Resoconto della seduta n.168 del 16/09/2014
SEDUTA N. 168 DEL 16 SETTEMBRE 2014
La seduta inizia alle ore 11,00
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 168 del 16 settembre 2014. Do per letto il processo verbale della seduta n. 167 del 9 settembre, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge regionale:
n. 441 in data 5 settembre, ad iniziativa del Consigliere Donati, concernente: “Rete ecomuseale regionale (RER)”, assegnata alla IV Commissione assembleare in sede referente, alla II Commissione assembleare per il parere di cui all'articolo 69 del Regolamento Interno, al Consiglio delle Autonomie Locali per il parere ai sensi dell'articolo 11, comma 4, della legge regionale n. 4/2007, al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro, per il parere ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera c) della legge regionale n. 15/2008 e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento Interno;
n. 442 in data 15 settembre, ad iniziativa del Consigliere Solazzi, concernente: “Mutamento della denominazione del Comune di Mondolfo in provincia di Pesaro e Urbino in quella di Marotta – Mondolfo”, assegnata alla I Commissione assembleare, in sede referente, al Consiglio delle Autonomie Locali per il parere ai sensi dell’articolo 11, comma 4, della legge regionale 10 aprile 2007, n. 4 e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento Interno;
n. 443 in data 15 settembre, ad iniziativa del Consigliere Latini, concernente: “Modificazioni alla legge statutaria 8 marzo 2005, n. 1: Statuto della Regione Marche”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento Interno.
E' stata presentata la seguente proposta di atto amministrativo:
n. 89 in data 15 settembre, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Legge regionale n. 15/94, articolo 19 – DAAL 138/2009 – Riserva naturale del Monte S. Vicino e del Monte Canfaito – Approvazione del Piano regolamento con prescrizione”, assegnata alla IV Commissione assembleare in sede referente, al Consiglio delle Autonomie Locali per il parere ai sensi dell'articolo 11, comma 4, della legge regionale n. 4/2007.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 725 del Consigliere Bugaro: “Ripristino TAC rotta da oltre un anno all'ospedale di Loreto";
n. 726 della Consigliera Ciriaci: “Riordino del sistema delle camere di commercio marchigiane”;
n. 727 del Consigliere Marangoni: “Pronto soccorso di Torrette: non è degno di un ospedale unico regionale. La Regione si impegni a migliorarlo e potenziarlo nel breve termine”.
E’ stata presentata la seguente petizione:
n. 12 in data 12 settembre 2014, ad iniziativa di 'Cristiano Delpriori e altri', concernente: “Lavoratori dello spettacolo dal vivo marchigiani in difesa del proprio posto di lavoro negato a Jesi”, assegnata alla I Commissione assembleare ai sensi dell’art. 127 del Regolamento Interno.
Hanno chiesto congedo il Consigliere Badiali e l'Assessore Malaspina.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE Detto questo comunico che in sede di Conferenza dei Presidenti dei gruppi si è aggiunto, con parere favorevole, dopo il punto 4, il 4bis, la mozione n. 722 a firma del Consigliere Cardogna.
Come d'accordo con i Presidenti dei gruppi andrebbe rinviata l'interrogazione del Consigliere Bugaro, del 28 agosto, che parla del blackout presso l'Ospedale regionale di Ancona perché c'è un impegno della Giunta a fare una comunicazione la prossima seduta.
L'Assessore conferma l'impegno di fare questa comunicazione, esatto? Va bene, non viene ritirata, ma posticipata.
Detto questo passerei alla discussione della prima interrogazione.
Comunicazioni ai sensi dell'art. 35, VI comma, del R.I.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Presidente, se lei ricorda la settimana scorsa l'ho disturbata, poi lei mi ha anche rimbrottato perché ho parlato a lungo sulla richiesta, perché non avevo dei dati di mobilità attiva.
Lei cortesemente mi ha invitato a fornire all'ufficio e so che si è già mosso in questo senso, ma per non tornare in tema mi sono permesso di far telefonare per avere maggiore velocità e non voglio dire rammaricandomi, lascio a lei il commento, lo lascio a tutti voi, la mia assistente ha avuto la disavventura di parlare con il direttore dell'Agenzia sanitaria regionale, che è l'ex direttore dell'Area vasta n. 3 di Macerata, prima faceva il nefrologo all'Inrca e prima ancora a Fabriano, che testualmente le ha detto che lui i dati non li dava, che l'Assessore Luchetti glieli aveva chiesti e che lui gli aveva dato solo quelli della cardiologia, e che alla fine della giostra io, con cui ho parlato dieci volte e gli do del lei, in fin dei conti non ero altro che un povero fascista che faceva il Consigliere regionale fino a marzo.
La mia preoccupazione è che persone che prendono 150.000 euro minimo all'anno e rappresentano chi le ha nominate, purtroppo anche noi, ma non per nostra responsabilità, non hanno neanche il buon gusto di sapersi comportare.
Al di là del fatto che vengono negati dei documenti che forse non ha neanche lei, Presidente, da quello che mi dicono, non so se a lei interessa avere i dati della mobilità attiva che ritengo importanti, ma non ci si può, a mio avviso, comportare in questo modo.
Anche perché il tono scherzoso o non scherzoso deve essere autorizzato dalle persone che parlano, con chi non si ha alcuna confidenza, pensare di potersi permettere certe cose, è qualcosa che questo signore, che fa il direttore di Agenzia sanitaria regionale, non può fare con me, non so se con voi.
Al di là del fatto che quello che ha detto è vero o è probabile; una cosa è sicuramente vera ed una cosa sarà sicuramente probabile. Lascio a voi immaginare quale delle due cose è vera e quale sarà altamente probabile.
Mi raccomando alla sua acutezza ed al suo intervento per far si che queste cose non succedano più. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Mezzolani, e mi auguro che queste cose non siano vere, altrimenti bisogna che lei intervenga.
Almerino MEZZOLANI. C'è un'interrogazione del Consigliere Marinelli che ha chiesto tutti i dati non solo della mobilità in entrata ma anche di quella in uscita, è pronta, le fornirò, alla fine della seduta, quei dati che rispecchiano la questione che lei, Consigliere Natali, l'altra volta ha posto.
Nell'interrogazione del Consigliere Marinelli ci sono i dati in entrata ed in uscita della mobilità, glieli fornirò.
Sull'altra cosa bisogna che prendiamo ..., credo che sia una cosa spiacevole ...
PRESIDENTE. Passiamo alla trattazione dell'ordine del giorno.
Interrogazione n. 1420
ad iniziativa dei Consiglieri Badiali, Giancarli
"Attuazione delle politiche agricole regionali in materia di organismi geneticamente modificati (OGM)"
(Rinvio)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1420 dei Consiglieri Badiali, Giancarli. Dovrebbe rispondere l'Assessore Malaspina, ma non è presente.
Interrogazione n. 1668
ad iniziativa del Consigliere Massi
"Chiusura del presidio Enel di Sarnano, conseguente penalizzazione dell'entroterra maceratese"
(Rinvio)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1668 del Consigliere Massi. Dovrebbe rispondere l'Assessore Malaspina, ma non è presente.
Interrogazione n. 1670
ad iniziativa del Consigliere Bucciarelli
"Situazione dell'Azienda Onis Srl di Treia (MC)"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1670 del Consigliere Bucciarelli.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Luchetti.
Marco LUCHETTI. In relazione alle questioni sollevate nell'interrogazione n. 1670 relative alla situazione dell'azienda Onis S.r.l. di Treia (MC), va rilevato che nel mese di aprile 2014 vi sono stai vari incontri promossi dalle istituzioni Regione Marche e Provincia di Macerata dietro sollecitazione delle Organizzazioni sindacali aziendali e locali.
Il tavolo di confronto tra azienda, sindacato e istituzione costituito presso la Provincia di Macerata ha fatta luce su diversi temi e prodotto alcune risposte che di seguito si elencano.
Relativamente alla cassa integrazione speciale, causale cessazione dl attività, il liquidatore dell'azienda, nella riunione del 10 aprile 2014, ha dichiarato che l'istanza on line è stata presentata al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in data 8 aprile 2014 e la raccomandata è stata spedita il giorno seguente.
Successivamente il Presidente della Provincia di Macerata ha inviato al liquidatore una lettera in cui chiedeva di dare corso, quanto prima, a tutti gli adempimenti necessari affinché i lavoratoti fossero messi nelle condizioni di accedere all'anticipo, da parte delle banche, del trattamento di cassa integrazione guadagni speciale, casi come previsto dal protocollo siglato in sede della Regione Marche.
In data 15 aprile 2014 si è svolto presso la Provincia di Macerata un ulteriore incontro teso a verificare gli sviluppi della situazione che si è venuta a creare.
Nel corso dell'incontro, il liquidatore della Onis ha informato di aver preso contatti con la consulente dello studio XY, la quale si è resa disponibile ad eseguire, dietro accettazione dei preventivo già presentato, le seguenti prestazioni:
consegna del CUD 2014 - certificazione per l'anno 2013 unitamente al cedolino mese di gennaio presumibilmente entro il 24 aprile;
consegna del cedolino mese di febbraio presumibilmente entro il 5 maggio;
consegna del cedolino mese di marzo presumibilmente entro il 15 maggio;
predisposizione a favore dei dipendenti interessati dalla cassa integrazione speciale, della documentazione necessaria per ottenere, l'anticipo del trattamento da parte degli istituiti bancari;
predisposizione a favore dei due apprendisti della documentazione occorrente per richiedere la cassa integrazione in deroga;
presentazione istanza di cassa integrazione in deroga al sistema telematico regionale, nel rispetto dei termini fissati nell'intesa istituzionale territoriale siglata dalla Regione Marche e le parti sociale ammortizzatori sociali in deroga per il 2014.
Nel corso di un nuovo incontro in data 23 aprite 2014, il Presidente della Provincia di Macerata congiuntamente al funzionario della Regione si sono resi disponibili per verificare insieme all'azienda la possibilità di individuare elementi e soluzioni tali che consentano la prosecuzione dell'attività aziendale, che rappresenta per il territorio maceratese un'eccellenza irrinunciabile.
Il tavolo di monitoraggio è stato aggiornato ad una prossima riunione prevista per il 28 aprile 2014 che però non sì è tenuta in quanto l'assemblea dei soci del 23 aprile, pur non avendo confermato l'attuale, non ha ancora nominato il nuovo liquidatore.
Nella riunione del 24 maggio 2014, tenutasi presso la Provincia dl Macerata l'azienda Onis S.r.l. in liquidazione nella persona del nuovo liquidatore pro tempore si è impegnata ad eseguire le prestazioni sotto riportate a favore dei lavoratori:
consegna e spedizione del modello SR41 all'istituto bancario per l'anticipo del trattamento della cassa integrazione speciale spettante e all'INPS sede provinciale di Macerata entro il 10 del mese successivo a quello di riferimento;
saldo della mensilità del mese di gennaio 2014 entro il 9 giugno 2014;
disponibilità a sottoscrivere e presentare domanda di cassa integrazione in deroga a favore dell'apprendista Sig. XY quanto prima;
riconferma dell'impegno, assunto durante l'incontro del tavolo di monitoraggio del 15 aprile 2014, circa la consegna da parte del consulente del lavoro dello Studio XY dei cedolini dei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2014 e dei modelli SR41 del mese di marzo 2014 entro il giorno 21 maggio 2014.
Questo è il punto a cui siamo arrivati, dopo di che non abbiamo avuto più notizie da parte né dei sindacati né dell'azienda.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bucciarelli.
Raffaele BUCCIARELLI. Prendo atto della risposta dell'Assessore con dispiacere, dico con dispiacere perché dal 24 maggio, da quello che ho ascoltato, non si parla di questo problema e non si sa, di fatto, che fine farà l'azienda in liquidazione e le 25 famiglie senza reddito o con un reddito sostenuto dalla comunità nazionale.
Pratica sporca eseguita da tutti i Governi che si sono succeduti, finché va bene, finché le cose vanno bene, gli imprenditori vanno a gonfie vele, quando vanno male lo Stato paga la sussistenza ai lavoratori.
Questa è la situazione, quindi, prendo atto con rammarico della sua risposta.
Interrogazione n. 1551
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Badiali, Acacia Scarpetti, Bucciarelli
"Situazione economica e finanziaria del Consorzio Zone Imprenditoriali della Provincia di Ancona (ZIPA)"
Interrogazione n. 1757
ad iniziativa del Consigliere Eusebi
"Stato di crisi del Consorzio ZIPA - Riordino dei Consorzi di sviluppo industriale"
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1551 dei Consiglieri Giancarli, Badiali, Acacia Scarpetti, Bucciarelli e l'interrogazione n. 1757 del Consigliere Eusebi, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Giannini.
Sara GIANNINI. Grazie Presidente. A seguito della relazione sulle criticità relative alla situazione economica del Consorzio Zipa, la risposta è dal Servizio attività produttive, lavoro, turismo, cultura e internazionalizzazione: il 1 agosto 2014 in esecuzione della decisione della Giunta regionale del 10 aprile 2014, si dà atto che il Direttore generale della Zipa con propria nota del 4 agosto 2014, a seguito della mozione votata nel Consiglio generale dell'1 agosto ..., scusate sto leggendo una cosa diversa. Scusate, rispondo a memoria che è la cosa migliore, perché dal mio ufficio mi hanno dato una cosa diversa.
Vi rispondo in base a quello che ricordo, senza citare date e titoli.
Il Consorzio Zipa, come voi sapete, è un consorzio industriale costituito dai soci: Comune di Jesi, di Falconara, di Ancona, di Ostra, Provincia di Ancona e da altri piccoli Comuni della provincia di Ancona.
Questo Consorzio per molti anni ha garantito attraverso l'acquisto, l'industrializzazione e poi la vendita, la realizzazione delle aree industriali che sono residenti nei Comuni soci, perché le sue attività sono limitate solo ai Comuni soci.
Il Consorzio ha circa otto dipendenti di cui due dirigenti e da tempo ha denunciato delle difficoltà di carattere finanziario. Non ha mai chiesto interventi ai Comuni perché si è sempre auto finanziato attraverso le garanzie sui beni che sono state poi rimesse in circolo attraverso un fondo di rotazione.
Nel tempo, evidentemente con la crisi, questa attività si è affievolita fino a causare problemi, grossi problemi, di liquidità che noi abbiamo riscontrato sia dal punto di vista della cassa che della competenza.
Circa 10 mesi fa sono venuti da me il Presidente ed il Direttore Generale della Zipa per segnalare questa difficoltà in quanto i Comuni soci non intendevano ripianare i disavanzi, non avevano approvato i bilanci e chiedevano il rinnovo del consiglio d'amministrazione.
Sottolineai ai due che sarebbe stato probabilmente opportuno alleggerire la tensione finanziaria avviando la cassa integrazione e cercando anche di vendere velocemente le partite che erano in atto in quel momento e che riguardavano una grande area industriale di proprietà del Comune di Ostra.
Entrambe queste cose non sono state fatte. La vendita del Comune di Ostra non è andata a buon fine e non è stata avviata, nonostante noi avessimo dato disponibilità attraverso gli uffici competenti del Servizio lavoro, la procedura di cassa integrazione. Ciò ha contribuito a mantenere questa situazione di difficoltà finanziaria ed economica della Zipa, perché entrambe le azioni sarebbero servite per alleggerire il debito accumulato.
Voi sapete che la Regione per effetto di una nostra legge esercita funzioni di controllo e vigilanza, si è arrivati attraverso i Comuni soci alla nomina di un nuovo consiglio d'amministrazione che dopo nemmeno due mesi si è dimesso in toto e da parte dei Comuni soci, io ho avuto un incontro con il Comune di Jesi, con il Comune di Ancona ed un colloquio con il Presidente della Provincia di Ancona, si è chiesto di avviare la procedura per la nomina del Commissario, perché non si riesce a ricostituire il Consiglio.
Ora, in questo momento, si sta decidendo il nome del Commissario perché attualmente non ci sono disponibilità. Stiamo verificando in questi giorni le figure professionali che possono essere più adatte a svolgere questa funzione abbastanza delicata e complicata, per il fatto che vi sono sia esposizioni con le banche, che questioni immobiliari, sulle quali gravano importanti mutui ed anche perché ho riscontrato, a meno che i consigli comunali non cambino idea, la ferma intenzione dei Comuni più grandi di non rifinanziare il Consorzio.
La legge impedisce alla Regione, qualora ce ne fossero le risorse e non ce ne sono, di intervenire nel ripiano ... scusate, sto parlando a memoria ...
Presidenza del Vice Presidente
Giacomo Bugaro
PRESIDENTE. Ha ragione l'Assessore, c'è un brusio di fondo che rende impossibile il lavoro, per cortesia se dovete parlare andate fuori dall'Aula.
Prego Assessore.
Sara GIANNINI. Dicevo che stiamo cercando le figure professionali e che la Regione non può ripianare i disavanzi perché la legge lo vieta.
Siamo nella fase nella quale il Commissario che sarà nominato, se registrerà, come penso, la ferma intenzione dei soci di non rifinanziare il Consorzio non potrà fare altro che avviare le procedure di liquidazione.
Nell'interrogazione che è stata fatta dal Consiglieri Eusebi, si citano alcune Regioni che hanno avviato procedure di riorganizzazione dei Consorzi. Innanzitutto c'è anche un'iniziativa parlamentare che si sta attuando in questi mesi, ma io ho parlato con i colleghi delle Regioni citate dal Consigliere Eusebi e mi hanno detto che ci sono in atto delle procedure di ristrutturazione, ma in quel caso, nei casi in cui la Regione non è parte societaria, i soci hanno ripianato i bilanci perché è impensabile immaginare che si formi un ente, un consorzio, nel quale i debiti e i crediti vengono considerati ininfluenti e si proceda ad un'agenzia regionale, come anche il Direttore generale della Zipa mi ha proposto, nella quale inglobare sia i dipendenti della Zipa che i dipendenti degli altri Consorzi sui territori. Sapendo, ad esempio, che il Consid ha una esposizione, se non l'ha diminuita, credo di no, di almeno 20 milioni di euro.
Oggi è del tutto improbabile pensare ad una costituzione di un consorzio regionale in presenza di quelle esposizioni finanziarie debitorie. Se i consorzi, di cui sono parte gestore gli enti locali, annullano o fanno i piani di rientro e volontariamente costituiscono un consorzio regionale, la Regione, ovviamente, costituirà una task force che li potrà aiutare a fare questa procedura, ma è impensabile che adesso la Regione si carichi dei debiti del personale che si è assunto nel tempo, perchè questo significherebbe fare un'operazione non positiva, ma negativa per le Marche.
In questo momento stiamo progressivamente uscendo da tutte le partecipazioni ed è improbabile che entriamo in partecipazioni, in consorzi che sono in fase di liquidazione, anche se non si dice.
Penso che dovremmo parlare anche un po' la lingua della verità, perché in questi anni, questi consorzi hanno effettuato operazioni immaginando che le condizioni immobiliari, le condizioni urbanistiche, le condizioni economiche, andassero progressivamente migliorando, senza nemmeno riflettere, dato che la crisi dura da almeno sei anni, che questo sarebbe stato invece un dato negativo, per cui non hanno messo in campo, almeno a quello che sembra guardando le prime carte, ma può anche darsi che il Commissario ci dia notizie diverse, cosa che io non presumo, ma non si può rinunciare alla speranza, nessuna azione straordinaria per abbattere il debito e almeno ritornare nella disponibilità della liquidità.
E' del tutto evidente che se nel tempo non sono mai state richieste risorse ai soci, diventa difficile pensare che i soci pubblici possano darle adesso, nel momento in cui, per i Comuni e le Province c'è il patto di stabilità e la mancanza di risorse, tra l'altro le Province sono in fase di ristrutturazione e, magari, nell'accordo Stato Regioni potrebbero anche perdere quella delega.
Credo che, da questo punto di vista, dobbiamo essere molto attenti, in questo momento, a non alimentare speranze che non possiamo pensare di soddisfare.
Abbiamo ridato nuova disponibilità con l'Ufficio lavoro alla pratica della cassa integrazione anche se con il nuovo decreto Poletti, attualmente bloccato, l'Inps non raccoglie le richieste ed attende una circolare che dovrebbe arrivare dal Ministero del lavoro per chiarire alcuni aspetti non chiari. Fino a quel momento l'Inps ha bloccato, non so se ha sbloccato in questi giorni, ma le mie informazioni risalgono a venerdì scorso, le richieste di cassa integrazione. Se si fosse seguito il consiglio che si era dato prima del decreto, anche se i fondi non venivano considerati sufficienti ..., ma questa non è una valutazione che fa chi richiede, perché tutti coloro che hanno fatto richiesta sono stati poi soddisfatti.
Tra l'altro c'è un altro problema che adesso stiamo approfondendo sugli enti pubblici economici, cioè c'è una certa difficoltà, sulla base della norma, ad accedere alla cassa integrazione in deroga.
Questo aspetto non è da sottovalutare, però ci tengo a dire, perché l'ho fatto io, che rifiutarsi di accedere alla cassa integrazione, non diciamo rifiutarsi, ma non procede quantomeno a richiedere la cassa integrazione è stato un errore, perché avrebbe da una parte alleggerito la pressione finanziaria sull'ente, anche se l'avessero fatta a rotazione, e dall'altra avrebbe garantito il reddito ai lavoratori anche nella fase successiva alla liquidazione.
So che i Comuni soci, e concludo, si sono resi disponibili, sia il Comune di Ancona che di Jesi, a garantire, per un brevissimo periodo di tempo, il pagamento degli stipendi, però, è chiaro, che questo avviene solo in presenza di un'attività di liquidazione molto intensa, perché se questo non accadrà ...
Tra l'altro vi informo che la Corte dei Conti è stata informata in modo puntuale della vicenda.
Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Grazie Assessore. Credo che dovremmo stabilire un percorso dinamico, perché siamo in una fase aperta. Interverranno dopo di me, sicuramente, i colleghi che hanno firmato l'interrogazione, non il Consigliere Badiali che oggi è assente, i Consiglieri Acacia Scarpetti, Bucciarelli, e c'è anche l’interrogazione del Consigliere Eusebi, quindi non voglio dire molte cose.
Sicuramente questo Consorzio ha bisogno di futuro, ma ne ha bisogno da tempo.
Ricordo che nel 2005, alla scadenza di quel consiglio d'amministrazione, l'allora azionista di riferimento, la Provincia di Ancona, fece d'intesa con i Comuni di Ancona, Jesi e Senigallia una nomina di carattere istituzionale, tant'è che assunse la Presidenza di quel consorzio l'allora Vice Presidente della Provincia e nel Consiglio di amministrazione c’erano l'Assessore al lavoro della Provincia di Ancona, l'Assessore alle attività produttive del Comune di Ancona, l'Assessore alle attività produttive del Comune di Jesi e l'Assessore alle attività produttive del Comune di Senigallia. So che questo consiglio successivamente è stato rinnovato, non ho più la memoria per dire quello che è accaduto dopo, perché quella mia esperienza si chiuse nel 2007.
Credo che oggi ci sia questa necessità, sicuramente dobbiamo avere la capacità di entrare nel merito, capire cos'è successo. A me ovviamente non interessa sapere chi sarà il Commissario, a mi interessano, questo si, i requisiti del Commissario, perché occorre chiarezza, trasparenza, ma soprattutto strategia, visione, futuro.
Credo che da un lato ci sia la necessità di rivedere le funzioni. E’ un consorzio snello, sono poche le persone e quelle che conosco sono capaci, quindi, oltre al rispetto che i lavoratori meritano, c'è un problema anche di professionalità che non possono essere disperse, quindi, strategia e capire come sono state utilizzate le risorse, non perché non siano state utilizzate …, non è questo che penso, ma dal 2007 c'è una crisi spaventosa, è cambiata completamente la funzione. Tra l'altro credo che il consorzio abbia un buon patrimonio.
Noi abbiamo una legge che è del 1996, la n. 48, ordinamento dei consorzi di sviluppo industriale, credo che sia datata; faccio un esempio: realizzazione diretta delle opere di urbanizzazione, manutenzione ed esercizio delle opere di urbanizzazione delle infrastrutture. Noi oggi stiamo ragionando sulla necessità di riqualificare l'esistente, non siamo più in presenza di realizzare nuove aree, ma abbiamo la necessità di riqualificarle, perché da un lato non c'è stata la manutenzione sufficiente e dall'altro la banda larga nelle aree industriali deve essere la ragione principale dell'investimento, la formazione, altri momenti di organizzazione per la nostra economia che aiuti anche nuovi motori di sviluppo.
Ho fatto questo esempio per dire che da un lato dobbiamo procedere alla nomina di un Commissario, bene, requisiti del Commissario rispetto non soltanto alla necessità di fare chiarezza, ma soprattutto alla necessità di costruire il futuro, dall'altro dobbiamo tutelare quelle persone che sono lì e cogliere anche questa occasione per guardare avanti, per costruire un futuro all'economia marchigiana.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Eusebi.
Paolo EUSEBI. Grazie Presidente. Sarò velocissimo, perché la risposta dell'Assessore è stata improntata alla franchezza ed alla serietà che le è propria.
Sottoscrivo tutto quello che ha detto il Consigliere Giancarli compreso l'escursus storico che, con l'eleganza che lo contraddistingue, si è fermato ad un certo punto.
Assessore, lei ha evidenziato l’errore di non aver perseguito i suggerimenti che lei ha dato, l’ha detto chiaro e mi sembra anche a ragione. Io vorrei invitarla, come responsabile della questione, ho l'impressione che le responsabilità degli enti soci andrebbero esaminate meglio, e pregarla di fare ogni sforzo possibile nel ruolo che riveste per esaminare se la possibilità di tamponare la situazione occupazionale sia percorribile, quella che lei aveva intelligentemente suggerito, che adesso avrebbe dato respiro al di là delle cose giuste che ha detto il Presidente Giancarli.
E' vero che sono solo otto persone, ma sono otto famiglie …, mi raccomando!
Interrogazione n. 1510
ad iniziativa del Consigliere Zinni
"Trasparenza nelle Aziende sanitarie"
Interrogazione n.1579
ad iniziativa del Consigliere Bugaro
"Trasparenza e anticorruzione per la sanità marchigiana"
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1510 del Consigliere Zinni e l'interrogazione n. 1579 del Consigliere Bugaro, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. Vorrei in riferimento a queste due interrogazioni evidenziare prima di tutto che la questione riguardante i fenomeni di prevenzione corruttivi e la conseguente trasparenza è uno degli elementi ben presenti nelle priorità degli Enti del Servizio sanitario regionale.
Tutto ciò naturalmente in ossequio alla legge del 6 novembre 2012 ed alla successiva circolare del 25 gennaio 2013 della Presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso le quali hanno sollecitato e quindi le aziende hanno dato tempestiva attuazione a questa legge ed a questa circolare, si sono da subito attivate.
Perché già l'allora Direttore Generale dell'Asur aveva avviato il relativo percorso fin dalla metà dell'anno 2013 e disposto un’attività su tutto il territorio aziendale. Tra le attività realizzate sul tema, si evidenziavano queste:
l'individuazione, come era previsto anche dalla circolare, del Responsabile aziendale della prevenzione della corruzione e della trasparenza e dei suoi referenti nelle relative Aree vaste;
l'effettuazione di un corso formativo sulla legge 190/2012 e sul decreto legislativo 33/2013 per circa 160 professionisti-dipendenti;
l'implementazione di una nuova piattaforma del sito aziendale unico con la sezione "amministrazione trasparente".
Sulla base delle azioni sopra richiamate, la dirigenza Asur nel corso del 2014 ha conseguentemente adottato:
il Piano triennale trasparenza, con ddetermina n. 73 del 18 febbraio 2014;
il Piano di prevenzione alla corruzione, con determina n. 84 del 24 febbraio 2014.
Per quanto riguarda invece l'Azienda Ospedaliera "Ospedali Riuniti Marche Nord" con determina n. 119 del 28 febbraio 2014 ha nominato il Responsabile per la prevenzione della corruzione nonché responsabile della trasparenza, con il compito di proporre l'adozione in tempi rapidi di quello che doveva essere il Piano della prevenzione della corruzione nonché di aggiornare il Piano della trasparenza.
Per quanto attiene le procedure di selezione dei Direttori di Struttura Complessa, l'Azienda ha adottato lo schema di bando tipo ai sensi della legge 189/2012 e della delibera di Giunta regionale 1503/2013, in materia di trasparenza. L'Azienda "Ospedali Riuniti Marche Nord" risulta adempiente in materia di trasparenza (Presidenza del Consiglio dei Ministri - La bussola della trasparenza dei siti web) dove vengono presi i dati di riferimento, per il 98,5%.
L'azienda Ospedaliero Universitaria "Ospedali Riuniti" di Ancona, conformandosi a quanto disposto dalla legge 6 novembre 2012, n. 190 e dal Piano nazionale anticorruzione, ha adottato il Piano triennale per la prevenzione della corruzione che individua:
- le aree e le attività maggiormente esposte al rischio della corruzione, a partire da quelle che la legge 190 già considera come tali;
- le prime misure e la declinazione dei sistemi di controllo, oltre all'inserimento dei principali obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni secondo quanto disposto dal decreto legislativo 33 del 14 marzo 2013.
La legge 190/2012 individua come strumento principale volto alla prevenzione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione la trasparenza, intesa come accessibilità totale alle informazioni concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo nel perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche (art. 11 del decreto legislativo 150/2009).
In tal senso, il Piano di prevenzione della corruzione può avere successo solo attraverso la sua integrazione innanzitutto, e non solo, con il Piano della trasparenza ed i regolamenti aziendali in merito ai termini di conclusione dei procedimenti, ma anche con i codici di comportamento ex decreto del Presidente della Repubblica 62/2013, nonché con il Piano triennale della performance.
Con determina del 10 dicembre 2013 è stato nominato il Responsabile della prevenzione della corruzione e il Responsabile della trasparenza.
Con successiva determina del 29 gennaio 2014 sono stati approvati il Piano triennale di prevenzione della corruzione 2014-2018, il Programma triennale per la trasparenza e l'integrità e il Piano della performance 2014-2016.
Sul sito istituzionale dell'Azienda è attivo il portale "Amministrazione Trasparente" con tutte le sezioni previste dal dettato normativo.
I contenuti di alcune sezioni del portale della trasparenza sono già stati inseriti e completati, mentre in altre sezioni il contenuto è in fase di implementazione e aggiornamento anche in relazione alla sincronizzazione con altre banche dati aziendali ed extra aziendali.
E' in via di definizione e completamento il processo di mappatura delle attività a rischio di corruzione.
Si richiama, infine, la determina del 31 gennaio 2014 con la quale l'Inrca ha approvato il Piano triennale della prevenzione della corruzione, etico comportamentale e il Piano triennale per la trasparenza.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zinni.
Giovanni ZINNI. Assessore, devo dire che è incredibile che in una Regione come la nostra, dove voi vi fate sempre belli raccontando di questa virtuosità della sanità, riuscite a far finta di niente di fronte a una problematica molto importante.
Non esistono solo le indagini sui fondi dei gruppi consiliari, esistono anche delle indagini all'interno della sanità sugli appalti, forse molto più importanti come numero e tipologia di reato. Poi, per carità del cielo, non spetta a me sindacare nel merito, ma di fronte ad uno scenario del genere in Italia esiste una legge del 2012 che dice alle Regioni: dotate di strumenti anticorruzione, di trasparenza, la sanità, in termini amministrativi. Cosa fa la Regione Marche? Se ne frega!
La Regione Marche non guarda minimamente a questa legge che è la 190/2012, e fa finta di niente. Peccato che parte della carta stampata abbia messo il becco in questa faccenda, cito i quotidiani La Repubblica ed il Sole 24 ore che si sono accorti che le Marche non hanno ottemperato al dettato della legge 190 e vanno in coda con altre Regioni, come la Campania, la Calabria, l'Umbria, per percentuale di inapplicazione di questa legge, quindi, per poca trasparenza e poca anticorruzione.
Il sottoscritto fa un'interrogazione, la deposita il 16 dicembre 2013 e siete talmente spettacolari, Assessore Mezzolani, riuscite veramente a usare la comunicazione in una maniera unica, che rispondete a un'interrogazione così banale, ripeto così banale, come quella del sottoscritto, quasi un anno dopo.
Per dire che cosa? Che colti in flagranza per non aver ottemperato alla legge, in corso d'opera, in tutto il 2014, avete iniziato finalmente a galoppare, a nominare i responsabili del settore anticorruzione, a fare i piani triennali della trasparenza ed a farli quasi adottare dalle vostre Aziende sanitarie, dico le vostre perché io non mi riconosco in questo tipo di gestione dal quale mi sento di prendere le distanze.
Prendiamo atto ancora una volta che non fate le cose, soprattutto quelle che devono dimostrare trasparenza. Le fate in ritardo, snobbate il Consiglio e discutete di queste cose solo dopo che avete messo le pezze.
Oggi prendiamo atto che grazie ai quotidiani La Repubblica ed Il Sole 24 ore, grazie ai Consiglieri di opposizione che hanno dato voce a questi servizi giornalistici dentro l'Aula, voi avete ottemperato. Ci chiediamo se dobbiamo continuare a governare noi del centro destra.
Interrogazione n. 1672
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Modifica al fermo pesca estivo"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1672 del Consigliere latini.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Giannini.
Sara GIANNINI. Le interrogazioni, Consigliere Brini lei è stato Capogruppo come me, possono essere iscritte su richiesta dei Presidenti dei gruppi, quindi, un Capogruppo può chiedere l’anticipazione se un’interrogazione è in fondo. Basta farlo! Se poi le interrogazioni non sono considerate importanti dai gruppi non è un problema che riguarda gli Assessori. Noi rispondiamo quando vengono iscritte, o no? Poi c'è il principio della rotazione e se un capogruppo lo chiede, lo sa come me Consigliere Zinni, l’interrogazione viene iscritta. Io parlo di quella del fermo pesca, non di altre.
Come è noto non esiste una divisione di funzioni tra lo Stato e le Regioni in materia di pesca, sebbene in difformità del dettato costituzionale.
Per ciò che concerne l'applicazione della misura oggetto dell'interrogazione la competenza per la definizione dei periodi e per l'attuazione della misura risulta ancora in capo al Ministero delle politiche agricole e forestali attraverso una procedura nella quale le Regioni vengono sentite.
Negli anni precedenti il periodo identificato per l'arresto temporaneo ha coinciso sempre con il mese di agosto, con un'estensione al mese di settembre nelle ultime due annualità (2013/2014). Tale periodo viene definito sulla base di dati scientifici che dimostrano come alcune delle specie oggetto di prelievo effettuano la riproduzione nei mesi subito precedenti (maggio e giugno). Maggio e giugno c'è la riproduzione, luglio e agosto la nursery, quindi, in quel periodo si prevede che i piccoli non sono pescabili, non sono utilizzabili dal punto di vista alimentare.
Pertanto l'interruzione dell'azione di pesca nei mesi estivi è volta alla riduzione del prelievo degli individui giovanili al fine di non determinare eccessivo depauperamento degli stock.
Allo stesso modo però, sempre la ricerca scientifica, ha dimostrato che non tutte le specie oggetto di prelievo si riproducono nello stesso periodo, con variazioni anche sensibili durante i mesi primaverili. A tale proposito negli anni precedenti la Regione Marche ha formulato varie ipotesi, proposte nelle sedi competenti (Commissione agricoltura della Camera, Ministro agricoltura e pesca, Commissione consultiva centrale, Direzione generale della pesca), relative ad una possibile diversa modulazione dei periodi di fermo sia in base alla specie che all'area interessata.
Ulteriori proposte sono state avanzate per l'affiancamento della misura di arresto con l'utilizzazione di attrezzi maggiormente selettivi, volta alla riduzione della pressione di pesca sugli individui giovanili.
In particolare sono state avanzate proposte per una rotazione dei periodi di fermo differenziando le aree per tipologia di pesca esercitata e specie bersaglio. Alcune di queste azioni, potrebbero appunto configurarsi come periodi di interruzione dell'attività di pesca in determinate aree, che seppur non prevedendo un indennizzo diretto per gli operatori, in modo molto simile al classico arresto temporaneo, garantiscono la tutela e una maggiore disponibilità di risorsa. Inoltre trattandosi di misure gestionali elaborate a livello locale potrebbero essere definite in modo più efficace e puntuale garantendo un'effettiva maggiore tutela delle specie bersaglio. Tutela non sempre efficacemente perseguita dal fermo biologico come finora attuato. Trattandosi di una misura da applicare sull'intero territorio nazionale, anche se per aree definite, le proposte delle Marche non sono state mai applicate.
Le proposte espresse dall'Assessorato alla pesca erano finalizzate a raggiungere due scopi fondamentali: da un lato la tutela delle risorse ittiche in un periodo, quello riproduttivo, in cui gli stock risultano essere più vulnerabili allo sforzo di pesca; dall'altro "alleggerire" l'azione della misura permettendo un'azione di prelievo modulata e garantendo disponibilità di prodotto anche nei mesi estivi notoriamente caratterizzati da maggiore richiesta di prodotto in concomitanza con la stagione turistica.
Faccio presente che negli ultimi due anni si è riuscito ad allungare il periodo del fermo pesca semplicemente perché le Regioni sono state caldamente invitate dal Ministero che ha dirottato le risorse in altri luoghi a pagare il fermo.
Sono circa due, tre anni che le Regioni, comprese le Marche, con le risorse comunitarie del Fep, date per altre misure, hanno restituito queste risorse al Ministero ed hanno finanziato il fermo pesca, con una procedura che è stata concordata dal Ministero della pesca a Bruxelles perché il tema, sul quale nessuno, diciamo, riflette fino in fondo, è che nella realizzazione del fermo pesca c'è il pagamento sia della cassa integrazione ai lavoratori imbarcati che agli imprenditori.
L'articolazione del fermo sarebbe molto più complicata nella definizione delle risorse da attribuire a chi ferma l'imbarcazione, addirittura sarebbe impossibile perché in quell’articolazione del fermo, che prevede che alcune specie non possano essere pescate ma altre si, non si restituisce il libretto di navigazione alla Capitaneria, non si verifica il fermo temporaneo del mezzo, per cui non ci sarebbero le condizioni per l'indennizzo del fermo pesca che l'Europa sta indicando, da alcuni anni, come illegittimo perché violerebbe le norme sulla concorrenza, anche se l'Italia è riuscita per alcuni accordi o artifici burocratici ad attuarlo ugualmente.
Penso che il prossimo Feamp, il Fep attuale nella prossima programmazione verrà chiamato Feamp, sarà più restrittivo e, quindi, dovremmo affrontare il tema di come ristorare quelle imprese che hanno utilizzato anche le risorse del fermo pesca come integrazione del reddito.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Latini.
Dino LATINI. Grazie Presidente, brevissimamente, perché la seconda parte della risposta dell'Assessore, che mi interessa di più, è nel solco del profilo dell'interrogazione. Vale a dire la necessità di una riflessione profonda sul periodo stabilito da valutazioni e presupposti di natura scientifica che, con l'andare del tempo, hanno determinato e stanno determinando dei risvolti di natura negativa che vari organismi, non solo le Regioni, ma anche organismi di natura scientifica e indicazioni politiche a più ampio livello sia nazionale che europeo, stanno evidenziano.
L'interrogazione non era rivolta a un impegno effettivo ed immediato della Regione Marche, né tanto meno a possibili risvolti polemici, era per avere delle indicazioni su una riflessione abbastanza profonda che da diverso tempo si sta compiendo e che dovrebbe portare anche ad un’azione sinergica di tutte le Regioni sia a livello nazionale, ma soprattutto europeo, per ripensare a quello che è l'habitat marino e a quelle che sono le condizioni di chi lavora nell'ambito del settore pesca, per tutelare loro stessi e per consentire un equilibrio dell'habitat, soprattutto di un mare decisamente piccolo come il Mare Adriatico, ma ricco di frutti.
Per questo la seconda parte è molto più dinamica come proposizione rispetto alla staticità di una norma impositiva del fermo visto così com'è, che sembra immutabile, ma in realtà non dovrebbe esserlo.
Ritengo che se l'Assessorato o chiunque voglia interessarsi avrà il mio contributo affinché ci possa essere una spinta ulteriore in un cammino molto lento che deve approvare una modifica del fermo pesca perché così come noi l’abbiamo inteso è superato.
Ringrazio l'Assessore per la risposta. Per quanto riguarda i tempi io sono rispettoso di quando arriva la discussione dell'interrogazione, quindi, … non viene da me. Grazie.
Interrogazione n. 1712
ad iniziativa del Consigliere Natali
"Reparto di radioterapia Ospedale Mazzoni"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1712 del Consigliere Natali.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. L'oggetto naturalmente ha investito tutto il lavoro che si sta facendo nell'ambito delle reti cliniche attraverso le quali si è proceduto ad una revisione delle Unità operative complesse, come ben sapete, per la nota riduzione a cui si è stati costretti in relazione alla spending review, su precise indicazioni rispetto alla normativa e sulla base dell'analisi Agenas sugli standard assistenziali.
L'applicazione alla realtà regionale di quei parametri ha portato all'individuazione di alcune funzione di livello di Area vasta e altre interarea vasta (ad esempio le specialità di gastroenterologia, radioterapia), o anche aziendali (come ad esempio la diabetologia).
A seguito del pensionamento del Direttore dell'Unità operativa complessa di radioterapia, avvenuto nel dicembre 2010, è stato nominato un facente funzioni per la gestione ordinaria dell'attività lavorativa che attualmente, in base al nuovo assetto delle reti cliniche, riveste le funzioni di Responsabile di unità semplice a valenza dipartimentale.
Il Direttore del dipartimento dei servizi è in carica indipendentemente dalla presenza del Direttore della radioterapia e comunque ha la responsabilità di gestione di altre Unità operative e Servizi.
In relazione all'ultimo punto, il Direttore dell'Asur precisa che: "limitatamente alla parte degli oneri percepiti dal primario di radioterapia dell'Area vasta 3 e dal Direttore del dipartimento dei servizi alla Area vasta 5, gli stessi sono omnicomprensivi e non sono comunque previsti oneri aggiuntivi a carico del bilancio Asur per le attività di super visione e coordinamento specifiche messe in atto per la radioterapia".
Circa la circostanza della presenza nell'Area vasta 1, presso l'Ospedale di Urbino di un altro primario di radioterapia, oltre quello del reparto di radioterapia dell'Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord, si precisa che "riguardo all'eventuale utilizzo del Direttore di struttura complessa, assegnato attualmente ad Urbino, si stanno approfondendo aspetti di natura giuridico contrattuale, rispetto all'esito dei quali si potrà dare poi un più puntuale e preciso riscontro".
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Assessore, quando lei ha risposto ad una mia precedente interrogazione, io lo ricordo, la invito ad andare a vedere il resoconto del settembre dell'anno scorso, parlò di un utilizzo etico delle risorse, una frase che in questa Aula si è stampata sui muri: utilizzo etico delle risorse, e oggi mi viene a dire che da un anno e passa, caro Consigliere Bucciarelli, c'è un primario di radioterapia in più che non ha un reparto. Fa il primario, ma non ha un reparto. Nell'Area vasta 5 c'è il reparto, ma il primario lo togliamo e, nel momento in cui qualcuno dice "ma scusate, forse è il caso che questo signore lo utilizziamo in maniera diversa?", l'Assessore mi risponde, dopo un anno che questa faccenda è venuta fuori, che si stanno studiando le ipotesi giuridiche per verificare se questo è possibile.
Lei sa la professione che faccio, e quando vedo i Procuratori della Repubblica che si affaticano per i nostri 500 euro penso che forse sarebbe il caso che si occupassero di altre cose, a proposito fra dieci giorni finalmente mi interrogano, quindi, ho già ottenuto qualche cosa perché magari quando uno ti corre dietro può pensare che tu scappi allora basta fermarsi, girarsi, mettergli la mano ... non c'è alcun problema, mettergli la mano e dirgli: cosa vuoi da me?
Dopo un anno c'è un primario che sta in un posto senza reparto, in epoca di spending review, lo dice lei, io sto a lei, qui si tagliano servizi e posti e c'è un primario senza reparto, che fa questo oltre a prendere lo stipendio?
Questa non è una domanda da poco, questa è una domanda che fa capire che cos'è il riordino delle reti cliniche per voi, non è la spending review, è il tagliare da una parte e non tagliare da un'altra. E’ il non razionalizzare nulla, e grave è che lei me lo dice. Pensavo che lei su questo glissasse …, parlo forte perché parlano tutti, Consigliera Bellabarba, non sono abituato a parlare a voce alta, a brigante brigante e mezzo, dicevamo una volta no?
Come funziona? Come può tollerare che funzioni in questo modo? Lei poco fa mi ha dato, gentilmente, i dati della mobilità attiva del 2012, perché la mobilità attiva del 2013 non ce l'ha nemmeno lei. A settembre 2014 non abbiamo i dati della mobilità attiva 2013, io domando: “Come si programma?” ... No, l'anno scorso voi mi avete dato il 2012, non avete detto che era un biennio, non scherziamo su queste cose, io capisco che per lei la coperta è corta e deve tenerla in maniera tale da non scoprire le spalle e i piedi, io no!
(…) Pensi che roba! Si rende conto di quello che sta dicendo? Lei non ha i dati della mobilità attiva del 2013 e cosa programmiamo noi? Va bene che il direttore amministrativo dell'Asur ci ha detto che la mobilità attiva è un dato da cui dobbiamo rifuggire, lo ha detto, e lei tiene come funzionario una persona del genere. Questa notizia dovrebbe essere diffusa in tutti gli ospedali, così vediamo quanti bravi primari continueranno ad andarsene.
Qui c'è una grande confusione per cui al di là di questo problema, di un primario senza reparto, all'ospedale di Ascoli, Abruzzo del nord, il facente funzioni primario, cara Consigliera Bellabarba, non è stato rinnovato, è scaduto a giugno, Assessore, e non ha avuto alcuna proroga. Le chiedo di informarsi, se di fatto uno può proseguire un'attività di quel genere. Le faccio presente che ad Ascoli per le prenotazioni di radioterapia, il Cup funziona per l'Azienda e per l'Asur. A Macerata no! Come funziona? Il Cup non doveva servire a uniformare, così come l'Asur, i servizi su tutto il territorio regionale?
A Macerata il Cup funziona solo per la libera professione, per chi non si vuole avvalere della libera professione deve chiamare il reparto. Ma come funziona? Lei è responsabile di queste cose. Capisco la sua difficoltà, ma se lei non si contorna di personale adatto, adeguato, capace, è chiaro che noi tutti ce la prendiamo con lei.
I Consiglieri di maggioranza per carità politica non fanno le interrogazioni, perché loro sanno quanto noi quello che succede e allora questo non è un grido politico, questo è un grido perché il nostro territorio urla, urla contro di lei, perché in questo momento rappresenta un modo bieco di custodire e portare avanti la sanità marchigiana. Grazie.
Interrogazione n. 1290
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Badiali
"Carenza di personale medico presso l'Unità operativa di oncologia dell'Ospedale di Jesi"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1290 dei Consiglieri Giancarli, Badiali.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. In merito all'oggetto e alla richiesta sollecitata, sentita l'Unità operativa complessa gestione del personale, si comunica che con decorrenza dal 1 dicembre 2013 il posto vacante di Dirigente medico presso l’Unità operativa di oncologia dell'Ospedale di Jesi è stato ricoperto, a tempo indeterminato, dalla dottoressa XY e questo risponde all'oggetto dell'interrogazione.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Assessore, grazie. Credo di poter dire, e su questo concordiamo, che l'interrogazione è datata ed ovviamente datata è anche la risposta. Parliamo infatti dell’1 dicembre 2013, quello che le chiedo è una verifica al 2014, a settembre, ottobre 2014. Un check-up per vedere se quel reparto ha un numero di personale adeguato per svolgere quelle funzioni. Chiaro Assessore?
Io mi fido, una verifica vera, non è che faccio un'altra interrogazione.
Ringrazio e dico, siccome prendiamo atto che sono datate sia le domande che le risposte, verifichiamo il numero ad oggi. Grazie Assessore.
Interrogazione n. 1714
ad iniziativa del Consigliere Trenta
"Polo ex Carbon: ma di cosa parla il Consigliere di maggioranza Valeriano Camela?"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1714 del Consigliere Trenta, mi fermo alle parole “Polo ex Carbon”, Consigliere Trenta, perché non mi sembra molto … non le dico l’aggettivo che avrei voluto usare. "Ma di cosa parla il Consigliere", puntini, con il punto interrogativo. non mi sembra un’interrogazione consona, anche perché c’è nome e cognome, quindi, non lo so, veda lei.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. Con riferimento all'interrogazione del Consigliere Trenta vorrei precisare quanto segue: le risorse per il polo tecnologico nell'area ex Sgl Carbon non fanno riferimento a risorse Fas, ma è stata prevista l'attivazione di un ITI (Investimenti Territoriali Integrati) per lo sviluppo urbano nell'area di cui trattasi a valere sul nuovo Por Fesr 2014/2020.
Il riferimento, Consigliere, si rileva a pagina 142 del documento approvato a luglio qui in Aula.
Circa le risorse, probabilmente la domanda del Consigliere Trenta, voleva essere retorica in quanto l'articolo di stampa con il quale il Consigliere Camela ipotizzava 20 milioni di euro per l'area Sgl Carbon, datato 18 giugno, è stato successivamente, in data 19 giugno corretto, come appunto ci ricordavamo poco fa verbalmente, da un articolo da parte dell'Assessore Giorgi.
Nella proposta della Giunta regionale del nuovo Por infatti si ipotizza un intervento a favore degli ITI urbani, dalla Giunta ne erano stati proposti due, Consigliere Trenta, Ancona con il water front e Ascoli con la Sgl Carbon. In Consiglio ne sono stati aggiunti altri quattro: Pesaro, Fano, Macerata e Fermo per circa 20 milioni di euro complessivi di cui 3 provenienti dal Fondo sociale europeo e 17 dal Fesr.
Pertanto ipotizzando una divisione al 50% tra Ancona e Ascoli a quest'ultimo la cifra più corretta sarebbe stata 10 milioni, ex ante, ma con la modifica approvata dal Consiglio tale cifra non sarà lineare e distribuita percentualmente, dipenderà dalla valutazione tecnica dei progetti sottostanti e, quindi, non ci saranno più 10 milioni a ITI in quanto il Consiglio regionale ha moltiplicato da due a sei gli investimenti territoriali integrati in considerazione anche delle azioni previste nel progetti di sviluppo urbano che potranno indirizzarsi solo su alcune parti del Por e non su tutto.
Questo ci fa avanzare un'ipotesi, da verificare, che la distribuzione divisa per 6 non sarà perfetta e quindi ci saranno delle aree, come quella di Ascoli che, stando anche in una zona per altri criteri considerata svantaggiata, dovrebbe avere un'integrazione ulteriore.
Per i fondi Fas, per completezza di informazione, vorrei dire che le risorse assegnate inizialmente alla Regione Marche erano 212.616.000 euro di cui ne abbiamo erogati 145 milioni.
Per il periodo di programmazione 2007-2013, nel caso dei fondi assegnati alla Regione Marche nell'ambito del Par Fsc che è la stessa cosa del vecchio Fas, 202.775.000 euro sono stati programmati e successivamente ridotti ad opera dei Governi Berlusconi, Monti e Letta a 167.000.000 e di questi erogati 48.000.704.
Nell'ambito dei fondi Fas confermo che non rientrano gli interventi finanziati, quelli relativi al polo tecnologico dell'area ex Carbon.
Tutto è frutto di un equivoco già chiarito a mezzo stampa di cui però ho voluto dare per precisione alcuni dati anche in relazione alla programmazione futura, in attesa dell'approvazione dell'accordo di partenariato da parte di Bruxelles il Consiglio avrà anche la possibilità di indirizzare le risorse nei sei nuovi ITI.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Trenta.
Umberto TRENTA. Grazie Presidente. Io reagisco sempre in maniera diretta ed opportuna, quindi, si limiti alla corretta interpretazione dell’italiano. L'italiano, lei viene dal mondo della scuola, e qui c'è scritto: “Polo ex Carbon: ma di cosa parla il Consigliere di maggioranza Valeriano Camela”.
Ieri sera con l'amico Consigliere Camela abbiamo avuto modo di chiarire un attimo ed abbiamo capito qual era la ragione della mia interrogazione, immediata, il giorno 18 con correzione il giorno 19. Io lessi la cifra che giustamente il Consigliere Camela si ritrovò sul giornale, la notizia è questa: 20 milioni per il Polo ex Sgl Carbon. Mamma mia, io che sulla bonomia dell'Assessore Vicepresidente Canzian non discuto mai, e sulla buona fede, sia del Consigliere Camela che dell'Assessore Canzian, dico ho capito male, no, era il solito giornalista che ha tirato fuori la solita frase d'effetto e l’ha sparata a mezzo stampa, ma per chi fa politica è d'obbligo.
Mi recai dal Vicepresidente Canzian che mi auguro risponda oggi, da allora a oggi, dissi: scusami un attimo, ma su questa storia della ex Sgl Carbon che è un sito altamente inquinato come tutti amano dire, avete stabilito delle risorse, con delibera di Giunta? L'Assessore, il super Assessore, il funambolico Assessore nel senso degli equilibrismi, Pietro Marconi, oggi ha sciorinato dei dati che sono inconfutabili, c'è qualche cosa da dire? No!
Allora cosa mi rimane da dire Assessore. Questi 20 milioni, abbiamo capito che un giornalista ha dato una notizia scioccante, ma l'ha data dalla sede della Camera di Commercio, dove gli imprenditori hanno alzato le orecchie e tutti quanti hanno detto: oh ragazzi finalmente la Regione Marche si ricorda del Nord dell'Abruzzo e con quei 20 milioni si dà atto alla bonifica.
Qui dovrebbe esserci anche l'Assessore all'ambiente. Chi è l'Assessore all'ambiente? Chi ha questa delega? Mi dica Presidente? Vorrei sapere qual è l'Assessore all'ambiente? ... Ah è assente, allora il sinonimo di Malaspina è assente, perché l'Assessore Malaspina ha questo vizietto, fare cu cu da dietro la tenda per chiedere se manca il numero legale o se c'è.
Io sono un attento osservatore dei lavori dell'Aula ...
PRESIDENTE. Collega non le permetto di offendere le persone assenti ...
Umberto TRENTA. Io non offendo, ma cito fatti chiari, lei offende, lei è offensiva!
PRESIDENTE. ...un Assessore di questa Giunta, per cortesia, non faccia nemmeno dell'ironia sulle persone assenti ...
Umberto TRENTA. Per cortesia, mi dica cosa c'è di non vero in queste cose, lei che pontifica tutte le verità, le piaccia o le dispiaccia questa è la verità. Risponderà, risponda agli operai della Coalac, a quelli deve rispondere non a me, a me vento.
Io amo ascoltare la poesia, lei con il suo timbro di voce potrebbe avvicinarsi in maniera suadente alla poesia, ma nel contenuto per lei è un dramma, un grande dramma, perché viene dal mondo della scuola, dal mondo che dovrebbe insegnare, quindi, chiuso qua il discorso e vado al dunque.
Io feci nell'interrogazione, che non avete citato, alcune osservazioni sull'inquinamento di quel sito e se con quelle somme a disposizione, destinate a quel tipo di intervento, ci fossero delle relazioni specifiche per garantire la legittimità dall'atto di compravendita degli atti successivi.
Questo dovrebbe fare prima di assegnare risorse il grande ufficio della questione, oltre a chiarire - Assessore Marcolini sono qui, domandi a me, non badi all’Assessore Canzian, a me, sono davanti a lei – che quei fondi, abbiamo capito, non sono 20 milioni. L'errore è stato fatto da un giornalista e per questo posso anche dire al Consigliere Camela: scusami, però io ho letto 20 milioni, la notizia è questa ... e la questione è finita lì.
Ma non mi faccia più rimproveri di questo genere in Aula, perché io so bene che cosa si legge in italiano e a quello che scrivo do sempre un significato preciso, altre cose in bocca non me le mette nessuno, cara maestrina Presidente Ortenzi, poi se vuole vada avanti, grazie.
PRESIDENTE. Consigliere Trenta, finché lei scherza fuori ..., e non dico mi consenta perché mi sembra un po' brutto detto in dialetto, ma mi permetta di dire che le sue dichiarazioni sono molto spesso offensive, non certamente da parte mia, mi faccia parlare un attimo, perché io qui vedo un punto interrogativo e la congiunzione "ma", se mi permette sui contenuti anche grammaticali e di struttura di frase le posso dare qualche insegnamento, ... ci vada lei, il "ma" introduce una proposizione dubitativa. Se lei mi dice il punto interrogativo è un'interrogativa e mi deve far capire, perché non l'ha chiarito, che cosa intendeva dire all'inizio, non lo voglio sapere, me lo dice fuori. Lei me lo dice fuori!
Lei non può, come spesso fa, offendere con un linguaggio che vuol essere simpatico, ma diventa offensivo, le persone assenti, io prendo le difese della ..., lei deve stare zitto, sto parlando, io non l'ho ... No, lei ha offeso l'Assessore Malaspina e non è la prima volta ed io mi arrogo il diritto di difendere le persone che sono qui dentro, Assessore o non Assessore.
Va bene? Non si può permettere questo. Per quello che mi riguarda, dato che in questo momento presiedo, lei ha messo il nome di un collega Consigliere nel testo ..., lei continui a parlare, però si sentono solo le mie parole perché io sto a microfono aperto e lei no, quindi, lei continui per la soddisfazione dei presenti. Le volevo dire che lei ha messo il nome del Consigliere Valeriano Camela con un punto interrogativo, introducendo una frase interrogativa, e non mi sembra una cosa fatta bene.
Non l'ho offesa lei invece l'ha fatto ed ha offeso l'Assessore Malaspina.
Finiamo qui le interrogazioni andiamo al successivo. Punto! (…) Lei ha finito l'intervento ... andiamo alla proposta di legge ... fatto personale di che? Mi scusi su che?
La prego, simpaticamente la prego.
Proposta di legge n. 241
ad iniziativa del Consigliere Acacia Scarpetti
"Norme per la protezione dell'ambiente mediante l'utilizzo dell'energia termica derivante dagli impianti per la produzione di energia elettrica alimentati da qualsiasi tipo di combustibile" (iscritta ai sensi dell'articolo 67 del Regolamento Interno)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 241 ad iniziativa del Consigliere Acacia Scarpetti. Questa proposta è iscritta ai sensi dell'articolo 67 del Regolamento interno, quindi, suppongo sia il Presidente Giancarli a dover intervenire.
Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente, interverrà poi il presentatore della proposta, il Consigliere Acacia Scarpetti.
Come i colleghi possono constatare siamo in presenza di un'anomalia, in quanto questa proposta è iscritta ai sensi dell'articolo 67 del Regolamento interno. Anomala in quanto non c'è un relatore di maggioranza ed uno di minoranza e non c'è stato il voto della Commissione. Perché questo percorso? C'è la sovranità poi dell'Assemblea di decidere nel merito. Sono contento che questa pratica sia iscritta perché nel momento in cui non è stata ritirata era giusto, è giusto, che arrivasse in Aula.
In questo caso, in nome di un principio che è quello di spendersi per far parlare chi la pensa diversamente, ho affermato e affermo che sono d'accordo e contento che questa pratica sia qui, ma politicamente, istituzionalmente, cosa avevamo suggerito? Volendo poi ripeto che, al di là della nostra posizione, c'è sempre l'articolo 39 del Regolamento interno. Se qualcuno pensa di sollevare il fatto che questa pratica, proprio perché non c'è una competenza specifica dell'Assemblea, non può essere discussa, può appellarsi all'art. 39 del Regolamento, come la Presidente ben sa, si pone in votazione e, quindi, non si entra nel merito.
Vi illustro un attimo il percorso istituzionale che è stato fatto.
Consapevoli del fatto che questa materia non è regolamentabile dall'Assemblea legislativa, ovvero non è regolamentabile dalle Regioni - tra l'altro su un tema analogo c'è già stata una sentenza della Corte costituzionale che ha riguardato la Regione Marche, la sentenza 332 del 2010 - abbiamo adottato e indicato un percorso diverso che il Consigliere Acacia Scarpetti ha recepito, ovvero una proposta di legge alle Camere. Tant'é che il 7 maggio 2013 questa Assemblea ha approvato i contenuti che sono presenti nella proposta di legge 241, ma li ha approvati, come suggerimento e come proposta di legge alle Camere, e su questo atto del 2013 credo ci sia stato un voto pressoché unanime, no, per la verità c'era stato il voto contrario del Consigliere Trenta.
Questo voto ha toccato la totalità dell'Aula e questo provvedimento dell'Assemblea legislativa delle Marche, fra l'altro siamo dentro questa legislatura, non è decaduto, può essere ripreso da qualche singolo Parlamentare o da un gruppo di Parlamentari, può essere ripreso perché presentato da più Regioni.
Nel merito, siccome non è di competenza della Regione, ritengo che la via che abbiamo seguito sia quella giusta, cioè proposta di legge alle Camere, però la democrazia, la trasparenza, la partecipazione, deve sempre prevalere, mi fa piacere che oggi questo atto sia qui in quest'Aula. L'Aula deciderà se discuterla senza sollevare l'articolo 39, o se non discuterlo sollevando l'articolo 39. Se non vuole non lo discute.
Per quanto mi riguarda, per chiarezza, mentre ho votato favorevolmente alla proposta di legge alle Camere, voto contro la proposta di legge perché altrimenti vivrei, non so se questo tocca anche altri colleghi, una contraddizione profonda perché nel momento in cui abbiamo avanzato una proposta di legge alle Camere, e per quanto mi riguarda ho espresso un voto favorevole perché condividevo il merito, ero consapevole che la competenza non era della Regione.
Per quanto mi riguarda bene che si discuta, però il voto è contrario.
PRESIDENTE. Se ho ben capito, lei non pone la questione pregiudiziale e non intende avvalersi dell'articolo 39 del Regolamento, quindi, proseguiamo e andiamo avanti nella discussione della proposta di legge 241.
Ha la parola il Consigliere Acacia Scarpetti.
Luca ACACIA SCARPETTI. Grazie Presidente. Prima di entrare nel merito di questa brevissima proposta di legge, mi corre l'obbligo di chiarire alcuni passaggi toccati e illustrati dal Presidente della IV Commissione, Consigliere Giancarli, perché le cose non stanno perfettamente, esattamente, come lui le ha descritte.
Non c'è nessun percorso anomalo. Un Consigliere regionale ha la facoltà di proporre una legge, la relativa Commissione a cui il testo è stato assegnato ha un tempo entro il quale deve esprimersi che è di sei mesi, dopo questi sei mesi, che non sempre vengono rispettati, il Consigliere, che quasi mai utilizza lo strumento, la via dell'iscrizione diretta, aspetta un po' di tempo e quando si rende conto che la Commissione non ha volontà di portare avanti un certo testo, in questo caso anche utilizzando motivazioni non così peregrine quale la non piena forse competenza della materia, rimane agli atti, può aspettare il trascorrere dei 5 anni oppure può provare a portarlo in Aula.
E' vero che l'abbiamo presentato come proposta di legge alle Camere, ma è anche vero che nel frattempo è successo il finimondo sulla materia. Non a caso la Regione Marche è finita su tutti i quotidiani nazionali per la vicenda biogas.
E' o non è opportuno per la Regione Marche votare questo testo? Questo testo è di una brevità agghiacciante ed ha avuto il plauso di numerose istituzioni politiche, parlo del Parlamento europeo, istituzionali e del mondo della scienza, dell'Università e dell'Arpam.
Perché questo apprezzamento su un testo così semplice? Perché la materia sostanzialmente ha dei vincoli tecnici ancora primordiali, cioè non esiste un meccanismo che produce energia elettrica. Ricordo che siamo indietro su tutti gli obiettivi europei e soprattutto la Regione Marche, in Italia, è la più indietro per i livelli di produzione di energia elettrica. Noi non stiamo rispettando neanche il piano energetico regionale che ci siamo autoimposti per cui è un campo su cui bisogna intervenire ed è un campo dov'è facilissimo intervenire, perché, dicevo, non esiste un meccanismo al mondo che permette di bruciare qualsiasi tipo di combustibile e trasformarne più di un terzo in energia elettrica. Due terzi si disperdono, si disperdono in che cosa? Si disperdono in calore che noi gettiamo a mare.
Tutta la questione del biogas che ci ha portato a questa serie di scandali è stata imperniata su 20, 25 centrali da un mega, pensate che a Falconara c'è una centrale di 256 mega che getta calore a mare, con quel calore gratuito, anzi lo paghiamo perché respiriamo le polveri sottili che il sistema produce per quella parte di energia elettrica, potremmo riscaldare tutta Falconara, l'Ospedale di Torrette e Ancona bassa.
La domanda è questa: "Quante volte la Regione Marche, le Commissioni, i Commissari, i Presidenti di Commissione hanno posto una questione di competenza?" Sono qui da soli quattro anni ed ho visto almeno sette, otto provvedimenti votati dall'Aula che sono tornati al mittente e ci è stato detto: "Voi non avete competenza", oppure "Voi avete infranto questo principio".
Rispetto a questa realtà, rispetto alla realtà del provvedimento, rispetto alla realtà dell'inchiesta in corso - su questo tema la Regione Marche ha fatto una figura più brutta di quella che si meritava, e lo diranno le indagini in corso - è o non è opportuno, questo è il nodo della questione, cercare di pensare a norme veramente ambientali, fare veramente green economy o meno?
Io penso che sia opportuno perché nessuno, ripeto e chiedo scusa, è capace di contrastare nel merito questa cosa, cioè un meccanismo che butta via due terzi del potere calorifico. Sciupato completamente. Ci dobbiamo prendere le polveri sottili di questo, abbiamo la limitazione al traffico, tutto quello che ne consegue, e stiamo zitti? Perché la competenza forse è dello Stato? Quando è la stessa Europa che ci impone dei limiti che questa legge aiuterebbe a raggiungere sulle tematiche energetiche?
E' per questo che io con forza ribadisco la bontà del testo che, ripeto, permetterebbe la costruzione delle centrali solo se c'è un recupero termico in cogenerazione quando usi solo il riscaldamento d'inverno, in trigenerazione quando questo calore prodotto lo fai passare attraverso un frigorifero e produci fresco per l'estate.
Ho fatto di più, ho contattato personalmente quelli che costruiscono queste centrali, quelli che gestiscono soprattutto queste centrali, cioè i destinatari del guadagno che questo sistema dà a chi impianta questo tipo di meccanismi con degli incentivi statali.
Bene, si sono mostrati tutti disponibili a realizzare, con l'autorizzazione che sarà loro concessa, sistemi di recupero, cioè condotte che portano questa acqua calda che è denaro, che è un fiume di denaro, verso utilizzatori: quartieri, imprese, centri sportivi, piscine, fabbriche. Sono disponibili perché è una soluzione che permette loro un miglior radicamento nel territorio. Sono costi irrisori, è veramente, mi dispiace dirlo, l'uovo di colombo.
Rispetto a questa serie di elementi è giusto o non è giusto? Penso che sia giusto tentare questa via, non fosse altro perché intanto ci mettiamo al riparo da ulteriori speculazioni politiche e quant'altro.
Andiamo a normare un tema che è caro a tutti, all'opinione pubblica, lo andiamo a normare verso dei principi di green economy che nessuno ha, tutti concordano, ma che nessuno ha il coraggio di adottare. Ma santo Dio se c'è una cosa sana perché non provarci?
Noi domattina ci metteremo al riparo da tutto, e non è che non ne abbiamo bisogno, e permetteremo, una volta a regime, un miglioramento della qualità dell'aria ed un più facile raggiungimento degli obiettivi energetici nazionali, quelli che ci siamo autoimposti. Non vedo controindicazioni, per cui sentite anche le parole del Presidente Giancarli che se non erro, provo a sintetizzarle, è per la votazione e non per la richiesta di ammissione alla votazione - votazione nel merito – e per queste considerazioni che ho appena esposto, chiedo il voto sul presente provvedimento.
PRSIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini.
Ottavio BRINI. Innanzitutto una precisazione: è poco che sono qui, ma non c'è stata alcuna incertezza da parte della Commissione, per merito anche del Presidente, che giovedì scorso ha discusso proprio di questo provvedimento, e per l'esperienza passata, per la celerità con cui lei è riuscito questa mattina a far discutere questo argomento, ci sono argomenti ancora più importanti rispetto a quello che ha proposto, ci siamo riuniti, non abbiamo messo in votazione un bel nulla, perché se legge il verbale n. 107 del 13 dicembre 2012, ricorderà quattro cose fondamentali.
Lei ha illustrato il contenuto della proposta di legge, il funzionario, il dirigente, adesso non faccio il nome perché non è presente in Aula, ha sottolineato l'illegittimità dell'atto senza esitazioni. Terzo punto, sempre lì, è stato evidenziato che è incostituzionale rispetto ad un'analoga disposizione della Regione Marche. Il quarto punto fondamentale, che è stato rispettato, era quello di trasmettere la proposta di legge alle Camere, cosa che è stata fatta.
Lei, anziché chiedere al Consiglio regionale, prende la macchina va a Roma e sollecita questa proposta di legge ai Parlamentari marchigiani, con quanti vi rappresentano, chi di dovere, eventualmente denuncia i ritardi che ci sono, perché è vero che c'è quel problema, come dice lei, con il biogas, e so perchè lo ha letto lei prima, che ha avuto molti plausi da parte delle istituzioni politiche, ambientaliste, eccetera, però, risultato zero.
Oggi fa votare una legge che è illegittima o propone di far votare una legge illegittima. Risultato zero.
Personalmente quel giorno non ho votato perché il Presidente, in modo intelligente e con molto zelo, ha dato atto dell'illegittimità e dell'incostituzionalità, quindi, per un fatto democratico, per non dare un'ulteriore motivazione rispetto alla mancanza di volontà di portare avanti questa legge, oggi è in Aula ed ognuno si assumerà la propria responsabilità. Se lei vuole andare contro la legge, senza andare a Roma a sollecitare chi di dovere, perché di Parlamentari delle Marche che devono fare il lavoro ce ne avete tanti, faccia approvare questa legge che è importantissima senza fare, questa mattina, una forzatura su una sensibilità che è di tutti, trova una porta aperta, però non possiamo votare una legge illegittima.
Ci riserviamo in sede di votazione, come gruppo Per le Marche, di esprimere il nostro voto.
PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Intervengo perché ho sentito parlare di proposta di legge illegittima. La proposta non è illegittima, casomai la competenza nella definizione delle norme sull'energia è nazionale.
Però è anche vero, e condivido, che questa richiesta è una norma di buon senso ed in qualche modo la Regione potrebbe evidenziare quello che è un vulnus della legge nazionale che non prevede l'obbligatorietà, sopra una certa dimensione, dell'utilizzo dell'energia termica.
Di fatto noi stiamo applicando, a livello nazionale, una legge che è illegittima. E' illegittima rispetto al buon senso, cioè con qualsiasi tipo di metodo si ricavi energia elettrica, comunque sia, se ne disperde i due terzi. Non si può far finta che questo non accada e per rispettare una competenza si continuino a fare cose senza senso.
Vale la pena rispondere, se il Governo dice non è una nostra competenza, "sì, è vostra, però continuate a non rendere operativa una buona prassi che va nella direzione dell'utilizzo migliore delle risorse, che va nella direzione della riduzione degli inquinamenti, che va nella direzione del raggiungimento degli obiettivi del protocollo di Kyoto".
Non si può in questo caso, secondo me, stare con la testa sotto la sabbia, perché è troppo evidente l'errore, il fatto che la norma non venga adeguata a livello nazionale.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Perazzoli.
Paolo PERAZZOLI. Io non ho ragionato sull'ammissibilità o meno della proposta di legge, mi sono concentrato sul fatto che era un po' difficile obbligare a riutilizzare il calore anche in situazioni in cui era largamente non economico e, siccome le leggi devono rispondere a requisiti di ragionevolezza, ho presentato un emendamento che, secondo me, riporta questa impostazione giustissima sull'alveo della fattibilità.
Vorrei fare una premessa, come struttura regionale dobbiamo acquisire un concetto che è semplice e che deve entrare nella nostra pratica: per fare qualunque iniziativa che produca energia ci deve essere una somma zero in termini di nuove emissioni .
Ci possono essere casi molto rari in cui si crea un impianto con fonti rinnovabili che ne sostituisce un altro da fonti fossili, in quel caso il vantaggio c'è, ma nella maggioranza dei casi, tenuto conto che importiamo quasi tutta l'energia, qualunque nuova fonte energetica creiamo va ad aumentare le emissioni nel nostro territorio.
Questo significa che tutti gli impianti nuovi vanno sottoposti a Via, se no non ne usciamo, ci incartiamo ogni volta sugli stessi concetti. Significa che un nuovo impianto ha una produzione maggiore di anidride, si può vietare oppure si devono introdurre delle misure di compensazione che possono portare ad una riduzione in generale delle emissioni e, quindi, questa del calore dovrebbe essere prioritaria perché se c'è una centrale vicino alla città e si utilizza la fonte di calore per riscaldare un quartiere, noi riduciamo di X le emissioni e compensiamo quello che produce di là o anche di più.
In questo senso è una misura di compensazione, ma ci possono essere casi in cui questo non è possibile perché magari l’impianto sta in montagna o ad una distanza tale per cui prima di trovare una struttura che possa utilizzare il calore passano dei chilometri e viene meno il vantaggio.
Questo emendamento, secondo me, rende la norma accettabile e non contro legge, ma se il Consiglio vuole rimandare tutto ad una norma nazionale, decide il Consiglio, però si può fare una norma che non sia, secondo me, illogica.
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento 1/1 a firma del Consigliere Perazzoli.
Ha la parola il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Secondo me l'emendamento dovrebbe essere aggiuntivo: "Sono ammessi nel caso in cui l'energia termica prodotta venga utilizzata per fini civili, industriali o di processo o per produzione di energia di calore per uso pubblico".(...) No, perché "dovranno avere una misura compensativa prioritaria" sembra che per usi industriali o di processo non sia consentito.
L'uso pubblico non è un uso privato, civile o di un'industria, quindi, occorre non escludere in qualche modo anche l'utilizzo industriale o di processo. Non so se questo emendamento ... quindi, è "per uso pubblico o industriale o di processo", allora bisogna fare un sub emendamento, bisogna scriverlo e aggiungere "per uso pubblico, industriale o di processo".
(Voci fuori microfono)
PRESIDENTE. Io sono tollerante rispetto a questo dibattito informale, perché capisco che non essendo andato in Commissione ci possono essere dei problemi, però dobbiamo tradurre le volontà in atti, quindi, il sub emendamento ..., va bene, va benissimo, aspettiamo, non c'è problema.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Voglio chiarire il fatto del non essere andata in Commissione. Questa proposta di legge in Commissione c'è andata, Presidente, la Commissione ha suggerito un'altra via che questo Consiglio ha portato fino in fondo, ovvero quella di una proposta di legge alle Camere, quindi, democrazia piena. E' andata in Commissione, è stata approfondita, si è anche indicata una via politica e il 7 maggio 2013 è stata trasformata in proposta di legge alle Camere.
Questo voto di proposta di legge alle Camere stava a significare la non percorribilità di una via regionale.
A me pare chiaro, altrimenti il Consiglio non avrebbe votato, quindi prendo atto di quanto ha detto il Consigliere Perazzoli, proponendo un emendamento e al tempo stesso dando la disponibilità di rinviare ad una normativa nazionale.
Credo, in coerenza con quanto fatto nel corso degli anni e dei mesi, di respingere sia gli emendamenti che la proposta di legge, fermo restando che sono ben lieto che sia stata discussa dall'Aula. Se qualcuno poi vuole presentare un'ulteriore proposta di legge, che tenga conto anche di quelle che sono le nuove possibilità, io non ho alcuna difficoltà ad approfondire, ma ad oggi questo provvedimento è stato esaminato, è stato visto e non ci sono le condizioni giuridiche, poi dal punto di vista politico è ovvio che l'Assemblea è sovrana.
PRESIDENTE. Nel mentre mi è pervenuto il sub emendamento a firma del Consigliere Perazzoli. E' un sub emendamento aggiuntivo, se ho ben capito ed interpretato - mi corregga Consigliere Perazzoli se ci sono problemi - e dice: "dopo la parola pubblico, aggiungere le seguenti: civile, industriale o di processo". Esatto? Ho letto bene?
C'è il sub emendamento da parte del Consigliere Perazzoli al suo emendamento. E' un sub emendamento aggiuntivo, se non passa rimane in piedi l'emendamento.
La Giunta si esprime su questa proposta di legge? C'è un parere della Giunta? No! La Giunta non si esprime, molto bene.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Brini.
Ottavio BRINI. La ringrazio. Consigliere Binci le leggi non sono di buon senso, le leggi sono leggi e vanno applicate, io non ho mai visto una legge di buon senso, la legge è fatta e viene applicata.
Il problema è che per due anni avete dormito e d'incanto questa mattina vi siete svegliati. Se qualcuno prendeva la macchina ed andava a Roma a sollecitare qualche Parlamentare, che ha anche lei, penso che in due anni c'era tutto il tempo per fare approvare questa legge.
Lei non può dire: il Governo dice no, noi forziamo il Governo. Se è no, è no, perchè perdere tempo a farsi dire no?
Lei ha detto: il Governo dice che non è di vostra competenza e allora? Noi sollecitiamo chi di dovere ... due anni ha avuto e lo poteva fare benissimo.
Come gruppo Per le Marche respingiamo gli emendamenti ed il sub emendamento ed accogliamo la proposta del Presidente Giancarli.
A questa proposta di legge è stata data una corsia preferenziale, questa è una proposta di legge che è volata perchè nell'ultimo Consiglio regionale è stata sollevata la problematica. E' l'unica che è stata portata in Commissione, non abbiamo potuto votare perché ci è stato detto che era illegittima, altrimenti avremmo pure votato.
Per votare stamattina gli emendamenti ed i sub emendamenti penso che non sia necessario far riunire la Commissione perché la proposta di legge è illegittima.
Per il Gruppo "Per le Marche" annuncio il voto contrario e invito il relatore di maggioranza a ripresentare immediatamente una proposta di legge che non sia di buon senso, ma che sia una proposta di legge che possa essere applicata e dare quei frutti che diceva anche il Consigliere Perazzoli.
Non facciamo un pasticcio. Diamo un contentino per dire: abbiamo approvato la legge, domani uscite sui giornali: approvata la legge, si migliora questo ... Oggi Sel, ieri i Verdi, scrive sui giornali per dire abbiamo approvato nel Consiglio regionale ..., poi magari è un flop ... no, gli ha fatto da sponda anche in Commissione, sempre sul buon senso, mai sulla legittimità dell'atto. Deve dare una risposta sulla legittimità dell'atto, oggi voterà un atto illegittimo per demagogia e per propaganda politica.
Noi accogliamo la proposta del Presidente Giancarli ed invitiamo al buon senso tutti i colleghi Consiglieri affinché non si approvi un atto illegittimo.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Acacia Scarpetti.
Luca ACACIA SCARPETTI. Mi fa piacere che dal dibattito non sia emersa una indicazione contraria al merito della norma.
Prendo atto di quanto ha detto il Consigliere Brini, ricordo soltanto che più volte in Commissione, in questi quattro anni e mezzo di attività, i funzionari preposti hanno indicato che la norma che si andava a discutere poteva non contenere pieni caratteri di legittimità rispetto alla gerarchia che abbiamo in Italia, ma soltanto questa volta la si cavalca in maniera così forte in Aula. Questa è una constatazione.
Insisto invece nel dire che, con tutto quello che abbiamo passato, siccome nel merito mi avete dimostrato che siamo tutti d'accordo, questa norma qualificherebbe l'attività della Regione Marche rispetto a questa partita che in passato ha rivestito e sta tuttora rivestendo caratteri torbidi. Con questa norma ci puliremo le mani e la faccia perché diciamo: si costruiscono le centrali soltanto se si recupera il calore.
E' tutto qui. Lo Stato ci dirà: ci dispiace la norma è buona, ma non è di vostra competenza. Sarà quello che ha fatto altre volte con la legge sulla caccia, con la legge sulla pesca e con tante altre leggi che abbiamo affrontato in quest'Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Sub emendamento 1/1/1 a firma del Consigliere Perazzoli. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 1/1 a firma del Consigliere Perazzoli. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
PRESIDENTE. Chiedo aiuto al Segretario generale, essendo composta di un solo articolo, l'intera proposta di legge viene respinta.
Mozione n. 711
ad iniziativa dei Consiglieri Natali, Ciriaci, Foschi, Brini, Sciapichetti, Perazzoli, Bellabarba, Romagnoli, Marinelli, Marangoni, Ortenzi, Massi, Trenta, Camela, Donati, Traversini, Marconi, Cardogna
"Indirizzi alla Giunta per favorire la riapertura dello stabilimento ex Coalac del Gruppo Cooperlat"
Interrogazione n. 1746
ad iniziativa dei Consiglieri Camela, Donati, Natali, Perazzoli, Trenta
"Coalac di Ascoli Piceno"
Interrogazione n.1588
ad iniziativa del Consigliere Camela
"Chiusura stabilimento Coalac di Ascoli Piceno"
Interrogazione n. 1528
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Situazione ex Coalac di Ascoli Piceno"
(abbinate)
(Discussione generale avvenuta nella seduta n. 167 del 9 settembre 2014)
(Discussione e votazione risoluzione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 711 dei Consiglieri Natali, Ciriaci, Foschi, Brini, Sciapichetti, Perazzoli, Bellabarba, Romagnoli, Marinelli, Marangoni, Ortenzi, Massi, Trenta, Camela, Donati, Traversini, Marconi, Cardogna, l'interrogazione n. 1746 dei Consiglieri Camela, Donati, Natali, Perazzoli, Trenta, l'interrogazione n. 1588 del Consigliere Camela e l'interrogazione n. 1528 del Consigliere Latini, abbinate.
Devo dire che la discussione si era conclusa con il mandato di trovare un'intesa su una risoluzione che peraltro mi è pervenuta.
Ha la parola il Consigliere Trenta.
Umberto TRENTA. La ringrazio, Presidente, per la sua gentilezza e, come lei ha detto, confermiamo tutto.
Dopo un momento di contrasto che ha portato alla sospensione del Consiglio ed alla mancanza del numero legale, il messaggio del Consigliere Perazzoli di trovare umilmente una mediazione, una condivisione, è andato in porto.
Ci siamo sentiti, i diretti interessati del territorio piceno: il Consigliere Natali, il Consigliere Camela, il Vicepresidente Canzian e lo stesso Consigliere Perazzoli, e penso che oggi la cosa si compia.
Lascio spazio ad altri interventi se ci sono, ringraziando tutti perché insieme si può, ed oggi questo è avvenuto nell'interesse delle parti, del territorio ma anche della politica e di quelli che sono gli interessi legittimi, come questa mozione pone, la n. 711, che si risolvono in maniera positiva, sempre auspicabile e come da noi auspicata, nella concretezza di questa approvazione. Grazie.
PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi, benissimo, però mi trovo in questa situazione: la mozione n. 711 è stata presentata da un numero di Consiglieri e da nominativi diversi rispetto alla risoluzione, quindi, debbo capire se i Consiglieri Natali, seguitemi, Ciriaci, Foschi, Brini, Sciapichetti, Perazzoli, Bellabarba, Romagnoli, Marinelli, Marangoni, Ortenzi, Massi, Trenta, Camela, Donati, Traversini, Marconi e Cardogna sono d'accordo nel ritirare la mozione, perché se così non fosse, prima di mettere in votazione la risoluzione, dovrei mettere ai voti la mozione e i relativi emendamenti che sono pervenuti.
Voglio capire dai firmatari se tutti aderiscono al ritiro della mozione.
Ha la parola il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Siamo disponibili a sottoscrivere la risoluzione di cui lei ha parlato con un emendamento, rispetto al punto 6, che è stato distribuito.
La riformulazione del punto 6 andrebbe dopo il punto 4, come punto 5, e recita in questo modo: "A prendere atto dell'obbligo di assumere determinate e specifiche decisioni in ordine a benefici fiscali e contributivi a favore di qualunque soggetto economico in deficit strutturale".
Questo in sostanza sostituirebbe, in maniera molto più attenuata, quello che l'altra volta era argomento di contrasto, cioè il punto 6 della mozione. Per cui se c'è la disponibilità ad emendare con questa ulteriore aggiunta, noi sottoscriveremo la proposta di risoluzione presentata a firma dei Consiglieri Ricci, Canzian, Perazzoli e la voteremo.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Canzian.
Antonio CANZIAN. Grazie Presidente. Ho apprezzato e apprezzo lo sforzo che il Consiglio sta cercando di fare su una vicenda particolarmente delicata ed intricata.
Credo che la proposta del Consigliere Natali, condivisa da tutti i firmatari della mozione, possa essere accolta, se non ho mal interpretato, emendare la risoluzione presentata a firma del nostro capogruppo Ricci, con l'articolato che è stato appena letto.
Per quanto mi riguarda credo che possa essere benissimo accolta.
PRESIDENTE. Mi pare che tutti i firmatari sono d'accordo a ritirare la mozione, però adesso mi dovrebbe pervenire l’emendamento alla proposta di risoluzione.
Consideriamo ritirata la mozione di cui al punto 4.
Emendamento Ris 1/1 a firma dei Consiglieri Natali, Camela, Trenta, lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
PRESIDENTE. Proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Ricci, Canzian, Perazzoli e Trenta, così come emendata, la pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 722
ad iniziativa del Consigliere Cardogna
"Attuazione legge 4 agosto 1978 n. 440"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 722 del Consigliere Cardogna, ha chiesta la parola, ne ha facoltà.
Adriano CARDOGNA. Grazie Presidente, sarò velocissimo perché l'argomento di cui tratta la mozione credo sia di interesse e stia a cuore a tutti quanti noi.
La mozione intende cogliere una rinnovata attenzione al mondo dell'agricoltura, come da più parti rilevato in questi ultimi tempi, che vede nelle iscrizioni agli istituti professionali e nella quantificazione delle terre e del ritorno alla terra dei cittadini, un momento per contrastare il problema economico ed occupazionale del nostro Paese.
Intendo significare che c'è una legge nazionale disattesa, per lo più, che permette, attraverso dei meccanismi che possono essere attivati a livello regionale, la possibilità di richiedere in coltivazione le terre cosiddette incolte, abbandonate o quant'altro.
Affinché questo meccanismo possa essere messo in moto anche nella nostra regione, occorre come premessa una cosa molto semplice, che il Presidente della Giunta regionale su designazione delle associazioni e delle organizzazioni di rappresentanza del mondo agricolo costituisca delle Commissioni provinciali che possano esprimersi sullo stato dei terreni eventualmente segnalati da giovani imprenditori, da cooperative sociali e da quanti altri intendessero mettere a coltivazione queste terre.
E' un piccolo meccanismo che potrebbe in modo molto semplice mettere in moto un’azione di riattivazione verso l'interesse dei cittadini e dei giovani soprattutto verso la terra.
Il meccanismo impegna il Presidente della Giunta regionale a nominare queste Commissioni provinciali su designazione, come dice la legge nazionale, delle organizzazioni agricole. Meccanismo semplice che potrebbe aprire delle prospettive interessanti e ci permetterebbe, una volta tanto, di essere attenti e di cogliere un problema di grande attualità. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.
Raffaele BUCCIARELLI. Per dichiarazione di voto. Voglio ringraziare il Consigliere Cardogna che ha posto e pone al Consiglio regionale un problema che io chiamo di civiltà, cioè coltivare le terre per produrre alimenti.
Approvando questa mozione e nella speranza che l'Assessorato, che il Presidente della Giunta esegua quanto il Consiglio gli indica e consiglia, non succederebbe nient'altro che il rinnovarsi di una pratica positiva che nella Regione Marche ha visto grandi successi e, devo dire, grandi interventi. Non è un caso che la Cooperativa moderna di Montecarotto sia nata proprio per la gestione di terre incolte e abbandonate, ma coltivabili, nel territorio della Vallesina, e trasformate poi, poche in uliveto, quasi tutte in vigneto dove oggi viene prodotto il vino più premiato d'Italia.
Grazie Consigliere Cardogna, io sicuramente voterò a favore.
PRESIDENTE. Mozione n. 722. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 723
ad iniziativa dei Consiglieri Bellabarba, Badiali, Comi, Perazzoli, Busilacchi, Ricci, Giancarli, Sciapichetti, Ortenzi, Traversini
"Gravi ricadute economiche per l'embargo dei prodotti nel settore moda e agroalimentare richiesto dalla Russia"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 723 dei Consiglieri Bellabarba, Badiali, Comi, Perazzoli, Busilacchi, Ricci, Giancarli, Sciapichetti, Ortenzi, Traversini.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Bellabarba.
Letizia BELLABARBA. Grazie Presidente. Questa è una mozione che raccoglie le preoccupazioni registrate nell'ultima edizione del Micam alla fiera di Milano, dove moltissimi imprenditori calzaturieri, chiaramente in maggioranza del fermano e del maceratese, hanno espresso la loro forte preoccupazione per quello che sta accadendo nel conflitto tra Russia e Ucraina.
Noi sappiamo che da parte della Russia, un po' in sordina, si stanno prendendo delle decisioni per noi molto gravi perché impattano fortemente sul nostro tessuto economico. C'è una sorta di embargo prima sui prodotti agroalimentari ed ora su quelli della moda, per questo viene colpito anche il settore calzaturiero, adesso riguarda le società, le aziende statali russe, però si potrebbe allargare anche alle aziende private.
Noi sappiamo che molti dei nostri calzaturieri hanno rapporti commerciali che pesano moltissimo sul loro fatturato. Il 40, a volte anche il 50% del loro fatturato deriva da scambi commerciali con la Russia.
Noi sappiamo che la questione internazionale, la questione del conflitto Russia-Ucraina non può essere certo risolta da una mozione, però con questo atto facciamo appello alla Giunta regionale delle Marche, in particolare al Presidente Spacca che era quel giorno insieme a me al Micam e che ha assunto su di sè anche questo impegno, di convocare al più presto una Conferenza Stato-Regioni per discutere di questa situazione che rischia seriamente di far chiudere anche e soprattutto le piccole e medie imprese delle Marche che si occupano di calzature.
Per questo la mozione porta tante firme, e chiedo a tutta l'Aula ed a tutto il Consiglio di sostenerla affinché abbia una forza maggiore e possa sostenere il nostro Presidente nella richiesta urgente di questa Conferenza. Grazie.
Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.
Raffaele BUCCIARELLI. Voterò a favore di questa mozione, ma credo che qualche riflessione vada fatta e vada fatta, secondo me, partendo da due dichiarazioni che vi leggerò perché, guarda caso, oggi sono sulla stampa: nel 1980 Ronald Reagan dichiarava che la differenza tra gli Stati Uniti d'America e l'Unione Sovietica era semplice: noi vinciamo, loro perdono. Questo molto elegantemente diceva Reagan.
A dodici anni di distanza George Bush si rallegrava della caduta dell'Unione Sovietica e diceva: “Il mondo intero diviso fino ad ieri in due schieramenti armati riconosce che esiste ormai una sola super potenza dominante - notate i termini - gli Stati Uniti d'America”.
Barack Obama dopo tanti anni e cioè il 26 marzo 2014, premio Nobel per la pace, all'incontro delle forze Nato a Bruxellles, quindi quest'anno, due mesi fa, dichiarava questo: gli aerei della Nato pattugliano i cieli sopra il Baltico, abbiamo rafforzato la nostra presenza in Polonia e siamo pronti a fare anche di più. Tanto è vero che tutti voi sapete che ha chiesto ed ha ottenuto l'installazione di cinque nuove basi tutte intorno alla Russia.
In questa premessa, voterò, ripeto, la mozione perché non guardo la paglia, ma la sostanza, non c'è una guerra tra Russia ed Ucraina, c'è la volontà della Nato di espandersi sotto il naso della Russia e mi sembra del tutto logico, direi giusto, perché mi metto al loro posto e farei le stesse cose, cioè dire: bene voi mi minacciate, prendete misure di embargo ed io reagisco.
I nostri calzaturieri si offendono, allora io dico agli esponenti del PD, ma anche a quelli di Marche 2020 - visto che sono molto illuminati e pensano al futuro anche se io li inviterei a pensare a Marche 2030 e ad andare a cena a casa e a non farsi vedere perché di danni ne hanno fatti abbastanza - che dobbiamo stare attenti, soprattutto coloro che rappresentano i partiti che stanno al Governo, è vero, è giusto chiedere la Conferenza Stato-Regioni, ma è anche giusto a volte non eccedere in eleganza nei confronti dei nostri dirigenti di partito che a livello governativo, identificando, come succedeva in Unione Sovietica, le cariche politiche con quelle istituzionali eccedono nell'acconsentire che in Italia e nel mondo si affermi una cultura di guerra, di prevaricazione, di minaccia, mentre i nostri calzaturieri, i nostri agricoltori, i nostri produttori di moda ci chiedono che avanzi la politica, la politica di pace, di confronto, di negoziato. Detto questo, ripeto, voterò a favore della mozione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Quando finalmente parla la politica siamo invogliati. Non è che la guerra avanza solo con il premio Nobel per la pace, che ha preso il premio Nobel prima di diventare capo degli Stati Uniti. Il vero razzismo! Nessuno si è indignato per quell'atto di razzismo, premio Nobel prima di aver fatto qualsiasi cosa, se fosse stato biondo non avrebbe preso il premio Nobel, ed oggi mostra quello che è: un americano, stelle e strisce.
La guerra oggi la fanno in quel modo, caro Consigliere Bucciarelli, l'hanno fatta ben prima la guerra. La guerra è partita con la finanza che ha strozzato i calzaturieri e con chi è andato dietro a quei ragionamenti senza opporre mai nulla, con un’Europa che è andata a fare la guerra in Africa perché noi esportavamo la democrazia. Esportare la democrazia è uno dei più grossi atti di anti-democrazia che si possa fare.
La guerra nel Golfo del 1990 era contro Saddam perché non era democratico e a 2 chilometri c'era il Kuwait che era stato invaso, in cui la democrazia era all'ordine del giorno, ma il Kuwait era un amico e quell'altro no.
E' la solita logica, allora Consigliera Bellabarba votiamo tutti a favore, ma su ogni cosa che diciamo dobbiamo fare, ognuno di noi, una riflessione perché quelli che vengono dopo di noi capiscano che non si può stare sempre in una logica di questo tipo e la cosa grave è che noi andiamo sempre più verso questo tipo di centro, verso questo tipo di omologazione e lo vedremo, come diceva il Consigliere Bucciarelli, quando ci saranno programmi veramente diversi, gente che si combatterà sulla base di scelte diverse, ma non scelte diverse del primario di radioterapia. Quella è la ‘monnezza come si dice dalle parti nostre, la lasciamo, su scelte vere, su quelle.
E’ fastidioso parlare di questo quando questa mozione poteva essere approvata, caro Consigliere Bucciarelli, in 32 secondi. Quelli che ancora cercano di articolare un pensiero, ritengono che anche questa sia una occasione per fare una riflessione per tutti gli sbagli che ognuno di noi ha fatto, perché nessuno di noi è immune da peccati, l'importante è non reiterarli acriticamente e pensare che possiamo sempre mettere tutto sotto la polvere. Basta!
Siamo in una situazione in cui l'Europa ha un solo ruolo, quello di diventare Europa. Europa! Non ha niente a che fare con gli Stati Uniti d'America, è concorrente degli Stati Uniti d'America, ha un interlocutore che è l'Africa su cui l'Europa deve andare. Non far venire gli africani, ma trasferire la tecnologia, non la democrazia, la democrazia la mettono in campo per proprio conto. Abbiamo fatto la primavera araba, non ce lo ricordiamo più? Non ce la ricordiamo più la primavera araba? Abbiamo finalmente ucciso Gheddafi, complimenti! Quello che aveva armato le persone contro Asad ora arma Asad contro un altro. Perché non si suicida questo esempio di razzismo vero? Questo è riuscito ad essere peggiore di Bush, ma non si può dire ancora, non si può dire perché ancora le lobby che noi conosciamo lo sostengono.
Ora venderà un po' di armi e siamo tutti contenti, e noi ancora con un Governo che per far rientrare un marò lo deve fare ammalare - quel povero uomo si deve ammalare, spero che non stia male anche se dalle riprese mi sembra che tanto bene non stia - non abbiamo neanche il coraggio di dire: noi non partecipiamo a nessuna missione, a niente partecipiamo, andate!
Quando ci sarà un Governo che farà queste scelte, io sarò disposto ad abbandonare ogni questione di partito e di coalizione perché significherebbe ridare dignità e prestigio ad una Nazione, non ad un Paese.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini.
Ottavio BRINI. Dopo la guerra, qualche anno fa, una mozione del genere non sarebbe mai stata presentata e mai votata dal Consigliere Bucciarelli
Il capo Obama in Europa detta le leggi, le condizioni e ci ricatta dicendo che - una volta noi dicevamo che i comunisti mangiavano i bambini - oggi Putin è il diavolo e Obama l'acqua santa.
Secondo me questa è una guerra tra grandi potenze e chi ne paga le conseguenze sono gli esportatori, gli importatori, e nessuno di noi può far niente di fronte allo strapotere americano, come diceva prima il Consigliere Natali, come quando ha deciso di eliminare Gheddafi, ci ha messo 5 minuti.
Guardo il Consigliere Sciapichetti perché tutte le battaglie che hanno fatto i democristiani, oggi per lo meno, vengono riconfermate e ribadite. Lui non vota contro se stesso, dopo tanti anni, con una maturazione a livello politico, è coerente, vota una mozione che rispecchia la sua storia politica, come quella di molti democristiani, le sue ideologie e la sua coerenza. Oggi è qualcun altro che è incoerente di fronte a delle imposizioni americane, a volte giuste a volte non giuste, dove molti primi Ministri italiani, Presidente del Consiglio, sono caduti, chi politicamente, chi in esilio, andando contro la politica americana. Mi riferisco ad Andreotti, mi riferisco a Bettino Craxi.
Oggi purtroppo la politica è cambiata, oggi i comunisti non ci sono più ... , ma vota contro Putin, Consigliere Bucciarelli, ... certo è amico di Berlusconi. Come fa ad essere comunista Putin ... E’ la verità! Berlusconi l'altro giorno ha detto: “State calmi l'unico errore che ha fatto Renzi è quello di non aver coinvolto Berlusconi in questa operazione” perché sicuramente questa è un’operazione che va al di là e la Nato deve, come dice lei Consigliere Bucciarelli, arrivare in periferia della Russia, poi la Russia farà lo sgambetto in qualche altra parte. E’ il gioco delle parti delle superpotenze, nuove armi, nuove tecnologie, nuove esperienze, nuove installazioni, nuove basi, non è più una guerra fredda, oggi è una guerra dichiarata, e purtroppo l'Europa è in guerra con la Russia, se non militarmente a livello economico.
Oggi voi deliberate, votate questa mozione dicendo che cosa agli imprenditori? Cosa proponete agli imprenditori marchigiani e nazionali? Due superpotenze stanno facendo una guerra tra di loro e chi ne paga le conseguenze? Noi nel nostro piccolo. Nel comparto calzaturiero civitanovese cominciamo a sentire delle forti preoccupazioni. Preoccupazioni che in questo momento, così difficile e delicato, possono mettere in ginocchio diverse aziende e creare disoccupazione.
A mio modesto avviso, perché la mia parola conta ben poco di fronte a questo scenario che si è paventato, deve essere percorsa la via della diplomazia intelligente, non del pugno di ferro di chi viene in Europa a dire una base qui, una base lì, una base là, una base su. La diplomazia è molto più importante, gli hanno dato la Crimea senza batter ciglio! Sono entrati e in due giorni hanno cambiato i nomi, le banche, eccetera. L'Ucraina è servita per creare questo stato di tensione tra super potenze e a distanza di anni la Nato viene riscoperta, rispolverata e rimessa in campo per che cosa? La Nato tutela il mondo europeo? Le società europee? Qui ci sono due fronti ben importanti l'Inghilterra, la Gran Bretagna, ancora per poco, e gli americani che hanno deciso che l'Europa deve essere destabilizzata politicamente. Dobbiamo prenderne atto. Prima ci hanno messo in crisi con un sistema finanziario e le conseguenze le ha pagate solo l'Europa, mentre i benefici li hanno avuto gli americani. Hanno messo in crisi il sistema bancario, adesso hanno messo in crisi il sistema occupazionale.
Se è sufficiente una mozione del genere io lancio un appello, a parte che abbiamo il Ministro degli esteri che è sempre pronto a fare ..., il Presidente Spacca già in passato girava tutto il mondo, trovava soluzioni su tutti i fronti, penso che anche qui possa farsi promotore per risolvere i problemi occupazionali parlando con Mogherini, il neo Commissario europeo, oltre ad essere anche il Ministro degli esteri. Che si faccia portavoce di una mediazione che faccia capire agli americani che in Europa non serve il pugno di ferro, serve il buon senso per non mettere definitivamente in ginocchio molte aziende marchigiane ed italiane.
Solo con il buon senso si riuscirà a risolvere questo problema perché con l'azione di forza: Putin decide di prendere provvedimenti drastici nei confronti dell'Europa, l'Europa provvedimenti drastici nei confronti della Russia, chi ci rimette è il popolo europeo, non certo quello russo.
Per quanto ci riguarda adesso ascolteremo, poi ci riserviamo nel momento delle dichiarazione di voto di fare la nostra.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Romagnoli.
Franca ROMAGNOLI. Grazie Presidente. Molto brevemente concordando con tutto quanto già espresso, aggiungo, seppur non lo aggiungeremo nella mozione, che il grande assente è il Governo italiano. Va bene Putin, va bene l'America, però è stato detto forse poco su quanto gli imprenditori fermani e marchigiani ce l'hanno con il Governo Renzi e la Mogherini, dilettanti allo sbaraglio, riporto le loro parole, soprattutto le parole al vento che su questo argomento hanno usato, degne soltanto di chi non ha una linea di politica estera certa, di chi sta improvvisando su tanti settori. E’ grave quando si improvvisa su questi tavoli e soprattutto, ripeto, in tema di politica estera, quando si parla senza valutare le conseguenze di quello che si dice e soprattutto senza avere uno stretto legame con l'economia del Paese.
E' vero, come dice giustamente la Consigliera Bellabarba, che il Micam è stato un pianto. E’ vero che tutti sono tornati imbufaliti contro questa nostra mancanza di presa di posizione o meglio contro questo appiattimento che non è neanche un appiattimento responsabile, ma è un voler seguire, un po' su tutto, permettetemi almeno questo è il mio giudizio, come sta facendo questo governo degli annunci, la voce più forte senza approfondire. Chi può dire qual è la strategia politica ed estera che ha questo Governo che addirittura, secondo me, peggiorando questa situazione, ha fatto questa lotta interna in Europa per avere anche il Ministro Mogherini. Peggiorando questa situazione perché non abbiamo una linea forte, quindi, finiremo per essere ancora più appiattiti, per non fare gli interessi dell'Europa e tanto meno gli interessi economici, non parlo di quelli nazionali, abbandono tutti gli altri principi, parlo di quelli economici nazionali. Abbiamo in prima persona la responsabilità di questo ruolo preso solo per occupare una casella, ripeto, a mio avviso, e per riportare una dimostrazione tutta interna alla politica nostra che avrà degli effetti, secondo me, devastanti, peggiorando soprattutto la situazione e i rapporti con la Russia.
Non voglio per amor di pace e per far si che questa mozione, almeno questa, passi all'unanimità, aggiungere quello che avrei aggiunto: si al tavolo Stato-Regioni, ma che il Governo si impegni su questo fronte ad invertire quella che sembra essere la rotta perché, ripeto, parlare di rotta e di linea strategica è troppo, sono parole al vento. Non ce lo mettiamo, però.
Il vero colpevole di questa situazione è il Governo italiano, sono i nostri Ministri che assecondano tizio e caio ed è con loro che la nostra economia locale ce l'ha. Li ho sentiti, voi siete stati a Milano, li abbiamo tutti sondati, sono avvelenati. Dicono: altre due parole della Mogherini e rischiamo di chiudere. Questi non hanno raccolto una commessa dalla Russia che è l'80% del mercato calzaturiero.
PRESIDENTE. Mozione n. 723. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 670
ad iniziativa del Consigliere Zinni
"Situazione virus ebola in Italia e nelle Marche"
Interrogazione n. 1679
ad iniziativa del Consigliere Marangoni
"Virus dell'ebola potenzialmente portato da immigrati: circolare del Ministero della salute del 4 aprile 2014. Quali garanzie immediate per la tutela della salute dei marchigiani?"
Interrogazione n. 1786
del Consigliere Zaffini
"La Regione Marche e l'epidemia di ebola, è stato attivato il protocollo di prevenzione ed emergenza?"
Interrogazione n. 1787
ad iniziativa della Consigliera Ciriaci
"Sospetto caso di ebola nelle Marche"
(abbinate)
(Discussione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 670 del Consigliere Zinni, l'interrogazione n. 1679 del Consigliere Marangoni, l'interrogazione n. 1786 del Consigliere Zaffini e l'interrogazione n. 1787 della Consigliera Ciriaci, abbinate.
Ha la parola l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. La malattia da virus ebola è una malattia infettiva severa e spesso fatale per l'uomo. Non è una malattia sconosciuta, avendo provocato, già dalla metà degli anni '70, diversi focolai di epidemie in Africa, di dimensioni relativamente contenute.
II virus che causa questa malattia è originariamente introdotto nella popolazione umana a seguito della manipolazione di animali selvatici contagiati, non infrequentemente cacciati e utilizzati come cibo. Una volta introdotto nella popolazione umana, il virus dell'ebola si diffonde attraverso una trasmissione da uomo a uomo per contatto diretto con il sangue e altri liquidi biologici di una persona ammalata, attraverso lesioni della cute o attraverso le mucose, oppure in maniera indiretta, quando la cute lesa o le membrane mucose di una persona sana giungono a contatto con superfici ambientali contaminate da liquidi e secrezioni di una persona malata, ad esempio vestiti sporchi, lenzuola sporche, aghi usati. II contagio non avviene invece attraverso la trasmissione per via respiratoria e non avviene durante il periodo di incubazione della malattia.
Questo è il motivo per cui l'ebola nei paesi dell'Africa colpiti, si sta diffondendo in alcune categorie di persone che sono a più alto rischio: i familiari e le persone a più stretto contatto degli ammalati e gli operatori sanitari, che in più circostanze non dispongono dei più elementari dispositivi di protezione individuale per il rischio biologico da contatto.
Nell’attuale epidemia di ebola dell'Africa occidentale si calcola un tasso di letalità superiore al 50%. A oggi, secondo l'ultimo aggiornamento ufficiale dell'Organizzazione mondiale della sanità (5 settembre 2014), i casi ufficialmente segnalati sono 3.944 e i decessi collegati sono 2.097.
Visto il numero di casi in costante e progressivo aumento, in data 8 agosto 2014, l'Organizzazione mondiale della sanità, secondo quanto previsto dal Regolamento sanitario internazionale, ha dichiarato l'ebola "Emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale".
Tale dichiarazione consente all'Organizzazione mondiale della sanità di esercitare maggiori poteri nella definizione degli interventi da attuare e delle risorse da impiegare. In accordo con i Governi dei Paesi coinvolti nell'epidemia è stato emanato un piano generale di risposta e ogni Paese coinvolto ha un piano specifico in atto.
I Paesi che attualmente registrano una diffusione virale sostenuta sono: Guinea, Liberia e Sierra Leone. Un limitato numero di casi è stato registrato in Nigeria e più recentemente un caso importato in Senegal. Nei Paesi più colpiti intere zone sono state poste in quarantena per evitare il movimento di persone in regioni attualmente non coinvolte dall'epidemia. L'Organizzazione mondiale della sanità sta lavorando con la United Nations World Food Programme per garantire la distribuzione del cibo a unmilione di persone che vivono nelle regioni poste in quarantena.
Contestualmente è stata notificata anche una contenuta epidemia nella Repubblica Democratica del Congo, non collegata con quella in atto nei paesi dell'Africa occidentale.
Le caratteristiche del virus responsabile dell’ebola, ben diverse da quelle dei virus che molto più facilmente si diffondono per via aerea, unite ai controlli a livello internazionale in atto, non rendono possibile, allo stato attuale, il verificarsi di una epidemia in un paese come l'Italia.
Pur improbabile, ma non impossibile, è invece l'ipotesi che possa verificarsi un caso di malattia importata, ovvero che un soggetto precedentemente sano che abbia soggiornato nei precedenti 21 giorni in un Paese colpito dall'epidemia e sia venuto a contatto stretto con persona malata, manifesti segni e sintomi di malattia al rientro in Italia. Per questo, il Ministero della salute ha emanato diverse circolari fornendo le indicazioni necessarie per aumentare, nei territori regionali, il livello di attenzione alla sorveglianza ed al controllo di eventuali casi sospetti.
Per questo motivo nella Regione Marche è stato attivato il Gruppo operativo per le emergenze sanitarie (GORES) istituito dal Presidente della Giunta con proprio decreto dopo l'episodio della Sars e periodicamente aggiornato attraverso una serie di atti deliberativi.
In questi anni si è consolidato un metodo di lavoro collegiale tra Protezione Civile, Assessorato alla salute, Agenzia sanitaria regionale, Aziende del servizio sanitario regionale, Ufficio di sanità marittima ed aeroportuale di Ancona, sperimentato positivamente in più occasioni, dalla gestione di epidemie veterinarie con possibili riflessi sulla popolazione, alla pandemia influenzale del 2009.
Il Gruppo operativo per le emergenze sanitarie si è riunito per discutere nello specifico dell'epidemia di ebola in Africa occidentale in tre occasioni, in data 22 maggio 2014 per analizzare le prime circolari ministeriali inviate e fare il punto della situazione rispetto alle valutazioni di rischio sanitario al momento possibili. Successivamente, nel mese di agosto, dopo la dichiarazione di "Emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale', nelle date del 20 agosto e del 28 agosto 2014. In quest'ultima data sono stati condivisi, anche con le direzioni sanitarie delle Aziende del servizio sanitario regionale, i contenuti di una prima circolare regionale per recepire le indicazioni nazionali rendendole operative in modo omogeneo in tutto il territorio.
In particolare, nella evenienza di un caso sospetto in ingresso tramite porto o aeroporto, sono vigenti procedure di collaborazione tra Ufficio di sanità marittima aeroportuale e di frontiera del Ministero della salute - sede di Ancona - e il Servizio sanitario regionale. Tali procedure prevedono che nelle eventuali navi provenienti, in origine, dalle aree dell'Africa interessate dalla epidemia in atto sia effettuato obbligatoriamente il controllo sanitario diretto a bordo da parte dei medici dell'Unità sanitaria marittima prima dello sbarco; qualora si rilevi un possibile caso sospetto, verrà allertata la centrale 118 di Ancona e verrà compilata la "Passenger locator card " che contiene dati necessari per raggiungere, eventualmente, i passeggeri dopo lo sbarco.
Si segnala comunque che il porto di Ancona non è un approdo ordinario di linee merci o passeggeri provenienti dalle aree dell'Africa interessate.
Presso l’aeroporto di Ancona-Falconara è attivo il così detto "canale sanitario" H24, garantito attualmente da una specifica convenzione tra le strutture dell'Unità sanitaria marittima, del Ministero della salute e Croce rossa italiana. Nel caso di passeggeri sintomatici, la Croce rossa allerterà il sistema del 118 - Centrale di Ancona - Azienda Ospedali Riuniti, nonché l'Unità sanitaria marittima, per la gestione del caso specifico. Ai passeggeri dello stesso volo, anche in questo caso, verrà compilata la "Passenger locator card" che contiene dati necessari per essere raggiunti dopo lo sbarco aereo.
Qualora un caso sospetto di ebola si, presenti all'osservazione in punti diversi dall'aeroporto e dal porto, le indicazioni nazionali sono state recepite affidando, in questa fase, la gestione di eventuali casi sospetti, alle strutture specialistiche di Malattie Infettive dell'Azienda "Ospedali Riuniti di Ancona": il medico (medico di medicina generale, pediatra libera scelta, pronto soccorso/punti di 1° intervento di presidio ospedaliero, 118, continuità assistenziale, ecc.), che si trovasse di fronte ad un possibile caso sospetto di ebola, contatterà immediatamente la Centrale operativa regionale del sistema dell'emergenza-urgenza, che lo metterà in contatto con uno specialista infettivologo. Qualora, come conseguenza di questa valutazione congiunta telefonica, si confermasse la necessità di ricovero, il paziente sarà trasportato presso la stessa Azienda "Ospedali riuniti di Ancona" che fungerà anche da raccordo con i due centri di riferimento nazionali per la gestione dei casi di ebola, l'Ospedale Spallanzani di Roma e l'Ospedale Sacco di Milano, opportunamente individuati dal Ministero della salute.
Gli altri reparti di malattie infettive del territorio regionale, appartenenti alla Azienda Marche Nord ed all'Asur, sono stati individuati per l'eventuale ricovero di persone non malate, ma che risultino essere state a stretto contatto e ad alto rischio rispetto al sospetto; i Servizi di igiene e sanità pubblica dei Dipartimenti di Prevenzione dell'Asur sono infine stati individuati per le valutazioni e la. sorveglianza epidemiologica nel territorio, in particolare per la gestione degli eventuali contatti.
Rispetto alle misure di protezione del personale sanitario, secondo le indicazioni nazionali, la circolare regionale indica la necessità di utilizzare protezioni individuali per prevenire i rischi da contatto.
Le procedure adottate sono state inviate alle Aziende del sistema sanitario regionale ed al Ministero della salute in data 1 settembre 2014 e potranno essere rapidamente modificate alla luce di eventuali nuove indicazioni internazionali e nazionali che dovessero essere eventualmente trasmesse.
In data 9 settembre è stata attivata la procedura in quanto è stata visitata, presso il pronto soccorso dell'Ospedale di Civitanova Marche, una paziente che, dopo sei giorni dal rientro in Italia dalla Nigeria, ha manifestato febbre superiore a 38° C, dolori muscolari, nausea e vomito. Pur essendo tali sintomi aspecifici, gli stessi rientrano tra quelli indicati nella circolare del Ministero della Salute del 13 agosto 2014 per la definizione di caso sospetto, se uniti al criterio epidemiologico legato al periodo massimo di incubazione pari a 21 giorni, anch'esso soddisfatto nel caso in questione. Non essendo emerse evidenze di contatti a rischio con persone malate o con sospetta malattia durante il soggiorno in Nigeria, il caso aveva caratteristiche di rischio basso.
In circa 15 ore oltre all'isolamento della paziente, è stata definita una diagnosi (malaria), iniziata con riscontri positivi di efficacia la terapia specifica, esclusa la patologia da virus ebola mediante invio dei campioni biologici all'Istituto Spallanzani di Roma che li ha processati immediatamente.
Gli aspetti comunicativi istituzionali sono stati gestiti, come previsto dalla procedura regionale, in collaborazione tra Assessorato alla salute, rappresentante Gruppo operativo per le emergenze sanitarie e Ufficio stampa della Regione Marche. Al fine di verificare eventuali criticità registratesi durante la gestione del sospetto caso, è già prevista per i prossimi giorni una valutazione congiunta tra il Gruppo operativo regionale e le direzioni sanitarie delle Aziende del Servizio sanitario regionale.
Infine, rispetto alla tematica dell'arrivo di migranti attraverso il nord Africa e il mare Mediterraneo si segnala che, sino ad ora, queste persone sono giunte nella nostra Regione dopo il transito nei centri di prima accoglienza dove è effettuata una iniziale valutazione sanitaria.
Oltre a ciò si segnala che i viaggi di queste persone hanno generalmente una durata complessiva superiore ai 21 giorni, tempo massimo di incubazione della malattia.
In ogni caso in data 18 luglio 2014 è stata emanata una circolare a firma congiunta dei Direttori del Servizio sanità e dell'Agenzia regionale sanitaria per il controllo e l'assistenza sanitaria ai cittadini stranieri destinati al soggiorno nel territorio regionale a seguito di sbarchi sulle coste italiane. Tale circolare, rivolta ai Direttori generali delle Aziende del Servizio sanitario regionale aggiorna la organizzazione positivamente sperimentata nel 2011 per fronteggiare la cosi detta "Emergenza migranti del nord Africa".
E' in corso in queste ore una riunione dei tecnici della Commissione salute di tutte le Regioni, su richiesta della Regione Lazio che era antecedente al caso che si è sviluppato da noi, che aveva chiesto la corretta applicazione delle linee guida per i casi sospetti di ebola.
Il caso che avvenuto nelle Marche fa un po' da scuola per tutte le altre Regioni. La procedura che abbiamo seguito, il metodo che abbiamo adottato, l'organizzazione che ci siamo dati, sia su un piano specifico che comunicativo è quello che si sta discutendo come indicazione di applicazione anche per le altre Regioni.
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.
Giovanni ZINNI. Devo dire che nelle Marche siamo stati fortunati, siamo stati molto fortunati, perché questo caso non era ebola, ma malaria.
Sono stati rispettati i protocolli, bravi gli operatori sanitari, molto celeri, però non credo che ce la possiamo cavare dicendo: "Va beh, siccome era malaria e non ebola, non ne parliamo più”, finché arriva per davvero il primo caso di ebola in Italia. Questo sarebbe un atteggiamento politicamente irresponsabile.
Credo che il caso in questione ci abbia fornito il classico esempio di cittadino straniero, residente in Italia, che lavora in Italia, che torna a casa sua per un breve periodo e ritorna ammalato.
Probabilmente il caso più difficile da gestire, perché accade un numero elevato di volte, ma a fronte di chi è in regola e legittimamente va, per un breve periodo, nel proprio Paese e poi torna in Italia, è evidente che non possiamo non fare una riflessione più politica su chi invece continua ad arrivare per la prima volta e, diciamoci la verità, non riusciamo, non solo a gestire le quantità dei flussi, ma spesso non riusciamo neanche ad essere pronti a fronteggiare in termini medici gli sbarchi quotidiani di clandestini. Ogni volta che un barcone arriva nel sud dell'Italia potrebbe essere che all'interno ci sia qualcuno malato di ebola.
Per quanto si possa essere bravi nella sanità, credo che una riflessione politica la si debba fare e la si debba prendere.
La mozione che ho presentato consta di due parti. Visto che è stata presentata qualche mese fa, appena è uscita la circolare ministeriale, la prima parte è di richiamo all'adozione immediata dei protocolli da parte della Regione, e questo mi sembra di capire che sia accaduto.
La seconda è un dispositivo che ha una valenza politica. Credo che ogni Regione debba assumersi la propria responsabilità in quota parte e debba dire chiaramente al Governo se ritiene soddisfacente o no Mare nostrum, il Front ex plus e la condotta dell'Europa.
Io ed il Gruppo al quale appartengo, Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale, riteniamo che le misure europee non solo siano insufficienti, ma per certi aspetti offendano l'Italia.
L'Italia è diventato l'approdo naturale, obbligatorio, permanente, di chiunque arrivi e chiunque arrivi deve, secondo il dettato europeo, rimanervi, e a fronte di questo non vengono dati né strumenti per far rispettare le frontiere, nè fondi. Noi spendiamo miliardi di euro all'anno per un'Europa che sul versante dell'immigrazione non ci ridà un centesimo, né per le forze dell'ordine, né per la sanità. Immaginiamo, per un attimo, se si continuasse così per un anno, due anni, tre anni, arriveranno, signori, i malati di ebola, arriveranno, almeno l'Europa ci dia dei soldi per costruire dei presidi all'avanguardia alle frontiere in termini sanitari. Neanche questo!
Mare nostrum è un fallimento, Front ex plus è l'ennesima parodia di una politica che previene l'immigrazione ed oggi l'Assemblea si è permessa di parlare di Ucraina e Russia. Se qui dentro si prova a far fare la pace, con molta ambizione, alla Russia con l'Ucraina, credo che possa prendersi anche il lusso, visto che parliamo in termini politici, di mandare una mozione al Governo Renzi e dirgli: fatti carico di convocare una Conferenza delle Regioni, di creare un evento politico internazionale con il quale dire all'Unione Europea che queste regole non vanno bene ...
PRESIDENTE. Peraltro mi sa che la stanno aspettando, l'ho sentito era ...
Giovanni ZINNI. Lei ha ragione a volte siamo grotteschi, però è triste l'atteggiamento rinunciatario di un'Assemblea legislativa che fa magari mozioni sciocchine, ma quando si tratta di andare a menare il can per l'aia ed è competenza anche di questa Regione, le Regioni in Italia tacciono sempre, forse se ci fosse un po' più di coraggio, forse Renzi, che non mi sembra abbia una maggioranza così solida e duratura, può darsi che qualche occhio in più lo dava. O meglio quello che io le dico umilmente, Renzi in parte lo sta facendo proprio perché sia Renzi che Alfano hanno preso atto del fallimento di Mare nostrum e stanno cercando di convincere l'Europa a dare qualcosa, evidentemente quello che dico è arrivato a un livello di sopportazione tale che non va più sottovalutato.
Concludo dicendo che è andata bene. Vi chiedo di votare una mozione che non dica è andata bene o è andata male, ma che politicamente dica che non siamo più in grado, in questo modo, di accettare questo tipo di flussi, sia da un punto di vista numerico, ma soprattutto sanitario. Non siamo più in grado, non siamo in grado di fronteggiare queste ondate che aumentano ogni giorno e soprattutto, lo dico senza demagogia, se non vogliamo più vedere morti nel Mar Mediterraneo, nel mare nostrum, i morti affogati nel mare nostrum, è ora che esista la politica che dica a queste persone che qui non ci devono più venire.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffini.
Roberto ZAFFINI. Grazie Presidente. Quello che ha già espresso il mio collega Consigliere Zinni è condivisibile al 100%, aggiungerò solo un ulteriore conforto a quello che ha espresso poc'anzi.
Con l'operazione Mare nostrum continuiamo a farci del male, quando siamo entrati nella moneta unica, ovvero i primi anni del 2000, avevamo la percentuale più bassa di immigrazione dei Paesi d'Europa, ora stiamo raggiungendo la percentuale più alta, in poco più di 10 anni abbiamo avuto un'espansione, io direi un'invasione, da parte di popolazioni del nord Africa in modo particolare.
Questa non è stata gestita e non è gestibile perché in un'economia come la nostra, e come attestano tutti i dati, il Pil non esiste più.
Ribadisco che queste popolazioni dovrebbero andare in Cina, in India, in Paesi dove il Pil è in crescita, dove ci sono possibilità di accoglienza reale. Noi non possiamo fare questo e mi stupisco che al Comune di Fano, nella provincia di Pesaro-Urbino, è uscita ieri la notizia, il fondo anticrisi darà un aiuto per pagare le bollette dei rifiuti, dell'acqua e di altri servizi, aiuto che si baserà solo sull'Isee ed abbiamo già visto cos'è stato l'Isee nel fondo anticrisi regionale, quando sono uscite le graduatorie su 1200 famiglie, 850 erano extracomunitarie. Mi sembra che questo fondo sia stato tolto e andrebbe gestito in maniera diversa perché ci si è resi conto che lo strumento dell'Isee non è assolutamente equo per i nostri cittadini.
Noi qui in Aula, io, il Consigliere Marangoni ed altri, abbiamo cercato di far capire che questo è uno strumento che in un momento di crisi penalizza tante nostre famiglie, da ogni punto di vista. Il pagamento di bollette, l'iscrizione agli asili, è un dramma perché la povertà si sta ampliando anche tra i nostri cittadini, e noi che cosa facciamo? Paghiamo le bollette dell'acqua, della luce, a chi? A questi che sono qui da poco tempo, con uno sberleffo e un palmo di naso per i nostri cittadini che continuano a lamentarsi.
Questi sono i frutti deleteri di una politica europea anche con l'avallo del centro sinistra che in questo Paese è considerato il buonista a tutto tondo.
Ho avuto anche l'occasione per mettere il dito su una normativa del '94 del Ministero della sanità nazionale, chiederei all'Assessore Mezzolani di ascoltarmi, che istituiva il Simi, non so se ne è a conoscenza, ma il Ministero della Sanità nazionale ha istituito nel '94 il Simi che è il sistema informatizzato malattie infettive, penso che lo sappia, e ogni cittadino può andare in questo sito, cliccare il nome di una regione e il nome di una malattia infettiva e compaiono i casi che si sviluppano. Se voi andate in questo sito non c'è alcuna presenza delle nuove malattie di ritorno, quindi non c'è nessun caso di scabbia, non c'è nessun caso di tbc, nessun caso di malaria. Ammetto che non solo nella regione Marche, ma anche in altre regioni, non c'è assolutamente un monitoraggio di queste cose. Penso che ci sia anche una censura da parte di qualcuno che ha intenzione di mascherare quello che implica questa affluenza cospicua di popolazioni che emigrano nel nostro paese.
Sono d'accordo sul fatto che la situazione è stata gestita abbastanza bene da un punto di vista normativo, nessun dubbio, però dal punto di vista pratico abbiamo visto un articolo di giornale che non è stato smentito in cui il personale di trasporto si è lamentato delle dotazioni che aveva, assolutamente non idonee per un caso ipotetico di quel genere, non è ebola, è malaria, non è un raffreddore, quindi, sono situazioni da prendere sempre con le dovute precauzioni.
La malaria non si passa …, va bene, non paragono l'ebola alla malaria, ma non mi sembra che sia ... Spero di non averla mai, perché penso che non sia una cosa gradevole, anche se ci sono gli strumenti per vaccinare chi va a fare le vacanze in quei posti. Io non sono mai andato, perché non vado mai più giù di Roma, Roma per me è già troppo a sud.
Siamo tutti d'accordo che bisogna avere una grande attenzione e, come ha già ribadito il Consigliere Zinni, cercare di mandare dei segnali forti, anche da questa Regione, per dire che Mare nostrum è una grossa situazione da gestire in maniera diversa. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marangoni.
Enzo MARANGONI. Grazie Presidente. Ho presentato l'interrogazione alla quale …
(fuori microfono la consigliera Ortenzi chiede la verifica del numero legale)
Enzo MARANGONI Che eleganza! Complimenti Signora maestra! Apprezzo la presenza del suo partito. E' notevole e mi fa piacere. E' meravigliosa, dopo aver redarguito il mio capogruppo, adesso lei chiede ...
PRESIDENTE. Per favore, verifichiamo il numero legale, azioniamo gli evoluti sistemi informatici a disposizione.
Mi ha chiesto la parola prima che lei intervenisse, pensavo che mi dovesse dire un'altra cosa, invece voleva chiedere la verifica. Ci sta, poi se vuole parlare, la verifica la facciamo dopo, non c'è problema, non cambia niente.
Se vuole finire l'intervento, prego.
Enzo MARANGONI. Presidente, a norma di Regolamento, avendo fatto un’interrogazione, credo di aver diritto di dire all'Assessore se sono soddisfatto o meno.
La verifica del numero legale se la deve chiedere la chieda, tanto il PD è andato a casa.
PRESIDENTE. Consigliere Marangoni finisca l'intervento e poi verifichiamo il numero legale.
Enzo MARANGONI. Grazie della cortesia. Io ho presentato un'interrogazione in epoca non sospetta, il 23 aprile 2014, 5 mesi prima che si verificasse il caso di Civitanova Marche che per fortuna non è il virus ebola, ma malaria, e di questo siamo contenti.
L'ho presentata per capire se il sistema sanitario regionale fosse attrezzato o meno di fronte a inevitabili, concordo che ci saranno, casi di ebola che purtroppo arriveranno, quindi, fuori da ogni opportunismo l'ho fatta anche se ricordo bene che sulla stampa qualche sinistrorso della vostra specie mi attaccò subito dicendo: “Fa dell'allarmismo. Il Consigliere Marangoni è un allarmista”. Era aprile 2014 e volevo solo capire se eravamo attrezzati o meno. Le proteste degli operatori del 118 mi confermano che qualche preoccupazione c'era, c'è ed è legittima.
Ringrazio l'Assessore della risposta che ha dato nella quale sostanzialmente ha ricordato i protocolli nazionali ai quali le Marche si sono adeguate, hanno adempiuto e va benissimo, mi auguro che non sia solo forma, ma anche sostanza, quello che conta è che nella pratica vengano applicati e rispettati.
L'Assessore nella risposta ha aggiunto giustamente il caso di Civitanova Marche spiegando cose che io non avevo chiesto perché sono in riferimento alle interrogazioni successive degli altri colleghi, verificatesi successivamente al caso presunto che poi non è stato tale.
La volta scorsa la seduta assembleare era chiusa e lei informalmente ci ha riferito e mi ha consegnato anche la risposta, quindi, va tutto bene e sono soddisfatto della risposta con l’auspicio che le cose vengano applicate e messe in pratica.
Quanto al discorso più politico, per carità, hanno fatto riferimento i Consiglieri Zinni e Zaffini all'inadeguatezza dell'operazione Mare nostrum in generale ed hanno auspicato un atto della Regione, beh, basta, se volete, votare la mia mozione, la n. 724 del 5 settembre 2014: “Mare nostrum la Regione Marche si attivi” dove chiedo che tramite la Conferenza Stato-Regioni o anche più velocemente insieme ad altre Regioni le Marche sollecitino il Governo italiano a superare questa operazione disastrosa da tutti i punti di vista ed evitare un’operazione analoga in futuro. Il materiale c’è già.
Non apprezzo per nulla l'ironia del Presidente del Consiglio, assente in questo momento, che ha interrotto il Consigliere Zinni ed ha detto la stanno aspettando, ricordo al Presidente del Consiglio, assente in questo momento, che non stavano aspettando nemmeno la mozione sulla Siria che lui ha presentato qualche settimana fa, prima delle ferie, ed ha fatto approvare. Non aspettavano quella della Siria figuriamoci se aspettano quella di Mare nostrum. Due pesi e due misure come al solito. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro
PRESIDENTE. C'è la richiesta di verifica del numero legale al termine dell'intervento ...
Ha la parola il Consigliere D'Anna.
Giancarlo D'ANNA. Chiedo la verifica del numero legale per appello nominale, a nome mio e dei Consiglieri Zinni e Natali e, nel caso in cui non ci fosse il numero legale, di sospendere la seduta e di rinviarla di un'ora, come è stato fatto in passato.
PRESIDENTE. Credo che il Regolamento dica questo.
Verifichiamo il numero legale per appello nominale a nome dei Consiglieri Natali, Zinni, D'Anna.
Presenti: Acacia Scarpetti, Bellabarba, Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Eusebi, Foschi, Giorgi, Marangoni, Massi, Mezzolani, Natali, Ortenzi, Romagnoli, Trenta, Zaffini, Zinni.
Assenti: Badiali, Binci, Brini, Bucciarelli, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Carloni, Comi, Donati, Giancarli, Giannini, Latini, Luchetti, Malaspina, Marconi, Marinelli, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Silvetti, Solazzi, Spacca, Traversini.
Presenti 17;
Assenti 26.
Il numero legale non c’è, la seduta è rinviata di un’ora.
La seduta è sospesa alle ore 14,05
Presidenza del Vice Presidente
Giacomo Bugaro
La seduta riprende alle ore 15,05
PRESIDENTE. La seduta è aperta. Ha la parola la Consigliera Ortenzi.
Rosalba ORTENZI. Presidente, chiedo la verifica del numero legale, grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Credo che la discussione su temi così delicati vada affrontata all'inizio del prossimo Consiglio con la presenza piena del Consiglio regionale.
PRESIDENTE. Consigliere Binci le do ragione, soltanto che i minuti iniziali e finali di un Consiglio non hanno più o meno valore, quando la seduta è in corso è in corso.
Ha la parola il Consigliere D'Anna.
Giancarlo D'ANNA. Per appello nominale, chiedo il rinvio della seduta fra un'ora.
PRESIDENTE. Prima poniamo in votazione il numero legale.
Giancarlo D'ANNA. Si, nel caso chiedo il rinvio della seduta di un'ora.
PRESIDENTE. Verifica del numero legale. Chiusa la votazione.
Presenti: Acacia Scarpetti, Bugaro, Camela, Canzian, Ciriaci, D'Anna, Eusebi, Eusebi, Marangoni, Massi, Mezzolani, Natali, Ortenzi, Romagnoli, Zaffini.
Assenti: Badiali, Bellabarba, Binci, Brini, Bucciarelli, Busilacchi, Cardogna, Carloni, Comi, Donati, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Malaspina, Marconi, Marinelli, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Silvetti, Solazzi, Spacca, Traversini, Trenta, Zinni.
Presenti: 15
Assenti: 28.
La seduta è chiusa, ci vediamo martedì prossimo.
La seduta termina alle ore 15,07.
La seduta inizia alle ore 11,00
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 168 del 16 settembre 2014. Do per letto il processo verbale della seduta n. 167 del 9 settembre, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge regionale:
n. 441 in data 5 settembre, ad iniziativa del Consigliere Donati, concernente: “Rete ecomuseale regionale (RER)”, assegnata alla IV Commissione assembleare in sede referente, alla II Commissione assembleare per il parere di cui all'articolo 69 del Regolamento Interno, al Consiglio delle Autonomie Locali per il parere ai sensi dell'articolo 11, comma 4, della legge regionale n. 4/2007, al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro, per il parere ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera c) della legge regionale n. 15/2008 e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento Interno;
n. 442 in data 15 settembre, ad iniziativa del Consigliere Solazzi, concernente: “Mutamento della denominazione del Comune di Mondolfo in provincia di Pesaro e Urbino in quella di Marotta – Mondolfo”, assegnata alla I Commissione assembleare, in sede referente, al Consiglio delle Autonomie Locali per il parere ai sensi dell’articolo 11, comma 4, della legge regionale 10 aprile 2007, n. 4 e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento Interno;
n. 443 in data 15 settembre, ad iniziativa del Consigliere Latini, concernente: “Modificazioni alla legge statutaria 8 marzo 2005, n. 1: Statuto della Regione Marche”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento Interno.
E' stata presentata la seguente proposta di atto amministrativo:
n. 89 in data 15 settembre, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Legge regionale n. 15/94, articolo 19 – DAAL 138/2009 – Riserva naturale del Monte S. Vicino e del Monte Canfaito – Approvazione del Piano regolamento con prescrizione”, assegnata alla IV Commissione assembleare in sede referente, al Consiglio delle Autonomie Locali per il parere ai sensi dell'articolo 11, comma 4, della legge regionale n. 4/2007.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 725 del Consigliere Bugaro: “Ripristino TAC rotta da oltre un anno all'ospedale di Loreto";
n. 726 della Consigliera Ciriaci: “Riordino del sistema delle camere di commercio marchigiane”;
n. 727 del Consigliere Marangoni: “Pronto soccorso di Torrette: non è degno di un ospedale unico regionale. La Regione si impegni a migliorarlo e potenziarlo nel breve termine”.
E’ stata presentata la seguente petizione:
n. 12 in data 12 settembre 2014, ad iniziativa di 'Cristiano Delpriori e altri', concernente: “Lavoratori dello spettacolo dal vivo marchigiani in difesa del proprio posto di lavoro negato a Jesi”, assegnata alla I Commissione assembleare ai sensi dell’art. 127 del Regolamento Interno.
Hanno chiesto congedo il Consigliere Badiali e l'Assessore Malaspina.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE Detto questo comunico che in sede di Conferenza dei Presidenti dei gruppi si è aggiunto, con parere favorevole, dopo il punto 4, il 4bis, la mozione n. 722 a firma del Consigliere Cardogna.
Come d'accordo con i Presidenti dei gruppi andrebbe rinviata l'interrogazione del Consigliere Bugaro, del 28 agosto, che parla del blackout presso l'Ospedale regionale di Ancona perché c'è un impegno della Giunta a fare una comunicazione la prossima seduta.
L'Assessore conferma l'impegno di fare questa comunicazione, esatto? Va bene, non viene ritirata, ma posticipata.
Detto questo passerei alla discussione della prima interrogazione.
Comunicazioni ai sensi dell'art. 35, VI comma, del R.I.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Presidente, se lei ricorda la settimana scorsa l'ho disturbata, poi lei mi ha anche rimbrottato perché ho parlato a lungo sulla richiesta, perché non avevo dei dati di mobilità attiva.
Lei cortesemente mi ha invitato a fornire all'ufficio e so che si è già mosso in questo senso, ma per non tornare in tema mi sono permesso di far telefonare per avere maggiore velocità e non voglio dire rammaricandomi, lascio a lei il commento, lo lascio a tutti voi, la mia assistente ha avuto la disavventura di parlare con il direttore dell'Agenzia sanitaria regionale, che è l'ex direttore dell'Area vasta n. 3 di Macerata, prima faceva il nefrologo all'Inrca e prima ancora a Fabriano, che testualmente le ha detto che lui i dati non li dava, che l'Assessore Luchetti glieli aveva chiesti e che lui gli aveva dato solo quelli della cardiologia, e che alla fine della giostra io, con cui ho parlato dieci volte e gli do del lei, in fin dei conti non ero altro che un povero fascista che faceva il Consigliere regionale fino a marzo.
La mia preoccupazione è che persone che prendono 150.000 euro minimo all'anno e rappresentano chi le ha nominate, purtroppo anche noi, ma non per nostra responsabilità, non hanno neanche il buon gusto di sapersi comportare.
Al di là del fatto che vengono negati dei documenti che forse non ha neanche lei, Presidente, da quello che mi dicono, non so se a lei interessa avere i dati della mobilità attiva che ritengo importanti, ma non ci si può, a mio avviso, comportare in questo modo.
Anche perché il tono scherzoso o non scherzoso deve essere autorizzato dalle persone che parlano, con chi non si ha alcuna confidenza, pensare di potersi permettere certe cose, è qualcosa che questo signore, che fa il direttore di Agenzia sanitaria regionale, non può fare con me, non so se con voi.
Al di là del fatto che quello che ha detto è vero o è probabile; una cosa è sicuramente vera ed una cosa sarà sicuramente probabile. Lascio a voi immaginare quale delle due cose è vera e quale sarà altamente probabile.
Mi raccomando alla sua acutezza ed al suo intervento per far si che queste cose non succedano più. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Mezzolani, e mi auguro che queste cose non siano vere, altrimenti bisogna che lei intervenga.
Almerino MEZZOLANI. C'è un'interrogazione del Consigliere Marinelli che ha chiesto tutti i dati non solo della mobilità in entrata ma anche di quella in uscita, è pronta, le fornirò, alla fine della seduta, quei dati che rispecchiano la questione che lei, Consigliere Natali, l'altra volta ha posto.
Nell'interrogazione del Consigliere Marinelli ci sono i dati in entrata ed in uscita della mobilità, glieli fornirò.
Sull'altra cosa bisogna che prendiamo ..., credo che sia una cosa spiacevole ...
PRESIDENTE. Passiamo alla trattazione dell'ordine del giorno.
Interrogazione n. 1420
ad iniziativa dei Consiglieri Badiali, Giancarli
"Attuazione delle politiche agricole regionali in materia di organismi geneticamente modificati (OGM)"
(Rinvio)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1420 dei Consiglieri Badiali, Giancarli. Dovrebbe rispondere l'Assessore Malaspina, ma non è presente.
Interrogazione n. 1668
ad iniziativa del Consigliere Massi
"Chiusura del presidio Enel di Sarnano, conseguente penalizzazione dell'entroterra maceratese"
(Rinvio)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1668 del Consigliere Massi. Dovrebbe rispondere l'Assessore Malaspina, ma non è presente.
Interrogazione n. 1670
ad iniziativa del Consigliere Bucciarelli
"Situazione dell'Azienda Onis Srl di Treia (MC)"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1670 del Consigliere Bucciarelli.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Luchetti.
Marco LUCHETTI. In relazione alle questioni sollevate nell'interrogazione n. 1670 relative alla situazione dell'azienda Onis S.r.l. di Treia (MC), va rilevato che nel mese di aprile 2014 vi sono stai vari incontri promossi dalle istituzioni Regione Marche e Provincia di Macerata dietro sollecitazione delle Organizzazioni sindacali aziendali e locali.
Il tavolo di confronto tra azienda, sindacato e istituzione costituito presso la Provincia di Macerata ha fatta luce su diversi temi e prodotto alcune risposte che di seguito si elencano.
Relativamente alla cassa integrazione speciale, causale cessazione dl attività, il liquidatore dell'azienda, nella riunione del 10 aprile 2014, ha dichiarato che l'istanza on line è stata presentata al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in data 8 aprile 2014 e la raccomandata è stata spedita il giorno seguente.
Successivamente il Presidente della Provincia di Macerata ha inviato al liquidatore una lettera in cui chiedeva di dare corso, quanto prima, a tutti gli adempimenti necessari affinché i lavoratoti fossero messi nelle condizioni di accedere all'anticipo, da parte delle banche, del trattamento di cassa integrazione guadagni speciale, casi come previsto dal protocollo siglato in sede della Regione Marche.
In data 15 aprile 2014 si è svolto presso la Provincia di Macerata un ulteriore incontro teso a verificare gli sviluppi della situazione che si è venuta a creare.
Nel corso dell'incontro, il liquidatore della Onis ha informato di aver preso contatti con la consulente dello studio XY, la quale si è resa disponibile ad eseguire, dietro accettazione dei preventivo già presentato, le seguenti prestazioni:
consegna del CUD 2014 - certificazione per l'anno 2013 unitamente al cedolino mese di gennaio presumibilmente entro il 24 aprile;
consegna del cedolino mese di febbraio presumibilmente entro il 5 maggio;
consegna del cedolino mese di marzo presumibilmente entro il 15 maggio;
predisposizione a favore dei dipendenti interessati dalla cassa integrazione speciale, della documentazione necessaria per ottenere, l'anticipo del trattamento da parte degli istituiti bancari;
predisposizione a favore dei due apprendisti della documentazione occorrente per richiedere la cassa integrazione in deroga;
presentazione istanza di cassa integrazione in deroga al sistema telematico regionale, nel rispetto dei termini fissati nell'intesa istituzionale territoriale siglata dalla Regione Marche e le parti sociale ammortizzatori sociali in deroga per il 2014.
Nel corso di un nuovo incontro in data 23 aprite 2014, il Presidente della Provincia di Macerata congiuntamente al funzionario della Regione si sono resi disponibili per verificare insieme all'azienda la possibilità di individuare elementi e soluzioni tali che consentano la prosecuzione dell'attività aziendale, che rappresenta per il territorio maceratese un'eccellenza irrinunciabile.
Il tavolo di monitoraggio è stato aggiornato ad una prossima riunione prevista per il 28 aprile 2014 che però non sì è tenuta in quanto l'assemblea dei soci del 23 aprile, pur non avendo confermato l'attuale, non ha ancora nominato il nuovo liquidatore.
Nella riunione del 24 maggio 2014, tenutasi presso la Provincia dl Macerata l'azienda Onis S.r.l. in liquidazione nella persona del nuovo liquidatore pro tempore si è impegnata ad eseguire le prestazioni sotto riportate a favore dei lavoratori:
consegna e spedizione del modello SR41 all'istituto bancario per l'anticipo del trattamento della cassa integrazione speciale spettante e all'INPS sede provinciale di Macerata entro il 10 del mese successivo a quello di riferimento;
saldo della mensilità del mese di gennaio 2014 entro il 9 giugno 2014;
disponibilità a sottoscrivere e presentare domanda di cassa integrazione in deroga a favore dell'apprendista Sig. XY quanto prima;
riconferma dell'impegno, assunto durante l'incontro del tavolo di monitoraggio del 15 aprile 2014, circa la consegna da parte del consulente del lavoro dello Studio XY dei cedolini dei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2014 e dei modelli SR41 del mese di marzo 2014 entro il giorno 21 maggio 2014.
Questo è il punto a cui siamo arrivati, dopo di che non abbiamo avuto più notizie da parte né dei sindacati né dell'azienda.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bucciarelli.
Raffaele BUCCIARELLI. Prendo atto della risposta dell'Assessore con dispiacere, dico con dispiacere perché dal 24 maggio, da quello che ho ascoltato, non si parla di questo problema e non si sa, di fatto, che fine farà l'azienda in liquidazione e le 25 famiglie senza reddito o con un reddito sostenuto dalla comunità nazionale.
Pratica sporca eseguita da tutti i Governi che si sono succeduti, finché va bene, finché le cose vanno bene, gli imprenditori vanno a gonfie vele, quando vanno male lo Stato paga la sussistenza ai lavoratori.
Questa è la situazione, quindi, prendo atto con rammarico della sua risposta.
Interrogazione n. 1551
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Badiali, Acacia Scarpetti, Bucciarelli
"Situazione economica e finanziaria del Consorzio Zone Imprenditoriali della Provincia di Ancona (ZIPA)"
Interrogazione n. 1757
ad iniziativa del Consigliere Eusebi
"Stato di crisi del Consorzio ZIPA - Riordino dei Consorzi di sviluppo industriale"
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1551 dei Consiglieri Giancarli, Badiali, Acacia Scarpetti, Bucciarelli e l'interrogazione n. 1757 del Consigliere Eusebi, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Giannini.
Sara GIANNINI. Grazie Presidente. A seguito della relazione sulle criticità relative alla situazione economica del Consorzio Zipa, la risposta è dal Servizio attività produttive, lavoro, turismo, cultura e internazionalizzazione: il 1 agosto 2014 in esecuzione della decisione della Giunta regionale del 10 aprile 2014, si dà atto che il Direttore generale della Zipa con propria nota del 4 agosto 2014, a seguito della mozione votata nel Consiglio generale dell'1 agosto ..., scusate sto leggendo una cosa diversa. Scusate, rispondo a memoria che è la cosa migliore, perché dal mio ufficio mi hanno dato una cosa diversa.
Vi rispondo in base a quello che ricordo, senza citare date e titoli.
Il Consorzio Zipa, come voi sapete, è un consorzio industriale costituito dai soci: Comune di Jesi, di Falconara, di Ancona, di Ostra, Provincia di Ancona e da altri piccoli Comuni della provincia di Ancona.
Questo Consorzio per molti anni ha garantito attraverso l'acquisto, l'industrializzazione e poi la vendita, la realizzazione delle aree industriali che sono residenti nei Comuni soci, perché le sue attività sono limitate solo ai Comuni soci.
Il Consorzio ha circa otto dipendenti di cui due dirigenti e da tempo ha denunciato delle difficoltà di carattere finanziario. Non ha mai chiesto interventi ai Comuni perché si è sempre auto finanziato attraverso le garanzie sui beni che sono state poi rimesse in circolo attraverso un fondo di rotazione.
Nel tempo, evidentemente con la crisi, questa attività si è affievolita fino a causare problemi, grossi problemi, di liquidità che noi abbiamo riscontrato sia dal punto di vista della cassa che della competenza.
Circa 10 mesi fa sono venuti da me il Presidente ed il Direttore Generale della Zipa per segnalare questa difficoltà in quanto i Comuni soci non intendevano ripianare i disavanzi, non avevano approvato i bilanci e chiedevano il rinnovo del consiglio d'amministrazione.
Sottolineai ai due che sarebbe stato probabilmente opportuno alleggerire la tensione finanziaria avviando la cassa integrazione e cercando anche di vendere velocemente le partite che erano in atto in quel momento e che riguardavano una grande area industriale di proprietà del Comune di Ostra.
Entrambe queste cose non sono state fatte. La vendita del Comune di Ostra non è andata a buon fine e non è stata avviata, nonostante noi avessimo dato disponibilità attraverso gli uffici competenti del Servizio lavoro, la procedura di cassa integrazione. Ciò ha contribuito a mantenere questa situazione di difficoltà finanziaria ed economica della Zipa, perché entrambe le azioni sarebbero servite per alleggerire il debito accumulato.
Voi sapete che la Regione per effetto di una nostra legge esercita funzioni di controllo e vigilanza, si è arrivati attraverso i Comuni soci alla nomina di un nuovo consiglio d'amministrazione che dopo nemmeno due mesi si è dimesso in toto e da parte dei Comuni soci, io ho avuto un incontro con il Comune di Jesi, con il Comune di Ancona ed un colloquio con il Presidente della Provincia di Ancona, si è chiesto di avviare la procedura per la nomina del Commissario, perché non si riesce a ricostituire il Consiglio.
Ora, in questo momento, si sta decidendo il nome del Commissario perché attualmente non ci sono disponibilità. Stiamo verificando in questi giorni le figure professionali che possono essere più adatte a svolgere questa funzione abbastanza delicata e complicata, per il fatto che vi sono sia esposizioni con le banche, che questioni immobiliari, sulle quali gravano importanti mutui ed anche perché ho riscontrato, a meno che i consigli comunali non cambino idea, la ferma intenzione dei Comuni più grandi di non rifinanziare il Consorzio.
La legge impedisce alla Regione, qualora ce ne fossero le risorse e non ce ne sono, di intervenire nel ripiano ... scusate, sto parlando a memoria ...
Presidenza del Vice Presidente
Giacomo Bugaro
PRESIDENTE. Ha ragione l'Assessore, c'è un brusio di fondo che rende impossibile il lavoro, per cortesia se dovete parlare andate fuori dall'Aula.
Prego Assessore.
Sara GIANNINI. Dicevo che stiamo cercando le figure professionali e che la Regione non può ripianare i disavanzi perché la legge lo vieta.
Siamo nella fase nella quale il Commissario che sarà nominato, se registrerà, come penso, la ferma intenzione dei soci di non rifinanziare il Consorzio non potrà fare altro che avviare le procedure di liquidazione.
Nell'interrogazione che è stata fatta dal Consiglieri Eusebi, si citano alcune Regioni che hanno avviato procedure di riorganizzazione dei Consorzi. Innanzitutto c'è anche un'iniziativa parlamentare che si sta attuando in questi mesi, ma io ho parlato con i colleghi delle Regioni citate dal Consigliere Eusebi e mi hanno detto che ci sono in atto delle procedure di ristrutturazione, ma in quel caso, nei casi in cui la Regione non è parte societaria, i soci hanno ripianato i bilanci perché è impensabile immaginare che si formi un ente, un consorzio, nel quale i debiti e i crediti vengono considerati ininfluenti e si proceda ad un'agenzia regionale, come anche il Direttore generale della Zipa mi ha proposto, nella quale inglobare sia i dipendenti della Zipa che i dipendenti degli altri Consorzi sui territori. Sapendo, ad esempio, che il Consid ha una esposizione, se non l'ha diminuita, credo di no, di almeno 20 milioni di euro.
Oggi è del tutto improbabile pensare ad una costituzione di un consorzio regionale in presenza di quelle esposizioni finanziarie debitorie. Se i consorzi, di cui sono parte gestore gli enti locali, annullano o fanno i piani di rientro e volontariamente costituiscono un consorzio regionale, la Regione, ovviamente, costituirà una task force che li potrà aiutare a fare questa procedura, ma è impensabile che adesso la Regione si carichi dei debiti del personale che si è assunto nel tempo, perchè questo significherebbe fare un'operazione non positiva, ma negativa per le Marche.
In questo momento stiamo progressivamente uscendo da tutte le partecipazioni ed è improbabile che entriamo in partecipazioni, in consorzi che sono in fase di liquidazione, anche se non si dice.
Penso che dovremmo parlare anche un po' la lingua della verità, perché in questi anni, questi consorzi hanno effettuato operazioni immaginando che le condizioni immobiliari, le condizioni urbanistiche, le condizioni economiche, andassero progressivamente migliorando, senza nemmeno riflettere, dato che la crisi dura da almeno sei anni, che questo sarebbe stato invece un dato negativo, per cui non hanno messo in campo, almeno a quello che sembra guardando le prime carte, ma può anche darsi che il Commissario ci dia notizie diverse, cosa che io non presumo, ma non si può rinunciare alla speranza, nessuna azione straordinaria per abbattere il debito e almeno ritornare nella disponibilità della liquidità.
E' del tutto evidente che se nel tempo non sono mai state richieste risorse ai soci, diventa difficile pensare che i soci pubblici possano darle adesso, nel momento in cui, per i Comuni e le Province c'è il patto di stabilità e la mancanza di risorse, tra l'altro le Province sono in fase di ristrutturazione e, magari, nell'accordo Stato Regioni potrebbero anche perdere quella delega.
Credo che, da questo punto di vista, dobbiamo essere molto attenti, in questo momento, a non alimentare speranze che non possiamo pensare di soddisfare.
Abbiamo ridato nuova disponibilità con l'Ufficio lavoro alla pratica della cassa integrazione anche se con il nuovo decreto Poletti, attualmente bloccato, l'Inps non raccoglie le richieste ed attende una circolare che dovrebbe arrivare dal Ministero del lavoro per chiarire alcuni aspetti non chiari. Fino a quel momento l'Inps ha bloccato, non so se ha sbloccato in questi giorni, ma le mie informazioni risalgono a venerdì scorso, le richieste di cassa integrazione. Se si fosse seguito il consiglio che si era dato prima del decreto, anche se i fondi non venivano considerati sufficienti ..., ma questa non è una valutazione che fa chi richiede, perché tutti coloro che hanno fatto richiesta sono stati poi soddisfatti.
Tra l'altro c'è un altro problema che adesso stiamo approfondendo sugli enti pubblici economici, cioè c'è una certa difficoltà, sulla base della norma, ad accedere alla cassa integrazione in deroga.
Questo aspetto non è da sottovalutare, però ci tengo a dire, perché l'ho fatto io, che rifiutarsi di accedere alla cassa integrazione, non diciamo rifiutarsi, ma non procede quantomeno a richiedere la cassa integrazione è stato un errore, perché avrebbe da una parte alleggerito la pressione finanziaria sull'ente, anche se l'avessero fatta a rotazione, e dall'altra avrebbe garantito il reddito ai lavoratori anche nella fase successiva alla liquidazione.
So che i Comuni soci, e concludo, si sono resi disponibili, sia il Comune di Ancona che di Jesi, a garantire, per un brevissimo periodo di tempo, il pagamento degli stipendi, però, è chiaro, che questo avviene solo in presenza di un'attività di liquidazione molto intensa, perché se questo non accadrà ...
Tra l'altro vi informo che la Corte dei Conti è stata informata in modo puntuale della vicenda.
Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Grazie Assessore. Credo che dovremmo stabilire un percorso dinamico, perché siamo in una fase aperta. Interverranno dopo di me, sicuramente, i colleghi che hanno firmato l'interrogazione, non il Consigliere Badiali che oggi è assente, i Consiglieri Acacia Scarpetti, Bucciarelli, e c'è anche l’interrogazione del Consigliere Eusebi, quindi non voglio dire molte cose.
Sicuramente questo Consorzio ha bisogno di futuro, ma ne ha bisogno da tempo.
Ricordo che nel 2005, alla scadenza di quel consiglio d'amministrazione, l'allora azionista di riferimento, la Provincia di Ancona, fece d'intesa con i Comuni di Ancona, Jesi e Senigallia una nomina di carattere istituzionale, tant'è che assunse la Presidenza di quel consorzio l'allora Vice Presidente della Provincia e nel Consiglio di amministrazione c’erano l'Assessore al lavoro della Provincia di Ancona, l'Assessore alle attività produttive del Comune di Ancona, l'Assessore alle attività produttive del Comune di Jesi e l'Assessore alle attività produttive del Comune di Senigallia. So che questo consiglio successivamente è stato rinnovato, non ho più la memoria per dire quello che è accaduto dopo, perché quella mia esperienza si chiuse nel 2007.
Credo che oggi ci sia questa necessità, sicuramente dobbiamo avere la capacità di entrare nel merito, capire cos'è successo. A me ovviamente non interessa sapere chi sarà il Commissario, a mi interessano, questo si, i requisiti del Commissario, perché occorre chiarezza, trasparenza, ma soprattutto strategia, visione, futuro.
Credo che da un lato ci sia la necessità di rivedere le funzioni. E’ un consorzio snello, sono poche le persone e quelle che conosco sono capaci, quindi, oltre al rispetto che i lavoratori meritano, c'è un problema anche di professionalità che non possono essere disperse, quindi, strategia e capire come sono state utilizzate le risorse, non perché non siano state utilizzate …, non è questo che penso, ma dal 2007 c'è una crisi spaventosa, è cambiata completamente la funzione. Tra l'altro credo che il consorzio abbia un buon patrimonio.
Noi abbiamo una legge che è del 1996, la n. 48, ordinamento dei consorzi di sviluppo industriale, credo che sia datata; faccio un esempio: realizzazione diretta delle opere di urbanizzazione, manutenzione ed esercizio delle opere di urbanizzazione delle infrastrutture. Noi oggi stiamo ragionando sulla necessità di riqualificare l'esistente, non siamo più in presenza di realizzare nuove aree, ma abbiamo la necessità di riqualificarle, perché da un lato non c'è stata la manutenzione sufficiente e dall'altro la banda larga nelle aree industriali deve essere la ragione principale dell'investimento, la formazione, altri momenti di organizzazione per la nostra economia che aiuti anche nuovi motori di sviluppo.
Ho fatto questo esempio per dire che da un lato dobbiamo procedere alla nomina di un Commissario, bene, requisiti del Commissario rispetto non soltanto alla necessità di fare chiarezza, ma soprattutto alla necessità di costruire il futuro, dall'altro dobbiamo tutelare quelle persone che sono lì e cogliere anche questa occasione per guardare avanti, per costruire un futuro all'economia marchigiana.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Eusebi.
Paolo EUSEBI. Grazie Presidente. Sarò velocissimo, perché la risposta dell'Assessore è stata improntata alla franchezza ed alla serietà che le è propria.
Sottoscrivo tutto quello che ha detto il Consigliere Giancarli compreso l'escursus storico che, con l'eleganza che lo contraddistingue, si è fermato ad un certo punto.
Assessore, lei ha evidenziato l’errore di non aver perseguito i suggerimenti che lei ha dato, l’ha detto chiaro e mi sembra anche a ragione. Io vorrei invitarla, come responsabile della questione, ho l'impressione che le responsabilità degli enti soci andrebbero esaminate meglio, e pregarla di fare ogni sforzo possibile nel ruolo che riveste per esaminare se la possibilità di tamponare la situazione occupazionale sia percorribile, quella che lei aveva intelligentemente suggerito, che adesso avrebbe dato respiro al di là delle cose giuste che ha detto il Presidente Giancarli.
E' vero che sono solo otto persone, ma sono otto famiglie …, mi raccomando!
Interrogazione n. 1510
ad iniziativa del Consigliere Zinni
"Trasparenza nelle Aziende sanitarie"
Interrogazione n.1579
ad iniziativa del Consigliere Bugaro
"Trasparenza e anticorruzione per la sanità marchigiana"
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1510 del Consigliere Zinni e l'interrogazione n. 1579 del Consigliere Bugaro, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. Vorrei in riferimento a queste due interrogazioni evidenziare prima di tutto che la questione riguardante i fenomeni di prevenzione corruttivi e la conseguente trasparenza è uno degli elementi ben presenti nelle priorità degli Enti del Servizio sanitario regionale.
Tutto ciò naturalmente in ossequio alla legge del 6 novembre 2012 ed alla successiva circolare del 25 gennaio 2013 della Presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso le quali hanno sollecitato e quindi le aziende hanno dato tempestiva attuazione a questa legge ed a questa circolare, si sono da subito attivate.
Perché già l'allora Direttore Generale dell'Asur aveva avviato il relativo percorso fin dalla metà dell'anno 2013 e disposto un’attività su tutto il territorio aziendale. Tra le attività realizzate sul tema, si evidenziavano queste:
l'individuazione, come era previsto anche dalla circolare, del Responsabile aziendale della prevenzione della corruzione e della trasparenza e dei suoi referenti nelle relative Aree vaste;
l'effettuazione di un corso formativo sulla legge 190/2012 e sul decreto legislativo 33/2013 per circa 160 professionisti-dipendenti;
l'implementazione di una nuova piattaforma del sito aziendale unico con la sezione "amministrazione trasparente".
Sulla base delle azioni sopra richiamate, la dirigenza Asur nel corso del 2014 ha conseguentemente adottato:
il Piano triennale trasparenza, con ddetermina n. 73 del 18 febbraio 2014;
il Piano di prevenzione alla corruzione, con determina n. 84 del 24 febbraio 2014.
Per quanto riguarda invece l'Azienda Ospedaliera "Ospedali Riuniti Marche Nord" con determina n. 119 del 28 febbraio 2014 ha nominato il Responsabile per la prevenzione della corruzione nonché responsabile della trasparenza, con il compito di proporre l'adozione in tempi rapidi di quello che doveva essere il Piano della prevenzione della corruzione nonché di aggiornare il Piano della trasparenza.
Per quanto attiene le procedure di selezione dei Direttori di Struttura Complessa, l'Azienda ha adottato lo schema di bando tipo ai sensi della legge 189/2012 e della delibera di Giunta regionale 1503/2013, in materia di trasparenza. L'Azienda "Ospedali Riuniti Marche Nord" risulta adempiente in materia di trasparenza (Presidenza del Consiglio dei Ministri - La bussola della trasparenza dei siti web) dove vengono presi i dati di riferimento, per il 98,5%.
L'azienda Ospedaliero Universitaria "Ospedali Riuniti" di Ancona, conformandosi a quanto disposto dalla legge 6 novembre 2012, n. 190 e dal Piano nazionale anticorruzione, ha adottato il Piano triennale per la prevenzione della corruzione che individua:
- le aree e le attività maggiormente esposte al rischio della corruzione, a partire da quelle che la legge 190 già considera come tali;
- le prime misure e la declinazione dei sistemi di controllo, oltre all'inserimento dei principali obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni secondo quanto disposto dal decreto legislativo 33 del 14 marzo 2013.
La legge 190/2012 individua come strumento principale volto alla prevenzione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione la trasparenza, intesa come accessibilità totale alle informazioni concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo nel perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche (art. 11 del decreto legislativo 150/2009).
In tal senso, il Piano di prevenzione della corruzione può avere successo solo attraverso la sua integrazione innanzitutto, e non solo, con il Piano della trasparenza ed i regolamenti aziendali in merito ai termini di conclusione dei procedimenti, ma anche con i codici di comportamento ex decreto del Presidente della Repubblica 62/2013, nonché con il Piano triennale della performance.
Con determina del 10 dicembre 2013 è stato nominato il Responsabile della prevenzione della corruzione e il Responsabile della trasparenza.
Con successiva determina del 29 gennaio 2014 sono stati approvati il Piano triennale di prevenzione della corruzione 2014-2018, il Programma triennale per la trasparenza e l'integrità e il Piano della performance 2014-2016.
Sul sito istituzionale dell'Azienda è attivo il portale "Amministrazione Trasparente" con tutte le sezioni previste dal dettato normativo.
I contenuti di alcune sezioni del portale della trasparenza sono già stati inseriti e completati, mentre in altre sezioni il contenuto è in fase di implementazione e aggiornamento anche in relazione alla sincronizzazione con altre banche dati aziendali ed extra aziendali.
E' in via di definizione e completamento il processo di mappatura delle attività a rischio di corruzione.
Si richiama, infine, la determina del 31 gennaio 2014 con la quale l'Inrca ha approvato il Piano triennale della prevenzione della corruzione, etico comportamentale e il Piano triennale per la trasparenza.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zinni.
Giovanni ZINNI. Assessore, devo dire che è incredibile che in una Regione come la nostra, dove voi vi fate sempre belli raccontando di questa virtuosità della sanità, riuscite a far finta di niente di fronte a una problematica molto importante.
Non esistono solo le indagini sui fondi dei gruppi consiliari, esistono anche delle indagini all'interno della sanità sugli appalti, forse molto più importanti come numero e tipologia di reato. Poi, per carità del cielo, non spetta a me sindacare nel merito, ma di fronte ad uno scenario del genere in Italia esiste una legge del 2012 che dice alle Regioni: dotate di strumenti anticorruzione, di trasparenza, la sanità, in termini amministrativi. Cosa fa la Regione Marche? Se ne frega!
La Regione Marche non guarda minimamente a questa legge che è la 190/2012, e fa finta di niente. Peccato che parte della carta stampata abbia messo il becco in questa faccenda, cito i quotidiani La Repubblica ed il Sole 24 ore che si sono accorti che le Marche non hanno ottemperato al dettato della legge 190 e vanno in coda con altre Regioni, come la Campania, la Calabria, l'Umbria, per percentuale di inapplicazione di questa legge, quindi, per poca trasparenza e poca anticorruzione.
Il sottoscritto fa un'interrogazione, la deposita il 16 dicembre 2013 e siete talmente spettacolari, Assessore Mezzolani, riuscite veramente a usare la comunicazione in una maniera unica, che rispondete a un'interrogazione così banale, ripeto così banale, come quella del sottoscritto, quasi un anno dopo.
Per dire che cosa? Che colti in flagranza per non aver ottemperato alla legge, in corso d'opera, in tutto il 2014, avete iniziato finalmente a galoppare, a nominare i responsabili del settore anticorruzione, a fare i piani triennali della trasparenza ed a farli quasi adottare dalle vostre Aziende sanitarie, dico le vostre perché io non mi riconosco in questo tipo di gestione dal quale mi sento di prendere le distanze.
Prendiamo atto ancora una volta che non fate le cose, soprattutto quelle che devono dimostrare trasparenza. Le fate in ritardo, snobbate il Consiglio e discutete di queste cose solo dopo che avete messo le pezze.
Oggi prendiamo atto che grazie ai quotidiani La Repubblica ed Il Sole 24 ore, grazie ai Consiglieri di opposizione che hanno dato voce a questi servizi giornalistici dentro l'Aula, voi avete ottemperato. Ci chiediamo se dobbiamo continuare a governare noi del centro destra.
Interrogazione n. 1672
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Modifica al fermo pesca estivo"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1672 del Consigliere latini.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Giannini.
Sara GIANNINI. Le interrogazioni, Consigliere Brini lei è stato Capogruppo come me, possono essere iscritte su richiesta dei Presidenti dei gruppi, quindi, un Capogruppo può chiedere l’anticipazione se un’interrogazione è in fondo. Basta farlo! Se poi le interrogazioni non sono considerate importanti dai gruppi non è un problema che riguarda gli Assessori. Noi rispondiamo quando vengono iscritte, o no? Poi c'è il principio della rotazione e se un capogruppo lo chiede, lo sa come me Consigliere Zinni, l’interrogazione viene iscritta. Io parlo di quella del fermo pesca, non di altre.
Come è noto non esiste una divisione di funzioni tra lo Stato e le Regioni in materia di pesca, sebbene in difformità del dettato costituzionale.
Per ciò che concerne l'applicazione della misura oggetto dell'interrogazione la competenza per la definizione dei periodi e per l'attuazione della misura risulta ancora in capo al Ministero delle politiche agricole e forestali attraverso una procedura nella quale le Regioni vengono sentite.
Negli anni precedenti il periodo identificato per l'arresto temporaneo ha coinciso sempre con il mese di agosto, con un'estensione al mese di settembre nelle ultime due annualità (2013/2014). Tale periodo viene definito sulla base di dati scientifici che dimostrano come alcune delle specie oggetto di prelievo effettuano la riproduzione nei mesi subito precedenti (maggio e giugno). Maggio e giugno c'è la riproduzione, luglio e agosto la nursery, quindi, in quel periodo si prevede che i piccoli non sono pescabili, non sono utilizzabili dal punto di vista alimentare.
Pertanto l'interruzione dell'azione di pesca nei mesi estivi è volta alla riduzione del prelievo degli individui giovanili al fine di non determinare eccessivo depauperamento degli stock.
Allo stesso modo però, sempre la ricerca scientifica, ha dimostrato che non tutte le specie oggetto di prelievo si riproducono nello stesso periodo, con variazioni anche sensibili durante i mesi primaverili. A tale proposito negli anni precedenti la Regione Marche ha formulato varie ipotesi, proposte nelle sedi competenti (Commissione agricoltura della Camera, Ministro agricoltura e pesca, Commissione consultiva centrale, Direzione generale della pesca), relative ad una possibile diversa modulazione dei periodi di fermo sia in base alla specie che all'area interessata.
Ulteriori proposte sono state avanzate per l'affiancamento della misura di arresto con l'utilizzazione di attrezzi maggiormente selettivi, volta alla riduzione della pressione di pesca sugli individui giovanili.
In particolare sono state avanzate proposte per una rotazione dei periodi di fermo differenziando le aree per tipologia di pesca esercitata e specie bersaglio. Alcune di queste azioni, potrebbero appunto configurarsi come periodi di interruzione dell'attività di pesca in determinate aree, che seppur non prevedendo un indennizzo diretto per gli operatori, in modo molto simile al classico arresto temporaneo, garantiscono la tutela e una maggiore disponibilità di risorsa. Inoltre trattandosi di misure gestionali elaborate a livello locale potrebbero essere definite in modo più efficace e puntuale garantendo un'effettiva maggiore tutela delle specie bersaglio. Tutela non sempre efficacemente perseguita dal fermo biologico come finora attuato. Trattandosi di una misura da applicare sull'intero territorio nazionale, anche se per aree definite, le proposte delle Marche non sono state mai applicate.
Le proposte espresse dall'Assessorato alla pesca erano finalizzate a raggiungere due scopi fondamentali: da un lato la tutela delle risorse ittiche in un periodo, quello riproduttivo, in cui gli stock risultano essere più vulnerabili allo sforzo di pesca; dall'altro "alleggerire" l'azione della misura permettendo un'azione di prelievo modulata e garantendo disponibilità di prodotto anche nei mesi estivi notoriamente caratterizzati da maggiore richiesta di prodotto in concomitanza con la stagione turistica.
Faccio presente che negli ultimi due anni si è riuscito ad allungare il periodo del fermo pesca semplicemente perché le Regioni sono state caldamente invitate dal Ministero che ha dirottato le risorse in altri luoghi a pagare il fermo.
Sono circa due, tre anni che le Regioni, comprese le Marche, con le risorse comunitarie del Fep, date per altre misure, hanno restituito queste risorse al Ministero ed hanno finanziato il fermo pesca, con una procedura che è stata concordata dal Ministero della pesca a Bruxelles perché il tema, sul quale nessuno, diciamo, riflette fino in fondo, è che nella realizzazione del fermo pesca c'è il pagamento sia della cassa integrazione ai lavoratori imbarcati che agli imprenditori.
L'articolazione del fermo sarebbe molto più complicata nella definizione delle risorse da attribuire a chi ferma l'imbarcazione, addirittura sarebbe impossibile perché in quell’articolazione del fermo, che prevede che alcune specie non possano essere pescate ma altre si, non si restituisce il libretto di navigazione alla Capitaneria, non si verifica il fermo temporaneo del mezzo, per cui non ci sarebbero le condizioni per l'indennizzo del fermo pesca che l'Europa sta indicando, da alcuni anni, come illegittimo perché violerebbe le norme sulla concorrenza, anche se l'Italia è riuscita per alcuni accordi o artifici burocratici ad attuarlo ugualmente.
Penso che il prossimo Feamp, il Fep attuale nella prossima programmazione verrà chiamato Feamp, sarà più restrittivo e, quindi, dovremmo affrontare il tema di come ristorare quelle imprese che hanno utilizzato anche le risorse del fermo pesca come integrazione del reddito.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Latini.
Dino LATINI. Grazie Presidente, brevissimamente, perché la seconda parte della risposta dell'Assessore, che mi interessa di più, è nel solco del profilo dell'interrogazione. Vale a dire la necessità di una riflessione profonda sul periodo stabilito da valutazioni e presupposti di natura scientifica che, con l'andare del tempo, hanno determinato e stanno determinando dei risvolti di natura negativa che vari organismi, non solo le Regioni, ma anche organismi di natura scientifica e indicazioni politiche a più ampio livello sia nazionale che europeo, stanno evidenziano.
L'interrogazione non era rivolta a un impegno effettivo ed immediato della Regione Marche, né tanto meno a possibili risvolti polemici, era per avere delle indicazioni su una riflessione abbastanza profonda che da diverso tempo si sta compiendo e che dovrebbe portare anche ad un’azione sinergica di tutte le Regioni sia a livello nazionale, ma soprattutto europeo, per ripensare a quello che è l'habitat marino e a quelle che sono le condizioni di chi lavora nell'ambito del settore pesca, per tutelare loro stessi e per consentire un equilibrio dell'habitat, soprattutto di un mare decisamente piccolo come il Mare Adriatico, ma ricco di frutti.
Per questo la seconda parte è molto più dinamica come proposizione rispetto alla staticità di una norma impositiva del fermo visto così com'è, che sembra immutabile, ma in realtà non dovrebbe esserlo.
Ritengo che se l'Assessorato o chiunque voglia interessarsi avrà il mio contributo affinché ci possa essere una spinta ulteriore in un cammino molto lento che deve approvare una modifica del fermo pesca perché così come noi l’abbiamo inteso è superato.
Ringrazio l'Assessore per la risposta. Per quanto riguarda i tempi io sono rispettoso di quando arriva la discussione dell'interrogazione, quindi, … non viene da me. Grazie.
Interrogazione n. 1712
ad iniziativa del Consigliere Natali
"Reparto di radioterapia Ospedale Mazzoni"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1712 del Consigliere Natali.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. L'oggetto naturalmente ha investito tutto il lavoro che si sta facendo nell'ambito delle reti cliniche attraverso le quali si è proceduto ad una revisione delle Unità operative complesse, come ben sapete, per la nota riduzione a cui si è stati costretti in relazione alla spending review, su precise indicazioni rispetto alla normativa e sulla base dell'analisi Agenas sugli standard assistenziali.
L'applicazione alla realtà regionale di quei parametri ha portato all'individuazione di alcune funzione di livello di Area vasta e altre interarea vasta (ad esempio le specialità di gastroenterologia, radioterapia), o anche aziendali (come ad esempio la diabetologia).
A seguito del pensionamento del Direttore dell'Unità operativa complessa di radioterapia, avvenuto nel dicembre 2010, è stato nominato un facente funzioni per la gestione ordinaria dell'attività lavorativa che attualmente, in base al nuovo assetto delle reti cliniche, riveste le funzioni di Responsabile di unità semplice a valenza dipartimentale.
Il Direttore del dipartimento dei servizi è in carica indipendentemente dalla presenza del Direttore della radioterapia e comunque ha la responsabilità di gestione di altre Unità operative e Servizi.
In relazione all'ultimo punto, il Direttore dell'Asur precisa che: "limitatamente alla parte degli oneri percepiti dal primario di radioterapia dell'Area vasta 3 e dal Direttore del dipartimento dei servizi alla Area vasta 5, gli stessi sono omnicomprensivi e non sono comunque previsti oneri aggiuntivi a carico del bilancio Asur per le attività di super visione e coordinamento specifiche messe in atto per la radioterapia".
Circa la circostanza della presenza nell'Area vasta 1, presso l'Ospedale di Urbino di un altro primario di radioterapia, oltre quello del reparto di radioterapia dell'Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord, si precisa che "riguardo all'eventuale utilizzo del Direttore di struttura complessa, assegnato attualmente ad Urbino, si stanno approfondendo aspetti di natura giuridico contrattuale, rispetto all'esito dei quali si potrà dare poi un più puntuale e preciso riscontro".
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Assessore, quando lei ha risposto ad una mia precedente interrogazione, io lo ricordo, la invito ad andare a vedere il resoconto del settembre dell'anno scorso, parlò di un utilizzo etico delle risorse, una frase che in questa Aula si è stampata sui muri: utilizzo etico delle risorse, e oggi mi viene a dire che da un anno e passa, caro Consigliere Bucciarelli, c'è un primario di radioterapia in più che non ha un reparto. Fa il primario, ma non ha un reparto. Nell'Area vasta 5 c'è il reparto, ma il primario lo togliamo e, nel momento in cui qualcuno dice "ma scusate, forse è il caso che questo signore lo utilizziamo in maniera diversa?", l'Assessore mi risponde, dopo un anno che questa faccenda è venuta fuori, che si stanno studiando le ipotesi giuridiche per verificare se questo è possibile.
Lei sa la professione che faccio, e quando vedo i Procuratori della Repubblica che si affaticano per i nostri 500 euro penso che forse sarebbe il caso che si occupassero di altre cose, a proposito fra dieci giorni finalmente mi interrogano, quindi, ho già ottenuto qualche cosa perché magari quando uno ti corre dietro può pensare che tu scappi allora basta fermarsi, girarsi, mettergli la mano ... non c'è alcun problema, mettergli la mano e dirgli: cosa vuoi da me?
Dopo un anno c'è un primario che sta in un posto senza reparto, in epoca di spending review, lo dice lei, io sto a lei, qui si tagliano servizi e posti e c'è un primario senza reparto, che fa questo oltre a prendere lo stipendio?
Questa non è una domanda da poco, questa è una domanda che fa capire che cos'è il riordino delle reti cliniche per voi, non è la spending review, è il tagliare da una parte e non tagliare da un'altra. E’ il non razionalizzare nulla, e grave è che lei me lo dice. Pensavo che lei su questo glissasse …, parlo forte perché parlano tutti, Consigliera Bellabarba, non sono abituato a parlare a voce alta, a brigante brigante e mezzo, dicevamo una volta no?
Come funziona? Come può tollerare che funzioni in questo modo? Lei poco fa mi ha dato, gentilmente, i dati della mobilità attiva del 2012, perché la mobilità attiva del 2013 non ce l'ha nemmeno lei. A settembre 2014 non abbiamo i dati della mobilità attiva 2013, io domando: “Come si programma?” ... No, l'anno scorso voi mi avete dato il 2012, non avete detto che era un biennio, non scherziamo su queste cose, io capisco che per lei la coperta è corta e deve tenerla in maniera tale da non scoprire le spalle e i piedi, io no!
(…) Pensi che roba! Si rende conto di quello che sta dicendo? Lei non ha i dati della mobilità attiva del 2013 e cosa programmiamo noi? Va bene che il direttore amministrativo dell'Asur ci ha detto che la mobilità attiva è un dato da cui dobbiamo rifuggire, lo ha detto, e lei tiene come funzionario una persona del genere. Questa notizia dovrebbe essere diffusa in tutti gli ospedali, così vediamo quanti bravi primari continueranno ad andarsene.
Qui c'è una grande confusione per cui al di là di questo problema, di un primario senza reparto, all'ospedale di Ascoli, Abruzzo del nord, il facente funzioni primario, cara Consigliera Bellabarba, non è stato rinnovato, è scaduto a giugno, Assessore, e non ha avuto alcuna proroga. Le chiedo di informarsi, se di fatto uno può proseguire un'attività di quel genere. Le faccio presente che ad Ascoli per le prenotazioni di radioterapia, il Cup funziona per l'Azienda e per l'Asur. A Macerata no! Come funziona? Il Cup non doveva servire a uniformare, così come l'Asur, i servizi su tutto il territorio regionale?
A Macerata il Cup funziona solo per la libera professione, per chi non si vuole avvalere della libera professione deve chiamare il reparto. Ma come funziona? Lei è responsabile di queste cose. Capisco la sua difficoltà, ma se lei non si contorna di personale adatto, adeguato, capace, è chiaro che noi tutti ce la prendiamo con lei.
I Consiglieri di maggioranza per carità politica non fanno le interrogazioni, perché loro sanno quanto noi quello che succede e allora questo non è un grido politico, questo è un grido perché il nostro territorio urla, urla contro di lei, perché in questo momento rappresenta un modo bieco di custodire e portare avanti la sanità marchigiana. Grazie.
Interrogazione n. 1290
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Badiali
"Carenza di personale medico presso l'Unità operativa di oncologia dell'Ospedale di Jesi"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1290 dei Consiglieri Giancarli, Badiali.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. In merito all'oggetto e alla richiesta sollecitata, sentita l'Unità operativa complessa gestione del personale, si comunica che con decorrenza dal 1 dicembre 2013 il posto vacante di Dirigente medico presso l’Unità operativa di oncologia dell'Ospedale di Jesi è stato ricoperto, a tempo indeterminato, dalla dottoressa XY e questo risponde all'oggetto dell'interrogazione.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Assessore, grazie. Credo di poter dire, e su questo concordiamo, che l'interrogazione è datata ed ovviamente datata è anche la risposta. Parliamo infatti dell’1 dicembre 2013, quello che le chiedo è una verifica al 2014, a settembre, ottobre 2014. Un check-up per vedere se quel reparto ha un numero di personale adeguato per svolgere quelle funzioni. Chiaro Assessore?
Io mi fido, una verifica vera, non è che faccio un'altra interrogazione.
Ringrazio e dico, siccome prendiamo atto che sono datate sia le domande che le risposte, verifichiamo il numero ad oggi. Grazie Assessore.
Interrogazione n. 1714
ad iniziativa del Consigliere Trenta
"Polo ex Carbon: ma di cosa parla il Consigliere di maggioranza Valeriano Camela?"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1714 del Consigliere Trenta, mi fermo alle parole “Polo ex Carbon”, Consigliere Trenta, perché non mi sembra molto … non le dico l’aggettivo che avrei voluto usare. "Ma di cosa parla il Consigliere", puntini, con il punto interrogativo. non mi sembra un’interrogazione consona, anche perché c’è nome e cognome, quindi, non lo so, veda lei.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. Con riferimento all'interrogazione del Consigliere Trenta vorrei precisare quanto segue: le risorse per il polo tecnologico nell'area ex Sgl Carbon non fanno riferimento a risorse Fas, ma è stata prevista l'attivazione di un ITI (Investimenti Territoriali Integrati) per lo sviluppo urbano nell'area di cui trattasi a valere sul nuovo Por Fesr 2014/2020.
Il riferimento, Consigliere, si rileva a pagina 142 del documento approvato a luglio qui in Aula.
Circa le risorse, probabilmente la domanda del Consigliere Trenta, voleva essere retorica in quanto l'articolo di stampa con il quale il Consigliere Camela ipotizzava 20 milioni di euro per l'area Sgl Carbon, datato 18 giugno, è stato successivamente, in data 19 giugno corretto, come appunto ci ricordavamo poco fa verbalmente, da un articolo da parte dell'Assessore Giorgi.
Nella proposta della Giunta regionale del nuovo Por infatti si ipotizza un intervento a favore degli ITI urbani, dalla Giunta ne erano stati proposti due, Consigliere Trenta, Ancona con il water front e Ascoli con la Sgl Carbon. In Consiglio ne sono stati aggiunti altri quattro: Pesaro, Fano, Macerata e Fermo per circa 20 milioni di euro complessivi di cui 3 provenienti dal Fondo sociale europeo e 17 dal Fesr.
Pertanto ipotizzando una divisione al 50% tra Ancona e Ascoli a quest'ultimo la cifra più corretta sarebbe stata 10 milioni, ex ante, ma con la modifica approvata dal Consiglio tale cifra non sarà lineare e distribuita percentualmente, dipenderà dalla valutazione tecnica dei progetti sottostanti e, quindi, non ci saranno più 10 milioni a ITI in quanto il Consiglio regionale ha moltiplicato da due a sei gli investimenti territoriali integrati in considerazione anche delle azioni previste nel progetti di sviluppo urbano che potranno indirizzarsi solo su alcune parti del Por e non su tutto.
Questo ci fa avanzare un'ipotesi, da verificare, che la distribuzione divisa per 6 non sarà perfetta e quindi ci saranno delle aree, come quella di Ascoli che, stando anche in una zona per altri criteri considerata svantaggiata, dovrebbe avere un'integrazione ulteriore.
Per i fondi Fas, per completezza di informazione, vorrei dire che le risorse assegnate inizialmente alla Regione Marche erano 212.616.000 euro di cui ne abbiamo erogati 145 milioni.
Per il periodo di programmazione 2007-2013, nel caso dei fondi assegnati alla Regione Marche nell'ambito del Par Fsc che è la stessa cosa del vecchio Fas, 202.775.000 euro sono stati programmati e successivamente ridotti ad opera dei Governi Berlusconi, Monti e Letta a 167.000.000 e di questi erogati 48.000.704.
Nell'ambito dei fondi Fas confermo che non rientrano gli interventi finanziati, quelli relativi al polo tecnologico dell'area ex Carbon.
Tutto è frutto di un equivoco già chiarito a mezzo stampa di cui però ho voluto dare per precisione alcuni dati anche in relazione alla programmazione futura, in attesa dell'approvazione dell'accordo di partenariato da parte di Bruxelles il Consiglio avrà anche la possibilità di indirizzare le risorse nei sei nuovi ITI.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Trenta.
Umberto TRENTA. Grazie Presidente. Io reagisco sempre in maniera diretta ed opportuna, quindi, si limiti alla corretta interpretazione dell’italiano. L'italiano, lei viene dal mondo della scuola, e qui c'è scritto: “Polo ex Carbon: ma di cosa parla il Consigliere di maggioranza Valeriano Camela”.
Ieri sera con l'amico Consigliere Camela abbiamo avuto modo di chiarire un attimo ed abbiamo capito qual era la ragione della mia interrogazione, immediata, il giorno 18 con correzione il giorno 19. Io lessi la cifra che giustamente il Consigliere Camela si ritrovò sul giornale, la notizia è questa: 20 milioni per il Polo ex Sgl Carbon. Mamma mia, io che sulla bonomia dell'Assessore Vicepresidente Canzian non discuto mai, e sulla buona fede, sia del Consigliere Camela che dell'Assessore Canzian, dico ho capito male, no, era il solito giornalista che ha tirato fuori la solita frase d'effetto e l’ha sparata a mezzo stampa, ma per chi fa politica è d'obbligo.
Mi recai dal Vicepresidente Canzian che mi auguro risponda oggi, da allora a oggi, dissi: scusami un attimo, ma su questa storia della ex Sgl Carbon che è un sito altamente inquinato come tutti amano dire, avete stabilito delle risorse, con delibera di Giunta? L'Assessore, il super Assessore, il funambolico Assessore nel senso degli equilibrismi, Pietro Marconi, oggi ha sciorinato dei dati che sono inconfutabili, c'è qualche cosa da dire? No!
Allora cosa mi rimane da dire Assessore. Questi 20 milioni, abbiamo capito che un giornalista ha dato una notizia scioccante, ma l'ha data dalla sede della Camera di Commercio, dove gli imprenditori hanno alzato le orecchie e tutti quanti hanno detto: oh ragazzi finalmente la Regione Marche si ricorda del Nord dell'Abruzzo e con quei 20 milioni si dà atto alla bonifica.
Qui dovrebbe esserci anche l'Assessore all'ambiente. Chi è l'Assessore all'ambiente? Chi ha questa delega? Mi dica Presidente? Vorrei sapere qual è l'Assessore all'ambiente? ... Ah è assente, allora il sinonimo di Malaspina è assente, perché l'Assessore Malaspina ha questo vizietto, fare cu cu da dietro la tenda per chiedere se manca il numero legale o se c'è.
Io sono un attento osservatore dei lavori dell'Aula ...
PRESIDENTE. Collega non le permetto di offendere le persone assenti ...
Umberto TRENTA. Io non offendo, ma cito fatti chiari, lei offende, lei è offensiva!
PRESIDENTE. ...un Assessore di questa Giunta, per cortesia, non faccia nemmeno dell'ironia sulle persone assenti ...
Umberto TRENTA. Per cortesia, mi dica cosa c'è di non vero in queste cose, lei che pontifica tutte le verità, le piaccia o le dispiaccia questa è la verità. Risponderà, risponda agli operai della Coalac, a quelli deve rispondere non a me, a me vento.
Io amo ascoltare la poesia, lei con il suo timbro di voce potrebbe avvicinarsi in maniera suadente alla poesia, ma nel contenuto per lei è un dramma, un grande dramma, perché viene dal mondo della scuola, dal mondo che dovrebbe insegnare, quindi, chiuso qua il discorso e vado al dunque.
Io feci nell'interrogazione, che non avete citato, alcune osservazioni sull'inquinamento di quel sito e se con quelle somme a disposizione, destinate a quel tipo di intervento, ci fossero delle relazioni specifiche per garantire la legittimità dall'atto di compravendita degli atti successivi.
Questo dovrebbe fare prima di assegnare risorse il grande ufficio della questione, oltre a chiarire - Assessore Marcolini sono qui, domandi a me, non badi all’Assessore Canzian, a me, sono davanti a lei – che quei fondi, abbiamo capito, non sono 20 milioni. L'errore è stato fatto da un giornalista e per questo posso anche dire al Consigliere Camela: scusami, però io ho letto 20 milioni, la notizia è questa ... e la questione è finita lì.
Ma non mi faccia più rimproveri di questo genere in Aula, perché io so bene che cosa si legge in italiano e a quello che scrivo do sempre un significato preciso, altre cose in bocca non me le mette nessuno, cara maestrina Presidente Ortenzi, poi se vuole vada avanti, grazie.
PRESIDENTE. Consigliere Trenta, finché lei scherza fuori ..., e non dico mi consenta perché mi sembra un po' brutto detto in dialetto, ma mi permetta di dire che le sue dichiarazioni sono molto spesso offensive, non certamente da parte mia, mi faccia parlare un attimo, perché io qui vedo un punto interrogativo e la congiunzione "ma", se mi permette sui contenuti anche grammaticali e di struttura di frase le posso dare qualche insegnamento, ... ci vada lei, il "ma" introduce una proposizione dubitativa. Se lei mi dice il punto interrogativo è un'interrogativa e mi deve far capire, perché non l'ha chiarito, che cosa intendeva dire all'inizio, non lo voglio sapere, me lo dice fuori. Lei me lo dice fuori!
Lei non può, come spesso fa, offendere con un linguaggio che vuol essere simpatico, ma diventa offensivo, le persone assenti, io prendo le difese della ..., lei deve stare zitto, sto parlando, io non l'ho ... No, lei ha offeso l'Assessore Malaspina e non è la prima volta ed io mi arrogo il diritto di difendere le persone che sono qui dentro, Assessore o non Assessore.
Va bene? Non si può permettere questo. Per quello che mi riguarda, dato che in questo momento presiedo, lei ha messo il nome di un collega Consigliere nel testo ..., lei continui a parlare, però si sentono solo le mie parole perché io sto a microfono aperto e lei no, quindi, lei continui per la soddisfazione dei presenti. Le volevo dire che lei ha messo il nome del Consigliere Valeriano Camela con un punto interrogativo, introducendo una frase interrogativa, e non mi sembra una cosa fatta bene.
Non l'ho offesa lei invece l'ha fatto ed ha offeso l'Assessore Malaspina.
Finiamo qui le interrogazioni andiamo al successivo. Punto! (…) Lei ha finito l'intervento ... andiamo alla proposta di legge ... fatto personale di che? Mi scusi su che?
La prego, simpaticamente la prego.
Proposta di legge n. 241
ad iniziativa del Consigliere Acacia Scarpetti
"Norme per la protezione dell'ambiente mediante l'utilizzo dell'energia termica derivante dagli impianti per la produzione di energia elettrica alimentati da qualsiasi tipo di combustibile" (iscritta ai sensi dell'articolo 67 del Regolamento Interno)
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 241 ad iniziativa del Consigliere Acacia Scarpetti. Questa proposta è iscritta ai sensi dell'articolo 67 del Regolamento interno, quindi, suppongo sia il Presidente Giancarli a dover intervenire.
Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente, interverrà poi il presentatore della proposta, il Consigliere Acacia Scarpetti.
Come i colleghi possono constatare siamo in presenza di un'anomalia, in quanto questa proposta è iscritta ai sensi dell'articolo 67 del Regolamento interno. Anomala in quanto non c'è un relatore di maggioranza ed uno di minoranza e non c'è stato il voto della Commissione. Perché questo percorso? C'è la sovranità poi dell'Assemblea di decidere nel merito. Sono contento che questa pratica sia iscritta perché nel momento in cui non è stata ritirata era giusto, è giusto, che arrivasse in Aula.
In questo caso, in nome di un principio che è quello di spendersi per far parlare chi la pensa diversamente, ho affermato e affermo che sono d'accordo e contento che questa pratica sia qui, ma politicamente, istituzionalmente, cosa avevamo suggerito? Volendo poi ripeto che, al di là della nostra posizione, c'è sempre l'articolo 39 del Regolamento interno. Se qualcuno pensa di sollevare il fatto che questa pratica, proprio perché non c'è una competenza specifica dell'Assemblea, non può essere discussa, può appellarsi all'art. 39 del Regolamento, come la Presidente ben sa, si pone in votazione e, quindi, non si entra nel merito.
Vi illustro un attimo il percorso istituzionale che è stato fatto.
Consapevoli del fatto che questa materia non è regolamentabile dall'Assemblea legislativa, ovvero non è regolamentabile dalle Regioni - tra l'altro su un tema analogo c'è già stata una sentenza della Corte costituzionale che ha riguardato la Regione Marche, la sentenza 332 del 2010 - abbiamo adottato e indicato un percorso diverso che il Consigliere Acacia Scarpetti ha recepito, ovvero una proposta di legge alle Camere. Tant'é che il 7 maggio 2013 questa Assemblea ha approvato i contenuti che sono presenti nella proposta di legge 241, ma li ha approvati, come suggerimento e come proposta di legge alle Camere, e su questo atto del 2013 credo ci sia stato un voto pressoché unanime, no, per la verità c'era stato il voto contrario del Consigliere Trenta.
Questo voto ha toccato la totalità dell'Aula e questo provvedimento dell'Assemblea legislativa delle Marche, fra l'altro siamo dentro questa legislatura, non è decaduto, può essere ripreso da qualche singolo Parlamentare o da un gruppo di Parlamentari, può essere ripreso perché presentato da più Regioni.
Nel merito, siccome non è di competenza della Regione, ritengo che la via che abbiamo seguito sia quella giusta, cioè proposta di legge alle Camere, però la democrazia, la trasparenza, la partecipazione, deve sempre prevalere, mi fa piacere che oggi questo atto sia qui in quest'Aula. L'Aula deciderà se discuterla senza sollevare l'articolo 39, o se non discuterlo sollevando l'articolo 39. Se non vuole non lo discute.
Per quanto mi riguarda, per chiarezza, mentre ho votato favorevolmente alla proposta di legge alle Camere, voto contro la proposta di legge perché altrimenti vivrei, non so se questo tocca anche altri colleghi, una contraddizione profonda perché nel momento in cui abbiamo avanzato una proposta di legge alle Camere, e per quanto mi riguarda ho espresso un voto favorevole perché condividevo il merito, ero consapevole che la competenza non era della Regione.
Per quanto mi riguarda bene che si discuta, però il voto è contrario.
PRESIDENTE. Se ho ben capito, lei non pone la questione pregiudiziale e non intende avvalersi dell'articolo 39 del Regolamento, quindi, proseguiamo e andiamo avanti nella discussione della proposta di legge 241.
Ha la parola il Consigliere Acacia Scarpetti.
Luca ACACIA SCARPETTI. Grazie Presidente. Prima di entrare nel merito di questa brevissima proposta di legge, mi corre l'obbligo di chiarire alcuni passaggi toccati e illustrati dal Presidente della IV Commissione, Consigliere Giancarli, perché le cose non stanno perfettamente, esattamente, come lui le ha descritte.
Non c'è nessun percorso anomalo. Un Consigliere regionale ha la facoltà di proporre una legge, la relativa Commissione a cui il testo è stato assegnato ha un tempo entro il quale deve esprimersi che è di sei mesi, dopo questi sei mesi, che non sempre vengono rispettati, il Consigliere, che quasi mai utilizza lo strumento, la via dell'iscrizione diretta, aspetta un po' di tempo e quando si rende conto che la Commissione non ha volontà di portare avanti un certo testo, in questo caso anche utilizzando motivazioni non così peregrine quale la non piena forse competenza della materia, rimane agli atti, può aspettare il trascorrere dei 5 anni oppure può provare a portarlo in Aula.
E' vero che l'abbiamo presentato come proposta di legge alle Camere, ma è anche vero che nel frattempo è successo il finimondo sulla materia. Non a caso la Regione Marche è finita su tutti i quotidiani nazionali per la vicenda biogas.
E' o non è opportuno per la Regione Marche votare questo testo? Questo testo è di una brevità agghiacciante ed ha avuto il plauso di numerose istituzioni politiche, parlo del Parlamento europeo, istituzionali e del mondo della scienza, dell'Università e dell'Arpam.
Perché questo apprezzamento su un testo così semplice? Perché la materia sostanzialmente ha dei vincoli tecnici ancora primordiali, cioè non esiste un meccanismo che produce energia elettrica. Ricordo che siamo indietro su tutti gli obiettivi europei e soprattutto la Regione Marche, in Italia, è la più indietro per i livelli di produzione di energia elettrica. Noi non stiamo rispettando neanche il piano energetico regionale che ci siamo autoimposti per cui è un campo su cui bisogna intervenire ed è un campo dov'è facilissimo intervenire, perché, dicevo, non esiste un meccanismo al mondo che permette di bruciare qualsiasi tipo di combustibile e trasformarne più di un terzo in energia elettrica. Due terzi si disperdono, si disperdono in che cosa? Si disperdono in calore che noi gettiamo a mare.
Tutta la questione del biogas che ci ha portato a questa serie di scandali è stata imperniata su 20, 25 centrali da un mega, pensate che a Falconara c'è una centrale di 256 mega che getta calore a mare, con quel calore gratuito, anzi lo paghiamo perché respiriamo le polveri sottili che il sistema produce per quella parte di energia elettrica, potremmo riscaldare tutta Falconara, l'Ospedale di Torrette e Ancona bassa.
La domanda è questa: "Quante volte la Regione Marche, le Commissioni, i Commissari, i Presidenti di Commissione hanno posto una questione di competenza?" Sono qui da soli quattro anni ed ho visto almeno sette, otto provvedimenti votati dall'Aula che sono tornati al mittente e ci è stato detto: "Voi non avete competenza", oppure "Voi avete infranto questo principio".
Rispetto a questa realtà, rispetto alla realtà del provvedimento, rispetto alla realtà dell'inchiesta in corso - su questo tema la Regione Marche ha fatto una figura più brutta di quella che si meritava, e lo diranno le indagini in corso - è o non è opportuno, questo è il nodo della questione, cercare di pensare a norme veramente ambientali, fare veramente green economy o meno?
Io penso che sia opportuno perché nessuno, ripeto e chiedo scusa, è capace di contrastare nel merito questa cosa, cioè un meccanismo che butta via due terzi del potere calorifico. Sciupato completamente. Ci dobbiamo prendere le polveri sottili di questo, abbiamo la limitazione al traffico, tutto quello che ne consegue, e stiamo zitti? Perché la competenza forse è dello Stato? Quando è la stessa Europa che ci impone dei limiti che questa legge aiuterebbe a raggiungere sulle tematiche energetiche?
E' per questo che io con forza ribadisco la bontà del testo che, ripeto, permetterebbe la costruzione delle centrali solo se c'è un recupero termico in cogenerazione quando usi solo il riscaldamento d'inverno, in trigenerazione quando questo calore prodotto lo fai passare attraverso un frigorifero e produci fresco per l'estate.
Ho fatto di più, ho contattato personalmente quelli che costruiscono queste centrali, quelli che gestiscono soprattutto queste centrali, cioè i destinatari del guadagno che questo sistema dà a chi impianta questo tipo di meccanismi con degli incentivi statali.
Bene, si sono mostrati tutti disponibili a realizzare, con l'autorizzazione che sarà loro concessa, sistemi di recupero, cioè condotte che portano questa acqua calda che è denaro, che è un fiume di denaro, verso utilizzatori: quartieri, imprese, centri sportivi, piscine, fabbriche. Sono disponibili perché è una soluzione che permette loro un miglior radicamento nel territorio. Sono costi irrisori, è veramente, mi dispiace dirlo, l'uovo di colombo.
Rispetto a questa serie di elementi è giusto o non è giusto? Penso che sia giusto tentare questa via, non fosse altro perché intanto ci mettiamo al riparo da ulteriori speculazioni politiche e quant'altro.
Andiamo a normare un tema che è caro a tutti, all'opinione pubblica, lo andiamo a normare verso dei principi di green economy che nessuno ha, tutti concordano, ma che nessuno ha il coraggio di adottare. Ma santo Dio se c'è una cosa sana perché non provarci?
Noi domattina ci metteremo al riparo da tutto, e non è che non ne abbiamo bisogno, e permetteremo, una volta a regime, un miglioramento della qualità dell'aria ed un più facile raggiungimento degli obiettivi energetici nazionali, quelli che ci siamo autoimposti. Non vedo controindicazioni, per cui sentite anche le parole del Presidente Giancarli che se non erro, provo a sintetizzarle, è per la votazione e non per la richiesta di ammissione alla votazione - votazione nel merito – e per queste considerazioni che ho appena esposto, chiedo il voto sul presente provvedimento.
PRSIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini.
Ottavio BRINI. Innanzitutto una precisazione: è poco che sono qui, ma non c'è stata alcuna incertezza da parte della Commissione, per merito anche del Presidente, che giovedì scorso ha discusso proprio di questo provvedimento, e per l'esperienza passata, per la celerità con cui lei è riuscito questa mattina a far discutere questo argomento, ci sono argomenti ancora più importanti rispetto a quello che ha proposto, ci siamo riuniti, non abbiamo messo in votazione un bel nulla, perché se legge il verbale n. 107 del 13 dicembre 2012, ricorderà quattro cose fondamentali.
Lei ha illustrato il contenuto della proposta di legge, il funzionario, il dirigente, adesso non faccio il nome perché non è presente in Aula, ha sottolineato l'illegittimità dell'atto senza esitazioni. Terzo punto, sempre lì, è stato evidenziato che è incostituzionale rispetto ad un'analoga disposizione della Regione Marche. Il quarto punto fondamentale, che è stato rispettato, era quello di trasmettere la proposta di legge alle Camere, cosa che è stata fatta.
Lei, anziché chiedere al Consiglio regionale, prende la macchina va a Roma e sollecita questa proposta di legge ai Parlamentari marchigiani, con quanti vi rappresentano, chi di dovere, eventualmente denuncia i ritardi che ci sono, perché è vero che c'è quel problema, come dice lei, con il biogas, e so perchè lo ha letto lei prima, che ha avuto molti plausi da parte delle istituzioni politiche, ambientaliste, eccetera, però, risultato zero.
Oggi fa votare una legge che è illegittima o propone di far votare una legge illegittima. Risultato zero.
Personalmente quel giorno non ho votato perché il Presidente, in modo intelligente e con molto zelo, ha dato atto dell'illegittimità e dell'incostituzionalità, quindi, per un fatto democratico, per non dare un'ulteriore motivazione rispetto alla mancanza di volontà di portare avanti questa legge, oggi è in Aula ed ognuno si assumerà la propria responsabilità. Se lei vuole andare contro la legge, senza andare a Roma a sollecitare chi di dovere, perché di Parlamentari delle Marche che devono fare il lavoro ce ne avete tanti, faccia approvare questa legge che è importantissima senza fare, questa mattina, una forzatura su una sensibilità che è di tutti, trova una porta aperta, però non possiamo votare una legge illegittima.
Ci riserviamo in sede di votazione, come gruppo Per le Marche, di esprimere il nostro voto.
PRESIDENTE. Ha chiesto la parola il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Intervengo perché ho sentito parlare di proposta di legge illegittima. La proposta non è illegittima, casomai la competenza nella definizione delle norme sull'energia è nazionale.
Però è anche vero, e condivido, che questa richiesta è una norma di buon senso ed in qualche modo la Regione potrebbe evidenziare quello che è un vulnus della legge nazionale che non prevede l'obbligatorietà, sopra una certa dimensione, dell'utilizzo dell'energia termica.
Di fatto noi stiamo applicando, a livello nazionale, una legge che è illegittima. E' illegittima rispetto al buon senso, cioè con qualsiasi tipo di metodo si ricavi energia elettrica, comunque sia, se ne disperde i due terzi. Non si può far finta che questo non accada e per rispettare una competenza si continuino a fare cose senza senso.
Vale la pena rispondere, se il Governo dice non è una nostra competenza, "sì, è vostra, però continuate a non rendere operativa una buona prassi che va nella direzione dell'utilizzo migliore delle risorse, che va nella direzione della riduzione degli inquinamenti, che va nella direzione del raggiungimento degli obiettivi del protocollo di Kyoto".
Non si può in questo caso, secondo me, stare con la testa sotto la sabbia, perché è troppo evidente l'errore, il fatto che la norma non venga adeguata a livello nazionale.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Perazzoli.
Paolo PERAZZOLI. Io non ho ragionato sull'ammissibilità o meno della proposta di legge, mi sono concentrato sul fatto che era un po' difficile obbligare a riutilizzare il calore anche in situazioni in cui era largamente non economico e, siccome le leggi devono rispondere a requisiti di ragionevolezza, ho presentato un emendamento che, secondo me, riporta questa impostazione giustissima sull'alveo della fattibilità.
Vorrei fare una premessa, come struttura regionale dobbiamo acquisire un concetto che è semplice e che deve entrare nella nostra pratica: per fare qualunque iniziativa che produca energia ci deve essere una somma zero in termini di nuove emissioni .
Ci possono essere casi molto rari in cui si crea un impianto con fonti rinnovabili che ne sostituisce un altro da fonti fossili, in quel caso il vantaggio c'è, ma nella maggioranza dei casi, tenuto conto che importiamo quasi tutta l'energia, qualunque nuova fonte energetica creiamo va ad aumentare le emissioni nel nostro territorio.
Questo significa che tutti gli impianti nuovi vanno sottoposti a Via, se no non ne usciamo, ci incartiamo ogni volta sugli stessi concetti. Significa che un nuovo impianto ha una produzione maggiore di anidride, si può vietare oppure si devono introdurre delle misure di compensazione che possono portare ad una riduzione in generale delle emissioni e, quindi, questa del calore dovrebbe essere prioritaria perché se c'è una centrale vicino alla città e si utilizza la fonte di calore per riscaldare un quartiere, noi riduciamo di X le emissioni e compensiamo quello che produce di là o anche di più.
In questo senso è una misura di compensazione, ma ci possono essere casi in cui questo non è possibile perché magari l’impianto sta in montagna o ad una distanza tale per cui prima di trovare una struttura che possa utilizzare il calore passano dei chilometri e viene meno il vantaggio.
Questo emendamento, secondo me, rende la norma accettabile e non contro legge, ma se il Consiglio vuole rimandare tutto ad una norma nazionale, decide il Consiglio, però si può fare una norma che non sia, secondo me, illogica.
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento 1/1 a firma del Consigliere Perazzoli.
Ha la parola il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Secondo me l'emendamento dovrebbe essere aggiuntivo: "Sono ammessi nel caso in cui l'energia termica prodotta venga utilizzata per fini civili, industriali o di processo o per produzione di energia di calore per uso pubblico".(...) No, perché "dovranno avere una misura compensativa prioritaria" sembra che per usi industriali o di processo non sia consentito.
L'uso pubblico non è un uso privato, civile o di un'industria, quindi, occorre non escludere in qualche modo anche l'utilizzo industriale o di processo. Non so se questo emendamento ... quindi, è "per uso pubblico o industriale o di processo", allora bisogna fare un sub emendamento, bisogna scriverlo e aggiungere "per uso pubblico, industriale o di processo".
(Voci fuori microfono)
PRESIDENTE. Io sono tollerante rispetto a questo dibattito informale, perché capisco che non essendo andato in Commissione ci possono essere dei problemi, però dobbiamo tradurre le volontà in atti, quindi, il sub emendamento ..., va bene, va benissimo, aspettiamo, non c'è problema.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Voglio chiarire il fatto del non essere andata in Commissione. Questa proposta di legge in Commissione c'è andata, Presidente, la Commissione ha suggerito un'altra via che questo Consiglio ha portato fino in fondo, ovvero quella di una proposta di legge alle Camere, quindi, democrazia piena. E' andata in Commissione, è stata approfondita, si è anche indicata una via politica e il 7 maggio 2013 è stata trasformata in proposta di legge alle Camere.
Questo voto di proposta di legge alle Camere stava a significare la non percorribilità di una via regionale.
A me pare chiaro, altrimenti il Consiglio non avrebbe votato, quindi prendo atto di quanto ha detto il Consigliere Perazzoli, proponendo un emendamento e al tempo stesso dando la disponibilità di rinviare ad una normativa nazionale.
Credo, in coerenza con quanto fatto nel corso degli anni e dei mesi, di respingere sia gli emendamenti che la proposta di legge, fermo restando che sono ben lieto che sia stata discussa dall'Aula. Se qualcuno poi vuole presentare un'ulteriore proposta di legge, che tenga conto anche di quelle che sono le nuove possibilità, io non ho alcuna difficoltà ad approfondire, ma ad oggi questo provvedimento è stato esaminato, è stato visto e non ci sono le condizioni giuridiche, poi dal punto di vista politico è ovvio che l'Assemblea è sovrana.
PRESIDENTE. Nel mentre mi è pervenuto il sub emendamento a firma del Consigliere Perazzoli. E' un sub emendamento aggiuntivo, se ho ben capito ed interpretato - mi corregga Consigliere Perazzoli se ci sono problemi - e dice: "dopo la parola pubblico, aggiungere le seguenti: civile, industriale o di processo". Esatto? Ho letto bene?
C'è il sub emendamento da parte del Consigliere Perazzoli al suo emendamento. E' un sub emendamento aggiuntivo, se non passa rimane in piedi l'emendamento.
La Giunta si esprime su questa proposta di legge? C'è un parere della Giunta? No! La Giunta non si esprime, molto bene.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Brini.
Ottavio BRINI. La ringrazio. Consigliere Binci le leggi non sono di buon senso, le leggi sono leggi e vanno applicate, io non ho mai visto una legge di buon senso, la legge è fatta e viene applicata.
Il problema è che per due anni avete dormito e d'incanto questa mattina vi siete svegliati. Se qualcuno prendeva la macchina ed andava a Roma a sollecitare qualche Parlamentare, che ha anche lei, penso che in due anni c'era tutto il tempo per fare approvare questa legge.
Lei non può dire: il Governo dice no, noi forziamo il Governo. Se è no, è no, perchè perdere tempo a farsi dire no?
Lei ha detto: il Governo dice che non è di vostra competenza e allora? Noi sollecitiamo chi di dovere ... due anni ha avuto e lo poteva fare benissimo.
Come gruppo Per le Marche respingiamo gli emendamenti ed il sub emendamento ed accogliamo la proposta del Presidente Giancarli.
A questa proposta di legge è stata data una corsia preferenziale, questa è una proposta di legge che è volata perchè nell'ultimo Consiglio regionale è stata sollevata la problematica. E' l'unica che è stata portata in Commissione, non abbiamo potuto votare perché ci è stato detto che era illegittima, altrimenti avremmo pure votato.
Per votare stamattina gli emendamenti ed i sub emendamenti penso che non sia necessario far riunire la Commissione perché la proposta di legge è illegittima.
Per il Gruppo "Per le Marche" annuncio il voto contrario e invito il relatore di maggioranza a ripresentare immediatamente una proposta di legge che non sia di buon senso, ma che sia una proposta di legge che possa essere applicata e dare quei frutti che diceva anche il Consigliere Perazzoli.
Non facciamo un pasticcio. Diamo un contentino per dire: abbiamo approvato la legge, domani uscite sui giornali: approvata la legge, si migliora questo ... Oggi Sel, ieri i Verdi, scrive sui giornali per dire abbiamo approvato nel Consiglio regionale ..., poi magari è un flop ... no, gli ha fatto da sponda anche in Commissione, sempre sul buon senso, mai sulla legittimità dell'atto. Deve dare una risposta sulla legittimità dell'atto, oggi voterà un atto illegittimo per demagogia e per propaganda politica.
Noi accogliamo la proposta del Presidente Giancarli ed invitiamo al buon senso tutti i colleghi Consiglieri affinché non si approvi un atto illegittimo.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Acacia Scarpetti.
Luca ACACIA SCARPETTI. Mi fa piacere che dal dibattito non sia emersa una indicazione contraria al merito della norma.
Prendo atto di quanto ha detto il Consigliere Brini, ricordo soltanto che più volte in Commissione, in questi quattro anni e mezzo di attività, i funzionari preposti hanno indicato che la norma che si andava a discutere poteva non contenere pieni caratteri di legittimità rispetto alla gerarchia che abbiamo in Italia, ma soltanto questa volta la si cavalca in maniera così forte in Aula. Questa è una constatazione.
Insisto invece nel dire che, con tutto quello che abbiamo passato, siccome nel merito mi avete dimostrato che siamo tutti d'accordo, questa norma qualificherebbe l'attività della Regione Marche rispetto a questa partita che in passato ha rivestito e sta tuttora rivestendo caratteri torbidi. Con questa norma ci puliremo le mani e la faccia perché diciamo: si costruiscono le centrali soltanto se si recupera il calore.
E' tutto qui. Lo Stato ci dirà: ci dispiace la norma è buona, ma non è di vostra competenza. Sarà quello che ha fatto altre volte con la legge sulla caccia, con la legge sulla pesca e con tante altre leggi che abbiamo affrontato in quest'Aula. Grazie.
PRESIDENTE. Sub emendamento 1/1/1 a firma del Consigliere Perazzoli. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 1/1 a firma del Consigliere Perazzoli. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
PRESIDENTE. Chiedo aiuto al Segretario generale, essendo composta di un solo articolo, l'intera proposta di legge viene respinta.
Mozione n. 711
ad iniziativa dei Consiglieri Natali, Ciriaci, Foschi, Brini, Sciapichetti, Perazzoli, Bellabarba, Romagnoli, Marinelli, Marangoni, Ortenzi, Massi, Trenta, Camela, Donati, Traversini, Marconi, Cardogna
"Indirizzi alla Giunta per favorire la riapertura dello stabilimento ex Coalac del Gruppo Cooperlat"
Interrogazione n. 1746
ad iniziativa dei Consiglieri Camela, Donati, Natali, Perazzoli, Trenta
"Coalac di Ascoli Piceno"
Interrogazione n.1588
ad iniziativa del Consigliere Camela
"Chiusura stabilimento Coalac di Ascoli Piceno"
Interrogazione n. 1528
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Situazione ex Coalac di Ascoli Piceno"
(abbinate)
(Discussione generale avvenuta nella seduta n. 167 del 9 settembre 2014)
(Discussione e votazione risoluzione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 711 dei Consiglieri Natali, Ciriaci, Foschi, Brini, Sciapichetti, Perazzoli, Bellabarba, Romagnoli, Marinelli, Marangoni, Ortenzi, Massi, Trenta, Camela, Donati, Traversini, Marconi, Cardogna, l'interrogazione n. 1746 dei Consiglieri Camela, Donati, Natali, Perazzoli, Trenta, l'interrogazione n. 1588 del Consigliere Camela e l'interrogazione n. 1528 del Consigliere Latini, abbinate.
Devo dire che la discussione si era conclusa con il mandato di trovare un'intesa su una risoluzione che peraltro mi è pervenuta.
Ha la parola il Consigliere Trenta.
Umberto TRENTA. La ringrazio, Presidente, per la sua gentilezza e, come lei ha detto, confermiamo tutto.
Dopo un momento di contrasto che ha portato alla sospensione del Consiglio ed alla mancanza del numero legale, il messaggio del Consigliere Perazzoli di trovare umilmente una mediazione, una condivisione, è andato in porto.
Ci siamo sentiti, i diretti interessati del territorio piceno: il Consigliere Natali, il Consigliere Camela, il Vicepresidente Canzian e lo stesso Consigliere Perazzoli, e penso che oggi la cosa si compia.
Lascio spazio ad altri interventi se ci sono, ringraziando tutti perché insieme si può, ed oggi questo è avvenuto nell'interesse delle parti, del territorio ma anche della politica e di quelli che sono gli interessi legittimi, come questa mozione pone, la n. 711, che si risolvono in maniera positiva, sempre auspicabile e come da noi auspicata, nella concretezza di questa approvazione. Grazie.
PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi, benissimo, però mi trovo in questa situazione: la mozione n. 711 è stata presentata da un numero di Consiglieri e da nominativi diversi rispetto alla risoluzione, quindi, debbo capire se i Consiglieri Natali, seguitemi, Ciriaci, Foschi, Brini, Sciapichetti, Perazzoli, Bellabarba, Romagnoli, Marinelli, Marangoni, Ortenzi, Massi, Trenta, Camela, Donati, Traversini, Marconi e Cardogna sono d'accordo nel ritirare la mozione, perché se così non fosse, prima di mettere in votazione la risoluzione, dovrei mettere ai voti la mozione e i relativi emendamenti che sono pervenuti.
Voglio capire dai firmatari se tutti aderiscono al ritiro della mozione.
Ha la parola il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Siamo disponibili a sottoscrivere la risoluzione di cui lei ha parlato con un emendamento, rispetto al punto 6, che è stato distribuito.
La riformulazione del punto 6 andrebbe dopo il punto 4, come punto 5, e recita in questo modo: "A prendere atto dell'obbligo di assumere determinate e specifiche decisioni in ordine a benefici fiscali e contributivi a favore di qualunque soggetto economico in deficit strutturale".
Questo in sostanza sostituirebbe, in maniera molto più attenuata, quello che l'altra volta era argomento di contrasto, cioè il punto 6 della mozione. Per cui se c'è la disponibilità ad emendare con questa ulteriore aggiunta, noi sottoscriveremo la proposta di risoluzione presentata a firma dei Consiglieri Ricci, Canzian, Perazzoli e la voteremo.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Canzian.
Antonio CANZIAN. Grazie Presidente. Ho apprezzato e apprezzo lo sforzo che il Consiglio sta cercando di fare su una vicenda particolarmente delicata ed intricata.
Credo che la proposta del Consigliere Natali, condivisa da tutti i firmatari della mozione, possa essere accolta, se non ho mal interpretato, emendare la risoluzione presentata a firma del nostro capogruppo Ricci, con l'articolato che è stato appena letto.
Per quanto mi riguarda credo che possa essere benissimo accolta.
PRESIDENTE. Mi pare che tutti i firmatari sono d'accordo a ritirare la mozione, però adesso mi dovrebbe pervenire l’emendamento alla proposta di risoluzione.
Consideriamo ritirata la mozione di cui al punto 4.
Emendamento Ris 1/1 a firma dei Consiglieri Natali, Camela, Trenta, lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
PRESIDENTE. Proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Ricci, Canzian, Perazzoli e Trenta, così come emendata, la pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 722
ad iniziativa del Consigliere Cardogna
"Attuazione legge 4 agosto 1978 n. 440"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 722 del Consigliere Cardogna, ha chiesta la parola, ne ha facoltà.
Adriano CARDOGNA. Grazie Presidente, sarò velocissimo perché l'argomento di cui tratta la mozione credo sia di interesse e stia a cuore a tutti quanti noi.
La mozione intende cogliere una rinnovata attenzione al mondo dell'agricoltura, come da più parti rilevato in questi ultimi tempi, che vede nelle iscrizioni agli istituti professionali e nella quantificazione delle terre e del ritorno alla terra dei cittadini, un momento per contrastare il problema economico ed occupazionale del nostro Paese.
Intendo significare che c'è una legge nazionale disattesa, per lo più, che permette, attraverso dei meccanismi che possono essere attivati a livello regionale, la possibilità di richiedere in coltivazione le terre cosiddette incolte, abbandonate o quant'altro.
Affinché questo meccanismo possa essere messo in moto anche nella nostra regione, occorre come premessa una cosa molto semplice, che il Presidente della Giunta regionale su designazione delle associazioni e delle organizzazioni di rappresentanza del mondo agricolo costituisca delle Commissioni provinciali che possano esprimersi sullo stato dei terreni eventualmente segnalati da giovani imprenditori, da cooperative sociali e da quanti altri intendessero mettere a coltivazione queste terre.
E' un piccolo meccanismo che potrebbe in modo molto semplice mettere in moto un’azione di riattivazione verso l'interesse dei cittadini e dei giovani soprattutto verso la terra.
Il meccanismo impegna il Presidente della Giunta regionale a nominare queste Commissioni provinciali su designazione, come dice la legge nazionale, delle organizzazioni agricole. Meccanismo semplice che potrebbe aprire delle prospettive interessanti e ci permetterebbe, una volta tanto, di essere attenti e di cogliere un problema di grande attualità. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.
Raffaele BUCCIARELLI. Per dichiarazione di voto. Voglio ringraziare il Consigliere Cardogna che ha posto e pone al Consiglio regionale un problema che io chiamo di civiltà, cioè coltivare le terre per produrre alimenti.
Approvando questa mozione e nella speranza che l'Assessorato, che il Presidente della Giunta esegua quanto il Consiglio gli indica e consiglia, non succederebbe nient'altro che il rinnovarsi di una pratica positiva che nella Regione Marche ha visto grandi successi e, devo dire, grandi interventi. Non è un caso che la Cooperativa moderna di Montecarotto sia nata proprio per la gestione di terre incolte e abbandonate, ma coltivabili, nel territorio della Vallesina, e trasformate poi, poche in uliveto, quasi tutte in vigneto dove oggi viene prodotto il vino più premiato d'Italia.
Grazie Consigliere Cardogna, io sicuramente voterò a favore.
PRESIDENTE. Mozione n. 722. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 723
ad iniziativa dei Consiglieri Bellabarba, Badiali, Comi, Perazzoli, Busilacchi, Ricci, Giancarli, Sciapichetti, Ortenzi, Traversini
"Gravi ricadute economiche per l'embargo dei prodotti nel settore moda e agroalimentare richiesto dalla Russia"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 723 dei Consiglieri Bellabarba, Badiali, Comi, Perazzoli, Busilacchi, Ricci, Giancarli, Sciapichetti, Ortenzi, Traversini.
Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Bellabarba.
Letizia BELLABARBA. Grazie Presidente. Questa è una mozione che raccoglie le preoccupazioni registrate nell'ultima edizione del Micam alla fiera di Milano, dove moltissimi imprenditori calzaturieri, chiaramente in maggioranza del fermano e del maceratese, hanno espresso la loro forte preoccupazione per quello che sta accadendo nel conflitto tra Russia e Ucraina.
Noi sappiamo che da parte della Russia, un po' in sordina, si stanno prendendo delle decisioni per noi molto gravi perché impattano fortemente sul nostro tessuto economico. C'è una sorta di embargo prima sui prodotti agroalimentari ed ora su quelli della moda, per questo viene colpito anche il settore calzaturiero, adesso riguarda le società, le aziende statali russe, però si potrebbe allargare anche alle aziende private.
Noi sappiamo che molti dei nostri calzaturieri hanno rapporti commerciali che pesano moltissimo sul loro fatturato. Il 40, a volte anche il 50% del loro fatturato deriva da scambi commerciali con la Russia.
Noi sappiamo che la questione internazionale, la questione del conflitto Russia-Ucraina non può essere certo risolta da una mozione, però con questo atto facciamo appello alla Giunta regionale delle Marche, in particolare al Presidente Spacca che era quel giorno insieme a me al Micam e che ha assunto su di sè anche questo impegno, di convocare al più presto una Conferenza Stato-Regioni per discutere di questa situazione che rischia seriamente di far chiudere anche e soprattutto le piccole e medie imprese delle Marche che si occupano di calzature.
Per questo la mozione porta tante firme, e chiedo a tutta l'Aula ed a tutto il Consiglio di sostenerla affinché abbia una forza maggiore e possa sostenere il nostro Presidente nella richiesta urgente di questa Conferenza. Grazie.
Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.
Raffaele BUCCIARELLI. Voterò a favore di questa mozione, ma credo che qualche riflessione vada fatta e vada fatta, secondo me, partendo da due dichiarazioni che vi leggerò perché, guarda caso, oggi sono sulla stampa: nel 1980 Ronald Reagan dichiarava che la differenza tra gli Stati Uniti d'America e l'Unione Sovietica era semplice: noi vinciamo, loro perdono. Questo molto elegantemente diceva Reagan.
A dodici anni di distanza George Bush si rallegrava della caduta dell'Unione Sovietica e diceva: “Il mondo intero diviso fino ad ieri in due schieramenti armati riconosce che esiste ormai una sola super potenza dominante - notate i termini - gli Stati Uniti d'America”.
Barack Obama dopo tanti anni e cioè il 26 marzo 2014, premio Nobel per la pace, all'incontro delle forze Nato a Bruxellles, quindi quest'anno, due mesi fa, dichiarava questo: gli aerei della Nato pattugliano i cieli sopra il Baltico, abbiamo rafforzato la nostra presenza in Polonia e siamo pronti a fare anche di più. Tanto è vero che tutti voi sapete che ha chiesto ed ha ottenuto l'installazione di cinque nuove basi tutte intorno alla Russia.
In questa premessa, voterò, ripeto, la mozione perché non guardo la paglia, ma la sostanza, non c'è una guerra tra Russia ed Ucraina, c'è la volontà della Nato di espandersi sotto il naso della Russia e mi sembra del tutto logico, direi giusto, perché mi metto al loro posto e farei le stesse cose, cioè dire: bene voi mi minacciate, prendete misure di embargo ed io reagisco.
I nostri calzaturieri si offendono, allora io dico agli esponenti del PD, ma anche a quelli di Marche 2020 - visto che sono molto illuminati e pensano al futuro anche se io li inviterei a pensare a Marche 2030 e ad andare a cena a casa e a non farsi vedere perché di danni ne hanno fatti abbastanza - che dobbiamo stare attenti, soprattutto coloro che rappresentano i partiti che stanno al Governo, è vero, è giusto chiedere la Conferenza Stato-Regioni, ma è anche giusto a volte non eccedere in eleganza nei confronti dei nostri dirigenti di partito che a livello governativo, identificando, come succedeva in Unione Sovietica, le cariche politiche con quelle istituzionali eccedono nell'acconsentire che in Italia e nel mondo si affermi una cultura di guerra, di prevaricazione, di minaccia, mentre i nostri calzaturieri, i nostri agricoltori, i nostri produttori di moda ci chiedono che avanzi la politica, la politica di pace, di confronto, di negoziato. Detto questo, ripeto, voterò a favore della mozione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Quando finalmente parla la politica siamo invogliati. Non è che la guerra avanza solo con il premio Nobel per la pace, che ha preso il premio Nobel prima di diventare capo degli Stati Uniti. Il vero razzismo! Nessuno si è indignato per quell'atto di razzismo, premio Nobel prima di aver fatto qualsiasi cosa, se fosse stato biondo non avrebbe preso il premio Nobel, ed oggi mostra quello che è: un americano, stelle e strisce.
La guerra oggi la fanno in quel modo, caro Consigliere Bucciarelli, l'hanno fatta ben prima la guerra. La guerra è partita con la finanza che ha strozzato i calzaturieri e con chi è andato dietro a quei ragionamenti senza opporre mai nulla, con un’Europa che è andata a fare la guerra in Africa perché noi esportavamo la democrazia. Esportare la democrazia è uno dei più grossi atti di anti-democrazia che si possa fare.
La guerra nel Golfo del 1990 era contro Saddam perché non era democratico e a 2 chilometri c'era il Kuwait che era stato invaso, in cui la democrazia era all'ordine del giorno, ma il Kuwait era un amico e quell'altro no.
E' la solita logica, allora Consigliera Bellabarba votiamo tutti a favore, ma su ogni cosa che diciamo dobbiamo fare, ognuno di noi, una riflessione perché quelli che vengono dopo di noi capiscano che non si può stare sempre in una logica di questo tipo e la cosa grave è che noi andiamo sempre più verso questo tipo di centro, verso questo tipo di omologazione e lo vedremo, come diceva il Consigliere Bucciarelli, quando ci saranno programmi veramente diversi, gente che si combatterà sulla base di scelte diverse, ma non scelte diverse del primario di radioterapia. Quella è la ‘monnezza come si dice dalle parti nostre, la lasciamo, su scelte vere, su quelle.
E’ fastidioso parlare di questo quando questa mozione poteva essere approvata, caro Consigliere Bucciarelli, in 32 secondi. Quelli che ancora cercano di articolare un pensiero, ritengono che anche questa sia una occasione per fare una riflessione per tutti gli sbagli che ognuno di noi ha fatto, perché nessuno di noi è immune da peccati, l'importante è non reiterarli acriticamente e pensare che possiamo sempre mettere tutto sotto la polvere. Basta!
Siamo in una situazione in cui l'Europa ha un solo ruolo, quello di diventare Europa. Europa! Non ha niente a che fare con gli Stati Uniti d'America, è concorrente degli Stati Uniti d'America, ha un interlocutore che è l'Africa su cui l'Europa deve andare. Non far venire gli africani, ma trasferire la tecnologia, non la democrazia, la democrazia la mettono in campo per proprio conto. Abbiamo fatto la primavera araba, non ce lo ricordiamo più? Non ce la ricordiamo più la primavera araba? Abbiamo finalmente ucciso Gheddafi, complimenti! Quello che aveva armato le persone contro Asad ora arma Asad contro un altro. Perché non si suicida questo esempio di razzismo vero? Questo è riuscito ad essere peggiore di Bush, ma non si può dire ancora, non si può dire perché ancora le lobby che noi conosciamo lo sostengono.
Ora venderà un po' di armi e siamo tutti contenti, e noi ancora con un Governo che per far rientrare un marò lo deve fare ammalare - quel povero uomo si deve ammalare, spero che non stia male anche se dalle riprese mi sembra che tanto bene non stia - non abbiamo neanche il coraggio di dire: noi non partecipiamo a nessuna missione, a niente partecipiamo, andate!
Quando ci sarà un Governo che farà queste scelte, io sarò disposto ad abbandonare ogni questione di partito e di coalizione perché significherebbe ridare dignità e prestigio ad una Nazione, non ad un Paese.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini.
Ottavio BRINI. Dopo la guerra, qualche anno fa, una mozione del genere non sarebbe mai stata presentata e mai votata dal Consigliere Bucciarelli
Il capo Obama in Europa detta le leggi, le condizioni e ci ricatta dicendo che - una volta noi dicevamo che i comunisti mangiavano i bambini - oggi Putin è il diavolo e Obama l'acqua santa.
Secondo me questa è una guerra tra grandi potenze e chi ne paga le conseguenze sono gli esportatori, gli importatori, e nessuno di noi può far niente di fronte allo strapotere americano, come diceva prima il Consigliere Natali, come quando ha deciso di eliminare Gheddafi, ci ha messo 5 minuti.
Guardo il Consigliere Sciapichetti perché tutte le battaglie che hanno fatto i democristiani, oggi per lo meno, vengono riconfermate e ribadite. Lui non vota contro se stesso, dopo tanti anni, con una maturazione a livello politico, è coerente, vota una mozione che rispecchia la sua storia politica, come quella di molti democristiani, le sue ideologie e la sua coerenza. Oggi è qualcun altro che è incoerente di fronte a delle imposizioni americane, a volte giuste a volte non giuste, dove molti primi Ministri italiani, Presidente del Consiglio, sono caduti, chi politicamente, chi in esilio, andando contro la politica americana. Mi riferisco ad Andreotti, mi riferisco a Bettino Craxi.
Oggi purtroppo la politica è cambiata, oggi i comunisti non ci sono più ... , ma vota contro Putin, Consigliere Bucciarelli, ... certo è amico di Berlusconi. Come fa ad essere comunista Putin ... E’ la verità! Berlusconi l'altro giorno ha detto: “State calmi l'unico errore che ha fatto Renzi è quello di non aver coinvolto Berlusconi in questa operazione” perché sicuramente questa è un’operazione che va al di là e la Nato deve, come dice lei Consigliere Bucciarelli, arrivare in periferia della Russia, poi la Russia farà lo sgambetto in qualche altra parte. E’ il gioco delle parti delle superpotenze, nuove armi, nuove tecnologie, nuove esperienze, nuove installazioni, nuove basi, non è più una guerra fredda, oggi è una guerra dichiarata, e purtroppo l'Europa è in guerra con la Russia, se non militarmente a livello economico.
Oggi voi deliberate, votate questa mozione dicendo che cosa agli imprenditori? Cosa proponete agli imprenditori marchigiani e nazionali? Due superpotenze stanno facendo una guerra tra di loro e chi ne paga le conseguenze? Noi nel nostro piccolo. Nel comparto calzaturiero civitanovese cominciamo a sentire delle forti preoccupazioni. Preoccupazioni che in questo momento, così difficile e delicato, possono mettere in ginocchio diverse aziende e creare disoccupazione.
A mio modesto avviso, perché la mia parola conta ben poco di fronte a questo scenario che si è paventato, deve essere percorsa la via della diplomazia intelligente, non del pugno di ferro di chi viene in Europa a dire una base qui, una base lì, una base là, una base su. La diplomazia è molto più importante, gli hanno dato la Crimea senza batter ciglio! Sono entrati e in due giorni hanno cambiato i nomi, le banche, eccetera. L'Ucraina è servita per creare questo stato di tensione tra super potenze e a distanza di anni la Nato viene riscoperta, rispolverata e rimessa in campo per che cosa? La Nato tutela il mondo europeo? Le società europee? Qui ci sono due fronti ben importanti l'Inghilterra, la Gran Bretagna, ancora per poco, e gli americani che hanno deciso che l'Europa deve essere destabilizzata politicamente. Dobbiamo prenderne atto. Prima ci hanno messo in crisi con un sistema finanziario e le conseguenze le ha pagate solo l'Europa, mentre i benefici li hanno avuto gli americani. Hanno messo in crisi il sistema bancario, adesso hanno messo in crisi il sistema occupazionale.
Se è sufficiente una mozione del genere io lancio un appello, a parte che abbiamo il Ministro degli esteri che è sempre pronto a fare ..., il Presidente Spacca già in passato girava tutto il mondo, trovava soluzioni su tutti i fronti, penso che anche qui possa farsi promotore per risolvere i problemi occupazionali parlando con Mogherini, il neo Commissario europeo, oltre ad essere anche il Ministro degli esteri. Che si faccia portavoce di una mediazione che faccia capire agli americani che in Europa non serve il pugno di ferro, serve il buon senso per non mettere definitivamente in ginocchio molte aziende marchigiane ed italiane.
Solo con il buon senso si riuscirà a risolvere questo problema perché con l'azione di forza: Putin decide di prendere provvedimenti drastici nei confronti dell'Europa, l'Europa provvedimenti drastici nei confronti della Russia, chi ci rimette è il popolo europeo, non certo quello russo.
Per quanto ci riguarda adesso ascolteremo, poi ci riserviamo nel momento delle dichiarazione di voto di fare la nostra.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Romagnoli.
Franca ROMAGNOLI. Grazie Presidente. Molto brevemente concordando con tutto quanto già espresso, aggiungo, seppur non lo aggiungeremo nella mozione, che il grande assente è il Governo italiano. Va bene Putin, va bene l'America, però è stato detto forse poco su quanto gli imprenditori fermani e marchigiani ce l'hanno con il Governo Renzi e la Mogherini, dilettanti allo sbaraglio, riporto le loro parole, soprattutto le parole al vento che su questo argomento hanno usato, degne soltanto di chi non ha una linea di politica estera certa, di chi sta improvvisando su tanti settori. E’ grave quando si improvvisa su questi tavoli e soprattutto, ripeto, in tema di politica estera, quando si parla senza valutare le conseguenze di quello che si dice e soprattutto senza avere uno stretto legame con l'economia del Paese.
E' vero, come dice giustamente la Consigliera Bellabarba, che il Micam è stato un pianto. E’ vero che tutti sono tornati imbufaliti contro questa nostra mancanza di presa di posizione o meglio contro questo appiattimento che non è neanche un appiattimento responsabile, ma è un voler seguire, un po' su tutto, permettetemi almeno questo è il mio giudizio, come sta facendo questo governo degli annunci, la voce più forte senza approfondire. Chi può dire qual è la strategia politica ed estera che ha questo Governo che addirittura, secondo me, peggiorando questa situazione, ha fatto questa lotta interna in Europa per avere anche il Ministro Mogherini. Peggiorando questa situazione perché non abbiamo una linea forte, quindi, finiremo per essere ancora più appiattiti, per non fare gli interessi dell'Europa e tanto meno gli interessi economici, non parlo di quelli nazionali, abbandono tutti gli altri principi, parlo di quelli economici nazionali. Abbiamo in prima persona la responsabilità di questo ruolo preso solo per occupare una casella, ripeto, a mio avviso, e per riportare una dimostrazione tutta interna alla politica nostra che avrà degli effetti, secondo me, devastanti, peggiorando soprattutto la situazione e i rapporti con la Russia.
Non voglio per amor di pace e per far si che questa mozione, almeno questa, passi all'unanimità, aggiungere quello che avrei aggiunto: si al tavolo Stato-Regioni, ma che il Governo si impegni su questo fronte ad invertire quella che sembra essere la rotta perché, ripeto, parlare di rotta e di linea strategica è troppo, sono parole al vento. Non ce lo mettiamo, però.
Il vero colpevole di questa situazione è il Governo italiano, sono i nostri Ministri che assecondano tizio e caio ed è con loro che la nostra economia locale ce l'ha. Li ho sentiti, voi siete stati a Milano, li abbiamo tutti sondati, sono avvelenati. Dicono: altre due parole della Mogherini e rischiamo di chiudere. Questi non hanno raccolto una commessa dalla Russia che è l'80% del mercato calzaturiero.
PRESIDENTE. Mozione n. 723. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 670
ad iniziativa del Consigliere Zinni
"Situazione virus ebola in Italia e nelle Marche"
Interrogazione n. 1679
ad iniziativa del Consigliere Marangoni
"Virus dell'ebola potenzialmente portato da immigrati: circolare del Ministero della salute del 4 aprile 2014. Quali garanzie immediate per la tutela della salute dei marchigiani?"
Interrogazione n. 1786
del Consigliere Zaffini
"La Regione Marche e l'epidemia di ebola, è stato attivato il protocollo di prevenzione ed emergenza?"
Interrogazione n. 1787
ad iniziativa della Consigliera Ciriaci
"Sospetto caso di ebola nelle Marche"
(abbinate)
(Discussione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 670 del Consigliere Zinni, l'interrogazione n. 1679 del Consigliere Marangoni, l'interrogazione n. 1786 del Consigliere Zaffini e l'interrogazione n. 1787 della Consigliera Ciriaci, abbinate.
Ha la parola l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. La malattia da virus ebola è una malattia infettiva severa e spesso fatale per l'uomo. Non è una malattia sconosciuta, avendo provocato, già dalla metà degli anni '70, diversi focolai di epidemie in Africa, di dimensioni relativamente contenute.
II virus che causa questa malattia è originariamente introdotto nella popolazione umana a seguito della manipolazione di animali selvatici contagiati, non infrequentemente cacciati e utilizzati come cibo. Una volta introdotto nella popolazione umana, il virus dell'ebola si diffonde attraverso una trasmissione da uomo a uomo per contatto diretto con il sangue e altri liquidi biologici di una persona ammalata, attraverso lesioni della cute o attraverso le mucose, oppure in maniera indiretta, quando la cute lesa o le membrane mucose di una persona sana giungono a contatto con superfici ambientali contaminate da liquidi e secrezioni di una persona malata, ad esempio vestiti sporchi, lenzuola sporche, aghi usati. II contagio non avviene invece attraverso la trasmissione per via respiratoria e non avviene durante il periodo di incubazione della malattia.
Questo è il motivo per cui l'ebola nei paesi dell'Africa colpiti, si sta diffondendo in alcune categorie di persone che sono a più alto rischio: i familiari e le persone a più stretto contatto degli ammalati e gli operatori sanitari, che in più circostanze non dispongono dei più elementari dispositivi di protezione individuale per il rischio biologico da contatto.
Nell’attuale epidemia di ebola dell'Africa occidentale si calcola un tasso di letalità superiore al 50%. A oggi, secondo l'ultimo aggiornamento ufficiale dell'Organizzazione mondiale della sanità (5 settembre 2014), i casi ufficialmente segnalati sono 3.944 e i decessi collegati sono 2.097.
Visto il numero di casi in costante e progressivo aumento, in data 8 agosto 2014, l'Organizzazione mondiale della sanità, secondo quanto previsto dal Regolamento sanitario internazionale, ha dichiarato l'ebola "Emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale".
Tale dichiarazione consente all'Organizzazione mondiale della sanità di esercitare maggiori poteri nella definizione degli interventi da attuare e delle risorse da impiegare. In accordo con i Governi dei Paesi coinvolti nell'epidemia è stato emanato un piano generale di risposta e ogni Paese coinvolto ha un piano specifico in atto.
I Paesi che attualmente registrano una diffusione virale sostenuta sono: Guinea, Liberia e Sierra Leone. Un limitato numero di casi è stato registrato in Nigeria e più recentemente un caso importato in Senegal. Nei Paesi più colpiti intere zone sono state poste in quarantena per evitare il movimento di persone in regioni attualmente non coinvolte dall'epidemia. L'Organizzazione mondiale della sanità sta lavorando con la United Nations World Food Programme per garantire la distribuzione del cibo a unmilione di persone che vivono nelle regioni poste in quarantena.
Contestualmente è stata notificata anche una contenuta epidemia nella Repubblica Democratica del Congo, non collegata con quella in atto nei paesi dell'Africa occidentale.
Le caratteristiche del virus responsabile dell’ebola, ben diverse da quelle dei virus che molto più facilmente si diffondono per via aerea, unite ai controlli a livello internazionale in atto, non rendono possibile, allo stato attuale, il verificarsi di una epidemia in un paese come l'Italia.
Pur improbabile, ma non impossibile, è invece l'ipotesi che possa verificarsi un caso di malattia importata, ovvero che un soggetto precedentemente sano che abbia soggiornato nei precedenti 21 giorni in un Paese colpito dall'epidemia e sia venuto a contatto stretto con persona malata, manifesti segni e sintomi di malattia al rientro in Italia. Per questo, il Ministero della salute ha emanato diverse circolari fornendo le indicazioni necessarie per aumentare, nei territori regionali, il livello di attenzione alla sorveglianza ed al controllo di eventuali casi sospetti.
Per questo motivo nella Regione Marche è stato attivato il Gruppo operativo per le emergenze sanitarie (GORES) istituito dal Presidente della Giunta con proprio decreto dopo l'episodio della Sars e periodicamente aggiornato attraverso una serie di atti deliberativi.
In questi anni si è consolidato un metodo di lavoro collegiale tra Protezione Civile, Assessorato alla salute, Agenzia sanitaria regionale, Aziende del servizio sanitario regionale, Ufficio di sanità marittima ed aeroportuale di Ancona, sperimentato positivamente in più occasioni, dalla gestione di epidemie veterinarie con possibili riflessi sulla popolazione, alla pandemia influenzale del 2009.
Il Gruppo operativo per le emergenze sanitarie si è riunito per discutere nello specifico dell'epidemia di ebola in Africa occidentale in tre occasioni, in data 22 maggio 2014 per analizzare le prime circolari ministeriali inviate e fare il punto della situazione rispetto alle valutazioni di rischio sanitario al momento possibili. Successivamente, nel mese di agosto, dopo la dichiarazione di "Emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale', nelle date del 20 agosto e del 28 agosto 2014. In quest'ultima data sono stati condivisi, anche con le direzioni sanitarie delle Aziende del servizio sanitario regionale, i contenuti di una prima circolare regionale per recepire le indicazioni nazionali rendendole operative in modo omogeneo in tutto il territorio.
In particolare, nella evenienza di un caso sospetto in ingresso tramite porto o aeroporto, sono vigenti procedure di collaborazione tra Ufficio di sanità marittima aeroportuale e di frontiera del Ministero della salute - sede di Ancona - e il Servizio sanitario regionale. Tali procedure prevedono che nelle eventuali navi provenienti, in origine, dalle aree dell'Africa interessate dalla epidemia in atto sia effettuato obbligatoriamente il controllo sanitario diretto a bordo da parte dei medici dell'Unità sanitaria marittima prima dello sbarco; qualora si rilevi un possibile caso sospetto, verrà allertata la centrale 118 di Ancona e verrà compilata la "Passenger locator card " che contiene dati necessari per raggiungere, eventualmente, i passeggeri dopo lo sbarco.
Si segnala comunque che il porto di Ancona non è un approdo ordinario di linee merci o passeggeri provenienti dalle aree dell'Africa interessate.
Presso l’aeroporto di Ancona-Falconara è attivo il così detto "canale sanitario" H24, garantito attualmente da una specifica convenzione tra le strutture dell'Unità sanitaria marittima, del Ministero della salute e Croce rossa italiana. Nel caso di passeggeri sintomatici, la Croce rossa allerterà il sistema del 118 - Centrale di Ancona - Azienda Ospedali Riuniti, nonché l'Unità sanitaria marittima, per la gestione del caso specifico. Ai passeggeri dello stesso volo, anche in questo caso, verrà compilata la "Passenger locator card" che contiene dati necessari per essere raggiunti dopo lo sbarco aereo.
Qualora un caso sospetto di ebola si, presenti all'osservazione in punti diversi dall'aeroporto e dal porto, le indicazioni nazionali sono state recepite affidando, in questa fase, la gestione di eventuali casi sospetti, alle strutture specialistiche di Malattie Infettive dell'Azienda "Ospedali Riuniti di Ancona": il medico (medico di medicina generale, pediatra libera scelta, pronto soccorso/punti di 1° intervento di presidio ospedaliero, 118, continuità assistenziale, ecc.), che si trovasse di fronte ad un possibile caso sospetto di ebola, contatterà immediatamente la Centrale operativa regionale del sistema dell'emergenza-urgenza, che lo metterà in contatto con uno specialista infettivologo. Qualora, come conseguenza di questa valutazione congiunta telefonica, si confermasse la necessità di ricovero, il paziente sarà trasportato presso la stessa Azienda "Ospedali riuniti di Ancona" che fungerà anche da raccordo con i due centri di riferimento nazionali per la gestione dei casi di ebola, l'Ospedale Spallanzani di Roma e l'Ospedale Sacco di Milano, opportunamente individuati dal Ministero della salute.
Gli altri reparti di malattie infettive del territorio regionale, appartenenti alla Azienda Marche Nord ed all'Asur, sono stati individuati per l'eventuale ricovero di persone non malate, ma che risultino essere state a stretto contatto e ad alto rischio rispetto al sospetto; i Servizi di igiene e sanità pubblica dei Dipartimenti di Prevenzione dell'Asur sono infine stati individuati per le valutazioni e la. sorveglianza epidemiologica nel territorio, in particolare per la gestione degli eventuali contatti.
Rispetto alle misure di protezione del personale sanitario, secondo le indicazioni nazionali, la circolare regionale indica la necessità di utilizzare protezioni individuali per prevenire i rischi da contatto.
Le procedure adottate sono state inviate alle Aziende del sistema sanitario regionale ed al Ministero della salute in data 1 settembre 2014 e potranno essere rapidamente modificate alla luce di eventuali nuove indicazioni internazionali e nazionali che dovessero essere eventualmente trasmesse.
In data 9 settembre è stata attivata la procedura in quanto è stata visitata, presso il pronto soccorso dell'Ospedale di Civitanova Marche, una paziente che, dopo sei giorni dal rientro in Italia dalla Nigeria, ha manifestato febbre superiore a 38° C, dolori muscolari, nausea e vomito. Pur essendo tali sintomi aspecifici, gli stessi rientrano tra quelli indicati nella circolare del Ministero della Salute del 13 agosto 2014 per la definizione di caso sospetto, se uniti al criterio epidemiologico legato al periodo massimo di incubazione pari a 21 giorni, anch'esso soddisfatto nel caso in questione. Non essendo emerse evidenze di contatti a rischio con persone malate o con sospetta malattia durante il soggiorno in Nigeria, il caso aveva caratteristiche di rischio basso.
In circa 15 ore oltre all'isolamento della paziente, è stata definita una diagnosi (malaria), iniziata con riscontri positivi di efficacia la terapia specifica, esclusa la patologia da virus ebola mediante invio dei campioni biologici all'Istituto Spallanzani di Roma che li ha processati immediatamente.
Gli aspetti comunicativi istituzionali sono stati gestiti, come previsto dalla procedura regionale, in collaborazione tra Assessorato alla salute, rappresentante Gruppo operativo per le emergenze sanitarie e Ufficio stampa della Regione Marche. Al fine di verificare eventuali criticità registratesi durante la gestione del sospetto caso, è già prevista per i prossimi giorni una valutazione congiunta tra il Gruppo operativo regionale e le direzioni sanitarie delle Aziende del Servizio sanitario regionale.
Infine, rispetto alla tematica dell'arrivo di migranti attraverso il nord Africa e il mare Mediterraneo si segnala che, sino ad ora, queste persone sono giunte nella nostra Regione dopo il transito nei centri di prima accoglienza dove è effettuata una iniziale valutazione sanitaria.
Oltre a ciò si segnala che i viaggi di queste persone hanno generalmente una durata complessiva superiore ai 21 giorni, tempo massimo di incubazione della malattia.
In ogni caso in data 18 luglio 2014 è stata emanata una circolare a firma congiunta dei Direttori del Servizio sanità e dell'Agenzia regionale sanitaria per il controllo e l'assistenza sanitaria ai cittadini stranieri destinati al soggiorno nel territorio regionale a seguito di sbarchi sulle coste italiane. Tale circolare, rivolta ai Direttori generali delle Aziende del Servizio sanitario regionale aggiorna la organizzazione positivamente sperimentata nel 2011 per fronteggiare la cosi detta "Emergenza migranti del nord Africa".
E' in corso in queste ore una riunione dei tecnici della Commissione salute di tutte le Regioni, su richiesta della Regione Lazio che era antecedente al caso che si è sviluppato da noi, che aveva chiesto la corretta applicazione delle linee guida per i casi sospetti di ebola.
Il caso che avvenuto nelle Marche fa un po' da scuola per tutte le altre Regioni. La procedura che abbiamo seguito, il metodo che abbiamo adottato, l'organizzazione che ci siamo dati, sia su un piano specifico che comunicativo è quello che si sta discutendo come indicazione di applicazione anche per le altre Regioni.
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.
Giovanni ZINNI. Devo dire che nelle Marche siamo stati fortunati, siamo stati molto fortunati, perché questo caso non era ebola, ma malaria.
Sono stati rispettati i protocolli, bravi gli operatori sanitari, molto celeri, però non credo che ce la possiamo cavare dicendo: "Va beh, siccome era malaria e non ebola, non ne parliamo più”, finché arriva per davvero il primo caso di ebola in Italia. Questo sarebbe un atteggiamento politicamente irresponsabile.
Credo che il caso in questione ci abbia fornito il classico esempio di cittadino straniero, residente in Italia, che lavora in Italia, che torna a casa sua per un breve periodo e ritorna ammalato.
Probabilmente il caso più difficile da gestire, perché accade un numero elevato di volte, ma a fronte di chi è in regola e legittimamente va, per un breve periodo, nel proprio Paese e poi torna in Italia, è evidente che non possiamo non fare una riflessione più politica su chi invece continua ad arrivare per la prima volta e, diciamoci la verità, non riusciamo, non solo a gestire le quantità dei flussi, ma spesso non riusciamo neanche ad essere pronti a fronteggiare in termini medici gli sbarchi quotidiani di clandestini. Ogni volta che un barcone arriva nel sud dell'Italia potrebbe essere che all'interno ci sia qualcuno malato di ebola.
Per quanto si possa essere bravi nella sanità, credo che una riflessione politica la si debba fare e la si debba prendere.
La mozione che ho presentato consta di due parti. Visto che è stata presentata qualche mese fa, appena è uscita la circolare ministeriale, la prima parte è di richiamo all'adozione immediata dei protocolli da parte della Regione, e questo mi sembra di capire che sia accaduto.
La seconda è un dispositivo che ha una valenza politica. Credo che ogni Regione debba assumersi la propria responsabilità in quota parte e debba dire chiaramente al Governo se ritiene soddisfacente o no Mare nostrum, il Front ex plus e la condotta dell'Europa.
Io ed il Gruppo al quale appartengo, Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale, riteniamo che le misure europee non solo siano insufficienti, ma per certi aspetti offendano l'Italia.
L'Italia è diventato l'approdo naturale, obbligatorio, permanente, di chiunque arrivi e chiunque arrivi deve, secondo il dettato europeo, rimanervi, e a fronte di questo non vengono dati né strumenti per far rispettare le frontiere, nè fondi. Noi spendiamo miliardi di euro all'anno per un'Europa che sul versante dell'immigrazione non ci ridà un centesimo, né per le forze dell'ordine, né per la sanità. Immaginiamo, per un attimo, se si continuasse così per un anno, due anni, tre anni, arriveranno, signori, i malati di ebola, arriveranno, almeno l'Europa ci dia dei soldi per costruire dei presidi all'avanguardia alle frontiere in termini sanitari. Neanche questo!
Mare nostrum è un fallimento, Front ex plus è l'ennesima parodia di una politica che previene l'immigrazione ed oggi l'Assemblea si è permessa di parlare di Ucraina e Russia. Se qui dentro si prova a far fare la pace, con molta ambizione, alla Russia con l'Ucraina, credo che possa prendersi anche il lusso, visto che parliamo in termini politici, di mandare una mozione al Governo Renzi e dirgli: fatti carico di convocare una Conferenza delle Regioni, di creare un evento politico internazionale con il quale dire all'Unione Europea che queste regole non vanno bene ...
PRESIDENTE. Peraltro mi sa che la stanno aspettando, l'ho sentito era ...
Giovanni ZINNI. Lei ha ragione a volte siamo grotteschi, però è triste l'atteggiamento rinunciatario di un'Assemblea legislativa che fa magari mozioni sciocchine, ma quando si tratta di andare a menare il can per l'aia ed è competenza anche di questa Regione, le Regioni in Italia tacciono sempre, forse se ci fosse un po' più di coraggio, forse Renzi, che non mi sembra abbia una maggioranza così solida e duratura, può darsi che qualche occhio in più lo dava. O meglio quello che io le dico umilmente, Renzi in parte lo sta facendo proprio perché sia Renzi che Alfano hanno preso atto del fallimento di Mare nostrum e stanno cercando di convincere l'Europa a dare qualcosa, evidentemente quello che dico è arrivato a un livello di sopportazione tale che non va più sottovalutato.
Concludo dicendo che è andata bene. Vi chiedo di votare una mozione che non dica è andata bene o è andata male, ma che politicamente dica che non siamo più in grado, in questo modo, di accettare questo tipo di flussi, sia da un punto di vista numerico, ma soprattutto sanitario. Non siamo più in grado, non siamo in grado di fronteggiare queste ondate che aumentano ogni giorno e soprattutto, lo dico senza demagogia, se non vogliamo più vedere morti nel Mar Mediterraneo, nel mare nostrum, i morti affogati nel mare nostrum, è ora che esista la politica che dica a queste persone che qui non ci devono più venire.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffini.
Roberto ZAFFINI. Grazie Presidente. Quello che ha già espresso il mio collega Consigliere Zinni è condivisibile al 100%, aggiungerò solo un ulteriore conforto a quello che ha espresso poc'anzi.
Con l'operazione Mare nostrum continuiamo a farci del male, quando siamo entrati nella moneta unica, ovvero i primi anni del 2000, avevamo la percentuale più bassa di immigrazione dei Paesi d'Europa, ora stiamo raggiungendo la percentuale più alta, in poco più di 10 anni abbiamo avuto un'espansione, io direi un'invasione, da parte di popolazioni del nord Africa in modo particolare.
Questa non è stata gestita e non è gestibile perché in un'economia come la nostra, e come attestano tutti i dati, il Pil non esiste più.
Ribadisco che queste popolazioni dovrebbero andare in Cina, in India, in Paesi dove il Pil è in crescita, dove ci sono possibilità di accoglienza reale. Noi non possiamo fare questo e mi stupisco che al Comune di Fano, nella provincia di Pesaro-Urbino, è uscita ieri la notizia, il fondo anticrisi darà un aiuto per pagare le bollette dei rifiuti, dell'acqua e di altri servizi, aiuto che si baserà solo sull'Isee ed abbiamo già visto cos'è stato l'Isee nel fondo anticrisi regionale, quando sono uscite le graduatorie su 1200 famiglie, 850 erano extracomunitarie. Mi sembra che questo fondo sia stato tolto e andrebbe gestito in maniera diversa perché ci si è resi conto che lo strumento dell'Isee non è assolutamente equo per i nostri cittadini.
Noi qui in Aula, io, il Consigliere Marangoni ed altri, abbiamo cercato di far capire che questo è uno strumento che in un momento di crisi penalizza tante nostre famiglie, da ogni punto di vista. Il pagamento di bollette, l'iscrizione agli asili, è un dramma perché la povertà si sta ampliando anche tra i nostri cittadini, e noi che cosa facciamo? Paghiamo le bollette dell'acqua, della luce, a chi? A questi che sono qui da poco tempo, con uno sberleffo e un palmo di naso per i nostri cittadini che continuano a lamentarsi.
Questi sono i frutti deleteri di una politica europea anche con l'avallo del centro sinistra che in questo Paese è considerato il buonista a tutto tondo.
Ho avuto anche l'occasione per mettere il dito su una normativa del '94 del Ministero della sanità nazionale, chiederei all'Assessore Mezzolani di ascoltarmi, che istituiva il Simi, non so se ne è a conoscenza, ma il Ministero della Sanità nazionale ha istituito nel '94 il Simi che è il sistema informatizzato malattie infettive, penso che lo sappia, e ogni cittadino può andare in questo sito, cliccare il nome di una regione e il nome di una malattia infettiva e compaiono i casi che si sviluppano. Se voi andate in questo sito non c'è alcuna presenza delle nuove malattie di ritorno, quindi non c'è nessun caso di scabbia, non c'è nessun caso di tbc, nessun caso di malaria. Ammetto che non solo nella regione Marche, ma anche in altre regioni, non c'è assolutamente un monitoraggio di queste cose. Penso che ci sia anche una censura da parte di qualcuno che ha intenzione di mascherare quello che implica questa affluenza cospicua di popolazioni che emigrano nel nostro paese.
Sono d'accordo sul fatto che la situazione è stata gestita abbastanza bene da un punto di vista normativo, nessun dubbio, però dal punto di vista pratico abbiamo visto un articolo di giornale che non è stato smentito in cui il personale di trasporto si è lamentato delle dotazioni che aveva, assolutamente non idonee per un caso ipotetico di quel genere, non è ebola, è malaria, non è un raffreddore, quindi, sono situazioni da prendere sempre con le dovute precauzioni.
La malaria non si passa …, va bene, non paragono l'ebola alla malaria, ma non mi sembra che sia ... Spero di non averla mai, perché penso che non sia una cosa gradevole, anche se ci sono gli strumenti per vaccinare chi va a fare le vacanze in quei posti. Io non sono mai andato, perché non vado mai più giù di Roma, Roma per me è già troppo a sud.
Siamo tutti d'accordo che bisogna avere una grande attenzione e, come ha già ribadito il Consigliere Zinni, cercare di mandare dei segnali forti, anche da questa Regione, per dire che Mare nostrum è una grossa situazione da gestire in maniera diversa. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marangoni.
Enzo MARANGONI. Grazie Presidente. Ho presentato l'interrogazione alla quale …
(fuori microfono la consigliera Ortenzi chiede la verifica del numero legale)
Enzo MARANGONI Che eleganza! Complimenti Signora maestra! Apprezzo la presenza del suo partito. E' notevole e mi fa piacere. E' meravigliosa, dopo aver redarguito il mio capogruppo, adesso lei chiede ...
PRESIDENTE. Per favore, verifichiamo il numero legale, azioniamo gli evoluti sistemi informatici a disposizione.
Mi ha chiesto la parola prima che lei intervenisse, pensavo che mi dovesse dire un'altra cosa, invece voleva chiedere la verifica. Ci sta, poi se vuole parlare, la verifica la facciamo dopo, non c'è problema, non cambia niente.
Se vuole finire l'intervento, prego.
Enzo MARANGONI. Presidente, a norma di Regolamento, avendo fatto un’interrogazione, credo di aver diritto di dire all'Assessore se sono soddisfatto o meno.
La verifica del numero legale se la deve chiedere la chieda, tanto il PD è andato a casa.
PRESIDENTE. Consigliere Marangoni finisca l'intervento e poi verifichiamo il numero legale.
Enzo MARANGONI. Grazie della cortesia. Io ho presentato un'interrogazione in epoca non sospetta, il 23 aprile 2014, 5 mesi prima che si verificasse il caso di Civitanova Marche che per fortuna non è il virus ebola, ma malaria, e di questo siamo contenti.
L'ho presentata per capire se il sistema sanitario regionale fosse attrezzato o meno di fronte a inevitabili, concordo che ci saranno, casi di ebola che purtroppo arriveranno, quindi, fuori da ogni opportunismo l'ho fatta anche se ricordo bene che sulla stampa qualche sinistrorso della vostra specie mi attaccò subito dicendo: “Fa dell'allarmismo. Il Consigliere Marangoni è un allarmista”. Era aprile 2014 e volevo solo capire se eravamo attrezzati o meno. Le proteste degli operatori del 118 mi confermano che qualche preoccupazione c'era, c'è ed è legittima.
Ringrazio l'Assessore della risposta che ha dato nella quale sostanzialmente ha ricordato i protocolli nazionali ai quali le Marche si sono adeguate, hanno adempiuto e va benissimo, mi auguro che non sia solo forma, ma anche sostanza, quello che conta è che nella pratica vengano applicati e rispettati.
L'Assessore nella risposta ha aggiunto giustamente il caso di Civitanova Marche spiegando cose che io non avevo chiesto perché sono in riferimento alle interrogazioni successive degli altri colleghi, verificatesi successivamente al caso presunto che poi non è stato tale.
La volta scorsa la seduta assembleare era chiusa e lei informalmente ci ha riferito e mi ha consegnato anche la risposta, quindi, va tutto bene e sono soddisfatto della risposta con l’auspicio che le cose vengano applicate e messe in pratica.
Quanto al discorso più politico, per carità, hanno fatto riferimento i Consiglieri Zinni e Zaffini all'inadeguatezza dell'operazione Mare nostrum in generale ed hanno auspicato un atto della Regione, beh, basta, se volete, votare la mia mozione, la n. 724 del 5 settembre 2014: “Mare nostrum la Regione Marche si attivi” dove chiedo che tramite la Conferenza Stato-Regioni o anche più velocemente insieme ad altre Regioni le Marche sollecitino il Governo italiano a superare questa operazione disastrosa da tutti i punti di vista ed evitare un’operazione analoga in futuro. Il materiale c’è già.
Non apprezzo per nulla l'ironia del Presidente del Consiglio, assente in questo momento, che ha interrotto il Consigliere Zinni ed ha detto la stanno aspettando, ricordo al Presidente del Consiglio, assente in questo momento, che non stavano aspettando nemmeno la mozione sulla Siria che lui ha presentato qualche settimana fa, prima delle ferie, ed ha fatto approvare. Non aspettavano quella della Siria figuriamoci se aspettano quella di Mare nostrum. Due pesi e due misure come al solito. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro
PRESIDENTE. C'è la richiesta di verifica del numero legale al termine dell'intervento ...
Ha la parola il Consigliere D'Anna.
Giancarlo D'ANNA. Chiedo la verifica del numero legale per appello nominale, a nome mio e dei Consiglieri Zinni e Natali e, nel caso in cui non ci fosse il numero legale, di sospendere la seduta e di rinviarla di un'ora, come è stato fatto in passato.
PRESIDENTE. Credo che il Regolamento dica questo.
Verifichiamo il numero legale per appello nominale a nome dei Consiglieri Natali, Zinni, D'Anna.
Presenti: Acacia Scarpetti, Bellabarba, Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Eusebi, Foschi, Giorgi, Marangoni, Massi, Mezzolani, Natali, Ortenzi, Romagnoli, Trenta, Zaffini, Zinni.
Assenti: Badiali, Binci, Brini, Bucciarelli, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Carloni, Comi, Donati, Giancarli, Giannini, Latini, Luchetti, Malaspina, Marconi, Marinelli, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Silvetti, Solazzi, Spacca, Traversini.
Presenti 17;
Assenti 26.
Il numero legale non c’è, la seduta è rinviata di un’ora.
La seduta è sospesa alle ore 14,05
Presidenza del Vice Presidente
Giacomo Bugaro
La seduta riprende alle ore 15,05
PRESIDENTE. La seduta è aperta. Ha la parola la Consigliera Ortenzi.
Rosalba ORTENZI. Presidente, chiedo la verifica del numero legale, grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Credo che la discussione su temi così delicati vada affrontata all'inizio del prossimo Consiglio con la presenza piena del Consiglio regionale.
PRESIDENTE. Consigliere Binci le do ragione, soltanto che i minuti iniziali e finali di un Consiglio non hanno più o meno valore, quando la seduta è in corso è in corso.
Ha la parola il Consigliere D'Anna.
Giancarlo D'ANNA. Per appello nominale, chiedo il rinvio della seduta fra un'ora.
PRESIDENTE. Prima poniamo in votazione il numero legale.
Giancarlo D'ANNA. Si, nel caso chiedo il rinvio della seduta di un'ora.
PRESIDENTE. Verifica del numero legale. Chiusa la votazione.
Presenti: Acacia Scarpetti, Bugaro, Camela, Canzian, Ciriaci, D'Anna, Eusebi, Eusebi, Marangoni, Massi, Mezzolani, Natali, Ortenzi, Romagnoli, Zaffini.
Assenti: Badiali, Bellabarba, Binci, Brini, Bucciarelli, Busilacchi, Cardogna, Carloni, Comi, Donati, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Malaspina, Marconi, Marinelli, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Silvetti, Solazzi, Spacca, Traversini, Trenta, Zinni.
Presenti: 15
Assenti: 28.
La seduta è chiusa, ci vediamo martedì prossimo.
La seduta termina alle ore 15,07.