in considerazione il fatto della non autosufficienza e se c’è bisogno di una badante questa deve dormire nel soggiorno su un divano, oppure nella stessa camera da letto. Un anziano che non è autosufficiente ha una sola stanza da letto, nel momento in cui un familiare o la badante sta per un periodo con lui, o comunque stabilmente per accudirlo, si ha una promiscuità, che si somma al disagio di aver perso a quell’età la casa. Se c’è una attenzione particolare e se c’è il riconoscimento di questa esigenza, che mi sembra primaria per la dignità della vita, io sono contento e questa interrogazione va in questo senso.
PRESIDENTE. Ha la parola, per una precisazione, l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Rispetto all’interrogazione mi pare che sia già riportato il fatto che il Centro di San Rocco sta a 200 metri, per chi ha visto l’area SAE di Pioraco, che sta a margine di un'area verde sportiva attrezzata, ma qualora si ravvisi la necessità di creare …, perché io sono convinto, come lei Consigliere Maggi, che prima di ricostruire, o contemporaneamente alla ricostruzione delle abitazioni e del tessuto socio economico, bisogna ricostruire le comunità, allora è chiaro, ma non solo per l'area SAE di Pioraco, per tutte le aree SAE, che laddove ci sono state delle donazioni per i centri di aggregazione, penso alle donazioni che hanno fatto le Acli, i Sindacati – diverse donazioni hanno puntato alla creazione di un centro sociale all’interno dell’area SAE – e qualora si ritenga necessario c’è l'ordinanza n. 460 e il Comune, qualora condivida, può fare richiesta e può essere anche realizzata una struttura.
Interrogazione n. 883
ad iniziativa del Consigliere Marconi
“Avvio progetto W l’Amore da parte dell’Asur Marche”
Interrogazione n.885
ad iniziativa della Consigliera Malaigia
“Percorso formativo denominato ‘W l’Amore’”
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 883 del Consigliere Marconi e l’interrogazione n. 885 della Consigliera Malaigia.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Qui ci sono due risposte, una dell’Assessore alla sanità e dei servizi sociali e un’altra dell’Assessore Bravi, che si scusa ma è stata convocata dal Ministro del lavoro, e doveva assolutamente andare, a Roma.
Mi ha lasciato due risposte, cercherò di essere breve, che devo leggere e poi magari aggiungo qualche mia considerazione.
In merito ai quesiti dell'interrogazione della Consigliera Malaigia, che ringrazio, si precisa quanto segue.
Le motivazioni per cui si è scelto il modello olandese rispetto ad altri sono le seguenti:
- non sono molte le esperienze internazionali e nazionali di progetti con evidenza di efficacia che si rivolgono alla fascia preadolescenziale, che è il target a cui si vuole fare riferimento in considerazione dell'iniziazione all'attività sessuale sempre più precoce;
- è un progetto nazionale di lunga durata essendo attivo nei Paesi Bassi da circa 25 anni;
- è stato sottoposto nel corso degli anni a tre revisioni;
- è un approccio basato sulle evidenze e sull'integrazione di una serie di ricerche effettuate nelle scuole dei Paesi Bassi per quanto concerne l'ambito della promozione della salute e della prevenzione di Hiv e Aids;
- ha solide teorie di riferimento definite: la Diffusion of Innovations Theory di Everett Rogers, la Teoria del comportamento pianificato (TPB) e la Teoria sociale cognitiva;
- è stato riconosciuto come efficace dall'Istituto nazionale per la salute pubblica e l'ambiente olandese;
- viene periodicamente monitorato da un Ente di ricerca esterno;
- è stato revisionato e adattato al contesto italiano da un gruppo di lavoro regionale in Emilia-Romagna, composto da operatori pubblici e privati ed è in atto da diversi anni presso le Scuole di tale regione in collaborazione con il Servizio sanitario regionale dell'Emilia-Romagna.
Si segnala inoltre che l'esperienza della Regione Emilia-Romagna è stata successivamente pubblicata su "Epicentro" Portale dell'Epidemiologia della Sanità Pubblica a cura dell'Istituto superiore di sanità con un articolo del 22 marzo 2019.
Quesito 2: In che modo è stato composto il tavolo tecnico che ha predisposto il progetto?
Il Tavolo Tecnico che ha introdotto il progetto in Italia è stato composto nella Regione Emilia-Romagna, nella quale il Servizio sanità pubblica della stessa ha strutturato un gruppo di lavoro comprendente più profili professionali di Sanità pubblica, psicologi degli Spazi Giovani delle Aziende di Bologna, Reggio Emilia e Forlì ed esperti dell'Università di Bologna. L'Emilia-Romagna ha infatti curato l'edizione italiana del Progetto.
Come in altri casi qualora si adottino progetti provenienti da altre strutture pubbliche, già riconosciuti come buone pratiche e/o con validazioni di efficacia, è prassi consolidata replicare, previa autorizzazione, quanto già predisposto, con finalità di risparmio di tempo e risorse. In questo caso, il Progetto è stato proposto e condiviso nell'ambito del Piano di formazione 2017 come attività formativa per tutti i profili professionali dei consultori familiari dell'Area vasta 2 dall'Unità operativa promozione della salute del Dipartimento di prevenzione dell'Area vasta 2 Asur Marche. Il corso si è svolto nelle date 3 e 24 ottobre 2017 con la docenza delle psicologhe dello Spazio Giovani di Bologna che hanno partecipato ai lavori di revisione e adattamento del Programma alla realtà italiana, precedentemente indicati. Il corso di formazione, indirizzato agli operatori del Consultorio, prevedeva la formazione a cascata, da parte di questi ultimi, degli insegnanti delle scuole per il lavoro nelle classi.
Quesito 3: Ai lavori del tavolo tecnico, nella fase di elaborazione e della produzione di sussidi didattici, sono state coinvolte associazioni di famiglie e docenti, anche ai fini del rispetto di pensieri divergenti e precetti di diverse religioni?
Il percorso di revisione e adattamento del Progetto per la realtà italiana, effettuato dai Servizi pubblici dell'Emilia-Romagna ha seguito i principi della ricerca-azione partecipata, privilegiando l'interazione con i soggetti direttamente coinvolti nella sperimentazione.
Nell'ambito di questo percorso il Progetto è stato sottoposto al vaglio del Forum delle Associazioni familiari dell'Emilia-Romagna.
Il progetto, adattato, sperimentato e la cui efficacia è stata validata nel tempo dalla Regione Emilia-Romagna è stato quindi adottato dall'Area vasta 2.
Quesito 4: Quante scuole hanno preferito non aderire al progetto e con quali motivazioni?
Come già rilevato, le proposte formative delle Aree vaste Asur sono inviate alla Direzione dell'Ufficio scolastico regionale che le trasmette alle Scuole di ogni ordine e grado per favorire la eventuale adesione alle diverse progettualità da parte degli Istituti scolastici e dei docenti interessati. La numerosa adesione al progetto specifico evidenzia l'interesse delle tematiche proposte.
Essendo in una fase di avvio del Progetto nel territorio dell'Area vasta 2, nell'anno scolastico 2018-19 l'offerta formativa è stata rivolta prevalentemente alle scuole del Comune di Senigallia in considerazione delle risorse professionali consultoriali disponibili.
Hanno aderito al percorso formativo rivolto alle scuole gli insegnanti degli Istituti comprensivi sotto elencati, mediante invio all'UO. Promozione della Salute di appositi moduli di adesione vidimati dai rispettivi DirigentisScolastici:
- IC M. Giacomelli - Scuola Mercantini - Senigallia;
- IC Senigallia Sud - Scuola Belardi - Senigallia;
- IC Marchetti - Scuola Marchetti - Senigallia;
- IC Senigallia Centro - Scuola Fagnani - Senigallia;
- IC Posatora Piano Archi - Scuola F. Podesti - Ancona;
- IC R. Sanzio Falconara - Scuola Montessori - Falconara.
Successivamente al percorso formativo rivolto agli insegnanti il Progetto W l'Amore è stato realizzato in una classe dell'Istituto commerciale Mercantini di Senigallia durante il secondo quadrimestre dell'anno scolastico 2018/2019. Non sono pervenute segnalazioni di non adesione di altri Istituti comprensivi né relative motivazioni.
Per l'anno scolastico 2019-2020 si sono al momento iscritte le seguenti scuole per lo svolgimento della formazione agli insegnanti, già programmata:
- IC Senigallia Sud;
- IC M. Giacomelli Senigallia;
- IC Marchetti Senigallia;
- IC Senigallia Centro;
- IC Carlo Urbani Jesi;
- IC Monte S. Vito;
- IC R. Sanzio Falconara;
- IC Montalcini Chiaravalle;
- IC B. Gigli Monte Roberto;
- IC Bruno da Osimo;
- IC Corinaldo.
Quesito 5: Quanti genitori hanno preventivamente conosciuto ed aderito al progetto? Quanti hanno espresso contrarietà?
Prima dell'attivazione il Progetto è stato presentato, come previsto dalla metodologia, in un unico incontro, rivolto ai genitori degli alunni della classe.
All'incontro hanno partecipato gli insegnanti formati e il personale del Consultorio. Un genitore ha evidenziato una iniziale contrarietà ma, a seguito dei chiarimenti forniti dalle insegnanti, ha deciso comunque di far partecipare il figlio al programma.
Quesito 6: Quali sono stati i costi complessivi del progetto?
Ad oggi i costi ammontano a circa 16.200 euro complessivi. Tali costi comprendono la formazione degli operatori per 1.600 euro (Area vasta 2 - Piano della Formazione) e la riproduzione dei manuali per insegnanti e studenti prevista anche per ulteriori edizioni dei corsi.
Quesito 7: Se la Giunta non ritenga opportuno istituire ulteriori luoghi di confronto, dando rappresentanza anche alle associazioni di famiglie e docenti, per valutare insieme il progetto ed eventualmente rimodularlo, soprattutto in relazione al materiale concettuale e grafico da proporre a bambini di età pre-adolescenziale.
L'Asur, attraverso il personale dell'Area vasta 2 già formato, si rende sin da ora disponibile a partecipare ad eventuali momenti di confronto che la Giunta ritenesse opportuno istituire.
Questa era la risposta, per la parte che riguarda il Presidente, per la parte che riguarda invece l'Assessore Bravi, ora leggo il testo che mi ha lasciato.
Come ho già dichiarato sui quotidiani nei giorni scorsi nemmeno un rigo del progetto W L'Amore è mai passato sulla mia scrivania. Ho appreso della sua esistenza dopo le polemiche sollevate dalla Vicepresidente della Commissione cultura della Camera dei Deputati e dalla Consigliera Malaigia e questa è stata l'opportunità per un approfondimento.
Il progetto “W l'Amore - Percorso formativo sulle relazioni e sulla sessualità rivolto ai preadolescenti" è l'esito di un accordo tra l'Ufficio promozione della salute dell'Area vasta 2 e l'Ufficio scolastico generale ed è mutuato dall'esperienza pilota della Regione Emilia-Romagna. "Deriva - leggo testualmente dal documento proveniente dal Miur - dal progetto Long Live Love attivo da 25 anni nei Paesi Bassi e adattato al contesto italiano dallo Spazio Giovani dell'Asl di Bologna. II progetto - prosegue ancora il documento ministeriale - si pone obiettivi che fanno riferimento alla definizione di salute sessuale data dall'Organizzazione Mondiale della sanità, si rivolge a ragazzi e ragazze di 13/14 anni delle scuole secondarie di primo grado ed ha come finalità quella di aiutarli - cito testualmente - a vivere in modo consapevole e sicuro le relazioni interpersonali, l'affettività e la sessualità nel rispetto di se stessi e degli altri.
Il Progetto prevede la collaborazione fra operatori sanitari e insegnanti che vengono formati ed affiancati per affrontare questi temi con i ragazzi e le ragazze, con l'obiettivo di promuovere la salute, il benessere psicologico e relazionale dei preadolescenti.
I temi - continuo a leggere dal documento - di "W l'Amore" sono: adolescenza, pubertà, innamoramento, orientamento sessuale, stereotipi di genere, ciò che si vuole da una relazione, dove porre i propri limiti e assertività, violenza, uso sicuro di internet, pornografia, la prima volta, problemi sessuali, chiedete e ottenere aiuto, sesso sicuro e contraccezione.
Il percorso formativo in classe si compone di 5 unità: 4 svolte dai docenti, la quinta da operatori sanitari. Ogni unità è pensata per una durata di 2-6 ore, ma può essere integrata con altre attività. E' prevista per i docenti una formazione specifica di 3 pomeriggi per un totale di 12 ore.
II corso di formazione di terrà a Senigallia nei giorni 21-24-30 ottobre 2019 presso la Sala formazione dell'Ospedale di Senigallia". Il documento è firmato dal direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale in data 29 agosto 2019.
Il primo elemento che sottolineo è che la Regione Marche non è parte di questo accordo, siglato autonomamente tra Area vasta e Ufficio scolastico regionale, organo che dipende funzionalmente dal Ministero.
Non risulta inoltre il rilascio di patrocinio da parte della Regione Marche. "E' assurdo - si legge nella nota della Vicepresidente della Commissione cultura della Camera dei Deputati e della Consigliera Malaigia - che la Regione Marche sponsorizzi e finanzi un progetto rivolto ai ragazzi di 13-14 anni delle scuole secondarie superiori di primo grado proponendo loro in primo piano la teoria gender".
La domanda vera è: perché ci si affretta ad attribuire, senza alcun riscontro, una spesa alla Regione Marche quando dai vicini uffici del Ministero si sarebbe potuto ricostruire l'origine del progetto e anche i firmatari? Tra l'altro sarebbe stato molto più agevole chiedere ragione all'allora Ministro uscente, della stessa parte politica di chi ora protesta.
Il caso solleva a questo punto una seconda domanda, da spedire stavolta al giusto indirizzo, che spero trovi lo stesso coinvolgimento delle proteste: “I genitori di quei ragazzi e ragazze sono stati informati sulle attività extracurriculari introdotte?” Al momento non risulta che le famiglie ne fossero a conoscenza. Forse, chi ha a cuore la polemica, potrebbe interessarsi alla verifica del consenso informato dei genitori sulle attività non obbligatorie. Un approfondimento che certamente sarebbe più utile di un'invettiva affidata in maniera distratta ai quotidiani.
Questa è la risposta che avrebbe dato l’Assessore Bravi, io voglio aggiungere, essendo collega di Giunta, che questo argomento fu uno dei primi temi che affrontammo nel 2015, quando ci fu l'insediamento e come primo atto la Giunta, unitariamente, diede la disdetta ad un progetto guidato dal Piemonte. Non c'è stato nessun altro provvedimento da parte della Giunta regionale, non è passato nessun atto in Giunta e, ripeto, questa è una parte che riguarda il Miur, attraverso l'Ufficio scolastico regionale, che attua un provvedimento del Ministero, poi le polemiche se vogliamo possiamo farle, però penso che questi siano i fatti.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. Inizio dall'ultima parola detta dall’Assessore Sciapichetti, cioè “fatti”.
L'interrogazione mira ad accertare i fatti. L'interpellanza mira ad accertare gli orientamenti della Giunta su un determinato argomento, la mozione mira a dare un orientamento alla Giunta.
Il primo fatto che risalta, in base alle dichiarazioni fatte sia dall'Assessore Sciapichetti che dall’Assessore Bravi, attraverso il suo scritto, è che ci troviamo di fronte, non so se lo sia, ad un reato o comunque ad una contravvenzione perché questo corso è stato fatto, Assessore Sciapichetti, con il logo della Regione Marche e tutti siamo stati interpellati, almeno io da molte persone che mi hanno chiesto: “Perché la Regione ha fatto questa cosa?”. Oggi noi veniamo a sapere che questo non è stato perché la “Regione che fa questa cosa” normalmente è la Giunta, perché il logo dell’Asur già c’è, quindi qualcuno si è macchiato di un reato penale avendo usato un nome non suo per una iniziativa non sua.
Questo caso specifico ha screditato tutti, perché le cose sono state fatte male, secondo me, ed ha coinvolto tutti. Quindi, prego l'Assessore Sciapichetti, la Vicepresidente Casini, l’Assessore Bora e l’Assessore Cesetti a verificare quanto sopra e a non commettere un ulteriore reato, cioè quello dell'omissione di atti d’ufficio relativamente ad azioni disciplinari da prendere nei confronti di chi ha usato impropriamente il logo della Regione per iniziative per le quali non è stato dato - a meno che il logo della Regione sia stato dato dall’Ufficio di Presidenza o da qualche funzionario dell’Ufficio di Presidenza - contro la volontà della Giunta stessa. In questo caso le persone si licenziano, non si tengono negli uffici, si mandano a casa, e questa è la prima cosa che scriveremo sui giornali, quindi non sarà una vicenda di cui ci scorderemo.
Una seconda cosa che riguarda i fatti, nella prima risposta, Assessore Sciapichetti, ci viene dato l’elenco di tutti i soggetti che hanno promosso il progetto precedentemente al nostro. L'Olanda e l’Emilia-Romagna non mi certificano nulla sulla serietà dell'insegnamento sessuale riguardo alla famiglia, mi certificano cose che assolutamente non condividiamo, delle quali possiamo discutere a lungo e delle quali, penso, la gran parte del popolo italiano, compreso quello cosiddetto di sinistra, non condivide perché forse non le conosce bene tutte. Non sto parlando dei gender, dirò qualcosa sul gender solo alla fine perché in effetti qui il gender è anche abbastanza difficile evocarlo in termini scientifici. Colleghi Consiglieri, prego, la rivista National Geographic, che non viene pubblicata in Vaticano, che non la pubblica la stampa vaticana, è notoriamente laicista, liberal, di sinistra, che viene pubblicata negli Stati Uniti d'America, dedica un intero numero di centoventi pagine al gender, a dispetto di qualcuno, oggi assente, che ha detto che il gender non esiste, il gender esiste ed è una teoria ben sviluppata, ma non dico che sia sviluppata in questo progetto, anzi, credo proprio che non ci sia, ma qualche altra cosa c’è.
Secondo aspetto, nelle Marche, a differenza di quello che forse hanno fatto in Emilia-Romagna prima o dopo non si capisce, né il Forum delle associazioni familiari, riconosciuto a tutti i livelli, raccogliendo più 50 associazioni familiari, deputato a essere un interlocutore su queste materie, né la Consulta regionale sulla famiglia … Non vogliamo prendere il Forum che è un’espressione privata? Prendiamo la famiglia, poi magari in altre occasioni prenderemo la Cgil che è un’espressione privata ed arriva a fermare le delibere e le leggi. Il Forum non è stato convocato e neanche il Presidente della Consulta regionale per la famiglia che invece è un organo nostro e che poteva benissimo essere interpellato e non è stato fatto.
In un’occasione di questo genere si parla di innamoramento, non è l’educazione sanitaria che fa l’Asur e che spiega le malattie veneree o la necessità del preservativo meccanico come prevenzione a determinate malattie ed al contagio, lezioni delle quali i nostri ragazzi non hanno assolutamente bisogno perché ce le fanno loro fin dalla tenera età di 12, 13 anni.
Questa è una grandissima ipocrisia intorno alla quale si continua a ragionare, perché non abbiamo una devastante situazione di Aids, una devastante situazione di malattie veneree, come in altre parti del mondo, in Europa e in Italia in modo particolare, i nostri ragazzi, i nostri giovani sono molto più scafati di quello che ci si possa immaginare.
Qui si entra nel campo dell’educazione e nell’articolo 30 della Costituzione della Repubblica italiana, quella nata dall'antifascismo, dalla resistenza, quella nata con i morti per strada, votata dal Partito Comunista, dal Partito Socialista, dal Partito d'Azione, dal Partito Liberale, dal Partito Repubblicano, non solo dalla Democrazia Cristiana, è scritto che è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio, pensate che delicatezza i nostri padri costituenti. I figli nati fuori dal matrimonio erano tanti nel 1946/1947, più o meno come oggi, ma per altre ragioni, allora erano spesso abbandonati, oggi per fortuna non lo sono o non è la prassi prevalente. Qui viene richiamato questo principio ed insieme a questo principio dobbiamo ricordarci che la legge stabilisce che i piani dell'offerta formativa devono essere preventivamente forniti alle famiglie, cosa che in questo caso non è stato fatto, non c'è un piano formativo preventivo che a settembre ha fatto conoscere quello che sarebbe accaduto a novembre.
Penso che si possa discutere molto dei contenuti, chiedo se i contenuti dei signori psicologi … Cosa che succede in altri Paesi del mondo, penso all’America, dove è uso che all'interno di queste Commissioni, di queste Consulte, di queste squadre di educatori, al di là del generico psicologo che ha il suo personale orientamento, figurino i rappresentanti delle religioni, non fosse altro che il padre della psicanalisi moderna, Freud che era anche ebreo, trae dalla Bibbia - uno dei libri a maggior contenuto sessuale della storia, dove veramente viene spiegato l'innamoramento - questo tipo di insegnamento, ma da noi non c'è questa visione, perché c'è una visione squisitamente ideologica, quella stessa visione ideologica che fa si che venga meno, caro Assessore, anche l'indirizzo politico che lei ha ricordato, perché la Giunta ha dato un preciso indirizzo politico a questa tematica quando nel 2015 ha fatto cadere quel progetto Lgbt che la Giunta Spacca precedentemente aveva approvato, forse con troppa leggerezza, forse senza rendersi neanche conto di quello che stava facendo, a cui questa Giunta non ha dato esecuzione.
Sono alla conclusione del mio intervento, dico che queste cose andrebbero fatte non solo con la famiglia, ma molto di più, caro Assessore alla famiglia ed Assessore alla sanità, attraverso il sistema dei consultori familiari.
Il sistema dei consultori familiari pubblici è al collasso, non c'è bisogno, colleghi Consiglieri, che ci scriva la Cgil per farci sapere che non ce la fanno più, ma non ce la fanno più non a fare le certificazione della 194, ma a fare tutto il resto di quello che occupa più del 97% del lavoro dei consultori ed il fatto che anche stamattina ci sia stato l'ennesimo rinvio in Commissione …, questa volta finalmente si è chiarito, una legge, per la prima volta, Presidente, nella storia di questo Consiglio regionale, è riuscita ad essere contemporaneamente presente in Commissione e in Consiglio, però con coerenza rinviata in Commissione e rinviata in Consiglio, perché l'importante è che non se ne parli. Dico una cosa di una stupidità unica, i consultori familiari privati esistono, piaccia o non piaccia, e svolgono questa loro attività, da sempre, quindi non può far paura l’attività dei consultori, perché la fanno nel rispetto della legge, perché se così non fosse sarebbero già stati denunciati, fanno questo nel rispetto della legge e c'è un dibattito perché sull'interrogazione può nascere una raccomandazione: che ci sia più attenzione ai consultori familiari in questo senso, perché si tratta semplicemente di riconoscerli e di dargli qualche soldo, perché svolgono questa attività in maniera gratuita per la quale sfido chiunque, a cominciare dai volontari della Cgil, a fare la stessa cosa.
Con l'occasione, comunque, me lo sono segnato e chiedo scusa perché avrei dovuto farlo all'inizio, ringrazio e saluto il nuovo ruolo che il Consigliere Micucci ha assunto - saluto anche il capogruppo uscente Urbinati - e gli faccio, soprattutto in questa fase molto delicata della conclusione della legislatura, i migliori auguri di buon lavoro.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Malaigia.
Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Chiaramente non sono soddisfatta delle risposte ricevute, perché innanzitutto noi abbiamo un progetto che viene dall'Olanda, che quindi è stato sperimentato in un contesto totalmente diverso anche dal punto di vista culturale e sociale, trapiantato in Italia, sperimentato in alcune parti dell'Emilia-Romagna, ma noi non possiamo prendere le sperimentazioni di altre Regioni come oro colato.
Sono più che d'accordo sulle finalità del progetto, perché è chiaro che possono essere condivise ampiamente, quello che non mi trova d'accordo, sono le modalità e, soprattutto, gli strumenti attraverso i quali queste finalità verranno perseguite. Sarebbe come se per insegnare ai ragazzini sentimenti di pace mostrassi filmati cruenti di uccisioni, non adatti senz'altro a un pubblico di bambini, perché di bambini stiamo parlando, di 13, 14 anni, anche meno, perché ricordo che ci sono gli anticipi.
Le famiglie, che dovevano essere coinvolte preventivamente, non lo sono state. E’ diritto della famiglia operare scelte educative per l'educazione dei figli, specialmente su argomenti che possono trovare diversi punti di vista, quindi la famiglia va avvertita prima, non deve essere sentita. L’Assessore poi ha detto che un genitore è stato presente ad una riunione e dopo alcune spiegazioni si è trovato d’accordo, quindi, un genitore in tutte le Marche è stato convinto, per cui il progetto va avanti con l'avallo di tutti.
Prima di fare l'interrogazione mi sono informata e la prima cosa che ho notato è stata un rimpallo, l’Asur diceva dipende dalla Regione, la Regione diceva dipende dall'Ufficio scolastico regionale, l'Ufficio scolastico regionale rimpallava alla Regione, ma qui nel libriccino vedo il logo, c'è scritto: ristampa a cura della Regione Marche, quindi, la ristampa è stata pagata con i soldi della Regione Marche, i soldi di tutti i cittadini. Vedo il logo dell’Asur e della Regione.
L'Ufficio scolastico regionale, attraverso una sua delibera non ha fatto altro che informare le scuole sull'elenco dei progetti avviati all’Asur ed a scuola ne arrivano tanti, io vengo da quell'ambiente, Una cosa che ho notato è che al tavolo c'erano psicologi, esperti, ma non c'era un insegnante, un pedagogista, nessuno che fosse esperto di didattica.
Va bene un messaggio, però non vanno bene le modalità. I contenuti sono condivisibili da tutti? Possono essere condivisi anche da tutti i credi religiosi? Io non penso che ai cittadini di religione islamica vadano bene quelle illustrazioni fin troppo esplicite, adesso non so, siete tanto attenti a non offendere la suscettibilità delle religioni, c'è chi vuole addirittura togliere il crocifisso o vietare i presepi per non offendere, e poi viene mostrato qualcosa di molto esplicito. Mettetevi d'accordo con voi stessi.
I docenti devono essere sentiti prima, non deve essere imposto anche perché tante volte vengono anche presi un po’ in ostaggio dai dirigenti che dicono: “C'è questo progetto da fare” e magari l'insegnante che è fresca di nomina per non mettersi contro al dirigente dice: “Va bene, portiamolo avanti”, ma non è questo, nella elaborazione del materiale devono esserci pedagogisti ed esperti di didattica, perché il linguaggio di un bambino non è lo stesso che abbiamo noi, che possiamo condividere, i contenuti vanno proposti con la lingua di un bambino perché è a lui che stiamo parlando.
Io qui posso non essere nessuno, ma vengo da 25 anni di scuola, quindi, qualcosa ne so e chiaramente non uso lo stesso linguaggio che utilizzo qui, anzi, purtroppo, molto spesso è qui che uso un linguaggio più adatto ad essere compreso da tutti e andrebbe fatto da tutti, perché dovremmo essere compresi da tutti i cittadini, mi è stato insegnato di parlare come se si parlasse alla persona più ignorante di questo mondo, perché il linguaggio deve essere universalmente compreso.
E’ questo che abbiamo detto, nessuna accusa sulle finalità, nessuna strumentalizzazione su questo, ma le famiglie hanno diritto di essere interpellate prima e non convinte dopo. Questa è una Regione che più di una volta ha fatto questo, prima impone e poi eventualmente informa. Così non va bene perché i figli sono prima dei genitori e poi eventualmente presi in carico da chi i genitori scelgono che governi la Regione. Tutto qui!
L'impegno finale che era nelle risposte, mi auguro che sia una vera volontà, quindi, annuncio che presenterò una mozione perché tutto il Consiglio condivida l'impegno di coinvolgere maggiormente le famiglie ed i docenti prima di proporre altri progetti di questo genere o di altri generi che possono non trovare piena condivisione.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Brevemente per riconfermare che abbiamo fatto una discussione nella sede sbagliata. Non è responsabilità della Giunta e del Consiglio regionale questo argomento, i progetti educativi vengono approvati dal Miur tramite l'Ufficio scolastico regionale. Questo è il punto! Si vuole impropriamente tirare di mezzo la Giunta e il Consiglio regionale su un tema di cui né la Giunta, né il Consiglio regionale hanno responsabilità.
E’ un'iniziativa fatta dall'Area vasta 2 e dall'Ufficio scolastico regionale, quindi alla Consigliera Malagia che insiste su questo argomento le dico di andare all’Ufficio scolastico regionale a fare il ragionamento che ha fatto fino adesso, questo è il punto. Dopodiché sull'uso improprio o non improprio, questo dovrà essere accertato e approfondito, come ha detto il Consigliere Marconi e raccolgo la sua denuncia verbale che non può passare inosservata, verificheremo, accerteremo e vedremo se ci sono o meno responsabilità, quindi approfondiremo quello che è necessario approfondire.
Per il resto, l'oggetto della discussione va riportato in altra sede, che non è quella del Consiglio regionale, mi dispiace ma è così.
Mozione n. 509
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
“Urgente redazione del Programma di gestione dei sedimenti a livello di bacino idrografico”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 509 del Consigliere Fabbri, che ha la parola per illustrarla.
Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. E’ un argomento molto tecnico, però è molto importante perché è collegato anche al Piano della costa che in III Commissione da diverse settimane viene approfondito.
Occorre che si faccia il Piano di bacino distrettuale ed è il distretto dell'Appennino centrale che si deve occupare della pianificazione. Dal Piano di bacino distrettuale discende il Piano di gestione e da questo il Programma di gestione dei sedimenti.
Il Programma di gestione dei sedimenti deve essere fatto in forza dell'articolo 117 del D.Lgs 152/2006 dal Distretto appenninico centrale, e l’articolo 61 (competenze delle Regioni) individua tra le competenze delle Regioni quella di formulare proposte in tal senso. E’ un argomento particolarmente importante, in quanto il Programma di gestione dei sedimenti viene ripreso anche dalla normativa europea e dalla legge 164.
La normativa europea, la n. 60 del 2000 e del la n. 60 del 2007, e la legge n. 164/2014 individuano come prioritari, tra le misure da finanziare per la mitigazione del dissesto idrogeologico, gli interventi integrati che mirano contemporaneamente alla riduzione del rischio, alla tutela e al recupero degli ecosistemi e della biodiversità.
Il programma di gestione dei sedimenti ha l'obiettivo di migliorare lo stato morfologico ed ecologico dei corsi d'acqua e di ridurre il rischio di alluvioni, tramite interventi sul trasporto solido, sull'assetto plano-altimetrico degli alvei e dei corridoi fluviali e sull'assetto e sulle modalità di gestione delle opere idrauliche e di altre infrastrutture presenti sul corridoio fluviale e sui versanti che interagiscono con le dinamiche morfologiche del reticolo idrografico, quindi abbiamo una morfologia a rischio idrogeologico, alluvioni, stabilità dei versanti e salute del corpo idrico stesso.
La situazione è molto complessa, ma è necessario prenderla decisamente in gestione, il trasporto solido fluviale influisce: sull'erosione della fascia litoranea con un deficit di sedimenti, e quindi abbiamo il Piano della costa che risente anche di questo squilibrio che abbiamo; sul rischio idraulico ed abbiamo il PAI che se ne deve occupare; sulla qualità e sulla quantità delle acque, abbiamo il PTA, che se ne occupa; sull'equilibrio ecosistemico dell'asta fluviale abbiamo il PPAR; l'interrimento degli invasi, tra l'altro ha un forte effetto sui gestori e anche sull'efficienza delle dighe sugli invasi che abbiamo.
Nelle Marche ci sono dieci dighe, che sono gestite dall'Enel, cinque dal Consorzio di bonifica e una dall'Azienda speciale dei servizi municipalizzati di Tolentino, oltre un centinaio di traverse di derivazione.
Sugli invasi di Mercatale, Tavarnelle e le Grazie sono già stati effettuati parziali sbancamenti, ma occorre completare assolutamente il lavoro. Il Consorzio di bonifica sta affrontando uno “Studio idraulico ambientale” per la caratterizzazione dei bacini idrografici, lo Studio pilota del bacino del fiume Potenza, che io auspico si allarghi anche al resto dei bacini idrografici. La Regione Marche ha finalmente iniziato la compilazione di un catasto delle Opere trasversali. Quindi il discorso dell'erosione della fascia costiera, il rischio idraulico, la qualità delle acque, l'equilibrio ecosistemico e l'interrimento degli invasi dipendono tutti dalla corretta gestione del programma di gestione dei sedimenti che l'Autorità di bacino, insieme alla Regione, deve fare.
Quindi riteniamo che sia necessario ed urgente predisporre una programmazione complessiva di gestione dei sedimenti (bacini artificiali, aste fluviali, foci, estuari, spiagge), ecco il collegamento col Piano della costa, e di gestione idraulica degli invasi per tutta la regione Marche, al fine di massimizzare le funzioni di laminazione delle piene, stoccaggio delle acque, assicurazione del deflusso minimo vitale. Sono tutti aspetti che come Regione Marche riscontriamo in crisi, perché abbiamo dei corsi d'acqua che hanno un'alta stagionalità.
Il programma di gestione dei sedimenti non potrà che essere integrato, almeno con gli strumenti di pianificazione e programmazione citati in precedenza, abbiamo visto come il Piano della costa, il PAI, il PTA, il PPAR, con i lavori di disinterramento degli invasi, le risorse, come quelle derivanti dai canoni di demanio idrico e degli enti gestori, come l'Enel, possono risultare utili per affrontare studi per progetti pilota che affrontino il tema della gestione di sedimenti in maniera complessiva.
Con questa mozione si impegna la Giunta a redigere in maniera urgente il programma di gestione dei sedimenti, dando il suo contributo in forza dell'articolo 61, della legge 152/06, affinché formuli le sue proposte dettagliate e tecniche al Distretto dell'Appennino Centrale in modo che questo possa emanare nel più breve tempo possibile il Piano di gestione dei sedimenti che, come abbiamo visto, è complementare al Piano della costa e dà una programmazione complessiva sui nostri bacini idrografici e sulle aste, quindi uno strumento che va in maniera molto sollecita finalizzato. Spero che questa mozione possa essere approvata.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Chiedo scusa, l'argomento è molto tecnico, come diceva il Consigliere Fabbri, lo ringrazio per aver sollecitato questo tema e nel merito, rispondo quando segue. Premetto che la mozione può essere tranquillamente approvata per questi motivi.
Nel merito si rappresenta che il "Programma di Gestione dei Sedimenti" di cui all'articolo 117 del D.Lgs. 152/06 è una delle attività che la struttura regionale competente deve affrontare con il programma dedicato di cui sopra.
Si evidenzia che in tutti gli strumenti di pianificazione/programmazione regionali, correttamente citati nella mozione n. 509 del 11 giugno 2019 a firma del Consigliere Fabbri, è stata affrontata la tematica dei sedimenti e che gli stessi piani contengono, sia elementi di analisi tecnica, sia norme dedicate.
In particolare/sintesi:
• il Piano di gestione integrata delle zone costiere (Piano GIZC), recentemente trasmesso all'Assemblea Legislativa regionale, ha come principio fondamentale quello sinteticamente rappresentato da un aforisma di Leonardo da Vinci che evidenzia l'importanza nel rimettere in moto il ciclo dei sedimenti lungo i corridoi fluviali, quali nastri trasportatori degli stessi, sino al mare. Questo concetto è, oggi, ancor più importante e da mettere in relazione agli effetti dei cambiamenti climatici;
• il Piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico (PAI) tratta anch'esso, sia dal punto di vista tecnico, sia da quello normativo (articolo 20, comma 5) la questione dell'accertato sovralluvionamento di materiale sedimentario e delle aree a rischio idraulico;
• il Piano tutela acque (PTA) tratta, sia tecnicamente che attraverso le sue norme (NTA), di Deflusso minimo vitale (DMV) quale obiettivo di tutela quantitativa del bene primario acqua. Le attività di sperimentazione, effettuate dalla Regione Marche in collaborazione con Enel quale gestore delle grandi dighe (dal 2008 al 2014), ha evidenziato l'importanza ambientale, oltre alle questioni legate alla quantità dell'acqua, del ripristino di un ambiente fluviale ora degradato in funzione di apporti sedimentari non più costanti lungo i corsi d'acqua marchigiani;
• le “Linee guida per l'elaborazione dei Progetti generali di gestione dei corsi d'acqua” richieste dall'articolo 2, comma 3, della legge regionale 12 novembre 2012, n. 31, così come modificata dalla legge regionale 16 dicembre 2013, n. 48, riguardano interventi di manutenzione straordinaria e ordinaria dei corsi d'acqua. Di fatto le linee guida hanno affrontano per la prima volta la questione (antesignana) poi ripresa a livello nazionale dalle modifiche all'articolo 117 del D.Lgs. 152/2006.
La Regione Marche ha dunque le basi normative e tecniche per potersi confrontare con l'Autorità di Bacino Distrettuale e formulare proposte per "progettare" assieme il percorso, utilizzando così il lavoro già impostato sia a livello tecnico che normativo.
Quindi la mozione per tutti questi motivi tecnici che ho elencato può essere approvata.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 509. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 528
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Giacinti, Biancani, Bisonni, Talè, Volpini.
“Esenzione tassa automobilistica regionale per autoveicoli e motoveicoli di interesse storico e collezionistico”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 528 dei Consiglieri Giancarli, Giacinti, Biancani, Bisonni, Talè, Volpini.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Da parte mia pochissime parole perché vorrei che fosse il Presidente Giacinti ad illustrarla, tra l'altro ci abbiamo ragionato su alcuni mesi, forse, e quindi l'abbiamo scritta.
Pensiamo che ci sia un interesse generale prevalente, perché il motorismo storico, queste auto di interesse collezionistico, queste moto, se volete anche questi trattori, questi camion, queste associazioni come l'Asi, valorizzano questo grande patrimonio che è umano, che è meccanico, che è tecnologico e negli incontri con queste associazioni troviamo sempre una grande valenza, sia dal punto vista culturale, turistico che enogastronomico.
In Italia la legislazione fino al 2014 prevedeva di fatto l'esenzione per i veicoli ultraventennali, poi con la legge di bilancio, 23 dicembre 2014, n. 190 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” sono stati soppressi e abrogati gli articoli nei quali era prevista questo tipo di agevolazione, rimasta soltanto per i veicoli ultratrentennali. Forse ha ragione l'On. Maria Elena Boschi, quando dice che il Partito Democratico è il partito delle tasse, infatti andando a vedere chi era il Presidente del Consiglio e il Segretario del Partito Democratico nel 2014, quando questa agevolazione è stata abrogata e soppressa, qualche fondamento in questa dichiarazione c'è senz'altro.
Chiudo con questa considerazione di carattere più politico, ma credo che nel merito dei provvedimenti nessuno meglio del Presidente Giacinti possa illustrare la mozione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Troppo gentile e buono il Consigliere Giancarli, poco da aggiungere rispetto a quello che ha detto, nel senso che conosciamo tutti il patrimonio storico-culturale, anche dal punto di vista industriale dei mezzi interessati, in questo caso autovetture e motoveicoli.
C'è tutto un mondo dietro questo interesse dato non solo da una passione e dal voler coltivare questa cultura in senso ampio, ci sono anche risvolti economici, legati ai mercati connessi a questo settore in ordine alla manutenzione e alla ristrutturazione di questi mezzi.
Oggetto della mozione è quello di tutelare questo patrimonio storico, artistico, culturale e industriale, dato dalle conoscenze e anche dalla produzione di mezzi, come nel caso di specie: autoveicoli e motocicli, al fine di esaltare questo patrimonio, questo bagaglio di conoscenze importante per il settore automobilistico nazionale.
Si sono formati e creati degli interessi ampi in ordine a tutto ciò che concerne la ristrutturazione di tali mezzi, quindi mercati con risvolti economici anche di un certo rilievo.
Non va dimenticato, da ultimo, una recente sentenza della Cassazione che ha considerato opportuno ed esaltato il valore storico di tali veicoli e ha invitato le Regioni all'esenzione totale del bollo. Per essere preciso attualmente la tassa è prevista nella misura del 50%.
Ora ci sentiamo ancora di più di convogliare questo indirizzo verso l'aspetto tecnico e motoristico, nella misura in cui tali questioni possono emergere da un apposito riconoscimento, che avviene attraverso degli organi tecnici. Il quarto comma dell'articolo 60 del Codice della strada riconosce certe caratteristiche, come quelle storiche, a mezzi a cui vengono riconosciute una serie di peculiarità, Per capirci, il mezzo ultraventennale sic et simpliciter non può godere di tale agevolazione, ma il mezzo ultraventennale che può fregiarsi della qualifica di veicolo di interesse storico, che verrà rilasciata previa apposizione di uno speciale bollino sulla carta di circolazione.
Si stimano che in Italia i mezzi che possono vantare tali requisiti non sono superiori a ventimila, nell’intera nazione, nelle Marche si stima che tale numero sia inferiore alle 1.500 unità, da dati che ho assunto, quindi ci sembra una cosa che può essere approvata, mettendo in evidenza il valore storico, che si allarga oltre alla storia perché ha un'importanza da un punto di vista tecnico, meccanico, industriale, nella cultura dell'industria italiana che nel dopoguerra ha segnato, e anche prima, il passo ed ha scritto un capitolo importante nella storia motoristica internazionale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Grazie, Presidente. Si potrebbe pensare che un esponente del Movimento 5 Stelle intervenga contro questa mozione, invece, sono favorevolissimo, perché probabilmente c'è questa disinformazione o questa credenza sbagliata che l'auto storica sia una questione da ricchi o di persone che possono permetterselo, potrebbe essere, ma non è così.
L'esenzione è prevista per i veicoli tra i 20 e i 30 anni, considerati di interesse storico e collezionistico ed io aggiungerei interesse storico, tecnico e culturale.
Tutti i veicoli di interesse storico tra i venti e i trent'anni vengono acquistati all'estero, tutte le nazioni che non pagano il bollo stanno prendendo la nostra storia automobilistica, una storia di cultura, di sensibilità, di arte, Voglio ricordare che quando la Ford faceva la catena di montaggio da noi c’era Isotta Fraschini, Bugatti, pezzi d’arte conosciuti in tutto il mondo, che rivivono nelle immagini dei film dell’epoca come manufatti di grande interesse storico e culturale.
Da noi ci sono nomi come Pininfarina, Giugiaro, Fissore. Carrozzieri sono stati chiamati in tutto il mondo, da tutte le aziende automobilistiche del mondo, perché era un valore aggiunto sui prodotti il loro nome.
Questa legge miope di togliere l'esenzione del bollo ai veicoli di interesse storico, di venti, trent'anni, ha fatto solo danni, non ha rimpinguato le casse dello Stato e ha fatto si che nelle aste internazionali, prima ancora che i veicoli storici vengano messi all’asta, c'è già una telefonata dalla Francia, dall'Inghilterra, addirittura dall'estremo Oriente per comprare le auto segnatamente italiane.
Tornando alla legge regionale, le Marche hanno una grande tradizione di persone che hanno la macchina del nonno, del padre, la tengono in garage per mantenere questa tradizione ed i ricordi del passato, ma io non voglio parlare di questi, che non c'entrano niente.
Nella nostra regione il collezionismo d'auto d'epoca ha una grande tradizione. Ad esempio ho un amico che ha una grande collezione di auto d'epoca e tra queste c'è l'Aurelia B 24 quella del famoso film “Il sorpasso” con Gassman e Trintignant, la porta ad ogni esposizione, la fa vedere, quando l’ha acquistata questa auto aveva tra i 20 e i 30 anni.
La legge non riconosce la nostra cultura, la nostra tradizione, il nostro senso artistico e non riconosce che l'introito per lo Stato di questa tassa è veramente pochissima cosa rispetto a quanto mette in crisi tutto un indotto che ruota intorno alla macchina d'epoca: ci sono dei carrozzieri, ci sono dei meccanici, ci sono delle aziende che ricostruiscono il pezzo mancante, introvabile, ed hanno commesse da tutto il mondo coloro che ricostruiscono i battilamiera, rifanno ex novo i pezzi introvabili delle macchine d'epoca.
Questo è un riconoscimento all'ingegno, al lavoro, alla cultura, che in Italia, nelle Marche e nella vicina Romagna è una tradizione, per cui sono favorevole a questa mozione ed all'emendamento e voterò convintamente a favore.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Ho firmato questa mozione ed anche l'emendamento convintamente.
Ringrazio innanzitutto il primo firmatario, il Consigliere Giancarli, per averla proposta ed anche il Consigliere Giacinti che l’ha sottoscritta.
E' una mozione importante in quanto questi signori che hanno un'auto storica - io non ce l'ho, però conosco gente che la possiede – hanno una passione che li muove e autonomamente fanno fronte alle spese per le mostre e le manifestazioni storiche a cui partecipano.
Qualcuno potrebbe dire: “Se uno ha una passione, se la finanzi”, per carità, però qui c'è da considerare quello che genera questa passione, perché gli eventi culturali e turistici muovono spesso e volentieri parecchi soldi che portano un beneficio a tutto il territorio.
Credo che sia giusto esentare le macchine che hanno un particolare rilievo storico, come ha detto prima il Consigliere Giacinti, non tutte le macchine che hanno più di 20 anni, ma solo quelle a cui viene riconosciuto un particolare valore storico.
Come ha sottolineato qualcun altro, oltre alle fiere c'è l'indotto che si genera perché c'è il meccanico, c’è quello che ripara le auto, c'è quello che costruisce il pezzo, ossia c’è un’economia che ricade positivamente sul territorio, quindi a queste persone va detto anche grazie per certi versi, proprio perché coltivano questa passione e in questo modo portano avanti anche la tradizione, i valori storici e la cultura di un settore, che è quello automobilistico e motoristico, che è molto importante.
Ripeto, penso sia corretto andare incontro a queste persone, che portano questi benefici, con questa piccola agevolazione, non stiamo parlando di grandi cifre, quindi, le persone non si arricchiranno, magari saranno contente dell'esenzione.
Io ho sottoscritto la mozione molto volentieri e ovviamente altrettanto volentieri la voterò.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Sarò brevissimo, anche perché, come ricorderete, questo Consiglio regionale ha approvato nel 2017 una legge che mi vede primo firmatario insieme ad altri colleghi relativa alla promozione di interventi a sostegno della valorizzazione della cultura e della tradizione motoristica della Regione Marche. Aggiungo solo una cosa rispetto a quanto è già stato detto, il rischio vero è che queste collezioni, che rappresentano la storia della meccanica del nostro Paese, possano andare all’estero. Ci sono tanti collezionisti nel nostro Paese che non sono necessariamente ricchi, perché l’errore viene fatto a monte in quanto molti pensano che chi ha una macchina d’epoca ha molti soldi, ma un conto è l’auto d’epoca comprata a 2 milioni di euro in un’asta in Inghilterra, un conto è l’auto d’epoca nata da una passione. Ci si indebita, si cerca di mantenere un patrimonio che magari si è ereditato dal padre o dal nonno e ci si ritrova ad avere 6, 7, 10 mezzi ed a pagare il bollo per tutti questi mezzi.
Il rischio principale è quello che questi mezzi vadano all'estero, come già sta avvenendo, perché i piccoli collezionisti non sono nelle condizioni di mantenere questo patrimonio. C’è qualcuno che conosco personalmente che ha 70/100 moto, che ha lavorato nel corso di una vita, quindi penso che sia importante esentarlo. Ovviamente non mi riferisco alle Ritmo di 21 anni, ma ai mezzi che hanno un valore storico riconosciuto dall’Asi o dai soggetti deputati a farlo perché se allarghiamo il beneficio alla 128 ed alla Ritmo non facciamo pari, le cifre che dovremmo mettere a bilancio sarebbero ingenti, mi riferisco solo a quei mezzi che vengono riconosciuti come facenti parte della storia del nostro Paese. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.
Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Anch'io voglio dire due parole perché credo che il motorismo storico in Italia, che ha un giro d'affari di oltre 2 miliardi di euro, sia importante e vada tutelato. Secondo me non esiste più auto d'epoca o auto storica, non ha più senso distinguerle perché sono ugualmente importanti per l'indotto.
Enzo Ferrari diceva: “Noi non abbiamo petrolio e miniere, ma possiamo primeggiare nel mondo perché abbiamo la fantasia”. Abbiamo cose che altri nel mondo non hanno, quando facevamo macchine straordinarie i cinesi andavano ancora con le biciclette, quindi questa storia bisogna riconoscerla.
Le auto storiche hanno una filiera lunghissima che va dalla manutenzione, al totale restauro dell'auto storica o auto d’epoca. Si pensi che gli iscritti all'ACI per i veicoli storici sono 800.000 e 370.000 sono quelli iscritti all’Asi (Automobilclub storico italiano), quindi abbiamo una enorme quantità di persone che hanno un'auto che è, ripeto, d’epoca o storica. Credo che l'indotto abbia un valore sociale ed economico che ci viene riconosciuto da tutto il mondo, soprattutto dall'America, che ha fatto un business enorme sul restauro di queste auto, un business assoluto.
Non si può penalizzare un comparto che potrebbe, anzi, può dare un impulso importante, non solo, come ho detto, all'indotto, per i pezzi di ricambio, ma per noi è un patrimonio storico, culturale, sociale ed ha molte qualità.
Nelle Marche purtroppo il valore economico del motorismo storico è molto basso, circa 120 milioni di euro, si pensi che la Lombardia ha 400 milioni, questa mozione, se verrà resa esecutiva - voi sapete che una mozione se non viene inserita in una legge, se non viene applicata, se non viene resa esecutiva, ha poco valore - credo che possa dare un enorme impulso al settore, che ormai è nell'oblio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Ritengo doveroso intervenire in qualità di Assessore al bilancio, quindi alle finanze, ai tributi, per dire che la Giunta è favorevole e voterà questa mozione ed il suo emendamento che è pertinente. Mozione ed emendamento sono opportuni perché spostano sul piano nazionale un fatto che secondo me è un'evenienza nazionale.
E’ stato ricordato, ma è noto che l'esenzione inizialmente era prevista da una legge dello Stato perché questo è un tributo regolamentato da leggi dello Stato, poi l'esenzione, come ha ricordato il Consigliere Giancarli, nel 2014 è stata eliminata. Talune Regioni hanno tentato di legiferare in materia, se non sbaglio il Veneto è tra queste, ma poi c'è stata la pronuncia della Corte Costituzionale che ha detto che non potevano farlo in quanto la norma era in contrasto con la normativa statale di riferimento. Successivamente con la legge di stabilità n. 145/2018 l'esenzione è stata ripristinata al 50%. In seguito ci sono state altre pronunce della Corte Costituzionale, che prevedevano che le Regioni avevano un margine di intervento, ma il tema si pone a livello nazionale, perché a legislazione invariata, quindi con il tributo ed esenzione al 50%, l'esenzione per le auto ultraventennali determinerebbe per la Regione Marche un minore gettito di 4 milioni di euro. Ovviamente la specifica dell'emendamento per questo è opportuna e va nella direzione di ridurre questo impatto, per questo ho detto che sono pertinenti ed opportuni l’emendamento e la mozione.
Il tema va spostato sul piano nazionale perché nel momento in cui c'è l'esenzione del bollo questa deve essere uniforme su tutto il panorama nazionale, perché se una Regione lo fa e l'altra no si determinerebbero dei problemi. Quindi deve essere nazionale e soprattutto devono essere previste le cosiddette misure compensative per il mancato introito a livello regionale, per questi motivi, ripeto, la mozione è opportuna, l'emendamento è ancor più opportuno e pertinente perché va a ridurre quel minore gettito. La Giunta è favorevole.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento 528/1 a firma dei Consiglieri Giancarli, Giacinti, Biancani, Bisonni, Volpini, Talè. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 528, così come emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 512
ad iniziativa dei Consiglieri Pergolesi, Maggi, Giorgini, Fabbri
“Avvio Piano telelavoro e ‘lavoro agile’”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 512 dei Consiglieri Pergolesi, Maggi, Giorgini, Fabbri.
Ha la parola, per l'illustrazione, la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Ci tengo in modo particolare a discutere questa mozione nel primo giorno di ritorno perché oggi più che mai voglio dare un impulso alla conciliazione familiare con il lavoro.
L’inaspettato lutto che mi ha colpito e che ha colpito la mia famiglia, è stato uno schiaffo dritto in faccia ed ha certamente cambiato le mie priorità.
Ho sentito la necessità di allontanarmi per diversi giorni dall'attività politica e dagli impegni istituzionali e di essere costantemente presente e vicina ai miei figli, ma al tempo stesso il mio ruolo mi imponeva di ricoprire alcuna attività e lavori che ho potuto fare da casa, grazie anche alla collaborazione dei miei colleghi e del gruppo consiliare.
Consentitemi di integrare la relazione su questa mozione con i dovuti ringraziamenti che mi sento di dover dare come primo intervento pubblico a tutti coloro che mi hanno dimostrato la loro vicinanza e affetto con telegrammi, messaggi personali.
Ringrazio il Presidente della IV Commissione Volpini, i colleghi della Commissione, che hanno rinviato di una settimana la presentazioni degli emendamenti, ringrazio il Presidente Mastrovincenzo e tutti i miei colleghi dell'Assemblea legislativa, ringrazio la Giunta, gli Assessori, ringrazio il Sindaco, anzi i Sindaci, e i Consigli comunali di Jesi e di Castelfidardo, il Viceministro Buffagni ed i parlamentari anche delle altre Regioni, che hanno dimostrato la loro vicinanza, seppur magari ci si conosce poco e ci si frequenta poco.
Ringrazio in particolare la mia collaboratrice che già dalla sera stessa è stata la prima ad essere informata e ha ottemperato in mia vece a tutte le incombenze dei lavori istituzionali.
Ringrazio il Comitato tutela salute ambiente Vallesina, il Coordinamento regionale dei comitati no biogas di Terre nostre Marche, il Sindacato dei medici italiani, la Fimar, l’Associazione Luca Coscioni, la dirigente, gli insegnanti e i compagni di scuola di mia figlia che si sono dimostrati di una delicatezza unica, i miei ex colleghi di lavoro, gli amici storici e i nuovi.
Un ringraziamento particolare va ai miei genitori che nei momenti e nelle ore più difficili mi hanno supportato e mio figlio che mi ha assistito per tutto il tempo in cui ho provato a fare la manovra di rianimazione, finché non sono arrivati i soccorsi.
Ringrazio il personale del 118, che mi ha risposto ed è stato per tutto il tempo, per tutti i 17 minuti, in viva voce con me per assistermi; ringrazio l'auto medica e i ragazzi dell'ambulanza e dell’eliambulanza, sono stati di una professionalità unica e probabilmente si sono trattenuti anche più del dovuto perché probabilmente i soccorsi erano già inutili.
Ci tenevo particolarmente a ringraziarvi tutti perché prima di tutto siamo delle persone umane, siamo cittadini in prestito alla politica, quindi prima di tutto dobbiamo essere delle persone e valorizzare l'aspetto umano, quindi mi auguro che i prossimi mesi, malgrado ci siano delle discordanze su possibili alleanze, ci si concentri almeno in quest'Aula sul portare a casa gli obiettivi per i cittadini perché questo dà il senso all'essere qui presenti in quest'Aula e dà il senso a chi anche negli uffici lavora per attuare i nostri indirizzi politici.
Vengo alla mozione sul telelavoro, una forma che permette ai lavoratori di svolgere la propria attività professionale da casa o in telecentri, cioè spazi condivisi presso uffici territoriali più vicini alla propria abitazione di residenza, invece di recarsi nella sede centrale.
Viene disciplinato già dal 1998, un vero e proprio cambio di passo si è avuto con la direttiva n. 3 del 2017, conosciuta come “legge Madia” che in linea con altri Paesi europei rivoluziona il concetto di telelavoro, definendolo più adeguatamente lavoro agile o smart working vista la progressiva e costante digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni, che ha reso la maggior parte delle mansioni svolte dai dipendenti sempre più telelavorabili.
I benefici che ne derivano sono molteplici: migliorare la qualità, basta pensare a quei dipendenti che ogni giorno si muovono da Caio ad Amandola, risparmio importante dei costi di gestione degli uffici e, non da ultimo, una considerevole riduzione dell'impatto ambientale dovuto alla diminuzione degli spostamenti.
L’Enea ha recentemente verificato, sulla base di dati reali, che una sola giornata smart work a settimana riduce del 20% il numero di chilometri percorsi in un anno, pensiamo alla riduzione dell'emissione di CO2 in atmosfera.
Nell'ottica della conciliazione dei tempi di vita familiare e lavoro la “legge Madia” individua vere e proprie linee guida, fissa per la soglia minima annuale il 10% dei dipendenti in regime di telelavoro, fa esplicito riferimento al Comitato unico di garanzia come co-attore nelle varie fasi di attuazione del telelavoro, con il preciso scopo di evitare eventuali discriminazioni. Deve essere redatto un piano di telelavoro annuale, di cui è giusto ricordare che la pubblicazione è resa obbligatoria dal piano per la prevenzione della corruzione e trasparenza già dalla precedente normativa nazionale, ma a cui la nostra Regione purtroppo non ha puntualmente ottemperato.
Premesso che la normativa nazionale del 2015 stabiliva che le amministrazioni pubbliche debbono adottare misure volte ad organizzare obiettivi annuali per l'attuazione del telelavoro.
Esiste un prima e un dopo “legge Madia”, quindi già dal 2017 sono state emanate 3 delibere di Giunta che vengono ampiamente riportate nella mozione, due prima del 2017 ed una successiva, anche se risultato finale non cambia molto, visto che oggi la Regione ha solo 3 dipendenti sui 2.000 circa che sono in regime di telelavoro, quindi serve sicuramente un rinnovato e più forte impulso da parte della Giunta.
Faccio inoltre presente che la norma vigente allarga i benefici a tutti i dipendenti, non solo per motivi gravi di salute o familiari.
E' compito della Giunta definire le modalità di un’eventuale graduatoria che tenga conto di fattori personali, familiari, distanza casa-lavoro, eccetera.
In conclusione, nella Regione Marche, purtroppo, non è ancora attuata e redatto un piano puntuale annuale del telelavoro, né tantomeno si trova facilmente pubblicato sul sito, perlomeno noi non lo abbiamo trovato, non ci risulta si sia proceduto ad una seria ricognizione sui posti telelavorabili per ciascun servizio, conseguentemente il personale non ha potuto essere informato, né tanto meno usufruire di questa possibilità.
Oggi sul sito regionale i dati pubblicati sulla sezione Amministrazione trasparente in regime di telelavoro, ripeto, riportano solo 3 casi su circa 2.000 dipendenti.
Negli ultimi anni il Ministero ha predisposto incontri e tavoli tecnici costanti ed ha anche avviato un progetto innovativo “Vela” per incentivare quella che sarà una modalità di lavoro ricorrente in tutte le pubbliche amministrazioni.
In ultimo, a titolo informativo, ricordo che è stato depositato un disegno di legge al Senato volto a rafforzare la cosiddetta “legge Madia”, quindi, considerato l'obiettivo comune della digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni, della conciliazione famiglia-lavoro e della sostenibilità ambientale, ci sembra più che evidente che questo passo vada assolutamente incentivato e promosso con maggiore impegno, per questo impegniamo la Giunta a predisporre e ad avviare o a proseguire un piano di attuazione annuale del telelavoro; a provvedere ad emanare dei provvedimenti specifici in materia di lavoro agile, a proseguire il confronto con le altre Regioni che hanno attuato già da tempo i piani di telelavoro, che possono in qualche modo dare un contributo tecnico-amministrativo costruttivo per il superamento delle eventuali criticità che dovessero presentarsi. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. La mozione della Consigliera Pergolesi è condivisibile, tanto che la Giunta molte attività ha posto in essere in quella direzione per conseguire quegli obiettivi, pur all'interno di un percorso abbastanza complesso, com'è facile immaginare, sia sotto l'aspetto organizzativo che delle ricadute di ordine economico. Per la sua sostenibilità tante cose sono state fatte, tante altre sono in corso, come il confronto con altre Regioni e le organizzazioni sindacali.
Ripeto, la mozione è condivisibile ed ho già espresso alla Consigliera Pergolesi la volontà della Giunta di votarla purché la stessa, restando inalterata nelle sue premesse, venga integrata dando atto delle attività fatte dalla Giunta, restano gli impegni: a proseguire, come ha detto la Consigliera Pergolesi, in queste attività e ad adottare i provvedimenti che lei richiedeva.
Penso di poter annunciare che la Consigliera Pergolesi è d'accordo su queste integrazioni, quindi, credo che si perverrà ad una risoluzione, se non sbaglio, a sua firma, se vuole e lo consente aggiungerò anche la mia, dopodiché possiamo votarla perché, ripeto, è condivisibile sia l'analisi ed anche gli obiettivi che vuole perseguire.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Ringrazio l’Assessore Cesetti che quando si tratta di questioni propositive è sempre molto sensibile e attento, chiedo al Presidente se si può proseguire con la discussione degli altri punti all’ordine del giorno e nel frattempo sistemiamo la risoluzione.
PRESIDENTE. Sospendiamo la votazione della mozione n. 512 e proseguiamo con l’ordine del giorno.
Le mozioni nn. 519 e 520 sono state ritirate, quindi passiamo al punto 7.
Mozione n. 524
ad iniziativa dei Consiglieri Minardi, Giacinti, Biancani, Celani
“Finanziamento dei corsi di orientamento musicale”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 524 dei Consiglieri Minardi, Giacinti, Biancani, Celani.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Minardi.
Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Premetto che questa mozione l'ho presentata, ma se condivisa è aperta anche alle firme di altri colleghi che la volessero sottoscrivere.
La legge regionale n. 21 del 1992 prevede l'istituzione di corsi di orientamento musicale e l'attuazione dei centri di educazione permanente a cura delle Amministrazioni comunali.
La legge n. 10 del 1999 attribuiva alle Province le funzioni amministrative relativamente al finanziamento dei corsi stessi, dopo la riforma delle Province, la cosiddetta “legge Delrio”, con la legge 13 del 2015 la Regione ha riassunto in sé le competenze che erano delle Province, quindi anche quelle relative ai corsi di orientamento musicale.
Di fatto adesso il finanziamento dei corsi è in capo alla Regione Marche, come tra l'altro prevede la delibera di Giunta regionale n. 632 del 2016, quindi la Regione ha stabilito i criteri e le modalità della gestione delle funzioni per la concessione dei contributi.
E’ ovvio che i corsi di orientamento musicale sono diventati una importante opportunità di formazione, conoscenza e promozione della musica, in quanto sono in grado di offrire una preparazione approfondita ed articolata su più livelli, unendo teoria e pratica strumentale, corsi che riguardano sia i gruppi bandistici che le corali.
E' importante non interrompere la continuità degli stanziamenti, dei finanziamenti, al fine di sostenere queste realtà importanti e anche la progettualità e la continuità che con questi corsi vengono offerte.
Cosa è accaduto? Che negli anni scorsi nel passaggio di funzioni, nel passaggio di competenze, bilanci fatti a fine anno, anche con la fretta del caso, si è smarrito un anno, nel senso che i finanziamenti per un anno non sono stati previsti, poi sono stati ripristinati per 365.000 euro, sono stati inseriti nell'assestamento di bilancio riferito all'annualità di competenza 2018, e sono andati a coprire i corsi 2016/2017.
Nel bilancio di quest'anno non è stato previsto il finanziamento, che è stato previsto nel bilancio di previsione 2019/2021, ma è rimasta scoperta l'annualità 2017/2018.
Ora qual è il tema? Noi abbiamo bisogno di dare continuità ai corsi di orientamento musicale, non solo perché spesso e volentieri sono rivolti ai bambini, che poi si avvicinano alla musica, che è comunque una attività culturale, ma perché molti poi si avvicinano ai conservatori e si diplomano Maestri.
Tra l’altro i corsi hanno un livello di qualità elevato, per cui l'obiettivo è dare continuità ai corsi e prevedere nel bilancio regionale le risorse anno per anno, I corsi hanno una programmazione triennale e non si può dire: “Un anno lo copriamo ed uno no”.
L'obiettivo è quello di reperire le risorse nella futura legge di assestamento 2019/2021, ovviamente sono da inserire nell'annualità di competenza 2019, vanno ovviamente inserite nell’annualità di quest'anno per dare copertura finanziaria ai corsi dell'anno scolastico 2017/2018, che sono rimasti scoperti, con l'obiettivo di recuperare il gap che si è creato e dare continuità ai corsi con i bilanci futuri e con la programmazione triennale, con l’obiettivo di dare copertura agli anni 2020/2022.
E’ una nostra competenza, ce la siamo assunta nel momento in cui abbiamo recuperato tutte le funzioni che prima erano delle Province. C'è la delibera della Giunta regionale del 2016 che ha aggiornato i criteri e le modalità di gestione delle funzioni, la concessione degli eventuali finanziamenti, che peraltro non vengono dati direttamente, ma ai Comuni o alle Unioni di comuni. Credo che questa attività non sia solo culturale, ma anche di aggregazione sociale, grazie agli eventi che organizzano soprattutto le bande, ma anche i cori, dando vita a manifestazioni che sono di notevole richiamo turistico.
Ricordo, per esempio, che negli anni in cui ho ricoperto il ruolo di Assessore provinciale c'era nella mia provincia un evento che si chiamava “bande insieme”; le bande si mettevano insieme e organizzavano 5, 6 eventi distribuiti sul territorio provinciale, si incontravano per organizzare degli eventi che diventavano, come ho detto, anche attrazioni di carattere turistico.
Se volete, questa è la parte più turistica, economica, ma quella più importante, ovviamente, è quella culturale perché, grazie a questi corsi, tanti giovani, tanti bambini, tanti ragazzi e ragazze si sono avvicinati alla musica e sono andati a studiare anche nei conservatori diventando maestri di musica.
Chiudo ringraziando, la mozione - per chi vuole è aperta la sottoscrizione - dà continuità al finanziamento di corsi, come dice la legge, come dice la delibera di Giunta regionale e va a coprire nel bilancio 2019 quel gap che si è creato per l'anno scolastico 2017/2018, che è rimasto scoperto.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Voglio dire al Consigliere Minardi che ho accettato ben volentieri la possibilità di poter sottoscrivere questa mozione, che voterò favorevolmente.
Nel corso degli ultimi due anni, 2018 e 2019, ho preparato due interrogazioni. In effetti, è rimasto scoperto l'anno 2019, nella realtà a bilancio sono state messe le risorse sia per il 2020 che per il 2021, ma mancavano quelle relative al 2019.
Non so oggi chi parlerà della Giunta in quanto non vedo l’Assessore Bravi, che a suo tempo mi aveva risposto in merito alle risorse del 2019 e mi aveva detto che si sarebbe fatta carico di inserirle nel bilancio di previsione, perché si era accorta che mancavano.
Sono d'accordo per l'importantissimo ruolo che le bande musicali svolgono a livello culturale, formativo ed educativo nei territori, quindi mi sembra importante riuscire a sostenerle. L'impegno l’Assessore Bravi lo aveva già preso, presumo, d'accordo con l’Assessore Cesetti e speriamo che ci siano le condizioni per poterlo mantenere.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 524. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 526
ad iniziativa del Consigliere Marconi
“Necessità di finanziamenti congrui per la lotta alla tossicodipendenza”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 526 del Consigliere Marconi, che ha la parola per illustrarla.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. Colgo l'occasione per sottolineare che a volte un fatto positivo può nascere dalle mozioni e dagli emendamenti dei Consiglieri, e mi riferisco alla esecuzione, forse da un anno circa, dei concorsi unificati.
Faccio i miei complimenti alla Giunta, al Presidente, in modo particolare come Assessore alla sanità, e naturalmente all'Assessore al personale, perché un emendamento da me presentato in sede di bilancio, qualche anno fa, Assessore Cesetti, chiedeva di non fare più concorsi nella Regione Marche divisi per aziende o per settori, ma concorsi unificati. Ora ne vedo banditi due con questo titolo “Bando di concorso pubblico unificato degli enti del Servizio sanitario regionale - livello C”, e interessano gli Ospedali riuniti di Ancona, Marche Nord, l’Inrca e tutte le Asur, stessa cosa per il livello D.
Finalmente nella nostra Regione non indiciamo concorsi per uno, per due, per tre posti, o per quattro o per cinque, è stato bandito un concorso unico per nove posti, più ci sono altri concorsi che riguardano la copertura fino a 30 posti e fino a 46 posti. Chiaramente ci saranno molti concorrenti per il concorso per personale tecnico-amministrativo, collaboratore amministrativo di livello D e per quello di collaboratore amministrativo di livello C, ma mi sembra una cosa seria.
Ripeto, anche se avremo migliaia di domande, i candidati non saranno comunque costretti a farne cinque diverse, ciascuna per un posto, per due, per tre, per quattro. Una volta tanto una buona notizia e chiedo scusa se ho approfittato di questo atto. Questa mozione è di per sé molto mite, mira semplicemente a chiedere due cose. La prima è sollecitare il Governo in sede di Conferenza Stato-Regioni per maggiori finanziamenti nella gestione dei servizi rivolti alla lotta alla tossicodipendenza. Ho voluto fare questa mozione, colleghi, perché ultimamente abbiamo parlato molto di dipendenze, soprattutto dell'azzardopatia ma anche di altre: internet, acquisto compulsivo, cibo, sulle quali a vario titolo si comincia ad intervenire. Sono settori nuovi, ma non dimentichiamoci questa vecchia, non dimentichiamoci di una delle forme più gravi di dipendenza, che tra le altre cose, a differenza delle altre, che sono comunque gravissime e inficiano l'esistenza fino ad annullarla nella volontà delle persone, questa mina anche la salute psichica e alla fine anche a quella fisica, portando alla morte tanti, troppi giovani nella nostra regione, ma anche fuori.
La seconda voce è una cosa un po' più concreta, perché oltre al calo di attenzione finanziaria, su cui dirò ancora qualche parola, c'è anche la mancata convocazione della Conferenza nazionale sulle droghe, che è scaduta da parecchio tempo.
La legge 309/1990 prevedeva che la Conferenza si riunisse ogni 3 anni, l'ultima che è stata fatta è del marzo 2009, eravamo con il Governo Monti o agli sgoccioli del Governo Berlusconi. Il Consigliere Volpini mi ricorda che era stata fatta addirittura dal Ministro Fini, quindi era ancora il Governo Berlusconi, comunque sono 10 anni che questa Conferenza non viene fatta.
Spero che la sollecitazione della Regione Marche e mi auguro anche di qualche altra, porti alla realizzazione della Conferenza. Io ho fatto l'ultima sulla famiglia con la Boschi, sembrava un po’ autocelebrativa, ma quella sulla tossicodipendenza stimola la raccolta dei dati e anche la valutazione sulle nuove droghe.
Mi hanno detto che ogni anno vengono scoperte circa 60 nuove sostanze psicoattive, non avevo questa informazione, l’ho tirata fuori immaginando questa mozione. Questo ci dice quanto la lotta sia complessa e quanto in questo campo, a differenza di quanto ho detto prima sull'educazione sessuale, sia fondamentale l'intervento medico-sanitario dato che ci troviamo di fronte a questioni strettamente biologiche, chimiche, oltreché comportamentali, ma il dato comportamentale in nessun modo …, nessuno può sentirsi giustificato da una depressione per assumere droghe, normalmente si prendono psicofarmaci e non droghe e purtroppo queste arrivano anche normalmente, non in situazioni di difficoltà o di crisi, persone completamente in salute che cominciano con qualche droga leggera per vivere in maniera un po’ più gasata rispetto al normale.
L'intervento è necessario e i fondi per la sanità continuano a diminuire. Molte volte ho lamentato in quest'Aula, e lo ripeto ormai all'indirizzo del quarto colore governativo, perché ne abbiamo cambiati quattro, con qualche variabile dopo i primi Governi a guida centrosinistra di un tipo, poi a guida centrosinistra di un altro, con l'intervento dell'NCD, poi abbiamo avuto il Governo giallo verde, adesso ce l’abbiamo giallo rosso, ma una costante di tutti questi Governi, cari Assessori e cari Consiglieri, è che i fondi per la sanità continuano a calare.
Ricordo, non smetterò mai di dirlo, che l'ultimo ad aver annunciato una ripresa di finanziamento, che solo in parte c'è stato, è stato l'ultimo Governo Renzi, poi ci siamo fermati e la cosa strana è che nel frattempo si fanno sfondamenti di bilancio, si immaginano 30 miliardi in più di spesa, ma non si riesce a trovare un miliardo in più all'anno per la sanità.
Questo era l'impegno dei Governi a suo tempo preso, dopo la grande stretta degli anni conseguenti al DM 70, in cui avevamo unificato tutta la sanità nazionale, o perlomeno avevamo provato nelle regole ad unificarla. Da quella volta in poi dovevano crescere i soldi, che erano stati tagliati, erano diminuiti in termini reali a fronte di aumento di spese, ma quel miliardo in più io ancora non l’ho visto, non so se miracolosamente è arrivato all'Assessore Cesetti, ma credo che non l’abbia visto.
Quelli che più di tutti lamentano questo stato di cose sono ovviamente gli operatori del settore, a partire dai nostri Sert, ma anche e soprattutto le cooperative, le aziende e le società che si occupano di tossicodipendenza, che hanno, non un taglio sulle persone, ma un taglio sui giorni, cioè i giorni a disposizione per la cura diminuiscono sempre di più e purtroppo su questi non si può fare economia.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.
Fabrizio VOLPINI. Devo fare un plauso al Consigliere Marconi per questa mozione, perché concordo sul fatto che c'è necessità di alzare di nuovo la guardia rispetto al problema delle tossicodipendenze.
Sulle nuove droghe al Ministero addirittura è nata una task force, alla quale i pronto soccorso possono rivolgersi h24, che deve studiare ed individuare le nuove sostanze, di cui ha parlato prima il Consigliere Marconi, che arrivano un po’ da tutto il mondo e che noi riceviamo.
I dati dicono che è di nuovo in aumento l'uso dell'eroina, che non era stata dimenticata, ma aveva avuto un periodo di poco appeal, quindi c'è la necessità di fare qualcosa, l’ho detto prima (ma non nell'intervento perché non potevo più parlare), anche perché è ripresa la curva verso l'alto delle infezioni da HIV, lì il rapporto qualche volta ci sta anche se meno rispetto a prima, perché oggi la trasmissione sappiamo essere più legata all'attività sessuale che alle siringhe.
Mi auguro che ci sia in mezzo a queste tossicodipendenze, Consigliere Marconi, anche la lotta all'alcolismo, perché è l'altra piaga che abbiamo di fronte. E’ notizia di oggi della morte di una giovane di 19 anni, ieri sera in una discoteca della Toscana, per un mix di alcol e droga.
Credo che una mozione di questo tipo vada sostenuta, vada votata, quindi bisogna che anche la Regione da questo punto di vista faccia la propria parte.
Il Consigliere Marconi ha fatto riferimento ai concorsi unici regionali, anch’io su questo vorrei fare una piccola chiosa, è vero, sono importanti, perché permettono di snellire e magari di coprire i posti di persone che sono andate in pensione, però, su alcune figure professionali ci può essere un rischio, che è quello che spesso vengono formate all'interno delle varie strutture sanitarie e poi magari in altre fanno fatica ad entrare in quel tipo di servizio nel quale hanno acquisito rapporti, competenze ed anche relazioni.
I concorsi unici accelerano e snelliscono una serie di procedure che permettono, specialmente oggi dopo la quota 100 o personale ormai attempato, maggiore velocità di sostituzione ed equità, chiaramente risorse permettendo.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Mi associo agli interventi precedenti, rispetto all'importanza di un tema come quello del contrasto alla droga.
Nella mozione si guarda più a un discorso di intervento medico che di recupero, di riabilitazione e di reinserimento di chi è caduto in questa piaga.
Vorrei evidenziare il discorso della prevenzione, repressione. In questi giorni anche nella mia provincia di Macerata in una scuola hanno trovato bambini di 11/12 anni che non solo fanno uso di marijuana, ma addirittura la spacciano ai propri coetanei,
Sottolineo anche il problema grande dell'utilizzo di alcolici e superalcolici che favorisce non solo lo sballo del sabato sera, e quindi crea una dipendenza, ma determina anche problemi alla crescita normale dei ragazzini, ad uno sviluppo equilibrato. Anche qui, purtroppo, i dati sono paurosamente in crescita e sono legati ad esempio, agli incidenti stradali, che avvengono nelle serate tra il sabato e la domenica e in moltissimi casi riguardano giovani e giovanissimi. In Italia, nelle ultime settimane, per incidenti stradali abbiamo contato 24 morti fra giovani e giovanissimi, le cosiddette stragi del sabato sera, dovute ad un tasso alcolico e all’uso di varie tipologie di stupefacenti, di droghe, che portano inevitabilmente a non avere la lucidità necessaria, e quindi a provocare questi incidenti.
Su questo credo che la prevenzione, il contrasto, devono essere battaglie forti ed unanimi. Non entro in ulteriori polemiche o temi che abbiamo già trattato sul differente approccio all’uso o alla considerazione delle droghe cosiddette leggere, ma credo che l'impegno di tutti in questa direzione debba essere forte, deciso e unanime.
Stiamo perdendo una generazione ed anche i problemi legati a molte patologie psichiatriche che si stanno diffondendo sono dovuti all’uso in età precoce di droghe. Questo deve essere chiaro, è riconosciuto a livello medico, c'è una proliferazione di una serie di disturbi legati anche all'utilizzo di droghe, questo va spiegato, e penso che l'intervento delle forze dell'ordine, che fanno con i controlli nelle scuole, sia qualcosa di sano, giusto e non deve essere visto come qualcosa di repressivo che entra nell'economia della scuola o dei minori, ma va considerato come qualcosa di salvifico, perché anche mettere paura a un ragazzino, che pensa che sia giusto utilizzare queste droghe, che pensa di rimanere impunito perché magari vede la fogliolina di cannabis dappertutto, girando nei centri storici, credo che sia importante anche al fianco di tutto il resto, che va dal recupero alla rieducazione e da un'opportunità che va garantita anche a chi ha sbagliato ed è riuscito a fare un percorso di reinserimento nella società con la dignità che ovviamente deve essere data ad ognuno.
Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Parlo a nome dei miei colleghi, ringraziamo il Consigliere Marconi per aver sollevato questo importantissimo tema in Aula, sicuramente la necessità di finanziamenti congrui e sicuri, soprattutto ripetuti nel corso degli anni, può portare ad una programmazione dei progetti sempre più efficiente ed efficace. Pur non condividendo alcuni piccoli dettagli, noi, come Movimento 5 Stelle, voteremo a favore e ci impegneremo anche nei confronti del Governo per far sì che venga anche attuata quanto prima. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini
Fabrizio VOLPINI. Dall’America che spesso è anticipatrice di costumi sta arrivando il dato e anche la preoccupazione dell’aumento dei casi da dipendenza da oppiacei.
Gli oppiacei sono una categoria di farmaci che oggi viene usata soprattutto nell’ambito della terapia del dolore, anzi l'Italia da questo punto di vista è indietro rispetto a quello che viene fatto in altri Paesi, ebbene, dall'America ci stanno arrivando le prime preoccupazioni e i primi dati su un abuso, chiaramente nelle giovani generazioni, di questi tipi di farmaci che in realtà vengono usati a scopo terapeutico e con determinate indicazioni nella terapia del dolore. Penso al fentanyl e a questi prodotti.
Un ulteriore scenario si sta aprendo proprio a testimonianza di come sia un campo dove l'attenzione deve essere sempre massima, sia da parte delle autorità sanitarie che di tutti.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Vorrei ringraziare il Consigliere Marconi a nome della Giunta per questa mozione opportuna, perché riaccende i riflettori sul tema che, è stato già detto, è di grande attualità.
A livello regionale la Giunta garantisce 2,5 milioni di euro per finanziare i programmi di prevenzione, cura, riabilitazione, ergoterapia, riduzione del danno ed inclusione socio-lavorativa nell'ambito dei Lea, questo lo ricordo a me stesso e all'Aula, perché va evidenziato, oltre a 1,3 milioni di euro per il contrasto al gioco d'azzardo, alle ludopatie e alle dipendenze digitali, con risorse statali vincolate. Questo avviene, ovviamente, senza soluzione di continuità dal 2002, perché è stato già detto, ma mi sembra opportuno ricordare all’Aula, quanto investe la Regione dal punto di vista economico.
La Commissione salute all'interno della Conferenza Stato-Regioni chiede da anni la convocazione della Conferenza nazionale sulle droghe prevista dalla legge ma, ad oggi, i vari Governi che si sono succeduti non hanno ancora proceduto alla convocazione, mentre c'è l’impegno del Governo a realizzare entro il 2020 la Conferenza nazionale sull'alcol, mi pare sia stato ricordato adesso quanto sia importante combatterne l'uso e l'abuso, così come per le droghe. Questo è quanto.
Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 526. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 512
ad iniziativa dei Consiglieri Pergolesi, Maggi, Giorgini, Fabbri
“Avvio Piano Telelavoro e ‘lavoro agile’”
(Votazione risoluzione)
PRESIDENTE. Riprendiamo l’esame della mozione n. 512.
Proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Pergolesi, Cesetti, Giorgini, Maggi, Mastrovincenzo, Malaigia, Leonardi, Fabbri, Giancarli, Volpini, Urbinati, Giacinti, Biancani, Micucci, Carloni, Celani, Sciapichetti, Casini, Traversini, Rapa, Bisonni.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Semplicemente abbiamo integrato il testo della mozione con le azioni che la Giunta ha svolto nel corso degli ultimi anni.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti gli altri membri del Consiglio regionale oltre ai miei colleghi del Movimento 5 Stelle per averla sottoscritta a grande maggioranza.
Proposta di risoluzione, sulla mozione n. 512. La pongo in votazione
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 542
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Giacinti, Volpini, Micucci, Minardi
“Rifinanziamento della legge regionale 34/2001 ‘Promozione e sviluppo della cooperazione sociale’”
Mozione n. 550
ad iniziativa dei Consiglieri Volpini, Giancarli, Marconi, Pergolesi, Leonardi, Zaffiri
“Rifinanziamento della legge regionale 34/2001 ‘Promozione e sviluppo della cooperazione sociale’ e della legge regionale 5/2003 ‘Provvedimenti per favorire lo sviluppo della cooperazione’”
(abbinate)
(Discussione e votazione risoluzione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 542 dei Consiglieri Biancani, Giacinti, Volpini, Micucci, Minardi e la mozione n. 550 dei Consiglieri Volpini, Giancarli, Marconi, Pergolesi, Leonardi, Zaffiri, abbinate.
La discussione è aperta, ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Vorrei dirle che abbiamo fatto un lavoro preventivo, nel senso che è stata distribuita una risoluzione perché le due mozioni chiedevano più o meno la stessa cosa: la mozione n. 542 chiedeva il finanziamento della legge regionale n. 34/2001, che si occupa della promozione e sviluppo della cooperazione sociale, e la n. 550 oltre a questo chiedeva il finanziamento della legge n. 5/2003.
Sono due leggi che si occupano entrambe del mondo della cooperazione, quindi abbiamo deciso di presentare una risoluzione, che raccoglie gli obiettivi e le finalità delle due mozioni, firmata da tutti i sottoscrittori.
Questa risoluzione è molto importante perché chiede il rifinanziamento della legge regionale 34/2001, che consente alle cooperative di tipo B di sostenere il lavoro ed il reddito delle persone che svolgono l’attività lavorativa. E’ una modalità che consente il reinserimento lavorativo e dà dignità e speranza a persone che passano da una attività di tipo assistenziale ad una situazione di autonomia ed autosufficienza.
La legge regionale 5/2003 riguarda il sostegno degli investimenti che il mondo della cooperazione fa, ovviamente anche questi dedicati al lavoro.
Il dispositivo della risoluzione chiede di attivarsi affinché nel bilancio di previsione 2020/2022 siano stanziate risorse prioritariamente a favore delle cooperative sociali previste dalla legge regionale 34/2001, già dal 2020, quindi già dal 2020 ci sia il rifinanziamento di questa legge, per la quale non vengono previsti fondi ormai da diversi anni, se non sbaglio dal 2015. E’ una legge molto importante per sostenere le persone disabili.
La risoluzione chiede altresì di sostenere anche legge regionale 5/2003, qualora siano disponibili risorse in bilancio. Quindi, si impegna la Giunta a rifinanziare dal 2020 la legge regionale n. 34/2001 e secondo le disponibilità negli anni successivi anche la legge regionale n. 5/2003.
Ringrazio tutti i sottoscrittori delle mozioni perché hanno dimostrato la sensibilità di quest'Aula rispetto a un tema così importante.
Ricordo che il Presidente Ceriscioli e l’Assessore Cesetti sono riusciti, facendo un miracolo in questi anni, a sostenere tutto il mondo del sociale attraverso con il socio-sanitario. L'unica legge che non è stata rifinanziata relativa al sociale è la legge n. 34/2001 e in subordine la n. 5/2003.
Riteniamo che, visto che in questi anni è stato fatto un grandissimo lavoro da parte della Giunta e del Consiglio, sia importante chiudere il cerchio e riuscire a sostenere, facendo un ultimo sforzo, anche la legge regionale 34/2001. Sarebbe un segnale importante per le cooperative che utilizzano i dipendenti disabili, che difficilmente riuscirebbero a stare nel mercato del lavoro. Per una persona che non ha i tempi e le capacità per poter lavorare come un’altra persona, che non ha questi tipi di problemi, è necessario questo sostegno per consentire a questo tipo di cooperative di stare sul mercato. Grazie.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.
Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Vorrei soltanto comunicare che il capogruppo Zaffiri è stato sentito telefonicamente, era cofirmatario della mozione n. 550, ed è concorde nella presentazione della proposta risoluzione, che ho personalmente firmato a nome del gruppo della Lega.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Molto velocemente perché ha già spiegato il Consigliere Biancani l'intento delle mozioni e della risoluzione.
Sottolineo il fatto che in questi anni l'Amministrazione regionale, attraverso il finanziamento delle leggi a vantaggio dell’industria marchigiana, di default coinvolgeva anche il mondo della cooperazione, che quindi non era escluso. E’ chiaro che è molto particolare, le cooperative di tipo B, le cooperative sociali, che dovendo spesso sostenere dei costi minimali per la costituzione e l'avviamento, hanno caratteristiche e casistiche che esulano dal resto del mondo dell'industria, del commercio, laddove le cooperative vanno ad incidere.
Per questo credo che sia quanto mai opportuno rivalutare il ruolo delle cooperative proprio perché soddisfano una nicchia di mercato, passatemi il termine, che le società di tipo tradizionale, l'industria di tipo tradizionale, non riescono ad intercettare, dato che spesso coinvolgono persone particolarmente svantaggiate.
In questi anni di crisi economica spesso, attraverso la cooperazione, i dipendenti sono diventati imprenditori dell'azienda in cui lavoravano e sono riusciti a salvarla. Quindi si ha una casistica particolare, che è giusto che la Regione, che ha sempre tutelato attraverso l'approvazione di una serie di norme regionali, la salvaguardi ulteriormente attraverso il finanziamento delle leggi, che probabilmente hanno bisogno di risorse minori rispetto a quando furono approvate, di cui anche oggi c'è necessità proprio per salvaguardare un mondo che ha uno sviluppo tutto sociale, in particolar modo nelle Marche.
Mi auguro che questa risoluzione possa essere approvata unanimemente in modo che l'amministrazione regionale possa muoversi di conseguenza.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Stavo parlando con il Presidente della Commissione, che è momentaneamente uscito, e ribadivo la sensibilità che la IV Commissione sanità e politiche sociali ha nei confronti dei soggetti più svantaggiati, soprattutto è intervenuta su altre leggi e in altre occasioni per promuovere una maggiore sensibilizzazione, anche attraverso maggiori contributi.
Come Commissione sanità abbiamo sottoscritto l'altra mozione, ma siamo stati più che felici di unire i due atti proprio perché, come ho detto prima, su questi temi è importante portare avanti, non tanto i nomi dei presentatori, una collaborazione e cooperazione dei Consiglieri, indipendentemente dall'appartenenza politica, per cercare di dare delle soluzioni e delle risposte positive ai cittadini.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Minardi.
Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Anch'io vorrei intervenire per sottolineare l'importanza del rifinanziamento della legge 34/2001, che da anni non viene fatto, e per sottolineare il valore della cooperazione sociale.
Le cooperative sociali, quelle di tipo B, sono in grado di fare inserimenti lavorativi di persone svantaggiate, quindi di dare loro delle opportunità anche per acquisire nuove capacità lavorative. Persone con disabilità che fanno fatica ad inserirsi nel mondo del lavoro, e credo che questo sia un fatto importante che va sottolineato.
Le cooperative sociali hanno svolto in questi anni un ruolo importante perché rappresentano nella comunità in modo trasversale un'occasione ed una opportunità. Non stiamo parlando di risorse particolarmente importanti, penso che si possa risolvere il problema con qualche centinaio di migliaia di euro. Investiamo tante risorse attraverso i fondi europei per l'occupazione delle persone non disabili, credo che in questo caso sia giusto e doveroso mettere delle risorse per persone che hanno un duplice bisogno, che non è soltanto quello del lavoro, ma anche il reinserimento nella comunità, nella società, con occasioni lavorative.
Ringrazio i colleghi che mi hanno dato la possibilità di sottoscrivere la mozione, anch'io su questo ero stato sollecitato dal mondo della cooperazione.
Ritengo che sia un'occasione importante ed unica per ridare dignità a quelle persone che altrimenti rischierebbero di rimanere ai margini della società, dando loro autonomia ed autosufficienza.
Chiudo dicendo che non solo ho sottoscritto volentieri la mozione, ma sono d'accordo affinché la Regione si impegni a rifinanziare le leggi regionali n 34/2001 e n. 5/2003.
Penso che sia una scelta di civiltà e di sensibilità, soprattutto nei confronti di quelle persone che hanno meno di noi, che sono disabili e che hanno dei sacrosanti diritti.
In tanti altri servizi ed in settori importanti abbiamo messo dei finanziamenti anche importanti, mi viene in mente il progetto “Dopo di noi”, quello che rende autonomi i disabili, anche questa è un’occasione per inserire le persone nel mondo lavorativo e ridare loro dignità e fare in modo che possano attraverso occasioni di lavoro trovare delle opportunità di reinserimento, di dignità e di autosufficienza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.
Fabrizio VOLPINI. Grazie Presidente. Mi associo a quanto ha detto la Consigliera Pergolesi rispetto alla filosofia e allo spirito con cui la Commissione che presiedo, grazie anche a tutti i Commissari, ha cercato e cerca di lavorare quando si tratta di questioni che riguardano il sociale ed anche la sanità, in questo caso prevalentemente il sociale.
Mi viene in mente un esempio, quello della legge sulla vita indipendente, dove abbiamo iniziato un percorso insieme ed abbiamo coinvolto anche altre Commissioni, penso a quella presieduta dal Consiglieri Giacinti, per arrivare a formulare una proposta più ampia rispetto a quella iniziale. Anche nell'esame della legge sulla cooperazione sociale ha prevalso questo spirito e questo metodo di lavoro, così come sulla legge regionale n. 5/2003.
Consegniamo alla Giunta questo mandato, questa missiva e mi auguro che nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, in cui avremo anche altri momenti importanti e faticosi, questo spirito possa prevalere, dobbiamo anche approvare il piano socio-sanitario, ognuno con il proprio angolo di visuale, con la propria specificità.
Una risoluzione, credo, che interpreta in maniera fedele questo spirito.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di risoluzione sulle mozioni nn. 542 e 550. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 534
ad iniziativa dei Consiglieri Micucci, Giacinti, Biancani, Giancarli
“Istituzione di una rete museale marchigiana dedicata alla ‘Street Art’”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 534 dei Consiglieri Micucci, Giacinti, Biancani, Giancarli.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Questa mozione nasce da uno stimolo che arriva ormai da diversi anni dall'attività che molte associazioni e molti comuni stanno facendo nei loro territori. E’ sempre più frequente vedere, non solo nelle Marche, ma in questa regione in maniera stringente, muri delle nostre città abbelliti da quelle che sono delle vere e proprie opere d'arte, angoli delle città che sarebbero abbandonati o comunque poco frequentati o mal frequentati diventano, attraverso delle opere d'arte messe sui muri dagli artisti di strada, degli angoli che impreziosiscono le nostre città.
Questa rete si sta sempre più sviluppando. Molte sono le associazioni che concorrono a questo sviluppo, molti sono i comuni che acquisiscono sensibilità. Penso alle battaglie che venivano fatte nei decenni scorsi contro i writer che in qualche modo imbrattavano i muri, oggi invece sta cambiando l'ordine di visuale e addirittura vengono chiamati questi artisti, spesso anche con dei contributi, perché ci si è resi conto che spesso, non sempre, ma spesso, sono delle vere e proprie opere d'arte.
Le associazioni che ci hanno contattato e ci hanno sollecitato, hanno avuto l'idea, anche loro stimolate, di mettersi in rete, come oggi spesso si usa.
Ecco, quindi, l'idea contenuta in questa mozione che è dovuta ad un'interlocuzione che segue da diversi mesi l'Assessorato al turismo, ed è quella di realizzare un museo, ma non come è accaduto nelle sedute scorse in cui sono state individuate delle città come sedi di musei particolari, ma attraverso un museo itinerante perché queste opere d'arte sono presenti in una vastità di comuni, quindi la Regione dovrebbe in qualche modo farsi carico di mettere in rete, di associare questi comuni e queste associazioni e realizzare un museo che non è presente oggi in Italia e che potrebbe essere una primizia che può in qualche modo ampliare l'offerta turistica per chi viene da fuori. Attraverso un sito regionale, attraverso la pubblicizzazione di questi siti già presenti si potrebbe ampliare l'offerta turistica e magari in futuro anche finanziare, attraverso delle risorse che possono essere messe a disposizione di questo museo, eventuali nuove opere d'arte. Anche perché in qualche modo ed attraverso il fare rete di queste associazioni e di queste opere già presenti, ripeto, si può ampliare l'offerta turistica.
C'è stato un accordo di massima, un favore da parte dell'Assessorato e della Giunta rispetto a questa iniziativa e attraverso questa mozione vorremmo rendere partecipe ed avere un sostegno di tutto il Consiglio regionale.
Forse avete avuto modo di leggere nei mesi scorsi, queste iniziative si stanno sviluppando, la Regione Puglia, per esempio, ha messo a disposizione centinaia di milioni per un'iniziativa che non è uguale, ma è in qualche modo simile. Chiaramente il bilancio della Regione Puglia non è lo stesso della Regione Marche, siamo una Regione più piccola, ma con un fermento culturale e di opere d'arte sempre maggiore.
Anche attraverso un sostegno ad un settore che è perlopiù di giovani artisti, quindi un mondo giovanile, la Regione può sostenere un'attività importante e primaria che guarda anche ad un'ottica futura di sviluppo sostenibile, quindi mi auguro che questa mozione possa essere approvata in maniera unanime e che la Giunta possa recepire quanto sollecitato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.
Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Mi dispiace non dare seguito alla richiesta del neo capogruppo Micucci, ma non ci sentiamo di appoggiare questa mozione, per quale motivo? Pur essendo concettualmente più che d'accordo nel creare una rete museale è proprio la particolarità di queste opere che spinge ad una certa riflessione.
L'arte in questo senso non è soltanto una mera rappresentazione iconografica della realtà, ma le opere, stiamo parlando di murales in questo caso, sono più che altro interpretazione di una realtà, che può essere rappresentata sotto diversi punti di vista.
Mi spiego, l'arte in questo caso è un'espressione identitaria, è una comunicazione di pensieri, a volte ha anche il compito di informare perché alcune opere, alcuni murales, denunciano anche particolari situazioni e per questo motivo è auspicabile avere una rete museale in questo senso, ma avrebbe quanto meno bisogno di un passaggio preventivo, secondo me, di un Comitato di ricognizione e di controllo, attraverso una Commissione politicamente ed ideologicamente eterogenea, che esamini via via i progetti da inserire nella rete, in modo che le opere inserite garantiscano una fotografia della regione non univoca, una fotografia che rappresenti il territorio marchigiano, ma eviti conflitti, frizioni, espressioni offensive e che garantisca più che altro una pluralità di espressioni artistiche e che valuti anche la qualità.
Una cosa è essere artisti, diverso è imbrattare i muri, c'è anche questo da considerare, quindi non tutte le opere potrebbero essere annoverate in una rete, ci deve essere un Comitato fatto da esperti del settore, da critici d’arte che riesca a distinguere e possa garantire che a livello artistico e culturale questo museo diffuso non sia settoriale, ma dia spazio e visibilità ai diversi punti di vista che questo particolare tipo di opere propone, per cui, almeno per il momento, se non c'è un passaggio antecedente alla creazione di questo museo diffuso, non ci sentiamo come gruppo Lega di appoggiare questa mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Trovo l'idea di per sé interessante. Quando posso, purtroppo molto poco, cerco di girare il più possibile le Marche per vedere quello che offrono, perché spesso possiamo essere anche noi i promotori delle nostre bellezze, magari attraverso le nostre pagine Facebook che sono seguite anche per altre questioni.
Qualche settimana fa sono stata a Braccano, che è una frazione di Matelica in provincia di Macerata, un paesino quasi abbandonato che è tornato un po' a rifiorire turisticamente, come passaggi perché è veramente molto piccola, dato che da alcuni anni è stato oggetto di una sorta di recupero attraverso la realizzazione, anche in collaborazione con delle Accademie di belle arti, di una serie di murales che hanno coinvolto un po' tutto il Paese e che variano dai temi più disparati, alcuni legati all’ambiente montano, altri con messaggi diversi.
Reputo di per sé la questione dei murales, che spesso è ormai interpretata come arte moderna, uno strumento utile a valorizzare le nostre realtà. Trovo anche interessante lo spunto fatto da chi mi ha preceduto, di avere un censimento, che certamente è importante rispetto alle opere. Alcune credo che possano essere definite giustamente tali, altre magari meno, perché sappiamo anche che c'è la cattiva pratica di imbrattare i muri, con varie realizzazioni che per alcuni sono opere d’arte e per altri qualcosa anche fuori dalla legge.
Credo che sarebbe un discorso molto importante, quindi a fianco al censimento, che ci può portare a conoscere le realtà oggi presenti sul territorio e quindi aprire anche a possibilità di sviluppo, ma in qualche modo in questo senso, avere anche …
Quando si parla di arte in generale non si può parlare di censura, però credo che sia giusto, essendo anche opere esposte a tutti, uno non sceglie di andare a vedere qualcosa piuttosto che altro pagando un biglietto al museo, sono cose alla vista e al giudizio di tutti, quindi credo che sarebbe opportuna, a volte ci sono dei messaggi forti che vanno anche contro alcune sensibilità morali o personali, la valutazione di alcune situazioni.
Dico questo e faccio un piccolo esempio, non ricordo come si chiama la galleria che porta verso la stazione, dietro il parcheggio Stamira che noi utilizziamo sempre, per imboccarla facciamo una piccola chicane e passiamo a fianco ad un palazzo semidiroccato con un grande murales raffigurante una madonna con la testa capovolta, devo dire che alcune persone, indipendentemente da questa mozione, mi hanno evidenziato un discorso di sensibilità personale, in questo caso anche legato a un credo religioso. Qualcuno ha visto in questo qualcosa di offensivo nei confronti del proprio credo, quindi, prima di censire quell'opera e magari farla entrare in un “museo”, sarebbe forse anche giusto fare una valutazione che tenga conto anche di queste cose. Lo ripeto, non c'è da parte mia nessun tipo di censura, sono andata a vedere le mostre di Kittering, quindi credo che sul discorso della street art ci sia molto da dire e anche molto da fare.
Guardo il proponente Consigliere Micucci, è venuto a vedere i murales a Civitanova Marche ed anche quelli sul porto di San Benedetto del Tronto, se fatti bene, arricchiscono una urbanizzazione spesso anche molto brutta, in alcuni casi, delle nostre città, che può essere arricchita con opere che danno valore.
Su questo però, ribadisco, essendo opere esposte a tutti, per le quali non c'è a monte la scelta del soggetto di andare o meno a vederle, credo che debba esserci cautela, anche in questo senso. Ho fatto il primo esempio che mi è venuto perché, fatalità, riguarda un sentire diffuso.
Penso che occorra avere una cautela che potrebbe magari aiutare ad evitare uno scontro successivo e delle polemiche in una situazione che di per sé potrebbe essere assolutamente positiva e valorizzare o ridare vita, come nel caso di Braccano, ad un Paese nel nostro Appennino, che era spopolato.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Sono veramente inorridito a queste dichiarazioni. E' fatta bene l’arte, Consigliera Leonardi? E’ fatto bene un taglio di Fontana? E’ fatto bene un cretto di Burri? O una plastica bruciata di Burri? Valgono milioni, è una comunicazione, un linguaggio nuovo, ci chiediamo se è fatto bene? Ma cosa vuol dire se è fatto bene? L'arte vogliamo inquadrarla in una …, ma l'arte è la fotografia della regione? Alla street art bisogna dare gli spazi, bisogna dire qual è il soggetto? Questi ci ridono in faccia!
Ha citato Kittering, Kittering è su tutti gli zainetti dei bambini, sono quei pupazzetti con tutte quelle freccine, Basquiat è morto di Aids, era un derelitto della società, le sue opere valgono milioni. Dico: attenzione, il concetto di arte non è questo, non è burocrazia! L’arte è un’espressione, è un linguaggio, una volta nel ‘500, nel ‘600, nel ‘700, non c’era la fotografia, né il cinema, né i telefonini, si comunicava ai posteri dipingendo. Canaletto ha fatto le visioni di Venezia e noi le vediamo perché le ha riprodotte fedelmente, fotograficamente, oggi il linguaggio è completamente cambiato, perché fare il quadro dei fiori o del paesaggio o del ritratto quando c’è la fotografia? C’è il cinema, ci sono i telefonini.
E' il linguaggio che è cambiato. Il taglio di Fontana è fatto bene? E’ concettuale! Fontana tagliando la tela diceva: “Bisogna andare oltre all’arte che abbiamo visto fino adesso”. Gli vuoi dire di no? E poi “espressioni offensive”, Duchamp ha messo un cesso, un orinatoio provocatoriamente, è offensivo? Lo stesso Sgarbi, che sicuramente non è del Movimento 5 Stelle, 10 anni fa ha fatto a Milano una mostra bellissima di street art, con tutti gli street art italiani ed hanno avuto successo. E' un linguaggio comunicativo diverso e non lo possiamo circoscrivere dentro un cerchio o un quadrato dicendo: “Dentro è arte, fuori no”, significa ammazzare l’arte, per cui questa cosa ben venga.
Ricordo che il Sindaco Sturani di Ancona ha dato le bombolette a questa gente e ha fatto riempire una parete in via delle Grazie, una parete di cemento grigio, con tutte figure di fantasia, ma se il Sindaco, o chi per lui, avesse detto: “Devi stare dentro queste regole, non devi fare …” questi avrebbero preso le bombolette e gliele avrebbero ridate perché l’arte non può essere su committenza, soprattutto questi ragazzi lo fanno come forma quasi di contestazione e contrasto all’attuale realtà.
La Madonna con la testa rovesciata significa che il concetto cristiano di amore e solidarietà non c'è e la Madonna si è stravolta completamente ed è per indicare i valori di solidarietà e di amore che quella Madonna ha girato la testa, non è offensiva nei confronti di un credo religioso, quindi stiamo attenti.
Si può dire: “Questo lo so fare anch'io”, ma bisogna vedere cosa c'è dietro e come in tutte le discipline occorre avere una preparazione perché le arti visive sono la cosa più complessa e complicata che hanno bisogno di una preparazione a monte.
Tra questi ragazzi ce n’è qualcuno veramente impressionante, ma non perché ha fatto bene il paesaggio, perché ha una fantasia ed una creatività, anche se non si riesce a capire che accidenti ha fatto, che vanno al di là dei concetti e del nostro modo di intendere l’arte. Non è più la fotografia, mettetevelo in testa, perché la fotografia intesa come realismo …, anche l'iperealismo è sceso, è scemato, è caduto perché ci sono dei mezzi, delle tecniche che ormai fanno delle cose che un pittore ci mette 3 mesi a fare, mentre in pochi secondi facciamo la fotografia bella, brutta, come ci pare.
L'arte è un linguaggio, è una comunicazione, se la restringiamo ad un concetto nostro quasi burocratico, non è più arte, e sicuramente non facciamo bene. Se c'è questa cosa di valorizzare la street art io sono d'accordo, perché questi ragazzi, questo patrimonio di fantasia che abbiamo, di arte, di creatività, va comunque valorizzato sia per una forma sociale, per questi ragazzi che hanno una particolare sensibilità, diversa dagli altri e che magari molte volte sono emarginati, sia per una questione economica e di turismo, far vedere delle cose belle che ci sono in questo territorio.
Ad Ancona sono stati buttati giù i silos sui quali erano stati fatti dei murales, fuori dalle scuole ci sono dei murales bellissimi, non confondiamo la propaganda, i depliant e quello che deve servire per il turismo, serve anche quello, con l’arte che è tutta un’altra cosa, per cui io voterò a favore di questa cosa.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Spero che con questa riflessione collegata alla mozione possiamo far ritornare sulle proprie posizioni sia la Consigliera Malaigia della Lega che la Consigliera Leonardi di Fratelli d'Italia.
La mozione mi ha colpito molto perché per la prima volta dei giovani, al di là dell'inquadramento culturale, come ricordava il capogruppo Maggi, si sono proposti alla Regione per cercare di dare un segnale di una cultura che, per tanti versi, può essere vista come alternativa, ma che nella sostanza è arte contemporanea, che magari può piacere o non piacere. Hanno detto con grande chiarezza che questa arte che loro vogliono mettere a disposizione delle Marche, di tutti i territori della regione Marche, di tutte le province e di tantissimi comuni delle Marche, deve servire anche a richiamare l'attenzione del turista che arriva nella nostra regione.
Come tutti sappiamo, il turismo nelle Marche arriva con una serie di cluster ma questo è un momento che permette, a noi della Regione Marche, quindi dell'Assessorato al turismo e alla cultura, di promuovere la street art, anzi l’idea che mi è nata ascoltando gli interventi, è quella di presentare questo progetto culturale e turistico alla Bit a Milano, lasciare uno spazio per far sapere all'Italia, a tutti gli italiani e ai tour operator italiani e stranieri che nelle Marche il turista che arriva trova anche questo tipo di opportunità, una visita anche a queste opere.
È chiaro che è difficile contenere l'arte, ma se vogliamo lasciare libertà di intervento e di idee a questi giovani e non giovani, non sono tutti giovani, i soggetti sono di età varia …
L'impostazione della mozione, qui voglio far riflettere la Consigliera Malaigia e la Consigliera Leonardi, mi sembra interessante perché impegna la Giunta e l'Assessorato a fotografare l'attuale situazione regionale, una fotografia di quello che abbiamo, perché un altro dato importante su cui riflettere è che nelle Marche ci sono tante sculture o opere di arte contemporanea. Lo ricordava la Consigliera Leonardi quando ha detto che è stata in un comune del maceratese dove ha visto dei murales belli e importanti, che magari danno quel valore aggiunto che hanno invogliato il turista ad andare a visitare quel Paese e di stare in quel territorio. Una fotografia dell'attuale e naturalmente intorno a questo costruire un progetto completo e forte con la Regione, con gli uffici regionali della cultura, con un gruppo di tecnici, questo si, non di politici, perché non è il caso che sia l’Assessore a decidere se quell’espressione artistica è bella o meno. Un progetto presentato da questa associazione che si sta costituendo e che sta coinvolgendo, guardate la cosa bella, tanti artisti che fanno questo tipo di opere, un progetto che come Regione riteniamo interessante, che come Assessore alla cultura e al turismo ritengo interessante, su cui confrontarsi e che non si concluderà oggi.
La mozione impegna la Giunta a finanziare la fotografia di tutto quello che abbiamo, da lì partire per aggiungere altre opere e altri progetti che dovranno arrivare per far sì che questa nostra regione sia accogliente culturalmente non soltanto all'interno dei musei, con le varie grandi mostre che facciamo più o meno importanti, ma anche all'aperto.
Ora, nel rispetto delle varie valutazioni fatte dalle Consigliere della Lega e dei Fratelli d'Italia, votare contro questa fotografia è votare contro a prescindere, mentre secondo me, dobbiamo lasciare libertà a questo progetto regionale sulla street art, con il controllo degli addetti ai lavori che dovranno verificarlo.
Quello di cui mi preoccupo è che questo progetto tocchi tutte le realtà provinciali e territoriali, in particolar modo a noi interessa tenere alta l'asticella nei territori, in particolar modo delle aree interne, e non intendo solo quelle del cratere, ma anche le aree interne delle altre province che non hanno vissuto il sisma.
Questo è quel valore aggiunto che potrebbe permettere al turismo costiero di andare una giornata nelle aree interne per vedere queste opere d'arte, anche grazie alla promozione della Regione Marche e dei soggetti attuatori, portando un benessere economico su cui tutti noi diciamo sempre, giustamente, che dobbiamo e vogliamo intervenire con maggiore attenzione.
Questa mozione se votata all’unanimità dà un bel messaggio, se l'avete letta, parla di “fotografia dell'esistente” e quando andremo avanti con i progetti più pregnanti, quando arriveremo a discutere il progetto nei prossimi mesi, credo che potremmo valutare o meno se creare un gruppo politico o istituzionale, quello che avete detto, però in questa fase votare no significa dare un segnale, per come la vedo io, non bello a questi giovani che hanno interesse a partire.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.
Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Ho seguito molto attentamente la discussione e mi devo complimentare con il Consigliere Maggi perché mi ritrovo parecchio in quello che ha detto anche con gli esempi che sono ben calzanti con la discussione che abbiamo fatto.
Credo che sia un po’ l'emblema di quello che è l'arte cercare di identificarla, non nella sua forma di espressione, ma come buona, non buona, brutta o bella.
Possiamo prendere l'esempio dai grandi artisti, ad esempio Oscar Wilde veniva accusato di scrivere libri immorali e lui rispondeva semplicemente che esistono dei libri belli e dei libri brutti, non esistono libri morali o immorali.
Ricordo sempre un aneddoto ed è secondo me un punto di riferimento per capire ciò che spinge gli artisti nelle loro realizzazioni. Penso che tutti l'abbiamo visto nelle ricostruzioni cinematografiche, è uscito un documentario bellissimo qualche settimana fa sul canale Sky Arte - un canale straordinario che secondo me dovrebbe essere il servizio pubblico in Italia a garantire un canale del genere - che ricostruiva la vita di Michelangelo e riportava un episodio famosissimo: era nella sua bottega e stava realizzando quella grandissima opera d’arte, che è il David, arriva un committente che gli segnala che forse il naso non rispondeva a quella che era, da un punto di vista anatomico, la conformazione, la scena è che Michelangelo prende lo scalpello, prende un martello, prende un pugno di polvere, fa finta di incidere sul marmo e lascia cadere la polvere, ma tutto rimane intatto, com'era prima. Questo è lo spirito dell'artista e significa che noi non possiamo racchiuderlo in determinati recinti, ma soprattutto non possiamo delegare l'arte, il giudizio sull'arte a quelle che sono spesso le famose commissioni.
Un altro esempio di buona arte, nel senso che riscontra una curiosità altissima, è quello di cui ha parlato la Consigliera Leonardi nella mia città, i murales realizzati al Molo sud, quelli sono nati perché c'era un grandissimo problema di erosione di quella infrastruttura che difende l'ingresso delle imbarcazioni all'interno del porto, il lato nord-est soggetto all'erosione e alla forza del mare, fu rinforzata con degli scogli di grandissime dimensioni, oltre 4 metri, e ci fu una grande contestazione da parte della città e dell'amministrazione di allora perché gli scogli precludevano totalmente la visuale sul mare e sull'orizzonte, una visuale bellissima sul mare che da terra non si poteva avere, preclusa totalmente dagli scogli. Senza nessun avviso, dalla sera alla mattina, si trovarono delle realizzazioni che parlavano della città, della cultura della città, non si sapeva chi le avesse fatte, e da lì è nato il famoso Museo di arte sul mare, un museo a cielo, aperto. Nei primi anni gli artisti spontaneamente si recavano sul Molo sud, sceglievano uno scoglio e realizzavano un’opera d’arte, sia essa murales o scultura. Vi invito a guardare il Museo di arte sul mare, che è una delle opere più straordinarie all'aperto che abbiamo nella regione Marche. E' nata così, non perché qualcuno l’avesse commissionata o avesse voluto portare lì l’arte, è nata da sola, quindi credo che la dice lunga su quello che una amministrazione può fare, ma soprattutto su quello che non deve fare per cercare di limitare questi fenomeni. Spesso, capisco, potrebbe esserci un problema, dove è il limite tra il decoro urbano e l’arte? E' difficile da individuare, però credo che lo spirito della mozione sia questo di dare spazio a questa creatività, a questi giovani o meno giovani. Ho conosciuto artisti che hanno dedicato totalmente la loro vita all’arte, anche non essendo straordinari e sconosciuti.
L'arte è comunicazione, spesso è irriverente, ha fatto cadere i muri e questo penso che sia molto indicativo e significativo, quindi voterò a favore di questa mozione.
Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Molto brevemente, perché non mi riconosco e non lascio al Consigliere Maggi la possibilità di darmi il ruolo del censore. Ho detto che, se avesse ascoltato bene il mio intervento, trovo quella dei murales una possibilità ed anche uno strumento di rilancio del territorio, ed ho fatto alcuni esempi specifici. Non sapevo che lei conoscesse l'autore o avesse fatto lei il murales che mi è stato segnalato mesi fa, che non c'entra nulla con questa mozione e con l'interpretazione, non conosco l'arte moderna, quindi non mi permetto.
Credo, però, che vadano fatte due distinzioni, un conto è dare degli spazi di creatività per realizzare dei murali (ed ho fatto degli esempi), e sono una Consigliera regionale che quando era Assessore nel proprio comune di Porto Recanati ha dato lo spazio nei sottopassi del comune proprio per realizzare opere, purtroppo iniziò male perché cominciarono prima di avere tutte le dovute autorizzazioni e furono denunciati ai Carabinieri perché imbrattare i muri è un reato; un conto è la ricognizione.
Voi state dicendo che adesso si punterò alla ricognizione, che credo sia una cosa giusta, e qualcuno nel farla farà una valutazione o tutti i disegni e le scritte saranno ricomprese nel museo aperto? Non credo che tutte ci potranno far parte, venite a Porto Recanati, vediamo che cosa trovate, venite nei sottopassi, credo che comunque ci sarà una valutazione delle opere o delle riproduzioni e produzioni che ci sono nelle Marche.
Quando si fa un discorso museale essendo, ribadisco il concetto, di fronte a tutti … Ho voluto fare un esempio concreto che mi è stato riportato, sinceramente non avevo neanche notato quel murales, quindi non so se è sua la valutazione che ha dato della testa rivoltata, ma la persona che me l’ha evidenziato l'aveva presa come una cosa blasfema.
Chiedo un'attenzione in questo senso che credo non debba essere un discorso di censura, ma certamente deve tenere conto nella valutazione delle opere … Anche l’Assessore Pieroni ha appena detto che ci sarà una sorta di Commissione di tecnici, che però nella mozione non è menzionata. Questo progetto che si va ad approvare non lo conosco, quindi non so se prevede degli spazi riservati, delle aree per la promozione futura, ed anche nella valutazione dell'esistente, credo che qualcuno potrà dire: “Questo entra nella rete museale diffusa e questo no”, altrimenti ne potranno far parte tutte le scritte e tutti i disegni sui muri, cosa che personalmente non credo che avverrà. Cerco di essere concreta e di porre dei problemi, perché credo che sia una cosa positiva, se poi invece si va nella polemica, da positiva si trasforma in negativa.
Ci sono delle sensibilità, e ho fatto un esempio per farvi capire, che credo debbano essere tenute in considerazione, semplicemente questo, ma non c'è una censura che personalmente non mi appartiene. Ho fatto anche degli esempi personali, da amministratore locale, quindi non c'è questo disegno, questo tratteggio mio, che sinceramente non mi riconosce.
Sto intervenendo per fatto personale perché quanto detto dal Consigliere Maggi sembrava in questo senso. Anche a Caravaggio, quando utilizzava per i suoi quadri soggetti come le prostitute, o i morti, o la gente di strada, per raffigurare la Vergine, piuttosto che i Santi, non sempre è stato accettato, anzi era molto criticato ...
(interrompe il Consigliere Maggi)
Elena LEONARDI. Certamente, lei ha fatto l’esempio dell’artista derelitto, io non faccio una valutazione morale, non mi permetterei mai di farla e non mi sta bene che qualcuno mi metta in bocca una cosa di questo tipo. Non ho neanche le capacità critiche per dire se un disegno, una raffigurazione è un'opera d'arte o no, metto però in guardia verso alcune sensibilità che possono essere toccate perché l'arte diffusa è accessibile a tutti, di fronte a tutti, magari di fronte a casa di qualcuno, perché ci sono dei muri che devono essere riqualificati ed è una cosa positiva, quindi, credo che sia giusto valutare, tener conto, di tutti i cittadini.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Malaigia.
Marzia MALAIGIA. Molto brevemente una precisazione perché quello che è stato detto è stato sicuramente travisato.
Io ho chiesto di assicurare una pluralità piuttosto che una censura, un comitato che consenta a tutti di esprimere, non che valutasse una parte o che valutasse le opere nella qualità o nei messaggi che comunque debbono essere veicolati. Questa è l'intenzione che consente di evitare momenti di frizione, come ha detto il Consigliere Maggi, io interpreto così un'opera, altri in un altro modo.
Faccio un esempio, pochi giorni fa è stato esposto un collage, un dipinto che raffigurava Pamela Mastropietro nelle vesti di una Madonna che teneva il bambino, che era Osegale, di fronte a un'opera di questo genere c’è chi dice “Che bel messaggio, vuole far vedere la strumentalizzazione che è stata fatta di questa cosa”, ma per la famiglia e per chi ne è colpito un dipinto del genere è offensivo e lesivo della dignità, per cui quando viene esposta un'opera su un muro pubblico quanto meno deve avere un certo vaglio in modo che non sia offensivo nei confronti di nessuno, proprio perché è un'opera esposta a tutti, e valutare anche che espressioni, o comunicazioni, se anche ritenute poco comode per qualcuno, possano essere consentite.
Quello che chiedo è che ci sia una pluralità di messaggi da inserire nella rete museale, che mi trova più che d'accordo, i giovani quando vogliono far vedere qualcosa mettono delle scritte sulle magliette, espongono simboli, questa è una cosa positiva, però ci sia controllo che valuti che non ci siano momenti che possono anche creare tensioni o alimentare frizioni fra diversi punti di vista e che consenta la possibilità di esprimersi a tutti.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Il mio è più un intervento di conciliazione, se il proponente è d'accordo proporrei un emendamento, perché, secondo me, le Consigliere Malaigia e Leonardi hanno una sensibilità maggiore rispetto ad alcuni temi perché l’arte si interpreta, può piacere o non piacere a seconda di chi la guarda.
Un emendamento al dispositivo che preveda un passaggio nella Commissione consiliare competente anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni marchigiane, nella sede istituzionale della Commissione che, per eccellenza, rappresenta tutti i marchigiani, che possa valutare quali opere considerare e inserire nella rete museale e quali magari è meglio evitare, premesso che ciascun Sindaco nel proprio comune se non ritiene un'opera idonea, può provvedere all'eliminazione della stessa, però un passaggio in Commissione, proprio per non demandare sempre troppo alla Giunta, io lo farei.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Forse è stato frainteso l’oggetto della mozione, non stiamo parlando di un progetto definitivo, impacchettato, che ha nome e cognome, che ha tutti i dati, che ha addirittura le opere d'arte inserite da approvare, che non passerebbe nemmeno qui perché sarebbe approvato eventualmente dalla Giunta.
Dal primo intervento della Consigliera Malaigia ho pensato più ad un intervento da MinCulPop che da Consiglio regionale, ma l’ha spiegato e l’ha chiarito, quindi ne sono felice, però è labile la differenza quando si parla di pluralità, non è che abbiamo il Manuale Cencelli dell'arte, per cui diciamo che quest'opera è gradita al PD, quest'opera è gradita a qualcun altro, per cui anche il passaggio in Commissione … Comprendo l’intento di condivisione, però, secondo me, la politica su una cosa del genere non ha le doti artistiche per comprendere, per capire, per discernere e decidere quali opere d'arte meritano di intervenire e quali no.
La logica da cui nasce questa mozione ..., premesso che siamo tutti d'accordo nel condannare, Consigliera Malaigia, quei quadri che offendono la sensibilità di ognuno di noi, soprattutto di una comunità che è stata toccata nel vivo, poi magari potremmo ricordare magliette di esponenti politici che offendono parimenti alcune comunità, ma questo è un altro tema, non lo discutiamo oggi.
Ripeto le opere d'arte nascono, lo ricordava la Consigliera Leonardi, ognuno di noi da giovane ha avuto esperienze simili, da writer, che all'epoca erano condannati dall'opinione pubblica, dalle Amministrazioni comunali, venivano chiamati i Vigili urbani, la Polizia e i Carabinieri, la logica è che oggi si è invertita questa tendenza, per fortuna dico io, per cui se davanti a casa c'è un muro grigio e brutto, un palazzo da buttare giù, è chiaro che ci può essere un rischio, ma tendenzialmente prevale la bellezza delle opere che vengono messe. Gli esempi che ha fatto sono assolutamente condivisibili, soprattutto in un momento in cui, e questo dovrebbe salvaguardare anche politicamente la vostra tranquillità, sono le amministrazioni comunali, come è stato ricordato, che mettono a disposizione delle strutture, chiaramente non decidono se quell'opera può stare lì o no, ma in qualche modo supervisionano e attenzionano uno sviluppo artistico.
L'obiettivo della mozione non è quello di decidere adesso quali sono le opere d'arte da inserire ma, a mio modo di vedere, poi non lo deciderò io, ci deve essere un delegato, chi opera quotidianamente con queste opere d'arte, quindi i writer stessi, un intenditore d’arte, un critico d'arte. Nelle Marche c'è già questa realtà, spesso commissionata, passatemi il termine, dalle stesse amministrazioni comunali. La Regione, secondo me, si deve far carico di metterle a fattor comune, di metterle in rete, anche da un punto di vista numerico non sarà possibile censirle tutte, ma si possono fotografare a partire, penso, da quelle Amministrazioni comunali che sono coinvolte, ma non solo da quelle, che almeno ci sia un permesso, un'autorizzazione, perché un museo regionale non può mettersi in contrasto laddove non ci sono autorizzazioni o magari ci sono cause in corso. E' chiaro che questo sarebbe in contrasto, ma non è oggetto della discussione.
Il dibattito di oggi, ripeto e mi auguro di avervi convinto, sennò pace, lo verificheremo in un successivo momento, è quello di dire valutiamo le opere, faremo una cernita, non una censura, ma una valutazione anche numerica di collocazione geografica. L’obiettivo è quello di coinvolgere associazioni marchigiane che già operano o che stanno operando e che si stanno da sole mettendo in rete, a livello turistico ed anche sociale, dico io, perché credo che sia anche un'attività sociale metterle a fattor comune. Intanto facciamo questa valutazione.
Mi hanno fatto profondamente piacere le parole dell'Assessore che pensa anche ad una divulgazione attraverso il Bit, che è uno strumento di caratura nazionale ed internazionale, un ulteriore tassello per una regione che ha all’interno opere d'arte di qualsiasi tipo, poi magari a qualcuno piaceranno di più le opere d’arte scultoree ad altri quelle pittoriche, o non so di che altro tipo, comunque credo che questo sia un ulteriore tassello che possa essere messo in questa rete, quindi mi auguro che su questo siamo tutti d'accordo, poi sulle specificità e sulle virgole e sui punti, ragioneremo insieme alla Giunta, però, ripeto, eviterei un passaggio che sa di politico e che accentuerebbe la visione secondo me negativa che la politica supervisiona queste opere d'arte.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto l’Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Credo che uno dei firmatari, nonché capogruppo del PD, abbia illustrato il senso di questa mozione, però condivido, proprio per andare incontro alle sensibilità che sono emerse, la proposta della Consigliera Pergolesi, quindi di inserire un emendamento per far si che una volta fatta questa fotografia, la Commissione possa valutare e altro, con la presenza degli uffici che possono coordinare questo percorso. Se i firmatari non hanno problemi, io come Assessore non ho nulla contrario, affinché venga inserito questo emendamento.
E' fondamentale fare la fotografia dell'esistente perché oggi nelle Marche non sappiamo cosa c’è, ognuno di noi ha visto qualcosa, ma non sappiamo in maniera definitiva come sono, quante sono, dove sono. Fare questo percorso è un piccolo passo in avanti per avere un quadro delle opere d'arte esterne rientranti nella street art.
Quindi, va bene questo emendamento che si inserisce nella mozione, che riguarda la fotografia dell'esistente.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Pieroni ed il Consigliere Micucci per aver accolto la proposta dell'emendamento, presentato anche su input del Consigliere Maggi e mi auguro che sia un passaggio formale, ma anche costruttivo e collaborativo proprio per cercare di unire i lavori della Giunta e del Consiglio che spesso camminano in maniera parallela senza incontrarsi.
PRESIDENTE. Sospendiamo l'esame della mozione n. 534, aspettiamo l’emendamento e poi lo sottoporremo al voto.
Mozione n. 548
ad iniziativa dei Consiglieri Giorgini, Maggi
“Piano socio sanitario regionale 2019-2021”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 548 dei Consiglieri Giorgini, Maggi.
Ha la parola il Consigliere Giorgini.
Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Parliamo di una mozione molto pesante in tema politico, anzi direi pesantissima dato che riguarda un territorio che potrebbe decidere le sorti delle prossime elezioni, perché questa volta le elezioni regionali si giocheranno con il Piceno.
Questa mozione ha un peso politico importante e mancando il Presidente non mi sento di discuterla, quindi chiedo di rinviarla a quando sarà presente.
Mozione n. 554
ad iniziativa dei Consiglieri Leonardi, Zaffiri, Marcozzi, Carloni, Celani
“Guerra di Erdogan contro il popolo curdo”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 554 dei Consiglieri Leonardi, Zaffiri, Marcozzi, Carloni, Celani.
Ha la parola, per l'illustrazione, la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Sappiamo tutti cosa sta succedendo in queste settimane, c'è in atto, anche se in questo momento fortunatamente è stata annunciata ed è mantenuta una tregua di 120 giorni, un violento scontro da parte della Turchia di Erdogan nei territori della Siria del nord, contro la comunità curda, per alcuni aspetti si sta realizzando terribilmente quasi una pulizia etnica, ci sono già più di 150.000 sfollati e purtroppo centinaia di morti.
La scorsa settimina è stata votata un'altra mozione, alla quale avremmo voluto abbinare quella che oggi è in discussione, che chiedeva, ed è stata votata, l'interruzione della vendita di armi.
Ad una prima visione di quella mozione l’ho ritenuta condivisibile, ma poi ho valutato che era troppo limitativa per due motivi.
Innanzitutto non si può fermare solamente la vendita di armi, quando sappiamo bene che ci sono altre nazioni che continuano a venderle, ma soprattutto perché lo stesso Erdogan ha già dichiarato di avere un abbondante arsenale che, purtroppo, sappiamo essersi costruito anche con i soldi di tutta l'Europa.
L'Europa ha dato ad Erdogan, non solo per fermare il flusso di immigrati, ma anche e soprattutto per preparare la Turchia all'ingresso nell'Unione europea, qualcosa come 57/58 miliardi di euro. Troppe armi si è comprato Erdogan con le risorse messe in campo da noi!
Quello che io e gli altri sottoscrittori, che ringrazio di aver condiviso questo intervento, vogliamo porre all'attenzione è che servono misure molto più importanti e soprattutto serve sancire il principio che la Turchia, così come si sta configurando oggi, non può stare nell'Unione europea.
La Turchia, come si sta comportando, non segue i principi che sono gli stessi degli Stati membri, sicuramente non sono i miei, e per questo non solo vorrei un intervento per una risoluzione pacifica, vorrei che intervenisse l'Onu, altrimenti non sappiamo cosa ci sta a fare l’Onu, ma soprattutto vorrei che fosse revocato per sempre lo status di candidata all'ingresso nell'Unione europea, con tutto il blocco delle risorse che sono state date finora.
I principi del Sultanato, al quale Erdogan sta indirizzando la Turchia non sono per nulla i principi e i valori dell'Unione europea.
La scorsa settimana in questo Consiglio ci siamo battuti tutti, perché è stata votata all'unanimità, per l'introduzione della doppia preferenza di genere, il riconoscimento dei diritti del valore della donna in politica e non solo, e credo che tutti sappiamo che in Turchia esiste ormai da tanto la pratica diffusa delle spose bambine, che purtroppo è stata dichiarata lecita, e non è più solo il frutto di una barbara consuetudine e dal momento che lo Stato ha equiparato il matrimonio religioso a quello civile, ha di fatto avallato questa barbara pratica. Ricordiamo le donne combattenti curde che oggi stanno morendo, sono le uniche che hanno combattuto l'Isis, e ricordo, l'ho fatto fino a perdere la voce, il mio partito, Fratelli d'Italia, l’ha fatto in mille occasioni, sono state le uniche e i veri baluardi contro l'avanzata dell'Isis. Sappiamo, purtroppo, che con gli attacchi della Turchia una serie di combattenti dell’Isis, che erano nei campi di detenzione, sono stati liberati ed oggi combattono a fianco dei turchi, contro i curdi per una pulizia etnica.
Queste sono le motivazioni che mi spingono e mi hanno spinto la scorsa settimana a chiedere un intervento vero, più forte, risolutivo, perché noi dobbiamo far partire una voce che dica: “la Turchia così com’è, non può e non deve mai entrare nell'Unione europea”, confermo questa posizione che da anni Fratelli d’Italia sostiene, oggi ancora di più, perché quello che è sotto gli occhi di tutti, non possiamo girarci dall'altra parte, neanche dietro una diplomazia o un politicamente corretto, è che la realtà dei fatti è questa. Se siamo a favore delle donne e della parità di diritti, non possiamo far finta che non esistano le spose bambine di 9 anni che vengono messe incinta, 9/10 anni, questa pratica barbara non può essere avallata nel riconoscere e nel fare entrare nell'Unione europea la Turchia.
Non parliamo poi degli ulteriori attacchi all'Italia che la Turchia ha fatto sui giacimenti dell'ENI, quella è un'altra questione, ma che dà la misura di come l'Italia si dovrebbe muovere nei confronti di uno Stato che in questo caso si sta comportando anche in maniera scorretta, con aggressione nei confronti dell'ENI, che aveva dei giacimenti, riconosciuti, dai quali fare le estrazioni, perché poi dietro queste a queste guerre c'è si la pulizia etnica, ma ci sono anche gli interessi economici.
Il processo che l'Unione europea ha finanziato, lo ripeto, con più di 57 miliardi di euro, per contribuire all'ingresso della Turchia nell'Unione europea, dobbiamo dire che è completamente naufragato, ma era sbagliato fin dall'inizio, perché la Turchia partiva da presupposti culturali fortemente diversi dai nostri e in realtà i finanziamenti sono andati, purtroppo, anche questo va detto perché quando si parla di Unione europea non parliamo di cose così lontane, per gli armamenti, che oggi sta utilizzando nei confronti dei curdi.
Ne avevo parlato, e con l'occasione gli faccio un in bocca al lupo e un augurio di buon lavoro, al nuovo capogruppo del PD Consigliere Micucci, martedì scorso, per cercare di emendare quella mozione che avevo sottoscritto, mi dispiace ma non c'è stata la disponibilità ad accoglierlo, spero che in questa settimana, ragionando a mente fredda, ci possa essere una risposta diversa dal Partito Democratico e un accoglimento di questa mozione perché credo che il segnale più giusto, che va dato, non è tanto e solo dire non vendiamo più le armi, quando sappiamo bene che le armi verranno comunque vendute da altri, in considerazione anche del fatto che la Turchia ha già gli arsenali strapieni di armi, ma dobbiamo affermare che questa cultura non ci appartiene, è lontana mille anni luce da noi che facciamo le battaglie contro lo sfruttamento dei minori, contro gli abusi sui minori, non può essere tollerata o recepita, non solo dalla comunità italiana. La comunità marchigiana se vuole alzare la voce, dovrebbe dare un segnale forte, ma soprattutto dovrebbe chiedere, ed è questa la richiesta, il blocco dell'ingresso della Turchia, a livello governativo e soprattutto a livello europeo. Non dobbiamo andare avanti su questa scellerata manovra che è anni luci, ribadisco, distante dai valori italiani e secondo me, ribadisco, anche europei.
Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Lo ha giustamente ricordato adesso la Consigliera Leonardi, però ha dato un’interpretazione, una lettura, che secondo me non è veritiera, nel senso che è vero che mi era stata sottoposta un'idea di emendamento alla nostra mozione, ma nel momento in cui si è discussa e votata era già stata messa in atto quella pantomima del centrodestra, nell'ultima occasione, per cui eravate usciti dall’Aula, quindi, al momento della discussione in Aula non è stato presentato alcun emendamento e non è stata discussa da parte vostra quella mozione. Se non erro, mi sembra di ricordare che anche il Movimento 5 Stelle era presente alla discussione, quindi abbiamo già approvato una mozione di condanna.
Molte delle cose che sono state dette oggi non le ripetiamo perché le abbiamo dette una settimana fa, le abbiamo discusse, votate e approvate e sono già state comunicate a chi di dovere.
Il punto sul quale personalmente non mi sono trovato d'accordo la scorsa settimina, e che è rimasto tale e quale, anzi è stato ribadito nella presentazione di questa mozione è la negazione tout-court, rispetto allo Stato turco e alla nazione turca, all'ingresso nella Comunità europea, mi sembra una posizione eccessiva e perentoria, che non va nello spirito della Comunità europea, dei padri fondatori, di comunione tra gli Stati europei.
È chiaro che oggi, è sotto gli occhi di tutti, il Paese appresentato da Erdogan non rispecchia i valori della Comunità europea, mi sembra di poter dire che forse anche alcune esternazioni non arrivate a questo livello del precedente Ministro degli interni non rappresentavano la Comunità europea e la rappresentanza italiana all'interno della Comunità europea. Chiaramente non siamo arrivati a questa situazione e lungi da me la volontà di accomunarle, ma alcuni atteggiamenti dell'allora Ministro degli interni avevano, diciamo, creato qualche difficoltà.
La Comunità europea, ripeto, dal mio punto di vista e credo anche dello spirito dei padri fondatori, mette insieme più nazioni che hanno storie diverse, spiriti diversi, all'epoca anche monete diverse. Il percorso è difficile, difficoltoso e deve superare ostacoli molto pesanti in questa fase, perché è chiaro che gli episodi a cui ci mette di fronte Erdogan e il suo Governo ci fanno sorgere molti dubbi sull'opportunità - in questa fase no - e fanno fare delle critiche in merito agli armamenti dati. Nella logica di una comunità amplia è chiaro che avevano una logica diversa e laddove oggi si evidenziano queste difficoltà c'è un impegno immediato del Governo, che forse è arrivato anche prima della nostra mozione, votata la settimana scorsa, a bloccare gli armamenti e ad aprire una immediata interlocuzione. Le esternazioni da parte del Presidente del Consiglio europeo credo che le abbiate lette tutti, le frasi di condanna sono state lette da tutti, ma da qui a dire che per sempre, anche laddove la comunità si dovesse muovere per chiedere delle modifiche e anche laddove il popolo turco si muovesse per modificare lo stato dell'arte e la propria guida politica, la Comunità europea non si deve far carico anche di quel popolo, secondo me è eccessivo, e arriverei a dire sbagliato in questa fase perché acuirebbe le cose che oggi condanniamo e che abbiamo già condannato la scorsa settimana, acuirebbe i conflitti, acuirebbe i contrasti. Oggi ancora di più da parte nostra è condannato, e lo ribadisco per l'ennesima volta, l'atteggiamento del Presidente turco e di chi all'interno della Turchia sostiene questa condotta radicale e belligerante, che va contro i diritti civili.
Questo l'abbiamo detto e, ripeto, una mozione è già stata votata, il passo è già stato fatto, ed è stata votata all'unanimità, ritornare sul tema per aggiungere un punto in più, che tra l'altro, ripeto, a me personalmente, non so per il resto dell’Aula, non mi vede d'accordo, forse è una situazione che non dovremmo neanche discutere, quindi, mi auguro che la mozione possa essere ritirata. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Mi rivolgo alla Consigliera Leonardi, lei sa che il sottoscritto ha firmato e votato nella seduta scorsa la mozione contro la guerra in Turchia, quindi, penso che su questo la mia posizione sia più che chiara, non dobbiamo mettere in dubbio che ognuno di quelli che hanno firmato e votato quella mozione abbia una posizione più che chiara.
Detto questo, mi meraviglio che lei stia cercando di strumentalizzare per fini politici quel conflitto, e questo è brutto, perché lei dovrebbe distinguere tra Erdogan, che ha delle responsabilità ben precise ed anche delle morti sulla coscienza, e il popolo turco, che è un'altra cosa, che è di una bellezza infinita, che è di una pluralità e di una cultura che noi neanche ce la sogniamo.
Sono stato in Turchia diverse volte e vi posso assicurare che i turchi sono delle persone squisite, e stanno avanti a noi sotto tanti aspetti. Vorrei saper perché dire no alla Turchia per sempre.
Dobbiamo distinguere tra chi governa, che governa in modo sbagliato ed è responsabile di guerre, e il popolo turco. Lei sta usando questo conflitto, e questa è la cosa brutta, Consigliera, per fare una battaglia politica contro chi è extracomunitario, chiamiamolo così, contro il diverso, contro la diversità, lei sta usando questo, c’è questo sotto la politica del sovranismo, la politica della chiusura, la politica della non condivisione di alcuni valori. Sta usando questo conflitto per dire per sempre no alla Turchia. Le faccio una domanda: se la Turchia cambiasse politica, magari sotto la guida di una persona illuminata, lei non la vorrebbe in Europa? Ma che discorso stiamo facendo! Lei non vorrebbe la Turchia in Europa anche se ci fosse alla guida di quel Paese una persona illuminata, è un discorso che non ha senso, che ha dei pregiudizi contro il popolo, la popolazione turca, che è, ripeto, di una storia, di una cultura, di una tradizione, incantevole e bellissima.
Per favore, non strumentalizziamo i bambini che muoiono, le mamme che muoiono, le donne che muoiono, per fini politici, per una politica di basso livello, me lo lasci dire. Non sono assolutamente d'accordo con questa mozione, ero più orientato a non votarla, ma dopo che ho sentito le sue parole, voterò contro, convintamente.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Userò il mio intervento sia per replica che per dichiarazione di voto. Innanzitutto al Consigliere Bisonni dico che si dorrebbe vergognare delle sue dichiarazioni, perché io non ho attaccato il popolo turco, ma ho fatto anche degli esempi concreti. Se lei reputa che la pratica delle spose bambine sia una pratica condivisa e condivisibile, pratica culturale che Erdogan ha sdoganato equiparando i matrimoni religiosi a quelli civili, allora io non posso avallare uno Stato e un popolo che per tradizione culturale, cultura all’opposto della mia, va avanti e addirittura sancisce come pratica consentita ed equiparata al matrimonio civile, la tradizione, lo ribadisco, delle spose bambine, e qui c'è il salto culturale che è indipendente dal tiranno che c'è oggi. E' una questione culturale che io ho posto, perché ci riempiamo tutti la bocca delle pari opportunità e poi ci giriamo dall'altra parte.
Al Consigliare Micucci dico che quando racconta le cose dovrebbe dire la verità perché nel suo intervento si è smentito. Io avevo sottoscritto alla Conferenza dei capigruppo la mozione che avete votato l'altra volta, l’ho sottoscritta con la volontà di emendarla, poi quando ho fatto gli emendamenti sono venuta da lei, come primo firmatario della mozione, che avete approvato l'altra volta, poiché per regolamento gli emendamenti sono ammessi solo se sottoscritti da tutti, li ho discussi con lei e glieli ho dati perché se ne facesse carico e lei mi ha detto - gliene ho dato una copia perché mi doveva far sapere, e lo ha ribadito oggi, quindi si è smentito, - che era contrario al cuore degli emendamenti, che è quello di non volere la Turchia, non solo con la guerra che il corso, ma anche con queste barbare pratiche lontane dalla mia cultura, forse a questo punto è vicina alla vostra, perché non la rinnegate. Mi state dicendo che non la rinnegate, rinnegate la guerra, la rinneghiamo tutti, con la misura blanda delle armi che è una foglia di fico. Tutti sapete, perché lo ha dichiarato Erdogan, che i suoi arsenali sono pieni, ma non rinnegate una cultura barbara e date a me della razzista.
Consigliere Bisonni, lei dovrebbe vergognarsi a fare queste dichiarazioni perché io ho parlato di questioni precise e lei nel merito non è entrato, voi sventolate la paura o accusate l'altro di razzismo.
Sono entrata nel merito della questione precisa ho fatto degli esempi concreti e a fianco della guerra, oltre a condannare la guerra, io condanno una cultura con delle pratiche che, secondo me, sono barbare e lo sono non solo per la cultura italiana ma, secondo me - così non mi tacciate anche di essere antieuropeista e quello che volete, visto che accusate la destra di tutte le nefandezze del mondo, io l’ho detto nel mio primo intervento e lo ribadisco - sono lontane dalla cultura europea e per questo non voglio la Turchia in Europa, perché reputo che ci siano dei presupposti incompatibili ed inconciliabili.
Il Consigliere Micucci mi ha fatto capire chiaramente che non condivideva i principi e adesso vi chiedo: ha fatto girare l'emendamento martedì scorso? Avete valutato se sottoscriverlo o meno? Credo che la risposta da parte di tutto il gruppo del PD e anche del gruppo Misto sia no - magari mi smentisce nel suo intervento - a quel punto cosa ho fatto? Ho convertito quegli emendamenti in una mozione tant’è che è stata registrata, depositata e numerata, poi mi è stato detto che la mozione non poteva essere abbinata, ma doveva essere messa al voto della Conferenza dei capigruppo, e poi è successo quello che è successo, ma il voto sarebbe stato uguale, sarebbe stato contrario, perché lei è contrario.
Non mi prendo meriti che non ho, generalmente cerco di essere sempre corretta e ho ribadito anche nel mio intervento che voi avete già votato, ma la vostra foglia di fico della contrarietà, se non si affianca alla contrarietà ad una cultura distante dalla nostra, se noi non fermiamo il flusso di miliardi di euro che dall'Europa vanno alla Turchia, la Turchia continuerà ad armarsi, a finanziare l’Isis, continuerà a fare la pulizia etnica contro i curdi e non è tagliando la vendita di armi o andando in Europa dicendo: “Questi soldi non te li diamo più perché sappiamo bene cosa ci fai, ci finanzi l’Isis, il terrorismo islamico”, perché quello è un Califfato.
Se dobbiamo fare finta, facciamo le mozioni per fare finta, se dobbiamo entrare nel cuore del problema, ci dobbiamo entrare, assumendoci le responsabilità di quello che facciamo e dicendolo chiaramente, altrimenti ci prendiamo in giro, facciamo le azioni con la doppia preferenza di genere e lasciamo che questa cultura, tanto bella, metta incinta le bambine di 9 anni.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Sulla mozione rifletteremo perché una serie di valutazioni vanno fatte.
Nella premessa, secondo me, la capogruppo di Fratelli d’Italia ha dimenticato il passaggio fondamentale, il perché oggi la Turchia si permette di attaccare semplicemente con tante motivazioni i curdi. Perché Trump ha ritirato semplicemente con una telefonata le truppe americane, e questo credo che sarebbe stato giusto riportarlo in questo atto. Se oggi c’è questa guerra è perché Trump ha ritirato le truppe con una semplice telefonata, poi facendo marcia indietro, mandando il proprio segretario, ma la verità è che - Consigliera Leonardi e lei la sa meglio di me, ma molto probabilmente l’ordine di Fratelli d’Italia nazionale è quello di non parlare di Trump e dell’America - l'America ha ritirato le truppe che presidiavano quei territori.
(interrompe la Consigliera Leonardi)
Moreno PIERONI. Scusi, Consigliera, mi deve spiegare perché nella premessa parla delle responsabilità della Turchia, su cui dirò qualcosa, ma nella premessa non dice che Trump ha ritirato le truppe in un giorno, in 24 ore, e lei sa meglio di me e lo sappiamo tutti, che ha determinato il fatto che Erdogan si è scatenato. Sono convinto, questo nessuno lo sa, ma ne sono certo, che c'era già un accordo di Erdogan con Trump: “Io ritiro le truppe e tu scatenati e massacri tutti”
(interrompe la Consigliera Leonardi)
Moreno PIERONI. Perché nella premessa non ha messo la responsabilità chiara e definita degli americani e dell'America? Premesso che per me, Trump o un altro, gli americani sono sempre americani, pensano solo a loro stessi e a nessun altro. Dico Trump perché oggi c’è lui, ma se fosse accaduto in un altro periodo, sono convinto che altri Governi, per interessi economici, avrebbero fatto lo stesso. Qui manca la premessa sostanziale e credo che sia giusto emendare questa mozione, perché parlare del ritiro è il minimo,
Sappiamo bene che, torno a dirlo, con la presenza delle truppe americane in quel territorio di 30 chilometri quadrati sicuramente Erdogan non si sarebbe mosso. Poi è chiaro che parliamo della Nato, Consigliera, ma penso che lei sia più preparata di me su questi temi, per la Nato la prima nazione è l'America, non è controllata dall’Italia o dalla Francia, si ci siamo, possiamo dire la nostra, ma chi controlla la Nato, questa forza di intervento, è l'America, quindi immagino che l'America si ritira e poi la Nato decide di attaccare la Turchia dopo questo accordo.
Secondo me nella premessa andava riportato e poi vanno bene anche tutte le altre riflessioni fatte, quindi per me manca il presupposto politico da evidenziare se questo Consiglio regionale deve votare una mozione che, sono d'accordo, attacca ferocemente il comportamento della Turchia, ma questo nasce dalla situazione creata da Trump e dall'America.
Seconda questione, per mia cultura cattolica sono contrario a tutte quelle azioni che lei ricordava, perché sono lontanissime dal mio modo di pensare, dal mio modo di agire; la mia cultura nasce dal cattolicesimo e dal socialismo, però è chiaro che questi temi ci stanno, l'Europa deve intervenire e far sentire la propria voce su queste drammatiche usanze culturali di questa nazione, ma non ci sono solo quelle, il vero problema è che su questa mozione - noi abbiamo toccato temi che possono toccare la sensibilità di chi la legge - manca un passaggio, Consigliera, che credo dovrebbe essere riportato: l'Europa chiude il rapporto con la Turchia (alla fine decide), che è la barriera per evitare che gli immigrati arrivino, questo milione di persone che sono ferme alla frontiera europea ..., se Erdogan apre le porte ce le ritroviamo tutte in Europa, quindi manca il passaggio di come risolvere questo problema, perché anche questo è un tema che l’Europa, noi italiani, questo Consiglio regionale, che oggi discute di una cosa così grande, dovremmo tener conto. Come blocchiamo questi immigrati che arrivano dalla Turchia? Se Erdogan apre la porta un minuto dopo ce li ritroviamo in Europa.
(interrompe la Consigliera Malaigia)
Moreno PIERONI. Certo, io non sono contrario al blocco degli immigrati, la mia posizione non è che sia nel centro sinistra così automatica, ma il tema è che in Turchia ci sono un milione di immigrati che Erdogan sta tenendo fermi lì e ha detto con grande chiarezza …
(interventi fuori microfono)
Moreno PIERONI. E' chiaro che l'Europa deve tener conto di tutta una serie di situazioni e non soltanto delle drammatiche azioni che avvengono all'interno della Turchia, su cui io, chiaramente, sono totalmente contrario perché il Sultanato, questo modo di essere un Duce turco, quando ne abbiamo avuto già uno italiano, c’è bastato, non mi interessa.
Secondo questo punto di vista questa mozione dovrebbe essere ripresentata e riproposta in maniera diversa, perché tocca una serie di questioni che dobbiamo valutare, anche se non tocca tutti gli aspetti, per primo, ripeto, il ritiro delle truppe americane da quei territori e se la Consigliera non mi spiega perché non ha fatto questa premessa, allora una serie di valutazioni diverse le posso fare. Non capisco perché non ha evidenziato nella premessa questa scorrettezza politica fatta da Trump che ha creato questa situazione.
Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Devo rispondere alla Consigliere che mi ha detto che mi devo vergognare, in realtà l’unica che si deve vergognare è lei e sa perché? Per due motivi, primo, mi ha messo in bocca parole che non ho detto, mi ha forse sentito dire che sono a favore delle spose bambine? Come si permette di dire una cosa del genere? Si vergogni, io condanno la pratica che Erdogan ha legalizzato delle spose bambine, è chiaro? Io parlavo di un'altra cosa, se lei non lo capisce, ho parlato della storia, della cultura del popolo turco, vada ad Istanbul, vada ad Ankara, vada a vedere quella che è la Turchia, il popolo, le persone, io sto parlando di un'altra cosa, se non riesce a capire non strumentalizzi le cose e non mi metta in bocca parole che non ho detto, si deve vergognare di questo.
Condanno la pratica delle spose bambine, che è un'altra questione. Si deve vergognare ancora, insisto, perché sta usando un conflitto, bambini che muoiono, donne che muoiono, per promuovere una politica xenofoba, questo è, perché è la politica della paura dello straniero, questo è!
Che senso ha dire no per sempre alla Turchia? Ripeto la domanda: se la Turchia fosse guidata da una persona illuminata, perché dovremmo dire di no a quel Paese? Lei sta strumentalizzando le persone, mettendo loro in bocca cose che non hanno detto, e la guerra, le persone che muoiono, per i suoi fini politici. Si vergogni.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Prima di entrare nel merito della mozione, mi permetto di dire alla Consigliera Leonardi, che penso che la cosa le sia sfuggita nella passione con cui ha relazionato, si è rivolta al nostro capogruppo dicendo: “Se chiedo ai colleghi del gruppo del PD forse non saranno stati interpellati”, credo che i rapporti fra noi debbano essere seri, corretti, trasparenti. Il Consigliere Micucci la volta scorsa ha chiesto ai colleghi del gruppo se intendevamo emendare o meno la mozione, comunque la Consigliera Leonardi capirà, è stato così perché il Consigliere Micucci è una persona trasparente, se così non fosse stato, semmai quello è un problema interno del PD, e ce ne abbiamo, ma non questo.
(interrompe la Consigliera Leonardi)
Enzo GIANCARLI. il Consigliere Micucci non ha bisogno della mia difesa d'ufficio, però, voglio dire che lui è stato corretto. Poi possiamo avere delle posizioni politiche diverse, però questo ci tenevo a dirlo anche perché dalla settimana scorsa ad oggi, sono cambiate le sue responsabilità e il suo ruolo, quindi è stato correttissimo.
Sulla guerra, guardate, non possiamo tanto dividerci perché io non sono nelle condizioni di scegliere fra Erdogan e Trump, sono lontanissimo da quelle culture, e non voglio parlare del passato, ma ci sono state in Italia delle personalità politiche importanti, che già quarant'anni fa sostenevano la necessità di un governo mondiale, per un mondo di pace, per un mondo in cui le persone, l'ambiente, la tutela del pianeta, fossero garantiti. Non vi dico chi era perché poi potrei sembrare fanatico e di parte, ma c'era chi sosteneva questa cosa del Governo mondiale, questo non c'è stato, non è la prima volta che, purtroppo, assistiamo a guerre, ad esempio in Iraq, alla ricerca di armi che poi non sono state trovate, tentativi con l’Iran, quello che è accaduto in Libia oggi ed oggi con la Turchia, con il popolo curdo, ieri con il popolo curdo, sempre contro il popolo curdo.
Vi ricordo anche che in quest’Aula abbiamo votato una mozione a favore del popolo armeno e la nostra Assemblea legislativa ha avuto un richiamo, non so se ve lo ricordate, da parte del Ministero, per quel voto che abbiamo espresso.
Tra l'altro la nostra regione ha dei legami con la Turchia, perché negli anni 2000, ad esempio, c'è stato un ambasciatore d'Italia in Turchia che era di Cupramontana e lo stesso Comune è gemellato con un comune turco.
La Camera di Commercio di Ancona, su input della provincia di Ancona, ha un protocollo d'intesa con la Camera di Commercio di Smirne e lì c'erano e ci sono aziende marchigiane, nel frattempo sono cambiati gli assetti proprietari, come la Faber, come la Indesit, aziende che personalmente ho visitato, sono stato anche nel Kurdistan, quello che per me e per noi italiani è il Kurdistan, per la Turchia è l'Anatolia dell'est, non sono chiamati nemmeno con il loro nome, e lì gli enti locali italiani, tra cui alcune istituzioni marchigiane, hanno fatto una vera e forte azione di solidarietà perché le donne curde avevano problemi anche ad andare dal medico, perché c'erano difficoltà anche nella stessa lingua, difficoltà forse volute, non venivano curate e c'è stata questa azione e si è realizzata la grande Casa della salute e della cultura. Sono stato là con una delegazione di persone in rappresentanza degli enti locali italiani e non c'è stato un momento in cui abbiamo potuto parlare con i curdi, siamo stati sempre accompagnati dalla Polizia e ripresi. Noi siamo lontani da Erdogan, ma questo non significa condannare il popolo, né quella cultura, perché in Turchia c'è stato Atatürk, che è stato un grande Presidente laico. Guardate, l'abbiamo fatto e scritto in un editoriale anni fa, sono convinto che possiamo salvare la Turchia, salvare il Medioriente, ovviamente la questione, come ho detto, è molto più ampia, perché siamo in una dimensione mondo, quindi, è chiaro, dipende dal ruolo della Nato, dell'Onu, degli organismi che hanno perso il peso, anche il prestigio se volete, dipende anche da quello, ma noi comunque come Europa, rispetto alla Turchia, possiamo fare molto, ma possiamo farlo se la portiamo in Europa, solo così potremmo garantire il popolo curdo che sta all'interno della Turchia, quel territorio che loro non riconoscono e chiamano Anatolia dell’est e non Kurdistan. Possiamo aiutare anche gli altri curdi, quei curdi che oggi stanno combattendo l'ennesima guerra, che hanno non solo il dramma, la tragedia della guerra, ma si sentono traditi anche da chi doveva difenderli.
Ci sono sicuramente tutti questi elementi, ma io credo che la ragione di fondo sta, e quindi ritorniamo in Italia e ritorniamo in Europa, nel ruolo dell'Europa, che divide le forze socialiste, come il Partito Democratico, dalle forze sovraniste, come quelle che voi rappresentate.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Ringrazio il Consigliere Giancarli per aver riportato un dato di verità, mi fa specie che sia messa in dubbio la correttezza dell'agire, io ho detto e ribadisco il fatto che al momento del voto e della discussione siete usciti dall'Aula e questo ha impedito di ragionare insieme, come stiamo facendo oggi sulla mozione.
Abbiamo l'esperienza dell'ultima mozione che poi voteremo, gli emendamenti si discutono, si creano e si modificano anche in Aula, forse, non sono sicuro, probabilmente no, si poteva trovare un punto di incontro lo scorso Consiglio su alcuni temi e avremmo evitato questa cosa. Di questo ho parlato e questo, ribadisco, è l'assoluta verità perché è quello che è successo.
Per quanto riguarda le cose che dovremmo rinnegare, non credo che la Consigliera Leonardi possa dire che qualcuno qui dentro avalli la pratica dei matrimoni perché non la condanniamo, allora ogni volta che veniamo in Aula facciamo l'elenco di tutte le cose che condanniamo? Non c’è scritto nella sua mozione che lei condanna le pratiche del matrimonio, quindi lei non le condanna perché non l’ha scritto? Immagino di no, quindi di cosa stiamo parlando? Nel dispositivo non mi è parso di vederlo, forse ho letto male? Anzi, lo stavo rileggendo perché dicevo questo che …
(interrompe la Consigliera Leonardi)
Francesco MICUCCI. Nel rispetto dei diritti umani va bene, chi lo nega, noi neghiamo il rispetto dei diritti umani? Ma di cosa stiamo parlando? Evitiamo di dire sciocchezze, per cortesia, io capisco l'enfasi del momento, capisco tutto, siamo qui per fare politica.
Provo, ma mi pare che non ci siano le condizioni, però provo un'ulteriore passaggio, nel deliberato, per quello che ci riguarda, il tema che non si condivide è emerso ampiamente dalla discussione ed è impedire l'accesso alla Turchia nell'Unione europea, tra l'altro ribadito e accentuato “oggi e per sempre”, perché ripeto, l'abbiamo già votato, quindi siamo al di fuori di ogni sospetto, a differenza vostra, che non avete votato l'ultima mozione, tanto per riportare la verità dei fatti. Noi abbiamo già votato una mozione di condanna la scorsa settimana, voi siete usciti, non siete neanche rientrati a votare quella mozione di condanna, questo per riportare la verità dei fatti.
Sul trovare una soluzione democratica, pacifica e giuridica, chi lo nega? Sul chiedere l'intervento dell'Onu contro il massacro e la pulizia etnica, chi lo nega? Sul prevedere e chiedere l’introduzione di sanzioni economiche, anche qui, ne abbiamo già discusso, credo che ci siano i rappresentanti europei che fanno quello proprio perché hanno tutti gli elementi a disposizione per giudicare, non solo un elemento. C'è una politica europea estera che consta di mille fatti, di mille avvenimenti, per questo ci sono i diplomatici che lo fanno di mestiere, quello che possiamo fare con gli elementi a nostra disposizione è ragionare, valutare negativamente, l'abbiamo già detto, e questo elemento, questo passaggio di non consentire l'accesso della Turchia all’Unione europea si può cassare, ma mi pare di aver capito dai vari interventi della Consigliera Leonardi che non sarà possibile, ma è un ulteriore elemento per evitare .., perché sarebbe veramente un passaggio brutto, laddove già il Consiglio all'unanimità dei presenti si è già espresso con una condanna, fare una condanna mozza o addirittura non votarla, mi sembra un elemento sbagliato e negativo, quindi, se c'è la volontà di acconsentire ulteriormente a questo passaggio, sennò ci vedremo costretti a votare contro con le motivazioni che ho testé detto e che non ripeto.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Rispondo anche alla proposta del Consigliere Micucci, sulla contrarietà alla guerra, l'ho ribadito anche prima, credo che siamo tutti d'accordo tant'è che avevo sottoscritto anche la vostra mozione, che non mi sembra, rispondo anche all'Assessore Pieroni, che contenesse un attacco a Trump, quindi questa motivazione pretestuosa per non votare la rimando al mittente.
Ho già spiegato l’iter della trasformazione dei punti dell'impegno da emendamenti a mozione, fatta in corsa per agganciarla nel momento in cui avevo ricevuto una contrarietà da parte dell’attuale capogruppo Micucci, che era primo firmatario dell'altra mozione, ad inserire quello che secondo me era un punto dirimente, e l'ho spiegato prima.
Non si tratta del colore della pelle, della Turchia e non si tratta di fare un viaggio da turista ad ammirare le bellezze storiche, si tratta di posizioni su punti culturali, che io reputo imprescindibili e molto lontani. Si tratta di prendere atto che la guerra è l'apice di un percorso che, per quanto mi riguarda, mischia la cultura all'egemonia politica di questo Stato, quindi la contrarietà alla guerra si abbina ad una serie di percorsi che sono colpe e responsabilità di Erdogan, ma anche di una componente civile e politica della Turchia. La contestazione alla cultura, con l'esempio che ho fatto in maniera forte, è legata non solamente al momento contingente perché se Erdogan ha sdoganato una pratica culturale, equiparando i matrimoni, evidentemente a monte quella cultura c'è, quindi credo che le nostre posizioni sull'ingresso della Turchia, con quello che rappresenta ..., e mi spiace se mi sono accalorata, ma sinceramente è un tema che sento e per questo mi accaloro. Sono stata criticata per la strumentalizzazione politica di cui, in questi quattro anni e mezzo in quest'Aula, non posso essere sicuramente imputata, quando mi accaloro per dei temi è perché personalmente li sento, non sono teleguidata, e li reputo delle questioni importanti.
Vedo però che non c'è una condivisione politica su quel punto, e lei Consigliere Micucci me lo disse la scorsa seduta, che per me è dirimente, non c'è condivisione sulle sanzioni economiche alla Turchia, mentre sulla contrarietà alla guerra siamo tutti d'accordo. Secondo me l'Onu dovrebbe intervenire perché non è consentito che un Paese membro, si comporti così, che faccia pulizia etnica, soprattutto perché, siamo tutti contrari a quello che sta avvenendo, l’intervento che dovrebbe essere risolutivo non c’è. Potremmo scrivere un papiro in cui elencare le cause per cui si è arrivati alla guerra, ma non mi sembra, lo ribadisco, che nella mozione che avete votato martedì scorso, ci fosse l'attacco a Trump, che evidentemente è strumentale. Non sono una “trampiana”, quindi non ho paura di confrontarmi su questo tema.
So che gli animi si sono scaldati, su questo metto la passione di entrambi e capisco che ci sono delle posizioni diverse, per me revocare lo status di candidato alla Turchia e bloccare il suo ingresso nell'Unione europea equivale a dire no non solo alla guerra, ma anche a quelle barbarie che sono lontanissime, lo ripeto ancora una volta, dalla cultura italiana e europea. Quindi, il mio voto ovviamente sarà favorevole.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Credo che tutti i sottoscrittori della precedente mozione, quella che abbiamo votato la settimana scorsa, e tutti coloro che l'hanno votata, abbiano già espresso chiaramente la loro posizione in merito al conflitto contro i curdi: una ferma condanna, senza se e senza ma.
Dopodiché, ripeto, per come è scritta e soprattutto dopo aver ascoltato la spiegazione della proponente, ritengo di non dover votare questa mozione perché è chiaro agli occhi di tutti, che sia stata utilizzata per una strumentazione politica, da cui si dovrebbe rifuggire quando ci sono questioni così delicate, importanti, soprattutto quando c'è di mezzo la vita delle persone.
Non mi si metta in bocca quello che non ho detto rispetto a pratiche culturali che non mi appartengono e che condanno, non mi si metta in bocca che il Consigliere Bisonni e i Verdi sono a favore della guerra contro i curdi perché è assolutamente vero il contrario, l'abbiamo detto e dimostrato in più occasioni, però, ripeto, la mozione per come è scritta e per come è stata illustrata, è ovvio, ha un fine politico strumentale e per questo motivo non la voterò.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 554. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Mozione n. 534
ad iniziativa dei Consiglieri Micucci, Giacinti, Biancani, Giancarli
“Istituzione di una rete museale marchigiana dedicata alla ‘Street Art’”
(Votazione)
PRESIDENTE. Riprendiamo la trattazione della mozione n. 534
Passiamo alla votazione.
Emendamento 534/1 a firma dei Consiglieri Pergolesi, Maggi, Micucci, Giacinti, Biancani, Giancarli, Volpini. Nel dispositivo, dopo le parole: “attraverso il coinvolgimento” sono inserite le seguenti: “della competente Commissione assembleare permanente e delle”. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 534, così come emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta è terminata alle ore 15,40
La seduta inizia alle ore 10,30
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 142 del 21 ottobre 2019. Do per letto il processo verbale della seduta 141 del 15 ottobre 2019, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4, dell’articolo 53, del Regolamento Interno.
Richiamo inoltre ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.
Informo che il Consigliere Urbinati ha comunicato la sua uscita dal gruppo consiliare del Partito Democratico, la costituzione della componente politica “Italia Viva” e l’appartenenza allo schieramento politico di maggioranza. L’Ufficio di Presidenza lo ha assegnato al Gruppo misto.
Contestualmente ho ricevuto da parte del Gruppo del Partito Democratico la comunicazione che il nuovo capogruppo, a seguito delle dimissioni del capogruppo Urbinati, è il Consigliere Francesco Micucci.
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Per quanto riguarda la seduta odierna informo che è rinviata l’interrogazione n. 817 per l’assenza del Consigliere Zaffiri e che sono state ritirate le mozioni nn. 519 e 520.
Inoltre la Conferenza dei capigruppo ha espresso parere favorevole all’iscrizione della mozione n. 554 della Consigliera Leonardi, all’ultimo punto dell’ordine del giorno, quindi, se non ci sono obiezioni, la do per approvata, quindi l’ordine dei lavori è così come l’ho riassunto.
Ha la parola il Consigliere Urbinati.
Fabio URBINATI. Il Presidente ha formalizzato la mia decisione, una decisione politica. Ringrazio il gruppo del Partito Democratico con cui ho lavorato in questi quattro anni e mezzo, sicuramente faremo tante altre cose buone come abbiamo fatto finora.
Vorrei intervenire sull’ordine dei lavori per chiedere il rinvio della mozione n. 496 sul Centro Agroalimentare Piceno di San Benetto del Tronto, in quanto la settimana scorsa ho formalizzato un’interrogazione scritta al Presidente della Regione e in seguito a quella risposta discuteremo la mozione.
PRESIDENTE. Se non ci sono problemi, rinviamo la mozione n. 496.
Ha la parola il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Innanzitutto per ringraziare il gruppo del Partito Democratico per la fiducia accordatami, mi è stata chiesta una firma a sangue che nei prossimi mesi non cambierò gruppo, a parte le battute, ringrazio anche gli altri capigruppo, ai quali auguro un buon lavoro ed una buona collaborazione nei prossimi mesi.
Prendo la parola anche per chiedere il rinvio in Commissione, in base all’articolo 100 del Regolamento interno devo farlo a nome di tre Consiglieri, quindi a nome mio, del Consigliere Giacinti e dell’Assessore Cesetti, della proposta di legge n. 30 per approfondimenti, visto che non c’è stato modo in questi mesi di farlo e visto che siamo in piena approvazione del Piano sanitario. Nelle prossime settimane, appena si sgombrerà un po’ l’ordine del giorno della Commissione, chiederò al Presidente del Consiglio ed al Presidente della Commissione di poterla discutere in Commissione. Grazie.
PRESIDENTE. Rinvio in Commissione della proposta di legge n. 30. Lo pongo in votazione
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Interrogazione n. 677
ad iniziativa del Consigliere Rapa
“Realizzazione ciclovia Pergola-Fabriano”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 677 del Consigliere Rapa.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Casini.
Anna CASINI. Grazie Presidente. Punto 1) Nel corso dell'incontro del Presidente della Giunta regionale con l'Amministratore delegato di RFI una particolare attenzione è stata posta a quanto la Regione ha programmato rispetto alla mobilità ciclistica e quindi alla realizzazione delle ciclovie marchigiane, che nella maggior parte dei casi fiancheggiano e seguono la direttrice dei tracciati ferroviari, anche al fine di garantire l'intermodalità (ciclovia Adriatica, del Chienti, dell'Esino e del Tronto).
Regione e RFI hanno evidenziato un interesse comune a sviluppare assieme tutte le integrazioni che possono essere realizzate tra treno e bicicletta, usufruendo delle varie stazioni presenti lungo il tracciato. Un interscambio valutato positivamente da RFI, di grande valore per lo sviluppo delle due infrastrutture, sul quale si è manifestato un reciproco impegno cercando di valorizzare le linee ferroviarie dismesse, riutilizzabili come greenways.
Corre in ogni caso l'obbligo di precisare quanto segue, rispetto alla linea ferroviaria Pergola-Fabriano.
Innanzitutto, che la tratta ferroviaria in questione è ancora in esercizio, sebbene sospesa a seguito di frana, e non è ancora stata oggetto di dismissione. Per la dismissione è necessario un apposito atto del Ministero Infrastrutture e Trasporti, previo parere dell'Amministrazione regionale.
Altro aspetto riguarda le scelte da fare sul futuro di tale infrastruttura.
In passato questo Consiglio regionale si era già espresso con mozione n. 233/2017 impegnando il Presidente e la Giunta Regionale a rapportarsi con Rete Ferroviaria Italiana per puntare alla riapertura, ad utilizzo di trasporto pubblico, della tratta ferroviaria Pergola-Sassoferrato-Fabriano, quindi c’è una decisione di questo Consiglio che chiede di riaprire al traffico ferroviario questa linea.
Il comune di Fabriano, con nota prot. n. 41764 del 14 ottobre 2019, acquisita al prot. della Regione Marche n. 1232081 del 14 ottobre 2019, si è dichiarato egualmente favorevole al mantenimento in esercizio della tratta e ha anche chiesto l'apertura di un tavolo di confronto che coinvolga tutti i soggetti interessati per una valutazione più generale e partecipata.
Punto 2) Si ritiene utile realizzare uno studio di fattibilità che, analogamente a quanto fatto per la Fano-Urbino, possa valutare la compatibilità tra il percorso ciclistico ed il percorso ferroviario in parola; si ritiene, inoltre, prioritario definire anticipatamente e con il coinvolgimento di tutti gli attori locali quale prospettiva di sviluppo conferire all'infrastruttura, considerato che la stessa non è ad oggi prevista tra le ferrovie turistiche di cui alla L. 128/2017, quindi non è una ferrovia turistica, per poter poi rappresentare nelle sedi ministeriali e con RFI la reale intenzione di dismissione o di mantenimento e/o potenziamento. Allo scopo la Giunta regionale si impegnerà a organizzare momenti di confronto con le amministrazioni locali e con la cittadinanza.
Punto 3) Una volta stabilita la destinazione dell'infrastruttura, potrà certamente essere intrapreso il percorso delineato con la Regione Umbria. All'interno dei tavoli nazionali nei quali si lavora per la fase propedeutica alla redazione del Piano Generale della Mobilità ciclistica, di cui alla L. 2/2018, si stanno già valutando i collegamenti interregionali. Con riguardo a questi ultimi, la proposta del MIT al momento prevede soltanto tre assi di collegamento: Pesaro-Urbino-Arezzo, Ancona-Assisi-Perugia e San Benedetto del Tronto-Ascoli-Spoleto. La Regione Marche ha proposto l'inserimento di un quarto collegamento Civitanova Marche-Camerino-Foligno.
Quindi ci sono atti di questo Consiglio che vanno verso il mantenimento della funzione ferrovia e non della ciclovia, anche il Comune ha chiesto questo mantenimento, quindi bisognerà attivare una fase di concertazione se vogliamo decidere un’altra cosa.
Presiede il Vicepresidente
Renato Claudio Minardi
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rapa.
Boris RAPA. Ringrazio l'Assessore per la risposta, quello che mi preme sottolineare è che un'infrastruttura così importante non rimanga nello stato di abbandono per cui è importante attivarsi, è l'unica cosa che non possiamo permetterci di lasciare in una situazione del genere. Grazie.
Interrogazione n. 829
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
“Erogazione di servizi ospedalieri da parte del sistema sanitario pubblico nelle strutture denominate Ospedali di Comunità. Il caso anomalo della struttura di Sassocorvaro”.
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 829 del Consigliere Fabbri.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Oggi dovrete sopportare una serie di risposte che do a nome del Presidente Ceriscioli e non solo, anche dell’Assessore Bravi perché uno è impegnato a Roma per un incontro convocato urgentemente dal Presidente Conte sul decreto sul terremoto, l’altra è impegnata a Roma in Commissione.
In merito a questa interrogazione, la delibera di Giunta regionale n. 602/2019 non implementa nuovi servizi ospedalieri all'interno della struttura di Sassocorvaro, ma prevede unicamente una modifica del setting assistenziale (da diurno ad ordinario) di posti letto già assegnati con precedente deliberazione n. 605/2016.
Resta pertanto invariato quanto disposto con delibera di Giunta regionale n. 139/2016, inerente l'adeguamento delle Case della Salute agli standard del D.M. 70/2015, che prevedeva la presenza, presso la struttura di Sassocorvaro, di posti letto di ricovero chirurgico a ciclo diurno a gestione del privato accreditato.
Questo è quanto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Assessore, lei ha letto la risposta che le hanno fornito, ambasciator non porta pena, però non sono soddisfatto perché è superficiale e fuorviante. Parla di Case della Salute, quando invece la struttura di Sassocorvaro è un Ospedale di Comunità nel quale erano esclusivamente previsti dei posti per cure intermedie.
L'aver trasformato il day surgery in chirurgia generale e aver riportato dei servizi ospedalieri all’interno di una struttura territoriale, cosa che noi chiediamo da sempre, tra l'altro …
Voglio soltanto ricordare che sulla politica regionale sanitaria siete andati in estrema confusione e ci state dando ragione, in quanto le motivazioni, con cui riportate la chirurgia generale a Sassocorvaro, sono: promuovere il miglioramento della qualità e dell’equità dei servizi sanitari regionali e il recupero della mobilità passiva, che sono cose che noi denunciamo da 4 anni e mezzo. Tali richieste sono supportate dalla necessità, vista anche la collocazione orogeografica della struttura e la tipologia della domanda della comunità afferente, di effettuare interventi chirurgici, che possano prevedere la degenza notturna.
Quanto sopra permetterà di garantire una maggiore sicurezza, migliorando la continuità delle cure ed ampliandolo la tipologia dell’offerta chirurgica. Detta proposta rappresenta inoltre la possibilità di un'ottimizzazione gestionale dell’Ospedale di Comunità anche in favore della continuità dell'assistenza h24 e dei servizi da esso erogati,
Dite che effettivamente c'è, come conclusione della vostra politica sanitaria regionale, una discrepanza, i territori hanno bisogno di quei servizi che noi chiediamo da 4 anni e mezzo, ecco perché non ha risposto alla mia domanda che chiedeva, visto che avete certificato la domanda di servizi da parte della comunità in quel luogo, perché non ripristinate gli stessi servizi con il pubblico e non con il privato nelle 13 strutture? Dda tempo diciamo che le 13 strutture che avete chiuso, declassandole, prima come Casa della Salute e poi in Ospedali di Comunità, di cui di ospedale non hanno niente perché sono strutture territoriali, invece abbisognano, come richiesto delle popolazioni afferenti, proprio di questi servizi.
A tal proposito, abbiamo fatto un elenco di servizi che vogliamo forniate come base, quindi, la non risposta a questa interrogazione non fa altro che confermare la bontà della nostra proposta e il fallimento della vostra politica sanitaria, soprattutto nell'entroterra.
Interrogazione n. 836
ad iniziativa del Consigliere Giorgini
“Nomina e trattamento economico del Segretario dell’Erap Marche”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 836 del Consigliere Giorgini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Il Consigliere Giorgini interroga circa la “Nomina e il trattamento economico del Segretario dell'Erap Marche". Nel primo quesito chiede: “Se non si ritenga necessario effettuare una nuova nomina di segretario nel rispetto dei requisiti di professionalità e competenza con procedure trasparenti come previsto dalla normativa vigente”.
Nella fattispecie si ritiene che siano stati rispettati sia i requisiti di professionalità e competenza e sia le procedure di trasparenza, invero il soggetto all'atto della nomina era dirigente in servizio presso l'Erap Marche, giusta deliberazione di Giunta regionale n. 292/2016, e rientrava pertanto tra le categorie di dirigenti direttamente individuate dall'articolo 23 quater, comma 1, della legge regionale n. 36/2005 sul "Riordino del sistema regionale delle politiche abitative": nulla ostava pertanto alla sua designazione quale segretario dell'Ente.
In merito alla richiesta di effettuare una nuova nomina si specifica che la Giunta regionale, ai sensi della normativa sopra riportata, ha provveduto all'individuazione del nominativo da sottoporre al Consiglio di Amministrazione dell'Erap Marche a cui compete l'adozione dell'atto di nomina e di successivo conferimento dell'incarico di segretario, è evidente che quella della Giunta è una designazione. Resta inteso che il Consiglio di Amministrazione Erap può, in assoluta autonomia e nel rispetto delle relative competenze, effettuare o meno la nomina ed il successivo conferimento dell'incarico a seguito della proposta di Giunta, al pari della possibilità, in quanto trattasi di designazione, di richiedere nuovi ed ulteriori nominativi ai fini della nomina.
In merito alle procedure seguite per la designazione si rappresenta quanto segue.
La normativa vigente stabilisce che la Giunta regionale può individuare il segretario tra i dirigenti dell'Erap Marche, tra i dirigenti in servizio presso le strutture organizzative della medesima, nonché presso gli enti dipendenti della Regione, non sono indicati ulteriori requisiti rispetto all'essere Dirigente.
Nel caso di specie, all'atto della designazione del segretario, la Giunta regionale era già in possesso dei curricula dei dirigenti Erap nominati con delibera di Giunta regionale 292/2016, tra cui quello del responsabile del presidio di Ancona, al quale l'Amministrazione aveva riconosciuto pertanto già da allora la sussistenza dei requisiti di professionalità e competenza necessari per lo svolgimento dell'incarico dirigenziale, quindi non vi era la necessità di ripercorrere la medesima procedura.
Circa il secondo quesito. “Se non si ritiene che l'incremento della retribuzione di posizione determinato per lo svolgimento delle funzioni di segretario sia illegittimo, in contrasto con il comma 1 dell'articolo 23 quater della legge regionale 36/2005 e sproporzionato rispetto a quella dei dirigenti responsabili dei servizi regionali e del direttore e legale rappresentante dell'Erap”, si risponde come segue.
Al fine di garantire un più stretto contatto tra Erap e le singole realtà locali la legge n. 49/2018 (di modifica della legge regionale n. 36/2005 e della legge regionale 18/2012) ha riconsiderato gli organi dell'Ente e le loro funzioni: in particolare i compiti che la legge regionale n. 18/2012 istitutiva dell'Erap attribuiva al Direttore - allora unico organo dell'Ente assieme al Revisore dei Conti - sono stati solo in parte attribuiti al Consiglio di Amministrazione e al Presidente, mentre sono stati affidati alla nuova figura del Segretario Erap i compiti tipici della gestione e direzione amministrativa apicale di un ente, in sostanza con questa legge regionale si è potuto stabilire l’organo a cui compete la responsabilità politica e l’organo tecnico a cui compete la responsabilità amministrativa e gli atti di gestione.
L’individuazione della figura del Segretario tra i dirigenti dell'Erap, della Regione e degli enti dipendenti garantisce l'obiettivo del contenimento della spesa (poiché l'amministrazione non è aggravata degli oneri relativi ad un nuovo contratto di assunzione), e questo credo che sia dirimente, mentre per quanto riguarda la retribuzione di posizione fissata con la delibera di Giunta regionale 702/2019 si evidenzia che il relativo importo è stato calcolato in coerenza con quanto stabilito negli atti di definizione delle retribuzioni di posizione dei dirigenti regionali, con particolare riferimento alla delibera di Giunta regionale n. 328 del 19 marzo 2018 e alla conseguente delibera di Giunta regionale n. 329 del 19 marzo 2018 (Armonizzazione dei trattamenti economici dei dirigenti apicali degli enti dipendenti della Regione Marche a quelli massimi dei dirigenti dei servizi della Giunta regionale).
La decisione che la Giunta regionale ha assunto con l'adozione della delibera di Giunta regionale n. 702/2019 rientra pertanto nell'alveo delle attività e dell'esercizio del potere di organizzazione degli uffici che alla Giunta stessa compete ai sensi del vigente ordinamento regionale.
Per concludere aggiungo che sulla base di questa dettagliata risposta, che ha preparato l’ufficio competente e con quelle aggiunte che mi sono permesso di apportare, ritengo che nel caso di specie la Giunta regionale abbia operato in perfetta legittimità all’interno di un percorso di opportunità, di imparzialità, di buona amministrazione che tra l’altro ha consentito anche, come detto, di conseguire risparmi perché ha nominato un dirigente regionale, quindi ritengo che l’operato della Giunta possa definirsi, come sempre, esemplare.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giorgini.
Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Mi viene da dire che la volpe perde il pelo ma non il vizio, caro Assessore.
Mi domando a cosa servono le Commissioni e questa Assemblea legislativa se la Giunta, come meglio crede, modifica le leggi licenziate dalle Commissioni ed approvate dall'Assemblea legislativa.
La legge regionale n. 49, che regola il contenuto di questa interrogazione, l’abbiamo deliberata il 20 dicembre 2018 ed ha riformato la legge 36/2005. All'articolo 23 quater si afferma testualmente: “Ai fini del contenimento della spesa e dell'integrazione funzionale dell'attività di Consiglio di amministrazione, il Consiglio di amministrazione nomina su designazione della Giunta regionale - e qui ho fatto una battaglia perché il Segretario ed il Presidente del Consiglio di Amministrazione fossero nominati dalla Giunta - il Segretario dell'Erap tra i dirigenti in servizio presso il medesimo ente, presso le strutture organizzative della Giunta regionale, presso gli enti dipendenti dalla Regione e gli enti del servizio sanitario regionale; il Segretario conserva la direzione della struttura amministrativa di provenienza e il trattamento giuridico ed economico del contratto relativo al comparto di riferimento”. Il comparto di riferimento prevede che lo stipendio non sia di 57.000 euro, ma bensì di 44.000 euro, il segretario dell'Erap non può prendere la fascia S1, che viene retribuita con 57.000 euro, lo stipendio deve essere quello di prima, di 44.000 euro, come responsabile del presidio di Ancona, perché ricordo che la persona di cui parliamo non è mai stata direttore dell'Erap, era direttore del presidio di Ancona, quindi lo stipendio era di 44.000 euro e non di 57.000 euro.
In merito al secondo punto dell'interrogazione, si trattava di nominare un dirigente scegliendo quello più adatto tra i molti possibili già dell'Erap, della Regione, addirittura dipendenti del servizio sanitario, e la Giunta che ha fatto? Ha fatto un'accurata selezione? No! Un interpello? No! Un'indagine di qualsiasi tipo? No, ha nominato l’attuale direttore senza fare nemmeno un interpello tra i possibili candidati.
Abbiamo fatto un Consiglio di Amministrazione che non ha un'autonomia propria dato il Presidente e il Segretario li nomina la Giunta? Un Consiglio di Amministrazione nel quale il Presidente viene nominato dalla Giunta, non si vede da nessuna parte, solo nelle Marche un Segretario viene nominato dalla Giunta ed il Consiglio di Amministrazione non ha autonomia, quindi un Consiglio di Amministrazione è un'assemblea farlocca perché non ha un'autonomia propria.
Il problema è che il Consiglio di Amministrazione doveva mantenere i costi che la legge, quella che abbiamo fatto in Commissione e che abbiamo approvato, prevedeva giusti, non dare, non so per quale motivo, un’ulteriore integrazione all'attuale segretario dell’Erap Marche.
Questo è il motivo della mia interrogazione, e credo che, caro Assessore, dobbiamo metterci sulla retta via, mi scusi, solitamente parlo di politica e non vado oltre, dobbiamo stare su una via che sia incontestabile. Si è fatto un Consiglio di Amministrazione e va bene, la Giunta nomina il Presidente e il segretario e mi sta bene, però se la legge dice all'articolo 23 quater, che non si deve aumentare lo stipendio e che deve rimanere quello che aveva precedentemente, io credo che debba essere rispettato. Grazie per la risposta comunque.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Invito il Consigliere Giorgini a leggersi bene la risposta che gli consegnerò, perché il tema è questo, la Giunta non nomina, designa, nomina il Consiglio di Amministrazione, il quale può tranquillamente dire: “Questa designazione a me non va bene” e ne chiede altre. Questo taglia la testa al toro, la competenza del Consiglio di Amministrazione è intatta, quindi la Giunta designa e il Consiglio di Amministrazione può tranquillamente rifiutare quella designazione, come è nelle cose, ed è evidente che nella designazione non è necessario il concetto, l’interpello e via dicendo.
Per il resto, parliamo di indennità di posizione, anche qui c'è il tema dall'armonizzazione, perché si è stabilito che per i dirigenti apicali degli enti dipendenti vige lo stesso trattamento dei dirigenti apicali della Giunta regionale, quindi noi abbiamo applicato questa disciplina e non avremmo potuto fare diversamente. Comunque, ripeto, adesso gliela consegnerò, credo che la risposta possa ritenersi soddisfacente perché sinceramente non potevamo fare diversamente.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.
Peppino GIORGINI. Assessore, lei deve spiegare a quest'Assemblea legislativa a che cosa servono le norme. Questo deve spiegare. Capisco che lei giustamente deve difendere la sua posizione, ma lei deve spiegare a quest'Assemblea legislativa a che cosa servono le Commissioni e questa Assemblea.
C'è una legge che prevede che si mantenga lo stipendio che il dipendente aveva prima, mentre voi glielo avete aumentato. Questo è il punto!
Le leggi servono o no? Che le facciamo a fare? Abbiamo lavorato sei mesi per fare questa norma e poi voi avete fatto come vi pare, questo è il dato politico della situazione, non lo sono i 13.000 euro in più, il punto è questo: se le norme approvate da quest'Assemblea legislativa hanno un valore di diritto oppure no. Questo è il punto, le chiedo solo questo. Grazie.
Interrogazione n. 840
ad iniziativa della Consigliera Marcozzi
“Centri per l’impiego”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 840 della Consigliera Marcozzi, ha chiesto la parola ne ha facoltà.
Jessica MARCOZZI. Chiedo il rinvio di questa interrogazione. Mi sono già accordata con l’Assessore Bravi.
PRESIDENTE. Bene, quindi è rinviata.
Interrogazione n. 844
ad iniziativa della Consigliera Leonardi
“Aerdorica SpA - Segnalazione della Corte dei Conti in merito al conferimento incarichi consulenza”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 844 della Consigliera Leonardi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Casini.
Anna CASINI. Grazie Presidente. In premessa dico che qui c’è l’Assessore Cesetti che è l’Assessore al bilancio e su Aerdorica abbiamo avuto la parifica della Corte dei Conti con i complimenti per come è stata gestita tutta la partita, Corte dei Conti che ha seguito qualunque cosa riguardasse il bilancio e le spese di Aerdorica.
La Sezione regionale di controllo per le Marche della Corte dei Conti ha pronunciato il giudizio di piena parificazione del Rendiconto generale della Regione Marche per l'esercizio finanziario 2018, comprensivo del monitoraggio del sistema regionale delle partecipazioni pubbliche, sotto il duplice profilo finanziario e di efficienza gestionale.
Nell'anno 2018 la Regione Marche non ha conferito alcun incarico.
E' stato liquidato un servizio tecnico-economico e gestionale afferente Aerdorica SpA, affidato nel 2017 (contratto stipulato il 15 settembre 2017), per l'importo netto di 20.000 euro.
L'incarico ha avuto ad oggetto: l'assistenza per adeguare la documentazione relativa al piano di liquidità ed al piano di ristrutturazione di Aerdorica SpA alle richieste della Commissione europea; l'aggiornamento del piano di liquidità del piano di ristrutturazione, per rispondere alle richieste della Commissione Europea, fornendo le informazioni indispensabili per la corretta gestione, sotto il profilo tecnico specifico, della procedura di aiuto di Stato presso la Commissione.
Mi può correggere l’Assessore Cesetti, ma credo che a superare la procedura di aiuto di Stato sia stata Aerdorica, l’unico aeroporto d’Italia.
Veniva inoltre chiesto chi sono i destinatari delle consulenze. I dati sono pubblicati sul sito internet di Aerdorica alla sezione "amministrazione trasparente" - "consulenze e collaborazioni", quindi Consigliera li può vedere, sono elencati tutti i consulenti e destinatari di consulenze sul sito dedicato alla trasparenza.
Al terzo punto veniva chiesto se sono stati rispettati i limiti derivanti dal combinato disposto di cui alle specifiche indicazioni e discipline legislative inerenti le società partecipate. L'amministratore Unico di Aerdorica in data 1 luglio 2019 ha trasmesso i dati in oggetto, comunicati a Regione Marche in sede di giudizio di parifica del rendiconto per l'esercizio finanziario 2018, ai sensi e per gli effetti del D.L. 174/2012.
Dalla visione dei suddetti dati, risulta che la società Aerdorica SpA, nel corso dell'anno 2018, ha proceduto al conferimento di alcuni incarichi professionali necessari ai fini della procedura concordataria e della connessa e propedeutica procedura presso la competente Commissione Europea relativa alla richiesta di aiuto alla ristrutturazione.
Gli incarichi professionali conferiti sono disciplinati dagli articoli 2230 e seguenti del codice civile: incarico professionale che il cliente, in questo caso Aerdorica, conferisce al professionista attraverso la sottoscrizione di un contratto a prestazioni corrispettive per lo svolgimento dell'attività intellettuale.
L'articolo 2233 del codice civile prevede al comma 2 che "la misura del compenso deve essere adeguata all'importanza dell'opera" per cui i vari compensi variano a seconda del prodotto-servizio fornito dal consulente.
Si sottolinea comunque che tutti i singoli contratti hanno avuto un corrispettivo che ha pienamente rispettato il tetto massimo fissato dall'articolo 13 del decreto legislativo 66/2014 per i compensi relativi al personale pubblico.
Vorrei fare una chiosa politica e dire che in quest'Aula fino ad un anno fa nessuno avrebbe scommesso un centesimo sul salvataggio di Aerdorica, il lavoro fatto presentava una complessità procedurale e normativa e ha avuto la necessità di sostegno tecnico molto particolare, nel senso che tutto quello che riguarda i rapporti con la Comunità europea, gli aiuti di Stato, la redazione del bando, il concordato in continuità, erano azioni complesse, che tra l’altro erano intersecate anche nei tempi e nei modi.
Credo che oggi, dopo che c'è stata la parifica della Corte dei Conti, che ha verificato tutte le norme, non riconoscere questo risultato, che è secondo me il più grande che questa Giunta abbia ottenuto e chiedere quanto si è speso di consulenze rispetto all'obiettivo di aver venduto le quote a 16 milioni di euro, che sono stati interamente versati nelle casse di Aerdorica da un fondo inglese, verificato come solido anche da tutti gli altri enti, anche dalla Comunità europea, che controllava che si portasse a termine la procedura, e dal Giudice fallimentare, mi sembra un po’ parziale.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Dirò subito che non sono assolutamente soddisfatta della risposta data dall’Assessore Casini e spiego anche come scaturisce questa interrogazione.
Nasce dalla mia partecipazione, com'è avvenuto tutti gli anni, o quasi, alla riunione della Corte dei Conti per la parifica del bilancio della Regione e nella seduta dell'11 luglio 2019, come sempre, ho ritirato la cartellina per i presenti e dal giudizio di parifica della Corte dei Conti, alla pagina 21, al capitolo “Gli organismi partecipati, gli enti strumentali e le agenzie della Regione Marche”, si evince che: “Infine, merita segnalazione il conferimento di incarichi di consulenza a soggetti terzi per circa un milione di euro. La sezione sollecita a tal proposito la verifica del compiuto rispetto del limite derivante dal combinato disposto di cui all'articolo 23 ter, del decreto-legge 201/2011, all'articolo 1, commi 471 e 473, della legge n. 147/2013 e dell'articolo 13 del decreto legge 66/2014”. Sono andata ovviamente a prendermi queste normative citate dalla Corte dei Conti, che richiamava un'attenzione ad una spesa di un milione di euro circa e le diverse disposizioni citate prevedevano 240.000 euro come tetto, 239.000 o 311.000 per i vari anni finanziarie, quindi andiamo al massimo in uno dei dispositivi, l'ultimo parla di 240.000 euro, a delle cifre ben sotto il milione di euro, per questo chiedevo chiarezza su quello a cui aveva fatto riferimento la Corte dei Conti. Lei ovviamente, Assessore, non mi ha risposto, perché non ha detto a chi sono andati questi soldi, per quali consulenze, e mi dice di andare a guardare nel sito, abbia pazienza, nel sito uno le cose se le va a cercare da solo, se si fa una interlocuzione, che è anche di natura politica, è perché tutta l'Aula in questi anni, voleva mantenere e aveva riconosciuto l'importanza della struttura aeroportuale delle Marche, come lei dovrebbe sapere, anche dopo la Commissione di inchiesta, questa Aula consiliare ha dibattuto, dopo un lungo percorso, e la gestione di Aerdorica è stata quanto meno poco trasparente ed ha utilizzato soldi, lo voglio ricordare, dei marchigiani, non proprio in maniera lineare.
Nessuno si è accanito contro la struttura aeroportuale, tutta l'Aula, tutte le composizioni politiche volevano il mantenimento della struttura portuale. Assessore, mi permetta, nessuno voleva chiudere l'aeroporto, l'importanza della struttura l'abbiamo delineata tutti, diverso è la società che gestiva l’aeroporto, sono due cose nettamente diverse, e quello che è diventato, ed è stato accertato, un pozzo senza fondo di risorse pubbliche merita indipendentemente da … Capisco che lei giustamente sia orgogliosa e contenta del risultato che vanta, ma quello non prescinde dal fatto che delle risorse siano state spese in maniera forse poco lineare, fra cui questo milione di euro per consulenze eccepito, rimarcato, segnalato dalla Corte dei Conti. Quindi resto insoddisfatta di questa risposta. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Casini.
Anna CASINI. Nella risposta è scritto che l'articolo 13 del decreto legislativo 66/2014 è stato verificato, e dico che è una barzelletta, Consigliera, dire che si può considerare Aerdorica rispetto all’aeroporto, perché lei sa bene che Enac aveva dichiarato che con la chiusura di un mese dei voli si sarebbe anche chiuso l'aeroporto. Salvare solo l'aeroporto è come dire: ce lo teniamo e poi ci mandiamo i bambini a giocare nei prati. Non avremmo potuto interrompere il servizio, ma non quello dei voli, che lei sa meglio di me perché credo che si sia ben informata dato che è molto attenta, perché il problema era quello dei cargo, quindi non si poteva assolutamente chiudere e chi siede oggi in quest'Aula vicino a lei più volte ha detto di portare i libri in Tribunale. Può parlare per la sua componente, ma non per altri che hanno fatto dichiarazioni molto pesanti, dicendo che bisognava portare i libri in Tribunale, e questo lo possiamo verificare dagli atti.
Le ho detto di guardare la sezione “amministrazione trasparente” perché non so a chi sono stati dati gli incarichi e non lo voglio neanche saperlo dato che è una competenza amministrativa e non è una mia competenza.
La Corte dei Conti, dopo un lungo dibattito, ha dato il giudizio di piena parificazione, con i complimenti, questo è un fatto noto, c’erano molte persone presenti in quell'occasione dato che la seduta era pubblica, io non faccio la Procura della Repubblica, non sono la Finanza, non so come si sta adoperando la Finanza insieme alla Procura per controllare e verificare - ci sono dei verbali che lei sicuramente conoscerà rispetto ad alcuni soggetti che hanno avuto incarichi di amministrazione in Aerdorica - provvederà eventualmente del caso.
Io mi devo basare su quello che mi dicono i tecnici e su quello che fa l'amministratore delegato perché non posso entrare nel merito degli incarichi, non voglio neanche sapere come si chiamano gli incaricati, perché il crinale tra l'amministrazione e la gestione, tra indirizzo e gestione, è molto chiaro Consigliera ed io ce l’ho ben presente.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. La prassi vorrebbe che si concludesse con la soddisfazione o meno dell'interrogante, però su questa procedura io faccio solo un appunto, perché, e credo che sia importante, in questa risposta leggo che il Governo regionale ha abdicato totalmente al proprio ruolo di controllo, che ci deve essere perché i soldi sono pubblici e devono essere rendicontati ai cittadini marchigiani.
(interrompe l’Assessore Casini)
Elena LEONARDI. Chiedo un po’ di rispetto perché io ascolto sempre quello che dite, lo ascolto con rispetto, come credo debba essere per tutti quelli che siedono qui anche quando non si condivide quello che dice l'altro. Io non condivido la sua posizione, ma l'ascolto e reputo grave che non si diano le risposte, che si dica che la Regione non deve avere un ruolo di controllo su come vengono spesi i soldi pubblici. Ricordo che ho fatto questa interrogazione prendendo le parole della Corte dei Conti, non mi sono inventata nulla.
Interrogazione n. 845
ad iniziativa dei Consiglieri Volpini, Giancarli
“Casa della salute di Arcevia”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 845 dei Consiglieri Volpini, Giancarli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. La risposta è molto articolata, quindi la leggo.
In relazione all’interrogazione in oggetto si evidenziano gli elementi di seguito riportati, illustrati nella nota del Direttore Generale Asur del 29 luglio 2019.
Con Determina del Direttore Area vasta 2 n. 1044 del 5 luglio 2018 la struttura di Arcevia è stata inquadrata come Casa della Salute di tipo B sulla base delle precise indicazioni fornite dal decreto di Giunta regionale n.139 del 22 febbraio 2016.
In tale atto:
- nel documento istruttorio (pag. 7), a riscontro del parere n. 23/2015 espresso in data 11 gennaio 2016 dalla IV Commissione, viene precisato che "la struttura di Arcevia non rientra nel novero di quelle già trasformate in Casa della Salute di tipo C dalla delibera di Giunta regionale 735/2013. La stessa struttura risponde ai requisiti di Casa della Salute di tipo B". Vengono, comunque, indicati la tipologia di posti letto attivi nella struttura di Arcevia (8 posti letto per le cure intensive, 12 posti letto di RSA) e i servizi garantiti;
- nell'Allegato A la struttura di Arcevia non viene inserita nell'assetto definitivo degli Ospedali di Comunità, anche se viene fatto un rimando alle precisazioni e alla descrizione dei servizi erogati, così come formalizzati nel documento istruttorio sopra citato.
Si sottolinea, inoltre, che già nella delibera di Giunta regionale n. 735/2013 la connotazione di Casa della Salute di tipo C (rinominata successivamente Ospedali di Comunità), veniva limitata solo ai 13 Ospedali ancora da riconvertire e le strutture di Arcevia e di Castelfidardo non venivano incluse nell'elenco delle strutture dotate di posti letto di cure intermedie.
Un riconoscimento dell'esistenza nelle strutture di Arcevia e Castelfidardo di un modello sperimentale di "Country Hospital" o Ospedale di Comunità è, invece, presente nella delibera di Giunta regionale n. 960/2014 (oggetto "Regolamentazione Cure Intermedie") nelle pagine 4 e 5 del documento istruttorio e nell'Allegato A, con la loro inclusione tra le strutture con posti letto di cure intermedie.
A oggi la situazione è la seguente: posti letto per cure intermedie n. 8, posti letto per RSA n. 12;
1. Presenza dì attività di chirurgica ambulatoriale;
2. Presenza punto prelievo;
3. Integrazione di cure primarie con ambulatori di MMG/PLS;
4. Presenza del mezzo di soccorso avanzato (M.S.A.) h 24;
5. Presenza di ambulatorio internistico per patologie minori;
6. Presenza del medico di continuità assistenziale;
7. Presenza dei seguenti Ambulatori e Attività con possibilità di ulteriori incrementi:
• Attività specialistica di Cardiologia
▪ Attività specialistica di Chirurgia
• Attività specialistica di Neurologia
• Attività specialistica di Pneumologia dal 01/03/2016
• Diabetologia
• Attività specialistica di Ortopedia
• Attività specialistica di Ostetricia/Ginecologia
• Attività di Diagnostica per Immagini
• Attività specialistica di Dermatologia
• Attività specialistica di Oculistica
• Attività specialistica di Otorinolaringoiatria
• Attività specialistica di Psichiatria
• Attività di Riabilitazione e Terapia fisica
• Attività di vaccinazione
Ciò premesso, in risposta a quanto richiesto si comunica:
Punto 1) se è a conoscenza della modifica dei servizi nella struttura sanitaria di Arcevia. Nessuna modifica dei servizi della Struttura Sanitaria di Arcevia è stata apportata; la ricognizione delle Case della Salute fatta con Determina di Area vasta 2 n. 1044 del 5 luglio 2018 ha necessariamente riportato la classificazione B in quanto gli ospedali di Comunità sono solo quelli riconvertiti con il citato atto (Dgr n. 139/2016).
Punto 2) quali provvedimenti si intendono prendere. Le figure del neurologo e del radiologo sono in fase di acquisizione, i ritardi nella tempistica sono determinati dalla carenza di medici specializzati nel settore. Tali figure verranno inserite non appena possibile.
Questo è quanto, mi sono limitato ad una lettura asettica di quanto il Presidente ha riportato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Volpini.
Fabrizio VOLPINI. Ringrazio l'Assessore anche per la passione con cui ha risposto a questa interrogazione, ma siamo insoddisfatti, penso di interpretare anche il pensiero del Consigliere Giancarli.
L'ospedale di comunità di Arcevia nasce nell'agosto del 1999, ed è forse uno dei primi esempi di ospedali di comunità che sono stati realizzati in questo Paese, tant'è che ha fatto scuola. Oggi è possibile trovare l'ospedale di comunità nei testi di sanità pubblica proprio perché è stato anticipatore di quello che poi è avvenuto successivamente, cioè della trasformazione degli ospedali per acuti. Arcevia aveva un ospedale con 50 posti letto per la chirurgia, 50 posti letto per la medicina, c'erano addirittura 4 posti per le malattie infettive, oltre che naturalmente la ginecologia, perché allora si nasceva un po’ dappertutto, e gli amministratori di quel tempo, molto lungimiranti, fecero quel tipo di operazione per dare quelle risposte assistenziali che stavano emergendo e che oggi sono ormai scoppiate: la cronicità, l'anziano, i ricoveri e altro.
All'interno di quella struttura sono stati previsti dei posti di residenzialità, sono 12 posti RSA e 8 posti cure intermedie, ebbene, quando siamo andati a fare la riclassificazione delle case della salute, tipo A, tipo B, tipo C, le case della salute di tipo C, in un ordine crescente di complessità, si distinguevano proprio perché avevano al loro interno tutta una serie di servizi e in più la gestione di posti letto per cronici, che erano le RSA e la lunga degenza. Poi è vero che abbiamo con la delibera n. 735 attribuito agli ospedali il termine di Ospedale di comunità, e quindi di Casa della salute di tipo C, ai 13 ospedali che avevamo trasformato, ma questo non giustifica la retrocessione dell'Ospedale di Comunità di Arcevia in struttura di tipo B, perché è nei servizi che offre, a tutti gli effetti, un Ospedale di Comunità, quindi una Casa della Salute di tipo C. Comunque sia, al di là della spiegazione, io e il Consigliere Giancarli nel Piano socio-sanitario, che dovremo discutere e poi magari approvare, abbiamo presentato un emendamento in cui chiediamo di nuovo la reiscrizione della struttura di Arcevia in Casa della Salute di tipo C. Grazie.
Interrogazione n. 877
ad iniziativa del Consigliere Maggi
“Disagio sociale delle Comunità terremotate in particolare di quella di Pioraco”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 877 del Consigliere Maggi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Da parte del Servizio protezione civile e del Servizio sociale.
Con riferimento all'interrogazione di cui in oggetto, per quanto di competenza in capo a questo Servizio Politiche Sociali e Sport relativamente alle considerazioni espresse nella interrogazione di cui trattasi si fa presente quanto segue.
Il Comune di Pioraco, situato nel territorio dell'Ambito territoriale sociale XVII di San Severino Marche/Matelica (Unione Montana Alte valli del Potenza e dell'Esino), usufruisce, al pari degli altri Comuni dell'Ambito territoriale sociale, di tutti i servizi essenziali garantiti dalla programmazione regionale e dai relativi finanziamenti che annualmente vengono trasferiti agli stessi.
Il territorio comunale è quindi dotato dei servizi domiciliari per anziani (assegno di cura e servizio di assistenza domiciliare), dei servizi per i minori (servizi integrativi all'infanzia), dei servizi per disabili (educativa scolastica e domiciliare) e degli interventi di sostegno al reddito attraverso il reddito di cittadinanza con servizi di inclusione sociale previsti dal Fondo nazionale “lotta alla povertà” e individuati dal Governo come "livelli essenziali".
Il Comune di Pioraco, al pari degli altri comuni dell'Ambito territoriale sociale, è stato dotato di un adeguato servizio sociale professionale con relativa dotazione di personale grazie ai fondi europei del Por e del Pon Inclusione, trasferita con lo scopo di garantire il necessario personale (n.1 assistente sociale ogni 5.000 abitanti) alle attività di presa in carico delle situazioni di fragilità sociale.
Sul versante della lotta alla povertà le famiglie indigenti, rientranti nel fondo SIA (Sostegno inclusione attiva) nel periodo immediatamente successivo al sisma, hanno usufruito di un intervento di emergenza messo in campo dal Governo denominato "SIA sisma" con accesso velocizzato e allargato rispetto ai criteri ordinari del SIA.
Gli anziani non autosufficienti ricoverati in struttura sociale e sociosanitaria hanno usufruito degli interventi previsti in contabilità speciale sisma con i quali si è provveduto al rimborso della quota sociale della retta di accesso alla struttura a seguito di inagibilità della abitazione o di struttura danneggiata e quindi resa inagibile.
Il Soggetto attuatore sisma della Regione Marche ha dato corso ai lavori secondo le indicazioni fornite dal Comune in termini di localizzazione dell'area e fabbisogno abitativo.
Ulteriori migliorie per rendere l'area maggiormente vivibile sono in fase di progettazione da parte del Comune ed il Soggetto attuatore sisma è in attesa della trasmissione degli elaborati per verificare l'assentibilità degli stessi alla Contabilità Speciale sisma.
L'area SAE è limitrofa al Ristorante Laila e prossima circa 200 metri dal Centro di Aggregazione in località San Rocco.
Infine l’ordinanza capo dipartimento protezione civile n. 460/2017, articolo 9, consentirebbe la realizzazione di spazi comuni a servizio delle SAE laddove se ne ravvisasse l'effettiva necessità a giudizio dell'amministrazione comunale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Mi si consenta di fare gli auguri di buon lavoro sia al Capogruppo Micucci, che entra a coordinare il gruppo maggiormente presente in questo Consiglio, che al capogruppo Urbinati che intraprende un nuovo lavoro, speriamo, proficuo per tutti.
Detto questo, ringrazio l'Assessore per la risposta, anche se abbiamo chiesto “pere” e ci è stato risposto “mele”, nel senso che nessuno in questa interrogazione aveva detto che i servizi e l'assistenza non vengono prestati.
L’età media della popolazione di questo villaggio SAE è di oltre settant'anni, l'assistenza domiciliare c’è, quello che si rilevava …, e tra l'altro viene rilevato da delle persone incaricate da tutta la popolazione di parlare con qualcuno della Regione e sono venute da me che sto ad Ancona ed io che sono un Consigliere regionale ho accolto, come faccio sempre, le istanze di tutti, sia che queste vengano dalla città, dove abito, sia che vengano dagli estremi confini della Regione.
Mi è stato riferito che il problema è che questi signori, soprattutto d'inverno, devono stare chiusi dentro casa, perché non c'è un posto dove giocare a carte, dove chiacchierare, dove poter fare una minima vita sociale. Quello che mi meraviglia è che mi ha scritto sulla chat il Sindaco, dicendo quasi adirato: “Noi abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare, c’è una struttura in centro”, però per le persone di una certa età, soprattutto d'inverno, quando nevica, è difficile spostarsi, quindi sarebbe stato meglio se l'avessero fatto lì.
Le persone hanno scritto nella lettera, non so se l’ha letta Assessore, in cui dicono: “Siamo consapevoli che in questo villaggio SAE ci moriremo, perché non avremo, per quanto ci resta da campare, il ritorno alle nostre case, ai nostri villaggi”. Chiedono soltanto una struttura aggregativa e ci indicano anche il posto dove farla. Le persone non vanno solo tenute vita, ma va data loro la possibilità di vivere una vita decente. Se d’inverno a causa del freddo devono stare chiuse dentro casa perché non hanno un luogo dove incontrarsi, se d’estate il villaggio SAE si trasforma in una landa desolata, senza una copertura, una fontanella, una panchina - riferisco esattamente quello che mi è stato detto - mi sembra che l'istanza sia di buon senso e da accogliere.
Ho risposto al Sindaco, che questa mia interrogazione non mette assolutamente in discussione quello che ha fatto per la popolazione, comunque a questo punto non è il Sindaco il referente, ma la Regione, quindi, la popolazione, soprattutto quella anziana, che costituisce la gran parte di questo villaggio ha fatto una richiesta con il cuore senza alcuna polemica, perché la popolazione anziana che vive nella frazione San Rocco …, tra l'altro me l’hanno detto a margine, non è stato tenuto in considerazione il fatto della non autosufficienza e se c’è bisogno di una badante questa deve dormire nel soggiorno su un divano, oppure nella stessa camera da letto. Un anziano che non è autosufficiente ha una sola stanza da letto, nel momento in cui un familiare o la badante sta per un periodo con lui, o comunque stabilmente per accudirlo, si ha una promiscuità, che si somma al disagio di aver perso a quell’età la casa. Se c’è una attenzione particolare e se c’è il riconoscimento di questa esigenza, che mi sembra primaria per la dignità della vita, io sono contento e questa interrogazione va in questo senso.
PRESIDENTE. Ha la parola, per una precisazione, l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Rispetto all’interrogazione mi pare che sia già riportato il fatto che il Centro di San Rocco sta a 200 metri, per chi ha visto l’area SAE di Pioraco, che sta a margine di un'area verde sportiva attrezzata, ma qualora si ravvisi la necessità di creare …, perché io sono convinto, come lei Consigliere Maggi, che prima di ricostruire, o contemporaneamente alla ricostruzione delle abitazioni e del tessuto socio economico, bisogna ricostruire le comunità, allora è chiaro, ma non solo per l'area SAE di Pioraco, per tutte le aree SAE, che laddove ci sono state delle donazioni per i centri di aggregazione, penso alle donazioni che hanno fatto le Acli, i Sindacati – diverse donazioni hanno puntato alla creazione di un centro sociale all’interno dell’area SAE – e qualora si ritenga necessario c’è l'ordinanza n. 460 e il Comune, qualora condivida, può fare richiesta e può essere anche realizzata una struttura.
Interrogazione n. 883
ad iniziativa del Consigliere Marconi
“Avvio progetto W l’Amore da parte dell’Asur Marche”
Interrogazione n.885
ad iniziativa della Consigliera Malaigia
“Percorso formativo denominato ‘W l’Amore’”
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 883 del Consigliere Marconi e l’interrogazione n. 885 della Consigliera Malaigia.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Qui ci sono due risposte, una dell’Assessore alla sanità e dei servizi sociali e un’altra dell’Assessore Bravi, che si scusa ma è stata convocata dal Ministro del lavoro, e doveva assolutamente andare, a Roma.
Mi ha lasciato due risposte, cercherò di essere breve, che devo leggere e poi magari aggiungo qualche mia considerazione.
In merito ai quesiti dell'interrogazione della Consigliera Malaigia, che ringrazio, si precisa quanto segue.
Le motivazioni per cui si è scelto il modello olandese rispetto ad altri sono le seguenti:
- non sono molte le esperienze internazionali e nazionali di progetti con evidenza di efficacia che si rivolgono alla fascia preadolescenziale, che è il target a cui si vuole fare riferimento in considerazione dell'iniziazione all'attività sessuale sempre più precoce;
- è un progetto nazionale di lunga durata essendo attivo nei Paesi Bassi da circa 25 anni;
- è stato sottoposto nel corso degli anni a tre revisioni;
- è un approccio basato sulle evidenze e sull'integrazione di una serie di ricerche effettuate nelle scuole dei Paesi Bassi per quanto concerne l'ambito della promozione della salute e della prevenzione di Hiv e Aids;
- ha solide teorie di riferimento definite: la Diffusion of Innovations Theory di Everett Rogers, la Teoria del comportamento pianificato (TPB) e la Teoria sociale cognitiva;
- è stato riconosciuto come efficace dall'Istituto nazionale per la salute pubblica e l'ambiente olandese;
- viene periodicamente monitorato da un Ente di ricerca esterno;
- è stato revisionato e adattato al contesto italiano da un gruppo di lavoro regionale in Emilia-Romagna, composto da operatori pubblici e privati ed è in atto da diversi anni presso le Scuole di tale regione in collaborazione con il Servizio sanitario regionale dell'Emilia-Romagna.
Si segnala inoltre che l'esperienza della Regione Emilia-Romagna è stata successivamente pubblicata su "Epicentro" Portale dell'Epidemiologia della Sanità Pubblica a cura dell'Istituto superiore di sanità con un articolo del 22 marzo 2019.
Quesito 2: In che modo è stato composto il tavolo tecnico che ha predisposto il progetto?
Il Tavolo Tecnico che ha introdotto il progetto in Italia è stato composto nella Regione Emilia-Romagna, nella quale il Servizio sanità pubblica della stessa ha strutturato un gruppo di lavoro comprendente più profili professionali di Sanità pubblica, psicologi degli Spazi Giovani delle Aziende di Bologna, Reggio Emilia e Forlì ed esperti dell'Università di Bologna. L'Emilia-Romagna ha infatti curato l'edizione italiana del Progetto.
Come in altri casi qualora si adottino progetti provenienti da altre strutture pubbliche, già riconosciuti come buone pratiche e/o con validazioni di efficacia, è prassi consolidata replicare, previa autorizzazione, quanto già predisposto, con finalità di risparmio di tempo e risorse. In questo caso, il Progetto è stato proposto e condiviso nell'ambito del Piano di formazione 2017 come attività formativa per tutti i profili professionali dei consultori familiari dell'Area vasta 2 dall'Unità operativa promozione della salute del Dipartimento di prevenzione dell'Area vasta 2 Asur Marche. Il corso si è svolto nelle date 3 e 24 ottobre 2017 con la docenza delle psicologhe dello Spazio Giovani di Bologna che hanno partecipato ai lavori di revisione e adattamento del Programma alla realtà italiana, precedentemente indicati. Il corso di formazione, indirizzato agli operatori del Consultorio, prevedeva la formazione a cascata, da parte di questi ultimi, degli insegnanti delle scuole per il lavoro nelle classi.
Quesito 3: Ai lavori del tavolo tecnico, nella fase di elaborazione e della produzione di sussidi didattici, sono state coinvolte associazioni di famiglie e docenti, anche ai fini del rispetto di pensieri divergenti e precetti di diverse religioni?
Il percorso di revisione e adattamento del Progetto per la realtà italiana, effettuato dai Servizi pubblici dell'Emilia-Romagna ha seguito i principi della ricerca-azione partecipata, privilegiando l'interazione con i soggetti direttamente coinvolti nella sperimentazione.
Nell'ambito di questo percorso il Progetto è stato sottoposto al vaglio del Forum delle Associazioni familiari dell'Emilia-Romagna.
Il progetto, adattato, sperimentato e la cui efficacia è stata validata nel tempo dalla Regione Emilia-Romagna è stato quindi adottato dall'Area vasta 2.
Quesito 4: Quante scuole hanno preferito non aderire al progetto e con quali motivazioni?
Come già rilevato, le proposte formative delle Aree vaste Asur sono inviate alla Direzione dell'Ufficio scolastico regionale che le trasmette alle Scuole di ogni ordine e grado per favorire la eventuale adesione alle diverse progettualità da parte degli Istituti scolastici e dei docenti interessati. La numerosa adesione al progetto specifico evidenzia l'interesse delle tematiche proposte.
Essendo in una fase di avvio del Progetto nel territorio dell'Area vasta 2, nell'anno scolastico 2018-19 l'offerta formativa è stata rivolta prevalentemente alle scuole del Comune di Senigallia in considerazione delle risorse professionali consultoriali disponibili.
Hanno aderito al percorso formativo rivolto alle scuole gli insegnanti degli Istituti comprensivi sotto elencati, mediante invio all'UO. Promozione della Salute di appositi moduli di adesione vidimati dai rispettivi DirigentisScolastici:
- IC M. Giacomelli - Scuola Mercantini - Senigallia;
- IC Senigallia Sud - Scuola Belardi - Senigallia;
- IC Marchetti - Scuola Marchetti - Senigallia;
- IC Senigallia Centro - Scuola Fagnani - Senigallia;
- IC Posatora Piano Archi - Scuola F. Podesti - Ancona;
- IC R. Sanzio Falconara - Scuola Montessori - Falconara.
Successivamente al percorso formativo rivolto agli insegnanti il Progetto W l'Amore è stato realizzato in una classe dell'Istituto commerciale Mercantini di Senigallia durante il secondo quadrimestre dell'anno scolastico 2018/2019. Non sono pervenute segnalazioni di non adesione di altri Istituti comprensivi né relative motivazioni.
Per l'anno scolastico 2019-2020 si sono al momento iscritte le seguenti scuole per lo svolgimento della formazione agli insegnanti, già programmata:
- IC Senigallia Sud;
- IC M. Giacomelli Senigallia;
- IC Marchetti Senigallia;
- IC Senigallia Centro;
- IC Carlo Urbani Jesi;
- IC Monte S. Vito;
- IC R. Sanzio Falconara;
- IC Montalcini Chiaravalle;
- IC B. Gigli Monte Roberto;
- IC Bruno da Osimo;
- IC Corinaldo.
Quesito 5: Quanti genitori hanno preventivamente conosciuto ed aderito al progetto? Quanti hanno espresso contrarietà?
Prima dell'attivazione il Progetto è stato presentato, come previsto dalla metodologia, in un unico incontro, rivolto ai genitori degli alunni della classe.
All'incontro hanno partecipato gli insegnanti formati e il personale del Consultorio. Un genitore ha evidenziato una iniziale contrarietà ma, a seguito dei chiarimenti forniti dalle insegnanti, ha deciso comunque di far partecipare il figlio al programma.
Quesito 6: Quali sono stati i costi complessivi del progetto?
Ad oggi i costi ammontano a circa 16.200 euro complessivi. Tali costi comprendono la formazione degli operatori per 1.600 euro (Area vasta 2 - Piano della Formazione) e la riproduzione dei manuali per insegnanti e studenti prevista anche per ulteriori edizioni dei corsi.
Quesito 7: Se la Giunta non ritenga opportuno istituire ulteriori luoghi di confronto, dando rappresentanza anche alle associazioni di famiglie e docenti, per valutare insieme il progetto ed eventualmente rimodularlo, soprattutto in relazione al materiale concettuale e grafico da proporre a bambini di età pre-adolescenziale.
L'Asur, attraverso il personale dell'Area vasta 2 già formato, si rende sin da ora disponibile a partecipare ad eventuali momenti di confronto che la Giunta ritenesse opportuno istituire.
Questa era la risposta, per la parte che riguarda il Presidente, per la parte che riguarda invece l'Assessore Bravi, ora leggo il testo che mi ha lasciato.
Come ho già dichiarato sui quotidiani nei giorni scorsi nemmeno un rigo del progetto W L'Amore è mai passato sulla mia scrivania. Ho appreso della sua esistenza dopo le polemiche sollevate dalla Vicepresidente della Commissione cultura della Camera dei Deputati e dalla Consigliera Malaigia e questa è stata l'opportunità per un approfondimento.
Il progetto “W l'Amore - Percorso formativo sulle relazioni e sulla sessualità rivolto ai preadolescenti" è l'esito di un accordo tra l'Ufficio promozione della salute dell'Area vasta 2 e l'Ufficio scolastico generale ed è mutuato dall'esperienza pilota della Regione Emilia-Romagna. "Deriva - leggo testualmente dal documento proveniente dal Miur - dal progetto Long Live Love attivo da 25 anni nei Paesi Bassi e adattato al contesto italiano dallo Spazio Giovani dell'Asl di Bologna. II progetto - prosegue ancora il documento ministeriale - si pone obiettivi che fanno riferimento alla definizione di salute sessuale data dall'Organizzazione Mondiale della sanità, si rivolge a ragazzi e ragazze di 13/14 anni delle scuole secondarie di primo grado ed ha come finalità quella di aiutarli - cito testualmente - a vivere in modo consapevole e sicuro le relazioni interpersonali, l'affettività e la sessualità nel rispetto di se stessi e degli altri.
Il Progetto prevede la collaborazione fra operatori sanitari e insegnanti che vengono formati ed affiancati per affrontare questi temi con i ragazzi e le ragazze, con l'obiettivo di promuovere la salute, il benessere psicologico e relazionale dei preadolescenti.
I temi - continuo a leggere dal documento - di "W l'Amore" sono: adolescenza, pubertà, innamoramento, orientamento sessuale, stereotipi di genere, ciò che si vuole da una relazione, dove porre i propri limiti e assertività, violenza, uso sicuro di internet, pornografia, la prima volta, problemi sessuali, chiedete e ottenere aiuto, sesso sicuro e contraccezione.
Il percorso formativo in classe si compone di 5 unità: 4 svolte dai docenti, la quinta da operatori sanitari. Ogni unità è pensata per una durata di 2-6 ore, ma può essere integrata con altre attività. E' prevista per i docenti una formazione specifica di 3 pomeriggi per un totale di 12 ore.
II corso di formazione di terrà a Senigallia nei giorni 21-24-30 ottobre 2019 presso la Sala formazione dell'Ospedale di Senigallia". Il documento è firmato dal direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale in data 29 agosto 2019.
Il primo elemento che sottolineo è che la Regione Marche non è parte di questo accordo, siglato autonomamente tra Area vasta e Ufficio scolastico regionale, organo che dipende funzionalmente dal Ministero.
Non risulta inoltre il rilascio di patrocinio da parte della Regione Marche. "E' assurdo - si legge nella nota della Vicepresidente della Commissione cultura della Camera dei Deputati e della Consigliera Malaigia - che la Regione Marche sponsorizzi e finanzi un progetto rivolto ai ragazzi di 13-14 anni delle scuole secondarie superiori di primo grado proponendo loro in primo piano la teoria gender".
La domanda vera è: perché ci si affretta ad attribuire, senza alcun riscontro, una spesa alla Regione Marche quando dai vicini uffici del Ministero si sarebbe potuto ricostruire l'origine del progetto e anche i firmatari? Tra l'altro sarebbe stato molto più agevole chiedere ragione all'allora Ministro uscente, della stessa parte politica di chi ora protesta.
Il caso solleva a questo punto una seconda domanda, da spedire stavolta al giusto indirizzo, che spero trovi lo stesso coinvolgimento delle proteste: “I genitori di quei ragazzi e ragazze sono stati informati sulle attività extracurriculari introdotte?” Al momento non risulta che le famiglie ne fossero a conoscenza. Forse, chi ha a cuore la polemica, potrebbe interessarsi alla verifica del consenso informato dei genitori sulle attività non obbligatorie. Un approfondimento che certamente sarebbe più utile di un'invettiva affidata in maniera distratta ai quotidiani.
Questa è la risposta che avrebbe dato l’Assessore Bravi, io voglio aggiungere, essendo collega di Giunta, che questo argomento fu uno dei primi temi che affrontammo nel 2015, quando ci fu l'insediamento e come primo atto la Giunta, unitariamente, diede la disdetta ad un progetto guidato dal Piemonte. Non c'è stato nessun altro provvedimento da parte della Giunta regionale, non è passato nessun atto in Giunta e, ripeto, questa è una parte che riguarda il Miur, attraverso l'Ufficio scolastico regionale, che attua un provvedimento del Ministero, poi le polemiche se vogliamo possiamo farle, però penso che questi siano i fatti.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. Inizio dall'ultima parola detta dall’Assessore Sciapichetti, cioè “fatti”.
L'interrogazione mira ad accertare i fatti. L'interpellanza mira ad accertare gli orientamenti della Giunta su un determinato argomento, la mozione mira a dare un orientamento alla Giunta.
Il primo fatto che risalta, in base alle dichiarazioni fatte sia dall'Assessore Sciapichetti che dall’Assessore Bravi, attraverso il suo scritto, è che ci troviamo di fronte, non so se lo sia, ad un reato o comunque ad una contravvenzione perché questo corso è stato fatto, Assessore Sciapichetti, con il logo della Regione Marche e tutti siamo stati interpellati, almeno io da molte persone che mi hanno chiesto: “Perché la Regione ha fatto questa cosa?”. Oggi noi veniamo a sapere che questo non è stato perché la “Regione che fa questa cosa” normalmente è la Giunta, perché il logo dell’Asur già c’è, quindi qualcuno si è macchiato di un reato penale avendo usato un nome non suo per una iniziativa non sua.
Questo caso specifico ha screditato tutti, perché le cose sono state fatte male, secondo me, ed ha coinvolto tutti. Quindi, prego l'Assessore Sciapichetti, la Vicepresidente Casini, l’Assessore Bora e l’Assessore Cesetti a verificare quanto sopra e a non commettere un ulteriore reato, cioè quello dell'omissione di atti d’ufficio relativamente ad azioni disciplinari da prendere nei confronti di chi ha usato impropriamente il logo della Regione per iniziative per le quali non è stato dato - a meno che il logo della Regione sia stato dato dall’Ufficio di Presidenza o da qualche funzionario dell’Ufficio di Presidenza - contro la volontà della Giunta stessa. In questo caso le persone si licenziano, non si tengono negli uffici, si mandano a casa, e questa è la prima cosa che scriveremo sui giornali, quindi non sarà una vicenda di cui ci scorderemo.
Una seconda cosa che riguarda i fatti, nella prima risposta, Assessore Sciapichetti, ci viene dato l’elenco di tutti i soggetti che hanno promosso il progetto precedentemente al nostro. L'Olanda e l’Emilia-Romagna non mi certificano nulla sulla serietà dell'insegnamento sessuale riguardo alla famiglia, mi certificano cose che assolutamente non condividiamo, delle quali possiamo discutere a lungo e delle quali, penso, la gran parte del popolo italiano, compreso quello cosiddetto di sinistra, non condivide perché forse non le conosce bene tutte. Non sto parlando dei gender, dirò qualcosa sul gender solo alla fine perché in effetti qui il gender è anche abbastanza difficile evocarlo in termini scientifici. Colleghi Consiglieri, prego, la rivista National Geographic, che non viene pubblicata in Vaticano, che non la pubblica la stampa vaticana, è notoriamente laicista, liberal, di sinistra, che viene pubblicata negli Stati Uniti d'America, dedica un intero numero di centoventi pagine al gender, a dispetto di qualcuno, oggi assente, che ha detto che il gender non esiste, il gender esiste ed è una teoria ben sviluppata, ma non dico che sia sviluppata in questo progetto, anzi, credo proprio che non ci sia, ma qualche altra cosa c’è.
Secondo aspetto, nelle Marche, a differenza di quello che forse hanno fatto in Emilia-Romagna prima o dopo non si capisce, né il Forum delle associazioni familiari, riconosciuto a tutti i livelli, raccogliendo più 50 associazioni familiari, deputato a essere un interlocutore su queste materie, né la Consulta regionale sulla famiglia … Non vogliamo prendere il Forum che è un’espressione privata? Prendiamo la famiglia, poi magari in altre occasioni prenderemo la Cgil che è un’espressione privata ed arriva a fermare le delibere e le leggi. Il Forum non è stato convocato e neanche il Presidente della Consulta regionale per la famiglia che invece è un organo nostro e che poteva benissimo essere interpellato e non è stato fatto.
In un’occasione di questo genere si parla di innamoramento, non è l’educazione sanitaria che fa l’Asur e che spiega le malattie veneree o la necessità del preservativo meccanico come prevenzione a determinate malattie ed al contagio, lezioni delle quali i nostri ragazzi non hanno assolutamente bisogno perché ce le fanno loro fin dalla tenera età di 12, 13 anni.
Questa è una grandissima ipocrisia intorno alla quale si continua a ragionare, perché non abbiamo una devastante situazione di Aids, una devastante situazione di malattie veneree, come in altre parti del mondo, in Europa e in Italia in modo particolare, i nostri ragazzi, i nostri giovani sono molto più scafati di quello che ci si possa immaginare.
Qui si entra nel campo dell’educazione e nell’articolo 30 della Costituzione della Repubblica italiana, quella nata dall'antifascismo, dalla resistenza, quella nata con i morti per strada, votata dal Partito Comunista, dal Partito Socialista, dal Partito d'Azione, dal Partito Liberale, dal Partito Repubblicano, non solo dalla Democrazia Cristiana, è scritto che è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio, pensate che delicatezza i nostri padri costituenti. I figli nati fuori dal matrimonio erano tanti nel 1946/1947, più o meno come oggi, ma per altre ragioni, allora erano spesso abbandonati, oggi per fortuna non lo sono o non è la prassi prevalente. Qui viene richiamato questo principio ed insieme a questo principio dobbiamo ricordarci che la legge stabilisce che i piani dell'offerta formativa devono essere preventivamente forniti alle famiglie, cosa che in questo caso non è stato fatto, non c'è un piano formativo preventivo che a settembre ha fatto conoscere quello che sarebbe accaduto a novembre.
Penso che si possa discutere molto dei contenuti, chiedo se i contenuti dei signori psicologi … Cosa che succede in altri Paesi del mondo, penso all’America, dove è uso che all'interno di queste Commissioni, di queste Consulte, di queste squadre di educatori, al di là del generico psicologo che ha il suo personale orientamento, figurino i rappresentanti delle religioni, non fosse altro che il padre della psicanalisi moderna, Freud che era anche ebreo, trae dalla Bibbia - uno dei libri a maggior contenuto sessuale della storia, dove veramente viene spiegato l'innamoramento - questo tipo di insegnamento, ma da noi non c'è questa visione, perché c'è una visione squisitamente ideologica, quella stessa visione ideologica che fa si che venga meno, caro Assessore, anche l'indirizzo politico che lei ha ricordato, perché la Giunta ha dato un preciso indirizzo politico a questa tematica quando nel 2015 ha fatto cadere quel progetto Lgbt che la Giunta Spacca precedentemente aveva approvato, forse con troppa leggerezza, forse senza rendersi neanche conto di quello che stava facendo, a cui questa Giunta non ha dato esecuzione.
Sono alla conclusione del mio intervento, dico che queste cose andrebbero fatte non solo con la famiglia, ma molto di più, caro Assessore alla famiglia ed Assessore alla sanità, attraverso il sistema dei consultori familiari.
Il sistema dei consultori familiari pubblici è al collasso, non c'è bisogno, colleghi Consiglieri, che ci scriva la Cgil per farci sapere che non ce la fanno più, ma non ce la fanno più non a fare le certificazione della 194, ma a fare tutto il resto di quello che occupa più del 97% del lavoro dei consultori ed il fatto che anche stamattina ci sia stato l'ennesimo rinvio in Commissione …, questa volta finalmente si è chiarito, una legge, per la prima volta, Presidente, nella storia di questo Consiglio regionale, è riuscita ad essere contemporaneamente presente in Commissione e in Consiglio, però con coerenza rinviata in Commissione e rinviata in Consiglio, perché l'importante è che non se ne parli. Dico una cosa di una stupidità unica, i consultori familiari privati esistono, piaccia o non piaccia, e svolgono questa loro attività, da sempre, quindi non può far paura l’attività dei consultori, perché la fanno nel rispetto della legge, perché se così non fosse sarebbero già stati denunciati, fanno questo nel rispetto della legge e c'è un dibattito perché sull'interrogazione può nascere una raccomandazione: che ci sia più attenzione ai consultori familiari in questo senso, perché si tratta semplicemente di riconoscerli e di dargli qualche soldo, perché svolgono questa attività in maniera gratuita per la quale sfido chiunque, a cominciare dai volontari della Cgil, a fare la stessa cosa.
Con l'occasione, comunque, me lo sono segnato e chiedo scusa perché avrei dovuto farlo all'inizio, ringrazio e saluto il nuovo ruolo che il Consigliere Micucci ha assunto - saluto anche il capogruppo uscente Urbinati - e gli faccio, soprattutto in questa fase molto delicata della conclusione della legislatura, i migliori auguri di buon lavoro.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Malaigia.
Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Chiaramente non sono soddisfatta delle risposte ricevute, perché innanzitutto noi abbiamo un progetto che viene dall'Olanda, che quindi è stato sperimentato in un contesto totalmente diverso anche dal punto di vista culturale e sociale, trapiantato in Italia, sperimentato in alcune parti dell'Emilia-Romagna, ma noi non possiamo prendere le sperimentazioni di altre Regioni come oro colato.
Sono più che d'accordo sulle finalità del progetto, perché è chiaro che possono essere condivise ampiamente, quello che non mi trova d'accordo, sono le modalità e, soprattutto, gli strumenti attraverso i quali queste finalità verranno perseguite. Sarebbe come se per insegnare ai ragazzini sentimenti di pace mostrassi filmati cruenti di uccisioni, non adatti senz'altro a un pubblico di bambini, perché di bambini stiamo parlando, di 13, 14 anni, anche meno, perché ricordo che ci sono gli anticipi.
Le famiglie, che dovevano essere coinvolte preventivamente, non lo sono state. E’ diritto della famiglia operare scelte educative per l'educazione dei figli, specialmente su argomenti che possono trovare diversi punti di vista, quindi la famiglia va avvertita prima, non deve essere sentita. L’Assessore poi ha detto che un genitore è stato presente ad una riunione e dopo alcune spiegazioni si è trovato d’accordo, quindi, un genitore in tutte le Marche è stato convinto, per cui il progetto va avanti con l'avallo di tutti.
Prima di fare l'interrogazione mi sono informata e la prima cosa che ho notato è stata un rimpallo, l’Asur diceva dipende dalla Regione, la Regione diceva dipende dall'Ufficio scolastico regionale, l'Ufficio scolastico regionale rimpallava alla Regione, ma qui nel libriccino vedo il logo, c'è scritto: ristampa a cura della Regione Marche, quindi, la ristampa è stata pagata con i soldi della Regione Marche, i soldi di tutti i cittadini. Vedo il logo dell’Asur e della Regione.
L'Ufficio scolastico regionale, attraverso una sua delibera non ha fatto altro che informare le scuole sull'elenco dei progetti avviati all’Asur ed a scuola ne arrivano tanti, io vengo da quell'ambiente, Una cosa che ho notato è che al tavolo c'erano psicologi, esperti, ma non c'era un insegnante, un pedagogista, nessuno che fosse esperto di didattica.
Va bene un messaggio, però non vanno bene le modalità. I contenuti sono condivisibili da tutti? Possono essere condivisi anche da tutti i credi religiosi? Io non penso che ai cittadini di religione islamica vadano bene quelle illustrazioni fin troppo esplicite, adesso non so, siete tanto attenti a non offendere la suscettibilità delle religioni, c'è chi vuole addirittura togliere il crocifisso o vietare i presepi per non offendere, e poi viene mostrato qualcosa di molto esplicito. Mettetevi d'accordo con voi stessi.
I docenti devono essere sentiti prima, non deve essere imposto anche perché tante volte vengono anche presi un po’ in ostaggio dai dirigenti che dicono: “C'è questo progetto da fare” e magari l'insegnante che è fresca di nomina per non mettersi contro al dirigente dice: “Va bene, portiamolo avanti”, ma non è questo, nella elaborazione del materiale devono esserci pedagogisti ed esperti di didattica, perché il linguaggio di un bambino non è lo stesso che abbiamo noi, che possiamo condividere, i contenuti vanno proposti con la lingua di un bambino perché è a lui che stiamo parlando.
Io qui posso non essere nessuno, ma vengo da 25 anni di scuola, quindi, qualcosa ne so e chiaramente non uso lo stesso linguaggio che utilizzo qui, anzi, purtroppo, molto spesso è qui che uso un linguaggio più adatto ad essere compreso da tutti e andrebbe fatto da tutti, perché dovremmo essere compresi da tutti i cittadini, mi è stato insegnato di parlare come se si parlasse alla persona più ignorante di questo mondo, perché il linguaggio deve essere universalmente compreso.
E’ questo che abbiamo detto, nessuna accusa sulle finalità, nessuna strumentalizzazione su questo, ma le famiglie hanno diritto di essere interpellate prima e non convinte dopo. Questa è una Regione che più di una volta ha fatto questo, prima impone e poi eventualmente informa. Così non va bene perché i figli sono prima dei genitori e poi eventualmente presi in carico da chi i genitori scelgono che governi la Regione. Tutto qui!
L'impegno finale che era nelle risposte, mi auguro che sia una vera volontà, quindi, annuncio che presenterò una mozione perché tutto il Consiglio condivida l'impegno di coinvolgere maggiormente le famiglie ed i docenti prima di proporre altri progetti di questo genere o di altri generi che possono non trovare piena condivisione.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Brevemente per riconfermare che abbiamo fatto una discussione nella sede sbagliata. Non è responsabilità della Giunta e del Consiglio regionale questo argomento, i progetti educativi vengono approvati dal Miur tramite l'Ufficio scolastico regionale. Questo è il punto! Si vuole impropriamente tirare di mezzo la Giunta e il Consiglio regionale su un tema di cui né la Giunta, né il Consiglio regionale hanno responsabilità.
E’ un'iniziativa fatta dall'Area vasta 2 e dall'Ufficio scolastico regionale, quindi alla Consigliera Malagia che insiste su questo argomento le dico di andare all’Ufficio scolastico regionale a fare il ragionamento che ha fatto fino adesso, questo è il punto. Dopodiché sull'uso improprio o non improprio, questo dovrà essere accertato e approfondito, come ha detto il Consigliere Marconi e raccolgo la sua denuncia verbale che non può passare inosservata, verificheremo, accerteremo e vedremo se ci sono o meno responsabilità, quindi approfondiremo quello che è necessario approfondire.
Per il resto, l'oggetto della discussione va riportato in altra sede, che non è quella del Consiglio regionale, mi dispiace ma è così.
Mozione n. 509
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
“Urgente redazione del Programma di gestione dei sedimenti a livello di bacino idrografico”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 509 del Consigliere Fabbri, che ha la parola per illustrarla.
Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. E’ un argomento molto tecnico, però è molto importante perché è collegato anche al Piano della costa che in III Commissione da diverse settimane viene approfondito.
Occorre che si faccia il Piano di bacino distrettuale ed è il distretto dell'Appennino centrale che si deve occupare della pianificazione. Dal Piano di bacino distrettuale discende il Piano di gestione e da questo il Programma di gestione dei sedimenti.
Il Programma di gestione dei sedimenti deve essere fatto in forza dell'articolo 117 del D.Lgs 152/2006 dal Distretto appenninico centrale, e l’articolo 61 (competenze delle Regioni) individua tra le competenze delle Regioni quella di formulare proposte in tal senso. E’ un argomento particolarmente importante, in quanto il Programma di gestione dei sedimenti viene ripreso anche dalla normativa europea e dalla legge 164.
La normativa europea, la n. 60 del 2000 e del la n. 60 del 2007, e la legge n. 164/2014 individuano come prioritari, tra le misure da finanziare per la mitigazione del dissesto idrogeologico, gli interventi integrati che mirano contemporaneamente alla riduzione del rischio, alla tutela e al recupero degli ecosistemi e della biodiversità.
Il programma di gestione dei sedimenti ha l'obiettivo di migliorare lo stato morfologico ed ecologico dei corsi d'acqua e di ridurre il rischio di alluvioni, tramite interventi sul trasporto solido, sull'assetto plano-altimetrico degli alvei e dei corridoi fluviali e sull'assetto e sulle modalità di gestione delle opere idrauliche e di altre infrastrutture presenti sul corridoio fluviale e sui versanti che interagiscono con le dinamiche morfologiche del reticolo idrografico, quindi abbiamo una morfologia a rischio idrogeologico, alluvioni, stabilità dei versanti e salute del corpo idrico stesso.
La situazione è molto complessa, ma è necessario prenderla decisamente in gestione, il trasporto solido fluviale influisce: sull'erosione della fascia litoranea con un deficit di sedimenti, e quindi abbiamo il Piano della costa che risente anche di questo squilibrio che abbiamo; sul rischio idraulico ed abbiamo il PAI che se ne deve occupare; sulla qualità e sulla quantità delle acque, abbiamo il PTA, che se ne occupa; sull'equilibrio ecosistemico dell'asta fluviale abbiamo il PPAR; l'interrimento degli invasi, tra l'altro ha un forte effetto sui gestori e anche sull'efficienza delle dighe sugli invasi che abbiamo.
Nelle Marche ci sono dieci dighe, che sono gestite dall'Enel, cinque dal Consorzio di bonifica e una dall'Azienda speciale dei servizi municipalizzati di Tolentino, oltre un centinaio di traverse di derivazione.
Sugli invasi di Mercatale, Tavarnelle e le Grazie sono già stati effettuati parziali sbancamenti, ma occorre completare assolutamente il lavoro. Il Consorzio di bonifica sta affrontando uno “Studio idraulico ambientale” per la caratterizzazione dei bacini idrografici, lo Studio pilota del bacino del fiume Potenza, che io auspico si allarghi anche al resto dei bacini idrografici. La Regione Marche ha finalmente iniziato la compilazione di un catasto delle Opere trasversali. Quindi il discorso dell'erosione della fascia costiera, il rischio idraulico, la qualità delle acque, l'equilibrio ecosistemico e l'interrimento degli invasi dipendono tutti dalla corretta gestione del programma di gestione dei sedimenti che l'Autorità di bacino, insieme alla Regione, deve fare.
Quindi riteniamo che sia necessario ed urgente predisporre una programmazione complessiva di gestione dei sedimenti (bacini artificiali, aste fluviali, foci, estuari, spiagge), ecco il collegamento col Piano della costa, e di gestione idraulica degli invasi per tutta la regione Marche, al fine di massimizzare le funzioni di laminazione delle piene, stoccaggio delle acque, assicurazione del deflusso minimo vitale. Sono tutti aspetti che come Regione Marche riscontriamo in crisi, perché abbiamo dei corsi d'acqua che hanno un'alta stagionalità.
Il programma di gestione dei sedimenti non potrà che essere integrato, almeno con gli strumenti di pianificazione e programmazione citati in precedenza, abbiamo visto come il Piano della costa, il PAI, il PTA, il PPAR, con i lavori di disinterramento degli invasi, le risorse, come quelle derivanti dai canoni di demanio idrico e degli enti gestori, come l'Enel, possono risultare utili per affrontare studi per progetti pilota che affrontino il tema della gestione di sedimenti in maniera complessiva.
Con questa mozione si impegna la Giunta a redigere in maniera urgente il programma di gestione dei sedimenti, dando il suo contributo in forza dell'articolo 61, della legge 152/06, affinché formuli le sue proposte dettagliate e tecniche al Distretto dell'Appennino Centrale in modo che questo possa emanare nel più breve tempo possibile il Piano di gestione dei sedimenti che, come abbiamo visto, è complementare al Piano della costa e dà una programmazione complessiva sui nostri bacini idrografici e sulle aste, quindi uno strumento che va in maniera molto sollecita finalizzato. Spero che questa mozione possa essere approvata.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Chiedo scusa, l'argomento è molto tecnico, come diceva il Consigliere Fabbri, lo ringrazio per aver sollecitato questo tema e nel merito, rispondo quando segue. Premetto che la mozione può essere tranquillamente approvata per questi motivi.
Nel merito si rappresenta che il "Programma di Gestione dei Sedimenti" di cui all'articolo 117 del D.Lgs. 152/06 è una delle attività che la struttura regionale competente deve affrontare con il programma dedicato di cui sopra.
Si evidenzia che in tutti gli strumenti di pianificazione/programmazione regionali, correttamente citati nella mozione n. 509 del 11 giugno 2019 a firma del Consigliere Fabbri, è stata affrontata la tematica dei sedimenti e che gli stessi piani contengono, sia elementi di analisi tecnica, sia norme dedicate.
In particolare/sintesi:
• il Piano di gestione integrata delle zone costiere (Piano GIZC), recentemente trasmesso all'Assemblea Legislativa regionale, ha come principio fondamentale quello sinteticamente rappresentato da un aforisma di Leonardo da Vinci che evidenzia l'importanza nel rimettere in moto il ciclo dei sedimenti lungo i corridoi fluviali, quali nastri trasportatori degli stessi, sino al mare. Questo concetto è, oggi, ancor più importante e da mettere in relazione agli effetti dei cambiamenti climatici;
• il Piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico (PAI) tratta anch'esso, sia dal punto di vista tecnico, sia da quello normativo (articolo 20, comma 5) la questione dell'accertato sovralluvionamento di materiale sedimentario e delle aree a rischio idraulico;
• il Piano tutela acque (PTA) tratta, sia tecnicamente che attraverso le sue norme (NTA), di Deflusso minimo vitale (DMV) quale obiettivo di tutela quantitativa del bene primario acqua. Le attività di sperimentazione, effettuate dalla Regione Marche in collaborazione con Enel quale gestore delle grandi dighe (dal 2008 al 2014), ha evidenziato l'importanza ambientale, oltre alle questioni legate alla quantità dell'acqua, del ripristino di un ambiente fluviale ora degradato in funzione di apporti sedimentari non più costanti lungo i corsi d'acqua marchigiani;
• le “Linee guida per l'elaborazione dei Progetti generali di gestione dei corsi d'acqua” richieste dall'articolo 2, comma 3, della legge regionale 12 novembre 2012, n. 31, così come modificata dalla legge regionale 16 dicembre 2013, n. 48, riguardano interventi di manutenzione straordinaria e ordinaria dei corsi d'acqua. Di fatto le linee guida hanno affrontano per la prima volta la questione (antesignana) poi ripresa a livello nazionale dalle modifiche all'articolo 117 del D.Lgs. 152/2006.
La Regione Marche ha dunque le basi normative e tecniche per potersi confrontare con l'Autorità di Bacino Distrettuale e formulare proposte per "progettare" assieme il percorso, utilizzando così il lavoro già impostato sia a livello tecnico che normativo.
Quindi la mozione per tutti questi motivi tecnici che ho elencato può essere approvata.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 509. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 528
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Giacinti, Biancani, Bisonni, Talè, Volpini.
“Esenzione tassa automobilistica regionale per autoveicoli e motoveicoli di interesse storico e collezionistico”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 528 dei Consiglieri Giancarli, Giacinti, Biancani, Bisonni, Talè, Volpini.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Da parte mia pochissime parole perché vorrei che fosse il Presidente Giacinti ad illustrarla, tra l'altro ci abbiamo ragionato su alcuni mesi, forse, e quindi l'abbiamo scritta.
Pensiamo che ci sia un interesse generale prevalente, perché il motorismo storico, queste auto di interesse collezionistico, queste moto, se volete anche questi trattori, questi camion, queste associazioni come l'Asi, valorizzano questo grande patrimonio che è umano, che è meccanico, che è tecnologico e negli incontri con queste associazioni troviamo sempre una grande valenza, sia dal punto vista culturale, turistico che enogastronomico.
In Italia la legislazione fino al 2014 prevedeva di fatto l'esenzione per i veicoli ultraventennali, poi con la legge di bilancio, 23 dicembre 2014, n. 190 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” sono stati soppressi e abrogati gli articoli nei quali era prevista questo tipo di agevolazione, rimasta soltanto per i veicoli ultratrentennali. Forse ha ragione l'On. Maria Elena Boschi, quando dice che il Partito Democratico è il partito delle tasse, infatti andando a vedere chi era il Presidente del Consiglio e il Segretario del Partito Democratico nel 2014, quando questa agevolazione è stata abrogata e soppressa, qualche fondamento in questa dichiarazione c'è senz'altro.
Chiudo con questa considerazione di carattere più politico, ma credo che nel merito dei provvedimenti nessuno meglio del Presidente Giacinti possa illustrare la mozione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Troppo gentile e buono il Consigliere Giancarli, poco da aggiungere rispetto a quello che ha detto, nel senso che conosciamo tutti il patrimonio storico-culturale, anche dal punto di vista industriale dei mezzi interessati, in questo caso autovetture e motoveicoli.
C'è tutto un mondo dietro questo interesse dato non solo da una passione e dal voler coltivare questa cultura in senso ampio, ci sono anche risvolti economici, legati ai mercati connessi a questo settore in ordine alla manutenzione e alla ristrutturazione di questi mezzi.
Oggetto della mozione è quello di tutelare questo patrimonio storico, artistico, culturale e industriale, dato dalle conoscenze e anche dalla produzione di mezzi, come nel caso di specie: autoveicoli e motocicli, al fine di esaltare questo patrimonio, questo bagaglio di conoscenze importante per il settore automobilistico nazionale.
Si sono formati e creati degli interessi ampi in ordine a tutto ciò che concerne la ristrutturazione di tali mezzi, quindi mercati con risvolti economici anche di un certo rilievo.
Non va dimenticato, da ultimo, una recente sentenza della Cassazione che ha considerato opportuno ed esaltato il valore storico di tali veicoli e ha invitato le Regioni all'esenzione totale del bollo. Per essere preciso attualmente la tassa è prevista nella misura del 50%.
Ora ci sentiamo ancora di più di convogliare questo indirizzo verso l'aspetto tecnico e motoristico, nella misura in cui tali questioni possono emergere da un apposito riconoscimento, che avviene attraverso degli organi tecnici. Il quarto comma dell'articolo 60 del Codice della strada riconosce certe caratteristiche, come quelle storiche, a mezzi a cui vengono riconosciute una serie di peculiarità, Per capirci, il mezzo ultraventennale sic et simpliciter non può godere di tale agevolazione, ma il mezzo ultraventennale che può fregiarsi della qualifica di veicolo di interesse storico, che verrà rilasciata previa apposizione di uno speciale bollino sulla carta di circolazione.
Si stimano che in Italia i mezzi che possono vantare tali requisiti non sono superiori a ventimila, nell’intera nazione, nelle Marche si stima che tale numero sia inferiore alle 1.500 unità, da dati che ho assunto, quindi ci sembra una cosa che può essere approvata, mettendo in evidenza il valore storico, che si allarga oltre alla storia perché ha un'importanza da un punto di vista tecnico, meccanico, industriale, nella cultura dell'industria italiana che nel dopoguerra ha segnato, e anche prima, il passo ed ha scritto un capitolo importante nella storia motoristica internazionale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Grazie, Presidente. Si potrebbe pensare che un esponente del Movimento 5 Stelle intervenga contro questa mozione, invece, sono favorevolissimo, perché probabilmente c'è questa disinformazione o questa credenza sbagliata che l'auto storica sia una questione da ricchi o di persone che possono permetterselo, potrebbe essere, ma non è così.
L'esenzione è prevista per i veicoli tra i 20 e i 30 anni, considerati di interesse storico e collezionistico ed io aggiungerei interesse storico, tecnico e culturale.
Tutti i veicoli di interesse storico tra i venti e i trent'anni vengono acquistati all'estero, tutte le nazioni che non pagano il bollo stanno prendendo la nostra storia automobilistica, una storia di cultura, di sensibilità, di arte, Voglio ricordare che quando la Ford faceva la catena di montaggio da noi c’era Isotta Fraschini, Bugatti, pezzi d’arte conosciuti in tutto il mondo, che rivivono nelle immagini dei film dell’epoca come manufatti di grande interesse storico e culturale.
Da noi ci sono nomi come Pininfarina, Giugiaro, Fissore. Carrozzieri sono stati chiamati in tutto il mondo, da tutte le aziende automobilistiche del mondo, perché era un valore aggiunto sui prodotti il loro nome.
Questa legge miope di togliere l'esenzione del bollo ai veicoli di interesse storico, di venti, trent'anni, ha fatto solo danni, non ha rimpinguato le casse dello Stato e ha fatto si che nelle aste internazionali, prima ancora che i veicoli storici vengano messi all’asta, c'è già una telefonata dalla Francia, dall'Inghilterra, addirittura dall'estremo Oriente per comprare le auto segnatamente italiane.
Tornando alla legge regionale, le Marche hanno una grande tradizione di persone che hanno la macchina del nonno, del padre, la tengono in garage per mantenere questa tradizione ed i ricordi del passato, ma io non voglio parlare di questi, che non c'entrano niente.
Nella nostra regione il collezionismo d'auto d'epoca ha una grande tradizione. Ad esempio ho un amico che ha una grande collezione di auto d'epoca e tra queste c'è l'Aurelia B 24 quella del famoso film “Il sorpasso” con Gassman e Trintignant, la porta ad ogni esposizione, la fa vedere, quando l’ha acquistata questa auto aveva tra i 20 e i 30 anni.
La legge non riconosce la nostra cultura, la nostra tradizione, il nostro senso artistico e non riconosce che l'introito per lo Stato di questa tassa è veramente pochissima cosa rispetto a quanto mette in crisi tutto un indotto che ruota intorno alla macchina d'epoca: ci sono dei carrozzieri, ci sono dei meccanici, ci sono delle aziende che ricostruiscono il pezzo mancante, introvabile, ed hanno commesse da tutto il mondo coloro che ricostruiscono i battilamiera, rifanno ex novo i pezzi introvabili delle macchine d'epoca.
Questo è un riconoscimento all'ingegno, al lavoro, alla cultura, che in Italia, nelle Marche e nella vicina Romagna è una tradizione, per cui sono favorevole a questa mozione ed all'emendamento e voterò convintamente a favore.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Ho firmato questa mozione ed anche l'emendamento convintamente.
Ringrazio innanzitutto il primo firmatario, il Consigliere Giancarli, per averla proposta ed anche il Consigliere Giacinti che l’ha sottoscritta.
E' una mozione importante in quanto questi signori che hanno un'auto storica - io non ce l'ho, però conosco gente che la possiede – hanno una passione che li muove e autonomamente fanno fronte alle spese per le mostre e le manifestazioni storiche a cui partecipano.
Qualcuno potrebbe dire: “Se uno ha una passione, se la finanzi”, per carità, però qui c'è da considerare quello che genera questa passione, perché gli eventi culturali e turistici muovono spesso e volentieri parecchi soldi che portano un beneficio a tutto il territorio.
Credo che sia giusto esentare le macchine che hanno un particolare rilievo storico, come ha detto prima il Consigliere Giacinti, non tutte le macchine che hanno più di 20 anni, ma solo quelle a cui viene riconosciuto un particolare valore storico.
Come ha sottolineato qualcun altro, oltre alle fiere c'è l'indotto che si genera perché c'è il meccanico, c’è quello che ripara le auto, c'è quello che costruisce il pezzo, ossia c’è un’economia che ricade positivamente sul territorio, quindi a queste persone va detto anche grazie per certi versi, proprio perché coltivano questa passione e in questo modo portano avanti anche la tradizione, i valori storici e la cultura di un settore, che è quello automobilistico e motoristico, che è molto importante.
Ripeto, penso sia corretto andare incontro a queste persone, che portano questi benefici, con questa piccola agevolazione, non stiamo parlando di grandi cifre, quindi, le persone non si arricchiranno, magari saranno contente dell'esenzione.
Io ho sottoscritto la mozione molto volentieri e ovviamente altrettanto volentieri la voterò.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Sarò brevissimo, anche perché, come ricorderete, questo Consiglio regionale ha approvato nel 2017 una legge che mi vede primo firmatario insieme ad altri colleghi relativa alla promozione di interventi a sostegno della valorizzazione della cultura e della tradizione motoristica della Regione Marche. Aggiungo solo una cosa rispetto a quanto è già stato detto, il rischio vero è che queste collezioni, che rappresentano la storia della meccanica del nostro Paese, possano andare all’estero. Ci sono tanti collezionisti nel nostro Paese che non sono necessariamente ricchi, perché l’errore viene fatto a monte in quanto molti pensano che chi ha una macchina d’epoca ha molti soldi, ma un conto è l’auto d’epoca comprata a 2 milioni di euro in un’asta in Inghilterra, un conto è l’auto d’epoca nata da una passione. Ci si indebita, si cerca di mantenere un patrimonio che magari si è ereditato dal padre o dal nonno e ci si ritrova ad avere 6, 7, 10 mezzi ed a pagare il bollo per tutti questi mezzi.
Il rischio principale è quello che questi mezzi vadano all'estero, come già sta avvenendo, perché i piccoli collezionisti non sono nelle condizioni di mantenere questo patrimonio. C’è qualcuno che conosco personalmente che ha 70/100 moto, che ha lavorato nel corso di una vita, quindi penso che sia importante esentarlo. Ovviamente non mi riferisco alle Ritmo di 21 anni, ma ai mezzi che hanno un valore storico riconosciuto dall’Asi o dai soggetti deputati a farlo perché se allarghiamo il beneficio alla 128 ed alla Ritmo non facciamo pari, le cifre che dovremmo mettere a bilancio sarebbero ingenti, mi riferisco solo a quei mezzi che vengono riconosciuti come facenti parte della storia del nostro Paese. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.
Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Anch'io voglio dire due parole perché credo che il motorismo storico in Italia, che ha un giro d'affari di oltre 2 miliardi di euro, sia importante e vada tutelato. Secondo me non esiste più auto d'epoca o auto storica, non ha più senso distinguerle perché sono ugualmente importanti per l'indotto.
Enzo Ferrari diceva: “Noi non abbiamo petrolio e miniere, ma possiamo primeggiare nel mondo perché abbiamo la fantasia”. Abbiamo cose che altri nel mondo non hanno, quando facevamo macchine straordinarie i cinesi andavano ancora con le biciclette, quindi questa storia bisogna riconoscerla.
Le auto storiche hanno una filiera lunghissima che va dalla manutenzione, al totale restauro dell'auto storica o auto d’epoca. Si pensi che gli iscritti all'ACI per i veicoli storici sono 800.000 e 370.000 sono quelli iscritti all’Asi (Automobilclub storico italiano), quindi abbiamo una enorme quantità di persone che hanno un'auto che è, ripeto, d’epoca o storica. Credo che l'indotto abbia un valore sociale ed economico che ci viene riconosciuto da tutto il mondo, soprattutto dall'America, che ha fatto un business enorme sul restauro di queste auto, un business assoluto.
Non si può penalizzare un comparto che potrebbe, anzi, può dare un impulso importante, non solo, come ho detto, all'indotto, per i pezzi di ricambio, ma per noi è un patrimonio storico, culturale, sociale ed ha molte qualità.
Nelle Marche purtroppo il valore economico del motorismo storico è molto basso, circa 120 milioni di euro, si pensi che la Lombardia ha 400 milioni, questa mozione, se verrà resa esecutiva - voi sapete che una mozione se non viene inserita in una legge, se non viene applicata, se non viene resa esecutiva, ha poco valore - credo che possa dare un enorme impulso al settore, che ormai è nell'oblio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Ritengo doveroso intervenire in qualità di Assessore al bilancio, quindi alle finanze, ai tributi, per dire che la Giunta è favorevole e voterà questa mozione ed il suo emendamento che è pertinente. Mozione ed emendamento sono opportuni perché spostano sul piano nazionale un fatto che secondo me è un'evenienza nazionale.
E’ stato ricordato, ma è noto che l'esenzione inizialmente era prevista da una legge dello Stato perché questo è un tributo regolamentato da leggi dello Stato, poi l'esenzione, come ha ricordato il Consigliere Giancarli, nel 2014 è stata eliminata. Talune Regioni hanno tentato di legiferare in materia, se non sbaglio il Veneto è tra queste, ma poi c'è stata la pronuncia della Corte Costituzionale che ha detto che non potevano farlo in quanto la norma era in contrasto con la normativa statale di riferimento. Successivamente con la legge di stabilità n. 145/2018 l'esenzione è stata ripristinata al 50%. In seguito ci sono state altre pronunce della Corte Costituzionale, che prevedevano che le Regioni avevano un margine di intervento, ma il tema si pone a livello nazionale, perché a legislazione invariata, quindi con il tributo ed esenzione al 50%, l'esenzione per le auto ultraventennali determinerebbe per la Regione Marche un minore gettito di 4 milioni di euro. Ovviamente la specifica dell'emendamento per questo è opportuna e va nella direzione di ridurre questo impatto, per questo ho detto che sono pertinenti ed opportuni l’emendamento e la mozione.
Il tema va spostato sul piano nazionale perché nel momento in cui c'è l'esenzione del bollo questa deve essere uniforme su tutto il panorama nazionale, perché se una Regione lo fa e l'altra no si determinerebbero dei problemi. Quindi deve essere nazionale e soprattutto devono essere previste le cosiddette misure compensative per il mancato introito a livello regionale, per questi motivi, ripeto, la mozione è opportuna, l'emendamento è ancor più opportuno e pertinente perché va a ridurre quel minore gettito. La Giunta è favorevole.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento 528/1 a firma dei Consiglieri Giancarli, Giacinti, Biancani, Bisonni, Volpini, Talè. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 528, così come emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 512
ad iniziativa dei Consiglieri Pergolesi, Maggi, Giorgini, Fabbri
“Avvio Piano telelavoro e ‘lavoro agile’”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 512 dei Consiglieri Pergolesi, Maggi, Giorgini, Fabbri.
Ha la parola, per l'illustrazione, la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Ci tengo in modo particolare a discutere questa mozione nel primo giorno di ritorno perché oggi più che mai voglio dare un impulso alla conciliazione familiare con il lavoro.
L’inaspettato lutto che mi ha colpito e che ha colpito la mia famiglia, è stato uno schiaffo dritto in faccia ed ha certamente cambiato le mie priorità.
Ho sentito la necessità di allontanarmi per diversi giorni dall'attività politica e dagli impegni istituzionali e di essere costantemente presente e vicina ai miei figli, ma al tempo stesso il mio ruolo mi imponeva di ricoprire alcuna attività e lavori che ho potuto fare da casa, grazie anche alla collaborazione dei miei colleghi e del gruppo consiliare.
Consentitemi di integrare la relazione su questa mozione con i dovuti ringraziamenti che mi sento di dover dare come primo intervento pubblico a tutti coloro che mi hanno dimostrato la loro vicinanza e affetto con telegrammi, messaggi personali.
Ringrazio il Presidente della IV Commissione Volpini, i colleghi della Commissione, che hanno rinviato di una settimana la presentazioni degli emendamenti, ringrazio il Presidente Mastrovincenzo e tutti i miei colleghi dell'Assemblea legislativa, ringrazio la Giunta, gli Assessori, ringrazio il Sindaco, anzi i Sindaci, e i Consigli comunali di Jesi e di Castelfidardo, il Viceministro Buffagni ed i parlamentari anche delle altre Regioni, che hanno dimostrato la loro vicinanza, seppur magari ci si conosce poco e ci si frequenta poco.
Ringrazio in particolare la mia collaboratrice che già dalla sera stessa è stata la prima ad essere informata e ha ottemperato in mia vece a tutte le incombenze dei lavori istituzionali.
Ringrazio il Comitato tutela salute ambiente Vallesina, il Coordinamento regionale dei comitati no biogas di Terre nostre Marche, il Sindacato dei medici italiani, la Fimar, l’Associazione Luca Coscioni, la dirigente, gli insegnanti e i compagni di scuola di mia figlia che si sono dimostrati di una delicatezza unica, i miei ex colleghi di lavoro, gli amici storici e i nuovi.
Un ringraziamento particolare va ai miei genitori che nei momenti e nelle ore più difficili mi hanno supportato e mio figlio che mi ha assistito per tutto il tempo in cui ho provato a fare la manovra di rianimazione, finché non sono arrivati i soccorsi.
Ringrazio il personale del 118, che mi ha risposto ed è stato per tutto il tempo, per tutti i 17 minuti, in viva voce con me per assistermi; ringrazio l'auto medica e i ragazzi dell'ambulanza e dell’eliambulanza, sono stati di una professionalità unica e probabilmente si sono trattenuti anche più del dovuto perché probabilmente i soccorsi erano già inutili.
Ci tenevo particolarmente a ringraziarvi tutti perché prima di tutto siamo delle persone umane, siamo cittadini in prestito alla politica, quindi prima di tutto dobbiamo essere delle persone e valorizzare l'aspetto umano, quindi mi auguro che i prossimi mesi, malgrado ci siano delle discordanze su possibili alleanze, ci si concentri almeno in quest'Aula sul portare a casa gli obiettivi per i cittadini perché questo dà il senso all'essere qui presenti in quest'Aula e dà il senso a chi anche negli uffici lavora per attuare i nostri indirizzi politici.
Vengo alla mozione sul telelavoro, una forma che permette ai lavoratori di svolgere la propria attività professionale da casa o in telecentri, cioè spazi condivisi presso uffici territoriali più vicini alla propria abitazione di residenza, invece di recarsi nella sede centrale.
Viene disciplinato già dal 1998, un vero e proprio cambio di passo si è avuto con la direttiva n. 3 del 2017, conosciuta come “legge Madia” che in linea con altri Paesi europei rivoluziona il concetto di telelavoro, definendolo più adeguatamente lavoro agile o smart working vista la progressiva e costante digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni, che ha reso la maggior parte delle mansioni svolte dai dipendenti sempre più telelavorabili.
I benefici che ne derivano sono molteplici: migliorare la qualità, basta pensare a quei dipendenti che ogni giorno si muovono da Caio ad Amandola, risparmio importante dei costi di gestione degli uffici e, non da ultimo, una considerevole riduzione dell'impatto ambientale dovuto alla diminuzione degli spostamenti.
L’Enea ha recentemente verificato, sulla base di dati reali, che una sola giornata smart work a settimana riduce del 20% il numero di chilometri percorsi in un anno, pensiamo alla riduzione dell'emissione di CO2 in atmosfera.
Nell'ottica della conciliazione dei tempi di vita familiare e lavoro la “legge Madia” individua vere e proprie linee guida, fissa per la soglia minima annuale il 10% dei dipendenti in regime di telelavoro, fa esplicito riferimento al Comitato unico di garanzia come co-attore nelle varie fasi di attuazione del telelavoro, con il preciso scopo di evitare eventuali discriminazioni. Deve essere redatto un piano di telelavoro annuale, di cui è giusto ricordare che la pubblicazione è resa obbligatoria dal piano per la prevenzione della corruzione e trasparenza già dalla precedente normativa nazionale, ma a cui la nostra Regione purtroppo non ha puntualmente ottemperato.
Premesso che la normativa nazionale del 2015 stabiliva che le amministrazioni pubbliche debbono adottare misure volte ad organizzare obiettivi annuali per l'attuazione del telelavoro.
Esiste un prima e un dopo “legge Madia”, quindi già dal 2017 sono state emanate 3 delibere di Giunta che vengono ampiamente riportate nella mozione, due prima del 2017 ed una successiva, anche se risultato finale non cambia molto, visto che oggi la Regione ha solo 3 dipendenti sui 2.000 circa che sono in regime di telelavoro, quindi serve sicuramente un rinnovato e più forte impulso da parte della Giunta.
Faccio inoltre presente che la norma vigente allarga i benefici a tutti i dipendenti, non solo per motivi gravi di salute o familiari.
E' compito della Giunta definire le modalità di un’eventuale graduatoria che tenga conto di fattori personali, familiari, distanza casa-lavoro, eccetera.
In conclusione, nella Regione Marche, purtroppo, non è ancora attuata e redatto un piano puntuale annuale del telelavoro, né tantomeno si trova facilmente pubblicato sul sito, perlomeno noi non lo abbiamo trovato, non ci risulta si sia proceduto ad una seria ricognizione sui posti telelavorabili per ciascun servizio, conseguentemente il personale non ha potuto essere informato, né tanto meno usufruire di questa possibilità.
Oggi sul sito regionale i dati pubblicati sulla sezione Amministrazione trasparente in regime di telelavoro, ripeto, riportano solo 3 casi su circa 2.000 dipendenti.
Negli ultimi anni il Ministero ha predisposto incontri e tavoli tecnici costanti ed ha anche avviato un progetto innovativo “Vela” per incentivare quella che sarà una modalità di lavoro ricorrente in tutte le pubbliche amministrazioni.
In ultimo, a titolo informativo, ricordo che è stato depositato un disegno di legge al Senato volto a rafforzare la cosiddetta “legge Madia”, quindi, considerato l'obiettivo comune della digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni, della conciliazione famiglia-lavoro e della sostenibilità ambientale, ci sembra più che evidente che questo passo vada assolutamente incentivato e promosso con maggiore impegno, per questo impegniamo la Giunta a predisporre e ad avviare o a proseguire un piano di attuazione annuale del telelavoro; a provvedere ad emanare dei provvedimenti specifici in materia di lavoro agile, a proseguire il confronto con le altre Regioni che hanno attuato già da tempo i piani di telelavoro, che possono in qualche modo dare un contributo tecnico-amministrativo costruttivo per il superamento delle eventuali criticità che dovessero presentarsi. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. La mozione della Consigliera Pergolesi è condivisibile, tanto che la Giunta molte attività ha posto in essere in quella direzione per conseguire quegli obiettivi, pur all'interno di un percorso abbastanza complesso, com'è facile immaginare, sia sotto l'aspetto organizzativo che delle ricadute di ordine economico. Per la sua sostenibilità tante cose sono state fatte, tante altre sono in corso, come il confronto con altre Regioni e le organizzazioni sindacali.
Ripeto, la mozione è condivisibile ed ho già espresso alla Consigliera Pergolesi la volontà della Giunta di votarla purché la stessa, restando inalterata nelle sue premesse, venga integrata dando atto delle attività fatte dalla Giunta, restano gli impegni: a proseguire, come ha detto la Consigliera Pergolesi, in queste attività e ad adottare i provvedimenti che lei richiedeva.
Penso di poter annunciare che la Consigliera Pergolesi è d'accordo su queste integrazioni, quindi, credo che si perverrà ad una risoluzione, se non sbaglio, a sua firma, se vuole e lo consente aggiungerò anche la mia, dopodiché possiamo votarla perché, ripeto, è condivisibile sia l'analisi ed anche gli obiettivi che vuole perseguire.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Ringrazio l’Assessore Cesetti che quando si tratta di questioni propositive è sempre molto sensibile e attento, chiedo al Presidente se si può proseguire con la discussione degli altri punti all’ordine del giorno e nel frattempo sistemiamo la risoluzione.
PRESIDENTE. Sospendiamo la votazione della mozione n. 512 e proseguiamo con l’ordine del giorno.
Le mozioni nn. 519 e 520 sono state ritirate, quindi passiamo al punto 7.
Mozione n. 524
ad iniziativa dei Consiglieri Minardi, Giacinti, Biancani, Celani
“Finanziamento dei corsi di orientamento musicale”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 524 dei Consiglieri Minardi, Giacinti, Biancani, Celani.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Minardi.
Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Premetto che questa mozione l'ho presentata, ma se condivisa è aperta anche alle firme di altri colleghi che la volessero sottoscrivere.
La legge regionale n. 21 del 1992 prevede l'istituzione di corsi di orientamento musicale e l'attuazione dei centri di educazione permanente a cura delle Amministrazioni comunali.
La legge n. 10 del 1999 attribuiva alle Province le funzioni amministrative relativamente al finanziamento dei corsi stessi, dopo la riforma delle Province, la cosiddetta “legge Delrio”, con la legge 13 del 2015 la Regione ha riassunto in sé le competenze che erano delle Province, quindi anche quelle relative ai corsi di orientamento musicale.
Di fatto adesso il finanziamento dei corsi è in capo alla Regione Marche, come tra l'altro prevede la delibera di Giunta regionale n. 632 del 2016, quindi la Regione ha stabilito i criteri e le modalità della gestione delle funzioni per la concessione dei contributi.
E’ ovvio che i corsi di orientamento musicale sono diventati una importante opportunità di formazione, conoscenza e promozione della musica, in quanto sono in grado di offrire una preparazione approfondita ed articolata su più livelli, unendo teoria e pratica strumentale, corsi che riguardano sia i gruppi bandistici che le corali.
E' importante non interrompere la continuità degli stanziamenti, dei finanziamenti, al fine di sostenere queste realtà importanti e anche la progettualità e la continuità che con questi corsi vengono offerte.
Cosa è accaduto? Che negli anni scorsi nel passaggio di funzioni, nel passaggio di competenze, bilanci fatti a fine anno, anche con la fretta del caso, si è smarrito un anno, nel senso che i finanziamenti per un anno non sono stati previsti, poi sono stati ripristinati per 365.000 euro, sono stati inseriti nell'assestamento di bilancio riferito all'annualità di competenza 2018, e sono andati a coprire i corsi 2016/2017.
Nel bilancio di quest'anno non è stato previsto il finanziamento, che è stato previsto nel bilancio di previsione 2019/2021, ma è rimasta scoperta l'annualità 2017/2018.
Ora qual è il tema? Noi abbiamo bisogno di dare continuità ai corsi di orientamento musicale, non solo perché spesso e volentieri sono rivolti ai bambini, che poi si avvicinano alla musica, che è comunque una attività culturale, ma perché molti poi si avvicinano ai conservatori e si diplomano Maestri.
Tra l’altro i corsi hanno un livello di qualità elevato, per cui l'obiettivo è dare continuità ai corsi e prevedere nel bilancio regionale le risorse anno per anno, I corsi hanno una programmazione triennale e non si può dire: “Un anno lo copriamo ed uno no”.
L'obiettivo è quello di reperire le risorse nella futura legge di assestamento 2019/2021, ovviamente sono da inserire nell'annualità di competenza 2019, vanno ovviamente inserite nell’annualità di quest'anno per dare copertura finanziaria ai corsi dell'anno scolastico 2017/2018, che sono rimasti scoperti, con l'obiettivo di recuperare il gap che si è creato e dare continuità ai corsi con i bilanci futuri e con la programmazione triennale, con l’obiettivo di dare copertura agli anni 2020/2022.
E’ una nostra competenza, ce la siamo assunta nel momento in cui abbiamo recuperato tutte le funzioni che prima erano delle Province. C'è la delibera della Giunta regionale del 2016 che ha aggiornato i criteri e le modalità di gestione delle funzioni, la concessione degli eventuali finanziamenti, che peraltro non vengono dati direttamente, ma ai Comuni o alle Unioni di comuni. Credo che questa attività non sia solo culturale, ma anche di aggregazione sociale, grazie agli eventi che organizzano soprattutto le bande, ma anche i cori, dando vita a manifestazioni che sono di notevole richiamo turistico.
Ricordo, per esempio, che negli anni in cui ho ricoperto il ruolo di Assessore provinciale c'era nella mia provincia un evento che si chiamava “bande insieme”; le bande si mettevano insieme e organizzavano 5, 6 eventi distribuiti sul territorio provinciale, si incontravano per organizzare degli eventi che diventavano, come ho detto, anche attrazioni di carattere turistico.
Se volete, questa è la parte più turistica, economica, ma quella più importante, ovviamente, è quella culturale perché, grazie a questi corsi, tanti giovani, tanti bambini, tanti ragazzi e ragazze si sono avvicinati alla musica e sono andati a studiare anche nei conservatori diventando maestri di musica.
Chiudo ringraziando, la mozione - per chi vuole è aperta la sottoscrizione - dà continuità al finanziamento di corsi, come dice la legge, come dice la delibera di Giunta regionale e va a coprire nel bilancio 2019 quel gap che si è creato per l'anno scolastico 2017/2018, che è rimasto scoperto.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Voglio dire al Consigliere Minardi che ho accettato ben volentieri la possibilità di poter sottoscrivere questa mozione, che voterò favorevolmente.
Nel corso degli ultimi due anni, 2018 e 2019, ho preparato due interrogazioni. In effetti, è rimasto scoperto l'anno 2019, nella realtà a bilancio sono state messe le risorse sia per il 2020 che per il 2021, ma mancavano quelle relative al 2019.
Non so oggi chi parlerà della Giunta in quanto non vedo l’Assessore Bravi, che a suo tempo mi aveva risposto in merito alle risorse del 2019 e mi aveva detto che si sarebbe fatta carico di inserirle nel bilancio di previsione, perché si era accorta che mancavano.
Sono d'accordo per l'importantissimo ruolo che le bande musicali svolgono a livello culturale, formativo ed educativo nei territori, quindi mi sembra importante riuscire a sostenerle. L'impegno l’Assessore Bravi lo aveva già preso, presumo, d'accordo con l’Assessore Cesetti e speriamo che ci siano le condizioni per poterlo mantenere.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 524. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 526
ad iniziativa del Consigliere Marconi
“Necessità di finanziamenti congrui per la lotta alla tossicodipendenza”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 526 del Consigliere Marconi, che ha la parola per illustrarla.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. Colgo l'occasione per sottolineare che a volte un fatto positivo può nascere dalle mozioni e dagli emendamenti dei Consiglieri, e mi riferisco alla esecuzione, forse da un anno circa, dei concorsi unificati.
Faccio i miei complimenti alla Giunta, al Presidente, in modo particolare come Assessore alla sanità, e naturalmente all'Assessore al personale, perché un emendamento da me presentato in sede di bilancio, qualche anno fa, Assessore Cesetti, chiedeva di non fare più concorsi nella Regione Marche divisi per aziende o per settori, ma concorsi unificati. Ora ne vedo banditi due con questo titolo “Bando di concorso pubblico unificato degli enti del Servizio sanitario regionale - livello C”, e interessano gli Ospedali riuniti di Ancona, Marche Nord, l’Inrca e tutte le Asur, stessa cosa per il livello D.
Finalmente nella nostra Regione non indiciamo concorsi per uno, per due, per tre posti, o per quattro o per cinque, è stato bandito un concorso unico per nove posti, più ci sono altri concorsi che riguardano la copertura fino a 30 posti e fino a 46 posti. Chiaramente ci saranno molti concorrenti per il concorso per personale tecnico-amministrativo, collaboratore amministrativo di livello D e per quello di collaboratore amministrativo di livello C, ma mi sembra una cosa seria.
Ripeto, anche se avremo migliaia di domande, i candidati non saranno comunque costretti a farne cinque diverse, ciascuna per un posto, per due, per tre, per quattro. Una volta tanto una buona notizia e chiedo scusa se ho approfittato di questo atto. Questa mozione è di per sé molto mite, mira semplicemente a chiedere due cose. La prima è sollecitare il Governo in sede di Conferenza Stato-Regioni per maggiori finanziamenti nella gestione dei servizi rivolti alla lotta alla tossicodipendenza. Ho voluto fare questa mozione, colleghi, perché ultimamente abbiamo parlato molto di dipendenze, soprattutto dell'azzardopatia ma anche di altre: internet, acquisto compulsivo, cibo, sulle quali a vario titolo si comincia ad intervenire. Sono settori nuovi, ma non dimentichiamoci questa vecchia, non dimentichiamoci di una delle forme più gravi di dipendenza, che tra le altre cose, a differenza delle altre, che sono comunque gravissime e inficiano l'esistenza fino ad annullarla nella volontà delle persone, questa mina anche la salute psichica e alla fine anche a quella fisica, portando alla morte tanti, troppi giovani nella nostra regione, ma anche fuori.
La seconda voce è una cosa un po' più concreta, perché oltre al calo di attenzione finanziaria, su cui dirò ancora qualche parola, c'è anche la mancata convocazione della Conferenza nazionale sulle droghe, che è scaduta da parecchio tempo.
La legge 309/1990 prevedeva che la Conferenza si riunisse ogni 3 anni, l'ultima che è stata fatta è del marzo 2009, eravamo con il Governo Monti o agli sgoccioli del Governo Berlusconi. Il Consigliere Volpini mi ricorda che era stata fatta addirittura dal Ministro Fini, quindi era ancora il Governo Berlusconi, comunque sono 10 anni che questa Conferenza non viene fatta.
Spero che la sollecitazione della Regione Marche e mi auguro anche di qualche altra, porti alla realizzazione della Conferenza. Io ho fatto l'ultima sulla famiglia con la Boschi, sembrava un po’ autocelebrativa, ma quella sulla tossicodipendenza stimola la raccolta dei dati e anche la valutazione sulle nuove droghe.
Mi hanno detto che ogni anno vengono scoperte circa 60 nuove sostanze psicoattive, non avevo questa informazione, l’ho tirata fuori immaginando questa mozione. Questo ci dice quanto la lotta sia complessa e quanto in questo campo, a differenza di quanto ho detto prima sull'educazione sessuale, sia fondamentale l'intervento medico-sanitario dato che ci troviamo di fronte a questioni strettamente biologiche, chimiche, oltreché comportamentali, ma il dato comportamentale in nessun modo …, nessuno può sentirsi giustificato da una depressione per assumere droghe, normalmente si prendono psicofarmaci e non droghe e purtroppo queste arrivano anche normalmente, non in situazioni di difficoltà o di crisi, persone completamente in salute che cominciano con qualche droga leggera per vivere in maniera un po’ più gasata rispetto al normale.
L'intervento è necessario e i fondi per la sanità continuano a diminuire. Molte volte ho lamentato in quest'Aula, e lo ripeto ormai all'indirizzo del quarto colore governativo, perché ne abbiamo cambiati quattro, con qualche variabile dopo i primi Governi a guida centrosinistra di un tipo, poi a guida centrosinistra di un altro, con l'intervento dell'NCD, poi abbiamo avuto il Governo giallo verde, adesso ce l’abbiamo giallo rosso, ma una costante di tutti questi Governi, cari Assessori e cari Consiglieri, è che i fondi per la sanità continuano a calare.
Ricordo, non smetterò mai di dirlo, che l'ultimo ad aver annunciato una ripresa di finanziamento, che solo in parte c'è stato, è stato l'ultimo Governo Renzi, poi ci siamo fermati e la cosa strana è che nel frattempo si fanno sfondamenti di bilancio, si immaginano 30 miliardi in più di spesa, ma non si riesce a trovare un miliardo in più all'anno per la sanità.
Questo era l'impegno dei Governi a suo tempo preso, dopo la grande stretta degli anni conseguenti al DM 70, in cui avevamo unificato tutta la sanità nazionale, o perlomeno avevamo provato nelle regole ad unificarla. Da quella volta in poi dovevano crescere i soldi, che erano stati tagliati, erano diminuiti in termini reali a fronte di aumento di spese, ma quel miliardo in più io ancora non l’ho visto, non so se miracolosamente è arrivato all'Assessore Cesetti, ma credo che non l’abbia visto.
Quelli che più di tutti lamentano questo stato di cose sono ovviamente gli operatori del settore, a partire dai nostri Sert, ma anche e soprattutto le cooperative, le aziende e le società che si occupano di tossicodipendenza, che hanno, non un taglio sulle persone, ma un taglio sui giorni, cioè i giorni a disposizione per la cura diminuiscono sempre di più e purtroppo su questi non si può fare economia.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.
Fabrizio VOLPINI. Devo fare un plauso al Consigliere Marconi per questa mozione, perché concordo sul fatto che c'è necessità di alzare di nuovo la guardia rispetto al problema delle tossicodipendenze.
Sulle nuove droghe al Ministero addirittura è nata una task force, alla quale i pronto soccorso possono rivolgersi h24, che deve studiare ed individuare le nuove sostanze, di cui ha parlato prima il Consigliere Marconi, che arrivano un po’ da tutto il mondo e che noi riceviamo.
I dati dicono che è di nuovo in aumento l'uso dell'eroina, che non era stata dimenticata, ma aveva avuto un periodo di poco appeal, quindi c'è la necessità di fare qualcosa, l’ho detto prima (ma non nell'intervento perché non potevo più parlare), anche perché è ripresa la curva verso l'alto delle infezioni da HIV, lì il rapporto qualche volta ci sta anche se meno rispetto a prima, perché oggi la trasmissione sappiamo essere più legata all'attività sessuale che alle siringhe.
Mi auguro che ci sia in mezzo a queste tossicodipendenze, Consigliere Marconi, anche la lotta all'alcolismo, perché è l'altra piaga che abbiamo di fronte. E’ notizia di oggi della morte di una giovane di 19 anni, ieri sera in una discoteca della Toscana, per un mix di alcol e droga.
Credo che una mozione di questo tipo vada sostenuta, vada votata, quindi bisogna che anche la Regione da questo punto di vista faccia la propria parte.
Il Consigliere Marconi ha fatto riferimento ai concorsi unici regionali, anch’io su questo vorrei fare una piccola chiosa, è vero, sono importanti, perché permettono di snellire e magari di coprire i posti di persone che sono andate in pensione, però, su alcune figure professionali ci può essere un rischio, che è quello che spesso vengono formate all'interno delle varie strutture sanitarie e poi magari in altre fanno fatica ad entrare in quel tipo di servizio nel quale hanno acquisito rapporti, competenze ed anche relazioni.
I concorsi unici accelerano e snelliscono una serie di procedure che permettono, specialmente oggi dopo la quota 100 o personale ormai attempato, maggiore velocità di sostituzione ed equità, chiaramente risorse permettendo.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Mi associo agli interventi precedenti, rispetto all'importanza di un tema come quello del contrasto alla droga.
Nella mozione si guarda più a un discorso di intervento medico che di recupero, di riabilitazione e di reinserimento di chi è caduto in questa piaga.
Vorrei evidenziare il discorso della prevenzione, repressione. In questi giorni anche nella mia provincia di Macerata in una scuola hanno trovato bambini di 11/12 anni che non solo fanno uso di marijuana, ma addirittura la spacciano ai propri coetanei,
Sottolineo anche il problema grande dell'utilizzo di alcolici e superalcolici che favorisce non solo lo sballo del sabato sera, e quindi crea una dipendenza, ma determina anche problemi alla crescita normale dei ragazzini, ad uno sviluppo equilibrato. Anche qui, purtroppo, i dati sono paurosamente in crescita e sono legati ad esempio, agli incidenti stradali, che avvengono nelle serate tra il sabato e la domenica e in moltissimi casi riguardano giovani e giovanissimi. In Italia, nelle ultime settimane, per incidenti stradali abbiamo contato 24 morti fra giovani e giovanissimi, le cosiddette stragi del sabato sera, dovute ad un tasso alcolico e all’uso di varie tipologie di stupefacenti, di droghe, che portano inevitabilmente a non avere la lucidità necessaria, e quindi a provocare questi incidenti.
Su questo credo che la prevenzione, il contrasto, devono essere battaglie forti ed unanimi. Non entro in ulteriori polemiche o temi che abbiamo già trattato sul differente approccio all’uso o alla considerazione delle droghe cosiddette leggere, ma credo che l'impegno di tutti in questa direzione debba essere forte, deciso e unanime.
Stiamo perdendo una generazione ed anche i problemi legati a molte patologie psichiatriche che si stanno diffondendo sono dovuti all’uso in età precoce di droghe. Questo deve essere chiaro, è riconosciuto a livello medico, c'è una proliferazione di una serie di disturbi legati anche all'utilizzo di droghe, questo va spiegato, e penso che l'intervento delle forze dell'ordine, che fanno con i controlli nelle scuole, sia qualcosa di sano, giusto e non deve essere visto come qualcosa di repressivo che entra nell'economia della scuola o dei minori, ma va considerato come qualcosa di salvifico, perché anche mettere paura a un ragazzino, che pensa che sia giusto utilizzare queste droghe, che pensa di rimanere impunito perché magari vede la fogliolina di cannabis dappertutto, girando nei centri storici, credo che sia importante anche al fianco di tutto il resto, che va dal recupero alla rieducazione e da un'opportunità che va garantita anche a chi ha sbagliato ed è riuscito a fare un percorso di reinserimento nella società con la dignità che ovviamente deve essere data ad ognuno.
Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Parlo a nome dei miei colleghi, ringraziamo il Consigliere Marconi per aver sollevato questo importantissimo tema in Aula, sicuramente la necessità di finanziamenti congrui e sicuri, soprattutto ripetuti nel corso degli anni, può portare ad una programmazione dei progetti sempre più efficiente ed efficace. Pur non condividendo alcuni piccoli dettagli, noi, come Movimento 5 Stelle, voteremo a favore e ci impegneremo anche nei confronti del Governo per far sì che venga anche attuata quanto prima. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini
Fabrizio VOLPINI. Dall’America che spesso è anticipatrice di costumi sta arrivando il dato e anche la preoccupazione dell’aumento dei casi da dipendenza da oppiacei.
Gli oppiacei sono una categoria di farmaci che oggi viene usata soprattutto nell’ambito della terapia del dolore, anzi l'Italia da questo punto di vista è indietro rispetto a quello che viene fatto in altri Paesi, ebbene, dall'America ci stanno arrivando le prime preoccupazioni e i primi dati su un abuso, chiaramente nelle giovani generazioni, di questi tipi di farmaci che in realtà vengono usati a scopo terapeutico e con determinate indicazioni nella terapia del dolore. Penso al fentanyl e a questi prodotti.
Un ulteriore scenario si sta aprendo proprio a testimonianza di come sia un campo dove l'attenzione deve essere sempre massima, sia da parte delle autorità sanitarie che di tutti.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Vorrei ringraziare il Consigliere Marconi a nome della Giunta per questa mozione opportuna, perché riaccende i riflettori sul tema che, è stato già detto, è di grande attualità.
A livello regionale la Giunta garantisce 2,5 milioni di euro per finanziare i programmi di prevenzione, cura, riabilitazione, ergoterapia, riduzione del danno ed inclusione socio-lavorativa nell'ambito dei Lea, questo lo ricordo a me stesso e all'Aula, perché va evidenziato, oltre a 1,3 milioni di euro per il contrasto al gioco d'azzardo, alle ludopatie e alle dipendenze digitali, con risorse statali vincolate. Questo avviene, ovviamente, senza soluzione di continuità dal 2002, perché è stato già detto, ma mi sembra opportuno ricordare all’Aula, quanto investe la Regione dal punto di vista economico.
La Commissione salute all'interno della Conferenza Stato-Regioni chiede da anni la convocazione della Conferenza nazionale sulle droghe prevista dalla legge ma, ad oggi, i vari Governi che si sono succeduti non hanno ancora proceduto alla convocazione, mentre c'è l’impegno del Governo a realizzare entro il 2020 la Conferenza nazionale sull'alcol, mi pare sia stato ricordato adesso quanto sia importante combatterne l'uso e l'abuso, così come per le droghe. Questo è quanto.
Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 526. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 512
ad iniziativa dei Consiglieri Pergolesi, Maggi, Giorgini, Fabbri
“Avvio Piano Telelavoro e ‘lavoro agile’”
(Votazione risoluzione)
PRESIDENTE. Riprendiamo l’esame della mozione n. 512.
Proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Pergolesi, Cesetti, Giorgini, Maggi, Mastrovincenzo, Malaigia, Leonardi, Fabbri, Giancarli, Volpini, Urbinati, Giacinti, Biancani, Micucci, Carloni, Celani, Sciapichetti, Casini, Traversini, Rapa, Bisonni.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Semplicemente abbiamo integrato il testo della mozione con le azioni che la Giunta ha svolto nel corso degli ultimi anni.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti gli altri membri del Consiglio regionale oltre ai miei colleghi del Movimento 5 Stelle per averla sottoscritta a grande maggioranza.
Proposta di risoluzione, sulla mozione n. 512. La pongo in votazione
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 542
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Giacinti, Volpini, Micucci, Minardi
“Rifinanziamento della legge regionale 34/2001 ‘Promozione e sviluppo della cooperazione sociale’”
Mozione n. 550
ad iniziativa dei Consiglieri Volpini, Giancarli, Marconi, Pergolesi, Leonardi, Zaffiri
“Rifinanziamento della legge regionale 34/2001 ‘Promozione e sviluppo della cooperazione sociale’ e della legge regionale 5/2003 ‘Provvedimenti per favorire lo sviluppo della cooperazione’”
(abbinate)
(Discussione e votazione risoluzione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 542 dei Consiglieri Biancani, Giacinti, Volpini, Micucci, Minardi e la mozione n. 550 dei Consiglieri Volpini, Giancarli, Marconi, Pergolesi, Leonardi, Zaffiri, abbinate.
La discussione è aperta, ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Vorrei dirle che abbiamo fatto un lavoro preventivo, nel senso che è stata distribuita una risoluzione perché le due mozioni chiedevano più o meno la stessa cosa: la mozione n. 542 chiedeva il finanziamento della legge regionale n. 34/2001, che si occupa della promozione e sviluppo della cooperazione sociale, e la n. 550 oltre a questo chiedeva il finanziamento della legge n. 5/2003.
Sono due leggi che si occupano entrambe del mondo della cooperazione, quindi abbiamo deciso di presentare una risoluzione, che raccoglie gli obiettivi e le finalità delle due mozioni, firmata da tutti i sottoscrittori.
Questa risoluzione è molto importante perché chiede il rifinanziamento della legge regionale 34/2001, che consente alle cooperative di tipo B di sostenere il lavoro ed il reddito delle persone che svolgono l’attività lavorativa. E’ una modalità che consente il reinserimento lavorativo e dà dignità e speranza a persone che passano da una attività di tipo assistenziale ad una situazione di autonomia ed autosufficienza.
La legge regionale 5/2003 riguarda il sostegno degli investimenti che il mondo della cooperazione fa, ovviamente anche questi dedicati al lavoro.
Il dispositivo della risoluzione chiede di attivarsi affinché nel bilancio di previsione 2020/2022 siano stanziate risorse prioritariamente a favore delle cooperative sociali previste dalla legge regionale 34/2001, già dal 2020, quindi già dal 2020 ci sia il rifinanziamento di questa legge, per la quale non vengono previsti fondi ormai da diversi anni, se non sbaglio dal 2015. E’ una legge molto importante per sostenere le persone disabili.
La risoluzione chiede altresì di sostenere anche legge regionale 5/2003, qualora siano disponibili risorse in bilancio. Quindi, si impegna la Giunta a rifinanziare dal 2020 la legge regionale n. 34/2001 e secondo le disponibilità negli anni successivi anche la legge regionale n. 5/2003.
Ringrazio tutti i sottoscrittori delle mozioni perché hanno dimostrato la sensibilità di quest'Aula rispetto a un tema così importante.
Ricordo che il Presidente Ceriscioli e l’Assessore Cesetti sono riusciti, facendo un miracolo in questi anni, a sostenere tutto il mondo del sociale attraverso con il socio-sanitario. L'unica legge che non è stata rifinanziata relativa al sociale è la legge n. 34/2001 e in subordine la n. 5/2003.
Riteniamo che, visto che in questi anni è stato fatto un grandissimo lavoro da parte della Giunta e del Consiglio, sia importante chiudere il cerchio e riuscire a sostenere, facendo un ultimo sforzo, anche la legge regionale 34/2001. Sarebbe un segnale importante per le cooperative che utilizzano i dipendenti disabili, che difficilmente riuscirebbero a stare nel mercato del lavoro. Per una persona che non ha i tempi e le capacità per poter lavorare come un’altra persona, che non ha questi tipi di problemi, è necessario questo sostegno per consentire a questo tipo di cooperative di stare sul mercato. Grazie.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.
Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Vorrei soltanto comunicare che il capogruppo Zaffiri è stato sentito telefonicamente, era cofirmatario della mozione n. 550, ed è concorde nella presentazione della proposta risoluzione, che ho personalmente firmato a nome del gruppo della Lega.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Molto velocemente perché ha già spiegato il Consigliere Biancani l'intento delle mozioni e della risoluzione.
Sottolineo il fatto che in questi anni l'Amministrazione regionale, attraverso il finanziamento delle leggi a vantaggio dell’industria marchigiana, di default coinvolgeva anche il mondo della cooperazione, che quindi non era escluso. E’ chiaro che è molto particolare, le cooperative di tipo B, le cooperative sociali, che dovendo spesso sostenere dei costi minimali per la costituzione e l'avviamento, hanno caratteristiche e casistiche che esulano dal resto del mondo dell'industria, del commercio, laddove le cooperative vanno ad incidere.
Per questo credo che sia quanto mai opportuno rivalutare il ruolo delle cooperative proprio perché soddisfano una nicchia di mercato, passatemi il termine, che le società di tipo tradizionale, l'industria di tipo tradizionale, non riescono ad intercettare, dato che spesso coinvolgono persone particolarmente svantaggiate.
In questi anni di crisi economica spesso, attraverso la cooperazione, i dipendenti sono diventati imprenditori dell'azienda in cui lavoravano e sono riusciti a salvarla. Quindi si ha una casistica particolare, che è giusto che la Regione, che ha sempre tutelato attraverso l'approvazione di una serie di norme regionali, la salvaguardi ulteriormente attraverso il finanziamento delle leggi, che probabilmente hanno bisogno di risorse minori rispetto a quando furono approvate, di cui anche oggi c'è necessità proprio per salvaguardare un mondo che ha uno sviluppo tutto sociale, in particolar modo nelle Marche.
Mi auguro che questa risoluzione possa essere approvata unanimemente in modo che l'amministrazione regionale possa muoversi di conseguenza.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Stavo parlando con il Presidente della Commissione, che è momentaneamente uscito, e ribadivo la sensibilità che la IV Commissione sanità e politiche sociali ha nei confronti dei soggetti più svantaggiati, soprattutto è intervenuta su altre leggi e in altre occasioni per promuovere una maggiore sensibilizzazione, anche attraverso maggiori contributi.
Come Commissione sanità abbiamo sottoscritto l'altra mozione, ma siamo stati più che felici di unire i due atti proprio perché, come ho detto prima, su questi temi è importante portare avanti, non tanto i nomi dei presentatori, una collaborazione e cooperazione dei Consiglieri, indipendentemente dall'appartenenza politica, per cercare di dare delle soluzioni e delle risposte positive ai cittadini.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Minardi.
Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Anch'io vorrei intervenire per sottolineare l'importanza del rifinanziamento della legge 34/2001, che da anni non viene fatto, e per sottolineare il valore della cooperazione sociale.
Le cooperative sociali, quelle di tipo B, sono in grado di fare inserimenti lavorativi di persone svantaggiate, quindi di dare loro delle opportunità anche per acquisire nuove capacità lavorative. Persone con disabilità che fanno fatica ad inserirsi nel mondo del lavoro, e credo che questo sia un fatto importante che va sottolineato.
Le cooperative sociali hanno svolto in questi anni un ruolo importante perché rappresentano nella comunità in modo trasversale un'occasione ed una opportunità. Non stiamo parlando di risorse particolarmente importanti, penso che si possa risolvere il problema con qualche centinaio di migliaia di euro. Investiamo tante risorse attraverso i fondi europei per l'occupazione delle persone non disabili, credo che in questo caso sia giusto e doveroso mettere delle risorse per persone che hanno un duplice bisogno, che non è soltanto quello del lavoro, ma anche il reinserimento nella comunità, nella società, con occasioni lavorative.
Ringrazio i colleghi che mi hanno dato la possibilità di sottoscrivere la mozione, anch'io su questo ero stato sollecitato dal mondo della cooperazione.
Ritengo che sia un'occasione importante ed unica per ridare dignità a quelle persone che altrimenti rischierebbero di rimanere ai margini della società, dando loro autonomia ed autosufficienza.
Chiudo dicendo che non solo ho sottoscritto volentieri la mozione, ma sono d'accordo affinché la Regione si impegni a rifinanziare le leggi regionali n 34/2001 e n. 5/2003.
Penso che sia una scelta di civiltà e di sensibilità, soprattutto nei confronti di quelle persone che hanno meno di noi, che sono disabili e che hanno dei sacrosanti diritti.
In tanti altri servizi ed in settori importanti abbiamo messo dei finanziamenti anche importanti, mi viene in mente il progetto “Dopo di noi”, quello che rende autonomi i disabili, anche questa è un’occasione per inserire le persone nel mondo lavorativo e ridare loro dignità e fare in modo che possano attraverso occasioni di lavoro trovare delle opportunità di reinserimento, di dignità e di autosufficienza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.
Fabrizio VOLPINI. Grazie Presidente. Mi associo a quanto ha detto la Consigliera Pergolesi rispetto alla filosofia e allo spirito con cui la Commissione che presiedo, grazie anche a tutti i Commissari, ha cercato e cerca di lavorare quando si tratta di questioni che riguardano il sociale ed anche la sanità, in questo caso prevalentemente il sociale.
Mi viene in mente un esempio, quello della legge sulla vita indipendente, dove abbiamo iniziato un percorso insieme ed abbiamo coinvolto anche altre Commissioni, penso a quella presieduta dal Consiglieri Giacinti, per arrivare a formulare una proposta più ampia rispetto a quella iniziale. Anche nell'esame della legge sulla cooperazione sociale ha prevalso questo spirito e questo metodo di lavoro, così come sulla legge regionale n. 5/2003.
Consegniamo alla Giunta questo mandato, questa missiva e mi auguro che nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, in cui avremo anche altri momenti importanti e faticosi, questo spirito possa prevalere, dobbiamo anche approvare il piano socio-sanitario, ognuno con il proprio angolo di visuale, con la propria specificità.
Una risoluzione, credo, che interpreta in maniera fedele questo spirito.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di risoluzione sulle mozioni nn. 542 e 550. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 534
ad iniziativa dei Consiglieri Micucci, Giacinti, Biancani, Giancarli
“Istituzione di una rete museale marchigiana dedicata alla ‘Street Art’”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 534 dei Consiglieri Micucci, Giacinti, Biancani, Giancarli.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Questa mozione nasce da uno stimolo che arriva ormai da diversi anni dall'attività che molte associazioni e molti comuni stanno facendo nei loro territori. E’ sempre più frequente vedere, non solo nelle Marche, ma in questa regione in maniera stringente, muri delle nostre città abbelliti da quelle che sono delle vere e proprie opere d'arte, angoli delle città che sarebbero abbandonati o comunque poco frequentati o mal frequentati diventano, attraverso delle opere d'arte messe sui muri dagli artisti di strada, degli angoli che impreziosiscono le nostre città.
Questa rete si sta sempre più sviluppando. Molte sono le associazioni che concorrono a questo sviluppo, molti sono i comuni che acquisiscono sensibilità. Penso alle battaglie che venivano fatte nei decenni scorsi contro i writer che in qualche modo imbrattavano i muri, oggi invece sta cambiando l'ordine di visuale e addirittura vengono chiamati questi artisti, spesso anche con dei contributi, perché ci si è resi conto che spesso, non sempre, ma spesso, sono delle vere e proprie opere d'arte.
Le associazioni che ci hanno contattato e ci hanno sollecitato, hanno avuto l'idea, anche loro stimolate, di mettersi in rete, come oggi spesso si usa.
Ecco, quindi, l'idea contenuta in questa mozione che è dovuta ad un'interlocuzione che segue da diversi mesi l'Assessorato al turismo, ed è quella di realizzare un museo, ma non come è accaduto nelle sedute scorse in cui sono state individuate delle città come sedi di musei particolari, ma attraverso un museo itinerante perché queste opere d'arte sono presenti in una vastità di comuni, quindi la Regione dovrebbe in qualche modo farsi carico di mettere in rete, di associare questi comuni e queste associazioni e realizzare un museo che non è presente oggi in Italia e che potrebbe essere una primizia che può in qualche modo ampliare l'offerta turistica per chi viene da fuori. Attraverso un sito regionale, attraverso la pubblicizzazione di questi siti già presenti si potrebbe ampliare l'offerta turistica e magari in futuro anche finanziare, attraverso delle risorse che possono essere messe a disposizione di questo museo, eventuali nuove opere d'arte. Anche perché in qualche modo ed attraverso il fare rete di queste associazioni e di queste opere già presenti, ripeto, si può ampliare l'offerta turistica.
C'è stato un accordo di massima, un favore da parte dell'Assessorato e della Giunta rispetto a questa iniziativa e attraverso questa mozione vorremmo rendere partecipe ed avere un sostegno di tutto il Consiglio regionale.
Forse avete avuto modo di leggere nei mesi scorsi, queste iniziative si stanno sviluppando, la Regione Puglia, per esempio, ha messo a disposizione centinaia di milioni per un'iniziativa che non è uguale, ma è in qualche modo simile. Chiaramente il bilancio della Regione Puglia non è lo stesso della Regione Marche, siamo una Regione più piccola, ma con un fermento culturale e di opere d'arte sempre maggiore.
Anche attraverso un sostegno ad un settore che è perlopiù di giovani artisti, quindi un mondo giovanile, la Regione può sostenere un'attività importante e primaria che guarda anche ad un'ottica futura di sviluppo sostenibile, quindi mi auguro che questa mozione possa essere approvata in maniera unanime e che la Giunta possa recepire quanto sollecitato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.
Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Mi dispiace non dare seguito alla richiesta del neo capogruppo Micucci, ma non ci sentiamo di appoggiare questa mozione, per quale motivo? Pur essendo concettualmente più che d'accordo nel creare una rete museale è proprio la particolarità di queste opere che spinge ad una certa riflessione.
L'arte in questo senso non è soltanto una mera rappresentazione iconografica della realtà, ma le opere, stiamo parlando di murales in questo caso, sono più che altro interpretazione di una realtà, che può essere rappresentata sotto diversi punti di vista.
Mi spiego, l'arte in questo caso è un'espressione identitaria, è una comunicazione di pensieri, a volte ha anche il compito di informare perché alcune opere, alcuni murales, denunciano anche particolari situazioni e per questo motivo è auspicabile avere una rete museale in questo senso, ma avrebbe quanto meno bisogno di un passaggio preventivo, secondo me, di un Comitato di ricognizione e di controllo, attraverso una Commissione politicamente ed ideologicamente eterogenea, che esamini via via i progetti da inserire nella rete, in modo che le opere inserite garantiscano una fotografia della regione non univoca, una fotografia che rappresenti il territorio marchigiano, ma eviti conflitti, frizioni, espressioni offensive e che garantisca più che altro una pluralità di espressioni artistiche e che valuti anche la qualità.
Una cosa è essere artisti, diverso è imbrattare i muri, c'è anche questo da considerare, quindi non tutte le opere potrebbero essere annoverate in una rete, ci deve essere un Comitato fatto da esperti del settore, da critici d’arte che riesca a distinguere e possa garantire che a livello artistico e culturale questo museo diffuso non sia settoriale, ma dia spazio e visibilità ai diversi punti di vista che questo particolare tipo di opere propone, per cui, almeno per il momento, se non c'è un passaggio antecedente alla creazione di questo museo diffuso, non ci sentiamo come gruppo Lega di appoggiare questa mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Trovo l'idea di per sé interessante. Quando posso, purtroppo molto poco, cerco di girare il più possibile le Marche per vedere quello che offrono, perché spesso possiamo essere anche noi i promotori delle nostre bellezze, magari attraverso le nostre pagine Facebook che sono seguite anche per altre questioni.
Qualche settimana fa sono stata a Braccano, che è una frazione di Matelica in provincia di Macerata, un paesino quasi abbandonato che è tornato un po' a rifiorire turisticamente, come passaggi perché è veramente molto piccola, dato che da alcuni anni è stato oggetto di una sorta di recupero attraverso la realizzazione, anche in collaborazione con delle Accademie di belle arti, di una serie di murales che hanno coinvolto un po' tutto il Paese e che variano dai temi più disparati, alcuni legati all’ambiente montano, altri con messaggi diversi.
Reputo di per sé la questione dei murales, che spesso è ormai interpretata come arte moderna, uno strumento utile a valorizzare le nostre realtà. Trovo anche interessante lo spunto fatto da chi mi ha preceduto, di avere un censimento, che certamente è importante rispetto alle opere. Alcune credo che possano essere definite giustamente tali, altre magari meno, perché sappiamo anche che c'è la cattiva pratica di imbrattare i muri, con varie realizzazioni che per alcuni sono opere d’arte e per altri qualcosa anche fuori dalla legge.
Credo che sarebbe un discorso molto importante, quindi a fianco al censimento, che ci può portare a conoscere le realtà oggi presenti sul territorio e quindi aprire anche a possibilità di sviluppo, ma in qualche modo in questo senso, avere anche …
Quando si parla di arte in generale non si può parlare di censura, però credo che sia giusto, essendo anche opere esposte a tutti, uno non sceglie di andare a vedere qualcosa piuttosto che altro pagando un biglietto al museo, sono cose alla vista e al giudizio di tutti, quindi credo che sarebbe opportuna, a volte ci sono dei messaggi forti che vanno anche contro alcune sensibilità morali o personali, la valutazione di alcune situazioni.
Dico questo e faccio un piccolo esempio, non ricordo come si chiama la galleria che porta verso la stazione, dietro il parcheggio Stamira che noi utilizziamo sempre, per imboccarla facciamo una piccola chicane e passiamo a fianco ad un palazzo semidiroccato con un grande murales raffigurante una madonna con la testa capovolta, devo dire che alcune persone, indipendentemente da questa mozione, mi hanno evidenziato un discorso di sensibilità personale, in questo caso anche legato a un credo religioso. Qualcuno ha visto in questo qualcosa di offensivo nei confronti del proprio credo, quindi, prima di censire quell'opera e magari farla entrare in un “museo”, sarebbe forse anche giusto fare una valutazione che tenga conto anche di queste cose. Lo ripeto, non c'è da parte mia nessun tipo di censura, sono andata a vedere le mostre di Kittering, quindi credo che sul discorso della street art ci sia molto da dire e anche molto da fare.
Guardo il proponente Consigliere Micucci, è venuto a vedere i murales a Civitanova Marche ed anche quelli sul porto di San Benedetto del Tronto, se fatti bene, arricchiscono una urbanizzazione spesso anche molto brutta, in alcuni casi, delle nostre città, che può essere arricchita con opere che danno valore.
Su questo però, ribadisco, essendo opere esposte a tutti, per le quali non c'è a monte la scelta del soggetto di andare o meno a vederle, credo che debba esserci cautela, anche in questo senso. Ho fatto il primo esempio che mi è venuto perché, fatalità, riguarda un sentire diffuso.
Penso che occorra avere una cautela che potrebbe magari aiutare ad evitare uno scontro successivo e delle polemiche in una situazione che di per sé potrebbe essere assolutamente positiva e valorizzare o ridare vita, come nel caso di Braccano, ad un Paese nel nostro Appennino, che era spopolato.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Sono veramente inorridito a queste dichiarazioni. E' fatta bene l’arte, Consigliera Leonardi? E’ fatto bene un taglio di Fontana? E’ fatto bene un cretto di Burri? O una plastica bruciata di Burri? Valgono milioni, è una comunicazione, un linguaggio nuovo, ci chiediamo se è fatto bene? Ma cosa vuol dire se è fatto bene? L'arte vogliamo inquadrarla in una …, ma l'arte è la fotografia della regione? Alla street art bisogna dare gli spazi, bisogna dire qual è il soggetto? Questi ci ridono in faccia!
Ha citato Kittering, Kittering è su tutti gli zainetti dei bambini, sono quei pupazzetti con tutte quelle freccine, Basquiat è morto di Aids, era un derelitto della società, le sue opere valgono milioni. Dico: attenzione, il concetto di arte non è questo, non è burocrazia! L’arte è un’espressione, è un linguaggio, una volta nel ‘500, nel ‘600, nel ‘700, non c’era la fotografia, né il cinema, né i telefonini, si comunicava ai posteri dipingendo. Canaletto ha fatto le visioni di Venezia e noi le vediamo perché le ha riprodotte fedelmente, fotograficamente, oggi il linguaggio è completamente cambiato, perché fare il quadro dei fiori o del paesaggio o del ritratto quando c’è la fotografia? C’è il cinema, ci sono i telefonini.
E' il linguaggio che è cambiato. Il taglio di Fontana è fatto bene? E’ concettuale! Fontana tagliando la tela diceva: “Bisogna andare oltre all’arte che abbiamo visto fino adesso”. Gli vuoi dire di no? E poi “espressioni offensive”, Duchamp ha messo un cesso, un orinatoio provocatoriamente, è offensivo? Lo stesso Sgarbi, che sicuramente non è del Movimento 5 Stelle, 10 anni fa ha fatto a Milano una mostra bellissima di street art, con tutti gli street art italiani ed hanno avuto successo. E' un linguaggio comunicativo diverso e non lo possiamo circoscrivere dentro un cerchio o un quadrato dicendo: “Dentro è arte, fuori no”, significa ammazzare l’arte, per cui questa cosa ben venga.
Ricordo che il Sindaco Sturani di Ancona ha dato le bombolette a questa gente e ha fatto riempire una parete in via delle Grazie, una parete di cemento grigio, con tutte figure di fantasia, ma se il Sindaco, o chi per lui, avesse detto: “Devi stare dentro queste regole, non devi fare …” questi avrebbero preso le bombolette e gliele avrebbero ridate perché l’arte non può essere su committenza, soprattutto questi ragazzi lo fanno come forma quasi di contestazione e contrasto all’attuale realtà.
La Madonna con la testa rovesciata significa che il concetto cristiano di amore e solidarietà non c'è e la Madonna si è stravolta completamente ed è per indicare i valori di solidarietà e di amore che quella Madonna ha girato la testa, non è offensiva nei confronti di un credo religioso, quindi stiamo attenti.
Si può dire: “Questo lo so fare anch'io”, ma bisogna vedere cosa c'è dietro e come in tutte le discipline occorre avere una preparazione perché le arti visive sono la cosa più complessa e complicata che hanno bisogno di una preparazione a monte.
Tra questi ragazzi ce n’è qualcuno veramente impressionante, ma non perché ha fatto bene il paesaggio, perché ha una fantasia ed una creatività, anche se non si riesce a capire che accidenti ha fatto, che vanno al di là dei concetti e del nostro modo di intendere l’arte. Non è più la fotografia, mettetevelo in testa, perché la fotografia intesa come realismo …, anche l'iperealismo è sceso, è scemato, è caduto perché ci sono dei mezzi, delle tecniche che ormai fanno delle cose che un pittore ci mette 3 mesi a fare, mentre in pochi secondi facciamo la fotografia bella, brutta, come ci pare.
L'arte è un linguaggio, è una comunicazione, se la restringiamo ad un concetto nostro quasi burocratico, non è più arte, e sicuramente non facciamo bene. Se c'è questa cosa di valorizzare la street art io sono d'accordo, perché questi ragazzi, questo patrimonio di fantasia che abbiamo, di arte, di creatività, va comunque valorizzato sia per una forma sociale, per questi ragazzi che hanno una particolare sensibilità, diversa dagli altri e che magari molte volte sono emarginati, sia per una questione economica e di turismo, far vedere delle cose belle che ci sono in questo territorio.
Ad Ancona sono stati buttati giù i silos sui quali erano stati fatti dei murales, fuori dalle scuole ci sono dei murales bellissimi, non confondiamo la propaganda, i depliant e quello che deve servire per il turismo, serve anche quello, con l’arte che è tutta un’altra cosa, per cui io voterò a favore di questa cosa.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Spero che con questa riflessione collegata alla mozione possiamo far ritornare sulle proprie posizioni sia la Consigliera Malaigia della Lega che la Consigliera Leonardi di Fratelli d'Italia.
La mozione mi ha colpito molto perché per la prima volta dei giovani, al di là dell'inquadramento culturale, come ricordava il capogruppo Maggi, si sono proposti alla Regione per cercare di dare un segnale di una cultura che, per tanti versi, può essere vista come alternativa, ma che nella sostanza è arte contemporanea, che magari può piacere o non piacere. Hanno detto con grande chiarezza che questa arte che loro vogliono mettere a disposizione delle Marche, di tutti i territori della regione Marche, di tutte le province e di tantissimi comuni delle Marche, deve servire anche a richiamare l'attenzione del turista che arriva nella nostra regione.
Come tutti sappiamo, il turismo nelle Marche arriva con una serie di cluster ma questo è un momento che permette, a noi della Regione Marche, quindi dell'Assessorato al turismo e alla cultura, di promuovere la street art, anzi l’idea che mi è nata ascoltando gli interventi, è quella di presentare questo progetto culturale e turistico alla Bit a Milano, lasciare uno spazio per far sapere all'Italia, a tutti gli italiani e ai tour operator italiani e stranieri che nelle Marche il turista che arriva trova anche questo tipo di opportunità, una visita anche a queste opere.
È chiaro che è difficile contenere l'arte, ma se vogliamo lasciare libertà di intervento e di idee a questi giovani e non giovani, non sono tutti giovani, i soggetti sono di età varia …
L'impostazione della mozione, qui voglio far riflettere la Consigliera Malaigia e la Consigliera Leonardi, mi sembra interessante perché impegna la Giunta e l'Assessorato a fotografare l'attuale situazione regionale, una fotografia di quello che abbiamo, perché un altro dato importante su cui riflettere è che nelle Marche ci sono tante sculture o opere di arte contemporanea. Lo ricordava la Consigliera Leonardi quando ha detto che è stata in un comune del maceratese dove ha visto dei murales belli e importanti, che magari danno quel valore aggiunto che hanno invogliato il turista ad andare a visitare quel Paese e di stare in quel territorio. Una fotografia dell'attuale e naturalmente intorno a questo costruire un progetto completo e forte con la Regione, con gli uffici regionali della cultura, con un gruppo di tecnici, questo si, non di politici, perché non è il caso che sia l’Assessore a decidere se quell’espressione artistica è bella o meno. Un progetto presentato da questa associazione che si sta costituendo e che sta coinvolgendo, guardate la cosa bella, tanti artisti che fanno questo tipo di opere, un progetto che come Regione riteniamo interessante, che come Assessore alla cultura e al turismo ritengo interessante, su cui confrontarsi e che non si concluderà oggi.
La mozione impegna la Giunta a finanziare la fotografia di tutto quello che abbiamo, da lì partire per aggiungere altre opere e altri progetti che dovranno arrivare per far sì che questa nostra regione sia accogliente culturalmente non soltanto all'interno dei musei, con le varie grandi mostre che facciamo più o meno importanti, ma anche all'aperto.
Ora, nel rispetto delle varie valutazioni fatte dalle Consigliere della Lega e dei Fratelli d'Italia, votare contro questa fotografia è votare contro a prescindere, mentre secondo me, dobbiamo lasciare libertà a questo progetto regionale sulla street art, con il controllo degli addetti ai lavori che dovranno verificarlo.
Quello di cui mi preoccupo è che questo progetto tocchi tutte le realtà provinciali e territoriali, in particolar modo a noi interessa tenere alta l'asticella nei territori, in particolar modo delle aree interne, e non intendo solo quelle del cratere, ma anche le aree interne delle altre province che non hanno vissuto il sisma.
Questo è quel valore aggiunto che potrebbe permettere al turismo costiero di andare una giornata nelle aree interne per vedere queste opere d'arte, anche grazie alla promozione della Regione Marche e dei soggetti attuatori, portando un benessere economico su cui tutti noi diciamo sempre, giustamente, che dobbiamo e vogliamo intervenire con maggiore attenzione.
Questa mozione se votata all’unanimità dà un bel messaggio, se l'avete letta, parla di “fotografia dell'esistente” e quando andremo avanti con i progetti più pregnanti, quando arriveremo a discutere il progetto nei prossimi mesi, credo che potremmo valutare o meno se creare un gruppo politico o istituzionale, quello che avete detto, però in questa fase votare no significa dare un segnale, per come la vedo io, non bello a questi giovani che hanno interesse a partire.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.
Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Ho seguito molto attentamente la discussione e mi devo complimentare con il Consigliere Maggi perché mi ritrovo parecchio in quello che ha detto anche con gli esempi che sono ben calzanti con la discussione che abbiamo fatto.
Credo che sia un po’ l'emblema di quello che è l'arte cercare di identificarla, non nella sua forma di espressione, ma come buona, non buona, brutta o bella.
Possiamo prendere l'esempio dai grandi artisti, ad esempio Oscar Wilde veniva accusato di scrivere libri immorali e lui rispondeva semplicemente che esistono dei libri belli e dei libri brutti, non esistono libri morali o immorali.
Ricordo sempre un aneddoto ed è secondo me un punto di riferimento per capire ciò che spinge gli artisti nelle loro realizzazioni. Penso che tutti l'abbiamo visto nelle ricostruzioni cinematografiche, è uscito un documentario bellissimo qualche settimana fa sul canale Sky Arte - un canale straordinario che secondo me dovrebbe essere il servizio pubblico in Italia a garantire un canale del genere - che ricostruiva la vita di Michelangelo e riportava un episodio famosissimo: era nella sua bottega e stava realizzando quella grandissima opera d’arte, che è il David, arriva un committente che gli segnala che forse il naso non rispondeva a quella che era, da un punto di vista anatomico, la conformazione, la scena è che Michelangelo prende lo scalpello, prende un martello, prende un pugno di polvere, fa finta di incidere sul marmo e lascia cadere la polvere, ma tutto rimane intatto, com'era prima. Questo è lo spirito dell'artista e significa che noi non possiamo racchiuderlo in determinati recinti, ma soprattutto non possiamo delegare l'arte, il giudizio sull'arte a quelle che sono spesso le famose commissioni.
Un altro esempio di buona arte, nel senso che riscontra una curiosità altissima, è quello di cui ha parlato la Consigliera Leonardi nella mia città, i murales realizzati al Molo sud, quelli sono nati perché c'era un grandissimo problema di erosione di quella infrastruttura che difende l'ingresso delle imbarcazioni all'interno del porto, il lato nord-est soggetto all'erosione e alla forza del mare, fu rinforzata con degli scogli di grandissime dimensioni, oltre 4 metri, e ci fu una grande contestazione da parte della città e dell'amministrazione di allora perché gli scogli precludevano totalmente la visuale sul mare e sull'orizzonte, una visuale bellissima sul mare che da terra non si poteva avere, preclusa totalmente dagli scogli. Senza nessun avviso, dalla sera alla mattina, si trovarono delle realizzazioni che parlavano della città, della cultura della città, non si sapeva chi le avesse fatte, e da lì è nato il famoso Museo di arte sul mare, un museo a cielo, aperto. Nei primi anni gli artisti spontaneamente si recavano sul Molo sud, sceglievano uno scoglio e realizzavano un’opera d’arte, sia essa murales o scultura. Vi invito a guardare il Museo di arte sul mare, che è una delle opere più straordinarie all'aperto che abbiamo nella regione Marche. E' nata così, non perché qualcuno l’avesse commissionata o avesse voluto portare lì l’arte, è nata da sola, quindi credo che la dice lunga su quello che una amministrazione può fare, ma soprattutto su quello che non deve fare per cercare di limitare questi fenomeni. Spesso, capisco, potrebbe esserci un problema, dove è il limite tra il decoro urbano e l’arte? E' difficile da individuare, però credo che lo spirito della mozione sia questo di dare spazio a questa creatività, a questi giovani o meno giovani. Ho conosciuto artisti che hanno dedicato totalmente la loro vita all’arte, anche non essendo straordinari e sconosciuti.
L'arte è comunicazione, spesso è irriverente, ha fatto cadere i muri e questo penso che sia molto indicativo e significativo, quindi voterò a favore di questa mozione.
Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Molto brevemente, perché non mi riconosco e non lascio al Consigliere Maggi la possibilità di darmi il ruolo del censore. Ho detto che, se avesse ascoltato bene il mio intervento, trovo quella dei murales una possibilità ed anche uno strumento di rilancio del territorio, ed ho fatto alcuni esempi specifici. Non sapevo che lei conoscesse l'autore o avesse fatto lei il murales che mi è stato segnalato mesi fa, che non c'entra nulla con questa mozione e con l'interpretazione, non conosco l'arte moderna, quindi non mi permetto.
Credo, però, che vadano fatte due distinzioni, un conto è dare degli spazi di creatività per realizzare dei murali (ed ho fatto degli esempi), e sono una Consigliera regionale che quando era Assessore nel proprio comune di Porto Recanati ha dato lo spazio nei sottopassi del comune proprio per realizzare opere, purtroppo iniziò male perché cominciarono prima di avere tutte le dovute autorizzazioni e furono denunciati ai Carabinieri perché imbrattare i muri è un reato; un conto è la ricognizione.
Voi state dicendo che adesso si punterò alla ricognizione, che credo sia una cosa giusta, e qualcuno nel farla farà una valutazione o tutti i disegni e le scritte saranno ricomprese nel museo aperto? Non credo che tutte ci potranno far parte, venite a Porto Recanati, vediamo che cosa trovate, venite nei sottopassi, credo che comunque ci sarà una valutazione delle opere o delle riproduzioni e produzioni che ci sono nelle Marche.
Quando si fa un discorso museale essendo, ribadisco il concetto, di fronte a tutti … Ho voluto fare un esempio concreto che mi è stato riportato, sinceramente non avevo neanche notato quel murales, quindi non so se è sua la valutazione che ha dato della testa rivoltata, ma la persona che me l’ha evidenziato l'aveva presa come una cosa blasfema.
Chiedo un'attenzione in questo senso che credo non debba essere un discorso di censura, ma certamente deve tenere conto nella valutazione delle opere … Anche l’Assessore Pieroni ha appena detto che ci sarà una sorta di Commissione di tecnici, che però nella mozione non è menzionata. Questo progetto che si va ad approvare non lo conosco, quindi non so se prevede degli spazi riservati, delle aree per la promozione futura, ed anche nella valutazione dell'esistente, credo che qualcuno potrà dire: “Questo entra nella rete museale diffusa e questo no”, altrimenti ne potranno far parte tutte le scritte e tutti i disegni sui muri, cosa che personalmente non credo che avverrà. Cerco di essere concreta e di porre dei problemi, perché credo che sia una cosa positiva, se poi invece si va nella polemica, da positiva si trasforma in negativa.
Ci sono delle sensibilità, e ho fatto un esempio per farvi capire, che credo debbano essere tenute in considerazione, semplicemente questo, ma non c'è una censura che personalmente non mi appartiene. Ho fatto anche degli esempi personali, da amministratore locale, quindi non c'è questo disegno, questo tratteggio mio, che sinceramente non mi riconosce.
Sto intervenendo per fatto personale perché quanto detto dal Consigliere Maggi sembrava in questo senso. Anche a Caravaggio, quando utilizzava per i suoi quadri soggetti come le prostitute, o i morti, o la gente di strada, per raffigurare la Vergine, piuttosto che i Santi, non sempre è stato accettato, anzi era molto criticato ...
(interrompe il Consigliere Maggi)
Elena LEONARDI. Certamente, lei ha fatto l’esempio dell’artista derelitto, io non faccio una valutazione morale, non mi permetterei mai di farla e non mi sta bene che qualcuno mi metta in bocca una cosa di questo tipo. Non ho neanche le capacità critiche per dire se un disegno, una raffigurazione è un'opera d'arte o no, metto però in guardia verso alcune sensibilità che possono essere toccate perché l'arte diffusa è accessibile a tutti, di fronte a tutti, magari di fronte a casa di qualcuno, perché ci sono dei muri che devono essere riqualificati ed è una cosa positiva, quindi, credo che sia giusto valutare, tener conto, di tutti i cittadini.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Malaigia.
Marzia MALAIGIA. Molto brevemente una precisazione perché quello che è stato detto è stato sicuramente travisato.
Io ho chiesto di assicurare una pluralità piuttosto che una censura, un comitato che consenta a tutti di esprimere, non che valutasse una parte o che valutasse le opere nella qualità o nei messaggi che comunque debbono essere veicolati. Questa è l'intenzione che consente di evitare momenti di frizione, come ha detto il Consigliere Maggi, io interpreto così un'opera, altri in un altro modo.
Faccio un esempio, pochi giorni fa è stato esposto un collage, un dipinto che raffigurava Pamela Mastropietro nelle vesti di una Madonna che teneva il bambino, che era Osegale, di fronte a un'opera di questo genere c’è chi dice “Che bel messaggio, vuole far vedere la strumentalizzazione che è stata fatta di questa cosa”, ma per la famiglia e per chi ne è colpito un dipinto del genere è offensivo e lesivo della dignità, per cui quando viene esposta un'opera su un muro pubblico quanto meno deve avere un certo vaglio in modo che non sia offensivo nei confronti di nessuno, proprio perché è un'opera esposta a tutti, e valutare anche che espressioni, o comunicazioni, se anche ritenute poco comode per qualcuno, possano essere consentite.
Quello che chiedo è che ci sia una pluralità di messaggi da inserire nella rete museale, che mi trova più che d'accordo, i giovani quando vogliono far vedere qualcosa mettono delle scritte sulle magliette, espongono simboli, questa è una cosa positiva, però ci sia controllo che valuti che non ci siano momenti che possono anche creare tensioni o alimentare frizioni fra diversi punti di vista e che consenta la possibilità di esprimersi a tutti.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Il mio è più un intervento di conciliazione, se il proponente è d'accordo proporrei un emendamento, perché, secondo me, le Consigliere Malaigia e Leonardi hanno una sensibilità maggiore rispetto ad alcuni temi perché l’arte si interpreta, può piacere o non piacere a seconda di chi la guarda.
Un emendamento al dispositivo che preveda un passaggio nella Commissione consiliare competente anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni marchigiane, nella sede istituzionale della Commissione che, per eccellenza, rappresenta tutti i marchigiani, che possa valutare quali opere considerare e inserire nella rete museale e quali magari è meglio evitare, premesso che ciascun Sindaco nel proprio comune se non ritiene un'opera idonea, può provvedere all'eliminazione della stessa, però un passaggio in Commissione, proprio per non demandare sempre troppo alla Giunta, io lo farei.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Forse è stato frainteso l’oggetto della mozione, non stiamo parlando di un progetto definitivo, impacchettato, che ha nome e cognome, che ha tutti i dati, che ha addirittura le opere d'arte inserite da approvare, che non passerebbe nemmeno qui perché sarebbe approvato eventualmente dalla Giunta.
Dal primo intervento della Consigliera Malaigia ho pensato più ad un intervento da MinCulPop che da Consiglio regionale, ma l’ha spiegato e l’ha chiarito, quindi ne sono felice, però è labile la differenza quando si parla di pluralità, non è che abbiamo il Manuale Cencelli dell'arte, per cui diciamo che quest'opera è gradita al PD, quest'opera è gradita a qualcun altro, per cui anche il passaggio in Commissione … Comprendo l’intento di condivisione, però, secondo me, la politica su una cosa del genere non ha le doti artistiche per comprendere, per capire, per discernere e decidere quali opere d'arte meritano di intervenire e quali no.
La logica da cui nasce questa mozione ..., premesso che siamo tutti d'accordo nel condannare, Consigliera Malaigia, quei quadri che offendono la sensibilità di ognuno di noi, soprattutto di una comunità che è stata toccata nel vivo, poi magari potremmo ricordare magliette di esponenti politici che offendono parimenti alcune comunità, ma questo è un altro tema, non lo discutiamo oggi.
Ripeto le opere d'arte nascono, lo ricordava la Consigliera Leonardi, ognuno di noi da giovane ha avuto esperienze simili, da writer, che all'epoca erano condannati dall'opinione pubblica, dalle Amministrazioni comunali, venivano chiamati i Vigili urbani, la Polizia e i Carabinieri, la logica è che oggi si è invertita questa tendenza, per fortuna dico io, per cui se davanti a casa c'è un muro grigio e brutto, un palazzo da buttare giù, è chiaro che ci può essere un rischio, ma tendenzialmente prevale la bellezza delle opere che vengono messe. Gli esempi che ha fatto sono assolutamente condivisibili, soprattutto in un momento in cui, e questo dovrebbe salvaguardare anche politicamente la vostra tranquillità, sono le amministrazioni comunali, come è stato ricordato, che mettono a disposizione delle strutture, chiaramente non decidono se quell'opera può stare lì o no, ma in qualche modo supervisionano e attenzionano uno sviluppo artistico.
L'obiettivo della mozione non è quello di decidere adesso quali sono le opere d'arte da inserire ma, a mio modo di vedere, poi non lo deciderò io, ci deve essere un delegato, chi opera quotidianamente con queste opere d'arte, quindi i writer stessi, un intenditore d’arte, un critico d'arte. Nelle Marche c'è già questa realtà, spesso commissionata, passatemi il termine, dalle stesse amministrazioni comunali. La Regione, secondo me, si deve far carico di metterle a fattor comune, di metterle in rete, anche da un punto di vista numerico non sarà possibile censirle tutte, ma si possono fotografare a partire, penso, da quelle Amministrazioni comunali che sono coinvolte, ma non solo da quelle, che almeno ci sia un permesso, un'autorizzazione, perché un museo regionale non può mettersi in contrasto laddove non ci sono autorizzazioni o magari ci sono cause in corso. E' chiaro che questo sarebbe in contrasto, ma non è oggetto della discussione.
Il dibattito di oggi, ripeto e mi auguro di avervi convinto, sennò pace, lo verificheremo in un successivo momento, è quello di dire valutiamo le opere, faremo una cernita, non una censura, ma una valutazione anche numerica di collocazione geografica. L’obiettivo è quello di coinvolgere associazioni marchigiane che già operano o che stanno operando e che si stanno da sole mettendo in rete, a livello turistico ed anche sociale, dico io, perché credo che sia anche un'attività sociale metterle a fattor comune. Intanto facciamo questa valutazione.
Mi hanno fatto profondamente piacere le parole dell'Assessore che pensa anche ad una divulgazione attraverso il Bit, che è uno strumento di caratura nazionale ed internazionale, un ulteriore tassello per una regione che ha all’interno opere d'arte di qualsiasi tipo, poi magari a qualcuno piaceranno di più le opere d’arte scultoree ad altri quelle pittoriche, o non so di che altro tipo, comunque credo che questo sia un ulteriore tassello che possa essere messo in questa rete, quindi mi auguro che su questo siamo tutti d'accordo, poi sulle specificità e sulle virgole e sui punti, ragioneremo insieme alla Giunta, però, ripeto, eviterei un passaggio che sa di politico e che accentuerebbe la visione secondo me negativa che la politica supervisiona queste opere d'arte.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto l’Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Credo che uno dei firmatari, nonché capogruppo del PD, abbia illustrato il senso di questa mozione, però condivido, proprio per andare incontro alle sensibilità che sono emerse, la proposta della Consigliera Pergolesi, quindi di inserire un emendamento per far si che una volta fatta questa fotografia, la Commissione possa valutare e altro, con la presenza degli uffici che possono coordinare questo percorso. Se i firmatari non hanno problemi, io come Assessore non ho nulla contrario, affinché venga inserito questo emendamento.
E' fondamentale fare la fotografia dell'esistente perché oggi nelle Marche non sappiamo cosa c’è, ognuno di noi ha visto qualcosa, ma non sappiamo in maniera definitiva come sono, quante sono, dove sono. Fare questo percorso è un piccolo passo in avanti per avere un quadro delle opere d'arte esterne rientranti nella street art.
Quindi, va bene questo emendamento che si inserisce nella mozione, che riguarda la fotografia dell'esistente.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Pieroni ed il Consigliere Micucci per aver accolto la proposta dell'emendamento, presentato anche su input del Consigliere Maggi e mi auguro che sia un passaggio formale, ma anche costruttivo e collaborativo proprio per cercare di unire i lavori della Giunta e del Consiglio che spesso camminano in maniera parallela senza incontrarsi.
PRESIDENTE. Sospendiamo l'esame della mozione n. 534, aspettiamo l’emendamento e poi lo sottoporremo al voto.
Mozione n. 548
ad iniziativa dei Consiglieri Giorgini, Maggi
“Piano socio sanitario regionale 2019-2021”
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 548 dei Consiglieri Giorgini, Maggi.
Ha la parola il Consigliere Giorgini.
Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Parliamo di una mozione molto pesante in tema politico, anzi direi pesantissima dato che riguarda un territorio che potrebbe decidere le sorti delle prossime elezioni, perché questa volta le elezioni regionali si giocheranno con il Piceno.
Questa mozione ha un peso politico importante e mancando il Presidente non mi sento di discuterla, quindi chiedo di rinviarla a quando sarà presente.
Mozione n. 554
ad iniziativa dei Consiglieri Leonardi, Zaffiri, Marcozzi, Carloni, Celani
“Guerra di Erdogan contro il popolo curdo”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 554 dei Consiglieri Leonardi, Zaffiri, Marcozzi, Carloni, Celani.
Ha la parola, per l'illustrazione, la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Sappiamo tutti cosa sta succedendo in queste settimane, c'è in atto, anche se in questo momento fortunatamente è stata annunciata ed è mantenuta una tregua di 120 giorni, un violento scontro da parte della Turchia di Erdogan nei territori della Siria del nord, contro la comunità curda, per alcuni aspetti si sta realizzando terribilmente quasi una pulizia etnica, ci sono già più di 150.000 sfollati e purtroppo centinaia di morti.
La scorsa settimina è stata votata un'altra mozione, alla quale avremmo voluto abbinare quella che oggi è in discussione, che chiedeva, ed è stata votata, l'interruzione della vendita di armi.
Ad una prima visione di quella mozione l’ho ritenuta condivisibile, ma poi ho valutato che era troppo limitativa per due motivi.
Innanzitutto non si può fermare solamente la vendita di armi, quando sappiamo bene che ci sono altre nazioni che continuano a venderle, ma soprattutto perché lo stesso Erdogan ha già dichiarato di avere un abbondante arsenale che, purtroppo, sappiamo essersi costruito anche con i soldi di tutta l'Europa.
L'Europa ha dato ad Erdogan, non solo per fermare il flusso di immigrati, ma anche e soprattutto per preparare la Turchia all'ingresso nell'Unione europea, qualcosa come 57/58 miliardi di euro. Troppe armi si è comprato Erdogan con le risorse messe in campo da noi!
Quello che io e gli altri sottoscrittori, che ringrazio di aver condiviso questo intervento, vogliamo porre all'attenzione è che servono misure molto più importanti e soprattutto serve sancire il principio che la Turchia, così come si sta configurando oggi, non può stare nell'Unione europea.
La Turchia, come si sta comportando, non segue i principi che sono gli stessi degli Stati membri, sicuramente non sono i miei, e per questo non solo vorrei un intervento per una risoluzione pacifica, vorrei che intervenisse l'Onu, altrimenti non sappiamo cosa ci sta a fare l’Onu, ma soprattutto vorrei che fosse revocato per sempre lo status di candidata all'ingresso nell'Unione europea, con tutto il blocco delle risorse che sono state date finora.
I principi del Sultanato, al quale Erdogan sta indirizzando la Turchia non sono per nulla i principi e i valori dell'Unione europea.
La scorsa settimana in questo Consiglio ci siamo battuti tutti, perché è stata votata all'unanimità, per l'introduzione della doppia preferenza di genere, il riconoscimento dei diritti del valore della donna in politica e non solo, e credo che tutti sappiamo che in Turchia esiste ormai da tanto la pratica diffusa delle spose bambine, che purtroppo è stata dichiarata lecita, e non è più solo il frutto di una barbara consuetudine e dal momento che lo Stato ha equiparato il matrimonio religioso a quello civile, ha di fatto avallato questa barbara pratica. Ricordiamo le donne combattenti curde che oggi stanno morendo, sono le uniche che hanno combattuto l'Isis, e ricordo, l'ho fatto fino a perdere la voce, il mio partito, Fratelli d'Italia, l’ha fatto in mille occasioni, sono state le uniche e i veri baluardi contro l'avanzata dell'Isis. Sappiamo, purtroppo, che con gli attacchi della Turchia una serie di combattenti dell’Isis, che erano nei campi di detenzione, sono stati liberati ed oggi combattono a fianco dei turchi, contro i curdi per una pulizia etnica.
Queste sono le motivazioni che mi spingono e mi hanno spinto la scorsa settimana a chiedere un intervento vero, più forte, risolutivo, perché noi dobbiamo far partire una voce che dica: “la Turchia così com’è, non può e non deve mai entrare nell'Unione europea”, confermo questa posizione che da anni Fratelli d’Italia sostiene, oggi ancora di più, perché quello che è sotto gli occhi di tutti, non possiamo girarci dall'altra parte, neanche dietro una diplomazia o un politicamente corretto, è che la realtà dei fatti è questa. Se siamo a favore delle donne e della parità di diritti, non possiamo far finta che non esistano le spose bambine di 9 anni che vengono messe incinta, 9/10 anni, questa pratica barbara non può essere avallata nel riconoscere e nel fare entrare nell'Unione europea la Turchia.
Non parliamo poi degli ulteriori attacchi all'Italia che la Turchia ha fatto sui giacimenti dell'ENI, quella è un'altra questione, ma che dà la misura di come l'Italia si dovrebbe muovere nei confronti di uno Stato che in questo caso si sta comportando anche in maniera scorretta, con aggressione nei confronti dell'ENI, che aveva dei giacimenti, riconosciuti, dai quali fare le estrazioni, perché poi dietro queste a queste guerre c'è si la pulizia etnica, ma ci sono anche gli interessi economici.
Il processo che l'Unione europea ha finanziato, lo ripeto, con più di 57 miliardi di euro, per contribuire all'ingresso della Turchia nell'Unione europea, dobbiamo dire che è completamente naufragato, ma era sbagliato fin dall'inizio, perché la Turchia partiva da presupposti culturali fortemente diversi dai nostri e in realtà i finanziamenti sono andati, purtroppo, anche questo va detto perché quando si parla di Unione europea non parliamo di cose così lontane, per gli armamenti, che oggi sta utilizzando nei confronti dei curdi.
Ne avevo parlato, e con l'occasione gli faccio un in bocca al lupo e un augurio di buon lavoro, al nuovo capogruppo del PD Consigliere Micucci, martedì scorso, per cercare di emendare quella mozione che avevo sottoscritto, mi dispiace ma non c'è stata la disponibilità ad accoglierlo, spero che in questa settimana, ragionando a mente fredda, ci possa essere una risposta diversa dal Partito Democratico e un accoglimento di questa mozione perché credo che il segnale più giusto, che va dato, non è tanto e solo dire non vendiamo più le armi, quando sappiamo bene che le armi verranno comunque vendute da altri, in considerazione anche del fatto che la Turchia ha già gli arsenali strapieni di armi, ma dobbiamo affermare che questa cultura non ci appartiene, è lontana mille anni luce da noi che facciamo le battaglie contro lo sfruttamento dei minori, contro gli abusi sui minori, non può essere tollerata o recepita, non solo dalla comunità italiana. La comunità marchigiana se vuole alzare la voce, dovrebbe dare un segnale forte, ma soprattutto dovrebbe chiedere, ed è questa la richiesta, il blocco dell'ingresso della Turchia, a livello governativo e soprattutto a livello europeo. Non dobbiamo andare avanti su questa scellerata manovra che è anni luci, ribadisco, distante dai valori italiani e secondo me, ribadisco, anche europei.
Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Lo ha giustamente ricordato adesso la Consigliera Leonardi, però ha dato un’interpretazione, una lettura, che secondo me non è veritiera, nel senso che è vero che mi era stata sottoposta un'idea di emendamento alla nostra mozione, ma nel momento in cui si è discussa e votata era già stata messa in atto quella pantomima del centrodestra, nell'ultima occasione, per cui eravate usciti dall’Aula, quindi, al momento della discussione in Aula non è stato presentato alcun emendamento e non è stata discussa da parte vostra quella mozione. Se non erro, mi sembra di ricordare che anche il Movimento 5 Stelle era presente alla discussione, quindi abbiamo già approvato una mozione di condanna.
Molte delle cose che sono state dette oggi non le ripetiamo perché le abbiamo dette una settimana fa, le abbiamo discusse, votate e approvate e sono già state comunicate a chi di dovere.
Il punto sul quale personalmente non mi sono trovato d'accordo la scorsa settimina, e che è rimasto tale e quale, anzi è stato ribadito nella presentazione di questa mozione è la negazione tout-court, rispetto allo Stato turco e alla nazione turca, all'ingresso nella Comunità europea, mi sembra una posizione eccessiva e perentoria, che non va nello spirito della Comunità europea, dei padri fondatori, di comunione tra gli Stati europei.
È chiaro che oggi, è sotto gli occhi di tutti, il Paese appresentato da Erdogan non rispecchia i valori della Comunità europea, mi sembra di poter dire che forse anche alcune esternazioni non arrivate a questo livello del precedente Ministro degli interni non rappresentavano la Comunità europea e la rappresentanza italiana all'interno della Comunità europea. Chiaramente non siamo arrivati a questa situazione e lungi da me la volontà di accomunarle, ma alcuni atteggiamenti dell'allora Ministro degli interni avevano, diciamo, creato qualche difficoltà.
La Comunità europea, ripeto, dal mio punto di vista e credo anche dello spirito dei padri fondatori, mette insieme più nazioni che hanno storie diverse, spiriti diversi, all'epoca anche monete diverse. Il percorso è difficile, difficoltoso e deve superare ostacoli molto pesanti in questa fase, perché è chiaro che gli episodi a cui ci mette di fronte Erdogan e il suo Governo ci fanno sorgere molti dubbi sull'opportunità - in questa fase no - e fanno fare delle critiche in merito agli armamenti dati. Nella logica di una comunità amplia è chiaro che avevano una logica diversa e laddove oggi si evidenziano queste difficoltà c'è un impegno immediato del Governo, che forse è arrivato anche prima della nostra mozione, votata la settimana scorsa, a bloccare gli armamenti e ad aprire una immediata interlocuzione. Le esternazioni da parte del Presidente del Consiglio europeo credo che le abbiate lette tutti, le frasi di condanna sono state lette da tutti, ma da qui a dire che per sempre, anche laddove la comunità si dovesse muovere per chiedere delle modifiche e anche laddove il popolo turco si muovesse per modificare lo stato dell'arte e la propria guida politica, la Comunità europea non si deve far carico anche di quel popolo, secondo me è eccessivo, e arriverei a dire sbagliato in questa fase perché acuirebbe le cose che oggi condanniamo e che abbiamo già condannato la scorsa settimana, acuirebbe i conflitti, acuirebbe i contrasti. Oggi ancora di più da parte nostra è condannato, e lo ribadisco per l'ennesima volta, l'atteggiamento del Presidente turco e di chi all'interno della Turchia sostiene questa condotta radicale e belligerante, che va contro i diritti civili.
Questo l'abbiamo detto e, ripeto, una mozione è già stata votata, il passo è già stato fatto, ed è stata votata all'unanimità, ritornare sul tema per aggiungere un punto in più, che tra l'altro, ripeto, a me personalmente, non so per il resto dell’Aula, non mi vede d'accordo, forse è una situazione che non dovremmo neanche discutere, quindi, mi auguro che la mozione possa essere ritirata. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Mi rivolgo alla Consigliera Leonardi, lei sa che il sottoscritto ha firmato e votato nella seduta scorsa la mozione contro la guerra in Turchia, quindi, penso che su questo la mia posizione sia più che chiara, non dobbiamo mettere in dubbio che ognuno di quelli che hanno firmato e votato quella mozione abbia una posizione più che chiara.
Detto questo, mi meraviglio che lei stia cercando di strumentalizzare per fini politici quel conflitto, e questo è brutto, perché lei dovrebbe distinguere tra Erdogan, che ha delle responsabilità ben precise ed anche delle morti sulla coscienza, e il popolo turco, che è un'altra cosa, che è di una bellezza infinita, che è di una pluralità e di una cultura che noi neanche ce la sogniamo.
Sono stato in Turchia diverse volte e vi posso assicurare che i turchi sono delle persone squisite, e stanno avanti a noi sotto tanti aspetti. Vorrei saper perché dire no alla Turchia per sempre.
Dobbiamo distinguere tra chi governa, che governa in modo sbagliato ed è responsabile di guerre, e il popolo turco. Lei sta usando questo conflitto, e questa è la cosa brutta, Consigliera, per fare una battaglia politica contro chi è extracomunitario, chiamiamolo così, contro il diverso, contro la diversità, lei sta usando questo, c’è questo sotto la politica del sovranismo, la politica della chiusura, la politica della non condivisione di alcuni valori. Sta usando questo conflitto per dire per sempre no alla Turchia. Le faccio una domanda: se la Turchia cambiasse politica, magari sotto la guida di una persona illuminata, lei non la vorrebbe in Europa? Ma che discorso stiamo facendo! Lei non vorrebbe la Turchia in Europa anche se ci fosse alla guida di quel Paese una persona illuminata, è un discorso che non ha senso, che ha dei pregiudizi contro il popolo, la popolazione turca, che è, ripeto, di una storia, di una cultura, di una tradizione, incantevole e bellissima.
Per favore, non strumentalizziamo i bambini che muoiono, le mamme che muoiono, le donne che muoiono, per fini politici, per una politica di basso livello, me lo lasci dire. Non sono assolutamente d'accordo con questa mozione, ero più orientato a non votarla, ma dopo che ho sentito le sue parole, voterò contro, convintamente.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Userò il mio intervento sia per replica che per dichiarazione di voto. Innanzitutto al Consigliere Bisonni dico che si dorrebbe vergognare delle sue dichiarazioni, perché io non ho attaccato il popolo turco, ma ho fatto anche degli esempi concreti. Se lei reputa che la pratica delle spose bambine sia una pratica condivisa e condivisibile, pratica culturale che Erdogan ha sdoganato equiparando i matrimoni religiosi a quelli civili, allora io non posso avallare uno Stato e un popolo che per tradizione culturale, cultura all’opposto della mia, va avanti e addirittura sancisce come pratica consentita ed equiparata al matrimonio civile, la tradizione, lo ribadisco, delle spose bambine, e qui c'è il salto culturale che è indipendente dal tiranno che c'è oggi. E' una questione culturale che io ho posto, perché ci riempiamo tutti la bocca delle pari opportunità e poi ci giriamo dall'altra parte.
Al Consigliare Micucci dico che quando racconta le cose dovrebbe dire la verità perché nel suo intervento si è smentito. Io avevo sottoscritto alla Conferenza dei capigruppo la mozione che avete votato l'altra volta, l’ho sottoscritta con la volontà di emendarla, poi quando ho fatto gli emendamenti sono venuta da lei, come primo firmatario della mozione, che avete approvato l'altra volta, poiché per regolamento gli emendamenti sono ammessi solo se sottoscritti da tutti, li ho discussi con lei e glieli ho dati perché se ne facesse carico e lei mi ha detto - gliene ho dato una copia perché mi doveva far sapere, e lo ha ribadito oggi, quindi si è smentito, - che era contrario al cuore degli emendamenti, che è quello di non volere la Turchia, non solo con la guerra che il corso, ma anche con queste barbare pratiche lontane dalla mia cultura, forse a questo punto è vicina alla vostra, perché non la rinnegate. Mi state dicendo che non la rinnegate, rinnegate la guerra, la rinneghiamo tutti, con la misura blanda delle armi che è una foglia di fico. Tutti sapete, perché lo ha dichiarato Erdogan, che i suoi arsenali sono pieni, ma non rinnegate una cultura barbara e date a me della razzista.
Consigliere Bisonni, lei dovrebbe vergognarsi a fare queste dichiarazioni perché io ho parlato di questioni precise e lei nel merito non è entrato, voi sventolate la paura o accusate l'altro di razzismo.
Sono entrata nel merito della questione precisa ho fatto degli esempi concreti e a fianco della guerra, oltre a condannare la guerra, io condanno una cultura con delle pratiche che, secondo me, sono barbare e lo sono non solo per la cultura italiana ma, secondo me - così non mi tacciate anche di essere antieuropeista e quello che volete, visto che accusate la destra di tutte le nefandezze del mondo, io l’ho detto nel mio primo intervento e lo ribadisco - sono lontane dalla cultura europea e per questo non voglio la Turchia in Europa, perché reputo che ci siano dei presupposti incompatibili ed inconciliabili.
Il Consigliere Micucci mi ha fatto capire chiaramente che non condivideva i principi e adesso vi chiedo: ha fatto girare l'emendamento martedì scorso? Avete valutato se sottoscriverlo o meno? Credo che la risposta da parte di tutto il gruppo del PD e anche del gruppo Misto sia no - magari mi smentisce nel suo intervento - a quel punto cosa ho fatto? Ho convertito quegli emendamenti in una mozione tant’è che è stata registrata, depositata e numerata, poi mi è stato detto che la mozione non poteva essere abbinata, ma doveva essere messa al voto della Conferenza dei capigruppo, e poi è successo quello che è successo, ma il voto sarebbe stato uguale, sarebbe stato contrario, perché lei è contrario.
Non mi prendo meriti che non ho, generalmente cerco di essere sempre corretta e ho ribadito anche nel mio intervento che voi avete già votato, ma la vostra foglia di fico della contrarietà, se non si affianca alla contrarietà ad una cultura distante dalla nostra, se noi non fermiamo il flusso di miliardi di euro che dall'Europa vanno alla Turchia, la Turchia continuerà ad armarsi, a finanziare l’Isis, continuerà a fare la pulizia etnica contro i curdi e non è tagliando la vendita di armi o andando in Europa dicendo: “Questi soldi non te li diamo più perché sappiamo bene cosa ci fai, ci finanzi l’Isis, il terrorismo islamico”, perché quello è un Califfato.
Se dobbiamo fare finta, facciamo le mozioni per fare finta, se dobbiamo entrare nel cuore del problema, ci dobbiamo entrare, assumendoci le responsabilità di quello che facciamo e dicendolo chiaramente, altrimenti ci prendiamo in giro, facciamo le azioni con la doppia preferenza di genere e lasciamo che questa cultura, tanto bella, metta incinta le bambine di 9 anni.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Sulla mozione rifletteremo perché una serie di valutazioni vanno fatte.
Nella premessa, secondo me, la capogruppo di Fratelli d’Italia ha dimenticato il passaggio fondamentale, il perché oggi la Turchia si permette di attaccare semplicemente con tante motivazioni i curdi. Perché Trump ha ritirato semplicemente con una telefonata le truppe americane, e questo credo che sarebbe stato giusto riportarlo in questo atto. Se oggi c’è questa guerra è perché Trump ha ritirato le truppe con una semplice telefonata, poi facendo marcia indietro, mandando il proprio segretario, ma la verità è che - Consigliera Leonardi e lei la sa meglio di me, ma molto probabilmente l’ordine di Fratelli d’Italia nazionale è quello di non parlare di Trump e dell’America - l'America ha ritirato le truppe che presidiavano quei territori.
(interrompe la Consigliera Leonardi)
Moreno PIERONI. Scusi, Consigliera, mi deve spiegare perché nella premessa parla delle responsabilità della Turchia, su cui dirò qualcosa, ma nella premessa non dice che Trump ha ritirato le truppe in un giorno, in 24 ore, e lei sa meglio di me e lo sappiamo tutti, che ha determinato il fatto che Erdogan si è scatenato. Sono convinto, questo nessuno lo sa, ma ne sono certo, che c'era già un accordo di Erdogan con Trump: “Io ritiro le truppe e tu scatenati e massacri tutti”
(interrompe la Consigliera Leonardi)
Moreno PIERONI. Perché nella premessa non ha messo la responsabilità chiara e definita degli americani e dell'America? Premesso che per me, Trump o un altro, gli americani sono sempre americani, pensano solo a loro stessi e a nessun altro. Dico Trump perché oggi c’è lui, ma se fosse accaduto in un altro periodo, sono convinto che altri Governi, per interessi economici, avrebbero fatto lo stesso. Qui manca la premessa sostanziale e credo che sia giusto emendare questa mozione, perché parlare del ritiro è il minimo,
Sappiamo bene che, torno a dirlo, con la presenza delle truppe americane in quel territorio di 30 chilometri quadrati sicuramente Erdogan non si sarebbe mosso. Poi è chiaro che parliamo della Nato, Consigliera, ma penso che lei sia più preparata di me su questi temi, per la Nato la prima nazione è l'America, non è controllata dall’Italia o dalla Francia, si ci siamo, possiamo dire la nostra, ma chi controlla la Nato, questa forza di intervento, è l'America, quindi immagino che l'America si ritira e poi la Nato decide di attaccare la Turchia dopo questo accordo.
Secondo me nella premessa andava riportato e poi vanno bene anche tutte le altre riflessioni fatte, quindi per me manca il presupposto politico da evidenziare se questo Consiglio regionale deve votare una mozione che, sono d'accordo, attacca ferocemente il comportamento della Turchia, ma questo nasce dalla situazione creata da Trump e dall'America.
Seconda questione, per mia cultura cattolica sono contrario a tutte quelle azioni che lei ricordava, perché sono lontanissime dal mio modo di pensare, dal mio modo di agire; la mia cultura nasce dal cattolicesimo e dal socialismo, però è chiaro che questi temi ci stanno, l'Europa deve intervenire e far sentire la propria voce su queste drammatiche usanze culturali di questa nazione, ma non ci sono solo quelle, il vero problema è che su questa mozione - noi abbiamo toccato temi che possono toccare la sensibilità di chi la legge - manca un passaggio, Consigliera, che credo dovrebbe essere riportato: l'Europa chiude il rapporto con la Turchia (alla fine decide), che è la barriera per evitare che gli immigrati arrivino, questo milione di persone che sono ferme alla frontiera europea ..., se Erdogan apre le porte ce le ritroviamo tutte in Europa, quindi manca il passaggio di come risolvere questo problema, perché anche questo è un tema che l’Europa, noi italiani, questo Consiglio regionale, che oggi discute di una cosa così grande, dovremmo tener conto. Come blocchiamo questi immigrati che arrivano dalla Turchia? Se Erdogan apre la porta un minuto dopo ce li ritroviamo in Europa.
(interrompe la Consigliera Malaigia)
Moreno PIERONI. Certo, io non sono contrario al blocco degli immigrati, la mia posizione non è che sia nel centro sinistra così automatica, ma il tema è che in Turchia ci sono un milione di immigrati che Erdogan sta tenendo fermi lì e ha detto con grande chiarezza …
(interventi fuori microfono)
Moreno PIERONI. E' chiaro che l'Europa deve tener conto di tutta una serie di situazioni e non soltanto delle drammatiche azioni che avvengono all'interno della Turchia, su cui io, chiaramente, sono totalmente contrario perché il Sultanato, questo modo di essere un Duce turco, quando ne abbiamo avuto già uno italiano, c’è bastato, non mi interessa.
Secondo questo punto di vista questa mozione dovrebbe essere ripresentata e riproposta in maniera diversa, perché tocca una serie di questioni che dobbiamo valutare, anche se non tocca tutti gli aspetti, per primo, ripeto, il ritiro delle truppe americane da quei territori e se la Consigliera non mi spiega perché non ha fatto questa premessa, allora una serie di valutazioni diverse le posso fare. Non capisco perché non ha evidenziato nella premessa questa scorrettezza politica fatta da Trump che ha creato questa situazione.
Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Devo rispondere alla Consigliere che mi ha detto che mi devo vergognare, in realtà l’unica che si deve vergognare è lei e sa perché? Per due motivi, primo, mi ha messo in bocca parole che non ho detto, mi ha forse sentito dire che sono a favore delle spose bambine? Come si permette di dire una cosa del genere? Si vergogni, io condanno la pratica che Erdogan ha legalizzato delle spose bambine, è chiaro? Io parlavo di un'altra cosa, se lei non lo capisce, ho parlato della storia, della cultura del popolo turco, vada ad Istanbul, vada ad Ankara, vada a vedere quella che è la Turchia, il popolo, le persone, io sto parlando di un'altra cosa, se non riesce a capire non strumentalizzi le cose e non mi metta in bocca parole che non ho detto, si deve vergognare di questo.
Condanno la pratica delle spose bambine, che è un'altra questione. Si deve vergognare ancora, insisto, perché sta usando un conflitto, bambini che muoiono, donne che muoiono, per promuovere una politica xenofoba, questo è, perché è la politica della paura dello straniero, questo è!
Che senso ha dire no per sempre alla Turchia? Ripeto la domanda: se la Turchia fosse guidata da una persona illuminata, perché dovremmo dire di no a quel Paese? Lei sta strumentalizzando le persone, mettendo loro in bocca cose che non hanno detto, e la guerra, le persone che muoiono, per i suoi fini politici. Si vergogni.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Prima di entrare nel merito della mozione, mi permetto di dire alla Consigliera Leonardi, che penso che la cosa le sia sfuggita nella passione con cui ha relazionato, si è rivolta al nostro capogruppo dicendo: “Se chiedo ai colleghi del gruppo del PD forse non saranno stati interpellati”, credo che i rapporti fra noi debbano essere seri, corretti, trasparenti. Il Consigliere Micucci la volta scorsa ha chiesto ai colleghi del gruppo se intendevamo emendare o meno la mozione, comunque la Consigliera Leonardi capirà, è stato così perché il Consigliere Micucci è una persona trasparente, se così non fosse stato, semmai quello è un problema interno del PD, e ce ne abbiamo, ma non questo.
(interrompe la Consigliera Leonardi)
Enzo GIANCARLI. il Consigliere Micucci non ha bisogno della mia difesa d'ufficio, però, voglio dire che lui è stato corretto. Poi possiamo avere delle posizioni politiche diverse, però questo ci tenevo a dirlo anche perché dalla settimana scorsa ad oggi, sono cambiate le sue responsabilità e il suo ruolo, quindi è stato correttissimo.
Sulla guerra, guardate, non possiamo tanto dividerci perché io non sono nelle condizioni di scegliere fra Erdogan e Trump, sono lontanissimo da quelle culture, e non voglio parlare del passato, ma ci sono state in Italia delle personalità politiche importanti, che già quarant'anni fa sostenevano la necessità di un governo mondiale, per un mondo di pace, per un mondo in cui le persone, l'ambiente, la tutela del pianeta, fossero garantiti. Non vi dico chi era perché poi potrei sembrare fanatico e di parte, ma c'era chi sosteneva questa cosa del Governo mondiale, questo non c'è stato, non è la prima volta che, purtroppo, assistiamo a guerre, ad esempio in Iraq, alla ricerca di armi che poi non sono state trovate, tentativi con l’Iran, quello che è accaduto in Libia oggi ed oggi con la Turchia, con il popolo curdo, ieri con il popolo curdo, sempre contro il popolo curdo.
Vi ricordo anche che in quest’Aula abbiamo votato una mozione a favore del popolo armeno e la nostra Assemblea legislativa ha avuto un richiamo, non so se ve lo ricordate, da parte del Ministero, per quel voto che abbiamo espresso.
Tra l'altro la nostra regione ha dei legami con la Turchia, perché negli anni 2000, ad esempio, c'è stato un ambasciatore d'Italia in Turchia che era di Cupramontana e lo stesso Comune è gemellato con un comune turco.
La Camera di Commercio di Ancona, su input della provincia di Ancona, ha un protocollo d'intesa con la Camera di Commercio di Smirne e lì c'erano e ci sono aziende marchigiane, nel frattempo sono cambiati gli assetti proprietari, come la Faber, come la Indesit, aziende che personalmente ho visitato, sono stato anche nel Kurdistan, quello che per me e per noi italiani è il Kurdistan, per la Turchia è l'Anatolia dell'est, non sono chiamati nemmeno con il loro nome, e lì gli enti locali italiani, tra cui alcune istituzioni marchigiane, hanno fatto una vera e forte azione di solidarietà perché le donne curde avevano problemi anche ad andare dal medico, perché c'erano difficoltà anche nella stessa lingua, difficoltà forse volute, non venivano curate e c'è stata questa azione e si è realizzata la grande Casa della salute e della cultura. Sono stato là con una delegazione di persone in rappresentanza degli enti locali italiani e non c'è stato un momento in cui abbiamo potuto parlare con i curdi, siamo stati sempre accompagnati dalla Polizia e ripresi. Noi siamo lontani da Erdogan, ma questo non significa condannare il popolo, né quella cultura, perché in Turchia c'è stato Atatürk, che è stato un grande Presidente laico. Guardate, l'abbiamo fatto e scritto in un editoriale anni fa, sono convinto che possiamo salvare la Turchia, salvare il Medioriente, ovviamente la questione, come ho detto, è molto più ampia, perché siamo in una dimensione mondo, quindi, è chiaro, dipende dal ruolo della Nato, dell'Onu, degli organismi che hanno perso il peso, anche il prestigio se volete, dipende anche da quello, ma noi comunque come Europa, rispetto alla Turchia, possiamo fare molto, ma possiamo farlo se la portiamo in Europa, solo così potremmo garantire il popolo curdo che sta all'interno della Turchia, quel territorio che loro non riconoscono e chiamano Anatolia dell’est e non Kurdistan. Possiamo aiutare anche gli altri curdi, quei curdi che oggi stanno combattendo l'ennesima guerra, che hanno non solo il dramma, la tragedia della guerra, ma si sentono traditi anche da chi doveva difenderli.
Ci sono sicuramente tutti questi elementi, ma io credo che la ragione di fondo sta, e quindi ritorniamo in Italia e ritorniamo in Europa, nel ruolo dell'Europa, che divide le forze socialiste, come il Partito Democratico, dalle forze sovraniste, come quelle che voi rappresentate.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Ringrazio il Consigliere Giancarli per aver riportato un dato di verità, mi fa specie che sia messa in dubbio la correttezza dell'agire, io ho detto e ribadisco il fatto che al momento del voto e della discussione siete usciti dall'Aula e questo ha impedito di ragionare insieme, come stiamo facendo oggi sulla mozione.
Abbiamo l'esperienza dell'ultima mozione che poi voteremo, gli emendamenti si discutono, si creano e si modificano anche in Aula, forse, non sono sicuro, probabilmente no, si poteva trovare un punto di incontro lo scorso Consiglio su alcuni temi e avremmo evitato questa cosa. Di questo ho parlato e questo, ribadisco, è l'assoluta verità perché è quello che è successo.
Per quanto riguarda le cose che dovremmo rinnegare, non credo che la Consigliera Leonardi possa dire che qualcuno qui dentro avalli la pratica dei matrimoni perché non la condanniamo, allora ogni volta che veniamo in Aula facciamo l'elenco di tutte le cose che condanniamo? Non c’è scritto nella sua mozione che lei condanna le pratiche del matrimonio, quindi lei non le condanna perché non l’ha scritto? Immagino di no, quindi di cosa stiamo parlando? Nel dispositivo non mi è parso di vederlo, forse ho letto male? Anzi, lo stavo rileggendo perché dicevo questo che …
(interrompe la Consigliera Leonardi)
Francesco MICUCCI. Nel rispetto dei diritti umani va bene, chi lo nega, noi neghiamo il rispetto dei diritti umani? Ma di cosa stiamo parlando? Evitiamo di dire sciocchezze, per cortesia, io capisco l'enfasi del momento, capisco tutto, siamo qui per fare politica.
Provo, ma mi pare che non ci siano le condizioni, però provo un'ulteriore passaggio, nel deliberato, per quello che ci riguarda, il tema che non si condivide è emerso ampiamente dalla discussione ed è impedire l'accesso alla Turchia nell'Unione europea, tra l'altro ribadito e accentuato “oggi e per sempre”, perché ripeto, l'abbiamo già votato, quindi siamo al di fuori di ogni sospetto, a differenza vostra, che non avete votato l'ultima mozione, tanto per riportare la verità dei fatti. Noi abbiamo già votato una mozione di condanna la scorsa settimana, voi siete usciti, non siete neanche rientrati a votare quella mozione di condanna, questo per riportare la verità dei fatti.
Sul trovare una soluzione democratica, pacifica e giuridica, chi lo nega? Sul chiedere l'intervento dell'Onu contro il massacro e la pulizia etnica, chi lo nega? Sul prevedere e chiedere l’introduzione di sanzioni economiche, anche qui, ne abbiamo già discusso, credo che ci siano i rappresentanti europei che fanno quello proprio perché hanno tutti gli elementi a disposizione per giudicare, non solo un elemento. C'è una politica europea estera che consta di mille fatti, di mille avvenimenti, per questo ci sono i diplomatici che lo fanno di mestiere, quello che possiamo fare con gli elementi a nostra disposizione è ragionare, valutare negativamente, l'abbiamo già detto, e questo elemento, questo passaggio di non consentire l'accesso della Turchia all’Unione europea si può cassare, ma mi pare di aver capito dai vari interventi della Consigliera Leonardi che non sarà possibile, ma è un ulteriore elemento per evitare .., perché sarebbe veramente un passaggio brutto, laddove già il Consiglio all'unanimità dei presenti si è già espresso con una condanna, fare una condanna mozza o addirittura non votarla, mi sembra un elemento sbagliato e negativo, quindi, se c'è la volontà di acconsentire ulteriormente a questo passaggio, sennò ci vedremo costretti a votare contro con le motivazioni che ho testé detto e che non ripeto.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Rispondo anche alla proposta del Consigliere Micucci, sulla contrarietà alla guerra, l'ho ribadito anche prima, credo che siamo tutti d'accordo tant'è che avevo sottoscritto anche la vostra mozione, che non mi sembra, rispondo anche all'Assessore Pieroni, che contenesse un attacco a Trump, quindi questa motivazione pretestuosa per non votare la rimando al mittente.
Ho già spiegato l’iter della trasformazione dei punti dell'impegno da emendamenti a mozione, fatta in corsa per agganciarla nel momento in cui avevo ricevuto una contrarietà da parte dell’attuale capogruppo Micucci, che era primo firmatario dell'altra mozione, ad inserire quello che secondo me era un punto dirimente, e l'ho spiegato prima.
Non si tratta del colore della pelle, della Turchia e non si tratta di fare un viaggio da turista ad ammirare le bellezze storiche, si tratta di posizioni su punti culturali, che io reputo imprescindibili e molto lontani. Si tratta di prendere atto che la guerra è l'apice di un percorso che, per quanto mi riguarda, mischia la cultura all'egemonia politica di questo Stato, quindi la contrarietà alla guerra si abbina ad una serie di percorsi che sono colpe e responsabilità di Erdogan, ma anche di una componente civile e politica della Turchia. La contestazione alla cultura, con l'esempio che ho fatto in maniera forte, è legata non solamente al momento contingente perché se Erdogan ha sdoganato una pratica culturale, equiparando i matrimoni, evidentemente a monte quella cultura c'è, quindi credo che le nostre posizioni sull'ingresso della Turchia, con quello che rappresenta ..., e mi spiace se mi sono accalorata, ma sinceramente è un tema che sento e per questo mi accaloro. Sono stata criticata per la strumentalizzazione politica di cui, in questi quattro anni e mezzo in quest'Aula, non posso essere sicuramente imputata, quando mi accaloro per dei temi è perché personalmente li sento, non sono teleguidata, e li reputo delle questioni importanti.
Vedo però che non c'è una condivisione politica su quel punto, e lei Consigliere Micucci me lo disse la scorsa seduta, che per me è dirimente, non c'è condivisione sulle sanzioni economiche alla Turchia, mentre sulla contrarietà alla guerra siamo tutti d'accordo. Secondo me l'Onu dovrebbe intervenire perché non è consentito che un Paese membro, si comporti così, che faccia pulizia etnica, soprattutto perché, siamo tutti contrari a quello che sta avvenendo, l’intervento che dovrebbe essere risolutivo non c’è. Potremmo scrivere un papiro in cui elencare le cause per cui si è arrivati alla guerra, ma non mi sembra, lo ribadisco, che nella mozione che avete votato martedì scorso, ci fosse l'attacco a Trump, che evidentemente è strumentale. Non sono una “trampiana”, quindi non ho paura di confrontarmi su questo tema.
So che gli animi si sono scaldati, su questo metto la passione di entrambi e capisco che ci sono delle posizioni diverse, per me revocare lo status di candidato alla Turchia e bloccare il suo ingresso nell'Unione europea equivale a dire no non solo alla guerra, ma anche a quelle barbarie che sono lontanissime, lo ripeto ancora una volta, dalla cultura italiana e europea. Quindi, il mio voto ovviamente sarà favorevole.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Credo che tutti i sottoscrittori della precedente mozione, quella che abbiamo votato la settimana scorsa, e tutti coloro che l'hanno votata, abbiano già espresso chiaramente la loro posizione in merito al conflitto contro i curdi: una ferma condanna, senza se e senza ma.
Dopodiché, ripeto, per come è scritta e soprattutto dopo aver ascoltato la spiegazione della proponente, ritengo di non dover votare questa mozione perché è chiaro agli occhi di tutti, che sia stata utilizzata per una strumentazione politica, da cui si dovrebbe rifuggire quando ci sono questioni così delicate, importanti, soprattutto quando c'è di mezzo la vita delle persone.
Non mi si metta in bocca quello che non ho detto rispetto a pratiche culturali che non mi appartengono e che condanno, non mi si metta in bocca che il Consigliere Bisonni e i Verdi sono a favore della guerra contro i curdi perché è assolutamente vero il contrario, l'abbiamo detto e dimostrato in più occasioni, però, ripeto, la mozione per come è scritta e per come è stata illustrata, è ovvio, ha un fine politico strumentale e per questo motivo non la voterò.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 554. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Mozione n. 534
ad iniziativa dei Consiglieri Micucci, Giacinti, Biancani, Giancarli
“Istituzione di una rete museale marchigiana dedicata alla ‘Street Art’”
(Votazione)
PRESIDENTE. Riprendiamo la trattazione della mozione n. 534
Passiamo alla votazione.
Emendamento 534/1 a firma dei Consiglieri Pergolesi, Maggi, Micucci, Giacinti, Biancani, Giancarli, Volpini. Nel dispositivo, dopo le parole: “attraverso il coinvolgimento” sono inserite le seguenti: “della competente Commissione assembleare permanente e delle”. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 534, così come emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta è terminata alle ore 15,40