Resoconto della seduta n.154 del 11/02/2020
SEDUTA N. 154 DELL'11 FEBBRAIO 2020

La seduta inizia alle ore 12,35

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 154 dell’11 febbraio 2020. Do per letto il processo verbale della seduta 153 del 4 febbraio 2020, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4, dell’articolo 53, del Regolamento Interno.
Richiamo inoltre ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Comunico che la Conferenza dei capigruppo ha evidenziato le mozioni da trattare in questa seduta: la n. 606, la n. 602, la n. 547 e la n. 601, in questo ordine.
Tratteremo le due proposte di legge, le interrogazioni a risposta immediata, le quattro mozioni e poi le ultime tre interrogazioni.

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Le interrogazioni rimangono, però verranno svolte dopo le mozioni, questo per garantire la presenza in Aula durante le votazioni.
Facciamo le quattro mozioni e poi le interrogazioni.

Proposta di legge n. 179 (testo base)
ad iniziativa dei Consiglieri Bisonni, Giorgini
“Norme in materia di compostaggio della frazione organica dei rifiuti nella regione Marche”

Proposta di legge n. 222
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
“Compostaggio rifiuti organici”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 179 dei Consiglieri Bisonni, Giorgini e la proposta di legge n. 222 del Consigliere Fabbri, abbinate.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Finalmente discutiamo in Aula questa proposta di legge che ha come obiettivo quello di favorire il compostaggio aerobico.
Esiste già una normativa nazionale, però la Regione può dare delle indicazioni, può mettere delle risorse, adesso le vedremo, che facciano finalmente partire nel territorio questa pratica, che ad oggi ha ancora una diffusione limitata. Quindi è giunto il momento, secondo me e secondo chi in Commissione ha sostenuto e votato questa proposta di legge, di fare quel passo in più, come Regione, che si rende oramai necessario.
Velocemente descrivo quello che prevede la legge.
Nell'articolo 1 si declinano le finalità. La Regione vuole favorire le attività dirette alla riduzione degli impatti sull'ambiente derivanti dalla gestione dei rifiuti organici mediante l'attivazione del compostaggio aerobico.
L'articolo 2 dà una serie di definizioni, sono anche riprese dalla normativa nazionale, alcune le abbiamo definite noi: autocompostaggio, compostaggi comunità, compostaggio di prossimità, compost di qualità.
Viene introdotto un concetto che è normato poco anche a livello nazionale, quello degli orti e dei giardini sociali. Per orti sociali si intendono quegli appezzamenti di terreno di proprietà e di gestione pubblica che sono destinati all'attività agricola, mentre i giardini sociali sono quegli appezzamenti di terreno, sempre di gestione e di proprietà pubblica, destinati alla coltivazione di piante ornamentali. Questo è un punto importante perché una volta prodotto questo compost, come ci auguriamo, dobbiamo dare a tutti la possibilità di utilizzarlo, quindi, chi avrà un giardino lo utilizzerà a casa propria, ma chi non ha il giardino lo potrà conferire in questi orti e giardini sociali che la legge prevede di istituire.
L'articolo 3 prevede le disposizioni attuative, quindi la Regione si coordina con le Assemblee territoriali di ambito, che garantiscono la gestione integrata dei rifiuti all'interno del territorio di competenza e in collaborazione con i Comuni e anche con altri soggetti privati. Questi soggetti devono assicurare l'utilizzo del compost prodotto anche mediante accordi, ad esempio con le categorie agricole.
L'articolo 4 riguarda le azioni della Regione, che promuove e sostiene l'applicazione da parte dei Comuni di una riduzione della tassa dovuta alla gestione dei rifiuti organici a favore delle utenze che praticano il compostaggio aerobico. Questo è un punto importante, ripeto, è già previsto per legge, però la Regione non solo lo sottolinea, ma lo incentiva mettendo anche delle risorse, affinché i Comuni applichino questa regola, questa norma, e garantiscano a chi fa il compostaggio domestico o di prossimità una riduzione sulla tassa dei rifiuti. Mi sembra una cosa giusta perché se un'utenza grava di meno sul sistema complessivo della gestione dei rifiuti, è giusto che sia in qualche modo ricompensata.
La Regione incentiva i Comuni che assicurano la trasformazione dei rifiuti organici in compost di qualità e in collaborazione con i Comuni e con le Ata promuove e sostiene la realizzazione di campagne di comunicazione. Abbiamo messo anche questo, perché ci siamo accorti che molto spesso le leggi regionali non sono così conosciute nemmeno da chi amministra, per cui è importante questa forma di comunicazione sia per chi amministra che per le utenze che devono essere stimolate a produrre compost di qualità.
Si prevede la realizzazione di corsi di formazione, perché questi piccoli impianti, quando andiamo a prevedere il compostaggio di quartiere, usiamo un termine improprio, ma che si può comprendere bene, hanno bisogno di un conduttore, di una persona preparata, che sappia come funziona l'impianto, quindi, deve avere un minimo di formazione. Viene anche rilasciato un patentino per la conduzione di questi impianti. La Regione promuove corsi di formazione.
L'articolo 4, comma 5, introduce un concetto importante, ossia quello dei fondi europei, cioè i programmi regionali inerenti i fondi strutturali e di investimento europei attuano gli interventi previsti da questa legge. Questo lo dico perché quando arriverò alla norma finanziaria sembrerà che ci siano pochi fondi, in realtà di fondi ce ne abbiamo messi tanti perché oltre a quelli previsti per il 2020 che, anticipo, sono 10.000 per la spesa corrente, 50.000 per le spese di investimento, la legge attiva i meccanismi di finanziamento europeo che possono portare a consistenti investimenti, non solo, nella norma finanziaria la legge prevede che negli anni successivi, in base anche alle richieste che provengono dai Comuni, ci siano adeguati finanziamenti, quindi dei capitoli di bilancio dedicati.
Abbiamo previsto che almeno l'8% della tassa sui rifiuti, che attualmente la Regione riscuote, sia dedicata alle finalità di questa legge. Faccio un esempio in parallelo, per capirci. Tempo fa mi feci promotore di un'altra legge, approvata in Aula, sulla tariffa puntuale. Ricordo che il primo anno furono previste poche decine di migliaia di euro, non ricordo se 30.000, 40.000 o 50.000, però è successo che, come prevedeva la legge, in base alle richieste dei Comuni si sono finanziati dei progetti. Faccio un esempio pratico, il Comune di Castelraimondo ha fatto un progetto con il Cosmari per applicare la tariffa puntuale e la Regione lo ha finanziato con 450.000 euro. Quindi, questo meccanismo serve a non bloccare le risorse, a non tenerle ferme, perché sarebbe stato un errore mettere 2 milioni di euro e poi tenerli fermi se non c'erano i progetti capaci di attivarle, avremmo tenuto fermi dei fondi senza avere la possibilità che qualcuno li utilizzasse, invece facendo così, ripeto, con questi meccanismi che abbiamo introdotto più crescono le richieste e più ci saranno delle risorse messe a disposizione dalla Regione.
L'articolo 5 prevede una cosa importante, i Comuni possono realizzare nei propri territori di competenza almeno un orto e/o un giardino sociale, possono scegliere di farli anche tutti e due. Questo, ripeto, è un passaggio importante perché dobbiamo dare la possibilità agli utenti che producono compost, che non hanno un proprio giardino o un orto, di utilizzarlo in questi orti o negli giardini sociali.
Per i contributi regionali, ho già detto, la Regione utilizza una quota commisurata - la legge dice proprio così - alle iniziative e ai progetti presentati e comunque non superiore all'8%, abbiamo messo un limite, perché con la tassa regionale dei rifiuti dobbiamo finanziare non solo questa legge, ma anche tante altre cose. Penso ad esempio alla raccolta differenziata, alla tariffazione puntuale. Ci sono tante cose che vanno finanziate, dopo aver assicurato una quota dell'8%, oltre ai fondi europei che, abbiamo detto, devono partire, quindi le risorse non mancheranno.
L'articolo successivo è quello della clausola valutativa, giustamente, la Regione farà un report per vedere lo stato d'attuazione della legge, le criticità e nel caso le modifiche da apportare.
La norma finanziaria l’ho già detta, quindi la legge è bella che descritta.
Questo passo, che non è un passo, è comunque concreto, verso una direzione giusta. La Regione sta dicendo “Siamo pronti a metterci dei soldi, vogliamo incentivare il compostaggio aerobico, chiediamo ai Comuni di realizzare degli orti e dei giardini sociali, chiediamo ai Comuni di presentare dei progetti”. Tutto questo perché siamo convinti che il compostaggio aerobico sia la forma più corretta per gestire l'organico e questo significa che tanto più il compost sarà prodotto nella forma aerobica, tanto più gli impianti centralizzati che andranno a realizzare le Ata saranno “affamati”.
Questi impianti sin da subito, se questa legge sarà approvata, non devono puntare a delle dimensioni interprovinciali, ma ad una dimensione che garantisca l'autonomia del proprio ambito, quindi impianti piccoli, meno impattanti e più rispondenti alle esigenze del territorio.
E' una visione rispettosa dell'ambiente, una visione che punta ad un compost di qualità, a far muovere l'organico il meno possibile, a trasformare l’organico e ad utilizzare il compost possibilmente dove viene prodotto, senza far girare camion o altre cose.
Queste sono le finalità, ho descritto brevemente gli articoli della legge, se poi ci saranno delle osservazioni risponderò ed integrerò la mia relazione molto volentieri, però adesso vi ringrazio.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Il Consigliere Bisonni ha fatto un sunto della proposta di legge che oggi probabilmene verrà approvata dall'Aula.
Ci tengo a chiarire il percorso, stiamo parlando del compostaggio, che cosa è e cosa rappresenta nell'ambito dei rifiuti della Regione Marche? Altrimenti sembra una legge calata senza nessun motivo e senza uno scopo ben preciso.
Gli impianti di compostaggio prevalentemente trattano rifiuti urbani selezionati, quindi la frazione organica da raccolta differenziata: il verde, gli sfalci e le potature, da questo si produce un compost utilizzabile come ammendante in agricoltura. Questo è il senso compiuto della parola compostaggio.
Questa legge è stata ripresa per dare attuazione ad una direttiva dell'Unione europea, la n. 851 del 2018, ed in pratica dà un senso a ciò che la direttiva UE prevede e cioè che la gestione dei rifiuti dell'Unione dovrebbe essere migliorata - questa parola significa che c'è qualcosa che non va - e trasformata in una gestione sostenibile dei materiali, per salvaguardare, tutelare e migliorare la qualità dell'ambiente, proteggere la salute umana e garantire un utilizzo accorto, efficiente e razionale delle risorse naturali, promuovere i principi dell'economia circolare (l'economia circolare parte dalla progettazione alla produzione, fino alla fine del ciclo ed il compostaggio è parte integrante di questo progetto che vuole dare un aspetto sostenibile al rifiuto), intensificare l'uso delle energie rinnovabili, incrementare l’efficienza energetica, ridurre la dipendenza dell'Unione dalle risorse importate, fornire nuove opportunità economiche e contribuire alla competitività nel lungo termine.
Dobbiamo chiarire alcuni aspetti in modo da avere un'idea completa del compostaggio, perché il compostaggio di prossimità contiene nel suo catino molte altre varianti, come ad esempio il compostaggio di comunità, il compostaggio locale o l'autocompostaggio che, come ho detto prima, sono anelli della catena dell'economia circolare. In Italia su queste tre definizioni ci sono stati dei dubbi interpretativi e sono sorti dei contrasti nel Ministero dell'ambiente e in molti Regioni, questa cosa è stata chiarita dal Ministero dell'ambiente con la nota n. 4223 del 7 marzo 2019, che qualifica l'attività di compostaggio.
Difatti, il Ministero dell'ambiente definisce il compostaggio di prossimità come “…. tuttavia, le attività di compostaggio, sul luogo di produzione, benché possano contribuire alla riduzione della produzione del rifiuto, non costituiscono attività di prevenzione, bensì di gestione dei rifiuti”. La difficoltà di interpretazione, il compostaggio è inteso come gestione dei rifiuti, avrebbe messo in difficoltà questa situazione rientrante nell'economia circolare, che a sua volta avrebbe dato un impulso alla riduzione dei rifiuti.
Con questa nota il Ministero chiarisce: per quanto concerne le differenti tipologie di compostaggio di prossimità ..., tutti i compostaggi si chiamano compostaggio di prossimità e contengono all'interno le tre varianti, che detto prima: autocompostaggio, compostaggio di comunità e compostaggio locale. Il requisito sostanziale che differenzia l'autocompostaggio dalle altre forme di compostaggio di prossimità, riguarda il numero delle utenze che effettuano l'attività di compostaggio, qualora si tratti di un'utenza singola, domestica, o anche non domestica, l'attività si configura come autocompostaggio. In pratica il compostaggio di comunità è effettuato collettivamente da più utenze domestiche e non domestiche, mentre l'autocompostaggio è il compostaggio dei propri scarti organici. E' importante evidenziare questo fattore e questo è uno dei grandi problemi nella complessità di questo metodo per cui non viene sviluppato.
Quest'ultima attività, parlo dell'autocompostaggio, non necessita di titoli autorizzativi e può essere intrapresa dalle singole utenze domestiche e non domestiche, a condizione che il compost prodotto a seguito del trattamento sia utilizzato esclusivamente dalla medesima utenza che ha prodotto e trattato il rifiuto. Queste sono le differenze, non sono semplici da spiegare, non sono semplice da farle capire.
Perché abbiamo fatto questa legge? Quando sono state presentate queste proposte, sia dal Consigliere Bisonni che dal Consigliere Fabbri, evidentemente qualcosa non funzionava nella Regione Marche.
Perché occorre fare il compostaggio? Occorre mettere in atto questo metodo che viene un po’ bypassato. In Commissione abbiamo audito gli enti gestori e abbiamo visto che nella nostra regione ogni anno il compostaggio scende in percentuale, perché non c'è interesse, è faticoso, probabilmente costoso, è più semplice, adesso vi darò dei dati, portare in discarica. Questo è il motivo perché il compostaggio in tutte le sue sfaccettature non decolla nella regione Marche, come non decolla nelle altre.
L'attività di compostaggio nelle Marche si pratica in 5 Comuni: Senigallia, Osimo, Tolentino, Fermo ed Ascoli Piceno. La produzione di compostaggio è di 130.000 tonnellate, quindi, nei confronti dei milioni di tonnellate di rifiuti, compresa la raccolta differenziata e non, rappresenta poca cosa. Abbiamo 73.000 tonnellate di frazione umida, 24.000 tonnellate di verde e 23.617 tonnellate di fanghi, per un totale di 130.000 tonnellate, abbiamo poi la ripartizione di queste quantità. E' importante sapere queste cose per poter affrontare la questione, perché se non conosciamo il nemico è difficile vincere le battaglie, le battaglie si vincono quando si conosce il nemico.
Le 130.000 tonnellate di compostaggio sono composte per il 56,2% da organico, per il 18,9% da verde, per il 18,1% da fanghi e il resto da altro.
La ripartizione in percentuale è importante, il 32,9% è ammendante compostato misto, il 14% è ammendante compostato verde e il 53,1% sono scarti. Questi sono dati dell'Ispra del 2018.
Il compostaggio non funziona perché i metodi sono in un certo qual modo superati, ad esempio, nelle Marche abbiamo 6 Tmb, 6 impianti di compostaggio e 9 discariche. Il Tmb produce 240.000 tonnellate di rifiuti, che sono composti per l’83,8% da rifiuti urbani indifferenziati, per il 13% da rifiuti urbani trattati, per il 6% da altri rifiuti urbani. Trattiamo coi Tmb 240.000 tonnellate di rifiuti, poi ce ne sono altre che non passano per il Tmb, che non vengono trattate, l'83,4% del prodotto trattato con il Tmb va in discarica.
Gli impianti di compostaggio sono 6, i Tmb sono 6 e le discariche sono 9, nel trattamento con il Tmb di rifiuti urbani noi siamo passati da 160.000 tonnellate nel 2015 a 240.000 nel 2018.
Questo dimostra che c'è interesse ad aumentare il trattamento con Tmb e a portarlo poi in discarica.
Il problema è che il compostaggio non funziona in tutte le sue forme, noi dobbiamo togliere l'interesse a portare i rifiuti in discarica, sarebbe un discorso lungo, che tante volte ho fatto, dalla tariffa onnicomprensiva all’eco tassa, ma è un discorso lungo che non voglio affrontare.
Sono d’accordo con l'inizio di questo percorso del compostaggio, che sia locale, che sia autocompostaggio, che sia domestico, quello che sia, perché noi adesso portiamo in discarica ancora, questi sono dati del 2018, 535.000 tonnellate di rifiuti. Questo è il punto, noi usiamo le discariche perché sono un business enorme per tutti, in pratica 535.000 tonnellate su 810.000 di rifiuti urbani indifferenziati, tolta la raccolta differenziata. Il problema è che noi facciamo 1.360.000 tonnellate tra raccolta differenziata e raccolta indifferenziata e ne portiamo ancora 500.000 in discarica.
Credo che questa legge debba essere approvata e debba essere finanziata il più possibile per aumentare la sensibilità nella Regione Marche ad usare questo metodo, per diminuire la quantità enorme che ancora portiamo, nel 2020, in discarica, quando tra pochi anni saremo costretti, come dice la Comunità europea, a non poterle più utilizzare. Grazie

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Riprendo quanto detto dai Consiglieri Bisonni e Giorgini.
Alcuni anni fa la frazione organica veniva allocata in discarica insieme al resto, infatti le discariche erano dotate dell'impianto di raccolta del percolato e dell'impianto di raccolta del biogas e questo complicava la gestione quotidiana delle discariche e anche la gestione del post mortem.
Finalmente si è deciso di separare completamente l'organico e a questo punto i due processi principali sono quello aerobico e quello anaerobico.
Il processo anaerobico consente la produzione di biogas. Lo Stato ha deciso di incentivare la produzione del biogas e le Ata e anche numerosi privati a livello ormai nazionale si stanno proponendo per la realizzazione di grandi impianti anaerobici per drenare gli incentivi sul biogas, è un po' lo stesso meccanismo che è avvenuto anni fa con i pannelli fotovoltaici, con i quali abbiamo asfaltato i campi piuttosto che coprire i tetti.
In tutta la legislatura siamo stati impantanati non riuscendo politicamente ad agire sui gestori, in 5 anni il piano di gestione dei rifiuti è andato su uno scenario inerziale, che era quello di scartare.
Questa legge è uno strumento superiore al piano, quindi ritengo che consentirà, finalmente, di modificarlo, recependo le indicazioni di questa normativa. Non vogliamo viceversa cadere nella trappola che c'è stata tesa gli anni scorsi, per cui nel processo di industrializzazione della gestione dei rifiuti ci sono stati proposti impianti sovradimensionati rispetto alle effettive esigenze. È successo con le discariche, che sono state ampliate negli ultimi anni perché, c'era stato detto, che era necessaria altra cubatura, fortunatamente sono aumentate le percentuali di raccolta differenziata, abbiamo della cubatura disponibile, tant'è che i gestori si stanno affrettando a riempire le nostre discariche con dei rifiuti che non sono più urbani, ma speciali. Adesso stiamo correndo il rischio che questi impianti provinciali anaerobici siano sovradimensionati rispetto alla produzione di rifiuto organico.
Questa legge dice: attenzione, rendiamo il sistema modulare e considerato che nelle Marche abbiamo due tipologie di urbanizzazione, la costa ad elevata urbanizzazione e la zona rurale dell'immediato entroterra, incentiva le Ata e i Comuni a prendere atto di questa possibilità, che tecnicamente consente di scegliere entrambi gli impianti di trattamento, anaerobico ed aerobico.
L'impianto aerobico è più adatto nelle zone rurali, può essere di minori dimensioni, se è piccolo non dà particolare fastidio con i cattivi odori. Ci sono ormai delle tecnologie che consentono di gestire alcune migliaia di utenze, impianti di dimensioni 2x6, quindi uno scarrabile, un rimorchio di un camion. L'impianto aerobico è facilmente gestibile perché è in grande un autocompostaggio; viceversa, l'impianto anaerobico ha bisogno di una maggiore manutenzione, di una maggiore tecnologia ed è migliore l'applicazione per un numero di utenze superiori.
Questa legge dice: cara Ata e cari Comuni, fate una bella riflessione per vedere qual è il giusto mix di adozione e di differenziazione dei due impianti considerando che ci sono degli incentivi.
La normativa l’ha già illustrata in maniera abbastanza approfondita il Consigliere Bisonni, voglio soltanto porre l'accento sull'articolo 3, le assemblee territoriali d'ambito. Le Ata garantiscono la gestione integrata dei rifiuti organici prodotti all'interno del territorio di competenza, mediante il sistema di raccolta differenziata e il loro avvio a compostaggio, anche attraverso l'iniziativa dei Comuni e di altri soggetti che intendono praticare le forme di compostaggio, che sono quelle dell'autocompostaggio, e del compostaggio di prossimità e di comunità. Il sistema deve essere chiuso, la legge si preoccupa che tutto l'organico prodotto venga lavorato e venga portato a compost, quindi, i Comuni, le Ata e gli altri soggetti, perché ci possono essere anche privati che si possono proporre, assicurano altresì l'utilizzo del prodotto. Ecco perché parliamo di economia circolare perché noi chiudiamo il ciclo, il bilancio di massa va a zero, tutto l'organico, che pesa quasi il 40% del rifiuto in questo momento, che differenziamo deve essere completamente trasformato, anche mediante accordi con soggetti pubblici e privati e con le categorie agricole perché nelle zone rurali, dove abbiamo buona disponibilità di agricoltori, di campi, il compost aerobico può essere in maniera molto semplice ed efficace immesso nel campo.
Voglio ricordare che tecnicamente il processo anaerobico, quello che produce biogas, non dà compost di qualità, dà un digestato, che deve essere di nuovo riossidato, quindi otterremo un composito di qualità inferiore.
La Regione incentiva i Comuni che producono compost di qualità, anche attraverso orti sociali e giardini sociali, c'è quindi un'attività di promozione e comunicazione dei benefici derivanti dal compostaggio e dei risultati raggiunti nei territori. E' una legge che si preoccupa di svoltare anche la mentalità del cittadino, rendendolo partecipe.
C'è l'utilizzo dei fondi europei, purtroppo stiamo parlando di due anni di discussione perché il Consigliere Bisonni ha proposto la sua proposta di legge il 10 gennaio ed io la mia il 6 agosto 2018, esattamente due anni e un anno e mezzo fa, è stata una lunga discussione perché i piani d'ambito, che i gestori stanno redigendo con grande lentezza, prevedono un unico impianto, mentre con questa legge vorremmo un po’ aprire la porta e forzare la mano su questa impostazione unidirezionale.
Siamo purtroppo arrivati a mettere il limite dell'8% delle somme destinate. Spero che i Comuni dimostrino l'interesse attraverso l'azione propria e attraverso l’azione all'interno delle Ata dove partecipano, per applicare in maniera stringente e diffusa questa normativa e quindi dimostrare che questo limite può essere superato con una prossima modifica alla normativa.
I 60.000 euro previsti per quest'anno, siamo a fine legislatura, poi si insedierà la nuova legislatura, i piani d'ambito ancora non sono definiti, sono la somma che consente di far capire che cos'è questa legge, come può essere applicata e di stimolare qualche Comune più intraprendente a realizzarla immediatamente, poi le somme verranno definite per gli anni successivi all'interno dei bilanci, quindi abbiamo flessibilizzato il sistema.
Se riuscissimo a togliere questo vincolo dell'8%, mi auguro, riusciremo a livello marchigiano a portare ad un mix bene equilibrato le due tecnologie.
La clausola valutativa è soddisfacente e dettagliata perché ogni due anni la Giunta presenterà all'Assemblea una relazione sullo stato di attuazione e sugli effetti della legge, le previsioni contenute nei piani d'ambito, le misure volte a promuovere le pratiche di compostaggio previste da questa legge, quindi, i piani d'ambito devono necessariamente recepire le indicazioni di questa norma e devono essere cambiati rispetto alle bozze attuali. La relazione dovrà identificare i punti di forza e di debolezza delle azioni poste in essere, individuare il numero di Comuni e di regolamenti comunali che disciplinano questa normativa, che quindi facilitano l'adozione della tecnologia aerobica, le quantità dei diversi rifiuti organici e verdi conferiti in ciascun Ata, gli accordi stipulati per l'utilizzo del compost e gli orti sociali e i giardini sociali realizzati. Tra due anni potremo avere il primo report dettagliato sull'applicazione di questa normativa e poi proseguire in quest'ambito.
Sono particolarmente soddisfatto dell'introduzione e dell'approvazione, spero all'unanimità, di questa normativa che introduce, ritengo, un importante elemento di differenziazione delle tecnologie. Con questo lascio la parola agli altri colleghi che vorranno intervenire, riservandomi, eventualmente fosse necessario, di dare ulteriori chiarimenti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. I colleghi hanno integrato molto bene quello che ho detto, quindi vorrei solo sottolineare un aspetto che è già stato detto, ma mi piace evidenziarlo.
La frazione organica rappresenta il 40% del totale dei rifiuti che noi produciamo, fare una norma che va ad aggredire quella parte lì, che poi è la parte più consistente, perché tutte le altre frazioni hanno percentuali molto più piccole, che tenta, e spero di riuscirà, di recuperare quel materiale in un'economia circolare, com'è stato detto, chiudendo il cerchio, evitando che questi materiali vadano in discarica, non è una norma di poco conto, è qualcosa di importante.
Invito nuovamente tutti quanti a votare questa legge e invito, l’ho già detto e lo ripeto, i Comuni a fare dei progetti in modo tale da attivare i finanziamenti da parte della Regione e delle Ata, a considerare che da oggi, se sarà votata, c'è una legge regionale che chiede di andare in un'altra direzione, non quella del compostaggio anaerobico, che non è vietato, chiede di incentivare quello aerobico in modo tale da avere un compost di qualità e impianti centralizzati autosufficienti, meno impattanti per la provincia.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 179 (testo base). La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Commemorazione

PRESIDENTE. Ricordo all’Aula che è morto a Novafeltria Gianfranco Borghesi, che è stato Sindaco della città per due anni, fra il 1985 e il 1987, insegnante di lettere all’Istituto Luigi Einaudi. E' stato Consigliere regionale del PCI dall’87 al ‘90, è stato anche Presidente della Comunità montana Alta Valmarecchia dal 1980 al 1987, dal 1990 al 1995, Vicepresidente dell'Uncem Marche dal 1990 al 1995 e Presidente dal 1995 al 1998.

Proposta di legge n. 263
ad iniziativa dei Consiglieri Celani, Volpini, Minardi, Micucci, Leonardi, Marconi, Pergolesi, Giancarli
“Disposizioni per la promozione del riconoscimento della lingua italiana dei segni e la piena accessibilità delle persone alla vita collettiva”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 263 dei Consiglieri Celani, Volpini, Minardi, Micucci, Leonardi, Marconi, Pergolesi, Giancarli.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Dopo alcuni mesi di gestazione in Commissione arriva in Aula questa importante proposta di legge. Ringrazio fin d'ora il proponente, il Consigliere Celani, che dopo interverrà, e gli altri che insieme a me hanno voluto sottoscriverla. Una norma che tende innanzitutto ad integrare i soggetti con difficoltà auditive nella nostra società.
Devo dire che già questo Consiglio regionale ha posto all'attenzione di questo consesso questa importante problematica attraverso diversi atti, mediante una serie di mozioni, che sono sempre state approvate all'unanimità, e una serie di iniziative dei singoli gruppi o dei singoli Consiglieri che hanno utilizzato sempre più la Lis e i sottotitoli in alcune manifestazioni.
Credo che la proposta di legge venga a proposito, alla fine di questa legislatura, anche come segno di particolare attenzione verso questo mondo che negli anni passati non sempre ha avuto le necessarie attenzioni.
Il dibattito che si è sviluppato in questi mesi in Commissione, con una serie di audizioni, è stato molto importante per cercare di aggiustare il tiro su questo provvedimento, essendo un tema particolare. E' chiaro che si è toccata la sensibilità di una serie di attori, di associazioni, con varie posizioni rispetto all'utilizzo della lingua dei segni e se questa fosse o meno una lingua riconosciuta, però è stata intenzione della Commissione, con la condivisione dei proponenti e degli uffici, di dare la possibilità a tutti, nelle varie forme, anche attraverso il sostegno della lingua dei segni e della Lis, di integrare la propria vita insieme a quella dei soggetti normodotati. Credo che la legge risponda a queste esigenze.
La proposta si sviluppa attraverso una serie di articoli, il primo, di cui in qualche modo ho già detto, individua le finalità, definisce i destinatari, che sono i soggetti che hanno problematiche auditive, ed una serie di interventi attraverso i quali la norma in qualche modo può andare ad incidere. In particolare attraverso il sostegno di professionisti specializzati nelle loro diverse attività, a partire dai più giovani, dall'età scolare fino all'età universitaria, mantenendo in questo campo l'autonomia della scuola e dell'università, ma dando sostegno a queste strutture per promuovere l'attività di soggetti che hanno questo tipo di difficoltà.
C'è anche un articolo che prevede la possibilità di collaborazione e convenzione anche con delle testate giornalistiche, le televisioni, in particolare anche con la sede regionale della Rai, per incentivare, come di fatto la Rai fa, l'utilizzo di soggetti specializzati che possono aiutare la comprensione chi ha delle difficoltà uditive. Ovviamente la collaborazione è possibile anche con l’Asur, non tanto per le fasi di competenza sanitaria, che non hanno bisogno di una nuova legge, quanto per facilitare l'accesso di questi soggetti che si approcciano alle cure, che spesso possono avere difficoltà nel relazionarsi con gli sportelli o con gli uffici per avere informazioni necessarie e fondamentali.
In questa normativa vengono poste anche delle risorse, che rimangono sempre limitate. C’è stato uno sforzo della Commissione, ovviamente con gli uffici della ragioneria, per cercare di integrarle e, se non vado errato, siamo arrivati nell'ultima stesura all'individuazione di 40.000 euro, nei meandri del bilancio, per poter finanziare questo tipo d'intervento.
Annualmente la Giunta prevederà un programma di interventi che dovrebbero rispondere alle esigenze di cui ho parlato prima.
C’è una clausola valutativa che in qualche modo, di anno in anno, verificherà quanti tipi di intervento sono stati fatti, in quali settori, con quali risorse della Regione Marche, per fare il quadro, per verificare - l'obiettivo delle clausole valutative che sempre abbiamo inserito nelle varie leggi - se la norma, che è in fase di attuazione, dà dei risultati effettivi rispetto alle intenzioni o se invece è il caso di modificarla. Questo è l'obiettivo della clausola valutativa, quindi bene abbiamo fatto, sia il Comitato che l'ha proposta, sia la Commissione che l'ha accolta.
In sintesi, per non farla lunga, credo che sia un buon lavoro che il proponente ha fatto e sul quale la Commissione ha lavorato.
Ringrazio le associazioni che sono state audite, del piceno ed altre. Inizialmente c'era un parere negativo da parte dell'associazione delle famiglie, se non vado errato, che in qualche modo aveva sottolineato l'utilizzo anomalo del termine della lingua dei segni, anche su questo abbiamo lavorato per cercare di corregge il tiro.
Ci sono poi alcuni emendamenti e un sub-emendamento che rispondono anche a questa esigenza.
Credo che il testo uscito dalla Commissione sia di valore e può essere un elemento importante per l'integrazione sociale dei soggetti che hanno difficoltà auditive, quindi, penso che la legge possa essere annoverata tra quelle di particolare vanto di questa amministrazione e mi auguro che, come è successo in Commissione, ci possa essere un voto unanime anche in Consiglio. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. La proposta di legge che ci accingiamo a discutere e a votare in questa giornata è molto importante ed io la vorrei definire di civiltà. L'ho voluta sottoscrivere perché ne condividevo non solo le modalità, ma soprattutto le finalità.
In diverse occasioni, in questi quasi 5 anni di Consiglio, abbiamo spesso parlato dell'accessibilità, dell'uguaglianza nell'accesso alle condizioni di vita, di informazione e di studio di persone che hanno uno svantaggio ed ho sempre ritenuto che, insieme agli enunciati di principio, la cosa più importante sia renderla concreta, quindi la concretezza delle proposte.
Condivido pienamente le ragioni e le finalità di questa proposta di legge, che sono: il miglioramento della qualità della vita, il raggiungimento di una piena inclusione nella società e nella partecipazione della vita. Questo viene fatto, è stato un percorso importante che si è svolto in Commissione sanità, con le diverse audizioni, nel rispetto delle scelte individuali e familiari, riguardo sia alle modalità di comunicazione che ai percorsi educativi, anche di quelle che sono le scelte, ad esempio, degli ausili utilizzati per il raggiungimento del pieno sviluppo della persona.
La Regione con questa proposta riconosce la lingua italiana dei segni, la Lis, e la lingua dei segni italiana tattile, la List, come strumenti operativi essenziali per favorire un ambiente accessibile nella famiglia, nella scuola e nella comunità sociale e ne promuove la diffusione e soprattutto contribuisce a facilitarne l'utilizzo.
I destinatari sono le persone sorde e sordocieche ed anche le loro famiglie, perché ricordiamo che questa patologia colpisce spesso bambini dalla nascita, quindi il coinvolgimento diretto nelle scelte della famiglia è essenziale. Un percorso che si snoda, anche rispetto a quello che ho detto prima, partendo dalla scuola e all'interno della scuola per garantire il diritto allo studio di chi sordo-cieco, o sordo.
La Regione concede dei contributi per favorire gli interventi rivolti all'apprendimento della Lis e della List nei servizi educativi, sia attraverso azioni di supporto, come quella dell'interpretariato.
In audizione sono venute persone che hanno per loro scelta portato un interprete perché, pur essendo sorde, ma riuscendo ad utilizzare la lingua, la vocalità nel parlare, ci hanno voluto mettere di fronte alla difficoltà di chi questo utilizzo non ce l’ha, e noi senza la funzione di interpretariato, che loro avevano spontaneamente portato, non avremmo avuto l'opportunità di comunicare con loro, non avremmo potuto ascoltare e farci dire le loro opinioni, le loro esigenze, mettendoci con questo fatto di fronte alle difficoltà che quotidianamente queste persone affrontano.
Importante il passaggio della comunicazione negli eventi e la proposta di legge favorisce attraverso degli accordi dei protocolli d'intesa con la Rai, ad esempio, nell'organizzazione di eventi e di convegni pubblici, la possibilità di avere un supporto proprio, diretto, con il mondo dell'informazione.
Importante anche la questione legata alla parte sanitaria per avere un servizio di interpretariato a supporto e di ausilio per questioni che riguardano la parte sanitaria. Anche questa è una realtà di prioritaria importanza, quindi ci sarà la possibilità di dare dei contributi agli ambiti territoriali sociali per attivare un servizio di interpretariato Lis o List, attraverso figure professionali qualificate. Gli enti del servizio sanitario regionale avranno l'opportunità di avere un servizio di interpretariato Lis fruibile anche da remoto, attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie che, a fianco del supporto di una persona o di un interprete, è uno di quei passaggi indispensabili sui quali bisogna investire ed agevolare per far si che la parità di accesso alle condizioni possa essere del tutto garantita.
Una parte fondamentale è anche quella della formazione. Noi dobbiamo aumentare i processi di inclusione sociale e anche per questo la Regione si impegna a finanziare degli interventi per realizzare iniziative pubbliche di carattere educativo e culturale sui temi del rispetto della diversità, derivante dalla sensibilità sensoriale differente, realizzando campagne di sensibilizzazione all'interno delle scuole, anche con la componente tecnologica, con le nuove tecnologie che possono essere di indispensabile ausilio nella comunicazione e nei servizi pubblici, che operano nella regione a supporto di chi necessita e chi ha questo problema.
E’ importante anche la formazione, quindi organizzare dei corsi formativi rivolti ai soggetti interessati di avvicinamento alla Lis e alla List per avere sportelli, presso gli ambiti territoriali sociali e i distretti della azienda sanitaria, con figure preparate e predisposte.
La clausola valutativa sarà uno strumento che ci consentirà, negli anni a venire, di verificare, nella concreta applicazione di questa proposta di legge, gli effettivi benefici che auspichiamo possano derivarne, se saranno effettivamente tali, oppure se sarà necessario, sempre con il coinvolgimento diretto di coloro che seguono nello specifico ed anche con i rappresentanti delle famiglie delle persone che hanno una disabilità sensoriale, apporre dei correttivi laddove non si vada nella direzione giusta.
40.000 euro riguardano il 2020, è lo stanziamento di bilancio, per iniziare un percorso che credo possa proseguire in maniera più proficua anche con investimenti più importanti, perché costituire degli sportelli e fare una formazione richiedono degli investimenti più sostanziosi, che diano il senso di concretezza che si è voluto dare.
Ci tenevamo tanto che prima della fine di questo mandato, prima della fine della legislatura, questa proposta arrivasse all'approvazione, perché, lo ripeto, è un atto importante di civiltà, che qualifica l'operato di questa Regione e di tutti noi Consiglieri regionali.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Sarò abbastanza breve perché gli aspetti specifici degli articoli di legge sono stati esaurientemente esposti sia dal relatore di maggioranza che da quella di minoranza.
In effetti questa è una carenza, una grave carenza, che in parte con questa legge viene colmata, perché, senza considerare i sordo-ciechi o altri che hanno altre menomazioni, i sordi non suscitano emozioni, vedendoli sono persone normali, non hanno disabilità evidenti.
Ho conosciuto il Presidente di questa associazione, un ragazzo alto, che scoppia di salute, se non ci si parla si evita di prenderlo in considerazione, ma il colloquio avuto con questa persona e con l'interprete ha rivelato una totale emarginazione e una grande difficoltà di integrazione sociale di queste persone.
Lasciatemelo dire, in un momento in cui il Movimento 5 Stelle ha un attimo di confusione, il primo ad aver considerato la sordità è stato Beppe Grillo, il nostro fondatore, nei primi comizi, 10 anni fa, c'era l'interprete che con la lingua dei segni spiegava a coloro che erano in platea e che non potevano udirlo quello che stava dicendo, è stato un atto di grande sensibilità, non voglio mettere la bandierina su questa cosa, ma, in effetti, già allora qualcuno aveva considerato questa grave menomazione e questa emarginazione.
Voglio citare un caso, il Presidente di questa associazione, questo ragazzo alto che scoppia di salute, che naturalmente è molto combattivo e che ha dato un contributo importante e determinante a questa legge, mi ha detto che la sua sordità, ovviamente, è stata evidente nel momento in cui doveva andare a scuola, gli hanno dato l'insegnante di sostegno che non conosceva la lingua dei segni, per cui era completamente inutile avere un insegnante di sostegno che non conoscesse il linguaggio, che non potesse comunicare con lui, che non potesse fare da tramite tra lui e gli insegnanti.
Questa legge e questa pressione sicuramente buttano giù il primo mattone per abolire il muro di incomunicabilità tra la società normale e i sordi.
Un'ultima considerazione, lasciatemela dire non in chiave polemica, i 40.000 euro sono sicuramente un segnale, ma questo Consiglio regionale, la politica in generale e ci metto anche il Movimento 5 Stelle, non riesce a dare delle priorità, per cui polverizza le risorse in mille aspetti, mentre dovrebbero essere concentrate, nel momento in cui si riconoscono delle necessità urgenti e imminenti, in queste situazioni e tralasciarne altre che non hanno il carattere dell'urgenza, come questa legge che stiamo approvando.
Ovviamente il nostro voto è favorevole, anche perché noi siamo quelli dello slogan "Nessuno deve rimanere indietro", non devono rimanere indietro neanche queste persone che per troppo tempo sono state dimenticate colpevolmente dalla politica e dalla società, quella che si chiama società civile.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Credo che oggi stiamo facendo una cosa estremamente buona e positiva con la proposta di legge che ci apprestiamo a votare.
Questo provvedimento è rivolto alla promozione e al riconoscimento della lingua italiana dei segni e alla piena accessibilità delle persone alla vita collettiva. Questo rappresenta un grande passo in avanti sul fronte dei diritti e della piena cittadinanza delle persone sorde, sordo-cieche e con disabilità uditiva della nostra comunità.
Ho firmato questa proposta di legge e ringrazio il primo firmatario, il Vicepresidente Celani.
Esprimo piena soddisfazione e orgoglio per la qualità della proposta e per gli obiettivi: abbattimento di ogni barriera comunicativa, condizioni di parità con gli altri cittadini, raggiungimento del pieno sviluppo della persona e sua piena inclusione sociale, rispetto delle scelte individuali e famigliari in merito alle modalità di comunicazione, ai percorsi educativi e agli ausili utilizzati, riconoscimento della lingua dei segni italiana (Lis) e della lingua dei segni italiana tattile (List), quali strumenti operativi essenziali per favorire un ambiente accessibile nella famiglia, nella scuola e nella comunità sociale, nonché promuoverne la diffusione, l'acquisizione ed anche l’uso.
Un argomento di cui mi sono fatto promotore, già nel settembre del 2018, con una mozione sulla piena accessibilità comunicativa delle persone non udenti alla vita collettiva, con la quale chiedevo il riconoscimento e utilizzo della lingua italiana dei segni nelle sedute dell'Assemblea legislativa e nelle iniziative pubbliche di maggior rilievo della Regione Marche.
Nella mozione richiamavo l'articolo 3, primo comma, della Costituzione italiana che recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzioni. E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona e l'effettiva partecipazione”; l'articolo 6 della Costituzione italiana che recita: “la Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche”, nonché la legge 104 del 1992, la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, adottata nel 2006 dall'Assemblea generale delle Nazioni unite, e ratificata nel 2009, la legge 18, tante normative che testimoniano che non si può non comunicare e una persona che può comunicare sicuramente può vivere meglio e deve vivere meglio. Relazione linguaggio, ecco perché la Lis e la List sono strumenti fondamentali per abilitare la comunicazione, come la parola.
Purtroppo sono moltissime nel mondo le malattie genetiche che presentano tra i loro sintomi l'assenza del linguaggio verbale, manca una legge nazionale e noi non possiamo girarci dall'altra parte.
Credo che sia un fatto molto grave che manchi una regia nazionale e se la sordità e i problemi di udito riguardano il 5% della popolazione mondiale, sono dati dell'organizzazione mondiale della sanità, significa che ci sono 360 milioni di persone con disabilità legata all'udito, con sordità e ipoacusia congenite e acquisite.
In Italia sono circa 1.700.000 le persone con deficit di vista e di udito, di queste 180.000 circa sono sordo-cieche, i minori che frequentano le scuole primarie e secondarie sono 9.855, dati 2015, e nella maggior parte dei casi si sommano ai deficit sensoriali anche altre disabilità, come disturbi del linguaggio, dell'apprendimento motori e intellettivi.
La proposta che oggi diventerà legge delle Marche abbatte quella che a tutti gli effetti è una barriera ingiusta, permettendoci di promuovere una diversa cultura della disabilità intesa non solo come problematica, ma come diversità che può diventare ricchezza, per questo sono importanti gli interventi in ambito scolastico.
L’articolo 3, l'accesso all'informazione, l’articolo 4, l'accesso ai servizi sanitari, l’articolo 5, gli interventi di sensibilizzazione formazione e formazione, articolo 6, e i finanziamenti messi a disposizione della Regione, si sommano agli interventi finanziati dall'Unione europea.
Una proposta che mette a valore l'esperienza anche della Città di Fermo, prima città italiana deaf friendly che attraverso il Presidente dell'Osservatorio nazionale della mediazione linguistica e culturale, direttore scientifico del progetto Fermo Learning siti dell'Unesco, porta avanti un grande progetto che si sta realizzando, ovvero creare un innovativo corso di laurea per interpreti della lingua dei segni italiana (Lis) inserito nel contesto di una città degli studi deaf friendly, cioè facilmente accessibile a studenti ed a persone sorde. Un traguardo che posiziona la nostra regione all'avanguardia nelle politiche di inclusione sociale, scolastica e di valorizzazione del territorio, come ho detto all'inizio, diversità che può diventare ricchezza.
Voglio ringraziare l’Ens provinciale e regionale per il lavoro concreto e socio-culturale che svolge e per l'opportunità data a me e all'intera Assemblea legislativa delle Marche perché ci ha fatto capire le difficoltà che le persone con disabilità sensoriale devono affrontare nel quotidiano e in ogni contesto, nel luogo di lavoro, in ospedale, nella scuola, e l'importanza vitale di poter comunicare tra loro e gli altri. Quello che ha ricordato prima il Consigliere Maggi è assolutamente vero, il fatto che gli insegnanti di sostegno nella scuola per le persone sorde non conoscono la Lis e, quindi sono di fatto inutili.
Vorrei ricordare un'altra cosa, nella tabella C del bilancio 2020 abbiamo previsto un contributo importante per l’Ente nazionale sordi delle Marche per 50.000 euro. Questo è bene che si sappia, facendo il riparto in base ai criteri della legge 24 del 1985, non dettati dalla Giunta, ma previsti dalla legge, che andrebbe assolutamente modificata, l'Associazione nazionale sordi delle Marche prendeva 133 euro di contributo rispetto ad un finanziamento, se non ricordo male, di 120.000 euro. Abbiamo previsto questo contributo straordinario per mettere nelle condizioni, gli anni prossimi, l'Ens di partecipare al riparto al pari degli altri, avendo la possibilità di avere dei dipendenti, dei costi da poter dimostrare ed anche un numero di associati, che è quello che è ed ovviamente non può essere modificato. Gli attuali criteri non permettono all’Ens di poter accedere ai contributi, come gli altri che hanno numeri ben più elevati, servizi e dipendenti, che possono portare a rendicontazione i costi ed avere quindi un sostegno più alto.
Il contributo straordinario che il Consiglio regionale delle Marche nel bilancio 2020 ha deliberato mette l’Ens al pari degli altri, almeno come punto di partenza, a partire dal 2020. Non è una cosa finalizzata a fare un favore a qualcuno, ma a mettere l'Ens nelle condizioni di poter accedere alle stesse condizioni degli altri.
Concludo dicendo che tanto c'è ancora da fare, ma oggi attraverso la Lis e la List stiamo dando la possibilità a tante persone di esercitare il diritto di chiedere e di spiegarsi, di fare dell’ironia, di creare poesie, di veicolare idee, concetti, intenzioni ed emozioni e, come ho detto all'inizio, comunicare dà la possibilità di vivere meglio a tutti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Anticipo il nostro voto favorevole a questo che è l'inizio di un percorso, un avvio che tenta di colmare una grandissima lacuna che è presente nella nostra società e anche qui nelle Marche.
Questa legge, come è già stato detto dai colleghi, non ha la pretesa di risolvere la problematica, dato lo scarso investimento, però se mai si inizia, mai ci si avvicina all'obiettivo.
Noi della Lega siamo a favore di questa proposta di legge perché dà attenzione soprattutto all'avvio di percorsi di inclusione e di sostegno all'inclusione e alla partecipazione, partendo dalla più giovane età, quindi dall'età scolastica. E' posta attenzione, questo lo dico anche da insegnante, anche alla formazione degli insegnanti, perché siano essi stessi facilitatori della comunicazione e non vedo cosa ci sia di meglio che creare condizioni che consentano ai bambini di comunicare fra loro, cosa senz'altro positiva.
Il mio auspicio è, l'ho detto già in passato, che anche le sedute del Consiglio regionale possano essere aperte, quantomeno sedute come quella odierna, sedute particolari, ed in occasione della Giornata del ricordo e della Giornata della memoria possa esserci anche un servizio di interprete nella lingua dei segni.
Un'osservazione vorrei farla al Consigliere Maggi, ho sentito prima che definiva il rappresentante delle associazioni sordo-cieche normale perché non evidenziava la sua disabilità, vorrei ricordare al Consigliere Maggi che anche le persone che hanno disabilità evidenti sono normali. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Provo anch'io fare qualche riflessione su questa legge che stiamo per approvare, non prima di aver ringraziato i colleghi che hanno con me condiviso questo percorso, soprattutto nella IV Commissione, quindi i due relatori, il Consigliere Micucci e la Consigliera Leonardi, il Presidente Volpini.
Nell'ambito di questo sistema c'era già la legge 104/1992, che in qualche modo prefigurava certi i percorsi, però noi siamo andati molto più nel profondo, in quanto non ci siamo soltanto fermati a fare dei progetti, come si faceva fino adesso, ma oggi abbiamo a disposizione una norma, qualcosa di cogente su cui poter lavorare.
Il Presidente Volpini ci ha lavorato moltissimo nelle audizioni e siamo usciti a contemperare le esigenze un po’ di tutti, anche delle famiglie, che vedevano il riconoscimento ufficiale della Lis come qualcosa che confinava in un angolo questi disabili. Non è così, perché nell'articolo 1 lasciamo una libera scelta, il libero arbitrio delle persone, di scegliere percorsi comunicativi completamente diversi.
Dopo tanti anni in cui si è lavorato soltanto con dei progetti specifici, avere oggi una legge credo che sia molto importante, perché ci sono delle disposizioni cogenti e penso che questo sia anche il primo passo per avere una società inclusiva dal punto di vista comunicativo.
Non so quanti di voi hanno visto la settimana scorsa quella trasmissione nazional-popolare più significativa d’Italia, il Festival di Sanremo, al di là del fatto che la Rai ha da tempo istituito un canale dedicato su Rai play alla comunicazione sordo-ciechi, ho apprezzato moltissimo la sensibilità di quel gruppo musicale, io non sono un rokkettaro, mi sembra si chiami Le Vibrazioni, che ha cantato con la lingua dei segni, oltre a cantare in italiano c'era il collega dietro che cantava nella lingua dei segni. Questo fatto, credetemi, girando un po’ per strada, è stato apprezzato moltissimo perché ha manifestato una grande sensibilità da questo punto di vista. Immaginate una famiglia in cui c'è un sordo quale soddisfazione vedere quella trasmissione tutti insieme perché anche la persona sorda ha potuto partecipare attivamente a quella situazione.
Siamo stati molto attenti, ho detto, nel lavorare su questa legge. Un aspetto molto significativo, che è venuto fuori durante l'elaborazione di questa normativa, è che non abbiamo mai adoperato nella legge il termine “non udente”, ma sordo, perché il termine “non udente” molto spesso non è apprezzato dal disabile. Non udente significa togliere qualcosa a qualcuno, è come dire che a qualcuno manca qualcosa, che ha un deficit, invece quella del sordo è una situazione oggettiva, una definizione che loro apprezzano molto di più. Questo è venuto fuori nelle discussioni che abbiamo avuto nel corso delle audizioni e abbiamo scoperto che il termine sordo sottolinea una caratteristica della persona, in modo oggettivo, a differenza di “non udente” che identifica una persona a cui manca qualcosa, che ha un aspetto mancante, un deficit. Siamo stati attenti anche a questo.
Ringrazio tutti i colleghi che hanno lavorato per raggiungere questo obiettivo. È chiaro che la lingua dei segni è la lingua della comunità sorda, non possiamo nasconderci che ci sono tante altre possibilità per comunicare, c'è il labiale, ci sono apparecchiature che possono essere utilizzate, ma la lingua della comunità sorda, da sempre, è la Lis, la lingua dei segni. E’ la lingua per oltre 72 milioni di persone sorde nel mondo ed è anche una fonte inestinguibile e grande di cultura perché rinforza tutti i percorsi di percezione. In qualche modo possiamo dire che questa legge aumenta anche la memoria visiva di chi la esercita, soprattutto nei ragazzini, impone di mantenere il contatto oculare e favorisce la capacità di concentrazione.
La lingua dei segni ha dietro di sé un background culturale del quale molto spesso non teniamo conto, proprio per questo motivo c'è da dire che l’Onu nel 2017 gli ha dedicato una giornata internazionale, una raccomandazione molto forte a tutti gli Stati affinché riconoscessero dal punto di vista istituzionale questa lingua, in modo da favorire l’accesso precoce all'apprendimento, perché uno dei problemi fondamentali è proprio questo, l'approccio precoce dell'apprendimento. Quindi noi dobbiamo lavorare e ci sarà l’opportunità, mi auguro, che gli ambiti in qualche modo lavorino molto bene in questo senso, è necessario che i bambini comincino in età precocissima, fin dall'asilo, a lavorare con la lingua dei segni.
A questo proposito vi racconto in 30 secondi un fatto mio personale, l'ho detto già in Commissione, mi sono appassionato a questa realtà perché da ragazzino, 5/6 anni, sotto casa mia c'era una sartoria gestita da una persona sordomuta, molto spesso mia madre mi lasciava con questo signore. Sapete benissimo che queste persone fanno comunità, per cui dentro si radunavano non soltanto per cucire ma anche per discutere insieme ed io ho iniziato a percepire questa grande sensibilità e quasi quasi ero diventato l'interprete per tutte le persone che andavano lì a misurare gli abiti e quando non c’ero io era un dramma perché non riuscivano a comunicare. Ho apprezzato tantissimo la capacità che hanno di leggere nelle persone che hanno davanti perché apprezzano le sfumature del viso, hanno un canale visivo, gestionale, che è impressionante, per cui grande sensibilità.
L'auspicio è che anche l'Italia sappia riconoscere ufficialmente la Lis e che si adegui alle risoluzioni, che sono già molto datate, 1988/1998 della Comunità europea e anche dell'Onu.
Una lingua fondamentale che integra in modo corretto le persone sorde e consente a loro pari opportunità di accesso alla comunicazione.
Andando nello specifico, è stato detto tanto per quanto riguarda il testo che abbiamo licenziato, è un testo significativo, ci sono gli articoli 1, 3, 4, 5, 6 e 7 che sono molto importanti.
L'articolo 1, comma 2, ad esempio, è un testo di grande civiltà perché recita: “La Regione nel rispetto delle scelte individuali e familiari in merito alla modalità di comunicazione”. Sfatiamo anche questo discorso perché all'inizio quando abbiamo cominciato a fare le audizioni sembrava che volessimo fare una legge che costringesse tutti i sordi ad utilizzare la lingua dei segni, relegandoli in un ghetto, non è così, c'è una libera scelta, l'abbiamo detto, ognuno può scegliere il labiale, però, pensateci un attimo, al Festival di Sanremo se chi stava dietro avesse cantato con il labiale, cosa avrebbe capito chi stava dall’altra parte? Nulla, quindi, il labiale può essere usato in determinate condizioni, ognuno può fare la propria scelta, ma quella dei segni è la lingua ufficiale della comunità sorda.
L'articolo 3 è significativo perché rafforza il percorso di cui ha parlato il Consigliere Maggi, riguarda l'assistenza scolastica ed in pratica definisce ancora meglio il percorso e la qualifica di assistente alla comunicazione. Se quei pochi soldi che abbiamo messo saranno destinati a individuare degli assistenti alla comunicazione, per eliminare quei problemi evidenziati dal Consigliere Maggi, già sarebbe tanto, poi noi ci auguriamo che nei prossimi bilanci chi ci sarà saprà corroborare questa legge.
Altro articolo importante è quello che riguarda l'accesso all'informazione, che abbiamo declinato nel modo giusto, stabilendo anche quello che deve fare la Regione affinché ci sia questa perfetta integrazione. Cominciamo a fare delle convenzioni con la Rai, con le televisioni private, soprattutto, cerchiamo in qualche modo, in ogni iniziativa che andiamo a fare, di prevedere l'interprete della lingua dei segni. A questo proposito dico una cosa che mi hanno fatto notare in Commissione, ne abbiamo parlato quasi vergognandoci insieme al Presidente Volpini, quando abbiamo fatto le audizioni non ci siamo preoccupati di chiamare l'interprete, fortuna che l’Ens è arrivata con il suo. Dobbiamo dirlo, abbiamo fatto le audizioni senza preoccuparci che ci fosse l’interprete, questo per dire quante situazioni ci sono di questo tipo. Mi auguro che dopo questa legge la sensibilità possa arrivare a definire il tutto nel modo migliore.
L'accesso ai servizi sanitari, di cui ha parlato la Consigliera Leonardi, in particolare abbiamo acceso un focus sui servizi deputati alla gestione dell'emergenza/urgenza, anche qui chiamo in causa gli Ambiti che possono fare tanto perché la formazione del sistema interpretariato è molto importante e nel territorio regionale dovremmo avere più interpreti. Mi auguro che ogni Ambito territoriale abbia uno o più interpreti da mettere a disposizione per i singoli Comuni e per tutte le altre occasioni che si possono verificare nell'arco della vita, nell'arco della vita civile e sociale.
Chiudo ringraziano di nuovo il Consiglio per la volontà che ha avuto nel chiudere questa legge il prima possibile, prima della fine della legislatura, perché credo che sia un segnale importante. Ripeto, molto spesso lavoriamo con dei progetti finalizzati a determinate situazioni, ma qui siamo andati ben oltre perché abbiamo codificato un percorso attraverso una norma, attraverso una legge. Dovremmo lavorare anche su altre disabilità per avere una società perfettamente integrata, non soltanto per la comunicazione, ma anche per la motorietà, ad esempio, per quanto riguarda i ciechi ed il mondo delle persone svantaggiate. Grazie.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.

Articolo 1.
Sub emendamento 1/1/1 a firma dei Consiglieri Micucci, Celani, Volpini, Giancarli. Lo pongo in votazione

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 1/1 a firma della IV Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 1, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2.
Emendamento 2/1 a firma della IV Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3.
Emendamento 3/1 a firma della IV Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 3/2 a firma della IV Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6.
Emendamento 6/1 a firma della IV Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7.
Emendamento 7/1 a firma della IV Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 7/2 a firma della IV Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8. Soppresso.

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 263, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Interrogazione n. 939 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Fabbri, Giorgini
“L.R. n. 13 del 17 giugno 2013, Consorzio di bonifica delle Marche – Segnalazioni in merito alle prossime elezioni di rinnovo degli organi consortili”

Interrogazione n. 943 - a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Zaffiri
“Elezioni per il rinnovo dei componenti dell’Assemblea del Consorzio di bonifica delle Marche”
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le interrogazioni a risposta immediata n. 939 dei Consiglieri Fabbri, Giorgini e n. 943 del Consigliere Zaffiri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Per rispondere agli interroganti e per poter chiarire la questione è necessario rimandare alla legge regionale n. 13/2013 istitutiva del Consorzio di bonifica, la quale stabilisce:
- all'articolo 5, comma 1, il Consorzio di Bonifica delle Marche è: "ente pubblico economico di natura associativa dotato di autonomia statutaria, funzionale e contabile, che opera secondo criteri di efficienza, efficacia, economicità ed equilibrio di bilancio." Mentre al comma 2, dispone che: "Il Consorzio è soggetto alla vigilanza della Regione, secondo quanto previsto dalla legge regionale 18 maggio 2004, n. 13 (Norme concernenti le agenzie, gli enti dipendenti e le aziende operanti in materia di competenza regionale)";
- all'articolo 9 vengono individuate inoltre le modalità di elezione dei membri dell'Assemblea del Comprensorio e del Consorzio precisando, al comma 1, che l'elezione dei componenti dell'Assemblea del Comprensorio, di cui al precedente articolo 8, lettere a) e b), è indetta dal Presidente del Consorzio di Bonifica delle Marche.
Inoltre la Sezione I dello Statuto consortile, dall'articolo 8 all'articolo 21, disciplina nel dettaglio la procedura elettorale così come stabilito dagli articoli 6, comma 6, lettera a) e 7, comma 2, della legge regionale n. 13/2013.
Dalle premesse considerazioni emerge pertanto che:
- il Consorzio di Bonifica delle Marche è dotato di autonomia statutaria;
- la Regione esercita la vigilanza sul medesimo ai sensi della legge regionale n. 13 del 18 maggio 2004 limitatamente agli atti di bilancio, dello Statuto e dei regolamenti, oltre agli atti di variazione delle piante organiche e di assunzione del personale ai sensi dell'articolo 5, comma 2, legge regionale n. 13/2004, senza intervenire nel procedimento elettorale;
- nel procedimento elettorale, la Regione interviene:
✓ per la nomina, con decreto del Presidente della Giunta regionale, dei membri designati dalle associazioni ambientaliste, ai sensi del combinato disposto dell'articolo 8, comma 1, lettera d) della legge regionale 13/2013 e dell'articolo 10, comma 8, dello Statuto del Consorzio;
✓ per la deliberazione di Giunta regionale, al termine delle operazioni di voto, qualora la struttura organizzativa in materia di elezioni regionali, abbia istruito eventuali ricorsi pervenuti, ai sensi dell'articolo 9, comma 8;
✓ e per la proclamazione degli eletti, con decreto del Presidente della Giunta regionale, ai sensi dell'articolo 9, comma 9 della legge regionale n. 13/2013;
- la procedura elettorale, per quanto rinvenibile dagli atti pubblicati nel sito ufficiale del Consorzio appare rispondere alle disposizioni statutarie.
Nel dettaglio:
- con delibera del Consiglio di Amministrazione n. 421 del 30 settembre 2019 è stato approvato l'elenco provvisorio degli aventi diritto al voto;
-con delibera dell'Assemblea del Consorzio n. 15 del 30 settembre 2019 è stato convocato il corpo elettorale per il rinnovo dei componenti dell'Assemblea di cui all'articolo 8, comma 1, lettere a) e b) della legge regionale 13/2013 e conseguentemente è stato pubblicato e depositato l'elenco provvisorio degli aventi diritto al voto (pubblicato il 7 ottobre 2019);
- con delibera del Consiglio di Amministrazione n. 450 del 2 dicembre 2019, tra l'altro, sono stati esaminati i reclami contro le risultanze dell'elenco provvisorio degli aventi diritto al voto ed approvato l'elenco definitivo degli aventi diritto al voto;
- con delibera del Presidente n. 166 del 9 gennaio 2020 è stata conferita delega al Direttore, per le attività di verifica formale inerenti la regolarità della presentazione delle liste e conseguenti disposizioni operative;
- con la delibera del Consiglio di Amministrazione n. 451 del 27 gennaio 2020 sono stati approvati i verbali del Direttore del Consorzio di Bonifica del 20 gennaio 2020 e del 23 gennaio 2020, relativi alle attività di verifica formale inerenti la regolarità della presentazione delle liste per il rinnovo dei componenti dell'Assemblea del Consorzio di Bonifica delle Marche di cui all'articolo 8, comma 1, lettere a) e b) della legge regionale n. 13/2013 ed è stato dato atto che il procedimento elettorale per il rinnovo dei componenti dell'Assemblea del comprensorio di cui all'articolo. 8 comma 1, lettere a) e b) della legge regionale n. 13/2013, si è concluso in data 27 gennaio 2020, stante la formazione di una lista unitaria come previsto dall'articolo 16 comma 2 dello Statuto consortile.
In relazione alla successiva interrogazione n. 943/2020, ad iniziativa del Consigliere Zaffiri su "Elezioni per il rinnovo dei componenti dell'Assemblea del Consorzio di Bonifica delle Marche", si ribadisce quanto sopra esposto rilevando che nella delibera del Consiglio di Amministrazione n. 451/2020 sopracitata, sono stati approvati e fatti propri i verbali relativi alla verifica delle procedure elettorali concernenti la presentazione delle liste e le motivazioni delle esclusioni, come anche la valutazione sui ricorsi.
Per tutto quanto sopra esposto si rinvia alla disposizione dell'articolo 9, comma 8 della legge regionale n. 13/2013, istitutiva del Consorzio di Bonifica delle Marche, che disciplina tempi e modalità di presentazione e valutazione dei ricorsi avverso il procedimento elettorale come di seguito citato: "I ricorsi avverso i risultati delle operazioni elettorali sono presentati, entro quindici giorni dalla data di pubblicazione all'albo consortile, alla struttura organizzativa regionale competente in materia di elezioni regionali. La Giunta regionale delibera sui ricorsi entro sessanta giorni dalla presentazione. La Giunta regionale può altresì disporre d'ufficio l'eventuale annullamento delle elezioni”. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Assessore Sciapichetti, la domanda dell'interrogazione, che ho posto con il Consigliere Giorgini, era di verificare e approfondire la veridicità delle segnalazioni pervenute, perché siamo stati tempestati di mail, ma non ha risposto.
Voglio fare una puntualizzazione politica perché queste sono interrogazioni che devono avere una risposta politica.
Abbiamo aperto questa legislatura ad ottobre 2015, in cui chiedevamo in una mozione se era lecito o meno chiedere i contributi che il Consorzio stava richiedendo per quegli anni, è passata l'intera legislatura e ancora siamo al punto di partenza.
Le attività di bonifica devono certificare un incremento del valore fondiario, però le azioni fatte non sempre possono essere catalogate all'interno di questa definizione di bonifica, quindi, anche in sede delle azioni successive e anche in sede di modifica della normativa relativa al Consorzio di bonifica, ho espresso la necessità di cambiare strumentazione, dato che sono cinque anni, la materia non è chiara e il controllo della Regione non sembra sufficiente. Cambiare lo strumento per la mitigazione del rischio e magari procedere alla costituzione di un'agenzia, perché se questo strumento dà adito a così tante perplessità, ricorsi, e la Regione deve sempre rincorrere le polemiche più o meno giuste che sono sorte in questi 5 anni, bisognerà prima o poi avere il coraggio di tagliare la testa al toro, come si dice, e risolvere il problema dalla base.
Effettivamente il Consorzio, nel bene e nel male, è stato utilizzato dalla Regione per fare una molteplicità di azioni, alcune chiaramente anche utili, allora, togliamo dal banco della discussione tecnica e politica tutte le attività che possono creare contenzioso, questo per procedere ad un'attività più tranquilla anche da parte della Regione, riformuliamo la normativa, cambiamo lo strumento per fare la mitigazione del rischio idrogeologico. Se proseguiamo così non ne veniamo fuori, come Regione non ne venite fuori. Ormai ho finito il mio mandato e cinque anni sono passati invano su questa cosa, mi dispiace.
Sollecito di nuovo la Giunta a fare chiarezza su queste cose, per rendere agibile e più efficace questo strumento, altrimenti non si risolverà mai un problema.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Come al solito la Giunta non risponde alle interrogazioni perché la questione è che sono state escluse determinate liste dalla graduatoria e le persone inserite nell'elenco che il Consorzio ha emanato ... Non può essere che il Consorzio approva una lista di persone che possono partecipare e se queste non sono amici degli amici ... la Regione protegge su questo aspetto il Consorzio ...
Assessore, so quello che dico, lei non si preoccupi. Questa è una situazione che voi non avete voluto mai affrontare e ancora vengono fatte cose non trasparenti riguardanti la proceduta elettorale.
L’altra domanda è: se uno non è proprietario di nessun terreno e non ha terra in giro per la Regione è inserito nell'elenco e partecipa all'elezione? Anche a questo non è stato risposto.
La Regione è complice del Consorzio, perché lei ha detto “vigilanza della Regione”, se c’è la vigilanza della Regione perché non è intervenuta e perché non interviene su una gabella che annualmente i cittadini marchigiani devono pagare anche se non vengono fatti i lavori nel loro territorio? Questo è un aspetto, allora, complice della gabella, complice di una legge sul Consorzio - non so chi l'ha voluta, penso che sia stato il Partito Democratico perché è stata fatta nella precedente legislatura, perché andava a sopperire ad una legge nazionale - la norma regionale ha creato migliaia di imposizioni, di discussioni perché c'è chi si sente defraudato da questa tassa iniqua.
La situazione più brutta riguarda le elezioni, dopo che sono state fatte le interrogazioni, c'è stata una risposta della Giunta, ma ancora c'è un velo di nebbia più che pesante perché non si vede come sono avvenute. E' inutile che dite in base allo Statuto o al Regolamento, io vorrei sapere se le tre liste, queste qua, che sono state escluse ..., c'erano persone che si sono candidate, erano nelle liste e sono rimaste escluse.
Voglio anche sapere, anche a questo non è stato risposto, se qualcuno, che rappresenta il Consorzio e non è proprietario di terra, può partecipare alle elezioni e mettersi in lista. Queste dovevano essere le risposte, così si dà trasparenza, così si dà un'immagine ai marchigiani, ma questa Giunta tenta ancora di proteggere il Consorzio e noi non capiamo il perché.
Il Consigliere Fabbri ha detto giustamente che avete utilizzato questo ente per dare un contributo di lavoro, una prestazione sul territorio, allora vuol dire che non è una cosa disgiunta dalla Regione, è una vostra creatura che avete costruito con il Partito Democratico nella precedente legislatura ed ancora oggi c'è omertà, non c'è trasparenza e non si capisce cosa stia accadendo all'interno del Consorzio, che questa maggioranza sta proteggendo.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

Interrogazione n. 942 - a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
“Iniziative a salvaguardia dei dipendenti degli stabilimenti marchigiani della Whirlpool”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 942 - a risposta immediata - del Consigliere Giancarli.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Bravi.

Loretta BRAVI. Grazie Presidente. In data 29 gennaio 2020 si è riunito al Ministero dello sviluppo economico il tavolo di confronto sulla Whirpool presieduto dal Ministro a cui hanno partecipato le organizzazioni sindacali di categoria.
Nell'occasione l'amministratore delegato di Wihirpool ha confermato di voler abbandonare definitivamente il sito produttivo di Napoli, in quanto lo stabilimento campano perde 20 milioni di euro l'anno. L'azienda ha ribadito che l'unica soluzione per garantire l'occupazione nel sito di Napoli è la riconversione industriale, ma allo stesso modo, di non aver mai disdettato l'accordo del 25 ottobre 2018. La mediazione governativa è riuscita a spostare il termine della chiusura al 31 ottobre 2020.
Le organizzazioni sindacali hanno dichiarato lo stato di agitazione proclamando 16 ere di sciopero di tutto il Gruppo.
Considerando l'andamento della vertenza Whirlpool e dando seguito alle indicazioni nazionali, anche la Rsu dello stabilimento di Melano a Fabriano, ha proclamato per il 31 gennaio lo sciopero generale di 8 ore.
Della situazione fabrianese si è parlato nell'ultimo tavolo territoriale tra azienda e sindacati in vista della scadenza, prevista per il prossimo 5 aprile, dei contratti di solidarietà per i circa 600 impiegati.
Nella vertenza Whirlpool, le sorti dello stabilimento di Napoli mettono in secondo piano qualsiasi altra questione relativa ai siti produttivi marchigiani e alla sede impiegatizia di Fabriano. Ma per la prima volta, ufficialmente, si è fatto cenno della problematica legata alla sede impiegatizia di Fabriano del settore ricerca e sviluppo della fase “lavaggio”.
Ad ogni modo, fonti sindacali - nonché la nostra presenza al Mise - riferiscono che al momento, la situazione degli stabilimenti di Melano a Fabriano, non presentano problematiche occupazionali particolarmente rilevanti e urgenti.
Per lo stabilimento di Comunanza non dovrebbero esserci ripercussioni dovute alla chiusura dello stabilimento di Napoli. Questo ce lo hanno anche ribadito i responsabili della Wihirpool al Presidente ed a me.
La produzione del 2019 è stata inferiore alle attese, la struttura commerciale è inadeguata. Complessivamente, pur non rilevando problematiche attuali, le maestranze vivono in un continuo stato di incertezza caratterizzato da preoccupazioni sulle scelte future che potrà fare ancora la multinazionale americana, pur avendo sottoscritto accordi impegnativi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Assessore, la Whirlpool riconferma la validità dell'accordo, la Whirlpool chiude lo stabilimento di Napoli.
Sono consapevole della grande attenzione che le organizzazioni sindacali, tutte, stanno prestando e con cui stanno seguendo questa vertenza, quindi anche con una notevole, e per fortuna, capacità di mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo.
Non voglio entrare nel merito della parte che stanno seguendo con attenzione, con capacità, le organizzazioni sindacali e degli incontri organizzazioni sindacali/azienda, ma cerco da Consigliere regionale di dire, sollecitare, proporre quello che a mio avviso dovrebbe essere il ruolo delle istituzioni.
Ho visto, ad esempio, che il Presidente Ceriscioli, alcuni giorni fa, ha inviato una lettera al Ministero firmata congiuntamente con la Presidente della Regione Umbria e al di là di quello che diceva il Consigliere Zura Puntaroni nella scorsa seduta del Consiglio, le collaborazioni con l'Umbria ci sono e dovranno essere sempre di più, perché siamo vicini, quindi a me ha fatto piacere quella lettera a firma congiunta dei due Presidenti rispetto alla vertenza della J&P.
La mancanza di lavoro, Assessore, lei sa benissimo, anche per la sua sensibilità culturale, che è una mancanza di giustizia sociale, di solidarietà, io dico che è anche assenza di libertà. Da anni, purtroppo, assistiamo a lunghe crisi, lavoro ce n'è poco, a volte è povero, a volte è precario, quindi credo che per quello che riguarda l'area della provincia di Ancona ..., che non è soltanto la provincia di Ancona, perché poi c’è Comunanza anche se, per fortuna, sembra che rispetto a questa situazione possa stare un po' più tranquilla.
Non mi riferisco soltanto alla Whirlpool, ma penso anche alle altre aziende, prima citavo la J&P, ma ce ne sono state altre, penso alla Tecnowind e potrei citare anche altre aziende che lei ben conosce, tra l'altro queste stesse aziende occupano i cittadini marchigiani, i cittadini della regione Umbria, i cittadini che vengono dal nord della regione Marche, vengono dal centro, dal sud, voglio dire è un'area molto vasta. Ricordo che con l'allora Consigliere Sciapichetti cercammo di inserire alcuni comuni dentro l'accordo di programma per le aree colpite dalla crisi della Antonio Merloni.
Penso che sia un ragionamento che tocca in profondità alcune industrie marchigiane, alcune significative industrie marchigiane, non soltanto perché siamo, come in questo caso, in una dimensione multinazionale, ma oramai siamo in una dimensione mondo, quindi, dentro questo quadro credo che con la nostra concretezza dovremmo in qualche modo ...
Ho visto, ad esempio, in questi giorni, non so se forse c'era anche lei Assessore, che è venuto un eminente professore, ci sono rapporti di collaborazione con l'Emilia-Romagna, che ha fatto parlare molto di sè, non soltanto per le vicende di carattere economico-sociale, ma anche per quelle politiche, però lì è stato fatto un bel patto per il lavoro.
Credo che, non solo per la legislatura che si chiude, ma anche per chi si candiderà, spero che molti colleghi rimarranno in quest'Aula, sia necessario andare ad una vertenza organica, una vertenza del territorio, una vertenza dell'industria. Su Fabriano la legislatura si sta chiudendo, ma credo che siamo rimasti ancora ancorati all'accordo di programma delle aree colpite dalla crisi della Antonio Merloni, quando invece dovremmo compiere, a mio avviso, un salto di qualità negli strumenti, sempre più incisivi, che dovremmo avere a nostra disposizione e dichiarare l'area di crisi industriale complessa.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Bravi.

Loretta BRAVI. Vorrei dire al Consigliere Giancarli che lo ringrazio l’aggiunta finale che ha fatto e che si sta lavorando molto con Fabriano anche sul fronte della formazione, dell'innovazione, dello sviluppo, perché ci sono dei giovani molto sensibili a questo argomento.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Ci sono due interrogazioni ed anche per liberare l’Assessore Bravi, chiedo di anticiparle.

PRESIDENTE. La Conferenza dei capigruppo aveva deciso di fare prima le mozioni, ma se non ci sono obiezioni da parte dell’Aula, facciamo le interrogazioni.

Interrogazione n. 936
ad iniziativa del Consigliere Biancani
“Efficacia del sistema della formazione, in particolare nel settore della meccanica”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 936 del Consigliere Biancani.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Bravi.

Loretta BRAVI. Ringrazio il Consigliere Biancani per questa interrogazione che mi permette di aggiornare il Consiglio sugli ultimi avvisi e sull'ultimo progetto relativo alla formazione, quindi lo ringrazio doppiamente.
La formazione professionale riveste un ruolo fondamentale per la crescita del sistema produttivo e per offrire ai cittadini maggiori opportunità di lavoro. Nel primo semestre dell'anno 2020 verranno attivati due principali interventi volti a dare una risposta alle esigenze formative delle imprese, lo scopo è quello che ci è stato chiesto: andare verso le imprese e una formazione mirata:
1) con decreto dirigenziale n. 70 del 30 gennaio 2020 è già stato emanato un avviso pubblico per l'assegnazione di lotti di ore di formazione per un importo di 6.000.000 di euro (risorse Fse) per finanziare le attività formative che rilasciano qualificazioni o singole unità di competenza del Repertorio regionale dei profili professionali. Le attività formative finanziabili sono suddivise in due filoni:
- formazione permanente rivolta sia ad occupati che disoccupati (4.500.000 euro);
- formazione per l'inclusione attiva rivolta a soggetti con disabilità ai sensi della legge 68/99 (1.500.000 euro).
Al fine di facilitare l'incontro della domanda e dell'offerta di lavoro l'effettivo fabbisogno formativo verrà rilevato dai Centri per l'impiego e dai Servizi territoriali per la formazione insieme alle imprese e alle loro Associazioni. Ricordo l'ottimo funzionamento per ora dei servizi territoriali di Jesi, Vallefoglia, Tolentino e San Benedetto del Tronto dove riusciamo ad avere intorno oltre alle scuole tutte le aziende e gli stakeholder di cui ci riempiamo sempre la bocca.
Con il suddetto avviso pubblico sarà possibile individuare raggruppamenti di agenzie formative alle quali assegnare i corsi di formazione di cui necessitano le imprese: sarà possibile finanziare corsi inerenti il settore della meccanica, quali: tornitori, fresatori e altre professionalità specifiche, fermo restando che ormai è considerazione di tutti che facciamo fatica a trovare nel settore della meccanica le figure più semplici ed umili, vanno vuoti i bandi perché non abbiamo i saldatori, quindi non è che non facciamo i bandi, non ci sono le persone che vogliono farlo.
La progettazione formativa avverrà di concerto tra gli enti di formazione e le singole imprese al fine di intercettare con precisione quali competenze dovranno possedere i corsisti al termine del percorso formativo.
2) E' in programma l'emanazione di un avviso pubblico finalizzato a rendere disponibile un'offerta formativa che permetta a lavoratori e imprenditori l'acquisizione delle conoscenze e delle competenze necessarie per anticipare e accompagnare i processi di innovazione e di sviluppo delle imprese localizzate nella regione Marche. All'attuazione dell'avviso pubblico si provvederà con le risorse Fse per un importo di 3.000.000 di euro suddivisi in più linee di finanziamento riferite alla tipologia di progetti formativi seguenti:
• progetti aziendali, elaborati sulla base delle esigenze formative di una singola impresa;
• progetti interaziendali, elaborati sulla base delle esigenze formative omogenee di almeno 3 imprese;
• progetti di Academy aziendali - e ci tengo molto perché questa è una novità assoluta - elaborati sulla base delle esigenze formative di imprese con un significativo dimensionamento individuato nel numero di occupati pari o superiore a 50 unità - non mi dilungo perché il bando l’avrete visto tutti, il primo bando andava a coprire chi è piccolo, chi non arriva con il fatturato e chi non ha quelle persone lì - e si articoleranno, principalmente, in tre tipologie:
a) formazione di mestiere - anche questa molto difficile accostare un ragazzo ad un artigiano è un’impresa ardua - ossia la formazione dedicata all'apprendimento del know-how produttivo del settore di riferimento;
b) formazione di vendita, ossia la formazione che si rivolge allo staff di vendita finalizzata a rafforzare le competenze manageriali e professionali e la conoscenza del prodotto;
c) formazione manageriale, ossia la formazione finalizzata a potenziare gli ambiti relazionali e comportamentali, quel capitale umano di cui si parla tanto che è la persona.
Aggiungo una cosa fondamentale, ci sono i 20 dottorati innovativi sui cluster marchigiani, tutti offerti dalla Regione e l’azienda e l’Università non mettono un euro, costano 75.000 euro a ragazzo, quindi fate 75 x 20. Siamo molto contenti perché sono dottorati vanno verso l’assunzione, non verso un dottorato teoretico, perché quello se lo fanno a casa per conto loro, vanno verso un dottorato lavorativo, vanno verso le aziende.
Un’altra cosa che qui non c’è e che trovo molto importante sono le borse per i laureati, che li accompagnano al lavoro e all’assunzione. C'è poi un altro progetto che sta per uscire, che si chiama “torno subito”, le aziende individuano delle persone formate, noi le mandiamo all’estero, le formiamo, l’unica cosa è che al loro ritorno l’azienda le deve assumere e c’è anche un incentivo all’assunzione. Spero funzioni perché è una gran cosa, almeno com'è costruita, soprattutto l’hanno chiesta i giovani, non gli adulti, e questo mi fa piacere. Sul settore della meccanica c’è dell’altro rispetto alla risposta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Vorrei ringraziare l'Assessore Bravi, che mi ha dato una risposta molto completa.
Riconosco il grande lavoro fatto in questi anni.
Grazie per la risposta è una buona opportunità per le tante imprese che ho avuto modo di incontrare e molte mi hanno evidenziato il fatto che non riescono ad aumentare il fatturato, non riescono a prendere nuovo lavoro perché manca la manodopera. Noi dobbiamo fare di tutto, come stiamo facendo, per riuscire a formare le persone, in maniera tale da poter garantire alle imprese la manodopera per prendere nuove commesse ed aumentare i fatturati, immettendo più risorse nel nostro territorio.
Grazie anche al Vicepresidente Minardi che mi ha consentito di fare questa interrogazione.

Interrogazione n. 941
ad iniziativa della Consigliera Pergolesi
“Bimba muore prima di venire alla luce, dramma al Salesi”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 941 della Consigliera Pergolesi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Rispondo per conto del Presidente Ceriscioli, in merito all’interrogazione si riferisce quanto segue.
L'evento morte fetale durante una gravidanza avanzata è una circostanza drammatica, relativamente rara (il tasso in Italia è di 3.3 per 1000 gravidanze, secondo un articolo pubblicato sul Lancet nel 2018) che può avere cause materne, placentari, fetali oppure genetiche. Tale evento non rientra tra i 16 classificati come "evento sentinella", per i quali sono previsti una specifica procedura di segnalazione nel sistema informativo ministeriale Simes e un successivo obbligo di approfondimento delle cause e di identificazione di azioni di miglioramento.
Data la gravità e la drammaticità di un evento come quello avvenuto al Salesi, il Centro regionale per la gestione del rischio clinico delle Marche, istituito con delibera di Giunta regionale n. 1093/2018, ha ritenuto comunque di annoverare anche questa tipologia di eventi tra quelli meritevoli di una approfondita analisi. A tale riguardo è stata predisposta una specifica scheda di segnalazione, da compilare a cura del risk manager dell'azienda in cui si è verificato il fatto, i cui contenuti saranno oggetto di un Audit regionale per approfondire, con la presenza dei professionisti, le possibili cause della morte fetale e per individuare azioni di miglioramento finalizzate a prevenire situazioni analoghe.
Altre azioni sono state da tempo intraprese dalla Regione nell'ambito della sicurezza del percorso nascita. In particolare la Regione effettua un monitoraggio annuale della produzione e della implementazione di procedure inerenti le due Raccomandazioni ministeriali sulla sicurezza nel percorso nascita, oggetto di specifica sorveglianza: la Raccomandazione numero 6 (Prevenzione della morte materna o malattia grave correlata al travaglio e/o parto) e la Raccomandazione numero 16 (Prevenzione della morte o disabilità permanente in neonato sano di peso inferiore a 2500 grammi non correlata a malattia congenita).
Inoltre è stato effettuato, nei mesi di novembre e dicembre 2019, un Audit documentale su tutti i Punti nascita della Regione Marche per valutarne la rispondenza ai requisiti strutturali, organizzativi e di sicurezza previsti dalla normativa nazionale e regionale vigente. A tale riguardo l'Azienda ospedaliera di Ancona, sede di un Punto Nascita di secondo livello, ha presentato un cronoprogramma per l'adeguamento agli standard specifici. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Premetto che la mia interrogazione voleva accendere un focus sulla questione, visto che me ne ero già occupata quando ci fu la tragedia nell'ospedale Marche nord quattro anni orsono. Anche lì ci furono dei rimpalli della neo mamma che portarono poi a un evento importante come la nascita di un bambino morto e anche lì i familiari, giustamente, chiesero giustizia e chiarezza.
La mia interrogazione verte in questo senso, dare supporto ai familiari ed in qualche modo dare un senso di sicurezza per un'azione forte e concreta.
Rispondermi che il Salesi si sta adeguando con un cronoprogramma a quelli che sono i dispositivi e i dettami della norma nazionale, anche dal punto vista organizzativo, secondo me, non è un buon segnale, forse andrebbe acceso un focus, sono rimasti pochi mesi alla fine mandato, ma almeno su questo aspetto cerchiamo di essere meno politici e più umani. Grazie.

Interrogazione n. 934
ad iniziativa del Consigliere Marconi
“Situazione di degrado dell'immobile di proprietà regionale sito in piazzale Beniamino Gigli a Recanati (N.C.E.U.F 123, Part. 94, B/6 - F. 123 Part. 94 Ente urbano)”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 934 del Consigliere Marconi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Con l'interrogazione di cui all'oggetto, premesso lo stato di degrado in cui versa l'immobile di proprietà regionale sito in Piazzale Beniamino Gigli a Recanati, si chiede di conoscere:
1) se si provvederà a realizzare i lavori minimi di messa in sicurezza atti anche a rendere più appetibile l'acquisto da parte di privati;
2) se si intende valutare la possibilità, in attesa di realizzare l'eventuale vendita, di concordare con il Comune di Recanati un utilizzo a fini culturali-turistici della struttura, previa messa in sicurezza dello stabile.
Nel merito deve farsi preliminarmente presente che per l'immobile sono già state esperite, nel corso del 2016, procedure di asta andate deserte. Tali procedure erano basate su una perizia di stima effettuata nel 2015 che concludeva per un valore di mercato del bene pari a 663.870 euro.
In ragione del tempo trascorso e degli effetti della nota crisi del mercato immobiliare, il bene è stato recentemente nuovamente sottoposto a perizia di stima da parte della Posizione di funzione tutela del territorio di Ancona e gestione del patrimonio che con nota 6 dicembre 2019 ha fatto conoscere l'esito della nuova valutazione pari a 334.000 euro.
In ragione di tale nuova valutazione e anche del fatto che la Soprintendenza ai beni culturali, con nota 24 settembre 2018, ha comunicato l'assenza di interesse culturale per l'immobile di che trattasi, con conseguente caduta di tutta una serie di vincoli che potevano rappresentare altrettanti elementi ostativi all'acquisto del bene da parte di privati, il Servizio risorse finanziarie e bilancio con proprio decreto 14 gennaio 2020 n. 5, ha indetto, ai sensi dell'articolo 6 del Regolamento regionale n. 4/2015, una nuova serie di tre aste aventi come base iniziale l'importo della nuova stima pari a 334.000 euro.
La prima scadenza per la presentazione delle offerte è fissata per il 6 febbraio 2020 e, nel caso non si possa procedere ad aggiudicazione, per il 20 febbraio 2020 (2° tentativo) e per il 5 marzo 2020 (3° tentativo).
Per quanto sopra esposto, allo stato attuale, almeno fino alla verifica dell'esito delle procedure di cui sopra, non si ritiene né utile né conveniente effettuare interventi di qualsiasi tipo che esporrebbero l'Amministrazione regionale a spese del tutto ingiustificabili.
Per gli stessi motivi, allo stato attuale, non è valutabile nemmeno alcuna ipotesi di riadattamento dello stabile per un utilizzo a fini istituzionali della Regione o del Comune di Recanati che, peraltro, non ha avanzato alcuna richiesta di tal genere e che, comunque, implicherebbe la previsione di una spesa per ristrutturazione pari ad alcune centinaia di migliaia di euro. Tale intervento di ristrutturazione, attualmente, non è contemplato né sul bilancio, né sul piano triennale delle opere pubbliche della Regione.
Mi corre l’obbligo, Consigliere Marconi, di dirle che immediatamente appresa la notizia dell'interrogazione, con un po' di ritardo rispetto a quando è stata presentata, in data 21 gennaio 2020 ho inviato una mail ai servizi competenti in cui testualmente scrivevo: “Letta l'interrogazione, letta e preso atto della risposta trasmessa dal competente ufficio, qualora risponda a verità che sia necessario evitare il pericolo di danni a cose e persone, si dispone che il competente servizio adotti i necessari provvedimenti per la messa in sicurezza dell’immobile, in modo tale da scongiurare che le condizioni dello stesso possano arrecare pregiudizio a persone o a cose (ovviamente non potevo non farlo). Con l'occasione si dispone che venga effettuata dal servizio competente una ricognizione di tutto il patrimonio disponibile e indisponibile gestito direttamente dalla Regione Marche, con l’eventuale conseguente adozione di tutti i necessari provvedimenti per la messa in sicurezza degli immobili e rimuovere le sussistenti situazioni di pericolo e di danni a persone o cose". L'occasione dell'interrogazione, e voglio ringraziare il Consigliere Marconi per questo, mi ha consegnato la responsabilità di inviare una disposizione per rimuovere eventuali situazioni di pericolo per persone e cose laddove sussistenti.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. La replica sarà molto semplice e breve.
Ringrazio la Giunta, gli uffici, l’Assessore, perché dal 16 gennaio abbiamo già una risposta, giusto un mese.
Le date di tutte le aste ci confermano che l’immobile è invendibile, questa è la vera questione, Assessore, che volevo sollevare. So di vari privati che nel tempo erano stati interessati, ma ragionavano di interventi a costo zero, considerato che la stima - quella che conosco io – per la sistemazione dell’immobile è di almeno 1 milione. C'è da dire che il terremoto non ha creato grossi problemi, l'immobile è a ridosso delle mura cittadine, quindi fa da terrapieno rispetto a un terreno che in altri punti si è mosso, la famosa frana che parte dal Colle dell’Infinito ed arriva fino al centro storico, fino a Piazza Giacomo Leopardi, è chiaro che non è un punto tranquillo, anche perché più di una volta ci sono stati cedimenti del terreno, però devo dire che con il terremoto, fatti tutti i sopralluoghi, l’immobile non ha manifestato crepe, né aggravamenti.
La vera questione, gliela segnalo Assessore, avendo già fatto questa avvertenza, questo è fondamentale, non volevo segnalare il pericolo del crollo, non mettevo in conto questo, quanto in conto il fatto che questo immobile da 15 anni e più non viene utilizzato, è in una posizione centralissima, molto bella ed è stato per tanti anni sede del Circolo cittadino lettura e conversazione. E' un luogo stupendo, magari dove poter fare un ristorante, sta nei dei giardini pubblici centrali. Recanati ha tre parchi: il Colle dell’Infinito, il Parco di Villa Colloredo e i Giardini Pubblici dell’ex Cardinale Venieri, quindi è un punto centralissimo della città, a fianco di questo immobile c'è già un ristorante che insiste su un locale del Comune che concessi io a suo tempo, nel 1993/1994, ad un privato. L'idea è che i privati occupino questi spazi e li rimettano a posto.
Ecco perché ho detto il Comune, Assessore, perché per fare un minimo di investimento c'è bisogno di buttarci almeno 1 milione, solo per il consolidamento, più tutte le opere interne perché la struttura è abbandonata da più di 15 anni, ed i necessari adattamenti ad uso alberghiero, ad uso ristorazione, ad uso circolo di lettura conversazioni, è chiaro che la spesa è enorme.
Assessore, capisco che siamo a fine legislatura e non è il momento di far partire cose grosse, ma auspico almeno un tentativo da parte nostra, della Regione, presso il Comune per chiedere se sarebbe interessato al famoso acquisto a scomputo, lo prenderebbe per 30 anni e provvederebbe alla ristrutturazione con un canone di 100.000, 50.000 euro all’anno, una cosa diluita nel tempo. La stessa cosa con i privati perché io mi auguro che le aste vadano bene, non so come è andata quella del 6 febbraio, ma dubito che ci sia un privato disposto ad investire tra acquisto e ristrutturazione quasi 2 milioni di euro, non se li rifarà con una vita, ma qualcosa a metà fra pubblico e privato, fra Comune e privato, che magari prende una parte di immobile e ci fa un bar, il Comune ci fa un circolo, una piccola biblioteca per ragazzi o cose di questo genere, potrebbe rimettere in modo questo immobile, sennò resterà lì così com’è. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Mi rendo conto che è un modo inusuale, però ne approfitto, al Consigliere Marconi dico che in questi anni c’è stata una grossa attività di valorizzazione, anche se spesso ci sono stime che non corrispondono ai valori di mercato e poi c'è la crisi in atto, questa ne è la dimostrazione perché l'asta a 600.000 euro è andata deserta, l'abbiamo fatto ristimare in 334.000 euro, vedremo quello che succederà.
E' vero che siamo a fine legislatura, noi abbiamo già fatto interventi di “riqualificazione urbana”, e qui mi pare che sarebbe un intervento di questo tipo, l'abbiamo fatto con l'Ente Fiera a Civitanova Marche, che abbiamo ceduto al Comune per un prezzo che era il 20% del valore di stima, il quale si è impegnato con un vincolo urbanistico a riqualificare quell'area. Voglio sottolinearla perché questa operazione è stata esternata ed evidenziata come operazione di buona amministrazione dalla Corte dei Conti in sede di parifica.
Un'altra operazione l'abbiamo fatta, Consigliere Marconi, con il bilancio di previsione, che prevede che la Giunta è autorizzata a cedere al Comune di Tolentino l’ex Hotel Marche al 60% del valore del bene, a condizione che ci sia anche lì un intervento di riqualificazione urbana, con qualche vincolo urbanistico.
Mi permetto di suggerire al Consigliere Marconi, che voglio ancora ringraziare per questa interrogazione perché ha acceso un faro su un tema, su un problema importante, che potrebbe pervenire al Comune di Recanati, all’esito delle aste, una proposta in tal senso, che io posso anticipare per quel che mi riguarda, ovviamente queste operazioni le propongo sempre con legge, come è stato per Civitanova Marche e Tolentino, potremmo farlo anche per il Comune di Recanati.

Mozione n. 602
ad iniziativa del Consigliere Minardi
“Disagi per il nuovo orario del treno Frecciabianca 8851 per Roma Termini”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 602 del Consigliere Minardi, che ha la parola per illustrarla.

Renato Claudio MINARDI. Ho presentato questa mozione perché Trenitalia ha modificato l'orario del Frecciabianca Ravenna-Roma, che passa per Pesaro e fa la fermata alla stazione di Falconara.
Il treno solitamente viene utilizzato per recarsi nella capitale per impegni giornalieri, che siano personali o professionali, perché arriva abbastanza presto, il fatto di aver posticipato l'orario di 20 minuti, mette in difficoltà coloro che lo utilizzano normalmente per motivi di lavoro, di studio o altro, peraltro, se consideriamo anche i frequenti ritardi che si accumulano durante il percorso della linea Falconara-Orte - l’orario previsto di arrivo è alle ore 10.57, di fatto oltre le 11.00 - si arriverebbe tardi nella capitale per poter adempiere agli impegni della mattinata.
Questa posticipazione di orario, che non mette in difficoltà, ripeto, soltanto il territorio pesarese, ma anche quello anconetano e maceratese che fruisce di questo treno, mette nelle condizioni i viaggiatori, soprattutto chi viene da nord, di prendere il treno alle ore 5.00 del mattino, oppure di prendere il Frecciarossa da Bologna per Roma, quindi, andare a nord per poi proseguire verso sud.
Questa cosa è stata segnalata anche dalle associazioni di categoria, tra cui la Cna, di cui abbiamo letto sulla stampa alcuni giorni fa. Chiudo dicendo che questi disagi ai viaggiatori andrebbero evitati.
Con questa mozione si impegna l'Assessore e la Giunta regionale affinché si adoperino nei confronti di Trenitalia per ripristinare l'orario precedente, che era consono per arrivare nella capitale in tempi adeguati, se addirittura fosse anticipato ulteriormente non sarebbe male, così da poter raggiungere la capitale in tempi e in orari dignitosi per poter adempiere ai propri impegni.
Credo che su questo si possa trovare, spero, il consenso di tutta l’Aula affinché si possa rivedere una decisione che peraltro, non so cosa ci dirà l'Assessore, ma credo che sia così, non è stata comunicata neppure alla Regione.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Voglio ringraziare il Consigliere Minardi per la mozione e precisare altresì che la variazione di orario non è stata mai comunicata alla Regione. Appena ne sono venuto a conoscenza, ho inviato una nota di protesta al Direttore di Trenitalia, sia regionale che nazionale. Per la verità, su questo come su altri temi, avevamo fissato un incontro per venerdì scorso, per discutere di questa problematica insieme ad altre, poi, per le note e drammatiche vicende avvenute a Milano, l'incontro è saltato e dovrebbe essere riconvocato per la settimana prossima, quindi, sarà cura di questo Assessorato seguire la questione, perché i problemi che ha sollevato questa decisione unilaterale di Trenitalia non sono pochi e le proteste sono state tantissime, quindi la mozione non può far altro che rafforzare la posizione dell'Assessorato, per cui la ringrazio per averla presentata.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 602. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

Mozione n. 606
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Micucci, Maggi, Leonardi, Urbinati, Celani, Rapa, Marconi, Busilacchi, Carloni, Zaffiri, Bisonni
“11 febbraio - Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 606 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Micucci, Maggi, Leonardi, Urbinati, Celani, Rapa, Marconi, Busilacchi, Carloni, Zaffiri, Bisonni.
Questa mozione è stata presentata proprio oggi che è l’11 febbraio ed impegna la Giunta regionale a costituire un gruppo di lavoro che coinvolga un rappresentante in qualità di delegato ai temi Steam, quindi tutte le discipline che rientrano nell'area della Steam, matematica, discipline scientifico-tecnologiche, per ciascun ateneo marchigiano, al fine di pianificare una politica di orientamento su questi temi; a riferire annualmente i risultati e gli esiti dell'attività del gruppo di lavoro sui temi Steam, in occasione della "Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza" nell'ambito di una manifestazione regionale appositamente dedicata. Su questo credo che non ci sia discussione, passiamo alla votazione.
Mozione n. 606. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. A differenza di quanto abbiamo detto nella Conferenza dei capigruppo e visto che siamo in anticipo rispetto alla tabella di marcia, chiedo, se è possibile, di discutere la mozione n. 590 relativa al patto trasversale per la scienza.

PRESIDENTE. Se l’Aula è d’accordo e non ci sono problemi, tratteremo anche questa mozione.

Mozione n. 547
ad iniziativa della Consigliera Leonardi
“Giubileo lauretano 2019/2020 e Ospedale di Loreto”
(Discussione evotazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 547 della Consigliera Leonardi, che ha la parola per illustrarla.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Questa mozione è di qualche mese fa, è del 7 ottobre 2019 e riguarda un evento eccezionale e straordinario che si è aperto e si svolge nella città di Loreto ed è il Giubileo Lauretano 2019/2020. E' stato concesso da Papa Francesco, unico evento attuale nel mondo, per tutti coloro che giungeranno come pellegrini al santuario della Santa Casa di Loreto.
La città di Loreto, sarà, quindi, interessata da un evento unico al mondo, che porterà milioni di pellegrini e di turisti a visitare la Basilica e la Santa Casa.
Ovviamente, la città deve prepararsi a fronteggiare una situazione fortemente straordinaria, anche in termini di sicurezza, viabilità, servizi, e di assistenza medica e sanitaria. L'ospedale di Loreto, che ora è ospedale di comunità, è già interessato da notevoli afflussi di persone sia dall'entroterra che stagionali, con l'afflusso di turisti che soggiornano nella riviera del Conero.
Ci sarà la presenza di pellegrini e dei cosiddetti treni bianchi con i malati che vengono portati dall'Unitalsi, che faranno tappa a Loreto, scenderanno alla stazione ferroviaria e poi giungeranno in visita alla Basilicata.
Reputo che l'elevata professionalità del personale medico-infermieristico vada ulteriormente valorizzata.
Ho citato all'inizio la data di presentazione della mozione, che si riferiva ad un Piano socio-sanitario che non era stato ancora approvato e all'esigenza di valorizzare e mantenere operative determinate strutture a livello sanitario per la durata di questo evento eccezionale, fatto anche richiesto dal Consiglio comunale di Loreto che ha deliberato all'unanimità un documento in cui chiede, ad esempio, il ripristino del punto di primo intervento con servizi connessi adeguati e posti letto dedicati.
Alcuni dei punti sono entrati, anche grazie al lavoro della Commissione e dell'Aula, nel nuovo Piano socio sanitario, ma altri non sono stati inseriti, pertanto le richieste di questa mozione non sono del tutto superate.
Il dispositivo della mozione chiede: la salvaguardia delle funzionalità dell'ospedale Santa Casa di Loreto, per tutto il periodo giubilare lauretano dal dicembre 2019 al dicembre 2020, al fine di fronteggiare l'evento che porterà tanti pellegrini nella città lauretana; a potenziare l'emergenza-urgenza del medesimo presidio proprio in concomitanza dell'evento straordinario giubilare tramite il ripristino del punto di primo intervento, adesso non sappiamo bene cosa sia il PII piuttosto che PPI; a potenziare i servizi del punto di primo intervento in riferimento anche alle unità di medicina e chirurgia presenti al Santa Casa di Loreto; ad assicurare i bisogni delle persone malate e anziani in primis, oltre che i pellegrini dei treni bianchi, garantendo, in occasione di questo eccezionale evento mondiale, un punto di primo intervento dotato di osservazione breve intensiva, con la riapertura della sala chirurgica per piccoli interventi, anestesia e attività H24, in pronta disponibilità di radiologia, laboratorio ed emoteca.
Alcuni di questi punti, l'ho ribadito, non sono ricompresi nell'attuale Piano sanitario, che penso andrebbero garantiti per l'evento dell'anno giubilare attraverso l'approvazione di questa mozione. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Prima di fare l'intervento solo un'informazione tecnica dalla Presidenza, comprendo che la mozione, come giustamente ha detto la Consigliera Leonardi, è datata 7 ottobre, però mi sembra di ricordare che un emendamento, praticamente un copia incolla di questa mozione, è già stato discusso e votato la scorsa settimana, quindi mi chiedo se è opportuno votare un tema che è stato già dibattuto e votato, in parte a favore e in parte contrario, la settimana scorsa.

PRESIDENTE. Sono due atti separati, però mi rimetto alla Consigliera Leonardi perché dal punto di vista dell'ammissibilità è ammissibile, dal punto di vista della funzionalità probabilmente la mozione è superata.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. L'ho chiarito all'inizio proprio perché la mozione è del 7 ottobre e, quindi, anticipava l'apertura dell'anno giubilare e chiedeva alcune cose, che solo parzialmente sono state introdotte attraverso il lavoro dell’Aula con gli emendamenti al Piano. Reputo che a fronte di alcune parti che evidentemente sono superate dagli atti, nel momento in cui cito un Piano che allora non era ancora stato approvato, alcune delle richieste presenti non sono rientrate in quella formulazione, per queste chiedo la votazione della mozione.
Se la mozione aggiunge qualcosa che dà un indirizzo alla Giunta, occorrerebbe procedere ad attualizzare il Piano, che è stato votato in un certo modo, ovviamente, con i tempi che la Giunta deciderà e vorrà perché la mozione è un invito ed un impegno al tempo stesso a fare le cose.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Ho letto con attenzione la mozione della Consigliera Leonardi che ritorna sulla questione della struttura ospedaliera di Loreto, collegandola al Giubileo.
L'ha ricordato lei stessa, la mozione è datata ottobre 2019, quindi rientrava in un certo percorso.
La scorsa settimana abbiamo approvato il Piano sanitario ed abbiamo condiviso due emendamenti che, se non sbaglio, sono stati votati all’unanimità. Abbiamo condiviso due emendamenti che abbiamo ritenuto fondamentali. Uno riguardava la specifica struttura ospedaliera di Loreto collegata al Giubileo, l'altro era di carattere generale e riportava l'attenzione su tutta la regione Marche, sulle zone disagiate, sulle aree interne che vanno dal pesarese sino all'ascolano, e prevedeva che le strutture con 8.000 accessi avevano garantito il punto di intervento immediato, collegato - questa era la novità del Piano sanitario - ai pronto soccorso dell'area vasta, per dire che questi punti di intervento immediato dovevano avere garantito - con il collegamento al pronto soccorso dell'area vasta - il personale idoneo per far funzionare le strutture.
Un emendamento era di carattere generale, ce lo ricordiamo tutti, e riguardava anche le aree interne, quindi le aree collegate all'alto pesarese, all'alto maceratese, fermano, ascolano e anconetano; l'altro emendamento approvato, che riprendeva in parte la mozione della Consigliera Leonardi, parlava di rafforzare la struttura in occasione del Giubileo lauretano e delle centinaia di migliaia di persone che sarebbero arrivate a Loreto in questo anno.
Diciamo che la sostanza sta nel Piano sanitario, l'ha detto anche la Consigliera, che rimarrà funzionale per i prossimi anni a venire, a cui si dovranno adeguare tutte le strutture sanitarie del nostro territorio, con una serie di passaggi normativi e garantisti per i territori.
Ho visto che la mozione si differenzia in particolar modo nell'ultima parte del dispositivo che prevede di mantenere aperti il laboratorio analisi, la chirurgia H24 e altro.
Diciamo che il laboratorio analisi ormai è una certezza per la struttura ospedaliera di Loreto e da questo punto di vista è già inserito nel Piano sanitario. Invece credo che parlare di una chirurgia H24 significa fare piccoli interventi, ne parlavo qualche tempo fa con il Presidente come Assessore alla sanità, e queste strutture che sono intorno a Torrette, tipo Chiaravalle, Loreto, potrebbero essere un filtro importante per togliere degli interventi minori, tant’è che due anni fa, ricordo, il primario di senologia aveva spostato qualcuno della sua equipe a Loreto per fare interventi H24 in modo da non intasare con interventi “più piccoli” le sale operatorie di Torrette, e soprattutto per avere dei tempi ragionevolmente brevi piccoli interventi e iniziative dirette e veloci.
La Consigliera Leonardi, al di là di tutta la premessa, visto che è stata già recepita, può presentare una risoluzione che prevede che le strutture intorno all'ospedale di Torrette possono essere funzionali, con apposita convenzione tra Asur e l’Azienda ospedaliera di Torrette, per interventi H24, in day surgery. Potrebbe essere una buona operazione che permette di dare respiro all'Azienda ospedaliera di Torrette, alla quale togliere interventi minori, ad esempio: tunnel carpali, cataratte, eccetera. Naturalmente Loreto si approprierebbe di una sala operatoria, che è ancora lì, non funzionale, ma nuova perché ristrutturata di recente e mai operativa.
Credo che questa proposta possa essere il giusto equilibrio, altrimenti il rischio è che questa mozione sia superata dal Piano sanitario, purtroppo l'abbiamo discussa tardi rispetto al 7 ottobre, come ha ricordato il Consigliere Micucci, al di là dell’ultima parte.
Se la vogliamo arricchire con questa risoluzione potrebbe avere un respiro diverso. La vera scelta è stata fatta nel Piano sanitario che, al di là dell'anno giubilare, garantisce, con quell'emendamento che abbiamo approvato di carattere generale, tutto il sistema delle Marche, non soltanto le strutture che superano gli 8.000 accessi, ma anche le aree interne abbisognavano di quell'emendamento che è diventato secondo me strategico e funzionale dal punto di vista sanitario.
Non so se la Consigliera ritiene che possiamo arricchire questa mozione, che in parte è superata dal Piano sanitario, con una piccola risoluzione che prevede che Loreto, come altre strutture intorno a Torrette, possa diventare ospedale con un protocollo di intesa tra l'Azienda sanitaria di Torrette e l’Asur, un ospedale interessante per tutto il sistema sanitario.

PRESIDENTE. Riassumo la proposta che è quella di attualizzare la mozione in funzione di quello che è stato approvato.
Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Credo che la proposta vada in una direzione diversa, nel senso che la mozione si concentra su Loreto se c’è la volontà di potenziare e creare una rete di chirurgia, io chiedo piccoli interventi su Loreto. Se c'è una volontà di portarla anche in altri ospedali del circondario, ben venga, nel senso che è nella facoltà di ognuno di noi o mia di presentare una mozione in questo senso, può farlo direttamente la Giunta. Se la volontà è quella di creare un'area più ampia di microchirurgia nelle strutture attorno all'ospedale di Torrette, questo rientra in un plesso specifico, con delle richieste specifiche, e se è vero che alcune cose sono rientrate nel discorso del Piano socio sanitario è anche vero, ad esempio, che questa parte, la chirurgia ed i piccoli interventi, non c'è. Se c’è la volontà di farlo, intanto approviamo per Loreto e poi si amplierà anche ad altri, nel senso che non vedo l'incompatibilità fra la proposta specifica per Loreto e una volontà dichiarata di fare una rete di chirurgia per piccoli interventi nelle strutture attorno all'ospedale di Torrette.
Se è questa la volontà non la vedo inconciliabile, anzi supporta quelle parti della mozione che non sono entrate nel Piano e quindi un'approvazione di questo nulla osta ad una volontà che ... Non so se l'Assessore o chi altro voglia estendere ad Osimo, piuttosto che a non so quale altro ospedale, nel senso che oggi nel fare una risoluzione non saprei con precisione quali ospedali l'Assessore intende inserire per cui oggi mi fermo sulla richiesta per Loreto, se poi la si vorrà ampliare sono disponibile a parlare di un nuovo atto e di un nuovo indirizzo per gli altri ospedali. Sono evidentemente favorevole ad un discorso ampliativo, però mettere il discorso di Loreto e di una rete di altri ospedali, che non sappiamo bene quali siano, temo di andare un po’ fuori tema.
Premetto, non sono contraria che la piccola chirurgia possa essere anche in altri plessi, tutt'altro, però in questo momento discutiamo una questione specifica, le parti che non sono rientrate nel discorso del Piano socio-sanitario, come il discorso della chirurgia breve, se c'è la volontà esprimiamoci rispetto alla richiesta. Grazie.

PRESIDENTE. La proposta è ammissibile e la mettiamo ai voti, ho anche chiesto alla Consigliera Leonardi se vuole attualizzare la mozione in funzione del Piano.
L’Assessore ha fatto una proposta, però la Consigliera permane nella volontà di occuparsi prioritariamente del problema di Loreto e della piccola chirurgia.
La mozione è un indirizzo che va oltre quanto è stato approvato nel Piano sanitario, la proposta per forza di cose la dobbiamo mettere ai voti.
Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Come si dice: accolgo ma non condivido, nel senso che mantengo le mie perplessità sul fatto che la mozione debba essere messa ai voti. Non ho sentito riflessioni tecniche al riguardo, nel senso che è vero quello che dice la Consigliera Leonardi, che una parte non è stata accolta dal Piano sanitario, ma quello che la Consigliera omette di dire è che è stata discussa ed è stata bocciata da quest'Aula perché era già stata votato un emendamento presentato dall'Assessore Pieroni con il quale approvato parte di questa mozione. A memoria non ricordo l’articolo del Regolamento che disciplina il fatto che deve passare un lasso di tempo prima di discutere ed approvare una cosa già votata, però non ne voglio fare un sofismo tecnico. Il contenuto della mozione l'abbiamo discusso, una parte è stata approvata, una parte bocciata appena una settimana fa. L'Assessore Pieroni ha chiesto, con manica larga, per non bocciare per l'ennesima volta questo punto, di presentare una risoluzione, ma mi pare di aver capito che la proposta non è stata recepita.
A questo punto non mi resta che dire che se abbiamo un Giubileo solo a Loreto e solo nella regione Marche, rispetto a tutto il mondo, mi pare il minimo sindacale che la Regione e il Piano sanitario si adeguino e accolgano in maniera ampia e degna i fedeli che hanno bisogno di assistenza sanitaria e non occorre fare un atto né una mozione, ma visto che si vuole dare risalto questa cosa, che riguarda specificatamente un anno, ripeto, è stata addirittura inserita all'interno del Piano sanitario, che ha una visione pluriennale. Che dobbiamo tornare a discuterla e addirittura a votarla solo per fare ... Ripeto, prendo la buona fede del fatto che la mozione è stata presentata il 7 ottobre, però oggi siamo fuori tempo massimo perché ne abbiamo discusso appena una settimana fa, se serve solo per ritornare sulla stampa, mi sembra francamente fuori luogo. Mi auguravo che fosse ritirata, almeno emendata per essere votabile nel dire abbiamo già fatto quello che si chiede, ma visto che c'è una chiusura in questo senso, credo che dovremo votare contro.

PRESIDENTE. Cerco di dirimere un po' questa questione con l'aiuto del Segretario generale.
L'articolo 77 del Regolamento interno parla di proposte non approvate e fa riferimento esclusivamente ad atti quali le proposte di leggi, i regolamenti e atti amministrativi. La Presidenza ci ha messo tutta la volontà esplicitando le varie soluzioni, tra le quali il voto perché la mozione non è in contrasto con l’articolo 77, è un atto di indirizzo, non è una legge, né un regolamento, né un atto amministrativo, tutto qui.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Utilizzo la dichiarazione per chiedere un voto ovviamente favorevole.
L'emendabilità dell'atto ci può essere per le richieste: osservazione breve intensiva, riapertura della sala chirurgica per piccoli interventi, pronta disponibilità di radiologia. Se mi dite emenda la mozione, togli il laboratorio e l’emoteca, lascia la chirurgia e la radiologia, a quel punto, nello specifico, posso valutare un emendamento, ma un emendamento che dallo specifico diventa generale per non so quali strutture ospedaliere ...
Lo capite anche voi, la mozione su Loreto è un conto, la disponibilità ipotetica di fare la chirurgia breve non si sa in quali plessi intorno a Torrette è un'altra cosa. Se c'è una valutazione da parte della maggioranza rispetto all'emendabilità a non togliere, immagino, la chirurgia breve perché la proposta dell'Assessore è quella di farla in vari plessi, magari non siete d'accordo ad approvare delle specificità per Loreto, ma se volete ne parliamo un attimo, facciamo una sospensione di cinque minuti e valutiamo nel merito questa proposta, altrimenti andiamo un po' fuori tema.

PRESIDENTE. Ci vogliamo provare? L'Aula va avanti e l’Assessore Pieroni si può interfacciare con la Consigliera Leonardi in modo tale da vedere se questa cosa si può fare, altrimenti la votiamo.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Votiamo, però vorrei rileggere i quattro punti riportati nella mozione: 1) a salvaguardare la funzionalità dell'ospedale Santa Casa di Loreto per tutto il periodo del Giubileo al fine di fronteggiare un evento che porterà milioni di pellegrini nella città lauretana, questo punto, Consigliera Leonardi, è stato previsto nel Piano socio sanitario, con due passaggi: un emendamento sul Giubileo che riporta pari questo, anzi abbiamo messo punto di primo intervento immediato collegato al pronto soccorso: un emendamento di carattere generale di cui ho parlato prima; 2) a potenziare l'emergenza-urgenza del medesimo presidio proprio in concomitanza dell'evento straordinario giubilare tramite il ripristino, anche questo è stato fatto perché abbiamo previsto il punto di intervento immediato collegato al pronto soccorso dell'area vasta, ciò significa che da quando è stato approvato il Piano sanitario i funzionari della sanità dovranno attivare le procedure per collegare il punto di primo intervento o Loreto punto di intervento immediato con un pronto soccorso che dovrà garantire il personale, questo è un atto funzionale del Piano sanitario. Capisco che mozione è del 7 ottobre, ma questa cosa l'abbiamo prevista e l’ha votata anche lei nel Piano sanitario; 3) a potenziare i servizi del medesimo punto di primo intervento, questo punto è già inserito, anche con medicina e chirurgia; 4) assicurare i bisogni delle persone malate, degli anziani oltre che dei pellegrini dei treni bianchi, garantendo in occasione di questo eccezionale evento mondiale - un'altra volta - un punto di primo intervento - abbiamo detto che è già previsto nel Piano sanitario - dotato di osservazione breve - ma se diventa punto di intervento immediato con quel discorso di prima, l’osservazione immediata è già prevista nel Piano sanitario che abbiamo approvato - con riapertura della sala chirurgica per i piccoli interventi, anestesia ed attività H24, - significa che poi non può essere fatto, come ha detto adesso lei Consigliera, solo e soltanto per i interventi dedicati ai lauretani o di chi arriva ammalato, diventa per tutto il sistema della sanità marchigiana. Mi sembra una ripetizione, però, per quello che mi riguarda voterò la mozione, per non sentirmi dire che a Loreto l'Assessore Pieroni, come poi potrebbe uscire, non l'ha votata, però mi sembra una mozione superata e ridicola in questo momento.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 547. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Mozione n. 601
ad iniziativa del Consigliere Celani
“Personale sisma: il Ministero della pubblica amministrazione convochi con urgenza tavolo per stabilizzazioni e superamento 36 mesi”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 601 del Consigliere Celani, che ha la parola per illustrarla.

Piero CELANI. Questa mozione parla di terremoto, però in modo diverso rispetto alle problematiche che abbiamo affrontato precedentemente.
Sapete che i problemi della lentezza della ricostruzione passano anche attraverso il sistema burocratico che è stato messo in piedi ed anche e soprattutto per la non stabilità del personale precario, che attualmente è in servizio, sia nei Comuni colpiti dal sisma che negli Usr.
E' semplice, Presidente, perché frequentando come lei i meandri di Montecitorio ho visto che la deputata modenese del PD, in accordo con la Regione Emilia-Romagna e con i sindacati, ha depositato un emendamento al decreto milleproroghe per stabilizzare il personale interinale che in questi anni ha lavorato per la ricostruzione post sisma.
Siccome c'era stato un impegno da parte del Governo, durante l'approvazione del decreto sisma 123/2019, che recava disposizioni urgenti per l'accelerazione e il completamento della ricostruzione in corso nei territori colpiti da eventi sismici, siccome il problema del precariato delle persone che lavorano negli Usr e nei Comuni è molto forte e sentito, so benissimo che la Regione se ne è fatta carico, siccome in questo momento si sta discutendo dell'approccio del milleproroghe, dove questo emendamento è già stato presentato, ognuno di noi può farsi carico con i propri Parlamentari di sollecitare un emendamento anche per iniziare un percorso, non ci vuole una legge di stabilizzazione, affinché nel prossimo anno 2020/2021 si possa procedere alla stabilizzazione, dato che mi sembra che l'iter procedurale per licenziare le pratiche del terremoto non si concluderà sicuramente nel 2020 e nemmeno nel 2021, ma andrà ben oltre, se va tutto bene nel 2030, credo che facciamo una buonissima cosa per accelerare il processo della ricostruzione.
Il Governo aveva preso un impegno durante l'approvazione del decreto sisma 123/2019, quindi, questa mozione intende solo dire: intervenire presso la Ministra della pubblica amministrazione affinché mantenga l'impegno assunto in fase di approvazione del decreto-legge sisma 123/2019 mediante l’attivazione di procedure - capiamo benissimo che non si può fare una stabilizzazione tout court - per la stabilizzazione del personale precario già operante nei Comuni colpiti dal sisma e nelle Usr regionali che abbiano ovviamente i requisiti normativi, che abbiano lavorato per almeno 3 anni, accelerando così la definizione delle pratiche relative alla ricostruzione sia pubblica che privata.
Ogni anno all'Ufficio speciale per la ricostruzione e nei Comuni abbiamo interlocutori diversi, non è colpa loro, naturalmente, sono ragazzi bravi, intelligenti, neolaureati a cui occorrono circa sei mesi per entrare nel meccanismo che è farraginoso e vederli cambiare ogni sei mesi non è per l'utente una cosa simpatica e dà un'immagine precaria della pubblica amministrazione. Questi ragazzi, questi dipendenti, li chiamo ragazzi perché sono tutti molto giovani, sono neolaureati, partecipano alle selezioni e perdono anche di entusiasmo perché dopo due anni che lavorano lì magari la selezione successiva non la fanno, magari vanno a lavorare in uno studio privato, in un'impresa privata che assicura loro un contratto di maggiore durata, quindi si perde anche quel know-how di formazione e di informazione che è stato dato a quei ragazzi che nel frattempo si sono impratichiti.
Il senso della mozione è molto semplice, non c’è polemica - ho preso spunto dall'emendamento della onorevole del PD, che ha fatto per l'Emilia-Romagna - chiede di sollecitare, ovviamente lo potrà fare il Presidente Ceriscioli, lo possiamo fare tutti noi con qualche telefonata, e far capire al Parlamento e al Governo che questa è una priorità, così come quella di snellire la burocrazia, come quella di rivedere le ordinanze, come quella di fare qualche piccola legge speciale sulla quale la Regione, gliene do atto, più volte si è adoperata, ma non è stata ascoltata e questo è un titolo di merito per tutti coloro che si sono adoperati in questo modo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Non so se sarò costretto a citare per plagio il Presidente Celani, scherzo ovviamente, ma l'intervento che ha fatto, parola più, parola meno, è esattamente lo stesso che feci nello scorso dicembre, quando per conto della III Commissione fui audito nella Commissione parlamentare che ragionava sulla conversione in legge del decreto riguardante il sisma e questo era uno dei temi centrali.
Oltre a condividere parola per parola quello che ha detto il Consigliere Celani, c'è l'aggravante che le persone non solo non sono stabilizzate, ma i rinnovi dei contratti vanno con lentezza. I contratti vengono rinnovati di anno in anno, spesso non vengono rinnovati, come dovrebbe essere, in tempi congrui, ma a fine anno, se non addirittura all'inizio dell'anno successivo e questo comporta che, oltre tutte le problematiche a cui ha fatto cenno il Consigliere Celani, se ci sono comuni che per esigenze organiche fanno concorsi a tempo indeterminato, i giovani lavoratori, che sono impegnati nelle pratiche del sisma, alla prima occasione utile, in carenza di questa norma, fanno il salto dall'altra parte ed entrano a titolo definitivo presso altri comuni, perdendo in questo modo il know-how e le conoscenze.
Questo, ripeto, l'avevo detto in audizione, credo che la Presidenza della Giunta questa richiesta l’abbia fatta con emendamenti messi nero su bianco nell'audizione che a sua volta ha fatto nei giorni successivi. Purtroppo questo è uno, ahimè, dei diversi temi che sono rimasti inascoltati dall'attuale Governo e dai Governi precedenti, perché se c'è una cosa che accomuna tutti qui dentro è che i Governi che hanno trattato questa materia sono delle forze politiche presenti in quest'Aula, nessuno può sentirsi escluso da questa vicenda.
La cosa che non abbiamo fatto, forse, è un atto consiliare, questa mozione va a riparare ad una piccola carenza che forse abbiamo, ma credo che se oggi, attraverso questa mozione, diciamo al Presidente Ceriscioli di attivarsi, lui non potrà che ridere perché il tema è molto serio e più di quello che ha fatto fino ad oggi sarà difficile fare.
Ripeto, la cosa che aggiunge questa mozione, e per questo la voteremo positivamente, è che c'è un atto consiliare, mi auguro condiviso all'unanimità, e c'è anche l'appiglio, a cui ha accennato il Consigliere Celani, dell'emendamento fatto sulla Regione Emilia-Romagna. Ho dei dubbi che venga approvato, ma se verrà approvato mi auguro che un pari trattamento venga riservato non solo alla Regione Marche, ma a tutte e quattro le Regioni che, con pesi diversi, sono coinvolte in maniera drammatica in questo sisma.
Ripeto, se può essere un adiuvandum a portare a casa questa norma, ben venga questa mozione.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 601. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 590
ad iniziativa dei Consiglieri Volpini, Mastrovincenzo, Micucci, Giancarli, Marconi, Minardi, Bisonni, Rapa, Busilacchi
“Patto trasversale per la scienza”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 590 dei Consiglieri Volpini, Mastrovincenzo, Micucci, Giancarli, Marconi, Minardi, Bisonni, Rapa, Busilacchi.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Volpini.

Fabrizio VOLPINI. Grazie Presidente. L’idea di questa mozione nasce in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'università Carlo Bo di Urbino, dove fu chiamato per una lectio magistralis uno dei massimi esperti mondiali di Aids, un nostro concittadino, un nostro conterraneo, nativo di Senigallia, ma che lavora ormai da tanti anni presso l’università di Atlanta, insieme ad un altro marchigiano illustre, noto virologo che ormai cavalca anche le scene televisive e che ha fatto della divulgazione della scienza una ragione di vita. Nel gennaio 2019 è nato questo patto trasversale della scienza che ha come obiettivo prioritario e principale quello di combattere quella che è considerata la pseudo scienza, combattere un'attività che negli anni si è sempre più diffusa che è quella della diffusione di fake news, di bufale, in ambito scientifico che, al di là di essere false, creano non pochi danni forse anche alla salute pubblica. Mi riferisco di situazioni che sono sorte alla cronaca come il negazionismo dell'Aids, il legame tra vaccini e autismo. C'è quindi la necessità che la politica faccia la propria parte da questo punto di vista, una politica che vada al di là dei singoli colori e che riconosca nella scienza un valore universale in grado di migliorare la salute dei cittadini e non solo.
Al patto trasversale della scienza, che è stato presentato nel giugno del 2019 in occasione della Conferenza nazionali sull'Aids, hanno aderito già molte istituzioni, il Comune di Milano, la Regione Emilia-Romagna, singole personalità scientifiche, l'università San Raffaele di Milano, singole personalità, più di 6.000 adesioni, con questa mozione e con queste motivazioni si chiede alla Regione Marche, al pari di quello che hanno fatto altre Regioni, di aderire al patto trasversale per la scienza.

PRESIDENTE. Questa mozione parla di scienza, che non può essere di parte, questo è chiaro. Mi sembra una proposta valida su cui ragionare, d'altra parte, dato che non tutti possono essere scienziati, ci dobbiamo fidare di quello che nei vari campi, nei vari settori gli studiosi fanno e ci rappresentano per migliorare la qualità della vita umana. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 590. La pongo in votazione

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 604
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Giacinti, Urbinati, Maggi, Zaffiri, Leonardi, Marcozzi, Rapa, Carloni, Busilacchi, Bisonni
“Azioni di lotta alla cimice marmorata asiatica”

Mozione n. 605
ad iniziativa dei Consiglieri Fabbri, Giorgini
“Danni agricoli dovuti alla cimice marmorata asiatica”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 604 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Giacinti, Urbinati, Maggi, Zaffiri, Leonardi, Marcozzi, Rapa, Carloni, Busilacchi, Bisonni e la mozione n. 605 dei Consiglieri Fabbri, Giorgini, abbinate.
Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. La prima mozione impegna la Giunta regionale a deliberare tempestivamente la proposta di declaratoria di eccezionalità degli eventi dannosi conseguenti alla diffusione nel territorio regionale della cimice asiatica, ai sensi dell’articolo 1, comma 501, della legge 160/2019; a reperire, nell’ambito del bilancio regionale, risorse aggiuntive finalizzate a sostenere la ripresa economica e produttiva delle imprese agricole colpite dal parassita; ad attivarsi presso il Governo al fine dell’urgente e congruo incremento del Fondo di solidarietà nazionale di cui al decreto legislativo 102/2004 per far fronte alle esigenze delle imprese agricole, il fondo di solidarietà nazionale per quanto riguarda le calamità.
Lascio perdere le premesse che fanno riferimento a tutto quello che è successo in agricoltura e il raggiungimento di questo grande livello di pericolosità per l'agricoltura italiana.

PRESIDENTE. Ha la parola, per illustrare la seconda mozione, il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Le due mozioni hanno lo stesso intento, quello di sollevare l'allarme verso la diffusione della cimice marmorata asiatica, una specie alloctona che già nel nord Italia ha fatto moltissimi danni alle culture, soprattutto ai frutteti.
Alcuni mesi fa ho interpellato gli uffici regionali per sapere la situazione all'interno dell'area marchigiana e mi hanno risposto che da un paio di anni la cimice si è riscontrata soprattutto nel nord delle Marche, i danni dal punto di vista economico sono ancora poco rilevanti, soprattutto nel comparto della pesca di Montelabbate ci sono le prime segnalazioni e le prime rimostranze.
I danni che la cimice reca ai frutteti sono intorno al 70-80% della produzione, quindi al nord effettivamente è diventata un'emergenza, chiediamo a livello nazionale di coordinarci in maniera più stringente, soprattutto con il Ministero dell'ambiente, che sta valutando l'introduzione della vespa samurai, l'antagonista biologico che stanno tentando di introdurre, chiaramente è una specie alloctona. Piuttosto che fare la disinfestazione chimica e altro, una lotta biologica sarebbe più consona, però vuol dire l'introduzione di un altro organismo alloctono ai nostri climi ed alle nostre terre e su questo ancora si sta dibattendo.
La mozione che avevamo presentato in considerazione dei dati che gli uffici regionali ci avevano alcuni mesi fa consegnato chiede: di coordinarsi con le altre Regioni, soprattutto con l’Emilia-Romagna che ha già posto in atto una rete di monitoraggio ed ha iniziato a sperimentare diverse metodologie, dalle reti alla chimica, ad altre forme di lotta per contrastare la diffusione della cimice, che è la più vicina a noi per sapere come vanno avanti le sperimentazioni; di coordinarsi con il Ministero, in modo da essere informati e di collaborare fattivamente per definire quali siano a livello nazionale le migliori misure di contrasto; di finanziare adeguatamente le attività di risarcimento del danno subito dalle imprese agricole.
La cimice asiatica marmorata si riproduce in maniera più agevole quando le temperature invernali sono poco rigide, effettivamente oggi il termometro mentre scendevo in macchina sfiorava i 18/19 gradi, stiamo vivendo un inverno poco rigido per cui ci si aspetta un suo proliferare nel prossimo anno, in maniera molto più diffusa soprattutto nel pesarese. Ritengo che le due mozioni possano essere entrambe approvate senza nessuna particolare difficoltà.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. È arrivato anche il Presidente, credo che questa mozione sia estremamente importante per la nostra economia marchigiana, Presidente.
Come tutti sappiamo in quest'Aula, è arrivata una comunicazione tempo fa, gli agricoltori sono molto allarmati per questo insetto che sta iniziando a creare serie difficoltà alla nostra agricoltura marchigiana, che è estremamente importante per la nostra economia.
La mozione è una valutazione politica ed impegna la Giunta a sensibilizzare l'Assessore competente su questo importante aspetto, non solo, che la Regione diventi protagonista per cercare delle risorse economiche aggiuntive finalizzate alla soluzione di questo problema estremamente delicato e rilevante, soprattutto di sensibilizzare e cercare di impegnare il Governo in merito ai fondi previsti e accantonati per l'agricoltura, per questi fenomeni particolari.
La cimice marmorata asiatica rischia di creare danni seri alla nostra economia marchigiana, forse presa in tempo ..., si cercherà senz'altro di fermarla prima che crei danni impensabili alla nostra realtà territoriale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. L’Assessore Casini ha fatto una piccola relazione informativa per l’Aula per venire incontro a quello di cui adesso ha parlato il Consigliere Zaffiri, che vorrei leggere in pochi secondi.
La legge di bilancio 2020 dello Stato mette a disposizione una prima dotazione finanziaria di 80 milioni di euro per il fondo di solidarietà in favore delle imprese che hanno subìto danni da cimice asiatica e specifici strumenti per sostenere le imprese agricole colpite dal parassita.
L'indennizzo spetta solo alle imprese che hanno subìto in termini finanziari un danno superiore al 30% della loro produzione lorda vendibile. In questa fase, nella nostra regione gli attacchi sono poco rilevanti e comunque non giustificano la richiesta di calamità e l'attivazione del fondo di solidarietà. Tutti gli Assessori all'agricoltura hanno comunque chiesto al Governo di aumentare adeguatamente le dotazioni in bilancio.
L'Assessore Casini ha incontrato, insieme ai Presidenti delle Regioni maggiormente colpite, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali in occasione della manifestazione nazionale organizzata da Coldiretti a Verona il 29 gennaio, il quale ha annunciato l'imminente firma da parte del Ministro all'ambiente dell'autorizzazione al rilascio in ambiente della cosiddetta "vespa samurai", che rappresenta un efficace parassita della cimice asiatica nel continente asiatico.
Per ciò che concerne il punto 4, il Servizio fitosanitario centrale ha approvato un Programma di azione contro la cimice asiatica nella riunione del Comitato fitosanitario nazionale del 10 ottobre u.s., alle riunioni del predetto Comitato partecipa il Servizio fitosanitario regionale dell'Assam. La nostra Regione ha chiesto di essere componente del Tavolo attraverso il proprio servizio fitosanitario.
A proposito dei punti 5 e 6 appare utile ricordare che la cimice non rientra tra gli organismi nocivi compresi nel piano di indagine nazionale finanziato dal Ministero e dall'UE. Tuttavia, in considerazione della pericolosità dell'insetto, la Regione per il tramite dell'Assam ha attivato una rete di monitoraggio collocando trappole, monitorando in campo presso le aziende agricole e eseguendo sopralluoghi in caso di segnalazioni di cattura di esemplari.
Il monitoraggio ha evidenziato, nell'estate 2017, le prime catture costituite da pochissimi individui, soprattutto in provincia di Pesaro-Urbino negli areali frutticoli di Montelabbate. Nel 2018 c'è stato un leggero incremento delle catture nelle stesse località dell'anno precedente, con i primi danni segnalati da alcuni frutticoltori della valle del Foglia. Nel 2019 le catture rilevate nell'areale di Montelabbate sono considerevolmente aumentate con conseguente danno su frutti (principalmente pesco) nei comuni di Vallefoglia e Montelabbate. Anche altre stazioni della provincia di Pesaro hanno fatto registrare catture sebbene di poche unità. In generale si conferma la presenza di cimice in tutte le province delle Marche con un maggior rilievo nella provincia di Pesaro-Urbino dove si osservano i primi danni. Il fenomeno, è in costante e preoccupante aumento in direzione Nord-Sud e potrebbe notevolmente incrementarsi al verificarsi di inverni miti.
Nel corso del 2020 saranno monitorate specificatamente e con particolare attenzione le aree frutticole regionali anche al fine dell'attivazione delle procedure per la dichiarazione dello stato di "calamità" e di eventuali interventi di risarcimento.
In conclusione si può affermare che per ora non ci sono danni tali che possano in qualche maniera compromettere la redditività delle colture, ma è necessario continuare con un'azione di monitoraggio capillare sul territorio con particolare attenzione, come detto, nelle zone frutticole.
Questa è la relazione dell’Assessore Casini che aveva preparato in merito alle mozioni. Grazie.

PRESIDENTI. Mi auguro che dopo la cimice non ci si debba occupare del flagello delle cavallette che stanno invadendo il Corno d'Africa, mi sembra dal Congo alla Costa d’Avorio, stanno mettendo in ginocchio un sistema già povero di per sé. E’ una nuvola dal perimetro di 40 x 60 chilometri, speriamo bene.
Passiamo alla votazione separata delle due mozioni.
Mozione n. 604. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 605. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 16,15