Resoconto della seduta n.152 del 25/03/2014
SEDUTA N. 152 DEL 25 MARZO 2014

La seduta inizia alle ore 10,30

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 152 del 25 marzo 2014. Do per letto il processo verbale della seduta n. 151 del 18 marzo 2014, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento interno.
Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge regionale:
n. 400 in data 18 marzo 2014, ad iniziativa del Consigliere Perazzoli, concernente: “Modifiche alla legge regionale 11 novembre 2013, n. 35 Norme in materia di Unioni montane e di esercizio associato delle funzioni dei Comuni montani”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente, al Consiglio delle Autonomie Locali, ai sensi del comma 4, dell'articolo 11, della legge regionale n. 4/2007 e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1bis del Regolamento interno;
n. 401 in data 13 marzo 2014, ad iniziativa del Consigliere Solazzi, concernente: “Testo unico delle disposizioni in materia di trattamento economico dei Consiglieri regionali”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente, alla II Commissione assembleare per il parere di cui all'articolo 69 del Regolamento interno e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1bis del Regolamento interno;
n. 402 in data 21 marzo 2014, ad iniziativa del Consigliere Bugaro, concernente: “Soppressione degli Enti di gestione dei Parchi naturali regionali ed istituzione di Consorzi tra Enti locali interessati”, assegnata alla IV Commissione assembleare in sede referente e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1bis del Regolamento interno.
E' stata presentata la seguente proposta di deliberazione:
n. 32 in data 20 marzo 2014, ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, concernente: “Istituzione di una Commissione consiliare d'inchiesta diretta ad esaminare tutti i rapporti di finanziamento ed altro intercorsi tra la Regione Marche e la S.r.l. Asteria”, (iscritta all’ordine del giorno della seduta odierna).
Sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 639 della Consigliera Ciriaci: “Ripristino del ponte di collegamento tra Monterubbiano e Montefiore dell'Aso crollato per l'esondazione a seguito dell'alluvione del 2 dicembre 2013”;
n. 640 del Consigliere Bugaro: “Polo ospedaliero Salesi di Ancona”;
n. 641 del Consigliere Bucciarelli: “Grave situazione creatasi in Ucraina”;
n. 642 della Consigliera Bellabarba: “Disdetta da parte della Società Autostrade Spa della fornitura gratuita del telepass alle Associazioni di pubblica assistenza che effettuano il servizio di trasporto sanitario”;
n. 643 del Consigliere Bucciarelli: “Servizio pubblico radio/televisivo”;
n. 644 del Consigliere Marangoni: “Emergenza mareggiate in località Scossicci del Comune di Porto Recanati. Immediata attivazione della Regione per il riconoscimento dello Stato di calamità e per interventi urgenti per alcuni stabilimenti balneari maggiormente devastati”.
Comunico inoltre che il Presidente della Giunta regionale ha promulgato, in data 18 marzo, la legge regionale:
n. 3 “Modifiche alla legge regionale 23 febbraio 2005, n. 6 “Legge forestale regionale”.
Hanno chiesto congedo i Consiglieri Latini, Marconi, Donati e l'Assessore Giannini.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. In sede di Conferenza dei Presidenti dei Gruppi si è deciso, se l'Aula è d'accordo si procederà in questo senso, che dopo il punto 4 e prima della discussione delle mozioni, verranno iscritte: al punto 4 bis la mozione presentata dal Consigliere Bucciarelli sul paventato trasferimento ed accentramento delle sedi Rai, al punto 4 ter la mozione presentata dai Consiglieri Eusebi e Bellabarba che riguarda i problemi attinenti alla Polstrada e, se ricordo bene, su richiesta del Capogruppo di Forza Italia-il Popolo delle Libertà, si anticiperà al 4 quater il punto 12, cioè la mozione n. 551.
Se non ci sono problemi, do per approvata la modifica all'ordine del giorno così come ho enunciato.
Detto questo passerei alle interrogazioni.

Interrogazione n. 1350
ad iniziativa del Consigliere Natali
"Progetto AV5 presa in carico dei pazienti obesi - risultati progetto dopo 12 mesi"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1350 del Consigliere Natali.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Questa interrogazione è relativa ad un progetto che era stato messo in atto e affidato ad un dirigente e parte dal presupposto che sia acquisita, rispetto alla risposta da dare, la relazione dell'Azienda sanitaria unica regionale che conferma le premesse dell'interrogazione in oggetto.
I dati comunicati dall'Asur indicano l'accesso al servizio ambulatoriale e relativo inquadramento clinico di 21 pazienti (dato aggiornato al mese di agosto 2013), per 16 dei quali si è proceduto alla presa in carico per il trattamento ambulatoriale. Questa attività ha consentito, secondo i nostri dati, di abbattere circa il 70% delle giornate di degenza relative agli stessi pazienti in regime residenziale extraregionale rispetto al precedente anno 2011, epoca in cui il servizio non era attivo.
Relativamente alla seconda motivazione del conferimento dell'incarico, e cioè quella di dotare l'Umea del Distretto di San Benedetto del Tronto di una professionalità medica, si è potuto procedere a rendere autonoma la predetta Umea rispetto alle attività di valutazione, sia preventiva (con metodologia ICF) che in costanza di ricovero di tutti i pazienti disabili avviati nelle strutture residenziali e semiresidenziali del territorio regionale, qualificando così un servizio che rappresentava una particolare criticità assistenziale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Assessore Mezzolani, quando ero piccolo, non di statura, ma di età, c'era uno spot di Carosello: "Siamo alle solite Calimero!" Non so chi di voi se lo ricorda. Siamo alle solite Calimero!
Assessore lei ci legge una relazione che le mandano e la prendono in giro. Io credo alla sua buona fede, e mi rivolgo al Consigliere Perazzoli, lui è il Duca di San Benedetto del Tronto, perché a San Benedetto del Tronto dove lui vive, non voglio dire impera, sa quello che succede, e nessuno di noi aveva riscontrato un grande e particolare problema di obesità. Duca, lei aveva riscontrato problemi di obesità?
Avete individuato una figura del genere - Assessore io vorrei che lei mi ascoltasse, perché poi va sui territori e dice che c'è l'appropriatezza delle cure, il risparmio, la razionalizzazione, noi poveretti, oramai, su queste cose, siamo abituati a sentirla!
Sappiamo di essere talmente ricchi che a San Benedetto possiamo fare dei progetti per il trattamento dei pazienti obesi. Peraltro Consigliere Duca Perazzoli, io non sono un medico, ma qualche medico mi ha detto: "Sai l'obesità può dipendere da problemi endocrinologici, dall'alimentazione, da problemi psichiatrici", quindi, guardando il bando la prima cosa che ho detto è stata: "andiamo a vedere chi sarà questo specialista". Assessore Mezzolani, ho trovato che per fare questo, occorreva la laurea in medicina ed ho detto: "Meno male, non lo fa un avvocato, lo fa un laureato in medicina". La specializzazione non c'era, allora cerco, cerco e, Consigliera Ortenzi, trovo che il prescelto doveva essere una persona, un laureato in medicina con un'esperienza nell'integrazione socio sanitaria.
Duca Perazzoli, a quel punto uno cerca e quando trova il filo, comincia a tirarlo e a mano a mano il gomitolo ..., ritrovo questo personaggio che è un personaggio noto a questa Regione. Personaggio che gira in questa Regione, riemerge, passa, attraversa, risale, una cosa grossa, sempre in nome dell'appropriatezza, appropriatezza e razionalizzazione - quando a San Benedetto spostano l'Hospice, non vanno in neurochirurgia, ma mettono l'Hospice, 600mila euro già spesi, ad Offida, da quattro anni. Ora non si fa più ad Offida, Assessore Mezzolani, lei lo sa questo? Si? I 600mila euro buttati ad Offida chi li recupera? Chi andrà a recuperarli? Questa è la vostra sanità - trovo questo signore che cura i pazienti obesi, ma la cosa più bella è un'altra! Lei mi ha letto una relazione, a quale anno si riferiscono i dati? (...) 2012? (...) 2013 aggiornati a quando? (...) Ad agosto 2013, quelli del 2012 ce li ha? Siccome parlo solo dell'anno solare, le dico quelli del 2012, voi avete dato a questo signore che evidentemente deve avere amicizie importanti …, oddio, Duca, forse anche parentele importanti, ma queste sono cose che a noi non interessano perché noi andiamo dietro al merito, all'appropriatezza delle cure e a tutte queste cose.
Se uno va a rivedere i dati, questo fenomeno che abbiamo sfornato, Consigliere Eusebi, che doveva far si che la mobilità passiva dell'obesità ..., i problemi della Regione Marche in medicina, in sanità, sono in particolare lo stato di obesità nell'Area Vasta 5. Duca, se ne era mai accorto? ... Lei era obeso? Lei ha frequentato il "Madonna del Soccorso", lo deve dire, guardi che ritroviamo tutto: se ha pagato il ticket, se ha subìto la lista d'attesa, attenzione.
La cosa più bella, caro Assessore, che lei deve vedere è che nel 2012 a questo signore abbiamo dato 77mila euro, non è che gli diamo ..., non è che lo fa gratis o in nome di amicizie o parentele, 77mila euro.
La cosa bella è che, nonostante questo, nel 2012, dei pazienti della nostra Area vasta, Assessore mi ascolti, le riporto le determine, se ne sono andati lo stesso a farsi curare fuori e noi abbiamo speso, nel 2012, 60mila euro per i nostri pazienti che dalla contea del Consigliere Perazzoli se ne sono andati a farsi curare da altre parti.
Se voi fate la somma tra quello che abbiamo dato a questo signore e quello che abbiamo speso con la mobilità passiva, mi chiedo quale sia stato l'affare della Regione, l'appropriatezza della Regione, il risparmio della Regione.
Assessore, so che di sanità noi, purtroppo, ne parliamo solo in Consiglio con le interrogazioni, non in altre situazioni in cui sarebbe ben più divertente parlarne.
A proposito, Assessore, mi scusi, ma ho letto, e questa è una digressione che sottopongo all'attenzione del Presidente Busilacchi, che il nuovo direttore amministrativo dell'Asur, venendo nella nostra Area vasta, ha detto che avere la mobilità attiva è un grosso problema, perché il prezzo del d.r.g. è ancora fermo al 1995 e perché le altre Regioni pagano dopo 3 anni.
Nell'ambito di una direzione di Area vasta dire che la mobilità attiva è un problema …, io sottoporrò questo problema al Presidente Busilacchi perché spieghi quello che politicamente la Regione intende come mobilità attiva e mobilità passiva e spieghi a questo nuovo Dirigente, che evidentemente è un fenomeno venuto da fuori, un altro fenomeno tipo questo signore qui, di cui l'Assessore Mezzolani naturalmente non sa nulla. Non so se mi devo rivolgere all'Assessore Marcolini o all'Assessore Mezzolani, penso più all'Assessore (...) la cointeressenza dell'Assessore al bilancio nella sanità c'è ed è abbastanza evidente, vi vedo entrambi e, quindi, mi rivolgo a tutti e due - Assessore spero che lei stia seguendo le mie ..., sa perché Assessore? (...) Perché dei risparmi notevoli potrebbero essere fatti andando dietro a queste osservazioni.
Concludo Assessore, nel 2012 e nel 2013, le posso dare le determine, poi le farò le copia, non c'è stata una riduzione della mobilità passiva per cui poteva essere posto in essere questo servizio, tra l'altro era una mobilità passiva che se ci fosse stata sarebbe stata di minimale entità. E' aumentata rispetto a quella che c'era, ma con in più uno stipendio dato ad un signore. In tempo di vacche grasse va bene tutto, e non va bene lo stesso, ma in tempo di vacche magre, queste cose non possono essere ammesse, anche perché, e chiudo, qui ci sono figli e figliastri, ogni volta vediamo trattamenti diversi, non solo in base alle aree territoriali, ma anche in base alle persone da sistemare.
Spero che lei vorrà intervenire su questa situazione. Le darò tutti i documenti che riterrà necessari. Le farò anche un'altra interrogazione, perché al "Madonna del soccorso" - dove tra poco non so cosa toglierete più, cosa volete togliere di più! - non è più tollerabile che si continuino a mantenere dei feudi, delle enclavi, dove qualcuno continua a stare, continua ad approfittare, grazie.

Interrogazione n. 1548
ad iniziativa del Consigliere Busilacchi
"Collaborazione degli uffici per l'avvio delle procedure di gara da parte della SUAM"

Interrogazione n. 1504
ad iniziativa del Consigliere Bugaro
"Attività della Stazione unica appaltante della Regione Marche (SUAM)"

Interrogazione n. 1616
ad iniziativa del Consigliere Natali
"Stazione unica appaltante Marche (SUAM)"
(abbinate)
(Svolgimento interrogazione n. 1548 e rinvio interrogazioni nn. 1504 e 1616)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1548 del Consigliere Busilacchi, l'interrogazione n. 1504 del Consigliere Bugaro e l'interrogazione n. 1616 del Consigliere Natali, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Le interrogazioni sono abbinate e riguardano una serie di domande, però la risposta puntuale è solo all'interrogazione del Consigliere Busilacchi, non perché non si voglia rispondere, ma mancano i dati di Pierri che dovevano venire dalla Suam, quelli a cui il Consigliere Natali e il Consigliere Bugaro facevano riferimento. Quei dati non sono ancora pervenuti, quindi, tolta quella del Consigliere Busilacchi, le altre due interrogazioni, secondo me, vanno abbinate e risponderò la prossima volta.
Con l'interrogazione n. 1548 si chiedeva:
- quali erano le motivazioni dello slittamento temporale degli adempimenti tecnico documentali, in particolare della redazione ed approvazione degli elaborati progettuali tecnici ed estimativi di spettanza del Dirigente del Servizio sanità e con lui dei Direttori generali degli Enti del Servizio sanitario regionale, rispetto alle date inizialmente fissate da una deliberazione di Giunta;
- se la Giunta intendeva intervenire con urgenza per rimuovere eventuali ostacoli ai fini dell'entrata a pieno regime dell'attività della Suam.
Preciso che la Suam si occupa di tutto quello che è il comparto sanitario, dei beni e servizi, ma non è in capo al Servizio sanità. Sono di questi giorni, lo dico, una serie di riunioni che abbiamo fatto insieme all'Assessore Marcolini proprio per cercare di capire quali sono gli ostacoli che stanno davanti alle questioni che il Consigliere Busilacchi ha posto.
Riguardo a questi due interrogativi si precisa che la legge regionale n. 12 del 14 maggio 2012, avente per oggetto "Istituzione della Stazione unica appaltante della Regione Marche (SUAM)", ha disciplinato le competenze e l'organizzazione della medesima SUAM.
Con una deliberazione successiva, la n. 1670 del 26 novembre del 2012: "L.r.12/2012 - Disposizioni relative alla Stazione unica appaltante della Regione Marche (Suam)", è stato deliberato, tra l'altro, di costituire a decorrere dal 1° dicembre 2012, la Stazione unica appaltante la quale esercita, per gli Enti del Servizio sanitario regionale, anche le funzioni di centrale regionale per gli acquisti e l'aggiudicazione delle procedure di gara per l'approvvigionamento di beni e servizi ed opera per gli stessi quale centrale di committenza.
La stessa deliberazione affidava al Dirigente del Servizio sanità, sentiti i Direttori generali del Servizio sanitario regionale, delle varie aziende e il Direttore della SUAM e tenuto conto dei contratti in essere, il compito di individuare: uno, i beni e servizi che devono essere acquisiti mediante procedure contrattuali gestite dalla Suam: due, definire, per i beni e servizi individuati, le specifiche tecniche omogenee, con costi parametrici di riferimento.
Considerata la particolare complessità del compito attribuito, il Dirigente del Servizio sanità, sentiti i Direttori generali degli Enti del Servizio sanitario regionale, riteneva opportuno costituire, con proprio decreto, emanato il 28 febbraio 2013, un gruppo di lavoro composto dai Provveditori dei rispettivi Enti del Servizio sanitario regionale, cui assegnare il compito di individuare i beni e servizi da acquistare mediante procedure contrattuali gestite dalla Suam e formulare, quindi, uno studio di fattibilità triennale, a partire dall'anno 2013, relativo alla definizione dei beni e servizi individuati, le specifiche tecniche omogenee e i costi parametrici di acquisizione di riferimento, studi di fattibilità, anche mediante il supporto tecnico di dipendenti specializzati nelle singole categorie merceologiche.
Con deliberazione di Giunta regionale del 6 maggio 2013, è stato, tra l'altro, approvato il Piano triennale degli acquisti di beni e servizi per gli Enti del Servizio sanitario regionale mediante procedure contrattuali gestite dalla Suam ed è stato dato mandato al Dirigente del Servizio sanità di individuare formalmente, sentito il Coordinamento degli Enti del Servizio sanitario regionale, il personale tecnico preposto sia alla definizione delle caratteristiche tecniche omogenee e dei relativi costi parametrici di tutti i beni e servizi elencati nel prospetto, che alla redazione della progettazione tecnica ed estimativa da porre a base delle relative procedure, assegnando tempi e modalità di svolgimento di entrambi gli incarichi.
In particolare, il programma approvato prevedeva per la fase di prima sperimentazione, quindi, per l'anno 2014, quanto segue: l'oggetto delle procedure esaminate riguardava quattro categorie: aghi e siringhe, antisettici e disinfettanti, presidi antidecubito e cancelleria; la data di arrivo, per quanto riguardava la definizione delle caratteristiche tecniche, doveva essere per tutte queste categorie il 15 luglio 2013; la data perentoria di arrivo alla Suam della progettazione tecnica era il 1° ottobre del 2013 e la data prevista di esecutorietà del contratto doveva scattare per gli aghi e le siringhe l'1 luglio 2014, per gli antisettici e disinfettanti l'1 agosto 2014, per i presidi antidecubito l'1 novembre 2015 e per la cancelleria l'1 luglio 2014.
Il personale tecnico incaricato degli adempimenti progettuali di cui alla suddetta deliberazione di Giunta regionale è stato individuato con decreto del Dirigente del Servizio sanità n. 34 del 29 maggio 2013.
Il citato decreto del Dirigente del Servizio sanità stabiliva al 30 settembre 2013 la data per l'adempimento dei compiti assegnati al personale tecnico.
I gruppi tecnici e il gruppo di lavoro costituiti, rispettivamente, con i due decreti del Dirigente del Servizio sanità, si sono riuniti più volte alla presenza del Direttore della Suam e del Dirigente del Servizio sanità.
Nel corso della riunione tecnica del 13 settembre 2013, alla quale sono stati invitati i componenti dei gruppi tecnici, i Provveditori degli Enti del Servizio sanitario regionale e il Direttore della Suam, sono emerse numerose criticità, tutte riportate nel verbale agli atti del Servizio sanità, che rendono difficile e complicato il lavoro dei gruppi tecnici, soprattutto per quel che concerne la progettazione tecnica ed estimativa.
Le palesate difficoltà connesse all'esperimento delle procedure programmate per gli anni 2013-2014 sono state oggetto della riunione del Coordinamento degli Enti del Servizio sanitario regionale del 10 ottobre 2013, appositamente convocata dal Presidente del Coordinamento alla quale erano presenti il Direttore della Suam e i Provveditori degli Enti del Servizio sanitario regionale; riunione che si è conclusa con "la presa d'atto da parte del Coordinamento degli enti del Servizio sanitario regionale e del Direttore della Suam dello slittamento della data per l'adempimento dei compiti assegnati al personale tecnico incaricato con la conseguente necessità di una proroga delle date del piano triennale degli acquisti, approvato con deliberazione di Giunta regionale n. 649/2013, pari a 6 mesi delle scadenze, così come riportate nella tabella allegata alla deliberazione di Giunta regionale n. 649/2013, e relative alla redazione della progettazione tecnica ed estimativa da porre a base delle procedure di gara per le categorie merceologiche "aghi e siringhe", "antisettici e disinfettanti", "cancelleria".
Con nota del 17 ottobre 2013, inviata ai Coordinatori dei gruppi tecnici e per conoscenza ai Provveditori degli Enti del Servizio sanitario regionale, il Dirigente del Servizio sanità, chiedeva di "conoscere lo stato dell'arte dei lavori dei gruppi tecnici, avendo riguardo, in particolare, agli elaborati tecnici ed estimativi per le categorie merceologiche indicate nel decreto dirigenziale n. 34/2013, evidenziando e motivando eventuali difficoltà riscontrate".
Con nota del 23 ottobre 2013, il Coordinatore del gruppo tecnico "Cancelleria" segnalava: ".... a fronte di un listino di prodotti che sintetizzano il fabbisogno di prodotti da cancelleria messo a gara nell'Area vasta 1 e comprendente circa 230 tipologie di prodotti, si ritiene ragionevole ipotizzare un prolungamento rispetto alle tempistiche inizialmente previste anche in considerazione del più recente inserimento all'interno della Gara di cancelleria del lotto per i toner che, per le specificità derivanti dai vincoli posti dalle apparecchiature in uso, si stima necessario mettere a gara un listino di prodotti ricomprendente oltre un migliaio di modelli".
Con nota del 30 ottobre 2013, il Coordinatore del gruppo tecnico "aghi e siringhe" comunicava: "... le difficoltà emerse durante l'attività svolta dal gruppo tecnico:
- la difficoltà della gestione di un elevato numero di lotti, oltre 300, e la necessità di dover uniformare, quindi, accorpare, per possibile tipologia al fine di rendere più pratica sia l'espletamento della gara, sia la conseguente gestione logistica, una volta aggiudicati;
- l'inserimento deciso nelle riunioni con la Suam di altri dispositivi medici non previsti all'inizio dei lavori del Gruppo ".
Con nota del 30 ottobre 2013, il Coordinatore del gruppo tecnico "antisettici e disinfettanti" comunicava: " .... i lavori di progettazione e realizzazione degli elaborati tecnici ed estimativi procedono con grande impegno di tutti i componenti del gruppo, nonostante le innumerevoli difficoltà, quali ad esempio:
- una grande difformità nella tipologia di prodotti utilizzati, per i diversi protocolli di antisepsi e disinfezione;
- presidi medici o dispositivi medici che hanno la stessa indicazione d'uso, ma composizione e modo d'uso differente;
- reperimento e studio della documentazione tecnica per molti prodotti non conosciuti;
- necessità, per ogni singolo prodotto, di fare una specifica ricerca per verificare la presenza in commercio di eventuali concorrenti, al fine di stabilirne l'inclusione all'interno della procedura di gara".
Alla luce di tutto quanto esposto, il dirigente del Servizio sanità, con note del 14 e 15 novembre 2013, inviate ai Provveditori degli Enti del Servizio sanitario regionale e per conoscenza ai Direttori generali degli stessi enti e al Direttore della Suam, ha significato la necessità e l'urgenza, stante le criticità sopra evidenziate, di modificare il Piano triennale degli acquisti di beni e servizi di cui alla deliberazione di Giunta regionale n. 649/2013, limitatamente alle date perentorie e alla data prevista di esecutorietà del contratto Suam del programma per la fase di prima sperimentazione - anno 2014 - concernente le categorie merceologiche: "aghi e siringhe", "antisettici e disinfettanti", "cancelleria".
La data prevista di esecutorietà del contratto Suam, richiesta ai Provveditori dal Servizio sanità, è stata espressamente individuata dagli stessi Provveditori e dai Direttori generali degli Enti del Servizio sanitario regionale e tiene conto dei termini di scadenza dei corrispondenti contratti esistenti ed evitare così che il contratto "Suam" sia pronto ed esecutivo in un momento in cui i vecchi contratti sono ancora efficaci ovvero già scaduti.
Con successiva deliberazione di Giunta regionale, sono state ridefinite le date del Piano triennale, era il 27 dicembre, quindi a fine anno, degli acquisti di beni e servizi di cui all'allegato "A" alla deliberazione di Giunta regionale n. 649/2013, limitatamente alle categorie merceologiche del programma per la fase di prima sperimentazione anno 2014, prevedendo lo slittamento delle date di esecutorietà del contratto da parte della Suam al 31 dicembre 2014.
Ad ogni buon conto, in data 30 dicembre 2013, il Coordinatore del gruppo "antisettici e disinfettanti", trasmetteva al Servizio sanità la documentazione tecnica/estimativa realizzata dal rispettivo gruppo tecnico, per la procedura di gara da condursi a cura della Suam.
Nella stessa data, il Direttore Generale dell'Inrca trasmetteva la relazione con la progettazione tecnica ed estimativa della procedura "aghi e siringhe", elaborata dal gruppo tecnico di cui al decreto dirigenziale n. 34, citato.
Infine, sempre in data 30 dicembre 2013, il Dirigente amministrativo dell'Unità operativa acquisti e logistica dell'Area vasta 1 - Asur - con riferimento alla procedura di gara Suam per appalto fornitura di prodotti di cancelleria e carta, trasmetteva il capitolato speciale e relativi allegati.
Tutta la documentazione sopra citata, veniva trasmessa in data 31 dicembre 2013, a cura del Dirigente del Servizio sanità, alla Stazione appaltante per il seguito di competenza.
Le criticità degli elaborati, riscontrate successivamente dal Dirigente della P.F. Stazione unica appaltante Regione Marche, sono oggetto di apposite riunioni, come vi dicevo prima, che sono state calendarizzate e che si stanno svolgendo tra i Direttori generali degli Enti del Servizio sanitario regionale, i rispettivi Provveditori, il Dirigente della Suam e naturalmente il Dirigente del Servizio sanità.

Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Ringrazio l'Assessore per la risposta molto ricca e dettagliata.
Credo che la legge n. 12 del 2012 che ha istituito la Suam, possa essere considerata, qualora verrà pienamente attuata, una delle leggi potenzialmente più significative di questa legislatura. Non lo dico io, ho saputo che anche la Procura generale si è complimentata con la Regione Marche per le potenzialità che la Stazione unica appaltante, ricordo che siamo una delle pochissime Regioni che l'ha messa in campo, potrebbe avere sul piano dell'efficienza, della trasparenza e dell'efficacia degli appalti e delle procedure contrattuali.
E' chiaro che la portata di questa legge mette in campo un apparato amministrativo molto complesso, quindi, da un certo punto di vista, mi rendo conto che ci possono essere alcuni ritardi, alcuni rallentamenti amministrativi per la piena operatività. Devo dire che sono un po' deluso rispetto al fatto che la macchina amministrativa della Regione sia così in ritardo e, soprattutto, che il ritardo coinvolga alcune procedure che sono relativamente semplici, perché questa legge ha l'ambizione di riscrivere la storia degli appalti per le grandi strutture, per i grandi ospedali, ed è chiaro che se incontriamo delle difficoltà persino per l'acquisto della carta, dei toner o dei disinfettanti, aleggia un po' di pessimismo sulla possibilità che possa diventare pienamente operativa.
Chiaramente ho piena fiducia nella volontà dell'Assessore, anzi di tutta la Giunta - ovviamente non è l'Assessorato alla sanità responsabile della Suam - di portare avanti la propria deliberazione, partendo dagli appalti relativi alla sanità.
La mia sollecitazione a tutta la Giunta è che questa legge, potenzialmente così importante, contribuisca all'efficientamento del sistema e faccia divenire la Regione Marche, da questo punto di vista, una Regione capofila nella trasparenza degli appalti, nell'efficacia e, quindi, anche nel risparmio. Può davvero esserlo se questa legge troverà una piena operatività. Grazie.

Interrogazione n. 1518
ad iniziativa del Consigliere Eusebi
"Fruibilità turistica del Capoluogo di Regione"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1518 ad iniziativa del Consigliere Eusebi.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Grazie Presidente, rispondo anche in collaborazione con il Presidente, Assessore al turismo.
La Regione Marche svolge, richiamato dall'interrogante, il ruolo propositivo e di rilievo nell'ambito della costituzione della Macroregione Adriatico-Ionica proiettata verso il suo formale riconoscimento.
In effetti con la conferenza di Atene del 6-7 febbraio scorso è stata indicata la strategia che consentirà di operare, in modo sinergico su progetti di rilievo per l'intera area e di attrarre i finanziamenti necessari a seguito della sempre più massiccia riduzione delle risorse nazionali.
La sede di Ancona del Segretariato generale Adriatico-Ionico, peraltro, costituisce un volano per determinare le scelte e le strategie da attuare nell'ambito del suddetto organismo.
In questo importante e strategico scenario, le Regioni, e la Regione Marche in primis, diventano soggetti attivi, anche per sviluppare il turismo in una logica di internazionalizzazione e innovazione di prodotto che è già nelle considerazioni degli interroganti.
Il pilastro 4 in particolare punta ad aumentare l'attrattività turistica dell'area interessata, supportando lo sviluppo sostenibile del turismo costiero e dell'entroterra, a ridurre la stagionalità della domanda, a limitare l'impatto ambientale, a promuovere un marchio regionale comune. Obiettivi, questi, che ben si inseriscono nella programmazione europea 2014/2020 entro la quale il turismo, a seguito delle iniziative avviate in ambito comunitario con la risoluzione "Europa, prima destinazione turistica mondiale, un nuovo quadro politico per il turismo europeo", destinazione Italia, nonché con la comunicazione della Commissione "Europa 2020", può finalmente assurgere a settore di "specifica competenza U.E.", come sancito dal Trattato di Lisbona.
La Regione Marche, già nel settembre 2011, ha promosso, tra le Regioni interessate, l'intesa per l'istituzione di un tavolo di lavoro interregionale per lo sviluppo del turismo dell'ambito della strategia macroregionale, con lo scopo di trovare, tra le Regioni stesse e in sinergia con gli altri soggetti interessati, proposte e progetti integrati nell'ambito di una politica di cooperazione che privilegi la sostenibilità, la qualità e l'integrazione dei relativi prodotti.
Ebbene, non appaia eccedente l'interrogazione, ma segnalo che l'interrogante ed il Presidente Busilacchi venerdì saranno protagonisti di una riflessione sul futuro di Ancona Capoluogo di Regione, nelle cui possibilità il contesto Adriatico-Ionico assume un indirizzo strategico.
Al di là dei ruoli che competono all'ente locale compreso quello di conservare e valorizzare il patrimonio storico, artistico, architettonico ed archeologico in funzione della sua fruibilità e dello sviluppo del turismo in ambito locale, occorre sottolineare il positivo rapporto di collaborazione e concertazione tra la Regione Marche e il Comune di Ancona per supportare, con azioni e progetti concreti, non solo il ruolo di "Capoluogo delle Marche", ma anche la vocazione a diventare la "porta di Oriente", come sottolinea il Consigliere interrogante, in un contesto ormai strutturato ed avviato rappresentato dalla Macroregione.
Il richiamo alla porta d'Oriente è risalente almeno al 732, all'ambizione del porto franco d'Ancona, ambizioni e delusioni che rinascono con progetti fortunatamente più concreti.
Si ritiene, pertanto, nel rispetto delle competenze, doveroso fornire alcune precisazioni e chiarimenti in ordine ai quesiti posti nell'interrogazione, dopo aver sentito l'Amministrazione comunale, considerato che le questioni sollevate attengono alla competenza dell'ente locale.
Via della Pescheria fu chiusa a seguito di atti vandalici che misero a repentaglio il Museo della città. Il tema è stato ampiamente discusso nella competente Commissione consiliare del Comune di Ancona che ha convenuto sulla necessità di un recupero della fruibilità, collegato a un più generale e coerente intervento di riqualificazione dell'area, nel quale gioca un ruolo decisivo l'ampliamento del Museo della città, già finanziato, che verrà attuato nel corso dell'anno corrente. Poco senso ha, infatti, intervenire su un segmento dalle dimensioni ridotte quale via della Pescheria, dimenticando il fatto che esso partecipa a un reticolo di strade e vicoli che costituiscono l'ingresso nel centro storico dalla spina dei corsi.
Nello specifico di via della Pescheria, si è pensato, concordi i Consiglieri della Commissione e l'Assessore alla cultura, a possibili installazioni artistiche temporanee nella via. I progetti che riguarderanno questo percorso vanno di pari passo con l'inizio dei lavori per l'ampliamento del Museo della città, che naturalmente interesseranno tutta l'area e ne condizioneranno positivamente la fruizione. Sono previsti, nel periodo dei lavori, comunque interventi di decoro urbano sul cantiere. Includere via della Pescheria nel percorso che attornia il Museo della Città, arricchito dalla nuova ala, significa proprio dare al percorso pedonale la valenza di memoria storica che merita.
Non troppo diversa è la vicenda che riguarda Via Sottomare. Il tratto di strada di 150 metri che collega il palazzo della Rai alla Portella Santa Maria è punteggiato di magazzini privati e, a lungo, è stato luogo di rifugio per tossicodipendenti e persone con intenzioni vandaliche; questo sino alla sua chiusura che non è da intendersi definitiva ma legata, ci dicono in Comune, a una situazione congiunturale. Sebbene, infatti, sia poco verosimile che questo tratto di strada divenga una "porta d'accesso turistico", essa potrebbe essere interessata da varie attività che la riqualifichino. Non si tratta di un compito facile, poiché implica l'accordo tra pubblico e privato e soprattutto una continuità che permetta al tratto di strada di entrare a far parte della vita cittadina e non soltanto cittadina; il rischio che si corre anche per via della Pescheria, è quello di "farsi bella" per un evento sporadico per poi ripiombare nell'ombra o peggio nell'incuria o nel degrado.
Il recupero di questi due tratti di strada è ritenuto di grande importanza dall'Amministrazione comunale e in particolare dall'Assessorato alla cultura comunale, che tuttavia ritiene necessario rinunciare all'una tantum per privilegiare una progettualità più stabile che tenda ad essere definitiva.
Questi e altri interventi previsti per il 2014 fanno parte d'altronde di un progetto denominato "segni della città" finalizzato proprio a recuperare la narrazione storica della collettività anconetana, che sarà a breve presentato alla cittadinanza e di cui si auspica la partecipazione attiva.
Non si può non sottolineare, in questo contesto, la conferma che, a partire dalla primavera del prossimo anno, una nave della compagnia Costa Crociera farà di nuovo scalo ad Ancona, regolarmente, dopo la minacciata e poi attuata sospensione; sarà a breve nel porto dorico e va oltre la naturale soddisfazione per aver ottenuto un importante risultato. Determinante è stato l'aver definito risposte celeri e puntuali alle esigenze tecniche ed economiche che la compagnia aveva prospettato, la Costa Crociere. Oltre che costituire un successo importante per Ancona e lo scalo, questa conferma ribadisce la validità di un metodo di lavoro che lascia ben sperare per lo sviluppo del territorio: una concertazione concreta e un'operatività tempestiva ed efficiente delle istituzioni che possono far tornare Ancona e le Marche competitive sul fronte del turismo crocieristico, anche in prospettiva dell'avvio imminente della Macroregione Adriatico-Ionica e della sua strategia.
Segnalo che sempre sul versante della Macroregione Adriatico-Ionica ci sarà un progetto, questo a valenza culturale, di distretto culturale evoluto a gestione diretta in cui queste tematiche, che si intrecciano strettamente con le politiche di intervento attivo del Comune di Ancona, diventeranno un programma e se l'interrogante o il Consiglio avessero l'intenzione di ospitarlo anche in Consiglio regionale, ci vedrebbe particolarmente disponibili.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Eusebi.

Paolo EUSEBI. Grazie Presidente. Ringrazio, ma non lo faccio per forma, l'Assessore Marcolini. E' sempre un piacere ascoltarlo quando parla di cultura.
Riduzione delle risorse, attrattività turistica, pilastro 4, sintetizzo la risposta dell'Assessore, tavolo del 2011 interregionale sugli aspetti culturali, rispetto delle competenze. Gli enti locali sono una cosa, ovviamente, la Regione Marche, l'ente Regione, è un'altra.
Ho la fortuna di interloquire con l'Assessore che mi ha risposto che, tra l'altro, è anche Assessore al bilancio, per sua fortuna o per sua sfortuna.
Nella risposta che molto gentilmente mi ha fornito, una risposta gradevole, ha citato alcuni dati forniti dal Comune di Ancona.
Dico all'Assessore alla cultura e all'Assessore al bilancio che noi chiudiamo delle strade importanti del Capoluogo di Regione, strade messe a posto, per vandalismi, per mancanza di bagni pubblici. Vie importanti, scorci importanti della città che conosco bene perché anch'io ho avuto la fortuna di essere Assessore al turismo della mia città per un periodo di tempo.
I soldi non possono essere una scusa, lo dico all'Assessore al bilancio. Sarà ora che la Regione Marche consideri perché non ci sono i soldi in questa città? Forse, Assessore, c'è troppa attenzione al potenziamento dell'apparato burocratico, magari spendendo un sacco di soldi e per rafforzare questa struttura burocratica con qualche amico di studio.
Credo che sia ora che la Regione Marche cominci a guardare queste cose.
Si chiudono scorci importanti della città in barba all'Adriatico-Ionica. Una città che deve essere il cuore della regione Marche, ancorché in questa visione policentrica che io apprezzo e che il nostro Presidente dice essere la via del futuro, ed io sono d'accordo con lui.
E' ora che cominciamo a guardare come questi enti pubblici spendono i soldi che noi gli diamo. Penso che sarebbe opportuno qualche burocrate in meno e qualche via di accesso ai nostri luoghi storici in più.

Interrogazione n. 1485
ad iniziativa del Consigliere Busilacchi
"Vicenda del pensionato Tambroni di Ancona"

Interrogazione n. 411
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Riapertura del pensionato Tambroni di Ancona"
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1485 del Consigliere Busilacchi e l'interrogazione n. 411 del Consigliere Latini, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Qui si riferisce quanto ci ha comunicato l'Inrca e cioè che le procedure per la realizzazione del pensionato Tambroni, ovvero l'affidamento degli incarichi di progettazione e direzione dei lavori nonché l'affidamento degli stessi, sono state poste in essere dal Provveditorato alle opere pubbliche cui l'Inrca, con apposite convenzioni, nella seconda metà degli anni '90, ha affidato la funzione di stazione appaltante. Le stesse funzioni di responsabile del procedimento sono state affidate a dirigenti del predetto Provveditorato alle opere pubbliche.
Altrettanto note sono le vicende immediatamente successive al completamento dei lavori di ricostruzione che hanno visto l'instaurazione di un procedimento penale avente ad oggetto ipotesi di reato connesse e dipendenti dai lavori di ricostruzione.
Nell'ambito di detto processo, è stato disposto il sequestro finale dell'immobile che pertanto, per alcuni anni, è stato sottratto alla disponibilità dell'Inrca.
Conclusosi il procedimento penale e dissequestrato l'immobile, I'Inrca ha proceduto tempestivamente alla ricognizione dei beni (arredi, attrezzature) presenti presso la struttura e alla destinazione degli stessi, secondo, le rispettive necessità presso le sedi marchigiane dell'Istituto. Da ciò consegue che ormai da anni, almeno dal 2010, non sussistono all'interno del Tambroni beni riconducibili agli originari arredi ed attrezzature.
Quanto rinvenuto dai giornalisti, riguarda beni temporaneamente depositati presso il Tambroni e provenienti sia dalle sedi di Roma e Cagliari, dismessi il 31 dicembre 2012, che un magazzino dismesso della sede ospedaliera della Montagnola, in precedenza detenuto a titolo di locazione onerosa.
Al momento, peraltro, è in via di definizione l'individuazione delle destinazioni finali di detti beni presso altre sedi istituzionali dell'Inrca, è stato dato l'input che questi macchinari, che provengono dalla dismissione degli istituti di altre Regioni, verranno utilizzati se c'è la possibilità di utilizzarli, però al momento sono depositati lì ed è in via di definizione la destinazione finale.
Concludo dicendo che non esistono arredi e/o attrezzature abbandonate e in stato di degrado all'interno della struttura destinata ad ospitare il nuovo pensionato Tambroni, ma beni che sono temporaneamente depositati. In tal modo si è riusciti a ricavare un ruolo di utilità, anche dal punto di vista economico, di una struttura che ancora non è possibile utilizzare per cause, come accertato anche dalla Corte dei Conti con la sentenza n. 88/2013, citata nell'interrogazione, in alcun modo imputabili all'lnrca stessa.
Si è in attesa della chiusura dei procedimenti giudiziari in corso per poter procedere al recupero funzionale della struttura ed alla conseguente riapertura.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. A questo punto sarò molto breve perché la risposta dell'Assessore mi ha pienamente soddisfatto.
Stiamo parlando di una vicenda complicata rispetto alla quale è ancora in atto un procedimento giudiziario che speriamo si concluda perché questa è una ferita aperta per la città.
Una struttura che è stata aperta nel 2005, dichiarata immediatamente inagibile a causa di gravi vizi di costruzione rispetto ai quali sono stati condannati cinque funzionari pubblici e sono stati stimati 700.000 euro di danni all'erario.
Una vicenda complessa rispetto alla quale non ci sono oggi risorse per una riapertura.
La risposta dell'Assessore mi soddisfa, perché la notizia che era apparsa sui giornali parlava di macchinari ancora utilizzabili che rimanevano fermi, invece, adesso, apprendiamo che in realtà sono depositati dei macchinari di strutture dismesse che non sono utilizzabili.
Sono rincuorato da questo punto di vista, quindi, ringrazio l'Assessore.

Interrogazione n. 1470
ad iniziativa del Consigliere Natali
"Mobilità sanitaria"

Interrogazione n. 1534
ad iniziativa del Consigliere Zinni
"Spesa per la mobilità passiva sanitaria regionale"

Interrogazione n. 1524
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Mobilità passiva Marche nord"

Interrogazione n. 1287
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Mobilità passiva nella provincia di Pesaro"

Interrogazione n. 1126
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Mobilità passiva verso altre Regioni"

Interrogazione n. 1466
ad iniziativa del Consigliere Marinelli
"Mobilità sanitaria passiva"
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1470 del Consigliere Natali, l'interrogazione n. 1534 del Consigliere Zinni, le interrogazioni nn. 1524, 1287, 1126 del Consigliere Latini e l'interrogazione n. 1466 del Consigliere Marinelli, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Sono 6 interrogazioni abbinate.
L'analisi del fenomeno della mobilità sanitaria, non può limitarsi alla semplice sommatoria di valori economici, ma va considerato come conseguenza della libertà di scelta del medico e del luogo di cura che la legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale garantisce a tutti i cittadini. Gli stessi possono richiedere le prestazioni ricomprese nei LEA a tutte le strutture pubbliche e private accreditate operanti del Servizio sanitario nazionale operanti in tutto il territorio nazionale, ponendo a carico della Azienda sanitaria di residenza le relative prestazioni.
A fronte di una mobilità "fisiologica" determinata dalla richiesta di prestazioni di alta complessità, che per casistica devono necessariamente far riferimento a bacini di utenza che superano i confini territoriali della singola Regione, una mobilità di confine che fa riferimento alla facilità di accesso alle strutture per i cittadini residenti in Comuni confinanti con altre Regioni, una mobilità di ricongiungimento legata alla dispersione sul territorio dei nuclei familiari, una mobilità apparente, legata alla domiciliazione in Comuni diversi da quelli di effettiva residenza, ed infine una mobilità legata a fenomeni stagionali, esiste, di contro, anche una mobilità per così dire "patologica" che deve essere contrastata dalle Regioni e che riguarda pratiche opportunistiche da parte di alcune strutture che cercano di attirare utenza di fuori Regione o che non garantiscono l'appropriatezza delle prestazioni e dei relativi livelli erogativi.
Le Regioni per contrastare quest'ultima tipologia di mobilità hanno individuato lo strumento degli accordi di confine che, in combinazione con un sistema tariffario per l'attività di ricovero ospedaliero - rappresenta la voce più significativa nell'ambito della mobilità sanitaria - strutturato in modo da valorizzare l'alta complessità e disincentivare le prestazioni a rischio di inappropriatezza, consente di governare il fenomeno. La Regione Marche ha avviato inoltre iniziative per aumentare e qualificare l'offerta nelle discipline che presentano un maggior indice di fuga.
L'ultimo dato disponibile della mobilità sanitaria interregionale riguarda l'anno 2012, dove il saldo complessivo risulta pari a -37.500.000 euro. Nell'Area vasta 1 il saldo della mobilità sanitaria è pari a -36.528.000 euro, mentre nell'Area vasta 5 si registra un saldo attivo della mobilità sanitaria pari a 12.000.000 di euro.
I saldi di mobilità delle due Aree vaste citate risentono ovviamente della collocazione geografica delle stesse, collocazione che spiega il saldo negativo registrato nell'Area Vasta 1, collocata a confine con la Regione Emilia-Romagna, il più importante fornitore di prestazioni sanitarie per la Regione Marche ed il saldo positivo registrato nell'Area Vasta 5 collocata a confine con la Regione Abruzzo, nei confronti della quale, complessivamente, la Regione Marche registra il più rilevante saldo attivo. Infatti, nell'ambito della mobilità sanitaria è riconoscibile una mobilità tra Regioni di confine che riguarda non solo prestazioni complesse, ma anche attività sanitarie minori, determinata dalla diversa accessibilità delle strutture intra e interregionali (in termini di vicinanza o di gravitazione casa-lavoro) per i cittadini che vivono nelle zone di confine.
Questo tipo di mobilità diventa spesso oggetto di accordo bilaterale tra le Regioni interessate, infatti, con la Regione Emilia-Romagna è stato sottoscritto, già dal 2006, uno specifico accordo di confine relativo alle prestazioni di ricovero ospedaliero e di specialistica ambulatoriale erogate dalle strutture, sia pubbliche che private, di entrambe le Regioni.
L'Accordo si ispira al rispetto dei principi fondamentali fissati dal Servizio sanitario nazionale che garantisce la libera scelta del cittadino ed affida alle Regioni ed alle strutture del Servizio stesso il compito di assicurare l'appropriatezza e la qualità delle cure, in costanza del vincolo dell'equilibrio di bilancio.
Accordi di confine sono stati sottoscritti anche con la Regione Toscana e la Regione Umbria.
Per quanto attiene la riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale, la stessa è stata determinata dalla necessità di adeguamento del sistema sanitario alle disposizioni normative nazionali e mira anche al contenimento della mobilità passiva.
L'individuazione di un modello a rete che vede l'articolazione delle strutture sanitarie secondo crescenti livelli di complessità, in stretto raccordo tra loro, evitando inutili duplicazioni, oltre a garantire l'efficienza a livello di sistema, ha come obiettivo finale quello di offrire risposte adeguate ai bisogni espressi dagli assistiti.
Altro aspetto fondamentale è quello di orientare fortemente il sistema sanitario regionale verso la corretta scelta del livello di erogazione delle prestazioni, sulla base di puntuali criteri di appropriatezza, differenziando l'offerta tra prestazioni da erogare a livello di ricovero ospedaliero - sia in regime di ricovero ordinario che di Day Hospital - piuttosto che a livello ambulatoriale, sulla base delle effettive necessità assistenziali dei pazienti.
In quest'ottica di sistema rientrano anche le Case della salute che contribuiranno al contenimento della mobilità passiva nella misura in cui faciliteranno la disponibilità di posti letto negli ospedali per acuti, prendendo in carico i pazienti che, per tipologia di bisogno, troveranno risposte appropriate in questo tipo di struttura.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marinelli.

Erminio MARINELLI. Ho prospettato delle domande, Assessore, chiedo se è possibile, con comodo, di darmi delle risposte anche scritte perché la mia interrogazione riguardava soprattutto l'Area vasta 3.
La mia interrogazione, più che un discorso generale, parlava delle tipologie di prestazioni sanitarie dei residenti dell'Area vasta 3.
Certamente la mobilità passiva interessa tutta la regione, soprattutto le zone di confine, ho appreso con piacere del protocollo del 10 marzo per contrastare la mobilità passiva.
Vorrei far presente ai Consiglieri che la mobilità passiva era di 44 milioni nel 2007, è scesa a 26 nel 2010 ma, in base a quello che si evince dal Piano socio sanitario, è diminuita perché c'è stato il passaggio dei Comuni della Valmarecchia in un'altra Regione, poi è risalita, nel 2012, toccando i 32 milioni.
E' chiaro che quando si parla di mobilità passiva si parla di inadeguatezza dell'offerta sanitaria, di liste di attesa e di scarsa fiducia dei cittadini. Il cittadino vuole una risposta subitanea, di qualità, non può aspettare. Il dottor Ciccarelli nel febbraio di quest'anno, Assessore, parlava di tre specialistiche in difficoltà: ortopedia, otorino ed oculistica che chiaramente hanno bisogno di una risposta immediata e di qualità.
Ora la Regione, con l'accordo con le Case di Cura private multi specialistiche, dice che ogni tre mesi controllerà l'andamento della mobilità passiva. E’ partito questo protocollo il 10 marzo, maggio, giugno e luglio, credo che molto probabilmente dopo l'estate avremo una prima verifica, spero che sarà positiva.
Mi rimetto alla sua risposta scritta per quelle domande specifiche che ho fatto sull'Area vasta 3, se è così gentile e preciso, la ringrazio.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Assessore, quello che mi preoccupa da parte sua, ma anche da parte della filiera politica che le sta appresso, è che non c'è intenzione a ridimensionare l'utilizzo dello strumento della mobilità passiva. Mi sembra evidente! Le dichiarazioni che escono quotidianamente sui giornali, in ogni dove, sia le sue che quelle di altre persone, stanno a dimostrarci che da parte vostra si considera di grande utilità questo strumento. Questo mi sembra molto grave.
Credo che la mobilità passiva abbia un valore simbolico, politico, non indifferente, oltre che tecnico. Vale a dire c'è la volontà di continuare a tenere in piedi un'immagine, come posso dire, quasi santificata di questa virtuosità dei conti marchigiani e pur di tenere questa virtuosità si è disposti a continuare ad utilizzare lo strumento della mobilità passiva.
Come ho avuto più volte modo di dire, credo che si debba guardare al nostro interno e guardarci in faccia e se questa sanità marchigiana è virtuosa, non solo in base ai parametri ministeriali, ma in base ad una consistente capacità di dare risposte ai cittadini in termini di prestazione, come facciamo a non sentire da parte sua parole dure nei confronti della mobilità passiva. Parole quasi di vergogna, cioè dire: "Va bene, l'abbiamo fatto perché non eravamo in grado di fare diversamente, ma ora basta!" Tutto questo non c'è, non c'è perché evidentemente fa comodo così. Vi sta bene che molta gente vada a fare prestazioni sanitarie in Emilia-Romagna, forse perché è una regione amica politicamente, non lo so, sta di fatto che c'è un solo modo per ridurre la mobilità passiva ed è quello di aumentare la capacità di offerta di prestazione sanitaria. Laddove la prestazione sanitaria da offrire non può essere quella pubblica, non può essere quella delle strutture proprie della Regione Marche, c'è solo un modo ed è quello di fare un nuovo grande piano di sviluppo in rapporto alla sanità privata. Ragionare nuovamente sulle convenzioni, ottimizzando le convenzioni, cercando di far si che la sanità privata vada a colmare, non a doppiare, la prestazione sanitaria che manca. Questo potrebbe essere uno scenario.
Un altro scenario potrebbe essere quello di dire che non avete capacità di dare risposte sulle liste d'attesa e che sostanzialmente, a distanza di qualche anno, la meravigliosa riforma del Cup è un fallimento totale, è qualcosa che non è riuscita a dare risposte, è qualcosa che porta i cittadini a cercare risposte altrove.
Non lo so, so solo che oggi avrei voluto sentire da lei un impegno chiaro e netto a dire: “Scusate, mi vergogno che sia accaduto questo, vorrei che non accadesse mai più”, invece mi sembra di capire che questo vi sta molto bene.
Credo che da questo punto di vista sia il fallimento della sanità reale. Esiste la sanità burocratica che è quella dei conti, dei parametri, delle formule magiche che qualche solone romano ci impone, ed esistono i dati della sanità reale e la sanità reale non ha formule matematiche, ma ha il consenso dei cittadini. Quando in un territorio si trova un umore positivo vuol dire che la sanità reale c'è, laddove c'è un piagnisteo, una lamentela costante, il timore di perdere, vuol dire che qualcosa non funziona.
La mobilità passiva associata alla riforma delle Case della Salute, associata alla riforma del Cup, fatta in passato, questa filiera di inefficienza di sanità reale, ci porterà molto presto, a mio avviso, ad avere gravi problemi con i territori e con la cittadinanza. Non si vive solo di formule matematiche e ministeriali, si deve vivere la sanità attraverso il consenso dei cittadini. Siamo lontanissimi, la Regione Marche è lontanissima dall'avere questo grande consenso.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Assessore, come dire, sono basito, atterrito, accasciato dalla sua risposta.
Qui si parla di un problema del genere davanti a quattro Assessori e con un Consiglio che dorme il sonno dei giusti, non rendendosi conto, forse, che si parla della mobilità attiva della sanità, quella su cui ognuno di noi ed ognuno di voi è chiamato a rispondere nel territorio. Quando se ne parla, Assessore, se ne dovrebbe parlare in un Consiglio regionale, in un confronto tra tutti, dove i partiti spiegano e fanno comprendere che parte vogliono prendere, non per l'interrogazione, la mia, che è di ottobre 2013, e non dico altro, a sei mesi di distanza.
Ma la cosa che atterrisce di più è un'altra. Questo è il giornale di oggi, il "Corriere Adriatico", lei dovrebbe sapere chi è il direttore amministrativo dell'Asur, tale Giulietta Capocasa, la conosce? Dice: "La mobilità attiva non conviene più". Assessore si metta d'accordo con lei, si metta d'accordo con questa signora, dottoressa, non so, (...) avvocato, meglio, è stata interpretata male. Questo fenomeno che avete scoperto, perché voi ogni tanto scoprite dei fenomeni, quello di prima era un fenomeno con parenti, questa non so se è un fenomeno con amici, (...) - Duca evidentemente anche tra i suoi vassalli c'è qualcuno ... mi scusi Duca - ha detto che: "Per la nostra regione incentivare la mobilità attiva ..." - ascoltate bene perché è il Direttore amministrativo dell'Asur, non della mia Area vasta, nelle scelte fatte dalla vostra maggioranza questa è un fiore all'occhiello - "ovvero le prestazioni di utenti di altre regioni, per la sanità non conviene, questo perché ..." - secondo il direttore amministrativo dell'Asur - "quello che conta, in via preliminare per l'assistenza sanitaria nelle Marche è il pareggio di bilancio e in questo senso la mobilità attiva costa parecchio".
Noi sapevamo il contrario, io per lo meno, nella mia ignoranza, pensavo che la mobilità attiva servisse a diminuire i costi della nostra regione e che servizi migliori riuscissero ad attrarre gli extraregionali. Io ero arrivato a questo. "I conti devono quadrare prima di ogni altra cosa, bisogna abbandonare la strada della mobilità attiva e questo perché la tariffa dei DRG non è più remunerativa. Le tariffe sono quelle del '95 ed oltre tutto le Regioni compensano le partite relative alla mobilità attiva almeno tre anni dopo l'erogazione della prestazione".
Assessore o lei si dimette o a questo fenomeno fa fare un giro, gli faccia fare un giro. Qui non ci sarà un'incompatibilità, ma un giro glielo deve far fare, perché poi quando parlate di mobilità attiva siete fantastici. L'Area vasta 1 è l'Area vasta dove avete fatto anche l'Azienda ospedaliera, se non sbaglio, avete creato un ulteriore fonte di finanziamento, ci sono 32 milioni di euro di mobilità passiva. Sbaglio? 32 milioni di euro, però lei non sa, anzi non ci dice, non è che non lo sa, lei lo sa bene, come sono divisi. Abbiamo una mobilità attiva di 2 milioni e 600 mila euro e una passiva di 36 milioni e 100. Giusto? C'è anche una mobilità attiva. C'è chi riesce ad intercettare, in questo marasma di negatività, dei pazienti dall'extra Regione, sui 2 milioni e 6, caro Assessore, 2 milioni e 4, quindi l'80%, l'intercetta l'Ospedale di Urbino, di Sassocorvaro e di Cagli. Assessore, Montefeltro Salute o sbaglio?
Voi siete di sinistra, voi siete qui a rappresentare chi è avanzato socialmente, quelli che vi votano ancora vi riconoscono un'immagine di difesa del pubblico, questo siete voi. Queste cose nemmeno Berlusconi se le inventava, voi siete riusciti a superarlo!
Oltre a Montefeltro salute andiamo a vedere la mobilità passiva, 36 milioni di euro, tutto sul privato convenzionato dell'Emilia-Romagna, dove chissà quant'altro Montefeltro salute ci sarà. E' chiaro che questa è una vostra strategia, caro Assessore Mezzolani, mi meraviglio dei Consiglieri regionali onesti che ancora vi danno il sostegno su queste cose. Penso che ci siano dei Consiglieri regionali intellettualmente onesti qui dentro, che di fronte a queste cose, al di là dello schieramento politico, vi dovrebbero inchiodare. Nell'Area vasta 5, dove non è stata fatta l'Azienda, quindi, noi dovremmo essere la fogna dell'umanità, e lo siamo - le ricordo, Assessore Mezzolani, che nel reparto di cardiologia dell'Ospedale di Ascoli una settimana fa il letto di un paziente, appena spostato dall'UTI, lo hanno appoggiato ad una parete e dall'altra parte ci hanno messo delle sdraio perché non avevano le sponde, le sponde non c'erano - noi abbiamo 25 milioni di euro di mobilità attiva a fronte di una mobilità passiva di 17 milioni di euro, quindi, abbiamo 8 milioni di euro di delta positivo. Peccato, Assessore, che su 25 milioni di euro, 17 milioni, quasi 18, siano intercettati dalla Casa di cura Villa San Marco, dalla Casa di cura Villa San Giuseppe, dalla Casa di cura Villa Anna e dalla Casa di cura Stella Maris. Voi amministrate e la domanda a cui deve rispondere è questa, ma non gliela devo fare io, perché potrebbe essere strumentalizzazione politica, gliela devono fare i suoi Consiglieri che la sostengono, a lei ed al Governatore, e lei deve rispondere: "Volete una sanità che funzioni, una sanità pubblica o volete altro?"
Perché l'attività di questa amministrazione regionale, dell'esecutivo, che vede lei come Assessore alla sanità da 9 anni, sta solo cercando di privatizzare la sanità. Il vostro obiettivo è questo e ci vuole poco per fare questo. Basta spogliare i servizi del pubblico, basta non riassumere gli infermieri, basta non nominare i primari e poi come si fa? Poi c'è la ciliegina sulla torta, magari va via un primario e non si rifà il concorso, che ci vuole. Se il primario di un determinato reparto di un ospedale di Polo va in pensione e non viene sostituito, è chiaro che il reparto non dà più risultati. Magari quel primario va in un privato convenzionato della stessa zona e tutti i pazienti gli vanno dietro!
Questo è il vostro obiettivo. Siete riusciti, dagli anni in cui io sono qui, dal 2009, a dare questa dimostrazione. Casa della Salute? Rapporto con i medici di base? Quale? Noi vogliamo sapere dove sono queste cose.
All'Ospedale di Ascoli ci sono dei reparti, caro Assessore Mezzolani, che sono chiusi, dei piani a disposizione, la Casa della salute bisognerebbe farla lì, visto che forse le spese rimarranno le stesse, ... e no, caro Assessore, ci sono già dei disegni per fare le Case della salute da altre parti.
La vostra politica è questa. Potrei dire di essere ben soddisfatto di quella che è la vostra politica, lasciate una prateria a chi vuole fare un'opposizione seria nei vostri confronti e l'opposizione seria nei vostri confronti, chiudo e mi scuso per la digressione, non si fa certo chiedendo al Governatore Spacca, che è qui dal 1990, di fare il terzo mandato, magari con maggioranze diverse. Grazie.

Interrogazione n. 1435
ad iniziativa del Consigliere Trenta
"Posizioni di comando temporaneo e/o trasferimenti del personale con funzioni amministrative nell'ambito dell'Azienda sanitaria unica regionale (Asur) tra l'Area vasta n. 3 (Civitanova Marche - Macerata - Camerino) e l'Area vasta n. 5 (Ascoli Piceno - San Benedetto del Tronto)"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1435 del Consigliere Trenta.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. In merito a questa interrogazione è stata chiesta una dettagliata relazione all'Asur.
Le azioni poste in essere, oggetto dell'interrogazione, risultano coerenti con la normativa nazionale e con le indicazioni regionali impartite in merito al contenimento della spesa e del riordino del Servizio sanitario regionale.
A partire dalla finanziaria del 2008 per arrivare alla legge n. 135/2012 (decreto spending review) ed alle ultime Conferenze Stato Regioni si continua a ribadire la necessità, finalizzata alla diminuzione della spesa pubblica, della riduzione del personale delle pubbliche amministrazioni.
Vorrei ricordare che, il Consigliere Natali nel suo intervento ha detto: "Si vuole privatizzare la sanità", in verità questa Regione è tra le regioni che ha fatto il turn over al 70%, ha coperto il 70% dei posti delle persone che sono uscite dal sistema. E' chiaro che, se non si può, in maniera adeguata, assumere il personale che ti serve, la qualità delle prestazioni rischia di scemare. Lo dico perché in base ai decreti che ci sono stati, alle norme vigenti rispetto al sistema del personale, nonostante noi siamo una Regione in equilibrio e nonostante abbiamo recuperato nel riparto del fondo le risorse che hanno sterilizzato il taglio del 2012, voglio ricordare, lo dico al Consigliere Trenta, non vedo il Consigliere Natali, che noi dobbiamo sottostare ad un provvedimento che per quanto concerne il personale della sanità ci obbliga a rientrare, entro il 2015, sotto l'1,4 del personale dell'anno 2004.
Questo rimane, c'è! Capito? Tu puoi avere anche i soldi per assumere personale, ma non puoi assumerlo perché c'è quel dato e naturalmente viene riassorbito dalla riorganizzazione che si fa all'interno del sistema.
Questa disposizione impartita dalla Regione Marche alle Aziende del Servizio sanitario nell'anno 2010, è stata ripetuta anche negli anni 2011, 2012 e 2013, comportando una significativa riduzione del personale in servizio. Considerate le problematiche emerse nei reparti ospedalieri e nelle strutture sanitarie territoriali dovute alla riduzione del personale, noi come Regione, sulla base di analisi e valutazioni circa la modalità di riorganizzazione dei servizi e delle risorse ed al fine di conciliare l'esigenza di garantire i livelli essenziali di assistenza con il dovere di osservare puntualmente la disciplina nazionale e regionale di contenimento della spesa pubblica, abbiamo elaborato una completa riorganizzazione dell'Asur istituendo le 5 Aree vaste territoriali con la legge regionale n. 17/2011.
Il primo impatto derivante da questa riduzione della frammentazione territoriale, ha portato all'efficientamento dell'attività dell'Area ATL, cioè di quella parte di attività che non incide direttamente sull'utenza del Servizio sanitario regionale, individuando in numero 5, le sedi amministrative decentrate al posto dei precedenti 13 centri.
L'accorpamento delle funzioni in un minor numero di sedi, invero dovrebbe comportare un efficientamento del sistema, riuscendo cioè a far si che un minor numero di personale possa continuare a svolgere tutta l'attività amministrativa necessaria all'Azienda.
I trasferimenti, comandi/utilizzi, quindi, sono determinati per dar seguito alla normativa vigente e vengono effettuati sempre nel rispetto dei contratti nazionali di lavoro.
A tal proposito si evidenzia che, allo stato, nessun ricorso è stato avviato avverso la disposizione di trasferimenti, ciò probabilmente anche perché gli stessi vengono effettuati coinvolgendo, per quanto possibile, il personale interessato.
Voglio rammentare che abbiamo avuto tavoli di trattativa con il sindacato sia regionale che locale. Nelle diverse sedi è sempre stato evidenziato che non si procederà a trasferimento coatto del personale verso l'istituita sede dell'Area vasta ma, viceversa, verrà data la possibilità a ciascuno dipendente di rimanere all'interno del territorio della ex Zona territoriale.
Il mantenimento nella precedente sede, però, in alcuni casi comporterà necessariamente l'assegnazione del dipendente a funzioni diverse da quelle che svolge qualora non voglia spostarsi, funzioni che rimarranno a livello periferico, come ad esempio l'attività di front office.
Questa si ritiene sia la risposta che sollecitava il Consigliere Trenta.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Grazie Presidente, la ringrazio per la sua gentilezza, il suo garbo. Senso istituzionale grandissimo.
Assessore Mezzolani, resti lì con il Consigliere Comi, è un addetto ai lavori ed è interessato parzialmente a questa interrogazione. Se non vado errato il Consigliere Comi, nella sua funzione di Presidente della Commissione sanità, conosce bene l'Area vasta n. 3.
Caro Assessore Mezzolani, lei ha dato una risposta ed io sfido i due Consiglieri, 7 + 4 = 11, 6 + 5 = inciucio, a dire, a dare, a confutare i suoi dati.
Quando lei parla di livello periferico ..., Assessore mi ascolta? Perché ho il dubbio che lei ..., è difficile seguirmi, però lei mi rafforza il dubbio, ... mi siedo, non la metterò in imbarazzo perché sa, più andando avanti nel tempo, più mi rendo conto quanto sia difficile fare l'Assessore alla sanità. Era la mia ambizione, la mia aspirazione, ma mi rendo conto di aver sbagliato collocazione politica.
Spiego perché: quando noi parliamo di mobilità passiva e mobilità attiva nel nesso del livello periferico, io inserisco questa banale interrogazione che apparentemente sembra quasi una curiosità per fatti inerenti la sanità, ma che di sanità forse poco hanno. Eppure tante persone sono nella condizione di dover chiedere un trasferimento, sempre in virtù di leggi o trattati, ed hanno funzioni amministrative, quindi, parliamo di qualcosa che è marginale anche se utile e sempre afferente alla sanità, al discorso pubblico-privato.
Ho sentito parlare di un contenimento della spesa, di spending review, poi lei cita tre date strategiche: 2011, 2012 e 2013. Quando è di fronte ad un budget, Assessore, lo assegna lei o chi per lei? Ai direttori di zona chi lo assegna lei o chi per lei? ... Non ho capito bene, Presidente, lo assegna lei o chi per lei? ... Perfetto, era questo, risposta intelligente, Presidente.
Caro Consigliere Comi, lei nella sua funzione di Presidente della Commissione sanità, oggi assunto al ruolo che veramente era il mio ruolo, per mia pura fantasia, Coordinatore regionale del PD, la prima forza politica secondo i dati passati, vedremo in futuro, con il quale lei si è distinto nell'insegnamento, perché si dimette dalla Commissione sanità? Ha svolto benissimo il suo lavoro, era forse incompatibile con quel ruolo? Ecco che avviene la magia della votazione in Commissione sanità dove il Presidente Solazzi mi ha risposto per lettera e io, adesso, su quella lettera sto lavorando.
Ritorno a questo trasferimento, vorrei sapere il nesso parentale, il sentimento, guarda che bella parola uso in sanità, visto che stamattina è arrivato qualche cosa che riguarda le malattie mentali.
La malattia mentale, caro Presidente della Commissione sanità, è qualcosa che la porta distante dal suo ruolo e dalla sua funzione di responsabile della sanità, anche se quella malattia va considerata ed andrebbe considerata anche nei comportamenti che ne derivano e che stabiliscono disagi ad altri, perché dietro un trasferimento non c'è semplicemente la marchetta politica, caro Consigliere Comi, Area vasta 3, si Area vasta n. 3: Civitanova Marche, Macerata, Camerino. Voi sapete bene a cosa mi riferisco, anche se io non cito nomi, né persone, né fatti e vado al dunque.
Se dobbiamo contenere la spesa, caro Consigliere Comi, lo dico a lei, non posso coinvolgere lo splendido Consigliere Busilacchi che ha preso il suo posto, con il quale in questo anno interagirò, un'interazione politica, in fatti, circostanze e doviziosamente in argomenti inerenti la sanità.
Visto che lei oggi è Presidente e Vicepresidente della Commissione sanità, come eredità politica del Coordinatore regionale del PD Comi, mi permetta di dire che lei è più forte, ... di più, lei è 6 + 5 = 11. Qualcosa di più.
Amici miei l'ironia, come amo spesso dire, è la forma più alta di cultura nella teatralità dei greci che hanno influenzato il rapporto politico che oggi esiste in maniera ancora più forte, l'esempio che si dà quando si parla di democrazia e quando si parla di altro.
Sintetizzo, quindi, con Sparta e Atene. Voi oggi siete distanti da Atene con i comportamenti anche numerici, state sempre più diventando Sparta, quindi, la forza pura, dura e pura, ma l'Assessore nostro mi deve dire come farà a contenere la spesa.
Caro Assessore quando assegna un budget e quel budget viene poi dal direttore di Area Vasta, più o meno vasta, anche se parliamo del sud delle Marche, nord dell'Abruzzo, che per il 2014, guarda caso, e questo passa nella Commissione, vieta assunzioni, vieta tutto.
Qual è la premialità che è dietro a questi trasferimenti? Dica Assessore (...), arrivo alle parti sindacali, allora su quel tavolo, caro Assessore, abbiamo messo la riapertura dei blocchi operatori? Io ho fatto un intervento martedì scorso, le posso raccontare una cosa simpatica, se il Presidente me lo consente. Mi sono trovato nel blocco operatorio con altri tre poveri cristi e non sapevamo chi doveva passare per primo, logicamente che fai, "Prego si accomodi, prego si comodi", dalle 7 della mattina alle 13,20. Alle 13,20 ho cominciato a sentire freddo ed ho detto all'infermiera, non so se poi fosse tale, "Scusi, una domanda sola, è per oggi oppure ripasso?" Visto che potevo andare avanti da me, ma questo che significa, detto così Assessore, verifichi, ricovero si chiama day hospital, nome fantastico e chiudo.
Dietro questa risposta mancata lavorerò un altro po', porterò al Consigliere Busilacchi quella mia riforma sulla sanità che sarà scevra da referenti sanitari regionali e metterà al centro dell'azione i medici di base, ma soprattutto le convenzioni e chi opera nel sistema sanitario usufruendo di queste convenzioni.
Grazie Presidente, grazie Assessore.

Interrogazione n. 1430
ad iniziativa del Consigliere Binci
"Scoperture di posti riservati ai disabili e applicazione della legge n. 68/1999"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1430 del Consigliere Binci.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Questa interrogazione era tesa a conoscere, da parte del Consigliere, i dati relativi a quelle che erano le scoperture, che sono e che restano le scoperture dei posti riservati alle categorie protette, con particolare riguardo all'Asur, chiedendo quali erano le azioni che si intendevano compiere.
Noi abbiamo chiesto una ricognizione al Direttore Asur, Area Vasta per Area Vasta:
- Area Vasta n. 1: la scopertura dei disabili relativi all'articolo n. 1 della legge n. 68/99 sono -42; mentre superano di 3 le scoperture delle categorie protette relative all'articolo n. 18 della legge n. 68/99;
- Area Vasta n. 2: le scoperture disabili sono -63 e le scoperture delle categorie protette sono -3.
- Area Vasta n. 3: le scoperture disabili sono -39, le scoperture delle categorie protette sono +5 rispetto al numero che spetterebbe.
- Area Vasta n. 4: le scoperture disabili sono -20, quelle delle categorie protette sono -3.
- Area Vasta n. 5: le scoperture disabili sono -36, le scoperture delle categorie protette -8.
Si aggiungono a questi i dati della Regione: -16 la scopertura disabili e +4 le scoperture delle categorie protette.
La legge 68/1999 impone alle Pubbliche amministrazioni di assumere persone disabili, in relazione ad una precisa quota fissata dalla norma stessa.
I vari blocchi delle assunzioni che hanno riguardato la Pubblica amministrazione hanno sempre escluso, dal divieto di assumere, le categorie protette. Detto precetto viene ribadito dal decreto legge n. 101/2013 che stabilisce la deroga al divieto di nuove assunzioni anche nel caso in cui l'amministrazione interessata sia in una situazione di soprannumerarietà.
L'obbligo di assunzione può essere assolto attraverso la stipula di una convenzione con i competenti centri per l'impiego. Pertanto, una volta rideterminato, come indicato dal predetto decreto legge, il numero di assunzioni relativo alle categorie protette sulla base delle quote e dei criteri di computo previsti dalla vigente normativa, gli Enti del Servizio sanitario regionale e la Regione potranno avviare, con i rispettivi centri per l'impiego, un confronto per la stipula di convenzioni per programmare la copertura dei posti attraverso concorsi pubblici, con applicazione della specifica riserva, anche tramite procedure riservate ai soggetti disabili, oppure avviamenti a selezione ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 487/1994 e del decreto del Presidente della Repubblica 246/1997 per i profili per i quali è richiesto il solo requisito della scuola dell'obbligo.
Fatta la ricognizione della pianta organica rispetto alle normative attuali si potrà procedere all'utilizzo, attraverso le formulazioni che ho descritto, le quote relative sia ai disabili che alle categorie protette.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Sono soddisfatto della risposta perché contiene i dati che evidenziano che l'Asur non rispetta la legge.
La legge n. 68 obbliga l'assunzione di una percentuale di persone con disabilità e con invalidità e l'Assessore riconosce, dallo screening fatto, che l'Asur deve assumere 210 persone in base a graduatorie per posti riservati a disabili (legge n. 68).
(...) Assessore, la ringrazio per la precisazione, comunque allo stato delle cose 210 persone dovrebbero essere assunte dall'Asur. Se non ci sono concorsi, chiedo che non si faccia la riserva dei posti, e si attui l'alternativa proposta dalla legge che è quella di andare ad assunzioni tramite selezioni. In questa fase, in cui i concorsi non ci sono, non si può ledere un diritto, perché la legge prevede che l'assunzione di persone, riservata ai disabili secondo la legge n. 68, possa avvenire anche attraverso un'altra modalità.
Invito l'Asur e la Regione a far si che ci sia il rispetto della legge perché già nella passata legislatura si è evidenziato che, all'interno dell'Asur, c'erano centinaia di posti scoperti.
Ringrazio l'Assessore, spero che a seguito di questa interrogazione l'Assessorato faccia una nota alle Area vaste evidenziando le scoperture per ogni Area vasta e dando mandato, a mano a mano che si verificano le necessità o nel caso di riorganizzazione, di andare a questo tipo di assunzione, ricordando che rispetto alla legge n. 68 ci sono certe funzioni amministrative ed operative sanitarie che possono benissimo essere svolte anche da persone che hanno disabilità fisiche non cognitive o che hanno questo tipo di problema.
Spero che l'Assessore a seguito di questo faccia una nota all'Asur per il rispetto delle leggi e per il rispetto della copertura delle quote della legge n. 68 per i disabili.
Una legge obbliga i privati, addirittura i privati, al rispetto di una quota di assunzioni per le persone di questa categoria protetta e poi un ente pubblico non rispetta la stessa legge, quindi, occorre intervenire e provvederò a comunicare questi dati anche ai centri per l'impiego e ai centri responsabili per l'assunzione delle categorie protette ai sensi della legge n. 68. Grazie.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

Proposta di atto amministrativo n. 74
ad iniziativa della Giunta regionale
"Programma degli interventi regionali a favore degli emigrati marchigiani per gli anni 2014/2015 - legge regionale 30 giugno 1997, n. 39, articolo 2"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 74 ad iniziativa della Giunta regionale.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Badiali.

Fabio BADIALI. Grazie Presidente. Oggi andiamo ad approvare il programma degli interventi a favore degli immigrati marchigiani negli anni 2014-2015.
Gli interventi previsti dal programma a favore degli immigrati all'estero hanno come principale obiettivo quello di valorizzare le comunità di marchigiani residenti in altri Paesi in quanto anche fattori di sviluppo del tessuto economico e sociale della nostra regione.
In questa impostazione c'è anche la risposta al fenomeno dell'aumento dell'immigrazione, in particolare da parte dei giovani. Abbiamo statistiche che rivelano che i nostri giovani, per questioni di studio, per scelta o perché non si trova lavoro nel nostro Paese, vanno all'estero, e l'entusiasmo che le associazioni dei marchigiani all'estero dimostrano, dà prova di voler mantenere vive e costanti le relazioni con la nostra regione.
Questo ci riempie sicuramente di orgoglio.
Il programma si articola in due macro progetti. Il primo ha come obiettivo quello di favorire azioni che consentano all'associazione di rafforzarsi coinvolgendo in particolare un più ampio numero di risorse giovanili, al fine di rispondere in modo più qualificato e puntuale alle richieste di informazioni che possono provenire dalle Marche sulla realtà economica, occupazionale e sociale dei Paesi in cui sono insediate.
Va infatti promossa una nuova strategia per stimolare un maggior avvicinamento e dialogo permanente, finalizzata allo sviluppo di progetti comuni tra le associazioni all'estero, le organizzazioni economiche e sociali e le autonomie locali della nostra regione.
In questo quadro il museo regionale dell'immigrazione, inaugurato nell'ambito della celebrazione della Giornata delle Marche l'anno scorso, nel 2013, rappresenta un centro permanente di ricerca sulla storia dell'immigrazione e luogo di incontro tra la comunità all'estero e le Marche.
Il secondo macro progetto riguarda la valorizzazione di interventi volti a favorire lo sviluppo economico e sociale delle Marche. In questo contesto si intende rafforzare, attraverso i piani annuali di attività, i legami con le comunità di marchigiani residenti all'estero quali volano di promozione dell'immagine regionale, per favorire i rapporti economici con il territorio di origine sui principali mercati esteri.
Le comunità marchigiane residenti all'estero, oltre che un mercato di riferimento già fidelizzato, sono in grado di apprezzare immediatamente i prodotti identificabili come tipici della tradizione e della cultura regionale, vale a dire i prodotti dell'enogastronomia e soprattutto dell'industria anche creativa del nostro artigianato delle micro e piccole imprese, possono, quindi, diventare preziose alleate per sviluppare una maggiore conoscenza del territorio regionale e del suo sistema produttivo.
Come sappiamo anche questo programma ha subìto negli anni dei tagli di risorse molto considerevoli, al punto che si rischia di compromettere l'efficacia stessa dell'intervento.
Nel 2014 si prevede uno stanziamento di 162.000 euro contro 271.000 ..., 100.000 euro in più nel 2013 e addirittura 352.000 nel 2012. Sappiamo che ci sono difficoltà enormi per la gestione del bilancio, però chiediamo che questa questione sia affrontata in maniera differente. Per questa ragione la III Commissione, da me presieduta, all'unanimità, ha elaborato un ordine del giorno che sarà sottoposto al voto dell'aula, con il quale si chiede, alla Giunta regionale, di prevedere, in sede di assestamento, delle risorse aggiuntive, quelle che sono disponibili, quelle che si riescono a trovare. Nell'ordine del giorno si chiede inoltre che la struttura regionale competente per l'attuazione del programma sia posta alle dipendenze del Dirigente del Servizio internazionalizzazione al fine di rendere ancora più stretto il legame tra l'operato delle associazioni dei marchigiani nel mondo e gli interventi specificamente rivolti alla valorizzazione ed internazionalizzazione della nostra regione.
In poche parole, questo settore deve essere inserito nel settore dell'internazionalizzazione in modo che faccia sistema e che possa fare rete con tutte le altre azioni che si mettono in campo in questo ambito perché, abbiamo detto che questo è un valore, è una promozione della nostra regione nel mondo.
Questo atto è passato attraverso il Cal ed il Crel. il Cal ha dato parere favorevole senza nessuna condizione, il Crel ha espresso parere favorevole, ha approvato e presentato all'Assemblea legislativa le seguenti osservazioni: "Si ritiene costruttiva e lungimirante l'ipotesi di un'attività progettuale congiunta tra associazioni dei marchigiani all'estero e organizzazioni regionali in grado di sviluppare e produrre benefici per l'intero territorio regionale", quello che dicevo prima nella relazione, "si sottolinea l'importanza di sostenere ed implementare economicamente le disponibilità finanziarie destinate a tale programmazione", anche qui c'è stato un parere all'unanimità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Molto velocemente, Presidente, mi scuso con i Consiglieri regionali, non voglio disturbarli nel loro parlare e nelle loro attività, sembrano attenti a tutto, meno a quello di cui il relatore di maggioranza ha parlato e cioè l'attività dei marchigiani all'estero.
Noi, in Commissione, avremmo votato contro questo provvedimento perché oramai i finanziamenti per le attività dei marchigiani all'estero sono tanto ridotti che ci si domanda se valga la pena mantenere ancora questa organizzazione o meno.
Pensate che per favori fatti, uso un termine elegante, ad amici Sindaci durante l'approvazione del bilancio, è stato speso oltre 1 milione di euro. Per tutti i marchigiani all'estero, che possono essere agenti di promozione del nostro territorio, della nostra cultura e vogliono mantenere un rapporto profondo con la regione di origine, sono stati stanziati 140.000 euro. E' una cosa che non depone ad onore, ma ce ne sono tante altre, della volontà generale di questa Giunta, in particolare del Presidente, di far diventare i nostri marchigiani propagatori della nostra regione.
Pensate che Carlo Petrini, che non è l'ultimo arrivato in materia di promozione del territorio raccontava, ... Presidente, smetto di parlare se non ...

PRESIDENTE. Lei può parlare tranquillamente, io posso interrompere, ma lei può parlare.

Raffaele BUCCIARELLI. Carlo Petrini, in una affollatissima assemblea a Grottammare, raccontava di come una comunità di popoli berberi del Marocco, che viveva in un'oasi, giovani che non volevano andare all'estero, sia riuscita a creare un'economia locale facendo marmellate di datteri, e "a chi li vende in un'oasi?" ha domandato Carlo, "non c'è nessuno nel deserto!" "Ai nostri amici e conoscenti espatriati all'estero".
L'esempio lampante di come chi ha bisogno riesce ad aguzzare l'ingegno. Fare di necessità virtù e promuovere il frutto del proprio lavoro. Noi abbiamo chi chiede di fare questo lavoro gratis, ma l'internazionalizzazione è altra cosa, un altro blasone e, quindi, ai marchigiani all'estero si lasciano 140 mila euro.
Non votiamo contro, ci asteniamo solo perché vogliamo mantenere un rapporto con queste persone, perché c'è questa proposta di ordine del giorno che approviamo, che abbiamo approvato in Commissione e che di fatto smentisce l'operato della Giunta, io ho forse estremizzato un po' i concetti, ma vengono riportati qui.
In pratica utilizzate bene le risorse gratuite che avete, cari Assessori, cari componenti del Governo regionale, caro Presidente Spacca, senza fare voli pindarici sprecando a volte centinaia di migliaia di euro, valorizzando chi, pure a distanza di decine di migliaia di chilometri, si sente marchigiano, chiede di rappresentare questa regione 24 ore al giorno e chiede di farlo gratuitamente.
Con queste motivazioni noi ci asteniamo.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Poche parole per dire che forse in quest'Aula ed anche nella Giunta c'è la tendenza a considerare fattori esterni che accadono nel mondo come immutabili, continuando a portare avanti settori e attività esattamente come 10, 15, 20 anni fa.
Appartengo ad una cultura politica che ha visto un personaggio importante della storia della Repubblica italiana, Mirko Tremaglia, fare una grande battaglia per portare il voto degli italiani all'estero. Una battaglia tesa a riunire tutti gli italiani sotto la propria identità, al di là dei confini territoriali.
Credo che oggi non si possa prescindere da alcune considerazioni.
La prima è che noi non abbiamo più un'Italia forte. L'Italia non è più un Paese forte, è un Paese che ha il 42% di disoccupazione giovanile. E' un Paese che non ce la fa a vivere con le regole stritolanti dell'Unione europea. E' un Paese prigioniero di meccanismi bancari di natura privatistica, che non riesce più a dare grandi risposte sull'occupazione, sulla salvaguardia delle nostre imprese, sul soddisfacimento della nostra domanda interna.
Di fronte ad uno scenario del genere, così drammatico, ma anche così vicino, mi chiedo come facciamo a non comprendere che forse è venuto il momento di concentrare nuovamente le nostre energie all'interno del territorio nazionale, soprattutto come facciamo a pensare, con tutti i tagli che ci sono stati da parte degli ultimi Governi nazionali, di poterci concentrare su materie importanti come questa, ma che sicuramente non è tra le più importanti, tra le prioritarie.
Come Gruppo Centro destra Marche ci asterremo perché riteniamo che molte delle finalità di questo Piano siano moralmente condivisibili, siano sicuramente significative, resta lo stupore per questo ordine del giorno della Commissione perchè qualcuno pensa di poter interpretare il mondo dei nostri emigrati all'estero come un'attività economica. Qualcuno pensa che questo possa essere il volano? Leggo che bisognerebbe inquadrare la materia all'interno del servizio attività produttive, lavoro, turismo, cultura, internazionalizzazione, cioè, ... si, il mio stupore è comprenderne le finalità. Non do un giudizio negativo sulla cosa in sé, vorrei comprenderne le finalità e vorrei anche comprendere cosa c'entra l'internazionalizzazione con i rapporti istituzionali, con le comunità all'estero.
Potrebbe anche essere una grande opportunità, però, come dicevo all'inizio del mio intervento, il mondo non è immutabile. Vorrei ricordare che il problema principale che oggi ha l'Italia, non è quello di esserci dimenticati dei nostri connazionali all'estero e di non far conoscere loro quanto è buono il ciauscolo piuttosto che il salame di Fabriano, il problema è che le nostre imprese se ne vanno dall'Italia, se ne vogliono andare dall'Italia, se ne vanno altrove per non tornare. Di fronte a questo scenario, quando sento parlare di internazionalizzazione devo ancora capire, fino in fondo, quali sono stati i progetti, in questo senso, che ci hanno dato un vantaggio, un ritorno nel territorio, quali sono stati i progetti che hanno preso una strada loro, che se ne sono andati oltre la tutela degli italiani, dei cittadini marchigiani in particolare.
Questo piano può andare benissimo come può andare malissimo, è un Piano che può avere risorse sufficienti con scopi nobili, è un Piano che ha risorse insufficienti, addirittura con scopi che non c'entrano niente con la vera natura della legge che è a monte di questo Piano, e non è certo una legge di natura economica.
L'ordine del giorno interpreta genericamente quella che, a mio avviso, è un'ambiguità di fondo che resta di indirizzo politico e purtroppo noi oggi non abbiamo elementi per giudicare e potremo farlo solamente a cose fatte.
Ci asterremo sull'atto, ci confronteremo, ma non credo che saremo ben intenzionati sull'ordine del giorno, non perché la Commissione non abbia fatto il suo lavoro, sia chiaro, non è un giudizio nei confronti di chi prova a porre sempre dei paletti, perché poi la storia di questa legislatura è quella di un Consiglio che insegue la Giunta e che spesso non riesce ad essere protagonista diretto, ripeto, forse siamo in una fase in cui c'è un po' di nebbia sull'argomento, quando la nebbia si sarà diradata, esprimeremo un giudizio più politico.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Erminio MARINELLI. Grazie Presidente. Un argomento sul quale credo siamo tutti d'accordo, se non per altro per il grande contributo, purtroppo, che la Regione Marche ha dato al fenomeno dell'immigrazione.
L'intervento del relatore di maggioranza, Consigliere Badiali, ha messo in evidenza l'importanza di questo atto amministrativo, pur con le critiche, cercando di salvarlo con l'altra proposta, di una risorsa economica limitata all'osso.
Il relatore di minoranza, il Consigliere Bucciarelli ha vissuto anche direttamente questa esperienza, è fortemente critico e preoccupato perché siamo arrivati alle briciole su un atto che ci coinvolge tutti da un punto di vista emotivo.
Il Consigliere Zinni è stato estremamente critico, perché non vede un discorso unitario di progettualità, sensibilità, attenzione, nei confronti dei nostri avi, dei nostri parenti perché tutti direttamente o indirettamente abbiamo un parente emigrato.
Inizio secolo partivano con i piroscafi, partivano con le navi, sta ritornando adesso il momento in cui tanti giovani partono, non più con il piroscafo, partono con gli aerei, per andare fuori dalla nostra regione, dalla nostra Italia.
Dico che la politica, in questo caso la Giunta, sollecitata anche dal Consiglio regionale, deve dare una risposta. Interessa o no avere un rapporto con i nostri emigrati marchigiani? Interessa o no mantenere il cordone ombelicale, una pletora di tanti marchigiani che sono residenti fuori della nostra regione, moltissimi sono morti, ma ci sono i figli e i figli dei figli.
Credo che la risposta non possa essere che positiva per rapporti emotivi, sociali, economici, culturali. Non possiamo delegare ad una proposta di atto amministrativo con una cifra misera. Fino ad alcuni anni fa c'erano due incontri all'anno, poi sono diventati uno all'anno, adesso uno ogni due anni, dobbiamo dirci chiaramente se vogliamo continuare su questa strada e se si, occorrono più risorse economiche.
Non è possibile prevedere 142 mila euro, credo che piccole risorse economiche in più si possano ottenere con una buona attenzione, evitando sperperi che ancora ci sono, ma la domanda prioritaria, Presidente Badiali, è questa: ci crediamo o no nei nostri emigrati marchigiani? Se ci crediamo, non è questo l'atto amministrativo che dobbiamo votare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. La ringrazio, Presidente.
Il Consigliere Zinni ha introdotto il suo intervento ricordando l'Onorevole Mirko Tremaglia, non voglio fare della retorica, ma ricordo che parliamo di un uomo che ha meritato sempre il profondo rispetto anche di coloro che lo hanno combattuto negli anni, quelli della costruzione dell'Italia. Per quanto mi riguarda, ho avuto il piacere di conoscerlo perché l'unico volo di Stato che ho fatto, l'ho fatto proprio con il Ministro Tremaglia da Presidente della Provincia di Ancona per recarmi in visita ad una comunità di marchigiani.
Quando parliamo di emigrazione, credo che non dobbiamo perdere di vista il dato fondamentale, quello delle persone che sono state costrette a lasciare il proprio Paese. Questi sono gli emigrati, persone costrette a lasciare il proprio Paese.
Nei grandi fenomeni poi ci sono sempre delle eccezioni, quindi c'è anche chi l'ha fatto per scelta, ma la stragrande maggioranza lo ha fatto perché costretta.
Credo che noi dobbiamo essere attenti, su questo concordo con il Consigliere Zinni, il mondo cambia e cambia in fretta. Dobbiamo essere attenti al fenomeno dell'immigrazione, non dobbiamo mai spezzare il legame con gli italiani che non sono soltanto in Europa, ma nel mondo.
Credo che, per quello che riguarda le Marche, sia un fatto significativo, ad esempio, il Museo regionale dell'immigrazione. Un'opera importante anche questa da vivere laicamente, importanti sono i legami, oltre alle opportunità di cui parlava il Presidente della Commissione, il Consigliere Badiali, rispetto all'internazionalizzazione, rispetto ai mercati, rispetto al protagonismo dei marchigiani anche nell'economia.
Voglio soffermarmi e mantenermi su questo filone, che non può essere che quello dell'aspetto più umano della vicenda dell'emigrazione, dobbiamo fare in modo che la storia, la cultura, le radici, il legame con le giovani generazioni, il legame con le nostre comunità, non sia mai spezzato.
Certo le risorse sono poche. Il Consigliere Bucciarelli parlava di alcune spese stabilite negli atti di bilancio, non so se faceva riferimento all'assestamento, al bilancio di previsione, comunque rispetto ai 4 miliardi circa del bilancio della Regione, parliamo di 140.000 euro. Sono pochi in termine di paragone, possono essere molti, potremmo dire, sono tanti, quanto l'indennità che diamo a un Dirigente della sanità marchigiana, potremmo dire questo - anche meno, mi dice il Consigliere Eusebi, - quindi, è chiaro che da questo punto di vista dobbiamo fare in modo ..., nelle compatibilità di bilancio, perché non voglio sul bilancio assumere posizioni. Sarebbe troppo comodo dire: "Dobbiamo mettere di più qui, di più sulla cultura, di più sul lavoro, di più sull'ambiente". Le difficoltà di bilancio sono notevoli, le conosciamo, comunque, dobbiamo fare in modo, questo si, nell'istituzione Regione, nel Parlamento italiano, in altri momenti della vita sociale, economica, di costruire le condizioni per uscire dalla crisi, recuperare risorse e far tornare questo Paese a crescere.
Detto questo, voto convintamente a favore di questo atto, anche simbolico per certi aspetti, per lo sforzo che è stato fatto dalla Commissione, dal Presidente Badiali, ma anche per quel filone, ripeto, storico, culturale, umano, in qualche modo di riscatto che sta dentro anche la capacità di intrapresa degli italiani, di laboriosità degli stessi. Proprio per questi aspetti e per il legame vero fra marchigiani che sono nel mondo e marchigiani che sono nelle Marche, questo atto richiede non soltanto un voto favorevole, ma un'attenzione continua, perché l'emigrazione è stato un grande fatto che ha toccato profondamente anche la nostra regione. Il Consigliere Marinelli parlava di navi, di piroscafi, è stato ricordato che, purtroppo, in quei viaggi molti italiani, molti marchigiani, non sono riusciti ad arrivare a destinazione, hanno pagato anche con la vita.
Quando all'inizio parlavo dell'Onorevole Tremaglia dicevo che si può scivolare nella retorica parlando di personalità come quelle del Ministro Tremaglia, quando parliamo di emigrazione, senza scivolare nella retorica, credo che dobbiamo essere molto cauti nel far si che anche piccoli atti rappresentino qualcosa di profondo dal punto di vista dei valori e della persona.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Grazie Presidente.
Caro Consigliere Giancarli non posso che sostenere quell'accenno così fuori luogo sulla retorica.
La retorica, caro Consigliere Giancarli, ... quando si parla di argomenti come questi, in una regione come la Regione Marche che è stata così lungimirante, rimando al Presidente che partecipa alla Conferenza Stato Regioni che potrebbe portare con molto garbo e con molto senso istituzionale, quella legge che già ha risposto nel 2002, quella legge di cui ancora oggi non si parla.
Il resto va bene tutto, ma io voglio far notare, con questa piccola mia osservazione, l'inadempienza, non è più retorica, ma è un pour parler vuoto di senso, vuoto di amore, perché quattro sono i concetti che legano il futuro della comunità dei popoli della terra: verità, giustizia, amore e libertà.
Noi abbiamo la legge e di questa legge, spesso e soprattutto, lo dico con amarezza, in questi giorni ancora se ne parla, se ne parla, se ne parla, ma come disse Adolf Loos, caro Consigliere Giancarli, "parole nel vuoto". Lei è una persona che conosco e che amo definire di grande profilo, e su questi temi tra un po' ci confronteremo anche nella sua Commissione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Viventi.

Luigi VIVENTI. Voglio fare due brevissime riflessioni come Assessore tagliato rispetto a questo servizio.
Consentitemi di dire una cosa. Obiettivamente quest’anno per far quadrare i conti del bilancio abbiamo dovuto fare dei grandi sforzi e per salvare sociale, sanità ed anche trasporto pubblico la scure si è dovuta abbattere in maniera pesante su altri settori.
I colleghi che sono intervenuti, dai relatori ai Consiglieri, hanno espresso valutazioni differenti rispetto a questo atto amministrativo, ma io ho colto una totale condivisione ed unità per quanto riguarda la parte dei sentimenti che legano tutti i Consiglieri qui presenti, di destra, di sinistra, di centro, nel rispetto dei nostri marchigiani all'estero.
Proprio per questo, per interpretare al meglio questi sentimenti, non abbiamo cancellato questa voce dal bilancio regionale, come diceva il Consigliere Marinelli, abbiamo ridotto in due anni consecutivi lo stanziamento, forse vale la pena di domandarsi se conviene mantenere questa voce o no, ma io credo che debba essere mantenuta proprio per questo rispetto.
Domenica sono stato al Convengo a Recanati ed il giorno prima ho incontrato, voglio dirlo al Consiglio, un gruppo di una cinquantina di giovani, erano i nipoti degli emigranti e, con grande soddisfazione, ho visto questi ragazzi avere interesse e desiderio di mantenere vive queste origini.
Credo che il Consiglio regionale delle Marche, più che la Giunta, debba mantenere intatti questi rapporti perché noi dobbiamo essere sempre coscienti di un cosa, per sapere dove andare, dobbiamo sapere chi siamo ed il legame con le nostre origini deve essere forte.
Detto questo, c'è anche un altro aspetto, una seconda riflessione che bisogna fare. E’ una riflessione che mi preoccupa. Mio nonno Luigi fu emigrante negli Stati Uniti, morì subito dopo, poco più che trentenne anni, era uno di quelli partito con il piroscafo e probabilmente con la valigia legata con lo spago, oggi, purtroppo, assistiamo, questo lo dobbiamo dire con sincerità, ad una nuova emigrazione dall'Italia e anche dalla nostra regione. Questo è il fatto che più mi preoccupa e che deve preoccupare, tant'è che nell'incontro con i giovani, di cui ho riferito prima, ho detto che con i pochi soldi che abbiamo, oltre che far sì che le comunità dei marchigiani all'estero possano essere viste anche come delle promoter culturali più che commerciali dei nostri prodotti, delle nostre realtà, della nostra storia, dovremmo mettere a disposizione delle borse di studio per questi “nipoti” che potranno venire in Italia ad invertire questo flusso di emigrazione. Lo sforzo che dobbiamo fare è questo. Con le pochissime risorse a disposizione queste cose incidono poco, se non per mantenere i rapporti, quello che incide, se noi riuscissimo a cambiare le condizioni economiche e finanziarie del nostro Paese, è ritornare ad attrarre i giovani per farli venire da noi, però proviamoci, manteniamo in piedi questi rapporti, pur con tutte le limitazioni. Sono il primo ad essere cosciente che questo è un atto che andrebbe rafforzato. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Trenta, Ciriaci e Foschi.
La votazione per appello nominale è solo sulla proposta di atto amministrativo.
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno n. 1 a firma del Consigliere Badiali (in qualità di Presidente della III Commissione). Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 74. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Trenta, Ciriaci e Foschi.
Favorevoli: Badiali, Bellabarba, Bugaro, Busilacchi, Canzian, Cardogna, Carloni, Eusebi, Giancarli, Giorgi, Luchetti, Malaspina, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Silvetti, Solazzi, Traversini.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Bucciarelli, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marinelli, Natali, Romagnoli, Trenta, Zaffini, Zinni.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di deliberazione n. 32
ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza
"Istituzione di una Commissione consiliare d'inchiesta diretta ad esaminare tutti i rapporti di finanziamento ed altro intercorsi tra la Regione Marche e la S.r.l. Asteria"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di deliberazione n. 32 ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza.
Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Per questo atto abbiamo dato i nominativi del nostro Gruppo e anche della maggioranza per formare la Commissione di inchiesta, ma ci si rende conto che, in questo momento, su questa vicenda, ci sono tre livelli di magistratura che stanno indagando. Quella della Procura della Corte dei Conti che ha segnalato l'apertura di una indagine, quella penale e anche quella relativa al fallimento civile. Ci sono tre livelli di magistratura che indagano sulla vicenda di Asteria, penso che sia ragionevole ed opportuno rinviare la Commissione d'inchiesta, come in analogia si è fatto, Consigliere Natali, per altre occasioni, istituendola successivamente alla chiusura delle indagini.
Mi sembra ragionevole pensare ad un rinvio ed attendere che i tre livelli di magistratura facciano il loro lavoro, quindi, chiedo semplicemente il rinvio, non la bocciatura dell'atto.

PRESIDENTE. E' possibile ... metto ai voti questa proposta, però queste richieste quando facciamo l'ordine del giorno all'inizio, l'ho detto già un'altra volta, come? (…) Ah, notizie giunte in ritardo. Va bene, se è così va bene, se no perdiamo tempo a fare la riunione dei Capigruppo, a predisporre l'ordine del giorno in Aula. Diamoci una regolata.
Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Caro Consigliere Ricci, pensavo che l'indecenza avesse un limite, non avete il coraggio neanche di dirlo in Conferenza dei Capigruppo, (…) lo so che lei l’ha saputo dopo, lo so bene che l’ha saputo dopo.
Qui ci sono delle indagini che lei conosce, che ha letto come me sui giornali, su cui noi non entriamo, assolutamente, anche perché non penso che potremmo avere poteri del genere.
Qui il problema è un altro, noi dobbiamo verificare, al di là di quello che è successo a livello fallimentare, civile o penale, se la Regione Marche che partecipa a questa società con la finanziaria regionale, ha controllato, quindi, sul controllo, non penso che stiamo facendo ragionamenti di questo tipo, come sono stati utilizzati i finanziamenti. Tutto qui.
Se a voi anche questo vi prude, se vi prude anche questo, noi non possiamo farci niente, certo quando i latini parlavano di quelle excusatio non petita evidentemente significava molto, io sono contro il rinvio e chiedo che la Commissione si istituisca oggi. Abbiamo già perso un mese per fare queste cose, ora andiamo avanti. Grazie.

PRESIDENTE. Non essendoci altri interventi, metto in votazione la proposta del Consigliere Ricci di rinvio. Dichiaro aperta la votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

PRESIDENTE. Si prosegue con la trattazione del punto 4: proposta di deliberazione n. 32, relatrice Consigliera Ortenzi.
Scusate, cosa c'è? Ho sentito dire "Solazzi", dovete dire qualche cosa al microfono? (…) Quale voto? C'è un problema su come si vota? (…) Se c'è un problema chiariamoci. C'è libertà di voto in quest'Aula o c'è qualcosa di diverso? ... Ok, per chiarirci, solo per chiarire (…) Non mi interessa da chi viene, non mi interessa, però la libertà di voto è un elemento credo ..., va bene, non tutti hanno la stessa consonanza con il termine libertà, però...
Ha la parola la relatrice Consigliera Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. Il 25 febbraio 2014 è pervenuta la richiesta di istituire una Commissione d'inchiesta sottoscritta da 15 Consiglieri regionali.
Questa richiesta è diretta ad esaminare tutti i rapporti di finanziamento ed altro intercorsi fra la Regione Marche e la società Asteria.
L'Ufficio di Presidenza ha valutato la sussistenza di questa richiesta, ha ritenuto che, nel caso di specie, in base all'articolo 24 del nostro Statuto, sussistano le condizioni per procedere all'istituzione di una Commissione consiliare d'inchiesta, quindi, l'Ufficio di Presidenza, ferme restando le prerogative del Consiglio regionale, ne propone l'istituzione.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di deliberazione n. 32. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 643
ad iniziativa del Consigliere Bucciarelli
“Servizio pubblico radio/televisivo”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 643 del Consigliere Bucciarelli, ha chiesto la parola, ne ha facoltà

Raffaele BUCCIARELLI. Grazie Presidente. Ho voluto presentare questa mozione - spero tanto che il Consiglio regionale l'approvi all'unanimità, coloro che restano, vedo alcuni gruppi che stanno abbandonando l'Aula - non tanto dopo la notizia che la relazione Cottarelli prevede l'abolizione delle sedi regionali della Rai, quanto invece perché nel 2016 scadrà la convenzione Stato/Rai che prevede, in base al decreto legislativo 177 del 2005, che la Rai sia articolata in tutte le Regioni, quindi, in presenza di questa scadenza noi dovremmo impegnare il Presidente della Regione Marche ad intervenire in ogni sede, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, nella Conferenza delle Regioni, affinché si rinnovi la convenzione e vengano impegnati più investimenti per l'informazione pubblica e si inviti anche la Rai ad investire, a porre più attenzione alle sedi decentrate.
Per quello che riguarda la Regione Marche, siamo in presenza dell’istituzione della Macroregione europea e il servizio radiotelevisivo, informativo pubblico, non può che svolgere, secondo me, un adeguato ruolo di informazione e di conoscenza, tenendo conto tra l'altro che le sedi regionali sono fonti preziosissime per il territorio di informazioni e di memoria storica. I loro archivi, video e sonori, sono dei veri e propri scrigni, chi non conosce, senza fare nomi, giornalisti che conoscono alla perfezione il territorio marchigiano, la storia dei borghi, la storia dei nostri prodotti, la storia di questo nostro paesaggio, che raccontano e hanno raccontato, per decenni, attraverso la radio ed attraverso la televisione, facendo anche sentire ognuno di noi più marchigiano, svolgendo un ruolo positivo circa l'affermazione dell'identità marchigiana.
Credo che tutto questo non solo non debba essere messo in discussione, ma debba essere valorizzato, dobbiamo farne tesoro e casomai utilizzarlo come Regione Marche, ma vedo che gli Assessori che potrebbero dire qualche cosa non ci sono.
Credo che il Governo regionale possa utilizzare tutto questo materiale che abbiamo a disposizione per potenziare e rendere più valido il servizio pubblico di radio e televisione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Poche parole per dire che come Gruppo condividiamo completamente le parole del Consigliere Bucciarelli, in merito alla riflessione del ruolo della televisione pubblica nei confronti del territorio.
Non mi dilungo su quello che è già scritto in questa mozione, aggiungo semplicemente una riflessione politica molto breve che è anche un campanello d'allarme: in Italia stiamo vivendo un importante dibattito politico sulla riforma del Titolo V della Costituzione che vede varie ipotesi di riassetto dei vari livelli della pubblica amministrazione italiana. Non vorrei che qualcuno confondesse un eventuale e anche interessante dibattito di rivisitazione del ruolo delle Regioni, delle Province, eccetera, con l'opportunità di creare percorsi più agevoli sul tema anche delle Macroregioni. Da questo punto di vista forse sarò un po' paranoico, però come si fa a non considerare l'incisività di atti che sono venuti nel corso degli ultimi anni per quello che riguarda l'impoverimento istituzionale del nostro territorio attraverso la spending review.
Quando noi abbiamo visto declassare alcune strutture militari, quando abbiamo visto scomparire alcune strutture di polizia pubblica, quando abbiamo visto il dibattito attinente al futuro del nostro aeroporto, non qui e basta, ma a Roma, idem sul dibattito del porto di Ancona, come non ricordare il rischio di accorpamenti, non mi sembra così peregrina l'idea che forse qualcuno a Roma prepara il campo affinché le Marche vengano conglomerate da altri in maniera abbastanza silente e perdente. Da questo punto di vista, credo - l'ho già detto anche sul giornale, infatti ho avuto il piacere di vedere pubblicata la mia dichiarazione - che si debba fare un grosso sforzo, tutti, affinchè il nostro territorio sia pronto alle sfide di questo dibattito, pretendendo il rispetto del territorio marchigiano e dei cittadini delle Marche. Prima dibattiamo in tutta Italia come rivedere i territori, i perimetri e i ruoli degli enti, poi semmai toglieteci qualcosa. Oggi assistiamo al fatto che ci tolgono qualcosa, ma c'è nebbia nel dibattito istituzionale.
In questo dobbiamo essere compatti e pretendere che le istituzioni rappresentative dello Stato, in tutte le sue articolazioni e funzioni, non vengano meno solo perché va di moda la spending review.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Non molte parole, tra l'altro non voglio difendere posizioni o indicazioni che qualcuno, magari, non so, pensa che possano venire dal Governo del Paese.
Per chiarezza dico subito che il Presidente del Consiglio è stato molto chiaro rispetto al piano Cottarelli. Altra cosa sono gli studi che vengono proposti rispetto alle decisioni politiche che debbono essere assunte.
Credo che noi tutti concordiamo sulla necessità del rafforzamento del regionalismo. Il rafforzamento del regionalismo, come ho avuto modo di dire anche in altre occasioni in quest'Aula, può avere anche la necessità di valutare la stessa rispondenza geografica delle regioni.
Chiusa questa parte di carattere generale, concordo pienamente con la mozione perché siamo in presenza di una sede regionale, la regione è questa, quindi, l'informazione pubblica deve essere rafforzata. Stiamo parlando di un bene prezioso ed anche con i riferimenti fatti dal Consigliere Bucciarelli rispetto alla stessa convenzione, non ci possono essere riduzioni degli spazi della democrazia, dell'informazione e anche della storia.
Io non so se il Consigliere Bucciarelli ha fatto alcuni nomi, per la verità non li ha fatti, ma è come se li avesse fatti, perché dietro la descrizione che ha fatto non si poteva non leggere Terenzio Montesi o Giuseppe Camilletti o Gianni Rossetti e così via, potremmo continuare. Rispetto a questo ragionamento, quando parliamo di Gianni Rossetti e delle produzioni di qualità delle Marche potremmo continuare, quindi, non soltanto voto convinto, credo che votiamo convinti questa mozione, ma credo anche che Roma debba essere molto attenta e rispettosa delle Marche e spero che negli archivi della sede regionale della Rai delle Marche tutte queste cose siano, non soltanto conservate, ma anche valorizzate, perché dietro quelle interviste ci sono tante persone, tanta storia, tanta fatica, tanta ricchezza culturale dei marchigiani.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Signor Presidente, voglio aggiungere il mio intervento a quello di chi mi ha preceduto perché i ragionamenti possono essere generali, riguardano la rivisitazione della spesa che non può procedere in maniera casuale, emergenziale, per i settori meno rappresentati politicamente oppure territorialmente.
Penso che la vicenda della minacciata riduzione degli organici della Rai sia emblematica da questo punto di vista. Penso, tra l'altro, che per la qualità della democrazia, dell'informazione, di una vita organizzata secondo un'informazione consapevole e critica, le sedi regionali della Rai abbiano costituito, in modo particolare nella nostra regione, un presidio di informazione e di democrazia.
Poter parlare di difficoltà, come ogni Comune, ogni Provincia, ogni Regione sta facendo, è del tutto ovvio, quello di dare per scontato che gli apparati centrali rimangono intatti, mentre invece le sedi periferiche vengono ridotte, è offensivo per il buon senso e per la ragione.
I radiogiornali hanno 200 giornalisti in organico, quando reti private ne hanno 30 per fare lo stesso servizio. Ne dico una, per non parlare degli appalti dati all'esterno dalla Rai per quello che riguarda la televisore o per i servizi esterni di produzione, prima di arrivare alle sedi Rai, per cui nessuno è indenne dagli oltraggi della crisi, non è pensabile che non ci siano dei criteri valutativi ex ante confrontabili che ci consentano di valutare gerarchicamente l'ordine di importanza dei tagli da fare ed anche la giustezza dei tagli da operare.
Sono d'accordo con tutti quelli che sono intervenuti perché mi pare che unanimemente stanno a rappresentare un dovere di resistenza, non un diritto di resistenza, perché prima di toccare le sedi Rai ci deve essere un piano industriale di riorganizzazione della Rai. Non è pensabile che si vada a spizzichi e bocconi a tagliare chi a Roma ha meno rappresentanza, non avendo noi partecipato né alla divisione delle spoglie, né alla nomina e all'indicazione degli incarichi direzionali, cosa che invece negli ambiti romani è piuttosto frequente, sedimentazioni generazionali di giornalisti con gli stessi cognomi, è possibile invece difendere un'organizzazione razionale e ragionevole.
Mi pare che sia un impegno che il Presidente della Giunta regionale e il Governo manterranno e che impegna tutti quanti noi a coinvolgere il nostro drappello di Senatori e di Deputati per un presidio, da questo punto di vista, che si coordini con il resto delle Regioni, in difesa di un organismo che garantisce democrazia e informazione.

PRESIDENTE. Mozione n. 643, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 628
ad iniziativa dei Consiglieri Eusebi, Bellabarba
"Rischio riduzione dei presidi di Polizia nei territori montani.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 628 dei Consiglieri Eusebi e Bellabarba.
Ha la parola il Consigliere Eusebi.

Paolo EUSEBI. Grazie Presidente, sarò velocissimo.
Questa mozione è ad iniziativa di un Consigliere anconetano, io, e di una fermana, la Consigliera Bellabarba. La riteniamo importante perché Amandola, grazie anche a iniziative meritorie dei vertici di questa Regione, del Presidente Spacca e del Presidente Solazzi, è diventata un po' la capitale regionale dei diritti della montagna.
Per rispondere alla magistratura che dice che nelle zone di montagna, a fronte dell'arrivo di tantissime persone straniere perbene, arrivano anche persone straniere non perbene, che mettono a rischio la tenuta sociale, riteniamo che sguarnire la montagna, Amandola, di un presidio importante come la Polizia stradale sia un grave danno.
So che anche altrove ci sono problemi, so che a nessuno fa piacere che dalla propria città vengano tolti i presidi di sicurezza, ma per quanto riguarda la montagna questo risulta, secondo me, ancora più grave, quindi, invito i colleghi a votare questa mozione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Consigliere, l'iniziativa sicuramente è lodevole, però vorrei ricordare che all'interno di questa …, mi dispiace forse sarò indelicato rispetto alle dichiarazioni del Consigliere Giancarli che diceva che non c'è un disegno del Governo. Un disegno del Governo c’è ed è quello di tagliare pesantemente tutto il versante della sicurezza. Vorrei ricordare che questo taglio, pesantemente strutturale, nelle Marche dovrebbe riguardare parecchie realtà, non solo il presidio della Polstrada di Amandola, ma anche i casi della Polfer di Fabriano e, addirittura, credo, di Falconara che voi sapete essere il più importante snodo ferroviario della regione Marche.
Se i colleghi sono d'accordo, aggiungerei, oltre al presidio della Polstrada di Amandola, una postilla, per impegnare il Presidente della Giunta affinché si relazioni con il Ministero dell’Interno per cercare di salvare il massimo del salvabile in termini di presidi, non solo di polizia, ma anche di altre forze dell'ordine che sono a rischio da questo punto di vista.
Mi può star bene il discorso del singolo presidio, però possiamo fare una correzione ed aggiungere un secondo punto con un emendamento .... di tutti i presidi di sicurezza investiti dalla spending review a Roma.
Lo scriviamo un attimo ... Se il Presidente può aspettare, ci penso io, faccio questo emendamento. Presidente, se lei vuole può andare avanti con un'altra mozione ...

PRESIDENTE. L'altra mozione che dovremmo dibattere è quella relativa al punto 12, ma il proponente di questa richiesta, il Consigliere Trenta, non è più in Aula, quindi chiudiamo il Consiglio appena mi presentate l'emendamento.
… Sto aspettando che venga formalizzato l'emendamento, non posso passare alla mozione successiva perché chi l'ha proposta è assente, quindi, chiudiamo il Consiglio appena viene presentato e votato l'emendamento.
Votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Zinni, Natali ed Eusebi, su che cosa? Sull'emendamento? (…) Su tutto, va bene.
Rispetto al testo originario si aggiunge "impegna il Presidente della Giunta regionale a manifestare presso il Ministero dell’Interno la necessaria opportunità di rivedere l'applicazione della spending review per quanto riguarda i presidi di polizia e carabinieri a rischio di chiusura".
E’ un po' originale come tipo di mozione, spero che non la vedano all'esterno perché come dire, anche da un punto di vista ... se la mandate ai giornali, scusate, per carità, la mia firma non c'è, ma ... il primo impegno è: "il Presidente della Giunta regionale a porre in essere tutte le misure di sua competenza affinché non venga chiuso il presidio Polstrada di Amandola", aggiungerei: "impegna altresì il Presidente della Giunta", se no non si lega, "a manifestare presso il Ministero dell’interno la necessaria opportunità", non si lega proprio, "Il Presidente della Giunta regionale a manifestare presso il Ministero dell’Interno la contrarietà" oppure "a manifestare presso il Ministero dell’Interno la contrarietà all’applicazione della proposta di spending review per quanto riguarda i presidi di polizia e carabinieri a rischio chiusura nella nostra Regione", se no sembra in tutta Italia. (…). Noi di solito facciamo delle mozioni e degli ordini del giorno che riguardano competenze anche dell'Onu.
Metterei in votazione, se siete d'accordo, questo emendamento che dice: "impegna altresì il Presidente della Giunta regionale a manifestare presso il Ministero dell’Interno la contrarietà all’applicazione della proposta di spending review per quanto riguarda i presidi di polizia e carabinieri a rischio chiusura nella nostra Regione".
Emendamento 628/1, lo pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Badiali, Bellabarba, Bucciarelli, Busilacchi, Camela, Cardogna, Eusebi, Luchetti, Natali, Ortenzi, Ricci, Romagnoli, Sciapichetti, Solazzi, Traversini, Zaffini, Zinni.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 628 così come emendata, la pongo in votazione.
Favorevoli: Acquaroli, Badiali, Bellabarba, Bucciarelli, Busilacchi, Camela, Eusebi, Luchetti, Marinelli, Natali, Ricci, Romagnoli, Solazzi, Traversini, Zaffini, Zinni.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.

(L'Assemblea legislativa approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 13,35.