Resoconto della seduta n.163 del 26/05/2020
SEDUTA N. 163 DEL 26 MAGGIO 2020

La seduta inizia alle ore 10,50
(in modalità telematica con collegamento in videoconferenza)

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Dò per letto il processo verbale della seduta 162 del 9 maggio 2020 il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del regolamento interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite mediante invio con posta elettronica con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal regolamento interno.

Commemorazione

PRESIDENTE. Invito l’Aula ad osservare un minuto di silenzio per le persone che hanno perso la vita a causa del Coronavirus. Grazie.

(L’Assemblea legislativa regionale osserva un minuto di silenzio)

PRESIDENTE. Esprimo le condoglianze da parte di tutto il Consiglio regionale, all’Assessore Cesetti, a cui ieri purtroppo è deceduta la madre. Condoglianze da tutti noi, un saluto affettuoso da parte di tutto il Consiglio regionale. Oggi l’Assessore non sarà presente.

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Devo comunicare che d’ufficio sono state abbinate alla mozione n. 679 del Consigliere Celani e all’interrogazione n. 1012 del Consigliere Biancani, le mozioni n.686 del Consigliere Talè e n. 688 del Consigliere Micucci. Iniziamo con il primo punto all’ordine del giorno.

Proposta di legge n. 348 (testo base)
ad iniziativa del Consigliere Giacinti
"Modifica alla legge regionale 8 ottobre 2009, n. 22 "Interventi della Regione per il riavvio delle attività edilizie al fine di fronteggiare la crisi economica, difendere l'occupazione, migliorare la sicurezza degli edifici e promuovere tecniche di edilizia sostenibile”

Proposta di legge n. 355
ad iniziativa del Consigliere Giacinti
"Modifica alla legge regionale 8 ottobre 2009, n. 22 “Interventi della Regione per il riavvio delle attività edilizie al fine di fronteggiare la crisi economica, difendere l’occupazione, migliorare la sicurezza degli edifici e promuovere tecniche di edilizia sostenibile”, come modificata dalla legge regionale 29 gennaio 2020, n. 2”

Nuova titolazione: “Modifiche alla legge regionale 8 ottobre 2009, n. 22 “Interventi della Regione per il riavvio delle attività edilizie al fine di fronteggiare la crisi economica, difendere l’occupazione, migliorare la sicurezza degli edifici e promuovere tecniche di edilizia sostenibile”, come modificata dalla legge regionale 29 gennaio 2020, n. 2 e dalla legge regionale 2 agosto 2017, n. 25 “Disposizioni urgenti per la semplificazione e l'accelerazione degli interventi di ricostruzione conseguenti agli eventi sismici del 2016”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 348 e n. 355 entrambe ad iniziativa del Consigliere Giacinti.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Un saluto cordiale a tutti i colleghi. Questa proposta di legge, come ha detto il Presidente, trattasi di due proposte abbinate, per il fatto che sono pervenute all’esame in tempi diversi, prima una, poi i rilievi hanno fatto si che si sono sommate due variazioni aventi ad oggetto la stessa legge, ma in tempi diversi, in maniera tale che rispondendo, adesso vedremo nello specifico, a dei rilievi che erano stati mossi da Ministeri competenti ci siamo trovati ad unificare le due questioni.
Per entrare nello specifico, trattasi della cosiddetta doppia conformità, ovvero le disposizioni di cui all’articolo 36 del DPR n. 380, poiché dopo una prima modifica è successo che il Dipartimento per gli affari regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha rilevato che la novella legislativa della precedente modifica era preferibile scriverla in un modo diverso, per non ingenerare il dubbio che potesse rappresentare o far credere che la doppia conformità avesse anche un aspetto legato ad un profilo di sanatoria di un eventuale abuso.
Questa modifica ha portato a riscrivere la norma, così come nell’articolo 1 bis della legge, in maniera tale che questi dubbi siano fugati e che la doppia conformità, in linea con l’intento del legislatore, era e rimane quella di considerata la normativa contenuta nella legge, cosiddetta Piano casa, nell’ambito della disciplina urbanistica edilizia vigente, al momento della realizzazione dell’abuso. Detta prima conformità solamente se l’intervento edilizio da sanare risulti realizzato dopo l’entrata in vigore della legge del 2009. In altri termini, per specificare meglio, con l’approvazione di questa legge nelle Marche, per ottenere il permesso in sanatoria di cui all’articolo 36, l’accertamento di conformità, si potranno verificare due ipotesi: se l’intervento edilizio da sanare è stato eseguito prima dell’entrata in vigore della legge del Piano casa, esso dovrà risultare conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente al momento della sua realizzazione, sulla quale ovviamente non esplica gli effetti il Piano casa, in quanto è entrato in vigore successivamente. Inoltre il medesimo intervento dovrà essere conforme alla disciplina urbanistica edilizia vigente al tempo della domanda di sanatoria, nell’ambito della quale si può considerare anche il Piano casa in quanto la normativa era in vigore. Secondo caso: se l’intervento è stato eseguito dopo l’entrata in vigore della legge del Piano casa esso dovrà risultare conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente al momento della sua realizzazione e a tal fine potranno essere utilizzate anche le disposizioni del Piano casa, poiché era in vigore al momento in cui l’intervento è stato eseguito.
Questa ulteriore specificazione è per mettere al riparo, la modifica l’abbiamo condivisa con il Dipartimento per gli affari regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in maniera che non si possa ingenerare nessun dubbio in merito alla possibilità di considerare questa legge una specie di sanatoria, che il legislatore ha voluto sempre scongiurare.
Approfittiamo per introdurre in questa proposta di legge la questione relativa all’articolo 1 ter, una proroga generale della legge stessa, che fino ad oggi era valida fino al 31 dicembre 2020, in considerazione di emergenza Covid, come ultimo elemento dirompente pervenuto, in ogni caso vista anche l’emergenza di tipo economico, vista la ratio originaria della legge, che era quella di fronteggiare la crisi economica, difendere l’occupazione, migliorare la sicurezza degli edifici, si è voluto estendere di due anni, fino al 31 dicembre 2022, l’ambito applicativo della legge. Quindi il Piano casa con questa proposta lo estendiamo per ulteriori due anni.
In un altro articolo si prevede la possibilità per gli edifici rurali, parliamo di edifici danneggiati dagli eventi sismici, siti su aree di cui agli allegati 1, 2 e 2 bis del decreto legge n.189/2016, parliamo di aree ad elevata o molto alta pericolosità, qualora la loro ristrutturazione edilizia o ricostruzione sull’area di stime non sia tecnicamente possibile e ricadano in aree interessate da pericolosità elevata a molto elevata, come individuate dal PAI vigente o da altri strumenti di pianificazione, è consentita la loro delocalizzazione previo parere favorevole delle autorità o del Comune competente, proprio per il fatto che queste aree sarebbero caratterizzate da una certa instabilità, purché ci sia uno studio a corredo della pratica specialistico geologico asseverato, a firma di un geologo abilitato, iscritto all’ordine professionale, che dimostri la presenza di una fenomenologia, gravità attiva o crescente o di gravità sotterranea.
Entriamo un po’ nello specifico, però la sostanza è questa: laddove ci sono delle difficoltà a spostare e a ricostruire in queste aree l’originario fabbricato si può spostare, se sussistono le motivazioni, in un’area dello stesso Comune, previo iter che ho indicato.
Questi elementi intervenuti, con questa doppia lettura e modifica, vanno trasfusi un un’unica proposta di legge, che ha a che vedere con entrambe le questioni toccate.
Da ultimo viene spostata la data di riferimento, nella vecchia legge era consentito il mutamento della destinazione dell’uso degli edifici non residenziali ubicati nelle zone B e C a condizione che gli edifici aventi destinazione produttiva commerciale direzionale non fossero più utilizzati dall’1 gennaio 2007. Che riflessione è venuta fuori? E’ venuto fuori che a fronte di un’estensione protrattasi negli anni della validità della legge, che originariamente è entrata in vigore nel 2009, facendo riferimento a questa condizione, nel caso specifico di inutilizzo degli immobili dall’1 gennaio 2007, estendendola in avanti siamo arrivati al 2020 e ci è sembrato opportuno estendere in avanti la fotografia temporale, nella quale si potesse far conto della condizione di inutilizzo di certe tipologie di immobili, quindi abbiamo cambiato la data dall’1 gennaio 2007 all’1 gennaio 2018. Con l’approvazione di questa legge si potrà modificare la destinazione d’uso della tipologia di edifici non residenziali, ubicati nelle zone B e C, di cui al DM 1444, a condizione che non siano utilizzati, non più dall’1 gennaio 2007, che è un secolo fa ormai, passatemi l’espressione, dall’1 agosto 2018, essendo trascorsi più di due anni da questo inutilizzo, che è la motivazione principale per mutare la destinazione.
Ovviamente, lo sottolineo, restano operanti tutti i limiti dettati dal comma 4 dell’articolo 2, ovvero che per realizzare tali interventi bisogna fare i conti con gli altri elementi richiesti dalla legge, ovvero che gli immobili necessitino di essere rinnovati e adeguati sotto il profilo della qualità architettonica, della sicurezza antisismica e della compatibilità della nuova destinazione d’uso con la destinazione di zona prevista dagli strumenti urbanistici. E’ sottinteso, solo per dire che occorre andare incontro a questa modificazione, un po’ dei tempi, insita nel fatto che il dettato di questa legge si è esteso per proroghe fino ad oggi dalla sua originaria applicazione.
Presidente ho concluso e ringrazio.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Credo che la proposta di legge n. 348, che ha illustrato il Consigliere Giacinti, chieda di diminuire sempre di più la burocrazia per il recupero edilizio, per cercare di immettere linfa in termini propositivi e positivi nel nostro territorio, per poter ricostruire con più facilità, dopo la catastrofe che ci ha colpito nel 2016, senza incappare in provvedimenti illegali perché purtroppo alcune leggi sono rimaste vigenti anche dopo il sisma. Penso che questo sia un ulteriore segnale, piccolo, ma importante, per poter dare un segno tangibile della vicinanza dell’istituzione, dell’ente Regione, a questa esigenza.
E’ un aspetto estremamente rilevante che va a recuperare una possibilità in un momento che è ulteriormente peggiorato rispetto al 2016, perché dopo la catastrofe del terremoto ora ne abbiamo un’altra che attanaglia anche la nostra comunità, il Coronavirus.
Per quanto ci riguarda abbiamo condiviso questa impostazione, la modifica di questa legge va nel senso del territorio, dà risposte più positive, anche se dovremmo ancora lavorare per rispondere a quello che ci stanno chiedendo le nostre comunità locali: avere maggiore possibilità di intervenire.
Credo che sia un passaggio estremamente importante, che non può essere disconosciuto da nessuno, in modo particolare da quest’Aula, che va a cambiare determinate cose, come ha detto il Consigliere Giacinti. Portare fino al 2018 l’eventuale riconversione di determinati edifici, che sono stati costruiti nelle zone B e C, è un altro aspetto importante, che non solo va a recuperare una situazione ferma da diversi anni, ma va a recuperare una situazione nel territorio, un’omogeneità del sistema edilizio rispetto alle leggi vigenti.
Una riqualificazione del territorio credo che sia un altro passaggio estremamente rilevante. Come ho detto all’inizio questa legge va a migliorare, non come si vorrebbe, ma migliora una realtà che era rimasta un po’ ferma e che doveva essere senz’altro essere recuperata.
Come relatore di minoranza esprimo una considerazione positiva, è un altro piccolo strumento che la comunità marchigiana può avere a disposizione per cercare di recuperare determinate situazioni, che oggi si potranno fare se il capitale, se l’impresa vorrà realizzarle, mercato permettendo. Credo che si possa ancora fare qualche ulteriore intervento in questo settore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Vorrei anch’io sottolineare, come Presidente della Commissione, il mio parere favorevole a questo atto, un provvedimento importante in un momento altrettanto importante, una situazione di crisi anche del mercato immobiliare, delle imprese, delle famiglie.
Con questa proposta di legge andiamo a prorogare il Piano casa, che sarebbe scaduto a dicembre 2020, per altri due anni, quindi portiamo la scadenza a dicembre 2022. Una risposta completa per le famiglie, per le imprese e per i liberi professionisti. Mi sento di dire che questo è un atto rilevante che come Commissione abbiamo voluto portare.
Dall’altra parte, come ha detto anche il Consigliere Giacinti, la riqualificazione all’interno dei centri abitati, in particolar modo nelle zone A, B, C, darà la possibilità di cambiare destinazione a quegli immobili non residenziali inutilizzati da prima, rispetto all’1 gennaio 2018. Questa data era ferma al 2007, quindi, anche questa scelta va nella direzione di una riqualificazione, soprattutto degli edifici abbandonati all’interno dei centri abitati.
Chiudo dicendo che l’altro aspetto importante è che poniamo la parola fine rispetto alla norma della doppia conformità, sulla quale il Governo ci aveva interloquito. Abbiamo individuato una dicitura che abbiamo inserito all’interno del testo di legge, che abbiamo già condiviso con gli uffici del Ministero, senza modificare la ratio che ci aveva portato a fare quella proposta di legge.
Con questo provvedimento andiamo a dare tranquillità ai tecnici e alle famiglie che vogliono in qualche modo applicare la doppia conformità in maniera serena rispetto a quelle che sono le norme statali. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Buongiorno a tutti. Alcune considerazioni su questa norma, su questa legge, che anch’io ritengo un passo avanti per bilanciare o per lo meno di tentare di consolidare quel piccolo rilancio previsto prima del terremoto, che poi è stato bruscamente arrestato nel settore edilizio.
Alcuni articoli hanno una valenza particolare e significativa, altri non fanno altro che riconsolidare qualcosa che già sapevamo, che era noto con le vecchie normative.
Il vulnus resta ancora la doppia conformità, l’articolo 1 bis, che modifica l’articolo 4 della legge regionale n. 22 del 2009, che sarebbe in pratica il Piano casa, che come sempre va a cozzare con la norma nazionale, il D.P.R. 380 del 2001, in modo particolare con l’articolo 36 che impone la doppia conformità.
Noi abbiamo cercato di fare qualche passettino in avanti, però il Governo pare che non abbia voluto sentire nulla da questo punto di vista. Ritengo che il D.P.R. n. 380 vada continuamente aggiornata, l’ultimo aggiornamento è stato fatto a maggio, o giugno, mi sembra, dell’anno scorso, del 2019, ma l’articolo 36 non è stato modificato, per cui per tutti quei piccoli abusi che sono stati fatti prima dell’entrata in vigore del Piano casa resta ancora valido. Bisogna dimostrare che la piccola difformità era conforme allo strumento urbanistico all’epoca dell’abuso, anche nel momento in cui si chiede la sanatoria perché molto spesso questo va a bloccare situazioni che sono abbastanza leggere, non grandi abusi.
Spero che questo tema della doppia conformità, su cui il dibattito è ancora aperto, possa essere definitivamente superato con la modifica dell’articolo 36 del D.P.R. 380, come dicevo, andando ad individuare i casi delle difformità più o meno forti.
Detto questo, aver spostato la data dall’1 gennaio 2007 all’1 gennaio 2018 per quanto riguarda gli immobili che non sono stati utilizzati e che possono essere riconvertiti in residenziali, la dice lunga sulla crisi che il nostro territorio sta vivendo. Immaginate, noi consentiremo adesso, ed io ritengo giustamente, di cambiare destinazione a tutti quegli immobili che non sono residenziali, ma destinati ad attività produttive che sono all’interno delle zone B e C, non utilizzati almeno dall’1 gennaio 2018. La precedente norma prevedeva che gli stessi non dovessero risultare utilizzati prima dell’1 gennaio 2007. E’ passato oltre un decennio, non è cambiato nulla, quegli immobili non sono stati riattivati dal punto di vista produttivo, segno di una crisi molto forte che il territorio sta ancora vivendo, però è doveroso farlo.
La cosa più significativa che contiene questa legge è l’articolo 1 quater, che modifica l’articolo 4 della legge regionale n. 25 del 2017, che nella parte finale fa riferimento ai fabbricati rurali, quelli in zona agricola, magari sottoposti ad un regime di piccolo vincolo da parte del Ppar, e stabiliva che gli edifici potevano essere demoliti e ricostruiti e consentiva la delocalizzazione se l’area su cui insistevano aveva un indice di pericolosità elevata o molto elevata, come individuata dai piani per assetto idrogeologico, oppure da altre pianificazioni approvate da autorità competenti, quindi si consentiva la delocalizzazione.
Cosa cambia in questo caso? La parte finale del comma 1 dell’articolo 1 quater prevede che le disposizioni si applicano anche alle aree individuate al comma 2 dell’articolo 22 dell’ordinanza del Commissario straordinario del 7 aprile 2017 n.19, come modificate nell’ordinanza del 24 gennaio 2020 n. 85, in attuazione del decreto legge n. 180 del 2016, che è il testo base, la legge sul sisma.
Qual è la sintesi? In pratica l’ordinanza n. 85 stabiliva che qualora l’edificio danneggiato dal sisma non si potesse ricostruire in quella zona, perché esistevano indici di pericolosità molto elevati, il titolare poteva chiedere all’Ufficio speciale della ricostruzione la delocalizzazione, che però era sub iudice da parte dei Comuni competenti in quanto le delocalizzazioni dovevano anche rispettare le norme urbanistiche vigenti in quei comuni. Questa norma va in qualche modo a sbloccare questa situazione perché dice che l’edificio potrà essere delocalizzato in altre aree di proprietà dello stesso proprietario purché corredate da uno studio specialistico geologico asseverato, a firma di un geologo abilitato iscritto all’ordine professionale, che dimostri la presenza di una fenomenologia gravitativa attiva o crescente o di cavità sotterrale, cioè assenza di cavità sotterrale, in pratica di una zona stabile. Questo è il discorso.
Si liberano una serie di situazioni che erano bloccate, nonostante il Commissario di Governo con l’ordinanza n. 85 aveva cercato di sbloccare. Non occorre in questi casi aspettare i piani di ricostruzione, basta fare una ricostruzione singola, chiedendo l’autorizzazione all’Ufficio della ricostruzione che passa questa pratica al comune competente, che incrocia le norme urbanistiche di settore con questa modifica della legge che noi abbiamo fatto oggi, quindi si può procedere anche più velocemente a ricostruire il fabbricato gravemente danneggiato. Un passettino piccolissimo, direi, verso la ricostruzione, ma che noi dobbiamo fare per dare un sostegno a queste aree, per cui do un giudizio tutto sommato positivo, anche se sono dei semplici aggiustamenti.
Mi auguro che prima o poi venga rivisto il D.P.R. 380 del 2001, in modo particolare l’articolo 36 che blocca questa doppia conformità, senza tener conto di quelli che sono gli abusi. Si potrebbe fare una classifica delle medie di uniformità, che eccedono e che hanno una certa percentuale in termini di volumi, di istanza e di altezza e farli rientrare come una semplice conformità, che è quella relativa al momento in cui si chiede la sanatoria. Il mio voto è favorevole alla modifica di questa legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Vorrei fare una premessa su questa legge che abbiamo discusso in Commissione in modo sostanziale.
In linea di massima non siamo stati d’accordo su tutte le modifiche di questa proposta di legge - ma abbiamo tenuto conto del Covid 19 che si è abbattuto anche sul nostro Paese, e del terremoto, un’altra piaga - in particolare non abbiamo condiviso, poi spiegherò perché, l’articolo 1 ter, cioè il prolungamento del Piano casa.
E’ stato già detto tutto, io dirò alcune cose sia sulla proposta di legge n. 355 che sulla n. 348, e su ciò che è stato emendato in Commissione.
La proposta di legge n. 355 riguarda una modifica alla legge regionale 22/2009 ed è dovuta al fatto che durante la fase dell’esame governativo, il Ministero degli affari regionali, che è competente in materia, ha chiesto alla Regione Marche di mettere mano alla norma per superare delle criticità normative, perché c’era qualcosa che non andava bene. Quindi è stato necessario definire meglio la norma per quello che riguarda le tempistiche da prendere in esame negli interventi in sanatoria, a seconda che gli interventi in oggetto siano stati seguiti prima o dopo del 2009, ovvero dall’entrata in vigore della normativa cosiddetta Piano casa. Questo perché gli interventi in esame dovranno comunque soddisfare il requisito di quella famosa doppia conformità urbanistica ed edilizia, sia al momento della realizzazione dell’opera che al momento della richiesta di sanatoria. Se l’intervento è stato realizzato prima della legge cosiddetta Piano casa non si terrà conto ai fini del rilascio della prima conformità e delle sue applicazioni perché non era ancora entrata in vigore, diversamente se realizzati dopo.
Cosa è stato fatto sulla proposta di legge n. 348? Attualmente questa norma disciplina gli interventi di demolizione e ricostruzione con eventuale ampliamento di edifici non residenziali nelle zone B che, ricordo, sono quelle di completamento, totalmente o parzialmente edificate, e nelle zone C, cosiddette zone di espansione destinate a nuovi complessi insediativi, a condizione che nel caso di edifici aventi destinazione produttiva, commerciale o direzionale, gli stessi non risultino utilizzati prima dell’1 gennaio 2007. Chiaro che tale limite temporale, consente la realizzazione di interventi di demolizione e ricostruzione, con incremento volumetrico e mutamento della destinazione d’uso esclusivamente su immobili non utilizzati da almeno 13 anni, escludendo quelli che sono inutilizzati da meno anni e per questo viene proposto di considerare anche gli immobili che risultino inutilizzati almeno dall’1 gennaio 2018. Questo è in sintesi è quello che prevedevano le leggi, poi ci sono stati degli emendamenti in Commissione, è stata aggiunta la possibilità di delocalizzazione degli interventi di ristrutturazione edilizia o ricostruzione nelle zone a rischio idrogeologico. Cosa è successo in quelle zone? Nelle zone del cratere con la microzonazione sismica arrivata fino al terzo livello …, tutti abbiamo una raccolta organica della situazione sismica del territorio, ma anche delle situazioni a cura geologica per quanto riguarda il problema dell’assetto idrogeologico (frane ed alluvioni) e per questo che ogni livello di approfondimento, che c’è stato nella microzonazione sismica, aggiunge nuove caratteristiche al territorio per cui abbiamo visto quali sono le problematiche per la ricostruzione delle nuove abitazioni. Al fine di mettere in sicurezza gli stessi, zone non interessate da pericolosità elevata, con il parere favorevole del comune territorialmente competente.
Io voterò contro l’articolo 1 ter che prevede il prolungamento di due anni del Piano casa. Noi non siamo d’accordo ed io ho chiesto in Commissione di rivedere questa norma che è pasticciata, confusionaria, non chiara ed ha falle incredibili, per cui la proroga mi è sembrata inadeguata, con molti punti oscuri da cambiare.
Ricordo che tra le 20 Regioni quasi nessuna l’ha prorogata perché c’è un problema di rivisitazione della norma che presenta problematiche che elencherò, ad esempio non è condivisibile l’eccesso di premialità prevista all’interno del consolidato urbanistico laddove la capacità residua che può esprimere il lotto …, si concede di aumentare addirittura del 40%, oppure le volumetrie esistenti solo teoricamente. Per noi non è condivisibile ad esempio l’eccessiva macchinosità della legge e delle circolari interpretative, che nella confusione generale consentono ai Comuni di edificare addirittura all’interno di zone verdi, trasformando in villini multipli l’esistente edificio rurale, che mai è stato deruralizzato, non è condivisibile che venga totalmente trascurata la natura pianificatoria dei piani. La pianificazione comunale (piano regolatore) viene totalmente scavalcata, non è condivisibile che in assenza di controlli si edifichi all’interno delle aree demaniali e fluviali, senza che nessuno se ne accorga, anche con il contributo della provincia.
In linea generale, tolto il nostro diniego a questo articolo, dobbiamo prendere atto che l’emergenza Covid 19 e la crisi economica finanziaria necessitano di far ripartire settori come quello edilizio, quindi ci è parso sensato considerare la possibilità di poter ristrutturare anche cambiando edifici inutilizzati, non solo dal 2007, come la norma prevede attualmente.
Noi crediamo che sia l’inizio di una nuova fase, per la messa in sicurezza di un territorio martoriato da frane e alluvioni, anche delocalizzando immobili oggetto di intervento di ristrutturazione edilizia, che sono attualmente ubicati in zone a rischio geologico elevato.
Per queste premesse il nostro voto sarà favorevole a questa legge, rimane il dubbio su questa proroga frettolosa che la maggioranza ha voluto fare sul Piano casa perché noi ritenevamo e riteniamo che sia giusto da mantenere, ma deve essere centrato, rivisto e rivisitato, soprattutto che non faccia di tutta un’erba un fascio e che dia la possibilità di fare altre cubature addirittura nei centri storici, nelle aree demaniali e nelle zone verdi.
Il nostro voto per i motivi che ho detto, il Covid 19 e questa deregulation generale, è positivo e noi voteremo favorevolmente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Grazie Presidente. Io mi accontentavo di intervenire per dichiarazione di voto.
Tanta eccitazione, tante idee fisse sulle speculazioni io non c’è l’ho perché qui ancora nessuno vuol capire cosa è successo. In questi ultimi cinque anni nella regione ci è cascato sopra il mondo e qualcuno fa ancora le teorie …, che vuoi quando le teste sono modeste si fanno tante teorie.
Qui l’obiettivo è sopravvivere e non sappiamo se fra sei mesi, otto mesi, un anno l’Italia riuscirà a sopravvivere, quindi dovremmo porre in essere tutti gli strumenti per aiutare il popolo, tutta l’eccitazione in questo contesto va azzerata.
Le persone con il buon senso trovano delle soluzioni per mandare avanti i nostri cittadini, che quando li incontri non hanno il sorriso negli occhi. Parlando di aree di sedime, spostamenti, traslazioni, a parte questa legge, il problema più importante è per l’area terremotata, ci sono mille difficoltà nello spostamento nell’area di sedime per tutte le abitazioni che stanno in quei borghi costruiti lungo le strade statali, e ad oggi, nonostante i miei solleciti indirizzati a Roma, che ho fatto a destra e a sinistra, non ho visto atti concreti. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 1 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 1 ter. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 1 quater. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea Legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Solo per dichiarare il voto favorevole di Fratelli D’Italia.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 348 (testo base). Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di atto amministrativo n. 77
ad iniziativa della Giunta regionale
“Approvazione del Programma triennale dei lavori pubblici di competenza della Regione relativi al triennio 2020-2022 ed elenco annuale per l’anno 2020”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 77 ad iniziativa della Giunta Regionale.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Questo atto è molto importante e riguarda l’approvazione del programma triennale dei lavori pubblici per il triennio 2020/2022 e dell’elenco annuale delle opere del 2020, opere che la Regione Marche ha intenzione di far partire nel corso di questo anno.
La legge statale prevede l’obbligo della Regione di approvare un Piano triennale e un programma annuale, per cui sono state inserite tutte quelle opere di cui si è valutata l’esigenza e di cui i territori, in molti casi, hanno manifestato il bisogno.
In questo atto vengono indicate le cose che occorre fare in maniera prioritaria, vengono definite le risorse economiche, le modalità di finanziamento e i tempi.
L’elenco annuale include le opere che la Regione Marche intende fare nel corso di quest’anno.
All’interno del programma triennale noi troviamo le opere che hanno un importo al di sopra dei 100.000 euro mentre quelle inferiori a tale importo non devono essere riportate. Prevede diverse schede: la scheda A individua le risorse necessarie, la scheda B l’elenco delle opere e delle incompiute, e devo dire che per quanto riguarda questo Piano non ci sono, la scheda C l’elenco degli immobili disponibili, la scheda D l’elenco dei lavori in programma con le indicazioni essenziali, individuare i riferimenti proseguendo i lavori, la scheda E l’elenco annuale, la scheda F l’elenco dei lavori presenti all’interno del precedente elenco annuale, dello scorso anno, che ancora non sono stati completati.
E’ un Piano che complessivamente mette risorse per oltre 94 milioni, quasi 95 milioni di euro per tre anni, per l’annualità 2020-2021 e 2022. Nel primo anno sono previsti investimenti per oltre 32 milioni, per il secondo anno, il 2021, quasi 36 milioni, per il terzo anno, il 2022, oltre 26 milioni. Quindi si tratta di un’opera molto importante.
Ricordo solo che la Regione Marche, come tutte le altre, ha modificato un po’ quelle che sono le sue funzioni, i suoi obbiettivi, diventando da ente di programmazione e di indirizzi, ente che in qualche modo realizza le opere.
La gran parte degli interventi sono legati alla manutenzione dei fiumi, di eventuali frane, di edifici pubblici, in gran parte di proprietà della Regione.
Molto importante è il capitolo che riguarda le varie ciclovie. La Regione ha finanziato con i fondi per lo sviluppo e la coesione il progetto delle ciclovie lungo tutte le Marche, sia nella costa che nelle valli.
Voglio anche ricordare, e poi termino, che all’interno di questo Piano non sono previste tutte quelle opere che come Regione Marche abbiamo finanziato, le cui risorse le abbiamo destinate ad altri enti perché dentro questo Piano ci sono solamente le opere che seguiamo direttamente, nel senso che facciamo i progetti, le gare, gestiamo i lavori.
Tutto il resto non è all’interno, opere che la Regione Marche ha finanziato, per decine e decine di milioni di euro, che sono portate avanti dai vari enti ai quali sono state assegnate le risorse. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Su questo atto amministrativo c’è poco da dire perché questo programma triennale dei lavori pubblici di competenza della Regione, che riguarda il triennio 2020/2022, è un atto dovuto, un elenco annuale che deve essere fatto. Infatti la normativa nazionale prevede tale l’obbligo: la programmazione triennale ed annuale dei lavori pubblici, specificandone le priorità, le risorse economiche e chiaramente i tempi delle realizzazioni. Questo perché il codice dei contratti dispone che la realizzazione dei lavori di importo superiore a 100.000 euro si svolga sulla base di un programma triennale di lavori pubblici e dei suoi aggiornamenti annuali, che devono avvenire, come ho detto prima, annualmente.
In particolare l’elenco annuale include quelle opere che l’amministrazione regionale intende realizzare nel corso dell’anno di riferimento, che viene di volta in volta aggiornato a seconda delle esigenze, anche sulla base della programmazione triennale approvata l’anno precedente.
Premetto che lo schema del programma triennale è stabilito dal decreto ministeriale n.14 del 2018, che viene adottato dalla Giunta e poi pubblicato, in pratica questo decreto prevede che ci sia il quadro delle risorse necessarie alla realizzazione dei lavori previsti dal programma, con il relativo finanziamento, il censimento e l’elenco delle opere pubbliche incompiute e l’elenco dei lavori del programma con l’indicazione degli elementi essenziali per la loro individuazione, i lavori che compongono l’elenco annuale con l’indicazione degli elementi essenziali per la loro individuazione, l’elenco dei lavori presenti in un precedente elenco annuale. Noi sappiamo che dalla data di pubblicazione, trascorsi il termine dei 30 giorni, non sono pervenute osservazioni in quanto probabilmente non ce n’erano.
In base a quello che ho detto, voteremo favorevolmente questo atto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Credo che questo atto sia l’occasione per una serie di osservazioni interessanti dal punto di vista politico perché come Consiglio regionale, caro Consigliere Biancani, rischiamo di essere solo dei passacarte, ed è vero quello che dice e cioè che è un atto che fa riferimento alla legge ed è un atto dovuto.
Le considerazioni politiche da fare sono tante. La prima, per esempio, non guardo le spese, guardo le entrate, su 94 milioni il nostro stanziamento di bilancio è di 3,7 milioni di euro, circa il 5%, 51 milioni di euro sono risorse derivanti da trasferimenti vincolati per legge, credo prevalentemente per il terremoto. Ho visto già due voci: RSA di San Ginesio 6 milioni e Ospedale di Comunità di Tolentino, mi sembra, 18 milioni, fanno la differenza, oppure rientrano nell’altra tipologia? Non lo so, non ho approfondito, questo non è imporrante, altra tipologia 40 milioni di euro.
Cari colleghi, ci troviamo di fronte ad una situazione di finanza derivata, non solo per quanto riguarda le entrate, ma anche per quanto concerne gli investimenti. Altro che non fare più, è semplicemente l’atto di programmazione! Ripeto, siamo dei passacarte, perché la linea di priorità l’avrà scelta la Giunta, l’atto lo propone lei, sicuramente ha le versioni tecniche che vengono dai vari territori, immagino che avrà voluto vedere se c’era più o meno una presenza equilibrata fra le varie provincie. Credo che sia stato fatto un lavoro di sintesi che tiene conto delle priorità delle varie provincie, ma se andiamo a vedere le priorità altro che 94 milioni di euro, soprattutto per quanto riguarda il settore ambientale.
Io qui denuncio un gravissimo ritardo e una nostra complessiva, come classe dirigente, mancanza di sensibilità. Per esempio non riusciamo più a finanziare il programma di rimboschimento del nostro Appennino, sul quale l’Assessore Casini a suo tempo ci aveva detto qualcosa, o l’Assessore Sciapichetti. Abbiamo cominciato a destinare qualche milioncino che ha disincagliato una situazione di sostanziale immobilismo, quindi qualcosa abbiamo iniziato a fare.
Utilissimo quello che viene fatto intorno al risanamento idrogeologico, ma mi permetto di ricordare, ormai sono passati sei anni, caro Consigliere Giancarli, la legge che abbiamo fatto alla fine del 2014 e che ci ha consentito finalmente di mettere mano agli alvei dei fiumi. Se queste opere pubbliche si fanno è perché quella volta è stata fatta quella legge, con mille resistenze da parte degli ambientalisti e dei Verdi. Ricordo che Sindaco negli anni 90 non era possibile rimuovere un legnetto dai fiumi, questo è, poi abbiamo avuto le inondazioni e i morti e ci siamo convinti. Tanto in Italia ci dobbiamo convincere sempre dopo che la gente muore ammazzata, sul Chienti, sul Misa, o su qualche altra valle o fiume delle Marche. Detto questo, che non vuole essere polemica, ribadisco che questa nostra dipendenza dovrebbe essere in qualche modo ribaltata. Io non so quali possono essere le linee di intervento su questo atteggiamento generalizzato dallo Stato centrale, che purtroppo non ha visto differenziazioni di alcun tipo, non c’è stato un Governo che ha messo in conto un atteggiamento di maggiore sensibilità federalista o autonomista nei confronti delle Regioni. Gli ultimi 5 anni hanno portato al Governo tutte le forze politiche, fatta eccezione di Forza Italia, al quale gruppo attualmente molti ci partecipano, l’unico gruppo che è stato sempre in minoranza, tutti gli altri hanno governato, ma l’atteggiamento centralista purtroppo si è rafforzato indipendentemente dalle storie politiche, etiche, culturali delle forze che l’hanno composto, perché fa comodo fare così. L’ultimo sfregio l’abbiamo, mi permetto di commentarlo con tutti i colleghi, dalla indicazione vomitevole che ha fatto il Comitato tecnico scientifico in sede nazionale per quanto riguarda le elezioni, Presidente Mastrovincenzo e Presidente Ceriscioli, una cosa vomitevole, mette in conto il fatto elettorale, dicendo che vuole garantire il massimo della democrazia, il massimo della partecipazione democratica, semplicemente elencando le misure preventive per la giornata del voto. In Italia non c’è più la democrazia, si vota solo, non c’è l’atteggiamento precedente, ormai abbiamo una mentalità che dice questo. E’ una cosa che fa pena, non c’è una consultazione elettorale, non ci sono momenti di partecipazione, non c’è la raccolta di firme, non c’è la raccolta delle candidature, momenti di pubblico dibattito, non c’è niente, c’è solo il voto, la gente può stare a casa, viene imbevuta da tutte le stupidaggini che ci propinano i mezzi di comunicazione di massa, peggio ancora i social, in cui girano un’enormità di notizie false. Questo atteggiamento centralista, questo sfregio delle autonomie, ripeto, non mi stancherò di denunciarlo per quel mese e mezzo, due mesi che sono rimasti al Consiglio regionale, tanto più se si voterà a settembre, però dico che questo Piano non fa altro che sottolineare ancora una volta questo atteggiamento.
Nella sostanza, ripeto, il provvedimento mi è sembrato molto equilibrato, ha tenuto effettivamente conto delle cose che dobbiamo fare, mi preoccupa un po’ per quello che abbiamo già vissuto … L’Assessore Sciapichetti l’ha seguita con grande attenzione e con grande passione, perché era sotto casa sua, tra le altre cose mi ricordo quanti anni ci abbiamo messo a fare, ed è stato il primo in assoluto, l’intervento sul Potenza in un tratto drammatico, tra Potenza Picena e Recanati, dove l’inondazione aveva occupato chilometri quadrati di territorio. Su quell’area è stato uno dei primissimi interventi e dall’approvazione della legge all’esecuzione dell’intervento, che non so se è stato fatto, se è stato completato, non lo so, penso che non sia stato completato, sono passati sei anni. Quindi non mi fido tanto del fatto che la Regione abbia questa competenza in forma diretta, anche questo è un nuovo accentramento, un’altra stupidaggine che abbiamo fatto rispetto alle Provincie che erano agilissime in questo tipo di applicazione, perché avevano da fare solo quello, mentre la Regione è occupata in mille cose e sta diventando sempre più un ibrido, una sorta di mostro a più teste, in cui c’è una grande testa che è la sanità, poi c’è l’agricoltura, le opere pubbliche, di tutto un po’, però alcune cose, proprio perché manchiamo di una tradizione amministrativa seria, rischiamo di farle male. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Sarò breve, mi preme solamente sottolineare due aspetti ed entrambi motivano il fatto che è importante votare favorevolmente questo atto.
Il primo è che il provvedimento che fa la Giunta è di recente applicazione, nel senso che negli anni passati non si faceva perché altre istituzioni erano delegate a farlo. Non farlo, non approvarlo, significherebbe bloccare una serie di opere che invece sono necessarie. E’ dovere della Regione fare questa pianificazione e utilizzare queste somme che altrimenti rimarrebbero bloccate.
La seconda considerazione è che i 45 milioni che andiamo a mettere sul territorio in questi tre anni saranno un piccolo volano per l’economia marchigiana che deve ripartire, che si aggiungono ai 95 milioni che stiamo mettendo sul piatto, ai 6 milioni che abbiamo già stanziato per gli aiuti all’emergenza Covid 19, ai 2 milioni che abbiamo stanziato per la premialità del personale medico e soprattutto ai 201 milioni che andremo nella prossima seduta a stanziare per il sostegno all’economia marchigiana. Quindi, piano piano, stiamo mettendo dei tasselli che tra di loro non solo si sommano, ma fanno sinergia, insieme a quello che potrà essere l’aiuto dello Stato e dell’Europa che spero arrivi in tempi veloci, altrimenti la sua efficacia diventerebbe di minore importanza, sempre rilevante, però meno efficace.
Tutti questi tasselli che stiamo mettendo insieme credo che siano un buon percorso, una buona strada da percorrere per rilanciare l’economia dopo le gravi catastrofi che abbiamo avuto, tre terremoti e l’emergenza Covid 19, che è stata la quarta.
Per far ripartire l’economia credo che anche questo tassello di 45 milioni previsto dal Piano triennale delle opere pubbliche sia importante e per questo i Verdi non si sottraggono dal votare favorevolmente questo provvedimento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Ho sentito dai colleghi dire che questo è un Piano importante, un Piano delle opere pubbliche, che io ritengo tale, perché è una parte integrante del bilancio, della programmazione della Regione. Gli interventi non sono soltanto quelli che vengono fatti attraverso l’impegno di spesa corrente, attraverso il sostegno al sociale e altro, ma anche attraverso gli investimenti, che mettono in moto un tipo di economia ed i suoi risultati vanno a riversarsi sulle comunità dove questi interventi vengono fatti.
Il Programma delle opere pubbliche credo che dia l’esatta visione della politica che un ente vuole fare in un arco temporale e amministrativo. Detto questo, è chiaro che un programma ben fatto qualifica in qualche modo l’azione amministrativa e politica dell’ente che lo fa, allora cominciamo a vedere quello che va e quello che non va, secondo me.
E’ vero, in questo Piano ci sono 94 milioni, però se vado a vedere la tipologia delle risorse vedo che lo stanziamento in bilancio è di 3,7 milioni, tutto il resto sono fondi aventi destinazione vincolata per legge, quindi sono dei trasferimenti che arrivano e dei finanziamenti acquisibili attraverso il decreto legge 310, zero, risorse derivanti dal trasferimento di immobili, zero, abbiamo poi altre tipologie che non sono espressamente indicate per 39 milioni, però il dato essenziale, effettivo, è che lo stanziamento di bilancio da parte della Regione nel triennio è soltanto di 3,7 milioni di euro, questo è il dato politico. Se ci credo devo destinare risorse del mio bilancio agli investimenti, senza aspettare che vengano dai trasferimenti, senza aspettare che arrivino delle entrate aventi destinazione vincolata.
Credo che da questo punto di vista questi 94 milioni denuncino una falsa attenzione dell’amministrazione regionale agli investimenti per le opere pubbliche, per quanto riguarda la destinazione perché il numero potrebbe essere roboante, ma non è così.
Un altro aspetto che voglio mettere in evidenza è cosa manca nel programma delle opere pubbliche. Manca, per noi Consiglieri, la possibilità di capire qual è lo stato della progettazione. E’ inutile indicare tutte queste cifre se poi non so qual è lo stato della progettazione, se per ogni intervento esiste uno studio di effettuabilità, esiste un progetto definitivo, esiste un progetto esecutivo, altrimenti credo che il programma il prossimo anno ce lo ritroveremo tale e quale. Tutte quelle annualità che sono state previste, tutti quei lavori che sono stati previsti nella prima annualità, se non esistono delle progettualità esecutive ce li ritroveremo naturalmente qui. Non c’è un volano per l’economia che tenga e che riparta, assolutamente nulla, questo non produrrà assolutamente nulla, se non c’è una progettazione esecutiva di tutto. In questo programma, come fanno tutti gli altri enti, dai Comuni alle allora Provincie, c’è lo stato della progettazione, altrimenti come si fa a votare un Piano di questo tipo? C’è poi un rendiconto di quello che è stato fatto negli anni precedenti, non ci sono opere incompiute, ma qualcuno ci dovrà dire se le opere incompiute non ci sono perché non sono state mai realizzate oppure perché sono state terminate l’anno scorso, due anni fa, tre anni fa e questo non è stato indicato.
L’altro aspetto dal punto di vista della programmazione, credo che questa Regione prima di interessarsi delle ciclovie - che sono fondamentali, sono importantissime senza dubbio, servono per migliorare la qualità della vita dei nostri territori e ridurre l’inquinamento, la bici è un elemento fondamentale, tant’è vero che ci sono adesso anche gli incentivi nel decreto rilancio, ma anche lì è tutto da dire, perché nel decreto rilancio mi sembra che i cittadini siano stati divisi in due categorie, prima e seconda, perché non tutti potranno accedere a questi contributi, ma questa è una polemica a parte - debba mettere in sicurezza tutti i nostri fiumi dai dissesti idrologici e soprattutto - dato che adesso la Regione Marche è anche competente per talune strade che sono state trasferite dall’Anas, quindi abbiamo le strade regionali - avrei preferito che tanti di quei soldini fossero spesi per la sistemazione delle strade prima di impegnare milioni di euro, sacrosanti devo dire, per le ciclovie. Con una tempistica diversa avrei messo in sicurezza il nostro territorio, quindi per quanto riguarda questo aspetto c’è un certo deficit nella programmazione, seppure sono state indicate opere molto significative per quanto riguarda il Piceno. Noto con un certo piacere che c’è un’opera qualificante, quella si, di ciclovia, che completa un tratto della ciclovia adriatica, l’attraversamento del fiume Tronto che collega le Marche all’Abruzzo, parte dalla Romagna ed arriva fino alla Puglia. Questo è un atto fondamentale che aspetta da tanti anni e noto con piacere che è stato messo, ma di interventi sulle strade non ne vedo. Vedo tanti interventi di sistemazione idraulica, per i dissesti idrogeologici, opere di consolidamento, opere per la prevenzione di questi rischi, ma vedo molto carente la viabilità. Tuttavia, lo ripeto, ci sono degli investimenti e uno non può essere contro, questo è chiaro, il senso di responsabilità mi dice che un Piano di opere pubbliche, al di là di dove arrivano le risorse, va tenuto in considerazione, va in qualche modo sostenuto, però la grande critica che faccio è quella di dire si in modo completo perché non conosco lo stato di attuazione, la progettazione di tutti questi interventi. Ripeto, il rischio è che il prossimo anno vedremo le stesse opere ripetute, nel 2021 nel 2022 e nel 2023. Vorrei capire e che qualcuno mi dica qual è lo stato di progettazione di tutte queste opere. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Non mi schiero tra chi sostiene che questo è un grandissimo Piano, una cosa importantissima per la Regione Marche perché ci sono 94 milioni. L’ho letto, l’avrò letto in modo abbastanza superficiale, ma non mi pare, assolutamente no. Mi sembra invece che sia un Piano che risponde a delle logiche territoriali, che sono anche consiliari. Questa è la nostra storia, queste sono le nostre Marche. Mi aspettavo una progettualità ed una programmazione che andasse ad intervenire sulle infrastrutture che hanno bisogno.
Ho ascoltato chi mi ha preceduto, le strade sono in fortissimo dissesto nella regione Marche, inutile far finta di niente, inutile tapparsi le orecchie o gli occhi, ed abbiamo il problema dei fiumi. Io vivo in una provincia dove c’è stata una situazione drammatica, che ancora è lì, serve una programmazione molto seria per un livello molto alto di intervento. Se i 94 milioni non verranno messi a pioggia, come naturalmente si evince dal documento, probabilmente sarebbero serviti, perlomeno si poteva fare la scelta di un territorio in cui intervenire in un modo preciso per risolvere i problemi. Avrebbe significato mettere in sicurezza un’intera provincia, per esempio, questo non c’è in questo atto. Io registro quanto poc’anzi ho detto e allora finanziamenti a pioggia saranno utilizzati come tutti sanno, senza nascondere la testa sotto la sabbia, in un determinato modo. Questo è il piano, secondo me andrebbe giustamente corretto, non è stata fatta questa scelta e per quanto mi riguarda, è ovvio, non esprimo una considerazione positiva, ma fortemente negativa e la mia valutazione è quella di non approvare questo provvedimento. Fra l’altro in questo contesto credo che abbiano prevalso altri territori e altre logiche, come si evince dal documento e dalle proposte che sono state scritte e leggendolo con attenzione si evince tutta la sua contrarietà alla programmazione di un progetto di sviluppo perché risponde ad altre logiche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli

Enzo GIACARLI. Grazie Presidente. Condivido pienamene l’impostazione del ragionamento del Consigliere Marconi, poi, magari, quando torneremo in Aula, Consigliere, potremo confrontarci su altri aspetti, sul cattolicesimo popolare, o su Gramsci, ma devo dire che oggi concordo pienamente nel merito, come il più delle volte. Non so se dopo interverranno gli Assessori Casini e Sciapichetti, però questo Piano è un aspetto dell’azione operativa della Regione Marche perché ci sono altri protocolli, altri strumenti, altri momenti, che stabiliscono e destinano tantissime risorse. Penso all’edilizia ospedaliera, alla viabilità, all’accordo con lo Stato per quello che riguarda le ferrovie, per quello che riguarda la società autostrade, penso all’accordo con l’ambiente. Questo è un aspetto e credo di poter dire che le opere sono cantierabili, altrimenti non avrebbe senso fare un Piano, a parte il fatto che ci sono stati alcuni spostamenti di somme che non condividevamo nemmeno però da un lato c’era la possibilità di intervenire immediatamente e dall’altro no.
Un Piano deve avere uno sguardo lungo, deve avere coraggio e deve esserci chiarezza. Quando l’abbiamo trattato non abbiamo discusso soltanto delle opere che sono contenute in questo strumento, ma abbiamo parlato della ricostruzione post sismica, vogliamo dire, diciamolo una volta, un Onorevole sta costruendo un rapporto molto positivo in questa Regione con le istituzioni, con le imprese, con le comunità. Credo che anche noi dovremmo avere la capacità e la responsabilità istituzionale di dire come stanno effettivamente le cose e ne abbiamo parlato nel Piano.
Vogliamo dire che le opere della Quadrilatero devono essere ultimate, adesso con l’emergenza Covid 19 si sono spostati un po’ i termini, ma i cantieri sono ripartiti e a luglio sembra che alcuni svincoli, alcuni tratti di strada, saranno riaperti e forse entro quell’anno quell’opera sarà definitivamente ultimata.
C’è il problema dell’autostrada in questa nostra regione, quante volte ne abbiamo parlato, il Piceno è escluso dalla terza corsia e ci sono anche altre opere che stanno andando avanti, che sono finanziate, che l’Anas deve appaltare, come il raddoppio della strada statale 16 ed il tratto Falconara Marittima-Taglio di Torrette e più in generale l’uscita dal Porto di Ancona.
Con il Consigliere Zaffiri ne abbiamo parlato tantissime volte, il raddoppio della Orte-Falconara è una delle priorità e su questo lo Stato, il Ministero delle infrastrutture, deve assumere degli impegni precisi e da parte nostra abbiamo detto di costruire relazioni positive, non oggi, ma ieri, oggi, domani, con l’Umbria perché da soli potremo non farcela.
C’è un altro problema che è stato aperto, se volete esploso con l’emergenza Covid 19, la digitalizzazione di ogni settore della società marchigiana, era un esigenza prima, lo è ancor di più oggi. L’emergenza sanitaria ha dato una spinta forte, un’accelerazione al lavoro agile, quindi ci vuole una connessione veloce. Noi abbiamo approvato, e l’abbiamo ricordato più volte, il 2 agosto 2016, il Piano della banda ultra-larga, alcuni cantieri sono partiti, qualche Comune è ultimato, altri stanno andando avanti, ma pure qui serve una forte accelerazione.
Il Consigliere Zaffiri ha fatto riferimento ad altri territori, io voglio ricordare che in questo Piano ci sono 10 milioni per le sale operatorie, per l’Ospedale di Fabriano, come pure altri interventi sui fiumi, sono state inseriti in Commissione anche su spinta del Consigliere Micucci due interventi sui fiumi Chienti e Potenza e altri in diversi fiumi su c’è necessità di intervenire, sono previste e ci sono risorse su altri aspetti. Comunque quella è una necessità. Ha fatto bene il Consigliere Marconi ha ricordare la prima legge del 2012, quella del 2013 e l’atto amministrativo del 2014. La manutenzione dei fiumi è sicuramente una priorità, l’ha detto anche il Consigliere Zaffiri poc’anzi.
Su alcuni temi, che non hanno un rapporto diretto con il Piano dei lavori pubblici, io, insieme ai Consiglieri Maggi e Busilacchi, ci potrebbe stare benissimo il Consigliere Volpini, ma lui è pienamente preso dalla sanità, a volte ci siamo occupati di istituti storici, del Palazzo del Mutilato in Ancona, ed ho notato proprio ieri, perché con loro da tempo stiamo ponendo l’attenzione su questi temi, che nella scheda F, sull’elenco degli interventi presenti nell’elenco annuale del precedente programma triennale e non riproposti, non avviati, sono stati sottratti 300 mila euro dalla manutenzione straordinaria della copertura dell’ex Palazzo del Mutilato e la ragione è che c’è stata una permuta con l’Asur. Su questo sono molto cauto nel giudizio, perché ho visto l’Asur molto prudente nel corso degli anni e non penso soltanto al fatto che non sono state utilizzate le risorse che la Regione Marche le aveva concesso per l’Interporto, ma penso anche ad alcuni interventi che si sono realizzati dopo lungo tempo, all’Ospedale di Senigallia, penso alla Cittadella della Salute nella città di Jesi, quindi vorrei capire a che punto è la permuta con l’Asur e se ha compiuto qualche atto perché sul Palazzo del Mutilato c’era stato un impegno preciso del Consiglio regionale, dell’Assessore Cesetti, quindi, vorrei capire a che punto è questa permuta se l’Asur ha compiuto davvero qualche atto. Su questo, ripeto, con alcuni colleghi della sinistra faremo anche un intervento specifico, però su questo aspetto, quando ieri ho visto questa cosa, mi si è riaccesa di nuovo la lampadina dei tempi lunghi che a volte l’ASUR Marche ha avuto.
Al di là di questo credo che il Piano dei lavori pubblici, come ha detto giustamente il relatore di maggioranza e Presidente della Commissione Biancani, sia coraggioso, ma questo è un terreno impegnativo che dobbiamo alimentarlo continuamente con coraggio e con azioni incisive nei confronti di altre istituzioni e soprattutto dello Stato centrale. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Grazie Presidente. Mi ricollego a una cosa giusta che ha detto il Consigliere Giancarli, che è sempre molto saggio, quando ha fatto la lista delle cose ed in maniera eccessivamente poetica ha parlato delle opere di completamento della Quadrilatero.
Caro Consigliere Giancarli, in Regione c’è qualche nostro Consigliere che non è tanto per la quale, non ci sta con la testa, rema contro ad un finanziamento di 98 milioni. Io ci ho messo 9 anni per portarlo a casa, non è il problema di chi completa le opere della Quadrilatero, il problema è che qui purtroppo c’è qualche scemo che rema contro a 98 milioni, caro Consigliere Giancarli, e con una persona del genere mi dice che cavolo si devi fare? Me lo spiega nel regno del nulla? Il regno del nulla, è capace di fare qualcosa, è capace di ribellarsi a queste nullità? Si o no? Grazie.

PRESIDENTE. Per cortesia Consigliere Zura Puntaroni moderi il linguaggio.
Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Faccio una dichiarazione di voto in difformità a quanto ha dichiarato il Consigliere Giorgini, che voterà questo atto amministrativo favorevolmente, ma non perché sono contrario agli investimenti ai quali, come dice il Consigliere Celani, non bisogna mai dire di no.
Io mi asterrò con una sorta di protesta perché in questo Piano c’è un’attenzione territoriale diversa e il territorio da cui vengo è stato un po’ dimenticato. Ho letto velocemente che c’è un intervento per il fiume Cesano, c’è un intervento sul CRASS di Ancona, poi poche altre cose, mentre altre provincie hanno avuto direttamente un investimento più cospicuo.
E’ una protesta per aver dimenticato questo territorio, che naturalmente vede anche il capoluogo della regione Marche. Dimenticanze che vengono da molto lontano, non le voglio recitare, sono quelle che ha detto il Consigliere Giancarli: il raddoppio della Falconara-Torrette e altre che fanno vivere il popolo di questa provincia, soprattutto la popolazione anconetana, in un disagio, in una condizione di salute veramente critica. Questo mio voto di astensione è di protesta per la scarsa attenzione per il territorio in cui vivo, che vede una fascia di popolazione marchigiana con una densità molto alta rispetto ad altri territori.
Mi associo anch’io a quanto ha detto il Consigliere Giancarli, 300 mila euro sono stati tolti dalla scheda F per il Palazzo del Mutilato, c’era stata data assicurazione che sarebbe stata un’operazione abbastanza veloce, per cui, come per altre cose, per altre operazione e per altre promesse, non si è saputo più niente. Il finanziamento per la copertura del tetto del Palazzo del Mutilato, che ricordo è il biglietto da visita all’ingresso di Ancona, da Corso Stamira al centro della città, è stato tolto dalla tabella F, come ha ricordato il Consigliere Giancarli, e sull’accordo con L’Asur, di trasferire questo palazzo e di metterlo in condizione di riprendere la sua pozione storica e geografica importante nella città e nel capoluogo, nella città di Ancona, non si è saputo più niente.
Sono favorevole a tutti gli investimenti che vengono fatti nel territorio marchigiano, investimenti per 94 milioni di euro su questo atto amministrativo ci sono, ma in effetti il mio voto, in parziale dissenso a quanto farà il mio gruppo, e proprio per la mia appartenenza a questo territorio, sarà di astensione per protestare di queste dimenticanze, che sono reiterate da lungo tempo, troppo tempo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Sono d’accordo con il mio Capogruppo e con quanto hanno detto diversi altri colleghi perché questo Piano risponde a delle logiche territoriali, per non dire elettorali a questo punto, visto che siamo vicini al rinnovo dell’Assemblea legislativa. Non si tiene conto delle criticità dell’intero territorio, non si agisce, gli interventi di questo piano non agiscono in modo capillare. Lasciano senza risposta, l’ho letto con attenzione, territori che hanno visto solo pochi anni fa la perdita di vite umane, pertanto io sono contraria non ai singoli interventi di risanamento, sia ben chiaro, ma a questa logica, che non è di vera programmazione, non è una programmazione a beneficio del territorio, ma il solito intervento a macchia di leopardo, come in questi anni ho visto troppo spesso in questo Consiglio. Non è un intervento capillare, un intervento globale che risponde a tutti i territori, ma risponde, per così dire, a chi tira meglio la giacchetta.
Presidente, approfitto per evidenziare, mi è stato segnalato nella chat privata, che non è più presente la diretta streaming, capisco che possano esserci problemi tecnici, però chiedo ai servizi informatici che la seduta, che magari è stata registrata, venga al più presto rimessa on line, in modo da consentire ai cittadini di seguirla anche se non in diretta, ma in differita. Grazie.

PRESIDENTE. Le confermo che la diretta è in essere in questo momento sull’on page del sito del Consiglio regionale.
Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Il fatto personale è in replica al Consigliere Zura Puntaroni, che vuole fare una strada passando sotto le terme e facendo gallerie, addirittura, sotto un versante in frana, per il FAI il rischio idrogeologico è altissimo.
Le cose si dovrebbero fare con il cervello per chi ce l’ha, ma purtroppo c’è chi lavora con il cervello e chi con le scarpe, quindi non tutti possono fare la cosa giusta, è un progetto che non sta né in cielo né in terra, lo dicono tutti i geologi.
Noi abbiamo proposto di farlo da un’altra parte, costa il 50% in meno, 45% in meno, e non ha nessun problema di assetto idrogeologico, ma questo per la Lega e per il Consigliere Zura Puntaroni ha poco senso, l’importante è che le cose si facciano, come non ha importanza.
Detto questo, credo che in questo momento non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca, come Movimento 5 Stelle abbiamo chiuso un occhio su situazioni, in altri momenti non l’avremo fatto, ma siamo in una situazione straordinaria e ricordo che il Piano triennale si può aggiornare annualmente, non c’è tutto questo problema, evidentemente noi non possiamo criticare ciò che si dovrà fare e ciò che probabilmente verrà aggiornato.
Questo è il motivo per cui su questo Piano c’è poco da dire, inutile che guardiamo ai soldi, perché adesso servono in altre situazioni. Bisogna ricompattare il tutto, rivedere il tutto, chiaramente non ci sono i tempi tecnici, io non voglio difendere la maggioranza, però da una parte diciamo no, questo è da fare per avviare l’economia, e dall’altra critichiamo la situazione perché magari non vengono investite delle risorse sulle infrastrutture, sulle strade, su altre cose che non vengono fatte da decenni, non da adesso. Quindi credo che questa programmazione debba essere votata indipendentemente dal fattore locale, come dice il Consigliere Maggi, anche perché le Giunte che verranno avranno la possibilità di aggiornare annualmente il Piano. Annualmente ci saranno le modifiche, ci saranno le aggiunte per quello che manca in questo Piano e per fare quello che molti Consiglieri giustamente hanno detto, però se da una parte non c’è la sentiamo di contestare le proroghe del Piano casa, che comunque abbiamo contestato (delocalizzazioni, ecc.), deroghe per far ripartire l’economia, poi ce l’andiamo a prendere con un Piano triennale che vuol dire tutto e non vuol dire niente e può essere aggiornato annualmente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Ero già intervenuto per spiegare l’atto, probabilmente non mi sono spiegato bene, che prevede quasi 95 milioni di euro, che rappresenta il Piano triennale delle opere pubbliche della Regione Marche, non è il totale delle risorse che mettiamo a disposizione per gli investimenti. Alcuni Consiglieri hanno fatto riferimento ad alcune opere, chi a una strada, chi ad altre opere, ma quelle le fa le provincie, i comuni, o le ferrovie, non sono qua dentro.
In questi anni la Regione Marche ha messo un sacco di risorse ed ha individuato altri soggetti attuatori, ad esempio le risorse per la manutenzione delle strade, le strade ex Anas, che abbiamo in convenzione, non le trovate qui perché la Regione Marche, la Giunta, l’Assessore Casini, ha fatto una convenzione con Anas. Qui non troverete quelle risorse, nel Piano vengono riportate solo quelle in cui la Regione è il soggetto attuatore, fa la progettazione, la gara e gestisce i progetti.
Mi sento di tranquillizzare rispetto alle paure che molti Consiglieri hanno evidenziato. In qualche modo sembra che manchi qualcosa o che gli investimenti siano opposti rispetto alla quantità di risorse di cui parliamo a livello regionale, ma in realtà sono centinaia di milioni di euro, investimenti che vengono fatti per la manutenzione delle strade, per la manutenzione degli edifici, dei fiumi, per le frane, sono interventi che qua dentro non entrano perché non devono entrare per legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Casini.

Anna CASINI. Grazie Presidente. Il Consigliere Biancani ha un po’ spiegato quello che avrei voluto dire e che dirò. In realtà il Piano fino a qualche anno fa non veniva redatto perché la Regione non aveva cantieri o progettazioni che realizzava, ma trasferiva agli altri enti le dotazioni che venivano reperite all’interno di piani e programmi sia nazionali che comunitari. Innanzitutto voglio dire che queste risorse, com’è stato detto, sono opere che la Regione realizza per conto suo. Cosa manca? Manca il Piano di Anas degli asfalti, per esempio, perché le risorse le abbiamo trasferite, mancano i 510 milioni di euro di edilizia scolastica, risorse che abbiamo in bilancio, che sono già state assegnate ai comuni e alle provincie da un anno e mezzo, manca, come si è detto prima, la Quadrilatero, dove la Regione oltre agli 88 milioni di euro per le opere di cui si parlava, ha messo 10 milioni di FSC, manca tutta l’edilizia residenziale pubblica, mancano tantissime opere che non vengono realizzare dalla Regione, che in questi anni ha fatto un’azione che prima non veniva mai fatta, è quella di curare la realizzazione, dalla progettazione fino alle opere. 95 milioni di euro di opere di lavori pubblici e questo direi che è per tutti noi che stiamo approvando questo atto un vanto.
Prima si è fatto riferimento ai finanziamenti del terremoto e del cratere, ma qui non ci sono i tre stralci dei piani Anas, che pesano 500 milioni di euro. Queste risorse non ci sono perché, pur ricadendo sulla Regione Marche, essendo state scelte insieme ai comuni, insieme alle provincie, parlo in particolare della viabilità, vengono gestite direttamente Anas, quindi questo non è il pacchetto di tutte le opere pubbliche che si sta realizzando nella regione Marche e che ogni ente realizza per suo conto a seconda delle competenza, queste sono esclusivamente quelle che da qualche anno, perché prima non si faceva, la Regione realizza.
Si è fatto riferimento alla ciclovia adriatica, la Regione ha affidato come capofila 1 milione di euro di progettazione preliminare per tutta la ciclovia adriatica, da Venezia fino al Gargano, facendo una gara di appalto e affidando per tutte le altre Regioni l’incarico di progettazione preliminare, che è stata affidato due mesi fa, voi questo qui non lo trovate, trovate soltanto i 30 milioni di euro che vengono dagli FSC e dai Fesr di progettazioni e realizzazioni che sono in capo alla Regione Marche. Quindi qui mancano la maggior parte delle azioni.
Quando si dice che noi siamo semplicemente dei passacarte e facciamo dei trasferimenti, voglio ricordare i 128 milioni degli FSC, per i quali si è lavorato sul territorio. Mi fa piacere che qualcuno abbia osservato che c’è stata una omogeneità di trattamento dei territori e che non sono stati fatti figli e figliastri, al netto dei finanziamenti che sono arrivati per delle calamità particolari, come il terremoto e che non sono in questo atto, con il quale si è voluto guardare e considerare tutte le aree della Regione in egual misura, ascoltando le necessità, penso per esempio al dissesto idrogeologico.
Tornando agli FSC, i 128 milioni, che il Cipe ci ha dato con delibera del 28 dicembre 2017, sono risorse che ci sono state concesse perché avevamo dei progetti definitivi, perché avevamo un quadro di progettazione e per questo abbiamo ottenuto questi finanziamenti e non arrivano a pioggia. Per l’edilizia scolastica, i 500 milioni di euro che abbiamo già destinano agli enti che le hanno richieste, ci sono stati dati, e ognuno conosce il suo territorio. Il Presidente Ceriscioli ha predisposto un elaborato nel quale si vede tutta la regione Marche con colori diversi per capire quanto finanziamento è stato erogato ad ogni singolo comune per l’edilizia scolastica e tutto il territorio regionale è stato coperto in maniera uniforme. E’ evidente che spesso le opere non partono, perché abbiamo tutti contezza di quanto sia complesso il procedimento del decreto legislativo 50/2016, sia dall’affidamento dell’incarico di progettazione, fino all’apertura del cantiere. Sappiamo tutti che gli enti sono in difficoltà e la Regione non dice che non vede realizzate le opere anche se ha destinato le risorse da due anni, perché ha piena contezza delle complessità.
Vorrei rassicurare tutti i Consiglieri che hanno evidenziato delle carenze, che questo piano va guardato in maniera coordinata con tutte le altre azioni delle opere pubbliche e dei piani che Regione sta facendo insieme agli altri enti territoriali. Di questo vi voglio assicurare, in maniera macroscopica manca, per esempio, tutta l’edilizia pubblica, l’edilizia scolastica, manca tutto il terremoto, qui non sono finanziate opere pubbliche dei comuni, delle provincie o di altri enti che sono stati finanziati dal terremoto, sono escluse da questa pianificazione che riguarda soltanto quello che la Regione realizza.
Vi ringrazio per l’attenzione che avete dato a questo atto, che è importante e che non può essere letto da solo, ma insieme agli altri. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. Vado sulla scia degli ultimi due interventi, ho ascoltato il dibattito che ha sbagliato un po’ mira perché ha immaginato che i 95 milioni fossero il piano delle opere che realizza la Regione Marche.
Credo che con gli interventi dell’Assessore Casini e del Consigliere Biancani si sia capito molto meglio che i 95 milioni di euro sono una parte molto limitata, temporanea e non esaustiva dell’impegno della Regione Marche sul fronte delle infrastrutture e degli investimenti e concentrare un’analisi, chiamiamola addirittura di peso politico dei territori, sui 95 milioni di euro è assolutamente fuorviante.
In realtà quello che nei primi 4 anni di mandato siamo riusciti ad attivare, nelle varie forme che venivano declinante, sono oltre 3 miliardi di euro di investimenti. 95 milioni di euro in rapporto a 3 miliardi di euro, parliamo non del buco della serratura, ma di una parte del buco della serratura dal quale guardare il complesso delle situazioni. I 3 miliardi di euro hanno una distribuzione territoriale che non ha seguito criteri geopolitici, basta guardare agli investimenti della provincia di Pesaro Urbino, dove abitano il Presidente ed anche il Consigliere Biancani, che ha avuto un complessivo di 229 milioni di euro, pari a 639 euro pro capite, contro la provincia di Ascoli Piceno, la più finanziata di tutte, con 585 milioni - è chiaro che è influenzata dal dato del sisma - con 2.800 euro pro capite, quasi 5 volte la provincia di Pesaro e Urbino. Non si giustifica solo con il terremoto perché anche al netto del terremoto la provincia di Ascoli Piceno ha ottenuto un contributo più significativo rispetto a Pesaro e Urbino di 831 euro pro capite.
Una distribuzione di risorse che ha seguito da una parte l’emergenza del sisma e dall’altra una collocazione di risorse sulla base delle priorità. La provincia di Ancona ha avuto 562 milioni di euro, 1.195 pro capite, pochissimi di questi sono riferibili al sisma, quasi il doppio della provincia di Pesaro Urbino. Sono dati incontrovertibili, noi li abbiamo splittati in un documento, comune per comune, provincia per provincia, una piccola bibbia degli investimenti finanziati dalla Regione Marche, nel nostro territorio, che distribuiscono il disegno fatto a macchie messe sui comuni, in tutto il territorio regionale. Anche la provincia di Macerata, sempre in forza all’incremento che c’è stato per il sisma ha avuto 855 milioni, cifra con il valore assoluto più alto di tutti, pensate ai 855 milioni paragonati ai 95 milioni di oggi, o hai 229 milioni che vanno alla provincia di Pesaro, 4 volte quello che è andato alla provincia di Pesaro, con una cifra pro capite di 2.700 euro. Quindi Macerata, Ascoli Piceno, Ancona, Fermo con 255 milioni, 1.469 euro a testa più di Ancona nel pro capite tenuto conto che anche qui c’è un contributo del sisma, ma se anche andiamo a scorporare il sisma ha avuto un contributo di grande importanza.
Qual è il tema vero sulle infrastrutture, quello sul quale vorremmo tutti quanti che ci fosse un salto di qualità a livello nazionale? E’ la lentezza nel trasformare queste risorse in realizzazioni. Ecco perché il piano delle opere, i 95 milioni nell’ultimo documento che vediamo, ma dietro c’è una montagna di investimenti di risorse che ha solo bisogno di essere spesa. So che il Governo sta discutendo di regole nuove, propone di fare per l’intero paese quello che noi abbiamo chiesto e non ci è stato dato per le aree del sisma. Ricordo che sono almeno due anni che proponiamo la semplificazione e dopo Genova, da circa un anno e mezzo, chiediamo il modello Genova, che è la stessa cosa che chiedevamo prima, di allinearci ai parametri europei per quanto riguarda le gare. C’è questo dibattito ed io spero che vada a buon fine. Spero che tutta l’Italia possa avere quello che non ha avuto l’area del sisma perché così ce l’avremo anche noi, potendo utilizzare la leva degli investimenti come leva di ripartenza dell’intero territorio nazionale, ma anche della nostra Regione, avendo tanti fondi, 3 miliardi di euro, che possono diventare occupazione, lavoro, crescita, sviluppo.
Ricordiamo che il settore dei lavori pubblici dell’edilizia, muove almeno altri venti settori diversi, dal mondo degli artigiani al mondo manifatturiero ai servizi, una vera e propria locomotiva, che aggancia dietro tanti vagoncini che sono i settori economici più diversi, che vengono spinti da questo settore.
Auspico che il Governo faccia la riforma del codice degli appalti nella direzione del cosiddetto modello Genova, applicando i limiti europei, che sono molto più flessibili e molto più alti di quelli che applichiamo nel nostro Paese, possiamo avere un beneficio economico, possiamo vedere queste risorse tradursi in infrastrutture, che sono immediato traino per venti settori ed un volano per un’intera economia, con una distribuzione di risorse quanto mai chiara, riscontrabile, inequivocabile, che certamente non ha previlegiato particolari territori rispetto agli altri, ma a seguito esigenze e priorità che interessa l’intera Regione, con un valore aggiunto sull’area del sisma, ma in realtà con investimenti importanti sul territorio regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. A dir la verità non pensavo di riprendere la parola, ho fatto un intervento abbastanza equilibrato, ma sentendo i colleghi sinceramente ho percepito la volontà, soprattutto da parte delle opposizioni, di sminuire questo importante atto, che dà dei piccoli segnali.
Ci sono 94.900.000 e l’opposizione dice 94 milioni, se vogliamo arrotondare potremmo dire 95 milioni, visto che sono 94.900.000. Un'altra cosa che ho sentito è che non conosciamo lo stato dei progetti, questo mi meraviglia soprattutto perché queste affermazioni arrivano da chi ha ricoperto cariche istituzionali e sa come funzionano i piani triennali. Sono tutte opere cantierabili, quelle del primo anno hanno per forza, per legge, la progettazione definitiva, mentre per gli altri anni ci sono le coperture finanziarie, altrimenti non potrebbero essere lì.
Sono tutte cose che sinceramente lasciano tutti un po’ sbalorditi nel sentirle. Sulla dislocazione per provincia ha già risposto ampiamente il Presidente Ceriscioli e non replico, però vorrei sottolineare una cosa, i marchigiani devono sapere che chi non vota o chi addirittura pensa di votare contro questo piano boccia un atto che realizza delle opere importanti, sostanzialmente è contro la realizzazione di quelle opere, magari non nell’ideologia, ma nei fatti si, perché se vota contro tenta di bloccare delle opere importanti. Ne cito solo qualcuna: consolidamento della costa di Pesaro, sistemazione idraulica dei fiumi Potenza, Chienti, Aso, Foglia, Metauro, Tronto, sistemazione di numerosi torrenti dal punto di vista idraulico, realizzazione del Poliambulatorio di Offida, realizzazione della RSA di San Ginesio, ricostruzione dell’ospedale di Tolentino, costruzione della palazzina dell’ospedale di Fabriano, realizzazione della sede del 112, mobilità sostenibile, by park, ciclovia del Tenna e tante altre opere.
Si può votare contro e bloccare un atto che vuole realizzare queste opere? Io non capisco sinceramente come e vorrei che lo spiegassero agli elettori e spero che i marchigiani si ricordino di questo voto.
Concludo, la mia dichiarazione di voto che ovviamente è favorevole.
Voglio anche rispondere al Consigliere Zura Puntaroni, mi sono sentito anch’io tirato dentro, per quanto riguarda la strada, io sono stato il primo a criticare il percorso, il Movimento 5 Stelle si è accodato, va benissimo, continuo a sostenere che ci sono delle alternative migliori ed è evidente che se riuscissimo a fermare questa follia, secondo me, realizzando un percorso alternativo migliore avremo rimediato sicuramente ad un grave errore.
Poi basta menzogne, perché nessuno vuole bloccare nulla, anzi, al contrario, si vuole realizzare quell’opera. Quella che propone il Consigliere Zura Puntaroni è già ferma perché occorrono altri 20 milioni che non ci sono, non quella che si vuole fare in alternativa che costa molto meno, 60 milioni contro i 100 milioni della proposta del Consigliere Zura Puntaroni ed è anche più funzionale, strategicamente funziona meglio e meno impattante dal punto di vista ambientale, quindi, si realizzi l’alternativa e non la follia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. E’ solo una precisazione. Conosco tutte le cose che hanno detto il Consigliere Biancani, l’Assessore Casini ed il Presidente Ceriscioli. So benissimo degli investimenti, ma non era mio compito dirlo perché è competenza della Giunta, di chi governa. Io ho fatto solo un intervento per dire che ritengo giusto votare questa pianificazione, questo piano triennale perché sono state votate da alcuni cose che non dovevano essere votate, che non era logico votare, sono state votate per il bene comune vista la situazione straordinaria che stiamo vivendo. Adesso quelle stesse persone, che hanno votato cose che non dovevano essere votate, che sono state votate per la situazione Covid 19, stanno criticando una cosa che non conoscono e non sanno nulla di quello che c’è dentro.
Per coerenza politica non ho potuto fare le veci della Giunta perché è competenza dell’Assessore Casini, del Presidente Ceriscioli e del Consigliere Biancani, però sin dall’inizio ho detto che votavo favorevolmente questo piano e che era un atto dovuto, indipendentemente dai 95 milioni che c’erano anche perché, come ho spiegato, la situazione del piano triennale può essere rivista ogni anno, usciti da questa seconda emergenza. Devo dare atto che in questa Regione, in questa X legislatura, mancano solo le cavallette e con loro il cerchio si chiuderebbe. Dopo il sisma c’è stato il Covid 19 quindi dobbiamo tenere conto, come abbiamo fatto in altre situazioni, che questo è un piano fondamentale per la programmazione e la pianificazione del nostro territorio.
Voterò favorevolmente, se poi il Consigliere Maggi, crede che il suo territorio sia stato penalizzato, ma non è così, voti secondo la sua coscienza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Grazie Presidente. Da sempre sono a favore delle opere pubbliche, degli investimenti e delle infrastrutture, perché ne sono a favore in maniera accesa? Faccio da 44 anni l’agente di commercio e se si moltiplica per 44 i 90/100 mila chilometri l’anno, il risultato è 44 milioni di chilometri e ci si rende conto se si va a lavorare in Sicilia che manca il ponte sullo stretto, ci si rende conto che è importante la TAV, ci si rende conto che è importante un’uscita da un aeroporto, un ponte, un viadotto e così via.
Noi ci scontriamo con una realtà nazionale che negli ultimi tempi …, la natura, l’ambiente, blocchiamo tutto.
Mi ricordo, in questo ambiente affascinante che è il Consiglio regionale e la Regione Marche, che io chiamo affettuosamente il regno del nulla, di una mozione sulla terza corsia dell’A14, ricordo un intervento molto acceso dei miei illustrissimi colleghi, adesso sono tutti illustri, votati tutti quanti alle opere infrastrutturali, ricordo una contrarietà accesa alla terza corsia perché era uscito uno studio fatto in California (Las Vegas, Los Angeles) e diceva che la terza corsia sull’A14 aumentava il traffico e l’inquinamento. Mamma mia, ho pensato, dove sono capitato, questi ci vogliono mandare in giro con il cavallo e con il calesse come a fine ‘800, poi le cose cambiano, vanno avanti, la Regione bene o male qualche mossa l’ha fatta, ma vedo che comunque le teste sono sempre vuote. Se qualcuno va avanti e riesce ad ottenere un finanziamento e porta a casa 98 milioni …, comunque è l’invidia di far saltare il piatto, è solo l’invidia di far saltare il piatto e di mettere il bastone tra le ruote.
Amatissimi colleghi, l’intervalliva Tolentino-San Severino Marche non è lo stradone di casa mia - io ho 66 anni e sono fuori dal gioco - è una strada che aiuta due vallate, un territorio drammaticamente terremotato, con tutto quello che ci casca sopra e l’illusione di un’alternativa, che non c’è per mille motivi, è prendere in giro il popolo, far dilatare i tempi - i 98 milioni tra un mese saranno spariti - è una grandissima presa in giro, è lo sgambetto per non ottenere niente.
Tutti noi siamo stati eletti democraticamente, se in questa splendida sala consiliare ci sono queste posizioni vuote, nulle, che rispecchiano un territorio, una parte vuota e nulla, ma mica stiamo da Putin o da Erdogan, qui tutti quanti hanno diritto a parlare, io mi tiro in disparte, la parte mia l’ho fatta, vi divertite, il tempo è galantuomo, le cose si sanno, tutti quanti sanno, a me di essere rieletto non mi importa più di tanto, mentre voi che ci tenete ad essere rieletti il popolo vi giudicherà e vedremo quello che succede perché il dispetto non l’avete fatto al Consigliere Zura Puntaroni, l’avete fatto al territorio. Attenzione, se pensiamo a quello che ci toccherà tra qualche mese, quando non ci sarà più una lira, quando andrete in giro qualche zampata nel sedere, se vi riconoscono, la prenderete. Grazie.

PRESIDENTE. Prego sempre il Consigliere Zura Puntaroni di moderare il linguaggio, siamo in una sede istituzionale e alcuni termini andrebbero, se possibile, evitati.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. La mia dichiarazione di voto viene dopo quella del Consigliere Giorgini, che ha dichiarato il voto favorevole, con tutto il rispetto e l’amicizia che ho per lui.. So benissimo che questo atto amministrativo può essere modificato, so benissimo che è una goccia nel mare, come ha detto il Presidente Ceriscioli, rispetto agli investimenti che vengono fatti sul territorio, ma la ragione della mia astensione di protesta, per quanto riguarda il territorio, è nell’elenco che ha fatto il Consigliere Bisonni, nella provincia di Ancona ha citato soltanto la palazzina di Fabriano, mentre tutta la viabilità ed il dissesto idrogeologico dei fiumi di questa provincia, soprattutto della costa, sono stati dimenticati da anni con gravi disagi per chi abita nella costa della provincia di Ancona, e segnatamente per chi abita nel capoluogo marchigiano, che sta diventando una landa dimenticata, nonostante sia la città più importante e più popolosa delle Marche.
Il mio voto non è sul contingente di questo progetto, ma il mio voto di astensione è una protesta per la scarsa attenzione che la Regione ha nei confronti del mio territorio. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.

Emendamento n. 1 a firma dell’Assessore Sciapichetti. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento n.2 a firma dell’Assessore Sciapichetti. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di atto amministrativo n. 77, così come emendato, lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di atto amministrativo n. 78
ad iniziativa del Consigliere Biancani
“Modifica della deliberazione dell’Assemblea legislativa 27 dicembre 2016, n. 45 concernente: “Modifica della deliberazione dell’Assemblea legislativa 9 dicembre 2014, n. 115: Piano regionale di edilizia residenziale (triennio 2014/2016). Legge regionale 16 dicembre 2005, n. 36’”

Nuova titolazione: “Modifica della deliberazione dell’Assemblea legislativa 9 dicembre 2014, n. 115: ‘Piano regionale di edilizia residenziale (triennio 2014/2016). Legge regionale 16 dicembre 2005, n. 36’ come modificata dalla deliberazione dell’Assemblea legislativa 27 dicembre 2016, n. 45”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 78 ad iniziativa del Consigliere Biancani.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Più lungo il titolo rispetto al contenuto dell’atto, che si è reso necessario a seguito della possibilità che la Regione Marche ha dato, i cosiddetti “buoni casa”, per consentire ai cittadini del nostro territorio regionale di avere dei contributi per l’acquisto della prima abitazione.
L’atto che aveva approvato il Consiglio regionale prevedeva che entro 10 mesi, da quando si era ottenuta l’assegnazione del contributo da parte della Regione, occorreva chiudere l’atto pena la perdita del contributo. A causa del Coronavirus, di questa esperienza che abbiamo vissuto, alcuni cittadini che erano risultati beneficiari non hanno avuto la possibilità di chiudere l’atto, di potersi recare dal notaio.
A questo proposito ho presentato questo atto, ovviamente in sinergia con la Giunta, che è stato votato unanimemente dalla III^ Commissione, che proroga di 90 giorni la scadenza dei 10 mesi. Periodo che dovrebbe essere sufficiente per fare in modo che i cittadini beneficiari del contributo possano definire l’atto in tempi utili. Abbiamo anche previsto che qualora dovesse prorogarsi questa situazione di emergenza sarà la Giunta a definire una eventuale ed ulteriore proroga. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Come ha già detto il Consigliere Biancani questo è un atto assolutamente dovuto che riguarda la scadenza della procedura di evidenza pubblica, che aveva la durata di 10 mesi, come ben descritto nella proposta di legge, ma per l’emergenza Covid 19 si è interrotto questo bando, non è stato possibile concluderlo e per questo motivo questa proposta di atto amministrativo proroga la procedura di altri 90 giorni.
Non ce molto da dire su questo, se non di fare presente un mio disappunto, che avevo già evidenziato in Aula tempo fa, sul comma B.3.3, che parla del “buono casa”, dei 25 mila euro, sono previsti dei punteggi per assegnare il contributo secondo criteri specifici. Oltre ad avere un punteggio preferenziale, ad esempio, per l’unione dei comuni e per i comuni del cratere prevedeva dei punteggi aggiuntivi sul valore minimo dell’ISEE, che era di 19.850 euro, ridotto del 20% per le giovani coppie che formavano una famiglia, appena sposate. Dagli elenchi comunali consegnati, io questo l’ho detto in Consiglio, quindi non so se qui sono state prese le dovute cautele nell’assegnare i contributi, ho notato che nelle prime 8/10 posizioni ci sono persone o famiglie che hanno reddito zero o che non arrivano assolutamente ai 19.850 euro, previsti dalla legge, quindi dobbiamo stare molto attenti perché la proroga della norma, che darà più tempo, altri 90 giorni, potrebbe configurare delle problematiche, mi dite voi come fa una famiglia ha reddito zero a pagare un mutuo per la casa.
Voglio rinnovare il mio disappunto sul fatto che tutte le graduatorie dei comuni hanno ai primi posti chi ha un reddito zero, mentre noi abbiamo evidenziato nel comma B.3.3 ‘disposizioni procedimentali’ che l’Isee del richiedente deve essere minimo di 19.850 euro, quindi chi è a zero non può accedere al “buono casa”.
Voglio rinnovare questa cosa di cui ho parlato in seguito ad una interrogazione.
Su questa proposta di atto amministrativo il nostro voto sarà favorevole perché è un atto dovuto. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di atto amministrativo n. 78. La pongo in votazione

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 652
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
“Gestione dei rifiuti da DPI Covid-19”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 652 del Consigliere Bisonni, che ha la parola per illustrarla.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Questa mozione nasce dall’evidenza che in questi giorni di emergenza Covidi 19, i dispositivi di protezione individuale spesso, per maleducazione, vengono abbandonati in strada, nei fiumi ed arrivano in mare.
Faccio una premessa, capisco che in uno stato emergenziale si tenda ad andare verso il monouso piuttosto che riutilizzare i prodotti, anche perché i DPI possono essere contaminati, comprendo a pieno questa esigenza, però, proprio perché potenzialmente contaminati, devono essere gestiti.
Non possiamo permetterci che guanti, mascherine, grembiuli, calzari e altro siano abbandonati, ma devono essere gestiti. A qualcuno può sembrare un problema di piccola entità, ma se moltiplichiamo l’uso di questi dispositivi, quasi sempre monouso, per un milione e mezzo di abitanti delle Marche. se lo moltiplichiamo per i 60 milioni e oltre di abitanti Italiani, se lo moltiplichiamo per i 7 miliardi del pianeta terra, comprendiamo benissimo che si tratta di miliardi di dispositivi monouso, che saranno in questa fase utilizzati e gettati.
Nelle Marche, secondo me, come abbiamo fatto sempre in questi 5 anni, dobbiamo fare la nostra piccola parte, cercando di compiere le cose che possiamo fare ed infatti la mozione chiede due semplici questioni. La prima è quella di realizzare una campagna informativa diretta alla popolazione sul corretto uso del DPI, anche perché abbiamo visto che spesso, faccio un esempio, le mascherine non sempre sono usate correttamente; la seconda è spiegare che ci possono essere delle pratiche di sterilizzazione che consentono il riutilizzo di questi DPI in totale sicurezza. Personalmente ho adottato la tecnica usata anche dalla protezione civile: con i vapori dell’alcool si sterilizza in 3 ore la mascherina e si può riutilizzare senza gettarla. Una campagna informativa su questi aspetti.
Un’altra cosa che prevedo, introdotta con un emendamento alla mozione, è di richiedere al Governo degli aiuti economici a sostegno delle utenze non domestiche. Infatti, secondo le linee giuda emanate dall’Istituto superiore di sanità in merito alla gestione dei rifiuti da DPI Covid-19 i DPI sono rifiuti speciali e devono essere gestiti in maniera separata e controllata. E’ ovvio che la gestione di questi rifiuti per le attività ha un costo, quindi è giusto, secondo me, dare un piccolo aiuto a queste micro imprese che oltre alla crisi economica, dovuta al fatto che in questi mesi sono state chiuse, si ritrovano per legge a gestire in maniera autonoma e separata questi rifiuti, generando ulteriori oneri.
Si impegna il Presidente e la Giunta regionale a chiedere al Governo dei finanziamenti per aiutare queste micro imprese e se si ottengono anche a promuovere delle azioni per realizzare una sorta di raccolta differenziata, come avviene per l’uso dei pannoloni, delle batterie e dei medicinali. Penso al contenitore, facendo il parallelo, che sta presso le farmacie per raccogliere i medicinali scaduti, si potrebbero organizzare, ma non spetta alla Regione, infatti la mozione dice di promuovere delle azioni che gli operatori competenti dovranno individuare, definire e idealizzare per fare una raccolta differenziata dei DPI.
Lo scopo è quello di evitare l’abbandono, perché se c’è una raccolta puntuale si potrebbe organizzare anche il porta a porta, avendo le risorse, chiaramente, perché senza fondi non si fa niente, si potrebbero organizzare dei cassonetti, come avviene già per pannoloni e pannolini.
Se il cittadino sa che c’è uno specifico contenitore dove gettare questi DPI è più portato a rispettare le regole, se invece la raccolta non è gestita a volte purtroppo prevale la maleducazione.
Per prevenire l’abbandono dei DPI invito a fare due azioni: la campagna informativa e farsi promotori presso il Governo per ottenere delle risorse per finanziare e sostenere economicamente le utenze non domestiche e realizzare delle azioni volte alla raccolta differenziata di questi oggetti.
Adesso ascolterò se ci sono gli interventi e poi interverrò, questa è l’illustrazione della mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. La mozione credo che possa avere un suo valore, soprattutto per quanto riguarda il punto 1.
Concordo sul fatto che c’è la necessità di fare una campagna informativa, non solo sul corretto uso delle mascherine, perché in questi giorni ne vediamo di tutti i colori, ma soprattutto perché non possono essere gettate ovunque, come abbiamo visto per la verità in qualche occasione. Penso, quindi, che una campagna informativa sia condivisibile ed importante.
Possiamo anche aderire al secondo punto perché chiedere al Governo finanziamenti per promuovere una raccolta differenziata di questi dispositivi non fa mai male.
Vorrei ricordare, per non prenderci in giro, che su questo punto il gruppo di lavoro costituito all’interno dell’Istituto superiore della sanità ha dato una risposta ben precisa e la leggo a voce alta perché sono tre righe: “Per l’abituazione in cui non sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria, si raccomanda di mantenere le procedure in vigore nel territorio di appartenenza, non interrompendo la raccolta differenziata. A scopo cautelativo: fazzoletti, rotoli di carta, mascherine - vengono citati sia le mascherine che i guanti - eventualmente utilizzati dovranno essere smaltiti nei rifiuti indifferenziati.” Quindi c’è già una risposta dell’Istituto superiore della sanità che fa chiarezza. Se poi vogliamo chiedere al Governo, visto che l’uso sarà prolungato in quanto saremo costretti nei prossimi mesi ad utilizzarne ancora, un finanziamento particolare per fare la raccolta differenziata …Impossibile il porta a porta ma, come ha detto il Consigliere Bisonni, se ci fosse un finanziamento si potrebbe organizzare una raccolta come avviene per i pannoloni, i medicinali e le batterie. Certo, in un secondo momento ci sarebbe il problema dello smaltimento per una regione come le Marche che non vuole, non ha voluto ed ha detto no all’inceneritore, dove incenerire e portare questo materiale una volta raccolto in maniera differenziata.
Credo che la mozione, sia pure tra luci e ombre, possa essere votata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.

Fabrizio VOLPINI. Grazie Presidente. La mozione intercetta un problema e cerca di dare delle risposte. Tra l’altro, dopo le precisazioni dell’Assessore Sciapichetti rispetto alle indicazioni che dà il Comitato tecnico scientifico nazionale, nulla vieta di fare una raccolta differenziata, magari non costosissima. Mi viene in mente quella che facciamo presso le farmacie per quanto riguarda i farmaci scaduti, un contenitore dove portare le mascherine, i guanti e altro. E’ una proposta che necessita di verifiche.
Ho preso la parola e approfitto di questa mozione che riguarda i DPI, per chiedere al Presidente Ceriscioli, o all’Assessore Sciapichetti, non so a chi dei due o a entrambi, se ha notizie delle difficoltà che ci sono in periferia e un po’ dappertutto per il reperimento dei guanti monouso. Mentre il Commissario nazionale dice che il problema mascherine sembra definitivamente risolto nel nostro Paese, anche grazie alla produzione autoctona, stiamo registrando a diversi livelli una difficoltà nel trovare i guanti monouso. Pare siano fermi ingenti quantità alle frontiere, però sia negli ospedali, che negli ambulatori, che nelle RSA, si è in difficoltà. Se ha notizie di questa problematica e magari qualche chiarimento e delucidazioni da portare agli interessati. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Sia come gruppo che personalmente siamo favorevoli a questa mozione, alla raccolta differenziata per i presidi sanitari. Si potrebbe fare un emendamento per inserire pene corporali per chi li butta a terra, è veramente una cosa incredibile, ci sono guanti e mascherine dappertutto buttati in terra. L’altro giorno sono andato al supermercato e nel carrello della spesa c’erano i guanti, buttati lì, e quello che è arrivato dopo aveva i guanti di quello che era arrivato prima. E’ un fatto culturale, una prova di inciviltà e devo dire a questo punto, senza alzare il dito nei confronti di nessuno, che probabilmente i responsabili siamo noi, che abbiamo figli, magari anche grandi, ai quali non abbiamo dato l’educazione giusta e naturalmente buttano i guanti e le mascherine a terra.
Sono favorevole a fare questa richiesta anche se certi punti potrebbero sembrare velleitari, però una presa di posizione politica in questo senso va assunta e naturalmente io ed il mio gruppo siamo perfettamente d’accordo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per una precisazione, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Più che una risposta che non ho, il Consigliere Volpini parla di un tema molto importante e delicato che ci riporta ai primi giorni dell’emergenza. Non ci sono impianti di produzione sul territorio nazionale per le mascherine e la riconversione di molte aziende porta a dire che - il Commissario straordinario dice che già c’è, io credo che ancora non ci sia, ma lo sarà - dai prossimi giorni sarà più facile il reperimento delle mascherine, ovunque ci si trovi.
Per quanto riguarda l’uso delle mascherine, soprattutto l’uso sanitario, permane questa difficoltà, la protezione civile sta lavorando per cercare di assicurare un numero congruo alle necessità, però ad oggi noi non abbiamo nessun’altra notizia, se non quella che ho detto e che dà il Commissario, il quale, per la verità, garantisce che nei prossimi giorni, anche sul versante guanti, ci dovrebbero essere delle quantità sufficienti per stare tranquilli. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Vorrei ringraziare chi è intervenuto, l’Assessore e il Consigliere Maggi, perché mi sembra di cogliere una disponibilità a votare questa mozione, e mi fa molto piacere.
Vorrei aggiungere questo, dal citato rapporto dell’Istituto superiore della sanità (pag. 2) gli studi effettuati sulla sopravvivenza di Coronavirus umani, su diverse tipologie di superfici, mostrano che il virus può sopravvivere da 48 ore fino a 9 giorni, in dipendenza della matrice materiale, della concentrazione, della temperatura e dell’umidità. Uno studio ha dimostrato che il virus persisteva sul tessuto esterno delle mascherine chirurgiche fino a 7 giorni. C’è lo dice l’Istituto superiore della sanità, questi DPI possono essere potenzialmente pericolosi per la trasmissione del virus, quindi è chiaro che vanno trattati in maniera controllata.
Chi abbandona un rifiuto del genere per terra compie un atto indicibile, se si pensa che ci possono essere anche delle persone che neanche sanno di essere contagiate e non hanno percezione della malattia. Ci possono essere questi casi, ecco quindi l’importanza di raccogliere i DPI, lo dice l’Istituto superiore della sanità come ci dice, in merito alle utenze non domestiche, a pagina 12: “A prescindere dal codice assegnato, si raccomanda di utilizzare contenitori dedicati”, quindi è chiaro che, adesso non leggo tutta la procedura, le utenze non domestiche devono obbligatoriamente gestire questi rifiuti in una determinata maniera, che genera dei costi, quindi secondo me, se possibile vanno aiutate le imprese.
Concludo dicendo che l’Istituto superiore della sanità per le utenze domestiche assimila questi rifiuti a quelli urbani, che sarebbero speciali, perché proprio normali non sono, proprio per la pericolosità di cui abbiamo parlato prima anche perché la quantità è tanta e non è possibile gestirla in maniera diversa. Attenzione però, il rapporto dell’Ispra a pagina 3, leggo testualmente, dice: “Consideriamo questi rifiuti come urbani, a meno che sul territorio non siano state organizzate specifiche modalità di raccolta”. Quindi non è escluso che chi riesce ad organizzare specifiche modalità di raccolta lo possa fare, anzi, visto quello che abbiamo detto prima, sarebbe anche auspicabile. E’ chiaro che non penso ad un porta a porta, l’ho detto come un’utopia ma, come è scritto a chiare lettere nella mozione, organizzare dei contenitori tipo batterie, tipo medicinali scaduti, in specifici luoghi, al di fuori dei locali o presso le isole ecologiche, a fianco dei cassonetti per i pannolini per essere chiari, potrebbe essere una modalità specifica e adeguata di raccolta, come suggerisce l’Ispra.
Secondo me provare a chiedere dei finanziamenti per le utenze non domestiche e per promuovere queste azioni sicuramente male non fa.
Ringrazio tutti coloro che vorranno votare questa mozione perché la ritengo un segnale politico importante che dobbiamo dare alla popolazione. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento 652/1 a firma del Consigliere Bisonni. Lo leggo: “Richiedere al Governo risorse economiche adeguate rivolte al sostegno delle utenze non domestiche per il rispetto delle raccomandazioni dell’Istituto superiore della sanità, in merito alle gestioni di rifiuti da DPI, Covid 19, nonché al finanziamento di azioni di sostegno alla realizzazione della parte dei soggetti preposti, di un sistema di raccolta differenziata specifica per tali DPI, al pari di quanto già avviene per altre specifiche tipologie, per esempio pannoloni, medicinali e batterie”. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 652, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 661
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Giacinti, Micucci
“Sostegno allo spettacolo dal vivo e rilancio settore della cultura in seguito all’emergenza sorta con l’epidemia da nuovo coronavirus”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 661 dei Consiglieri Biancani, Giacinti, Micucci.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. E’ una mozione molto importante, che ha l’obiettivo di sostenere lo spettacolo dal vivo, il rilancio del settore della cultura in generale a seguito dell’emergenza del Coronavirus.
La pandemia da Coronavirus ha determinato un’interruzione di tutte le attività culturali, dallo spettacolo dal vivo, ai cinema, ai musei, alle mostre, creando dei danni molto importanti per tutto questo mondo.
Parte dell’offerta è proseguita attraverso il digitale, ci sono stati spettacoli in streaming, concerti, visite virtuali alle mostre ed ai musei. Sicuramente questa risposta è legata all’emergenza, ma c’è la necessità di tornare come prima, di riattivare tutti i servizi legati alla cultura e allo spettacolo teatrale (concerti, cinema, mostre, musei) e fare in modo che ci siano le persone a questi eventi.
Lo spettacolo dal vivo è stato uno dei settori più penalizzati a causa della situazione di emergenza. Solo il territorio regionale occupa circa 6 mila persone e produce un fatturato di oltre 40 milioni di euro.
Questa mozione vuole chiedere al Consiglio regionale di sostenere questo mondo, che sarà molto utile per la ripresa turistica del nostro territorio.
Alla mozione ho presentato anche due emendamenti che sono stati firmati, oltre che da me, dai Consiglieri Giacinti e Micucci. Il primo emendamento aggiunge, dopo le parole: “Tenuto conto che lo spettacolo, l’arte e la cultura sono dei volani preziosi per il rilancio del turismo”, le seguenti: “e che le strutture ricettive sono in enorme sofferenza per l’inattività forzata di questi mesi e per le conseguenti difficoltà di ripresa del settore dell’accoglienza turistica”.
All’interno di questa mozione viene inserito il concetto che il mondo della cultura e dello spettacolo è direttamente legato anche a quello della recettività, che in qualche modo accoglie e ospita sia le persone che vengono a fare gli spettacoli nel nostro territorio che i turisti che arrivano per vedere gli spettacoli.
In Commissione è già arrivato il Piano della cultura 2020, di cui sono stato il relatore, è stato condiviso con tutti i componenti ed abbiamo già mandato il parere nel quale abbiamo evidenziato alcune criticità e delle modifiche che mi auguro la Giunta abbia recepito, non so se l’abbia fatto.
Fra le prime c’era la creazione di un fondo di emergenza per la cultura, che dovrebbe avere una capienza, almeno dalle indicazioni che abbiamo dato in Commissione, di circa 500 mila euro. Siamo consapevoli che questi fondi a livello regionale servono per dare risposta a tutti quegli operatori che non rientrano all’interno dei provvedimenti ministeriali e per dare una risposta a tutte quelle attività legate alla sanificazione e alla messa in sicurezza.
Nel dispositivo si impegna la Giunta ad individuare ulteriori risorse rispetto a quelle individuate dalla Commissione di circa 500 mila euro per tutte quelle attività che non verranno portate avanti in questi mesi.
Un altro emendamento prevede dopo il punto 1 il seguente punto: “inserire in tale fondo - come Commissione abbiamo dato indicazioni ad un accordo con la Giunta - ulteriori risorse rispetto a quelle rese disponibili dalla riprogrammazione degli interventi già previsti nel precedente piano della cultura” e alla fine di verificare la possibilità di finanziare la graduatoria del bando per la riqualificazione delle strutture ricettive.
La Regione Marche dopo 20 anni, voglio fare i complementi all’Assessore Pieroni, ha scelto di fare un bando e finanziare le strutture ricettive e mi sembra che la Giunta abbia messo circa 30 milioni di euro, ci sono ulteriori strutture ricettive che aspettano di avere altri finanziamenti, quindi, all’interno della mozione relativa alla cultura e allo spettacolo, chiediamo, che poi verrà valutato dalla Giunta, di prevedere il finanziamento e la possibilità di finanziare la graduatoria del bando per queste strutture ricettive.
Nella mozione vengono riportate in parte le richieste che abbiamo fatto come Commissione e, in accordo anche con i servizi della Giunta e con l’Assessore Pieroni, si chiede una maggiore flessibilità, la possibilità di rendicontare spese che fino allo scorso anno non erano possibile rendicontare, prevedere un sostegno garantito per tutte quelle situazioni culturali che hanno bisogno, mai come quest’anno, di un contributo della nostra Regione in quanto si trovano in una grande difficoltà perché la gran parte degli eventi non sono stati fatti e non sarà possibile fare nei prossimi mesi.
Una mozione che pone l’attenzione all’incremento del fondo e ad un sostegno a questo mondo. Grazie.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. A nome personale e del gruppo che rappresento dichiaro il voto favorevole a questa mozione perché tra le categorie più colpite ci sono anche i lavoratori dello spettacolo, le compagnie.
Pongo l’accento sui lavoratori dello spettacolo dal vivo che non usufruiscono della cassa integrazione, anche se non è arrivata, sono i lavoratori a chiamata, i lavoratori con la partita IVA, i lavoratori che permettono lo spettacolo dal vivo.
Girando, parlo della mia città, si vedono i manifesti che risalgono a febbraio, prima dell’emergenza Coronavirus, che pubblicizzano gli spettacoli importanti, è ancora presente il manifesto dello spettacolo di Brignano e altri di spettacoli e attori di compagnie meno importanti, che sono il tessuto culturale della nostra regione, da cui lo spettacolo dal vivo e la cultura hanno tratto sempre grande beneficio.
Non è il caso dei personaggi importanti, che se saltano delle rappresentazioni non hanno nessun nocumento economico, ma la lunga assenza dal lavoro per le persone, a chiamata e a partita IVA - in uno spettacolo c’è l’artista, ma c’è tutto il contorno, la scenografia, le luci, l’amplificazione - significa perdita delle professionalità, visto che la situazione è diventata drammatica.
Ho fatto presente la realtà di persone che fanno parte dello spettacolo dal vivo, ma che non appaiono, sono nell’ombra, ma sono essenziali per lo spettacolo dal vivo, l’ho fatta presente nella I^ Commissione quando c’era il Piano della cultura e debbo dire che in quell’atto è stata messa un’attenzione particolare a questi lavoratori che hanno avuto un danno incredibile, insieme ad altre categorie, da questa epidemia.
Sia io che il mio gruppo siamo favorevoli a questa mozione, spero che il fondo serva alle compagnie, magari quelle più strutturate hanno delle persone che ricevuto anche la cassa integrazione, ma i lavoratori singoli, i lavoratori a chiamata, i lavoratori con partita iva, sono stati fermi durante questo periodo, a costoro va data attenzione ed il fondo deve essere rivolto particolarmente a loro.
Favorevole a questa mozione, favorevole a riprendere la vita normale, soprattutto nelle manifestazioni culturali dello spettacolo dal vivo e a qualsiasi altra iniziativa culturale, perché la cultura è il cibo dell’anima, quindi esprimo il voto favorevole nei confronti di questa mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Ribadisco quanto ha affermato chi mi ha preceduto, che questo è un settore che forse è rimasto un po’ ai margini di questa vicenda, anche se è stato duramente colpito. Non sono stati coinvolti solo gli attori e i principali protagonisti, ma anche il pubblico perchè il settore dello spettacolo e del teatro svolge un ruolo centrale di socialità nella nostra comunità. E’ chiaro che cause di forza maggiore l’hanno bloccato in questi mesi, ma è importante dare un sostegno ai lavoratori, che in questi mesi sono stati fermi ed hanno difficoltà economiche come tutti gli altri, che far ripartire un ambito che è centrale nella cultura e nella socialità della nostra società.
Mi auguro che il Governo in particolare, ma anche la Regione Marche, con le modalità che riterrà opportune e con i mezzi che ha disposizione, riescano a dare un sostegno economico a questa categoria, soprattutto riescano a far ripartire quanto prima questo settore.
Vedo con gioia che alcune singole attività stanno riprendendo, penso a Musicultura, che nei prossimi giorni si svolgerà a porte chiuse, ma in diretta nazionale. Anche l’attività dello Sferisterio di Macerata sta tentando di tutto per far ripartire la programmazione estiva, grazie anche al sostegno della Regione Marche.
Mi auguro che attività che hanno una connotazione e una rilevanza mediatica minore rispetto a Macerata e a Musicultura possano altrettanto rapidamente ritornare a lavorare appieno, perché c’è la stagione estiva, anche se nella nostra regione per 12 mesi l’anno svolgono un ruolo centrale e fondamentale per la nostra cultura e per il nostro tessuto sociale, quindi mi auguro che possano presto riprendere. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Credo che ragionando con il buon senso questa sia una cosa estremamente importante, che condividiamo e che sosterremo anche perché, come è già stato detto, lo voglio sottolineare, si interviene in una realtà che coinvolge non solo nelle Marche centinaia di migliaia di persone, che sono in forte difficoltà. Questo è il senso del nostro ragionamento e sosterremo convinti questa mozione affinché nel nostro piccolo, a livello regionale, si possa impegnare la Giunta ad emanare dei provvedimenti seri perché questi lavoratori possano avere un corrispettivo economico estremamente importante e in qualche caso indispensabile per il vivere quotidiano. Voterò a favore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Questa mozione è importante, nel senso che il settore dello spettacolo sia dal vivo che non, come tanti altri, a causa del lockdown, a causa della pandemia che stiamo ancora vivendo e di questa emergenza, ha avuto un’interruzione improvvisa.
Chiaro che il settore della cultura è un pezzo rilevante dell’economia del nostro Paese, ma direi anche della regione Marche. Sappiamo bene quanto la cultura rappresenti per l’intero Paese ed anche per la nostra Regione, mi viene in mente la parte lirica, la parte teatrale, i concerti, la musica, i festival, mi viene in mente lo Sferisterio di Macerata, piuttosto che il Rossini Opera Festival. Sono tutti eventi che da un giorno all’altro si sono interrotti e che in qualche modo hanno provato a sopperire anche attraverso le piattaforme digitali, questa forma un po’ nuova di esprimere la qualità artistica che è presente nel nostro Paese, che è uno dei primi al mondo per apprezzamento.
Molti gruppi ed orchestre dal mondo digitale hanno provato a dare una risposta per mantenere viva l’attività. E’ ovvio che questo settore ha bisogno, come altri, di essere sostenuto, di avere dei fondi anche a fondo perduto, è un comparto che ha la necessità di sopravvivere, tenuto conto delle problematiche che avrà nel proseguo, come tanti altri, perché il distanziamento impone delle regole negli spazi aperti. Gli eventi organizzati all’aperto saranno più facili da gestire, ma non potranno essere più quelli che si facevano una volta, ai quali partecipavano decine di migliaia di persone. Mi viene in mente l’ultimo concerto di Jovanotti che si è svolto lo scorso anno nel sud della nostra regione, mi sembra nella zona di Fermo, se non vado errato. Capite bene che i luoghi al chiuso, i nostri teatri, dovranno avere nei prossimi mesi una riduzione dei posti disponibili e ci saranno delle difficoltà organizzative.
Ovvio che le piattaforme digitali dovranno venire in qualche modo incontro ed essere un’opportunità per dare delle risposte e per dare la possibilità di poter fruire a tutti i cittadini dei servizi che il mondo dello spettacolo è in grado di dare, tenuto conto che lo spettacolo, la cultura - quando parlo di eventi, parlo di festival, di mostre, di spettacolo - sono strettamente legati al comparto del turismo, che ne fruisce positivamente, non a caso cultura e turismo si integrano con estrema facilità, possiamo dire che per certi versi sono complementari.
Concludendo, sono favorevole alla mozione e ringrazio i Consiglieri che l’hanno sottoscritta. Una parte di lavoro era già stata fatta nella I Commissione che aveva stanziato un primo fondo di 554 mila euro ed è soltanto il punto di partenza, giusto come espressione di volontà per dare una risposta concreta a tutto il mondo della cultura, che verrà integrato con la manovra che andremo a votare venerdì prossimo direttamente qui in Aula.
La riprogrammazione, l’elasticità che si richiede anche nella rendicontazione dei fondi, la compartecipazione ai fondi della Regione fino al 70%, i bandi, devono servire per dare liquidità alle imprese, alle attività e a coloro che vivono del lavoro dello spettacolo e della cultura, con l’obiettivo che tutte le azioni che si metteranno in campo nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, dovranno tendere ad un riavvicinamento con il pubblico. Cosa non facile con le regole a cui dobbiamo sottostare, ma dovremo trovare un modo per far si che lo spettacolo possa continuare a vivere, che la cultura possa continuare ad essere un’opportunità per tutti.
Occorre tenere conto che le regole vanno rispettate, ma gli eventi, la musica e la cultura devono essere riavvicinati nel più breve tempo possibile con la consapevolezza che nei prossimi mesi e nelle prossime settimane le piattaforme digitali dovranno venirci maggiormente incontro.
Voto questa mozione convintamente, anche come componente della Commissione cultura, nella quale abbiamo fatto una serie di ragionamenti approfonditi, anche con il servizio e con l’Assessore, perché siamo convinti che a questo mondo debbano essere date delle risposte come a tanti altri, non possiamo non tener conto di un settore, soprattutto lo spettacolo dal vivo e gli eventi in presenza, che in questo momento sta soffrendo e non vede nel breve sbocchi e prospettive. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Inizio subito dichiarando il mio voto favorevole a questa mozione perché tutti purtroppo sappiamo come il mondo della cultura e dello spettacolo in questa grave crisi e durante il lockdown hanno subìto un grande arresto e c’è per la maggior parte di questi lavoratori l’impossibilità di riprendere l’attività ordinaria, viste le necessarie misure di distanziamento sociale e di sicurezza. Sono già stati cancellati gli eventi della stagione estiva, che poteva essere una boccata d’ossigeno per questo comparto. non sarà possibile la ripresa per la maggior parte delle attività culturali o potranno farlo in maniera molto ridotta, sappiamo che quasi tutti gli eventi saranno cancellati, tutti quelli che non hanno la capacità di distanziare perfettamente le persone (eventi di massa, concerti negli stadi), manifestazioni anche gratuite che tantissimi comuni, soprattutto nel periodo estivo, mettevano a disposizione dei concittadini e di tutti i turisti proprio per movimentare la stagione turistica. Per questo credo che l’azione sia importante, il segnale che si dà con questa mozione è fondamentale e insieme a questa sollecitazione ci deve essere anche una concretezza.
Sono favorevole a questa mozione, che voterò, visti anche gli emendamenti che sono stati introdotti che riguardano non tanto la cultura ed il mondo dello spettacolo, quanto il settore del turismo.
Avrei voluto fare una mozione specifica sul finanziamento del bando che oggi vede interessate tantissime strutture ricettive della nostra regione, che hanno partecipato.
Il bando è stato uno degli atti più attesi degli ultimi anni, finalizzato alla riqualificazione strutturale ed ha consentito a tante nostre imprese, molte delle quali a carattere familiare, che hanno beneficiato del contributo, di rimettersi al passo con la concorrenza, che è molto forte, nei servizi erogati, sia con le altre regioni d’Italia che con l’estero.
E’ un bando molto atteso, però le risorse disponibili si sono dimostrate non idonee a coprire tutte le richieste e le esigenze del settore turismo, perciò aver inserito con un emendamento la richiesta di rifinanziarlo credo che sia importante.
Mi auguro e mi aspetto una risposta forte da parte della Giunta, un rifinanziamento concreto, fondi che hanno già avuto dei destinatari, che hanno già avuto un iter procedurale, perché la graduatoria è già fatta e tutto quello che doveva essere espletato (procedure di bando e di gara) è stato fatto. Sarebbero risorse che potrebbero consentire alle strutture di rimettersi al passo con i tempi e vedere per la prossima stagione turistica balneare già completati i lavori, ovviamente se ci sarà un finanziamento idoneo a questa misura.
Ribadisco il voto favorevole di Fratelli D’Italia e l’importanza di un sostegno concreto sia al mondo della cultura che a quello del turismo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Soltanto due parole perché ha parlato il mio capogruppo.
Ho firmato convintamente questa mozione avendo ben chiaro il panorama che si staglia di fronte a noi dopo questo periodo di emergenza sanitaria, che peraltro non si è ancora concluso, con tutte le implicazioni che ben conosciamo.
Il mondo dello spettacolo e della cultura risente di questo stato di cose e di questa situazione per gli ovvi motivi che non serve ribadire.
Già in Commissione, l’hanno detto i Consiglieri Biancani, Minardi, Maggi, abbiamo tenuto in debita considerazione questo aspetto, ecco la motivazione del parere che abbiamo esternato in merito al Piano della cultura, per quel fondo noi auspichiamo, è stato già detto dai miei colleghi, un incremento.
In Commissione siamo in prima linea impegnati nella redazione di alcune linee giuda, passatemi l’espressione, un orientamento per la manovra finanziaria che discuteremo in Aula il prossimo venerdì. E’ un momento molto importante nel quale spero, non solo per questo settore, ma anche per altri. Tutti confidano nell’azione che l’Assemblea legislativa può mettere in campo per far si che le condizioni negative che si sono venute a creare, per ovvi motivi che non serve ribadire, possano avere qualche ristoro e qualche segno di speranza, soprattutto per infondere un po’ di coraggio, di ottimismo, perché questo è un settore in cui spetta a tutti noi impegnarci per ridare smalto e speranza a tutta l’intera comunità regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Mi sembra che questa mozione stia raccogliendo un consenso unanime e mi fa piacere, perché come hanno già detto altri colleghi, il settore dello spettacolo è uno di quelli maggiormente colpiti ed in grave difficoltà. A volte perché ci sono delle situazioni borderline, che impediscono l’accesso ad adeguati supporti anche da parte dello Stato. Dobbiamo aiutare questo ambito perché la cultura e lo spettacolo sono parte integrante della nostra vita, sono essenziali per la nostra vita, come l’acqua, il pane, eccetera. Sono favorevole a questa mozione e la voterò convintamente nella speranza che si riesca a dare un sostegno concreto a tutte le imprese che operano in questo settore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Annuncio fin da ora il mio sostegno a questa mozione con il voto positivo.
Vorrei aggiungere qualcosa a quanto già detto. Ormai è chiaro che la pandemia sta provocando nell’economia italiana e marchigiana un impatto negativo di grande levatura e all’interno del sistema economico l’aspetto turistico è quello più significativo, a parte per l’incidenza, perché credo soprattutto che sia uno dei settori più colpiti da questa crisi e come tale il comparto avrà una ripartenza molto lenta, forse sarà l’ultimo a ripartire perché alcune attività produttive hanno già lentamente ripreso a lavorare, ma per quanto riguarda il turismo si fa fatica.
All’interno di questo comparto c’è il mondo dello spettacolo dal vivo e come dice la mozione è un ambito in cui operano stabilmente oltre 6 mila persone, con un fatturato che è superiore ai 40 milioni di euro, anche se credo che sia abbondantemente superiore ai 50/60 milioni di euro.
Lo spettacolo dal vivo è un elemento trainante del turismo infatti molto spesso parliamo di concerti nei teatri ed altro ed in l’estate abbiamo dei palcoscenici naturali molto belli, che richiamano artisti di fama nazionale ed internazionale, che catalizzano l’attenzione di molti turisti che vengono da fuori regione.
Il danno è molto grande, diretto per quanto riguarda il lavoro degli artisti, indiretto in quanto viene meno questo catalizzatore di attenzione nei confronti della nostra regione.
Vorrei andare oltre allo spettacolo dal vivo e dire che in questo scenario ci sono due aspetti che dovremo segnalare. Avrei preparato una mozione, ma non ho fatto in tempo a presentarla, che avrei voluto abbinare a questa, la farò oggi stesso o domani.
Un aspetto molto significativo è quello degli spettacoli viaggianti, che sono in crisi, e di tutte quelle aziende che lavorano ad esempio nei fuochi pirotecnici. Queste hanno segnalato le loro difficoltà con delle lettere alla Regione ed io credo che dovremmo raccogliere anche questo grido di allarme.
Gli spettacoli viaggianti e del divertimento sono i “luna park”, non so che fatturato raccolgano, però anche in questo ambito ci sono tante persone che ci lavorano. Ad esempio so che nella regione Marche, nella città di Civitanova Marche, esistono dei nuclei molto forti di aziende, chiamiamole così, che lavorano in questo settore, che nel corso dell’anno si muovono dal sud delle Marche, dal piceno fino al pesarese, arrivando anche in Romagna o in Abruzzo, con i loro spettacoli viaggianti che tanta allegria portano e che in qualche modo sono degli elementi fondanti di sagre e di feste di paese. Senza luna park non c’è festa, se non c’è la banda non c’è festa.
Questo è un dato che volevo mettere in evidenza, così come le aziende che lavorano nel settore dei fuochi pirotecnici, che sono ferme perché non si fanno feste, non si fanno manifestazioni particolari, la loro attività è azzerata e non credo che ripartirà.
Gli spettacoli dal vivo probabilmente ripartiranno con certe modalità all’interno di teatri oppure all’aperto, soprattutto mantenendo il distanziamento sociale, ma la vedo dura per quanto riguarda gli spettacoli pirotecnici e gli spettacoli viaggianti.
Credo che a questo punto fare un emendamento sia impossibile, non sono neanche titolato a farlo, lo dovrebbero fare i firmatari della mozione. Io ho anche un impegno morale, ho un ricordo bellissimo quando da ragazzo frequentavo i luna park e nelle feste di paese erano un elemento di grande attrazione e lo sono ancora. Vorrei presentare una mozione, magari da discutere la prossima volta.
Credo che il tavolo di coordinamento di turismo exit abbia affrontato anche questo tema, poi ne parlerà l’Assessore Pieroni. Voglio accendere i riflettori anche su questi altri aspetti, su questi altri due comparti, due settori dello spettacolo dal vivo.
Concludo dicendo che raccolgo questo invito da parte dei firmatari di questa mozione che impegna la Regione e tutto il sistema del comparto del turismo regionale ad aiutare tutti gli operatori che lavorano in questo settore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Brevemente per annunciare il mio voto positivo a questa mozione, stavo per presentarne una analoga, però mi sono fermata dal protocollarla perché, come ha detto poco fa il Consigliere Celani, avrei voluto integrarla con il settore degli spettacoli viaggianti, che molto spesso non viene visto come spettacolo, ma come animazione, gruppi che non sono musicali o di danza, per esempio giostre o giochi di collettività, che ha chiesto di trovare dei criteri, se possibile, per la riapertura, ad esempio si potrebbe prevedere sulle giostre un sedile si e uno no, come la sanificazione. Anche queste imprese sono ferme e chiedono di essere considerate ed annoverate in un settore che sicuramente avrà difficoltà a ripartire. Consideriamo non solo l’aiuto, ma anche di stabilire dei criteri perché queste attività, con i dovuti accorgimenti, potrebbero animare le nostre località turistiche vuote di ogni attrattiva, i centri, il lungomare o le piazze, un intrattenimento allegro e festoso per i giovani.
Molto spesso, anche in Piazza Pertini, questi giochi attirano i giovani, che in assenza di qualsiasi proposta ricreativa potrebbero trovarsi a ciondolare e non a fare niente, quindi, un minimo di considerazione anche per questi spettacoli.
Ci sono famiglie nelle Marche che si tramandano queste attività di padre in figlio, di nonno e nipote, e vanno ascoltate.
Voterò a favore di questa mozione perché è chiaro che l’attenzione deve essere massima ad un settore maggiormente in difficoltà. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Ho ascoltato con grande attenzione gli interventi di tutti i Consiglieri e di tutte le forze politiche.
Voglio rimarcare la condivisione a questa mozione, che va nella direzione auspicata dal Presidente Ceriscioli e dal sottoscritto. Come voi tutti sapete in questi 5 anni di legislatura, proprio per questa opportunità che il Presidente mi ha dato, di poter coniugare turismo e cultura come settori inscindibili, siamo riuscito a creare nel sistema Regione Marche percorsi interessanti ed importanti, come gli appuntamenti e le mostre dedicate ai grandi personaggi delle Marche, che non sto qui ad elencarvi, perché li conoscete meglio di me, non ultimo, il più grande tra tutti, Raffaello.
Grazie a questo percorso condiviso siamo riusciti a destagionalizzare e a trovare degli spazi fuori dalla stagione classica, dalla stagione estiva, balneare e montana, per appuntamenti che hanno permesso di avere nella nostra regione turisti interessati allo spettacolo dal vivo, inteso a 360 gradi, a mostre, musei, grandi iniziative, come la lirica e altro.
Oggi è importante essere qui e condividere con voi questa mozione, che ci riporta a quello che può essere la cultura nel sistema italiano, in questo caso nelle Marche, non dobbiamo mai dimenticarci che in questi anni la Regione, proprio per una serie di dati, è riuscita ad essere la seconda Regione italiana, rispetto alla popolazione e alle iniziative che ha portato avanti, che ha creato più posti e più occupazione a livello regionale.
Questo percorso portato avanti fino ad oggi doveva concludersi nel 2020, grazie anche alla visibilità che la Lonely Planet ci aveva dato, purtroppo il virus ha bloccato tutte le iniziative che erano state programmate dalla Regione Marche, in stretta collaborazione, per semplificare tutto il sistema, con il Consorzio Marche Spettacolo, un contenitore nel quale c’è il maggior numero dei soggetti interessati, che hanno rilevanza sia nazionale che regionale, all’interno della Regione Marche. Pochi giorni fa c’è stato un confronto con il Consorzio Marche Spettacolo ed abbiamo condiviso sostanzialmente tutti gli aspetti che sono toccati dalla mozione, che anch’io ritengo che sia votabile perché è un’ulteriore opportunità che diamo al sistema della cultura.
E’ un messaggio forte che parte dal Consiglio regionale per far capire quanto in questo momento sia attenzionato un settore poco rimarcato dai mass media, che io ritengo a fianco del turismo il più fragile per quanto riguarda i soggetti interessati e tutto l’indotto che ruota intorno allo spettacolo e alla cultura in generale.
Non dimentichiamoci le guide turistiche, gli accompagnatori nei musei, nelle mostre, nei teatri, nei cinema.
Anche il cinema che viene ripreso nella mozione ha avuto un crollo economico non indifferente. Le riprese dei film saranno scaglionate, più difficili e se ne riparlerà a settembre/ottobre, anche se, come tutti sapete, il 15 giugno potranno ripartire gli spettacoli dal vivo, con la sicurezza e il distanziamento.
E’ chiaro che questo percorso sta mettendo in difficoltà anche i due più grandi appuntamenti ormai storici, parlo della lirica allo Sferisterio e il Rossini opera festival di Pesaro, due grandi momenti in cui oltre alla lirica, oltre alla musica, potevamo contare su un turismo che non era solo quello balneare, un turismo di nicchia che creava altre opportunità occupazionali per tutto l’indotto. In questo contesto la mozione si inserisce con forza.
Aggiungerei anche le problematiche che come Giunta regionale stiamo affrontando, anche i giostrai sono un settore in grande difficoltà e posso anticipare che abbiamo predisposto dei protocolli e delle linee guida, che entro la settimana il Presidente firmerà, per dare loro l’opportunità di ripartire. Le linee guida sono molto delicate da approcciare per cui faremo riferimento a quelle nazionali, a cui si stanno rifacendo tutte le Regioni. E’ indubbio che c’è un contatto stretto in un autoscontro o in altri giochi che coinvolgono tanti giovani, quindi le misure di sicurezza dovranno essere molto dettagliate e delicate.
Non dimentichiamoci, chiaramente questa mozione ne parla, che non abbiamo soltanto i tradizionali ed importanti soggetti beneficiari del Fondo unico per lo spettacolo, spettacoli dal vivo ad alto livello riconosciuti dal Ministero, ma abbiamo un tessuto e un indotto, che ha ricordato il Consigliere Biancani nella sua introduzione, e lo ringrazio, che non riguarda soltanto 6 mila persone, ma da un dato che abbiamo si parla di 10/12 mila persone, forse anche qualcosa in più, che ruotano attorno al sistema della cultura e dello spettacolo dal vivo.
In questo contesto voglio ricordare anche gli artisti da strada, giovani che hanno fatto anche un percorso universitario per avere questo riconoscimento ed hanno difficoltà in questo momento ad avere una opportunità economica.
Stiamo lavorando su questo sistema così difficile da inserire.
In questo contesto voglio ringraziare il Ministero della Cultura che ha riconosciuto alla nostra Regione circa 1 milione di euro per continuare la produzione e la programmazione dello spettacolo dal vivo, fatto negli ultimi tre anni all’interno delle aree del cratere che noi abbiamo intitolato ‘Marche in Vita’. Anche questo sarà attenzionato e stiamo predisponendo già un programma e ancor più quest’anno il mio obiettivo, che stiamo cercando con gli uffici di raggiungere, anche se dobbiamo chiarire la questione con il Ministero, è quello di valorizzare i vari soggetti musicali giovani che sono all’interno della regione, non soltanto i più importanti soggetti FUS, su cui lavoriamo, ma dobbiamo dare un’opportunità in questo momento ad altri che io definisco ‘minori’ dal punto di vista dell’immagine, dobbiamo dare la possibilità di rappresentare degli spettacoli dal vivo nel nostro territorio.
L’ha ricordato il Consigliere Biancani nell’illustrare la mozione ed anche tutti gli altri firmatari, che voglio ringraziare per la loro attenzione, come tutti i Consiglieri di tutte le forze politiche che in questo momento dimostrano un’attenzione alla cultura, il Presidente ha voluto aumentare di circa 500 mila euro il fondo tradizionale per dare già le prime risposte. L’obiettivo è quello di aggiungere ai 500 mila euro per le varie iniziative, che poi sono state riprese nella mozione, se ci riusciamo, altri 500 mila/800 mila euro, arrivando almeno a 1 milione, a 1,2 milioni di euro per dare non tutte le risposte possibili e immaginabili, perché è giusto non parlare di cose impossibili, ma coprire una serie di misure che vanno incontro alle richieste della mozione. Il Presidente ha già dato la sua disponibilità e tutti sappiamo che valore aggiunto può essere per il sistema economico e sociale della nostra regione la cultura. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento n. 661/1 a firma dei Consiglieri Biancani, Giacinti, Micucci. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento n. 661/2 a firma dei Consiglieri Biancani, Giacinti, Micucci. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 661, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 561
ad iniziativa dei Consiglieri Bisonni, Pergolesi
“Per un circo senza animali”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 561 dei Consiglieri Bisonni e Pergolesi.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Questa la definirei una mozione di civiltà. Ritengo che tutti gli esseri viventi siano nati per vivere liberi e la vita degli animali nei circhi è incompatibile con le loro caratteristiche etologiche.
In questi anni è sempre più evidente che un circo senza animali, che valorizza le espressioni delle attività umane, è sempre più apprezzato. Non voglio fare nomi, ma conoscete tutti le eccellenze.
Un’indagine condotta dalla LAV dimostra che i circhi che hanno animali sono in forte crisi, proprio per la nascente e sempre più crescente sensibilità delle persone e per la loro contrarietà all’esibizione degli animali in questa attività.
Per fortuna, dico io, sul territorio nazionale molte amministrazioni comunali stanno vietando, con delle ordinanze, l’attività di circhi che utilizzano animali.
Detto questo, vale la pena ricordare che nel 2017 il Governo ha emanato la legge n.175 ‘Disposizioni in materia di spettacolo e deleghe al Governo per il riordino della materia’, che contiene la delega al Governo di approvare entro un anno dall’entrata in vigore della legge, quindi entro il 2018, un decreto legislativo per la revisione delle disposizioni nei settori delle attività circensi e degli spettacoli viaggianti, specificatamente finalizzata al graduale superamento dell’utilizzo degli animali nello svolgimento degli spettacoli. Quindi esiste già una legge italiana di civiltà, varata nel 2017, che chiede di fare un decreto applicativo per il graduale superamento di questa situazione. Purtroppo, però, questo termine è già scaduto, parliamo del 2017, entro un anno, quindi entro il 2018, il decreto doveva essere emanato, ma non è stato fatto dal precedente Governo e né dall’attuale. Ad oggi possiamo dire che non esiste nessun decreto attuativo della legge n. 175 del 2017, così questa mozione chiede diverse cose alla Regione: di farsi portavoce presso il Governo nazionale affinché si provveda ad una rapida approvazione dei decreti attuativi della legge n. 175, con particolare riferimento alla revisione delle disposizioni nei settori delle attività circensi, degli spettacoli viaggianti, specificatamente finalizzata al graduale superamento dell’utilizzo degli animali nel circo; di individuare un percorso che porti al graduale superamento dei circhi con animali entro i due anni successivi; di prevedere la riallocazione entro due anni degli animali detenuti nei circhi presso strutture in grado di garantire il miglior mantenimento, senza alcun utilizzo negli spettacoli. E’ chiaro che questi animali non possono essere rilasciati in natura perché non sarebbero più in grado di sopravvivere, essendo ormai in cattività c’è bisogno di collocarli in strutture dedicate; di disporre - ultimo punto della mozione - un concreto sostegno ai centri di accoglienza che ospiteranno questi animali, auspicando la realizzazione di nuovi centri che possano mantenere e riabilitare gli animali non più utilizzati dai circhi.
Questo è il senso della mozione, concludo l’illustrazione auspicando che ci sia un consenso unanime su quello che vuol essere, ripeto, prima di tutto un atto di civiltà. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Ringrazio tutti. Prima di fare il mio intervento vorrei porgere le mie più sentite condoglianze all’Assessore Cesetti e alla sua famiglia per la grave perdita. Naturalmente in questi momenti non ci sono parole per esprimere il dolore che si prova quando le persone amate ci lasciano. Una piccola dimostrazione di affetto e di vicinanza spero che possa in qualche modo alleviare questo dolore.
La mozione sottoscritta insieme al Consigliere Bisonni è stata presentata molto tempo prima dell’emergenza Covid 19, quindi non ce ne vogliate se ne discutiamo in un contesto particolare che la regione Marche e tutto il Paese si vedono costretti ad affrontare.
Nel mondo ci sono milioni di animali in cattività, costretti a vivere in un habitat che non appartiene loro, soltanto a fini espositivi, commerciali e di intrattenimento, al solo scopo di compiacere l’uomo.
Come il Consigliere Bisonni diceva prima …

(instabilità della connessione)

Romina PERGOLESI. … di questo settore ormai è prossima, si dovrebbe dare un futuro occupazionale ad un settore destinato alla scomparsa.
Ci sono moltissimi circhi che non utilizzano gli animali, sono realtà ormai consolidate.
Speriamo che con questa mozione il Consiglio regionale impegni la Giunta affinché vengano approvati i decreti attuativi e speriamo che ci sia un segnale forte dalla Regione Marche nei confronti di questo tema che vede molte persone, specialmente le più sensibili, che magari hanno anche degli animali da affezione in casa, soffrire particolarmente quando vedono questi animali, come il caso specifico del circo che sta sostando nel comune di Ancona, non faccio nomi, mia figlia si è trovata a passeggiare da quelle parti insieme ai nonni, gli animali sono tenuti in una zona aperta e ampia, però costretti in un territorio che non è il loro.
Ci auguriamo che il Consiglio regionale dia un segnale di sensibilità e soprattutto che la legge approvata nel 2017 abbia i decreti attuativi che finalmente possano dare uno stimolo ad un forte cambiamento.
Chiediamo anche di intervenire nei confronti degli animali, di trovare delle strutture adeguate e idonee e prevedere dei finanziamenti per chi si occuperà di loro.
Ringrazio il Consigliere Bisonni, ed anche lo staff tecnico, si vede…. animalista, e spero che il Consiglio approvi questa nostra mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Grazie Presidente. E’ affascinante questa mozione perché passiamo da temi che parlano di asfalto a questi che parlano di animali.
Mi domando: all’interno abbiamo tanti animali nostri perché ci andiamo ad occupare di quelli degli altri? Una cosa un po’ divagata.

PRESIDENTE. Consigliere Zura Puntaroni, non so più cosa dirle, è l’ennesima volta che fa riferimenti molto poco opportuni sui Consiglieri, l’ho più volte richiamato, ma vedo che ...

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 561. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 656
ad iniziativa del Consigliere Zura Puntaroni
“Fase 2, autorizzare le opere immediatamente cantierabili”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 656 del Consigliere Zura Puntaroni, che ha la parola per illustrarla.

Luigi ZURA PUNTARONI. Grazie, Presidente. E’ solo un suggerimento alla Regione e a chi comanda di dare un occhio di attenzione, appena arriveranno quelle centinaia di milioni, ai nostri 228 Comuni. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 656. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 659
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
“Interventi di sostegno alle locazioni per uso abitativo”

Mozione n. 660
ad iniziativa del Consigliere Celani
"Emergenza epidemiologica Covid 19 - Misure di sostegno a favore degli studenti universitari fuori sede, quale contributo per il pagamento degli affitti”

Mozione n. 684
ad iniziativa della Consigliera Leonardi
"Sostegno affitti per gli studenti universitari nel periodo di emergenza da Coronavirus”

Interrogazione n. 1005
ad iniziativa del Consigliere Minardi
“Misure straordinarie di sostegno alle famiglie in difficoltà per il pagamento dei canoni in locazione”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le mozioni n. 659 del Consigliere Giancarli, n. 660 del Consigliere Celani, n. 684 della Consigliera Leonardi e l’interrogazione n. 1005 del Consigliere Minardi.
Ha la parola, per l’illustrazione della mozione n. 659, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Cercherò di essere breve, limitatamente a quelli che sono gli interventi ordinari in materia di sostegno alle locazioni, al pagamento dei canoni di affitto delle locazioni di residenza, non dirò molte cose, anzi mi limito ai titoli perché so che l’Assessore Casini ha fatto numerosi incontri con le associazioni degli inquilini, incontri importanti, e siccome interverrà non mi soffermo, non sottraggo tempo al Consiglio per quella che sarà una comunicazione interessante della Vicepresidente.
Sull’altro aspetto, non so se poi interverrà anche l’Assessore Bravi, ovvero sul piano triennale del diritto allo studio redatto dall’ERDIS, tra l’altro proprio su questo atto ho preso dei numeri ...
Le mozioni nascono sempre dalle sollecitazioni delle famiglie, degli interessati, degli studenti, delle associazioni, in questo caso degli studenti ed anche degli inquilini. Questa è la filosofia per cui uno presenta una mozione, costruita democraticamente con il territorio.
Mentre su quella dei canoni di affitto c’è stata una presa di posizione forte della Vicepresidente Casini, sul resto, sicuramente ci sarà stata, non la conosco la situazione, quindi mi limito ad alcune considerazioni su questo aspetto.
Nelle nostre università c’è un numero grande di iscritti, e questo credo che sia un fatto di orgoglio per noi marchigiani, sono oltre 50 mila i ragazzi iscritti nelle quattro università, Urbino, Ancona (Politecnica delle Marche), Camerino e Macerata. Di questi oltre 50 mila il 62% hanno la residenza nelle Marche, quindi 32.000 circa sono residenti nella nostra regione, poi ci sono gli studenti fuori sede, e qui entro un po’ nel merito della mozione, con regolare contratto di affitto, i vincitori di borsa di studio con alloggio ERDIS e gli studenti pendolari. Sugli studenti pendolari non dico nulla per non sottrarre tempo perché la volta scorsa abbiamo discusso le mozioni di alcuni colleghi, gli studenti pendolari sono toccati dal trasporto pubblico sul quale c’è già stata, ripeto, una discussione, ce ne saranno altre e ci sono anche provvedimenti in corso.
Abbiamo un numero di ragazzi che frequentano l’università che sono pendolari, altri invece hanno un contratto di affitto, quindi la situazione è alquanto variegata. Numeri grandi, ma modesti, riguardano gli alloggi di proprietà dell’Erdis, importanti, ma modesti perché gli studenti all’interno degli alloggi gestiti dall’ente, vincitori di borsa di studio, sono 3.300/3.400, numeri grandi e importanti, ma modesti rispetto ai 51/52 mila studenti che frequentano le università marchigiane.
Lo spirito della mozione è quello di sollecitare soprattutto il Governo e il Parlamento, con una presa di posizione forte, con un ruolo forte della Regione. Noi tra l’altro abbiamo istituito l’Erdis, ma dobbiamo anche intervenire nei confronti di coloro che pagano regolarmente un affitto ai privati. Dentro questo ragionamento dobbiamo saper cogliere, dobbiamo essere incisivi ed evitare sovrapposizioni per aiutare chi veramente è in difficoltà, dobbiamo aiutare gli studenti con famiglie con problemi.
In questi mesi è cambiata la vita degli universitari, come è cambiata quella di molte famiglie, e noi dobbiamo attestarci su un punto fermo - l’ho detto forse nel primo intervento post Covid 19, nel primo Consiglio che abbiamo fatto durante l’epidemia, quando abbiamo ripreso l’attività - che risponde ai bisogni di giustizia, di libertà, di equità, di lotta alle disuguaglianze. Nessuna studentessa e nessuno studente devono smettere gli studi perché non ce la fanno economicamente. Magari questa situazione che si è creata li potrebbe costringere ad abbandonare, noi dobbiamo impedire questo, dobbiamo fare in modo che le studentesse e gli studenti abbiano tutti la possibilità di accedere agli studi, quindi l’intervento pubblico deve essere vero, perché non solo risponde al bisogno di una persona, ma risponde più in generale ad un bisogno di giustizia in una democrazia matura come la nostra. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta all’interrogazione n. 1005, l’Assessore Casini.

Anna CASINI. Grazie Presidente. Ringrazio anche il Consigliere Giancarli per le parole che ha detto. E’ vero che noi abbiamo un’interlocuzione con le associazioni dei sindacati degli inquilini e l’abbiamo sempre avuta.
In questo momento il problema del sostegno all’affitto e della morosità incolpevole è diventato più grave, perché come sapete ad alcune povertà ce ne sono aggiunte altre o c’è stato un importante abbattimento dei redditi.
Risponderò anche con un po’ di numeri separando le azioni ordinarie da quelle straordinarie che metteremo in campo e delle quali parleremo più avanti quando saranno più strutturate. Ci saranno anche risorse aggiuntive, parlo del sostegno alla locazione ordinaria, non del sostegno agli studenti. Ho anche un’integrazione che mi è stata mandata dagli uffici dell’Assessore Bravi, che poi leggerò, sulla quale dirò qualcosa, dirò il mio pensiero, poi se interverrà l’Assessore Bravi per le sue competenze sarò felicissima di ascoltarla, anche perché ci siamo confrontate molte volte su questi temi.
La risposta alla mozione del Consigliere Giuncarli: per la modalità 2019 sono state liquidate risorse ai Comuni in due trance, la prima pari a 264 mila euro, fondi assegnati dallo Stato per l’anno 2019, e la seconda invece pari a 3.816.000 euro, economie dal fondo inquilini morosi incolpevoli negli anni precedenti, perché come sapete noi abbiamo trasferito i fondi della morosità incolpevole, che erano rimasti, sul sostegno al reddito. Questo canale di finanziamento ordinario per l’annualità 2020 viene finanziato con le seguenti risorse: 1.584.828 assegnati con decreto del Ministero strutture e trasporti, che in questi giorni è al vaglio della Corte dei Conti per la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, stiamo aspettando la famosa bollinatura, 3.696.000.000 circa che verranno assegnati in applicazione dell’articolo 29 del decreto legge, denominato ‘decreto rilancio’. Queste risorse dovranno essere attribuite dalla Regione ai Comuni con procedura d’urgenza, ai sensi del decreto legge cosiddetto “Cura Italia”, articolo 65 del decreto del 17 marzo n. 18. Non appena saranno pubblicati in Gazzetta Ufficiale due decreti ministeriali di assegnazione dei fondi, la Giunta regionale potrà procedere alle necessarie variazioni di bilancio per consentire la successiva attribuzione delle risorse ai comuni, quindi noi abbiamo già avuto un’interlocuzione su queste risorse anche con i sindacati.
In aggiunta a tale misura di carattere ordinario anche la nostra Regione, come altre (Toscana, Lazio, Emilia-Romagna), sta predisponendo una misura straordinaria di sostegno al pagamento dei canoni mensili delle locazioni abitative.
I punti cardine di tale intervento straordinario, che sono ancora in via di definizione dalla competente struttura, ma che in linea di massima abbiamo già definito, sono: l’accelerazione delle procedure, la misura sarà immediatamente operativa, fin dall’adozione della deliberazione regionale di approvazione i comuni possono procedere alla pubblicazione degli avvisi pubblici senza necessità di approvare ulteriori provvedimenti o atti; semplificazione, le richieste ai comuni da parte dei cittadini interessati assumono la forma dell’autocertificazione prevista dal DPR 445/2000, con verifiche e controlli ex post. Lo schema di domanda viene approvato dalla Regione nell’ambito del provvedimento di approvazione nella misura straordinaria, quindi ci sarà anche un fax simile. Le risorse regionali immediatamente disponibili per integrare quelle di cui abbiamo parlato prima, dovrebbero essere circa di 3 milioni di euro che consentiranno di soddisfare ulteriori 30.500 richieste.
Con i recenti decreti “Cura Italia” …, queste sono un po’ delle ripetizioni, ho già detto che per il 2020 sono stati assegnati 1.584.000 a cui a breve si aggiungeranno 3.696.000 euro, quindi avremo a disposizione 5.228.000 euro per il sostegno alla locazione ordinaria, in più avremo anche un’altra somma di 3 milioni di euro circa.
L’esecuzione immobiliare è stata sospesa fino all’1 settembre, i Comuni utilizzano i fondi assegnati ricorrenti all’unificazione dei titoli, capitoli e articoli delle rispettive voci di bilancio ai fini dell’ordinazione del pagamento.
Penso che la risposta sia soddisfacente, anche se sintetica, in linea col fatto di vedere nel sostegno alla locazione un aiuto alle famiglie marchigiane, necessario e imprescindibile.
In riferimento alle famiglie degli studenti universitari, dall’entrata in vigore del DPCM 11 marzo 2020, tutte le attività didattiche sono state sospese e tutti gli studenti fuori sede hanno fatto rientro a casa dalle loro famiglie, lasciando vuoti gli appartamenti locati nelle città universitarie. Gli studenti fuori sede della nostra regione, che pagano un affitto all’Erdis o a privati, sono circa 29.500, un numero davvero elevato per prevedere forme di sostegno per tutti.
Mi pare che prima il Consigliere Giancarli facesse riferimento alle borse di studio per i più virtuosi, avendo in mente uno screening, e non facendo riferimento a tutti i 29.500 ragazzi.
Altre Regioni sono intervenute sulla problematica degli affitti (Lazio e Toscana) prevedendo un fondo straordinario una tantum per il sostegno alle locazioni, non solo per esigenze di studio ma anche di lavoro, evitando la differenziazione tra le tipologie di affittuari ed aumentando il numero dei potenziali destinatari. Per tale motivo sono state avanzate in IX Commissione istruzione, lavoro, innovazione e ricerca, delle specifiche di sostegno per le famiglie degli studenti universitari affinché vengano adottati dal Ministero dell’università e della ricerca strumenti normativi e finanziari straordinari.
La Regione Marche ha concentrato le risorse finanziarie disponibili su sette priorità e ha ritenuto che la problematica attinente alle spese di affitto degli studenti universitari debba essere affrontata a livello nazionale dal Ministero dell’università e della ricerca.
Per fare un conto banale: 29.500 studenti ad una cifra di 1.800 euro, voi capite che si arriva a 30.000.000 di euro immediatamente. Sono tante le risorse che servono rispetto a quelle che noi abbiamo potenzialmente a disposizione.
L’Assessore Bravi ha già posto il problema a livello nazionale, poi magari se ne vuol parlare lei, io credo di aver concluso qui il mio intervento.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Ho fatto questa interrogazione con la consapevolezza che abbiamo una serie di problematiche, che la Vicepresidente Casini ha già in qualche modo affrontato.
La problematica dell’emergenza sanitaria, il lockdown e tutto ciò che si è fermato nei mesi che sono appena trascorsi, a partite dall’8 marzo, hanno messo in difficoltà non solo le imprese, ma anche tante famiglie per le quali in parte è intervenuto lo Stato, con il fondo di 400 milioni di buoni spesa, gestiti direttamente e velocemente dai Comuni.
E’ chiaro che in tutta questa partita c’è anche la problematica legata agli affitti, che le famiglie, pur non avendo disponibilità finanziaria, devono affrontare. I canoni di locazione mettono in difficoltà le famiglie più bisognose, di fatto stiamo parlando di morosità incolpevole a causa dell’abbattimento ed a volte dell’azzeramento dei redditi.
Ho fatto questa interrogazione per sollecitare e stimolare la Giunta regionale a prendere provvedimenti in tal senso. Come ha ricordato la Vicepresidente Casini sono già stati presi con cifre importanti dalle altre Regioni, in particolare mi riferisco alla Toscana: 1.900.000, al Lazio: 22.000.000, all’Emilia-Romagna: 12.000.000. Di queste risorse fanno parte anche i fondi trasferiti dal Ministero delle infrastrutture e trasporti.
Ritengo soddisfacente la risposta che mi ha dato la Vicepresidente Casini, nel senso che fra l’applicazione del decreto del Ministero e il decreto rilancio si mettono in campo circa 5.000.000 di euro e, se non ho capito male, si dovrebbero aggiungere altri 3 milioni con la manovra.
Vedo l’Assessore Casini che annuisce, ho capito bene, quindi sono soddisfatto perché è un tema che mi sta particolarmente a cuore, quello di stare vicino alle famiglie più in difficoltà, più bisognose, che hanno un contratto di affitto e che si sono trovate nella difficoltà per l’azzeramento dei redditi ed hanno quindi una morosità incolpevole.
La cosa che volevo sollecitare la pongo come tema, si è detto che gli studenti universitari fuori sede siano 29.500, facendo una verifica approfondita mi sembrano effettivamente tanti, però se il dato è stato in qualche modo verificato e censito … Chiaro che occorre dare una risposta agli studenti e alle famiglie, perché i ragazzi sono a carico delle famiglie, che a loro volta devono pagare il canone di locazione passivo per i figli che studiano fuori sede.
Chiedo di valutare fino in fondo per dare a queste persone un po’ di ristoro, tenendo conto magari delle più bisognose, sicuramente una parte saranno già coperte, non dico una parte numerosa, dalle borse di studio che l’Erdis eroga. Dopo la riforma che abbiamo fatto nella X legislatura tutti gli studenti delle Marche possono avere le borse di studio, non solo il diritto di averla distanziata nel tempo, ma di averla concretamente dall’inizio dell’anno scolastico. Devo dire la verità, l’Erdis, sta facendo un ottimo lavoro, uniformando il trattamento a tutti gli studenti nei vari servizi della regione, nei quattro atenei di Ancona, Urbino, Macerata e Camerino.
Occorre guardare bene se tra i 29.500 studenti ci sono già quelli che usufruiscono delle borse di studio da parte dell’Erdis, eventualmente verificare se è possibile mettere come criterio anche il reddito per sostenere gli studenti le cui famiglie sono più in difficoltà o più bisognose, perché lo studente che va all’università e che ha un contratto di affitto … Una famiglia che ha un reddito di 100 mila euro è chiaro che non va aiutata, sicuramente ci sono famiglie che sono in difficoltà e che hanno più bisogno, magari pensare ad un criterio che tenga conto delle famiglie più bisognose, che può essere l’Isee o il livello di disponibilità finanziaria entro un certo limite, credo che si possa trovare una soluzione.
Ringrazio per la risposta che mi è stata data, credo che si vada nella giusta direzione rispetto alla mia interrogazione e termino con questo appello: verificare bene il tema degli studenti, magari selezionando quelli più bisognosi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione della mozione n. 660, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Questa mozione segue le richieste che sono state fatte poco fa anche attraverso l’interrogazione del Vicepresidente Minardi e riguarda le misure di sostegno a favore degli studenti universitari fuori sede, in modo che si possa prevedere un contributo per gli affitti.
E’ noto a tutti, non sto qui a ripetere tutte le premesse, quanto è successo fino ad oggi con il decreto del Governo che ha sospeso dal mese di marzo tutti i servizi educativi, non soltanto dell’infanzia, ma anche delle scuole di diversi ordini e grado ed ha impedito la frequenza alle attività scolastiche e di formazione superiore, compresa quella universitaria. Ne è derivato che molti studenti universitari della nostra regione, che sono fuori sede e che frequentano corsi fuori dalla propria città di residenza, hanno dovuto affrontare oltre ai costi vivi, relativi alle tasse universitarie e alla spesa obbligata per la vita di ogni giorno, per il quotidiano, anche la spesa obbligata dell’affitto pur non frequentano l’università dato che fino a qualche mese fa non era stata attivata nemmeno l’attività didattica da remoto.
C’è stato un aggravio di costi per il pagamento degli affitti da parte delle famiglie degli studenti, sia che questi abitavano in strutture pubbliche, quale l’Erdis, sia che avevano un contratto di locazione in strutture private.
Il problema è serio e molto sentito dalle famiglie marchigiane e lo dimostra il fatto che il Consiglio di amministrazione dell’Erdis, nella seduta del 25 marzo scorso, ha inviato una nota alla Regione Marche affinché si attivasse in un tavolo nazionale per discutere la questione degli studenti che hanno lasciato l’abitazione locata e sono tenuti contrattualmente a corrispondere i canoni di locazione. Tantissimi ragazzi a marzo sono tornati nelle proprie città, nelle proprie residenze e famiglie, però, essendo legati da un contratto di locazione, hanno continuato a pagare gli affitti. Molto spesso siamo in presenza di famiglie disagiate, che sono state colpite dalla pandemia in modo drastico, magari i genitori hanno perso il lavoro, sono in cassa integrazione, quindi gli affitti sono costi aggiuntivi di cui dovremo tener conto e in qualche modo intervenire.
La mozione chiede alla Regione di istituire un fondo, da destinare agli studenti universitari fuori sede, per partecipare alle spese di affitto, sia in strutture pubbliche, quali quelle dell’ERDIS, che presso abitazioni private, che sono stati costretti a rientrare nelle loro famiglie, causa l’emergenza sanitaria in atto.
Tutto questo serve per tutelare dal punto di vista economico le famiglie, in un momento di particolare difficoltà, garantendo loro un congro contributo per queste spese che devono essere contrattualmente sostenute, ma di cui non hanno potuto godere per il fatto che i ragazzi sono rientrati nelle loro abitazioni a causa la sospensione dell’attività didattica dei corsi universitari oppure dei corsi parauniversitari.
Questa mozione richiama l’attenzione del sistema politico, quindi della Regione, su un versante molto importante che è quello della scuola. Sappiamo che il diritto allo studio è sacrosanto, sancito dalla nostra Costituzione, è vero che si parla di diritto allo studio universitario, non certamente della scuola dell’obbligo, però sappiamo che una nazione, un Paese, si qualifica anche in funzione dell’istruzione che riesce a mettere in campo.
Non vogliamo creare disparità fra le famiglie, famiglie benestanti, che possono continuare a sostenere gli affitti, nonostante i ragazzi siano rientrati, e chi fa sacrifici nel corso dell’anno per mantenere agli studi universitari i propri figli. In questo momento dobbiamo dare un segnale molto importante costituendo questo fondo, che mi auguro la Regione stia già attivando di concerto anche con l’Erdis, laddove sia possibile, per ristorare dalle grandi difficoltà che si stanno attraversando. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione della mozione n. 684, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Anch’io sono intervenuta con questa mozione per cercare di portare un contributo rispetto ad un problema che riguarda molti studenti italiani e marchigiani, soprattutto gli studenti fuori sede che non possono accedere ai propri appartamenti in locazione. Nella maggioranza dei casi gli affitti non sono stati sospesi, ma richiesti dalle varie proprietà, anche perché a volte sono fonte di sostentamento per i proprietari di abitazioni.
Molti studenti a loro volta hanno famiglie con difficoltà economiche legate al blocco delle attività fonte di reddito. Mi sono confrontata con diversi giovani che mi hanno fatto presente queste problematiche legate agli atenei marchigiani, ma anche ad altri, per questo ho ritenuto opportuno e giusto un intervento per sostenere questi ragazzi e le loro famiglie per venire incontro ad una esigenza vera come il problema degli affitti, meritevole di essere affrontato al Consiglio regionale.
Nella mozione insieme alla tematica degli affitti ho voluto inserire anche un altro tema che mi è stato posto, legato alla difficoltà di alcune famiglie che non hanno borse di studio o incentivi particolari e che si trovavano in condizioni economiche svantaggiose. Per alcuni ragazzi il saldo dell’ultima rata delle tasse universitarie, mi è stato segnalato, è diventato un problema. Mentre il prossimo anno le famiglie di questi ragazzi avranno, purtroppo, per effetto della crisi dovuta al lockdown un calo evidente della propria situazione reddituale, che potrà essere certificata attraverso gli strumenti normalmente applicati, come l’ISEE, per cui gli studenti potranno beneficiare il prossimo anno di sostegni, borse di studio, agevolazioni economiche, quest’anno è evidente che la questione non potrà trovare nelle tempistiche ordinarie un sostegno, per cui la richiesta che avanzo con questa mozione è quella di trovare una modalità di sostegno al momento del saldo delle tasse universitarie, che è stato rinviato a fine maggio o a giugno, al fine di permettere agli studenti di completare l’anno, soprattutto per quelle famiglie che a causa del lockdown si sono trovate in evidente difficolta economica.
Relativamente alla questione degli affitti la mia richiesta è che la Regione:
- preveda un fondo di emergenza a sostegno degli affitti sul territorio marchigiano per gli studenti che anche fuori sede hanno scelto le università marchigiane, considerato che ci sono diversi studenti che non hanno potuto accedere alle borse di studio o a contributi necessari a garantire anche un supporto logistico, come altri beneficiari;
- intervenga anche nei confronti delle università marchigiane perché possano variare, tenuto conto di questa crisi che avrà certamente degli effetti lunghi anche nei prossimi anni, i parametri per le assegnazioni delle borse di studio, relativamente alla fattispecie del sostegno all’alloggio per gli studenti fuori sede non iscritti negli atenei marchigiani;
- consideri come priorità un sostegno per il rimborso delle tre mensilità relative ai mesi di lockdown, marzo, aprile e maggio, agli studenti che con un regolare contratto di locazione non hanno potuto usufruire dell’abitazione a seguito del blocco degli spostamenti e non hanno avuto la possibilità, anche per la chiusura degli atenei, di frequentare in presenza dato che le università hanno spostato le loro attività in modalità telematica.
Credo che sia importante dare un segnale per garantire anche con questi contributi il diritto allo studio e un futuro a questi ragazzi che, purtroppo, a causa dei problemi del Covid 19 e delle attività delle loro famiglie, hanno avuto un disagio, una problematica, problemi e difficoltà che tornano prepotenti in questioni così concrete, così stringenti, come questa dell’affitto degli studenti fuori sede. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Bravi.

Loretta BRAVI. Grazie Presidente. Ringrazio la Vicepresidente Casini che ha aggiornato sulla questione.
Vorrei mettere in evidenza che le mozioni chiedono: una ricognizione degli studenti, un intervento nazionale, un fondo di emergenza regionale, un dialogo con l’università. Brevemente vorrei dire a che punto siamo su ciascuna di queste richieste.
Com’e stato giustamente detto gli studenti fuori sede nella nostra regione, che sono presso l’Erdis o in affitti privati, sono 29.500, un numero elevato, come ha messo in evidenza l’Assessore Casini, per un sostegno. Questo è il primo elemento.
Vorrei ricordare che per i ragazzi che usufruiscono del diritto allo studio, quindi idonei e beneficiari, perché nelle Marche abbiamo idonei e beneficiari e questa è stata una grande conquista della riforma dell’Erdis, abbiamo 2.843 posti letto in alloggi Erdis, 783 studenti usufruiscono di un contributo e sono in affitti privati. Vorrei anche aggiungere che questa è una problematica coperta dal diritto allo studio.
Il problema emerso con la pandemia da Covid 19 riguarda soprattutto, e ne abbiamo parlato in IX Commissione, gli accordi fra studenti e affittuari. La prima questione che è venuta fuori è che è auspicabile un intervento dei comuni con gli affittuari di seconda e di terza casa, il più delle volte, per chiedere una diminuzione dell’onere nei mesi dell’emergenza da Covid 19, quindi una negoziazione sui canoni e contratti.
Un altro punto è che la didattica a distanza, come voi avete ben detto, ha coperto sia i ragazzi della borsa di studio che quelli che sono tornati per laboratori e tirocini, pensiamo a medici ad esempio.
Un altro punto è che bisogna chiedersi perché poche Regioni hanno aderito al pacchetto auspicato dalle mozioni. Le poche sono: Lazio, Toscana e Sicilia. Il Consigliere Minardi ha spiegato bene, due di queste Regioni hanno attuato un pacchetto per studenti e lavoratori e non hanno differenziato tra le tipologie degli affittuari, quindi una tantum generale. La Sicilia si è impegolata, basta leggere i giornali, in una sorta di sussidio che non rientra nelle regole dell’Isee e ha scatenato un malessere incredibile tra gli studenti.
Questa è una nota positiva che vorrei portare, è notizia fresca di tre ore fa, con il fondo FIS, il fondo del diritto allo studio, nelle Marche questo anno avremo un incremento di 1.285.000 euro, e questo lo dico in anteprima, perché c’è stato un aumento di 40 milioni e a noi spetta questo intervento straordinario ulteriore di 1.285.000 euro. Adesso si apre un ragionamento con l’Erdis, che faremo, e valuteremo se alzare l’Isee o addirittura mantenerlo com’è per vedere quanti ragazzi in più possono rientrare in questa la somma, che non è poca.
Vorrei anche ricordare che il dialogo con l’università è molto forte perché, come voi ben sapete, a fine mandato posso dirlo, il sostegno e l’investimento che abbiamo dato alla ricerca non si era mai visto nella Regione Marche, e scusatemi questo lo voglio rivendicare. Abbiamo sostenuto totalmente senza far spendere un euro alle università e alle aziende, i dottorati di ricerca sui cluster marchigiani, abbiamo gli Eureka e quest’anno abbiamo aggiunto, a loro richiesta, assegni di ricerca, altri 16 e 10 sul sisma. Cosa voglio dire? Che se il decreto ‘Cura Italia’, il decreto ‘Rilancio’ non prevedono questa categoria noi non possiamo, come ha detto la Vicepresidente, pensare e ipotizzare un incremento che si addentra sulla cifra che è stata detta. Dobbiamo fare un altro ragionamento, io ci sto, però bisogna essere chiari e dire all’università: o rinunciate ad un po’ di assegni di ricerca che diamo, oppure nella tabella C del bilancio si penserà a questa categoria che è rimasta fuori, però bisogna essere corretti e riconoscere che un conto è il diritto allo studio, un conto è l’investimento che la Regione ha fatto, che è uno dei più grossi di questi 5 anni. Se vogliamo andare su questa categoria, potremo chiedere al Ministro dell’università e della ricerca di concedere quella risorsa in più, peraltro, per emergenza Covid 19, ci muoviamo con quel milione, ma non so dove arriveremo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIACARLI. Grazie Presidente. Non sapevo quando mi sono iscritto che sarebbe intervenuta l’Assessore Bravi, colgo l’occasione per ringraziare lei e la Vicepresidente Casini, perché le risposte che mi sono state date sono …
Scindo un attimo, parto prima dagli alloggi abitativi per le famiglie. Sapevo degli incontri con l’associazione degli inquilini, i lavori e le intese portati avanti in quegli incontri sono di più di quello che pensavo. Grazie, esprimo soddisfazione e sono certo che questo rapporto di collaborazione con l’associazione degli inquilini continuerà e porterà dei risultati importanti per la gestione del patrimonio abitativo pubblico delle Marche.
Sugli studenti, capisco le preoccupazioni che esprime l’Assessore Bravi, che ringrazio per la chiarezza. Ritorno ad un ragionamento che ha fatto ora e che prima ha sottolineato la Vicepresidente Casini, sulla necessità di uno screening. Sulla filosofia dello screening ci sono perché la mia idea di Governo è quella, di un welfare che qualifichi l’azione e che combatta le disuguaglianze, che colga la centralità della scuola, della formazione, dell’università e della persona. Quindi, da un lato attendiamo e facciamo la nostra parte, come ha detto l’Assessore Bravi, soprattutto lei in IX Commissione, dall’altro dentro al ragionamento e nei provvedimenti credo che già ci sia una risposta per le famiglie in difficoltà e lo screening dobbiamo farlo nel rispetto della risposta ai bisogni e nella lotta alle diseguaglianze.
Il ragionamento generale che ha fatto l’Assessore Bravi con l’università è aperto, ma l’importante è che cogliamo questo bisogno, che non significa dare una risposta generalizzata perchè, come ho detto prima, dobbiamo fare in modo che nessuna studentessa e nessuno studente siano penalizzati e per ragioni economiche non possano continuare gli studi universitari. Questo dobbiamo impedirlo perché sicuramente risponde ad un’idea di Governo e ad un bisogno di giustizia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Questa mozione la ritengo estremamente importante anche per la presenza dell’Assessore Bravi, che ha introdotto nel suo ragionamento delle cifre, dei numeri, quanti sono gli studenti e i servizi.
Vorrei chiedere formalmente, non in questo momento dato che l’intervento è registrato, quando lo potrà fare, Assessore, di verificare i servizi rispetto ai 29.000 studenti circa, se ho capito bene, che frequentano le nostre università. Quanti servizi diamo? Quanti contributi e a quante persone li diamo? Altri servizi? Cercare di capire, in qualità di Consigliere che deve rispondere al territorio, e io perlomeno lo faccio, in termini numerici i servizi che diamo agli studenti marchigiani e a quelli che vengano da altre regioni. Quanti studenti, anche stranieri, usufruiscono dei servizi. Credo che questo possa servire per verificare la quantità di servizi che diamo in rapporto ai contributi della Regione, per capire dove andiamo e cosa sta accadendo nel mondo dell’Erdis che gestisce i servizi agli studenti, per conoscere quanti sono gli studenti marchigiani, di altre regioni italiane e stranieri. E’ una richiesta che faccio formalmente e la risposta può essere inviata per conoscenza, per quanto mi riguarda, a tutti i Consiglieri regionali, considerato che i dati non sono privati. Grazie.

PRESIDENTE. Credo che i dati possano essere tranquillamente comunicati.
Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Mi sembra che il quadro disegnato dall’Assessore Bravi e dall’Assessore Casini sia molto esaustivo, dà il senso di un impegno che la Regione Marche ha avuto non solo in questa fase di stretta emergenza, ma per 365 giorni all’anno, indipendentemente dall’emergenza che stiamo vivendo.
E’ chiaro che di fronte a questi tre mesi si è aperto un ulteriore quadro, che avete disegnato bene con le vostre mozioni, che è quello dell’emergenza, perché per molte famiglie, non solo le famiglie degli studenti, e per molte aziende il tema degli affitti è centrale, anche nella discussione nazionale e proprio perché è un argomento tema centrale nel dibattito nazionale credo che sia difficile che una Regione piccola come le Marche, che pure ha nel suo interno quattro atenei di alto livello, possa pensare di risolverlo.
Nella mozione presentata da Giancarli si dà un senso di aiuto generale, intendendo un aiuto alle famiglie, anche a quelle che hanno dovuto sostenere gli affitti, pur non potendo usufruire dei servizi perché i loro figli erano chiusi in casa e le università erano parzialmente chiuse perché poi i servizi sono ripartiti abbastanza rapidamente, come il resto della scuola, con le lezioni on line, quindi da questo punto di vista l’università ha continuato a fornire il proprio servizio.
Mi convince un po’ meno la proposta dell’istituzione di un fondo, non perché non sarebbe giusto o non sarebbe ottimale, ma perché i numeri che ci sono stati dati, parlano di un’esigenza di un‘emergenza che è di ordine nazionale, per cui il rischio sarebbe quello di andare a fare un operazione spot non funzionale, perché è chiaro che di fronte a 30.000 studenti, che in qualche modo hanno vissuto questo tipo di difficoltà, le risposte, attraverso le risorse che potrebbe avere la Regione Marche, andrebbero di fatto a monopolizzare l’intervento finanziario regionale quasi esclusivamente su questa misura, oppure sarebbero una goccia nel mare, nel senso che andremmo a dare pochissime e insignificanti risorse alla totalità di queste famiglie.
Credo che vada dato certamente un sostegno, mi sembra di poter dire che la Giunta, attraverso alcune indicazioni che ci sono pervenute nei giorni scorsi, già si stiamo muovendo nel senso di un sostegno alle famiglie, chiaramente collegato anche al reddito, coinvolgendo anche quelle che hanno i figli all’università e che quindi sostengono queste spese.
Ripeto, la previsione di un fondo a doc solo regionale credo che rischi di essere un’operazione spot che avrebbe una ricaduta quasi nulla sulle famiglie marchigiane, molte delle quali, come ha detto l’Assessore Bravi, di fatto hanno una serie di risposte attraverso altri filoni. Su questo rimane qualche perplessità, perché non so fino a che punto possa essere efficace questo tipo d’iniziativa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Molto velocemente per riprendere il discorso che ha fatto il Consigliere Micucci, assolutamente lungi da me interventi spot o meno, ho inteso nella mia mozione in particolare, che poi segue nella sintesi la proposizione di quanto richiesto da altre mozioni, dare un segnale alle famiglie per dire:” Ci stiamo occupando di voi”, così come ha detto l’Assessore Bravi e come ha detto la Vice Presidente Casini. Non era illudere che la Regione pagasse gli affitti dei 29.000 ragazzi, d’altra parte non avevo nemmeno contezza di un numero così grande. Era solo per dare un segnale.
La mozione ora posso aggiustarla non chiedendo un fondo, ma il senso era quello, non era certamente uno spot pubblicitario di cui non abbiamo bisogno in questo momento. Dobbiamo dare soltanto certezze, dobbiamo mostrarci il più possibile vicini a loro con sensibilità e impegno, anche nei confronti degli organi centrali del Governo nazionale, che possa in qualche modo tener conto di tutta questa grande emergenza, soprattutto in regioni come le nostre.
Noi abbiamo dei Comuni disastrati, delle economie già disastrate come quelle delle aree terremotate, molte famiglie nonostante tutto riescono a mantenere i loro figli agli studi, nelle università marchigiani ed anche al di fuori. Credo che tutti voi conoscano situazioni di questo tipo, la mia intenzione era soltanto questa, era un segnale e lungi da me fare un intervento spot. Era dimostrare una sensibilità, ora questo fondo può essere zero, come può essere soltanto l’impegno, come può essere qualche centinaia di migliaia di euro se il Governo ci dà qualcosa, tutto qui. Soltanto un atteggiamento di attenzione nei confronti di un problema molto molto sentito, lo dimostra il fatto che ci sono altre mozioni come quella del Consigliere Giancarli e della Consigliera Leonardi che vanno in questo senso, così come hanno dimostrato tutti gli altri Consiglieri. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Quest’aula ha già approvato una mozione sul trasporto per gli studenti, che avevano fatto gli abbonamenti e che tornando a casa non avevano potuto usufruirne.
Un sostegno agli studenti e alle famiglie, le mozioni vanno in questa direzione e, quindi, anche alla luce di quello che ha detto, confido che la Giunta, l’esecutivo, riesca a discernere le situazioni di bisogno da quelle che non hanno necessità.
Io e il mio gruppo voteremo a favore di queste mozioni perché in questa realtà difficile, che mette in grave difficoltà le famiglie, le previsioni di abbandono degli studi sono allarmanti.
Voglio far mie le parole del Consigliere Giancarli che ha detto che non ci deve essere nessuno che abbandoni gli studi. La pandemia ha messo molte famiglie nella condizione di non poter più sostenere i propri ragazzi nello studio ed io voglio ricordare che gli studenti sono un investimento per il nostro paese, un grande investimento in termini di cultura, di professionalità, di benessere, in generale di crescita.
Noi siamo favorevoli a sostenere queste mozioni perché nessuno ragazzo debba abbandonare gli studi in questo momento di difficoltà perché la famiglia non riesce più a mantenerlo. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 659. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 660. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 684. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 664
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
“Spostamenti per incontrare congiunti nei Comuni confinanti con altre regioni”

Mozione n. 680
ad iniziativa del Consigliere Zaffiri
"Spostamenti interregionali per i cittadini che vivono in territori di confine”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le mozioni n. 664 del Consigliere Fabbri e n. 680 del Consigliere Zaffiri, abbinate.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Questa mozione l’ho presentata il 3 maggio quando il lockdown era in via di superamento, quindi in questo momento non è di particolare attualità.
In queste due settimane la Regione Marche ha stretto degli accordi con l’Emilia Romagna, con l’Abruzzo per poter consentire ai nostri cittadini di spostarsi in comuni limitrofi, anche all’interno della provincia, quindi la mozione è in parte superata.
Se il Consiglio ritiene di votarla, nel senso che ho dato l’input il 3 maggio, bene, se invece ritiene che sia superata e non valga la pena approvarla non c’è problema perché è uno stimolo che è stato raccolto con la situazione che è andata evolvendosi in maniera positiva. In piena libertà, come il Consiglio ritiene di fare, approvarla oppure no. Grazie.

PRESIDENTE. Ritira la mozione?

Piergiorgio FABBRI. E’ in parte superata, se il Consiglio mi vuole dare atto dell’impulso che ho dato due settimane fa con questa mozione bene, non ne faccio una battaglia politica se invece la ritiene superata e non votabile. Gli eventi sono andati incontro alle esigenze dei cittadini che ora si possono spostare.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. La mozione n. 680, che interessa i confini della nostra regione, credo che sia in parte superata perché gli accordi, se non mi sbaglio, riguardano i congiunti e le persone legate da parentela.
Ormai sappiamo che il 3 giugno si dovrebbero aprire i confini delle nostre regioni, però abbiamo dei problemi nella zona di Pesaro perché al confine tra le regioni ci sono ad esempio delle attività commerciali che sono nella provincia di Rimini e che si trovano ad un chilometro o due dal Comune che è nella giurisdizione delle Marche. Queste situazioni le abbiamo nelle zone di confine, un’attività commerciale che sta in un’altra regione ma è vicina ad un comune marchigiano.
Questa mozione è ancora valida perché si ipotizza, così ci dicono, che i confini potrebbero essere aperti il 3 giugno, siamo vicini a quel giorno, oggi siamo alla fine del mese, però è un riconoscimento importante per quelle comunità che magari devono fare 10/15 chilometri, così mi è stato detto e così è perché ho verificato, per andare in un’attività commerciale nelle Marche e non possono andare in quella più vicina nell’altra regione.
Questo era un problema da superare e l’intento della mia mozione aveva questo scopo, chiedo cortesemente al Consiglio se vuol dare questa indicazione e metterla in atto magari 48 ore prima del 3 di giugno quando molto probabilmente verranno aperti i varchi regionali. E’ una cosa interessante che non compete a me, ma alla Giunta, al Presidente.
Se la mozione avrà un senso positivo si potrà intervenire con le regioni limitrofe affinché l’accordo vada più in là, come si dice, dei congiunti e dei parenti, per il lavoro ci si può muovere, ma oltre al lavoro c’è anche una serie di attività commerciali, come ho poc’anzi detto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Non ho ben capito l’ultimo passaggio del Consigliere Zaffiri, pensavo si riferisse alle attività lavorative, ma poi anche lui ha riconosciuto che sono ammesse già da tempo anche fuori regione.
Credevo che le mozioni venissero ritirate non per disconoscere il lavoro svolto e le sollecitazioni dei Consiglieri proponenti, come ha detto il Consigliere Fabbri nel suo intervento, ma perché di fatto sono state accolte per quanto era possibile.
Voi sapete meglio di me che ci sono la normativa e le competenze statali rispetto a quelle regionali, tant’è che è stato possibile derogare alle limitazioni di ordine nazionale solamente attraverso accordi con le Regioni limitrofe, limitatamente alle Provincie limitrofe, non so se abbiamo risposto, forse siamo ancora in attesa di risposte.
Il problema non è tanto andare incontro o meno alle richieste, che sono condivisibili per lo meno da parte mia, ampliare la possibilità di uscire dai nostri confini nel rispetto delle regole, della normativa, della sanità e di tutto quanto diamo ormai per assodato, però come tutte le altre Regioni dobbiamo adeguarci e lavorare entro i margini molto ristretti della normativa nazionale. A me pare che la Giunta si sia mossa in maniera tempestiva dovendo fare necessariamente un accordo con le altre Regioni.
Non ho nulla in contrario a votare queste due mozioni, ma mi sembrano di fatto già superate e su quello che non è superato non credo ci siano altri margini di manovra, se non quello di attendere ulteriori sviluppi da parte nazionale, che mi auguro possa ampliare la possibilità di viaggiare anche fuori Regione, sempre nei limiti delle necessità e nel rispetto della normativa sanitaria. Se c’è la volontà di ritirarle …, mi sembrano superate, però se la volontà dei proponenti è quella di andare al voto non ci sono motivi ostativi da parte nostra, sennò il fatto che mi sembrano superate dalle azioni già intraprese. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. In riferimento alla mozione che ha presentato il Consigliere Zaffiri, abitando a Pesaro ed essendo praticamente a Gabicce, ho seguito personalmente questo tema. In effetti i residenti del Comune di Gabicce, di Gradara, Comuni che sono al confine tra il nord delle Marche e l’Emilia-Romagna, avevano la necessità di spostarsi avendo attività e seconde case dall’altra parte del fiume.
Quello che ha già fatto la Giunta, cioè consentire il ricongiungimento dei congiunti è molto importante, ma purtroppo non è possibile allargare perché poi sarebbe necessario che la Regione Emilia-Romagna facesse un provvedimento simile, perché noi non possiamo autorizzare che i residenti delle Marche, per incontrare i congiunti e per altre motivazioni, vadano in un'altra Regione senza che questa sia d’accordo.
C’è stata una lettera del Ministro arrivata personalmente al Presidente Ceriscioli nella quale si evidenziava in maniera chiara che questo poteva essere concesso solo per casi molto limitati e tutte le varie Regioni (Emilia-Romagna, Veneto, Marche) hanno deciso di limitare il passaggio da una Regione all’altra, legato ai confini provinciali, solo per andare a trovare i congiunti.
Non è possibile dare attuazione a questa mozione, ma ripeto che per me non c’è problema, perché le altre Regioni dovrebbero fare degli atti conseguenti e uguali a questo, altrimenti non si potrebbe andare in un’altra regione se questa non acconsente l’ingresso di persone che non sono congiunte o che non devono andare per motivi lavorativi o di salute. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Quello che ha detto il Consigliere Biancani lo condivido appieno perché so che la storia è questa e so che ci sono queste difficoltà. Lui ha portato l’esempio di Gabicce, io faccio l’esempio del distributore di Tavullia che è ad un chilometro ma è in Emilia Romagna e per fare benzina gli abitanti di Tavullia devono fare 14/15 chilometri. Anche per la stazione ferroviaria ci sono una serie di problemi.
Certo, lo so che non solo le Marche devono fare questo provvedimento, ma deve essere fatto con l’Emilia Romagna, di questo ne sono convinto. Se prendiamo atto delle cose che ci vengono dette o delle cose che naturalmente si dovrebbero fare …, per quanto mi riguarda non la penso così.
Ho presentato la mozione come stimolo per risolvere questi problemi, questo è l’obiettivo.
Bisogna convincere anche il primo Ministro e il Governo perché magari si ha una stazione a 100 metri dal confine e occorre fare tutto un altro giro per andarci, oppure ci sono delle attività commerciali che ricadono in un’altra regione, credo che con il buon senso tutti capiscano questa cosa. Non c’è di fatto un‘attività di completo scambio tra le regioni, questo non è da sottovalutare, è un problema locale che interessa diverse persone che abitano in quei territori e possiamo tentare, anche se sono rimasti 7/8 giorni, di affrontare questa cosa.
Questo è lo spirito della mozione, naturalmente mi rendo conto che è un po’ complicata, ma non per questo se è complicata non va affrontata.
Ho pensato di portare questo modesto contributo affinché si potesse far fronte a questa situazione, che ha evidenziato anche il Consigliere Biancani. Ci sono anche altri territori che sono interessati, ad esempio nella zona di Ascoli Piceno, di San Benedetto del Tronto, anche lì c’è un fiume in mezzo, ci sono delle attività che sono in Abruzzo e persone che risiedono al di qua dal fiume e che vorrebbero usufruire del territorio abruzzese, ma non ci possono andare.
Credo che queste siano delle discrepanze che non interessano tutta la comunità marchigiana, 1,5 milioni di persone in mobilità e qualche centinaia o migliaia lì sul confine. Magari gli spostamenti servono per avere dei rapporti economici e commerciali perché magari sono più vicini alle attività della regione con cui confinano piuttosto che a quelli della regione in cui risiedono.
Questo è quanto, ma mi rimetto alla volontà dei Consiglieri se vorranno votare la mozione n. 680. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Condivido l’impostazione e gli interventi che hanno fatto sia il Capogruppo che il Presidente della Commissione.
E’ vero quello che ha detto il Consigliere Zaffiri, ci sono delle difficoltà per quelli che risiedono nei comuni al confine, ma questo non solo con l’Emilia-Romagna, ma con l’Umbria, con l’Abruzzo e con il Lazio.
Credo che la Regione abbia fatto quanto era nelle sue possibilità, perché il Presidente già in data 30 aprile aveva segnalato al Ministero degli affari generali e delle autonomie la difficoltà che c’era, poi, successivamente, su richiesta della Conferenza delle Regioni, il Ministro in data 19 maggio ha riconosciuto la possibilità di valutare e declinare le diverse ipotesi di spostamento, anche al di fuori della Regione di residenza riconducendole in casi di assoluta urgenza, tali da giustificare una deroga al divieto di carattere generale di cui all’articolo1 del comma 2 del decreto del 16 maggio 2020. Quello che potevamo fare, che la Regione poteva fare, che il Presidente poteva fare all’interno delle norme è stato fatto tanto che la Regione Marche si è attivata immediatamente con l’Emilia Romagna che ha consentito lo spostamento dal 22 maggio, con l’Abruzzo dal 23 maggio, con l’Umbria dal 25 maggio, la limitazione rimane, per la verità, per tre piccoli Comuni al confine con il Lazio e siamo in attesa di risconto. Tutto quello che potevamo fare in base al regolamento l’abbiamo fatto e pur riconoscendo la necessità credo non si possa andare oltre, per cui penso che sulle richieste delle mozioni, laddove era possibile, la Regione è già intervenuta e non può fare altro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Vorrei fare un invito per collegarmi a questa situazione, se malauguratamente si dovesse ritornare a un parziale lockdown, prossimamente, occorre che le istituzioni inizino a pensare di prendere dei provvedimenti più circoscritti, ritagliati intorno ai focolai. Abbiamo visto che in caso di estrema emergenza nei mesi scorsi si andava avanti Regione per Regione.
La situazione marchigiana ha insegnato che a livello provinciale c’è stata una notevole differenziazione nell’andamento del virus.
Se le situazioni riescono a coordinarsi, se prossimamente si dovesse presentare una situazione del genere, speriamo di no, piuttosto che ragionare con i confini regionali o provinciali si potrebbe ragionare a nuclei di comuni ed allora queste mozioni potrebbero anche servire di stimolo per dire: “Prendiamo dei provvedimenti, se necessario, in maniera più precisa con una sensibilità territoriale, una definizione superiore”, soltanto questo. Poi i discorsi sono chiari, per quello che mi riguarda ritiro tranquillamente la mia mozione.

PRESIDENTE. La mozione n. 664 del Consigliere Fabbri è ritirata.
Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Riconosco quello che ha detto l’Assessore, che ha manifestato le mie stesse perplessità, non è una cosa facile, ma se non lavoriamo in tal senso, non si raggiungerà mai un risultato. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 680. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Mozione n. 679
ad iniziativa del Consigliere Celani
“Emergenza epidemiologica Covid 19 - Misure a tutela delle guide turistiche, accompagnatori turistici e guide naturalistiche/ambientali/escursionistiche/alpine”

Mozione n. 686
ad iniziativa del Consigliere Talè
"Buono mobilità - estensione ai residenti nei comuni con meno di 50.000 abitanti”

Mozione n. 688
ad iniziativa dei Consiglieri Micucci, Biancani
"Estensione bonus mobilità a tutti (comuni sotto i 50.000 abitanti compresi)”

Interrogazione n. 1012
ad iniziativa del Consigliere Biancani
“Guide ed accompagnatori nel contesto della strategia di uscita dalla crisi del comparto turistico regionale”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le mozioni n. 679 del Consigliere Celani, n. 686 del Consigliere Talè, n. 688 dei Consiglieri Micucci e Biancani e l’interrogazione n. 1012 del Consigliere Biancani (abbinate).
Ha la parola, per l’illustrazione della mozione n. 679, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Torniamo un attimo indietro e parliamo di turismo, dopo aver discusso del problema degli spettacoli dal vivo e di tutti gli addetti, non soltanto dei protagonisti dello spettacolo, ma anche di quelli che ruotano intorno alle manifestazioni. Abbiamo approvato la mozione per sostenere questo tipo di comparto.
Adesso torniamo a parlare di turismo, di un’altra entità, di altri personaggi di questa variegata e vasta filiera che sono le guide turistiche. Abbiamo detto in precedenza come questa pandemia stia dando grande difficoltà a tutto questo comparto …

(connessione instabile)

PRESIDENTE. Ha la parola, sull’ordine dei lavori, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Ho chiesto la parola sull’ordine dei lavori perché, vista la mozione del Consigliere Celani che ringrazio, sul medesimo argomento, come il Consigliere Celani sa, in Commissione stiamo discutendo un paio di proposte di legge che vertono su un argomento analogo, in particolare come la figura delle guide naturalistiche possa integrarsi ad altre professioni ordinistiche.
Pur riconoscendo la giustezza della proposta del Consigliere Celani, credo che sia utile raccordarla con le altre professioni, onde evitare che alcune figure professionali possano avere degli incentivi ed altre no.
Se il Consigliere Celani è d’accordo, chiederei di mandare la mozione in Commissione in modo da poterla affrontare quando tratteremo la proposta di legge. Credo che potrebbe essere un contributo utile, come lui sa, per le professioni ordinistiche, che operano nel medesimo ambito e vivono un momento di difficoltà. Quindi è giusto pensare ad un aiuto e ad un incentivo per tutti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Il Consigliere Busilacchi ha posto un problema che noi stiamo affrontando, però dovremmo andare avanti velocemente perché il tavolo del coordinamento del turismo sta chiudendo in quanto ieri abbiamo avuto l’ultima riunione e mi sembra che ormai, come l’Assessore Pieroni dirà, si stanno definendo i contributi da dare a tutta la filiera del turismo, compresa quella delle guide, quindi credo che dovremo accelerare il più possibile ed io gradirei fare la mozione.
Nell’ambito di questa mozione - mi sono dimenticato, ma è stata una svista - ho menzionato tutte le guide, ma mancano quelle ordinistiche, quelle alpine. Posso integrare la mozione perché sono l’estensore, aggiungendo dopo le guide turistiche, ambientali, naturalistiche ed escursionistiche, alpine e cicloturistiche, in modo da mettere pure quelle ordinistiche, perché ormai è in dirittura di arrivo il provvedimento che l’Assessorato al turismo sta facendo.
La proposta di legge andrà in discussione in Consiglio non prima della metà di giugno, perché giovedì prossimo non faremo Commissione e riprenderemo la discussione del testo unico sul turismo il primo giovedì di giugno e dopo tutti i passaggi, Cal e Crel, sarà messo all’ordine del giorno della seduta del Consiglio non prima della metà o a fine giugno.
Consigliere Busilacchi, io posso integrare la mozione, che mi sembra trovi il consenso di tutti, inserendo le guide alpine, anche io ho avuto un contatto con loro, oppure alpini e accompagnatori di media montagna, possiamo metterci tutti, guide ordinistiche, così mandiamo avanti la mozione e il tavolo di coordinamento che sta lavorando sul turismo può chiudere anche con queste figure. Le guide alpine sono già state inserite nel contesto dei possibili aiuti.
In questa mozione posso fare questo piccolo emendamento ed aggiungere le guide ordinistiche che sono le guide alpine e gli accompagnatori di media montagna, se è d’accordo, in modo che così la chiudiamo. Grazie.

PRESIDENTE. Mi sembra di aver capito che il Consigliere Celani intende integrare la mozione e non intende rinviarla, per cui lo pregherei di illustrarla per poi discutere tutto il resto.
Ha la parola, per proseguire l’illustrazione della mozione n. 679, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Ho già fatto il cappello e non torno sulle premesse di questa mozione che sono ovvie. Abbiamo detto della difficoltà che il comparto del turismo sta vivendo in maniera molto forte e dico anche che le problematiche del settore sono acclarate anche dal fatto che la Commissione turismo ed industria alberghiera della Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome nel predisporre un documento per la richiesta di aiuti ha chiesto lo stato di crisi di calamità naturale ai sensi della legge n.134 del 2012, che si concede agli stati di crisi delle aziende, alle attività produttive. D’altra parte c’è da dire che il comparto del turismo fino agli anni 60 veniva indicato come una vera e propria industria, tant’è vero che veniva chiamata l’industria del forestiero, un’attività molto forte.
In questo mondo così variegato, come quello del turismo, occupano un ruolo importante, fondamentale e significativo le guide turistiche, quelle naturalistiche, ambientali, escursionistiche, gli accompagnatori turistici e aggiungo, così come mi faceva notare il Consigliere Busilacchi, le guide alpine e gli accompagnatori di media montagna.
Sono figure molto importanti perché lavorano nel settore dell’accoglienza e voi sapete quanto in questo momento, fra la promozione e l’accoglienza, siano rilevanti perché accolgono il turista, il forestiero, che arriva in un determinato territorio. Sono i primi a mostrare il territorio e a far vedere la valenza, le bellezze, la storicità, gli aspetti storici e architettonici del paesaggio. Molto spesso sono le guide che convincono alcuni gruppi a restare qualche giorno in più sui territori, ma non solo, li convincono anche a tornare. Quindi nella filiera del turismo credo che le guide abbiano un’importanza fondamentale, cosi come gli operatori dell’incoming, che negli ultimi anni hanno contribuito in concreto a promuovere e a commercializzare il prodotto turistico delle Marche, sia gli operatori incoming sia le guide turistiche.
Ci sono professionisti, chiamiamoli così, perché molti sono veri e propri professionisti a partita iva, che fanno esclusivamente questo lavoro, quindi ricavano reddito esclusivamente da questa attività, poi ci sono guide che lo fanno in modo occasionale, però noi dobbiamo guardare a tutto il sistema che è fermo da marzo, dal momento in cui è stato decretato il lockdown stanno, come si dice, con le mani in mano, non stanno facendo nulla. Ultimamente è stato firmato un protocollo per consentire di ripartire, che ha stabilito ogni guida quante persone può accompagnare secondo le misure del distanziamento sociale e quant’altro, ma è chiaro che stanno vivendo un momento di grande difficoltà. D’altra parte la Giunta regionale con la delibera n. 479 del 20 aprile ha istituito un comitato di coordinamento che, in collaborazione con alcune associazioni di categoria, ha elaborato un exit strategy del turismo Marche, io ne faccio parte, insieme al Presidente della II Commissione Gino Traversini, e devo dire che si sta facendo un ottimo lavoro, l’Assessore Pieroni, gliene dò atto, credo stia a sentire, sta conducendo questo lavoro in modo egregio, con i suoi collaboratori e dirigenti. Si è arrivati già a fare uno screening degli operatori e delle strutture che in qualche modo devono essere aiutati a superare questo momento difficile e le guide sono state inserite in questo contesto.
La mozione chiede di attivare misure regionali al fine di stabilire un riconoscimento economico di carattere straordinario e temporaneo, quale remunerazione per il mancato espletamento della propria attività di guida turistica, ambientale, naturalistica, escursionistica, cicloturistica, di accompagnatore turistico e, con l’emendamento che faccio adesso, di guida alpina, di accompagnatore di media montagna, ma chiede ancora qualcosa di più, cioè un in dirizzo di carattere prettamente …Vado oltre e dico che queste figure devono essere valorizzate, ma come? Finito questo tavolo di coordinamento del progetto exit strategy del turismo, si dovrà elaborare un nuovo piano di produzione turistica, io mi auguro, chi verrà vivrà, e queste guide potranno essere coinvolte nell’elaborazione che avrà come elemento centrale l’accoglienza, che da qui in poi farà la differenza per tutti coloro che verranno nel nostro territorio. L’accoglienza e la sensibilità, devo dire, dei marchigiani è nota, quindi le guide potrebbero rappresentare l’emblema di questa accoglienza, che noi faremo sul territorio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione la mozione n. 686, il Consigliere Talè.

Federico TALE’. Grazie Presidente. Ho presentato questa mozione il 22 maggio, successivamente all’uscita del decreto legge n. 34 del 19 maggio, tre giorni dopo, quando l’ho letto bene ed ho visto che gli incentivi sulla mobilità sostenibile, quindi il buono mobilità, riguardava solo ed esclusivamente le città metropolitane, le città capoluogo di Provincia e di Regione e le città con più di 50.000 abitanti, ho detto: “Non è possibile, un’altra volta la fregatura per i piccoli comuni!”
E’ un buono mobilità molto importante perché riguarda il 60% della spesa sostenuta per un massimo di 500 euro, va dal 4 maggio fino al 31 dicembre e può essere utilizzato per le biciclette in generale, ma soprattutto per quelle con pedalata assistita, per il monopattino elettrico e altri dispositivi. A questo punto ho fatto una botta di conti, 7 Comuni della regione Marche su 228, badate bene, solo 7 su 228 ne possono usufruire, sono 397 mila abitanti a fronte di una popolazione che supera il milione e mezzo, quindi 1 abitante su 4 rimarrà fuori. Non è possibile, ancora una volta sono penalizzati i residenti dei piccoli centri, oltre alla carenza di servizi che in tutte le sedute di Consiglio viene fuori, carenza di servizi nei piccoli comuni, soprattutto nell’entroterra. I piccoli Comuni hanno una mobilità disastrata, pessima, sia quelli dell’entroterra che quelli della costa, ma soprattutto quelli dell’entroterra ed anche questa volta sono penalizzati da questo decreto legge scellerato, perché non ha nessuna ragione di essere una cosa del genere. Perché deve avere il buono solo ed esclusivamente chi risiede in città? Non è vero che soltanto colui che risiede in città utilizza la bicicletta, soprattutto l’assistita viene utilizzata nei piccoli comuni dell’entroterra, dove le strade non sono sempre pianeggianti, ecco perché ho fatto questa mozione. Io l’ho fatta il 22 maggio e poi discuteremo anche di un’altra mozione più o meno identica del PD.
Ci tengo molto che questo atto venga votato da tutti, non è una mozione di parte, né di destra né di sinistra, è di buonsenso. Non è possibile che vengano un’altra volta discriminati i piccoli centri.
Votare questa mozione significa evitare l’ennesima discriminazione nei confronti di chi vive nei piccoli centri, specie, sottolineo, dell’entroterra. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione la mozione n. 688, il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Innanzitutto vorrei tranquillizzare il Consigliere Talè che non è una corsa a chi è più bravo, le mozioni portano un numero praticamente identico, presentate a pochi minuti, se non a poche ore di distanza.
Il problema è quello che ha evidenziato lui, c’è stata attenzione su questo tema proprio perché sembra fuori dalla logica.
Credo che il provvedimento sia giusto e di intuito perché nel sostenere le famiglie, che vanno ad acquistare un mezzo di locomozione ecologico (bicicletta, monopattino o altro), allo stesso tempo si dà sostegno anche ad una attività che è in enorme espansione, sia per la produzione che per l’utilizzo. Si dà sostegno all’attività economica di chi produce e si crea una situazione ambientale più sostenibile, soprattutto nelle grandi città, e questa probabilmente è la ratio che c’è dietro al provvedimento del Governo, però, è chiaro, non si può dare esclusività alle città metropolitane o a pochi cittadini.
Nel nostro caso la Regione, voglio ricordarlo, ha investito enormi risorse negli ultimi anni, anche quando nessuno credeva nella risorsa della bicicletta e delle piste ciclabili. Penso al clima post sisma quando la Giunta, che sosteneva questi investimenti, veniva tacciata di follia o di sperperare le risorse pubbliche, mentre oggi i risultati stanno dando ragione a questo tipo di investimento.
Il provvedimento nazionale nella nostra regione, come ha detto adesso il Consigliere Talè, incide solamente in 7 comuni e vorrei sottolineare non per campanilismo, ma per vicende quanto meno orografiche, che nel centro sud delle Marche ha un incidenza molto minima, perché nessuno dei tre capoluoghi di Provincia si trovano in zona pianeggiante, in cui è favorito l’utilizzo di biciclette e monopattini. I Comuni di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno sono notoriamente in zona collinare e la presenza di piste ciclabili, non per mancanza di volontà, ma per vicende orografiche, è notoriamente ridotta.
Un provvedimento che di fatto nella nostra regione si concentra nella provincia di Pesaro e nel comune di Ancona e questo chiaramente crea una forte disparità di trattamento nei confronti dei cittadini. Il Consigliere Talè ha sottolineato l’incidenza sui piccoli comuni, è assolutamente vero, ma nelle Marche anche le medie città sono state trascurate e di città sopra i 50.000 abitanti ce ne abbiamo solo tre e due già rientravano in quanto sono capoluogo di provincia.
Un provvedimento che taglia quasi completamente fuori la regione Marche, o almeno buona parte di essa, e credo che sia quanto meno opportuno sollecitare il Governo ed il Parlamento, visto che adesso ci sarà la riconversione in legge di questi decreti, ad integrare le risorse o i comuni che possono usufruirne, ed io mi auguro entrambe le cose. Sollecitare il Governo ad ampliare la gamma di popolazione che può accedere a questo tipo di provvedimento che, ripeto, è azzeccato.
In seconda istanza anche la Regione Marche, come non hanno fatto molte altre Regioni limitrofe, penso all’Emilia-Romagna, è già intervenuta ad integrare le risorse messe in campo dal Governo, penso quindi che nella manovra che ci prestiamo ad approvare nei prossimi giorni, come Consiglio e come Giunta, la Regione Marche possa - sapendo, come abbiamo detto in precedenza, che la Regione da sola non può provvedere a tutte le esigenze della popolazione, visto che le risorse sono limitate - almeno integrare i Comuni che vengono tagliati fuori, per quella parte di popolazione che viene tagliata fuori, magari prevedendo delle limitazioni in termini di reddito. Adesso non so, la Giunta sicuramente si organizzerà al meglio in questo senso per prevedere l’integrazione di queste risorse. Come il Governo è chiamato ad allargare la platea che potrà usufruire di questi contributi, penso che sia giusto che anche la Regione lo faccia perché in questi anni ha investito fin dall’inizio su un tema centrale ed i risultati le stanno dando ragione, Il cicloturismo sta prendendo piede in maniera preponderante nei nostri territori e sarà una delle armi di rilancio della nostra economia turistica nei prossimi mesi e nei prossimi anni post Covid, penso, quindi, che un ulteriore segnale in questo senso la Regione Marche possa e debba darlo.
Questo è il senso della mozione, nessuna volontà di rincorrere altri, ma sottolineare un tema assolutamente centrale.
Intervengo, così non lo faccio dopo, sulla mozione del Consigliere Celani, è assolutamente condivisibile e mi piace la richiesta fatta dal Consigliere Busilacchi, la condivido e ringrazio il Consigliere Celani che l’ha immediatamente accolta.
Anche sul tema delle guide turistiche la Regione ha molto investito, anche legato a quello del cicloturismo, di cui ho appena parlato, molti corsi di preparazione per le guide sono stati anche finanziati dalla Regione Marche, abbiamo incontrato nei mesi scorsi diverse guide che hanno potuto usufruirne e ci hanno ringraziato per gli investimenti che la Regione ha fatto in questo ambito.
In questa fase emergenziale credo che sia giusto che la Regione sostenga anche la categoria delle guide turistiche, così com’è stata integrata la mozione dal Consigliere Celani su richiesta del Consigliere Busilacchi, credo che sia condivisibile. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per rispondere all’interrogazione n. 1012, l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Intervengo sulla mia mozione e su quella del Consigliere Celani, anche se le altre due sono altrettanto importanti per quello che riguarda il sistema complessivo e per il messaggio che si sta dando e che si vuole continuare a dare per promuovere le Marche come regione del bike, dei percorsi creati per tanti appassionati delle ciclabili.
Il Consigliere Celani nel suo intervento ha toccato un po’ tutto, la Regione - la Giunta ed il Presidente Ceriscioli - sta mettendo in campo un’exit strategy che ha coinvolto un gruppo di esperti e di addetti ai lavori per superare la situazione venutasi a creare in seguito all’emergenza del Covid 19, che ha colpito tutta l’economia marchigiana e ne risentirà, come abbiamo detto in altri interventi, in modo particolare il comparto del turismo.
Nell’exit strategy prevista noi abbiamo individuato una misura che riteniamo interessante e importante per il sistema dell’accoglienza, le guide turistiche (semplifico, per guide turistiche intendo tutti coloro che hanno un ruolo di accompagnatore e altro).
Le guide turistiche della nostra regione in tutti i settori sono tantissime (musei, montagne, paesaggi) ed è intenzione del Governatore cercare di dare un messaggio a questa categoria che sta ripartendo perché, è notizia di poche ore fa, il Presidente ha firmato un decreto, prima tra le Regioni italiane, ed ha disposto un protocollo per far ripartire in sicurezza l’attività delle guide turistiche, sia per loro che per chi le segue. Da questo punto di vista il percorso è duplice, protocolli garantiti, quindi ripartenza, e opportunità di creare anche delle misure economiche, delle misure giuste che possano compensare i 2/3 mesi di fermo.
Le guide turistiche sono fondamentali per il sistema dell’accoglienza ed il dibattito delle prossime ore e dei prossimi giorni verterà su come il comparto del turismo possa dare un messaggio chiaro, forte e, come dice sempre il Presidente della Regione, immediato, soprattutto immediato, con la certezza dei finanziamenti e dei contributi a fondo perduto.
Questo sarebbe il più bel messaggio che potremo dare al comparto del turismo., come ho sentito dire dal Consigliere Celani e da tutti i Consiglieri di maggioranza e di opposizione.
Per quello che mi riguarda la mozione è giusta e chiara, riguarda un percorso che la Giunta regionale, lo ricordava lo stesso Presidente, ha attenzionato e sta già facendo, ma questo atto, se votato all’unanimità, lo rafforza.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. L’Assessore Pieroni ha risposto alla mozione ed indirettamente anche alla mia interrogazione, quindi lo ringrazio.
Nella mia interrogazione avevo evidenziato come gli accompagnatori, le guide turistiche, le guide escursionistiche ambientali, gli accompagnatori cicloturistici, siano in difficoltà in questo periodo perché sono mesi che non lavorano e anche nei prossimi avranno delle difficoltà.
Penso che sia una buona idea pensare ad un sostegno dedicato e diretto perché sono soggetti, bisogna dirlo, che non navigano nell’oro, non hanno guadagni molto importanti anche quando il lavoro c’è, quindi, riuscire a sostenerli per far passare questi mesi ed anche i prossimi, penso che sia una validissima idea, e la voglio ringraziare, Assessore.
Voterò a favore delle mozioni dei Consiglieri Micucci e Biancani, del Consigliere Celani e del Consigliere Talè, che ringrazio per aver presentato un atto sulle risorse per il bonus bici. Io ho sottoscritto volentieri, in un secondo momento, la mozione del Consigliere Micucci anche perché circa 20 giorni fa avevo presentato un’interrogazione, che non è importante come una mozione, nella quale evidenziavo la necessità di prevedere delle risorse anche a livello regionale per il bonus bici, l’Assessore Sciapichetti mi aveva risposto dicendo che la Giunta stava cercando di trovare le risorse.
La mozione è sicuramente un atto molto più rilevante, è un impegno che il Consiglio regionale dà alla Giunta. Anch’io ritengo, come hanno detto i Consiglieri Talè e Micucci, che sia grave che non vengano riconosciuti la gran parte dei comuni del nostro territorio regionale, anche perché abbiamo investito molto sulle biciclette, non solamente come mezzo per il tempo libero, ma come mezzo principale di trasporto, per muoversi, per andare a lavorare, per fare qualsiasi attività durante il giorno.
Mi sento di votare tutte tre le mozioni, una l’ho anche sottoscritta, e ringrazio chi ha pensato di presentarle perché un impegno del Consiglio regionale è fondamentale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Ruberò pochissimi secondi, prima sono intervenuto con la richiesta di portare in Commissione la mozione del Consigliere Celani, che ha colto proponendo di emendarla.
Mi sembra che il suo emendamento vada bene e credo che faciliterà anche il dibattito che abbiamo in Commissione sull’analoga proposta di legge. Mi sento di ringraziarlo e annuncio che voterò a favore della mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Talè.

Federico TALE’. Grazie Presidente. Mi sono dimenticato di dire che la mia mozione differisce da quella del Consigliere Micucci per il fatto che ho previsto di escludere, se necessario, da questo bonus le fasce di reddito più alte, penso che sia importante considerato che le risorse non sono illimitate. Se la Regione dovesse integrare si potrebbero benissimo escludere dal bonus le fasce di reddito più perché se uno economicamente se lo può permettere non c’è bisogno che prenda il bonus per la sostenibilità e la mobilità.
Per fatto personale, Consigliere Micucci, la mozione io l’ho presentata il 22 maggio e lei il 25, non è chi arriva prima, assolutamente, anzi. Io il 22 ho ritenuto opportuno presentarla, poi ne ho vista una uguale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Velocemente solo per precisare che non racconto balle e non vorrei che qualcuno lo pensasse. La mozione l’ho presentata, se vuole le giro tutta la documentazione, venerdì in tarda mattinata e probabilmente gli uffici del Consiglio, non so per quale motivo, l’hanno protocollata lunedì mattina, ma è partita dai miei uffici venerdì. Ripeto, basta vedere i numeri, in altre occasioni abbiamo presentato cose simili e …, quando era tattica l’ho fatto presente, in questo caso non c’era nessuna tattica, ma un evidente interesse per un tema che accomuna il Consigliere Talè e me, ma non solo, anche altri Consiglieri. Solo questo, nulla di più e nulla di meno, ma che ci sia precisazione e correttezza perché quando facciamo mozioni tattiche, ne abbiamo fatte diverse, Italia Viva ed altri partiti, da parte mia non c’è stato mai nessun problema a testimoniarlo, in questo caso non è assolutamente nulla di tutto questo, ripeto, credo che sia un tema interessante e va sostenuto e non sia un tema di primogenitura che non mi ha mai appassionato. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento n. 679/1 a firma del Consigliere Celani. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 679, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n.686. La pongo in votazione.
C’è stato un problema tecnico, rinnoviamo la votazione della mozione n. 686.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 688. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 682
ad iniziativa dei Consiglieri Minardi, Maggi, Mastrovincenzo, Traversini, Biancani
“Contributi economici straordinari in favore delle emittenti radiotelevisive marchigiane e del settore comunicazione stampa, compresa l’editoria elettronica web”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Ho presentato questa mozione in vista della manovra di 210 milioni, che verrà varata nei prossimi giorni, che è arrivata in Consiglio regionale ed è in discussione nella I^ Commissione.
Una manovra che persegue tanti obiettivi: famiglie, imprese, professionisti, con la consapevolezza che la ripresa economica potrà essere utile anche per il sostegno al reddito delle famiglie perché, come dico sempre, se le aziende riprendono a lavorare, se riescono a riprendere la loro attività, parlo di imprese a 360°, ovviamente ci sarà occupazione, ci saranno posti di lavoro e dal punto di vista sociale ci sarà meno bisogno e meno esigenze di sostegno, della cassa integrazione in deroga.
La mozione che ho presentato nasce da questa consapevolezza. Nel periodo centrale dell’emergenza, i mesi di marzo e di aprile, ma non solo, il sistema dell’informazione ha svolto un servizio importante, capillare, ha informato i cittadini non solo su ciò che stava accadendo all’interno del sistema sanitario, con le problematiche che tutti ben conosciamo, ma anche sull’evoluzione della pandemia e sui comportamenti che si dovevano e si devono avere per evitare il contagio, a partire dal distanziamento sociale.
Le emittenti televisive hanno svolto un ruolo centrale, tutti abbiamo vissuto quel periodo, quando eravamo chiusi in casa, attraverso le TV, le radio, avevamo le informazioni su ciò che succedeva attorno, non solo a livello nazionale, ma anche a livello locale e regionale. In questo contesto le radio, le TV ed anche i giornali hanno avuto un ruolo importantissimo nei confronti dei cittadini informando sull’epidemia, sulla pandemia ed anche sui comportamenti consapevoli.
Le emittenti radio televisive, ed intendo anche i siti web e una parte dei giornalisti che non ha contratti e non ha altri sussidi, hanno perso completamente i contratti pubblicitari, hanno perso i servizi sugli eventi pubblici che si sarebbero dovuti svolgere nel territorio e di cui la nostra regione è straordinariamente ricca. Parlo di eventi, di feste, di iniziative (sportive, ludiche, associative), sagre e altro, quindi proprio per questo ho presentato la mozione e ringrazio i Consiglieri, Maggi, Mastrovincenzo, Traversini e Biancani che hanno sottoscritta, io l’ho presentata poi l’ho messa a disposizione di chi la volesse firmare.
La mozione richiama la legge regionale n. 51 del 1997 che riguarda il sostegno dell’informazione e dell’editoria locale e disciplina gli interventi regionali nella forma di concessione di contributi a soggetti operanti nell’ambito regionale.
Questa mozione, in considerazione della difficile fase economica, riconoscendo il servizio pubblico svolto, chiede un contributo straordinario a fondo perduto a favore delle emittenti radio televisive operanti nell’ambito regionale, con preghiera di tenere un occhio i siti web ed anche il sistema dell’informazione legata ai giornalisti.
Credo che sia una cosa buona, di cui tutti hanno avuto la possibilità di fruire, Consiglieri, maggioranza, minoranza, sistema sanitario, protezione civile, devo dire la verità, in questo periodo le emittenti hanno svolto un lavoro straordinariamente importante per tutta la comunità.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Quando il Consigliere Minardi ha annunciato la presentazione di questo atto in favore degli editori radiotelevisivi e del web, perché ormai si tratta di editori, ha aperto a tutti i Consiglieri questa sua mozione, io ho chiesto di poterla firmare, lui ha accettato e poi si sono aggiunti altri Consiglieri.
Il ruolo importante degli editori radiotelevisivi e del web è sotto gli occhi di tutti, una funzione che sul territorio non svolgono altri canali di informazione. Si veniva già da un periodo economico di difficoltà notevole e di crisi economica, visto che le emittenti radiotelevisive e gli editori radiotelevisivi vivono di pubblicità e le Marche sono state nell’occhio del ciclone dal punto di vista economico. Pensate alle emittenti radiotelevisive e agli editori radiotelevisivi delle zone terremotate, erano già in difficoltà per la raccolta della pubblicità, poi il terremoto ha azzerato i loro introiti, come se non bastasse è piovuto sul bagnato e c’è stata la pandemia da Covid 19. Gli editori radiotelevisivi non vivono di canone, ma di raccolta pubblicitaria.
La difficoltà è stata tremenda anche perché c’è stata un’evoluzione importante degli editori radiotelevisivi nelle Marche.
Voglio citare un episodio personale, quando ero ragazzo, io vengo proprio da quel mondo, ho fondato ‘Radio Arancia’, una radio di Ancona, che è diventata molto importante nel corso degli anni proprio per l’informazione. Nel 1981 io e l’attuale caporedattrice del TG3 Marche siamo stati i primi nelle Marche ad ottenere un riconoscimento come giornalisti, dall’ordine dei giornalisti, per il servizio che svolgevamo nell’emittenza privata. I primi due siamo stati noi e nel 1981 l’ordine dei giornalisti ha riconosciuto il nostro lavoro nell’informazione. Ancora l’ordine dei giornalisti non stava ad Ancona, non era l’ordine dei giornalisti delle Marche, ma era l’ordine dei giornalisti di Bologna, che raggruppava Emilia Romagna e Marche. Ho dei ricordi antichi e molto belli, avevo molti anni di meno, forse per questo.
La funzione degli editori radiotelevisivi è importante, anch’io avevo presentato una mozione a sostegno degli editori radiotelevisivi che in questo momento di grande difficoltà hanno visto ridotti gli investimenti delle imprese nella pubblicità, perché le aziende, soprattutto i negozi - le radiotelevisioni hanno un bacino ristretto rispetto alla regione - hanno chiuso per la pandemia, per il Covid 19, i contratti sono stati azzerati, mentre i costi delle concessioni governative, degli affitti non solo dei locali, ma anche dei tralicci dei ripetitori, di coloro che si occupano di manutenzione - è una cosa complessa fare l’editore radiotelevisivo, il web è più semplice - hanno continuato a correre, come il costo per i dipendenti, per i giornalisti perché molte imprese radiotelevisive hanno assunto con il contratto da giornalisti coloro che si occupano dell’informazione.
Le emittenti radiotelevisive sono entrate nel tessuto sociale del nostro territorio a tutto tondo, non solo come una realtà imprenditoriale, ma con una funzione di informazione insostituibile, coprendo spazi che informazione nazionale o l’informazione del TG delle Marche non copre avendo obiettivi diversi.
Faccio mio l’auspicio che ha fatto il Vicepresidente Minardi, che nella proposta di legge n. 356, che andremo a discutere giovedì in I^ Commissione e venerdì mattina in Aula, ci sia un giusto e dovuto riconoscimento per gli editori radiotelevisivi marchigiani, che hanno fatto la storia, hanno modificato l’informazione che era gestita dal monopolio RAI, hanno completamente modificato l’informazione ed hanno reso protagonisti dell’informazione tutti i cittadini marchigiani, come prima non avveniva.
Vorrei dire un’ultima cosa, così, quasi romanticamente, le emittenti radiotelevisive in questo periodo di pandemia, in questo periodo di quarantena, sono state vicine ai cittadini marchigiani, che erano chiusi in casa, ed hanno fatto loro compagnia ed hanno scambiato informazioni importanti fra di loro. Credo che questa rapida disamina sia cogente per appoggiare questa mozione e mi auguro che tutto il Consiglio e tutte le forze di opposizione e di maggioranza vogliano appoggiare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Vorrei intervenire su questo punto, condivido pienamente ciò che ha detto chi mi ha preceduto. Mi complimento anche con il Consigliere Maggi perché la radio che ha fondato è diventata un elemento di informazione molto importante per la regione Marche. Non sapevo che fosse stato tra i fondatori, però l’aspetto di speaker radiofonico ce l’ha sempre avuto in Consiglio regionale e questa è una cosa che mi fa piacere.
Vorrei aggiungere qualcosa, nella nostra regione abbiamo delle realtà radiotelevisive molto importanti, che danno informazioni e sono seguite anche oltre i confini regionali, le radio oggi hanno anche la grande capacità di andare oltre la regione. C’è una informazione di grande qualità, soprattutto importantissima per i cittadini.
L’informazione locale è fondamentale, arriva subito ed è immediata non come quella che arriva dalle grandi testate nazionali.
Non so se ci saranno altri atti d’ indirizzo, io non l’ho fatto perché avevo visto questa mozione, domani ci sarà un’importante seduta della Commissione bilancio, nella quale elaboreremo un atto di indirizzo che impegna la Giunta su queste cose che in questi mesi sono state legittimamente richieste dell’Assemblea legislativa delle Marche e che arrivavano dai nostri cittadini.
Un altro pezzo rilevante ed insostituibile dell’informazione, anche della nostra regione, che riguarda quasi tutti quanti i Comuni, è quello dei quotidiani on line, che oggi hanno una grandissima diffusione e sono moltissimi. Anche noi vediamo che, quando magari ci capita un’intervista o un video, sia per le emittenti radiotelevisive che per i quotidiani on line, c’è un grandissimo riscontro da parte dei cittadini. Spesso ci sono grandi professionalità che lavorano per queste testate, grandi professionalità, spesso giovani, che purtroppo vivono con dei contratti precari e su certi articoli hanno spesso dei compensi che non sono assolutamente adeguati alla loro professionalità. Questi problemi dipendono da tantissime cose, lo sappiamo, non possiamo risolverli noi come Consiglio regionale, però secondo me visto che il lavoro che hanno fatto anche in questa pandemia … Diciamocelo chiaramente, noi siamo tutti Consiglieri regionali, Assessori ed abbiamo avuto anche altri ruoli amministrativi in passato, chi non ha avuto l’esigenza di dare subito una notizia, di far capire il senso di un provvedimento o di fare subito una polemica? Ci siamo rivolti ed in futuro ci rivolgeremo sempre a loro. Hanno assunto un ruolo importantissimo nell’informazione politica, nella cronaca e altro.
Vorrei fare una richiesta, condivido pienamente questa mozione che però ha un indirizzo molto preciso sul radiotelevisivo, la allargherei anche al campo dei quotidiani on line, ma per questo, anche per non perdere tanto tempo chiedendo un emendamento ai presentatori, possiamo impegnarci, visto che sia io che il Consigliere Maggi siamo in Commissione bilancio …

(connessione instabile)

Fabio URBINATI. … Minardi, quindi domani potremo normalizzare questi nostri … quella che è la nostra informazione regionale.
Approfitto per ringraziare tutti coloro, organi di stampa, Rai, Rai 3, tutti i quotidiani cartacei, tutti i quotidiani on line ed il servizio radiotelevisivo, che ci seguono da cinque anni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Ringrazio il Presidente Minardi per aver presentato questa mozione e per averci chiesto di sottoscriverla. Ricordo che questa è una mozione che …

(connessione instabile)

Andrea BIANCANI. …. poi sottoscritta da tanti Consiglieri e quella mozione era per consentire la consegna a domicilio. Un aiuto concreto per le tante edicole. Sono migliaia quelle che hanno chiuso a livello nazionale e decine anche nel nostro territorio regionale. Abbiamo già votato questa mozione a sostegno delle edicole, questa è diversa perché è a sostegno delle emittenti radiotelevisive.
Ringrazio il Consigliere Urbinati, che mi ha in qualche modo rubato l’intervento, in questo periodo mi sento in linea con lui, o mi anticipa o lo anticipo io.
Ho già telefonato al Consigliere Minardi chiedendogli la possibilità di fare un emendamento a questa mozione, gli ho chiesto di inserire le testate web, quindi i quotidiani on line, tra le realtà da sostenere. E’ importante inserirle perché negli ultimi anni hanno svolto un ruolo rilevante, strategico ed immediato. Sostenere oltre alle emittenti radiotelevisive anche le testate web, quindi i quotidiani on line, penso che possa essere una risposta perché in gran parte di tratta di attività economiche e commerciali messe in piedi da giovani imprenditori che hanno deciso di investire sulla propria professionalità ed aiutarli potrebbe essere un bel segnale del Consiglio regionale.
Chiedo al Consigliere Minardi, se è d’accordo, ma ci siamo già sentiti telefonicamente, di inserire questo punto che sono favorevole a sostenere ed a firmare. Grazie.

PRESIDENTE. Il Vicepresidente Minardi sta già lavorando all’emendamento.
Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Intervengo per ringraziare coloro che hanno presentato questa mozione, l’avrei sottoscritta anch’io se l’avessi saputo. Credo che abbiano fatto una cosa a aumm aumm, solo quelli della I Commissione. Sto scherzando, solo per dire che ne condivido pienamente i contenuti e l’avrei sottoscritta se l’avessi saputo in tempo.
Stiamo sempre a parlare delle emittenti locali, delle radio e delle televisioni locali, dei giornali on line e dobbiamo continuare a parlarne, ma mi rammarico solo del fatto che ogni volta diciamo che le dobbiamo aiutare e poi evidentemente ci sono delle difficoltà.
Ricordo ad esempio una mia mozione approvata nel 2018 che impegnava la Regione a distribuire quello che il decreto legislativo n.177 impone: le somme delle amministrazioni pubbliche e gli enti locali, ai fini della comunicazione istituzionale, devono essere ripartite per almeno il 15% in favore dell’emittenza televisiva e radiofonica locale. Mi ricordo anche di una successiva mozione approvata in cui si impegnava la Giunta ad aumentare le risorse disponibili. Evidentemente ci sono dei meccanismi che si inceppano, altrimenti non è solo l’emergenza Covid che le mette in difficoltà. Tra le tante problematiche voglio sottolineare, non so se tutti i Consiglieri ne sono a conoscenza, che il famoso decreto ‘Rilancio’, che è stato da poco approvato, il decreto legge n. 34 del 19 maggio 2020, all’articolo 195 stanzia ben 50 milioni di euro per la realizzazione di un fondo emergenza emittenti locali, ma che cosa succede? Succede che questo fondo viene distribuito in base ad una graduatoria ed il problema, a sentire le associazioni delle radiotelevisioni, sta proprio qui. La graduatoria nasceva nel 2019 e su 3.309 radio emittenti televisive ne furono selezionate 100, alle quali fu assegnato l’80% del fondo, determinando una fortissima sperequazione. Qui dobbiamo cercare di aiutare tutti, sia le realtà più grandi che quelle più piccole, perché se non le aiutiamo rischiamo che, soprattutto quelle più piccole, non riescano ad andare avanti. La problematica è complessa, vanno aiutate ed io sono stanco di ripetere sempre le stesse cose, è ora di fare qualcosa, di rimboccarsi le maniche e far arrivare gli aiuti alle emittenti, radio, televisioni locali, giornali on line, partendo da quelle più piccole, secondo me, che hanno necessità di fondi per poter sopravvivere, se vogliamo garantire che ci sia ancora un’elevata rappresentanza, come ancora è, di radiotelevisioni e giornali on line nel nostro territorio. Una discreta rappresentatività.
Questa mozione è importantissima, io la voterò convintamente e mi auguro che si riesca a far avere qualche soldo a queste emittenti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Ringrazio molto gli interventi propositori della mozione perché il tema è di grande attualità e di grande realtà.
Vorrei rispondere al Consigliere Bisonni, non c’è una mancanza di sensibilità, il problema è che c’è una mancanza di risorse in generale nell’arco dell’anno perché tutti vorremo aiutare tutti, poi il problema è che bisogna fare una scelta.
In questo caso, vorrei informare i Consiglieri che il Presidente ha già convocato tutti i rappresentanti delle emittenti radiotelevisive marchigiane e i sindacati che curano gli interessi dei lavoratori delle emittenti, ci sarà nella manovra, che prima andrà in Commissione e poi verrà in Aula venerdì, un intervento a doc, per le emittenti che stanno svolgendo e svolgono un ruolo importante nell’arco dell’anno. Nel periodo dell’emergenza hanno decuplicato il loro lavoro e hanno svolto un ruolo fondamentale nell’informare i cittadini e far passare le notizie che più contano.
Il tema è stato già affrontato dal Presidente della Giunta e verrà, come avremo modo di vedere nei prossimi giorni, affrontato con un provvedimento, che va nella direzione che voi avete auspicato.
Concludo, non sono intervenuto per l’economia dei lavori dell’Aula, ma in riferimento alla mozione che abbiamo approvato prima, ci sarà un intervento importante e cospicuo per l’acquisto delle biciclette a pedalata assistita. Il provvedimento governativo esclude quasi tutti i comini marchigiani e non è giusto creare delle discriminazioni tra abitanti di un comune e di un altro, è giusto intervenire e così sarà. Sia per le bici che per le emittenti ci sarà un provvedimento a doc.
La mozione va nella direzione giusta, può essere approvata e votata. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Dopo l’intervento dell’Assessore Sciapichetti, che ha rappresentato il pensiero del Presidente Ceriscioli, vorrei sottolineare soltanto che abbiamo toccato un po’ tutte le questioni, compresi i quotidiani on line, sicuramente diamo un bel messaggio, ma non dobbiamo dimenticarci dei nostri due quotidiani locali: il Corriere Adriatico e il Resto del Carlino che in questi mesi hanno dato delle informazioni molti importanti per cui dobbiamo attenzionare anche questi quotidiani.
La Regione Marche e l’Assessorato al turismo, i Consiglieri Traversini e Celani che fanno parte del progetto exit strategy lo sanno bene, stanno predisponendo una misura per la promozione tutta interna alle Marche, valorizzando e coinvolgendo le TV private, le radio ed i quotidiani marchigiani perché si ritiene che questa misura possa essere un bel messaggio per tutti i marchigiani.
Volevo aggiungere queste due riflessioni perché le ritengo integrative agli interventi interessanti che ci sono stati. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione dell’emendamento, il Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Ho ascoltato il dibattito e ci sono stati degli spunti importanti, peraltro alcune situazioni mi erano già state segnalate quando mi è stata comunicata la presentazione di questa mozione.
L’emendamento che presentiamo porta la sottoscrizione di tutti i proponenti, la mia, come primo firmatario, e quella dei Consiglieri Maggi, Mastrovincenzo, Traversini e Biancani, e prevede di concedere dei contributi economici straordinari a fondo perduto a favore delle emittenti televisive e del settore comunicazioni stampa perché, come ha detto l’Assessore Pieroni, ci sono i giornali ed i nostri giornalisti che possono avere la necessità di avere dei supporti, compresa l’editoria elettronica web, i siti web, che fanno informazione e comunicazione in ambito regionale.
Il sistema delle emittenti radiotelevisive, dei siti web e della carta stampata sono compresi in questo emendamento, credo che sia una cosa giusta e opportuna, perché come tante altre anche questa è una categoria che ha avuto ed ha la sua sofferenza.
Ringrazio coloro che hanno sottoscritto la mozione, di cui sono primo firmatario, e i Consigliere che hanno espresso il loro consenso. Spero che la mozione sia approvata all’unanimità da parte di tutti, con le modifiche che ho appena annunciato e che raccolgono le sollecitazioni che sono arrivate dal dibattito. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Intervengo brevemente per esprimere il nostro voto a favore di questa mozione che riteniamo importante perché si va ad inserire, come tantissime altre, nella situazione di difficoltà che abbiamo nella regione Marche.
Credo che questo sia un settore importante, soprattutto dà un’informazione alla nostra comunità, come ha fatto in questo periodo particolare, ma anche in altre circostanze, come quella del terremoto che hanno colpito le Marche.
Questo è un provvedimento per dare dei contribuiti alle emittenti, ai giornali, all’informazione, che sono vicino alla nostra comunità marchigiana, che ci informano delle situazioni positive ed anche delle difficoltà, come il caso che stiamo affrontando.
Penso che sia giusto prendere in considerazione questo settore e dare un riconoscimento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliere Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Uso il mio intervento come dichiarazione di voto. Mi sembra che il dibattito dell’Aula sia stato piuttosto ampio ed esaustivo. L’intero Consiglio si è impegnato positivamente nei confronti di chi svolge oggi l’informazione, sia quella più tradizionale con la carta stampata, che quella radiotelevisiva, sia quella che naviga per i circuiti della web. Per questo il sostegno è indubbiamente importante e indispensabile anche per aiutare la libertà di stampa ed il ruolo fondamentale che svolge nell’informare su quanto accade nella nostra regione.
Anche nel periodo di Covid chi era chiuso nella sua casa aveva molti canali di comunicazione e girava nel web per essere informato, non solo per l’ordinarietà delle cose, ma per avere quelle informazioni necessarie a capire quanto accadeva rispetto anche a questa emergenza.
L’importanza del ruolo dell’informazione è indiscutibile, per cui annuncio il voto favorevole di Fratelli d’Italia.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Il nostro voto è favorevole, avrei evitato l’intervento se mi fossi prenotato prima dei Consiglieri Leonardi e Zaffiri, perché approvare questo atto di indirizzo all’unanimità ed essere tutti d’accordo è molto importante.
Gli organi di informazione sono di tutti, non ci sarà spazio per nessun fraintendimento e nessuna polemica e vorrei dire alle testate on line o radiotelevisive che se fino ad oggi ci hanno insultato, anche educatamente, potranno continuare a farlo serenamente. Questo è un segnale importante che arriva dal Consiglio regionale.
Ringrazio anche i colleghi della minoranza perché approvare questo provvedimento tutti insieme è molto importante ed è per tutti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie, Presidente. Vorrei dire che condivido l’emendamento, se l’ho ben compreso, perché quanto si dice che si prevede il settore comunicazione stampa, compresa l’editoria elettronica, non credo che si escluda la carta stampata, che è comunque in sofferenza. Comprendere l’editoria elettronica non significa escludere la carta stampata che ugualmente è in sofferenza. Se è cosi, come l’ho inteso, va benissimo.

(interventi fuori microfono)

Sandro BISONNI. Se così è, come l’ho inteso, comprendere l’editoria elettronica non significa escludere anche la carta stampata, va benissimo, perché ritengo che anche la carta stampata sia in difficoltà e debba essere anch’essa beneficiaria della nostra attenzione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Sono contento che l’orientamento dell’intero Consiglio sia favorevole a questa mozione.
Voglio sommessamente porre l’attenzione anche ad una funzione molto importante che hanno le radio e televisioni private ed il web, sto parlando di radio e televisioni private in Italia e nella nostra Regione, una fucina di professionalità del giornalismo. Questa è una prerogativa molto importante, non voglio citare i nomi nazionali che sono arrivati alla televisione dall’emittenza privata, cito quelli locali. Prima ho citato la caporedattrice di Rai3 , parlo di quelli della radio di Ancona, è stata la prima radiocronista di “Tutto il calcio minuto per minuto”, la prima donna su RAI Uno; un altro giornalista si occupava della pallacanestro nazionale e teneva lo studio centrale, tutti e due sono stati a molte olimpiadi per la radio e la televisione nazionale. Anche il caporedattore dell’Umbria viene dall’esperienza di Radio Arancia, in ultimo voglio citare il precedente caporedattore che veniva da una radio di Fermo. E’ stata una grande fucina di professionalità, una grande palestra per arrivare al giornalismo, per arrivare all’informazione. Ecco perché l’informazione dell’emittenza privata e del web deve essere sostenuta perché, indipendentemente dal mezzo col quale operano, dà un contribuito ad una informazione più giusta e più realista, annuncio, quindi, il voto favorevole del mio gruppo a questa mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Grazie Presidente. Il mio intervento per dichiarare il voto favorevole perché come gruppo riteniamo che questo provvedimento, e ringrazio i firmatari, sia un importante riconoscimento soprattutto, come ha sottolineava il Consigliere Maggi, a chi in questo periodo sta svolgendo un importante lavoro di informazione con grandissima professionalità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Credo che oggi facciamo una bella pagina del Consiglio regionale perché mi sembra di capire che su questa mozione ci sia il consenso di tutti.
Sono orgoglioso di questo atto e di averlo messo a disposizione di tutti coloro che lo volevano sottoscrivere perchè credo che sia importante. Anche negli anni bui della storia del nostro paese ci sono stati coloro che non solo hanno sofferto, ma in vari casi hanno perso la vita per dare l’informazione alla cittadinanza, per dare informazioni alla popolazione, soprattutto nei periodi della dittatura.
Credo che sia quanto mai importante riuscire a dare un sostegno a coloro che nei periodi difficili, avendo perso fatturato, avendo perso la pubblicità, avendo perso la possibilità di svolgere i servizi sugli eventi, hanno continuato a dare un servizio informando la nostra comunità, non solo su ciò che stava accadendo nel nostro sistema sanitario regionale, a partire dagli ospedali, ma anche sul territorio, ad esempio sulla nascita delle Usca, su chi doveva fare i tamponi, le informazioni che venivano dai nostri ospedali, le informazioni rispetto al comportamento del volontariato, del sistema della Protezione Civile, sono stati preziosi in quel periodo ed è giusto dare loro una mano.
L’emendamento che andiamo ad approvare prevede di inserire non solo il sistema delle emittenti radiotelevisive, ma anche il settore comunicazione stampa, che comprende la carta stampata e l’editoria elettronica, che sono i siti web. Penso che facciamo una cosa importante e dovremo essere orgogliosi se il Consiglio regionale vota questo atto all’unanimità. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento 682/1 a firma dei Consiglieri Minardi, Maggi, Mastrovincenzo, Traversini, Biancani. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 682, così come emendata, la pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Passiamo ora alle interrogazioni. L’Assessore Pieroni ha chiesto il rinvio dell’interrogazione n. 927.

Interrogazione n. 954
ad iniziativa del Consigliere Busilacchi
“Registro e contrassegno per le strutture extra-alberghiere delle Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 954 del Consigliere Busilacchi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Dato atto che: con legge regionale n.8/2019 del 18 aprile 2019 è stata apportata una modifica alla L.R. n.9/2006 Testo unico del turismo introducendo l’articolo n.34 bis; il nuovo articolo di legge istituisce un “registro delle strutture extra-alberghiere” stabilendo di riconoscere alle strutture in elenco un contrassegno identificativo;
pochi giorni dopo l’approvazione dell’articolo di legge sopraccitato il governo emanava un decreto legge denominato “crescita” n. 34 del 30 aprile 2019 nel quale tra l’altro veniva istituito un codice identificativo nazionale per tutte le strutture ricettive comprese quelle extralberghiere e le locazioni turistiche avente i seguenti contenuti: “Al fine di migliorare la qualità dell'offerta turistica, assicurare la tutela del turista e contrastare forme irregolari di ospitalità, anche ai fini fiscali, presso il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo è istituita un’ apposita banca dati delle strutture ricettive nonché degli immobili destinati alle locazioni.
Con decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono stabiliti:
a) le norme per la realizzazione e la gestione della banca dati, compresi i dispositivi per la sicurezza e la riservatezza dei dati;
b) le modalità di accesso alle informazioni contenute nella banca dati;
c) le modalità con cui le informazioni contenute nella banca dati sono messe a disposizione degli utenti e delle autorità preposte ai controlli e quelle per la conseguente pubblicazione nel sito internet istituzionale del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo;
d) i criteri che determinano la composizione del codice identificativo, sulla base della tipologia e delle caratteristiche della struttura ricettiva nonchè' della sua ubicazione nel territorio comunale.
8. L'inosservanza delle disposizioni di cui al comma 7, comporta l'applicazione della sanzione pecuniaria da 500 euro a 5.000 euro. In caso di reiterazione della violazione, la sanzione è maggiorata del doppio”.
Parallelamente all’approvazione delle disposizioni sopra descritte il Ministro ha convocato tutte le regioni italiane per illustrare il provvedimento e chiedere di sospendere l’applicazione dei CIR Codici identificativi regionali al fine di omogenizzare la disciplina.
La Giunta regionale ha ritenuto pertanto di sospendere l’applicazione dell’articolo 34 bis della legge regionale n. 9/2006 in attesa dell’entrata in vigore del decreto ministeriale attuativo del CIN (codice identificativo nazionale).
La caduta del governo Conte e il cambio del Ministro ha poi interrotto la fase applicativa del Codice nazionale, percorso ora riavviato dall’attuale Ministro che ha presentato un disegno di legge nel quale sono contenute ulteriori norme applicative del CIN, che quindi viene confermato.
Nel frattempo la Regione Marche, su proposta della Giunta, ha avviato una legge di revisione del Testo unico del turismo e pertanto ha tardato l’applicazione di alcune norme con l’obiettivo di procedere successivamente all’approvazione in modo organico.
Pertanto per quanto riguarda l’applicazione dell’articolo 34 bis la Giunta si impegna a procedere in tempi rapidi tenendo conto dell’approvazione delle modifiche al TU del turismo regionale e del disegno di legge del Ministro, con cui deve necessariamente coordinarsi.
E’ chiaro che l’obiettivo, questo è il passaggio fondamentale dell’interrogazione, al di là di tutti questi dati, è quello di riuscire ad approvare entro la metà di giugno, come mi ha anticipato il Presidente della Commissione Traversini, il Testo unico del turismo e poi discuterlo in Consiglio regionale per l’approvazione.
E’ stato fatto un grande lavoro da tutto il sistema, al quale ha contributo la Commissione, perché il nuovo Testo unico del turismo rivede totalmente ed integrerà anche questo percorso, al di là del disegno di legge del Ministro che comunque, lo sappiamo tutti, ha un tempo molto lungo. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Intanto mi sia consentita una battuta, sono contento che la Regione Marche negli ultimi anni abbia dato un po’ la linea ai Governi che si sono succeduti, anche dal diverso colore politico.
Abbiamo fatto la legge sulle vaccinazioni obbligatorie negli asili e dopo pochi mesi il Governo ha fatto la legge nazionale; abbiamo fatto, come gruppo di maggioranza, una legge sul reddito minimo e poco dopo è intervenuto il reddito di cittadinanza, che dopo pochi mesi ha trovato la risposta nel Governo nazionale. Al di là della battuta, intanto ringrazio l’Assessore Pieroni per la risposta e per aver colto alla fine il punto politico.
Noi abbiamo necessità, Assessore, di dare una risposta alle categorie che avevano avanzato una giusta richiesta evidenziando la necessità di questo registro che regolamenta le attività, consente di regolare il mercato e di regolare anche la concorrenza iniqua.
Credo che il provvedimento che abbiamo votato sia giusto, è importante che ci sia una sua attuazione, Assessore, quindi quello che le chiederei, indipendentemente da quello che farà, è di non attendere il Governo perché ancora per qualche mese siamo responsabili della Regione Marche.
Colgo le sue parole con un auspicio, che quando si approverà il Testo unico del turismo, anche questo aspetto è già legge, probabilmente non troverà una modifica, però potrà trovare un’attuazione. Credo che sia molto importante, basta un regolamento della Giunta per farlo. Quindi la ringrazio e confido che il suo Assessorato, ne sono sicuro, potrà dare dopo l’approvazione del Testo del turismo un’attuazione anche a questo aspetto che è piccolo, ma importante per tanti e tanti operatori. Grazie.

Interrogazione n. 985
ad iniziativa del Consigliere Rapa
“Suolo demaniale in deroga per attività turistiche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 985 del Consigliere Rapa.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. E’ chiaro che l’interrogazione n.985, presentata dal Consigliere Rapa tempo fa, tende a motivare e a stimolare, per questo lo voglio ringraziare, il percorso della Giunta regionale in merito alle criticità, come abbiamo sempre detto, che il virus ha creato nel sistema e ancor più all’interno delle strutture balneari.
Questa interrogazione ha motivato ancora di più la Giunta a portare avanti quel percorso, tant’è che negli ultimi decreti effettuati, le ultime linee giuda e i protocolli, abbiamo previsto la possibilità lungo le aree demaniali, per uno spazio fino ai 100 metri quadrati, per coloro che vogliono, di inserire tavoli per la ristorazione e spostarsi sugli spazi demaniali.
Il Presidente della Regione Marche con un proprio decreto ha dato il via a questa opportunità importante per tutta la costa marchigiana, penso che sia un ulteriore messaggio di vicinanza, per far si che gli spazi persi dalla ristorazione vengano recuperati nelle aree demaniali. Abbiamo dato questa possibilità, come l’abbiamo data nelle aree balneari, che prima erano dedicate agli sport di squadra (beach volley) o all’animazione. Abbiamo dato la possibilità di poter occupare, in via del tutto eccezionale, solo per quest’anno, gli spazi anche per gli ombrelloni, nel rispetto delle normative e dei decreti che il Presidente della Regione ha emanato.
Credo che l’interrogazione sia stata motivatrice ed il Presidente ha colto subito il messaggio, per dare continuità e superare le problematiche, che ormai noi tutti conosciamo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Grazie Presidente. Ringrazio l’Assessore Pieroni non solo per la positiva risposta, ma anche per aver già attuato le linee guida, che sono una misura che possono dare una piccola, ma significativa risposta alla sostenibilità economica delle imprese, che lavorano, in questo caso, nei servizi del turismo, della ristorazione, e che trovandosi in particolare difficoltà hanno bisogno di un sostegno, come questa misura messa in atto dalla Giunta.
Ringrazio l’Assessore, ringrazio la Giunta e il Presidente per aver da subito attuato queste linee. Grazie.

Interrogazione n. 862
ad iniziativa della Consigliera Pergolesi
“Applicazione e monitoraggio dispensazione cannabis terapeutica previsti dall'art. 8 della L.R. n. 26 del 7 agosto 2017 ‘Uso terapeutico della cannabis’”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno, reca l’interrogazione n. 862 della Consigliera Pergolesi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Per conto del Presiedente, la risposta è abbastanza articolata, poi agli atti ci sono anche gli schemi.
La L.R. n. 26 del 7 agosto 2017 all'articolo 8 comma I, lettera a riporta: "La Giunta regionale entro novanta giorni dall'entrata in vigore di questa legge, adotta provvedimenti finalizzati a:
a) assicurare l'applicazione omogenea sul territorio regionale delle disposizioni contenute in questa legge”. Pertanto sono stati approvati i seguenti provvedimenti, trasmessi a tutti i soggetti interessati:
1) Deliberazione della Giunta della Regione Marche n. 1467 dell’11 dicembre 2017 avente per oggetto "Approvazione delle linee d'indirizzo procedurali ed organizzative per l'attuazione della legge regionale 7 agosto 2017, n. 26 concernente "Uso terapeutico della cannabis" e revoca della DGR 617/2016 ";
2) Decreto del Dirigente della P.F. assistenza farmaceutica avente per oggetto "Predisposizione modulistica necessaria per l'applicazione delle linee d'indirizzo organizzative di cui alla DGR n. 1467 dell’11.12.2017relative all'uso di preparazioni magistrali a base di Cannabis per l'attuazione della l.r. 7 agosto 2017, n. 26";
3) Allegato A "Procedure organizzative per l'attuazione del DD n.13/ASF del 19.12.2017, della DGR n. 1467 dell’11.12.2017 e della l.r. n. 26 del 7.08.2017";
4) Allegato B "Registro pazienti trattati con Cannabis" modulo per i medici prescrittori.
Inoltre l'attività formativa "Cannabis: appropriatezza prescrittiva" del Piano della formazione regionale 2019-2021 rivolto al personale del Servizio sanitario regionale e approvato con delibera di Giunta regionale n. 733 del 24 giugno 2019, può ben conciliarsi con il meeting in corso di programmazione da parte dei medici terapisti del dolore, promosso dall'ASUR e dall’Agenzia sanitaria regionale della Regione Marche, che ha coinvolto clinici prescrittori, farmacisti preparatori, esperti e autorità.
La Regione Marche sta già operando in sintonia con l'Istituto superiore di sanità, secondo quanto previsto dal "Progetto pilota per la produzione nazionale di sostanze le preparazioni di origine vegetale a base di cannabis" con l'Agenzia industrie difesa, Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze e l'Ufficio centrale stupefacenti.
La legge regionale e la deliberazione di Giunta regionale non prevedono la pubblicazione di dati regionali.
Nel 201 7 è pervenuta una sola scheda per un solo paziente, mentre nel 2018 sono stati 150, nella tabella sottostante sono riportati gli assistiti per Area Vasta e la spesa, oltre alle ricette pervenute a carico del Servizio sanitario regionale.
Anno di spedizione 2018.
Area Vasta 1 - Ricette 32 - Assistiti 6 - n. preparazioni 32 - costo 3.778,78
Area Vasta 2 - Ricette 45 - Assistiti 21 - n. preparazioni 45 - costo 3.064, 68
Area Vasta 3 - Ricette 166 - Assistiti 95 - n. preparazioni 166 - costo 15.436,15
Area Vasta 5 - Ricette 71 - Assistiti 36 - n. preparazioni 71 - costo 6.637,16
Totale Ricette 314 – Assistiti 150 – n. preparazioni 314 – costo 28.916,77
Per l'anno 2018 sono pervenute alla P.F. assistenza farmaceutica e sono state registrate 439 schede ISS, ad ogni scheda corrisponde una ricettaprescrizione, ma per la privacy non è possibile risalire al numero totale dei pazienti che hanno ricevuto preparati a base di cannabis a carico del SSR o acquistati direttamente.
Riepilogo aggiornato al 31 dicembre 2018
Distretto Pesaro – Area vasta 1 - n. schede 85;
Distretto Urbino – Area vasta 1 – n. schede 61;
Distretto Fano – Area Vasta 1 – n. schede 19;
Totale schede n. 165;
Distretto Senigallia – Area Vasta 2 – n. schede 46;
Distretto Jesi – Area Vasta 2 – n. schede 11;
Distretto Fabriano – Area Vasta 2 – n. schede 6;
Distretto Ancona – Area Vasta 2 – n. schede 38;
Totale schede n. 101;
Distretto Civitanova Marche – Area Vasta 3 – n. schede 11;
Distretto Macerata - Area Vasta 3 – n. schede 95;
Distretto Camerino - Area Vasta 3 – n. schede 2;
Totale schede n. 108;
Distretto Fermo - Area Vasta 4 – n. schede 22;
Totale schede n. 22;
Distretto San Benedetto del Tronto n. 37 - Area Vasta 5 – n. schede 37;
Distretto Ascoli Piceno – Area Vasta 5 – n. schede 6;
Totale schede n. 43.
Totale schede n. 439
Inoltre nel 2018 la farmacia ospedaliera dell'INRCA ha fornito 109 preparazioni per 58 pazienti,
mente nei primi quadrimestri del l 2019 sono già 100 pazienti per un totale cli 269 preparazioni.
L'UO di Farmacia Clinica dell'INRCA non ha acquistato Cannabis di importazione per gli anni 2017-2018.
L'UO di Farmacia Clinica dell'INRCA non acquistato Cannabis nel 2017. L'UO di Farmacia Clinica dell'INRCA ha acquistato nel 2018 rispettivamente: g. 230 di Cannabis; g. 250 di Cannabis Pedanios (equivalente a Bedrocan) e g. 250 di Cannabis Auroria (equivalente a Bedrolite), g. 40 di Cannabis FM 1 .
L'onere nel 2018 è stato di euro 28.916,77
Con nota del 27 luglio 2018 è stato richiesto a FEDERFARMA Marche, CONFSERVIZI ASSOFARM Marche l'elenco delle farmacie qualificate alla preparazione dei farmaci magistrali a base di cannabis evidenziando quelle in grado di preparare anche gli oleoliti, tutto ciò al fine di poter dare una puntuale informazione ai cittadini.
Tuttavia le organizzazioni sindacali delle farmacie hanno ritenuto di non richiedere e di pubblicizzare le farmacie che preparano prodotti magistrali a base di cannabis a tutela della categoria.
Alla Regione Marche risultano 13 farmacie che hanno spedito le ricette con onere a carico del Servizio sanitario regionale.
Questo è quanto, la risposta non posso dargliela sul momento con tutti i schemi, ma da domani sarà a sua disposizione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Ringrazio l’Assessore per aver letto questa corposa e cospicua risposta. Mi spiace, l’interrogazione l’avevo presentata tempo fa a risposta scritta ma, come spesso capita, non avendo avuto risposta l’ho dovuta trasformare in orale per discuterla in Aula.
Mi consenta una battutina, Consigliere Busilacchi, se nella Regione Marche siamo così bravi ad approvare delle leggi, che poi il Governo ci segue nelle nostre dinamiche, ricordo che la nostra proposta di legge per l’utilizzo e la sperimentazione della cannabis terapeutica, la n. 26 del 2017, è stata approvata ad agosto e a ottobre del 2017 c’è un decreto legge che consente al Ministero della salute di autorizzare la Regione Marche per la produzione in loco di cannabis. Visto che il Consigliere Busilacchi ha una linea diretta e confidenziale con il Ministro …. La parte innovativa, integrante della proposta di legge del 2017 prevedeva la possibilità da parte della Regione Marche di produrre in loco la Cannabis terapeutica e visto che la risposta dell’Assessore Sciapichetti, fornita dagli uffici, dopo due anni, dice che gli accordi stanno andando avanti, però non ho riferimenti normativi, nè lettere che confermino cosa effettivamente sia stato fatto, mi prendo l’onere e l’impegno di contattare gli uffici competenti per il Consigliere Busilacchi per arrivare direttamente al Ministero della Salute per vedere se si riesce a far partire un progetto previsto da un legge approvata oltre due anni fa.
Mi ritengo parzialmente soddisfatta, attendo la risposta per vedere i dati richiesti. Grazie.

Interrogazione n. 991
ad iniziativa del Consigliere Celani
“Lavori di ammodernamento della Strada Statale 4 Salaria, nel tratto Trisungo di Arquata del Tronto e Acquasanta Terme - Stato dell’opera”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno, reca l’interrogazione n. 991, a firma del Consigliere Celani.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Casini.

Anna CASINI. Grazie Presidente. Rispondo direttamente alle domande.
In riferimento a tale richiesta, da notizie assunte presso Anas SpA, si riferisce quanto segue:
1° lotto - 1° stralcio: adeguamento in variante della galleria «Valgarizia» (dal km 153+780-al km 155+000), realizzato negli anni 70 è in esercizio;
1° lotto - 2° stralcio: adeguamento in variante del tratto Trisungo all’imbocco della galleria Valgarizia (dal km 151+000 al km153+780), in corso di esecuzione tramite appalto, per il quale Anas ha disposto la risoluzione contrattuale a gennaio 2020 ed ha in corso le attività per il riappalto dei lavori di completamento rispetto al quale si aspettava un commissariamento che per ora non è arrivato.
Per quanto riguarda il secondo lotto, era stata stipulata a fine anni ’90 una convenzione di cofinanziamento Anas SpA e Provincia di Ascoli Piceno per la progettazione, mi sembra che le risorse fossero 1.700.000 euro, ed era stato redatto dalla Provincia stessa un progetto preliminare, sul quale era stato anche acquisito nel 2006 un parere di V.I.A. regionale, positivo con prescrizioni.
Il progetto della Provincia di Ascoli Piceno non è stato mai approvato da Anas SpA e la progettazione successiva non è mai stata redatta essendo l’importo dei lavori molto superiore alle stime della convenzione. Dico anche che il tracciato che era stato previsto lasciava fuori l’abitato di Acqua Santa Terme, era tutto in galleria e non era ritenuto il migliore da parte della popolazione.
Successivamente, a seguito del sisma che ha colpito il centro Italia nel 2016, la Statale Salaria è stata individuata quale collegamento strategico per l’area del cratere sismico e nell’ambito degli studi effettuati per gli interventi di potenziamento di tale arteria, che hanno ricompreso anche il tratto in questione, è stato valutato un aggiornamento del costo delle opere di circa 207 milioni di euro, in merito alla prosecuzione dell’intervento a partire dall’originaria progettazione preliminare è stato rivisto lo schema progettuale, suddividendo il secondo lotto in due stralci funzionali.
La Regione si è attivata affinché contemporaneamente all’elaborazione del progetto da parte di Anas S.p.A. l’intervento sia inserito nel Nuovo contratto di programma 2021/2025 perché ad oggi la modifica del contratto di Programma, non ad Iso risorse, ma con risorse aggiuntive, è possibile soltanto dal 2021 al 2025 perché le rimodulazioni che sono state fatte, anche quella del 2019, prevedono interventi ad invarianza finanziaria, che quindi non potevano contemplare le nuove capacità economiche che Anas ha sempre asserito di avere.
In riferimento alla richiesta: quanti e quali lavori sono stati eseguiti relativamente ai 15 milioni di Euro destinati all’allargamento dell'attuale sede stradale e al miglioramento della sicurezza, si rappresenta che in riferimento al miglioramento dell’attuale sede stradale S.S. Salaria l’importo degli interventi previsti da Anas è pari a circa 30 milioni di euro e non di 15 milioni di euro, come era inizialmente previsto, quindi sono stati raddoppiati. L’Anas sta predisponendo i progetti definitivi ed esecutivi avendoli già inseriti nella programmazione delle manutenzioni, questo è quello che ANAS ci ha riferito, del raddoppio delle risorse lo sapevamo, ma ci sono anche dei progetti esecutivi.
In riferimento alla domanda se non ritiene che eventuali ingiustificati e ingiustificabili ritardi, relativamente alla realizzazione delle opere di cui ai punti 1 e 3. siano da segnalare e stigmatizzare al Ministero delle Infrastrutture e all'ANAS, si rappresenta che: la Regione Marche si è assiduamente attivata con richiesta di azioni urgenti da parte del Governo e di Anas relative ad interventi sull’arteria stradale S.S. Salaria, nel tratto marchigiano; in particolare nell’ultimo periodo, nel corso dei due incontri, del 2 ottobre 2019 e del 18 dicembre 2019 svoltisi con la Ministra delle Infrastrutture sono stati affrontati i temi relativi all’adeguamento della Salaria. Avevamo anche scritto al precedente Ministro, quindi, la nostra posizione, rispetto alla necessità di adeguamento della Strada Salaria e l’inserimento del nuovo programma 2021/2025, è sempre stata coerente.
Inoltre con nota del 2 marzo 2020 (prot. 313030 del 12.03.2020), a firma congiunta mia e del Dirigente del Servizio tutela gestione e assetto del territorio e inviata alla Ministra delle Infrastrutture e al Direttore generale di Anas, sono stati ulteriormente richiesti interventi urgenti nel tratto marchigiano della Salaria per poter avviare e completare al più presto sia la fase di progettazione del tracciato dalla galleria Valgarizia fino alla località di Santa Maria di Acquasanta che la fase di realizzazione degli interventi di messa in sicurezza.
Devo dire che la Regione in questi anni cambiata governance del Ministero e cambiata governance di Anas, ha continuato sempre a chiedere le stesse identiche cose. I progetti esecutivi e definitivi sono di 30 milioni di euro, ma riguardano soltanto le manutenzioni, per il resto stiamo aspettando la progettazione che ci consenta l’inserimento nel programma 2021/2025, così come Anas ci ha sempre detto e così come il Ministero ci ha sempre relazionato, grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Do atto, come lei sa bene, del suo impegno da questo punto di vista e della Giunta.
D’altra parte a quell’incontro di febbraio di qualche anno fa, mi sembra, a cui ho fatto riferimento nella mia interrogazione, ero presente anch’io nella sala della Giunta e l’Anas ha preso degli impegni abbastanza seri, anche perché in quella sede si era condiviso con la Regione e con gli enti locali la necessità di dividere il secondo lotto in due stralci per non tagliare fuori l’abitato di una frazione fra Acquasanta e Trisungo.
Questi 15 milioni per la manutenzione adesso sono diventati 30 milioni e mi auguro che Anas faccia presto questi lavori, perché credo che le inadempienze siano tutte di Anas e del Ministero delle infrastrutture.
Riconosco il vostro impegno nel sollecitare questi due organismi, Ministero e Anas, affinché si affrettino anche perché se non fanno il progetto esecutivo, sfido che questo nostro importante adeguamento della Salaria possa entrare nel contratto di programma 2021/2025. Siamo qui, non credo che abbiano fatto il progetto definitivo altrimenti lei l’avrebbe menzionato.
Ritengo che Anas vada pungolata costantemente da voi per far si che questa progettazione esecutiva e definitiva veda la luce.
L’altro aspetto è il lotto Trisugo-Valgarizia che ancora aspetta il Commissario. Anche questa è un’adempienza molto grave, secondo me, da parte del Ministero delle Infrastrutture, perché più volte ha annunciato di nominare dei Commissari, qualche mese fa addirittura comparve sul Sole 24 ore l’elenco di tutti i Commissari che il Ministero doveva nominare, ma non si è fatto nulla, il cantiere langue, sembra in uno stato di abbandono che è deprimente, insieme ai danni del terremoto si vedono anche quelli prodotti da questa situazione. Langue anche la micro economia che viveva di questo appalto, i piccoli artigiani che lavoravano intorno a questo progetto, attività di ristorazione e altro. Mi auguro che possa ripartire.
Un inciso, l’Anas tra l’altro non ha mai pagato alla Provincia oltre 2 milioni di euro, che ha anticipato su un ipotetico fondo di rotazione per fare quel progetto preliminare che poi non è andato in porto, anche su questo spero che l’Anas una volta per tutte ristori la Provincia, perché il bilancio di quest’ultima non è roseo e se pagasse i 2 milioni di euro, che la Provincia anticipò a suo tempo, con un danno per le casse dell’ente non indifferente … Continuerò a monitorare e la ringrazio per l’impegno che continuerà a mettere nel seguire l’andamento di questa importante arteria. Grazie.

Interrogazione n. 999
ad iniziativa dei Consiglieri Pergolesi, Giancarli, Maggi
“Covid-19, tamponi e test sierologici utenti strutture per anziani della Vallesina e della regione Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 999 dei Consiglieri Pergolesi, Giancarli e Maggi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCHIAPICHETTI. Grazie Presidente. Leggo per conto del Presidente Assessore alla sanità ed in merito all’interrogazione si precisa quanto segue.
A seguito della Determina 162/DG ASUR del 3 aprile 2020 si è provveduto "ad attivare in forma proporzionale e progressiva, in relazione alle criticità rilevate, le azioni straordinarie a supporto delle strutture residenziali extra ospedaliere sanitarie e socio sanitarie dell'Area Anziani" nell'ambito di tutta l'Area Vasta 2.
Dal 3 aprile operatori del Distretto hanno monitorato costantemente le condizioni cliniche dei pazienti delle strutture per anziani e il Servizio igiene e sanità pubblica - ambienti di vita del Dipartimento di prevenzione ha effettuato sopralluoghi congiunti con l'Unità di valutazione distrettuale (UVI).
Per quanto riguarda l'area della ex zona territoriale 5 di Jesi si è concluso il 19 maggio lo screening, mediante effettuazione dei tamponi, di tutti gli assistiti e del personale di assistenza di tutte le strutture per anziani.
Attraverso la programmazione dei tamponi da parte del Servizio igiene e sanità pubblica - prevenzione malattie infettive del Dipartimento di prevenzione, sono state monitorate: 15 case di riposo, 3 RSA di Montecarotto, Cupramontana e Filottrano ed il nucleo di Cure Intermedie di Cingoli.
Le modalità di intervento e la tempistica sono stati dettati dalla disposizione Asur 14044 dell’8 aprile 2020, che prevede le ispezioni del Servizio igiene e sanità pubblica -unità di valutazione distrettuale ed effettuazione dei tamponi. Fermo restando l'effettuazione del procedimento diagnostico al ricevimento della segnalazione di casi sospetti presso le strutture nelle quali risultavano già presenti casi sospetti o accertati, seguendo l'ordine temporale delle segnalazioni stesse.
Nel frattempo si è proceduto non solo alla selezione di "di almeno 5 strutture con operatori anche asintomatici delle RSA e altre strutture residenziali per anziani" come indicato dalla disposizione ASUR sopra citata, ma sono state controllate tutte le 19 strutture.
Per quanto riguarda la Casa di Riposo di Via Gramsci di Jesi sono stati già effettuati i tamponi al personale di assistenza della Cooss Marche e i 52 operatori sono risultati tutti negativi.
Il 19 maggio sono stati effettuati i tamponi ai 109 ospiti e a 110 persone del personale ASP.
Tutti i tamponi (ospiti e personale) sono risultati negativi.
Alla domanda: “Se nelle altre strutture per anziani della regione Marche si sono verificati episodi analoghi a quello sopra menzionato e quali”, si risponde che non si ha notizia di casi analoghi, ma va comunque evidenziato che nell'ambito dell'emergenza Covivid-19,con nota del dirigente del Servizio Sanità già il 27 febbraio 2020 venivano fornite indicazioni operative alle strutture residenziali e semiresidenziali per predisporre specifiche azioni finalizzate al massimo contenimento della possibile trasmissione dei casi infetti tra pazienti, visitatori, operatori e personale sanitario.

(connessione instabile)

Angelo SCIAPICHETTI. Con nota della Direzione generale Asur ai Direttori di Area Vasta si fornivano indicazioni specifiche per la gestione dei casi presso le strutture residenziali e con determina del direttore generale Asur n. 162 venivano predisposte azioni straordinarie a supporto delle strutture residenziali extra ospedaliere sanitarie e sociosanitarie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Vorrei ringraziare i miei colleghi, il Consigliere Maggi e il Consigliere Giancarli, per avere sostenuto con me la presentazione di questa interrogazione. Ringrazio l’Assessore Sciapichetti, che sopperisce sempre all’ Assessore alla Sanità, mi sarebbe piaciuto avere con lui un confronto politico, in quanto, come immaginavamo, le azioni prese dall’ASUR sono avvenute a seguito delle segnalazioni.
Si parla nell’Area Vasta 2 di 19 strutture e in forma proporzionale e progressiva, a seconda della gravità della segnalazione, sono stati fatti i tamponi.
Abbiamo presentato questa interrogazione perché c’è stata un’apposita commissione del Comune di Jesi, sono state pubblicate e le abbiamo lette da fonti stampa …, non solo il Presidente del Consiglio comunale di Jesi ribadiva l’estrema necessità ed urgenza, da parte della Regione ASUR, di intervenire al più presto e di procedere al controllo di tutti gli ospiti della struttura, nessuno escluso, ma c’erano addirittura delle dichiarazioni da parte del Direttore dell’Azienda servizi alla persona (ASP) 9 di Jesi. Sicuramente si può dire che forse ci vuole un maggior coordinamento tra gli organi politici dell’amministrazione regionale e quelli dell’amministrazione del Comune di Jesi, per evitare che chi ha familiari all’interno di queste strutture si preoccupi.
Mi auguro che le segnalazioni siano state tempestive e che non si utilizzi la stampa per fare emergere particolari al quanto inopportuni sullo stato di salute del personale addetto alle strutture, come purtroppo invece è avvenuto, dichiarazioni di organi direttivi dell’Azienda servizi alla persona, che noi nella nostra interrogazione abbiamo omesso.
Ringrazio l’Assessore, non so se gli altri miei colleghi vogliono aggiungere qualcosa, mi fa piacere che nel resto della Regione non si siano verificati casi simili. Chiedo, se possibile, di avere copia della risposta per verificare le determine richiamate. Grazie.

Interrogazione n. 1011
ad iniziativa del Consigliere Zaffiri
“Tempi di erogazione del riconoscimento economico al personale sanitario durante l’emergenza da Covid-19”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1011 del Consigliere Zaffiri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Relativamente all’interrogazione n. 1011 del Consigliere Zaffiri, si può precisare quanto segue.
A seguito dell'accordo raggiunto in sede regionale in data 20 aprile 2020 con le Confederazioni CGIL, CISL e UIL per l'attivazione di tutti i possibili strumenti retributivi messi a disposizione dalla normativa correlata all’ emergenza (decreto legge 18/2020 convertito in legge n. 27/2020 e disposizioni contrattuali vigenti) sono stati avviati tempestivamente i tavoli sindacali con le 00.SS.del Comparto e della Dirigenza sanitaria e con gli enti del Servizio sanitario regionale per l'attuazione dell'accordo medesimo e la specificazione degli strumenti (quali incremento dei fondi contrattuali, riconoscimento dei tempi di vestizione, remunerazione di prestazioni aggiuntive).
Nel frattempo, l'articolo 2, comma 6, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 ha modificato il contenuto dell'articolo 1, comma 1, del decreto legge succitato e ha previsto quale finalizzazione delle risorse economiche, oltre alla remunerazione delle particolari condizioni di lavoro, anche i fondi incentivanti del personale.
La normativa sopravvenuta ha richiesto quindi un tempo di approfondimento istruttorio necessario per il confronto con le OOSS della Dirigenza e del Comparto interessate al riparto dei fondi e alla loro finalizzazione e incontrate rispettivamente nei giorni 23 e 30 aprile e 20 maggio u.s. e 23 e 30 aprile e 14 e 22 maggio u.s.
Allo scopo di definire l'intesa, che riguarda anche ulteriori istituti retributivi, sono stati infine convocati due incontri nei giorni 26 e 28 maggio 2020.
La partita è in fase di conclusione, finalmente gli operatori che debbono ricevere, riceveranno, ma certamente non può essere addebitato a questa Regione il ritardo che non c’è, perché il sindacato deve definire il lavoro. Nel momento in cui lo definirà noi saremo pronti e gli incontri del 26 e del 28 maggio credo che saranno risolutivi.
Dopodiché ricordo, Consigliere Zaffiri, sempre perché ormai siamo a tarda ora, che qualche mese fa ci accusava di non aver messo un centesimo, invece abbiamo messo 20 milioni esattamente come l’Emilia Romagna, che dai prossimi giorni dovranno essere distribuito, non è stato ancora fatto perché siamo ancora in attesa che il sindacato ci faccia conoscere … Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Ringrazio l’Assessore Sciapichetti, che in un modo molto diligente ha illustrato la situazione, personalmente la conoscevo, avendo contatti con le organizzazioni sindacali non c’era ombra di dubbio.
Avevo già letto la risposta che ha dato o che avrebbe dovuto dare il Presidente Ceriscioli, e sarebbe stata la stessa cosa.
Noi abbiamo un problema perché questa situazione con gli accordi o senza accordi sindacali ormai va avanti da mesi, nemmeno nel mese di giugno vedrà la luce, ciò significa che sull’R27, che è il cedolino degli stipendi dei lavoratori, questa cosa non arriverà nemmeno ad agosto, forse per settembre se tutto va bene. Dico questo perché sto con i piedi per terra, fare l’accordo trasmetterlo agli uffici, fare l’R27 …
La Regione è il datore di lavoro dei dipendenti del Servizio sanitario, ma c’era un altro strumento che con un po’ di buon senso si poteva attuare ed è quello di un acconto, salvo conguaglio. Queste cose nella Repubblica Italiana si sono fatte più volte quando c’erano da applicare i contratti collettivi nazionali di lavoro, degli accordi particolari, c’è un metodo, si possono dare degli acconti salvo conguaglio. Questo è l’unico passaggio che si poteva fare e qui la Regione, non è che non ha colpa, non è stata lungimirante. Aspetta l’accordo sindacale.
Io non ho detto che i soldi non ci sono, certo non ci sono i soldi della Regione, questo è il ‘Cura Italia’ ed il Governo ha trasferito alla Regione 20,3 milioni di euro circa, da distribuire ai lavoratori, che sono stati meravigliosi, che hanno fatto questo grande servizio a tutta la comunità e alle persone che purtroppo si sono ammalate. Abbiamo sempre detto che sono stati dei grandi, li abbiamo sempre ringraziati, però nel momento di dare qualcosa di diverso siamo mancati, perché dare, e faccio un esempio, 700 euro di acconto, salvo conguaglio, è un’altra cosa. L’acconto poteva essere messo sull’R27 di marzo o di aprile e già l’avrebbero preso, marzo era un po’ troppo presto, lo dico anch’io, ma si poteva dare un acconto ad aprile sapendo che erano arrivati i soldi, si poteva fare. Questo è quanto io contesto e faccio presente alla Regione che si può ancora fare se entro questo mese non si raggiunge l’accordo
Se l’accordo non c’è, credo che si possa fare una delibera, nella prima Giunta disponibile, per dare un acconto ai lavoratori da elaborare sullo stipendio del mese di giugno, perché si può fare ancora in tempo. Un acconto in modo tale che i lavoratori percepiscano un riconoscimento, come ho già detto salvo conguaglio, che significherebbe che la Regione è sensibile ed è vicina ai lavoratori, non solo a parole, ma a fatti. Grazie.

Interrogazione n. 1013
ad iniziativa della Consigliera Leonardi
“Personale sanitario impiegato all’Ospedale Covid - Fiera di Civitanova Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1013 della Consigliera Leonardi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. In merito all’ interrogazione della Consigliera Leonardi, che ci permette di fare chiarezza su certe questioni, che in questi giorni hanno appassionato molto i commentatori della stampa locale, si precisa quanto segue:
Punto 1). La struttura ospedaliera Covd a Civitanova Marche è stata organizzata in moduli e lo standard di personale è stato definito per tipologia di modulo come segue:
• Modulo terapia intensiva
15 anestesisti
25 infermieri
5 operatori sociosanitari
• Modulo terapia semi intensiva
6 medici
14 infermieri
3 operatori sociosanitari
Tale standard assistenziale è stato definito sulla base degli esiti dei gruppi di lavoro Asur e comunicato al Servizio salute con nota prot. n. 15876 del 22 aprile 2020;
Punto 2). La Giunta regionale con DGRM 561/2020 ha autorizzato l'avvio di due moduli della struttura e ha finanziato il costo del personale. L' Area Vasta 3 sta procedendo al reclutamento di personale mediante assunzioni a tempo determinato, con le conosciute difficoltà di reperimento del personale sanitario.
L’ Asur ha interessato inoltre tutte le Aree Vaste per verificare la possibilità di utilizzare unità di personale in servizio, mediante gli istituti contrattuali previsti.
Infine l'Asur ha emesso un avviso per la raccolta di manifestazioni di interesse alla effettuazione di prestazioni aggiuntive al fine di assicurare alla struttura la funzionalità necessaria; il ricorso alle prestazioni aggiuntive consentirà l'eventuale completamento o rimpiazzo di turni scoperti ovvero l'implementazione di ulteriori moduli nel caso di urgente necessità di assistenza di un più elevato numero di pazienti.
Lei fa poi una serie di richieste su quante figure professionali, ma questo è.
L'avviso di disponibilità ad effettuare prestazioni aggiuntive ad oggi registra le seguenti adesioni:
• 25 tecnici di radiologia:
Area vasta 2 n. 3,
Area vasta 3 n. 13,
Area vasta 4 n. 3,
Area vasta 5 n. 2,
AO Marche Nord n. 1,
AOU Ancona n. 2,
INRCA n. 1
• 126 infermieri:
Area vasta 1 n. 9,
Area vasta 2 n. 9,
Area vasta 3 n. 41,
Area vasta 4 n. 7,
Area vasta 5n.4,
AO Marche Nord n. 5.
AOU Ancona n. 31,
INRCA-n. 20,
• 14 dirigenti medici:
Area vasta 3 n. 8 delle seguenti discipline: 3 malattie apparato respiratorio; 1 neurologia; 2 medicina interna; 1 anestesia e rianimazione; 1 medicina e chirurgia d'accettazione e d'urgenza,
Area vasta 4 n. 2 delle seguenti discipline: I malattie apparato respiratorio; 1 medicina e chirurgia d'accettazione e d'urgenza,
AO Marche Nord n. 1 delle seguenti discipline: anestesia e rianimazione,
AOU Ancona n. 3 delle seguenti discipline: 2 anestesia e rianimazione; 1 medicina interna.
Alla domanda: “All'esito delle procedure avviate quanto personale, dettagliandone la provenienza per unità singole strutture di provenienza, sarà impiegato nel Covid Hospital di Civitanova Marche”, si fa presente che all'esito delle procedure avviate sarà reperito il personale per l'attivazione dei due moduli, come individuato nel punto 1, pari a n. 20 medici, n. 39 infermieri e n. 8 OSS.
Ultimo punto dell’interrogazione, premesso che nel corso dell'emergenza il numero di personale dell'intero Servizio sanitario regionale è stato incrementato per rispondere all’aumentato fabbisogno, il processo organizzativo posto in atto dall'ASUR Marche non ha depotenziato l'assistenza nella "struttura ospedaliera di provenienza" del personale movimentato, così come è avvenuto in fase di rimodulazione delle attività per la ripresa delle ordinarie funzioni assistenziali.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Ringrazio l’Assessore, prenderò sicuramente la copia cartacea della risposta per vedere nel dettaglio quello che ha letto in questo momento.
Mi sembra che la risposta in parte venga dopo le procedure che sono state avviate e che hanno creato non poca perplessità. Penso che tutti abbiamo letto dalle pagine dei giornali alcune segnalazioni di criticità fatte dal mondo medico e infermieristico. Ora da quello che lei mi ha detto verranno attivati due moduli per il personale, non per l’intera capienza, quindi il personale sarà trasferito o utilizzato in base a questa temporanea disposizione.
I timori principali sono racchiusi nell’ultimo punto dell’interrogazione, oltre ad avere negli 11 punti precedenti un quadro chiaro di quelle che sono le modalità di riferimento del personale. In queste settimane è stato detto di tutto: che sarebbe stato preso personale esterno, ad esempio, dai bandi nazionali, che sarebbe stato utilizzato il personale preso in più per l’emergenza Covid, che sarebbe arrivato da altre fonti di reclutamento esterne al personale dell’Area Vasta. Abbiamo visto i bandi per chiedere la disponibilità, abbiamo letto dello strumento del precetto per delle figure che provenivano dalle singole Aree Vaste, che hanno creato una certa preoccupazione non solo per la stabilità del personale che sarebbe, cito a memoria le paure espresse, più corretto che fosse meno altalenante nel seguire i pazienti, ma anche delle altre strutture e dell’ospedale di Civitanova Marche nel vedere il travaso del personale da un plesso all’altro, come si soul dire si spoglia un altare per vestirne un altro.
Quelle strutture dovranno tornare alla piena funzionalità, secondo il processo che è stato esposto anche dal Governatore Ceriscioli rispetto alla funzionalità e all’attivazione del Covid Hospital, ma trovandosi con minor personale impiegato, mi sembra che gioco forza qualche servizio non ci sarà.
Assessore, lei su questo non mi ha risposto. Se lo scopo del Covid Hospital è quello consentire agli ospedali di tornare alla loro funzionalità ordinaria pre Covid, se l’obiettivo è quello di far tornare i servizi ospedalieri alla situazione pre Covid, credo che sia naturale presupporre, e lei su questo non mi ha risposto, se quel personale farà doppio servizio nell’ospedale di provenienza e nel Covid Hospital, che negli ospedali di provenienza qualcosa in meno ci sarà se il personale è lo stesso. Probabilmente non torneranno alla piena attività le sale operatorie, le rianimazioni perché il personale sarà impiegato altrove. E’ questa la criticità, se è vero che il Covid Hospital ha oggi delle apparecchiature all’avanguardia rispetto agli standard attuali, è pur vero che l’astronave senza l’equipaggio non decolla ed è vero, come ho detto prima, che se si spoglia un altare per vestirne un altro uno dei due rimane nudo.
La ringrazio della risposta e del dettaglio delle singole richieste, però non sono del tutto soddisfatta soprattutto sul ritorno ad una piena operatività degli ospedali da cui provengono o proverranno le figure dislocate al Covid Center. Grazie.

Interrogazione n. 1016
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Giacinti
“Imprese di trasporto di persone: conseguenze dell’emergenza sanitaria e ripartenza nel sistema della mobilità regionale”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1016 dei Consiglieri Biancani e Giacinti.
Ha la parola, per la risposta, L’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Premesso che il trasporto privato di persone su strada comprende sia l’attività di “Trasporto terrestre di passeggeri in aree urbane e suburbane” (noleggio di autobus con conducente), sia i cosiddetti autoservizi pubblici non di linea, ovvero il servizio di “trasporto con taxi” ed il servizio di “trasporto mediante noleggio di autovetture da rimessa con conducente” (con veicoli fino a nove posti); questi ultimi in particolare, disciplinati dalla Legge 21/1992 e dalla l.r. 10/1998, sono forme di trasporto collettivo o individuale di persone qualificate dalle norme come complementari ai servizi di linea.
Risposta al punto 1. Per quanto attiene il versante fiscale si precisa che la tassa automobilistica è annoverabile tra i tributi propri regionali derivati, in quanto istituiti e regolati dallo Stato, le cui Regioni hanno potestà normativa circoscritta nell’ambito della legislazione statale, nonché entro il margine di competenza legislativa regionale riconosciuto dalla Corte Costituzionale.
Ciò posto, si evidenzia altresì che una disposizione agevolativa in tal senso non appare compatibile con la disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato, essendo la medesima configurabile come una misura fiscale selettiva, cioè destinata ad una specifica categoria di imprese. Anche qualora l’eventuale intervento fosse compatibile con la normativa di riferimento sopra accennata, lo stesso comporterebbe, oltre all’impatto finanziario derivante dal minor gettito, anche la valutazione degli oneri amministrativi di gestione necessari sia per l’individuazione dei soggetti beneficiari sia per le pratiche di rimborso eventualmente previste.
Risposta punto 2. Nell’ambito delle ricognizioni finalizzate all’impiego dell’avanzo vincolato, la struttura competente in materia di trasporto pubblico locale ha segnalato l’eventualità di concedere contributi a fondo perduto alle imprese operanti nel campo del trasporto privato di persone su strada (noleggio di autobus con conducente, taxi e NCC), nella considerazione che il settore relativo, pur svolgendo funzione complementare ai servizi di linea, opera totalmente in regime di mercato e non gode di alcuna compensazione pubblica degli oneri di esercizio.
La segnalazione tiene conto del fatto che il settore in questione, per le caratteristiche dell’attività svolta, è stato particolarmente colpito dagli effetti della pandemia e continuerà ad esserlo anche nell’immediato futuro; di contro, pur non rientrando tra i servizi pubblici in senso stretto, rappresenta un indispensabile strumento per il trasporto delle persone e potrebbe rivelarsi un utile complemento al trasporto pubblico locale nella fase emergenziale, oltre che costituire una categoria imprenditoriale alla stregua delle altre che saranno destinatarie di contributi a fondo perduto.
Risposta punto 3. L’emergenza Covid-19 ha determinato una vera e propria rivoluzione del tradizionale modello di mobilità pubblica locale, alterando domanda e offerta. Dovrà pertanto essere avviata, a partire dai fabbisogni scolastici, una rivisitazione dell'attuale organizzazione dei servizi, che tenga conto delle mutate esigenze di mobilità e delle nuove necessità di sicurezza ed igiene pubblica; in questo nuovo quadro, da elaborare insieme agli operatori del settore, non si esclude ovviamente un coinvolgimento di tutti gli attori locali, compresi coloro che lavorano per i servizi non di linea.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Ringrazio l’Assessore per la risposta. Ho fatto questa interrogazione su sollecitazione degli operatori privati (tassisti, bus turistici) che come gli accompagnatori turistici in questo periodo hanno avuto un blocco totale.
Dalla sua risposta ho capito che ci potrebbero essere delle risorse a fondo perduto per il sostegno, la messa in sicurezza, per tutte quelle attività necessarie per consentire la ripartenza. Si potrebbe prevedere, sarà comunque difficile, ma possiamo pensarci, un’integrazione al trasporto pubblico, qualora i servizi pubblici non siano in grado di garantire quella capillarità che, con la riduzione dei posti, è difficile assicurare, soprattutto durante gli orari di punta.
Per quanto riguarda il bollo ho capito che non si può fare, non c’è intenzione in quanto non si può fare, sarebbe stata una risposta positiva per il settore, ma capisco le difficoltà che ci sono. Le chiedo se mi può mandare per a-mail la risposta perché lei ha letto benissimo, se me la può mandare mi fa una cortesia. Grazie.

Interrogazione n. 996
ad iniziativa dei Consiglieri Celani, Urbinati
“Criteri per la scelta dei Comuni maggiormente colpiti all'interno del Cratere Sisma 2016”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 996 dei Consiglieri Celani e Urbinati.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. In merito all’ordinanza del Commissario Speciale va in via preliminare specificato da dove si origina la necessità di adottare questa ordinanza commissariale e cosa riguarda. Fa riferimento al decreto legge del 24 ottobre 2019 n. 123. Il legislatore ha indicato la necessità di individuare i comuni del cratere, “maggiormente colpiti dagli eventi sismici avvenuti a partire dal 2016 con apposita ordinanza commissariale” su cui “le Regioni possono adottare uno o più programmi straordinari di ricostruzione, predisposti dal competente ufficio speciale per la ricostruzione” assegnando tempi molto stretti. Aderendo a tale impostazione, in data 19 aprile 2020, con la nota avente come oggetto: “Individuazione dei comuni maggiormente colpiti dagli eventi sismici” a partire dal 2016, ai sensi dell’articolo 3 bis della legge n. 156 del 2019, convertita nel decreto legge n.123 del 2019, il Commissario avviava il processo di attuazione della norma.
Il Vice Commissario provvedeva quindi ad una rapidissima individuazione di quei comuni che per intensità distruttiva conseguente agli eventi sismici avrebbero dovuto necessariamente essere inclusi tra quelli indicati nell’articolo 3 bis, avendo avuta assegnata dal Commissario la scadenza del 20 aprile. Il 14 aprile il Vice Commissario, tramite a-mail, coinvolgeva i dirigenti dell’Ufficio ricostruzione Marche Marche e del Servizio Protezione Civile al fine di incrociare i dati ritenuti salienti, invitandoli ad elaborare un potenziale quadro complessivo per poter così individuare il primo elenco dei Comuni maggiormente colpiti, da fornire al Commissario ed indicava ai dirigenti, in prima battuta, i seguenti dati da considerare:
• N. soggetti aventi diritto al CAS,
• N. soggetti aventi diritto alle SAE,
• N. soggetti che hanno usufruito delle strutture commerciali realizzate (ordinanza 408),
• N. abitazioni con danni lievi,
• N, abitazioni con danni pesanti,
L’USR sulla base di tale indirizzo elaborava un quadro complessivo e forniva al Vice Commissario la seguente proposta in data 15 aprile. Per procedere all’individuazione dei Comuni maggiormente colpiti sono stati selezionati i seguenti criteri:
Numero sfollati (CAS, SAE, alberghi, ERP sostitutiva, ecc.) rispetto al numero residenti (fonte ISTAT) - share ipotizzato >= 30%,
Numero edifici con esito “E” (+ 66% fast) rispetto al totale degli edifici (fonte ISTAT) – share ipotizzato >=30%,
Numero attività produttive delocalizzate (ordinanze n. 408PC e n. 9COMM) – share ipotizzato >= 20,
Numero presenza di SAE - SI/NO,
Numero opere pubbliche con esito “E” considerando: dissesti, municipi, scuole, edilizia sanitaria, cimiteri, edilizia residenziale, teatri, impianti sportivi a valenza interregionale – share ipotizzato >= 5,
Ricomprensione in ambito di tutela Parchi nazionali - SI/NO
Sono stati quindi individuati i Comuni che hanno soddisfatto almeno 2 dei suddetti requisiti con il seguente esito: n° 28 Comuni sugli 85 del cratere sismico. A seguito della comunicazione dell’USR il Vice Commissario, in data 17 aprile, inviava al Commissario l’elenco con relativa nota, la quale veniva rettificata per l’errore materiale contenuto in essa, con nota del 29 aprile, in quanto i Comuni non erano 28, ma 29.
Nel contempo, in data 28 aprile, la segreteria del Commissario trasmetteva il testo definitivo dell’ordinanza, avendo condiviso i criteri utilizzati con tutti gli USR. Va detto che il lasso di tempo intercorrente tra il 17 aprile ed il 28 aprile era dedicato prevalentemente alla estensione del contenuto dell’ordinanza ed in particolare dell’articolo 3 (Delega per l’emanazione di linee guida), cioè al contenuto ed al significato dei programmi straordinari di ricostruzione, mentre l’articolo 1, comma 2 che contiene le modalità per individuare i comuni maggiormente colpiti.
L' individuazione dei comuni di cui al comma 1 tiene conto delle indicazioni e delle motivazioni contenute nelle note degli Uffici speciali per la ricostruzione ed in particolare del grado di distruzione causato dal sisma ricavato dalle schede Aedes e dagli immobili classificati “E”, dall’intensità macro-sismica e dalla distanza dall’epicentro, dal numero degli sfollati, delle soluzioni abitative provvisorie e dei contributi di autonoma sistemazione nonché dal numero delle attività produttive da delocalizzare e dal grado di distruzione delle scuole e delle opere pubbliche. Confermava sostanzialmente i criteri assunti sin all’inizio per tutte le Regioni.
E’ interessante notare la grande similitudine tra le mappe scaturite dall’Ordinanza in questione e le mappe EMS di scala macrosismica che hanno misurato effettivamente, il diverso danneggiamento sul territorio. Vale la pena quindi sottolineare tre aspetti.
1. Come ha ben specificato il Commissario non si tratta come da più parte viene erroneamente sostenuta della definizione di un doppio cratere. Tale individuazione dei comuni maggiormente colpiti dagli eventi sismici, nei cui territori la ricostruzione sia privata che pubblica, potrà realizzarsi soltanto con condizioni derogatorie entro i limiti e con i vantaggi previsti dalla norma.
2. E’ stata rimandata ad una fase successiva l’eventuale estensione dell’elenco sulla base di criteri oggettivi, legati alle effettive conseguenze dannose degli eventi sismici sul patrimonio edilizio privato e pubblico. In tale seconda fase, che potrà essere meglio istruita in accordo con gli Uffici speciali della ricostruzione (USR), si potrà contemplare l’opportunità di includere anche soltanto porzioni dei territori di alcuni comuni, in ragione dell’esistenza di borghi o frazioni particolarmente colpiti dal sisma. Su tale aspetto il Vice Commissario ha condiviso quanto puntualizzato dal Commissario e cioè che l’azione volta a garantire nell'immediato maggiori condizioni derogatorie (entro comunque i limiti previsti nella nonna) ai Comuni colpiti con maggiore intensità distruttiva, avrà una fase successiva che vedrà I'eventuale estensione di tali misure ad altre realtà o parti di esse.
3. Le prime bozze di definizione dei comuni maggiormente colpiti nella Marche, redatte a cura della struttura commissariale nel novembre 2019, prevedeva un numero minore di comuni rispetto all’attuale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Ringrazio l’Assessore per la risposta, se è possibile gradirei riceverla per a-mail perché si fa fatica a seguire tutto.
Due valutazioni però le devo fare. E’ vero che questo discorso è nato da una serie di considerazioni che hanno fatto gli Uffici speciali della ricostruzione (USR), però, siccome questo è un tema molto delicato che interessa i territori ed onde evitare di affrontare questo aspetto sulla ricostruzione che rischia di dividere, anziché unire, in una inutile competizione, andava condiviso un progetto nel tavolo del comitato istituzionale per la ricostruzione. Non metto in dubbio i risultati di questi parametri, che sono il CAS, il numero delle SAE, il numero delle abitazioni che hanno subito danni lievi, e quelle che hanno subito danni pesanti, le famose E e B, però, un passaggio con il comitato istituzionale, nel quale sono rappresentati tutti i comuni, andava fatto. Creare questa speciale graduatoria fra gli 87 comuni del cratere non è stato molto simpatico. Non è da poco il fatto di essere inseriti all’interno di questo nucleo ristretto dei comuni maggiormente colpiti, porta ad avere dei piani straordinari, che possono avere un percorso più rapido rispetto agli altri, magari anche degli aiuti per quanto riguarda la progettazione da parte del USR, della Regione, del Commissario straordinario, per cui prendo per buona l’ultima parte della risposta all’interrogazione, dove si dice che si intende rivedere questa classificazione di concerto con il comitato istituzionale e con i territori. Credo che questo sia l’aspetto positivo, mentre per tutto il resto mi riservo di esaminare dettagliatamente i punti della risposta. Dico, e questo ci tengo, che l’opera che sta portando avanti il Commissario della ricostruzione è meritevole, perché ha accelerato notevolmente tutto il processo di ricostruzione. E’ di ieri la notizia che è entrata in vigore l’ordinanza 100, molto importante, fatta dal Commissario della ricostruzione che consente ai professionisti di autocertificarsi, di fare l’auto istruttoria di tutte le pratiche, accelerando l’emanazione dei decreti. Questa è una cosa molto importante e mi auguro che il Commissario possa continuare ad ascoltare anche i professionisti, in modo tale che questo processo possa partire. In questo momento prendo atto della risposta, mi riservo poi di tornarci, verificando con i comuni se tutti questi dati sono esatti, ma credo di si. Nel frattempo se c’è il Consigliere Urbinati …

(intervento fuori microfono)

Piero CELANI. Il Comitato istituzionale non era di 87 sindaci, era molto più ristretto, quindi un passaggio poteva essere fatto evitando questa grande polemica, perché, ripeto, mettere in competizione i comuni non è una cosa molto simpatica.
Il Consigliere Urbinati non lo sento, gli porterò questa rispostai.
Ci vediamo martedì 9 giugno.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 19,10