Resoconto della seduta n.153 del 01/04/2014
SEDUTA N. 153 DELL'1 APRILE 2014

La seduta inizia alle ore 10,50

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 153 dell'1 aprile 2014. Do per letto il processo verbale della seduta n. 152 del 25 marzo 2014, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento interno.
Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge regionale:
n. 403 in data 24 marzo, ad iniziativa del Consigliere Marangoni, concernente: “Modifica della legge regionale 10 novembre 2009, n. 27 - Testo Unico in materia di commercio”, assegnata alla III Commissione assembleare in sede referente, al Consiglio delle Autonomie locali ai sensi dell'articolo 11, comma 4, della legge regionale n. 4/2007, al Consiglio regionale dell'economia e del lavoro ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera c) della legge regionale n. 18/2008 e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1bis del Regolamento interno;
n. 404 in data 20 marzo, ad iniziativa dei Consiglieri Marinelli, D'Anna, Foschi, Natali, Bugaro, concernente: “Disciplina dell'affido delle persone anziane”, assegnata alla V Commissione assembleare in sede referente, alla II Commissione assembleare per il parere di cui all'articolo 69 del Regolamento interno e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1bis del Regolamento interno;
n. 405 in data 20 marzo, ad iniziativa dei Consiglieri Marinelli, D'Anna, Foschi, Natali, Bugaro, concernente: “Disciplina della valorizzazione e del sostegno del caregiver familiare”, assegnata alla V Commissione assembleare in sede referente, alla II Commissione assembleare per il parere di cui all'articolo 69 del Regolamento interno e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1bis del Regolamento interno;
n. 406 in data 27 marzo, ad iniziativa dei Consiglieri Natali, Zinni, Zaffini, Trenta, Silvetti, Marinelli, Camela, Cardogna, Acacia Scarpetti, Bellabarba, Perazzoli, concernente: “Modifiche alla legge regionale 11 luglio 2006, n. 9 Testo unico delle norme regionali in materia di turismo”, assegnata alla III Commissione assembleare in sede referente e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1bis del Regolamento interno;
n. 407 in data 28 marzo, ad iniziativa dei Consiglieri Cardogna, Comi, Binci, Bucciarelli, Busilacchi, Camela, D'Anna, Eusebi, Latini, Trenta, Marinelli, Natali, Pieroni, Ricci, Silvetti, Zaffini concernente: “Disposizioni in materia di terapie complementari: terapia del sorriso e pet therapy”, assegnata alla V Commissione assembleare in sede referente e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1bis del Regolamento interno.
E' stato assegnato alla I Commissione consiliare l'atto con cui congiuntamente i Comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio diffidano il Consiglio regionale ad esprimere entro 30 giorni il parere previsto dall'articolo 132 della Costituzione in merito al loro distacco dalla Regione Marche ed aggregazione alla Regione Emilia Romagna.
E' stata presentata la proposta di atto amministrativo:
n. 76 in data 20 marzo 2014, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Definizione dei criteri e delle modalità di attuazione degli interventi previsti dalla l.r. 4 giugno 1996, n. 18”, assegnata alla V Commissione assembleare in sede referente, alla II Commissione assembleare per il parere di cui all'articolo 69 del Regolamento interno e al Consiglio delle Autonomie locali ai sensi dell'articolo 11, comma 4, della legge regionale n. 4/2007”.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 645 del Consigliere Pieroni “Chiusura distaccamenti di Polizia di Osimo e Porto Recanati”;
n. 646 del Consigliere Latini “Mobilità che coinvolge i lavoratori della Aerdorica spa”;
n. 647 del Consigliere Carloni “Erosione marina della costa del Comune di Fano”;
n. 648 dei Consiglieri Giancarli, Busilacchi, Eusebi, Badiali, Cardogna, Binci, Silvetti “Realizzazione di un Museo del Mare in Ancona”;
n. 649 del Consigliere Latini “Cementificio Sacci – Indagine Arpam”;
n. 650 dei Consiglieri Cardogna, Camela: “Sovraffollamento delle carceri italiane. Obbligo dello Stato italiano di conformarsi, entro la data del 28 maggio 2014, alla sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo dell'8 gennaio 2013”;
n. 651 del Consigliere Camela: “Abbattimento delle liste di attesa: prolungamento in orario feriale serale, pre-festivo e festivo dell'erogazione delle prestazioni specialistiche ambulatoriali”;
n. 652 del Consigliere Latini: “Pessima qualità del cibo nella mensa dell'Ospedale regionale “Ospedali Riuniti”.
Comunico inoltre che il Presidente della Giunta regionale ha promulgato, in data 21 marzo, la legge regionale n. 4 “Interventi a favore della sicurezza stradale”.
Ha chiesto congedo il Consigliere Donati.

Commemorazione Walter Tulli

PRESIDENTE. Prima di passare alla trattazione dell'ordine del giorno, credendo di interpretare il sentimento dell'Aula e di tutti noi che facciamo parte di questo consesso che rappresenta l'intera comunità marchigiana, mi pare doveroso, mi pare giusto, ricordare la figura di Walter Tulli che, come sapete, due giorni fa, in data 29 marzo, è deceduto.
Walter Tulli ha ricoperto una serie notevole di incarichi. E' stato un personaggio della vita politica, ma non solo politica, di questa Regione per molto tempo, ispirando sempre la propria azione, il proprio comportamento, il proprio atteggiamento a valori attraverso i quali si è formata, è cresciuta, è maturata, questa comunità marchigiana.
Lo dico senza esagerazioni, senza iperbole, senza fraseologia di circostanza perché è stata davvero una persona - io ho avuto la fortuna di conoscerlo e di incontrarlo anche recentemente, nonostante l'età e nonostante i problemi fisici connaturali ad una età avanzata - mi è parsa, sempre animata da grande passione, da enorme lucidità e senso delle istituzioni.
Il Presidente Tulli è stato docente di storia e filosofia, è stato Preside del Liceo scientifico e del Liceo classico di Fermo, è stato il primo Presidente del Consiglio regionale delle Marche dal 1970 al 1975 e noi, qui in Aula, lo ricordiamo in questo senso, in questo modo.
Ha avuto molti altri incarichi: è stato Consigliere provinciale, Assessore provinciale, Sindaco della sua città, Sindaco di Fermo per due anni, dal 1967 al 1969, è stato Consigliere comunale per molti anni, Assessore oltre che Sindaco del suo Comune. Ha avuto un ruolo prestigioso quale Consigliere d'Amministrazione della Rai dal 1975 al 1977 ed è stato anche Consigliere d'Amministrazione del Conservatorio Rossini di Pesaro.
Credo che quest'Aula debba tributare il giusto omaggio ad una persona di questo tipo, con l'auspicio di considerarlo nella storia di questo consesso, di quest'Aula, il primo che ha inaugurato un'Assemblea legislativa delle Regioni.
Siamo nel mezzo, siamo al centro, di una riforma profonda della Costituzione che riguarda anche il sistema delle Regioni, le competenze, i rapporti con il livello centrale. Credo che possiamo, rispetto anche a questo tema delle riforme, lo dico anche qui senza nessuna retorica, ispirare i nostri comportamenti a coloro che in fondo sono stati i padri ed hanno inaugurato una stagione di protagonismo regionale. Forse, potremmo meglio affrontare questo momento di cambiamento, con grande consapevolezza, soprattutto con la consapevolezza che i tempi cambiano e che ci dobbiamo adeguare, tenendo saldi i principi che hanno ispirato una conquista, che è stata quella della costituzione delle Regioni e, quindi, del livello legislativo regionale.
Ai figli ed alla famiglia di Walter Tulli, esprimo le più sentite condoglianze da parte mia e di tutta l'Assemblea legislativa.
Chiuderei questa commemorazione, questo pensiero, invitando l'Aula a rispettare un minuto di silenzio.

(L'Assemblea osserva un minuto di silenzio)

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bellabarba.

Letizia BELLABARBA. Chiedo, se possibile, l'iscrizione all'ordine del giorno ed anche la discussione di una mozione presentata da me e dal Consigliere Sciapichetti in merito ad un'azione intrapresa dalla Società Autostrade nei confronti delle Anpas che toglie il telepass gratuito per il trasporto sanitario.

PRESIDENTE. Dov'è questa mozione? A che punto è dell'ordine del giorno? ... Non c'è! Perché non me l'avete chiesto nella Conferenza dei Capigruppo?

Letizia BELLABARBA. Si, l'ho chiesto.

PRESIDENTE. Ok.

Letizia BELLABARBA. Presidente, se posso aggiungere, chiedo se è possibile iscrivere e discutere la mozione sul Museo del Mare.

PRESIDENTE. Una richiesta alla volta, se l'Aula è d'accordo, metterei questa mozioni, dopo il punto 5, al punto 5 bis: mozione Bellabarba. Da chi è firmata questa mozione? … Ok, va bene.
Ha la parola il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente, chiedo, all’Assessore Mezzolani, se oggi è pronto a rispondere ad una mia interrogazione che riguarda la struttura sanitaria di Fossombrone. E' ferma ormai da qualche mese ed è sollecitata da parte delle realtà cittadine di Fossombrone.
Se non è pronto oggi, chiedo l'iscrizione al prossimo Consiglio.

PRESIDENTE. Le interrogazioni le iscriviamo quando c'è la risposta se no ... Va bene, perfetto.
Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente, l'ha comunicato già la Consigliera Bellabarba, ma giustamente lei faceva notare che un Consigliere non può chiedere l'iscrizione di più di una mozione, è stata colpa mia perché volevo evitare di intervenire.
Chiedo l'iscrizione della mozione n. 648 sul Museo del Mare in Ancona, ovviamente dopo quella presentata dai Consiglieri Bellabarba e Sciapichetti.

PRESIDENTE. E' iscritta? … E' fra le comunicazioni, quindi, la mettiamo al punto 5 ter. Va bene? Chiedo all'Aula se va bene. Se non ci sono …, a firma di chi è questa mozione?

Enzo GIANCARLI. Giancarli, Busilacchi, Eusebi, Badiali, Cardogna, Binci, Silvetti.

PRESIDENTE. Va bene, al punto 5 ter.
Ha la parola la Consigliera Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Ai Capigruppo abbiamo chiesto l'anticipazione della mozione n. 358 ed altre per le quali c'è una proposta unitaria di risoluzione, riguarda un impianto di stoccaggio per il quale dovrebbe decidere in settimana, se non la prossima, la Conferenza dei servizi, nonché l'intesa con la Regione, quindi, c'è una certa urgenza ad anticipare.

PRESIDENTE. Qual è?

Franca ROMAGNOLI. La mozione n. 358 al punto 31, quindi, al primo punto utile di oggi ...

PRESIDENTE. Al punto 31 ci sono le mozioni nn. 237 e 358.

Franca ROMAGNOLI. Si, sono 3, mi pare.

PRESIDENTE. Abbiamo due mozioni ed una interrogazione abbinate, le mettiamo, a questo punto, secondo l'ordine di richiesta, al 5 quater. Va bene.
Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Presidente va tutto bene, nel senso che, come da Regolamento, ciascuno ha il diritto di chiedere l'iscrizione di mozioni e quant'altro, però faccio notare che la prima mozione di oggi è iscritta da due o tre Consigli a questa parte, è la mozione al punto 6, la n. 551, relativa ai casi di neuroblastoma, sono morti 4 bambini nel raggio di 15 chilometri nella provincia di Macerata.
Mettendo queste mozioni al 5 bis, 5 ter e 5 quater, questa non la discutiamo. Vorrei che ci fosse un minimo di coerenza, se no, il primo che si alza ...

PRESIDENTE. Va bene, facciamo così: al punto 6 bis la mozione dei Consiglieri Bellabarba e Sciapichetti, al 6 ter la mozione del Consigliere Giancarli ed altri, al 6 quater il punto 31. Va bene. A posto così. Approvato.

Interrogazione n. 1504
ad iniziativa del Consigliere Bugaro
"Attività della Stazione unica appaltante della Regione Marche (SUAM)"

Interrogazione n. 1616
ad iniziativa del Consigliere Natali
"Stazione unica appaltante Marche (SUAM)"
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1504 del Consigliere Bugaro e l'interrogazione n. 1616 del Consigliere Natali, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Grazie Presidente, rispondo anche a nome dell'Assessore alla sanità con cui la materia viene congiuntamente trattata.
L'articolo 8 della legge regionale n. 12/2012, istitutiva della Stazione unica appaltante, assegna alla Giunta regionale il termine del 31 dicembre 2012 per costituire la Stazione unica appaltante stessa e per definire tempi e modalità dirette ad assicurarne l'operatività con riguardo ai soggetti che sono tenuti ad avvalersene.
Nel 26 novembre 2012, con la deliberazione n. 1670 la Giunta regionale, su proposta del Segretario generale, ha, tra l'altro, costituito la Stazione unica appaltante a decorrere dall'1 dicembre 2012 e definito tempi e modalità utili ad assicurarne l'operatività in fase di prima sperimentazione per il periodo dall'1 dicembre 2012 al 31 dicembre 2014. In particolare, la deliberazione n. 1670/2012 prevede che la Suam, nella fase di prima sperimentazione, deve, tra l'altro, curare la gestione delle procedure contrattuali per l'acquisizione di beni o servizi da parte degli Enti del Servizio sanitario regionale, nei limiti definiti dall'articolo 4 della legge regionale n. 12/2012. Inoltre, dall'1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2014, la Suam dovrà gestire le procedure contrattuali per l'acquisizione di beni e servizi di importo superiore a trecentomila euro da parte delle strutture organizzative della Giunta regionale.
Gli adempimenti di cui all'articolo 5, comma 1, della legge regionale n. 12/2012, già richiamata, posti a carico dei soggetti tenuti ad avvalersi della Suam, sono quelli propedeutici all'attività della Suam stessa, nonché quelli connessi all'esecuzione del contratto. In particolare, i soggetti tenuti ad avvalersi della Stazione unica appaltante redigono ed approvano i progetti tecnici ed estimativi, comunicano alla Suam il nominativo del responsabile unico del procedimento, inviano alla Suam, entro trenta giorni dall'approvazione, i progetti tecnici ed estimativi e il provvedimento relativo all'impegno di spesa per i costi di espletamento della procedura contrattuale, stipulano ed eseguono il contratto, effettuano ogni comunicazione utile allo svolgimento delle attività della Suam.
In forza dell'articolo 2 della legge regionale n. 12/2012, la Suam deve redigere gli atti da porre a base della procedura contrattuale, ad eccezione del progetto tecnico ed estimativo che viene fatto dai servizi gestionali.
Con deliberazione del 6 maggio 2013, n. 649 la Giunta, su proposta del Dirigente del Servizio sanità, ha approvato il piano triennale degli acquisti di beni e servizi degli enti del Servizio sanitario regionale che dovranno essere condotti dalla Stazione unica appaltante. Analoga deliberazione è in corso di redazione in questi giorni, a cura della Segreteria generale della Giunta, per quanto concerne le procedure contrattuali per l'acquisizione di beni e servizi di importo superiore a trecentomila euro da parte delle strutture organizzative della Giunta stessa, quindi, la sanità, l'extra sanitario e il sanitario hanno un canale doppio convergente sul versante dell'operatività della Suam, la cui fase di sperimentazione è prevista, come detto, dall'1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2014.
Allo stato attuale sono in fase di ultimazione le progettazioni degli acquisti programmati la cui redazione è, per legge, a cura ed onere degli enti del Servizio sanitario regionale e non della Suam.
Con legge regionale del 22 luglio 2013, n. 19, la proposta è stata curata dal Direttore della Suam, sono stati ridisciplinati i procedimenti contrattuali regionali per adeguarli alla nuova realtà della Stazione unica appaltante. Con deliberazione del 29 luglio 2013, n. 1144, la Giunta ha istituito i capitoli di bilancio della spesa e dell'entrata necessari all'avvio.
Con deliberazioni del 28 ottobre 2013, n. 1468 e 9 dicembre 2013, n. 1657, la Giunta regionale, su proposta del Direttore ha, tra l'altro:
- approvato lo schema di convenzione regolante i rapporti tra la Suam e gli enti del Servizio sanitario regionale nell'ambito delle procedure contrattuali per l'acquisizione di beni e servizi e per la realizzazione di lavori, ai sensi della legge regionale 14 maggio 2012, n. 12 - incaricato il Direttore della Stazione unica appaltante alla sottoscrizione della medesima convenzione;
- approvato gli schemi di "disciplinare di gara" e di "patto di integrità e disposizioni in materia di prevenzione e repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione", nonché lo schema di "contratto", contenenti la disciplina generale dell'affidamento e dell'esecuzione dei contratti gestiti dalla Suam per l'acquisizione di beni destinati agli enti del Servizio sanitario regionale;
- esteso l'utilizzo della predetta modulistica alle procedure per la conclusione e l'esecuzione di contratti pubblici finalizzati all'acquisizione di beni di competenza delle strutture della Giunta regionale, secondo quanto determinato dal Direttore della Stazione unica appaltante.
La convenzione tra la Stazione unica appaltante ed enti del Servizio sanitario regionale è stata firmata digitalmente e la stessa è stata registrata nel registro digitale con il numero 194 in data 11 dicembre 2013. La stessa è stata registrata, per avere un'informazione rilevabile, nel registro interno cartaceo con il numero 17275 in data 9 dicembre 2013. Con decreto del Direttore della Suam del 16 dicembre 2013, n. 2/SUAM, sono stati approvati gli schemi di '"disciplinare di gara" e di "patto di integrità e disposizioni in materia di prevenzione e repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione", nonché lo schema di "contratto", contenenti la disciplina generale dell'affidamento e dell'esecuzione dei contratti gestiti dalla Suam per l'acquisizione di beni destinati alle strutture della Giunta regionale.
Riassumendo, per bandire una gara occorre una progettazione che è costituita da una componente amministrativa e da una componente tecnico-economica.
In base alla legge regionale n. 12/2012, la redazione ed approvazione della componente amministrativa è di competenza della Suam, che ha una formazione giuridico-pubblicistica, mentre la redazione e l'approvazione della componente tecnico-economica è di competenza dei soggetti che si avvalgono della Suam. Quando si parla di una gara per i kit per i trapianti o per interventi neurochirurgici oppure cardiochirurgici è del tutto evidente che sarà quella struttura tecnica che farà la valutazione tecnica ed economica dell'oggetto della possibile gara. Quest'ultimo adempimento, quello della componente tecnico-economica, rappresenta la parte più complessa del procedimento ed è stata già predisposta in testi relativi alle gare stabilite entro il 31 dicembre 2013 che saranno oggetto di un'ulteriore verifica con la Stazione unica appaltante prima della definitiva approvazione, possiamo dire, abbiamo in calendario, l'Assessore alla sanità ha convocato insieme al sottoscritto una riunione di cui gli interroganti potranno avere ulteriori informazioni tecnico-operative l'11 di aprile, quindi, a partire dalla seduta successiva all'11 potremo anche dire, dei primi tre bandi, quali sono i risultati ed anche quali comparativamente i vantaggi di questa procedura molto laboriosa che ha comportato un avviamento innovativo nella struttura organizzativa della Regione, nella componente sanitaria ed extra sanitaria, sapendo che peraltro quella sanitaria, pur essendo una parte, è una parte preponderante che vale per i 4 quinti dell'intera materia. C'è un impegno da parte dell'Assessore Mezzolani e del sottoscritto di riferire, anche fra una quindicina di giorni, in Aula, sui risultati concreti di questo primo lavoro avviato.
Per completezza di informazione, vorrei comunicare che sono stati predisposti tutti gli strumenti telematici utili a gestire la fase del procedimento contrattuale di competenza della Suam, dalla pubblicazione del bando all'efficacia-dell'aggiudicazione, compresa quella di monitoraggio espressamente prevista dalla specifica normativa statale disciplinante l'istituto della Stazione unica appaltante.
Vorrei chiedere comprensione agli interroganti su una materia molto ambiziosa da cui ci aspettiamo grandi risultati, ma viene ad impattare con il rischio anche di immobilizzare l'operatività sia centrale che sanitaria dei provveditorati. Sono competenze preziose che debbono essere uniformate all'interno di queste nuove procedure e valorizzate secondo una tecnica che è quella della congiunzione telematica in un solo attimo e della uniformazione delle procedure.
Come voi capite, si viene ad impattare tra sanitario ed extra sanitario, anche sulle procedure ovvie, le cose conosciute sono più facili da ripetere rispetto a quelle nuove.
C'è poi il tema, che immagino sia uno degli elementi sottesi alle interrogazioni, della trasparenza indiretta e della opportunità che il bando e poi il monitoraggio della gara, l'esecuzione ed i risultati siano immediatamente disponibili in diretta, voi capite è un problema piuttosto inedito un po' per tutti anche per la nostra amministrazione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Grazie Presidente, se oggi non fosse il primo d'aprile, ascoltandolo, avrei pensato che l'Assessore ci avesse fatto uno scherzo.
Ascoltando quello che mi è stato riferito, registro che c'è una legge nazionale votata il 30 giugno 2011, c'è un legge regionale che istituisce e recepisce quella legge votata il 14 maggio 2012, oggi è il 1° aprile 2014 e quando il sottoscritto chiede cose molto semplici: quante gare ha espletato la Suam, eventualmente a quanto ammontano le gare, quanti risparmi sono stati ottenuti, la risposta è: niente di tutto questo.
La burocrazia regionale è tale per cui a distanza di due anni dalla votazione di una legge regionale, che istituiva la Suam e recepiva una legge nazionale, addirittura di tre anni fa, oggi, nelle Marche non è stato fatto un appalto.
Questo è lo stato dei fatti.
Questo per me significa non solo un grave ritardo, ma, Assessore me lo deve consentire, un'incapacità gestionale perché non è possibile che una procedura che sarà complessa, difficile, io non voglio sminuire nulla della portata di questo organismo e dell'architrave burocratico di questo organismo, ma santo il Signore, se noi non riusciamo nel 2014, in due anni, a rendere operativa una struttura di questo tipo, è giusto cambiare mestiere.
Nella prossima interrogazione voglio capire quali sono le persone che hanno la responsabilità del procedimento, magari li avete pure premiate con i bonus, perché quelle persone non li meritano, stanno prendendo dei denari per un lavoro non svolto.
Noi viviamo in un momento assolutamente schizofrenico in cui sulla ragione del taglio delle risorse si sta distruggendo un'impalcatura costituzionale, e via dicendo, immaginate solo se Silvio Berlusconi avesse ipotizzato quello che ieri ha ipotizzato il vostro Renzi, cosa sarebbe successo in Italia ...

PRESIDENTE. Il nostro Renzi ed Alfano.

Giacomo BUGARO. Renzi ed Alfano, Presidente, io non la interrompo quando parla, mi faccia finire ...

PRESIDENTE. No, ma ho avuto la tentazione.

Giacomo BUGARO. ... dentro i partiti realmente democratici c'è anche la nota del dissenso ed io su certe cose del mio partito posso essere anche in dissenso, bisogna che lei me lo consenta, posto che non so in quale partito lei è collocato.
Lei me le tira fuori ...

PRESIDENTE. Con Renzi da sempre e per sempre.

Giacomo BUGARO. Ne prendo atto, posto che lei è il Presidente di Marche 20-20. Ciò detto, non capisco perché ci sia questa, forse tocco un tasto dolente, io sto parlando della ... sono nervosi, hanno un nervo scoperto, guardate come si agitano subito.
Torniamo al problema vero, a quello che siete incapaci di istituire nelle Marche, da due anni: la Stazione unica appaltante. Quella opacità che tutti riconosciamo negli appalti della sanità, evidentemente c'è qualcuno che vuole il perdurare di questa situazione, probabilmente fa comodo. Consigliere Natali, lei la pensa come me?
Assessore Marcolini, lei sa che io la stimo, lei non deve abusare di questa stima, perché siamo in una situazione assolutamente insostenibile da questo punto di vista. Assolutamente insostenibile. Capisco che da quel settore provengono tante connivenze anche di carattere elettorale, lo sappiamo, non c'è bisogno che ce lo diciamo, le dinamiche a cui assistiamo sono tali per cui, addirittura, i Dirigenti del Servizio sanità partecipano ad iniziative ufficiali di partito. Cosa che non si era mai verificata nella storia politica ed istituzionale di questa nostra Regione. Ho assistito in questi giorni ad un Dirigente della sanità che ha partecipato, esprimendo anche un suo pensiero, a manifestazioni politiche dei vostri partiti, ledendo un rapporto che deve distaccare la dirigenza dalla politica, ormai non c'è più una regola, allora quando dico che nel settore della sanità c'è opacità, non lo dico perché voglio agitare una bandiera, lo dico perché c'è materiale su cui lavorare e mi sorprende che in tanti non ci lavorino.
Ritrovando il bandolo della matassa, Assessore, io mi aspetto, ripeto, considerandola persona seria e preparata, che da qui a due mesi lei sia in grado, di fronte alla nuova interrogazione, che chiede solamente conto dei risultati, come vede è un'interrogazione assolutamente oggettiva, moderata, priva di qualsiasi malizia, di dare dei risultati.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Sarò più breve del Consigliere Bugaro.
La meraviglia, Assessore, viene da questo, noi attendiamo l'11 aprile, mi sembra che lei abbia detto, e le vostre comunicazioni. Ci sarà, penso al Consigliere Bugaro e a me, uno specifico richiamo per sapere qualche cosa.
Quello che meraviglia, al di là di quello che ha detto il Consigliere Bugaro - io ho fatto una domanda precisa, non entro nel merito dei ritardi, su cui si è soffermato il collega, ritardi clamorosi Assessore - è sentir dire che la Suam è una struttura, sembra che stiamo parlando di qualche cosa di diverso dalla Regione. La Regione ha messo in essere, questo deve essere chiaro, la Suam, la Stazione unica appaltante l'ha messa in essere la Regione ed oggi dire che la sanità è una cosa, la Suam è un'altra, è un ragionamento che, dal punto di vista formale, sarà così, ci mancherebbe altro, risponde lei, ma non è comprensibile per nessuno che tutto questo possa avvenire con questi tempi.
Le dico questo perché entrando in contatto con tanti che operano nella sanità, Assessore, la lamentela maggiore, e penso che sarà comune anche a voi, è verificare tutti gli amministrativi che si annidano nella sanità, parlo delle singole Aree vaste, parlo dei singoli ospedali. Onestamente pensare che per mettere in essere questo meccanismo non si sia potuto - secondo me l'Assessore avrebbe potuto farlo con dei progetti, con quelle cose in cui siete così bravi - richiamare del personale, delle risorse, per mandare avanti una cosa del genere, non è credibile.
Non è credibile perché poi il Consigliere Bugaro si è fermato su un aspetto, io ricordo la strana coincidenza che c'è stata alla fine del 2012, Consigliere Bugaro, quando con un colpo di baleno è sparito Ruta.
Ruta è sparito, per chi se lo ricorda, con un emendamento durante la sessione di bilancio, un emendamento dell'Assessore alla sanità sul bilancio. Assessore Mezzolani, evidentemente lei non ha avuto la forza di scriverlo nella deliberazione di bilancio, ha ficcato un emendamento. A noi ci ha incuriosito perché ci è sembrato stranissimo che l'Assessore al bilancio si emendasse, nessuno di noi se ne sarebbe accorto, quindi, forse, potevate farlo meglio, ma in quella occasione, lessi sulla stampa e su altro che le lamentele ed il motivo della querelle che c'è stata era che non partiva la Stazione unica, stiamo parlando di novembre 2012, se non sbaglio.
Dico questo e la mia domanda, Assessore Marcolini, era semplice, perché al di là di quello che lei ci potrà dire dopo l'11 aprile, chiedevo: "Quale sarà, qual è il risparmio ipotizzabile", ipotizzabile non quello che c'è. Qui si parla di svariate decine di milioni di euro all'anno, qualcuno ha detto ed ha scritto che eravamo sui 50 milioni di euro all'anno di risparmio, non erano necessari i tagli, Assessore Mezzolani, se a fronte di questa decisione del Consiglio si fossero affrettati i tempi, se fosse tutto vero quello che lei ci ha detto, io non ho motivo per dire che non sia vero, organizzando questa situazione forse qualche cosa, qualche risorsa in più, la Regione Marche nella sanità l'avrebbe potuta avere.
Capite che non è condivisibile tutto questo, non è una cosa su cui noi possiamo fermarci e stare zitti.
Quanto poi all'aspetto richiamato dal Consigliere Bugaro circa le eccezioni che addebitava al Presidente Renzi, mi scusi, ma Renzi non le fa da solo, penso che lei se ne sia reso conto, le fa insieme all'altra persona che lei nominava, insieme, tranquillamente, stanno ponendo in essere tutte quelle situazioni per far si che non ci siano più minoranze, che ci siano solo grandi marmellatoni per fare le larghe intese.
Noi siamo contro questo modo di fare, Assessore Marcolini, noi l'11 aprile, il 13 aprile, torneremo sul tema, attendendo una risposta. Attendo una risposta anche da lei sull'ipotizzabile, grazie.

Saluto del Presidente ai ragazzi e agli insegnanti della Scuola media dell'Istituto comprensivo Michelini Tocci di Cagli e Cantiano, classe II^

PRESIDENTE. Sono arrivati i ragazzi che sono in visita presso l'Aula, per la verità li attendevo prima, a nome dell'intera Assemblea legislativa saluto i ragazzi e gli insegnanti della Scuola media dell'Istituto comprensivo Michelini Tocci di Cagli e Cantiano, classe II^, se non vado errato. Grazie di questa visita all'Assemblea legislativa delle Marche.
Ogni volta, faccio questa sottolineatura anche oggi, mi compiaccio a nome di tutti con gli insegnanti che fra le altre cose, in qualche modo, avvicinano i ragazzi alle istituzioni.
Le istituzioni sembrano così distanti, però conoscere come funzionano, conoscere come agiscono, conoscere i provvedimenti che assumono è importante perché poi questi si ripercuotono sulla vita delle comunità e di tutte le persone.
E' un'attività benemerita quella di avvicinare i ragazzi alla conoscenza delle istituzioni e dei processi attraverso i quali si prendono decisioni con cui si governano i territori.
Grazie agli insegnanti per questo lavoro, vorrei dire extra, ma davvero importante perché la scuola serve soprattutto a formare uomini e donne per la società del domani. Grazie.

Interrogazione n. 1550
ad iniziativa del Consigliere Busilacchi
"Prestazioni di assistenza protesica"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1550 del Consigliere Busilacchi.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Brevissimamente, Consigliere Busilacchi, in quanto la sua interrogazione ha a che fare con l'interrogazione a cui ha risposto l'Assessore Marcolini, nel senso che, anche per le prestazioni di assistenza protesica, il Servizio sanità, di concerto con il coordinamento di tutto il sistema sanitario regionale, tratterà la problematica evidenziata nell'interrogazione e l'inserirà nella programmazione degli acquisti di beni e servizi che dovranno essere ricondotti dalla Stazione unica appaltante, nell'ambito di quei percorsi già previsti, di aggiornamento e di integrazione, rispetto alla Suam stessa.
Il tema sollevato, quello della prestazione di assistenza protesica, è inserito in questo percorso.
Immagino che la finalità dell'interrogazione sia quella di riferirsi a prestazioni protesiche con lo spirito di razionalizzare al massimo le risorse del sistema. L'inserimento all'interno dei percorsi della Stazione unica appaltante propende a questo tipo di finalità.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Ringrazio l'Assessore. L'interrogazione è volta a evidenziare la necessità di intervenire al più presto con la Suam, con specifico riguardo alle prestazioni di assistenza protesica.
La motivazione è duplice, non solo ci sarebbe un risparmio a livello generale, ma in un settore in cui c'è un deficit di legislazione nazionale, il decreto 332 del '99, Regolamento recante: "Norme per le prestazioni di assistenza protesica" prevede l'istituzione di un nomenclatore tariffario di quelle prestazioni che sono un livello essenziale di assistenza e l'articolo 11 prevede che il nomenclatore sia aggiornato, in realtà dal 1999 questo non è mai stato fatto, quindi questa è una questione ovviamente di vacatio nazionale, di normazione nazionale.
Cosa succede per la Regione Marche e per tutte le Regioni? In assenza di questa norma nazionale le Regioni operano in modo molto libero. Nello specifico la Regione Marche è intervenuta, questa è una cosa prima del suo avvento, con la deliberazione n. 1560 del 2004, in cui si è fatto un accordo con la Fioto che è la federazione che si occupa di queste cose e che ha applicato un prezzario per tutte le prestazioni.
Io ho ricevuto una segnalazione che francamente mi ha fatto un po' sobbalzare dalla sedia, riguarda le cinture pelviche per i disabili non autosufficienti al 100%, che è questa (mostra una cintura). Questa è una cintura che i disabili al 100% applicano sulla carrozzina e che ricevono gratuitamente proprio perché è un livello essenziale di assistenza e la paghiamo noi, la paga la Regione Marche. La Regione Marche paga queste cinture pelviche 106 euro esclusa Iva.
Ho verificato che questo astuccio musicale (mostra un astuccio), quando avevo tempo suonavo, costa al fornitore 5,50 euro, c'è una cintura che è assolutamente analoga e noi la paghiamo 106 euro.
Le ragioni che ho detto: cioè l'assenza di una norma nazionale e la deliberazione che è precedente non solo a questa legislatura, ma anche alla precedente, non c'è una responsabilità di questa Giunta o dell'Assessorato, indicano una situazione generale che ci fa capire quanto sia importante questa Stazione unica appaltante perché ci consentirebbe di rimettere mano a situazioni anche molto di dettaglio, molto complesse.
Ho verificato che in questa deliberazione ci sono tantissimi ausili che noi passiamo alle persone disabili, dalle carrozzine ai letti, con gli articoli di accompagno, ed è evidente che bisognerebbe guardare con attenzione questo tariffario per scoprire le cose che non funzionano.
Credo che la Stazione unica appaltante possa risolvere questo problema, quindi, anche per evitare queste inefficienze, questi disservizi, questi costi eccessivi, auspico che possa partire il prima possibile. Grazie.

Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi

Interrogazione n. 1590
ad iniziativa del Consigliere Marinelli
"Disturbi del comportamento alimentare"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1590 del Consigliere Marinelli.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Riepilogo il percorso concernente l'interrogazione relativa al comportamento alimentare. Come Giunta abbiamo fatto una deliberazione, la n. 280 del 10 marzo 2014, con la quale è stato approvato l'accordo con le Case di cura private multi specialistiche della Regione Marche per gli anni 2011-2014.
Questo accordo per il biennio 2013-2014 prevede l'assegnazione alla struttura privata accreditata Villa Igea, del budget al progetto "Disturbi del comportamento alimentare (DCA)", budget confermato nella somma di 270.000 euro. Per l'anno 2014 verranno rideterminate la classificazione delle attività e le tariffe, in coerenza con i criteri generali di riorganizzazione e del sistema tariffario di settore regionale.
Riguardo ai punti b) e c) dell'interrogazione, si precisa che non ci sono allo stato elementi che depongano per il trasferimento del reparto a Villa dei Pini di Civitanova Marche o in un'altra struttura della Regione Marche.
Riguardo poi al punto d) dell'interrogazione in oggetto, si precisa che il costo a carico del Servizio sanitario regionale della mobilità passiva riferita ai disturbi del comportamento alimentare nel triennio 2010/2012 risulta essere il seguente:
- anno 2010 - 49 ricoveri - importo di 234.123 euro, questi sono quelli dimessi dalle strutture fuori Regione con diagnosi relativa al disturbo del comportamento alimentare;
- anno 2011 - 53 ricoveri - importo di 232.836 euro;
- anno 2012 - 47 ricoveri - importo di 268.060 euro.
Sono stati selezionati i ricoveri con le seguenti diagnosi: anoressia nervosa, disturbo dell'alimentazione, non specificato, e bulimia nervosa.
Infine, relativamente all'ultimo punto dell'interrogazione, premesso che:
- i disturbi del comportamento alimentare rappresentano oggi un problema sociosanitario complesso, che negli ultimi anni ha registrato un notevole incremento suscitando un forte allarme sociale;
- si tratta di un insieme di quadri clinici che includono patologie d'interesse psichiatrico e internistico quali: anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata e disturbi del comportamento alimentare non altrimenti specificati;
- i dati epidemiologici indicano un aumento progressivo e consistente di tali disturbi. L'incidenza dei DCA evidenzia tipicamente un picco tra i 13 e i 15 anni e tra i 18 ed i 20 con un rapporto maschi/femmine di 1 a 10. E' molto significativo il fatto che i DCA rappresentano il disturbo psichiatrico con il più alto tasso di mortalità. Alla luce dei nuovi dati scientifici e del recentissimo Piano di azioni nazionale per la Salute Mentale, si rende indispensabile individuare in tutto il territorio regionale dei centri specialistici interdisciplinari per percorsi diagnostico/terapeutici articolati sui diversi livelli di assistenza;
- e' necessaria, dunque, un'azione complessiva di indirizzo regionale per un orientamento ai servizi che si occupano dei disturbi del comportamento alimentare che, nell'intento di superare l'attuale frammentazione delle azioni, fornisca un quadro di riferimento chiaro e articolato per lo sviluppo di interventi integrati, coordinati e professionalmente qualificati;
- il vigente Piano socio-sanitario regionale relativo al 2012/2014, ha previsto nell'ambito dei percorsi terapeutico-assistenziali del territorio, specifiche azioni di presa in carico e cura dei disturbi del comportamento alimentare in forte integrazione tra l'area della Salute mentale, l'area dell'Assistenza territoriale, le discipline mediche interconnesse, il sistema dei servizi sociali, le organizzazioni del terzo settore e del privato sociale impegnate in questo ambito.
Relativamente a questo con una deliberazione del 16 settembre 2013 avente ad oggetto: "Approvazione dei Progetti Speciali di competenza regionale - FSR anni 2013/2014" la Giunta regionale ha approvato anche il Progetto denominato "Supporto interattivo protetto per adolescenti e giovani adulti con disturbi del comportamento alimentare", che ha l'obiettivo generale di creare un Servizio di riferimento per i disturbi del comportamento alimentare altamente qualificato, che serva a convogliare ed accogliere una domanda che attualmente non trova possibilità di ascolto, al fine di fornire ad adolescenti e giovani adulti con tali disturbi e alle loro famiglie una modalità innovativa di presa in carico riabilitativa ed assistenziale a valenza territoriale per un intervento precoce ed intensivo che eviti il rischio di cronicizzazione della malattia e favorisca la risoluzione delle problematiche alimentari e delle cause psichiche ad essa collegate.
Tale progetto ha la durata di 2 anni, è coperto da un finanziamento regionale complessivo di 100.000,00 euro e prevede un livello di coordinamento, supporto professionale, monitoraggio e verifica da parte degli organismi individuati dall'Area Vasta n. 2.
II Servizio sanità della Regione è impegnato nella redazione di una proposta di deliberazione riguardante "Linee di indirizzo per la realizzazione di una rete integrata di servizi per la prevenzione e cura dei disturbi del comportamento alimentare" ed è una proposta che prevede diversi livelli di intervento:
- setting ambulatoriale, quindi, un percorso complessivo che parta appunto dal setting ambulatoriale;
- ricovero in day hospital. Ricovero in ambiente specialistico internistico-metabolico e/o specialistico psichiatrico per adulti, per adolescenti e per la fascia pediatrica, il ricovero, qualora ne sussistano i presupposti in struttura residenziale;
- Centri diurni.
La maggior parte dei pazienti dovrebbe iniziare il percorso terapeutico al livello meno intensivo di cura e accedere ai trattamenti più intensivi in caso di mancato miglioramento, secondo un modello a passi successivi.
La terapia ambulatoriale rappresenterà comunque il fulcro della gestione dei pazienti affetti da disturbi del comportamento alimentare.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marinelli.

Erminio MARINELLI. Grazie. Io non ho capito, Assessore, se Villa Igea adesso è operativa in questo settore, perché ad agosto dell'anno scorso aveva otto posti letto con 50 pazienti in gestione, poi si è chiuso il reparto e io non ho capito se questo reparto è stato riattivato. Non l'ho capito, non so se a lei risulta diversamente.
E' chiaro che parliamo di una problematica, e lei ne ha posto l'accento, difficile, particolare, impegnativa, che riguarda giovani fra i 15 e i 24 anni, ci sono 70.000 persone in Italia, aumentano ogni anno di 8000, 8500, quindi, una malattia subdola, una malattia che preoccupa, forse viene scoperta in ritardo e c'è un’attenzione tardiva.
Non voglio ricordare l'intervento dell'Assessore Giorgi che è stato, a suo tempo, deciso ed anche scioccante per chi non è addetto ai lavori, ma che ha posto l'attenzione su una problematica per la quale la Regione ha aderito alla Giornata del fiocchetto lilla. Non poteva non aderire ed ha anche messo in pratica, vedo, quelli che erano gli input della mozione votata il 12 marzo 2013.
Occorre non abbassare la guardia su una problematica difficile ed ho fatto questa interrogazione di fronte a Villa Igea che ha chiuso gli spazi.
Le mie domande sono sempre abbastanza semplici, Assessore, sono queste: "Dove si apriranno altri spazi? Quali sono le altre strutture ospedaliere o non? Ho saputo di Civitanova, ecco perché ho chiesto di Villa Pini e lei mi hai detto che lì non era possibile.
In più, dalla sua risposta, ho notato che fra il 2010, 2011, 2012, ci sono stati 150 ricoveri fuori regione, perché fuori regione? Perché c'erano dei professionisti che davano una risposta migliore o per mancanza di posti? Credo che sia questa seconda ipotesi, perché ci sono delle liste di attesa a Villa Igea, per lo meno c'erano, che venivano esaurite con una certa difficoltà. La risposta era tardiva, perché le domande erano numerose.
Non ho capito, Assessore, se Villa Igea attualmente è operativa anche perché è stato fatto questo progetto fra il 2011 ed il 2014 con le società e le Case di cura multispecialistiche per un recupero della mobilità passiva. Questo non l'ho capito, gradirei che lei mi dica qualcosa per avere una risposta riguardo a questa interrogazione. Grazie.

Interrogazione n. 1414
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Badiali
"Realizzazione dell'area leader di Falconara Marittima e Chiaravalle nell'ambito del progetto Quadrilatero"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1414 dei Consiglieri Giancarli e Badiali.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Giorgi.

Paola GIORGI. Grazie Presidente. In relazione all'interrogazione n. 1414, a risposta orale, dei Consiglieri Giancarli e Badali avente per oggetto: "Realizzazione dell'area leader di Falconara Marittima e Chiaravalle nell'ambito del progetto Quadritatero" si rappresenta quanto segue.
Il Piano di Area vasta (PAV) rappresenta lo strumento di valorizzazione per il cofinanziamento del Progetto Quadrilatero Marche Umbria, attraverso la cosiddetta "Cattura di valore", che prevede le seguenti fonti di finanziamento:
- ricavi da concessioni per lo stabilimento di attività sulle Aree Leader;
- incremento tassa d'iscrizione alla CClAA (Art. 18 Legge n. 680 del '93);
- incremento del gettito IMU oneri equivalenti e ricavi da oneri di urbanizzazione;
- vendita dei materiali pregiati di risulta provenienti dalle escavazioni.
Nell'ambito dell'attuazione del PAV (Piano di area vasta) la Società Quadrilatero ha ottenuto dal CIPE, con delibera n. 101 del 2006, l'approvazione dei progetti preliminari di una prima tranche di 8 Aree Leader oltre allo stanziamento di una quota pari 17,3 milioni di euro per l'acquisizione dei terreni su cui impiantare le Aree.
Le Aree Leader approvate sono:
1. Falconara Chiaravalle: Porzione Comune di Falconara in località Castelferretti mentre la porzione sita nel Comune di Chiaravalle è in località Mosconi;
2. Fabriano località. La Torre;
3. Foligno Servizi alla Piastra: delocalizzata tra le località. Serpete e S. Egidio;
4. Fabriano Incubatore di imprese: località i Tiberi;
5. Muccia: località La Maddalena;
6. Valfabbrica: località Pian Saluccio;
7. Gualdo Tadino: località Corraduccio;
8. Serrapetrona Caldarola: Lago di Caccamo.
Chiaramente sono le 8 Aree Leader incidono, insistono sia sulla 77 che sulla 76.
Pertanto l'unica Area Leader ad oggi approvata dal CIPE localizzata lungo la valle bassa dell'Esino è quella di Falconara Chiaravalle, oltre a tale Area è stata individuata un ulteriore Area Leader, nel Comune di Cupramontana, da sviluppare e proporre al CIPE per l'approvazione.
Sono stati firmati gli Accordi di programma, con le Regioni ed i Comuni di Marche ed Umbria interessati alla prima tranche delle otto Aree Leader, su cui si regolano i rapporti attuali e futuri tra le parti.
Sono stati altresì siglati gli Accordi di programma con le Camere di Commercio di Macerata e Perugia per determinare puntualmente gli impegni giuridici ed economici relativi al trasferimento alla Società Quadrilatero dell'incremento dei diritti camerali, ai fini della cattura di valore, in ottemperanza all'articolo n. 18 della legge 580 del '93.
Allo stato la Camera di Commercio di Ancona non ha ancora aderito ed a tale proposito voglio ricordare che c'è stata una sollecitazione sia da parte del Presidente Spacca che da parte dell'Amministratore di Quadrilatero proprio per questa adesione.
E' auspicabile che in un prossimo futuro possa svolgere appunto nell'ambito del Piano di area vasta, la Camera di Commercio di Ancona, un ruolo fattivo e propositivo soprattutto sul territorio di di riferimento.
La Società Quadrilatero ha altresì attivato i ricavi provenienti da materiali di risulta derivanti dalle escavazioni.
Nel 2009 la Quadrilatero ha pubblicato i bandì di gara per l'individuazione dei concessionari per 4 delle 8 Aree approvate (l'Area leader di Falconara Marittima e Chiaravalle "Polo Commerciale fieristico direzionale", l'Area Leader di Valfabbrica "servizi alle imprese per attività produttive nel settore del tessile", l'Area Leader Gualdo Tadino "area di sosta bifronte" e l'Area Leader di Fabriano "piastra logistica").
Alla luce dei risultati emersi a seguito del mancato collocamento delle Aree Leader la Società Quadrilatero ha riscontrato alcune criticità, tra cui le principali attribuibili al disallineamento tra i tempi di realizzazione delle infrastrutture viarie e quelli di collocamento delle Aree Leader alle mutate condizioni congiunturali ed al differente contesto di mercato, nonché alla durata trentennale delle concessioni che limitano la remunerazione dell'investimento.
In tal senso la Società Quadrilatero ha presentato formale richiesta al Ministero delle Infrastrutture e trasporti struttura tecnica di missione di utilizzare nei bandi di gara di concessione delle Aree Leader di prossima emissione, alcuni strumenti incentivanti. Tali elementi potranno consentire di superare le criticità emerse. migliorando, quindi, la bancabilità delle iniziative previste sulle Aree.
Il CIPE, sulla base delle richieste avanzate dalla Società Quadrilatero ed a seguito della valutazione degli introiti generati da tali elementi nella seduta dell'8 marzo 2013 ha preso atto di questa proposta della Società Quadrilatero ed ha concesso la possibilità di inserire nei prossimi bandi di gara delle Aree Leader l'utilizzo delle misure incentivanti proposte, in linea con quanto stabilito dalla delibera CIPE 13 aprile che cita testualmente: "L'innovatività del modello di finanziamento tramite l'individuazione di risorse provenienti dal territorio richiede una sistematica attività di verifica anche al fine di individuare eventuali adeguamenti nel corso di realizzazione del progetto".
La Società Quadrilatero inoltre, in ordine alla scadenza del vincolo preordinato all'esproprio apposto sulle 8 Aree Leader approvate dal CIPE con delibera 10106 ha presentato al Ministero delle Infrastrutture e trasporti struttura tecnica di missione, l'istanza di reiterazione dei vincolo stesso, prevedendo altresì lo stanziamento di una somma, a titolo di indennità per la reiterazione del vincolo.
Alla luce delle considerazioni sopra espresse, della nuova possibilità di poter usufruire di misure incentivanti migliorative, in termini di collocamento ed appetibilità delle Aree Leader, nonché dell'avanzato stato di ultimazione dei lavori dell'infrastruttura viaria Quadrilatero (Maxi Lotto 1 cioè la 77), entro il corrente anno, verrà pubblicato il bando di gara per la selezione di un Advisor che avrà lo specifico compito di collocare le Aree Leader approvate, alle migliori condizioni per la Società in termini di massimizzazione degli introiti attivati e di benefici socio-economici generati sul territorio.
In relazione a quanto sopra appare infine opportuno segnalare che la delibera CIPE 58 del 2013 ha stanziato, a titolo di anticipazione sui futuri introiti attivati dalle Aree Leader del Piano di area vasta, 60 milioni di euro per il completamento del sistema viario relativo al sub Lotto 2 del Maxi Lotto 1 tratto Colfiorito-Bavareto.
A seguito dell'individuazione dell'Advisor, la Società prevede di emettere i bandi di gara delle prime Aree Leader approvate a partire appunto da quella di Falconara Marittima Chiaravalle, entro il 2014.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. La ringrazio Assessore, anche a nome del Consigliere Badiali, per la chiarezza della risposta sia dei contenuti che dell'esposizione.
Siamo in presenza di una scelta politica che è quella di istituire la Quadrilatero che comporta una complessità e una sovrastruttura nell'agire sul campo delle opere pubbliche con la creazione di una complessa sovrastruttura, con la creazione di questa ulteriore società.
Tutto ciò, tutti questi elementi non permettono, in questo caso ad esempio, di dare soluzione a quanto noi chiedevamo, soprattutto al punto 3, ovvero di non gravare sui già difficili redditi dei proprietari di queste aree, in gran parte coltivatori e pensionati, con quei gettiti a cui lei nella risposta, in modo molto chiaro, faceva riferimento: Imu e così via.
Questa è la ragione per cui noi abbiamo fatto questa interrogazione, in questo caso non era legata alla scelta rispetto alle opere che si stanno realizzando o che non si stanno realizzando, ma ai proprietari.
La ringrazio, ripeto, anche a nome del Consigliere Badiali per la chiarezza e anche per il fatto, se vorrà, di farci avere una copia della risposta.

Interrogazione n. 1468
ad iniziativa dei Consiglieri Binci, Bucciarelli
"Dragaggio del porto di Fano"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1468 dei Consiglieri Binci, Bucciarelli.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Giorgi.

Paola GIORGI. In relazione all'interrogazione ad iniziativa dei Consiglieri Binci e Bucciarelli, avente per oggetto "Dragaggio del porto di Fano", si rappresenta quanto segue.
Con legge regionale 17 maggio 1999, n. 10 sono state attribuite ai Comuni le funzioni amministrative concernenti la progettazione e l'esecuzione degli interventi di costruzione, bonifica e manutenzione dei porti di rilievo regionale ed interregionale, nonché le opere a servizio dell'attività portuale e sono state mantenute in capo alla Regione le funzioni di pianificazione.
Tra gli interventi di manutenzione rientrano, a pieno titolo, le attività di dragaggio dei fondali per garantire l'accessibilità, l'operatività delle strutture portuali nonché la sicurezza della navigazione.
Nelle materie e nei settori considerati dalla legge regionale 10 del '99, spetta, infatti, ai Comuni la generalità delle funzioni non espressamente riservate, dalla stessa legge, alle Regione, alle Province e alle Comunità montane, salvo diversa previsione relativa a singole materie o settori.
Il problema del dragaggio dei porti nasce sostanzialmente da quando con l'articolo n. 106, comma 2, del decreto legislativo n. 112/98, è stato soppresso il servizio escavazione porti del Ministero dei Lavori pubblici che annualmente dragava tutti i porti regionali conferendo, per lo più, le sabbie in siti di sversamento a mare o in strutture di contenimento all'interno dei porti (colmata al porto di San Benedetto o al porto di Ancona).
Da quando, nel 1999 è entrata in vigore la legge regionale 10 del '99, è emersa subito la difficoltà da parte delle strutture tecniche dei Comuni di avviare la gestione di tali materiali per due ordini di motivi: l'indisponibilità di strutture di contenimento dei fanghi nelle singole realtà portuali e il venir meno delle aree di sversamento a mare fino ad allora utilizzate dal Servizio escavazione porti.
Con gli anni, poi, la normativa statale in materia ambientale ha ulteriormente modificato li regime di gestione dei materiali provenienti dall'escavo dei fondali portuali rendendo sicuramente più difficoltosa la loro gestione.
La Regione nel rispetto delle proprie funzioni pianificatorie, annualmente, sulla base delle richieste dei Comuni e soprattutto delle risorse finanziarie disponibili, ha sempre trasferito ai Comuni, per i porti di propria competenza, le risorse per le manutenzioni di tali strutture tra le quali anche quelle di dragaggio.
Le risorse finanziarie inizialmente trasferite dallo Stato alle Regioni per la gestione di tale complesso problema si sono sempre dimostrate di modesta entità e, sia per questo motivo, sia per fornire un supporto tecnico agli uffici comunali, la Regione nell'anno 2008 ha sottoscritto un Accordo di programma con il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, i Comuni di Civitanova Marche, Fano, Numana e Senigallia, sede di porti regionali, l'Autorità portuale di Ancona e l'Icram per i dragaggi e lo sviluppo sostenibile delle aree portuali presenti nella Regione Marche, finalizzato a dare attuazione agli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle aree portuali marchigiane.
In tale accordo è stata prevista la compartecipazione finanziaria della Regione, dei Comuni, dell'Autorità portuale e del Ministero dell'Ambiente per la realizzazione di una struttura idonea, la vasca di colmata che è situata presso il porto di Ancona, a contenere il materiale proveniente dai dragaggi che non possa essere riutilizzato lungo la costa per altre finalità e che non possa essere conferito in mare e che non debba essere destinato a discarica.
Nell'accordo di programma, alla luce del quale è stata anche stipulata una convenzione con l'Ispra per verificare l'efficienza dei processi di trattamento applicati ai sedimenti, sono state anche definite, per ogni porto, le quantità di materiali da dragare e le loro opzioni di gestione.
Dal rapporto Ispra "Piano di gestione dei sedimenti delle aree portuali presenti nella Regione Marche", del dicembre 2012, per il porto di Fano è emerso che circa 43.600 metri cubi dei sedimenti ivi presenti sono in classe di qualità A, 8.914 metri cubi classe A1 e 34.695 metri cubi classe A2 e circa 57.000 metri cubi sono in classe di qualità B. La classe di qualità A, rilevata mediante analisi chimiche, microbiologiche ed ecotossicologiche, serve ad identificare la possibile opzione di gestione successiva all'escavo e quindi a favorire il riutilizzo e ridurre il ricorso alla discarica, laddove tali sedimenti non abbiano caratteristiche tali da dover essere considerati rifiuti.
La deliberazione di Giunta regionale n. 255 del 2009 identifica le opzioni di gestioni possibili e preferibili per i sedimenti in relazione alla loro classe di qualità; in base a tale tabella ed agli esiti della caratterizzazione Ispra, sopra sintetizzata, potenzialmente i sedimenti in classe A1 possono essere impiegati per il ripascimento degli arenili, i sedimenti in classe A2 per il ripascimento di spiaggia sommersa e, in subordine, l'immersione in mare. I sedimenti in classe B devono essere refluiti all'interno di vasche di colmata.
Le risorse finanziarie trasferite dal 2003 al 2010, dalla Regione al Comune di Fano, per le manutenzioni e da quest'ultimo utilizzate per i dragaggi e gestione dei materiale ammontano a 3.145.737,35 euro sulla base dei dati comunicati dal Comune.
A partire poi dal 2011 la Regione ha trasferito risorse per un totale di 932.000 euro, con i quali il Comune ha provvisoriamente stoccato, in attesa della realizzazione della vasca di colmata di Ancona, circa 21.000 metri cubi di materiale parte in un'area interna al porto e parte in località Torrette di Fano.
I lavori per la realizzazione della vasca di colmata nel porto di Ancona sono stati consegnati il 22 maggio del 2013 e la data di fine lavori è prevista entro il prossimo mese di maggio.
Per quanto riguarda la realizzazione dell'area a mare è in corso la stipula di una convenzione con l'Autorità portuale di Ancona al fine di riservare ai porti marchigiani quota parte dell'area in corso di caratterizzazione per i "lavori di escavo per adeguamento fondali antistanti il primo tratto della banchina rettilinea alla quota del piano regolatore portuale".
Poiché, inoltre, l'immersione in mare dei sedimenti è soggetta a Valutazione dì Impatto Ambientale, come chiarito dal Ministero dell'Ambiente con nota n. 696 del 10 gennaio 2013, è attualmente in corso ed in fase conclusiva, anzi concluso, presso la Posizione di Funzione Valutazioni e autorizzazioni ambientali, il processo di definizione dei contenuti dello Studio di impatto ambientale (lo scooping), di cui all'articolo 21 del decreto legislativo n. 152 del 2006, per uno specifico progetto proposto dall'Autorità portuale del porto di Ancona.
Per quanto concerne la gestione dei sedimenti del porto risultati in classe A è necessario chiarire che l'auspicabile successivo utilizzo per ripascimento è, tuttavia, soggetto ad ulteriori vincoli inerenti alla granulometria del materiale impiegato, cioè quello che va a ripascimento, infatti per il ripascimento di spiaggia emersa è necessario che i sedimenti abbiano un contenuto medio di pelite inferiore al 15%, per i ripascimenti di spiaggia sommersa che i sedimenti siano prevalentemente sabbiosi, in entrambi i casi, inoltre, i progetti devono essere sottoposti a verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale (cioè uno screening di VIA).
Con deliberazione n. 294 del 2013, sono stati forniti tutti gli indirizzi applicativi ed interpretativi sull'inquadramento progettuale, autorizzativo e procedimentale delle diverse fattispecie di movimentazione di sedimenti in ambiente marino costiero. La sopra citata delibera specifica che i sedimenti provenienti dall'escavo di aree portuali, qualora abbiano le caratteristiche di qualità ambientale e granulometriche adatte e a determinate condizioni, possono essere impiegati per la manutenzione di precedenti interventi di ripascimento, per i ripascimenti di ridotta entità e per interventi di ripristino del profilo di spiaggia.
Con la delibera di Giunta n. 294 del 2013 per ogni fattispecie di movimentazione viene elencata dettagliatamente quale materiale possa essere utilizzato, chi sia l'Autorità competente all'autorizzazione, le condizioni per cui l'intervento possa essere autorizzato, quali siano gli ulteriori atti di assenso necessari ed infine, i contenuti dei progetti degli Interventi.
In data 30 aprile 2013 con nota prot. 31691 (acquisita agli atti il 7 maggio 2013) il Comune di Fano ha presentato una prima istanza di autorizzazione alla Regione per il dragaggio dell'imboccatura del porto con utilizzo dei materiali derivanti dallo stesso per la manutenzione di un precedente intervento di ripascimento in località Gimarra. Poiché il progetto presentato era non conforme alle norme e regolamenti vigenti (in termini, ad esempio, di individuazione dell'Autorità competente, di quantità di materiali impiegati in termini dì metri cubi per metro lineare di spiaggia interessata, di percentuali di pelite contenute all'interno dei sedimenti, eccetera) in data 3 giugno 2013 si è svolto un incontro tra i funzionari del Comune, i funzionari regionali responsabili della Via e l'Arpam, per indicare le modifiche necessarie ed il corretto inquadramento del progetto, ai sensi della delibera di Giunta n. 294 del 2013 che ho richiamato prima.
Il 20 novembre 2013, con una ulteriore nota a protocollo, il Comune di Fano ha inviato alla Regione una relazione tecnica integrativa e relativa tavola grafica ad integrazione del progetto presentato il 30 aprile 2013, senza, tuttavia, modificarlo come indicato, ma solo allungando il paraggio dì intervento, cioè la lunghezza del tratto di costa interessata dal riutilizzo dei sedimenti. Con nota del 23 dicembre 2013 è stato chiarito che la Regione non autorizza il dragaggio portuale, ma le possibili opzioni di gestione dei materiali derivanti da tale intervento, per le cose che ho detto prima chiaramente, e come specificato al punto 2.3 del Capitolo 2, allegato 1, della delibera di Giunta più volte richiamata n. 294 del 2013, l'Autorità competente al rilascio dell'autorizzazione per la realizzazione degli interventi manutentivi è il Comune stesso; il progetto presentato non è inquadrabile come manutenzione di un precedente intervento di ripascimento in relazione alle condizioni specificate, sempre in quella delibera di Giunta regionale, cioè la percentuale di pelite inferiore al 15% solo nel caso in cui i precedenti interventi di ripascimento realizzati in località Gimarra, dal 2003 al 2004, siano stati sottoposti a screening di Via e i precedenti interventi non sono stati sottoposti a tali valutazioni; al ricevimento di un progetto dei riutilizzo dei sedimenti portuali conforme alle norme vigenti, sarà cura chiaramente degli uffici competenti effettuare le istruttorie e le valutazioni ambientali con la massima sollecitudine possibile, come, d'altro canto, si è fatto lo scorso anno per gli oltre trenta interventi di movimentazione di sedimenti in ambiente marino costiero pervenuti.
Aggiungo a questa dettagliata relazione forse anche un po' troppo tecnica che abbiamo avuto un incontro con il Comune di Fano, circa tre settimane fa, dove abbiamo chiarito molti aspetti relativi a questa questione, ai riutilizzi del materiale per eventuali interventi di manutenzione delle spiagge, quindi ripascimenti e anche altre indicazioni sempre sui ripascimenti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. La risposta all'interrogazione dell'Assessore è stata ampia, però quello che emerge, Assessore, è solo una cosa: su queste questioni non è possibile abbandonare i Comuni, (...) mi scusi, no abbandonare, ma emerge una cosa, innanzitutto la complessità dell'argomento e la richiesta di competenze e di risorse da parte dei Comuni che di fatto, se lasciati soli, non sono mai in grado di rispondere a questo.
Chiedo che il rapporto burocratico tra enti diventi una collaborazione, che si faccia un protocollo delle azioni, una collaborazione anche di tipo tecnico, perché altrimenti le convenzioni in cui ci si impegna e si auspica l'intervento tra Regione e Comuni, di fatto, rimangono vuoti esercizi di volontà.
Credo che su questi temi così tecnici bisognerebbe mettere in piedi una convenzione di collaborazione tecnica per la costruzione del progetto, affinché non ci siano le fasi di interlocuzione: presentazione del progetto, valutazione del progetto, rivalutazione del progetto e in più il percorso di valutazione di Via, eccetera.
Parlo in generale, Assessore, non voglio colpevolizzare niente e nessuno, ma visto che qui tutti parlano di spending review, tutti parlano di riorganizzazione istituzionale, iniziamo dal basso a riorganizzare le istituzioni in maniera funzionale, perché questa è la funzione, poi non è che se c'è o non c'è un'istituzione, se c'è o non c'è un livello di un ente locale, le cose migliorano, bisogna che le persone che lavorano abbiano ... Addirittura la collaborazione qui è vista a livello di grandi intese, viene pensata a livello politico, ma io credo che la prima collaborazione importante sia quella tra enti, affinché non ci siano livelli amministrativi separati e, su questioni condivise, ci siano gruppi di lavoro, ci siano task force. Per esempio su questa questione specifica dei porti, ci sono diversi porti delle Marche interessati ai dragaggi, hanno tutti gli stessi problemi, in parte si risolveranno, addirittura sarà disponibile la cassa di colmata, ma anche la disponibilità della cassa di colmata, ma senza la costruzione di un progetto e la collaborazione istituzionale di tutti gli enti, dalla Regione, al Comune, all'Ispra, all'Arpam, non si avranno frutti. Rischieremo una burocratizzazione a cui magari, a un certo punto, la politica darà risposte per semplificare o per saltare importanti valutazioni di tipo reali, anche sulla valutazione della qualità delle sabbie, eccetera.
Sono questioni che vanno avanti da almeno otto anni, è bene che si formi un gruppo di lavoro. All'interno della Regione ci deve essere un gruppo di lavoro che affianchi le singole Amministrazioni comunali che sono le responsabili per l'autorizzazione dei dragaggi, e metta in piedi una collaborazione, come se fosse un unico ufficio tra Comuni e Regioni che lavora sulla questione dei dragaggi, perché alla fine è anche una questione di utilizzo di risorse pubbliche, perché se una sabbia di qualità A può essere utilizzata per i ripascimenti, noi possiamo anche risparmiare risorse. Se gli interventi sono veloci e funzionali si sviluppano le attività proprie dei porti, perché mi risulta che al porto di Fano si compromette la possibilità di ospitare pescherecci, imbarcazioni, eccetera, perché completamente intasato.
Chiedo questo, magari in parte nella volontà c'è, di organizzare un gruppo che lavori in maniera integrata tra gli enti, perché in questo caso si tratta di amministrare beni comuni, come gli spazi del mare, la gestione delle sabbie del mare, quindi, è volontà reciproca quella di realizzare l'intervento e di farlo bene.

Interrogazione n. 1328
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
"Sostegni finanziari all'allevamento nelle Marche"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1328 del Consigliere Giancarli.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Malaspina.

Maura MALASPINA. Grazie Presidente, con riferimento all'interrogazione n. 1328, si riferisce quanto segue.
Per quanto riguarda lo specifico argomento dei pascoli ed in particolare della concessione di terreni ad aziende di fuori regione per l'ottenimento degli elevati premi PAC, si fa presente che la problematica è stata da me subito rappresentata sia nell'ambito della Commissione Politiche Agricole, per sensibilizzare gli altri Assessori, sia direttamente al Ministro ed all'Agenzia Agea.
Il Ministero ed Agea hanno rilevato l'importanza del problema ed hanno proposto di approfondire l'argomento ed eventualmente di accoglierlo con uno specifico provvedimento.
L'argomento è stato poi trattato in sede tecnica e si è giunti alla conclusione che per tamponare nell'immediato il fenomeno, la soluzione più rapida, in modo che potesse avere applicazione fin dal 2014, fosse una circolare Agea con la quale impedire il pascolamento da parte di terzi sulle superfici dichiarate a pascolo magro.
La circolare c'è stata, ma è stata impugnata e, quindi, è stata sospesa, però era l'unica cosa che si poteva fare nell'immediato.
Gli Assessori nell'ambito della discussione in corso sulle scelte da compiere come Stato membro per l'applicazione della nuova PAC ed in particolare del Regolamento della Comunità europea n. 1307/2013 "pagamenti diretti", hanno già tenuto presente la problematica suddetta e hanno garantito di prevedere, sempre tramite Agea, un provvedimento per escludere fenomeni speculativi come già avvenuto in passato. Prevederlo prima in modo che non possa essere impugnato.
Per quanto riguarda il sostegno alla zootecnia si può con certezza affermare che sia nella fase di programmazione 2007/2013 che in questa che sta iniziando 2014/2020, gli allevamenti della regione hanno avuto e probabilmente avranno, è infatti nostra intenzione proporla, priorità negli interventi di carattere strutturale, nonché negli interventi delle filiere produttive.
Verranno poi definite specifiche azioni nell'ambito del benessere animale, delle misure agro-climatico-ambientali e dell'indennità compensativa.
Come avvenuto con il PSR 2007/2013 un particolare sostegno verrà garantito a tutta la zootecnia delle aree svantaggiate e montane.
Infine, in ambito nazionale per l'applicazione delle misure accoppiate, previste dal richiamato Regolamento 1307/2013, la Regione proporrà con determinazione gli aiuti a favore della linea vacca vitello in particolare per il sostegno della zootecnia di montagna.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Voglio ringraziare l'Assessore Malaspina non soltanto per la risposta puntuale, ma per tutte le azioni che ha messo in campo.
Grazie Assessore per il suo intervento a livello ministeriale, per quello che ha fatto nella Conferenza delle Regioni, per quello che ha fatto con l'Agea, per aver colto questa specificità che tocca da vicino le zone svantaggiate e montane.
Rispetto anche alla futura programmazione 2014-2020, credo si possa impostare, come lei auspicava, diversamente il problema, affinché non ci possano essere fenomeni speculativi.
Grazie Assessore.

PRESIDENTE. Mi dispiace Consigliera Ciriaci, ai sensi dell'art. 111 del Regolamento, non è possibile ...

(interviene fuori microfono la Consigliera Ciriaci)

PRESIDENTE. Scusi, vuole intervenire su questo tema, su questo punto? ...
Se non l'ha presentato, non lo possiamo ... prego?
Mi dispiace, l'articolo del Regolamento non lo consente.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Qual è il problema? Qual è l'interrogazione? A cosa si riferisce Consigliera Ciriaci?
Ha la parola la Consigliera Ciriaci.

Graziella CIRIACI. Ho presentato un'interrogazione il 26 luglio 2013, la n. 1316, che riguarda il pascolo, quindi, lo stesso argomento che abbiamo affrontato oggi.
Il Regolamento interno, all'articolo 113, prevede che ci sia una risposta entro 20 giorni, io ho presentato l'interrogazione a luglio 2013 ed oggi il Consigliere Giancarli ha avuto la risposta in merito alla sua interrogazione fatta il 7 agosto. E' solo una questione, diciamo, di equità nelle risposte, nell'affrontare gli argomenti, non so perché tra l'altro ...

PRESIDENTE. L'interrogazione che lei ha presentato era a risposta scritta?

Graziella CIRIACI. Si.

PRESIDENTE. Quindi, non si dibatte in Aula, le arriverà la risposta, io posso solo sollecitarla ...

Graziella CIRIACI. Ma, io l'ho presentata il 26 luglio 2013, prima di questa, forse ho interpretato male il Regolamento, molto probabilmente ...

PRESIDENTE. No ...

Graziella CIRIACI. Siccome era una cosa molto urgente, l'ho chiesta orale ...

PRESIDENTE. In merito alle mozioni ci regoliamo in Aula, si votano, si possono spostare. Le interrogazioni io non posso iscriverle sino a quando l'Assessorato non dà la risposta.
L'unica cosa che posso fare è sollecitare l'Assessorato competente in considerazione del lasso di tempo che è trascorso, oppure lei potrebbe trasformare l'interrogazione da risposta scritta a riposta orale e noi cercheremo di iscriverla il prima possibile.

Graziella CIRIACI. No, a questo punto la ritiro, anche perché ho avuto la risposta dell'Assessore e tra l'altro c'è la nuova programmazione e tutto il resto, stiamo parlando della programmazione 2014-2020.
Vorrei capire se ho interpretato male il Regolamento interno, ripeto al capo XIV, visto che ci si sta attenti, perché la Vicepresidente prima mi ha detto che non potevo intervenire, quindi, ho guardato il nostro Regolamento per attenermi a quelle che sono le regole, quindi, credo che non sia opportuno, però l'articolo 113, alle prime parole dice: "Entro 20 giorni dal ricevimento dell'interrogazione", quindi, vorrei una spiegazione in base a questo.

PRESIDENTE. Quando ero Consigliere, otto atti fa, ho fatto delle interrogazioni di cui ancora aspetto la risposta. E' evidente che ...

Graziella CIRIACI. Quindi, il nostro ruolo praticamente è nullo e poco influente ...

PRESIDENTE, No, il discorso è questo: gli atti ispettivi e le mozioni sono tanti, come voi potete vedere, e con i tempi previsti, gli Assessorati dovrebbero impegnare quasi tutte le risorse umane per rispondere alle interrogazioni ed alle interpellanze e per predisporre i documenti sulle mozioni, questo diventa complicato.
Certo, quando rispetto ....

Graziella CIRIACI. La ritiro, è una questione di principio.

PRESIDENTE. No, lei non la ritiri, io sollecito l'Assessore competente che è la Malaspina ...

Graziella CIRIACI. No, adesso ormai ...

PRESIDENTE. Sollecito a verificare magari se nel breve tempo sia possibile dare una risposta,
Per chiarirci, la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, prima del Consiglio, è il luogo nel quale ci si confronta su questi aspetti, quando ci sono richieste, in qualche modo brucianti per l'attualità, cerchiamo di fare in modo che ci sia un’accelerazione, se poi la risposta continua a non esserci, è chiaro che si rischia di rimanere indietro, considerato che ci sono migliaia di interrogazioni.
Adesso, però c'è stata questa sollecitazione, l'Assessorato può dare una risposta nel giro di breve tempo.

Graziella CIRIACI. Ormai ha risposto. L'argomento è lo stesso. Ringrazio e ritiro l'interrogazione. Ripeto, l'Assessorato la risposta l'ha data.
Con questo mio intervento, visto, e ripeto, che la Vicepresidente Ortenzi mi ha detto, mi ha intimato di non intervenire, volevo evidenziare l'articolo del Regolamento e capire quando questo possa essere ininfluente.

PRESIDENTE. Ho capito, quindi, il suo è un intervento di sollecitazione ad una migliore utilizzazione dei tempi per le risposte.
Ha la parola l'Assessore Malaspina.

Maura MALASPINA. Per quanto riguarda il mio Assessorato, provvederò a verificare, poi le farò avere la risposta con le dovute scuse, se necessarie.

Proposta di legge n. 400
ad iniziativa dei Consiglieri Perazzoli, Massi, Ortenzi, Traversini, Romagnoli, Marangoni
"Modifiche alla legge regionale 11 novembre 2013, n. 35 'Norme in materia di Unioni montane e di esercizio associato delle funzioni dei Comuni montani'"
(Rinvio)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 400 ad iniziativa dei Consiglieri Perazzoli, Massi, Ortenzi, Traversini, Romagnoli, Marangoni.
Il Consigliere Massi, relatore di minoranza, ha oggi un impegno istituzionale, quindi, ha concordato con il Consigliere Traversini, relatore di maggioranza, di rinviarlo alla prossima seduta.
Passerei, quindi, al punto quattro dell'ordine del giorno.

Proposta di atto amministrativo n. 72
ad iniziativa della Giunta regionale
"Programma triennale regionale di informazione, formazione ed educazione ambientale (PTR-INFEA Marche) 2014/2016"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 72 ad iniziativa della Giunta regionale.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Metto subito in evidenza che la Commissione non ha fatto rilievi particolari a questo atto che rimane nel solco di una tradizione consolidata.
Sul piano dell'informazione, credo che il Consiglio debba sapere che questa rete, tutto sommato, con cifre e con stanziamenti non molto impegnativi, tiene bene.
Parliamo di più di 40 centri con un impegno medio di 350/400 mila euro all'anno che, ripeto, hanno funzionato per i dati che vengono forniti anche relativamente alle visite che in questi centri di formazione ed educazione ambientale vengono svolte.
Credo che sia una cosa seria. Personalmente ho maturato la mia esperienza amministrativa nel Centro di educazione ambientale della mia città e devo dire che, ripeto, questa formula è riuscita anche perché è attiva, oltre a un qualche contratto con personale specializzato, una significativa rete di centinaia di volontari che lavorano gratuitamente affinchè questo tipo di attività e di informazione venga regolarmente svolta.
E' chiaro che si tratta, in gran parte, della partecipazione di studenti e alunni delle scuole fino ai 18, 19 anni - poi magari lo diremo con la proposta di legge che abbiamo fatto per i musei all'aperto, i musei ambientali, che la IV Commissione sta esaminando – ed è anche uno strumento prezioso per quanto riguarda l'integrazione dell'offerta turistica. Si sa che oggi si vive, non solo del grande ed esclusivo punto di attrattiva, ma di tante piccole cose che possono fare da contorno a momenti culturali, da un punto di vista anche architettonico, più significativi.
Il parere della Commissione è stato, se non ricordo male, Presidente, unanimemente positivo, quindi, proponiamo all'Aula uguale determinazione.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Silvetti.

Daniele SILVETTI. Grazie Presidente. Ho poco da aggiungere, quello che voglio sottolineare è che l'approvazione di questo atto amministrativo e l'istruttoria che c'è stata dietro ci hanno dato modo di verificare e di capire in realtà quello e quanto è stato fatto e quanto in realtà ha reso il precedente piano triennale.
Sicuramente l'impianto che lo caratterizza, è un impianto che tende a favorire l'aspetto premiale, per cui non parliamo di un finanziamento a pioggia o di una erogazione data così una tantum, ma vediamo che è circostanziato, è modulato, è sostanzialmente argomentato e dà modo di premiare quegli organismi, quei soggetti che sul territorio si sono contraddistinti perché hanno portato avanti un progetto, una progettualità, hanno portato avanti un impegno tangibile in tema di informazione, educazione, anche per quella interazione che esiste con il territorio, con le scuole e per la risposta, seppure parziale, però comunque importante, che si dà in termini di occupazione.
In questo piano vengono definiti i requisiti, viene riperimetrata un po' la situazione per quello che riguarda la decadenza, le sostituzioni e l'ingresso di nuovi soggetti e mi viene soltanto da aggiungere, e concludo, che, dal mio punto di vista, esistono un paio di punti critici.
Uno riguarda il fatto che si fa ancora riferimento ad un ente, quello della Provincia, il laboratorio territoriale si esprime su base provinciale, che sappiamo essere prossimo alla dipartita.
La seconda questione che voglio sottolineare è l'aspetto un po' protezionistico, cioè con questo meccanismo, con i criteri introdotti, si tende a proteggere i 44 soggetti esistenti e a precludere l'ingresso ai nuovi. Capisco che serve per contenere, per garantire una distribuzione consistente per i 44 esistenti, ma se è vero che vogliamo favorire l'aspetto premiale, dobbiamo dare modo anche ai privati di entrare, dando contributi o partecipando con i progetti. Secondo me, questo aspetto lo rende un po' restrittivo, un po' penalizzante per altri soggetti che magari hanno le qualità, le capacità, l'attitudine per poter essere il 45º, il 46° soggetto.
Questo strumento, secondo me, lo definisco protezionistico, tende a chiudere, a garantire sostanzialmente il numero chiuso. Credo che questo, in qualche modo, sia stridente e contraddica l'aspetto di apertura sociale, di apertura alla compartecipazione ed anche il principio di sussidiarietà che sostanzialmente, lo vediamo perché c'è, auspica l'intervento a fianco del privato, auspica la partecipazione e la collaborazione con istituti didattici, insomma questo potrebbe essere un aspetto critico. Tutto qua.

PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Voglio ringraziare i Consiglieri Marconi e Silvetti per queste relazioni che hanno fatto, chiare ed efficaci rispetto al provvedimento.
Mi permetto, però, di fare una riflessione di carattere istituzionale, quindi, mi rivolgo a lei Presidente, ma mi rivolgo anche al Consigliere Perazzoli, Presidente della I Commissione consiliare.
Questa proposta è stata licenziata dalla Commissione consiliare competente, la IV, il 27 febbraio scorso, per arrivare in Aula ha impiegato più di un mese, ha avuto bisogno di tre pareri, quello del Cal, Consiglio autonomie locali, quello del Consiglio regionale dell'economia e del lavoro, quello della II Commissione.
Questo atto è stato costruito dall'Assessore Malaspina che poi dirà, sicuramente dentro c'è l'anima oltre che la volontà politica dell'Assessorato, nell'impostare le politiche ambientali e le aree protette, dell'Infea Marche e di quella che è la politica, in generale, dell'Assessorato stesso.
C'è stato il contributo del Servizio, insieme a quello dell'Assessore, c'è stata l'approvazione della Giunta, c'è stata poi la Commissione consiliare competente.
Prima quando è intervenuto il Vicepresidente del Consiglio Bugaro ha fatto alcuni riferimenti al Presidente del Consiglio Renzi e all'Onorevole Berlusconi. Il Presidente del Consiglio Renzi, per la verità, da Segretario del Partito Democratico, ha incontrato il Presidente Berlusconi nella sede del Partito Democratico e hanno deciso di portare avanti un percorso di riforme costituzionali, alcune di queste sono state già votate dall'Aula, penso alla legge elettorale ed alle altre che sono state già proposte, come la riforma del Senato e la modifica del Titolo V della Costituzione.
Faccio una riflessione in quest'Aula, nel momento in cui il Presidente del Consiglio in carica e l'ex Presidente del Consiglio, ci sono delle decisioni che via via sono state prese dal Parlamento, dal Consiglio dei Ministri, dai Gruppi parlamentari, quindi non siamo alle parole, ma siamo ai fatti, stanno guidando questo consistente processo di riforma è possibile, mi chiedo, e lo faccio per una riflessione sul ruolo dei Consigli regionali e delle Assemblee legislative, sull'efficacia delle stesse rispetto al Governo delle Regioni, che un atto come questo abbia bisogno, dopo tutta quell'istruttoria a cui facevo riferimento, di tre pareri? Ecco perché pongo questa riflessione.
Nel merito del provvedimento, sono d'accordo con le cose che ha detto il Consigliere Marconi, con quelle che ha detto il Consigliere Silvetti anche se la posizione che lamentava, rispetto al fatto che può essere restrittiva, credo sia dovuta soltanto alle risorse.
Nel merito, qui c'è la storia di questa Regione, la prima legge che ha affrontato le tematiche di carattere ambientale è la 52 del 1974, quasi subito dopo l'istituzione della Regione stessa, e con questi provvedimenti per la tutela degli ambienti naturali, dove si riconosce di fatto una stretta connessione tra il rispetto della norma ambientale e la coscienza ecologica del cittadino, dal '74 in poi, via, via, c'è stata un'evoluzione legislativa, un'evoluzione nella pianificazione, nella programmazione, nell'istituzione dei piani triennali ed oggi c'è sicuramente una coscienza e una sensibilità ambientalista che coinvolge l'intera Regione Marche in tutte le sue articolazioni.
Ripeto, nel merito del provvedimento che tra l'altro ho già votato in Commissione non ho obiezioni da fare, ma la riflessione che voglio porre, per questo mi rivolgo a lei Presidente Solazzi che è la massima autorità dal punto di vista istituzionale in questa Regione, e mi rivolgo anche al Presidente Perazzoli, è sulla semplificazione, sull'efficacia del nostro giro, sul rafforzamento della democrazia, sulla capacità di decidere, dobbiamo farla prima che la facciano altri. Questo è il nostro compito e credo che dobbiamo cominciare ad agire anche qui con molta determinazione, approvando atti.
In questo momento assistiamo ad una grande volontà di riformare il nostro Paese e credo che anche qui, con coerenza, dobbiamo fare la nostra parte.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Malaspina.

Maura MALASPINA. Grazie Presidente, innanzitutto ringrazio il Presidente Giancarli per le belle parole che ha espresso nei miei confronti, sicuramente nelle proposte ci metto l'anima.
Voglio dire solo due parole per spiegare, anche se è già stata spiegata molto bene dal Consigliere Marconi e dal Consiglieri Silvetti, la bontà di questo atto amministrativo.
Il sistema di educazione ambientale è composto da 44 Centri di educazione ambientali (CEA) raggruppati in 8 reti territoriali. La Regione finanzia, con un contributo massimo del 50%, ma che poi nella pratica si è sempre attestato sul 30%, i progetti presentati dalle reti territoriali dei CEA. Oltre alla valenza ambientale, i progetti hanno anche una valenza economica, 1,4 milioni di euro è il budget totale dei progetti a fronte di 400mila euro di risorse regionali in media ogni anno; hanno anche una valenza occupazionale, 230 operatori qualificati coinvolti mediamente ogni anno; una valenza sociale, 180 partner coinvolti.
Il sistema garantisce inoltre al sistema scuola di accedere a informazioni e ad opportunità di contatto con là natura, 2.133 classi coinvolte ogni anno. Oltre che per gli studenti i CEA organizzano attività anche per adulti e turisti, organizzando opportunità di turismo sostenibile. Il sistema InFEA Marche copre tutta l'area geografica marchigiana e tutti gli ambiti: montagna, ruralità e costa.
Come ha detto prima il Presidente Giancarli, la Regione Marche già nella prima legislatura, con la legge n. 52/1974 "Provvedimenti per la tutela degli ambienti naturali", ha dato il via, con l'articolo n. 2, alla promozione della divulgazione delle problematiche ambientali e della formazione della coscienza ecologica dei cittadini.
Nel corso degli anni la Regione ha quindi promosso, in collaborazione con gli Enti locali e i Parchi, la nascita di soggetti, pubblici e privati, cooperative, associazioni, che con progettualità e professionalità hanno dato forte sviluppo al fenomeno dell'educazione e formazione ambientale. Tutte le principali tappe di questo percorso sono riportate dettagliatamente nel documento che è allegato alla deliberazione.
Le principali riorganizzazioni del sistema regionale di informazione, formazione ed educazione ambientale sono avvenute nel 2006 e nel 2011. Con il Piano precedente, che ha introdotto il cofinanziamento massimo regionale e il lavoro in rete, si è passati da una visione "assistenzialista" ad una più "imprenditoriale". Le reti hanno cofinanziato i progetti per il 70% anche con attività a pagamento.
Per il prossimo triennio 2014-2016 il Piano si è posto in sostanziale proseguimento della precedente pianificazione triennale, confermando l'attuale struttura del sistema InFEA Marche, quindi, la Regione Marche, coordinatore regionale, le Province e Aree protette, coordinatori territoriali di rete - Labter, il CEA, Centri di educazione ambientale riconosciuti, e i CR, Centri Risorsa, identificabili in tutte quelle strutture che costituiscono partner istituzionali e sociali della rete con funzioni di supporto alle attività dei CEA (scuole, associazioni, musei, biblioteche, centri visita, altre strutture adibite a funzioni nel settore dell'informazione e promozione turistica, ecc.).
Come ha fatto rilevare prima il Consigliere Silvetti, a differenza del precedente Piano vengono previsti criteri per affrontare i casi di perdita del riconoscimento, di sostituzione del soggetto titolare, di ingresso di nuovi CEA. In merito a quest'ultima situazione, vorrei dire al Consigliere Silvetti che probabilmente la problematica c'è, ma è frutto anche di una restrizione economica che abbiamo.
Un nuovo aspetto del nuovo Piano è quello della migliore fruibilità dei servizi da parte di ogni cittadino. Questo può avvenire attraverso l'introduzione di criteri premiali nei bandi annuali volti ad incrementare le attività dei CEA rivolte anche alle persone diversamente abili, grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 72, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 75
ad iniziativa della Giunta regionale
"Programma degli interventi per l'anno 2014. Criteri e modalità per la concessione dei contributi ai sensi dell'articolo 2 della legge regionale 6 agosto 1997, n. 51 Norme per il sostegno dell'informazione e dell'editoria locale"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 75 ad iniziativa della Giunta regionale.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Eusebi.

Paolo EUSEBI. Grazie Presidente. Il Consigliere Massi che ha chiesto il rinvio dell'atto precedente, non l'ha chiesto per questo, sono testimone del fatto che non c'è nessun rilievo da parte sua perché ci siamo sentiti durante l'esame dell'atto.
Votiamo oggi il programma degli interventi per l'anno 2014, i criteri e le modalità per la concessione dei contributi, ai sensi della legge 51: "Norme per il sostegno dell'informazione dell'editoria locale".
Non faccio tutta l'enunciazione, c'era un argomento che interessava molti colleghi che la Giunta finalmente ha corretto, ed è questo: l'anno scorso la restrittività di alcuni criteri impediva, soprattutto ad associazioni senza scopo di lucro, spesso attività benemerite giovanili, di poter attingere a questi piccoli contributi. La Giunta, su sollecitazione di molti di noi, ha corretto questo aspetto, per cui quest'anno potranno presentare domanda le associazioni, le fondazioni, legalmente riconosciute in attuazione di legge regionale, decreto governativo, o le associazioni private, quindi, Consigliere Giancarli, me l'ha sollecitato più volte, abbiamo corretto, la Giunta ha corretto quest'aspetto negativo.
Purtroppo, stiamo parlando di interventi di modestissima entità. l contributi totali sono 180.000 euro, 110 per gli interventi stabiliti dall'articolo 2 della 51, quindi, di parte corrente, per favorire i programmi di informazione, e 70.000 in conto capitale per investimenti innovativi in impianti e beni strumentali finalizzati all'attività informativa.
Mi sembra che non ci sia altro da sottolineare.
Questo atto è importante perché garantisce un principio: le aziende che forniscono un'attività informativa, ancorché poco, continueranno ad essere aiutate. Avrei voluto, e chiudo, fosse inserita una sorta di privilegio per le attività senza scopo di lucro, ma vista l'esiguità della cifra, abbiamo deciso di soprassedere.
Invito i colleghi, anche a nome del Consigliere Massi, con cui sono in piena sintonia, a votare l'atto.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione, come diceva il relatore di maggioranza, il Consigliere Massi non c'è, però mi pare che fosse d'accordo ad andare avanti con l'approvazione da parte dell'Aula.

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 75, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 551
ad iniziativa del Consigliere Marangoni
"Quattro casi di neuroblastoma su bambini molto piccoli nel raggio di 15 chilometri quadrati. Aumento di bambini malati di leucemia in un'area circoscritta del maceratese. Indagini epidemiologiche in ritardo e a carico del solo Comune di Appignano. Silenzio assordante della Regione Marche"

Interrogazione n. 1379
ad iniziativa del Consigliere Bugaro
"Neuroblastoma"

Interrogazione n. 1369
ad iniziativa del Consigliere Bucciarelli
"Insorgenza di casi di neuroblastoma pediatrico in una ristretta area del territorio regionale"

Interrogazione n. 1397
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Casi di neuroblastoma in provincia di Macerata"

Interrogazione n. 1376
ad iniziativa del Consigliere Zinni
"Incidenza del neuroblastoma pediatrico in area ristretta"
(abbinate)
(Discussione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 551 del Consigliere Marangoni, l'interrogazione n. 1379 del Consigliere Bugaro, l'interrogazione n. 1369 del Consigliere Bucciarelli, l'interrogazione n. 1397 del Consigliere Latini, l'interrogazione n. 1376 del Consigliere Zinni, abbinate.
Ora, non lo so se l'Assessore è in grado di rispondere alle interrogazioni anche perchè in un'unica discussione potremmo intendere evase mozione ed interrogazioni, ma se non è pronto con la risposta alle interrogazioni discutiamo solo la mozione e le interrogazioni verranno aggiornate. Assessore mi dica lei cosa dobbiamo fare? Risponde, così intendiamo evase anche le interrogazioni, va bene.
Ha la parola l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. In relazione alla mozione ed interrogazioni in oggetto, si precisa quanto segue.
In merito a questa segnalazione di sospetta anomala incidenza di neuroblastoma, che è ovviamente un tumore raro dell'età pediatrica, nell'area geografica situata nella provincia di Macerata, è stata condotta un'indagine approfondita epidemiologica dall'Ars (Osservatorio Epidemiologico Regionale) e dall'Arpam, attraverso l'Osservatorio di epidemiologia ambientale). E' stata effettuata una prima analisi utilizzando l'archivio delle schede di dimissione ospedaliera, i cui dati possono in ogni caso fornire soltanto informazioni indirette sull'incidenza del neuroblastoma in regione.
E' da tenere presente che tali indagini hanno per propria natura carattere esclusivamente esplorativo e non possono fornire informazioni sui fattori causali. Né, vista l'esiguità degli eventi a livello regionale e la conseguente scarsa potenza dei test statistici, è possibile indagare proficuamente le cause, probabilmente nemmeno se si ricorre ad importanti ed onerose indagini di epidemiologia analitica.
L'indagine epidemiologica descrittiva effettuata dall'Arpam e dall'Ars ha rilevato che non emerge l'esistenza di una particolare criticità sanitaria nei Comuni del maceratese, ma che comunque la situazione suggerisce la necessità di mantenere un corretto ed alto livello di attenzione sulla problematica sollevata.
L'indagine non ha evidenziato elementi di "allarme", la situazione va comunque monitorata nel tempo, perché la eventuale rilevazione di nuovi casi potrebbe non essere collegata a semplici variazioni dovute al caso.
La Regione, insieme alle strutture operative competenti, è comunque impegnata ad effettuare un monitoraggio continuo della situazione epidemiologica, anche per disporre di elementi necessari a definire eventuali interventi volti alla prevenzione ed alla tutela della popolazione interessata.
Inoltre, per quanto riguarda le cause del neuroblastoma, va rilevato che, secondo la letteratura scientifica sull'argomento, una piccola proporzione di casi manifesta una predisposizione genetica (familiarità); alcuni studi hanno invece rilevato una associazione tra la residenza e l'occupazione dei genitori in aree agricole; tali associazioni sono risultate però inconsistenti.
Uno studio analitico effettuato negli Stati Uniti ed in Canada per indagare l'associazione tra l'esposizione residenziale ai pesticidi ed il neuroblastoma, ha evidenziato una modesta associazione con l'esposizione parentale per l'utilizzo di pesticidi in casa o in giardino. Purtroppo va quindi rilevato che allo stato attuale delle conoscenze scientifiche sappiamo poco sulla causa di questa patologia.
Pur non essendo attualmente presenti evidenze di associazione con le matrici ambientali, nell'ottica di un controllo generale ambientale, il Consiglio comunale di Appignano ha commissionato all'Arpam un approfondimento conoscitivo sulle diverse componenti ambientali. In particolare saranno monitorate le matrici aria, suolo ed acque sotterranee nelle aree urbane, artigianali ed industriali attraverso campionamenti ed analisi chimiche di microinquinanti organici e di metalli pesanti.
Per quanto riguarda l'avvio del Registro tumori regionale e del Registro cause di morte presso l'Osservatorio epidemiologico regionale dell'Ars, si rileva che sono state completate le procedure necessarie per la costituzione ed il pieno funzionamento, anche se è necessario attendere gli sviluppi delle decisioni a livello centrale ministeriale per la definizione dei regolamenti relativi al trattamento dei dati sensibili.
L'ormai prossimo funzionamento del registro tumori regionale permetterà di disporre di informazioni più esaustive e di alta qualità permettendo in futuro una migliore precisione e una sorveglianza permanente dello stato di salute delle nostre popolazioni.

Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Grazie Presidente. Sono stato toccato personalmente da questa vicenda, purtroppo, l'ultimo bambino morto di neuroblastoma era il figlio di un mio caro amico nella località di Montefiore, frazione di Recanati.
E' una frazione distante ben 10 chilometri da Recanati, tanto è vero che è attaccata fisicamente al Comune di Montefano, purtroppo la zona interessata è questa: Montefiore, Montecassiano. Appignano. Tre bambini morti, parliamo di tumori maligni del sistema nervoso, neuroblastoma pediatrico, e siamo in una zona molto circoscritta, parliamo di 15 chilometri quadrati nel maceratese.
Non è vero che è nella media nazionale, siamo sopra alla media nazionale, ci sono stati studi, siamo completamente al di sopra della media nazionale, quindi, c'è qualcosa da approfondire.
Quello che chiedo nella mozione è di non lasciare solo il piccolo Comune di Appignano che in modo eroico ha stanziato 30.000 euro, per un piccolo Comune sono tantissimi, 30.000 euro, per pagare da solo le indagini epidemiologiche commissionate all'Arpam.
La richiesta è semplicemente questa, perché oltre ai bambini morti, tutti piccolissimi, ci sono altri bambini ammalati, sempre in quella zona, c'è qualche cosa da approfondire, non sappiamo cosa, ci sono delle ipotesi, come lei Assessore giustamente ha elencato, ipotesi da verificare, oltre al neuroblastoma che uccide e ammala, ci sono molti casi di leucemia infantile, sempre in quella zona.
Le ipotesi sono tante, l'uso di pesticidi in agricoltura, quella è una zona dove si lavora il legno tradizionalmente, quindi, c'è l'abitudine di bruciare molto legno, a volte anche verniciato, questa potrebbe essere un'altra ipotesi, però siamo nel campo delle ipotesi, quindi l'intervento è questo, la mozione chiede nel punto 1, fondamentale, che la Regione intervenga immediatamente con specifica dotazione di fondi.
Questo è l'obiettivo, occorre sostenere queste ricerche, sostituendosi o aiutando il piccolo Comune di Appignano che in modo eroico ha stanziato una cifra piccola 30.000 euro, ma grande per quel Comune. Occorre che la Regione intervenga con fondi specifici per finanziare queste ricerche, per salvare i bambini che potrebbero essere colpiti da questa malattia.
Questo è semplicemente l'obiettivo della mozione, ringrazio i colleghi che mi hanno aiutato presentando quattro interrogazioni, vi ringrazio per la sensibilità e spero che la mozione venga votata, perché quello che interessa è il punto 1, dove si chiede l'impegno a stanziare fondi specifici per finanziare questa ricerca. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Credo che si debba aggiungere solo una cosa. In questi casi molto difficili, in cui la ricerca scientifica non ha ancora raggiunto risultati significativi, ed oggettivamente la sanità marchigiana e anche l'Arpam possono cercare di dare dei preziosi contributi, mi sono sentito in dovere di presentare questa interrogazione perché, di fronte alla segnalazione di un padre di famiglia che ha scritto a tutti i Consiglieri, mi sono posto il problema che effettivamente un ente, un'istituzione come la Regione, dei segnali li deve dare.
Da questo punto di vista, pur comprendendo la limitatezza delle risorse e pur comprendendo che casi analoghi o altre patologie verranno a galla nei prossimi mesi, credo che sia importante dare un segnale di vicinanza nei confronti di queste persone che non avranno nel breve periodo risposte.
Questa è la verità! Non avranno una risposta alle loro domande, ai loro dubbi, non le avranno i genitori, non le avranno questi bambini, non le avrà il Comune di Appignano, perché indubbiamente oggi non siamo in grado di dare risposte, però bisogna dare dei segnali concreti di vicinanza umana, comunitaria e, da questo punto di vista, massimo sostegno alla mozione presentata dal Consigliere Marangoni perché credo che questo segnale debba essere dato e possa essere anche riproducibile in futuro in altri casi analoghi.
Non parliamo di dare il contributo a due Comuni che si fondono o di qualche premialità di qualche altra legge, qui purtroppo parliamo della sfida contro l'ignoto e, nella sfida contro l'ignoto, l'istituzione ha il dovere morale di stare vicino al suo popolo.

PRESIDENTE. Ci sono altri interventi? Mi dicono che c'è una risoluzione da presentare che stanno preparando, quindi, nell'attesa, andiamo avanti con la mozione n. 642.

Mozione n. 642
ad iniziativa dei Consiglieri Bellabarba, Sciapichetti
"Disdetta da parte della Società Autostrade SpA della fornitura gratuita del telepass alle Associazioni di pubblica assistenza che effettuano il servizio di trasporto sanitario"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 642 dei Consiglieri Bellabarba, Sciapichetti. Ha la parola la Consigliera Bellabarba.

Letizia BELLABARBA. Grazie Presidente. Questa mozione nasce dalla decisione che ha preso la Società Autostrade per l'Italia S.p.A. di dare disdetta ad un accordo che risale, addirittura, al 1999, per la fornitura di telepass in comodato d'uso gratuito che esentava le Associazioni di pubblica assistenza dal pagamento del pedaggio autostradale.
Sappiamo che nella nostra regione, così come abbiamo scritto nella mozione, le Associazioni di pubblica assistenza sono delle realtà indispensabili per il trasporto sanitario e anche per il servizio di emergenza. Questo mancato rispetto dell'accordo da parte di Autostrade farebbe in modo che gli utenti trasportati dovrebbero pagare il pedaggio autostradale. Riteniamo che questo non sia né giusto, né giustificato.
Per questo crediamo e vogliamo impegnare il Presidente della Giunta, la Giunta e tutto il Consiglio regionale che fa questa richiesta, affinché si faccia pressione sui vertici della società Autostrade per il ripristino di questo accordo, la mancata stipula creerebbe problemi a persone che già sono in stato di disagio per malattie o per cure che richiedono trasporti sanitari.
Chiedo a tutto il Consiglio di votare questa mozione.

PRESIDENTE. Mozione n. 642, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 358
ad iniziativa della Consigliera Romagnoli
"Impianto stoccaggio gas naturale giacimento denominato Palazzo Moroni - Comune di Sant'Elpidio a Mare"

Mozione n. 237
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Impianto stoccaggio gas - Comune di San Benedetto del Tronto"

Interrogazione n. 811
ad iniziativa del Consigliere latini
"Sant'Elpidio a Mare - Costruzione centrale di stoccaggio"
(abbinate)
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 358 della Consigliera Romagnoli, la mozione n. 237 del Consigliere Latini, l'interrogazione n. 811 del Consigliere Latini, abbinate.
C'è una proposta di risoluzione. Chiedo all'Assessore chi deve rispondere all'interrogazione? (...) Andiamo avanti.
Proposta di risoluzione ad iniziativa dei Consiglieri Romagnoli, Bellabarba, Ortenzi, Ciriaci, Latini. La leggiamo integralmente? La diamo per letta, anche perché ci sono molti firmatari.
Ha la parola la Consigliera Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Questa è un'autorizzazione ad un impianto di stoccaggio, quindi, non di competenza della Regione, ma del Ministero dello sviluppo.
E' un'autorizzazione, una concessione mineraria che ha svolto il suo iter, anche la Via in Regione, ed ora si trova, per questo l'accelerazione di oggi, nella fase immediatamente prossima all'intesa che la Regione deve concertare e concedere. Ecco, quindi, il ruolo importante di diniego qualora la Regione ritenga di esercitarlo nei confronti del Ministero perché l'intesa è con il Ministero, poi sarà il Ministero a rilasciare o non rilasciare l'autorizzazione.
Ci sono stati ricorsi al Tar, ci sono state anche espressioni di contrarietà a questo impianto da parte del Presidente della Giunta per la inidoneità del luogo che addirittura è soggetto ad allagamenti, sotto il Tenna Una zona che si è allagata anche recentemente, non idonea a contenere questo impianto di stoccaggio.
Sia io che il Consigliere Latini abbiamo fatto le mozioni e coinvolgendo le Consigliere della zona ho proposto questa proposta di risoluzione affinché la Regione si impegni, nonostante una prima Via favorevole - il Comune non aveva seguito adeguatamente la prima fase, successivamente ha provveduto ed anche impugnato al Tar la questione - a non concedere al Ministero l'intesa necessaria per rilascio dell'autorizzazione mineraria.

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione sulle mozioni nn. 358 e 237, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 648
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Busilacchi, Eusebi, Badiali, Cardogna, Binci, Silvetti
“Realizzazione di un Museo del Mare in Ancona”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 648 dei Consiglieri Giancarli, Busilacchi, Eusebi, Badiali, Cardogna, Binci, Silvetti.
Ha la parola per illustrarla il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Presidente, io l'illustro volentieri, però non vorrei, visto che l'abbiamo iscritta questa mattina, anche se per la verità presentata la settimana scorsa, abusare della cortesia sua e dei colleghi. Mi limito soltanto ad illustrare la parte finale.
Per tutta una serie di considerazioni che sono legate ad Ancona, alla Porta d'oriente, all'istituzione della Macroregione Adriatico-Ionica, alla ricchezza del mare e del porto di Ancona, alla molteplicità delle iniziative che nel porto si svolgono, riteniamo che la creazione del Museo del Mare di Ancona sia un'iniziativa di interesse regionale, per la quale debbono essere attivate e coordinate le competenze della Regione Marche, della Provincia di Ancona, perché parliamo di un edificio di proprietà della Provincia stessa, e ovviamente del Comune di Ancona.
Chiediamo di costruire tutti gli atti per addivenire, in tempi rapidi, all'individuazione di spazi idonei a contenere provvisoriamente i materiali da destinare al Museo del Mare nell'ambito dell'area portuale anconetana, a segnalare il Museo del Mare di Ancona tra le opere strategiche della nascente Macroregione Adriatico-Ionica, promuovendo il coinvolgimento dello Stato, del Governo e, quindi, del Segretariato permanente dell'iniziativa Adriatico Ionica, nonché la partecipazione e il coordinamento delle realtà costiere che ne fanno parte. Qui ci sono tre grandi associazioni che molti di voi già conoscono, quando parliamo di rete pensiamo alle associazioni esistenti: il Forum delle Università Adriatico-Ioniche, il Forum delle città dell'Adriatico e dello Ionio, il Forum delle Camere di Commercio dell'Adriatico e dello Ionio.
Se volete aggiungo altro, ma credo che tutti abbiamo colto quello che è il significato, tra l'altro già un primo risultato dentro queste reti europee l'abbiamo ottenuto, penso alla diramazione del corridoio Helsinki-La Valletta che coinvolge la dorsale adriatica, la città di Ancona, il porto di Ancona, la nostra piattaforma logistica.

PRESIDENTE. Mozione n. 648, la pongo in votazione

(L'Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 551
ad iniziativa del Consigliere Marangoni
"Quattro casi di neuroblastoma su bambini molto piccoli nel raggio di 15 chilometri quadrati. Aumento di bambini malati di leucemia in un'area circoscritta del maceratese. Indagini epidemiologiche in ritardo e a carico del solo Comune di Appignano. Silenzio assordante della Regione Marche"

Interrogazione n. 1379
ad iniziativa del Consigliere Bugaro
"Neuroblastoma"

Interrogazione n. 1369
ad iniziativa del Consigliere Bucciarelli
"Insorgenza di casi di neuroblastoma pediatrico in una ristretta area del territorio regionale"

Interrogazione n. 1397
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Casi di neuroblastoma in provincia di Macerata"

Interrogazione n. 1376
ad iniziativa del Consigliere Zinni
"Incidenza del neuroblastoma pediatrico in area ristretta"
(Votazione risoluzione)

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione ad iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, Latini, Zinni, Marangoni, Bucciarelli, Bellabarba.
Leggo l'ultimo capoverso ed il dispositivo: "Per quanto riguarda l'avvio del Registro tumori regionale e del Registro cause di morte, presso l'Osservatorio epidemiologico regionale dell'Ars, si rileva che sono state completate le procedure necessarie per la costituzione e pieno funzionamento, anche se è necessario attendere gli sviluppi delle decisioni a livello centrale ministeriale per la definizione dei regolamenti relativi al trattamento dei dati sensibili. L'ormai prossimo funzionamento del Registro tumori regionale permetterà di disporre di informazioni più esaustive e di alta qualità permettendo in futuro una migliore precisione ed una sorveglianza permanente dello stato di salute delle nostre popolazioni; impegna il Presidente della Giunta regionale a continuare l'operazione di monitoraggio, a sollecitare l'Osservatorio epidemiologico regionale e l'Arpam a tenere la massima allerta su questo problema, supportando il Comune di Appignano per questa indagine".

Proposta di risoluzione, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 13,30