Resoconto della seduta n.159 del 21/04/2020
SEDUTA N. 159 DEL 21 APRILE 2020

La seduta inizia alle ore 10,25

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE: Buongiorno a tutti, dò per letto il processo verbale della seduta 158 del 9 aprile 2020 il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento interno. Richiamo inoltre ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite mediante invio con posta elettronica con cui porto a conoscenza l’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Se siete tutti in ascolto chiedo ai Consiglieri di osservare un minuto di silenzio per le vittime del Coronavirus nell’ultima settimana nella nostra Regione, grazie.

(L’Assemblea legislativa regionale osserva un minuto di silenzio)

Comunicazioni ai sensi dell’articolo articolo 55, comma 4 del Regolamento interno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Buongiorno a tutti. Uno degli ultimi decreti del Presidente della Giunta Ceriscioli, del 16 aprile, consente di recarsi presso gli orti, i campi, da coltivare, previa comunicazione da inviare al Prefetto, di cui all’articolo 2 del comma 12 del DPCM del 10 aprile:
Sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri invece è indicato che è sufficiente avere con sé l’autocertificazione, salvo diverse indicazioni da parte della Regione.
Chiedo al Presidente Ceriscioli, se vogliamo facilitare questa attività che consente il distanziamento sociale, considerata anche l’età media di chi va a coltivare l’orto dalle nostre parti, se è possibile modificare il decreto per togliere la comunicazione al Prefetto e lasciare, come indicazione del Governo, l’autocertificazione con cui chi ha necessità si sposta.
Questo è un invito, la questione mi è stata segnalata e ritengo che possa essere applicabile. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. Il testo del decreto, che è applicativo della legge, è concordato con la Prefettura di Ancona che ha il ruolo di coordinamento sulle Prefetture regionali.
Abbiamo fatto delle scelte per evitare situazioni di difficoltà con una distonia fra l’atto proposto dalla Regione e il comportamento delle Forze dell’ordine all’atto del controllo su indicazione delle Prefetture.
Per risolvere il tema posto dal Consigliere Fabbri è essenziale, dal mio punto di vista, che ci sia un assenso anche da parte della Prefettura, altrimenti rischiamo di aprire una divergenza di interpretazione, quindi do la disponibilità a chiedere espressamente alla Prefettura se rispetto alle indicazioni della circolare ci possiamo limitare all’autocertificazione senza la preventiva comunicazione.
Se dovesse arrivare un’indicazione contraria penso che sia in ogni caso per noi utile continuare ad agire in sintonia con la Prefettura perché queste differenze di vedute poi si scaricano sul povero cittadino. Nel momento in cui invece andiamo di comune accordo garantiamo il fatto di non rischiare di prendere una multa e di doverla discutere.
Prendo questo impegno nei confronti della comunicazione del Consigliere Fabbri: se possiamo superare l’esigenza della comunicazione con la semplice autocertificazione sulla base delle circolari ministeriali, sperando che ci sia l’accoglimento della proposta.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Casini.

Anna CASINI. Grazie Presidente. Voglio solo aggiungere a quello che ha già spiegato il Presidente Ceriscioli che domenica è arrivata una FAC del Governo, nella quale si chiarisce che la cura degli orti è riconducibile al codice 8.3, quindi alla manutenzione del paesaggio - noi per orto intendiamo per esempio anche la potatura degli ulivi, attinente al paesaggio - per cui basterebbe soltanto l’autocertificazione.
Devo dire che il Prefetto di Ascoli Piceno, con la quale mi sono sentita ieri, già chiede solo l’autocertificazione anche perché il suo ufficio è stato riempito di PEC, fax, email, che lei dice sono incontrollabili, quindi ha già dato indicazioni anche alle Forze dell’ordine per cui se il Presidente parlerà credo che la parte del Ministero si troverà d’accordo.

PRESIDENTE. Consigliere Maggi, su questo non c’è il dibattito e non è all’ordine del giorno.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Chiedo soltanto di spostare ad altra seduta Consigliare la mozione a mia firma, la n. 620, le altre sono più accumunate al tema ‘emergenza Coronavirus’, la mia si sposa con questa tematica, ma è più orientata verso un altro discorso ed è forse più appropriato spostarla ad altra seduta consiliare.

Comunicazioni ai sensi dell’articolo articolo 55, comma 4 del Regolamento interno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Vorrei anch’io fare una richiesta come ha fatto il Consigliere Fabbri a cui ha risposto il Presidente.
Tutti i porti turistici delle Marche sono chiusi e possono entrare solo coloro che hanno il Codice Ateco. Se io ho una macchina ferma da due mesi sotto casa chiamo il gommista, l’elettrauto, il meccanico, il carrozzaio, ma io non so che danni posso avere - il patrimonio di imbarcazioni nei porti turistici è lasciato lì allo sbando - e non so chi bisogna chiamare del Codice Ateco. Occorre provvedere in qualche modo, è una lamentela di tutta la costa marchigiana e di tutti i porti turistici marchigiani, non si può entrare e non si sa chi mandare a fare manutenzione.

Proposta di legge n. 279
ad iniziativa dei Consiglieri Giorgini, Bisonni, Biancani, Micucci
“Incentivi per la manutenzione, la rimozione e lo smaltimento di piccoli quantitativi o rifiuti contenenti amianto”

Nuova titolazione: “Incentivi per la rimozione e lo smaltimento di piccoli quantitativi di rifiuti contenenti amianto”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 279 dei Consiglieri Giorgini, Bisonni, Biancani, Micucci.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Questa proposta di legge presentata dal Consigliere Giorgini, e poi sottoscritta da alcuni altri membri della Commissione, dal sottoscritto e dai Consiglieri Biancani e Bisonni, vuol dare un sostegno e un contributo a tutti quei privati e cittadini che intendono rimuovere tratti di amianto dalle loro abitazioni, in particolare. E’ tutto un settore di micro attività, micro particelle, parliamo di singole abitazioni private che fino ad oggi non hanno mai ricevuto contributi dalla Regione Marche, come in molte altre Regioni.
Era sembrato opportuno all‘estensore, poi condiviso dalla Commissione, incentivare quel settore che in questi anni non ha visto un intervento approfondito. Parliamo di famiglie, di singoli cittadini che hanno preferito destinare le proprie risorse ad altro, mentre le aziende in questi anni hanno ricevuto contributi e comunque hanno una struttura che permette loro investimenti in questo senso.
Questa legge aveva visto dei ritardi rispetto alla situazione non tanto nella motivazione perché, come ho detto, è ampiamente condivisa, quanto nell’individuazione delle risorse, poiché se vogliamo dare dei contributi ad una platea più ampia possibile è chiaro che vanno inserite delle risorse maggiori rispetto a quelle che erano state previste nella proposta iniziale, non per mancanza di volontà dell’estensore Consigliere Giorgini, ma perché non erano state individuate all’interno del bilancio regionale, poi in fase di approvazione del bilancio, grazie anche allo sforzo della Giunta, in particolare dell’Assessore Sciapichetti che si è attivato, sono stati recuperati per il 2020 200 mila euro, una congrua risorsa per questo atto, che presento velocemente.
La proposta di legge intende prevenire e contrastare nel territorio regionale l’inquinamento derivante dall’amianto attraverso contributi che vanno ad incidere sulle proprietà private, soprattutto sulle abitazioni e sulle zone urbanistiche individuate alla lettera A, B e C nel testo dell’urbanistica, quindi nei centri storici e nelle loro immediate vicinanze, piccole strutture che non hanno magari la destinazione A residenziale e che ormai sono fuori dal tessuto imprenditoriale marchigiano.
Il contributo massimo previsto è di 2 mila euro per ogni intervento e può coprire il 60% della spesa della attività di recupero o fino al 100% laddove, in sostituzione del tetto amianto, vengano previste delle strutture di recupero energetico. Diciamo che c’è una platea di almeno 100 interventi nella regione Marche che non copriranno tutti quelli possibili, ma che in qualche modo daranno un incentivo. Ci auguriamo poi che le prossime legislature, le prossime Giunte, continueranno a finanziare questa legge per vedere dei risultati ancora maggiori.
La legge era stata prevista prima dell’emergenza sanitaria, ma credo che anche in base ai discorsi che abbiamo fatto nell’ultimo Consiglio, sulla vicenda economica che dovrà essere necessariamente sostenuta, anche questo piccolo sostegno può in qualche modo movimentare una serie di interventi edilizi, ma non solo, in quanto va ad incidere dal punto di vista economico sul tessuto imprenditoriale marchigiano. Ovviamente non possono essere cumulati questi benefici con altri e sullo stesso edificio non possono essere presi più contributi, mentre il soggetto può fare più domande a patto che incidano su diverse strutture edilizie, ampliando la casistica dei recuperi edilizi.
Mi sembra di aver presentato un po’ tutti gli aspetti, è un provvedimento che non ha l’ambizione di risolvere tutto il problema, ma ha invece l’ambizione, grazie ai contributi inseriti nel bilancio regionale, di dare un bel segnale e una bella spinta ad un settore che intercetta sia l’aspetto economico che quello della salute pubblica perché queste piccole situazioni, laddove non manutenute, possono creare dei danni anche a tutto un comprensorio. Parliamo di strutture private di residenza, con presenza di famiglie, anziani e bambini e credo che anche questo aspetto non debba essere sottovalutato e bene ha fatto il Consigliere Giorgini a presentare questa legge, che poi ha avuto il sostegno della Commissione e della Giunta.
Mi sembra che un buon risultato sia stato ottenuto e mi auguro un voto unanime da parte del Consiglio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Finalmente questa mia legge approda in Consiglio, certo, in un momento di profondo dolore e smarrimento per tutte le morti che vediamo ogni giorno, ma rappresenta un passo avanti nella tutela della salute delle persone.
Devo dire che anche in questa legislatura il tema del risanamento ambientale ha avuto molto eco, forse è stato valutato o forse si sono fatte altre scelte, ma credo che sia giunto il momento di recuperare il tempo perduto e se c’è un insegnamento che si può trarre dalla situazione attuale è che l’attenzione verso gli aspetti sanitari può e deve essere programmata e preparata prima e le risorse economiche impiegate devono essere più eque e ben utilizzate.
Sono ben 28 anni che in Italia, in tutto il territorio nazionale, è vietato l’impiego dell’amianto, ma gli effetti sulla salute umana, per inalazione delle fibre aerodisperse – sono ancora molto pericolosi, e la prevenzione dei rischi, ancora molto alti, sono perennemente al centro dell’attenzione della comunità scientifica, sia a livello nazionale che regionale.
Vorrei anche ricordare che il 28 aprile ricorre la Giornata mondiale delle vittime dell’amianto per non dimenticare che in Italia le morti per amianto sono oltre 6.000 all’anno e senza un piano Marshall che preveda una concreta azione sia di risanamento che di bonifica dell’amianto queste morti aumenteranno esponenzialmente ogni anno. Si tenga in mente che queste azioni possono essere programmate attraverso la conoscenza della diffusione del problema e le nuove tecnologie di rilevamento e censimento da remoto possono essere risolutive, anche con costi molto bassi di mappatura.
La mappatura di un territorio come San Benedetto del Tronto, ad esempio, costa sui 10 mila euro e si avrebbe la situazione del collocamento dell’amianto nelle abitazioni e nelle strutture industriali.
Sappiamo che la regione Marche è fra le peggiori in Italia per quanto riguarda la presenza di amianto e questa mia legge semplice e comprensibile, come auspico, deve rappresentare un primo, piccolissimo ed importantissimo passo lungo un percorso che necessariamente deve proseguire nel tempo con finanziamenti adeguati alla gravità del problema, che è molto grave ed è stata sottovalutata.
La legge che oggi è in Aula riguarda interventi di rimozione di piccole quantità di amianto presenti, per esempio, nei garage, nelle rimesse, nei piccoli laboratori artigiani, che sono quelle più pericolose e sono vicine alle nostre abitazioni.
In pratica si dà un contributo a fondo perduto al 60% che arriva al 100% qualora vengano applicate coperture con pannelli fotovoltaici, tutto fino ad un massimo di 5 mila euro. Attualmente mi sono dovuto attenere alla disponibilità economica, sennò altri contributi avrebbero potuto dare una spinta maggiore, anche perché i dati dell’INAIL e del rapporto ReNaM sono allarmanti.
Questa situazione va presa seriamente prima che diventi irrecuperabile e la pandemia di oggi ci deve insegnare qualcosa. Henry Ford diceva che l’errore ci dona l’opportunità di iniziare a diventare più intelligenti, naturalmente parlo di intelligenza politica, che è mancata negli ultimi 20 anni. Noi politici dobbiamo essere più intelligenti e capire la gravità dei problemi che potremmo avere, in questo caso l’importanza di investire ora nella risoluzione per non doverne pagare le conseguenze anche in termini economici perché fra qualche anno potremmo avere a che fare sicuramente con un numero più alto di mesoteliomi, figli della trascuratezza e dell’incuria.
Dovremmo essere intelligenti e capire che occorre subito un piano regionale di bonifica, aggiornato alla situazione odierna, che sia efficiente ed abbia subito un congruo finanziamento, facendo questo si avrebbero ricadute positive non solo sulla tutela della salute pubblica, ma anche nell’attivazione di un circuito economico virtuoso, molto importante oggi per la nostra regione.
Il catasto regionale amianto è fermo alla fine del 2015 e su circa 200 mila schede inviate ne sono state ricevute poco più di 50 mila, il 26% e il 30% di queste risposte riguardano i capannoni industriali e solo il 16% le abitazioni.
La scelta fatta in passato con il censimento può certamente essere stata la più economica, specie nel momento in cui si è iniziata, ma non certo la più rapida, la più esaustiva, né l’unica possibile.
Con le più moderne tecniche di telerilevamento, attraverso immagini remote, come dicevo prima, è possibile avere un quadro preciso, fino a pochi metri quadri di materiale, su tutto il territorio regionale a costi decisamente accettabili.
Voglio informare il Consiglio che le provincie con più materiale sono quelle del nord delle Marche. La situazione è molto più problematica e forse è stata anche sottovalutata: Ancona ha ben più di 45 mila tonnellate di compatto e 53 mila tonnellate di friabile, quello più pericoloso, addirittura la provincia di Pesaro e Urbino ha 50 mila tonnellate di compatto e 9 mila tonnellate di friabile, questo da censimento.
Si tenga conto, Presidente, che questi sono dati di un quarto delle risposte dei Comuni, rispecchiano un quarto dei comuni marchigiani e se moltiplichiamo le cifre per 4 o per 5 ci rendiamo conto della situazione. Non voglio scendere nei siti da bonificare che sono 7,5 milioni di metri quadrati e di questi circa un migliaio sono stati bonificati, altri 600 sono in fase di bonifica dai dati che ho.
Quindi di lavoro da fare ne abbiamo tantissimo e questa cosa sta provocando malati e morti con costi alla struttura sanitaria enormi, basta pensare che nel 1995 nelle Marche c’era solo un caso di mesotelioma, segnalato al ReNaM dell’INAIL, mentre negli anni successivi ne sono stati registrati più di 30 l’anno, con punte di 43 nel 2016, ultimi dati. Un totale di 587 casi fino al 2015. In 20 anni sono aumentati i casi di morte per mesotelioma del 500%, dobbiamo stare attenti a questi dati, che tenderanno ad aumentare esponenzialmente perché più il tempo si allunga e più verranno fuori.
L’ultimo rapporto di Legambiente parla chiaro: le Marche sono tra i peggiori territori italiani per la presenza di manufatti di amianto ed è per questo motivo che ho lavorato su questa legge e mi sono battuto affinché venisse riconosciuta questa problematica e questa importantissima realtà nella prossima e futura programmazione.
Ho parlato diverse volte con l’Assessore Sciapichetti, che ha fatto il possibile per metterci delle cifre, ma non sono sufficienti.
Questa mia legge, Presidente, è un piccolo tassello, non voglio prendere meriti, che non ho, nel tempo potrà diventare la parte di un mosaico per il miglioramento ambientale complessivo di questo nostro straordinario territorio.
Per concludere, mi auguro che questo provvedimento venga votato all’unanimità e che venga preso in considerazione questo mio appello, questo mio piccolo disappunto per il poco che è stato fatto, anche per la mancanza di risorse, ma chi ci sarà nella prossima legislatura dovrà tener conto di rifinanziare fortemente questa legge, dando ai Comuni dei piccoli incentivi, come abbiamo fatto per la norma sull’elettromagnetismo con la quale abbiamo dato dei piccoli incentivi ai Comuni, abbiamo dato un input a fare il piano antenne e la stessa cosa sarà per questo provvedimento.
Bisogna fare la mappatura di tutta la regione Marche ed è un atto dovuta vista la situazione gravissima che ci viene riferita non solo dall’INAIL e dal ReNaM, ma anche dall’Ispra.
Spero che tutto il Consiglio regionale voglia favorevolmente votare questa legge, la ritengo di tutti, non la mia, perché tutti sappiamo qual è il problema dell’amianto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Grazie Presidente. Anche oggi saremo qui da stamattina alle 9 fino a stasera alle 21 a parlare del nulla perché il tema dell’eternit, dell’amianto, è importante e c’è qualche collega vuoto e politicamente quasi nullo che pensa che con 100/200 mila euro si possa risolvere il problema.
La questione va affrontata in un altro modo, c’è l’Arpam che sta facendo le indagini sulle zone industriali, le cose importanti, quelle che sono attaccate alle abitazioni, in cui il pericolo è latente.
Buttare 200 mila euro e discutere un’ora per 200 mila euro o sul nulla, per una cosa che non muove niente …, suggerirò al mio Capogruppo, visto che pendo dalle sue labbra, come ha detto una volta il Presidente Ceriscioli: “Io dipendo dal mio Capogruppo”, di votare fermamente contro perché io non voto le puttanate. Voglio che si sappia in giro che il Consigliere Zura Puntaroni, Consigliere regionale della Lega ha votato contro una puttanata partita da delle teste molto modeste. Grazie.

PRESIDENTE. Consigliere Zura Puntaroni le chiedo, per cortesia, di limitare il linguaggio e soprattutto di non offendere i colleghi.
Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Come gruppo di Forza Italia voteremo favorevolmente questa proposta di legge perché va nella direzione della tutela della salute delle persone come ha detto chi mi ha preceduto.
Per quanto si tratti di un’iniziativa encomiabile, perché tesa alla bonifica di impianti ove è presente dell’amianto, la proposta di legge in questione, che si muove nel solco tracciato da disposizione di carattere nazionale, ha un grande limite, che è quello delle disposizioni finanziarie, l’articolo 6 infatti prevede per il 2020 risorse pari a 200 mila euro, sono veramente irrisorie. Autorizzare una spesa di 200 mila euro per il 2020 significa il nulla, se poi questo è un segnale va bene, prendiamolo come segnale, ben venga, ma sta a significare che le bonifiche che potranno essere realizzate saranno seppur positive, irrisorie. Quindi un buon viatico, ma nulla di più.
Mi permetto di dire che in passato, nelle precedenti sedute, abbiamo portato proposte di legge con risorse finanziarie pari a zero, quindi se dobbiamo portare in Aula proposte di legge con risorse irrisorie è come se non avessimo fatto nulla, poi se dobbiamo dare un segnale allora diciamo che è per il futuro perché nella prossima legislatura speriamo che si possano mettere delle risorse importanti per risolvere questa problematica, comunque non voteremo sicuramente contro il nostro ed il nostro è un favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Volevo fare un discorso molto più pacato, ma debbo dire che gli ultimi due interventi mi hanno lasciato veramente basito, perché gli esimi Consiglieri che hanno parlato non hanno fatto loro una proposta di legge con 1, 2 ,10 milioni per la bonifica dell’amianto? Sono stati assenti in questa problematica che riguarda la salute dovuta all’inquinamento dell’ambiente e adesso voteranno contro o percepiscono la proposta di legge del Consigliere Giorgini come una cosa irrilevante. Io invece plaudo al Consigliere Giorgini che in questi 5 anni di legislatura ha sempre tenuto presente e si è battuto per l’ambiente e per la qualità della vita degli esseri umani che in questa regione hanno subìto attentati pesanti. E’ un primo passo, è un’attenzione, una sensibilità particolare che altri non hanno avuto, né per questa problematica né per altre, per cui questo inizio è sicuramente importante.
Nella prima stesura c’erano 10 mila euro, non erano nulla, ma l’atto doveva focalizzare l’attenzione su una problematica che era stata completamente ignorata dalla politica, anche perché i dati che ci ha dato il Consigliere Giorgini sono impressionanti, quindi ben venga questo provvedimento anche con 200 mila euro per sanare una situazione disastrosa per quanto riguarda la vita di noi marchigiani.
Per essere molto pratico e per capire qual è l’intervento di questa legge, certo, ci sono i grandi capannoni industriali, se mi affaccio dalla finestra di casa mia vedo un palazzo con un balcone che è stato recintato di vetro con l’alluminio anodizzato e sopra c’è una copertura di eternit. Questi sono i piccoli interventi che deve finanziare la legge, che mi auguro anch’io venga approvata oggi, che deve creare una sensibilità nei confronti di questo problema che riguarda noi, i nostri figli e i nostri nipoti perché è stato sancito dalla scienza che la polverizzazione di questi manufatti in amianto è dannosa alla salute, è cancerogena.
Un ringraziamento va anche alla I Commissione, al suo Presidente e a tutti i componenti perché nel momento in cui questa legge da 10 mila euro è passata a 200 mila euro, oltre alla sensibilità dell’Assessore Sciapichetti e di tutti i commissari, hanno approvato all’unanimità questo maggiore finanziamento.
Mi auguro che il prossimo Consiglio, visto che il rifinanziamento deve essere fatto di anno in anno con una legge di bilancio, chi ci sarà anziché 200 mila euro preveda a mettere 200 milioni per la bonifica dell’amianto in tutta la regione Marche, così non ci saranno più critiche, ci sarà un cambio di passo e vedremo chi critica oggi se sarà capace di impegnarsi per finanziare questo provvedimento, perché, voglio dire, la tutela della salute non può essere inserita nella propaganda elettorale.
Un’ultima cosa, Presidente, velocissima, mi auguro che la Regione, la Giunta e tutto il Consiglio dia ampia diffusione a questa legge in modo che la gente capisca che se vuole può sanare il proprio manufatto di amianto, le piccole costruzioni di amianto, le coperture di amianto con l’aiuto della Regione, quindi ampia diffusione sia da parte della Regione che dei Comuni perché questa norma non rimanga in un cassetto e non venga applicata, grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola al Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Vorrei fare questa riflessione: anche un piccolo passo se va nella direzione giusta deve essere compiuto e non farlo non avrebbe senso.
Sinceramente non riesco a comprendere chi riconosce la validità di questa proposta, ma la critica o non la vuole votare.
Non sono nemmeno molto d’accordo su quello che è stato detto in merito al fatto che questa legislatura non sia stata particolarmente sensibile all’ambiente, anzi, credo che questo Consiglio regionale abbia dimostrato in più occasioni un’attenzione importante nei confronti dell’ambiente, ad esempio ricordo delle norme che sono partite da me, ma che sono di tutti perché le ha votate l’intera Assemblea, ad esempio le leggi contro gli inceneritori; per la riduzione degli inquinanti nei fanghi in agricoltura; la tariffazione puntuale, che premia chi fa maggior raccolta differenziata; la norma che vieta 203 pesticidi in prossimità dei punti di captazione delle acque; il divieto della plastica monouso; il compostato domestico, e ne potrei citare molte di altri colleghi.
A me sembra che questa legislatura abbia mostrato un certa sensibilità, per non parlare poi delle mozioni relative al riconoscimento dello stato di emergenza climatico.
Molte cose sono state fatte, quindi ringrazio tutti i colleghi dell’Assemblea e la Giunta che in questi 5 anni hanno dimostrato un’attenzione importante nei confronti della tematica ambientale.
Ritornando alla proposta di legge, che ho sottoscritto e firmato, certo, ha il limite delle risorse, 200 mila euro non riusciranno a risolvere il problema dell’amianto nelle Marche, ma questo è un segnale che diamo alle perone concedendo fino ad un massimo di 2 mila euro per la bonifica delle coperture. Mi sembra, come ho detto all’inizio, che la legge vada nel rispetto dell’ambiente e della tutela della salute delle persone e sia meritevole di essere votata.
Concludo questo mio breve intervento dicendo che daremo un bel segnale, ricordando che domani sarà la Giornata mondiale della terra, se l’Assemblea regionale oggi approverà questa proposta. Da parte mia ritengo che sia un bel segnale, di buon auspicio, anche in occasione di questa ricorrenza che verrà domani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la Parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Nel novembre 2017 presentai una lunga interrogazione sul tema dell’amianto che aveva ad oggetto “Pericolo amianto e salute dei marchigiani” e chiedevo quali azioni concrete stava attuando la Giunta regionale.
Il pericolo amianto, lo sappiamo, purtroppo è molto insidioso, i dati ci parlano di circa 6 mila malati in Italia per cause da amianto, dall’asbesto, varie forme tumorali che, anche questo è un dato drammatico, si sviluppano con una temporalità molto ampia, che va dai 15 ai 30/40 anni, quindi, dall’inalazione di queste fibre le patologie si riscontrano dopo tempi lunghissimi.
Quello che mi stupì è che l’Assessore competente e l’Assessore Sciapichetti ad alcune delle mie 16 domande risposero che non era di loro competenza. Ricordo che una chiedeva a quanto ammontavano le cifre disponibili nel bilancio regionale finalizzate a risolvere l’emergenza amianto della regione oppure quella in cui domandavo se si intendessero adottare degli atti a sostegno dei privati per avviare azioni di bonifica sui propri manufatti al fine del corretto smaltimento dell’amianto. La risposta della Giunta regionale fu: non è di nostra competenza. Vorrei anche ricordare che a gennaio di quest’anno ho depositato una proposta di legge sempre sul tema a titolo: “Norme per la protezione, la decontaminazione, la prevenzione al fine della tutela della salute dei cittadini dal pericolo amianto“, il senso di questi miei interventi è quello di alzare la soglia di attenzione e cercare degli interventi concreti rispetto ad un problema non solo sentito e drammatico, ma che nei radar della Regione Marche è pari a zero, se nel momento in cui si chiedevo, parliamo di 3 anni fa, quali fossero le risorse che la Regione voleva destinare per la prevenzione, la tutela e gli interventi sull’amianto e quali fossero le intenzioni normative che la Regione e la Giunta volevano mettere in campo per intervenire su questo tema delicatissimo e sensibilissimo, la risposta era: non è di nostra competenza.
E’ evidente che oggi questa proposta di legge per il gruppo Fratelli D’Italia è un primo, piccolissimo punto e personalmente la sosterrò perché il mio impegno personale l’ho dimostrato negli atti e nei fatti durante la legislatura e va in questa direzione.
Non possiamo nasconderci che 200 mila euro significa che l’attenzione della Regione al problema dell’amianto è più o meno pari allo zero, se evidenziamo che sono 52 milioni in Italia le tonnellate di amianto che vanno bonificate, allora noi ci rendiamo conto della dimensione del problema e di quanto queste risorse purtroppo risultino esigue per essere effettivamente efficaci.
Lo ribadisco, il voto di Fratelli D’Italia, il mio voto sarà favorevole perché questa è una battaglia da fare, ma non posso nascondere perché lo dico e lo raccontano i fatti che la sensibilità della Regione Marche a questo problema si evidenzia con la risposta: non è di mia competenza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Talè.

Federico TALE’. Premetto che il gruppo Italia Viva voterà a favore di questa proposta di legge, però voglio anche ricordare e sottolineare l’importanza sia in termini sociali che ambientali e turistici di questa norma ed evidenziare anche la rilevanza sanitaria dell’eliminazione dell’amianto.
Ho avuto l’occasione di rapportarmi con i danni causati dall’esposizione all’amianto durante la proposta di legge che, ricordo, è stata approvata all’unanimità il 28 ottobre 2019 e proponeva lo sportello amianto, cioè un programma specifico di sorveglianza sanitaria per soggetti che erano stati esposti all’amianto. E’ una norma importante che ci è stata riconosciuta da tutta la popolazione marchigiana anche perché eravamo una delle poche Regioni che non prevedeva la gratuità degli esami di controllo per le persone esposte all’amianto, che veniva riconosciuta solo a chi era malato di patologie relative all’esposizione all’amianto, mentre molte Regioni invece riconoscevano a chi era stato esposto e non era ancora ammalato, quindi a tutti coloro che in qualche modo dovevano fare sempre uno screening annuale, credo, per vedere se la malattia iniziava.
I dati dell’Osservatorio nazionale sull’amianto riferiscono che nel 2017 i morti per patologie legate all’amianto sono stati 6 mila. Siccome queste malattie hanno una fase di incubazione di 40/50 anni, addirittura, e la maggiore esposizione e il maggior utilizzo dell’amianto l’abbiamo avuto dal 1960 al 1985, tenendo conto dei tempi di latenza, si presume che il picco si verificherà tra il 2020 e il 2030. Questo per dire che se questa legge è anche una goccia nel mare noi la voteremo favorevolmente perché rafforza anche la norma approvata nell’ottobre del 2019.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Buongiorno a tutti. Su questa legge il Consigliere Zura Puntaroni ha espresso le proprie considerazioni in merito alla sensibilità ed al riconoscimento economico di una situazione e di un problema pesante e drammatico.
Chi conosce il territorio in cui viviamo sa, per esempio, che il mondo della cantieristica ha avuto tantissimi danni dall’utilizzo dell’amianto, che si sono avuti anche in altre realtà, perciò la Lega non è contraria politicamente alla sensibilizzazione sul problema dell’amianto, da questo sgombriamo il campo.
La Lega è agitata perché la situazione, rispetto al gravissimo problema dell’amianto, viene affrontata parzialmente o in una forma molto modesta, anzi modestissima, a questo è dovuta l’agitazione del Consigliere Zura Puntaroni.
Una considerazione politica che sottolinea che l’amianto in Italia, nel mondo del lavoro, marittimo, ferroviario, cantieristico, ha fatto dei danni ed ha creato grandissimi problemi a milioni di famiglie. Questa è la situazione di carattere generale per quanto riguarda la politica e per quanto riguarda la considerazione del gruppo della Lega.
Certo, noi manifestiamo un forte dissenso sull’interezza della legge, non c’è bisogno di milioni, ho sentito delle voci qui dentro stamattina, ma serve un riconoscimento economico maggiore perché questa Giunta, va anche ricordato, dove ha voluto ha fatto degli interventi molto corposi con decine di milioni. Sgombriamo il campo dal fatto che i soldi non ci sono, ci sono per chi si vuole, quindi credo che la sensibilità politica della Giunta sul problema dell’amianto non ci sia, questo è evidente, è sotto gli occhi di tutti perché nel penultimo Consiglio, prima del Coronavirus, sono stati approvati una pioggia di milioni per società zoppe.
Il problema è una sensibilità politica che non c’è, c’è una sensibilità politica del Consiglio che è molto diversa, a casa mia, rispetto a quella dell’esecutivo, che è l’organo che deve decidere, programmare e stanziare i soldi. Questa è la differenza del ragionamento politico, che ci sentiamo di fare, naturalmente con questo netto dissenso voteremo questa legge perché va nell’ottica che poco fa ho evidenziato, anche in merito al ruolo del Consiglio e della Giunta che ancora una volta su questo problema si dimostra latitante.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Vorrei evidenziare il mio voto favorevole rispetto a questa proposta di legge ed anche riconoscere il fatto che sono almeno due anni che il Consigliere Giorgini voleva portarla in Aula.
Lo sforzo fatto riguarda soprattutto l’individuazione del finanziamento, 200 mila euro non sono tante, ma sono comunque risorse importanti che daranno risposta a livello regionale ad almeno 100 interventi perché questa legge pone un limite di 2 mila euro di contributo, ipotizzando che tutti chiedano questa cifra gli interventi finanziabili sono almeno 100, ma potrebbero essere anche di più.
La norma, che si inserisce in un momento particolare di crisi legata al Coronavirus, anche per il mondo delle imprese e degli artigiani, è molto importante per la salute pubblica e per l’ambiente e può essere anche un piccolo volano per le imprese che poi dovranno intervenire per rimuovere il materiale e magari per la ricostruzione del tetto di un capanno o di una civile abitazione.
In Commissione abbiamo fatto anche delle audizioni, abbiamo sentito i tecnici della Giunta che ci hanno in qualche modo sostenuto per arrivare a questo testo definitivo. Devo dire che l’ultimo inserimento che abbiamo previsto, ovviamente concordato con tutti i membri della Commissione, è che gli interventi oltre ad essere legati alla rimozione di coperture in amianto per le civili abitazioni, e questo vale per tutte le civili abitazioni, anche per quelle isolate, possono interessare anche piccoli capannoni artigianali e industriali che si trovano all’interno delle zone abitate. Questo è rilevante perché sono tanti i fabbricati che si trovano vicino alle civili abitazioni, che richiedono un contributo per stimolare la riqualificazione. Abbiamo voluto concentrarci su questo tipo di fabbricati perché riteniamo che sia diversa la realtà tra un capannone disperso in una zona artigianale dismessa ed uno che si trova a fianco di una civile abitazione, quindi abbiamo deciso che questo doveva essere un intervento prioritario.
Ringrazio ancora il Consigliere Giorgini per aver presentato questa proposta di legge, che ovviamente può essere rifinanziata nei prossimi anni, possono essere messi altri soldi, l’importante è dare un segnale come Consiglio, come Commissione, poi spetterà alla Giunta oppure al Consiglio nei prossimi bilanci riuscire a trovare ulteriori risorse.
Avere una legge che ha l’obbiettivo di rimuovere l’amianto, penso possa essere un vanto e un motivo di orgoglio per l’intera Regione Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Grazie Presidente. Come Gruppo Uniti per le Marche vogliamo ringraziare e dare merito al Consigliere Giorgini ed a tutti i firmatari di aver presentato questa proposta di legge che riteniamo essere molto interessante.
E’ una norma che riguarda la salute dei cittadini marchigiani e che rappresenta una attenzione particolare all’ambiente per cui voteremo a favore e ci impegneremo a fare in modo che nei prossimi bilanci le risorse destinate a questo tema vengano incrementate perché riteniamo questo un primo ma significativo passo in questa direzione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Anche da parte mia e del gruppo Articolo 1 il voto sarà positivo ed anche un ringraziamento al Consigliere Giorgini e a tutti sottoscrittori di questa proposta di legge.
Come hanno già detto altri Consiglieri ritengo che questo atto non risolva completamente il problema, ma è comunque un passo importante e non solo un’iniziativa di testimonianza, è un passo concreto. Lo è sul piano normativo che prevede un finanziamento che, è stato ribadito, nei prossimi anni può essere aumentato, quindi è rilevante che ci sia una disposizione legislativa di questo genere.
Oltre alle cose che sono state dette negli altri interventi riguardanti la salute dei cittadini, ricordo che il tema dell’amianto, mi sembra che l’abbia detto prima il Consigliere Maggi, riguarda la sicurezza nei luoghi di lavoro. Nel porto di Ancona, in particolare tra i lavoratori della Fincantieri, molti anni fa, quando ancora non si conosceva la pericolosità dell’amianto, ci sono state, purtroppo, molte decine di persone decedute, anche, giovani per problemi correlati all’amianto. Credo, quindi, che sia un segno di grande civiltà che oggi la Regione Marche possa avere un impianto normativo che preveda la bonifica da questo punto di vista.
Soprattutto ci tengo a ringraziare il Consigliere Giorgini che, debbo dire, è sempre attento a tutti questi temi, ma anche tutti i Consiglieri della Commissione competente che hanno fatto un buon lavoro in questa legislatura dal punto di vista della tutela dell’ambiente.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Credo che sia stato detto abbastanza, non tutto, ma molto.
Ritengo che il problema dell’amianto sia ancora irrisolto per gran parte del territorio, non soltanto marchigiano, ma italiano. Voglio ricordare che fino a qualche decennio fa avevamo addirittura delle condotte idriche potabili realizzate in fibrocemento, per cui l’amianto era presente anche in una sostanza alimentare, fondamentale e vitale come l’acqua.
Questa legge si affianca ad una serie di provvedimenti che negli anni ci sono stati per quanto riguarda lo smaltimento dell’amianto, una serie di incentivi previsti dalle leggi nazionali, soprattutto per le zone industriali, ma non solo.
Come ha detto la Consigliera Marcozzi noi siamo favorevoli perché si parla di ambiente, si parla di salute, ovviamente con 200 mila euro facciamo ben poco.
Vorrei rimarcare alcune incongruenze, se qualcuno me le può spiegare, che riguardano i destinatari, quindi, all’articolo 2, comma 1, lettere a) e b). Sulla lettera a) diciamo che la norma è destinata allo smaltimento dell’amianto negli immobili adibiti a residenza situati nel territorio regionale - in pratica escludiamo una seria di altre destinazioni comprese le relative pertinenze. Primo aspetto: le zone di residenza con le relative pertinenze, in pratica non si fa distinzione di zone omogenee urbanistiche, si dice tutta la residenza.
Nella lettera b) si parla degli immobili di proprietà privata diversi da quelli individuati alla lettera a), diversi dalle residenze, ma situati nelle zone omogenee A, B, C, centro storico, piccole attività ubicate nel centro storico, magari abbiamo una piccola officina, abbiamo qualche piccolo capanno, qualche orto in cui c’è una tettoia in amianto. però vedo difficile l’applicazione perché la concessione di questo contributo è subordinata al fatto che uno deve dimostrare di essere in regola con l’atto urbanistico di edilizia, per cui se nel centro storico c’è un capanno, una capannina, un garage non in regola, non si potrà mai accedere al contributo.
Le zone B, zone di completamento, e C, zone di estensione, restano completamente fuori le zone E, le zone agricole in cui la necessità è maggiormente sentita perché molto spesso sono stati realizzati manufatti con l’amianto: rimesse per attrezzi, piccoli ricoveri per animali.
Quello che non capisco è questo: quando si parla di pertinenze l’articolo 3, comma 3 prevede che “ai fini di questa legge per immobile si intende il fabbricato comprensivo di relative pertinenze individuato in un'unica particella mappale catastale” ciò significa che la pertinenza deve insistere nella stessa particella dell’edificio residenziale e questo limita in modo drastico gli interventi se ho un garage o una pertinenza accatastata separatamente dal mio fabbricato. Questo dà luogo ad interpretazioni abbastanza complesse, non univoche, e nel dare applicazione avremmo delle grosse difficoltà. Ciò non inficia il fatto che la legge va nel verso giusto, quello di dare un ulteriore impulso a livello locale per lo smaltimento di questo materiale molto dannoso. Noi che oggi lavoriamo spesso al recupero ed al restauro e alla ristrutturazione di edifici danneggiati dal terremoto ne vediamo tantissimo di questo materiale, basti pensare soltanto alle canne fumarie, quante ce ne sono, ed una volta demolite vanno in mezzo alle macerie e fanno danni irreparabili. Quindi è un problema molto sentito e credo che in futuro dovrà essere meglio specificato il discorso dei destinatari di cui all’articolo 2. Queste idiosincrasie le vedo di difficile risoluzione, se non attraverso una rivisitazione della norma.
Nel momento in cui la Giunta regionale, secondo quanto previsto dall’articolo 5, dovrà determinare le priorità per l’ammissione ai contributi e la documentazione per presentare le domande in quel momento, questi elementi dovrebbero essere chiariti, altrimenti vedo di difficile applicazione la legge, soprattutto molto penalizzante per le zone E, le zone agricole, anche questo è un altro aspetto da chiarire. La norma è destinata ai fabbricati residenziali, il fabbricato rurale, che è uno strumento per l’attività agricola, come viene inteso? E’ un fabbricato residenziale oppure agricolo? Secondo me va inserito, tutti questi passaggi vanno chiariti, soprattutto se la pertinenza non sta nella stessa parcella del fabbricato residenziale o del fabbricato rurale questa legge non può essere applicata e il contributo non si può avere. Sono piccole cose che secondo me dovrebbero essere riveste attentamente:
Ripeto, questo primo passaggio è significativo, non risolverà tutti i problemi che ha la Regione Marche in merito allo smaltimento di questo micidiale materiale, che tanti morti purtroppo ha fatto. Ad Ascoli Piceno abbiamo avuto negli anni una grandissima azienda, forse la più grande che sia stata realizzata in questo territorio dal secondo dopoguerra, era l’Elettrocarbonium, su 24/25 mila metri quadrati di estensione dell’area, su cui insisteva la fabbrica, almeno la metà, 15 mila metri quadrati erano coperti da capannoni con l’amianto, al centro, quindi immaginate, con le problematiche che dà l’amianto bisogna muoversi in fretta. La legge la considero come un primo passo, però poteva essere regolata e destinata in modo migliore, al di là dei 200 mila euro che sono pochi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per una spiegazione, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Rispetto all’intervento e alle considerazioni del Consigliere Celani, quando parliamo di immobili di proprietà privata situati nel territorio regionale, ovviamente ricomprendiamo gli immobili agricoli, nel senso che gli immobili di civile abitazione di proprietà vengono compresi. Un immobile di civile abitazione, dentro una zona residenziale o in zona agricola, basta che sia una civile abitazione, può accedere al contributo.
Le relative pertinenze sono ovviamente attorno al fabbricato principale, noi abbiamo pensato ad un garage staccato o a dei capanni staccati rispetto al fabbricato principale, facenti parte dello stesso lotto.
D’altra parte abbiamo voluto previlegiare la rimozione in fabbricati diversi, di civile abitazione, purché si trovino in zona A, B e C, abbiamo voluto dare priorità a quegli edifici che si trovano a fianco di civili abitazioni all’interno dei centri abitati, l’eventuale magazzino o deposito che si trova in zona E o in zone artigianali non viene coperto da questo legge.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini, poi si vota, chiedo ai Consiglieri di essere presenti per il voto.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Prima di entrare su alcuni aspetti vorrei precisare alcune cose.
Vorrei dire al Consigliere Bisonni che non ho parlato di tema ambientale in generale, ho specificato risanamento ambientale e ho dato anche dei numeri.
Per quanto riguarda il Consigliere Zura Puntaroni, purtroppo il Signore non ha dotato tutti del massimo dei neuroni perché se così fosse saremmo tutti dei fenomeni intelligenti, purtroppo c’è anche questo.
Accetto le parole del Consigliere Zura Puntaroni e lascio capire cosa è e com’ è il Consigliere regionale. In questi cinque anni di legislatura non ho mai pensato, neppure una volta, di fare qualcosa che andasse a beneficio personale o del mio partito, ho sempre pensato al bene comune perché questo è il dovere di un Consigliere che rappresenta i cittadini. Ho applicato quello che dice la Costituzione: con disciplina e onore, sicuramente ho commesso degli errori. ma tutto quello che ho fatto l’ho fatto in buona fede.
Inoltre vorrei dire al Consigliere Celani che abbiamo dovuto fare delle scelte per i pochi soldi a disposizione. Io sono rappresentante ufficiale dell’Osservatorio nazionale amianto (ONA) per la Regione Marche, che lotta da 30 anni per tutte le problematiche legate dell’amianto, quindi sono a conoscenza di tutti i dati e dei problemi che ci sono nei centri urbani e non nelle case rurali perché queste ultime hanno superfici più ampie e, visto i pochi soldi che abbiamo, sono quelle che danno meno problemi dato che la fibra in campagna dà meno problemi.
I costi sanitari e sociali sono enormi perché per ogni morte di mesotelioma c’è un contenzioso legale, che al 99% viene risarcito. Anche se questa legge può salvare solo poche vite umane sarebbe già una cosa straordinaria perché questo è il compito che ci viene affidato e se dovessimo aspettare che i finanziamenti di ogni legge siano congrui allo scopo finale, non avremmo una legge regionale e neanche una legge nazionale.
Sia per il sisma che per la pandemia abbiamo visto che le risorse non sono mai sufficienti, però l’importante è partire e dare un input per far vedere che intendiamo fare qualcosa, ma in questa legislatura abbiamo avuto prima il terremoto poi la pandemia, adesso mancano solo le alluvioni e siamo al completo.
Capisco che le risorse vanno distribuite in modo normale, certo sono stati fatti degli errori, come ha detto il rappresentante della Lega, magari soldi potevano essere tolti da altre parti e messi all’interno di questa legge, ma io sono uno che si accontenta, l’importante è partire con un atto che possa dare un segnale positivo perché, come si diceva, la bonifica dell’amianto riguarda anche il turismo quindi è già un passo avanti sapere che la Regione Marche ha una legge sull’amianto e magari nelle prossime legislature verrà rifinanziata ulteriormente.
Non voglio il merito per aver fatto la legge, che sarà di questa Assemblea legislativa che la voterà. Il merito lo condivido con tutti quelli che la voteranno.
In merito alle opinioni, certo, non posso condividere quella del Consigliere Zura Puntaroni, ma la rispetto e rispetto anche quello che dice, che io sono il nulla, ma qualcosa in 5 anni l’ho fatto, vorrei vedere una cosa che ha fatto lui in questo lasso di tempo.
Ringrazio tutti per quello che si andrà a fare e spero che nella prossima legislatura questa legge venga rifinanziata con cifre congrue.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Grazie Presidente. Visto che il Consigliere Giorgini mi ha strappato una lacrima vorrei consolarlo. Il fatto riguarda un po’ tutti perché stamattina ho sentito tutti i colleghi spellarsi le mani per 200 mila euro. Il principio è giusto, però nel regno del nulla in 5 anni siamo vissuti sempre di principi e dietro la sostanza era sempre a zero.
Se qualcuno ha seguito il dibattito avrà pensato che i Consiglieri che stamattina hanno parlato tra qualche mese dovranno risanare la regione, per quello che è successo, ma se si discute di 200 mila euro avranno le capacità per far risollevare la Regione rubando le competenze e i soldi alla prossima legislatura? L’unico che ha detto le cose giuste tanto per cambiare è Cesare. Quindi noi stiamo a dilettarci per queste cose così intense, vi siete spellati le mani ed io sto nel torto e non è possibile che solo un Consigliere su 31 abbia osservato che stiamo perdendo tempo per il nulla. Visto che la maggioranza è schiacciante mi devo allineare al suo pensiero, poi tra me e me penso che in futuro queste alleanze saranno in grado di muovere altre carte e che portano a fare i discorsi più strani.
Prima di chiudere vorrei dire al Consigliere Giorgini, che devo riconoscere che è molto raffinato e pulito e non è poco oggi, però non è che se uno è pulito ed onesto è intelligente perché l’intelligenza e la concretezza sono un'altra cosa. Voi avete tentato di mandare al diavolo, e forse ci siete riusciti, 98 milioni di finanziamento, non sono 200 mila euro, Consigliere Giorgini. Mi fermo qui perché ci saranno occasioni e tutti i nodi verranno al pettine. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6 bis. Lo pongo in votazione.

(L'assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 279. La pongo in votazione.

(L’Assemblea Legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 318
ad iniziativa dei Consiglieri Minardi, Giacinti, Mastrovincenzo
“Promozione del libro e della lettura”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 318 dei Consigliere Minardi, Giacinti, Mastrovincenzo.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Ringrazio i colleghi che hanno sottoscritto questa proposta di legge, il Presidente Mastrovincenzo e il Consigliere Giacinti, ed anche la I Commissione che l’ha votata all’unanimità.
Non vorrei che questo atto possa sembrare fuori luogo in un momento come quello che stiamo vivendo, un periodo difficile causato dalla pandemia, dall’emergenza sanitaria.
Questo provvedimento è frutto di un lavoro che è iniziato esattamente due anni fa, proprio ieri ho ripreso tutta la documentazione ed i primi atti e le prime riunioni che abbiamo fatto sono partite esattamente il 18 aprile 2018. Qualcuno tentò di dire che era stato in qualche modo scopiazzato o che si cercava di dare seguito ad una mozione, assolutamente no, perché il lavoro è iniziato due anni fa, è stato complesso, estremamente complicato e difficile anche perché strada facendo abbiamo dovuto affrontare il tema se inserire questa norma all’interno della legge regionale 4/2010, che è la legge sulla cultura, oppure se fare una disposizione legislativa autonoma. Dopo una approfondita discussione fatta con i tecnici, i funzionari e i dirigenti del Servizio cultura della Giunta abbiamo fatto la scelta di andare avanti con questo atto in modo autonomo.
La legge propone la promozione del libro e della lettura, è un provvedimento di cui si sente l’esigenza, la necessità perché in Italia purtroppo si legge troppo poco, da un’indagine risulta che il 75% dei ragazzi fra i 6 e i 14 anni leggono se hanno genitori che sono a loro volta lettori, questa percentuale cala al 34% se i genitori non leggono. Capite bene che c’è bisogno di una legge che promuova il libro e la lettura ed in Italia è stata recentemente approvata la legge quadro nazionale, noi siamo tra le primissime Regioni, credo la seconda in Italia, ad avere, se l’approveremo oggi, una legge su questo tema.
Nel nostro Paese si legge troppo poco, legge solo il 60% della popolazione, addirittura siamo sotto la Spagna che è al 62% e la Germania è al 68%.
Una classifica fatta dall’Associazione Italiana Editori dice che siamo soltanto avanti al Brasile, alla Slovenia, a Cipro e alla Grecia. Quindi, capite bene che c’è bisogno di leggere. Peraltro, prima ho parlato della pandemia, questa emergenza che ci ha costretto tutti a casa dai primi di marzo, precisamente dall’8 marzo, quindi abbiamo avuto molte opportunità e molte occasioni di leggere di più, mentre i dati sempre dell’Associazione Italiana Editori dicono che in questo periodo c’è stato un calo del mercato del libro di oltre il 50%, quindi, c’è sicuramente bisogno di un incentivo alla lettura.
Dobbiamo avere tutti la consapevolezza che leggere è fondamentale per lo sviluppo del pensiero critico e per creare una autonomia di giudizio, ancora di più in questo particolare momento. Siamo consapevoli che chi legge conosce, chi legge è meno esposto a diventare vittima delle fake news e sappiamo quanto in questo momento, ma ormai da anni, circolino all’interno della rete.
Questa legge ha lo scopo di promuovere la diffusione del libro e quindi della lettura. Il libro è opera dell’ingegno ed è uno strumento fondamentale per la circolazione delle idee.
Noi siamo una Regione particolarmente ricca dal punto di vista culturale, come non ricordare Rossini, Leopardi, Raffaello, come non ricordare gli importanti festival che si svolgono nella regione Marche legati al libro e alla lettura, come i passati festival letterari “Urbino città del libro”, “Macerata racconta” ed altri.
Vorrei sottolineare l’importanza del ruolo della cultura, vorrei fare una citazione che ho ripreso dal filosofo tedesco Hans Georg Gadamer: “La cultura è l’unico bene dell’umanità che diviso fra tutti anziché diminuire diventa più grande”, questo fa capire quanto la cultura e la lettura siano importanti per una crescita della comunità.
L’obiettivo primario di questa legge è creare cittadini consapevoli, partecipi e responsabili per contrastare qualsiasi esclusione culturale e sociale. Quando illustrerò gli articoli dirò perché questa legge vuol contrastare l’esclusione sia culturale che sociale, ma anche di ceto. Bisogna incrementare il numero dei lettori su qualsiasi supporto, sia cartaceo che digitale, perché come diceva Gianni Rodari, il pedagogo scrittore piemontese, di cui abbiamo celebrato nei giorni scorsi i 40 anni dalla morte, è deceduto il 14 aprile del 1980: “Vorrei che tutti leggessero non per diventare letterari o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo”. Questo ci fa capire quanto sia importante la lettura.
Ora vorrei entrare nel merito della legge, le finalità di fatto le ho già illustrate e sono previste nell’articolo 1.
L’articolo 2 promuove il libro e la lettura. La Regione promuove: azioni che incentivano la lettura su qualsiasi supporto; iniziative di incentivazione della lettura nei confronti dei minori e dei giovani; interventi mirati ad incrementare la lettura nei confronti dei soggetti socialmente svantaggiati, è uno dei temi che ho preannunciato poco fa, anche al fine di prevenire fenomeni di esclusione sociale e di analfabetismo, questo credo che sia importante, anche l’esclusione sociale potrà essere evitata attraverso questa legge che incentiva sia la promozione del libro che la lettura.
La Regione sostiene azioni volte a promuovere la lettura in famiglia fin dai primi mesi di vita e la frequentazione delle biblioteche e delle librerie, ce ne sono tantissime anche multimediali, promuove iniziative per l’accesso al libro e l’esercizio della lettura per persone con difficoltà sia sensoriali che cognitive, promuove azioni di invito alla lettura in contesti sociali e territoriali disagiati, quali strutture socio assistenziali per anziani, strutture sanitarie e anche istituti per anziani, promuove lo sviluppo della bibliodiversità, occasione di formazione per diversi operatori della filiera del libro e della lettura, non leggo tutto l’elenco perché rischierei di essere lungo. La Regione promuove lo sviluppo delle infrastrutture di base per la promozione ed il sostegno della lettura e delle biblioteche presenti sul territorio con particolare attenzione alle biblioteche scolastiche, promuove le opere edite dall’Assemblea legislativa delle Marche, voi sapete che siamo il primo editore della regione Marche con i Quaderni del Consiglio regionale ed in questa legge entra a pieno titolo la collezione dei Quaderni pubblicati dal Consiglio regionale.
La Regione peraltro costituisce un premio per la migliore attività di promozione della lettura a livello regionale, promuove iniziative di produzione e diffusione di contenuti editoriali digitali al fine di assicurare la più alta consultazione del patrimonio culturale e la sua libera fruizione nel rispetto dei diritti di autore. Anche la digitalizzazione di quei testi che non hanno più il diritto di autore è una cosa importante per la diffusione dei testi e della cultura in genere.
L’articolo 4 riguarda il sostegno alle librerie e alla produzione editoriale, quindi lo sviluppo della piccola imprenditoria editoriale indipendente e anche delle librerie indipendenti. Quando parliamo di librerie indipendenti non ci riferiamo alle catene di librerie presenti con il franchising a livello nazionale.
La Regione inoltre promuove la partecipazione delle imprese editoriali a manifestazioni nazionali fieristiche, come potrebbe essere il Salone internazionale di Torino, al quale partecipiamo congiuntamente, Giunta, Assessorato alla Cultura e Consiglio regionale.
L’articolo 5 prevede i patti per la lettura, la Giunta regionale può stipulare o promuovere patti locali per la cultura intesi a coinvolgere gli enti locali, le biblioteche, le scuole o altri soggetti pubblici o privati operanti sul territorio interessati alla promozione della lettura.
La Giunta regionale, all’articolo 6, approva il programma triennale di promozione della lettura e dell’editoria imprenditoriale marchigiana.
L’articolo 6 bis è una piccola modifica alla legge regionale 4/2010, che abbiamo fatto in accordo con il Servizio cultura della Giunta regionale, si dà un peso maggiore per favorire la digitalizzazione del patrimonio culturale regionale e la sua massima fruizione in rete. C’è bisogno di digitalizzare di più e di avere più opportunità e più occasioni di utilizzare la rete e i testi digitalizzati.
La legge prevede un finanziamento di 150 mila euro sul bilancio 2021, nel bilancio 2020 non siamo riusciti a trovare risorse adeguate, non sono tante ma per partire credo che possa essere una bella opportunità.
Il Crel ha dato parere favorevole, mentre il Cal ha rimarcato alcuni temi riguardo al libro antico e moderno, al libro antico e contemporaneo, alla valorizzazione del libro antico e ad atti relativi al patrimonio antico di vario tipo. Abbiamo ritenuto di non accogliere questo parere perché di fatto nel termine libro si intente la generalità del libro in senso lato, il libro è quello pubblicato nel 2020, ma anche quelli pubblicati nella storia passata, quindi non c’era bisogna fare questo distinguo e di cambiare la terminologia della legge, anche perché di fatto tutte le osservazioni sono già state implicitamente accolte.
Vorrei ricordare lo scrittore Luis Sepúlveda che è morto a 71 anni, nei giorni scorsi, a causa di questo nemico invisibile, uno scrittore importante della cultura ispano-americana.
Vorrei ringraziare per l’attenzione la Commissione e coloro che hanno sottoscritto il testo, il Presidente Mastrovincenzo ed il Consigliere Giacinti, leggo un brano di pochissime righe di Garcia Lorca preso da “Mezzo pane e un libro” sono due frasi, le vorrei leggere perché credo che siano significative rispetto a quello che stiamo facendo con questa legge: “Non solo di pane vive l’uomo, io se avessi fame e fossi senza forze per la strada non chiederei un pane, ma chiederei mezzo pane e un libro e - aggiunge Garcia Lorca - è un bene che tutti gli uomini mangino, ma pure che tutti gli uomini sappiano”. E’ bene che tutti gli uomini sappiano perché è bene e opportuno creare uno spirito critico e avere un’autonomia di giudizio sempre più marcata.
Auspico che questa legge possa essere un’opportunità per tutta la comunità marchigiana. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Sono contento di essere relatore di minoranza di questa proposta di legge. Certo, il Consigliere Minardi ha detto che in questo momento difficile, a causa della epidemia, sembra poco rispettoso parlare di tale argomento, ma vorrei ricordare che la salute della mente e dello spirito è altrettanto importante per la qualità della vita perché si vive della salute del corpo, questa non è una affermazione retorica, e della salute della mente e dello spirito. La conoscenza è libertà ed è il punto apicale della qualità della vita di un uomo.
Veniamo alla proposta di legge, la Regione promuove, dice l’articolo 1, la diffusione del libro e della lettura quale strumento fondamentale della crescita culturale e sociale dell’intera collettività marchigiana, e in effetti la collettività marchigiana ha veramente bisogno di crescere. Da dati recentissimi 6 marchigiani su 10 non leggono neanche un libro all’anno, ovviamente da questa ricerca sono stati tolti i libri scolastici per gli studenti e le letture professionali per chi esplica una professione che richiede la lettura; inoltre una famiglia marchigiana su 10 in casa non ha neanche un libro, della totalità dei marchigiani legge meno del 50%, precisamente il 41,8%, di questo 41,8%, il 48%, circa la metà, il 48,6%, è formato dalle torri deboli, cioè lettori che non leggono più di tre libri in un anno, il 42% legge tra i 3 e i 12 libri ogni anno. Di questo 41,8% solo il 9,2% va nelle librerie e legge più di 12 libri all’anno contro una media del 13,4% dei grandi lettori in Italia. Siamo in una situazione di grande precarietà. Tra le persone che dichiarano di avere una biblioteca con più di 400 libri, 1 su 5 non è stato letto, il libro viene usato come arredo casalingo. Mi ricordo che nei negozi di arredamento c’erano solo le coste dei libri e dentro non c’era niente.
Anche nelle Marche il libro non viene considerato uno strumento di accrescimento, ma un elemento di arredamento o di percezione culturale della famiglia.
Chi non legge, come ha detto anche il Consigliere Minardi, ha meno opportunità di crescita culturale; solo il 14%, stiamo parlando delle Marche, dei non lettori ha visitato negli ultimi mesi un museo o una mostra, lo stesso per gli spettacoli teatrali o gli spettacoli culturali in genere. Se i marchigiani leggono poco, acquistano ancora meno libri. Le librerie, le edicole e le cartolerie non se la passano molto bene, in 5 anni sono scese nelle Marche da 928 del 2014 alle 746 del 2019, 182 in meno. Io sono anconetano, ma anche chi frequenta Ancona, come i colleghi, avrà visto che le librerie - ce n’era una famosissima, la Libreria Fogola sotto i portici di Piazza Cavour - e le edicole stanno chiudendo. In questi ultimi 5 anni 182 esercizi hanno chiuso, in particolare le librerie sono passate da 142 a 121 e le edicole, complice la crisi dei giornali, sono passate da 462 a 369, meno 93. Ad Ancona, nel capoluogo, ne conosco 5 o 6 che hanno chiuso completamente.
L’articolo 4 stabilisce che la Regione valorizza e promuove sul territorio lo sviluppo della piccola imprenditoria editoriale. La crisi del libro ha trascinato con sé anche le case editrici che tra marzo 2014 e maggio 2019 sono scese da 89 a 69, con un calo del 22,5%, che pone le Marche al primo posto in Italia per calo di editori. A lavorare nelle 69 case editrici marchigiane ci sono 178 addetti rispetto al 2014, con una media di 6 addetti per impresa, quindi sono scese anche le opportunità di lavoro con la chiusura delle case editrici, che ogni anno editano circa 600 opere, con una tiratura media molto bassa, di circa 8.000 unità.
La Regione promuove iniziative di promozione e diffusione, articolo 3, di contenuti editoriali digitali, questa parte mi è particolarmente cara perché è stato un mio suggerimento che, debbo dire, sia il Consigliere Minardi che tutta la Commissione hanno accolto favorevolmente e lo hanno sviluppato. Devo dare atto di questa sensibilità, perché la lettura e non solo l’ebook è importante e, come già ha detto il Consigliere Minardi, parlando delle edizioni che non hanno più il diritto d’autore, la digitalizzazione è fondamentale per la conoscenza e la cultura perché attraverso questi nuovi strumenti si può accedere alla lettura.
Prima si è parlato del libro antico, la I Commissione ha preso nota del suggerimento del Cal, ma non ha ritenuto utile inserire questa indicazione perché nella legge si parla di tutti i libri. Il libro antico è quello che nelle biblioteche potrebbe essere digitalizzato, ci sono esempi di molti Paesi, l’Inghilterra tra tutti, che digitalizzano i libri antichi e li pongono alla fruizione di tutti gratuitamente. Questa parte che riguarda la conoscenza e la lettura digitale è stata da me sollecitata, accolta e sviluppata dalla Commissione e debbo dire che sono pienamente soddisfatto e ringrazio chi ha accettato il mio suggerimento.
Va bene sostenere l’editoria e la commercializzazione della lettura marchigiana, ma mi auguro essenzialmente che questa legge serva soprattutto per incentivare la lettura, come dice l’articolo 1, quale strumento fondamentale della crescita culturale e sociale dell’intera collettività marchigiana. Poi se l’aiuto mirato ed efficace - non come è successo nel passato che si sono adottati provvedimenti direi di propaganda politica, non in questa legislatura, nelle passate legislature, completamente inefficaci – favorisce la lettura ed aiuta l’editoria marchigiana meglio ancora. Ovviamente gli editori devono metterci del loro per sopravvivere e andare avanti nella loro attività soprattutto devono avere qualità imprenditoriali e non strizzare l’occhio soltanto alla politica che compra i libri che pochi leggono per distribuirli poi alle biblioteche, ad enti ed associazioni che li destineranno alla polvere.
Non voglio puntare il dito contro nessuno, ma vorrei prendere un esempio di casa nostra e cito anche il Consigliere Minardi, le edizioni del Consiglio regionale, pochissimi libri editati dal Consiglio regionale invogliano i giovani a leggere o coloro che non hanno un’abitudine consolidata alla lettura. Ho fatto un piccolo sondaggio personale, legge 3/4 dei nostri 10 libri pubblicati, i Quaderni del Consiglio Regionale, solo chi è già abituato alla lettura per voglia di conoscenza o per professione. Molti libri, debbo dirlo con molta sincerità e molto rispetto per tutti, sembrano accontentare qualcuno e la promozione e diffusione di quelli interessanti, che ce ne sono, è quasi nulla per cui è difficile conoscere anche quelli stimolanti che il Consiglio regionale edita. Quindi auspico che di queste edizioni ci sia una diffusione e una conoscenza maggiore, spero che nella prossima legislatura cambi l’impostazione e mi auguro che ci sia una classe politica avvezza alla conoscenza e alla lettura, perché la conoscenza è libertà.
Voglio citare non un filosofo tedesco, ma il padre della lingua italiana, Dante Alighieri: “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”, quindi questa legge è fatta, secondo me, per seguir virtute e conoscenza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Comincio col segnalare al Consigliere Maggi che la virtù a cui fa riferimento Dante Alighieri è la virtù cristiana, che ahimè è poco seguita, non è una virtù generica, una virtù cristiana perché era un guelfo bianco e decisamente papalino.
Le relazioni dei due relatori, di fatto dei due relatori di maggioranza perché non c’è stata da parte del Consigliere Maggi nessuna annotazione critica sulla legge, segnano più che una spiegazione della legge, che è chiarissima, una sorta di apologetica sulla lettura e sul libro. Mi unisco a questa apologetica, anche perché sono cresciuto da figlio di professore di filosofia in mezzo ai libri, ma sono anche figlio dell’Assessore regionale alla cultura che fece a suo tempo, e rendo omaggio al mio genitore, una legge sulle biblioteche delle Marche.
Detto questo, credo che la nostra preoccupazione, quella che muove le finalità principali della legge, deve fare il conto con una realtà culturale molto diversa, quindi vi pongo innanzitutto una questione: stiamo difendendo il libro o lo scritto? Un conto è lo scritto, comunque esso venga presentato da un punto di vista tecnico, un conto è il libro. Io da sessantenne sono innamorato del libro cartaceo ovviamente, perché faccio una grande fatica, a differenza del giovane Consigliere Maggi, che ha grande simpatia per gli strumenti informatici, a leggere un libro on line, ho centinaia di libri e quei pochi che leggo - come sempre, si leggono 30 pagine e poi si riprende, si dice che faccia anche bene leggere in contemporanea più libri - sono solo cartacei e me li porto dietro quando posso.
La grossa questione è la concorrenza culturale che viene dal mondo dell’informatica, non tanto in quanto strumento di collegamento internet e altro, quanto la cultura dell’immagine. Ho di fronte a me la Consigliera Malaigia che, come mia figlia, è insegnante di scuola primaria e sa bene che oggi la cultura dell’immagine ha sostituito la cultura o l’apprendimento concettuale ed è un grande problema perché c’è un analfabetismo di ritorno nei quindicenni e nei sedicenni che non hanno più l’abitudine a leggere e la trasmissione della conoscenza avviene attraverso l’immagine, cancellando l’immaginazione. I nostri ragazzi non sono più capaci di immaginare, non avremo più un Giulio Verne che fantastica su cose mai viste perché tutto quello che deve essere raccontato deve essere visto, magari siamo degli idioti nei confronti della marea di informazione, di fake news che ci arrivano in abbondanza dalla Cina e dalla Russia, per dimostrare che l’Europa è una fetecchia, ma non abbiamo più la capacità critica anche perché il libro ti mette in relazione diretta con una persona e quello che viene detto resta. L’immagine è un'altra cultura. Noi abbiamo fatto un tentativo, ricordo, per la legge sull’azzardopatia e la parte relativa alla cultura informatica o all’educazione informatica, che ha voluto la Consigliera Leonardi, andava proprio in questa direzione. Abbiamo messo in campo un’azione educativa e non so se siamo partiti perché penso che sia la parte più difficile e forse dovremmo rivederla anche perché se non mettiamo in conto questo e non viene messo in conto dalle famiglie e dalle scuole è difficile far capire ai nostri ragazzi che c’è un modo diverso di arrivare alla conoscenza, per cui il libro arretrerà inevitabilmente e questo piccolo scoglio che viene innalzato, perché è veramente piccolo e misero nei confronti della marea montante, farà ben poca cosa.
Vado nel merito della legge, ricordo al Consigliere Maggi che in merito alla legge sul bullismo, di cui fu sostenitore, sottolineò, sicuramente se lo ricorderà, che venivano stanziati pochissimi soldi. Io ho fatto un conto, in questa legge, che rispetto come tutte quelle che vengono fatte perché come ha ricordato prima il Consigliere Minardi ci si fatica, sono ipotizzati 17 interventi, ve li leggo, non leggo la natura, articolo 2 comma 1 punti a), b), c), d) ,e), f), g), h), i), l), m); articolo 3 comma 1, articolo 4 comma 1 punti a) e b), articolo 4 comma 2, articolo 6 comma 1 punto a). Sono 17 interventi per i quali è previsto un sostegno economico, gli altri sono interventi di coordinamento, di coinvolgimento dei Comuni con costo burocratico, senza costo diretto. Ho fatto la solita e banale divisione, 100.000, arrotondiamo a 102.000, diviso 17, sono circa 6.000 euro per intervento. Allora mi chiedo perché questa legge non venga …, oggi è difficilissimo, altrimenti se eravamo in Aula avremmo potuto sospendere la seduta, riunire la Commissione ed io avrei avuto la possibilità di partecipare con più agevolezza alla I Commissione - cosa che oggi non è possibile fare perché viviamo in un sistema di democrazia limitata e compressa – ed avrei potuto suggerire di avere coraggio e su 17 interventi sceglierne 2, sennò, questo è il punto, Consigliere Minardi, diventiamo ridicoli soprattutto perché l’articolo 4 prevede che la Regione promuove e valorizza sul proprio territorio lo sviluppo della piccola imprenditoria editoriale con 6.000 euro, ma neanche un’impresa si sostiene. Le librerie indipendenti? 6.000 euro divisi 6 librerie viene 1.000 euro a libreria, 500 euro a libreria, ma di cosa parliamo? Stiamo parlando del nulla, senza togliere niente al filone Zura Puntaroni che dice sempre che siamo nel mondo del nulla, questo non è il nulla, apprezzo l’iniziativa, ma è estremamente ridotta. Capisco l’enfasi con la quale abbiamo detto che c’è bisogno di tutta questa cultura, ma tale enfasi portava ad un intervento di 1 milione. Non mi allineo neanche all’ipotesi, che potrebbe anche venir fuori, di dire che in questo tempo di Coronavirus, facciamo tutto pro Coronavirus. Per carità, facciamo anche questo, però stiamo attenti a quello che facciamo in campo culturale. Denuncio un passaggio e lo dico all’Assessore Pieroni, che spero sia in collegamento, stiamo cofinanziando un intervento con il Comune di Recanati - 17 mila euro il Comune e 17 mila euro la Regione Marche - per dare un braccialetto elettronico e un caschetto ai visitatori del Colle dell’Infinito, non per misurare la febbre, ma il battito cardiaco, la sudorazione e la temperatura per vedere quanto sono emozionate le persone quando vanno a fare la passeggiata lì. Se io passeggio per il Colle dell’Infinito e incontro una ragazza prosperosa mi inizia la sudorazione e mi palpita subito il cuore perché sono sensibile alle belle ragazze, non faccio mobbing, non le guardo, abbasso la testa, però mi emoziono subito, quindi verrei registrato. So benissimo che l’Assessore Pieroni non è a conoscenza di questa cosa, però gli consiglierei di andarle a vedere queste cose sulla cultura che salva il mondo, la cultura non salva nessuno, la cultura è una parola vuota dove dentro ci sono gli uomini con le loro idee, con i loro comportamenti, con i loro popoli che la determinano con i modi di fare, le prassi che cambiano la storia.
Ripeto, ho grande ammirazione per un verso, perché non si poteva pensare di meglio che ad una legge a sostegno del libro, anche perché si è pensato di tutto, ma sul piano politico manca la scelta.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Parto riallacciandomi ai dati, che qualcuno ha detto, che riguardano i marchigiani, che non sono divorati dall’esigenza di leggere quantità di libri. Io non voglio fare l’avvocato dei marchigiani, però dico che da una parte siamo nella media nazionale, questo è un dato che riguarda un po’ tutti gli italiani, dall’altra devo riconoscere che è un dato reale e da questo nasce la comprensione di quanto sia importante approvare questa legge che promuove la lettura.
Io sono un insegnante e ricordo che invitavo i mie studenti a leggere, a studiare, ad informarsi perché chi non studia, non si informa, non legge, ha sicuramente meno strumenti per comprendere ed analizzare gli eventi e la realtà che lo circonda ed è più indifeso nei confronti delle fake news. Siamo in un mondo dove sui social scorrono fiumi di fake news e chi non legge, chi non si informa e non approfondisce ha meno strumenti per difendersi ed è più propenso a credere a teorie complottistiche e spesso, purtroppo, si ritrova anche a ricoprire dei lavori che sono sottopagati. Leggere, informarsi e studiare è di fondamentale importanza.
Ho sentito anche delle giuste lamentele in merito alla scarsità delle risorse economiche, io le comprendo, però vorrei invitare tutti coloro che si lamentano a farsi promotori di iniziative volte a reperirle.
Noto che in questa legge ci sono 150 mila euro e se li paragoniamo ai 250 mila euro che sono stati precedentemente assegnati per la bonifica dell’amianto comprendo quale sia la grande attenzione che l’Assemblea legislativa pone nei riguardi di questa tematica. Quindi, se approveremo questa legge così com’è, con queste risorse, credo che daremo un segnale più che giusto.
Siamo in un periodo di emergenze, usciamo da 3 terremoti, siamo ancora nella fase, purtroppo, della ricostruzione, siamo in piena emergenza Coronavirus ed è chiaro che le risorse disponibili in questo momento emergenziale vanno centellinate, dopodiché se qualcuno riesce a reperirne di maggiori è il benvenuto. Penso che noi tutti dovremo avere un atteggiamento più costruttivo e meno polemico.
Concludo questo intervento dichiarando il voto, il gruppo dei Verdi voterà a favore di questa legge perché la ritiene legge giusta e va nella direzione che noi tutti auspichiamo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Ritengo questa proposta di legge lodevole perché ha come obiettivo quello di incentivare e promuovere la lettura nella nostra regione.
La lettura, come ha detto chi mi ha preceduto, è molto importante per la cultura di un popolo, di una nazione, aiuta anche a difendersi dalle fake news, quindi non posso essere contraria, nessuno può essere contrario alla promozione del libro, della lettura, però mi si conceda di eccepire sul fatto che una simile iniziativa, seppur virtuosa, lodevole, importante per la crescita culturale della nostra regione, non può oggi, in questa delicatissima fase per la nostra regione, essere nella lista delle priorità.
Oggi siamo venuti in Consiglio regionale per approvare questa proposta di legge, però le priorità sono altre, abbiamo la ferita ancora aperta del sisma, abbiamo il flagello del Coronavirus, certo la lettura e tutte le realtà che la promuovono, nelle forme più svariate, soprattutto marchigiane, vanno tutelate, ma autorizzare per il 2021 150 mila euro, in un periodo storico in cui la Regione dovrebbe fare i conti anche con i centesimi e guardare con attenzione e oculatezza alle priorità delle Marche, la trovo piuttosto singolare. Perché dico questo? Ripeto, è lodevole l’iniziativa, condivido quanto ha affermato il Consigliere Minardi, che ci ha lavorato molto per due anni, però portare oggi in Aula questa proposta di legge non è giusto, perché noi abbiamo delle priorità: la situazione economica, prima il terremoto ed oggi il Coronavirus. Abbiamo detto che dovevamo trovare le risorse per cercare di aiutare i marchigiani, oggi abbiamo trovato 150 mila euro per il 2021 per il libro, proposta che secondo me poteva essere rinviata alla prossima legislatura, oppure portarla in Aula a gennaio, febbraio.
Sul computer, davanti a me, vedo che la Regione Sardegna ha stanziato 800 euro mensili alle famiglie sarde rimaste senza reddito a causa dell’emergenza Covid 19, possono accedere al contributo i disoccupati, i lavoratori dipendenti, gli autonomi, i lavoratori co.co.co. i titolari di partita IVA la cui attività è stata compromessa a causa della diffusione del virus, addirittura per i nuclei familiari superiori a tre unità è previsto un incremento di 100 euro per ogni componente. Un marchigiano che guarda quello che ha fatto il Presidente della Sardegna che cosa può pensare oggi di fronte a questa proposta di legge, che è lodevole ed importante per la cultura della nostra regione? Noi mettiamo 150 mila euro per la promozione del libro e della lettura per il 2021, ma mi chiedo cosa possono pensare i marchigiani quando fanno il confronto con le altre Regioni? La Regione Sardegna ha stanziato il 14 aprile del 2020, 800 euro mensili alle famiglie sarde rimaste senza reddito a causa dell’emergenza, questo ci deve far riflettere. Noi c’eravamo impegnati a capire quante risorse la Regione Marche poteva destinare alle famiglie, alle imprese marchigiane che sono in seria difficoltà, invece andiamo a promuovere una proposta di legge che, comunque importante, destina delle risorse ad un tema che in questo momento non è la priorità per i marchigiani.
Ripeto, non sono contraria a questa proposta di legge, però oggi dovevamo venire in Aula con altro, non con una proposta di 150 mila euro per il 2021 per promuovere il libro, che va benissimo, ma ora le priorità per le Marche e i marchigiani sono altre.
Io mi asterrò, non perché sono contraria, ma perché c’eravamo ripromessi di trovare delle risorse importanti per le famiglie e per le imprese, così come hanno fatto altre Regioni. Altre Regioni l’hanno fatto il 14 aprile 2020, noi invece ancora non abbiamo fatto nulla, né per le famiglie né per le imprese, i Confidi, perfetto, ma per le nostre famiglie non abbiamo stanziato un euro, quindi mi asterrò su questa proposta di legge.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Talè.

Federico TALE’. Grazie Presidente. Soltanto per dire che il gruppo Italia Viva voterà a favore di questa legge, anche se la Consigliera Marcozzi non ha torto quanto dice che non era questo il tempo per portarla in Consiglio, purtroppo oggi le priorità sono altre.
Siamo favorevoli anche perché a novembre 2019 abbiamo presentato una mozione identica, tant’è che è stata votata all’unanimità e se ricordo bene incentivava la lettura perché, come abbiamo detto, in Italia i dati sono drammatici. L’OCSE dice che nelle competenze alfabetiche il punteggio medio degli adulti italiani è pari 250 contro una media OCSE di 273, quindi i giovani di età compresa tra 16 e 29 anni hanno un punteggio di 242, la media è 273, 8 punti sotto la media nazionale. La situazione è quella che è.
A novembre 2019 proposi quella mozione, il Consigliere Minardi ha detto bene all’inizio, è una proposta di legge scopiazzata quanto meno dall’atto del novembre 2019. Allora si poteva parlare di un atto che incentivava la lettura, oggi, in questo clima, più che di lettura, anch’io sono d’accordo con la Consigliera Marcozzi, anche se voterò questa legge, bisogna parlare di altro.
Il Consigliere Minardi ha citato Gianni Rodari, filosofi contemporanei e non, lo scrittore Luis Sepúlveda, Garcia Lorca, ma penso che in questa quarantena abbia letto bene la mozione 505 del Consigliere Talè. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Questa proposta di legge, al di là della tempistica, va in una direzione importante e forte, quella di far capire a tutti noi marchigiani che la Regione Marche attenziona, e qui voglio ringraziare i proponenti, in maniera chiara non il tema della lettura in maniera astratta, ma della lettura finalizzata all’accrescimento di ognuno di noi, dai giovani fino ai meno giovani.
In merito alla temporaneità, di cui stiamo discutendo, questa legge è un importante messaggio per il futuro, tutti i nostri concittadini marchigiani dai prossimi mesi in poi, nei prossimi anni, avranno la consapevolezza che esiste una legge regionale ed in tempi più tranquilli, più sereni, potrà dare un respiro e una vicinanza non soltanto a chi legge, ma a tutto il sistema che ruota intorno alla lettura: tipografie, editori scrittori e altro.
Quest’anno molto probabilmente salterà la storica presenza della Regione Marche alla Fiera del libro di Torino, anche questo è un altro dato negativo per il sistema della cultura, della lettura nazionale e mondiale perché quella fiera aveva un respiro internazionale.
Discutere oggi questa legge, e spero che verrà approvata, è un messaggio forte, ancor di più in una situazione, è vero, in cui c’è una grande emergenza, drammatica, legata a questo maledetto virus che ha colpito il mondo intero, l’Italia, la regione Marche e tante delle nostre famiglie marchigiane.
Da questo punto di vista credo che la Regione Marche debba attenzionare tutto il sistema dell’economia e non dimenticare il settore della cultura, che l’Assessorato insieme agli uffici sta attenzionando in maniera importante perché in questi 5 anni abbiamo legato cultura e turismo, come tutti sapete, e negli ultimi tre anni, tutte le manifestazioni sui grandi personaggi, che si dovevano completare con Raffaello, hanno dato una grande spinta. Le mostre che abbiamo messo in piedi anche dopo il terremoto hanno dato un grande impulso a destagionalizzare l’accoglienza e la presenza dei turisti nella regione Marche.
Questa legge a mio avviso va votata e si inserisce in maniera importante anche nella exit strategy che stiamo predisponendo come Servizio cultura perché l’obiettivo è cercare cifre importanti, dato che non possiamo dimenticarci che intorno al sistema della cultura ruotano tante aziende, tante realtà, soprattutto tanti giovani, tutti in grande difficoltà perché il sistema della cultura, voi lo sapete, è legato alla stagionalità, all’apertura e alla chiusura dei musei.
Non credo che sia un torto discutere questa legge, creare un piccolo spazio da dedicare alla cultura, sempre tenendo conto della grande emergenza del Coronavirus che stiamo già affrontando.
Ho sentito alcuni Consiglieri e in particolare la Consigliera Marcozzi fare riferimento alle iniziative economiche portate avanti da alcune Regioni dedicate alle imprese, credo che sia giunto il momento che i Consiglieri di maggioranza ed opposizione invece di prendere qua e là semplici spunti di iniziative, pensino a quello che la Regione Marche sta facendo e sta mettendo in campo, parleremo poi delle iniziative collegate al turismo.
Penso che ogni Regione stia attenzionando il proprio territorio, con tutte le modalità e sicuramente la Regione Marche sarà tra le prime, poi ci confronteremo fra qualche giorno perché sono convinto che la maggioranza che governa la Regione Marche attenzionerà tutto il sistema e tutti i soggetti che hanno criticità.
Nel concludere questo mio breve intervento, ricordo che pochi giorni fa è scomparso Luis Sepúlveda, uno dei più grandi scrittori contemporanei e credo che questa proposta di legge sia anche un riconoscimento a tutti gli scrittori, non così importanti, della nostra regione che sono tantissimi, tanti piccoli scrittori che noi attenzioniamo ogni anno e a fronte di questa cifra, che è interessante, l’ha ricordato il Consigliere Marconi, potremo sempre migliorare e integrare. Dà parte dell’Assessorato alla cultura ci saranno le giuste attenzioni a questa legge per poter calibrare meglio gli interventi da dedicare al mondo della cultura che tante volte viene dimenticato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. La cultura, la lettura e la promozione del libro sono degli obiettivi importanti e condivisibili. La lettura non è solo uno strumento che abbiamo in parte riscoperto in queste giornate di chiusura forzata nelle nostre abitazioni, ma è un modo per evadere e per formare una cultura personale, un patrimonio di conoscenza ed anche un mezzo di elevazione sociale molto importante.
E’ innegabile che in questo momento l’attenzione dovrebbe essere per le molte aziende che potrebbero chiudere e non è certamente con qualche piccolo intervento - qualche Consigliere prima di me è entrato nel dettaglio – e con una serie di missioni da finanziare che si può indurre alla lettura o far crescere il numero di chi fa editoria e di chi fa questo tipo di produzione.
Un appunto si fa rispetto alle risorse destinate e forse anche alla tempistica perchè in questo momento serve un vero bazooka anche regionale per aiutare e sostenere le aziende in tutti i campi, cultura compresa, perché sappiamo che anche questo settore è penalizzato e probabilmente sarà uno degli ultimi che potrà riprendere.
Nel momento in cui c’è la necessità di risorse ingenti forse questa proposta risulta un fazzolettino, culturalmente parlando, anche se credo che nessuno possa dirsi contrario alla diffusione e alla valorizzazione della lettura e del libro e alla crescita culturale e personale di ogni singolo cittadino, in particolar modo dei giovani e delle fasce che hanno una certa emarginazione.
Credo che la tempistica e la scelta di questa proposta di legge cozzi con quanto oggi attanaglia il mondo della nostra impresa. Faccio un altro piccolo inciso, ci troviamo di fronte ad una realtà nella quale, molto probabilmente, per non dire sicuramente, la scuola non riprenderà il suo corso e dovremo vedere dopo l’estate come ci si approccerà. In questo il ruolo della scuola dovrebbe in qualche modo contemplato, perché è il canale primario all’interno del quale si veicola la lettura non solo come strumento di studio, che a volte può diventare anche antipatico, come il sistema delle biblioteche, con il quale aiutare i ragazzi a sognare non solo davanti ad uno schermo.
Faccio un ultimo piccolo inciso, bene certamente la digitalizzazione del patrimonio editoriale del Consiglio che, oltre ad essere una banca dati di tutta l’editoria regionale, ha un proprio patrimonio, che è stato ricordato, infatti nella collana i Quaderni del Consiglio sono pubblicati vari libri. Anche qui mi unisco all’appello fatto da qualche Consigliere prima di me, quello di promuovere in questo senso scelte meritevoli che possano avere anche una fruizione scelta e piacevole da parte dei nostri concittadini, quindi uno strumento vero e utile. Bene la digitalizzazione che consentirà maggiore accesso, però porrei anche un occhio a quei criteri che in 5 anni ed in più di un’occasione sono stati un po’ criticati da diversi Consiglieri regionali. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Un brevissimo intervento perché sono anche firmatario di questa proposta di legge e ovviamente ho condiviso lo spirito che l’ha originata, che trae il proprio convincimento da una stagione - non mi riferisco ad una stagione Covid che per ovvi motivi è andata anche incontro al proliferare di letture, non mi riferisco a questa particolare necessità - ben più ampia in cui, ahimè, la lettura, come strumento principale per acquisire conoscenza, consapevolezza e virtute, visto che è stato evocato questo concetto e questo termine dantesco, possa essere ripercorsa e riappropriata per far sì che torni ad essere protagonista la conoscenza dell’individuo e l’individuo possa attraverso la conoscenza perfezionare ed esaltare il proprio ruolo nella società.
Una società che spesso vediamo essere priva di questi strumenti molto semplici e nel contempo di grande preziosità. Lo vediamo nel fiorire di notizie e nella loro modalità di diffusione, che è sempre più rapida e tendente a nascondere la vera conoscenza e la vera consapevolezza dei fenomeni, anche in questo caso, anche nel particolare momento in cui viviamo, in merito ad informazioni relative al virus. Quindi non posso che salutare positivamente una presa di coscienza e soprattutto l’importanza di esaltare, come riferito dal relatore e dagli altri interventi che si sono susseguiti, un rilevante strumento per la nostra formazione, conoscenza e consapevolezza, per la nostra personalità a 360 gradi, anche per il nostro ruolo in questa società, che è di rilievo. Voglio anche evidenziare che noi siamo 31 persone scelte dalla comunità regionale per portare avanti anche istanze di questo tipo, per cui abbiamo il dovere di tenere nella debita considerazione questi strumenti di estremo valore che debbono trovare la giusta esaltazione, la giusta dimensione affinché anche noi nel nostro ruolo possiamo svolgere al meglio le funzioni a cui siamo stati chiamati. Questo è un comune sentire anche perché in questi giorni, con le modalità e le finalità che non voglio nemmeno toccare in questo ambito, vengono diffuse delle notizie fantomatiche, ipotesi fantasiose, ipotesi di qualsiasi altra natura in merito alla questione del Covid, proprio per stare nel tema di questi giorni, ma non è solo il Covid, è una dimensione un po’ fuori dalle righe, di varia natura che esula dalla vera e profonda conoscenza di tutti i temi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Grazie Presidente. Mi riallaccio a quello che ha detto il Consigliere Giacinti, noi siamo espressione di chi ci ha votato e lui ha detto di essere stato anche votato per la cultura e i libri. Io vorrei sottolineare che chi mi ha votato l’ha fatto per motivi più pragmatici, più crudi, meno romantici, che guardano più ai soldi.
Mi hanno votato per le infrastrutture, le imprese, la viabilità, quindi neanche mi appassiona l’argomento, poi se mi sentisse mia figlia che scrive libri mi ucciderebbe, ma penso che 150 mila euro si buttano via per fare qualche cresta con le librerie. Tanto questa volta, Consigliere Minardi, non la votano, uno può dare anche 1 milione di euro e non cambia niente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Qualcosa mi stona in questa discussione e in questa legge, ed è il fatto che mi è sembrato che ci fossero due relazioni di maggioranza, ne potevamo evitare una.
Il secondo argomento è quello che ho evidenziato poc’anzi nell’altra legge, quanto si vuole i soldi si trovano e questa è l’ennesima prova. Si è andati alla ricerca di una copertura finanziaria che probabilmente non è molto, ma è tanto rispetto alla legge precedente, qui si parla di cultura, dall’altra parte si parlava di morti, di persone che sono venute a mancare a causa di quel mostro dell’amianto. Questa è la conferma di quello che ho detto, quando si vuole le possibilità si trovano.
La cosa che mi dà maggiormente fastidio è che in una situazione così importante e drammatica il relatore di maggioranza, l’estensore, poteva sospendere la legge e magari discuterla in un'altra circostanza.
E’ un ragionamento di buon senso rispetto alla situazione drammatica che la nostra regione sta attraversando per altre circostanze. Parliamo purtroppo di persone che sono venute a mancare e credo che la discussione di questa mattina non sia un gran che dal punto di vista politico. Non è che oggi la politica è nobile perché parliamo di questa cosa, il mio pensiero è diametralmente opposto, oggi potevamo parlare di altro, la cifra è molto modesta, è vero, ma 150 mila euro li potevamo donare ai lavoratori dello spettacolo che sono tre mesi che non percepiscono nulla.
La discussione di questa legge, per quanto ci riguarda, è inappropriata per la situazione che stiamo attraversando. E’ chiaro che non esprimeremo un giudizio negativo, ma non prenderemo neanche le fanfare per strombazzarla perché mi sembra di capire che ci sono molte ombre. Non vorrei che questa legge venga incanalata in determinate vie ed è di parte chi decide per la cultura o per la lettura. Questo è l’altro aspetto negativo, quando si vuol far passare la cultura come un bene di tutti, mentre il più delle volte è di parte.
Noi ci asterremo dal votare questa legge perché esistono delle zone d’ombra su come andrà a finire nelle realtà della nostra Regione. Grazie.

PRESIDENTE. Avviso tutti i Consiglieri che al momento del voto devono essere tutti in modalità video perché mi sembra corretto che si capisca chi vota.
Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Penso che il motivo per cui in Italia si leggono pochi libri non sia dovuto al fatto che viviamo in un’era digitale, ma penso sia riconducibile ad altri fattori. A dimostrazione di quello che dico voglio citare il fallimento dei lettori dei libri digitali, Kindle, eBook, che non hanno sfondato, quindi il problema non è il libro cartaceo o digitale.
C’è da tenere in considerazione un fatto importante, oggi un libro per la maggioranza della popolazione anziana, che è tanta, e giovane, che va fino ai 18 anni, viene considerato come un sarcofago egizio, la preistoria. Se osserviamo anche non attentamente, solo con un piccolo sguardo, i viaggiatori nei pullman e nelle metropolitane possiamo notare che tutti hanno in mano un cellulare e sono pochi quelli che hanno dei libri. Credo che quella di leggere un libro oggi sia una patologia sociale dovuta ai tempi che viviamo, oltre alla quantità di materiale digitale trasmesso. Forse manca il tempo e anche la voglia di apprezzare non solo il contenuto di un bel libro, ma chi legge sa apprezzare anche il profumo che emana, e non è una sciocchezza quella che sto dicendo.
Dobbiamo anche aggiungere che manca il tempo per avere quell’intimità che la lettura di un libro richiede e penso che in questa società moderna, in via generale, oltre al tempo manchi la passione per la lettura perché il nostro tempo è dedicato ad altro,
Tutto ciò che potrebbe incentivare la lettura credo che sia una cosa buona e giusta, partendo dalla scuola, dai bambini delle elementari, spiegando il valore di un libro anche nella nostra milionaria storia.
Penso, quindi, che sia un compito oltre che un dovere di chi amministra non far morire quello che ci ha dato tanta conoscenza, tanta cultura, che ci ha raccontato la storia nostra e del mondo per tanti secoli.
Ritengo che questa proposta di legge debba essere presa in considerazione, non tutti gli atti che si fanno devono per forza essere incentrati su risultato al 100%, compiuto. Questa legge deve essere votata, quindi noi del Movimento 5 Stelle la voteremo favorevolmente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Penso che la sostanza di questa ammirevole proposta di legge sia nella premessa che molti Consiglieri prima di me hanno fatto. Sia il relatore di maggioranza, il Consigliere Minardi, che l’altro relatore di maggioranza, il Consigliere Maggi e gli altri Consiglieri, hanno messo le mani avanti chiarendo che forse in questo periodo è inopportuno presentare una tematica di questo genere. Tematica che condivido pienamente, sono un’insegnante, figuriamoci se non promuovo progetti che invitano alla lettura, l’ho sempre fatto nei tanti anni di insegnamento, quindi è inutile dirlo.
Con tutti i problemi che ha avuto in questo periodo la scuola nella didattica online, mi chiedo se non era più urgente destinare queste risorse a colmare quelle difficoltà che hanno visto molti studenti privi di insegnamento individualizzato. Parlo di tanti studenti che avevano interventi individualizzati e che li hanno persi totalmente e non è una telefonata o una didattica online che può colmare questa grave difficoltà, che sarà difficile da rimediare. Certo è che a settembre ci troveremo con una realtà scolastica completamente diversa, non si pensi di avere gli stessi studenti che avevamo qualche mese fa, quindi direi che forse sarebbe stato più necessario supportare interventi di recupero piuttosto che qualcosa … Anche perché in questo periodo il settore dell’editoria dei libri ha avuto un’impennata, la gente costretta a stare a casa ha riscoperto il piacere della lettura e lo vediamo perché sono stati letti molti più libri rispetto al passato, sia online che nelle librerie che sono state riaperte. La gente avendo tempo in questo periodo ha letto di più.
Sono d’accordo anche con quello che ha detto il Consigliere Giorgini, la gente se ha tempo di fermarsi e di riflettere legge, è la società che è cambiata, è il modo di vivere che è cambiato, quando si ritornerà alla routine di tutti i giorni, a lavorare freneticamente, ci sarà meno tempo che in passato.
Non siamo contrari a questa proposta di legge, come ha già detto il Consigliere Zaffiri, ma ci chiediamo se le risorse non dovessero essere spostate, in questo nuovo contesto, in altri interventi anche facenti parte della cultura, interventi per il settore dello spettacolo, più necessari in questo momento.
Esprimo un’opinione favorevole, ma ci asterremo dal votare questa proposta di legge anche per rispetto di altre categorie che sono veramente alla canna del gas in questo momento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Spero di essere brevissimo, prendo la parola per ribadire quello che ha detto la Consigliera Marcozzi nel suo intervento e soprattutto per far si che non si equivochi sul fatto che Forza Italia, io e la Marcozzi, ma anche altri Consiglieri, come abbiamo sentito i colleghi della Lega, astenendoci dal votare questa di legge siamo contrari alla diffusione del libro o a considerare il libro e la lettura strumenti importantissimi se non fondamentali per una crescita della collettività marchigiana, anzi, tutt’altro, siamo favorevolissimi. Chi vi parla, tra l’altro, nella sua città ha una biblioteca che è in rete con le più grandi biblioteche italiane, abbiamo una scuola addirittura intitolata a Gianni Rodari, un grande pedagogista a cui spesso si fa riferimento, si fanno continuamente incontri con gli autori all’interno delle biblioteche, di iniziative ce ne sono tantissime, quindi non vorrei che si equivocasse, che qualcuno non dica che questa opposizione e i Consiglieri che hanno parlato sono contrari a questo aspetto, tutt’altro.
Parto dall’invito che ha fatto l’Assessore Pieroni di non concentrarci e di non far riferimento a quello che fanno le altre Regioni, ma di parlare nello specifico di quello che facciamo noi. A me sembra francamente inopportuno, come hanno detto gli altri, in questo momento andare a postare in bilancio 150 mila euro, quando mezz’ora fa abbiamo approvato una legge che finanzia con appena 200 mila euro una problematica importante come quella dell’amianto, tanto che il relatore Giorgini ha detto che ci vorrebbero svariati milioni di euro e noi ci abbiamo postato 200 mila euro, mentre qui prevediamo 150 mila euro per fare promozione, che poi è finalizzata a dare un premio. In questo momento storico, onestamente, parlare di premi mi sembra azzardato.
Riprendo il concetto espresso dal Consigliere Giacinti quando ha detto che 31 persone sono state votate anche per queste iniziative, certo, però non è questo il momento storico per farle, sono validissime, però ora dovevano passare in secondo piano, andava bene posticipare questa proposta di legge, metterla alla fine della legislatura, se ci fosse stato ancora tempo, oppure rimandarla e destinare questi fondi ad altre attività economiche.
Guardate, l’editoria è un’attività economica come qualsiasi altra attività artigianale, commerciale, industriale ed oggi sono tutte in crisi, meno probabilmente l’editoria, come ha detto la Consigliera Malaigia. Incentivando la lettura e il discorso della diffusione del libro in qualche modo diamo una mano al settore economico dell’editoria, ovviamente ci sono editorie ed editorie, che possono essere più o meno in crisi, quella del quotidiano lo è, quella del libro in questo momento meno perché ha avuto un incentivo proprio per questa pandemia, per il fatto che siamo stati costretti a stare a casa, come ha ribadito la Consigliera Malaigia. Anche questo evidenzia e mi fa capire che potevamo aspettare, fermo restando che tutti siamo convinti che la crescita culturale, la crescita sociale, la crescita economica, i modi di affrontare la vita passano anche attraverso l’incentivazione, la promozione e la diffusione del libro, soprattutto attraverso la ristrutturazione delle nostre biblioteche che devono essere più frequentate non soltanto dagli amici, dai ragazzi, dagli studenti, ma dagli adulti. Questo è il motivo della nostra astensione e per evitare che si creasse un equivoco ho voluto ribadire in modo chiaro il voto di astensione mio e della Consigliera Marcozzi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Voterò a favore di questa legge, mi sia consentito di utilizzare questi minuti, non pensavo di intervenire, ma ho deciso di farlo perché questa legge parla di una cosa importante, non solo del libro, ma delle virtù che attraverso i libri e la conoscenza noi possiamo accrescere.
Non credo che siano virtù cristiane, sono virtù cardinali, ma sono soprattutto virtù umane, tra loro ci sono certamente la conoscenza e il rispetto degli altri, il rispetto delle istituzioni. Presidente, mi sia consentito, questa mattina abbiamo sentito in vari interventi parolacce, battutacce, battute sessiste, mancanza di rispetto verso l’Aula e verso i colleghi e le colleghe, che non solo dimostrano l’ignoranza di chi le fa, ma credo che dequalifichino l’intera istituzione e quindi io non ci sto, mi dissocio e credo che anche la Presidenza si debba dissociare, perché non sono più tollerabili.
Credo che con i libri e con la conoscenza, lo dico anche al Consigliere Zura Puntaroni, noi impariamo a fare meglio le infrastrutture, se non ci fosse la conoscenza, se non ci fossero i libri, saremmo ancora alla civiltà della pietra. Il processo di modernizzazione ci ha fatto diventare una società migliore grazie alla conoscenza, grazie al processo di razionalizzazione, che ci ha permesso di superare culture basate su aspetti completamente metafisici. Le società teocratiche sono società primitive, società in cui vengono lapidate le donne, e noi gridiamo allo scandalo rispetto alle società teocratiche. Mi sia consentito dire che ogni richiamo medioevale da questo punto di vista è da superare. Tra l’altro, visto che il Consigliere Marconi lo ha ricordato, Dante che era un Guelfo Bianco sosteneva che fosse necessario un governo unito del Papa e dell’Imperatore, contro i Guelfi Neri che sostenevano una società teocratica in cui il Papa aveva il potere assoluto. Quelle società, le società teocratiche, sono quelle che hanno commesso le peggiori nefandezze nella storia dell’umanità. Visto che facciamo tanti Consigli aperti, Presidente, sulla parità di genere, sulla tutela delle donne, sulla tutela delle minoranze, sul rispetto tra persone, dovremo utilizzare queste leggi non solamente per delle vetrine, ma perché siamo profondamente convinti e coscienti non solo della necessità di non importunare gli altri in nessun modo, nemmeno con delle brutte parole, come sono state fatte in quest’Aula da parte di chi ritiene che l’Aula non serva a nulla o che alcuni colleghi sono privi di valore, cosa che andrebbe sempre superata perché il rispetto si impara anche attraverso la conoscenza e la conoscenza si ha anche attraverso lo studio, l’approfondimento e il laico modo di mettere in discussione sé stessi. Questo è l’avanzamento della società, mi sia consentito questo intervento, non vuole essere un pistolotto, però credo che alcuni atteggiamenti non siano più tollerabili e quindi mi dissocio da alcuni interventi che sono stati fatti e che ritengo molto gravi. Grazie.

PRESIDENTE. Mi dissocio anch’io ed ho anche richiamato il Consigliere Zura Puntaroni quando ha offeso i Consiglieri e anche adesso gli ricordo che l’Aula non è assolutamente il regno del nulla, ma siamo qui per lavorare per la comunità, come lui, così come mi dissocio da altre affermazioni a cui lei faceva riferimento.
Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Sarò breve, non volevo più intervenire visto che ho fatto l’illustrazione, ma mi viene il dubbio che probabilmente questa legge non è stata capita o ci sia dietro un intervento di propaganda elettorale.
Questo provvedimento non è in favore delle case editrici o un provvedimento economico, oserei dire che è quasi una legge strutturale, nel senso che abbiamo bisogno di istruire e di dare conoscenza alle generazioni, soprattutto a quelle che si stanno affacciando al lavoro, che stanno completando gli studi.
Questa norma denuncia, i dati che ho dato, la scarsa conoscenza, la scarsa attitudine all’approfondimento, come ha detto prima il Consigliere Busilacchi.
Nella nostra società le grosse industrie fatte dagli imprenditori, le grosse industrie delle Marche, parlo della nostra regione perché siamo il Consiglio regionale delle Marche, hanno difficoltà nel ricambio generazionale per cui i figli non sono in grado di portare avanti l’azienda creata dal padre o dal nonno e non riescono ad avere gli stessi risultati e a mantenere la propria azienda in un mercato che cambia profondamente e velocemente. Questo mercato ha bisogno di aggiornamenti, di conoscenza, di cultura ed una legge che pianifica un sostegno alla conoscenza e alla cultura va in favore dell’economia e della qualità della vita di questa regione. Perché non capirlo? E’ inopportuna in questo momento? Ma è una legge che promuove la conoscenza e l’aggiornamento. Le statistiche ce lo dicono, non solo nelle Marche, ma in tutto il mondo, i figli di persone che hanno cultura, che hanno studiato e che escono dalle università sicuramente creano una classe dirigente. Con questa legge noi vogliamo cercare di creare una classe dirigente all’altezza della competizione economica che sta mutando velocemente, questo non significa assistenza all’editoria e non è in contrapposizione con il momento che stiamo vivendo, in cui si leggono più libri perché si sta a casa. Questa legge vuole incentivare una nuova classe dirigente, tirar fuori la gente che non ha né arte né parte e farla crescere culturalmente per avere un livello di vita diverso. Non lo dico io, basta il buon senso, la cultura è un accrescimento economico, un accrescimento di status, quindi perché dire se questo è o non è il momento giusto? Questo è il momento giusto, finita l’emergenza arriverà una crisi economica paurosa che distruggerà tutti i punti di riferimento che avevamo prima e noi vogliamo criticare una legge che anche con poche finanze favorisce l’accrescimento culturale e professionale delle persone, dei marchigiani? Questo è il punto di vista con cui va considerata questa legge.
Consigliere Zaffiri, lei si preoccupa che questi pochi soldi verranno usati per una lettura di parte, non ha più la fiducia che aveva qualche tempo fa, che nel 2021, perché i fondi saranno stanziati in questa data, sarà il centro destra a governare questa Regione? Ha perso questa fiducia o è solamente una questione di propaganda elettorale, perché questi soldi andranno nel 2021 quando ci sarà un nuovo Consiglio e una nuova Giunta.
Ripeto, questa è una legge appropriata in questo momento e dopo i poveri morti per cui abbiamo fatto un minuto di silenzio, quando tutto questo sarà finito, seguirà una crisi economica molto difficile, ancora più difficile del Covid 19 ed avere conoscenza e cultura per un adeguamento umano e professionale è quanto mai opportuno in questo momento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Vorrei ribadire molto velocemente alcuni concetti.
Il primo, la legge ha avuto una gestazione piuttosto lunga, ho spiegato in apertura il motivo, il lavoro su questo atto è cominciato il 18 aprile 2018, l’abbiamo ricostruito nei giorni scorsi: lo scambio di email fatto con alcuni Servizi, il calendario delle riunioni. L’iter è stato piuttosto lungo perché la norma si doveva inserire in un contesto, quello della cultura, in cui c’era una buona norma, la legge regionale 4 del 2010. E’ stato complesso e difficile elaborare un articolato strutturato, che andasse ad esaudire l’obiettivo che si pone la legge, senza interferire con la disposizione regionale 4 del 2010. Per questo voglio ringraziare non solo i colleghi, ma anche la struttura della I Commissione ed il Segretario Generale, che ci ha seguito anche con alcuni suggerimenti. E’ stato un percorso complesso, complicato, prima li ha ricordati il Consigliere Marconi, anche per i 17 punti che la legge prevede e per le indicazioni da portare avanti.
Gli obiettivi che la legge si prefigge di raggiungere, sono ben altra cosa rispetto ad un atto di indirizzo, che si limita a dare due indicazioni di carattere generale. Una legge con 8 articoli e circa 20 punti di indirizzo su cui lavorare è ben altra cosa, è molto più strutturata, non si è scopiazzato nulla, è stato un lavoro serio per mettere in piedi un articolato che doveva andare parallelamente alla legge 4. Due anni di lavoro, che è partito il 18 aprile 2018.
Per quanto riguarda i tempi e le risorse, abbiamo tutti la consapevolezza che stiamo vivendo un periodo estremamente complicato e difficile, l’emergenza sanitaria, l’emergenza economica sono di fronte a noi, ma la legge non solo ha avuto tempi lunghi di gestazione, ma era pronta per essere iscritta all’ordine del giorno prima che scoppiasse l’emergenza sanitaria, poi nel frattempo sono arrivati i pareri del Cal e del Crel, ma era già stata licenziata dalla I Commissione.
Peraltro vorrei ricordare a chi ha ribadito che il momento non è quello opportuno, che la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, su proposta del Presidente, ha approvato l’ordine del giorno odierno ed ha inserito al secondo punto la proposta di legge 318 sulla promozione del libro e della lettura, c’è stata la condivisione di tutti all’iscrizione di questa proposta di legge. Dopodiché, è vero che le risorse sono poche, però vorrei ricordare ai colleghi che in questi anni abbiamo approvato leggi con 40/50 mila euro, consapevoli che sarebbero state rifinanziate con i bilanci successivi. Diciamo che è una posta non bassissima, ma neanche adeguata, l’obiettivo è quello di finanziare questa legge con i bilanci degli anni successivi e con la tabella A, che viene approvata con il bilancio di previsione, con la legge finanziaria della Regione Marche, con la consapevolezza che la promozione della cultura, del libro e della lettura non sono fuori tema rispetto al periodo che stiamo vivendo, altrimenti dovremo occuparci solo ed esclusivamente, monotematicamente, dell’emergenza sanitaria ed economica e fermare tutto il resto.
Il mondo deve andare avanti, la priorità è sicuramente l’emergenza sanitaria ed economica, ma il mondo deve andare avanti.
Spesso questi parallelismi che vengono fatti sono fuori luogo perché ogni risorsa possibile può essere destinata alla sanità, agli ospedali e alle compagnie teatrali che non hanno lavorato in questo periodo, però credo che sia giusto ed opportuno che le cose vadano avanti almeno per quello che era stato programmato e organizzato prima che scoppiasse l’emergenza sanitaria. Dopodiché, per carità, se vogliamo fare la polemica a tutti i costi sui 150 mila euro che avrebbero potuti essere destinati ad altro, dico come battuta, permettetemi, senza polemica, che anche i 49 milioni di euro che ha fatto sparire la Lega potevano essere destinati alle famiglie e alle imprese. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2.
Ha la parola il Consigliere Marconi. Ricordo che le dichiarazioni di voto sono ammesse al termine, non su ogni singolo articolo.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Non ero a conoscenza, ma abbiamo sempre fatto così. Non ho chiesto la parola per fatto personale né per repliche fuori posto, ma secondo quanto prevede il Regolamento interno.
Relatore di minoranza e di maggiorana, non posso votare questo articolo per alcune amenità tipo il punto e) del comma 1 articolo 2, lo sviluppo della bibliodiversità, veramente ci stiamo superando nei linguaggi, questo ricorso alla cittadinanza attiva, alla bibliodiversità, nei linguaggi stiamo inseguendo non so cosa, non ha un senso.
Ripeto, Consigliere Minardi, non ho nessuna intenzione di contestare, chiedo anche scusa, ho detto sempre 100 mila euro, ma l’intervento è 150 mila, quindi più consistente per cui i 17 interventi sono di circa 10 mila euro ciascuno, ma il problema è aver fatto le scelte. Un cittadino che prende in mano questa legge pensa a quante belle cose sta per fare la Regione Marche, 17 cose non le faremo, noi metteremo in piedi procedure burocratiche di cui forse non vi rendete conto perché dietro ad ognuno di questi 17 punti ci sono fiumi di lavoro. Facciamo delle leggi che rimangono lì, che non vengono utilizzate, quindi, Consigliere Maggi, la propaganda elettorale la sta facendo lei e l’intolleranza a cui ha fatto riferimento il Consigliere Busilacchi ed altri è la sua, è la vostra, l’intolleranza di chi dice: come fate a non capire? Mi sembra di sentire qualche comunista negli anni 60. Come non posso non capire? Io non capisco e ho il diritto di non capire e di dire quello che voglio; è lei Consigliere Maggi che non capisce l’evidenza, perché non ha neanche letto la legge che ha fatto.
Non chiedo più la parola, Presidente, sennò avrei potuto farlo su ogni singolo articolo, quando lei, Consigliere Maggi, dichiara che non ci sono interventi per l’editoria, evidentemente non si è letto l’articolo 4 (Sostegno alle librerie e alla produzione editoriale), comma 1, punto a), “Lo sviluppo della piccola imprenditoria editoriale indipendentemente e delle imprese e …” destinando risorse alle stesse. Sostegno alle piccole imprese editoriali.
Al di là del merito, io ce l’avrei messo comunque perché è una cosa meritevole, ci sono 10 mila euro in media, a meno che in altri punti non ce ne siano 2 mila e qui allora si mette una cosa ragionevole, 50 mila euro.
Il vero problema è che non ci sono i soldi, però il Consigliere Maggi ha cambiato indirizzo perché quando abbiamo fatto la legge sul bullismo l’ha votata dicendo che non c’erano i fondi ed io le ho dato ragione, ma qui improvvisamente va tutto bene.
Tutta questa apologetica esagerata intorno alla legge e alla cultura e agli ignoranti che non la capiscono, mi sta convincendo sempre di più a non votarla, perché l’arroganza è quella. Grazie.

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6 bis. Lo pongo in votazione.

(L'assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Sarò rapidissimo per dire che non voglio offendere il Consigliere Busilacchi che, se ho ben capito, voterà a favore di questa legge.
Non voglio unirmi a lui, non voglio che si uniscano a lui i medievalisti, i sessisti, i nullisti, e tutti quelli che non capiscono, perché lui dall’alto della sua posizione culturale e professionale evidentemente non vuole confondersi.
Non voterò questa legge, mi asterrò anche per un altro motivo, perché non sono assolutamente d’accordo con quella grande programmazione che ha fatto il Consigliere Maggi per creare una nuova classe dirigente. Con 150 mila euro vuole creare una nuova classe dirigente. Credo che una nuova classe dirigente non la debba formare lo Stato, si deve formare liberamente e lo Stato deve dare gli strumenti, questa è la laicità e la libertà. Impostazioni ideologiche che vogliono convincere il popolo di quello che debbono o non capire non fanno parte della mia natura ideale e credo nella libertà e nella responsabilità delle persone, non divido le persone fra ignoranti e meno ignoranti, mi colloco per solidarietà con quelli che voi considerate i più ignoranti e non voterò questa legge.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Vorrei tranquillizzare il Consigliere Marconi, io non penso di avere nessun atteggiamento professorale, anzi molto socraticamente so di non sapere.
Credo che tutti quanti dovremmo avere un atteggiamento molto laico, non fideista rispetto a nulla, specie quando siamo in questa Aula.
La lettura dei libri è sempre una cosa consigliabile, poi ognuno è libero di seguire le proprie scelte individuali, altro è invece, e non è una scelta individuale, il rispetto verso i colleghi e verso le istituzioni. Quella è una cosa su cui non mi permetto di dare lezioni, ma mi permetto di fare richiami, come credo che tutti noi dovremo fare perché è un nostro dovere.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Presidente Ceriscioli.

Luca CIRISCIOLI. Grazie Presidente. Credo sia importante esprimere il voto favorevole a questo atto anche alla luce dei dubbi, delle preoccupazioni e delle sottolineature che l’Aula ha voluto fare.
Voglio ricordare una cosa che credo di aver già raccontato in passato, nella ricostruzione della mia città, di Pesaro, nell’immediato dopoguerra, quando le case erano distrutte e quando le persone erano disoccupate, quando c’era la fame ed era difficile reperire cibo, in un momento di massima difficoltà, un gruppo di pesaresi mise in piedi la prima stagione teatrale che ancora oggi si tiene ogni settembre, con l’idea che la cultura fosse l’elemento essenziale di ogni rinascita. Sembrava un paradosso, immaginate le case distrutte, bombardate, la linea gotica che era passata in quella città, le persone che non avevano nulla e la preoccupazione di un gruppo di pesaresi di mettere in piedi una piccola stagione teatrale di filodrammatica.
Sono convinto che quello che facciamo oggi abbia un bel valore simbolico e sotto il profilo sostanziale non tolga nulla a nessuno, perché, ad esempio, l’iniziativa che veniva citata della Regione Sardegna ha un valore di 120 milioni di euro e se ha deciso di dare 800 euro di salario a chi non c’è l’ha in questo momento è un’iniziativa che non toglie nulla ad altre azioni, come dovremo fare anche noi nei limiti delle risorse di una Regione a statuto ordinario, che ha speso i fondi europei e che quindi cercherà ogni opportunità per spingere in un momento difficile sul sistema economico marchigiano con misure di un valore ben differente in termini economici rispetto a quello di oggi.
Lo ritengo un bel segnale nel momento in cui riusciamo a vedere la luce alla fine del tunnel, ad un mese circa quando prevediamo che i contagi saranno a zero, a due settimane da quello che il Governo indica come punto di ripartenza, due settimane importanti di impegno e lavoro per noi che dovremmo decidere quali misure straordinarie fare a favore del nostro sistema. Approvare questa piccola legge è come accendere una luce che non fa dimenticare il valore che la conoscenza, la competenza e la cultura hanno nel mondo contemporaneo. Un piccolissimo segno che va in questa direzione. E’ come se nel pieno della tempesta non si perdessero mai di vista le bussole fondamentali del pensiero, della qualità, dei valori e dello sviluppo che possiamo avere. Quindi, ecco, con la voglia di non perdere di vista i grandi obiettivi che abbiamo di fronte, ma nello stesso tempo di riaffermare il valore della cultura sotto i profili di per sé e, secondo me, anche collegati ai migliori modelli di crescita e di sviluppo.
Facciamo come quegli uomini e quelle donne che nel dopoguerra in mezzo alla distruzione decisero, in quel caso con l’espressione con il teatro, di far comprendere che nella ripartenza la conoscenza, la cultura era un valore di grande grandissima importanza.
Voglio ringraziare chi ha lavorato alla legge, capisco anche le perplessità di chi vede altri problemi e quindi ha il timore di mandare un messaggio sbagliato, per me questo è un messaggio giusto perché non toglie niente alla nostra capacità di rispondere ad esigenze primarie, ma aggiunge la coscienza di una Regione che ricordo essere, per il rapporto che ogni anno viene fatto da Symbola, fra le prime in Italia nel dare valore alla cultura con un termine di sviluppo, che non ha mai pensato che tagliare i fondi alla cultura fosse la strada giusta per rilanciare un’economia, un piccolo segno di grandissimo valore.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. La dichiarazione l’ho già fatta e come relatore di minoranza non sono contrario a prescindere, se le cose sono fatte bene e ci crediamo noi votiamo a favore perché non dobbiamo fare nessuna campagna elettorale e non dobbiamo difendere le ideologie.
Personalmente la mia ideologia è ben diversa da quella che vuole reprimere la libertà, io non appartengo a nessuna cultura che ha messo i libri all’indice o a culture che hanno mandato al confino gli intellettuali perché la conoscenza era diversa da quella imposta. Anch’io, Consigliere Marconi, sono per la libertà e la mia libertà è a 360°, libera da ogni condizionamento sia politico, ideologico e religioso, per questo ho sostenuto questa legge.
Venendo a quello che ha detto il Presidente Ceriscioli, tutti noi abbiamo sempre detto, nei momenti di difficoltà, che la vita continua e far continuare la vita e toglierla dalla barbarie di momenti come una guerra, un’epidemia, è continuare nella ricerca di quei valori che ci hanno contraddistinto e ci contraddistinguono. Poi in quest’Aula, per 5 anni, ho sempre sentito dire che la nostra maggiore risorsa economica è la storia, la tradizione, la conoscenza, l’arte. Non è cultura? La maggiore risorsa economica è questa e quando c’è una legge che cerca di far sviluppare e far abituare soprattutto le nuove generazioni alla cultura, che sarà il nostro futuro non solo come accrescimento, ma anche economico, si va contro? Non lo so, comunque da questo dibattito mi sono convinto ancora di più della bontà di questa legge. Grazie.

PRESIDENTE. Rinnovo l’invito ai Consiglieri di mettersi in modalità video tutti, cortesemente accedente il video.

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 318. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 625
ad iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, Micucci, Urbinati, Marconi, Bisonni, Biancani
“Covid 19: non perseguibilità medici ed infermieri in emergenza e tutela del personale sanitario”

Mozione n. 627
ad iniziativa del Consigliere Talè
“Emergenza epidemiologica da Covid-19 – Compenso straordinario agli operatori della sanità”

Mozione n. 630
ad iniziativa dei Consiglieri Zaffiri, Malaigia, Zura Puntaroni, Carloni
“Sussidio economico a riconoscimento del ruolo svolto dagli operatori sanitari in tempo di Covid-19”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le mozioni n. 625 dei Consiglieri Busilacchi, Micucci, Urbinati, Marconi, Bisonni, Biancani, n. 627 del Consigliere Talè, n. 630 dei Consiglieri Zaffiri, Malaigia, Zura Puntaroni, Carloni, abbinate. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Questa mozione riguarda la non perseguibilità dei medici ed infermieri in emergenza e la tutela del personale sanitario ed è all’interno di questo gruppo di atti relativo alla tutela del personale sanitario, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista della tutela legale. Credo che in questo momento ce ne sia particolarmente bisogno e penso che sia utile ringraziare ulteriormente per quello che stanno facendo. Ringrazio anche gli altri Consiglieri, Micucci, Urbinati, Marconi, Bisonni e Biancani, che hanno sottoscritto questa mozione. Unitamente al ringraziamento per il personale sanitario, mi sia anche consentito ribadire il sostegno e la vicinanza personale e del mio gruppo, ma credo di tutti noi, alle persone decedute e ai loro familiari, ovviamente nessuno vuole impedire che ci possano essere delle giuste tutele legali da questo punto di vista.
Quello che è avvenuto e sta avvenendo è che ci sono molte segnalazioni di tentativi volti ad alimentare i ricorsi contro il Servizio sanitario nazionale, sono state fatte addirittura delle campagne pubblicitarie da parte degli studi legali, fortunatamente una piccolissima minoranza, ma in questo momento rischia di avere un effetto deleterio, una campagna per indurre i cittadini a presentare delle azioni di risarcimento per episodi di malasanità in questa fase di emergenza.
Stiamo parlando ovviamente di una fase a cui nessuno era preparato, in cui il sistema sanitario italiano ha dato una grande prova, non solo strutturale, ma anche di umanità e senso del coraggio Sappiamo di come medici e infermieri, che magari erano a casa malati, non vedevano l’ora di ritornare sul fronte per dare il proprio contributo, quindi, credo che rispetto a questa operazione, che alcuni hanno definito eroica, il minimo da fare come istituzione sia quello di tutelarli, di riconoscergli un giusto compenso economico per quello che stanno facendo, ma soprattutto di non metterli nelle condizioni di disagio e di non metterli sul banco degli imputati.
Quando queste pubblicità sono iniziate a circolare ho ricevuto molte telefonate da parte di amici che sono infermieri, medici mi hanno raccontato che serpeggiava paura e preoccupazione tra i colleghi rispetto al fatto che in una fase così molte delle decisioni venivano prese in una situazione di emergenza e non tutte potevano essere immediatamente codificate.
E’ chiaro che se ad una situazione straordinaria noi applichiamo la totale ordinarietà delle norme della tutela legale chiaramente si crea un fortissimo squilibrio. Lo stesso Collegio italiano dei chirurghi alcune settimane fa è intervenuto su questo punto sostenendo che non tutti i provvedimenti emergenziali sono facilmente codificabili e risulta piuttosto difficile interpretare in quale misura ci possa essere una responsabilità penale del personale sanitario. Questa cosa salva i casi di intenzionalità, che ovviamente non ci sono, di colpa grave, di violazioni macroscopiche o ingiustificate dei principi delle professioni sanitarie rispetto al quale, ci mancherebbe altro …, siamo in uno stato di diritto. Però credo che sarebbe utile in questo momento fare un richiamo etico, non solo di tutela giuridica e normativa, ma anche legato alla sostenibilità finanziaria. Ricordo ad esempio che l’ASUR Marche, la più grossa delle aziende del nostro sistema sanitario regionale, non ha un broker assicurativo, è in un regime di autotutela e se si aprissero molti contenziosi, ovviamente non si tratta del singolo che può anche essere giustificato, con la necessità di accantonamenti, l’Asur domani mattina non esisterebbe più, fallirebbe.
Credo che questa sia una situazione molto importante, molto grave che, giustamente, anche la stragrande maggioranza degli avvocati ha preso in considerazione e moltissimi ordini degli avvocati sono intervenuti, anche alcune camere penali, anche nella nostra Regione, penso a quella di Fermo, ed hanno ricordato che le promozioni pubblicitarie ledono la dignità, l’onore e l’integrità di una professione che ha un ruolo altissimo. In questa mozione non c’è nessuna accusa nei confronti degli avvocati e di questa categoria, che è fondamentale alla nostra società, ma purtroppo dei singoli casi, anche sparuti, possono determinare il cosiddetto recruiting, che è censurato dalla legge professionale forense e che in questa fase può determinare un impatto gravissimo e altissimo, e di fatto è sostanzialmente uno sciacallaggio.
Noi non abbiamo possibilità di intervenire direttamente, però la mozione impegna la Giunta a farsi promotore presso il Governo affinché possa intervenire da questo punto di vista. Ricordo anche che fino a poco tempo fa c’era un emendamento di alcuni Senatori che poi mi sembra sia stato ritirato.
Credo che sia molto utile che la Giunta regionale delle Marche, e lo dico al Presidente Ceriscioli, possa intervenire a tutela del personale sanitario che sta lavorando in modo encomiabile e tutti quanti noi dobbiamo ringraziarlo, anche perché le nostre Aziende regionali rischierebbero di trovarsi in una situazione di grande difficoltà.
Concludo ricordando che purtroppo la medicina difensiva è un tratto del nostro Paese, adesso non riesco a ricordare il numero esatto, ma stiamo parlando di qualche decina di miliardi di richieste di risarcimenti di medicina difensiva e di questi procedimenti che vengono aperti solamente una piccolissima parte, inferiore al 5%, trova accoglimento, il che vuol dire che purtroppo vengono fatte moltissime richieste di risarcimento che in pochissimi casi trovano una loro giustezza dal punto di vista processuale.
In questa fase così drammatica, in cui potrebbero aumentare notevolmente, credo che metterci qualche paletto sia un’operazione giusta che potremmo portare avanti, quindi ringrazio i colleghi che l’hanno sottoscritta e tutti coloro che in queste settimane hanno espresso favore a questa iniziativa.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Talè.

Federico TALE’. Grazie Presidente. Questa è una mozione che ho presentato il 7 aprile scorso e che impegna la Giunta a stabilire un compenso di carattere straordinario e temporaneo, logicamente, finalizzato a remunerare il disagio e il rischio biologico a cui sono sottoposti in queste settimane tutti gli operatori del Servizio sanitario regionale a causa dell’emergenza epidemiologica del Coronavirus, includendo tra i beneficiari della misura tutti gli operatori: medici, infermieri, OSS, tecnici sanitari, addetti al front office, perché anche questi hanno subito dei disagi enormi e tale compenso dovrà decorrere dall’inizio dell’emergenza sanitaria e comunque da una data non successiva al 2 marzo 2020 ed essere mantenuto fino al termine dell’emergenza stessa.
La finalità è chiara, è quella di garantire a tutti i nostri operatori sanitari, sia delle strutture dedicate, specificatamente ai pazienti Covid, che agli altri, un doveroso riconoscimento economico straordinario per la professionalità, lo spirito di dedizione che hanno avuto, il grande altruismo, perché di questo si tratta. Vicino a casa mia ho amici infermieri e devo dire che con grande spirito di dedizione non hanno guardato turni, orari e soprattutto hanno trascurato totalmente le loro famiglie per cercare di dare una mano a questa emergenza, stanno portando avanti il loro lavoro in questo periodo di drammatica emergenza, mettendo a rischio la loro vita e quella dei loro familiari.
Naturalmente ringrazio il Protocollo siglato tra la Regione ed i sindacati che prevede uno stanziamento di 20 milioni di euro per questa finalità destinata ai dirigenti medici e sanitari, al personale sanitario, socio-sanitario, tecnico e ausiliario, addetti alle pulizie e alla sanificazione. Quindi bene, il Presidente ha pensato a tutte queste categorie. Per l’esattezza l’importo è di 20.319.385 euro, così suddiviso: 11 milioni di euro da destinare alle prestazione aggiuntive richieste a fronte delle esigenze organizzative di natura eccezionale e temporanea, di cui parlavamo adesso; 6.422.635 per integrare i fondi contrattuali degli istituti collegati alle condizioni di lavoro, queste sono cose che stiamo in qualche modo mettendo a posto e che già da prima andavano sistemate; 2.026.750 per integrare i fondi contrattuali della dirigenza sanitaria; 870 mila euro per l’area della medicina convenzionata, con particolare attenzione all’emergenza sanitaria territoriale del 118.
La mozione che ho presentato il 7 aprile viene in qualche modo evasa dal provvedimento preso poco fa dal Presidente, soprattutto con gli 11 milioni di euro da destinare alle prestazioni aggiuntive richieste a fronte delle esigenze organizzative per l’eccezionalità della questione Covid. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Ho presentato la mozione 630 che chiede un intervento eccezionale per i lavoratori che in questi ultimi mesi drammatici stanno svolgendo il loro lavoro in condizioni tragiche. Vorrei ringraziarli tutti per le loro prestazioni, per il loro lavoro e la professionalità, purtroppo qualcuno è venuto a mancare perché è stato contagiato.
Questa mozione cerca di superare le parole e di dare una concretezza operativa, come già qualcuno ha fatto o sta facendo. Non è che una mattina mi sono alzato ed ho inventato questa cosa, questa proposta l’ho presa dall’Emilia-Romagna, sul profilo Facebook del Presidente della Regione c’è scritto: un’indennità di 1.000 euro per questi lavoratori. Naturalmente su questa strada, che ritengo giusta, ci siamo mossi come Lega affinché il nostro Presidente sia sensibile alla possibilità di dare un riconoscimento eccezionale, a prescindere da quello che sta accadendo in questo momento, perché non so se accadrà. I 20.330.000 euro fanno parte del decreto Cura Italia che, mi sembra di capire, non c’entra nulla con la mia mozione perché riguarda le regolarizzazioni previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro e il volantino di Cgil Cisl e Uil riporta queste cose. I fondi contrattuali, e c’è scritto, non sono fondi eccezionali o parte economica eccezionale per dare un premio. Non vedo nel volantino sindacale una risposta alla nostra mozione, probabilmente mi sbaglio, invece vedo l’opportunità che si creino delle condizioni per far sì che anche nella nostra Regione per i medici, gli infermieri, gli OSS, che lavorano a fianco di questo mostro per assistere i nostri concittadini, si riconosca un contributo.
Cito soltanto un paio di passaggi poi taccio: lavoro straordinario: è previsto contrattualmente, non me lo invento io; indennità malattie infettive: è previsto contrattualmente - certo prima erano 5 i lavoratori che andavano nel reparto malattie infettive dell’ospedale, adesso sono 3.000, è chiaro che aumenta il plafond, ma questa è una inadempienza contrattuale, perché, per esempio, dal primo giorno che un lavoratore presta l’attività presso questo servizio deve essere segnalata la sua presenza con il riconoscimento dell’indennità di rischio di malattie infettive nella retribuzione mensile. Quando dico regolarizzazione, le voci indicate dal sindacato dicono questo, non trovo un premio eccezionale per i lavoratori che si sono impegnati. Noi abbiamo chiesto 1.000 euro, come ha comunicato il Presidente della Regione Emilia-Romagna, a prescindere da quello che poi spetta loro contrattualmente. Questo è il passaggio.
Noi saremo soddisfatti quando troveremo sul profilo Facebook del Presidente della Regione Marche, dott. Luca Ceriscioli, questa affermazione: anche la Regione Marche dà 1.000 euro, un premio eccezionale, a tutti quei lavoratori che sono stati a fianco dei questi nostri concittadini. Allora saremmo soddisfatti e lo ringrazieremo, ma in questo momento, dall’incontro di sabato all’incontro di lunedì, alla rettifica dell’accordo, non vediamo questo passaggio perché fondi previsti e dovuti riguardano l’attività contrattuale.
Qualcuno risponderà che non ci sono i finanziamenti per fare questo ragionamento, noi diciamo che nella politica bisogna fare delle scelte e questo significa valutare il bilancio e verificare se ci sono delle cifre corpose, e noi diciamo che ci sono, da stornare e donare per un’opera estremamente interessante a favore di questo settore e dei suoi lavoratori. Allora saremo, come Regione Marche, vicino alla nostra comunità. Presidente, fino a quando non vedremo arrivare in Aula una variazione di bilancio che storna fondi regionali per attuare qualche iniziativa o qualche intervento per la comunità marchigiana … La Regione Marche fino a questo momento non ha fatto niente, ha preso i soldi che sono arrivati da Roma, previsti nel decreto Cura Italia, o quelli già preventivati da dare a qualche associazione. Questo è il vero problema.
La richiesta che noi facciamo, che riguarda i lavoratori, è motivata soprattutto da questi fatti. Troviamo scritto 11 milioni da destinare a prestazioni aggiuntive richieste a fronte delle esigenze organizzative di natura eccezionale e temporanea, qua bisogna metterci il premio eccezionale per i lavoratori, che è un'altra cosa.
Questo mestiere l’ho fatto per circa 35 anni, penso di aver letto qualche volantino sindacale, ho anche contribuito, in qualche circostanza, a scriverlo, però la risposta alla nostra mozione non c’è, non la vedo nemmeno scritta sotto qualche parola da interpretare, come si faceva una volta nei comunicati delle organizzazioni sindacali.
Spero che il Consiglio recepisca la nostra proposta per un interesse collettivo, per la nostra comunità marchigiana, e che si possa dare una risposta concreta a questi nostri lavoratori. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Credo che vogliamo andare anche rapidamente ad una conclusione del dibattito, ringrazio i colleghi che hanno presentato questa mozione perché mettono sul tappeto due argomenti non di poco conto.
Passo a quello che riguarda il compenso straordinario agli operatori della sanità. Di fronte a una situazione straordinaria è ovvio che mettiamo in conto un compenso straordinario, l’articolazione e la complessità di questo è significativa, non so come abbia fatto l’Emilia Romagna a trovare 60 milioni freschi, perché l’appello che adesso ha fatto il Consigliere Zaffiri è di quello di avere 60 milioni extra budget sanitario.
Vi pongo soltanto alcune questioni, poi il Presidente Ceriscioli interverrà sicuramente, visto che già questa bozza di accordo con i sindacati già gira, quindi spiegherà meglio il dato.
Il riconoscimento è indubbiamente di natura morale, di natura etica, e questo c’è, e forse vale, tante volte, più di 300 euro. Il riconoscimento economico potrebbe essere valutato anche nel corso dell’anno a fronte di nuove risorse che si presenteranno. Una gratificazione potrebbe riguardare anche la carriera, ma qui scatta un ragionamento sulla diversificazione possibile oltre ad un intervento a pioggia per tutti, anche questo mi pongo.
I meccanismi contrattuali consentono di dare a tutti la stessa cifra, oppure c’è una differenziazione di natura stipendiale per fasce e funzioni? Sollevo questo tema di carattere generale rispetto ad un riconoscimento di un’attività che si sta svolgendo in maniera emergenziale. Su questo argomento di ragionamenti ne ho sentiti diversi, non sono cosa sta maturando l’esecutivo, poi ci dirà dei contatti avuti, ma credo che sulla linea di un riconoscimento ci siamo tutti, certamente non ci sfugge che la cifra finale che andiamo a dare è significativa se prevediamo 1.000 euro in più a persona, non so quanti sono gli amministrativi, ma raggiungiamo velocemente i 17/18 milioni. Ho capito anche che ci sono diversi strumenti di premialità, non necessariamente solo quello di un intervento economico uguale per tutti, può esserci un’articolazione e fondamentale sarà il rapporto con il sindacato, ma penso di dire una ovvietà e l’ha già ricordato il sindacalista Zaffiri.
Un'altra cosa che mi permetto di dire al Presidente Ceriscioli, chiedo scusa anche perché è un’ovvietà, è che non mi vorrei sentir dire, come Consigliere regionale, fra 4 mesi che non ci sono i soldi per fare determinate cose e nel frattempo abbiamo fatto il regalo a tutti. Anche sulla tempistica delle erogazioni dei contributi stiamo attenti perché dobbiamo avere il coraggio di mettere in campo le scale di priorità. Se siamo tutti d’accordo nel dare qualcosa o quello che sarà stiamo attenti a qual è la situazione di cassa perché, se ho ben capito, qualcosa è arrivato dal Governo, mentre il Presidente Ceriscioli nella relazione che ci ha mandato, nelle risposte che ha dato ai tanti quesiti dei Capogruppo, ci ha detto che una prima serie di interventi, di 6/7 milioni, sono stati fatti ricavandoli dai budget ordinari delle varie aziende. Quindi mi pongo anche un problema di tempistica legato alla erogazione temporale di questi benefici a favore dei lavoratori, sui quale non avanzo retoriche, che non sono nel mio stile, ai quali va tutto il nostro riconoscimento.
Credo che il nostro riconoscimento venga ancora più rafforzato se facciamo un altro tipo di operazione, quello dell’altra mozione, dei Consiglieri Busilacchi, Micucci, Urbinati, Bisonni e Biancani, nella quale chiediamo su iniziativa del Consigliere Busilacchi, che ho capito non essere un Guelfo Nero, forse e anche un Guelfo, una cosa estremamente intelligente, perché qui la riflessione sull’andazzo in generale della sanità non l’abbiamo mai fatto in questi 5 anni, questo argomento non l’abbiamo mai sollevato. La prima volta che ho sentito una pubblicità in diretta ero in una stazione della circumvesuviana di Napoli, una pubblicità insistente, di gruppi di studi legali, che spendevano delle cifre enormi e si dedicavano quasi esclusivamente a cause penali e di risarcimento danni, anche civili per chi fosse stato, secondo loro, danneggiato dal sistema sanitario campano. Io rimasi scandalizzato da questa cosa perché il primo pensiero mi era andato immediatamente all’applicazione dei protocolli. Se noi riduciamo la sanità alla somma di applicazioni di protocolli moriremo allegramente perché avremo completamente cassato l’autonomia del medico, la sua genialità e la sua capacità e a questo punto potremmo affidarci a delle macchine e non a delle persone. Che cosa fa la differenza nella cura? La fa l’esperienza perché il medico anziano è più bravo del giovane non perché ha particolari abilità manuali, nel caso del chirurgo, o diagnostiche, nel caso di un radiologo, ma semplicemente perché ha l’esperienza, che è la somma di centinaia e migliaia di casi che fanno maturare in testa procedure e regole un po’ diverse da quelle che sono i protocolli ordinari. Penso che tutti siamo passati in situazioni sanitarie significative, io ci sto passando e vedo tanti protocolli, che seppur necessari, si rivelano tragicamente inutili dato che il protocollo non tiene conto delle infinite casistiche. Fin che tutto va bene il malato oncologico lo curiamo così, ma quando c’è una variabile? Quando la cura non viene sopportata? E se il soggetto non accetta la cura? Le variabili sono tante, di fronte a queste è chiaro che lì c’è il genio del medico, la sua capacità interpretativa che, al di là del protocollo, fa fare cose diverse. Questo ragionamento è alla base di quello che viene scritto nella premessa della mozione, stiamo andando verso la paralisi, lo sapete meglio di me, perché non si trovano più chirurghi, sia nelle Marche che in Italia, che sono mediamente i più esposti e immediatamente dietro a loro ci sono gli anestesisti. Non si trova più chi fa questo tipo di mestiere perché deve affrontare cause di milioni di euro di risarcimento danni, che a volte vengono anche vinte perché oggettivamente l’errore deve essere messo in causa. Perseguire il personale sanitario, esclusi i casi che noi indichiamo di colpa grave e di dolo, per tutta l’altra gradualità della colpa, nelle condizioni in cui stanno operando oggi i nostri sanitari, condizioni di stress, condizioni di non conoscenza … Parliamoci chiaro, in questi due mesi abbiamo sentito decine e decine di cosiddetti esperti che, poveretti, ci hanno raccontato quello che mano a mano stavano scoprendo. Magari era meglio che stavano un po’ più zitti perché tutta questa inondazione di informazione sta confondendo la testa alla gente e sarebbe il caso di dare soluzioni definitive quando ci sono, ma l’Italia è diventata tutto un talkshow in cui dice tutto e il contrario di tutto: l’uso della mascherina, quello che poteva funzionare, adesso si scopre che l’intubazione è pericolosa, ogni giorno ne montano una, quindi il personale sanitario si muove in un clima di grande incertezza perché il virus è nuovo, addirittura si dice che ci sono ceppi nuovi rispetto a quello che si è propagato in Cina, per cui ci troviamo di fronte non a un vaccino, ma ad una miscellanea di vaccini. Di fronte a tutto questo immaginare che il personale sanitario debba anche sopportare lo stress o la preoccupazione di andare incontro ad un procedimento penale o civile è veramente una cosa oscena. Sostengo con forza questa mozione e l’ho firmata convintamente per queste ragioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Brevemente vorrei intervenire sulle mozioni che hanno presentato i colleghi per premiare economicamente tutto il personale sanitario, ovviamente le condivido, direi però che sono già state accolte con l’accordo che c’è stato tra Regione e sindacati, questi famosi 20 milioni di euro. Credo che l’accoglimento in parte superi anche le mozioni, senza nulla togliere alla validità di questi atti che condivido in pieno.
Vorrei spendere due parole in più sulla mozione che ho firmato, che ha il Consigliere Busilacchi come primo firmatario, che ringrazio.
Parto dalla vicinanza e dal sostegno caloroso, direi quasi affettuoso, verso le famiglie delle persone che hanno perso i loro cari, questo lo diamo per scontato, è un sentimento che accomuna tutti i Consiglieri regionali nessuno escluso. Detto questo, ho firmato convintamente questa mozione perché quando è stata presentata girava con forza una serie di pubblicità da parte di alcuni studi di avvocati che in maniera sciagurata cercavano clienti per speculare su queste tragedie.
A difesa degli avvocati vorrei dire subito che questo comportamento è stato biasimato dalla stessa categoria anche perché ho visto il documento, e l’ho pure pubblicato sulla mia pagina Facebook, degli ordini degli avvocati di Fermo che stigmatizzava questa pratica, immagino che altri ordini provinciali abbiano fatto altrettanto, quindi non confondiamo il comportamento, che va condannato, di alcun i soggetti specifici, con la categoria, facciamo bene attenzione.
E’ vero, giravano queste pubblicità, per cui mi sono sentito in dovere di sottoscrivere questa mozione perché non possiamo pensare che un medico, un infermiere, un tecnico sanitario, chiunque operi a contatto con queste persone debba lavorare anche nel terrore o nella paura di doverne rispondere davanti ad un giudice. Ovvio, come ha già detto il Consigliere Busilacchi e come è scritto nella mozione, che sono fatti salvi i casi in cui ci sono delle colpe gravi, delle intenzionalità. Viviamo in uno stato di diritto, quindi laddove ci sono delle responsabilità definite, ben precise, devono essere perseguite. Questo lo voglio sottolineare con forza, la mozione non chiede un’immunità totale, ma chiede ragionevolezza, tutela e vuole sottolineare il grande lavoro che in questi mesi, in queste settimane, in questi giorni, tutti gli operatori sanitari stanno facendo e ringraziare. Nel ringraziare ancora tutti gli operatori chiedo ai colleghi Consiglieri di votare, spero all’unanimità, queste mozioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Noi siamo favorevoli a tutte e tre le mozioni. La seconda, quella del Consigliere Talé e l’altra della Lega si distinguono per il giusto riconoscimento che noi ovviamente condividiamo senza alcuna riserva.
Siamo favorevoli alle due mozioni ed anche alla prima, quella che ha illustrato il Consigliere Busilacchi, firmata anche da altri, che riguarda la condotta scellerata, in un momento così difficile e drammatico, di alcuni studi legali associati.
In Italia abbiamo un codice deontologico forense ed è abbastanza stringente, mentre in altri Paesi non viene applicato o non esiste proprio. Mi ricordo che negli Stati Uniti, addirittura 30 anni fa, gli avvocati giravano per i reparti degli ospedali chiedendo ai malati se volevano intentare una causa contro chi aveva provocato, anche incidentalmente, la menomazione per cui erano tenuti a letto. Addirittura, quando ancora si fumava dappertutto, c’era la pubblicità degli studi legali sulle scatole de cerini, si facevano pubblicità in televisione e in ogni mezzo. Qui in Italia c’è un codice deontologico, ma devo dire che le prese di distanza, a cui ha accennato il Consigliere Bisonni, non sono state così nette ed alcuni ordini degli avvocati si sono dissociati per il divieto di concorrenza sleale, per il mancato rispetto del codice deontologico. Non ho sentito la condanna di questo comportamento, di questo sciacallaggio da parte di alcuni avvocati.
Seguendo le perplessità che qualcuno ha mostrato, io e la Consigliera Pergolesi, che parlerà dopo di me, abbiamo preparato un emendamento da sottoporre al Consigliere Busilacchi e hai cofirmatari di questa mozione - ovviamente in modalità telematica ci sono delle difficoltà oggettive nel distribuire il documento e nel trovare il consenso necessario.
Il dispositivo finale prevede la non perseguibilità del personale sanitario durante la fase di emergenza epidemica, esclusi i casi di colpa grave o di dolo, noi vorremmo che questa non perseguibilità non fosse allargata agli amministratori, né ai dirigenti, né al personale amministrativo, la non perseguibilità deve essere rivolta soltanto ai medici e agli infermieri, non al Consiglio di amministrazione o agli amministratori, all’amministratore unico, secondo i casi, né ai dirigenti né al personale amministrativo. Questi soggetti, che fanno un lavoro lodevole, non sono nei gangli che decidono le terapie e comunque sono a contatto con i malati come i medici e gli infermieri, non possono non essere perseguiti se si ravvisano delle condotte illegali. Mi rivolgo al Consigliere Busilacchi ed agli altri firmatari, noi siamo a favorevoli al principio di questa mozione, ma sarebbe meglio puntualizzare ed escludere gli amministratori, i dirigenti ed il personale amministrativo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. Lo dico in premessa, secondo me è giusto che su un tema così importante le forze politiche abbiano la possibilità, attraverso le mozioni, di esprimere il loro sostegno.
Ho sentito una serie di affermazioni che secondo me aiutate a trovare il loro alveo rendono poi più comprensibili i risultati, i percorsi e quello che stiamo facendo a favore di chi ha lavorato nel sistema sanitario nell’ambito del Coronavirus.
Il nostro accordo con il sindacato è identico a quello dell’Emilia-Romagna, quindi i 60 milioni dell’Emilia Romagna sono i nostri 20 milioni, uguale, nel senso che il Presidente Bonaccini della Regione Emilia Romagna ha fatto una dichiarazione quando l’accordo era abbozzato, divide 60 milioni per i 60 mila dipendenti e dice mediamente abbiamo fatto un accordo che dà 1.000 euro a dipendente, e parla di mediamente, per cui è la stessa logica, non è che a tutti andranno le stesse risorse perché c’è chi ha avuto un impegno di un certo tipo e chi lo ha avuto più leggero. Saranno gli stessi sindacati nel far le griglie che utilizzeranno questi fondi che determineranno le persone che prenderanno più di 1.000 euro e le persone che prenderanno meno di 1.000 euro. E’ un valore medio dato dal totale dei fondi diviso il numero di chi lavora in sanità, quindi mediamente 1.000 euro a persona. I nostri 20.300.000 mila euro sono esattamente, voce per voce, capitolo per capitolo, l’equivalente dei 60 milioni dell’Emilia Romagna. Non vi sfuggirà il fatto che l’Emilia Romagna con i suoi 4,5 milioni di abitanti è esattamente tre volte le Marche e 60 milioni sono esattamente tre volte 20 milioni, quindi 60 milioni e 20 milioni sono esattamente la stessa identica cosa e questo è il punto molto importante. I 20 milioni ci sono già, sono fondi già destinati, mettono insieme diversi capitoli e il percorso che faremo con il sindacato servirà soprattutto per decidere con quali regole darli in modo da premiare il più possibile l’impegno che c’è stato all’interno delle strutture.
Noi abbiamo aggiunto due aspetti a questa impostazione, a quella dell’Emilia Romagna, il primo è che sui fondi non sanitari, perché non lo possiamo fare sui fondi sanitari, quando questi si renderanno disponibili dentro il percorso di rideterminazione dell’insieme delle politiche a favore della ripartenza del sistema, vogliamo riconoscere, trovando la strada, anche il personale che non è dipendente della Regione, ma lavora dentro le strutture sanitarie Covid. Quelli che hanno fatto le pulizie dentro i reparti Covid non sono dipendenti nostri, il più delle volte lavorano per società che hanno vinto un appalto, vogliamo quindi trovare un modo per riconoscere anche a loro un contributo straordinario perché riteniamo che abbiano operato nelle stesse condizioni del personale sanitario in proporzione al ruolo che ricoprono. Su questo debbo dire che il sindacato è stato molto sensibile e molto attento perché sono lavoratori che spesso non vedono mai riconosciuto il loro contributo, comunque importante al funzionamento del sistema.
Il secondo aspetto che è nell’accordo, ed è ancora più interessante, dice che ogni spazio che dovesse liberarsi - non parlo di soldi perché il tema, come ho sempre detto, non sono i soldi - in deroga ai limiti, che fanno parte delle regole di distribuzione delle risorse al personale (tetto di spesa per il personale, tetto di spesa nei fondi contrattuali, tetto di spesa sulle indennità, eccetera), perché noi ci aspettiamo anche un provvedimento del Governo, dello Stato che deliberi che in forma incentivante per il personale che ha lavorato in emergenza Covid, si possa superare in X milioni di euro il tetto di spesa, venga ridiscusso per determinare ulteriori risorse a favore dei lavoratori della sanità che si sono impegnati nel Ccovid. L’accordo con il sindacato lascia una porta aperta ad eventuali ed ulteriori spazi che ci saranno per poter erogare le risorse, ma non spazi in termini finanziari, perché sugli spazi finanziari la Regione si impegna a trovare coperture per queste iniziative, spazi in termini di regole. Sono importanti gli spazi in termini di regole, e parlo di regole nazionali in questo caso, perché non è possibile immaginare un’iniziativa in cui la Regione decide oltre ai 20 milioni di dare altri 5 milioni al personale dipendente in violazione di norme e poi fra due o tre anni, quando l’Assessore alla Sanità sarà il Consigliere Zaffiri, doverli chiedere indietro, perché se si danno risorse in violazione delle norme poi viene un giorno in cui il Mef dice che bisogna restituirle. Siccome siamo convinti, sia noi che il sindacato, che questi ulteriori spazi si apriranno abbiamo già dato nell’accordo la piena disponibilità a riconoscere anche queste ulteriori risorse. Ovviamente parliamo a favore dell’intero sistema sanitario, che è fatto di ospedali, di territorio, di contratti particolari, come i centodiciottisti, forme contrattuali convenzionate che secondo noi rientrano fra quelle che vanno riconosciute, perché il lavoro che è stato fatto nel frangente del Covid è stato enorme, nella ridefinizione degli ospedali, nell’attività che è stata svolta e via dicendo. Ogni spazio che si aprirà verrà utilizzato e in termini di risorse finanziarie ci siamo impegnati con il sindacato a coprire queste partite.
Noi non diamo niente di meno di quello che dà l’Emilia-Romagna, anzi ci siamo impegnati su ogni opportunità a dare di più, senza ovviamente fare scelte che poi ricadranno sulle spalle dei lavoratori in termini di restituzione perché questo significa stare dento al quadro di regole.
Ci tengo a fare una seconda sottolineatura, ieri è uscito un dato dell’Osservatorio della sanità delle Regioni, secondo noi è sbagliato perché pone le Marche al penultimo posto in Italia insieme alla Lombardia nelle previsioni di azzeramento di nuovi contagiati. Noi abbiamo i nostri dati che ci portano ad avere quel dato sulla provincia di Pesaro e Urbino, l’ultima che non vedrà più contagiati fra il 25 e il 30 di maggio, un mese prima della data presunta dall’Osservatorio, quindi, riteniamo che abbia fatto degli errori, le sue previsioni siano sbagliate e ci stiamo attivando cercando un canale per avere un confronto sulla metodologia utilizzata, per vedere se è più sofisticata o raffinata la nostra o la sua. Dopo vi spiegherò cosa c’entra questo discorso dentro questo contesto.
Il secondo aspetto che ci riguarda in modo particolare, sempre dentro questo passaggio, è che, è evidente, il messaggio che diamo per alcune attività economiche, come il turismo, costituisce un danno ad una situazione che non è più quella che poteva sembrare qualche mese fa, ovvero quello di essere in scia con la Lombardia, deriva un danno economico da questa segnalazione sbagliata.
Il terzo aspetto è che noi, fino al 20 di marzo, eravamo sulla scia della Lombardia in termine di crescita dei dati, dei contagiati ed altro, con una previsione che ci avrebbe portato certamente a quella data dall’Osservatorio, ma dal 20 di marzo e con la svolta dell’1 di aprile, noi abbiamo iniziato a scendere mentre gli altri continuavano a salire, una discesa importante che ci vede con dei dati molto buoni, tanto da immaginare questa previsione ed io questo risultato lo vorrei attribuire proprio a quelle persone che vogliamo premiare.
Sono convinto che se non abbiamo seguito la curva lombarda, ed eravamo esattamente su quella curva, per piegare su valori molto più bassi per gravità del problema, riduzione precoce dei contagi, riduzione dei malati in terapia intensiva, ricoverati, è grazie all’azione che hanno fatto i sanitari che oggi vogliamo premiare. Quindi, il terzo motivo per cui è giusto chiedere che venga corretta quella previsione è perché la ritengo offensiva nei confronti di un sistema che ha saputo dimostrare una ben diversa reazione, capacità e qualità di assistenza, tanto da ottenere un risultato, a mio giudizio, migliore. Eravamo in scia una settimana indietro, dovremmo finire con l’ultimo contagiato un mese prima, capite che la differenza non è da poco.
Per questi motivi smentire quel dato significa tante cose, tra l’altro valorizzare ancora di più la strada intrapresa che non si limita a quello che dà l’Emilia -omagna, ma si allarga a ulteriori orizzonti nella misura in cui avremo gli spazi per poterlo fare.
20 milioni corrispondono ai 60 milioni, sono le stesse identiche voci che utilizza l’Emilia-Romagna e sono tutte quelle che oggi possiamo mettere sul tavolo, questo è stato il confronto con il sindacato perché non ci sono altre risorse che possiamo aggiungere a questa senza andare in violazione al tetto di spesa per il personale o ad altri parametri e come avremo la flessibilità su altri spazi continueremo ad incrementare questa risorsa, senza nessun problema, arrivando con tutto quello che ci verrà concesso come opportunità a riconoscere l’enorme lavoro fatto nel sistema sanitario.
Anche sulla depenalizzazione sono più che d’accordo perché stiamo vivendo un dramma legato all’altra emergenza e chi ha dovuto lavorare di corsa approvando in sette giorni progetti esecutivi che nell’ordinario avrebbero richiesto 6 mesi/1 anno si trova oggi sotto accusa.
Credo che chi lavora nell’emergenza e lo fa senza intascare un centesimo non può essere accusato perché qualcuno con calma si mette lì, guarda le carte e trova che ci sono due virgole sbagliate ed anche se alla fine verrà assolto un lungo periodo sotto processo è comunque molto pesante per chi molto spesso ha lavorato 24 ore al giorno per dare risposte in emergenza ai marchigiani. Ben venga una strumentazione che dice al personale sanitario, che ha lavorato in questa emergenza, che oltre a preoccuparci di riconoscere economicamente il loro impegno, di avere la serenità e la tranquillità di chi ha lavorato in scienza e coscienza e nell’emergenza ha fatto tutto quello che era giusto e corretto fare, con i ritmi e la velocità di un sistema che ogni giorno poneva di fronte centinaia di nuovi ammalati. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Io mi riallaccio a quanto già esplicato dal Consigliere Maggi, sicuramente il riconoscimento va dato a tutto il personale sanitario che si adopera in tutta questa fase emergenziale, va dato, secondo me, anche un riconoscimento istituzionale, quindi non sarebbe male che la Giunta si attivasse per far sì che a queste persone arrivi una sorta di attestato, qualcosa della Regione Marche che rimanga anche nei ricordi dei loro familiari, negli anni a venire. Sicuramente l’esperienza che hanno vissuto in queste settimane, in questi mesi di emergenza, segnerà e farà parte della storia, soprattutto della nostra Regione. E’ una parte assolutamente da premiare, per cui siamo favorevoli agli atti presentati anche se quelli del Consigliere Talé e del Consigliere Zaffiri, come è già stato detto in Commissione, sarebbe stato opportuno presentarli in collaborazione con l’Assessorato ed il Servizio competente per dare maggiore forza all’intento delle due mozioni.
Dall’altra parte c’è la mozione del Consigliere Busilacchi sulla depenalizzazione che, come ha spiegato il Consigliere Maggi, va secondo noi integrata in un punto, il dispositivo dovrebbe prevedere l’esclusione per richiamare alle proprie responsabilità chi riveste ruoli amministrativi, che in alcuni contesti, in alcune situazioni, da segnalazioni pervenute, hanno rallentato le disposizioni e le azioni da mettere in campo.
Mi dispiace per il personale della Segreteria che si dovrà adoperare a distanza per chiedere il consenso ai promotori della mozione, però mi auguro che il nostro emendamento venga recepito, perché secondo me va dato un segnale forte, soprattutto nel rispetto non solo dei familiari dei pazienti dei deceduti, ma degli operatori sanitari che si sono visti in alcuni casi precludere l’utilizzo dei dispositivi di protezione.
Noi abbiamo già presentato delle interrogazioni che dovranno verificare il numero dei contagiati dal personale sanitario per verificare se in tutte le aziende della Regione Marche si è operato al meglio, non per accusare chi dirige quelle aziende, ma perché secondo noi va data una risposta concreta a quel personale sanitario (infermieri, medici, OSS) e a tutte le persone che hanno lavorato in questi mesi di emergenza anche senza aver con loro i dispositivi di protezione individuali. Quindi, soprattutto per loro, per il riconoscimento ed il rispetto che gli si deve, secondo noi va fatto un distinguo.
Voglio ringraziare il Presidente e il Servizio sanità per essersi adoperati insieme ai sindacati per far si che anche i nostri operatori ricevano un contributo sostanzioso come in Emilia Romagna e se il Presidente Ceriscioli verrà in Commissione, lo invito, si potrà fare un’ulteriore azione anche nei confronti del Governo, per far si che si riesca a superare il tetto di spesa del personale e anche quei vincoli normativi che un domani potrebbero far tornare indietro i contributi dati.
Mi auguro che il Presidente, anche se avrà molti impegni, riesca a venire in Commissione, credo che il Consigliere Volpini, che oggi non è presente, sicuramente l’avrà avvisato, sarebbe un bel segnale se da parte sua e della struttura si riesca a fare delle azioni coordinate con la Commissione competente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Rispetto alle 3 mozioni di cui stiamo discutendo, la prima l’ho anche sottoscritta, credo che sia un atto dovuto e ringrazio il Consigliere Busilacchi per avermela sottoposta per la firma.
Sono stato un sostenitore dell’ultima legge nazionale a firma dell’Onorevole Gelli, che in qualche modo ha rivisto tutto il tema della colpa in ambito sanitario, perché, come sempre in Italia, da un principio anche condivisibile ci si allarga a dismisura e oggi purtroppo, all’interno delle spese sanitarie, le spese legali sono una delle voci più alte. Sono rarissimi i casi di medici che vengono messi in prigione perché commettono dei reati e laddove lo fanno è giusto che vengano perseguiti, ma parliamo di un tema che da parte di alcuni ha un solo obiettivo, quello di ricorrere in termini economici nei confronti delle singole aziende e dei singoli medici. Ovviamente questo scatena i prezzi delle assicurazioni, che spesso è impossibile anche recuperare per cui le aziende molto spesso per tacitare polemiche e discussioni, arrivano ad accordi extragiudiziali con distrazioni di risorse che dovrebbero andare a tutela dei cittadini e del sistema sanitario a fronte di qualche spregiudicato che su questo si arricchisce. Questa deve essere una cosa che va condannata in linea generale, almeno per quello che io reputo, a maggior ragione se parliamo di uno stato di emergenza come quello che è stato da fine febbraio, primi di marzo ad ora, dove il sistema nazionale, ma oggi parliamo della nostra Regione e quindi il sistema regionale è stato sottoposto a forte pressione ed ha reagito, io dico, al meglio, perché le risposte che sono date sono state di ottimo livello, le abbiamo potute valutare, quindi credo che sia un segnale assolutamente giusto - anche dei deputati a livello parlamentare hanno fatto proprio questo tema, proponendo degli emendamenti a tutela del sistema sanitario - che la Regione Marche ed il Consiglio sostengano questa tesi.
Francamente non condivido il passaggio del Movimento 5 Stelle, del Consigliere Maggi e della Consigliera Pergolesi, su una limitazione perché significherebbe sostituirci al giudice e dire chi sono i buoni e chi i cattivi. Anche gli amministrativi ed i dirigenti sono stati sottoposti ad uno stress professionale dato dall’emergenza e credo che, come giudizio complessivo, abbiano dato una risposta ottima. Poi, è chiaro, se andiamo ad indagare i singoli casi troveremo delle inadempienze forse da parte di qualche dirigente, come le troveremo, penso che in questo possiamo essere onesti, anche da parte di qualche medico, di qualche infermiere. Quando parliamo della politica non possiamo generalizzare e il segnale che dobbiamo e vogliamo dare è quello di una tutela al sistema in quanto tale, quindi credo che non dobbiamo fare dei distinguo per dare all’untore a qualche categoria piuttosto che a un'altra, qualche categoria nei confronti della quale abbiamo qualche simpatia in più rispetto ad altre, penso che vada tutelato da speculazioni tutto il sistema sanitario nel suo complesso.
Per quanto riguarda le altre due mozioni, la condivisione su questo tema l’avevamo già espressa, sia da parte di tutto il Consiglio che della Commissione.
Nell’ultima Commissione di giovedì, in cui era emerso questo argomento, non ricordo se le mozioni erano già state presentate o erano in corso di presentazione, ma sia il Consigliere Zaffiri che il Consigliere Talé avevano portato all’attenzione due atti su cui c’era stato un consenso unanime e un apprezzamento, addirittura ci eravamo impegnati in un lavoro che doveva portare ad una risoluzione unanime della Commissione, quindi ad un maggior coinvolgimento.
Credo che il lavoro che ha portato avanti la Giunta e che oggi ci è stato esposto dal Presidente supera queste mozioni, non nel messaggio, io le ho condivise pur non avendole presentate e non avrei avuto difficoltà a votarle aggiustate in alcuni passaggi sui quali avremo dovuto lavorarci in Commissione. Da come è stato descritto dal passaggio del Presidente l’impegno della Giunta va oltre in positivo rispetto a quello che prevedono gli atti e mi sembra che le categorie di lavoratori, che vengono coinvolte nell’impegno della Giunta, siano anche più ampie di quelle che sono previste sia dalla mozione della Lega che dalla mozione del Consigliere Talé. Quindi, pur condividendole nello spirito, e mi sembra che ci stiamo muovendo, di fatto sono superate. Quindi non so se tecnicamente è superfluo votare una cosa …, ma questo non vuole essere una diminutio nei confronti dei presentatori, però c’è un atto ormai concreto che non solo risponde alle mozioni, ma dà di più rispetto a queste. Penso che possa essere superfluo anche il voto come condivisione dell’azione della Giunta. Consigliere Zaffiri, mi passi la battura, sull’ordine delle norme, la Costituzione, le leggi ordinarie e le delibere di Giunta sono un passo avanti rispetto ai post di Facebook e quindi credo che dovremo essere soddisfatti del fatto che la Giunta ha preso un atto concreto ed addirittura è stato condiviso da tutti i sindacati che di questi periodi, come ben sa il Consigliere Zaffiri che ha svolto questo mestiere per molto tempo, non è una cosa scontata, né ovvia.
Il fatto che ci sia un atto concreto messo nero su bianco, condiviso anche dalle parti sindacali, se mi permette, nonostante tutta la stima che abbiamo per il Presidente della Regione Emilia Romagna, è un di più, fermo restando che anche a quel post seguivano degli atti concreti, quindi non dobbiamo star qui a vedere quando verrà fatto il prossimo post, ma quando verranno fatti gli atti concreti e mi sembra che già ci siano.
Credo che la prima mozione possa essere votata e mi auguro all’unanimità, sicuramente è un tema ancora non risolto in quanto, mi sembra, anche dalle Aule parlamentari si sono levate voci di sostegno verso questa azione, però può essere utile e necessario un sostegno anche da parte del Consiglio regionale delle Marche.
Le altre due mi sembrano superate, però sta ai presentatori decidere cosa fare, se porle in votazione o, come auspico, ritirarle per un consenso rispetto a quanto proposto dalla Giunta che va esattamente sulla falsariga di quello che viene proposto nelle mozioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Intervengo su entrambe le mozioni relative al sostegno economico al personale sanitario delle Marche, esprimendomi non solo favorevolmente nei confronti di entrambe, ognuna con le proprie sfumature, ma reputo che siano un atto dovuto nei confronti del nostro personale sanitario, che si è speso in questa emergenza in maniera encomiabile.
Non possiamo dimenticare che a volte il nostro personale è andato a combattere a mani nude nei confronti di un virus, di un nemico che è indubbiamente molto, molto potente, quindi, questo riconoscimento lo dobbiamo soprattutto alle persone si sono spese privandosi in molti casi anche della salute e purtroppo della vita. E’ assolutamente giusto per quanto mi riguarda un riconoscimento che non sia solo a parole, ma anche attraverso dei provvedimenti, e su questo ci siamo espressi tutti e reputo che sia più che un atto dovuto.
Questi 20 milioni che sono stati annunciati dal Governatore sono frutto di un accordo siglato con le associazioni sindacali ed è certamente qualcosa di positivo, non possiamo dire diversamente. Quello che però non posso non sottolineare è che forse siamo dovuti arrivare ad una pandemia, a svuotare la sanità e a rigirarla come un calzino per utilizzarla in tutte le sue risorse, quasi al 100% nella lotta al Covid 19, per vedere garantiti alcuni diritti che il personale sanitario aveva già.
Ormai da quasi 5 anni sono Vicepresidente della Commissione sanità e il riconoscimento di alcuni diritti, anche legati alla contribuzione, e di alcune garanzie che ci dovevano essere molto prima, sta avvenendo con questo accordo siglato solo a seguito della pandemia. Questo non ce lo possiamo dimenticare perché i diritti dovrebbero essere sempre tali e non ricordarcene solo nel momento in cui ci troviamo ad affrontare una situazione così drammatica e così grave.
Reputo che le mozioni abbiano già in parte ottenuto il risultato che era quello di stimolare la Giunta ad una azione ed oggi probabilmente non saremmo a leggere sulla stampa dei 20 milioni, enunciati dal Governatore, se non ci fosse stata una sollecita attivazione in risposta a queste mozioni che erano previste oggi in Aula. Questa purtroppo è una prassi che conosciamo ormai da 5 anni, spesso è anche giusto così perché gli atti che si possono fare in Aula hanno anche questo scopo, quello di essere da sprone alla Giunta regionale.
Reputo che la votazione, che può essere sulla singola mozione o se i proponenti vorranno su una risoluzione, può certamente avere luogo anche oggi, nonostante l’accordo siglato e l’azione di sollecito delle mozioni, che in parte hanno sortito un effetto, lo voglio ribadire, positivo perché le risorse date a quel mondo che si sta spendendo sono sicuramente utili.
Riguardo l’altra mozione sulla tutela e contro delle azioni di rivalsa nei confronti dei medici durante l’emergenza, credo che vada condannato lo sciacallaggio di qualcuno che si è macchiato di questo tipo di proposte. Anch’io ho visto delle uscite da parte degli ordini delle varie camere, dei vari ordini legali, delle varie provincie, rispetto anche all’utilizzo di uno strumento che non è consentito, che è quello della pubblicità, cercando forse di utilizzare la drammatica condizione in cui versano moltissime famiglie.
Nelle Marche ci sono più di 800 morti e non dobbiamo neanche dimenticare che ci sono i parenti di alcune di queste vittime che vorrebbero chiarezza ed avere delle risposte perché vivono un dramma umano, personale e familiare di cui dobbiamo tenere conto. Quindi la tutela deve essere garantita a chi ha operato in condizioni eccezionali, a chi ha operato mettendo spesso a repentaglio la propria vita, non avendo neanche gli strumenti di tutela idonei per proteggersi.
Il personale sanitario non solo è stato contagiato, ma c’è chi ha fatto la quarantena senza sapere se ha contratto il virus perché ancora non tutto il personale medico, infermieristico e OSS ha potuto fare il tampone ed ancora oggi molti non sanno se sono stati infettati.
Dobbiamo tener conto del fatto che hanno lavorato in condizioni estreme, non idonee a tutelare loro stessi. Quindi è giusto riconoscere non solo un beneficio economico, ma anche delle tutele, però mi risulta, e non ricordo chi l’ha detto, che sono state fatte delle proposte anche a livello parlamentare di estendere una sorta di scudo penale nei confronti della categoria, che sono state ritirate perché a livello giuridico avevano delle carenze. E’ evidente che ci sono casi e casi, non si può fare di tutta l’erba un fascio, questo a quanto mi hanno riferito potrebbe essere un’informazione parziale.
Sono a favore di una tutela nei confronti di chi ha operato in condizioni di emergenza e di eccezionalità, tenendo conto anche dei drammi personali e familiari sui quali nessuno deve speculare in nessun senso, il dramma di chi ha perso qualcuno per la drammatica vicenda, purtroppo non ancora conclusa, dell’emergenza epidemiologica Covid, che merita comunque rispetto e tutela tanto quanto i nostri eroi, li possiamo chiamare così, che stanno ancora oggi lottando in trincea. Ricordiamo che l’abbiamo definita una guerra, alcuni hanno paragonato i numeri dei morti ad una situazione di guerra, questa è una guerra e chi ha lavorato ha certamente seguito dei percorsi e delle strade eccezionali che vanno tenute in conto. No alla sciacallaggio, si al supporto non solo a parole, ma concreto nei confronti di chi si sta tuttora spendendo in prima linea nella lotta al Covid per salvare le vite umane. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Condivido in pieno queste 3 mozioni. Credo che sia giusto il compenso straordinario per gli operatori sanitari (medici, infermieri), per il lavoro lodevole che hanno fatto in questo periodo, anzi un ringraziamento caloroso va a tutti loro.
E’ intervenuto il Presidente Ceriscioli che ha annunciato i 20 milioni di euro d’accordo con le associazioni sindacali.
Io vorrei soffermarmi sulla mozione 625 a firma del Consigliere Busilacchi sulla non perseguibilità dei medici e di infermieri. Ritengo inaccettabile, non lo condivido, è da condannare quello che è accaduto nei giorni scorsi, la campagna pubblicitaria di alcuni studi legali per indurre i cittadini a presentare azioni di risarcimento contro il personale sanitario (medici, infermieri, OSS). Ricordo anche che i medici morti per Covid 19 l’altro ieri erano 131, se non sbaglio, tutti in prima linea, la situazione è drammatica e difficile ed è inaccettabile che degli studi legali si siano proposti di aiutare i parenti e i familiari delle vittime di Covid 19 per fare causa ai dottori ed al personale sanitario.
Nei giorni scorsi il Presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici ha scritto una lettera al Consiglio nazionale forense per sollevare il problema: comunicazioni pubblicitarie da parte di studi di avvocati che invitano i cittadini ad intentare cause nei confronti dei medici, offrendo consulenze legali gratuite o altri possibili incentivi. Per fortuna nelle Marche sono intervenuti gli ordini degli avvocati ed anche a Macerata la Presidente dell’ordine ha condannato queste azioni.
La mozione parla molto chiaro, evidenzia che se accadesse una cosa del genere, se i ricorsi andassero avanti, il sistema finanziario andrebbe in tilt, non è solo il sistema finanziario, il problema è un altro, ci ritroveremo tutti contro tutti in una situazione drammatica.
Faccio una riflessione, la situazione che stiamo vivendo in Italia non è circoscritta al nostro Paese, è mondiale, quello che è accaduto in Italia è accaduto anche peggio in Spagna, negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Francia, ovunque, allora, come ci viene in mente di fare delle azioni legali ai medici che sono in prima linea? Sappiamo benissimo che all’inizio di questa pandemia, ed è per questo che dico che è inaccettabile e inconcepibile, i sanitari hanno agito e si sono trovati in condizioni precarie, mancava il materiale sanitario, addirittura mi sono arrivati tantissimi messaggi che fino ad una settimana non c’erano le mascherine. In una situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo è inaccettabile che dei professionisti facciano leva sull’emotività dei familiari delle vittime, ai quali va tutta la nostra vicinanza, però non si può speculare su questa situazione di emergenza.
E’ vero che come Regione Marche non possiamo fare molto, ma la Giunta può intervenire presso il Governo e lo deve fare così come l’hanno fatto gli ordini dei medici e come lo hanno fatto anche gli ordini degli avvocati, condannando questi comportamenti assurdi.
Ribadisco il voto favorevole a tutte e tre le mozioni sia per quanto riguarda quella della Lega che per quella del Consigliere Talè, ma in modo particolare la mozione 625 a firma del Consigliere Busilacchi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Per quanto riguarda le mozioni nn. 627 e 630, relative al compenso straordinario o sussidio economico straordinario per gli operatori sanitari, ha già detto il Presidente Ceriscioli, io non aggiungo nulla, se non la richiesta ai presentatori di ritirarle perché hanno conseguito il loro effetto, per la verità ancora prima di essere state presentate perché il Presidente Ceriscioli, in qualità di Presidente e di titolare della delega alla sanità aveva già programmato questo obbiettivo prima ancora che ci fosse la presentazione delle mozioni. Problema risolto, quindi ci deve essere il ritiro di questi atti.
Per quanto riguarda invece la mozione 625 del Consigliere Busilacchi, sottoscritta anche dal mio Capogruppo, la voterò favorevolmente e voglio ringraziare i presentatori per questa idea.
Il principio, e leggo testualmente dalla mozione, della non perseguibilità del personale sanitario, esclusi i casi di intenzionalità e colpa grave, legate a condizioni macroscopiche ed ingiustificate dei principi delle condizioni sanitarie è secondo me, e non lo dico da ora, un principio giusto che dovrebbe essere sempre applicato al personale sanitario, figuriamoci in questa circostanza.
E’ un principio sacrosanto che dovrebbe essere sempre applicato perché non solo e giustamente mette a riparo l’operatore sanitario da troppe non giustificate azioni, ed è stato ricordato. Basta pensare alle campagne pubblicitarie dirette ad accaparrare presunti danneggiati da attività di operatori sanitari, anche in televisione le facevano, ricorderete anche che qualche starlet si è prestata.
E’ una vergogna che si faccia pubblicità su questo, tra l’altro anche nella nostra Regione, addirittura, ci sono centri con tanto di legali per accaparrarsi i presunti danneggiati e questo non va bene, come è una vergogna, e lo dico da avvocato, che alcuni professionisti facciano i procacciatori di tutto questo con metodi di pubblicità, non uso il termine, non è dignitoso per questa professione e ben hanno fatto i Consigli degli ordini, i rappresentanti, le camere penali ad intervenire per mettere un freno.
Non solo questo è un principio sacrosanto, la tutela dell’operatore sanitario, ma si risolve in una garanzia del cittadino che deve essere curato e trattato dal medico che non deve avere il timore di usare una determinata terapia, non deve avere il timore della propria azione, invece deve avere il coraggio della propria azione e di osare nell’interesse del paziente, ovviamente con la consapevolezza che non deve e non può sbagliare intenzionalmente, che non deve e non può sbagliare con colpa grave, quindi operare diligentemente con il coraggio della professione medica.
Spero che a livello nazionale ci faremo promotori di queste iniziative che pure c’erano e mi fa specie che siano state ritirate, mi auguro che vengano adottate dal Parlamento perché una iniziativa del genere, di una non perseguibilità del personale sanitario, non solo per questo, è per me un principio generale, un principio sacrosanto che d’altra parte vale per magistrati. Utilizziamo lo stesso principio, un magistrato che emette un ordine di custodia cautelare per un soggetto che poi risulta innocente non viene perseguito, verrà perseguito solo se lo fa intenzionalmente o con colpa grave, altrimenti non viene perseguito, allora non capisco per quale motivo un magistrato abbia la non perseguibilità ed un medico no, forse la professione medica non è più delicata della professione del magistrato? In palio da una parte c’è la libertà del soggetto, dall’altra vita. Ritengo che questo principio possa essere mutuato per le professioni sanitarie.
In questa occasione voglio ringraziare il personale sanitario della nostra regione e nazionale, non soltanto per quello che hanno fatto in questa occasione, ma per quello che fanno quotidianamente ed hanno sempre fatto per il nostro Paese e per la nostra comunità.
L’ultima osservazione, Presidente, è per quello che hanno detto i Consiglieri Maggi e Pergolesi in merito al loro emendamento, tra l’altro anche sul loro principio sono d’accordo, non ha ragione che questa non perseguibilità si estenda agli amministratori, al personale amministrativo, ma questo lo dice bene la mozione perché, leggo testualmente, si parla di non perseguibilità del personale sanitario, esclusi i casi intenzionali o di colpa grave legata a violazioni macroscopiche giustificate dai principi delle professioni sanitarie. Ovviamente una professione amministrativa non è una professione sanitaria, quindi è evidente che il principio di cui noi chiediamo l’applicazione ed il varo può riguardare soltanto il personale sanitario in senso stretto, quindi voterò a favore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Saluto tutti. A questo punto non ho molte considerazioni perché non voglio ripetere quanto è stato già affermato da molti colleghi, che condivido. Ho sempre pensato e sostenuto che senza le competenze dei medici e delle altre figure professionali, senza le grandi risorse umane e professionali (medici, infermieri, operatori sanitari) non si fa il Servizio sanitario nazionale, non si fa il Servizio sanitario regionale. Le mozioni secondo me sono permeate da questa consapevolezza.
Sulla mozione, che ha come primo firmatario il Consigliere Busilacchi, dico subito che sono d’accordo, la voto con convinzione.
Il Consigliere Micucci ha ricordato una legge precedente sulla responsabilità professionale, che porta la firma dell’Onorevole Gelli, ci sono stati altri interventi che riassumono la mozione della tutela degli operatori ed anche della garanzia dei cittadini, come poco fa ha detto l’Assessore Cesetti, principi sacrosanti, e questa mi sembra una considerazione che può portarci tutti a sostenerla e a votarla.
Per quanto riguarda la premialità è già stata ricordata da qualche altro collega, i Consiglieri Pergolesi e Micucci. In Commissione sanità ne abbiamo parlato la settimana scorsa, tutti condividevamo la necessità di riconoscere una premialità, quindi oggi siamo a discutere queste mozioni, ma soprattutto a prendere atto di una scelta importante che la Giunta regionale delle Marche ha fatto e che è stata illustrata prima dal Presidente Ceriscioli.
Fra l’altro fatemi fare una timida considerazione politica, per me è un po’ singolare tutta questa attenzione che viene rivolta alla Regione Emilia-Romagna, a me chiaramente non dispiace, molti di noi Consiglieri regionali abbiamo anche sostenuto il Presidente Bonaccini, abbiamo fatto diverse telefonate in quella regione, quindi non ci dispiace che venga presa ad esempio, però l’accordo che è stato fatto nelle Marche, quello illustrato poco fa dal Presidente Ceriscioli, non solo ci dice che sono state messe a disposizione le stesse risorse di quella regione, oltre 20 milioni, noi siamo un terzo dell’Emilia-Romagna come numero di abitanti, ma in quell’accordo, e questo voglio sottolinearlo, come li ha definiti il Presidente, ci sono dei punti aggiuntivi, però non sono aggiuntivi ed automatici, sono aggiuntivi. Parlo del primo, quello legato al personale non dipendente del Sistema sanitario regionale, con fondi che vanno al di là di quelli sanitari, con risorse proprie della Regione. Questo tipo di accordo aggiuntivo ha un grande valore perché molto spesso queste persone (addetti alle pulizie o ad altri servizi) non hanno le tutele necessarie, non sempre hanno i giusti riconoscimenti, invece in questo tipo di accordo, con risorse proprie della Regione Marche vengono riconosciuti.
L’altro aspetto che, è stato detto, va oltre quelli che possono essere o che saranno i prossimi accordi: nuove conquiste sindacali, nuovi riconoscimenti, perché questa situazione delicata e difficile può portare anche ad atti di carattere nazionale che credo giusti e doverosi.
Siccome noi puntiamo alla sostanza, anche per quello che abbiamo affermato in Commissione e per quanto hanno sostenuto i firmatari delle mozioni, non possiamo non prendere atto con soddisfazione dell’accordo che è stato raggiunto dalla Regione Marche, sappiamo che su questo non dobbiamo mai accontentarci perché se è vero che, come ho detto all’inizio, il sistema sanitario regionale, per non parlare di quello nazionale, è fatto dagli operatori sanitari e da tutte quelle figure professionali, noi dobbiamo fare in modo che ci sia sempre coerenza, ci sia un rapporto continuo con le organizzazioni sindacali e dei lavoratori e delle professioni mediche. In Commissione più volte abbiamo incontrato le diverse organizzazioni sindacali, anche quelle professionali, occasionalmente ci sono state anche delle difficoltà, però un accordo come questo credo che sia un fatto importante, non deve rimanere isolato, ma non soltanto dal punto di vista economico, ma in termini di accordo, di valorizzazione e di protagonismo del mondo del lavoro e del mondo del lavoro della sanità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Vorrei dire due cose, una al Presidente Ceriscioli, quello che dice è giustissimo ed anch’io che conosco bene i dati e li ho studiati credo che su quanto detto ci siano stati degli errori, però devo anche far notare che queste sono segnalazioni che mi sono pervenute. Come lei ben sa vivo nel mio territorio, la provincia di Ascoli Piceno è a contagi zero da 3/4 giorni, quindi noi già ci siamo. Il piceno e gran parte del fermano hanno avuto soltanto 4 casi di positività, quello che le chiedo, come è giusto che ci sia, è una distinzione tra le varie regioni, penso che sia congruo e dovuto il fatto che la distinzione non vuole essere penalizzante, però i dati del Gores di oggi dicono che il piceno ha zero contagi da 3/4 giorni, il fermano ne ha 4, il maceratese 10, Pesaro 14, ci stiamo avvicinando allo zero, quindi mi sembra assurdo che dobbiamo arrivare al 20 giugno, non ha nessun senso, per questo le chiedo di valutare anche il fatto che sia scaglionata la ripartenza per province, perché, come speriamo, nulla si può dire in questa situazione, se nel piceno e nel fermano si continua ad avere zero contagi - mi auguro che tutte le Marche vadano a zero in 2 settimane - qualcosa in più si può permettere. Questo è solo un inciso che volevo fare al Presidente.
Detto questo, non si può non essere d’accordo sulle mozioni, non siamo dilettanti allo sbaraglio, però, visto che il Presidente e la Giunta hanno stanziato delle risorse e, considerato che gli atti impegnano a dare dei soldi, sono un atto politico, io le trovo superflue perché l’accordo con i sindacati ormai è stato fatto, quindi hanno un effetto placebo, come direbbe l’Assessore Cesetti.
Un altro disappunto, vorrei dire al Consigliere Micucci che è vero quello che ha detto, ma non sono la stessa cosa un medico, che per salvare una vita umana tenta di tutto, ed un dirigente che dà delle indicazioni sbagliate, non sono la stessa identica cosa, in guerra i soldati hanno una responsabilità e i generali ne hanno un'altra.
Perché abbiamo fatto quell’emendamento? Solitamente non siamo così sprovveduti, non facciamo gli emendamenti perché ci vengono la sera e alla mattina li inseriamo, no, noi conosciamo bene quello che ha scritto il capo politico della Lega, ha riportato che l’emendamento è stato ritirato, il riferimento alla condotta dei datori di lavoro, ci rientravano tutti, giustamente, è stato tolto, però abbiamo visto che una circolare del Ministero della salute specifica che il personale del servizio sanitario è costituito dal personale dipendente che opera nelle aziende sanitarie locali, nelle strutture territoriali e negli ospedali. Noi siamo pienamente d’accordo nella difesa non solo dei medici ed infermieri, ma anche degli OSS e, come ha detto il Presidente Ceriscioli, siamo anche d’accordo sul personale non dipendente della ASL che ha rischiato di ammalarsi, ma in questa circolare, forse abbiamo capito male, il Ministero della salute specifica che nel personale del servizio sanitario ci rientra anche il personale dipendente che opera nelle aziende sanitarie locali, quindi, la domanda che pongo al Consigliere Busilacchi, che ha una cultura superiore, a differenza mia, e soprattutto l’Assessore Cesetti è: in ogni legge ci sono le esclusioni, per quale motivo non possiamo inserire ed escludere i dirigenti, i funzionari e gli amministrativi? Non capisco questa negazione, non c’è nulla di male, è solo un’espressione più ampia di un impegno, non è una legge, solo questo volevo dire. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Grazie Presidente. E’ già stato detto praticamente tutto, quindi sarò brevissimo. Ci tengo a condividere e vorrei confermare il giudizio positivo su entrambi gli argomenti trattati, innanzitutto perché ritengo che sia corretto riconoscere il grande lavoro svolto da tutti gli operatori sanitari, che hanno dato una risposta encomiabile in questa situazione gravissima e di straordinaria emergenza, anche la non perseguibilità perché mi sembra doveroso tutelare chi in queste condizioni ha lavorato mettendoci tutto, per cui è chiaro che, come ha detto il Consigliere Busilacchi, ci si attivi presso il Governo per fare in modo che queste figure vengano tutelate al massimo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Parto dalla mozione 625 quella presentata e illustrata dal Consigliere Busilacchi. Ritengo una cosa doverosa da parte nostra, di questo consesso, approvare questo atto, questo indirizzo politico al Governo centrale perché si attivi e, speriamo, in fase di conversione dei vari decreti questa norma trovi spazio. Una disposizione normativa che consentirà agli operatori di lavorare con maggior tranquillità e dare ancora di più per risolvere questo problema, la ritengo importante perché - poi farò alcune osservazioni su dei passaggi che mi piacerebbe venissero in qualche modo aggiustati se il Consigliere Busilacchi lo ritiene opportuno - ormai da tantissimi anni in Italia si sta affermando la cultura di “dagli all’operatore, dagli all’untore” quasi di manzoniana memoria, non soltanto nel sistema sanitario, ma anche in quello delle professioni, infatti c’è sempre qualcuno che cerca in qualche modo di agganciarsi per lucrarci qualcosa. Credo che il professionista serio debba trovare lavoro diversamente in funzione della sua abilità professionale, da questo cosa ne consegue? Che noi corriamo il rischio nei prossimi anni di veder scomparire alcune branche mediche, che sono fondamentali, come quelle del medico chirurgo.
Da tantissimi anni partecipo alla Giornata del medico che si fa in tutta Italia a dicembre, in occasione del giuramento di Ippocrate dei neo laureati, prestato dai medici chirurghi e odontoiatri prima che inizino la loro professione ed ho visto che ogni anno appena il 10% dei neo laureati si avvia alla professione di medico chirurgo proprio per questo motivo, perché è una professione ad alto rischio per questa cultura che si sta ingenerando. Quindi, dobbiamo intervenire in modo forte per far si che non ci sia lo svilimento di questa professione e nella ricerca dei professionisti, che paradossalmente dovranno venire da fuori, per il nostro sistema sanitario.
Credo che questa mozione vada letta oltre all’aspetto specifico e contingente, che è quello dell’epidemia che stiamo vivendo in questo momento molto brutto, anche in virtù di una tutela, di un segnale da dare perché queste situazioni vengano circoscritte a quei casi di malasanità, di malafede, di colpa grave, come ha detto l’Assessore Cesetti. Per questo motivo vorrei porre l’attenzione su due passaggi della mozione presentata dal Consigliere Busilacchi, in modo particolare alla premessa che al IV capoverso dice: “se queste operazioni si diffondessero, non solo a causa della comprensibile emotività dei familiari delle vittime, ma anche di colpevoli operazioni di sciacallaggio premeditato, il sistema sanitario si troverebbe a forte rischio sul piano della sostenibilità finanziaria”, ecco, credo che non dovremmo soltanto parlare di sostenibilità finanziaria, ma il sistema sanitario si troverebbe a forte rischio sul piano della credibilità professionale dei suoi operatori, io aggiungerei questo.
A forza di fare dello sciacallaggio, a forza di dare all’untore e di prendercela con il professionista che ha messo il punto di traverso perché è rimasta la cicatrice che si vede e la signora deve ricorrere al chirurgo plastico, estremizzo la situazione, noi mettiamo a rischio la credibilità degli operatori del sistema, che invece è elevatissima perché questa situazione, anche questa brutta esperienza, ci dicono che il sistema sanitario italiano è un’eccellenza nel panorama europeo e direi mondiale. Se ci sono tante vertenze chi sta al di fuori del nostro sistema e chi sta al di fuori dell’Italia si domanda che cosa sta succedendo nel nostro Paese. Significa che non ci sono più specialisti, non ci sono più medici bravi, è tutto un caos, quindi rimarco il grande rischio che potremmo avere perché verrebbe minata alle fondamenta la credibilità professionale, etica e morale di tutti gli operatori e naturalmente di tutto il sistema.
Questa è una prima valutazione che faccio e se il Consigliere Busilacchi lo ritiene opportuno può introdurre questo aspetto che rafforza l’azione che stiamo facendo nei confronti del sistema sanitario, non soltanto dal punto di vista della sostenibilità finanziaria, ma soprattutto della credibilità, dell’etica, della morale e della professionalità dei nostri operatori.
L’altro aspetto che voglio mettere in evidenza è sul deliberato: “La valutazione della colpa grave andrà, in questa fase di emergenza, rapportata alle risorse disponibili ed al numero dei pazienti”, mi sembra troppo specifico, io dire che deve essere rapportata alla straordinarietà e complessità della situazione in cui il personale medico e infermieristico ha lavorato, straordinarietà e complessità senza far riferimento alle risorse disponibili ed al numero dei pazienti. Ovviamente il paziente va trattato, sia che sia 1 sia che siano 10 o 100, non possiamo riferirci al numero dei pazienti, non è che se ne arriva uno lo metto nella bambagia e se ne arrivano due tolgo qualcosa al primo per dare al secondo, non mi sembra particolarmente incisivo. Invece essendo una mozione di indirizzo uno fa riferimento a questa fase di emergenza rapportata alla straordinarietà e complessità della situazione in cui il personale medico, paramedico e infermieristico ha lavorato e lavora.
Per quanto riguarda le altre due mozioni, ritengo che debbano andare avanti ed essere votate anche se è vero, come è vero, che è stato firmato o si è in procinto di firmare un accordo, quello fatto dalla Giunta.
Adesso facciamo questa nostra mozione, che è un rafforzamento politico per dire che tutta l’assise, tutta la collettività che noi rappresentiamo, come ha detto il Consigliere Giacinti, che ci chiede di fare tante cose, ci chiede anche di esprimere in forma palese, in modo forte, il sostegno a tutti gli operatori cercando di dare, laddove è possibile, un riconoscimento economico ed altri che possono riguardare il loro lavoro, il loro impegno, la loro carriera, la loro posizione. Quindi, ritengo che la mozione n. 627 del Consigliere Talè “Emergenza epidemiologica” e la mozione della Lega debbano andare avanti ed essere poste in votazione, naturalmente mi auguro che siano votate da tutti perché non tolgono nulla a nessuno in quanto tutti abbiamo riconosciuto la bontà del lavoro che ha fatto la Giunta mettendo a disposizione degli operatori i 20 milioni di euro che, tra l’altro, sono quelli trasferiti dal Governo. Penso che entrambe vadano approvate.
A proposito delle dichiarazioni fatte dal Presidente Ceriscioli faccio due osservazioni, una in qualche modo è stata rimarcata. Ritengo giusto ed equo quanto ha detto il Presidente, che alcuni incentivi e riconoscimenti economici debbano in qualche modo riguardare tutti gli operatori, anche non diretti dipendenti della Regione perché noi sappiamo che all’interno delle strutture sanitarie esistono dei servizi che sono esternalizzati e dati a società e a cooperative, che molto spesso si occupano di lavori più umili, come la pulizia del reparto. Anche questi operatori hanno rischiato e stanno rischiando al pari di tutti gli altri, quindi è bene che si trovino anche delle risorse per gratificarli. Mi sembra che ci sia stato un passaggio abbastanza chiaro ed esplicativo del Presidente Ceriscioli e mi auguro che si possano trovare delle risorse, vedremo quando costituiremo il tavolo. Presidente, la invito a fare subito ad avviare questo tavolo di confronto previsto nell’ordine del giorno che abbiamo approvato nell’ultimo Consiglio, di iniziativa della II Commissione, in modo da andare un po’ sul concreto.
L’altro aspetto deprecabile è quanto ha fatto l’Osservatorio nazionale, un errore madornale, ecco perché sono sempre stato contrario all’Itanpost, che non serve a nulla, bastano dei dirigenti oculati e capaci all’interno dei nostri servizi, sia a livello regionale che nazionale, che prendono i dati che vengono loro forniti per poi elaborare in modo semplice delle formule che possono tornare utile ai territori. Ritengo che quanto sia stato fatto sia estremamente dannoso, quanto di più dannoso si possa fare per il sistema Marche, soprattutto per il settore turistico, quindi, occorre un intervento forte. Noi siamo subissati dalle telefonate degli operatori economici, ma non solo, anche dei cittadini che pensano di dover stare chiusi in casa ancora per due mesi - c’è il rischio che ci sia una disgregazione sociale molto forte - e chiedono che venga corretta ufficialmente quella dichiarazione che ieri sera imperversava su tutti i telegiornali, sul televideo. Non è possibile perché il sistema Marche in questo momento sta ai limiti del contagio, l’ha ricordato il Consigliere Giorgini e da qualche giorno il piceno non ne ha neanche uno, lo stesso nei territori maceratese e anconetano, con una forte riduzione anche a Pesaro.
Sulle responsabilità vedremo successivamente quello che è successo, ma in questa fase l’Osservatorio deve correggere la dichiarazione, immediatamente, altrimenti oltre al danno avremo la beffa. Quella comunicazione non è vera, non esiste e deve essere corretta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Buongiorno a tutti. Mi scuso per il disguido, non è colpa mia, ho sentito tutto il dibattito, come ho seguito l’introduzione del Presidente. Siamo ben contenti, non avevamo dubbi, dell’approvazione dell’iniziativa di alcuni gruppi politici e di quella relativa all’incentivo per il personale medico, anche se a dir la verità ne avevamo già parlato nei Consigli precedenti, molto prima di quanto non abbia fatto la Regione Emilia Romagna, ma la questione non è chi arriva prima, serve per far capire che non ci sono solo pacche sulle spalle, buoni propositi e ringraziamenti, ma un ente … Noi siamo il datore di lavoro di questi medici ed operatori che hanno lavorato in prima fila, questo va bene, mi auguro che i criteri, ma non ho dubbi, siano i più equi possibili e tengano ben presente chi è stato giornalmente a contatto con il rischio, che lo ha portato anche a stare lontano dalla propria famiglia per motivi di sicurezza.
Spero che il tavolo insieme ai sindacati faccia un buon lavoro, distinguiamo chi era nelle corsie a contatto con il virus e chi era in smart working, perché per accontentare tutti ci vorrebbero risorse molto più corpose.
L’altro aspetto che vorrei sottolineare è quello della perseguibilità, quello è un argomento di cui io ed altri gruppi politici in Consiglio regionale ci siamo occupati diverse volte dall’inizio della legislatura. La perseguibilità era già un problema prima dell’evento del coronavirus, perché molti di noi avevano stigmatizzato quegli uffici legali - non me ne voglia chi ci lavora e magari mi sta ascoltando in questo momento - che si pubblicizzano specializzati, soprattutto da qualche anno, sulle procedure contro le Asur, contro le personalità giuridiche e fisiche, per il riconoscimento dei danni procurati dalle professioni mediche.
Già prima avevano il problema, molti dicono che questo l’avevamo anche analizzato con la nostra università, la carenza dei medici, soprattutto su determinate specialistiche, deriva in parte dal numero chiuso, ma non tanto da quello, quanto dal fatto che in determinate specialistiche, quelle legate all’emergenza, urgenza, alla chirurgia, ci sono sempre meno studenti. Non so se lì troveremo un problema giuridico derivante da qualche conflitto con la legislazione nazionale, questo non lo so, ma è un provvedimento che dovrà fare il Governo, il Parlamento, sembra che siano intenzionati e noi lo sposiamo in tutto e per tutto.
Condivido le mozioni che sono state presentate, quella del Consigliere Busilacchi e quella del Consigliere Talè, che è una mozione di Italia Viva, solamente per praticità firmiamo tutte le mozioni singolarmente perché è complicato firmare questi atti soprattutto quando interessano due o tre Consiglieri. Quindi come Italia Viva esprimo parere favorevole. Sono anche del parere di mettere in votazione le mozioni, che sono il frutto del lavoro fatto dai gruppi politici presenti in Consiglio, anche un lavoro politico non indifferente, di condivisione. portato avanti nelle Commissioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Utilizzo la replica per una brevissima dichiarazione di voto anche rispetto agli emendamenti, non prima però, molto sinteticamente, di avere richiamato un paio di cose che avevo già detto.
In realtà è contenuto nella mozione il dato relativo ai 10 milioni di euro di impegno sulla medicina difensiva, purtroppo è una piaga del nostro sistema, siamo il popolo dei ricorsi, in tutta Italia su ogni vicenda c’è un ricorso e questo purtroppo crea un problema di sistema, in particolare nella sanità, che in questo momento va scongiurato, ovviamente, compatibilmente con le giuste prerogative di ogni cittadino di esercitare i propri diritti.
Colgo l’occasione per ribadire anche una cosa che non è emersa in questo dibattito, in realtà il Presidente Ceriscioli l’ha richiamata, credo che sia utile che a livello nazionale emerga il fatto che, oltre all’aspetto della tutela legale ed al riconoscimento economico, il personale del 118 non è dipendente del sistema sanitario nazionale, ma è convenzionato, da questo punto di vista deve essere omologato, è una battaglia importante e ci è stata fatta presente proprio nelle Marche.
C’è poi un'altra questione molto delicata che segnalo, il personale che sta arrivando dal bando speciale che il Ministero della Salute ha messo a disposizione, i nuovi infermieri e medici che stanno arrivando, guadagneranno, cari colleghi, più degli infermieri che già ci sono, si rischia di creare una disparità, per cui il personale del bando, che magari verrà formato dagli infermieri che già si sono fatti un mese in trincea, prenderà più di quest’ultimi, quindi, senza aggiungere un ulteriore emendamento, visto che diamo un mandato all’esecutivo, chiederei alla Giunta di farsi portavoce anche di questa istanza.
Venendo agli emendamenti, come giustamente ha notato l’Assessore Cesetti, la mozione parla del personale sanitario, stop, non entra nella distinzione personale medico e amministrativo, è chiaro che quando parliamo di personale sanitario ci riferiamo soprattutto ai medici, quindi l’emendamento non è necessario, detto ciò, per onestà intellettuale, lo richiamava prima il Consigliere Micucci, credo che oggi chi gestisce un ospedale, che va lì tutte le mattine e ogni giorno assume delle decisioni, sia una persona in prima linea, anche se non mette il camice va comunque in mezzo ai malati, si trova a prendere delle decisioni con lo stress e le difficoltà, quindi stiamo un po’ attenti, per cui dico che questo emendamento non mi trova d’accordo.
Per quanto riguarda il Consigliere Celani ha detto, come spesso avviene, delle cose di buon senso e condivisibili, la parola che vorrebbe aggiungere mi trova d’accordo, anche se non so se adesso, in questa modalità, aggiungere una parola in più … Ad essere minata non è solo la sostenibilità finanziaria, ma anche la credibilità del Sistema sanitario nazionale e aggiungere una parola mi trova d’accordo, ma in questo momento di difficoltà, far circolare le mozioni e gli emendamenti … Se insiste lo facciamo, sennò lo prendiamo per buona.
Per il dispositivo mi sono riferito alla formulazione che era circolata dal Collegio Italiano di chirurgia, che era stata anche ripresa da alcuni Senatori e Deputati, che avevano fatto un emendamento ma, ha ragione la Consigliera Leonardi, è stato ritirato, non perché non ci fossero le basi giuridiche, Consiglieri, è stato ritirato perché ci sono state, credo, delle pressioni di carattere politico, quindi a maggior ragione dovremmo mantenere la nostra mozione, votarla e dare un mandato alla Giunta più ampio possibile. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Prima ho illustrato la mozione e non ho espresso ulteriori considerazioni, nemmeno sulla mozione presentata dal Consigliere Busilacchi, che come Lega condividiamo appieno perché in un momento difficile e drammatico non si creino altri problemi, molto pesanti, a chi magari per 3/4 mesi è stato in prima linea e ha rischiato anche la pelle.
Sensibilizzare il Governo affinché emetta un provvedimento che tuteli in questa situazione difficile il personale sanitario credo che sia estremamente indispensabile e necessario. Grazie Consigliere Busilacchi, noi, come ho già detto, la voteremo.
Penso che le altre due mozioni debbano entrambe rimanere in piedi. Ho sentito il Consigliere Urbinati, parlerò della nostra, ma tutte e due danno un segno di riconoscimento e il Consiglio dovrebbe votarle all’unanimità. Esprimendo un’emozione positiva da parte del Consiglio mandiamo un messaggio a questa categoria, a questi lavoratori verso i quali tutta la politica ha espresso delle considerazioni favorevoli. Se nei fatti questi atti sono superati, come dice il Presidente Ceriscioli, e speriamo che sia così, io sono il fratello di San Tommaso e finché non vedo non credo, poi dirò le perplessità che esistono, perciò penso che una valutazione positiva del Consiglio sia estremamente importante.
La mozione che brevemente ho cercato di sottolineare nuovamente, per quanto ci riguarda, fa parte di un filone molto chiaro anche perché recepisce quello che ha riferito il Presidente, che ha detto che è andato oltre.
Presidente, freni, deve recuperare altre risorse per garantire analogo riconoscimento economico anche agli operatori della sanità privata e delle RSA, la mozione della Lega contiene questa indicazione, perciò freni, prendiamo atto del fatto che ha detto che metterà delle risorse, ma ancora non le ha messe e al film che abbiamo visto insieme noi abbiamo dato una valutazione diversa.
Non sono un fan del Presidente della Regione Emilia Romagna, questo è ovvio, però quando c’è da dire la verità bisogna dirla, noi dobbiamo stanziare con urgenza un riconoscimento economico, i 20.300.000 sono uno stanziamento della Regione o sono soldi che sono pervenuti dalla sede centrale, come ho già detto, dal Cura Italia? Se sono del Cura Italia non sono stati stanziati dalla Regione, il Cura Italia mette dei soldi perché c’è un maggior costo del personale per la gestione di questo mostro. Certo, come cita il sindacato, adoro questo sindacato di cui ho fatto parte per oltre 35 anni, il tempo di vestizione, ad esempio, all’ospedale di Torrette per gli infermieri e il personale medico prima era di 12 minuti (tempo accessorio), adesso è di 2 ore all’entrata e 2 ore all’uscita, bisogna pagare 4 ore di straordinario, che è giusto e sacrosanto. Nella cifra che è stata citata i 6 milioni non c’entrano nulla, i 2 milioni non c’entrano nulla, gli 870 mila non c’entrano nulla, poi ci sono gli 11 milioni, c’è un riconoscimento economico quantificato? A me non risulta, il sindacato dice che creerà delle griglie e dei parametri, la mozione ha un’impostazione politica diversa, però il Partito Democratico dice che sono stati fatti dei provvedimenti, quindi, tanto vale votarla, ma se non verranno fatti, a prescindere da quella del Consigliere Busilacchi che metto da parte temporaneamente, le mozioni vanno votate.
Nell’introduzione ho sentito il Presidente dire che abbiamo fatto una cosa diversa, che siamo più bravi, mentre il Presidente dell’Emilia-Romagna ha fatto un provvedimento di 320 milioni di cui 63 milioni vanno per un riconoscimento una tantum, questo è il senso della richiesta della mozione, un provvedimento della Giunta che non prenda soltanto i soldi dalla sede centrale, dal Cura Italia, ma mette delle risorse per questa iniziativa, senza pensare che si dovranno restituire.
Oggi bisogna dare una risposta, Presidente, questo è il senso dell’intervento e della mozione e se lei con i 20.300.000 euro, dovuti al passaggio dal Governo centrale alla Regione Marche, darà un riconoscimento di circa 1.000 euro per un premio eccezionale, oltre le spettanze contrattuali di ogni lavoratore, allora le dirò bravo, bisogna fare questo, ma purtroppo in questo volantino non lo vedo scritto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Talé.

Federico TALE’. Grazie Presidente. Ribadisco quello che fra l’altro ha detto molto bene il Consigliere Urbinati, però ci tengo a specificare che votare questa mozione non significa essere contro la Giunta, ci mancherebbe altro, però penso che sia un segnale forte che l’Assemblea deve dare ed è giusto che lo dia. E’ vero, noi abbiamo consegnato questa mozione il 6 aprile ed il Presidente ha velocemente stanziato questi soldi, 20 milioni di euro, che una parte, 11 milioni per la precisione, sono destinati allo scopo. E’ comunque un risultato in itinere, sia nei soggetti che nei tempi e nei modi, quindi, penso che sia una cosa sacrosanta votare la mozione. Stiamo vivendo un momento storico, straordinario, che l’Assemblea si esprima su un provvedimento di tale portata penso che sia una cosa molto importante. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Credo che la mozione che è stata presentata dal Consigliere Talè, come è stato chiarito dallo stesso Presidente, potrebbe essere superata, come quella del Consigliere Zaffiri, in quanto la cifra, al di là di dove arrivano i fondi, dà una risposta forte, attesa dal comparto socio-sanitario, che comprende tutto il sistema, visto che i dipendenti sanitari in questi lunghi mesi hanno dato prova di grande professionalità e di grande sofferenza, non soltanto personale, ma anche familiare, quindi, credo che debbano avere dalla Regione il giusto riconoscimento.
Il riconoscimento economico dovrà poi essere seguito, come già anticipato dalla Consigliera Pergolesi, sul cui intervento ho riflettuto, da un riconoscimento istituzionale perché nel tempo, sia gli operatori, che i loro familiari, i loro figli, dovranno avere la percezione del grande lavoro che è stato fatto per dare una risposta forte a questo maledetto virus.
Faccio la dichiarazione di voto sulla mozione presentata dal Consigliere Busilacchi, che condivido totalmente e credo che non possa non essere fatta.
Mi rivolgo ai rappresentanti del Movimento 5 Stelle perché una differenziazione nell’impegno c’è in merito alla depenalizzazione. Atti amministrativi sono e saranno assunti in un momento di così grande e grave emergenzialità sanitaria, naturalmente qualche contenuto sarà stato elaborato in maniera affrettata, ma l’importante è che ci sia dietro, come sono convinto, la buona fede, la voglia di fare il meglio per le persone, con un virus che ha sorpreso tutti, che ha anche accelerato iniziative rispetto alle solite lungaggini burocratiche a cui siamo abituati.
Questa mozione chiede di attenzionare e di penalizzare qualora ci siano state delle incertezze dal punto di vista sanitario, ma non dobbiamo creare grandi differenziazioni, salvo che ci siano delle riconosciute e gravi mancanze.
Aggiungo solo questo e mi riallaccio alla riflessione fatta dal Presidente Ceriscioli, quando ha ricordato la notizia che ieri è uscita su tutti i media, che riportava che le Marche erano penultime dopo la Lombardia, con un trend di contagi che andava ad esaurirsi al 30 giugno. Questa informazione ha creato gravi criticità, pensate che mi hanno chiamato degli operatori turistici dicendo che in poche ore sono state effettuate tantissime disdette. Credo che il comportamento dell’Osservatorio sia da biasimare, soprattutto se c’è stata incapacità, perché parliamo di statistiche, si potrebbe pensare anche ad una denuncia in modo che qualcuno stia più attento quando fa uscire determinati comunicati, fatti solo per apparire. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Interverrò su tutte e tre le mozioni con delle puntualizzazioni. Noi voteremo a favore delle tre mozioni anche se incomplete e spero che la difficoltà sul nostro emendamento non sia dovuto al fatto che i Consiglieri della maggioranza non sono in grado di votare e di firmare documenti on line. Ringrazio la Segreteria del Consiglio per aver fatto questo enorme sforzo, far girare questo documento tra tutti i Consiglieri e i proponenti.
Per quanto riguarda il personale amministrativo, il Consiglieri Giorgini ha ricordato che nel settore sanitario rientrano anche coloro che sono ai vertici e il nostro intento, visto che lo stesso Consigliere Busilacchi ricordava che non è specificato, era distinguere le figure, a noi sarebbe piaciuto puntualizzare la cosa, anche perché, ripeto, sono arrivate diverse segnalazioni da parte del personale sanitario, da chi sta direttamente sul campo e si sporca le mani, che hanno evidenziato alcune criticità, per questo stiamo predisponendo delle interrogazioni per verificare quanti sono gli operatori sanitari che sono stati infettati ed in quale Azienda è successo maggiormente.
Detto questo, ricordo anche ai Consiglieri Talè e Zaffiri che purtroppo non condividiamo le mozioni, ma concordiamo sul metodo perché, ripeto, questo tipo di mozioni devono servire per dare un segnale forte, deve essere dato all’unanimità, quindi vanno coinvolti tutti i soggetti e tutte le figure per dare la sensazione di compattezza in una situazione emergenziale come quella di cui stiamo parlando oggi.
Il cittadino non vuol vedere i battibecchi e le contrapposizioni tra le forze politiche o i partiti, il marchigiano vuole vedere che la classe politica dà un segnale di unità, che va avanti come un compartimento unico, che non porta avanti la bandiera del proprio partito. Siamo qui a lavorare per i cittadini e non per il partito e questo ci tengo a ricordarlo.
Ritornando al punto di prima, i gestori delle strutture sanitarie e i direttori amministrativi in alcuni casi hanno dovuto operare in maniera frettolosa, di pancia, questo per rispondere al Consigliere Busilacchi, però è anche vero che sono pagati per svolgere il proprio lavoro ed hanno la responsabilità di tutelare la sicurezza di medici, infermieri e OSS, che lavorano nelle strutture, quindi, non si può mettere tutti sullo stesso piano perché alcune responsabilità sono maggiori per chi amministra e per chi gestisce, mentre altre sono le figure che lavorano magari infettandosi per la carenza di dispositivi individuali.
Vorrei che le prossime mozioni, le prossime azioni siano condivise e colgo l’occasione, come ho fatto prima, per invitare non solo il Presidente Ceriscioli, ma anche l’Assessore Cesetti in Commissione così possiamo anche disquisire sulla questione dei ruoli amministrativi nel settore sanitario. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Per quanto riguarda la mozione 625, ho poco da dire nel senso che sono tra i firmatari, quindi è chiara la nostra adesione. La modifica a cui ha accennato il Consigliere Celani è accoglibile e va ad aggiungere rispetto alle premesse.
Sulla proposta del Movimento 5 Stelle ho già detto, non è un problema tecnico, è una visione politica che personalmente non mi convince e mi sembra neanche agli altri proponenti.
Comprendo le diversità di responsabilità, questo è del tutto evidente, ma non significa che chi prende delle decisioni non abbia meno impatto, anzi per alcuni aspetti ne ha di maggiori rispetto agli altri.
Un'altra cosa che vorrei sottolineare è che ognuno ha ripreso nei propri interventi il tema dei presidi che scarseggiavano o erano assenti. Ci sono state delle difficoltà evidenti a livello nazionale, però mi sembra di poter dire che nei nostri ospedali pubblici la protezione sia sempre stata garantita ai lavoratori con tutte le difficoltà e le scarsità presenti, ma questo non significa che non ci siano stati dei problemi, degli errori commessi assolutamente in buona fede, soprattutto nel prima fase, ancora più emergenziale, quindi, credo, come ho già detto prima, che tutte le categorie mediche (dirigenziali, amministrative, infermieristiche) vadano tutelate.
Sulle altre due mozioni ho già detto e vedo che il mio invito e anche quello degli altri non è stato recepito, vorrei dire che la loro presentazione è stata utile, però in Commissione sanità era emersa la volontà di trovare un punto di condivisione e di preparare un documento concordato, poi immagino che non ci sia stato il tempo di lavorarci, non penso la volontà, perché la Commissione si è riunita giovedì e la delibera della Giunta è arrivata il giorno dopo, le due cose non sono state incidenti l’una per l’altra, ma c’era la volontà di fare un percorso condiviso. Così come sono credo che rispetto al percorso della Giunta abbiano anche delle lacune. Su quella del Consigliere Talè, riprendo il discorso della Consigliera Pergolesi, che è stato fatto in Commissione, la volontà di condividere un tema che era emerso in maniera unanime, a maggior ragione da parte del delegato della sanità, ma questa è una postilla, però il dispositivo non ricopre alcune figure che invece sono previste dalla Giunta regionale, quindi non so se approvare la mozione così com’è sia una diminutio rispetto all’atto regionale.
Per quanto riguarda la mozione del Consigliere Zaffiri, che addirittura è ancora più tecnica, personalmente qualche dubbio lo mantengo sulle disposizioni relative alle aziende private e alle RSA, non perché non vadano riconosciute a quei lavoratori che sono al pari degli altri, ma perché ci sono delle convenzioni in atto che riconoscono anche degli aspetti normativi e di corrispettivo. Non penso che queste aziende e società private lavorino in perdita rispetto alla gestione della sanità privata, ma con buoni utili a seconda della capacità gestionale, per cui non sono contrario a priori, ma credo che la questione vada approfondita, perché immagino che nei margini della loro redditualità ci sia la possibilità di un riconoscimento al personale dipendente, che non necessariamente deve essere a carico della sanità pubblica, che verso quel mondo contribuisce attraverso dei corrispettivi. Questo aspetto l’approfondirei.
Recuperando il dibattito che c’è stato nell’ultimo Consiglio, non volendo, visto che ci sono state diverse critiche, votare contro delle mozioni che sono nello spirito condivisibili, l’abbiamo già detto in tempi non sospetti, ma pongono dei problemi tecnici e pratici rispetto a quello che ha già deliberato la Giunta, proporrei, se c’è la volontà, di fare una risoluzione condivisa e, visto che oggi siamo in ambascia tecnica e richiederebbe del tempo lavorarci, con l‘accordo dei proponenti, di iscriverla al primo punto del prossimo Consiglio.
Una risoluzione condivisa da tutti, a maggior ragione dal Presidente della Regione al quale chiederei la prima firma proprio per l’atto che ha preso la Giunta da questo punto di vista. Penso che questo possa essere una via di uscita, se il Consiglio deve dare un sostegno condiviso credo che vada fatto, non c’è stato a priori perché ognuno è andato in ordine sparso ed ha presentato le mozioni. Se il Consiglio unanimemente deve dare questo indirizzo, credo che una risoluzione vada condivisa anche su alcuni aspetti che oggi non lo sono stati, mentre se deve essere solamente una medaglia allora non siamo d’accordo. Se lo spirito è quello che avete sottolineato nei vostri interventi penso che si possa prendere una pausa, se riusciamo anche in questo frangente oppure come primo punto del prossimo ordine del giorno, per una risoluzione sottoscritta dai Capigruppo, da tutti, lo ripeto perché secondo me è molto importante, in primis dal Presidente Ceriscioli e da questo punto di vista non ci sono obiezioni, quindi, mi auguro che la proposta sia condivisa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazioni di voto, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Ribadisco la necessità di questo piccolo emendamento che ritengo sia di grande sostanza. Ringrazio in base a quanto ha detto il Consigliere Micucci ed anche il primo firmatario, il Consigliere Busilacchi, e tutti gli altri colleghi favorevoli a questa modifica che aggiunge qualcosa in più in merito alla grande professionalità e credibilità dei nostri operatori, che il sistema sanitario ha e che queste azioni sciagurate tendono in qualche modo a sminuire.
A noi preoccupa non soltanto l’aspetto della sostenibilità finanziaria, ma queste azioni mettono a repentaglio la credibilità di un sistema che negli anni abbiamo costruito, che da sempre e soprattutto, purtroppo, in questa situazione di grave crisi ha dimostrato di essere un’eccellenza a livello mondiale, non soltanto a livello europeo.
Il sistema sanitario al di là delle proprie pecche ed errori, che ci sono stati e ci saranno negli anni, perché è umano, ha un’organizzazione, un approccio, una vicinanza alla persona da prendere a modello, con tutte le osservazioni che possiamo fare sulla rivisitazione del sistema sanitario regionale, che dopo questa epidemia sicuramente dovremmo fare. E’ soltanto per ringraziare e dichiarare, insieme alla Consigliere Marcozzi, di essere favorevoli alla mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Carloni.

MIRCO CARLONI. Grazie Presidente. Annuncio il mio voto favorevole e vorrei dire rapidamente, sentendo il Consigliere Pieroni dichiarare il proprio voto, che dopo 60 giorni dall’inizio di questa situazione il fatto che oggi siamo ancora qui ad approvare delle mozioni dimostra un po’ tutta la gestione di questa crisi, che fin dall’inizio è stata gestita in modo abbastanza ambiguo, a rilento e ancora oggi non c’è una risposta concreta che non sia qualche impegno del tutto velleitario se non politico. Credo che questo sia assolutamente insufficiente dopo tutti questi giorni trascorsi dall’inizio della crisi, è giusto tutelare i medici, ma bisogna anche dire la verità, non sono stati messi nelle condizioni di essere protetti come dovevano.
La sanità pubblica, che è stata smantellata negli anni scorsi, con questa grande pandemia ha mostrato tutta la sua grande insufficienza, specialmente quella sul territorio, dove abbiamo visto i medici di medicina generale avere tanta difficoltà e tanta confusione nel gestire la sorveglianza domiciliare.
Ci sono tante responsabilità, una delle più importanti è, secondo me, oltre a quella del Governo italiano che ha pensato bene per settimane di ingaggiare una battaglia con le Regioni, anziché dare disposizioni per tutelare il sistema sanitario, la notizia sulle riaperture a fine giugno, chi ieri dava queste informazioni fa parte di quell’Istituto, credo anche che fosse in diretta televisiva, ed è un consulente del Ministero della salute e membro del Board dell’Organizzazione mondiale della sanità e, come ha detto giustamente il Consigliere Pieroni, ha fatto un danno enorme perché ha dato informazioni sulle Marche che prevedevano la riapertura alla fine di giugno. Penso che nessuno abbia mai fatto un danno, in un periodo come questo, come questo signore e la sua organizzazione, e vorrei ricordare a beneficio di tutti che è la stessa persona che a fine febbraio dichiarava che non c’era nessun motivo per bloccare i voli da e per la Cina e che questo sarebbe stato un errore.
Concludo dicendo che in tutta questa vicenda sono emerse tante contraddizioni, tante incapacità, anche tante responsabilità e al di là di tutto credo che ai medici, oltre che ringraziarli, dobbiamo chiedere scusa per quello che la politica non ha saputo fare per loro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Talè.

Federico TALE’. Grazie Presidente. Sono stato in qualche modo accusato di non aver condiviso la mozione, io l’ho presentata il 6 di aprile come gruppo Italia Viva ed in Commissione ho detto di averla presentata e che ero disponibile a farne una unica. La Commissione presieduta dal PD non si è più convocata, quindi è approdata in Aula la mia mozione, se adesso il PD vota contro questa mozione perché non può fregiarsi di questa medaglia, saranno i cittadini a giudicare il comportamento del PD e del Capogruppo Micucci. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Io non ho accusato nessuno, fermo restando che avere la delega alla sanità, come per le altre, porta onori e oneri, quindi, Consigliere Talè, la responsabilità non è degli altri, quando si ha una delega si ha anche una maggiore responsabilità. La mia non è un’accusa, d’altra parte la Commissione era stata convocata giovedì scorso e ce n’è un'altra programmata per giovedì prossimo, è mancato il tempo materiale per condividerla, quindi non c’è nessuna dietrologia, è stato colto male il mio intervento, nel quale ho detto che le mozioni, sia quella del Consigliere Talè che del Consigliere Zaffiri, è un mio modo di vedere, poi ognuno la pensa come vuole, hanno delle lacune perché quando sono state fatte le motivazioni erano diverse.
Credo che oggi la Giunta abbia dato qualcosa in più rispetto alle proposte, quindi votare una cosa che di fatto è sorpassata, a mio modo di vedere, è una diminutio. Oggi tutti diciamo che vogliamo fare le cose condivise, c’è la mozione di Italia Viva, la mozione della Lega, ma c’è anche un atto della Giunta che non può non essere preso in considerazione, visto che l’esecutivo dovrebbe rappresentare la maggioranza e quindi anche Italia Viva. Non potendo sottacere, penso che anche l’atto della Giunta debba essere coinvolto in queste mozioni che avete predisposto, la logica secondo me, ma forse sbaglio, era quella di ritirare le mozioni, ma vedo che il mio suggerimento non è stato accolto, non è un problema, però si può fare una risoluzione condivisa, visto che tutti avete fatto l’appello alla condivisione del Consiglio. Non dobbiamo fermarci a quando avete presentato le mozioni, oggi votiamo un atto che avete presentato qualche settimana fa, ma nel frattempo c’è stato altro, c’è stata l’iniziativa della Giunta condivisa anche dai sindacati. Ritengo che non possiamo votare quello che è successo 10 giorni fa solo perché ormai ne abbiamo preso atto, ma c’è stato un fattore in più, è importante e non possiamo non vederlo. Se vogliamo essere tutti intellettualmente onesti, senza volerci appendere medagliette, credo che almeno su questo dovremmo concordare. Non ho chiesto di fare cose fantascientifiche, ma di fare una risoluzione che prenda atto della mozione presentata da Italia Viva, della mozione presentata dalla Lega e dell’atto che ha preso la Giunta, che considero più importante delle mozioni. Mi sembra una richiesta minimale e condivisibile, se poi si vuole andare per forza avanti perché si hanno degli interessi diversi, che io non riesco a comprendere in questa fase, andiamo avanti, ognuno voterà liberamente come meglio crede, anche se, visto che tutti abbiamo fatto delle valutazioni sia nello scorso Consiglio che in questo, penso sia una cosa inutile e aggiungo, proprio perché le mozioni non trattano alcuni aspetti che la Giunta ha trattato, forse anche dannosa rispetto a quello che vogliamo fare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Credo che la democrazia sia una cosa particolarmente importante e bella e questo vale per il gruppo della Lega ed anche per il Consigliere Talè. Abbiamo chiesto un ruolo del Consiglio, se questo non c’è, non c’è nessun problema, Consigliere Micucci, ognuno è libero di fare quello che vuole e poi saranno i lavoratori, la comunità, che giudicheranno se queste mozioni erano superate, se erano da cestinare o non erano da approvare.
Un po’ di volpe sotto l’ascella l’ho tenuta, perché ho fatto per 35 anni il sindacalista e credo ci sia la convinzione che rispetto a questo volantino, e lo rifaccio vedere, ci sia tutto, ma c’è un'altra fortemente scettica che crede che qui dentro non ci sia scritto quello che è contenuto nelle due mozioni, a prescindere dal fatto se ci sono delle discussioni o delle interpretazioni sbagliate, Consigliere Micucci. Non c’è nessun problema, sulla nostra mozione siamo matematicamente convinti, chiediamo il voto dell’Aula e prenderemo atto di quello che verrà, naturalmente se ci sarà un consenso unanime del Consiglio ne saremo felici, se non ci sarà pazienza, non spetta a noi a dare un giudizio, ma spetta ad altri.
Sapevate che oggi c’erano queste mozioni ed ora la risoluzione è fuori tempo massimo, la proposta è inaccettabile, io sono intervenuto perché è stata data la parola al Consigliere Micucci, ma direi di sottoporre al voto le mozioni.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Vorrei intervenire per ribadire quello che ho già detto prima, che secondo me le mozioni sono condivisibili e sono approvabili.
Vorrei fare un discorso diverso dagli ultimi interventi, non metterei in contrapposizione il Consiglio con la Giunta perché i ruoli sono diversi e credo che le mozioni rafforzino le operazioni che il Presidente ha fatto in maniera molto pregevole. Il Presidente ha fatto un intervento ed è entrato subito in quello che il Consiglio regionale aveva chiesto, quindi quando ci sarà il tavolo con i sindacati, in cui si decideranno alcune linee guida, penso che le mozioni possano rafforzare. Non votarle è un peccato perché il Consiglio regionale è fatto di sensibilità diverse e di partiti che quasi sempre si oppongono, quindi, quando c’è una certa linea di continuità e di condivisione … Poi se la IV Commissione non si sia riunita e non si è arrivati ad un documento, che sarebbe stato molto più semplice da gestire, non vedo nulla di male nel votare le due mozioni , soprattutto vorrei provare a fare un discorso diverso, ad esprimere un concetto che non è assolutamente di contrapposizione alla Giunta, ma è un rafforzativo all’operazione che il Presidente molto brillantemente e tempestivamente ha fatto e per questo a nome del gruppo Italia Viva lo ringrazio ancora.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Chiedo se è possibile e se siamo ancora in tempo utile per presentare una risoluzione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Ho chiesto la parola per sottolineare il mio disappunto. All’inizio del mio intervento su queste mozioni ho evidenziato che l’accordo tra la Regione e i sindacati in qualche modo aveva superato quello che le mozioni chiedevano. Non ho chiesto di ritirarle, però la richiesta del Consigliere Micucci di fare una risoluzione comune mi sembrava di buon senso ed accettabile se da parte dei proponenti c’era la buona fede e si voleva arrivare a qualcosa che sottolineasse il merito degli operatori sanitari. Un riconoscimento, un ringraziamento, un modo per mostrare la riconoscenza della Regione Marche nei loro confronti. Tutto questo, sinceramente, sentendo la discussione, mi sembra inquinato da una strategia politica, serve solo a mettere un cappello su una cosa già fatta, quindi sono un po’ deluso da questo atteggiamento e invito nuovamente i Consiglieri proponenti, di cui non voglio negare il merito e la bontà degli atti che hanno scritto, perché li condivido. Non voler addivenire ad una risoluzione comune solo per dire sono stato il più bravo ed ho chiesto questa cosa, mi sembra inopportuno, quindi, invito a trovare un accordo in una risoluzione comune, che auspico.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie, Presidente. Stiamo già predisponendo una risoluzione sulle mozioni nn. 627 e 630, quindi chiedo 5 minuti di sospensione per poter presentare il testo. Grazie.

PRESIDENTE. Su questo devono essere d’accordo i due presentatori, sennò è inutile lavorare, anche perché mi era sembrato di capire che il Consigliere Zaffiri non fosse d’accordo.
Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Non ci sono le condizioni, il tempo è passato, per la Lega non ci sono le condizioni per fare una risoluzione, noi non ritiriamo nulla e andiamo avanti, anzi le chiedo di andare al voto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Tale’.

Federico TALE’. Grazie Presidente. A questo punto andiamo avanti e votiamo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Grazie Presidente. E’ un’amara considerazione quando il mio amico Cesare diceva che le scelte dolorose bisogna condividerle con tutti i 31 Consiglieri, le scelte dolorose le fa la Giunta e sono cinque anni che fa sempre come le pare e adesso ci troviamo impreparati a fare delle cose insieme, quindi continui a fare come le pare per il poco che manca. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 625/1 a firma dei Consiglieri Celani, Busilacchi, Micucci, Urbinati, Marconi, Bisonni, Biancani, lo leggo: “Nella premessa, dopo le parole ‘il sistema sanitario si troverebbe a forte rischio’, sono inserite le seguenti ‘sul piano della credibilità professionale degli operatori e dell’intero sistema sanitario oltre che’”.
Emendamento n. 625/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 625, emendata, la pongo in votazione

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Mozione n. 627. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Prendo atto con rammarico perché non vedo altre motivazioni se non la necessità di un’evidenziazione politica e questo dispiace.
L’abbiamo detto in Commissione e l’abbiamo ribadito oggi, le opzioni erano diverse, c’era la volontà di portare avanti un lavoro condiviso in Commissione, ma mi sembra che la volontà dei proponenti sia mancata. Anche oggi è stata ribadita la stessa volontà, che poi è venuta a mancare e francamente è un atteggiamento che non riesco a comprendere, però chi ha più testa più ne adopera. Quindi, non volendo andare contro ad un principio importante che abbiamo sostenuto, avendo la Giunta dato il segnale e superato ampiamente le singole mozioni con una risposta molto più efficiente ed efficace rispetto ai singoli atti che sono stati presentati, non volendo dare un segnale negativo alla cittadinanza, su queste due mozioni ci asterremo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Anche il gruppo Uniti per le Marche ritiene che le mozioni siano interessanti ma, come abbiamo sentito tutti in questo Consiglio, sono superate dalla proposta della Giunta rispetto ai finanziamenti ed ai contributi da dare agli operatori sanitari, quindi anche noi ci asterremo. Grazie.

Mozione n. 627. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 630. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Riprendo il dibattito che c’è stato alla Conferenza dei Presidenti di gruppo nella quale si è deciso di valutare l’orario prima di trattare il secondo blocco delle mozioni, visto che, da quello che ho capito, se iniziamo la discussione dovremmo portarla a termine. Parliamo di una decina di mozioni relative a temi diversi a cui dobbiamo dare l’importanza ed il giusto risalto, considerato che siamo arrivati oltre le 17, credo che possa essere opportuno rinviare la discussione al prossimo Consiglio, quindi ne chiedo il rinvio, ma mi rimetto alla decisione dell’Aula.

PRESIDENTE. Rinvio del punto 4 relativo alle mozioni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Il punto 4 viene rinviato alla prossima seduta e saranno anche iscritte le mozioni, che sono pervenute in questi ultimi giorni, e le interrogazioni relative all’emergenza Coronavirus. Ci vediamo martedì 28 aprile.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 17,05