Resoconto della seduta n.164 del 29/05/2020
SEDUTA N. 164 DEL 29 MAGGIO 2020

La seduta inizia alle ore 10,50
(in modalità telematica con collegamento in videoconferenza)

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata. Dichiaro aperta la seduta n. 164 del 29 maggio 2020. Do per letto il processo verbale della seduta n. 163 del 26 maggio, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite mediante invio con posta elettronica, con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

Commemorazione

PRESIDENTE. Prima di iniziare facciamo come di consueto un minuto di silenzio per ricordare le vittime del Coronavirus della nostra regione. Grazie

(L’Assemblea legislativa regionale osserva un minuto di silenzio)

Proposta di legge n. 365
ad iniziativa della Giunta regionale
“Misure straordinarie ed urgenti connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19 per la ripartenza delle Marche”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 365 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Di questa proposta di legge se ne è parlato molto, è a tutti nota, soprattutto è molto attesa per i motivi che ben conosciamo in questo momento di particolare crisi, attesa che ovviamente si è sempre più moltiplicata.
In poche parole, un brevissimo excursus per incardinare bene la genesi di questo provvedimento, anche da un punto di vista tecnico.
La Giunta ha approvato il rendiconto e nel frattempo, grazie alla conversione in legge del decreto “Cura Italia”, l’articolo 109 comma 1 ter ha reso possibile la possibilità di utilizzare gli avanzi vincolati spostando il vincolo originario, quello discendente dallo schema del rendiconto approvato, in un nuovo vincolo finalizzato alla rimozione delle difficoltà dell’emergenza Covid. In poche parole il vincolo originario si è potuto spostare in un vincolo nuovo attraverso il quale la Giunta, nel rispetto di alcune condizioni specifiche, ovvero in sede di approvazione del rendiconto da parte dell’organo esecutivo, è autorizzata allo svincolo delle quote di avanzo vincolato di amministrazione, che ciascun ente individua, riferite ad interventi conclusi e già finanziati negli anni precedenti con risorse proprie, non gravate da obbligazioni sottostanti, già contratte e con esclusione delle somme relative alle funzioni fondamentali e ai livelli essenziali delle prestazioni.
Le risorse svincolate, previa comunicazione all’amministrazione statale o regionale che ha erogato le somme, sono utilizzate da ciascun ente per interventi necessari ad attenuare la crisi del sistema economico derivante dagli effetti diretti e indiretti del virus Covid 19.
Tutto quello che sapevamo ed ho preso la fonte normativa per non tralasciare questi particolari tecnici.
Alla luce di questa novellata possibilità la Giunta propone con questa proposta di legge l’utilizzo di una somma, poi ci sarà un emendamento che vedremo più tardi, di circa 110 milioni di euro, oltre alla possibilità di utilizzare, attraverso il disposto di una delibera di Giunta regionale, un’ulteriore somma di circa 105 milioni, motivo per cui tutta la manovra tanto attesa, a cui giustamente e legittimamente tutta la comunità marchigiana guarda con interesse in questo particolare momento, ammonta a complessivi 217 milioni di euro.
Vedremo poi l’ultimo emendamento arrivato ieri da parte dell’Assessore Cesetti che la I^ Commissione ha fatto proprio ed ha presentato, l’avrete fra poco.
Alla luce di questo intervento è chiaro che tutto il Consiglio si è manifestato a più riprese, nella Conferenza dei Presidenti di gruppo, e vorrebbe dare una mano, la metto in questi termini, alla migliore allocazione e distribuzione di queste risorse, tenendo conto delle varie problematiche che coinvolgono la comunità nella sua interezza e nelle sue diverse sfaccettature, dal mondo economico e produttivo alle famiglie, al mondo sociale.
In I^ Commissione, dopo aver fatto una audizione con l’Assessore Cesetti e con il servizio competente, abbiamo raggiunto e maturato l’idea di elaborare un atto di indirizzo, un ordine del giorno, chiamiamolo più letterariamente un suggerimento o consiglio, su come poter utilizzare e indirizzare queste somme che sono importanti. Oltre 200 milioni per la Regione Marche sono una risorsa considerevole, non voglio utilizzare termini già usati in altre occasioni, uno strumento abbastanza forte per incidere in più direzioni sulla comunità marchigiana, soprattutto sulle attese della comunità marchigiana.
Sappiamo che questi tre mesi hanno causato molte ferite, a prescindere dall’aspetto sanitario che diamo per scontato, ma va ricordato, lo ricordo a me stesso, che la Regione Marche ha dato un esempio di gestione fatta con la massima razionalità, guardando con attenzione ai fenomeni la cui soluzione e le cui misure sono state ispirate da motivazioni di tipo scientifico e non da ulteriori andamenti. Nei media abbiamo visto trasmissioni interminabili, dove tutti hanno avuto qualcosa da dire, tutti hanno detto tutto, ma alla fine dei conti non so se qualcuno di noi ha una visione chiara, completa e lineare di tutto il fenomeno, ma non è questo il tema del giorno.
Il tema del giorno, esclusa la questione sanitaria che ha visto ed ha ovviamente la precedenza su tutto perché parliamo di salute delle persone, riguarda questi 210 milioni come verranno impiegati? Dove andranno indirizzati? La Commissione si è permessa di elaborare un atto di indirizzo, ringrazio tutti i colleghi della Commissione ed anche gli altri Consiglieri che hanno voluto partecipare ai lavori, denotando un impegno e soprattutto la volontà di impegnarsi per il bene dell’intera comunità.
La proposta di legge n. 365 è all’ordine del giorno e istituisce tre fondi straordinari per l’ammontare di 110 milioni, ma ci sono altri 105 milioni che derivano dall’altro discorso che ho fatto, che però devono rispettare il vincolo originario del bilancio, mentre questi 110 milioni non sono assoggettati a nessun vincolo perché l’unico limite è quello che abbiamo letto, articolo 109 del decreto “Cura Italia” comma 1 ter, di indirizzare queste risorse finalizzandole alla rimozione delle difficoltà create dal Covid 19, un concetto molto ampio che si presta ad impiegare nelle più svariate maniere una somma così ingente.
La proposta di legge n. 365 consta di alcuni articoli, l’articolo 2 crea un fondo straordinario di 57,5 milioni euro, poi vedremo che subirà un incremento ulteriore di oltre 1 milione per l’emendamento che la Commissione ha presentato, per attenuare la crisi del sistema economico.
Tali risorse derivano per 47 milioni, che diventeranno 46,8 milioni alla luce dell’emendamento che abbiamo presentato, dalle quote precedentemente iscritte a carico della Missione 20, programma 3, e 10,48 milioni, che diventeranno circa 11 milioni alla luce dell’emendamento già sottolineato, dalle quote di avanzo vincolato già iscritte a carico delle Missioni e dei Programmi della Tabella 1, allegata alla legge, esattamente per complessivi 58.632.000.
All’articolo 3 vengono previste le quote di avanzo vincolato relative agli accantonamenti effettuati a fronte del contratto derivato a servizio del debito rappresentato dal prestito obbligazionario denominato Piceni bond, che ammontano a 42.770.000 euro, iscritte a carico della Missione 20, Programma 3.
Queste somme costituiranno un fondo straordinario relativo a spese di investimento finalizzato alla realtà Covid, mentre i 58 milioni, alla luce dell’emendamento, costituiscono un fondo straordinario non necessariamente legato alle spese di investimento.
L’articolo 4 istituisce un terzo fondo, un fondo straordinario di sostegno alle imprese, le risorse sono stabilite in 3 milioni di euro e sono iscritte con questa legge a carico della Missione 14, Programma 1, Titolo 2 per 2 milioni e a carico della Missione 14, Programma 2, Titolo 2 per 1 milione, per un totale di 3 milioni di euro.
Questo è il costruito della proposta di legge n. 365, poi nella relazione tecnico finanziaria ci sono le specificazioni ulteriori della provenienza delle risorse sinteticamente riepilogate.
Veniamo all’ordine del giorno che la Commissione ha inviato agli uffici tecnici, in particolare abbiamo voluto mettere in evidenza - su questo c’è stato l’accordo di massima di tutti coloro che hanno partecipato ai lavori, che si sono preoccupati di fare emergere qualche linea guida macro - un meccanismo di semplificazione massima per la raggiungibilità di tali fondi. Anche l’Assessore quando è venuto in audizione in Commissione si è preoccupato di evidenziare l’aspetto della celerità, dell’eliminazione massima della burocrazia al fine di far pervenire nel più rapido tempo possibile e con il minor numero di adempimenti possibile i contributi alle famiglie, alle imprese, al mondo economico, a tutti i destinatari di questi fondi.
Celerità e massima semplificazione per poter accedere ai contributi, anche con l’autocertificazione. La Commissione l’ha fatto a mo’ di esempio perché non vuole scrivere tecnicamente gli atti, ci mancherebbe, non è il suo compito, ma può far emergere una linea di indirizzo - in fondo siamo l’Assemblea legislativa - e a titolo esemplificativo ha cercato di escludere la necessità di ricorrere a modelli tipo Isee che diventano complicati da redigere e da presentare. Abbiamo fatto ricorso all’idea di una massima semplificazione attraverso l’autocertificazione, che sottostà alla veridicità di ciò che viene attestato pena la commissione del reato di falso. L’autocertificazione intesa nel senso di certificazione libera e nel contempo contestualizzata al provvedimento che la richiederà, un’autocertificazione molto snella e agile, questo è il volere emerso unanimemente nella Commissione.
I destinatari, come macro categorie dei provvedimenti che la Giunta a breve andrà ad elaborare, sono singoli e famiglie a rischio di esclusione sociale, che hanno subìto una flessione del reddito, sono questi i principi, in conseguenza dell’emergenza, e sono stati fissati dei limiti abbastanza stringenti per l’accesso alla misura. In Commissione abbiamo fatto un esempio, non possiamo pensare che famiglie che hanno una certa e cospicua disponibilità possano ricorrere e pensare di pervenire a queste forme di contributo, è giusto privilegiare chi ha una vera e propria necessità, per cui a titolo esemplificativo abbiamo indicato un limite di possesso di liquidità o di titoli mobiliari nell’ordine di grandezza di 10.000 euro, oltre ci sembrava di ridurre un po’ troppo ed abbiamo voluto ampliare la platea dei possibili destinatari ed abbiamo inserito, con l’intenzione di guardare anche al mondo giovanile, i giovani che hanno dovuto fare i conti o fanno i conti con l’assenza forzata dal mondo della scuola, dell’Università. Abbiamo pensato ad un contributo che potesse andare a favore dell’iscrizione all’Università, o alla prosecuzione degli studi, o al pagamento dei canoni di locazione, che in questo periodo purtroppo non sono venuti meno per molte famiglie di studenti magari fuori sede, o all’acquisto di supporti tecnologici necessari a garantire il diritto allo studio. Sappiamo bene che molte lezioni si sono trasferite sul web, per cui abbiamo guardato con favore a questo aspetto nella considerazione che non tutte le famiglie hanno la capacità e la facilità tecnologica per avere le stesse condizioni.
Dopo l’aspetto personale e le famiglie, abbiamo guardato al mondo delle imprese e al mondo economico in generale e qui abbiamo voluto far presente …questo ha creato una discussione in Commissione e a malincuore devo dire che - mi è dispiaciuto - qualche membro della Commissione ha un po’ polemizzato su questo aspetto mentre per tutti gli altri membri era giusto tenere in considerazione la questione, quindi abbiamo voluto pensare ad una parte con un limite previsto perché - poi non deciderà la Giunta come è meglio tenere in considerazione questo punto - la tematica, o la problematica, scegliete voi il termine che preferite, dell’accesso al credito da parte delle imprese, e parliamo di credito e di micro credito, non è chiusa con il decreto “Cura Italia” e il decreto “Rilancio” perché sappiamo bene che le banche per tante motivazioni non hanno quella facilità che il decreto originariamente voleva come forza propulsiva del provvedimento stesso: massima snellezza, celerità e semplificazione. Questo perchè gli istituti di credito soggiacciono alla normativa in vigore, hanno responsabilità nel caso in cui i soggetti destinatari dei finanziamenti possano essere coinvolti in situazioni di fallimento o altro, questo ha fatto si che le banche siano state attente alla gestione e all’analisi del merito creditizio. Capisco che questo ha una sua valenza, ma questa attenzione è nemica della celerità e del grande desiderio delle imprese di avere con facilità a disposizione delle risorse. Per questo motivo abbiamo voluto replicare l’esperienza di poche settimane fa con quegli ulteriori fondi, 4 milioni della Regione, del Confidi e della Camera di Commercio, che hanno portato nel sistema ad una iniezione di circa 14 milioni di euro, che ha funzionato soprattutto in chiave temporale rapida. Abbiamo pensato ad una replicazione di quella misura che non si è conclusa perché molte imprese hanno imbastito e presentato le pratiche, alcune hanno ricevuto anche la liquidazione delle somme, ma non tutte ovviamente hanno risolto il tema del credito, che ci è sembrato degno di attenzione. Tutto qui.
Ciò non toglie, ed è questa la polemica, che ci sia subito un ulteriore linea di indirizzo che prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto ad imprese e lavoratori autonomi, a coloro che svolgono attività, che hanno una partita Iva, per capirci, che hanno subìto una rilevante diminuzione del volume di affari o il rallentamento, o la sospensione della prestazione lavorativa con priorità per i settori che vedono fortemente compromesso il riavvio della propria attività, ora, in questa fase della ripartenza, o anche nel periodo successivo, perché non tutti, come ben sappiamo, hanno la stessa possibilità e la stessa facilità di riprendere il lavoro, non tutte le attività possono godere della stessa semplicità nel riprendere e tornare al regime preesistente. Questa è una misura, una linea di indirizzo, secondo me, molto importante.
Poi abbiamo pensato ad ulteriori priorità di finanziamento, a quei settori che non hanno ricevuto dalla Regione o dal Governo altre forme di aiuti economici perché non vogliamo che si duplichi addirittura la possibilità di intervento o che alcuni casi restino sguarniti totalmente.
A questo punto si apre anche un ventaglio di ulteriori ipotesi di contribuzione per il sistema del volontariato (fondazione e onlus) e della protezione civile, che hanno svolto un ruolo essenziale nel periodo dell’emergenza e hanno subìto incrementi di spese o diminuzioni di contributi a causa dell’emergenza. Sappiamo bene che molte realtà di questo tipo hanno doppiamente subìto le difficoltà del caso, quindi occorre pensare anche a loro, perché poi di queste attività ce ne accorgiamo quando vengono meno o non sono più svolte come eravamo abituati ad immaginarle e a beneficiarne.
Abbiamo pensato anche al mondo della cultura e dello spettacolo dal vivo, è inutile ribadirne le cause e le motivazioni, che hanno subìto particolarmente questa crisi da Covid non potendosi tenere gli spettacoli.
Un’ulteriore linea di indirizzo è quella delle azioni a sostegno della mobilità sostenibile, abbiamo salutato con favore il bonus bici, però sappiamo bene che il provvedimento governativo ha delle limitazioni in termini di applicabilità per i comuni che non raggiungono un certo numero di abitanti, ma non è solo questo, ci sono anche altre azioni eventuali.
Abbiamo pensato a finanziamenti rivolti anche a quelle realtà sportive che hanno costi elevati di gestione degli impianti e hanno subìto ingenti perdite a causa dell’emergenza. Ci sono anche delle associazioni sportive che non possono misurarsi con problematiche e costi di un’entità relativamente bassa, ci sono delle realtà in cui questa problematica assume un rilievo notevole, quindi è il caso di pensare anche a loro perché se queste strutture non sono adeguatamente sostenute rischiano di perdere la loro efficienza e la loro fruibilità a discapito di tutta la comunità.
Abbiamo pensato anche al mondo delle emittenti radio televisive, del settore della comunicazione e della stampa, compresa l’editoria elettronica nonché le edicole che hanno realizzato consegne a domicilio.
Si è previsto anche un particolare sostegno ai comuni con popolazione inferiore a 3.000 abitanti in situazioni di predissesto o di dissesto a causa delle minori entrate per gli ovvi motivi che in questo periodo li hanno interessati.
Un’altra tematica che non è sfuggita e che molte persone ci hanno sollecitato - lo dico da Consigliere regionale, tutti voi sarete stati interessati da molte richieste in tal senso - riguarda i centri estivi per bambini e i centri dedicati alla disabilità, che hanno necessità di essere sostenuti per una fase vera e propria di riavvio.
Questo il contenuto che troverete nell’ordine del giorno, che abbiamo allegato al fine di poter tracciare le linee di indirizzo, che non ha ovviamente la pretesa di voler scrivere il provvedimento che ne può derivare. Questo è un compito che spetta alla Giunta, ma credo che, su una tematica così importante, così ampia, che tocca l’intera comunità marchigiana in tutti i settori, in tutte le sue componenti, in tutte le sue associazioni e categorie, ci sia l’interesse e l’impegno di tutti, dell’Assemblea legislativa, a cercare di utilizzare al meglio le risorse.
Io mi fermerei qui nel ringraziare tutti i membri della Commissione e tutti i Consiglieri che pur non facendo parte della Commissione hanno partecipato ai lavori. Ringrazio l’Assessore Cesetti, le strutture competenti sia della Giunta, quindi il Servizio bilancio, che il personale della I Commissione, che ci è stato vicino nell’elaborazione di questo atto di indirizzo che non vuole, ripeto, avere chissà quali pretese, ma dire una parola importante in un momento importante.
Questi oltre 210 milioni di euro sono attesi con ansia, con interesse, con entusiasmo, lo dico al Presidente Ceriscioli, con grande attenzione si attendono gli effetti di questi provvedimenti. 210 milioni, ribadisco, sono una somma notevole che in una comunità come quella marchigiana vuol dire avere una parola o recitare un ruolo importante nel prosieguo e soprattutto nel ripristino delle attività e nella ripresa della vita, speriamo il prima possibile, la più normale e la più aderente a quella a cui eravamo abituati. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Oggi andiamo ad approvare la proposta di legge n. 365 che riguarda le misure straordinarie ed urgenti connesse all’emergenza Covid 19 per la ripartenza della nostra regione Marche.
Una legge molto attesa visto e considerato che parliamo di 215/217 milioni di euro, poi vedremo l’emendamento dell’Assessore Cesetti.
Questa è la legge di dotazione finanziaria, ma non contiene le misure di intervento che invece dovranno essere esplicitate in un atto ancora da scrivere e da approvare dalla Giunta.
E’ vero che dalla Commissione sono uscite le linee di indirizzo, chiamiamole così, ma credo che siano state suggerite dalla Giunta, che non credo si discosterà molto da queste linee approvate e viste in Commissione.
Mi permetto di affermare che questa legge di dotazione finanziaria arriva in ritardo, con molto ritardo rispetto alle altre Regioni italiane dove già i contributi sono arrivati, contributi a fondo perduto alle famiglie ed alle imprese e noi oggi non andiamo ad approvare le linee, ma approviamo semplicemente la legge di dotazione finanziaria.
Siamo in ritardo e non ce lo possiamo permettere perché la Regione Marche, purtroppo, è partita svantaggiata. Prima del Covid, forse non ce lo ricordiamo, abbiamo avuto una calamità naturale, il terremoto del 2016, che ha messo in ginocchio l’economia marchigiana, si parla di una perdita di circa 1.500 ma forse più posti di lavoro e non saremmo dovuti arrivare al 29 maggio per approvare la legge di dotazione finanziaria alla quale seguirà un altro atto della Giunta ancora da scrivere, ma più o meno le linee saranno queste.
Questa emergenza non è stata gestita a livello nazionale nel migliore dei modi, i provvedimenti presi in questa fase sono stati inadeguati, si è affrontato in ritardo l’emergenza sanitaria e ciò ha contribuito al dilagare della pandemia nel nostro Paese. Ora si sta affrontando con altrettanto ritardo a livello nazionale, ma con ancora più ritardo a livello regionale, l’emergenza economica scatenata dai mesi di blocco di ogni attività.
Tutti gli interventi del Governo centrale sono stati tardivi, troppo lenti, troppo scarsi, troppo frammentari e questa tardività la vediamo anche nella regione Marche, ancora più ritardo rispetto al Governo nazionale.
Per molte aziende gli aiuti non sono arrivati in tempo, molti dipendenti … Questa notizia è di ieri, una azienda con 45 dipendenti ancora non ha ricevuto la cassa integrazione, i 600 euro sono arrivati in ritardo, i 25.000 euro di finanziamento - in televisione avevano detto che si andava in banca, si portavano i documenti e nel giro di 48 ore arrivano i finanziamenti sul conto corrente - ad oggi, sono passati tre mesi, sono stati deliberati ma sul conto corrente della maggior parte delle aziende non ci sono, anche molti lavoratori autonomi sono stati abbandonati a loro stessi, non hanno ottenuto i 600 euro o li hanno avuti con grande ritardo.
Corriamo il rischio a livello nazionale, ma ancor più a livello regionale, di una grande recessione nella quale molte aziende dovranno chiudere e licenziare. Alla fine ci saranno meno occupati e più disoccupati e questo farà via via calare la domanda interna, i consumi, il risparmio, in un circolo vizioso deleterio anche per i conti pubblici perché significherà meno entrate fiscali e maggiore spesa sociale per garantire chi non ha più nulla.
Cosa bisogna fare a questo punto? A livello nazionale abbiamo fatto indebitare le aziende, adesso si arriva ai rimedi perché ci saranno i contributi a fondo perduto. A livello regionale è la stessa fotocopia perché le imprese si sono indebitate, abbiamo dato i fondi ai Confidi, bene, ma oggi bisogna puntare ai contributi a fondo perduto per far ripartire l’economia marchigiana e, ripeto, il ritardo non doveva esserci, i contributi sono stati tardivi a livello nazionale e nella regione Marche, dopo tre mesi, siamo qui ad approvare la legge di dotazione finanziaria.
Se le famiglie e le imprese avessero aspettato la Regione, addio, avrebbero chiuso tutte. Non ce lo potevamo permettere e credo che questo ritardo sia dovuto al fatto che non era chiara la situazione economica marchigiana, la situazione in cui versa l’economia marchigiana, l’impoverimento delle Marche, impoverimento certificato con il declassamento da parte della Comunità europea da regione ricca a regione in transizione a causa di una netta e sostanziale perdita del prodotto interno lordo pro capite, messo nero su bianco dalle istituzioni europee.
La Regione non doveva ritardare così tanto nel mettere in campo i provvedimenti per i marchigiani - ora parlo per i marchigiani, poi parlerò delle nostre linee guida di indirizzo per la Giunta - non ce lo possiamo permettere per il terremoto e perché le Marche vivono un disagio infrastrutturale come pochissime altre. I collegamenti di ogni natura sono inadeguati e al limite del ridicolo, abbiamo strade a scorrimento veloce ad una sola corsia ormai da diversi anni, in ogni incontro pubblico sentiamo parlare di fantomatiche autostrade in cantiere verso il Tirreno e la capitale mai realizzate, tutti annunci, l’ultima infrastruttura, ve lo ricordo, è la Quadrilatero. Questo non ce lo ricordiamo più! Siamo arrivati tardi, dopo tre mesi, nonostante la situazione disastrosa a livello economico marchigiano, però abbiamo fatto finta di nulla. Alla fine dirò la motivazione per cui non abbiamo accettato alcuni punti delle linee guida di indirizzo della Commissione.
Noi abbiamo chiaro l’intervento che la Regione Marche deve fare nel nostro territorio, in Commissione la scorsa settimana ho detto che la prima cosa da fare è la semplificazione, e questo è stato fatto, nelle linee di indirizzo al primo punto c’è la semplificazione, l’autocertificazione, basta con questo Isee, va bene, però occorre avere chiaro l’obiettivo strategico di sostenere chi riparte, non possiamo pensare di dare tutto a tutti e di accontentare tutti. Allora mi chiedo: la Regione, il Governo regionale, quale obiettivo ha? La ripartenza delle Marche a livello economico o la stagnazione? Se pensate di accontentare tutti in vista delle elezioni regionali, voi non accontenterete nessuno e le Marche non ripartiranno.
Per noi l’intervento finanziario, anche se non è eccessivo, messo in campo dalla Regione doveva avere necessariamente due obiettivi precisi: le famiglie e le imprese e non parliamo di doppi contributi, no, famiglie e imprese. L’impresa è il cuore dell’economia marchigiana perché crea posti di lavoro, qualsiasi tipo di impresa, non parlo di impresa manifatturiera o turistica, ma di impresa, le famiglie sono quelle che spendono, che muovono i consumi, se non ci sono consumi non ci sono imprese, questo è un circolo vizioso, o comprendiamo questo oppure lasciamo le Marche al loro destino.
Noi abbiamo due obiettivi come minoranza, portare avanti la famiglia e le imprese, quindi i contributi devono andare verso queste due categorie o filoni.
E’ stato mandato il documento delle linee di indirizzo al Presidente della Commissione ed è molto chiaro: sostegno straordinario alle famiglie con figli disabili, rientro scolastico e ripristino del normale svolgimento delle lezioni, prevedendo agevolazioni, esenzioni tariffarie e facilitazioni all’accesso ai servizi educativi scolastici, garantire tariffe agevolate per il trasporto scolastico alle famiglie, sostegno all’affitto degli studenti, agevolazioni per chi usufruisce del servizio delle mense scolastiche, sostegno ai nuclei familiari i cui componenti hanno perso il lavoro, quindi sostegno diretto alle famiglie. Per quanto riguarda le imprese dobbiamo proteggere i posti di lavoro che già con il terremoto sono stati persi, non solo, le imprese con il terremoto si sono indebitate, si sono indebitate allora e le hanno fatte indebitare lo Stato e la Regione con il Confidi e adesso, terzo punto delle linee di indirizzo, ancora una volta si finanziano per 12 milioni di euro i Confidi per fare indebitare ancora di più le imprese.
Noi dobbiamo creare le condizioni per una ripartenza e non per una stagnazione, quindi a questo punto che cosa si può fare per le imprese? Le attuali leggi quadro sui settori economici sono sotto finanziate rispetto alle potenzialità e questo è stato scritto dal Consigliere Carloni sul documento inviato al Presidente della Commissione, abbiamo dato dei suggerimenti: un intervento da effettuarsi attraverso nuove modalità attuative che velocizzino i tempi di erogazione dei contributi e che permetta di amplificare la loro efficacia; il rifinanziamento straordinario delle leggi esistenti degli attuali bandi già previsti, come ad esempio la legge 27 del 2009 Testo unico in materia di commercio, la legge 20 del 2003 Testo unico delle norme in materia industriale, artigiana e dei servizi alla produzione, la legge regionale 9 del 2006 Testo unico delle norme regionali in materia di turismo, la creazione immediata di un bando innovativo chiamato “restart”, per tutte quelle attività che sono state costrette a chiudere a causa del Covid 19 occorre un intervento ristorativo, una tantum, finalizzato alla ripartenza delle imprese che preveda una compartecipazione per le spese soprattutto per gli investimenti.
Noi abbiamo dato dei suggerimenti diretti a questi due filoni, famiglia e impresa, io adesso vado a vedere le vostre linee guida, la prima mi trova assolutamente d’accordo e la condivido in pieno e l’ho detto in Commissione, sburocratizzazione, autocertificazione e non utilizzo dell’Isee, la seconda, il sostegno a singoli e famiglie a rischio di inclusione sociale che hanno subito una flessione del reddito, mi trova d’accordo.
Il terzo punto, i Confidi, 12 milioni di euro, chiediamo ancora una volta ai marchigiani di indebitarsi, ma quante volte si devono indebitare? Alcuni non hanno ricevuto i finanziamenti, a livello nazionale non sono stati accreditati sul conto corrente, ma le richieste delle aziende che avevano fatto domanda perché avevano necessità sono state deliberate, la lungaggine è elevata e siamo arrivati a quasi tre mesi dalla domanda. Questo punto non mi trova assolutamente d’accordo.
Un altro passaggio che non condivido è quello di prevedere contributi ai sistemi del volontariato (fondazione e onlus), della protezione civile, ma non perché non sono d’accordo, la sottoscritta quando c’è stato il bilancio di previsione nella tabella C ha dato contributi ad associazioni non lucrative, ma in questo momento faccio una proposta al Presidente Ceriscioli: caro Presidente visto e considerato che noi stiamo facendo una manovra di 215 o 217 milioni, non dia i soldi ai Confidi per far indebitare le aziende, preveda un finanziamento perché la capacità di indebitamento della Regione è pari a 700/750 milioni di euro. Chieda un finanziamento a livello regionale per dare fondi o contributi a fondo perduto alle onlus, alle associazioni non riconosciute, io non dico di no, però indebitatevi voi e lasciate liberi quei 12 milioni di euro a fondo perduto per le aziende e le famiglie, questo dovete fare, indirizzate questi 215 milioni, alcuni sono vincolati, quelli che sono liberi, alle famiglie ed alle imprese, quei 12 milioni dati al Confidi dateli alle imprese a fondo perduto.
Questa è la mia proposta e non solo, le dico di più, la Regione si indebiti per dare contributi a fondo perduto alle onlus, alle associazioni non lucrative, questo dovete fare, questa è la proposta.
Noi abbiamo molto chiare le linee di indirizzo: impresa e famiglia e non perché siamo contrari alle varie associazioni - avevo già capito che volevate dare contribuiti a fondo perduto alle associazioni e mi sta bene, li ho dati anch’io nel bilancio di previsione - ma non è questo il momento di indebitare la Regione per dare contributi a fondo perduto alle associazioni non lucrative, alle associazioni che hanno uno scopo sociale. Facciamo ripartire le Marche, c’è una stagnazione, voi non ve ne rendete conto, fatevi un giro nel distretto manifatturiero, andate a vedere le aziende con 45/60 dipendenti, entrate dentro e vedete quanti dipendenti ci sono, quanti ordini annullati. Ci sono aziende che non hanno ordini in questo momento, sono stati tutti annullati. Allora? Credo che un atto di buon senso possa essere fatto, lasciamo le risorse per le imprese e le aziende, come hanno fatto altre Regioni. Indebitate la Regione perché ha una capacità di indebitamento di circa 700 milioni e date contributi a fondo perduto a pioggia alle varie onlus.
Io non dico no, ma lasciamo liberi questi 12 milioni, non li date al Confidi, dateli a fondo perduto alle imprese, alle famiglie, alle persone che hanno perso il lavoro, ai nuclei familiari che hanno visto una riduzione del reddito e che devono pagare la rata del mutuo, dateli a questi. Indebitate la Regione e date contributi a pioggia alle varie associazioni non lucrative, non dico no, li ho dati anch’io nella disposizione che i Consiglieri avevano per il bilancio di previsione, lo dico con estrema sincerità, anche la sottoscritta ha dato dei contributi a dei progetti, però in questo momento c’è un’altra emergenza: famiglie e imprese e mi dispiace dire questo perché siamo arrivati tardi. Le Regioni Abruzzo, Basilicata, Sardegna, Liguria, e ve ne dico tantissime, hanno erogato già alle famiglie ed alle imprese. Ad esempio la Calabria ha previsto un contributo a fondo perduto di 2.000 euro, è poco? Ok, non sarà tantissimo, però qualcosa ha fatto, da noi sono passati tre mesi e abbiamo dato soldi ai Confidi, e va bene, però adesso diamo contributi a fondo perduto. Basta, mi fermo qui. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Intervengo per evidenziare questa corposa manovra, poi magari il Presidente potrà meglio di me sottolinearne gli obiettivi.
Innanzitutto con questa proposta di legge, che abbiamo presentato qui in Consiglio, con l’avvenuta approvazione del rendiconto, che ha consentito la possibilità di questa proposta di legge, con la delibera di Giunta regionale approvata, abbiamo mantenuto fede all’impegno che abbiamo assunto con la comunità regionale, che abbiamo preso anche in questo Consiglio regionale.
Invero, all’esito dell’approvazione del rendiconto la Giunta ha approvato una manovra straordinaria, corposa e complessa per sostenere l’economia, il lavoro e il welfare, per fronteggiare questa emergenza ancora in atto e per la ripartenza delle Marche.
Una manovra che si articola, l’ha già detto il Consigliere Giacinti, ma giova ribadirlo, nell’avvenuta approvazione di questa proposta di legge, che oggi è al vostro esame, e che prevede la sostituzione del vincolo originario dell’avanzo con un vincolo a favore di interventi necessari, ad attenuare la crisi del sistema economico derivante dagli effetti diretti ed indiretti del virus Covid 19, che genera 57,5 milioni per contributi una tantum ed a fondo perduto a famiglie ed imprese. Fondo di 57,5 milioni che oggi sale a 58,5 milioni, con 1 milione aggiuntivo, all’esito di un emendamento presentato e preceduto da una decisione questa mattina della Giunta, che ovviamente ha aggiornato il rendiconto, su comunicazione del Presidente Ceriscioli in quanto io sono stato bloccato da un impegno che non mi ha consentito di arrivare puntuale in Giunta.
Il provvedimento è costituito da un fondo per 42,8 milioni per interventi di investimento, sempre per dare contributi una tantum e a fondo perduto connessi alla ripartenza del sistema economico e produttivo colpito dagli effetti diretti e indiretti del virus Covid19.
C’è poi un fondo corrente di 2,4 milioni per interventi sempre Covid 19 ed il recupero di una entrata spesa di 3 milioni, sempre per il Covid 19.
Si parlava prima della sostituzione del vincolo originario, resa possibile, come è stato detto, dall’articolo 109 comma 1 ter del decreto legge 18/2020, che ci consente la sostituzione del vincolo per interventi, sia chiaro, interventi conclusi o già finanziati negli anni precedenti con risorse proprie, giova ribadirlo, non gravate da obbligazioni sottostanti già contratte e con esclusione delle somme relative alle funzioni fondamentali ed ai livelli essenziali delle prestazioni.
Ribadisco perché queste non sono risorse che abbiamo trovato per strada, ma sono la conseguenza di politiche di bilancio virtuose in questi 5 anni da parte della Regione Marche. Infatti l’articolo 109, comma 1 ter, prevede la sostituzione dell’avanzo purché sia riferita ad interventi conclusi e già finanziati negli anni precedenti con risorse proprie, quindi noi oggi andiamo a recuperare risorse nostre grazie a politiche virtuose di bilancio, e questo deve essere detto con forza perché non ce le dà l’articolo 109, comma 1 ter, che è una procedura che consente questo.
Anche i 42,8 milioni di euro per interventi di investimento sono la conseguenza di politiche virtuose di bilancio e derivano da una corretta e virtuosa gestione del debito in una Regione che per 5 anni ha ridotto del 33% il proprio indebitamento e che oggi le consente, lo diceva anche la Consigliera Marcozzi, una capacità residua di indebitamento, alla quale noi non abbiamo ricorso neanche per un euro, per l’11,3% che corrisponde a circa 700 milioni di euro.
Oltre a questa proposta di legge che vale 106,7 milioni, in Giunta abbiamo approvato una delibera che stanzia ulteriori 105 milioni attraverso il mantenimento del vincolo originario dell’avanzo applicato, finalizzato a interventi diretti a sostenere il sistema economico colpito e danneggiato dal Covid 19.
La Giunta, è scritto nella proposta di legge, definirà la platea dei beneficiari da individuare in famiglie, imprese, lavoratori, professionisti, nei pilastri prioritari della sanità, sociale e sport, trasporti, imprese, agricoltura, famiglie, lavoro, territorio, edilizia abitativa e ambiente, turismo e cultura.
Io ho ascoltato il Consigliere Giacinti ed ho letto attentamente l’ordine del giorno presentato per l’approvazione e prendo atto con soddisfazione che tante delle misure indicate sono state da me declinate alla Commissione e sono state già indicate a titolo esemplificativo nel comunicato che abbiamo diramato all’esito della Giunta.
Rilevo una sintonia tra l’ordine del giorno della Commissione e quello che in Giunta avevamo da una parte ipotizzato e che ci apprestavamo a decidere, questo lo saluto con molta soddisfazione, quindi per quel che mi riguarda l’ordine del giorno presentato è positivo.
Questa proposta di legge prevede tra l’altro un sistema di accesso rapido attraverso il meccanismo dell’autocertificazione, che pure avevo ipotizzato in Commissione, che la Giunta aveva già deciso. Mi rallegro che la Commissione attraverso l’ordine del giorno abbia aderito a questa necessità, infatti abbiamo scritto nel comunicato che l’urgenza è la cifra della differenza in questa vicenda drammatica perché le risorse non possono e non devono arrivare in ritardo in quanto ne vengono vanificati gli effetti, quindi sistema rapido di accesso.
Voglio aggiungere un ulteriore elemento e poi credo che posso anche chiudere, questa manovra di fatto uscirà all’esito dell’auspicabile approvazione della proposta di legge, saranno 211,7 milioni di euro. A queste risorse, dobbiamo evidenziare e ribadire questa fase storica, in questo particolare contesto vanno aggiunti i 20 milioni per la premialità agli operatori del sistema sanitario ed i 14 milioni della cosiddetta legge Bora, la legge che ha destinato risorse per il credito alle imprese.
Quindi la Giunta regionale, all’esito dell’approvazione del Consiglio di questa proposta di legge, ha messo in campo attraverso questa manovra complessiva circa 250 milioni di euro, non 210, perché quelle vanno sommate, sono esattamente 211,7 milioni più 14 milioni più 20 milioni, sono esattamente 245,7 milioni di euro.
Sono risorse di cui, lo ribadisco, la Giunta ha potuto disporre all’esito di politiche di bilancio virtuose di questi anni, di una attenta ed efficace programmazione, senza ricorrere ad un euro di indebitamento, va detto, ribadito e termino, che queste sono tutte risorse aggiuntive rispetto al pur generoso bilancio 2020/2022, un bilancio dove erano postate risorse per consentire il finanziamento di investimenti diretti e indiretti per un totale di 219 milioni di euro e 317 milioni di euro per la spesa corrente finanziata con risorse regionali al netto della sanità, delle spese di funzionamento dell’ente e delle entrate destinate.
Queste ulteriori risorse di questo bilancio generoso, è di tutta evidenza che il Governo regionale, che si appresta a concludere il suo mandato di legislatura, le consegna al prossimo Governo regionale con il bilancio 2020/2022 ed è evidente che quelle risorse dovranno essere “riprogrammate” all’esito di questa tragedia perché, come ho avuto modo di dire in Commissione, c’era un mondo prima del Covid, ci sarà un mondo dopo, ma c’è una fase delicata e straordinaria, una fase straordinaria che deve gestire il passaggio, che deve cogliere le opportunità affinché il dopo sia non solo il più possibile uguale al prima, ma anche meglio. Le risorse del bilancio 2020/2022 dovranno avere un occhio attento, uno sguardo su questa tragedia che ha colpito la nostra comunità e l’intero Paese.
Cito anche qui un esempio quasi banale, pensate alle risorse postate nelle aree di crisi, cito l’ultima, pur in questa emergenza il Presidente Ceriscioli ha sottoscritto l’accordo di programma con il Governo, ed è quello del fermano/maceratese che all’epoca venne deliberata dal Ministro Di Maio quando era al Mise, è un’area di crisi in cui ci sono 30 milioni di euro, 15 milioni dello Stato e 15 milioni della Regione Marche, dovranno essere emanati i bandi per le imprese, per il progetto di riqualificazione e riconversione industriale, c’è stata anche una call per le manifestazioni di interesse. E’ evidente che quando si faranno i bandi per quella programmazione bisognerà avere un occhio d’attenzione per questa emergenza perché la progettualità che l’impresa metterà in campo sarà testata anche su quello che è successo in questi mesi ed anche quelle risorse potranno essere destinate in questa direzione.
E’ una manovra senza precedenti che vale circa 10 miliardi di una manovra statale perché parliamo di 250 milioni, il rapporto è questo, che vale oltre 900 milioni per l’Emilia-Romagna e giù di lì, per fare parametri, è una manovra senza precedenti ed io colgo l’occasione per ringraziare il Servizio bilancio, tutti i Servizi regionali che con responsabilità, con il necessario coraggio e la necessaria determinazione, si sono messi a disposizione per fare questa manovra straordinaria, ma in particolare, fatemelo dire, voglio ringraziare il Presidente Ceriscioli, io ne sono il testimone, che ha ispirato questa manovra e l’ha guidata, ovviamente consentendomi di accompagnarlo in questo passaggio, però posso dire che l’ha guidata con il suo coraggio, la sua determinazione ed anche con la sua capacità di conoscere, grazie anche alle pregresse esperienze, i bilanci delle istituzioni.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. Ci tengo a improntare l’intervento su tre aspetti. Mi ha un po’ stupito l’invito della Consigliera Marcozzi ad indebitarci, perché la immaginavo invece come un obiezione …

(interrompe la Consigliera Marcozzi)

Luca CERISCIOLI. “Sprecate i soldi di quelli che verranno dopo di noi” e magari sperano di essere loro, quindi che ci fosse un atteggiamento al contrario conservativo …
Il primo punto del mio intervento vuole sottolineare come i 200 milioni di euro, come tante altre cose che abbiamo fatto in questi anni, non comportano nuovo indebitamento, anzi lasciano immutata la capacità della Regione di avere nuovo debito.
Qui ho le slide che abbiamo fatto qualche mese fa sul debito della nostra Regione che negli anni dal 2015/2018 è passato da un 1,46 miliardi a 714 milioni con un calo di oltre il 30%, quindi non solo non ci siamo indebitati, ma abbiamo ridotto il debito regionale, nello stesso periodo per capirci, il debito pubblico italiano è cresciuto del 7%, noi siamo calati del 30%, il debito nazionale è cresciuto del 7%, un delta del 40% nelle due direzioni.
Gli investimenti non hanno sofferto minimamente del calo del debito, anzi abbiamo garantito circa 896 milioni, quasi tutti senza ricorrere al debito, in un quadro di investimenti complessivi che, l’ho ricordato l’altro giorno, solo in termini di opere pubbliche sono 2,5 miliardi di euro.
La manovra non tocca nulla di tutto questo, quindi non modifica l’indebitamento, non tocca tutto il piano degli investimenti che la Regione ha in corso, significa che viene fatta andando a mantenere quella risorsa strategica che è l’investimento e senza caricare di debiti i marchigiani.
La nostra relazione parlava anche della fiscalità e faceva vedere come siamo sotto la media. “Non avete fatto i debiti, avete fatto gli investimenti, avete aumentato le tasse?” No, le abbiamo ridotte, in questa regione le tasse sono state ridotte, avevamo già un Irap bassa ed è rimasta tale, abbiamo tolto le accise sui carburanti e altre cose, quello che è cambiato rispetto a queste slide è il rating, mentre quello delle Marche è rimasto AA- quello della Repubblica Italiana per alcuni studi da BBB è diventato BB- che, vi ricordo, è l’ultimo gradino prima della spazzatura.
Era tutto un ragionamento di attenzione anche in questa manovra nel mantenere robusti i conti della nostra regione perché, adesso lo spiego anche alla Consigliera Marcozzi, siamo talmente consapevoli che ci sono forti difficoltà economiche nel sistema, che il nostro ente, come tanti altri, può subire un contraccolpo in termini di risorse, non per la manovra straordinaria, ma per quello che viene fatto ordinariamente sulle entrate ordinarie, sul bilancio ordinario, quindi ci sembrava sbagliato mettere a rischio l’equilibrio dei conti della Regione, consapevoli di quello che sta accadendo attorno a noi.
Avete visto la proposta del Governo sulle minori entrate, mentre per i Comuni ha dato un riscontro importante, per le Regioni, rispetto ai 5 miliardi richiesti, ha stanziati 1,5 miliardi, quindi mancano 3,5 miliardi di possibili entrate, quindi, dobbiamo gestire la parte ordinaria del bilancio con attenzione se non vogliamo finire in dissesto e noi non ci vogliamo finire. Siamo riusciti a fare questa manovra garantendo tutto il resto ed immaginavo che il Consigliere di opposizione fosse contento di questo fatto e soddisfatto dell’idea che la Regione mantenga un equilibrio finanziario, in salute e via dicendo.
L’abbiamo detto un miliardo di volte, ultimo mi sembra il Consigliere Zaffiri, il debito non può essere usato per la spesa corrente, l’abbiamo detto in tutte le lingue del mondo e la Consigliera insiste dicendo: “Date i contributi di spesa corrente facendo il debito”. So che lei aspira a diventare parlamentare, senatrice, non è una misura molto sana se i Governi fanno i debiti per pagare la spesa corrente anche sui 750 miliardi che la Commissione europea ha destinato al rilancio e sviluppo, la raccomandazione degli economisti è: “Per favore non usateli per la spesa corrente, fateci investimenti”.
I fondi del debito servono a fare gli investimenti, mentre le rate che si pagano sul debito incidono sulla spesa corrente, quindi abbiamo il paradosso di spostare risorse dalla parte corrente, quella che lei vorrebbe finanziare, all’investimento, tra parentesi, con una prospettiva Paese che si troverà ad avere 170 miliardi per gli investimenti. E’ evidente che la nostra scelta è fatta in equilibrio guardando a quello che accade intorno a noi nella misura giusta.
Ho anche visto quello che ha fatto la Calabria, si, ci sono i comunicati stampa, non ci sono i fondi distribuiti, c’è il comunicato stampa che assomiglia all’impostazione nostra e dice le cose che stiamo facendo noi, e la Calabria certamente non è stata impegnata come le Marche negli ultimi due mesi e mezzo sul fronte del Coronavirus. Pensare che per tutte le Regioni l’emergenza sia stata uguale è un gravissimo errore, ci sono quelle più colpite e ci sono quelle molto meno colpite ed il fatto che siamo alla pari con le altre Regioni, benché molto colpiti, dovrebbe essere testimonianza della qualità del nostro lavoro e non di un eventuale problema, come una risorsa all’interno di un percorso.
Da una parte manteniamo la virtuosità, le Marche continuano ad essere una Regione virtuosa perché i 200 milioni non intaccano la parte corrente, né l’indebitamento, garantiscono gli investimenti che continuano ad essere di 2,5 miliardi per la pubblica amministrazione, 3 miliardi per tutti quanti ad oggi perché non è che da lì portiamo via risorse, quindi un messaggio di grande chiarezza, 200 milioni aggiuntivi.
Alcune Regioni hanno venduto come manovra i soldi di bilancio, il fatto che i soldi in bilancio vengano spesi da noi è abbastanza normale, noi non mescoliamo le partite, non siamo venditori di frutta cotta, come si dice a Pesaro: “Peracottari”, vendiamo frutta fresca, nuova, non andiamo a prendere una spesa che c’era già e la vendiamo come contributo straordinario per le famiglie, l’avremmo dato lo stesso, era già nel bilancio, cosa andiamo a raccontare?
Questa serietà qualche volta nel mondo della comunication si scontra con chi invece la frutta cotta ama venderla, ma noi nel confronto non temiamo nessuno perché le nostre manovre sono fatte in maniera corretta, equilibrata, rispettano gli equilibri di bilancio, danno grandi risorse.
Torno all’intervento della Consigliera Marcozzi, lei dice di dare i soldi alle imprese ed alle famiglie come se fossero 10 soggetti. Imprese più famiglie nelle Marche sono 1.040.000 soggetti, a 1.000 euro l’uno è una manovra da 1 miliardo, quindi per dare 1.000 euro ad ogni famiglia e ad ogni impresa delle Marche serve 1 miliardo, abbiamo questa somma per la manovra? No, quindi è chiaro che dovremo fare delle scelte nell’indirizzare e andando a cercare, come ha fatto la Commissione, criteri e indirizzi per aiutare chi ha più necessità, chi ha vissuto con più difficoltà il momento, la crisi, ad esempio il settore della filiera agroalimentare non ha mai smesso un minuto di lavorare, i supermercati sono stati sempre aperti, li vogliamo aiutare?
Sulle fondazioni, mi è arrivata una lettera ieri e sono convinto che questo argomento convincerà pienamente anche la Consigliera Marcozzi - è inutile promettere soldi che non posso dare, bisogna dare quelli che posso dare e sono quelli della spesa correte determinata dai 200 milioni - mi scrive lo Iom, un’associazione che cura a casa i malati terminali di tumore e dice che con il blocco i malati li hanno avuti lo stesso, il tumore non è calato perché c’era il Covid, hanno seguito i malati a casa, ma sono mancate tutte quelle manifestazioni (cene, raccolte fondi, partecipazioni a manifestazioni sportive, vendita di prodotti per strada ai passanti) che davano dei contributi, con una perdita di circa 37.000 euro, non spiccioli, ed è volontariato. Lo Iom ha anche la fondazione e l’associazione di volontariato, in questo momento possiamo essere lontani da queste esigenze, promettere fondi da debito che non esistono? Noi dobbiamo dare una risposta, riusciremo a dare una risposta pari al problema? Non lo so, perché la quadratura del cerchio la faremo mettendo insieme tutte quelle esigenze e cercando da tutte le parti di corrispondere, ma se è possibile io dico si, non dico no, perché non possiamo fare a meno di queste realtà, devono superare un momento di difficoltà perché sono convinto che con l’estate, con la riapertura, con il turismo, con le attività, saranno in grado di ripartire con la capacità di raccogliere fondi a favore del mondo del volontariato, ma adesso c’è da coprire, ed è questo il senso dell’operazione straordinaria a favore di soggetti che hanno subìto questa emergenza.
Terremo conto il più possibile, questo è il terzo punto per me importante, di tutto il lavoro che ha fatto il Consiglio regionale nelle mozioni che sono state approvate, negli ordini del giorno, negli indirizzi dati dalla Commissione perché riteniamo, tra parentesi, come ha detto giustamente la Consigliera Marcozzi, di essere in sintonia, non sono stati posti dei temi strani, sono stati evidenziati degli argomenti corretti, indicati problemi giusti, riusciremo con tutti fino all’ultimo? Non lo so, noi cercheremo di essere il più possibile aderenti perché non sarà banale incrociare le voci, gli interventi, le necessità, i numeri, per fare una manovra che abbia efficacia con l’impegno, questo si molto importante, di tenere i tempi stretti. Poi vedremo tra le Regione chi erogherà per prima, non il giorno in cui si chiacchiera, ma il giorno in cui si eroga soldi nuovi aggiuntivi non quelli che avevo già nel bilancio, perché noi quelli che erano nel bilancio li abbiamo già spesi e non mi vanto dei soldi che ho nel bilancio, sennò che manovra ho fatto? Che percorso ho fatto? Ho speso i soldi del bilancio? Bravo, grande capacità, tutti gli anni spendiamo i soldi che abbiamo nel bilancio.
Credo che la forza starà proprio in questo, nel tenere questo percorso il più possibile stretto, con quel rapporto con i cittadini che secondo me dovrebbe essere l’ordinario, il quotidiano. Noi qualche volta riusciamo nella straordinarietà a fare quello che sarebbe bene funzionasse nel quotidiano perché il problema degli investimenti non è la mancanza di soldi, è che ci vuole troppo tempo per farli, questo è il problema, un quadro di regole impossibili e quando sento criticare il Covid di Civitanova dico che nel Covid Hospital di Civitanova Marche in due mesi abbiamo fatto 80 posti letto di terapia intensiva. Con i fondi dallo Stato dovremmo realizzarne degli altri ed è questo che non hanno capito alcuni grandi intellettuali della Magna Grecia che si sono espressi in queste settimane, dicendo: “Non fare a Civitanova Marche, ma fai la terapia intensiva negli ospedali”, purtroppo per loro noi dobbiamo fare pure quelle, una non esclude l’altra, serve una e servirà l’altra ed io sono curioso di vedere i tempi, perché i fondi ce li abbiamo già, l’input ce l’abbiamo già, adesso sono curioso di vedere i tempi. L’unico problema che non si sono posti quei signori di fronte ad un intervento rapido è stato: “Diavolo sono riusciti in poche settimane a fare 80 posti letto di terapia intensiva”, adesso dovremmo farne più o meno 80 diffusi nelle diverse strutture e chi ieri mi diceva 40 già oggi mi dice 20 in 24 ore perché forse 40 non ci stanno. Queste sono le risposte per dire la facilità di realizzare questi spazi dentro gli ospedali, ma appartiene anche a quella partita perché serve l’uno e serve l’altro per arrivare a 300 posti perché 115 più 80 più altri 100 circa si arriva a 300, metti che altri 60 saranno da realizzare, ricavare, senza utilizzare quelli precedenti, quindi ci sarà un percorso anche di questa natura. Nel rapporto con le imprese, con il cittadino, con le associazioni dobbiamo mettere quella modalità di fiducia, che secondo me dovrebbe essere ordinaria, delle istituzioni nei confronti dei cittadini, delle istituzioni nei confronti dell’impresa, nel momento in cui con una semplice autocertificazione, la firma di un protocollo, la comunicazione di un Iban, si arriva al risultato.
Immagino un percorso nel quale: 1) mi faccio riconoscere attraverso il meccanismo di certificazione sulla piattaforma, 2) faccio qualche click che dichiarerà che ho perso fatturato, che sono rimasto chiuso, che ho speso per dispositivi di protezione individuale, 3) scrivo l’Iban sul quale ricevere il contributo, 4) invio.
Questa per me deve essere la procedura che dobbiamo mettere in atto per dare i contributi, semplice, immediata, che aiuti il cittadino, poi il tempo per il controllo ce l’abbiamo, faremo noi quello che di solito fanno le altre istituzioni nei nostri confronti, controlleremo nel tempo con la calma, senza inseguire nessuno. Essere veloci nell’erogazione, massima fiducia per tempi stretti, controlli garantiti per legge successivamente, tenendo insieme trasparenza, correttezza e rapidità, elementi essenziali di questi passaggi.
Vengo all’ultimo argomento che non era fra i tre, ma l’ha citato la Consigliera Marcozzi. Noi non diamo un euro ai Confidi, noi i fondi li diamo alle imprese, il fondo perduto è per le imprese, i 12 milioni, 14 milioni, quanti erano, sono fondi che vanno alle imprese, non vanno al Confidi, che sono lo strumento, non confondiamo lo strumento con il fine. Quando diamo un contributo a fondo perduto è un contributo a fondo perduto per l’impresa, sono loro che ne beneficiano, prendono i soldi e non devono restituirli.
Con 1 milione le imprese e le famiglie avranno dei contributi di 1.000, 2.000, 3.000 euro, sicuramente avranno un ristorno, ma per molte imprese l’unica via possibile è la liquidità, quelle dovranno accedere alla liquidità, avranno necessità di accedere alla liquidità e se diamo un contributo anche a loro mica gli dispiace, non siamo noi che li obblighiamo a chiedere liquidità, ma sarà necessario per loro il percorso della liquidità.
Non dispiacerà alle aziende se la Regione dà loro un contributo a fondo perduto, è evidente che con la nostra forza non possiamo dare a fondo perduto, non so, 50.000 euro ad impresa, il bilancio della Regione basterebbe per 20 imprese, ma un contributo a fondo perduto, che aiuti anche queste situazioni, a mio giudizio è un fatto importante, di vicinanza anche con le imprese più grandi che hanno esigenze di altra natura, articolando così il disegno forse arriveremo ad aiutare tutte le imprese, ma fuori da questa logica molte rimangono escluse da questo percorso.
12 milioni per i Confidi non ci sono da nessuna parte! Risorse a fondo perduto che arrivano alle imprese tramite il Confidi, è un altro mondo, quindi i 12 milioni vanno alle imprese, non vanno ai Confidi, non mescoliamo le carte, chiarezza, trasparenza. Noi non abbiamo nessun timore a dire e a raccontare quello che abbiamo fatto, a distinguere una risorsa nuova da una vecchia perché vogliamo lavorare in questo modo e sono convinto, e qui voglio fare un appello finale - ho visto che gli ordini del giorno li abbiamo votati tutti assieme tranquillamente- che i 200 milioni sono risorse che possiamo mettere a disposizione tutti assieme, nessuno li vuole rivendicare, è il contributo della Regione Marche ampiamente intesa, di tutte le forze politiche che sono convinte che bisogna aiutare le famiglie, le imprese, le associazioni di volontariato e altro.
Questa manovra tranquillamente può essere patrimonio di ognuno di noi, basta votarla, basta approvarla, è patrimonio di tutti quelli che l’approveranno. Se l’approveremo tutti insieme sarà un altro grande messaggio che daremo alla nostra comunità regionale perché di piantare la bandierina sui 200 milioni come forza politica a me francamente non interessa, a me interessa, ed è oggi il messaggio più forte che possiamo dare alla nostra comunità, un aiuto più grande, più grande di 200 milioni, è dare la sensazione che le istituzioni su una misura giusta lavorano insieme perché è compatibile con questi tempi. Verranno poi le elezioni, le campagne elettorali, i momenti in cui ci si scontrerà ferocemente per affermare che la propria linea è la migliore del mondo, ma ci sono momenti e tempi per ogni cosa, c’è un tempo adatto a fare le cose insieme, c’è un tempo adatto ad andare ognuno per conto proprio, oggi, ancora oggi, secondo me, siamo in un tempo in cui i cittadini apprezzeranno moltissimo il fatto che tutti insieme abbiamo trovato questi 200 milioni, perché è il Consiglio regionale che li trova, noi li spendiamo, ma chi li trova è il Consiglio regionale con questo atto. Voi li trovate insieme e insieme li diamo alla nostra comunità e possiamo fare la conferenza stampa anche tutti insieme il giorno dopo dicendo che siamo tutti d’accordo e convinti che questi sono i fondi da dare alla comunità, questo è un invito che faccio di tipo politico perché vi assicuro che fuori di qui sarebbe tanto apprezzato.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Presidente Ceriscioli, mi meraviglio perché ha detto che se vogliamo indirizzare i contributi alle famiglie ed alle imprese occorre 1 miliardo, mentre io ho specificato quali nuclei familiari dovrebbero beneficiarne, quelli che hanno perso il lavoro, quelli che si trovano a pagare la rata del mutuo, delle indicazioni le ho date. Per quanto riguarda le imprese, visto e considerato che in Commissione si è detto di non fare i doppioni - le abbiamo fatte indebitare sia a livello nazionale che regionale - mi spieghi, Presidente, se questi 12 milioni servono per i finanziamenti o per i contributi a fondo perduto, lo dica lei?
Io ho detto che la Regione dovrebbe prendere un mutuo, ma non per la spesa corrente, le ho fatto riferimento la spesa della Tabella C nella quale ho indirizzato i contributi alle associazioni senza scopo di lucro erano per investimenti, quindi prendete un mutuo e dirottatelo alle associazioni senza scopo di lucro per fare investimenti, alle onlus, a chi vi pare, ma questa manovra deve essere fatta per rilanciare l’economia marchigiana, non per farla stagnare.
Voi qui date contributi a fondo perduto non per investimenti, a chi li date? Alle onlus, alle associazioni senza scopo di lucro, ma in questo momento particolare, Presidente, l’ho detto, potete prendere un finanziamento con il quale dare contributi alle associazioni non riconosciute per investimenti, come ha fatto la sottoscritta nella Tabella C nel bilancio di previsione. 5.000, 10.000 euro alle associazioni non riconosciute, le onlus, per investimento.
Anche perché le voglio dire, apro e chiudo la parentesi, visto e considerato che lei parlava dei finanziamenti, i mutui possono essere presi, si può accedere sempre, e dirottarli alla spesa per investimento.
Presidente, non era chiaro tanto che nella I Commissione, nella prima riunione, c’è stato anche un malinteso perché qualcuno della sua maggioranza ha detto che si prendevano 150 milioni. Su questa manovra di 200 milioni, 150 milioni si avevano accedendo a mutuo, poi è stato chiarito.
Presidente, lei interviene dicendo ci vuole 1 miliardo di euro per le famiglie e le imprese, ma mica a tutte le famiglie, mica a tutte le imprese!
L’ho detto, il primo punto sono stata io a chiederlo in Commissione, il secondo punto va bene, ma gli altri se permette no perché in questo momento la priorità sono i marchigiani e l’economia marchigiana.
Ripeto di nuovo, se dovete fare la campagna elettorale, perché ci siamo vicini, accendete un mutuo e date questi contributi finalizzati agli investimenti alle varie associazioni, come è stato fatto nel bilancio di previsione, abbiamo dato contributi per investimenti alle varie associazioni e vi ho fatto l’esempio, anche la sottoscritta l’ha fatto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Io non do, come dice l’Assessore Cesetti, un giudizio positivo su tutta la legislatura, ma secondo me questo provvedimento in un momento così difficile è opportuno.
Sono contento che l’Assessore Cesetti e il Presidente Ceriscioli abbiano detto che approveranno l’ordine del giorno della I Commissione, perché abbiamo fatto un lavoro grosso la volta precedente e ieri siamo stati quattro ore assieme ad altri esponenti del mio gruppo e non siamo andati via per fare un comunicato stampa dicendo che la Giunta aveva dato le briciole perché questo è il momento di pensare ai marchigiani e non di fare la campagna elettorale.
Siamo rimasti quattro ore a discutere proficuamente ed è venuto fuori un ordine del giorno che secondo noi guarda alle esigenze dei marchigiani ed è incentrato su tre punti principali: 1) l’autocertificazione, evitare la dichiarazione Isee perché abbiamo visto con le provvidenze del Governo che la cosa essenziale è che questi fondi arrivino velocemente prima che i buoi scappino, prima che le famiglie e le imprese maturino delle condizioni irreversibili; velocizzazione delle procedere per le provvidenze che la Regione mette in campo; 2) famiglie e singoli che sono a rischio di esclusione sociale, i poveracci, i poveretti, quelli che sono più esposti alla crisi economica aggravata da questo Coronavirus. Abbiamo pensato anche di non dare contributi a tutte le famiglie, ovviamente, ma a quelle che sono più esposte al disagio ed all’esclusione sociale ed abbiamo pensato, considerato che c’è stata una mozione relativa ai trasporti e agli affitti degli studenti di sostenerle nel momento in cui devono pagare i trasporti e gli affitti dei ragazzi iscritti all’Università. Questo è un aiuto importante ed un investimento della nostra Regione sul futuro della regione, sui ragazzi che studiano e che devono laurearsi. Quindi sostegno alle famiglie e ai singoli che rischiano l’esclusione sociale. 3) contributo a fondo perduto alle imprese, che non è un finanziamento, prima c’è il contributo a fondo perduto, poi le imprese che riescono a sollevarsi con il contributo a fondo perduto hanno bisogno di investimenti e nel momento in cui vanno all’istituto bancario a chiedere un finanziamento per sviluppare la propria attività hanno bisogno di agevolazioni. Quindi, il terzo punto è contributi a fondo perduto alle imprese e lavoratori autonomi.
Questi sono i gangli essenziali di questo ordine del giorno, discusso ed approvato dalla I^ Commissione dopo un lungo e serrato dibattito su molti punti che ognuno dei Commissari e non solo, anche di chi è intervenuto, hanno fatto per difendere le situazioni che meglio conoscevano, sia per le categorie che per il territorio. Questi sono i punti essenziali.
Noi abbiamo evidenziato altre situazioni che secondo noi andavano suggerite alla Giunta che, ricordo, deve formulare la ripartizione dei fondi perché su 210 milioni, la metà, 105 milioni, sono vincolati per cui le indicazioni che dà la Commissione sono sulle situazioni più esposte. Sui 105 milioni vincolati 37,9 milioni sono per la sanità, che ha una copertura adeguata, mentre alle famiglie spetta, come finanziamento vincolato, 500 a euro e abbiamo messo un punto particolare sugli altri 105 milioni, che non sono vincolati, per le famiglie che sono a rischio di povertà. L’indicazione l’abbiamo data precisa e viene da un dibattito a cui molti hanno partecipato, altri hanno preferito andarsene via, come ho detto prima, per fare il comunicato dicendo che ci sono le briciole. La campagna elettorale non può essere fatta in un momento così grave e difficoltoso per i marchigiani perché tutti siamo buoni a dire - come è successo per il Recovery Fund, che poi in maniera molto suggestiva è stato chiamato Next Generation, che i fondi erano pochi e ce ne volevano il doppio. Anche nel caso della Regione i fondi sono pochi e ce ne vogliono il doppio, se erano il doppio ce ne volevano il doppio del doppio. La concretezza e l’interesse dei marchigiani non vengono perseguiti per spot, ma con l’impegno, con il lavoro e con la collaborazione di tutti per arrivare a soluzioni che siano rivolte a coloro che hanno più bisogno e che hanno necessità in questo momento così difficile.
Questi sono i tre punti dell’ordine del giorno che l’Assessore Cesetti e il Presidente Ceriscioli hanno detto che faranno propri, quindi noi siamo soddisfatti del lavoro e di contorno a questi tre pilastri importanti: semplificazione e accelerazione dei finanziamenti, sostegno alle famiglie e ai singoli a rischio di esclusione sociale, contributo a fondo perduto alle imprese ed ai lavoratori autonomi, abbiamo dato un suggerimento alla I^ Commissione e sono stati inseriti altri momenti che sono venuti dal contributo e dalla discussione di tutti i Commissari, altri elementi tipo il volontariato.
Il Presidente ha citato lo Iom e le manifestazioni che faceva per raccogliere i fondi, ricordo che quando lavoravo mettevo a disposizione il mio furgone per portare le azalee per l’Airc nelle piazze. Ci sono le arance, ci sono tante manifestazioni, spettacoli e piccoli eventi che servono a contribuire e a rendere possibile la vita di questi volontari, ricordiamo che hanno portato - nella mia città erano i volontari della Misericordia - le spese a casa, sono andati nelle farmacie a comprare i medicinali e la benzina e i mezzi che mettono a disposizione per distribuire queste cose non sono gratuiti, hanno delle spese, sono organizzazioni senza scopo di lucro, ma per svolgere la loro funzione hanno bisogno di incentivi, quindi le abbiamo inserite in questo provvedimento.
Il fondo per lo spettacolo e per gli spettacoli dal vivo, si è fermato tutto, la cultura e lo spettacolo sono rimasti fermi, quindi occorre incrementare le risorse per il fondo di emergenza sia della cultura che dello spettacolo.
Abbiamo già approvato alcune cose relative alla mobilità e ce le abbiamo messe, come abbiamo inserito le associazioni sportive che, importanti per la formazione dei giovani e per l’inclusione sociale soprattutto dei ragazzi, ma non solo, hanno spese di gestione degli impianti che non possono più sostenere.
L’ultima volta abbiamo approvato la mozione che individuava nell’editoria, nelle radio e televisioni private e nella comunicazione on line un servizio importante per la nostra comunità e per la nostra regione, quindi vogliamo guardare anche a questo settore e dare un contributo, anche a queste imprese che hanno molti dipendenti a rischio di licenziamento, abbiamo previsto una piccola discriminante nel senso che viene privilegiato chi non ha ricevuto le provvidenze statali e chi ne ha già beneficiato rimane indietro.
I Comuni in dissesto che hanno visto aggravare questa realtà a causa del mancato introito dovuto al Covid, infine i centri dedicati ai disabili e i centri estivi per i bambini, che non sono andati a scuola, non sono andati all’asilo, sono stati insieme ai genitori che ora stanno riprendendo il lavoro.
Ecco la collaborazione della I^ Commissione su questa manovra di 210 milioni, più 20 milioni per il personale medico e sanitario, su questo sollecitiamo e invitiamo la Giunta ad accelerare, visto che il primo punto dell’ordine del giorno è la velocizzazione delle provvidenze e dei contributi. Invitiamo la Giunta ad accelerare e a dare al personale medico e sanitario i 20 milioni che sono stati stanziati perché ancora in busta paga non hanno avuto niente. E’ un sollecito che facciamo.
A questa manovra ci siamo sentiti in dovere di partecipare e di apportare un contributo, il contributo dei Commissari e degli esponenti del mio gruppo, non abbiamo guardato alla campagna elettorale in questo momento così difficile, delicato e doloroso per alcuni, tanto che ogni volta all’inizio della seduta ci alziamo in piedi per commemorare i morti della questa pandemia terribile. Abbiamo lasciato da parte le contrapposizioni - gli argomenti che verranno in campagna elettorale vedranno uno scontro duro - per una collaborazione perché i 210 milioni vadano alle persone che hanno più bisogno, alle aziende che hanno più bisogno ed è questo che i marchigiani, che ci hanno votato, da noi si aspettano.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Sarei tentato di articolare il mio intervento su quello del Presidente Ceriscioli che abilmente alla fine ha richiamato ad un impegno politico complessivo di tutte le forze del Consiglio regionale. In effetti la domanda fondamentale è questa: come si fa a non mettere la Giunta nella condizione di avere questa variazione di bilancio e procedere alle spese successive? Questa è la grande domanda di oggi. E’ chiaro non è una domanda rivolta alla maggioranza, ma è diretta soprattutto alla minoranza.
Prendo atto che l’entrata di 210 milioni non arriva dai fondi ordinari, a parte una ricognizione di circa 50 milioni, non arriva dalla Tabella C, non arriva, se non in una piccola parte, dalla Tabella A e dal finanziamento delle leggi.
Non è stato fugato in Commissione il quesito che abbiamo posto io e la Consigliera Leonardi sull’utilizzo dei fondi europei dell’ultimo settennato, quelli che figurano sono dei sette anni precedenti, quindi non sappiamo effettivamente se i fondi europei sono stati utilizzati tutti, se ce ne sono ancora a disposizione, se questi eventuali fondi a disposizione verranno spesi nei canali ordinari già individuati, e quindi andranno a beneficio di chi è già nei bandi, anche se dovrebbero essere scaduti e non potrebbero essere utilizzati. Questa storia dei fondi europei non è stata spiegata né dall’Assessore, né dalla dirigente venuta in Commissione.
Rimane anche, Presidente Ceriscioli, il dubbio sul metodo. Ricordo la mozione discussa nella prima seduta del Consiglio, che abbiamo fatto durante questo tempo di chiusura, presentata dal capogruppo del PD Consigliere Micucci che, in alternativa alla proposta di istituire una Commissione speciale, che condividesse entrate e spese insieme alle categorie, proponeva un tavolo di concertazione, che non si è visto. Non voglio dire che non ci sia stato un dibattito intorno a questi argomenti, ma è stato relativamente frettoloso e tutto sui massimi sistemi, poi la Giunta ha detto: “Abbiamo raccolto anche le indicazioni ...”, ma questo è semplice perché le indicazioni che sono venute dal Consiglio attraverso mozioni o stamattina attraverso l’ordine del giorno non sono cose campate per aria, sono cose che tutti abbiamo sentito. La Giunta ha già in mano la delibera pronta, l’Assessore Cesetti non l’ha potuto dire in Commissione perché non sarebbe stato elegante, ma la delibera è già pronta da una decina di giorni ed è giusto che sia così. Oggi approveremo questo atto con l’urgenza, lunedì la Giunta farà la delibera e dal 3 giugno comincerà la distribuzione dei fondi, perché questo è l’obiettivo che la Giunta si è data per avere il massimo dell’efficacia, anche in questa strana corsa fra Regioni e a chi dà per primo i soldi. Per me questa è una grandissima sciocchezza perché questo voler correre fra tutti …, rincorriamo l’Emilia-Romagna nel dare i 20 milioni alla sanità, una follia, fortuna che sui 20 milioni alla sanità ha messo mano il sindacato, fortuna che ha detto ci sono dei criteri per dare i soldi ai dipendenti, non 1.000 euro a tutti indistintamente, demagogie che non servono a niente, che non sposteranno un voto. Anche la corsa è una cosa stupida perché nella corsa non terremo conto di tante cose, soprattutto di quella che sarà la vera e difficile evoluzione della situazione economica, che non è in capo a nessuno.
Questa manovra è rivolta a tutte le famiglie, quindi va incontro all’emergenza non solo della povertà estrema o di altro, ma va incontro anche ad altre attività. Per quanto riguarda l’UdC Marche il giudizio politico sull’intervento della Giunta è sospeso, ci riserveremo in altra sede, fuori di qui ovviamente, perché questo non è l’atto su cui esprimere un parere.
Per quanto riguarda la ricognizione dell’avanzo di amministrazione - l’ho detto adesso con un Consigliere - dei fondi vincolati, sono tutte cose che ci sono state spiegate e che non ripeto, ma una parte di milioncini più o meno, Assessore Cesetti, di questi tempi maturava, c’era quella bella variazione di bilancio che si faceva più o meno tra aprile, maggio e giugno, mi pare di ricordare, in cui veniva fuori qualche decina di milioni, qui c’è una parte di bilancio ordinario perché c’è scritto 57 milioni ..., si, però c’è anche una parte che viene dal bilancio o è tutto avanzo di amministrazione? E’ tutto avanzo di amministrazione, quindi ancora meglio. Risorse aggiuntive quindi risorse del bilancio ordinario? (…) Ho capito, risorse aggiuntive che vengono da dove? Le avremmo comunque iscritte in bilancio, questo voglio dire, non è una critica (…) Sempre dentro quel ragionamento lì, va bene, ma io sono contento della ricognizione, sono contento di quello che è stato fatto …

(interrompe l’Assessore Cesetti)

Luca MARCONI. Certo! La spesa facile è sicuramente da approvare, quindi vado rapidamente alla conclusione.
Io non ho avuto modo di partecipare, perché ho avuto problemi di collegamento, alla stesura di questo ordine del giorno, lamento il fatto che la Commissione si sia svolta in remoto e non in diretta perché se l’avessimo fatta qui sarebbe stato più semplice anche stendere l’ordine del giorno che poteva essere più articolato. Ho presentato un mio modesto ordine del giorno che segue esattamente la linea che in qualche maniera il Presidente Ceriscioli ha richiamato.
Io dico, se lo Stato riverserà sulle Marche in quota parte, se sarà una ripartizione più o meno equanime fra tutte le Regioni, circa 1,5 miliardi, è chiaro che i nostri 210 milioni non potranno che essere destinati alle competenze strettamente regionali. Si è già detto in Commissione di non usare un criterio di duplicazione rispetto a quello che fa lo Stato, invece ho capito che questo criterio di duplicazione ci sarà perché agli 800/1.000 euro che dà lo Stato, si aggiungono i 1.000/1.200 euro che dà la Regione ed alla fine si arriva a qualche risultato un po’ più complessivo delle poche risorse che si possono mettere a disposizione in questo senso.
Sono d’accordo anche con la Consigliera Marcozzi sul fatto che l’investimento debba essere prioritario rispetto a tutto perché questo Paese non ha tanto bisogno di contributi, quanto ha bisogno che le aziende possano rimettersi in movimento ed investire. C’è una priorità fra tutte, l’ho scritto nell’ordine del giorno, per quanto riguarda gli investimenti, io sono molto preoccupato del fatto che un’azienda, ne cito una per tutti, leader nelle Marche, che è sul territorio recanatese, anzi sono due, la Guzzini Illuminazione, che dall’anno scorso non è più italiana, è stata acquistata dagli svedesi, l’anno scorso ha fatto un fatturato di 237 milioni dei quali l’87% è esportazione e questa è una ricchezza aggiunta totale, non sono soldi che ci scambiamo fra di noi, lo stipendio dello statale che va a comprare la gomma dal gommista, il quale va al ristorante e siamo nel giro nazionale, questo è quel quarto di risorsa nazionale di Pil nazionale, anzi di prodotto nazionale lordo, che arriva dall’estero, è la nostra capacità di vendere ed attrarre risorse, se perdiamo questi comparti produttivi siamo cotti. E’ la differenza fra la Germania e la Bosnia, noi oggi siamo molto vicini alla Germania perché siamo ancora un Paese fortemente esportatore, ma se il mercato diventa tutto interno il rischio è che alla fine troveremo facilmente la Cina che ci compra o che ci garantisce quote di mercato per vendere, quindi, l’approfondimento non deve essere sull’economia quanto sulle cose da fare.
Dico questo perché il vero problema non è di liquidità, salvo alcune categorie, se è vero come è vero, l’ho ricordato in Commissione, che negli ultimi due mesi e mezzo gli italiani hanno risparmiato altri 30 miliardi di euro, negli ultimi 9 mesi il risparmio è stato di 100 miliardi di euro, il patrimonio in tasca delle imprese e delle famiglie italiane è di 4,2 miliardi, il più ricco al mondo. Giustamente in Europa Lagarde ci ha detto che, per carità, arriveranno i fondi, io da convinto europeista sono contento che tutta questa roba arrivi, ma di soldi ce ne avete anche tanti. Ad esempio mi meraviglio perché il Governo non faccia una cosa che poteva suonare come una provocazione lanciata dal Segretario federale della Lega Nord, ma sarebbe stata una bella cosa dirgli: “Vota con noi 450 miliardi di BTP Italia”, che non vengono messi sul mercato, ma in qualche maniera quartati dai 45 milioni di percettori di reddito in Italia, che significa in media 10 mila euro a persona, ci sarà anche chi non mette niente però io e gli Assessori Sciapichetti e Cesetti potremmo mettere 50.000 euro, che non sono soldi che ti porta via lo Stato, ma sottoscrive dei titoli allo 0,2%, 0,3%. 450 miliardi possono sostituire l’intero pacchetto del debito pubblico italiano, che viene acquistato dall’estero, saremo finalmente liberi. Non capisco perché non si fanno queste cose semplici e ci stiamo ad ammazzare intorno a 210 milioni per dare 1.000 euro a quello, 500 a quell’altro, 400 a quell’altro ancora. Questa è l’Italia di oggi che ama il particolare al femminile e non le cose in generale, io dico che il particolare va curato e per questo sul particolare ho segnato nel mio ordine del giorno esattamente quello che nel corso di questo tempo abbiamo detto, per esempio: aumentare i fondi per il servizio civile giovani, dico queste cose, Presidente Ceriscioli, perché immaginare nuove procedure per spendere i soldi significa allungare i tempi che voi volete così rapidi, mettere invece soldi su delibere di Giunta o leggi già finanziate risolve il problema. Servizio civile giovani 350.000 euro, sulla nostra legge del servizio civile anziani, che non mi sembra sia stata finanziata quest’anno, metto 250.000 euro. Che cosa ha pensato di fare lo Stato? Gli assistenti civili o le guardie civili ce li abbiamo già, abbiamo già un servizio civile giovani e anziani nelle Marche in cui basterebbe metterci qualche soldo in più e avremo ancora alcune centinaia di persone che possono dedicarsi al servizio civile.
Si è parlato di famiglie, ho sentito dal Consigliere Maggi una cifra intorno al mezzo milione, abbiamo già in Commissione per il parere una delibera di Giunta approvata all’unanimità, che stanzia alle famiglie povere e numerose un X dal fondo nazionale, non sapevo dei 500 mila euro, ho scritto 400 mila euro, che non è una grande cifra, ma serve a coprire tutti quelli che in una ipotetica graduatoria sarebbero rimasti fuori, una cosa già esistente,c’è già una graduatoria, si tratta di dare i soldi senza inventarsi nuova burocrazia e nuove procedure.
Ho messo 2 milioni almeno per i nidi e le scuole di infanzia, questo l’ha detto il Presidente Ceriscioli, non lo sto dicendo io, che quando ha parlato delle onlus ha ricordato una cosa ovvia, abbiamo delle realtà che reggendosi su contributi, donazioni, rette, in questo periodo non hanno incassato e non hanno neanche lavorato, i loro dipendenti, chi ce li ha, sono andati in cassa integrazione e sono coperti, ma c’è una quota nel bilancio di queste attività, e sono centinaia di realtà, soprattutto piccole o piccolissime, che hanno delle spese fisse, è un atto di buon cuore riconoscere le spese fisse? No, è un atto di giustizia sociale, io non dico di dargli il fatturato, 700/800 mila euro, ma dico di dar loro qualche migliaio di euro, qualche decina di migliaia di euro, per aiutarle a venir fuori da questa situazione. Molte di queste chiuderanno, si parla appena di riapertura dei centri estivi, ma da febbraio fino a settembre/ottobre non lavoreranno, quindi il rischio che, essendo realtà che hanno bilanci a pareggio, possano andare per aria è molto forte.
Penso di aver concluso il mio intervento e, Presidente Ceriscioli, accolgo il suo appello alla solidarietà complessiva e rispondo alla fine del mio intervento alla domanda che ho posto all’inizio: come si fa? Fosse il mio il sedicesimo voto su 31, ma non lo sarà, però mi piace assumere la responsabilità come se fossi il Presidente della Regione perché non si può ragionare solo in termini di “sono il Consigliere”, ma se fossi al posto del Presidente della Giunta chiederei questa disponibilità di fondi.
Non partecipo più di tanto alla distribuzione dei fondi perché la legge mi consente di non partecipare, quindi, ripeto, su questo per un fatto squisitamente politico rinvio il giudizio ad altra sede e ad altro momento, ma pongo la questione, il mio è il sedicesimo voto e se questo sedicesimo voto dà alla Giunta la possibilità di impiegare i 211 milioni - l’Assessore Cesetti ogni tanto ce ne mette qualcuno di più, avrà qualche altro sacchetto, prima della fine della seduta arriveremo a 212, questa è un po’ propaganda, è un po’ come fa l’Europa, 2.400 miliardi più tutte quelle altre cose già decise che sono vere - ovviamente non può che essere positivo.

Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Siamo in presenza di una manovra eccezionale, straordinaria, sono stati già evidenziati gli obiettivi, l’hanno fatto il relatore di maggioranza, il Consigliere Giacinti, poi l’Assessore Cesetti, il Presidente Ceriscioli, lo fa l’ordine del giorno - anch’io ho partecipato ai lavori della I Commissione e voglio ringraziare il Presidente e i colleghi Commissari per il confronto sereno e ricco che c’è stato - l’hanno fatto con gli interventi il Consigliere Marconi e il Consigliere Maggi, quindi obiettivi chiari, manovra straordinaria.
Credo di poter dire anche per l’esperienza che ho in questa Regione che c’è un bilancio sano e virtuoso per la direzione politica ed anche perché c’è un servizio bilancio efficiente, capace e rigoroso, quindi grazie anche al servizio.
L’Assessore Cesetti ha detto: “Una manovra corposa, complessa” e allora la risposta non può essere quella di dire: indebitate la Regione, anche perché voglio inserire una riflessione: il futuro si costruisce prendendo decisioni oggi, si costruisce nel presente il futuro, allora è necessario che noi, la Regione, assumiamo pienamente l’ottica della giustizia tra generazioni quindi, brevemente perché il tempo a disposizione non è molto, voglio pensare anche ai giovani valorizzandoli, non penalizzandoli e se noi ci indebitiamo li penalizziamo perché saranno loro a pagare il conto. Questa è la prima considerazione che intendo fare.
Ne faccio un’altra, sono di fatto tre mesi che l’epidemia ha colpito l’Italia, un po’ di più per la verità, ed ha colpito le Marche, allora voglio ricordare brevemente la prima ordinanza del Presidente Ceriscioli e il ricorso del Governo al Tar quando lo Stato centrale, con le prese di posizione che ci sono state - io credo che l’Italia nel suo insieme sia stata la prima democrazia occidentale ad essere colpita e abbia svolto molto bene il proprio ruolo - ha avuto un atteggiamento indelicato nei confronti della Regione Marche. Abbiamo ancora presente la conferenza stampa e la telefonata all’Assessore Sciapichetti, a dir poco indelicata. Invece voglio chiudere su questo aspetto il ragionamento con quello che ha detto il Presidente della Conferenza delle Regioni, perché è vero che si può fare sempre di più, come ha detto lui, ed è vero, ma stavolta - ha detto - abbiamo scritto una pagina importante anche dal punto di vista delle relazioni istituzionali perché nell’ultimo dpcm c’è la libertà di ordinanza, poter stringere ed allentare la presa e le Regioni hanno presentato linee guida condivise dal Governo, stringere ed allentare la presa, la Regione Marche con il Presidente Ceriscioli l’ha fatto e noi oggi stiamo ripartendo perché sono stati fatti tantissimi protocolli, tantissime attività sono ripartite e credo di poter dire che anche questo è un aspetto importante di leale collaborazione tra istituzioni, tra Regioni e Stato, tra Comuni, Regioni, Stato e organizzazioni scientifiche.
Anche questo mi sembra un altro aspetto di non poco conto, ma detto questo, quello a cui assistiamo, a cui abbiamo assistito non ha precedenti, una crisi che ha colpito simultaneamente tutti i settori e anche questo va tenuto ben presente. E’ vero quello che poc’anzi ha detto il Consigliere Marconi, quando ha fatto riferimento al tanto risparmio che c’è in questo Paese, ma ci sono anche tanti cittadini che hanno bisogno qui ed ora perché la pandemia in qualche caso ha consumato tutti i risparmi delle famiglie ed ha falcidiato posti di lavoro. Il decreto “Cura Italia” ed anche altri provvedimenti del Governo che ci sono stati …, perché non ricordare i 400 milioni per i buoni spesa che hanno in qualche modo contribuito a dare una grande risposta di carattere sociale. Ho detto che la crisi ha colpito simultaneamente più settori, tra l’altro il sistema economico, che oggi è il più internazionalizzato, il più complesso della storia dell’umanità, ne ha risentito in larga parte.
Io l’ho definito altre volte uno shock sistemico ed epocale, in questa difficilissima situazione le politiche hanno un ruolo decisivo nel determinare la durata, l’esito della crisi e quindi anche la ripresa.
Credo che noi siamo in una fase in cui ci si richiede la capacità di progettare il futuro, insisto sul futuro, una visione, una strategia chiara, fatemi usare anche questa parola, un riformismo forte, un riformismo vero, ovviamente sostenibilità ambientale, sociale, green economy, lotta alle disuguaglianze, penso che anche questo sia un altro degli aspetti da tenere ben presente, quindi l’approccio deve essere basato su politiche che proteggono e penso a tutte le forme di cassa integrazione, con la cassa integrazione in deroga, che sono state usate, che prevengono, che promuovono, che trasformano i nostri sistemi, questo vale anche e molto nelle Marche non soltanto per l’Italia ed altrove. Quindi, investimenti nella prevenzione, nella ricerca scientifica, investimenti nei sistemi sanitari e così via, dobbiamo orientare in qualche modo la futura ripresa in direzione della green new deal, trasformare il sistema economico in senso ecologico e anche solidale. Insisto nel combattere le disuguaglianze perché diventerà inevitabile affrontare i tempi di lavoro, si porrà inevitabilmente la riduzione dell’orario di lavoro, ci saranno in questa ottica tanti provvedimenti da adottare, quindi occorre mettere mano in qualche modo non solo alla ridistribuzione del reddito, ma soprattutto rimettere in moto l’arrugginito ascensore sociale ormai fermo da troppo tempo.
Credo che dobbiamo avere una visione Europa, una visione Mondo, una visione ancorata ai nostri valori e a quelli del nostro Paese, che è una democrazia avanzata, con una Costituzione fra le più avanzate del mondo.
Faccio questa considerazione perché con questa impostazione la stessa Europa non si è tirata indietro questa volta, ricordo che nel primo Consiglio in videoconferenza ho detto che senza solidarietà l’Europa muore perché è un tema fondamentale della sua identità, oggi dopo un mese e mezzo, dopo due mesi, possiamo dire che nasce l’Europa sociale e della solidarietà.
A me piace pensare che questa sia l’Europa del Manifesto di Ventotene, un’Europa che in questo periodo ha fatto tantissimo, ricordava il Presidente Letta che è stato fatto più in questi mesi, più in queste settimane, che in quattro anni, dal 2008 al 2012. Pensiamo ai provvedimenti della Banca centrale europea, la sospensione del patto di stabilità e del divieto di aiuto di Stato alle imprese, se lo spread in questo periodo si è mantenuto a questi livelli è perché la Banca centrale europea ha continuato ad acquistare titoli di Stato del nostro Paese e non solo, potremmo anche parlare della cassa integrazione europea, potremmo parlare di altri provvedimenti, ultimo quello del Recovery Fund.
Credo che siamo in presenza di una situazione importante per quello che riguarda l’Europa, una dimensione che ci aiuta ad andare avanti perché è cresciuta la consapevolezza della necessità di politiche comuni e il Recovery Fund è una vittoria simbolica e concreta, un fondo di denaro a fondo perduto da utilizzare per la ripresa, per realizzare la crescita, maggiore giustizia e umanità nelle condizioni di vita.
Vengo alle questioni più regionali anche se non credo che possano essere affrontate al di fuori di questa ottica e di questa cornice su cui mi sono soffermato perché la dimensione è molto vasta.
L’ordine del giorno è chiaro, tra l’altro c’è scritta questa bella parola “estrema semplificazione” per intervenire in fretta, celermente, con rapidità, con immediatezza.
Nella proposta di legge ci sono anche altri momenti, il Confidi, l’ha spiegato molto bene il Presidente Ceriscioli, ha svolto in questi anni nelle Marche …, ci sono da tanti anni, ricordo che quando sono arrivato in Regione si stava lavorando ad un Confidi unico e questa volta ci si è riusciti, quindi grazie Presidente, grazie Assessore, grazie alle persone che hanno lavorato su questo. I Confidi non solo danno un grande aiuto alle imprese, non solo non trattengono denaro, ma hanno un effetto moltiplicatore nei confronti delle imprese. Parliamo di Confidi e parliamo anche di centri di ricerca e ieri ho posto questo problema perché ci sono dei centri di ricerca che sono al servizio di tante aziende artigiane, di tante piccole imprese, di quelle che non possono avere un laboratorio in azienda, che fanno brevetti, che fanno innovazione di processo, innovazione di prodotto, quindi futuro, sono quelle che fanno export, come ha detto il Consigliere Marconi prima, lui ha parlato di un grande gruppo, ma questo vale anche per altre aziende, più piccole.
Di tutto questo noi dobbiamo tenere presente, dalle situazioni economiche a quelle imprese che hanno perso reddito, a quelle che ci danno un grosso contributo per il futuro, al terzo settore, c’è stato il riferimento, che ha fatto il Presidente, molto chiaro allo Iom e ad altre associazioni.
Rivolgo poi una domanda, so quanto è sensibile l’Assessore Pieroni, lui ha ricevuto una lettera sia dal Presidente della Provincia di Ancona che dal Sindaco di Genga, che hanno messo in evidenza un dato oggettivo, di fatto, il traino per il turismo marchigiano delle Grotte di Frasassi, quello che rappresentano, non soltanto dal punto di vista ambientale, ma dal punto di vista turistico, con la presenza ogni anno di centinaia di migliaia di visitatori nelle Marche, anche su questo c’è la necessità di porre attenzione, ma l’Assessore Pieroni saprà sicuramente rispondere.
Voglio fare anche un altro esempio perché nel Consiglio di martedì c’è stato un bel dibattito e noi abbiamo votato un ordine del giorno e ieri, con un approccio diverso, la Camera dei Deputati unanimemente ha sostenuto la necessità che tutte le imprese giornalistiche, su tutti i media, dalla carta, al digitale, alle agenzie di stampa, alle edicole, alle radio TV di ogni dimensione, siano supportate, la risoluzione è stata approvata unanimemente alla Camera, come la mozione che è stata approvata unanimemente in Consiglio regionale, affronta il settore nel suo complesso, riconoscendo la funzione essenziale della stampa e prendendo atto della crisi strutturale che sta devastando un asse portante della democrazia.
Noi dobbiamo creare delle condizioni, in linea di principio è giusto che noi sosteniamo, ci mancherebbe, chi è in difficoltà ed è giusto che lo facciamo anche concretamente, però bisogna creare lavoro, bisogna creare lavoro qualificato e voglio ricordare un proverbio cinese che dice: “Dai un pesce ad un uomo e lo nutrirai per un giorno insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita”.
Credo che noi con il contributo che stiamo dando in questa regione, con il contributo che viene dal Paese, con il contributo che viene e dall’Europa, possiamo farcela, dobbiamo metterci il coraggio, la voglia di ricominciare, dobbiamo metterci molto ardore.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Grazie Presidente. Innanzitutto credo che oggi il Consiglio regionale delle Marche celebri una giornata estremamente importante perché dopo quello che è accaduto, non solo nelle Marche e nel nostro Paese, ma direi in tutto il pianeta, a causa della pandemia, siamo in grado di mettere in campo un’azione finalizzata a sostenere il nostro sistema socio-economico.
Avevo presentato all’inizio di aprile una mozione che poi è stata discussa alla fine dello stesso mese, il 28, che ha portato ad una risoluzione che teneva conto anche di indicazioni di altri colleghi, una mozione che di fatto affrontava il tema dell’emergenza economica mentre era ancora in pieno svolgimento l’emergenza sanitaria perché avevo la consapevolezza che, e credo che l’abbiamo avuta tutti, dopo il momento in cui tutto il nostro Paese, tutta la nostra comunità, tutti i cittadini erano in casa e tutte le imprese erano chiuse, con grande senso di responsabilità per superare la fase emergenziale dal punto di vista sanitario, al momento della riapertura si sarebbe presentato il problema economico. Ribadisco quello che ho detto in quell’occasione: la crisi economica planetaria del 2008 è stata prevalentemente finanziaria, partita con il fallimento della Lehman & Brother nel settembre del 2008, è stata una crisi progressiva, mese dopo mese, anno dopo anno, pesantissima, durissima, che ha decimato anche il sistema produttivo ed ha messo in difficoltà tantissime famiglie. La crisi economica post pandemia è completamente diversa perché non è progressiva, arriverà tutta in una volta, tutta insieme, e una volta terminato definitivamente il lockdown tutti saremo ai blocchi di partenza, pronti a ripartire e purtroppo ci sarà chi non sarà in grado di farlo o farà grande fatica.
Ecco perché ho presentato quella mozione stimolando il dibattito in Consiglio regionale che ha poi portato ad una risoluzione ed oggi arriviamo alla concretizzazione di un atto estremamente importante. Già in quella risoluzione dicevamo che c’era l’impegno a mettere in campo una manovra da 150 milioni, oggi ne stiamo varando una da 210 milioni, è una cifra importante, mai vista in una manovra della Regione Marche, ma l’esigenza è forte che ce n’è sicuramente bisogno. Su questo devo ringraziare non solo il Presidente Ceriscioli, che ha guidato tutto questo processo per cercare di arrivare ad una soluzione concreta, ispirando la manovra, ma voglio ringraziare l’Assessore Cesetti, voglio ringraziare il Servizio bilancio e tutti i suoi collaboratori, anche i colleghi della I? Commissione perché sulla manovra abbiamo pesantemente lavorato.
Questa manovra ha la necessità di avere una velocità di azione, non possiamo arrivare tardi per le motivazioni che ho detto prima, la crisi scoppierà tutta insieme e la velocità d’azione sarà un elemento importante della risposta e sarà legata non solo alle risorse.
Ecco perché nell’ordine del giorno abbiamo scritto, e mi pare che ci sia una forte convinzione, l’ha già detto prima il Presidente Ceriscioli, di evitare le burocrazie, le pastoie, ma di andare dritti all’obiettivo, dritti al risultato, con le autocertificazioni, facendo poi ovviamente i controlli, mettendoli in mano all’Agenzia delle Entrate, alla Guardia di Finanza, colpiamo i furbi, ma diamo una mano alla gente seria che ha bisogno di andare avanti e di sopravvivere.
La crisi sarà difficile, complicata, il Fondo monetario internazionale ha stimato una recessione del 9,1%, nel 2020 in Italia si calcola che ci sarà una disoccupazione del 12,7%, una crisi che probabilmente è alla pari, forse addirittura superiore, alla depressione del 1929, una recessione senza precedenti.
Ecco quindi l’esigenza di mettere in campo quante più possibili azioni per aiutare il sistema, aiutare il sistema significa dare da una parte velocità, dall’altra proteggere l’occupazione e mantenere la capacità produttiva. Proteggere l’occupazione significa proteggere i cittadini, proteggerli dal rischio di perdita del posto di lavoro perché se regge il sistema economico ci sarà bisogno di meno risorse da destinare alla disoccupazione e alla cassa integrazione perché i posti di lavoro ci saranno, terranno e continueranno ad esserci anche le entrate fiscali che riguardano i Comuni, la Regione, lo Stato (Iva, Irpef, addizionale Irpef, Tari, Irap), tutta la fiscalità che conosciamo molto bene e con questa importante entrata ci sarà la possibilità di mantenere i servizi e dare una mano a tutto il sistema.
Le risorse messe in campo danno ora una risposta al sistema, danno una risposta all’occupazione e danno una risposta anche rispetto alla fiscalità che deve entrare domani nelle casse degli enti per garantire i servizi ai cittadini.
Su tutto questo ci sono già state delle azioni che sono andate avanti, la legge sul Confidi, quella da 14,2 milioni, i 20 milioni destinati al personale del sistema sanitario, sui quali con il sindacato si sta cercando di trovare la quadra per erogarli, i 18 milioni erogati alla protezione civile. Risorse importanti che sono già state messe in campo dalla Regione e che credo siano una prima risposta importante.
Questa manovra è di 210 milioni, che verrà declinata dalla Giunta in azioni concrete, in azioni dirette, in vari filoni ed io ritengo che quest’ordine del giorno, che la I^ Commissione ha preparato, sia importante perché dà delle indicazioni precise alla Giunta regionale rispetto anche alle discussioni che abbiamo fatto nelle settimane scorse, approvando una serie di mozioni direttamente in Aula.
E’ importante la velocità, evitare l’Isee, usare le autocertificazioni, mettendo un tetto perché non si possono dare risorse a fondo perduto a tutti, dando una mano alle situazioni più bisognose, quelle che sono a rischio di esclusione sociale, compreso il tema di cui abbiamo parlato dei canoni di locazione per gli studenti che sono fuori sede, per dare delle risposte concrete.
Vorrei tornare sulla polemica che è stata sollevata da alcuni colleghi rispetto al tema del fondo destinato ai Confidi, è stato già detto, le risorse non sono per il Confidi, sono per le imprese e siccome la manovra prevede una serie di filoni anche quello della liquidità è importante perché non tutte le banche si stanno comportando in modo corretto nei confronti dei nostri imprenditori e con i Confidi possiamo dare delle risposte concrete. I 14,2 milioni di euro che sono stati messi a disposizione dalla legge, votata all’inizio di aprile, sono stati consumati in pochissimi giorni, credo che sia giusto ed opportuno rimpinguare questo fondo per dare una mano al sistema produttivo marchigiano perché le imprese, non tutte, non è un obbligo, quelle che dovessero averne bisogno, possono fruire di questa opportunità.
Apro e chiudo una parentesi su questo, ieri mentre eravamo in Commissione una discussione mi è sembrata molto pretestuosa da parte di alcuni esponenti della minoranza, e non mi rivolgo al Consigliere Maggi, ma mi rivolgo in particolare ai Consiglieri Carloni e Marcozzi, che hanno abbandonato i lavori della Commissione trovando un pretesto e due minuti dopo che erano usciti avevano già fatto un comunicato stampa, probabilmente l’avevano scritto prima che iniziassero i lavori.
200 milioni sono pochi, ce ne vogliono 400, se fossero stati 400 ne avrebbero chiesti 800, se fossero stati 800 avrebbero chiesto 1,6 miliardi, questo l’avevamo messo in conto perché non siamo nati ieri, però credo che le risorse che sono state recuperate all’interno del bilancio regionale e che vengono messe a disposizione del sistema sono una risposta importante da dare con velocità, anche con risorse a fondo perduto per dare una mano alle imprese che hanno avuto una forte diminuzione del volume d’affari, guardando con molta attenzione a quelle imprese che fanno più difficoltà a ripartire.
Non tutte le aziende o le attività economiche hanno gli stessi problemi, alcune fanno più fatica di altre, mi viene in mente il mondo dei viaggi, le agenzie di viaggio, il mondo del turismo, i bar, i ristoranti, gli alberghi, quel mondo in cui la gente, nonostante le libertà recuperate, fa fatica oggi a ributtarsi o a prenotare. A questi settori bisogna dare una attenzione maggiore, a mio avviso, perché non tutte le filiere hanno perso allo stesso modo. Mi riferisco ad esempio alla filiera dell’agroalimentare che sicuramente ha sofferto, ma non come altre che sono state ferme, che ancora sono ferme e che fanno fatica a ripartire. Non c’è solo il problema di essere stati fermi, di aver perso fatturato, ma ci sono difficoltà anche nella partenza e questo nell’ordine del giorno l’abbiamo scritto.
Attenzione alle duplicazioni perché vorremmo evitare che le risorse date dal Governo siano duplicate dalla Regione, siccome le risorse per tutti non ci sono bisogna dare una mano a chi ne ha più bisogno, evitando le duplicazioni a chi ha già avuto provvedimenti di carattere governativo.
Abbiamo previsto di sostenere anche il mondo del volontariato e della protezione civile che nel periodo del lockdown in particolare ha svolto un ruolo preziosissimo. Io dico sempre grazie ai volontari perché sono quello straordinario esercito di persone che dedicano il proprio tempo alla comunità, sottraendolo al tempo libero, alle vacanze, alla famiglia, al divertimento, anche un solo minuto dedicato dai volontari alla comunità è prezioso e a questi bisogna dire sempre grazie, compreso quel mondo che fa l’assistenza ai disabili, agli anziani, agli oncologici terminali, che non ha visto fermare la propria attività, ma ha perso una serie di contribuzioni e di entrate provenienti dalle iniziative di beneficienza. Anche a questo settore una mano deve essere data, come al mondo della cultura, della mobilità sostenibile, dello spettacolo, che ancora non vede prospettive, soprattutto perché fare oggi uno spettacolo dal vivo significa ripensarlo da capo, farlo all’esterno in spazi larghi, nei teatri si parla di mettere dentro si e no un terzo della capacità che avevano prima.
Abbiamo discusso l’altro ieri la questione delle emittenti radio televisive, poi abbiamo allargato anche ai siti web e alla stampa comprese le edicole che hanno fatto le consegne a domicilio, Hanno svolto un ruolo centrale e fondamentale di informazione non solo per ciò che stava succedendo nel sistema sanitario, ma anche spiegando ai cittadini le regole e i comportamenti da tenere.
Infine fra le linee guida abbiamo previsto di supportare le riaperture dei centri estivi per i bambini e anche per i disabili, nonché di dare una mano a quei Comuni che sono già in predissesto e in dissesto perché si trovano in gravi difficoltà e con le minori entrate causate dal lockdown vedono i bilanci andare incontro a problematiche enormi. Il ragioniere del Comune in cui vivo mi ha detto che hanno dovuto fare una manovra di circa 9 milioni di euro, 9 milioni di euro non legati a maggiori spese, ma a minori entrate dovute al blocco di tutto il sistema. Quindi voi capite che per i piccoli comuni che sono in difficoltà, che hanno già fatto i piani di rientro programmati con le Prefetture nei prossimi anni, vedere diminuire ulteriormente le entrate è un vero e grosso problema.
Per andare verso le conclusioni, credo che la nostra Regione sia estremamente virtuosa, ha fatto una manovra importante, che deve essere a disposizione di tutta la comunità marchigiana, che deve sostenere le famiglie, le famiglie più bisognose, le famiglie più in difficoltà e le imprese, ma non tutte allo stesso modo, le attività che soffrono di più, che hanno sofferto di più e le cui filiere fanno più fatica a ripartire, sostanzialmente dare una mano a chi ha più bisogno.
Sulla questione della velocità ho già detto, credo che nei prossimi giorni la Giunta possa fare gli atti conseguenti tenendo conto anche delle indicazioni dell’ordine del giorno che spero, essendo proposto dalla Commissione, sarà approvato dal Consiglio regionale.
Concludo con una citazione di Mario Draghi che credo sia una persona autorevole dopo quello che ha rappresentato per il nostro Paese, non solo per l’Italia, alla guida della Banca Centrale Europea. Diceva, proprio nel periodo in cui stavo scrivendo la mozione, che bisogna proteggere l’occupazione perché significa proteggere la capacità produttiva, significa proteggere le famiglie e significa proteggere tutta la nostra comunità. Dobbiamo proteggere le persone dal rischio di perdere il lavoro, addirittura diceva che in caso di necessità per una cosa come quella che è accaduta nel nostro Paese si poteva eventualmente fare anche del debito. L’ha detto prima il Presidente Ceriscioli, la nostra Regione è virtuosa, ha ridotto il debito del 30%, ha un debito sostanzialmente basso perché ha una capacità di indebitamento di circa il doppio rispetto al debito che abbiamo, quindi, se dovesse servire, sarebbe in grado di fare altre manovre che potrebbero, per salvare il sistema, per far ripartire l’economia, anche mettere le mani nel fondo del debito, magari rilanciando anche il fondo investimenti che forse ha bisogno di una iniezione di sostegno e di liquidità.
Credo che questa manovra sia importante, auspico che la Giunta possa fare nel più breve tempo possibile gli atti tenendo conto, ecco la raccomandazione che faccio, delle indicazioni che la I Commissione ha dato, che sono frutto di una approfondita e non superficiale valutazione, lo dirà poi anche il Presidente Giacinti, per fare in modo che chi avrà quelle risorse sarà chi ne ha più bisogno e non chi ne ha meno o non ne ha.
Voto convintamente questa manovra perché è un modo per salvare l’economia marchigiana, il sistema produttivo marchigiano, continuando a tenerlo competitivo a livello nazionale ed internazionale. E’ un modo anche per sostenere le famiglie e l’occupazione, non solo perché nella manovra sono previste azioni per le famiglie ma anche perché salvando il sistema produttivo, se saremo in grado di farlo, salveremo anche le famiglie, l’occupazione e la difesa dello stato sociale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Io parto per il mio intervento ricordando il titolo di un film del 2009 che forse qualcuno ha visto: “Pochi, maledetti e subito”. Parto da questo come provocazione e spunto per dire invece che non è proprio così.
Affrontiamo subito il fatto che questi soldi, che stiamo mettendo in campo, come ho già avuto modo di dire in più occasioni e lo ripeto per l’ennesima volta, non possono essere risolutivi perché le risorse della Regione sono limitate e per risolvere o tentare di risolvere la grave crisi economica è ovvio che servono fondi ed aiuti molto più consistenti, che però possono provenire unicamente per entità dallo Stato e dall’Europa. E’ chiaro che senza questo aiuto non si potrà dare soluzione ad una crisi così profonda, però questi fondi sicuramente non sono maledetti, anzi sono benedetti e la caratteristica di questa manovra, che stiamo approvando questa mattina, come ha specificato bene il Presidente Ceriscioli, è la velocità. Le risorse saranno limitate però il merito che hanno, la caratteristica distintiva di queste risorse è il facile accesso e la rapidità.
Mentre gli aiuti dello Stato e dell’Europa arriveranno si, ma con tempi più lunghi, questi avranno il merito, quanto meno, di arrivare in tempi rapidissimi, con pochi click, senza se e senza pratiche burocratiche complicate. Le persone si troveranno direttamente sul proprio conto corrente questi soldi, questo perlomeno è l’augurio e l’auspicio che il Consiglio regionale questa mattina fa alla Giunta regionale, quindi in questa direzione sicuramente le risorse sono benedette.
Poi vorrei affrontare anche il discorso della quantità, le risorse sono poche? Questa è l’accusa che viene rivolta dall’opposizione, queste insieme alle altre che abbiamo già stanziato nelle sedute precedenti in realtà sono tutte quelle che abbiamo, se ne avessimo avute di più le avremmo messe a disposizione. E’ tutto quello che abbiamo, abbiamo dato il massimo, se ne avevamo di più saremmo stati felici di metterle. Se mi permettete mi viene in mente quel passo del Vangelo, della vedova che gettava due monetine nel tesoro del Tempio quando gli altri invece gettavano più soldi, Gesù che fa? Non fa la lode dei ricchi che gettavano tanti soldi, ma loda quella vedova perché gli altri avevano gettato il superfluo, mentre lei aveva gettato tutto quello che aveva.
Non voglio santificare l’Assessore, però posso dire che ho parlato con lui e anticipo che ha dato la disponibilità anche a raschiare il fondo del barile con una revisione della tabella C, ha promesso ed io gli dò fiducia perché mantiene la parola, a breve andremo a raschiare il fondo del barile con la revisione della Tabella C.
La Regione sta mettendo tutto quello che ha in queste azioni e non è oggi la prima volta che andiamo a finanziare le somme per l’emergenza Coronavirus, vorrei ricordare che questa è una delle tante, la più consistente. Certo, è una manovra importante perché parliamo di oltre 200 milioni e forse addirittura una delle più grandi di questa legislatura, non voglio entrare nei dettagli anche perché sono già stati detti, dico solo che copre varie esigenze in varie direzioni. Ieri abbiamo sentito anche la testimonianza con una certa soddisfazione del terzo settore, è una manovra che con le risorse disponibili, tutte quelle che ha a disposizione, va a coprire molte direzioni e lo fa con una rapidità che altre azioni del Governo e dell’Europa non riescono ad avere.
Sinceramente mi sento di ringraziare in prima persona l’Assessore, la Commissione bilancio e gli uffici che hanno lavorato e hanno licenziato questa proposta di legge con grande rapidità. C’è stato un lavoro da parte di tutti eccelso perché in pochissimo tempo si è messa in piedi una manovra così consistente.
Concludo il mio intervento dicendo che i Verdi sono favorevolissimi a questa manovra e non solo la voteranno, ma se potessimo votarla a due mani, la voteremo a due mani, quindi esprimiamo il nostro voto convintamente e ringrazio, ripeto di nuovo, tutti coloro che hanno lavorato a questa manovra di bilancio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Annuncio il mio voto favorevole.
Devo dire che gli ultimi Consigli regionali si sono concentrati nella discussione di tante interrogazioni e mozioni che i vari Consiglieri hanno presentato giustamente per evidenziare le varie criticità che i diversi settori hanno subìto in questi mesi.
Ho ritrovato sia nel comunicato stampa, che ha fatto la Giunta, che nell’ordine del giorno, che come Commissione abbiamo preparato, gran parte dei temi e delle sensibilità emerse in questi mesi di discussione.
Personalmente ed tanti altri Consiglieri abbiamo presentato diversi atti e devo dire che sono tutti o in gran parte ricompresi in questo ordine del giorno e in questa manovra.
Mi preme evidenziare il sostegno alle fasce sociali più deboli, anche ieri in Commissione ci siamo soffermati su questa tematica perché è importante una misura che si concentra sulle persone che non hanno disponibilità di risorse economiche, che sono riuscite a mettere da parte negli anni, abbiamo messo il limite di 10.000 euro che può sembrare, l’ho posto anch’io, troppo basso, ma l’obiettivo è quello di aiutare chi è in grande difficoltà.
Abbiamo inserito un punto importante, la possibilità di sostenere i canoni di locazione e l’acquisto di supporti tecnologici per i giovani provenienti da famiglie che non sono più in grado di mantenerli all’università. Riuscire a dare un contributo a queste realtà penso che sia molto importante.
C’è poi il sostegno alle imprese, ai lavoratori autonomi, ho avuto in queste settimane tantissime sollecitazioni soprattutto dai liberi professionisti che fanno difficoltà ad andare avanti perché tante attività ormai sono ferme. Avere inserito anche questo mi sembra importante, oltre al mondo dei servizi legati al turismo, legati alla cultura, come il fondo di emergenza per la cultura di cui mi sono occupato insieme all’Assessore Pieroni. In Commissione abbiamo evidenziato che le risorse, che sono state individuate ad oggi, indicativamente i 500 mila euro, per gli eventi che non sono e non saranno fatti non sono sicuramente sufficienti, l’Assessore ha risposto, anche alla mia ultima interrogazione nel Consiglio scorso, che il finanziamento del fondo verrà implementato.
Un’attenzione particolare, ed anche di questo sono molto orgoglioso, al mondo del volontariato, fondazioni e onlus, che in queste settimane hanno dimostrato un grande attaccamento rispetto la comunità, rispetto alle persone più deboli, al mondo della protezione civile e a quello che vive di sostegni propri.
Ieri abbiamo inserito, anche su mia richiesta, ma evidenziato da più persone, il tema della mobilità sostenibile, azioni concrete per la mobilità sostenibile e per il rilancio anche perché siamo consapevoli che il trasporto pubblico farà difficoltà a sostenere tantissime richieste, specialmente con le misure del distanziamento.
Abbiamo inserito anche una voce legata alle realtà sportive, ovviamente non ci rivolgiamo a tutte le associazioni sportive perché sarebbero necessari milioni di euro, anche se sappiamo che hanno sofferto in questo periodo, ma a quelle realtà che hanno avuto in questi mesi dei costi legati agli impianti, costi di gestione importanti, che hanno avuto una riduzione rilevante della loro attività.
Abbiamo aggiunto anche la voce dei centri estivi per i disabili, anche questa molto importante, perché le famiglie hanno bisogno di riprendere a lavorare ed hanno bisogno che i centri ripartano quanto prima dato che hanno bisogno di serenità per potersi concentrare sulla loro attività lavorativa.
Chiudo facendo i complimenti al Presidente Ceriscioli ed all’Assessore Cesetti, ma a tutta la Giunta per il lavoro fatto fino ad oggi, anche al Presidente Giacinti perché è riuscito a fare la sintesi, a mettere insieme tutte le richieste pervenute dai vari Consiglieri, non solo da quelli della Commissione, ma anche dagli altri, a mettere in piedi questo ordine del giorno che mi auguro possa essere votato da tutto il Consiglio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Ricordo che durante la discussione della proposta di legge precedente, quella che dava i fondi ai Confidi ed i primi fondi all’agricoltura, avevo chiesto con degli emendamenti di individuare tre fondi straordinari per un importo di 200 milioni, ecco che un mese dopo si avvera la mia richiesta respinta un mese fa, evidentemente la necessità era chiara.
Oggi parliamo di una proposta di legge che stanzia 105 milioni circa. 48 milioni dallo svincolo che il Governo ha consentito al bilancio regionale sull’avanzo vincolato, 10 milioni che la Regione, sempre da questo avanzo vincolato, aveva iniziato a destinare e che adesso si è tirata indietro per destinarli in maniera più organica. Quindi abbiamo i primi 58 milioni che siamo liberi di riallocare.
La proposta di legge nel secondo fondo (i 58 milioni costituiscono il primo fondo di emergenza) mette sul piatto 42 milioni derivati dai Piceno Bond che la Regione ha finito di pagare, quindi una gestione virtuosa da parte degli uffici per questo aspetto, abbiamo 42 milioni che sono un di più, risorse fresche e nuove.
Abbiamo chiarito che i Bramante Bond che scadono nel 2023 sono già coperti con altre voci di bilancio e ammontano a 20 milioni all’anno, quindi su questo non ci sono problemi, poi abbiamo scoperto che ci sono 3 milioni dal Fesr che derivano dalla vecchia programmazione 2007/2013.
A questo punto si rende necessaria, come alcuni colleghi hanno già evidenziato, approfondire la nuova programmazione, quella attuale 2014/2020, se ci sono delle disponibilità sul Fesr, considerando anche che abbiamo ottenuto 160 milioni e 248 milioni in più sul Fesr e sul Psr per quanto riguarda il terremoto. Mi sembra, vado a memoria, che un centinaio di milioni sul Fesr possano essere individuati sull’efficientamento sismico ed energetico. Adesso sappiamo che il Governo sta mettendo in campo i famosi sisma bonus ed eco bonus, addirittura con la cessione del credito del 110%, quindi una ricognizione su questi fondi per non sovrapporli e magari liberare altre risorse sarebbe quanto mai opportuna.
Nella proposta di legge non ci sono le indicazioni di spesa, ecco quindi che in queste settimane sono fioccate moltissime mozioni per individuare come spendere le risorse e anche gli ordini del giorno, che oggi sono stati presentati, quelli della I Commissione, del Consigliere Marconi, che ha detto che ne presenterà uno, uno mio, che poi discuteremo alla fine, sono per indirizzare meglio l’utilizzo di questi fondi di cui in questo momento non abbiamo nessuna indicazione da parte della Giunta.
Voglio ricordare che non abbiamo ancora la possibilità di leggere il testo della delibera che la Giunta ha detto di aver emanato per gli altri 105 milioni, quindi il vincolo è stato mantenuto pure essendo stati svincolati dall’avanzo. L’Assessore Cesetti ci aveva anticipato a grosse linee, quando ci siamo visti in Aula alcuni giorni fa per studiare questa manovra anche con gli uffici del bilancio, essere così ripartiti: mi sembra, 38 milioni per la sanità, 10 milione per il sociale, 9 milioni per i trasporti, 8 milioni alle imprese, 14 milioni all’agricoltura, 8 milioni al lavoro, 7 milioni al territorio, 500 mila al turismo, 500 mila euro alle famiglie e 10 milioni per altre voci. Non vediamo l’ora di poter vedere la ripartizione puntuale in questa delibera di Giunta degli altri 105 milioni perché adesso sul piatto abbiamo soltanto la metà della manovra che la Regione mette a disposizione dei marchigiani.
Si è detto che si può fare ricorso al debito perché abbiamo una capacità di debito autorizzato e non contratto per 151 milioni, quindi, se ci fossero difficoltà di liquidità potremmo attivare questo strumento.
Sappiamo che la Regione ha una capacità di indebitamento teorica per circa 500 mila euro e c’è qualcuno che in questo momento tenta di andare a drenare queste risorse, io starei fermo per verificare come la situazione si evolve nelle prossime settimane e nei prossimi mesi prima di accendere altri mutui, intanto 200 milioni sul piatto sono arrivati.
Quello che ancora manca e che sollecito è una ricognizione globale di tutto il bilancio per liberare altre risorse perché sappiamo che questi 200 milioni arrivano da risorse ex novo, quindi il bilancio che si era pensato globalmente per il 2020/2021/2022 non è stato in questo momento toccato e a mio avviso, alla luce di questa novità: Covid, emergenza, lockdown, famiglie e imprese in alcuni settori in gravi difficoltà, penso che sia una attività doverosa da fare e da iniziare immediatamente dopo l’approvazione di questa proposta di legge.
Ricordo che avevo perorato la causa e chiesto a gran voce l’istituzione di una Commissione speciale sul Covid, che prevedeva di avere un tavolo istituzionale a cui avrebbero partecipato maggioranza e opposizione in modo da avere il polso completo della situazione audendo anche le associazioni di categoria ed altri. La proposta non è stata portata avanti, è stata bocciata, ma si riscontra la necessità di avere un tavolo di concertazione e nonostante sia stato approvato un ordine del giorno o una risoluzione, non ricordo bene, durante l’approvazione dell’altra legge sui primi finanziamenti ai Confidi, ancora non è attivo e questa è una lacuna che va colmata perché le Commissioni in questo momento non hanno reale contezza di tutta la manovra che si vuol fare e di quali siano esattamente le richieste delle varie, ad esempio, associazioni di categoria.
Detto questo, la provenienza di questi 105 milioni di euro è acclarata, anche degli altri 105, siamo tutti tesi a verificare quali sono i criteri di distribuzione dei fondi. Ho partecipato con piacere al corposo lavoro e dibattito che è stato fatto ieri in I^ Commissione sulla stesura dell’ordine del giorno, che anticipo nella discussione. Ci sono dei principi e delle indicazioni che condivido, altri un po’ meno, ad esempio la semplificazione delle procedure è necessaria, condivisibile e la riporto anche nel mio ordine del giorno, gli interventi a sostegno delle famiglie e dei singoli a maggior rischio di esclusione sociale, è necessario partire dagli ultimi in questi momenti di crisi generalizzata, c’è anche la questione degli studenti, per la prosecuzione degli studi e la locazione fuori sede, che non hanno potuto frequentare l’Università. Cose importanti. La Commissione ha deciso di mettere un limite massimo di 12 milioni per rifinanziare la precedente legge sul Confidi e questo non incontra il mio favore e già mi ero espresso in maniera contraria alla legge che avete approvato il mese scorso. Le imprese e i lavoratori autonomi che hanno ricevuto una rilevante diminuzione sono una priorità, e questo è un punto per l’erogazione dei fondi che mi vede assolutamente concorde, come considerare anche chi non solo ha già avuto in questi mesi una decurtazione delle entrate, quindi è in difficoltà, ma anche i settori per i quali nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, sarà particolarmente difficile ripartire, questo è un criterio.
Nell’ordine del giorno della I^ Commissione è stato inserito anche un sostegno al sistema del volontariato e della protezione civile, però a mio avviso questo è un settore che ha un ordine di priorità leggermente inferiore rispetto a chi realmente è in crisi, perché stiamo parlando di persone che giustamente fanno volontariato e quindi si esula un po’ dal discorso di gestire dei fondi per l’emergenza Covid, che è l’obiettivo esclusivo di questa normativa.
Sui fondi per la cultura e lo spettacolo dal vivo siamo d’accordo perché è uno dei settori che è gravemente in crisi, anche i fondi per la mobilità sostenibile, a mio avviso, non sono oggetto specifico della normativa di cui stiamo parlando oggi, di questi 105 milioni di cui stiamo discutendo, mentre le realtà sportive sono uno di quei settori degni di essere sostenuti perché in grave difficoltà.
E’ stato anche inserito un sostegno ai Comuni inferiori ai 3.000 abitanti e anche per questo punto, secondo me, questa specifica legge in questo momento non è lo strumento idoneo per individuare la priorità.
Per i centri estivi bambini disabili assolutamente si.
Con questi distinguo e a causa di questi distinguo io ho voluto presentare un ordine del giorno che ho distribuito per a-mail alla Segreteria e a tutti i Consiglieri regionali ed è aperto a chi volesse sottoscriverlo, con il quale chiedo di coordinare l’utilizzo e la destinazione dei fondi tra questa proposta di legge e la delibera di cui non conosciamo le destinazioni, che questi 100 milioni più 100 milioni non vadano a sovrapporsi nei vari settori di interesse, ma siano sinergici in modo da andare a compensare, quando i fondi vincolati impongono un certo utilizzo, il settore che rimane sguarnito, penso soprattutto a imprese e famiglie.
Chiedo di evitare l’erogazione di fondi a pioggia perché sono settimane che tutti noi siamo bersagliati da richieste di ogni tipo provenienti da chiunque, è chiaro che la tentazione dell’assalto alla diligenza in questo momento è molto forte, dobbiamo essere duri per resistere ed individuare dei criteri oggettivi e agire con velocità e con molto rigore perché questa è una legge straordinaria per interventi straordinari ed emergenziali, quindi tentiamo di non allargare e di essere selettivi in modo da destinare con la maggiore efficienza possibile le risorse.
Chiedo anche di andare all’erogazione di questi fondi con velocità ed una semplificazione burocratica con criteri di priorità: individuando le situazioni più critiche, i redditi più bassi, imprese, professionisti, dipendenti e famiglie, che sono le cose prioritarie.
In particolare sappiamo che i settori del turismo, del commercio, dell’artigianato, della ristorazione, dello spettacolo dal vivo, vanno privilegiati e questo l’ho inserito nell’ordine del giorno. Il richiamo agli studenti universitari c’è, come il richiamo ai servizi educativi e scolastici, soprattutto agli asili anche privati che sono in difficoltà anche per i costi fissi sostenuti, e ad alcune tipologie di società sportive che devono gestire piscine o campi o altro. Poi c’è la richiesta di valutare la riduzione delle aliquote Iva per vedere se c’è la possibilità anche in questo frangente.
Con la speranza di avere piena trasparenza nell’utilizzo di questi fondi, piena partecipazione alle modalità di individuazione dei criteri per la ripartizione, velocità nell’individuare i soggetti beneficiari di questi fondi, spero che gli ordini del giorno vengano approvati, che ci sia effettivamente un fattivo confronto tra le Commissioni, la Giunta, i Consiglieri, il Consiglio e le associazioni, quindi, rimarco la necessità di attivare immediatamente il tavolo di concertazione o meglio ancora di rendere operativa la Commissione speciale che all’inizio della crisi ho chiesto. Grazie.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Credo che ci sia ancora poco da aggiungere perché è stata fatta una illustrazione abbastanza ampia dell’atto da un punto di vista prettamente tecnico, io invece vorrei dire qualcosa da un punto di vista politico e consentitemi, colleghi e Presidente, di fare una premessa che ritengo molto semplice e se volete anche ovvia, se non banale, vorrei tornare un attimo sui compiti di questa Assemblea, di questo Consiglio.
Il compito principale, come sappiamo, è quello, o perlomeno l’unico che questa Assemblea ha, di formulare un’azione di indirizzo e controllo sugli atti dell’esecutivo, credo che questo sia un compito fondamentale e chi è dentro le istituzioni sa benissimo che queste sono le norme che regolano il funzionamento e la partecipazione alle istituzioni. Quindi, nella situazione in cui ci troviamo, l’Assemblea dovrebbe esercitare un’azione di indirizzo, con un dibattito ed un confronto, che avrebbe dovuto portare la Giunta, quindi l’esecutivo, ad impegnarsi velocemente con la comunità marchigiana per spendere queste risorse, nel modo più efficace e tempestivo possibile.
Mai come in questo momento l’Assemblea avrebbe dovuto fare un dibattito all’altezza di quelli che sono i propri compiti, ripeto, di indirizzo e di controllo, altro non ha. Noi non abbiamo la gestione, però l’indirizzo è fondamentale perché vincola l’esecutivo a determinate azioni, seppur vero che noi qui dentro rappresentiamo, ciascuno di noi rappresenta, una fetta della comunità marchigiana molto variegata. E’ per questo che ci sono le Assemblee, per rappresentare le esigenze dei territori, delle imprese, dei cittadini, di tutto il mondo del volontariato.
Invece la riflessione, se volete un po’ amara da parte del sottoscritto, è che oggi, soprattutto i Consiglieri di minoranza non hanno nulla di tutto questo e questa azione prioritaria che avremmo dovuto svolgere in un contesto importante come questo, non siamo in grado di svolgerlo, né oggi direttamente, né abbiamo potuto svolgerlo nei giorni precedenti e non mi si venga a dire che questa azione è stata svolta all’interno delle Commissioni, tutt’altra cosa, la Commissione serve per aggiustare un provvedimento, poi parleremo di quello che è mancato.
E’ ancora più avvilente che il tutto oggi si riduca ad una semplice battaglia verbale per far approvare qualche emendamento o qualche ordine del giorno. No, a me personalmente non interessa, lo dico chiaramente, non mi interessa mettere giù una battaglia, una bagarre, o qualcosa per far approvare un emendamento oppure un ordine del giorno dell’opposizione che poi resterà lettera morta.
Mi sarei aspettato qualcosa di diverso da questo punto di vista, mi sarei aspettato che l’esecutivo regionale, grazie anche ad un dialogo e ad un confronto costruttivo con le opposizioni, fatto in precedenza …, e c’erano le condizioni perché questa Assemblea ha approvato all’unanimità un ordine del giorno, che non era stato fatto dalle opposizioni, era scaturito dalla II^ Commissione attività produttive, elaborato, condiviso e presentato dal Presidente Traversini, sul quale tutti ci siamo ritrovati. Cosa diceva l’ordine del giorno approvato insieme alla legge n. 13, se ricordo l’8 aprile? Oggi siamo alla fine di maggio, quindi sono passati quasi due mesi da quando si invitava l’esecutivo, chi gestisce tutto questo ambaradan … Guardando l’ordine del giorno che è scaturito dalla Commissione dico che era un ambaradan, un puzzle, forse qualcuno pensava che si votasse il 26 luglio, quindi, c’è un marchettificio per dare 100 euro a testa a tutti i marchigiani, perché molti dell’esecutivo hanno fatto di tutto perché si andasse al voto a fine luglio e quindi …
Riprendo questo concetto, le condizioni per poter aprire un confronto e un dibattito oggi, in questa sede, c’erano tutte perché, ripeto, l’ordine del giorno di due mesi fa invitava l’esecutivo a mettere giù un tavolo di confronto con tutte le forze politiche per cercare di assumere ciascuno le proprie responsabilità e dare il proprio contributo per superare questo momento. All’epoca non sapevamo se c’erano a disposizione 100 milioni o 1 miliardo oppure zero euro, non lo sapevamo, quindi ognuno si sarebbe assunto la propria responsabilità per dire cosa si poteva fare.
Io non so perché non è stato fatto, do atto comunque che l’Assessore Pieroni per il suo settore l’ha fatto, ha coinvolto anche l’opposizione, io sono stato presente a quel tavolo, abbiamo fatto quattro o cinque riunioni, abbiamo dato le nostre indicazioni, adesso non so se quei 27.750.000 euro vedranno la luce o se saranno di meno, però lì c’è stato un tentativo, mi chiedo perché non è stato fatto a livello globale per tutti gli altri settori. Cosa c’è dietro che non andava? Perché la politica, l’esecutivo ha voluto tenere per sé, nascosti fino alla fine, i ristori da dare alle comunità marchigiane?
A me il dubbio resta molto forte dal punto di vista prettamente politico perché, ripeto, auspicavo un dialogo fra tutte le componenti politiche che stanno qui dentro, che hanno dimostrato più volte un grande senso di responsabilità ed oggi insieme al plafond delle risorse disponibili si poteva presentare un piano organico generale per il rilancio dell’economia regionale e per sostenere le famiglie in difficoltà. Speravo che ci fosse un dibattito che segnasse non la ripartenza, ma l’inizio di una nuova strategia, di un nuovo progetto, per far ripartire le Marche senza perdere di vista le necessità immediate delle singole categorie.
E’ chiaro che non è facile discutere in generale di un percorso, iniziare una nuova strategia di politica economica, industriale, edilizia, abbiamo fatto una legge l’altro giorno, e al tempo stesso vedere il quotidiano, è complesso, ma la classe politica si confronta sul difficile, non sul quotidiano, sull’obolo da dare alla famiglia, sull’obolo da dare all’associazione di volontariato, che ne hanno pienamente diritto. Ci dobbiamo confrontare su cosa succederà quando finiranno i 1.000 euro da dare alla famiglia, quando finiranno le 500 euro da dare alle associazioni di volontariato, cosa succederà nelle Marche? Chi ce lo dice?
Sarebbe stato un segnale bellissimo perché siamo a fine legislatura, nonostante tutto questa classe dirigente, questa classe politica, guarda al futuro, anche se è in scadenza, non guarda agli interessi di bottega, ma alla collettività. Questo che mi sarei aspettato in questa giornata, non venire qui e prendere atto che ci sono 200 milioni o 215, poi dirò qualcosa anche su questi numeri molto simpatici da dire.
Ad esempio, perché non è stato fatto un confronto in questi due mesi, dato che qualcuno sapeva che c’erano questi soldi, con i Comuni per vedere lo stato sociale delle nostre comunità? I comuni si sono comportati bene in merito alle risorse per i buoni spesa, i Comuni sono sui territori, respirano i problemi delle persone, hanno gli ambiti sociali, hanno un censimento e noi come faremo a dare le risorse alle famiglie se non abbiamo fatto uno screening di questo tipo? Qualcuno lo doveva fare. Non sappiamo, ad esempio, in base ai codici Ateco - interessa la Camera di Commercio unica regionale, tanto decantata, pure io ero convinto che funzionasse - quante imprese sono state toccate dal lockdown, quelle effettive, quelle che sono state chiuse, per non dare contributi a pioggia solo perché abbiamo 1 milione di imprese o 300 mila? Non possiamo fare discorsi di questo tipo.
Questo doveva essere fatto e portato oggi in modo tale che il Consiglio potesse dare un indirizzo su come spendere queste risorse, cosa che non è stata fatta ed è quello che mi preoccupa in questo mancato dibattito.
Mi dispiace, stimo il Presidente Ceriscioli, così come l’Assessore Cesetti, però la penso in maniera completamente diversa, ma quale programma e quale manovra? Qua non c’è nessuna manovra, qui c’è una ricognizione finanziaria fatta dall’interno, molto bene, chapeau alle Dirigenti ed ai loro collaboratori, fatta sull’indicazione: trovateci i soldi che sono disponibili. Questo è chiaro, sono stati bravi.
Anche il Governo ha aiutato perché ha fatto svincolare le risorse vincolate per determinati progetti ed in base al decreto 109, il ‘Cura Italia’, ha detto che potevano essere utilizzate per il Coronavirus.
In tutto questo c’è l’aspetto che siamo stati virtuosi, no, lasciamo perdere il virtuosismo, se siete stati virtuosi non capisco perché l’economia marchigiana stia soffrendo in modo incredibile, abbiamo risparmiato qualche mutuo, però abbiamo ammazzato un sacco di imprese, allora facciamolo qualche mutuo, non lo possiamo fare per la spesa corrente., ma non mi si venga a dare delle lezioni perché, lo sappiamo tutti, se qualche Consigliere ha sbagliato va bene, i mutui non si fanno per la spesa corrente, si fanno per gli investimenti e viva Dio quanti ne mancano nelle Marche di investimenti! Se avevamo la capacità di investimento e se avevamo la capacità di pagare i ratei perché non abbiamo fatto investimenti in questi 5 anni?
La gestione virtuosa io non la vedo e non la vedo anche per un altro indicatore, se ci sono tutti questi residui che poi il Governo vincola per rispettare il patto di stabilità interno …, anche questa è una gazzarra che deve finire, se lo Stato risparmiasse sui Ministeri non farebbe risparmiare ai Comuni, alle Regioni, per bloccare gli avanzi e far quadrare i conti nei confronti dell’Europa, questo non si fa, chi amministra lo sa come funziona!
C’è un altro modo, quello di non fare avanzi ed impegnare i soldi perché l’avanzo di gestione non è frutto di una virtuosità amministrativa, e qui ci sono tanti ex amministratori, Sindaci e Assessori, che lo sanno, è frutto di una incapacità di spesa grossissima e se noi abbiamo accumulato 100 milioni di avanzi vincolati significa che negli anni - e certamente non ascrivo la colpa ai gruppi di Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia ma a chi ha governato negli anni, possiamo fare tutti i nomi - gli avanzi si sono accumulati e poi sono stati vincolati, significa che le risorse non sono state spese e oggi siamo virtuosi perché le abbiamo sbloccate? No, il gioco delle tre carte lo facevo da ragazzino, oggi non mi interessa più.
Per questo motivo dico che questo atto non aggiunge nulla a tutto quello che sapevamo perché è un aspetto prettamente finanziario e personalmente dico che non sono stato messo nelle condizioni di votarlo, di partecipare al voto perlomeno. Avrei voluto partecipare, certo, non sono talmente deleterio da dire non li spendete, perché i marchigiani ne hanno bisogno e devono essere spesi, ma avrei voluto dire come spenderli per risanare l’economia, per farla ripartire, per dare un nuovo inizio a questo progetto di rilancio industriale delle Marche, un nuovo welfare per questa regione. Qui se ne doveva discutere perché 200 milioni non si vedono tutti i giorni, probabilmente potevano essere qualcuno in più perché c’era un metodo anche per svincolare gli investimenti, per gli investimenti si fa il mutuo e quei soldi potevano diventare 300 milioni. Ce ne sono tante di alchimie.
Noi volevamo partecipare anche a questo gioco di prestigio, a queste alchimie, non c’è stato concesso, per cui, ripeto, molto probabilmente non voterò contro, ma sarò costretto a non partecipare al voto perché non sono stato messo in condizione di poterlo fare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Grazie Presidente. Sarò brevissimo perché molto è già stato detto. Condivido pienamente quanto espresso dal Presidente Ceriscioli e dall’Assessore Cesetti nella loro esposizione.
Ritengo la manovra sia importante perché darà una risposta straordinaria ad una situazione di estrema emergenza, vuol dare risposte concrete ma soprattutto immediate alle difficoltà in cui versano le nostre imprese e le nostre famiglie.
Quello che mi piace sottolineare è la volontà di velocizzare l’iter e soprattutto di semplificarlo per la concessione dei contributi perché le famiglie e le imprese marchigiane hanno necessità di una risposta urgente.
Non bisogna lasciare indietro nessuno e serve avere una visione guardando anche al futuro perché bisogna garantire alla nostra comunità una prospettiva di ripresa, ma soprattutto certezze.
Approfitto di questo spazio anche per fare la mia dichiarazione di voto che sarà favorevole a questa manovra. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Quest’Aula, questa mattina, sembra che stia discutendo una proposta di legge che cambierà completamente la realtà dei marchigiani. Questa cosa a dir la verità l’abbiamo anche ascoltata uno o due giorni fa in una conferenza stampa, che ho visto, di fine legislatura. I marchigiani sono stati fasciati di soldi, anche questa mattina abbiamo sentito dire: “Bilancio 2019 - 200 milioni, poi altri 200 milioni. Intervento nelle aree in difficoltà altri tantissimi milioni La sanità gioca su tre, quattro tavoli” perché compare anche a livello di finanziamento regionale, ma poi fa parte del decreto “Cura Italia” ed i finanziamenti sono dati dal governo centrale. Soltanto qui vengono ripartiti 400 euro ai poveri disgraziati infermieri che sono stati presi in giro per mesi. “Siete i nostri angeli” ed oggi protestano, fanno un sit in perché questa grande legge dà magari 1.000 euro. Il Consiglio aveva approvato una mozione, un indirizzo alla Giunta, ma non è questo, no, parliamo di altre cose, parliamo di prendere in giro la comunità e allora tento di dire la mia.
Faccio il cosiddetto conto della serva che mi hanno insegnato tanto tempo fa. Per esempio, questi soldi, 100 o 110 milioni, non cambierebbero niente alle famiglie e alle attività industriali perché potrebbe succedere che si parte da 600 mila famiglie, grosso modo sono queste nella regione Marche. Per avere una somma decente di dovrebbe arrivare a 70 mila famiglie, che potrebbero avere 1.300 euro.
Andiamo nel settore dell’industria e artigianato, tutto questo mondo, che è la spina dorsale della nostra economia, è composto da circa 150.000 aziende, certo non a tutte spetta il contributo, semplifico e non tolgo del tempo, ma con una somma dignitosa di 5 mila euro si possono finanziare solo 18 mila aziende.
Questo è il quadro di cui stiamo parlando, non ho messo tutte le altre cose, tutte le cose che ho ascoltato stamattina, come ad esempio le onlus.
Ho scorporato soltanto questi due macro numeri 100 da una parte e 100 dall’altra, per le famiglie e per le imprese. 1.336 euro per 70 mila famiglie, che probabilmente superano questo numero, perché volete dare a tutti, mentre dall’altra parte si finanziano soltanto 18 mila artigiani.
Cosa diciamo? Cosa abbiamo tentato di dire? Questo è il problema, questa Giunta e questa maggioranza continuano a non voler considerare questa proposta, noi vi abbiamo detto: “Alziamo il plafond”, la proposta ve l’abbiamo mandata. Certo, sappiamo che si può fare debito soltanto per investimenti e sviluppo, non siamo fessi, non pensavano di prendere soldi per dare i rimborsi alle famiglie o a fondo perduto. Allora? Dove sono gli investimenti? Dov’è lo sviluppo?
Questo è il problema, questa è la sfida riformista, si sta discutendo di un provvedimento conservatore, che non vuole cambiare questa regione, è soltanto un provvedimento elettorale. Poche ore fa ho ascoltato in una conferenza stampa le stesse cose ed anche qui questa mattina aleggiata la comunicazione che i marchigiani hanno preso tanto. Ma come fate a dire queste cose? Siamo sotto di due punti percentuali rispetto alla disoccupazione dell’Italia centrale, ma che film avete visto? Siamo passati ad essere la prima regione del sud, questo non lo dice il Consigliere Zaffiri, non l’ho dice la Lega, lo dicono le vostre statistiche e questa è la drammaticità di questa regione.
Vado avanti, il terremoto. Attualmente abbiamo un amministratore che comunica con le chat, credo che questa cosa sia molto seria e noi abbiamo fatto un intervento come Lega, ma questa è la situazione, cosa vi dobbiamo dire? Noi vi abbiamo mandato una proposta da discutere in modo sensato per dare un contributo alla comunità marchigiana, ma questo confronto non è avvenuto.
Non potete chiamarci tutti al senso di responsabilità, il senso di responsabilità, mi hanno insegnato, è per le cose proposte, che vengono prese in considerazione, altrimenti uno cosa fa, porta solo l’acqua con le orecchie? Uno pensa di poter dare un contributo portando dell’acqua affinché qualcosa di lui rimanga. Questo è il senso della proposta, a me hanno insegnato in questo modo, ma queste cose non sono contenute nel provvedimento purtroppo e credo che effettivamente siamo in una situazione molto difficile.
Sento gli apporti, metto il naso fuori e capisco che le fibrillazioni elettorali possono anche creare alleanze diverse, come ieri ho letto in una determinata stampa ed ho ascoltato nelle comunicazioni di qualche Segretario nazionale. Questo non mi stupisce, però credo che non esistano in questa proposta … Io ho cercato di evidenziare con i due esempi che sono lapalissiani, sono numeri nudi e crudi che fanno riflettere avendo ascoltato e seguito i numeri per altre cose e trattative, come quella appena sottolineata relativa ai lavoratori del mondo della sanità, per la quale le risorse scemeranno fino a 400/500 euro, si e no.
Penso che qua siamo nelle stesse condizioni e questa cosa, per quanto ci riguarda, è indegna di questo Consiglio, di quest’Aula, perché non stiamo proponendo una cosa molto seria ai marchigiani, questo è il dato di fatto.
Se quest’Aula non propone qualcosa di serio di cosa stiamo discutendo? Cosa votiamo, se voteremo? Come ha detto anche il Consigliere Celani qualcuno potrà anche sorridere, sghignazzare, però il problema vero è: cosa stiamo votando? Non stiamo votando niente e qualcuno “sgrulla” la testa e per questo non a caso ho citato i numeri e vi aspetto qui, vi aspetto sui numeri.
Cos’è accaduto per i Confidi? A parte che sul Confidi ho presentato una denuncia alla Procura della Repubblica perché il giorno 19 le domande erano già chiuse, erano state fatte il 17, quando la Regione aveva stabilito il termine dal 19 ed i fondi sono stati assegnati al Confidi con una delibera di Giunta datata 27, quando le domande già erano state fatte e il Confidi doveva ripartire i soldi. Quali erano i criteri? E’ solo una riflessione, quante aziende sono riuscite ad accedere? Non so se sono risultate beneficiare 1.300 imprese, ma c’è chi non vuol capire che questa regione è fatta di 150 mila aziende compresi i commercianti. Come ho detto prima 150 mila partite Iva, adesso 140 mila sono attive. Se uno non capisce che la nostra economia è fatta di tutte queste aziende non può governare la Regione perché non è in grado di dare risposte. La riprova è questa mattina, se avessi governato io avrei preso questi soldi ne avrei aggiunti altri ed avrei fatto un provvedimento a fondo perduto con gli strumenti necessari ed anche per lo sviluppo. Manca un fondo per lo sviluppo e investimenti, questo manca nella regione, cari compagni che governate da 30 anni. Questa è la verità dei fatti e se vogliamo essere seri, noi tenteremo di esserlo, non so se ci riusciremo, ma penso che ce la possiamo fare, non partecipando a questa indegna, non dico sceneggiata, ma a questa cosa che non serve e che fra l’altro non risolverà i problemi della comunità marchigiana perché non li affronta.
Credo che non esistano le condizioni per poter votare questo provvedimento, nasce dalla Giunta, è fatto dalla Giunta, è confermato anche questa stamattina che l’ordine del giorno contiene come indirizzo gli stessi provvedimenti emanati dalla Giunta, perciò la Commissione ha fatto una fotocopia di quello che ha detto il Presidente. A noi le fotocopie non piacciono e pertanto le rimandiamo al mittente. Buon lavoro compagni.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Quando si chiede serietà bisognerebbe essere seri per primi, invece questa mattina dall’opposizione ho sentito poca serietà, a partire dai numeri, a partire dai tassi di disoccupazione che non sono quelli citati ora dal Consigliere Zaffiri. Non so da che fonte prenda le informazioni. I dati Istat del 2019 - che sono gli ultimi - parlano delle Marche al di sotto della media nazionale e con dati migliori rispetto a quelli per esempio del Piemonte, della Liguria e di altre regioni, quindi assolutamente in linea.
E’ chiaro che non sono dati che ci soddisfano perché vorremmo tutti avere zero disoccupazione, però almeno parliamo della serietà dei dati.
Rispetto a questa manovra, anche questa mattina chiedendo serietà, non si può sminuire quello che il Consiglio regionale e la Giunta stanno facendo. Se si parte dall’assunto che bisogna risolvere i problemi del mondo, è chiaro che una regione come le Marche, con i bilanci di una regione di 1,5 milioni di abitanti, non può pensare di risolvere i problemi del mondo, però bisogna avere l’onestà intellettuale di riconoscere il lavoro che è stato svolto, di cui oggi stiamo discutendo e che stiamo portando avanti perché è del tutto evidente che una manovra, partendo dai numeri, di questa entità la Regione Marche non l’ha mai fatta e questo credo che sia il primo punto di merito.
E’ stato fatto un lavoro ottimo di ricognizione e di recupero delle risorse, anche qui ho sentito una serie di affermazioni, comprendo la volontà delle minoranze di sminuire quanto fatto, però se avessimo preso come le altre Regioni, penso all’Abruzzo, penso alla Calabria, le risorse europee e non le avessimo utilizzate negli anni precedenti, come hanno fatto, la critica sarebbe stata che non avevamo utilizzato i fondi della Comunità europea e che non eravamo stati in grado di spenderli. Credo che questo non sia un motivo di vanto per quelle Regioni.
Oggi per pura casualità questo dato negativo si ritorce a favore di quelle Regioni perché nella vicenda emergenziale giustamente è stata data la possibilità di spendere anche quelle risorse ma, ripeto, in linea generale non penso che possa essere un motivo di vanto avere dei bilanci con centinaia di milioni di risorse europee che non sono state spese per le finalità che la Comunità europea aveva dato in quegli anni, e queste sono le condizioni di quelle Regioni che mettono più soldi.
La Regione Marche non ha a disposizione risorse in più, ma è riuscita a recuperarle dall’attività di questa Giunta e di quelle precedenti, dalla gestione positiva degli anni precedenti, e non vengono dal debito. Stamattina ho sentito molte sollecitazioni a indebitare questa Regione, noi sappiamo che oggi il problema principale dell’Italia in Europa è quello dell’indebitamento, del forte debito pubblico che pone delle zavorre ai piedi dell’Italia e che non ci permette di fare una politica sana ed ogni volta che si discute di finanza con la Comunità europea partiamo con l’handicap del grosso debito pubblico accumulato negli anni precedenti, nei decenni precedenti, e oggi qui le opposizioni stanno dicendo che noi dovremmo ulteriormente indebitare i marchigiani.
Vorrei capire a chi dovremmo chiedere queste risorse, quando e come perché di questo si tratta. Dato che non siamo una Regione autonoma che può produrre moneta, non abbiamo la Zecca di Stato nelle Marche, vorrei capire questi debiti, che secondo l’opposizione dovremmo andare a produrre per finanziare non si sa bene cosa, chi li pagherà? I cittadini marchigiani?
La Regione Marche, questa Giunta e tutto il Consiglio regionale hanno deciso di recuperare una forte quota di finanziamento, parliamo di oltre 200 milioni di euro, quasi 250 milioni di euro, provenienti dal bilancio, senza indebitamento e avendo già messo nelle tasche della comunità marchigiana, attraverso i finanziamenti europei, quasi tutta la quota del settennato 2014/2020. In aggiunta a questo il bilancio regionale è stato in grado, grazie al lavoro della Giunta e del Consiglio, di recuperare ulteriori 200 milioni e passa di risorse. Di questo stiamo trattando.
E’ chiaro che poi possiamo fare polemica, possiamo fare discussioni, questi soldi non soddisferanno tutti i marchigiani, certo, questo è certo, per il numero delle aziende e per il numero delle famiglie, è stato detto che non si potrà arrivare con cifre ingenti ovunque e dappertutto, ma è vero pure che in questo periodo non tutte le famiglie marchigiane, non tutte le aziende marchigiane hanno subìto dei danni, molte oggettivamente li hanno avuti, però, ringraziando Dio, una buona parte delle famiglie ha potuto continuare a lavorare e ad avere un reddito in questi mesi, una buona parte di aziende ha potuto continuare a lavorare e a produrre reddito in questi mesi, mentre ci sono altrettante famiglie e aziende che purtroppo hanno avuto molte difficoltà e credo che lì dobbiamo andare a colpire positivamente per dare un supporto. E’ quello che stiamo cercando di fare con la manovra di oggi a cui seguirà la delibera di Giunta nelle prossime ore.
Di questo stiamo parlando e francamente non è stato un bell’ascoltare tutti i discorsi dell’opposizione. In questi due mesi il Consiglio regionale non si è mai fermato, anche grazie alla modalità on line, che abbiamo messo in atto fin da subito, e non so quante decine di mozioni sono state approvate provenienti sia dalla maggioranza che dalla minoranza, quasi tutte, molte, approvate all’unanimità, che hanno dato indirizzi precisi. Cosa si intende per coinvolgimento se non questo? Presentare degli atti, discuterli, eventualmente modificarli e migliorarli, approvarli. Credo che la Giunta regionale abbia preso in carico le mozioni che il Consiglio ha approvato e la delibera che distribuirà queste risorse prenderà atto di quelle indicazioni che sono venute dal Consiglio, questo è stato fatto. Dobbiamo fare ulteriori tavoli per rallentare ulteriormente la distribuzione di queste risorse? E’ vero non sono molte, ma avranno il pregio, mi auguro, di arrivare presto e in maniera rapida nelle tasche delle famiglie e delle aziende a cui saranno destinate, ulteriori tavoli, ulteriori approfondimenti avrebbero solamente rallentato questo processo e questo sarebbe andato contro gli intendimenti che tutti insieme ci siamo dati.
Non si può da una parte criticare perché siamo stati lenti e dall’altra pensare di mettere in piedi ulteriori tavoli, ulteriori dibattiti, quando abbiamo già quattro Commissioni che lavorano a pieno regime e un Consiglio regionale che ha approvato decine e decine di atti di indirizzo in questi mesi.
Credo che non si possa che dare un giudizio positivo su questa manovra, sia per l’entità delle risorse recuperate che per le modalità con le quali verranno distribuite, chiaramente dobbiamo essere onesti nel dirlo, non arriveranno a tutti, ma a chi ha più bisogno e a chi è stato più in difficoltà in questi mesi.
La cosa che possiamo fare come Regione Marche è cercare di accelerare la ripartenza perché le famiglie e le aziende marchigiane vogliono non tanto avere il sostegno economico, che pure fa comodo ed è utile, ma tornare a fare quello che sanno fare meglio, cioè lavorare, produrre ed impegnarsi di buona lena. Anche da questo punto di vista la Giunta, attraverso l’approvazione di una serie di protocolli, ha permesso di accelerare la ripartenza dell’attività produttiva e del commercio nella nostra regione, quindi penso che questo sia il miglior viatico per il sostegno alle nostre aziende ed alle nostre famiglie. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carloni.

Mirco CARLONI. Grazie Presidente. Con il mio intervento cercherò di esaurire l’argomento dell’emendamento che ho presentato.
Devo essere sincero, su questa proposta di legge non sono assolutamente d’accordo, non sono d’accordo nemmeno sul titolo e neanche sull’oggetto, onestamente, perché la proposta di legge 365 ha come titolo “Misure straordinarie e urgenti per l’emergenza epidemiologica”.
Proprio oggi c’è un articolo del Presidente della Confindustria che dice che la politica purtroppo è ferma ancora a parlare dell’emergenza, ma non c’è nessuna strategia. Se potessimo riassumere il Consiglio regionale di oggi con una frase sarebbe questa: non c’è alcuna strategia che non sia semplicemente legata ancora ad un concetto di emergenza. che però è già superata. Poteva avere un senso a marzo, al massimo ad aprile, ma certamente non si può parlare di emergenza venerdì 29 maggio.
Oggi la Giunta regionale doveva portare, non a noi ovviamente che siamo i rappresentanti dei cittadini, ma ai cittadini marchigiani, un piano strategico di rilancio economico che disegnasse con chiarezza qual è la visione di regione che ci sarà dopo il Covid e questo purtroppo non si è realizzato. Lo dico con rispetto anche per i rapporti che si sono sviluppati in questi 5 anni, tutta questa legislatura è stata all’insegna di una gestione ordinaria, quasi amministrativa, ma non c’è mai stata una visione strategica di che regione vogliamo essere.
Molte volte ho sentito tirare in ballo anche i numeri, ma non sempre con informazioni chiare e precise. La legislatura che stiamo chiudendo …, prima l’Assessore Cesetti ha fatto nel suo intervento l’apologia del Presidente Ceriscioli e in qualche modo il trionfo del governo di questa Giunta, io penso che ci sarebbe da arrossire rispetto a quelli che sono i risultati di questa amministrazione, piuttosto che cercare il rilancio e la nobilitazione di questa legislatura che invece è di tutt’altro segno.
Prima del lockdown c’era stato un saldo negativo di imprese di 1.395 unità, questo prima che fossero chiuse le attività, e probabilmente quando si riaprirà la possibilità di licenziare e di liquidare le società sarà un dramma, che vale più o meno il doppio di questi numeri.
Ho fatto un conto dell’andamento delle imprese negli ultimi 4/5 anni, quelli che competono a questa amministrazione, nelle Marche tra iscrizioni di nuove imprese e cessazioni il saldo degli ultimi 5 anni è, ovviamente fermo al primo trimestre del 2020, di meno 6.043 unità, quindi la demografia imprenditoriale di questa regione vede una perdita netta, assoluta, di numero di imprese e la cosa più preoccupante è che le imprese che cessano, e sono in saldo negativo, sono soprattutto le imprese individuali, quelle artigiane, quelle che in qualche modo rappresentano la spina dorsale di questa regione.
Il saldo negativo delle imprese individuali è impietoso, quindi c’è veramente da riflettere, rispetto all’anno scorso sono meno 1.218 le imprese individuali in saldo attivo tra le imprese iscritte e quelle cessate, ma non solo, abbiamo avuto dalla Banca Centrale Europea l’identificazione come regione in transizione, tra quelle regioni che vengono considerate ad una economia a rilento, che vanno verso le economie peggiori del territorio europeo ed è un segnale preoccupante, davvero molto preoccupante. Cosa ancora più preoccupante è che in questi 5 anni, che sono quelli che l’Assessore Cesetti difendeva con poco senso del ridicolo, ci sono stati 25.000 cittadini che se ne sono andati via dalle Marche. Rispetto a questo dovete riflettere, 25.000 cittadini hanno abbandonato questo territorio per andare a vivere altrove, è il danno più preoccupante che questa amministrazione ha fatto.
Ma non solo, entrando nel merito di questo atto che siamo chiamati a votare, io non capisco che cosa ci sia da vantarsi o quale sia l’esaltazione del lavoro fatto perché il 29 maggio ci saremmo tutti aspettati di capire quali sono le misure in campo per le imprese e secondo me non si è partiti nemmeno dai numeri.
Voglio rispondere perché ho visto prima delle discussioni campate sul nulla, le imprese che sono state sospese a causa del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri nelle Marche sono state 68.414 che impattano su 216.479 addetti. Queste 68 mila imprese sono per lo più famiglie, persone che hanno un nome ed un cognome e che il 29 maggio hanno il diritto di sapere esattamente se avranno qualcosa e non un evanescente review del bilancio dove c’è scritto che forse arriviamo a 211 milioni da distribuire.
Signori miei, a 90 giorni dall’inizio di questa crisi oggi non si può più parlare di crisi, oggi si può parlare di incapacità manifesta dell’impiego di risorse pubbliche, perché dovevano esserci delle misure chiare su come utilizzare gli eventuali avanzi vincolati di cui discutiamo dal mese di marzo e che ancora oggi la Giunta ci presenta sotto forma di numero complessivo e non dice in quale modo vuole aiutare queste 68 mila imprese che hanno dovuto chiudere. Queste aziende rappresentano persone quasi disperate in questo momento, alle quali non è arrivata una lira da nessun ente di Governo e con molta vanità dell’amministrazione regionale si è data l’informazione che sarebbero arrivati dei soldi a pioggia attraverso i Confidi. La Regione ha messo in piedi tanti soldi per le imprese e di questi, lo sappiamo bene tutti, non è arrivato nulla, come ha detto prima il Consigliere Zaffiri perché dopo qualche ora il Confidi aveva già chiuso lo sportello e quasi nulla è arrivato alle imprese, ma soprattutto quello che trovo inquietante è che dall’inizio di questo dibattito, che ormai porta 90 giorni di ritardo, si continua a mischiare le carte parlando di liquidità e la soluzione per aiutare le imprese sarebbero i prestiti.
Questa discussione è falsata, la liquidità di cui hanno bisogno le 68 mila persone, che hanno un nome ed un cognome, non è un debito, è una liquidità che dovrebbe servire a risarcire il lucro cessante che hanno subìto non a causa loro. Rispetto a questo non c’è stata alcuna risposta e a 90 giorni dall’inizio della crisi, cari amici, dobbiamo essere ben felici perché per fortuna la Giunta ci ha permesso di fare un ordine del giorno nel quale siamo riusciti a impegnare qualche frase di effetto, ma senza alcun impegno economico, senza alcuna declinazione concreta, dove non si capisce chi prende che cosa, quali sono le linee di finanziamento, che cosa prenderanno le imprese che hanno chiuso, quelle che sono rimaste aperte. Soprattutto l’unica cifra concreta che c’è in questo ordine del giorno, che impegna la Giunta regionale, che dovrebbe essere la nostra grande vittoria …, noi come Consiglieri regionali dovremmo essere soddisfatti di riuscire oggi a fare un ordine del giorno. Credo che tutti quanti avremmo voluto sapere qual è la strategia per far ripartire l’economia, qual è la direzione che questa Giunta regionale ha per il rilancio economico, che cosa vuole diventare la Regione Marche dopo il lockdown, invece non lo sappiamo, sappiamo per certo che volete dare 12 milioni di euro ai Confidi e questa secondo voi è una sorta di vendetta per le banche che non hanno saputo erogare risorse. Queste cose ieri me le sono segnate prima di abbandonare la Commissione perché non si poteva continuare ad ascoltarle.
Vi vorrei dare un dato ottenuto dopo aver fatto un po’ di ricerca, è possibile stimare con approssimazione ovviamente, che le banche qui nelle Marche hanno già erogato almeno 300 milioni sotto forma di 25.000 euro garantiti dallo Stato al 100% e ne hanno altri 150 milioni in via di erogazione sempre utilizzando il 100% della garanzia con Sace, mentre con il Mediocredito centrale, cioè le garanzie all’80/90% saranno altrettanti prestiti che verranno erogati.
Lo dico con stima verso il lavoro che fa Confidi, ma non credo che possa rappresentare un impiego di denaro alla stessa portata di quello che possono fare le banche, in ogni caso sentir dire che c’è la risoluzione di una crisi economica di questa portata attraverso Confidi sarebbe come dire che con il secchiello si può asciugare il mare. E’ ridicolo sentirlo dire, significa che non si conoscono i numeri di questa crisi e, ripeto, vorrei che fosse chiaro che se il dato prima di marzo aveva un saldo negativo di 1.395 imprese, dopo il lockdown sarà un disastro.
Oggi mi sarei aspettato, lo dico senza alcun livore perché stiamo finendo la legislatura, di approvare un atto che designasse chiaramente le risorse da impiegare per quelle imprese, 68 mila, che hanno dovuto chiudere, che designasse con chiarezza quanti soldi avrebbero preso le imprese che in qualche modo vogliono investire nelle Marche, che hanno desiderio di proseguire la loro attività economica, quelle che magari vogliono fare nuove assunzioni. Purtroppo tutto questo non c’è, però c’è una grande prosopopea, non mi viene un altro termine, per cui oggi dovremmo essere tutti quanti felici avendo fatto un ordine del giorno che dice alla Giunta di dare contributi a fondo perduto alle imprese ed ai lavoratori.
Bene, credo che oggi i contributi a fondo perduto avremmo dovuti averli già versati nei conti correnti piuttosto che star qui a parlare di un ordine del giorno.
Questa è una amministrazione che chiude la legislatura senza aver saputo cambiare il destino di questa regione, che non ha saputo affrontare prima la crisi finanziaria causata da Banca Marche e poi quella del terremoto, che vede ancora numeri impietosi nelle autorizzazioni per la ricostruzione, soprattutto negli edifici pubblici. Ha gestito l’emergenza economica che aveva di fronte senza creare una strategia. Non c’è in alcun modo una visione, c’è un clima al contrario, che io noto, molto antindustriale, antimpresa perché alla fine si mette sullo stesso piano, con tanta demagogia inutile, il sostegno alle onlus ed il sostegno alle imprese, ma vogliamo scherzare? Ci sono imprese chiuse che non sanno più se potranno riaprire e voi aprite con questo ordine del giorno dei temi che sono del tutto sconfortanti mentre gli artigiani sono a casa disperati.
In tutto questo non c’è stata da parte della Giunta, più che del Consiglio, una chiara definizione di cosa ci farà con questi 211 milioni di euro. A questo punto siamo alla fine della legislatura, fra qualche settimana si inizia a chiudere e si dovranno presentare le candidature, credo che questa delega in bianco che il Consiglio dà oggi alla Giunta, senza una identificazione dell’impiego delle risorse, serve soltanto a fare delle promesse agli elettori, ai cittadini marchigiani, senza tener conto che l’emergenza è finita da molto tempo e che l’impiego di risorse non ha avuto alcuna efficacia nel sollievo alla crisi che hanno vissute le imprese, ma servirà per promettere soldi a tutti quanti, ma che non arriveranno a nessuno perché quando non si definisce - come ha detto prima il Consigliere Zaffiri - un impegno convinto, chiaro, robusto su un settore, una categoria, che magari più di altre ha sofferto, ma si apre ancora un dibattito su tutto lo spettro di risorse da impiegare, su tutte le categorie, addirittura quelle del terzo settore insieme alle famiglie, insieme alle imprese, mischiando tutto in un unico calderone, si rischia che di questi 200 milioni, se va bene, arriveranno 100 euro ad ogni marchigiano e servirà giusto giusto per fare campagna elettorale. Non fate pubblicità dicendo che avete messo 200 milioni per le imprese perché questo non è stato fatto, non credo che ci saranno finanziamenti a fondo perduto utili al nostro sistema economico e penso che i 12/14 milioni, che volete dare a Confidi, fareste meglio a darli alle imprese con un finanziamento a fondo perduto perché stanno soffrendo in questo momento, senza creare ulteriori intermediari finanziari pagati con i soldi pubblici.
Credo che la cifra di questa legislatura, e lo dico con dispiacere, sia anche il crollo del ruolo istituzionale dell’Assemblea legislativa che mai come in questi 5 anno è venuto meno, se non per ratificare scelte già fatte, poco più di un Consiglio comunale. Non c’è mai stata una propulsione legislativa di quest’Aula e anche oggi, anche in un momento così, vediamo rinunciare al ruolo di legislatori veri e di pianificatori economici che dovremmo avere in quest’Aula. Potevamo concretamente definire le linee di indirizzo per andare a finanziare l’economia, le imprese e le famiglie, mai come in questa legislatura il ruolo del Consiglio regionale è stato svilito ad un mero organo di delega alla Giunta.
E’ chiaro, questo probabilmente sopperisce ad una esigenza politica, ma non veniteci a dire che in questi 5 anni avete fatto qualcosa per le imprese perché i dati purtroppo sono a vostro svantaggio e credo che finito il lockdown, dopo questo momento in qualche modo attutito da misure straordinarie, come la cassa integrazione, si vedrà purtroppo una desertificazione industriale e artigianale, che non ha precedenti in questa regione. Non avete saputo creare misure anticicliche capaci di stimolare la ripresa, che definissero con chiarezza qual è la strategia, qual è la visione di regione che avete in testa. Cominciamo a pensare che forse non ce l’avete proprio. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Il mio intervento poteva essere benissimo, avendo partecipato alla I Commissione bilancio, facendone parte, di formalizzazione della posizione di Italia Viva, però io ed anche i miei colleghi, credo anche il Consigliere Minardi che stava con me in Commissione, abbiamo un po’ fiutato nei giorni scorsi che questa manovra per la minoranza forse non era un’occasione per collaborare ma, legittimamente o meno, questi sono fatti suoi, a me non interessa, forse il momento per dare inizio ad una campagna elettorale che già doveva essere finita perché avremmo dovuto votare tra due giorni ed invece si allunga minimo di altri 2/3 mesi.
Penso che l’atteggiamento di oggi della minoranza, anche all’unisono, sia la prova che l’intenzione era quella, senza andare nel merito, senza guardare che tipo di manovra stiamo approvando. Sapete qual è la prova del 9 che qualche minuto fa me l’ha confermato? Mi fa piacere perché mi permette di marcare le differenze tra una componente e un’altra perché se il mio partito sta discutendo sulla candidatura del Presidente, su qualcosa di cui non siamo contenti o meno, quello che crea una linea di demarcazione è che noi vogliamo stare da quella parte del campo, vi spiego, nella quale si marcano le differenze, perché il Consigliere Carloni ha fatto un passaggio molto significativo, ad un certo punto ha detto che siamo dei folli, che non siamo in sintonia con i nostri cittadini, che non siamo in sintonia con i marchigiani perché avremmo, cosa non vera, destinato delle risorse alle onlus anziché alle imprese.
Innanzitutto non è vero perché per le imprese le risorse ci sono, arriveranno, come ad alcune sono già arrivate, però le onlus sono le associazioni del no profit, il mondo del volontariato che, in questa regione ce ne siamo accorti fin dall’inizio con il terremoto e ce l’hanno ricordato adesso con la pandemia, spesso riesce a sopperire alle vere mancanze dell’amministrazione regionale, comunale o di altre. Sono le associazioni di volontari che spesso sopperiscono a quello che dovrebbe essere il lavoro dell’autorità sanitaria, sono le associazioni che spesso riescono ad arrivare dove sono le sofferenze e laddove il pubblico non arriva.
Chiedetelo a tutti i Sindaci, facciamo questo esperimento, noi conosciamo i Sindaci del nostro territorio, chiediamo loro a chi si sono appoggiati per distribuire i buoni spesa. Sapete perché si sono rivolti alle onlus, alle associazioni? Perché loro sanno dove trovano le vere sofferenze e se noi facciamo una manovra non la facciamo mai a discapito della povera gente, quindi, Consigliere Carloni, non siamo proprio d’accordo con quello che lei dice e che il suo partito predica.
Ecco dove si marcano le sofferenze, noi non faremmo mai una manovra sulla pelle della povera gente, perché quelle associazioni, quelle onlus, a cui noi vogliamo dare una mano e di cui noi vogliamo ricordarci, spesso arrivano dove noi non riusciamo, ma questa è una pecca di tutti, non solo nostra, del centro sinistra, ma anche in altre Regioni funziona così. Mai ci dimenticheremo di questo mondo di cui abbiamo estremamente bisogno e ricordiamoci che siamo una regione che ha iniziato questa legislatura con il terremoto e la finisce con la pandemia.
Ben vengano tutte le onlus, anzi spero che possiamo fare molto di più prima della fine della legislatura e spero, dopo quello che ha detto il Consigliere Carloni, che saremo noi a governare questa regione, perché quello che ha detto sono cose gravissime, sono cose che marcano la differenza ideologica che ancora esiste, guarda caso. E’ una cosa che non sta né in cielo, né in terra, anzi, noi vogliamo rassicurare tutto il mondo del volontariato. Non toglieremo mai fondi al volontariato per darli alle imprese, non lo faremo mai! Noi diamo fondi alle imprese e al volontariato perché i due mondi sono strettamente collegati, non sono due cose diverse che vanno ognuna per la propria strada.
Vi faccio un altro appunto, tanto ormai è campagna elettorale, ma oggi l’avete iniziata voi, non l’abbiamo iniziata noi, sapete che cosa fa una minoranza seria? Per lo meno io ho visto fare così, io ho fatto per 5 anni l’Assessore al bilancio in un comune di 50.000 abitanti, un bilancio di circa 45/50 milioni compresi gli investimenti e se voi volete amministrare questa regione dovreste averne una certa conoscenza, come dovreste avere una certa conoscenza del bilancio della Regione ed io dico, lo ha detto il Presidente, questa è la sacro santa verità perché i numeri parlano, che questi 210 milioni della Regione Marche sono più sostanziosi di ciò che ha fatto la Regione Lazio, la Regione Emilia-Romagna, la Regione Lombardia e sono molto di più dei 900 milioni, quasi 1 miliardo che ha previsto la Regione Campania.
Una minoranza che si rispetti oggi non sarebbe venuta qui solamente a rivendicare ciò che non è stato fatto o ciò che si vorrebbe fare, avete detto che queste risorse sono poche - se rapportate alle altre secondo me è il massimo che la Regione in questo momento può fare - ebbene potevate suggerirci nelle pieghe del bilancio, sui risparmi o su altri avanzi, come aumentare questa cifra. Al posto vostro avrei fatto semplicemente questo. Avete perso un’occasione, ma servirà per far capire ai marchigiani chi vuole governare la regione al posto nostro. Una minoranza che si rispetti, a pochi mesi dalle elezioni, oggi sarebbe venuta in Aula con una manovra diversa, perché non l’avete proposta voi un’altra manovra, anziché fare polemica nelle Commissioni? Avevamo già fiutato che non ci sarebbe stata collaborazione, che non c’era voglia di collaborare, questo voglio dirlo in maniera chiara. Io sono stato sempre aperto e disponibile, tant’è che non ho avuto mai problemi con nessuno dei componenti della minoranza, anzi c’è stima reciproca, ma ora i toni si alzano e mi dispiace, si alzano perché oggi avreste dovuto venire qui con una manovra diversa, altrimenti non siete credibili. Cosa avreste fatto al posto nostro?
Noi facciamo un ordine del giorno con il quale diamo delle indicazioni all’Assessore Cesetti, che ringrazio per tutto il lavoro che ha fatto e per aver dimostrato di essere sempre di parola e di mantenere gli impegni, ecco perché ci fidiamo di ciò che farà la Giunta. Diamo degli indirizzi molto chiari. Stamattina ho ritenuto opportuno integrarli ed ho presentato un ordine del giorno, mi dispiace di non averlo potuto inserire nella manovra, con il quale chiedo ulteriori risorse per il bando, che è di imminente uscita, sulla programmazione annuale del commercio, la legge regionale 27, chiedo che vengano raddoppiate le risorse che già ammontano a quasi 2 milioni di euro, perché è un bando che ha funzionato negli anni passati ed è sempre andato in over booking. Il settore del commercio, al cui interno c’è il turismo, la ristorazione, la somministrazione di alimenti, ha sofferto più di tutti e continuerà a soffrire perché è colpito anche dalle restrizioni. Ecco a chi vogliamo dare una mano.
Sui dati che avete dato apriremo una discussione. Se faccio il saldo delle aziende che aprono e quelle che chiudono devo distinguerlo bene, non posso buttare un dato lì così, messo in pasto all’opinione pubblica, perché si sa benissimo che dentro quel saldo, all’interno del comune, all’interno della regione, sono comprese anche quelle aziende che hanno semplicemente cambiato partita Iva, questo è l’ABC quando si trattano i dati, che anch’io conosco e la situazione non è assolutamente questa.
Vorrei ricordare un’altra cosa, questa regione a gennaio del 2017 aveva sulle prenotazioni turistiche -72%, in due anni di investimenti mirati siamo stati capaci di riportare le presenze là dove erano calate e abbiamo avuto addirittura una crescita molto consistente nell’ultimo anno, tant’è che l’Agenzia Lonely Planet ci ha riconosciuto come regione best & travel. Queste sono le cose che contano, questi sono i fatti.
Mi dispiace non mi aspettavo che la minoranza in una situazione del genere in mezzo alla pandemia …, se volevate dare un senso alla polemica che avete fatto avreste portato una manovra, avete tempo, potete chiedere una sospensione e portateci una manovra aggiuntiva, la discuteremo, come Italia Viva mi impegno a discuterla, però portateci dei numeri. Cosa fareste al posto nostro? Questo dovete chiedervi, più che dare fondi sull’ordine del giorno. Abbiamo indicato quello che potevamo.
Penso di parlare da una posizione credibile su questo aspetto perché sono stato uno che in questo consesso ha sempre preso schiaffi ed ho sempre messo al primo posto l’autonomia dei Consiglieri ed anche del mio partito, anche quand’ero nell’altro gruppo, nel rapporto con la Giunta. Ho preso schiaffi perché ho sempre messo al primo posto l’autonomia dei Consiglieri regionali, uno ad uno e quelli del mio gruppo, anziché le richieste della Giunta. Quindi ritengo di essere credibile e questo è uno sforzo grande che faccio anch’io per questa delega, ma non è in bianco, contiene un indirizzo ben chiaro e quello che mi conforta è che i componenti della Giunta, che conosco tutti, non si porranno il problema che diceva il Consigliere Carloni, le aziende si le onlus no. Una società cresce se si riesce a guardarla in maniera globale, non se si guarda ad un solo settore, cercando di penalizzarne uno per favorirne un altro.
Sono contento che sia venuta fuori questa situazione perché è una demarcazione tra chi sta con chi e chi sta con qualcun altro, questo deve essere chiaro, noi non facciamo le manovre sulla pelle della povera gente, anzi, ringraziamo queste associazioni che ci hanno dato negli anni una grandissima mano.
Ho fatto questo ordine del giorno e spero che venga approvato, non credo che ci siano problemi perché quel bando ha sempre funzionato bene e purtroppo siamo sempre andati in over booking. Questa è l’anomalia che ho riscontrato, non riusciamo ad utilizzare i fondi europei per gli artigiani e per i commercianti perché in questa regione - c’è uno studio che presenteremo anche con l’Università Politecnica delle Marche, quelli si che saranno dati indicativi - il settore del commercio e del turismo hanno assorbito la maggior parte dei lavoratori, sia piccoli imprenditori che dipendenti nelle crisi strutturali e congiunturali che ci hanno riguardato negli ultimi anni.
Come gruppo Italia Viva voteremo convintamente questa manovra, ringrazio tutti quelli che hanno collaborato, in particolare l’Assessore Cesetti e, lasciatemelo dire, l’ho detto già altre volte, mi sono sempre sentito le spalle coperte dal nostro Servizio bilancio e finanze, se riusciamo oggi a dare seguito a questa manovra, se abbiamo un indice di indebitamento molto basso, è perché abbiamo sempre avuto una corretta gestione dei nostri conti e soprattutto una attenta e sempre continua capacità di intercettare altri fondi, quindi io come Italia Viva voto convintamente questa manovra.
L’ho buttata sul piano politico, certo, perché se iniziate la campagna elettorale, inizia anche per noi, però avrei preferito cominciarla tra qualche giorno, dopo aver messo questa manovra al riparo non da alcune osservazioni politiche che ci stanno, ma da speculazioni politiche perché è evidente che voi oggi volevate iniziare la vostra campagna elettorale su questa manovra, ma con i fatti noi non ve lo permetteremo.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Ho sentito molte cose in questo lungo dibattito che è iniziato questa mattina, che di fatto è lo strascico di alcuni scontri o confronti che ci sono stati sia nella Conferenza dei Presidenti di gruppo che in Commissione, ma anche e soprattutto, devo dire un po’ tristemente, sulla stampa.
Certamente ci troviamo in un periodo molto critico e l’emergenza Covid non ha fatto che aggravare una situazione già non florida nella quale si trovava la nostra regione, il nostro tessuto socio-economico, le nostre famiglie.
In alcuni interventi che mi hanno preceduto sono stati riportati dei dati che nel corso di questi 5 anni, di questo mandato, hanno fotografato e fotografano una realtà in difficoltà: la perdita di posti di lavoro, la drammatica chiusura di numerose imprese. Hanno dato l’immagine della crisi anche per un’economia come la nostra caratterizzata ad esempio da piccole e medie imprese, da alcuni distretti, penso al mondo della calzatura per citarne solo uno. Una crisi a livello nazionale con delle ripercussioni forti nella nostra regione che, dobbiamo dirlo, non è stata in grado e capace di fronteggiarle tutte, dobbiamo essere anche molto onesti.
Oggi ci troviamo in un periodo storico sicuramente difficile nel quale le imprese e le famiglie hanno bisogno di risorse, di liquidità, di interventi, hanno bisogno di serietà anche nell’affrontare i problemi. Serietà che, purtroppo devo dirlo con dispiacere, nel dibattito e in alcuni interventi che ho sentito non ho ritrovato perché insultare le minoranze, dire che avrebbero dovuto fare altro, parlare di altro, dire di altro, credo che sia poco rispettoso di questo confronto. Anche negli ultimi interventi, quelli del capogruppo Urbinati e prima ancora del capogruppo del PD Micucci, ho sentito un attacco alle minoranze per l’esigenza manifesta, che in realtà è l’esigenza dei marchigiani, di capire dove vanno le risorse, a chi vanno, in che tempi e in che modi. Disponibilità che la Regione ha vantato su tutte le pagine dei giornali, il bazooka che mette a disposizione. Questa è la grave colpa delle minoranze.
Oggi ho letto, riletto, approfondito questo atto che viene in Consiglio regionale che, dobbiamo ricordare, è parte di questo bazooka annunciato, sono circa 105/110 milioni di euro, poi vedremo gli emendamenti a chiusura a quanto la porteranno. Una parte di questa manovra, 57 milioni, vengono da una disposizione governativa, dalla possibilità di utilizzare l’avanzo vincolato liberandolo da quel vincolo originario per finalità Covid; abbiamo 42 milioni di euro che vengono dall’operazione dei Piceno Bond e circa 3 milioni di euro vengono da avanzi e residui di fondi europei delle precedenti annualità.
E’ una manovra unicamente finanziaria e quello che viene discusso oggi in Aula è un lavoro certosino ed equilibrato fatto dagli uffici, attraverso una ricognizione dovuta anche alle nuove disposizioni del Governo, che ha dato la possibilità di impegnare per l’emergenza Covid queste risorse. Non entro ovviamente nel merito della questione delle risorse economiche e sono convinta che, mi permetta il Consigliere Urbinati di dissentire dall’approccio che ha tenuto, neanche i Consiglieri di maggioranza sono andati a dire: “Prendete i soldi da qui, prendete i soldi da là”, pur avendo avuto, nel corso di questi 5 anni, una maggiore possibilità di fare, rispetto ai Consiglieri di minoranza, le pulci alle pieghe del bilancio.
Quello che manca oggi, che credo sia la cosa a cui tutti i marchigiani guardano, è sapere quanto avranno, cosa spetta loro, alle loro famiglie, alle loro aziende, al loro comparto, quando si avranno le risorse, su quali risorse potranno contare per salvare la loro impresa. La parte vera del dibattito politico, altrimenti diventiamo solo dei passacarte rispetto ad un ruolo che tutti abbiamo rivendicato in questi 5 anni di consiliatura. Fare il passacarte e certificare, bollinare in bianco un mandato alla Giunta, o lo definisco un mandato in bianco della spesa di queste risorse, vuol dire anche abdicare al nostro ruolo e credo non sia corretto.
Quello che non c’è stato oggi è il dibattito politico e si è buttato il dibattito tristemente, ma non poteva essere altrimenti, sulla questione elettorale, ma non ce l’abbiamo buttato noi delle minoranze. Excusatio non petita, accusatio manifesta e questo mi sembra più che evidente rispetto ad una manovra che rischia fortemente di diventare una manovra politica per chi governa.
Vedete, l’appello ad una unità di intenti non può restare un appello, ma questo è stato da parte di chi governa e lo dimostro con alcuni fatti. L’unica riunione collegiale che abbiamo fatto è stata, se non ricordo male, il 5 marzo, quando siamo stati convocati come Presidenti di gruppo con il Governatore e gli Assessori per parlare dell’emergenza Covid, quando ancora era agli albori nella nostra regione la drammatica crisi che avrebbe portato a quasi mille morti nelle Marche.
In quell’unica riunione c’è stato un primo approccio che sembrava di condivisione, nel mio intervento dissi, era l’inizio del mese di marzo, che avevamo la capacità come Regione di guardare agli interventi ed alle misure di contrasto alla pandemia e di intervento alla parte sanitaria, ma non dovevano dimenticare la parte economica per quella crisi che già eravamo certi ci avrebbe colpito, tanto che l’ultimo Consiglio in presenza, fatto due giorni prima, io avevo presentato un’interrogazione urgente, il 3 marzo, per chiedere quali misure la Regione volesse mettere in atto per scongiurare l’emergenza e la crisi economica, in particolar modo per il settore del turismo che sarebbe stato sicuramente uno dei più colpiti, ponendo già all’epoca il tema prioritario della crisi che inevitabilmente avrebbe investito anche la nostra regione e si sarebbe andata a sommare ad una crisi già esistente dovuta al terremoto che, non ce lo scordiamo, aveva già pesantemente colpito gran parte delle nostre realtà, oltre a quelle fisiche, e l’indotto, con ripercussioni negative.
Già tre mesi fa ponevamo, personalmente l’ho fatto, il tema della problematica economica. Ci sono stati tre mesi per ragionare su quelle che potevano essere le misure da mettere in campo, ebbene oggi da questo atto che viene in discussione non ne conosciamo nessuna, siamo fermi all’unica misura che questo Consiglio regionale ha preso quasi due mesi fa, nel primo Consiglio all’inizio di aprile, dopo un mese di lockdown totale delle riunioni assembleari. E’ stata la misura sul Confidi con 4 milioni di euro messi dalla Regione Marche, che sono stati oggetto, l’hanno ricordato anche alcuni colleghi, di alcune contestazioni per l’esiguità della misura ed infatti ribadisco quanto detto all’epoca in Aula, che quella misura non era sufficiente e che non andava a coprire le realtà di molti che volevano avere anche delle risorse a fondo perduto, bene, dopo alcuni mesi diciamo che il concetto di fondo perduto è passato, ma non sappiamo come verrà declinato da questa amministrazione regionale.
Un altro passaggio molto significativo, che voglio ricordare perché poi si dice che la minoranza fa battaglie pretestuose, invece io voglio contestualizzarle con gli atti, è stata la richiesta sottoscritta da almeno un terzo del Consiglio regionale, su proposta del Consigliere Fabbri e sottoscritta da tutte le minoranze, di istituire una Commissione speciale per ragionare tutti insieme delle misure economiche da mettere in atto in questa regione, ebbene quella richiesta è stata bloccata, non si è neanche voluto portarla in votazione in Aula, con la motivazione che c’era già la Commissione referente. Ormai è del tutto evidente che per tacitare le naturali e giuste proteste della minoranza il Presidente della Commissione Traversini stilò un ordine del giorno votato dall’Assemblea, parliamo del 9 aprile, quindi di quasi due mesi fa, nel quale si impegnava tutta la Giunta ad istituire un tavolo, anche con le minoranze e le categorie del settore, per ragionare tutti insieme delle misure economiche che avremmo dovuto e voluto mettere in campo per salvare le imprese della nostra regione, per rilanciare l’economia, per non lasciare indietro nessuno, le famiglie e i soggetti che sicuramente si sarebbero trovati in difficoltà.
Ebbene, mi chiedo oggi, quei Consiglieri di maggioranza che hanno votato questo ordine del giorno che cosa dicono al Presidente della Commissione Traversini, che lo ha presentato e l’ha proposto a tutta l’Assemblea che l’ha votato, se oggi lo definiscono “un pretesto”? Qualche Consigliere ha detto che chi chiede il tavolo lo fa per allungare i tempi, è un pretesto. Lo abbiamo voluto tutti, perché non vi scandalizzate, cari Consiglierei di maggioranza, sul fatto che questo tavolo non è stato riunito? Perché non vi scandalizzate e non dite la verità, che su queste misure non avete voluto coinvolgere le minoranze?
Non prendiamoci in giro con l’ordine del giorno molto ampio che dice tutto e nulla, perché se richiama le deliberazioni assunte dal Consiglio attraverso l’approvazione di una serie di mozioni fatte in questi mesi, quell’impegno doveva già essere fra le priorità della Giunta, non c’era bisogno di un nuovo ordine del giorno per dirle di fare quello che già il Consiglio le ha detto di fare. E’ evidente che la Giunta su questo vuole le mani libere, lo ha ribadito non presentando oggi un atto che prevede come spenderà queste risorse, che dice che vuole aspettare le deliberazioni del Governo per non fare sovrapposizioni.
Ho sentito criticare altre Regioni che hanno già erogato i fondi, allora mi chiedo: perché le altre Regioni non hanno aspettato le deliberazioni del Governo ed hanno fatto già arrivare nelle tasche dei loro cittadini e delle loro imprese dei fondi cash, delle risorse liquide per farle ripartire? Siamo noi, non lo so, più bravi, più prudenti oppure forse sono state le altre Regioni ad avere una tempistica più congrua alle esigenze dei loro cittadini?
Ho sentito criticare la questione dei fondi europei, ho cercato di seguire sia in presenza che collegandomi on line le sedute della I^ Commissione pur non facendone parte e ho anche posto delle domande all’Assessore, ai tecnici, ma non ho avuto una risposta concreta e certa sul fatto che i fondi europei delle annualità che sono ancora in corso non possano essere utilizzati per essere messi in manovra. Questa era una delle richieste che in questi tre mesi ho fatto relativamente al Covid e sugli altri 105/110 milioni di euro, adesso non ho le carte sotto mano, non posso sapere, in Commissione l’Assessore ha detto che la delibera era fatta poi gli ho chiesto copia e non ce l’ho, faccio fare una ricerca ai miei collaboratori e non si trova. Esiste la delibera? Sappiamo già questi ulteriori fondi da dove provengono, dove sono, oppure no?
Mi pongo delle domande perché è vero che la Giunta sta aspettando le deliberazioni del Governo, per cui oggi non ci dice come spenderà le risorse, oppure è vero quello che ha detto qualcuno e cioè che lunedì la Giunta farà la delibera con la quale distribuirà le risorse, quindi già sapeva e non ci ha voluto coinvolgere, non vuole il contributo delle minoranze, non vuole condividere con chi siede nell’Aula e dovrebbe avere pari dignità, indipendentemente se siede nei banchi della minoranza o in quelli della maggioranza, seppure i Consiglieri di maggioranza hanno un ruolo e delle possibilità differenti. Queste cose vanno segnalate.
Non tollero la mancanza di rispetto per il ruolo dei Consiglieri e non tollero il fatto che non si possa avere una posizione differente.
Prima è stato citato l’Abruzzo come una delle Regioni, nel caso specificato, non virtuose perché aveva fondi europei da spendere, allora voglio aprire una piccola parentesi il Governatore dell’Abruzzo governa da pochi mesi e se quei fondi sono rimasti risalgono all’amministrazione del PD, alla legislatura precedente, se vogliamo chiudere il quadro e non vogliamo fare solo polemica strumentale.
Ho fatto un excursus temporale per dimostrare come in realtà chi è in malafede non sia certo la minoranza e mi dispiace, come ho sentito da parte dei Consiglieri di maggioranza, ma non è questo il modo di coinvolgerci, non è questo il modo di fare quella finta collaborazione che mettete avanti per dire che noi avevamo già deciso di fare le barricate.
Ci saremo aspettati di vedere quelle misure perché sono i marchigiani a chiederle, non so se a voi non arrivano telefonate, ma da quando i titoloni sul giornale hanno palato del bazooka, dei 201 milioni di euro, arrivano richieste da tanti cittadini, da settori che sono in crisi, a me ne arrivano tante, perché ci sono tante realtà in difficoltà e sono quelle che oggi avrebbero voluto sentire e sapere qual era la strada per loro, per le loro imprese, per le loro famiglie. Di questo, dobbiamo essere sinceri, non c’è traccia, è una manovra puramente economica, è una ricognizione di bilancio fatta dagli uffici. L’Assessore Cesetti in questi anni ci ha sempre parlato del suo bilancio con l’anima per chiederci ogni volta una fiducia incondizionata a misure che conoscevano solo loro. La manovra di oggi è una misura senz’anima perché è una ricognizione di bilancio che nasce da azioni contabili e da opportunità date per il Covid dal Governo, ma non entra minimamente nel merito che è quello che interessa ai cittadini marchigiani. Arriva in ritardo di tre mesi, da un dibattito che è partito nel mese di marzo, con un vulnus grave che è quello della mancanza volontaria di rispetto delle minoranze, che invece avrebbero voluto dare un contributo, e della volontà del Consiglio regionale che con l’ordine del giorno del 9 marzo aveva chiesto, impegnando la Giunta, l’istituzione di un tavolo per fare un raccordo fra la politica e i settori che avrebbero voluto dire la loro insieme a tutta la componente che siede nell’Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Carloni.

Mirco CARLONI. Soltanto per rettificare quello che ha detto il Consigliere Urbinati, il quale mi ha attribuito un giudizio sprezzante sulle onlus che onestamente non si può rilevare da quello che ho detto, né da quello che penso. Ho semplicemente detto, e ci tengo a chiarirlo, Presidente, che questa proposta di legge, che noi stiamo ratificando oggi, perché di questo si tratta, non è un atto concreto per le imprese e si rischia alla fine di volerci mettere dentro tutto quanto, in un unico calderone, di non dare risposte a nessuno, mettere sullo stesso piano le imprese, le onlus, le famiglie, le radio. Ho detto questo, non può diventare questa l’occasione per fare un intervento che non tenga conto delle cose più emergenziali, ma metta tutto sullo stesso piano, ci sono imprese in una certa situazione che non possono essere messe sullo stesso piano delle onlus.
Che poi il Consigliere Urbinati, per amor di patria o perché lo deve fare, chiami questa proposta “una manovra” fa sorridere, non lo è, è una ricognizione di cifre che il Consiglio regionale non stabilisce come impiegare, ma dà una delega in bianco alla Giunta, quindi non parliamo di manovra, per favore!

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Sono sempre molto sintetica ed essenziale per cui non voglio ripetere quanto affermato dai miei colleghi, Zaffiri e Carloni, e quanto da me condiviso di ciò che è stato appena detto dai Consiglieri Leonardi e Celani, in quanto è chiaro che quello che manca è stato messo in evidenza non solo in questo momento difficile, ma in tutti i momenti complessi che purtroppo la nostra regione ha avuto e ne ha avuti tanti, troppi.
In ogni situazione di emergenza, in tutte le situazioni di emergenza, durate qualche giorno, qualche settimana o anni, è venuto fuori sempre la criticità di questo Governo regionale. Parlo del mai risolto capitolo sisma, parlo dei molti dissesti idrogeologici, parlo di tutte le aree della nostra regione in cui la disoccupazione è in continuo aumento. In tutte queste situazioni è stato messo in evidenza che il modo di procedere è stato sempre quello di tappare alla bella e meglio qualche falla, non cercando di riparare a monte la barca che affondava, o pensando addirittura di cambiarla, di prenderne una più efficiente.
Non si è cercato mai di predisporre interventi che potessero dare impulso ad una vera ripartenza, puntando e valorizzando quello che abbiamo di certo, noi marchigiani abbiamo una capacità di resilienza che in altre regioni, penso, se la sognano.
Le imprese e le famiglie, che poi nelle Marche coincidono più che in altre zone, non chiedono solamente di essere sostenute con interventi di carattere assistenziale, che ben vengano, per carità, tanto meno sotto forma di prestiti, quello che vogliono sapere le famiglie è come potranno andare avanti, su quali leve, su quali basi pensare ad un futuro.
Per non ripetermi con quanto è stato detto, vorrei porre l’attenzione su delle tematiche che mi hanno visto sempre in prima linea e sulle quali purtroppo raramente vedo manifestare serio interesse, tranne in qualche momento spot o di sceneggiata, come le chiamo io.
In primis, le situazioni che avevano immediatamente bisogno di assistenza e di aiuto pratico e immediato, perché non in condizione di autogestirsi, sono state le prime ad essere totalmente abbandonate, parlo delle famiglie nelle quali sono presenti situazioni di disabilità e di non autosufficienza. In questo periodo, lo sappiamo tutti, sono stati annullati completamente gli intervento di sostegno, anche le terapie necessarie e ancora oggi, poco fa, mi è stato segnalato per l’ennesima volta che viene posticipata una visita necessaria ad una persona disabile e come risposta alle situazioni più fragili non ci può accontentare della riapertura di qualche centro estivo non in tutto il territorio regionale perché in alcune province, in alcune aree territoriali, si pensa che riapriranno a settembre, non so fino a settembre che cosa faranno queste famiglie.
Come risposta non possiamo accontentarci di questi pochi interventi, ci sono ancora oggi delle situazioni in cui l’assistenza e le terapie domiciliari non sono ripartite, in cui i ricoveri per le cure necessarie e i controlli sono stati posticipati, non viene indicato nemmeno l’anno, non dico il mese, date indefinite, addirittura è mancata l’assistenza tecnica su apparecchi elettromedicali. Questa è una cosa inaccettabile!
Non una parola, non una programmazione durante il lockdown, né una previsione per gli interventi persi che devono essere recuperati. Nessuno ha pensato ad un sostegno diretto a queste famiglie.
Non ho sentito a livello programmatico una parola su come dovrà ripartire il nostro sistema di istruzione a livello di scuola dell’obbligo. Se davvero saranno confermati i criteri che ieri il Ministro ha indicato, non sia mai, sul distanziamento, sulle norme igieniche, penso che questo sarà il vero bubbone sul quale tutta la nazione sarà chiamata a porre in atto azioni concrete ed impellenti.
Nella nostra regione in particolare ci saranno nodi cruciali per l’inadeguatezza dell’edilizia scolastica che determinerà l’impossibilità assoluta di osservare il distanziamento sociale, tanto meno l’uso dei sistemi di protezione individuale, ma ci siete mai stati a scuola? Negli interventi che volete predisporre si è pensato anche a questo? Si è pensato che la scuola in presenza prima o poi inizierà? Dove, in aule che già non sono a norma? In plessi che ospitano più di un grado di istruzione con classi che definire classi pollaio sarebbe un complimento? Almeno i polli un po’ possono muoversi. Abbiamo delle aule, io vengo da quell’ambiente, in cui se un alunno vuole alzarsi dal banco tutti gli altri compagni devono uscire dalla fila dei banchi, si è pensato anche a questo?
Capisco tutto, è chiaro che personalmente non mi oppongo ad un intervento di sostegno di un sistema che ha bisogno in ogni sua piega di attività, ma non riesco a dare un parere su una proposta che lascia troppi interrogativi, troppe falle, troppe aree trascurate. Capisco che tutto e subito non è mai possibile, però ci sono delle aree che non sono state mai nominate e questo non è accettabile da parte mia e mi faccio portavoce di tante famiglie che hanno sempre sofferto, sia in tempi di vacche grasse che in tempi di vacche magre, come questo.
In conclusione permettetemi una parola sul dibattito politico, sulla qualità del dibattito politico, capisco tutto, sono sempre anche molto accondiscendente e molte volte mi mordo le labbra per non rispondere, capisco le divergenze di impostazione, di opinione, però non accetto l’atteggiamento di supponenza e in molti casi anche di esplicito dileggio di alcuni membri della maggioranza, per fortuna non tutti, nei confronti dei colleghi di opposizione, sia pubblicamente che fuori onda, questa è maleducazione, mancanza di rispetto che va al di là del confronto che ancora sogno possa essere democratico. Quindi vorrei richiamare ad un dibattito più nei termini. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Innanzitutto chiederei di fare una piccola modifica al nostro ordine del giorno perché c’è un refuso, se le strutture tecniche possono verificarlo …
Detto questo, ho ascoltato con attenzione e rispetto le idee dei colleghi che mi hanno preceduto, però in alcuni casi mi viene da dire che sono poche e ben confuse.
Continuiamo a tirar fuori la questione della Commissione speciale che è una farsa, sapete benissimo, i sottoscrittori lo sanno ed anche il proponente perché glielo abbiamo fatto notare, non si può fare una Commissione speciale sull’emergenza Covid perché è la Commissione competente che dovrebbe occuparsene. Tirar fuori le carte pensando magari di ottenere maggiori consensi da parte dei cittadini secondo me è un comportamento irrispettoso. Ripeto, rispetto le idee altrui, però non approvo quando si fa la campagna elettorale sulla pelle dei cittadini. Chiusa la premessa.
Vorrei ringraziare il Presidente della Commissione bilancio, il Consigliere Maggi e chi ieri e la volta precedente, per più di 4, 5 ore, non ricordo quanto sono durate entrambe le Commissioni, hanno in maniera serena e costruttiva cercato di elaborare l’indirizzo politico da dare a questa manovra di 200 milioni.
Una manovra che serve ai cittadini, ai marchigiani, serve soprattutto alle famiglie. A me spiace sentire che si fanno figli e figliastri, quindi le associazioni si, le imprese no e viceversa, semplicemente perché qualcuno non può mettere il cappello e la propria firma sotto la famosa tabella C, che è una marchetta, come considero marchette gli ordini del giorno individuali che sono venuti oggi.
Si parla tanto di voler un confronto con la Giunta, con la Regione, però non si partecipa ai tavoli oppure si esce senza aver fatto una proposta.
Ricordo che nelle ultime settimane sono state approvate diverse mozioni e risoluzioni, anche all’unanimità, indipendentemente da chi le presentava, mozioni di buon senso per cui le azioni della Regione sono andate verso le indicazioni che queste contenevano. Alcune cose mancavano perché magari non c’era stato il tempo di preparare altri atti di indirizzo durante il Consiglio, quindi con i membri della I^ Commissione e con altri componenti del Consiglio regionale si è pensato di integrare e mettere dei paletti sull’utilizzo di questi 200 milioni. Fra tutte le indicazioni ce n’è una comune a tutti quanti, non in capo solo ad alcuni millantatori, quella di fare delle manovre semplificate per evitare di dare false aspettative, come è successo magari con i contributi che aveva promesso il Governo.
L’altra questione sulla quale io e il Consigliere Maggi ci siamo battuti molto è quella di inserire delle priorità, di dare delle priorità, e questo c’è nel nostro ordine del giorno, per garantire un minimo di dignità alle famiglie ed ai singoli individui, che poi sono quelli che vanno a comprare i prodotti delle imprese, che non riescono ad arrivare a fine mese, che si trovano in enorme difficoltà.
E’ inutile poi fare la grande esposizione dei numeri perché ci sono famiglie, sicuramente la mia, come la sua Consigliere Zaffiri, che non chiederanno il contributo alla Regione perché si possono permettere di non farvi ricorso, questo sicuramente abbasserà il numero di chi ha bisogno, i marchigiani sono dignitosi e non utilizzeranno risorse che invece fanno comodo ad altri.
Il nostro ordine del giorno, e mi riferisco a quello approvato e discusso in I^ Commissione, dopo un confronto leale con chi era presente, prevede degli stanziamenti per tutte le imprese e le partite Iva, indipendentemente dal settore, proprio perché non volevamo, e sia io che il Consigliere Maggi ci siamo battuti molto, fare distinzioni tra figli e figliastri, cosa che purtroppo vedo hanno fatto altri colleghi che, seppur presenti in Commissione, forse non sono stati attenti, come il Consigliere Urbinati. Probabilmente c’è stato un problema di connessione, visto che non è riuscito a partecipare all’intera Commissione di ieri per problemi di wi-fi e forse avrebbe dovuto evitare di fare il distinguo tra minoranza e opposizione.
Finirò fieramente questo mandato elettorale all’opposizione e dall’opposizione ho voluto incidere indipendentemente da chi proponeva gli atti perché sono convinta che bisogna star qui seduti, a questi tavoli, con responsabilità e con l’unico obiettivo di fare il bene dei cittadini, non del proprio partito. Seppure all’opposizione noi abbiamo inciso nelle manovre di maggioranza perché c’è stata apertura dall’altra parte e perché quando si tratta del bene dei cittadini o della salute della popolazione marchigiana non ci sono colori di partito o di magliette.
Finisco con le priorità che sono state date come indirizzo alla Giunta: le famiglie a rischio di esclusione sociale; il pagamento dei canoni di locazione degli studenti, non solo, evitare che a causa della difficoltà di alcune famiglie gli studenti non possano proseguire gli studi; incremento del contributo destinato al Confidi per dare liquidità alle imprese, probabilmente qualcuno che mi ha preceduto non ha avuto contatti con gli imprenditori, come li ho avuti io, che hanno trovato difficoltà ad avere dei contributi dalle banche e che non sono riusciti ad accedere al Confidi perché i fondi erano esauriti. Queste sono aziende che non vogliono contributi a fondo perduto, sono imprese che sono in grado, se gli si consente di avere un po’ di liquidità, di farcela con le proprie gambe e sono orgogliose di riuscirci.
Detto questo, non si è escluso nell’ordine delle priorità il fatto di prevedere dei fondi anche per quelli che non riescono, quindi ci sono, come dicevamo prima e come sicuramente sono arrivate segnalazioni anche a voi, dei contributi anche per le partite Iva, per gli autonomi.
Come è arrivata a me ed al Consigliere Maggi è arrivata anche a voi la chiara richiesta di alcuni autonomi, non sto qui a fare il nome del settore perché non ho bisogno di fare la campagna elettorale, quindi eviterò, però sono richieste che sono state recepite attraverso un lavoro costruttivo all’interno di questo ordine del giorno.
Successivamente si è pensato di dare dei contributi anche al sistema del volontariato e della protezione civile, anch’io inizialmente avevo delle riserve e poi come giustamente alcuni hanno spiegato ci sono associazioni o fondazioni, per esempio nella Vallesina, come lo Iom, che nel lockdown hanno comunque dovuto dare un supporto ed un’assistenza domiciliare che l’ente pubblico non riusciva a garantire ed al tempo stesso non sono state in grado di ricevere le donazioni che normalmente avrebbero avuto con le manifestazioni e le varie raccolte di fondi. Proprio per ringraziarle e per garantire che la loro attività fondamentale per alcune famiglie prosegua, va dato un minimo di ristoro per i costi relativi alla loro attività, non si danno fondi a pioggia al singolo volontario, ma si vanno a coprire le spese a cui queste associazioni, questi comitati, queste fondazioni, non riescono a far fronte perché sono mancate le donazioni.
Infine si parla di cultura e dello spettacolo dal vivo, questo dà una chiara visione di quello che vuole essere la ripartenza e il rilancio nella regione Marche; si parla anche di mobilità sostenibile e su questo faccio un piccolo appello al Consigliere Fabbri, forse lui non ritiene necessario inserirla in questo ordine del giorno, nell’atto che si andrà ad approvare oggi, ma posso immaginare che se una famiglia ha difficoltà ad iscrivere il figlio all’università, a pagare la rata del mutuo, abbia altrettanto difficoltà a mantenere l’auto e quindi a spostarsi in maniera autonoma anche solo per andare a lavorare, magari dare dei piccoli contributi che fanno bene non solo all’ambiente ma anche alla mobilità di queste famiglie secondo me può essere più che pertinente.
Si parlava di emittenti televisive e il nostro Consigliere Maggi ci tiene particolarmente a garantire una corretta informazione in questo periodo di fake news, che vengono propagandate sui social in maniera assolutamente inadeguata e inopportuna, specialmente in un periodo di crisi economica e sociale come questa.
Sostegno ai comuni con popolazione inferiore ai 3 mila abitanti, questa è una misura fortemente voluta, se non sbaglio, dal Vicepresidente Minardi per garantire, anche a quei piccoli comuni che si ritrovano in pre-dissesto finanziario, una minima sopravvivenza, proprio perché le aziende, le imprese, le partite Iva o gli stessi cittadini non hanno le risorse per poter pagare le tasse, quindi questi comuni vanno tutelati. Parliamo di comuni dell’entroterra che in teoria dovrebbero essere cari ai colleghi del centro-destra.
Infine i centri estivi per bambini e i centri educativi per i disabili, a differenza di qualche mia collega le risorse non le vado a chiedere alla tabella C, ma le do riservatamente e in prima persona e con queste persone, con queste associazioni, con i familiari di questi disabili mi ci confronto. La difficoltà nella riapertura dei centri diurni e dei centri estivi per disabili è dovuta ad una serie di responsabilità che chi gestisce questi centri non sempre è in grado di addossarsi ed al fatto che il genitore del ragazzino disabile forse non reputa corretto che se la addossi lui, quindi, fare propaganda su queste cose è inadeguato e inopportuno specialmente in un periodo come questo.
Concludo, scusate se mi sono dilungata, ma credo fortemente a questa manovra di 200 milioni perché so che ai marchigiani servono e se l’ordine del giorno verrà approvato, come mi auguro, darà un indirizzo chiaro e specifico alla Giunta, che ha già dato prova di sensibilità.
Ringrazio l’Assessore Cesetti e tutti gli uffici della Regione che si sono adoperati per recuperare le risorse che sono state sbloccate grazie alla modifica di un vincolo nazionale. Tutte queste persone si sono adoperate per arrivare ad inserire il non ultimo milione, recuperato nelle ultime 48 ore, e più fondi possibili per aiutare chi davvero ne ha bisogno.
Chiudo e concludo dicendo che, come discutevo con il Consigliere Maggi poco fa, noi abbiamo insistito perché nell’ordine del giorno ci fosse un chiaro indirizzo, in cui fossero coinvolte tutte le partite Iva, tutti i cittadini, quelli più bisognosi naturalmente, a 360 gradi, senza distinguo.
Sono costretta, lo annuncio già da adesso, a non votare l’ordine del giorno degli altri colleghi, neanche quello del Consigliere Fabbri che pur avendo partecipato ai lavori della Commissione ha pensato di doverne fare uno suo, sa come la penso e quindi spero non me ne voglia.
Chiudo con la speranza che oggi, come è successo in passato, si metta da parte l’orgoglio e l’appartenenza politica per fare quello che i cittadini si aspettano, smettiamo di fare propaganda elettorale, smettiamo di fare comunicati stampa ad hoc invece di partecipare ai lavori della Commissione, io non faccio parte della Commissione, come alcuni che l’hanno abbandonata ieri, che sono pagati per starci anche se non condividono quello che viene detto ed approvato, non sono certo pagati dai cittadini per stare a casa o andare a fare la propria campagna elettorale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Il mio sarà un piccolo intervento per precisare alcune cose.
Condivido in gran parte quello che hanno detto, anche se in modo diverso, i miei colleghi di partito, concordo su quasi tutto, quindi non occorre che ripeta le cose già dette.
Voterò sia l’ordine del giorno della Commissione, anche perché è stata una mia idea, l’ho proposto anch’io l’altro giorno in I^ Commissione, anche se non ne sono membro, che l’ordine del giorno del Consigliere Fabbri. Qualora non venisse approvato l’ordine del giorno, quello base e principale uscito dalla Commissione, certamente non sarò in grado di votare la proposta di legge, che è importante e fondamentale in questo momento così drammatico per la regione Marche.
Detto questo, il mio intervento è dovuto al fatto che non mi va giù il modo di operare degli esponenti della Lega, proprio non mi piace: agire e fare politica in modo patogenico, dare continuamente fake news sia a livello regionale che nazionale, che portano nel contesto politico questi conflitti di attribuzione.
Il Consigliere Zaffiri nel suo intervento di prima ha detto che la regione Marche è sotto quasi di due punti nella disoccupazione rispetto al centro sud d’Italia, io amo molto i numeri perché in politica contano solo quelli, allora per correttezza istituzionale - noi parliamo in una Assemblea legislativa, non stiamo parlando in una TV privata o da qualche altra parte, quindi le cose si dovrebbero pesare prima di dirle – riporto cosa dicono i dati Istat al 31 dicembre 2019. La media dei quattro trimestri di disoccupazione per la regione Marche è dell’8,6%, se prendiamo ad esempio - visto che riguarda il partito del Consigliere Zaffiri - l’Abruzzo vediamo che è a 13,2%, quasi 5 punti in più delle Marche, il Molise è a 10,4%, quasi due punti in più delle Marche, la Basilicata è al 9,5%, quasi un punto in più delle Marche, la Calabria addirittura è al 20,1%, 11 punti in più delle Marche e la Sardegna è al 15,4%, quindi non trova riscontro il fatto che le Marche come disoccupazione siano superiori a tutto il centro sud d’Italia.
Questo è un atto dovuto per me che mi occupo di dati e di numeri da 10/11 anni. Trovo anche scorretto politicamente dirli in una Assemblea legislativa, certo uno lo può dire sui giornali, alla stampa, in televisione, ma prendere per fessi i 31 Consiglieri che sono in Aula mi sembra sleale.
Questo era il motivo principale del mio intervento, Presidente, perché credo che non se ne può più, sia a livello nazionale che regionale, di ascoltare tutti i giorni queste fake news portate avanti da gran parte del centro destra. Grazie.

PRESIDENTE. Comunico che dopo l’intervento di chiusura del Presidente Ceriscioli ci sarà bisogno di fare una breve pausa per fare in modo che la Commissione dia il parere sugli emendamenti che sono stati presentati.
Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Ha fatto bene a ricordare questa incombenza, la Commissione deve esprimere il parere di ammissibilità finanziaria sugli emendamenti presentati per cui dopo l’intervento del Presidente Ceriscioli faremo una breve seduta.
Intervengo di nuovo, dopo aver presentato l’atto, per fare qualche puntualizzazione perché alcune questioni hanno suscitato in me l’esigenza di puntualizzare, solo per onor del vero. Capisco benissimo, l’ho già detto ieri, che siamo entrati in un clima ed in una fase ben diversa da quella che dovrebbe connotare questo impegno oggi. Mi riferisco al fatto che si è entrati nella campagna elettorale, forse ci siamo sempre stati, ma in particolare in questi giorni si sente che il tono va in questa direzione.
Qualche puntualizzazione perché ho sentito dire delle imprecisioni, che vanno ricondotte nel giusto binario, altrimenti si snatura un po’ la portata di un atto come questo.
Ho sentito dire che la Regione poteva attingere a delle risorse prima, quindi un gran parlare di tempistica, ma, signori, vi ricordo che la possibilità di attingere a questi avanzi vincolati, ovvero mutare il vincolo che originariamente hanno quando si forma l’avanzo nel bilancio consuntivo, è nata con la conversione in legge del decreto 18 il “Cura Italia”, conversione che è avvenuta due settimane fa, ora non ricordo la data con precisione, poco prima della nascita della promulgazione del decreto “Rilancio” che, vi ricordo, dovrà essere convertito nei 60 giorni e il termine di conversione scadrà circa a metà luglio, quindi c’è tempo per qualsiasi emendamento, per aggiustare il tiro.
Un’altra questione, ho sentito parlare di duplicazioni di interventi, in poche parole il nostro ordine del giorno sarebbe andato nella direzione di duplicare gli interventi pensati dal Governo, no, perché nell’ordine del giorno si tiene conto anche di questo aspetto e si dà mandato alla Giunta di tenere in considerazione le ulteriori misure in maniera tale che non si possano duplicare in qualche caso sconvenientemente e lasciare magari a bocca asciutta qualche altra casistica. La duplicazione è proprio il motivo per tenerla separata e questo è stato un impegno che nel documento che abbiamo presentato traspare.
Sulla questione della collaborazione in Commissione, mi dispiace, però ringrazio la Consigliera Pergolesi che ha dato atto del clima di confronto impegnato nel cercare di preparare un documento che potesse raccogliere le varie istanze, ma anche fattibile e concreto, altrimenti si fa presto. Non posso sentire che tutto lo sviluppo regionale o il cambiamento di certi paradigmi o di investimenti straordinari, al di là della tecnica con cui si possono finanziare, possa passare attraverso solo ed esclusivamente le risorse regionali. Se vogliamo affrontare un discorso di questa natura lo affronteremo molto presto perché ho presentato a suo tempo una mozione che va nel vivo di certi argomenti.
Quindi è giusto che si tenga nella debita considerazione la portata di una manovra regionale, nonché la regione con le sue dimensioni in termini di popolazione, di tessuto socio-economico e di risorse disponibili. 210 milioni di euro non sono una cifra di scarsa rilevanza per un insieme di interventi che possono andare in questa direzione.
La questione Confidi, è giusto tenere in considerazione che ci si è soffermati a sottolineare la bontà del precedente provvedimento, quello dell’Assessore Bora per intenderci, perché non tutte le problematiche di natura creditizia hanno trovato o possono trovare rapida soluzione con gli istituti bancari.
Certo, Consigliere Carloni, la portata dell’intervento del “Cura Italia” è ben diversa da quella che può essere esplicabile con l’aiuto del Confidi, ci mancherebbe altro, ma sappiamo bene, lo sa anche lei, che in molte situazioni un intervento rapido, così come spesso è auspicabile e auspicato, anche di rilevanza limitata, riesce con questo ulteriore aggancio ad essere effettivo, come è successo. Anche nel mio mondo professionale ho avuto esperienze che sono andate in questa direzione.
Certo non è esaustivo di tutta la questione del credito l’intervento che possiamo ipotizzare, ma proprio perché ha funzionato bene, rivolto in alcune specifiche situazioni, credo che replicarlo per la parte che la Giunta riterrà opportuno e necessario sia un aspetto importante.
Da ultimo ho anche ascoltato …, mi rincresce questo, come se il nostro atto di indirizzo fosse una semplice fotocopia della dichiarazione del Presidente all’indomani della proposta di legge 365, dichiarazione d’intenti che sarebbe diventata il nostro ordine del giorno. Mi dispiace perché le cose non sono andate certamente così e chi era presente, chi è stato presente, lo può testimoniare.
Molti elementi della vostra proposta, mi riferisco ai Consiglieri Carloni e Marcozzi, sono rinvenibili nel nostro documento. Raggiungere il mondo economico delle imprese, raggiungere le famiglie, celerità, rapidità e semplificazione massima, sono dei fondamenti che sono anche i vostri per cui non vedo tutta questa grande differenza. Le vostre proposte non sono così determinate, che vanno ad essere o a interessare misure specificamente visibili. Voglio spiegarmi meglio, anche voi avete legittimamente fatto presente delle questioni, ma sempre a livello di indirizzo e non sono così pregnanti, come d’altro canto non si richiede ad un atto di questa natura, che dovrà fare la Giunta perché noi non siamo l’organo esecutivo. La Giunta lo è e noi ci limitiamo a indirizzare, poi saranno la Giunta, i tecnici, le persone preposte a dare le gambe a questa progettualità. Questo mi sento di dire a conclusione del mio intervento. Grazie.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. Mi ha molto stimolato, e ringrazio il Consigliere Giorgini che ha ripreso l’argomento, la volontà di comunicare, attraverso notizie false, la situazione della nostra regione prima dell’emergenza Covid.
Io avevo fatto una tabella all’inizio di gennaio che era funzionale a sottolineare come una serie di parametri macroeconomici marchigiani stavano andando particolarmente bene facendo un raffronto con la vicina Emilia-Romagna, che era citata in quel momento come il non plus, l’ultra del modello di crescita, di servizi, di attività.
Voglio ricordare agli smemorati di Collegno, così la prossima volta il confronto lo facciamo in maniera corretta su dati veri, non su quello che loro hanno voglia di raccontare, che parlando male della loro regione parlano male prima di tutto delle imprese agricole, manifatturiere, turistiche, che invece stavano facendo delle ottime performance, e metto in fila.
L’export, fine anno 2019, +3,9%, non male; prodotto interno lordo nel 2019 è arrivato il dato del 2018 +3%, la più alta crescita a livello nazionale tanto da portarci a un passo, se non sopra, alla famosa media che ci collocava fra le regioni non più in convergenza perché quello è un dato del 2016 che fa riferimento al 2014, quindi eravamo in una situazione ben superiore, addirittura con il vantaggio rischiavamo di avere i fondi della convergenza essendo una regione non più in convergenza; occupazione +3%; disoccupazione -1,2%, lo stesso delta che ha avuto l’Emilia-Romagna pari periodo; turismo +6%; export alimentare +6% e il famoso N+3, cioè la spesa rendicontata sui fondi europei del 160% per un 2%, secondi solo all’Emilia-Romagna e tutte le altre Regioni dietro.
Questo è un quadro che nessuno può negare perché i dati non li dà la Regione Marche li danno l’Istat e i soggetti, e raccontano una situazione molto diversa da quella che avete voluto rappresentare.
Su una cosa sono d’accordo, il passaggio Covid ha aperto una nuova fase, difficile per tutti quanti e l’atto che facciamo oggi è la risposta ad un’emergenza, non è casuale, è scritto bene il titolo delle misure perché si richiama, fra parentesi, la possibilità che ci viene offerta dalla legge nazionale per rispondere all’emergenza.
210 milioni di euro ci stanno bene come risposta all’emergenza, sono risorse che abbiamo detto non straordinariamente grandi, ma utili all’intero sistema in un momento così delicato, perché poi per la strategia, per la parte strategica, vi ricordo che siamo alla vigilia della programmazione dei fondi europei per il prossimo settennato e sono gli strumenti con i quali abbiamo fatto strategia in questi anni e continueremo a farla. Noi crediamo nell’Europa, crediamo in quella dimensione e siamo convinti che sia corretta questa opportunità e le altre che stanno arrivando dall’Europa, che quello sforzo incredibile di 750 miliardi dimostra una fase nuova della vita della Comunità europea pronta a sostenere i Paesi nel momento in cui servono sforzi di crescita straordinaria. Quella sarà la parte strategica, ma prima di arrivare alla strategia, chi ha fatto un minimo di amministrazione sa, c’è la sopravvivenza, c’è la vicinanza di un’istituzione che continua ad investire e a crescere e noi con questo atto lo facciamo.
Quindi i dati pre Covid sono tutt’altro che disastrosi, con indici di crescita simili alle Regioni vicine alla nostra ed anche il numero delle imprese è un dato che abbiamo analizzato insieme alla Fondazione Merloni qualche settimana prima dell’emergenza Covid ed emergeva il fatto che l’enorme quantità di piccole e piccolissime imprese e l’esiguo numero di imprese medie aveva costituito dal 2008 ad oggi un fattore di grande difficoltà, ma se diminuivano le imprese nel totale, andando a vedere l’aspetto qualitativo, ci si accorgeva che quelle medie stavano crescendo nella fascia che rappresentava le aziende che oggi sono più in grado di competere. Un dato interessante.
Quanto esaminato meglio ci raccontava qualcosa di diverso, ma oggi siamo in un mondo nuovo, in una fase completamente diversa purtroppo ed anche quegli ottimi risultati non li possiamo mettere a vanto di quello che faremo. Servirà questa manovra straordinaria, servirà la strategia dei fondi europei, servirà la capacità di tenere in ordine i nostri conti, serviranno i 600 milioni di capacità di indebitamento che abbiamo, certo per una fase strategica, non per l’emergenza, serviranno queste misure per affrontare una fase nuova di lettura di un nuovo cambiamento che c’è stato nell’economia marchigiana, nazionale e mondiale.
Anche le misure chiamiamole del credito, noi non vediamo in competizione le misure dello Stato con le nostre, saremmo sciocchi, ma cerchiamo di vederle in maniera complementare, noi vogliamo utilizzare le nostre risorse per esaltare quelle che mette lo Stato. Lo dico al centro destra, se si vuol dissociare dalle manovre allora si dissoci anche dai fondi dello Stato, perché lo Stato governato dal centro sinistra e dal Movimento 5 Stelle ha messo a disposizione 400 milioni di credito e noi interveniamo con risorse a fondo perduto per facilitare le imprese che hanno bisogno di quella misura, perfetta collaborazione fra Governo regionale e Governo nazionale su una misura che serve alle nostre imprese. Noi ci possiamo vantare sia di quelle nazionali che di quelle regionali, ma non è l’obiettivo che vi ho detto all’inizio, ho invitato ad un’altra strada, vedo che qualcuno l’ha presa, qualcun altro decisamente no, mi dispiace per chi non l’ha fatto e non ha colto un’opportunità.
Infine, la parte più sgradevole la trovo sulla diminuzione del ruolo del Consiglio regionale, perché vedete se la Giunta avrà a disposizione per fare la manovra questi 105 milioni sarà solo grazie alla decisione che in questo momento prenderà il Consiglio regionale, secondo le sue possibilità. Solo il Consiglio regionale ci può mettere a disposizione queste risorse e io non tolgo niente di questa competenza e opportunità che il Consiglio regionale ci dà. Sminuire il ruolo del Consiglio regionale nel momento in cui determina una risorsa essenziale per l’emergenza economica della nostra regione, delle famiglie, delle imprese, delle associazioni del mondo delle onlus, è un fatto per me sbagliato, ognuno deve esaltarsi nel proprio ruolo, nei propri compiti, nella propria competenza, non essere frustrato perché non fa quella di un altro.
Ritengo che il Consiglio regionale approvando oggi questa legge dà una misura straordinaria a favore della comunità marchigiana, grazie al Consiglio regionale che svolge in pieno, in pienezza, il proprio compito dandoci un’opportunità, che altrimenti non avremo, poi sarà la Giunta con il suo ruolo di esecutivo a rendere queste risorse disponibili seguendo gli indirizzi che lo stesso Consiglio regionale ci ha voluto offrire, più chiaro, più limpido, più trasparente di così non c’è e voler ridurre, sminuire, questo importantissimo ruolo del Consiglio regionale non si capisce francamente a chi sia utile.
Credo che i marchigiani, dopo il voto che ci sarà, potranno essere più che grati a chi con grande attenzione in ogni fase di questa emergenza ha messo a disposizione risorse, energie personali, per poter fare il possibile a favore della nostra comunità e alla fine avremo 210 milioni di euro che andranno nelle tasche dei marchigiani, delle imprese, delle associazioni, delle onlus. Certo, non risolveremo tutti i problemi, questa cifra non è in grado di farlo, ma averla a disposizione è sicuramente un grandissimo sostegno, un grandissimo aiuto, un segno di forte vicinanza da parte nostra nei confronti di chi ha più bisogno. Quindi, grazie al Consiglio regionale.

PRESIDENTE. A questo punto sospendiamo la seduta per permettere l’analisi degli emendamenti da parte della Commissione. Rimaniamo tutti collegati tranne i Commissari che si staccano per collegarsi tra loro. Fra un quarto d’ora ci ricolleghiamo tutti.

La seduta è sospesa alle ore 16,25

La seduta riprende alle ore 16,50

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1.
Emendamento 1/1 a firma dell’Assessore Pieroni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 1, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2.
Emendamento 2/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 2/2 a firma della Consigliera Leonardi. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/3 a firma del Consigliere Carloni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2/4 a firma del Consigliere Zaffiri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 2, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3.
Emendamento 3/1 a firma del Consigliere Carloni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 3/2 a firma del Consigliere Zaffiri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4.
Emendamento 4/1 a firma dell’Assessore Cesetti. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4 bis (articolo aggiuntivo).
Emendamento 4 bis/1 a firma dell’Assessore Pieroni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 4 bis/2 a firma dell’Assessore Pieroni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Emendamento 4 bis/3 a firma dell’Assessore Pieroni. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5.
Emendamento 5/1 a firma dell’Assessore Cesetti. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6.
Emendamento 6/1 a firma dell’Assessore Cesetti. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7 (dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Emendamento di coordinamento tecnico/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ora passiamo alla votazione degli ordini del giorno.
Proposta di ordine del giorno (365/odg 1) a firma del Consigliere Urbinati, che l’ha precedentemente illustrato.
Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Avendo ricevuto poco fa le proposte di ordini del giorno e verificando che almeno due, quelle del Consigliere Urbinati e del Consigliere Marconi, indicano delle cifre precise su temi che francamente non conosco, credo che molti colleghi facciano fatica a conoscerli in questo poco tempo, chiedo se è possibile, nel mantenimento di questo clima il più possibile unitario, mantenere l’intento, ma togliere le cifre perché onestamente, in così poco tempo, non sono in grado di comprendere se sono presenti nei capitoli, sono accoglibili, sono troppe o sono poche. Se sono mantenuti come indicazione di sostegno alle varie categorie credo che gli ordini del giorno siano sostenibili e votabili, viceversa, con l’indicazione di cifre precise onestamente farei fatica a votarli perché non saprei se le risorse sono condivisibili o meno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Vorrei precisare ulteriormente, l’ho fatto durante l’intervento, ma forse nella concitazione non ho specificato bene, questo ordine del giorno ha un riferimento ben preciso, non dice di destinare determinate cifre, non indica una somma, ma la dotazione finanziaria che c’è sul bando del commercio relativo alla programmazione 2020 della legge regionale 27/09. Questo è un bando che abbiamo emanato sin dal 2016 e, come ho detto prima, è andato sempre in over booking perché ha avuto tantissime richieste.
Questo bando si rivolge principalmente alle attività commerciali, soprattutto alle attività di somministrazione, che abbiamo indicato in tutti gli interventi che abbiamo fatto. Questo può avere un effetto immediato, veloce, perché mi sembra che oggi il dirigente abbia firmato il bando. Già negli anni passati avevano chiesto che potesse essere rifinanziato, chi sta con me in II^ Commissione lo conosce molto bene e sa che è sempre stata richiesta un’ulteriore dotazione, dovrebbe avere una dotazione superiore, poi se non è il doppio o se addirittura è il triplo noi siamo tutti contenti.
E’ un bando che mira alla categoria dei commercianti, soprattutto della somministrazione alimenti e bevande che, ripeto, non è stata danneggiata solo dal lockdown, ma anche dal perdurare delle restrizioni che, come sappiamo, rendono la vita molto complicata a queste attività.
Spero che venga condiviso, i 2 milioni di euro non sono un’indicazione, ma è la dotazione che c’è sul bando e noi chiediamo di aumentarla, poi la Giunta farà le sue valutazioni con l’Assessore Bora. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Faccio una dichiarazione per tutti gli ordini del giorno e per la legge, faccio tutto insieme, parlo anche del mio ordine del giorno e preciso subito delle questioni.
Prima questione, da quello che vedo in Aula e da quello che è stato annunciato il sedicesimo voto non serve, quindi non c’è problema se sarò presente al voto o non lo sarò. Come ho annunciato prima l’avrei votato con questa logica perché non avrei mai consentito che questo provvedimento non arrivasse sul tavolo della Giunta, ma vedo che questo non è necessario.
Evidentemente lego il mio voto positivo dell’atto all’ordine del giorno che ho presentato al quale tengo molto, annuncio anche che voterò tutti gli ordini del giorno presentati, anche quello della Commissione, che è stato fatto secondo una modalità che non condivido, l’ho già detto, perché non siamo andati in Aula, ma siamo andati in remoto, non ho visto nessuna bozza, né prima né dopo, quindi per quanto mi riguarda sono quasi nella stessa condizione in cui tutti voi vi siete trovati le precedenti volte.
Vado a precisare il fatto che forse l’unico emendamento nel quale vengono indicate cifre precise e siccome amo i numeri come l’Assessore Cesetti, ma tutti e due amiamo anche il diritto, rispondendo al Consigliere Micucci, che dice che non sa se ci saranno queste disponibilità, dico che l’atto prevede un investimento complessivo di 211 milioni, quindi, chiedo 350 mila euro per il servizio civile giovani, 250 mila euro per il servizio civile anziani e 400 mila euro per le famiglie numerose e un minimo di 2 milioni per gli asili nido e per le scuole per l’infanzia, 2 milioni per le scuole paritarie, 4 milioni per i servizi di accoglienza anziani, minori e disabili.
E’ ovvio, Assessore Cesetti, che l’ordine del giorno per sua natura non è un emendamento, non c’è un provvedimento di bilancio che disciplina la spesa e se la Giunta invece che 4 milioni mette 3 milioni è una valutazione politica che fa, ma non può essere una valutazione di natura giuridica e di bilancio, allora perché ho messo le cifre? Ho messo le cifre perché, come ho già detto da mesi, dalla fine di marzo ad oggi, non è una cosa che mi sono inventato oggi, non è da campagna elettorale visto che non si voterà a fine luglio, ma a settembre e ce la saremo largamente dimenticata … Insisto nel dire che un tavolo di concertazione è stato votato all’unanimità, è stato proposto dalla maggioranza e io l’ho sostenuto con convinzione, ma non si è fatto, quindi ritengo che l’atto di Giunta e l’atto di Consiglio non poteva essere che questo, ma credo che se la Giunta riceve non delle indicazioni generiche, ma delle indicazioni precise, non ci siano problemi anche perché la Giunta ha detto, e non so se sia stata sincera oppure no, io credo sempre a quello che sento, che non c’è nessun atto pronto, che sta ancora nella disponibilità di accogliere e di ascoltare tutti, quindi se siamo nella disponibilità di accogliere e di ascoltare tutti si possono votare anche gli ordini del giorno. Se questo non è vero, ma non penso, credo a quello che è stato detto, se l’atto fosse già pronto tutta questa sarebbe una presa in giro, sia le mozioni che abbiamo fatto, sia gli ordini del giorno che stiamo facendo adesso, ma se l’atto non è pronto si può benissimo recepire cose di questo genere.
Ho sentito da vari interventi, da vari voci ufficiali ed ufficiose che, per esempio, è già stata prevista una cifra per le scuole paritarie, sento nell’ambito dei servizi sociali che sono state previste delle cifre per le strutture sociali di accoglienza, non so cosa è stato previsto per i nidi e le scuole dell’infanzia che credo, come ho detto prima, siano quelli in maggiore crisi. Ho già spiegato che mettere 600 mila euro per i servizi civili giovani e anziani significa anticipare quello che il Governo immagina di fare con i 60 mila assistenti civili, non ricordo il nome preciso. Si è molto parlato di famiglie, di famiglie numerose, di famiglie in crisi, di famiglie in difficoltà, quindi mi sembrano che siano tutte cose che possono benissimo essere ricomprese, però, ripeto, Consigliere Micucci, con molta serenità, sa la stima personale nei suoi confronti e l’onestà intellettuale che l’ha sempre contraddistinto, siccome il sedicesimo voto non serve, fate pure secondo coscienza.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Farò un intervento unico in modo da non allungare la discussione.
L’ordine del giorno del Consigliere Urbinati è vero che individua una cifra, però è contenuta e il settore del commercio è in particolare affanno per cui sono orientato a votarlo positivamente.
Nel mio precedente intervento ho parlato dell’ordine del giorno della Commissione, ci sono degli aspetti che non condivido, primo tra tutti i 12 milioni di euro al Confidi, il sostegno in questo momento ai Comuni, eccetera, quindi mi astengo anche se il resto dei punti li condivido.
Sull’ordine del giorno del Consigliere Marconi le cifre ci sono, non so valutare in questo momento se in maniera appropriata, però, ad esempio, non mi trova d’accordo il discorso di incentivare le imprese che esportano perché si discriminerebbero le altre. Si dà in questo momento particolare risalto al servizio civile dei giovani e degli anziani, mentre, come ho detto prima, dobbiamo focalizzarci con questa norma solo sulle emergenze che il Covid ha generato, che è lo scopo di questa norma, quindi non ritengo che siano particolarmente pertinenti queste richieste.
Gli altri punti sugli asili, le scuole e il sociale le appoggio pienamente per cui mi asterrò su questo ordine del giorno.
Il mio l’ho già illustrato e ritengo che sia complementare e non vada a confliggere con nessun altro ordine del giorno, indica prevalentemente dei criteri con cui affidare velocemente, senza burocrazia, i fondi. L’ho già illustrato prima.
L’ordine del giorno della Leonardi chiede il tavolo di concertazione, io avevo chiesto una Commissione speciale perché il Covid investe il bilancio. Ne stiamo parlando da settimane, sanità, economia, ambiente, tutte le Commissioni sono pienamente coinvolte, non è esclusiva di nessuna Commissione. Verificando l’ordine del giorno delle sedute delle Commissioni di Covid se ne parla troppo poco, quindi ribadisco la stretta necessità della Commissione speciale. Abbiamo il tavolo di concertazione, che giustamente è stato approvato dall’Aula, almeno diamogli veloce compimento, quindi voterò a favore dell’ordine del giorno della Consigliera Leonardi.
Complessivamente mi asterrò dal votare la proposta di legge perché è una norma che bene indica la fonte dei fondi, che sono stati individuati e l’individuazione è corretta, non ci sono particolari dubbi se non quello di fare, come ho detto in precedenza, degli approfondimenti e di proseguire il cammino rivedendo tutto il bilancio, che abbiamo trattato nei mesi pre Covid.
Quello che manca è una visione completa con i 105 milioni che sono a delibera, di cui ancora non si conosce il testo.
Con le indicazioni delle mozioni di queste settimane, con questi cinque ordini del giorno, il Consiglio tenta di indicare alla Giunta come impiegare questi soldi.
Mi asterrò sulla normativa perché non contiene queste indicazioni che noi ci stiamo sforzando di dare, ritengo che il discorso non possa essere chiuso in questa fase, ma dovrà proficuamente proseguire nelle prossime settimane, rivedendo posta per posta quelle che verranno allocata sulle singole misure che vengono individuate.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie, Presidente. Intervengo su questi ordini del giorno per esprimere questo concetto, premesso che il contenuto e l’oggetto di molti li potrei anche condividere, anzi li condivido, però, ad esempio, l’ordine del giorno del Consigliere Marconi parla di cifre importanti e chiede, se non ho contato male, 9 milioni di euro, quello del Consigliere Urbinati prevede 2 milioni di euro, ripeto, tutti temi condivisibili, però vorrei capire e vorrei essere rassicurato dall’Assessore Cesetti o dal Presidente Giacinti che ci sia l’adeguata copertura finanziaria, perché non voglio mettere in difficoltà il governo della Regione approvando degli ordini del giorno che economicamente non sono sostenibili.
Sono arrivati all’improvviso, nel senso che li abbiamo visti questa mattina, c’è bisogno di questa garanzia, credo. Ripeto, pur condividendo le tematiche ci deve essere una verifica della copertura perché non stiamo parlando di 100 mila euro, ma di milioni di euro, quindi l’Assessore, o il Presidente Giacinti, ci dovrebbe dare rassicurazioni in merito, oppure io sono in difficoltà a votarli, ripeto, pur condividendone i contenuti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Condivido gli ordini del giorno dei Consiglieri Urbinati e Marconi, quindi, condividendone la finalità e l’obiettivo che tra l’altro sono coerenti tutto sommato con quello più generale concordato in Commissione, chiedo al Consigliere Urbinati di modificare l’ordine del giorno, va bene tutto quello che ha scritto però anziché dire “a provvedere almeno al raddoppio delle risorse sopra indicate”, emendare in questo modo “a prevedere ulteriori risorse oltre a quelle sopra indicate”, che potrebbero essere anche di più e aggiungere “nei limiti delle disponibilità della manovra”, tanto è un ordine del giorno, un atto politico.
L’ordine del giorno del Consigliere Marconi prevede cifre precise, di fatto sarebbe un emendamento, un po’ irrituale, lui mette delle cifre ed io sono disponibile a votarlo con le cifre che restano tali, però, anziché mettere “non meno” aggiungere “circa” ed anche “nei limiti delle disponibilità della manovra”.
Dico questo perché, come voi sapete, sono un Assessore al bilancio serio - me lo dico da solo - e voglio operare responsabilmente e nel momento in cui voto un ordine del giorno ed il Consiglio lo approva per me quell’atto votato diventa un imperativo.
Se mettiamo “circa” e, in quello del Consigliere Urbinati, “a prevedere ulteriori” - ripeto, possono essere anche di più, ovviamente nei limiti delle disponibilità della manovra - immagino che in una manovra di 211,7 milioni di euro la capienza riusciremo a trovarla.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Sull’ordine del giorno del Consigliere Urbinati vorrei chiedere un chiarimento perché lui indica una misura che credo sia aperta a tutto il settore del commercio, compresi quelli che non hanno mai chiuso durante l’emergenza. Paradossalmente, se nel bando partecipassero tutti i generi alimentari, noi finanzieremo con fondi destinati al Covid attività commerciali che non hanno avuto particolari problemi, mentre l’obiettivo delle risorse è quello andare a favorire le attività commerciali che hanno avuto dei contraccolpi in seguito all’emergenza Covid.
Se immaginiamo una misura specifica per il commercio andiamo a favore delle attività commerciali che hanno avuto la chiusura obbligatoria, la perdita di fatturato e via dicendo, se finanziamo la legge regionale le risorse vanno a tutte le attività commerciali, non necessariamente quelle penalizzate dal Covid, quindi esce un po’ dalla logica della manovra. Vorrei capire qual è la volontà, se è questa o un’altra.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Effettivamente il Presidente ha colto il punto, forse non l’ho spiegato bene, però va in quel senso anche perché quella misura, che conosciamo benissimo, tutti i colleghi della II Commissione e l’Assessore Bora la conoscono molto bene, riguarda le piccole imprese, non interessa l’attività della grande e media distribuzione.
Secondo me il bando aiuterebbe soprattutto la ripartenza degli investimenti perché non è importante far ripartire o sostenere solo quelle imprese che hanno avuto un grosso calo di fatturato durante questo periodo, ma per l’indotto è straordinariamente importante che ripartano anche gli investimenti.
Presidente, ho presentato questo ordine del giorno perché ho visto che questo bando, l’abbiamo visto tutti, funziona benissimo, ogni anno andiamo in over booking, e sono inseriti anche dei parametri per l’imprenditoria giovanile, per l’imprenditoria femminile ed ogni anno ha uno straordinario successo. Questa mia è una proposta.
Ha ragione l’Assessore Cesetti, effettivamente ho riflettuto, indicare il doppio lo fa diventare un emendamento, quindi sono perfettamente d’accordo nell’inserire “ulteriori risorse”.
Presidente, lei ha colto il punto perché la mia intenzione non era solo quella di sostenere le imprese che hanno avuto una diminuzione di fatturato, ma cercare in quel settore di incentivare gli investimenti perché sappiamo che poi portano posti di lavoro. Questo è.
Sono d’accordo alle modifiche però non ci metterei alla fine “nei limiti del bilancio” perché qualcosa in più l’avevamo chiesto anche negli anni passati e se quest’anno c’è l’opportunità credo che sia un bene per tutti.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Dico al Consigliere Urbinati che se lui emenda l’ordine del giorno nel senso da me indicato: “ulteriori risorse oltre a quelle sopra indicate nei limiti della disponibilità - non del bilancio - di questa manovra”, noi assolviamo all’obiettivo che vuole perseguire e nel contempo superiamo la giusta osservazione ed eccezione del Presidente. Se noi diciamo “ulteriori risorse oltre a quelle sopra indicate” è un termine talmente generico e ampio che ci consente di conseguire da una parte l’obiettivo e dall’altra di superare la debita eccezione perché “ulteriori risorse” possono essere altre anche rispetto a quelle declinate dalla legge, che viene richiamata, quindi superiamo l’eccezione.
“Nei limiti della disponibilità di questa manovra” non del bilancio, è evidente, è un’ovvietà, è anche pleonastico, però lo dobbiamo mettere perché vogliamo rispettare gli ordini del giorno che vengono approvati.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Intervengo sugli ordini del giorno perché noi sappiamo quanto l’Assessore sia persona seria nelle promesse che fa e altrettanta serietà deve esserci anche da parte dei Consiglieri.
Noi abbiamo lavorato ad un ordine del giorno che ricomprendesse tutte le richieste pervenute in tale seduta, chi voleva partecipare poteva chiedere di farlo, come ho fatto io, soprattutto l’intento era quello di dare delle priorità e di destinare le risorse a chi effettivamente ne avesse bisogno.
Leggo, almeno nei primi due ordini del giorno: “la destinazione a favore di imprese che esportano beni e servizi”, piuttosto che destinarli prioritariamente, come abbiamo fatto noi nel nostro, alle famiglie.
Mi scusi, Assessore, però non condivido il fatto di approvare un atto che poi dice una cosa diversa dall’altro, gli ordini del giorno non sono tutti uguali e ribadisco che chi voleva intervenire e incidere all’interno di un ordine del giorno condiviso, aveva tutti gli strumenti per poterlo fare. Sono puntigliosa e me ne vanto, se si faceva un ordine del giorno in maniera unitaria sarebbe stato un ordine del giorno di tutto il Consiglio e di tutta la Regione, qui invece si vuole mettere il cappello su alcuni atti giusto per andare dai propri elettori e dire che questo è passato grazie a me.
Questi sono metodi che non approviamo, quindi non voteremo gli ordini del giorno, se non quello elaborato in maniera congiunta con la I^ Commissione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Intervengo solamente per dire che anch’io su questi ordini del giorno, come altri colleghi, vorrei avere dalla Giunta, per quanto alcuni vadano bene nel merito e siano utili, in particolare dall’Assessore Cesetti, delle garanzie sulla sostenibilità finanziaria per evitare di votare degli atti che poi rimangano nel cassetto.
Nel frattempo ho sentito l’intervento dell’Assessore e con le modifiche che si riterranno opportune, quelli accoglibili, li voterò però per serietà sarebbero utili delle garanzie perché se si impegnano delle cifra, anche con gli ordini del giorno, dobbiamo vedere se le risorse ci sono, se la Giunta le ritiene sostenibili.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Per quanto riguarda la copertura mi pare di aver già detto che all’interno di una manovra così complessa e corposa problemi non ce ne saranno e con le modifiche che io ho chiesto siamo garantiti perché da una parte non ci sono cifre precise, che farebbero diventare un po’ irrituale un ordine del giorno che va in quella direzione, perché allora si doveva fare un emendamento, dall’altra siamo garantiti perché la parola “ulteriori” supera sia il raddoppio, ma anche le specifiche risorse, perché “ulteriori” significa che ce ne possono essere altre.
Sull’ordine del giorno del Consigliere Marconi inseriamo le parole “circa” e “nei limiti della disponibilità della manovra”, è evidente che scriviamo che ci deve essere la relativa copertura. Questa è una soluzione. Quella che l’Assessore al bilancio propone - se si apportano queste modifiche io voto gli ordini del giorno - è una soluzione politica a un atto politico qual è l’ordine del giorno, quindi ho convertito i numeri in disciplina politica. Tutto qui, la cosa mi riesce abbastanza bene, d’altra parte.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. L’intervento non serve, sono stato chiamato in causa e mi sono prenotato, ma l’Assessore ha spiegato la questione della compatibilità finanziaria e c’è stata un’ampia discussione.
Grazie, non serve il mio intervento.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Se posso fare una battuta, vorrei dire all’Assessore Cesetti, con tutto il rispetto, che mettere sia “circa” sui 9 milioni in più, che chiede il Consigliere Marconi, che “in base alla disponibilità economica”, se la disponibilità economica non c’è i circa 9 milioni possono essere anche zero.
La soluzione trovata dall’Assessore non funziona, perché “circa” 9 milioni vuol dire che almeno si devono garantire 5/6 milioni, non è che mettendo e aggiungendo semplicemente “in base alla disponibilità economica” i “circa” 9 milioni possono essere zero, secondo me. Quindi cautela, verificate che ci sia la copertura. Io voto l’ordine del giorno convintamente, ma attenzione perché mettere “circa” su 9 milioni e poi dire “in base alla disponibilità economica” non ci salva da un’eventuale mancata copertura.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Dico al Consigliere Bisonni, che tra l’altro mi segue molto attentamente e lo ringrazio, che scrivere “circa” 9 milioni “nei limiti della disponibilità della manovra” significa che può essere zero e può essere 90 milioni, è semplice.
Ho tradotto in termini politici un’esigenza politica che è nell’ordine del giorno. Può essere, “nei limiti della disponibilità della manovra”, zero ma può essere 90 milioni.
E’ semplice, questa è la copertura e siccome io devo dare la copertura non ad un emendamento, nel qual caso ci vorrebbe la copertura puntuale, ma ad un atto politico la do in termini politici, quindi ho dato la copertura.

(interrompe il Consigliere Celani)

Fabrizio CESETTI. Consigliere Celani lei che è più navigato di me dovrebbe sapere che è così.

PRESIDENTE. Proposta di ordine del giorno a firma del Consigliere Urbinati.
Emendamento a firma del Consigliere Urbinati. Lo leggo: “Nell’impegno le parole ‘a provvedere almeno al raddoppio delle risorse sopra indicate per le finalità del bando medesimo’ sono sostituite dalle seguenti ‘a prevedere ulteriori risorse oltre a quelle sopra indicate nei limiti della disponibilità della manovra’”. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di ordine del giorno (365/1) /a firma Urbinati, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di ordine del giorno (365/2) a firma della I^ Commissione e dei Consiglieri Pergolesi, Minardi. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di ordine del giorno a firma del Consigliere Marconi.
Emendamento a firma del Consigliere Marconi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. L’emendamento suona così alla luce del suggerimento dato dall’Assessore Cesetti che interpreto: “circa”, una cifra indicativa che può essere più o meno quella indicata. Ho già detto che se c’è qualcosa in meno va bene, se è qualcosa in più è meglio.
Per il servizio civile giovani circa 350.000, per il servizio civile anziani circa 250.000, invece che “altri 400.000 a famiglie numerose” “circa 400.000”, “almeno 2 milioni agli asili nido” “circa 2 milioni”, “almeno 2 milioni per scuole paritarie” “circa 2 milioni”, “almeno 4 milioni per le strutture sociali” “circa 4 milioni”.
Si aggiunge alla fine del dispositivo il seguente punto: “Inserire ogni cifra sopra indicata nella delibera di Giunta regionale che dispone sia la spesa nei limiti della disponibilità della manovra stessa” e questo è chiaro, “nei limiti della disponibilità”, rispetto agli equilibri che devono essere raggiunti per tutto il resto che viene compiuto. Grazie.

Emendamento a firma del Consigliere Marconi. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di ordine del giorno (365/3) a firma del Consigliere Marconi, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di ordine del giorno (365/4) a firma del Consigliere Fabbri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Proposta di ordine del giorno (365/5) a firma della Consigliera Leonardi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Brevemente, richiamo anche l’emendamento che avevo fatto e che è stato precedentemente bocciato.
L’ordine del giorno richiede quanto già espresso nel mio intervento: la convocazione di questo tavolo, che si era deciso di istituire attraverso un ordine del giorno di circa un mese fa, votato dall’Aula, e che la ripartizione delle risorse passi per quel tavolo, con un eventuale ulteriore passaggio in Aula, se necessario.
Non ho fatto ordini del giorno che sarebbero entrati nel merito perché non conosco la capacità oggi disponibile - non abbiamo l’altra metà di queste risorse e non sappiamo se sono vincolate, quindi già destinate ad alcuni settori, ad alcuni comparti - non abbiamo l’opportunità di valutare e di entrare nel merito della cosa più importante. Parte di queste informazioni non ci vengono fornite, probabilmente parte non ci sono se, come è stato dichiarato, si attende la disposizione governativa per stabilire e non accavallarsi con altri fondi. Direi che non ci sono le condizioni per entrare nel merito, avrebbe dovuto farlo questo tavolo, mi auguro che possa farlo da qui in poi.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Annuncio il voto favorevole a questo ordine del giorno.
Mi sono prenotata perché vorrei replicare al Movimento 5 Stelle. Più volte è intervenuta la Consigliera Pergolesi dicendo che noi siamo usciti dalla Commissione, che abbiamo fatto campagna elettorale, che abbiamo fatto un comunicato, mentre come Consiglieri regionali siamo pagati per stare qui. La Consigliera Pergolesi e tutto il Movimento 5 Stelle non si devono più permettere di dire queste cose e le dico perché. Da quando è iniziata la legislatura e fino a un anno fa, quando eravamo al Governo nazionale con la Lega, non avete fatto altro che uscire ed entrare dall’Aula. L’ultima volta, quando abbiamo votato il bilancio di previsione, io sono rimasta e voi siete usciti con il cartello, avete chiamato la stampa e avete additato Forza Italia dicendole che era la stampella del PD. Dico questo al Movimento 5 Stelle, chi sta facendo campagna elettorale non è certo la minoranza, è la maggioranza e voi che una volta state al Governo nazionale con la Lega e una volta con il PD avete un po' di confusione, però le ricordo che siamo Consiglieri e ognuno ha la propria libertà, che è sacra, come la democrazia.
Ho ascoltato più volte i vostri interventi, una volta dite che facciamo la stampella al PD, oggi si è permessa di dire che siamo pagati e dobbiamo rimanere in Commissione, non si deve più permettere ed ha ragione la Consigliera Malaigia quando dice che qui prevale molto la maleducazione, che regna sovrana. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Intervengo per fatto personale perché la Consigliera Marcozzi ha perso l’ennesima occasione di parlare di qualcosa di costruttivo, invece di tirar fuori dinamiche e questioni che nulla hanno a che fare con l’argomento in discussione.
Le ricordo che uscire ed entrare dal Consiglio quando si risponde al telefono ai cittadini è cosa lecita e che le Commissioni servono per approfondire gli atti, quindi io mi sarei comportata sicuramente in maniera differente, tanto più che non è nemmeno la mia Commissione. Anche l’altra volta ho partecipato in presenza ad una Commissione che non era la mia, non prendo soldi per venire in I^ Commissione e lei sa benissimo che il suo collega il più delle volte è assente, io sono stata testimone del fatto che esce anche prima della conclusione dei lavori, addirittura indicando il proprio voto, è un comportamento irrispettoso del mandato che i cittadini ci hanno dato. Detto questo, chiudo perché non voglio alimentare polemiche sterili. Grazie.

Proposta di ordine del giorno (365/5) a firma della Consigliera Leonardi. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Volevo essere molto sintetico, però qualche spunto mi è arrivato in questa ultima parte del dibattito, quindi non posso non intervenire prendendo tutti e cinque i minuti.
Credo che questo pomeriggio abbiamo assistito ad una magia incredibile, ma non potevo mai immaginare che potesse essere peggiore di quella del Mago Forest, questa è peggio, una cosa assurda.
Onestamente un imbarazzo di questo tipo poche volte l’ho vissuto in questa Assemblea legislativa ed anche nei Consigli ai quali ho partecipato, veramente imbarazzante, a dimostrazione avete messo il timbro certificato, come un atto notarile, che quello che avete presentato è un atto confuso, generico, dispersivo, tardivo, che non ha nulla a che fare con il rilancio della nostra economia perché quello che avete presentato è una delega in bianco alla Giunta per fare quello che vuole.
Lo dimostra il fatto che gli ordini del giorno che avevano degli impegni, che naturalmente lasciano il tempo che trovano, non potevano essere emendati perché dove si prendono e dove si mettono i fondi, se era una manovra economica, Assessore Cesetti, lei che sa di bilancio, c’erano le missioni, c’erano gli atti e c’erano le somme dopodiché con l’emendamento si poteva dire: “Prendiamo una somma qua e la metto di là ed aiutiamo il sistema economico di questa regione”, ma non c’è questa possibilità perché questo atto è solo la ricognizione da un punto di vista finanziario delle somme che avevate, che negli anni si sono accumulate e non avete speso male. Tutti gli anni, da 20 anni a questa parte, c’è stato un avanzo di gestione che è diventato avanzo di amministrazione, che è stato vincolato dal Governo per rispetto del patto di stabilità.
Abbiamo avuto tutti la sfortuna del Covid 19, una tragedia, che ha permesso di sbloccare questi fondi. Questo è il discorso. Non mi venite a dire di gestioni parsimoniose, di gestioni favolose, non c’entra nulla, non vendete queste cose perché chi vi sente e ci capisce qualcosa onestamente si mette a ridere. E’ chiaro?
L’atto non possiamo votarlo per questo, perché non ci avete messo nelle condizioni di poter esaminare quello che volete fare per rimettere in moto il sistema economico, produttivo e sociale di questa regione. Quindi, non voto un atto che è una ricognizione finanziaria, non do un voto alla struttura, alle Dirigenti che sono bravissime, hanno già 10 e lode, che devo dare, il bacio accademico?
Non posso fare altro, volevo dare un voto alla manovra, ma tale non è, le manovre le ho sentite in televisione, quelle del Presidente del Consiglio, che mette 50 milioni per l’ecobonus, 100 milioni per altro, 150 milioni per le attività ricettive, sono capitoli, quindi, che c’entra con tutto questo discorso?
Torniamo nel seminato, quando diciamo che non vogliamo votare l’atto è perché non ci avete messo nelle condizioni di farlo. Lo spiego al Consigliere Micucci ed anche al Consigliere Urbinati. Caro Consigliere Urbinati ha visto cosa è successo con il suo emendamento? Non è una manovra, lei ha parlato di manovra straordinaria, ma lo non è, lei ha fatto l’Assessore al bilancio quindi capisce che questa è tutt’altra cosa, è una delega in bianco alla Giunta, ripeto, legittimamente fatta dalla maggioranza perché chi governa ha questi compiti, chi è all’opposizione ne ha altri, e noi facciamo questo, quindi non potete confondere i ruoli.
Mi auguro che questa lacuna la colmiate la prossima legislatura, facendo opposizione e vedendo come funziona, perché non è così che si lavora, non ci raccontate cose che non sono vere, altrimenti potremmo benissimo stare qui e votare tutto, però non ci dite cose diverse.
Ad esempio, ho sentito dire delle cose onestamente spropositate, noi non chiediamo alla Regione di risolvere i problemi del mondo, noi chiediamo alla Regione soltanto di alleviare i problemi dei marchigiani in questo momento, ma per alleviarli noi vorremmo sapere che intenzioni ci sono, qual è il programma, non dobbiamo farlo noi il programma, lo deve fare chi governa, noi possiamo fare una controproposta, se noi presentassimo delle proposte sarebbe tempo perso perché il gioco della maggioranza e dell’opposizione lo conosciamo tutti, tanto è vero che - una cosa assurda - avete bocciato l’ordine del giorno del Consigliere Fabbri che grida vendetta, che chiedeva di “impegnare ad erogare i fondi disponibili” generico “a porre particolare attenzione” generico, avete detto di no e poi abbiamo aggiustato, abbiamo mercanteggiato, avete mercanteggiato, due ordini del giorno dove avete messo “circa” al posto delle cifre. A questo punto ditemi come possiamo entrare nel merito di questo atto e dire la nostra da un punto di vista politico e contabile. E’ impossibile una cosa di questo tipo.
Si è parlato anche di debito scandaloso, guardate chi conosce un po’ di amministrazione sa che i debiti, i mutui, non si fanno per le spese correnti, lo sappiamo tutti perché tutti veniamo da una minima esperienza di amministratori, però i debiti si fanno per gli investimenti. Se la Regione aveva questa capacità di indebitamento pari all’11% per circa 700 milioni, viva Dio, volevamo spendere qualcosa per fare investimenti?
Se venivate qua con un piano organico, che era la visione del futuro, non soltanto per salvare le piccole attività che stanno morendo perché arriveremo in ritardo … ad esempio, il bando di cui ha parlato il Consigliere Urbinati noi l’abbiamo approvato il 20 febbraio in Commissione, ancora non è stato fatto, sono fondi europei che saranno utilizzati fra un anno, dove li trovi fra un anno i commercianti che stanno morendo? Che ci fanno con questi 2 milioni se ancora non è uscito il bando? Sapete benissimo che ci vogliono 60 giorni per il bando, si devono presentare le domande, si devono fare le graduatorie e poi le risorse vanno spese. Allora? Dov’è questa attenzione spasmodica?
Adesso ci dovete mettere delle somme aggiuntive date una tantum e probabilmente arriveranno subito, ma quei 2 milioni non arriveranno subito, non arriveranno mai subito!
Per quanto riguarda i debiti, si è discusso e qualcuno ha fatto anche il sorrisino, lo sappiamo, noi abbiamo detto che se era stata una manovra seria e se era un programma altrettanto serio di inizio di una nuova politica di rinascita della nostra economia, ci sarebbero stati anche i fondi per gli investimenti, che si fanno con il debito, e se c’erano già degli investimenti programmati, con dei fondi di bilancio della Regione, si liberavano, si mettevano sulla spesa corrente e sugli investimenti si facevano i mutui. Dopodiché l’investimento produce lavoro per le imprese, produce fiscalità, produce ricchezza, che viene ridistribuita sul territorio, ma se non creiamo ricchezza attraverso gli investimenti non faremo nulla.
Il dibattito era questo, non volevamo soltanto parlare del sostegno minimale, doveroso, giusto, sacrosanto, per tutti quelli che stanno in difficoltà, volevamo parlare anche di questo dato che avete detto che è una manovra.
Il Consigliere Carloni ha ragione perché il testo non è manovra, che c’entra con la manovra? E’ una semplice ricognizione di carattere finanziario, fatta molto bene da parte degli uffici, ma che denota che nel passato, ma non in questi 5 anni, negli ultimi 20 anni non c’è stata una grande oculatezza e virtuosità perché tutti questi residui vincolati, che non potevano essere utilizzati, probabilmente potevano essere gestiti e impegnati in un altro modo per fare in modo che il Governo non li vincolasse.
Faccio un esempio e l’Assessore Cesetti lo sa benissimo perché ha combattuto con me certe cose, un anno volutamente non ho rispettato il patto di stabilità per impegnare tutti i fondi che avevo, la penalità era che l’anno dopo non avrei potuto assumere delle persone che non avrei assunto, non mi interessava, però li ho spesi tutti, bisogna spenderle, le risorse vanno spese, alla fine dell’anno vanno impegnate, soprattutto per gli investimenti e qui di fatto non c’è nulla.
Questo è il discorso di base, mi sono appuntato tante cose, ma penso che possiamo finirla in questo modo, ecco il motivo per cui noi dei Partiti Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega Nord non partecipiamo a questo voto, l’ho detto prima, adesso parlo a nome anche dei colleghi, che mi hanno delegato, per questo fatto, non perché non lo riteniamo giusto, ma volevamo sapere e discutere insieme a voi tutto quanto.
Chiudo, “Noi rispettiamo gli ordini del giorno perché siamo ligi al regolamento, rispettiamo gli impegni presi in Assemblea”, però certe mozioni e certi ordini del giorno sono stati votati da tutti, maggioranza e minoranza, ed uno auspica che vengano rispettati anche quelli in cui magari la minoranza ha avuto un ruolo importante, non è stato fatto.
L’ordine del giorno della Commissione, badate bene, è una somma, tra l’altro incompleta, di tutti gli impegni delle varie mozioni che sono state votate da questa Assemblea a partire da febbraio, è la somma incompleta di tutti quegli impegni, guardatela bene, non c’è stato questo grande sforzo di programmazione in questo ordine del giorno, abbiamo fatto un copia e incolla degli impegni già presi.
Ripeto, noi non partecipiamo al voto per questi motivi, perché siamo di fronte …, non occorre dare il voto al Servizio finanziario, alle Dirigenti, perché l’atto è fatto bene, volevamo dare un voto politico che non possiamo dare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Al contrario del Consigliere Celani non sono imbarazzato, godo di ottimo appetito, ho le mie funzioni corporali regolari, quindi nessun imbarazzo, anche perché le indicazioni dell’ordine del giorno a supporto di questa legge saranno anche incomplete, probabilmente sono incompleto anch’io che ho contribuito alla sua redazione, però devo dire che tutte le richieste sono state concordate insieme agli altri colleghi, ed eravamo in tanti, ecco perché sono rimasto un po’ perplesso che il giorno dopo alcuni Consiglieri che hanno partecipato non come Commissari, ma come ospiti della Commissione, abbiano presentato altri ordini del giorno mentre potevano contribuire a quello che è incompleto, come dice il Consigliere Celani, che quindi poteva essere completato con il contributo di tutti.
Siamo di fronte ad un momento così delicato e così doloroso, l’ho detto tante volte, che richiederebbe da parte della politica un raggruppamento, un’unione per andare verso un fine comune come l’aiuto ai marchigiani, alle persone ed all’economia.
Dopo un’ampia discussione, 4 ore di dibattito, siamo arrivati ad un ordine del giorno che è stato anche corretto, che ha anche delle mancanze, non abbiamo parlato dello scibile umano, abbiamo parlato soltanto 4 ore, mentre qualcuno è rimasto appena un’ora e poi se ne è andato. Abbiamo messo quello che ci sentivamo di inserire, quello che ci è venuto in mente, quello che nella testa e nel cuore ci sentivamo di mettere, però poi sono venuti fuori altri ordini del giorno in aggiunta a quello, presentati da persone che erano in Commissione e probabilmente, per ragioni che non discuto, ne hanno voluto fare uno proprio, diverso da quello fatto collegialmente.
Se mi metto dalla parte della gente, dalla parte di quelli che ci hanno votato e dico loro: “Non ho votato” o “mi sono astenuto perché l’avanzo viene dal fatto che il bilancio non è stato speso completamente o perché non sono state rispettate le altre cose” chi mi sta ad ascoltare, il mio elettore, mi dice: “A me che m’importa di questa cosa? Io ho bisogno di soldi per me, per la mia famiglia, ho bisogno di soldi per far ripartire la mia impresa, del tuo avanzo o del modo con cui in passato è stato o non è stato speso, mi interessa ben poco. A me interessano i fatti. Io sto qui, ho il figlio che va all’università non riesco a pagarla perché sono una partita Iva, o perché la mia impresa mi ha messo in cassa integrazione, oppure perché il lavoro che facevo si è ridotto notevolmente. A me delle tue motivazioni politiche, delle tue alchimie politiche, importa poco, a me interessa il risultato”.
Ecco perché io dell’opposizione non sono stato mai molto accondiscendente nei confronti di questa maggioranza, l’ho criticata molte volte, ho avuto degli scontri aspri molte volte, però sono stato sempre a disposizione, come credo anche gli altri colleghi del Movimento, per migliorare e per ottenere dei risultati a favore non solo di quelli che ci hanno votato, ma di tutti i marchigiani.
Ecco perché siamo stati lì a parlare, a discutere, a fare, a cercare di limare, di mettere a posto perché alla fine volevamo dare questi su 210 milioni, di cui la metà sono vincolati, un’indicazione alla Giunta affinché la manovra riguardi, come ho detto prima, la semplificazione, quindi provvidenze subito, altro che Isee o lungaggini che portano in avanti per mesi l’aiuto che può essere dato alle imprese e alle famiglie in primis per evitare il disagio sociale. Abbiamo messo anche un limite per quanto riguarda il patrimonio mobiliare, i conti correnti, o l’azionario o l’obbligazionario ed abbiamo guardato direttamente a quelli che soffrono di più in questo momento. Abbiamo accettato questo e l’indicazione che diamo alla Giunta è questa.
Io non sono mai stato per il Confidi, sono serviti nel momento in cui non c’erano garanzie per chi chiedeva il credito, ma nel momento in cui le dà il Governo, le dà qualcun altro, come il Microcredito, i Confidi potevano essere saltati, comunque ci sono i finanziamenti alle imprese, come diceva la Consigliera Pergolesi, imprese che tengono duro, che riescono a lavorare comunque e che vogliono investire per ampliare la platea dei posti di lavoro, c’è soprattutto la provvidenza a fondo perduto per coloro, imprese e partite Iva, che hanno subìto notevoli danni, qualcuno non li ha subito a causa del Covid o li ha subìto in modo relativo, ma ci sono delle imprese e delle partite Iva che hanno avuto danni drastici, l’azzeramento dei loro fatturati.
Abbiamo messo queste provvidenze, questo è il nocciolo, velocità, famiglie, individui e imprese, queste sono le indicazioni che abbiamo voluto dare, manca qualcosa? Sicuramente. Siamo stati forse frettolosi e abbiamo dimenticato qualcuno? Sicuramente, ma in quel momento mi sono sentito in dovere, come politico, come uomo che crede nella solidarietà, che soprattutto crede nell’aiuto verso gli altri, di partecipare a quella Commissione, di dare quelle indicazioni, di non guardare tanto per il sottile - il sottile si guarda nella politica - se l’avanzo è dovuto alla gestione virtuosa o alla malagestio della Giunta.
In questo momento bisogna fare quadrato, bisogna mettersi insieme e cercare di risolvere il problema di chi è indietro, cercare di non lasciare indietro i più deboli e i più fragili ed noi, io personalmente e gli altri colleghi che sono venuti con me, abbiamo perseguito questo obiettivo per cui io non solo non mi sento imbarazzato, ma mi sento orgoglioso di aver dato un contributo a questa maggioranza, di cui non ho condiviso tante cose, ma in questo momento così difficile e delicato sono orgoglioso di dare un contributo a questa maggioranza per alleviare una situazione drammatica e difficile di un sacco di persone.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. La dichiarazione di voto l’ho già fatta prima, ma ne approfitto per tornarci perché ho sentito altri commenti che andavano nell’indirizzo, nella piega, che era già stata presa due giorni fa in Commissione ed è quella della minoranza, di cavalcare una battaglia politica su questa manovra.
Di solito si dice che è legittimo, ma non lo condivido, io non so se sia legittima una cosa come questa durante una pandemia, credo che una proposta, qualcosa di diverso, sarebbe dovuta arrivare da quella parte. Forse è vero che il mio ordine del giorno era più un emendamento, però indica una strada, una visione, un principio, quindi non ci vedo nulla di male anche perché l’Assessore Cesetti ha dimostrato di mantenere gli impegni. Non credo che la Giunta non prenda in considerazione gli atti di indirizzo, come ha detto il Consigliere Celani andando in contraddizione: “Noi abbiamo la funzione di indirizzo e controllo sugli atti della Giunta, ma non la esercitiamo”, è chiaro, se ci rifiutiamo di fare degli ordini del giorno!
Questa è una manovra straordinaria, non è una manovra di bilancio dove il Consiglio, giustamente, lì si, perché siamo all’interno di una legge di bilancio, può presentare degli emendamenti puntuali. Credo che la Giunta, ne sono certo, terrà conto degli impegni perché poi ognuno riesce a vedere dove l’altro non arriva, c’è un buon completamento di tutti quando portiamo a casa una manovra come questa.
A me dispiacerebbe molto votarla in polemica, Italia Viva la sostiene.
Ringrazio l’Assessore, la Giunta, il Presidente Ceriscioli, che prima è intervenuto ed ha chiarito un aspetto del nostro ordine del giorno a cui noi teniamo tantissimo, come teniamo tantissimo anche a quel bando che, dopo il terremoto, ha dato parecchio fiato, ha dato parecchia linfa alle imprese commerciali, soprattutto a quelle dei piccoli comuni e non solo. C’è uno studio molto interessante, che rifaremo nel periodo post Covid, della Politecnica delle Marche, che evidenziava in maniera chiara che dopo il sisma e dopo le crisi del 2011 e del 2012 il settore del commercio e del turismo è quello che ha assorbito il maggior numero di lavoratori che avevano perso il lavoro, tant’è che stamattina si è parlato in Aula, anche se in un’Aula virtuale, anche delle aree di crisi della nostra regione.
Rinnovo il voto convinto a favore di questa manovra da parte di Italia Viva e ringrazio nuovamente l’Assessore Cesetti per la disponibilità. Ringrazio, ripeto, anche tutto il settore che è sempre puntuale, sia sulla presentazione degli atti che sulle nostre richieste. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. La dichiarazione di voto ovviamente la farà il mio capogruppo, però credo che vada replicato alla dichiarazione di voto del Consigliere Celani, che ha parlato a nome di tutto il centro destra per giustificare una mancata partecipazione al voto, che vuole giustificare la mancanza o meglio la voglia di un voto favorevole, perché converrete con me che è difficile non votare questa manovra per le considerazioni che ha detto il Consigliere Maggi, che non ripeto, considerazioni politiche, quindi è difficile non votare anche per l’opposizione.
Le giustificazioni circa la delega alla Giunta non stanno in piedi, è scritto al comma 4 dell’articolo 2: la Giunta regionale disciplina l’utilizzo del fondo di cui al comma 1, e non potrebbe essere diversamente, perché il D.L. 18 all’articolo 109 comma 1 ter prevede che la Giunta deve procedere, previa approvazione di una legge, ovviamente, alla sostituzione del vincolo originario dell’avanzo applicato con il rendiconto e lo fa dopo l’approvazione del rendiconto da parte della Giunta stessa e prima dell’approvazione del rendiconto con legge del Consiglio regionale all’esito del giudizio di parifica.
Capite che non potrebbe essere diversamente, sarebbe irrituale se la sostituzione del vincolo con l’assegnazione dei capitoli venisse fatta dal Consiglio regionale, veramente irrituale, inatteso dall’approvazione del rendiconto perché la legge conferisce alla Giunta questo potere.
E’ così, non può essere fatto diversamente, ma c’è un’altra necessità, qual è? Perché lo deve fare la Giunta? La Giunta lo deve fare perché, è evidente, che le misure che si mettono in campo con la sostituzione del vincolo, questo fondo, i 58 milioni, si integrano con l’altro fondo dei 42 milioni e soprattutto si integrano con il fondo dei 105 milioni che noi abbiamo destinato con delibera di Giunta regionale, mantenendo il vincolo originario. E’ evidente che le misure si devono integrare fra di loro con tutte queste opportunità di finanziamento che noi abbiamo messo in campo con questa manovra corposa, complessa per certi versi, però anche facilmente comprensibile. Non poteva essere diversamente.
Tra l’altro la Giunta quando ha approvato questa proposta di legge e l’ha consegnata al Consiglio, ha approvato un documento accompagnatorio politico, se vogliamo, dove sono state indicate le platee dei beneficiari ipotizzati, i settori di intervento, le modalità, l’ha detto prima il Consigliere Maggi, di concessione rapide. Questo l’ho fatto per conto della Giunta nella Commissione alla quale hanno partecipato tutti, ed oggi con soddisfazione prendo atto dell’ordine del giorno che ci impegna, sul quale, se vogliamo, ci siamo impegnati anche noi perché come Giunta l’abbiamo votato. L’ordine del giorno di fatto è sovrapponibile alla declinazione della platea dei beneficiari, dei settori di intervento, anche delle singole misure che la Giunta aveva già ipotizzato. ovviamente in modo esemplificativo e non esaustivo e che io avevo declinato nella Commissione di lunedì scorso 25 maggio.
Mi pare che la Giunta abbia messo in campo nell’esercizio di questa “delega” una procedura di confronto, partecipativa, molto importante con il Consiglio regionale, che secondo me, ad esempio, ha portato un Movimento importante, come il Movimento 5 Stelle, a votare, a condividere l’ordine del giorno e questa manovra, per quelle considerazioni che ha detto il Consigliere Maggi, per questo non comprendo l’atteggiamento del centro destra.
Da ultimo il Consigliere Celani dice che non è vero che questa manovra sia la conseguenza di un esercizio virtuoso, ma, secondo lui, la conseguenza di una “incapacità” di spesa della Regione Marche, non è così, questa manovra è la conseguenza di un esercizio virtuoso perché per quanto riguarda l’avanzo il Consigliere Celani sa bene, perché ha condiviso con me la precedente vita politica, è troppo navigato per non saperlo, ma fa finta, che dal 2015 le Regioni non possono applicare l’avanzo, è vietato, per applicarlo avremmo dovuto fare spazio finanziario con risorse nostre, spazi di bilancio, risorse che noi mettevamo in campo.
Come si è generato questo avanzo? C’era una responsabilità, un’incapacità di spesa o di impegno? No, spesso capitava che le assegnazioni statali arrivassero alla fine dell’anno e non c’era la possibilità materiale di impegnarle, questo è un trucco che utilizzava lo Stato, è evidente che quelle generavano avanzo, che non poteva essere applicato se non facendo spazio finanziario. Questo è.
Oggi, siccome ce lo consente la normativa, noi sappiamo che questo è vero, quindi ci mettiamo risorse proprie e la sostituzione del vincolo, che abbiamo operato, è stata possibile perché riferita a interventi conclusi, quindi attuati - immagino che se sono conclusi siamo stati capaci - o già finanziati negli anni precedenti con risorse proprie. Certo, con quel meccanismo, non gravate da obbligazioni sottostanti, già contratte e con esclusione delle somme relative alle funzioni fondamentali e ai livelli essenziali delle prestazioni, ovviamente dico questo leggendo il dettato normativo. Quindi, non è come dice il Consigliere Celani, è come ho riferito io e come dice la legge, non Cesetti né Celani.
Questo è un esercizio virtuoso di un bilancio solido che fa questa manovra senza ricorrere ad un euro di indebitamento, con la sostituzione del vincolo. Poi ce n’è un’altra, lo ribadiamo, giova ribadirlo, oltre ai 58 milioni della sostituzione del vincolo, c’è un’altra misura, ci sono i 42,8 milioni per gli interventi di investimento, che noi abbiamo generato attraverso una sana gestione del debito, l’ho detto prima, che abbiamo già ridotto del 33%, ce l’ha detto il Presidente Ceriscioli nel suo intervento, ed oltre a questa riduzione del 33% abbiamo generato “un tesoretto” di 42,8 milioni che mettiamo a disposizione della nostra comunità.
Questa manovra è l’esito di un grande sforzo anche ricognitivo, se vogliamo, di tutte le risorse regionali, reso possibile nella sua straordinaria entità da un esercizio virtuoso nel tempo, un bilancio sano che ha saputo coniugare diversi obiettivi, come ci ha detto prima il Presidente Ceriscioli, che ha saputo coniugare da una parte gli obiettivi della riduzione dell’indebitamento fino al 33%, dall’altra l’aumento consistente di investimenti per miliardi di euro, senza ricorrere se non in minima parte. soltanto per il 3,3%, all’indebitamento, nel contempo una graduale e significativa, vorrei dire di questi tempi, riduzione della pressione fiscale consistita nel mantenimento e in nessun aumento dell’aliquota Irpef regionale, nell’esenzione di qualsiasi addizionale Irpef fino a 15.000 euro, all’eliminazione dell’Irap per le start up e, primi in Italia, all’eliminazione delle accise sulla benzina, all’azzeramento del bollo auto per i veicoli della protezione civile e del volontariato. La tassazione è stata progressivamente ridotta in questa nostra regione, quante volte ce lo siamo detti, ed i cittadini marchigiani a fronte di una tassazione media di 410 euro pro capite ne pagano 320. Se ci fossimo attesti sulla media nazionale avremmo potuto mettere in campo probabilmente quasi 100 milioni di euro, non abbiamo mai pensato di farlo, non lo faremo mai per quel che ci riguarda perché noi vogliamo ridurre la pressione sui cittadini e non aumentarla, come vogliamo ridurre sempre di più l’indebitamento e, pur conservando una grande capacità di indebitamento, vogliamo evitarlo laddove possibile per non gravare e ipotecare il futuro delle generazioni che verranno. Il compito della politica è anche e soprattutto questo.
Come Consiglio regionale oggi consegniamo alla Giunta, che lo farà celermente, ed alla comunità regionale risorse importanti all’interno di una manovra importantissima, conseguenza di un percorso di governo solido che si è dispiegato nell’arco di un’intera legislatura.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Rapidamente perché molto ha detto l’Assessore Cesetti in merito alla manovra.
Approfitto solamente di questa dichiarazione per ringraziare tutti quelli che hanno lavorato incessantemente in questi mesi a questa manovra, penso alla Giunta, al Presidente Ceriscioli e a tutti gli uffici della Regione. Come abbiamo detto prima questa è una manovra che è di fondamentale importanza per i nostri cittadini e per le nostre aziende. Abbiamo la consapevolezza che non riusciremo a dare risorse ingenti ad ognuno di essi, che ci sono delle aziende e dei piccoli imprenditori e delle famiglie che sono in grosse difficoltà, quindi immettere nelle loro casse risorse fresche credo che sia fondamentale. Per questo ripeto il ringraziamento anche ai tecnici che hanno lavorato in questo periodo, mettendo da parte l’anima burocrate della quale spesso vengono accusati, mettendo in campo le loro anime efficientiste, superando una serie di blocchi burocratici che frenano le attività. Mi auguro che questo tipo di lavoro e di attività vengano proseguiti in queste settimane perché la celerità, l’abbiamo detto tutti, di questo intervento è assolutamente fondamentale, quindi mi auguro che tutte le pratiche che verranno messe in campo a livello burocratico siano all’insegna della celerità e della semplicità di esposizione.
Per il resto bene ha fatto la Giunta anche con gli interventi di oggi a non porre eccessiva enfasi rispetto ad una manovra che, pure assolutamente importante, straordinaria, l’abbiamo detto, di oltre 200 milioni di euro, mai nella storia della Regione Marche siano stati inseriti all’interno di una manovra finanziaria di questo tipo, prende spunto da una tragedia che abbiamo affrontato in questi mesi, una tragedia prima umana, sanitaria, sociale e poi economica.
Credo che occorra lavorare a testa bassa, come è stato fatto fino ad oggi, senza particolare enfasi, però dobbiamo essere tutti orgogliosi del processo che ha portato oggi a questa approvazione perché c’è stato, a differenza di quanto ho sentito da alcuni interventi prima, il coinvolgimento di tutti perché ogni Consigliere in queste settimane, in questi mesi, a vario titolo, ha portato avanti mozioni di intento che sono state per lo più, non tutte ovviamente, approvate e sono alla base di questa manovra finanziaria che oggi individua i fondi che prossimamente la Giunta declinerà.
Ognuno di noi è stato portatore di qualche spunto interessante, non di interessi personali, ma della nostra cittadinanza, quindi credo che oggi possa essere motivo di orgoglio.
Dispiace per quei Consiglieri che si sottraggono al voto dell’Aula, poteva essere un momento importante, di unione, per dare un significato ancora più rilevante a questa manovra ed anche per questo, senza voler fare polemiche, è fondamentale.
Chiedo il voto per appello nominale perché credo che sia giusto, proprio perché andiamo a fare un’azione straordinaria, che rimanga agli atti chi in qualche modo ha preso consapevolezza, responsabilità di questa manovra.
Il voto favorevole è scontato e mi auguro che sia da parte di tutti, almeno di tutti quelli presenti in Aula.
Chiudo con un ringraziamento a tutti quelli che hanno lavorato a questa manovra. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Solo per ringraziare il lavoro fatto dal Servizio, mi sembra corretto in conclusione di questo lungo dibattito. Non mancherà il lavoro neanche nei prossimi giorni perché dovremo utilizzare tutto quello che è incrocio fra le esigenze espresse anche dal Consiglio regionale e le misure che avremo. Un lavoro che non finisce con il passaggio di oggi, riguarda più in generale buona parte dei Servizi della Regione, confidiamo in loro perché si realizzi l’obiettivo più volte espresso da tutti di poter mettere a disposizione queste risorse il prima possibile a favore dell’intera regione.
Quindi voto positivo con un grazie particolare a tutti quelli che hanno lavorato per l’obiettivo che oggi raggiunge un traguardo importante, c’era chi aveva messo in dubbio addirittura l’esistenza di questi 210 milioni, sappiamo da oggi che questi 210 milioni esistono e possiamo utilizzarli al meglio per il bene della nostra regione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Penso che oggi avremmo voluto parlare di altro, anzi avremmo dovuto parlare di altro, quello che è testimoniato dalla lunga sessione di questa mattina è che non c’è stata nessuna forma di contestazione rispetto alle cifre riportate in questa ricognizione, nessuno ha criticato i 57 milioni di euro che possono essere utilizzati avendo il Governo liberato il vincolo per il Covid, nessuno ha contestato i 42 milioni di euro dei Piceno Bond, né i 3 milioni relativi ai fondi europei, questo perché tutti noi Consiglieri sentiamo la responsabilità e vogliamo che vengano date risorse per i nostri concittadini, per le imprese in difficoltà, perché sappiamo con grande consapevolezza come la Regione Marche possa e debba intervenire nei confronti dei nostri concittadini in difficoltà. Tutti avevamo questa consapevolezza già da mesi, l’ho detto nel mio intervento precedentemente, di come a fianco della crisi sanitaria si dovesse lavorare alacremente per contrastare la crisi economica.
Il dissenso che è emerso in questa seduta era stato già sollevato anche nella Commissione bilancio, a cui ho partecipato, e lo ribadisco, sia in presenza che on line, e riguarda l’importanza di questo atto, ma su cosa abbiamo dibattuto? Abbiamo dibattuto su quello che veramente ci interessa, che è quello che interessa i marchigiani ed è il come, il quando e soprattutto a chi andranno queste risorse. Non siamo entrati nel merito, non è che non vanno bene i 210, i 250 milioni di euro perché oggi discutiamo solo una parte, gli altri vengono annunciati nelle delibere, aspettiamo, ci saranno sicuramente, ma noi qui non li abbiamo visti.
Non è questo che viene contestato ed è il fatto che qui si voleva e si doveva entrare in quello che è il ruolo politico, decidere e contribuire a portare le istanze dei marchigiani.
Quello che non si è voluto fare …, permettetemi di contestare anche le affermazioni che ha fatto poco fa l’Assessore Cesetti in merito al rispetto da parte della Giunta di tutti gli ordini del giorno, non è così, l’abbiamo visto con l’ordine del giorno presentato dal Consigliere Traversini relativo all’istituzione, più di un mese fa, di un tavolo di concertazione per queste misure.
Se c’erano i tempi per farlo si sarebbe dovuto fare, è evidente che è mancata la volontà e non è sufficiente ed io non mi accontento di un ordine del giorno che spazia a 360°, dice tutto e non dice niente e viene stirato per la giacchetta per accontentare qualcuno rispetto ad altri. Non è questo il ruolo al quale noi ambivamo anche perché mancano completamente le condizioni per entrare nel merito di quello che interessa ai marchigiani, cioè: come, dove, quando, a chi, in che tempi, a quali categorie, a quali famiglie, a quali imprese. Di tutto questo che interessa ai marchigiani oggi non c’è traccia, se non un lungo dibattito nel quale abbiamo dibattuto delle intenzioni, quelle nostre, della Giunta, intenzioni che andremo a vedere domani, dopo domani, fra una settimana, non lo sappiamo, e lì scopriremo se le idee erano già chiare e non sono state condivise oppure se dovevano essere costruite insieme ed i tempi ci sarebbero stati.
Per questo l’atto non è assolutamente votabile politicamente e lo ribadisco, tutti vogliamo dare un aiuto ai marchigiani, ma dare il placet a una cambiale in bianco, una manovra in bianco nelle mani della Giunta, non è quello per cui i cittadini ci hanno eletto, non è quello che si aspettavano oggi da questo lungo dibattito i marchigiani.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Sarò brevissimo perché hanno parlato già il Presidente e l’Assessore Cesetti ed hanno fatto una serie di chiare valutazioni.
Intervengo per ribadire il voto favorevole già espresso dal mio Capogruppo, il Consigliere Rapa, ma anche per dire con grande chiarezza che oggi, al di là dei vari interventi rispetto anche alle posizioni politiche, di maggioranza e opposizione, abbiamo fatto la storia della regione Marche perché mai è stata fatta una manovra di questo genere e in così breve tempo. E’ stata messa in piedi in un mese grazie, l’abbiamo ricordavano, al lavoro continuo e costante del Presidente e di altri, alla caparbietà dell’Assessore, ma soprattutto degli uffici che hanno supportato in questo caso la volontà della politica del Presidente, della Giunta e di questa maggioranza.
Il voto finale dà il ruolo fondamentale al Consiglio regionale, rimette in mano al Consiglio regionale l’indirizzo, che poi dovrà essere ripreso dall’esecutivo, dalla Giunta regionale che dovrà …, e questa è un’altra grande scommessa politica, il Presidente ritiene che dobbiamo dare, a differenza di alcune azioni fatte dal Governo, risposte immediate al sistema economico, alle famiglie e quant’altro.
Noi stiamo cercando di dare queste risposte con finanziamenti che andranno a toccare tutta l’economia marchigiana ed anche le famiglie che sono in grande difficoltà.
Per la prima volta una forza moderata come Forza Italia, i Consiglieri Celani e Marcozzi, è stata coinvolto da una destra che come sempre urla e fa slogan senza mai proporre. Ho visto insieme i Consiglieri Marconi e Celani, che hanno un modo diverso di rapportarsi, penso che sia un errore politico importante perché era giusto rimanere in Aula e valutare se i 200 milioni potessero dare risposte.
Ci sono diversi ordini del giorno, in particolare quello della Commissione indirizza le scelte della Giunta, che porterà avanti le indicazioni del Consiglio, su come lavorare.
E’ chiaro che con grande convinzione Uniti per le Marche vota questo atto perché ritiene che la risposta sia forte, l’obiettivo sia quello di dare finanziamenti all’economia marchigiana entro 60 giorni, entro il mese di luglio. Se riusciremo a fare questo sicuramente i marchigiani potranno in questo momento di emergenza capire che questa maggioranza, che governa la regione, questa Giunta e questo Presidente sono loro vicini.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 365, così come emendata. La pongo in votazione per appello nominale.
Favorevoli: Biancani, Bora, Busilacchi, Casini, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pergolesi, Pieroni, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Volpini.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Fabbri.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 19,00