Resoconto della seduta n.155 del 15/04/2014
SEDUTA N. 155 DEL 15 APRILE 2014
La seduta inizia alle ore 10,30
Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 155 del 15 aprile 2014. Do per letto il processo verbale della seduta n. 154 dell'8 aprile 2014, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento interno.
Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge regionale:
n. 408 in data 26 marzo, ad iniziativa del Consigliere D'Anna, concernente: “Sostegno e promozione dei locali storici della Regione Marche”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente, alla II Commissione assembleare per il parere di cui all'articolo 69 del Regolamento interno, al Consiglio delle Autonomie locali ai sensi dell'articolo 11, comma 4, della legge regionale n. 4/2007 e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1bis del Regolamento Interno.
E' stata presentata la seguente proposta di deliberazione:
n. 33 in data 9 aprile, ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, concernente: “Sostituzione di un componente della Commissione consiliare d'inchiesta diretta ad esaminare tutti i rapporti di finanziamento ed altro intercorsi tra la Regione Marche e la Srl Asteria” (iscritta all’ordine del giorno della seduta odierna).
Sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 663 dei Consiglieri Bellabarba, Cardogna, Bucciarelli: “Legge blasfemia in Pakistan”;
n. 664 del Consigliere Marangoni: “Vessazioni di alcuni Comuni marchigiani sui commercianti. Pagamento di una sorta di tassa mascherata da "diritti di segreteria". Richiesta di intervento normativo della Regione Marche”;
n. 665 del Consigliere Cardogna: “Mancata adozione dei Piani di eliminazione delle barriere architettoniche (P.E.B.A.) da parte di Province e Comuni. Nomina di un Commissario ad acta da parte della Giunta regionale, ai sensi dell'art. 5, comma 3, della legge regionale 27 aprile 1990, n. 52”;
n. 666 del Consigliere Bucciarelli: “Tutela, garanzia e corretta applicazione della legge 194/78 in merito all'interruzione volontaria di gravidanza”;
n. 667 dei Consiglieri Acquaroli, Zinni, Natali, Romagnoli: “Titolo V della Costituzione”;
n. 668 dei Consiglieri Marconi, Camela: “Campagna di prevenzione contro le dipendenze”.
Comunico, inoltre che con decreto n. 10 del 10 aprile il Presidente Solazzi ha provveduto alla designazione di un componente con funzioni di Presidente del Collegio sindacale dell'Azienda ospedaliera “Ospedali riuniti Marche nord”.
Hanno chiesto congedo gli Assessori Luchetti, Viventi e Malaspina, quest'ultima è impegnata a Roma, gli atti ispettivi ai quali avrebbe dovuto rispondere vengono rinviati alla prossima seduta.
PRESIDENTE. Saluto l'Istituto d'Istruzione Superiore Fazzini-Mercantini di Grottammare e Ripatransone, le classi I^ A, I^ C, II^ A di Grottammare e I^ A, I^ B di Ripatransone. Un benvenuto ai ragazzi ed ai loro insegnanti.
Comunicazione ai sensi dell'art. 35, VI comma, del R.I.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Presidente chiedo scusa, ma si è verificato, nella nostra Regione, l'ennesimo fatto di violenza.
Venerdì scorso al pronto soccorso di Jesi sono stati aggrediti medici e infermieri. Sette operatori sanitari sono rimasti feriti, pazienti e persone in attesa al triage hanno rischiato di essere coinvolti, ci sono state vere e proprie scene di panico.
Assessore Mezzolani, dico che non è possibile che i nostri pronto soccorso siano messi a soqquadro, che i sanitari siano aggrediti, che i pazienti rischino la loro incolumità. Rispetto a questa situazione, chiedo anche il coinvolgimento dei Prefetti, dei Comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza, dobbiamo stabilire delle misure per far si che si arrivi a dei presidi di polizia o a dei presidi di security. Non è pensabile che per recarsi in un luogo di cura si finisca con il farsi male.
Chiedo che ci siano interventi determinati perché queste scene da far west non sono degne di una regione come le Marche e soprattutto delle persone che lavorano nei luoghi di cura a cui va tutta la nostra solidarietà.
PRESIDENTE. Grazie Consigliere Giancarli, facciamo nostra la sua preoccupazione perché non è la prima volta che accadono questi fatti, (...) non è previsto dal Regolamento, ma se l'Assessore si sente di dire qualche cosa, gli do la parola. ... lo dica a microfono aperto per cortesia.
Ha la parola l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. Vediamo di fare un passaggio anche con la ... in maniera tale che la prossima volta si possa dare una risposta concreta a quello che chiedeva il Consigliere Giancarli, prendo tutte le notizie che servono per ...
PRESIDENTE. Propongo, Assessore, che la materia possa essere affrontata in V Commissione con una sua relazione.
Almerino MEZZOLANI. Perfetto, va bene.
Sull'ordine del giorno
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bellabarba.
Letizia BELLABARBA. Grazie Presidente, chiedo che la mozione iscritta al punto n. 8 dell'ordine del giorno "Impianto a biogas da realizzarsi in località Fontebella nel Comune di Montegiorgio" venga discussa nella seduta odierna ed inoltre ...
PRESIDENTE. Chiede l'anticipo del punto 8?
Letizia BELLABARBA. Si, non so se si arriverà al numero 8, se non ci si arriva chiedo l'anticipazione.
Se possibile, chiedo anche, considerato che la settimana prossima il Consiglio non c'è per le festività pasquali, di discutere e votare la mozione presentata sul Pakistan. Ce lo chiede il Presidente della Federazione italiana delle associazioni pakistane in Italia, ci chiede un sostegno politico ad una campagna contro la legge sulla blasfemia, quindi, se si potesse ...
PRESIDENTE. Ci può dire qual è il numero della mozione? (...) La 663? Chiede l'iscrizione della 663?
Letizia BELLABARBA. Si.
PRESIDENTE. Per il primo punto, non essendoci stato un accordo perché nessuno l'ha chiesto alla Conferenza dei Capigruppo, dobbiamo mettere in votazione l'anticipazione.
Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Chiedo scusa, fra l'altro sa che il nostro è un rapporto molto amichevole quindi, la mozione al punto 8 a cui fa riferimento la Consigliera Bellabarba, trova, da parte mia, tutta la disponibilità, se necessario pur di discuterla rimango qui tutta la giornata, ma prima di questo punto ce n'è uno soltanto ed è quello sulle ferrovie, la volta scorsa abbiamo votato l'anticipazione, non possiamo scavalcarlo.
PRESIDENTE. La mettiamo eventualmente dopo quella delle ferrovie. (...) Mi stanno facendo notare che è già così, quindi, la sua richiesta è accolta perché la mozione n. 30, quella di cui parla il Presidente Giancarli, è prima del punto n. 8 che è immediatamente successiva, quindi, procediamo.
Pongo in votazione l'iscrizione della mozione n. 663 sul Pakistan.
(L'Assemblea legislativa approva)
Interrogazione n. 1171
ad iniziativa del Consigliere Acquaroli
"Dotazione organica personale Asur distinta per Aree Vaste"
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1171 del Consigliere Acquaroli.
Ha la parola, per la risposta l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. Consigliere Acquaroli, le consegno tutto il materiale, sta tutto qui dentro, non credo che sia il caso di leggerlo.
Interrogazione n. 1618
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
"Dotazioni organiche Asur del Servizio di medicina dello sport e sulla regolamentazione delle certificazioni mediche per la pratica di attività sportive"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1618 del Consigliere Giancarli. Ha la parola, per la risposta l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. A riscontro delle richieste relative all'oggetto, in data 24 marzo 2014 è pervenuta nota della Direzione generale Asur che riporta i dati concernenti le visite effettuate per il rilascio del certificato di idoneità all'attività sportiva agonistica unitamente a quelli del personale medico utilizzato.
Dati visite mediche 2013, under 18, divise per Area Vasta e centri erogatori sia pubblici che convenzionati :
- Area Vasta 1: le visite mediche degli erogatori pubblici sono state 1.796, degli erogatori convenzionati 5.391, per un totale di 7.187;
- Area Vasta 2: non ci sono erogatori convenzionati, quindi, le visite in totale sono 5.566;
- Area Vasta 3: sono 1.300 le visite degli erogatori pubblici, 4.700 quelle dei convenzionati, per un totale di 5.999 visite effettuate;
- Area Vasta 4: non ci sono erogatori convenzionati, le visite effettuate dagli erogatori pubblici sono 2.396;
- Area Vasta 5: non ci sono erogatori convenzionati, le visite degli erogatori pubblici sono 1.196.
Queste, ripeto, sono le visite mediche per quanto riguarda gli under 18, 12.253 visite da parte degli erogatori pubblici e 10.091 da parte degli erogatori convenzionati, per un totale di 22.344.
Visite mediche 2013 totali, divise per Area Vasta:
- Area Vasta 1: 2.067 dagli erogatori pubblici, 6.624 dagli erogatori convenzionati, per un totale di 8.691;
- Area Vasta 2: non ci sono erogatori convenzionati, le visite fatte dagli erogatori pubblici sono 6.353;
- Area Vasta 3: 1.385 dagli erogatori pubblici, 11.000 dagli erogatori convenzionati, per un totale di 12.716 visite complessive;
- Area Vasta 4: non ci sono erogatori convenzionati, le visite effettuate dagli erogatori pubblici sono 2.806, per un totale di 2806;
- Area Vasta 5: 1.344 dagli erogatori pubblici, non ci sono erogatori convenzionati, per un totale di 1.344.
Il totale complessivo, nella sommatoria delle Arie Vaste., è 13.955 visite dagli erogatori pubblici, 17.955 dagli erogatori privati convenzionati, per un totale di 31.910.
Personale medico utilizzato:
- Area Vasta 1: non c'è personale medico dipendente, ci sono 2 unità di medici convenzionati del Sumai per 68 ore settimanali;
- Area Vasta 2: ci sono 3 unità di personale medico pubblico e 4 unità di personale medico convenzionato Sumai per 62 ore settimanali;
- Area Vasta 3: ha 1 medico convenzionato sumaista per 25 ore settimanali;
- Area Vasta 4: ha 2 unità di personale dipendente, non ha personale sumaista, le visite vengono effettuate dal personale dipendente;
- Area Vasta 5: ha 1 dipendente medico pubblico e 1 sumaista per 19 ore convenzionate.
Totale: 6 dipendenti medici, 8 convenzionati sumaisti, per un totale di 174 ore settimanali.
Per quanto riguarda i tempi medi di attesa, occorre sottolineare la variabilità degli stessi in relazione al periodo dell'anno; infatti la massima concentrazione di richieste si concretizza in concomitanza dell'inizio dei campionati e dello svolgimento delle attività agonistiche.
Allo stato attuale i tempi medi presso le strutture Asur risultano così distribuiti:
- Area Vasta 1: 30 giorni circa;
- Area Vasta 2: 25 giorni circa;
- Area Vasta 3: 60 giorni circa;
- Area Vasta 4: 60 giorni circa;
- Area Vasta 5: 75 giorni circa.
Sulla base di quanto esposto si conferma quanto già relazionato come risposta ad una mozione del 2013 ad iniziativa del Consigliere Pieroni, avente oggetto similare, ovvero che i tempi di attesa ordinari sarebbero compatibili con le periodicità previste dalle specifiche normative se le richieste di visite mediche fossero inoltrate alle strutture dell'Asur per tempo, essendo precedentemente conosciuta dagli atleti e dalle società sportive la periodicità di tali controlli medici.
In occasione della riunione del Comitato regionale dello sport tenutasi lo scorso 17 marzo, il Dirigente della P.F. Prevenzione e promozione della salute nei luoghi di vita e di lavoro ha preso accordi diretti con il Presidente regionale del Coni al fine di concordare le modalità per impartire disposizioni per le diverse Federazioni sportive regionali, finalizzate al miglioramento della programmazione di invio degli atleti minorenni alle strutture di medicina dello sport pubbliche.
Si è inoltre a conoscenza che la Direzione generale dell'Asur, sulla base della ricognizione appena effettuata, sta procedendo alla valutazione delle modalità per implementare l'offerta di prestazioni, nel rispetto delle limitazioni imposte dall'attuale legislazione relativa al contenimento dei costi, in particolare quelli relativi al personale.
Relativamente infine alle diverse tipologie di attività motorie e sportive, per le quali necessitano accertamenti preventivi e certificati di idoneità, escludendo quelle agonistiche specificamente definite, occorre sottolineare che la recente evoluzione normativa nazionale è oggetto di controversie e criticità interpretative. Trattandosi di normativa nazionale, in data 13 gennaio 2014 il Presidente della Conferenza delle Regioni e Province Autonome, Errani, ha chiesto al Ministro della salute l'avvio di un tavolo tecnico su questo specifico tema. E' stato costituito ed ha iniziato i suoi lavori.
Ad ogni buon conto si riassume di seguito, in maniera schematica, l'attuale quadro, già conosciuto dalle società di promozione della attività sportiva a seguito di specifici incontri convocati dalla P.F. Prevenzione e promozione della salute nei mesi scorsi. Per quanto riguarda le attività esse sono divise in tre settori: l'attività amatoriale ludico motoria, l'attività sportiva non agonistica e l'attività sportiva ludico motoria ad elevato impegno cardiovascolare.
Per quanto riguarda la prima attività, quella amatoriale ludico motoria, secondo la la normativa, secondo quello che dicono il decreto legge e la legge, "si tratta di quella attività svolta da soggetti non tesserati a federazioni o enti sportivi riconosciuti dal Coni, non occasionale, compresa quella svolta in proprio al di fuori di rapporti con organizzazioni o soggetti terzi". In questo caso la certificazione non è obbligatoria e l'attività può essere praticata liberamente.
Per quanto concerne l'attività sportiva non agonistica la legge prevede: attività per alunni, organizzata in ambito parascolastico o nelle fasi pre-nazionali dei giochi studenteschi,; per coloro che svolgono attività organizzate dal Coni, federazioni sportive o enti riconosciuti dal Coni non qualificati come agonisti. In questo caso la certificazione è obbligatoria e rilasciata dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta oppure dal medico dello sport, con o senza esami clinici e diagnostici come ECG, a discrezione del medico che fa la visita. Questo è quello che dice il decreto del Ministero della salute, la circolare dell'ufficio legislativo del Ministero emanata 11 settembre 2013.
Per quanto riguarda la terza attività, quella sportiva ludico motoria, ma ad elevato impegno cardiovascolare, si intende: attività patrocinate da enti sportivi, come quelle podistiche di lunghezza superiore ai 20 chilometri, gran fondo di ciclismo, nuoto, sci e sport similari. In questo caso la certificazione è obbligatoria, viene rilasciata dai medici di cui al punto precedente, con elettrocardiogramma basale, step test o test ergometrico con monitoraggio dell'attività cardiaca, più altri esami a discrezione del medico.
Questo è il quadro normativo entro il quale queste attività si svolgono, con la certificazione che serve.
Torno a ripetere che la normativa non è ben definita e a tale proposito il tavolo indetto dal Ministero e richiesto dalla Conferenza delle Regioni può aiutare a dipanare quello che è un argomento piuttosto intricato.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Assessore la ringrazio per la risposta, la ringrazio anche per quello che la Regione ha fatto in questi anni.
Concordo con lei su un punto che ho visto essere stato individuato quando ha fatto riferimento al tavolo tecnico ed al Presidente della Conferenza delle Regioni Errani, siamo in presenza di una normativa a dir poco contraddittoria rispetto ai certificati medici per le attività sportive.
Va sicuramente bene una stretta, va sicuramente bene la prevenzione, ma non vanno bene gli eccessi, non va bene la burocrazia, credo che dobbiamo avere questa consapevolezza, con lo sport si vive e, al contrario, senza sport si vive meno bene.
Proprio perché lo sport ha questo valore educativo, sociale, fisico, l'organizzazione anche amministrativa non può che agevolare questo percorso, tanto più quello sanitario.
Importante è quello che si sta facendo nella nostra regione e, rispetto ai due punti richiesti nell'interrogazione, siamo in presenza di un organico Asur, di una risposta dell'organizzazione sanitaria regionale che sta migliorando continuamente. Da questo punto di vista va bene, sul resto, rispetto a questa evoluzione normativa rapida e contraddittoria, credo che in Conferenza delle Regioni dobbiamo far sentire la nostra voce affinché si faccia chiarezza, affinché si diano risposte rapide, efficaci, affinché non si creino difficoltà ai cittadini, soprattutto a quelle persone che vogliono fare sport.
Interrogazione n. 1400
ad iniziativa dei Consiglieri Donati, Acacia Scarpetti, Pieroni, Latini
"Assunzioni disabili Area Vasta 5"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1400 dei Consiglieri Donati, Acacia Scarpetti, Pieroni, Latini.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. Le questioni sono due e, nella prima, si chiede: cosa si intende rispetto al caso segnalato nel quale si evidenzia una palese discriminazione di quanti appartengono alle categorie svantaggiate e con handicap, nella seconda si chiede: come invece si intende procedere nell'immediato futuro per provvedere all'assunzione di quanti sono inseriti nelle precedenti convenzioni.
C'era già stata un'interrogazione del Consigliere Binci, se non vado errato, un po' di tempo fa, alla quale avevamo risposto e questa risposta ricalca gran parte di ciò che era già stato detto.
In merito a questa interrogazione si forniscono gli elementi di risposta sulla base della relazione che proviene dalla Direzione dell'Area vasta n. 5, perché su questa viene focalizzata l'attenzione.
C'è stato un sensibile incremento di spesa del personale e la grave carenza di figure appartenenti al profilo professionale sanitario ha indotto la Direzione dell'Area vasta n. 5, nel corso dell'anno 2013, anche in considerazione delle misure di contenimento della spesa disposte da normative nazionali e regionali, a sopperire prioritariamente alla carenza di figure appartenenti al ruolo sanitario.
Purtroppo, il numero consistente di disabili ancora da occupare nell'Area vasta 5 richiede, al fine di non gravare in modo imponente sul bilancio corrente dell'esercizio, la realizzazione di un programma di assunzioni temporalmente differito. Ciò tenuto conto delle misure restrittive in materia di assunzioni e dai vincoli di spesa previsti che impongono l'inserimento di tali figure nei piani occupazionali per l'anno in corso e per gli anni successivi.
Si segnala che dal 16 dicembre 2013 si è proceduto all'assunzione a tempo indeterminato di n. 1 unità con qualifica di operatore tecnico centralinista (categoria B) e per le restanti assunzioni, già stabilite nelle Convenzioni, questa Direzione ha già previsto nel Piano occupazionale, biennio 2014-2015, sottoposto all'approvazione della Direzione generale dell'Asur, l'assunzione nel corso dell'anno 2014, di n. 9 unità di personale ritenuto idoneo nelle selezioni già effettuate riservate alle categorie protette. Le restanti unità, che hanno completato il prescritto tirocinio, finalizzato all'inserimento lavorativo, saranno immesse in servizio nel corso dell'anno 2015.
Si fa inoltre presente che è in atto una ricognizione interna volta ad individuare il personale dipendente divenuto nel frattempo inabile in costanza del rapporto di lavoro secondo quello che è previsto dalla legge, nonché l'eventuale presenza di dipendenti già disabili prima dell'instaurazione del rapporto di lavoro assunti con le procedure di reclutamento del collocamento ordinario - Circolare del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale n. 66/2001-; tutto questo nell'ottica di una richiesta autorizzatoria al locale Centro per l'Impiego volta a computare, a copertura della quota d'obbligo, l'entità numerica dei dipendenti invalidi in servizio presso l'Area vasta n. 5.
In merito alla copertura delle 7 posizioni non inserite nelle convenzioni precedenti, la Direzione sta provvedendo a valutare la possibilità, in ossequio alla normativa nazionale in materia e compatibilmente al numero di posti vacanti nella dotazione organica di questa Area vasta, di procedere all'assunzione di coloro che sono in possesso dei requisiti di cui alla deliberazione di Giunta regionale n. 987 del 2011.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Donati.
Sandro DONATI. Sono soddisfatto.
Interrogazione n. 1580
ad iniziativa del Consigliere Silvetti
"Rispetto protocollo sanitario sulla vicenda del decesso di una minore"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1580 del Consigliere Silvetti.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. Con riferimento all'interrogazione presentata in data 17 febbraio 2014 in cui si chiede se è stato rispettato il protocollo sanitario sulla vicenda del decesso di una minore, le Aziende che hanno avuto in cura la paziente stanno predisponendo le relazioni in cui rappresentano il protocollo sanitario seguito dalle stesse nella vicenda, di cui noi abbiamo chiesto questi protocolli per conoscerli.
In merito al secondo punto dell'interrogazione, si rappresenta che l'attuale modello hub and spoke della cardiochirurgia è conforme alle recenti disposizioni nazionali in tema di organizzazione sanitaria e ad un corretto governo clinico della patologia cardiologica e cardiochirurgica che vede la prima distribuita in tutti gli spoke e la seconda concentrata nell'hub. Questo al fine di garantire i volumi minimi di attività che rendono le prestazioni chirurgiche di qualità ed efficienza.
Le due cardiochirurgie presenti nell'Azienda ospedali riuniti di Ancona, non sono sovrapponibili per nessuna ragione, in quanto la cardiochirurgia adulti gestisce e tratta ...
PRESIDENTE. Scusi Assessore se la interrompo, colleghi per cortesia, non si sente assolutamente nulla.
Almerino MEZZOLANI. Ripeto, le due cardiochirurgie presenti nell'Azienda ospedali riuniti di Ancona, nell'Azienda ospedaliera universitaria, non sono sovrapponibili per nessuna ragione in quanto la cardiochirurgia adulti gestisce e tratta pazienti adulti, mentre la cardiochirurgia pediatrica ha in carico pazienti in età pediatrica e giovani adulti affetti da cardiopatie congenite per continuità clinico-assistenziali.
In relazione al punto 4 dell'interrogazione con cui il Consigliere Silvetti chiede: "se la Regione abbia ottemperato alle disposizioni previste dal decreto ministeriale Balduzzi e nel caso se poi è previsto un controllo sulle società obbligate all'uso del defibrillatore", deve essere ricordato come l'art. 5 di tale decreto prevede che le società sportive si dotino di defibrillatori semiautomatici nel rispetto delle linee guida dell'allegato "E" allo stesso decreto. Gli oneri per la dotazione sono a carico della società. Il decreto Balduzzi non prevede pertanto compiti specifici per le Regioni.
Va tuttavia ricordato che lo stesso decreto Balduzzi, all'allegato "E" art. 3, evidenzi come alcune Regioni, tra cui la Regione Marche, abbiano previsto all'interno del piano di diffusione delle attività di defibrillazione, di dotare di defibrillatori semiautomatici esterni anche alcune tipologie di impianti sportivi pubblici, come palestre scolastiche, eccetera, contribuendo in tal modo allo svolgimento in sicurezza dell'attività sportiva e creando anche una cultura cardiologica di base.
La Regione Marche, in collaborazione con i Responsabili delle Centrali operative 118, e con la deliberazione di Giunta regionale n. 1087/11 ha predisposto il programma di diffusione nella Regione Marche dei defibrillatori semiautomatici, programma tuttora in corso di svolgimento.
Sulla base di tale atto, le risorse assegnate dal Ministero alla Regione, sono state riattribuite alle Aziende del nostro servizio sanitario regionale, al fine di rendere esecutive le previsioni del programma che sostanzialmente è destinato: all'acquisto ed implementazione dei defibrillatori; ai programmi di formazione/retraining dei cittadini che potranno utilizzare tali apparecchiature in caso di necessità; all'attività di manutenzione; alle campagne di informazione.
In tale provvedimento sono stati inoltre individuati i punti privilegiati di ubicazione dei defibrillatori.
Si tratta di punti fissi, cioè scuole o università, soprattutto per motivi culturali ed educativi oltre che per numerosità di frequentatori e per attività sportive che spesso vi si praticano. Punti fissi sono anche i porti, le stazioni ferroviarie e gli uffici ad elevato afflusso di operatori e utenti; ci sono poi i punti mobili e sono i medici della continuità assistenziale, in particolare nelle località più remote della regione, sono gli operatori del 118 che abitano in località difficilmente raggiungibili dai mezzi di soccorso sanitario.
Sono, quindi, stati individuati come sedi ulteriori di progetti di defibrillazione precoce: i luoghi di aggregazione cittadina e di grande frequentazione o ad alto afflusso turistico; le aree con particolare afflusso di pubblico; le aree con particolari specificità come luoghi isolati e zone disagiate, montagna, piccole isole, pur se a bassa densità di popolazione; i poliambulatori, gli ambulatori dei medici di medicina generale; i luoghi in cui si pratica attività ricreativa ludica, sportiva agonistica e non agonistica anche a livello dilettantistico come gli auditorium, cinema, teatri, parchi divertimento, discoteche, sale gioco e strutture ricreative, stadi, centri sportivi; i luoghi dove vi è presenza di elevati flussi di persone o attività a rischio: grandi e piccoli scali per mezzi di trasporto aerei, ferroviari e marittimi, strutture industriali; luoghi che richiamano un'alta affluenza di persone e sono caratterizzati da picchi notevoli di frequentazione: centri commerciali, ipermercati, grandi magazzini, alberghi, ristoranti, stabilimenti balneari e stazioni sciistiche; le strutture sede di istituti penitenziari, istituti penali per i minori, centri di permanenza temporanea e assistenza; le strutture di enti pubblici uffici; le postazioni estemporanee per manifestazioni o eventi artistici, sportivi, civili, religiosi; le farmacie.
Va precisato che il finanziamento statale assegnato alla Regione Marche consente di distribuire complessivamente 76 defibrillatori semiautomatici. Pertanto la maggior parte delle esigenze evidenziate dovrà trovare altre soluzioni da parte degli Enti interessati.
Inoltre, la Regione Marche con deliberazione di Giunta regionale n. 1493/2012 ha dettato i criteri e le modalità per la formazione e l'autorizzazione all'utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno da parte di personale non medico. Con l'adozione di tale atto si è inteso, oltre che diffondere l'insegnamento della rianimazione cardiopolmonare, anche favorire l'uniformità e la crescita delle procedure di defibrillazione e sostenere lo sviluppo di centri di formazione allo scopo.
Per raggiungere tale obiettivo sì è ritenuto necessario assegnare alle Centrali operative del 118 ed ai centri di formazione accreditati il ruolo previsto dalle indicazioni nazionali nello svolgimento delle attività formative e nel coordinamento delle operazioni di rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione precoce.
In ultimo va ricordato come il programma regionale abbia dato particolare importanza alla localizzazione dei defibrillatorí nelle scuole sulla base di un progetto concordato dalla Regione Marche con l'Ufficio scolastico regionale, con l'obiettivo di sensibilizzare e formare sia alla defibrillazione precoce che alla rianimazione cardiopolmonare di base docenti ed alunni, prevedendo peraltro per questi un ruolo di potenziali futuri formatori.
Allo stato attuale, sulla base delle previsioni di cui alla deliberazione di Giunta regionale n. 1087/11 è in corso, da parte delle Centrali operative 118, la distribuzione dei defibrillatori semiautomatici, nonché la formazione dei soggetti individuati dai vari enti interessati, che ovviamente deve essere preventiva alla consegna.
In particolare a tutt'oggi risultano acquistati n. 76 defibrillatori, distribuiti n. 35 defibrillatori, svolti n. 94 corsi di formazione, formati all'esecuzione del BLSD n. 591 laici.
Relativamente ai punti 3 e 5 dell'interrogazione, dove il Consigliere Silvetti chiede di conoscere se l'applicazione della legge regionale n. 33/94 è stata seguita dalle società sportive, si precisa che il decreto ministeriale del 18 febbraio 1982, ai fini della tutela della salute, obbliga coloro che praticano attività sportiva agonistica a sottoporsi previamente e periodicamente al controllo dell'idoneità specifica allo sport che intendono svolgere o svolgono.
Nella nostra Regione tale attività è stata disciplinata dalla legge regionale n. 33/1994 che all'art. 4, prevede che, competenti per il rilascio della certificazione di idoneità all'attività agonistica sportiva siano:
a) la ex Zona territoriale dell'Asur di residenza dell'atleta. In casi particolari, da valutare singolarmente, può essere rilasciata dalla ex Zona territoriale dell'Asur di appartenenza della società sportiva (domicilio provvisorio o per ragioni di tesseramento);
b) i centri di medicina dello sport del Coni il cui personale appartenente alla Federazione medico sportiva italiana si sia costituito in associazione;
c) il centro di medicina dello sport autorizzato dall'Istituto superiore di educazione fisica;
d) le strutture private ritenute idonee ed autorizzate o convenzionate dalla Giunta regionale che posseggano adeguate attrezzature applicando le stesse tariffe previste dalle strutture pubbliche.
La succitata legge regionale, al comma 5, dell'art. 4 bis, prevede che la Regione assicuri, nei limiti e secondo le modalità previste dalla normativa vigente in materia di livelli essenziali di assistenza sanitaria, il rilascio gratuito della certificazione sanitaria di idoneità all'esercizio delle attività sportive agonistiche agli atleti dilettanti di età inferiore a diciotto anni, agli atleti diversamente abili e agli studenti che partecipano ai giochi sportivi studenteschi.
Si precisa, inoltre, che la Giunta regionale nella seduta del 3 dicembre 2007 ha approvato la deliberazione n. 1438 relativa al "Riordino delle attività di medicina dello sport". Con tale atto è stata attribuita, tra l'altro, alle strutture di Medicina dello sport della Regione Marche la funzione di "tutela sanitaria delle attività sportive agonistiche", in particolare la deliberazione in questione ha previsto che all'atto della visita di idoneità sportiva sia rilasciato all'atleta agonista il relativo certificato di idoneità specifica per lo sport da praticare e, nel contempo, lo stesso deve essere inserito nel "Registro regionale informatico centralizzato". Tale registro tutt'ora funzionante è gestito dall'Asur - Area vasta 2 e possono accedere tutte le strutture autorizzate al rilascio della certificazione di idoneità alla pratica sportiva agonistica operanti nella Regione Marche purché acquisiscano una password.
Pertanto, si ritiene, per quanto sopra esposto, che quanto previsto dalla legge regionale 33/94 in materia di "medicina dello sport e tutela sanitaria delle attività sportive", sia, nella nostra regione, pienamente applicato.
Per quanto riguarda il punto 5) dove si chiede di conoscere quali sono le società private convenzionate con la Regione per il rilascio delle certificazioni agonistiche, si riportano di seguito i nominativi delle strutture inserite nel piano delle prestazioni con i privati accreditati della Regione Marche per l'erogazione, in nome e per conto del servizio sanitario regionale di prestazioni di specialistica ambulatoriale per l'anno 2013 approvato con Determina Asur n. 782 del 21 ottobre 2013:
- Dott. Massimo Silvestrini titolare dell'ambulatorio di medicina sportiva sito in Cagli (PU);
- Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo" - Facoltà di Scienze motorie con domicilio fiscale in Urbino via Saffi, 2;
- Centro di Medicina sportiva Fiosport Srl con sede a Fano;
- A.S.S.A.M. Azienda specializzata settore Multiservizi SPA di Tolentino, C.da S. Lucia 8.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Silvetti.
Daniele SILVETTI. Grazie Presidente e grazie Assessore per l'articolata risposta. Come lei credo ricordi, purtroppo, la mia interrogazione scaturisce, prende spunto, da una triste vicenda che ha interessato una giovanissima marchigiana che ha perso la vita a margine di un evento sportivo.
Lei mi ha ribadito che la procedura e il protocollo osservati erano corretti e che il decesso è derivato da fatti congeniti non facilmente prevedibili o comunque non immediatamente prevedibili secondo quella che è stata l'assistenza portata alla minore. Prendo atto di questo, con riserva.
Per quanto riguarda la mappatura che ha voluto dare alla questione legata ai defibrillatori è stata sicuramente molto esauriente e chiara, ma è più che altro l'aspetto legato alla prevenzione che preoccupa non solo il sottoscritto, ma credo ogni marchigiano, ogni genitore che lascia il proprio figlio presso la società sportiva di turno, tranquillo che questo possa svolgere la propria attività sportiva, in tutta sicurezza.
Le faccio presente, ho contezza e posso anche dimostrarlo, che ci sono alcuni centri convenzionati con la nostra Regione che, nello svolgere la procedura di controllo di verifica, per coloro che richiedono certificati agonistici - la procedura richiede mediamente dalle due ore alle due ore ed un quarto - rilasciano la certificazione dopo un ciclo di circa un quarto d'ora, venti minuti.
La preoccupazione c'è, esiste, esiste da parte del mondo dei genitori, di quella che, in realtà, è la parte più direttamente, intimamente, interessata e preoccupa e deve preoccupare anche chi amministra e chi legifera, perché come competenza abbiamo anche quella della verifica, del controllo, di quei soggetti che sono convenzionati con l'Ente.
Le ho fatto presente questa evidente anomalia perché nei casi di malori di giovani nell'esercizio dell'attività ginnica, dell'attività sportiva, non solo di quella agonistica, risulta spesso essere sottovalutata la questione congenita, la questione della preparazione. Sicuramente quella della certificazione è soltanto il primo stadio, il primo status attraverso il quale si riesce, in qualche modo, a sostenere un diniego che può essere salutare, che può, addirittura, essere vitale per alcuni giovani che purtroppo hanno delle carenze, delle deficienze organiche.
La prevenzione di cui si fa un gran parlare per noi diventa fondamentale, dobbiamo garantire alle famiglie che i propri figli possano svolgere attività sportive sicure, sotto il controllo necessario delle strutture e dei soggetti convenzionati con le strutture pubbliche.
Questo è sicuramente uno dei casi, spero, ci auguriamo tutti che sia stato l'ultimo, ma il nostro compito è quello di verificare sul territorio che la normativa venga rispettata e che le strutture convenzionate svolgano il loro compito perché abbiamo, prima di tutto, la responsabilità nei confronti dei nostri figli.
PRESIDENTE. Salutiamo gli studenti dell'Istituto superiore Fazzini - Mercantini che ci lasciano, Ciao ragazzi.
Interrogazione n. 1410
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Esuberi alla Clinica Villa Igea di Ancona"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1410 del Consigliere Latini.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. In riferimento all'interrogazione del Consigliere Latini, vorrei precisare che con una deliberazione di Giunta regionale di un mese fa, la n. 280 del 10 marzo, è stato approvato l'accordo con le Case di cura private multispecialistiche della Regione Marche, per gli anni 2011-2014. E' stato un parto lungo e difficile in verità.
Nella deliberazione vengono assegnati i budget e confermati i progetti storici, prevedendo la possibilità di progettualità aggiuntive per far fronte, in questo caso, in modo particolare, a quello che è il tema del contrasto alla mobilità passiva.
Pertanto, per quanto riguarda la clinica in oggetto che è stata anche sottoscrittrice di quell'accordo, esistono tutti i presupposti per il mantenimento degli attuali livelli occupazionali, visto e considerato che non solo si confermano i budget, ma si conferma la progettualità storica e si prevede anche la potenzialità di aggiungere una progettualità aggiuntiva. Credo che questo serva in qualche modo a mantenere i livelli occupazionali.
Dato atto che non è nella facoltà di questo Assessorato intervenire nella politica del personale delle strutture private accreditate, ciò che vorrei rappresentare è la ferma volontà di intervenire nel controllo del mantenimento dei requisiti che sono alla base dell'accreditamento, con particolare verifica dell'adeguatezza della dotazione organica rispetto alle funzioni da svolgere.
E' chiaro che se dai controlli effettuati dovesse emergere che i livelli occupazionali mettono a rischio la qualità del servizio fornito, va da sè che, a quel punto, si mette in discussione l'accreditamento alla struttura.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Latini.
Dino LATINI. Grazie Presidente. Assessore la ringrazio.
In base alla deliberazione n. 280 del 10 marzo 2014, quella relativa alla sottoscrizione dei budget delle case di cura privata, viene anche confermato direttamente il livello occupazionale di Villa Igea di Ancona.
Questo è il dato fondamentale sul quale per tanto tempo si è dibattuto fra pubblica amministrazione regionale e case di cura.
L’interrogazione però verte su due aspetti che non sono stati, in qualche modo, considerati o esauditi nella risposta.
Il primo, fondamentale, riguarda la situazione del controllo di quanto è avvenuto presso Villa Igea di Ancona, in riferimento alla diminuzione degli esuberi di personale, visto che, pur rimanendo in costanza dell'accordo sottoscritto e del budget mantenuto, non potendolo aumentare per i servizi offerti dalla clinica, sono state licenziate tre unità, non per motivi di ordine disciplinare, ma in relazione ad una spending review che non trova collocazione nel rapporto di convenzionamento che la Regione passa a Villa Igea.
Invito l'amministrazione regionale attraverso le funzioni, le strutture, i compiti che ha, a verificare questo fatto che è avvenuto prima del 2 ottobre 2013 e non c’è stata poi, da parte della stessa direzione di Villa Igea, anche dopo il 10 marzo 2014, la conferma che non avrebbe proceduto all'esubero di 8 unità: 6 ostetriche e 2 ginecologi.
Questo fatto si può inquadrare in una logica di una risposta che ha come contenuto il mantenimento dei livelli occupazionali, ma non specifica di quali livelli occupazionali si tratti, ovviamente le qualità relative ai servizi deputati, in particolare dei punti nascita, in questo caso di Villa Igea, fanno venir meno la partecipazione di ogni impegno di controllo da parte della Regione e la possibilità da parte della clinica Villa Igea di procedere in altro modo.
Questo può essere in qualche modo, non dico accettato, ma facente parte di una discrezionalità della convenzione se non si inquadra nell'aspetto fondamentale che è proprio di questa mattina, cioè l'impegno da parte del dottor Ciccarelli, credo a nome anche della Regione, di mantenere in piedi presso Villa Igea il centro disturbi alimentari. Un servizio fondamentale soprattutto per le giovani generazioni, per la tutela materno infantile, che però non trova riscontro in un dato di fondo in quando anche in questo settore Villa Igea ha già proceduto a non sottoscrivere accordi di mantenimento e di rinnovo dei contratti dei cosiddetti "medici o consulenti specialisti specifici", specialisti in materia pediatrica per quanto riguarda il tema dell'alimentazione.
A mio avviso, l’attenzione che si deve porre sulla situazione di Villa Igea di Ancona deve essere più alta della semplice ipotesi di un controllo post, soprattutto nella logica, e chiudo, di quante necessità oggi ha la sanità pubblica, di quanto sforzo si sta facendo in ogni parte della nostra regione per procedere a quei dolorosi tagli di spesa che qui dovrebbero essere, in qualche modo, ancora di più sottoposti a valutazione, per far sì che effettivamente di fronte al budget impegnato da parte della Regione ci sia una risposta che non sia allargata e generica sui livelli occupazionali, che parte dall'OSS e può arrivare al primario specialistico, quindi, comprende il tutto e il niente, ma può essere vista come una sorta di passaggio e di contributo omnicomprensivo ad una clinica che deve presiedere a delle risposte sempre più private in una logica partecipativa di aiuto al servizio sanitario pubblico.
L’invito che faccio, lo faccio veramente in modo sentito, è quello di sollecitare la clinica Villa Igea a dare quelle risposte necessarie per il mantenimento dei livelli occupazionali, in particolar modo per le unità specialistiche sanitarie che ha già provveduto a non confermare, sia per quanto riguarda il servizio ostetrico ginecologico che il servizio specialistico dei disturbi alimentari, che è un punto fondamentale dell'impegno della Regione a portare avanti questa branca specialistica. Grazie.
Interrogazione n. 1593
ad iniziativa del Consigliere Binci
"Sospensione del servizio di mediazione linguistico culturale presso i servizi sanitari"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1593 del Consigliere Binci.
Ha la parola, per la risposta l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. Questa interrogazione è distinta in diversi punti, al punto 1) la Giunta e naturalmente l’Assessorato alla tutela della salute considerano la tutela della salute della popolazione immigrata un obiettivo rilevante da perseguire, tanto che l'Assessorato alla salute della Regione Marche presiede a nome degli Assessorati alla Salute delle Regioni un Tavolo interregionale avente la finalità di promuovere la salute degli immigrati. Questo per dire che sia la Giunta che l’Assessorato considerano l'impiego della mediazione interculturale nei Servizi sanitari particolarmente rilevante al fine di migliorare l'accesso ai servizi e alle cure da parte della popolazione immigrata, migliorare l'efficacia e l'efficienza dei servizi, ridurre I'inappropriatezza ed il rischio sanitario, oltre che, naturalmente, tutelare i professionisti dei servizi sanitari
La pianificazione sanitaria fin dal 2003 ha previsto l'impiego di servizi di mediazione interculturale seguendo quelle che sono le direttive, le indicazioni, le linee guida nazionali.
La legge regionale n. 13/2009: "Disposizioni a sostegno dei diritti e dell'integrazione dei cittadini stranieri immigrati" prevede l'impiego di servizi di mediazione interculturale anche presso i Servizi sanitari.
Questo Assessorato ha partecipato, tramite l'Agenzia regionale sanitaria Marche ed il competente Servizio dell'Assessorato alle politiche sociali, alla stesura del documento nazionale "Indirizzi per il riconoscimento della figura del mediatore interculturale" del Gruppo tecnico istituzionale per la promozione della mediazione interculturale, coordinato dal Ministero dell'Interno nell’anno 2009.
La Regione Marche ha emanato la deliberazione di Giunta regionale n. 242 del 9 febbraio 2010, recante: "Approvazione del profilo professionale di base per "Mediatore interculturale e relativo standard formativo".
La mediazione interculturale prevede l'impiego di mediatori di lingua madre adeguatamente formati, presenti presso i servizi sanitari, operanti in rete nel territorio locale e in stretta collaborazione con gli operatori dei servizi che partecipano anche alla specifica formazione organizzata dagli stessi, allo scopo di intercettare i bisogni e contribuire alle risposte più adeguate.
Ciò premesso e considerato questo Assessorato ha partecipato, tramite l'Agenzia regionale sanitaria delle Marche, in collaborazione con l'Università di Urbino, alla recente indagine regionale sulla mediazione interculturale, che ha evidenziato notevoli criticità nell'impiego della mediazione interculturale presso i servizi di base della Regione, nonché presso quelli sanitari. Questo richiede un impegno ad emanare, in tempi brevi, ulteriori precise indicazioni alle Aziende sanitarie della Regione Marche per rispettare quanto previsto in quelle che sono le direttive e le indicazioni nazionali e regionali relativamente all'uso della mediazione interculturale nei servizi sanitari.
Sarà nostra premura fare questo, tenuto conto del fatto che anche qui siamo soggetti a quelli che sono stati i tagli, i vincoli che ci sono piovuti addosso nel corso di questi ultimi anni.
Allo scopo di emanare, di puntualizzare meglio le indicazioni alle Aziende sanitarie verranno individuate quelle che sono le migliori modalità ed il fabbisogno di mediazione in collaborazione con i referenti delle aziende sanitarie marchigiane e con i mediatori interculturali della Regione già operanti in ambito socio-sanitario, nell'ambito del gruppo di lavoro regionale permanente, secondo quanto previsto dalla deliberazione di Giunta regionale n. 1516 del 28 dicembre 2006, affidando il coordinamento all'Agenzia regionale sanitaria delle Marche. Verrà coinvolto anche il competente Servizio dell'Assessorato regionale formazione/lavoro per la qualificazione della formazione specifica dei mediatori interculturali e la definizione delle relative certificazioni e delle loro competenze.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Non sono soddisfatto perché nella risposta l’Assessore ha ripercorso quelli che sono i documenti nazionali e regionali, compreso il Piano sanitario, che impegnano la sanità regionale ad utilizzare il servizio di mediazione linguistico e culturale presso i servizi sanitari per la popolazione immigrata.
Al momento c’è la sospensione di questo servizio, sostituito con uno che crea solo problemi e rischi sia per il personale medico che per il paziente immigrato. Praticamente c'è un servizio di interpretariato telefonico a distanza che la rete mediatori interculturali delle Marche ha condannato, primo perché non è meno costoso della mediazione culturale fatta con il personale, secondo perché un interpretariato telefonico non può sostituire un rapporto diretto, può causare malintesi, fraintendimenti comunicativi, ritardi nella comunicazione, con il rischio di errori medici e ricadute negative sulla salute degli immigrati.
Visto che l'Assessore ha rilevato che tutte le normative prevedono l'impiego dei mediatori culturali presso i servizi sanitari per la popolazione immigrata, non dobbiamo rimettere in piedi un percorso perché tutto è già stabilito, bisogna semplicemente fornire un servizio che è stato sospeso.
Non si possono prendere impegni dicendo lo faremo, verificheremo, rimetteremo in piedi, individueremo le migliori modalità all'interno di un gruppo. Addirittura c’è un gruppo di lavoro permanente a cui andiamo a dire che cosa? Semplicemente al gruppo di lavoro permanente la Regione deve presentare un impegno, affinché quel monitoraggio che è stato fatto venga applicato.
L’uso dei mediatori linguistico culturali è un servizio minimo, ma fondamentale quanto il servizio sanitario, tutela anche la salute degli operatori sanitari che magari non riescono a comunicare e non sanno che tipo di malattia ha il paziente ed il rischio sanitario che rappresenta. Penso alle donne che non parlano italiano e devono utilizzare i servizi per la maternità, i servizi per l'infanzia, noi mettiamo a rischio la vita delle persone.
Chiedo con forza che questo servizio di mediazione linguistico culturale che è stato sospeso venga riattivato, altrimenti si mette a rischio la vita delle persone. Grazie.
Proposta di deliberazione n. 33
ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza
"Sostituzione di un componente della Commissione consiliare d'inchiesta diretta ad esaminare tutti i rapporti di finanziamento ed altro intercorsi tra la Regione Marche e la S.r.l. Asteria"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di deliberazione n. 33 ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza.
Ha la parola la relatrice Consigliera Ortenzi.
Rosalba ORTENZI. Colleghi è una proposta di deliberazione molto semplice, è la sostituzione, nella Commissione consiliare d’inchiesta, del Consigliere Perazzoli con il Consigliere Busilacchi.
Se ci dovessero essere altre modifiche l’Ufficio di Presidenza provvederà dato che ha la possibilità di farlo.
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di deliberazione n. 33. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 380 (testo base)
ad iniziativa del Consigliere Trenta
"Norme sulle misure di prevenzione e protezione dai rischi di caduta dall'alto da predisporre negli edifici per l'esecuzione dei lavori di manutenzione sulle coperture in condizioni di sicurezza"
Proposta di legge n. 394
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Acquaroli, Silvetti, Binci
"Norme in materia di prevenzione dei rischi di cadute dall'alto da predisporre negli edifici"
(abbinate)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 380 del Consigliere Trenta e la proposta di legge n. 394 dei Consiglieri Giancarli, Acquaroli, Silvetti, Binci, abbinate.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ricci.
Mirco RICCI. Grazie Presidente. Un tema, questo della sicurezza, che si inquadra all’interno della sicurezza del lavoro.
Credo che sia importante che questa proposta di legge sia ad iniziativa del Consiglio, sono due proposte, abbinate, ad iniziativa del Consigliere Trenta ed altri, tra cui il Consigliere Giancarli, ed è importante che il tema della sicurezza sul lavoro parta proprio dai Consiglieri e dal Consiglio.
Altre Regioni hanno già deliberato proposte di questa portata che si inquadrano, in generale, sul tema della sicurezza sul lavoro. Le Marche lo fanno con una proposta che tra l'altro la IV Commissione ha trattato in maniera molto seria, consapevole di ciò che stava discutendo, con serietà, con puntiglio, approfondendo anche forme che hanno specificato con precisione i termini legati alla prevenzione ed alla sicurezza sul lavoro. Ne è scaturito un testo migliorato in maniera specifica sui vari punti.
Credo che la sicurezza nei cantieri sia da sempre un problema che riguarda questo Paese, il lavoro in sé. Quando si tratta di intervenire sugli edifici di nuova costruzione o sugli edifici esistenti per manutenzione ordinaria, straordinaria, ci si deve preoccupare di chi sale sui tetti degli edifici per fare manutenzioni legate alla muratura, alla struttura in sé, ma anche di chi fa impianti di carattere tecnologico, telematico, informatico. Credo si debba procedere come noi stiamo procedendo, garantendo la sicurezza di chi opera in questo settore.
Questa legge individua in maniera molto precisa i campi di applicazione, nel senso che le misure di prevenzione devono essere riferite e riferibili ad elaborati sia di carattere progettuale che realizzativi, per esempio, all’articolo 3, vengono elencati i campi di applicazione, di intervento, di questa proposta di legge e all'articolo 4 le misure di prevenzione e di protezione specifiche. Ad esempio, quando parliamo di sistemi di ancoraggio permanenti parliamo di un sistema che rende sicuro il transito e l’accesso alle coperture, ai tetti in maniera specifica. Noi diciamo che c'è la possibilità di realizzare un intervento, in quella situazione, in maniera del tutto sicuro. Ciò deve essere contenuto in un elaborato tecnico preventivo che può essere uno strumento autonomo oppure può integrarsi con i progetti elaborati in precedenza.
La legge in sostanza è una legge abbastanza ridotta, ma credo che sia stato fatto con sensibilità un ottimo lavoro. Il Consigliere Trenta, probabilmente anche per la sua professione, ha proposto questo elaborato e sa bene, meglio di me, di cosa stiamo parlando, ed aggiungere, garantire ulteriore sicurezza nel campo del lavoro anche là dove si interviene per fasi successive, nel quadro delle manutenzioni ordinarie e di impiantistica, credo che sia una cosa utile.
Questa legge cerca di recuperare rispetto al tema degli incidenti sul lavoro, aggiunge ulteriori norme di prevenzione che possono garantire l’attività soprattutto agli operatori che lavorano in condizioni, qualche volta, precarie.
Il mio gruppo, in maniera molto convinta, ribadisco il lavoro che la Commissione ha svolto specificando con precisione i campi di intervento e le misure di prevenzione, voterà a favore di questa proposta di legge.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Acquaroli.
Francesco ACQUAROLI. Presidente, c'è poco da aggiungere rispetto a quello che ha detto il Consigliere Ricci, relatore di maggioranza.
Nelle intenzioni del proponente, Consigliere Trenta, in questa legislatura, si va a colmare un vulnus che, addirittura, vedrebbe morire due persone al giorno per condizioni di non sicurezza sul lavoro. E' una legge che mette in sicurezza chi lavora, senza andare nello specifico nel settore edile, nella ristrutturazione, nella costruzione di nuovi edifici e nei casi di manutenzione.
Noi la riteniamo una buona legge, una legge che completa una sensibilità che noi abbiamo sempre avuto ed abbiamo dimostrato in questi anni, quindi, il nostro parere è favorevole.
PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Trenta.
Umberto TRENTA. Grazie Presidente. Parto da due osservazioni minime che sono marginali rispetto al discorso introduttivo del relatore di maggioranza che ha puntualmente definito alcuni aspetti della legge che, di fatto, va a rispondere ed a precisare i contenuti della legge n. 81 del 9 aprile 2008. E' una legge dello Stato, ma le Regioni quando si è sviluppato il dibattito, più o meno in tempi diversi, ma con la stessa sensibilità, hanno ritenuto di dare risposte. E' una legge che ha la sua validità, che risponde in maniera concreta alle due morti giornaliere, circa, che si verificano per accessi superficiali, quando uno va su una copertura il rischio è quello di cadere e di morire.
C'è l'Anaci che va ricordata che oggi apre questo dibattito all'interno di questa legge e mi auguro che poi il grande Presidente Giancarli abbia il garbo di essere vicino a me perché questa legge, caro Consigliere Giancarli, deve essere resa nota a livello regionale affinchè ci si attenga a quello che è collegato a questa legge, cioè l'attività edilizia e la regolamentazione attraverso il regolamento di condominio che diventano obblighi di legge; significa aver dato una risposta concreta in maniera puntuale anche al fatto che le coperture vanno messe in sicurezza.
Dal punto di vista tecnico, capogruppo Ricci, ho volutamente fatto un testo base che la correttezza del Presidente Giancarli e della Commissione da lui presieduta hanno fatto rimanere come testo base. Avrei potuto fare una legge completa alla virgola, ma con i funzionari, con il personale che abbiamo a disposizione, che ha a disposizione la Regione, che ci mette a disposizione nel nostro agire quotidiano, per puntualmente rispondere alla legiferazione, ho fatto, ho ricostruito un testo blando, poi è iniziato il lavoro, i rapporti normali tra “insieme si può”, mettiamola così, e oggi liquidiamo il testo della legge.
La risposta è importante anche per il mondo del lavoro perché dietro tutto questo c'è l'obbligatorietà della messa in sicurezza di tutte le coperture e delle forniture di materiale tecnologico di ultima generazione. La legge va a definire quell'aspetto importante che esortò il Presidente della Repubblica a fare una dichiarazione precisa sulle morti bianche. Due morti al giorno avvengono per la facilità di accesso a quelle coperture senza quella regolamentazione giuridica che ne consentirebbe, ne dovrebbe consentire, la sicurezza. Gli addetti ai lavori qui non esistono, oggi esiste una normativa di legge che porta a dire agli amministratori di condominio: “Signori miei dobbiamo attenerci a delle regole precise per la messa in sicurezza dell'accesso alle coperture”, fra un po' la completeremo anche con la messa in sicurezza a terra. Avete mai sentito la cronaca, quando si scava una fondazione che magari va sotto di 5 metri, a vostra memoria, riportare il fatto di persone che sono scese sotto e sono rimaste sepolte da una non corretta esecuzione dello scavo? Una serie di incidenti, ma l'obiettivo finale qual è? E’ lo spunto, per tutti noi, di mettere in sicurezza il mondo del lavoro nel comparto dell'edilizia che oggi è in difficoltà, perchè mettere in sicurezza un ambiente costa.
Riparte un settore importante e trainante per l'economia anche della Regione, per non dire della nazione. Siamo una Regione che sta rispondendo parimenti ad altre Regioni facendo il proprio dovere.
Noi oggi facciamo un buon testo di legge, sicuramente perfettibile, sicuramente migliorabile, ma dato certo è che noi da oggi ci dotiamo di una legge che ritengo valida. Per questo, a nome del Gruppo che rappresento, voteremo questa legge e la sosterremo così come giustamente elaborata e per certi versi completata dalla sagacia del Presidente Giancarli e da tutti i Consiglieri che compongono la sua Commissione. Grazie capogruppo Ricci, grazie Presidente Giancarli.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Ho lavorato all’interno della IV Commissione alla stesura di questa legge, su cui sono intervenute le osservazioni del Crel, degli operatori del settore e dei rappresentanti dei lavoratori, quindi, è una buona legge.
L'unico problema è dato dal fatto che la legge partirà al momento dell'approvazione del regolamento attuativo da parte della Giunta, infatti la legge dice che la messa in sicurezza, cioè gli interventi per la messa in sicurezza dei lavori da effettuarsi nell'alto degli edifici, partirà al momento dell'attuazione del regolamento da parte della Giunta e alla stessa vengono dati 60 giorni per emanarlo.
Questi 60 giorni non sono prescrittivi, ma sono indicativi, invito tutti i Consiglieri a vigilare ed invito la Giunta e l'Assessore competente, che oggi non c'è, a vigilare al rispetto dei tempi, dei 60 giorni per il regolamento, altrimenti, questa legge, come tante altre, non partirà mai perché il regolamento slitta o viene ostacolato da chi ha paura dei costi aggiuntivi che possono esserci.
Anche come Commissione ci siamo presi l'impegno di vigilare, di ricordare alla Giunta il termine dei 60 giorni, altrimenti questa legge, senza un regolamento, non diventerà mai operativa.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Voglio partire da una sollecitazione che è stata avanzata, nel suo intervento, dal Consigliere Trenta che ha sottolineato, al tempo stesso, il valore e le difficoltà del comparto edilizio.
In Commissione abbiamo incontrato il Vicepresidente Canzian e abbiamo concordato un percorso che, parallelamente all'esame delle leggi sul governo del territorio e sul paesaggio, porterà ad una legge, separata ma parallela, che va sotto il titolo di “Norme per l'edilizia”.
In quella legge saranno affrontati ..., c’è già un tavolo tecnico messo in piedi dall'Assessorato, non so se interverrà il Vicepresidente Canzian, che sta confrontandosi con il mondo sociale e imprenditoriale per dare una risposta a quella che è la tematica relativa al comparto edilizio.
Per questa legge voglio ringraziare la Commissione ed il Consigliere Trenta, presentatore di una delle proposte che, fra l’altro, è diventata il testo base. Lui ringraziava me ed il relatore Consigliere Ricci, io invece ringrazio i relatori Acquaroli e Ricci, ringrazio il Consigliere Trenta e la Commissione tutta.
Noi con questa legge, come è stato già detto dai relatori, dal relatore di maggioranza, Consigliere Ricci, intendiamo implementare nel nostro territorio la promozione di iniziative finalizzate ad estendere la cultura della prevenzione e della tutela e sicurezza nei cantieri. Tra l'altro, ci riferiamo ad un intervento normativo rispetto a edifici realizzati o di nuova costruzione, con particolari interventi su immobili già esistenti prevedendo misure protettive e di prevenzione al fine di garantire, questa è la novità che diceva il relatore Consigliere Ricci, che i successivi interventi di manutenzione sulla copertura degli edifici medesimi avvengano in condizioni di assoluta sicurezza.
Abbiamo messo al centro la sicurezza, perché la sicurezza sul posto di lavoro è un fatto di civiltà, è un fatto di rispetto per le persone e tutti devono essere messi nelle condizioni di lavorare in assoluta sicurezza, non può esistere precarietà o flessibilità quando si affronta la tutela dell'incolumità delle persone.
Il diritto al lavoro sicuro è un diritto fondamentale, noi vogliamo impegnare le imprese nella prevenzione, nel valore sociale e vogliamo imprese che siano ricche di sapere, di qualità, di formazione, di tecnologie.
Venerdì scorso a Jesi, nella sede di Banca Marche, Confindustria Marche ha illustrato quello che è stato il lavoro dell'industria marchigiana nel 2013, da quel rapporto è emerso, in modo evidente, come la qualità traini l’export, traini l’economia marchigiana. E' sulla qualità che dobbiamo puntare anche dal punto di vista legislativo, rafforzando le condizioni che fanno raggiungere quell'obiettivo. La qualità e la sicurezza è fra queste.
Su questa legge, alcuni colleghi che non sono stati in Commissione, ma che hanno sentito gli interventi dei Consiglieri Ricci, Trenta, Binci, del Consigliere Acquaroli, possono pensare che ci sia il consociativismo, secondo me gli interventi su questa legge hanno dimostrato un'altra cosa, spero che nessuno pensi che ci sia stato consociativismo, ripeto, qui c'è, e questo è quello che io penso, ma anche quello che ho verificato avendo seguito i lavori, avendo esaminato ed analizzato le proposte insieme ai colleghi, la politica, c'è la passione, ci sono i valori, perché questo è il valore vero della vita, dell'amore e direi anche della nostra idealità, quindi, in campo abbiamo messo coerenza e serietà.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Latini.
Dino LATINI. La proposta di legge del Consigliere Trenta e degli altri, non solo è lodevole, ma ritengo necessaria, perché i dati che ci portiamo dietro da 30 anni in materia di Ispel e ancora di più di Inail, ci dicono quanto il nostro Paese sia indietro nella cultura del lavoro intesa come sviluppo di lavoro in sicurezza. Più la nostra società è diventata tecnologicamente avanzata, più questo tema si è fatto sentire per la complessità della situazione e per la civiltà che, in qualche modo, si è sempre di più evidenziata in ogni luogo di lavoro.
Noi, dal punto di vista regionale, siamo in ritardo non solo per quanto riguarda la tutela, ma anche per quello che riguarda le modalità di strutturazione delle misure di prevenzione e protezione rischi.
Molte leggi, a cominciare dalla 626 del ‘94 e poi del ’96, hanno prodotto più una farraginosa applicazione burocratica, cartacea, che una certezza della tutela dell'integrità fisica dei lavoratori, no nell'ambito specifico dell'agricoltura, dell'industria e dell'indirizzo a cui si rivolge questa proposta di legge, ma nell'industria più classica, quella della catena di montaggio.
Su questa tematica mi associo a chi mi ha preceduto per dire che si tocca un punto di svolta per quanto riguarda l'applicazione della tutela personale ad ogni singolo lavoratore che viene utilizzato per costruire delle situazioni lavorative sulle quali la sicurezza deve presiedere a tutto.
Mi corre, in qualche modo, fare una segnalazione in termini positivi, una valutazione, un profilo della legge stessa che, come le altre che sono entrate a far parte del circuito normativo della nostra Regione, deve essere quella dell'integrazione della legge all'interno di quelle norme che toccano principalmente il lavoro e l'applicazione dello stesso.
Più precisamente mi riferisco alla capacità che questa legge deve avere, insieme alle altre, ma ancora di più questa, perché è rivolta alla tutela della persona, a far si che non diventi un bagaglio in qualche modo che pesa in una situazione come quella attuale di crisi molto prolungata dell'economia di quei settori interessati prettamente all'applicazione della proposta di legge stessa, e veda un coinvolgimento negativo e delle pubbliche amministrazioni a partire dai Comuni, nel momento in cui devono dare le autorizzazioni, qui ci si riferisce alla Scia, al permesso di costruire, alla segnalazione certificata di inizio dell’attività riguardanti coperture, facciate e ventilate, sia per quanto riguarda le modalità proprio di avvio dei lavori stessi.
Quello che mi permetto di suggerire, non certo senza macchiare la legge stessa di alcun consenso non positivo, è quello di far sì che la burocrazia debba essere in grado attraverso il regolamento ed attraverso l’interrelazione delle norme tecniche in dotazione dei piani regolatori, delle norme regolamentari delle pubbliche amministrazioni locali, delle norme regolamentari dell’amministrazione regionale, a che sia automatica l'applicazione di questa situazione, per cui nel momento in cui il soggetto recepisce il permesso di costruire, la scia o quant'altro, abbia in sè contenuto quell'aspetto definitivo che è la misura di prevenzione. Questo deve essere visto come un fatto positivo, non come un fatto negativo che fra le tante certificazione che noi chiediamo ai soggetti interessati ce n'è oggi un'altra in più e questo plus di intervento, che va a definire la tutela della persona, deve essere in qualche modo promozionato con degli sgravi, degli sconti, che sono oggi indubbiamente visibili solo dal punto di vista degli oneri e dei contributi che ogni pubblica amministrazione richiede. Solo in questo modo riusciremo a coniugare la validità estrema e fondamentale di questa misura con quella che è invece l'applicazione pratica, altrimenti rischieremo di scadere in una situazione di visualità della politica non tanto consociativa, quanto di l'applicazione di qualcosa che appare più ideale che concreto e che rischia di creare, di determinare ulteriori difficoltà a chi invece ogni giorno sul campo sconta la mancanza del lavoro e quel poco lavoro che c'è viene coperto in condizioni drammatiche da una serie di pastoie burocratiche che appesantiscono ogni possibilità di sopravvivenza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. Due minuti d'orologio per sottolineare, come già il Consigliere Giancarli ha fatto, la circostanza che la legge di iniziativa di un Consigliere di minoranza sia stata liquidata in poche settimane, corretta in maniera adeguata ed integrata, cioè discussa, come lo stesso primo proponente, Consigliere Trenta, ha sottolineato.
Questo a dimostrazione del fatto che quando si vogliono fare le cose rapidamente si possono fare. Lo dico per tutto quello che ancora è in piedi e che rischia di rimanere, in quest'ultimo scorcio di legislatura, in un binario morto.
Un’altra sottolineatura mi permetto di farla ad onore del proponente capogruppo di Forza Italia, se consente la battuta, Consigliere Trenta, queste normalmente erano leggi di iniziativa di Rifondazione Comunista o del Partito Comunista, data la sensibilità, come vedo mozioni per la libertà religiosa in Pakistan promossa da esponenti della sinistra.
Questa contaminazione culturale, questo modo di ragionare mi piace molto perché è segno che (...) esatto, contaminazione in senso buono, nel senso che ci siamo lasciati contaminare e le idee superano quegli steccati che alla fine servivano a poco.
E' una legge molto intelligente, molto breve, l’unica preoccupazione, la sottolineo come ha già fatto il Consigliere Latini, è quella che in sede locale, regolamenti, sotto regolamenti, applicazioni, interventi, precisazioni, rischino di far perdere il senso ad un articolato di legge che è molto preciso e che non lascia spazio ad interpretazioni.
Mi auguro che le preoccupazioni sollevate opportunamente dal Consigliere Latini siano fugate dalla realtà e allora direi anche un’ultima cosa, vigiliamo, il Consigliere Trenta diceva “presentiamola questa legge”, io direi vigiliamo, Consigliere Trenta, perché queste cose fatte bene qui non diventino l’appannaggio, lo strumento di potere, di burocrazie locali, inutili ed opprimenti.
La legge è chiarissima, nei nuovi edifici come in quelli che verranno sottoposti in futuro a manutenzioni straordinarie o ordinarie c’è la possibilità - diciamolo chiaro, montando qualche attrezzo mobile o fisso, impalcature mobili o fisse che consentono di arrivare sui tetti - di creare questi sistemi di ancoraggio. Rabbrividisco all’idea che fino ad oggi in mancanza di questi, giovani operai, spesso extracomunitari, ma anche italiani, hanno fatto gli antennisti o altro tipo di interventi senza avere la possibilità di agganciarsi a un gancio di sicurezza.
Questo è una cosa lodevole, come diceva il Presidente Giancarli, forse è l’inizio per verificare caso per caso, in maniera finalizzata, pratica, non opprimente, altri interventi che possano garantire sicurezza nei luoghi di lavoro che per tante cose è un vantaggio. Ho sentito anche la preoccupazione: “Ma sarà un ulteriore costo”, ma quanto costa alla società dover intervenire per rimediare ai danni, lasciamo perdere il danno morale, ma i danni dell'infortunistica. Tutto ciò che fa prevenzione in campo sociale o del lavoro non può che essere approvato e benedetto da questa Assemblea. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 4 bis. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 4 ter. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 4 quater. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 380. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Trenta, Latini, Giancarli.
Favorevoli: Acquaroli, Badiali, Bellabarba, Binci, Bucciarelli, Bugaro, Canzian, Cardogna, Carloni, Ciriaci, Eusebi, Foschi, Giancarli, Latini, Marangoni, Natali, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Silvetti, Solazzi, Traversini, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 397
ad iniziativa dei Consiglieri Solazzi, Ortenzi, Bugaro, Pieroni, Romagnoli
"Modifiche alla legge regionale 3 dicembre 2012, n. 40: Istituzione del Collegio dei revisori dei conti della Regione Marche"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 397 dei Consiglieri Solazzi, Ortenzi, Bugaro, Pieroni, Romagnoli.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Eusebi.
Paolo EUSEBI. Grazie Presidente. Questa legge specifica i controlli ed i compiti del Collegio dei revisori, stabilisce la possibilità che Giunta e Consiglio possano incaricare il Collegio di ulteriori attività di controllo nonché il raccordo con la sezione regionale della Corte dei Conti.
Da ultimo chiarisce che i componenti del Collegio avranno diritto ad un massimo di 12 rimborsi per accesso agli uffici del Consiglio regionale, per tutti, anche per coloro che risiedono nel Comune di Ancona, un massimo di 12 rimborsi pasto all’anno.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Massi.
Francesco MASSI. Il Consigliere Eusebi forse si preoccupava della captatio, del consenso del relatore di minoranza, il consenso c’è, tutto tranquillo, mi pare che abbiamo definito bene anche la questione dei rimborsi, mi pare una posizione equa, è chiaro che superiamo la vecchia impostazione dei revisori Consiglieri e questo è positivo anche se ci diranno che sono dei costi in più, però al cittadino diciamo che ci sono revisori esterni, quindi, trasparenza.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 397. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Nomina
Elezione di due componenti nel Consiglio di amministrazione della "Cooperativa Artigiana di Garanzia Mario Pierucci Soc. coop. a r.l. - sede Macerata
(Statuto Ente, articolo 36). Voto limitato ad uno
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la nomina di due componenti nel Consiglio di amministrazione della "Cooperativa Artigiana di Garanzia Mario Pierucci Soc. coop. a r.l. - sede Macerata. Voto limitato ad uno.
Prego distribuire le schede.
(Il Consigliere Segretario Pieroni effettua la chiamata)
PRESIDENTE. Ricordo che l'Assemblea legislativa nel votare ha preso atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I^ Commissione assembleare e dell'accertamento relativo alle cause di ineleggibilità dei candidati.
Comunico i risultati della votazione:
Votanti: n. 32
Schede bianche: n. 4
Schede nulle: 0
Schede valide: n.28
Hanno ricevuto voti:
Lampa Massimo n. 16
Verducci Silvano n. 12.
Proclamo eletti componenti nel Consiglio di amministrazione della "Cooperativa Artigiana di Garanzia Mario Pierucci Soc. coop. a r.l. - sede Macerata – Lampa Massimo e Verducci Silvano.
Mozione n. 30
ad iniziativa dei Consiglieri Marinelli, Massi, Acquaroli
“Disservizi del servizio ferroviario nella provincia di Macerata”
Mozione n. 351
ad iniziativa del Consigliere Sciapichetti
“Situazione del sistema ferroviario nella provincia di Macerata”
Mozione n. 400
ad iniziativa del Consigliere Bugaro
“Indennizzo a favore dei pendolari che hanno subìto disagi e ritardi causati da disservizi dei treni nella Regione Marche”
Interrogazione n. 308
ad iniziativa del Consigliere Acquaroli
“Situazione del trasporto ferroviario”
Interrogazione n. 330
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Situazione trasporti ferroviari - Fabriano”
Interrogazione n. 405
ad iniziativa dei Consiglieri Marinelli, Massi
“Gravi disservizi nelle linee ferroviarie delle Marche”
Interrogazione n. 484
ad iniziativa dei Consiglieri Marinelli, Massi
“Treni fantasma, ennesimi disservizi sulla tratta Civitanova-Macerata”
Interrogazione n. 518
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Dismissione linee ferroviarie Fabriano-Pergola e Civitanova-Albacina”
Interrogazione n. 544
ad iniziativa del Consigliere Pieroni
“Stato di salute delle linee ferroviarie del fabrianese”
Interrogazione n. 614
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Trenitalia - tagli ai trasporti ferroviari”
Interrogazione n. 668
ad iniziativa del Consigliere Pieroni
“Disservizi Gruppo FS e Trenitalia durante l'emergenza neve”
Interrogazione n. 673
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Trenitalia - disagi e disservizi”
Interrogazione n. 686
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Disservizi del trasporto ferroviario periodo neve”
Interrogazione n. 808
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
“Malfunzionamento linea ferroviaria Fabriano-Civitanova Marche”
Interrogazione n. 1627
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
"Situazione del trasporto ferroviario nella tratta Fabriano - Civitanova Marche"
Interrogazione n. 1628
ad iniziativa della Consigliera Ciriaci
"Situazione del trasporto ferroviario - ennesima storia senza fine del giorno 17 marzo 2014"
Interrogazione n. 1632
ad iniziativa del Consigliere Marinelli
"Criticità tratte ferroviarie Civitanova Marche-Fabriano e Macerata-Civitanova Marche-Ancona"
(abbinate)
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 30 dei Consiglieri Marinelli, Massi, Acquaroli, la mozione n. 351 del Consigliere Sciapichetti, la mozione n. 400 del Consigliere Bugaro, l’interrogazione n. 308 del Consigliere Acquaroli, l’interrogazione n. 330 del Consigliere Latini, l’interrogazione n. 405 dei Consiglieri Marinelli, Massi, l’interrogazione n. 484 dei Consiglieri Marinelli, Massi l’interrogazione n. 518 del Consigliere Latini, l’interrogazione n. 544 del Consigliere Pieroni, l’interrogazione n. 614 del Consigliere Latini, l’interrogazione n. 668 del Consigliere Pieroni, l’interrogazione n. 673 del Consigliere Latini, l’interrogazione n. 686 del Consigliere Latini, l’interrogazione n. 808 del Consigliere Giancarli, l'interrogazione n. 1627 del Consigliere Giancarli, l'interrogazione n. 1628 della Consigliera Ciriaci, L'interrogazione n. 1632 del Consigliere Marinelli, abbinate.
Sono tutti atti che fanno riferimento ai disservizi nelle linee ferroviarie della regione Marche. Queste mozioni e queste interrogazioni sono abbinate in un unico punto. Chi risponde?
Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Visto che si tratta come ha detto lei, Presidente, di 3 mozioni e 14 interrogazioni, tra l’altro mi sembra che l’Assessore Viventi sia fra gli assenti giustificati, le interrogazioni sono da tempo lì, alcune sono state presentate recentemente, le mozioni sono altrettanto interessanti e tutte sullo stesso argomento, però senza la presenza dell’Assessore mi sembra che non riusciremo a raggiungere lo scopo che ci siamo prefissi, quindi, proporrei di rinviare gli atti alla prossima seduta ma di iscriverli al primo punto dell’ordine del giorno, visto che si tratta di 3 mozioni e di 14 interrogazioni.
PRESIDENTE. Per capirci: primo punto, anche prima delle interrogazioni?
Enzo GIANCARLI. Si, perché sono interrogazioni anche queste, ci sono 14 interrogazioni e 3 mozioni.
PRESIDENTE. Primo punto all’ordine del giorno in assoluto. Credo che siete tutti d’accordo, quindi, rinviamo questo punto e lo iscriviamo al primo punto della seduta prossima.
Mozione n. 623
ad iniziativa della Consigliera Bellabarba
"Impianto a biogas da realizzarsi in località Fontebella nel Comune di Montegiorgio"
(Rinvio)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 623 della Consigliera Bellabarba. Non c’è l’Assessore Giorgi. Segnalo che non c’è l’Assessore, però non c’è nessun problema, come volete, io non ho nessun problema, io rappresento il Consiglio, quindi, …Arguisco che non essendoci l’Assessore c’è una richiesta di rinvio. Bene!
Letizia BELLABARBA. Però, anch’io Presidente …
PRESIDENTE. Al secondo punto, va bene.
Mozione n. 663
ad iniziativa dei Consiglieri Bellabarba, Cardogna, Bucciarelli
“Legge blasfemia in Pakistan”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 663 dei Consiglieri Bellabarba, Cardogna, Bucciarelli. Ha la parola per illustrarla la Consigliera Bellabarba.
Letizia BELLABARBA. Grazie Presidente, per illustrare velocemente questa mozione che nasce dal fatto che, secondo noi, ci sono principi che non sono negoziabili e tra questi sicuramente c'è la libertà religiosa e la tutela delle minoranze.
Nei Paesi come il nostro sappiamo che questo è scolpito nella Costituzione, ma altri Paesi, come il Pakistan e tanti altri, purtroppo, non considerano questi principi come valori fondanti della loro convivenza civile, anzi in questo caso si fa l'esatto contrario, come dimostra la becera legge sulla blasfemia che vige in quello Stato e che viene utilizzata per compiere le più gravi atrocità tra cui condanne a morte, interi villaggi bruciati e distrutti, donne e bambini costretti a fuggire per salvare la propria vita.
Il Presidente della Federazione italiana delle associazioni pakistane ha chiesto un nostro sostegno politico alla battaglia per l'abrogazione di questa legge. Tra l’altro ci sono anche raccolte di firme e petizioni per salvare la vita di alcuni pakistani che sono stati condannati da questa legge, condannati a morte, prendendo come scusa l'applicazione di questa legge che non ha niente a che vedere con quello di cui sono accusati.
Ritengo giusto che questo Consiglio dia questo sostegno politico a far si che questa battaglia abbia più forza, per cui il dispositivo impegna il Presidente della Giunta regionale e il Consiglio regionale a sollecitare il Governo italiano affinché promuova iniziative atte a far alzare la voce contro queste ingiustizie e si attivi presso il Governo pakistano per la liberazione di alcuni innocenti i cui nomi sono riportati nella mozione e sostenga l'abrogazione di questa legge in modo che le minoranze religiose, anche in quel Paese, vengano finalmente tutelate.
Chiedo a tutto il Consiglio di approvare questa mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Solo una battuta Presidente, perchè il richiamo che la Consigliera Bellabarba ha fatto, al valore non negoziabile sancito tra le altre cose da Benedetto XVI a Ratisbona, dà un significato molto importante a questo atto che vorrei collegare a quanto quel pontefice disse all’Islam alcuni anni fa, sconvolgendo l’Islam. Al tempo stesso è stato il primo Papa che ha aperto il dialogo, che continua, con l'Islam, con cinquecento teologi musulmani.
Credo che questa mozione sia importante anche per un aspetto locale perché abbiamo sempre da lamentarci che queste cose lasciano il tempo che trovano, rimangono solo un punto di riferimento per la stampa, un richiamo di carattere puramente mediatico, invece condivido in pieno e sottoscrivo la mozione dei Consiglieri Bellabarba, Cardogna e Bucciarelli per dire che dobbiamo aprire un dialogo serio con gli islamici nella nostra regione con i quali ho avuto a che fare nei tre anni in cui sono stato Assessore all’immigrazione.
Siamo troppo abituati a pensare che l'Islam sia un corpo unico, non lo è il Cristianesimo e non lo è l’Islam, ed è una piccola minoranza quella che sostiene la necessità che le leggi del Corano diventino sharia, diventino leggi statali, leggi pubbliche che devono essere applicate con il sangue.
Credo che, in questo senso, qualcosa di importante possa essere fatto, è chiaro, è un dialogo lento, difficile, ci sono molti sospetti reciproci, però un dialogo franco ed aperto da parte nostra non solo è vantaggioso, ma credo che non avremo nulla da perdere nel farlo, aiutando queste persone che vivono in mezzo a noi a capire che il valore della persona umana supera qualsiasi ideologia o qualsiasi fede religiosa.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.
Raffaele BUCCIARELLI. Ho firmato questa mozione con grande convinzione per diversi motivi.
Il primo è che credo fermamente, come hanno detto i colleghi che mi hanno preceduto, che la libertà, che io chiamo spirituale, alcuni di religione, di professare la propria religione sia uno dei diritti e dei valori non negoziabili.
Lo dico, se volete, da non credente, lo dico sulla base anche della nostra storia. Troppi danni, genocidi veri e propri sono stati perpetrati in nome della croce e della spada. L'eurocentrismo deriva dai massacri perpetrati in mille modi, ripeto, presentando la croce da una parte e la spada dall’altra.
Oggi stiamo assistendo a quasi il contrario rispetto ad altre religioni, anche se sappiamo che le guerre vere non sono mai state fatte in nome della religione, ma sempre per motivazioni economiche. Sappiamo però che ogniqualvolta i popoli s'incontrano per la curiosità di conoscersi e per la disponibilità ad aprirsi, questi incontri sono portatori di grandi novità e di progressi per l’umanità intera.
Qui in Ancona c'è una porta che dà accesso al porto dalla città vecchia, si chiama porta San Francesco, perché nel 1419 San Francesco è partito da Ancona ed è stato ospite del Sultano in piena crociata. Essendo andato in nome della pace Francesco d’Assisi è stato accolto, ha conosciuto e ha tessuto relazioni sociali, umane, culturali, con il popolo islamico.
Noi non possiamo tollerare che in nome di una religione si cancelli l’essenza e lo spirito della vita umana e del ruolo che gli umani hanno su questa terra, primo tra tutti conoscersi e scambiarsi la ricchezza di cui siamo tutti portatori.
Credo che il Consiglio regionale approvando questa mozione non possa che aumentare un po' il proprio prestigio perché si tratta di sensibilità, di cultura, si tratta di impegnare il nostro Presidente del Consiglio regionale ed il Presidente della Giunta nei confronti di questo Governo. In nome della pace, ricorderà chi era presente, la Presidente della Raua, l’Associazione delle donne rivoluzionarie dell'Afghanistan, ha detto basta, non mandate più i vostri militari ad uccidere i nostri fratelli, i nostri mariti, i nostri figli. Questo ci ha chiesto una donna afgana quando si è insediata l’Università della Pace, lasciate i militari a casa vostra, venite con altri strumenti .
Noi chiediamo al Governo italiano di andare con altri strumenti, proprio come ci hanno chiesto le donne pakistane e lo facciamo dicendo basta all'intolleranza religiosa, si al confronto ed alla ricchezza culturale ed anche religiosa che questa umanità offre a tutti noi.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bellabarba.
Letizia BELLABARBA. Sono già intervenuta, mi scuso, però ci tenevo a dire che il Presidente della Federazione italiana dei pakistani ha ascoltato il dibattito collegato on-line e ci teneva ad inviare il suo messaggio dicendo che ringrazia l’Assemblea legislativa per l'approvazione, speriamo, di questa mozione. Lui è marchigiano, si chiama Adam Faraizl e ci teneva a dire che è ancora più orgoglioso di far parte di questa regione.
PRESIDENTE. Bene, questo mi fa estremamente piacere, colgo l’occasione, a nome mio personale e dell’intera Assemblea, per rivolgere un saluto ad Adam Faraizl.
Mozione n. 663, la pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 635
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Crisi occupazionale Roal - salvaguardia dell'occupazione ed utilizzo di ammortizzatori sociali"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 635 del Consigliere Latini. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Non vedo l’Assessore Luchetti, ho seguito questa vicenda e credo di poter dire, non so se il Consigliere Latini condivide questo giudizio, che si è chiusa positivamente grazie al lavoro dell'Assessore, di tante persone, del sindacato, ma soprattutto al lavoro impegnativo, efficace, serio, determinato dell'Assessorato al lavoro e dell'Assessore Lucchetti, mi sembra doveroso ringraziarlo nel momento in cui votiamo una mozione e la vertenza si è chiusa.
PRESIDENTE. Mozione n. 635, la pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 638
ad iniziativa dei Consiglieri Bugaro, Solazzi, Pieroni, Ortenzi, Romagnoli "Terza corsia A14 tratto Senigallia-Chiaravalle istituzione tavolo regionale"
Interrogazione n. 1633
ad iniziativa del Consigliere Marinelli
"Lavori terza corsia A14 nel tratto Ancona nord-Senigallia"
(abbinate)
(Rinvio)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 638 dei Consiglieri Bugaro, Solazzi, Pieroni, Ortenzi, Romagnoli e l'interrogazione n. 1833 del Consigliere Marinelli, abbinate. Rinviate alla prossima seduta.
Mozione n. 632
ad iniziativa del Consigliere Zaffini
"Distacco dei Comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalla Regione Marche alla Regione Emilia Romagna"
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 632 del Consigliere Zaffini. Ha la parola la Consigliera Ortenzi.
Rosalba ORTENZI. Chiedo la verifica del numero legale.
PRESIDENTE. Vediamo se c’è il numero legale. Per dichiarare che si è presenti basta premere uno dei tasti, dichiaro aperta la votazione.
Quorum 22,
Presenti 15,
Assenti 28.
Manca il numero legale, la seduta è sciolta.
La seduta termina alle ore 12,45.
La seduta inizia alle ore 10,30
Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 155 del 15 aprile 2014. Do per letto il processo verbale della seduta n. 154 dell'8 aprile 2014, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento interno.
Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge regionale:
n. 408 in data 26 marzo, ad iniziativa del Consigliere D'Anna, concernente: “Sostegno e promozione dei locali storici della Regione Marche”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente, alla II Commissione assembleare per il parere di cui all'articolo 69 del Regolamento interno, al Consiglio delle Autonomie locali ai sensi dell'articolo 11, comma 4, della legge regionale n. 4/2007 e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1bis del Regolamento Interno.
E' stata presentata la seguente proposta di deliberazione:
n. 33 in data 9 aprile, ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, concernente: “Sostituzione di un componente della Commissione consiliare d'inchiesta diretta ad esaminare tutti i rapporti di finanziamento ed altro intercorsi tra la Regione Marche e la Srl Asteria” (iscritta all’ordine del giorno della seduta odierna).
Sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 663 dei Consiglieri Bellabarba, Cardogna, Bucciarelli: “Legge blasfemia in Pakistan”;
n. 664 del Consigliere Marangoni: “Vessazioni di alcuni Comuni marchigiani sui commercianti. Pagamento di una sorta di tassa mascherata da "diritti di segreteria". Richiesta di intervento normativo della Regione Marche”;
n. 665 del Consigliere Cardogna: “Mancata adozione dei Piani di eliminazione delle barriere architettoniche (P.E.B.A.) da parte di Province e Comuni. Nomina di un Commissario ad acta da parte della Giunta regionale, ai sensi dell'art. 5, comma 3, della legge regionale 27 aprile 1990, n. 52”;
n. 666 del Consigliere Bucciarelli: “Tutela, garanzia e corretta applicazione della legge 194/78 in merito all'interruzione volontaria di gravidanza”;
n. 667 dei Consiglieri Acquaroli, Zinni, Natali, Romagnoli: “Titolo V della Costituzione”;
n. 668 dei Consiglieri Marconi, Camela: “Campagna di prevenzione contro le dipendenze”.
Comunico, inoltre che con decreto n. 10 del 10 aprile il Presidente Solazzi ha provveduto alla designazione di un componente con funzioni di Presidente del Collegio sindacale dell'Azienda ospedaliera “Ospedali riuniti Marche nord”.
Hanno chiesto congedo gli Assessori Luchetti, Viventi e Malaspina, quest'ultima è impegnata a Roma, gli atti ispettivi ai quali avrebbe dovuto rispondere vengono rinviati alla prossima seduta.
PRESIDENTE. Saluto l'Istituto d'Istruzione Superiore Fazzini-Mercantini di Grottammare e Ripatransone, le classi I^ A, I^ C, II^ A di Grottammare e I^ A, I^ B di Ripatransone. Un benvenuto ai ragazzi ed ai loro insegnanti.
Comunicazione ai sensi dell'art. 35, VI comma, del R.I.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Presidente chiedo scusa, ma si è verificato, nella nostra Regione, l'ennesimo fatto di violenza.
Venerdì scorso al pronto soccorso di Jesi sono stati aggrediti medici e infermieri. Sette operatori sanitari sono rimasti feriti, pazienti e persone in attesa al triage hanno rischiato di essere coinvolti, ci sono state vere e proprie scene di panico.
Assessore Mezzolani, dico che non è possibile che i nostri pronto soccorso siano messi a soqquadro, che i sanitari siano aggrediti, che i pazienti rischino la loro incolumità. Rispetto a questa situazione, chiedo anche il coinvolgimento dei Prefetti, dei Comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza, dobbiamo stabilire delle misure per far si che si arrivi a dei presidi di polizia o a dei presidi di security. Non è pensabile che per recarsi in un luogo di cura si finisca con il farsi male.
Chiedo che ci siano interventi determinati perché queste scene da far west non sono degne di una regione come le Marche e soprattutto delle persone che lavorano nei luoghi di cura a cui va tutta la nostra solidarietà.
PRESIDENTE. Grazie Consigliere Giancarli, facciamo nostra la sua preoccupazione perché non è la prima volta che accadono questi fatti, (...) non è previsto dal Regolamento, ma se l'Assessore si sente di dire qualche cosa, gli do la parola. ... lo dica a microfono aperto per cortesia.
Ha la parola l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. Vediamo di fare un passaggio anche con la ... in maniera tale che la prossima volta si possa dare una risposta concreta a quello che chiedeva il Consigliere Giancarli, prendo tutte le notizie che servono per ...
PRESIDENTE. Propongo, Assessore, che la materia possa essere affrontata in V Commissione con una sua relazione.
Almerino MEZZOLANI. Perfetto, va bene.
Sull'ordine del giorno
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bellabarba.
Letizia BELLABARBA. Grazie Presidente, chiedo che la mozione iscritta al punto n. 8 dell'ordine del giorno "Impianto a biogas da realizzarsi in località Fontebella nel Comune di Montegiorgio" venga discussa nella seduta odierna ed inoltre ...
PRESIDENTE. Chiede l'anticipo del punto 8?
Letizia BELLABARBA. Si, non so se si arriverà al numero 8, se non ci si arriva chiedo l'anticipazione.
Se possibile, chiedo anche, considerato che la settimana prossima il Consiglio non c'è per le festività pasquali, di discutere e votare la mozione presentata sul Pakistan. Ce lo chiede il Presidente della Federazione italiana delle associazioni pakistane in Italia, ci chiede un sostegno politico ad una campagna contro la legge sulla blasfemia, quindi, se si potesse ...
PRESIDENTE. Ci può dire qual è il numero della mozione? (...) La 663? Chiede l'iscrizione della 663?
Letizia BELLABARBA. Si.
PRESIDENTE. Per il primo punto, non essendoci stato un accordo perché nessuno l'ha chiesto alla Conferenza dei Capigruppo, dobbiamo mettere in votazione l'anticipazione.
Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Chiedo scusa, fra l'altro sa che il nostro è un rapporto molto amichevole quindi, la mozione al punto 8 a cui fa riferimento la Consigliera Bellabarba, trova, da parte mia, tutta la disponibilità, se necessario pur di discuterla rimango qui tutta la giornata, ma prima di questo punto ce n'è uno soltanto ed è quello sulle ferrovie, la volta scorsa abbiamo votato l'anticipazione, non possiamo scavalcarlo.
PRESIDENTE. La mettiamo eventualmente dopo quella delle ferrovie. (...) Mi stanno facendo notare che è già così, quindi, la sua richiesta è accolta perché la mozione n. 30, quella di cui parla il Presidente Giancarli, è prima del punto n. 8 che è immediatamente successiva, quindi, procediamo.
Pongo in votazione l'iscrizione della mozione n. 663 sul Pakistan.
(L'Assemblea legislativa approva)
Interrogazione n. 1171
ad iniziativa del Consigliere Acquaroli
"Dotazione organica personale Asur distinta per Aree Vaste"
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1171 del Consigliere Acquaroli.
Ha la parola, per la risposta l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. Consigliere Acquaroli, le consegno tutto il materiale, sta tutto qui dentro, non credo che sia il caso di leggerlo.
Interrogazione n. 1618
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
"Dotazioni organiche Asur del Servizio di medicina dello sport e sulla regolamentazione delle certificazioni mediche per la pratica di attività sportive"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1618 del Consigliere Giancarli. Ha la parola, per la risposta l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. A riscontro delle richieste relative all'oggetto, in data 24 marzo 2014 è pervenuta nota della Direzione generale Asur che riporta i dati concernenti le visite effettuate per il rilascio del certificato di idoneità all'attività sportiva agonistica unitamente a quelli del personale medico utilizzato.
Dati visite mediche 2013, under 18, divise per Area Vasta e centri erogatori sia pubblici che convenzionati :
- Area Vasta 1: le visite mediche degli erogatori pubblici sono state 1.796, degli erogatori convenzionati 5.391, per un totale di 7.187;
- Area Vasta 2: non ci sono erogatori convenzionati, quindi, le visite in totale sono 5.566;
- Area Vasta 3: sono 1.300 le visite degli erogatori pubblici, 4.700 quelle dei convenzionati, per un totale di 5.999 visite effettuate;
- Area Vasta 4: non ci sono erogatori convenzionati, le visite effettuate dagli erogatori pubblici sono 2.396;
- Area Vasta 5: non ci sono erogatori convenzionati, le visite degli erogatori pubblici sono 1.196.
Queste, ripeto, sono le visite mediche per quanto riguarda gli under 18, 12.253 visite da parte degli erogatori pubblici e 10.091 da parte degli erogatori convenzionati, per un totale di 22.344.
Visite mediche 2013 totali, divise per Area Vasta:
- Area Vasta 1: 2.067 dagli erogatori pubblici, 6.624 dagli erogatori convenzionati, per un totale di 8.691;
- Area Vasta 2: non ci sono erogatori convenzionati, le visite fatte dagli erogatori pubblici sono 6.353;
- Area Vasta 3: 1.385 dagli erogatori pubblici, 11.000 dagli erogatori convenzionati, per un totale di 12.716 visite complessive;
- Area Vasta 4: non ci sono erogatori convenzionati, le visite effettuate dagli erogatori pubblici sono 2.806, per un totale di 2806;
- Area Vasta 5: 1.344 dagli erogatori pubblici, non ci sono erogatori convenzionati, per un totale di 1.344.
Il totale complessivo, nella sommatoria delle Arie Vaste., è 13.955 visite dagli erogatori pubblici, 17.955 dagli erogatori privati convenzionati, per un totale di 31.910.
Personale medico utilizzato:
- Area Vasta 1: non c'è personale medico dipendente, ci sono 2 unità di medici convenzionati del Sumai per 68 ore settimanali;
- Area Vasta 2: ci sono 3 unità di personale medico pubblico e 4 unità di personale medico convenzionato Sumai per 62 ore settimanali;
- Area Vasta 3: ha 1 medico convenzionato sumaista per 25 ore settimanali;
- Area Vasta 4: ha 2 unità di personale dipendente, non ha personale sumaista, le visite vengono effettuate dal personale dipendente;
- Area Vasta 5: ha 1 dipendente medico pubblico e 1 sumaista per 19 ore convenzionate.
Totale: 6 dipendenti medici, 8 convenzionati sumaisti, per un totale di 174 ore settimanali.
Per quanto riguarda i tempi medi di attesa, occorre sottolineare la variabilità degli stessi in relazione al periodo dell'anno; infatti la massima concentrazione di richieste si concretizza in concomitanza dell'inizio dei campionati e dello svolgimento delle attività agonistiche.
Allo stato attuale i tempi medi presso le strutture Asur risultano così distribuiti:
- Area Vasta 1: 30 giorni circa;
- Area Vasta 2: 25 giorni circa;
- Area Vasta 3: 60 giorni circa;
- Area Vasta 4: 60 giorni circa;
- Area Vasta 5: 75 giorni circa.
Sulla base di quanto esposto si conferma quanto già relazionato come risposta ad una mozione del 2013 ad iniziativa del Consigliere Pieroni, avente oggetto similare, ovvero che i tempi di attesa ordinari sarebbero compatibili con le periodicità previste dalle specifiche normative se le richieste di visite mediche fossero inoltrate alle strutture dell'Asur per tempo, essendo precedentemente conosciuta dagli atleti e dalle società sportive la periodicità di tali controlli medici.
In occasione della riunione del Comitato regionale dello sport tenutasi lo scorso 17 marzo, il Dirigente della P.F. Prevenzione e promozione della salute nei luoghi di vita e di lavoro ha preso accordi diretti con il Presidente regionale del Coni al fine di concordare le modalità per impartire disposizioni per le diverse Federazioni sportive regionali, finalizzate al miglioramento della programmazione di invio degli atleti minorenni alle strutture di medicina dello sport pubbliche.
Si è inoltre a conoscenza che la Direzione generale dell'Asur, sulla base della ricognizione appena effettuata, sta procedendo alla valutazione delle modalità per implementare l'offerta di prestazioni, nel rispetto delle limitazioni imposte dall'attuale legislazione relativa al contenimento dei costi, in particolare quelli relativi al personale.
Relativamente infine alle diverse tipologie di attività motorie e sportive, per le quali necessitano accertamenti preventivi e certificati di idoneità, escludendo quelle agonistiche specificamente definite, occorre sottolineare che la recente evoluzione normativa nazionale è oggetto di controversie e criticità interpretative. Trattandosi di normativa nazionale, in data 13 gennaio 2014 il Presidente della Conferenza delle Regioni e Province Autonome, Errani, ha chiesto al Ministro della salute l'avvio di un tavolo tecnico su questo specifico tema. E' stato costituito ed ha iniziato i suoi lavori.
Ad ogni buon conto si riassume di seguito, in maniera schematica, l'attuale quadro, già conosciuto dalle società di promozione della attività sportiva a seguito di specifici incontri convocati dalla P.F. Prevenzione e promozione della salute nei mesi scorsi. Per quanto riguarda le attività esse sono divise in tre settori: l'attività amatoriale ludico motoria, l'attività sportiva non agonistica e l'attività sportiva ludico motoria ad elevato impegno cardiovascolare.
Per quanto riguarda la prima attività, quella amatoriale ludico motoria, secondo la la normativa, secondo quello che dicono il decreto legge e la legge, "si tratta di quella attività svolta da soggetti non tesserati a federazioni o enti sportivi riconosciuti dal Coni, non occasionale, compresa quella svolta in proprio al di fuori di rapporti con organizzazioni o soggetti terzi". In questo caso la certificazione non è obbligatoria e l'attività può essere praticata liberamente.
Per quanto concerne l'attività sportiva non agonistica la legge prevede: attività per alunni, organizzata in ambito parascolastico o nelle fasi pre-nazionali dei giochi studenteschi,; per coloro che svolgono attività organizzate dal Coni, federazioni sportive o enti riconosciuti dal Coni non qualificati come agonisti. In questo caso la certificazione è obbligatoria e rilasciata dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta oppure dal medico dello sport, con o senza esami clinici e diagnostici come ECG, a discrezione del medico che fa la visita. Questo è quello che dice il decreto del Ministero della salute, la circolare dell'ufficio legislativo del Ministero emanata 11 settembre 2013.
Per quanto riguarda la terza attività, quella sportiva ludico motoria, ma ad elevato impegno cardiovascolare, si intende: attività patrocinate da enti sportivi, come quelle podistiche di lunghezza superiore ai 20 chilometri, gran fondo di ciclismo, nuoto, sci e sport similari. In questo caso la certificazione è obbligatoria, viene rilasciata dai medici di cui al punto precedente, con elettrocardiogramma basale, step test o test ergometrico con monitoraggio dell'attività cardiaca, più altri esami a discrezione del medico.
Questo è il quadro normativo entro il quale queste attività si svolgono, con la certificazione che serve.
Torno a ripetere che la normativa non è ben definita e a tale proposito il tavolo indetto dal Ministero e richiesto dalla Conferenza delle Regioni può aiutare a dipanare quello che è un argomento piuttosto intricato.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Assessore la ringrazio per la risposta, la ringrazio anche per quello che la Regione ha fatto in questi anni.
Concordo con lei su un punto che ho visto essere stato individuato quando ha fatto riferimento al tavolo tecnico ed al Presidente della Conferenza delle Regioni Errani, siamo in presenza di una normativa a dir poco contraddittoria rispetto ai certificati medici per le attività sportive.
Va sicuramente bene una stretta, va sicuramente bene la prevenzione, ma non vanno bene gli eccessi, non va bene la burocrazia, credo che dobbiamo avere questa consapevolezza, con lo sport si vive e, al contrario, senza sport si vive meno bene.
Proprio perché lo sport ha questo valore educativo, sociale, fisico, l'organizzazione anche amministrativa non può che agevolare questo percorso, tanto più quello sanitario.
Importante è quello che si sta facendo nella nostra regione e, rispetto ai due punti richiesti nell'interrogazione, siamo in presenza di un organico Asur, di una risposta dell'organizzazione sanitaria regionale che sta migliorando continuamente. Da questo punto di vista va bene, sul resto, rispetto a questa evoluzione normativa rapida e contraddittoria, credo che in Conferenza delle Regioni dobbiamo far sentire la nostra voce affinché si faccia chiarezza, affinché si diano risposte rapide, efficaci, affinché non si creino difficoltà ai cittadini, soprattutto a quelle persone che vogliono fare sport.
Interrogazione n. 1400
ad iniziativa dei Consiglieri Donati, Acacia Scarpetti, Pieroni, Latini
"Assunzioni disabili Area Vasta 5"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1400 dei Consiglieri Donati, Acacia Scarpetti, Pieroni, Latini.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. Le questioni sono due e, nella prima, si chiede: cosa si intende rispetto al caso segnalato nel quale si evidenzia una palese discriminazione di quanti appartengono alle categorie svantaggiate e con handicap, nella seconda si chiede: come invece si intende procedere nell'immediato futuro per provvedere all'assunzione di quanti sono inseriti nelle precedenti convenzioni.
C'era già stata un'interrogazione del Consigliere Binci, se non vado errato, un po' di tempo fa, alla quale avevamo risposto e questa risposta ricalca gran parte di ciò che era già stato detto.
In merito a questa interrogazione si forniscono gli elementi di risposta sulla base della relazione che proviene dalla Direzione dell'Area vasta n. 5, perché su questa viene focalizzata l'attenzione.
C'è stato un sensibile incremento di spesa del personale e la grave carenza di figure appartenenti al profilo professionale sanitario ha indotto la Direzione dell'Area vasta n. 5, nel corso dell'anno 2013, anche in considerazione delle misure di contenimento della spesa disposte da normative nazionali e regionali, a sopperire prioritariamente alla carenza di figure appartenenti al ruolo sanitario.
Purtroppo, il numero consistente di disabili ancora da occupare nell'Area vasta 5 richiede, al fine di non gravare in modo imponente sul bilancio corrente dell'esercizio, la realizzazione di un programma di assunzioni temporalmente differito. Ciò tenuto conto delle misure restrittive in materia di assunzioni e dai vincoli di spesa previsti che impongono l'inserimento di tali figure nei piani occupazionali per l'anno in corso e per gli anni successivi.
Si segnala che dal 16 dicembre 2013 si è proceduto all'assunzione a tempo indeterminato di n. 1 unità con qualifica di operatore tecnico centralinista (categoria B) e per le restanti assunzioni, già stabilite nelle Convenzioni, questa Direzione ha già previsto nel Piano occupazionale, biennio 2014-2015, sottoposto all'approvazione della Direzione generale dell'Asur, l'assunzione nel corso dell'anno 2014, di n. 9 unità di personale ritenuto idoneo nelle selezioni già effettuate riservate alle categorie protette. Le restanti unità, che hanno completato il prescritto tirocinio, finalizzato all'inserimento lavorativo, saranno immesse in servizio nel corso dell'anno 2015.
Si fa inoltre presente che è in atto una ricognizione interna volta ad individuare il personale dipendente divenuto nel frattempo inabile in costanza del rapporto di lavoro secondo quello che è previsto dalla legge, nonché l'eventuale presenza di dipendenti già disabili prima dell'instaurazione del rapporto di lavoro assunti con le procedure di reclutamento del collocamento ordinario - Circolare del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale n. 66/2001-; tutto questo nell'ottica di una richiesta autorizzatoria al locale Centro per l'Impiego volta a computare, a copertura della quota d'obbligo, l'entità numerica dei dipendenti invalidi in servizio presso l'Area vasta n. 5.
In merito alla copertura delle 7 posizioni non inserite nelle convenzioni precedenti, la Direzione sta provvedendo a valutare la possibilità, in ossequio alla normativa nazionale in materia e compatibilmente al numero di posti vacanti nella dotazione organica di questa Area vasta, di procedere all'assunzione di coloro che sono in possesso dei requisiti di cui alla deliberazione di Giunta regionale n. 987 del 2011.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Donati.
Sandro DONATI. Sono soddisfatto.
Interrogazione n. 1580
ad iniziativa del Consigliere Silvetti
"Rispetto protocollo sanitario sulla vicenda del decesso di una minore"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1580 del Consigliere Silvetti.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. Con riferimento all'interrogazione presentata in data 17 febbraio 2014 in cui si chiede se è stato rispettato il protocollo sanitario sulla vicenda del decesso di una minore, le Aziende che hanno avuto in cura la paziente stanno predisponendo le relazioni in cui rappresentano il protocollo sanitario seguito dalle stesse nella vicenda, di cui noi abbiamo chiesto questi protocolli per conoscerli.
In merito al secondo punto dell'interrogazione, si rappresenta che l'attuale modello hub and spoke della cardiochirurgia è conforme alle recenti disposizioni nazionali in tema di organizzazione sanitaria e ad un corretto governo clinico della patologia cardiologica e cardiochirurgica che vede la prima distribuita in tutti gli spoke e la seconda concentrata nell'hub. Questo al fine di garantire i volumi minimi di attività che rendono le prestazioni chirurgiche di qualità ed efficienza.
Le due cardiochirurgie presenti nell'Azienda ospedali riuniti di Ancona, non sono sovrapponibili per nessuna ragione, in quanto la cardiochirurgia adulti gestisce e tratta ...
PRESIDENTE. Scusi Assessore se la interrompo, colleghi per cortesia, non si sente assolutamente nulla.
Almerino MEZZOLANI. Ripeto, le due cardiochirurgie presenti nell'Azienda ospedali riuniti di Ancona, nell'Azienda ospedaliera universitaria, non sono sovrapponibili per nessuna ragione in quanto la cardiochirurgia adulti gestisce e tratta pazienti adulti, mentre la cardiochirurgia pediatrica ha in carico pazienti in età pediatrica e giovani adulti affetti da cardiopatie congenite per continuità clinico-assistenziali.
In relazione al punto 4 dell'interrogazione con cui il Consigliere Silvetti chiede: "se la Regione abbia ottemperato alle disposizioni previste dal decreto ministeriale Balduzzi e nel caso se poi è previsto un controllo sulle società obbligate all'uso del defibrillatore", deve essere ricordato come l'art. 5 di tale decreto prevede che le società sportive si dotino di defibrillatori semiautomatici nel rispetto delle linee guida dell'allegato "E" allo stesso decreto. Gli oneri per la dotazione sono a carico della società. Il decreto Balduzzi non prevede pertanto compiti specifici per le Regioni.
Va tuttavia ricordato che lo stesso decreto Balduzzi, all'allegato "E" art. 3, evidenzi come alcune Regioni, tra cui la Regione Marche, abbiano previsto all'interno del piano di diffusione delle attività di defibrillazione, di dotare di defibrillatori semiautomatici esterni anche alcune tipologie di impianti sportivi pubblici, come palestre scolastiche, eccetera, contribuendo in tal modo allo svolgimento in sicurezza dell'attività sportiva e creando anche una cultura cardiologica di base.
La Regione Marche, in collaborazione con i Responsabili delle Centrali operative 118, e con la deliberazione di Giunta regionale n. 1087/11 ha predisposto il programma di diffusione nella Regione Marche dei defibrillatori semiautomatici, programma tuttora in corso di svolgimento.
Sulla base di tale atto, le risorse assegnate dal Ministero alla Regione, sono state riattribuite alle Aziende del nostro servizio sanitario regionale, al fine di rendere esecutive le previsioni del programma che sostanzialmente è destinato: all'acquisto ed implementazione dei defibrillatori; ai programmi di formazione/retraining dei cittadini che potranno utilizzare tali apparecchiature in caso di necessità; all'attività di manutenzione; alle campagne di informazione.
In tale provvedimento sono stati inoltre individuati i punti privilegiati di ubicazione dei defibrillatori.
Si tratta di punti fissi, cioè scuole o università, soprattutto per motivi culturali ed educativi oltre che per numerosità di frequentatori e per attività sportive che spesso vi si praticano. Punti fissi sono anche i porti, le stazioni ferroviarie e gli uffici ad elevato afflusso di operatori e utenti; ci sono poi i punti mobili e sono i medici della continuità assistenziale, in particolare nelle località più remote della regione, sono gli operatori del 118 che abitano in località difficilmente raggiungibili dai mezzi di soccorso sanitario.
Sono, quindi, stati individuati come sedi ulteriori di progetti di defibrillazione precoce: i luoghi di aggregazione cittadina e di grande frequentazione o ad alto afflusso turistico; le aree con particolare afflusso di pubblico; le aree con particolari specificità come luoghi isolati e zone disagiate, montagna, piccole isole, pur se a bassa densità di popolazione; i poliambulatori, gli ambulatori dei medici di medicina generale; i luoghi in cui si pratica attività ricreativa ludica, sportiva agonistica e non agonistica anche a livello dilettantistico come gli auditorium, cinema, teatri, parchi divertimento, discoteche, sale gioco e strutture ricreative, stadi, centri sportivi; i luoghi dove vi è presenza di elevati flussi di persone o attività a rischio: grandi e piccoli scali per mezzi di trasporto aerei, ferroviari e marittimi, strutture industriali; luoghi che richiamano un'alta affluenza di persone e sono caratterizzati da picchi notevoli di frequentazione: centri commerciali, ipermercati, grandi magazzini, alberghi, ristoranti, stabilimenti balneari e stazioni sciistiche; le strutture sede di istituti penitenziari, istituti penali per i minori, centri di permanenza temporanea e assistenza; le strutture di enti pubblici uffici; le postazioni estemporanee per manifestazioni o eventi artistici, sportivi, civili, religiosi; le farmacie.
Va precisato che il finanziamento statale assegnato alla Regione Marche consente di distribuire complessivamente 76 defibrillatori semiautomatici. Pertanto la maggior parte delle esigenze evidenziate dovrà trovare altre soluzioni da parte degli Enti interessati.
Inoltre, la Regione Marche con deliberazione di Giunta regionale n. 1493/2012 ha dettato i criteri e le modalità per la formazione e l'autorizzazione all'utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno da parte di personale non medico. Con l'adozione di tale atto si è inteso, oltre che diffondere l'insegnamento della rianimazione cardiopolmonare, anche favorire l'uniformità e la crescita delle procedure di defibrillazione e sostenere lo sviluppo di centri di formazione allo scopo.
Per raggiungere tale obiettivo sì è ritenuto necessario assegnare alle Centrali operative del 118 ed ai centri di formazione accreditati il ruolo previsto dalle indicazioni nazionali nello svolgimento delle attività formative e nel coordinamento delle operazioni di rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione precoce.
In ultimo va ricordato come il programma regionale abbia dato particolare importanza alla localizzazione dei defibrillatorí nelle scuole sulla base di un progetto concordato dalla Regione Marche con l'Ufficio scolastico regionale, con l'obiettivo di sensibilizzare e formare sia alla defibrillazione precoce che alla rianimazione cardiopolmonare di base docenti ed alunni, prevedendo peraltro per questi un ruolo di potenziali futuri formatori.
Allo stato attuale, sulla base delle previsioni di cui alla deliberazione di Giunta regionale n. 1087/11 è in corso, da parte delle Centrali operative 118, la distribuzione dei defibrillatori semiautomatici, nonché la formazione dei soggetti individuati dai vari enti interessati, che ovviamente deve essere preventiva alla consegna.
In particolare a tutt'oggi risultano acquistati n. 76 defibrillatori, distribuiti n. 35 defibrillatori, svolti n. 94 corsi di formazione, formati all'esecuzione del BLSD n. 591 laici.
Relativamente ai punti 3 e 5 dell'interrogazione, dove il Consigliere Silvetti chiede di conoscere se l'applicazione della legge regionale n. 33/94 è stata seguita dalle società sportive, si precisa che il decreto ministeriale del 18 febbraio 1982, ai fini della tutela della salute, obbliga coloro che praticano attività sportiva agonistica a sottoporsi previamente e periodicamente al controllo dell'idoneità specifica allo sport che intendono svolgere o svolgono.
Nella nostra Regione tale attività è stata disciplinata dalla legge regionale n. 33/1994 che all'art. 4, prevede che, competenti per il rilascio della certificazione di idoneità all'attività agonistica sportiva siano:
a) la ex Zona territoriale dell'Asur di residenza dell'atleta. In casi particolari, da valutare singolarmente, può essere rilasciata dalla ex Zona territoriale dell'Asur di appartenenza della società sportiva (domicilio provvisorio o per ragioni di tesseramento);
b) i centri di medicina dello sport del Coni il cui personale appartenente alla Federazione medico sportiva italiana si sia costituito in associazione;
c) il centro di medicina dello sport autorizzato dall'Istituto superiore di educazione fisica;
d) le strutture private ritenute idonee ed autorizzate o convenzionate dalla Giunta regionale che posseggano adeguate attrezzature applicando le stesse tariffe previste dalle strutture pubbliche.
La succitata legge regionale, al comma 5, dell'art. 4 bis, prevede che la Regione assicuri, nei limiti e secondo le modalità previste dalla normativa vigente in materia di livelli essenziali di assistenza sanitaria, il rilascio gratuito della certificazione sanitaria di idoneità all'esercizio delle attività sportive agonistiche agli atleti dilettanti di età inferiore a diciotto anni, agli atleti diversamente abili e agli studenti che partecipano ai giochi sportivi studenteschi.
Si precisa, inoltre, che la Giunta regionale nella seduta del 3 dicembre 2007 ha approvato la deliberazione n. 1438 relativa al "Riordino delle attività di medicina dello sport". Con tale atto è stata attribuita, tra l'altro, alle strutture di Medicina dello sport della Regione Marche la funzione di "tutela sanitaria delle attività sportive agonistiche", in particolare la deliberazione in questione ha previsto che all'atto della visita di idoneità sportiva sia rilasciato all'atleta agonista il relativo certificato di idoneità specifica per lo sport da praticare e, nel contempo, lo stesso deve essere inserito nel "Registro regionale informatico centralizzato". Tale registro tutt'ora funzionante è gestito dall'Asur - Area vasta 2 e possono accedere tutte le strutture autorizzate al rilascio della certificazione di idoneità alla pratica sportiva agonistica operanti nella Regione Marche purché acquisiscano una password.
Pertanto, si ritiene, per quanto sopra esposto, che quanto previsto dalla legge regionale 33/94 in materia di "medicina dello sport e tutela sanitaria delle attività sportive", sia, nella nostra regione, pienamente applicato.
Per quanto riguarda il punto 5) dove si chiede di conoscere quali sono le società private convenzionate con la Regione per il rilascio delle certificazioni agonistiche, si riportano di seguito i nominativi delle strutture inserite nel piano delle prestazioni con i privati accreditati della Regione Marche per l'erogazione, in nome e per conto del servizio sanitario regionale di prestazioni di specialistica ambulatoriale per l'anno 2013 approvato con Determina Asur n. 782 del 21 ottobre 2013:
- Dott. Massimo Silvestrini titolare dell'ambulatorio di medicina sportiva sito in Cagli (PU);
- Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo" - Facoltà di Scienze motorie con domicilio fiscale in Urbino via Saffi, 2;
- Centro di Medicina sportiva Fiosport Srl con sede a Fano;
- A.S.S.A.M. Azienda specializzata settore Multiservizi SPA di Tolentino, C.da S. Lucia 8.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Silvetti.
Daniele SILVETTI. Grazie Presidente e grazie Assessore per l'articolata risposta. Come lei credo ricordi, purtroppo, la mia interrogazione scaturisce, prende spunto, da una triste vicenda che ha interessato una giovanissima marchigiana che ha perso la vita a margine di un evento sportivo.
Lei mi ha ribadito che la procedura e il protocollo osservati erano corretti e che il decesso è derivato da fatti congeniti non facilmente prevedibili o comunque non immediatamente prevedibili secondo quella che è stata l'assistenza portata alla minore. Prendo atto di questo, con riserva.
Per quanto riguarda la mappatura che ha voluto dare alla questione legata ai defibrillatori è stata sicuramente molto esauriente e chiara, ma è più che altro l'aspetto legato alla prevenzione che preoccupa non solo il sottoscritto, ma credo ogni marchigiano, ogni genitore che lascia il proprio figlio presso la società sportiva di turno, tranquillo che questo possa svolgere la propria attività sportiva, in tutta sicurezza.
Le faccio presente, ho contezza e posso anche dimostrarlo, che ci sono alcuni centri convenzionati con la nostra Regione che, nello svolgere la procedura di controllo di verifica, per coloro che richiedono certificati agonistici - la procedura richiede mediamente dalle due ore alle due ore ed un quarto - rilasciano la certificazione dopo un ciclo di circa un quarto d'ora, venti minuti.
La preoccupazione c'è, esiste, esiste da parte del mondo dei genitori, di quella che, in realtà, è la parte più direttamente, intimamente, interessata e preoccupa e deve preoccupare anche chi amministra e chi legifera, perché come competenza abbiamo anche quella della verifica, del controllo, di quei soggetti che sono convenzionati con l'Ente.
Le ho fatto presente questa evidente anomalia perché nei casi di malori di giovani nell'esercizio dell'attività ginnica, dell'attività sportiva, non solo di quella agonistica, risulta spesso essere sottovalutata la questione congenita, la questione della preparazione. Sicuramente quella della certificazione è soltanto il primo stadio, il primo status attraverso il quale si riesce, in qualche modo, a sostenere un diniego che può essere salutare, che può, addirittura, essere vitale per alcuni giovani che purtroppo hanno delle carenze, delle deficienze organiche.
La prevenzione di cui si fa un gran parlare per noi diventa fondamentale, dobbiamo garantire alle famiglie che i propri figli possano svolgere attività sportive sicure, sotto il controllo necessario delle strutture e dei soggetti convenzionati con le strutture pubbliche.
Questo è sicuramente uno dei casi, spero, ci auguriamo tutti che sia stato l'ultimo, ma il nostro compito è quello di verificare sul territorio che la normativa venga rispettata e che le strutture convenzionate svolgano il loro compito perché abbiamo, prima di tutto, la responsabilità nei confronti dei nostri figli.
PRESIDENTE. Salutiamo gli studenti dell'Istituto superiore Fazzini - Mercantini che ci lasciano, Ciao ragazzi.
Interrogazione n. 1410
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Esuberi alla Clinica Villa Igea di Ancona"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1410 del Consigliere Latini.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. In riferimento all'interrogazione del Consigliere Latini, vorrei precisare che con una deliberazione di Giunta regionale di un mese fa, la n. 280 del 10 marzo, è stato approvato l'accordo con le Case di cura private multispecialistiche della Regione Marche, per gli anni 2011-2014. E' stato un parto lungo e difficile in verità.
Nella deliberazione vengono assegnati i budget e confermati i progetti storici, prevedendo la possibilità di progettualità aggiuntive per far fronte, in questo caso, in modo particolare, a quello che è il tema del contrasto alla mobilità passiva.
Pertanto, per quanto riguarda la clinica in oggetto che è stata anche sottoscrittrice di quell'accordo, esistono tutti i presupposti per il mantenimento degli attuali livelli occupazionali, visto e considerato che non solo si confermano i budget, ma si conferma la progettualità storica e si prevede anche la potenzialità di aggiungere una progettualità aggiuntiva. Credo che questo serva in qualche modo a mantenere i livelli occupazionali.
Dato atto che non è nella facoltà di questo Assessorato intervenire nella politica del personale delle strutture private accreditate, ciò che vorrei rappresentare è la ferma volontà di intervenire nel controllo del mantenimento dei requisiti che sono alla base dell'accreditamento, con particolare verifica dell'adeguatezza della dotazione organica rispetto alle funzioni da svolgere.
E' chiaro che se dai controlli effettuati dovesse emergere che i livelli occupazionali mettono a rischio la qualità del servizio fornito, va da sè che, a quel punto, si mette in discussione l'accreditamento alla struttura.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Latini.
Dino LATINI. Grazie Presidente. Assessore la ringrazio.
In base alla deliberazione n. 280 del 10 marzo 2014, quella relativa alla sottoscrizione dei budget delle case di cura privata, viene anche confermato direttamente il livello occupazionale di Villa Igea di Ancona.
Questo è il dato fondamentale sul quale per tanto tempo si è dibattuto fra pubblica amministrazione regionale e case di cura.
L’interrogazione però verte su due aspetti che non sono stati, in qualche modo, considerati o esauditi nella risposta.
Il primo, fondamentale, riguarda la situazione del controllo di quanto è avvenuto presso Villa Igea di Ancona, in riferimento alla diminuzione degli esuberi di personale, visto che, pur rimanendo in costanza dell'accordo sottoscritto e del budget mantenuto, non potendolo aumentare per i servizi offerti dalla clinica, sono state licenziate tre unità, non per motivi di ordine disciplinare, ma in relazione ad una spending review che non trova collocazione nel rapporto di convenzionamento che la Regione passa a Villa Igea.
Invito l'amministrazione regionale attraverso le funzioni, le strutture, i compiti che ha, a verificare questo fatto che è avvenuto prima del 2 ottobre 2013 e non c’è stata poi, da parte della stessa direzione di Villa Igea, anche dopo il 10 marzo 2014, la conferma che non avrebbe proceduto all'esubero di 8 unità: 6 ostetriche e 2 ginecologi.
Questo fatto si può inquadrare in una logica di una risposta che ha come contenuto il mantenimento dei livelli occupazionali, ma non specifica di quali livelli occupazionali si tratti, ovviamente le qualità relative ai servizi deputati, in particolare dei punti nascita, in questo caso di Villa Igea, fanno venir meno la partecipazione di ogni impegno di controllo da parte della Regione e la possibilità da parte della clinica Villa Igea di procedere in altro modo.
Questo può essere in qualche modo, non dico accettato, ma facente parte di una discrezionalità della convenzione se non si inquadra nell'aspetto fondamentale che è proprio di questa mattina, cioè l'impegno da parte del dottor Ciccarelli, credo a nome anche della Regione, di mantenere in piedi presso Villa Igea il centro disturbi alimentari. Un servizio fondamentale soprattutto per le giovani generazioni, per la tutela materno infantile, che però non trova riscontro in un dato di fondo in quando anche in questo settore Villa Igea ha già proceduto a non sottoscrivere accordi di mantenimento e di rinnovo dei contratti dei cosiddetti "medici o consulenti specialisti specifici", specialisti in materia pediatrica per quanto riguarda il tema dell'alimentazione.
A mio avviso, l’attenzione che si deve porre sulla situazione di Villa Igea di Ancona deve essere più alta della semplice ipotesi di un controllo post, soprattutto nella logica, e chiudo, di quante necessità oggi ha la sanità pubblica, di quanto sforzo si sta facendo in ogni parte della nostra regione per procedere a quei dolorosi tagli di spesa che qui dovrebbero essere, in qualche modo, ancora di più sottoposti a valutazione, per far sì che effettivamente di fronte al budget impegnato da parte della Regione ci sia una risposta che non sia allargata e generica sui livelli occupazionali, che parte dall'OSS e può arrivare al primario specialistico, quindi, comprende il tutto e il niente, ma può essere vista come una sorta di passaggio e di contributo omnicomprensivo ad una clinica che deve presiedere a delle risposte sempre più private in una logica partecipativa di aiuto al servizio sanitario pubblico.
L’invito che faccio, lo faccio veramente in modo sentito, è quello di sollecitare la clinica Villa Igea a dare quelle risposte necessarie per il mantenimento dei livelli occupazionali, in particolar modo per le unità specialistiche sanitarie che ha già provveduto a non confermare, sia per quanto riguarda il servizio ostetrico ginecologico che il servizio specialistico dei disturbi alimentari, che è un punto fondamentale dell'impegno della Regione a portare avanti questa branca specialistica. Grazie.
Interrogazione n. 1593
ad iniziativa del Consigliere Binci
"Sospensione del servizio di mediazione linguistico culturale presso i servizi sanitari"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1593 del Consigliere Binci.
Ha la parola, per la risposta l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. Questa interrogazione è distinta in diversi punti, al punto 1) la Giunta e naturalmente l’Assessorato alla tutela della salute considerano la tutela della salute della popolazione immigrata un obiettivo rilevante da perseguire, tanto che l'Assessorato alla salute della Regione Marche presiede a nome degli Assessorati alla Salute delle Regioni un Tavolo interregionale avente la finalità di promuovere la salute degli immigrati. Questo per dire che sia la Giunta che l’Assessorato considerano l'impiego della mediazione interculturale nei Servizi sanitari particolarmente rilevante al fine di migliorare l'accesso ai servizi e alle cure da parte della popolazione immigrata, migliorare l'efficacia e l'efficienza dei servizi, ridurre I'inappropriatezza ed il rischio sanitario, oltre che, naturalmente, tutelare i professionisti dei servizi sanitari
La pianificazione sanitaria fin dal 2003 ha previsto l'impiego di servizi di mediazione interculturale seguendo quelle che sono le direttive, le indicazioni, le linee guida nazionali.
La legge regionale n. 13/2009: "Disposizioni a sostegno dei diritti e dell'integrazione dei cittadini stranieri immigrati" prevede l'impiego di servizi di mediazione interculturale anche presso i Servizi sanitari.
Questo Assessorato ha partecipato, tramite l'Agenzia regionale sanitaria Marche ed il competente Servizio dell'Assessorato alle politiche sociali, alla stesura del documento nazionale "Indirizzi per il riconoscimento della figura del mediatore interculturale" del Gruppo tecnico istituzionale per la promozione della mediazione interculturale, coordinato dal Ministero dell'Interno nell’anno 2009.
La Regione Marche ha emanato la deliberazione di Giunta regionale n. 242 del 9 febbraio 2010, recante: "Approvazione del profilo professionale di base per "Mediatore interculturale e relativo standard formativo".
La mediazione interculturale prevede l'impiego di mediatori di lingua madre adeguatamente formati, presenti presso i servizi sanitari, operanti in rete nel territorio locale e in stretta collaborazione con gli operatori dei servizi che partecipano anche alla specifica formazione organizzata dagli stessi, allo scopo di intercettare i bisogni e contribuire alle risposte più adeguate.
Ciò premesso e considerato questo Assessorato ha partecipato, tramite l'Agenzia regionale sanitaria delle Marche, in collaborazione con l'Università di Urbino, alla recente indagine regionale sulla mediazione interculturale, che ha evidenziato notevoli criticità nell'impiego della mediazione interculturale presso i servizi di base della Regione, nonché presso quelli sanitari. Questo richiede un impegno ad emanare, in tempi brevi, ulteriori precise indicazioni alle Aziende sanitarie della Regione Marche per rispettare quanto previsto in quelle che sono le direttive e le indicazioni nazionali e regionali relativamente all'uso della mediazione interculturale nei servizi sanitari.
Sarà nostra premura fare questo, tenuto conto del fatto che anche qui siamo soggetti a quelli che sono stati i tagli, i vincoli che ci sono piovuti addosso nel corso di questi ultimi anni.
Allo scopo di emanare, di puntualizzare meglio le indicazioni alle Aziende sanitarie verranno individuate quelle che sono le migliori modalità ed il fabbisogno di mediazione in collaborazione con i referenti delle aziende sanitarie marchigiane e con i mediatori interculturali della Regione già operanti in ambito socio-sanitario, nell'ambito del gruppo di lavoro regionale permanente, secondo quanto previsto dalla deliberazione di Giunta regionale n. 1516 del 28 dicembre 2006, affidando il coordinamento all'Agenzia regionale sanitaria delle Marche. Verrà coinvolto anche il competente Servizio dell'Assessorato regionale formazione/lavoro per la qualificazione della formazione specifica dei mediatori interculturali e la definizione delle relative certificazioni e delle loro competenze.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Non sono soddisfatto perché nella risposta l’Assessore ha ripercorso quelli che sono i documenti nazionali e regionali, compreso il Piano sanitario, che impegnano la sanità regionale ad utilizzare il servizio di mediazione linguistico e culturale presso i servizi sanitari per la popolazione immigrata.
Al momento c’è la sospensione di questo servizio, sostituito con uno che crea solo problemi e rischi sia per il personale medico che per il paziente immigrato. Praticamente c'è un servizio di interpretariato telefonico a distanza che la rete mediatori interculturali delle Marche ha condannato, primo perché non è meno costoso della mediazione culturale fatta con il personale, secondo perché un interpretariato telefonico non può sostituire un rapporto diretto, può causare malintesi, fraintendimenti comunicativi, ritardi nella comunicazione, con il rischio di errori medici e ricadute negative sulla salute degli immigrati.
Visto che l'Assessore ha rilevato che tutte le normative prevedono l'impiego dei mediatori culturali presso i servizi sanitari per la popolazione immigrata, non dobbiamo rimettere in piedi un percorso perché tutto è già stabilito, bisogna semplicemente fornire un servizio che è stato sospeso.
Non si possono prendere impegni dicendo lo faremo, verificheremo, rimetteremo in piedi, individueremo le migliori modalità all'interno di un gruppo. Addirittura c’è un gruppo di lavoro permanente a cui andiamo a dire che cosa? Semplicemente al gruppo di lavoro permanente la Regione deve presentare un impegno, affinché quel monitoraggio che è stato fatto venga applicato.
L’uso dei mediatori linguistico culturali è un servizio minimo, ma fondamentale quanto il servizio sanitario, tutela anche la salute degli operatori sanitari che magari non riescono a comunicare e non sanno che tipo di malattia ha il paziente ed il rischio sanitario che rappresenta. Penso alle donne che non parlano italiano e devono utilizzare i servizi per la maternità, i servizi per l'infanzia, noi mettiamo a rischio la vita delle persone.
Chiedo con forza che questo servizio di mediazione linguistico culturale che è stato sospeso venga riattivato, altrimenti si mette a rischio la vita delle persone. Grazie.
Proposta di deliberazione n. 33
ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza
"Sostituzione di un componente della Commissione consiliare d'inchiesta diretta ad esaminare tutti i rapporti di finanziamento ed altro intercorsi tra la Regione Marche e la S.r.l. Asteria"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di deliberazione n. 33 ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza.
Ha la parola la relatrice Consigliera Ortenzi.
Rosalba ORTENZI. Colleghi è una proposta di deliberazione molto semplice, è la sostituzione, nella Commissione consiliare d’inchiesta, del Consigliere Perazzoli con il Consigliere Busilacchi.
Se ci dovessero essere altre modifiche l’Ufficio di Presidenza provvederà dato che ha la possibilità di farlo.
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di deliberazione n. 33. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 380 (testo base)
ad iniziativa del Consigliere Trenta
"Norme sulle misure di prevenzione e protezione dai rischi di caduta dall'alto da predisporre negli edifici per l'esecuzione dei lavori di manutenzione sulle coperture in condizioni di sicurezza"
Proposta di legge n. 394
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Acquaroli, Silvetti, Binci
"Norme in materia di prevenzione dei rischi di cadute dall'alto da predisporre negli edifici"
(abbinate)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 380 del Consigliere Trenta e la proposta di legge n. 394 dei Consiglieri Giancarli, Acquaroli, Silvetti, Binci, abbinate.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ricci.
Mirco RICCI. Grazie Presidente. Un tema, questo della sicurezza, che si inquadra all’interno della sicurezza del lavoro.
Credo che sia importante che questa proposta di legge sia ad iniziativa del Consiglio, sono due proposte, abbinate, ad iniziativa del Consigliere Trenta ed altri, tra cui il Consigliere Giancarli, ed è importante che il tema della sicurezza sul lavoro parta proprio dai Consiglieri e dal Consiglio.
Altre Regioni hanno già deliberato proposte di questa portata che si inquadrano, in generale, sul tema della sicurezza sul lavoro. Le Marche lo fanno con una proposta che tra l'altro la IV Commissione ha trattato in maniera molto seria, consapevole di ciò che stava discutendo, con serietà, con puntiglio, approfondendo anche forme che hanno specificato con precisione i termini legati alla prevenzione ed alla sicurezza sul lavoro. Ne è scaturito un testo migliorato in maniera specifica sui vari punti.
Credo che la sicurezza nei cantieri sia da sempre un problema che riguarda questo Paese, il lavoro in sé. Quando si tratta di intervenire sugli edifici di nuova costruzione o sugli edifici esistenti per manutenzione ordinaria, straordinaria, ci si deve preoccupare di chi sale sui tetti degli edifici per fare manutenzioni legate alla muratura, alla struttura in sé, ma anche di chi fa impianti di carattere tecnologico, telematico, informatico. Credo si debba procedere come noi stiamo procedendo, garantendo la sicurezza di chi opera in questo settore.
Questa legge individua in maniera molto precisa i campi di applicazione, nel senso che le misure di prevenzione devono essere riferite e riferibili ad elaborati sia di carattere progettuale che realizzativi, per esempio, all’articolo 3, vengono elencati i campi di applicazione, di intervento, di questa proposta di legge e all'articolo 4 le misure di prevenzione e di protezione specifiche. Ad esempio, quando parliamo di sistemi di ancoraggio permanenti parliamo di un sistema che rende sicuro il transito e l’accesso alle coperture, ai tetti in maniera specifica. Noi diciamo che c'è la possibilità di realizzare un intervento, in quella situazione, in maniera del tutto sicuro. Ciò deve essere contenuto in un elaborato tecnico preventivo che può essere uno strumento autonomo oppure può integrarsi con i progetti elaborati in precedenza.
La legge in sostanza è una legge abbastanza ridotta, ma credo che sia stato fatto con sensibilità un ottimo lavoro. Il Consigliere Trenta, probabilmente anche per la sua professione, ha proposto questo elaborato e sa bene, meglio di me, di cosa stiamo parlando, ed aggiungere, garantire ulteriore sicurezza nel campo del lavoro anche là dove si interviene per fasi successive, nel quadro delle manutenzioni ordinarie e di impiantistica, credo che sia una cosa utile.
Questa legge cerca di recuperare rispetto al tema degli incidenti sul lavoro, aggiunge ulteriori norme di prevenzione che possono garantire l’attività soprattutto agli operatori che lavorano in condizioni, qualche volta, precarie.
Il mio gruppo, in maniera molto convinta, ribadisco il lavoro che la Commissione ha svolto specificando con precisione i campi di intervento e le misure di prevenzione, voterà a favore di questa proposta di legge.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Acquaroli.
Francesco ACQUAROLI. Presidente, c'è poco da aggiungere rispetto a quello che ha detto il Consigliere Ricci, relatore di maggioranza.
Nelle intenzioni del proponente, Consigliere Trenta, in questa legislatura, si va a colmare un vulnus che, addirittura, vedrebbe morire due persone al giorno per condizioni di non sicurezza sul lavoro. E' una legge che mette in sicurezza chi lavora, senza andare nello specifico nel settore edile, nella ristrutturazione, nella costruzione di nuovi edifici e nei casi di manutenzione.
Noi la riteniamo una buona legge, una legge che completa una sensibilità che noi abbiamo sempre avuto ed abbiamo dimostrato in questi anni, quindi, il nostro parere è favorevole.
PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere Trenta.
Umberto TRENTA. Grazie Presidente. Parto da due osservazioni minime che sono marginali rispetto al discorso introduttivo del relatore di maggioranza che ha puntualmente definito alcuni aspetti della legge che, di fatto, va a rispondere ed a precisare i contenuti della legge n. 81 del 9 aprile 2008. E' una legge dello Stato, ma le Regioni quando si è sviluppato il dibattito, più o meno in tempi diversi, ma con la stessa sensibilità, hanno ritenuto di dare risposte. E' una legge che ha la sua validità, che risponde in maniera concreta alle due morti giornaliere, circa, che si verificano per accessi superficiali, quando uno va su una copertura il rischio è quello di cadere e di morire.
C'è l'Anaci che va ricordata che oggi apre questo dibattito all'interno di questa legge e mi auguro che poi il grande Presidente Giancarli abbia il garbo di essere vicino a me perché questa legge, caro Consigliere Giancarli, deve essere resa nota a livello regionale affinchè ci si attenga a quello che è collegato a questa legge, cioè l'attività edilizia e la regolamentazione attraverso il regolamento di condominio che diventano obblighi di legge; significa aver dato una risposta concreta in maniera puntuale anche al fatto che le coperture vanno messe in sicurezza.
Dal punto di vista tecnico, capogruppo Ricci, ho volutamente fatto un testo base che la correttezza del Presidente Giancarli e della Commissione da lui presieduta hanno fatto rimanere come testo base. Avrei potuto fare una legge completa alla virgola, ma con i funzionari, con il personale che abbiamo a disposizione, che ha a disposizione la Regione, che ci mette a disposizione nel nostro agire quotidiano, per puntualmente rispondere alla legiferazione, ho fatto, ho ricostruito un testo blando, poi è iniziato il lavoro, i rapporti normali tra “insieme si può”, mettiamola così, e oggi liquidiamo il testo della legge.
La risposta è importante anche per il mondo del lavoro perché dietro tutto questo c'è l'obbligatorietà della messa in sicurezza di tutte le coperture e delle forniture di materiale tecnologico di ultima generazione. La legge va a definire quell'aspetto importante che esortò il Presidente della Repubblica a fare una dichiarazione precisa sulle morti bianche. Due morti al giorno avvengono per la facilità di accesso a quelle coperture senza quella regolamentazione giuridica che ne consentirebbe, ne dovrebbe consentire, la sicurezza. Gli addetti ai lavori qui non esistono, oggi esiste una normativa di legge che porta a dire agli amministratori di condominio: “Signori miei dobbiamo attenerci a delle regole precise per la messa in sicurezza dell'accesso alle coperture”, fra un po' la completeremo anche con la messa in sicurezza a terra. Avete mai sentito la cronaca, quando si scava una fondazione che magari va sotto di 5 metri, a vostra memoria, riportare il fatto di persone che sono scese sotto e sono rimaste sepolte da una non corretta esecuzione dello scavo? Una serie di incidenti, ma l'obiettivo finale qual è? E’ lo spunto, per tutti noi, di mettere in sicurezza il mondo del lavoro nel comparto dell'edilizia che oggi è in difficoltà, perchè mettere in sicurezza un ambiente costa.
Riparte un settore importante e trainante per l'economia anche della Regione, per non dire della nazione. Siamo una Regione che sta rispondendo parimenti ad altre Regioni facendo il proprio dovere.
Noi oggi facciamo un buon testo di legge, sicuramente perfettibile, sicuramente migliorabile, ma dato certo è che noi da oggi ci dotiamo di una legge che ritengo valida. Per questo, a nome del Gruppo che rappresento, voteremo questa legge e la sosterremo così come giustamente elaborata e per certi versi completata dalla sagacia del Presidente Giancarli e da tutti i Consiglieri che compongono la sua Commissione. Grazie capogruppo Ricci, grazie Presidente Giancarli.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Ho lavorato all’interno della IV Commissione alla stesura di questa legge, su cui sono intervenute le osservazioni del Crel, degli operatori del settore e dei rappresentanti dei lavoratori, quindi, è una buona legge.
L'unico problema è dato dal fatto che la legge partirà al momento dell'approvazione del regolamento attuativo da parte della Giunta, infatti la legge dice che la messa in sicurezza, cioè gli interventi per la messa in sicurezza dei lavori da effettuarsi nell'alto degli edifici, partirà al momento dell'attuazione del regolamento da parte della Giunta e alla stessa vengono dati 60 giorni per emanarlo.
Questi 60 giorni non sono prescrittivi, ma sono indicativi, invito tutti i Consiglieri a vigilare ed invito la Giunta e l'Assessore competente, che oggi non c'è, a vigilare al rispetto dei tempi, dei 60 giorni per il regolamento, altrimenti, questa legge, come tante altre, non partirà mai perché il regolamento slitta o viene ostacolato da chi ha paura dei costi aggiuntivi che possono esserci.
Anche come Commissione ci siamo presi l'impegno di vigilare, di ricordare alla Giunta il termine dei 60 giorni, altrimenti questa legge, senza un regolamento, non diventerà mai operativa.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Voglio partire da una sollecitazione che è stata avanzata, nel suo intervento, dal Consigliere Trenta che ha sottolineato, al tempo stesso, il valore e le difficoltà del comparto edilizio.
In Commissione abbiamo incontrato il Vicepresidente Canzian e abbiamo concordato un percorso che, parallelamente all'esame delle leggi sul governo del territorio e sul paesaggio, porterà ad una legge, separata ma parallela, che va sotto il titolo di “Norme per l'edilizia”.
In quella legge saranno affrontati ..., c’è già un tavolo tecnico messo in piedi dall'Assessorato, non so se interverrà il Vicepresidente Canzian, che sta confrontandosi con il mondo sociale e imprenditoriale per dare una risposta a quella che è la tematica relativa al comparto edilizio.
Per questa legge voglio ringraziare la Commissione ed il Consigliere Trenta, presentatore di una delle proposte che, fra l’altro, è diventata il testo base. Lui ringraziava me ed il relatore Consigliere Ricci, io invece ringrazio i relatori Acquaroli e Ricci, ringrazio il Consigliere Trenta e la Commissione tutta.
Noi con questa legge, come è stato già detto dai relatori, dal relatore di maggioranza, Consigliere Ricci, intendiamo implementare nel nostro territorio la promozione di iniziative finalizzate ad estendere la cultura della prevenzione e della tutela e sicurezza nei cantieri. Tra l'altro, ci riferiamo ad un intervento normativo rispetto a edifici realizzati o di nuova costruzione, con particolari interventi su immobili già esistenti prevedendo misure protettive e di prevenzione al fine di garantire, questa è la novità che diceva il relatore Consigliere Ricci, che i successivi interventi di manutenzione sulla copertura degli edifici medesimi avvengano in condizioni di assoluta sicurezza.
Abbiamo messo al centro la sicurezza, perché la sicurezza sul posto di lavoro è un fatto di civiltà, è un fatto di rispetto per le persone e tutti devono essere messi nelle condizioni di lavorare in assoluta sicurezza, non può esistere precarietà o flessibilità quando si affronta la tutela dell'incolumità delle persone.
Il diritto al lavoro sicuro è un diritto fondamentale, noi vogliamo impegnare le imprese nella prevenzione, nel valore sociale e vogliamo imprese che siano ricche di sapere, di qualità, di formazione, di tecnologie.
Venerdì scorso a Jesi, nella sede di Banca Marche, Confindustria Marche ha illustrato quello che è stato il lavoro dell'industria marchigiana nel 2013, da quel rapporto è emerso, in modo evidente, come la qualità traini l’export, traini l’economia marchigiana. E' sulla qualità che dobbiamo puntare anche dal punto di vista legislativo, rafforzando le condizioni che fanno raggiungere quell'obiettivo. La qualità e la sicurezza è fra queste.
Su questa legge, alcuni colleghi che non sono stati in Commissione, ma che hanno sentito gli interventi dei Consiglieri Ricci, Trenta, Binci, del Consigliere Acquaroli, possono pensare che ci sia il consociativismo, secondo me gli interventi su questa legge hanno dimostrato un'altra cosa, spero che nessuno pensi che ci sia stato consociativismo, ripeto, qui c'è, e questo è quello che io penso, ma anche quello che ho verificato avendo seguito i lavori, avendo esaminato ed analizzato le proposte insieme ai colleghi, la politica, c'è la passione, ci sono i valori, perché questo è il valore vero della vita, dell'amore e direi anche della nostra idealità, quindi, in campo abbiamo messo coerenza e serietà.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Latini.
Dino LATINI. La proposta di legge del Consigliere Trenta e degli altri, non solo è lodevole, ma ritengo necessaria, perché i dati che ci portiamo dietro da 30 anni in materia di Ispel e ancora di più di Inail, ci dicono quanto il nostro Paese sia indietro nella cultura del lavoro intesa come sviluppo di lavoro in sicurezza. Più la nostra società è diventata tecnologicamente avanzata, più questo tema si è fatto sentire per la complessità della situazione e per la civiltà che, in qualche modo, si è sempre di più evidenziata in ogni luogo di lavoro.
Noi, dal punto di vista regionale, siamo in ritardo non solo per quanto riguarda la tutela, ma anche per quello che riguarda le modalità di strutturazione delle misure di prevenzione e protezione rischi.
Molte leggi, a cominciare dalla 626 del ‘94 e poi del ’96, hanno prodotto più una farraginosa applicazione burocratica, cartacea, che una certezza della tutela dell'integrità fisica dei lavoratori, no nell'ambito specifico dell'agricoltura, dell'industria e dell'indirizzo a cui si rivolge questa proposta di legge, ma nell'industria più classica, quella della catena di montaggio.
Su questa tematica mi associo a chi mi ha preceduto per dire che si tocca un punto di svolta per quanto riguarda l'applicazione della tutela personale ad ogni singolo lavoratore che viene utilizzato per costruire delle situazioni lavorative sulle quali la sicurezza deve presiedere a tutto.
Mi corre, in qualche modo, fare una segnalazione in termini positivi, una valutazione, un profilo della legge stessa che, come le altre che sono entrate a far parte del circuito normativo della nostra Regione, deve essere quella dell'integrazione della legge all'interno di quelle norme che toccano principalmente il lavoro e l'applicazione dello stesso.
Più precisamente mi riferisco alla capacità che questa legge deve avere, insieme alle altre, ma ancora di più questa, perché è rivolta alla tutela della persona, a far si che non diventi un bagaglio in qualche modo che pesa in una situazione come quella attuale di crisi molto prolungata dell'economia di quei settori interessati prettamente all'applicazione della proposta di legge stessa, e veda un coinvolgimento negativo e delle pubbliche amministrazioni a partire dai Comuni, nel momento in cui devono dare le autorizzazioni, qui ci si riferisce alla Scia, al permesso di costruire, alla segnalazione certificata di inizio dell’attività riguardanti coperture, facciate e ventilate, sia per quanto riguarda le modalità proprio di avvio dei lavori stessi.
Quello che mi permetto di suggerire, non certo senza macchiare la legge stessa di alcun consenso non positivo, è quello di far sì che la burocrazia debba essere in grado attraverso il regolamento ed attraverso l’interrelazione delle norme tecniche in dotazione dei piani regolatori, delle norme regolamentari delle pubbliche amministrazioni locali, delle norme regolamentari dell’amministrazione regionale, a che sia automatica l'applicazione di questa situazione, per cui nel momento in cui il soggetto recepisce il permesso di costruire, la scia o quant'altro, abbia in sè contenuto quell'aspetto definitivo che è la misura di prevenzione. Questo deve essere visto come un fatto positivo, non come un fatto negativo che fra le tante certificazione che noi chiediamo ai soggetti interessati ce n'è oggi un'altra in più e questo plus di intervento, che va a definire la tutela della persona, deve essere in qualche modo promozionato con degli sgravi, degli sconti, che sono oggi indubbiamente visibili solo dal punto di vista degli oneri e dei contributi che ogni pubblica amministrazione richiede. Solo in questo modo riusciremo a coniugare la validità estrema e fondamentale di questa misura con quella che è invece l'applicazione pratica, altrimenti rischieremo di scadere in una situazione di visualità della politica non tanto consociativa, quanto di l'applicazione di qualcosa che appare più ideale che concreto e che rischia di creare, di determinare ulteriori difficoltà a chi invece ogni giorno sul campo sconta la mancanza del lavoro e quel poco lavoro che c'è viene coperto in condizioni drammatiche da una serie di pastoie burocratiche che appesantiscono ogni possibilità di sopravvivenza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. Due minuti d'orologio per sottolineare, come già il Consigliere Giancarli ha fatto, la circostanza che la legge di iniziativa di un Consigliere di minoranza sia stata liquidata in poche settimane, corretta in maniera adeguata ed integrata, cioè discussa, come lo stesso primo proponente, Consigliere Trenta, ha sottolineato.
Questo a dimostrazione del fatto che quando si vogliono fare le cose rapidamente si possono fare. Lo dico per tutto quello che ancora è in piedi e che rischia di rimanere, in quest'ultimo scorcio di legislatura, in un binario morto.
Un’altra sottolineatura mi permetto di farla ad onore del proponente capogruppo di Forza Italia, se consente la battuta, Consigliere Trenta, queste normalmente erano leggi di iniziativa di Rifondazione Comunista o del Partito Comunista, data la sensibilità, come vedo mozioni per la libertà religiosa in Pakistan promossa da esponenti della sinistra.
Questa contaminazione culturale, questo modo di ragionare mi piace molto perché è segno che (...) esatto, contaminazione in senso buono, nel senso che ci siamo lasciati contaminare e le idee superano quegli steccati che alla fine servivano a poco.
E' una legge molto intelligente, molto breve, l’unica preoccupazione, la sottolineo come ha già fatto il Consigliere Latini, è quella che in sede locale, regolamenti, sotto regolamenti, applicazioni, interventi, precisazioni, rischino di far perdere il senso ad un articolato di legge che è molto preciso e che non lascia spazio ad interpretazioni.
Mi auguro che le preoccupazioni sollevate opportunamente dal Consigliere Latini siano fugate dalla realtà e allora direi anche un’ultima cosa, vigiliamo, il Consigliere Trenta diceva “presentiamola questa legge”, io direi vigiliamo, Consigliere Trenta, perché queste cose fatte bene qui non diventino l’appannaggio, lo strumento di potere, di burocrazie locali, inutili ed opprimenti.
La legge è chiarissima, nei nuovi edifici come in quelli che verranno sottoposti in futuro a manutenzioni straordinarie o ordinarie c’è la possibilità - diciamolo chiaro, montando qualche attrezzo mobile o fisso, impalcature mobili o fisse che consentono di arrivare sui tetti - di creare questi sistemi di ancoraggio. Rabbrividisco all’idea che fino ad oggi in mancanza di questi, giovani operai, spesso extracomunitari, ma anche italiani, hanno fatto gli antennisti o altro tipo di interventi senza avere la possibilità di agganciarsi a un gancio di sicurezza.
Questo è una cosa lodevole, come diceva il Presidente Giancarli, forse è l’inizio per verificare caso per caso, in maniera finalizzata, pratica, non opprimente, altri interventi che possano garantire sicurezza nei luoghi di lavoro che per tante cose è un vantaggio. Ho sentito anche la preoccupazione: “Ma sarà un ulteriore costo”, ma quanto costa alla società dover intervenire per rimediare ai danni, lasciamo perdere il danno morale, ma i danni dell'infortunistica. Tutto ciò che fa prevenzione in campo sociale o del lavoro non può che essere approvato e benedetto da questa Assemblea. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 4 bis. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 4 ter. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 4 quater. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 380. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Trenta, Latini, Giancarli.
Favorevoli: Acquaroli, Badiali, Bellabarba, Binci, Bucciarelli, Bugaro, Canzian, Cardogna, Carloni, Ciriaci, Eusebi, Foschi, Giancarli, Latini, Marangoni, Natali, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Silvetti, Solazzi, Traversini, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 397
ad iniziativa dei Consiglieri Solazzi, Ortenzi, Bugaro, Pieroni, Romagnoli
"Modifiche alla legge regionale 3 dicembre 2012, n. 40: Istituzione del Collegio dei revisori dei conti della Regione Marche"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 397 dei Consiglieri Solazzi, Ortenzi, Bugaro, Pieroni, Romagnoli.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Eusebi.
Paolo EUSEBI. Grazie Presidente. Questa legge specifica i controlli ed i compiti del Collegio dei revisori, stabilisce la possibilità che Giunta e Consiglio possano incaricare il Collegio di ulteriori attività di controllo nonché il raccordo con la sezione regionale della Corte dei Conti.
Da ultimo chiarisce che i componenti del Collegio avranno diritto ad un massimo di 12 rimborsi per accesso agli uffici del Consiglio regionale, per tutti, anche per coloro che risiedono nel Comune di Ancona, un massimo di 12 rimborsi pasto all’anno.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Massi.
Francesco MASSI. Il Consigliere Eusebi forse si preoccupava della captatio, del consenso del relatore di minoranza, il consenso c’è, tutto tranquillo, mi pare che abbiamo definito bene anche la questione dei rimborsi, mi pare una posizione equa, è chiaro che superiamo la vecchia impostazione dei revisori Consiglieri e questo è positivo anche se ci diranno che sono dei costi in più, però al cittadino diciamo che ci sono revisori esterni, quindi, trasparenza.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 397. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Nomina
Elezione di due componenti nel Consiglio di amministrazione della "Cooperativa Artigiana di Garanzia Mario Pierucci Soc. coop. a r.l. - sede Macerata
(Statuto Ente, articolo 36). Voto limitato ad uno
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la nomina di due componenti nel Consiglio di amministrazione della "Cooperativa Artigiana di Garanzia Mario Pierucci Soc. coop. a r.l. - sede Macerata. Voto limitato ad uno.
Prego distribuire le schede.
(Il Consigliere Segretario Pieroni effettua la chiamata)
PRESIDENTE. Ricordo che l'Assemblea legislativa nel votare ha preso atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I^ Commissione assembleare e dell'accertamento relativo alle cause di ineleggibilità dei candidati.
Comunico i risultati della votazione:
Votanti: n. 32
Schede bianche: n. 4
Schede nulle: 0
Schede valide: n.28
Hanno ricevuto voti:
Lampa Massimo n. 16
Verducci Silvano n. 12.
Proclamo eletti componenti nel Consiglio di amministrazione della "Cooperativa Artigiana di Garanzia Mario Pierucci Soc. coop. a r.l. - sede Macerata – Lampa Massimo e Verducci Silvano.
Mozione n. 30
ad iniziativa dei Consiglieri Marinelli, Massi, Acquaroli
“Disservizi del servizio ferroviario nella provincia di Macerata”
Mozione n. 351
ad iniziativa del Consigliere Sciapichetti
“Situazione del sistema ferroviario nella provincia di Macerata”
Mozione n. 400
ad iniziativa del Consigliere Bugaro
“Indennizzo a favore dei pendolari che hanno subìto disagi e ritardi causati da disservizi dei treni nella Regione Marche”
Interrogazione n. 308
ad iniziativa del Consigliere Acquaroli
“Situazione del trasporto ferroviario”
Interrogazione n. 330
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Situazione trasporti ferroviari - Fabriano”
Interrogazione n. 405
ad iniziativa dei Consiglieri Marinelli, Massi
“Gravi disservizi nelle linee ferroviarie delle Marche”
Interrogazione n. 484
ad iniziativa dei Consiglieri Marinelli, Massi
“Treni fantasma, ennesimi disservizi sulla tratta Civitanova-Macerata”
Interrogazione n. 518
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Dismissione linee ferroviarie Fabriano-Pergola e Civitanova-Albacina”
Interrogazione n. 544
ad iniziativa del Consigliere Pieroni
“Stato di salute delle linee ferroviarie del fabrianese”
Interrogazione n. 614
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Trenitalia - tagli ai trasporti ferroviari”
Interrogazione n. 668
ad iniziativa del Consigliere Pieroni
“Disservizi Gruppo FS e Trenitalia durante l'emergenza neve”
Interrogazione n. 673
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Trenitalia - disagi e disservizi”
Interrogazione n. 686
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Disservizi del trasporto ferroviario periodo neve”
Interrogazione n. 808
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
“Malfunzionamento linea ferroviaria Fabriano-Civitanova Marche”
Interrogazione n. 1627
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
"Situazione del trasporto ferroviario nella tratta Fabriano - Civitanova Marche"
Interrogazione n. 1628
ad iniziativa della Consigliera Ciriaci
"Situazione del trasporto ferroviario - ennesima storia senza fine del giorno 17 marzo 2014"
Interrogazione n. 1632
ad iniziativa del Consigliere Marinelli
"Criticità tratte ferroviarie Civitanova Marche-Fabriano e Macerata-Civitanova Marche-Ancona"
(abbinate)
(Rinvio)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 30 dei Consiglieri Marinelli, Massi, Acquaroli, la mozione n. 351 del Consigliere Sciapichetti, la mozione n. 400 del Consigliere Bugaro, l’interrogazione n. 308 del Consigliere Acquaroli, l’interrogazione n. 330 del Consigliere Latini, l’interrogazione n. 405 dei Consiglieri Marinelli, Massi, l’interrogazione n. 484 dei Consiglieri Marinelli, Massi l’interrogazione n. 518 del Consigliere Latini, l’interrogazione n. 544 del Consigliere Pieroni, l’interrogazione n. 614 del Consigliere Latini, l’interrogazione n. 668 del Consigliere Pieroni, l’interrogazione n. 673 del Consigliere Latini, l’interrogazione n. 686 del Consigliere Latini, l’interrogazione n. 808 del Consigliere Giancarli, l'interrogazione n. 1627 del Consigliere Giancarli, l'interrogazione n. 1628 della Consigliera Ciriaci, L'interrogazione n. 1632 del Consigliere Marinelli, abbinate.
Sono tutti atti che fanno riferimento ai disservizi nelle linee ferroviarie della regione Marche. Queste mozioni e queste interrogazioni sono abbinate in un unico punto. Chi risponde?
Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Visto che si tratta come ha detto lei, Presidente, di 3 mozioni e 14 interrogazioni, tra l’altro mi sembra che l’Assessore Viventi sia fra gli assenti giustificati, le interrogazioni sono da tempo lì, alcune sono state presentate recentemente, le mozioni sono altrettanto interessanti e tutte sullo stesso argomento, però senza la presenza dell’Assessore mi sembra che non riusciremo a raggiungere lo scopo che ci siamo prefissi, quindi, proporrei di rinviare gli atti alla prossima seduta ma di iscriverli al primo punto dell’ordine del giorno, visto che si tratta di 3 mozioni e di 14 interrogazioni.
PRESIDENTE. Per capirci: primo punto, anche prima delle interrogazioni?
Enzo GIANCARLI. Si, perché sono interrogazioni anche queste, ci sono 14 interrogazioni e 3 mozioni.
PRESIDENTE. Primo punto all’ordine del giorno in assoluto. Credo che siete tutti d’accordo, quindi, rinviamo questo punto e lo iscriviamo al primo punto della seduta prossima.
Mozione n. 623
ad iniziativa della Consigliera Bellabarba
"Impianto a biogas da realizzarsi in località Fontebella nel Comune di Montegiorgio"
(Rinvio)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 623 della Consigliera Bellabarba. Non c’è l’Assessore Giorgi. Segnalo che non c’è l’Assessore, però non c’è nessun problema, come volete, io non ho nessun problema, io rappresento il Consiglio, quindi, …Arguisco che non essendoci l’Assessore c’è una richiesta di rinvio. Bene!
Letizia BELLABARBA. Però, anch’io Presidente …
PRESIDENTE. Al secondo punto, va bene.
Mozione n. 663
ad iniziativa dei Consiglieri Bellabarba, Cardogna, Bucciarelli
“Legge blasfemia in Pakistan”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 663 dei Consiglieri Bellabarba, Cardogna, Bucciarelli. Ha la parola per illustrarla la Consigliera Bellabarba.
Letizia BELLABARBA. Grazie Presidente, per illustrare velocemente questa mozione che nasce dal fatto che, secondo noi, ci sono principi che non sono negoziabili e tra questi sicuramente c'è la libertà religiosa e la tutela delle minoranze.
Nei Paesi come il nostro sappiamo che questo è scolpito nella Costituzione, ma altri Paesi, come il Pakistan e tanti altri, purtroppo, non considerano questi principi come valori fondanti della loro convivenza civile, anzi in questo caso si fa l'esatto contrario, come dimostra la becera legge sulla blasfemia che vige in quello Stato e che viene utilizzata per compiere le più gravi atrocità tra cui condanne a morte, interi villaggi bruciati e distrutti, donne e bambini costretti a fuggire per salvare la propria vita.
Il Presidente della Federazione italiana delle associazioni pakistane ha chiesto un nostro sostegno politico alla battaglia per l'abrogazione di questa legge. Tra l’altro ci sono anche raccolte di firme e petizioni per salvare la vita di alcuni pakistani che sono stati condannati da questa legge, condannati a morte, prendendo come scusa l'applicazione di questa legge che non ha niente a che vedere con quello di cui sono accusati.
Ritengo giusto che questo Consiglio dia questo sostegno politico a far si che questa battaglia abbia più forza, per cui il dispositivo impegna il Presidente della Giunta regionale e il Consiglio regionale a sollecitare il Governo italiano affinché promuova iniziative atte a far alzare la voce contro queste ingiustizie e si attivi presso il Governo pakistano per la liberazione di alcuni innocenti i cui nomi sono riportati nella mozione e sostenga l'abrogazione di questa legge in modo che le minoranze religiose, anche in quel Paese, vengano finalmente tutelate.
Chiedo a tutto il Consiglio di approvare questa mozione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Solo una battuta Presidente, perchè il richiamo che la Consigliera Bellabarba ha fatto, al valore non negoziabile sancito tra le altre cose da Benedetto XVI a Ratisbona, dà un significato molto importante a questo atto che vorrei collegare a quanto quel pontefice disse all’Islam alcuni anni fa, sconvolgendo l’Islam. Al tempo stesso è stato il primo Papa che ha aperto il dialogo, che continua, con l'Islam, con cinquecento teologi musulmani.
Credo che questa mozione sia importante anche per un aspetto locale perché abbiamo sempre da lamentarci che queste cose lasciano il tempo che trovano, rimangono solo un punto di riferimento per la stampa, un richiamo di carattere puramente mediatico, invece condivido in pieno e sottoscrivo la mozione dei Consiglieri Bellabarba, Cardogna e Bucciarelli per dire che dobbiamo aprire un dialogo serio con gli islamici nella nostra regione con i quali ho avuto a che fare nei tre anni in cui sono stato Assessore all’immigrazione.
Siamo troppo abituati a pensare che l'Islam sia un corpo unico, non lo è il Cristianesimo e non lo è l’Islam, ed è una piccola minoranza quella che sostiene la necessità che le leggi del Corano diventino sharia, diventino leggi statali, leggi pubbliche che devono essere applicate con il sangue.
Credo che, in questo senso, qualcosa di importante possa essere fatto, è chiaro, è un dialogo lento, difficile, ci sono molti sospetti reciproci, però un dialogo franco ed aperto da parte nostra non solo è vantaggioso, ma credo che non avremo nulla da perdere nel farlo, aiutando queste persone che vivono in mezzo a noi a capire che il valore della persona umana supera qualsiasi ideologia o qualsiasi fede religiosa.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.
Raffaele BUCCIARELLI. Ho firmato questa mozione con grande convinzione per diversi motivi.
Il primo è che credo fermamente, come hanno detto i colleghi che mi hanno preceduto, che la libertà, che io chiamo spirituale, alcuni di religione, di professare la propria religione sia uno dei diritti e dei valori non negoziabili.
Lo dico, se volete, da non credente, lo dico sulla base anche della nostra storia. Troppi danni, genocidi veri e propri sono stati perpetrati in nome della croce e della spada. L'eurocentrismo deriva dai massacri perpetrati in mille modi, ripeto, presentando la croce da una parte e la spada dall’altra.
Oggi stiamo assistendo a quasi il contrario rispetto ad altre religioni, anche se sappiamo che le guerre vere non sono mai state fatte in nome della religione, ma sempre per motivazioni economiche. Sappiamo però che ogniqualvolta i popoli s'incontrano per la curiosità di conoscersi e per la disponibilità ad aprirsi, questi incontri sono portatori di grandi novità e di progressi per l’umanità intera.
Qui in Ancona c'è una porta che dà accesso al porto dalla città vecchia, si chiama porta San Francesco, perché nel 1419 San Francesco è partito da Ancona ed è stato ospite del Sultano in piena crociata. Essendo andato in nome della pace Francesco d’Assisi è stato accolto, ha conosciuto e ha tessuto relazioni sociali, umane, culturali, con il popolo islamico.
Noi non possiamo tollerare che in nome di una religione si cancelli l’essenza e lo spirito della vita umana e del ruolo che gli umani hanno su questa terra, primo tra tutti conoscersi e scambiarsi la ricchezza di cui siamo tutti portatori.
Credo che il Consiglio regionale approvando questa mozione non possa che aumentare un po' il proprio prestigio perché si tratta di sensibilità, di cultura, si tratta di impegnare il nostro Presidente del Consiglio regionale ed il Presidente della Giunta nei confronti di questo Governo. In nome della pace, ricorderà chi era presente, la Presidente della Raua, l’Associazione delle donne rivoluzionarie dell'Afghanistan, ha detto basta, non mandate più i vostri militari ad uccidere i nostri fratelli, i nostri mariti, i nostri figli. Questo ci ha chiesto una donna afgana quando si è insediata l’Università della Pace, lasciate i militari a casa vostra, venite con altri strumenti .
Noi chiediamo al Governo italiano di andare con altri strumenti, proprio come ci hanno chiesto le donne pakistane e lo facciamo dicendo basta all'intolleranza religiosa, si al confronto ed alla ricchezza culturale ed anche religiosa che questa umanità offre a tutti noi.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bellabarba.
Letizia BELLABARBA. Sono già intervenuta, mi scuso, però ci tenevo a dire che il Presidente della Federazione italiana dei pakistani ha ascoltato il dibattito collegato on-line e ci teneva ad inviare il suo messaggio dicendo che ringrazia l’Assemblea legislativa per l'approvazione, speriamo, di questa mozione. Lui è marchigiano, si chiama Adam Faraizl e ci teneva a dire che è ancora più orgoglioso di far parte di questa regione.
PRESIDENTE. Bene, questo mi fa estremamente piacere, colgo l’occasione, a nome mio personale e dell’intera Assemblea, per rivolgere un saluto ad Adam Faraizl.
Mozione n. 663, la pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 635
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Crisi occupazionale Roal - salvaguardia dell'occupazione ed utilizzo di ammortizzatori sociali"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 635 del Consigliere Latini. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Non vedo l’Assessore Luchetti, ho seguito questa vicenda e credo di poter dire, non so se il Consigliere Latini condivide questo giudizio, che si è chiusa positivamente grazie al lavoro dell'Assessore, di tante persone, del sindacato, ma soprattutto al lavoro impegnativo, efficace, serio, determinato dell'Assessorato al lavoro e dell'Assessore Lucchetti, mi sembra doveroso ringraziarlo nel momento in cui votiamo una mozione e la vertenza si è chiusa.
PRESIDENTE. Mozione n. 635, la pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 638
ad iniziativa dei Consiglieri Bugaro, Solazzi, Pieroni, Ortenzi, Romagnoli "Terza corsia A14 tratto Senigallia-Chiaravalle istituzione tavolo regionale"
Interrogazione n. 1633
ad iniziativa del Consigliere Marinelli
"Lavori terza corsia A14 nel tratto Ancona nord-Senigallia"
(abbinate)
(Rinvio)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 638 dei Consiglieri Bugaro, Solazzi, Pieroni, Ortenzi, Romagnoli e l'interrogazione n. 1833 del Consigliere Marinelli, abbinate. Rinviate alla prossima seduta.
Mozione n. 632
ad iniziativa del Consigliere Zaffini
"Distacco dei Comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalla Regione Marche alla Regione Emilia Romagna"
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 632 del Consigliere Zaffini. Ha la parola la Consigliera Ortenzi.
Rosalba ORTENZI. Chiedo la verifica del numero legale.
PRESIDENTE. Vediamo se c’è il numero legale. Per dichiarare che si è presenti basta premere uno dei tasti, dichiaro aperta la votazione.
Quorum 22,
Presenti 15,
Assenti 28.
Manca il numero legale, la seduta è sciolta.
La seduta termina alle ore 12,45.