Resoconto della seduta n.151 del 21/05/2024
SEDUTA N. 151 DEL 21 MAGGIO 2024
La seduta inizia alle ore 10,35
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Buongiorno a tutti, dichiaro aperta la seduta n. 151 del 21 maggio 2024. Do per letto il processo verbale della seduta n. 150 del 23 aprile 2024, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi dell'articolo 53, comma 4, del Regolamento interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni loro distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Saluto alle scuole
Prima di entrare nell'ordine del giorno della seduta odierna, desidero ringraziare per la visita formativa in Aula consiliare le studentesse e gli studenti dell'Istituto comprensivo “Cittadella Margherita Hack” di Ancona, due classi, la II^ C e la II^ D, della scuola secondaria di primo grado. Grazie della vostra presenza.
Sull’ordine dei lavori
Come proposto nella Conferenza dei Presidenti di gruppo, chiedo l'inserimento della proposta di atto amministrativo n. 63 avente ad oggetto “Richiesta di indizione dell'inchiesta pubblica di cui all'articolo 24 bis del D.lgs. 3 aprile 2006 n. 152 al Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica per il progetto: impianto per la produzione di energia elettrica da fonte eolica ubicato nei Comuni di Sassoferrato (AN) e Fabriano (AN) denominato, Monte Miesola, di potenza complessiva pari a 47,6 Megawatt procedimento di Via/Pniec proponente Fri-El Spa”.
La proposta viene dal Presidente della Commissione competente Consigliere Serfilippi e dalla Segretaria che l'ha firmata per l'aspetto formale. Si chiede l'inserimento al punto 3 bis, subito dopo l'interpellanza n. 30. L'urgenza è dettata dal fatto che abbiamo tre giorni di tempo per definire la proposta stessa, l'indirizzo che viene dal Consiglio regionale. Un parere contro e uno a favore.
Ha la parola, oratore contro, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ci tengo a ripetere in Aula quanto detto ai capigruppo, mi esprimo contro, non tanto nel merito della questione, che mi sembra che sia anche importante, ma per il metodo perché come sapete faccio parte di un mono gruppo, non sono in III Commissione, ho saputo mezz'ora fa della richiesta d'urgenza da parte del Presidente della Commissione. Questa cosa mi mette in grossa difficoltà, non riesco ad esprimere un voto informato come mia abitudine fare, per cui mi esprimo contro l'inserimento d'urgenza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Per esprimere parere favorevole per l'inserimento d'urgenza proprio per dar seguito all'articolo 24 bis del decreto legislativo n. 152 del 2016, che prevede un termine perentorio di 40 giorni dopo la presentazione. Grazie.
PRESIDENTE. Iscrizione della proposta di atto amministrativo n. 63. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Interrogazione n.1197 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Vitri
“Situazione casa di riposo di Appignano (MC)”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1197 – a risposta immediata - dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Nella città di Appignano è in funzione una struttura dell'Inrca, Istituto di ricerca e di riabilitazione molto famoso in Italia e anche ad Ancona, nel centro sono assistite le persone che, a seguito di una valutazione da parte di una commissione tecnica, non richiedono un'assistenza da parte dell’Inrca, ma si tratta di persone devono essere assistite in un centro residenziale. Per tale ragione l'Azienda, dopo aver incontrato la Fondazione Falconi e il Comune, ha espresso la necessità per il Servizio sanitario regionale che quella struttura possa tornare a garantire i servizi socio-assistenziali per cui esiste l'INRCA, quindi principalmente l'attività di riabilitazione.
Relativamente all'altra parte della interrogazione sulla situazione dell’INRCA e la progettualità per una nuova struttura, si deve rilevare che la Regione Marche con una delibera del 2017 aveva stanziato un fondo di 3 milioni per lavori nel 2017. Nell'anno successivo, nel 2018, la struttura aveva emanato un bando per la realizzazione dell'opera, successivamente l'anno dopo i lavori sono stati assegnati, senonché, mentre questa procedura veniva portata a compimento, l'Azienda dichiarava il fallimento per cui i 3 milioni di euro venivano, con una procedura contabile relativa alle norme di contabilità pubblica, riassegnati sul fondo sanitario alla Regione.
Qui non è in discussione l'impiego dei 3 milioni per l’INRCA di Appignano.
Conclusivamente, ritengo che la strumentalizzazione che viene fatta con questa interrogazione, addirittura anticipata da una conferenza stampa, sia del tutto fuori luogo per il fatto che ci sono delle persone da assistere e delle persone che devono essere assegnate alla struttura di Appignano per la riabilitazione, tenuto conto che molte strutture per acuti non riescono a dimettere i pazienti proprio perché sono carenti le strutture riabilitative.
Credo che sia opportuno anche in questa temperia politica non introdurre all'interno di un percorso assistenziale importante, che tende a garantire i servizi fondamentali dei cittadini, elementi di criticità politica o di conflitto ideologico in una materia molto delicata, posto che queste persone devono essere assistite con appropriatezza e l'INRCA deve tornare alla sua missione principale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Assessore, nessuna risposta dignitosa capace di raccontare la verità.
I cittadini di Appignano, che tra poche settimane andranno al voto, devono sapere che voi avete cancellato il finanziamento di oltre 7 milioni di euro previsto per la ricostruzione del presidio Inrca di Appignano, dall'oggi al domani, nel silenzio assoluto, come ladri di notte. Risorse previste dalla precedente Giunta nel 2017 sono state cancellate.
Voi siete colpevoli di una porcheria politica rara sulla pelle di persone anziane.
Avete distrutto per sempre la storia del presidio sanitario territoriale Inrca che stava lì da 52 anni e che prevedeva 60 posti letto, di cui 40 di cure intermedie e 20 per la casa di riposo.
Il Presidente Acquaroli e l’Assessore Saltamartini sono gli autori di questo furto politico di risorse. Soldi spariti e nascosti chissà dove. Uno scandalo. E lo avete fatto con codardia politica: avete cancellato oltre 7 milioni con un decreto della Dirigente del Dipartimento, invece che con una delibera di Giunta.
Solo in una Regione delle banane può accadere una cosa del genere.
Ma il comportamento più grave è quello del candidato Sindaco di Appignano, compare politico della Lega di Saltamartini. Mi rivolgo a lui: “Dove stava quando la Regione ha cancellato con un tratto di penna l’Inrca ad Appignano? Con che coraggio si presenta ai cittadini di Appignano, dopo che ha seppellito la storia di quel sogno?”
Non vi basta questo scempio.
State cacciando dalla casa di riposo della Fondazione Falconi sei anziani, dagli 80 ai 95 anni, ai quali la vostra direttrice Inrca toglie il diritto alla salute perché li sradica da una comunità che sta ...
Interrogazione n. 1198 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Trasferimento servizi salute mentale dall’area del cantiere del nuovo ospedale di Pesaro”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1198 – a risposta immediata - dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Mi piacerebbe tanto interpretare questo tempo dell'interrogazione con una conflittualità politica, come quella che viene espressa in quest'Aula.
Penso che ci sia un problema su queste relazioni, sull'esercizio del potere ispettivo da parte delle opposizioni, perché se la vogliamo mettere su questo punto anch'io comincerò a fare dei comizi, come quelli che voi fate. Se l'esercizio dell'attività del sindacato ispettivo è questa, allora vi risponderò con le stesse formalità e modalità, questo dobbiamo chiarirlo ai cari colleghi del Partito Democratico.
Non userò gli stessi termini perché con il candidato sindaco di Pesaro, Consigliere Biancani, c’è stato sempre un altro rapporto.
La risposta all’interrogazione è questa.
Per realizzare il nuovo ospedale di Pesaro sarà necessario spostare alcuni servizi che sono allocati nella struttura, che è stata individuata nelle interrogazioni, quindi i 27 posti letto nella RSA Tomasello, 40 posti letto nella comunità protetta maschile e femminile e 20 posti letto della struttura riabilitativa.
Il 12 febbraio 2024 è stato espletato un avviso esplorativo per rinvenire dei locali in cui trasferire questi posti letto. A riguardo è stata manifestata una disponibilità da parte di un privato per mettere a disposizione questi locali, quindi è in esecuzione un procedimento amministrativo per allocare tutti i posti letto in questa struttura privata.
E’ un percorso in via di realizzazione, non posso anticiparne l'esito, ma questo è la fotografia allo stato degli atti.
Per quanto riguarda il centro di salute mentale sempre di quell'area, l'Azienda sanitaria territoriale anche in questo caso ha riferito che ha individuato dei locali all'interno della città di Pesaro, nella struttura urbanistica della città di Pesaro, in cui questi servizi verranno trasferiti per la necessità che vi sia prossimità tra questi servizi e i pazienti di queste strutture. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta.
Questa è la settima interrogazione che faccio su questo tema, sono convinto che sia anche un po' stufo di ricevere le nostre interrogazioni, però ho capito che alla fine i servizi della salute mentale andranno fuori Pesaro perché a Pesaro non mi risulta che ci sia una struttura.
Lei non me l'ha detto perché è in esecuzione un procedimento, ma l'unica struttura che mi viene in mente nel territorio può essere quella della Sella e dal mio punto di vista, se non fosse così, sarei solo contento.
Avevo chiesto anche di verificare, però non ha presentato la domanda, la possibilità di spostare almeno una parte di servizi a Galantara, in maniera tale da farli rimanere in città. Se la procedura in esecuzione è un atto amministrativo legato alla selezione che è stata fatta, Galantara è difficile che abbia partecipato perché è una struttura pubblica.
Non ho capito se verrà esternalizzata e se verranno portati via i posti letti, le strutture ed anche la gestione perché ricordo che il bando prevedeva la verifica e la possibilità anche di dare all'esterno la gestione.
Il centro di salute mentale ho capito che rimarrà nella città di Pesaro, però per quanto mi riguarda è una scelta sbagliata. Portare via da Pesaro questi servizi vuol dire smembrare la cittadella della salute mentale e creare dei problemi alle persone che sono ospitate.
Sono anni che dico che l'ex manicomio era l'unica soluzione in città che poteva dare una risposta, un bene di proprietà regionale. Ci troveremo a dover pagare l'affitto per i locali e forse anche la gestione, una beffa totale e presumo che i parenti non saranno contenti e ci sarà qualcosa da fare. Grazie.
Interrogazione n.1202 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Bora, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Risorse per i laboratori di analisi chimico cliniche che operano in regime di convenzione con il Sistema sanitario regionale”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1202 – a risposta immediata - dei Consiglieri Mangialardi, Bora, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Con questa interrogazione viene auspicato, come mi augurerei anch’io, l'adeguamento delle tariffe relative ad alcuni servizi poiché i budget che sono stati fissati con la delibera n. 113 del 2020 avevano la compressione del decreto legge n. 95 del 2012, che all'articolo 15 prevedeva la cosiddetta spending review. Questi budget sono stati compressi, non adeguati alle spese effettivamente effettuate dai laboratori di analisi e anche da parte mia, da parte nostra, da parte anche degli Assessori regionali alla sanità in una Conferenza Stato-Regioni c’è stata la richiesta di un adeguamento.
In assenza di un adeguamento da parte dello Stato la Regione non può oltrepassare le previsioni della spending review del decreto-legge n. 95 del 2012. Siamo in attesa di verificare che cosa possiamo fare al riguardo.
La materia è stata posta all'attenzione della Giunta regionale, in particolare dell'Assessorato alla sanità e siamo in attesa di verificare quale percorso nell'ambito delle prossime misure di bilancio dello Stato potranno essere applicate per dare un adeguamento che è fermo a tanti anni fa. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Buongiorno Presidente, buongiorno a tutti.
Assessore, grazie per la risposta, ma penso che rispetto ai percorsi che abbiamo messo in campo, di riorganizzazione del sistema sanitario regionale marchigiano, questo sia la certificazione del fallimento, se è vero come è vero che fa riferimento a risorse non adeguate rispetto al decreto legge 95/2012, però c'è un tema che voi avete affrontato nella riorganizzazione complessiva.
Io non dimentico, guardo il Consigliere Carancini Vicepresidente della Commissione ed il Presidente, che abbiamo accolto con grandissimo entusiasmo le sollecitazioni che arrivavano dall'ordine dei biologi rispetto alla riorganizzazione dei punti prelievo nella nostra struttura regionale, ma il dato oggettivo è che se oggi nelle Marche, purtroppo, dobbiamo fare le analisi dobbiamo andare dai privati non convenzionati perché il budget dei convenzionati è terminato, e lo ammette giustamente giustificandolo.
Siamo nel mese di maggio e il pubblico, ahimè, non è in grado di rispondere. Richiamo sempre le valutazioni della Corte dei conti che ci dovrebbero suonare a tutti nelle orecchie e oggi. Grazie.
Interrogazione n. 1200 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Mastrovincenzo, Vitri
“Realizzazione ed esercizio di un impianto di produzione di biometano nel Comune di Fermo in località San Marco alle Paludi”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1200 – a risposta immediata - dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Il progetto dell'impianto di produzione di biometano in questione non è agli atti degli scriventi uffici regionali in quanto gli stessi non sono stati coinvolti nella procedura abilitativa semplificata svolta dal Comune di Fermo. Questo ha un suo motivo in quanto le procedure abilitative semplificate per i nuovi impianti di capacità produttiva non superiore ai 500 standard metri cubi ora sono di competenza dell'amministrazione comunale, nonché le opere di modifica e gli interventi di parziale o completa riconversione alla produzione di biometano di impianti di produzione di energia elettrica alimentati a biogas.
L’autorizzazione unica di competenza delle Regioni nei casi diversi da quelli della lettera a), noi saremo tenuti in considerazione qualora ci siano standard diversi o superiori da quelli che questo impianto prevede.
Noi non siamo stati coinvolti in questa procedura.
In merito alla necessità o meno di convocare una conferenza di servizi nell'ambito delle procedure di pas si rappresenta che, secondo quanto disposto dalla legge 28/2001, articolo 6 (procedura abilitativa semplificata e comunicazione per gli impianti alimentati da energia rinnovabile), è prevista la possibilità di convocare tale conferenza qualora l'attività di costruzione e di esercizio dell'impianto sia sottoposta ad atti di assenso di competenza di amministrazioni diverse da quella comunale e tali atti non siano allegati all'istanza e l'amministrazione comunale non preveda di acquisirli d'ufficio.
La conferenza è da convocare, ai sensi dell'articolo 14, entro 20 giorni dalla presentazione dell'istanza e se il Comune di Fermo, a seguito dell’istruttoria svolta, abbia ritenuto completa la documentazione progettuale, senza convocare la conferenza di servizio, senza coinvolgere la Regione, significa che la convocazione è stata fatta tenendo conto delle procedure legate agli impianti sotto i 500 standard metri cubi ora, di conseguenza non è interessata “direttamente” la Regione in questa attività.
La Regione, in merito all'impianto di produzione di biometano in questione, potrebbe essere coinvolta per le opere connesse, il settore fonti energetiche rifiuti, cavi miniere, rappresentata dall'ufficio competente, per autorizzare ai senso dell'articolo 52 l'eventuale metanodotto che collegherà l'impianto, in questo caso saremmo tenuti in considerazione.
Ancora non è arrivata questa richiesta, sappiamo, mi dice il dirigente per vie brevi che forse è stato contattato, che questa richiesta arriverà alla Regione, ma non per l'autorizzazione dell'impianto, bensì per l'autorizzazione a congiungere questo impianto alla rete principale di produzione.
Posso dire che è un impianto in fase di autorizzazione, risulta da parte del ...
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. C'è una mozione presentata ed anche io trasformerò questa interrogazione a risposta immediata, come ho pronunciato nell'atto, in una mozione perché si discuta adeguatamente di questo tema.
E’ vero, qui la domanda è se non intende la Regione chiedere l'immediata sospensione per verificare se la realizzazione di questo impianto sia assoggettabile a procedura semplificata o invece ad autorizzazione unica, in questo caso di competenza della Regione Marche. Questo è il punto.
A prescindere dal merito, il problema è di metodo perché se un impianto di queste dimensioni sia o meno assoggettabile a procedure semplificata o autorizzazione unica non lo può scegliere il privato o lo può decidere il Comune di Fermo, ma lo si deve fare secondo ragione e nel rispetto della legge.
Allora c'è una sola considerazione, se è vero che il Sindaco di Fermo e Vicepresidente della provincia, dichiara testualmente che l'impianto è stato ridotto, quindi i privati sono stati chiamati per ridurre l'impianto ed assoggettarlo a procedura semplificata, significa una cosa semplice, cioè che alla prima presentazione non poteva avvalersi della procedura semplificata, ma a quel punto il Comune di Fermo avrebbe dovuto comunicare il diniego e avrebbe dovuto dire che l'impianto era assoggettabile ad autorizzazione unica.
Lo dice il Sindaco di Fermo, tra l'altro non si comprende per quale motivo, che pure gode della mia amicizia, nel caso di specie non abbia avvertito nessuno, tant'è che i Sindaci dei Comuni confinanti lamentano proprio questo. Grazie.
PRESIDENTE. Sono quelle immediate, tanto nel prossimo Consiglio ci sarà la mozione che è stata depositata da altri Consiglieri, la sua.
La questione rimane urgente anche in ordine attuale.
Interrogazione n. 1203 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Immediato intervento per la riduzione delle tariffe della Frecciarossa”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1203 – a risposta immediata - dei Consiglieri Vitri, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
I lavori richiamati in oggetto rientrano tra i lavori di miglioramento tecnologico e di sicurezza (sistema di gestione della circolazione ERMTS) della linea Orte-Falconara, sui tratti di linea tra Terni e Giungano e tra Orte e Foligno, previsti dal Piano nazionale ripresa e resilienza, inderogabili, e comunicati dal RFI nell'ambito della programmazione annuale dei lavori sulla rete ferroviaria, che nello specifico stanno comportando l'interruzione continuativa della linea per 35 giorni. Vi ricordo che sono iniziati il 4 maggio e termineranno l'8 giugno prossimo venturo.
Al riguardo c'è stato un incontro con i rappresentanti del gruppo Ferrovie dello Stato, RFI, Trenitalia ed Anas in data 23 aprile 2024 al quale ho partecipato con l'Assessore alle infrastrutture Baldelli in videoconferenza. Abbiamo manifestato contrarietà per la tempistica di comunicazione di RFI riguardo la soprindicata interruzione, comunicazione che è stata tardiva e non ha permesso a noi della Regione Marche di poter essere parte attiva nel processo decisionale.
In tale sede io e l’Assessore Baldelli abbiamo anche proposto a RFI ed a Trenitalia, come misura mitigativa del forte impatto sui servizi e del grande disagio creato agli utenti da tale interruzione, di prevedere una riduzione del costo dei biglietti per i treni di lunga percorrenza. Tale richiesta, tuttavia, ad oggi, non ha avuto riscontri da parte dell'Azienda.
La Regione Marche, come è noto, è titolare di un contratto di servizio esclusivamente per il trasporto ferroviario regionale e non ha competenza sul trasporto passeggeri di lunga percorrenza, di cui i Frecciarossa in questione fanno parte. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore. Mi fa piacere sapere che c’è stata attenzione rispetto a questo problema e sia stato chiesto a Trenitalia di trovare una misura mitigatrice, come l'ha definita lei, per prevedere la riduzione del costo dei biglietti perché ricordo che i contratti con Trenitalia sono stipulati dalle Regioni per ciò che riguarda la percorrenza regionale, e giustamente lei ha detto non nazionali, quindi altre tratte. Però dobbiamo anche riconoscere che proprio la tratta soppressa, a cui faccio riferimento, ovvero il Frecciargento per Roma, interessa soprattutto i residenti nelle Marche perché sono gli unici treni diretti per Roma da molte nostre città. Ad esempio da Pesaro gli unici treni diretti a Roma sono il Frecciargento del mattino e il Frecciargento da Roma il pomeriggio alle 17.
Qual è la conseguenza di questi lavori che durano 35 giorni circa? Che ora per raggiungere dalle Marche la capitale il costo è quasi raddoppiato, molti preferiscono passare per Bologna perché così riescono a prendere l'alta velocità, ma mentre prima il biglietto di una Frecciargento non superava i 70 euro, ora sono necessari più di 100 euro per andare a Roma. Chi deve fare andata e ritorno in giornata per motivi di lavoro è costretto a spendere oltre 200 euro ed è per questo che chiediamo una vera e propria trattativa con Trenitalia a cui lei oggi mi dice di aver già provveduto con un tentativo senza risposta.
Mi spiace dover notare che purtroppo a questo punto significa che la Giunta Acquaroli non ha abbastanza considerazione da parte della società. Grazie.
Interrogazione n. 1201 – a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Rossi
“Stato di attuazione della mozione n. 273 del 28/09/2022”
(Rinvio)
PRESIDENTE. Per quanto riguarda l'interrogazione n. 1203 del Consigliere Rossi l'Assessore Antonini non è in Aula. Consigliere, la vuole rinviare o attendiamo l'arrivo dell’Assessore?
Ha la parola il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. L’Assessore mi ha comunicato che avrebbe avuto necessità di altri elementi aggiuntivi per poter rispondere all'interrogazione, la rinvio.
E’ bene dire che ancora una volta un’interrogazione chiede al Presidente della Giunta di sapere se è stata data piena attuazione alla mia mozione, votata l'11 ottobre 2022, che impegnava il Presidente della Giunta a mettere in atto tutte le azioni necessarie affinché venisse annullato il pagamento del contributo di bonifica inviato dal Consorzio di bonifica delle Marche ai contribuenti residenti nei Comuni colpiti dall'alluvione del settembre 2022, nonché il condono dei bollettini e delle cartelle non pagate relative agli anni precedenti.
C'è urgenza perché, nonostante ci sia stato uno indirizzo ben preciso di tutto il Consiglio regionale, il Consorzio di bonifica fa orecchie da mercante e continua impunito a mandare le bollette e le cartelle di bonifica ai nostri alluvionati del 2022.
Tutto ciò è scandaloso, l'ha ribadito anche il Sindaco di Cantiano, però si è dimenticato di dire che noi l'avevamo chiesto.
Chiederei più che altro una convocazione immediata del Consorzio di bonifica, insieme ai rappresentanti dei Comuni e alle associazioni di categoria che fanno parte di questo ente, affinché si possa discutere e si possano togliere queste illegittime cartelle che arrivano ai nostri amici e concittadini alluvionati.
Interrogazione n. 1147
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Taglio fondi PNRR per la sicurezza sismica ospedaliera – chiarimenti”
Interrogazione n. 1163
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Progetti PNRR Regione Marche: richiesta aggiornamenti a seguito del decreto legge 2 marzo 2024 n. 19/2024 ‘Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)’”
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1147 della Consigliera Ruggeri e l’interrogazione n. 1163 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Come è noto i soggetti attuatori del PNRR sono stati individuati nelle Aziende sanitarie territoriali.
Il cronoprogramma di questi lavori prosegue regolarmente, come dà seguito l’esposizione di questa risposta.
Nella misura M6 C1 - 29 case di comunità dovranno essere completate entro il 31 marzo 2026, per 14 di queste è già stato fatto l'affidamento dei lavori, per 15 siamo nella fase della progettazione definitiva ed esecutiva. Siamo a posto sia con i finanziamenti che con i tempi di esecuzione.
Per quanto riguarda la misura relativa alle Cot, alle centrali operative territoriali, per 12 su 15 sono terminati i lavori e per 3 i lavori saranno terminati entro il prossimo mese di giugno. E’ in corso l'installazione delle tecnologie per la connessione delle centrali operative.
Per quanto concerne invece la misura M6 C1 - 1.3 - gli ospedali di comunità nella nostra regione devono essere 9, per 5 sono già stati stipulati i contratti di esecuzione dei lavori: per 2, segnatamente Loreto, i lavori sono in corso, mentre per Chiaravalle i lavori sono terminati, per 2 c'è la fase dell'affidamento dei lavori.
Siamo in perfetta assonanza con la calendarizzazione dei lavori che sono coordinati e controllati da un organo governativo a livello centrale.
Per quanto concerne le misure che sono state introdotte il 2 febbraio con decreto legge, che relativamente ai capitoli di bilancio spostavano alcune risorse, il decreto legge è stato approvato in legge, ma non ha avuto effetti immediati relativamente ai lavori che stiamo eseguendo nella nostra regione. Anche in questo caso, come ho già detto nella precedente interrogazione nell'ambito della Conferenza delle Regioni, dove tutte le Regioni indistintamente dalla loro collocazione politica si riconoscono, tutti i 20 Assessori regionali alla sanità hanno chiesto al Governo che questi fondi siano al più presto messi a disposizione delle Regioni per l'edilizia sanitaria. Grazie.
PRESIDNETE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Mi sembra di poter affermare che questa filiera e questo modello Marche non funziona più, ma non ha funzionato da subito,
L'Assessore ha fatto la lista della spesa e dice che è soddisfatto, mentre noi dell'opposizione lo siamo molto meno perché siamo particolarmente preoccupati per i continui tagli che il Governo Meloni sta facendo sulla sanità, usandola come se fosse un bancomat, quando invece richiede risorse aggiuntive, non di perdere soldi che a fatica l'ex Presidente del Governo Conte è riuscito ad avere per migliorare anche e soprattutto la sanità della nostra regione.
Con il fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza era stato finanziato il programma “Verso un ospedale sicuro e sostenibile” prevedendo per la sicurezza sismica delle strutture ospedaliere: 250 milioni di euro per il 2021, 390 milioni di euro per il 2022, 300 milioni di euro per il 2023, 250 milioni di euro per il 2024, 140 milioni di euro per il 2025, 120 milioni di euro per il 2026, poi abbiamo scoperto invece che il Governo Meloni ha tagliato 1,2 miliardi per l’ammodernamento dei nostri ospedali. Questa cosa è stata messa nero su bianco, se non bastassero le parole dell'opposizione, dalla Corte dei conti, che ha scritto nella memoria sul decreto PNRR che c'è stata una significativa riduzione delle risorse destinate agli investimenti nella sanità e ai programmi di investimento regionali già avviati. Questa cosa avrà per la nostra regione degli importanti risvolti.
Vorrei fare anche l'elenco, oltre di quello che era previsto, di quello che è stato tagliato perché sono stati tagliati 510 milioni per il rinnovamento degli ospedali, 132 milioni per l'innovazione sanitaria, meno 34 milioni per il sistema salute ambiente clima.
In un momento in cui la sanità pubblica è devastata facciamo anche ulteriori tagli al PNRR, che colpiscono oltre 500 strutture tra case e ospedali di comunità e oltre 800 posti in terapia intensiva.
Questa è la seconda interrogazione che come Movimento 5 Stelle abbiamo fatto ed è la seconda volta che mi viene detto che per le Marche va tutto bene, ma si scorda di dire che la coperta è stata coperta da fondi della Regione e non da fondi del PNRR, che invece servivano a questo scopo, perché il vostro Governo non è in grado di ...
PRESIDENTE. Ha la parola , per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta fornita, tuttavia non posso dirmi soddisfatta della sua replica, come peraltro già espresso anche dalla Consigliera Ruggeri.
Il vostro Governo ha previsto che gli investimenti pari a circa 1,2 miliardi di euro destinati alla realizzazione del programma denominato “Verso un ospedale sicuro e sostenibile”, già finanziati con il Piano nazionale complementare al PNNR, il cosiddetto PNC, siano posti a carico del fondo sull'edilizia ospedaliera previsto dall'articolo 20 della legge n. 67 del 1988 che finanzia la ristrutturazione edilizia degli ospedali ed il loro ammodernamento tecnologico.
E’ bene ricordare però che il progetto “Verso l'ospedale sicuro e sostenibile” è destinato all’adeguamento strutturale nel campo della sicurezza sismica degli edifici ospedalieri e quindi in una regione ad elevato rischio sismico, come la nostra, non è proprio, come dire, un elemento da prendere alla leggera.
A fronte di questa rimodulazione, l'incremento di 39 milioni di euro che il Governo ha previsto a valere sull'articolo 20 della sopracitata legge n. 67/1988 risulta quindi parziale ed assolutamente insufficiente.
Come se ciò non bastasse, dovrebbe essere nota poi la difficoltà di sostituire le risorse fresche, quelle di parte corrente del Piano nazionale complementare con le risorse in conto capitale ex articolo 20 e non è nemmeno detto, oltretutto, che queste risorse siano ancora disponibili perché alcune Regioni potrebbero averle in qualche modo già programmate, se non sono già state spese.
Su questa misura, come bene ha ricordato la Consigliera Ruggeri, si è espressa la Corte dei Conti informando del rischio che gli investimenti originariamente coperti con i soldi del fondo complementare al PNRR potrebbero non essere interamente coperti con altre risorse promesse dal Governo.
Questa misura è stata contestata dalle Regioni, non solo perché la rimodulazione voluta a livello nazionale, su fondi già ripartiti tra le stesse Regioni, non tiene conto del loro diritto alla propria programmazione, ma anche perché in molti casi gli investimenti che hanno subito il taglio sono già in corso con cantieri avviati e spesso con obbligazioni giuridicamente vincolanti. Non solo, il Governo non ha recepito quanto richiesto dalle Regioni, è andato avanti sulla sua strada e lei, Assessore, era presente alle Conferenze unificate? Cera qualcuno per le Marche oppure ormai ci mandano direttamente il suo badante? E se qualcuno ci è andato che cosa ha dichiarato? Il gruppo consiliare del Partito Democratico nutre forte preoccupazione al riguardo alla programmazione regionale. Grazie.
Interrogazione n. 1148
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Evacuazione dell’ospedale di Pergola”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione reca l’interrogazione n. 1148 della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Nell'ospedale di Pergola, come accade nella vita di ciascuno di noi, c'è stata un’interruzione del sistema di elettrificazione del plesso ospedaliero, sennonché quando è entrato in funzione il gruppo elettrogeno, dopo alcune ore, si è manifestato lo stesso guasto, per cui l'Azienda ha provveduto temporaneamente ad allocare i pazienti nell'ospedale di Urbino, poi tutto è ritornato nella condizione precedente il giorno seguente.
Nell'interrogazione si chiede se ci sono responsabilità.
Quando c'è un guasto ad una struttura elettrica bisogna immaginarsi che ci possano essere delle responsabilità. I lavori di manutenzione e di verifica erano stati tutti regolarmente eseguiti, quindi non si reputa che ci siano responsabilità per colpa e neppure responsabilità volontarie per dolo. La struttura è perfettamente efficiente.
Capisco che queste interrogazioni servono per fare politica, ma molto spesso vanno a denigrare il funzionamento di strutture.
Fare interrogazioni per un guasto elettrico mi sembra un eccesso, comunque, ognuno è libero di esercitare il proprio mandato come meglio ritiene. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, soprattutto perché mi dà la libertà di fare politica come meglio credo. E’ importante avere da lei l'assenso sulla mia conduzione in quest'Aula.
Sa che cosa è emerso da questa mia interrogazione? Quello che è emerso sulla stampa per questo guasto che può capitare? Che a Pergola c'erano 32 degenti.
Lei dice che la struttura è perfettamente efficiente, allora mi spiega perché proprio su Pergola andiamo a spendere più di quanto spendiamo in qualsiasi altra struttura della provincia, senza guardare la regione? 30 milioni, quando a Fano, dove avete un candidato Sindaco che spalleggiate e spingete, soprattutto facendovi forti, non so con che coraggio, sul tema della sanità, spendete molto di meno.
Se permette queste sono cose che all'opinione pubblica vanno dette.
Lei mi fa un favore con quello che ha appena affermato, che l'Ospedale di Pergola è perfettamente efficiente, mi spiega perché spendiamo tutti questi soldi per l'ospedale di Pergola per 32 degenti? Sì, certamente, quasi tutti i degenti che sono stati trasportati a Urbino non erano né di Pergola né delle zone limitrofe, ma venivano dalla costa perché lì si fa soprattutto riabilitazione.
I nostri anziani con le famiglie dietro sono costretti a fare i viaggi della speranza a Pergola, per tenere aperta quella struttura.
Si sta confondendo la sanità di prossimità con i servizi che servirebbero per tenere gli anziani vicino a casa, quindi telemedicina e domiciliarità e il PNRR dovrebbe essere usato per questo non per questi altri interventi. Grazie.
Interrogazione n. 1150
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri
“Tecnologia avanzata di chirurgia robotica per le AASSTT di Macerata e Ascoli Piceno”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione reca l’interrogazione n. 1150 dei Consiglieri Carancini, Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Com’è noto a quest'Aula e anche all'opinione pubblica per il nuovo aggiornamento delle strutture sanitarie della nostra regione si è resa necessaria l'acquisizione di questa struttura robotica, in prima analisi nell'Azienda sanitaria territoriale di Fermo che ha avviato una procedura di gara per acquisire di questo tipo di tecnologia.
Al riguardo è stato fatto un approfondimento sulla capacità e l’appropriatezza di questa tecnologia, che è molto costosa, anche nelle Aziende sanitarie territoriali di Macerata e di Ascoli Piceno. Il risultato ha avuto esito positivo per cui l'Azienda sanitaria territoriale di Macerata, si è accoda nella procedura di gara a quella di Fermo per l'acquisizione di questa tecnologia e la stessa cosa sta facendo la l'Azienda sanitaria territoriale di Ascoli Piceno. Sostanzialmente ci troveremo con la struttura della tecnologia robotica sia nell’Azienda sanitaria territoriale di Macerata, che in quelle di Fermo e di Ascoli Piceno, recuperando un gap che vedeva la tecnologia robotica solamente presente nelle provincie di Ancona e Pesaro.
Come si vede, rispetto alle altre interrogazioni, stiamo cercando di colmare il gap e tutto ciò che era discriminante per le altre Aziende, soprattutto nel centro e nel sud delle Marche. Quindi la procedura, così come era stata annunciata da me e come era stata richiesta dai cittadini e dai dirigenti sanitari, sta procedendo nella direzione di portare queste altissime tecnologie, che saranno in grado di dare una risposta di appropriatezza e di aumentare il volume di alcune prestazioni molto delicate, sia nell'Azienda sanitaria territoriale di Macerata che in quella di Ascoli Piceno che in quella di Fermo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatti o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Sono contento che lei ha affermi questo, ma il vero problema rispetto alle sue risposte è che non ci sono atti.
La pubblica amministrazione parla per atti, Assessore, non parla per impegni, tra l'altro la vostra filosofia è che voi scaricate sulla struttura burocratica molto spesso responsabilità che sono le vostre.
Lei ha dichiarato il 28 di marzo che a Macerata sarebbe stato portato il robot chirurgico, questa piattaforma multidisciplinare.
Le voglio ricordare che questa piattaforma è fondamentale, non solo per Macerata, ma anche per Ascoli Piceno, le faccio un appello, non c'è solo di mezzo la disuguaglianza sanitaria, ci sono di mezzo una serie di vantaggi che riguardano gli investimenti su strutture tecnologiche che portano una serie di vantaggi, non solo dal punto di vista clinico, ma anche dal punto di vista finanziario della mobilità passiva.
Lei è al corrente che a Terni, Teramo e Perugia, che sono le province confinanti con Macerata ed Ascoli Piceno, c'è il robot, la piattaforma tecnologica multidisciplinare che serve a dare una serie di vantaggi incredibili, oltre, aggiungo, alla riduzione veloce delle liste di attesa.
Lei afferma queste cose, ma purtroppo non c'è di fatto, l'ho verificato, Assessore, un solo atto formale che confermi questo. Se c’è sono felice e le dico bravo perché questo significa capire cosa vuol dire priorità in termini di sanità. Non tutte le cose sono indispensabili, tutte sono utili, ma ce ne sono alcune indispensabili. Lei avrà letto le dichiarazioni della primaria dell'Unità operativa complessa di urologia a Macerata pochi giorni fa la dottoressa XX invocava insieme a tutte le altre situazioni, spero che vengano confermate le parole.
Assessore, riprendo perché è indispensabile raccontarle la vicenda di Appignano, come lei ha fatto, qui non ci sono di mezzo le pretestuosità politiche, ci sono i fatti, state cacciando dalla casa di riposo della Fondazione Falconi di Appignano, 6 anziani, dagli 80 ai 95 anni, che la vostra direttrice XY intende sradicare da una comunità che sta insieme da anni. Spostare pazienti così anziani vuol dire minare l'anima. Grazie.
Interrogazione n. 1149
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Aggiornamento attività Referente regionale Medicina di Genere”
(Rinvio)
PRESIDENTE. Assessore, ha recuperato la n. 1149 della Consigliera Vitri? Non ce l’ha quindi la rinviamo. Consigliera, la rinviamo perché non c’è la risposta.
Interrogazione n. 1155
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Criticità inerenti la partecipazione del Centro dialisi di Senigallia nel progetto di dialisi turistica per il 2024”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1155 del Consigliere Santarelli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. In merito a questa interrogazione l'Azienda sanitaria territoriale di Ancona comunica che ha già predisposto gli atti per garantire questo servizio, in perfetta assonanza con le altre strutture sanitarie. L'atto riorganizzativo è stato inviato questa mattina, io non l'ho ancora letto. Comunque voglio rassicurare l’interrogante che il servizio sarà garantito come nei precedenti anni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Noi del gruppo di Rinasci Marche, che siamo l'unica forza civica e solidale in Regione, la ringraziamo nuovamente per il suo riscontro, ma riteniamo che con questa interrogazione si debba fare un sunto di quello che è accaduto perché l’interrogazione sul centro dialisi di Senigallia, nel progetto di dialisi turistica per il 2024, va trattato con doverosa attenzione e in tempi adeguati, fornendo un quadro che riguarda le scelte politiche locali con un giusto distinguo.
Noi abbiamo agito in prima istanza, mentre dopo, peraltro in modo vago e approssimativo e io dico anche bugiardo, il Sindaco di Senigallia ha riportato sulla stampa un mese dopo.
La nostra interrogazione è stata riportata il 28 marzo 2024 ed il gruppo di Rinasci Marche è stata la prima forza politica della Regione a porre attenzione sulla dialisi turistica per prendere poi atto sulla stampa della notizia che nella prossima estate il servizio di dialisi estiva dell'ospedale di Senigallia risulta garantito, come lei ha appena detto. Come ha affermato lo stesso Sindaco di Senigallia, ma la sua posizione su questo tema è indifendibile perché a parole la problematica ad oggi sembrerebbe risolta, ma nei fatti è una volontaria distrazione del Sindaco di Senigallia perché va ancora verificata l'organizzazione della modalità di gestione del servizio stesso, come contestualmente riferendosi all'Ospedale di Senigallia, la conclusione di lavori per il nuovo polo endoscopico prevista per la fine di questo mese di maggio.
Il fatto è che noi del gruppo di Rinasci Marche civici e solidali chiedevamo tempestivamente, ben prima, in tempi non sospetti, è bene ricordarlo, il 28 marzo, e le rassicurazioni fornite dal primo cittadino di Senigallia sono come polvere sotto il tappeto, spazzata almeno momentaneamente per questa stagione estiva.
Come ribadiamo nell'atto di stamane le criticità vanno sempre considerate e verificate perché si può ragionevolmente affermare che oramai si sono cronicizzate in molti ambiti: strutturale, sicurezza, impiantistica carenza di operatori, supporto di personale medico.
Nello specifico voglio rimarcare in questi punti problemi ancora non risolti dove il Sindaco di Senigallia ha detto più volte falsità in merito:
1) mancanza di postazione letti nei turni diurni (attualmente vi sono solo due postazioni in uso);
2) difetto nei criteri di sicurezza, in caso di emergenza (metratura inadeguata con tre lati a muro);
3) mancata attivazione da parte dell'Ast del contratto di manutenzione dell'impianto per l'osmosi;
4) assenza da circa un anno di personale idraulico interno;
5) indisponibilità del personale di supporto a seguito di pensionamenti e malattie;
6) trasporto di pazienti da reparti di degenza, la sistemazione di materiali dialitici, movimentazione di provette, sempre più a carico, impropriamente, del personale infermieristico che perde così continuità nelle funzioni di assistenza specialistica;
7) carenza di 4 medici nefrologi a fronte di un medico precario con contratto a termine di diverse specializzazione;
8) malcontento da parte del personale medico ed infermieristico per la tassazione eccessiva sulla propria retribuzione e pagamento tardivo dei compensi, dopo 7-8 mesi rispetto al termine del progetto.
Concludiamo, noi del gruppo di Rinasci Marche, proprio per i nostri impegni di sentinelle civiche e solidali, vogliamo vedere se le rassicurazioni che lei, Assessore, ha fatto e che ha fatto il Sindaco di Senigallia sulla stampa, ad oggi parole al vento, si concretizzeranno nella risoluzione dei problemi, che ho elencato, gli 8 problemi che ho elencato.
Monitoreremo se la partecipazione del centro dialisi di Senigallia, nel progetto di dialisi turistica per il 2024, sarà davvero adeguata per fornire con la massima efficacia …, ed io sottolineo efficienza ed efficacia perché qui non si scherza, qui si limitano fortemente gli operatori che lavorano tutto l'anno, i pazienti che fanno dialisi tutto l'anno, per dare un semi segnale turistico per queste povere persone che vengono ad avere un servizio pessimo e scadente. Magari troveranno un ottimo albergo, ma lì dentro avranno un servizio pessimo e scadente.
Ai poveri pazienti per dare contezza …, grazie, e sottolineiamo, ringraziamo l'Assessorato che oggi ci ha garantito che il servizio può essere effettuato nella maniera migliore.
Staremo a vedere, a controllare sempre come sentinelle civiche e solidali perché noi abbiamo a cuore la nostra sanità, i nostri pazienti e anche i nostri turisti. Grazie.
Interpellanza n. 30
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti e Mastrovincenzo
“Politica sanitaria regionale concernente il potenziamento della rete dell’assistenza extraospedaliera residenziale e semiresidenziale”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 30 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Questa interpellanza sottoscritta da tutti i Consiglieri del Partito Democratico è molto importante perché riguarda l'organizzazione dei servizi socio-sanitari, e in particolar modo il tema sia delle tariffe che della ridefinizione del fabbisogno.
Il fabbisogno di servizi residenziali e semi-residenziali ospedalieri è importantissimo per garantire un'offerta che risponde alle reali necessità dell'assistenza degli utenti, evitando che ci siano persone con patologie complesse che vengono ospitate in strutture con minore assistenza. Questo purtroppo succede perché i posti che sono distribuiti sul territorio molto spesso non sono calibrati sulle reali necessità e questo da una parte è un disservizio per gli ospiti, per gli utenti, dall'altra è un problema per chi gestisce i servizi perché viene riconosciuta una tariffa più bassa.
C'è comunque la necessità di prevedere ulteriori risorse perché da febbraio 2024 è previsto il nuovo contratto collettivo nazionale, per quanto riguarda le cooperative sociali è previsto un incremento del 6,4% che andrà nel 2025 al 14,7%.
Le cooperative, che attualmente si occupano di servizi socio-sanitari e gestiscono sia le strutture residenziali che semi-residenziali, hanno già dovuto riconoscere questo tipo di aumento, ma non c'è un corrispettivo aumento delle tariffe da parte del soggetto che chiede il servizio.
E’ una tematica molto complessa, mi rendo conto, che richiede anche risorse non ridotte, però occorre prevedere da subito una rimodulazione del bilancio altrimenti queste spese andranno a caricarsi sulle famiglie.
Le cooperative che forniscono il servizio, per stare aperte, non possono rimettere i soldi tutti i mesi anche perché hanno vinto delle gare con determinate condizioni, quindi il rischio è che ci sia un ulteriore aggravio nei confronti delle famiglie che hanno i loro cari in queste strutture.
Ricordo che anche l'adeguamento dei nuovi manuali di autorizzazione di accreditamento ha avuto un significativo impatto economico sugli enti gestori che sono stati chiamati a garantire nuovi standard di tipo sanitario, che molto spesso sono risultati eccessivi rispetto a quelli che sono le reali prestazioni erogate. Mettiamo insieme le prestazioni, i nuovi standard di accreditamento con i nuovi manuali, il fatto che ci sono dei servizi che sono stati previsti e non sono in linea con le reali necessità, il nuovo contratto collettivo nazionale, il rischio è che molte realtà che oggi gestiscono i servizi si trovino in grandi difficoltà economica e tutto questo problema venga poi riversato sulle famiglie, che quel servizio devono comprare, ritrovandosi con un aumento delle rette e a non essere più in grado di rispondere a queste esigenze.
Ricordo che tutto parte dalla delibera di Giunta regionale 1331/2014 quando c'era stato un accordo, poi nel 2017 le tariffe sono state leggermente implementate. Nella delibera di Giunta regionale n. 1115/2018 era prevista l'istituzione di un tavolo permanente di consultazione, che non è mai stato convocato. Sommiamo tutte queste cose e ci rendiamo conto di quante siano le difficoltà che oggi hanno le realtà che devono fornire i servizi, ma soprattutto le famiglie che si trovano tariffe sempre più alte. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il tema è di particolare evidenza e di particolare rilevanza nella nostra regione, posto che oltre il 35% della nostra popolazione è particolarmente longeva e merita di essere accudita e assistita nelle migliori strutture sanitarie della nostra regione, anche per la capacità che hanno dimostrato di portare ricchezza e sviluppo nel corso della loro attività lavorativa.
Sento il dovere di dire che è un imperativo categorico da parte della Regione, dell'Assessorato, che ho la responsabilità di dirigere, e della Giunta regionale di garantire che queste tariffe siano il più possibile vicine e prossime alla sostenibilità economica delle famiglie. A tal riguardo e per evitare che si possa parlare di questa materia senza conoscere approfonditamente le questioni, informo l'interrogante e l'Assemblea del fatto che il 14 maggio per le dipendenze patologiche e il 7 maggio per la salute mentale, disabilità e per altre strutture si sono svolti degli incontri, da ultimo con i rappresenti degli enti gestori di queste strutture per addivenire ad una soluzione del problema.
Ora devo anche aggiungere che su questa materia è intervenuta, come sappiamo, per le norme relative alla concorrenza, quindi per le fonti extra nazionali relative al trattato sull'Unione europea, la legge che prevede che dal 31 dicembre 2024 si debbano avviare dei bandi per mettere a gara queste strutture. E ‘evidente che l'applicazione di queste misure normative, che provengono dal principio di concorrenza nei servizi all'interno dell'Unione europea, porrà sicuramente delle difficoltà, soprattutto alle strutture più piccole perché le strutture più grandi, quelle appetibili, che possono garantire un accesso alle imprese della sanità privata, potranno essere partecipate, mentre le strutture più piccole, quelle con poche persone da assistere, nel momento in cui verranno messe a gara potranno risentire delle conseguenze negative.
Tutto ciò premesso, è importante che la normativa di fonte europea relativa alla messa a gara di queste strutture debba con ragionevolezza prendere in considerazione anche le strutture più piccole. Non sto dicendo di essere contrario all'applicazione delle misure sulla concorrenza di fonte europea, sto dicendo che quella normativa, che viene applicata d'emblée, senza tener conto della diversificazione e della dispersione di queste strutture sul territorio, indubbiamente può creare dei problemi per la continuità dell'assistenza a queste strutture e a queste persone.
Infine, relativamente alla richiesta avanzata dagli enti, dalle famiglie e da tutti noi, è chiaro, e lo dico anche all'Assessore Brandoni, che nel prossimo esercizio di bilancio dobbiamo fare uno sforzo per rinvenire delle risorse perché sono ormai quattro anni di governo della nostra consiliatura e dobbiamo dare un segnale alle strutture, agli enti e ai cittadini per garantire nell'ambito della limitatezza delle risorse regionali disponibili - dobbiamo dirlo con grande chiarezza - nell'ambito delle grandi limitazioni che le risorse regionali hanno, un'apertura almeno in via progressiva delle istanze che provengono dai cittadini, dagli enti, soprattutto per garantire una migliore qualità di assistenza alle persone che sono in queste strutture residenziali e che, come ho detto non demagogicamente ma perché di questo sono convinto, meritano grande attenzione per il grande sforzo e il lavoro che hanno fatto nella loro vita, trattandosi di persone che hanno ricostruito il nostro Paese dopo la seconda guerra mondiale.
Credo che sia un dovere della maggioranza, ma di tutto il Consiglio regionale, tenere in debito conto queste rivendicazioni e mi farò promotore nell'ambito della Giunta regionale e della maggioranza per rinvenire risorse che possano garantire almeno l'avvio di un percorso di questa natura. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore per la risposta.
Mi raccomando perché il tema delle risorse è fondamentale e mi rivolgo non solo all’Assessore Saltamartini, ma anche all'Assessore Brandoni.
Sono quattro anni di governo della nuova maggioranza, queste risorse che vengono riconosciute a chi gestisce il servizio non sono mai state previste, oggi il tema sta diventando sempre più importante perché le famiglie subiscono aumenti continui.
Da una parte c'è il tema del contratto, dall'altra parte c'è la necessità di poter garantire questi servizi.
Assessore, anche l'altra parte dell'interrogazione chiedeva di riuscire a ridefinire il fabbisogno perché le esigenze sono cambiate e noi abbiamo strutture che sono pensate per determinate patologie, mentre in realtà ci sono persone che hanno malattie più gravi che richiedono un'assistenza più elevata e quindi costi maggiori.
Oggi chi gestisce questi servizi fa i miracoli, cerca di gestire i servizi come se fossero patologie minori e questo inevitabilmente porta a dei disservizi.
Non è che le persone che lavorano in queste strutture non danno tutto loro stesse o non lavorano bene, il problema è che se il personale ha una certa tempistica di assistenza, che è troppo bassa rispetto alla reale esigenza, inevitabilmente si crea un disservizio.
Due temi fondamentali: le tariffe, soldi che la Regione deve prevedere, e la ridefinizione dei fabbisogni, soprattutto alla luce dell'aumento dei costi, non solo del nuovo contratto collettivo nazionale firmato, ma anche dei nuovi requisiti dei nuovi manuali per potersi accreditare, che richiedono standard maggiori, quindi costi da parte di chi gestisce queste strutture.
Interrogazione n. 1093
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Disegno di legge approvato dal Senato della Repubblica il 23/01/2024 – Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione - Atto Camera n. 1665”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1093 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Sul piano dalla stretta legittimità, fatta salva ogni valutazione di merito, si segnala che fra le funzioni del Consiglio delle autonomie locali, di cui l'articolo 11 legge regionale n. 4 del 2007, non rientra quella di esprimere pareri su disegni di legge statali.
Inoltre, a differenza di precedenti e analoghe occasioni di sindacato ispettivo, richiamate nel preambolo all’interrogazione, viene chiesto se è condivisa o meno nel merito un'iniziativa legislativa statale.
Sul punto giova rilevare che l'articolo 133, comma 1, del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell'Assemblea legislativa regionale delle Marche, prevede che ciascun Consigliere può interrogare la Giunta su fatti, atti e questioni rientranti nella competenza della Regione.
In questa fase di discussione del disegno di legge, la fattispecie non rientra nella competenza della Regione anche perché la Conferenza Stato-Regioni si è già espressa.
La Conferenza Stato-Regioni è il luogo in cui sono esercitate le funzioni consultive dai vari soggetti istituzionali, è in tale sede che è stata espressa la posizione della Regione. In tale sede la Regione Marche, insieme alla maggior parte delle altre Regioni, ha espresso un articolato parere favorevole sul disegno di legge, con proposte di modifica. Lo stesso Presidente della Regione è stato audito in merito al disegno di legge della Commissione affari istituzionali del Senato in data 1giugno 2023 e ha esposto con completezza la propria posizione.
Il testo approvato dal Senato ha accolto i rilievi della Conferenza e le posizioni espresse nelle audizioni in materia di previa determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni di invarianza finanziaria, di superamento del criterio della spesa storica e di introduzione del criterio dei costi standard, già in parte affrontati con legge finanziaria.
Nell'interrogazione sono riportati i rilievi della Banca d'Italia e dell'Ufficio parlamentare di bilancio, della Commissione europea, di alcune Regioni, senza citare il successivo recepimento, in sede di approvazione da parte del Senato, delle proposte di emendamento approvate dalla Conferenza delle Regioni per superare gli aspetti critici indicati dalle suddette autorità.
Per quanto attiene rilievi del sulla frammentazione, l'interrogazione considera il fatto che per molte materie di legislazione concorrente (esempio istruzione ambiente e cultura) esistono duplicazioni di uffici statali decentrati e uffici regionali che gestiscono ciascuno una frazione di singole funzioni, per cui se l'autonomia differenziata sarà realizzata come previsto ad invarianza finanziaria, trasferendo alle Regioni interessate le competenze degli uffici statali decentrati, si otterrebbe una deframmentazione ed una semplificazione organizzativa.
Pertanto, sebbene la questione ecceda quanto previsto dall'articolo 133, comma 1, del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell'Assemblea legislativa, come sopra specificato, è possibile evidenziare che la posizione della Regione Marche è quella espressa nella Conferenza Stato-Regioni e in sede di audizione del Presidente presso la Commissione affari istituzionali del Senato, con l'apprezzamento per il recepimento da parte del Senato delle proposte della delle Regioni.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. A me dispiace ogni volta, diciamo, fare considerazioni complicate, però voglio dire all'Assessore Brandoni che chi gli ha scritto la risposta ha saltato qualche passaggio e sarebbe opportuno che facesse qualche ripasso su quelle che sono le competenze regionali e anche le competenze delle autonomie locali, del Cal ad esempio.
Si dice che la Regione non ha competenze su un atto dello Stato, del Parlamento, ma che scherziamo! A prescindere dal fatto che noi sappiamo che a Costituzione vigente la Regione può impugnare eventuali leggi del Parlamento, figuriamoci se non può impugnare le leggi di riforma costituzionale sulle autonomie differenziate, ci mancherebbe. Ma che ci sia questa competenza è tanto vero che la Giunta regionale nella X legislatura con propria delibera n. 254/s3.18, previa acquisizione del parere del Consiglio delle autonomie locali, ce l'ha qualche competenza il Cal, deliberava di presentare all'Assemblea legislativa delle Marche la proposta di deliberazione concernente “Indirizzi per l'avvio del negoziato con lo Stato finalizzato alla definizione di ulteriore forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione”. Questo non avveniva nel secolo scorso, ma il 6 marzo 2018 e l'Assemblea legislativa, questa Assemblea legislativa, con deliberazione n. 72 del 29 maggio 2018, sotto la Presidenza del Consigliere Mastrovincenzo, approvava gli indirizzi per l'avvio del negoziato con lo Stato sull'autonomia differenziata, perché nella Conferenza delle Regioni il Presidente esprime la sua opinione, quella della Giunta, ma noi riteniamo che l'Assemblea legislativa delle Marche, che è l'altra parte dell'istituzione, quella legislativa, si debba esprimere prioritariamente su una riforma costituzionale che la riguarda.
Non è possibile che l'amministrazione regionale sia silente dinanzi al grande dibattito che c'è, tra l’altro è stata approvata in Parlamento con uno scambio indecoroso. Grazie.
Interrogazione n. 1159
ad iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Cesetti, Carancini, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri
“Stop superbonus aree cratere sisma centro Italia”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1159 dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Cesetti, Carancini, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. La modifica legislativa oggetto di interrogazione non limita le garanzie di ricostruzione nelle aree terremotate per tutti coloro che risultano danneggiati dal sisma del 2016.
Le disposizioni dell'articolo 2, comma 3 ter.1, del decreto legge del 16 febbraio 2023 n.11, consentono, in deroga al comma 1 del medesimo articolo, l'esercizio delle opzioni di cui all'articolo 121, comma 1, lettere a) e b) B del decreto legge 19 maggio 20 n. 34, convertito con modificazione della legge 17 luglio 2020 n. 77, agli interventi di cui all'articolo n. 119, comma 1 ter, 4 ter e 4 quarter, del predetto decreto legge. effettuati in relazioni ad immobili danneggiati dagli eventi sismici verificatisi il 6 aprile 2009 e a far data dal 24 agosto 2016 nelle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, e risultano porsi a completa copertura economica, anche in relazione all'arco temporale di riferimento al momento previsto dalla norma, delle esigenze dei danni causati dal sisma 2016.
Invero, sulla base delle valutazioni economiche effettuate in relazione all'anno precedente, si ritiene che il decreto legge del 29 marzo 24 n. 39, in particolare l’articolo 1, comma 1, lettera b), che ha attuato la modifica normativa sopra richiamata e oggetto delle osservazioni, non limiti le possibilità e le garanzie riconosciute ai terremotati.
Nel merito la struttura del Commissario straordinario con nota acquisita prot. USR n. 47902 del 9 aprile 2024 ha ribadito che la sommatoria di incentivo/contributo appare in grado di garantire, nei limiti di spesa indicati dall'articolo 1 comma 1 lettera B del decreto legge n. 3424, la prosecuzione e l'ultimazione degli interventi di ricostruzione che beneficiano beneficeranno del meccanismo previsto dalle nuove disposizioni di legge. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Io le faccio dei conti molto semplici, così invece di tutte quelle norme che le hanno scritte parliamo in maniera più terrena e le dico solo questo: sono rimasti nel cratere 22.000 cantieri, la dotazione finanziaria per la parte di accollo dei privati rispetto alla copertura del sisma, quella che riguarda la cessione del credito il 110, è di 330 milioni di euro il che significa che sono 15 euro a cantiere.
Credo che sarebbe da preoccuparsi rispetto a questo e glielo dico perché chi non è partito con il cantiere, non è soltanto chi è stato poco attento alla ricostruzione, ma ci sono tutti quelli che hanno avuto i danni dal terremoto, nelle aree come Arquata, Capoluogo e frazioni come Pescara, per esempio, o Capodacqua, dove ci sono stati oltre 50 morti e dove non c'è più l'area di sedime, Assessore. Significa che non c'è più il terreno perché è franato, è franato anche il terreno dove erano le case. Queste persone non hanno potuto iniziare la ricostruzione e tantomeno potranno iniziarla entro i termini stabiliti dal decreto, cioè presentare entro giugno il progetto di ricostruzione, come dice il Commissario, e se non lo faranno perderanno sia il Cas che la possibilità della cessione del credito.
E’ chiaro che non possiamo permettere di limitare a 300 milioni di euro la spesa necessaria per aiutare la ricostruzione proprio di quelli che hanno avuto maggiori danni, perché io che ho avuto danni alla mia abitazione l'ho sistemata a mie spese già da quattro anni, ma aveva dei danni lievi. Chi ha avuto danni gravi, soprattutto chi era all'interno di un piano di recupero e non ha potuto iniziare i lavori o chi, ripeto, non ha l'area di sedime, proprio coloro che hanno subìto maggiori danni economici perché hanno perso lavoro, casa e anche familiari che sono morti, li abbandoniamo completamente.
Il fatto che si vada avanti a dire: abbiamo ottenuto questi 300 milioni di euro, è una vergogna, io non mi vanterei. Assessore, lei non si è vantato, ma se fossi nell'Ufficio della ricostruzione non mi vanterei perché questa è una grande limitazione proprio per il cratere più sofferente. Grazie.
Interrogazione n. 1111
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Situazione dipendenti BRT della filiale Osimo-Ancona”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1111 del Consigliere Latini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. In merito alla questione da lei sollevata abbiamo avviato un’interlocuzione, ma ufficialmente non siamo stati mai coinvolti in questa situazione né dalla parte sindacale né da quella aziendale. Abbiamo però avviato un’interlocuzione con le organizzazioni confederali per conoscere la situazione, tenendo presente che la BRT è un'azienda in amministrazione giudiziaria e l'attuale amministratore sta lavorando per riequilibrare la gestione aziendale.
In quell'occasione i sindacati confederali ci hanno informato di aver avuto diversi contatti sia con l'appaltatore subentrante che con quello uscente, che a breve sarebbe addivenuto un incontro tra le parti a tutela dei lavoratori.
Pochi giorni dopo questo confronto informale che abbiamo avuto è apparso un comunicato stampa che confermava quanto indicato, la stipula di un accordo sottoscritto da CGIL CISL che prevedeva una serie di garanzie per i lavoratori, tra le quali l'inquadramento dei cosiddetti padroncini come lavoratori dipendenti. Infatti l'accordo prevede l'assunzione di 23 padroncini e 36 driver, che attualmente hanno un rapporto di lavoro subordinato, ai quali verrà elargita un'indennità di trasferta giornaliera più sostanziosa rispetto a quella pagata attualmente dall'azienda.
Il nuovo modello elimina la figura dei padroncini, si tratta di un progetto regionale in cui saranno coinvolti 56 padroncini e 256 aziende delle Marche, che impiegano da 1 a 8 dipendenti al loro interno.
Novità anche sul fronte delle movimentazioni alla BRT con un cambio di appalto per le filiali di Ancona, Jesi, Pesaro, Civitanova Marche, nuovo appalto che ha preso il via dall’1 marzo e con il quale è stato sottoscritto un accordo tra Filt CGIL, Filt CISL e l'azienda, nel quale sono stati definiti la rioccupazione di tutto il personale, gli stessi livelli di inquadramento della precedente gestione, il recupero degli scatti aziendali pregressi, nonché la conferma dell'orario di lavoro.
L'azienda subentrante percepisce anche l'accordo sul premio di risultato, buono pasto, altri benefit e iniziative di questo genere. Il tutto c'è stato confermato anche dal sindacati.
Vorrei sperare che tutto sia ricondotto a queste condizioni che mi sembrano molto positive, però, ripeto, noi ufficialmente non sono stati coinvolti in questa attività, sono informazioni che abbiamo ricercato in accordo informali con fonti sindacali che ci hanno su questo rassicurato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Latini.
Dino LATINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, della risposta, la mia replica sarà brevissima.
Il tema del lavoro, il tema del trattamento economico giuridico dei lavoratori, il trattamento del sistema delle mansioni di lavoro in un settore particolarmente soggetto a una modalità di lavoro, a volte ai limiti della norma come quello della logistica, credo che meriti l'attenzione anche del Consiglio regionale.
Ho sottoposto alla sua attenzione l’interrogazione per un semplice motivo perché la tutela del mondo del lavoro, soprattutto ai livelli ritenuti non qualificanti, necessita l’aiuto delle istituzioni. Non si parla soltanto di salario minimo, si parla di mansioni, di tutela del posto di occupazione, delle modalità del trasferimento del capitale, di chi ne ha la titolarità, della possibilità del lavoratore di avere quelle giuste misure e consentire allo stesso una tutela dei suoi diritti.
Se mettiamo un focus a livello regionale su quel sistema, che lei ha centrato, fatto non soltanto dalla grande impresa logistica, ma da una serie di ditte, di piccoli imprenditori, di piccole titolari, di ditte individuali, mettiamo in essere un sistema complessivo di tutela e sistemi di sicurezza, anche nell'ambito dei luoghi di lavoro, che merita ed ha la funzione di consentire il maggior numero di lavoratori in essere con modalità e mezzi della propria persona e del proprio trattamento economico giuridico adeguato all'impegno che mettono, che realizzano non soltanto la loro occupazione, raggiungono non soltanto il loro salario, il loro stipendio, ma mettono un tassello importante per quello che è il sistema della logistica e dell'attività occupazionale della nostra comunità. Grazie.
Interrogazione n. 1162
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Vitri
“Situazione disponibilità ed assegnazione alloggi gestiti da ERAP nella provincia di Ancona”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1162 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Sono diverse le richieste in questo senso, cercherò di essere celere per poter rispondere a tutte.
Per quanto riguarda la prima domanda: quanti dei 1.000 alloggi che oggi necessitano di manutenzione sono ubicati nella provincia di Ancona?
Nella provincia di Ancona ne sono ubicati 264, di questi 135 sono attualmente in manutenzione, 25 sono già stati ripristinati, 8 non sono ripristinabili ed hanno problemi particolarmente seri e 96 hanno oggi la cosiddetta sfittanza, nel senso che sono liberi da poco, quindi non sono ancora stati reinseriti nel circuito
Per quel che riguarda la seconda domanda: quanti di questi alloggi hanno manutenzioni in corso? Sono rientrati già nella mia risposta.
Poi mi chiedete se ci sono alloggi non assegnati per mancanza di graduatorie. Il numero di alloggi non assegnati per mancanza di graduatorie non li ho, però vi elenco brevemente i Comuni che non hanno graduatorie, sono i Comuni di: Camerata Picena, Castelbellino, Castelplanio, Cerreto d'Esi, Chiaravalle, Genga, Monte Roberto, Offagna, Rosora, San Marcello e Staffolo. Questi Comuni attualmente non hanno una graduatoria, quindi in parte contribuiscono a questo ritardo.
Quali sono i motivi burocratici e di interpretazione delle norme che rallentano le procedure di assegnazione? Su questo do un contributo, al di là delle motivazioni, gli alloggi sfitti oggi complessivamente, non tanto quelli in manutenzione, ma quelli sfitti a disposizione dei Comuni, sono 608, che sono tanti, di questi 448 sono in provincia di Ancona, a confronto dei 71 di Pesaro-Urbino, dei 30 di Macerata, dei 16 di Ascoli Piceno e dei 43 di Fermo. Capiamo che c'è una situazione particolarmente pesante per quel che riguarda la provincia di Ancona.
Da quanto sopra detto, risulta una criticità particolare nella provincia di Ancona, questo è stato condizionato prevalentemente dalla situazione storica dei questi anni del Comune di capoluogo, nel quale sono disponibili ben 291 alloggi ad oggi non assegnati.
Allo stato attuale l’Erap presidio di Ancona, sebbene abbia la capacità finanziaria per riattare anche ulteriori alloggi che risultano in propria disponibilità, rallenta un po' questo percorso perché non fa altro che mettere a disposizione alloggi che poi non vengono messi in campo.
Questa è una situazione abbastanza grave, sono già stati avviati da tempo confronti con tutti i Comuni ed in particolare con quello di Ancona per capire come poter interpretare e risolvere questo tipo di attività, che possa nel più breve tempo possibile smaltire questa mole di situazione, anche perché la graduatoria c'è, le famiglie in attesa ci sono.
A volte succede che in qualche piccolo Comune ci sono degli alloggi e non ci sono i richiedenti, in qualche caso c'è anche questa situazione. In Ancona la situazione non è questa, le graduatorie ci sono, però c'è questo ritardo che spero si riesca a colmare nel più breve tempo possibile. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Il tema della casa, Assessore, lei lo sa bene, ne abbiamo già parlato in altre occasioni, è particolarmente rilevante anche per la nostra regione.
Un recente convegno che ha coinvolto l'Erap ed anche le organizzazioni sindacali ha messo in evidenza che sono 1.870 gli sfratti della nostra regione nell'ultimo anno e la maggior parte è stata per morosità non colpevole. Oltre a questo, anche di questo abbiamo parlato in altre occasioni, c'è stata la quasi totale cancellazione del fondo nazionale per la morosità non colpevole, si è passati dai 250 milioni addirittura a solo 12 milioni e al taglio, anche di questo abbiamo parlato, si ricorderà, in un paio di occasioni, una della Consigliera Vitri e una per la mia interrogazione, della legge 431, che prevedeva il sostegno per gli affitti.
Davanti a questo quadro è evidente che l'edilizia residenziale pubblica assume un rilievo fondamentale e su questo dobbiamo incidere.
La ringrazio per la puntualità dei dati, ce n'è uno che non mi porta rispetto a quello che peraltro è emerso anche da recenti convegni e dibattiti sul tema che riguarda gli appartamenti sfitti, che a me risultano addirittura 1.592 nelle Marche, mentre lei mi ha parlato di 608 abitazione sfitte, se ho capito bene, poi magari rileggerò l’interrogazione scritta.
E’ un problema il fatto che Ancona città abbia questo grande numero di alloggi sfitti, quando nelle Marche in generale, ma ad Ancona in particolare, ci sono 9.000 richieste, di domande di case popolari. Sono famiglie in attesa, è evidente che bisogna dar loro delle risposte, però, se ci sono tanti appartamenti sfitti, non so neanche più se valga la proposta del Presidente dell' Erap che recentemente ha parlato di raddoppio del patrimonio esistente, ma se c'è patrimonio esistente che non viene utilizzato c'è un cortocircuito che evidentemente va sanato al più presto possibile.
La invito, Assessore, a prendere contatti con l'Erap e per quanto riguarda gli appartamenti sfitti a sollecitare soluzioni, in particolar modo per quanto riguarda il capoluogo di Regione. Grazie.
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Eravamo rimasti che l’Assessore Saltamartini avrebbe cercato la risposta alla mia interrogazione ed io sono ancora in attesa. Grazie.
PRESIDENTE. L’ho sentito, non ha la risposta scritta.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Non ce l’ha, allora mi permetto di aggiungere che è piuttosto grave che non ci sia una risposta ad un’interrogazione presentata il 20 marzo 2023, un anno e due mesi fa.
Un’interrogazione che ho presentato relativamente al referente sulla medicina di genere, è la seconda che presento su questo tema. Dopo un anno e due mesi pensavo che l’Assessore avesse perso la risposta e dovesse solo cercarla tra i fogli, invece ha detto che non ce l’ha.
E’ mancanza di rispetto nei confronti di tutti i rappresentati dell’opposizione, di me in particolare che ho presentato questa richiesta 14 mesi fa. Mi permetto di sottolinearlo perché mi sembra impossibile.
PRESIDENTE. Solo una precisazione, l’Assessore, da quello che ho compreso, ha detto che la risposta non era inserita nel dossier che si porta dietro per le risposte agli atti. Ha detto la prossima volta.
Questo è quello che ci ha dato come risposta e credo che sia possibile anche verbalizzare perché comunque io ho sentito. Andrà al prossimo ordine del giorno, però prendo atto della sua legittima lagnanza.
Proposta di atto amministrativo n. 63
ad iniziativa della Giunta regionale
Richiesta di indizione dell'inchiesta pubblica di cui all'art. 24 bis del D.lgs. 152/2006 al Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica per il progetto: Impianto per la produzione di energia elettrica da fonte eolica ubicato nei comuni di Sassoferrato (AN) e Fabriano (AN), denominato 'Monte Miesola', di potenza complessiva pari a 47,6 MW. Procedimento di VIA/PNIEC. Proponente: Fri-El S.p.A.”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 63 della Giunta regionale.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Siamo sulla proposta di atto amministrativo, stamattina abbiamo esaminato anche i pareri in III Commissione.
La proposta di atto arriva dalla società FRIEL Spa, la quale ha presentato al competente Ministero ambiente e sicurezza energetica l’istanza per l'avvio del procedimento di via statale per la realizzazione di un impianto di produzione energetica da fonte eolica, composto da otto pale eoliche ed infrastrutture annesse, localizzato nei Comuni di Sassoferrato e Fabriano, denominato “Monte Miesola”.
La Giunta regionale ha proposto all'Assemblea legislativa delle Marche di richiedere al Ministero dell'ambiente la convocazione di un'inchiesta pubblica per il progetto di realizzazione di detto impianto.
La richiesta di procedere in tal senso è stata presentata dai Comuni di Fabriano e di Sassoferrato e dall'Unione montana dell'Esino Frasassi e prevede che l'Assemblea legislativa in relazione ai potenziali impatti ambientali del progetto chieda all'autorità competente, quindi al Ministero, l'indizione di un'inchiesta pubblica che garantisca la diffusa ed informata partecipazione e nel contempo metta in condizione l'autorità competente di esprimersi sulla realizzazione del progetto nella maniera più adeguata e ponderata.
L'impianto è di una potenza complessiva pari a 47,6 megawatt e prevede la realizzazione di otto aerogeneratori, due dei quali collocati nel Comune di Fabriano e sei in quello di Sassoferrato, ciascuno di potenza di 5,95 megawatt, tripala di diametro massimo pari a 155 metri e un'altezza fuori terra pari a 200 metri, una stazione elettrica di utenza di circa 1.600 metri quadri di superficie, ubicata nel Comune di Sassoferrato e le relative opere di connessione di infrastrutture indispensabili localizzate nei Comuni medesimi.
L'Assessorato regionale all'ambiente ritiene opportuno che i temi ambientali siano esaminati e discussi e stamattina qui in Consiglio regionale, attraverso la diretta partecipazione delle comunità coinvolte, dal momento che il progetto in esame si sviluppa in un contesto di particolare sensibilità ambientale e paesaggistica e che dalla sua realizzazione se non adeguatamente valutati potrebbero determinarsi impatti negativi e significativi sull'ecosistema ed in particolare sull’avifauna.
Il riferimento all'articolo 24 del decreto legislativo n. 152 del 2006, che erroneamente prima ho denominato 2016, prevede che si svolga nella consultazione pubblica, l'inchiesta pubblica, e che sostanzialmente ci sia il rispetto dei termini, pari a 90 giorni, e che tale inchiesta si concluderà con una relazione sui lavori svolti ed un giudizio sui risultati emersi predisposti dalle autorità competenti.
L'autorità competente si esprime con una decisione motivata, sentito il proponente, qualora la richiesta di svolgimento dell’inchiesta pubblica sia presentata dal Consiglio regionale della Regione territorialmente interessata, quindi da noi, ovvero da un numero di Consigli comunali rappresentativi di almeno 50.000 residenti nei territori interessati, ovvero dal numero di associazioni. La richiesta motivata specificatamente in relazione ai potenziali impatti ambientali del progetto è presentata entro il quarantesimo giorno della pubblicazione dell'avviso al pubblico di cui all'articolo 24, primo comma, da qui è generata l'iscrizione d'urgenza nella sessione odierna del Consiglio regionale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Del merito ha detto tutto il Consigliere Assenti, dico 2006-2016 perché ho lavorato per vent'anni su queste cose e mi è venuto spontaneo, il 152 è il verbo per l'ambiente.
Entro un po' nel merito per spiegare che cos'è l'inchiesta pubblica perché chi non lo sa magari può dire: che significa inchiesta? C'è la procura?
L'inchiesta pubblica è una figura particolare, procedimentale, diversa, che viene attivata nelle procedure di Via quando c'è necessità di una partecipazione più complessa, quando la procedura è complessa e quando c'è bisogno di ampliare la platea degli attori che partecipano al giudizio di valutazione di impatto ambientale.
In questo caso è necessario che il Consiglio la chieda perché non è sempre attivata, ma attivabile su richiesta di enti.
Noi siamo a favore dell’ampliamento della platea dei partecipanti e pensiamo che la partecipazione sia importantissima in questi casi anche perché l'impatto presumibile dell'impianto, che è di 47 megawatt, è importante, come ha descritto prima il Consigliere Assenti, con delle altezze.
L'impatto non è soltanto quello che si può pensare, paesaggistico, che pure c'è, ma l'impatto, visto che questi impianti normalmente sono rumorosi e muovono l'aria, è anche sulla flora e sulla fauna e l'area in cui si presume vengano ubicati questi impianti è comunque sensibile dal punto di vista ambientale.
Rimane aperta tutta la discussione che noi abbiamo fatto anche parlando di fotovoltaico, cioè da un lato abbiamo la necessità di produrre energia da fonte rinnovabile, perché ce lo chiede l'Europa e perché è giusto che si vada in questa direzione, dall'altra noi abbiamo l'ambiente e tra le matrici ambientali c’è anche il paesaggio che nelle Marche ha anche un aspetto economico.
Dal punto di vista squisitamente cinico e commerciale avere delle pale eoliche invece che delle colline o delle montagne è un po' diverso, quindi tutto questo va esaminato con la massima attenzione, dovendo negoziare necessariamente i due interessi che sono ambedue importanti: la produzione di energia da fonti rinnovabili e la tutela dell'ambiente.
Ben venga l'indizione dell'inchiesta pubblica. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Apprezzo quanto detto da entrambi i relatori perché dell'impatto di questi impianti ne dovremmo discutere sempre di più, come vediamo, dal punto di vista del fotovoltaico, agrifotovoltaico ed eolico.
C’è indubbiamente un'esigenza di energia cosiddetta pulita, adeguarsi sempre di più a questo tipo di attività e nello stesso momento tenere sempre conto, comunque, del nostro ambiente e dei luoghi che in teoria non sarebbero mai idonei, ma in pratica dovremo un po’ adeguarci.
E’ vero che in alcuni casi l'impatto è talmente evidente che va indubbiamente contrastato o perlomeno vanno resi partecipi tutti gli attori sul territorio.
Questa cosa dell'inchiesta pubblica è un istituto nuovo che non avevamo mai …, no, per gli impianti eolici è stato inserito adesso tant'è che poche settimane fa ho partecipato ad una Commissione ambiente e da parte ministeriale veniva indicata, per arricchire il dibattito, questa situazione dell’inchiesta pubblica. Vi dico la verità, neanch’io sapevo con esattezza di questa funzione perché non mi era mai capitata. Dopo averne discusso in quella Commissione ambiente, dopo essermi anche avveduto di questa situazione, è arrivata la richiesta dei Comuni di Sassoferrato e Fabriano. Sapendo di cosa si trattava l'ho presa subito in considerazione e vi dico anche che ho fatto un passaggio in più, motivato, non perché volevo essere protagonista. Mi pare che ci sia una tempistica da rispettare come Consiglio regionale, da quando arriva la richiesta a quando il Consiglio entra nel merito e diciamo l’avalla o meno.
Rendendomi conto che il Consiglio convocato oggi era leggermente fuori tempo rispetto alla richiesta arrivata dal Comune, io invece volevo prenderla in considerazione al di là di quello che poi avrebbe espresso il Consiglio regionale, non pretendevo di parlare al nome del Consiglio, ho fatto una delibera nella quale la Giunta si è dichiarata favorevole a questa cosa, anche pe rassicurare il Comune di Sassoferrato, ce ne stavamo interessando, però il Consiglio era convocato due giorni dopo questa scadenza, quindi sarebbe quello di oggi. Loro hanno già avuto questa anticipazione di Giunta, che in questo caso il Consiglio, giustamente dal mio punto di vista, avvalla. Credo che siamo nei tempi per poter dare una a risposta.
Se i due relatori portano al voto positivo tutto il Consiglio a me fa molto piacere e siamo perfettamente in linea. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Intervengo perché questa è una giusta iniziativa ed in questo caso voglio ringraziare l'Assessore Aguzzi per l'atto di Giunta, per l'attenzione e la sensibilità dimostrata e lo invito a metterci, quando verrà il momento … Tornando a prima, sull'impianto a Fermo non abbiamo avuto il tempo neanche di interloquire per i limitati periodi di tempo che vengono assegnati alle interrogazioni a risposte immediate.
Quando verrà il tempo - oggi stesso ho trasformato in mozione quell’interrogazione a risposta immediata, poi c'è un'altra mozione dei Consiglieri Putzu e Marinangeli - credo che dovremmo affrontare questo tema, il coinvolgimento delle comunità interessate e delle istituzioni interessate.
Nel merito condivido integralmente, non ripeterò quello che ha detto la Consigliera Casini sull'importanza di questo strumento, d'altra parte l'inchiesta pubblica, se vogliamo, è un po' simile alla conferenza dei servizi che si fa a livello regionale. E’ un'integrazione della conferenza dei servizi. Ad esempio sappiamo che per quanto riguarda il tema dell'impianto biometano nel Comune di Fermo gli argomenti sono gli stessi, se vogliamo. Lì ad esempio qualora non ci fossero le condizioni per l’assoggettabilità di quell'impianto alla procedura semplificata, va da sé che è soggetto ad autorizzazione unica.
L’autorizzazione unica è di competenza della Regione Marche ed è evidente che presuppone l'attivazione della conferenza dei servizi. Quando il Sindaco di Fermo dichiara alla stampa che il progetto iniziale per il suo impatto è stato ridotto, è diventato più piccolo, significa che magari quello iniziale non era assoggettabile a procedura semplificata e in quel caso assoggettarlo all'autorizzazione unica avrebbe significato l'attivazione della conferenza dei servizi. Ed in quel caso i Sindaci dei Comuni di Porto Sant'Elpidio, Sant'Elpidio a Mare, Monturano, che hanno lamentato di essere stati tenuti all'oscuro di quel progetto, avrebbero potuto dire la loro e potrebbero dire la loro perché quel progetto impatta sui loro territori.
Qui leggo un passaggio del comunicato dell'Assessore perché condivido queste parole: “L'Assessorato regionale all'ambiente ritiene opportuno che i temi ambientali siano esaminati e discussi attraverso la diretta partecipazione delle comunità coinvolte dal momento che il progetto in esame si sviluppa in un contesto di particolare sensibilità ambientale e paesaggistica e che dalla sua realizzazione se non adeguatamente valutati potrebbero determinarsi impatti negativi e significativi sull'ecosistema ed in particolare…”. Queste parole io le condivido talmente tanto che le ho prese a prestito perché sono di fatto le stesse che io ho utilizzato nell'interrogazione a risposta immediata, che abbiamo avuto modo di affrontare.
In questa occasione dico che sono d'accordo sulla proposta, sono intervenuto perché così l'Assessore sa anche quello che penso relativamente all'atto.
Anch'io voterò a favore, come ha già preannunciato il relatore di minoranza, rispetto a quest'atto che credo sia molto importante per le nostre comunità. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Sono convintamente a favore di questa proposta di atto amministrativo perché sono d'accordo sul fatto che dobbiamo dotarci di produzione di energia alternativa e andare verso la riduzione prima e l'uscita poi dal bruciare gli idrocarburi, dalla combustione. Dobbiamo andare verso risorse alternative, parliamo di energia solare, di eolico, ma dobbiamo anche avere questa cautela. Non è che sulla scia del fatto che dobbiamo dotarci di impianti per l'energia alternative, dobbiamo fare maggiore danno di quello che facciamo già con la combustione degli idrocarburi.
Abbiamo delle pale eoliche che svettano fino a 200 metri sul livello del suolo, è vero che andiamo a produrre energia alternative, ma poi danneggiamo l'ambiente, il paesaggio, la possibilità di sviluppo dell'industria dell'accoglienza, del turismo.
A questo punto c'è qualcosa che non va e l'urgenza dell’atto amministrativo n. 63 indica un percorso: mettere al centro la valutazione dell'impatto ambientale, la conservazione dei beni paesaggistici è utile e necessaria.
Per questo a nome del gruppo di Fratelli d'Italia dichiaro voto favorevole. Del resto ne ha parlato il nostro Consigliere Assenti in Commissione con motivazioni più che fondate.
Sarebbe utilissimo che questa Assemblea si esprimesse all’unanimità su questo atto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Conosco bene la questione perché per anni me ne sono occupato nel mio territorio, ad Apecchio, dove sono state installate delle mega pale eoliche che hanno portato anche a dei problemi per quanto riguarda le famose entrate che dovevano arrivare, ma che sono arrivate solo dopo un ricorso vinto.
L'utilità economica di questi impianti c'è solo per chi le mette a discapito dei cittadini del nostro territorio e a discapito anche delle nostre bollette perché poi alla fine c'è un circolo vizioso dei certificati verdi e queste cose si vanno a pagare con le nostre bollette.
Io sono completamente a favore dell'energia rinnovabile, però fatta bene, fatta nei luoghi dove non c'è impatto ambientale, un esempio offshore, come c'è in mare, al largo, come c’è in Danimarca.
Questi impianti vanno messi dove ci sono ore di vento annue utili ad avere un ritorno economico, che non stanno solo in piedi grazie agli incentivi, ai certificati verdi.
Il problema c'è anche nel territorio della provincia di Pesaro-Urbino, nella fattispecie nel Montefeltro al confine con la Toscana, a Sestino c'è un dibattito molto acceso.
Se noi diamo la possibilità a questi ecomostri di invadere i nostri Appennini sicuramente non facciamo il bene del nostro territorio, perché se investiamo soldi sul turismo di qualità, sull'agriturismo, non possiamo mettere davanti questi ecomostri.
Anche qui bisognerebbe fare un ragionamento a livello nazionale affinché il Governo in qualche maniera intervenga e limiti il far west di questi impianti che in molti casi vedono dietro anche società poco chiare.
Conosciamo tutti molto bene, c'è stata una famosa e oramai celebre puntata di Report, di diversi anni fa, che si chiamava Via dal vento, che spiegava tutti gli intrecci che c'erano dietro questi mega impianti, scatole cinesi, società fittizie molte volte riconducibili in un primo filone alla camorra, in un secondo filone alla mafia.
Abbiamo tanti metodi per fare energia pulita, ben vengano gli eolici più piccoli, dove possono essere messi, i fotovoltaici sui tetti, il mega eolico al largo dove non impatta o nei luoghi dove non c'è impatto. Non possiamo assolutamente permettere …
Anche questo provvedimento fa vedere l'interesse del Consiglio regionale, l'opposizione a queste pratiche, che credo sia una cosa importante.
Noi facciamo la nostra parte come Consiglio regionale, le Marche non possono continuare – dico continuare perché c’è già stata una prima invasione - ad essere invase da questi mega impianti. Ci sarebbe da parlare ulteriormente, quando io è il Professor XY dicevamo queste cose nel nostro territorio eravamo presi per pazzi, alla fine si è scoperto che tanto pazzi non eravamo, anche in virtù del discorso che ho fatto prima relativo alle royalty e altro. Queste società quando arrivano sembra che portino il sole.
Ci sembra un po' strano che scelgano proprio i nostri monti per portare il sole, lo portino dove si può portare, noi stiamo bene così, puntando a uno sviluppo del nostro territorio sostenibile e legato a forme di energia alternativa, sostenibile e compatibile con il nostro paesaggio. Grazie.
PRESIDENTE. Conclusa la discussione. Replica dei due relatori.
Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Mi ha suscitato l'interesse a rispondere l'intervento del Consigliere Rossi.
Credo che XY sia un grandissimo critico d'arte, ma che nulla sappia di valutazione di impatto ambientale anche perché non mi pare che abbia competenze e da quello che ha detto il Consigliere Rossi la valutazione si basa esclusivamente su una delle matrici, che è quella del paesaggio.
L'abbiamo detto prima, le matrici sono una quindicina: suolo, sottosuolo, fauna, flora, comunque i cambiamenti climatici perché la Comunità europea dall'anno 2000 ha inserito nelle valutazioni di impatto ambientale la necessità di valutare i cambiamenti climatici, E quando parliamo di Comunità europea dobbiamo riconoscere che aveva già previsto molti anni fa, esattamente 24 anni fa, che ci sarebbe stato il problema dei cambiamenti climatici. Tant'è vero che quando facevamo le valutazioni di impatto ambientale con i colleghi delle altre province ci chiedevamo che indicatori mettere nel parametro perché poi dovevano essere messi gli indicatori nelle matrici - non credo proprio che XY conosca gli indicatori delle matrici, con tutto il rispetto per XY - non sapevamo cosa mettere come indicatore, non lo capivamo, oggi in realtà purtroppo è molto chiaro.
La grande sfida è quella che dicevamo prima, che diceva anche l'Assessore, da un lato abbiamo l'obiettivo di raggiungere dei parametri dati dalla Comunità europea sulla produzione di energia da fonte rinnovabile, dall'altro abbiamo le matrici ambientali, che in questo caso possono essere diverse e riguardare, come ha detto prima il Consigliere Assenti, anche l’avifauna. Quello è un problema importante, serio, che non può essere valutato soltanto in quel punto perché abbiamo gli uccelli migratori e non si sa se valutarlo solo lì o anche lungo tutta la rotta degli uccelli. Non è così semplice ed è molto più articolato, con tutto il rispetto per XY, che non credo proprio sia capace di fare una valutazione di impatto ambientale, anche perché è una di quelle materie multidisciplinari e neanche il Padre Eterno da solo ...
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Per ribadire che quando si dibatte in quest'Aula si allarga il campo e si discute anche della valutazione.
Io rimarrei all'oggetto, questa è una richiesta al Ministero dell'ambiente per un'inchiesta pubblica relativamente alla produzione di energia elettrica, chiamiamola alternativa, da fonte eolica nei Comuni di Sassoferrato e Fabriano. Sono due amministrazioni di centro-sinistra, io sono totalmente d'accordo, è l'oggetto delle cose, su questa richiesta che viene dai Comuni, dai comitati spontanei. Tutto parte da un comitato spontaneo di Sassoferrato che cominciò una battaglia, prima dell’eolico, contro gli impianti fotovoltaici che andavano ad impattare su dodici ettari di terra - siccome non si può fare sui crinali - sul fondovalle sotto il Monte Strega. Subito dopo arrivano questi impianti.
Ho avuto un battibecco sulla legge che abbiamo approvato qui in Aula, devo ringraziare ancora una volta il Presidente della Commissione Consigliere Serfilippi che si è fatto carico di velocizzare perché poi su queste cose ci sono sempre dei rinvii.
Un procacciatore, chiamiamolo così, di questi impianti perché poi non è lui che investe, investe in nome per conto di altri, mi ha detto:” Ma voi ci riducete la superficie di alcuni ettari e non è più un affare o se non riusciamo a fare un certo numero di pale autorizzate, a 200 metri di altezza…”, è una cosa spropositata, è molto più di un grattacielo.
Noi riteniamo che le energie alternative devono essere sostenute, ma non possono essere oggetto di speculazioni, come mi ha detto il procacciatore: “Ma se voi ci limitate allora non è più un affare e noi non investiamo”. Noi dobbiamo conservare il territorio, dobbiamo andare nella riduzione di utilizzare l'energia solare, eolica, oggi al porto di Civitavecchia stanno facendo il moto ondoso, studiamole tutte, però poi deve prevalere …
Se prima abbiamo fatto un errore, non è che adesso dobbiamo fare un errore dall'altra parte.
Questo non sta bene, quindi, in questo caso, per quanto riguarda il progetto eolico di Fabriano e Sassoferrato convintamente votiamo a favore della proposta di atto amministrativo, come Fratelli d'Italia, come mi sembra tutta la coalizione schierata e spero anche la minoranza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Annuncio il voto favorevole del nostro gruppo, ringraziando i relatori, in modo particolare, lo dico, la relatrice di minoranza senza togliere niente al Consigliere Assenti, ma le competenze in questo ambito della Consigliera Casini sono state messe a disposizione di tutti.
Personalmente la procedura di inchiesta pubblica non la conoscevo, non è uno strumento utilizzato con frequenza, però ritengo che, le spiegazioni che sono state date e le richieste che arrivano dal territorio siano determinanti perché qualsiasi scelta, se non è condivisa, se non è convincente, poi diventa un elemento di contrasto e anche di grande banalizzazione.
La carta di Aalborg del 1994 prevedeva lo sviluppo sostenibile e duraturo, molti Comuni hanno aderito, ma poi hanno avuto difficoltà ad agirlo perché il tema della partecipazione consapevole penso che sia il futuro delle nostre scelte, in qualsiasi ambito politico. Finito secondo me il periodo dove si potevano prendere decisioni al di là del mandato che ci veniva assegnato dai cittadini senza coinvolgerli in modo adeguato soprattutto i … e le amministrazioni locali.
Bene hanno fatto i Comuni di Fabriano e Sassoferrato, hanno sollecitato i comitati e dico pure, Assessore, bene abbiamo fatto noi già dalla delibera di Giunta, che ha consentito di rimanere nei tempi previsti dalla legge e oggi il Consiglio “ratifica” nella prima seduta opportuna questo tipo di percorso.
E’ certo, lo dico che senza nessun tipo di critica, l'unica cosa, Consigliere Ciccioli, non possiamo chiamare energie alternative, ormai non c’è più niente di alternativo, dobbiamo trovare delle nuove energie rinnovabili che oltremodo ci mettono nelle condizioni anche di capire cosa sta accadendo in questo pianeta e quante responsabilità abbiamo rispetto ai fatti.
Che ormai ci sia un cambiamento del nostro clima è un elemento certificato, lo scorso anno abbiamo avuto la stagione più calda della nostra storia e anche se volessimo far finta di nulla, dobbiamo prendere atto di questo cambiamento terribile ed ogni giorno ci accorgiamo che pezzi dei nostri territori ... Oggi tocca alla Lombardia, l'allerta meteo è alle nostre porte, ahimè, ci siamo passati ripetutamente con le alluvioni che hanno interessato i nostri territori.
Ci sono degli obiettivi rigorosi, ho apprezzato molto la politica che l'Europa ha messo in campo perché c'è una necessità.
Quella dell'energia rinnovabile è il grande tema e l'unica cosa che non può accadere è dire no a prescindere e sempre: fotovoltaico no perché non abbiamo trovato, l'eolico no perché lì non ci piace, magari non ci piace l'eolico, giustamente, però consentiamo di fare gli impianti di risalita che deturpano le nostre montagne con un impatto doppio sia sul piano ambientale che su quello …
PRESIDENTE. Proposta di atto amministrativo n. 63. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Sempre in merito all'attività che abbiamo compiuto nella Conferenza dei Presidenti di gruppo, propongo di anticipare la proposta di legge n. 265, prima del punto 4.
Anticipazione della proposta di legge n. 265. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 265
ad iniziativa del Consigliere Pasqui
“Modifica della legge regionale 21 marzo 2024, n. 4 (Norme transitorie in materia di realizzazione di impianti fotovoltaici in attuazione degli articoli 9, terzo comma, 41, secondo comma, e 117, terzo comma, della Costituzione)”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 265 del Consigliere Pasqui.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Buongiorno, Presidente, buongiorno Consiglieri. La proposta di legge n. 265/2004 si compone di un solo articolo diretto modificare il comma 2 dell'articolo 4 della recente l.r. 4/2024 al fine di escludere l'applicazione dell'obbligo di assorbimento, non solo per l'installazione di impianti fotovoltaici nelle aree riconosciute idonee per il legislatore marchigiano, ma anche nelle aree idonee ope legis di cui alla lettera c ter) del comma 8 dell'articolo 20 del decreto legislativo 199/2021.
Dobbiamo esaminare alcuni emendamenti predisposti dalla struttura del Consiglio regionale al fine di accogliere le proposte emendative avanzate dal Ministero dell'ambiente e la sicurezza energetica (Mase), per tramite del Dipartimento affari regionali, in sede di esame governativo della legge regionale 4/2024 ai sensi dell'articolo 127 della Costituzione.
Il primo emendamento lo illustro già adesso, modifica il titolo della legge regionale eliminando i riferimenti ad alcuni articoli della Costituzione.
Vengono poi apportate delle modifiche all'articolo 2 (Aree con indicatore di presuntiva non idoneità) al fine di allinearne il contenuto all'elenco di aree non idonee previsto dal decreto ministeriale10 del settembre 2010, attuato a livello regionale con Dacr 13/2010, eliminando il riferimento alle specifiche previsioni introdotte con la citata delibera.
All'articolo 3 (valutazioni delle istanze,) in accoglimento delle note critiche del Mase, si è ritenuto opportuno eliminare l'obbligo di asservimento per l'installazione di impianti agrivoltaici seguendo l'esempio della disciplina regionale veneta (l.r. 17/2022).
E’ stato inoltre specificata meglio la nozione di asservimento da applicare al fine di questa legge.
Gli emendamenti apportati all'articolo 4 (aree con indicatori di idoneità) sono diretti in primo luogo a ridurre in 5 annate agrarie, invece che 10, il limite temporale che rende un terreno agricolo abbandonato o incolto idoneo all'installazione degli impianti in questione.
In secondo luogo la disposizione in esame, così come emendata, rende uniforme l'elenco delle aree idonee per il legislatore marchigiano a quelle già considerate tali a livello statale (aree idonee ope legis) elencate nel comma 8 dell'articolo 20 del decreto legislativo n. 199 del 2021.
Viene poi soppresso, su richiesta del Mase, il comma 3 dell’articolo 4, che demanda alla Giunta regionale l'onere di individuare ulteriori aree idonee in attuazione sia delle eventuali modifiche future che verranno portate al comma 1 dell'articolo 20 decreto legislativo n. 199 del 2021 sia degli emanandi decreti interministeriali previsti dal medesimo comma 1.
Ci tengo a ringraziare sia il Consigliere Pasqui, che ha proposto la legge di fatto, specificando le aree idonee che erano già previste nel decreto legislativo, ma inserendole nella nostra legge regionale non creiamo equivoci, che i colleghi della Commissione, a partire dal Consigliere Cesetti, che in maniera anche veloce hanno approvato gli emendamenti proposti dopo una interlocuzione con il Ministero, con il Mase. Ringrazio anche gli uffici per il lavoro svolto, dalla Segretaria della Commissione alla Dirigente del Servizio affari legislativi e coordinamento Commissioni assembleari. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Apprezzo l'intendimento del Consigliere Serfilippi di portare queste modifiche perché gli sono state chieste dal Governo. Per la verità non avevo visto bene, poi è arrivata ieri sera la convocazione della Commissione in videoconferenza, ma stamattina non sono riuscito a collegarmi, sono venuto qui.
Dobbiamo prendere atto che c'è un provvedimento, un decreto legge del Governo nazionale che è in sede di conversione e che una volta che verrà convertito dovremmo tornare in quest'Aula per cercare di rendere coerente la nostra legge con le disposizioni nazionali.
Mi scuso perché non ho avuto il tempo materiale di collegarmi con la Commissione.
Lo dico a titolo personale, non coinvolge neanche il mio gruppo, ma come si fa con l'articolo 01 a sopprimere nel titolo della legge le parole: “In attuazione degli articoli 9, terzo comma, 41, secondo comma e 117, terzo comma, della Costituzione”. Il Governo ci chiede questo? Senza nessuna difficoltà, i funzionari di Governo si dovrebbero vergognare di loro stessi, come si fa a chiedere di togliere un riferimento alla Costituzione? L'ho detto tante volte, non l'ho fatto mai, questa volta lo faccio perché se così è in qualità di relatore della legge voto contro e scrivo al Presidente della Repubblica che i funzionari del Governo chiedono, sennò impugnano la legge, di togliere dalla legge il riferimento agli articoli 9, terzo comma, 41, secondo comma, e 117, terzo comma, della Costituzione. Ma sono modifiche costituzionali che sono state adottate recentemente e la tutela dell'ambiente è tra i principi generali della nostra carta costituzionale.
Mi scuso, Consigliere Serfilippi, adesso mi sono accorto perché sono arrivato tardi in Commissione, però questa è una cosa inaccettabile.
Per il resto, per carità, ben venga, diciamo il dialogo, il confronto con il Governo, ma non possono dei funzionari, non può il Governo chiedere che la Regione, che legifera, tolga i riferimenti agli articoli della Costituzione. Ma stiamo scherzando! Rimango allibito in quest'Aula, questi funzionari dovrebbero vergognarsi, adesso prenderò quella nota e poi saprò io quello che scrivere.
Su questi emendamenti voterò contro, mi scuso con la Consigliera Casini perché stamattina le avevo detto di essere favorevole alla richiesta di modifica, però non avevo visto questi termini. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Entro del merito perché probabilmente per errore delle nostre segreterie, Consigliere Cesetti, a me non risulta arrivata la nota del Ministero, non mi pare che mi sia arrivata, mi sono stati inviati soltanto gli emendamenti.
Presidente, questa non è certo una sua responsabilità, è come la convocazione della Commissione che è arrivata stanotte, lo dico al Presidente del Consiglio, on-line alle 23:03 per stamattina. Siccome non trattiamo di cose così banali perché stiamo parlando di una legge che è molto importante ed è all'ordine del giorno oggi, l'abbiamo visto, parliamo di osservazioni che vengono fatte dal Ministero e che non vengano inviate a noi membri della Commissione, non è stata neanche inviata al relatore di minoranza la nota del Ministero con le osservazioni sollevate, come a me pare, però posso sbagliare, ma non mi risulta … E’ arrivata? Mi dicono che …
Andavano forse discussi in maniera diversa. Se me la può girare un attimo, per favore, lo facciamo in diretta, così vedo quando è arrivata.
Ad ogni buon conto non si può lavorare in questo modo, è molto difficile poterlo fare decidendo la mattina on-line con una convocazione che è arrivata alle 23:00. Per cui nel metodo ha ragione il Consigliere Cesetti e probabilmente noi ci atterremo, aspettiamo il capogruppo. Grazie.
PRESIDENTE. La replica dei relatori.
Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Chiedo scusa, perché io non ho avuto modo, tutto si può dire meno che non lavoriamo in questo Consiglio regionale. Vengo qua tutti i giorni, mi scuso, ma non ho avuto modo di vedere, per colpa mia, è evidente, le richieste di modifica del Governo, che sono inaccettabili.
Non credo che ci sia un'urgenza, che non sia possibile, Presidente, rimandare gli atti in Commissione, immagino che non sia possibile e se così è, chiedo, in questo caso al vice capogruppo, sono relatore, di votare contro questi provvedimenti.
Noi abbiamo votato a favore di questa legge, convintamente a favore con iniziative nostre. Insieme alla Consigliera Casini in Commissione le abbiamo migliorate, però per me è inaccettabile che il Ministero ci chieda di eliminare il riferimento agli articoli 9, terzo comma, 41, secondo comma, e 117 terzo comma, della Costituzione, è vergognoso, si dovrebbero vergognare.
In Commissione ho votato a favore, non l'avevo visto, ma per fortuna me ne sono accorto e voterò contro come relatore, in questo senso la mia relazione, Presidente, a modifica diciamo del precedente intervento.
La posizione del relatore di minoranza è contraria su tutti gli emendamenti che chiedono di sopprimere i riferimenti e il richiamo alla nostra Costituzione repubblicana. Se questi emendamenti verranno approvati, voterò contro anche al testo finale, pur avendo votato la legge, che tra l'altro era anche una nostra legge, del gruppo del Partito Democratico. Grazie.
PRESIDENTE. Prima di dare la parola all'Assessore Aguzzi e al Presidente della Commissione e relatore di maggioranza Consigliere Serfilippi, il relatore di minoranza ha chiesto se vi è la possibilità di un rinvio ad altra data della proposta di legge.
Ha la parola il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Non è possibile rinviarla, Presidente, perché proprio questa settimana scadono i 60 giorni di impugnativa da parte del Governo, e questo è l'unico Consiglio regionale.
Gli emendamenti sono stati anticipati per poterli studiare la scorsa settimana.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Faccio il mea culpa per non aver approfondito, ma gli uffici non hanno presentato degli emendamenti che sono coerenti con quello che ha chiesto il Ministero, Presidente, non so se lei le ha lette queste cose.
Il Ministero, rispetto alla questione sollevata dal Consigliere Cesetti, in tal senso, riferendosi agli articoli 9 e altri della Costituzione dice: “Al riguardo preme evidenziare che sarebbe stato più opportuno invece fare riferimento esplicito alla normativa specialistica in materia”, quindi, non mi pare che sia stato chiesto di cassare il riferimento all'articolo 9 della Costituzione per cui questa è una decisione discrezionale che è stata scelta, Presidente, o da lei o dagli uffici. Questa è un'opportunità, non è una prescrizione.
Credo che sia una cosa grave, manifestiamo la nostra non attenzione, però non c'è stata attenzione neanche da parte della Segreteria della Commissione perché un conto è usare il condizionale, un conto è usare termini perentori, Presidente.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Non mi permetto neanche di entrare più di tanto nel dibattito legittimo che si sta svolgendo in quest'Aula da parte dei Consiglieri perché sono loro che devono votare a favore o meno un atto di questo genere.
Ritorno a quello che ho detto anche poco fa rispetto al discorso delle pale eoliche, sempre di più purtroppo ci troveremo a parlare di queste situazioni con sofferenza, nel senso che sappiamo tutti benissimo che il fatto della produzione di energia pulita è un'esigenza reale a favore dell'ambiente, oltre che un'imposizione, un indirizzo che ormai a livello anche europeo ci si pone con forza e nettezza, e sempre di più anche da parte del Ministero e del Governo nazionale, e non possiamo esimerci da questo.
La cosa che noi abbiamo cercato di fare con questa legge era quella di limitare perlomeno o dare degli indirizzi che potessero in qualche modo lenire l'impatto sul territorio.
L'idea di riportare in Aula questa legge per un correttivo è nata da un problema preciso e interpretativo che io stesso ho incoraggiato e ringrazio anche il Vicepresidente Pasqui che ha presentato questa proposta perché alcune province leggevano l’asservimento del 10% come se dovesse essere attuato anche nelle aree che la legge nazionale riteneva idonee, quelle vicino alle autostrade, alle zone industriali, è da lì che è nato questo indirizzo.
Più di tanto non vado nella mia espressione perché è più che mai giusta l'impostazione, è un correttivo, più che un correttivo un chiarimento che questa normativa voleva porre in modo da non intralciare le attività legittime da parte di chi già aveva portato avanti delle iniziative che non potevano andare contro le norme nazionali.
Da lì alcune situazioni sono state suggerite, in qualche modo portate avanti tramite la Commissione, io ho anche difficoltà a entrare nel merito più di tanto, quindi, dico: legittimità di questo atto, opportunità di questo atto per come era stato pensato e inizialmente portato avanti. Voglio pensare che ci sia altrettanta attenzione da parte di chi vi ha lavorato anche per quei ulteriori accorgimenti che sono stati proposti.
Volevo semplicemente chiarire questo, la legge secondo me è bene che venga portata avanti, che questo correttivo venga attuato perlomeno per quel che riguarda la parte per la quale è stato pensato. Se poi ci sono le condizioni, questo è legittimo, per i Consiglieri regionali di apportare anche ulteriori aggiustamenti o modifiche, io ho anche difficoltà a entrare nel merito non avendovi lavorato e non avendo partecipato alle riunioni. Grazie.
PRESIDENTE. Articolo 01 (articolo aggiuntivo)
Emendamento 01/1 (modifica del titolo l.r. 4/2024) a firma della III Commissione.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Su questo emendamento, che è decisivo, ha detto bene la Consigliera Casini.
Per l’ennesima volta, mi scuso di non aver visto questa nota, che dice: “A riguardo preme evidenziare che sarebbe stato più opportuno, invece, fare esplicito riferimento la normativa specialistica della materia afferente le zone degli impianti fotovoltaici”. Ma non dice che non deve essere fatto riferimento alla Costituzione perché non può dirlo.
Mi rivolgo anche al Presidente dell'Assemblea, come si può apportare una modifica al titolo della legge che dice “in attuazione degli articoli 9, terzo comma, 41, secondo comma, e 117, terzo comma, della Costituzione”. Come si può togliere questo quando la Costituzione è la norma sovraordinata, quando l'articolo 9 è una modifica che mette l'ambiente (articolo 41) tra i principi generali della nostra Costituzione. Sappiamo che quella disposizione è precettiva per tutte le istituzioni della Repubblica, quindi per lo Stato, Regioni, Province e per i Comuni perché è il 114, e quando dice che la Repubblica tutela l'ambiente, la Repubblica siamo anche noi, la Repubblica sono le Province, i Comuni e lo Stato, andate a leggere l’articolo 114, che sebbene con ruoli e funzioni diverse rappresentano la Repubblica. E se la norma ci dice che bisogna tutelare l'ambiente, allora come si può pretendere di togliere ed espulgere il riferimento costituzionale da una nostra legge? Stiamo scherzando? Questa volta, e non è la prima volta, gli uffici hanno sbagliato di grosso, devono ripassare le normative e anche rileggere questa nota qui perché, come ha detto la Consigliera Casini, non c'è scritto quello che scrivete nell’emendamento.
Io chiedo il ritiro di questo emendamento, altrimenti, come già annunciato dal vice capogruppo e io sono assolutamente d'accordo, il gruppo del PD, lo dirà lei, abbandona l'Aula.
Io non partecipo al voto, Presidente, e ringrazio la vice capogruppo Casini, perché non posso partecipare a un voto di questo tipo che è una vergogna.
Credo che la Presidenza dovrebbe dichiarare inammissibile questi emendamenti perché si va a togliere il richiamo alla Costituzione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Sono d'accordo con il Consigliere Cesetti. sono molto dispiaciuta perché un'osservazione non perentoria del Ministero viene trasformata nella cassazione di un riferimento alla Costituzione ed è un atto totalmente discrezionale degli uffici.
La cosa che mi dispiace è che questo non c'è stato evidenziato, riconosco il fatto di essere stata superficiale nella lettura degli emendamenti, ma mi sono fidata, evidentemente mi sono sbagliata, e guardo sia il Presidente del Consiglio che il Segretario generale.
Vi invito a leggere questi atti e a vedere se il Ministero ha chiesto da qualche parte che venisse modificata la norma.
Questa è una cosa gravissima, per una questione non di merito, perché nel merito siamo perfettamente d'accordo su quello che il Ministero ha richiesto e siamo perfettamente d'accordo su tutto quello che ha detto l'Assessore Aguzzi, tant'è vero che noi questa legge abbiamo contribuito a scriverla e l'abbiamo anche votata, ma non possiamo non sottolineare un comportamento di questo genere, che è gravissimo per tutto il Consiglio.
Se non ce ne fossimo accorti in questo momento avremmo dato per perentoria una modifica non richiesta e discrezionale che il Ministero non aveva avanzato. Questa è una cosa grave per noi, ma è grave anche per il Presidente e soprattutto per la maggioranza.
O viene ritirato l'emendamento o noi lasceremo l'Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Mi dispiace questa polemica da parte dei gruppi di minoranza ed in particolar modo del Partito Democratico. La lettera del Mase è stata inviata a tutti i Consiglieri regionali della Commissione il 9 maggio alle ore 12,01, quindi prima che si accusino gli uffici …, l'abbiamo già visto nella legge regionale sull'urbanistica.
Io vi chiedo, visto che siete tutti e due più adulti rispetto a me, un po' più di rispetto per chi lavora, poi è chiaro che se uno sbaglia bisogna ammettere gli sbagli e chiedere scusa. Mi aspetterei da parte vostra che chiediate scusa agli uffici.
Seconda cosa, la convocazione non è arrivata ieri sera alle 23, ma è arrivata ieri mattina ed eravate già stati avvertiti che potevamo anche non convocarla o convocarla in seduta stante perché gli emendamenti la Commissione li può fare in qualsiasi momento, finché non inizia la trattazione dell'argomento.
Ho ritenuto opportuno farli, dopo aver ricevuto ieri il parere del Cal e del Crel sulla proposta di atto amministrativo .
Nel merito, probabilmente non avete letto la nota del Mase, ma ci sta e vi capisco, ci sono tante altre cose, però la prima osservazione è sul titolo e chiede di togliere tutti i riferimenti agli articoli della Costituzione, quindi noi abbiamo ritenuto opportuno, mi prendo la responsabilità, di modificare il titolo, che comunque non va a stravolgere, e lasciare “Norme transitorie in materia di realizzazione di impianti fotovoltaici”, togliendo gli altri articoli della Costituzione.
Chiaro che se dobbiamo fare un caso di Stato, Vicepresidente, possiamo anche fare una valutazione e cercare di capire se si può andare contro una osservazione del Mase, altrimenti, siccome probabilmente dovremmo rimettere mano alla legge, io accoglierei tutte le proposte di osservazioni del Mase, dopo il decreto ultimo sulla legislazione in materia, questa legge verrà sicuramente rimodificata. Ne riparleremo o ne riparlerete se verrò eletto Sindaco. Voi rimarrete sicuramente qua. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Lo ripeto per la terza volta, io sono il Vice Presidente della Commissione, il Consigliere Serfilippi sa quanto sia collaborativo con gli uffici e quando anche apprezzi il loro operato. Nel caso di specie, premessa la mia responsabilità di non aver visto la nota, tutto si può dire meno che non lavoro quando sto qua, ho da fare anche altre cose e altri atti, non ho visto la nota, non ho visto gli emendamenti, voi eravate in videoconferenza ed io ero qua perché pensavo che fosse in presenza.
Consigliere Serfilippi, se mi ascoltasse saprebbe quanto io tenga al riferimento di quelle norme, tant'è che la mia proposta di legge era specifica in riferimento a quelle norme, che poi ho ridotto, saprebbe quanto io tenga a mettere il provvedimento al riparo.
Sarebbe stato utile che magari gli uffici mi avessero detto: “Consigliere Cesetti, visto che è relatore ed è anche Vicepresidente, noi presentiamo questa modifica, che dice?” Una cosa in questo senso sarebbe stata utile da parte degli uffici perché io sono il Vicepresidente della Commissione e anche il relatore. Ad esempio, la Consigliera Casini si è dovuta fidare di me e del fatto che io ho affrontato il provvedimento da relatore.
Gli uffici avrebbero dovuto chiamarmi e dirmi in qualità di relatore quello che il Governo diceva e che avrebbero presentato questa modifica, tra l'altro il Governo non lo dice.
Consigliere Serfilippi, le chiedo di ritirare gli emendamenti che tolgono i riferimenti alla Costituzione. Se così è, noi, come abbiamo detto stamattina, votiamo tutto a favore, come abbiamo fatto sul provvedimento, se però lei non ritira gli emendamenti, che non possono essere la condizione per non impugnare, perché noi il riferimento alla Costituzione …, diversamente abbandoniamo l’Aula.
PRESIDENTE. La posizione è chiara.
Fabrizio CESETTI. So che è inusuale e mi scuso perché sono il relatore.
Mi rivolgo al Presidente, se non verranno ritirati stavolta siamo noi che chiederemo un intervento in questa direzione perché, ripeto, non si può contrabbandare un'impugnativa. Ma vi rendete conto, si dice che il Governo impugna una legge se noi non togliamo il riferimento alla Costituzione. Ma in quale facoltà i funzionari del Ministero, se hanno detto questo, ma non l'hanno detto, hanno studiato? Dove hanno preso la laurea o il diploma, ma come si fa a sostenere una cosa del genere? Se non togliete il riferimento …
PRESIDENTE. Compreso. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Mi piace essere precisa, il Consigliere Serfilippi ha citato la pagina 4 della relazione della nota del Ministero, adesso la leggo: “ Al riguardo - e si riferisce all'articolo 9 - preme evidenziare che sarebbe stato più opportuno, invece, fare esplicito riferimento alla normativa specialistica della materia afferente alla realizzazione di impianti fotovoltaici a cui il legislatore regionale non sequa al riparto …, richiamate nella rubrica della legge, intende far riferimento quale parametro su tale illustrazione della disciplina in esame”. Vi sembra la richiesta perentoria di cassare il riferimento alla Costituzione? Se vi sembra una cosa perentoria votatela, noi non la votiamo perché è un'interpretazione.
L’emendamento che è stato scritto è un'interpretazione unilaterale degli uffici, che ci sta. Se voi della maggioranza condividete questa cosa, ci sta che gli uffici l'abbiano fatta, ma se voi non ne avevate contezza la cosa è un po' più grave. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Comprendo, è oggettivo, avrei fatto lo stesso se fossi stato in minoranza, mi sento di dire questo. Ma ogni tanto il PD prende una deriva e dice: “Vergogna, sdegno, terribile, inguardabile, spaventoso”. Nella legge urbanistica è stata ugualmente citata la Costituzione, legge urbanistica che abbiamo approvato qualche mese fa, ormai non più di un mese fa. Mi sembra che ci stiamo scomponendo per cose …
Questa è una legge vagliata dagli uffici, ha avuto un’interlocuzione con il Ministero, è una legge che abbiamo tutti quanti voluto e che deve essere modificata in funzione dei decreti attuativi, sui quali ci sarà anche un contenzioso, Non tutti sono d'accordo sul contenuto dei decreti attuativi, magari ci sarà un contenzioso giuridico e ci saranno sentenze.
In questo momento lo stato dell'arte è questo, non mi sembra che ci sia niente per cui stracciarsi le vesti.
Presidente, Consigliere Serfilippi, Assessore Aguzzi, mi sembra che siamo in linea, non mi sembra che sia una cosa straordinaria, proprio nel senso etimologico, la parola straordinaria viene da extra ordinario. Siamo nell'ordinario, poi ci saranno delle revisioni, sicuramente decreti attuativi saranno in parte modificati, la vita è in corso d'opera, le leggi sono in corso d'opera, stiamo andando avanti, è importante approvarla. Grazie.
PRESIDENTE. Faccio una precisazione perché sono stato chiamato in causa più volte e anche legittimamente da parte di coloro che difendono la posizione espressa, cioè il Consigliere Cesetti e la Consigliera Casini.
Gli emendamenti non possono essere ritirati, sono stati presentati nella loro conformazione formale, sia questo che stiamo discutendo che gli altri sono ammissibili.
Nel merito della questione ognuno assume la propria posizione, fermo restando che vi era e vi è la possibilità di subemendare per incentrare la posizione, anche del gruppo del Partito Democratico, che però mi sembra molto chiara.
Si discute sulla perentorietà della disposizione che arriva dal Ministero, se questa vale o meno nei termini dell'emendamento o se invece è soltanto un'indicazione, per cui l'emendamento poteva anche non essere sottoposto all'attenzione del Consiglio.
Non vi è disposizione per il suo ritiro, quindi come posizione di attività di legittimazione della valutazione dell'emendamento non possiamo che andare avanti e andare al voto dell'emendamento 01/1.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Come abbiamo annunciato, noi lasciamo l'Aula perché c’è stata un'interpretazione degli uffici o della maggioranza, questo non lo sappiamo, di una richiesta del Ministero.
Si sta approvando un emendamento che non corrisponde alle osservazioni perentorie fatte dal Ministero, con la nota che è stata inviata. Grazie.
(I Consiglieri del gruppo PD abbandonano l’Aula)
PRESIDENTE. Emendamento 01/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 01/2 a firma della III Commissione.
Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Siccome c'è stata un po' di confusione, non ho colto l'attimo per intervenire su quella che sarà la linea del Movimento 5 Stelle.
Anche quando è passata in Aula la volta scorsa questa proposta di legge, che poi è diventata legge e oggi ne abbiamo visto il prosieguo della situazione, c'eravamo espressi con un voto di astensione, mi ero astenuta perché secondo me è sbagliato che un Consiglio regionale si faccia carico della mancanza di un Governo nazionale, che poi è dello stesso vostro colore.
Il Governo Meloni deve fare i decreti attuativi, li deve fare perché sennò noi dobbiamo supplire ad una mancanza del Governo che non ci vuole mettere becco perché, come stiamo vedendo, è una questione delicata e il risultato è una legge che ha ricevuto dal Ministero non so quante pagine, circa dieci pagine di osservazioni, e oggi siamo qui di corsa, di questo me ne dovete dare atto, a votare degli emendamenti che ci sono stati forniti 5 minuti fa.
Secondo me questo non è il modo di lavorare, oltre al fatto che c'è una critica politica forte che mi sento di riportare. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 01/2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 01/3 a firma della III Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 1/1 a firma della III Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 1/2 a firma della III Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Unitariamente in quest’Assemblea abbiamo votato una legge sulle regole transitorie, tutto quello che volete, però in questo momento …, poi sapete che non c'è niente di più definitivo del provvisorio, quindi delle regole sugli impianti fotovoltaici, che sono nobili e tendono nella maniera possibile - noi siamo sottoposti all’ordinamento dello Stato, anche alle norme europee - alla tutela dell'ambiente del paesaggio rispetto alla possibilità di investimenti nel fotovoltaico.
Tutti sanno che in questo momento per una serie di legislazioni favorevoli il fotovoltaico è un business, un grande affare dove si sono precipitati alcuni investitori, fino a qui non è che noi contrastiamo il mercato, però dobbiamo tutelare e questa modifica delle norme ci allinea ai decreti attuativi che sono stati fatti. E questo è il nostro obiettivo, un obiettivo nobile, non ignobile, non vergognoso, non scandaloso, a cui tutti dovrebbero mirare, anzi, chi è di buona volontà addirittura da una mano a costruire un articolato ancora migliore perché tutto è perfettibile.
Con questo spirito a nome di Fratelli d'Italia do il parere favorevole a questa legge che voteremo unitariamente e non giustifichiamo l'abbandono dell'Aula su un testo che è stato ampiamente condiviso, discusso in Commissione e di cui sono state anticipate le modifiche, che tra l'altro sono di ordine tecnico, non di ordine politico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Pasqui per aver fatto la proposta che è stata modificata dal sottoscritto e dalla Commissione per evitare l'impugnativa da parte del Governo.
Abbiamo raccolto tutti i suggerimenti, a parte uno che abbiamo modificato: cinque anni di terreni incolti per considerarli idonei e non zero come si chiedeva.
Penso che sia un testo di buon senso che guarda alla tutela del nostro paesaggio sia nelle parole che nei fatti. E’ chiaro che come tutte le cose sarà perfettibile e migliorabile e quando il decreto verrà convertito vedremo il testo definitivo e successivamente modificheremo la nostra legge.
Condivido quello che ha detto la Consigliera Ruggeri, che tutto questo nasce perché da svariati Governi perché dal 2021 …. Adesso è colpa del Governo Meloni, è chiaro che si prende le responsabilità, che è intervenuto anche con un decreto ministeriale. E’ evidente che ci sono tanti procedimenti ereditati che sono difficili da modificare in corso d'opera, ma mi auguro che arrivino quanto prima i decreti interministeriali per far chiarezza su tutta la vicenda.
E’ una legge di buon senso, che guarda alla tutela del nostro territorio.
Noi siamo in Aula mentre qualcuno preferisce restare fuori. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di legge n. 265, così come emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 13,55.
La seduta inizia alle ore 10,35
Presidenza del Presidente
Dino Latini
PRESIDENTE. Buongiorno a tutti, dichiaro aperta la seduta n. 151 del 21 maggio 2024. Do per letto il processo verbale della seduta n. 150 del 23 aprile 2024, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi dell'articolo 53, comma 4, del Regolamento interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni loro distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Saluto alle scuole
Prima di entrare nell'ordine del giorno della seduta odierna, desidero ringraziare per la visita formativa in Aula consiliare le studentesse e gli studenti dell'Istituto comprensivo “Cittadella Margherita Hack” di Ancona, due classi, la II^ C e la II^ D, della scuola secondaria di primo grado. Grazie della vostra presenza.
Sull’ordine dei lavori
Come proposto nella Conferenza dei Presidenti di gruppo, chiedo l'inserimento della proposta di atto amministrativo n. 63 avente ad oggetto “Richiesta di indizione dell'inchiesta pubblica di cui all'articolo 24 bis del D.lgs. 3 aprile 2006 n. 152 al Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica per il progetto: impianto per la produzione di energia elettrica da fonte eolica ubicato nei Comuni di Sassoferrato (AN) e Fabriano (AN) denominato, Monte Miesola, di potenza complessiva pari a 47,6 Megawatt procedimento di Via/Pniec proponente Fri-El Spa”.
La proposta viene dal Presidente della Commissione competente Consigliere Serfilippi e dalla Segretaria che l'ha firmata per l'aspetto formale. Si chiede l'inserimento al punto 3 bis, subito dopo l'interpellanza n. 30. L'urgenza è dettata dal fatto che abbiamo tre giorni di tempo per definire la proposta stessa, l'indirizzo che viene dal Consiglio regionale. Un parere contro e uno a favore.
Ha la parola, oratore contro, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Ci tengo a ripetere in Aula quanto detto ai capigruppo, mi esprimo contro, non tanto nel merito della questione, che mi sembra che sia anche importante, ma per il metodo perché come sapete faccio parte di un mono gruppo, non sono in III Commissione, ho saputo mezz'ora fa della richiesta d'urgenza da parte del Presidente della Commissione. Questa cosa mi mette in grossa difficoltà, non riesco ad esprimere un voto informato come mia abitudine fare, per cui mi esprimo contro l'inserimento d'urgenza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, oratore a favore, il Consigliere Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Per esprimere parere favorevole per l'inserimento d'urgenza proprio per dar seguito all'articolo 24 bis del decreto legislativo n. 152 del 2016, che prevede un termine perentorio di 40 giorni dopo la presentazione. Grazie.
PRESIDENTE. Iscrizione della proposta di atto amministrativo n. 63. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Interrogazione n.1197 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Vitri
“Situazione casa di riposo di Appignano (MC)”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1197 – a risposta immediata - dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Nella città di Appignano è in funzione una struttura dell'Inrca, Istituto di ricerca e di riabilitazione molto famoso in Italia e anche ad Ancona, nel centro sono assistite le persone che, a seguito di una valutazione da parte di una commissione tecnica, non richiedono un'assistenza da parte dell’Inrca, ma si tratta di persone devono essere assistite in un centro residenziale. Per tale ragione l'Azienda, dopo aver incontrato la Fondazione Falconi e il Comune, ha espresso la necessità per il Servizio sanitario regionale che quella struttura possa tornare a garantire i servizi socio-assistenziali per cui esiste l'INRCA, quindi principalmente l'attività di riabilitazione.
Relativamente all'altra parte della interrogazione sulla situazione dell’INRCA e la progettualità per una nuova struttura, si deve rilevare che la Regione Marche con una delibera del 2017 aveva stanziato un fondo di 3 milioni per lavori nel 2017. Nell'anno successivo, nel 2018, la struttura aveva emanato un bando per la realizzazione dell'opera, successivamente l'anno dopo i lavori sono stati assegnati, senonché, mentre questa procedura veniva portata a compimento, l'Azienda dichiarava il fallimento per cui i 3 milioni di euro venivano, con una procedura contabile relativa alle norme di contabilità pubblica, riassegnati sul fondo sanitario alla Regione.
Qui non è in discussione l'impiego dei 3 milioni per l’INRCA di Appignano.
Conclusivamente, ritengo che la strumentalizzazione che viene fatta con questa interrogazione, addirittura anticipata da una conferenza stampa, sia del tutto fuori luogo per il fatto che ci sono delle persone da assistere e delle persone che devono essere assegnate alla struttura di Appignano per la riabilitazione, tenuto conto che molte strutture per acuti non riescono a dimettere i pazienti proprio perché sono carenti le strutture riabilitative.
Credo che sia opportuno anche in questa temperia politica non introdurre all'interno di un percorso assistenziale importante, che tende a garantire i servizi fondamentali dei cittadini, elementi di criticità politica o di conflitto ideologico in una materia molto delicata, posto che queste persone devono essere assistite con appropriatezza e l'INRCA deve tornare alla sua missione principale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Assessore, nessuna risposta dignitosa capace di raccontare la verità.
I cittadini di Appignano, che tra poche settimane andranno al voto, devono sapere che voi avete cancellato il finanziamento di oltre 7 milioni di euro previsto per la ricostruzione del presidio Inrca di Appignano, dall'oggi al domani, nel silenzio assoluto, come ladri di notte. Risorse previste dalla precedente Giunta nel 2017 sono state cancellate.
Voi siete colpevoli di una porcheria politica rara sulla pelle di persone anziane.
Avete distrutto per sempre la storia del presidio sanitario territoriale Inrca che stava lì da 52 anni e che prevedeva 60 posti letto, di cui 40 di cure intermedie e 20 per la casa di riposo.
Il Presidente Acquaroli e l’Assessore Saltamartini sono gli autori di questo furto politico di risorse. Soldi spariti e nascosti chissà dove. Uno scandalo. E lo avete fatto con codardia politica: avete cancellato oltre 7 milioni con un decreto della Dirigente del Dipartimento, invece che con una delibera di Giunta.
Solo in una Regione delle banane può accadere una cosa del genere.
Ma il comportamento più grave è quello del candidato Sindaco di Appignano, compare politico della Lega di Saltamartini. Mi rivolgo a lui: “Dove stava quando la Regione ha cancellato con un tratto di penna l’Inrca ad Appignano? Con che coraggio si presenta ai cittadini di Appignano, dopo che ha seppellito la storia di quel sogno?”
Non vi basta questo scempio.
State cacciando dalla casa di riposo della Fondazione Falconi sei anziani, dagli 80 ai 95 anni, ai quali la vostra direttrice Inrca toglie il diritto alla salute perché li sradica da una comunità che sta ...
Interrogazione n. 1198 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Trasferimento servizi salute mentale dall’area del cantiere del nuovo ospedale di Pesaro”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1198 – a risposta immediata - dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Mi piacerebbe tanto interpretare questo tempo dell'interrogazione con una conflittualità politica, come quella che viene espressa in quest'Aula.
Penso che ci sia un problema su queste relazioni, sull'esercizio del potere ispettivo da parte delle opposizioni, perché se la vogliamo mettere su questo punto anch'io comincerò a fare dei comizi, come quelli che voi fate. Se l'esercizio dell'attività del sindacato ispettivo è questa, allora vi risponderò con le stesse formalità e modalità, questo dobbiamo chiarirlo ai cari colleghi del Partito Democratico.
Non userò gli stessi termini perché con il candidato sindaco di Pesaro, Consigliere Biancani, c’è stato sempre un altro rapporto.
La risposta all’interrogazione è questa.
Per realizzare il nuovo ospedale di Pesaro sarà necessario spostare alcuni servizi che sono allocati nella struttura, che è stata individuata nelle interrogazioni, quindi i 27 posti letto nella RSA Tomasello, 40 posti letto nella comunità protetta maschile e femminile e 20 posti letto della struttura riabilitativa.
Il 12 febbraio 2024 è stato espletato un avviso esplorativo per rinvenire dei locali in cui trasferire questi posti letto. A riguardo è stata manifestata una disponibilità da parte di un privato per mettere a disposizione questi locali, quindi è in esecuzione un procedimento amministrativo per allocare tutti i posti letto in questa struttura privata.
E’ un percorso in via di realizzazione, non posso anticiparne l'esito, ma questo è la fotografia allo stato degli atti.
Per quanto riguarda il centro di salute mentale sempre di quell'area, l'Azienda sanitaria territoriale anche in questo caso ha riferito che ha individuato dei locali all'interno della città di Pesaro, nella struttura urbanistica della città di Pesaro, in cui questi servizi verranno trasferiti per la necessità che vi sia prossimità tra questi servizi e i pazienti di queste strutture. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta.
Questa è la settima interrogazione che faccio su questo tema, sono convinto che sia anche un po' stufo di ricevere le nostre interrogazioni, però ho capito che alla fine i servizi della salute mentale andranno fuori Pesaro perché a Pesaro non mi risulta che ci sia una struttura.
Lei non me l'ha detto perché è in esecuzione un procedimento, ma l'unica struttura che mi viene in mente nel territorio può essere quella della Sella e dal mio punto di vista, se non fosse così, sarei solo contento.
Avevo chiesto anche di verificare, però non ha presentato la domanda, la possibilità di spostare almeno una parte di servizi a Galantara, in maniera tale da farli rimanere in città. Se la procedura in esecuzione è un atto amministrativo legato alla selezione che è stata fatta, Galantara è difficile che abbia partecipato perché è una struttura pubblica.
Non ho capito se verrà esternalizzata e se verranno portati via i posti letti, le strutture ed anche la gestione perché ricordo che il bando prevedeva la verifica e la possibilità anche di dare all'esterno la gestione.
Il centro di salute mentale ho capito che rimarrà nella città di Pesaro, però per quanto mi riguarda è una scelta sbagliata. Portare via da Pesaro questi servizi vuol dire smembrare la cittadella della salute mentale e creare dei problemi alle persone che sono ospitate.
Sono anni che dico che l'ex manicomio era l'unica soluzione in città che poteva dare una risposta, un bene di proprietà regionale. Ci troveremo a dover pagare l'affitto per i locali e forse anche la gestione, una beffa totale e presumo che i parenti non saranno contenti e ci sarà qualcosa da fare. Grazie.
Interrogazione n.1202 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Bora, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Risorse per i laboratori di analisi chimico cliniche che operano in regime di convenzione con il Sistema sanitario regionale”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1202 – a risposta immediata - dei Consiglieri Mangialardi, Bora, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Con questa interrogazione viene auspicato, come mi augurerei anch’io, l'adeguamento delle tariffe relative ad alcuni servizi poiché i budget che sono stati fissati con la delibera n. 113 del 2020 avevano la compressione del decreto legge n. 95 del 2012, che all'articolo 15 prevedeva la cosiddetta spending review. Questi budget sono stati compressi, non adeguati alle spese effettivamente effettuate dai laboratori di analisi e anche da parte mia, da parte nostra, da parte anche degli Assessori regionali alla sanità in una Conferenza Stato-Regioni c’è stata la richiesta di un adeguamento.
In assenza di un adeguamento da parte dello Stato la Regione non può oltrepassare le previsioni della spending review del decreto-legge n. 95 del 2012. Siamo in attesa di verificare che cosa possiamo fare al riguardo.
La materia è stata posta all'attenzione della Giunta regionale, in particolare dell'Assessorato alla sanità e siamo in attesa di verificare quale percorso nell'ambito delle prossime misure di bilancio dello Stato potranno essere applicate per dare un adeguamento che è fermo a tanti anni fa. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Buongiorno Presidente, buongiorno a tutti.
Assessore, grazie per la risposta, ma penso che rispetto ai percorsi che abbiamo messo in campo, di riorganizzazione del sistema sanitario regionale marchigiano, questo sia la certificazione del fallimento, se è vero come è vero che fa riferimento a risorse non adeguate rispetto al decreto legge 95/2012, però c'è un tema che voi avete affrontato nella riorganizzazione complessiva.
Io non dimentico, guardo il Consigliere Carancini Vicepresidente della Commissione ed il Presidente, che abbiamo accolto con grandissimo entusiasmo le sollecitazioni che arrivavano dall'ordine dei biologi rispetto alla riorganizzazione dei punti prelievo nella nostra struttura regionale, ma il dato oggettivo è che se oggi nelle Marche, purtroppo, dobbiamo fare le analisi dobbiamo andare dai privati non convenzionati perché il budget dei convenzionati è terminato, e lo ammette giustamente giustificandolo.
Siamo nel mese di maggio e il pubblico, ahimè, non è in grado di rispondere. Richiamo sempre le valutazioni della Corte dei conti che ci dovrebbero suonare a tutti nelle orecchie e oggi. Grazie.
Interrogazione n. 1200 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Mastrovincenzo, Vitri
“Realizzazione ed esercizio di un impianto di produzione di biometano nel Comune di Fermo in località San Marco alle Paludi”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1200 – a risposta immediata - dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Il progetto dell'impianto di produzione di biometano in questione non è agli atti degli scriventi uffici regionali in quanto gli stessi non sono stati coinvolti nella procedura abilitativa semplificata svolta dal Comune di Fermo. Questo ha un suo motivo in quanto le procedure abilitative semplificate per i nuovi impianti di capacità produttiva non superiore ai 500 standard metri cubi ora sono di competenza dell'amministrazione comunale, nonché le opere di modifica e gli interventi di parziale o completa riconversione alla produzione di biometano di impianti di produzione di energia elettrica alimentati a biogas.
L’autorizzazione unica di competenza delle Regioni nei casi diversi da quelli della lettera a), noi saremo tenuti in considerazione qualora ci siano standard diversi o superiori da quelli che questo impianto prevede.
Noi non siamo stati coinvolti in questa procedura.
In merito alla necessità o meno di convocare una conferenza di servizi nell'ambito delle procedure di pas si rappresenta che, secondo quanto disposto dalla legge 28/2001, articolo 6 (procedura abilitativa semplificata e comunicazione per gli impianti alimentati da energia rinnovabile), è prevista la possibilità di convocare tale conferenza qualora l'attività di costruzione e di esercizio dell'impianto sia sottoposta ad atti di assenso di competenza di amministrazioni diverse da quella comunale e tali atti non siano allegati all'istanza e l'amministrazione comunale non preveda di acquisirli d'ufficio.
La conferenza è da convocare, ai sensi dell'articolo 14, entro 20 giorni dalla presentazione dell'istanza e se il Comune di Fermo, a seguito dell’istruttoria svolta, abbia ritenuto completa la documentazione progettuale, senza convocare la conferenza di servizio, senza coinvolgere la Regione, significa che la convocazione è stata fatta tenendo conto delle procedure legate agli impianti sotto i 500 standard metri cubi ora, di conseguenza non è interessata “direttamente” la Regione in questa attività.
La Regione, in merito all'impianto di produzione di biometano in questione, potrebbe essere coinvolta per le opere connesse, il settore fonti energetiche rifiuti, cavi miniere, rappresentata dall'ufficio competente, per autorizzare ai senso dell'articolo 52 l'eventuale metanodotto che collegherà l'impianto, in questo caso saremmo tenuti in considerazione.
Ancora non è arrivata questa richiesta, sappiamo, mi dice il dirigente per vie brevi che forse è stato contattato, che questa richiesta arriverà alla Regione, ma non per l'autorizzazione dell'impianto, bensì per l'autorizzazione a congiungere questo impianto alla rete principale di produzione.
Posso dire che è un impianto in fase di autorizzazione, risulta da parte del ...
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. C'è una mozione presentata ed anche io trasformerò questa interrogazione a risposta immediata, come ho pronunciato nell'atto, in una mozione perché si discuta adeguatamente di questo tema.
E’ vero, qui la domanda è se non intende la Regione chiedere l'immediata sospensione per verificare se la realizzazione di questo impianto sia assoggettabile a procedura semplificata o invece ad autorizzazione unica, in questo caso di competenza della Regione Marche. Questo è il punto.
A prescindere dal merito, il problema è di metodo perché se un impianto di queste dimensioni sia o meno assoggettabile a procedure semplificata o autorizzazione unica non lo può scegliere il privato o lo può decidere il Comune di Fermo, ma lo si deve fare secondo ragione e nel rispetto della legge.
Allora c'è una sola considerazione, se è vero che il Sindaco di Fermo e Vicepresidente della provincia, dichiara testualmente che l'impianto è stato ridotto, quindi i privati sono stati chiamati per ridurre l'impianto ed assoggettarlo a procedura semplificata, significa una cosa semplice, cioè che alla prima presentazione non poteva avvalersi della procedura semplificata, ma a quel punto il Comune di Fermo avrebbe dovuto comunicare il diniego e avrebbe dovuto dire che l'impianto era assoggettabile ad autorizzazione unica.
Lo dice il Sindaco di Fermo, tra l'altro non si comprende per quale motivo, che pure gode della mia amicizia, nel caso di specie non abbia avvertito nessuno, tant'è che i Sindaci dei Comuni confinanti lamentano proprio questo. Grazie.
PRESIDENTE. Sono quelle immediate, tanto nel prossimo Consiglio ci sarà la mozione che è stata depositata da altri Consiglieri, la sua.
La questione rimane urgente anche in ordine attuale.
Interrogazione n. 1203 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Immediato intervento per la riduzione delle tariffe della Frecciarossa”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1203 – a risposta immediata - dei Consiglieri Vitri, Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
I lavori richiamati in oggetto rientrano tra i lavori di miglioramento tecnologico e di sicurezza (sistema di gestione della circolazione ERMTS) della linea Orte-Falconara, sui tratti di linea tra Terni e Giungano e tra Orte e Foligno, previsti dal Piano nazionale ripresa e resilienza, inderogabili, e comunicati dal RFI nell'ambito della programmazione annuale dei lavori sulla rete ferroviaria, che nello specifico stanno comportando l'interruzione continuativa della linea per 35 giorni. Vi ricordo che sono iniziati il 4 maggio e termineranno l'8 giugno prossimo venturo.
Al riguardo c'è stato un incontro con i rappresentanti del gruppo Ferrovie dello Stato, RFI, Trenitalia ed Anas in data 23 aprile 2024 al quale ho partecipato con l'Assessore alle infrastrutture Baldelli in videoconferenza. Abbiamo manifestato contrarietà per la tempistica di comunicazione di RFI riguardo la soprindicata interruzione, comunicazione che è stata tardiva e non ha permesso a noi della Regione Marche di poter essere parte attiva nel processo decisionale.
In tale sede io e l’Assessore Baldelli abbiamo anche proposto a RFI ed a Trenitalia, come misura mitigativa del forte impatto sui servizi e del grande disagio creato agli utenti da tale interruzione, di prevedere una riduzione del costo dei biglietti per i treni di lunga percorrenza. Tale richiesta, tuttavia, ad oggi, non ha avuto riscontri da parte dell'Azienda.
La Regione Marche, come è noto, è titolare di un contratto di servizio esclusivamente per il trasporto ferroviario regionale e non ha competenza sul trasporto passeggeri di lunga percorrenza, di cui i Frecciarossa in questione fanno parte. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore. Mi fa piacere sapere che c’è stata attenzione rispetto a questo problema e sia stato chiesto a Trenitalia di trovare una misura mitigatrice, come l'ha definita lei, per prevedere la riduzione del costo dei biglietti perché ricordo che i contratti con Trenitalia sono stipulati dalle Regioni per ciò che riguarda la percorrenza regionale, e giustamente lei ha detto non nazionali, quindi altre tratte. Però dobbiamo anche riconoscere che proprio la tratta soppressa, a cui faccio riferimento, ovvero il Frecciargento per Roma, interessa soprattutto i residenti nelle Marche perché sono gli unici treni diretti per Roma da molte nostre città. Ad esempio da Pesaro gli unici treni diretti a Roma sono il Frecciargento del mattino e il Frecciargento da Roma il pomeriggio alle 17.
Qual è la conseguenza di questi lavori che durano 35 giorni circa? Che ora per raggiungere dalle Marche la capitale il costo è quasi raddoppiato, molti preferiscono passare per Bologna perché così riescono a prendere l'alta velocità, ma mentre prima il biglietto di una Frecciargento non superava i 70 euro, ora sono necessari più di 100 euro per andare a Roma. Chi deve fare andata e ritorno in giornata per motivi di lavoro è costretto a spendere oltre 200 euro ed è per questo che chiediamo una vera e propria trattativa con Trenitalia a cui lei oggi mi dice di aver già provveduto con un tentativo senza risposta.
Mi spiace dover notare che purtroppo a questo punto significa che la Giunta Acquaroli non ha abbastanza considerazione da parte della società. Grazie.
Interrogazione n. 1201 – a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Rossi
“Stato di attuazione della mozione n. 273 del 28/09/2022”
(Rinvio)
PRESIDENTE. Per quanto riguarda l'interrogazione n. 1203 del Consigliere Rossi l'Assessore Antonini non è in Aula. Consigliere, la vuole rinviare o attendiamo l'arrivo dell’Assessore?
Ha la parola il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. L’Assessore mi ha comunicato che avrebbe avuto necessità di altri elementi aggiuntivi per poter rispondere all'interrogazione, la rinvio.
E’ bene dire che ancora una volta un’interrogazione chiede al Presidente della Giunta di sapere se è stata data piena attuazione alla mia mozione, votata l'11 ottobre 2022, che impegnava il Presidente della Giunta a mettere in atto tutte le azioni necessarie affinché venisse annullato il pagamento del contributo di bonifica inviato dal Consorzio di bonifica delle Marche ai contribuenti residenti nei Comuni colpiti dall'alluvione del settembre 2022, nonché il condono dei bollettini e delle cartelle non pagate relative agli anni precedenti.
C'è urgenza perché, nonostante ci sia stato uno indirizzo ben preciso di tutto il Consiglio regionale, il Consorzio di bonifica fa orecchie da mercante e continua impunito a mandare le bollette e le cartelle di bonifica ai nostri alluvionati del 2022.
Tutto ciò è scandaloso, l'ha ribadito anche il Sindaco di Cantiano, però si è dimenticato di dire che noi l'avevamo chiesto.
Chiederei più che altro una convocazione immediata del Consorzio di bonifica, insieme ai rappresentanti dei Comuni e alle associazioni di categoria che fanno parte di questo ente, affinché si possa discutere e si possano togliere queste illegittime cartelle che arrivano ai nostri amici e concittadini alluvionati.
Interrogazione n. 1147
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Taglio fondi PNRR per la sicurezza sismica ospedaliera – chiarimenti”
Interrogazione n. 1163
ad iniziativa dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Progetti PNRR Regione Marche: richiesta aggiornamenti a seguito del decreto legge 2 marzo 2024 n. 19/2024 ‘Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)’”
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1147 della Consigliera Ruggeri e l’interrogazione n. 1163 dei Consiglieri Bora, Mangialardi, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Come è noto i soggetti attuatori del PNRR sono stati individuati nelle Aziende sanitarie territoriali.
Il cronoprogramma di questi lavori prosegue regolarmente, come dà seguito l’esposizione di questa risposta.
Nella misura M6 C1 - 29 case di comunità dovranno essere completate entro il 31 marzo 2026, per 14 di queste è già stato fatto l'affidamento dei lavori, per 15 siamo nella fase della progettazione definitiva ed esecutiva. Siamo a posto sia con i finanziamenti che con i tempi di esecuzione.
Per quanto riguarda la misura relativa alle Cot, alle centrali operative territoriali, per 12 su 15 sono terminati i lavori e per 3 i lavori saranno terminati entro il prossimo mese di giugno. E’ in corso l'installazione delle tecnologie per la connessione delle centrali operative.
Per quanto concerne invece la misura M6 C1 - 1.3 - gli ospedali di comunità nella nostra regione devono essere 9, per 5 sono già stati stipulati i contratti di esecuzione dei lavori: per 2, segnatamente Loreto, i lavori sono in corso, mentre per Chiaravalle i lavori sono terminati, per 2 c'è la fase dell'affidamento dei lavori.
Siamo in perfetta assonanza con la calendarizzazione dei lavori che sono coordinati e controllati da un organo governativo a livello centrale.
Per quanto concerne le misure che sono state introdotte il 2 febbraio con decreto legge, che relativamente ai capitoli di bilancio spostavano alcune risorse, il decreto legge è stato approvato in legge, ma non ha avuto effetti immediati relativamente ai lavori che stiamo eseguendo nella nostra regione. Anche in questo caso, come ho già detto nella precedente interrogazione nell'ambito della Conferenza delle Regioni, dove tutte le Regioni indistintamente dalla loro collocazione politica si riconoscono, tutti i 20 Assessori regionali alla sanità hanno chiesto al Governo che questi fondi siano al più presto messi a disposizione delle Regioni per l'edilizia sanitaria. Grazie.
PRESIDNETE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Mi sembra di poter affermare che questa filiera e questo modello Marche non funziona più, ma non ha funzionato da subito,
L'Assessore ha fatto la lista della spesa e dice che è soddisfatto, mentre noi dell'opposizione lo siamo molto meno perché siamo particolarmente preoccupati per i continui tagli che il Governo Meloni sta facendo sulla sanità, usandola come se fosse un bancomat, quando invece richiede risorse aggiuntive, non di perdere soldi che a fatica l'ex Presidente del Governo Conte è riuscito ad avere per migliorare anche e soprattutto la sanità della nostra regione.
Con il fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza era stato finanziato il programma “Verso un ospedale sicuro e sostenibile” prevedendo per la sicurezza sismica delle strutture ospedaliere: 250 milioni di euro per il 2021, 390 milioni di euro per il 2022, 300 milioni di euro per il 2023, 250 milioni di euro per il 2024, 140 milioni di euro per il 2025, 120 milioni di euro per il 2026, poi abbiamo scoperto invece che il Governo Meloni ha tagliato 1,2 miliardi per l’ammodernamento dei nostri ospedali. Questa cosa è stata messa nero su bianco, se non bastassero le parole dell'opposizione, dalla Corte dei conti, che ha scritto nella memoria sul decreto PNRR che c'è stata una significativa riduzione delle risorse destinate agli investimenti nella sanità e ai programmi di investimento regionali già avviati. Questa cosa avrà per la nostra regione degli importanti risvolti.
Vorrei fare anche l'elenco, oltre di quello che era previsto, di quello che è stato tagliato perché sono stati tagliati 510 milioni per il rinnovamento degli ospedali, 132 milioni per l'innovazione sanitaria, meno 34 milioni per il sistema salute ambiente clima.
In un momento in cui la sanità pubblica è devastata facciamo anche ulteriori tagli al PNRR, che colpiscono oltre 500 strutture tra case e ospedali di comunità e oltre 800 posti in terapia intensiva.
Questa è la seconda interrogazione che come Movimento 5 Stelle abbiamo fatto ed è la seconda volta che mi viene detto che per le Marche va tutto bene, ma si scorda di dire che la coperta è stata coperta da fondi della Regione e non da fondi del PNRR, che invece servivano a questo scopo, perché il vostro Governo non è in grado di ...
PRESIDENTE. Ha la parola , per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.
Manuela BORA. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta fornita, tuttavia non posso dirmi soddisfatta della sua replica, come peraltro già espresso anche dalla Consigliera Ruggeri.
Il vostro Governo ha previsto che gli investimenti pari a circa 1,2 miliardi di euro destinati alla realizzazione del programma denominato “Verso un ospedale sicuro e sostenibile”, già finanziati con il Piano nazionale complementare al PNNR, il cosiddetto PNC, siano posti a carico del fondo sull'edilizia ospedaliera previsto dall'articolo 20 della legge n. 67 del 1988 che finanzia la ristrutturazione edilizia degli ospedali ed il loro ammodernamento tecnologico.
E’ bene ricordare però che il progetto “Verso l'ospedale sicuro e sostenibile” è destinato all’adeguamento strutturale nel campo della sicurezza sismica degli edifici ospedalieri e quindi in una regione ad elevato rischio sismico, come la nostra, non è proprio, come dire, un elemento da prendere alla leggera.
A fronte di questa rimodulazione, l'incremento di 39 milioni di euro che il Governo ha previsto a valere sull'articolo 20 della sopracitata legge n. 67/1988 risulta quindi parziale ed assolutamente insufficiente.
Come se ciò non bastasse, dovrebbe essere nota poi la difficoltà di sostituire le risorse fresche, quelle di parte corrente del Piano nazionale complementare con le risorse in conto capitale ex articolo 20 e non è nemmeno detto, oltretutto, che queste risorse siano ancora disponibili perché alcune Regioni potrebbero averle in qualche modo già programmate, se non sono già state spese.
Su questa misura, come bene ha ricordato la Consigliera Ruggeri, si è espressa la Corte dei Conti informando del rischio che gli investimenti originariamente coperti con i soldi del fondo complementare al PNRR potrebbero non essere interamente coperti con altre risorse promesse dal Governo.
Questa misura è stata contestata dalle Regioni, non solo perché la rimodulazione voluta a livello nazionale, su fondi già ripartiti tra le stesse Regioni, non tiene conto del loro diritto alla propria programmazione, ma anche perché in molti casi gli investimenti che hanno subito il taglio sono già in corso con cantieri avviati e spesso con obbligazioni giuridicamente vincolanti. Non solo, il Governo non ha recepito quanto richiesto dalle Regioni, è andato avanti sulla sua strada e lei, Assessore, era presente alle Conferenze unificate? Cera qualcuno per le Marche oppure ormai ci mandano direttamente il suo badante? E se qualcuno ci è andato che cosa ha dichiarato? Il gruppo consiliare del Partito Democratico nutre forte preoccupazione al riguardo alla programmazione regionale. Grazie.
Interrogazione n. 1148
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Evacuazione dell’ospedale di Pergola”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione reca l’interrogazione n. 1148 della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Nell'ospedale di Pergola, come accade nella vita di ciascuno di noi, c'è stata un’interruzione del sistema di elettrificazione del plesso ospedaliero, sennonché quando è entrato in funzione il gruppo elettrogeno, dopo alcune ore, si è manifestato lo stesso guasto, per cui l'Azienda ha provveduto temporaneamente ad allocare i pazienti nell'ospedale di Urbino, poi tutto è ritornato nella condizione precedente il giorno seguente.
Nell'interrogazione si chiede se ci sono responsabilità.
Quando c'è un guasto ad una struttura elettrica bisogna immaginarsi che ci possano essere delle responsabilità. I lavori di manutenzione e di verifica erano stati tutti regolarmente eseguiti, quindi non si reputa che ci siano responsabilità per colpa e neppure responsabilità volontarie per dolo. La struttura è perfettamente efficiente.
Capisco che queste interrogazioni servono per fare politica, ma molto spesso vanno a denigrare il funzionamento di strutture.
Fare interrogazioni per un guasto elettrico mi sembra un eccesso, comunque, ognuno è libero di esercitare il proprio mandato come meglio ritiene. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, soprattutto perché mi dà la libertà di fare politica come meglio credo. E’ importante avere da lei l'assenso sulla mia conduzione in quest'Aula.
Sa che cosa è emerso da questa mia interrogazione? Quello che è emerso sulla stampa per questo guasto che può capitare? Che a Pergola c'erano 32 degenti.
Lei dice che la struttura è perfettamente efficiente, allora mi spiega perché proprio su Pergola andiamo a spendere più di quanto spendiamo in qualsiasi altra struttura della provincia, senza guardare la regione? 30 milioni, quando a Fano, dove avete un candidato Sindaco che spalleggiate e spingete, soprattutto facendovi forti, non so con che coraggio, sul tema della sanità, spendete molto di meno.
Se permette queste sono cose che all'opinione pubblica vanno dette.
Lei mi fa un favore con quello che ha appena affermato, che l'Ospedale di Pergola è perfettamente efficiente, mi spiega perché spendiamo tutti questi soldi per l'ospedale di Pergola per 32 degenti? Sì, certamente, quasi tutti i degenti che sono stati trasportati a Urbino non erano né di Pergola né delle zone limitrofe, ma venivano dalla costa perché lì si fa soprattutto riabilitazione.
I nostri anziani con le famiglie dietro sono costretti a fare i viaggi della speranza a Pergola, per tenere aperta quella struttura.
Si sta confondendo la sanità di prossimità con i servizi che servirebbero per tenere gli anziani vicino a casa, quindi telemedicina e domiciliarità e il PNRR dovrebbe essere usato per questo non per questi altri interventi. Grazie.
Interrogazione n. 1150
ad iniziativa dei Consiglieri Carancini, Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri
“Tecnologia avanzata di chirurgia robotica per le AASSTT di Macerata e Ascoli Piceno”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione reca l’interrogazione n. 1150 dei Consiglieri Carancini, Casini, Mangialardi, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Com’è noto a quest'Aula e anche all'opinione pubblica per il nuovo aggiornamento delle strutture sanitarie della nostra regione si è resa necessaria l'acquisizione di questa struttura robotica, in prima analisi nell'Azienda sanitaria territoriale di Fermo che ha avviato una procedura di gara per acquisire di questo tipo di tecnologia.
Al riguardo è stato fatto un approfondimento sulla capacità e l’appropriatezza di questa tecnologia, che è molto costosa, anche nelle Aziende sanitarie territoriali di Macerata e di Ascoli Piceno. Il risultato ha avuto esito positivo per cui l'Azienda sanitaria territoriale di Macerata, si è accoda nella procedura di gara a quella di Fermo per l'acquisizione di questa tecnologia e la stessa cosa sta facendo la l'Azienda sanitaria territoriale di Ascoli Piceno. Sostanzialmente ci troveremo con la struttura della tecnologia robotica sia nell’Azienda sanitaria territoriale di Macerata, che in quelle di Fermo e di Ascoli Piceno, recuperando un gap che vedeva la tecnologia robotica solamente presente nelle provincie di Ancona e Pesaro.
Come si vede, rispetto alle altre interrogazioni, stiamo cercando di colmare il gap e tutto ciò che era discriminante per le altre Aziende, soprattutto nel centro e nel sud delle Marche. Quindi la procedura, così come era stata annunciata da me e come era stata richiesta dai cittadini e dai dirigenti sanitari, sta procedendo nella direzione di portare queste altissime tecnologie, che saranno in grado di dare una risposta di appropriatezza e di aumentare il volume di alcune prestazioni molto delicate, sia nell'Azienda sanitaria territoriale di Macerata che in quella di Ascoli Piceno che in quella di Fermo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatti o meno, il Consigliere Carancini.
Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Sono contento che lei ha affermi questo, ma il vero problema rispetto alle sue risposte è che non ci sono atti.
La pubblica amministrazione parla per atti, Assessore, non parla per impegni, tra l'altro la vostra filosofia è che voi scaricate sulla struttura burocratica molto spesso responsabilità che sono le vostre.
Lei ha dichiarato il 28 di marzo che a Macerata sarebbe stato portato il robot chirurgico, questa piattaforma multidisciplinare.
Le voglio ricordare che questa piattaforma è fondamentale, non solo per Macerata, ma anche per Ascoli Piceno, le faccio un appello, non c'è solo di mezzo la disuguaglianza sanitaria, ci sono di mezzo una serie di vantaggi che riguardano gli investimenti su strutture tecnologiche che portano una serie di vantaggi, non solo dal punto di vista clinico, ma anche dal punto di vista finanziario della mobilità passiva.
Lei è al corrente che a Terni, Teramo e Perugia, che sono le province confinanti con Macerata ed Ascoli Piceno, c'è il robot, la piattaforma tecnologica multidisciplinare che serve a dare una serie di vantaggi incredibili, oltre, aggiungo, alla riduzione veloce delle liste di attesa.
Lei afferma queste cose, ma purtroppo non c'è di fatto, l'ho verificato, Assessore, un solo atto formale che confermi questo. Se c’è sono felice e le dico bravo perché questo significa capire cosa vuol dire priorità in termini di sanità. Non tutte le cose sono indispensabili, tutte sono utili, ma ce ne sono alcune indispensabili. Lei avrà letto le dichiarazioni della primaria dell'Unità operativa complessa di urologia a Macerata pochi giorni fa la dottoressa XX invocava insieme a tutte le altre situazioni, spero che vengano confermate le parole.
Assessore, riprendo perché è indispensabile raccontarle la vicenda di Appignano, come lei ha fatto, qui non ci sono di mezzo le pretestuosità politiche, ci sono i fatti, state cacciando dalla casa di riposo della Fondazione Falconi di Appignano, 6 anziani, dagli 80 ai 95 anni, che la vostra direttrice XY intende sradicare da una comunità che sta insieme da anni. Spostare pazienti così anziani vuol dire minare l'anima. Grazie.
Interrogazione n. 1149
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Aggiornamento attività Referente regionale Medicina di Genere”
(Rinvio)
PRESIDENTE. Assessore, ha recuperato la n. 1149 della Consigliera Vitri? Non ce l’ha quindi la rinviamo. Consigliera, la rinviamo perché non c’è la risposta.
Interrogazione n. 1155
ad iniziativa del Consigliere Santarelli
“Criticità inerenti la partecipazione del Centro dialisi di Senigallia nel progetto di dialisi turistica per il 2024”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1155 del Consigliere Santarelli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. In merito a questa interrogazione l'Azienda sanitaria territoriale di Ancona comunica che ha già predisposto gli atti per garantire questo servizio, in perfetta assonanza con le altre strutture sanitarie. L'atto riorganizzativo è stato inviato questa mattina, io non l'ho ancora letto. Comunque voglio rassicurare l’interrogante che il servizio sarà garantito come nei precedenti anni. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Santarelli.
Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Noi del gruppo di Rinasci Marche, che siamo l'unica forza civica e solidale in Regione, la ringraziamo nuovamente per il suo riscontro, ma riteniamo che con questa interrogazione si debba fare un sunto di quello che è accaduto perché l’interrogazione sul centro dialisi di Senigallia, nel progetto di dialisi turistica per il 2024, va trattato con doverosa attenzione e in tempi adeguati, fornendo un quadro che riguarda le scelte politiche locali con un giusto distinguo.
Noi abbiamo agito in prima istanza, mentre dopo, peraltro in modo vago e approssimativo e io dico anche bugiardo, il Sindaco di Senigallia ha riportato sulla stampa un mese dopo.
La nostra interrogazione è stata riportata il 28 marzo 2024 ed il gruppo di Rinasci Marche è stata la prima forza politica della Regione a porre attenzione sulla dialisi turistica per prendere poi atto sulla stampa della notizia che nella prossima estate il servizio di dialisi estiva dell'ospedale di Senigallia risulta garantito, come lei ha appena detto. Come ha affermato lo stesso Sindaco di Senigallia, ma la sua posizione su questo tema è indifendibile perché a parole la problematica ad oggi sembrerebbe risolta, ma nei fatti è una volontaria distrazione del Sindaco di Senigallia perché va ancora verificata l'organizzazione della modalità di gestione del servizio stesso, come contestualmente riferendosi all'Ospedale di Senigallia, la conclusione di lavori per il nuovo polo endoscopico prevista per la fine di questo mese di maggio.
Il fatto è che noi del gruppo di Rinasci Marche civici e solidali chiedevamo tempestivamente, ben prima, in tempi non sospetti, è bene ricordarlo, il 28 marzo, e le rassicurazioni fornite dal primo cittadino di Senigallia sono come polvere sotto il tappeto, spazzata almeno momentaneamente per questa stagione estiva.
Come ribadiamo nell'atto di stamane le criticità vanno sempre considerate e verificate perché si può ragionevolmente affermare che oramai si sono cronicizzate in molti ambiti: strutturale, sicurezza, impiantistica carenza di operatori, supporto di personale medico.
Nello specifico voglio rimarcare in questi punti problemi ancora non risolti dove il Sindaco di Senigallia ha detto più volte falsità in merito:
1) mancanza di postazione letti nei turni diurni (attualmente vi sono solo due postazioni in uso);
2) difetto nei criteri di sicurezza, in caso di emergenza (metratura inadeguata con tre lati a muro);
3) mancata attivazione da parte dell'Ast del contratto di manutenzione dell'impianto per l'osmosi;
4) assenza da circa un anno di personale idraulico interno;
5) indisponibilità del personale di supporto a seguito di pensionamenti e malattie;
6) trasporto di pazienti da reparti di degenza, la sistemazione di materiali dialitici, movimentazione di provette, sempre più a carico, impropriamente, del personale infermieristico che perde così continuità nelle funzioni di assistenza specialistica;
7) carenza di 4 medici nefrologi a fronte di un medico precario con contratto a termine di diverse specializzazione;
8) malcontento da parte del personale medico ed infermieristico per la tassazione eccessiva sulla propria retribuzione e pagamento tardivo dei compensi, dopo 7-8 mesi rispetto al termine del progetto.
Concludiamo, noi del gruppo di Rinasci Marche, proprio per i nostri impegni di sentinelle civiche e solidali, vogliamo vedere se le rassicurazioni che lei, Assessore, ha fatto e che ha fatto il Sindaco di Senigallia sulla stampa, ad oggi parole al vento, si concretizzeranno nella risoluzione dei problemi, che ho elencato, gli 8 problemi che ho elencato.
Monitoreremo se la partecipazione del centro dialisi di Senigallia, nel progetto di dialisi turistica per il 2024, sarà davvero adeguata per fornire con la massima efficacia …, ed io sottolineo efficienza ed efficacia perché qui non si scherza, qui si limitano fortemente gli operatori che lavorano tutto l'anno, i pazienti che fanno dialisi tutto l'anno, per dare un semi segnale turistico per queste povere persone che vengono ad avere un servizio pessimo e scadente. Magari troveranno un ottimo albergo, ma lì dentro avranno un servizio pessimo e scadente.
Ai poveri pazienti per dare contezza …, grazie, e sottolineiamo, ringraziamo l'Assessorato che oggi ci ha garantito che il servizio può essere effettuato nella maniera migliore.
Staremo a vedere, a controllare sempre come sentinelle civiche e solidali perché noi abbiamo a cuore la nostra sanità, i nostri pazienti e anche i nostri turisti. Grazie.
Interpellanza n. 30
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti e Mastrovincenzo
“Politica sanitaria regionale concernente il potenziamento della rete dell’assistenza extraospedaliera residenziale e semiresidenziale”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 30 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Questa interpellanza sottoscritta da tutti i Consiglieri del Partito Democratico è molto importante perché riguarda l'organizzazione dei servizi socio-sanitari, e in particolar modo il tema sia delle tariffe che della ridefinizione del fabbisogno.
Il fabbisogno di servizi residenziali e semi-residenziali ospedalieri è importantissimo per garantire un'offerta che risponde alle reali necessità dell'assistenza degli utenti, evitando che ci siano persone con patologie complesse che vengono ospitate in strutture con minore assistenza. Questo purtroppo succede perché i posti che sono distribuiti sul territorio molto spesso non sono calibrati sulle reali necessità e questo da una parte è un disservizio per gli ospiti, per gli utenti, dall'altra è un problema per chi gestisce i servizi perché viene riconosciuta una tariffa più bassa.
C'è comunque la necessità di prevedere ulteriori risorse perché da febbraio 2024 è previsto il nuovo contratto collettivo nazionale, per quanto riguarda le cooperative sociali è previsto un incremento del 6,4% che andrà nel 2025 al 14,7%.
Le cooperative, che attualmente si occupano di servizi socio-sanitari e gestiscono sia le strutture residenziali che semi-residenziali, hanno già dovuto riconoscere questo tipo di aumento, ma non c'è un corrispettivo aumento delle tariffe da parte del soggetto che chiede il servizio.
E’ una tematica molto complessa, mi rendo conto, che richiede anche risorse non ridotte, però occorre prevedere da subito una rimodulazione del bilancio altrimenti queste spese andranno a caricarsi sulle famiglie.
Le cooperative che forniscono il servizio, per stare aperte, non possono rimettere i soldi tutti i mesi anche perché hanno vinto delle gare con determinate condizioni, quindi il rischio è che ci sia un ulteriore aggravio nei confronti delle famiglie che hanno i loro cari in queste strutture.
Ricordo che anche l'adeguamento dei nuovi manuali di autorizzazione di accreditamento ha avuto un significativo impatto economico sugli enti gestori che sono stati chiamati a garantire nuovi standard di tipo sanitario, che molto spesso sono risultati eccessivi rispetto a quelli che sono le reali prestazioni erogate. Mettiamo insieme le prestazioni, i nuovi standard di accreditamento con i nuovi manuali, il fatto che ci sono dei servizi che sono stati previsti e non sono in linea con le reali necessità, il nuovo contratto collettivo nazionale, il rischio è che molte realtà che oggi gestiscono i servizi si trovino in grandi difficoltà economica e tutto questo problema venga poi riversato sulle famiglie, che quel servizio devono comprare, ritrovandosi con un aumento delle rette e a non essere più in grado di rispondere a queste esigenze.
Ricordo che tutto parte dalla delibera di Giunta regionale 1331/2014 quando c'era stato un accordo, poi nel 2017 le tariffe sono state leggermente implementate. Nella delibera di Giunta regionale n. 1115/2018 era prevista l'istituzione di un tavolo permanente di consultazione, che non è mai stato convocato. Sommiamo tutte queste cose e ci rendiamo conto di quante siano le difficoltà che oggi hanno le realtà che devono fornire i servizi, ma soprattutto le famiglie che si trovano tariffe sempre più alte. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.
Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Il tema è di particolare evidenza e di particolare rilevanza nella nostra regione, posto che oltre il 35% della nostra popolazione è particolarmente longeva e merita di essere accudita e assistita nelle migliori strutture sanitarie della nostra regione, anche per la capacità che hanno dimostrato di portare ricchezza e sviluppo nel corso della loro attività lavorativa.
Sento il dovere di dire che è un imperativo categorico da parte della Regione, dell'Assessorato, che ho la responsabilità di dirigere, e della Giunta regionale di garantire che queste tariffe siano il più possibile vicine e prossime alla sostenibilità economica delle famiglie. A tal riguardo e per evitare che si possa parlare di questa materia senza conoscere approfonditamente le questioni, informo l'interrogante e l'Assemblea del fatto che il 14 maggio per le dipendenze patologiche e il 7 maggio per la salute mentale, disabilità e per altre strutture si sono svolti degli incontri, da ultimo con i rappresenti degli enti gestori di queste strutture per addivenire ad una soluzione del problema.
Ora devo anche aggiungere che su questa materia è intervenuta, come sappiamo, per le norme relative alla concorrenza, quindi per le fonti extra nazionali relative al trattato sull'Unione europea, la legge che prevede che dal 31 dicembre 2024 si debbano avviare dei bandi per mettere a gara queste strutture. E ‘evidente che l'applicazione di queste misure normative, che provengono dal principio di concorrenza nei servizi all'interno dell'Unione europea, porrà sicuramente delle difficoltà, soprattutto alle strutture più piccole perché le strutture più grandi, quelle appetibili, che possono garantire un accesso alle imprese della sanità privata, potranno essere partecipate, mentre le strutture più piccole, quelle con poche persone da assistere, nel momento in cui verranno messe a gara potranno risentire delle conseguenze negative.
Tutto ciò premesso, è importante che la normativa di fonte europea relativa alla messa a gara di queste strutture debba con ragionevolezza prendere in considerazione anche le strutture più piccole. Non sto dicendo di essere contrario all'applicazione delle misure sulla concorrenza di fonte europea, sto dicendo che quella normativa, che viene applicata d'emblée, senza tener conto della diversificazione e della dispersione di queste strutture sul territorio, indubbiamente può creare dei problemi per la continuità dell'assistenza a queste strutture e a queste persone.
Infine, relativamente alla richiesta avanzata dagli enti, dalle famiglie e da tutti noi, è chiaro, e lo dico anche all'Assessore Brandoni, che nel prossimo esercizio di bilancio dobbiamo fare uno sforzo per rinvenire delle risorse perché sono ormai quattro anni di governo della nostra consiliatura e dobbiamo dare un segnale alle strutture, agli enti e ai cittadini per garantire nell'ambito della limitatezza delle risorse regionali disponibili - dobbiamo dirlo con grande chiarezza - nell'ambito delle grandi limitazioni che le risorse regionali hanno, un'apertura almeno in via progressiva delle istanze che provengono dai cittadini, dagli enti, soprattutto per garantire una migliore qualità di assistenza alle persone che sono in queste strutture residenziali e che, come ho detto non demagogicamente ma perché di questo sono convinto, meritano grande attenzione per il grande sforzo e il lavoro che hanno fatto nella loro vita, trattandosi di persone che hanno ricostruito il nostro Paese dopo la seconda guerra mondiale.
Credo che sia un dovere della maggioranza, ma di tutto il Consiglio regionale, tenere in debito conto queste rivendicazioni e mi farò promotore nell'ambito della Giunta regionale e della maggioranza per rinvenire risorse che possano garantire almeno l'avvio di un percorso di questa natura. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.
Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore per la risposta.
Mi raccomando perché il tema delle risorse è fondamentale e mi rivolgo non solo all’Assessore Saltamartini, ma anche all'Assessore Brandoni.
Sono quattro anni di governo della nuova maggioranza, queste risorse che vengono riconosciute a chi gestisce il servizio non sono mai state previste, oggi il tema sta diventando sempre più importante perché le famiglie subiscono aumenti continui.
Da una parte c'è il tema del contratto, dall'altra parte c'è la necessità di poter garantire questi servizi.
Assessore, anche l'altra parte dell'interrogazione chiedeva di riuscire a ridefinire il fabbisogno perché le esigenze sono cambiate e noi abbiamo strutture che sono pensate per determinate patologie, mentre in realtà ci sono persone che hanno malattie più gravi che richiedono un'assistenza più elevata e quindi costi maggiori.
Oggi chi gestisce questi servizi fa i miracoli, cerca di gestire i servizi come se fossero patologie minori e questo inevitabilmente porta a dei disservizi.
Non è che le persone che lavorano in queste strutture non danno tutto loro stesse o non lavorano bene, il problema è che se il personale ha una certa tempistica di assistenza, che è troppo bassa rispetto alla reale esigenza, inevitabilmente si crea un disservizio.
Due temi fondamentali: le tariffe, soldi che la Regione deve prevedere, e la ridefinizione dei fabbisogni, soprattutto alla luce dell'aumento dei costi, non solo del nuovo contratto collettivo nazionale firmato, ma anche dei nuovi requisiti dei nuovi manuali per potersi accreditare, che richiedono standard maggiori, quindi costi da parte di chi gestisce queste strutture.
Interrogazione n. 1093
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Disegno di legge approvato dal Senato della Repubblica il 23/01/2024 – Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione - Atto Camera n. 1665”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1093 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Sul piano dalla stretta legittimità, fatta salva ogni valutazione di merito, si segnala che fra le funzioni del Consiglio delle autonomie locali, di cui l'articolo 11 legge regionale n. 4 del 2007, non rientra quella di esprimere pareri su disegni di legge statali.
Inoltre, a differenza di precedenti e analoghe occasioni di sindacato ispettivo, richiamate nel preambolo all’interrogazione, viene chiesto se è condivisa o meno nel merito un'iniziativa legislativa statale.
Sul punto giova rilevare che l'articolo 133, comma 1, del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell'Assemblea legislativa regionale delle Marche, prevede che ciascun Consigliere può interrogare la Giunta su fatti, atti e questioni rientranti nella competenza della Regione.
In questa fase di discussione del disegno di legge, la fattispecie non rientra nella competenza della Regione anche perché la Conferenza Stato-Regioni si è già espressa.
La Conferenza Stato-Regioni è il luogo in cui sono esercitate le funzioni consultive dai vari soggetti istituzionali, è in tale sede che è stata espressa la posizione della Regione. In tale sede la Regione Marche, insieme alla maggior parte delle altre Regioni, ha espresso un articolato parere favorevole sul disegno di legge, con proposte di modifica. Lo stesso Presidente della Regione è stato audito in merito al disegno di legge della Commissione affari istituzionali del Senato in data 1giugno 2023 e ha esposto con completezza la propria posizione.
Il testo approvato dal Senato ha accolto i rilievi della Conferenza e le posizioni espresse nelle audizioni in materia di previa determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni di invarianza finanziaria, di superamento del criterio della spesa storica e di introduzione del criterio dei costi standard, già in parte affrontati con legge finanziaria.
Nell'interrogazione sono riportati i rilievi della Banca d'Italia e dell'Ufficio parlamentare di bilancio, della Commissione europea, di alcune Regioni, senza citare il successivo recepimento, in sede di approvazione da parte del Senato, delle proposte di emendamento approvate dalla Conferenza delle Regioni per superare gli aspetti critici indicati dalle suddette autorità.
Per quanto attiene rilievi del sulla frammentazione, l'interrogazione considera il fatto che per molte materie di legislazione concorrente (esempio istruzione ambiente e cultura) esistono duplicazioni di uffici statali decentrati e uffici regionali che gestiscono ciascuno una frazione di singole funzioni, per cui se l'autonomia differenziata sarà realizzata come previsto ad invarianza finanziaria, trasferendo alle Regioni interessate le competenze degli uffici statali decentrati, si otterrebbe una deframmentazione ed una semplificazione organizzativa.
Pertanto, sebbene la questione ecceda quanto previsto dall'articolo 133, comma 1, del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell'Assemblea legislativa, come sopra specificato, è possibile evidenziare che la posizione della Regione Marche è quella espressa nella Conferenza Stato-Regioni e in sede di audizione del Presidente presso la Commissione affari istituzionali del Senato, con l'apprezzamento per il recepimento da parte del Senato delle proposte della delle Regioni.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. A me dispiace ogni volta, diciamo, fare considerazioni complicate, però voglio dire all'Assessore Brandoni che chi gli ha scritto la risposta ha saltato qualche passaggio e sarebbe opportuno che facesse qualche ripasso su quelle che sono le competenze regionali e anche le competenze delle autonomie locali, del Cal ad esempio.
Si dice che la Regione non ha competenze su un atto dello Stato, del Parlamento, ma che scherziamo! A prescindere dal fatto che noi sappiamo che a Costituzione vigente la Regione può impugnare eventuali leggi del Parlamento, figuriamoci se non può impugnare le leggi di riforma costituzionale sulle autonomie differenziate, ci mancherebbe. Ma che ci sia questa competenza è tanto vero che la Giunta regionale nella X legislatura con propria delibera n. 254/s3.18, previa acquisizione del parere del Consiglio delle autonomie locali, ce l'ha qualche competenza il Cal, deliberava di presentare all'Assemblea legislativa delle Marche la proposta di deliberazione concernente “Indirizzi per l'avvio del negoziato con lo Stato finalizzato alla definizione di ulteriore forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione”. Questo non avveniva nel secolo scorso, ma il 6 marzo 2018 e l'Assemblea legislativa, questa Assemblea legislativa, con deliberazione n. 72 del 29 maggio 2018, sotto la Presidenza del Consigliere Mastrovincenzo, approvava gli indirizzi per l'avvio del negoziato con lo Stato sull'autonomia differenziata, perché nella Conferenza delle Regioni il Presidente esprime la sua opinione, quella della Giunta, ma noi riteniamo che l'Assemblea legislativa delle Marche, che è l'altra parte dell'istituzione, quella legislativa, si debba esprimere prioritariamente su una riforma costituzionale che la riguarda.
Non è possibile che l'amministrazione regionale sia silente dinanzi al grande dibattito che c'è, tra l’altro è stata approvata in Parlamento con uno scambio indecoroso. Grazie.
Interrogazione n. 1159
ad iniziativa dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Cesetti, Carancini, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri
“Stop superbonus aree cratere sisma centro Italia”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1159 dei Consiglieri Casini, Mangialardi, Cesetti, Carancini, Biancani, Bora, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.
Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. La modifica legislativa oggetto di interrogazione non limita le garanzie di ricostruzione nelle aree terremotate per tutti coloro che risultano danneggiati dal sisma del 2016.
Le disposizioni dell'articolo 2, comma 3 ter.1, del decreto legge del 16 febbraio 2023 n.11, consentono, in deroga al comma 1 del medesimo articolo, l'esercizio delle opzioni di cui all'articolo 121, comma 1, lettere a) e b) B del decreto legge 19 maggio 20 n. 34, convertito con modificazione della legge 17 luglio 2020 n. 77, agli interventi di cui all'articolo n. 119, comma 1 ter, 4 ter e 4 quarter, del predetto decreto legge. effettuati in relazioni ad immobili danneggiati dagli eventi sismici verificatisi il 6 aprile 2009 e a far data dal 24 agosto 2016 nelle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, e risultano porsi a completa copertura economica, anche in relazione all'arco temporale di riferimento al momento previsto dalla norma, delle esigenze dei danni causati dal sisma 2016.
Invero, sulla base delle valutazioni economiche effettuate in relazione all'anno precedente, si ritiene che il decreto legge del 29 marzo 24 n. 39, in particolare l’articolo 1, comma 1, lettera b), che ha attuato la modifica normativa sopra richiamata e oggetto delle osservazioni, non limiti le possibilità e le garanzie riconosciute ai terremotati.
Nel merito la struttura del Commissario straordinario con nota acquisita prot. USR n. 47902 del 9 aprile 2024 ha ribadito che la sommatoria di incentivo/contributo appare in grado di garantire, nei limiti di spesa indicati dall'articolo 1 comma 1 lettera B del decreto legge n. 3424, la prosecuzione e l'ultimazione degli interventi di ricostruzione che beneficiano beneficeranno del meccanismo previsto dalle nuove disposizioni di legge. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Io le faccio dei conti molto semplici, così invece di tutte quelle norme che le hanno scritte parliamo in maniera più terrena e le dico solo questo: sono rimasti nel cratere 22.000 cantieri, la dotazione finanziaria per la parte di accollo dei privati rispetto alla copertura del sisma, quella che riguarda la cessione del credito il 110, è di 330 milioni di euro il che significa che sono 15 euro a cantiere.
Credo che sarebbe da preoccuparsi rispetto a questo e glielo dico perché chi non è partito con il cantiere, non è soltanto chi è stato poco attento alla ricostruzione, ma ci sono tutti quelli che hanno avuto i danni dal terremoto, nelle aree come Arquata, Capoluogo e frazioni come Pescara, per esempio, o Capodacqua, dove ci sono stati oltre 50 morti e dove non c'è più l'area di sedime, Assessore. Significa che non c'è più il terreno perché è franato, è franato anche il terreno dove erano le case. Queste persone non hanno potuto iniziare la ricostruzione e tantomeno potranno iniziarla entro i termini stabiliti dal decreto, cioè presentare entro giugno il progetto di ricostruzione, come dice il Commissario, e se non lo faranno perderanno sia il Cas che la possibilità della cessione del credito.
E’ chiaro che non possiamo permettere di limitare a 300 milioni di euro la spesa necessaria per aiutare la ricostruzione proprio di quelli che hanno avuto maggiori danni, perché io che ho avuto danni alla mia abitazione l'ho sistemata a mie spese già da quattro anni, ma aveva dei danni lievi. Chi ha avuto danni gravi, soprattutto chi era all'interno di un piano di recupero e non ha potuto iniziare i lavori o chi, ripeto, non ha l'area di sedime, proprio coloro che hanno subìto maggiori danni economici perché hanno perso lavoro, casa e anche familiari che sono morti, li abbandoniamo completamente.
Il fatto che si vada avanti a dire: abbiamo ottenuto questi 300 milioni di euro, è una vergogna, io non mi vanterei. Assessore, lei non si è vantato, ma se fossi nell'Ufficio della ricostruzione non mi vanterei perché questa è una grande limitazione proprio per il cratere più sofferente. Grazie.
Interrogazione n. 1111
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Situazione dipendenti BRT della filiale Osimo-Ancona”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1111 del Consigliere Latini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. In merito alla questione da lei sollevata abbiamo avviato un’interlocuzione, ma ufficialmente non siamo stati mai coinvolti in questa situazione né dalla parte sindacale né da quella aziendale. Abbiamo però avviato un’interlocuzione con le organizzazioni confederali per conoscere la situazione, tenendo presente che la BRT è un'azienda in amministrazione giudiziaria e l'attuale amministratore sta lavorando per riequilibrare la gestione aziendale.
In quell'occasione i sindacati confederali ci hanno informato di aver avuto diversi contatti sia con l'appaltatore subentrante che con quello uscente, che a breve sarebbe addivenuto un incontro tra le parti a tutela dei lavoratori.
Pochi giorni dopo questo confronto informale che abbiamo avuto è apparso un comunicato stampa che confermava quanto indicato, la stipula di un accordo sottoscritto da CGIL CISL che prevedeva una serie di garanzie per i lavoratori, tra le quali l'inquadramento dei cosiddetti padroncini come lavoratori dipendenti. Infatti l'accordo prevede l'assunzione di 23 padroncini e 36 driver, che attualmente hanno un rapporto di lavoro subordinato, ai quali verrà elargita un'indennità di trasferta giornaliera più sostanziosa rispetto a quella pagata attualmente dall'azienda.
Il nuovo modello elimina la figura dei padroncini, si tratta di un progetto regionale in cui saranno coinvolti 56 padroncini e 256 aziende delle Marche, che impiegano da 1 a 8 dipendenti al loro interno.
Novità anche sul fronte delle movimentazioni alla BRT con un cambio di appalto per le filiali di Ancona, Jesi, Pesaro, Civitanova Marche, nuovo appalto che ha preso il via dall’1 marzo e con il quale è stato sottoscritto un accordo tra Filt CGIL, Filt CISL e l'azienda, nel quale sono stati definiti la rioccupazione di tutto il personale, gli stessi livelli di inquadramento della precedente gestione, il recupero degli scatti aziendali pregressi, nonché la conferma dell'orario di lavoro.
L'azienda subentrante percepisce anche l'accordo sul premio di risultato, buono pasto, altri benefit e iniziative di questo genere. Il tutto c'è stato confermato anche dal sindacati.
Vorrei sperare che tutto sia ricondotto a queste condizioni che mi sembrano molto positive, però, ripeto, noi ufficialmente non sono stati coinvolti in questa attività, sono informazioni che abbiamo ricercato in accordo informali con fonti sindacali che ci hanno su questo rassicurato. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Latini.
Dino LATINI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, della risposta, la mia replica sarà brevissima.
Il tema del lavoro, il tema del trattamento economico giuridico dei lavoratori, il trattamento del sistema delle mansioni di lavoro in un settore particolarmente soggetto a una modalità di lavoro, a volte ai limiti della norma come quello della logistica, credo che meriti l'attenzione anche del Consiglio regionale.
Ho sottoposto alla sua attenzione l’interrogazione per un semplice motivo perché la tutela del mondo del lavoro, soprattutto ai livelli ritenuti non qualificanti, necessita l’aiuto delle istituzioni. Non si parla soltanto di salario minimo, si parla di mansioni, di tutela del posto di occupazione, delle modalità del trasferimento del capitale, di chi ne ha la titolarità, della possibilità del lavoratore di avere quelle giuste misure e consentire allo stesso una tutela dei suoi diritti.
Se mettiamo un focus a livello regionale su quel sistema, che lei ha centrato, fatto non soltanto dalla grande impresa logistica, ma da una serie di ditte, di piccoli imprenditori, di piccole titolari, di ditte individuali, mettiamo in essere un sistema complessivo di tutela e sistemi di sicurezza, anche nell'ambito dei luoghi di lavoro, che merita ed ha la funzione di consentire il maggior numero di lavoratori in essere con modalità e mezzi della propria persona e del proprio trattamento economico giuridico adeguato all'impegno che mettono, che realizzano non soltanto la loro occupazione, raggiungono non soltanto il loro salario, il loro stipendio, ma mettono un tassello importante per quello che è il sistema della logistica e dell'attività occupazionale della nostra comunità. Grazie.
Interrogazione n. 1162
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Vitri
“Situazione disponibilità ed assegnazione alloggi gestiti da ERAP nella provincia di Ancona”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1162 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Sono diverse le richieste in questo senso, cercherò di essere celere per poter rispondere a tutte.
Per quanto riguarda la prima domanda: quanti dei 1.000 alloggi che oggi necessitano di manutenzione sono ubicati nella provincia di Ancona?
Nella provincia di Ancona ne sono ubicati 264, di questi 135 sono attualmente in manutenzione, 25 sono già stati ripristinati, 8 non sono ripristinabili ed hanno problemi particolarmente seri e 96 hanno oggi la cosiddetta sfittanza, nel senso che sono liberi da poco, quindi non sono ancora stati reinseriti nel circuito
Per quel che riguarda la seconda domanda: quanti di questi alloggi hanno manutenzioni in corso? Sono rientrati già nella mia risposta.
Poi mi chiedete se ci sono alloggi non assegnati per mancanza di graduatorie. Il numero di alloggi non assegnati per mancanza di graduatorie non li ho, però vi elenco brevemente i Comuni che non hanno graduatorie, sono i Comuni di: Camerata Picena, Castelbellino, Castelplanio, Cerreto d'Esi, Chiaravalle, Genga, Monte Roberto, Offagna, Rosora, San Marcello e Staffolo. Questi Comuni attualmente non hanno una graduatoria, quindi in parte contribuiscono a questo ritardo.
Quali sono i motivi burocratici e di interpretazione delle norme che rallentano le procedure di assegnazione? Su questo do un contributo, al di là delle motivazioni, gli alloggi sfitti oggi complessivamente, non tanto quelli in manutenzione, ma quelli sfitti a disposizione dei Comuni, sono 608, che sono tanti, di questi 448 sono in provincia di Ancona, a confronto dei 71 di Pesaro-Urbino, dei 30 di Macerata, dei 16 di Ascoli Piceno e dei 43 di Fermo. Capiamo che c'è una situazione particolarmente pesante per quel che riguarda la provincia di Ancona.
Da quanto sopra detto, risulta una criticità particolare nella provincia di Ancona, questo è stato condizionato prevalentemente dalla situazione storica dei questi anni del Comune di capoluogo, nel quale sono disponibili ben 291 alloggi ad oggi non assegnati.
Allo stato attuale l’Erap presidio di Ancona, sebbene abbia la capacità finanziaria per riattare anche ulteriori alloggi che risultano in propria disponibilità, rallenta un po' questo percorso perché non fa altro che mettere a disposizione alloggi che poi non vengono messi in campo.
Questa è una situazione abbastanza grave, sono già stati avviati da tempo confronti con tutti i Comuni ed in particolare con quello di Ancona per capire come poter interpretare e risolvere questo tipo di attività, che possa nel più breve tempo possibile smaltire questa mole di situazione, anche perché la graduatoria c'è, le famiglie in attesa ci sono.
A volte succede che in qualche piccolo Comune ci sono degli alloggi e non ci sono i richiedenti, in qualche caso c'è anche questa situazione. In Ancona la situazione non è questa, le graduatorie ci sono, però c'è questo ritardo che spero si riesca a colmare nel più breve tempo possibile. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.
Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Il tema della casa, Assessore, lei lo sa bene, ne abbiamo già parlato in altre occasioni, è particolarmente rilevante anche per la nostra regione.
Un recente convegno che ha coinvolto l'Erap ed anche le organizzazioni sindacali ha messo in evidenza che sono 1.870 gli sfratti della nostra regione nell'ultimo anno e la maggior parte è stata per morosità non colpevole. Oltre a questo, anche di questo abbiamo parlato in altre occasioni, c'è stata la quasi totale cancellazione del fondo nazionale per la morosità non colpevole, si è passati dai 250 milioni addirittura a solo 12 milioni e al taglio, anche di questo abbiamo parlato, si ricorderà, in un paio di occasioni, una della Consigliera Vitri e una per la mia interrogazione, della legge 431, che prevedeva il sostegno per gli affitti.
Davanti a questo quadro è evidente che l'edilizia residenziale pubblica assume un rilievo fondamentale e su questo dobbiamo incidere.
La ringrazio per la puntualità dei dati, ce n'è uno che non mi porta rispetto a quello che peraltro è emerso anche da recenti convegni e dibattiti sul tema che riguarda gli appartamenti sfitti, che a me risultano addirittura 1.592 nelle Marche, mentre lei mi ha parlato di 608 abitazione sfitte, se ho capito bene, poi magari rileggerò l’interrogazione scritta.
E’ un problema il fatto che Ancona città abbia questo grande numero di alloggi sfitti, quando nelle Marche in generale, ma ad Ancona in particolare, ci sono 9.000 richieste, di domande di case popolari. Sono famiglie in attesa, è evidente che bisogna dar loro delle risposte, però, se ci sono tanti appartamenti sfitti, non so neanche più se valga la proposta del Presidente dell' Erap che recentemente ha parlato di raddoppio del patrimonio esistente, ma se c'è patrimonio esistente che non viene utilizzato c'è un cortocircuito che evidentemente va sanato al più presto possibile.
La invito, Assessore, a prendere contatti con l'Erap e per quanto riguarda gli appartamenti sfitti a sollecitare soluzioni, in particolar modo per quanto riguarda il capoluogo di Regione. Grazie.
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Eravamo rimasti che l’Assessore Saltamartini avrebbe cercato la risposta alla mia interrogazione ed io sono ancora in attesa. Grazie.
PRESIDENTE. L’ho sentito, non ha la risposta scritta.
Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Non ce l’ha, allora mi permetto di aggiungere che è piuttosto grave che non ci sia una risposta ad un’interrogazione presentata il 20 marzo 2023, un anno e due mesi fa.
Un’interrogazione che ho presentato relativamente al referente sulla medicina di genere, è la seconda che presento su questo tema. Dopo un anno e due mesi pensavo che l’Assessore avesse perso la risposta e dovesse solo cercarla tra i fogli, invece ha detto che non ce l’ha.
E’ mancanza di rispetto nei confronti di tutti i rappresentati dell’opposizione, di me in particolare che ho presentato questa richiesta 14 mesi fa. Mi permetto di sottolinearlo perché mi sembra impossibile.
PRESIDENTE. Solo una precisazione, l’Assessore, da quello che ho compreso, ha detto che la risposta non era inserita nel dossier che si porta dietro per le risposte agli atti. Ha detto la prossima volta.
Questo è quello che ci ha dato come risposta e credo che sia possibile anche verbalizzare perché comunque io ho sentito. Andrà al prossimo ordine del giorno, però prendo atto della sua legittima lagnanza.
Proposta di atto amministrativo n. 63
ad iniziativa della Giunta regionale
Richiesta di indizione dell'inchiesta pubblica di cui all'art. 24 bis del D.lgs. 152/2006 al Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica per il progetto: Impianto per la produzione di energia elettrica da fonte eolica ubicato nei comuni di Sassoferrato (AN) e Fabriano (AN), denominato 'Monte Miesola', di potenza complessiva pari a 47,6 MW. Procedimento di VIA/PNIEC. Proponente: Fri-El S.p.A.”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 63 della Giunta regionale.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Assenti.
Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Siamo sulla proposta di atto amministrativo, stamattina abbiamo esaminato anche i pareri in III Commissione.
La proposta di atto arriva dalla società FRIEL Spa, la quale ha presentato al competente Ministero ambiente e sicurezza energetica l’istanza per l'avvio del procedimento di via statale per la realizzazione di un impianto di produzione energetica da fonte eolica, composto da otto pale eoliche ed infrastrutture annesse, localizzato nei Comuni di Sassoferrato e Fabriano, denominato “Monte Miesola”.
La Giunta regionale ha proposto all'Assemblea legislativa delle Marche di richiedere al Ministero dell'ambiente la convocazione di un'inchiesta pubblica per il progetto di realizzazione di detto impianto.
La richiesta di procedere in tal senso è stata presentata dai Comuni di Fabriano e di Sassoferrato e dall'Unione montana dell'Esino Frasassi e prevede che l'Assemblea legislativa in relazione ai potenziali impatti ambientali del progetto chieda all'autorità competente, quindi al Ministero, l'indizione di un'inchiesta pubblica che garantisca la diffusa ed informata partecipazione e nel contempo metta in condizione l'autorità competente di esprimersi sulla realizzazione del progetto nella maniera più adeguata e ponderata.
L'impianto è di una potenza complessiva pari a 47,6 megawatt e prevede la realizzazione di otto aerogeneratori, due dei quali collocati nel Comune di Fabriano e sei in quello di Sassoferrato, ciascuno di potenza di 5,95 megawatt, tripala di diametro massimo pari a 155 metri e un'altezza fuori terra pari a 200 metri, una stazione elettrica di utenza di circa 1.600 metri quadri di superficie, ubicata nel Comune di Sassoferrato e le relative opere di connessione di infrastrutture indispensabili localizzate nei Comuni medesimi.
L'Assessorato regionale all'ambiente ritiene opportuno che i temi ambientali siano esaminati e discussi e stamattina qui in Consiglio regionale, attraverso la diretta partecipazione delle comunità coinvolte, dal momento che il progetto in esame si sviluppa in un contesto di particolare sensibilità ambientale e paesaggistica e che dalla sua realizzazione se non adeguatamente valutati potrebbero determinarsi impatti negativi e significativi sull'ecosistema ed in particolare sull’avifauna.
Il riferimento all'articolo 24 del decreto legislativo n. 152 del 2006, che erroneamente prima ho denominato 2016, prevede che si svolga nella consultazione pubblica, l'inchiesta pubblica, e che sostanzialmente ci sia il rispetto dei termini, pari a 90 giorni, e che tale inchiesta si concluderà con una relazione sui lavori svolti ed un giudizio sui risultati emersi predisposti dalle autorità competenti.
L'autorità competente si esprime con una decisione motivata, sentito il proponente, qualora la richiesta di svolgimento dell’inchiesta pubblica sia presentata dal Consiglio regionale della Regione territorialmente interessata, quindi da noi, ovvero da un numero di Consigli comunali rappresentativi di almeno 50.000 residenti nei territori interessati, ovvero dal numero di associazioni. La richiesta motivata specificatamente in relazione ai potenziali impatti ambientali del progetto è presentata entro il quarantesimo giorno della pubblicazione dell'avviso al pubblico di cui all'articolo 24, primo comma, da qui è generata l'iscrizione d'urgenza nella sessione odierna del Consiglio regionale. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Del merito ha detto tutto il Consigliere Assenti, dico 2006-2016 perché ho lavorato per vent'anni su queste cose e mi è venuto spontaneo, il 152 è il verbo per l'ambiente.
Entro un po' nel merito per spiegare che cos'è l'inchiesta pubblica perché chi non lo sa magari può dire: che significa inchiesta? C'è la procura?
L'inchiesta pubblica è una figura particolare, procedimentale, diversa, che viene attivata nelle procedure di Via quando c'è necessità di una partecipazione più complessa, quando la procedura è complessa e quando c'è bisogno di ampliare la platea degli attori che partecipano al giudizio di valutazione di impatto ambientale.
In questo caso è necessario che il Consiglio la chieda perché non è sempre attivata, ma attivabile su richiesta di enti.
Noi siamo a favore dell’ampliamento della platea dei partecipanti e pensiamo che la partecipazione sia importantissima in questi casi anche perché l'impatto presumibile dell'impianto, che è di 47 megawatt, è importante, come ha descritto prima il Consigliere Assenti, con delle altezze.
L'impatto non è soltanto quello che si può pensare, paesaggistico, che pure c'è, ma l'impatto, visto che questi impianti normalmente sono rumorosi e muovono l'aria, è anche sulla flora e sulla fauna e l'area in cui si presume vengano ubicati questi impianti è comunque sensibile dal punto di vista ambientale.
Rimane aperta tutta la discussione che noi abbiamo fatto anche parlando di fotovoltaico, cioè da un lato abbiamo la necessità di produrre energia da fonte rinnovabile, perché ce lo chiede l'Europa e perché è giusto che si vada in questa direzione, dall'altra noi abbiamo l'ambiente e tra le matrici ambientali c’è anche il paesaggio che nelle Marche ha anche un aspetto economico.
Dal punto di vista squisitamente cinico e commerciale avere delle pale eoliche invece che delle colline o delle montagne è un po' diverso, quindi tutto questo va esaminato con la massima attenzione, dovendo negoziare necessariamente i due interessi che sono ambedue importanti: la produzione di energia da fonti rinnovabili e la tutela dell'ambiente.
Ben venga l'indizione dell'inchiesta pubblica. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Apprezzo quanto detto da entrambi i relatori perché dell'impatto di questi impianti ne dovremmo discutere sempre di più, come vediamo, dal punto di vista del fotovoltaico, agrifotovoltaico ed eolico.
C’è indubbiamente un'esigenza di energia cosiddetta pulita, adeguarsi sempre di più a questo tipo di attività e nello stesso momento tenere sempre conto, comunque, del nostro ambiente e dei luoghi che in teoria non sarebbero mai idonei, ma in pratica dovremo un po’ adeguarci.
E’ vero che in alcuni casi l'impatto è talmente evidente che va indubbiamente contrastato o perlomeno vanno resi partecipi tutti gli attori sul territorio.
Questa cosa dell'inchiesta pubblica è un istituto nuovo che non avevamo mai …, no, per gli impianti eolici è stato inserito adesso tant'è che poche settimane fa ho partecipato ad una Commissione ambiente e da parte ministeriale veniva indicata, per arricchire il dibattito, questa situazione dell’inchiesta pubblica. Vi dico la verità, neanch’io sapevo con esattezza di questa funzione perché non mi era mai capitata. Dopo averne discusso in quella Commissione ambiente, dopo essermi anche avveduto di questa situazione, è arrivata la richiesta dei Comuni di Sassoferrato e Fabriano. Sapendo di cosa si trattava l'ho presa subito in considerazione e vi dico anche che ho fatto un passaggio in più, motivato, non perché volevo essere protagonista. Mi pare che ci sia una tempistica da rispettare come Consiglio regionale, da quando arriva la richiesta a quando il Consiglio entra nel merito e diciamo l’avalla o meno.
Rendendomi conto che il Consiglio convocato oggi era leggermente fuori tempo rispetto alla richiesta arrivata dal Comune, io invece volevo prenderla in considerazione al di là di quello che poi avrebbe espresso il Consiglio regionale, non pretendevo di parlare al nome del Consiglio, ho fatto una delibera nella quale la Giunta si è dichiarata favorevole a questa cosa, anche pe rassicurare il Comune di Sassoferrato, ce ne stavamo interessando, però il Consiglio era convocato due giorni dopo questa scadenza, quindi sarebbe quello di oggi. Loro hanno già avuto questa anticipazione di Giunta, che in questo caso il Consiglio, giustamente dal mio punto di vista, avvalla. Credo che siamo nei tempi per poter dare una a risposta.
Se i due relatori portano al voto positivo tutto il Consiglio a me fa molto piacere e siamo perfettamente in linea. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Intervengo perché questa è una giusta iniziativa ed in questo caso voglio ringraziare l'Assessore Aguzzi per l'atto di Giunta, per l'attenzione e la sensibilità dimostrata e lo invito a metterci, quando verrà il momento … Tornando a prima, sull'impianto a Fermo non abbiamo avuto il tempo neanche di interloquire per i limitati periodi di tempo che vengono assegnati alle interrogazioni a risposte immediate.
Quando verrà il tempo - oggi stesso ho trasformato in mozione quell’interrogazione a risposta immediata, poi c'è un'altra mozione dei Consiglieri Putzu e Marinangeli - credo che dovremmo affrontare questo tema, il coinvolgimento delle comunità interessate e delle istituzioni interessate.
Nel merito condivido integralmente, non ripeterò quello che ha detto la Consigliera Casini sull'importanza di questo strumento, d'altra parte l'inchiesta pubblica, se vogliamo, è un po' simile alla conferenza dei servizi che si fa a livello regionale. E’ un'integrazione della conferenza dei servizi. Ad esempio sappiamo che per quanto riguarda il tema dell'impianto biometano nel Comune di Fermo gli argomenti sono gli stessi, se vogliamo. Lì ad esempio qualora non ci fossero le condizioni per l’assoggettabilità di quell'impianto alla procedura semplificata, va da sé che è soggetto ad autorizzazione unica.
L’autorizzazione unica è di competenza della Regione Marche ed è evidente che presuppone l'attivazione della conferenza dei servizi. Quando il Sindaco di Fermo dichiara alla stampa che il progetto iniziale per il suo impatto è stato ridotto, è diventato più piccolo, significa che magari quello iniziale non era assoggettabile a procedura semplificata e in quel caso assoggettarlo all'autorizzazione unica avrebbe significato l'attivazione della conferenza dei servizi. Ed in quel caso i Sindaci dei Comuni di Porto Sant'Elpidio, Sant'Elpidio a Mare, Monturano, che hanno lamentato di essere stati tenuti all'oscuro di quel progetto, avrebbero potuto dire la loro e potrebbero dire la loro perché quel progetto impatta sui loro territori.
Qui leggo un passaggio del comunicato dell'Assessore perché condivido queste parole: “L'Assessorato regionale all'ambiente ritiene opportuno che i temi ambientali siano esaminati e discussi attraverso la diretta partecipazione delle comunità coinvolte dal momento che il progetto in esame si sviluppa in un contesto di particolare sensibilità ambientale e paesaggistica e che dalla sua realizzazione se non adeguatamente valutati potrebbero determinarsi impatti negativi e significativi sull'ecosistema ed in particolare…”. Queste parole io le condivido talmente tanto che le ho prese a prestito perché sono di fatto le stesse che io ho utilizzato nell'interrogazione a risposta immediata, che abbiamo avuto modo di affrontare.
In questa occasione dico che sono d'accordo sulla proposta, sono intervenuto perché così l'Assessore sa anche quello che penso relativamente all'atto.
Anch'io voterò a favore, come ha già preannunciato il relatore di minoranza, rispetto a quest'atto che credo sia molto importante per le nostre comunità. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Sono convintamente a favore di questa proposta di atto amministrativo perché sono d'accordo sul fatto che dobbiamo dotarci di produzione di energia alternativa e andare verso la riduzione prima e l'uscita poi dal bruciare gli idrocarburi, dalla combustione. Dobbiamo andare verso risorse alternative, parliamo di energia solare, di eolico, ma dobbiamo anche avere questa cautela. Non è che sulla scia del fatto che dobbiamo dotarci di impianti per l'energia alternative, dobbiamo fare maggiore danno di quello che facciamo già con la combustione degli idrocarburi.
Abbiamo delle pale eoliche che svettano fino a 200 metri sul livello del suolo, è vero che andiamo a produrre energia alternative, ma poi danneggiamo l'ambiente, il paesaggio, la possibilità di sviluppo dell'industria dell'accoglienza, del turismo.
A questo punto c'è qualcosa che non va e l'urgenza dell’atto amministrativo n. 63 indica un percorso: mettere al centro la valutazione dell'impatto ambientale, la conservazione dei beni paesaggistici è utile e necessaria.
Per questo a nome del gruppo di Fratelli d'Italia dichiaro voto favorevole. Del resto ne ha parlato il nostro Consigliere Assenti in Commissione con motivazioni più che fondate.
Sarebbe utilissimo che questa Assemblea si esprimesse all’unanimità su questo atto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Conosco bene la questione perché per anni me ne sono occupato nel mio territorio, ad Apecchio, dove sono state installate delle mega pale eoliche che hanno portato anche a dei problemi per quanto riguarda le famose entrate che dovevano arrivare, ma che sono arrivate solo dopo un ricorso vinto.
L'utilità economica di questi impianti c'è solo per chi le mette a discapito dei cittadini del nostro territorio e a discapito anche delle nostre bollette perché poi alla fine c'è un circolo vizioso dei certificati verdi e queste cose si vanno a pagare con le nostre bollette.
Io sono completamente a favore dell'energia rinnovabile, però fatta bene, fatta nei luoghi dove non c'è impatto ambientale, un esempio offshore, come c'è in mare, al largo, come c’è in Danimarca.
Questi impianti vanno messi dove ci sono ore di vento annue utili ad avere un ritorno economico, che non stanno solo in piedi grazie agli incentivi, ai certificati verdi.
Il problema c'è anche nel territorio della provincia di Pesaro-Urbino, nella fattispecie nel Montefeltro al confine con la Toscana, a Sestino c'è un dibattito molto acceso.
Se noi diamo la possibilità a questi ecomostri di invadere i nostri Appennini sicuramente non facciamo il bene del nostro territorio, perché se investiamo soldi sul turismo di qualità, sull'agriturismo, non possiamo mettere davanti questi ecomostri.
Anche qui bisognerebbe fare un ragionamento a livello nazionale affinché il Governo in qualche maniera intervenga e limiti il far west di questi impianti che in molti casi vedono dietro anche società poco chiare.
Conosciamo tutti molto bene, c'è stata una famosa e oramai celebre puntata di Report, di diversi anni fa, che si chiamava Via dal vento, che spiegava tutti gli intrecci che c'erano dietro questi mega impianti, scatole cinesi, società fittizie molte volte riconducibili in un primo filone alla camorra, in un secondo filone alla mafia.
Abbiamo tanti metodi per fare energia pulita, ben vengano gli eolici più piccoli, dove possono essere messi, i fotovoltaici sui tetti, il mega eolico al largo dove non impatta o nei luoghi dove non c'è impatto. Non possiamo assolutamente permettere …
Anche questo provvedimento fa vedere l'interesse del Consiglio regionale, l'opposizione a queste pratiche, che credo sia una cosa importante.
Noi facciamo la nostra parte come Consiglio regionale, le Marche non possono continuare – dico continuare perché c’è già stata una prima invasione - ad essere invase da questi mega impianti. Ci sarebbe da parlare ulteriormente, quando io è il Professor XY dicevamo queste cose nel nostro territorio eravamo presi per pazzi, alla fine si è scoperto che tanto pazzi non eravamo, anche in virtù del discorso che ho fatto prima relativo alle royalty e altro. Queste società quando arrivano sembra che portino il sole.
Ci sembra un po' strano che scelgano proprio i nostri monti per portare il sole, lo portino dove si può portare, noi stiamo bene così, puntando a uno sviluppo del nostro territorio sostenibile e legato a forme di energia alternativa, sostenibile e compatibile con il nostro paesaggio. Grazie.
PRESIDENTE. Conclusa la discussione. Replica dei due relatori.
Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Mi ha suscitato l'interesse a rispondere l'intervento del Consigliere Rossi.
Credo che XY sia un grandissimo critico d'arte, ma che nulla sappia di valutazione di impatto ambientale anche perché non mi pare che abbia competenze e da quello che ha detto il Consigliere Rossi la valutazione si basa esclusivamente su una delle matrici, che è quella del paesaggio.
L'abbiamo detto prima, le matrici sono una quindicina: suolo, sottosuolo, fauna, flora, comunque i cambiamenti climatici perché la Comunità europea dall'anno 2000 ha inserito nelle valutazioni di impatto ambientale la necessità di valutare i cambiamenti climatici, E quando parliamo di Comunità europea dobbiamo riconoscere che aveva già previsto molti anni fa, esattamente 24 anni fa, che ci sarebbe stato il problema dei cambiamenti climatici. Tant'è vero che quando facevamo le valutazioni di impatto ambientale con i colleghi delle altre province ci chiedevamo che indicatori mettere nel parametro perché poi dovevano essere messi gli indicatori nelle matrici - non credo proprio che XY conosca gli indicatori delle matrici, con tutto il rispetto per XY - non sapevamo cosa mettere come indicatore, non lo capivamo, oggi in realtà purtroppo è molto chiaro.
La grande sfida è quella che dicevamo prima, che diceva anche l'Assessore, da un lato abbiamo l'obiettivo di raggiungere dei parametri dati dalla Comunità europea sulla produzione di energia da fonte rinnovabile, dall'altro abbiamo le matrici ambientali, che in questo caso possono essere diverse e riguardare, come ha detto prima il Consigliere Assenti, anche l’avifauna. Quello è un problema importante, serio, che non può essere valutato soltanto in quel punto perché abbiamo gli uccelli migratori e non si sa se valutarlo solo lì o anche lungo tutta la rotta degli uccelli. Non è così semplice ed è molto più articolato, con tutto il rispetto per XY, che non credo proprio sia capace di fare una valutazione di impatto ambientale, anche perché è una di quelle materie multidisciplinari e neanche il Padre Eterno da solo ...
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Per ribadire che quando si dibatte in quest'Aula si allarga il campo e si discute anche della valutazione.
Io rimarrei all'oggetto, questa è una richiesta al Ministero dell'ambiente per un'inchiesta pubblica relativamente alla produzione di energia elettrica, chiamiamola alternativa, da fonte eolica nei Comuni di Sassoferrato e Fabriano. Sono due amministrazioni di centro-sinistra, io sono totalmente d'accordo, è l'oggetto delle cose, su questa richiesta che viene dai Comuni, dai comitati spontanei. Tutto parte da un comitato spontaneo di Sassoferrato che cominciò una battaglia, prima dell’eolico, contro gli impianti fotovoltaici che andavano ad impattare su dodici ettari di terra - siccome non si può fare sui crinali - sul fondovalle sotto il Monte Strega. Subito dopo arrivano questi impianti.
Ho avuto un battibecco sulla legge che abbiamo approvato qui in Aula, devo ringraziare ancora una volta il Presidente della Commissione Consigliere Serfilippi che si è fatto carico di velocizzare perché poi su queste cose ci sono sempre dei rinvii.
Un procacciatore, chiamiamolo così, di questi impianti perché poi non è lui che investe, investe in nome per conto di altri, mi ha detto:” Ma voi ci riducete la superficie di alcuni ettari e non è più un affare o se non riusciamo a fare un certo numero di pale autorizzate, a 200 metri di altezza…”, è una cosa spropositata, è molto più di un grattacielo.
Noi riteniamo che le energie alternative devono essere sostenute, ma non possono essere oggetto di speculazioni, come mi ha detto il procacciatore: “Ma se voi ci limitate allora non è più un affare e noi non investiamo”. Noi dobbiamo conservare il territorio, dobbiamo andare nella riduzione di utilizzare l'energia solare, eolica, oggi al porto di Civitavecchia stanno facendo il moto ondoso, studiamole tutte, però poi deve prevalere …
Se prima abbiamo fatto un errore, non è che adesso dobbiamo fare un errore dall'altra parte.
Questo non sta bene, quindi, in questo caso, per quanto riguarda il progetto eolico di Fabriano e Sassoferrato convintamente votiamo a favore della proposta di atto amministrativo, come Fratelli d'Italia, come mi sembra tutta la coalizione schierata e spero anche la minoranza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.
Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Annuncio il voto favorevole del nostro gruppo, ringraziando i relatori, in modo particolare, lo dico, la relatrice di minoranza senza togliere niente al Consigliere Assenti, ma le competenze in questo ambito della Consigliera Casini sono state messe a disposizione di tutti.
Personalmente la procedura di inchiesta pubblica non la conoscevo, non è uno strumento utilizzato con frequenza, però ritengo che, le spiegazioni che sono state date e le richieste che arrivano dal territorio siano determinanti perché qualsiasi scelta, se non è condivisa, se non è convincente, poi diventa un elemento di contrasto e anche di grande banalizzazione.
La carta di Aalborg del 1994 prevedeva lo sviluppo sostenibile e duraturo, molti Comuni hanno aderito, ma poi hanno avuto difficoltà ad agirlo perché il tema della partecipazione consapevole penso che sia il futuro delle nostre scelte, in qualsiasi ambito politico. Finito secondo me il periodo dove si potevano prendere decisioni al di là del mandato che ci veniva assegnato dai cittadini senza coinvolgerli in modo adeguato soprattutto i … e le amministrazioni locali.
Bene hanno fatto i Comuni di Fabriano e Sassoferrato, hanno sollecitato i comitati e dico pure, Assessore, bene abbiamo fatto noi già dalla delibera di Giunta, che ha consentito di rimanere nei tempi previsti dalla legge e oggi il Consiglio “ratifica” nella prima seduta opportuna questo tipo di percorso.
E’ certo, lo dico che senza nessun tipo di critica, l'unica cosa, Consigliere Ciccioli, non possiamo chiamare energie alternative, ormai non c’è più niente di alternativo, dobbiamo trovare delle nuove energie rinnovabili che oltremodo ci mettono nelle condizioni anche di capire cosa sta accadendo in questo pianeta e quante responsabilità abbiamo rispetto ai fatti.
Che ormai ci sia un cambiamento del nostro clima è un elemento certificato, lo scorso anno abbiamo avuto la stagione più calda della nostra storia e anche se volessimo far finta di nulla, dobbiamo prendere atto di questo cambiamento terribile ed ogni giorno ci accorgiamo che pezzi dei nostri territori ... Oggi tocca alla Lombardia, l'allerta meteo è alle nostre porte, ahimè, ci siamo passati ripetutamente con le alluvioni che hanno interessato i nostri territori.
Ci sono degli obiettivi rigorosi, ho apprezzato molto la politica che l'Europa ha messo in campo perché c'è una necessità.
Quella dell'energia rinnovabile è il grande tema e l'unica cosa che non può accadere è dire no a prescindere e sempre: fotovoltaico no perché non abbiamo trovato, l'eolico no perché lì non ci piace, magari non ci piace l'eolico, giustamente, però consentiamo di fare gli impianti di risalita che deturpano le nostre montagne con un impatto doppio sia sul piano ambientale che su quello …
PRESIDENTE. Proposta di atto amministrativo n. 63. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Sempre in merito all'attività che abbiamo compiuto nella Conferenza dei Presidenti di gruppo, propongo di anticipare la proposta di legge n. 265, prima del punto 4.
Anticipazione della proposta di legge n. 265. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 265
ad iniziativa del Consigliere Pasqui
“Modifica della legge regionale 21 marzo 2024, n. 4 (Norme transitorie in materia di realizzazione di impianti fotovoltaici in attuazione degli articoli 9, terzo comma, 41, secondo comma, e 117, terzo comma, della Costituzione)”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 265 del Consigliere Pasqui.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Buongiorno, Presidente, buongiorno Consiglieri. La proposta di legge n. 265/2004 si compone di un solo articolo diretto modificare il comma 2 dell'articolo 4 della recente l.r. 4/2024 al fine di escludere l'applicazione dell'obbligo di assorbimento, non solo per l'installazione di impianti fotovoltaici nelle aree riconosciute idonee per il legislatore marchigiano, ma anche nelle aree idonee ope legis di cui alla lettera c ter) del comma 8 dell'articolo 20 del decreto legislativo 199/2021.
Dobbiamo esaminare alcuni emendamenti predisposti dalla struttura del Consiglio regionale al fine di accogliere le proposte emendative avanzate dal Ministero dell'ambiente e la sicurezza energetica (Mase), per tramite del Dipartimento affari regionali, in sede di esame governativo della legge regionale 4/2024 ai sensi dell'articolo 127 della Costituzione.
Il primo emendamento lo illustro già adesso, modifica il titolo della legge regionale eliminando i riferimenti ad alcuni articoli della Costituzione.
Vengono poi apportate delle modifiche all'articolo 2 (Aree con indicatore di presuntiva non idoneità) al fine di allinearne il contenuto all'elenco di aree non idonee previsto dal decreto ministeriale10 del settembre 2010, attuato a livello regionale con Dacr 13/2010, eliminando il riferimento alle specifiche previsioni introdotte con la citata delibera.
All'articolo 3 (valutazioni delle istanze,) in accoglimento delle note critiche del Mase, si è ritenuto opportuno eliminare l'obbligo di asservimento per l'installazione di impianti agrivoltaici seguendo l'esempio della disciplina regionale veneta (l.r. 17/2022).
E’ stato inoltre specificata meglio la nozione di asservimento da applicare al fine di questa legge.
Gli emendamenti apportati all'articolo 4 (aree con indicatori di idoneità) sono diretti in primo luogo a ridurre in 5 annate agrarie, invece che 10, il limite temporale che rende un terreno agricolo abbandonato o incolto idoneo all'installazione degli impianti in questione.
In secondo luogo la disposizione in esame, così come emendata, rende uniforme l'elenco delle aree idonee per il legislatore marchigiano a quelle già considerate tali a livello statale (aree idonee ope legis) elencate nel comma 8 dell'articolo 20 del decreto legislativo n. 199 del 2021.
Viene poi soppresso, su richiesta del Mase, il comma 3 dell’articolo 4, che demanda alla Giunta regionale l'onere di individuare ulteriori aree idonee in attuazione sia delle eventuali modifiche future che verranno portate al comma 1 dell'articolo 20 decreto legislativo n. 199 del 2021 sia degli emanandi decreti interministeriali previsti dal medesimo comma 1.
Ci tengo a ringraziare sia il Consigliere Pasqui, che ha proposto la legge di fatto, specificando le aree idonee che erano già previste nel decreto legislativo, ma inserendole nella nostra legge regionale non creiamo equivoci, che i colleghi della Commissione, a partire dal Consigliere Cesetti, che in maniera anche veloce hanno approvato gli emendamenti proposti dopo una interlocuzione con il Ministero, con il Mase. Ringrazio anche gli uffici per il lavoro svolto, dalla Segretaria della Commissione alla Dirigente del Servizio affari legislativi e coordinamento Commissioni assembleari. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Apprezzo l'intendimento del Consigliere Serfilippi di portare queste modifiche perché gli sono state chieste dal Governo. Per la verità non avevo visto bene, poi è arrivata ieri sera la convocazione della Commissione in videoconferenza, ma stamattina non sono riuscito a collegarmi, sono venuto qui.
Dobbiamo prendere atto che c'è un provvedimento, un decreto legge del Governo nazionale che è in sede di conversione e che una volta che verrà convertito dovremmo tornare in quest'Aula per cercare di rendere coerente la nostra legge con le disposizioni nazionali.
Mi scuso perché non ho avuto il tempo materiale di collegarmi con la Commissione.
Lo dico a titolo personale, non coinvolge neanche il mio gruppo, ma come si fa con l'articolo 01 a sopprimere nel titolo della legge le parole: “In attuazione degli articoli 9, terzo comma, 41, secondo comma e 117, terzo comma, della Costituzione”. Il Governo ci chiede questo? Senza nessuna difficoltà, i funzionari di Governo si dovrebbero vergognare di loro stessi, come si fa a chiedere di togliere un riferimento alla Costituzione? L'ho detto tante volte, non l'ho fatto mai, questa volta lo faccio perché se così è in qualità di relatore della legge voto contro e scrivo al Presidente della Repubblica che i funzionari del Governo chiedono, sennò impugnano la legge, di togliere dalla legge il riferimento agli articoli 9, terzo comma, 41, secondo comma, e 117, terzo comma, della Costituzione. Ma sono modifiche costituzionali che sono state adottate recentemente e la tutela dell'ambiente è tra i principi generali della nostra carta costituzionale.
Mi scuso, Consigliere Serfilippi, adesso mi sono accorto perché sono arrivato tardi in Commissione, però questa è una cosa inaccettabile.
Per il resto, per carità, ben venga, diciamo il dialogo, il confronto con il Governo, ma non possono dei funzionari, non può il Governo chiedere che la Regione, che legifera, tolga i riferimenti agli articoli della Costituzione. Ma stiamo scherzando! Rimango allibito in quest'Aula, questi funzionari dovrebbero vergognarsi, adesso prenderò quella nota e poi saprò io quello che scrivere.
Su questi emendamenti voterò contro, mi scuso con la Consigliera Casini perché stamattina le avevo detto di essere favorevole alla richiesta di modifica, però non avevo visto questi termini. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Entro del merito perché probabilmente per errore delle nostre segreterie, Consigliere Cesetti, a me non risulta arrivata la nota del Ministero, non mi pare che mi sia arrivata, mi sono stati inviati soltanto gli emendamenti.
Presidente, questa non è certo una sua responsabilità, è come la convocazione della Commissione che è arrivata stanotte, lo dico al Presidente del Consiglio, on-line alle 23:03 per stamattina. Siccome non trattiamo di cose così banali perché stiamo parlando di una legge che è molto importante ed è all'ordine del giorno oggi, l'abbiamo visto, parliamo di osservazioni che vengono fatte dal Ministero e che non vengano inviate a noi membri della Commissione, non è stata neanche inviata al relatore di minoranza la nota del Ministero con le osservazioni sollevate, come a me pare, però posso sbagliare, ma non mi risulta … E’ arrivata? Mi dicono che …
Andavano forse discussi in maniera diversa. Se me la può girare un attimo, per favore, lo facciamo in diretta, così vedo quando è arrivata.
Ad ogni buon conto non si può lavorare in questo modo, è molto difficile poterlo fare decidendo la mattina on-line con una convocazione che è arrivata alle 23:00. Per cui nel metodo ha ragione il Consigliere Cesetti e probabilmente noi ci atterremo, aspettiamo il capogruppo. Grazie.
PRESIDENTE. La replica dei relatori.
Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Chiedo scusa, perché io non ho avuto modo, tutto si può dire meno che non lavoriamo in questo Consiglio regionale. Vengo qua tutti i giorni, mi scuso, ma non ho avuto modo di vedere, per colpa mia, è evidente, le richieste di modifica del Governo, che sono inaccettabili.
Non credo che ci sia un'urgenza, che non sia possibile, Presidente, rimandare gli atti in Commissione, immagino che non sia possibile e se così è, chiedo, in questo caso al vice capogruppo, sono relatore, di votare contro questi provvedimenti.
Noi abbiamo votato a favore di questa legge, convintamente a favore con iniziative nostre. Insieme alla Consigliera Casini in Commissione le abbiamo migliorate, però per me è inaccettabile che il Ministero ci chieda di eliminare il riferimento agli articoli 9, terzo comma, 41, secondo comma, e 117 terzo comma, della Costituzione, è vergognoso, si dovrebbero vergognare.
In Commissione ho votato a favore, non l'avevo visto, ma per fortuna me ne sono accorto e voterò contro come relatore, in questo senso la mia relazione, Presidente, a modifica diciamo del precedente intervento.
La posizione del relatore di minoranza è contraria su tutti gli emendamenti che chiedono di sopprimere i riferimenti e il richiamo alla nostra Costituzione repubblicana. Se questi emendamenti verranno approvati, voterò contro anche al testo finale, pur avendo votato la legge, che tra l'altro era anche una nostra legge, del gruppo del Partito Democratico. Grazie.
PRESIDENTE. Prima di dare la parola all'Assessore Aguzzi e al Presidente della Commissione e relatore di maggioranza Consigliere Serfilippi, il relatore di minoranza ha chiesto se vi è la possibilità di un rinvio ad altra data della proposta di legge.
Ha la parola il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Non è possibile rinviarla, Presidente, perché proprio questa settimana scadono i 60 giorni di impugnativa da parte del Governo, e questo è l'unico Consiglio regionale.
Gli emendamenti sono stati anticipati per poterli studiare la scorsa settimana.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Faccio il mea culpa per non aver approfondito, ma gli uffici non hanno presentato degli emendamenti che sono coerenti con quello che ha chiesto il Ministero, Presidente, non so se lei le ha lette queste cose.
Il Ministero, rispetto alla questione sollevata dal Consigliere Cesetti, in tal senso, riferendosi agli articoli 9 e altri della Costituzione dice: “Al riguardo preme evidenziare che sarebbe stato più opportuno invece fare riferimento esplicito alla normativa specialistica in materia”, quindi, non mi pare che sia stato chiesto di cassare il riferimento all'articolo 9 della Costituzione per cui questa è una decisione discrezionale che è stata scelta, Presidente, o da lei o dagli uffici. Questa è un'opportunità, non è una prescrizione.
Credo che sia una cosa grave, manifestiamo la nostra non attenzione, però non c'è stata attenzione neanche da parte della Segreteria della Commissione perché un conto è usare il condizionale, un conto è usare termini perentori, Presidente.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.
Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Non mi permetto neanche di entrare più di tanto nel dibattito legittimo che si sta svolgendo in quest'Aula da parte dei Consiglieri perché sono loro che devono votare a favore o meno un atto di questo genere.
Ritorno a quello che ho detto anche poco fa rispetto al discorso delle pale eoliche, sempre di più purtroppo ci troveremo a parlare di queste situazioni con sofferenza, nel senso che sappiamo tutti benissimo che il fatto della produzione di energia pulita è un'esigenza reale a favore dell'ambiente, oltre che un'imposizione, un indirizzo che ormai a livello anche europeo ci si pone con forza e nettezza, e sempre di più anche da parte del Ministero e del Governo nazionale, e non possiamo esimerci da questo.
La cosa che noi abbiamo cercato di fare con questa legge era quella di limitare perlomeno o dare degli indirizzi che potessero in qualche modo lenire l'impatto sul territorio.
L'idea di riportare in Aula questa legge per un correttivo è nata da un problema preciso e interpretativo che io stesso ho incoraggiato e ringrazio anche il Vicepresidente Pasqui che ha presentato questa proposta perché alcune province leggevano l’asservimento del 10% come se dovesse essere attuato anche nelle aree che la legge nazionale riteneva idonee, quelle vicino alle autostrade, alle zone industriali, è da lì che è nato questo indirizzo.
Più di tanto non vado nella mia espressione perché è più che mai giusta l'impostazione, è un correttivo, più che un correttivo un chiarimento che questa normativa voleva porre in modo da non intralciare le attività legittime da parte di chi già aveva portato avanti delle iniziative che non potevano andare contro le norme nazionali.
Da lì alcune situazioni sono state suggerite, in qualche modo portate avanti tramite la Commissione, io ho anche difficoltà a entrare nel merito più di tanto, quindi, dico: legittimità di questo atto, opportunità di questo atto per come era stato pensato e inizialmente portato avanti. Voglio pensare che ci sia altrettanta attenzione da parte di chi vi ha lavorato anche per quei ulteriori accorgimenti che sono stati proposti.
Volevo semplicemente chiarire questo, la legge secondo me è bene che venga portata avanti, che questo correttivo venga attuato perlomeno per quel che riguarda la parte per la quale è stato pensato. Se poi ci sono le condizioni, questo è legittimo, per i Consiglieri regionali di apportare anche ulteriori aggiustamenti o modifiche, io ho anche difficoltà a entrare nel merito non avendovi lavorato e non avendo partecipato alle riunioni. Grazie.
PRESIDENTE. Articolo 01 (articolo aggiuntivo)
Emendamento 01/1 (modifica del titolo l.r. 4/2024) a firma della III Commissione.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Su questo emendamento, che è decisivo, ha detto bene la Consigliera Casini.
Per l’ennesima volta, mi scuso di non aver visto questa nota, che dice: “A riguardo preme evidenziare che sarebbe stato più opportuno, invece, fare esplicito riferimento la normativa specialistica della materia afferente le zone degli impianti fotovoltaici”. Ma non dice che non deve essere fatto riferimento alla Costituzione perché non può dirlo.
Mi rivolgo anche al Presidente dell'Assemblea, come si può apportare una modifica al titolo della legge che dice “in attuazione degli articoli 9, terzo comma, 41, secondo comma, e 117, terzo comma, della Costituzione”. Come si può togliere questo quando la Costituzione è la norma sovraordinata, quando l'articolo 9 è una modifica che mette l'ambiente (articolo 41) tra i principi generali della nostra Costituzione. Sappiamo che quella disposizione è precettiva per tutte le istituzioni della Repubblica, quindi per lo Stato, Regioni, Province e per i Comuni perché è il 114, e quando dice che la Repubblica tutela l'ambiente, la Repubblica siamo anche noi, la Repubblica sono le Province, i Comuni e lo Stato, andate a leggere l’articolo 114, che sebbene con ruoli e funzioni diverse rappresentano la Repubblica. E se la norma ci dice che bisogna tutelare l'ambiente, allora come si può pretendere di togliere ed espulgere il riferimento costituzionale da una nostra legge? Stiamo scherzando? Questa volta, e non è la prima volta, gli uffici hanno sbagliato di grosso, devono ripassare le normative e anche rileggere questa nota qui perché, come ha detto la Consigliera Casini, non c'è scritto quello che scrivete nell’emendamento.
Io chiedo il ritiro di questo emendamento, altrimenti, come già annunciato dal vice capogruppo e io sono assolutamente d'accordo, il gruppo del PD, lo dirà lei, abbandona l'Aula.
Io non partecipo al voto, Presidente, e ringrazio la vice capogruppo Casini, perché non posso partecipare a un voto di questo tipo che è una vergogna.
Credo che la Presidenza dovrebbe dichiarare inammissibile questi emendamenti perché si va a togliere il richiamo alla Costituzione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Sono d'accordo con il Consigliere Cesetti. sono molto dispiaciuta perché un'osservazione non perentoria del Ministero viene trasformata nella cassazione di un riferimento alla Costituzione ed è un atto totalmente discrezionale degli uffici.
La cosa che mi dispiace è che questo non c'è stato evidenziato, riconosco il fatto di essere stata superficiale nella lettura degli emendamenti, ma mi sono fidata, evidentemente mi sono sbagliata, e guardo sia il Presidente del Consiglio che il Segretario generale.
Vi invito a leggere questi atti e a vedere se il Ministero ha chiesto da qualche parte che venisse modificata la norma.
Questa è una cosa gravissima, per una questione non di merito, perché nel merito siamo perfettamente d'accordo su quello che il Ministero ha richiesto e siamo perfettamente d'accordo su tutto quello che ha detto l'Assessore Aguzzi, tant'è vero che noi questa legge abbiamo contribuito a scriverla e l'abbiamo anche votata, ma non possiamo non sottolineare un comportamento di questo genere, che è gravissimo per tutto il Consiglio.
Se non ce ne fossimo accorti in questo momento avremmo dato per perentoria una modifica non richiesta e discrezionale che il Ministero non aveva avanzato. Questa è una cosa grave per noi, ma è grave anche per il Presidente e soprattutto per la maggioranza.
O viene ritirato l'emendamento o noi lasceremo l'Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Mi dispiace questa polemica da parte dei gruppi di minoranza ed in particolar modo del Partito Democratico. La lettera del Mase è stata inviata a tutti i Consiglieri regionali della Commissione il 9 maggio alle ore 12,01, quindi prima che si accusino gli uffici …, l'abbiamo già visto nella legge regionale sull'urbanistica.
Io vi chiedo, visto che siete tutti e due più adulti rispetto a me, un po' più di rispetto per chi lavora, poi è chiaro che se uno sbaglia bisogna ammettere gli sbagli e chiedere scusa. Mi aspetterei da parte vostra che chiediate scusa agli uffici.
Seconda cosa, la convocazione non è arrivata ieri sera alle 23, ma è arrivata ieri mattina ed eravate già stati avvertiti che potevamo anche non convocarla o convocarla in seduta stante perché gli emendamenti la Commissione li può fare in qualsiasi momento, finché non inizia la trattazione dell'argomento.
Ho ritenuto opportuno farli, dopo aver ricevuto ieri il parere del Cal e del Crel sulla proposta di atto amministrativo .
Nel merito, probabilmente non avete letto la nota del Mase, ma ci sta e vi capisco, ci sono tante altre cose, però la prima osservazione è sul titolo e chiede di togliere tutti i riferimenti agli articoli della Costituzione, quindi noi abbiamo ritenuto opportuno, mi prendo la responsabilità, di modificare il titolo, che comunque non va a stravolgere, e lasciare “Norme transitorie in materia di realizzazione di impianti fotovoltaici”, togliendo gli altri articoli della Costituzione.
Chiaro che se dobbiamo fare un caso di Stato, Vicepresidente, possiamo anche fare una valutazione e cercare di capire se si può andare contro una osservazione del Mase, altrimenti, siccome probabilmente dovremmo rimettere mano alla legge, io accoglierei tutte le proposte di osservazioni del Mase, dopo il decreto ultimo sulla legislazione in materia, questa legge verrà sicuramente rimodificata. Ne riparleremo o ne riparlerete se verrò eletto Sindaco. Voi rimarrete sicuramente qua. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Lo ripeto per la terza volta, io sono il Vice Presidente della Commissione, il Consigliere Serfilippi sa quanto sia collaborativo con gli uffici e quando anche apprezzi il loro operato. Nel caso di specie, premessa la mia responsabilità di non aver visto la nota, tutto si può dire meno che non lavoro quando sto qua, ho da fare anche altre cose e altri atti, non ho visto la nota, non ho visto gli emendamenti, voi eravate in videoconferenza ed io ero qua perché pensavo che fosse in presenza.
Consigliere Serfilippi, se mi ascoltasse saprebbe quanto io tenga al riferimento di quelle norme, tant'è che la mia proposta di legge era specifica in riferimento a quelle norme, che poi ho ridotto, saprebbe quanto io tenga a mettere il provvedimento al riparo.
Sarebbe stato utile che magari gli uffici mi avessero detto: “Consigliere Cesetti, visto che è relatore ed è anche Vicepresidente, noi presentiamo questa modifica, che dice?” Una cosa in questo senso sarebbe stata utile da parte degli uffici perché io sono il Vicepresidente della Commissione e anche il relatore. Ad esempio, la Consigliera Casini si è dovuta fidare di me e del fatto che io ho affrontato il provvedimento da relatore.
Gli uffici avrebbero dovuto chiamarmi e dirmi in qualità di relatore quello che il Governo diceva e che avrebbero presentato questa modifica, tra l'altro il Governo non lo dice.
Consigliere Serfilippi, le chiedo di ritirare gli emendamenti che tolgono i riferimenti alla Costituzione. Se così è, noi, come abbiamo detto stamattina, votiamo tutto a favore, come abbiamo fatto sul provvedimento, se però lei non ritira gli emendamenti, che non possono essere la condizione per non impugnare, perché noi il riferimento alla Costituzione …, diversamente abbandoniamo l’Aula.
PRESIDENTE. La posizione è chiara.
Fabrizio CESETTI. So che è inusuale e mi scuso perché sono il relatore.
Mi rivolgo al Presidente, se non verranno ritirati stavolta siamo noi che chiederemo un intervento in questa direzione perché, ripeto, non si può contrabbandare un'impugnativa. Ma vi rendete conto, si dice che il Governo impugna una legge se noi non togliamo il riferimento alla Costituzione. Ma in quale facoltà i funzionari del Ministero, se hanno detto questo, ma non l'hanno detto, hanno studiato? Dove hanno preso la laurea o il diploma, ma come si fa a sostenere una cosa del genere? Se non togliete il riferimento …
PRESIDENTE. Compreso. Ha la parola la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Mi piace essere precisa, il Consigliere Serfilippi ha citato la pagina 4 della relazione della nota del Ministero, adesso la leggo: “ Al riguardo - e si riferisce all'articolo 9 - preme evidenziare che sarebbe stato più opportuno, invece, fare esplicito riferimento alla normativa specialistica della materia afferente alla realizzazione di impianti fotovoltaici a cui il legislatore regionale non sequa al riparto …, richiamate nella rubrica della legge, intende far riferimento quale parametro su tale illustrazione della disciplina in esame”. Vi sembra la richiesta perentoria di cassare il riferimento alla Costituzione? Se vi sembra una cosa perentoria votatela, noi non la votiamo perché è un'interpretazione.
L’emendamento che è stato scritto è un'interpretazione unilaterale degli uffici, che ci sta. Se voi della maggioranza condividete questa cosa, ci sta che gli uffici l'abbiano fatta, ma se voi non ne avevate contezza la cosa è un po' più grave. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Comprendo, è oggettivo, avrei fatto lo stesso se fossi stato in minoranza, mi sento di dire questo. Ma ogni tanto il PD prende una deriva e dice: “Vergogna, sdegno, terribile, inguardabile, spaventoso”. Nella legge urbanistica è stata ugualmente citata la Costituzione, legge urbanistica che abbiamo approvato qualche mese fa, ormai non più di un mese fa. Mi sembra che ci stiamo scomponendo per cose …
Questa è una legge vagliata dagli uffici, ha avuto un’interlocuzione con il Ministero, è una legge che abbiamo tutti quanti voluto e che deve essere modificata in funzione dei decreti attuativi, sui quali ci sarà anche un contenzioso, Non tutti sono d'accordo sul contenuto dei decreti attuativi, magari ci sarà un contenzioso giuridico e ci saranno sentenze.
In questo momento lo stato dell'arte è questo, non mi sembra che ci sia niente per cui stracciarsi le vesti.
Presidente, Consigliere Serfilippi, Assessore Aguzzi, mi sembra che siamo in linea, non mi sembra che sia una cosa straordinaria, proprio nel senso etimologico, la parola straordinaria viene da extra ordinario. Siamo nell'ordinario, poi ci saranno delle revisioni, sicuramente decreti attuativi saranno in parte modificati, la vita è in corso d'opera, le leggi sono in corso d'opera, stiamo andando avanti, è importante approvarla. Grazie.
PRESIDENTE. Faccio una precisazione perché sono stato chiamato in causa più volte e anche legittimamente da parte di coloro che difendono la posizione espressa, cioè il Consigliere Cesetti e la Consigliera Casini.
Gli emendamenti non possono essere ritirati, sono stati presentati nella loro conformazione formale, sia questo che stiamo discutendo che gli altri sono ammissibili.
Nel merito della questione ognuno assume la propria posizione, fermo restando che vi era e vi è la possibilità di subemendare per incentrare la posizione, anche del gruppo del Partito Democratico, che però mi sembra molto chiara.
Si discute sulla perentorietà della disposizione che arriva dal Ministero, se questa vale o meno nei termini dell'emendamento o se invece è soltanto un'indicazione, per cui l'emendamento poteva anche non essere sottoposto all'attenzione del Consiglio.
Non vi è disposizione per il suo ritiro, quindi come posizione di attività di legittimazione della valutazione dell'emendamento non possiamo che andare avanti e andare al voto dell'emendamento 01/1.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Casini.
Anna CASINI. Grazie, Presidente. Come abbiamo annunciato, noi lasciamo l'Aula perché c’è stata un'interpretazione degli uffici o della maggioranza, questo non lo sappiamo, di una richiesta del Ministero.
Si sta approvando un emendamento che non corrisponde alle osservazioni perentorie fatte dal Ministero, con la nota che è stata inviata. Grazie.
(I Consiglieri del gruppo PD abbandonano l’Aula)
PRESIDENTE. Emendamento 01/1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 01/2 a firma della III Commissione.
Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Siccome c'è stata un po' di confusione, non ho colto l'attimo per intervenire su quella che sarà la linea del Movimento 5 Stelle.
Anche quando è passata in Aula la volta scorsa questa proposta di legge, che poi è diventata legge e oggi ne abbiamo visto il prosieguo della situazione, c'eravamo espressi con un voto di astensione, mi ero astenuta perché secondo me è sbagliato che un Consiglio regionale si faccia carico della mancanza di un Governo nazionale, che poi è dello stesso vostro colore.
Il Governo Meloni deve fare i decreti attuativi, li deve fare perché sennò noi dobbiamo supplire ad una mancanza del Governo che non ci vuole mettere becco perché, come stiamo vedendo, è una questione delicata e il risultato è una legge che ha ricevuto dal Ministero non so quante pagine, circa dieci pagine di osservazioni, e oggi siamo qui di corsa, di questo me ne dovete dare atto, a votare degli emendamenti che ci sono stati forniti 5 minuti fa.
Secondo me questo non è il modo di lavorare, oltre al fatto che c'è una critica politica forte che mi sento di riportare. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 01/2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 01/3 a firma della III Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 1/1 a firma della III Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 1/2 a firma della III Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.
Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Unitariamente in quest’Assemblea abbiamo votato una legge sulle regole transitorie, tutto quello che volete, però in questo momento …, poi sapete che non c'è niente di più definitivo del provvisorio, quindi delle regole sugli impianti fotovoltaici, che sono nobili e tendono nella maniera possibile - noi siamo sottoposti all’ordinamento dello Stato, anche alle norme europee - alla tutela dell'ambiente del paesaggio rispetto alla possibilità di investimenti nel fotovoltaico.
Tutti sanno che in questo momento per una serie di legislazioni favorevoli il fotovoltaico è un business, un grande affare dove si sono precipitati alcuni investitori, fino a qui non è che noi contrastiamo il mercato, però dobbiamo tutelare e questa modifica delle norme ci allinea ai decreti attuativi che sono stati fatti. E questo è il nostro obiettivo, un obiettivo nobile, non ignobile, non vergognoso, non scandaloso, a cui tutti dovrebbero mirare, anzi, chi è di buona volontà addirittura da una mano a costruire un articolato ancora migliore perché tutto è perfettibile.
Con questo spirito a nome di Fratelli d'Italia do il parere favorevole a questa legge che voteremo unitariamente e non giustifichiamo l'abbandono dell'Aula su un testo che è stato ampiamente condiviso, discusso in Commissione e di cui sono state anticipate le modifiche, che tra l'altro sono di ordine tecnico, non di ordine politico. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Serfilippi.
Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Pasqui per aver fatto la proposta che è stata modificata dal sottoscritto e dalla Commissione per evitare l'impugnativa da parte del Governo.
Abbiamo raccolto tutti i suggerimenti, a parte uno che abbiamo modificato: cinque anni di terreni incolti per considerarli idonei e non zero come si chiedeva.
Penso che sia un testo di buon senso che guarda alla tutela del nostro paesaggio sia nelle parole che nei fatti. E’ chiaro che come tutte le cose sarà perfettibile e migliorabile e quando il decreto verrà convertito vedremo il testo definitivo e successivamente modificheremo la nostra legge.
Condivido quello che ha detto la Consigliera Ruggeri, che tutto questo nasce perché da svariati Governi perché dal 2021 …. Adesso è colpa del Governo Meloni, è chiaro che si prende le responsabilità, che è intervenuto anche con un decreto ministeriale. E’ evidente che ci sono tanti procedimenti ereditati che sono difficili da modificare in corso d'opera, ma mi auguro che arrivino quanto prima i decreti interministeriali per far chiarezza su tutta la vicenda.
E’ una legge di buon senso, che guarda alla tutela del nostro territorio.
Noi siamo in Aula mentre qualcuno preferisce restare fuori. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di legge n. 265, così come emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 13,55.