Resoconto della seduta n.149 del 23/12/2019
SEDUTA N. 149 DEL 23 DICEMBRE 2019
La seduta inizia alle ore 10,45
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 149 del 23 dicembre 2019. Do per letto il processo verbale della seduta 148 del 17 dicembre 2019, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4, dell’articolo 53, del Regolamento Interno.
Richiamo inoltre ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.
Sull'ordine del giorno
PRESIDENTE. Iscrizione all’ordine del giorno della proposta di legge n. 332, su cui già la Conferenza dei capigruppo ha espresso parere favorevole, la pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)
PRESIDENTE. La proposta di legge n. 332 verrà inserita al punto 3 bis.
Ricordo che dopo la discussione del punto 1 e la relativa votazione, i punti 2 e 3 saranno discussi congiuntamente e votati separatamente. La discussione durerà circa tre ore e mezzo.
Gli emendamenti e gli eventuali articoli aggiuntivi devono essere presentati entro le ore 14,00 di oggi, mentre i subemendamenti entro le ore 16,00.
Ricordo a tutti, come previsto alla Conferenza dei capigruppo e già detto nella precedente seduta, che ci sarà una pausa intorno alle ore 13,00/13,15 e fuori dall'Aula ci sarà una dimostrazione slow food di prodotti tipici dei territori marchigiani colpiti dal sisma, riprenderemo dopo mezz’ora i lavori come previsto.
Proposta di atto amministrativo n. 75
ad iniziativa dell’Ufficio di Presidenza
“Bilancio di previsione finanziario 2020/2022 dell’Assemblea legislativa regionale. Programma annuale e triennale di attività e di gestione 2020/2022 dell’Assemblea legislativa regionale”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto ammnistrativo n. 75 dell’Ufficio di Presidenza.
La discussione è aperta ha la parola il relatore Consigliere Minardi.
Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Spetta a me illustrare il primo punto all’ordine del giorno, che è il bilancio di previsione finanziario 2020/2022 dell’Assemblea legislativa.
Come premessa vorrei dire che il bilancio, non solo quello del 2020 e del triennio 2020/2022, come i bilanci degli anni precedenti, è imperniato su un elemento fondamentale, quello dell’utilizzo delle risorse del Consiglio regionale basato sul rigore e sulla sobrietà, consapevoli che il bilancio del Consiglio regionale serve a rendere funzionale il ruolo e l’autonomia dell’Assemblea legislativa delle Marche, deve permettere di operare al meglio, essere rappresentativo della comunità marchigiana e mettere nelle condizioni tutti i Consiglieri regionali, tutta la struttura, sia la maggioranza che la minoranza, di operare al meglio delle condizioni per poter svolgere il ruolo di legislatori.
Abbiamo anche la consapevolezza che queste risorse sono della comunità marchigiana e devono essere utilizzate e spese al meglio, quindi l’obiettivo che ci siamo dati sin dall’inizio come Ufficio di Presidenza, nel proporre all’Aula il bilancio dell’Assemblea legislativa delle Marche, è quello del rigore e della sobrietà perché ogni euro speso, ogni euro utilizzato dal Consiglio regionale, è un euro dei cittadini marchigiani, quindi ai cittadini marchigiani dobbiamo rispondere affinché le risorse siano utilizzate e spese al meglio.
Il bilancio è lo strumento dell’autonomia funzionale, organizzativa, finanziaria e contabile dell’organo legislativo e nell’ambito del bilancio la parte prevalente della spesa riguarda la spesa obbligatoria.
Il bilancio del Consiglio è un “di cui” del bilancio della Regione Marche che verrà votato negli atti a seguire nella giornata odierna. E’ indipendente ed autonomo, assicura il corretto ed indipendente funzionamento dell’organo. Ci sono iscritte le risorse necessarie al funzionamento, le spese per il personale e quelle occorrenti per il funzionamento degli organismi regionali di garanzia: il Corecom, l’Ombudsman e la Commissione per le pari opportunità, alla luce anche del fatto che il Corecom ha risorse trasferite direttamente dall’Agcom, versate in una cassa speciale dell’Assemblea legislativa.
Il bilancio è impostato secondo il dettato del decreto legislativo 118, che ha armonizzato i sistemi contabili del bilancio delle Regioni e degli enti locali e tiene conto di un dato importante, la spesa del 2009, ovvero il rispetto del d.l. 78 relativamente alle spese di: rappresentanza, formazione, mostre, convegni, comprese le spese per le auto.
Dico già che il rispetto del d.l. 78, attestato anche dal collegio dei sindaci revisori, è entrato in vigore nel 2011, ma la normativa è del 2010 e tiene conto della spesa del 2009, fotografa la spesa del 2009 e sulla base di questa le Regioni e gli enti locali hanno operato dei tagli in forma obbligatoria.
Questo non aiuta più di tanto la nostra Regione perché il nostro Consiglio regionale su questo è sempre stato piuttosto virtuoso e la spesa storica era bassa, quindi i tagli sono andati ad incidere su una spesa minima, forse è stato avvantaggiato di più chi aveva spese maggiori ed il taglio, seppur consistente, ha lasciato margini di agibilità maggiori.
Il bilancio è impostato sulla base delle norme del decreto legislativo 118, è suddiviso in missioni e programmi. Le missioni sono quattro: la missione relativa ai servizi istituzionali e generali, di gestione; la missione 5 - tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali; la missione 20 - fondi e accantonamenti e la missione 99 - partite di giro.
La prima missione contiene le spese inerenti il funzionamento a supporto delle attività istituzionali, anche degli organismi regionali di garanzia; la missione 5 comprende le spese relative alla biblioteca dell’Assemblea legislativa, la promozione della cultura e la conservazione del patrimonio bibliotecario. Sapete che la biblioteca del Consiglio regionale è molto importante per la nostra comunità marchigiana, non solo per l’organo legislativo; la missione 20 riguarda i fondi di riserva istituiti in base al d.l. 118 e la missione 99 riguarda le partite di giro.
Ora, senza entrare nel dettaglio di tutta la spesa, possiamo dire che nella missione 1 ci sono 6 programmi, nel primo rientrano le spese relative all’attività di supporto all’Assemblea ed agli organismi interni, tra cui le indennità dei Consiglieri, le spese per la comunicazione istituzionale e il cerimoniale, nonché il funzionamento degli organismi regionali di garanzia.
Il programma 2 è la segreteria generale, in cui ci sono i capitoli relativi al supporto tecnico operativo e gestionale delle attività deliberative degli organi istituzionali, compresi gli adempimenti in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro. Quest'anno abbiamo una spesa in più che riguarda il sistema antincendio, che va aggiornato.
Il programma 3 riguarda la gestione economica e finanziaria e la programmazione, il programma 7 le elezioni, le consultazioni popolari. Un capitolo è stato istituito nel 2016 per le spese inerenti la campagna referendaria, che si era svolta allora sulla questione delle trivellazioni.
Il programma 8 è relativo alla statistica e ai sistemi informativi; il programma 10 riguarda le risorse umane, il comparto, la dirigenza, il personale delle segreterie e dei componenti dell'Ufficio Presidenza.
Il bilancio del Consiglio regionale è così suddiviso nelle 3 annualità: 22.228.000 euro per il 2020, 21.596.000 per il 2021, 21.691.000 per il 2022. Queste somme comprendono anche le spese per gli organismi regionali di garanzia che ammontano a 308 mila euro.
La spesa rispetto al 2019 è aumentata perché c'è un incremento delle spese obbligatorie che riguardano le competenze e gli oneri relativi al personale dei gruppi assembleari. Il costo del personale dei gruppi assembleari veniva caricato nel bilancio della Giunta, in precedenza anche tutto il personale del Consiglio regionale era in capo al bilancio della Giunta, poi dietro osservazione del Collegio dei Sindaci revisori il personale del Consiglio è stato inserito nel bilancio del Consiglio regionale, trasferito come centro di costo, dal bilancio della Giunta al nostro nel 2019 ed il personale dei gruppi prima inserito nel bilancio regionale da quest’anno viene inserito in quello del Consiglio regionale. Ovviamente ci sono alcuni nuovi dipendenti, ci sono dei bandi di concorso in essere che prevedono delle assunzioni già programmate dal piano occupazionale.
E’ prevista una spesa di indennità di fine mandato per i Consiglieri uscenti, quota versata mensilmente dagli stessi, sono iscritte le somme necessarie per il trattamento economico del personale dei gruppi per 1.827.000 euro, cifra che viene stabilita sulla base di parametri concordati nella Conferenza Stato-Regioni e c’è da considerare che è prevista una minima spesa aggiuntiva laddove la norma, che è stata votata da questo Consiglio regionale, che prevede l'incompatibilità fra il ruolo di Consigliere e Assessore, sia definitivamente approvata, credo che ancora sia in pendenza di impugnativa, che mi pare non c'è stata da parte del Governo.
Dico questo anche alla luce di un dato che, nonostante questa cosa possa comportare un minimo aumento dei costo, le indennità dei Consiglieri nel 2020 sono comunque inferiori rispetto a quelle del 2015 di 679 mila euro, abbiamo un calo di spesa perché le indennità dei Consiglieri regionali sono parametrate all'indennità del Sindaco capoluogo di Regione.
Abbiamo tre progetti in corso, in essere, importanti per il prossimo anno, oltre alle attività ordinarie di “Marcheuropa”, i seminari che vengono svolti nell’ambito della nostra regione solitamente nei mesi di ottobre e di novembre, che vedono tanta partecipazione con autorevoli esponenti della vita culturale, sociale ed economica del nostro Paese; sono seminari di approfondimento molto apprezzati sui territori con la presenza non solo dei cittadini, ma anche delle parti sociali e delle istituzioni, in particolare i Comuni, i Sindaci e gli amministratori; abbiamo poi la Giornata della Pace che si svolge solitamente a fine anno e che prevede il coinvolgimento di tutte le scuole delle Marche, con un concorso che ha visto la settimana scorsa una grande partecipazione di studenti della nostra regione; si sta anche attuando un impegno che avevamo preso come Consiglio regionale relativamente al servizio di interpretariato simultaneo in lingua italiana e dei segni - ricorderete che tempo addietro è stata votata una mozione di cui ero primo firmatario e c'è una proposta di legge che dovrebbe andare in discussione nel mese di gennaio, secondo il programma, che dà un senso di civiltà al ruolo del Consiglio regionale rispetto ai disabili sensoriali; è prevista altresì la realizzazione di una selezione di testi pubblicati dei 'Quaderni del Consiglio regionale delle Marche' come audio libri; nel 2020 abbiamo una scadenza molto importante, è il cinquantesimo della fondazione delle Regioni, ricorderete che la prima elezione delle Regioni fu nel 1970 e nel 2020 sono 50 anni, che saranno celebrati con una serie di appuntamenti e di occasioni che dovranno essere rimarcati.
Ho detto prima, 308 mila euro sono le spese per gli organismi regionali di garanzia, 15 mila euro sono finanziati direttamente dall'Agcom al Corecom, il Garante regionale per i diritti della persona ha nel 2020 uno stanziamento di 65 mila euro, la Commissione regionale per le pari opportunità 51 mila euro.
Nel rispetto della normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, in particolare per l'adeguamento dei presidi antincendio, è prevista una spesa programmata di circa 60 mila euro; nel 2020 sono da rinnovare i contratti in essere quali quelli della vigilanza, in materia igienico-sanitario, il noleggio delle fotocopiatrici, che porteranno ad un incremento della spesa; un incremento di spesa è previsto per la statistica e i sistemi informativi per la sostituzione dei computer in dotazione ai Consiglieri dei gruppi assembleari, tenuto conto che a giugno ci sarà il cambio di legislatura, fra la X^ e l’XI^, ed i nuovi Consiglieri dovranno essere dotati di tutte le strumentazioni informatiche.
Nel comparto delle risorse umane c'è una spesa maggiore di 469 mila euro che riguarda il costo del personale del comparto, che nel bilancio 2019 era stato calcolato in forma forfettaria - era stato fatto in tempi brevissimi – mentre nel bilancio 2020 è stata considerata la spesa reale che prevede un incremento, comprese le due nuove unità di categoria D che sono sotto procedura concorsuale.
Non credo di dover dire molte altre cose, se non che, come ho detto, siamo nel pieno rispetto del d.l. 78.
Alcune precisazioni relativamente alle indennità dei Consiglieri, dal 2015 al 2020 c'è stata una differenza in meno, quindi una diminuzione di 679 mila euro; le spese di rappresentanza registrano una diminuzione di 31 mila euro, erano 40 mila oggi sono 9 mila, le spese postali una diminuzione di 43 mila euro, le spese telefoniche di 9.900 euro in meno, per i giornali costo zero, quindi azzeramento della spesa, come c'è stato anche l'azzeramento dei contributi ai gruppi, con la legge che è stata votata sull’eliminazione dei fondi ai gruppi consiliari.
L'ultima cosa che vorrei dire è questa: nell'anno precedente avevamo mandato 703 mila più 350 mila euro in assestamento sul bilancio del 2018, direttamente restituiti al bilancio della Giunta, un'ulteriore dimostrazione della sobrietà e del rigore della gestione del bilancio dell'Assemblea legislativa delle Marche, con una spesa di funzionamento che rispetto all'anno precedente è inferiore di circa 134 mila euro.
Per concludere, questo è il dato complessivo, il dato generale del bilancio dell'Assemblea legislativa, che prevede di fatto la piena autonomia della stessa Oggi i centri di costo, diversamente da prima, sono tutti caricati nel bilancio del Consiglio regionale e questo consente di avere un'autonomia piena. L'unica cosa che rimane aperta, ne parlavamo recentemente nell'Ufficio di Presidenza, è la questione dell'immobile, nel senso che il Palazzo delle Marche, in cui ha sede, non è di proprietà del Consiglio regionale, credo che in prospettiva questa autonomia possa essere sempre più perseguita in modo tale che possa essere piena - l'Assemblea legislativa non è in contrapposizione con la Giunta - senza dover ogni volta ricorrere ai servizi della struttura amministrativa della Giunta regionale, che spesso e volentieri ha anche altre urgenze, perché gestisce tante situazioni immobiliari e tanti immobili distribuiti sul territorio regionale, gestioni emergenziali delle strutture, a volte emergenze climatiche, a volte emergenze legate al sisma; queste cose naturalmente hanno precedenza su tutto il resto e rischiano di mettere in difficoltà situazioni anche oggettive che l'Assemblea legislativa ha.
L'impegno del rigore e della sobrietà che ci eravamo dati dal primo giorno in cui ci siamo insediati è stato rispettato, abbiamo continuato su questo filone e a rispondere ai cittadini marchigiani di ogni euro che è stato speso, che viene speso, perché credo che sia giusto ed opportuno rendicontare alla comunità marchigiana tutto ciò che questa Assemblea legislativa fa, perché noi siamo qua ed abbiamo il diritto di svolgere appieno e bene il nostro lavoro, abbiamo il diritto di rappresentare la comunità marchigiana, ma alla comunità marchigiana è giusto che in qualche modo rispondiamo del nostro lavoro.
Mi fermerei qui, Presidente, poi se c’è qualcosa magari intervengo dopo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Il bilancio dell’Assemblea legislativa, che si discute nel giorno in cui si vota quello della Regione, ha un ruolo minore nel dibattito, nelle cifre, però credo che l'ultimo bilancio di questa legislatura, la discussione che faremo per l'ultima volta in questa legislatura, meriti un piccolo intervento.
Molte cose le ha già illustrate il Vicepresidente Minardi, però credo che sia utile ricordare alcuni aspetti di fine legislatura, non tanto per questo singolo atto, ma per una valutazione complessiva.
Penso che il tema della sobrietà, che è stato richiamato, sia importante, effettivamente c'è stato un risparmio e devo dire che sono contento e soddisfatto che quota parte significativa di questo risparmio sia derivata dalla legge che ha eliminato le spese dei gruppi consiliari, stiamo parlando di alcune centinaia di migliaia di euro, che possiamo destinare alla comunità.
Ho visto che anche il Presidente ha fatto della sobrietà un tratto, le spese di rappresentanza del Presidente e dell'Ufficio di Presidenza credo che siano tra le più basse d’Italia - dico una cosa controcorrente - persino troppo perché, cari colleghi, penso che l'istituzione debba avere un limite minimo di decenza. Talvolta ci capita di dover invitare delle persone che vengono da fuori per le Commissioni, ad esempio, a titolo gratuito, che dobbiamo audire, ed invitarle almeno ad un parco pasto potrebbe essere ..., lo dico come memorandum per chi verrà dopo. Vorrei fare un intervento del tipo memorandum su alcuni auspici, questa è una cosa che segnalo, se invitiamo un Professore dell’Università di Torino, che è un mega esperto, credo che almeno il rimborso del treno in seconda classe e 30 euro di pasto dovrebbero essere riconosciuti, un tratto di decenza, mentre abbiamo invece sempre difficoltà a fare queste operazioni.
Auspico, Presidente, di riuscire a far diventare concreta in ogni suo aspetto quella legge, mi riferisco ai servizi per i gruppi consiliari che sono stati la sostituzione del corrispettivo economico. Vedo che ancora ci sono un po' di spese postali per i Consiglieri, non so esattamente cosa siano, bassissime, però entro la fine della legislatura potremmo fare un incontro con i capigruppo e l'Ufficio di Presidenza su questo aspetto.
Segnalo un altro tema importante, credo di poterlo fare anche a nome dei colleghi del Comitato di valutazione delle politiche, che sarà utile affrontare nel futuro, il Comitato, come sappiamo, anche grazie all'Ufficio di Presidenza, in particolare al Vicepresidente Celani, ha avuto la possibilità di colmare il gap di assenza di personale con una dotazione dell’Ufficio di Presidenza, per cui ringrazio il Presidente Mastrovincenzo e tutto l'Ufficio di Presidenza, però rischiamo di rimanere sempre un po' indietro, quindi il secondo aspetto del memorandum è quello di cercare di ragionare sul tema delicato e complesso come quello del personale dell'Assemblea legislativa delle Marche per superare questo stallo.
La questione della valutazione è stato un tema di mandato per l'Ufficio di Presidenza e per il Consiglio, cerchiamo di lasciare, come si dice nella letteratura sul welfare “per il dopo di noi”, un segno evidente da questo punto di vista.
Un'altra cosa che nella legge sulla valutazione è inserita, di cui noi del Comitato siamo contenti, e che va ad incidere da questo punto di vista è che sono stati strutturati degli stage e delle borse di ricerca con le Università, potranno servire, e dall'anno prossimo potremmo avere dei ragazzi, laureandi o post-laurea, che gratuitamente potranno venire per un mese a fare un periodo di stage presso il Consiglio regionale. Credo che per loro possa essere un’occasione formativa e per noi anche uno sguardo sul mondo esterno.
Segnalo un'altra cosa che abbiamo affrontato in una seduta della Conferenza dei Presidenti dei gruppi, rispetto alla quale ho avuto l'onore e anche l'onere da parte dell'Assemblea dei Presidenti dei gruppi di occuparmene, riguarda le spese legali. In questo bilancio le spese legali sono pari a zero, ricordo a tutti noi che sarebbe auspicabile arrivare entro la fine del mandato ad una legge che possa sanare un vulnus che riguarda i Consiglieri regionali, unica fattispecie nella pubblica amministrazione, nelle istituzioni italiane, a non avere alcuna copertura delle spese legali, qualora nel corso del proprio mandato abbiano un procedimento giudiziario e vengano assolti con formula piena per non aver commesso il fatto. Questa è una cosa che riguarda solo i Consiglieri regionali, perché il testo unico degli enti locali garantisce un Sindaco, un Consigliere comunale, un Assessore, un Consigliere provinciale (ancora ci sono). Se un Sindaco viene indagato per una cosa che non ha commesso, le spese legali sono rimborsate dall'ente. Analogamente esiste il testo unico del pubblico impiego che difende, ad esempio, i nostri dirigenti, i nostri dipendenti, per la stessa fattispecie, e poiché i Parlamentari hanno l'immunità parlamentare, l'unica categoria in Italia che è scoperta è quella dei Consiglieri regionali. Credo che sarebbe utile provvedere ed alcune Regioni l’hanno già fatto. Questo è un altro memorandum per i prossimi pochi mesi che ci rimangono.
Queste sono le cose fondamentali che volevo evidenziare, ringrazio comunque tutti coloro che hanno lavorato in questi anni, a partire dall'Ufficio di Presidenza, dal relatore dell’Ufficio di Presidenza, che è sempre stato molto preciso nelle sue relazioni, per lo sforzo collettivo che è stato fatto per il bilancio dell'Assemblea legislativa delle Marche.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Abbiamo ascoltato ed abbiamo letto con attenzione il nostro bilancio, il bilancio del Consiglio.
Voglio ricordare a me stesso in primis e poi a tutto il Consiglio che il bilancio 2020/2022 è di transizione tra la X^ e l’XI^ legislatura, quindi riguarderà anche quelli che verranno dopo di noi, cioè il prossimo Consiglio regionale.
Le riforme principali che riguardano il Consiglio e che sono state attuate in questa legislatura debbono essere rafforzate e messe al servizio anche della prossima. Voglio ricordare la riforma contabile, che ha cambiato i criteri delle scritture contabili; oltre a quello che ha ricordato il Consigliere Busilacchi, visto che ci ha impegnato più di un anno di lavoro, anche la riforma del Regolamento del Consiglio regionale, che era datato agli anni ‘70, c'erano ancora le convocazioni con raccomandata e ricevuta di ritorno, non c'erano neanche le e-mail. E' stato un lavoro importante, che ci ha impegnato per più di un anno e che ha visto, direi trasversalmente, anche un'attenzione particolare al ruolo dei Consiglieri di minoranza, per una pari dignità con quelli della maggioranza.
Il Comitato di controllo della valutazione delle politiche ha messo in evidenza delle carenze rilevanti in merito al funzionamento del Consiglio e per quanto riguarda l'efficacia degli atti e delle leggi che vengono approvate. Infatti, abbiamo avuto una grande difficoltà a reperire i dati e a capire quali sono state le leggi attuate e i conseguenti esiti e benefici dell'approvazione per i cittadini marchigiani, quindi, mi auguro che possa continuare ad essere implementato nel corso del 2020 e nel corso della prossima legislatura.
Passo a delle indicazioni particolari, qui è indicata la spesa di Concilium e devo dire, non so se per mia scarsa conoscenza, che vedo con il nuovo sistema Concilium i nuovi monitor, i nuovi microfoni con gli schermi, ma all'atto pratico poco beneficio, poca implementazione e coordinamento che ci erano stati promessi nel momento in cui abbiamo fatto audizioni su questo programma. E’ stata una spesa importante e se non è stato attuato completamente, se i Consiglieri non sono stati messi in condizione di usare appieno il sistema operativo Concilium bisogna fare sicuramente qualcosa di più affinché questo strumento, che è costato una cifra considerevole, sia a beneficio di tutti i Consiglieri, quelli che termineranno questa legislatura e quelli della successiva.
Un altro discorso importante è quello di Anac che comincerà con processi a maggior rischio corruttivo per poi ampliarli sempre di più. Gli atti del Consiglio, il lavoro del Consiglio devono essere ispirati ad una maggiore consapevolezza e trasparenza anche nei confronti dei marchigiani che seguono il Consiglio regionale e che hanno votato i Consiglieri.
C'è un altro appunto che vorrei fare perché abbiamo chiesto più volte l'accesso alle banche dati, sia per ricerche di giurisprudenza, che per articoli di dottrina, ma ai Consiglieri non è stato concesso. Molte volte si lamenta una marginalizzazione sempre crescente nei confronti dei Consiglieri, l'accesso alla banca dati è un elemento qualificante e importantissimo per il lavoro degli stessi e io mi auguro che prima che finisca la legislatura questa possibilità, che noi abbiamo richiesto più volte, venga concessa a tutti.
Voglio dire anche, riallacciandomi a quello che ha detto il Consigliere Busilacchi, che le spese della democrazia non vanno tagliate, vanno tagliati gli sprechi e il Consiglio regionale deve avere delle garanzie di funzionamento. La riduzione delle spese che è stata annunciata nel bilancio del Consiglio deve essere soprattutto rivolta a quelle non necessarie.
Vorrei fare una riflessione al termine di questo mio intervento sul Comitato per la legislazione. E’ formato da tre componenti, che sono dei consulenti ed hanno un compenso annuo di 45 mila euro. Tutti e tre sono stati eletti a marzo 2019 quindi, ognuno degli autorevoli esperti ha maturato un compenso di 12.500 euro. Abbiamo chiesto al Segretario generale quanti pareri ha espresso il Comitato della legislazione, ci è stato risposto: sette. Consentitemi il calcolo sulla carta gialla come si faceva nella bottega di alimentari, sette pareri, ogni componente ha percepito 5.300 (maturati per 10 mesi) dei 12.500 euro, quindi ogni parere è costato al Consiglio regionale 1.785 euro. E’ troppo? è poco? Non lo so. Quello che voglio dire è, se i pareri sono stati pochi, se la richiesta dei pareri è ridotta, di usare meglio il Comitato per la legislazione, se invece i pareri richiesti sono quelli utili, devo dire che il Comitato per la legislazione, anche se è composto da esperti di un certo prestigio e di una certa professionalità, ci costa troppo perché 1.785 euro a parere mi sembra eccessivo.
Abbiamo espresso la nostra valutazione su questo bilancio e quello che ci preme di più, visto che riguarda il 2020/2022, è che il prossimo Consiglio venga messo in condizioni migliori rispetto a quelle che sono state fornite nella X^ legislatura, per riconoscere maggiore dignità ai Consiglieri, che a volte hanno sofferto e soffrono di marginalizzazione. Questo è il nostro augurio oltre alle mere valutazioni contabili, è un nostro auspicio politico perché il Consiglio abbia sempre di più la funzione che deve svolgere e pari dignità con la Giunta e gli Assessori.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi
Romina PERGOLESI. Grazie, Presidente. Innanzitutto vorrei ricordare che quando siamo entrati per la prima volta e ci siamo relazionati con le strutture della dell'Assemblea legislativa si partiva da una situazione in cui, mi fu risposto, era prassi non rispettare il Regolamento, ora, dopo quasi 5 anni, verso la fine del mandato, siamo arrivati a non solo rimettere mano al Regolamento, ma a far rispettare pedissequamente lo stesso, tant'è che in alcuni casi siamo stati odiati da alcuni tecnici delle strutture.
Su questo bilancio del Consiglio ho visto molto positivamente la questione del riordino delle leggi regionali e la maggiore semplificazione per una migliore fruibilità da parte della comunità marchigiana. L’unico rammarico è che non si sia riusciti nel corso di questo mandato a metter mano a più leggi, a semplificare un po', perché permangono diverse normative, molte anche vecchie, che andrebbero aggiornate, se si fosse lavorato forse in maniera più coerente si sarebbe riusciti a mettere mano ad alcune di queste anche in questo mandato.
Mi ha entusiasmato leggere nella programmazione delle prossime iniziative quella sulla creazione di seminari di formazione e informazione per i Consiglieri regionali che verranno eletti nel prossimo mandato, perché secondo me una delle carenze maggiori è stata quella di dover iniziare da capo e arrivare solo nel corso del mandato a conoscere alcune attività e alcune strutture che, per quanto riguarda la IV Commissione, sarebbe stato opportuno conoscere prima. Quindi ben vengano ad inizio mandato questi corsi di formazione che saranno utili a chi verrà eletto in seguito alle elezioni di maggio.
Molto positivo rivedere la metodologia di valutazione del rischio di fenomeni corruttivi e a favore della cultura e della legalità, come indicato anche dalle recenti circolari dell'Anac, vederlo scritto in questa proposta non era così scontato, è un altro aspetto positivo.
Sulla digitalizzazione e la dematerializzazione dei documenti non c'è solo risparmio dal punto di vista sia economico che ecologico di produzione di quintali di carta, ma c’è maggiore trasparenza sull'attività istituzionale e amministrativa. Quindi, un altro degli aspetti innovativi che prima non c'era e che arriverà a compimento sicuramente nel prossimo mandato.
Solo un appunto per quanto concerne il patrocinio dell'Ufficio di Presidenza ad iniziative di associazioni. Ho notato che le risorse ammontano a 200 mila/300 mila euro, se non ricordo male, per proposte di promozione da parte di associazioni o comunque terzi, mentre per quanto riguarda le strutture interne, quindi l'attività specifica dell'Assemblea a livello organizzativo, abbiamo dato poco e mi auguro che nei prossimi mesi, nei prossimi anni, si attivino un po' di più anche gli uffici del Consiglio regionale per far si che molta della propaganda che viene fatta a favore della legalità e della democrazia parta proprio dall'ente Consiglio.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Presidente. Due brevissime battute per ribadire alcune situazioni, anche in risposta a qualche dubbio che è stato espresso dai colleghi Consiglieri.
Parto da Concilium, credo che sia stata una buona scelta, non dico eccellente o ottima, ma una buona scelta perché è stato il primo passo che abbiamo fatto per l'informatizzazione di tutte le operazioni all'interno del Consiglio, soprattutto, l'interconnessione fra noi Consiglieri e il sistema. Certamente, Consigliere Maggi, manca un pezzo, l'ultimo rezzo che avevamo previsto che era quello di dotare ciascuno di noi di uno strumento ufficiale per dialogare non soltanto con il sistema, ma tra noi stando nei banchi, parlare con il proprio collega di partito o meno, per una completa rete intranet tra noi. E' una seconda fase che era stata individuata, ora le risorse, tutte, non c'erano, abbiamo speso circa 100 mila euro per fare questo, ci sono voluti un paio di mesi di affiancamento, però oggi abbiamo una situazione che, perlomeno nella gestione pratica dell'Aula, è nettamente migliorata. Ce ne accorgiamo nel momento in cui non funziona, quando votare o intervenire per alzata di mano diventa effettivamente un caos. Ognuno può dal suo banco vedere come sta andando l'andamento dei lavori, quali sono gli argomenti iscritti, chi sono gli oratori ed i Consiglieri che hanno chiesto la parola, però c'è questa seconda fase che, credo, la prossima legislatura porterà ad attuazione.
L'altro aspetto che voglio segnalare, come ha detto il Consigliere Minardi, è che abbiamo iniziato lentamente ed efficacemente una riorganizzazione di tutta la struttura, partendo dal basso, partendo dal personale di livello inferiore, indicendo alcuni concorsi, che si dovranno espletare tra poco per le categorie le C e D.
Abbiamo in qualche modo rivisto anche il funzionamento delle Commissioni, soprattutto per quanto riguarda i segretari a cui abbiamo dato ulteriori funzioni, che sono quelle del legislativo, certo, è un po' difficile, credo che dovranno essere affiancati da un organismo che dovrà essere un comitato di esperti, in modo tale che ogni Commissione possa, con una certa sua competenza ed esperienza, affrontare anche l'aspetto prettamente legislativo, senza far girare i Consiglieri per i vari uffici per chiedere consulenze, anche perché il Segretario generale non può riuscire a seguire e a coordinare tutto questo lavoro. Quindi anche l’aspetto riorganizzativo credo che debba essere messo in evidenza.
C'è stata poi la redazione del nuovo Regolamento del Consiglio regionale e la Commissione presieduta dal Consigliere Busilacchi ci ha portato a lavorare per più di un anno su questo, ora, se qualcosa non funziona molto spesso non è colpa del Consiglio, perché se i tempi non vengono rispettati o meno il Consiglio c’entra poco. Abbiamo cercato di stabilire delle regole che mettessero tutti in condizione di lavorare nel modo più adeguato, ne abbiamo dimostrazione oggi che siamo arrivati, tirati in tempi strettissimi, quando il Regolamento dice tutt'altra cosa.
Poi, come ha detto la Consigliera Pergolesi, c'è tutto il discorso della formazione e voglio spendere anche 10 secondi per quanto riguarda i patrocini e la compartecipazione. Guardate, queste somme che sono in bilancio noi le spendiamo al 95% per le associazioni, non le diamo ai Comuni, alle Università, perché riteniamo che siano un mezzo per avvicinare l'Assemblea legislativa ai territori. Vi dico che funziona tantissimo ed anche solo la presenza di un Consigliere, che lo chiede, è una cosa fondamentale perché porta il saluto, approfitta per parlare della funzione del Consiglio, che non si conosce, perché all’esterno si parla in genere di Regione nella sua interezza e non si sa che il lavoro del Consiglio è programmazione e legiferazione.
Quelle poche migliaia di euro, molto spesso centinaia di euro che noi diamo, significa avvicinarsi ai territori con delle manifestazioni che sono prevalentemente dedicate alla cultura, al sociale, non ci sono feste o festicciole, se andate a vedere può anche succedere, però, ripeto, il 90% è dedicato soprattutto a questo effetto e vi dico che funziona molto perché la gente si ricorda, fa richiesta. Ritengo che sia uno di quegli aspetti che in qualche modo ci consente di stare sui territori come Assemblea legislativa, altrimenti si fa fatica a capire che siamo qui mesi e mesi magari per tirare fuori un emendamento su una legge che può non essere mai applicata perché non ci sono le risorse.
Non è una difesa d'ufficio, non ce n’è bisogno in quanto i dati li vedete, anche quello finanziario di aver riportato in capo al bilancio del Consiglio tutti gli oneri del personale in modo tale da avere una visione più immediata ed oculata di come stanno andando le cose.
Posso dire che resta il rammarico di non aver fatto un regolamento sul funzionamento dei gruppi, di quei servizi che l'Assemblea deve dare ai gruppi consiliari. Ci abbiamo provato, dico la verità, tantissime volte, qui abbiamo testimoni tutti, in modo particolare il Consigliere Rapa con cui ci siamo battuti su questo aspetto, sul quale non ci siamo riusciti per tanti motivi. C'è stato uno strascico del primo anno di legislatura in cui erano stati assegnati dei fondi, che non tutti i gruppi hanno speso, per cui si faceva fatica a riequilibrare il tutto, c'era qualche gruppo che ancora aveva fondi che non spendeva o perlomeno, aggiungo, che si ostinava a non spendere e gruppi che invece non avevano avuto nulla sin dall’inizio. Si faceva fatica a fare iniziative all'estero ed essere poi ristorati dall'Assemblea, però credo che sarà uno dei punti che la prossima legislatura affronterà, il prossimo Ufficio di Presidenza affronterà velocemente perché partirà da zero, senza intralci di questo tipo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Minardi.
Renato Claudio MINARDI. Solo alcune precisazioni. Sulla questione delle partecipazione ha già detto il Consigliere Celani, è chiaro che è nella disponibilità dell'Ufficio di Presidenza, ma riguarda tutti i Consiglieri regionali, l'Ufficio di Presidenza adotta l'atto deliberativo, ma le pratiche, spesso e volentieri, vengono presentate direttamente dai Consiglieri, ed è sicuramente un modo per avvicinare l’istituzione ai territori. Dopodiché le somme sono esigue perché parliamo di una cifra inferiore ai 200 mila euro, che riguarda il sociale, il volontariato, la cultura, il turismo, l'ambiente, una miriade di settori, peraltro è un modo per essere presenti sui territori, come Consiglio regionale e come Consiglieri, rispetto alla molteplici attività ed iniziative di cui è ricca questa regione.
Concilium è stata una scelta importante adottata dalla Conferenza dei capigruppo, una scelta importante perché è stato un passo anche verso la trasparenza. Il sistema ha una grande potenzialità che è ancora inespressa in toto, nel senso che abbiamo iniziato ad attivarla, la prima parte riguarda le strumentazioni, di cui fruiamo anche in questo luogo, e l’adeguamento di parte delle procedure rispetto al nostro sistema di lavoro.
E' chiaro che avremmo potuto accelerare, ma in sede di Conferenza dei capigruppo si decise, quindi fu una decisione collegiale, di andare per gradi, nel senso che quando i nostri uffici chiesero se prendere i tablet da mettere a disposizione dei Consiglieri per lavorare, per renderli operativi direttamente con gli emendamenti, con le procedure, con gli atti, con tutto ciò che consegue l'iter amministrativo e legislativo, si decise di andare avanti, ma l'applicazione piena la faremo dalla XI^ legislatura. Quindi, chi sarà in quest'Aula nella prossima legislatura o i nuovi si troveranno con il sistema Concilium che dovrebbe cominciare sin dall'inizio in modo operativo e definitivo.
La seconda cosa riguarda il Comitato per la legislazione. E' chiaro che il compenso è stato stabilito in modo “forfettario”, uso questa terminologia anche se non è corretta. I pareri chiesti sono stati 7 ed è stato fatto un calcolo su quello che può costare un parere, ma i pareri che nel 2019 sono stati 7 avrebbero potuto essere 7, 14, 21, 28, 70, non c'è un numero prestabilito. Il Comitato per la legislazione è appena nato e forse non abbiamo ancora l'abitudine, come anche la Presidenza e l'Ufficio di Presidenza, a chiedergli dei pareri, però, ripeto, il compenso che è stato stabilito è quello e se fossero stati 70 anziché 7 la cifra sarebbe sempre stata quella. Sinceramente, tenuto conto che sono tre docenti universitari, se oggi andassi a chiedere un parere ad un qualsiasi avvocato, piuttosto che a un docente universitario, con meno di 4, 5 mila euro probabilmente non uscirei dal suo studio. La cifra, ripeto, è una tantum e forfettaria e non riguarda un numero minimo o massimo, quindi piena libertà del Consiglio regionale di chiedere i pareri al Comitato. Penso che non sia eccessivo il quantum che è stato stabilito, tenuto conto del profilo professionale che è stato chiesto, quando è stato fatto il bando, alle persone che volevano candidarsi per partecipare alla composizione del Comitato per la legislazione. Era un profilo molto alto, molto elevato, ripeto, è vero che sono stati chiesti 7 pareri, ma potevano essere 14, 21, 70, 100, non c'è un numero massimo stabilito ed il profilo professionale è molto elevato.
Non ho altro da aggiungere, Presidente, credo che il dibattito sia stato utile e di approfondimento da parte dei Consiglieri, che ringrazio.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di atto amministrativo n. 75. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Sull'ordine del giorno
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Chiedo la sospensione della seduta per mettere insieme le ultime modifiche dell'atto che erano in corso di trascrizione, così che formalmente, avendolo definitivo, si possa iniziare la discussione.
La seduta è sospesa alle ore 11,45
La seduta riprende alle ore 15,00
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
Proposta di legge n. 330
ad iniziativa della Giunta regionale
“Disposizioni per la formazione del bilancio 2020/2022 della Regione Marche (Legge di stabilità 2020)”
Proposta di legge n. 331
ad iniziativa della Giunta regionale
“Bilancio di previsione 2020/2022”
(abbinate)
(Discussione congiunta)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le proposte di legge nn. 330 e 331 della Giunta regionale.
La discussione generale congiunta è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Scusate il ritardo, ma come avete potuto immaginare ed anche vissuto direttamente, i tempi un po' concitati e compressi per giungere a determinare tutti gli atti ci hanno portato a questa tabella di marcia cosi pressante.
Anziché nei titoli di coda, mi sento di esprimere un ringraziamento a tutti gli attori che hanno contribuito a portare in Aula queste proposte di legge. Un atto come quello del bilancio è complesso, con tutte le implicazioni, tutte le modifiche che, strada facendo, hanno trovato via di accoglimento. E' stato un lavoro molto difficile, quindi, mi sento in dovere di ringraziare tutti coloro che ci hanno prestato la loro assistenza, sia il personale del gruppo che il personale dei servizi della struttura della Giunta e del Consiglio, tutte persone che ci hanno messo a disposizione la loro professionalità in maniera lodevole, facendo anche orari particolarmente pesanti per rispettare la tabella di marcia che ci eravamo dati, altrimenti, diluendo in tempi più lunghi, avremmo fatto lo stesso lavoro, ma ovviamente non saremmo riusciti a rispettare la scadenza.
Mi sentivo di porre questo ringraziamento all'attenzione dell'Aula, anziché arrivare al termine, quando, magari, tutti siamo stanchi e non vediamo l'ora di congedarci.
E’ l'ultimo bilancio di questa legislatura e presenta una caratteristica particolare che mi sento di mettere in evidenza. Dal 2015 in poi si può dire che lo Stato aveva requisito, passatemi questa espressione, gli avanzi dei bilanci degli enti locali in generale, dai Comuni, alle Province, alle Regioni, e li aveva utilizzati per il miglioramento dei conti della finanza pubblica, questa volta, in seguito ad una sentenza della Corte Costituzionale, è possibile tornare ad iscrivere gli avanzi nei bilanci, che sono il frutto e la storia dei bilanci dei singoli enti locali, ai fini del raggiungimento dell'equilibrio di bilancio e questo non può che dare molte risorse al sistema.
Nel caso specifico la Regione Marche nel bilancio del 2020/2022 può contare su un avanzo applicato di 48,3 milioni di euro, risorse ingenti che fanno un po' la differenza rispetto ai bilanci degli esercizi precedenti. Se poi andiamo a vedere anche l'avanzo programmato per il 2021/2022, aggiungiamo quasi altri 23 milioni di euro, che possono essere risorse aggiuntive al sistema, se a questo aggiungiamo anche che le spese di investimento, che possono trovare copertura attraverso l'utilizzo del debito autorizzato e non contratto per circa 148 milioni di euro nel triennio, raggiungiamo una cifra considerevole pari a 219 milioni di euro, che possono essere concessi al sistema e fanno si che questo bilancio rispetto agli esercizi precedenti possa essere considerato, dal mio punto di vista, molto più completo in quanto fin da subito dà una risposta a molte questioni, che poi vedremo nello specifico. Sicuramente interverranno l'Assessore e il Presidente e diranno la loro.
Fin da subito ci rendiamo conto che molte questioni trovano una risposta esaustiva rispetto al loro dimensionamento che solitamente negli altri anni ci portava strada facendo a raggiungere l'obiettivo, perché, magari, in sede di previsione le risorse non erano completamente disponibili e strada facendo, con le manovre di variazione e di assestamento, si perveniva al risultato finale. Questa volta su molte questioni e su molti argomenti mi sento di poter affermare che il bilancio dà una risposta completa.
Tocco soltanto alcune voci giusto per rendere un po’ l'idea anche perché negli esercizi precedenti abbiamo visto che molte tematiche, che ricorrevano spesso, trovavano le risorse necessarie strada facendo nell'iter del bilancio. Bilancio che nasce con la previsione e poi trova compimento attraverso le variazioni di bilancio, l’assestamento, il rendiconto dell'esercizio precedente, che a sua volta chiarifica e dà eventuali ulteriori risorse al bilancio dell'esercizio in corso, fino ad arrivare all'assestamento.
Mi sento di sottolineare in particolare giusto qualche elemento:
- le risorse per l’Erdis sono 10,8 milioni nel 2020, 11,5 nel 2021/2022, parlo per primo dell’Erdis perché sono legato alla modifica della legge sull'Erdis, che ha preso il luogo dell'ex Ersu, che è stata una modifica sostanziale di questo settore, che sta dando risultati positivi. Allocazione di risorse necessarie per poter garantire il completo e anche positivo funzionamento dell'ente;
– la totale allocazione delle risorse per la tematica degli emotrasfusi, cosa che spesso e volentieri aggiustavamo in corso d'anno, questa volta, fin da subito, troviamo le risorse necessarie a garantire questa problematica che, ripeto, è una questione di cui si fa carico la Regione, dopo che la norma nazionale ha un po' abbandonato il campo, anche perché originariamente c'era una legge dello Stato che garantiva le risorse per l'indennizzo ai soggetti che avevano subito danni da emotrasfusioni, ma la Regione da diverso tempo si fa carico completamente di questo indennizzo, ed ecco quindi le risorse tutte allocate;
- la grande partita delle Province. L’Assessore Cesetti ogni volta, con la giusta passione, ci fa presente quali e quante questioni questa riforma rimasta un po' ibrida ha comportato, soprattutto dal momento in cui molte funzioni sono state assegnate alle Regioni, ma non le risorse necessarie per svolgerle, e che la legge riserva. Questa partita comporta 15 milioni nel triennio nel bilancio 2020/2022;
– le risorse per le agevolazioni tariffarie, pari ad oltre 8,5 milioni, sempre nel triennio;
– i progetti per la vita indipendente. Devo dire che questo è un tema di civiltà, è una scelta che quest'Aula, ma anche la Giunta, ha accompagnato fin dall'inizio. E' stato un iter a cui ho partecipato fin dalle prime battute e debbo dire che è un segno evidente di grande sensibilità. La Regione Marche finanzia tutti i progetti di vita indipendente, quando siamo arrivati 5 anni fa, c’erano circa 600 mila euro per questo grande tema, la legge è sopravvenuta più tardi, oggi possiamo dire senza vantarci, perché, ripeto, è una questione di civiltà, che è diventato un elemento scontato che fa parte della normale attività di un'Assemblea legislativa come la nostra, però mi sento di evidenziare che le risorse sono passate da 600 mila euro a 3,3 milioni euro all'anno. Garantiamo tutti i progetti di vita indipendente, dando un segno di dignità e di civiltà che non ha trovato eguali fino a questo momento;
- gli interventi per la difesa della costa, un problema della costa marchigiana in più punti. Vengo da una parte di territorio in cui questa tematica è molto sentita e colgo l'occasione, siccome leggo sulla stampa che qualche facinoroso continua a sostenere che la Regione non ha fatto ancora nulla in questa direzione, per evidenziare che l'amministrazione regionale ha stanziato specifiche risorse per questo progetto, che nasce da una modifica sostanziale, ovvero il piano di difesa della costa, che è stato un lavoro immane e in merito a questo colgo l'occasione per ringraziare ancora il Presidente Biancani e tutta la III Commissione che per mesi ha lavorato alla modifica di questo atto, senza la quale non si sarebbe potuto intervenire in alcun modo in alcune zone, che non erano inserite nel novero degli elementi modificabili, proprio perché il piano non contemplava questa possibilità. Anche qui ci sono risorse importanti, oltre 5,5 milioni di euro.
Ci sono poi interventi rilevanti nel settore delle attività produttive e dell'industria, attraverso il sostegno a settori che, sappiamo bene, hanno risentito di una crisi che purtroppo si protrae da diverso tempo. Questa tematica non può essere avulsa anche dalla …, sempre riferendoci ad alcune attività, ad alcuni settori in particolare dell'economia. Ad esempio il settore del distretto calzaturiero fermano è stato oggetto di attenzione attraverso l'istituzione dell'area di crisi complessa e l'azione combinata tra l’istituzione dell'area di crisi e le risorse che con questo bilancio vengono allocate, pari ad oltre 27,5 milioni di euro per tutte le industrie e le attività produttive, può senza dubbio, soprattutto lo auspichiamo, produrre qualche effetto.
Vanno anche salutati gli interventi a favore dell'edilizia sanitaria, in particolare nel 2022 notiamo i 30 milioni di euro stanziati per il completamento dell'Ospedale di Fermo, che ha subìto delle modificazioni sostanziali rispetto al progetto originario e ciò ovviamente ha comportato una allocazione di maggiori risorse per dare compimento a tutta l'opera che, ripeto, rispetto allo stanziamento iniziale ha subìto varie modificazioni sotto più punti di vista.
Ho letto qualche commento relativo al fatto che questo bilancio è privo di una visione strategica e complessiva, non sono certo l'Assessore al bilancio, però sono il Presidente della Commissione e partendo dall'analisi seppur sintetica che ho fatto in premessa, mi sento di dire che se oggi riusciamo a rimettere nel sistema regionale quelle somme di cui ho parlato, oltre 219 milioni in 3 anni, è frutto di una visione del bilancio, non si trova la possibilità di allocare oltre 200 milioni di euro nel triennio se non c'è dietro un'attività e una visione di come si gestisce il bilancio, una visione ed un'attenzione rigorosa e accorta che rende possibile quanto ho cercato di evidenziare. Se abbiamo questa possibilità credo che dietro ci sia una politica del bilancio, oltreché rigorosa, attenta, che ha guardato avanti, perché spesso, anche e soprattutto con la riforma intervenuta con il decreto legislativo 118, lo dico perché l'ho vissuto anche da un punto vista professionale, molti enti locali si sono trovati a dover sanare malagestioni che affondavano le radici negli esercizi trascorsi, che avevano colto la possibilità di diluire in trent'anni disavanzi sostanziali che nel bilancio venivano nascosti.
Questo è in contrapposizione clamorosa, direi, con quello che avviene nel nostro bilancio e nel 2020/2022 la Regione Marche è in grado di mettere a sistema 219 milioni tra applicazione dell'avanzo e utilizzo del Danc (debito autorizzato non contratto), che anch'esso è una forma di gestione accorta e virtuosa anche del debito e della gestione di cassa. Pure questo non può passare inosservato.
Da ultimo, il parere dei revisori dei conti è favorevole, come anche il giudizio del Cal e del Crel, che questa mattina abbiamo appreso, sul bilancio e sulla legge di stabilità.
Nello specifico mi fermerei qui, come descrizione e intervento generale sui due atti, formalmente sono due proposte di legge, ma la presentazione è unica, legge di bilancio e di stabilità.
Quando poi passeremo alla votazione dei singoli articoli e degli emendamenti ci sarà la possibilità di entrare più nel merito di alcune modifiche e di alcuni articoli che rappresentano anch'essi, a loro volta, puntuali attenzioni. Mi riferisco, in particolare, una per tutte, all'anticipazione straordinaria di 20 milioni di euro da parte della Regione in attesa che lo Stato possa restituire queste risorse stanziate per il sisma che sono a favore dell'attività di ricostruzione e delle politiche legate ai territori colpiti dal terremoto, che ben conosciamo. Questo è uno degli aspetti che, alla stessa maniera di quanto detto poc'anzi, può connotare il bilancio.
Resto a disposizione ovviamente per qualche domanda più specifica, perché, passatemi l'espressione, nel mare magnum c'è spazio per moltissime precisazioni, laddove sono in grado di fare farò, ma ovviamente ci avvarremo anche dell'Assessore in questa direzione.
Non da ultimo, giusto per essere coerenti e senza veli, in questo bilancio abbiamo approfittato della situazione di maggiori risorse per puntuali interventi, diciamo così, puntiformi, rubo un'espressione tanto cara al mio Assessore, per esigenze organiche dei territori e leggendole tutti insieme, sono effettivamente esigenze organiche perché non sono vezzi o crucci di questa o di quella persona, sono interventi anche plurimi che vanno a vantaggio di situazioni presenti nel territori, o che hanno un denominatore comune, quello della coesione sociale e quello di dare risposte puntuali che a volte fra la burocrazia e altre questioni non si riesce a mettere le mani.
Credo che non ci sia da sorprendersi neanche per questa miriade di interventi che vanno in questa direzione a vantaggio di tutta la comunità marchigiana. Di fatto sono risposte a quesiti che da essa provengono. Chiaramente nel merito potremo discutere su ciascuno di essi, ma nella loro sostanza e nella loro interezza la finalità è quella che si può indirizzare verso un unico obiettivo ed è quella di dare delle risposte in questa direzione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. L'atto che ci apprestiamo a votare è il bilancio di previsione per l'annualità 2020/2022, è uno degli strumenti più importanti della programmazione finanziaria della Regione, rappresenta il principale documento contabile per l’allocazione, la gestione e il monitoraggio delle risorse finanziarie, quindi, rappresenta lo strumento portante ed attuativo delle politiche regionali, fotografa la strategia di questa amministrazione.
Capisco anche le condizioni economiche in cui è stato elaborato, sia a livello nazionale che regionale. Ci troviamo di fronte ad un Paese immobile, che non cresce, sia a livello nazionale che regionale.
Condivido quello che ha appena detto il Presidente della Commissione bilancio, oggi abbiamo la possibilità di riscrivere gli avanzi nei bilanci, quindi abbiamo maggiori risorse. Ha toccato anche dei punti importanti e strategici per questa Regione, la partita delle Province, gli emotrasfusi, i progetti per la vita indipendente, le attività produttive, ha citato Fermo per quanto riguarda l'aria di crisi complessa, il calzaturiero. Nonostante tutto questo, mi permetto di dire che questo è un bilancio sterile, lo definirei un copia incolla dell'assestamento del 2019 e le voci che il Presidente della Commissione ha toccato, le abbiamo già viste nell'assestamento. Non ci sono scelte strategiche, e quando il Presidente della Commissione ha detto: “Qualcuno afferma che non ci sono scelte strategiche” vi spiego anche perché, anzi apro una parentesi. Certamente non ci aspettavamo che il bilancio 2020/2022 andasse a colmare la mancanza di strategia di questa amministrazione nel corso degli anni.
Vedete, mi dà l'impressione che con questo bilancio l'amministrazione abbia gettato la spugna e dico questo perché, e lo ribadisco, non c'è una strategia, non c'è mai stata in questi 5 anni una programmazione vera e propria.
Voglio fare una domanda all'Aula: in che modo è cambiata questa Regione, questa Amministrazione regionale? In che cosa si è distinta in questi 5 anni. Perché affermo che non c'è stata una strategia? E' mancata una scelta strategica, non c'è stato un cambiamento al 2015 ad oggi e ci sono dei dati che confermano questo a livello regionale. L'economia delle Marche continua a vivere una crisi senza precedenti, questo l’ho detto, sia a livello nazionale che regionale, tutti i settori subiscono un calo, le imprese produttive chiudono e diminuiscono gli occupati, i dati economici forniti dalla Cna sull'andamento del primo trimestre 2019 mettono in evidenza uno scenario negativo per l'intera economia regionale e molte volte, in questi anni, dai banchi dell'opposizione abbiamo chiesto a questa amministrazione di cambiare passo.
La nostra economia regionale continua a vivere un declino in tutti i settori maggiormente rappresentativi, in controtendenza nazionale, perché mentre a livello nazionale abbiamo segnali positivi, a livello regionale no. E' il contrario e i dati emersi per il nostro territorio sono in linea con quelli già negativi del 2018 in cui si era registrato un tasso di crescita negativo, - 0,7% sulla demografia delle imprese.
Dall'inizio dell'anno nella nostra regione abbiamo perso oltre 4 mila imprese, questi sono dati, pertanto le Marche scendono al penultimo posto tra le Regioni italiane nella classifica per il numero di nuove imprese.
Le attività manifatturiere sono quelle che hanno pagato il più alto prezzo, con il calzaturiero nel nostro distretto del fermano. Ripeto, questo significa non avere una visione strategica e quando affermiamo che in questi anni nel bilancio di previsione non c'è stata mai una strategia per questa Regione, lo vediamo dai risultati, mentre a livello nazionale stiamo uscendo dalla crisi, a livello regionale siamo in controtendenza.
Abbiamo detto più volte che serviva un cambio di rotta, un'azione strategica di sostegno ai settori produttivi e non solamente una politica di redistribuzione di contributi alle imprese, dove peraltro prevale ultimamente una burocrazia insostenibile ed inefficiente, infatti le procedure ingessano l'intero sistema, senza fornire tempi certi nemmeno sull'uscita del bando.
Per quanto riguarda il fermano, area di crisi, doveva uscire il bando a settembre, ottobre, novembre e dicembre, a gennaio abbiamo perso tempo, 6 mesi per le imprese sono troppo lunghi.
E’ necessario fornire agli imprenditori garanzie maggiori nel sistema di accesso al credito, visto e considerato quello che è accaduto con Banca Marche. Le aziende sono state messe in difficoltà, la Regione doveva avere più coraggio nel favorire l'accesso al credito, invece non c'è stato e se il Presidente della Commissione afferma che ha sentito dai banchi della minoranza dire che non ci sono scelte strategiche è perché i risultati mettono in evidenza che non c'è stata una strategia in questi 5 anni.
Per me questo bilancio è un copia e incolla dell'assestamento: emotrasfusi, partita delle Province, progetti per la vita indipendente, attività produttive, area di crisi del fermano, il cui bando ancora non vede la luce, è da giugno che si dice che il bando uscirà, siamo arrivati a gennaio e il bando ancora non è uscito. Questo per quanto riguarda le imprese.
Non c’è crescita in una regione senza infrastrutture, non c'è crescita, l'ultima infrastruttura, l’ho già detto anche nell'assestamento, risale all'anno 2016, 26 agosto 2016, la Quadrilatero, tra l'altro quell'opera è stata programmata all'epoca del Governo Berlusconi.
Le infrastrutture rappresentano il volano per la crescita e la competitività della nostra regione, addirittura il fondo monetario internazionale ha ribadito più volte il legame tra investimenti e prodotto interno lordo.
Un aumento dell'1% degli investimenti in infrastrutture produrrebbe un aumento del Pil, a breve, dello 0,4%, ma questa Amministrazione regionale in questi anni è rimasta sorda. Di queste infrastrutture le Marche reclamano da tempo la necessità. Lo sviluppo e la competitività delle nostre imprese sono legate alla presenza di adeguate infrastrutture, una regione ben dotata di infrastrutture, avrà un vantaggio rispetto ad una meno dotata e ciò si tradurrà in un elevato Pil regionale pro-capite.
Noi l'abbiamo ripetuto più volte, anche qui, non c'è stata una progettualità e parlo del fermano, visto e considerato che il Presidente della Commissione ha citato il distretto calzaturiero e l’area di crisi. Da quanto tempo si parla della “Monti e Mare”? La sottoscritta ha fatto tantissime interrogazioni, 11 milioni di euro per la “Monti e Mare”, proprio la scorsa settimana all'ultima interrogazione che ho fatto che cosa mi è stato risposto? Che siamo ancora alla fase della richiesta! Ma vi rendete conto in che situazione si trova la regione Marche? Imprese, infrastrutture, lavoro, accesso al credito. Il fermano è senza infrastrutture, trent'anni di promesse disattese, però, Assessore, in questo ultimo anno farete di tutto e di più!
Ogni bilancio sentiamo ripetere le stesse identiche cose, le stesse voci, questo significa mancanza di progettualità. Non ho mai sentito in quest'Aula progettare un'infrastruttura importante, progettare qualcosa di importante per le imprese, l’abbiamo progettato per il fermano, il fermano area di crisi, e dopo 7 mesi ancora deve uscire il bando.
Andiamo alla sanità, era il fiore all'occhiello di questa Regione, andatevi a vedere l’ultimo giudizio di parifica della Corte dei conti, perché non ho trovato dei dati veri nelle varie relazioni dei revisori. La pagina non la ricordo perché non ho sottomano la copia, ma dal 2015 ad oggi la mobilità passiva è triplicata e questo non lo dice la sottoscritta, lo dice il giudizio di parifica della Corte dei conti. Nel 2015 questa amministrazione è partita con un avanzo di 200 milioni di euro, nel corso degli anni questo avanzo si è azzerato, addirittura l'ultimo consuntivo, se consideriamo anche l’Inrca, è in disavanzo, quindi siamo partiti da 200 milioni di euro per arrivare a zero. Questi sono i dati e questo significa che la Regione non ha avuto nel corso degli anni una visione strategica.
Quello che poi grida vendetta è l'Interporto, ricapitalizzazione dell'Interporto 8 milioni di euro, c’è un piano industriale? Nella relazione dei revisori dei conti, scusate se sbaglio, forse non ho letto bene, non c'è nulla al riguardo. Si può fare, non si può fare, le società partecipate che negli ultimi tre anni hanno avuto una perdita non possono essere ricapitalizzate, ma su questo punto il collegio dei revisori nulla dice in proposito, io quantomeno non l’ho letto.
E' vero, in ogni bilancio di previsione si dice abbiamo fatto questo (la partita delle province, gli emotrasfusi, la difesa della costa), però in concreto la strategia qual è stata? Poi il Presidente della Commissione dice è giusto.
L'abbiamo ripetuto più volte, manca una visione strategica e lo vediamo dai dati che parlano chiaro a livello d'impresa, a livello di infrastrutture, a livello di sanità e non ci potete smentire su questo, perché i dati economici sono stati divulgati dalla Cna, le infrastrutture sono sotto gli occhi di tutti, sulla sanità c'è anche il giudizio di parifica della Corte dei conti che mette in evidenza i dati che io ho enunciato.
Noi bocciamo questo bilancio, ma non perché siamo la minoranza e lo dobbiamo fare, l’ho argomentato con i dati che non ci inventiamo, dati che sono scritti nel giudizio di parifica della Corte dei conti, dati divulgati dall'Istat, dalla Cna e da quello che è sotto gli occhi di tutti: le infrastrutture. Ma voi pensate che una Regione possa crescere senza infrastrutture? Non c'è crescita senza infrastrutture.
E' per questo che noi come Forza Italia voteremo contro questo bilancio, avevate forse un'opportunità di rilanciare questa Regione, ve l'abbiamo detto più volte, più volte dai banchi della minoranza vi è stato detto di cambiare passo, ma anche questo bilancio è stato fatto senza coinvolgere i Consiglieri di minoranza, sapendo bene che non è matematica la vostra vittoria, anzi tutt'altro, e proprio per questo motivo ci dovevate coinvolgere e magari vedere se era possibile progettare qualche infrastruttura per la Regione Marche, perché è facile dire abbiamo fatto questo, quell'altro, gli emotrasfusi, la partita delle Province, sempre quello, però di concreto non c’è stato nulla di importante per questa Regione.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Intervengo adesso perché, come ha detto il Presidente, è opportuno che dopo il relatore di maggioranza e di minoranza intervenga l'Assessore.
Ringrazio il Consigliere Giacinti anche per il notevole sforzo di sintesi e di raccordo tra le varie istanze che ha dovuto fare. Il bilancio è un documento, è un esercizio complesso, ci vuole una grande capacità ed esperienza per mettere in campo la sintesi, lui lo sa fare perché è un uomo di esperienza, lo aiuta la politica ed anche la sua professione.
Invece alla Consigliera Marcozzi, che per 5 anni è stata relatrice di minoranza degli strumenti di bilancio, dico che non è stata capace di mettere in campo una proposta minima - non mi interrompa perché poi mi deconcentro, la faccio lunga e parlo il doppio. A differenza di qualcun altro io non devo leggere qualche compitino scopiazzato di qua e di là, o qualche frase fatta, di solito riesco a partorire, a produrre, qualche idea anche nell'immediatezza, mi riesce abbastanza bene - se non qualche sporadica interrogazione per guadagnare qualche titolo di giornale, ma capisco che si fa anche questo.
Su due punti voglio rispondere succintamente per dimostrare quanto siano infondate quelle osservazioni.
Si cita la parifica ed allora rispondo telegraficamente. La Regione Marche, signori Consiglieri, credo che sia l’unica Regione d'Italia che per 5 anni consecutivi ha conseguito la piena parifica della Corte dei conti, significa senza alcuna riserva, quante volte l’ho detto? Si fa con le forme del contenzioso, viene emesso un provvedimento PQM che parifica il bilancio regionale e gli allegati. Credo che sia l'unica Regione d'Italia.
Per quanto riguarda l'altro aspetto: la crisi complessa del fermano, dice un’altra fesseria, in un consesso pubblico, semplice, molto semplice, perché è stato sempre detto che i bandi, non l’abbiamo detto noi l’ha detto il Mise, sarebbero usciti, e il termine era quello che ci si era dati, il 31 di gennaio 2020, anche perché la cosiddetta Call delle manifestazioni di interesse si è chiusa il 30 settembre per disposizione del Ministero. Quindi evidentemente non sa di cosa parla, si è chiusa il 30 settembre ed a Roma c'è stato il gruppo di coordinamento e controllo, al quale ho partecipato, quindi so di che parlo, che ha esaminato quei dati e li ha validati nel mese di novembre- Poi c’è stato il mio intervento perché ho preteso …, così lo dico adesso e questo vale non solo per quella del fermano, ma per tutte le aree di crisi, lo voglio dire e me lo risparmio poi a margine, me lo consentiranno i Consiglieri, sennò l’avrei detto nel corso del mio intervento, quindi lo dico subito. La strategia dell'area di crisi, di qualsiasi area di crisi, nello specifico del fermano-maceratese, Assessore Sciapichetti, pelli-calzature, è sottesa al Piano di riconversione e riqualificazione industriale e prima di far uscire i bandi - Consigliera Marcozzi, bisogna studiare, no scopiazzare - occorre redigere il Piano di riconversione e riqualificazione industriale, sulla base del quale dovrà essere sottoscritto l'accordo di programma tra i soggetti istituzionali in campo: i Ministeri competenti, il Mise, la Regione Marche, la Provincia di Macerata, la Provincia di Fermo, Invitalia, l’Anpal e devono partecipare anche il Mit, al quale ho scritto, e il Ministero dell’ambiente e del mare. Questo perché? Se pensiamo alla strategia dell'area di crisi complessa - tra l'altro questa Regione ha ottenuto importanti riconoscimenti normativi, ad esempio è stata abbassata la soglia della 181, cosa che ovviamente ha comportato un ritardo, ma quel ritardo è un tempo speso bene, perché ha ridotto la soglia a 1 milione e l’ha estesa alle reti di impresa - questa, è uno strumento normativo più aderente e coerente con il tessuto economico e produttivo di questa Regione, fatto di piccole e medie imprese, e l’abbiamo ottenuta. La strategia dell'area di crisi, voi capite, lì e altrove non può passare soltanto attraverso il sostegno ai settori in crisi tipici, nessun progetto di riqualificazione e riconversione industriale avrà la sua efficacia per il rilancio dei territori se non saremo in grado di esplorare nuove vie di sviluppo, in particolare per quanto riguarda il settore, nello specifico, del turismo e dell'agroalimentare. Esplorare queste vie di sviluppo presuppone che deve entrare - mai prima era successo - all'interno della strategia dell'area di crisi un forte sostegno per una riqualificazione infrastrutturale, che in ultima analisi è quello che dice la Consigliera Marcozzi e su questo ha ragione, ma non sono della Regione Marche le responsabilità, ha assolutamente ragione la Consigliera Marcozzi, ma le responsabilità non sono di questa Regione, anzi.
Ho preteso con i Ministeri e addirittura ho scritto ed ho chiesto formalmente: quale riconversione noi facciamo? Quale rilancio? Quale via di sviluppo noi esploriamo, ad esempio, nel turismo o nell'agroalimentare se poi per percorrere qualche chilometro della A14 ci vogliono cinque ore? Quale imprenditore viene ad investire nel fabrianese o nell’alto fermano, nella zona del distretto del cappello, se lì non girano i bilici? Quale imprenditore del turismo investe in strutture alberghiere o stabilimenti balneari lungo la costa di Porto Sant'Elpidio e di Civitanova Marche se non c'è un Piano di difesa della costa con i conseguenti investimenti? Ho chiesto, quindi, che all'interno di quella progettualità ci sia un grosso progetto di ammodernamento infrastrutturale, me lo ero risparmiato per dopo, ma le ho risposto subito.
Il bilancio regionale, come ho detto, è un esercizio assai complesso e questo che è l’ultimo deve necessariamente essere valutato nel complesso, anche nel complesso dei vari strumenti di bilancio che si dispiegano nell'anno e nel corso degli anni. Vedete, in questi 5 anni, l'ho detto tante volte, ma giova ripeterlo evidentemente, questa amministrazione regionale si è trovata ad affrontare situazioni che ha ereditato, situazioni che erano sul tappeto, probabilmente non era responsabilità di nessuno, non voglio e non serve attribuire responsabilità, ma è un fatto!
Telegraficamente sono:
- la crisi di Aerdorica, e l'abbiamo risolta, ripeto ancora una volta, all’interno di un percorso giuridicamente ineccepibile ed economicamente sostenibile. Giuridicamente ineccepibile perché validato dal Tribunale e dall'Unione europea, economicamente sostenibile perché quel risanamento non ha gravato sulle tasche dei cittadini di questa nostra comunità dato che le risorse le abbiamo ottenute con la ristrutturazione del debito;
- la crisi del credito, la situazione drammatica di Banca delle Marche. Quando ci siamo trovati in quelle situazioni il Presidente della Giunta regionale era quel signore che è stato il vostro candidato alle ultime elezioni regionali e che forse anche per quei motivi è stato sonoramente sconfitto. Questo era.
La crisi del credito da Presidente della Provincia l'avevo paventata a Villa Lattanzi e a quel Presidente dissi: “Attenzione, perché la vicenda Banca delle Marche se esploderà, ucciderà questa Regione e ucciderà le sue speranze”. Lo dissi a Villa Lattanzi, due anni prima che finisse la legislatura regionale.
Per la crisi del credito noi abbiamo insediato il Confidi unico, abbiamo destinato risorse per 24 milioni di euro in questi anni.
Il definanziamento delle strutture sanitarie: il Salesi lo abbiamo rifinanziato, l’Inrca è ripartito, l'Ospedale di Fermo l’abbiamo rifinanziato allora, con 30 milioni di euro che tra l’altro ci hanno consentito di ottenere il finanziamento statale, che altrimenti sarebbe andato perso, e sono 70 milioni, e in questo bilancio triennale voi troverete altri 30 milioni per l'ospedale di Fermo, che nel frattempo è stato rimodulato, portato a 362 posti letto con gli ammodernamenti normativi perché quel progetto era oramai vecchio e risaliva al 2011;
- la riforma delle Province ce lo siamo trovata perché la legge 13 è della precedente legislatura, io ero Presidente della Provincia. Noi l’abbiamo dovuta attuare con il trasferimento del personale dipendente in Regione, senza che ci venissero trasferite le risorse da parte dello Stato centrale, come doveva, e questo non lo dice l’Assessore Cesetti, ma la Corte costituzionale con due sentenze che hanno dichiarato l'illegittimità di alcune norme della legge di stabilità 190, che non prevedevano contestualmente al trasferimento delle funzioni in capo alla Regione il trasferimento delle risorse. Troverete in questo bilancio le risorse per le Province, ci troverete 15,2 milioni di euro, attraverso il meccanismo della reiscrizione dell'avanzo vincolato, e ci troverete 3,5 milioni per investimenti, così lo dico subito e non lo ripeto dopo;
- la crisi dei distretti industriali. Questa crisi noi l’abbiamo trovata ed abbiamo ottenuto, questa maggioranza, questo Governo regionale, il riconoscimento dell'area di crisi complessa. Questi sono fatti! Il riconoscimento dell'area di crisi complessa del Piceno-Val Vibrata. Consigliera Marcozzi, è sempre meglio dire le stesse cose, qualora fosse, almeno è l’esito di una convinzione personale, che leggere sempre le stesse cose, è una tristezza, denota una mancanza politica di idee. E’ una tristezza, non mi interrompa, lo so che è così, a me non dà fastidio perché lei legge, lo vedono tutti, non sono parole sue, mi faccia finire.
La crisi dei distretti industriali, noi abbiamo ottenuto il riconoscimento dell’area di crisi complessa del Piceno-Val Vibrata, in quella realtà abbiamo inserito anche 8 Comuni del fermano, l'abbiamo finanziata, anche qui vado a memoria, con 17 milioni di euro e qualche altra risorsa, abbiamo ottenuto il riconoscimento firmato dal Ministro Di Maio l'anno scorso proprio di questi tempi, l’area di crisi pelli-calzature del fermano maceratese. Che dire di quella di Fabriano?
- la crisi delle aree interne, lo spopolamento. Noi ci siamo trovati, inopinatamente, tre aree di crisi interne che erano state lasciate fuori da quella Amministrazione guidata dal candidato della Consigliera Marcozzi, il lato fermano e una parte del pesarese. Il grande Assessore Sciapichetti ed il sottoscritto hanno posto rimedio a tutto questo, abbiamo chiesto alla Snai il riconoscimento delle aree interne dell'alto fermano e della parte pesarese ed è proprio di queste ultime settimane la notizia che il Ministro Provenzano ha annunciato il riconoscimento e il finanziamento di quelle aree interne. Cosa importante e fondamentale. Capite che per affrontare il dramma dello spopolamento delle aree interne, drammaticamente aggravato dal sisma, ci vuole una strategia unitaria che sappia guardare a tutto l'Appennino marchigiano nel suo complesso e questo abbiamo fatto, inopinatamente era stato lasciato fuori, l'abbiamo dovuto fare:
- il terremoto con le sue emergenze. Credo questa Regione l’abbia gestito al meglio, con il tema della ricostruzione, che non è decollata come avrebbe dovuto a causa di normative farraginose, di cui abbiamo chiesto lo snellimento.
Realtà queste che tra l’altro hanno trasformato, quante volte l'abbiamo detto, l'identità di questa Regione. Oggi non è più soltanto questo, un’Assemblea legislativa, un ente di programmazione, ma è diventata un ente di gestione e questo ha creato ulteriori problemi, ma penso che li abbiamo risolti.
Credo che abbiamo dato un'efficace risposta a tutte queste vicende e sono lì a dimostrarlo i fatti, che oggi ci consegnano una Regione virtuosa, in cui, in questi anni, dal 2015 ad oggi, il debito è stato ridotto del 31,8%. Una Regione nella quale c'è stato un aumento importante e consistente degli investimenti, soltanto il 3,5% con nuovo debito.
C’è anche la continua riduzione della pressione tributaria a titolarità regionale, con il mantenimento di tutte le agevolazioni; il rating assegnato a questa Regione dall'agenzia Fitch è superiore all’Italia di 5 livelli, questo è un quadro molto positivo che noi consegniamo. Una Regione, la nostra, che ha dimostrato di saper cogliere le opportunità derivanti dall'assegnazione delle risorse comunitarie e dalla conseguente programmazione, privilegiando innanzitutto i cofinanziamenti, consapevoli dell'effetto moltiplicatore, 1 a 7, che essi producono.
Abbiamo dimostrato di saper programmare e di saper spendere le risorse, abbiamo raggiunto in anticipo gli obiettivi finanziari stabiliti dai regolamenti comunitari, questo nonostante il terremoto. Dietro questa capacità di spesa c’è stata una progettualità corposa e integrata, che ha saputo guardare a tutto il sistema regionale.
Consistenti sono stati gli interventi per le imprese nell'ambito del Por Fesr 2014/2020 a proposito di crisi, e questi sono i dati, 248 milioni di euro alle imprese di questa nostra comunità.
Sull'innovazione sono stati concessi, e quando dico concessi ci sono nomi e cognomi, 142 milioni di euro, pagati 48 milioni, hanno riguardato 977 aziende, 815 la stima degli occupati; internazionalizzazione 6 milioni di euro concessi, 3 milioni, pagati 348 aziende, 50 la stima degli occupati; investimenti produttivi area di crisi, quello che ho detto prima, dove noi non avremmo fatto nulla, 54 milioni concessi, 8,6 milioni pagati, 274 aziende, 470 la stima degli occupati, un totale di 202 milioni concessi, 59 milioni pagati per 1.509 aziende, una stima di 1335 occupati.
Questi sono dati, sono numeri, fatti, non sono argomenti. In occasione di questo bilancio ho incontrato il Presidente di Confindustria Marche che mi ha detto: “Guardi, Assessore, quelle stime forse sono in difetto, perché hanno prodotto maggiori occupati”, mi ha anche detto che erano misure efficaci e ci ringraziava per questo, penso di poterlo dire pubblicamente.
Notevoli gli interventi nell'ambito del Por Fse, del fondo sociale europeo, 288 milioni, di cui 43 di cofinanziamento regionale, destinati ad interventi a favore dell'occupazione, della coesione sociale, dell'istruzione e formazione, soltanto nel 2019 49,6 milioni di avvisi sono stati emanati per contrastare la disoccupazione e favorire l'inserimento lavorativo delle persone alla ricerca del primo impiego.
Corposi gli interventi nell'ambito del Psr Marche, rimodulato a seguito del sisma in 698 milioni, il 97% è stato impegnato. Vi sono inoltre le risorse per gli interventi infrastrutturali, su tutti il progetto della banda ultralarga di cui porto la responsabilità e il Presidente Ceriscioli, la settimana scorsa, a Montalto delle Marche, ha inaugurato l'accensione della banda ultralarga, 137 cantieri aperti, di cui 3 già conclusi.
Un piano di finanziamento molto importante in questi anni per le piste ciclabili, le strade, i dragaggi dei porti, le infrastrutture di tipo ambientale, per un valore di oltre 1,2 miliardi; le ciclovie 52 milioni; l’edilizia scolastica 503 milioni; l’edilizia residenziale 82 milioni; il trasporto pubblico 7 milioni; le strade 605 milioni; i porti 11 milioni, l’antisismica 22 milioni.
Ho parlato prima dei progetti strategici che abbiamo messo in campo, la strategia delle aree di crisi in cui, ho detto bene, 17 milioni di risorse ordinarie Fesr oltre 5 milioni di risorse aggiuntive sisma; 22 milioni per la Piceno-Val Vibrata, o quelle previste per le aree di crisi pelli-calzature; 13 milioni circa su Fermo-Macerata; 30 milioni di finanziamento per gli Iti urbani, tutti gli Iti delle città capoluogo di questa regione; 430 milioni di euro per investimenti in sanità.
Credo che questa strategia abbia prodotto dei risultati anche sul fronte dell'occupazione, come ci dicono i dati dell'ultimo trimestre. Questo bilancio va nella scia di questi obiettivi che abbiamo conseguito in questi anni.
Troverete la conferma di tutte le agevolazioni fiscali introdotte nelle precedenti manovre di bilancio, per continuare la graduale riduzione della pressione fiscale, con l’impegno a mantenere l'ottimo rapporto con le prestazioni dei servizi; ulteriore riduzione del debito e dei costi, con una forte valorizzazione del patrimonio immobiliare.
All'interno di questo bilancio, me lo faccia dire Presidente, poi non interverrò in dichiarazione di voto, però io sono l’Assessore al bilancio e devo rispondere a tutto, purtroppo è così, in questi anni, tante volte l'ho detto, abbiamo conseguito una forte riduzione dei fitti passivi per oltre 2,5 milioni di euro. Andiamo in questa direzione, abbiamo messo in campo una forte valorizzazione dell'immenso patrimonio immobiliare, innanzitutto attraverso alcune vendite che siamo riusciti a fare nonostante la crisi del settore, importanti operazioni di cui ho reso partecipe questo Consiglio. Dopo la riqualificazione urbanistica a Civitanova Marche con l'ente Fiera, valorizzata dalla stessa Corte dei Conti in sede di parifica, abbiamo fatto la grande operazione, questi giorni si è completata, della permuta del Palazzo del Mutilato, guardo il Consigliere Maggi che la sollecitava insieme ad altri Consiglieri, Giancarli, Busilacchi, con due padiglioni dell'ex Cras. Questo consentirà innanzitutto di recuperare questo splendido palazzo ai suoi antichi splendori e riconsegnarlo, com'è giusto che sia, a questa città, in una delle vie principali del capoluogo di regione, ci andranno gli uffici dell'Asur e ci consentirà di entrare in possesso di due padiglioni ex Cras di proprietà Asur che noi ristruttureremo e ci trasferiremo, questa mattina ne abbiamo parlato in Giunta, oltre agli uffici del mercato del lavoro, i centri per l'impiego della città capoluogo di regione, Ancona, l’Assam e probabilmente anche l’Arpam, quindi, andremo a risparmiare ulteriori fitti passivi.
Troverete all'interno del bilancio un importante progetto di riqualificazione, qui vedo il Vicepresidente Celani, che tra l’altro è un cultore di queste cose, una norma con cui la Giunta è autorizzata a cedere a certe condizioni l'Hotel Marche di Tolentino, che abbiamo tentato di vendere, non ce l'abbiamo fatta, è diventato fatiscente, ricettacolo di ogni cosa, meriterebbe la necessità di un intervento, su cui tra l’altro bisogna pagare l'Imu, un disastro totale. La Giunta viene autorizzata a cederlo al Comune di Tolentino con un vincolo urbanistico di destinazione chiara, ventennale. Il Comune di Tolentino pagherà il 60% dell'importo a base d'asta, questa credo che sia il più grande intervento di riqualificazione urbana di questa nostra Regione.
Faremo un altro progetto di valorizzazione perché è stata proposta al Comune di Ancona la permuta dei campi da tennis di Pietralacroce - ho la responsabilità del patrimonio, quindi è mio dovere fare queste cose, però le faccio, come dico sempre - con la caserma Fazio, con l'obiettivo di destinarla ad alloggi universitari, per aumentare l'offerta universitaria nella città capoluogo della Regione, se andrà in porto.
C’è un forte rilancio degli investimenti all'interno di questa progettualità, come avverrà? Lo diceva il Consigliere Giacinti, non è vero che questo è un copia e incolla, di cosa rispetto all'assestamento? Ci sono 300 milioni in più attraverso una norma che abbiamo ottenuto a livello nazionale, quella di poter reiscrivere l'avanzo vincolato senza la necessità di fare spazio nel bilancio, che significava, di fatto, cedere risorse fresche. Questo ci consentirà di reiscrivere nell’annualità 2020 49 milioni di euro e di programmare per il 2021/2022 ulteriori 22 milioni di euro, risorse che potranno essere utilizzate sia per investimenti che per il corrente. Poi abbiamo l'altra misura, quella del Danc (debito autorizzato e non contratto) che nel triennio 2020/2022, consentirà il finanziamento di importanti investimenti per 148 milioni di euro, quindi arriviamo già a 219 milioni. Anche questo è un meccanismo virtuoso perché ci consente di poter autorizzare il debito, quindi l'investimento, senza contrarlo, e di poterlo contrarre al momento dell'effettiva necessità, se ci sarà l'esigenza di cassa, ma qualora la Regione riuscirà a coprirlo con risorse proprie, tipo l’avanzo, non contrarrà neanche il debito. Questo comporterà non soltanto la possibilità di investimenti, ma una graduale riduzione del debito.
Qualcuno ha detto delle cifre, ma le dirò dopo. Uno potrebbe pensare: “E’ un bilancio elettorale”, no, quest'anno abbiamo fatto la scelta di consolidare questi obiettivi, abbiamo fatto una scelta, secondo me, di lealtà e di responsabilità, perché quando vedrete la tabella C … Lo voglio dire anche in quest'Aula, quando arrivano le richieste l'Assessore al bilancio non ha titolo per sindacare quelle che sono le scelte dei servizi, degli Assessori o dei Consiglieri, l’Assessore al bilancio ha il diritto-dovere di garantire le coperture e laddove non ci sono dirlo e chiedere che vengano effettuati dei tagli. Ha il diritto-dovere di decidere di dare le coperture laddove quelle richieste siano coerenti e compatibili con gli obiettivi di bilancio e di programma del Governo regionale. Questo noi abbiamo fatto all'interno di questo percorso perché è un bilancio di lealtà e di responsabilità.
Ad esempio, consapevoli che il nostro mandato termina da qui a 5 mesi, abbiamo fatto una scelta ben precisa, abbiamo garantito fin dall'inizio non solo tutte le spese obbligatorie, ma abbiamo stabilito di coprire alcune spese che negli anni precedenti ci riservavamo di farlo in corso d'anno. Parlo dell’Erdis, dove abbiamo garantito tutte le risorse per il personale dipendente e per le spese di funzionamento; parlo degli emotrasfusi, quasi 5 milioni; parlo per la vita indipendente, quel progetto dove abbiamo quintuplicato gli stanziamenti, e tante altre risorse che abbiamo messo in campo, come le Unioni montane, i parchi, le risorse per le Province.
Questo è il bilancio di quest'anno, è un bilancio molto generoso che è stato possibile conseguire soltanto grazie a quegli interventi.
Non ho tempo ulteriore, mi scuso, ne ho preso anche troppo, avrei voluto dire tante altre cose, dare anche altri numeri, ma ovviamente il tempo è tiranno ed io mi piego alla sua tirannide ed alla sua volontà.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carloni.
Mirco CARLONI. Ho visto che durante il suo intervento anche lei ha letto dei foglietti che le hanno preparato, secondo me ha tanto attaccato la Consigliera Marcozzi, che leggeva, in modo troppo veemente ed alla fine ha letto quello che l'ufficio le ha preparato.
Di tutto il suo intervento durato circa 40 minuti, l'unica cosa vera che ha detto è che questo è l'ultimo vostro bilancio, penso che sia stata freudiana questa cosa.
Ha attaccato l'ex Presidente della Regione dimenticando che la prima linea di questa squadra, di questi banchi sotto il mio e quasi la totalità di quelli alla mia sinistra, faceva parte di quella maggioranza, con una nonchalance che le è propria perché riesce a mentire in modo incredibile, pensando e facendo credere a tutti di dire la verità. Lei è veramente un artista, ma ha dimenticato di dire che di quella maggioranza lei ne faceva parte a pieno titolo, come gran parte della squadra che ancora oggi, anche se imbarazzatamente, fa parte di questa maggioranza.
Voglio dirle, Assessore, che questo bilancio non è un bilancio elettorale, è molto di peggio ed è difficile anche commentarlo. Giova qui ricordare, come le ho detto, senza entrare troppo nel merito, che quando si è insediato si vantò subito che avrebbe cancellato l'allegato alla legge finanziaria, che ha commentato in modo negativo, come l'elenco delle marchette, la tabella C, ed io mi permisi di dirle: “Guardi che probabilmente dovrà reinserire la tabella C” e lei mi ha risposto: “No, con me la tabella C non si farà mai più,” ed effettivamente un anno l'ha tolta.
Quest'anno però è una tabella che pesa 188,5 milioni di euro, all'interno, come abbiamo già visto in Commissione, ci sono anche spese necessarie o, come le ha definite lei - me lo sono scritto perché l’Assessore Cesetti è veramente bravo e lo ascolto sempre con piacere perché riesce a trovare un termine per etichettare ogni cosa che deve difendere - “esigenze organiche del territorio”, un termine così suadente, così tranquillizzante dentro al quale può starci tutto. E’ veramente bravo in questo, però la verità prima o poi viene al pettine e quindi va raccontata per quello che è, voi lasciate, dopo questi 5 anni, una Regione che ha un Pil pro capite più basso della media italiana, che ha un dato immigratorio, soprattutto tra i giovani, verso altre Regioni e verso altri Paesi tra i peggiori al mondo.
Mi permetto anche senza leggere i foglietti di citarle alcuni dati: l'Irap è tra le aliquote ordinarie più alte d'Italia, c’è il maggior tasso di mortalità entro i 5 anni di apertura delle imprese e soprattutto un credit crunch, come si dice in gergo tecnico, tra i più alti in Italia.
Non lo volevo dire, ma visto che lei ha raccontato che la situazione di Banca Marche l’avete trovata, l’avete subìta e non avete potuto fare niente, mi ha chiamato in porta, quindi, cerco anche di spiegare cosa è successo in quegli anni, visto che siamo ad un bilancio che conclude una legislatura. Non è proprio come ha detto lei, Assessore, un po' di cose si potevano fare e non sono state fatte, in parte per inerzia, in parte per incompetenza, in parte per inconcludenza. Mi dispiace quando dice che la colpa è di chi c'era prima, perché prima c’eravate voi, Assessore! Quindi, non fate questo errore, adesso è vero che la memoria è sempre più breve, però il fosforo c'è anche nelle Marche e in farmacia si compra facilmente. Con la stretta del credito, mi fa piacere che sia entrato in Aula anche il Presidente, le nostre imprese faticano molto ad essere competitive, e voi non avete introdotto in questi 5 anni …Forse è questo il vero grande limite di questa amministrazione, senza entrare nelle banalità e negli attacchi che uno facilmente potrebbe fare scorrendo un po' le voci del bilancio.
Quello che ha detto la Consigliera Marcozzi, che voglio ribadire, è che questo bilancio, come gli altri quattro precedenti, è privo di una strategia di governo regionale che miri alla crescita e agganci la ripresa. Non ci sono misure strutturali, le leggi finanziarie, le leggi stabili del nostro sistema finanziario non sono state finanziate, sono state finanziate tutte in allegato come interventi straordinari. Questo è l’elemento fattuale di questo bilancio e purtroppo questo lo pagano i marchigiani in termini di ripresa, in termini di rilancio economico.
Non la voglio buttare in politica, né in divisioni ideologiche, l’Assessore Sciapichetti lo sa perché era qui con Spacca a governare la Regione Marche anche prima, quindi lo dico a lui, così non può dire che quelli che c'erano prima sono i responsabili perché lui c'era prima ed era in maggioranza. Finanziare l'Interporto con 8 milioni di euro di aumento di capitale, quando l'indebitamento di quella società aumenta continuamente, di anno per anno in modo strutturale …, come non è vero, ci sono i dati finanziari, la cifra massima di indebitamento si è raggiunta il 31 dicembre 2018, che è il dato che ci avete dato nell'allegato finanziario. Avete presentato quel dato lì ed io vi faccio un'analisi politica su quel dato lì, mi baso su quello, il debito emergente in questo momento è di 11.357.000 euro, dato finanziario che avete dato voi e se non avete riportato i dati giusti è peggio ancora, non lo dite nemmeno che è peggio … Guardi, le posso assicurare che li so leggere, forse siete voi che non avete saputo leggere in questi anni cosa stava succedendo in questa Regione e, visto che lei ha perso il discorso dell'Assessore Cesetti, adesso le spiego anche la mia veemenza. Bastava dire: abbiamo fatto un bilancio elettorale e la seduta probabilmente sarebbe finita in mezz'ora, ma l’Assessore Cesetti, come sempre, vuole esagerare e deve cercare di farsi dare la laurea ad honorem anche quando ha perso la causa e poi uno si arrabbia. Ha dato la colpa alla precedente amministrazione come se voi eravate all'opposizione, ha detto che ha risolto tutti i problemi del mondo, quando questa Regione sta regredendo in tutte le statistiche economiche e finanziarie ed ha un dato migratorio che il primo in Italia, che adesso voglia anche la medaglia, mi sembra un po' eccessivo!
Tra le cose sbagliate che ci sono in questa legge finanziaria …, per esempio, la Consigliera Marcozzi prima ha detto che potevate chiederci una mano e che potevamo collaborare, l’hanno fatto perché il Consiglio d'amministrazione dell'Erap l’hanno fatto per noi, l’hanno prorogato di altri due anni, hanno talmente pensato a noi che hanno deciso che a fine legislatura era opportuno prorogare anche il Consiglio d'amministrazione dell’Erap in modo che chiunque arrivi dopo lo trovi già fatto, almeno è una fatica di meno. L’hanno fatto per noi Consigliera Marcozzi, è ingenua in questo, l’Assessore Cesetti l’ha detto, hanno collaborato.
Una delle forzature che ho visto in questo bilancio, ad esempio, è il passaggio di tre Comuni, aleatoriamente e soprattutto contro il parere degli stessi Sindaci - tra l'altro è una norma finanziaria ed è discutibile questo, ormai questo non è diventato l’omnibus, è più dell'omnibus - dall'area vasta di Ancona all’area vasta di Macerata. In Commissione siamo rimasti un po' tutti così su questa norma perché non si capivano le ragioni di questa cosa, che sono davvero strane. I cittadini non vogliono, i Sindaci hanno protestato contro questa scelta, perché dovete insistere? Qual è la scelta sottesa? C’è un dirigismo nelle scelte che fate che è sbagliato, perché alla fine la cosa che emerge è che, come diceva oggi anche il Sole 24 ore, la mobilità passiva di questa regione, in modo particolare della provincia di Pesaro Urbino, ma soprattutto quella di Ancona, verso le altre regioni è spaventosa e anche scelte come questa, che fate nella legge finanziaria, peraltro, rappresentano un disservizio per i cittadini che poi si pagano in termini di migrazione negativa.
Presidente, i Sindaci non vogliono andare sotto l’area vasta di Macerata e voi di imperio gli cambiate l’area vasta di riferimento …
(interrompe il Presidente Ceriscioli)
Mirco CARLONI. Ma la felicità voi come la misurate? Se ascoltate l’Assessore Cesetti è un bilancio perfetto, è la Regione migliore del mondo, qual è il benchmark della felicità per voi?
Penso che l'apice massimo della narrazione fantasiosa dell’Assessore Cesetti sia quanto ha detto. “Abbiamo avuto il terremoto e abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare”. Ecco, credo che sarà difficile spostare il faro da questa responsabilità che avete, Assessore Cesetti, perché di fronte a certi errori storici ed anche politici relativi al terremoto è difficile prendersi la medaglia e mettersela in testa gratuitamente. Penso, ad esempio, alla nomina nel primo momento del Commissario, come quello che è stato nominato, dovevate ribellarmi fin dall’inizio. Ho apprezzato le parole del Presidente Ceriscioli nelle ultime settimane quando finalmente ha cominciato a dire che con le norme approvate non si risolvevano i problemi del terremoto, non si semplificavano le procedure, il problema è che sono passati tre anni ed è chiaro che non è una responsabilità diretta ed esclusiva dell'amministrazione regionale, com'è evidente che l’Assessore Sciapichetti ed altri si sono dati da fare per il terremoto, però a fine legislatura, dopo 3 anni, ancora c’è gente lasciata più o meno nelle stesse condizioni in cui si è trovata il giorno dopo il terremoto, con le macerie da spostare. Credo che prendersi le medaglie su questo tema sia molto difficile.
Al di là di tutto, la cosa che mi preoccupa di più, e che dico continuamente, è che lasciate una Regione che perde terreno sul piano economico, imprese che si spostano, soprattutto il dato peggiore, quello che secondo me sarà il vero punto di caduta di questa amministrazione, è che ci sono tanti giovani che non credono più in questo territorio. Questo è il dato più drammatico che tra tutti emerge per chi fa politica, per chi gira nei territori, quindi, al di là di quello che voi potete dire e dirvi per essere soddisfatti di questa legislatura e di questa legge finanziaria, non ci sono misure per la crescita, non ci sono interventi strutturati che danno l'orgoglio di rimanere a vivere in questo territorio. Le persone giovani, con cui parlo, mi dicono che dopo la laurea andranno altrove a finire gli studi, a lavorare, a vivere. Questa è la vera sconfitta e il vero show down di questa amministrazione, non aver dato prospettiva, non aver creato la speranza nel futuro di una generazione intera, che finita l'università se ne andrà altrove. Ecco, vi invito a riflettere piuttosto che farne una questione politica, perché si può anche ammettere di aver pareggiato, ma pretendere, come ha fatto l’Assessore Cesetti prima, di autoincensarsi di fronte a un fallimento totale, penso sia un po' eccessivo.
Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Ha già risposto il Consigliere Carloni, vede Assessore, il fatto che lei si innervosisca e diventi arrogante non può che farmi piacere e sa perché? Lei dice che io scopiazzo, guardi quanti fogli ho qui, l’ultimo scopiazzamento me lo sono andato a stampare mezz’ora prima dell’inizio del Consiglio regionale, perché non avevo i dati aggiornati della Cna rispetto all'Istat. Quando ho parlato di giudizio di parifica, lei mi ha risposto mistificando quello che ho detto ed ha sottolineato che abbiamo ottenuto la parifica, ma cosa c'entra con quello che ho detto io? Ho detto un'altra cosa, ho parlato dei dati negativi e che li ho trovati sul giudizio di parifica, a pagina 702, ma questo non significa scopiazzare significa informarsi, ecco perché sono andata a trovarmi i dati. Un conto è scopiazzare, un conto è andare ad informarsi, e quando la sottoscritta, che non si limita a leggere la relazione dei revisori, va a prendere il giudizio di parifica, per l'Assessore Cesetti scopiazza. Ebbene sì, scopiazzo e quando do dati certi, lei non può dire che non è vero quello che dico. Lei ha illustrato dei dati, i dati li ho anch’io, non li ho scopiazzati, ci sono, basta andare su internet e leggerli, le ripeto l'ultimo scopiazzamento l’ho fatto mezz'ora prima dell'inizio del Consiglio, quando mi sono ristampata i dati aggiornati.
Assessore, la conosco molto bene, però mistificare la realtà è assurdo, quello che le ho detto è tutto certificato, lei poi continui ancora così.
Le voglio leggere qualcosa che le farà molto piacere: “La sinistra sta deprimendo questa terra, Presidente, l'importante è mandare a casa una Giunta di incapaci e un PD che ha fatto disastri, non solo nella Regione Marche”. Io non ho detto questo, c’è qualcuno che dice queste cose, lo sa chi è? Salvini! Adesso ho scopiazzato perché se mi informo scopiazzo!
Presidente, sono stata molto corretta, non sono stata arrogante, però qualcuno qui dice che la sinistra sta deprimendo questa terra, l’importante è mandare a casa questa Giunta di incapaci e un PD che ha fatto disastri non solo nelle Marche.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. Sinceramente confidavo nel fatto che, non avendo nessuno di noi - escluso qualcuno più furbo, che è uscito ed è andato a pranzo fuori - consumato un passo regolare arrivassimo qui in Aula tutti un po’ più deboli, invece vedo che nonostante la scarsità di zuccheri l’eccitazione è già alta alle 16,30 e l’Assessore Cesetti, ahimè, è in corda, quindi, la seduta sarà lunga.
Assessore Cesetti plachiamoci perché già siamo al primo fatto personale, finiremo molto tardi per dirci cose che giustamente devono arrivare in bilancio.
Credo che su questo ultimo bilancio possiamo dire di tutto e il contrario di tutto. Io avevo detto di votarlo il 30 dicembre, Assessore, l’ho detto e non l’ho scopiazzato da nessuno, avremmo avuto il tempo, che non ho avuto, di leggere la tabella C che è di 35 pagine, l’ultima era di 4 o 5 pagine, se non sbaglio, quindi, essendosi sestuplicata, necessita magari di un'attenzione perché non è per niente, come già ha spiegato l’Assessore Cesetti, la tabella delle marchette, ma è estremamente interessante e la Giunta l’ha utilizzata, penso per la prima volta, per fare spese dirette e non attraverso leggi. E’ un modo veloce per spendere, poi possono essere discutibili le scelte, ma quando mettiamo o mettete 14, 15 milioni per il trasporto pubblico locale, credo che la cifra sia difficilmente contestabile. Se andiamo poi a vedere le scelte proposte attraverso gli emendamenti, non so se ci saranno tutti, compresi quei due o tre che ho presentato io, perché essendo cambiata la tabella C ho visto che c’è qualche riga in meno, non so se è saltata. Questa è un tipo di soluzione soggetta a due necessità, quella relativa al tempo molto ridotto, quindi una necessità negativa, e l'altra positiva, determinata dal fatto che, avendo il recupero inaspettato degli avanzi di amministrazione, abbiamo a disposizione 219 milioni, quindi, è chiaro che su 219 milioni l’eccitazione naturalmente è cresciuta.
Riguardo alla normativa, abbiamo due leggi sotto occhio, una la 330 e l’altra la 332, che è un altro punto all’ordine del giorno, ma se ho ben capito le tratteremo insieme.
Della proposta di legge n. 330 mi permetto di segnalare, con una raccomandazione alla Giunta … Ho fatto un emendamento molto mite, ho messo solo 30 mila euro, ma l’amministrazione, Presidente Ceriscioli, ne ha a disposizione 200 mila per le convenzioni con le radio locali e i giornali o i periodici locali, all'articolo 8 bis ho chiesto, e la Commissione l’ha approvato all'unanimità, quindi ho messo questo emendamento d'accordo con tutti i gentili colleghi della I Commissione, la concessione di contributi agli organi di informazione che hanno la loro sede legale nell'area dell'epicentro del cratere, quale sostegno alla ripresa della normale attività sociale, economica e culturale della zona.
Fra le tante cose che non vorremmo vedere spente nell'area credere …, e qui Presidente ho scritto epicentro perché è riferito all’area ristretta del cratere, lo dico chiaramente, escluse Macerata, Ascoli Piceno, Fabriano, non mettiamo dentro l’area del cratere città grandi, che comunque hanno continuato ad avere le normali attività commerciali, mettiamo Camerino, mettiamo i piccoli centri dell'entroterra, che hanno visto scomparire letteralmente i loro normali clienti e la pubblicità. Rischiamo di perdere delle voci libere.
Credo che in questo il Consiglio abbia fatto un'opera meritoria nel cercare di preservare, però 30 mila euro oggettivamente sono molto pochi, ma è mia abitudine non esagerare, quindi non ho aumentato la questa cifra, ma la Giunta se vuole può farlo, oltre che raschiare sui mille rivoli della tabella C, lo può fare anche direttamente con i fondi destinati alle convenzioni con radio e tv locali.
Ho presentato un emendamento alla proposta di legge n. 332, del quale parleremo poi, ma lo anticipo solo perché è stato accennato anche dal Consigliere Carloni, relativamente al trasferimento dall’area vasta 2 all’area vasta 3 di tre Comuni: Apiro, Poggio San Vicino e Cingoli. Questa operazione che, ripeto non c'entra nulla con il bilancio, non c'entra nulla con la politica e non c'entra nulla con la maggioranza, perché è una questione puramente locale, si è voluta affrontare in questo modo, non sono d'accordo perché ritengo che questa cosa poteva essere fatta tranquillamente con legge ordinaria. Avevamo già iniziato a discuterne in IV Commissione, avremmo potuto portarla a compimento addirittura prima della fine dell'anno e con l'anno nuovo avere una proposta di legge relativa a questo. E’ stata scelta questa strada un po' più veloce, un po' più forzata, non più nel bilancio, prima sembrava che entrasse in bilancio, poi non è più entrata.
Presidente, glielo sottolineo per le cose che ci siamo detti, un conto era inserirla nel bilancio un conto era averla come legge ordinaria, però non è più lì. Nel bilancio non avrei avuto problemi perché, come ho dichiarato un mese fa, l’avrei votato, la legge ordinaria invece, oggettivamente, un problema di scelta e di discernimento me lo pone per non cancellare l'ipotesi, che è ragionevole. Ci sono dei ragionamenti che portano a che Cingoli, Poggio San Vicino, Apiro vengano nell'area vasta 3, dico vengano perché io ne faccio parte, ma c'è anche una grossa opposizione e l’abbiamo ascoltata in Commissione, Presidente Volpini. Due candidati Sindaco su tre, quindi quasi il 90% del Consiglio comunale di Cingoli si è espresso contro, il Sindaco di Apiro si è espresso pubblicamente contro, di Poggio non ho notizie, però prendiamo atto di questo. Ho fatto un'altra proposta, visto che da un punto vista tecnico la possiamo raccontare come ci pare, ma non c'è un problema, quella scelta fu fatta a suo tempo per una ragione di tipo territoriale e non per una ragione di natura tecnica, per cui si dice che c’è un problema di organizzazione dell’ospedale, io evidenzierei questa soluzione che ho proposto con l'emendamento, lasciamo la scelta alle popolazioni, non abbiamo nulla da perderci, prevedere da qui a 120 giorni la celebrazione di un referendum significa che si può fare tranquillamente prima delle elezioni. A questo punto ognuno soppeserà la cosa, valuterà come meglio ritiene intervenire e la decisione diventerà a mio giudizio inappellabile.
Entrando nel bilancio vero e proprio una battuta di carattere generale la voglio fare sul fatto che il bilancio dovrebbe essere uno strumento strutturale per l'economia. Non credo a questa tesi - avrei fatto questa affermazione anche se fossi stato all'opposizione, anche se in maggioranza ci fosse stato il peggiore sovranista o il peggiore elemento del centrodestra - non lo avrei detto perché è una sciocchezza, il bilancio non sposta l'asse dell'economia. Lo dico come battuta, mio figlio lavora in Germania presso una grande società di assicurazione, non è che con il bilancio il Presidente Ceriscioli compra l’Alleanza Assicurazioni, che vale circa mille miliardi di patrimonio, e la porta nelle Marche. Non c’è questa operazione per il figlio del Consigliere Giancarli né per tanti nostri ragazzi che sono andati all'estero, non perché nelle Marche non c’è la roba, ma perché non c'è in Italia, quindi, il problema è un po’ più grosso. Quello che dovremmo tentare di fare è capire una volta per tutte che il manifatturiero non è l’unico strumento per avere uno sviluppo, il manifatturiero è in crisi dappertutto, il manifatturiero piccolo non funziona perché nell'area della provincia di Fermo, cara al nostro Assessore perché ci vive, l’unico fenomeno che ha salvato il manifatturiero in campo calzaturiero si chiama Tod’s perché ha creato un'operazione commerciale di grandi proporzioni e questo ha messo nelle condizioni di continuare a produrre a centinaia di piccoli artigiani, che da soli non l’avrebbero fatto. Quello che semmai possiamo dire che manca è l’unificazione delle Camere di Commercio, potrà servire a questo? Me lo auguro, Presidente Ceriscioli, mi auguro anche che, con una diversa organizzazione della promozione attraverso i consorzi, non se ne è parlato, ho visto che in bilancio sono stati messi circa 600 mila euro, questo tipo di operazione possa essere riformulata, però l’idea deve essere quella di creare il marchio marchigiano dove possiamo farlo, favorendolo in questo senso.
Ho visto qualcosa sul turismo, paradossalmente 130 mila euro per avere un sistema informatico turistico regionale sono pochi soldi, perché quello è l'obiettivo, Presidente. Andiamo a studiare, andiamo ad imparare le robe in Alto Adige, andiamo ad impararle in Liguria, nelle Regioni in cui sono stati capaci di farle, le spiegheremo una volta per tutte ai nostri operatori e diremo: “Questa è la strada, mettetevi insieme e lavorate insieme”.
Non so se abbiamo 3 o 4 centri di produzione del tartufo, a volte sono stato a manifestazioni per il tartufo nel sud delle Marche, Assessori Cesetti e Casini, e si lamentavano di questo, ma non si lamentavano della Regione, ma contro loro stessi, perché dicevano che i tartufai, non so se si chiamano così, del nord delle Marche stanno insieme da una vita e riescono a promuovere il prodotto, ci sono città ben conosciute che lo richiamo, noi siamo ognuno per conto nostro ed abbiamo un tartufo di qualità pari al loro.
Questa cosa è evidente, ormai non se ne viene più fuori, o si imbocca la strada della unità e del consorziarsi o non si arriva da nessuna parte, poi, per carità, non so se qualcuno della minoranza abbia pensato di mettere dentro la tabella C tutto quello che abbiamo scritto. Io sono arrivato a pagina 10 e devo dire che ho trovato cose eccellenti, cose un po' meno eccellenti, diventa antipatico richiamarle, però le voglio mettere in rapporto. Per esempio: vedo con piacere 1 milione di contributi straordinari alla Provincia di Macerata per investimenti, non c'è per le altre Province; vedo una promozione all'educazione alimentare contro l'obesità per 491 milioni; vedo una cosa strana per il Comune di Frontignano, che non esiste, 20 mila euro per gli impianti sciistici, sarà il Comune di Ussita ovviamente, però 20 mila euro mi sembrano un po’ pochi. Comune di Frontignano, forse è stato scritto male e c’è un motivo, visto che c'è un'associazione che si chiama così, gli abitanti del posto sono pochissimi e la maggior parte dei residenti non hanno la residenza nel posto, però cercano di rimette in piedi quella realtà e lamentano che da tre anni questi benedetti impianti sportivi non riescono a ripartire; vedo anche, 6 milioni di investimenti per alloggi e residenze per studenti a favore dell’Università di Camerino. Questa è una cosa seria perché chi va a Camerino, personalmente ho un figlio iscritto lì, non trova un alloggio e nelle condizioni in cui oggi è Camerino, non si va da nessuna parte. Questo è l'unico modo per salvare l'Università di Camerino, quindi l'intervento non può che essere valutato in maniera appropriata.
Invece, non riesco a capire questo doppio intervento, sono pochissime migliaia di euro, a favore della cannabis, un po' perché … forse qualche altro collega della Lega, visto i precedenti in Senato, avrà attenzionato questa cosa. 25 mila euro di contributo per la sperimentazione clinica dell'efficacia della cannabis nelle patologie neurologiche infiammatorie croniche degenerative, lo posso capire, ma 25 mila euro a favore dello stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze ... Che aspetti 25 mila euro da noi mi sembra una cosa abbastanza strana, però ci sarà qualche percorso, qualche motivo per cui diamo 25 mila euro ad un istituto che ha, non dico miliardi, ma a disposizioni sicuramente decine di milioni, non è un piccolo istituto, probabilmente c’è una contropartita riguardo a questo.
Non c’è l’Assessore Pieroni, stigmatizzo la sua assenza, anche se è sempre simpatico e gentile, ma abbiamo tanti interventi in campo culturale e molti interventi in campo sociale.
Ho detto tante cose positive, fatemene dire una in senso negativo, non lo dico per polemica, lo dico solo affinché qualcuno ci spieghi perché tutto d’un botto l’Istituto Gramsci da 20/30 mila euro passa a 100 mila euro, questo sinceramente non riesce a capirlo nessuno. Personalmente so di un recanatese a capo di questa organizzazione, persona degnissima, è stato un mio insegnante di matematica e anche ex Consigliere regionale, però, sinceramente, 100 mila euro all’Istituto Gramsci da 20 mila, a meno che non ci siano iniziative particolari, mi sembrano un po' eccessive.
(interrompe l’Assessore Cesetti)
Luca MARCONI. Se è sopravvissuto un anno senza i 50 mila euro, poteva sopravvivere anche un secondo anno, non credo che abbia fatto debiti, Assessore, se ci dimostra che ha fatto debiti, allora quello che viene detto ha senso.
Chiudo con una cosa, Presidente, più lanciata al futuro che al presente, si è parlato di tanti architravi: quello del turismo su cui dovremmo reggere questa regione, quello dell'artigianato. Ecco, apprezzo molto quello per la vita indipendente, perché sono stato il primo ad aver raddoppiato i fondi da Assessore, da 300 mila a 600 mila, avevamo pochissime richieste allora, quindi riuscivamo a soddisfare con interventi di migliaia di euro a persona, nel frattempo queste richieste si sono allargate di molto, anche questa è una cosa positiva perché andiamo contro l'istituzionalizzazione del disabile, non deve andare in un istituto, ma deve stare fuori. Sono costi pesanti che non so se riusciremo a reggere, Assessore, con gli avanzi di amministrazione, quest’anno è andata bene, l'anno prossimo può darsi che non sarà così.
Un altro argomento che non trovo in nessuna riga, apro qui e chiuderò in occasione del piano socio-sanitario, è quello della denatalità. Se non comincia qualcosa di serio, tutti i nostri ragionamenti saranno per altri tipi di manifestazioni, cominceremo ad escludere ed a tagliare dalla tabella C tutte le iniziative all’aperto perché con gli ultranovantenni non le faremo più, dovremmo farle al chiuso e a dimensione di residenza protetta perché saremo tutti lì, in residenza protetta. Della denatalità se ne fregano tutti, dico tutti, questa preoccupazione non c'è.
Prendo atto positivamente del fatto che su 11 milioni del fondo sociale sanitario ci sono 2 milioni in più rispetto all'anno scorso; siamo riusciti, Presidente, a mettere non 300 mila euro, ma 3 milioni di euro per la vita indipendente. 300 mila euro su mia proposta, accolta all'unanimità dalla Commissione, perché sono caratterizzato da proposte accolte all'unanimità, esclusa quella sui consultori familiari privati, ma quella è un’altra questione; 300 mila euro per le famiglie numerose ed è la prima volta che in questa Regione stanziamo 400 euro a figlio fino a 5 figli e più, quindi 2 mila euro che non sono un’elemosina, ma comincia ad essere una bella quattordicesima a favore delle famiglie numerose.
Presidente, vista questa colata di milioni, sarei ben lieto se i 300 mila euro, che coprono settecento figli, che saranno divisi per 3,5/4, possano diventare qualcosa di più, sul fondo, se volete, o anche su questo. Io non ho osato neanche fare un conto perché se avessi fatto un emendamento al bilancio con cui chiedevo 300 mila euro, togliendoli da una serie di cose ..., alcune gridano non dico vendetta, vendetta mai, ma qualcosa mi è sembrata eccessiva. Rispetto a questo, voglio vedere chi avrebbe negato un intervento per chi ha ancora il coraggio di popolare questa regione, non con un figlio, non con due, perché fino a uno e due ci si arriva, anche se due cominciano a diventare un’eccezione, ma con tre, quattro, cinque, sei ..., chi è quel matto che tiene ancora in piedi questa regione? Perché questa regione poi alla fine finirà! Io sono per la tassa sugli scapoli, farei pagare all'Assessore Sciapichetti almeno 2 mila euro all'anno per mantenere l'assegno alle famiglie numerose, però, non arrivando a questo, credo che qualcosa in più possiamo prevederlo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.
Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. Mi sembra corretto intervenire rispetto anche un'analisi che viene fatta sul bilancio che assomiglia un po' al modo moderno di comunicare, si prende un dato facilmente strumentalizzabile e lo si spara. E' successo oggi, per esempio, al leader della Lega in visita ad Ancona che nel citare chi ruba ai terremotati, ovviamente, si è scordato di dire che l'unico denunciato fra i politici, spero che poi possa dimostrare la totale estraneità a questo fatto, sia un esponente della Lega. E' molto interessante questa comunicazione che dice: “Nelle Marche si ruba ai terremotati”, si poteva dire: “Anche noi abbiamo dato il nostro contributo, anzi solo noi siamo stati beccati”, poteva esprimersi in vari modi, ma si è fermato alla prima parte del discorso, forse preso dall'enfasi di voler attaccare a tutti i costi si è andato ad infilare nel posto sbagliato.
Io ho battezzato il suo anno di Governo, come il Governo dello zero rispetto al sisma. Il Governo dello zero perché in quell'anno e quattro mesi, non un euro in più è stato dato per gli investimenti sull’area del terremoto, non una semplificazione è stata messa in atto, il tentativo è stato quello di trasferire e affidare ai Sindaci le attività di ricostruzione, perché quello avrebbe risolto. Il tempo è galantuomo, è passato un anno e nelle Marche neanche un Sindaco si è voluto prendere in capo la ricostruzione. Quindi anche lo strumento più innovativo messo a disposizione ha prodotto zero.
Veniamo alla tabella C, le cifre consistenti, quelle più significative sotto il profilo economico, parlano di questioni di grande profilo, che hanno una valenza strategica nel nostro territorio, o se vogliamo su servizi di grande qualità e necessità. Seguono, per esempio, fondi che riguardano gli interventi nell’area sisma, perché non esiste una legge che finanzia in modo particolare, che ne so, l'Università di Camerino, con 2,5 milioni sulla necessità di dare uno student center agli studenti, che certo hanno ritrovato l'alloggio, ma non ritrovano un punto per stare insieme. E' un finanziamento straordinario perché non potevamo fare con un bando con il quale chiedere: “Quale Università dentro il cratere ha bisogno dello student center?” Avrebbe interessato solo Camerino, così come il trasporto pubblico locale, così come gli interventi sulla salvaguardia del territorio e così via.
Risorse importanti e significative che vanno nel verso di sostenere azioni di carattere strategico. Certo, ci sono anche quelle che il Presidente Giacinti ha definito “sostegni diffusi a favore del territorio” di cui i protagonisti, tra parentesi, in gran parte sono i Consiglieri regionali, quindi immagino che abbiano scelto e abbiano indicato con grande qualità le scelte da fare, nelle esperienze che ogni anno hanno a contatto con il territorio.
Questo modo di rappresentare il bilancio come sganciato da scelte di alto profilo, lo trovo francamente uno slogan e non una sostanza.
Voglio ricordare che la parte più di natura strategica, penso ai fondi europei, ai fondi per lo sviluppo, viene sostenuta dal bilancio tutti gli anni, non avendo mai fatto venir meno quelle risorse necessarie per poter poi sviluppare la giusta azione. Se siamo così avanti nell'espletamento e nell'uso di queste risorse, è indice anche di un bilancio che ha saputo sostenere una scelta strategica.
Sulla sottolineatura delle difficoltà economiche relativamente allo sviluppo, al lavoro, e via dicendo, voglio far notare che quando è uscito anche l'ultimo dato che ci collocava su scala nazionale sull'occupazione fra Liguria e Piemonte, in mezzo ci sono le Marche, non ho sentito ragionamenti sulla Liguria in cui sta per finire un declino inesorabile, mi piacerebbe sentirlo, sta più indietro, quindi dovrebbe essere ancora più inesorabile il declino di quel territorio.
Trovo che la nostra collocazione resti piuttosto chiara è che facciamo molta fatica a commentare ogni volta un dato positivo.
Sul termometro della salute c’è un dato nazionale, che è il punteggio sui parametri Lea, sui livelli essenziali, viene fatto tutti gli anni per tutte le Regioni, un mese fa è uscita la notizia che eravamo scivolati di 9 punti, adesso è uscita la graduatoria vera e siamo cresciuti di 5 punti, ma ancora non ha trovato titolo, lo troverà prima o poi, sarà qualcosa che arriva, ma in questi anni aver costantemente aumentato quell'indice che viene misurato sulla base delle prestazioni erogate, racconta anche in questo caso, di scelte, investimenti, attività che sono andati nella direzione giusta, quindi: fondi europei che sostengono la crescita, scelte politiche che parlano di aggregazioni e poi azioni di sostegno a queste aggregazioni. Abbiamo aggregato i Confidi, le Camere di Commercio, l’Erdis e con le politiche di bilancio giustamente sosteniamo il lavoro fatto attraverso le aggregazioni. Facciamo parte di quella politica che quando fa le scelte ha il coraggio di sostenerle.
Il paradosso dei tre Comuni, sono quattro anni che in ogni condizione sanitaria c’è un attacco costante di quelle amministrazioni nei confronti della Regione perché le cose non vanno bene, indipendentemente dallo status della struttura sanitaria, ultimamente in maniera ancora più aggressiva e forse anche un po' più motivata rispetto al passato. Effettivamente nell'area vasta 2 si fa fatica a mantenere quello che la Regione ha destinato al presidio, il quadro ormai in quattro anni me lo sono fatto e so quanta fatica fa l’area vasta 2 per dimensioni e per tutto, trattandosi di tre Comuni che si trovano, anche in maniera innaturale, a far parte di una Provincia come territorio e di un'altra area vasta. La prima cosa che ho notato ed ho chiesto è stata: “Perché questa anomalia?” Nessuno di fatto mi ha dato una risposta, “le zone erano già divise così, si è mantenuta una vecchia divisione”, continuiamo a trascinare nel tempo una cosa perché storicamente era così.
Io sono straconvinto che i Comuni ricollocati nel loro alveo naturale, che è quello della provincia di Macerata, dove esiste una programmazione territoriale, un rapporto fra enti e amministrazioni anche in termini sanitari, essendo un criminale che guarda da una parte e dall’altra, possono benissimo organizzarsi per meglio gestire le risposte dei servizi, un'opportunità importante per andare incontro alle esigenze che sono state sempre chieste.
Sentire dire: “Sto male, sto malissimo, le risposte non c'è l’ho, ma non voglio cambiare”, qualche sospetto mi viene, non è che per caso si ha paura che questo cambiamento possa produrre, che ne so, un miglioramento dei servizi a favore dei cittadini e questo per qualcuno può essere un problema? Vi assicuro che il terrore è che cambiando area vasta possa funzionare meglio. Dopo aver picchiato per anni contro l’area vasta 2 che non li ascoltava, gli rubava le risorse, gliele portava via, viene detto loro: “Andate nell'area vasta 3” e la risposta è: “No, vogliamo restare nell'area vasta 2”.
L’area vasta 2 ha tanti problemi da gestire, è quella che fa più fatica a fine anno a far quadrare i conti, penso che abbia anche difficoltà per le dimensioni, andarla a ritoccare di 3 Comuni penso solo che le faccia e all'area vasta 3 può dare un gran risultato.
Bisogna fare il referendum, come dice il Consigliere, perché ognuno possa prendere le sue responsabilità? Io sono per prendermi le mie, la proposta l’abbiamo fatta e la sosterremo, convinti, come si fa, di dire oggi che questa è la scelta, domani i risultati.
Chi fece la scelta di ricostruire dando tutto ai Comuni, il risultato ce l’ha Ovviamente non è stato detto “obbligatoriamente ai Comuni”, ma “volontariamente ai Comuni”, e infatti volontariamente l'impegno non se l’è preso nessuno, ma se quella è stata la tua scelta strategica e non ha dato nessun effetto, qualche responsabilità dovrai prendertela. Noi facciamo in tempo a prenderci la responsabilità di questa scelta, ritengo che sia giusto farla e poi valutare insieme se avrà portato una risposta migliore o peggiore alla sanità che quel territorio offre.
Sulla salubrità dei nostri bilanci ho ricordato, in dati sempre diffusi, ma poco recepiti, che in questi anni abbiamo: ridotto il debito del 30%, tolto il pagamento dell'Irap alle nuove imprese, non modificata nessuna aliquota rispetto a quelle che avevano già, quindi abbiamo ridotto le tasse, perché se non chiedo più l'Irap a chi apre nuove imprese e non modifico nulla agli altri, a casa mia si dice che le ho ridotte. Abbiamo l'Irpef ben sotto la media, ma perché quando illustra l'altro dato non illustra anche questo? L'Irpef nelle Marche è ben sotto la media perché sulla prima fascia di reddito non l’applichiamo, l'applichiamo dal secondo scaglione in su, poche Regioni fanno così e questo non si deve dire?
Le tasse le abbiamo ridotte, il debito l'abbiamo ridotto e tutti gli anni abbiamo avuto la parifica della Corte dei Conti, non vorrei che questa frase ci costasse la parifica il prossimo anno, ma tutti gli anni abbiamo avuto la parifica, andate a vedere quante Regioni hanno avuto la parifica senza particolari provvedimenti, senza rilievi. Anche blasonatissime Regioni hanno avuto dei rilievi, noi no perché gestiamo in un certo modo.
Abbiamo garantito le risorse necessarie, promosso un potenziamento anche in termini di servizi, qualificato la spesa attraverso le aggregazioni, garantito un equilibrio di bilancio importante, ridotto le tasse. Tutte frasi che dette in altri contesti farebbero tanto piacere sentire, immaginate un Premier che dice: “In quattro anni ho ridotto del 30% il debito italiano”, no, abbiamo invece chi ci vuole insegnare qualcosa, chi per le Marche non ha fatto nulla e la sua ricetta è aumentare il debito, che poi pagheranno i nostri nipoti, e ci vuole anche raccontare chi ruba. Credo che in questo caso gli sia andata particolarmente male.
E' una qualità, un lavoro, un impegno che possiamo consegnare dopo quattro anni nella sua interezza, nel segno della qualità di un lavoro ben fatto e della volontà di continuare a sostenere questa Regione. Poi abbiamo avuto la coincidenza della crisi del credito con la fine di Banca Marche, la crisi del 2008, che da noi è stata particolarmente pesante perché in un sistema di piccole imprese era difficile affrontare l’internazionalizzazione, il sisma, con governi che si sono succeduti e che ci hanno dato, i primi, tante risorse ma regole difficili, che purtroppo sono rimaste e continuiamo a combattere. Non c'è stato regalato certamente uno scenario facile entro il quale operare, ma malgrado queste difficoltà siamo stati in grado di garantire la spesa dei fondi europei, gli investimenti sul territorio, 3 miliardi di euro di investimenti complessivamente parlando, di aumentare le tasse e di dare bilanci che sono una garanzia in termini di solidità e di qualità.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie, Presidente. Dopo l'intervento del Presidente, che naturalmente ha illustrato il suo punto di vista, dicendo che la Regione va bene, io registro, dal suo intervento e da quello dell'Assessore, delle grossissime difficoltà. L'Assessore ha citato un Presidente che ha corso per le elezioni del 2015, ne ha parlato come di un marziano, di uno che non aveva mai governato senza il Partito Democratico, non so dove era l'Assessore, ma il Partito Democratico governa questa Regione da 25 anni. Sento il Presidente citare delle cose, degli esempi, che non hanno niente a che fare con il territorio e lo vedo in fortissima difficoltà politica.
La politica sta sempre davanti a me, Assessore Casini, parlo sempre di politica, e vedo i due che hanno parlato prima in fortissima difficoltà, l'Assessore, ha citato il problema delle infrastrutture che non sono state fatte, è vero, però lo deve chiedere a casa sua, all'interno della sinistra, perché non si è realizzata l'infrastruttura dell'autostrada, che un suo collega, Presidente di Provincia, non ha mai voluto.
Il problema non sta nella Lega, in Forza Italia, nel Movimento 5 Stelle, sta dentro casa vostra, questo è il dato politico.
Poi ha fatto una bella difesa del suo operato, io lo capisco, lo comprendo, lei fa una professione per la quale è molto adatto e per la quale è allenato a fare questi discorsi, ma poi bisogna verificare tra il discorso, il ragionamento, il territorio, la politica e quello che accade nel territorio.
Ho visto, ho cercato di capire, ho cercato di leggere i numeri, come ha detto la Consigliera Marcozzi, per esempio, il Presidente fece una battaglia al momento dell'insediamento dal banco della Presidenza in merito al problema dei disoccupati, pochi giorni fa ho citato dei dati, +7 mila unità, mentre quelli della Cgil dicono tutta un'altra cosa: +0,3 disoccupati, le Marche sono la regione peggiore rispetto alle altre del centro Italia ha -0,2/-0,9, rispetto ai dati nazionali, disoccupazione femminile +8%, mentre quella maschile è sempre a -0,3.
Bisogna capire cosa vogliamo, i dati sul territorio e i quotidiani incontri con chi sta in questa realtà territoriale ci dicono che non c'è un momento del lavoro, è difficile trovarlo, non c'è, diminuiscono pure le nostre imprese perché da 170 mila sono passate a 140 mila. Di imprese, artigiani, partite Iva ne abbiamo persi più di 30 mila, perciò abbiamo perso più di 30 mila lavoratori, allora i dati non sono quelli che abbiamo letto sui giornali, probabilmente sono quelli della Cgil, e penso che questo sia un ragionamento serio.
Abbiamo detto che è un bilancio senza corpo, il bilancio è il modello di Regione che vogliamo creare, che vogliamo avere, la programmazione che vogliamo avere. Il bilancio dovrebbe essere approvato all'inizio dell'anno, per dare degli indirizzi ai vari Assessorati, in modo che a fine anno si possa verificare quanto è stato detto o è stato deciso. Approvarlo all'inizio dell'anno per dire all'Assessorato X tot soldi, all'Assessorato XY tot soldi, in modo da valutare a fine anno se è stato raggiunto il risultato. Invece facciamo una serie di conti matematici, di somme algebriche ed alla fine viene sempre approvato, perché più 5, meno 5 fa zero, è chiaro che si approva il bilancio in questo contesto.
E' questo, quando probabilmente non approfondiamo bene gli argomenti, vi diciamo che non va bene, che queste cose non vanno bene, Presidente, lo so, è difficile che lei digerisca le cose quando le si dice che non vanno bene.
Leggiamo sui giornali pagine di propaganda a non finire ad esempio sulle liste d'attesa, poi andiamo a chiedere presso un Cup quando è la visita e la risposta è: “Nel 2022, 2021". Credo che i dati riportati in quelle pagine dei giornali, anche graficamente fatte bene - probabilmente c’era anche un po’ di verde, mi pare di ricordare, un qualche segno da qualche parte - non rispondano alla realtà ed anche il bilancio non risponde alla realtà senza una programmazione. Se si investono 2 milioni per creare posti di lavoro, l'anno successivo voglio vedere e capire se quelle risorse hanno creato 10 mila posti di lavoro. Queste sono le sfide e sono diverse rispetto a un modestissimo ragionamento.
Poi ho sentito altre cose che vorrei riprendere, adesso si dice che la zona di Cingoli deve stare con Macerata, al Presidente voglio soltanto ricordare, probabilmente in quel periodo era a Pesaro e faceva il professore, che Cingoli ha sempre guardato in termini economici alla Valle Esina, questo è il problema, ha guardato sempre a quella vallata ed economicamente era facilmente raggiungibile piuttosto che scendere a San Severino per arrivare a Macerata.
Probabilmente i maceratesi non sanno che non andranno con Macerata, andranno di sicuro con San Severino per la giurisdizione dell'ambito, questo è, è lì sopra, non ci vuole uno scienziato, nel mezzo ci sono soltanto un po’ di pastori sardi che si incontrano sulla strada per arrivare a San Severino. Chi conosce il territorio sa che la scelta che era stata fatta su Cingoli era lungimirante, perché guardava a quell'economia, probabilmente in questa realtà territoriale manca qualcosa sulle infrastrutture, manca il miglioramento della strada ed io questo l'ho sempre sostenuto, non che la vallata dell’Esino sia migliore, però voi avete i numeri e addirittura ho sentito che la scelta viene fatta convintamente, Presidente, io dico di no, lei dice di sì, ha i numeri, metta pure Cingoli dall’altra parte così peggioriamo ancora di più il problema.
Esistono una serie di fattori negativi in questo bilancio e purtroppo abbiamo ragione, le cose stanno in questi termini.
Cosa si è fatto in questi cinque anni? Abbiamo preso i soldi dei marchigiani per mettere a posto una società, non lo so, perché a tutt'oggi non ho visto aerei, non è che a questi signori, magari nel 2020, dobbiamo dare pure una lettera con dei soldi per ritornare in Norvegia? Non lo so, so solo che non vedo aerei, vedo che continua a ripetersi questo problema, gli aerei non ci sono. Il Presidente ne doveva portare tre alla settimana, ha sottoscritto un accordo in Cina per tre aerei alla settimana, non so dove sono rimasti, forse sono ancora a Pechino o da qualche altra parte, perché poi hanno detto che per arrivare in Italia dovevano fare tre o quattro scali.
Addirittura altri 8/9 milioni di euro circa sull’Interporto dove non c'è un progetto, c'è solo un debito di 12 milioni di euro circa, anzi c'è stata una convenzione con una società di logistica per 178 mila euro all'anno, l’ho detto al Presidente che mi ha risposto: “Ma ha partecipato ad una gara d'appalto”. Quando ha partecipato ad una gara d’appalto? Due anni prima, non lo so, non ha partecipato per quell’anno lì e quando avete fatto la convenzione era una cosa vecchia risalente alla partecipazione alla gara d'appalto. Anche lì c'è un fallimento. Perché bisogna dire che va tutto bene?
Ritorno un attimo indietro, a quello che ho detto sull'aeroporto, voi parlate con uno che ha fatto nascere quell'aeroporto per le cose che ha fatto da sindacalista, adesso vedremo quando arriveranno i voli, forse mai, probabilmente anche qui ci sarà un'ulteriore catastrofe, passerà il 2020 e se ci saremo, vedremo, se ci saranno gli altri vedranno cosa succederà.
Su questo bilancio, nonostante gli sforzi dell'Assessore e del Presidente nell'annunciare alla comunità marchigiana che è un buon bilancio, come Lega, per quanto ci riguarda, manteniamo un forte dissenso, anticipo ora che esprimeremo una valutazione al momento del voto.
La risposta vera la daranno i marchigiani, se effettivamente questo bilancio interverrà sulle attività economiche, sulle attività produttive, su quello che manda avanti la regione Marche, diranno se è stato un bilancio o dei bilanci ... Questo è l'ultimo bilancio che questa maggioranza approva, ma credo che la verifica vada fatta su tutto il percorso, che in altre circostanze l'abbiamo definito con una parola che rispecchia un po’ questa situazione: il nulla, il nulla di questa maggioranza che ancora oggi si ripete con l'approvazione del bilancio.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Innanzitutto devo complimentarmi perché questo anno siete riusciti a peggiorare ulteriormente il metodo utilizzato in tutti questi cinque anni rispetto alla prerogativa ed al ruolo dei Consiglieri e ai tempi dati a ciascuno di noi per valutare una mole di dati così importanti, soprattutto in spregio del ruolo del Consigliere, in particolar modo del Consigliere di minoranza, perché tra voi di maggioranza vi potete aggiustare le cose come volete, sicuramente vi siete sentiti con i vostri tempi, ma consegnare gli atti definitivi oggi, avere la bozza, che poi ha subìto una serie di modifiche del bilancio, a neanche una settimana dal voto, quindi lunedì rispetto al voto di oggi, credo che sia una tempistica quantomeno scandalosa e un modo di porsi nei confronti delle minoranze che non fa onore a questo Consiglio regionale, in particolar modo all'ultimo Consiglio che approva il bilancio per il prossimo anno.
Questo è un comportamento da stigmatizzare, è stato fatto il Regolamento da questo Consiglio regionale ed i componenti della Commissione per il regolamento sono stati tutti all'unanimità concordi nel dare delle tempistiche congrue per rispettare le prerogative e non svilire il ruolo del Consigliere. Ebbene, in barba a quanto deciso, questo anno avete superato voi stessi nel disprezzo al ruolo del Consigliere.
Mancano misure strategiche, è stato detto in maniera molto chiara, e la composizione e la vastità - sono 35 pagine - della cosiddetta tabella C, che parla e introduce misure straordinarie, quindi non stabili per il nostro bilancio, la dice lunga sulle scelte che avete fatto.
Ho preso alcuni appunti anch'io ed ho ascoltato alcuni interventi e per quando mi riguarda credo che siano state dette delle cose non perfettamente esatte, certamente non coincidenti con il mio modo di pensare, e parto da un tema che certamente mi è caro: il terremoto.
Abbiamo inserito 20 milioni di risorse per anticipazioni sulla ricostruzione, la questione è stata dibattuta a lungo con un botta e risposta sulle drammatiche scelte fatte per le Marche, non solo dai Governi che si sono succeduti. Un botta e risposta che, devo dire, in molti aspetti non mi ha convinto. Presidente Ceriscioli, lei forse si ricorderà che quando il Governo giallo-verde squalificò la voce delle Regioni all'interno della cabina di regia sulle decisioni del terremoto io mi schierai dalla sua parte perché reputavo che i territori dovessero avere, indipendentemente dalla nostre diversità di visione e di colore politico, il loro peso, però, Presidente, non possiamo dimenticare che il colore politico di chi ha fatto e portato avanti l'impostazione che tutt'oggi c’è rispetto all'emergenza ed alla ricostruzione è quello del Partito Democratico, lo è stato all'inizio e lo è tutt’ora.
Quindi, Presidente, mi sarei aspettata che la voce un po’ grossa, che in questi ultimi mesi ha fatto quando c'era un Governo di colore diverso, alzando ogni tanto la testa, l’avesse anche fatta nel momento in cui aveva un Governo del suo stesso colore politico e nel momento in cui quelle decisioni venivano prese. Oggi ne abbiamo le conseguenze, era a monte che bisognava far sentire la voce dei marchigiani, non quando era troppo tardi, anche quando il Partito Democratico aveva designato i Commissari, perché, ricordiamoci, sia Errani che la De Micheli hanno portato avanti delle politiche non a vantaggio del territorio marchigiano, ma di altre economie.
Uno dei Consiglieri ha ricordato uno degli emendamenti, che sono nella tabella C, sugli impianti sciistici di Ussita e di Frontignano, ebbene non posso non evidenziare come circa un anno fa, a fronte di un investimento di più di 7 milioni di euro per la ripartenza di quegli impianti, feci una mozione per chiedere l'anticipazione di appena 200 mila euro nei confronti del Comune, che avrebbero consentito a quella realtà economica, turistica, sciistica, di una zona già gravemente colpita, di ripartire in tempo per fare le due stagioni sciistiche, quella del 2018 e quella attuale del 2019. Bene, quella mozione fu ovviamente bocciata perché non si potevano fare anticipazioni da parte della Regione, non lo si trovava consono, mi venne risposto dall’allora Assessore Sciapichetti che la Regione non poteva procedere ad un anticipo perché avrebbe significato creare un precedente pericoloso. Evidentemente quel precedente pericoloso - a distanza di quasi due anni oggi prevedete una anticipazione di 20 milioni di euro - si poteva fare e la pretestuosità di bocciare le proposte che venivano dalla minoranza oggi crolla sulle scelte che voi stessi fate, ma sempre troppo tardi, i danni della scelta fatta per questioni politiche e non per decisioni legate al territorio li stanno pagando ancora quelle comunità.
Abbiamo parlato di una serie di dati negativi che, per quanto mi riguarda, non corrispondono all'enfasi raccontata dall'Assessore Cesetti e dallo stesso Presidente Ceriscioli. Abbiamo perso migliaia di imprese e i dati sulla disoccupazione sono molto chiari e parlano di un tasso di disoccupazione che ha perso in valore assoluto il 6,5%, avevamo 49 mila disoccupati nel terzo trimestre 2018 e oggi, nel 2019, ne abbiamo 52 mila.
Credo che i dati che vengono raccontati non corrispondano alla realtà, non possiamo raccontare di un’isola felice che non c'è, perché quando usciamo da questa stanza, le persone che non hanno lavoro e che sono in difficoltà sono migliaia e penso che lo sappiate molto bene.
Ho ascoltato la presentazione del Presidente Giacinti che ha enfatizzato alcune misure, per carità, che sono all'interno di questa vasta documentazione del bilancio, che prevede una serie infinita di interventi puntuali, ribadisco interventi puntuali, che non parlano di strategia, ma di un bilancio di ultimo mandato elettorale, dobbiamo chiamare le cose con il loro nome. Ho sentito porre l'enfasi su un problema, anche questo lo seguo da parecchi anni, che è quello della difesa della costa, sono andata a cercare e a vedere la congruità di questi investimenti, che hanno avuto la dignità di essere menzionati nella relazione introduttiva, ed ho trovato nell'arco dei tre anni un investimento pari a 4,5 milioni: 500 mila euro nel 2020, 500 mila euro nel 2021 e 3,5 milioni nel 2022, mentre noi abbiamo tratti di costa in gravissima sofferenza e anche diverse infrastrutture oggi, non nel 2022.
Per questo annuncio che ho fatto un emendamento per ulteriori 2 milioni di euro per l'anno 2020, e non il 2022, attingendoli da un altro di quei punti molto discussi e molto controversi, che sono gli 8 milioni di euro dati alla Svim per l'Interporto e, l'ha detto bene la relatrice di minoranza, la Consigliera Marcozzi, dovete ancora chiarirci se questa è una ricapitalizzazione, e non è possibile per quelle realtà che hanno avuto per tre anni un bilancio in negativo, o di cosa si tratta, perché così sembrerebbe una ricapitalizzazione mascherata, che non è consentita, allora utilizziamo questi soldi non per coprire dei buchi e dei debiti, ma per fare un investimento. In questo caso andremo a tutelare delle imprese, delle realtà che nel turismo danno lavoro e danno sicuramente sviluppo, altrimenti andiamo solo a buttare ulteriori risorse in un calderone che non produrrà effetti positivi.
E’ stato discusso anche molto, e qui devo intervenire anche da Vicepresidente della Commissione sanità, rispetto ad un allegato, ad un atto che si affianca al bilancio, che è un'altra legge omnibus. Avete scelto, contro il parere di una vasta parte della minoranza del Consiglio regionale, di andare avanti e di presentare un atto, che non aveva l'urgenza di essere proposto tre giorni prima della discussione in Aula, chiuso nella stessa giornata, oggi, in cui lo discuteremo, in cui avete inserito tutte quelle norme alle quali, in qualche modo, vi fa comodo dare un'accelerata. Reputo che nella correttezza istituzionale nei confronti dei Consiglieri di minoranza, se non altro, sarebbe stato più opportuno dare più tempo e magari portare quella proposta di legge a gennaio. Volevate scegliere la corsia preferenziale per alcune proposte? Avete tutta la facoltà, siete la maggioranza, i numeri li avete, li avete sempre utilizzati, ma presentarla come una forzatura tre giorni prima ..., ripeto, alcuni emendamenti sono stati chiusi questa mattina, quindi, noi Consiglieri ci troviamo ad esaminarli a poche ore dal voto. Lo trovo assolutamente scandaloso e da Vicepresidente della Commissione sanità rilevo due cose: si è parlato dello spostamento di Cingoli dall’area vasta 2 all’area vasta 3 e ribadisco che la Commissione sanità stava discutendo una proposta di legge in merito, aveva già avviato e fatto una serie di consultazioni dalle quali era emerso che una grande fetta dei rappresentanti della comunità era contraria a questo tipo di spostamento, soprattutto, la cosa che è più grave, in assenza di alcun tipo di garanzia da parte degli uffici, che sono stati chiamati a fare una valutazione tecnica rispetto alle migliorie possibili da questo trasferimento. Non ci hanno saputo dare una risposta in positivo, anzi, per quanto riguarda i servizi legati al sociale, ci è stato posto un altolà, attenzione, perché vi troverete con delle problematiche legate ai medici di base, legate ad una serie di servizi che sono del sociale e che sono fatti dall'ambito, e che oggi sono tutti, ovviamente, in un ambito, che non è quello in cui si dovrebbero trovare.
Attenzione a fare forzature, attenzione a pensare di passare sopra i territori in questo modo, neanche il rispetto di una Commissione di completare l'iter, dico anche di più, su questo articolo la Commissione sanità non si è espressa, perché tre giorni fa, quando ci è arrivata questa famosa omnibus, questo articolo neanche c'era, oggi è stata votata l'introduzione. Credo che sia un ulteriore grave modo di comportarsi, in spregio delle comunità e in spregio anche ai Consiglieri. Abbiamo chiesto in Commissione di avere più tempo per capire dai tecnici quali potessero essere i lati positivi, ma soprattutto quelli negativi derivanti da questo spostamento, questo tempo non ci è stato dato, ve ne infischiate e come sempre prendete le vostre decisioni.
Riguardo le infrastrutture - lo so, Presidente, che ho sforato il tempo, come hanno fatto più o meno tutti - voglio fare due accenni perché è evidente che nelle infrastrutture, nei lavori pubblici, siamo in ritardo. Lo diciamo tutti che non si è investito e non possiamo dire che la colpa è di altri, se non di chi ha amministrato in questi decenni e non era certo il centrodestra, e non era certo un uomo solo al comando. Nella Regione Marche ha amministrato e governato sempre il centrosinistra, sempre il PD, è cambiato il Presidente, ma le politiche sono state le stesse, in continuità e questi investimenti non ci sono stati. Forse il Presidente Ceriscioli si è accorto in ultimo di essere indietro negli investimenti, nelle infrastrutture, nei lavori pubblici, tant'è che ha dato, a sette mesi dal voto, un incarico ad un suo consulente per i lavori pubblici, a 41 mila euro. Quindi, forse anche il Presidente si è reso conto che il problema c'è, ma anche qui, Presidente, mi permetta, forse se ne è reso conto un po' tardi.
Faccio un ultimo inciso riguardo al discorso della Corte dei Conti. Credo che ad incensarvi siete piuttosto bravi, in questi anni lo avete fatto anche molto bene, ma io ricordo che nell'ultima parifica, e ci ho fatto anche un'interrogazione alla quale non mi avete risposto, come spesso succede, la Corte dei Conti sollevava dubbi e perplessità su 1 milione di euro dati in consulenze per l'Aerdorica. A quella interrogazione non mi avete risposto e mi avete detto: “Andate a cercarlo in tutte le documentazioni”, ma quando si fa una interrogazione, prendendo le parole e lo spunto dato dalla Corte dei Conti, credo che un problema in questo senso ci sia e di questo la maggioranza avrebbe dovuto farsi carico, se non altro dare la risposta e approfondire.
Credo che le valutazioni, sia nel metodo che nel merito di quanto è contenuto in questo bilancio, per quanto riguarda Fratelli d'Italia, non possano certamente trovare una sponda positiva, è il bilancio dell'ultimo anno, nel quale avete cercato di inserire, avendone anche l'opportunità, con la possibilità di utilizzare le riserve degli avanzi che prima erano congelate, una serie di operazioni capillari sul territorio per cercare di ricreare un consenso, che evidentemente i marchigiani non vi stanno più dando.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Il mio intervento sarà piuttosto breve perché, premessa la bravura indiscussa dell'Assessore di cui non possiamo assolutamente dubitare, ripeterò quello che ho detto in Commissione bilancio, ossia che l'Assessore al bilancio è molto fortunato perché ha un team, un'equipe professionale che è riuscita a fare quello che io chiamo un miracolo, che si riassume, secondo me, in tre punti principali.
Il primo è la riduzione del debito che, secondo quello che ho intuito, è dovuta anche all'abilità della Regione, quindi degli uffici, di ricontrattare i debiti contratti a condizioni agevolate e migliori, che non è poco, oltre al fatto di aver recuperato delle somme che sono state utilizzate a questo scopo.
Contemporaneamente a questo primo risultato, non si sono aumentate le tasse, anzi, si sono ridotte. Ricordo, ad esempio, la riduzione dell'accise sulla benzina. Ecco la differenza tra la sinistra che dice una cosa o meglio non la dice e la fa e ad esempio la Lega. Ricordo che l'ex Ministro Salvini disse: “Se mi votate e vado al Governo al primo Consiglio dei Ministri eliminerò le accise sui carburanti”, cosa che ovviamente non ha fatto, ecco la differenza tra chi fa propaganda e chi le cose le fa, magari anche senza dirle o non comunicandole a sufficienza.
Il terzo punto, che costituisce dal mio punto di vista un miracolo è che, dopo aver fatto queste due cose, siamo anche riusciti ad aumentare le risorse disponibili sul territorio, ma non di poco, di tanto, perché nei tre anni complessivamente sono stati liberati quasi 500 milioni di euro, relativi all'avanzo vincolato, vedo anche che nella tabella C, quest'anno solo in quella tabella, ci sono circa 188 milioni di euro.
Diciamocela tutta, questi soldi vanno sul territorio marchigiano, non vanno sulla luna, quindi, vorrei capire, chi voterà contro questo bilancio lo farà per partito preso, non per ragioni oggettive, perché, ripeto, è stato fatto un mezzo miracolo anche sulle infrastrutture.
Vorrei dire una cosa, qualcuno probabilmente pensa allo sviluppo della società di 100 anni fa, in cui l'unica infrastruttura che contava era quella fisica, una strada che permettesse con la macchina di spostarsi. Voglio ricordare, poi qualcuno magari lo farà meglio di me, che recentemente è stato realizzato un contratto importantissimo con Ferrovie dello Stato, se non vado errato, un accordo di quasi 700 milioni di euro, per la mobilità su ferro e voglio anche ricordare che è stato realizzato un piano per l'infrastruttura dematerializzata, ossia la banda ultralarga che, secondo me, per la visione di sviluppo futuro della società che ho in mente, è parimenti se non più importante dell'infrastruttura fisica. Quindi, chi dice che le infrastrutture non sono state realizzate dice una cosa falsa. Ripeto, Assessore, dica grazie agli uffici perché sono riusciti a fare probabilmente quello che altre Regioni … Infatti ho premesso che la sua bravura non è in discussione, però un grande merito va agli uffici che hanno fatto quello che, probabilmente, altre Regioni non sono riuscite a fare. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Solo un chiarimento su una questione che ho intenzione di approfondire perché ha destato nel dibattito tanta sottolineatura, mi riferisco in particolare agli 8 milioni di euro per l'aumento di capitale della Svim. Questa società ha circa 16 milioni di euro con a fronte oltre 50 milioni di attivo dato dalle infrastrutture, investimenti fatti a suo tempo. La società detiene una attività per oltre 50 milioni di euro, ha un passivo di 16 milioni e, con uno stralcio e un'attenzione particolare, considerando anche che creditore di quella somma in parte è la Regione, che è socia ed al contempo creditrice, si arriva a 12 milioni di passivo.
L'aumento di capitale mette nelle condizioni la società di poter completare una progettualità che va verso il mantenimento del patrimonio interno alla Regione, alternativamente lo spauracchio del fallimento, o di altre procedure concorsuali, in mancanza di una ricapitalizzazione come vuole essere, porterebbe alla perdita di quel patrimonio. Questo è il senso vero che c’è sotto quell'aumento di capitale, così come lo vediamo nella tabella C, appunto, per cui credo che sia un'operazione che nella sua interezza vada sostenuta per questo motivo, altrimenti si rischia di minare la solidità di una società che ha all'attivo oltre 50 milioni di investimenti fatti in precedenza.
Oggi con un aumento di capitale che può sembrare ragguardevole, ma nemmeno tanto, possiamo metterla in sicurezza, considerando anche, in tutto questo discorso e in questo contesto, che la società in quest'ultimo anno ha visto la costruzione definitiva della stazione e all'Interporto arrivano treni già da un anno, quindi, la vera mission di questa società è in divenire e in questo iter penso che non sia così sballata l'ipotesi della ricapitalizzazione, proprio in virtù del fatto che si tende a preservare il valore del patrimonio che questa società ha in sé.
Alternativamente, ripeto, si minerebbe e forse si rischierebbe di buttare alle ortiche quantomeno una buona fetta di questo patrimonio, quindi, ritengo doveroso ragionare nei termini del salvataggio con l'aumento di capitale, visto come rilancio dell'attività sociale, che va a vantaggio di tutta la Regione.
Un chiarimento sulla questione nella quale sono stato tirato in causa dalla Consigliera Leonardi, la difesa della costa. Gli interventi che notiamo sulla difesa della costa sono figli di un iter coerente, dal primo giorno ad oggi, quello che lei dice ha trovato nelle altre discussioni in merito alla stessa questione una risposta che più volte abbiamo dato, il Presidente in primis, perché è un tema che ha accomunato e accomuna diversi territori, tutta la costa marchigiana, la questione va letta e vista in relazione alla nuova programmazione del prossimo settennato, quindi, parliamo di fondi europei che potrebbero essere anche declinati alla soluzione di questo problema, e di eventuali ulteriori risorse per la difesa del suolo provenienti dallo Stato. Questo è il motivo per cui si aspetta e non vuol dire che per la difesa della costa, nel triennio, ci sono soltanto queste risorse, ma in un mondo in divenire viene colta ogni occasione che può essere coniugata alla soluzione di questo problema.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Mi spiace che il Consigliere Marconi non sia in Aula, qualcuno glielo riferirà, vedo il Presidente Volpini che già sorride, giusto per puntualizzare in merito ad alcuni emendamenti, naturalmente poi interverrà il Consigliere Maggi.
Il Movimento 5 Stelle non solo ha presentato un emendamento di 200 mila euro, grazie all’intervento del Consigliere Giorgini, a favore della bonifica dell'amianto, ma ha presentato altri quattro emendamenti, ciascuno di 25 mila euro, per finanziare ed implementare il registro tumori, nello specifico, i progetti sperimentali e di ricerca con le Università e le associazioni che si occupano di fibromialgia e di cannabis terapeutica.
L'emendamento in questione, del quale ha parlato il Consigliere Marconi, e tutti gli altri fanno riferimento ad articoli di legge che sono stati approvati all'unanimità da questa Aula. Nello specifico, l'articolo 5, quello che riguarda il contributo per i progetti pilota in collaborazione con l'Istituto farmaceutico di Firenze, che è l'unico autorizzato a produrre la cannabis terapeutica, serve per avere l'autorizzazione a produrre la cannabis come progetto sperimentale nella regione Marche. Ci sono già dei tavoli di confronto, perlomeno c’erano ai tempi del Ministro Grillo, ora ho perso un po’ di vista il Ministero della salute, però spero che stiano andando avanti, nello specifico servono per implementare la produzione di cannabis e lo stesso Consigliere Marconi, quando è stata approvata la legge in questione, la n. 26/2017, non solo ha fatto il plauso al lavoro della Commissione e del Presidente Volpini, ma addirittura ha chiesto al Consiglio di votare in maniera serena perché il lavoro risolveva un problema grosso, seppur circoscritto all’interesse, per fortuna, di poche persone, i malati di fibromialgia, che con questa terapia possono in qualche modo migliorare le loro condizioni nella sopportazione del dolore.
Giusto per fare questa precisazione e mi spiace che non si sia fatta più attenzione e non si siano portati alla ribalta di questa discussione i 20 mila euro destinati al disco diva musica ’70, i 30 mila euro, nella famosa tabella C, destinati alla partenza di San Francesco dal Porto di Ancona, i 100 mila euro per l’organizzazione del cinquecentenario di Sisto V, i 15 mila euro per le Marche e l’età della pietra, i 17 mila euro per la festa del gelato, poi c’è tutta una sfilza di contributi, 150 mila euro alla Delegazione Pontificia di Loreto per mostre fotografiche, 500 mila euro alla festa del covo, 500 mila euro destinati all’expo di Dubai, 80 mila euro per convegni e seminari in materia di caccia, poi contributi vari per i mercatini di Natale.
Forse sarebbe stato il caso di attenzionare, se proprio bisogna far polemica, questi capitoli piuttosto che un contributo che finanzia un articolo di legge, ripeto, approvato all’unanimità da quest’Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Presidente. Questo è un bilancio di previsione ma, come è stato detto, credo che lo si possa leggere anche e soprattutto come un consuntivo. Parliamoci chiaro, accanirsi oggi nel vedere la Tabella C è come accanirsi su un malato terminale, non ha senso, i numeri sono lì, li abbiamo visti tutti, li abbiamo visti pure l’anno scorso, per cui a me non interessa andare ad interpretare il perché ed il per come di certi numeri, di certe azioni, mi interessa capire cosa eventualmente è stato fatto e cosa è mancato in questi cinque anni. Ripeto, è vero che questo è un bilancio di previsione, però arriva al termine di un percorso che è durato cinque anni, penso che avremmo difficoltà a fare il consuntivo del 2019, quindi è meglio sviluppare un pensiero ed un dibattito in questa fase.
Parto dal fatto che il bilancio di previsione è qualcosa che deve annunciare una visione di quello che si vuole fare, quindi significa far sapere al contesto che si amministra quali sono le linee di sviluppo che si vogliono percorrere. Quando si parla di programmazione strategica occorre impostare un bilancio attraverso un’analisi dettagliata del contesto, poi su quella analisi dettagliata, che va fatta settore per settore - non di carattere generale, un pot-pourri di cui non si capisce nulla - come l’economia, il lavoro, le infrastrutture, lo sport, il sociale, il sanitario, e si fa un’analisi del contesto, dopodiché si fa una strategia per raggiungere gli obiettivi che quei contesti hanno indicato.
Torno indietro di qualche anno e ripenso a quanto è stato detto in quest’Aula nel momento dell’insediamento e tiro una linea oggi per capire che cosa è successo e cosa è venuto fuori. Così come hanno detto tanti colleghi che mi hanno preceduto, nonostante cerchi di sforzarmi per capire il cambiamento che c’è stato, io non lo vedo. Si è parlato di obiettivi su cui lavorare, come il lavoro, l’economia, le infrastrutture, la sanità e il sociale, vedo che nessuno di questi problemi, o meglio, alcuni di questi problemi non sono stati mai risolti.
Questo perché è mancato nel corso degli anni, quando lo si chiedeva, il dibattito sul contesto, è mancato completamente, tanto è vero che se riprendiamo le relazioni previsionali e programmatiche, come qualcuno ha detto, sono ripetitive, un copia incolla degli anni precedenti, sempre gli stessi obiettivi: diminuzione del debito, sviluppo, infrastrutture, sempre le stesse cose, però a valle non c’era il risultato, non c’era il progetto per raggiungere quegli obiettivi.
E’ vero che in questi anni l’Assessore Cesetti ci ha sempre detto che ci possiamo vantare del fatto che siamo una delle poche Regioni d’Italia che ha avuto per cinque anni la parifica del bilancio, però questo non è che mi appassiona, anche perché la parifica dovevamo ottenerla credo per forza, perché abbiamo ridotto tutto, spese e cose varie e non abbiamo fatto cose eccezionali. Avrei preferito che pur parificando e pur con qualche debito in più avessimo finanziato qualcosa di interessante per il nostro territorio, ne consegue che in questi cinque anni che abbiamo trascorso qui, abbiamo visto un territorio sempre meno attrattivo, è questo il vero problema che non abbiamo affrontato, non avete affrontato, io non c'entro niente, ed il territorio è sempre stato meno competitivo rispetto agli altri.
Oggi la sfida non è sui distretti, che sono morti decine di anni fa, che non hanno più ragione di esistere, ci sono degli studi della Politecnica delle Marche e di altre Università che vi invito a leggere, sono finiti nel momento in cui nel 2000 è nata la globalizzazione. I distretti non hanno più ragione di esistere, e noi lavoriamo ancora in termini di distretti, non ha senso lavorare in questo modo, dovevamo riprendere quei valori che ne erano alla base e nei primi anni 2000 fare dei progetti che potessero rilanciare quell’economia, attraverso una grande e precisa internazionalizzazione, cercando di rendere il territorio competitivo e stimolante per gli investimenti.
A chi vogliamo che interessi? Imprenditori, grandi aziende, è vero che il piccolo è bello, è vero che abbiamo lavorato molto sul mondo dell’artigianato con contributi e altro, però i grandi numeri li fanno i grandi investimenti che qualificano il territorio, anche perché dai grandi investimenti nascono gli spin-off, nascono quelle aziende che collaborano con le grandi aziende, cresce anche una nuova classe imprenditoriale. Noi abbiamo avuto qualche esempio di questo tipo, non rinnego l’esperienza della Cassa del Mezzogiorno che abbiamo avuto nella provincia di Ascoli, perché attraverso gli investimenti delle multinazionali sono nati tanti spin-off e sono nati tanti imprenditori che ancora resistono.
Bisogna gestire bene, impedire che se ne vadano - c’è una proposta di legge del Movimento 5 Stelle su questo tema - occorre gestire meglio la permanenza di queste aziende nei nostri territori, non sono il diavolo, il male di tutta l’industria marchigiana.
Chi è che può venire ad investire su questo territorio, nel quale abbiamo soltanto un elemento di comunicazione, che tra l’altro in questi giorni sta mostrando tutta la sua criticità in direzione nord-sud sulla dorsale adriatica? Non abbiamo alcun collegamento con il Tirreno, non abbiamo l’alta velocità ferroviaria, buon per il Consigliere Bisonni che ha visto non so quali investimenti su ferro, io non li vedo, è stato fatto qualche intervento di elettrificazione nelle aree interne, che però non interessa l’economia, intesa su scala globale, ma soltanto il trasporto passeggeri, per un’economia prettamente locale.
A chi può interessare un grande investimento in questi termini? A quale imprenditore, dopo quello che avete approvato sul piano integrato della costa, interesserà riqualificare le sue strutture sul lungo mare, oppure sulle aree adiacenti, se gli impediamo di fare interventi radicali, innovativi per poter inserire servizi all’interno di queste strutture? Abbiamo degli alberghi obsoleti, manchiamo di qualità in questo senso perché sono stati fatti negli anni ’60, nell’immediato dopoguerra, a chi interesserà? E' stata fatta una politica miope e non è più possibile fare interventi strutturali pesanti.
C'è poi il discorso della sanità, in questo campo non mi addentro più di tanto perché la confusione che è stata fatta in questi anni è incredibile, su determinati progetti che potevano essere anche condivisibili.
E' stata fatta una comunicazione micidiale, parlo del sud delle Marche, dove ormai sono in rotta gli uni contro gli altri, armati, dove si è instaurato un derby sulla sanità e nel frattempo si è perso di vista l’obiettivo dell’attuale, dell’ordinario, per dire: cosa faremo da qui a 15/20 anni con i nuovi ospedali, o il nuovo ospedale? Vedo che dal nuovo Piano sanitario è scomparsa la parola “unico”, c’è rimasta solo la parola “nuovo” ospedale. Come governiamo la sanità in questo tempo di passaggio? Le liste d’attesa sono ancora lunghe mesi se non anni con il depauperamento del personale sanitario ed anche delle attrezzature. Dove sta questo Piano che dovrebbe dire che la sanità fra 15 anni sarà efficiente ed efficace in attesa che venga Godot con i nuovi ospedali?
Il discorso di alcune responsabilità mi fa un po’ sorridere. Province, non date anche a noi del centro-destra la responsabilità del grande patatrac delle Province, noi non c’entriamo niente, chi governava era il centro-sinistra, era il PD, ed era un certo signor Renzi che quando approvò la legge, nell’aprile del 2015, disse in televisione che finalmente 3 mila amministratori tornavano a lavorare. Il disastro è sotto gli occhi di tutti. Dopodiché la Regione ha fatto quello che poteva, ammiro, apprezzo, condivido, stimo l’Assessore Cesetti, ma sul territorio è un dramma, non siamo riusciti a fare nulla perché i Centri per l’impiego sono quello che sono, i Centri di formazione non fanno più formazione perché danno soltanto dei vaucher per far fare i corsi agli altri, mentre prima li facevano. Abbiamo dato dei soldini, è vero, ad alcune Province che erano in difficoltà, cosa che negli anni precedenti non si faceva in quanto le Province camminavano con le loro gambe, e qui consentitemi un piccolo accenno polemico.
Terremoto, anche qui la colpa è nostra? E’ dell’opposizione? Un’attenuante c’era, il terremoto stesso, però è stato gestito malissimo. La madre di tutte le guerre è il decreto 189 e non l’ha fatto Salvini, né la Meloni, né Berlusconi, l'ha fatto il governo PD, con il quale ha centralizzato tutto ed ha governato per diversi anni, poi c’è stata la parentesi del governo giallo-verde, ma il decreto 189 ha svuotato la competenza delle Regioni e voi non siete stati in grado di contrapporvi a questa cosa. Il consiglio era semplicissimo, avrei immaginato che baracca e burattini si trasferissero nelle zone terremotate per fare una battaglia forte sui territori, come fece, ad esempio, il Sindaco dell’Aquila del Partito Democratico che fece una battaglia fino alla morte per essere Commissario della sua città per gestire il terremoto in un certo modo, poi i risultati non sta a me giudicarli, però qualcosa di buono in quel caso è stato fatto perché era l’unico responsabile che interagiva direttamente con il Governo, che a sua volta non poteva far finta di non sapere.
Questo bilancio di previsione non fa altro che ripercorrere i fallimenti dei fatti che vi ho detto.
Un altro aspetto, ad esempio i finanziamenti Por-Fesr ne abbiamo avuti tanti, è vero, però vi dico un’altra cosa, l’innovazione, che è l’elemento dirimente in questo momento per far sì che le imprese possano sopravvivere, è fondamentale perché il valore del lavoro non sta più nella produzione, lo hanno detto tutti, lo ripeto da tanti anni, sta nei processi che sono a monte ed a valle del lavoro e a monte c’è l’innovazione e la ricerca, a valle c’è la commercializzazione e l’internazionalizzazione, questi sono i grandi pilastri e noi dovevamo subito investire i fondi Por-Fesr per l’innovazione. Sapete perché abbiamo aspettato due anni? Perché abbiamo dovuto fare una legge regionale “Industria 4.0”, ci avete messo il cappello per mettervi la medaglia al petto quando c’erano i fondi disponibili e potevate fare i bandi, questa è una colpa gravissima, abbiamo ritardato due anni per fare una legge che non serve a nulla, perché è stata finanziata con i fondi Por-Fesr che avevamo e che potevate benissimo mettere sul mercato senza ritardare gli investimenti alle aziende.
Questa è una colpa seria, probabilmente se c’era l'Assessore competente avrebbe potuto rispondermi, ma non lo vedo, però questa è la verità, poi abbiamo fatto la leggina per dare dei soldini alle Università per fare la ricerca e la ricerchina, però erano fondi che dovevano essere spesi subito e quello era un elemento dirimente per far crescere un territorio, non certamente il finanziamento per ricomprare la nuova fresa all’artigiano, che è fondamentale per farlo sopravvivere, ma l’altro discorso era fondamentale per attrarre investimenti sul territorio per ricerca e innovazione.
Ecco perché, purtroppo, vedo negativamente il bilancio di questi cinque anni, mi dispiace perché si era partiti bene, nella dichiarazione programmatica iniziale erano stati centrati i temi importanti su cui il territorio doveva lavorare e doveva ricevere attenzione, ma sono stati completamente disattesi da questa Giunta, per cui sarò contrario anche a questo quinto bilancio di previsione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Ascoltando, cercavo di dare una definizione a questo bilancio e mi è venuto in mente questo: è un bilancio da oscar della ragioneria nel senso buono del termine. La parifica l’abbiamo sempre avuta, i numeri sono sempre a posto, nessuna voce sgarra, ma non è un bilancio da oscar dell’economia, né da oscar della politica perché l’economia langue, e non l’abbiamo rilanciata in nessun settore, e a livello politico non si è individuata nessuna attività strategica su cui puntare per rilanciare la situazione.
E’ chiaro che è un bilancio che può essere approvabile se l’80% riguarda la sanità, ma in questi cinque anni abbiamo combattuto e combattiamo l’impostazione di questa politica sanitaria, chiaramente non è un bilancio approvabile perché non siamo d’accordo con il grande numero di voci del bilancio stesso.
E’ un bilancio che finalmente ha quattro soldi in più e c’è stato spiegato perché, abbiamo un tesoretto di 219 milioni di euro da spartire, che negli altri anni purtroppo non c’era. I primi bilanci erano bilanci tecnici con l’anima perché non c’era il corpo, ricordo la definizione dell’Assessore Cesetti, nei tre anni le voci sono state a zero, non c’erano le poste ed i fondi erano stati assegnati anche sulle classiche spese obbligatorie, adesso finalmente abbiamo le colonne piene, certo, come a dire: prova, a chi arriverà dopo, a togliere i soldi che avevo promesso. Ecco perché è un bilancio di previsione, come dice il Consigliere Celani, effettivamente adesso siamo arrivati alle promesse elettorali, poi si vedrà a consuntivo se i soldi verranno impiegati secondo le 35 pagine della tabella C.
Fino adesso abbiamo visto dei bilanci che hanno avuto delle variazioni, degli assestamenti, erano altri bilanci, con degli importantissimi movimenti di risorse da una voce all’altra.
Se facciamo un’analisi dal punto di vista del rilancio economico l’agricoltura si dibatte sugli stessi problemi che aveva cinque anni fa, probabilmente anche dieci; l'industria non riesce a recuperare i livelli pre-crisi mentre altre Regioni sono riuscite puntando sull’innovazione a fare qualcosa di più; il commercio, l’artigianato sono ancora un po’ le Cenerentole; sul terremoto la burocrazia ha impastato tutto, capacità o incapacità purtroppo ancora quelle zone soffrono come se fossero rimaste a due anni fa; i piani territoriali sono obsoleti, alcuni sono congelati, altri vanno implementati e non vengono fatti; il piano di gestione dei rifiuti non è applicato, il piano degli acquedotti non ha mai visto la luce in tutta la legislatura, i piani ambientali non hanno efficacia, si tenta con un emendamento di modificare il piano delle attività estrattive, ma dopo ne parleremo in sede di emendamenti.
Effettivamente abbiamo una regione che impantanata era e impantanata resta dopo questi cinque anni, questo è un Governo che non riuscirà ad essere ricordato per nulla, per niente che lo abbia caratterizzato, se non per la grande protesta popolare e del personale sanitario che vede malgestiti i soldi in questo settore.
Voglio fare una piccola zoommata sulla tabella A, che vede finanziate 90 leggi di cui 30 con importi inferiori ai 100 mila euro, quindi se una legge deve dare una struttura per un certo settore, per un certo argomento, già questo dice la povertà dell’azione strategica nell’applicazione.
Ad esempio abbiamo la riduzione in mare e sulle spiagge della plastica finanziata con 10 mila euro all’anno, abbiamo il sostegno dei marchigiani all’estero finanziato con 60 mila euro per il 2020, poi diventa subito zero per il 2021 e 2022. 29 leggi su 90 non vengono finanziate per tutti e tre gli anni, ma solo in parte, ecco un altro sintomo di scarsa lungimiranza se una legge ha bisogno di essere finanziata in maniera costante, ma un terzo di quelle leggi non ha le voci.
Contro il bullismo e il cyber bullismo abbiamo un’ottima legge, quest'anno viene finanziata con 100 mila, che diventano zero nei prossimi due; il sostegno agli invalidi di guerra nel 2022 è zero; il sostegno ai trapiantati d’organo nel 2022 è pari a zero euro; le piste da sci e l’innevamento artificiale - soldi sprecati a mio avviso per gran parte, vedremo quanti giorni di sci riusciremo a fare in questa invernata, contando i pochissimi che abbiamo fatto lo scorso anno - sono finanziati con 1,9 milioni per quest’anno, 1 milione per il prossimo anno e zero milioni nell'anno 2022 perché la legge non verrà finanziata, quindi un’azione politica che è saltuaria; il sostegno al cinema vede 738 mila euro, scendono a 300 mila e poi diventano zero; l’internazionalizzazione, settore fondamentale, vede 480 mila quest’anno, 240 mila il prossimo, 190 mila quello successivo; la difesa della costa diminuisce da 3,6 milioni a 1,6 milioni e poi ad 1 milione; l’impresa 4.0 da 2 milioni a 500 mila negli anni successivi, insomma, c’è anche in questo caso, nonostante avessimo 219 milioni in più da mettere sul piatto, una mancanza di continuità dell’azione politica.
Tabella C, ce l'avete portata a più riprese, la prima versione è arrivata all’ora di pranzo di venerdì, ma era ben poca cosa rispetto a quella che leggiamo adesso, avevo il file excel, adesso non ce l'avete dato, ho tentato con la calcolatrice di aggiornare i dati, ma non ci sono riuscito più di tanto, 430 voci, adesso sono molte di più, per 185 milioni di importo per il 2020, globalmente erano 452 milioni, qualcosa dovrebbe essere aumentato.
Pensate che venerdì c'erano 45 voci di importo inferiore ai 5 mila euro, adesso mi è arrivata la stampa, che mi hanno consegnato gentilmente le signore, ed io con la calcolatrice sono riuscito a contare 201 voci sotto i 5 mila euro, venerdì l’importo delle voci sotto i 5 mila euro assommava a 161 mila euro, adesso è arrivato, se non ho sbagliato i calcoli, nel caso mi correggerete, a 647 mila euro, 200 voci per 647 mila euro sparpagliati in 2 mila, 3 mila, 4 mila, mille, 800, 3 mila, 4 mila, 5 mila. 1.800, è questa la strategia con cui la Regione Marche e questa Giunta si lanciano verso il futuro!
Venerdì scorso erano 76 le voci che avevano un importo inferiore ai 10 mila euro, per 432 mila, adesso sono superiori, non ho fatto in tempo ad aggiornarle. Voglio proseguire, erano 102 le voci sotto i 15 mila euro per 800 mila euro totali, erano 122 le voci sotto i 20 mila euro per 1,2 milioni, erano 208 le voci - metà della tabella venerdì a pranzo - sotto i 50 mila euro per 4,3 milioni e 258 sotto i 100 mila per 8,4 milioni.
La frammentazione, se prendessi 700 milioni, che non sono di sanità, dal bilancio regionale e li dividessi per 1,5 milioni di abitanti, darei 500 euro a cranio, che non svolterebbero la vita di nessuno. Dare i fondi a pioggia non cambia la vita di nessuno, noi abbiamo avuto una Giunta che per 5 anni ha sparpagliato i fondi a pioggia, dai fondi europei, per cui lottiamo ogni dicembre per superare la soglia del disimpegno automatico, finora ci siamo riusciti sempre per il rotto della cuffia, però se andiamo a vedere la quantità di misure con cui abbiamo spalmato gli interventi sono decine e decine. E’ questo il fatto, non c’è stata una scelta strategica di quinquennio da parte di questa Giunta.
Giustamente, vedo 480 mila euro per ogni anno dati agli Atc, poi giusto per non parlare di trasfusioni o vaccinazioni, purtroppo, ci sono 4,8 milioni messi a bilancio per questi problemi.
Ho presentato, perché c’era una mozione ed una risoluzione che era stata approvata, un emendamento per dire diamo ai 7 parchi archeologici un po’ di soldi, ma è stato bocciato nonostante ci sia una risoluzione approvata all’unanimità.
Viceversa ho riscontrato con favore i 125 mila euro per ogni anno per la legge sul riutilizzo dei farmaci, che doveva essere applicata già da due anni, per cui i soldi erano già stati stanziati, ma non sono stati spesi, per cui sono sempre quelli; la legge sui prodotti sfusi o alla spina ha 500 mila euro nel triennio e speriamo che possano essere spesi.
Dopodiché ci sono delle cose incredibili perché in questa famosa tabella C, non voglio entrare nelle varie sagre, non voglio entrare nella pubblicazione di qualche libro, non voglio entrare sulla Tavlata sul Castel …, sono previsti finanziamenti per l’impianto di audio di una chiesa, un contributo straordinario ad un circolo, un corso formativo di cucina, la castagnata delle streghe, c’è da scrivere un libro, questa è una cosa che terrò con me a ricordo perché è lo specchio della società ed alcuni miei colleghi hanno avuto la bravura e la fortuna e il merito di rappresentarci tutti quanti.
Io farei una proposta tranchant: sotto i 100 mila euro non si parla di niente, non occupiamoci delle cose sotto i 100 mila euro, dovendo gestire 5 miliardi all’anno, altrimenti sprecate, me lo posso permettere perché non ho riempito nulla della tabella C in 5 anni, le vostre energie in queste cose, che diventano degne di un monologo di un comico, per ridere sulla nostra cultura, perché quando vedo mille, 2 mila, 3 mila euro per 200 voci e 600 mila euro di importo complessivo purtroppo questa cosa non mi rende felice.
Detto questo, è un bilancio di previsione, come veniva detto, per cui cosa vogliamo dirci? Speriamo che questi soldi vengano realmente spesi perché effettivamente c'era qualcosina in più, abbiamo dato un po' a tutti, così vedremo cosa succede, chi vivrà purtroppo vedrà.
Non c'è nulla probabilmente da ricordare di questo bilancio perché dopo un quinquennio anni le cose sono esattamente impantanate come 5 anni fa.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Sicuramente viviamo in due regioni diverse, nel senso che se parlo adesso del Piceno, in particolare di quello che è successo nella sanità, la scorsa settimana abbiamo inaugurato il reparto di radiologia interventistica e di medicina vascolare con un angiografo di nuova generazione, che è un gioiello e che a detta del primario di radiologia, che non è certo del PD, è un'eccellenza, ma non solo questo, ha detto che negli ultimi 4 anni ha visto più macchinari e innovazione che da quando è primario e questo non l'ho detto io, quindi, voglio dire, non mi pare che non siano stati fatti investimenti in sanità.
A San Benedetto del Tronto abbiamo inaugurato l'Hospice, è vero che era da tempo che si doveva inaugurare, è stato inaugurato con 8 posti letto, tra l'altro singoli, è stata anche inaugurata la riqualificazione del reparto di riabilitazione, con tanto di piscina.
Questo significa che due attuali presidi ospedalieri non verranno chiusi, come si vocifera, ma saranno dedicati a queste funzioni, non ci saranno le acuzie, ma funzioni di territorio importanti per i cittadini e questo è quello che è sempre stato detto, non è stata cambiata questa idea rispetto a quella destinazione.
Il debito è stato ridotto del 30%, ha ragione il Consigliere Bisonni, molto è stato anche grazie alla qualità dei dirigenti che sono stati in grado di rinegoziare i mutui, ma non credo che sia soltanto questo, abbiamo ridotto, l'ha detto il Consigliere Bisonni non io, e lo riprendo, le accise sulla benzina, si diceva che dovevano essere ridotte dalla Lega, invece noi nelle Marche le abbiamo azzerate, alcuni soggetti hanno riso, molti dicendo che si trattava di pochi centesimi, ma pochi centesimi al litro, alla fine fanno un gruzzoletto che i cittadini marchigiani non pagano rispetto ad altri.
Dati Istat, né Cgil, né Cisl, né Uil, l'occupazione è salita del 65% nelle Marche e il tasso di disoccupazione è sceso al 7,5% e, come diceva prima il Presidente Ceriscioli, stiamo per esempio, davanti, alla Liguria, quindi voglio dire non è che siamo così indietro come si dice.
Non abbiamo investito in infrastrutture. Innanzitutto le infrastrutture sono materiali e immateriali, 105 milioni per la banda ultralarga, che si sta attualmente estendendo, tant'è vero che la stiamo inaugurando nei Comuni delle aree interne, delle aree cosiddette bianche, dove i gestori non avevano alcun interesse a realizzare gli impianti, quindi quelle zone non sarebbero mai state coperte dalla banda ultralarga. E' molto più complesso realizzare infrastrutture ancorché immateriali, che hanno bisogno di scavi e rinterri in aree che sono soggette a vincolo paesaggistico o che hanno una viabilità non certo pianeggiante, quindi la banda ultralarga arriverà in tutte le zone che non l’avrebbero mai avuta e questo è un discorso anche di pari opportunità delle aree interne rispetto alle aree costiere. Sulle aree costiere, come sapete, c'è il wireless che è stato inaugurato questa estate.
Non abbiamo fatto niente per le ferrovie, a me sembra una cosa assurda, è stato firmato un accordo con Ferrovie dall'Assessore Sciapichetti 20 giorni fa, con il quale Ferrovie si impegna a realizzare nelle Marche 300 milioni di investimenti, sono già stati cambiati diversi treni, entro il 2025 verranno cambiati tutti i treni che percorrono le tratte marchigiane con mezzi di nuova innovazione e tutto questo costerà alla Regione Marche circa 2 milioni di euro di meno rispetto a quello che spendiamo adesso.
Le ciclovie, non abbiamo una visione della regione Marche, questo non è affatto vero, la visione è quella di una Regione che è da un lato innovativa, molto si è speso sull'innovazione. Prima di parlare delle ciclovie, dico soltanto che, per esempio, noi abbiamo impegnato dei fondi comunitari per il piano di sviluppo rurale il 97% delle somme assegnate, su 700 milioni sono state assegnate alle aziende il 97% delle risorse. Stessa cosa per il Fers, che come il Psr aveva delle somme relative al terremoto, per l'Fse su 248 milioni sono stati impegnati 120 milioni di euro.
Le Marche sono la prima regione per superficie a biologico, lo dice la Coldiretti non lo dico io, quindi non me ne vanto, ma sono cose che apprendo e che poi verifico, magari avete ragione che non tante ne diciamo.
Torno alle ciclovie, abbiamo deciso che le Marche fosse una Regione innovativa, ho detto prima, e tanto si è speso in innovazione e anche in agricoltura perché abbiamo messo 19 milioni di euro sul bando per l'innovazione, che è stato chiuso, e a gennaio se ne aprirà un altro.
50 milioni di euro per le ciclovie, siamo capofila della Ciclovia Adriatica, come sapete, e questo ha comportato il fatto che noi abbiamo redatto il bando per tutte le Regioni per l'affidamento dell'incarico di progettazione, che è stato pubblicato la settimana scorsa, di 922 mila euro. Un bando molto importante che vedrà la progettazione di tutti quei tratti che ancora non sono stati realizzati. Il resto delle risorse serviranno per i ponti, che abbiamo già realizzato, che siamo realizzando, alcuni sono in progettazione, e per tutte le penetrazioni verso l'interno.
Oggi in Giunta abbiamo postato 2,7 milioni di euro per aumentare i 13 assi di penetrazione con la progettazione di altri 5, perché riteniamo che questo, insieme a tutto il lavoro che è stato fatto, il turismo con le piste ciclabili, renderà la regione molto più appetibile dal punto di vista turistico.
Dire che noi non siamo attraenti è nettamente in contrasto con quello che scrivono tutti i più grandi giornali che si interessano di turismo, tant'è vero che ci giudicano la seconda regione del mondo, dopo la via della seta, per afferenza, quindi, non so, pensate che fino a qualche tempo fa si diceva: “Dove sono le Marche? Ad ovest di Roma, a sud di Milano”. Anche a causa del terremoto, che è stato il terremoto delle Marche, che è stato dannoso per il turismo, tutto quello che si è fatto dal punto di vista della promozione e la qualità dei nostri imprenditori, che questa non va scordata, ha contribuito a renderle molto più conosciute ed attraenti se vengono consigliate come la seconda regione visitabile nel mondo.
La statale 16 di Ancona. Sono finiti gli espropri relativi alla parte sopra, quella alta con il raddoppio delle gallerie, i lavori inizieranno fra poco; 11 milioni di euro, per esempio, dico al Consigliere Celani, per mettere a posto la Ascoli Mare che finalmente forse vedrà la fine dei lavori, sono stati importanti perché i viadotti avevano i ferri arrugginiti ed erano pericolosi, i giunti erano malmessi ed il fondo pericoloso. Oggi la situazione da questo punto di vista è cambiata.
Quindi non mi pare che ci sia una scarsa lungimiranza in quello che è stato fatto e penso anche che innovazione, qualità e anche ambiente ..., perché io rivendico anche un'attenzione nei confronti dell'ambiente, nei confronti di alcune matrici in particolare, l'acqua, cosa che stiamo facendo con i nitrati in agricoltura, il suolo, cosa che stiamo facendo con la prevenzione del dissesto idrogeologico ed i soldi che ci sono stati messi, il paesaggio, perché c'è stata una grande tutela del paesaggio, i cambiamenti climatici su cui poco si sta facendo, si deve fare molto di più, perché stiamo soltanto prevedendo delle opere di mitigazione degli impatti dei cambiamenti climatici, invece dobbiamo invertire la tendenza, su questo ancora c'è molto da lavorare. Da questo punto di vista mi sento di dire che non siamo soltanto noi a doverlo fare, ma credo che occorra muoversi tutti insieme seguendo delle indicazioni a livello comunitario, che peraltro sono già state date, per esempio, per la redazione della nuova Pac, dei nuovi piani che saranno incentrati soprattutto sulle politiche ambientali. Quindi, tutte le azioni saranno monitorate da indicatori che avranno come principale obiettivo quello di invertire la tendenza dei cambiamenti climatici e a migliorare l'ambiente, cosa che ci vede già operare in questo senso.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Sono deluso dal dibattito che è venuto dall'opposizione su questo bilancio. Francamente mi è sembrato di notare una forte strumentalizzazione e poca o affatto oggettività rispetto ai temi che abbiamo affrontato.
Credo invece che quando si approva un atto importante, come quello del bilancio, sia giusto anche fare delle critiche, che sicuramente ci sono nella gestione di quest'ultimo bilancio, anche dei cinque anni complessivi.
Penso che sia giusto riconoscere anche il lavoro svolto in questi anni, le condizioni oggettive in cui questa amministrazione ha lavorato ed è intervenuta, quindi, ripeto, questo per fare un dibattito il più oggettivo possibile per dare anche maggior valore eventualmente alle critiche che si fanno.
Provo ad andare per ordine. Il Consigliere Zaffiri dice che non possiamo discutere perché il PD governa da 25 anni, quindi non possiamo sganciarci dalle cose negative fatte in questi anni. Inviterei il Consigliere Zaffiri a riflettere sul fatto che se questo vale per la Regione, poi, vale per tutti, quindi anche per la Lega, che in questi anni a livello nazionale ha governato per lunghi periodi, forse anche più del Partito Democratico, ha governato con i Governi Berlusconi, ha governato con l'ultimo Governo giallo/verde e non mi sembra che su temi importanti, che oggi la Regione Marche sconta, insieme alle altre Regioni, penso ai temi dell'occupazione, del lavoro, dell'economia, abbia dato incidenza particolare per aiutare questa nostra Nazione a recuperare. Questo vale anche per la gestione interna del Partito, non si può dire che i 49 milioni di euro sono una questione di Umberto Bossi e che gli altri non c'entrano niente perché se vale la responsabilità di tutti anche per gli anni precedenti, questo vale anche per la Lega, a maggior ragione per chi come, per esempio Salvini, faceva parte anche di quell'amministrazione.
Sull'attività di questa amministrazione già sono intervenuti il Presidente e la Vicepresidente, quindi ci torno per sommi capi, ma sui temi di stretta competenza della Regione non si può dire che non ci sia una differenza tra quello che era la Regione cinque anni fa e quello che è oggi.
Dire, per esempio, che sulla gestione della difesa della costa non si è fatto nulla in questi cinque anni, come si dice dalle parti mie, bisogna essere sfacciati, non è che cinque anni fa avevamo le coste vergini dall'antropizzazione, vergini dall'insediamento a livello urbanistico, una delle regioni più incontaminate e questa amministrazione ha fatto danni indicibili, mi pare che i problemi c'erano. Per esempio, a Porto Recanati, come a Porto sant’Elpidio, io ero alto così ed avevo i pantaloncini corti e già quegli stabilimenti balneari, quei Comuni, vivevano questi drammi, purtroppo, sono vicende che, ripeto, ci portiamo dietro da 30, 40 anni. L'amministrazione regionale ha approvato un piano che non è una bazzecola, ho sentito molte critiche dalle opposizioni, come ad esempio che guarda poco allo sviluppo perché impedisce un'ulteriore antropizzazione, un ulteriore impatto urbanistico sulle spiagge, o nelle immediate vicinanze delle spiagge, credo che sia un atto importante, prevedere a livello progettuale tutta la difesa della costa, da Gabicce fino a San Benedetto del Tronto, penso che non sia un fatto da dare per scontato.
Il tema maggiore era che gli stabilimenti balneari non potevano mettersi in sicurezza da soli, neanche i sacchi permettevamo di mettere, quel delinquente dell'Assessore non faceva mettere loro neanche un sacco, mi pare che anche quel problema sia stato risolto con un intervento, che segnalo, ma ce lo siamo detti a ripetizione in quest'Aula, di 17 milioni di euro per un solo Comune: Porto Recanati, con un intervento importante, è giusto dirlo, proprio perché chi predica oggettività è giusto che sia oggettivo, di Ferrovie dello Stato.
Questa è la situazione, non è un tesoretto che la Regione ha nascosto e che non vuole investire, come è stato detto. I milioni che la Regione mette, pochi, forse, può darsi, ma mette ed ha messo in questi anni, servono per attivare anche le risorse private e potrebbero servire per i prossimi sette anni, mi auguro che ancora saremo noi a governare questa Regione, per attivare anche le risorse europee e per gli investimenti che oggi ancora mancano nella nostra regione e questa è la situazione.
E’ stato detto, e su questo c'è anche un punto di verità è inutile negarlo, anzi mi pare del tutto evidente, il ritardo degli atti oggi in discussione, non si può negare, però se si dice solo una parte della verità credo che facciamo difetto, diciamola tutta, alla riunione dei Capigruppo, a cui avete partecipato voi ed ho partecipato anch'io, siamo stati informati delle motivazioni che hanno portato a questo ritardo, perché se si viene con un bilancio di tutti zeri, allora la Regione Marche non sa fare la programmazione, ma questa sarebbe stata la situazione se avessimo approvato il bilancio un mese fa, perché ancora non c'era la normativa e oggi questa legge di bilancio slitta ancora di più perché grazie al lavoro dell'Assessore, dell'amministrazione, degli uffici, con una discussione serrata con il Governo, si è riusciti a liberare, non per questo bilancio, per cui ce li spendiamo tutti in champagne e cotillon, circa 500 milioni di euro per i prossimi tre anni. Siccome tutti i sondaggi dicono che andrete a governare voi nei prossimi cinque anni, dovreste ringraziarci perché una amministrazione politicamente scafata avrebbe detto: "Sai che c’è, visto che tutti dicono che questi soldi non potrò prenderli, li lascio a Roma”, invece qui si ragiona per la tutela e la salvaguardia dei cittadini marchigiani. Si è fatta un'operazione che, è vero, ha fatto slittare i tempi fino all'ultimo secondo utile, questo c’è da riconoscerlo, dando poco tempo di studiare e di valutare gli atti, anche se i grossi temi di cui discutiamo oggi erano noti pure sei mesi fa, non è che siamo andati a discutere delle virgole, però bisogna dire anche l'altra parte di verità e cioè che grazie al lavoro di questa amministrazione si sono riportate all'utilizzo della Regione, e quindi dei marchigiani, molte risorse che stavano ferme da diversi anni.
Un altro tema che è stato toccato è quello della vicenda di Cingoli, credo che l’abbia spiegato più che bene il Presidente, però anche qui, proprio perché già è iniziata la discussione in Commissione e si è affrontato questo tema, credo di poter dire che le posizioni sono chiare, sono cinque anni che il Sindaco e l'amministrazione sono tutti i giorni sui giornali, hanno reso perfettamente edotti i Consiglieri che ci sono dei problemi, che abbiamo tentato di risolvere in questi anni, in parte riuscendoci e in parte no. L'amministrazione comunale oggi non può dire che ci sono dei problemi e poi impedire una possibile soluzione che è nelle mani dell'amministrazione regionale, perché, come tutta la sanità ed anche questo aspetto, è nelle mani del decisore regionale, dipende da una legge regionale approvata nel 2003 che si può modificare, come tutte le leggi.
Crediamo che si possano liberare degli aspetti positivi per una serie di congiunture relative a quei territori, che le Amministrazioni locali dicano: “Ci sono problemi”, portando i camper, portando le ruspe con la neve sotto la Regione, facendo una manifestazione di sabato mattina, dimenticandosi che non c'è nessuno che li può accogliere, e poi non accogliere una discussione sul dibattito per dare soluzione a quei territori, mi sembra questo sì, veramente strumentale e fuori da ogni logica e toglie un po' le armi.
La Giunta regionale fa una proposta forte, si, è vero, chi meglio dell'amministrazione regionale si può rendere conto che questo può essere lo strumento per migliorare la situazione di quei cittadini e di quell'amministrazione. Il tempo poi dirà se quella scelta è stata corretta o se invece ci sarà la necessità di fare ulteriori modifiche. Sono convinto che questa sia la scelta migliore e corretta perché, Consigliere Zaffiri, è vero che quei territori guardano da anni alla Valle Esina, ma mi pare di poter dire, senza dubbio di smentita, che da un punto di vista sanitario forse è la Valle Esina che non ha guardato a quei territori in questi anni. Mi pare che non ci sia stato un rapporto biunivoco, perché su questo le scelte del territorio sono andate in tutt'altra direzione, isolando ancora di più, oltre all’isolamento naturale, quel territorio. Quindi, se c'è una possibilità di interagire con i territori, non so se sarà San Severino o Macerata, forse più con le stesse dimensioni di Cingoli, credo che sia una cosa positiva.
Sull’Interporto ho sentito le stesse cose che da quattro anni sentiamo sull'aeroporto, anche qui si dice: l'Interporto non funziona, sono state sprecate risorse, negli ultimi vent'anni il PD ha fatto un sacco di danni. Negli anni questa amministrazione ha lavorato, perché non se l’è inventata oggi, per dare una soluzione possibile e definitiva ad un'area strategica per questa regione, che in questi anni, per mille motivi e per mille responsabilità, anzi, forse, no mille, ma qualcuna più stretta e identificata, ha avuto molte difficoltà. Credo che anche qui non si possa lavorare solo dicendo no a qualsiasi soluzione, come è stato fatto da parte di qualcuno sull'aeroporto, ma bisogna riconoscere che un lavoro è stato fatto, che oggi lì ci arrivano i treni che prima non ci arrivavano, che c'è un'attività, diciamo non ancora florida, ma un po' più attiva di quella che c'era fino a pochi anni fa. Se si ragiona per una possibile collaborazione con la Svim e con alcuni servizi dell'Asur per quella realtà, penso che sia una soluzione positiva a cui non si deve guardare in maniera negativa.
Permettetemi una battuta, posso anche arrivare a condividere le osservazioni che ha fatto il Consigliere Fabbri sulla microparcellizzazioni di alcuni contributi, non avendo peraltro nessun dubbio che chi ha proposto quei contributi conosca la realtà e, quindi, pensi che sia utile anche un contributo di poche migliaia di euro, ma ammesso che possa essere d'accordo con il principio generale, generalizzare questa valutazione al bilancio complessivo della Regione Marche, che consta di circa 27/28 milioni di euro per 600 mila/650 mila euro ... I conti non li ho fatti, ma mi fido di quello che ha detto lei, cioè l'1%, il 2% è una valutazione, pur negativa, che va circostanziata all'1% o al 2% di un bilancio regionale, quindi non si può dire che è il bilancio regionale ad essere microparcellizzato, ma una parte, per i motivi che sappiamo. Ripeto, dal punto di vista mio personale non ho dubbio alcuno che i Consiglieri che hanno proposto quei microcontributi abbiano avuto le loro motivazioni e quelle realtà a cui verranno affidati questi contributi ne gioveranno, però, ripeto, parliamo di un contesto molto limitato.
Il bilancio regionale consta, secondo me, di provvedimenti, lungimiranti, uno per tutti, l’ha detto adesso l'Assessore Casini e non ci torno, l'obiettivo dell'ambiente e della ciclabilità dalla regione Marche. Un progetto che è partito da tempo e che guarda anche oltre questa amministrazione, che in qualche modo vede il simbolo di questa attività nella campagna pubblicitaria e guarda caso ha individuato un ciclista, non come in passato un attore o altri personaggi, perché c'è un lavoro che sta facendo.
La Regione Marche è capofila di tutta la Ciclovia Adriatica, quindi c'è tutto un passaggio che va per step, che mi rendo conto, da un ruolo di opposizione, forse, non si coglie appieno. E’ assolutamente così, come è così il ragionamento sugli investimenti per il trasporto pubblico locale. Dire che oggi il trasporto su ferro è lo stesso di quello di cinque anni fa, credo che sia non essere oggettivi, perché il parco treni è notevolmente migliorato, perché si sta facendo un lavoro sulle tratte di competenza regionale, penso alla tratta Civitanova Marche-Albacina che vivo in prima persona. Occorre guardare al futuro anche per l'elettrificazione, che è un tema abbandonato, alla San Benedetto del Tronto-Ascoli che è già stata elettrificata. Come si può dire che siamo rimasti fermi a cinque anni fa o anche peggio? E’ chiaro, è vero che si può fare di più, che non è finito, ma se lei guarda tutta la progettazione e tutti gli investimenti per il futuro vanno esattamente in questa direzione.
Ripeto, si possono fare delle critiche, ci sono dei punti ancora da individuare e su cui lavorare, certamente si, è stato fatto molto e credo che questo vada riconosciuto.
Non tocco l'aspetto del sisma, perché le cose che stiamo dicendo oggi si potevano dire allora, ma credo che fare polemiche il primo anno di sisma sarebbe stato delinquenziale, dal mio punto di vista, perché si era in uno stato di emergenza, quindi bene hanno fatto il Presidente e tutta la Giunta e noi li abbiamo sostenuti in questo. Si è lavorato a testa bassa, anche prendendo qualche critica e anche assumendo sull'amministrazione regionale critiche che erano a lei indipendenti perché c'erano decreti che non andavano bene, perché c'erano Sindaci che non lavoravano tutti allo stesso livello. Se di fronte ad una stessa norma ci sono Comuni che vanno avanti e altri indietro significa che non siamo di fronte ad un problema regionale, ma ad un problema di alcune amministrazioni, però si è voluto evitare la polemica, perché era un momento emergenziale. Nel momento in cui abbiamo chiuso l'emergenza o stiamo chiudendo l'emergenza e stiamo parlando di ricostruzione, chi si era preso l'impegno di fronte al corpo elettorale di risolvere definitivamente questo problema della ricostruzione, ha governato per un anno e mezzo e non ha fatto nulla se non avere il riconoscimento, come ha ricordato il Presidente, dell'unico indagato per i fondi del sisma, poi, mi auguro come sempre, che si chiuda positivamente questa vicenda, però ad oggi questo è lo stato dell'arte, zero soluzioni dei problemi e un indagato e mezzo su questa vicenda e su quello siamo stati duri, come siamo stati altrettanto duri, prendendoci anche le critiche della nostra parte elettorale, con il Governo attuale che, diciamo, è più vicino a noi, perché su alcuni elementi o si lavora insieme oppure le soluzioni si trovano difficilmente. Qualche passettino in più è stato fatto dall'ultimo decreto, anche se avremmo gradito dei provvedimenti molto più coraggiosi.
Chiudo esprimendo un giudizio positivo su questo bilancio da parte dell'amministrazione regionale.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.
Luigi ZURA PUNTARONI. Se porto via tempo non intervengo perché non cambia niente, perché ho visto il Consigliere Micucci preoccupato dell'opposizione, ma io sono rimasto affascinato dal bilancio, quindi lo tranquillizzo perché l’ho visto preoccupato, a me il bilancio va tutto bene, stia tranquillo! Io ho rubato alle casse della Regione un contributo di 30 mila euro, che mi è stato concesso, a favore di cinque associazioni bisognose, quindi Consigliere Micucci stia sereno, pensi a ricandidarsi, non si prenda pena per Salvini perché non ce la fa a stargli dietro, si concentri sulle biciclette e il futuro sarà nostro!
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Bravi.
Loretta BRAVI. Dopo l’intervento del Consigliere Zura Puntaroni vorrei iniziare con una battuta, ma non sono la tipa. Penso che oggi, al di là degli slogan, ognuno di noi debba fare il suo piccolo intervento costruttivo individuando le criticità ed io cercherò semplicemente, con pochi secondi, di far questo.
Mi ha colpito molto il Consigliere Celani, quando prima ha parlato di come funziona il mondo del lavoro. Mi ha colpito molto, perché è così, è come ha detto lui, quindi nella mia parte ho cercato di lavorare e sinceramente su quest'ultimo bilancio voglio intervenire perché ne vado orgogliosa, su un cambio di mentalità: non può cambiare niente se non cambiamo il modo di lavorare e questo purtroppo tocca anche la politica, che è abituata a queste uscite un po’ estemporanee, che non le fanno onore. Cambio di mentalità significa che questa Giunta ha provato a cambiare il modo di approccio al lavoro dando le relative risorse, perché un conto è parlare, un conto è investire.
Faccio un esempio, sulla formazione mirata, che non ho trovato così mirata, abbiamo messo 29 milioni solo sulle filiere, che mi dicevano essere morte e che hanno ricominciato ad andare; sull'università, oltre a quello che ha già detto il Presidente nelle sue rendicontazioni, sulla ricerca abbiamo messo 10 milioni e quelli vanno tutti nello sviluppo e nel sostegno ai dottorati alla ricerca, perché questo chiedono gli imprenditori; sul sostegno all'impresa dico solo che abbiamo messo 26 milioni e, carta canta, abbiamo ripreso 448 imprese avviate nel 2017/18, gli occupati erano 541 nel 2018, 750 nel 2019. Ho capito che è poca cosa, però è già qualcosa.
Tutto quello che abbiamo messo nella creazione di impresa è stato fumato in 3 mesi ed era per 3 anni, quindi significa che la creatività marchigiana c'è e che i ragazzi vogliono aprire le loro aziende.
Il sostegno alla famiglia è stato capillare e questo mi sembra estremamente importante.
Sui disoccupati vorrei aprire una piccola riflessione, i disoccupati vanno presi in carico, non si può fare solo la massa dei disoccupati, va fatto un discernimento e bisogna vedere quanti over, quanti giovani, quanti hanno un livello di formazione di un certo tipo, questo lo rivendico perché è molto difficile fare i tavoli territoriali e andare a sgamare lì dove c'è il disoccupato e questo abbiamo provato a farlo.
Sui centri impiego, stiamo parlando di un investimento totale di 24 milioni, abbiamo avviato i concorsi, soprattutto abbiamo avviato una cosa molto importante, la dico perché così aumentano i motivi di riflessione di tutti, abbiamo aperto i centri impiego alle imprese, un matching tra i centri impiego e le imprese che non c'era perché l'impresa andava da una parte e il centro impiego era brutto e cattivo e al 2% reputato inadeguato.
Vengo sulla tabella C e concordo con il Consigliere Fabbri che ci vorrebbe una maggiore programmazione, quindi le do atto, Consigliere, di quello che lei ha detto, però non farei una guerra sulla tabella C perché politicamente è un modo con cui si cerca di dare una risposta laddove la politica purtroppo non arriva. Sarei molto contenta se ci fosse la programmazione a monte, come lei ha detto, però mi sembra che su quello che ha fatto questa Giunta, le chiedo scusa, la tabella C sia un allegato, non mi sembra che sia fondamentale.
Vado a un altro punto: sanità, sisma, visione delle spese oculate, criticità. Non saremo stati molto bravi, però c'è stata una visione, un conto è avere una visione, un metodo, un conto è continuare a pioggia, che non serve a nessuno, soprattutto il discernimento dei tuoi interlocutori, parlo di me, parlo della mia parrocchia.
Sul fondo sociale europeo si sono creati morti e feriti, dal momento in cui è cresciuta l'asticella, però se non alziamo l'asticella i ragazzi vanno all'estero, quindi siamo costretti ad alzarla.
Vengo alle criticità perché non mi copro dietro un dito. Nel mio Assessorato ho individuato tre criticità, quelle che ho visto, la prima è sull'artigianato, il fondo sociale europeo necessita di una programmazione nuova, più oculata, sul fronte dell’artigianato perché il discorso maestro/discepolo non funziona. Ad Orienta Marche ho visto 4 mila ragazzi, affascinati dal telaio, dalla stamperia, ma non si avvicinavano, dicevano: “E’ bello però lo fa il mio vicino, io studio”, questa è la mentalità, tanto per essere chiari. Quindi l'artigianato è una criticità.
La seconda criticità è la disabilità, devo dire che su questo non sono riuscita a fare quello che volevo perché i bandi si sono un po’ impiccati, quindi lo dico davanti a tutti: bisogna lavorarci un po' meglio.
La terza criticità è il terzo settore. Siamo riusciti a inserire cooperative e chi lavora anche nel sociale, ma non più di tanto. Qual è la visione che secondo me chi fa politica deve avere? Nella nuova programmazione queste tre criticità io le porto affinché non si erediti una cosa sbagliata, che blocca le mani.
Dico solo che forse la politica dovrebbe traghettare quello che stiamo facendo, non noi, ma un domani altri, non puntando sullo scontro, perché non è vero che le Marche sono il fanalino di coda, per quel che mi riguarda io ho lavorato con la Lombardia, con il Veneto, con l'Emilia-Romagna, tanti progetti che abbiamo fatto li hanno presi come una buona pratica, quindi il mio appello è quello di non piangersi molto addosso e di non criticare eccessivamente, ma di avere un atteggiamento realistico: cosa abbiamo trovato, come abbiamo provato a volare e questo lo rivendico.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione della proposta di legge n. 330.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2.
Emendamento 2/1 a firma del Consigliere Maggi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Giovanni MAGGI. Grazie, Presidente. Vedo che per il Comune di Monte San Vito per investimenti di miglioramento energetico di edifici pubblici, solo degli edifici pubblici, sono stati stanziati 1,2 milioni euro, che, conoscendo anche Monte San Vito, mi sembra una cifra piuttosto elevata. Per cui faccio un emendamento per chiedere che 500 mila euro dei 1,2 milioni, 700 mila resterebbero al Comune di Monte San Vito per l'efficientamento energetico degli edifici pubblici, vengano destinati alla missione 18, programma 1 "contributo straordinario agli enti locali per spese sostenute a seguito di inagibilità di edifici scolastici", per tutti i Comuni, non solo per il Comune di Monte San Vito, a cui rimangono 700 mila euro per l'efficientamento energetico degli edifici pubblici, quindi del municipio e delle due scuole che ci sono. Mi diceva un tecnico, di cui mi fido, che un efficientamento energetico di un edificio pubblico può costare dai 70 mila ai 100 mila.
Mi sembra che questo non sia un emendamento che toglie l'efficientamento energetico agli edifici pubblici di Monte San Vito, ma va a favore degli enti locali per le spese sostenute a seguito dell'inagibilità delle scuole.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Bora.
Manuela BORA. Semplicemente per dire che qui nessuno spara cifre a caso, quindi, quella somma, che oltretutto è anche sottostimata rispetto al bisogno, nasce da una richiesta che è stata inoltrata dalla Giunta che prevede la riqualificazione e una serie di interventi che in passato non erano mai stati attenzionati.
Mi dispiace che lei dica che quelle risorse, proprio perché lei conosce la realtà di Monte San Vito, siano eccessive, questa cosa mi preoccupa.
Ai montesanvitesi voglio dire che questo è l'intervento del Movimento 5 Stelle che crede che la cifra che è stata messa a bilancio sia eccessiva.
Parliamo di quattro edifici pubblici. Oltretutto, inizialmente la richiesta che avevo avanzata è stata inizialmente autofinanziata.
L'intervento che lei chiede di aumentare è già stato raddoppiato rispetto all'annualità precedente, nel 2022. Quella cosa che si chiama contributo straordinario è stato autofinanziato dal servizio, quindi non è che si fa quello e non si fa altro, anzi nel ’22, lo ribadisco, è stato raddoppiato il fondo per quegli interventi.
Alla luce anche dei chiarimenti che ho avuto l'opportunità di poter dare all'Aula ed anche a lei Consigliere Maggi - già il contributo straordinario che partiva da 1,9 milioni è stato diminuito, 500 mila euro significano non poter dare ai monsanvitesi l'opportunità di riqualificare quei 4 edifici - voglio sapere da lei se vuole precludere ai monsanvitesi la possibilità di realizzare quegli interventi che sono assolutamente necessari e improcrastinabili, anche perché parliamo di scuole in cui ci sono bambini, parliamo di minorenni che credo abbiano il diritto di avere una struttura migliore. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Io non ho nulla contro Monte San Vito e i suoi abitanti, ho chiesto il costo a dei tecnici - non si parla di criticità sismica, si parla di efficientamento energetico - in merito all'efficientamento energetico di un edificio scolastico o di un municipio, e non è un municipio come quello di Ancona o di Pesaro. Mi hanno detto che si aggira intorno ai 70/100 mila euro al massimo se le condizioni sono particolari.
Non ho niente contro Monte San Vito, ho pensato, documentandomi, che la cifra fosse spropositata, ma voglio salvaguardare l'efficientamento energetico di Monte San Vito, per carità di Dio. Ci vado tante volte d’estate per le sagre, amo queste manifestazioni e questo paese.
Coscientemente mi sono documentato e penso che probabilmente la cifra sia sovrastimata. Ho domandato a dei tecnici e mi hanno dato questa risposta, per cui per quattro edifici, mettendo la cifra più alta, rimangono 700 mila euro per Monte San Vito e 500 mila euro li destiniamo per contribuire alla sicurezza delle altre scuole della nostra regione. Questo è quanto.
Il mio non è un emendamento contro qualcosa, contro qualcuno, l'ho fatto soltanto perché mi sembrava eccessiva la somma, mi sono documentato e l’ho fatto affinché il denaro pubblico venga impiegato nel modo migliore possibile. Questo è quanto.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Bora.
Manuela BORA. Sulla richiesta, che è stata ovviamente trasmessa agli uffici, è stato già fatto un distinguo tra adeguamento sismico ed efficientamento energetico. Non le sarà sfuggito, Consigliere Maggi, che tutti i bandi che sono stati pubblicati in questi anni a favore dei Comuni per l'efficientamento energetico prevedevano anche la possibilità di eseguire degli interventi di adeguamento sismico. Questo perché è inutile che si investa risorse pubbliche in un edificio, che magari viene efficientato dal punto di vista energetico, ma che poi non è sicuro dal punto di vista sismico, significa buttare via delle risorse.
In questa richiesta è stata documentata la distinzione tra l’efficientamento energetico, che nel calderone viene chiamato unicamente in questo modo, e gli interventi di adeguamento sismico, non è tutto efficientamento energetico.
La richiesta è stata motivata agli uffici che l’ha validata.
I contributi per i dei bandi che sono usciti in questi anni per l'efficientamento energetico, sono stati utilizzati per mettere a norma le scuole. Ripeto, se non l’avessimo fatto, saremmo stati un'amministrazione miope perché si sarebbe efficientato un edificio che non era a norma dal punto di vista sismico e se fosse crollato le risorse pubbliche sarebbero state buttate via.
Le sto spiegando che così non è, poi, capisco che può non essere chiaro e che lei ha il diritto/dovere di chiedermi delle spiegazioni, le sto dicendo, ripeto, che non sono cifre sparate a caso e che non è tutto efficientamento energetico. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 2/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 2/2 a firma dei Consiglieri Zaffiri, Celani, Marcozzi, Leonardi.
Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie, Presidente. Questo emendamento ha un senso relativamente a quello che ho detto prima nell'intervento: in questo bilancio sono stati stanziati circa 8 milioni di euro per l'Interporto.
Abbiamo ragionato attentamente su questa proposta che, senza mettere la testa sotto la sabbia, è una ricapitalizzazione della società che, fra l'altro, se i soci non mettono altri soldi, così ci hanno detto i tecnici, nemmeno si può fare. Questo è il problema di fondo.
Rispetto alla situazione dell'Interporto fino adesso, nonostante ci sia un debito, non è successo niente, probabilmente questi 8 milioni spesi in altro modo potrebbero dare dei risultati diversi.
E' chiaro che questo emendamento, poi ce ne saranno altri che intervengono su questo fondo, riguarda investimenti da infrastrutture ad infrastrutture, quindi abbiamo guardato con attenzione le strade e le scuole. L’emendamento - siamo più firmatari - può interessare in modo diverso la problematica delle strade e delle scuole.
Questa è la nostra valutazione. Di questa cosa siamo matematicamente sicuri, perché sull'Interporto, ripeto quanto detto prima, non c'è nessun progetto, anzi è stato dato in affitto per 178 mila euro all'anno ad una società di gestione di logistica con diritto di prelazione sulla vendita. Così abbiamo trovato scritto nelle carte, cosi è comparso, se non è così smentite le carte e fornitene di nuove a quest'Aula perché l'ipotesi del progetto è questo.
Prima di mietere altri soldi della comunità marchigiana su una società che non ha nessun progetto di sviluppo e con il diritto di prelazione a chi la gestisce oggi, vorremo un attimo capirci meglio, solo questo.
Crediamo che queste risorse siano spese male, per chiudere un debito, un buco, un disavanzo, che sempre il Partito Democratico - i responsabili dell'Interporto erano persone messe dal Partito Democratico, né da Forza Italia, né dalla Lega, né dal Movimento 5 Stelle, sono state messe lì a gestire l'Interporto - ha creato e adesso la comunità marchigiana deve ancora intervenire su questo mostro chiamato Interporto.
Questa è la situazione. Non potete dire diversamente, perché le cose sono in questi termini, addirittura in quest'Aula ci è stato detto, e abbiamo ascoltato, che là ci doveva venire la logistica delle medicine, doveva venire il 118 e pochi giorni fa abbiamo letto sulla stampa che tutto questo non c'è più.
Queste sono le cose, c'è un zigzagare della politica, è inutile che lei rida, lo so che è contento, però, Presidente, le cose stanno in questi termini, poi lei potrà pure dire che dobbiamo andare ad acquistare il fosforo, ma probabilmente di fosforo ne serve più a lei che a me, di questo ne sono matematicamente sicuro.
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.
Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. E’ evidente che questi 8 milioni sono molto importanti per il motivo opposto a quello che ha detto il Consigliere Zaffiri.
Il primo aspetto è che l'Interporto ha assunto la sua funzione di piattaforma intermodale logistica, finalmente. Dopo tanti anni di galleggiamento, non portando mai fino in fondo i progetti infrastrutturali necessari alla sua funzione, si potevano avere legittimamente i dubbi che ha detto Consigliere Zaffiri, ma è passato esattamente un anno dall'apertura della stazione ferroviaria all’interno Interporto con lo scambio ferro-gomma.
Oggi abbiamo incontrato il Sindaco di Jesi, che ha ringraziato la Regione con un comunicato, quindi è il prosieguo di quello che ha detto il Consigliere Zaffiri, qui non è questione di fosforo, ma semplicemente non ha ancora letto l'intervento del Sindaco che ringrazia la Regione che ha fornito spiegazioni rispetto a Interporto, è importantissimo per lo scambio modale ferro-gomma, con treni che oggi arrivano tutti i giorni e collegano il nostro territorio al resto d'Europa. E’ un'infrastruttura importantissima, non viene mai raccontata, è una cosa stranissima, è un'infrastruttura importantissima nel momento in cui la logistica è fondamentale. Per le imprese marchigiane avere o non avere una piattaforma intermodale ha un valore rilevante negli scambi economici, nei collegamenti col cuore d'Europa, per lo sviluppo del nostro territorio.
È chiaro che gli 8 milioni di euro servono a mettere in sicurezza l'Interporto, che è proprietaria del bene, proprio per non compromettere la linea di sviluppo che si sta realizzando, anzi, poterla vedere sviluppare appieno, così come l’uno-due che andrà ad Interporto, così come la logistica del farmaco che andrà ad Interporto, ma in una logica di sviluppo più ampia e complessiva, quelli saranno i tasselli dentro un progetto molto più importante che già si sta materialmente realizzando.
Rispetto ai dubbi, chiaramente tutti gli aumenti di capitale vanno comunicati alla Commissione europea per il tema degli aiuti di Stato, ma rispetto all'aeroporto, che è stata una vicenda molto più complicata, Interporto non ha strutture competitive, neanche in un'ora e neanche in cinque ore di macchina perché lo scambio ferro-gomma nel nostro paese a quel livello intermodale è un'infrastruttura unica, quindi non c'è il problema della concorrenza e questo ci permetterà di poter portare avanti il finanziamento, nel rispetto e facendo tutti gli atti dovuti. E’ chiaro che se non mettiamo gli 8 milioni di euro in bilancio, non possiamo fare nemmeno la comunicazione che chiede l'autorizzazione a poter utilizzare queste risorse. Quindi è importantissimo approvare l'articolo.
PRESIDENTE. Emendamento 2/2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 2/3 a firma dei Consiglieri Marcozzi, Zaffiri, Celani, Leonardi. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 2/4 a firma dei Consiglieri Marcozzi, Zaffiri, Celani, Leonardi.
Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. In merito all'intervento che è stato fatto prima questi emendamenti che abbiamo presentato non avrebbero senso, questa è la sintesi fatta dal Presidente, perché con i soldi che noi diamo il problema dell'Interporto lo mettiamo a posto. Questa è la sintesi! Lo mettiamo a posto perché c'è un'ipotesi di sviluppo, perché ci sono le Ferrovie. Traduco. Queste cose che sono state dette da lei, Presidente, non mettono l'Interporto nelle condizioni di sviluppare, perché l'Interporto, che serve per fare logistica, per scambiarsi le merci, non è collegato, questo è il problema, con il porto. Il porto soffre per il transito dei camion, per la strada e quando dico che non c’è un progetto, non c’è un progetto, è inutile che lei ribalti il discorso dicendo che c’è.
Con il porto non è collegato, perché da oltre Adriatico arrivano direttamente i camion che non possono essere caricati sui carri ferroviari per essere portati all’Interporto. La logistica, se vogliamo far finta di non sapere niente, facciamo finta, è una cosa seria, è un momento di interscambio del trasporto merci.
Questo interscambio nel progetto non c'è, è inutile che voi dite che c'è perché la ferrovia non c'è, non ci sono le condizioni. Perciò, quando uno dice che manca il progetto, è vero, non c'è il progetto, è inutile che continuiamo a dire che con l'Interporto eliminiamo il trasporto dei camion da Ancona, sulla variante della Statale 16, non è così!
L'interporto non c'è, si interviene soltanto sul debito perché questo volete fare, perché non dite la verità? Dobbiamo intervenire sul debito di 12 milioni di euro della società dell'Interporto, ci mettiamo 8 milioni di euro e qualcosa della comunità marchigiana per fare questo provvedimento.
Questo volete fare, questo voi fate, fate un provvedimento, mettete 8,5 milioni di euro dei marchigiani per il debito dell'Interporto, questa è l’operazione, non perché è stata fatta la ferrovia, perché non c'è il minimo straccio di un progetto per un trasporto logistico che serva al territorio della nostra regione.
Questa è la vera situazione. Ancora altri soldi della comunità marchigiana a una società che è nata male, che è stata gestita male. Oggi i marchigiani devono mettere altri 8,5 milioni che poi non basteranno perché il debito di questa società ammonta a 12 milioni di euro. Ecco perché noi abbiamo presentato degli emendamenti, per dare una risposta diversa al territorio marchigiano sulle scuole, sulle strade, perché di questo aveva bisogno ed ha bisogno questa regione.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. Grazie, Presidente. Non volevo prendere la parola, ma credo che sia giusto ricordare a tutti che il capogruppo della Lega, ricordo bene, quando mettemmo i fondi per l’aeroporto, i famosi 21 milioni di euro, disse le stesse parole: “Non c’è un progetto strategico, l’aeroporto fallisce a prescindere. Questi soldi li mettete solo e soltanto per sanare e chiudere il buco”, poi l’aeroporto è andato in un’altra direzione.
(interrompe il Consigliere Zaffiri)
Moreno PIERONI. Capogruppo, sa perché parlo così? Perché mi preoccupo e penso che lei non capisca la differenza tra Aerdorica e aeroporto, allora cerco di parlare in maniera più generale. .
(interrompe il Consigliere Zaffiri)
Moreno PIERONI. Consigliere Zaffiri, capisco che dispiace ricordare gli errori politici che la Lega ha fatto sull’aeroporto, sull’Aerdorica, come vuole lei, capisco che dispiace che la Lega abbia fatto un autogol …
(interrompe il Consigliere Zaffiri)
Moreno PIERONI. Ascolto sempre volentieri la Lega e Salvini che viene a perorare la causa perché …
(interrompe il Consigliere Zura Puntaroni)
Moreno PIERONI. Le ripeto quello che le ho detto l’altra volta, purtroppo questi dibattiti avvengono sempre dopopranzo, sarebbe stato meglio approvare il bilancio al mattino, quando siamo più sereni e più liberi mentalmente, nel pomeriggio c’è qualcosa che ci confonde.
Detto questo, Consigliere Zaffiri, il boomerang …, ogni volta non può ripetere sempre la solita solfa, che “tutto va male” e poi sull’aeroporto abbiamo visto come è andata. Dovrebbe dire che questa amministrazione ha messo in sicurezza l’aeroporto, sta rilanciando l’aeroporto e molto probabilmente quello che sta dicendo oggi sull’Interporto, fra sei mesi dovrà rimangiarselo, perché il tempo è sempre galantuomo e le chiacchiere stanno a zero e fanno i pidocchi.
PRESIDENTE. Emendamento 2/4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 2/5 a firma dei a firma dei Consiglieri Marcozzi, Zaffiri, Celani, Leonardi. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 2/6 a firma del Consigliere Celani. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 2/7 a firma della Consigliera Leonardi. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Sub emendamento 2/8/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 2/8 a firma della I Commissione. Ha la parola il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Il 2/8 è un emendamento che sistema una partita che presenta un errore di trascrizione, dobbiamo votarlo a favore, poi l’estensore si è accorto che c’era un ulteriore errore, quindi il sub emendamento è servito a sanarlo. A questo punto votiamo a favore anche dell'emendamento 2/8 che è stato sub emendato correttamente dal 2/8/1. Questa illustrazione si riferisce al sub emendamento 2/8/1, come giustamente mi fa notare il Consigliere Busilacchi, scusatemi, ma in questo grande numero di atti ...
L'emendamento 2/8 contiene modifiche per errori di trascrizione, per spostamenti all’interno di variazioni già avvenute, che compensativamente vanno ad allocare altre risorse, riducendo le prime già stanziate e la previsione di un paio di interventi nuovi che non erano stati, sempre per errore, tramutati in intervento effettivo nella tabella C. Questo è, ad essere corretti, tutto il 2/8. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 2/8. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2, così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 8. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 08 bis (articolo aggiuntivo)
Emendamento 08 bis/1 a firma della I Commissione. Ha la parola il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Per una dimenticanza non era stata considerata l’esenzione del bollo delle auto ibride per l’anno 2020, perché il periodo si fermava al 2019, un mero errore perché in Commissione era già stato votato all’unanimità. E' l’estensione al 2020 dell’agevolazione per le auto ibride.
PRESIDENTE. Emendamento 08 bis/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 8 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 9. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 10. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 11. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 12. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 12 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 13. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 14. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 15 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
PRESIDENTE. Prima di procedere alla votazione finale si vota la proposta di legge 331, poi procediamo alla votazione finale di entrambi gli atti.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 8. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 9. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 10. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 11 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
Coordinamento tecnico della proposta di legge n. 330. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 330, così come emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico della proposta di legge n. 331. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 331. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 332
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Giacinti
“Misure urgenti di adeguamento della legislazione regionale”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 332 dei Consiglieri Cesetti, Giacinti.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. E' un provvedimento che per urgenza abbiamo creato in queste ultime ore, seguo l'ordine degli articoli, che ovviamente toccano svariate leggi e argomenti.
Articolo n. 1. Si va a snellire la procedura di approvazione dei piani urbanistici attuativi, prevedendone l'approvazione da parte della Giunta comunale, qualora essi siano conformi al piano regolatore generale vigente, o apportino ad essi varianti così dette non sostanziali, questo è il motivo della presentazione di questo articolo, che raccoglie più questioni legati alla legge n. 34 del 1992, la legge urbanistica.
Il comma 3 stabilisce la possibilità per le Regioni di prevedere disposizioni derogatorie al decreto ministeriale n.1444, finalizzate nel caso specifico ad orientare i Comuni nella definizione dei limiti di altezza dei fabbricati.
Il comma 4 chiarisce che la procedura di adozione delle varianti ai piani regolatori generali, prevista all'articolo n. 26, si applica alle varianti che non soddisfano le condizioni di non sostanzialità indicate nel comma 5 dell'articolo 15, e di cui già si era fatta menzione nei commi 1 e 2, questo è il motivo da cui scaturisce l'articolo n. 1.
L’articolo 2 prevede una variazione alla modifica della legge n. 7 del 1995 e - il secondo comma di questo emendamento - va ad eliminare il parere della Commissione consiliare competente in materia di caccia, uniformandosi alla modifica della legge nazionale per la quale "la Giunta regionale, sentito l'Ispra e previo parere della competente Commissione consiliare, approva entro il 15 giugno di ogni anno il calendario venatorio regionale". Viene eliminato nel rispetto della modificata normativa nazionale il parere dell'Osservatorio. La modifica rende coerente il testo della normativa regionale con la legge quadro nazionale, che prevede nel procedimento di approvazione del calendario soltanto il parere dell'Ispra, ripeto, viene tolto il parere dell'Osservatorio.
L'articolo n. 3 si riferisce alla legge 15 del 1997 (Disciplina del tributo speciale per il deposito, in discarica dei rifiuti solidi) "Alla determinazione delle quote da assegnare in singoli Comuni secondo le modalità di cui al capo precedente, provvede annualmente con proprio atto il dirigente della competente struttura della Giunta regionale", praticamente è un cambiamento di competenza per alleggerire un po' l'iter, passa dalla Giunta al dirigente. La corresponsione delle quote dei rifiuti spettanti ai Comuni, come prevede la legge. Questo articolo va a modificare l'iter, in buona sostanza, alleggerendo e lasciando la competenza al dirigente del servizio, piuttosto che alla Giunta.
L’articolo n. 3 bis, è una modifica alla normativa per la disciplina delle attività estrattive. In breve viene stabilito che nelle more dell'approvazione dell'aggiornamento del Piano regionale delle attività estrattive, si rende possibile, per alcune tipologie di materiale di difficile reperibilità, la possibilità di ampliare i progetti di estrazione previsti dal Prae fino alla concorrenza del 50% dei volumi complessivi di escavazione autorizzati. L'ampliamento reso possibile è subordinato all'accertata regolarità del pagamento dei contributi di cui alla presente legge da parte dei soggetti proponenti, nonché alla disponibilità, da parte dei medesimi, di idonei impianti di lavorazione dei materiali estratti. I quantitativi autorizzati ai sensi dell'ampliamento saranno scomputati da quelli individuati dall'aggiornamento del Prai che nel frattempo verrà approvato e dal recepimento del medesimo negli strumenti di programmazione provinciale. A questi progetti, di cui al comma 3 bis, si applicano le sanzioni di cui al comma 3 della legge 30 del 2009.
Con l’articolo 4 viene stabilito lo stanziamento a favore del Cral dei dipendenti di un contributo di 30 mila euro per promozione ed iniziative di ausilio e sostegno a favore del personale, anche attraverso lo svolgimento di attività di promozione culturale e ricreative.
L'articolo 5 prevede i rifinanziamenti dei capitoli riguardanti i trasferimenti alle organizzazioni di volontariato operanti nel sistema di protezione civile.
All’articolo 5 bis c'è lo spostamento, di cui si è discusso, seppur non faceva ancora parte dell'atto, dei tre Comuni dall'area vasta 2 all'area vasta 3, trattasi dei Comuni di Apiro, Cingoli e Poggio San Vicino.
L'articolo 5 ter è la previsione del Centro agroalimentare del Piceno fra le società cosiddette strategiche, ai sensi della legge regionale n. 20 del 2003.
L'articolo 6 tratta dell'adeguamento della normativa in tema di servizio civile, un articolo che va a rendere congruente la legge regionale rispetto a quella nazionale, laddove non c'è motivo di esclusione per coloro che possono partecipare al servizio civile regionale rispetto al fatto di aver prestato il servizio civile a livello nazionale. Qui c'è stato un emendamento che ritiene titolo preferenziale non aver effettuato il servizio civile a livello nazionale. Questo nella normativa regionale non si poteva vietare, ma è stata mantenuta una specie di titolo di preferenzialità.
L'articolo 6 bis va a modificare la legge regionale n. 36 laddove viene prevista la durata del Consiglio di amministrazione dell'Erap.
Con l'articolo 7 si modifica la legge sullo sport, inserendo la possibilità di destinare i contributi regionali anche per l'acquisto di mezzi di trasporto per gli atleti, cosa che precedentemente non era prevista.
L'articolo 7 bis emenda l'articolo 9 bis della legge regionale n. 17 del 20 aprile 2015, si va meglio a spiegare che il mancato rispetto dell'altezza, anche interna, dei distacchi, della cubatura, della superficie coperta e di ogni altro parametro o dimensione delle singole unità immobiliare non costituisce violazione edilizia se contenuto entro il limite del 2% delle misure previste nel titolo abitativo. Si è resa necessaria questa descrizione che forse era contenuta nella versione precedente, per ovviare a interpretazioni non corrette che davano luogo a distorsioni dell’applicazione della relativa normativa.
L'articolo 8 riguarda il catasto unico regionale di cui all'articolo 12. E’ stata evidenziata la problematica da parte delle associazioni di categoria, nel tavolo di confronto tenutosi recentemente, dove sono state evidenziate delle criticità, del rispetto dei termini previsti dal comma 1, articolo 5, a seguito dell'entrata in vigore del catasto unico regionale degli impianti termici. In particolare è stato segnalato che ha causa della carenza e della non completezza dei dati pregressi raccolti dalle autorità competenti e i nuovi dati obbligatori richiesti nella compilazione del libretto per l'individuazione univoca dell'impianto, i manutentori impiegano più tempo del previsto per trovare l'impianto di competenza e per completare il libretto elettronico con i dati mancanti, tutto ciò pregiudica questa fase di lavoro, per cui si chiede di procrastinare l’entrata in vigore della norma, cioè di allungare i termini entro cui questa operazione va completata.
L'articolo 8 bis è una puntuale definizione per la “Fondazione Marche Cultura”, in particolare per “Film Commission” del concetto in house providing. Questo maggiore chiarimento è stato necessario ai fini di una migliore e più proficua finalizzazione della propria mission, viene specificato meglio che trattasi di una società in house providing.
Con l’articolo 8 ter si pone mano alla modifica della legge sul diritto allo studio, laddove si modifica la formazione del Consiglio di amministrazione dell'Erdis, in particolare laddove risulta incompleta la rappresentanza degli studenti in seno al Consiglio di amministrazione. E' stata trovata una modalità per cui a turno, di anno in anno, si alterneranno gli studenti dell'università e dell'alta formazione dell'Afam, per cui in cinque anni tutte e quattro le università e l'istituto di alta formazione avranno il loro rappresentante in seno al Consiglio di amministrazione, che è composto, per gli altri quattro membri, da soggetti designati dal Consiglio regionale su proposta dei quattro Rettori.
L'articolo 9 prevede una modifica della legge regionale n. 4 del 2019, la valorizzazione dei mulini storici ad acqua, si specifica meglio il dettato dell'articolo 4 inserendo l'articolo 4 bis, per meglio descrivere e connotare i propositi e far si che il canone per la concessione della derivazione non sia troppo oneroso per chi sfrutta la derivazione di acqua pubblica. Si vuole fare in modo che il canone non sia antieconomico, altrimenti sarebbe vanificato il ruolo.
Nell'articolo 10 c'è una modifica alla legge regionale n. 17 del 21 giugno del 2019, considerato che non è stata ancora data attuazione all'articolo 6, che stabilisce i casi in cui si prescinde dalla formazione per la qualificazione professionale (responsabile dell’attività produttiva) - parliamo di panifici in questo caso - le imprese attive non sono in grado di indicare i rispettivi responsabili entro i termini indicati, pertanto risulta necessario prorogare il suddetto termine al 31 dicembre 2020, data utile per dare piena attuazione dell'articolo 6 della norma, l'individuazione del responsabile dell’attività produttiva in seno ai panifici.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Vorrei ringraziare il Consigliere Giacinti, non solo per l'impegno ma anche per la cortesia e la gentilezza con cui con immensa pazienza ha portato all'approvazione un bilancio impossibile, Assessore Cesetti, perché nessuno in condizioni normali sarebbe riuscito ad approvare un bilancio di questo tipo. Se ci siamo riusciti è perché l'Aula è stata attenta e la Commissione è stata disponibilissima, a cominciare dal suo Presidente, che è stato enormemente paziente, quindi voglio ringraziare personalmente il Consigliere Giacinti per questo impegno, anzi malignamente potrei dire che se fosse stato meno impegnato forse ci saremmo ritrovati il 30 ad approvare il bilancio e saremmo andati in esercizio provvisorio, invece questo non è avvenuto.
Visto che questo è l'ultimo Natale che molti di noi celebrano in questa Aula insieme, molti verranno meno, soprattutto i sei della precedente legislatura, tolto il Consigliere Carloni e l'Assessore Pieroni, tutti gli altri saranno in discussione o non saranno neanche candidati, colgo quindi l'occasione per fare a tutti i più sinceri auguri di buone feste e di buon natale.
Il Consigliere Giacinti ha ricordato che è stato accolto l'emendamento che ho proposto in IV Commissione, approvato all’unanimità, relativamente al servizio civile e in questo senso raccomando la Giunta che questo passaggio sia garantito per tutti gli anni a venire, cioè dire che chi ha svolto il servizio civile giovani nello stesso anno non possa farlo con il bando nazionale e con il bando regionale, quindi il bando nazionale va bene, ma se la persona ha anche fatto il nazionale sia data precedenza a chi in regione non l'ha fatto, che quindi ha la precedenza.
Ho visto che alla fine anche sull'elezione del rappresentante degli studenti all'interno dell'Erdis si è trovata una soluzione abbastanza ragionevole e compatibile con quello che è la realtà che si è manifestata fra gli studenti stessi. Se ho ben capito c'è un criterio di rotazione fra i vari istituti delle Marche.
Da ultimo, un po' di attenzione, reclamo invece per quanto riguarda la questione del passaggio dall'area vasta 2 all'area vasta 3 dei tre Comuni di Apiro, Cingoli e Poggio San Vicino. Ho visto che ci sono degli altri emendamenti abrogativi, anche il mio lo è, non dice che il passaggio non si deve fare, dice che si deve fare previo referendum delle popolazioni interessate. Perché ho mantenuto questo emendamento? L'ho già spiegato nella discussione generale di bilancio, ma adesso vorrei aggiungere alcune osservazioni brevissime.
Si dice: questi comuni sono trattati male nell'area vasta 2. Si dice, si lamenta, in effetti alcune difficoltà si sono manifestate, quindi faccio una domanda: se passano all'area vasta 3 saranno trattati meglio? L'Asur non è un’azienda unica? L'articolazione territoriale è se non altro una organizzazione del budget, quindi questa cosa qui non la capisco.
Seconda argomentazione, non è stato detto, noi spostiamo la sanità, ma non il sociale, perché per il sociale Apiro, Cingoli e Poggio San Vicino rimangono con Jesi. Questa cosa non la capisco. L'Azienda dei servizi alla persona …, di cui il Sindaco si è sempre lamentato, Sindaco precedente in testa, perché non voleva andare con Jesi, poi improvvisamente gli va bene, la confusione mi sembra totale.
Si è parlato di diritto alla salute - un articolo di giornale riporta la manifestazione svolta recentemente ad Ancona - ed io credo che non possa essere neanche lontanamente ipotizzato, Presidente, che ci sia un diverso trattamento relativo al diritto alla salute da un’area vasta all'altra, questo non possiamo neanche metterlo come motivazione scritta, ma neanche come motivazione verbale, in capo al provvedimento di legge, perché il diritto alla salute è uguale in tutta Italia, figuriamoci se non è uguale all'interno delle Marche, quindi la motivazione per la quale i manifestanti chiedono che sia garantito il diritto alla salute non può essere un argomento per nessuno. Il diritto alla salute è garantito a tutti nella stessa maniera, se l'area vasta 2 non arriva sufficientemente allora riequilibriamola rispetto all'area vasta 3, portiamo via anche Osimo, Loreto, Numana, Sirolo, Camerano, Castelfidardo e mettiamoli nell'area vasta 3, Assessore Pieroni, che così sarà più equilibrata, visto che lei Assessore voterà questo provvedimento, sarà tutto più equilibrato, altrimenti non ha senso.
Conclusione, faccio tutte queste allegre osservazioni perché dico che il referendum in capo alle popolazioni e non in capo all'amministrazione regionale, che decide in grado ai criteri presunti oggettivi, sottolinea soltanto l'unico dato che può essere messo in evidenza, cioè la comodità, dov'è più comodo per i cittadini di questi tre comuni vivere. Glielo facciamo dire a loro invece di dirlo noi.
Presidente Ceriscioli, Giunta e maggioranza, questa responsabilità di dire agli altri dove stanno più comodi non la voglio prendere, anche perché questi altri, maggioranza e prima minoranza di Cingoli, 90% di rappresentanza politica, il Comune di Apiro e forse anche il Comune di Poggio San Vicino, mi dicono che stanno più comodi nell'area vasta 2.
Io non voglio dire agli altri dove stare più comodi, voglio che lo dicano loro. Visto, Presidente, che la geografia di Cingoli la conosco abbastanza bene, adesso a memoria mi è difficile citare tutte le 14 frazioni, se l'Assessore Sciapichetti mi dà una mano forse ci arrivo: Botontano, Grottaccia, eccetera. Mi sembra che la gran parte di queste frazioni su Cingoli gravitino nella Valle del Potenza, quindi per comodità sarà molto difficile che 1 dei 1.500 cittadini dell'area Grottaccia, Botontano voti per l'Area Vasta 2, visto che sta a 6 chilometri da Villa Potenza, non a 6 chilometri dalla provincia di Macerata, ma a 6 chilometri dal comune capoluogo che ha l'ospedale di primo livello e mezzo, quindi la sfida la rimanderei in capo a chi dice che si sta meglio qui o si sta meglio di là, per questo ho presentato l'emendamento, perché secondo me, cari amici in parte e in prevalenza compagni del PD, sbagliate a fare questo tipo di legge soprattutto a cinque mesi dalle elezioni.
Questo ..., forse è la prima volta, Presidente, in cinque anni, non è mai successo, neanche in Commissione, dove sono praticamente un figlio adottivo del Consigliere Volpini ed ho votato tutto quello che ha portato in Commissione, né in Aula ho mai votato in maniera differente dalla maggioranza e lo rivendico con stile perché quando uno ha un mandato elettorale politico deve stare lì, poi la prossima legislatura saremo con Le Pen o con il Movimento 5 Stelle, non lo so. Questo è quanto perché la serietà umana è la prima cosa che conta, però, ripeto, questo errore non lo farei e lascerei in mano ai cittadini di questi comuni la decisione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Sarà perché è Natale, ma mi trovo d'accordo con il Consigliere Marconi.
Abbiamo votato in Commissione questa proposta di legge, la n. 332, in maniera articolata, nel senso che alcuni articoli sono stati votati favorevolmente, faccio alcuni esempi: la protezione civile, il Cral dei dipendenti, l'acquisto di autoveicoli per il trasporti degli atleti e delle squadre dilettantistiche nelle varie discipline sportive e altri, poi quando ci saranno le votazioni degli articoli se qualcuno della propria Commissione vorrà intervenire potrà dare una motivazione più fondata in questo senso.
Riallacciandomi a quello che ha detto il Consigliere Marconi devo dire che ho sentito parlare, per quanto riguarda le decisioni dei cittadini, di Sindaci, di Giunte e di altre cose e poco di cittadini.
Sono perfettamente d'accordo con il Consigliere Marconi a chiedere alla popolazione di quel Comune se le è più comodo raggiungere un'area anziché un’altra, la Vallesina anziché la provincia di Macerata, chiederei come risulta più comodo e più facile.
A tale proposito mi sono astenuto sull'articolo dell'Erdis, mi risulta strano il fatto che si faccia a rotazione il rappresentante di ogni studente, anche perché gli studenti non sanno nulla di questa decisione che è stata presa, così mi è stato detto. Certo che non si mettono d’accordo, però agli studenti si può dire che, visto che non sono riusciti a mettersi d'accordo, noi facciamo a rotazione, se poi non va bene devono dare loro la soluzione.
Questo è per rispettare un principio di ascolto e di partecipazione, che di solito deve essere una guida per tutte le cose che facciamo.
La valutazione politica su questa proposta di legge, sulla quale non voteremo favorevolmente, è di aver messo all'ultimo momento argomenti, articoli, che riguardano le più disparate proposte di legge, conseguentemente è diventata una legge omnibus.
Ci siamo sempre riempiti la bocca dicendo che la legge omnibus non va fatta, che non ci si doveva più ricorrere e viene fuori una legge omnibus sugli argomenti più disparati. Sono temi che non avevano neanche l'urgenza di essere approvati alla fine dell'anno, si potevano discutere e approvare tranquillamente a gennaio.
Questo sistema non ci piace, sulla legge omnibus sono stato provocatorio perché ho inserito anche due emendamenti che riguardano la legge elettorale, per gli altri vale per noi no? Questa è sicuramente una provocazione che io porterò avanti, se però la mia Commissione, il Presidente Giacinti e gli altri membri mi diranno che la legge elettorale, parlo con i Capigruppo Urbinati e Micucci, ritornerà in Commissione, sono disponibile a ritirare questa mia provocazione che riguarda il ballottaggio e il voto disgiunto.
Poi c'è la tabella C, la famigerata tabella C, dove è stato messo di tutto e di più - guardo l’Assessore Bravi - c’è una predisposizione per chiese e manifestazioni religiose, io sono un laico e guardo lei che rappresenta il mondo cattolico, non perché ha portate lei queste esigenze organiche del territorio, non le ha proposte lei, ne sono certo. In questa tabella C ci sono cose importanti, mi sembra che il Presidente Ceriscioli abbia citato i trasporti, quindi c'è un incremento in questo senso.
Devo poi ringraziare la sensibilità della Commissione, del Presidente Giacinti e anche degli altri Commissari, per le nostre istanze che abbiamo inserito e che sono state accolte, 100 mila euro ripartiti nella tabella C per la ricerca scientifica per la cannabis terapeutica e la fibromialgia e un contributo per implementare il registro tumori. Siamo venuti alla conferenza di presentazione del registro tumori, abbiamo sentito che alcuni stanno scrivendo a penna i dati, allora qui abbiamo fatto, e ne dò atto alla Consigliera Pergolesi, un intervento perché il registro tumori sia realizzato.
Sono stati stanziati 200 mila euro per la legge che dovrà essere approvata sulla bonifica dell'amianto, questa è una cosa molto importante, non abbiamo fatto emendamenti che riguardano i nostri comuni di appartenenza, ma il territorio marchigiano, questa legge sulla bonifica dell'amianto è rilevante, si è fatto promotore il Consigliere Giorgini e quando sarà approvata avrà un finanziamento di 200 mila euro. Siccome la bonifica dell'amianto per i privati ha un certo costo spero queste risorse indurranno molti a bonificare le proprie strutture nelle proprie proprietà e mi auguro che sia un volano di emulazione per altri perché l'amianto venga pian piano tolto dai nostri territori.
Non entro nel merito, ma ovviamente non possiamo votare questo provvedimento per il metodo, il metodo di questi cinque anni che, abbiamo sentito, non è da seguire, Nell'ultima seduta di questo anno, prima dell'elezioni della prossima primavera, questo metodo che non doveva essere adottato, è stato ancora una volta pedissequamente seguito e noi siamo profondamente contrari a questo.
Ci riserviamo di votare in favore degli articoli che riteniamo giusti, anche se non c'era l'urgenza di proporli in una legge omnibus alla vigilia di Natale, però, per nostra coscienza politica e per un debito che abbiamo nei confronti di chi ci ha eletto, voteremo articolo per articolo quelli che riteniamo essere indispensabili per la popolazione marchigiana.
Colgo anche l'occasione di questo intervento per fare gli auguri a tutti i colleghi della maggioranza e dell'opposizione, a tutti i colleghi del Consiglio, agli Assessori, al Presidente della Giunta, al Presidente del Consiglio, soprattutto a coloro che ci hanno supportato e sopportato, i dipendenti, e naturalmente ai giornalisti che hanno seguito il nostro lavoro, un ringraziamento e un bacio lanciato da qui a loro, che ovviamente fanno da cassa di risonanza dell’attività che facciamo in Aula, l'augurio è quello di lasciare in questo periodo natalizio i social e la tastiera e magari ritrovare il valore di un abbraccio, di un bacio, di una stretta di mano e tante altre cose belle in queste feste. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Sarò abbastanza veloce. Seppure questo provvedimento ha la parvenza di un omnibus, rispetto a quando c'è stato presentato qualche anno fa, è molto più snello e soprattutto affronta tematiche importanti ed utili per i comuni, per i cittadini, perché ci sono dei provvedimenti chiarificatori ed anche delle norme che snelliscono alcuni procedimenti amministrativi. Ovviamente c'è il mio personale rammarico di non poter votare il provvedimento intero per la presenza di due articoli che vi leggerò velocemente.
Devo dire che da un punto di vista globale ci sono degli elementi positivi e, seppure un omnibus, a differenza del Consigliere Maggi, lo definirei digeribile.
L'articolo 1 chiarisce definitivamente le competenze dei Consigli comunali e delle Giunte per l'approvazione dei piani attuativi, che sono conformi o meno al Prg. C'è finalmente un'interpretazione autentica, anche se ovviamente il D.P.R. 380/2001 all'articolo 34, comma 2 ter, era abbastanza chiaro. Secondo me abbiamo meglio specificato il discorso sullo sport, sul sociale, sulla protezione civile, mi sembrano interventi molto positivi, però, c'è sempre un però, se non ci fossero gli articoli 5 bis e 6 bis sicuramente questo sarebbe stato un provvedimento che avrei votato.
Sul 5 bis, il primo, non mi dilungo più di tanto, perché è stato detto abbastanza, è stato detto tutto, ci sembra che non ci siano le motivazioni concrete, le motivazioni serie, perché quando una comunità rappresentata dai Sindaci si esprime in modo contrario ad un provvedimento non credo che si possa andare avanti più di tanto, per cui il discorso di modifica delle aree vaste 2 e 3 per me è proprio incomprensibile, poi vedremo che cosa succederà in futuro.
Quello che è ancora più incomprensibile è l'articolo 6 bis, torniamo indietro rispetto ad un provvedimento che abbiamo approvato appena un anno fa, che riguarda la modifica dell'Erap, che cozza contro la snellezza della amministrazione pubblica.
Uno dei problemi più importanti in Italia è quello che nelle amministrazioni pubbliche non è stato affrontato il concetto di spoil system, questa è una cosa rilevante, io che amministro mi prendo la responsabilità rispetto alla struttura tecnica, però c'è affinità fra me e la struttura tecnica, dopodiché datemi la possibilità di scegliere il tecnico competente che voglio, gli faccio un contratto a tempo determinato, gli do degli obbiettivi, se li raggiunge bene, altrimenti è stato un piacere e passo ad un altro. In questo modo si torna indietro, torniamo alla vecchia politica, addirittura torniamo pure a prima della Bassanini, adesso leghiamo ad un tempo di 5/4 anni gli incarichi dati ad un Consiglio di amministrazione, per cui chi va ad amministrare è legato e molto probabilmente per una legislatura non potrà avere questa sintonia con la struttura tecnica. Questo, ripeto, è un aspetto fondamentale in una amministrazione pubblica, noi pecchiamo proprio in questo senso.
Piaccia o no l'amministrazione americana, ma ogni volta che arriva un nuovo Presidente degli Stati Uniti d'America dalla Casa Bianca escono frotte di dipendenti, di dirigenti, e ne entrano altri, non perché si vuole penalizzare lui, ma perché deve esserci una strategia, un indirizzo da parte della politica, che deve essere attuato da chi è convinto che quell'indirizzo sia una cosa giusta. Sappiamo che la nostra amministrazione e i tecnici si fanno permeare molto facilmente dalla politica, mi sembra che questo sia un tornare indietro e questa è una cosa molto brutta.
Se non ci fossero stati questi due articoli, il 5 bis e il 6 bis, per me questo sarebbe stato un provvedimento, seppur omnibus, fatto con criterio perché si prendevano delle leggi particolari e si specificavano meglio alcune situazioni, per cui anch’io voterò articolo per articolo, molti positivamente, alcuni negativamente, però sull'atto finale, purtroppo, sarò costretto a votare contro.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Casini.
Anna CASINI. Grazie Presidente. Vi ringrazio e ringrazio anche la Commissione per aver accolto alcune proposte che vanno verso lo snellimento, una chiarificazione dal punto di vista urbanistico, soprattutto per quello che riguarda i piani attuativi. La norma non era chiara. E' stata fatta anche chiarezza sulle altezze massime dei nuovi edifici, soprattutto nelle zone B, laddove era sempre lasciata alla libera interpretazione. Oggi i Comuni potranno decidere quale sia l'altezza massima sempre calcolata rispetto alle preesistenze, credo che questo sia molto importante.
Invece non sono d'accordo su quello che ha detto prima il Vicepresidente Celani, l'organismo non è tecnico, è politico e sostituisce in realtà la figura dell'Assessore perché prima la delega era mia, adesso invece c’è un Consiglio di amministrazione e penso che sia giusto che abbia il tempo di lavorare per un periodo di tempo e due anni non mi sembrano una cosa esagerata, così come non mi sembra esagerato, se uno vuole fare un minimo di programmazione seria, lavorare per cinque anni, ritengo che sia un mandato equo.
In riferimento all'articolo 5 ter che riguarda il Centro agroalimentare, darò tre motivazioni per cui voterò contro. La prima è il rispetto della legge Madia, è vero che noi possiamo fare le norme di legge, è vero che questo Consiglio può legiferare, ma credo che questo Consiglio debba farlo all'interno dell'alveo stabilito dalle leggi nazioni e la legge Madia ci impedisce di approvare questa norma. La seconda è la parifica di bilancio. I nostri consulenti legali, il nostro segretario generale, l'avvocatura ci hanno dato dei consigli tecnici, perché io non sarei in grado di stabile se le azioni di una società devono essere messe in liquidazione o se una società, dopo che è stata inserita nel 2012 tra le non strategiche, non da questo Consiglio e non da questa Giunta, e dopo l'entrata in vigore della legge Madia, possa o non possa essere considerata strategica, anche perché c'è una modalità di applicazione della norma, quindi mi fido di quello che gli uffici tecnici e gli avvocati hanno detto. Ritengo che questo possa mettere a rischio la parifica di bilancio, perché la Corte dei Conti nella dichiarazione, nella parifica del 2018, ha con chiarezza detto quali erano le società che dovevano essere messe in liquidazione, tra cui questa. La terza motivazione è che noi avevamo una identica società a Macerata, avevamo un analogo Centro agroalimentare che abbiamo messo in liquidazione e liquidato, quindi credo che non sia giusto nei confronti del territorio maceratese e della stessa identica funzione che avevamo a Macerata avere due atteggiamenti diversi e comportarci dando non pari opportunità a tutti e due gli enti. Penso che non sia possibile dal punto di vista legale approvare questo articolo.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Già nel mio intervento precedente, e ci tengo a ribadirlo, ho criticato la modalità della presentazione di questa omnibus, non solo per i tempi con cui ci è arrivata e con i quali abbiamo avuto l'opportunità di vagliare il contenuto, ma anche perché non c'erano misure così urgenti da giustificarne la presentazione in pochissimi giorni rispetto all’approvazione finale.
Sarebbe stato più corretto nella formulazione della legge omnibus, che dà una corsia preferenziale a norme che evidentemente la maggioranza ci tiene a portare avanti, avere l'opportunità di valutare nelle Commissioni in maniera più compiuta rispetto agli articoli che verranno votati oggi.
Come già ha dichiarato il Consigliere Celani anch'io valuterò e vaglierò con voto differenziato i singoli provvedimenti, perché alcuni possono essere certamente valutati come accogliibili, ma certamente non potrò votare favorevolmente questo tipo di proposta.
Mi soffermo su due questioni molto brevemente, l'ora è tarda e tutti vogliono concludere.
Torno sull'articolo 5 bis, lo spostamento forzoso dall'area vasta 2 all'area vasta 3 dei Comuni di Apiro, Cingoli e Poggio San Vicino ed evidenzio anche il fatto che ho presentato un emendamento con cui chiedo l'abrogazione di questo articolo in modo che la proposta di legge possa completare il suo iter all'interno della Commissione, possano essere meglio recepite le possibili criticità attraverso una valutazione anche tecnica, perché politicamente la scelta avrà delle ripercussioni positive o negative sulla cittadinanza, quindi non possiamo prendere una decisione così a caso, adesso va male, dopo va meglio.
In Commissione sanità abbiamo sentito i territori di tutte le Marche lamentarsi per il taglio dei servizi e nessuno di quelli che si è venuto a lamentare o che incontriamo quotidianamente l'ha fatto perché la propria realtà sta territorialmente in una provincia e all'interno del sistema in un’altra area vasta, quindi evidentemente le problematiche non sono legate al fatto che Cingoli, in particolare, e gli altri due Comuni ... Diciamo che il nocciolo della proposta di legge veniva caratterizzato ovviamente intorno a Cingoli in quanto non coincide territorialmente la provincia di Macerata con l'area vasta 2. E' questo quello che abbiamo chiesto ai due direttori dell'area vasta, a tutto il personale amministrativo della sanità, che era presente alle audizioni che abbiamo iniziato a fare in Commissione, avere gli elementi concreti per dire: se li spostiamo dall'area vasta 2 all'area vasta 3 si avranno questi benefici e questi problemi. Ribadisco che lo spostamento c'è già stato segnalato, quindi i Consiglieri che non erano presenti, anche di maggioranza, non possono ignorare le parole che sono state dette rispetto ai problemi di ambito, che comunque ci saranno e riguarderanno anche una componente sanitaria, in particolar modo i medici di base perché oltre ai servizi che possono essere legati al sociale c'è anche questo possibile problema.
Chiedo nuovamente di non forzare la mano su questo spostamento, di non fare un'azione di imperio, anche perché nessuno della maggioranza fino ad ora ha saputo dire quale potrebbe essere il benefico.
Premetto che non sono chiusa a prescindere sulla questione, ma è fare un salto nel buio, sapendo che la maggior parte delle componenti che siedono in Consiglio comunale e che rappresentano i cittadini che l'hanno elette sono contrarie. Non è solo l'amministrazione, lo ribadisco perché qualcuno pensa che uno difenda l'amministrazione amica, il mio partito localmente appoggia un candidato differente dall'attuale Sindaco, quindi non sto facendo il salvataggio di un Sindaco amico, non è questo, sto dicendo che c'è una forte contrarietà da parte delle popolazioni di quei territori, espressa anche dai propri rappresentanti in un’audizione in Commissione sanità. A fronte di queste perplessità non abbiamo nessun dato oggettivo che ci possa dire che il cambio, rispetto alla sanità e all'ospedale, porterà dei benefici e dei disservizi, allora perché fare questo colpo di mano?
Ci dovete spiegare: se è solo per fare contento il rappresentante locale del Partito Democratico che spinge in questa direzione, vi dico di stare attenti, valutate, perché lo stanno chiedendo i cittadini, valutate nel bene e nel male quello che potrà essere per quella popolazione, perché se verranno fuori, anche attraverso l'aiuto di chi gestisce la sanità, le cose positive, a quel punto anche la cittadinanza sarà contenta, non fate forzature, come sono già state fatte per le fusioni dei Comuni ed ancora oggi i cittadini vengono a protestare. I cittadini vanno ascoltati, non fate forzature.
Presidente, io dico la mia, se lei è d'accordo a fare una forzatura evidentemente avete i numeri, questi anni le avete fatte più di una volta, continuate a farle, io ribadisco che non è sposare a spada tratta una persona o un'amministrazione vicina a me, perché non è così, l'ho dimostrato, quindi vi chiedo di ragionare, sospendete, c'era un iter in Commissione, perché l'urgenza di inserire questa norma in un’omnibus? Perché non completare l'iter come in una normale proposta di legge? Avete esautorato anche i Consiglieri della Commissione sanità, lo dico da Vicepresidente, è anche umiliante perché se il procedimento non era cominciato e quella proposta non era stata discussa, allora si poteva anche dire: è urgente voi non l'ha trattate, facciamo il blitz, ma la Commissione aveva iniziato ad esaminarla, aveva sentito le perplessità anche dei territori, non aveva completato l'iter perché non aveva votato il testo. Ci troviamo un blitz con l’omnibus di oggi, che è stata approvata questa mattina e quell'emendamento non c'era nella proposta che c'era stata data due giorni fa, non c'era, anche se già se ne parlava, allora non capisco la forzatura che state facendo.
L'ultima questione è quella dell'Erap e, come è successo con le nomine in sanità, nell'ipotesi che possiate non essere voi ad amministrare nel prossimo mandato, volete posizionare le vostre pedine al posto dell'amministrazione che verrà. Che urgenza c'è di dare una proroga agli organi dell'Erap che, giustamente, nella legge che è stata approvata pochi mesi fa, sarebbero scaduti a fine legislatura, come avviene naturalmente per questi incarichi? Oggi invece con il blitz nella omnibus date un’ulteriore proroga arrivando così nella amministrazione futura, che potrebbe non avere lo stesso vostro colore. Se mi permettete è naturale che noi pensiamo che ci possa essere malafede da parte in vostra perché non ne vediamo né l'urgenza né la necessità. Se volevate far durare di più il mandato, pochi mesi fa avete portato la legge che è stata lungamente discussa in Commissione, perché non avete messo una durata maggiore in quel provvedimento? Adesso che sentite aria di cambiamenti, la infilate a tradimento dentro una norma calata dall'alto.
Non credo che questo sia il metodo giusto, non è corretto cercare di interferire nel futuro perché se i Commissari lavorano bene, chi lo dice che non potevano essere rinominati? Perché non far completare l'iter così come è previsto dalla legge. Reputo che questa formulazione, il modo e la tempistica sconcertante e inaccettabile, per come è stata presentata questa proposta di legge, gridi vendetta rispetto al ruolo dei Consiglieri e non può che trovare un voto negativo da parte mia.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Su questi due problemi estremamente importanti quello che dà vivacità alla discussione è la mancanza di trasparenza e la falsità perché l'Assessore alla sanità dice che se questo territorio va nella provincia di Macerata avrà servizi migliori. La persona che ha comunicato questa cosa è l'Assessore alla sanità, allora elenchi cosa cambierà per il territorio. Ci saranno più posti letto a Cingoli? Ci sarà un posto di primo intervento garantito? Ci saranno altre cose garantite? L'Assessore alla sanità è qui, ce l'ho davanti, entri nello specifico e non dica solo: “Si migliorerà il servizio”, Cosa vuol dire migliorerà il servizio? Vuol dire tutto e non vuol dire niente, ecco perché siamo ambigui e non siamo trasparenti sulla comunicazione, che è falsa. Questo è il problema di fondo! Poi ci sono delle criticità dato che tre Comuni rimangono nel territorio dell'area vasta 2 per altri servizi. Abbiamo ascoltato i dirigenti e ci hanno detto che sul territorio ci sono altre problematiche che riguardano altre situazioni e che interessano servizi diversi della sanità, che è una materia che va gestita complessivamente. Qui adesso c'è l'arroganza del potere: “Tu Cingoli prendi questo a scatola chiusa e te ne vai a casa”.
Inoltre c'è un altro articolo che riguarda la proroga del mandato dei cinque anni. Ve ne siete accorti adesso, dopo che il Consiglio di amministrazione ha fatto una riunione ed ha chiesto la proroga per cinque anni? Ma ci stiamo prendendo in giro? Assessore Casini, ci stiamo prendendo in giro? E' stata fatta una riunione per chiedere cinque anni, l'ha fatto il Consiglio di amministrazione e lei, Assessore, porta in Aula questa modifica della legge? Ma di cosa stiamo parlando?
(interrompe l’Assessore Casini)
Sandro ZAFFIRI. Lasci stare che la notizia la conosco, come la sa lei. Rispetto a questa situazione vuol dire che si tratta di un altro il problema, vuol dire che sull'Erap non c'è trasparenza, perché probabilmente ci sono dei finanziamenti per la realizzazione di appartamenti, la metto in questo modo qua. Penso che sia anche questo il motivo per cui chiedete di prorogare gli amministratori. Siamo veramente al ridicolo, avete fatto delle forzature in altre circostanze, compresa la fusione dei comuni, e il popolo vi ha punito, voi continuate a fare in modo autoritario i vostri provvedimenti. Per quello che è accaduto per le unificazioni dei comuni, il popolo vi ha punito, speriamo che continui su questa strada.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.
Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Ho ascoltato tutti gli interventi, anche quelli che hanno riguardato la votazione del ultimo bilancio, questo è l'ultimo Natale per questa legislatura, quindi approfitto per fare gli auguri a tutti, sarà un anno importante, lo sarà per il nostro Paese e lo sarà per questa Regione.
In quattro anni e mezzo ho condiviso e portato avanti il lavoro della Giunta, l’ho svolto sempre in maniera molto leale, un modo che mi contraddistingue nel fare politica, mettendoci la faccia anche quando è difficile - vorrei ricordare le questioni del terremoto, delle macerie, della sanità - non mi sono mai tirato indietro, non ci sono però su questo provvedimento, in particole sull'articolo 5 ter su cui voglio dire qualcosa in più e fare una riflessione più profonda, anche in virtù della mia lealtà che ho sempre dimostrato nei confronti dell'attuale Giunta.
Le leggi omnibus hanno sempre una certa idiosincrasia, soprattutto da parte delle minoranze che la vedono come un po' mettere a posto le cose, ma tecnicamente è quello. Va usata per quella che è, noi spesso anche in questo consesso, in questa Assemblea legislativa, dove facciamo leggi, abbiamo lamentato una certa giungla nel mondo della legislazione italiana, leggi regionali che si accavallano con quelle nazionali, quindi questo è uno strumento che deve servire a mettere a posto alcune questioni che noi riteniamo opportune.
Mi vorrei soffermare un attimo su alcune, per esempio su quella di cui ha parlato poco fa il Consigliere Zaffiri, con me sfonda una porta aperta, perché io sono per lo spoil system, quando si va ad amministrare, un Presidente ha il diritto di scegliersi tutti, non solo la Giunta, ma anche tutto l'apparato tecnico, che poi è strettamente legato al Presidente per tutta la legislatura. Negli Stati Uniti funziona così, quando è andato via Obama sono andati via tutti, la segreteria e tutto l'apparato tecnico ed è entrato quello di Donald Trump.
C'è anche da dire che l’Erap, mi pare, sia in carica da 14/15 mesi e se vogliamo essere seri dobbiamo dare un metodo di lavoro in un settore complicato ad un ente nuovo, nato appunto 14/15 mesi fa. Insomma dare a quelle persone, che abbiamo nominato da poco, così poco tempo per lavorare, significa, secondo me, una certa sfiducia. Con questo provvedimento, che nel concetto principale non condivido, perché chi arriva ha diritto di scegliersi le persone, facciamo un atto di fiducia a chi abbiamo nominato in questo consesso. Non sono stati nominati da fuori, però nulla vieta, lo dico al Consigliere Zaffiri, che nella prossima legislatura, non con una omnibus, ma con un provvedimento legislativo a doc si possa modificare questa normativa e magari eleggere un altro Consiglio di amministrazione. Credo che questa sia un’espressione democratica.
Sostanzialmente condivido quasi tutto, condivido anche la richiesta di referendum del Consigliere Marconi, perché secondo me quando si esprime il popolo ..., poi l'ho fatto anch'io per la realizzazione degli Ospedali nell'area vasta 5, c'è questa opportunità, se la riteniamo opportuna nei prossimi tre mesi possiamo anche metterla in campo.
Riguardo all'articolo 5, quello del Centro agroalimentare su cui abbiamo discusso a lungo nella precedente seduta ed abbiamo approfondito la questione in maniera molto dettagliata nella I Commissione consiliare. Questo provvedimento che arriva ha il placet unanime della I Commissione consiliare, dove anche lì mi fido dei dirigenti della Commissione che ringrazio, mi fido dell'apparato tecnico legislativo della Regione Marche, se questo provvedimento è arrivato qui è perché è in linea con quelle che sono le leggi nazionali, ma soprattutto è in linea con lo spirito di questa Assemblea legislativa, ovvero fare politica.
Mi soffermo un attimo sull’aspetto tecnico, per dire che la norma Madia è una legge recentissima che ho approfondito, su cui ci sono pochissime sentenze che non riguardano determinati articoli, in particolare l'articolo 5, quello che la Regione ha già attivato, e poi vi dirò come e quando. La legge Madia non nasce per far fallire un’azienda che quest'anno chiuderà in pareggio di bilancio, che ha 6 milioni di capitale sociale versato e un bilancio in pareggio, che ha risanato debiti che venivano da lontano perché questa azienda due anni fa ha perso nel giro di un anno 1 milione di euro, perdite che erano all'interno del bilancio e che sono state portate in riduzione del capitale sociale, che fino a due anni fa era di 7 milioni di euro.
Ho sempre condiviso l'atteggiamento della Giunta, perché le infrastrutture sono una cosa seria, un aeroporto, un interporto sono cose serie, nessuno baratta l'interporto di Jesi o l'aeroporto con un'altra partecipata, sono concetti che vanno ribaditi e dietro deve esserci un principio politico, un ragionamento politico che si fa in virtù dei tempi e delle condizioni in un determinato momento. Questo lo voglio dire anche ai Consiglieri, soprattutto ai Consiglieri di maggioranza, ringrazio quelli che in Commissione hanno condiviso con me questo provvedimento. Il Centro agroalimentare quest'anno chiuderà in pareggio, ha 6 milioni di capitale, qui nessuno sta chiedendo di avere ragione, qui si chiede di discutere perché c'è una novità importante che nessuno ha citato in questa Aula, l'ho citata la volta precedente, ma è passata cosi, Questa Regione punta sull'agroalimentare, mi sembra che non debbo ribadirlo, è uno dei nostri punti di forza, lo si vede anche negli investimenti che facciamo nel Psr, nei fondi Feamp, nel Fesr, investendo anche nelle aziende che operano nel settore agroalimentare, nei bandi del commercio di cui nessuno parla. La distribuzione del food nelle Marche sta avendo una crescita superiore a quella delle altre Regioni d'Italia, abbiamo fatto un atto che credo sia rivoluzionario, avendo avuto apprezzamenti anche dalle altre Regioni, e ringrazio l'Assessore Bora che, era stata messa nelle condizioni migliori da parte di questo Consiglio, ha saputo perseguire una strada che non era facile ed era quella della Camera di Commercio unica. Spesso non ricordiamo il grande successo che abbiamo e forse lì della cambiano le cose e ci impongono una discussione politica nuova, perché un conto è discutere di un'azienda che devo ricapitalizzare, su cui devo chiedere il permesso all'UE, come per interporto e aeroporto delle Marche, che ho votato entrambi, un conto è fare, come in questo caso, un discorso diverso su un’azienda che, ripeto, è andata in pareggio di bilancio, Questo significa che dal prossimo bilancio il patrimonio che ha, 6 milioni di capitale sociale più gli immobili che possiede, possa essere rivalutato e l'azienda ricomincia ad acquistare valore. Nulla pregiudica questo articolo di legge e già dai primi di gennaio possiamo optare per l'indirizzo che ha votato questo Consiglio regionale. Sapete qual è l'anomalia? Che questo Consiglio regionale ha sempre votato la vendita delle quote di quel Centro, cosa che io ho condiviso quando ero Consigliere comunale e la condivido qui in Regione, ma non il recesso, non la messa in liquidazione come la lettera che l'avvocato della Regione ha fatto la settimana scorsa, che fa fallire un'azienda.
Sapete cosa dovrà fare il Centro agroalimentare, per chi conosce il diritto aziendale? Al limite dovrà vendere un immobile e sapete cosa significa in un sistema immobiliare di un'azienda agroalimentare in cui ci sono 80 aziende e 60 addetti? Se io vendo un immobile a macchia di leopardo, svaluto quel patrimonio, quindi noi avremmo svalutato il nostro patrimonio, non voglio che questo accada perché quel Centro potrà risanarsi ed acquisterà valore. Guardate il Comune di San Benedetto del Tronto, che detiene il 43% e noi il 33%, ha deliberato su una mozione e l’ha fatto prima di noi, mi dispiace, forse potevamo farlo prima noi. La novità che deriva dalla Camera di Commercio unica è che a sud delle Marche è stata assegnata una delle tre aziende speciali della Regione Marche che è quella dell'agroalimentare, perché non provare una strada diversa? Non capisco quale sia il motivo. Poi il Consiglio ha votato la dismissione che significa vendita o alienazione, non vuol dire recesso o messa in liquidazione, perché, ripeto, la legge Madia non fa fallire le aziende, e se questa legge è venuta qui ha avuto tutti i pareri tecnici dell'Assemblea legislativa, quindi, massimo rispetto per tutti i dirigenti della Regione.
Chiedo che si faccia questo tentativo, non possiamo perdere l'occasione di avere nel nostro territorio la Camera di Commercio unica regionale, che ci dà l'azienda speciale dell'agroalimentare e poi disfarci del Centro agroalimentare. La politica deve fare questo, al di là dell'aspetto tecnico, io l'ho detto la volta scorsa e lo ribadisco e ringrazio i Presidenti che mi hanno dato la disponibilità - il Consigliere Giacinti e il Consigliere Traversini - chiamiamo in Commissione il Consiglio di amministrazione, i Revisori dei conti, le realtà territoriali. Lo dico al mio ex partito, il Partito Democratico della mia città è su questa linea, non è per la liquidazione, l'ha votato in Consiglio comunale, quindi chiedo ai miei colleghi di fare questo tentativo, non buttiamo il bambino con l'acqua sporca, che non serve, perché il Centro agroalimentare, in questo provvedimento e in tutto quello che sarà nei prossimi provvedimenti non chiede un centesimo perché cammina con le proprie gambe, non chiede nulla a questo Consiglio, per quale motivo noi vogliamo liquidarlo?
Vi chiedo cortesemente di prendere in considerazione le mie dichiarazioni, cerchiamo di uscire un attimo dallo spettro della legge Madia, che fino ad oggi non ha fatto fallire nessuno, non ha chiuso nessun Centro agroalimentare in Italia, perché tutte le aziende ...
Da Regione all'avanguardia è quello che ha fatto la Regione Emilia-Romagna con il Centro agroalimentare, ha fatto un'operazione di dismissione, ma l’ha fatta con tutto il suo tessuto produttivo regionale ed adesso la Regione è dentro con una quota minima, ma con un sistema di aziende, di cooperative, di imprese che servono alla valorizzazione.
Oggi abbiamo assaggiato dei prodotti con slow food, alcuni di quei prodotti vengono fatti e vengono lavorati al Centro agroalimentare, a questo serve, facciamo questo tentativo, ve lo chiedo cortesemente, lo chiedo in particolar modo alla Giunta con cui in questi anni sono stato sempre leale.
Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.
Peppino GIORGINI. Grazie, Presidente. Oggi ho parlato poco, forse adesso mi rifarò.
Due parole sulla legge dell’Erap, che noi abbiamo licenziato in Commissione, lo spirito era quello di far finire il mandato quando terminava la legislatura, per il semplice fatto che quelli che verranno dopo, non sappiamo chi saranno, probabilmente vorranno un Consiglio di amministrazione diverso. Lo spirito di quella legge era quello di far terminare il Consiglio di Amministrazione al termine della legislatura, ma il punto non è questo, non sono i due anni, magari chi verrà farà una legge di modifica, non mi preoccupa che sia stato modificato questo, ma il fatto che l’Erap, come abbiamo detto, ha gravissimi problemi di gestione. E' un ente che nonostante il CdA è completamente fuori controllo, non sto qui ad elencarli, potrei fare i "Promessi Sposi". Avevamo stabilito che un CdA al mese fosse sufficiente con il relativo rimborso, invece sono stati triplicati e portati a 36. Io ho detto che non si poteva fare perché c'erano delle problematiche, per quale motivo uno che va dentro all'ente deve prendere un rimborso? Credo che sia una cosa che in Commissione non avevamo valutato nel contenimento dei costi di un ente, che si deve preoccupare degli altri e non solo di se stesso. Avevamo detto che un CdA al mese era sufficiente, quindi abbiamo messo 12 rimborsi, no, sono stati portati a 36, sono stati triplicati. Questa è l'etica politica, da questo si vede quando un partito rientra in un contesto di etica politica, evidentemente qualcuno che non dovrebbe andarci ci va perché ci sono i rimborsi. Ciò volevo specificare su questo punto perché la legge l'abbiamo fatta noi.
Riguardo al centro agroalimentare, dico che vedo un'elementare conoscenza delle dinamiche territoriali, che è assurda, incredibile, non si capisce che certe dinamiche territoriali devono essere rispettate. Ho sempre pensato, Assessore Casini, che se il Centro agroalimentare fosse stato in Ascoli lei non si sarebbe comportata in questo modo, ne sono certo, non ne sono sicuro, ne sono certo. Lei non avrebbe fatto quello che sta facendo contro il Centro agroalimentare di Porto d'Ascoli.
(interrompe l'Assessore Casini)
Peppino GIORGINI. Mi permetto, mi denunci, se fosse stato in Ascoli l’Assessore Casini non si sarebbe comportata come, ripeto, si sta comportando adesso con il Centro agroalimentare di Porto d’Ascoli e di San Benedetto del Tronto.
Detto questo, devo dire ...
(interrompe l'Assessore Casini)
Peppino GIORGINI. Adesso gliele leggo le menzogne, parlo poco, ma le mie parole sono pesanti perché in politica le parole si pesano, non si contano.
Paragonare il Centro agroalimentare di San Benedetto del Tronto con quello di Macerata è un assurdo, non c'è la minima possibilità di compararli in nessun modo, sia per la posizione strategica che per quello che rappresenta il Centro agroalimentare per tutto il Piceno, Ascoli compreso …
(interrompe l'Assessore Sciapichetti)
Peppino GIORGINI. Assessore Sciapichetti, ha capito quello che voglio dire? Dico che non c'è paragone con quello che è successo perché il Centro agroalimentare di San Benedetto del Tronto è stato spolpato, c'era un'indagine della Guardia di Finanza di 113 pagine - allora mi lasci finire e forse capisce quello che voglio dire - nel 2009, che prevedeva tre reati gravissimi, poi il giudice ha deciso che il fatto non sussisteva. Resta il fatto che quelle persone, che hanno fatto dei danni grossissimi al Centro agroalimentare, ancora devono restituire 500 mila euro, c'è una sentenza della Corte Costituzionale che le ha condannate a ridare i soldi e questo non è avvenuto.
Paragonare quello che è stato fatto al Centro agroalimentare ... e non voglio scendere in particolari più piccanti sulle nomine che la Regione Marche ha fatto degli amministratori delegati che sono stati condannati dalla Cassazione per peculato, non voglio entrare in questo, dopo il 2009, voglio dire che il Centro agro alimentare è stato considerato come un bancomat dalle varie persone che lo hanno gestito ed alla fine lo hanno spolpato.
Qual è il punto di domanda? Questo lo dico al Presidente Ceriscioli, che ha fatto per 10 anni il Sindaco ed è una persona che dovrebbe capirne di politica territoriale. La domanda che le faccio ..., Presidente, ne abbiamo parlato, ma lei forse quando ascolta da un orecchio le entra e dall’altro le esce, e questo non è lo spirito di un Governatore della Regione che dovrebbe ascoltare per capire cosa gli stanno dicendo. Lei mi dice che l'Interporto di Jesi è strategico ed io sono d'accordo con lei perché è una infrastruttura che può servire, ma che al momento non serve a niente, perché i camion non vanno al porto con il treno, però potrebbe essere strategico, mentre il Centro agroalimentare non è strategico, ma che linea politica è questa? Come si fa a avere due pesi e due misure? Come può dire che il Centro agroalimentare del Piceno, dove ci sono 80 aziende, frequentato da 600 persone al giorno, non è strategico nell'agroalimentare per il Piceno e per la regione Marche? Settore che è in crescita in tutta Europa e in Italia. Questa è l’incongruenza che vedo.
Quello che chiedo è equità sulle decisioni politiche di un Presidente della Regione, poi capisco che dietro a queste cose ci possono essere altri fattori, non lo metto in dubbio, però è un Centro agroalimentare che, le assicuro, è stato dilaniato dagli amministratori delegati, Presidenti, che hanno fatto di tutto e di più, quindi non ha perso perché è stato gestito male, cioè è stato gestito male perché chi l’ha amministrato ha pensato ai cavoli suoi e non allo spirito del Centro agroalimentare, questo è documentato non solo dalla Guardia di Finanza, ma ultimamente anche da chi ha gestito il Centro agroalimentare, è tutto documentato.
Qual è il punto? Adesso è inserito in un gruppo internazionale, è in contatto con il Caal di Roma, che serve quasi tutti gli alberghi della costa, perché dobbiamo togliere questa possibilità di sviluppo ad un territorio come il nostro che ha 25/26 mila disoccupati, con tutte le aziende che hanno chiuso? E' oramai ridotto al solo settore turistico, è l'unica struttura che abbiamo che può essere di sviluppo, voi ci negate la possibilità di fare un tentativo, questo è il punto, noi vogliamo questo. Io glielo avevo detto, ma lei forse se l'è scordato, ha tante cose a cui pensare, le avevo detto: ci dia due, tre anni di tempo, la Regione Marche non ha bisogno di 1,9 milioni di euro, le avevo chiesto di darci due, tre anni di tempo, dopodiché poteva dire che il tempo ce l'aveva dato e non avevamo fatto niente. Le chiedo cortesemente di fare come ha fatto il Comune di San Benedetto del Tronto, di darci altri due, tre anni di tempo, se poi questo Centro rimarrà così e non avrà avuto lo sviluppo che noi crediamo dovrebbe avere, allora aveva ragione ed è giusto che venga liquidato. Quindi le chiedo ancora a nome del mio territorio, il Piceno, di avere questa possibilità e di votare quel comma. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Brevemente, Presidente. Nulla da eccepire dal mio punto di vista sull'ammissibilità della norma. D'altra parte io stesso, quando abbiamo discusso la mozione del Consigliere Urbinati dissi in quest'Aula che quella mozione era inaccoglibile perché non si poteva con una mozione dire alla Giunta di fare il contrario di quello che prevedeva la legge. Dissi all'epoca, qualche settimana fa, al Consigliere Urbinati, che un modo c'era per evitare quella procedura ed era quello di ricondurre la società nelle società cosiddette strategiche per l’ente. Consigliere Urbinati, non posso votare questo provvedimento, non perché lei mi ha accontentato, ma perché devo essere coerente per il semplice principio, oserei dire che electa una via non datur recursus ad alteram, ed è il modo migliore per spiegare sinteticamente le ragioni per le quali non posso votare questa norma. All'epoca su proposta, mi pare, del Consigliere Giancarli ho votato la strategicità di Meccano e Cosmo, l'abbiamo fatto all'indomani dell'assunzione delle decisioni di uscire, quindi in tempo utile. Oggi perché ho usato quell'espressione latina? Perché nel senso comune significa che presa una via la si porta fino in fondo. Arrivare al punto in cui siamo arrivati e dire no, guardate, ci siamo sbagliati, adesso fermiamo tutto, credo che non sia nell'interesse del Centro agroalimentare, anche per coerenza e per quello che ho detto in questi anni perché è dal 2012, se non vado errato, comunque prima che arrivassimo noi, che il Centro agroalimentare è stato espunto dall'alveo delle società strategiche per la Regione Marche. Comprendo le osservazioni di merito del Consigliere Urbinati, cioè quelle di evitare che un recesso, seppur legittimo, e una richiesta di liquidazione della quota, seppur legittima e necessaria all'esito di una procedura di alienazione che ha dato esito negativo, possano produrre dei danni ulteriori per il Centro agroalimentare.
Quando si applica la legge il danno erariale, Consigliere Urbinati, non ci può essere. Guardi non c'è nulla di male a dissentire ...
(interrompe il Consigliere Urbinati)
Fabrizio CESETTI. Non voglio polemizzare perché non c'è bisogno, ma lei è stato il capogruppo del Partito Democratico, prima vicepresidente e poi presidente del Partito Democratico, e più volte abbiamo discusso delle società strategiche o meno e lei per quattro anni e mezzo non ha detto nulla …, ma lei doveva sapere che il recesso è la conseguenza della mancata vendita.
Ripeto, comprendo, a differenza sua che non recepisce la mia necessità di coerenza, se vogliamo, nei confronti dell'altro Centro agroalimentare, le sue ragioni seppur tardive, le comprendo, però potevano essere conseguite - sono d'accordo con lei che va scongiurato il fallimento di quel Centro agroalimentare - attraverso un'uscita ordinata della Regione Marche da quella società, all'interno di un percorso, ormai abuso di questi termini, giuridicamente praticabile ed economicamente sostenibile per il Centro agroalimentare ed anche per la Regione Marche, per la tutela della quota della Regione Marche, ragioni che ci hanno indotto, pena danno erariale, ad adottare procedure sulla base di specifiche disposizioni di legge regionali e leggi nazionali, sulla base di pareri che ci sono stati dati dagli uffici legislativi, dall'Avvocatura e rispetto ai quali noi non potevamo sottrarci dal fare quello che fino ad oggi abbiamo fatto.
Oggi c'è questa norma, io la ritengo perfettamente legittima, seppur tardiva, però non la posso votare e me ne scuso con lei perché, ripeto, comprendo le ragioni che l’hanno indotta a farlo, però io non la posso votare per una ragione di coerenza con il mio operato. D'altra parte per quattro anni e mezzo come Assessore al bilancio, Assessore con delega alle partecipare, sebbene di concerto con gli Assessori competenti, ho sempre predicato questo anche dinanzi agli organi di controllo, oggi non mi si può chiedere di fare una cosa diversa e quindi, scusandomi con il mio gruppo, voterò contrario.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.
Fabrizio VOLPINI. Prima si è parlato dell'ultimo bilancio, per ragioni diverse, per molti di noi. Per me è l'ultimo veramente perché ho fatto già altre scelte, quindi nella prossima Assemblea legislativa il mio nome non ci sarà, per me è l'ultimo bilancio di questa Assemblea regionale.
Questa sera ho sentito più volte echeggiare due termini da vari interventi, sono: la lealtà e la coerenza, ha iniziato il Consigliere Marconi e poi altri si sono accodati, anch'io voglio essere leale e coerente, lo sono sempre stato e intervengo solo per quanto concerne l'aspetto di Cingoli, se non altro come Presidente di Commissione questa cosa mi è dovuta.
Come sapete c'è una proposta di legge che noi stiamo esaminando, abbiamo fatto le audizioni, anzi, nelle audizioni qualche personalità a cui avevamo chiesto un contributo, come i due Presidenti delle conferenze dei Sindaci di area vasta interessati, non è venuta, o meglio il Presidente di area vasta 2 è venuto, ma era solo, eravamo io e lui e poi se n'è andato.
Quando il mio capogruppo qualche giorno fa mi ha detto: “Guarda che nell’omnibus presentiamo questa cosa” qualche perplessità ce l'ho avuta nel metodo, sui contenuti anche. Tra l'altro sono uno dei firmatari della proposta insieme al Consigliere Giancarli. Nelle audizioni che abbiamo fatto, abbiamo ascoltato i Sindaci, i dirigenti, sia i dirigenti della sanità che il Presidente dell’Azienda speciale dei servizi alla persona, e sono intervenute, secondo me, alcune contrarietà di parte, mentre le perplessità che invece sono venute dai tecnici avevano delle ragioni. Il Consigliere Zaffiri non ha detto che se Cingoli e gli altri 3 Comuni andranno nell'area vasta 3 avranno più servizi, ha detto soltanto che l'area vasta 2 è molto più complessa, molto più complicata e che ha in questo momento più problemi anche di budget rispetto all'area vasta 3. Sia che rimanga nell'area vasta 2, sia che vada nell'area vasta 3, l’Ospedale di Cingoli “rimarrà” sempre un ospedale ibrido, essendo un ospedale di comunità, con moduli di cure intermedie al proprio interno e, ahimè, allo stesso tempo, manterrà una “h” piccola, perché ha la lunga degenza dell'Ospedale Carlo Urbani di Jesi. Non credo che se cambierà area vasta questa cosa sarà diversa perché tra l’altro ci sono le norme, alle quali chiaramente gli ospedali sono legati. Ci sarà il PP? Non potrà esserci il PP, perché i PP per il DM 70 sono stati tutti superati, quindi non è quello il tema, il tema è quello che hanno posto sia i dirigenti del servizio salute che il Presidente dell'Azienda e riguarda i servizi territoriali. Hanno posto il problema per esempio delle scelte del medico di medicina generale e del pediatra di libera scelta, che potrebbero in questo tipo di modifica trovare delle …. Ancora più preoccupato era il Direttore ASP IX, non per i servizi sociali perché oggi la stragrande maggioranza sono servizi sociosanitari e nel momento in cui dovremmo andare all'identificazione, anche territoriale, tra ambiti e distretti, una situazione di questo tipo sarà più difficile da gestire.
Per cui torno a ripetere che alcuni approfondimenti sotto questo aspetto dovrebbero, secondo me, essere fatti. Ho sempre avuto nei confronti dei referendum un atteggiamento un po' ondivago, la proposta che ha fatto nel suo emendamento il Consigliere Marconi mi soddisfa: la parola ai cittadini, chiaramente se debitamente informati, se resi consapevoli dei pro e dei contro di una scelta di quel tipo, potrebbe essere forse l'arma migliore per cercare di uscire da questa situazione. Per il resto voterò quello che il mio gruppo, sempre per questione di lealtà, indicherà.
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.
Luca CERISCIOLI. Parto dal Centro agroalimentare, è evidente che la Giunta ha rispettato la legge nel momento in cui prevedeva la non strategicità e quindi l’uscita in termini di partecipazione, per cui gli atti sono stati conseguenti all'impostazione della legge.
Ho sentito due termini che vengono confusi, il primo, la non strategicità non significa che un'infrastruttura o un servizio non sia importante e strategico in termine più generale, è un termine tecnico, che riguarda il rapporto fra la partecipazione della Regione dentro la società e l'attività della società stessa, quindi, la società strategica, non strategica nel quadro generale. Per esempio potremmo dire che la Lube è strategica per la nostra economia, ma non pensiamo di entrarci dentro come partecipazione della Regione, quindi non confondiamo strategico o non strategico.
Nessuno vuole togliere il valore al Centro agroalimentare per posizione, per ruolo, per funzione, per quello che fa, per la sua funzione importante nel territorio. Quando si parla di strategico rispetto alla normativa nazionale, la domanda è: è importante che la Regione mantenga la sua partecipazione lì dentro o no? Ha dei vantaggi quella società? Noi possiamo in qualche maniera contribuire alla sua attività, diamo un impulso fattivo?
Questo già è tutto un altro ragionamento se uno ritiene che la Regione possa operare in modo da favorire lo sviluppo, la crescita, la qualificazione di queste società, dovrebbe spiegare anche come.
In realtà le società partecipate oggi fanno fatica più delle altre ad accedere a risorse, bandi, fondi europei e via dicendo perché vincolate dal fatto di essere partecipate da una grande società, come è la Regione Marche, ma credo che basti anche il Comune di San Benedetto del Tronto, con il numero di dipendenti che ha. Immediatamente quando partecipano ad un bando non hanno più il 50% a fondo perduto, ma al 10% perché partecipate da un grande soggetto, quando possono partecipare ad un bando che non sia limitato solo alle imprese più piccole.
Il Centro agroalimentare, se avesse un assetto societario, chiamiamolo, suo, con quattro dipendenti, sarebbe una piccola società e parteciperebbe a tutti i bandi con contributi al 50/60/70% a seconda del bando, quindi vedo nella presenza dentro la società della Regione un limite per la società stessa nel sviluppare la propria missione strategica all'intero del territorio. Questo è il primo termine strategico, è un fatto tecnico legato al ruolo che la Regione può avere lì dentro e non al luogo.
La liquidazione, si confonde anche qui la liquidazione con due cose diverse, nessuno vuol mettere in liquidazione la società, non esiste per le cose che ha affermato poco fa il Consigliere Urbinati, una società che ha 10 milioni di capitale, 6 di capitale versato ed un bilancio che fa pari, chi mai la mette in liquidazione? E' impossibile! Ho una società che ha 15 milioni di capitale, 6 milioni di capitale versato e un pareggio di bilancio, a meno che non abbia un debito di 30 milioni, ma il Centro agroalimentare non ce l'ha, chi mai la metterebbe in liquidazione? Nessuno!
Liquidare la propria partecipazione, mettere in liquidazione la società, sono due cose diverse. Cosa stavamo architettando insieme all’Assessore Cesetti, rispettando la legge che prevede che la partecipazione non è strategica? L’idea nostra era quella di farci liquidare con dei beni dentro la struttura, lasciarli, se si vuole, alla funzione che hanno, se non si vuole quella funzione investire per riqualificare quegli spazi per delle utilità che ha la Regione da inserire all'intero del Centro agro alimentare, non compromettendo in nessuna maniera l’attività. Faccio un esempio, se l'immobile da cedere è in affitto alla Casini Vini, la Casini Vini continua a lavorare dentro il Centro agroalimentare, ci opera, fa le sue attività, pagherà l'affitto anziché al Centro agroalimentare alla Regione. Cosa cambia dal punto di vista della funzionalità del Centro agroalimentare?
(interrompe il Consigliere Giorgini)
Luca CERISCIOLI. Questo è per far capire che non si toglie funzionalità, non voglio togliere fondi, dammi un immobile che non usi, certamente quello non ti genera reddito, me lo cedi per il valore previsto dalla mia partecipazione, anzi mi impegnerò a riqualificarlo, a metterlo a posto, posso fare anche un progetto a favore delle imprese, lo metto a posto per metterci dentro delle attività legate all’agro alimentare, cioè posso farci quello che voglio come Regione, quindi mi liquidi con un bene, io esco dalla società come partecipazione, investo sull'immobile che ho all'interno del centro, lo faccio con le finalità che tu ritieni più opportune per sviluppare la missione del Centro agroalimentare e a quel punto lo posso fare perché investo sul mio immobile.
In questo scenario nessuno vuole liquidare la società e si vuol portare avanti un'azione che sia a favore di. L'alternativa che dice di vendere le azioni a mercato in realtà è un altro modo, pari per uscire. Posso uscire nel modo che ho detto oppure vendendo le azioni, ma da quello che si è visto le azioni non le compra nessuno, quindi, diventa una fiction.
Facciamo l’ipotesi, questa sera l’Aula decide e vota il provvedimento com'è e la società continua ad essere strategica, non abbiamo più l'esigenza di uscire, di liquidare, quindi dal nostro punto di vista, chiamiamolo nostro, sotto questo profilo, ci togliamo un pensiero, quello che ci ha assillato negli ultimi anni quando chiedevamo agli amministratori di liquidarci, però si apre un altro pensiero, alla prossima parifica la Corte Conti chiederà anche del bilancio del Centro agroalimentare e non è detto che si limiti come azione a chiedere il bilancio, può darsi che lo voglia anche controllare perché entrando in solido nel nostro bilancio sarà un pezzetto che dovrà stare a posto e a regime, perché se uscirà da determinati parametri il contraccolpo ce lo troveremo nel nostro bilancio. Un aspetto, chiamiamolo delicato, lo apre, non rimane immutato ed invariato e noi cosa potremmo fare nei confronti del Centro agroalimentare? Sostanzialmente niente, parteciperà ai bandi regionali, se vincerà, vincerà, se perderà, perderà, se tutti vogliono l’aumento di capitale possono chiedere alla Regione di partecipare, ma immagino che per il Comune di San Benedetto l’ultimo dei pensieri sia di fare l'aumento di capitale, ci troveremo a non dare nessun tipo di contributo particolare, il Centro agroalimentare avrà i limiti che ha oggi, avrà un focus ... e per fare gli investimenti e per mobilitare un po' di risorse?
Siamo convinti che facciamo il bene del Centro agroalimentare facendolo tornare fra le nostre aziende strategiche?
(interventi fuori microfono)
Luca CERISCIOLI. La messa in mora su quale inattività?
(interventi fuori microfono)
Luca CERISCIOLI. La messa in mora non si può risolvere con la soluzione della cessione di un immobile?
(interventi fuori microfono)
Luca CERISCIOLI. Perché a macchia di leopardo? Uno! Cielo, terra.
(interventi fuori microfono)
Luca CERISCIOLI. Assolutamente no!
(interventi fuori microfono)
Luca CERISCIOLI. La messa in mora, sarà l’Avvocatura che porta avanti l’iniziativa.
(interventi fuori microfono)
Luca CERISCIOLI. Voglio sottolineare che nella volontà della Regione non c’è quella di far fallire il Centro agroalimentare, ma semplicemente di chiudere la partita rispetto alla società non strategica. La definizione di società strategica non riguarda la funzione della società, che può essere sostenuta con investimenti di altra natura, anzi, con più forza nel momento in cui la Regione ed anche il Comune di San Benedetto del Tronto dovranno uscire perché non basta che esca la Regione, sennò rimane nelle stesse condizioni e non può accedere ai bandi, ai fondi e via dicendo. Quindi non sarebbe neanche sufficiente come azione.
Viceversa, il testo rimane quello che è scritto qua, noi smettiamo di fare tutte le azioni di rientro, eccetera, sappiate che qualcuno accenderà il riflettore e le conseguenze ricadranno sulla Regione. Questa cosa è poco interessante e poco lungimirante? Arriverà da qui a un anno? Arriverà quando arriverà, ognuno si prenderà le proprie responsabilità.
L'impegno secondo me, quello concreto, è di mantenere i due obiettivi di cui ho parlato prima, nelle forme, nei modi e con gli strumenti che abbiamo, se si cambia la legge non abbiamo più nemmeno il problema di dover inseguire l'obiettivo della dismissione, ma non sarà un problema di oggi, sarà un problema di domani, e secondo me il Centro agroalimentare molto difficilmente, mantenendo la partecipazione nostra, del Comune di San Benedetto del Tronto e della Provincia di Fermo …
Il tema di Cingoli, lo ha accennato il Consigliere Volpini, il punto è di natura organizzativa, benché notevolmente, devo dire, perseguito, sollecitato, incontrato, per garantire a Cingoli quello che era previsto negli atti, né di più né di meno, perché è giusto che abbia quello che nella programmazione regionale è stato stabilito. In tre anni e due direttori questa cosa non si è riusciti ad averla perché nel mare magnum delle esigenze dell'area vasta 2 la coperta a disposizione non copre mai i piedi di Cingoli, tanto da avere proteste, rimostranze, contrarietà, di tutto di più: la neve, il gatto delle nevi, tutto quello che era possibile Cingoli l’ha fatto, per dire: "Stiamo male, non ci date le risposte", ovviamente non contro l’area vasta 2, ma contro la Regione.
Per provare a risolvere questo problema, abbiamo detto di collocare questi tre Comuni nell'area vasta che corrisponde geograficamente, politicamente, all’area in cui stanno, un’area vasta che ha molti meno problemi dell'area vasta 2, più piccola, organizzativamente più dinamica, organizzativamente, questo è il tema, per trovare questa risposta, salvaguardando il tema del sociale. Anche oggi ci sono realtà che hanno l'ambito sociale che non coincide con quello sanitario, sono situazioni che abbiamo in altre parti del territorio per evitare il sovrapporsi di troppi problemi dentro lo stesso processo e provare a dare una risposta organizzativa, io dico anche per la natura della scelta che non guarda ai grandi temi politici, relazioni internazionali, ma guarda al concreto, come si lavora dentro le strutture sanitarie, che devono presidiare i servizi, una natura di carattere gestionale e di programmazione.
Perché non vogliamo fare questo passaggio? Al contrario faccio fatica a dire che devono restare nell'area vasta che non è mai uscita a dar loro delle risposte. Perché non era un problema dell’area vasta? Do le risposte che uno vuol dare, perché il problema sta da un’altra parte, nella volontà politica cattiva che vuole mettere sotto il tallone la comunità di Cingoli. Ma quando mai"!
Questa scelta, secondo me, è giusta. L’ultima volta che sono stato a Cingoli ho parlato con il Sindaco spiegando il senso di questo percorso e dicendo: faremo i passaggi assieme, ci incontreremo, valuteremo le scelte, staremo lì con i due direttori, faremo gli incontri con i cittadini, non era nell’immaginario collettivo fare un passaggio, anche perché se oggi approviamo la legge prima di fare questo passaggio passano uno, due, tre mesi. C’è un percorso da fare anche in termini concreti, in termini pratici. Ho paura che il referendum vada a finire in un periodo in cui non lo possiamo fare, si deve organizzare, finanziare, preordinare, comunicare e altro.
Per me vale un po’ il discorso di prima, sono convinto che portati nell'area vasta 3 quelle risposte riusciremo a metterle in piedi se ci interessano i cittadini di Cingoli, di Apiro, eccetera, ed i servizi che hanno, se li lasciamo nell'area vasta 2 è un punto interrogativo un po’ più grande perché fino adesso non sono mai riusciti a chiudere il cerchio, però è ovvio che ci si impegnerebbe ugualmente, quindi non è che la scelta ci uccide, però la strategia che vogliamo portare avanti è più forte e la vogliamo realizzare con i Sindaci chiamandoli ad un tavolo, per risolvere i problemi di quel territorio e non per rivendicare per l'ennesima volta che le cose non funzionano, quindi l'atteggiamento è questo, con questa volontà.
Personalmente sul punto legato alla partecipazione, sono d'accordo che serve, va fatta nelle forme in cui oggi è possibile farla. Quindi, capisco questo percorso, è una sfida che mi piacerebbe vincere quella di riuscire a dare a Cingoli semplicemente quello che abbiamo previsto sulla carta, che fino a oggi i meccanismi gestionali non ci hanno permesso di dare.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Grazie, Presidente. Sarò breve, vorrei sottolineare due o tre questioni. La prima riguarda il discorso dell’Erap, io sono favorevole alla proposta di proroga dei termini, perché è chiaro che chi è arrivato da poco più di un anno non ha avuto il tempo necessario per svolgere appieno le proprie funzioni e fare bene quello che deve, se c'è stato un errore, mi sentirei di dire, è stato fatto prima, nel senso che la nomina è arrivata troppo tardi, forse, semmai questo.
Vorrei dire anche un'altra cosa, secondo me la polemica che fanno le minoranze è pretestuosa e strumentale perché, come ho già detto in Conferenza dei capigruppo, chi verrà dopo … L’accusa qual è? E’ che si sta invadendo, mettendo delle persone nella legislazione successiva, ma chi verrà dopo sa benissimo che potrà: uno, abrogare la legge che approveremo, due, potrà modificarla riducendo il numero degli anni. Quindi chi verrà dopo di noi potrà fare tutto quello che vuole e questo significa che la polemica è semplicemente strumentale.
Poi, mi vorrei rivolgere Presidente Ceriscioli, ho presentato un emendamento perché dentro l’omnibus c'è un articolo che riguarda la capacità estrattiva, che viene aumentata con un colpo di mano del 50%, senza una pianificazione, senza che il piano delle cave sia stato adeguato, senza le valutazioni adeguate.
Io ho proposto un emendamento che riduce la capacità estrattiva dal 50 al 20% per trovare una via di mezzo, anche se secondo me andrebbe bocciato proprio. Propongo di aumentare la capacità estrattiva, non del 50, ma del 20%. Il 50% sono milioni di metri cubi di materiale. E’ tempo di Natale, Presidente, e i Verdi sono buoni, però, non fateli troppo arrabbiare perché se si arrabbiano anche le formiche poi …
Il Presidente Biancani sta tirando un po' troppo la corda su alcune cose, i Verdi ultimamente sono stati messi un po’ troppo sotto pressione, inviterei cortesemente a valutare il mio emendamento, se volete possiamo trovare con un subemendamento una percentuale su cui incontrarsi a metà strada, non so, però, non esagerate.
L'ultima cosa sul Centro agroalimentare, sul merito non entro perché non conosco bene le vicende, dico solo questo al Consigliere Urbinati, che non vedo in Aula, mi dispiace che in Commissione bilancio, quando si è discussa questa cosa, abbia rifiutato il confronto che aveva chiesto il Presidente Giacinti con l’Avvocato della Regione. Il Consigliere Urbinati sosteneva una posizione per cui era stato chiesto di sentire anche l'altra campana, ma questo non è stato possibile, dico solo questo perché la vicenda non l’ho approfondita, non conosco bene i dettagli, però questa cosa, a mio parere, è mancata e penso che i Consiglieri per potersi esprimere dovrebbero sentire quantomeno tutte le campane. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Speravo di non dover intervenire vista l’ora, ma considerati la foga e gli argomenti in discussione, credo sia opportuno anche un mio intervento non tanto sugli aspetti tecnici.
Ho poco da aggiungere sulla vicenda di Cingoli, già ho detto prima, sulla quale è intervenuto bene il Presidente, con il quale concordo.
Mi chiedo se all'epoca, quando è stato deciso di mettere 3 comuni di una provincia in un'altra area vasta sia stato fatto un referendum o meno, non mi risulta e non penso, anche perché credo che sia giusto che quelle decisioni di organizzazione politica generale …
(interrompe il Consigliere Volpini)
Francesco MICUCCI. Lì la vicenda è diversa, è giusto chiedere se stare o no dentro un'organizzazione amministrativa più complessa, anche perché la legge prevede un referendum, ma nel momento in cui questo non è, si può chiedere se ci sono i tempi, però le motivazioni che ha espresso il Presidente sono ampiamente giustificative dell'intervento.
Poi è chiaro che una riforma non deve contemplare solo l'aspetto sanitario, tant'è che nell’articolo si dice che la Giunta avrà tempo di valutare gli aspetti sanitari e socio-sanitari. All'interno di questo far collimare gli ambiti con le province, con i distretti, con le Asur, con le aree vaste, è un tema che va discusso ampiamente.
Credo che i prossimi mesi potranno essere utili anche a questo, per ragionare non solo dell'area vasta e degli ambiti di Cingoli, ma dei tanti ambiti, se abbiamo 5 aree vaste e 23 ambiti il tema dovrà essere affrontato e riorganizzato.
L’altro argomento tema che mi sembra importante è quello del Centro agroalimentare, gli aspetti tecnici li lascio in parte alla Giunta e mi pare che il Presidente e la Vicepresidente li abbiano espressi egregiamente, ma li lascio soprattutto ai tecnici, non so le motivazioni per cui l’Avvocato della Regione abbia deciso di fare quell'atto, sarebbe utile chiederglielo.
Vengo a conoscenza dal Consigliere Bisonni che questo tentativo era stato fatto e che non è andato a buon fine, è vero che i tecnici seguono un aspetto e la politica dovrebbe seguirne un altro, ma ritengo che quando un atto viene dalla Giunta, la Giunta parla per tutta la maggioranza, di solito in politica funziona così, quando un atto viene dai Consiglieri, sarebbe opportuno che venisse condiviso con il resto della maggioranza, come per esempio ha fatto il Consigliere Giancarli che sull'emendamento dei mulini ha chiesto la firma di più Consiglieri, mentre se alcuni vanno da soli, ricordo a proposito l’ultima mozione del Centro agroalimentare su cui abbiamo discusso lungamente e che ha visto un voto allegro della maggioranza, penso che l’atto non sia politicamente corretto da parte di chi lo presenta.
Il fatto che in Commissione sia stato presentato, passatemi il termine, forzatamente, non perché gli altri non lo siano, ma, ripeto, politicamente la Giunta parla per la maggioranza, quindi penso che sia opportuno per noi Consigliere almeno condividere alcune scelte con i capigruppo.
La Commissione ne ha dibattuto, ho pieno rispetto della discussione fatta, dispiace che non sia stato possibile, immagino nel caos di questi giorni in cui la Commissione ha molto lavorato sul bilancio, approfondire questa vicenda, credo che poteva essere utile, nonostante la mancata condivisione dei capigruppo. Proprio per questo passaggio in Commissione, ne ho discusso in maniera molto aperta con il proponente, ho lasciato libertà di voto, sapendo benissimo che c'era una situazione critica sul Centro agroalimentare. Questa libertà di voto mi pare che sia stata colta più per trovare un voto trasversale, perché vede, Consigliere Zaffiri, se le maggioranze nuove escono alla luce del sole ben vengano, ma se la maggioranza nasce su punti puntuali nel sottobosco del Consiglio, allora quelli si chiamano inciuci, non sono maggioranze nuove.
E’ stato chiesto di togliere il punto da questa normativa, proprio perché c’è stato un dibattito effervescente, magari per approvare una mozione a stretto giro di posta nel primo Consiglio utile per trovare una soluzione condivisa, che mi pare il Presidente abbia già in qualche modo prospettato. Mi sembra che anche questo tentativo non sia stato accolto, io non so se può essere utile - dalla discussione emersa poco - un ulteriore passaggio, un ulteriore approfondimento nel caos di questa discussione che sta avvenendo a latere, sospendere 5 minuti il Consiglio per provare a trovare l’ennesima soluzione condivisa politicamente. Penso che possa essere utile, se viceversa si vuole andare al “tana libera tutti”, ognuno con le proprie idee, nonostante le valutazioni che anch’io ho fatto politicamente, prendo atto che c’è una legge, prendo atto che c’è un intervento dei tecnici che, dovremmo sapere tutti, non prendono indicazioni dalla politica, ma prendono indicazioni dalla legge.
E’ stato detto che un altro Centro agroalimentare ha vissuto una vicenda diversa, quindi se vogliamo provare ancora a trovare una soluzione politica c’è la disponibilità, mi rendo conto ormai all’ultimo minuto, viceversa prendiamo atto che c’è una situazione, almeno su questo punto, che non è condivisa, quindi mi auguro che si riesca anche all’ultimo momento a trovare una soluzione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Brevemente perché mi ha stimolato e stupito l’intervento del Consigliere Volpini, quindi vorrei intervenire relativamente all’ospedale di Cingoli, anche perché sul Centro agroalimentare mi pare che la proposta fatta dal capogruppo in questo momento sia di buon senso, prego gli altri Consiglieri di accoglierla e di vedervi 5/10 minuti per trovare una mediazione, una soluzione perché credo non convenga a nessuno questo braccio di ferro fino all’ultimo.
Sono tutte posizioni rispettabilissime, il mio capogruppo fa una proposta, credo che sia sensata e che debba essere colta, abbiamo fatto tardi, se ci mettiamo 10 minuti di più non succede assolutamente nulla.
Relativamente all’articolo 5 bis sono convinto che il tema sia prettamente organizzativo, come ha detto il Presidente. Prendiamo atto di una realtà che c’è, non possiamo far finta che non esista perché in questi anni abbiamo dato degli indirizzi politici, il Presidente/Assessore, i Consiglieri, tutti quelli che potevano intervenire su questo tema, li abbiamo dati, ma dal punto di vista tecnico i due direttori che si sono succeduti, il direttore dell’Asur, per una serie di motivi tecnici che non sto a sindacare, non sono riusciti a rispettare gli impegni. A Cingoli c’è una situazione oggettiva, c’è un ospedale e ai cittadini di Cingoli, adesso ho sentito la proposta del referendum, non interessa se li prendiamo uno per uno per sapere se vogliono far parte dell’area vasta 2 o dell’area vasta 3, vogliono solo che quell’ospedale dia quei servizi di base che fino adesso, per una serie di motivazioni, non è riuscito a dare.
Perché portare i Comuni, che sono da sempre, storicamente, nella provincia di Macerata (Cingoli, Apiro e Poggio San Vicino) anche dal punto di vista sanitario nell’area vasta 3? Credo che nell’area vasta 3 ci sia una situazione del tutto diversa rispetto dall’area vasta 2, che ha un problema di budget, che non ha l’area vasta 3, come non ha il drammatico problema del personale che ha l’area vasta 2, noi non siamo riusciti, lo dico per la cronaca, a far sostituire un tecnico di laboratorio in questi anni.
Credo che occorra prendere atto della realtà e se vogliamo ridare un minimo di operatività a quell’ospedale dobbiamo farlo in tempi brevi, perché, ripeto, il tema è, come ha detto giustamente il Presidente, organizzativo.
Se invece non è organizzativo, è politico, se invece si devono organizzare manifestazioni in campagna elettorale, fare i pullman per venire in Ancona nel giorno in cui la Regione è chiusa, portare i camper nel parcheggio e lasciarli fermi per mesi, allora il tema è un altro. Non vorrei che la preoccupazione di qualcuno sia che si possa risolvere la questione, in parte, portando Cingoli nell’area vasta 3. Nel Piano socio-sanitario è passato l’emendamento che va di pari passo con il discorso dell’area vasta 3, cioè di inserire Cingoli in zona disagiata, questi due fatti potrebbero, se ci impegniamo, dare una risposta in termini concreti ai cittadini di Cingoli, che questo vogliono, altro non vogliono. Quindi, il referendum non serve, peraltro non faremo in tempo ad organizzarlo e aumenterebbe la confusione e le difficoltà che già ci sono. Dobbiamo lavorare - e questo lo chiedo al Presidente, deve essere un impegno che prendiamo tutti insieme - e in tempi brevi dobbiamo risolvere la questione, fatto il passaggio dobbiamo mettere in campo una Commissione di tecnici, nominare se necessario una sorta di Commissario, per gestire velocemente il passaggio, sennò creiamo ulteriore confusione che non possiamo permetterci in questa situazione, soprattutto dobbiamo aprire con le amministrazioni comunali e con i cittadini un confronto sereno su questo tema.
Penso che se lavoriamo ed operiamo in questa direzione potremmo dare una risposta ai cittadini di Cingoli, senza strumentalizzazioni politiche.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Intervengo nel merito, parliamo della omnibus, voglio soltanto sottolineare in maniera velocissima e sintetica che la confusione che si sta creando su alcuni articoli di questa legge dà esattamente lo specchio di come non bisogna lavorare. Ecco perché le omnibus non vanno fatte, noi alle ore 13,28 di venerdì abbiamo ricevuto il primo testo che modificava 10 proposte di legge in materia di urbanistica, di caccia, di rifiuti, di personale della Regione, di protezione civile, di sport, di impianti termici, di mulini storici e di produzione del pane.
Abbiamo passato il week end a studiare, è il nostro compito, siamo pagati per questo, ma oggi sono arrivavate altre 35 pagine di Tabelle A, B, C, dove ci sono tutte le esigenze organiche dei territori da 2 mila euro l’una per 600 mila euro, e altre 6 leggi da modificare: piano estrattivo, industria, politiche abitative, edilizia, fondazione Marche Cinema multimediale, diritto allo studio, poi ci sono gli emendamenti, ed anche la legge elettorale, ecco l’omnibus che cos’è!
Velocemente e chiaramente dico che questo modo di procedere porta in evidenza due aspetti, primo, l’avvilimento della funzione del Consigliere regionale, perché una proposta di legge si porta in Commissione, si audiscono le parti, si audisce anche il servizio, si medita e poi si modifica, non si opera così, quindi perdete la vostra dignità portando avanti una legge così articolata in questo modo. La discussione sull’area vasta 3 e sul Centro agroalimentare dà esattamente lo specchietto della confusione e della superficialità con cui volete legiferare, vergogna! E’ una parola che non usavo da tempo e questa volta, caro Consigliere Micucci, mi tocca usarla: vergogna!
Detto questo, abbiamo l’articolo 3 bis che parla di disposizioni in materia di attività estrattive, Consigliere Bisonni lei fa parte dei Verdi, abbiamo ascoltato il suo intervento sul bilancio, se lo metto a confronto con quello dell’anno scorso o dell’altro anno rimango sconcertato, ma chiudo la parentesi, questa è solo una battuta.
Il discorso è: serve o non serve questo ampliamento sul piano delle attività estrattive? Stiamo parlando di un impatto irreversibile, quando gratto una collina non la ricostruisce nessuno, sul territorio marchigiano, non in mezzo alla Pianura Padana o in un luogo nascosto, sto parlando di una risorsa non rinnovabile.
Voglio riportare all’attenzione soltanto quattro frasi di questo complesso articolo: “Nelle more dell’approvazione dell’aggiornamento del piano regionale delle attività estrattive”, già questo deve far venire la pelle d’oca, giusto per parlare di programmazione che sa fare questa Giunta, “fino all’entrata in vigore del nuovo Prae”, siamo nella terra di nessuno, in questo limbo, “in deroga alla programmazione prevista dai programmi provinciali di attività estrattive”, basta, più di così, mano libera per tutti. A chi ha già utilizzato il 60% della capacità disponibile diamo un altro 50% in più, complimenti! Non è questione di 20%, di 30%, di 35%, di mercato delle vacche della percentuale sulla legge. Serve o non serve? I quantitativi autorizzati ai sensi dell’ampliamento di cui al comma 1 sono scomputati, non rientrano, vanno in più, da quelli individuati dall’aggiornamento del Prae e del recepimento del medesimo leggi e strumenti di programmazione territoriali provinciali.
Qui io voglio accendere una riflessione perché andiamo a fare dei danni senza saper bene di cosa parliamo.
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Intervengo per chiarire una cosa. Il penultimo comma dice che i quantitativi vengono scomputati, significa che quando sarà approvato il prossimo Piano dalla capacità estrattiva autorizzata sarà tolta quella già estratta per effetto di questo emendamento, quindi non viene aumentata tout court, ma solo anticipata.
Detto questo, ripeto, io sarei stato favorevole a non farla per niente questa cosa, ma ci sono state delle richieste espresse, allora per principio non dovremmo fare per niente le cave.
(interrompe il Consigliere Fabbri)
Sandro BISONNI. Secondo i suoi principi, Consigliere Fabbri, visto che è irreversibile, non dovremmo farle per niente, però la vorrei correggere sul fatto che non ha capito la norma e che le quantità non vengono abbonate, ma vengono solo anticipate e poi verranno tolte quando sarà approvato il Piano.
Detto questo, io ho chiesto una riduzione e adesso c’è un subemendamento che dice che dal 50% si passa al 30%, quindi un piccolo miglioramento dal mio punto di vista c’è stato.
PRESIDENTE. C’è la richiesta di sospendere la seduta, se non ci sono interventi contrari, sospendo la seduta.
Il Consigliere Urbinati chiede formalmente una votazione dell’Aula sulla sospensione della seduta. Il regolamento prevede che si faccia per alzata di mano, la proposta è di riprendere i lavori alle 22,15.
Sospensione della seduta. La pongo in votazione. L'Assemblea legislativa regionale approva.
La seduta è sospesa alle ore 22.00
La seduta riprende alle ore 22,45
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2.
Sub emendamento 2/1/1 a firma della I Commissione. E’ un sub emendamento sostitutivo e lo vado a leggere: “Le lettere a), c) e d) del comma 3 dell’articolo 41 della legge regionale 7/1995 sono sostituite dalle seguenti: a) 32% alla Regione per i compiti di cui alla presente legge, compreso il rimborso ai Comuni per il rilascio dei tesserini di cui all’articolo 29; c) 14% agli Ambiti territoriali di caccia destinato alla concessione dei contributi di cui all’articolo 20; d) 50% agli Ambiti territoriali di caccia”. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 2/1 a firma della I Commissione. Decaduto.
Articolo 2 così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3 bis.
Sub emendamento 3 bis/1/1 (sostitutivo) a firma del Consigliere Bisonni. Lo leggo. “Al comma 2 dell’articolo 3 bis le parole ‘50%’ sono sostituite dalle seguenti: ‘30%’”. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 3 bis/1 a firma del Consigliere Bisonni. Decaduto.
Articolo 3 bis, così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 3 ter/1 (articolo aggiuntivo) a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
(interrompe il Consigliere Zaffiri)
PRESIDENTE. Capogruppo Zaffiri, è inaccettabile questa espressione.
Votazione annullata, ma prima ha la parola il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Con questo emendamento si va a modificare la legge regionale 24 del 1998, attribuendo con questa modifica alla Regione l’intero procedimento riguardante il riconoscimento del titolo di imprenditore agricolo a titolo principale. Prima era un iter più complicato perché era in capo ai Comuni, che dovevano avvalersi degli uffici regionali, spostiamo tutto nell’ambito regionale, è uno snellimento, è una procedura più semplificata.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Soltanto per evidenziare un refuso, sono conclusi “dai” Comuni non “di” Comuni.
PRESIDENTE. Emendamento 3 ter/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5 bis.
Emendamento 5 bis/1 a firma dei Consiglieri Zaffiri, Celani, Marcozzi, Leonardi.
Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. E’ molto semplice, noi chiediamo di cancellare questo passaggio di questa realtà nell’area vasta 3.
PRESIDENTE. Emendamento 5 bis/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 5 bis/2 a firma della Consigliera Leonardi. Decaduto.
Emendamento 5 bis/3 a firma del Consigliere Marconi, ha chiesto la parola ne ha facoltà.
Luca MARCONI. Quasi convinto dalle argomentazioni esplicite dell’Assessore Sciapichetti su questa materia, anche dai dialoghi fatti con il Presidente Ceriscioli fuori microfono che in maniera molto chiara dice che le difficoltà sono di natura organizzativa. E’ una denuncia pesante, apprezzo l’onestà intellettuale del Presidente Ceriscioli che dice che ci sono difficoltà organizzative in capo all’area vasta 2 per organizzare poche cose, tutto sommato, perché già l’area di Cingoli ha avuto il PPI, ha avuto 5 posti di lunga degenza, cose organizzativamente più complesse, ma lì gliela tirano tutti male. Spostiamo i Comuni o mandiamo via il direttore dell’area vasta 2? Noi dobbiamo prenderci le responsabilità di qualcosa che non funziona e in alternativa spostarlo dove funziona, però non può essere sempre così, rimango dell’idea, al di là delle difficoltà che chi guida la sanità ha diritto di rappresentarci, ed io credo in quello che dice il Presidente Ceriscioli, nella maniera in cui ci vengono rappresentate non mi convince la soluzione.
Mi sono astenuto anche sull’ipotesi di abrogazione, voterò contro l’articolo se non passa l’emendamento, chiedo anche il voto per appello nominale perché sono convinto che questa storia, al di là della buona intenzione che la Giunta manifesta in questo senso, non attribuisco mai agli altri intenzioni al di là di quelle che vengono dichiarate, che dichiara che questa può essere una soluzione organizzativa migliore. Sono convinto, proprio per le strumentalizzazioni politiche che da una vita vengono fatte su quel territorio, anche dai rappresentati locali di quel territorio, che sono venuti a fare decine e decine di stradelle in Regione. E’ ora che la politica cominci un po’ ad alzare il tono e a diventare politica con la p maiuscola, hanno trovato sempre regolare udienza presso la Presidenza della Regione, per cui l’unico Ospedale di Comunità che mantiene i posti di lunga degenza, l’unico Ospedale di Comunità - altra eccezione è Recanati che mantiene un PPI efficiente con 2.200 accessi, Loreto con un Pat ha 10 mila accessi, Recanati 6 mila - non sono convinto che andrà a stare meglio in termini assoluti, perché per tanti motivi i cittadini di Cingoli troveranno adeguate concorrenze con tanti piccoli ospedali che non sono presenti sull’anconetano, questo è l’unico. Abbiamo recuperato Arcevia che ritorna almeno sul Piano della dicitura come Ospedale di Comunità, ma per quanto riguarda Cingoli va a trovarsi con altri 4 ospedali, ospedaletti, perché San Severino e Camerino insieme fanno un ospedale di base, ma divisi sono due gruppi di reparti, uno medicina, l’altro polo chirurgico ortopedico, quindi troverà una situazione abbastanza complessa, ecco perché dico che chi capisce, e qui c’è qualcuno, caro Presidente, che capisce più di tutti, perché sullo striscione ci sono finito insieme a lei, per cui dovrei vergognarmi, io non mi voglio vergognare di niente, si deve vergognare chi sfrutta questo tipo di situazioni in maniera maldestra e quando in Commissione a questi personaggi ho proposto il referendum sono rimasti male. Pensavo che fosse la zattera su cui si sarebbero buttati perché ragionamento politico vuole se una maggioranza, e il PD l’ha manifestata, già decisa a portare Cingoli, Apiro e Poggio San Vicino dall’area vasta 2 all’area vasta 3, ti offre la zattera del referendum tu ti ci dovresti buttare. No, non gli è piaciuta, e allora insisto, perché sono fatto così, insisto proprio su questa ipotesi perché penso che le strumentalizzazioni vadano scoperte in questa maniera e la scelta democratica è quella che mette pace su tutto. Però, ripeto, ognuno qui si assume chiaramente le proprie responsabilità ed io per questo chiedo l’appello nominale perché se fra quattro mesi sarà successo tutto quello che la Giunta annuncia, bene, se non sarà successo potremo dire anche a quelle forze politiche locali che si sono agitate intorno a questo argomento, che forse, invece che fare quel tipo di manifestazione, potevano reclamare magari una partecipazione diversa e più democratica
PRESIDENTE. Emendamento 5 bis/3. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto dal Consigliere Marconi.
Favorevoli: Bisonni, Celani, Fabbri, Giorgini, Leonardi, Maggi, Malaigia, Marconi, Urbinati, Volpini, Zaffiri.
Contrari: Biancani, Bora, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini.
Astenuti: Nessuno.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Articolo 5 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5 ter.
Emendamento 5 ter/1 (soppressivo dell’articolo) a firma della I Commissione. Ha la parola il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. E’ un emendamento soppressivo dell’articolo 5 ter alla luce del dibattito sulla questione del Centro agroalimentare. Sopprimiamo questo articolo per far posto ad un ordine del giorno che ha lo scopo di approfondire la complessa vicenda, poi vedremo meglio nel dettaglio l’ordine del giorno.
PRESIDENTE. Emendamento 5 ter/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5 quater/1.
Emendamento 5 quater/1 a firma del Consigliere Maggi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Giovanni MAGGI. Ho annunciato nel precedente intervento, visto che questa è una legge omnibus, dove c’è di tutto, che avevo provocatoriamente inserito anche la legge elettorale, se c'è l'assicurazione, la parola di gentiluomini, che la legge elettorale dalla I Commissione verrà ripresa e ridiscussa, come si era già detto, sono disponibile a ritirare entrambi gli emendamenti.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Ripeto quello che ho già detto in Commissione al capogruppo Maggi, come Presidente della Commissione nessun veto a riprendere la discussione, l'abbiamo anche detto su altri tavoli, però, ovviamente, questa discussione passa attraverso un tavolo politico più ampio per il quale le forze politiche daranno le carte. Certo che se c'è l'input di tornare sull'argomento, come peraltro abbiamo detto quando abbiamo approvato la modifica alla legge elettorale qualche tempo fa, la Commissione è disponibilissima.
Emendamento 5 quater/1. Ritirato.
Emendamento 5 quater/2 a firma del Consigliere Maggi. Ritirato.
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6 bis.
Emendamento 6 bis/1 a firma dei Consiglieri Zaffiri, Celani, Marcozzi. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Questo è l’articolo che abbiamo già illustrato, il motivo per cui ci è difficile votare tutta la legge.
Come abbiamo detto durante la discussione, riteniamo giusto lasciare così com’era, per la durata della legislatura, l’incarico del Consiglio di amministrazione, che non era di due anni, ma era legato alla legislatura, che è di cinque anni. Qui invece si cassa la legislatura con i 5 anni. La continuità c’era, era la legislatura che coincideva anche con l’aspetto prettamente politico, c’era una corrispondenza biunivoca tra chi gestiva e la politica che dava indirizzi, ecco il motivo per cui abbiamo ritenuto che sia inaccettabile un articolo di questo tipo.
PRESIDENTE. Emendamento 6 bis/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Articolo 6 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 8. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 8 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 8 ter. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 9.
Emendamento 9/1 a firma dei Consiglieri Giancarli, Giacinti, Traversini, Micucci, Zaffiri, Celani, Volpini. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 9, così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 10. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 11. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 12 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di ordine del giorno a firma del Consigliere Urbinati, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Fabio URBINATI. Vorrei spendere due parole perché se poi non si dà corso a questo ordine del giorno mi riservo, ho già visto qual è il percorso istituzionale, di ripresentare la proposta di legge.
Voglio spendere due parole, perché se è stato raggiunto l'obiettivo, un obiettivo vero e serio, se riusciamo a ricondurre la vicenda dove deve stare, ovvero sul piano politico. Riusciamo a tenerla sul piano politico se da qui ai prossimi mesi incontriamo il CdA, c’è già la disponibilità delle Commissioni, però, è fondamentale e irrinunciabile che venga immediatamente sospesa la richiesta di messa in mora della società.
Questo è un punto da cui non si può derogare perché comprometterebbe tutto quello che è l'assetto futuro. Credo che lì un discorso politico si possa fare, ma si può trovare una strada, che è anche quella che questo Consiglio, lo ripeto sempre, ha sempre approvato, ed è quella della vendita delle quote, non del recesso, non della messa in mora, questo sia chiaro.
Quindi, ho dato tutta la mia disponibilità, spero che la discussione possa essere proficua e ringrazio tutti quelli che mi hanno sostenuto in questa vicenda. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di ordine del giorno. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 332, così come emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 23,15
La seduta inizia alle ore 10,45
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 149 del 23 dicembre 2019. Do per letto il processo verbale della seduta 148 del 17 dicembre 2019, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4, dell’articolo 53, del Regolamento Interno.
Richiamo inoltre ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.
Sull'ordine del giorno
PRESIDENTE. Iscrizione all’ordine del giorno della proposta di legge n. 332, su cui già la Conferenza dei capigruppo ha espresso parere favorevole, la pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)
PRESIDENTE. La proposta di legge n. 332 verrà inserita al punto 3 bis.
Ricordo che dopo la discussione del punto 1 e la relativa votazione, i punti 2 e 3 saranno discussi congiuntamente e votati separatamente. La discussione durerà circa tre ore e mezzo.
Gli emendamenti e gli eventuali articoli aggiuntivi devono essere presentati entro le ore 14,00 di oggi, mentre i subemendamenti entro le ore 16,00.
Ricordo a tutti, come previsto alla Conferenza dei capigruppo e già detto nella precedente seduta, che ci sarà una pausa intorno alle ore 13,00/13,15 e fuori dall'Aula ci sarà una dimostrazione slow food di prodotti tipici dei territori marchigiani colpiti dal sisma, riprenderemo dopo mezz’ora i lavori come previsto.
Proposta di atto amministrativo n. 75
ad iniziativa dell’Ufficio di Presidenza
“Bilancio di previsione finanziario 2020/2022 dell’Assemblea legislativa regionale. Programma annuale e triennale di attività e di gestione 2020/2022 dell’Assemblea legislativa regionale”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto ammnistrativo n. 75 dell’Ufficio di Presidenza.
La discussione è aperta ha la parola il relatore Consigliere Minardi.
Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Spetta a me illustrare il primo punto all’ordine del giorno, che è il bilancio di previsione finanziario 2020/2022 dell’Assemblea legislativa.
Come premessa vorrei dire che il bilancio, non solo quello del 2020 e del triennio 2020/2022, come i bilanci degli anni precedenti, è imperniato su un elemento fondamentale, quello dell’utilizzo delle risorse del Consiglio regionale basato sul rigore e sulla sobrietà, consapevoli che il bilancio del Consiglio regionale serve a rendere funzionale il ruolo e l’autonomia dell’Assemblea legislativa delle Marche, deve permettere di operare al meglio, essere rappresentativo della comunità marchigiana e mettere nelle condizioni tutti i Consiglieri regionali, tutta la struttura, sia la maggioranza che la minoranza, di operare al meglio delle condizioni per poter svolgere il ruolo di legislatori.
Abbiamo anche la consapevolezza che queste risorse sono della comunità marchigiana e devono essere utilizzate e spese al meglio, quindi l’obiettivo che ci siamo dati sin dall’inizio come Ufficio di Presidenza, nel proporre all’Aula il bilancio dell’Assemblea legislativa delle Marche, è quello del rigore e della sobrietà perché ogni euro speso, ogni euro utilizzato dal Consiglio regionale, è un euro dei cittadini marchigiani, quindi ai cittadini marchigiani dobbiamo rispondere affinché le risorse siano utilizzate e spese al meglio.
Il bilancio è lo strumento dell’autonomia funzionale, organizzativa, finanziaria e contabile dell’organo legislativo e nell’ambito del bilancio la parte prevalente della spesa riguarda la spesa obbligatoria.
Il bilancio del Consiglio è un “di cui” del bilancio della Regione Marche che verrà votato negli atti a seguire nella giornata odierna. E’ indipendente ed autonomo, assicura il corretto ed indipendente funzionamento dell’organo. Ci sono iscritte le risorse necessarie al funzionamento, le spese per il personale e quelle occorrenti per il funzionamento degli organismi regionali di garanzia: il Corecom, l’Ombudsman e la Commissione per le pari opportunità, alla luce anche del fatto che il Corecom ha risorse trasferite direttamente dall’Agcom, versate in una cassa speciale dell’Assemblea legislativa.
Il bilancio è impostato secondo il dettato del decreto legislativo 118, che ha armonizzato i sistemi contabili del bilancio delle Regioni e degli enti locali e tiene conto di un dato importante, la spesa del 2009, ovvero il rispetto del d.l. 78 relativamente alle spese di: rappresentanza, formazione, mostre, convegni, comprese le spese per le auto.
Dico già che il rispetto del d.l. 78, attestato anche dal collegio dei sindaci revisori, è entrato in vigore nel 2011, ma la normativa è del 2010 e tiene conto della spesa del 2009, fotografa la spesa del 2009 e sulla base di questa le Regioni e gli enti locali hanno operato dei tagli in forma obbligatoria.
Questo non aiuta più di tanto la nostra Regione perché il nostro Consiglio regionale su questo è sempre stato piuttosto virtuoso e la spesa storica era bassa, quindi i tagli sono andati ad incidere su una spesa minima, forse è stato avvantaggiato di più chi aveva spese maggiori ed il taglio, seppur consistente, ha lasciato margini di agibilità maggiori.
Il bilancio è impostato sulla base delle norme del decreto legislativo 118, è suddiviso in missioni e programmi. Le missioni sono quattro: la missione relativa ai servizi istituzionali e generali, di gestione; la missione 5 - tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali; la missione 20 - fondi e accantonamenti e la missione 99 - partite di giro.
La prima missione contiene le spese inerenti il funzionamento a supporto delle attività istituzionali, anche degli organismi regionali di garanzia; la missione 5 comprende le spese relative alla biblioteca dell’Assemblea legislativa, la promozione della cultura e la conservazione del patrimonio bibliotecario. Sapete che la biblioteca del Consiglio regionale è molto importante per la nostra comunità marchigiana, non solo per l’organo legislativo; la missione 20 riguarda i fondi di riserva istituiti in base al d.l. 118 e la missione 99 riguarda le partite di giro.
Ora, senza entrare nel dettaglio di tutta la spesa, possiamo dire che nella missione 1 ci sono 6 programmi, nel primo rientrano le spese relative all’attività di supporto all’Assemblea ed agli organismi interni, tra cui le indennità dei Consiglieri, le spese per la comunicazione istituzionale e il cerimoniale, nonché il funzionamento degli organismi regionali di garanzia.
Il programma 2 è la segreteria generale, in cui ci sono i capitoli relativi al supporto tecnico operativo e gestionale delle attività deliberative degli organi istituzionali, compresi gli adempimenti in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro. Quest'anno abbiamo una spesa in più che riguarda il sistema antincendio, che va aggiornato.
Il programma 3 riguarda la gestione economica e finanziaria e la programmazione, il programma 7 le elezioni, le consultazioni popolari. Un capitolo è stato istituito nel 2016 per le spese inerenti la campagna referendaria, che si era svolta allora sulla questione delle trivellazioni.
Il programma 8 è relativo alla statistica e ai sistemi informativi; il programma 10 riguarda le risorse umane, il comparto, la dirigenza, il personale delle segreterie e dei componenti dell'Ufficio Presidenza.
Il bilancio del Consiglio regionale è così suddiviso nelle 3 annualità: 22.228.000 euro per il 2020, 21.596.000 per il 2021, 21.691.000 per il 2022. Queste somme comprendono anche le spese per gli organismi regionali di garanzia che ammontano a 308 mila euro.
La spesa rispetto al 2019 è aumentata perché c'è un incremento delle spese obbligatorie che riguardano le competenze e gli oneri relativi al personale dei gruppi assembleari. Il costo del personale dei gruppi assembleari veniva caricato nel bilancio della Giunta, in precedenza anche tutto il personale del Consiglio regionale era in capo al bilancio della Giunta, poi dietro osservazione del Collegio dei Sindaci revisori il personale del Consiglio è stato inserito nel bilancio del Consiglio regionale, trasferito come centro di costo, dal bilancio della Giunta al nostro nel 2019 ed il personale dei gruppi prima inserito nel bilancio regionale da quest’anno viene inserito in quello del Consiglio regionale. Ovviamente ci sono alcuni nuovi dipendenti, ci sono dei bandi di concorso in essere che prevedono delle assunzioni già programmate dal piano occupazionale.
E’ prevista una spesa di indennità di fine mandato per i Consiglieri uscenti, quota versata mensilmente dagli stessi, sono iscritte le somme necessarie per il trattamento economico del personale dei gruppi per 1.827.000 euro, cifra che viene stabilita sulla base di parametri concordati nella Conferenza Stato-Regioni e c’è da considerare che è prevista una minima spesa aggiuntiva laddove la norma, che è stata votata da questo Consiglio regionale, che prevede l'incompatibilità fra il ruolo di Consigliere e Assessore, sia definitivamente approvata, credo che ancora sia in pendenza di impugnativa, che mi pare non c'è stata da parte del Governo.
Dico questo anche alla luce di un dato che, nonostante questa cosa possa comportare un minimo aumento dei costo, le indennità dei Consiglieri nel 2020 sono comunque inferiori rispetto a quelle del 2015 di 679 mila euro, abbiamo un calo di spesa perché le indennità dei Consiglieri regionali sono parametrate all'indennità del Sindaco capoluogo di Regione.
Abbiamo tre progetti in corso, in essere, importanti per il prossimo anno, oltre alle attività ordinarie di “Marcheuropa”, i seminari che vengono svolti nell’ambito della nostra regione solitamente nei mesi di ottobre e di novembre, che vedono tanta partecipazione con autorevoli esponenti della vita culturale, sociale ed economica del nostro Paese; sono seminari di approfondimento molto apprezzati sui territori con la presenza non solo dei cittadini, ma anche delle parti sociali e delle istituzioni, in particolare i Comuni, i Sindaci e gli amministratori; abbiamo poi la Giornata della Pace che si svolge solitamente a fine anno e che prevede il coinvolgimento di tutte le scuole delle Marche, con un concorso che ha visto la settimana scorsa una grande partecipazione di studenti della nostra regione; si sta anche attuando un impegno che avevamo preso come Consiglio regionale relativamente al servizio di interpretariato simultaneo in lingua italiana e dei segni - ricorderete che tempo addietro è stata votata una mozione di cui ero primo firmatario e c'è una proposta di legge che dovrebbe andare in discussione nel mese di gennaio, secondo il programma, che dà un senso di civiltà al ruolo del Consiglio regionale rispetto ai disabili sensoriali; è prevista altresì la realizzazione di una selezione di testi pubblicati dei 'Quaderni del Consiglio regionale delle Marche' come audio libri; nel 2020 abbiamo una scadenza molto importante, è il cinquantesimo della fondazione delle Regioni, ricorderete che la prima elezione delle Regioni fu nel 1970 e nel 2020 sono 50 anni, che saranno celebrati con una serie di appuntamenti e di occasioni che dovranno essere rimarcati.
Ho detto prima, 308 mila euro sono le spese per gli organismi regionali di garanzia, 15 mila euro sono finanziati direttamente dall'Agcom al Corecom, il Garante regionale per i diritti della persona ha nel 2020 uno stanziamento di 65 mila euro, la Commissione regionale per le pari opportunità 51 mila euro.
Nel rispetto della normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, in particolare per l'adeguamento dei presidi antincendio, è prevista una spesa programmata di circa 60 mila euro; nel 2020 sono da rinnovare i contratti in essere quali quelli della vigilanza, in materia igienico-sanitario, il noleggio delle fotocopiatrici, che porteranno ad un incremento della spesa; un incremento di spesa è previsto per la statistica e i sistemi informativi per la sostituzione dei computer in dotazione ai Consiglieri dei gruppi assembleari, tenuto conto che a giugno ci sarà il cambio di legislatura, fra la X^ e l’XI^, ed i nuovi Consiglieri dovranno essere dotati di tutte le strumentazioni informatiche.
Nel comparto delle risorse umane c'è una spesa maggiore di 469 mila euro che riguarda il costo del personale del comparto, che nel bilancio 2019 era stato calcolato in forma forfettaria - era stato fatto in tempi brevissimi – mentre nel bilancio 2020 è stata considerata la spesa reale che prevede un incremento, comprese le due nuove unità di categoria D che sono sotto procedura concorsuale.
Non credo di dover dire molte altre cose, se non che, come ho detto, siamo nel pieno rispetto del d.l. 78.
Alcune precisazioni relativamente alle indennità dei Consiglieri, dal 2015 al 2020 c'è stata una differenza in meno, quindi una diminuzione di 679 mila euro; le spese di rappresentanza registrano una diminuzione di 31 mila euro, erano 40 mila oggi sono 9 mila, le spese postali una diminuzione di 43 mila euro, le spese telefoniche di 9.900 euro in meno, per i giornali costo zero, quindi azzeramento della spesa, come c'è stato anche l'azzeramento dei contributi ai gruppi, con la legge che è stata votata sull’eliminazione dei fondi ai gruppi consiliari.
L'ultima cosa che vorrei dire è questa: nell'anno precedente avevamo mandato 703 mila più 350 mila euro in assestamento sul bilancio del 2018, direttamente restituiti al bilancio della Giunta, un'ulteriore dimostrazione della sobrietà e del rigore della gestione del bilancio dell'Assemblea legislativa delle Marche, con una spesa di funzionamento che rispetto all'anno precedente è inferiore di circa 134 mila euro.
Per concludere, questo è il dato complessivo, il dato generale del bilancio dell'Assemblea legislativa, che prevede di fatto la piena autonomia della stessa Oggi i centri di costo, diversamente da prima, sono tutti caricati nel bilancio del Consiglio regionale e questo consente di avere un'autonomia piena. L'unica cosa che rimane aperta, ne parlavamo recentemente nell'Ufficio di Presidenza, è la questione dell'immobile, nel senso che il Palazzo delle Marche, in cui ha sede, non è di proprietà del Consiglio regionale, credo che in prospettiva questa autonomia possa essere sempre più perseguita in modo tale che possa essere piena - l'Assemblea legislativa non è in contrapposizione con la Giunta - senza dover ogni volta ricorrere ai servizi della struttura amministrativa della Giunta regionale, che spesso e volentieri ha anche altre urgenze, perché gestisce tante situazioni immobiliari e tanti immobili distribuiti sul territorio regionale, gestioni emergenziali delle strutture, a volte emergenze climatiche, a volte emergenze legate al sisma; queste cose naturalmente hanno precedenza su tutto il resto e rischiano di mettere in difficoltà situazioni anche oggettive che l'Assemblea legislativa ha.
L'impegno del rigore e della sobrietà che ci eravamo dati dal primo giorno in cui ci siamo insediati è stato rispettato, abbiamo continuato su questo filone e a rispondere ai cittadini marchigiani di ogni euro che è stato speso, che viene speso, perché credo che sia giusto ed opportuno rendicontare alla comunità marchigiana tutto ciò che questa Assemblea legislativa fa, perché noi siamo qua ed abbiamo il diritto di svolgere appieno e bene il nostro lavoro, abbiamo il diritto di rappresentare la comunità marchigiana, ma alla comunità marchigiana è giusto che in qualche modo rispondiamo del nostro lavoro.
Mi fermerei qui, Presidente, poi se c’è qualcosa magari intervengo dopo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Il bilancio dell’Assemblea legislativa, che si discute nel giorno in cui si vota quello della Regione, ha un ruolo minore nel dibattito, nelle cifre, però credo che l'ultimo bilancio di questa legislatura, la discussione che faremo per l'ultima volta in questa legislatura, meriti un piccolo intervento.
Molte cose le ha già illustrate il Vicepresidente Minardi, però credo che sia utile ricordare alcuni aspetti di fine legislatura, non tanto per questo singolo atto, ma per una valutazione complessiva.
Penso che il tema della sobrietà, che è stato richiamato, sia importante, effettivamente c'è stato un risparmio e devo dire che sono contento e soddisfatto che quota parte significativa di questo risparmio sia derivata dalla legge che ha eliminato le spese dei gruppi consiliari, stiamo parlando di alcune centinaia di migliaia di euro, che possiamo destinare alla comunità.
Ho visto che anche il Presidente ha fatto della sobrietà un tratto, le spese di rappresentanza del Presidente e dell'Ufficio di Presidenza credo che siano tra le più basse d’Italia - dico una cosa controcorrente - persino troppo perché, cari colleghi, penso che l'istituzione debba avere un limite minimo di decenza. Talvolta ci capita di dover invitare delle persone che vengono da fuori per le Commissioni, ad esempio, a titolo gratuito, che dobbiamo audire, ed invitarle almeno ad un parco pasto potrebbe essere ..., lo dico come memorandum per chi verrà dopo. Vorrei fare un intervento del tipo memorandum su alcuni auspici, questa è una cosa che segnalo, se invitiamo un Professore dell’Università di Torino, che è un mega esperto, credo che almeno il rimborso del treno in seconda classe e 30 euro di pasto dovrebbero essere riconosciuti, un tratto di decenza, mentre abbiamo invece sempre difficoltà a fare queste operazioni.
Auspico, Presidente, di riuscire a far diventare concreta in ogni suo aspetto quella legge, mi riferisco ai servizi per i gruppi consiliari che sono stati la sostituzione del corrispettivo economico. Vedo che ancora ci sono un po' di spese postali per i Consiglieri, non so esattamente cosa siano, bassissime, però entro la fine della legislatura potremmo fare un incontro con i capigruppo e l'Ufficio di Presidenza su questo aspetto.
Segnalo un altro tema importante, credo di poterlo fare anche a nome dei colleghi del Comitato di valutazione delle politiche, che sarà utile affrontare nel futuro, il Comitato, come sappiamo, anche grazie all'Ufficio di Presidenza, in particolare al Vicepresidente Celani, ha avuto la possibilità di colmare il gap di assenza di personale con una dotazione dell’Ufficio di Presidenza, per cui ringrazio il Presidente Mastrovincenzo e tutto l'Ufficio di Presidenza, però rischiamo di rimanere sempre un po' indietro, quindi il secondo aspetto del memorandum è quello di cercare di ragionare sul tema delicato e complesso come quello del personale dell'Assemblea legislativa delle Marche per superare questo stallo.
La questione della valutazione è stato un tema di mandato per l'Ufficio di Presidenza e per il Consiglio, cerchiamo di lasciare, come si dice nella letteratura sul welfare “per il dopo di noi”, un segno evidente da questo punto di vista.
Un'altra cosa che nella legge sulla valutazione è inserita, di cui noi del Comitato siamo contenti, e che va ad incidere da questo punto di vista è che sono stati strutturati degli stage e delle borse di ricerca con le Università, potranno servire, e dall'anno prossimo potremmo avere dei ragazzi, laureandi o post-laurea, che gratuitamente potranno venire per un mese a fare un periodo di stage presso il Consiglio regionale. Credo che per loro possa essere un’occasione formativa e per noi anche uno sguardo sul mondo esterno.
Segnalo un'altra cosa che abbiamo affrontato in una seduta della Conferenza dei Presidenti dei gruppi, rispetto alla quale ho avuto l'onore e anche l'onere da parte dell'Assemblea dei Presidenti dei gruppi di occuparmene, riguarda le spese legali. In questo bilancio le spese legali sono pari a zero, ricordo a tutti noi che sarebbe auspicabile arrivare entro la fine del mandato ad una legge che possa sanare un vulnus che riguarda i Consiglieri regionali, unica fattispecie nella pubblica amministrazione, nelle istituzioni italiane, a non avere alcuna copertura delle spese legali, qualora nel corso del proprio mandato abbiano un procedimento giudiziario e vengano assolti con formula piena per non aver commesso il fatto. Questa è una cosa che riguarda solo i Consiglieri regionali, perché il testo unico degli enti locali garantisce un Sindaco, un Consigliere comunale, un Assessore, un Consigliere provinciale (ancora ci sono). Se un Sindaco viene indagato per una cosa che non ha commesso, le spese legali sono rimborsate dall'ente. Analogamente esiste il testo unico del pubblico impiego che difende, ad esempio, i nostri dirigenti, i nostri dipendenti, per la stessa fattispecie, e poiché i Parlamentari hanno l'immunità parlamentare, l'unica categoria in Italia che è scoperta è quella dei Consiglieri regionali. Credo che sarebbe utile provvedere ed alcune Regioni l’hanno già fatto. Questo è un altro memorandum per i prossimi pochi mesi che ci rimangono.
Queste sono le cose fondamentali che volevo evidenziare, ringrazio comunque tutti coloro che hanno lavorato in questi anni, a partire dall'Ufficio di Presidenza, dal relatore dell’Ufficio di Presidenza, che è sempre stato molto preciso nelle sue relazioni, per lo sforzo collettivo che è stato fatto per il bilancio dell'Assemblea legislativa delle Marche.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Abbiamo ascoltato ed abbiamo letto con attenzione il nostro bilancio, il bilancio del Consiglio.
Voglio ricordare a me stesso in primis e poi a tutto il Consiglio che il bilancio 2020/2022 è di transizione tra la X^ e l’XI^ legislatura, quindi riguarderà anche quelli che verranno dopo di noi, cioè il prossimo Consiglio regionale.
Le riforme principali che riguardano il Consiglio e che sono state attuate in questa legislatura debbono essere rafforzate e messe al servizio anche della prossima. Voglio ricordare la riforma contabile, che ha cambiato i criteri delle scritture contabili; oltre a quello che ha ricordato il Consigliere Busilacchi, visto che ci ha impegnato più di un anno di lavoro, anche la riforma del Regolamento del Consiglio regionale, che era datato agli anni ‘70, c'erano ancora le convocazioni con raccomandata e ricevuta di ritorno, non c'erano neanche le e-mail. E' stato un lavoro importante, che ci ha impegnato per più di un anno e che ha visto, direi trasversalmente, anche un'attenzione particolare al ruolo dei Consiglieri di minoranza, per una pari dignità con quelli della maggioranza.
Il Comitato di controllo della valutazione delle politiche ha messo in evidenza delle carenze rilevanti in merito al funzionamento del Consiglio e per quanto riguarda l'efficacia degli atti e delle leggi che vengono approvate. Infatti, abbiamo avuto una grande difficoltà a reperire i dati e a capire quali sono state le leggi attuate e i conseguenti esiti e benefici dell'approvazione per i cittadini marchigiani, quindi, mi auguro che possa continuare ad essere implementato nel corso del 2020 e nel corso della prossima legislatura.
Passo a delle indicazioni particolari, qui è indicata la spesa di Concilium e devo dire, non so se per mia scarsa conoscenza, che vedo con il nuovo sistema Concilium i nuovi monitor, i nuovi microfoni con gli schermi, ma all'atto pratico poco beneficio, poca implementazione e coordinamento che ci erano stati promessi nel momento in cui abbiamo fatto audizioni su questo programma. E’ stata una spesa importante e se non è stato attuato completamente, se i Consiglieri non sono stati messi in condizione di usare appieno il sistema operativo Concilium bisogna fare sicuramente qualcosa di più affinché questo strumento, che è costato una cifra considerevole, sia a beneficio di tutti i Consiglieri, quelli che termineranno questa legislatura e quelli della successiva.
Un altro discorso importante è quello di Anac che comincerà con processi a maggior rischio corruttivo per poi ampliarli sempre di più. Gli atti del Consiglio, il lavoro del Consiglio devono essere ispirati ad una maggiore consapevolezza e trasparenza anche nei confronti dei marchigiani che seguono il Consiglio regionale e che hanno votato i Consiglieri.
C'è un altro appunto che vorrei fare perché abbiamo chiesto più volte l'accesso alle banche dati, sia per ricerche di giurisprudenza, che per articoli di dottrina, ma ai Consiglieri non è stato concesso. Molte volte si lamenta una marginalizzazione sempre crescente nei confronti dei Consiglieri, l'accesso alla banca dati è un elemento qualificante e importantissimo per il lavoro degli stessi e io mi auguro che prima che finisca la legislatura questa possibilità, che noi abbiamo richiesto più volte, venga concessa a tutti.
Voglio dire anche, riallacciandomi a quello che ha detto il Consigliere Busilacchi, che le spese della democrazia non vanno tagliate, vanno tagliati gli sprechi e il Consiglio regionale deve avere delle garanzie di funzionamento. La riduzione delle spese che è stata annunciata nel bilancio del Consiglio deve essere soprattutto rivolta a quelle non necessarie.
Vorrei fare una riflessione al termine di questo mio intervento sul Comitato per la legislazione. E’ formato da tre componenti, che sono dei consulenti ed hanno un compenso annuo di 45 mila euro. Tutti e tre sono stati eletti a marzo 2019 quindi, ognuno degli autorevoli esperti ha maturato un compenso di 12.500 euro. Abbiamo chiesto al Segretario generale quanti pareri ha espresso il Comitato della legislazione, ci è stato risposto: sette. Consentitemi il calcolo sulla carta gialla come si faceva nella bottega di alimentari, sette pareri, ogni componente ha percepito 5.300 (maturati per 10 mesi) dei 12.500 euro, quindi ogni parere è costato al Consiglio regionale 1.785 euro. E’ troppo? è poco? Non lo so. Quello che voglio dire è, se i pareri sono stati pochi, se la richiesta dei pareri è ridotta, di usare meglio il Comitato per la legislazione, se invece i pareri richiesti sono quelli utili, devo dire che il Comitato per la legislazione, anche se è composto da esperti di un certo prestigio e di una certa professionalità, ci costa troppo perché 1.785 euro a parere mi sembra eccessivo.
Abbiamo espresso la nostra valutazione su questo bilancio e quello che ci preme di più, visto che riguarda il 2020/2022, è che il prossimo Consiglio venga messo in condizioni migliori rispetto a quelle che sono state fornite nella X^ legislatura, per riconoscere maggiore dignità ai Consiglieri, che a volte hanno sofferto e soffrono di marginalizzazione. Questo è il nostro augurio oltre alle mere valutazioni contabili, è un nostro auspicio politico perché il Consiglio abbia sempre di più la funzione che deve svolgere e pari dignità con la Giunta e gli Assessori.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi
Romina PERGOLESI. Grazie, Presidente. Innanzitutto vorrei ricordare che quando siamo entrati per la prima volta e ci siamo relazionati con le strutture della dell'Assemblea legislativa si partiva da una situazione in cui, mi fu risposto, era prassi non rispettare il Regolamento, ora, dopo quasi 5 anni, verso la fine del mandato, siamo arrivati a non solo rimettere mano al Regolamento, ma a far rispettare pedissequamente lo stesso, tant'è che in alcuni casi siamo stati odiati da alcuni tecnici delle strutture.
Su questo bilancio del Consiglio ho visto molto positivamente la questione del riordino delle leggi regionali e la maggiore semplificazione per una migliore fruibilità da parte della comunità marchigiana. L’unico rammarico è che non si sia riusciti nel corso di questo mandato a metter mano a più leggi, a semplificare un po', perché permangono diverse normative, molte anche vecchie, che andrebbero aggiornate, se si fosse lavorato forse in maniera più coerente si sarebbe riusciti a mettere mano ad alcune di queste anche in questo mandato.
Mi ha entusiasmato leggere nella programmazione delle prossime iniziative quella sulla creazione di seminari di formazione e informazione per i Consiglieri regionali che verranno eletti nel prossimo mandato, perché secondo me una delle carenze maggiori è stata quella di dover iniziare da capo e arrivare solo nel corso del mandato a conoscere alcune attività e alcune strutture che, per quanto riguarda la IV Commissione, sarebbe stato opportuno conoscere prima. Quindi ben vengano ad inizio mandato questi corsi di formazione che saranno utili a chi verrà eletto in seguito alle elezioni di maggio.
Molto positivo rivedere la metodologia di valutazione del rischio di fenomeni corruttivi e a favore della cultura e della legalità, come indicato anche dalle recenti circolari dell'Anac, vederlo scritto in questa proposta non era così scontato, è un altro aspetto positivo.
Sulla digitalizzazione e la dematerializzazione dei documenti non c'è solo risparmio dal punto di vista sia economico che ecologico di produzione di quintali di carta, ma c’è maggiore trasparenza sull'attività istituzionale e amministrativa. Quindi, un altro degli aspetti innovativi che prima non c'era e che arriverà a compimento sicuramente nel prossimo mandato.
Solo un appunto per quanto concerne il patrocinio dell'Ufficio di Presidenza ad iniziative di associazioni. Ho notato che le risorse ammontano a 200 mila/300 mila euro, se non ricordo male, per proposte di promozione da parte di associazioni o comunque terzi, mentre per quanto riguarda le strutture interne, quindi l'attività specifica dell'Assemblea a livello organizzativo, abbiamo dato poco e mi auguro che nei prossimi mesi, nei prossimi anni, si attivino un po' di più anche gli uffici del Consiglio regionale per far si che molta della propaganda che viene fatta a favore della legalità e della democrazia parta proprio dall'ente Consiglio.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Presidente. Due brevissime battute per ribadire alcune situazioni, anche in risposta a qualche dubbio che è stato espresso dai colleghi Consiglieri.
Parto da Concilium, credo che sia stata una buona scelta, non dico eccellente o ottima, ma una buona scelta perché è stato il primo passo che abbiamo fatto per l'informatizzazione di tutte le operazioni all'interno del Consiglio, soprattutto, l'interconnessione fra noi Consiglieri e il sistema. Certamente, Consigliere Maggi, manca un pezzo, l'ultimo rezzo che avevamo previsto che era quello di dotare ciascuno di noi di uno strumento ufficiale per dialogare non soltanto con il sistema, ma tra noi stando nei banchi, parlare con il proprio collega di partito o meno, per una completa rete intranet tra noi. E' una seconda fase che era stata individuata, ora le risorse, tutte, non c'erano, abbiamo speso circa 100 mila euro per fare questo, ci sono voluti un paio di mesi di affiancamento, però oggi abbiamo una situazione che, perlomeno nella gestione pratica dell'Aula, è nettamente migliorata. Ce ne accorgiamo nel momento in cui non funziona, quando votare o intervenire per alzata di mano diventa effettivamente un caos. Ognuno può dal suo banco vedere come sta andando l'andamento dei lavori, quali sono gli argomenti iscritti, chi sono gli oratori ed i Consiglieri che hanno chiesto la parola, però c'è questa seconda fase che, credo, la prossima legislatura porterà ad attuazione.
L'altro aspetto che voglio segnalare, come ha detto il Consigliere Minardi, è che abbiamo iniziato lentamente ed efficacemente una riorganizzazione di tutta la struttura, partendo dal basso, partendo dal personale di livello inferiore, indicendo alcuni concorsi, che si dovranno espletare tra poco per le categorie le C e D.
Abbiamo in qualche modo rivisto anche il funzionamento delle Commissioni, soprattutto per quanto riguarda i segretari a cui abbiamo dato ulteriori funzioni, che sono quelle del legislativo, certo, è un po' difficile, credo che dovranno essere affiancati da un organismo che dovrà essere un comitato di esperti, in modo tale che ogni Commissione possa, con una certa sua competenza ed esperienza, affrontare anche l'aspetto prettamente legislativo, senza far girare i Consiglieri per i vari uffici per chiedere consulenze, anche perché il Segretario generale non può riuscire a seguire e a coordinare tutto questo lavoro. Quindi anche l’aspetto riorganizzativo credo che debba essere messo in evidenza.
C'è stata poi la redazione del nuovo Regolamento del Consiglio regionale e la Commissione presieduta dal Consigliere Busilacchi ci ha portato a lavorare per più di un anno su questo, ora, se qualcosa non funziona molto spesso non è colpa del Consiglio, perché se i tempi non vengono rispettati o meno il Consiglio c’entra poco. Abbiamo cercato di stabilire delle regole che mettessero tutti in condizione di lavorare nel modo più adeguato, ne abbiamo dimostrazione oggi che siamo arrivati, tirati in tempi strettissimi, quando il Regolamento dice tutt'altra cosa.
Poi, come ha detto la Consigliera Pergolesi, c'è tutto il discorso della formazione e voglio spendere anche 10 secondi per quanto riguarda i patrocini e la compartecipazione. Guardate, queste somme che sono in bilancio noi le spendiamo al 95% per le associazioni, non le diamo ai Comuni, alle Università, perché riteniamo che siano un mezzo per avvicinare l'Assemblea legislativa ai territori. Vi dico che funziona tantissimo ed anche solo la presenza di un Consigliere, che lo chiede, è una cosa fondamentale perché porta il saluto, approfitta per parlare della funzione del Consiglio, che non si conosce, perché all’esterno si parla in genere di Regione nella sua interezza e non si sa che il lavoro del Consiglio è programmazione e legiferazione.
Quelle poche migliaia di euro, molto spesso centinaia di euro che noi diamo, significa avvicinarsi ai territori con delle manifestazioni che sono prevalentemente dedicate alla cultura, al sociale, non ci sono feste o festicciole, se andate a vedere può anche succedere, però, ripeto, il 90% è dedicato soprattutto a questo effetto e vi dico che funziona molto perché la gente si ricorda, fa richiesta. Ritengo che sia uno di quegli aspetti che in qualche modo ci consente di stare sui territori come Assemblea legislativa, altrimenti si fa fatica a capire che siamo qui mesi e mesi magari per tirare fuori un emendamento su una legge che può non essere mai applicata perché non ci sono le risorse.
Non è una difesa d'ufficio, non ce n’è bisogno in quanto i dati li vedete, anche quello finanziario di aver riportato in capo al bilancio del Consiglio tutti gli oneri del personale in modo tale da avere una visione più immediata ed oculata di come stanno andando le cose.
Posso dire che resta il rammarico di non aver fatto un regolamento sul funzionamento dei gruppi, di quei servizi che l'Assemblea deve dare ai gruppi consiliari. Ci abbiamo provato, dico la verità, tantissime volte, qui abbiamo testimoni tutti, in modo particolare il Consigliere Rapa con cui ci siamo battuti su questo aspetto, sul quale non ci siamo riusciti per tanti motivi. C'è stato uno strascico del primo anno di legislatura in cui erano stati assegnati dei fondi, che non tutti i gruppi hanno speso, per cui si faceva fatica a riequilibrare il tutto, c'era qualche gruppo che ancora aveva fondi che non spendeva o perlomeno, aggiungo, che si ostinava a non spendere e gruppi che invece non avevano avuto nulla sin dall’inizio. Si faceva fatica a fare iniziative all'estero ed essere poi ristorati dall'Assemblea, però credo che sarà uno dei punti che la prossima legislatura affronterà, il prossimo Ufficio di Presidenza affronterà velocemente perché partirà da zero, senza intralci di questo tipo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Minardi.
Renato Claudio MINARDI. Solo alcune precisazioni. Sulla questione delle partecipazione ha già detto il Consigliere Celani, è chiaro che è nella disponibilità dell'Ufficio di Presidenza, ma riguarda tutti i Consiglieri regionali, l'Ufficio di Presidenza adotta l'atto deliberativo, ma le pratiche, spesso e volentieri, vengono presentate direttamente dai Consiglieri, ed è sicuramente un modo per avvicinare l’istituzione ai territori. Dopodiché le somme sono esigue perché parliamo di una cifra inferiore ai 200 mila euro, che riguarda il sociale, il volontariato, la cultura, il turismo, l'ambiente, una miriade di settori, peraltro è un modo per essere presenti sui territori, come Consiglio regionale e come Consiglieri, rispetto alla molteplici attività ed iniziative di cui è ricca questa regione.
Concilium è stata una scelta importante adottata dalla Conferenza dei capigruppo, una scelta importante perché è stato un passo anche verso la trasparenza. Il sistema ha una grande potenzialità che è ancora inespressa in toto, nel senso che abbiamo iniziato ad attivarla, la prima parte riguarda le strumentazioni, di cui fruiamo anche in questo luogo, e l’adeguamento di parte delle procedure rispetto al nostro sistema di lavoro.
E' chiaro che avremmo potuto accelerare, ma in sede di Conferenza dei capigruppo si decise, quindi fu una decisione collegiale, di andare per gradi, nel senso che quando i nostri uffici chiesero se prendere i tablet da mettere a disposizione dei Consiglieri per lavorare, per renderli operativi direttamente con gli emendamenti, con le procedure, con gli atti, con tutto ciò che consegue l'iter amministrativo e legislativo, si decise di andare avanti, ma l'applicazione piena la faremo dalla XI^ legislatura. Quindi, chi sarà in quest'Aula nella prossima legislatura o i nuovi si troveranno con il sistema Concilium che dovrebbe cominciare sin dall'inizio in modo operativo e definitivo.
La seconda cosa riguarda il Comitato per la legislazione. E' chiaro che il compenso è stato stabilito in modo “forfettario”, uso questa terminologia anche se non è corretta. I pareri chiesti sono stati 7 ed è stato fatto un calcolo su quello che può costare un parere, ma i pareri che nel 2019 sono stati 7 avrebbero potuto essere 7, 14, 21, 28, 70, non c'è un numero prestabilito. Il Comitato per la legislazione è appena nato e forse non abbiamo ancora l'abitudine, come anche la Presidenza e l'Ufficio di Presidenza, a chiedergli dei pareri, però, ripeto, il compenso che è stato stabilito è quello e se fossero stati 70 anziché 7 la cifra sarebbe sempre stata quella. Sinceramente, tenuto conto che sono tre docenti universitari, se oggi andassi a chiedere un parere ad un qualsiasi avvocato, piuttosto che a un docente universitario, con meno di 4, 5 mila euro probabilmente non uscirei dal suo studio. La cifra, ripeto, è una tantum e forfettaria e non riguarda un numero minimo o massimo, quindi piena libertà del Consiglio regionale di chiedere i pareri al Comitato. Penso che non sia eccessivo il quantum che è stato stabilito, tenuto conto del profilo professionale che è stato chiesto, quando è stato fatto il bando, alle persone che volevano candidarsi per partecipare alla composizione del Comitato per la legislazione. Era un profilo molto alto, molto elevato, ripeto, è vero che sono stati chiesti 7 pareri, ma potevano essere 14, 21, 70, 100, non c'è un numero massimo stabilito ed il profilo professionale è molto elevato.
Non ho altro da aggiungere, Presidente, credo che il dibattito sia stato utile e di approfondimento da parte dei Consiglieri, che ringrazio.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di atto amministrativo n. 75. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Sull'ordine del giorno
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Chiedo la sospensione della seduta per mettere insieme le ultime modifiche dell'atto che erano in corso di trascrizione, così che formalmente, avendolo definitivo, si possa iniziare la discussione.
La seduta è sospesa alle ore 11,45
La seduta riprende alle ore 15,00
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
Proposta di legge n. 330
ad iniziativa della Giunta regionale
“Disposizioni per la formazione del bilancio 2020/2022 della Regione Marche (Legge di stabilità 2020)”
Proposta di legge n. 331
ad iniziativa della Giunta regionale
“Bilancio di previsione 2020/2022”
(abbinate)
(Discussione congiunta)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le proposte di legge nn. 330 e 331 della Giunta regionale.
La discussione generale congiunta è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Scusate il ritardo, ma come avete potuto immaginare ed anche vissuto direttamente, i tempi un po' concitati e compressi per giungere a determinare tutti gli atti ci hanno portato a questa tabella di marcia cosi pressante.
Anziché nei titoli di coda, mi sento di esprimere un ringraziamento a tutti gli attori che hanno contribuito a portare in Aula queste proposte di legge. Un atto come quello del bilancio è complesso, con tutte le implicazioni, tutte le modifiche che, strada facendo, hanno trovato via di accoglimento. E' stato un lavoro molto difficile, quindi, mi sento in dovere di ringraziare tutti coloro che ci hanno prestato la loro assistenza, sia il personale del gruppo che il personale dei servizi della struttura della Giunta e del Consiglio, tutte persone che ci hanno messo a disposizione la loro professionalità in maniera lodevole, facendo anche orari particolarmente pesanti per rispettare la tabella di marcia che ci eravamo dati, altrimenti, diluendo in tempi più lunghi, avremmo fatto lo stesso lavoro, ma ovviamente non saremmo riusciti a rispettare la scadenza.
Mi sentivo di porre questo ringraziamento all'attenzione dell'Aula, anziché arrivare al termine, quando, magari, tutti siamo stanchi e non vediamo l'ora di congedarci.
E’ l'ultimo bilancio di questa legislatura e presenta una caratteristica particolare che mi sento di mettere in evidenza. Dal 2015 in poi si può dire che lo Stato aveva requisito, passatemi questa espressione, gli avanzi dei bilanci degli enti locali in generale, dai Comuni, alle Province, alle Regioni, e li aveva utilizzati per il miglioramento dei conti della finanza pubblica, questa volta, in seguito ad una sentenza della Corte Costituzionale, è possibile tornare ad iscrivere gli avanzi nei bilanci, che sono il frutto e la storia dei bilanci dei singoli enti locali, ai fini del raggiungimento dell'equilibrio di bilancio e questo non può che dare molte risorse al sistema.
Nel caso specifico la Regione Marche nel bilancio del 2020/2022 può contare su un avanzo applicato di 48,3 milioni di euro, risorse ingenti che fanno un po' la differenza rispetto ai bilanci degli esercizi precedenti. Se poi andiamo a vedere anche l'avanzo programmato per il 2021/2022, aggiungiamo quasi altri 23 milioni di euro, che possono essere risorse aggiuntive al sistema, se a questo aggiungiamo anche che le spese di investimento, che possono trovare copertura attraverso l'utilizzo del debito autorizzato e non contratto per circa 148 milioni di euro nel triennio, raggiungiamo una cifra considerevole pari a 219 milioni di euro, che possono essere concessi al sistema e fanno si che questo bilancio rispetto agli esercizi precedenti possa essere considerato, dal mio punto di vista, molto più completo in quanto fin da subito dà una risposta a molte questioni, che poi vedremo nello specifico. Sicuramente interverranno l'Assessore e il Presidente e diranno la loro.
Fin da subito ci rendiamo conto che molte questioni trovano una risposta esaustiva rispetto al loro dimensionamento che solitamente negli altri anni ci portava strada facendo a raggiungere l'obiettivo, perché, magari, in sede di previsione le risorse non erano completamente disponibili e strada facendo, con le manovre di variazione e di assestamento, si perveniva al risultato finale. Questa volta su molte questioni e su molti argomenti mi sento di poter affermare che il bilancio dà una risposta completa.
Tocco soltanto alcune voci giusto per rendere un po’ l'idea anche perché negli esercizi precedenti abbiamo visto che molte tematiche, che ricorrevano spesso, trovavano le risorse necessarie strada facendo nell'iter del bilancio. Bilancio che nasce con la previsione e poi trova compimento attraverso le variazioni di bilancio, l’assestamento, il rendiconto dell'esercizio precedente, che a sua volta chiarifica e dà eventuali ulteriori risorse al bilancio dell'esercizio in corso, fino ad arrivare all'assestamento.
Mi sento di sottolineare in particolare giusto qualche elemento:
- le risorse per l’Erdis sono 10,8 milioni nel 2020, 11,5 nel 2021/2022, parlo per primo dell’Erdis perché sono legato alla modifica della legge sull'Erdis, che ha preso il luogo dell'ex Ersu, che è stata una modifica sostanziale di questo settore, che sta dando risultati positivi. Allocazione di risorse necessarie per poter garantire il completo e anche positivo funzionamento dell'ente;
– la totale allocazione delle risorse per la tematica degli emotrasfusi, cosa che spesso e volentieri aggiustavamo in corso d'anno, questa volta, fin da subito, troviamo le risorse necessarie a garantire questa problematica che, ripeto, è una questione di cui si fa carico la Regione, dopo che la norma nazionale ha un po' abbandonato il campo, anche perché originariamente c'era una legge dello Stato che garantiva le risorse per l'indennizzo ai soggetti che avevano subito danni da emotrasfusioni, ma la Regione da diverso tempo si fa carico completamente di questo indennizzo, ed ecco quindi le risorse tutte allocate;
- la grande partita delle Province. L’Assessore Cesetti ogni volta, con la giusta passione, ci fa presente quali e quante questioni questa riforma rimasta un po' ibrida ha comportato, soprattutto dal momento in cui molte funzioni sono state assegnate alle Regioni, ma non le risorse necessarie per svolgerle, e che la legge riserva. Questa partita comporta 15 milioni nel triennio nel bilancio 2020/2022;
– le risorse per le agevolazioni tariffarie, pari ad oltre 8,5 milioni, sempre nel triennio;
– i progetti per la vita indipendente. Devo dire che questo è un tema di civiltà, è una scelta che quest'Aula, ma anche la Giunta, ha accompagnato fin dall'inizio. E' stato un iter a cui ho partecipato fin dalle prime battute e debbo dire che è un segno evidente di grande sensibilità. La Regione Marche finanzia tutti i progetti di vita indipendente, quando siamo arrivati 5 anni fa, c’erano circa 600 mila euro per questo grande tema, la legge è sopravvenuta più tardi, oggi possiamo dire senza vantarci, perché, ripeto, è una questione di civiltà, che è diventato un elemento scontato che fa parte della normale attività di un'Assemblea legislativa come la nostra, però mi sento di evidenziare che le risorse sono passate da 600 mila euro a 3,3 milioni euro all'anno. Garantiamo tutti i progetti di vita indipendente, dando un segno di dignità e di civiltà che non ha trovato eguali fino a questo momento;
- gli interventi per la difesa della costa, un problema della costa marchigiana in più punti. Vengo da una parte di territorio in cui questa tematica è molto sentita e colgo l'occasione, siccome leggo sulla stampa che qualche facinoroso continua a sostenere che la Regione non ha fatto ancora nulla in questa direzione, per evidenziare che l'amministrazione regionale ha stanziato specifiche risorse per questo progetto, che nasce da una modifica sostanziale, ovvero il piano di difesa della costa, che è stato un lavoro immane e in merito a questo colgo l'occasione per ringraziare ancora il Presidente Biancani e tutta la III Commissione che per mesi ha lavorato alla modifica di questo atto, senza la quale non si sarebbe potuto intervenire in alcun modo in alcune zone, che non erano inserite nel novero degli elementi modificabili, proprio perché il piano non contemplava questa possibilità. Anche qui ci sono risorse importanti, oltre 5,5 milioni di euro.
Ci sono poi interventi rilevanti nel settore delle attività produttive e dell'industria, attraverso il sostegno a settori che, sappiamo bene, hanno risentito di una crisi che purtroppo si protrae da diverso tempo. Questa tematica non può essere avulsa anche dalla …, sempre riferendoci ad alcune attività, ad alcuni settori in particolare dell'economia. Ad esempio il settore del distretto calzaturiero fermano è stato oggetto di attenzione attraverso l'istituzione dell'area di crisi complessa e l'azione combinata tra l’istituzione dell'area di crisi e le risorse che con questo bilancio vengono allocate, pari ad oltre 27,5 milioni di euro per tutte le industrie e le attività produttive, può senza dubbio, soprattutto lo auspichiamo, produrre qualche effetto.
Vanno anche salutati gli interventi a favore dell'edilizia sanitaria, in particolare nel 2022 notiamo i 30 milioni di euro stanziati per il completamento dell'Ospedale di Fermo, che ha subìto delle modificazioni sostanziali rispetto al progetto originario e ciò ovviamente ha comportato una allocazione di maggiori risorse per dare compimento a tutta l'opera che, ripeto, rispetto allo stanziamento iniziale ha subìto varie modificazioni sotto più punti di vista.
Ho letto qualche commento relativo al fatto che questo bilancio è privo di una visione strategica e complessiva, non sono certo l'Assessore al bilancio, però sono il Presidente della Commissione e partendo dall'analisi seppur sintetica che ho fatto in premessa, mi sento di dire che se oggi riusciamo a rimettere nel sistema regionale quelle somme di cui ho parlato, oltre 219 milioni in 3 anni, è frutto di una visione del bilancio, non si trova la possibilità di allocare oltre 200 milioni di euro nel triennio se non c'è dietro un'attività e una visione di come si gestisce il bilancio, una visione ed un'attenzione rigorosa e accorta che rende possibile quanto ho cercato di evidenziare. Se abbiamo questa possibilità credo che dietro ci sia una politica del bilancio, oltreché rigorosa, attenta, che ha guardato avanti, perché spesso, anche e soprattutto con la riforma intervenuta con il decreto legislativo 118, lo dico perché l'ho vissuto anche da un punto vista professionale, molti enti locali si sono trovati a dover sanare malagestioni che affondavano le radici negli esercizi trascorsi, che avevano colto la possibilità di diluire in trent'anni disavanzi sostanziali che nel bilancio venivano nascosti.
Questo è in contrapposizione clamorosa, direi, con quello che avviene nel nostro bilancio e nel 2020/2022 la Regione Marche è in grado di mettere a sistema 219 milioni tra applicazione dell'avanzo e utilizzo del Danc (debito autorizzato non contratto), che anch'esso è una forma di gestione accorta e virtuosa anche del debito e della gestione di cassa. Pure questo non può passare inosservato.
Da ultimo, il parere dei revisori dei conti è favorevole, come anche il giudizio del Cal e del Crel, che questa mattina abbiamo appreso, sul bilancio e sulla legge di stabilità.
Nello specifico mi fermerei qui, come descrizione e intervento generale sui due atti, formalmente sono due proposte di legge, ma la presentazione è unica, legge di bilancio e di stabilità.
Quando poi passeremo alla votazione dei singoli articoli e degli emendamenti ci sarà la possibilità di entrare più nel merito di alcune modifiche e di alcuni articoli che rappresentano anch'essi, a loro volta, puntuali attenzioni. Mi riferisco, in particolare, una per tutte, all'anticipazione straordinaria di 20 milioni di euro da parte della Regione in attesa che lo Stato possa restituire queste risorse stanziate per il sisma che sono a favore dell'attività di ricostruzione e delle politiche legate ai territori colpiti dal terremoto, che ben conosciamo. Questo è uno degli aspetti che, alla stessa maniera di quanto detto poc'anzi, può connotare il bilancio.
Resto a disposizione ovviamente per qualche domanda più specifica, perché, passatemi l'espressione, nel mare magnum c'è spazio per moltissime precisazioni, laddove sono in grado di fare farò, ma ovviamente ci avvarremo anche dell'Assessore in questa direzione.
Non da ultimo, giusto per essere coerenti e senza veli, in questo bilancio abbiamo approfittato della situazione di maggiori risorse per puntuali interventi, diciamo così, puntiformi, rubo un'espressione tanto cara al mio Assessore, per esigenze organiche dei territori e leggendole tutti insieme, sono effettivamente esigenze organiche perché non sono vezzi o crucci di questa o di quella persona, sono interventi anche plurimi che vanno a vantaggio di situazioni presenti nel territori, o che hanno un denominatore comune, quello della coesione sociale e quello di dare risposte puntuali che a volte fra la burocrazia e altre questioni non si riesce a mettere le mani.
Credo che non ci sia da sorprendersi neanche per questa miriade di interventi che vanno in questa direzione a vantaggio di tutta la comunità marchigiana. Di fatto sono risposte a quesiti che da essa provengono. Chiaramente nel merito potremo discutere su ciascuno di essi, ma nella loro sostanza e nella loro interezza la finalità è quella che si può indirizzare verso un unico obiettivo ed è quella di dare delle risposte in questa direzione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. L'atto che ci apprestiamo a votare è il bilancio di previsione per l'annualità 2020/2022, è uno degli strumenti più importanti della programmazione finanziaria della Regione, rappresenta il principale documento contabile per l’allocazione, la gestione e il monitoraggio delle risorse finanziarie, quindi, rappresenta lo strumento portante ed attuativo delle politiche regionali, fotografa la strategia di questa amministrazione.
Capisco anche le condizioni economiche in cui è stato elaborato, sia a livello nazionale che regionale. Ci troviamo di fronte ad un Paese immobile, che non cresce, sia a livello nazionale che regionale.
Condivido quello che ha appena detto il Presidente della Commissione bilancio, oggi abbiamo la possibilità di riscrivere gli avanzi nei bilanci, quindi abbiamo maggiori risorse. Ha toccato anche dei punti importanti e strategici per questa Regione, la partita delle Province, gli emotrasfusi, i progetti per la vita indipendente, le attività produttive, ha citato Fermo per quanto riguarda l'aria di crisi complessa, il calzaturiero. Nonostante tutto questo, mi permetto di dire che questo è un bilancio sterile, lo definirei un copia incolla dell'assestamento del 2019 e le voci che il Presidente della Commissione ha toccato, le abbiamo già viste nell'assestamento. Non ci sono scelte strategiche, e quando il Presidente della Commissione ha detto: “Qualcuno afferma che non ci sono scelte strategiche” vi spiego anche perché, anzi apro una parentesi. Certamente non ci aspettavamo che il bilancio 2020/2022 andasse a colmare la mancanza di strategia di questa amministrazione nel corso degli anni.
Vedete, mi dà l'impressione che con questo bilancio l'amministrazione abbia gettato la spugna e dico questo perché, e lo ribadisco, non c'è una strategia, non c'è mai stata in questi 5 anni una programmazione vera e propria.
Voglio fare una domanda all'Aula: in che modo è cambiata questa Regione, questa Amministrazione regionale? In che cosa si è distinta in questi 5 anni. Perché affermo che non c'è stata una strategia? E' mancata una scelta strategica, non c'è stato un cambiamento al 2015 ad oggi e ci sono dei dati che confermano questo a livello regionale. L'economia delle Marche continua a vivere una crisi senza precedenti, questo l’ho detto, sia a livello nazionale che regionale, tutti i settori subiscono un calo, le imprese produttive chiudono e diminuiscono gli occupati, i dati economici forniti dalla Cna sull'andamento del primo trimestre 2019 mettono in evidenza uno scenario negativo per l'intera economia regionale e molte volte, in questi anni, dai banchi dell'opposizione abbiamo chiesto a questa amministrazione di cambiare passo.
La nostra economia regionale continua a vivere un declino in tutti i settori maggiormente rappresentativi, in controtendenza nazionale, perché mentre a livello nazionale abbiamo segnali positivi, a livello regionale no. E' il contrario e i dati emersi per il nostro territorio sono in linea con quelli già negativi del 2018 in cui si era registrato un tasso di crescita negativo, - 0,7% sulla demografia delle imprese.
Dall'inizio dell'anno nella nostra regione abbiamo perso oltre 4 mila imprese, questi sono dati, pertanto le Marche scendono al penultimo posto tra le Regioni italiane nella classifica per il numero di nuove imprese.
Le attività manifatturiere sono quelle che hanno pagato il più alto prezzo, con il calzaturiero nel nostro distretto del fermano. Ripeto, questo significa non avere una visione strategica e quando affermiamo che in questi anni nel bilancio di previsione non c'è stata mai una strategia per questa Regione, lo vediamo dai risultati, mentre a livello nazionale stiamo uscendo dalla crisi, a livello regionale siamo in controtendenza.
Abbiamo detto più volte che serviva un cambio di rotta, un'azione strategica di sostegno ai settori produttivi e non solamente una politica di redistribuzione di contributi alle imprese, dove peraltro prevale ultimamente una burocrazia insostenibile ed inefficiente, infatti le procedure ingessano l'intero sistema, senza fornire tempi certi nemmeno sull'uscita del bando.
Per quanto riguarda il fermano, area di crisi, doveva uscire il bando a settembre, ottobre, novembre e dicembre, a gennaio abbiamo perso tempo, 6 mesi per le imprese sono troppo lunghi.
E’ necessario fornire agli imprenditori garanzie maggiori nel sistema di accesso al credito, visto e considerato quello che è accaduto con Banca Marche. Le aziende sono state messe in difficoltà, la Regione doveva avere più coraggio nel favorire l'accesso al credito, invece non c'è stato e se il Presidente della Commissione afferma che ha sentito dai banchi della minoranza dire che non ci sono scelte strategiche è perché i risultati mettono in evidenza che non c'è stata una strategia in questi 5 anni.
Per me questo bilancio è un copia e incolla dell'assestamento: emotrasfusi, partita delle Province, progetti per la vita indipendente, attività produttive, area di crisi del fermano, il cui bando ancora non vede la luce, è da giugno che si dice che il bando uscirà, siamo arrivati a gennaio e il bando ancora non è uscito. Questo per quanto riguarda le imprese.
Non c’è crescita in una regione senza infrastrutture, non c'è crescita, l'ultima infrastruttura, l’ho già detto anche nell'assestamento, risale all'anno 2016, 26 agosto 2016, la Quadrilatero, tra l'altro quell'opera è stata programmata all'epoca del Governo Berlusconi.
Le infrastrutture rappresentano il volano per la crescita e la competitività della nostra regione, addirittura il fondo monetario internazionale ha ribadito più volte il legame tra investimenti e prodotto interno lordo.
Un aumento dell'1% degli investimenti in infrastrutture produrrebbe un aumento del Pil, a breve, dello 0,4%, ma questa Amministrazione regionale in questi anni è rimasta sorda. Di queste infrastrutture le Marche reclamano da tempo la necessità. Lo sviluppo e la competitività delle nostre imprese sono legate alla presenza di adeguate infrastrutture, una regione ben dotata di infrastrutture, avrà un vantaggio rispetto ad una meno dotata e ciò si tradurrà in un elevato Pil regionale pro-capite.
Noi l'abbiamo ripetuto più volte, anche qui, non c'è stata una progettualità e parlo del fermano, visto e considerato che il Presidente della Commissione ha citato il distretto calzaturiero e l’area di crisi. Da quanto tempo si parla della “Monti e Mare”? La sottoscritta ha fatto tantissime interrogazioni, 11 milioni di euro per la “Monti e Mare”, proprio la scorsa settimana all'ultima interrogazione che ho fatto che cosa mi è stato risposto? Che siamo ancora alla fase della richiesta! Ma vi rendete conto in che situazione si trova la regione Marche? Imprese, infrastrutture, lavoro, accesso al credito. Il fermano è senza infrastrutture, trent'anni di promesse disattese, però, Assessore, in questo ultimo anno farete di tutto e di più!
Ogni bilancio sentiamo ripetere le stesse identiche cose, le stesse voci, questo significa mancanza di progettualità. Non ho mai sentito in quest'Aula progettare un'infrastruttura importante, progettare qualcosa di importante per le imprese, l’abbiamo progettato per il fermano, il fermano area di crisi, e dopo 7 mesi ancora deve uscire il bando.
Andiamo alla sanità, era il fiore all'occhiello di questa Regione, andatevi a vedere l’ultimo giudizio di parifica della Corte dei conti, perché non ho trovato dei dati veri nelle varie relazioni dei revisori. La pagina non la ricordo perché non ho sottomano la copia, ma dal 2015 ad oggi la mobilità passiva è triplicata e questo non lo dice la sottoscritta, lo dice il giudizio di parifica della Corte dei conti. Nel 2015 questa amministrazione è partita con un avanzo di 200 milioni di euro, nel corso degli anni questo avanzo si è azzerato, addirittura l'ultimo consuntivo, se consideriamo anche l’Inrca, è in disavanzo, quindi siamo partiti da 200 milioni di euro per arrivare a zero. Questi sono i dati e questo significa che la Regione non ha avuto nel corso degli anni una visione strategica.
Quello che poi grida vendetta è l'Interporto, ricapitalizzazione dell'Interporto 8 milioni di euro, c’è un piano industriale? Nella relazione dei revisori dei conti, scusate se sbaglio, forse non ho letto bene, non c'è nulla al riguardo. Si può fare, non si può fare, le società partecipate che negli ultimi tre anni hanno avuto una perdita non possono essere ricapitalizzate, ma su questo punto il collegio dei revisori nulla dice in proposito, io quantomeno non l’ho letto.
E' vero, in ogni bilancio di previsione si dice abbiamo fatto questo (la partita delle province, gli emotrasfusi, la difesa della costa), però in concreto la strategia qual è stata? Poi il Presidente della Commissione dice è giusto.
L'abbiamo ripetuto più volte, manca una visione strategica e lo vediamo dai dati che parlano chiaro a livello d'impresa, a livello di infrastrutture, a livello di sanità e non ci potete smentire su questo, perché i dati economici sono stati divulgati dalla Cna, le infrastrutture sono sotto gli occhi di tutti, sulla sanità c'è anche il giudizio di parifica della Corte dei conti che mette in evidenza i dati che io ho enunciato.
Noi bocciamo questo bilancio, ma non perché siamo la minoranza e lo dobbiamo fare, l’ho argomentato con i dati che non ci inventiamo, dati che sono scritti nel giudizio di parifica della Corte dei conti, dati divulgati dall'Istat, dalla Cna e da quello che è sotto gli occhi di tutti: le infrastrutture. Ma voi pensate che una Regione possa crescere senza infrastrutture? Non c'è crescita senza infrastrutture.
E' per questo che noi come Forza Italia voteremo contro questo bilancio, avevate forse un'opportunità di rilanciare questa Regione, ve l'abbiamo detto più volte, più volte dai banchi della minoranza vi è stato detto di cambiare passo, ma anche questo bilancio è stato fatto senza coinvolgere i Consiglieri di minoranza, sapendo bene che non è matematica la vostra vittoria, anzi tutt'altro, e proprio per questo motivo ci dovevate coinvolgere e magari vedere se era possibile progettare qualche infrastruttura per la Regione Marche, perché è facile dire abbiamo fatto questo, quell'altro, gli emotrasfusi, la partita delle Province, sempre quello, però di concreto non c’è stato nulla di importante per questa Regione.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Intervengo adesso perché, come ha detto il Presidente, è opportuno che dopo il relatore di maggioranza e di minoranza intervenga l'Assessore.
Ringrazio il Consigliere Giacinti anche per il notevole sforzo di sintesi e di raccordo tra le varie istanze che ha dovuto fare. Il bilancio è un documento, è un esercizio complesso, ci vuole una grande capacità ed esperienza per mettere in campo la sintesi, lui lo sa fare perché è un uomo di esperienza, lo aiuta la politica ed anche la sua professione.
Invece alla Consigliera Marcozzi, che per 5 anni è stata relatrice di minoranza degli strumenti di bilancio, dico che non è stata capace di mettere in campo una proposta minima - non mi interrompa perché poi mi deconcentro, la faccio lunga e parlo il doppio. A differenza di qualcun altro io non devo leggere qualche compitino scopiazzato di qua e di là, o qualche frase fatta, di solito riesco a partorire, a produrre, qualche idea anche nell'immediatezza, mi riesce abbastanza bene - se non qualche sporadica interrogazione per guadagnare qualche titolo di giornale, ma capisco che si fa anche questo.
Su due punti voglio rispondere succintamente per dimostrare quanto siano infondate quelle osservazioni.
Si cita la parifica ed allora rispondo telegraficamente. La Regione Marche, signori Consiglieri, credo che sia l’unica Regione d'Italia che per 5 anni consecutivi ha conseguito la piena parifica della Corte dei conti, significa senza alcuna riserva, quante volte l’ho detto? Si fa con le forme del contenzioso, viene emesso un provvedimento PQM che parifica il bilancio regionale e gli allegati. Credo che sia l'unica Regione d'Italia.
Per quanto riguarda l'altro aspetto: la crisi complessa del fermano, dice un’altra fesseria, in un consesso pubblico, semplice, molto semplice, perché è stato sempre detto che i bandi, non l’abbiamo detto noi l’ha detto il Mise, sarebbero usciti, e il termine era quello che ci si era dati, il 31 di gennaio 2020, anche perché la cosiddetta Call delle manifestazioni di interesse si è chiusa il 30 settembre per disposizione del Ministero. Quindi evidentemente non sa di cosa parla, si è chiusa il 30 settembre ed a Roma c'è stato il gruppo di coordinamento e controllo, al quale ho partecipato, quindi so di che parlo, che ha esaminato quei dati e li ha validati nel mese di novembre- Poi c’è stato il mio intervento perché ho preteso …, così lo dico adesso e questo vale non solo per quella del fermano, ma per tutte le aree di crisi, lo voglio dire e me lo risparmio poi a margine, me lo consentiranno i Consiglieri, sennò l’avrei detto nel corso del mio intervento, quindi lo dico subito. La strategia dell'area di crisi, di qualsiasi area di crisi, nello specifico del fermano-maceratese, Assessore Sciapichetti, pelli-calzature, è sottesa al Piano di riconversione e riqualificazione industriale e prima di far uscire i bandi - Consigliera Marcozzi, bisogna studiare, no scopiazzare - occorre redigere il Piano di riconversione e riqualificazione industriale, sulla base del quale dovrà essere sottoscritto l'accordo di programma tra i soggetti istituzionali in campo: i Ministeri competenti, il Mise, la Regione Marche, la Provincia di Macerata, la Provincia di Fermo, Invitalia, l’Anpal e devono partecipare anche il Mit, al quale ho scritto, e il Ministero dell’ambiente e del mare. Questo perché? Se pensiamo alla strategia dell'area di crisi complessa - tra l'altro questa Regione ha ottenuto importanti riconoscimenti normativi, ad esempio è stata abbassata la soglia della 181, cosa che ovviamente ha comportato un ritardo, ma quel ritardo è un tempo speso bene, perché ha ridotto la soglia a 1 milione e l’ha estesa alle reti di impresa - questa, è uno strumento normativo più aderente e coerente con il tessuto economico e produttivo di questa Regione, fatto di piccole e medie imprese, e l’abbiamo ottenuta. La strategia dell'area di crisi, voi capite, lì e altrove non può passare soltanto attraverso il sostegno ai settori in crisi tipici, nessun progetto di riqualificazione e riconversione industriale avrà la sua efficacia per il rilancio dei territori se non saremo in grado di esplorare nuove vie di sviluppo, in particolare per quanto riguarda il settore, nello specifico, del turismo e dell'agroalimentare. Esplorare queste vie di sviluppo presuppone che deve entrare - mai prima era successo - all'interno della strategia dell'area di crisi un forte sostegno per una riqualificazione infrastrutturale, che in ultima analisi è quello che dice la Consigliera Marcozzi e su questo ha ragione, ma non sono della Regione Marche le responsabilità, ha assolutamente ragione la Consigliera Marcozzi, ma le responsabilità non sono di questa Regione, anzi.
Ho preteso con i Ministeri e addirittura ho scritto ed ho chiesto formalmente: quale riconversione noi facciamo? Quale rilancio? Quale via di sviluppo noi esploriamo, ad esempio, nel turismo o nell'agroalimentare se poi per percorrere qualche chilometro della A14 ci vogliono cinque ore? Quale imprenditore viene ad investire nel fabrianese o nell’alto fermano, nella zona del distretto del cappello, se lì non girano i bilici? Quale imprenditore del turismo investe in strutture alberghiere o stabilimenti balneari lungo la costa di Porto Sant'Elpidio e di Civitanova Marche se non c'è un Piano di difesa della costa con i conseguenti investimenti? Ho chiesto, quindi, che all'interno di quella progettualità ci sia un grosso progetto di ammodernamento infrastrutturale, me lo ero risparmiato per dopo, ma le ho risposto subito.
Il bilancio regionale, come ho detto, è un esercizio assai complesso e questo che è l’ultimo deve necessariamente essere valutato nel complesso, anche nel complesso dei vari strumenti di bilancio che si dispiegano nell'anno e nel corso degli anni. Vedete, in questi 5 anni, l'ho detto tante volte, ma giova ripeterlo evidentemente, questa amministrazione regionale si è trovata ad affrontare situazioni che ha ereditato, situazioni che erano sul tappeto, probabilmente non era responsabilità di nessuno, non voglio e non serve attribuire responsabilità, ma è un fatto!
Telegraficamente sono:
- la crisi di Aerdorica, e l'abbiamo risolta, ripeto ancora una volta, all’interno di un percorso giuridicamente ineccepibile ed economicamente sostenibile. Giuridicamente ineccepibile perché validato dal Tribunale e dall'Unione europea, economicamente sostenibile perché quel risanamento non ha gravato sulle tasche dei cittadini di questa nostra comunità dato che le risorse le abbiamo ottenute con la ristrutturazione del debito;
- la crisi del credito, la situazione drammatica di Banca delle Marche. Quando ci siamo trovati in quelle situazioni il Presidente della Giunta regionale era quel signore che è stato il vostro candidato alle ultime elezioni regionali e che forse anche per quei motivi è stato sonoramente sconfitto. Questo era.
La crisi del credito da Presidente della Provincia l'avevo paventata a Villa Lattanzi e a quel Presidente dissi: “Attenzione, perché la vicenda Banca delle Marche se esploderà, ucciderà questa Regione e ucciderà le sue speranze”. Lo dissi a Villa Lattanzi, due anni prima che finisse la legislatura regionale.
Per la crisi del credito noi abbiamo insediato il Confidi unico, abbiamo destinato risorse per 24 milioni di euro in questi anni.
Il definanziamento delle strutture sanitarie: il Salesi lo abbiamo rifinanziato, l’Inrca è ripartito, l'Ospedale di Fermo l’abbiamo rifinanziato allora, con 30 milioni di euro che tra l’altro ci hanno consentito di ottenere il finanziamento statale, che altrimenti sarebbe andato perso, e sono 70 milioni, e in questo bilancio triennale voi troverete altri 30 milioni per l'ospedale di Fermo, che nel frattempo è stato rimodulato, portato a 362 posti letto con gli ammodernamenti normativi perché quel progetto era oramai vecchio e risaliva al 2011;
- la riforma delle Province ce lo siamo trovata perché la legge 13 è della precedente legislatura, io ero Presidente della Provincia. Noi l’abbiamo dovuta attuare con il trasferimento del personale dipendente in Regione, senza che ci venissero trasferite le risorse da parte dello Stato centrale, come doveva, e questo non lo dice l’Assessore Cesetti, ma la Corte costituzionale con due sentenze che hanno dichiarato l'illegittimità di alcune norme della legge di stabilità 190, che non prevedevano contestualmente al trasferimento delle funzioni in capo alla Regione il trasferimento delle risorse. Troverete in questo bilancio le risorse per le Province, ci troverete 15,2 milioni di euro, attraverso il meccanismo della reiscrizione dell'avanzo vincolato, e ci troverete 3,5 milioni per investimenti, così lo dico subito e non lo ripeto dopo;
- la crisi dei distretti industriali. Questa crisi noi l’abbiamo trovata ed abbiamo ottenuto, questa maggioranza, questo Governo regionale, il riconoscimento dell'area di crisi complessa. Questi sono fatti! Il riconoscimento dell'area di crisi complessa del Piceno-Val Vibrata. Consigliera Marcozzi, è sempre meglio dire le stesse cose, qualora fosse, almeno è l’esito di una convinzione personale, che leggere sempre le stesse cose, è una tristezza, denota una mancanza politica di idee. E’ una tristezza, non mi interrompa, lo so che è così, a me non dà fastidio perché lei legge, lo vedono tutti, non sono parole sue, mi faccia finire.
La crisi dei distretti industriali, noi abbiamo ottenuto il riconoscimento dell’area di crisi complessa del Piceno-Val Vibrata, in quella realtà abbiamo inserito anche 8 Comuni del fermano, l'abbiamo finanziata, anche qui vado a memoria, con 17 milioni di euro e qualche altra risorsa, abbiamo ottenuto il riconoscimento firmato dal Ministro Di Maio l'anno scorso proprio di questi tempi, l’area di crisi pelli-calzature del fermano maceratese. Che dire di quella di Fabriano?
- la crisi delle aree interne, lo spopolamento. Noi ci siamo trovati, inopinatamente, tre aree di crisi interne che erano state lasciate fuori da quella Amministrazione guidata dal candidato della Consigliera Marcozzi, il lato fermano e una parte del pesarese. Il grande Assessore Sciapichetti ed il sottoscritto hanno posto rimedio a tutto questo, abbiamo chiesto alla Snai il riconoscimento delle aree interne dell'alto fermano e della parte pesarese ed è proprio di queste ultime settimane la notizia che il Ministro Provenzano ha annunciato il riconoscimento e il finanziamento di quelle aree interne. Cosa importante e fondamentale. Capite che per affrontare il dramma dello spopolamento delle aree interne, drammaticamente aggravato dal sisma, ci vuole una strategia unitaria che sappia guardare a tutto l'Appennino marchigiano nel suo complesso e questo abbiamo fatto, inopinatamente era stato lasciato fuori, l'abbiamo dovuto fare:
- il terremoto con le sue emergenze. Credo questa Regione l’abbia gestito al meglio, con il tema della ricostruzione, che non è decollata come avrebbe dovuto a causa di normative farraginose, di cui abbiamo chiesto lo snellimento.
Realtà queste che tra l’altro hanno trasformato, quante volte l'abbiamo detto, l'identità di questa Regione. Oggi non è più soltanto questo, un’Assemblea legislativa, un ente di programmazione, ma è diventata un ente di gestione e questo ha creato ulteriori problemi, ma penso che li abbiamo risolti.
Credo che abbiamo dato un'efficace risposta a tutte queste vicende e sono lì a dimostrarlo i fatti, che oggi ci consegnano una Regione virtuosa, in cui, in questi anni, dal 2015 ad oggi, il debito è stato ridotto del 31,8%. Una Regione nella quale c'è stato un aumento importante e consistente degli investimenti, soltanto il 3,5% con nuovo debito.
C’è anche la continua riduzione della pressione tributaria a titolarità regionale, con il mantenimento di tutte le agevolazioni; il rating assegnato a questa Regione dall'agenzia Fitch è superiore all’Italia di 5 livelli, questo è un quadro molto positivo che noi consegniamo. Una Regione, la nostra, che ha dimostrato di saper cogliere le opportunità derivanti dall'assegnazione delle risorse comunitarie e dalla conseguente programmazione, privilegiando innanzitutto i cofinanziamenti, consapevoli dell'effetto moltiplicatore, 1 a 7, che essi producono.
Abbiamo dimostrato di saper programmare e di saper spendere le risorse, abbiamo raggiunto in anticipo gli obiettivi finanziari stabiliti dai regolamenti comunitari, questo nonostante il terremoto. Dietro questa capacità di spesa c’è stata una progettualità corposa e integrata, che ha saputo guardare a tutto il sistema regionale.
Consistenti sono stati gli interventi per le imprese nell'ambito del Por Fesr 2014/2020 a proposito di crisi, e questi sono i dati, 248 milioni di euro alle imprese di questa nostra comunità.
Sull'innovazione sono stati concessi, e quando dico concessi ci sono nomi e cognomi, 142 milioni di euro, pagati 48 milioni, hanno riguardato 977 aziende, 815 la stima degli occupati; internazionalizzazione 6 milioni di euro concessi, 3 milioni, pagati 348 aziende, 50 la stima degli occupati; investimenti produttivi area di crisi, quello che ho detto prima, dove noi non avremmo fatto nulla, 54 milioni concessi, 8,6 milioni pagati, 274 aziende, 470 la stima degli occupati, un totale di 202 milioni concessi, 59 milioni pagati per 1.509 aziende, una stima di 1335 occupati.
Questi sono dati, sono numeri, fatti, non sono argomenti. In occasione di questo bilancio ho incontrato il Presidente di Confindustria Marche che mi ha detto: “Guardi, Assessore, quelle stime forse sono in difetto, perché hanno prodotto maggiori occupati”, mi ha anche detto che erano misure efficaci e ci ringraziava per questo, penso di poterlo dire pubblicamente.
Notevoli gli interventi nell'ambito del Por Fse, del fondo sociale europeo, 288 milioni, di cui 43 di cofinanziamento regionale, destinati ad interventi a favore dell'occupazione, della coesione sociale, dell'istruzione e formazione, soltanto nel 2019 49,6 milioni di avvisi sono stati emanati per contrastare la disoccupazione e favorire l'inserimento lavorativo delle persone alla ricerca del primo impiego.
Corposi gli interventi nell'ambito del Psr Marche, rimodulato a seguito del sisma in 698 milioni, il 97% è stato impegnato. Vi sono inoltre le risorse per gli interventi infrastrutturali, su tutti il progetto della banda ultralarga di cui porto la responsabilità e il Presidente Ceriscioli, la settimana scorsa, a Montalto delle Marche, ha inaugurato l'accensione della banda ultralarga, 137 cantieri aperti, di cui 3 già conclusi.
Un piano di finanziamento molto importante in questi anni per le piste ciclabili, le strade, i dragaggi dei porti, le infrastrutture di tipo ambientale, per un valore di oltre 1,2 miliardi; le ciclovie 52 milioni; l’edilizia scolastica 503 milioni; l’edilizia residenziale 82 milioni; il trasporto pubblico 7 milioni; le strade 605 milioni; i porti 11 milioni, l’antisismica 22 milioni.
Ho parlato prima dei progetti strategici che abbiamo messo in campo, la strategia delle aree di crisi in cui, ho detto bene, 17 milioni di risorse ordinarie Fesr oltre 5 milioni di risorse aggiuntive sisma; 22 milioni per la Piceno-Val Vibrata, o quelle previste per le aree di crisi pelli-calzature; 13 milioni circa su Fermo-Macerata; 30 milioni di finanziamento per gli Iti urbani, tutti gli Iti delle città capoluogo di questa regione; 430 milioni di euro per investimenti in sanità.
Credo che questa strategia abbia prodotto dei risultati anche sul fronte dell'occupazione, come ci dicono i dati dell'ultimo trimestre. Questo bilancio va nella scia di questi obiettivi che abbiamo conseguito in questi anni.
Troverete la conferma di tutte le agevolazioni fiscali introdotte nelle precedenti manovre di bilancio, per continuare la graduale riduzione della pressione fiscale, con l’impegno a mantenere l'ottimo rapporto con le prestazioni dei servizi; ulteriore riduzione del debito e dei costi, con una forte valorizzazione del patrimonio immobiliare.
All'interno di questo bilancio, me lo faccia dire Presidente, poi non interverrò in dichiarazione di voto, però io sono l’Assessore al bilancio e devo rispondere a tutto, purtroppo è così, in questi anni, tante volte l'ho detto, abbiamo conseguito una forte riduzione dei fitti passivi per oltre 2,5 milioni di euro. Andiamo in questa direzione, abbiamo messo in campo una forte valorizzazione dell'immenso patrimonio immobiliare, innanzitutto attraverso alcune vendite che siamo riusciti a fare nonostante la crisi del settore, importanti operazioni di cui ho reso partecipe questo Consiglio. Dopo la riqualificazione urbanistica a Civitanova Marche con l'ente Fiera, valorizzata dalla stessa Corte dei Conti in sede di parifica, abbiamo fatto la grande operazione, questi giorni si è completata, della permuta del Palazzo del Mutilato, guardo il Consigliere Maggi che la sollecitava insieme ad altri Consiglieri, Giancarli, Busilacchi, con due padiglioni dell'ex Cras. Questo consentirà innanzitutto di recuperare questo splendido palazzo ai suoi antichi splendori e riconsegnarlo, com'è giusto che sia, a questa città, in una delle vie principali del capoluogo di regione, ci andranno gli uffici dell'Asur e ci consentirà di entrare in possesso di due padiglioni ex Cras di proprietà Asur che noi ristruttureremo e ci trasferiremo, questa mattina ne abbiamo parlato in Giunta, oltre agli uffici del mercato del lavoro, i centri per l'impiego della città capoluogo di regione, Ancona, l’Assam e probabilmente anche l’Arpam, quindi, andremo a risparmiare ulteriori fitti passivi.
Troverete all'interno del bilancio un importante progetto di riqualificazione, qui vedo il Vicepresidente Celani, che tra l’altro è un cultore di queste cose, una norma con cui la Giunta è autorizzata a cedere a certe condizioni l'Hotel Marche di Tolentino, che abbiamo tentato di vendere, non ce l'abbiamo fatta, è diventato fatiscente, ricettacolo di ogni cosa, meriterebbe la necessità di un intervento, su cui tra l’altro bisogna pagare l'Imu, un disastro totale. La Giunta viene autorizzata a cederlo al Comune di Tolentino con un vincolo urbanistico di destinazione chiara, ventennale. Il Comune di Tolentino pagherà il 60% dell'importo a base d'asta, questa credo che sia il più grande intervento di riqualificazione urbana di questa nostra Regione.
Faremo un altro progetto di valorizzazione perché è stata proposta al Comune di Ancona la permuta dei campi da tennis di Pietralacroce - ho la responsabilità del patrimonio, quindi è mio dovere fare queste cose, però le faccio, come dico sempre - con la caserma Fazio, con l'obiettivo di destinarla ad alloggi universitari, per aumentare l'offerta universitaria nella città capoluogo della Regione, se andrà in porto.
C’è un forte rilancio degli investimenti all'interno di questa progettualità, come avverrà? Lo diceva il Consigliere Giacinti, non è vero che questo è un copia e incolla, di cosa rispetto all'assestamento? Ci sono 300 milioni in più attraverso una norma che abbiamo ottenuto a livello nazionale, quella di poter reiscrivere l'avanzo vincolato senza la necessità di fare spazio nel bilancio, che significava, di fatto, cedere risorse fresche. Questo ci consentirà di reiscrivere nell’annualità 2020 49 milioni di euro e di programmare per il 2021/2022 ulteriori 22 milioni di euro, risorse che potranno essere utilizzate sia per investimenti che per il corrente. Poi abbiamo l'altra misura, quella del Danc (debito autorizzato e non contratto) che nel triennio 2020/2022, consentirà il finanziamento di importanti investimenti per 148 milioni di euro, quindi arriviamo già a 219 milioni. Anche questo è un meccanismo virtuoso perché ci consente di poter autorizzare il debito, quindi l'investimento, senza contrarlo, e di poterlo contrarre al momento dell'effettiva necessità, se ci sarà l'esigenza di cassa, ma qualora la Regione riuscirà a coprirlo con risorse proprie, tipo l’avanzo, non contrarrà neanche il debito. Questo comporterà non soltanto la possibilità di investimenti, ma una graduale riduzione del debito.
Qualcuno ha detto delle cifre, ma le dirò dopo. Uno potrebbe pensare: “E’ un bilancio elettorale”, no, quest'anno abbiamo fatto la scelta di consolidare questi obiettivi, abbiamo fatto una scelta, secondo me, di lealtà e di responsabilità, perché quando vedrete la tabella C … Lo voglio dire anche in quest'Aula, quando arrivano le richieste l'Assessore al bilancio non ha titolo per sindacare quelle che sono le scelte dei servizi, degli Assessori o dei Consiglieri, l’Assessore al bilancio ha il diritto-dovere di garantire le coperture e laddove non ci sono dirlo e chiedere che vengano effettuati dei tagli. Ha il diritto-dovere di decidere di dare le coperture laddove quelle richieste siano coerenti e compatibili con gli obiettivi di bilancio e di programma del Governo regionale. Questo noi abbiamo fatto all'interno di questo percorso perché è un bilancio di lealtà e di responsabilità.
Ad esempio, consapevoli che il nostro mandato termina da qui a 5 mesi, abbiamo fatto una scelta ben precisa, abbiamo garantito fin dall'inizio non solo tutte le spese obbligatorie, ma abbiamo stabilito di coprire alcune spese che negli anni precedenti ci riservavamo di farlo in corso d'anno. Parlo dell’Erdis, dove abbiamo garantito tutte le risorse per il personale dipendente e per le spese di funzionamento; parlo degli emotrasfusi, quasi 5 milioni; parlo per la vita indipendente, quel progetto dove abbiamo quintuplicato gli stanziamenti, e tante altre risorse che abbiamo messo in campo, come le Unioni montane, i parchi, le risorse per le Province.
Questo è il bilancio di quest'anno, è un bilancio molto generoso che è stato possibile conseguire soltanto grazie a quegli interventi.
Non ho tempo ulteriore, mi scuso, ne ho preso anche troppo, avrei voluto dire tante altre cose, dare anche altri numeri, ma ovviamente il tempo è tiranno ed io mi piego alla sua tirannide ed alla sua volontà.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carloni.
Mirco CARLONI. Ho visto che durante il suo intervento anche lei ha letto dei foglietti che le hanno preparato, secondo me ha tanto attaccato la Consigliera Marcozzi, che leggeva, in modo troppo veemente ed alla fine ha letto quello che l'ufficio le ha preparato.
Di tutto il suo intervento durato circa 40 minuti, l'unica cosa vera che ha detto è che questo è l'ultimo vostro bilancio, penso che sia stata freudiana questa cosa.
Ha attaccato l'ex Presidente della Regione dimenticando che la prima linea di questa squadra, di questi banchi sotto il mio e quasi la totalità di quelli alla mia sinistra, faceva parte di quella maggioranza, con una nonchalance che le è propria perché riesce a mentire in modo incredibile, pensando e facendo credere a tutti di dire la verità. Lei è veramente un artista, ma ha dimenticato di dire che di quella maggioranza lei ne faceva parte a pieno titolo, come gran parte della squadra che ancora oggi, anche se imbarazzatamente, fa parte di questa maggioranza.
Voglio dirle, Assessore, che questo bilancio non è un bilancio elettorale, è molto di peggio ed è difficile anche commentarlo. Giova qui ricordare, come le ho detto, senza entrare troppo nel merito, che quando si è insediato si vantò subito che avrebbe cancellato l'allegato alla legge finanziaria, che ha commentato in modo negativo, come l'elenco delle marchette, la tabella C, ed io mi permisi di dirle: “Guardi che probabilmente dovrà reinserire la tabella C” e lei mi ha risposto: “No, con me la tabella C non si farà mai più,” ed effettivamente un anno l'ha tolta.
Quest'anno però è una tabella che pesa 188,5 milioni di euro, all'interno, come abbiamo già visto in Commissione, ci sono anche spese necessarie o, come le ha definite lei - me lo sono scritto perché l’Assessore Cesetti è veramente bravo e lo ascolto sempre con piacere perché riesce a trovare un termine per etichettare ogni cosa che deve difendere - “esigenze organiche del territorio”, un termine così suadente, così tranquillizzante dentro al quale può starci tutto. E’ veramente bravo in questo, però la verità prima o poi viene al pettine e quindi va raccontata per quello che è, voi lasciate, dopo questi 5 anni, una Regione che ha un Pil pro capite più basso della media italiana, che ha un dato immigratorio, soprattutto tra i giovani, verso altre Regioni e verso altri Paesi tra i peggiori al mondo.
Mi permetto anche senza leggere i foglietti di citarle alcuni dati: l'Irap è tra le aliquote ordinarie più alte d'Italia, c’è il maggior tasso di mortalità entro i 5 anni di apertura delle imprese e soprattutto un credit crunch, come si dice in gergo tecnico, tra i più alti in Italia.
Non lo volevo dire, ma visto che lei ha raccontato che la situazione di Banca Marche l’avete trovata, l’avete subìta e non avete potuto fare niente, mi ha chiamato in porta, quindi, cerco anche di spiegare cosa è successo in quegli anni, visto che siamo ad un bilancio che conclude una legislatura. Non è proprio come ha detto lei, Assessore, un po' di cose si potevano fare e non sono state fatte, in parte per inerzia, in parte per incompetenza, in parte per inconcludenza. Mi dispiace quando dice che la colpa è di chi c'era prima, perché prima c’eravate voi, Assessore! Quindi, non fate questo errore, adesso è vero che la memoria è sempre più breve, però il fosforo c'è anche nelle Marche e in farmacia si compra facilmente. Con la stretta del credito, mi fa piacere che sia entrato in Aula anche il Presidente, le nostre imprese faticano molto ad essere competitive, e voi non avete introdotto in questi 5 anni …Forse è questo il vero grande limite di questa amministrazione, senza entrare nelle banalità e negli attacchi che uno facilmente potrebbe fare scorrendo un po' le voci del bilancio.
Quello che ha detto la Consigliera Marcozzi, che voglio ribadire, è che questo bilancio, come gli altri quattro precedenti, è privo di una strategia di governo regionale che miri alla crescita e agganci la ripresa. Non ci sono misure strutturali, le leggi finanziarie, le leggi stabili del nostro sistema finanziario non sono state finanziate, sono state finanziate tutte in allegato come interventi straordinari. Questo è l’elemento fattuale di questo bilancio e purtroppo questo lo pagano i marchigiani in termini di ripresa, in termini di rilancio economico.
Non la voglio buttare in politica, né in divisioni ideologiche, l’Assessore Sciapichetti lo sa perché era qui con Spacca a governare la Regione Marche anche prima, quindi lo dico a lui, così non può dire che quelli che c'erano prima sono i responsabili perché lui c'era prima ed era in maggioranza. Finanziare l'Interporto con 8 milioni di euro di aumento di capitale, quando l'indebitamento di quella società aumenta continuamente, di anno per anno in modo strutturale …, come non è vero, ci sono i dati finanziari, la cifra massima di indebitamento si è raggiunta il 31 dicembre 2018, che è il dato che ci avete dato nell'allegato finanziario. Avete presentato quel dato lì ed io vi faccio un'analisi politica su quel dato lì, mi baso su quello, il debito emergente in questo momento è di 11.357.000 euro, dato finanziario che avete dato voi e se non avete riportato i dati giusti è peggio ancora, non lo dite nemmeno che è peggio … Guardi, le posso assicurare che li so leggere, forse siete voi che non avete saputo leggere in questi anni cosa stava succedendo in questa Regione e, visto che lei ha perso il discorso dell'Assessore Cesetti, adesso le spiego anche la mia veemenza. Bastava dire: abbiamo fatto un bilancio elettorale e la seduta probabilmente sarebbe finita in mezz'ora, ma l’Assessore Cesetti, come sempre, vuole esagerare e deve cercare di farsi dare la laurea ad honorem anche quando ha perso la causa e poi uno si arrabbia. Ha dato la colpa alla precedente amministrazione come se voi eravate all'opposizione, ha detto che ha risolto tutti i problemi del mondo, quando questa Regione sta regredendo in tutte le statistiche economiche e finanziarie ed ha un dato migratorio che il primo in Italia, che adesso voglia anche la medaglia, mi sembra un po' eccessivo!
Tra le cose sbagliate che ci sono in questa legge finanziaria …, per esempio, la Consigliera Marcozzi prima ha detto che potevate chiederci una mano e che potevamo collaborare, l’hanno fatto perché il Consiglio d'amministrazione dell'Erap l’hanno fatto per noi, l’hanno prorogato di altri due anni, hanno talmente pensato a noi che hanno deciso che a fine legislatura era opportuno prorogare anche il Consiglio d'amministrazione dell’Erap in modo che chiunque arrivi dopo lo trovi già fatto, almeno è una fatica di meno. L’hanno fatto per noi Consigliera Marcozzi, è ingenua in questo, l’Assessore Cesetti l’ha detto, hanno collaborato.
Una delle forzature che ho visto in questo bilancio, ad esempio, è il passaggio di tre Comuni, aleatoriamente e soprattutto contro il parere degli stessi Sindaci - tra l'altro è una norma finanziaria ed è discutibile questo, ormai questo non è diventato l’omnibus, è più dell'omnibus - dall'area vasta di Ancona all’area vasta di Macerata. In Commissione siamo rimasti un po' tutti così su questa norma perché non si capivano le ragioni di questa cosa, che sono davvero strane. I cittadini non vogliono, i Sindaci hanno protestato contro questa scelta, perché dovete insistere? Qual è la scelta sottesa? C’è un dirigismo nelle scelte che fate che è sbagliato, perché alla fine la cosa che emerge è che, come diceva oggi anche il Sole 24 ore, la mobilità passiva di questa regione, in modo particolare della provincia di Pesaro Urbino, ma soprattutto quella di Ancona, verso le altre regioni è spaventosa e anche scelte come questa, che fate nella legge finanziaria, peraltro, rappresentano un disservizio per i cittadini che poi si pagano in termini di migrazione negativa.
Presidente, i Sindaci non vogliono andare sotto l’area vasta di Macerata e voi di imperio gli cambiate l’area vasta di riferimento …
(interrompe il Presidente Ceriscioli)
Mirco CARLONI. Ma la felicità voi come la misurate? Se ascoltate l’Assessore Cesetti è un bilancio perfetto, è la Regione migliore del mondo, qual è il benchmark della felicità per voi?
Penso che l'apice massimo della narrazione fantasiosa dell’Assessore Cesetti sia quanto ha detto. “Abbiamo avuto il terremoto e abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare”. Ecco, credo che sarà difficile spostare il faro da questa responsabilità che avete, Assessore Cesetti, perché di fronte a certi errori storici ed anche politici relativi al terremoto è difficile prendersi la medaglia e mettersela in testa gratuitamente. Penso, ad esempio, alla nomina nel primo momento del Commissario, come quello che è stato nominato, dovevate ribellarmi fin dall’inizio. Ho apprezzato le parole del Presidente Ceriscioli nelle ultime settimane quando finalmente ha cominciato a dire che con le norme approvate non si risolvevano i problemi del terremoto, non si semplificavano le procedure, il problema è che sono passati tre anni ed è chiaro che non è una responsabilità diretta ed esclusiva dell'amministrazione regionale, com'è evidente che l’Assessore Sciapichetti ed altri si sono dati da fare per il terremoto, però a fine legislatura, dopo 3 anni, ancora c’è gente lasciata più o meno nelle stesse condizioni in cui si è trovata il giorno dopo il terremoto, con le macerie da spostare. Credo che prendersi le medaglie su questo tema sia molto difficile.
Al di là di tutto, la cosa che mi preoccupa di più, e che dico continuamente, è che lasciate una Regione che perde terreno sul piano economico, imprese che si spostano, soprattutto il dato peggiore, quello che secondo me sarà il vero punto di caduta di questa amministrazione, è che ci sono tanti giovani che non credono più in questo territorio. Questo è il dato più drammatico che tra tutti emerge per chi fa politica, per chi gira nei territori, quindi, al di là di quello che voi potete dire e dirvi per essere soddisfatti di questa legislatura e di questa legge finanziaria, non ci sono misure per la crescita, non ci sono interventi strutturati che danno l'orgoglio di rimanere a vivere in questo territorio. Le persone giovani, con cui parlo, mi dicono che dopo la laurea andranno altrove a finire gli studi, a lavorare, a vivere. Questa è la vera sconfitta e il vero show down di questa amministrazione, non aver dato prospettiva, non aver creato la speranza nel futuro di una generazione intera, che finita l'università se ne andrà altrove. Ecco, vi invito a riflettere piuttosto che farne una questione politica, perché si può anche ammettere di aver pareggiato, ma pretendere, come ha fatto l’Assessore Cesetti prima, di autoincensarsi di fronte a un fallimento totale, penso sia un po' eccessivo.
Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, la Consigliera Marcozzi.
Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Ha già risposto il Consigliere Carloni, vede Assessore, il fatto che lei si innervosisca e diventi arrogante non può che farmi piacere e sa perché? Lei dice che io scopiazzo, guardi quanti fogli ho qui, l’ultimo scopiazzamento me lo sono andato a stampare mezz’ora prima dell’inizio del Consiglio regionale, perché non avevo i dati aggiornati della Cna rispetto all'Istat. Quando ho parlato di giudizio di parifica, lei mi ha risposto mistificando quello che ho detto ed ha sottolineato che abbiamo ottenuto la parifica, ma cosa c'entra con quello che ho detto io? Ho detto un'altra cosa, ho parlato dei dati negativi e che li ho trovati sul giudizio di parifica, a pagina 702, ma questo non significa scopiazzare significa informarsi, ecco perché sono andata a trovarmi i dati. Un conto è scopiazzare, un conto è andare ad informarsi, e quando la sottoscritta, che non si limita a leggere la relazione dei revisori, va a prendere il giudizio di parifica, per l'Assessore Cesetti scopiazza. Ebbene sì, scopiazzo e quando do dati certi, lei non può dire che non è vero quello che dico. Lei ha illustrato dei dati, i dati li ho anch’io, non li ho scopiazzati, ci sono, basta andare su internet e leggerli, le ripeto l'ultimo scopiazzamento l’ho fatto mezz'ora prima dell'inizio del Consiglio, quando mi sono ristampata i dati aggiornati.
Assessore, la conosco molto bene, però mistificare la realtà è assurdo, quello che le ho detto è tutto certificato, lei poi continui ancora così.
Le voglio leggere qualcosa che le farà molto piacere: “La sinistra sta deprimendo questa terra, Presidente, l'importante è mandare a casa una Giunta di incapaci e un PD che ha fatto disastri, non solo nella Regione Marche”. Io non ho detto questo, c’è qualcuno che dice queste cose, lo sa chi è? Salvini! Adesso ho scopiazzato perché se mi informo scopiazzo!
Presidente, sono stata molto corretta, non sono stata arrogante, però qualcuno qui dice che la sinistra sta deprimendo questa terra, l’importante è mandare a casa questa Giunta di incapaci e un PD che ha fatto disastri non solo nelle Marche.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. Sinceramente confidavo nel fatto che, non avendo nessuno di noi - escluso qualcuno più furbo, che è uscito ed è andato a pranzo fuori - consumato un passo regolare arrivassimo qui in Aula tutti un po’ più deboli, invece vedo che nonostante la scarsità di zuccheri l’eccitazione è già alta alle 16,30 e l’Assessore Cesetti, ahimè, è in corda, quindi, la seduta sarà lunga.
Assessore Cesetti plachiamoci perché già siamo al primo fatto personale, finiremo molto tardi per dirci cose che giustamente devono arrivare in bilancio.
Credo che su questo ultimo bilancio possiamo dire di tutto e il contrario di tutto. Io avevo detto di votarlo il 30 dicembre, Assessore, l’ho detto e non l’ho scopiazzato da nessuno, avremmo avuto il tempo, che non ho avuto, di leggere la tabella C che è di 35 pagine, l’ultima era di 4 o 5 pagine, se non sbaglio, quindi, essendosi sestuplicata, necessita magari di un'attenzione perché non è per niente, come già ha spiegato l’Assessore Cesetti, la tabella delle marchette, ma è estremamente interessante e la Giunta l’ha utilizzata, penso per la prima volta, per fare spese dirette e non attraverso leggi. E’ un modo veloce per spendere, poi possono essere discutibili le scelte, ma quando mettiamo o mettete 14, 15 milioni per il trasporto pubblico locale, credo che la cifra sia difficilmente contestabile. Se andiamo poi a vedere le scelte proposte attraverso gli emendamenti, non so se ci saranno tutti, compresi quei due o tre che ho presentato io, perché essendo cambiata la tabella C ho visto che c’è qualche riga in meno, non so se è saltata. Questa è un tipo di soluzione soggetta a due necessità, quella relativa al tempo molto ridotto, quindi una necessità negativa, e l'altra positiva, determinata dal fatto che, avendo il recupero inaspettato degli avanzi di amministrazione, abbiamo a disposizione 219 milioni, quindi, è chiaro che su 219 milioni l’eccitazione naturalmente è cresciuta.
Riguardo alla normativa, abbiamo due leggi sotto occhio, una la 330 e l’altra la 332, che è un altro punto all’ordine del giorno, ma se ho ben capito le tratteremo insieme.
Della proposta di legge n. 330 mi permetto di segnalare, con una raccomandazione alla Giunta … Ho fatto un emendamento molto mite, ho messo solo 30 mila euro, ma l’amministrazione, Presidente Ceriscioli, ne ha a disposizione 200 mila per le convenzioni con le radio locali e i giornali o i periodici locali, all'articolo 8 bis ho chiesto, e la Commissione l’ha approvato all'unanimità, quindi ho messo questo emendamento d'accordo con tutti i gentili colleghi della I Commissione, la concessione di contributi agli organi di informazione che hanno la loro sede legale nell'area dell'epicentro del cratere, quale sostegno alla ripresa della normale attività sociale, economica e culturale della zona.
Fra le tante cose che non vorremmo vedere spente nell'area credere …, e qui Presidente ho scritto epicentro perché è riferito all’area ristretta del cratere, lo dico chiaramente, escluse Macerata, Ascoli Piceno, Fabriano, non mettiamo dentro l’area del cratere città grandi, che comunque hanno continuato ad avere le normali attività commerciali, mettiamo Camerino, mettiamo i piccoli centri dell'entroterra, che hanno visto scomparire letteralmente i loro normali clienti e la pubblicità. Rischiamo di perdere delle voci libere.
Credo che in questo il Consiglio abbia fatto un'opera meritoria nel cercare di preservare, però 30 mila euro oggettivamente sono molto pochi, ma è mia abitudine non esagerare, quindi non ho aumentato la questa cifra, ma la Giunta se vuole può farlo, oltre che raschiare sui mille rivoli della tabella C, lo può fare anche direttamente con i fondi destinati alle convenzioni con radio e tv locali.
Ho presentato un emendamento alla proposta di legge n. 332, del quale parleremo poi, ma lo anticipo solo perché è stato accennato anche dal Consigliere Carloni, relativamente al trasferimento dall’area vasta 2 all’area vasta 3 di tre Comuni: Apiro, Poggio San Vicino e Cingoli. Questa operazione che, ripeto non c'entra nulla con il bilancio, non c'entra nulla con la politica e non c'entra nulla con la maggioranza, perché è una questione puramente locale, si è voluta affrontare in questo modo, non sono d'accordo perché ritengo che questa cosa poteva essere fatta tranquillamente con legge ordinaria. Avevamo già iniziato a discuterne in IV Commissione, avremmo potuto portarla a compimento addirittura prima della fine dell'anno e con l'anno nuovo avere una proposta di legge relativa a questo. E’ stata scelta questa strada un po' più veloce, un po' più forzata, non più nel bilancio, prima sembrava che entrasse in bilancio, poi non è più entrata.
Presidente, glielo sottolineo per le cose che ci siamo detti, un conto era inserirla nel bilancio un conto era averla come legge ordinaria, però non è più lì. Nel bilancio non avrei avuto problemi perché, come ho dichiarato un mese fa, l’avrei votato, la legge ordinaria invece, oggettivamente, un problema di scelta e di discernimento me lo pone per non cancellare l'ipotesi, che è ragionevole. Ci sono dei ragionamenti che portano a che Cingoli, Poggio San Vicino, Apiro vengano nell'area vasta 3, dico vengano perché io ne faccio parte, ma c'è anche una grossa opposizione e l’abbiamo ascoltata in Commissione, Presidente Volpini. Due candidati Sindaco su tre, quindi quasi il 90% del Consiglio comunale di Cingoli si è espresso contro, il Sindaco di Apiro si è espresso pubblicamente contro, di Poggio non ho notizie, però prendiamo atto di questo. Ho fatto un'altra proposta, visto che da un punto vista tecnico la possiamo raccontare come ci pare, ma non c'è un problema, quella scelta fu fatta a suo tempo per una ragione di tipo territoriale e non per una ragione di natura tecnica, per cui si dice che c’è un problema di organizzazione dell’ospedale, io evidenzierei questa soluzione che ho proposto con l'emendamento, lasciamo la scelta alle popolazioni, non abbiamo nulla da perderci, prevedere da qui a 120 giorni la celebrazione di un referendum significa che si può fare tranquillamente prima delle elezioni. A questo punto ognuno soppeserà la cosa, valuterà come meglio ritiene intervenire e la decisione diventerà a mio giudizio inappellabile.
Entrando nel bilancio vero e proprio una battuta di carattere generale la voglio fare sul fatto che il bilancio dovrebbe essere uno strumento strutturale per l'economia. Non credo a questa tesi - avrei fatto questa affermazione anche se fossi stato all'opposizione, anche se in maggioranza ci fosse stato il peggiore sovranista o il peggiore elemento del centrodestra - non lo avrei detto perché è una sciocchezza, il bilancio non sposta l'asse dell'economia. Lo dico come battuta, mio figlio lavora in Germania presso una grande società di assicurazione, non è che con il bilancio il Presidente Ceriscioli compra l’Alleanza Assicurazioni, che vale circa mille miliardi di patrimonio, e la porta nelle Marche. Non c’è questa operazione per il figlio del Consigliere Giancarli né per tanti nostri ragazzi che sono andati all'estero, non perché nelle Marche non c’è la roba, ma perché non c'è in Italia, quindi, il problema è un po’ più grosso. Quello che dovremmo tentare di fare è capire una volta per tutte che il manifatturiero non è l’unico strumento per avere uno sviluppo, il manifatturiero è in crisi dappertutto, il manifatturiero piccolo non funziona perché nell'area della provincia di Fermo, cara al nostro Assessore perché ci vive, l’unico fenomeno che ha salvato il manifatturiero in campo calzaturiero si chiama Tod’s perché ha creato un'operazione commerciale di grandi proporzioni e questo ha messo nelle condizioni di continuare a produrre a centinaia di piccoli artigiani, che da soli non l’avrebbero fatto. Quello che semmai possiamo dire che manca è l’unificazione delle Camere di Commercio, potrà servire a questo? Me lo auguro, Presidente Ceriscioli, mi auguro anche che, con una diversa organizzazione della promozione attraverso i consorzi, non se ne è parlato, ho visto che in bilancio sono stati messi circa 600 mila euro, questo tipo di operazione possa essere riformulata, però l’idea deve essere quella di creare il marchio marchigiano dove possiamo farlo, favorendolo in questo senso.
Ho visto qualcosa sul turismo, paradossalmente 130 mila euro per avere un sistema informatico turistico regionale sono pochi soldi, perché quello è l'obiettivo, Presidente. Andiamo a studiare, andiamo ad imparare le robe in Alto Adige, andiamo ad impararle in Liguria, nelle Regioni in cui sono stati capaci di farle, le spiegheremo una volta per tutte ai nostri operatori e diremo: “Questa è la strada, mettetevi insieme e lavorate insieme”.
Non so se abbiamo 3 o 4 centri di produzione del tartufo, a volte sono stato a manifestazioni per il tartufo nel sud delle Marche, Assessori Cesetti e Casini, e si lamentavano di questo, ma non si lamentavano della Regione, ma contro loro stessi, perché dicevano che i tartufai, non so se si chiamano così, del nord delle Marche stanno insieme da una vita e riescono a promuovere il prodotto, ci sono città ben conosciute che lo richiamo, noi siamo ognuno per conto nostro ed abbiamo un tartufo di qualità pari al loro.
Questa cosa è evidente, ormai non se ne viene più fuori, o si imbocca la strada della unità e del consorziarsi o non si arriva da nessuna parte, poi, per carità, non so se qualcuno della minoranza abbia pensato di mettere dentro la tabella C tutto quello che abbiamo scritto. Io sono arrivato a pagina 10 e devo dire che ho trovato cose eccellenti, cose un po' meno eccellenti, diventa antipatico richiamarle, però le voglio mettere in rapporto. Per esempio: vedo con piacere 1 milione di contributi straordinari alla Provincia di Macerata per investimenti, non c'è per le altre Province; vedo una promozione all'educazione alimentare contro l'obesità per 491 milioni; vedo una cosa strana per il Comune di Frontignano, che non esiste, 20 mila euro per gli impianti sciistici, sarà il Comune di Ussita ovviamente, però 20 mila euro mi sembrano un po’ pochi. Comune di Frontignano, forse è stato scritto male e c’è un motivo, visto che c'è un'associazione che si chiama così, gli abitanti del posto sono pochissimi e la maggior parte dei residenti non hanno la residenza nel posto, però cercano di rimette in piedi quella realtà e lamentano che da tre anni questi benedetti impianti sportivi non riescono a ripartire; vedo anche, 6 milioni di investimenti per alloggi e residenze per studenti a favore dell’Università di Camerino. Questa è una cosa seria perché chi va a Camerino, personalmente ho un figlio iscritto lì, non trova un alloggio e nelle condizioni in cui oggi è Camerino, non si va da nessuna parte. Questo è l'unico modo per salvare l'Università di Camerino, quindi l'intervento non può che essere valutato in maniera appropriata.
Invece, non riesco a capire questo doppio intervento, sono pochissime migliaia di euro, a favore della cannabis, un po' perché … forse qualche altro collega della Lega, visto i precedenti in Senato, avrà attenzionato questa cosa. 25 mila euro di contributo per la sperimentazione clinica dell'efficacia della cannabis nelle patologie neurologiche infiammatorie croniche degenerative, lo posso capire, ma 25 mila euro a favore dello stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze ... Che aspetti 25 mila euro da noi mi sembra una cosa abbastanza strana, però ci sarà qualche percorso, qualche motivo per cui diamo 25 mila euro ad un istituto che ha, non dico miliardi, ma a disposizioni sicuramente decine di milioni, non è un piccolo istituto, probabilmente c’è una contropartita riguardo a questo.
Non c’è l’Assessore Pieroni, stigmatizzo la sua assenza, anche se è sempre simpatico e gentile, ma abbiamo tanti interventi in campo culturale e molti interventi in campo sociale.
Ho detto tante cose positive, fatemene dire una in senso negativo, non lo dico per polemica, lo dico solo affinché qualcuno ci spieghi perché tutto d’un botto l’Istituto Gramsci da 20/30 mila euro passa a 100 mila euro, questo sinceramente non riesce a capirlo nessuno. Personalmente so di un recanatese a capo di questa organizzazione, persona degnissima, è stato un mio insegnante di matematica e anche ex Consigliere regionale, però, sinceramente, 100 mila euro all’Istituto Gramsci da 20 mila, a meno che non ci siano iniziative particolari, mi sembrano un po' eccessive.
(interrompe l’Assessore Cesetti)
Luca MARCONI. Se è sopravvissuto un anno senza i 50 mila euro, poteva sopravvivere anche un secondo anno, non credo che abbia fatto debiti, Assessore, se ci dimostra che ha fatto debiti, allora quello che viene detto ha senso.
Chiudo con una cosa, Presidente, più lanciata al futuro che al presente, si è parlato di tanti architravi: quello del turismo su cui dovremmo reggere questa regione, quello dell'artigianato. Ecco, apprezzo molto quello per la vita indipendente, perché sono stato il primo ad aver raddoppiato i fondi da Assessore, da 300 mila a 600 mila, avevamo pochissime richieste allora, quindi riuscivamo a soddisfare con interventi di migliaia di euro a persona, nel frattempo queste richieste si sono allargate di molto, anche questa è una cosa positiva perché andiamo contro l'istituzionalizzazione del disabile, non deve andare in un istituto, ma deve stare fuori. Sono costi pesanti che non so se riusciremo a reggere, Assessore, con gli avanzi di amministrazione, quest’anno è andata bene, l'anno prossimo può darsi che non sarà così.
Un altro argomento che non trovo in nessuna riga, apro qui e chiuderò in occasione del piano socio-sanitario, è quello della denatalità. Se non comincia qualcosa di serio, tutti i nostri ragionamenti saranno per altri tipi di manifestazioni, cominceremo ad escludere ed a tagliare dalla tabella C tutte le iniziative all’aperto perché con gli ultranovantenni non le faremo più, dovremmo farle al chiuso e a dimensione di residenza protetta perché saremo tutti lì, in residenza protetta. Della denatalità se ne fregano tutti, dico tutti, questa preoccupazione non c'è.
Prendo atto positivamente del fatto che su 11 milioni del fondo sociale sanitario ci sono 2 milioni in più rispetto all'anno scorso; siamo riusciti, Presidente, a mettere non 300 mila euro, ma 3 milioni di euro per la vita indipendente. 300 mila euro su mia proposta, accolta all'unanimità dalla Commissione, perché sono caratterizzato da proposte accolte all'unanimità, esclusa quella sui consultori familiari privati, ma quella è un’altra questione; 300 mila euro per le famiglie numerose ed è la prima volta che in questa Regione stanziamo 400 euro a figlio fino a 5 figli e più, quindi 2 mila euro che non sono un’elemosina, ma comincia ad essere una bella quattordicesima a favore delle famiglie numerose.
Presidente, vista questa colata di milioni, sarei ben lieto se i 300 mila euro, che coprono settecento figli, che saranno divisi per 3,5/4, possano diventare qualcosa di più, sul fondo, se volete, o anche su questo. Io non ho osato neanche fare un conto perché se avessi fatto un emendamento al bilancio con cui chiedevo 300 mila euro, togliendoli da una serie di cose ..., alcune gridano non dico vendetta, vendetta mai, ma qualcosa mi è sembrata eccessiva. Rispetto a questo, voglio vedere chi avrebbe negato un intervento per chi ha ancora il coraggio di popolare questa regione, non con un figlio, non con due, perché fino a uno e due ci si arriva, anche se due cominciano a diventare un’eccezione, ma con tre, quattro, cinque, sei ..., chi è quel matto che tiene ancora in piedi questa regione? Perché questa regione poi alla fine finirà! Io sono per la tassa sugli scapoli, farei pagare all'Assessore Sciapichetti almeno 2 mila euro all'anno per mantenere l'assegno alle famiglie numerose, però, non arrivando a questo, credo che qualcosa in più possiamo prevederlo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.
Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. Mi sembra corretto intervenire rispetto anche un'analisi che viene fatta sul bilancio che assomiglia un po' al modo moderno di comunicare, si prende un dato facilmente strumentalizzabile e lo si spara. E' successo oggi, per esempio, al leader della Lega in visita ad Ancona che nel citare chi ruba ai terremotati, ovviamente, si è scordato di dire che l'unico denunciato fra i politici, spero che poi possa dimostrare la totale estraneità a questo fatto, sia un esponente della Lega. E' molto interessante questa comunicazione che dice: “Nelle Marche si ruba ai terremotati”, si poteva dire: “Anche noi abbiamo dato il nostro contributo, anzi solo noi siamo stati beccati”, poteva esprimersi in vari modi, ma si è fermato alla prima parte del discorso, forse preso dall'enfasi di voler attaccare a tutti i costi si è andato ad infilare nel posto sbagliato.
Io ho battezzato il suo anno di Governo, come il Governo dello zero rispetto al sisma. Il Governo dello zero perché in quell'anno e quattro mesi, non un euro in più è stato dato per gli investimenti sull’area del terremoto, non una semplificazione è stata messa in atto, il tentativo è stato quello di trasferire e affidare ai Sindaci le attività di ricostruzione, perché quello avrebbe risolto. Il tempo è galantuomo, è passato un anno e nelle Marche neanche un Sindaco si è voluto prendere in capo la ricostruzione. Quindi anche lo strumento più innovativo messo a disposizione ha prodotto zero.
Veniamo alla tabella C, le cifre consistenti, quelle più significative sotto il profilo economico, parlano di questioni di grande profilo, che hanno una valenza strategica nel nostro territorio, o se vogliamo su servizi di grande qualità e necessità. Seguono, per esempio, fondi che riguardano gli interventi nell’area sisma, perché non esiste una legge che finanzia in modo particolare, che ne so, l'Università di Camerino, con 2,5 milioni sulla necessità di dare uno student center agli studenti, che certo hanno ritrovato l'alloggio, ma non ritrovano un punto per stare insieme. E' un finanziamento straordinario perché non potevamo fare con un bando con il quale chiedere: “Quale Università dentro il cratere ha bisogno dello student center?” Avrebbe interessato solo Camerino, così come il trasporto pubblico locale, così come gli interventi sulla salvaguardia del territorio e così via.
Risorse importanti e significative che vanno nel verso di sostenere azioni di carattere strategico. Certo, ci sono anche quelle che il Presidente Giacinti ha definito “sostegni diffusi a favore del territorio” di cui i protagonisti, tra parentesi, in gran parte sono i Consiglieri regionali, quindi immagino che abbiano scelto e abbiano indicato con grande qualità le scelte da fare, nelle esperienze che ogni anno hanno a contatto con il territorio.
Questo modo di rappresentare il bilancio come sganciato da scelte di alto profilo, lo trovo francamente uno slogan e non una sostanza.
Voglio ricordare che la parte più di natura strategica, penso ai fondi europei, ai fondi per lo sviluppo, viene sostenuta dal bilancio tutti gli anni, non avendo mai fatto venir meno quelle risorse necessarie per poter poi sviluppare la giusta azione. Se siamo così avanti nell'espletamento e nell'uso di queste risorse, è indice anche di un bilancio che ha saputo sostenere una scelta strategica.
Sulla sottolineatura delle difficoltà economiche relativamente allo sviluppo, al lavoro, e via dicendo, voglio far notare che quando è uscito anche l'ultimo dato che ci collocava su scala nazionale sull'occupazione fra Liguria e Piemonte, in mezzo ci sono le Marche, non ho sentito ragionamenti sulla Liguria in cui sta per finire un declino inesorabile, mi piacerebbe sentirlo, sta più indietro, quindi dovrebbe essere ancora più inesorabile il declino di quel territorio.
Trovo che la nostra collocazione resti piuttosto chiara è che facciamo molta fatica a commentare ogni volta un dato positivo.
Sul termometro della salute c’è un dato nazionale, che è il punteggio sui parametri Lea, sui livelli essenziali, viene fatto tutti gli anni per tutte le Regioni, un mese fa è uscita la notizia che eravamo scivolati di 9 punti, adesso è uscita la graduatoria vera e siamo cresciuti di 5 punti, ma ancora non ha trovato titolo, lo troverà prima o poi, sarà qualcosa che arriva, ma in questi anni aver costantemente aumentato quell'indice che viene misurato sulla base delle prestazioni erogate, racconta anche in questo caso, di scelte, investimenti, attività che sono andati nella direzione giusta, quindi: fondi europei che sostengono la crescita, scelte politiche che parlano di aggregazioni e poi azioni di sostegno a queste aggregazioni. Abbiamo aggregato i Confidi, le Camere di Commercio, l’Erdis e con le politiche di bilancio giustamente sosteniamo il lavoro fatto attraverso le aggregazioni. Facciamo parte di quella politica che quando fa le scelte ha il coraggio di sostenerle.
Il paradosso dei tre Comuni, sono quattro anni che in ogni condizione sanitaria c’è un attacco costante di quelle amministrazioni nei confronti della Regione perché le cose non vanno bene, indipendentemente dallo status della struttura sanitaria, ultimamente in maniera ancora più aggressiva e forse anche un po' più motivata rispetto al passato. Effettivamente nell'area vasta 2 si fa fatica a mantenere quello che la Regione ha destinato al presidio, il quadro ormai in quattro anni me lo sono fatto e so quanta fatica fa l’area vasta 2 per dimensioni e per tutto, trattandosi di tre Comuni che si trovano, anche in maniera innaturale, a far parte di una Provincia come territorio e di un'altra area vasta. La prima cosa che ho notato ed ho chiesto è stata: “Perché questa anomalia?” Nessuno di fatto mi ha dato una risposta, “le zone erano già divise così, si è mantenuta una vecchia divisione”, continuiamo a trascinare nel tempo una cosa perché storicamente era così.
Io sono straconvinto che i Comuni ricollocati nel loro alveo naturale, che è quello della provincia di Macerata, dove esiste una programmazione territoriale, un rapporto fra enti e amministrazioni anche in termini sanitari, essendo un criminale che guarda da una parte e dall’altra, possono benissimo organizzarsi per meglio gestire le risposte dei servizi, un'opportunità importante per andare incontro alle esigenze che sono state sempre chieste.
Sentire dire: “Sto male, sto malissimo, le risposte non c'è l’ho, ma non voglio cambiare”, qualche sospetto mi viene, non è che per caso si ha paura che questo cambiamento possa produrre, che ne so, un miglioramento dei servizi a favore dei cittadini e questo per qualcuno può essere un problema? Vi assicuro che il terrore è che cambiando area vasta possa funzionare meglio. Dopo aver picchiato per anni contro l’area vasta 2 che non li ascoltava, gli rubava le risorse, gliele portava via, viene detto loro: “Andate nell'area vasta 3” e la risposta è: “No, vogliamo restare nell'area vasta 2”.
L’area vasta 2 ha tanti problemi da gestire, è quella che fa più fatica a fine anno a far quadrare i conti, penso che abbia anche difficoltà per le dimensioni, andarla a ritoccare di 3 Comuni penso solo che le faccia e all'area vasta 3 può dare un gran risultato.
Bisogna fare il referendum, come dice il Consigliere, perché ognuno possa prendere le sue responsabilità? Io sono per prendermi le mie, la proposta l’abbiamo fatta e la sosterremo, convinti, come si fa, di dire oggi che questa è la scelta, domani i risultati.
Chi fece la scelta di ricostruire dando tutto ai Comuni, il risultato ce l’ha Ovviamente non è stato detto “obbligatoriamente ai Comuni”, ma “volontariamente ai Comuni”, e infatti volontariamente l'impegno non se l’è preso nessuno, ma se quella è stata la tua scelta strategica e non ha dato nessun effetto, qualche responsabilità dovrai prendertela. Noi facciamo in tempo a prenderci la responsabilità di questa scelta, ritengo che sia giusto farla e poi valutare insieme se avrà portato una risposta migliore o peggiore alla sanità che quel territorio offre.
Sulla salubrità dei nostri bilanci ho ricordato, in dati sempre diffusi, ma poco recepiti, che in questi anni abbiamo: ridotto il debito del 30%, tolto il pagamento dell'Irap alle nuove imprese, non modificata nessuna aliquota rispetto a quelle che avevano già, quindi abbiamo ridotto le tasse, perché se non chiedo più l'Irap a chi apre nuove imprese e non modifico nulla agli altri, a casa mia si dice che le ho ridotte. Abbiamo l'Irpef ben sotto la media, ma perché quando illustra l'altro dato non illustra anche questo? L'Irpef nelle Marche è ben sotto la media perché sulla prima fascia di reddito non l’applichiamo, l'applichiamo dal secondo scaglione in su, poche Regioni fanno così e questo non si deve dire?
Le tasse le abbiamo ridotte, il debito l'abbiamo ridotto e tutti gli anni abbiamo avuto la parifica della Corte dei Conti, non vorrei che questa frase ci costasse la parifica il prossimo anno, ma tutti gli anni abbiamo avuto la parifica, andate a vedere quante Regioni hanno avuto la parifica senza particolari provvedimenti, senza rilievi. Anche blasonatissime Regioni hanno avuto dei rilievi, noi no perché gestiamo in un certo modo.
Abbiamo garantito le risorse necessarie, promosso un potenziamento anche in termini di servizi, qualificato la spesa attraverso le aggregazioni, garantito un equilibrio di bilancio importante, ridotto le tasse. Tutte frasi che dette in altri contesti farebbero tanto piacere sentire, immaginate un Premier che dice: “In quattro anni ho ridotto del 30% il debito italiano”, no, abbiamo invece chi ci vuole insegnare qualcosa, chi per le Marche non ha fatto nulla e la sua ricetta è aumentare il debito, che poi pagheranno i nostri nipoti, e ci vuole anche raccontare chi ruba. Credo che in questo caso gli sia andata particolarmente male.
E' una qualità, un lavoro, un impegno che possiamo consegnare dopo quattro anni nella sua interezza, nel segno della qualità di un lavoro ben fatto e della volontà di continuare a sostenere questa Regione. Poi abbiamo avuto la coincidenza della crisi del credito con la fine di Banca Marche, la crisi del 2008, che da noi è stata particolarmente pesante perché in un sistema di piccole imprese era difficile affrontare l’internazionalizzazione, il sisma, con governi che si sono succeduti e che ci hanno dato, i primi, tante risorse ma regole difficili, che purtroppo sono rimaste e continuiamo a combattere. Non c'è stato regalato certamente uno scenario facile entro il quale operare, ma malgrado queste difficoltà siamo stati in grado di garantire la spesa dei fondi europei, gli investimenti sul territorio, 3 miliardi di euro di investimenti complessivamente parlando, di aumentare le tasse e di dare bilanci che sono una garanzia in termini di solidità e di qualità.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie, Presidente. Dopo l'intervento del Presidente, che naturalmente ha illustrato il suo punto di vista, dicendo che la Regione va bene, io registro, dal suo intervento e da quello dell'Assessore, delle grossissime difficoltà. L'Assessore ha citato un Presidente che ha corso per le elezioni del 2015, ne ha parlato come di un marziano, di uno che non aveva mai governato senza il Partito Democratico, non so dove era l'Assessore, ma il Partito Democratico governa questa Regione da 25 anni. Sento il Presidente citare delle cose, degli esempi, che non hanno niente a che fare con il territorio e lo vedo in fortissima difficoltà politica.
La politica sta sempre davanti a me, Assessore Casini, parlo sempre di politica, e vedo i due che hanno parlato prima in fortissima difficoltà, l'Assessore, ha citato il problema delle infrastrutture che non sono state fatte, è vero, però lo deve chiedere a casa sua, all'interno della sinistra, perché non si è realizzata l'infrastruttura dell'autostrada, che un suo collega, Presidente di Provincia, non ha mai voluto.
Il problema non sta nella Lega, in Forza Italia, nel Movimento 5 Stelle, sta dentro casa vostra, questo è il dato politico.
Poi ha fatto una bella difesa del suo operato, io lo capisco, lo comprendo, lei fa una professione per la quale è molto adatto e per la quale è allenato a fare questi discorsi, ma poi bisogna verificare tra il discorso, il ragionamento, il territorio, la politica e quello che accade nel territorio.
Ho visto, ho cercato di capire, ho cercato di leggere i numeri, come ha detto la Consigliera Marcozzi, per esempio, il Presidente fece una battaglia al momento dell'insediamento dal banco della Presidenza in merito al problema dei disoccupati, pochi giorni fa ho citato dei dati, +7 mila unità, mentre quelli della Cgil dicono tutta un'altra cosa: +0,3 disoccupati, le Marche sono la regione peggiore rispetto alle altre del centro Italia ha -0,2/-0,9, rispetto ai dati nazionali, disoccupazione femminile +8%, mentre quella maschile è sempre a -0,3.
Bisogna capire cosa vogliamo, i dati sul territorio e i quotidiani incontri con chi sta in questa realtà territoriale ci dicono che non c'è un momento del lavoro, è difficile trovarlo, non c'è, diminuiscono pure le nostre imprese perché da 170 mila sono passate a 140 mila. Di imprese, artigiani, partite Iva ne abbiamo persi più di 30 mila, perciò abbiamo perso più di 30 mila lavoratori, allora i dati non sono quelli che abbiamo letto sui giornali, probabilmente sono quelli della Cgil, e penso che questo sia un ragionamento serio.
Abbiamo detto che è un bilancio senza corpo, il bilancio è il modello di Regione che vogliamo creare, che vogliamo avere, la programmazione che vogliamo avere. Il bilancio dovrebbe essere approvato all'inizio dell'anno, per dare degli indirizzi ai vari Assessorati, in modo che a fine anno si possa verificare quanto è stato detto o è stato deciso. Approvarlo all'inizio dell'anno per dire all'Assessorato X tot soldi, all'Assessorato XY tot soldi, in modo da valutare a fine anno se è stato raggiunto il risultato. Invece facciamo una serie di conti matematici, di somme algebriche ed alla fine viene sempre approvato, perché più 5, meno 5 fa zero, è chiaro che si approva il bilancio in questo contesto.
E' questo, quando probabilmente non approfondiamo bene gli argomenti, vi diciamo che non va bene, che queste cose non vanno bene, Presidente, lo so, è difficile che lei digerisca le cose quando le si dice che non vanno bene.
Leggiamo sui giornali pagine di propaganda a non finire ad esempio sulle liste d'attesa, poi andiamo a chiedere presso un Cup quando è la visita e la risposta è: “Nel 2022, 2021". Credo che i dati riportati in quelle pagine dei giornali, anche graficamente fatte bene - probabilmente c’era anche un po’ di verde, mi pare di ricordare, un qualche segno da qualche parte - non rispondano alla realtà ed anche il bilancio non risponde alla realtà senza una programmazione. Se si investono 2 milioni per creare posti di lavoro, l'anno successivo voglio vedere e capire se quelle risorse hanno creato 10 mila posti di lavoro. Queste sono le sfide e sono diverse rispetto a un modestissimo ragionamento.
Poi ho sentito altre cose che vorrei riprendere, adesso si dice che la zona di Cingoli deve stare con Macerata, al Presidente voglio soltanto ricordare, probabilmente in quel periodo era a Pesaro e faceva il professore, che Cingoli ha sempre guardato in termini economici alla Valle Esina, questo è il problema, ha guardato sempre a quella vallata ed economicamente era facilmente raggiungibile piuttosto che scendere a San Severino per arrivare a Macerata.
Probabilmente i maceratesi non sanno che non andranno con Macerata, andranno di sicuro con San Severino per la giurisdizione dell'ambito, questo è, è lì sopra, non ci vuole uno scienziato, nel mezzo ci sono soltanto un po’ di pastori sardi che si incontrano sulla strada per arrivare a San Severino. Chi conosce il territorio sa che la scelta che era stata fatta su Cingoli era lungimirante, perché guardava a quell'economia, probabilmente in questa realtà territoriale manca qualcosa sulle infrastrutture, manca il miglioramento della strada ed io questo l'ho sempre sostenuto, non che la vallata dell’Esino sia migliore, però voi avete i numeri e addirittura ho sentito che la scelta viene fatta convintamente, Presidente, io dico di no, lei dice di sì, ha i numeri, metta pure Cingoli dall’altra parte così peggioriamo ancora di più il problema.
Esistono una serie di fattori negativi in questo bilancio e purtroppo abbiamo ragione, le cose stanno in questi termini.
Cosa si è fatto in questi cinque anni? Abbiamo preso i soldi dei marchigiani per mettere a posto una società, non lo so, perché a tutt'oggi non ho visto aerei, non è che a questi signori, magari nel 2020, dobbiamo dare pure una lettera con dei soldi per ritornare in Norvegia? Non lo so, so solo che non vedo aerei, vedo che continua a ripetersi questo problema, gli aerei non ci sono. Il Presidente ne doveva portare tre alla settimana, ha sottoscritto un accordo in Cina per tre aerei alla settimana, non so dove sono rimasti, forse sono ancora a Pechino o da qualche altra parte, perché poi hanno detto che per arrivare in Italia dovevano fare tre o quattro scali.
Addirittura altri 8/9 milioni di euro circa sull’Interporto dove non c'è un progetto, c'è solo un debito di 12 milioni di euro circa, anzi c'è stata una convenzione con una società di logistica per 178 mila euro all'anno, l’ho detto al Presidente che mi ha risposto: “Ma ha partecipato ad una gara d'appalto”. Quando ha partecipato ad una gara d’appalto? Due anni prima, non lo so, non ha partecipato per quell’anno lì e quando avete fatto la convenzione era una cosa vecchia risalente alla partecipazione alla gara d'appalto. Anche lì c'è un fallimento. Perché bisogna dire che va tutto bene?
Ritorno un attimo indietro, a quello che ho detto sull'aeroporto, voi parlate con uno che ha fatto nascere quell'aeroporto per le cose che ha fatto da sindacalista, adesso vedremo quando arriveranno i voli, forse mai, probabilmente anche qui ci sarà un'ulteriore catastrofe, passerà il 2020 e se ci saremo, vedremo, se ci saranno gli altri vedranno cosa succederà.
Su questo bilancio, nonostante gli sforzi dell'Assessore e del Presidente nell'annunciare alla comunità marchigiana che è un buon bilancio, come Lega, per quanto ci riguarda, manteniamo un forte dissenso, anticipo ora che esprimeremo una valutazione al momento del voto.
La risposta vera la daranno i marchigiani, se effettivamente questo bilancio interverrà sulle attività economiche, sulle attività produttive, su quello che manda avanti la regione Marche, diranno se è stato un bilancio o dei bilanci ... Questo è l'ultimo bilancio che questa maggioranza approva, ma credo che la verifica vada fatta su tutto il percorso, che in altre circostanze l'abbiamo definito con una parola che rispecchia un po’ questa situazione: il nulla, il nulla di questa maggioranza che ancora oggi si ripete con l'approvazione del bilancio.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Innanzitutto devo complimentarmi perché questo anno siete riusciti a peggiorare ulteriormente il metodo utilizzato in tutti questi cinque anni rispetto alla prerogativa ed al ruolo dei Consiglieri e ai tempi dati a ciascuno di noi per valutare una mole di dati così importanti, soprattutto in spregio del ruolo del Consigliere, in particolar modo del Consigliere di minoranza, perché tra voi di maggioranza vi potete aggiustare le cose come volete, sicuramente vi siete sentiti con i vostri tempi, ma consegnare gli atti definitivi oggi, avere la bozza, che poi ha subìto una serie di modifiche del bilancio, a neanche una settimana dal voto, quindi lunedì rispetto al voto di oggi, credo che sia una tempistica quantomeno scandalosa e un modo di porsi nei confronti delle minoranze che non fa onore a questo Consiglio regionale, in particolar modo all'ultimo Consiglio che approva il bilancio per il prossimo anno.
Questo è un comportamento da stigmatizzare, è stato fatto il Regolamento da questo Consiglio regionale ed i componenti della Commissione per il regolamento sono stati tutti all'unanimità concordi nel dare delle tempistiche congrue per rispettare le prerogative e non svilire il ruolo del Consigliere. Ebbene, in barba a quanto deciso, questo anno avete superato voi stessi nel disprezzo al ruolo del Consigliere.
Mancano misure strategiche, è stato detto in maniera molto chiara, e la composizione e la vastità - sono 35 pagine - della cosiddetta tabella C, che parla e introduce misure straordinarie, quindi non stabili per il nostro bilancio, la dice lunga sulle scelte che avete fatto.
Ho preso alcuni appunti anch'io ed ho ascoltato alcuni interventi e per quando mi riguarda credo che siano state dette delle cose non perfettamente esatte, certamente non coincidenti con il mio modo di pensare, e parto da un tema che certamente mi è caro: il terremoto.
Abbiamo inserito 20 milioni di risorse per anticipazioni sulla ricostruzione, la questione è stata dibattuta a lungo con un botta e risposta sulle drammatiche scelte fatte per le Marche, non solo dai Governi che si sono succeduti. Un botta e risposta che, devo dire, in molti aspetti non mi ha convinto. Presidente Ceriscioli, lei forse si ricorderà che quando il Governo giallo-verde squalificò la voce delle Regioni all'interno della cabina di regia sulle decisioni del terremoto io mi schierai dalla sua parte perché reputavo che i territori dovessero avere, indipendentemente dalla nostre diversità di visione e di colore politico, il loro peso, però, Presidente, non possiamo dimenticare che il colore politico di chi ha fatto e portato avanti l'impostazione che tutt'oggi c’è rispetto all'emergenza ed alla ricostruzione è quello del Partito Democratico, lo è stato all'inizio e lo è tutt’ora.
Quindi, Presidente, mi sarei aspettata che la voce un po’ grossa, che in questi ultimi mesi ha fatto quando c'era un Governo di colore diverso, alzando ogni tanto la testa, l’avesse anche fatta nel momento in cui aveva un Governo del suo stesso colore politico e nel momento in cui quelle decisioni venivano prese. Oggi ne abbiamo le conseguenze, era a monte che bisognava far sentire la voce dei marchigiani, non quando era troppo tardi, anche quando il Partito Democratico aveva designato i Commissari, perché, ricordiamoci, sia Errani che la De Micheli hanno portato avanti delle politiche non a vantaggio del territorio marchigiano, ma di altre economie.
Uno dei Consiglieri ha ricordato uno degli emendamenti, che sono nella tabella C, sugli impianti sciistici di Ussita e di Frontignano, ebbene non posso non evidenziare come circa un anno fa, a fronte di un investimento di più di 7 milioni di euro per la ripartenza di quegli impianti, feci una mozione per chiedere l'anticipazione di appena 200 mila euro nei confronti del Comune, che avrebbero consentito a quella realtà economica, turistica, sciistica, di una zona già gravemente colpita, di ripartire in tempo per fare le due stagioni sciistiche, quella del 2018 e quella attuale del 2019. Bene, quella mozione fu ovviamente bocciata perché non si potevano fare anticipazioni da parte della Regione, non lo si trovava consono, mi venne risposto dall’allora Assessore Sciapichetti che la Regione non poteva procedere ad un anticipo perché avrebbe significato creare un precedente pericoloso. Evidentemente quel precedente pericoloso - a distanza di quasi due anni oggi prevedete una anticipazione di 20 milioni di euro - si poteva fare e la pretestuosità di bocciare le proposte che venivano dalla minoranza oggi crolla sulle scelte che voi stessi fate, ma sempre troppo tardi, i danni della scelta fatta per questioni politiche e non per decisioni legate al territorio li stanno pagando ancora quelle comunità.
Abbiamo parlato di una serie di dati negativi che, per quanto mi riguarda, non corrispondono all'enfasi raccontata dall'Assessore Cesetti e dallo stesso Presidente Ceriscioli. Abbiamo perso migliaia di imprese e i dati sulla disoccupazione sono molto chiari e parlano di un tasso di disoccupazione che ha perso in valore assoluto il 6,5%, avevamo 49 mila disoccupati nel terzo trimestre 2018 e oggi, nel 2019, ne abbiamo 52 mila.
Credo che i dati che vengono raccontati non corrispondano alla realtà, non possiamo raccontare di un’isola felice che non c'è, perché quando usciamo da questa stanza, le persone che non hanno lavoro e che sono in difficoltà sono migliaia e penso che lo sappiate molto bene.
Ho ascoltato la presentazione del Presidente Giacinti che ha enfatizzato alcune misure, per carità, che sono all'interno di questa vasta documentazione del bilancio, che prevede una serie infinita di interventi puntuali, ribadisco interventi puntuali, che non parlano di strategia, ma di un bilancio di ultimo mandato elettorale, dobbiamo chiamare le cose con il loro nome. Ho sentito porre l'enfasi su un problema, anche questo lo seguo da parecchi anni, che è quello della difesa della costa, sono andata a cercare e a vedere la congruità di questi investimenti, che hanno avuto la dignità di essere menzionati nella relazione introduttiva, ed ho trovato nell'arco dei tre anni un investimento pari a 4,5 milioni: 500 mila euro nel 2020, 500 mila euro nel 2021 e 3,5 milioni nel 2022, mentre noi abbiamo tratti di costa in gravissima sofferenza e anche diverse infrastrutture oggi, non nel 2022.
Per questo annuncio che ho fatto un emendamento per ulteriori 2 milioni di euro per l'anno 2020, e non il 2022, attingendoli da un altro di quei punti molto discussi e molto controversi, che sono gli 8 milioni di euro dati alla Svim per l'Interporto e, l'ha detto bene la relatrice di minoranza, la Consigliera Marcozzi, dovete ancora chiarirci se questa è una ricapitalizzazione, e non è possibile per quelle realtà che hanno avuto per tre anni un bilancio in negativo, o di cosa si tratta, perché così sembrerebbe una ricapitalizzazione mascherata, che non è consentita, allora utilizziamo questi soldi non per coprire dei buchi e dei debiti, ma per fare un investimento. In questo caso andremo a tutelare delle imprese, delle realtà che nel turismo danno lavoro e danno sicuramente sviluppo, altrimenti andiamo solo a buttare ulteriori risorse in un calderone che non produrrà effetti positivi.
E’ stato discusso anche molto, e qui devo intervenire anche da Vicepresidente della Commissione sanità, rispetto ad un allegato, ad un atto che si affianca al bilancio, che è un'altra legge omnibus. Avete scelto, contro il parere di una vasta parte della minoranza del Consiglio regionale, di andare avanti e di presentare un atto, che non aveva l'urgenza di essere proposto tre giorni prima della discussione in Aula, chiuso nella stessa giornata, oggi, in cui lo discuteremo, in cui avete inserito tutte quelle norme alle quali, in qualche modo, vi fa comodo dare un'accelerata. Reputo che nella correttezza istituzionale nei confronti dei Consiglieri di minoranza, se non altro, sarebbe stato più opportuno dare più tempo e magari portare quella proposta di legge a gennaio. Volevate scegliere la corsia preferenziale per alcune proposte? Avete tutta la facoltà, siete la maggioranza, i numeri li avete, li avete sempre utilizzati, ma presentarla come una forzatura tre giorni prima ..., ripeto, alcuni emendamenti sono stati chiusi questa mattina, quindi, noi Consiglieri ci troviamo ad esaminarli a poche ore dal voto. Lo trovo assolutamente scandaloso e da Vicepresidente della Commissione sanità rilevo due cose: si è parlato dello spostamento di Cingoli dall’area vasta 2 all’area vasta 3 e ribadisco che la Commissione sanità stava discutendo una proposta di legge in merito, aveva già avviato e fatto una serie di consultazioni dalle quali era emerso che una grande fetta dei rappresentanti della comunità era contraria a questo tipo di spostamento, soprattutto, la cosa che è più grave, in assenza di alcun tipo di garanzia da parte degli uffici, che sono stati chiamati a fare una valutazione tecnica rispetto alle migliorie possibili da questo trasferimento. Non ci hanno saputo dare una risposta in positivo, anzi, per quanto riguarda i servizi legati al sociale, ci è stato posto un altolà, attenzione, perché vi troverete con delle problematiche legate ai medici di base, legate ad una serie di servizi che sono del sociale e che sono fatti dall'ambito, e che oggi sono tutti, ovviamente, in un ambito, che non è quello in cui si dovrebbero trovare.
Attenzione a fare forzature, attenzione a pensare di passare sopra i territori in questo modo, neanche il rispetto di una Commissione di completare l'iter, dico anche di più, su questo articolo la Commissione sanità non si è espressa, perché tre giorni fa, quando ci è arrivata questa famosa omnibus, questo articolo neanche c'era, oggi è stata votata l'introduzione. Credo che sia un ulteriore grave modo di comportarsi, in spregio delle comunità e in spregio anche ai Consiglieri. Abbiamo chiesto in Commissione di avere più tempo per capire dai tecnici quali potessero essere i lati positivi, ma soprattutto quelli negativi derivanti da questo spostamento, questo tempo non ci è stato dato, ve ne infischiate e come sempre prendete le vostre decisioni.
Riguardo le infrastrutture - lo so, Presidente, che ho sforato il tempo, come hanno fatto più o meno tutti - voglio fare due accenni perché è evidente che nelle infrastrutture, nei lavori pubblici, siamo in ritardo. Lo diciamo tutti che non si è investito e non possiamo dire che la colpa è di altri, se non di chi ha amministrato in questi decenni e non era certo il centrodestra, e non era certo un uomo solo al comando. Nella Regione Marche ha amministrato e governato sempre il centrosinistra, sempre il PD, è cambiato il Presidente, ma le politiche sono state le stesse, in continuità e questi investimenti non ci sono stati. Forse il Presidente Ceriscioli si è accorto in ultimo di essere indietro negli investimenti, nelle infrastrutture, nei lavori pubblici, tant'è che ha dato, a sette mesi dal voto, un incarico ad un suo consulente per i lavori pubblici, a 41 mila euro. Quindi, forse anche il Presidente si è reso conto che il problema c'è, ma anche qui, Presidente, mi permetta, forse se ne è reso conto un po' tardi.
Faccio un ultimo inciso riguardo al discorso della Corte dei Conti. Credo che ad incensarvi siete piuttosto bravi, in questi anni lo avete fatto anche molto bene, ma io ricordo che nell'ultima parifica, e ci ho fatto anche un'interrogazione alla quale non mi avete risposto, come spesso succede, la Corte dei Conti sollevava dubbi e perplessità su 1 milione di euro dati in consulenze per l'Aerdorica. A quella interrogazione non mi avete risposto e mi avete detto: “Andate a cercarlo in tutte le documentazioni”, ma quando si fa una interrogazione, prendendo le parole e lo spunto dato dalla Corte dei Conti, credo che un problema in questo senso ci sia e di questo la maggioranza avrebbe dovuto farsi carico, se non altro dare la risposta e approfondire.
Credo che le valutazioni, sia nel metodo che nel merito di quanto è contenuto in questo bilancio, per quanto riguarda Fratelli d'Italia, non possano certamente trovare una sponda positiva, è il bilancio dell'ultimo anno, nel quale avete cercato di inserire, avendone anche l'opportunità, con la possibilità di utilizzare le riserve degli avanzi che prima erano congelate, una serie di operazioni capillari sul territorio per cercare di ricreare un consenso, che evidentemente i marchigiani non vi stanno più dando.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Il mio intervento sarà piuttosto breve perché, premessa la bravura indiscussa dell'Assessore di cui non possiamo assolutamente dubitare, ripeterò quello che ho detto in Commissione bilancio, ossia che l'Assessore al bilancio è molto fortunato perché ha un team, un'equipe professionale che è riuscita a fare quello che io chiamo un miracolo, che si riassume, secondo me, in tre punti principali.
Il primo è la riduzione del debito che, secondo quello che ho intuito, è dovuta anche all'abilità della Regione, quindi degli uffici, di ricontrattare i debiti contratti a condizioni agevolate e migliori, che non è poco, oltre al fatto di aver recuperato delle somme che sono state utilizzate a questo scopo.
Contemporaneamente a questo primo risultato, non si sono aumentate le tasse, anzi, si sono ridotte. Ricordo, ad esempio, la riduzione dell'accise sulla benzina. Ecco la differenza tra la sinistra che dice una cosa o meglio non la dice e la fa e ad esempio la Lega. Ricordo che l'ex Ministro Salvini disse: “Se mi votate e vado al Governo al primo Consiglio dei Ministri eliminerò le accise sui carburanti”, cosa che ovviamente non ha fatto, ecco la differenza tra chi fa propaganda e chi le cose le fa, magari anche senza dirle o non comunicandole a sufficienza.
Il terzo punto, che costituisce dal mio punto di vista un miracolo è che, dopo aver fatto queste due cose, siamo anche riusciti ad aumentare le risorse disponibili sul territorio, ma non di poco, di tanto, perché nei tre anni complessivamente sono stati liberati quasi 500 milioni di euro, relativi all'avanzo vincolato, vedo anche che nella tabella C, quest'anno solo in quella tabella, ci sono circa 188 milioni di euro.
Diciamocela tutta, questi soldi vanno sul territorio marchigiano, non vanno sulla luna, quindi, vorrei capire, chi voterà contro questo bilancio lo farà per partito preso, non per ragioni oggettive, perché, ripeto, è stato fatto un mezzo miracolo anche sulle infrastrutture.
Vorrei dire una cosa, qualcuno probabilmente pensa allo sviluppo della società di 100 anni fa, in cui l'unica infrastruttura che contava era quella fisica, una strada che permettesse con la macchina di spostarsi. Voglio ricordare, poi qualcuno magari lo farà meglio di me, che recentemente è stato realizzato un contratto importantissimo con Ferrovie dello Stato, se non vado errato, un accordo di quasi 700 milioni di euro, per la mobilità su ferro e voglio anche ricordare che è stato realizzato un piano per l'infrastruttura dematerializzata, ossia la banda ultralarga che, secondo me, per la visione di sviluppo futuro della società che ho in mente, è parimenti se non più importante dell'infrastruttura fisica. Quindi, chi dice che le infrastrutture non sono state realizzate dice una cosa falsa. Ripeto, Assessore, dica grazie agli uffici perché sono riusciti a fare probabilmente quello che altre Regioni … Infatti ho premesso che la sua bravura non è in discussione, però un grande merito va agli uffici che hanno fatto quello che, probabilmente, altre Regioni non sono riuscite a fare. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Solo un chiarimento su una questione che ho intenzione di approfondire perché ha destato nel dibattito tanta sottolineatura, mi riferisco in particolare agli 8 milioni di euro per l'aumento di capitale della Svim. Questa società ha circa 16 milioni di euro con a fronte oltre 50 milioni di attivo dato dalle infrastrutture, investimenti fatti a suo tempo. La società detiene una attività per oltre 50 milioni di euro, ha un passivo di 16 milioni e, con uno stralcio e un'attenzione particolare, considerando anche che creditore di quella somma in parte è la Regione, che è socia ed al contempo creditrice, si arriva a 12 milioni di passivo.
L'aumento di capitale mette nelle condizioni la società di poter completare una progettualità che va verso il mantenimento del patrimonio interno alla Regione, alternativamente lo spauracchio del fallimento, o di altre procedure concorsuali, in mancanza di una ricapitalizzazione come vuole essere, porterebbe alla perdita di quel patrimonio. Questo è il senso vero che c’è sotto quell'aumento di capitale, così come lo vediamo nella tabella C, appunto, per cui credo che sia un'operazione che nella sua interezza vada sostenuta per questo motivo, altrimenti si rischia di minare la solidità di una società che ha all'attivo oltre 50 milioni di investimenti fatti in precedenza.
Oggi con un aumento di capitale che può sembrare ragguardevole, ma nemmeno tanto, possiamo metterla in sicurezza, considerando anche, in tutto questo discorso e in questo contesto, che la società in quest'ultimo anno ha visto la costruzione definitiva della stazione e all'Interporto arrivano treni già da un anno, quindi, la vera mission di questa società è in divenire e in questo iter penso che non sia così sballata l'ipotesi della ricapitalizzazione, proprio in virtù del fatto che si tende a preservare il valore del patrimonio che questa società ha in sé.
Alternativamente, ripeto, si minerebbe e forse si rischierebbe di buttare alle ortiche quantomeno una buona fetta di questo patrimonio, quindi, ritengo doveroso ragionare nei termini del salvataggio con l'aumento di capitale, visto come rilancio dell'attività sociale, che va a vantaggio di tutta la Regione.
Un chiarimento sulla questione nella quale sono stato tirato in causa dalla Consigliera Leonardi, la difesa della costa. Gli interventi che notiamo sulla difesa della costa sono figli di un iter coerente, dal primo giorno ad oggi, quello che lei dice ha trovato nelle altre discussioni in merito alla stessa questione una risposta che più volte abbiamo dato, il Presidente in primis, perché è un tema che ha accomunato e accomuna diversi territori, tutta la costa marchigiana, la questione va letta e vista in relazione alla nuova programmazione del prossimo settennato, quindi, parliamo di fondi europei che potrebbero essere anche declinati alla soluzione di questo problema, e di eventuali ulteriori risorse per la difesa del suolo provenienti dallo Stato. Questo è il motivo per cui si aspetta e non vuol dire che per la difesa della costa, nel triennio, ci sono soltanto queste risorse, ma in un mondo in divenire viene colta ogni occasione che può essere coniugata alla soluzione di questo problema.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Mi spiace che il Consigliere Marconi non sia in Aula, qualcuno glielo riferirà, vedo il Presidente Volpini che già sorride, giusto per puntualizzare in merito ad alcuni emendamenti, naturalmente poi interverrà il Consigliere Maggi.
Il Movimento 5 Stelle non solo ha presentato un emendamento di 200 mila euro, grazie all’intervento del Consigliere Giorgini, a favore della bonifica dell'amianto, ma ha presentato altri quattro emendamenti, ciascuno di 25 mila euro, per finanziare ed implementare il registro tumori, nello specifico, i progetti sperimentali e di ricerca con le Università e le associazioni che si occupano di fibromialgia e di cannabis terapeutica.
L'emendamento in questione, del quale ha parlato il Consigliere Marconi, e tutti gli altri fanno riferimento ad articoli di legge che sono stati approvati all'unanimità da questa Aula. Nello specifico, l'articolo 5, quello che riguarda il contributo per i progetti pilota in collaborazione con l'Istituto farmaceutico di Firenze, che è l'unico autorizzato a produrre la cannabis terapeutica, serve per avere l'autorizzazione a produrre la cannabis come progetto sperimentale nella regione Marche. Ci sono già dei tavoli di confronto, perlomeno c’erano ai tempi del Ministro Grillo, ora ho perso un po’ di vista il Ministero della salute, però spero che stiano andando avanti, nello specifico servono per implementare la produzione di cannabis e lo stesso Consigliere Marconi, quando è stata approvata la legge in questione, la n. 26/2017, non solo ha fatto il plauso al lavoro della Commissione e del Presidente Volpini, ma addirittura ha chiesto al Consiglio di votare in maniera serena perché il lavoro risolveva un problema grosso, seppur circoscritto all’interesse, per fortuna, di poche persone, i malati di fibromialgia, che con questa terapia possono in qualche modo migliorare le loro condizioni nella sopportazione del dolore.
Giusto per fare questa precisazione e mi spiace che non si sia fatta più attenzione e non si siano portati alla ribalta di questa discussione i 20 mila euro destinati al disco diva musica ’70, i 30 mila euro, nella famosa tabella C, destinati alla partenza di San Francesco dal Porto di Ancona, i 100 mila euro per l’organizzazione del cinquecentenario di Sisto V, i 15 mila euro per le Marche e l’età della pietra, i 17 mila euro per la festa del gelato, poi c’è tutta una sfilza di contributi, 150 mila euro alla Delegazione Pontificia di Loreto per mostre fotografiche, 500 mila euro alla festa del covo, 500 mila euro destinati all’expo di Dubai, 80 mila euro per convegni e seminari in materia di caccia, poi contributi vari per i mercatini di Natale.
Forse sarebbe stato il caso di attenzionare, se proprio bisogna far polemica, questi capitoli piuttosto che un contributo che finanzia un articolo di legge, ripeto, approvato all’unanimità da quest’Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Presidente. Questo è un bilancio di previsione ma, come è stato detto, credo che lo si possa leggere anche e soprattutto come un consuntivo. Parliamoci chiaro, accanirsi oggi nel vedere la Tabella C è come accanirsi su un malato terminale, non ha senso, i numeri sono lì, li abbiamo visti tutti, li abbiamo visti pure l’anno scorso, per cui a me non interessa andare ad interpretare il perché ed il per come di certi numeri, di certe azioni, mi interessa capire cosa eventualmente è stato fatto e cosa è mancato in questi cinque anni. Ripeto, è vero che questo è un bilancio di previsione, però arriva al termine di un percorso che è durato cinque anni, penso che avremmo difficoltà a fare il consuntivo del 2019, quindi è meglio sviluppare un pensiero ed un dibattito in questa fase.
Parto dal fatto che il bilancio di previsione è qualcosa che deve annunciare una visione di quello che si vuole fare, quindi significa far sapere al contesto che si amministra quali sono le linee di sviluppo che si vogliono percorrere. Quando si parla di programmazione strategica occorre impostare un bilancio attraverso un’analisi dettagliata del contesto, poi su quella analisi dettagliata, che va fatta settore per settore - non di carattere generale, un pot-pourri di cui non si capisce nulla - come l’economia, il lavoro, le infrastrutture, lo sport, il sociale, il sanitario, e si fa un’analisi del contesto, dopodiché si fa una strategia per raggiungere gli obiettivi che quei contesti hanno indicato.
Torno indietro di qualche anno e ripenso a quanto è stato detto in quest’Aula nel momento dell’insediamento e tiro una linea oggi per capire che cosa è successo e cosa è venuto fuori. Così come hanno detto tanti colleghi che mi hanno preceduto, nonostante cerchi di sforzarmi per capire il cambiamento che c’è stato, io non lo vedo. Si è parlato di obiettivi su cui lavorare, come il lavoro, l’economia, le infrastrutture, la sanità e il sociale, vedo che nessuno di questi problemi, o meglio, alcuni di questi problemi non sono stati mai risolti.
Questo perché è mancato nel corso degli anni, quando lo si chiedeva, il dibattito sul contesto, è mancato completamente, tanto è vero che se riprendiamo le relazioni previsionali e programmatiche, come qualcuno ha detto, sono ripetitive, un copia incolla degli anni precedenti, sempre gli stessi obiettivi: diminuzione del debito, sviluppo, infrastrutture, sempre le stesse cose, però a valle non c’era il risultato, non c’era il progetto per raggiungere quegli obiettivi.
E’ vero che in questi anni l’Assessore Cesetti ci ha sempre detto che ci possiamo vantare del fatto che siamo una delle poche Regioni d’Italia che ha avuto per cinque anni la parifica del bilancio, però questo non è che mi appassiona, anche perché la parifica dovevamo ottenerla credo per forza, perché abbiamo ridotto tutto, spese e cose varie e non abbiamo fatto cose eccezionali. Avrei preferito che pur parificando e pur con qualche debito in più avessimo finanziato qualcosa di interessante per il nostro territorio, ne consegue che in questi cinque anni che abbiamo trascorso qui, abbiamo visto un territorio sempre meno attrattivo, è questo il vero problema che non abbiamo affrontato, non avete affrontato, io non c'entro niente, ed il territorio è sempre stato meno competitivo rispetto agli altri.
Oggi la sfida non è sui distretti, che sono morti decine di anni fa, che non hanno più ragione di esistere, ci sono degli studi della Politecnica delle Marche e di altre Università che vi invito a leggere, sono finiti nel momento in cui nel 2000 è nata la globalizzazione. I distretti non hanno più ragione di esistere, e noi lavoriamo ancora in termini di distretti, non ha senso lavorare in questo modo, dovevamo riprendere quei valori che ne erano alla base e nei primi anni 2000 fare dei progetti che potessero rilanciare quell’economia, attraverso una grande e precisa internazionalizzazione, cercando di rendere il territorio competitivo e stimolante per gli investimenti.
A chi vogliamo che interessi? Imprenditori, grandi aziende, è vero che il piccolo è bello, è vero che abbiamo lavorato molto sul mondo dell’artigianato con contributi e altro, però i grandi numeri li fanno i grandi investimenti che qualificano il territorio, anche perché dai grandi investimenti nascono gli spin-off, nascono quelle aziende che collaborano con le grandi aziende, cresce anche una nuova classe imprenditoriale. Noi abbiamo avuto qualche esempio di questo tipo, non rinnego l’esperienza della Cassa del Mezzogiorno che abbiamo avuto nella provincia di Ascoli, perché attraverso gli investimenti delle multinazionali sono nati tanti spin-off e sono nati tanti imprenditori che ancora resistono.
Bisogna gestire bene, impedire che se ne vadano - c’è una proposta di legge del Movimento 5 Stelle su questo tema - occorre gestire meglio la permanenza di queste aziende nei nostri territori, non sono il diavolo, il male di tutta l’industria marchigiana.
Chi è che può venire ad investire su questo territorio, nel quale abbiamo soltanto un elemento di comunicazione, che tra l’altro in questi giorni sta mostrando tutta la sua criticità in direzione nord-sud sulla dorsale adriatica? Non abbiamo alcun collegamento con il Tirreno, non abbiamo l’alta velocità ferroviaria, buon per il Consigliere Bisonni che ha visto non so quali investimenti su ferro, io non li vedo, è stato fatto qualche intervento di elettrificazione nelle aree interne, che però non interessa l’economia, intesa su scala globale, ma soltanto il trasporto passeggeri, per un’economia prettamente locale.
A chi può interessare un grande investimento in questi termini? A quale imprenditore, dopo quello che avete approvato sul piano integrato della costa, interesserà riqualificare le sue strutture sul lungo mare, oppure sulle aree adiacenti, se gli impediamo di fare interventi radicali, innovativi per poter inserire servizi all’interno di queste strutture? Abbiamo degli alberghi obsoleti, manchiamo di qualità in questo senso perché sono stati fatti negli anni ’60, nell’immediato dopoguerra, a chi interesserà? E' stata fatta una politica miope e non è più possibile fare interventi strutturali pesanti.
C'è poi il discorso della sanità, in questo campo non mi addentro più di tanto perché la confusione che è stata fatta in questi anni è incredibile, su determinati progetti che potevano essere anche condivisibili.
E' stata fatta una comunicazione micidiale, parlo del sud delle Marche, dove ormai sono in rotta gli uni contro gli altri, armati, dove si è instaurato un derby sulla sanità e nel frattempo si è perso di vista l’obiettivo dell’attuale, dell’ordinario, per dire: cosa faremo da qui a 15/20 anni con i nuovi ospedali, o il nuovo ospedale? Vedo che dal nuovo Piano sanitario è scomparsa la parola “unico”, c’è rimasta solo la parola “nuovo” ospedale. Come governiamo la sanità in questo tempo di passaggio? Le liste d’attesa sono ancora lunghe mesi se non anni con il depauperamento del personale sanitario ed anche delle attrezzature. Dove sta questo Piano che dovrebbe dire che la sanità fra 15 anni sarà efficiente ed efficace in attesa che venga Godot con i nuovi ospedali?
Il discorso di alcune responsabilità mi fa un po’ sorridere. Province, non date anche a noi del centro-destra la responsabilità del grande patatrac delle Province, noi non c’entriamo niente, chi governava era il centro-sinistra, era il PD, ed era un certo signor Renzi che quando approvò la legge, nell’aprile del 2015, disse in televisione che finalmente 3 mila amministratori tornavano a lavorare. Il disastro è sotto gli occhi di tutti. Dopodiché la Regione ha fatto quello che poteva, ammiro, apprezzo, condivido, stimo l’Assessore Cesetti, ma sul territorio è un dramma, non siamo riusciti a fare nulla perché i Centri per l’impiego sono quello che sono, i Centri di formazione non fanno più formazione perché danno soltanto dei vaucher per far fare i corsi agli altri, mentre prima li facevano. Abbiamo dato dei soldini, è vero, ad alcune Province che erano in difficoltà, cosa che negli anni precedenti non si faceva in quanto le Province camminavano con le loro gambe, e qui consentitemi un piccolo accenno polemico.
Terremoto, anche qui la colpa è nostra? E’ dell’opposizione? Un’attenuante c’era, il terremoto stesso, però è stato gestito malissimo. La madre di tutte le guerre è il decreto 189 e non l’ha fatto Salvini, né la Meloni, né Berlusconi, l'ha fatto il governo PD, con il quale ha centralizzato tutto ed ha governato per diversi anni, poi c’è stata la parentesi del governo giallo-verde, ma il decreto 189 ha svuotato la competenza delle Regioni e voi non siete stati in grado di contrapporvi a questa cosa. Il consiglio era semplicissimo, avrei immaginato che baracca e burattini si trasferissero nelle zone terremotate per fare una battaglia forte sui territori, come fece, ad esempio, il Sindaco dell’Aquila del Partito Democratico che fece una battaglia fino alla morte per essere Commissario della sua città per gestire il terremoto in un certo modo, poi i risultati non sta a me giudicarli, però qualcosa di buono in quel caso è stato fatto perché era l’unico responsabile che interagiva direttamente con il Governo, che a sua volta non poteva far finta di non sapere.
Questo bilancio di previsione non fa altro che ripercorrere i fallimenti dei fatti che vi ho detto.
Un altro aspetto, ad esempio i finanziamenti Por-Fesr ne abbiamo avuti tanti, è vero, però vi dico un’altra cosa, l’innovazione, che è l’elemento dirimente in questo momento per far sì che le imprese possano sopravvivere, è fondamentale perché il valore del lavoro non sta più nella produzione, lo hanno detto tutti, lo ripeto da tanti anni, sta nei processi che sono a monte ed a valle del lavoro e a monte c’è l’innovazione e la ricerca, a valle c’è la commercializzazione e l’internazionalizzazione, questi sono i grandi pilastri e noi dovevamo subito investire i fondi Por-Fesr per l’innovazione. Sapete perché abbiamo aspettato due anni? Perché abbiamo dovuto fare una legge regionale “Industria 4.0”, ci avete messo il cappello per mettervi la medaglia al petto quando c’erano i fondi disponibili e potevate fare i bandi, questa è una colpa gravissima, abbiamo ritardato due anni per fare una legge che non serve a nulla, perché è stata finanziata con i fondi Por-Fesr che avevamo e che potevate benissimo mettere sul mercato senza ritardare gli investimenti alle aziende.
Questa è una colpa seria, probabilmente se c’era l'Assessore competente avrebbe potuto rispondermi, ma non lo vedo, però questa è la verità, poi abbiamo fatto la leggina per dare dei soldini alle Università per fare la ricerca e la ricerchina, però erano fondi che dovevano essere spesi subito e quello era un elemento dirimente per far crescere un territorio, non certamente il finanziamento per ricomprare la nuova fresa all’artigiano, che è fondamentale per farlo sopravvivere, ma l’altro discorso era fondamentale per attrarre investimenti sul territorio per ricerca e innovazione.
Ecco perché, purtroppo, vedo negativamente il bilancio di questi cinque anni, mi dispiace perché si era partiti bene, nella dichiarazione programmatica iniziale erano stati centrati i temi importanti su cui il territorio doveva lavorare e doveva ricevere attenzione, ma sono stati completamente disattesi da questa Giunta, per cui sarò contrario anche a questo quinto bilancio di previsione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Ascoltando, cercavo di dare una definizione a questo bilancio e mi è venuto in mente questo: è un bilancio da oscar della ragioneria nel senso buono del termine. La parifica l’abbiamo sempre avuta, i numeri sono sempre a posto, nessuna voce sgarra, ma non è un bilancio da oscar dell’economia, né da oscar della politica perché l’economia langue, e non l’abbiamo rilanciata in nessun settore, e a livello politico non si è individuata nessuna attività strategica su cui puntare per rilanciare la situazione.
E’ chiaro che è un bilancio che può essere approvabile se l’80% riguarda la sanità, ma in questi cinque anni abbiamo combattuto e combattiamo l’impostazione di questa politica sanitaria, chiaramente non è un bilancio approvabile perché non siamo d’accordo con il grande numero di voci del bilancio stesso.
E’ un bilancio che finalmente ha quattro soldi in più e c’è stato spiegato perché, abbiamo un tesoretto di 219 milioni di euro da spartire, che negli altri anni purtroppo non c’era. I primi bilanci erano bilanci tecnici con l’anima perché non c’era il corpo, ricordo la definizione dell’Assessore Cesetti, nei tre anni le voci sono state a zero, non c’erano le poste ed i fondi erano stati assegnati anche sulle classiche spese obbligatorie, adesso finalmente abbiamo le colonne piene, certo, come a dire: prova, a chi arriverà dopo, a togliere i soldi che avevo promesso. Ecco perché è un bilancio di previsione, come dice il Consigliere Celani, effettivamente adesso siamo arrivati alle promesse elettorali, poi si vedrà a consuntivo se i soldi verranno impiegati secondo le 35 pagine della tabella C.
Fino adesso abbiamo visto dei bilanci che hanno avuto delle variazioni, degli assestamenti, erano altri bilanci, con degli importantissimi movimenti di risorse da una voce all’altra.
Se facciamo un’analisi dal punto di vista del rilancio economico l’agricoltura si dibatte sugli stessi problemi che aveva cinque anni fa, probabilmente anche dieci; l'industria non riesce a recuperare i livelli pre-crisi mentre altre Regioni sono riuscite puntando sull’innovazione a fare qualcosa di più; il commercio, l’artigianato sono ancora un po’ le Cenerentole; sul terremoto la burocrazia ha impastato tutto, capacità o incapacità purtroppo ancora quelle zone soffrono come se fossero rimaste a due anni fa; i piani territoriali sono obsoleti, alcuni sono congelati, altri vanno implementati e non vengono fatti; il piano di gestione dei rifiuti non è applicato, il piano degli acquedotti non ha mai visto la luce in tutta la legislatura, i piani ambientali non hanno efficacia, si tenta con un emendamento di modificare il piano delle attività estrattive, ma dopo ne parleremo in sede di emendamenti.
Effettivamente abbiamo una regione che impantanata era e impantanata resta dopo questi cinque anni, questo è un Governo che non riuscirà ad essere ricordato per nulla, per niente che lo abbia caratterizzato, se non per la grande protesta popolare e del personale sanitario che vede malgestiti i soldi in questo settore.
Voglio fare una piccola zoommata sulla tabella A, che vede finanziate 90 leggi di cui 30 con importi inferiori ai 100 mila euro, quindi se una legge deve dare una struttura per un certo settore, per un certo argomento, già questo dice la povertà dell’azione strategica nell’applicazione.
Ad esempio abbiamo la riduzione in mare e sulle spiagge della plastica finanziata con 10 mila euro all’anno, abbiamo il sostegno dei marchigiani all’estero finanziato con 60 mila euro per il 2020, poi diventa subito zero per il 2021 e 2022. 29 leggi su 90 non vengono finanziate per tutti e tre gli anni, ma solo in parte, ecco un altro sintomo di scarsa lungimiranza se una legge ha bisogno di essere finanziata in maniera costante, ma un terzo di quelle leggi non ha le voci.
Contro il bullismo e il cyber bullismo abbiamo un’ottima legge, quest'anno viene finanziata con 100 mila, che diventano zero nei prossimi due; il sostegno agli invalidi di guerra nel 2022 è zero; il sostegno ai trapiantati d’organo nel 2022 è pari a zero euro; le piste da sci e l’innevamento artificiale - soldi sprecati a mio avviso per gran parte, vedremo quanti giorni di sci riusciremo a fare in questa invernata, contando i pochissimi che abbiamo fatto lo scorso anno - sono finanziati con 1,9 milioni per quest’anno, 1 milione per il prossimo anno e zero milioni nell'anno 2022 perché la legge non verrà finanziata, quindi un’azione politica che è saltuaria; il sostegno al cinema vede 738 mila euro, scendono a 300 mila e poi diventano zero; l’internazionalizzazione, settore fondamentale, vede 480 mila quest’anno, 240 mila il prossimo, 190 mila quello successivo; la difesa della costa diminuisce da 3,6 milioni a 1,6 milioni e poi ad 1 milione; l’impresa 4.0 da 2 milioni a 500 mila negli anni successivi, insomma, c’è anche in questo caso, nonostante avessimo 219 milioni in più da mettere sul piatto, una mancanza di continuità dell’azione politica.
Tabella C, ce l'avete portata a più riprese, la prima versione è arrivata all’ora di pranzo di venerdì, ma era ben poca cosa rispetto a quella che leggiamo adesso, avevo il file excel, adesso non ce l'avete dato, ho tentato con la calcolatrice di aggiornare i dati, ma non ci sono riuscito più di tanto, 430 voci, adesso sono molte di più, per 185 milioni di importo per il 2020, globalmente erano 452 milioni, qualcosa dovrebbe essere aumentato.
Pensate che venerdì c'erano 45 voci di importo inferiore ai 5 mila euro, adesso mi è arrivata la stampa, che mi hanno consegnato gentilmente le signore, ed io con la calcolatrice sono riuscito a contare 201 voci sotto i 5 mila euro, venerdì l’importo delle voci sotto i 5 mila euro assommava a 161 mila euro, adesso è arrivato, se non ho sbagliato i calcoli, nel caso mi correggerete, a 647 mila euro, 200 voci per 647 mila euro sparpagliati in 2 mila, 3 mila, 4 mila, mille, 800, 3 mila, 4 mila, 5 mila. 1.800, è questa la strategia con cui la Regione Marche e questa Giunta si lanciano verso il futuro!
Venerdì scorso erano 76 le voci che avevano un importo inferiore ai 10 mila euro, per 432 mila, adesso sono superiori, non ho fatto in tempo ad aggiornarle. Voglio proseguire, erano 102 le voci sotto i 15 mila euro per 800 mila euro totali, erano 122 le voci sotto i 20 mila euro per 1,2 milioni, erano 208 le voci - metà della tabella venerdì a pranzo - sotto i 50 mila euro per 4,3 milioni e 258 sotto i 100 mila per 8,4 milioni.
La frammentazione, se prendessi 700 milioni, che non sono di sanità, dal bilancio regionale e li dividessi per 1,5 milioni di abitanti, darei 500 euro a cranio, che non svolterebbero la vita di nessuno. Dare i fondi a pioggia non cambia la vita di nessuno, noi abbiamo avuto una Giunta che per 5 anni ha sparpagliato i fondi a pioggia, dai fondi europei, per cui lottiamo ogni dicembre per superare la soglia del disimpegno automatico, finora ci siamo riusciti sempre per il rotto della cuffia, però se andiamo a vedere la quantità di misure con cui abbiamo spalmato gli interventi sono decine e decine. E’ questo il fatto, non c’è stata una scelta strategica di quinquennio da parte di questa Giunta.
Giustamente, vedo 480 mila euro per ogni anno dati agli Atc, poi giusto per non parlare di trasfusioni o vaccinazioni, purtroppo, ci sono 4,8 milioni messi a bilancio per questi problemi.
Ho presentato, perché c’era una mozione ed una risoluzione che era stata approvata, un emendamento per dire diamo ai 7 parchi archeologici un po’ di soldi, ma è stato bocciato nonostante ci sia una risoluzione approvata all’unanimità.
Viceversa ho riscontrato con favore i 125 mila euro per ogni anno per la legge sul riutilizzo dei farmaci, che doveva essere applicata già da due anni, per cui i soldi erano già stati stanziati, ma non sono stati spesi, per cui sono sempre quelli; la legge sui prodotti sfusi o alla spina ha 500 mila euro nel triennio e speriamo che possano essere spesi.
Dopodiché ci sono delle cose incredibili perché in questa famosa tabella C, non voglio entrare nelle varie sagre, non voglio entrare nella pubblicazione di qualche libro, non voglio entrare sulla Tavlata sul Castel …, sono previsti finanziamenti per l’impianto di audio di una chiesa, un contributo straordinario ad un circolo, un corso formativo di cucina, la castagnata delle streghe, c’è da scrivere un libro, questa è una cosa che terrò con me a ricordo perché è lo specchio della società ed alcuni miei colleghi hanno avuto la bravura e la fortuna e il merito di rappresentarci tutti quanti.
Io farei una proposta tranchant: sotto i 100 mila euro non si parla di niente, non occupiamoci delle cose sotto i 100 mila euro, dovendo gestire 5 miliardi all’anno, altrimenti sprecate, me lo posso permettere perché non ho riempito nulla della tabella C in 5 anni, le vostre energie in queste cose, che diventano degne di un monologo di un comico, per ridere sulla nostra cultura, perché quando vedo mille, 2 mila, 3 mila euro per 200 voci e 600 mila euro di importo complessivo purtroppo questa cosa non mi rende felice.
Detto questo, è un bilancio di previsione, come veniva detto, per cui cosa vogliamo dirci? Speriamo che questi soldi vengano realmente spesi perché effettivamente c'era qualcosina in più, abbiamo dato un po' a tutti, così vedremo cosa succede, chi vivrà purtroppo vedrà.
Non c'è nulla probabilmente da ricordare di questo bilancio perché dopo un quinquennio anni le cose sono esattamente impantanate come 5 anni fa.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Sicuramente viviamo in due regioni diverse, nel senso che se parlo adesso del Piceno, in particolare di quello che è successo nella sanità, la scorsa settimana abbiamo inaugurato il reparto di radiologia interventistica e di medicina vascolare con un angiografo di nuova generazione, che è un gioiello e che a detta del primario di radiologia, che non è certo del PD, è un'eccellenza, ma non solo questo, ha detto che negli ultimi 4 anni ha visto più macchinari e innovazione che da quando è primario e questo non l'ho detto io, quindi, voglio dire, non mi pare che non siano stati fatti investimenti in sanità.
A San Benedetto del Tronto abbiamo inaugurato l'Hospice, è vero che era da tempo che si doveva inaugurare, è stato inaugurato con 8 posti letto, tra l'altro singoli, è stata anche inaugurata la riqualificazione del reparto di riabilitazione, con tanto di piscina.
Questo significa che due attuali presidi ospedalieri non verranno chiusi, come si vocifera, ma saranno dedicati a queste funzioni, non ci saranno le acuzie, ma funzioni di territorio importanti per i cittadini e questo è quello che è sempre stato detto, non è stata cambiata questa idea rispetto a quella destinazione.
Il debito è stato ridotto del 30%, ha ragione il Consigliere Bisonni, molto è stato anche grazie alla qualità dei dirigenti che sono stati in grado di rinegoziare i mutui, ma non credo che sia soltanto questo, abbiamo ridotto, l'ha detto il Consigliere Bisonni non io, e lo riprendo, le accise sulla benzina, si diceva che dovevano essere ridotte dalla Lega, invece noi nelle Marche le abbiamo azzerate, alcuni soggetti hanno riso, molti dicendo che si trattava di pochi centesimi, ma pochi centesimi al litro, alla fine fanno un gruzzoletto che i cittadini marchigiani non pagano rispetto ad altri.
Dati Istat, né Cgil, né Cisl, né Uil, l'occupazione è salita del 65% nelle Marche e il tasso di disoccupazione è sceso al 7,5% e, come diceva prima il Presidente Ceriscioli, stiamo per esempio, davanti, alla Liguria, quindi voglio dire non è che siamo così indietro come si dice.
Non abbiamo investito in infrastrutture. Innanzitutto le infrastrutture sono materiali e immateriali, 105 milioni per la banda ultralarga, che si sta attualmente estendendo, tant'è vero che la stiamo inaugurando nei Comuni delle aree interne, delle aree cosiddette bianche, dove i gestori non avevano alcun interesse a realizzare gli impianti, quindi quelle zone non sarebbero mai state coperte dalla banda ultralarga. E' molto più complesso realizzare infrastrutture ancorché immateriali, che hanno bisogno di scavi e rinterri in aree che sono soggette a vincolo paesaggistico o che hanno una viabilità non certo pianeggiante, quindi la banda ultralarga arriverà in tutte le zone che non l’avrebbero mai avuta e questo è un discorso anche di pari opportunità delle aree interne rispetto alle aree costiere. Sulle aree costiere, come sapete, c'è il wireless che è stato inaugurato questa estate.
Non abbiamo fatto niente per le ferrovie, a me sembra una cosa assurda, è stato firmato un accordo con Ferrovie dall'Assessore Sciapichetti 20 giorni fa, con il quale Ferrovie si impegna a realizzare nelle Marche 300 milioni di investimenti, sono già stati cambiati diversi treni, entro il 2025 verranno cambiati tutti i treni che percorrono le tratte marchigiane con mezzi di nuova innovazione e tutto questo costerà alla Regione Marche circa 2 milioni di euro di meno rispetto a quello che spendiamo adesso.
Le ciclovie, non abbiamo una visione della regione Marche, questo non è affatto vero, la visione è quella di una Regione che è da un lato innovativa, molto si è speso sull'innovazione. Prima di parlare delle ciclovie, dico soltanto che, per esempio, noi abbiamo impegnato dei fondi comunitari per il piano di sviluppo rurale il 97% delle somme assegnate, su 700 milioni sono state assegnate alle aziende il 97% delle risorse. Stessa cosa per il Fers, che come il Psr aveva delle somme relative al terremoto, per l'Fse su 248 milioni sono stati impegnati 120 milioni di euro.
Le Marche sono la prima regione per superficie a biologico, lo dice la Coldiretti non lo dico io, quindi non me ne vanto, ma sono cose che apprendo e che poi verifico, magari avete ragione che non tante ne diciamo.
Torno alle ciclovie, abbiamo deciso che le Marche fosse una Regione innovativa, ho detto prima, e tanto si è speso in innovazione e anche in agricoltura perché abbiamo messo 19 milioni di euro sul bando per l'innovazione, che è stato chiuso, e a gennaio se ne aprirà un altro.
50 milioni di euro per le ciclovie, siamo capofila della Ciclovia Adriatica, come sapete, e questo ha comportato il fatto che noi abbiamo redatto il bando per tutte le Regioni per l'affidamento dell'incarico di progettazione, che è stato pubblicato la settimana scorsa, di 922 mila euro. Un bando molto importante che vedrà la progettazione di tutti quei tratti che ancora non sono stati realizzati. Il resto delle risorse serviranno per i ponti, che abbiamo già realizzato, che siamo realizzando, alcuni sono in progettazione, e per tutte le penetrazioni verso l'interno.
Oggi in Giunta abbiamo postato 2,7 milioni di euro per aumentare i 13 assi di penetrazione con la progettazione di altri 5, perché riteniamo che questo, insieme a tutto il lavoro che è stato fatto, il turismo con le piste ciclabili, renderà la regione molto più appetibile dal punto di vista turistico.
Dire che noi non siamo attraenti è nettamente in contrasto con quello che scrivono tutti i più grandi giornali che si interessano di turismo, tant'è vero che ci giudicano la seconda regione del mondo, dopo la via della seta, per afferenza, quindi, non so, pensate che fino a qualche tempo fa si diceva: “Dove sono le Marche? Ad ovest di Roma, a sud di Milano”. Anche a causa del terremoto, che è stato il terremoto delle Marche, che è stato dannoso per il turismo, tutto quello che si è fatto dal punto di vista della promozione e la qualità dei nostri imprenditori, che questa non va scordata, ha contribuito a renderle molto più conosciute ed attraenti se vengono consigliate come la seconda regione visitabile nel mondo.
La statale 16 di Ancona. Sono finiti gli espropri relativi alla parte sopra, quella alta con il raddoppio delle gallerie, i lavori inizieranno fra poco; 11 milioni di euro, per esempio, dico al Consigliere Celani, per mettere a posto la Ascoli Mare che finalmente forse vedrà la fine dei lavori, sono stati importanti perché i viadotti avevano i ferri arrugginiti ed erano pericolosi, i giunti erano malmessi ed il fondo pericoloso. Oggi la situazione da questo punto di vista è cambiata.
Quindi non mi pare che ci sia una scarsa lungimiranza in quello che è stato fatto e penso anche che innovazione, qualità e anche ambiente ..., perché io rivendico anche un'attenzione nei confronti dell'ambiente, nei confronti di alcune matrici in particolare, l'acqua, cosa che stiamo facendo con i nitrati in agricoltura, il suolo, cosa che stiamo facendo con la prevenzione del dissesto idrogeologico ed i soldi che ci sono stati messi, il paesaggio, perché c'è stata una grande tutela del paesaggio, i cambiamenti climatici su cui poco si sta facendo, si deve fare molto di più, perché stiamo soltanto prevedendo delle opere di mitigazione degli impatti dei cambiamenti climatici, invece dobbiamo invertire la tendenza, su questo ancora c'è molto da lavorare. Da questo punto di vista mi sento di dire che non siamo soltanto noi a doverlo fare, ma credo che occorra muoversi tutti insieme seguendo delle indicazioni a livello comunitario, che peraltro sono già state date, per esempio, per la redazione della nuova Pac, dei nuovi piani che saranno incentrati soprattutto sulle politiche ambientali. Quindi, tutte le azioni saranno monitorate da indicatori che avranno come principale obiettivo quello di invertire la tendenza dei cambiamenti climatici e a migliorare l'ambiente, cosa che ci vede già operare in questo senso.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Sono deluso dal dibattito che è venuto dall'opposizione su questo bilancio. Francamente mi è sembrato di notare una forte strumentalizzazione e poca o affatto oggettività rispetto ai temi che abbiamo affrontato.
Credo invece che quando si approva un atto importante, come quello del bilancio, sia giusto anche fare delle critiche, che sicuramente ci sono nella gestione di quest'ultimo bilancio, anche dei cinque anni complessivi.
Penso che sia giusto riconoscere anche il lavoro svolto in questi anni, le condizioni oggettive in cui questa amministrazione ha lavorato ed è intervenuta, quindi, ripeto, questo per fare un dibattito il più oggettivo possibile per dare anche maggior valore eventualmente alle critiche che si fanno.
Provo ad andare per ordine. Il Consigliere Zaffiri dice che non possiamo discutere perché il PD governa da 25 anni, quindi non possiamo sganciarci dalle cose negative fatte in questi anni. Inviterei il Consigliere Zaffiri a riflettere sul fatto che se questo vale per la Regione, poi, vale per tutti, quindi anche per la Lega, che in questi anni a livello nazionale ha governato per lunghi periodi, forse anche più del Partito Democratico, ha governato con i Governi Berlusconi, ha governato con l'ultimo Governo giallo/verde e non mi sembra che su temi importanti, che oggi la Regione Marche sconta, insieme alle altre Regioni, penso ai temi dell'occupazione, del lavoro, dell'economia, abbia dato incidenza particolare per aiutare questa nostra Nazione a recuperare. Questo vale anche per la gestione interna del Partito, non si può dire che i 49 milioni di euro sono una questione di Umberto Bossi e che gli altri non c'entrano niente perché se vale la responsabilità di tutti anche per gli anni precedenti, questo vale anche per la Lega, a maggior ragione per chi come, per esempio Salvini, faceva parte anche di quell'amministrazione.
Sull'attività di questa amministrazione già sono intervenuti il Presidente e la Vicepresidente, quindi ci torno per sommi capi, ma sui temi di stretta competenza della Regione non si può dire che non ci sia una differenza tra quello che era la Regione cinque anni fa e quello che è oggi.
Dire, per esempio, che sulla gestione della difesa della costa non si è fatto nulla in questi cinque anni, come si dice dalle parti mie, bisogna essere sfacciati, non è che cinque anni fa avevamo le coste vergini dall'antropizzazione, vergini dall'insediamento a livello urbanistico, una delle regioni più incontaminate e questa amministrazione ha fatto danni indicibili, mi pare che i problemi c'erano. Per esempio, a Porto Recanati, come a Porto sant’Elpidio, io ero alto così ed avevo i pantaloncini corti e già quegli stabilimenti balneari, quei Comuni, vivevano questi drammi, purtroppo, sono vicende che, ripeto, ci portiamo dietro da 30, 40 anni. L'amministrazione regionale ha approvato un piano che non è una bazzecola, ho sentito molte critiche dalle opposizioni, come ad esempio che guarda poco allo sviluppo perché impedisce un'ulteriore antropizzazione, un ulteriore impatto urbanistico sulle spiagge, o nelle immediate vicinanze delle spiagge, credo che sia un atto importante, prevedere a livello progettuale tutta la difesa della costa, da Gabicce fino a San Benedetto del Tronto, penso che non sia un fatto da dare per scontato.
Il tema maggiore era che gli stabilimenti balneari non potevano mettersi in sicurezza da soli, neanche i sacchi permettevamo di mettere, quel delinquente dell'Assessore non faceva mettere loro neanche un sacco, mi pare che anche quel problema sia stato risolto con un intervento, che segnalo, ma ce lo siamo detti a ripetizione in quest'Aula, di 17 milioni di euro per un solo Comune: Porto Recanati, con un intervento importante, è giusto dirlo, proprio perché chi predica oggettività è giusto che sia oggettivo, di Ferrovie dello Stato.
Questa è la situazione, non è un tesoretto che la Regione ha nascosto e che non vuole investire, come è stato detto. I milioni che la Regione mette, pochi, forse, può darsi, ma mette ed ha messo in questi anni, servono per attivare anche le risorse private e potrebbero servire per i prossimi sette anni, mi auguro che ancora saremo noi a governare questa Regione, per attivare anche le risorse europee e per gli investimenti che oggi ancora mancano nella nostra regione e questa è la situazione.
E’ stato detto, e su questo c'è anche un punto di verità è inutile negarlo, anzi mi pare del tutto evidente, il ritardo degli atti oggi in discussione, non si può negare, però se si dice solo una parte della verità credo che facciamo difetto, diciamola tutta, alla riunione dei Capigruppo, a cui avete partecipato voi ed ho partecipato anch'io, siamo stati informati delle motivazioni che hanno portato a questo ritardo, perché se si viene con un bilancio di tutti zeri, allora la Regione Marche non sa fare la programmazione, ma questa sarebbe stata la situazione se avessimo approvato il bilancio un mese fa, perché ancora non c'era la normativa e oggi questa legge di bilancio slitta ancora di più perché grazie al lavoro dell'Assessore, dell'amministrazione, degli uffici, con una discussione serrata con il Governo, si è riusciti a liberare, non per questo bilancio, per cui ce li spendiamo tutti in champagne e cotillon, circa 500 milioni di euro per i prossimi tre anni. Siccome tutti i sondaggi dicono che andrete a governare voi nei prossimi cinque anni, dovreste ringraziarci perché una amministrazione politicamente scafata avrebbe detto: "Sai che c’è, visto che tutti dicono che questi soldi non potrò prenderli, li lascio a Roma”, invece qui si ragiona per la tutela e la salvaguardia dei cittadini marchigiani. Si è fatta un'operazione che, è vero, ha fatto slittare i tempi fino all'ultimo secondo utile, questo c’è da riconoscerlo, dando poco tempo di studiare e di valutare gli atti, anche se i grossi temi di cui discutiamo oggi erano noti pure sei mesi fa, non è che siamo andati a discutere delle virgole, però bisogna dire anche l'altra parte di verità e cioè che grazie al lavoro di questa amministrazione si sono riportate all'utilizzo della Regione, e quindi dei marchigiani, molte risorse che stavano ferme da diversi anni.
Un altro tema che è stato toccato è quello della vicenda di Cingoli, credo che l’abbia spiegato più che bene il Presidente, però anche qui, proprio perché già è iniziata la discussione in Commissione e si è affrontato questo tema, credo di poter dire che le posizioni sono chiare, sono cinque anni che il Sindaco e l'amministrazione sono tutti i giorni sui giornali, hanno reso perfettamente edotti i Consiglieri che ci sono dei problemi, che abbiamo tentato di risolvere in questi anni, in parte riuscendoci e in parte no. L'amministrazione comunale oggi non può dire che ci sono dei problemi e poi impedire una possibile soluzione che è nelle mani dell'amministrazione regionale, perché, come tutta la sanità ed anche questo aspetto, è nelle mani del decisore regionale, dipende da una legge regionale approvata nel 2003 che si può modificare, come tutte le leggi.
Crediamo che si possano liberare degli aspetti positivi per una serie di congiunture relative a quei territori, che le Amministrazioni locali dicano: “Ci sono problemi”, portando i camper, portando le ruspe con la neve sotto la Regione, facendo una manifestazione di sabato mattina, dimenticandosi che non c'è nessuno che li può accogliere, e poi non accogliere una discussione sul dibattito per dare soluzione a quei territori, mi sembra questo sì, veramente strumentale e fuori da ogni logica e toglie un po' le armi.
La Giunta regionale fa una proposta forte, si, è vero, chi meglio dell'amministrazione regionale si può rendere conto che questo può essere lo strumento per migliorare la situazione di quei cittadini e di quell'amministrazione. Il tempo poi dirà se quella scelta è stata corretta o se invece ci sarà la necessità di fare ulteriori modifiche. Sono convinto che questa sia la scelta migliore e corretta perché, Consigliere Zaffiri, è vero che quei territori guardano da anni alla Valle Esina, ma mi pare di poter dire, senza dubbio di smentita, che da un punto di vista sanitario forse è la Valle Esina che non ha guardato a quei territori in questi anni. Mi pare che non ci sia stato un rapporto biunivoco, perché su questo le scelte del territorio sono andate in tutt'altra direzione, isolando ancora di più, oltre all’isolamento naturale, quel territorio. Quindi, se c'è una possibilità di interagire con i territori, non so se sarà San Severino o Macerata, forse più con le stesse dimensioni di Cingoli, credo che sia una cosa positiva.
Sull’Interporto ho sentito le stesse cose che da quattro anni sentiamo sull'aeroporto, anche qui si dice: l'Interporto non funziona, sono state sprecate risorse, negli ultimi vent'anni il PD ha fatto un sacco di danni. Negli anni questa amministrazione ha lavorato, perché non se l’è inventata oggi, per dare una soluzione possibile e definitiva ad un'area strategica per questa regione, che in questi anni, per mille motivi e per mille responsabilità, anzi, forse, no mille, ma qualcuna più stretta e identificata, ha avuto molte difficoltà. Credo che anche qui non si possa lavorare solo dicendo no a qualsiasi soluzione, come è stato fatto da parte di qualcuno sull'aeroporto, ma bisogna riconoscere che un lavoro è stato fatto, che oggi lì ci arrivano i treni che prima non ci arrivavano, che c'è un'attività, diciamo non ancora florida, ma un po' più attiva di quella che c'era fino a pochi anni fa. Se si ragiona per una possibile collaborazione con la Svim e con alcuni servizi dell'Asur per quella realtà, penso che sia una soluzione positiva a cui non si deve guardare in maniera negativa.
Permettetemi una battuta, posso anche arrivare a condividere le osservazioni che ha fatto il Consigliere Fabbri sulla microparcellizzazioni di alcuni contributi, non avendo peraltro nessun dubbio che chi ha proposto quei contributi conosca la realtà e, quindi, pensi che sia utile anche un contributo di poche migliaia di euro, ma ammesso che possa essere d'accordo con il principio generale, generalizzare questa valutazione al bilancio complessivo della Regione Marche, che consta di circa 27/28 milioni di euro per 600 mila/650 mila euro ... I conti non li ho fatti, ma mi fido di quello che ha detto lei, cioè l'1%, il 2% è una valutazione, pur negativa, che va circostanziata all'1% o al 2% di un bilancio regionale, quindi non si può dire che è il bilancio regionale ad essere microparcellizzato, ma una parte, per i motivi che sappiamo. Ripeto, dal punto di vista mio personale non ho dubbio alcuno che i Consiglieri che hanno proposto quei microcontributi abbiano avuto le loro motivazioni e quelle realtà a cui verranno affidati questi contributi ne gioveranno, però, ripeto, parliamo di un contesto molto limitato.
Il bilancio regionale consta, secondo me, di provvedimenti, lungimiranti, uno per tutti, l’ha detto adesso l'Assessore Casini e non ci torno, l'obiettivo dell'ambiente e della ciclabilità dalla regione Marche. Un progetto che è partito da tempo e che guarda anche oltre questa amministrazione, che in qualche modo vede il simbolo di questa attività nella campagna pubblicitaria e guarda caso ha individuato un ciclista, non come in passato un attore o altri personaggi, perché c'è un lavoro che sta facendo.
La Regione Marche è capofila di tutta la Ciclovia Adriatica, quindi c'è tutto un passaggio che va per step, che mi rendo conto, da un ruolo di opposizione, forse, non si coglie appieno. E’ assolutamente così, come è così il ragionamento sugli investimenti per il trasporto pubblico locale. Dire che oggi il trasporto su ferro è lo stesso di quello di cinque anni fa, credo che sia non essere oggettivi, perché il parco treni è notevolmente migliorato, perché si sta facendo un lavoro sulle tratte di competenza regionale, penso alla tratta Civitanova Marche-Albacina che vivo in prima persona. Occorre guardare al futuro anche per l'elettrificazione, che è un tema abbandonato, alla San Benedetto del Tronto-Ascoli che è già stata elettrificata. Come si può dire che siamo rimasti fermi a cinque anni fa o anche peggio? E’ chiaro, è vero che si può fare di più, che non è finito, ma se lei guarda tutta la progettazione e tutti gli investimenti per il futuro vanno esattamente in questa direzione.
Ripeto, si possono fare delle critiche, ci sono dei punti ancora da individuare e su cui lavorare, certamente si, è stato fatto molto e credo che questo vada riconosciuto.
Non tocco l'aspetto del sisma, perché le cose che stiamo dicendo oggi si potevano dire allora, ma credo che fare polemiche il primo anno di sisma sarebbe stato delinquenziale, dal mio punto di vista, perché si era in uno stato di emergenza, quindi bene hanno fatto il Presidente e tutta la Giunta e noi li abbiamo sostenuti in questo. Si è lavorato a testa bassa, anche prendendo qualche critica e anche assumendo sull'amministrazione regionale critiche che erano a lei indipendenti perché c'erano decreti che non andavano bene, perché c'erano Sindaci che non lavoravano tutti allo stesso livello. Se di fronte ad una stessa norma ci sono Comuni che vanno avanti e altri indietro significa che non siamo di fronte ad un problema regionale, ma ad un problema di alcune amministrazioni, però si è voluto evitare la polemica, perché era un momento emergenziale. Nel momento in cui abbiamo chiuso l'emergenza o stiamo chiudendo l'emergenza e stiamo parlando di ricostruzione, chi si era preso l'impegno di fronte al corpo elettorale di risolvere definitivamente questo problema della ricostruzione, ha governato per un anno e mezzo e non ha fatto nulla se non avere il riconoscimento, come ha ricordato il Presidente, dell'unico indagato per i fondi del sisma, poi, mi auguro come sempre, che si chiuda positivamente questa vicenda, però ad oggi questo è lo stato dell'arte, zero soluzioni dei problemi e un indagato e mezzo su questa vicenda e su quello siamo stati duri, come siamo stati altrettanto duri, prendendoci anche le critiche della nostra parte elettorale, con il Governo attuale che, diciamo, è più vicino a noi, perché su alcuni elementi o si lavora insieme oppure le soluzioni si trovano difficilmente. Qualche passettino in più è stato fatto dall'ultimo decreto, anche se avremmo gradito dei provvedimenti molto più coraggiosi.
Chiudo esprimendo un giudizio positivo su questo bilancio da parte dell'amministrazione regionale.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.
Luigi ZURA PUNTARONI. Se porto via tempo non intervengo perché non cambia niente, perché ho visto il Consigliere Micucci preoccupato dell'opposizione, ma io sono rimasto affascinato dal bilancio, quindi lo tranquillizzo perché l’ho visto preoccupato, a me il bilancio va tutto bene, stia tranquillo! Io ho rubato alle casse della Regione un contributo di 30 mila euro, che mi è stato concesso, a favore di cinque associazioni bisognose, quindi Consigliere Micucci stia sereno, pensi a ricandidarsi, non si prenda pena per Salvini perché non ce la fa a stargli dietro, si concentri sulle biciclette e il futuro sarà nostro!
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Bravi.
Loretta BRAVI. Dopo l’intervento del Consigliere Zura Puntaroni vorrei iniziare con una battuta, ma non sono la tipa. Penso che oggi, al di là degli slogan, ognuno di noi debba fare il suo piccolo intervento costruttivo individuando le criticità ed io cercherò semplicemente, con pochi secondi, di far questo.
Mi ha colpito molto il Consigliere Celani, quando prima ha parlato di come funziona il mondo del lavoro. Mi ha colpito molto, perché è così, è come ha detto lui, quindi nella mia parte ho cercato di lavorare e sinceramente su quest'ultimo bilancio voglio intervenire perché ne vado orgogliosa, su un cambio di mentalità: non può cambiare niente se non cambiamo il modo di lavorare e questo purtroppo tocca anche la politica, che è abituata a queste uscite un po’ estemporanee, che non le fanno onore. Cambio di mentalità significa che questa Giunta ha provato a cambiare il modo di approccio al lavoro dando le relative risorse, perché un conto è parlare, un conto è investire.
Faccio un esempio, sulla formazione mirata, che non ho trovato così mirata, abbiamo messo 29 milioni solo sulle filiere, che mi dicevano essere morte e che hanno ricominciato ad andare; sull'università, oltre a quello che ha già detto il Presidente nelle sue rendicontazioni, sulla ricerca abbiamo messo 10 milioni e quelli vanno tutti nello sviluppo e nel sostegno ai dottorati alla ricerca, perché questo chiedono gli imprenditori; sul sostegno all'impresa dico solo che abbiamo messo 26 milioni e, carta canta, abbiamo ripreso 448 imprese avviate nel 2017/18, gli occupati erano 541 nel 2018, 750 nel 2019. Ho capito che è poca cosa, però è già qualcosa.
Tutto quello che abbiamo messo nella creazione di impresa è stato fumato in 3 mesi ed era per 3 anni, quindi significa che la creatività marchigiana c'è e che i ragazzi vogliono aprire le loro aziende.
Il sostegno alla famiglia è stato capillare e questo mi sembra estremamente importante.
Sui disoccupati vorrei aprire una piccola riflessione, i disoccupati vanno presi in carico, non si può fare solo la massa dei disoccupati, va fatto un discernimento e bisogna vedere quanti over, quanti giovani, quanti hanno un livello di formazione di un certo tipo, questo lo rivendico perché è molto difficile fare i tavoli territoriali e andare a sgamare lì dove c'è il disoccupato e questo abbiamo provato a farlo.
Sui centri impiego, stiamo parlando di un investimento totale di 24 milioni, abbiamo avviato i concorsi, soprattutto abbiamo avviato una cosa molto importante, la dico perché così aumentano i motivi di riflessione di tutti, abbiamo aperto i centri impiego alle imprese, un matching tra i centri impiego e le imprese che non c'era perché l'impresa andava da una parte e il centro impiego era brutto e cattivo e al 2% reputato inadeguato.
Vengo sulla tabella C e concordo con il Consigliere Fabbri che ci vorrebbe una maggiore programmazione, quindi le do atto, Consigliere, di quello che lei ha detto, però non farei una guerra sulla tabella C perché politicamente è un modo con cui si cerca di dare una risposta laddove la politica purtroppo non arriva. Sarei molto contenta se ci fosse la programmazione a monte, come lei ha detto, però mi sembra che su quello che ha fatto questa Giunta, le chiedo scusa, la tabella C sia un allegato, non mi sembra che sia fondamentale.
Vado a un altro punto: sanità, sisma, visione delle spese oculate, criticità. Non saremo stati molto bravi, però c'è stata una visione, un conto è avere una visione, un metodo, un conto è continuare a pioggia, che non serve a nessuno, soprattutto il discernimento dei tuoi interlocutori, parlo di me, parlo della mia parrocchia.
Sul fondo sociale europeo si sono creati morti e feriti, dal momento in cui è cresciuta l'asticella, però se non alziamo l'asticella i ragazzi vanno all'estero, quindi siamo costretti ad alzarla.
Vengo alle criticità perché non mi copro dietro un dito. Nel mio Assessorato ho individuato tre criticità, quelle che ho visto, la prima è sull'artigianato, il fondo sociale europeo necessita di una programmazione nuova, più oculata, sul fronte dell’artigianato perché il discorso maestro/discepolo non funziona. Ad Orienta Marche ho visto 4 mila ragazzi, affascinati dal telaio, dalla stamperia, ma non si avvicinavano, dicevano: “E’ bello però lo fa il mio vicino, io studio”, questa è la mentalità, tanto per essere chiari. Quindi l'artigianato è una criticità.
La seconda criticità è la disabilità, devo dire che su questo non sono riuscita a fare quello che volevo perché i bandi si sono un po’ impiccati, quindi lo dico davanti a tutti: bisogna lavorarci un po' meglio.
La terza criticità è il terzo settore. Siamo riusciti a inserire cooperative e chi lavora anche nel sociale, ma non più di tanto. Qual è la visione che secondo me chi fa politica deve avere? Nella nuova programmazione queste tre criticità io le porto affinché non si erediti una cosa sbagliata, che blocca le mani.
Dico solo che forse la politica dovrebbe traghettare quello che stiamo facendo, non noi, ma un domani altri, non puntando sullo scontro, perché non è vero che le Marche sono il fanalino di coda, per quel che mi riguarda io ho lavorato con la Lombardia, con il Veneto, con l'Emilia-Romagna, tanti progetti che abbiamo fatto li hanno presi come una buona pratica, quindi il mio appello è quello di non piangersi molto addosso e di non criticare eccessivamente, ma di avere un atteggiamento realistico: cosa abbiamo trovato, come abbiamo provato a volare e questo lo rivendico.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione della proposta di legge n. 330.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2.
Emendamento 2/1 a firma del Consigliere Maggi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Giovanni MAGGI. Grazie, Presidente. Vedo che per il Comune di Monte San Vito per investimenti di miglioramento energetico di edifici pubblici, solo degli edifici pubblici, sono stati stanziati 1,2 milioni euro, che, conoscendo anche Monte San Vito, mi sembra una cifra piuttosto elevata. Per cui faccio un emendamento per chiedere che 500 mila euro dei 1,2 milioni, 700 mila resterebbero al Comune di Monte San Vito per l'efficientamento energetico degli edifici pubblici, vengano destinati alla missione 18, programma 1 "contributo straordinario agli enti locali per spese sostenute a seguito di inagibilità di edifici scolastici", per tutti i Comuni, non solo per il Comune di Monte San Vito, a cui rimangono 700 mila euro per l'efficientamento energetico degli edifici pubblici, quindi del municipio e delle due scuole che ci sono. Mi diceva un tecnico, di cui mi fido, che un efficientamento energetico di un edificio pubblico può costare dai 70 mila ai 100 mila.
Mi sembra che questo non sia un emendamento che toglie l'efficientamento energetico agli edifici pubblici di Monte San Vito, ma va a favore degli enti locali per le spese sostenute a seguito dell'inagibilità delle scuole.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Bora.
Manuela BORA. Semplicemente per dire che qui nessuno spara cifre a caso, quindi, quella somma, che oltretutto è anche sottostimata rispetto al bisogno, nasce da una richiesta che è stata inoltrata dalla Giunta che prevede la riqualificazione e una serie di interventi che in passato non erano mai stati attenzionati.
Mi dispiace che lei dica che quelle risorse, proprio perché lei conosce la realtà di Monte San Vito, siano eccessive, questa cosa mi preoccupa.
Ai montesanvitesi voglio dire che questo è l'intervento del Movimento 5 Stelle che crede che la cifra che è stata messa a bilancio sia eccessiva.
Parliamo di quattro edifici pubblici. Oltretutto, inizialmente la richiesta che avevo avanzata è stata inizialmente autofinanziata.
L'intervento che lei chiede di aumentare è già stato raddoppiato rispetto all'annualità precedente, nel 2022. Quella cosa che si chiama contributo straordinario è stato autofinanziato dal servizio, quindi non è che si fa quello e non si fa altro, anzi nel ’22, lo ribadisco, è stato raddoppiato il fondo per quegli interventi.
Alla luce anche dei chiarimenti che ho avuto l'opportunità di poter dare all'Aula ed anche a lei Consigliere Maggi - già il contributo straordinario che partiva da 1,9 milioni è stato diminuito, 500 mila euro significano non poter dare ai monsanvitesi l'opportunità di riqualificare quei 4 edifici - voglio sapere da lei se vuole precludere ai monsanvitesi la possibilità di realizzare quegli interventi che sono assolutamente necessari e improcrastinabili, anche perché parliamo di scuole in cui ci sono bambini, parliamo di minorenni che credo abbiano il diritto di avere una struttura migliore. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Io non ho nulla contro Monte San Vito e i suoi abitanti, ho chiesto il costo a dei tecnici - non si parla di criticità sismica, si parla di efficientamento energetico - in merito all'efficientamento energetico di un edificio scolastico o di un municipio, e non è un municipio come quello di Ancona o di Pesaro. Mi hanno detto che si aggira intorno ai 70/100 mila euro al massimo se le condizioni sono particolari.
Non ho niente contro Monte San Vito, ho pensato, documentandomi, che la cifra fosse spropositata, ma voglio salvaguardare l'efficientamento energetico di Monte San Vito, per carità di Dio. Ci vado tante volte d’estate per le sagre, amo queste manifestazioni e questo paese.
Coscientemente mi sono documentato e penso che probabilmente la cifra sia sovrastimata. Ho domandato a dei tecnici e mi hanno dato questa risposta, per cui per quattro edifici, mettendo la cifra più alta, rimangono 700 mila euro per Monte San Vito e 500 mila euro li destiniamo per contribuire alla sicurezza delle altre scuole della nostra regione. Questo è quanto.
Il mio non è un emendamento contro qualcosa, contro qualcuno, l'ho fatto soltanto perché mi sembrava eccessiva la somma, mi sono documentato e l’ho fatto affinché il denaro pubblico venga impiegato nel modo migliore possibile. Questo è quanto.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Bora.
Manuela BORA. Sulla richiesta, che è stata ovviamente trasmessa agli uffici, è stato già fatto un distinguo tra adeguamento sismico ed efficientamento energetico. Non le sarà sfuggito, Consigliere Maggi, che tutti i bandi che sono stati pubblicati in questi anni a favore dei Comuni per l'efficientamento energetico prevedevano anche la possibilità di eseguire degli interventi di adeguamento sismico. Questo perché è inutile che si investa risorse pubbliche in un edificio, che magari viene efficientato dal punto di vista energetico, ma che poi non è sicuro dal punto di vista sismico, significa buttare via delle risorse.
In questa richiesta è stata documentata la distinzione tra l’efficientamento energetico, che nel calderone viene chiamato unicamente in questo modo, e gli interventi di adeguamento sismico, non è tutto efficientamento energetico.
La richiesta è stata motivata agli uffici che l’ha validata.
I contributi per i dei bandi che sono usciti in questi anni per l'efficientamento energetico, sono stati utilizzati per mettere a norma le scuole. Ripeto, se non l’avessimo fatto, saremmo stati un'amministrazione miope perché si sarebbe efficientato un edificio che non era a norma dal punto di vista sismico e se fosse crollato le risorse pubbliche sarebbero state buttate via.
Le sto spiegando che così non è, poi, capisco che può non essere chiaro e che lei ha il diritto/dovere di chiedermi delle spiegazioni, le sto dicendo, ripeto, che non sono cifre sparate a caso e che non è tutto efficientamento energetico. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 2/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 2/2 a firma dei Consiglieri Zaffiri, Celani, Marcozzi, Leonardi.
Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie, Presidente. Questo emendamento ha un senso relativamente a quello che ho detto prima nell'intervento: in questo bilancio sono stati stanziati circa 8 milioni di euro per l'Interporto.
Abbiamo ragionato attentamente su questa proposta che, senza mettere la testa sotto la sabbia, è una ricapitalizzazione della società che, fra l'altro, se i soci non mettono altri soldi, così ci hanno detto i tecnici, nemmeno si può fare. Questo è il problema di fondo.
Rispetto alla situazione dell'Interporto fino adesso, nonostante ci sia un debito, non è successo niente, probabilmente questi 8 milioni spesi in altro modo potrebbero dare dei risultati diversi.
E' chiaro che questo emendamento, poi ce ne saranno altri che intervengono su questo fondo, riguarda investimenti da infrastrutture ad infrastrutture, quindi abbiamo guardato con attenzione le strade e le scuole. L’emendamento - siamo più firmatari - può interessare in modo diverso la problematica delle strade e delle scuole.
Questa è la nostra valutazione. Di questa cosa siamo matematicamente sicuri, perché sull'Interporto, ripeto quanto detto prima, non c'è nessun progetto, anzi è stato dato in affitto per 178 mila euro all'anno ad una società di gestione di logistica con diritto di prelazione sulla vendita. Così abbiamo trovato scritto nelle carte, cosi è comparso, se non è così smentite le carte e fornitene di nuove a quest'Aula perché l'ipotesi del progetto è questo.
Prima di mietere altri soldi della comunità marchigiana su una società che non ha nessun progetto di sviluppo e con il diritto di prelazione a chi la gestisce oggi, vorremo un attimo capirci meglio, solo questo.
Crediamo che queste risorse siano spese male, per chiudere un debito, un buco, un disavanzo, che sempre il Partito Democratico - i responsabili dell'Interporto erano persone messe dal Partito Democratico, né da Forza Italia, né dalla Lega, né dal Movimento 5 Stelle, sono state messe lì a gestire l'Interporto - ha creato e adesso la comunità marchigiana deve ancora intervenire su questo mostro chiamato Interporto.
Questa è la situazione. Non potete dire diversamente, perché le cose sono in questi termini, addirittura in quest'Aula ci è stato detto, e abbiamo ascoltato, che là ci doveva venire la logistica delle medicine, doveva venire il 118 e pochi giorni fa abbiamo letto sulla stampa che tutto questo non c'è più.
Queste sono le cose, c'è un zigzagare della politica, è inutile che lei rida, lo so che è contento, però, Presidente, le cose stanno in questi termini, poi lei potrà pure dire che dobbiamo andare ad acquistare il fosforo, ma probabilmente di fosforo ne serve più a lei che a me, di questo ne sono matematicamente sicuro.
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.
Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. E’ evidente che questi 8 milioni sono molto importanti per il motivo opposto a quello che ha detto il Consigliere Zaffiri.
Il primo aspetto è che l'Interporto ha assunto la sua funzione di piattaforma intermodale logistica, finalmente. Dopo tanti anni di galleggiamento, non portando mai fino in fondo i progetti infrastrutturali necessari alla sua funzione, si potevano avere legittimamente i dubbi che ha detto Consigliere Zaffiri, ma è passato esattamente un anno dall'apertura della stazione ferroviaria all’interno Interporto con lo scambio ferro-gomma.
Oggi abbiamo incontrato il Sindaco di Jesi, che ha ringraziato la Regione con un comunicato, quindi è il prosieguo di quello che ha detto il Consigliere Zaffiri, qui non è questione di fosforo, ma semplicemente non ha ancora letto l'intervento del Sindaco che ringrazia la Regione che ha fornito spiegazioni rispetto a Interporto, è importantissimo per lo scambio modale ferro-gomma, con treni che oggi arrivano tutti i giorni e collegano il nostro territorio al resto d'Europa. E’ un'infrastruttura importantissima, non viene mai raccontata, è una cosa stranissima, è un'infrastruttura importantissima nel momento in cui la logistica è fondamentale. Per le imprese marchigiane avere o non avere una piattaforma intermodale ha un valore rilevante negli scambi economici, nei collegamenti col cuore d'Europa, per lo sviluppo del nostro territorio.
È chiaro che gli 8 milioni di euro servono a mettere in sicurezza l'Interporto, che è proprietaria del bene, proprio per non compromettere la linea di sviluppo che si sta realizzando, anzi, poterla vedere sviluppare appieno, così come l’uno-due che andrà ad Interporto, così come la logistica del farmaco che andrà ad Interporto, ma in una logica di sviluppo più ampia e complessiva, quelli saranno i tasselli dentro un progetto molto più importante che già si sta materialmente realizzando.
Rispetto ai dubbi, chiaramente tutti gli aumenti di capitale vanno comunicati alla Commissione europea per il tema degli aiuti di Stato, ma rispetto all'aeroporto, che è stata una vicenda molto più complicata, Interporto non ha strutture competitive, neanche in un'ora e neanche in cinque ore di macchina perché lo scambio ferro-gomma nel nostro paese a quel livello intermodale è un'infrastruttura unica, quindi non c'è il problema della concorrenza e questo ci permetterà di poter portare avanti il finanziamento, nel rispetto e facendo tutti gli atti dovuti. E’ chiaro che se non mettiamo gli 8 milioni di euro in bilancio, non possiamo fare nemmeno la comunicazione che chiede l'autorizzazione a poter utilizzare queste risorse. Quindi è importantissimo approvare l'articolo.
PRESIDENTE. Emendamento 2/2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 2/3 a firma dei Consiglieri Marcozzi, Zaffiri, Celani, Leonardi. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 2/4 a firma dei Consiglieri Marcozzi, Zaffiri, Celani, Leonardi.
Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. In merito all'intervento che è stato fatto prima questi emendamenti che abbiamo presentato non avrebbero senso, questa è la sintesi fatta dal Presidente, perché con i soldi che noi diamo il problema dell'Interporto lo mettiamo a posto. Questa è la sintesi! Lo mettiamo a posto perché c'è un'ipotesi di sviluppo, perché ci sono le Ferrovie. Traduco. Queste cose che sono state dette da lei, Presidente, non mettono l'Interporto nelle condizioni di sviluppare, perché l'Interporto, che serve per fare logistica, per scambiarsi le merci, non è collegato, questo è il problema, con il porto. Il porto soffre per il transito dei camion, per la strada e quando dico che non c’è un progetto, non c’è un progetto, è inutile che lei ribalti il discorso dicendo che c’è.
Con il porto non è collegato, perché da oltre Adriatico arrivano direttamente i camion che non possono essere caricati sui carri ferroviari per essere portati all’Interporto. La logistica, se vogliamo far finta di non sapere niente, facciamo finta, è una cosa seria, è un momento di interscambio del trasporto merci.
Questo interscambio nel progetto non c'è, è inutile che voi dite che c'è perché la ferrovia non c'è, non ci sono le condizioni. Perciò, quando uno dice che manca il progetto, è vero, non c'è il progetto, è inutile che continuiamo a dire che con l'Interporto eliminiamo il trasporto dei camion da Ancona, sulla variante della Statale 16, non è così!
L'interporto non c'è, si interviene soltanto sul debito perché questo volete fare, perché non dite la verità? Dobbiamo intervenire sul debito di 12 milioni di euro della società dell'Interporto, ci mettiamo 8 milioni di euro e qualcosa della comunità marchigiana per fare questo provvedimento.
Questo volete fare, questo voi fate, fate un provvedimento, mettete 8,5 milioni di euro dei marchigiani per il debito dell'Interporto, questa è l’operazione, non perché è stata fatta la ferrovia, perché non c'è il minimo straccio di un progetto per un trasporto logistico che serva al territorio della nostra regione.
Questa è la vera situazione. Ancora altri soldi della comunità marchigiana a una società che è nata male, che è stata gestita male. Oggi i marchigiani devono mettere altri 8,5 milioni che poi non basteranno perché il debito di questa società ammonta a 12 milioni di euro. Ecco perché noi abbiamo presentato degli emendamenti, per dare una risposta diversa al territorio marchigiano sulle scuole, sulle strade, perché di questo aveva bisogno ed ha bisogno questa regione.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. Grazie, Presidente. Non volevo prendere la parola, ma credo che sia giusto ricordare a tutti che il capogruppo della Lega, ricordo bene, quando mettemmo i fondi per l’aeroporto, i famosi 21 milioni di euro, disse le stesse parole: “Non c’è un progetto strategico, l’aeroporto fallisce a prescindere. Questi soldi li mettete solo e soltanto per sanare e chiudere il buco”, poi l’aeroporto è andato in un’altra direzione.
(interrompe il Consigliere Zaffiri)
Moreno PIERONI. Capogruppo, sa perché parlo così? Perché mi preoccupo e penso che lei non capisca la differenza tra Aerdorica e aeroporto, allora cerco di parlare in maniera più generale. .
(interrompe il Consigliere Zaffiri)
Moreno PIERONI. Consigliere Zaffiri, capisco che dispiace ricordare gli errori politici che la Lega ha fatto sull’aeroporto, sull’Aerdorica, come vuole lei, capisco che dispiace che la Lega abbia fatto un autogol …
(interrompe il Consigliere Zaffiri)
Moreno PIERONI. Ascolto sempre volentieri la Lega e Salvini che viene a perorare la causa perché …
(interrompe il Consigliere Zura Puntaroni)
Moreno PIERONI. Le ripeto quello che le ho detto l’altra volta, purtroppo questi dibattiti avvengono sempre dopopranzo, sarebbe stato meglio approvare il bilancio al mattino, quando siamo più sereni e più liberi mentalmente, nel pomeriggio c’è qualcosa che ci confonde.
Detto questo, Consigliere Zaffiri, il boomerang …, ogni volta non può ripetere sempre la solita solfa, che “tutto va male” e poi sull’aeroporto abbiamo visto come è andata. Dovrebbe dire che questa amministrazione ha messo in sicurezza l’aeroporto, sta rilanciando l’aeroporto e molto probabilmente quello che sta dicendo oggi sull’Interporto, fra sei mesi dovrà rimangiarselo, perché il tempo è sempre galantuomo e le chiacchiere stanno a zero e fanno i pidocchi.
PRESIDENTE. Emendamento 2/4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 2/5 a firma dei a firma dei Consiglieri Marcozzi, Zaffiri, Celani, Leonardi. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 2/6 a firma del Consigliere Celani. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 2/7 a firma della Consigliera Leonardi. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Sub emendamento 2/8/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 2/8 a firma della I Commissione. Ha la parola il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Il 2/8 è un emendamento che sistema una partita che presenta un errore di trascrizione, dobbiamo votarlo a favore, poi l’estensore si è accorto che c’era un ulteriore errore, quindi il sub emendamento è servito a sanarlo. A questo punto votiamo a favore anche dell'emendamento 2/8 che è stato sub emendato correttamente dal 2/8/1. Questa illustrazione si riferisce al sub emendamento 2/8/1, come giustamente mi fa notare il Consigliere Busilacchi, scusatemi, ma in questo grande numero di atti ...
L'emendamento 2/8 contiene modifiche per errori di trascrizione, per spostamenti all’interno di variazioni già avvenute, che compensativamente vanno ad allocare altre risorse, riducendo le prime già stanziate e la previsione di un paio di interventi nuovi che non erano stati, sempre per errore, tramutati in intervento effettivo nella tabella C. Questo è, ad essere corretti, tutto il 2/8. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 2/8. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2, così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 8. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 08 bis (articolo aggiuntivo)
Emendamento 08 bis/1 a firma della I Commissione. Ha la parola il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Per una dimenticanza non era stata considerata l’esenzione del bollo delle auto ibride per l’anno 2020, perché il periodo si fermava al 2019, un mero errore perché in Commissione era già stato votato all’unanimità. E' l’estensione al 2020 dell’agevolazione per le auto ibride.
PRESIDENTE. Emendamento 08 bis/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 8 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 9. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 10. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 11. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 12. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 12 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 13. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 14. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 15 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
PRESIDENTE. Prima di procedere alla votazione finale si vota la proposta di legge 331, poi procediamo alla votazione finale di entrambi gli atti.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 8. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 9. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 10. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 11 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
Coordinamento tecnico della proposta di legge n. 330. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 330, così come emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico della proposta di legge n. 331. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 331. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 332
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Giacinti
“Misure urgenti di adeguamento della legislazione regionale”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 332 dei Consiglieri Cesetti, Giacinti.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. E' un provvedimento che per urgenza abbiamo creato in queste ultime ore, seguo l'ordine degli articoli, che ovviamente toccano svariate leggi e argomenti.
Articolo n. 1. Si va a snellire la procedura di approvazione dei piani urbanistici attuativi, prevedendone l'approvazione da parte della Giunta comunale, qualora essi siano conformi al piano regolatore generale vigente, o apportino ad essi varianti così dette non sostanziali, questo è il motivo della presentazione di questo articolo, che raccoglie più questioni legati alla legge n. 34 del 1992, la legge urbanistica.
Il comma 3 stabilisce la possibilità per le Regioni di prevedere disposizioni derogatorie al decreto ministeriale n.1444, finalizzate nel caso specifico ad orientare i Comuni nella definizione dei limiti di altezza dei fabbricati.
Il comma 4 chiarisce che la procedura di adozione delle varianti ai piani regolatori generali, prevista all'articolo n. 26, si applica alle varianti che non soddisfano le condizioni di non sostanzialità indicate nel comma 5 dell'articolo 15, e di cui già si era fatta menzione nei commi 1 e 2, questo è il motivo da cui scaturisce l'articolo n. 1.
L’articolo 2 prevede una variazione alla modifica della legge n. 7 del 1995 e - il secondo comma di questo emendamento - va ad eliminare il parere della Commissione consiliare competente in materia di caccia, uniformandosi alla modifica della legge nazionale per la quale "la Giunta regionale, sentito l'Ispra e previo parere della competente Commissione consiliare, approva entro il 15 giugno di ogni anno il calendario venatorio regionale". Viene eliminato nel rispetto della modificata normativa nazionale il parere dell'Osservatorio. La modifica rende coerente il testo della normativa regionale con la legge quadro nazionale, che prevede nel procedimento di approvazione del calendario soltanto il parere dell'Ispra, ripeto, viene tolto il parere dell'Osservatorio.
L'articolo n. 3 si riferisce alla legge 15 del 1997 (Disciplina del tributo speciale per il deposito, in discarica dei rifiuti solidi) "Alla determinazione delle quote da assegnare in singoli Comuni secondo le modalità di cui al capo precedente, provvede annualmente con proprio atto il dirigente della competente struttura della Giunta regionale", praticamente è un cambiamento di competenza per alleggerire un po' l'iter, passa dalla Giunta al dirigente. La corresponsione delle quote dei rifiuti spettanti ai Comuni, come prevede la legge. Questo articolo va a modificare l'iter, in buona sostanza, alleggerendo e lasciando la competenza al dirigente del servizio, piuttosto che alla Giunta.
L’articolo n. 3 bis, è una modifica alla normativa per la disciplina delle attività estrattive. In breve viene stabilito che nelle more dell'approvazione dell'aggiornamento del Piano regionale delle attività estrattive, si rende possibile, per alcune tipologie di materiale di difficile reperibilità, la possibilità di ampliare i progetti di estrazione previsti dal Prae fino alla concorrenza del 50% dei volumi complessivi di escavazione autorizzati. L'ampliamento reso possibile è subordinato all'accertata regolarità del pagamento dei contributi di cui alla presente legge da parte dei soggetti proponenti, nonché alla disponibilità, da parte dei medesimi, di idonei impianti di lavorazione dei materiali estratti. I quantitativi autorizzati ai sensi dell'ampliamento saranno scomputati da quelli individuati dall'aggiornamento del Prai che nel frattempo verrà approvato e dal recepimento del medesimo negli strumenti di programmazione provinciale. A questi progetti, di cui al comma 3 bis, si applicano le sanzioni di cui al comma 3 della legge 30 del 2009.
Con l’articolo 4 viene stabilito lo stanziamento a favore del Cral dei dipendenti di un contributo di 30 mila euro per promozione ed iniziative di ausilio e sostegno a favore del personale, anche attraverso lo svolgimento di attività di promozione culturale e ricreative.
L'articolo 5 prevede i rifinanziamenti dei capitoli riguardanti i trasferimenti alle organizzazioni di volontariato operanti nel sistema di protezione civile.
All’articolo 5 bis c'è lo spostamento, di cui si è discusso, seppur non faceva ancora parte dell'atto, dei tre Comuni dall'area vasta 2 all'area vasta 3, trattasi dei Comuni di Apiro, Cingoli e Poggio San Vicino.
L'articolo 5 ter è la previsione del Centro agroalimentare del Piceno fra le società cosiddette strategiche, ai sensi della legge regionale n. 20 del 2003.
L'articolo 6 tratta dell'adeguamento della normativa in tema di servizio civile, un articolo che va a rendere congruente la legge regionale rispetto a quella nazionale, laddove non c'è motivo di esclusione per coloro che possono partecipare al servizio civile regionale rispetto al fatto di aver prestato il servizio civile a livello nazionale. Qui c'è stato un emendamento che ritiene titolo preferenziale non aver effettuato il servizio civile a livello nazionale. Questo nella normativa regionale non si poteva vietare, ma è stata mantenuta una specie di titolo di preferenzialità.
L'articolo 6 bis va a modificare la legge regionale n. 36 laddove viene prevista la durata del Consiglio di amministrazione dell'Erap.
Con l'articolo 7 si modifica la legge sullo sport, inserendo la possibilità di destinare i contributi regionali anche per l'acquisto di mezzi di trasporto per gli atleti, cosa che precedentemente non era prevista.
L'articolo 7 bis emenda l'articolo 9 bis della legge regionale n. 17 del 20 aprile 2015, si va meglio a spiegare che il mancato rispetto dell'altezza, anche interna, dei distacchi, della cubatura, della superficie coperta e di ogni altro parametro o dimensione delle singole unità immobiliare non costituisce violazione edilizia se contenuto entro il limite del 2% delle misure previste nel titolo abitativo. Si è resa necessaria questa descrizione che forse era contenuta nella versione precedente, per ovviare a interpretazioni non corrette che davano luogo a distorsioni dell’applicazione della relativa normativa.
L'articolo 8 riguarda il catasto unico regionale di cui all'articolo 12. E’ stata evidenziata la problematica da parte delle associazioni di categoria, nel tavolo di confronto tenutosi recentemente, dove sono state evidenziate delle criticità, del rispetto dei termini previsti dal comma 1, articolo 5, a seguito dell'entrata in vigore del catasto unico regionale degli impianti termici. In particolare è stato segnalato che ha causa della carenza e della non completezza dei dati pregressi raccolti dalle autorità competenti e i nuovi dati obbligatori richiesti nella compilazione del libretto per l'individuazione univoca dell'impianto, i manutentori impiegano più tempo del previsto per trovare l'impianto di competenza e per completare il libretto elettronico con i dati mancanti, tutto ciò pregiudica questa fase di lavoro, per cui si chiede di procrastinare l’entrata in vigore della norma, cioè di allungare i termini entro cui questa operazione va completata.
L'articolo 8 bis è una puntuale definizione per la “Fondazione Marche Cultura”, in particolare per “Film Commission” del concetto in house providing. Questo maggiore chiarimento è stato necessario ai fini di una migliore e più proficua finalizzazione della propria mission, viene specificato meglio che trattasi di una società in house providing.
Con l’articolo 8 ter si pone mano alla modifica della legge sul diritto allo studio, laddove si modifica la formazione del Consiglio di amministrazione dell'Erdis, in particolare laddove risulta incompleta la rappresentanza degli studenti in seno al Consiglio di amministrazione. E' stata trovata una modalità per cui a turno, di anno in anno, si alterneranno gli studenti dell'università e dell'alta formazione dell'Afam, per cui in cinque anni tutte e quattro le università e l'istituto di alta formazione avranno il loro rappresentante in seno al Consiglio di amministrazione, che è composto, per gli altri quattro membri, da soggetti designati dal Consiglio regionale su proposta dei quattro Rettori.
L'articolo 9 prevede una modifica della legge regionale n. 4 del 2019, la valorizzazione dei mulini storici ad acqua, si specifica meglio il dettato dell'articolo 4 inserendo l'articolo 4 bis, per meglio descrivere e connotare i propositi e far si che il canone per la concessione della derivazione non sia troppo oneroso per chi sfrutta la derivazione di acqua pubblica. Si vuole fare in modo che il canone non sia antieconomico, altrimenti sarebbe vanificato il ruolo.
Nell'articolo 10 c'è una modifica alla legge regionale n. 17 del 21 giugno del 2019, considerato che non è stata ancora data attuazione all'articolo 6, che stabilisce i casi in cui si prescinde dalla formazione per la qualificazione professionale (responsabile dell’attività produttiva) - parliamo di panifici in questo caso - le imprese attive non sono in grado di indicare i rispettivi responsabili entro i termini indicati, pertanto risulta necessario prorogare il suddetto termine al 31 dicembre 2020, data utile per dare piena attuazione dell'articolo 6 della norma, l'individuazione del responsabile dell’attività produttiva in seno ai panifici.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Vorrei ringraziare il Consigliere Giacinti, non solo per l'impegno ma anche per la cortesia e la gentilezza con cui con immensa pazienza ha portato all'approvazione un bilancio impossibile, Assessore Cesetti, perché nessuno in condizioni normali sarebbe riuscito ad approvare un bilancio di questo tipo. Se ci siamo riusciti è perché l'Aula è stata attenta e la Commissione è stata disponibilissima, a cominciare dal suo Presidente, che è stato enormemente paziente, quindi voglio ringraziare personalmente il Consigliere Giacinti per questo impegno, anzi malignamente potrei dire che se fosse stato meno impegnato forse ci saremmo ritrovati il 30 ad approvare il bilancio e saremmo andati in esercizio provvisorio, invece questo non è avvenuto.
Visto che questo è l'ultimo Natale che molti di noi celebrano in questa Aula insieme, molti verranno meno, soprattutto i sei della precedente legislatura, tolto il Consigliere Carloni e l'Assessore Pieroni, tutti gli altri saranno in discussione o non saranno neanche candidati, colgo quindi l'occasione per fare a tutti i più sinceri auguri di buone feste e di buon natale.
Il Consigliere Giacinti ha ricordato che è stato accolto l'emendamento che ho proposto in IV Commissione, approvato all’unanimità, relativamente al servizio civile e in questo senso raccomando la Giunta che questo passaggio sia garantito per tutti gli anni a venire, cioè dire che chi ha svolto il servizio civile giovani nello stesso anno non possa farlo con il bando nazionale e con il bando regionale, quindi il bando nazionale va bene, ma se la persona ha anche fatto il nazionale sia data precedenza a chi in regione non l'ha fatto, che quindi ha la precedenza.
Ho visto che alla fine anche sull'elezione del rappresentante degli studenti all'interno dell'Erdis si è trovata una soluzione abbastanza ragionevole e compatibile con quello che è la realtà che si è manifestata fra gli studenti stessi. Se ho ben capito c'è un criterio di rotazione fra i vari istituti delle Marche.
Da ultimo, un po' di attenzione, reclamo invece per quanto riguarda la questione del passaggio dall'area vasta 2 all'area vasta 3 dei tre Comuni di Apiro, Cingoli e Poggio San Vicino. Ho visto che ci sono degli altri emendamenti abrogativi, anche il mio lo è, non dice che il passaggio non si deve fare, dice che si deve fare previo referendum delle popolazioni interessate. Perché ho mantenuto questo emendamento? L'ho già spiegato nella discussione generale di bilancio, ma adesso vorrei aggiungere alcune osservazioni brevissime.
Si dice: questi comuni sono trattati male nell'area vasta 2. Si dice, si lamenta, in effetti alcune difficoltà si sono manifestate, quindi faccio una domanda: se passano all'area vasta 3 saranno trattati meglio? L'Asur non è un’azienda unica? L'articolazione territoriale è se non altro una organizzazione del budget, quindi questa cosa qui non la capisco.
Seconda argomentazione, non è stato detto, noi spostiamo la sanità, ma non il sociale, perché per il sociale Apiro, Cingoli e Poggio San Vicino rimangono con Jesi. Questa cosa non la capisco. L'Azienda dei servizi alla persona …, di cui il Sindaco si è sempre lamentato, Sindaco precedente in testa, perché non voleva andare con Jesi, poi improvvisamente gli va bene, la confusione mi sembra totale.
Si è parlato di diritto alla salute - un articolo di giornale riporta la manifestazione svolta recentemente ad Ancona - ed io credo che non possa essere neanche lontanamente ipotizzato, Presidente, che ci sia un diverso trattamento relativo al diritto alla salute da un’area vasta all'altra, questo non possiamo neanche metterlo come motivazione scritta, ma neanche come motivazione verbale, in capo al provvedimento di legge, perché il diritto alla salute è uguale in tutta Italia, figuriamoci se non è uguale all'interno delle Marche, quindi la motivazione per la quale i manifestanti chiedono che sia garantito il diritto alla salute non può essere un argomento per nessuno. Il diritto alla salute è garantito a tutti nella stessa maniera, se l'area vasta 2 non arriva sufficientemente allora riequilibriamola rispetto all'area vasta 3, portiamo via anche Osimo, Loreto, Numana, Sirolo, Camerano, Castelfidardo e mettiamoli nell'area vasta 3, Assessore Pieroni, che così sarà più equilibrata, visto che lei Assessore voterà questo provvedimento, sarà tutto più equilibrato, altrimenti non ha senso.
Conclusione, faccio tutte queste allegre osservazioni perché dico che il referendum in capo alle popolazioni e non in capo all'amministrazione regionale, che decide in grado ai criteri presunti oggettivi, sottolinea soltanto l'unico dato che può essere messo in evidenza, cioè la comodità, dov'è più comodo per i cittadini di questi tre comuni vivere. Glielo facciamo dire a loro invece di dirlo noi.
Presidente Ceriscioli, Giunta e maggioranza, questa responsabilità di dire agli altri dove stanno più comodi non la voglio prendere, anche perché questi altri, maggioranza e prima minoranza di Cingoli, 90% di rappresentanza politica, il Comune di Apiro e forse anche il Comune di Poggio San Vicino, mi dicono che stanno più comodi nell'area vasta 2.
Io non voglio dire agli altri dove stare più comodi, voglio che lo dicano loro. Visto, Presidente, che la geografia di Cingoli la conosco abbastanza bene, adesso a memoria mi è difficile citare tutte le 14 frazioni, se l'Assessore Sciapichetti mi dà una mano forse ci arrivo: Botontano, Grottaccia, eccetera. Mi sembra che la gran parte di queste frazioni su Cingoli gravitino nella Valle del Potenza, quindi per comodità sarà molto difficile che 1 dei 1.500 cittadini dell'area Grottaccia, Botontano voti per l'Area Vasta 2, visto che sta a 6 chilometri da Villa Potenza, non a 6 chilometri dalla provincia di Macerata, ma a 6 chilometri dal comune capoluogo che ha l'ospedale di primo livello e mezzo, quindi la sfida la rimanderei in capo a chi dice che si sta meglio qui o si sta meglio di là, per questo ho presentato l'emendamento, perché secondo me, cari amici in parte e in prevalenza compagni del PD, sbagliate a fare questo tipo di legge soprattutto a cinque mesi dalle elezioni.
Questo ..., forse è la prima volta, Presidente, in cinque anni, non è mai successo, neanche in Commissione, dove sono praticamente un figlio adottivo del Consigliere Volpini ed ho votato tutto quello che ha portato in Commissione, né in Aula ho mai votato in maniera differente dalla maggioranza e lo rivendico con stile perché quando uno ha un mandato elettorale politico deve stare lì, poi la prossima legislatura saremo con Le Pen o con il Movimento 5 Stelle, non lo so. Questo è quanto perché la serietà umana è la prima cosa che conta, però, ripeto, questo errore non lo farei e lascerei in mano ai cittadini di questi comuni la decisione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Sarà perché è Natale, ma mi trovo d'accordo con il Consigliere Marconi.
Abbiamo votato in Commissione questa proposta di legge, la n. 332, in maniera articolata, nel senso che alcuni articoli sono stati votati favorevolmente, faccio alcuni esempi: la protezione civile, il Cral dei dipendenti, l'acquisto di autoveicoli per il trasporti degli atleti e delle squadre dilettantistiche nelle varie discipline sportive e altri, poi quando ci saranno le votazioni degli articoli se qualcuno della propria Commissione vorrà intervenire potrà dare una motivazione più fondata in questo senso.
Riallacciandomi a quello che ha detto il Consigliere Marconi devo dire che ho sentito parlare, per quanto riguarda le decisioni dei cittadini, di Sindaci, di Giunte e di altre cose e poco di cittadini.
Sono perfettamente d'accordo con il Consigliere Marconi a chiedere alla popolazione di quel Comune se le è più comodo raggiungere un'area anziché un’altra, la Vallesina anziché la provincia di Macerata, chiederei come risulta più comodo e più facile.
A tale proposito mi sono astenuto sull'articolo dell'Erdis, mi risulta strano il fatto che si faccia a rotazione il rappresentante di ogni studente, anche perché gli studenti non sanno nulla di questa decisione che è stata presa, così mi è stato detto. Certo che non si mettono d’accordo, però agli studenti si può dire che, visto che non sono riusciti a mettersi d'accordo, noi facciamo a rotazione, se poi non va bene devono dare loro la soluzione.
Questo è per rispettare un principio di ascolto e di partecipazione, che di solito deve essere una guida per tutte le cose che facciamo.
La valutazione politica su questa proposta di legge, sulla quale non voteremo favorevolmente, è di aver messo all'ultimo momento argomenti, articoli, che riguardano le più disparate proposte di legge, conseguentemente è diventata una legge omnibus.
Ci siamo sempre riempiti la bocca dicendo che la legge omnibus non va fatta, che non ci si doveva più ricorrere e viene fuori una legge omnibus sugli argomenti più disparati. Sono temi che non avevano neanche l'urgenza di essere approvati alla fine dell'anno, si potevano discutere e approvare tranquillamente a gennaio.
Questo sistema non ci piace, sulla legge omnibus sono stato provocatorio perché ho inserito anche due emendamenti che riguardano la legge elettorale, per gli altri vale per noi no? Questa è sicuramente una provocazione che io porterò avanti, se però la mia Commissione, il Presidente Giacinti e gli altri membri mi diranno che la legge elettorale, parlo con i Capigruppo Urbinati e Micucci, ritornerà in Commissione, sono disponibile a ritirare questa mia provocazione che riguarda il ballottaggio e il voto disgiunto.
Poi c'è la tabella C, la famigerata tabella C, dove è stato messo di tutto e di più - guardo l’Assessore Bravi - c’è una predisposizione per chiese e manifestazioni religiose, io sono un laico e guardo lei che rappresenta il mondo cattolico, non perché ha portate lei queste esigenze organiche del territorio, non le ha proposte lei, ne sono certo. In questa tabella C ci sono cose importanti, mi sembra che il Presidente Ceriscioli abbia citato i trasporti, quindi c'è un incremento in questo senso.
Devo poi ringraziare la sensibilità della Commissione, del Presidente Giacinti e anche degli altri Commissari, per le nostre istanze che abbiamo inserito e che sono state accolte, 100 mila euro ripartiti nella tabella C per la ricerca scientifica per la cannabis terapeutica e la fibromialgia e un contributo per implementare il registro tumori. Siamo venuti alla conferenza di presentazione del registro tumori, abbiamo sentito che alcuni stanno scrivendo a penna i dati, allora qui abbiamo fatto, e ne dò atto alla Consigliera Pergolesi, un intervento perché il registro tumori sia realizzato.
Sono stati stanziati 200 mila euro per la legge che dovrà essere approvata sulla bonifica dell'amianto, questa è una cosa molto importante, non abbiamo fatto emendamenti che riguardano i nostri comuni di appartenenza, ma il territorio marchigiano, questa legge sulla bonifica dell'amianto è rilevante, si è fatto promotore il Consigliere Giorgini e quando sarà approvata avrà un finanziamento di 200 mila euro. Siccome la bonifica dell'amianto per i privati ha un certo costo spero queste risorse indurranno molti a bonificare le proprie strutture nelle proprie proprietà e mi auguro che sia un volano di emulazione per altri perché l'amianto venga pian piano tolto dai nostri territori.
Non entro nel merito, ma ovviamente non possiamo votare questo provvedimento per il metodo, il metodo di questi cinque anni che, abbiamo sentito, non è da seguire, Nell'ultima seduta di questo anno, prima dell'elezioni della prossima primavera, questo metodo che non doveva essere adottato, è stato ancora una volta pedissequamente seguito e noi siamo profondamente contrari a questo.
Ci riserviamo di votare in favore degli articoli che riteniamo giusti, anche se non c'era l'urgenza di proporli in una legge omnibus alla vigilia di Natale, però, per nostra coscienza politica e per un debito che abbiamo nei confronti di chi ci ha eletto, voteremo articolo per articolo quelli che riteniamo essere indispensabili per la popolazione marchigiana.
Colgo anche l'occasione di questo intervento per fare gli auguri a tutti i colleghi della maggioranza e dell'opposizione, a tutti i colleghi del Consiglio, agli Assessori, al Presidente della Giunta, al Presidente del Consiglio, soprattutto a coloro che ci hanno supportato e sopportato, i dipendenti, e naturalmente ai giornalisti che hanno seguito il nostro lavoro, un ringraziamento e un bacio lanciato da qui a loro, che ovviamente fanno da cassa di risonanza dell’attività che facciamo in Aula, l'augurio è quello di lasciare in questo periodo natalizio i social e la tastiera e magari ritrovare il valore di un abbraccio, di un bacio, di una stretta di mano e tante altre cose belle in queste feste. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Sarò abbastanza veloce. Seppure questo provvedimento ha la parvenza di un omnibus, rispetto a quando c'è stato presentato qualche anno fa, è molto più snello e soprattutto affronta tematiche importanti ed utili per i comuni, per i cittadini, perché ci sono dei provvedimenti chiarificatori ed anche delle norme che snelliscono alcuni procedimenti amministrativi. Ovviamente c'è il mio personale rammarico di non poter votare il provvedimento intero per la presenza di due articoli che vi leggerò velocemente.
Devo dire che da un punto di vista globale ci sono degli elementi positivi e, seppure un omnibus, a differenza del Consigliere Maggi, lo definirei digeribile.
L'articolo 1 chiarisce definitivamente le competenze dei Consigli comunali e delle Giunte per l'approvazione dei piani attuativi, che sono conformi o meno al Prg. C'è finalmente un'interpretazione autentica, anche se ovviamente il D.P.R. 380/2001 all'articolo 34, comma 2 ter, era abbastanza chiaro. Secondo me abbiamo meglio specificato il discorso sullo sport, sul sociale, sulla protezione civile, mi sembrano interventi molto positivi, però, c'è sempre un però, se non ci fossero gli articoli 5 bis e 6 bis sicuramente questo sarebbe stato un provvedimento che avrei votato.
Sul 5 bis, il primo, non mi dilungo più di tanto, perché è stato detto abbastanza, è stato detto tutto, ci sembra che non ci siano le motivazioni concrete, le motivazioni serie, perché quando una comunità rappresentata dai Sindaci si esprime in modo contrario ad un provvedimento non credo che si possa andare avanti più di tanto, per cui il discorso di modifica delle aree vaste 2 e 3 per me è proprio incomprensibile, poi vedremo che cosa succederà in futuro.
Quello che è ancora più incomprensibile è l'articolo 6 bis, torniamo indietro rispetto ad un provvedimento che abbiamo approvato appena un anno fa, che riguarda la modifica dell'Erap, che cozza contro la snellezza della amministrazione pubblica.
Uno dei problemi più importanti in Italia è quello che nelle amministrazioni pubbliche non è stato affrontato il concetto di spoil system, questa è una cosa rilevante, io che amministro mi prendo la responsabilità rispetto alla struttura tecnica, però c'è affinità fra me e la struttura tecnica, dopodiché datemi la possibilità di scegliere il tecnico competente che voglio, gli faccio un contratto a tempo determinato, gli do degli obbiettivi, se li raggiunge bene, altrimenti è stato un piacere e passo ad un altro. In questo modo si torna indietro, torniamo alla vecchia politica, addirittura torniamo pure a prima della Bassanini, adesso leghiamo ad un tempo di 5/4 anni gli incarichi dati ad un Consiglio di amministrazione, per cui chi va ad amministrare è legato e molto probabilmente per una legislatura non potrà avere questa sintonia con la struttura tecnica. Questo, ripeto, è un aspetto fondamentale in una amministrazione pubblica, noi pecchiamo proprio in questo senso.
Piaccia o no l'amministrazione americana, ma ogni volta che arriva un nuovo Presidente degli Stati Uniti d'America dalla Casa Bianca escono frotte di dipendenti, di dirigenti, e ne entrano altri, non perché si vuole penalizzare lui, ma perché deve esserci una strategia, un indirizzo da parte della politica, che deve essere attuato da chi è convinto che quell'indirizzo sia una cosa giusta. Sappiamo che la nostra amministrazione e i tecnici si fanno permeare molto facilmente dalla politica, mi sembra che questo sia un tornare indietro e questa è una cosa molto brutta.
Se non ci fossero stati questi due articoli, il 5 bis e il 6 bis, per me questo sarebbe stato un provvedimento, seppur omnibus, fatto con criterio perché si prendevano delle leggi particolari e si specificavano meglio alcune situazioni, per cui anch’io voterò articolo per articolo, molti positivamente, alcuni negativamente, però sull'atto finale, purtroppo, sarò costretto a votare contro.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Casini.
Anna CASINI. Grazie Presidente. Vi ringrazio e ringrazio anche la Commissione per aver accolto alcune proposte che vanno verso lo snellimento, una chiarificazione dal punto di vista urbanistico, soprattutto per quello che riguarda i piani attuativi. La norma non era chiara. E' stata fatta anche chiarezza sulle altezze massime dei nuovi edifici, soprattutto nelle zone B, laddove era sempre lasciata alla libera interpretazione. Oggi i Comuni potranno decidere quale sia l'altezza massima sempre calcolata rispetto alle preesistenze, credo che questo sia molto importante.
Invece non sono d'accordo su quello che ha detto prima il Vicepresidente Celani, l'organismo non è tecnico, è politico e sostituisce in realtà la figura dell'Assessore perché prima la delega era mia, adesso invece c’è un Consiglio di amministrazione e penso che sia giusto che abbia il tempo di lavorare per un periodo di tempo e due anni non mi sembrano una cosa esagerata, così come non mi sembra esagerato, se uno vuole fare un minimo di programmazione seria, lavorare per cinque anni, ritengo che sia un mandato equo.
In riferimento all'articolo 5 ter che riguarda il Centro agroalimentare, darò tre motivazioni per cui voterò contro. La prima è il rispetto della legge Madia, è vero che noi possiamo fare le norme di legge, è vero che questo Consiglio può legiferare, ma credo che questo Consiglio debba farlo all'interno dell'alveo stabilito dalle leggi nazioni e la legge Madia ci impedisce di approvare questa norma. La seconda è la parifica di bilancio. I nostri consulenti legali, il nostro segretario generale, l'avvocatura ci hanno dato dei consigli tecnici, perché io non sarei in grado di stabile se le azioni di una società devono essere messe in liquidazione o se una società, dopo che è stata inserita nel 2012 tra le non strategiche, non da questo Consiglio e non da questa Giunta, e dopo l'entrata in vigore della legge Madia, possa o non possa essere considerata strategica, anche perché c'è una modalità di applicazione della norma, quindi mi fido di quello che gli uffici tecnici e gli avvocati hanno detto. Ritengo che questo possa mettere a rischio la parifica di bilancio, perché la Corte dei Conti nella dichiarazione, nella parifica del 2018, ha con chiarezza detto quali erano le società che dovevano essere messe in liquidazione, tra cui questa. La terza motivazione è che noi avevamo una identica società a Macerata, avevamo un analogo Centro agroalimentare che abbiamo messo in liquidazione e liquidato, quindi credo che non sia giusto nei confronti del territorio maceratese e della stessa identica funzione che avevamo a Macerata avere due atteggiamenti diversi e comportarci dando non pari opportunità a tutti e due gli enti. Penso che non sia possibile dal punto di vista legale approvare questo articolo.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Già nel mio intervento precedente, e ci tengo a ribadirlo, ho criticato la modalità della presentazione di questa omnibus, non solo per i tempi con cui ci è arrivata e con i quali abbiamo avuto l'opportunità di vagliare il contenuto, ma anche perché non c'erano misure così urgenti da giustificarne la presentazione in pochissimi giorni rispetto all’approvazione finale.
Sarebbe stato più corretto nella formulazione della legge omnibus, che dà una corsia preferenziale a norme che evidentemente la maggioranza ci tiene a portare avanti, avere l'opportunità di valutare nelle Commissioni in maniera più compiuta rispetto agli articoli che verranno votati oggi.
Come già ha dichiarato il Consigliere Celani anch'io valuterò e vaglierò con voto differenziato i singoli provvedimenti, perché alcuni possono essere certamente valutati come accogliibili, ma certamente non potrò votare favorevolmente questo tipo di proposta.
Mi soffermo su due questioni molto brevemente, l'ora è tarda e tutti vogliono concludere.
Torno sull'articolo 5 bis, lo spostamento forzoso dall'area vasta 2 all'area vasta 3 dei Comuni di Apiro, Cingoli e Poggio San Vicino ed evidenzio anche il fatto che ho presentato un emendamento con cui chiedo l'abrogazione di questo articolo in modo che la proposta di legge possa completare il suo iter all'interno della Commissione, possano essere meglio recepite le possibili criticità attraverso una valutazione anche tecnica, perché politicamente la scelta avrà delle ripercussioni positive o negative sulla cittadinanza, quindi non possiamo prendere una decisione così a caso, adesso va male, dopo va meglio.
In Commissione sanità abbiamo sentito i territori di tutte le Marche lamentarsi per il taglio dei servizi e nessuno di quelli che si è venuto a lamentare o che incontriamo quotidianamente l'ha fatto perché la propria realtà sta territorialmente in una provincia e all'interno del sistema in un’altra area vasta, quindi evidentemente le problematiche non sono legate al fatto che Cingoli, in particolare, e gli altri due Comuni ... Diciamo che il nocciolo della proposta di legge veniva caratterizzato ovviamente intorno a Cingoli in quanto non coincide territorialmente la provincia di Macerata con l'area vasta 2. E' questo quello che abbiamo chiesto ai due direttori dell'area vasta, a tutto il personale amministrativo della sanità, che era presente alle audizioni che abbiamo iniziato a fare in Commissione, avere gli elementi concreti per dire: se li spostiamo dall'area vasta 2 all'area vasta 3 si avranno questi benefici e questi problemi. Ribadisco che lo spostamento c'è già stato segnalato, quindi i Consiglieri che non erano presenti, anche di maggioranza, non possono ignorare le parole che sono state dette rispetto ai problemi di ambito, che comunque ci saranno e riguarderanno anche una componente sanitaria, in particolar modo i medici di base perché oltre ai servizi che possono essere legati al sociale c'è anche questo possibile problema.
Chiedo nuovamente di non forzare la mano su questo spostamento, di non fare un'azione di imperio, anche perché nessuno della maggioranza fino ad ora ha saputo dire quale potrebbe essere il benefico.
Premetto che non sono chiusa a prescindere sulla questione, ma è fare un salto nel buio, sapendo che la maggior parte delle componenti che siedono in Consiglio comunale e che rappresentano i cittadini che l'hanno elette sono contrarie. Non è solo l'amministrazione, lo ribadisco perché qualcuno pensa che uno difenda l'amministrazione amica, il mio partito localmente appoggia un candidato differente dall'attuale Sindaco, quindi non sto facendo il salvataggio di un Sindaco amico, non è questo, sto dicendo che c'è una forte contrarietà da parte delle popolazioni di quei territori, espressa anche dai propri rappresentanti in un’audizione in Commissione sanità. A fronte di queste perplessità non abbiamo nessun dato oggettivo che ci possa dire che il cambio, rispetto alla sanità e all'ospedale, porterà dei benefici e dei disservizi, allora perché fare questo colpo di mano?
Ci dovete spiegare: se è solo per fare contento il rappresentante locale del Partito Democratico che spinge in questa direzione, vi dico di stare attenti, valutate, perché lo stanno chiedendo i cittadini, valutate nel bene e nel male quello che potrà essere per quella popolazione, perché se verranno fuori, anche attraverso l'aiuto di chi gestisce la sanità, le cose positive, a quel punto anche la cittadinanza sarà contenta, non fate forzature, come sono già state fatte per le fusioni dei Comuni ed ancora oggi i cittadini vengono a protestare. I cittadini vanno ascoltati, non fate forzature.
Presidente, io dico la mia, se lei è d'accordo a fare una forzatura evidentemente avete i numeri, questi anni le avete fatte più di una volta, continuate a farle, io ribadisco che non è sposare a spada tratta una persona o un'amministrazione vicina a me, perché non è così, l'ho dimostrato, quindi vi chiedo di ragionare, sospendete, c'era un iter in Commissione, perché l'urgenza di inserire questa norma in un’omnibus? Perché non completare l'iter come in una normale proposta di legge? Avete esautorato anche i Consiglieri della Commissione sanità, lo dico da Vicepresidente, è anche umiliante perché se il procedimento non era cominciato e quella proposta non era stata discussa, allora si poteva anche dire: è urgente voi non l'ha trattate, facciamo il blitz, ma la Commissione aveva iniziato ad esaminarla, aveva sentito le perplessità anche dei territori, non aveva completato l'iter perché non aveva votato il testo. Ci troviamo un blitz con l’omnibus di oggi, che è stata approvata questa mattina e quell'emendamento non c'era nella proposta che c'era stata data due giorni fa, non c'era, anche se già se ne parlava, allora non capisco la forzatura che state facendo.
L'ultima questione è quella dell'Erap e, come è successo con le nomine in sanità, nell'ipotesi che possiate non essere voi ad amministrare nel prossimo mandato, volete posizionare le vostre pedine al posto dell'amministrazione che verrà. Che urgenza c'è di dare una proroga agli organi dell'Erap che, giustamente, nella legge che è stata approvata pochi mesi fa, sarebbero scaduti a fine legislatura, come avviene naturalmente per questi incarichi? Oggi invece con il blitz nella omnibus date un’ulteriore proroga arrivando così nella amministrazione futura, che potrebbe non avere lo stesso vostro colore. Se mi permettete è naturale che noi pensiamo che ci possa essere malafede da parte in vostra perché non ne vediamo né l'urgenza né la necessità. Se volevate far durare di più il mandato, pochi mesi fa avete portato la legge che è stata lungamente discussa in Commissione, perché non avete messo una durata maggiore in quel provvedimento? Adesso che sentite aria di cambiamenti, la infilate a tradimento dentro una norma calata dall'alto.
Non credo che questo sia il metodo giusto, non è corretto cercare di interferire nel futuro perché se i Commissari lavorano bene, chi lo dice che non potevano essere rinominati? Perché non far completare l'iter così come è previsto dalla legge. Reputo che questa formulazione, il modo e la tempistica sconcertante e inaccettabile, per come è stata presentata questa proposta di legge, gridi vendetta rispetto al ruolo dei Consiglieri e non può che trovare un voto negativo da parte mia.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Su questi due problemi estremamente importanti quello che dà vivacità alla discussione è la mancanza di trasparenza e la falsità perché l'Assessore alla sanità dice che se questo territorio va nella provincia di Macerata avrà servizi migliori. La persona che ha comunicato questa cosa è l'Assessore alla sanità, allora elenchi cosa cambierà per il territorio. Ci saranno più posti letto a Cingoli? Ci sarà un posto di primo intervento garantito? Ci saranno altre cose garantite? L'Assessore alla sanità è qui, ce l'ho davanti, entri nello specifico e non dica solo: “Si migliorerà il servizio”, Cosa vuol dire migliorerà il servizio? Vuol dire tutto e non vuol dire niente, ecco perché siamo ambigui e non siamo trasparenti sulla comunicazione, che è falsa. Questo è il problema di fondo! Poi ci sono delle criticità dato che tre Comuni rimangono nel territorio dell'area vasta 2 per altri servizi. Abbiamo ascoltato i dirigenti e ci hanno detto che sul territorio ci sono altre problematiche che riguardano altre situazioni e che interessano servizi diversi della sanità, che è una materia che va gestita complessivamente. Qui adesso c'è l'arroganza del potere: “Tu Cingoli prendi questo a scatola chiusa e te ne vai a casa”.
Inoltre c'è un altro articolo che riguarda la proroga del mandato dei cinque anni. Ve ne siete accorti adesso, dopo che il Consiglio di amministrazione ha fatto una riunione ed ha chiesto la proroga per cinque anni? Ma ci stiamo prendendo in giro? Assessore Casini, ci stiamo prendendo in giro? E' stata fatta una riunione per chiedere cinque anni, l'ha fatto il Consiglio di amministrazione e lei, Assessore, porta in Aula questa modifica della legge? Ma di cosa stiamo parlando?
(interrompe l’Assessore Casini)
Sandro ZAFFIRI. Lasci stare che la notizia la conosco, come la sa lei. Rispetto a questa situazione vuol dire che si tratta di un altro il problema, vuol dire che sull'Erap non c'è trasparenza, perché probabilmente ci sono dei finanziamenti per la realizzazione di appartamenti, la metto in questo modo qua. Penso che sia anche questo il motivo per cui chiedete di prorogare gli amministratori. Siamo veramente al ridicolo, avete fatto delle forzature in altre circostanze, compresa la fusione dei comuni, e il popolo vi ha punito, voi continuate a fare in modo autoritario i vostri provvedimenti. Per quello che è accaduto per le unificazioni dei comuni, il popolo vi ha punito, speriamo che continui su questa strada.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.
Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Ho ascoltato tutti gli interventi, anche quelli che hanno riguardato la votazione del ultimo bilancio, questo è l'ultimo Natale per questa legislatura, quindi approfitto per fare gli auguri a tutti, sarà un anno importante, lo sarà per il nostro Paese e lo sarà per questa Regione.
In quattro anni e mezzo ho condiviso e portato avanti il lavoro della Giunta, l’ho svolto sempre in maniera molto leale, un modo che mi contraddistingue nel fare politica, mettendoci la faccia anche quando è difficile - vorrei ricordare le questioni del terremoto, delle macerie, della sanità - non mi sono mai tirato indietro, non ci sono però su questo provvedimento, in particole sull'articolo 5 ter su cui voglio dire qualcosa in più e fare una riflessione più profonda, anche in virtù della mia lealtà che ho sempre dimostrato nei confronti dell'attuale Giunta.
Le leggi omnibus hanno sempre una certa idiosincrasia, soprattutto da parte delle minoranze che la vedono come un po' mettere a posto le cose, ma tecnicamente è quello. Va usata per quella che è, noi spesso anche in questo consesso, in questa Assemblea legislativa, dove facciamo leggi, abbiamo lamentato una certa giungla nel mondo della legislazione italiana, leggi regionali che si accavallano con quelle nazionali, quindi questo è uno strumento che deve servire a mettere a posto alcune questioni che noi riteniamo opportune.
Mi vorrei soffermare un attimo su alcune, per esempio su quella di cui ha parlato poco fa il Consigliere Zaffiri, con me sfonda una porta aperta, perché io sono per lo spoil system, quando si va ad amministrare, un Presidente ha il diritto di scegliersi tutti, non solo la Giunta, ma anche tutto l'apparato tecnico, che poi è strettamente legato al Presidente per tutta la legislatura. Negli Stati Uniti funziona così, quando è andato via Obama sono andati via tutti, la segreteria e tutto l'apparato tecnico ed è entrato quello di Donald Trump.
C'è anche da dire che l’Erap, mi pare, sia in carica da 14/15 mesi e se vogliamo essere seri dobbiamo dare un metodo di lavoro in un settore complicato ad un ente nuovo, nato appunto 14/15 mesi fa. Insomma dare a quelle persone, che abbiamo nominato da poco, così poco tempo per lavorare, significa, secondo me, una certa sfiducia. Con questo provvedimento, che nel concetto principale non condivido, perché chi arriva ha diritto di scegliersi le persone, facciamo un atto di fiducia a chi abbiamo nominato in questo consesso. Non sono stati nominati da fuori, però nulla vieta, lo dico al Consigliere Zaffiri, che nella prossima legislatura, non con una omnibus, ma con un provvedimento legislativo a doc si possa modificare questa normativa e magari eleggere un altro Consiglio di amministrazione. Credo che questa sia un’espressione democratica.
Sostanzialmente condivido quasi tutto, condivido anche la richiesta di referendum del Consigliere Marconi, perché secondo me quando si esprime il popolo ..., poi l'ho fatto anch'io per la realizzazione degli Ospedali nell'area vasta 5, c'è questa opportunità, se la riteniamo opportuna nei prossimi tre mesi possiamo anche metterla in campo.
Riguardo all'articolo 5, quello del Centro agroalimentare su cui abbiamo discusso a lungo nella precedente seduta ed abbiamo approfondito la questione in maniera molto dettagliata nella I Commissione consiliare. Questo provvedimento che arriva ha il placet unanime della I Commissione consiliare, dove anche lì mi fido dei dirigenti della Commissione che ringrazio, mi fido dell'apparato tecnico legislativo della Regione Marche, se questo provvedimento è arrivato qui è perché è in linea con quelle che sono le leggi nazionali, ma soprattutto è in linea con lo spirito di questa Assemblea legislativa, ovvero fare politica.
Mi soffermo un attimo sull’aspetto tecnico, per dire che la norma Madia è una legge recentissima che ho approfondito, su cui ci sono pochissime sentenze che non riguardano determinati articoli, in particolare l'articolo 5, quello che la Regione ha già attivato, e poi vi dirò come e quando. La legge Madia non nasce per far fallire un’azienda che quest'anno chiuderà in pareggio di bilancio, che ha 6 milioni di capitale sociale versato e un bilancio in pareggio, che ha risanato debiti che venivano da lontano perché questa azienda due anni fa ha perso nel giro di un anno 1 milione di euro, perdite che erano all'interno del bilancio e che sono state portate in riduzione del capitale sociale, che fino a due anni fa era di 7 milioni di euro.
Ho sempre condiviso l'atteggiamento della Giunta, perché le infrastrutture sono una cosa seria, un aeroporto, un interporto sono cose serie, nessuno baratta l'interporto di Jesi o l'aeroporto con un'altra partecipata, sono concetti che vanno ribaditi e dietro deve esserci un principio politico, un ragionamento politico che si fa in virtù dei tempi e delle condizioni in un determinato momento. Questo lo voglio dire anche ai Consiglieri, soprattutto ai Consiglieri di maggioranza, ringrazio quelli che in Commissione hanno condiviso con me questo provvedimento. Il Centro agroalimentare quest'anno chiuderà in pareggio, ha 6 milioni di capitale, qui nessuno sta chiedendo di avere ragione, qui si chiede di discutere perché c'è una novità importante che nessuno ha citato in questa Aula, l'ho citata la volta precedente, ma è passata cosi, Questa Regione punta sull'agroalimentare, mi sembra che non debbo ribadirlo, è uno dei nostri punti di forza, lo si vede anche negli investimenti che facciamo nel Psr, nei fondi Feamp, nel Fesr, investendo anche nelle aziende che operano nel settore agroalimentare, nei bandi del commercio di cui nessuno parla. La distribuzione del food nelle Marche sta avendo una crescita superiore a quella delle altre Regioni d'Italia, abbiamo fatto un atto che credo sia rivoluzionario, avendo avuto apprezzamenti anche dalle altre Regioni, e ringrazio l'Assessore Bora che, era stata messa nelle condizioni migliori da parte di questo Consiglio, ha saputo perseguire una strada che non era facile ed era quella della Camera di Commercio unica. Spesso non ricordiamo il grande successo che abbiamo e forse lì della cambiano le cose e ci impongono una discussione politica nuova, perché un conto è discutere di un'azienda che devo ricapitalizzare, su cui devo chiedere il permesso all'UE, come per interporto e aeroporto delle Marche, che ho votato entrambi, un conto è fare, come in questo caso, un discorso diverso su un’azienda che, ripeto, è andata in pareggio di bilancio, Questo significa che dal prossimo bilancio il patrimonio che ha, 6 milioni di capitale sociale più gli immobili che possiede, possa essere rivalutato e l'azienda ricomincia ad acquistare valore. Nulla pregiudica questo articolo di legge e già dai primi di gennaio possiamo optare per l'indirizzo che ha votato questo Consiglio regionale. Sapete qual è l'anomalia? Che questo Consiglio regionale ha sempre votato la vendita delle quote di quel Centro, cosa che io ho condiviso quando ero Consigliere comunale e la condivido qui in Regione, ma non il recesso, non la messa in liquidazione come la lettera che l'avvocato della Regione ha fatto la settimana scorsa, che fa fallire un'azienda.
Sapete cosa dovrà fare il Centro agroalimentare, per chi conosce il diritto aziendale? Al limite dovrà vendere un immobile e sapete cosa significa in un sistema immobiliare di un'azienda agroalimentare in cui ci sono 80 aziende e 60 addetti? Se io vendo un immobile a macchia di leopardo, svaluto quel patrimonio, quindi noi avremmo svalutato il nostro patrimonio, non voglio che questo accada perché quel Centro potrà risanarsi ed acquisterà valore. Guardate il Comune di San Benedetto del Tronto, che detiene il 43% e noi il 33%, ha deliberato su una mozione e l’ha fatto prima di noi, mi dispiace, forse potevamo farlo prima noi. La novità che deriva dalla Camera di Commercio unica è che a sud delle Marche è stata assegnata una delle tre aziende speciali della Regione Marche che è quella dell'agroalimentare, perché non provare una strada diversa? Non capisco quale sia il motivo. Poi il Consiglio ha votato la dismissione che significa vendita o alienazione, non vuol dire recesso o messa in liquidazione, perché, ripeto, la legge Madia non fa fallire le aziende, e se questa legge è venuta qui ha avuto tutti i pareri tecnici dell'Assemblea legislativa, quindi, massimo rispetto per tutti i dirigenti della Regione.
Chiedo che si faccia questo tentativo, non possiamo perdere l'occasione di avere nel nostro territorio la Camera di Commercio unica regionale, che ci dà l'azienda speciale dell'agroalimentare e poi disfarci del Centro agroalimentare. La politica deve fare questo, al di là dell'aspetto tecnico, io l'ho detto la volta scorsa e lo ribadisco e ringrazio i Presidenti che mi hanno dato la disponibilità - il Consigliere Giacinti e il Consigliere Traversini - chiamiamo in Commissione il Consiglio di amministrazione, i Revisori dei conti, le realtà territoriali. Lo dico al mio ex partito, il Partito Democratico della mia città è su questa linea, non è per la liquidazione, l'ha votato in Consiglio comunale, quindi chiedo ai miei colleghi di fare questo tentativo, non buttiamo il bambino con l'acqua sporca, che non serve, perché il Centro agroalimentare, in questo provvedimento e in tutto quello che sarà nei prossimi provvedimenti non chiede un centesimo perché cammina con le proprie gambe, non chiede nulla a questo Consiglio, per quale motivo noi vogliamo liquidarlo?
Vi chiedo cortesemente di prendere in considerazione le mie dichiarazioni, cerchiamo di uscire un attimo dallo spettro della legge Madia, che fino ad oggi non ha fatto fallire nessuno, non ha chiuso nessun Centro agroalimentare in Italia, perché tutte le aziende ...
Da Regione all'avanguardia è quello che ha fatto la Regione Emilia-Romagna con il Centro agroalimentare, ha fatto un'operazione di dismissione, ma l’ha fatta con tutto il suo tessuto produttivo regionale ed adesso la Regione è dentro con una quota minima, ma con un sistema di aziende, di cooperative, di imprese che servono alla valorizzazione.
Oggi abbiamo assaggiato dei prodotti con slow food, alcuni di quei prodotti vengono fatti e vengono lavorati al Centro agroalimentare, a questo serve, facciamo questo tentativo, ve lo chiedo cortesemente, lo chiedo in particolar modo alla Giunta con cui in questi anni sono stato sempre leale.
Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.
Peppino GIORGINI. Grazie, Presidente. Oggi ho parlato poco, forse adesso mi rifarò.
Due parole sulla legge dell’Erap, che noi abbiamo licenziato in Commissione, lo spirito era quello di far finire il mandato quando terminava la legislatura, per il semplice fatto che quelli che verranno dopo, non sappiamo chi saranno, probabilmente vorranno un Consiglio di amministrazione diverso. Lo spirito di quella legge era quello di far terminare il Consiglio di Amministrazione al termine della legislatura, ma il punto non è questo, non sono i due anni, magari chi verrà farà una legge di modifica, non mi preoccupa che sia stato modificato questo, ma il fatto che l’Erap, come abbiamo detto, ha gravissimi problemi di gestione. E' un ente che nonostante il CdA è completamente fuori controllo, non sto qui ad elencarli, potrei fare i "Promessi Sposi". Avevamo stabilito che un CdA al mese fosse sufficiente con il relativo rimborso, invece sono stati triplicati e portati a 36. Io ho detto che non si poteva fare perché c'erano delle problematiche, per quale motivo uno che va dentro all'ente deve prendere un rimborso? Credo che sia una cosa che in Commissione non avevamo valutato nel contenimento dei costi di un ente, che si deve preoccupare degli altri e non solo di se stesso. Avevamo detto che un CdA al mese era sufficiente, quindi abbiamo messo 12 rimborsi, no, sono stati portati a 36, sono stati triplicati. Questa è l'etica politica, da questo si vede quando un partito rientra in un contesto di etica politica, evidentemente qualcuno che non dovrebbe andarci ci va perché ci sono i rimborsi. Ciò volevo specificare su questo punto perché la legge l'abbiamo fatta noi.
Riguardo al centro agroalimentare, dico che vedo un'elementare conoscenza delle dinamiche territoriali, che è assurda, incredibile, non si capisce che certe dinamiche territoriali devono essere rispettate. Ho sempre pensato, Assessore Casini, che se il Centro agroalimentare fosse stato in Ascoli lei non si sarebbe comportata in questo modo, ne sono certo, non ne sono sicuro, ne sono certo. Lei non avrebbe fatto quello che sta facendo contro il Centro agroalimentare di Porto d'Ascoli.
(interrompe l'Assessore Casini)
Peppino GIORGINI. Mi permetto, mi denunci, se fosse stato in Ascoli l’Assessore Casini non si sarebbe comportata come, ripeto, si sta comportando adesso con il Centro agroalimentare di Porto d’Ascoli e di San Benedetto del Tronto.
Detto questo, devo dire ...
(interrompe l'Assessore Casini)
Peppino GIORGINI. Adesso gliele leggo le menzogne, parlo poco, ma le mie parole sono pesanti perché in politica le parole si pesano, non si contano.
Paragonare il Centro agroalimentare di San Benedetto del Tronto con quello di Macerata è un assurdo, non c'è la minima possibilità di compararli in nessun modo, sia per la posizione strategica che per quello che rappresenta il Centro agroalimentare per tutto il Piceno, Ascoli compreso …
(interrompe l'Assessore Sciapichetti)
Peppino GIORGINI. Assessore Sciapichetti, ha capito quello che voglio dire? Dico che non c'è paragone con quello che è successo perché il Centro agroalimentare di San Benedetto del Tronto è stato spolpato, c'era un'indagine della Guardia di Finanza di 113 pagine - allora mi lasci finire e forse capisce quello che voglio dire - nel 2009, che prevedeva tre reati gravissimi, poi il giudice ha deciso che il fatto non sussisteva. Resta il fatto che quelle persone, che hanno fatto dei danni grossissimi al Centro agroalimentare, ancora devono restituire 500 mila euro, c'è una sentenza della Corte Costituzionale che le ha condannate a ridare i soldi e questo non è avvenuto.
Paragonare quello che è stato fatto al Centro agroalimentare ... e non voglio scendere in particolari più piccanti sulle nomine che la Regione Marche ha fatto degli amministratori delegati che sono stati condannati dalla Cassazione per peculato, non voglio entrare in questo, dopo il 2009, voglio dire che il Centro agro alimentare è stato considerato come un bancomat dalle varie persone che lo hanno gestito ed alla fine lo hanno spolpato.
Qual è il punto di domanda? Questo lo dico al Presidente Ceriscioli, che ha fatto per 10 anni il Sindaco ed è una persona che dovrebbe capirne di politica territoriale. La domanda che le faccio ..., Presidente, ne abbiamo parlato, ma lei forse quando ascolta da un orecchio le entra e dall’altro le esce, e questo non è lo spirito di un Governatore della Regione che dovrebbe ascoltare per capire cosa gli stanno dicendo. Lei mi dice che l'Interporto di Jesi è strategico ed io sono d'accordo con lei perché è una infrastruttura che può servire, ma che al momento non serve a niente, perché i camion non vanno al porto con il treno, però potrebbe essere strategico, mentre il Centro agroalimentare non è strategico, ma che linea politica è questa? Come si fa a avere due pesi e due misure? Come può dire che il Centro agroalimentare del Piceno, dove ci sono 80 aziende, frequentato da 600 persone al giorno, non è strategico nell'agroalimentare per il Piceno e per la regione Marche? Settore che è in crescita in tutta Europa e in Italia. Questa è l’incongruenza che vedo.
Quello che chiedo è equità sulle decisioni politiche di un Presidente della Regione, poi capisco che dietro a queste cose ci possono essere altri fattori, non lo metto in dubbio, però è un Centro agroalimentare che, le assicuro, è stato dilaniato dagli amministratori delegati, Presidenti, che hanno fatto di tutto e di più, quindi non ha perso perché è stato gestito male, cioè è stato gestito male perché chi l’ha amministrato ha pensato ai cavoli suoi e non allo spirito del Centro agroalimentare, questo è documentato non solo dalla Guardia di Finanza, ma ultimamente anche da chi ha gestito il Centro agroalimentare, è tutto documentato.
Qual è il punto? Adesso è inserito in un gruppo internazionale, è in contatto con il Caal di Roma, che serve quasi tutti gli alberghi della costa, perché dobbiamo togliere questa possibilità di sviluppo ad un territorio come il nostro che ha 25/26 mila disoccupati, con tutte le aziende che hanno chiuso? E' oramai ridotto al solo settore turistico, è l'unica struttura che abbiamo che può essere di sviluppo, voi ci negate la possibilità di fare un tentativo, questo è il punto, noi vogliamo questo. Io glielo avevo detto, ma lei forse se l'è scordato, ha tante cose a cui pensare, le avevo detto: ci dia due, tre anni di tempo, la Regione Marche non ha bisogno di 1,9 milioni di euro, le avevo chiesto di darci due, tre anni di tempo, dopodiché poteva dire che il tempo ce l'aveva dato e non avevamo fatto niente. Le chiedo cortesemente di fare come ha fatto il Comune di San Benedetto del Tronto, di darci altri due, tre anni di tempo, se poi questo Centro rimarrà così e non avrà avuto lo sviluppo che noi crediamo dovrebbe avere, allora aveva ragione ed è giusto che venga liquidato. Quindi le chiedo ancora a nome del mio territorio, il Piceno, di avere questa possibilità e di votare quel comma. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Brevemente, Presidente. Nulla da eccepire dal mio punto di vista sull'ammissibilità della norma. D'altra parte io stesso, quando abbiamo discusso la mozione del Consigliere Urbinati dissi in quest'Aula che quella mozione era inaccoglibile perché non si poteva con una mozione dire alla Giunta di fare il contrario di quello che prevedeva la legge. Dissi all'epoca, qualche settimana fa, al Consigliere Urbinati, che un modo c'era per evitare quella procedura ed era quello di ricondurre la società nelle società cosiddette strategiche per l’ente. Consigliere Urbinati, non posso votare questo provvedimento, non perché lei mi ha accontentato, ma perché devo essere coerente per il semplice principio, oserei dire che electa una via non datur recursus ad alteram, ed è il modo migliore per spiegare sinteticamente le ragioni per le quali non posso votare questa norma. All'epoca su proposta, mi pare, del Consigliere Giancarli ho votato la strategicità di Meccano e Cosmo, l'abbiamo fatto all'indomani dell'assunzione delle decisioni di uscire, quindi in tempo utile. Oggi perché ho usato quell'espressione latina? Perché nel senso comune significa che presa una via la si porta fino in fondo. Arrivare al punto in cui siamo arrivati e dire no, guardate, ci siamo sbagliati, adesso fermiamo tutto, credo che non sia nell'interesse del Centro agroalimentare, anche per coerenza e per quello che ho detto in questi anni perché è dal 2012, se non vado errato, comunque prima che arrivassimo noi, che il Centro agroalimentare è stato espunto dall'alveo delle società strategiche per la Regione Marche. Comprendo le osservazioni di merito del Consigliere Urbinati, cioè quelle di evitare che un recesso, seppur legittimo, e una richiesta di liquidazione della quota, seppur legittima e necessaria all'esito di una procedura di alienazione che ha dato esito negativo, possano produrre dei danni ulteriori per il Centro agroalimentare.
Quando si applica la legge il danno erariale, Consigliere Urbinati, non ci può essere. Guardi non c'è nulla di male a dissentire ...
(interrompe il Consigliere Urbinati)
Fabrizio CESETTI. Non voglio polemizzare perché non c'è bisogno, ma lei è stato il capogruppo del Partito Democratico, prima vicepresidente e poi presidente del Partito Democratico, e più volte abbiamo discusso delle società strategiche o meno e lei per quattro anni e mezzo non ha detto nulla …, ma lei doveva sapere che il recesso è la conseguenza della mancata vendita.
Ripeto, comprendo, a differenza sua che non recepisce la mia necessità di coerenza, se vogliamo, nei confronti dell'altro Centro agroalimentare, le sue ragioni seppur tardive, le comprendo, però potevano essere conseguite - sono d'accordo con lei che va scongiurato il fallimento di quel Centro agroalimentare - attraverso un'uscita ordinata della Regione Marche da quella società, all'interno di un percorso, ormai abuso di questi termini, giuridicamente praticabile ed economicamente sostenibile per il Centro agroalimentare ed anche per la Regione Marche, per la tutela della quota della Regione Marche, ragioni che ci hanno indotto, pena danno erariale, ad adottare procedure sulla base di specifiche disposizioni di legge regionali e leggi nazionali, sulla base di pareri che ci sono stati dati dagli uffici legislativi, dall'Avvocatura e rispetto ai quali noi non potevamo sottrarci dal fare quello che fino ad oggi abbiamo fatto.
Oggi c'è questa norma, io la ritengo perfettamente legittima, seppur tardiva, però non la posso votare e me ne scuso con lei perché, ripeto, comprendo le ragioni che l’hanno indotta a farlo, però io non la posso votare per una ragione di coerenza con il mio operato. D'altra parte per quattro anni e mezzo come Assessore al bilancio, Assessore con delega alle partecipare, sebbene di concerto con gli Assessori competenti, ho sempre predicato questo anche dinanzi agli organi di controllo, oggi non mi si può chiedere di fare una cosa diversa e quindi, scusandomi con il mio gruppo, voterò contrario.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.
Fabrizio VOLPINI. Prima si è parlato dell'ultimo bilancio, per ragioni diverse, per molti di noi. Per me è l'ultimo veramente perché ho fatto già altre scelte, quindi nella prossima Assemblea legislativa il mio nome non ci sarà, per me è l'ultimo bilancio di questa Assemblea regionale.
Questa sera ho sentito più volte echeggiare due termini da vari interventi, sono: la lealtà e la coerenza, ha iniziato il Consigliere Marconi e poi altri si sono accodati, anch'io voglio essere leale e coerente, lo sono sempre stato e intervengo solo per quanto concerne l'aspetto di Cingoli, se non altro come Presidente di Commissione questa cosa mi è dovuta.
Come sapete c'è una proposta di legge che noi stiamo esaminando, abbiamo fatto le audizioni, anzi, nelle audizioni qualche personalità a cui avevamo chiesto un contributo, come i due Presidenti delle conferenze dei Sindaci di area vasta interessati, non è venuta, o meglio il Presidente di area vasta 2 è venuto, ma era solo, eravamo io e lui e poi se n'è andato.
Quando il mio capogruppo qualche giorno fa mi ha detto: “Guarda che nell’omnibus presentiamo questa cosa” qualche perplessità ce l'ho avuta nel metodo, sui contenuti anche. Tra l'altro sono uno dei firmatari della proposta insieme al Consigliere Giancarli. Nelle audizioni che abbiamo fatto, abbiamo ascoltato i Sindaci, i dirigenti, sia i dirigenti della sanità che il Presidente dell’Azienda speciale dei servizi alla persona, e sono intervenute, secondo me, alcune contrarietà di parte, mentre le perplessità che invece sono venute dai tecnici avevano delle ragioni. Il Consigliere Zaffiri non ha detto che se Cingoli e gli altri 3 Comuni andranno nell'area vasta 3 avranno più servizi, ha detto soltanto che l'area vasta 2 è molto più complessa, molto più complicata e che ha in questo momento più problemi anche di budget rispetto all'area vasta 3. Sia che rimanga nell'area vasta 2, sia che vada nell'area vasta 3, l’Ospedale di Cingoli “rimarrà” sempre un ospedale ibrido, essendo un ospedale di comunità, con moduli di cure intermedie al proprio interno e, ahimè, allo stesso tempo, manterrà una “h” piccola, perché ha la lunga degenza dell'Ospedale Carlo Urbani di Jesi. Non credo che se cambierà area vasta questa cosa sarà diversa perché tra l’altro ci sono le norme, alle quali chiaramente gli ospedali sono legati. Ci sarà il PP? Non potrà esserci il PP, perché i PP per il DM 70 sono stati tutti superati, quindi non è quello il tema, il tema è quello che hanno posto sia i dirigenti del servizio salute che il Presidente dell'Azienda e riguarda i servizi territoriali. Hanno posto il problema per esempio delle scelte del medico di medicina generale e del pediatra di libera scelta, che potrebbero in questo tipo di modifica trovare delle …. Ancora più preoccupato era il Direttore ASP IX, non per i servizi sociali perché oggi la stragrande maggioranza sono servizi sociosanitari e nel momento in cui dovremmo andare all'identificazione, anche territoriale, tra ambiti e distretti, una situazione di questo tipo sarà più difficile da gestire.
Per cui torno a ripetere che alcuni approfondimenti sotto questo aspetto dovrebbero, secondo me, essere fatti. Ho sempre avuto nei confronti dei referendum un atteggiamento un po' ondivago, la proposta che ha fatto nel suo emendamento il Consigliere Marconi mi soddisfa: la parola ai cittadini, chiaramente se debitamente informati, se resi consapevoli dei pro e dei contro di una scelta di quel tipo, potrebbe essere forse l'arma migliore per cercare di uscire da questa situazione. Per il resto voterò quello che il mio gruppo, sempre per questione di lealtà, indicherà.
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.
Luca CERISCIOLI. Parto dal Centro agroalimentare, è evidente che la Giunta ha rispettato la legge nel momento in cui prevedeva la non strategicità e quindi l’uscita in termini di partecipazione, per cui gli atti sono stati conseguenti all'impostazione della legge.
Ho sentito due termini che vengono confusi, il primo, la non strategicità non significa che un'infrastruttura o un servizio non sia importante e strategico in termine più generale, è un termine tecnico, che riguarda il rapporto fra la partecipazione della Regione dentro la società e l'attività della società stessa, quindi, la società strategica, non strategica nel quadro generale. Per esempio potremmo dire che la Lube è strategica per la nostra economia, ma non pensiamo di entrarci dentro come partecipazione della Regione, quindi non confondiamo strategico o non strategico.
Nessuno vuole togliere il valore al Centro agroalimentare per posizione, per ruolo, per funzione, per quello che fa, per la sua funzione importante nel territorio. Quando si parla di strategico rispetto alla normativa nazionale, la domanda è: è importante che la Regione mantenga la sua partecipazione lì dentro o no? Ha dei vantaggi quella società? Noi possiamo in qualche maniera contribuire alla sua attività, diamo un impulso fattivo?
Questo già è tutto un altro ragionamento se uno ritiene che la Regione possa operare in modo da favorire lo sviluppo, la crescita, la qualificazione di queste società, dovrebbe spiegare anche come.
In realtà le società partecipate oggi fanno fatica più delle altre ad accedere a risorse, bandi, fondi europei e via dicendo perché vincolate dal fatto di essere partecipate da una grande società, come è la Regione Marche, ma credo che basti anche il Comune di San Benedetto del Tronto, con il numero di dipendenti che ha. Immediatamente quando partecipano ad un bando non hanno più il 50% a fondo perduto, ma al 10% perché partecipate da un grande soggetto, quando possono partecipare ad un bando che non sia limitato solo alle imprese più piccole.
Il Centro agroalimentare, se avesse un assetto societario, chiamiamolo, suo, con quattro dipendenti, sarebbe una piccola società e parteciperebbe a tutti i bandi con contributi al 50/60/70% a seconda del bando, quindi vedo nella presenza dentro la società della Regione un limite per la società stessa nel sviluppare la propria missione strategica all'intero del territorio. Questo è il primo termine strategico, è un fatto tecnico legato al ruolo che la Regione può avere lì dentro e non al luogo.
La liquidazione, si confonde anche qui la liquidazione con due cose diverse, nessuno vuol mettere in liquidazione la società, non esiste per le cose che ha affermato poco fa il Consigliere Urbinati, una società che ha 10 milioni di capitale, 6 di capitale versato ed un bilancio che fa pari, chi mai la mette in liquidazione? E' impossibile! Ho una società che ha 15 milioni di capitale, 6 milioni di capitale versato e un pareggio di bilancio, a meno che non abbia un debito di 30 milioni, ma il Centro agroalimentare non ce l'ha, chi mai la metterebbe in liquidazione? Nessuno!
Liquidare la propria partecipazione, mettere in liquidazione la società, sono due cose diverse. Cosa stavamo architettando insieme all’Assessore Cesetti, rispettando la legge che prevede che la partecipazione non è strategica? L’idea nostra era quella di farci liquidare con dei beni dentro la struttura, lasciarli, se si vuole, alla funzione che hanno, se non si vuole quella funzione investire per riqualificare quegli spazi per delle utilità che ha la Regione da inserire all'intero del Centro agro alimentare, non compromettendo in nessuna maniera l’attività. Faccio un esempio, se l'immobile da cedere è in affitto alla Casini Vini, la Casini Vini continua a lavorare dentro il Centro agroalimentare, ci opera, fa le sue attività, pagherà l'affitto anziché al Centro agroalimentare alla Regione. Cosa cambia dal punto di vista della funzionalità del Centro agroalimentare?
(interrompe il Consigliere Giorgini)
Luca CERISCIOLI. Questo è per far capire che non si toglie funzionalità, non voglio togliere fondi, dammi un immobile che non usi, certamente quello non ti genera reddito, me lo cedi per il valore previsto dalla mia partecipazione, anzi mi impegnerò a riqualificarlo, a metterlo a posto, posso fare anche un progetto a favore delle imprese, lo metto a posto per metterci dentro delle attività legate all’agro alimentare, cioè posso farci quello che voglio come Regione, quindi mi liquidi con un bene, io esco dalla società come partecipazione, investo sull'immobile che ho all'interno del centro, lo faccio con le finalità che tu ritieni più opportune per sviluppare la missione del Centro agroalimentare e a quel punto lo posso fare perché investo sul mio immobile.
In questo scenario nessuno vuole liquidare la società e si vuol portare avanti un'azione che sia a favore di. L'alternativa che dice di vendere le azioni a mercato in realtà è un altro modo, pari per uscire. Posso uscire nel modo che ho detto oppure vendendo le azioni, ma da quello che si è visto le azioni non le compra nessuno, quindi, diventa una fiction.
Facciamo l’ipotesi, questa sera l’Aula decide e vota il provvedimento com'è e la società continua ad essere strategica, non abbiamo più l'esigenza di uscire, di liquidare, quindi dal nostro punto di vista, chiamiamolo nostro, sotto questo profilo, ci togliamo un pensiero, quello che ci ha assillato negli ultimi anni quando chiedevamo agli amministratori di liquidarci, però si apre un altro pensiero, alla prossima parifica la Corte Conti chiederà anche del bilancio del Centro agroalimentare e non è detto che si limiti come azione a chiedere il bilancio, può darsi che lo voglia anche controllare perché entrando in solido nel nostro bilancio sarà un pezzetto che dovrà stare a posto e a regime, perché se uscirà da determinati parametri il contraccolpo ce lo troveremo nel nostro bilancio. Un aspetto, chiamiamolo delicato, lo apre, non rimane immutato ed invariato e noi cosa potremmo fare nei confronti del Centro agroalimentare? Sostanzialmente niente, parteciperà ai bandi regionali, se vincerà, vincerà, se perderà, perderà, se tutti vogliono l’aumento di capitale possono chiedere alla Regione di partecipare, ma immagino che per il Comune di San Benedetto l’ultimo dei pensieri sia di fare l'aumento di capitale, ci troveremo a non dare nessun tipo di contributo particolare, il Centro agroalimentare avrà i limiti che ha oggi, avrà un focus ... e per fare gli investimenti e per mobilitare un po' di risorse?
Siamo convinti che facciamo il bene del Centro agroalimentare facendolo tornare fra le nostre aziende strategiche?
(interventi fuori microfono)
Luca CERISCIOLI. La messa in mora su quale inattività?
(interventi fuori microfono)
Luca CERISCIOLI. La messa in mora non si può risolvere con la soluzione della cessione di un immobile?
(interventi fuori microfono)
Luca CERISCIOLI. Perché a macchia di leopardo? Uno! Cielo, terra.
(interventi fuori microfono)
Luca CERISCIOLI. Assolutamente no!
(interventi fuori microfono)
Luca CERISCIOLI. La messa in mora, sarà l’Avvocatura che porta avanti l’iniziativa.
(interventi fuori microfono)
Luca CERISCIOLI. Voglio sottolineare che nella volontà della Regione non c’è quella di far fallire il Centro agroalimentare, ma semplicemente di chiudere la partita rispetto alla società non strategica. La definizione di società strategica non riguarda la funzione della società, che può essere sostenuta con investimenti di altra natura, anzi, con più forza nel momento in cui la Regione ed anche il Comune di San Benedetto del Tronto dovranno uscire perché non basta che esca la Regione, sennò rimane nelle stesse condizioni e non può accedere ai bandi, ai fondi e via dicendo. Quindi non sarebbe neanche sufficiente come azione.
Viceversa, il testo rimane quello che è scritto qua, noi smettiamo di fare tutte le azioni di rientro, eccetera, sappiate che qualcuno accenderà il riflettore e le conseguenze ricadranno sulla Regione. Questa cosa è poco interessante e poco lungimirante? Arriverà da qui a un anno? Arriverà quando arriverà, ognuno si prenderà le proprie responsabilità.
L'impegno secondo me, quello concreto, è di mantenere i due obiettivi di cui ho parlato prima, nelle forme, nei modi e con gli strumenti che abbiamo, se si cambia la legge non abbiamo più nemmeno il problema di dover inseguire l'obiettivo della dismissione, ma non sarà un problema di oggi, sarà un problema di domani, e secondo me il Centro agroalimentare molto difficilmente, mantenendo la partecipazione nostra, del Comune di San Benedetto del Tronto e della Provincia di Fermo …
Il tema di Cingoli, lo ha accennato il Consigliere Volpini, il punto è di natura organizzativa, benché notevolmente, devo dire, perseguito, sollecitato, incontrato, per garantire a Cingoli quello che era previsto negli atti, né di più né di meno, perché è giusto che abbia quello che nella programmazione regionale è stato stabilito. In tre anni e due direttori questa cosa non si è riusciti ad averla perché nel mare magnum delle esigenze dell'area vasta 2 la coperta a disposizione non copre mai i piedi di Cingoli, tanto da avere proteste, rimostranze, contrarietà, di tutto di più: la neve, il gatto delle nevi, tutto quello che era possibile Cingoli l’ha fatto, per dire: "Stiamo male, non ci date le risposte", ovviamente non contro l’area vasta 2, ma contro la Regione.
Per provare a risolvere questo problema, abbiamo detto di collocare questi tre Comuni nell'area vasta che corrisponde geograficamente, politicamente, all’area in cui stanno, un’area vasta che ha molti meno problemi dell'area vasta 2, più piccola, organizzativamente più dinamica, organizzativamente, questo è il tema, per trovare questa risposta, salvaguardando il tema del sociale. Anche oggi ci sono realtà che hanno l'ambito sociale che non coincide con quello sanitario, sono situazioni che abbiamo in altre parti del territorio per evitare il sovrapporsi di troppi problemi dentro lo stesso processo e provare a dare una risposta organizzativa, io dico anche per la natura della scelta che non guarda ai grandi temi politici, relazioni internazionali, ma guarda al concreto, come si lavora dentro le strutture sanitarie, che devono presidiare i servizi, una natura di carattere gestionale e di programmazione.
Perché non vogliamo fare questo passaggio? Al contrario faccio fatica a dire che devono restare nell'area vasta che non è mai uscita a dar loro delle risposte. Perché non era un problema dell’area vasta? Do le risposte che uno vuol dare, perché il problema sta da un’altra parte, nella volontà politica cattiva che vuole mettere sotto il tallone la comunità di Cingoli. Ma quando mai"!
Questa scelta, secondo me, è giusta. L’ultima volta che sono stato a Cingoli ho parlato con il Sindaco spiegando il senso di questo percorso e dicendo: faremo i passaggi assieme, ci incontreremo, valuteremo le scelte, staremo lì con i due direttori, faremo gli incontri con i cittadini, non era nell’immaginario collettivo fare un passaggio, anche perché se oggi approviamo la legge prima di fare questo passaggio passano uno, due, tre mesi. C’è un percorso da fare anche in termini concreti, in termini pratici. Ho paura che il referendum vada a finire in un periodo in cui non lo possiamo fare, si deve organizzare, finanziare, preordinare, comunicare e altro.
Per me vale un po’ il discorso di prima, sono convinto che portati nell'area vasta 3 quelle risposte riusciremo a metterle in piedi se ci interessano i cittadini di Cingoli, di Apiro, eccetera, ed i servizi che hanno, se li lasciamo nell'area vasta 2 è un punto interrogativo un po’ più grande perché fino adesso non sono mai riusciti a chiudere il cerchio, però è ovvio che ci si impegnerebbe ugualmente, quindi non è che la scelta ci uccide, però la strategia che vogliamo portare avanti è più forte e la vogliamo realizzare con i Sindaci chiamandoli ad un tavolo, per risolvere i problemi di quel territorio e non per rivendicare per l'ennesima volta che le cose non funzionano, quindi l'atteggiamento è questo, con questa volontà.
Personalmente sul punto legato alla partecipazione, sono d'accordo che serve, va fatta nelle forme in cui oggi è possibile farla. Quindi, capisco questo percorso, è una sfida che mi piacerebbe vincere quella di riuscire a dare a Cingoli semplicemente quello che abbiamo previsto sulla carta, che fino a oggi i meccanismi gestionali non ci hanno permesso di dare.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Grazie, Presidente. Sarò breve, vorrei sottolineare due o tre questioni. La prima riguarda il discorso dell’Erap, io sono favorevole alla proposta di proroga dei termini, perché è chiaro che chi è arrivato da poco più di un anno non ha avuto il tempo necessario per svolgere appieno le proprie funzioni e fare bene quello che deve, se c'è stato un errore, mi sentirei di dire, è stato fatto prima, nel senso che la nomina è arrivata troppo tardi, forse, semmai questo.
Vorrei dire anche un'altra cosa, secondo me la polemica che fanno le minoranze è pretestuosa e strumentale perché, come ho già detto in Conferenza dei capigruppo, chi verrà dopo … L’accusa qual è? E’ che si sta invadendo, mettendo delle persone nella legislazione successiva, ma chi verrà dopo sa benissimo che potrà: uno, abrogare la legge che approveremo, due, potrà modificarla riducendo il numero degli anni. Quindi chi verrà dopo di noi potrà fare tutto quello che vuole e questo significa che la polemica è semplicemente strumentale.
Poi, mi vorrei rivolgere Presidente Ceriscioli, ho presentato un emendamento perché dentro l’omnibus c'è un articolo che riguarda la capacità estrattiva, che viene aumentata con un colpo di mano del 50%, senza una pianificazione, senza che il piano delle cave sia stato adeguato, senza le valutazioni adeguate.
Io ho proposto un emendamento che riduce la capacità estrattiva dal 50 al 20% per trovare una via di mezzo, anche se secondo me andrebbe bocciato proprio. Propongo di aumentare la capacità estrattiva, non del 50, ma del 20%. Il 50% sono milioni di metri cubi di materiale. E’ tempo di Natale, Presidente, e i Verdi sono buoni, però, non fateli troppo arrabbiare perché se si arrabbiano anche le formiche poi …
Il Presidente Biancani sta tirando un po' troppo la corda su alcune cose, i Verdi ultimamente sono stati messi un po’ troppo sotto pressione, inviterei cortesemente a valutare il mio emendamento, se volete possiamo trovare con un subemendamento una percentuale su cui incontrarsi a metà strada, non so, però, non esagerate.
L'ultima cosa sul Centro agroalimentare, sul merito non entro perché non conosco bene le vicende, dico solo questo al Consigliere Urbinati, che non vedo in Aula, mi dispiace che in Commissione bilancio, quando si è discussa questa cosa, abbia rifiutato il confronto che aveva chiesto il Presidente Giacinti con l’Avvocato della Regione. Il Consigliere Urbinati sosteneva una posizione per cui era stato chiesto di sentire anche l'altra campana, ma questo non è stato possibile, dico solo questo perché la vicenda non l’ho approfondita, non conosco bene i dettagli, però questa cosa, a mio parere, è mancata e penso che i Consiglieri per potersi esprimere dovrebbero sentire quantomeno tutte le campane. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Speravo di non dover intervenire vista l’ora, ma considerati la foga e gli argomenti in discussione, credo sia opportuno anche un mio intervento non tanto sugli aspetti tecnici.
Ho poco da aggiungere sulla vicenda di Cingoli, già ho detto prima, sulla quale è intervenuto bene il Presidente, con il quale concordo.
Mi chiedo se all'epoca, quando è stato deciso di mettere 3 comuni di una provincia in un'altra area vasta sia stato fatto un referendum o meno, non mi risulta e non penso, anche perché credo che sia giusto che quelle decisioni di organizzazione politica generale …
(interrompe il Consigliere Volpini)
Francesco MICUCCI. Lì la vicenda è diversa, è giusto chiedere se stare o no dentro un'organizzazione amministrativa più complessa, anche perché la legge prevede un referendum, ma nel momento in cui questo non è, si può chiedere se ci sono i tempi, però le motivazioni che ha espresso il Presidente sono ampiamente giustificative dell'intervento.
Poi è chiaro che una riforma non deve contemplare solo l'aspetto sanitario, tant'è che nell’articolo si dice che la Giunta avrà tempo di valutare gli aspetti sanitari e socio-sanitari. All'interno di questo far collimare gli ambiti con le province, con i distretti, con le Asur, con le aree vaste, è un tema che va discusso ampiamente.
Credo che i prossimi mesi potranno essere utili anche a questo, per ragionare non solo dell'area vasta e degli ambiti di Cingoli, ma dei tanti ambiti, se abbiamo 5 aree vaste e 23 ambiti il tema dovrà essere affrontato e riorganizzato.
L’altro argomento tema che mi sembra importante è quello del Centro agroalimentare, gli aspetti tecnici li lascio in parte alla Giunta e mi pare che il Presidente e la Vicepresidente li abbiano espressi egregiamente, ma li lascio soprattutto ai tecnici, non so le motivazioni per cui l’Avvocato della Regione abbia deciso di fare quell'atto, sarebbe utile chiederglielo.
Vengo a conoscenza dal Consigliere Bisonni che questo tentativo era stato fatto e che non è andato a buon fine, è vero che i tecnici seguono un aspetto e la politica dovrebbe seguirne un altro, ma ritengo che quando un atto viene dalla Giunta, la Giunta parla per tutta la maggioranza, di solito in politica funziona così, quando un atto viene dai Consiglieri, sarebbe opportuno che venisse condiviso con il resto della maggioranza, come per esempio ha fatto il Consigliere Giancarli che sull'emendamento dei mulini ha chiesto la firma di più Consiglieri, mentre se alcuni vanno da soli, ricordo a proposito l’ultima mozione del Centro agroalimentare su cui abbiamo discusso lungamente e che ha visto un voto allegro della maggioranza, penso che l’atto non sia politicamente corretto da parte di chi lo presenta.
Il fatto che in Commissione sia stato presentato, passatemi il termine, forzatamente, non perché gli altri non lo siano, ma, ripeto, politicamente la Giunta parla per la maggioranza, quindi penso che sia opportuno per noi Consigliere almeno condividere alcune scelte con i capigruppo.
La Commissione ne ha dibattuto, ho pieno rispetto della discussione fatta, dispiace che non sia stato possibile, immagino nel caos di questi giorni in cui la Commissione ha molto lavorato sul bilancio, approfondire questa vicenda, credo che poteva essere utile, nonostante la mancata condivisione dei capigruppo. Proprio per questo passaggio in Commissione, ne ho discusso in maniera molto aperta con il proponente, ho lasciato libertà di voto, sapendo benissimo che c'era una situazione critica sul Centro agroalimentare. Questa libertà di voto mi pare che sia stata colta più per trovare un voto trasversale, perché vede, Consigliere Zaffiri, se le maggioranze nuove escono alla luce del sole ben vengano, ma se la maggioranza nasce su punti puntuali nel sottobosco del Consiglio, allora quelli si chiamano inciuci, non sono maggioranze nuove.
E’ stato chiesto di togliere il punto da questa normativa, proprio perché c’è stato un dibattito effervescente, magari per approvare una mozione a stretto giro di posta nel primo Consiglio utile per trovare una soluzione condivisa, che mi pare il Presidente abbia già in qualche modo prospettato. Mi sembra che anche questo tentativo non sia stato accolto, io non so se può essere utile - dalla discussione emersa poco - un ulteriore passaggio, un ulteriore approfondimento nel caos di questa discussione che sta avvenendo a latere, sospendere 5 minuti il Consiglio per provare a trovare l’ennesima soluzione condivisa politicamente. Penso che possa essere utile, se viceversa si vuole andare al “tana libera tutti”, ognuno con le proprie idee, nonostante le valutazioni che anch’io ho fatto politicamente, prendo atto che c’è una legge, prendo atto che c’è un intervento dei tecnici che, dovremmo sapere tutti, non prendono indicazioni dalla politica, ma prendono indicazioni dalla legge.
E’ stato detto che un altro Centro agroalimentare ha vissuto una vicenda diversa, quindi se vogliamo provare ancora a trovare una soluzione politica c’è la disponibilità, mi rendo conto ormai all’ultimo minuto, viceversa prendiamo atto che c’è una situazione, almeno su questo punto, che non è condivisa, quindi mi auguro che si riesca anche all’ultimo momento a trovare una soluzione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Brevemente perché mi ha stimolato e stupito l’intervento del Consigliere Volpini, quindi vorrei intervenire relativamente all’ospedale di Cingoli, anche perché sul Centro agroalimentare mi pare che la proposta fatta dal capogruppo in questo momento sia di buon senso, prego gli altri Consiglieri di accoglierla e di vedervi 5/10 minuti per trovare una mediazione, una soluzione perché credo non convenga a nessuno questo braccio di ferro fino all’ultimo.
Sono tutte posizioni rispettabilissime, il mio capogruppo fa una proposta, credo che sia sensata e che debba essere colta, abbiamo fatto tardi, se ci mettiamo 10 minuti di più non succede assolutamente nulla.
Relativamente all’articolo 5 bis sono convinto che il tema sia prettamente organizzativo, come ha detto il Presidente. Prendiamo atto di una realtà che c’è, non possiamo far finta che non esista perché in questi anni abbiamo dato degli indirizzi politici, il Presidente/Assessore, i Consiglieri, tutti quelli che potevano intervenire su questo tema, li abbiamo dati, ma dal punto di vista tecnico i due direttori che si sono succeduti, il direttore dell’Asur, per una serie di motivi tecnici che non sto a sindacare, non sono riusciti a rispettare gli impegni. A Cingoli c’è una situazione oggettiva, c’è un ospedale e ai cittadini di Cingoli, adesso ho sentito la proposta del referendum, non interessa se li prendiamo uno per uno per sapere se vogliono far parte dell’area vasta 2 o dell’area vasta 3, vogliono solo che quell’ospedale dia quei servizi di base che fino adesso, per una serie di motivazioni, non è riuscito a dare.
Perché portare i Comuni, che sono da sempre, storicamente, nella provincia di Macerata (Cingoli, Apiro e Poggio San Vicino) anche dal punto di vista sanitario nell’area vasta 3? Credo che nell’area vasta 3 ci sia una situazione del tutto diversa rispetto dall’area vasta 2, che ha un problema di budget, che non ha l’area vasta 3, come non ha il drammatico problema del personale che ha l’area vasta 2, noi non siamo riusciti, lo dico per la cronaca, a far sostituire un tecnico di laboratorio in questi anni.
Credo che occorra prendere atto della realtà e se vogliamo ridare un minimo di operatività a quell’ospedale dobbiamo farlo in tempi brevi, perché, ripeto, il tema è, come ha detto giustamente il Presidente, organizzativo.
Se invece non è organizzativo, è politico, se invece si devono organizzare manifestazioni in campagna elettorale, fare i pullman per venire in Ancona nel giorno in cui la Regione è chiusa, portare i camper nel parcheggio e lasciarli fermi per mesi, allora il tema è un altro. Non vorrei che la preoccupazione di qualcuno sia che si possa risolvere la questione, in parte, portando Cingoli nell’area vasta 3. Nel Piano socio-sanitario è passato l’emendamento che va di pari passo con il discorso dell’area vasta 3, cioè di inserire Cingoli in zona disagiata, questi due fatti potrebbero, se ci impegniamo, dare una risposta in termini concreti ai cittadini di Cingoli, che questo vogliono, altro non vogliono. Quindi, il referendum non serve, peraltro non faremo in tempo ad organizzarlo e aumenterebbe la confusione e le difficoltà che già ci sono. Dobbiamo lavorare - e questo lo chiedo al Presidente, deve essere un impegno che prendiamo tutti insieme - e in tempi brevi dobbiamo risolvere la questione, fatto il passaggio dobbiamo mettere in campo una Commissione di tecnici, nominare se necessario una sorta di Commissario, per gestire velocemente il passaggio, sennò creiamo ulteriore confusione che non possiamo permetterci in questa situazione, soprattutto dobbiamo aprire con le amministrazioni comunali e con i cittadini un confronto sereno su questo tema.
Penso che se lavoriamo ed operiamo in questa direzione potremmo dare una risposta ai cittadini di Cingoli, senza strumentalizzazioni politiche.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Intervengo nel merito, parliamo della omnibus, voglio soltanto sottolineare in maniera velocissima e sintetica che la confusione che si sta creando su alcuni articoli di questa legge dà esattamente lo specchio di come non bisogna lavorare. Ecco perché le omnibus non vanno fatte, noi alle ore 13,28 di venerdì abbiamo ricevuto il primo testo che modificava 10 proposte di legge in materia di urbanistica, di caccia, di rifiuti, di personale della Regione, di protezione civile, di sport, di impianti termici, di mulini storici e di produzione del pane.
Abbiamo passato il week end a studiare, è il nostro compito, siamo pagati per questo, ma oggi sono arrivavate altre 35 pagine di Tabelle A, B, C, dove ci sono tutte le esigenze organiche dei territori da 2 mila euro l’una per 600 mila euro, e altre 6 leggi da modificare: piano estrattivo, industria, politiche abitative, edilizia, fondazione Marche Cinema multimediale, diritto allo studio, poi ci sono gli emendamenti, ed anche la legge elettorale, ecco l’omnibus che cos’è!
Velocemente e chiaramente dico che questo modo di procedere porta in evidenza due aspetti, primo, l’avvilimento della funzione del Consigliere regionale, perché una proposta di legge si porta in Commissione, si audiscono le parti, si audisce anche il servizio, si medita e poi si modifica, non si opera così, quindi perdete la vostra dignità portando avanti una legge così articolata in questo modo. La discussione sull’area vasta 3 e sul Centro agroalimentare dà esattamente lo specchietto della confusione e della superficialità con cui volete legiferare, vergogna! E’ una parola che non usavo da tempo e questa volta, caro Consigliere Micucci, mi tocca usarla: vergogna!
Detto questo, abbiamo l’articolo 3 bis che parla di disposizioni in materia di attività estrattive, Consigliere Bisonni lei fa parte dei Verdi, abbiamo ascoltato il suo intervento sul bilancio, se lo metto a confronto con quello dell’anno scorso o dell’altro anno rimango sconcertato, ma chiudo la parentesi, questa è solo una battuta.
Il discorso è: serve o non serve questo ampliamento sul piano delle attività estrattive? Stiamo parlando di un impatto irreversibile, quando gratto una collina non la ricostruisce nessuno, sul territorio marchigiano, non in mezzo alla Pianura Padana o in un luogo nascosto, sto parlando di una risorsa non rinnovabile.
Voglio riportare all’attenzione soltanto quattro frasi di questo complesso articolo: “Nelle more dell’approvazione dell’aggiornamento del piano regionale delle attività estrattive”, già questo deve far venire la pelle d’oca, giusto per parlare di programmazione che sa fare questa Giunta, “fino all’entrata in vigore del nuovo Prae”, siamo nella terra di nessuno, in questo limbo, “in deroga alla programmazione prevista dai programmi provinciali di attività estrattive”, basta, più di così, mano libera per tutti. A chi ha già utilizzato il 60% della capacità disponibile diamo un altro 50% in più, complimenti! Non è questione di 20%, di 30%, di 35%, di mercato delle vacche della percentuale sulla legge. Serve o non serve? I quantitativi autorizzati ai sensi dell’ampliamento di cui al comma 1 sono scomputati, non rientrano, vanno in più, da quelli individuati dall’aggiornamento del Prae e del recepimento del medesimo leggi e strumenti di programmazione territoriali provinciali.
Qui io voglio accendere una riflessione perché andiamo a fare dei danni senza saper bene di cosa parliamo.
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Intervengo per chiarire una cosa. Il penultimo comma dice che i quantitativi vengono scomputati, significa che quando sarà approvato il prossimo Piano dalla capacità estrattiva autorizzata sarà tolta quella già estratta per effetto di questo emendamento, quindi non viene aumentata tout court, ma solo anticipata.
Detto questo, ripeto, io sarei stato favorevole a non farla per niente questa cosa, ma ci sono state delle richieste espresse, allora per principio non dovremmo fare per niente le cave.
(interrompe il Consigliere Fabbri)
Sandro BISONNI. Secondo i suoi principi, Consigliere Fabbri, visto che è irreversibile, non dovremmo farle per niente, però la vorrei correggere sul fatto che non ha capito la norma e che le quantità non vengono abbonate, ma vengono solo anticipate e poi verranno tolte quando sarà approvato il Piano.
Detto questo, io ho chiesto una riduzione e adesso c’è un subemendamento che dice che dal 50% si passa al 30%, quindi un piccolo miglioramento dal mio punto di vista c’è stato.
PRESIDENTE. C’è la richiesta di sospendere la seduta, se non ci sono interventi contrari, sospendo la seduta.
Il Consigliere Urbinati chiede formalmente una votazione dell’Aula sulla sospensione della seduta. Il regolamento prevede che si faccia per alzata di mano, la proposta è di riprendere i lavori alle 22,15.
Sospensione della seduta. La pongo in votazione. L'Assemblea legislativa regionale approva.
La seduta è sospesa alle ore 22.00
La seduta riprende alle ore 22,45
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2.
Sub emendamento 2/1/1 a firma della I Commissione. E’ un sub emendamento sostitutivo e lo vado a leggere: “Le lettere a), c) e d) del comma 3 dell’articolo 41 della legge regionale 7/1995 sono sostituite dalle seguenti: a) 32% alla Regione per i compiti di cui alla presente legge, compreso il rimborso ai Comuni per il rilascio dei tesserini di cui all’articolo 29; c) 14% agli Ambiti territoriali di caccia destinato alla concessione dei contributi di cui all’articolo 20; d) 50% agli Ambiti territoriali di caccia”. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 2/1 a firma della I Commissione. Decaduto.
Articolo 2 così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3 bis.
Sub emendamento 3 bis/1/1 (sostitutivo) a firma del Consigliere Bisonni. Lo leggo. “Al comma 2 dell’articolo 3 bis le parole ‘50%’ sono sostituite dalle seguenti: ‘30%’”. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 3 bis/1 a firma del Consigliere Bisonni. Decaduto.
Articolo 3 bis, così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 3 ter/1 (articolo aggiuntivo) a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
(interrompe il Consigliere Zaffiri)
PRESIDENTE. Capogruppo Zaffiri, è inaccettabile questa espressione.
Votazione annullata, ma prima ha la parola il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Con questo emendamento si va a modificare la legge regionale 24 del 1998, attribuendo con questa modifica alla Regione l’intero procedimento riguardante il riconoscimento del titolo di imprenditore agricolo a titolo principale. Prima era un iter più complicato perché era in capo ai Comuni, che dovevano avvalersi degli uffici regionali, spostiamo tutto nell’ambito regionale, è uno snellimento, è una procedura più semplificata.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Soltanto per evidenziare un refuso, sono conclusi “dai” Comuni non “di” Comuni.
PRESIDENTE. Emendamento 3 ter/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5 bis.
Emendamento 5 bis/1 a firma dei Consiglieri Zaffiri, Celani, Marcozzi, Leonardi.
Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. E’ molto semplice, noi chiediamo di cancellare questo passaggio di questa realtà nell’area vasta 3.
PRESIDENTE. Emendamento 5 bis/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Emendamento 5 bis/2 a firma della Consigliera Leonardi. Decaduto.
Emendamento 5 bis/3 a firma del Consigliere Marconi, ha chiesto la parola ne ha facoltà.
Luca MARCONI. Quasi convinto dalle argomentazioni esplicite dell’Assessore Sciapichetti su questa materia, anche dai dialoghi fatti con il Presidente Ceriscioli fuori microfono che in maniera molto chiara dice che le difficoltà sono di natura organizzativa. E’ una denuncia pesante, apprezzo l’onestà intellettuale del Presidente Ceriscioli che dice che ci sono difficoltà organizzative in capo all’area vasta 2 per organizzare poche cose, tutto sommato, perché già l’area di Cingoli ha avuto il PPI, ha avuto 5 posti di lunga degenza, cose organizzativamente più complesse, ma lì gliela tirano tutti male. Spostiamo i Comuni o mandiamo via il direttore dell’area vasta 2? Noi dobbiamo prenderci le responsabilità di qualcosa che non funziona e in alternativa spostarlo dove funziona, però non può essere sempre così, rimango dell’idea, al di là delle difficoltà che chi guida la sanità ha diritto di rappresentarci, ed io credo in quello che dice il Presidente Ceriscioli, nella maniera in cui ci vengono rappresentate non mi convince la soluzione.
Mi sono astenuto anche sull’ipotesi di abrogazione, voterò contro l’articolo se non passa l’emendamento, chiedo anche il voto per appello nominale perché sono convinto che questa storia, al di là della buona intenzione che la Giunta manifesta in questo senso, non attribuisco mai agli altri intenzioni al di là di quelle che vengono dichiarate, che dichiara che questa può essere una soluzione organizzativa migliore. Sono convinto, proprio per le strumentalizzazioni politiche che da una vita vengono fatte su quel territorio, anche dai rappresentati locali di quel territorio, che sono venuti a fare decine e decine di stradelle in Regione. E’ ora che la politica cominci un po’ ad alzare il tono e a diventare politica con la p maiuscola, hanno trovato sempre regolare udienza presso la Presidenza della Regione, per cui l’unico Ospedale di Comunità che mantiene i posti di lunga degenza, l’unico Ospedale di Comunità - altra eccezione è Recanati che mantiene un PPI efficiente con 2.200 accessi, Loreto con un Pat ha 10 mila accessi, Recanati 6 mila - non sono convinto che andrà a stare meglio in termini assoluti, perché per tanti motivi i cittadini di Cingoli troveranno adeguate concorrenze con tanti piccoli ospedali che non sono presenti sull’anconetano, questo è l’unico. Abbiamo recuperato Arcevia che ritorna almeno sul Piano della dicitura come Ospedale di Comunità, ma per quanto riguarda Cingoli va a trovarsi con altri 4 ospedali, ospedaletti, perché San Severino e Camerino insieme fanno un ospedale di base, ma divisi sono due gruppi di reparti, uno medicina, l’altro polo chirurgico ortopedico, quindi troverà una situazione abbastanza complessa, ecco perché dico che chi capisce, e qui c’è qualcuno, caro Presidente, che capisce più di tutti, perché sullo striscione ci sono finito insieme a lei, per cui dovrei vergognarmi, io non mi voglio vergognare di niente, si deve vergognare chi sfrutta questo tipo di situazioni in maniera maldestra e quando in Commissione a questi personaggi ho proposto il referendum sono rimasti male. Pensavo che fosse la zattera su cui si sarebbero buttati perché ragionamento politico vuole se una maggioranza, e il PD l’ha manifestata, già decisa a portare Cingoli, Apiro e Poggio San Vicino dall’area vasta 2 all’area vasta 3, ti offre la zattera del referendum tu ti ci dovresti buttare. No, non gli è piaciuta, e allora insisto, perché sono fatto così, insisto proprio su questa ipotesi perché penso che le strumentalizzazioni vadano scoperte in questa maniera e la scelta democratica è quella che mette pace su tutto. Però, ripeto, ognuno qui si assume chiaramente le proprie responsabilità ed io per questo chiedo l’appello nominale perché se fra quattro mesi sarà successo tutto quello che la Giunta annuncia, bene, se non sarà successo potremo dire anche a quelle forze politiche locali che si sono agitate intorno a questo argomento, che forse, invece che fare quel tipo di manifestazione, potevano reclamare magari una partecipazione diversa e più democratica
PRESIDENTE. Emendamento 5 bis/3. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto dal Consigliere Marconi.
Favorevoli: Bisonni, Celani, Fabbri, Giorgini, Leonardi, Maggi, Malaigia, Marconi, Urbinati, Volpini, Zaffiri.
Contrari: Biancani, Bora, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini.
Astenuti: Nessuno.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Articolo 5 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5 ter.
Emendamento 5 ter/1 (soppressivo dell’articolo) a firma della I Commissione. Ha la parola il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. E’ un emendamento soppressivo dell’articolo 5 ter alla luce del dibattito sulla questione del Centro agroalimentare. Sopprimiamo questo articolo per far posto ad un ordine del giorno che ha lo scopo di approfondire la complessa vicenda, poi vedremo meglio nel dettaglio l’ordine del giorno.
PRESIDENTE. Emendamento 5 ter/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5 quater/1.
Emendamento 5 quater/1 a firma del Consigliere Maggi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Giovanni MAGGI. Ho annunciato nel precedente intervento, visto che questa è una legge omnibus, dove c’è di tutto, che avevo provocatoriamente inserito anche la legge elettorale, se c'è l'assicurazione, la parola di gentiluomini, che la legge elettorale dalla I Commissione verrà ripresa e ridiscussa, come si era già detto, sono disponibile a ritirare entrambi gli emendamenti.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Ripeto quello che ho già detto in Commissione al capogruppo Maggi, come Presidente della Commissione nessun veto a riprendere la discussione, l'abbiamo anche detto su altri tavoli, però, ovviamente, questa discussione passa attraverso un tavolo politico più ampio per il quale le forze politiche daranno le carte. Certo che se c'è l'input di tornare sull'argomento, come peraltro abbiamo detto quando abbiamo approvato la modifica alla legge elettorale qualche tempo fa, la Commissione è disponibilissima.
Emendamento 5 quater/1. Ritirato.
Emendamento 5 quater/2 a firma del Consigliere Maggi. Ritirato.
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6 bis.
Emendamento 6 bis/1 a firma dei Consiglieri Zaffiri, Celani, Marcozzi. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Questo è l’articolo che abbiamo già illustrato, il motivo per cui ci è difficile votare tutta la legge.
Come abbiamo detto durante la discussione, riteniamo giusto lasciare così com’era, per la durata della legislatura, l’incarico del Consiglio di amministrazione, che non era di due anni, ma era legato alla legislatura, che è di cinque anni. Qui invece si cassa la legislatura con i 5 anni. La continuità c’era, era la legislatura che coincideva anche con l’aspetto prettamente politico, c’era una corrispondenza biunivoca tra chi gestiva e la politica che dava indirizzi, ecco il motivo per cui abbiamo ritenuto che sia inaccettabile un articolo di questo tipo.
PRESIDENTE. Emendamento 6 bis/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale non approva)
Articolo 6 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 8. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 8 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 8 ter. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 9.
Emendamento 9/1 a firma dei Consiglieri Giancarli, Giacinti, Traversini, Micucci, Zaffiri, Celani, Volpini. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 9, così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 10. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 11. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 12 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di ordine del giorno a firma del Consigliere Urbinati, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Fabio URBINATI. Vorrei spendere due parole perché se poi non si dà corso a questo ordine del giorno mi riservo, ho già visto qual è il percorso istituzionale, di ripresentare la proposta di legge.
Voglio spendere due parole, perché se è stato raggiunto l'obiettivo, un obiettivo vero e serio, se riusciamo a ricondurre la vicenda dove deve stare, ovvero sul piano politico. Riusciamo a tenerla sul piano politico se da qui ai prossimi mesi incontriamo il CdA, c’è già la disponibilità delle Commissioni, però, è fondamentale e irrinunciabile che venga immediatamente sospesa la richiesta di messa in mora della società.
Questo è un punto da cui non si può derogare perché comprometterebbe tutto quello che è l'assetto futuro. Credo che lì un discorso politico si possa fare, ma si può trovare una strada, che è anche quella che questo Consiglio, lo ripeto sempre, ha sempre approvato, ed è quella della vendita delle quote, non del recesso, non della messa in mora, questo sia chiaro.
Quindi, ho dato tutta la mia disponibilità, spero che la discussione possa essere proficua e ringrazio tutti quelli che mi hanno sostenuto in questa vicenda. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di ordine del giorno. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 332, così come emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 23,15