Resoconto della seduta n.172 del 28/07/2020
SEDUTA N. 172 DEL 28 LUGLIO 2020
La seduta inizia alle ore 10,50
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 172 del 28 luglio 2020. Do per letto il processo verbale della seduta n. 171 del 21 luglio 2020, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
La Consigliera Pergolesi ha comunicato che insieme al Consigliere Maggi ha maturato una posizione politica diversa da quella del gruppo assembleare di appartenenza, il Movimento 5 Stelle, quindi l'Ufficio di Presidenza a decorrere da ieri li ha assegnati al gruppo misto, conseguentemente il nuovo Presidente del gruppo Movimento 5 Stelle è il Consigliere Fabbri.
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Come concordato alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi, chiederei l’anticipazione ad oggi della proposta di legge n. 307 (prima delle interrogazioni), che era prevista per il giorno 30, in modo che possiamo asciugare, seppur marginalmente, quell'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Iscrizione all’ordine del giorno della proposta di legge n. 307 (prima delle interrogazioni). La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)
PRESIDENTE. Come richiesto dalla Consigliera Leonardi l'interrogazione n. 1063 sarà posta nel prossimo ordine del giorno al primo punto delle interrogazioni.
Proposta di legge n. 168
ad iniziativa dei Consiglieri Talè, Volpini, Giancarli, Urbinati, Busilacchi, Micucci, Leonardi, Malaigia, Pergolesi, Marconi
“Accesso dei disabili motori ai percorsi escursionisti”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 168 dei Consiglieri Talè, Volpini, Giancarli, Urbinati, Busilacchi, Micucci, Leonardi, Malaigia, Pergolesi, Marconi.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Talè.
Federico TALE’. Grazie Presidente. Questa è una proposta di legge che ho presentato il 15 novembre 2017 ed è stata sottoscritta anche dai Consiglieri, come lei ha ben detto, Volpini, Giancarli, Urbinati, Busilacchi, Micucci, Leonardi, Malaigia, Pergolesi, Marconi, abbastanza condivisa, nasce con la finalità di consentire ai disabili motori di accedere ai percorsi nella natura abitualmente fruiti dagli escursionisti, in particolar modo nei 13 parchi e riserve naturali presenti nella nostra regione.
Approda solo oggi in Aula perché dopo un primo esame in III Commissione, di cui ringrazio il Presidente, i componenti, la Segretaria, per l'ottimo lavoro di perfezionamento compiuto, è stata necessaria un'integrazione procedurale per garantire la copertura finanziaria. Per rendere accessibili tali percorsi è necessario dotare gli enti di gestione dei parchi e delle riserve naturali delle Marche di specifici ausili, le cosiddette jolette, da alcuni anni, infatti, sono in produzione delle speciali carrozzine da fuoristrada, ad una sola ruota, che permettono alle persone non deambulanti o con limitate capacità motorie di percorrere adeguatamente assistiti sentieri inaccessibili alle normali carrozzine, contestualmente, è necessario predisporre la progettazione di una rete escursionistica con facilità di accesso alla partenza e all'arrivo, dotata di relativa segnaletica e descrizione dettagliata sulla lunghezza, i tempi di percorrenza, il dislivello, la pendenza, i punti di sosta fruibili da chi comincia questo percorso, prevedere anche un'adeguata formazione per gli accompagnatori di persone disabili perché senza la formazione è difficile aiutare un disabile su questa carrozzina, stabilire una programmazione annuale delle escursioni. perché vanno programmate, creare un sito web in cui siano consultabili tutte le informazioni del progetto che potrebbe definirsi “montagna condivisa”. Il tutto in una logica solidale di inclusione e integrazione che dia l'opportunità a ciascun cittadino di frequentare la montagna e, più in generale l'ambiente naturale, esperienza dal valore sia culturale che terapeutico.
In questo modo, peraltro, si prosegue nel doveroso percorso dell'inclusione sociale, che deve coinvolgere ogni aspetto della vita e si compie un significativo passo in avanti in termini di turismo accessibile con ricadute, sicuramente positive, per tale nevralgico settore dell'economia marchigiana, anche in questa maniera, inoltre, si contribuisce ad abbattere le odiose barriere che ancora oggi costringono le persone con disabilità fisica a tante quotidiane rinunce e si va nella direzione di una società e di un turismo senza limiti e soprattutto senza pregiudizi.
La proposta di legge, che auspico ottenga la piena condivisione dell'Aula, si compone di 5 articoli. Il primo articolo stabilisce le finalità, precisando che la Regione promuove azioni dirette a favorire l'accesso a percorsi escursionistici da parte dei disabili motori. L'articolo 2 elenca nel dettaglio tali azioni, quelle che abbiamo descritto ora, di sostenere la realizzazione di percorsi escursionistici accessibili ai disabili motori, tramite l'acquisto da parte degli enti e, quindi, dei parchi, delle gestioni dei parchi e delle riserve naturali di appositi ausili che consentano ai disabili motori l'effettuazione del percorso escursionistico, promuovere la realizzazione di iniziative volte ad implementare la fruizione dei percorsi escursionistici da parte di disabili motori, in ultimo aumentare il catasto della rete escursionistica delle Marche con apposita sezione dedicata agli accessi accessibili ai disabili motori.
Con l'articolo 2 bis abbiamo previsto un logo, importante soprattutto per quanto riguarda il sito web ed anche per l’accesso al parco stesso, in quanto si è stabilito che i percorsi accessibili ai disabili motori siano individuati mediante un apposito logo.
L'articolo 3 contiene la disposizione transitoria, fissando una tempistica massima per l'attuazione della legge di 180 giorni, abbiamo messo la tempistica massima per cercare di non prorogare all'infinito l'attuazione di questa legge.
L'articolo 4, infine, è quello della disposizione finanziaria che prevede una copertura di 200.000 euro che sono sufficienti per i nostri 13 parchi, che abbiamo nella regione Marche.
Concludo ribadendo l'auspicio di un voto unanime, ritenendola in estrema sintesi una legge, soprattutto che riguarda il turismo, che riguarda l'accessibilità in generale, quindi l'abbattimento delle barriere architettoniche, ma soprattutto una legge di civiltà.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Giorgini.
Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Voglio rivolgermi ai gentili Consiglieri su questa proposta di legge che credo importante per l'Aula, anche per noi come Movimento 5 Stelle, il verde è di tutti e il contatto con l'ambiente naturale deve rappresentare una risorsa alla quale tutti possono accedere.
Proprio per questo motivo ho coniato uno slogan appropriato per questa legge, che potrebbe essere “natura per tutti, ma senza barriere” uno slogan importante, che dà un'impronta rilevante per questa proposta di legge, formulata allo scopo di rendere accessibile alla disabilità, che sia motoria, sensoriale o altro, la pratica dell'escursionismo nelle riserve e nei parchi.
Certamente, come dicevo prima, questa proposta di legge trova in noi del Movimento 5 Stelle l'appoggio che da sempre riserviamo alle iniziative in favore delle categorie svantaggiate, auspicando che le risorse messe a disposizione, benché limitate, vengano utilizzate non per opere spot, ma per predisporre un sistema in grado di essere migliorato nel tempo con ulteriori iniziative e finanziamenti.
In particolare ci auguriamo venga sviluppata la possibilità di informare delle alternative esistenti a chi è interessato, quindi tutto bene, bene la predisposizione di un sito internet dedicato all'argomento, bene l'inserimento di dati e informazioni per predisporre e organizzare iniziative, bene l'idea di montagna condivisa, meglio se insieme alle informazioni generali vengano inseriti dati oggettivi e relative all'accessibilità, però sappiamo bene che questo punto sull'accessibilità è un punto dolente, le nostre città, prima ancora che la nostra rete escursionistica, soffrono ancora degli ostacoli e delle barriere architettoniche di cui tutti parlano con le migliori intenzioni, ma che ad oggi, anche a causa delle troppe parole e dei pochi fatti, non si riesce ad abbattere.
Che questa legge sia da stimolo anche alle autorità ed ai governi locali, che finalmente si occupino concretamente di queste problematiche.
Voglio concludere con uno slogan molto caro al Movimento 5 Stelle: “Nessuno deve rimanere indietro” e questa proposta di legge ha proprio quest'anima. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.
Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Naturalmente, essendo anch'io cofirmataria di questa proposta di legge, annuncio il voto positivo del mio gruppo consiliare perché è naturale che si voti positivamente qualsiasi intervento che possa servire alla più ampia inclusione di tutti.
A questo proposito la proposta di legge è anche legata all'interrogazione che più tardi farà il Consigliere Celani, sulla mancata realizzazione di un portale sul turismo accessibile.
Questo provvedimento va, io spero ed auspico, verso un'apertura, perché se noi cerchiamo di includere tutti i cittadini disabili, o con qualche difficoltà motoria, è bene anche farlo sapere, senza comunicazione è chiaro che questi percorsi escursionisti non verranno usufruiti dagli interessati, da chi può essere interessato a fare queste esperienze. E’ un atto normativo firmato in maniera più che trasversale, per cui penso non ci siano problemi a riconoscere quanto è nei diritti normali di tutte le persone disabili. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Questa proposta legge è sicuramente molto interessante e coniuga due aspetti che personalmente a me sono molto cari. Il primo è quello del contatto con la natura e l'altro è quello di garantire un'accessibilità a questi luoghi anche alle persone disabili. Mi sembra un atto di civiltà che coniuga due aspetti importanti e devo dire che le risorse finanziarie, che sono state giustamente trovate per questa proposta, le ritengo adeguate al raggiungimento delle finalità che questa legge si pone.
Un passo in avanti perché approvando questa proposta di legge garantiremo un accesso nei nostri parchi, nei nostri percorsi, nei posti più belli delle Marche, a tutti, anche con una cartellonistica adeguata, anche con delle informazioni, facendo una serie di operazioni che consentiranno fisicamente di fruire e di godere di questi posti spettacolari.
Il voto dei Verdi non può che essere favorevole a questa proposta di legge che oltre ad essere un atto di civiltà, ripeto, coniuga anche l’aspetto di valorizzazione delle risorse naturali a cui tengo particolarmente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Annuncio il voto favorevole su questa proposta di legge che cerca di coprire un vuoto incolmabile. Ricordo, lo citava il relatore di minoranza Giorgini, la mancanza assoluta di sensibilità delle città, soprattutto ricordo che il capoluogo marchigiano, nelle elezioni del 2013, quindi 7 anni fa, su sollecitazione delle associazioni che rappresentano la disabilità, invitò tutti i candidati Sindaci del comune capoluogo delle Marche a fare un giro per la città in sedia a rotelle, la prova è stata disastrosa perché le barriere architettoniche, e non solo, anche le macchine parcheggiate sugli scivoli riservati alla disabilità hanno impedito il giro nella città sulla sedia a rotelle, ed è stata la prova di quanto siano ostili le città a questa categoria di disabili.
Questo è avvenuto nel 2013, nel 2018 ho visto che i miglioramenti non ci sono stati, nessuna parte politica ha preso iniziative in favore della disabilità nella città e sto parlando del capoluogo marchigiano, quindi le cose sono allo stato che si era registrato 7 anni fa. Quello che più grida allo scandalo è che gli uffici pubblici, non solo il privato, ma la maggior parte degli uffici pubblici sono ‘off limits’ per quanto riguarda la disabilità e questa è una mancanza di sensibilità politica riprovevole e condannabile a tutti gli effetti.
Questa proposta di legge, oltre che far fruire alla disabilità i luoghi migliori della nostra Regione, i luoghi più vicini alla natura, ha anche lo scopo di focalizzare l'attenzione su quanto non viene fatto dalla politica nei confronti dei disabili.
Quindi, bene questa legge, ma deve essere soltanto un primo passo per un'apertura molto più ampia per queste persone che, secondo la Costituzione, sono uguali a tutte le altre, ma che non vengono considerate tali. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Presidente. Sarò breve perché credo che, come è già stato detto da chi mi ha preceduto, la legge è sicuramente di grande rilevanza civile e sociale, perché ormai è condiviso da tutti che il grado di civiltà raggiunto da una comunità si misura anche da come questa mette tutti i suoi cittadini alla stessa stregua, nella possibilità di utilizzare le attrezzature e le strutture dei vari territori.
Questo provvedimento è importante perché colma un aspetto, che è quello del turismo accessibile, in modo particolare dei percorsi escursionistici. Sappiamo benissimo che stiamo andando verso un periodo storico in cui il turismo ambientale, molto probabilmente, sarà quello che crescerà maggiormente, sarà quello che darà maggiori soddisfazioni anche perché all'interno del turismo ambientale c'è l'aspetto esperienziale che è tutto ancora da scoprire. La gente è alla ricerca di nuove sensazione, è alla ricerca di nuove scoperte, è naturale che si deve dare la possibilità a tutti di poter assaporare il turismo esperienziale.
Questa legge rimarrà tale alle buone intenzioni se verrà accompagnata immediatamente da una adatta, precisa e puntuale comunicazione, attraverso la realizzazione di un portale web sul turismo accessibile, quindi con la messa in rete di tutte le strutture alberghiere, i servizi turistici, i luoghi e i percorsi del nostro territorio, in grado di fornire un'adeguata accoglienza ai turisti con bisogni speciali.
Su questo tema, la discuteremo nel pomeriggio mi auguro alla presenza dell'Assessore al turismo, ho presentato una specifica interrogazione sul perché di questi ritardi, adesso questo non è più giustificato anche perchè, come diceva anche la Consigliera Malaigia, c'è una legge, quindi è indispensabile che le si dia attuazione attraverso un elemento semplice che è la comunicazione. Prima ancora che si faccia l'adeguamento di questi percorsi è necessario comunicare a tutte le persone disabili quello che abbiamo sul territorio, vi dico che abbiamo abbastanza, non siamo all'anno zero, in quanto le comunità locali si sono attrezzate, sia in termini di ospitalità alberghiera che di percorsi perché le Pro Loco, le associazioni ambientali, le guide escursionistiche, hanno una preparazione molto precisa e tale da poter accompagnare anche chi ha disabilità motoria in queste zone.
Io e il mio gruppo non possiamo che essere favorevoli a questa legge e mi auguro che già dalla prossima settimana si parta, ci si metta in moto per strutturare questo portale web del turismo, che già era stato annunciato con un comunicato stampa dell’Assessore competente nel maggio scorso. Nel momento in cui è finito il lock down si è parlato della ripresa del turismo e dell’accessibilità a questi luoghi per tutte le persone, è stato annunciato, ma poi non si è fatto assolutamente nulla.
Mi auguro, ripeto, che questa legge possa dare il “la” definitivo alla realizzazione di questo importante mezzo di comunicazione verso coloro che hanno una disabilità motoria. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Velocemente, per ringraziare il presentatore Talè per questa proposta di legge e per aver acconsentito poi a tutti noi di sottoscriverla.
Il tema è molto sentito e delicato e ricordo che tempo fa abbiamo approvato una legge che è stata ulteriormente finanziata dalla Giunta sull'accessibilità alle spiagge, quindi mi sembra la naturale la complicità di queste due leggi, rendere accessibile non solo le spiagge, che sono un patrimonio assoluto di questa nostra regione, ma anche i percorsi escursionisti, un altrettanto importante patrimonio della nostra bella regione, che credo debbano essere disponibili all'utilizzo e alla fruizione, non solo a tutti i cittadini marchigiani che hanno difficoltà motorie, ma anche ai turisti con le medesime problematiche che vengono nella nostra regione, perché accogliente rispetto a queste categorie sociali. Quindi, un assoluto motivo di vanto l'approvazione di questa legge, mi auguro che diventi immediatamente esecutiva e che subito si possano mettere in campo i percorsi accessibili possibilmente in tutti gli spazi della nostra regione, dalle montagne dell'ascolano fino al pesarese e a tutti i Sibillini, proprio perché credo che ci siano bellezze che vanno apprezzate da tutti, in tutto il nostro territorio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Faccio anche una dichiarazione di voto favorevole, anche come firmatario.
Aggiunto solo una cosa, qui c'è una cifra consistente per un bilancio ordinario, abbiamo sempre un problema quando apriamo questo versante, penso soprattutto all'accessibilità degli alberghi. Ricordo che a Loreto fino a qualche anno fa veniva fatto un convegno internazionale con gli albergatori per promuovere questo tipo di dimensione, cioè l'accesso alle strutture turistiche e ristorative per le persone disabili. Il Consigliere Rapa essendo un albergatore forse può dirci più di altri non la percentuale del disabile storicizzato, del nato disabile o del diventato disabile motorio a seguito di un incidente stradale, ma dell'anziano. Noi abbiamo una quota di turisti sempre più rilevante, anche più benestante, pensionati che hanno, se non in termini assoluti, se non al 100%, difficoltà significative a livello motorio, penso ai miei vecchi, a persone che hanno ancora capacità di muoversi, ma non per lunghi percorsi o con ostacoli significativi, tipo scale, gradoni e altro.
Vorrei sottolineare questa cosa, colleghi, perché troppo spesso ogni volta che facciamo questi interventi, ormai sono 10 anni, mi sento dire che andiamo a spendere soldi per una nicchia, ecco, al di là del fatto che ha un suo valore sociale ed umano indiscutibile, com'è stato detto precedentemente dai colleghi, c'è anche un dato percentuale, non è per niente una nicchia se vogliamo avere un turismo accessibile per i prossimi 10, 15, 20 anni, nel prosieguo del tempo, ancora di più, da una popolazione anziana nella fascia sopra i 90 anni, persone che ancora portano automobili e che viaggiano. Abbiamo ben 800.000 soggetti in Italia, alla faccia del Covid, che hanno superato la soglia dei 90 anni e sono ormai entrati nella cosiddetta quarta età con sempre più difficoltà motorie.
Quindi, questa non deve essere una politica straordinaria, un intervento che facciamo così sulle spiagge o sulla montagna, ma deve diventare strategia per l'attività turistica, soprattutto l'accessibilità alle strutture.
Chiaro, dare accessibilità alle strutture in un albergo di montagna e poi non avere un percorso facilmente fruibile, come abbiamo nella stragrande maggioranza dei casi, per esempio, in Val d'Aosta e in Trentino Alto Adige, sarebbe una contraddizione. Quindi, questa legge va in quella direzione e mi sono permesso di sottolineare la necessità che venga allargata ad una dimensione strategica per i tantissimi anziani (milioni) che hanno difficoltà motoria, anche se non classificati come invalidi o disabili.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 168. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 333
ad iniziativa della Giunta regionale
“Disposizioni per la valorizzazione dei luoghi della lotta partigiana e dell'antifascismo denominati parchi della memoria storica della resistenza e individuazione del parco della memoria storica della resistenza del Colle San Marco”
Nuova titolazione: “Disposizioni per la valorizzazione dei luoghi della lotta partigiana e dell’antifascismo denominati parchi della memoria storica della resistenza”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 333 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Urbinati.
Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Grazie alla Giunta per questa importante proposta di legge che parla di uno dei valori che hanno indissolubilmente fondato la nostra Costituzione. Noi da anni ne parliamo, esisteva già una legge, la nostra Regione è carica e piena di episodi storici che hanno caratterizzato la resistenza e la nostra regione, in ogni provincia, è piena di luoghi che ricordano soprattutto il sacrificio di tanti ragazzi. Quando vediamo le cronache di quel tempo molti di loro, la stragrande maggioranza, erano poco più che ventenni, spesso anche sotto quell'età.
Tutti noi abbiamo apprezzato questa proposta, è stata apprezzata anche dall'Anpi, di creare dei parchi della memoria, dei parchi su cui i comuni, le autorità locali, possono proporre iniziative volte alla memoria di quei luoghi.
E’ chiaro che questo è un provvedimento legislativo che rimane aperto, rimane aperto insieme a tanti altri che arriveranno dai territori, perché sono stati individuati altri parchi - il primo è quello di Colle San Marco, infatti questa legge nasce individuando Colle San Marco come luogo della memoria storica della resistenza e dell'antifascismo - uno per provincia, e li cito per rendere più chiaro il mio intervento, oltre all’area di Colle San Marco, c’è l’area di Monte Sant'Angelo di Arcevia, teatro della battaglia di liberazione del nazifascismo e di una strage nazifascista compiuta nel 1944, l’area di Vilano e Paravento dove ci furono parecchie vittime esattamente nella zona del Monte Catria, l’area sita tra i comuni di Amandola e Montefortino molto vicina a quella di Colle San Marco, che ha visto aspre battaglie e tanti caduti, l’area del Monte San Vicino e Canfaito, teatro delle numerosi ed eclatanti azioni di guerra delle formazioni partigiane.
Queste sono le prime aree che sono state individuate e perimetrate, ma oltre a questo la legge prevede anche l'istituzione di altri percorsi, perché sappiamo che la resistenza non è solo questi luoghi dove, purtroppo, ci sono stati degli efferati eccidi, abbiamo avuto anche un documento molto corposo che ci ha fornito l'Anpi, che è stato messo a disposizione di tutti i Consiglieri regionali, che con una elencazione certosina indica non solo i luoghi, ma anche i percorsi della resistenza, quelli che facevano le staffette partigiane. Luoghi che fanno indissolubilmente parte della nostra storia e sono una fase forte e irrinunciabile della nostra Costituzione e della democrazia repubblicana.
Ringrazio tutti quelli che hanno lavorato a questa legge, come l'Anpi, e spero che nei prossimi anni possano nascere nuove iniziative che coinvolgano i giovani sui valori della nostra Repubblica. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Vorrei fare prima di tutto un ringraziamento all'Assessore Casini, perché sono stato io quello che si è alzato, nel Consiglio precedente, e ha detto “Solo Colle San Marco?”, perché in Aula scontrarci su un argomento così importante a fondamento della nostra Costituzione? Devo dire che se non c'era l'Assessore Casini questa legge non ci sarebbe stata, gliene do atto, per cui la ringrazio personalmente a nome anche del gruppo. Debbo dire che c'era già una legge, quella sui percorsi della memoria, la n. 15 del 2013, che è stata completamente dimenticata.
Questa proposta di legge della Giunta, che ovviamente è stata elaborata dall'Assessore Casini, ha fatto si che ci si ricordasse di questa regione dal punto di vista della resistenza, della lotta partigiana e del contributo che è stato dato alla democrazia ed alla libertà.
Qualcuno dice che ormai sono cose passate, ma io credo che probabilmente le nuove generazione credono che la libertà, la democrazia, dopo 75 anni in cui non ci sono guerre, sia una cosa dovuta, una cosa normale, come l'acqua e l'aria, ma la libertà e la democrazia è una conquista fatta con il sacrificio, con il dolore, col sangue e bisogna ricordare chi questo bene incommensurabile ce lo ha dato. Quindi questa proposta di legge ricorda dei luoghi della memoria, dei luoghi dove si è lottato, in cui ci sono stati sono morti. Proprio qui vicino, in piazza Ugo Bassi, c'è una lapide con il cognome della mia famiglia, un mio cugino figlio del fratello di mio nonno, Marco Maggi, all’età di 18 anni è stato ammazzato dai tedeschi e questo è stato un contributo della lotta per la libertà, per quello che siamo oggi, per quello che le nuove generazioni credono sia un atto dovuto, la libertà, la democrazia, invece no, in tanti Paesi del mondo questa libertà e questa democrazia vengono negate. E’ da coltivare come una pianta, come un albero, la democrazia e la libertà che altri hanno conquistato per loro stessi e anche per noi, quindi, come diceva il Consigliere Urbinati, oltre all'importante episodio del Colle San Marco, ci sono tanti episodi altrettanto importanti in tutta la regione Marche.
Visto che questa proposta di legge è tornata in Commissione, abbiamo sentito l’Anpi, che rappresenta non solo l'Associazione nazionale partigiani italiani, ma tutte le componenti della classe antifascista, che sono venute. Ricordo che il panorama andava dai liberali, al partito d'azione, che naturalmente hanno partecipato alla lotta partigiana, quindi non solo i partiti della sinistra, ma tutto quello che una volta si chiamava l'arco istituzionale, i più vecchi se lo ricorderanno. Questa legge fa sì che certi luoghi, certi edifici, certi posti, vengano ricordati.
Qualcuno dice; “Ma c'è bisogno di ricordare questa cosa?” I luoghi dei grandi uomini della letteratura, della musica, della cultura, i luoghi dove sono nati e dove sono cresciuti, dove hanno sviluppato la loro arte, vengono ricordati e celebrati, allora è giusto conservare anche gli edifici e i luoghi dove altrettanto grandi uomini, come quelli che si sono distinti nell'arte e nella cultura, si sono distinti nella difesa della libertà, nella riconquista della libertà e della democrazia.
L'unico neo di questa proposta di legge sono i 20.000 euro, va bene, vogliono essere un segno, ma sono - lo dico con un po' di vergogna - 20.000 euro per 5 parchi della memoria e addirittura questa legge, come diceva il Consigliere Urbinati nella relazione di maggioranza, prevede che la platea dei parchi della memoria sia ampliata, anche perché i Consiglieri hanno ricevuto un sacco di segnalazioni, un sacco di lettere, come ad esempio: “Perché la mia zona, che è altrettanto importante nella lotta per la libertà, non è stata inserita?” E’ stato fatto un compromesso la I Commissione ha nella sua totalità accettato di riconoscere con questa legge, ad ognuna delle 5 province marchigiane, un luogo, lasciando aperta la possibilità ai Sindaci e alle associazioni di inserire ancora parchi della memoria, che mi auguro la prossima Giunta riescirà a finanziare con qualcosa di più consistente, visto che la cifra è simbolica, un po’ velleitaria, quasi, per un argomento così importante che è a fondamento della nostra Costituzione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Colleghi Consiglieri, condivido le relazioni, parlo di relazioni, perché sia quella del Consigliere Urbinati che del Consigliere Maggi, erano in sintonia rispetto ai valori fondanti del nostro Paese e rispetto ai principi di questa legge.
Parto da una considerazione, come diceva il Consigliere Maggi, diciamolo in modo molto franco, senza l'input, senza l'azione della Vicepresidente Casini, questa legge non l’avremmo avuta, perché l'altra del 25 giugno 2013, la n. 15, una norma importante sull'attività della Regione Marche per l'affermazione dei valori della resistenza, dell'antifascismo, dei principi della Costituzione repubblicana, era rimasta lì, non era stata attuata. La partenza con Colle San Marco, con la provincia di Ascoli Piceno, ha messo in moto un percorso di cui c'era il bisogno, necessità.
Detto questo, non mi soffermo sulla legge 15, anche perché il comma 3 dell'articolo 3 e il comma 3 dell'articolo 9, sono stati abrogati e giustamente.
Perché mettiamo in movimento questa nuova legge? Ha ragione il Consigliere Urbinati quando dice: “E’ una proposta di legge che diventa legge e che rimane aperta” perché noi oggi individuiamo alcune realtà significative, alcune sono state il fulcro della resistenza marchigiana, però ne rimangono fuori altre, a me ieri hanno fatto pervenire un documento da Fabriano che metteva in evidenza tali realtà e, per la verità, essendo iscritto all'Anpi, ho avuto delle responsabilità istituzionali anche nella stessa provincia e conoscevo questi fatti significativi e importanti della resistenza fabrianese, di Albacina, di Sassoferrato, di Arcevia. C’era stato anche un pronunciamento del Consiglio comunale di Fabriano nel 2017 rispetto al valore della resistenza e di altre attività, di altri centri anche culturali del territorio, che metteva in evidenza la necessità di istituire un parco della memoria della resistenza che comprendesse tutte le località dell'Appennino, da Cerreto d’Esi, a Fabriano, a Sassoferrato, Arcevia. Su questo il punto di forza sta nell'indicazione politica su cui si è pronunciato con nettezza il relatore di maggioranza Consigliere Urbinati, sulla necessità che la proposta di legge rimanga aperta e questo è un messaggio che lancio ai colleghi che si ricandidano e che saranno rieletti nella prossima legislatura.
Voglio entrare un attimo nel merito, ancora di più, è un fatto grave che questa legge sia rimasta per troppo tempo inattuata, il futuro non può prescindere dalle radici, vale anche per il presente, ma tanto più per il futuro, tanto più vale per le giovani generazioni e l'antifascismo è uno dei pilastri su cui si fonda la nostra carta costituzionale. E’ un grande patrimonio di idee, di principi e di valori che resistono al tempo, non va mai dimenticato che l'Italia è una Repubblica democratica e antifascista e la libertà è stata riconquistata grazie alla resistenza, grazie alla lotta di liberazione - non sono uno storico, ma voglio fare una ricostruzione corretta - grazie anche al grande contributo che è venuto dagli alleati. Come abbiamo ricordato più volte, c'è stato anche un moto autonomo, spontaneo, nazionale di ribellione e rifiuto della dittatura, un movimento organizzato anche armato, la resistenza è stata una guerra alla guerra, migliaia e migliaia di morti per conquistare la libertà. Questa è la storia, un'opposizione organizzata che ha portato all'insurrezione partigiana e alla libertà di cui godiamo, alla cultura democratica, nella quale è organizzata la convivenza civile, conquiste frutto di volontà e di azione di una parte degli italiani a beneficio di tutti però, dei vinti e dei vincitori, a vantaggio soprattutto delle generazioni future. Credo che questa sia la fonte di legittimazione della Repubblica, da lì nasce la Costituzione e la democrazia, qui stanno i valori fondanti del nostro ordinamento democratico, valori che a me piace definire - io sono un uomo di sinistra, ma questi non sono valori della sinistra – liberali, La storia non si può riscrivere, a meno che non si voglia restringere gli spazi della democrazia e della libertà, ecco perché è importante la memoria, ecco perché è importante questa legge, ecco perché dobbiamo fare in modo che questa norma sia l'inizio di un percorso vero sul piano della ricostruzione storica e che il messaggio che lasciamo all'undicesima legislatura sia quello di dire che non ci possono più essere esitazioni, questa legge va portata avanti, va attuata e sviluppata nel tempo. Grazie.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Traversini.
Gino TRAVERSINI. Grazie Presidente. Devo dire che è un piacere oggi, a fine legislatura, approvare questa legge, mancano ormai due Consigli. Lo dico con un piacere particolare e devo ringraziare per questo, cosa che hanno fatto anche gli altri Consiglieri, la Giunta e in particolar modo l’Assessore Casini, che con il suo lavoro per l’istituzione del parco della memoria di Colle San Marco ha permesso l'adeguamento della legge ed ha permesso di fare un panorama completo ed arrivare oggi a questo che è un primo passaggio, è una legge aperta ed è un primo passaggio importante, quindi, credo che un ringraziamento sia più che doveroso e senza quel lavoro oggi non saremo qui a discutere di questa norma.
Un ringraziamento va anche a chi ha avuto l'idea di lavorare velocemente e nel miglior modo possibile per portare a completamento questa legge con una visione regionale, mettendo un parco per ogni provincia, perché ogni provincia delle Marche ha vissuto la resistenza in maniera forte e decisa, quindi il ringraziamento va al Presidente Giacinti ed alla I Commissione.
Un altro ringraziamento lo devo fare all’Anpi, chiamata velocemente dalla Commissione ad interpretare e a dare suggerimenti fondamentali sia per le proposte che stavano arrivando che su come portare avanti la cosa. L’Anpi regionale e provinciale, entrambe, si sono messe a disposizione e, devo dire, con un lavoro fatto nel miglior modo possibile. E’ chiaro poteva essere anche più approfondito, ma ci sarà altro tempo, ora siamo riusciti ad arrivare ad una proposta di legge di valore, credibile, che verrà completata, ci sono anche altre situazioni che potranno essere prese in considerazione e già da questa proposta le aree più indicative, all'interno di ogni provincia della regione Marche, sono state messe in evidenza.
Tutto ciò riguarda la storia della resistenza, riguarda tantissimi cittadini italiani e riguarda un po’ la mia esistenza dal punto di vista politico-amministrativa perché la proposta della provincia di Pesaro, legata alla battaglia di Vilano e alla battaglia di Paravento, sono due episodi, in realtà è il fulcro ed il cuore della resistenza della provincia di Pesaro e per quanto mi riguarda ho vissuto in una zona, quella del comune di Cantiano, sotto le serre, al confine tra Marche ed Umbria, che è il luogo in cui si è concentrata, nell’autunno del ’43, e dove è nata la resistenza pesarese.
Devo dire che per il figlio di un partigiano, che ha combattuto quella battaglia, è molto più semplice e facile essere portato su questi temi, però non è solo questo, ho avuto la possibilità, da amministratore, di conoscere personaggi e storie estremamente importanti relative a quelle situazioni. Basta ricordare che nella battaglia di Vilano, che era teatro della esistenza del pesarese, c'era la V Brigata Garibaldi e c’erano due distaccamenti, Pisacane e Fastiggi. Il distaccamento Pisacane era comandato da Tumiati Francesco, medaglia d'oro alla resistenza, fucilato a Cantiano a maggio, figlio del Preside della facoltà di giurisprudenza di Ferrara, aveva deciso di partire da Ferrara e venire nelle Marche per fare la resistenza e andare nelle case a parlare di libertà - questi sono concetti fondamentali, non è la resistenza fatta così a caso, perché c'è anche chi ha contribuito in maniera meno importante, ma qui si parla di prese di posizioni forti, di situazioni in cui si poteva stare tranquillamente a casa, nascosti - visse una situazione particolare, si rifiutò di collaborare nel momento in cui ebbe un'arma puntata contro per cui lo uccisero.
Questo è uno degli episodi che vengono messi in questo pacco, la battaglia di Vilano e la storia di questi due distaccamenti, il Pisacane e il Fastiggi, nel quale c’era un commissario politico che si chiamava Giorgio De Sabata, che questo Consiglio dovrebbe conoscere bene perché è stato Consigliere dal 1970 al 1972, Sindaco di Pesaro e parlamentare della Repubblica italiana.
Sono tutti personaggi che ho avuto la possibilità di conoscere, tranne Francesco Tumiati, ho conosciuto Gaetano Tumiati - vice direttore di Panorama - che è venuto a Cantiamo tante volte, anche a presentare il libro che ricordava il fratello, personaggi di grandissimo spessore a livello nazionale come Valkiria Terradura che veniva da Gubbio e ha combattuto in quei territori. Tutti personaggi che hanno arricchito il panorama dei valori che riguardano la resistenza. Così è anche per quanto riguarda la battaglia di Paravento, sull’altro versante, dove un Comandante pesarese, Claudio Cecchi, ha trattato con determinazione e con coscienza, nei momenti in cui c'erano persone arrestate, civili arrestati, per salvare la vita delle persone. Valori estremamente importanti che vengono messi in luce nel momento in cui andiamo ad approvare questa legge, nel momento in cui andiamo a mettere in evidenza queste zone.
Ho sempre riconosciuto questi episodi, queste situazioni, ed ho ancora la fortuna di avere 3 partigiani in vita nel mio comune, ed è giusto ricordarli, è giusto mettere in evidenza le loro gesta, ma non è solo questo, il Parco non si fa per mettere in evidenza le loro gesta, si fa per dare un futuro a quei valori che hanno portato avanti, sennò non avrebbero nessun senso, la resistenza è un valore unico, che non appartiene a nessuno se non a tutti i democratici, a tutti quelli che si sentono liberi e che apprezzano la democrazia e la libertà, la proprietà della resistenza è questa, non appartiene a una forza politica, non appartiene a un gruppo di persone, ma a tutti coloro che si sentono democratici e per far valere questo …, ecco l'importanza dell'Anpi, io sono un iscritto, ma non per tradizione storica familiare, non perché mio padre era partigiano, ma perché sono convinto che l’Anpi abbia un valore nel ricordare questi fatti, nel portare avanti queste situazioni.
Diciamo spesso che la Costituzione, nei diritti fondamentali, è una delle più belle del mondo, forse la più bella, dobbiamo difenderla, dobbiamo fare in modo che quei diritti vengano mantenuti e tutelati, non basta averli, bisogna continuamente conquistarli e continuamente rimetterli in gioco.
Ecco a cosa serve anche oggi fare il parco della resistenza, fare in modo che il giovane che passa davanti al monumento, davanti alla targa in cui legge: “Qui hanno combattuto …” si ricordi che se è una persona libera, se può dire quello che pensa, è grazie a quelle persone che si sono impegnate ed hanno dato la loro vita per arrivare a questo.
Sono d'accordo con il Consigliere Maggi, forse se si metteva qualche soldo in più era meglio, ma non è questo, il valore economico potrebbe essere anche zero perché non è quello che interessa ad una legge di questo tipo, quello che interessa è trasmettere l’idea che i valori legati alla resistenza devono continuare a vivere e appartengono alla democrazia che viviamo e per mantenerli e garantirli c'è bisogno di lavoro continuo.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Ovviamente anch'io non posso far altro che unirmi a quello che è stato già detto dai colleghi ed essere molto contento che questa legge oggi sia in Aula, e mi auguro venga approvata all'unanimità. Una norma importante che istituisce, come è stato detto, ben 5 parchi della memoria storica.
Apro e chiudo una parentesi, la volta scorsa criticai questa proposta, ma non per il contenuto che condivido al 100%, ma per il fatto che la legge, che parte dall'idea giusta di realizzare una rete di parchi, inizialmente ne prevedeva uno solo ed avevo fatto un emendamento per l'istituzione di un secondo parco. Su questo emendamento, qualcuno lo ricorderà, ci fu una discussione in Aula e la legge fu rinviata in Commissione perché, giustamente, anche altri colleghi avevano ricevuto delle segnalazioni importanti che evidenziavano l'opportunità di realizzare altri parchi.
Il lavoro che ha fatto la Commissione è stato rilevante perché ha coinvolto l'Anpi, sia locale che regionale, che ha preparato un documento molto corposo, importante, in cui segnalava una serie di situazioni, questi 5 parchi come priorità ed una serie di percorsi della memoria storica che potevano essere finanziati con la legge che la Regione Marche precedentemente aveva.
Oggi andiamo ad approvare una legge che, diversamente dalla proposta iniziale, contiene all'interno l'istituzione di 5 parchi della memoria storica. Oltre al lavoro importantissimo e fondamentale dell'Anpi, c'è stato da parte di tutti i Consiglieri, che si sono interessati a questa legge, il contatto con i Comuni. Inizialmente ho seguito in particolar modo il parco di Monte San Vicino e Canfaito ed ero un po' preoccupato perché la cartina che proponevo coinvolgeva ben 9 comuni ed avere i pareri di tutti qualche preoccupazione me la destava, invece tutti e 9 i Comuni hanno risposto positivamente, sottolineo che sono amministrazioni di tutti i colori, sia di centrodestra che centrosinistra, tutte hanno espresso un parere favorevole alla realizzazione di questo parco ed immagino anche degli altri, questo significa che tutti hanno fatto un ottimo lavoro, è stata dimostrata da parte dei comuni e dell’Anpi una grandissima sensibilità.
Non sono uno storico, però voglio sottolineare che nel parco che si istituirà presso il Monte San Vicino operava la Brigata Garibaldi con 3 distaccamenti, nord, sud ed est, e in quei luoghi c'è stata una battaglia molto importante nei mesi del 1944, la famosa battaglia di Roti-Chigiano-Valdiola, sono luoghi, tutti quanti, ovviamente non solo questo che ho citato, che meritano questo riconoscimento.
Voglio aggiungere altre due cose, una riguarda la preoccupazione relativa alle somme messe a disposizione, anch'io sarei stato contento se ci fossero stati più soldi, però voglio sottolineare che è stata una scelta consapevole - io ho seguito i lavori della I Commissione - tutti quanti sappiamo che c'è un obbligo di spesa, non possiamo deliberare delle somme che non verranno spese entro l'annualità o meglio, lo possiamo fare, ma se poi non vengono spese c'è il rischio che vengano messe in un calderone, che è quello dell'avanzo, per cui è stato detto partiamo con 20.000 euro, che non sono tanti, però siamo ad agosto e quando questa legge verrà applicata saremo nell'ultima parte dell'anno per cui penso che 20 mila euro per questa annualità possano essere un buon inizio, poi, come avranno letto i colleghi, negli anni successivi nulla vieta a chi verrà dopo di noi di finanziare ulteriormente questa norma con somme anche più importanti. Sarei stato contento anch’io che ci fossero stati più soldi, però ci tenevo a spiegare perché è stata messa una somma limitata.
L'altra cosa che volevo dire e che apprezzo in toto questa legge e mi dispiace un po’, però do anche la motivazione a quello che dico, la soppressione dell'articolo 7 che trattava di misure e di tutele previste dal PRG e di adeguamento al PPAR. Questo articolo è stato soppresso, però nulla toglie al valore di questa legge, comunque ci sono delle norme nazionali che vanno rispettate e mi auguro, sono sicuro, che le amministrazioni avranno particolare cura di questi luoghi così importanti.
Ripeto, sia per il fatto che ci sono delle norme a livello nazionale, sia per il fatto che la sensibilità sia acclarata, ritengo che complessivamente questa sia un'ottima legge, che va approvata e auspico che venga approvata dall'Aula, ripeto, all'unanimità. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Casini.
Anna CASINI. Grazie Presidente. Grazie a tutti. Un ringraziamento principale va al Consigliere Maggi, mi sono arrabbiata molto nell'ultimo Consiglio per il lavoro di oltre un anno nell'indifferenza totale di alcuni Consiglieri, che poi per fortuna, e sono molto lieta di questo, sono stati stimolati dalla proposta per cui siamo arrivati ad un’ottima legge che condivido. Il Consigliere Maggi disse una cosa molto sensata: “Ripensiamoci un attimo e vediamo di trovare una soluzione condivisa”, effettivamente aveva ragione, fu una battuta di buon senso. Mi scuso per le parole che ho usato l'ultima volta, ma ho seguito questo progetto da tempo, ho anche un gruppo di persone, la proposta è venuta dal basso, da un'area in cui se ne sentiva l'esigenza. Ricordo a tutti che il sindaco di Ascoli Piceno ha partecipato ad una cena nel luogo dell’eccidio di Pozza e Umito, è ricordato perché morirono 30 partigiani e 12 civili, tra cui una bambina, che si chiamava Anna, bruciata viva.
E’ un luogo dove la resistenza, le morti e gli eccidi operati dai nazifascisti sono molto sentiti, per questo c'è stata un'accelerazione, per dare un segnale, un segnale importante rispetto a quello che il Consigliere Maggi ha detto.
Oggi diamo per scontato che possiamo parlare, chiunque può dire qualunque cosa, si può fare anche una cena dove si ricorda la marcia su Roma e nessuno ti arresta, si può dire qualunque cosa, c'è la massima libertà, ci si può incontrare, a parte il Covid, ci si può vedere, si possono esprimere i propri pensieri. Questo non è così scontato perché per avere questo sono morte delle persone, sono morte in maniera consapevole, i partigiani hanno messo la loro vita per la libertà, ma sono morte anche tante persone inconsapevoli, che magari non avrebbero messo la loro vita a disposizione e secondo me sono ancora più eroi, penso ai civili di Pozza e Umito, per esempio.
Colle San Marco ha fatto sì che la città di Ascoli Piceno e la Provincia di Ascoli Piceno avessero due medaglie d'oro al valor militare per attività partigiana, unico caso in Italia, per questo si era partiti da lì e si è partiti da un gruppo che si chiama “la caciara”, un luogo che è in quelle zone. Molti volontari, a cominciare dal Presidente dell'Anpi, che voglio ringraziare, Pietro Perini figlio di Spartaco, Comandante partigiano, ed un gruppo di ingegneri si sono messi a disposizione, hanno fatto le perimetrazioni, le abbiamo fatte all'interno di un bosco, una volta ci siamo incontrati per visitare quei luoghi e per onorarli, c'è stato un sussulto rispetto ad alcune azioni e si è detto che dovevamo ricordare quello che era stato fatto, perché non è scontato e perché i giovani sappiano che ogni cosa che scrivono, ogni cosa che dicono, la possono fare e dire perché qualcuno si è sacrificato per loro.
Nelle Marche devo dire che ci sono tantissimi luoghi, un'immensità di luoghi. La proposta di legge che avevamo pensato, che la Giunta aveva pensato, la Commissione l’aveva accettata, era una proposta aperta perché l'idea era quella di costituire una rete dei parchi e dei luoghi della resistenza affinché si sapesse che le Marche hanno dei percorsi e sono state in prima linea nel ’43, siamo stati tra quelli che ci hanno messo la vita, la faccia, la famiglia, più della vita uno cosa vuoi che ci metta?
Secondo me, questo è un valore aggiunto alla marchigianità ed alla storia delle Marche, quindi ben venga questa legge, ben vengano le ulteriori risorse e ben venga alla fine la formazione di una rete, questo è importante, venire nelle Marche e dire di voler fare il percorso della resistenza, rilevante anche per le gite scolastiche, per portare i giovani, non solo marchigiani, all'interno delle Marche, a conoscere luoghi in cui ragazzi della loro età, o poco più grandi, si sono sacrificati per tutti noi e per la nostra democrazia. Nella nostra regione non c'è stata solo la linea gotica, avremmo da raccontare tantissime storie. Trascorro l’estate a Poggio D’Api, esattamente sul confine tra l'Abruzzo e il Lazio, lì c’è un torrente che si chiama Chiaro e su quel torrente è morto un ragazzo, Pietro Lalli. A Poggio D’Api c'erano, anche a casa di mio nonno, dei soldati americani che erano tenuti nascosti e c'erano queste staffette che facevano Colle-Poggio D’Api, passavano nei boschi, lui fu ucciso e c’è una piccola piazza, minuscola, una piazza che un quadratino, dedicata a Pietro Lalli, che nessuno conosce, se non avessi raccontata questa storia nessuno ne avrebbe avuto notizia, ma anche lui ha fatto parte di questa squadra di eroi, che è morta per noi. Quindi credo che questo sia importante.
Ringrazio il Presidente Giacinti per tutta l’opera di ricucitura e di costruzione della legge, lo ringrazio tantissimo, ringrazio tutta la Commissione, ringrazio il Consigliere Giancarli che ha parlato prima di bisogni e necessità. Condivido l'idea che ci fosse e ci sia ancora bisogno e necessità di ribadire alcuni valori molto importanti da ricordare.
Ringrazio anche gli altri colleghi che hanno portato le loro storie, perché ogni luogo è degno di essere ricordato e non ho mai pensato che potesse essere il numero dei morti o il luogo più o meno conosciuto ad avere un'importanza maggiore rispetto agli altri, quindi mi auguro che questa legge si riempia di luoghi della resistenza e che tutti possano essere messi in rete.
Ringrazio tutti per il lavoro fatto e in particolare, perché tutto è iniziato da loro, il gruppo della “caciara”.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Mi permetto a nome della Lega di esporre alcune riflessioni in merito alla volontà di voto al fine di rendere chiaro il nostro pensiero in merito alla proposta dì legge in esame, la n. 333, “Disposizioni per la valorizzazione dei luoghi della lotta partigiana e dell'antifascismo denominati parchi della memoria storica della resistenza”.
I luoghi della memoria costituiscono un osservatorio privilegiato per l'analisi politica dei processi di integrazione e dei conflitti sociopolitici. Attraverso la valorizzazione di tali luoghi si possono ricostruire l'identità e la memoria pubblica di una nazione e le sue trasformazioni nel corso del tempo. Una nazione racconta se stessa e plasma i suoi caratteri identitari anche nella celebrazione di tali luoghi.
Sul tema della memoria è importante riflettere. Non dobbiamo perdere di vista le nostre radici, né i nostri punti di riferimento: oggi si comunica molto, ma si riflette poco, anche in politica. Anzi direi soprattutto in politica. Non si pensa abbastanza: si litiga, si urla, si insulta, e così si rischia di perdere i punti di riferimento. C'è oggi il problema di contrastare risorgenze ideologiche? Certo, si vedono e si leggono. Per contrastare la risorgenza di ideologie e di prassi politiche, che sono radicalmente contrarie ai valori della Costituzione, ci sono due strade: c'è la strada "legale" e c'è la strada della cultura.
Lo dico subito: credo si possa fare molto soprattutto perseguendo la strada della cultura.
Uno dei fondamenti della democrazia costituzionale è la libertà di manifestazione del pensiero. Una democrazia che non rispetta la libertà di pensiero e persegue le manifestazioni di pensiero come tali non è democrazia.
Per quanto riguarda le manifestazioni di pensiero "politiche" si deve ben distinguere fra espressione di opinioni e manifestazioni che costituiscano diretto incitamento ad azioni illegali, che come tali sono vietate ed essendo illegali da prevenire. E questo è giusto. Ma una cosa è dire che si devono fermare espressioni di opinione, che sono in realtà incitamento all'azione, un’altra è dire che si deve fermare e punire qualunque manifestazione che richiama un’ideologia passata. Una democrazia che persegue manifestazioni di pensiero come tali non è democrazia. La democrazia non si difende con mezzi antidemocratici.
La democrazia vive e ha un futuro nella misura in cui riesce a rimanere fedele ai suoi valori. Il terreno su cui dobbiamo lavorare per combattere le risorgenze ideologiche passate è quello della cultura, non quello della ricerca di ulteriori strumenti di repressione legale. Noi crediamo nei valori umani, universali, della democrazia. Sono questi che devono essere insegnati, diffusi, testimoniati con le parole e con i fatti. Forse oggi lo si fa troppo poco. Se guardiamo al modo in cui oggi si fa politica in Italia, credo che ci sia di che preoccuparsi. L'intolleranza, la demonizzazione degli avversari, il vivere la politica solo come scontro, la vittoria di uno che schiaccia l'avversario, non sono i connotati di una politica democratica e della democrazia. Oggi assistiamo spesso, purtroppo, al dilagare di queste forme e modalità (non solo nel web, ma spesso anche in televisione e sui giornali). Dovremmo preoccuparci di capire da quali radici culturali esse provengono. Come si può ritenere che questo sia il modo per conquistare il favore dei cittadini, per avere i voti, per vincere? Temo che si tratti di radici culturali lontane da quelle dei valori della democrazia. I valori della democrazia sono quelli che contano. Se ci crediamo, testimoniamoli, diffondiamoli, anzitutto nella scuola, dove si educa alla democrazia. Perché esiste e deve esistere un'educazione alla democrazia. Settant'anni fa, quando è nata la Costituzione, i partiti politici venivano concepiti anche come strumenti di educazione politica del popolo, non solo perché avevano delle scuole, ma perché quella si considerava una loro principale missione. Ricordo scritti di Giuseppe Dossetti in cui si parla proprio del partito che educa alla politica, di educazione politica del popolo. Ora sembra che non a questo servano i partiti.
La memoria è quel filo invisibile ma tenacissimo che tiene unite le comunità. La storia di un popolo non è solo un susseguirsi di date, di vittorie o di sconfitte, è innanzitutto il racconto di una identità fatta di cultura, sensibilità, simboli. Ci sono stati popoli che hanno subito tragiche diaspore ma solo quelli che hanno saputo conservare la memoria di sé, sono riusciti a non perdere la speranza di un riscatto.
La verità è che solo ricordando chi siamo stati si può proseguire sulla strada della democrazia. Ed è questo l'insegnamento che non si deve mai dimenticare.
Aggiungo a questa comunicazione una cosa che nella provincia di Ancona è venuta dall’entroterra della nostra provincia come momento di segnalazione e nella legge parte di questo territorio è stato soltanto inserito, mancherebbe, ma credo che esistano le condizioni, lo letto la legge, l’ho guardata, di poter inserire, tramite i comitati provinciali, quando si costituiranno, il territorio di Fabriano. Ci sono delle segnalazioni che provengono dal territorio, da questa realtà territoriale della provincia di Ancona, penso di non essere assolutamente fuori tema perché la legge evidenzia i territori e i territori della provincia di Ancona, come la zona di Fabriano, è senz'altro da recuperare per i fatti che sono testé arrivati e che molti colleghi, come me, conoscono. Ritengo che sia un aspetto estremamente importante, noi voteremo convintamente a favore di questa legge per quanto ho esposto. Secondo noi è una cosa che fa riflettere, soprattutto le comunità possono crescere nel senso vero della democrazia e senza essere coinvolte in qualche circostanza magari da comunicazioni non perfette, non trasparenti, non chiare, perché se le persone non conoscono come sono avvenuti i fatti, come le cose che accadono anche oggi, hanno una informazione distorta e non rispondente alla verità. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Poche parole per ringraziare la Giunta, in particolare la Vicepresidente Casini che è stata originariamente l'estensore di questa legge, che prevedeva l'istituzione del parco della memoria e del parco della resistenza di Colle San Marco, che lasciava aperta la possibilità di andare oltre e includere altre realtà del medesimo tipo, perché purtroppo in questa regione ci sono più contesti territoriali. Con un lavoro anche serrato e attraverso la collaborazione e il protagonismo dell'Anpi regionale e delle sue diramazioni provinciali siamo riusciti a mettere insieme una proposta che contemplasse e contiene una realtà per ogni territorio provinciale, cosicché da presentare un'unica proposta, che mantiene la peculiarità di essere aperta ad accogliere successivamente eventuali ed altre situazioni che meritano attenzione.
C'è stato un lavoro serrato che ha visto non solo la I Commissione, ma anche altri Consiglieri collaborare, mi riferisco ad esempio al Presidente Traversini, che ha frequentato la nostra Commissione ripetutamente per dare un contributo fattivo alla stesura definitiva.
Il mio intervento di natura più squisitamente politica è questo, oggi viviamo un contesto, l’ho detto anche in un'altra occasione, qualche tempo fa, dove il cosiddetto revisionismo storico, ma non solo il revisionismo storico, quanto un latente desiderio di coprire di oblio certi periodi storici - questo va riferito e sottolineato ogni volta - la volontà di celare la nefandezza certi periodi storici.
Questa proposta di legge viene in Consiglio oggi per l'approvazione e mi auguro che possa avvenire fra breve, quest'Aula batte un colpo importante in un panorama storico e culturale dove non c'è altrettanta sensibilità e memoria nei confronti di un periodo storico che merita ogni giorno una corretta rappresentazione.
Il revisionismo storico purtroppo impera e, ripeto, va oltre la volontà di riscrivere o rivedere o reinterpretare la storia, ma va verso la volontà e il desiderio di tralasciare e dimenticare certi momenti.
La democrazia non ha bisogno di risorgenze ideologiche, la democrazia si esalta con atti come quelli che oggi stiamo per approvare. In un momento come quello che viviamo è un segnale eloquente e non posso che applaudire in anticipo quest'Aula, che dà un segnale forte e vivido nei confronti, è inutile ripetersi è stato già detto, ma non posso dimenticare, del gran numero di giovani vite spezzate, all'insegna di una lotta che non aveva quartiere, non aveva bandiere, ne aveva una sola bandiera, quella della libertà e della democrazia. Noi non possiamo, per il rispetto di queste persone, perdere l'attenzione o far finta di perderla o addirittura dimenticare, allora ben venga una proposta di legge come questa che ha l'onore e il senso di ripercorrere la storia, di ricordare ciò che è stato per questo Paese, per questa regione, per questo territorio e anche per molte nostre famiglie. Questo è il vero senso. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Sarò breve perché ci sono stati molti interventi, molto ricchi, nel merito della questione, dalla Vicepresidente Casini, che è stata la prima protagonista di questa legge, che ringrazio, al Presidente della Commissione, al relatore di maggioranza ed altri anche inaspettati, come quello del compagno Zaffiri, a cui a questo punto, visto che non abbiamo ancora chiuso le liste, riservo un posto a sostegno del centrosinistra, visto che ha testimoniato dei valori importanti. Devo ringraziare anche tutti coloro che hanno fatto un importante lavoro politico e credo che sia importante che leggi come questa abbiano il sostegno più ampio, quindi bene alla composizione politica che si è trovata, grazie alla Commissione, devo dire grazie all'Anpi, che è stata protagonista di un lavoro di sintesi.
Il Gruppo Articolo 1 voterà convintamente a favore di questa legge, ovviamente, perché la riteniamo molto importante, ci tengo però a dire una cosa, mi rivolgo in particolare a tutti coloro che saranno presenti nella prossima legislatura, a partire da chi questa legge l’ha scritta, vi faccio gli auguri, però ci tengo a sollecitare, colleghi - io sono stato il primo estensore della legge approvata nella passata legislatura e concludendo questi miei 10 anni in Regione mi è venuta un'ossessione - mi rivolgo direttamente alla Vicepresidente Casini, il fatto che le leggi vengano applicate. Purtroppo quella legge è applicata per la prima parte finanziariamente, ma prevedeva dei percorsi della pace e della memoria, che non sono stati attuati, come la Consigliera Casini sa anch’io inizialmente avevo detto “Vediamo di integrarle”, non perché non volessi portare a termine questa legge, ma perché ho piacere che le leggi funzionino, sarei stato anche disposto ad abrogare quella precedente, perché non è importante avere le etichette, pur avendola scritta avevo messo a disposizione l'abrogazione totale di quella parte perché credo che queste due leggi debbano cercare di funzionare congiuntamente.
Qui istituiamo i parchi, là ci sono i percorsi che, come ha ricordato bene l’Assessore Casini ed anche altri Consiglieri che sono intervenuti, hanno anche una funzione didattica, turistica, quella parte era già prevista in quella legge, quindi, mi rivolgo a tutti coloro che nella prossima legislatura potranno fare un lavoro anche di manutenzione efficace delle due leggi in modo che entrambe possano funzionare.
Credo che questa sia la cosa più importante, poi magari nella prossima legislatura si vedrà se sarà utile accorparle oppure no, non è tanto importante che ce ne siano due o una, l’importante è che le cose funzionino. Questo è un appello che faccio ai Consiglieri della prossima legislatura, di qualsiasi parte politica saranno, visto che apprendo con piacere che l'accoglimento sembra molto ampio.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. Non sarò breve come ha annunciato il collega perché penso che la legge ci dia l’occasione di dire molte cose interessanti.
La prima è pratica, ho visto nell'attività che la legge prevede tante cose, mi permetto di dare due suggerimenti, il primo, facciamone intanto uno con 20.000 euro, ce n’è uno che in ordine di tempo è strategicamente primo, con l’impegno di proseguire, ne possiamo attivare uno all'anno con 20.000 euro, sarebbe già una cosa importante. Poi prevediamo anche qualcosa per tenerlo in piedi, una volta istituite alcune infrastrutture che ci sia un gruppo di volontari, immagino che non possiamo mettere su un carrozzone con gente a tempo pieno, ma l’Anpi è una associazione benemerite e anche non unica, abbiamo tante associazioni combattentistiche che potrebbero mettersi a disposizione in quelle aree per tenere aperto e qualche cosa si farà. Quindi partiamo con Colle San Marco, penso sia quasi logico.
La seconda cosa che volevo dire è interessante soprattutto per i ragazzi, non arrivare lì e trovare un video, una conferenza con qualche testimonianza, che ci sta tutta, ma trovare qualcosa di pratico, è stato citato, mi sembra dall’Assessore Casini, il museo della linea gotica, io l’ho visitato nel pesarese, è fatto da un privato, è carino, ha ricevuto anche alcuni contributi pubblici per alcuni anni dalla Regione - l’avevo segnalato al Presidente ultimamente non ha preso più niente - è un bel museo che tiene conto di tutta la storia, degli alleati, dei tedeschi, è una ricostruzione storica abbastanza oggettiva, con tante cose interessanti e se vogliamo portarci i giovani è chiaro che dobbiamo fargli trovare un percorso. Ad esempio prendo un altro spunto, nei parchi della I Guerra Mondiale, in Trentino, noi troviamo dei percorsi, con quella casa, quel rifugio - i ragazzi non sanno esattamente dove stavano - magari un casolare, oppure grotte, rifugi occasionali, masi di pastori molto in alto in quota sull'Appennino, almeno nella parte dei Sibillini, meno nella parte dell’anconetano e del pesarese. Fare un percorso che aiuti, non costa niente, una volta che lo hai messo in piedi lo puoi anche assegnare al Cai, a qualcuno che lo segue e diventa una cosa interessante. Questo è quanto sull’aspetto pratico della legge, ci tenevo a dire una cosa in questo senso.
Andiamo ai grandi discorsi sulla memoria. Io non so se dentro questi parchi possiamo anche richiamare questi aspetti però mi permetto di ricordare che dopo l'8 settembre 1943, e non faccio riferimento a nessuno, il primo storico che ha parlato in questa Aula è stato il Consigliere Maggi, mi permetto di ricordare che sono morti solo nella parte dell’esercito italiano 73.277 soldati, questi sono quelli che sono riusciti a censire, vai a sapere quanti ne sono morti nei campi di concentramento o dispersi, di questi 18.655 in Italia, e questi ci stanno tutti, dalla difesa dei … a Porta San Paolo, a qualche altro episodio. Ben 54.622 senza ordini, e parlo da ex ufficiale di artiglieria dell'esercito italiano, senza nessun collegamento con la centrale, hanno combattuto i nazisti, si sono rifiutati di cedere le armi ed hanno combattuto, 54,622, questa è fedeltà all’Italia, questa è fedeltà a quello che c'era allora.
Molti di questi non solo non erano di sinistra, caro Consigliere Maggi, ma erano monarchici, avevamo intere brigate partigiane che erano segnati dalla Croce cristiana, erano quelle guidate per esempio da Enrico Mattei, che penso sia stato il più grande partigiano marchigiano che dovremmo ricordare, perché Enrico Mattei a nord è stato il capo di una brigata partigiana molto importante e molto ben organizzata.
Qual è stata poi la nostra storia? Il nord ha avuto il tempo di vedere il coinvolgimento dei civili che diventano partigiani, ma nella nostra storia abbiamo avuto prevalentemente militari che si sono rifiutati di servire la Repubblica di Salò e sono scappati, magari nemmeno avevano la piena consapevolezza di una resistenza, semplicemente cercavano di salvarsi la pelle, poi hanno trovato chi li ha raggruppati. Penso al mio recanatese che è morto a Montalto di Cessapalombo insieme ad altri 13 ragazzi, giovanissimi, che sono stati beccati in un casolare quando con le armi cercavano soprattutto di proteggere se stessi, di quelli nostri - in Italia, a parte questi episodi immediatamente successivi all'8 settembre, il numero complessivo dei morti è stato di 73.277 numero arrotondabile probabilmente ad 80.000 - ne abbiamo avuti 12.000. Questo è il dato certificato dei morti, anche per cause sopravvenute dopo la fine della guerra, 12.000 combattenti fra militari dell'esercito regolare che combattevano con gli alleati, dei quali mi permetto solo una piccola memoria, e partigiani delle brigate o dei gruppi sparsi.
Mi ricordo di questi perché nelle operazioni di avanzata gli italiani inquadrati nell'esercito regolare, come parte del Governo che si era insediato a Brindisi, quindi del nuovo Governo non ancora repubblicano ma monarchico, che rispondeva a Badoglio e poi agli altri Capi di governo succedesi, erano quelli che facevano da apripista, quelli che andavano avanti, molti sono stati i polacchi, vedi la strage di polacchi nella battaglia di Loreto, tra Loreto e Castelfidardo, quasi 900 morti, e gli italiani, gli inglesi e gli americani erano i signori della guerra stavano un po’ più indietro, ma chi doveva andare avanti, chi doveva trovare le mine, lo sminamento lo facevano facendo camminare gli uomini perché non potevi far saltare i carri, erano gli italiani. I nostri che sono rimasti fedeli all'Italia, fedeli allo Stato, sono stati quelli che sono morti con grande facilità e con maggiore frequenza.
Noi abbiamo anche una resistenza democratica, che ha visto i morti dopo il 1945 fino ai giorni nostri, non includo in questi i morti per mafia, parlo delle forze dell’ordine, dei magistrati, dei giornalisti, di tutti quelli che si sono esposti, questa è una cosa già diversa, parlo dei morti per cause ideologiche, parlo dei morti per stragi sui treni, parlo dei morti delle Brigate Rosse, parlo di quelli che hanno continuato a combattere per la giustizia.
Io non ho un dato preciso ma a memoria ricordo che in intere annate ne abbiamo avuti più di 100/120, se mettiamo insieme tutti gli anni dalla fine degli anni ‘60 fino ai primi anni ‘80, penso che arriveremo a qualche migliaio, sono tanti quelli che andrebbero ricordati per far capire ai ragazzi che il discorso non è chiuso e non si seppellisce con la retorica del 25 aprile - ci troviamo tutti lì, io le commemorazioni le ho fatte tutte con la mia bandiera scudo crociata - questa storia è continuata e con sincerità, soprattutto per il vecchio partito comunista, ha superato i confini ideologici. Non posso non ricordare il giorno in cui abbiamo saputo della morte di Aldo Moro, quando da Macerata, noi giovani democristiani, uscimmo dalla nostra sede in via XX Settembre ed il Partito Comunista veniva con un altro corteo da via Crescimbeni, che stava proprio lì sotto, eravamo un po’ come piazza del Gesù e via delle Botteghe Oscure, eravamo abbastanza vicini, è chiaro che fra noi c'era un po’ di tensione, perché ognuno la pensava come voleva, la matrice ideologica era quella, ricordo che il segretario provinciale del Partito Comunista fermò il corteo per far sfilare avanti tutti noi democristiani. Le divisioni sono state profonde prima e dopo il ’68, anche se tardivamente trovo un punto di congiunzione nella lotta al terrorismo delle Brigate Rosse e di tutte le altre formazioni nei confronti dei quali il Partito Comunista prese una chiara posizione con Berlinguer, contro la violenza e contro ogni forma di insurrezione armata. Ho detto queste cose per evidenziare che c'è un processo dentro il quale bisognerebbe far rientrare anche la storia dei nostri ragazzi.
L'ultimo pensiero lo aggancio al Consigliere Zaffiri che ha fatto chiaro riferimento alla libertà di pensiero. Ecco, questa è un altro tipo di vigilanza. Non so se avremo tempo perché è rimasto solo un Consiglio regionale, ma lo faremo sicuramente in campagna elettorale, ce la racconteremo tutta su un certo tipo di legislazione, perché sulla legislazione bisogna stare molto attenti, la vera difesa è su questa libertà, su questo tipo di garanzie, questa è una Repubblica che è nata da un fatto storico, dall'antifascismo, ma giuridicamente nasce da un concetto giuridico che risale al 1200/1300, che trova una sua consacrazione formale nelle esperienze liberali dell'800 e del 900, faccio riferimento alla tripartizione dei poteri, questo è un dato fondamentale, nella tripartizione dei poteri non è possibile che una legge assegni ad un magistrato la possibilità di decidere della mia libertà di pensiero, e mi fermo qui perché non voglio fare esempi, non voglio litigare, ma c'è continuamente il tentativo di assegnare al magistrato, non di dirlo per legge, ma di assegnare al magistrato una valutazione molto elastica sul fatto che io possa dire che il Consigliere Maggi, siccome è dei 5 Stelle, è un mezzo cittadino. Non posso dirlo, è un cittadino a pieno diritto, ha pienamente diritto alle sue opinioni e la mia forza in democrazia, Consigliere Maggi, anche se sul 97% delle cose la pensiamo diversamente, fatto salvo sull'azzardopatia e sul servizio civile anziani su cui siamo andati d’accordo, è questo punto che io rispetto, perché se non c’è questo la democrazia è finita. Bisogna stare attenti quando cerchiamo di introdurre con una parolina molto pericolosa, che è “positivismo” e che ha fondato tutti i regimi totalitari, l'idea che io posso in qualche maniera dirle che lei è matto, per esempio in Unione Sovietica il dissidente non era uno che andava in galera, è interessante questa cosa, ho studiato un po’ di diritto penale e mi permetto di dirlo, come nel periodo fascista o come nei regimi di destra, no, andava in manicomio, perché era impossibile non essere comunista, uno che non era comunista era un matto, uno che andava curato mentalmente.
Capite che questo è una cosa molto pericolosa perché poi non si andava in manicomio con una data di scadenza, no, ci si entrava e qualche medico decideva se dopo 5, 10, 15 anni, potevi tornare ad essere una persona savia e a vivere civilmente.
La forza di questa Repubblica è che si fonda sulla certezza del diritto e sulla tripartizione dei poteri, dove il legislativo ha una sua preminenza netta, l'esecutivo deve eseguire e la magistratura deve applicare le leggi, ma in maniera estremamente chiara, lasciare ai magistrati - non voglio, ripeto, fare riferimenti precisi - larga possibilità è un sistema che vige nel sistema anglosassone dove c'è più compattezza da un punto di vista culturale, da noi purtroppo questa compattezza non c’è. Quindi, è compito anche nostro, di noi legislatori, stare molto attenti a questa libertà di pensiero, a cui faceva riferimento il Consigliere Zaffiri, che dovremo sempre e costantemente consacrare.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Rapidamente perché non entro nell’ottima memoria storica che è stata fatta da parte dei relatori che mi hanno preceduto, a partire dalla presentatrice della legge l'Assessore Casini e gli altri colleghi di partito e di Consiglio.
La cosa che mi piace sottolineare, oltre a quello che è già stato evidenziato, è la necessità nella nostra di una memoria storica. In questi anni ha esaltato una serie di percorsi turistico-culturali, credo che non potesse mancare, anzi penso che sia un punto di vanto e di eccellenza, creare una rete, un percorso dei luoghi della resistenza perché la nostra Regione, oltre ad altre, vede nei valori della resistenza uno dei valori fondanti della nostra cittadinanza e della nostra popolazione. Stiamo vivendo un periodo storico in cui, purtroppo, sempre più le figure storiche che hanno vissuto quel periodo, chi prima e chi dopo, ci stanno lasciando. Dai loro ricordi abbiamo vissuto direttamente i racconti e il vissuto di quel periodo storico, della seconda guerra mondiale e dei primi anni post seconda guerra mondiale, oggi, purtroppo, queste figure storiche non le abbiamo più a nostra disposizione, se non nei ultimi baluardi di resistenza fisica di quei periodi storici, ed è chiaro che dobbiamo sempre più fare affidamento a dei percorsi storico-culturali.
E’ una legge di cui la nostra regione può vantarsi ed ho apprezzato particolarmente la disponibilità dell'Assessore Casini, che l’ha predisposta, a venire incontro, dopo una prima fase, diciamo giustamente, di rimostranze rispetto a un iter nel quale sono stati assenti dei colleghi, nell'anno di predisposizione della legge, ad un percorso condiviso e completato anche con la partecipazione delle Anpi regionale e provinciali che hanno contribuito a dare un supporto. Un momento di particolare apprezzamento, quindi, a nome mio e del partito democratico, ringrazio ancora una volta i proponenti ed il Consiglio che si apprestano a votare, mi auguro all'unanimità, questa proposta di legge.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Presidente. Vorrei partecipare anch’io a questa riflessione molto importante, non potevo e non posso non farlo, perché, come già detto anche l'altra volta, chi vi parla in veste di Sindaco nel 2002 ha ricevuto per mano dell'allora Presidente della Repubblica la decorazione e il riconoscimento della città di Ascoli Piceno quale medaglia d'oro al valor militare per attività partigiana, caso unico in Italia, come già ricordato dalla Vicepresidente Casini, di un territorio provinciale con il comune capoluogo entrambi decorati di medaglia d'oro al valor militare per attività partigiana.
Devo dire che mi piace anche ricordare, lo faccio anche a me stesso, che dopo un periodo anche abbastanza travagliato, sono riuscito a cambiare anche il logo del Comune, la carta intestata, mettendoci la decorazione della medaglia d'oro per attività partigiana, il riconoscimento ufficiale e questo è successo poco dopo che ci è stata consegnata la medaglia d'oro, in una cerimonia bellissima in piazza del Popolo dall’allora Presidente della Repubblica. Non posso naturalmente non ricordare quel periodo e ovviamente fare qualche riflessione sugli avvenimenti.
E’ importante introdurre nell'ordinamento regionale i luoghi dei parchi della memoria storica, che ritengo siano una cosa importante per l'uomo, le comunità, le città. La memoria è un concetto fondamentale, è un sentimento, è un valore, chiamiamolo così, importantissimo, senza il quale difficilmente si riesce ad andare avanti, difficilmente si riesce a progredire in tutti i settori, ma soprattutto nel settore dei diritti civili, dei diritti della persona.
La memoria è importante perché, innanzitutto, ci dà la possibilità di avere responsabilità e contezza del passato, voi potete dire che è una cosa banale, ma non è così, è fondamentale prendere coscienza di quello che uno è stato, di che cosa è stato fatto in passato dai nostri avi per combattere le ingiustizie, per conquistare la libertà, anche per progredire nella scienza, nelle arti e nell’istruzione.
Prendiamo contezza del passato attraverso la memoria, non ci sono altri valori che ci consentono di avere cognizione e responsabilità di quello che noi siamo stati in passato. E’ importante avere coscienza di quello che siamo stati, per avere certezza di quello che siamo, altrimenti non serve a nulla, fare soltanto un ‘flash back’ o un ‘do you remember’ non serve assolutamente a nulla. Dobbiamo avere in mano la storia, il percorso che una comunità ha fatto per avere certezza di quello che siamo. Noi oggi siamo “liberi” perché abbiamo coscienza del percorso che abbiamo fatto, tutti, responsabilmente, al di là delle idee, della politica, di quello che ciascuno di noi ha fatto in passato. Abbiamo preso consapevolezza di quello che è stato fatto, poi magari ci si è divisi nelle considerazioni, però noi oggi abbiamo la certezza di quello che siamo, di essere una comunità libera che si può esprimere, come diceva chi mi ha preceduto, in tutti i suoi lati migliori e questo perché qualcuno ha fatto qualcosa, qualcuno ha intrapreso una strada, quindi, abbiamo preso contezza di quello che la nostra comunità civile ha fatto, la comunità marchigiana, la comunità italiana, la comunità picena.
Non basta però, se ci fermiamo al presente tutto finisce qui, in quest'Aula, finisce in una celebrazione, ecco uno dei rischi, che la memoria diventi una semplice celebrazione. Affinché non diventi una semplice celebrazione è necessario che la memoria ci dia la possibilità di dare speranza al futuro, ci consenta di fare questi passaggi, di capire quello che siamo stati, di avere certezza di quello che siamo in virtù del passato, quindi, ci dà forza, sostegno e speranza soprattutto guardando le nuove generazioni, di quello che dovremmo evitare per non cadere negli errori di quello che siamo fatto nel modo sbagliato.
Questi 3 passaggi, questi 3 concetti: responsabilità e contezza del passato, certezza del presente, speranza nel futuro, credo che siano racchiusi all'interno di questi luoghi che andremo a visitare.
Per il Parco della memoria di Colle San Marco anch'io ringrazio l’Assessore Casini, gli amici dell'Anpi ascolana, lei ha citato una persone che conosco molto bene, come conosco bene quei luoghi e mi auguro che il parco venga fatto, nel senso di dargli una sua dignità.
Sul Colle San Marco abbiamo un sacrario bellissimo - chi vuole può andare a visitarlo - prima la custodia era affidata alla provincia, oggi sapete che sono cadute in disgrazia, non hanno più risorse, fanno fatica a fare il necessario nel settore degli edifici scolastici, della viabilità, quindi hanno allentato un po' la manutenzione di questi luoghi. Ecco, mi auguro che con i finanziamenti che sono destinati a questi luoghi, attraverso questa legge, quel grande monumento che abbiamo sul Colle San Marco, a ricordo dei fatti del 3 ottobre 1943, e ogni anno il comune di Ascoli Piceno, come collettività picena, lo ricorda con una bellissima cerimonia, possa tornare ad avere quella dignità che merita ed attorno a questo luogo ci sarà da costruire un percorso, il percorso delle 3 “caciare”, il percorso del dito del diavolo, una serie di sentieri che sono stati battuti dai partigiani durante la lotta di liberazione, per cui io non posso che esprimere soddisfazione e il voto favorevole su questa legge. Grazie.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Casini.
Anna CASINI. Su ogni votazione dell’atto, a nome della Giunta, per appello nominale.
Articolo 3. Lo pongo in votazione per appello nominale.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Carloni, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Malaigia, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Pergolesi, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Zaffiri.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Carloni, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Malaigia, Marconi, Mastrovincenzo, Pergolesi, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Carloni, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Malaigia, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Pergolesi, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5 bis. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Carloni, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Pergolesi, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Carloni, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Malaigia, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pergolesi, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7. Soppresso
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 333. La pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Carloni, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Malaigia, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pergolesi, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 369
ad iniziativa della Giunta regionale
“Ratifica della deliberazione di Giunta regionale n. 729 del 15 giugno 2020. Modifica della legge regionale 3 giugno 2020, n. 20 concernente: ‘Misure straordinarie ed urgenti connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19 per la ripartenza delle Marche’”
Nuova titolazione: “Ratifica delle deliberazioni di Giunta regionale n. 729 del 15 giugno 2020 e n. 876 del 6 luglio 2020. Disposizioni urgenti in materia finanziaria ed istituzionale”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 369 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Questa proposta di legge è un atto composito, perché a più riprese siamo intervenuti per modificare in corsa, magari, esigenze che nel frattempo sono intervenute, ma in breve possiamo definirla come un atto che ha preso le mosse dal fatto di rivedere le motivazioni che, ci ricordiamo, hanno ispirato l'intervento della grande manovra da 210 milioni.
In poche parole, se vi ricordate in quell'atto l'avanzo di amministrazione poteva lasciare il posto a un avanzo vincolato alla questione emergenza Covid solo al verificarsi di certe predeterminate condizioni che aveva stabilito l’articolo 102, se non vado errato, del decreto-legge 18 del 2020.
E’ successo che dalla prima stesura e con una continua attività di rivisitazione dei vari capitoli, che interessavano tutto l'avanzo disponibile, che è stato convogliato verso questa nuova finalità, aggiustamenti, esigenze dei Consiglieri di rettificare precedenti interventi che avevano trovato allocazione nella tabella C - conseguentemente anche le altre tabelle per gli stessi motivi sono state oggetto di una più attenta rivisitazione - si dà luogo a questo atto con il quale si va, poi vedremo gli ulteriori emendamenti che sono arrivati in quest'ultima sessione di lavoro, ad accogliere queste modifiche ed esigenze che sono intervenute, anche di tipo normativo. Il tutto dà luogo alla proposta di legge 369, va anche fatta menzione degli ulteriori emendamenti che discuteremo e che poi presenterò di volta a volta.
In pratica questo atto è una ratifica della delibera di Giunta n. 729 del 15 giugno 2020, che a sua volta modifica la legge regionale 20 del 3 giugno 2020. Questo è il senso di questa proposta di legge.
PRESIDENTE. Non c’è la relatrice minoranza.
Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Ringrazio il Presidente Giacinti e tutta la I Commissione per aver non solo accolto la mia proposta di emendamento di aumentare il finanziamento per il rimborso del trasporto dei malati oncologici, ma addirittura hanno aumentato l'importo fino ad arrivare a 150.000 euro, è cosa non risolutiva, perché stavamo lavorando in Commissione ad un testo unificato delle 3 proposte di legge presentate su tale argomento, che però richiedevano una copertura molto elevata e a seguito dell'emergenza Covid purtroppo non si è riusciti a trovarla.
Questo emendamento vuole dare un segnale a quelle persone che, pur essendo l'unica regione in Italia, se non sbaglio, che dà questo genere di contributi, si trovano in una situazione salutare veramente particolare e vuol dimostrare la sensibilità del Consiglio perché è una cosa che può far piacere, anche se, ripeto, il finanziamento è poca cosa, però meglio 150.000 euro che nulla. Grazie.
PRESIDENTE Ha la parola il Consigliere Carloni.
Mirco CARLONI. Solo per chiarezza, è un tema molto importante, ringrazio la Consigliera Pergolesi per questo emendamento.
Credo che i malati che necessitano di cure oncologiche hanno bisogno di più attenzione rispetto a quello che è successo negli ultimi tempi, però occorre anche dire, ad onore del vero, che questa mattina la copertura finanziaria di questo emendamento era prevista per l’anno vigente e poi è stata modificata dalla Commissione al 2021, per cui, voglio dire, è vero che è un segnale, ma è un segnale di fumo, mentre i malati oncologici hanno bisogno dell'intervento oggi.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Chiedo dei chiarimenti perché l'illustrazione della pdl 369 mi è sembrata particolarmente lacunosa.
Da quello che ho potuto studiare, velocissimamente, nel poco tempo che ci avete dato per leggerla, mi sembra che ci siano degli articoli che riguardano la rivalutazione del trattamento economico del personale di Assemblea e di Giunta, che poi è stato sostituito da un emendamento della I Commissione questa mattina, che prende a riferimento due normative differenti per il personale, che mi lascia anche un po’ perplesso e nonostante abbia letto una interpretazione autentica del Ministero su questo mi asterrò.
Dopodiché, mi sembra, chiedo conferma ai relatori, di aver visto che si sottraggono 4,2 milioni di euro al diritto allo studio, 4,9 milioni di euro alle politiche unitarie dell'agricoltura, dei sistemi agroalimentari, caccia, pesca e si inseriscono 10 milioni di euro nei fondi e negli accantonamenti, quindi ricostituiamo un po' il tesoretto come fondo di riserva, ho capito questo.
Ci sono poi una serie di modifiche alle varie tabelle, tra cui la famosa tabella C, la metà delle voci sono da mille, 2 mila, 3 mila, 4 mila euro, che avevamo già visto nei mesi scorsi, quindi sono state stornate perché il Covid ha fatto saltare la sagra della lumaca, o non ha consentito la ristrutturazione di qualche biblioteca o di qualche oratorio, addirittura si davano mille euro per comprare degli strumenti musicali, i costumi per le scenografie, per celebrare il cinquantesimo di una società, per comprare cose ed attrezzature sportive. Circa la metà, 42 voci su una novantina, sono inferiori ai 5 mila euro, quindi, far passare senza nessun tipo di illustrazione questa norma non mi sembra onesto politicamente nei confronti dei cittadini.
Invito i relatori ad approfondire un attimo i contenuti di questa normativa, perché mi sembra che ci sia anche una riduzione dell'Irap, viene inserita una voce per una tassa che riguarda le bonifiche e quindi la gestione dei rifiuti.
La povertà dell'illustrazione e l'assenza di dibattito mi lasciano interdetto, è vero che siamo ormai assopiti, a fine legislatura, non se ne può più dalle pressioni e tutti i giorni le Commissioni sono messe sotto pressione perché arrivano proposta di legge di ogni tipo per sistemare le cose prima che il treno si fermi, però, insomma, un attimo di dignità istituzionale!
Considerato quello che ho individuato, vorrei sentire in quest'Aula qualcuno che illustri in maniera più articolata la normativa che dobbiamo votare perché si tratta comunque di stornare e girare milioni di euro a favore o meno dei cittadini.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Volentieri cerco di dare qualche delucidazione in più, come richiesto dal Consigliere Fabbri.
Ho fatto un'estrema sintesi, è un difetto mio quello di essere spesso molto sintetico, però a volte capisco che possa sembrare una scarsa chiarezza, non era certo questo l'intento.
L’atto è composito, si compone di più interventi, in più direzioni, l'abbiamo chiamato omnibus e il nome la dice tutta, forse refugium peccatorum sarebbe più appropriato, ma solo per dire che la grande varietà delle norme contemplate in un unico provvedimento ha fatto emergere questo atto, però, andiamo per ordine.
Gran parte di variazioni della tabella C, come giustamente ha sottolineato il Consigliere Fabbri, sono legate ad eventi che magari non si sono tenuti perché l'emergenza Covid, ha fatto si che molti eventi, manifestazioni e altre tipologie di interventi non si siano tenuti e probabilmente non si terranno più entro la fine dell'anno. I Consiglieri, la derivazione di questi interventi faceva capo un po' a ciascun Consigliere, hanno modificato le idee iniziali modificandole in ulteriori o diverse tipologie di interventi, inutile adesso andare su ciascuna di queste variazioni, però questa è la motivazione.
C'è stata una riduzione dell'aliquota Irap per le Asp, a partire dal prossimo esercizio, quindi dal 2021, per andare incontro alle esigenze di queste associazioni che si occupano dei servizi alla persona. Questo è l'intento agevolativo di questa norma e la Giunta, l'Assessore Cesetti nello specifico, si è fatta portavoce di questa istanza a cui abbiamo ritenuto di dare una certa risposta, parliamo anche di importi piccoli.
La questione bonifiche, si ha un'incentivazione e un abbattimento della tariffa per lo smaltimento dei rifiuti derivanti dalle bonifiche proprio per contribuire a queste bonifiche, ci sono progetti giacenti in Regione da più anni, che per un motivo o per l'altro, spesso anche di natura tecnica, non sono andati avanti. Abbiamo voluto dare un input a chiudere o a far decollare interventi che sono importanti per il territorio perché alcune progettualità di bonifica di certi siti restano lì, c'è il progetto nel cassetto, ma non vedono mai la luce, abbiamo pensato di agevolare agendo sulla tariffa.
Sulle altre questioni non c'è stata una riduzione delle risorse, Consigliere Fabbri, lei evidenziava il diritto allo studio, ma una modificazione degli avanzi che originariamente avevano un'impostazione, ma alla luce di quanto enunciato, seppur sinteticamente prima, dall'articolo 109 del D.Lgs. 18, la Giunta il 15 giugno ha fatto propria la possibilità di utilizzare risorse disponibili a seguito di quel dettato, quindi gli avanzi vincolati, al verificarsi di certe condizioni specifiche che l'articolo 109 ben enuncia, che non ho sotto mano per poterle leggere, questioni di natura tecnica legate a quelle poste, possono essere destinati ad interventi legati all'emergenza Covid.
Succede, che questa prima lettura da parte degli uffici interessati ha trovato successive modificazioni e la necessità di una ricognizione ulteriore da parte di tutti gli uffici e dei dirigenti dei vari settori.
Ecco il motivo per cui notiamo in questo aggregato più variazioni anche di segno opposto, alla fine un avanzo che derivava da una specifica questione non poteva essere utilizzato per il suo fine non ricorrendo le condizioni tecniche che l'articolo 109 del decreto-legge 18 ha disposto, ecco allora l'attività continua di ricognizione che in alcuni casi ha fatto si che fossero cancellate alcune poste, mentre in altri casi ne ha permesso un allargamento.
Ecco i motivi di queste variazioni, che non trovano contropartita in una diminuzione netta di certe risorse di una tipologia piuttosto che in un'altra, ma sono relative a una ricognizione riferita agli avanzi originari, perché di questo stiamo parlando.
Una precisazione per il Consigliere Carloni, le ulteriori risorse messe a disposizione per i rimborsi spese dei soggetti malati oncologici chemioterapici, è vero, sono state messe per il 2021 per esigenze legate alle disponibilità di bilancio, ma non dimentichi che le risorse del 2020 le trova nella presente variazione e sono 675 mila euro derivanti da una stima fatta sullo storico, sugli andamenti storici, che per il 2020 prevede l'integrale corresponsione di ciò che storicamente è emerso. Perché abbiamo aumentato l'importo dell'emendamento della Consigliera Pergolesi ed altri? Se per il rimborso spese ai chemioterapici e ai malati oncologici nel 2020 lo stanziamento di 675.000 euro, non dovesse rivelarsi sufficientemente congruo per le esigenze del caso, rispetto all'emendamento della Consigliera Pergolesi che ammontava a 95 mila euro, gli ulteriori 55 mila euro potrebbero essere utilizzati in risposta alle esigenze del 2020 nel caso non fossero state interamente soddisfatte o come ulteriori risorse a disposizione dell'annualità 2021. In ogni caso finalizzate ad una maggiore sensibilità nei confronti di una tematica che ben conosciamo e che ci sta a cuore.
C’è un ultimo emendamento normativo, ma l’avrei illustrato successivamente, relativo alla questione delle assunzioni, dico bene Consigliere Fabbri? Se vuole lo illustro dopo oppure ne parlo adesso, si tratta, per mettere il Consiglio regionale nella condizione di poter fruire della capacità assunzionale piena rispetto alle limitazioni previste dall'articolo 33 del D.Lgs. 3 aprile 2019, n. 34, forte di un parere del Ministero dell'economia e delle finanze, secondo il quale il Consiglio, inteso come realtà a sé stante, che però non ha una propria e autonoma capacità di finanziamento, può derogare al dettato del succitato articolo ed addivenire alla capacità assunzionale piena sulla quale non operano le disposizioni più restrittive dell’articolo 33. Questo è il senso. Questo per dar corso ai bandi messi in piedi già dal Consiglio, per provvedere alle assunzioni derivanti e nel caso che questo parere non fosse sufficiente correremo ai ripari successivamente come peraltro succede, debbo dirlo sia come Presidente della I Commissione che come membro della III Commissione, ogni volta che produciamo una legge. Abbiamo se non un'impugnativa precisazioni continue da dover fare perché magari cozziamo con una particolare attenzione degli organi superiori in tal senso. Questo l'ho visto recentemente, per cui questo parere autorevole ci mette nella condizione di poter dare corso ed iniziare in questa direzione, che mi pare anche auspicabile, visto e considerato che c'è bisogno di nuovo personale, per guardare anche a nuove figure e ad una completezza. Spesso le Commissioni si trovano sguarnite di personale con atti che arrivano uno sull'altro e colgo anche l'occasione, visto che si tratta di una delle ultime sedute, la penultima per la precisione, di ringraziare tutto il personale del Consiglio, delle Commissioni, con cui in questi 5 anni abbiamo portato avanti una grossa mole di lavoro, spesso e volentieri nella condizione di dover fare grandi sacrifici, orari ulteriori rispetto agli orari ordinari, soprattutto nelle sessioni di bilancio, in particolare, anche per l'accavallarsi di atti che, dico la verità, non sono stati sempre attribuibili a un'attività frenetica della Giunta, ma sono frutto, diciamocelo francamente, di norme che si affastellano fra di loro e continuamente hanno bisogno di ulteriori atti che debbono contemperare esigenze diverse.
Questo è il senso di questo atto. Spero di aver risposto a tutte le sue domande, Consigliere Fabbri. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Per fortuna che questa legislatura sta per finire perché di omnibus questo Consiglio ne ha viste diverse, atti con i quali si corre ai ripari, modifiche su interventi che dovevano essere fatti in altro modo. Ultima quella del personale, perché qui non finisce, arriverà anche il problema del personale dei gruppi, di chi lavora con i gruppi, verranno ancora modifiche, qualcuno qui si è innamorato della Corte dei Conti e la segue tutti i giorni. Si prevede l'azzeramento del ruolo del Consiglio e dei Consiglieri, si ipotizzano addirittura proposte scellerate che vanno anche contro i contratti nazionali di categoria, perché economicamente non si applicano nemmeno i contratti collettivi nazionali di lavoro e poi naturalmente si fanno queste ulteriori variazioni.
Non entro nei particolari perché non mi compete, ma posso esprimere una considerazione politica. Si entra sempre nei problemi per cercare di risolverli, perché magari è successo qualcosa, e tutte queste incertezze, a prescindere naturalmente dalle cose che non sono state fatte, sono legate alla catastrofe che ci ha colpito, ma io non parlo di questa situazione, ma di normale amministrazione. Magari ci si è accorti che qualcosa non doveva essere fatta, oppure si deve correre ai ripari. Questo è il senso dell’omnibus, che serve a modificare determinate cose o a recuperare determinati provvedimenti - questo è nella sostanza politica - per cui si fanno perché probabilmente qualcosa durante l'attività non è stata fatta.
Per quanto mi riguarda è questa la sostanza politica di questo provvedimento, che noi non voteremo per questo motivo.
Ho ascoltato determinati interventi, sembrava che ci fosse qualcosa di molto interessante per i problemi delle persone meno fortunate di noi, che magari hanno necessità di avere anche un rimborso spese per un viaggio fuori regione, ma questo, come tutti sappiamo, è stato vietato da questa Giunta, nel suo insediamento. E’ un dato di fatto ed oggi si tenta di porre riparo con degli spot della maggioranza dicendo che qualcosa di interessante è stato fatto, invece niente di interessante è avvenuto, perché i soldi che mancano in questo settore sono tanti; è stato fatto un provvedimento con il quale sono state tolte le risorse e non sono state ripristinate.
Credo, come tutti sanno, che esistono dei seri problemi per queste persone, penso che non servano questi piccoli pannicelli caldi inseriti in questa omnibus per risolvere il problema. Le incapacità sono altre e sono quelle che tutti hanno visto, naturalmente le risposte non ci sono per i malati oncologici e non arrivano nemmeno con questa omnibus ed ancora una volta è una presa in giro per la comunità marchigiana. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Intervengo solo per un chiarimento sulla proposta dei rimborsi ai malati oncologici.
La cosa che qualcuno non ha compreso è che al tempo della frana nella provincia di Ancona la Regione Marche non era più in grado di garantire le cure appropriate a questi malati, per cui fece la legge per rimborsare coloro che dovevano andare a curarsi fuori. Questa situazione non è più così da molti anni ed ora la Regione Marche è in grado di garantire questi servizi su tutto il territorio regionale. Per questo in Commissione è stata molto dibattuta l'abrogazione della vecchia legge, per questo è stata fatta confusione in quanto non si comprendeva bene il motivo per cui queste norme dovevano essere abrogate. I tecnici poi ci hanno chiarito che si usufruiva di denaro derivante dal riparto del fondo sanitario nazionale, per cui questa cosa non poteva più avvenire considerato che la Regione era in grado di garantire sul territorio marchigiano questo tipo di cure.
Visto che la notizia ha fatto molto scalpore, forse perché non è stata abbastanza motivata nelle giuste modalità, io e altri colleghi, i Consiglieri Giancarli, Volpini, Leonardi, e mi spiace che il Consigliere Zaffiri abbia deciso di ritirare la firma, probabilmente solo per strumentalizzare la questione e l'argomento, abbiamo cercato di ripristinare una sorta di fondo sociale, un contributo integrativo per chi già aveva un disagio fisico. Non si è riusciti a portare a termine la cosa perché, ripeto, con l'emergenza del Covid le risorse della Regione sono state impiegate sulle emergenze e questa problematica è passata un po' in secondo piano, però c’è un testo unificato fatto molto bene, insieme ai tecnici, alla Commissione, agli stakeholder, che dovrebbe essere riconfermato nel prossimo mandato e che vale la pena di riprendere, spiegando ai cittadini che in questo caso la Regione Marche sarebbe l'unica regione in Italia a fare questa cosa.
E’ un contributo di solidarietà. Questa cosa mi spiace, Assessore Cesetti, forse non è stata spiegata con le dovute maniere all'epoca, sicuramente chiarirla è un fatto di trasparenza, anche per far comprendere ai cittadini che, purtroppo, vista l'emergenza, non si è potuto andare avanti con la nostra proposta di legge.
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Dico alla Consigliera che non ho ritirato la firma, contesto quella proposta di legge, la contesto anche stamattina perché è una presa in giro per i marchigiani e per chi sta veramente male.
La sua spiegazione da professoressa la conoscevo, come conosco la delibera che è stata fatta dalla Giunta, politicamente la contesto perché sono stati tolti dei soldi a chi vuole recarsi fuori regione Marche e perché sta creando problemi alle strutture territoriali che devono far fronte alle domande, persone che chiedono un modestissimo rimborso spesa.
Denuncio quello che è successo con forza, con autorevolezza e non prendo lezioni da nessuno.
Questa è la situazione che voglio ancora una volta ribadire in Aula perché il popolo marchigiano deve sapere chi sta dalla sua parte e chi invece tenta di prenderlo in giro. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per un chiarimento, la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Giusto perché qualcuno mi definisce professoressa leggo una e-mail che è arrivata dalla Segreteria: “Gentilissimi, comunico che in data odierna il Consigliere Zaffiri con nota agli atti ha ritirato la propria sottoscrizione alla proposta di legge 286/2019 ‘Rimborsi a favore dei soggetti in trattamento terapeutico e chemioterapeutico’. Volevo dire solo questo.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.
Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Un minuto solo per dire che sono perfettamente d'accordo con quello che ha detto il Consigliere Zaffiri in merito ai rimborsi ai malati oncologici fuori sede a cui sono stati tolti i rimborsi, ci sono passato in prima persona, quindi, lo so benissimo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Per quanto riguarda la questione posta dai Consiglieri Pergolesi, Zaffiri, Giorgini credo che la Consigliera Pergolesi abbia ben spiegato i termini della questione e penso che abbia fatto bene a pretendere, a chiedere questo stanziamento che, riconosciamo tutti, non è rilevante, però è sicuramente un segnale che consegna al Consiglio che verrà la responsabilità di riesaminare la questione e di apportare i necessari e dovuti correttivi sempre all'interno di un percorso di opportunità, di fattibilità giuridica e di sostenibilità economica.
Per quanto riguarda questa legge, voglio ringraziare la Commissione, il Presidente Giacinti, e dire che non è una legge omnibus, non c'è nulla di male tra l'altro, a definire un atto omnibus a fine legislatura, quando dovrebbe essere evidente a tutti che doverosamente si devono apportare quei correttivi che sono necessari.
Perché questa non è un omnibus? Questa è una legge che sancisce l'attuazione della corposa manovra economica che la Giunta ha messo in piedi all'esito dell'emergenza Covid 19, ma l'avete letto l'articolo 1 di questa legge? Prevede che, in conformità al comma 2 bis dell'articolo 109 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito “sono ratificare le delibere di Giunta regionale” e via dicendo.
Credo che questa legge sia uno degli atti più importanti che questo Consiglio regionale abbia adottato in questi 5 anni, perché si lega con un provvedimento dello Stato, del Parlamento, una legge nazionale. E’ una norma doverosa per dare attuazione a quelle disposizioni che consentono alla Giunta di adottare provvedimenti in sostituzione, ad esempio, del vincolo nell'avanzo originario, dell'avanzo vincolato, addirittura prima che il Consiglio approvasse il conto consuntivo. Una manovra economica, lo abbiamo visto, senza precedenti, di oltre 210 milioni di euro, abbiamo superato questo tetto, che abbiamo destinato e stiamo destinando alla comunità regionale, alle famiglie, alle imprese, alle attività produttive, al sociale, allo sport, in ogni settore siamo arrivati, laddove lo Stato non era arrivato, siamo arrivati prima, lo voglio dire dello Stato, siamo arrivati prima del Governo, con maggiore tempestività ed anche con maggiore efficacia, con maggiore equità e giustizia.
Questa è la legge, poi è evidente che all'interno di questo provvedimento, giustamente, siano stati apportati dei correttivi da parte della Commissione su istanza dei singoli Consiglieri o motu proprio, correttivi anche alla tabella C per coprire magari incolpevoli omissioni, apportare aggiustamenti, magari rispetto a stanziamenti che sono non più attuali all’esito dell'emergenza Covid e questo è stato giusto farlo.
E’ normale che ci siano all'interno del provvedimento, con il quale vengono di fatto destinati 210 milioni alla nostra comunità, questi tipi di correttivi. Poi c’è la modifica, è stata pure citata, che prevede una riduzione del contributo, se non vado errato, la riduzione del contributo al chilogrammo per i rifiuti prodotti dalle attività svolte ai sensi della parte IV del titolo V del decreto legislativo 152. La tariffa puntuale relativa a procedimenti di bonifica di siti contaminati è di assoluta opportunità e necessità perché questa norma premia coloro che operano nella bonifica dei siti inquinanti e di fatto favorisce questo tipo di attività, che troppo spesso langue, lo dico da ex Presidente della provincia.
Questo è un provvedimento giusto, perché si segna una linea di demarcazione, cioè si dice: “Se fate queste bonifiche vi riduciamo il contributo puntuale”, credo che sia opportuno tutto questo perché questo è una politica di indirizzo.
Da ultimo, è stata pure citata, la riduzione dell'aliquota Irap per le Asp, articolo 3 septies. E’ un provvedimento anche questo opportuno, di giustizia e di equità, perché riduciamo al 3,9% l'aliquota Irap per le aziende dei servizi alle persone, quando già questa riduzione c'è ad esempio per il volontariato e per altri tipi di attività. Questa cosa è stata sollecitata ma, voglio dirlo, non c'è un soggetto, persona fisica o persona giuridica che, ad esempio, sia residente nella provincia di Fermo, quindi non interessa quel territorio. E’ un provvedimento di cui personalmente mi sono assunto la responsabilità, riguarda in particolare la provincia di Macerata, un provvedimento giusto, sollecitato dall’Assessore Sciapichetti e dal capogruppo Consiglieri Micucci. La più grande azienda è la Provincia di Ancona e mi pare che il Consigliere Giancarli in questi anni ha avuto modo di sollevare anche questo tema. Anche questa è una misura di assoluta giustizia ed equità, anche perché, ad esempio, queste aziende pagano l'Irap sul personale dipendente, quando altre realtà, ad esempio le fondazioni che si servono delle cooperative, non le pagano, quindi, noi riduciamo a giustizia, altrimenti si sarebbe riversato sull'utente finale, i nostri nonni o i nostri genitori che vengono ospitati in queste strutture, che magari pagano l’Irap, il costo finale. Questa è una misura di giustizia perché è evidente poi su chi ricade questo costo, le aziende mica possono mettere di tasca loro queste risorse, sono aziende dei servizi alla persona, quindi, questo è un provvedimento giusto ed opportuno e noi oggi lo portiamo a casa.
Non è la solita omnibus, credo che questo sia uno degli atti più rilevanti anche per quanto riguarda i risvolti economici, che questo Consiglio regionale ha adottato in questi anni.
Questa misura tra l'altro l’abbiamo qui scritta, il costo non poteva essere diverso, ad esempio sull’Irap sono 394 mila euro, tra l'altro va anche nella direzione delle politiche fiscali e di bilancio di questa amministrazione ed in particolare di questo Assessorato che in questi anni ha operato una progressiva e talvolta significativa riduzione della pressione fiscale. Immaginiamo, ripeto, l'azzeramento dell'Irap per le start-up, l'eliminazione delle accise sulla benzina, l’eliminazione del bollo auto per le auto ibride elettriche o per le auto del volontariato di protezione civile, pensiamo ad una regione in cui l'addizionale Irpef è di 320 euro pro capite contro i 410 della media nazionale, dove la pressione fiscale è più contenuta e a mano a mano in questi anni è andata riducendosi.
Termino ribadendo ancora che le politiche virtuose di bilancio ci hanno consegnato la possibilità di mettere in campo una manovra di 210 milioni, senza precedenti, che vale quanto una manovra di 10 miliardi a livello nazionale, grazie a queste politiche di bilancio. Una manovra che oggi completiamo sotto l'assetto legislativo, politiche di bilancio che, nonostante queste risorse, nonostante la pressione fiscale contenuta e ridotta gradualmente, hanno consentito in questi anni una riduzione del debito del 38%, che ha consentito investimenti con solo il 6,3% di nuovo debito. Questa è la Regione Marche, che noi oggi consegniamo dopo essere intervenuti su questioni emergenziali.
Ci siamo trovati con il fallimento di Aerdorica che abbiamo salvato, risanato e privatizzato, con gli interventi sulle politiche del credito dopo il crack di Banca delle Marche, con le politiche messe in campo per il riordino delle funzioni delle Province. Proprio ieri in Giunta abbiamo adottato la delibera che definisce ogni partita di dare e avere del patrimonio con la provincia di Macerata, resta soltanto una piccolissima parte della Provincia di Ascoli Piceno, altrimenti tutto sarebbe completato. Anche questa è una missione compiuta rimanendo inalterata la solidità del bilancio della Regione e dando una mano ai bilanci delle Province che in questi anni difficili hanno potuto chiudere grazie anche al nostro sostegno. L’abbiamo fatto col bilancio, con la crisi dei distretti industriali, la ex Antonio Merloni, con le aree di crisi complesse, Piceno e Val Vibrata, ieri abbiamo portato in Giunta la rimodulazione delle risorse non spese ed un accordo importante sulla legge 181/89 per il Piceno e Val Vibrata, porteremo giovedì prossimo i bandi per l'area di crisi del fermano maceratese, che da tempo abbiamo definito e che langue perché ancora il Ministro non si decide a firmare, forse in queste ore firmerà o forse ha firmato, però noi andremo ugualmente in Giunta e subordineremo eventualmente l'efficacia dell’atto alla firma del Ministro, quindi la crisi dei distretti industriali, il terremoto e la fase dell'emergenza, poi il Covid con questa manovra e con questo bilancio.
Io non so se sia poco o tanto, credo che abbiamo dato il massimo ed abbiamo ottenuto di più del massimo per questa nostra comunità regionale, sono i numeri che lo dicono ed i numeri sono fatti, come sapete, argomenti testardi che difficilmente si possono prestare a disquisizioni.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3.
Emendamento 3/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3, così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3 ter.
Subemendamento 3 ter/1/1 a firma del Consigliere Urbinati. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 3 ter/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 3 ter/2 a firma del Consigliere Talè. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 3 ter/3 a firma del Consigliere Celani. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 3 ter/4 a firma del Consigliere Talè. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Subemendamento 3 ter/5/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 3 ter/5 a firma della Consigliera Pergolesi.
Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Velocissimo. Ho seguito il dibattito, ho sentito anche l’intervento del Consigliere Giorgini dopo quello del Consigliere Zaffiri, vorrei dire che questo emendamento, indipendentemente da tutte le obiezioni che sono legittime e qualcuna vissuta sulla propria pelle, stanzia per le cure oncologiche 150 mila euro per il prossimo anno, in più rispetto a quelli che sono già stati stanziati, quindi 210 milioni.
Invito anche i colleghi dell'opposizione a votare questo emendamento perché è a favore di coloro che sostengono le spese per le cure oncologiche in regione e fuori .
Volevo dire solo questo. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 3 ter/5. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 3 ter/6 a firma del Consigliere Talè. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3 ter, così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3 quater. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3 quinquies. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3 sexies.
Emendamento 3 sexies/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3 septies. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3 octies.
Emendamento 3 octies/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 3 octies/2 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
Coordinamento tecnico. Prima di votare il coordinamento tecnico, devo precisare che il disposto approvato come comma 5 bis dell'articolo 3 deve essere previsto come articolo autonomo ‘Abrogazione’, come articolo 03 bis, è una precisazione tecnica. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 369, così come emendata emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ho la richiesta del Presidente della III Commissione Biancani, che ha la necessità di valutare la nota della Consigliera Pergolesi relativa alla proposta di atto amministrativo n. 82, così come è stato richiesto nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi. Interrompiamo ora o alle 14,30? Va bene, andiamo avanti.
Proposta di deliberazione n. 31
ad iniziativa del Consigliere Talè
“Modifica al decreto legislativo 17 febbraio 2017, n. 42 ‘Disposizioni in materia di armonizzazione della normativa nazionale in materia di inquinamento acustico, a norma dell’articolo 10, comma 2, lettere a), b), c), d), e), f) e h) della legge 30 ottobre 2014, n. 161’”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di deliberazione n. 31 del Consigliere Talè.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Talè.
Federico TALE’. Grazie Presidente. Questa proposta di legge alle Camere riguarda i tecnici competenti in acustica, TCA, cioè la figura professionale idonea ad effettuare le misurazioni acustiche, verificare il rispetto dei valori stabiliti dalla normativa, preparare i piani di risanamento acustico e svolgere le relative attività di controllo. Nello specifico ci occupiamo dell'iscrizione all'Enteca, l'elenco nazionale dei tecnici competenti in acustica che ai sensi del D.Lgs. 42 del 2017 ha sostituito gli elenchi regionali.
Il TCA già regolarmente iscritti negli elenchi regionali, in base a questo decreto legislativo, per essere inseriti nell'elenco nazionale dovevano presentare domanda alla propria Regione entro il 18 ottobre 2019, pena la decadenza della qualifica, questa proposta di legge alle Camere, volta ad eliminare il termine del 18 ottobre 2019, consente ai TCA che erano regolarmente iscritti negli elenchi regionali di essere inseriti nell'elenco nazionale anche se hanno presentato domanda dopo il 12 ottobre 2019. Infatti, vuoi per una comunicazione piuttosto sommaria, la Regione ha comunicato la necessità di inoltrare la domanda solo agli ordini professionali e questi si sono limitati a mandare una mail ordinaria,, non PEC, ai singoli professionisti negli ultimi giorni utili, vuoi per un errore dei professionisti stessi, vuoi per gravi motivi di salute (questa problematica me l’ha sottoposta un professionista, un architetto che nel giorno in cui scadeva il termine per la domanda era ricoverato in ospedale per una grave malattia, faceva la chemioterapia) vuoi per vari problemi, sono stati molti a presentare la domanda in ritardo e a rimanere fuori dall'elenco nazionale, perdendo la qualifica di tecnico dell'acustica. Se per alcuni il danno è relativo perché quello del TCA non è la professione prevalente, per altri rappresenta un problema molto grande perché si tratta dell'attività principale.
Va inoltre evidenziato che alcune Regioni hanno continuato ad iscrivere all'Enteca, tecnici che hanno presentato le domande in ritardo, ad esempio l'Abruzzo e la Lombardia, mentre le Marche, che hanno chiesto chiarimenti al Ministero competente, si sono sentite rispondere che il termine era da considerare perentorio, hanno negato la possibilità per cui si è creata anche una disparità di trattamento tra le diverse Regioni, che sta penalizzando i tecnici marchigiani.
Per risolvere il problema in maniera netta e uniformare il trattamento dei TCA all'interno del territorio nazionale, questa proposta di legge alle Camere, come già detto, è volta ad abrogare il termine di presentazione della domanda indicato al comma 5, articolo 21, del D.Lgs. 42 del 2017.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Presidente. Credo che qui non ci sia tanto da discutere, le due relazioni si equivalgono e mi associo a quanto ha detto il Consigliere Talè, si tratta di modificare l'articolo 21 del decreto legislativo 42/2017, che stabiliva entro una certa data, erano 30 mesi dall'entrata in vigore di questa legge, che il tecnico competente in acustica doveva registrarsi all’Enteca in modo da poter continuare ad esercitare la professione di consulente in materia di inquinamento acustico.
Si sono verificati diversi casi di persone che per disguidi personali o perché non debitamente informati non si sono iscritti entro la data del 18 ottobre 2019, quindi la Regione non poteva trasmettere i nomi di chi non si era iscritto nel registro nazionale, il registro non è più regionale, ma nazionale, quindi tutti devono essere iscritti al registro nazionale.
La situazione è abbastanza grave per due motivi, il primo, si impedisce ad un professionista di esercitare la propria professione in un campo in cui è molto richiesto in questo momento; il secondo, i consulenti in acustica non sono tantissimi e si fa anche fatica a reperirli nel territorio, in ogni provincia si contano poche decine di iscritti, agli albi professionali ingegneri e architetti siamo tanti, ma gli esperti in acustica sono pochi, anche perché per poter conseguire questo titolo, attraverso una formazione specifica, si deve fare, mi sembra, un corso di 400 ore, immaginate quanto tempo gli si deve dedicare. D'altra parte la cosa assurda è che se uno ha superato questo corso e ha la certificazione di consulente tecnico in acustica, non vedo perché se prima era iscritto nell’elenco regionale lo poteva fare e adesso improvvisamente non lo può fare più, perché per un disguido burocratico non è iscritto all'elenco nazionale dell'Enteca.
Si chiede di modificare il D.Lgs. 42 del 2017, abrogando quel passo che prevedeva che entro 30 mesi dalla data di entrata in vigore del decreto si dovesse fare l’iscrizione, o meglio, le Regioni dovevano provvedere a trasferire questo elenco a livello nazionale. Si ritiene opportuno, doveroso e giusto, secondo me, che ogni tecnico possa in ogni momento, dopo aver conseguito l'abilitazione attraverso questo corso di formazione, iscriversi all'Enteca indipendentemente da quando lo voglia fare, l'importante è che abbia fatto questo corso e continui ad aggiornarsi secondo i criteri che gli ordini professionali hanno stabilito. Mi sembra un fatto doveroso, una richiesta molto importante che il Consigliere Talè ha recepito doverosamente e che noi dobbiamo caldeggiare attraverso questa proposta di legge alle Camere. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Relazione illustrativa. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Relazione tecnico-finanziaria. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di deliberazione n. 31. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è sospesa alle ore 14,15
La seduta riprende alle ore 15,15
Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Per finire la prima parte dell’ordine del giorno dobbiamo esaminare due relazioni e poi passare alle interrogazioni e alle mozioni.
Ha la parola l’Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Visto che a breve dovrò lasciare l’Aula chiedo l’anticipazione della trattazione delle mozioni n. 723 e n. 724, a cui vorrei rispondere, dopo l’esame delle leggi.
PRESIDENTE. Va bene. Riprendiamo la seduta con il punto 5 all’ordine del giorno.
Relazione del Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche
“Esito della missione valutativa ‘Non autosufficienza nella popolazione anziana’”
Relazione del Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche
“Attività svolta dal Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche nella X legislatura”
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca due relazioni del Comitato.
La discussione generale congiunta è aperta, ha la parola il referente Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Segnalo che avete ricevuto un “Quaderno dell'Aula”, ringrazio anche il Presidente Consigliere Zaffiri e l'Ufficio di Presidenza, secondo me è un bel quaderno che spero che potrà rimanere perché contiene molti dati. Cercherò di essere il più sintetico possibile, anche perché poi c'è la relazione generale sulle attività del Comitato, qui parliamo esclusivamente della missione valutativa sulla non autosufficienza.
Intanto che cos'è la missione valutativa’ E’ un'indagine che è stata fatta dal Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche sul tema della non autosufficienza delle Marche, è uno strumento previsto insieme alle missioni valutative dal Comitato stesso, laddove esistono.
E’ una cosa molto positiva che il nostro Consiglio regionale, pur avendo solo da meno 3 anni un Comitato di questo genere, abbia realizzato una missione valutativa che da questo punto di vista ci pone un po’ all'avanguardia in Italia.
Questa proposta era stata anche avanzata all'interno del progetto “Capire”, di cui io e il Presidente Zaffiri facciamo parte del Comitato di indirizzo per realizzare una missione molto attiva interregionale, purtroppo questa cosa non è andata a buon fine, quindi abbiamo deciso di farla solamente per quanto riguarda la nostra Regione, tra l'altro, credo che sia utile nel momento in cui abbiamo da poco approvato il piano socio-sanitario.
Non so se è presente il Dirigente del Servizio politiche sociali e sport, ringrazio anche lui e anzi mi scuso a nome mio e del Comitato perché avremmo previsto un'altra modalità, sia di coinvolgimento che di iniziativa, avevamo previsto una giornata seminariale da tenersi a fine marzo, poi con il lockdown è stata annullata, abbiamo deciso di non farla on line per varie ragioni, quindi si è diluita all'interno di uno degli ultimi Consigli regionali.
È un peccato perché le audizioni sono state molte, hanno coinvolto a parte il Dirigente del Servizio politiche sociali e sport, che vedo e che ringrazio, è entrato adesso, quindi non ha sentito che mi sono scusato perché questa iniziativa era prevista in altra modalità, tanto che avevamo deciso insieme all'Assemblea nazionale dei Presidenti di organizzare una grossa iniziativa nelle Marche a fine marzo, con l'intervento di vari professori, poi per via del Covid questa cosa è saltata e abbiamo deciso di non riprogrammarla on line. La cosa è sfumata e ci siamo accorti alla fine del mandato che, al di là della iniziativa seminariale che avremmo gradito, era in realtà un obbligo del Consiglio, previsto dal Regolamento, presentare in Aula questa relazione. Quindi stiamo facendo una cosa molto più veloce e senza il coinvolgimento delle strutture. Abbiamo audito le associazioni rappresentative dei cittadini non autosufficienti, quelle attive in campo sanitario, vari soggetti istituzionali dei servizi della Regione ed esperti.
Tra l'altro, su questo tema c'è stato anche un bando, quindi abbiamo affidato ad un grande esperto di questo tema e all'Inrca la realizzazione della ricerca che trovate nel “Quaderno del Consiglio” di cui adesso dirò qualcosa. Credo sia una pubblicazione molto interessante e sono contento di consegnarla anche agli uffici della Giunta, pur essendo realizzata dal Consiglio.
Questa missione valutativa che è qui raccontata comprende l'analisi di contesto del quadro assistenziale della regione Marche e una ricerca sul campo. Che cosa si evince da questa ricerca? Si evince che il modello marchigiano è simile al modello italiano, il cosiddetto modello di familismo sostenuto, un modello fortemente basato su trasferimenti monetari dati dalle famiglie, soprattutto dovuto alla presenza di una misura nazionale come l'indennità di accompagnamento, e rispetto ad altri Paesi, soprattutto del nord Europa, un gap dei servizi domiciliari.
Venendo alle Marche, sintetizzo molto brevemente i dati principali. Nel 2018, nelle Marche, vivevano circa 375 mila anziani, stiamo parlando del 25% della popolazione marchigiana over 65, e di questi circa la metà aveva almeno 75 anni ed il 12% riceve la misura nazionale: l'indennità di accompagnamento.
La spesa regionale per anziani è molto vicina alla media italiana, nelle Marche si spendono 474 euro contro una media nazionale di 468, quindi siamo nella media. Siamo però un po' al di sotto del nord Italia e io penso che dovremmo invece agganciare le regioni più evolute. Cosa viene fuori’ Che fatta 100 la spesa per i non autosufficienti, mentre siamo in media con il nord Italia, anzi addirittura si spende di più che nel nord Italia, per la lungodegenza ospedaliera, cioè per anziani non autosufficienti che stanno negli ospedali, si spende meno del nord, in alcuni casi persino meno della media nazionale, soprattutto per quanto riguarda i servizi sociali domiciliari erogati dai Comuni o da alcuni servizi regionali.
Detto in modo molto sintetico, sulla copertura per i non autosufficienti siamo tra le prime regioni per quanto riguarda gli aspetti di cura ospedaliera, invece siamo un po’ più indietro per quanto riguarda i servizi domiciliari. Questo del resto è anche emerso nel piano socio-sanitario, quindi credo che su questo nel futuro si dovrà lavorare.
La seconda parte della ricerca è stata curata dall'Inrca, voglio ringraziare il Consigliere Maggi, che all’interno del Comitato ha voluto la parte relativa al gradimento dei soggetti anziani non autosufficienti e delle loro famiglie, da questa analisi empirica sono emerse cose molto interessanti, innanzitutto, che moltissime famiglie che hanno anziani non autosufficienti, circa metà del campione analizzato, sono in difficoltà economiche, il 48%, una famiglia su due che ha anziani non autosufficienti in casa, è una famiglia che forse proprio per doverli assistere rischia di scivolare in povertà.
Secondo me, senza dilungarmi su tutti gli aspetti, la cosa più interessante è che la famiglia rappresenta il luogo privilegiato di sostegno, infatti gli intervistati preferiscono stare in casa, non voglio andare nelle strutture, se possono scegliere preferiscono stare in casa, quindi noi dovremmo, per esaudire la domanda, potenziare più servizi domiciliari rispetto alle residenze, per intenderci. Nelle case però è molto poco diffusa la varietà di ausili, quindi la possibilità della domotica, della telemedicina, dovrebbe fare un salto in avanti anche perchè abbiamo pure start-up e distretti nascenti sulla domotica.
In conclusione, nel ribadire la necessità di superare una visione dell'anziano esclusivamente quale soggetto fragile incentrata sulle patologie, appare utile procedere ad una visione globale della persona anziana, anche con un'attenzione all'autodeterminazione del soggetto.
Il quadro marchigiano non appare troppo diverso dalla media nazionale, però dovremmo cercare di agganciare, soprattutto sui servizi domiciliari, le posizioni più avanzate, cosa che invece, per esempio, facciamo di più sui servizi per l’infanzia.
Credo che questo sia il tema più importante, cercando di aiutare il ‘caregiver’ anche nell'attività di conciliazione tra tempo di lavoro e cura, si tratta soprattutto di donne, quindi, è evidente che queste persone vanno aiutate con delle misure, anche pensando a misure di mercato del lavoro. Il tema è ovviamente complesso e articolato ed io sono molto soddisfatto perché penso che questo 312° quaderno del Consiglio regionale possa essere importante e resterà anche per il futuro e insieme al piano sanitario può offrire un’importante mappa, sia analitica che di proposta.
Voglio ringraziare tutto il Comitato, il Presidente, tutti i colleghi che, lo diremo nella successiva relazione, hanno lavorato in modo molto affiatato ed unanime, credo che la modalità di lavorare che abbiamo inaugurato in questa legislatura sarà, io spero, un viatico per le future missioni valutative e per il futuro controllo dell'efficacia delle nostre politiche.
PRESIDENTE. C’è da aggiungere che questa della missione valutativa del Comitato per il controllo delle politiche è stata una grossa innovazione di questa legislatura, a cui tutti, ovviamente, abbiamo lavorato con grande abnegazione. Su questa relazione non è prevista presa d'atto né votazione, però ci possono essere interventi.
Invito i colleghi ad essere abbastanza sintetici perché poi dobbiamo proseguire con un'altra legge e con tutto quanto c'è da fare.
Ha la parola il Consigliere Zaffiri, Presidente del Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Il Consigliere Busilacchi ha introdotto nel modo giusto questo argomento estremamente interessante e credo che l’Aula dovrebbe fare più attenzione, però vedo che ce n’è poca forse perché siamo alla fine della X^ legislatura, ma più probabilmente perché siamo all’inizio della XI^.
E’ un argomento molto importante per la regione Marche, dopo l’analisi fatta dal nostro Comitato che ha deciso all'unanimità di fornire un dato a chi fa politica o a chi vuole farla. Una cosa fondamentale per la nostra comunità marchigiana che ha difficoltà nella gestione dei genitori, dei parenti, perché l'assistenza alle persone in difficoltà, non più giovani, è un problema serio.
Non vorrei toccare gli argomenti di cui ha parlato il Consigliere Busilacchi perché l’ha fatto bene, vorrei invece aggiungere soltanto una cosa su questa pubblicazione e ringraziare nuovamente l'Inrca che ha dato un contributo non indifferente, con dati molto importanti, dai quali si evincono gli interventi che bisogna fare e le difficoltà delle persone. Vorrei ringraziare anche chi è andato alla ricerca di questi dati, come le organizzazioni sindacali, che si sono prestate gratuitamente, la categoria dei pensionati di Uil, Cisl, Cgil, che hanno intervistato le famiglie in difficoltà. E’ nata questa pubblicazione che farà parte dell'archivio della nostra Regione, ma soprattutto dovrà far parte, come ho detto all'inizio, delle future scelte politiche di questa Regione, perché è stata fatta da grandi persone considerando queste esigenze. Penso che questo sia un aspetto essenziale.
Siamo a fine legislatura, diciamo a grandi linee cosa ha fatto questo Comitato costituito dal 2017.
C’è stato un rapporto bipartisan al suo interno per la valutazione delle leggi che sono venute e credo, e questo lo dico con autorevolezza e con forza, che il Comitato rivesta un’importanza fondamentale per capire se le norme che vengono approvate qui, in questo Consiglio, poi nel territorio, nella nostra comunità, hanno degli effetti oppure non vengono applicate - molte disposizioni legislative vengono approvate e poi non vengono applicate sul territorio, si fermano dentro il Palazzo e non vengono attuate - questo per capire se sono produttive ed utili per la comunità.
Questo nuovo Comitato, praticamente la V Commissione, riveste un aspetto politicamente importante, perché può essere un riferimento per capire come il Consiglio lavora, se produce e se dà risposte positive alla comunità, perché se le norme che vengono approvate non sono attuate credo che la valutazione è già insita, senza nessun commento.
Abbiamo lavorato in modo veloce, sono stati due anni difficili, penso, come ha detto il Consigliere Busilacchi, che la nostra attività possa essere valutata positivamente, abbiamo espresso e introdotto 12 clausole valutative, sono stati esaminati 9 rapporti trasmessi alla Giunta regionale.
Il rapporto tra Consiglio e Giunta è un binomio importante e probabilmente serve, lo dico ormai da 5 anni, a recuperare il ruolo istituzionale del Consiglio, che anche oggi, all'ultimo momento, manca. Bisogna recuperare il ruolo di quest'Aula, il ruolo dei Consiglieri, che sono eletti dal popolo, siamo eletti dal popolo! In questi ultimi anni, forse decenni, è mancato il ruolo del Consiglio, ecco perché all'ultimo momento le Giunte intervengono sui Consiglieri. Non c'è più il ruolo del Consiglio, ritengo, quindi, che il Comitato possa anche servire a recuperare il ruolo del Consigliere, che se è rivestito solo per l’aspetto economico non facciamo un buon servizio alla nostra comunità.
Dobbiamo lavorare e lo strumento del Comitato è l’ennesima prova della volontà di poterlo fare nel miglior modo per essere produttivi.
Mi fermo qui perché è inutile che introduca altri argomenti, ci tenevo in modo particolare a sottolineare queste cose, ma soprattutto, ripeto, molti colleghi lo sanno, ribadisco l’importanza del recupero del ruolo istituzionale del Consiglio, se viene a mancare credo che anche il ruolo della democrazia decada. E’ necessario recuperare questo passaggio importante e nella prassi quotidiana bisogna rivedere questo ruolo, ne abbiamo avuto la prova pochi minuti fa, le Commissioni sono convocate all'ultimo secondo per approvare documenti che arrivano, queste cose non possono accadere, non devono accadere e dobbiamo tutti, quelli che ancora oggi ci sono per pochi secondi, trasmettere a chi ci sarà nell'XI^ legislatura la volontà di recuperare la democrazia ed in questo anche il Comitato può essere uno strumento per affrontare un cambiamento che significa ritornare al vecchio ruolo, si chiamava probabilmente con qualche altra battuta, ma io non la voglio fare, perché il ruolo istituzione del Consigliere è estremamente importante e prima, anche se non l’ho toccato direttamente l’ho visto, l’ho osservato con attenzione, le funzioni c'erano, oggi che ho toccato con mano, devo dire che l'aspetto negativo in questa legislatura è di non essere più all'altezza del ruolo istituzionale del Consigliere eletto dal popolo. Grazie.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Volevo soffermarmi innanzitutto sull'esperienza di questo Comitato, che è stata estremamente positiva e formativa anche per me che non sono un politico di professione, è stata un'esperienza trasversale dove tutti i gruppi hanno collaborato.
Il nostro Comitato è giovane, abbiamo incontrato quello della Lombardia che ha risorse, ha personale ed opera da parecchio in una regione che è la prima in Italia come reddito e come servizi, ma sicuramente il contributo di questo giovane Comitato è estremamente importante.
Vorrei soffermarmi sul prodotto finale, sul “Quaderno del Consiglio”, uno dei più interessanti, direi sicuramente, che sarà utile a chi verrà nella prossima legislatura per affrontare il problema dell'autosufficienza che non è destinato a diminuire, ma ad aumentare, visto che la popolazione è sempre più anziana. Quello che mi dispiace è che in questo piccolo volume, in questo Quaderno, non sono stati citati tutti i nomi dei membri del Comitato, ricordo le relazioni del Consigliere Celani, della Consigliera Leonardi, che hanno contribuito a creare le clausole valutative delle proposte di legge, ma purtroppo non viene citato il Comitato, non rimarrà il segno nel tempo di questo primo Comitato, di questo primo esperimento che è stato sicuramente positivo.
Il “Quaderno”, come ha detto il Consigliere Busilacchi è una grande novità e credo che sia una novità per la Regione Marche, nato anche da una mia sollecitazione. Vengo dalla comunicazione, dal marketing, dove le ricerche di mercato sono rivolte al fruitore, al consumatore e quando è stata proposta questa indagine sull'autosufficienza, si parlava di medici, di personale medico, di personale amministrativo e non si considerava, probabilmente la politica non è abituata a sentire il polso e le sensazioni dei fruitori, delle famiglie, di coloro che hanno persone non autosufficienti all'interno del proprio nucleo familiare.
Questa cosa è stata recepita con grande entusiasmo da tutti, soprattutto dal professore che ha accettato questa cosa, si è verificato un esperimento unico per due ragioni, primo, perché si è andati a sentire il fruitore, quindi le famiglie che hanno persone non autosufficienti, secondo, l’ha citato il Consigliere Zaffiri, questo esperimento è stato portato avanti dai pensionati di Cgil, Cisl e Uil che si sono fatti intervistatori e sono andati nelle famiglie di coloro che hanno non autosufficienti da assistere per sentire quali erano le esigenze e le loro opinioni per migliorare questo tipo di servizio. Per questo nel “Quaderno” ci sono informazioni molto interessanti, i numeri sono quelli, non hanno bisogno di interpretazioni, sono assoluti nella loro asseverazione. Questa pubblicazione sarà interessante per chi si occuperà nell’XI legislatura e per tutti quelli che si occuperanno anche al di fuori di questo Consiglio regionale della non autosufficienza, che è un problema, come ho detto prima, che non diminuirà, ma sicuramente crescerà. Ci sono le famiglie che hanno dato il loro giudizio, il 48% di queste famiglie hanno problemi di natura economica, e come dicevo, il 25%, un marchigiano su quattro, è over 65.
Ci sono delle indicazioni molto importanti, che non solo serviranno a chi deve affrontare il problema - l’attenzione a questa questione è uno dei segnali di grande civiltà di una società - della non autosufficienza, della cronicità della vecchiaia, ma sarà rilevante per capire la statura politica e sociale di una società.
Sono contento che sia uscito questo volume, sono contento di questa esperienza, che, ripeto, non ha riguardato questioni di partito, o di appartenenza, o di tessera, o di schieramenti, abbiamo collaborato ad un nuovo esperimento, anche nei contenuti che sono venuti fuori per la realizzazione di “Quaderno del Consiglio”.
Ringrazio e saluto tutti i componenti del Comitato e anche il personale che ci ha aiutato a svolgere la nostra funzione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per una precisazione, il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Intervengo per una precisazione in merito a quello che ha detto il Consigliere Maggi perché lo scopo del “Quaderno” è questo, scrivere, così avevamo detto, la missione valutativa che scaturiva dall'incarico che è stato dato all'Università e all’Inrca. Non è la pubblicazione del Comitato, ma è quanto è stato chiesto a questi istituti, ribadisco, all'Inrca e al mondo universitario, che poi è stato trascritto nel “Quaderno”, probabilmente le valutazione dei membri del Comitato potrebbero essere state scritte da un'altra parte, ma non sono nel “Quaderno” che poc'anzi è stato distribuito ai Consiglieri e che verrà distribuito anche fuori da questa Aula. Ci tenevo a precisare questo perché l’intervento del Consigliere Maggi evidenziava giustamente questa possibilità, però il Comitato è un'altra cosa in termini istituzionali. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Velocemente, giusto per dare un piccolo apporto a questa discussione.
Credo che il lavoro svolto sia molto utile e di qualità elevata. Ci ha dato una fotografia, almeno per le parti che ho avuto modo di approfondire, che in parte già era nell'aria e che lo studio in qualche modo ci ha confermato, cioè la difficoltà a incanalare le risorse verso il mondo della non autosufficienza, difficoltà dovuta anche all'età media dei cittadini marchigiani. C’è una serie di rivoli di contribuzioni nazionali e regionali che non sempre si incanala nella giusta direzione, soprattutto in questo periodo di emergenza Covid, ma che era emerso con forza da questo studio anche precedentemente, la spesa socio-sanitaria e sanitaria delle Marche è molto orientata al tema ospedaliero e meno verso il territorio, il sostegno domiciliare, le famiglie in difficoltà, la sanità territoriale.
Questo secondo me ha una doppia causa, da una parte, credo, un tema cronico nazionale, le risorse che dal livello nazionale vengono sul livello regionale non sono adeguate e questo non è un tema di questo anno, di quest'ultima legislatura, ma purtroppo riguarda gli ultimi decenni e mi auguro che dopo i tanti drammi di questi mesi ormai sia chiaro, sia a livello europeo che nazionale.
Penso, l’ha detto più volte anche il Presidente Ceriscioli, che occorra adeguare gli investimenti sanitari alla media della percentuale di Pil europeo, oppure staremo sempre a rincorrere la spesa sanitaria.
L’altra causa è più locale, purtroppo, abbiamo una storia indirizzata prevalentemente verso i nostri ospedali e ospedaletti, dai quali facciamo fatica a distaccarci. Credo che su questo dovremmo fare tutti quanti, gli amministratori locali, noi, i nostri concittadini, un salto di qualità nella discussione, perché o ci rendiamo conto che le carenze della sanità territoriale valgono allo stesso modo, se non di più, di eventuali carenze chilometriche nei servizi ospedalieri, oppure ragioneremo ancora per molti anni sul mantenimento di piccoli reparti che hanno poco significato da un punto di vista sanitario, perdendo così la sanità del territorio e un'efficienza nella cura domiciliare, che altre regioni hanno e stanno dando ottimi frutti.
Ripeto, sono temi non solo regionali, ma nazionali, forse più nazionali che locali, però credo che la prossima legislatura sarà chiamata necessariamente a ragionare e ad investire anche su questo, sennò avremo prodotto un’ulteriore carta per il macero, invece, penso che quello che è scritto e certificato da questo studio sia molto importante, soprattutto, se verrà preso in considerazione dalla politica che dovrà agire di conseguenza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Mi sono accorto che parlando mi sono mantenuto solamente al punto 5, invece, i colleghi, giustamente, per economia dei tempi, hanno fatto degli interventi accorpati. Quindi aggiungo due cose, che hanno detto bene i Consiglieri che mi hanno preceduto.
Questo Comitato è nato con la legge del 10 luglio 2017 e ci tengo a sottolineare, ne ha parlato in proposito il Vicepresidente Celani, che sia uno degli elementi di novità di questa legislatura, su questo tema abbiamo fatto la riforma dello Statuto, del Regolamento e una legge regionale. Pariteticità, sempre un solo relatore rappresentava maggioranza e minoranza, tutto approvato all'unanimità. Il Comitato si è riunito 46 volte, una frequenza superiore al numero stabilito dal Regolamento, abbiamo approvato molte clausole valutative, è stato un bel lavoro, pur nelle difficoltà che sono state ricordate.
Adesso non voglio ritornare sui numeri perché abbiamo altre leggi ed altre cose, però credo che, pur nelle difficili condizioni in cui ha lavorato, rappresenti un segnale di questa legislatura, mi auguro che chi verrà dopo di noi riuscirà a dotare di un ufficio questa struttura, perché altrimenti diventa complicato garantire l'efficacia delle leggi, è altrettanto importante, se non più importante che approvarle, l’abbiamo visto oggi, che abbiamo approvato una nuova legge su un tema su cui avevamo già legiferato 5 anni fa, ahimè, senza un'efficacia operativa. Quindi, va bene fare le leggi, prenderci l’etichetta, farci la conferenza stampa e prenderci i voti, però è importante anche farle funzionare perché così si cambiano le sorti dei marchigiani, non solamente con la promulgazione delle norme.
Credo che da questo punto di vista il Comitato potrà essere un faro luminoso nel futuro.
Proposta di legge n. 307
ad iniziativa dei Consiglieri Fabbri, Maggi, Giorgini, Busilacchi, Traversini, Celani, Urbinati, Talè, Rapa, Malaigia
“Utilizzo della tecnologia ‘Blockchain’ per la certificazione dei pubblici registri, la tracciabilità dei prodotti tipici e l’incentivazione di comportamenti virtuosi”
Nuova titolazione: “Utilizzo della tecnologia fondata sul sistema di ‘Registro distribuito’ - DTL ‘Distributed ledger tecnology’ - per la certificazione dei pubblici registri, la tracciabilità dei prodotti tipici e l’incentivazione di comportamenti virtuosi”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 307 dei Consiglieri Fabbri, Maggi, Giorgini, Busilacchi, Traversini, Celani, Urbinati, Talè, Rapa, Malaigia.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Cercherò di essere sintetico perché su questo tema più preparato di me è il relatore di minoranza, nonché il primo firmatario della proposta, il Consigliere Fabbri, però consentitemi di dire una cosa in apertura: giovedì, ognuno di noi farà il tributo all'Aula nelle proprie memorie di Adriano, io ho notato una cosa in questa legislatura che, al di là delle normali differenze tra parti politiche giuste, che fanno parte della democrazia, c'è stato uno spirito innanzitutto umano su alcuni temi anche istituzionali, non scontato e non banale, forse legato anche al fatto che questa legislatura è stata scossa da almeno due eventi drammatici come il terremoto e la pandemia. In diversi momenti c’è stato uno spirito positivo e unitario, come sulla cosa che oggi approviamo, che è passata in Commissione all'unanimità. Lo dico senza timore di essere smentito, nella scorsa legislatura non sarebbe stato possibile, tanto che non ricordo proposte di legge, il cui il primo firmatario era un Consigliere di minoranza, che siano diventate legge; in questa è stato possibile, probabilmente perché, permettetemi di dirlo da componente, la maggioranza ha avuto anche un atteggiamento intelligente, ovvero, quando una proposta di legge, come in questo caso, era utile, veniva sottoscritta, non se ne faceva un'altra per prendere i meriti.
Questa proposta di legge a come primo firmatario il Consigliere Fabbri ed auspico che diventerà legge regionale perché contiene un principio giusto, che è quello di applicare una tecnologia che si chiama ‘Blockchain’ ai settori riguardanti la certificazione dei dati contenuti nei registri regionali.
Il ‘Blockchain’ è un registro pubblico aperto che è stato utilizzato per la gestione di transazioni condivisibili, strutturate in blocchi che, non entro nei tecnicismi, anche perché non ne sarei capace, sono collegati tra loro in rete. Sostanzialmente consente una maggiore tracciabilità, un maggiore controllo del dato, una maggiore pulizia del dato, ma soprattutto consente anche, per esempio, al marchio QM, ai prodotti agroalimentari certificati, di essere più sicuri e più trasparenti, con questa applicazione.
Credo che questa legge possa consentire questi elementi e per questo è stata ovviamente sottoscritta da tutti i componenti della II Commissione, approvata all'unanimità. E’ uno di quei comportamenti virtuosi, sia sul piano etico, che su quello dell'efficienza del funzionamento amministrativo.
Non aggiungo altro e credo che il Consigliere Fabbri, primo firmatario, saprà dire meglio di me.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Sono abbastanza emozionato nel presentare questa normativa perché in questo momento è la più avanzata d’Italia, quindi le Marche potranno fregiarsi di una normativa di eccellenza.
Si parla di tecnologia ‘Blockchain’, ma non è detto che si utilizzi tale tecnologia, ma una dell'insieme delle DTL, non voglio fare l'informatico perché non lo sono, ma ricordo soltanto qual è il punto di forza di queste tecnologie, che certificano un dato, che nel tempo viene scolpito e non è più modificabile. Questo dà sicurezza al sistema che utilizza una serie di dati che non sono modificabili, contro ogni tipo di manipolazione, contraffazione, eccetera.
Ci sono attualmente a livello internazionale 5, 6 piattaforme differenti, tra cui la ‘Blockchain’ da cui sono arrivati i bitcoin è la più “famosa”, i settori di utilizzo di queste tecnologie sono per il 50% nell'ambito della finanza, il 10% nell'ambito gestionale, l’8% della logistica, il 5% dell'agrifood, il 4% dell'utility e via, via diciamo che di anno in anno l'esplosione dell'utilizzo di questa tecnologia è sempre più evidente.
Ci sono anche la gestione nei pagamenti, la gestione dei documenti, la tracciabilità di filiera e altro.
La normativa che ho proposto, quando abbiamo fatto l’audizione con gli uffici regionali, ha trovato entusiasta la dirigente che si occupa di questo settore, che ha detto: “Sì, effettivamente, potrebbe dare un grosso impulso alla gestione degli affari regionali”, perché si occupa di 3 settori fondamentali, la Regione poi entro 90 giorni farà uno studio e definirà la necessità di realizzare o di aderire ad una propria piattaforma regionale che è già strutturata ed utilizzare, quindi, una piattaforma esistente. Questa è una possibilità che l'articolo 2 ben considera e mette nero su bianco.
Analizziamo quali sono i 3 settori di utilizzo che rendono questa tecnologia molto utilizzabile e utile dal punto di vista delle istituzioni.
Primo aspetto, un utilizzo è quello dei servizi ai sistemi di acquisizione di registrazione, verifica, conservazione, elaborazione e gestione dei dati utilizzati nei settori che sono tipici della gestione dell'istituzione Regione, i fondi nazionali ed europei, erogazione di finanziamenti tramite l'emanazione di bandi, l'espletamento di concorsi pubblici, la gestione dei rifiuti, il turismo, il trasporto pubblico e privato, il sistema sanitario, pensate ad esempio quale grosso riscontro di fiducia dell'istituzione verso il cittadino e verso gli attori che interagiscono con le istituzioni, sapendo che i dati sono certificati e non sono manipolabili.
Noi abbiamo delle banche regionali, come Istrice a livello turistico, o il registro automobilistico, oppure il fascicolo medico elettronico che dovrebbe completare il proprio sviluppo, oppure la banca dati Orso per la gestione dei rifiuti.
Il secondo aspetto è quello del settore produttivo. Questa tecnologia può essere applicata ai prodotti tipici regionali, non solo agroalimentari, ma anche, ad esempio, dell'artigianato artistico, oppure i marchi di punta che vengono prodotti nella regione, particolare attenzione, quindi, ai prodotti che possono avere delle certificazioni al fine di favorire l'accesso alle informazioni in ordine all'origine, alla natura, alla composizione, alla qualità del prodotto, nonché alla valorizzare delle produzioni locali attraverso l'intera filiera produttiva. Questo è un altro settore, quindi, abbiamo l'istituzione che certifica i dati che utilizza e il sistema produttivo che dà al consumatore la possibilità di verificare tutta la filiera produttiva.
Il terzo aspetto completamente innovativo di questa normativa è l'incentivazione di comportamenti virtuosi adottati da parte dei cittadini e questo comporta una crescita, una consapevolezza sempre maggiore del cittadino nella sua azione quotidiana. La legge giustamente dice che se il cittadino è attento potrebbe avere delle premialità e al punto c) dell'articolo 3 recita: “Incentivazione di comportamenti virtuosi adottati anche da parte dei cittadini che, una volta certificati, siano oggetto di premialità da parte della Regione. In particolare saranno incentivati comportamenti virtuosi sull'utilizzo del trasporto pubblico, nella gestione dei rifiuti urbani e speciali, sulla realizzazione dei principi dell'economia circolare e sulle pratiche ecocompatibili”.
L'articolo 4 prevede che la Regione può promuovere l'utilizzo di questa piattaforma, attraverso l'erogazione di contributi finalizzati ad acquisire la dotazione tecnica necessaria da parte di coloro che la utilizzano, soprattutto all'interno del punto b), quindi da tutto il comparto produttivo regionale.
Stessa cosa poi avverrà per il punto c), quindi, definendo quali sono i comportamenti virtuosi che possono portare, ad esempio, a uno sgravio sulle tariffe o una riduzione delle tasse, magari del bollo auto. Cose che possono interessare il cittadino se ha dei comportamenti particolarmente virtuosi.
La legge è completa. C'è un'attività di promozione che viene iniziata dalla Regione per informare, formare, sensibilizzare le istituzioni, le associazioni di categoria e i singoli cittadini, all'utilizzo di questa piattaforma di cui si doterà la Regione, poi c’è la clausola valutativa con la quale la Giunta regionale annualmente renderà conto dello stato di applicazione della normativa stessa, evidenziando giustamente le difficoltà che si sono avute nella implementazione.
La nota dolente, purtroppo, è quella finanziaria, in questo momento sono stati trovati 30 mila euro, siamo a fine legislatura e vedremo con particolare attenzione quale sarà la velocità di implementazione della normativa, che, a nostro avviso, potrebbe dare un grosso vantaggio competitivo alla Regione. Tale proposta ci potrebbe portare al centro di un processo virtuoso che opportunamente strutturato sarebbe in grado di rendere la storia dei prodotti marchigiani unica e trasparente e renderebbe gli stessi meglio vendibili sul mercato interno ed internazionale, migliorando al contempo la struttura produttiva, grazie alla facilità di accesso alle informazioni, alla connessione in ‘real time’ fra tutti gli articoli e gli attori della filiera, la digitalizzazione delle filiere in totale sicurezza, la garanzia di anticontraffazione, parliamo soprattutto di made in Italy, quindi, questo è uno strumento che se ben utilizzato è potentissimo, l'aumento del controllo sulla struttura logistica attraverso l'inserimento e la consultazione della documentazione relativa allo stoccaggio, al trasporto e al calcolo di impatto ambientale.
Nella filiera agrifood abbiamo tutti i prodotti che sono certificati Dop, Doc, Igp, che possono avere grandi riscontri nella tracciabilità e quindi aumentare la fiducia.
Sono contento che la mia proposta sia stata sottoscritta ben volentieri da tutta la II Commissione, sono contento dei buoni riscontri che abbiamo avuto dagli uffici e del fatto che, come diceva il Consigliere Busilacchi, in questa legislatura c’è stato modo di valorizzare le “buone idee”. Questa mi sembra che sia la nona o la decima legge che viene, spero, approvata a mia firma, in vari settori, ricordo i prodotti sfusi e alla spina, la filiera della canapa, il riutilizzo dei farmaci non assunti dei pazienti e tante altre, una decina appunto che sono state approvate.
Ritengo che se si prendesse seriamente in considerazione questo ventaglio di applicazioni all'interno della Regione, nei processi interni istituzionali, nei rapporti con i cittadini e con il settore produttivo, riusciremo a dare un marchio di affidabilità alla regione Marche, che in questo momento sarebbe unico e completamente all'avanguardia in tutta Italia.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.
Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Questa proposta di legge, di cui anch’io sono firmataria, come del resto tutti i componenti della II Commissione, ha ottenuto un buon accoglimento da parte di tutti perché è un primo passo verso la dematerializzazione amministrativa e un progressivo incremento della gestione documentale informatizzata all'interno della pubblica amministrazione. Questo comporterà uno snellimento burocratico, una razionalizzazione e un’efficienza di tutta la macchina burocratica.
Si fa un gran parlare di tecnologia ‘Blockchain’, oggi siamo in un momento storico in cui questa innovazione sta raccogliendo moltissime attenzioni, però c'è da comprendere bene il significato che ancora oggi risulta per i più confuso e poco chiaro.
La ‘Blockchain’ non è altro che una catena di blocchi, letteralmente, che sfrutta le caratteristiche di una rete informatica di nodi e consente di gestire e aggiornare in modo univoco e soprattutto sicuro un registro di dati ed informazioni in maniera aperta, condivisa e distribuita, senza la necessità di un'unità centrale di controllo e verifica. Questo è un grandissimo passo in avanti perché le applicazioni della ‘Blockchain’, che si attende siano rilevanti in numerosi settori, come ha poc'anzi illustrato il Consigliere Fabbri, sono fortemente caratterizzate dalla disintermediazione e decentralizzazione.
Questo vuol dire che questa innovazione consente potenzialmente di ricorrere sempre meno a banche, notai, istituzioni finanziarie, per quelle che sono normali pratiche amministrative. In definitiva, quindi, si snellisce e si accelerano i processi canonici di tutta la burocrazia. E’ lo snellimento burocratico che continuiamo a ripetere ad ogni legislatura, quindi, dalla definizione di ‘Blockchain’ possiamo partire per esplorare gli aspetti più interessanti legati a questa tecnologia, che è una vera e propria rivoluzione digitale nata, come sappiamo, dal mondo del bitcoin e delle criptovalute, ma è solo agli inizi. Le applicazioni, e l’abbiamo ascoltato anche nelle audizioni che abbiamo fatto con i tecnici, sono tante, le potenzialità sono enormi, ancora in gran parte da esplorare e con questa proposta di legge, che come Consigliere mi sono sentita di appoggiare e di firmare, sottolineo con orgoglio che la Regione Marche si fa pioniera, proponendo l'utilizzo di questa tecnologia per la certificazione dei pubblici registri, la tracciabilità dei prodotti tipici e l'incentivazione dei processi virtuosi.
La nota finanziaria, come ha detto il Consigliere Fabbri, è alquanto esigua, però io sono portata a vederla sempre in maniera positiva, costituisce un primo input, un punto di partenza, un punto di orgoglio marchigiano perché se non si inizia mai non si arriva mai alla meta.
Facciamo si che la nostra piccola e composita Regione sia per una volta la Regione da cui può nascere un piccolo seme, quindi, ecco, io mi aspetto che tutta l'Assemblea voti, come del resto ha fatto in Commissione, questa proposta in maniera unanime. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Traversini.
Gino TRAVERSINI. Intervengo velocemente, anche perché sulla legge è stato già detto tutto, solo per ricordare il lavoro è stato fatto dalla Commissione che ci ha creduto sin dall'inizio, tutta la Commissione ha firmato e sottoscritto la legge, al di là del fatto che chi l'ha presentata è il Consigliere Fabbri l’abbiamo presa in carico e firmata tutti. Questo è successo in II Commissione in tantissime occasioni, i Consiglieri hanno presentato delle leggi, ma non significa che il provvedimento sia rimasto quello, è diventato un atto della Commissione, nel senso che ci ha lavorato, i tecnici hanno fatto la loro parte e sono stati cambiati alcuni aspetti, questa forse è una che è stata cambiata di meno. Rimane il fatto che chi l’ha proposta deve essere menzionato e ricordato, però il lavoro è della Commissione, che ha creduto in questa opera di modernizzazione. Ci ho creduto anch'io e sin dall'inizio abbiamo previsto dal punto di vista finanziario, se non sbaglio, 30.000 euro ed è stato il minimo che abbiamo trovato. Abbiamo cercato di tutto perché volevamo arrivare alla fine di questa legislatura e approvare questa legge, solo per dire: “L’abbiamo approvata” perché è un passaggio importante.
Per l'applicazione di questa norma almeno a livello regionale sarebbero necessari, era stato calcolato, almeno 500 mila euro, come minimo. C'è un ragionamento a livello nazionale che si sta affrontando, dove potremmo rientrare; avevamo anche cercato contatti a livello nazionale per vivere questa esperienza che stavamo facendo nel ‘ruolo guida’, che addirittura poteva essere riconosciuto a livello nazionale, e fare la sperimentazione nelle Marche, non è stato possibile, noi comunque siamo andati avanti e speriamo che, al di là del fatto che si troveranno altri soldi che potranno essere messi su questa legge, abbiamo aperto una strada, che tra qualche tempo sarà percorsa da tanti.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Sulla legge non dico altro perché coloro che sono intervenuti hanno detto tutto. Spendo soltanto 30 secondi su cose che non poteva dire ovviamente il Presidente Traversini, parlando di se stesso. Ha fatto riferimento ai lavori della Commissione e devo dire che questo è uno dei tanti frutti che la II Commissione ha prodotto, anche in virtù della capacità di sintesi e di condivisione che il Presidente Traversini ha avuto in questi anni, non poteva dirlo lui, lo dico io, ma credo che sia condiviso da tutti i membri della Commissione, ovviamente assistito da una struttura tecnica molto valida. Questa è la riprova ed anche se arriva come ultimo atto, ha comunque una valenza amministrativa e istituzionale molto importante, un'innovazione rilevante, una Regione che si apre verso l'esterno, che mette a disposizione tutti i dati che raccoglie all'interno della sua collettività di cui possono usufruirne tutti nel modo migliore. Uno dovendo fare una pratica, va lì e trova tutti i dati nel modo migliore e certificato. E’ vero sono pochi 30 mila euro, ma li abbiamo trovati per dire alla Giunta, chi sarà, entro 90 giorni o 120 o 150 non è questo il problema, che abbiamo tracciato un solco nell'ambito della trasparenza e dell'efficienza tecnologica di cui oggi non possiamo assolutamente più fare a meno. Quindi, grazie a chi l’ha proposta e grazie alla Commissione che ci ha lavorato per poterla condividere.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 307. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Interrogazione n. 1063
ad iniziativa della Consigliera Leonardi
“Bando Aeroporto Falconara”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1063 della Consigliera Leonardi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. In risposta all'interrogazione in oggetto, con la presente si desidera chiarire in maniera definitiva ed inequivocabile quanto di cui al Bando pubblico per l'assegnazione di aiuti a compagnie aeree per l'avviamento di nuove rotte di collegamento con l'Aeroporto di Ancona di che trattasi.
Occorre preliminarmente porre in evidenza come la pubblicazione del Bando sia stata tempestivamente effettuata.
Infatti, nel dettaglio:
• con Decreto del Dirigente del servizio sviluppo e valorizzazione delle Marche n. 233 del 10 dicembre 2019 è stata approvata la pubblicazione di un avviso di interesse propedeutica all'approvazione di un bando per la concessione di aiuti all'avviamento di nuove rotte di collegamento aereo, per lo sviluppo dei flussi turistici verso le Marche;
• con l'articolo 11 della legge regionale n. 11 del 9 marzo 2020 è stata definita la dotazione finanziaria triennale necessaria al bando di che trattasi, quindi 13,5 milioni;
• con delibera di Giunta regionale 369 del 23 marzo 2020 è stata approvata la presentazione alla Commissione Europea dell'istanza per la verifica della compatibilità con il mercato interno ai sensi della Comunicazione UE 2014/C 99/03;
• in data 15 giugno 2020 è stata trasmessa, ed è pervenuta agli uffici il 20 giugno 2020, la Comunicazione UE relativa alla decisione della Commissione UE di non sollevare obiezioni nei confronti dell'aiuto, condizione, questa, imprescindibile ai fini della pubblicazione, come peraltro già pienamente noto sia ad Aerdorica che alle compagnie aeree, come risulta dalla comunicazione del 12 febbraio 2020 pervenuta da Aerdorica;
• con Decreti del Dirigente del Servizio nn. 107 e 108 del 25 giugno 2020 sono stati conseguentemente approvati il bando ed il modello di domanda per l'assegnazione di aiuti alle compagnie aeree per l'avviamento di nuove rotte di collegamento con l'Aeroporto di Ancona e si è proceduto alla loro pubblicazione.
Si pone altresì in evidenza come, dall'inizio della crisi Covid 19, la Commissione Europea ha autorizzato varie misure di aiuto per l'Italia, ma l'unica misura per l'apertura di nuove rotte da/per aeroporto regionale autorizzata in questo periodo è quella di cui beneficiamo noi della regione Marche.
Il pieno ed integrale rispetto delle normative UE in materia di trasporto aereo è l'unica ed imprescindibile regola a cui attenersi per evitare ricorsi, con conseguenti sospensioni di efficacia o peggio ancora, revoca delle autorizzazioni agli aiuti alle compagnie aeree. A dimostrazione di questo si porta ad esempio cosa sta accadendo per l'aiuto di Stato straordinario, autorizzato dalla UE alla Germania per Lufthansa, in deroga alla stessa normativa di riferimento per il Bando delle Marche, per il quale Ryan Air ha presentato immediato ricorso per turbativa di mercato.
La decisione UE di autorizzazione dell'aiuto è stata integralmente pubblicata su internet in lingua inglese (il testo è disponibile sul sito della Commissione). Si tratta di un testo che contiene tutti gli elementi utili alle compagnie per effettuare le proprie valutazioni, consultabile in una lingua franca abitualmente utilizzata da tali soggetti a vocazione prettamente internazionale.
Nel merito, occorre ricordare che è un principio di buona amministrazione, prima ancora che di diritto UE, che il denaro dei cittadini vada alle compagnie aeree che hanno bisogno di un incentivo per aprire nuove rotte, che altrimenti non verrebbero programmate. Viceversa, erogare contributi a chi ha già messo in vendita i biglietti per una data rotta non sarebbe corretto, in quanto un aiuto di Stato deve sempre avere un effetto incentivante sul comportamento del beneficiario.
Data per assunta l'assoluta tempestività nella emissione del bando, in funzione della ricezione della Comunicazione UE C(2020) 4007 final, nonché l'imprescindibilità del rispetto delle norme europee e della non praticabilità pratica della ricerca di eventuali deroghe, si pone in evidenza come la comunicazione UE 2014/C-99 (che si immagina essere ben conosciuta da Aerdorica e dai vettori aerei). Tale prescrizione è più volte ribadita (punti 24,25,50,66,73) nella comunicazione C(2020) 4007 final, della Commissione UE, alla quale la Regione doveva attenersi nella redazione del Bando. In particolare il punto 73 prevede espressamente che la Regione si debba impegnare ad escludere "nella procedura di selezione rotte già servite o pianificate da/per gli Aeroporti di Ancona e Rimini (stesso bacino di utenza)", escludendo a priori qualsiasi altra possibilità.
Ogni contributo erogato al di fuori di questa normativa sarebbe quindi considerato non compatibile con la disciplina sugli aiuti di Stato e quindi suscettibile, come risulta già avvenuto in passato in situazioni analoghe, di ricorso anche da parte di compagnie aeree concorrenti che non sono state messe nelle stesse condizioni di mercato.
In merito alla lingua di pubblicazione del bando, dopo una attenta verifica legale, si è optato per la sola lingua italiana, poiché l'italiano è una delle lingue ufficiali della UE, quindi può essere la lingua ufficiale di pubblicazione del Bando, e conseguentemente le domande che perverranno, dovranno essere redatte in italiano, come specificato, per ovviare a tutti i problemi derivanti dall'interpretazione dei testi, ivi comprese le necessità di acquisire eventuali traduzioni ufficiali o eventuali contenziosi.
Riguardo alla durata del contributo economico, la questione è stata chiarita nel bando, nel rispetto di quanto previsto dal punto 147 della comunicazione UE che recita: “Un piano industriale ex ante preparato dalla compagnia aerea deve prevedere che la rotta che riceve l'aiuto presenti prospettive di redditività per la compagnia aerea senza finanziamento pubblico dopo 3 anni. In assenza di un piano industriale per una rotta, le compagnie aeree devono impegnarsi in modo irrevocabile con l'aeroporto a operare la rotta di cui trattasi per un periodo almeno pari a quello per cui hanno ricevuto gli aiuti all'avviamento”.
Anche tale prescrizione è ampiamente ribadita (punti 60 e 62) nella comunicazione della Commissione europea. Pertanto anche in questo caso la Regione doveva attenersi a quanto prescritto e, comunque, la questione è ulteriormente chiarita al punto 8.1 del bando. Pertanto si ribadisce come, nel rispetto della normativa europea, il bando pubblicato da Regione Marche lasci la massima flessibilità alle compagnie aree circa il tipo di impegno che assumono con il nostro territorio. Ad esempio, possono scegliere di beneficiarie di un aiuto per 1 anno, impegnandosi a continuare la rotta per un periodo uguale. Oppure presentare un business plan con cui dimostrano che dopo un certo periodo in cui percepiscono l'aiuto, poi la rotta diventerà redditizia e la opereranno quindi senza aiuto.
In ogni caso, non ci possono essere vettori che optano per il "mordi e fuggi". Se una compagnia aerea crede nel proprio investimento e nel territorio marchigiano, non può abbandonare la rotta appena finisce di usufruire dell'aiuto di Stato. Non è su queste basi che si può parlare di rilancio.
Aggiungo a questa nota molto tecnica, di cui la Consigliera Leonardi potrà prenderne visione, il fatto che stiamo valutando la possibilità di prorogare ancora il bando di circa 90 giorni, cercando di dare una risposta forte rispetto a tutto quello che ho letto.
Da questo punto di vista, il messaggio si basa su due motivi politici, 1) aver messo in salvaguardia e messo in sicurezza l'Aerdorica e di conseguenza l'aeroporto dal fallimento, come la Consigliera Leonardi ben sa; 2) altra questione altrettanto importante, la Regione Marche, dal punto vista politico, ha investito 13,5 milioni di euro, una cifra mai investita per il rilancio dell'aeroporto. Quindi, si è messo in sicurezza l'aeroporto dal fallimento e questo credo che sia giusto riconoscerlo a questa Giunta, a questa maggioranza uscente, l'altro obiettivo riguarda il rilancio su quelle basi che ho letto, Consigliera Leonardi, una serie passaggi tecnici che sono molto dettagliati perché il confronto è stato forte, anche con la Commissione europea.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Grazie Assessore per la risposta, attenderò di leggerla con più calma e nel dettaglio perché, come ha detto nella parte conclusiva del suo intervento, è certamente molto tecnica.
Direi che non posso dirmi pienamente soddisfatta, anche se nella parte finale, forse, in qualche modo, si ammette che qualche criticità in questo bando c’è, se ha espresso ora la volontà di prorogarlo di 60 o 90 giorni.
Io ho interrogato la Giunta rispetto a questo bando perché ho considerato una serie di forti preoccupazioni legate alla possibilità che il bando andasse deserto, che le risorse messe per rilanciare una infrastruttura, un volano molto importante per la ripresa turistica e non solo, anche commerciale della nostra regione, potessero non dare frutti e si potesse assistere ad un naufragio, ad un bando deserto. Ripeto, dalle segnalazioni fatte risulta una cavillosità e la mancanza di interazione con la Comunità europea per cercare di capire se a causa dell'emergenza Covid si poteva ottenere qualcosa di diverso nel rilancio di questo bando, visto che la situazione non si è del tutto ripresa dopo il lock down. Era stata segnalata una serie di criticità, non da ultimo il fatto che il bando, che si rivolge prevalentemente a compagnie straniere, che dovrebbero fare da vettori per collegare il nostro aeroporto al resto d’Europa e del mondo, sia scritto in italiano, cosa vista dalle compagnie estere come qualcosa di limitante e non come un incentivo.
Ribadisco che leggerò attentamente il dettaglio tecnico della risposta, ma non posso reputarmi soddisfatta e dalla sua dichiarazione finale apprendo che qualche difficoltà oggettiva c’è, se un allungamento della tempistica del bando può eventualmente convincere qualche vettore a partecipare.
Guardi, mi auguro di sbagliare, mi auguro che le preoccupazioni che ho raccolto ed ho voluto inserire in questa interrogazione siano smentite dai fatti e ci siano molte richieste da parte delle compagnie aeree per le rotte sull’aeroporto Raffaello Sanzio, ma la paura e la preoccupazione, purtroppo, è che una serie di cavilli, una serie di procedure, non da ultima la scelta di lingua, ma non solo, siano ostative rispetto ad un rilancio vero della struttura aeroportuale, che è oggettivamente molto importante per la ripresa economica della nostra regione.
Interrogazione n. 1036
ad iniziativa del Consigliere Celani
“Nuovo sito dedicato alla promozione turistica della Regione Marche: www.turismo.marche.it - Mancata realizzazione di un portale sul Turismo Accessibile”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1036 del Consigliere Celani.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Con riferimento all'interrogazione in oggetto si relaziona quanto segue.
Il nuovo portale del turismo è stato concepito con lo scopo di fornire uno strumento flessibile di promozione on line del turismo marchigiano, ove sia possibile realizzare sezioni che possano enfatizzare cluster del turismo regionale.
Il progetto, realizzato internamente con la collaborazione del Servizio Informatica regionale, pur con le difficoltà legate all'emergenza Covid, è in continua evoluzione, sia dal punto di vista tecnico che contenutistico e l'azione continua di "Tuning" riguarda tutte le sezioni del portale.
Riguardo in particolare al Turismo Accessibile, attualmente si stanno realizzando azioni finalizzate all'aggiornamento contenutistico, alla reindicizzazione, e alla revisione delle modalità di interrogazione delle informazioni riguardanti l'accessibilità delle strutture ricettive e degli stabilimenti balneari. Si sta altresì realizzando un'azione di manutenzione delle informazioni relative all'accessibilità, presenti sul vecchio portale.
E' inoltre programmata la realizzazione di un'attività di indicizzazione e messa a disposizione dei dati presenti nel portale della cultura regionale, relativi alle informazioni circa l'accessibilità dei musei, dei teatri e dei percorsi culturali e religiosi.
Per l'intera attività di manutenzione, reindicizzazione, revisione tecnica e contenutistica, riposizionamento sui principali motori di ricerca e interoperabilità con gli strumenti social, ivi quindi comprese le azioni relative al Turismo Accessibile, è stata impegnata per il 2020 una spesa di circa 220 mila euro.
Si segnala inoltre che entro settembre 2020, ai sensi del Piano triennale per l'informatica AGID, andrà emesso il certificato di accessibilità su tutti i siti della pubblica amministrazione, compreso quindi quello del turismo. In questo senso il Servizio informatica regionale sta già lavorando per l'adeguamento alle normative.
E' auspicabile prevedere, nella nuova programmazione Por Fesr 2021 la possibilità di finanziare progetti integrati di sviluppo del turismo accessibile, che riguardi non solo la fruizione dei dati e delle informazioni, ma anche e soprattutto la costruzione di un'offerta integrata dedicata al turismo delle disabilità, anche in considerazione delle tendenze emergenti dai recenti studi del World Turism Organization e circa l'incremento dei flussi del turismo dei disabili.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Assessore. Prendo atto dell'impegno anche perché credo che questa azione non sia più procrastinabile dopo che oggi abbiamo approvato una legge importantissima, che ho definito di civiltà, come quella della promozione dei percorsi escursionistici dedicati anche ai portatori di handicap.
Prendo atto che i fondi ancora ci sono, però, ovviamente, siamo un po' in ritardo perché questo sito, questo portale, è stato annunciato in una conferenza fatta il 19 maggio, per cui le associazioni dei disabili sono un po' in agitazione, anche perché dopo il lock down abbiamo ripreso un po' tutti a muoverci ed anche queste persone hanno necessità di muoversi dopo che per tanti motivi, non soltanto per il lock down, ma anche per motivi fisici, sono stati costretti a stare chiusi in casa.
Mi auguro che entro il mese di settembre sia fatta la certificazione della piattaforma in modo da renderla fruibile, magari in accoppiata con la legge che abbiamo approvato questa mattina. Non possiamo ritardare, Assessore, nemmeno di una settimana, altrimenti avremmo fatto soltanto una legge di buone intenzioni e basta ed ovviamente non è quello che noi vogliamo.
Grazie, vigileremo che entro il mese di settembre …, dove tutti noi saremo affaccendati in altre cose, facciamo ottobre che è meglio. Grazie.
Mozione n. 723
ad iniziativa del Consigliere Pieroni
“Attivazione punto di intervento immediato presso Ospedale Santa Casa di Loreto”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 723 del Consigliere Pieroni, che ha la parola per illustrarla.
Moreno PIERONI. Brevemente, Presidente. Questa mozione che ho sollecitato riguarda Loreto, ma riguarda tutto il sistema delle aree interne e delle strutture che hanno fino a 8 mila accessi, quindi Loreto, altre strutture ed in particolar modo tutto il sistema delle aree interne.
Questa mozione vuol accelerare il sistema sanitario, quindi l'Agenzia sanitaria e l'Asur, visto che l’abbiamo previsto nel piano sanitario, testualmente, ad istituire nei punti di intervento immediato collegati ad un pronto soccorso di un presidio ospedaliero di area vasta, nelle aree interne disagiate e al di fuori di queste, nelle aree ove siano previsti almeno 8.000 accessi.
Credo che l’Asur e l'Agenzia sanitaria debbano in maniera accelerata rispettare la volontà del piano socio-sanitario, la mozione in questo caso riguarda Loreto, ma in maniera estensiva è giusto riportarla a tutte le realtà che hanno queste caratteristiche, come previsto dall’articolo del piano socio-sanitario, quindi, si impegna il Presidente ad attivare tutte le procedure, affinché 1) quanto previsto nel piano socio-sanitario venga reso operativo presso la struttura ospedaliera di Loreto nel più breve tempo possibile; 2) ad incrementare le unità di personale per poter consegnare ai cittadini un servizio migliore e ottimale.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 723. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 724
ad iniziativa del Consigliere Pieroni
“Richiesta movente uccisione di un parà marchigiano”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 724 del Consigliere Pieroni, che ha la parola per illustrarla.
Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Questa mozione la leggo testualmente perché è brevissima: “Premesso che: in data 13 giugno 1995 è stato rinvenuto sulla scogliera Romiti a Livorno, il cadavere del nostro corregionale fidardense Maresciallo xxx brutalmente aggredito ed ucciso; la condotta del Maresciallo è sempre stata irreprensibile, uomo attaccato alla Patria, al dovere militare che ha sempre coerentemente seguito in difesa dell’Italia in numerose e delicate operazioni militari e guardia del corpo del Generale yyy in Somalia; le motivazioni addotte dalla Procura di Livorno, circa il movente della morte ricondotte a futili motivi passionali ed economici appaiono inconsistenti ed offensive nei confronti di un uomo che ha servito con lealtà il suo paese; la famiglia da anni si batte perché venga meno il segreto di Stato sulla morte del Maresciallo e venga fatta chiarezza sull’intera vicenda; la vicenda ha avuto e continua ad avere una notevole risonanza mediatica al fine di stabilire le vere cause che hanno portato alla brutale uccisione del Maresciallo; il Maresciallo e la sua famiglia sono marchigiani; impegna il Presidente della Giunta Regionale ad intervenire con ogni mezzo presso il Governo, affinché venga chiarito il movente ed il luogo dell’omicidio e venga effettuato un giusto processo.
Questa mozione nasce da un'emozione, conosco molto bene tutta la famiglia e so che sta combattendo per il proprio congiunto, ma soprattutto sta combattendo per l'onore della verità, che noi auspichiamo non rimanga chiusa nei cassetti di qualche Ministero o di qualche altro ente.
Credo che un messaggio forte ed unanime debba partire da questa Aula assembleare poco prima della scadenza della legislatura, un messaggio di vicinanza e di giustizia rispetto a questo nostro concittadino, Maresciallo, che è stato ucciso e che ha onorato la Patria e la nostra regione in tante iniziative del Ministero della difesa.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 724. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Sull’ordine del giorno
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Rapidamente Presidente, se nulla osta, data una piccola difficoltà, chiedo l'anticipazione della mia unica interrogazione.
PRESIDENTE. Non c’è problema.
Interrogazione n. 1064
ad iniziativa del Consigliere Marconi
“Demolizione e ricostruzione dell’Ospedale del Comune di Tolentino”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1064 del Consigliere Marconi.
Ha la parola, per la risposta, all’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Rispondo a nome e per conto del Presidente Ceriscioli.
Durante la conferenza di servizio svoltasi il giorno 2 luglio 2020, che ha visto l'approvazione da parte di tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione dell'opera, da parte dell'USR (Ufficio Speciale Ricostruzione) c'è stato comunque l'invito a valutare, in fase di progettazione esecutiva e di predisposizione del Piano di coordinamento della sicurezza, l'eventualità di dislocare le attività ospedaliere, che per ovvie ragioni devono rimanere attive, in altra sede, al fine di poter procedere alla demolizione completa degli edifici in un'unica fase, garantendo così maggior sicurezza nel cantiere e limitando i costi oltre a tempi più brevi di esecuzione dell'opera.
Alla luce di ciò si è ipotizzato, ma non ancora definito (stante anche il tempo a disposizione prima per l'avvio delle demolizioni previsto non prima di maggio 2021), di delocalizzare in moduli prefabbricati, installati nel parcheggio adiacente l'area dell'attuale ospedale, i servizi distrettuali ad oggi presenti a Tolentino (Punto Primo Intervento, ambulatori, Commissioni, eccetera).
Per il Servizio dialisi si sta valutando insieme alla Direzione di area vasta 3, al Direttore UOC di Nefrologia, quale sia la soluzione ottimale per il benessere dei pazienti e la loro sicurezza durante i trattamenti di dialisi.
Al riguardo il Direttore di area vasta 3 ha già ascoltato, nell'incontro svoltosi il 17 luglio presso i locali dell'ASSM di Tolentino, i pazienti che usufruiscono dell'attuale Servizio dialisi, l'Associazione nazionale emo dializzati (ANED) e il Sindaco di Tolentino. Nello stesso incontro, si è convenuto di rivedersi, a breve, con tutti i soggetti interessati per individuare le soluzioni da perseguire.
Nel corso della riunione, al solo fine di garantire delle cure adeguante e confortevoli, per gli almeno 2 anni di lavori previsti, si è proposto di trasferire i pazienti di Tolentino e dei territori limitrofi a Macerata e creare un Centro dialisi ad assistenza decentrata a Camerino così da agevolare i pazienti provenienti dai Comuni dei territori montani.
L'ipotesi di utilizzare i moduli prefabbricati per la dialisi è stata, per il momento, accantonata per lo scarso comfort microclimatico che i container offrono sia in estate sia in inverno.
Nell'ipotesi di mantenere il Servizio dialisi nell'attuale sede, si dovrà comunque prevedere, per almeno 3 mesi, lo spostamento di tutti i pazienti a Macerata, non riuscendo a garantire le adeguate condizioni di sicurezza durante le fasi di demolizioni delle parti inagibili e i collegamenti provvisori degli impianti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. Grazie Assessore, che con voce stentorea ci ha trasmesso le informazioni.
Faccio poche considerazioni, Assessore, perché il compito del Consigliere regionale è anche quello di sollevare la questione anche attraverso l'interrogazione e non l’ho fatta sulla coltivazione della cannabis in Canada, l’ho fatta su un ospedale della mia provincia che sta per essere chiuso, finalmente, smantellato, per averne uno nuovo.
Credo di essere stato, l’Assessore Sciapichetti ha lunga competenza in campo regionale, dentro le competenze regionali, parliamo di cose di cui si deve occupare la Regione, questo per spiegare a qualcuno che localmente si è molto agitato sul fatto che, da Consiglieri regionali, che approvano un bilancio di 2 miliardi e 940 milioni della sanità, ci occupiamo della sanità. Tranquillizziamo le autorità locali che non stiamo invadendo competenze, semmai troppe volte, al Presidente Ceriscioli gliel’ho detto a voce e lui sa con quanta stima glielo ho fatto presente, il coinvolgimento delle autorità locali non ha fatto altro che complicare quello che magari avremmo potuto risolvere con molta più tranquillità a livello regionale. Però il coinvolgimento locale quale forma di democrazia e di partecipazione è diventavo una competenza esclusiva, la sanità da alcuni anni è diventata una competenza esclusiva non di tutti i Sindaci, ma di quelli che hanno una piccola struttura sanitaria nel proprio territorio, e questo è un principio che speriamo venga quanto prima ridimensionato, se non ribaltato.
Detto ciò, la risposta è estremamente chiara e, se ho ben capito, l'atto finale di questa operazione …, per la quale ci sentiamo anche di salutare il Direttore dell’area vasta, che attraverso la stampa ci ha fatto sapere che emigra nella nostra futura Regione, perché faremmo un'unica regione con l'Umbria, una volta era difficile farlo per incompatibilità politiche adesso forse saranno superate, però salutiamo il Direttore dell’area vasta che ci ha servito in questi anni, so che si è molto attivato affinché una soluzione arrivasse, ma se ho ben capito non c'è Macerata e sui 51 dializzati dell'ospedale di Tolentino, 8 vengono assistiti a casa con macchinari adeguati, 15 andrebbero a Camerino, perché sono già, come ho messo nella mia interrogazione, delle aree interne, e altri 25 andrebbero a Tolentino in una struttura da trovarsi, quindi, per l'utenza si è arrivati ad una soluzione decisamente ottimale.
Ecco, è un po' come in tutte le cose, Assessore, che vengono toccate, e siccome nel nostro Paese tutte le cose temporanee diventano definitive, naturalmente c'è preoccupazione, che penso possa essere fugata oggi, è a verbale di questo Consiglio regionale, una volta che l'ospedale, spero nel giro di due anni, due anni e mezzo, mi sembra che i tempi di costruzione siano quelli, verrà restaurato, ricostruito, il servizio tornerà completamente all'interno della struttura di Tolentino.
Ritengo che l’Asur 3 debba mettere in conto qualche spesa piccola perché la divisione dei due blocchi, 2/3 dei pazienti rimangono a Tolentino, 1/3 dei pazienti viene trasferito a Camerino, comporterà qualche disagio dal punto vista organizzativo, non solo per il personale che deve muoversi, ma anche e soprattutto per il fatto che avendo tutti insieme i pazienti il numero di addetti era minori rispetto a quello che dovrà essere impiegato, ma penso che il disagio che tocca il personale sarà già stato preso in considerazione dall’Asur e su questo si troverà una adeguata soluzione. Grazie.
Interrogazione n. 1069
ad iniziativa del Consigliere Busilacchi
“Area vasta 2 - Graduatoria per assunzioni a t. d. di dirigenti psicologi”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1069 del Consigliere Busilacchi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. A nome e per conto del Presidente Ceriscioli la risposta all’interrogazione n. 1069 è la seguente
La programmazione del fabbisogno di personale dell'Asur Marche per il triennio 2017-2019, di cui alla determina n. 606 del 12 ottobre 2017, richiamata nell'interrogazione, è stata superata dalle successive programmazioni per i trienni 2018-2020 e 2019-2021 definite sulla base dei nuovi vincoli di spesa del personale di cui alle intervenute delibere di Giunta regionale n. 82/2019 e n. 115/2020.
In particolare, l'area vasta n. 2 dichiara che, relativamente al team multidisciplinare per attività nutrizionale, con il prossimo piano occupazionale 2020/2022, in corso di redazione, procederà ad effettuare le necessarie valutazioni con i direttori di struttura al fine di integrare la programmazione delle risorse umane. Per la successiva assunzione utilizzerà in primis le graduatorie di concorsi pubblici dell'Azienda e, ove le stesse risultassero esaurite, le graduatorie degli avvisi di selezione approvate con le determinazioni n. 1569/AV2 del 9 novembre 2018, n. 282/AV2 del 27 febbraio 2019 e n. 318/AV2 del 5 marzo 2019, la cui validità si protrae fino al 5 marzo 2022 ex articolo 1, comma 147, della legge 27 dicembre 2019, n. 160.
La normativa vigente, chiarita dalla circolare del Dipartimento della Funzione pubblica n. 5/2013 e da consolidata giurisprudenza, prescrive l'obbligo per le Amministrazioni pubbliche di utilizzare le proprie graduatorie di concorso a tempo indeterminato per le assunzioni a tempo determinato e la facoltà di utilizzo di graduatorie di enti diversi per la stipula di contratti a tempo determinato.
In particolare, l'articolo 36, comma 2, ultimo periodo, del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165, prevede espressamente che “Per prevenire fenomeni di precariato, le amministrazioni pubbliche, nel rispetto delle disposizioni del presente articolo, sottoscrivono contratti a tempo determinato con i vincitori e gli idonei delle proprie graduatorie vigenti per concorsi pubblici a tempo indeterminato. È consentita l'applicazione dell'articolo 3, comma 61, terzo periodo, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, ferma restando la salvaguardia della posizione occupata nella graduatoria dai vincitori e dagli idonei per le assunzioni a tempo indeterminato”. Il comma 5 quater del succitato articolo 36 del d.lgs. 165/2001 prevede la nullità dei contratti di lavoro posti in essere in violazione del medesimo articolo e la responsabilità erariale.
L'articolo 4, comma 3, lettera a), del decreto legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, introduce il principio del cosiddetto scorrimento delle graduatorie disponibili presso le pubbliche amministrazioni, ove esse si riferiscano a concorsi espletati per assunzioni a tempo indeterminato.
Le pubbliche amministrazioni devono quindi sempre puntualmente indicare nel provvedimento di indizione della selezione per l'assunzione a tempo determinato le motivazioni d'interesse pubblico del mancato utilizzo di eventuali graduatorie esistenti.
Nella fattispecie in esame si evidenzia che:
• con determina n. 408 del 9 marzo 2018, il direttore dell'Area vasta 2 dell'Azienda approvava l'avviso pubblico di selezione per n. 1 posto a tempo determinato di dirigente psicologo della disciplina di psicoterapia, ricompresa nell'area psicologica, per far fronte a necessità del centro dei disturbi del comportamento alimentare del presidio ospedaliero di Jesi;
• con determina n. 534/AV1 del 27 aprile 2018, il direttore dell'Area vasta 1 dell'Azienda approvava la graduatoria del concorso pubblico a tempo indeterminato per titoli ed esami a n. 1 posto di dirigente psicologo di psicoterapia, composta da n. 23 candidati, disponendo l'assunzione del vincitore e precisando che la graduatoria sarebbe rimasta efficace per tre anni ex articolo 35 del d.lgs. 165/2001;
• con determina n. 1569/AV2 del 9 novembre 2018, rettificata a seguito di rivalutazione della procedura con determina n. 282/2019 e n. 318/2019, il direttore dell'Area vasta 2 dell'Azienda approvava la graduatoria finale della selezione a tempo determinato, composta da n. 41 candidati, confermando la validità della graduatoria ma precisando, per ovvii motivi di economicità/contenimento della spesa pubblica, la validità della graduatoria medesima da cui poter attingere solo dopo l'esaurimento delle graduatorie a tempo indeterminato in essere, approvate in esito a concorsi pubblici di psicologo dirigente.
Con le determine da ultimo richiamate l'Area vasta ha reso il procedimento selettivo a tempo determinato conforme al dettato normativo; ha inoltre proceduto all'assunzione di n. 2 dirigenti psicologi con procedura di mobilità ex articolo 30, del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165 e n. 3 dirigenti psicologi previsti nel Piano triennale per il fabbisogno del personale 2019-2021, approvato con determina n. 679 del 27 novembre 2019, attingendo dalla graduatoria di concorso pubblico approvata con determina n. 534/AV1 del 27 aprile 2018.
La graduatoria a tempo determinato dell'Area vasta 2 rimane valida fino al 5 marzo 2022 per eventuali necessità degli enti e in mancanza di graduatorie a tempo indeterminato.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Sarò molto severo, mi scuserete, ringrazio l’Assessore Sciapichetti, ambasciator non porta pena, però non sono per nulla soddisfatto della risposta e, devo dire, a distanza di 5 anni, delle enormi falle nella gestione amministrativa dell'Asur che in questi anni ha mostrato spesso inefficienza e talora opacità. Non è possibile che in una regione in cui c'è un fabbisogno di personale, si indice un concorso pubblico per la coperta di un posto, partecipano 40 ragazzi, una arriva prima - è stato richiesto perché c'è un posto pubblico nel 2017 – ma, pur avendo titoli e pur avendo preso 50 su 50 ad un concorso indetto dall’Asur, con la Commissione giudicatrice dell’Asur, non si sa per quale ragione, non viene assunta e nel frattempo vengono utilizzate altre graduatorie e non si sa come 20 persone scorrono.
Queste sono cose opache che vanno denunciate e io incoraggerò questa ragazza a fare ricorso presso la Magistratura competente.
Credo che su queste vicende si faccia una bruttissima figura, sono stanco che la classe politica sia chiamata a rispondere per queste gestioni e in questo mese ho assistito a 2 o 3 di queste vicende, ce n'è un'altra che riguarda sempre la gestione amministrativa dell'Asur, non si scherza con le persone, non si scherza con chi vince il concorso pubblico ed ha diritti esigibili! Questa è una cosa scandalosa.
Sull’ordine del giorno
PRESIDENTE. Comunico il rinvio delle interrogazioni nn. 1061, 1062 e 1065.
Ha la parola il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Vorrei chiedere, come concordato alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi, se c'era tempo, di anticipare, se possibile, qualche proposta di legge prevista per la discussione giovedì, visto che l'ordine del giorno è piuttosto corposo.
So che è arrivata poco fa la proposta di legge n. 382, che la IV Commissione ha licenziato, tra l'altro è passata all'unanimità, quindi chiede, se è possibile, di iscriverla all'ordine del giorno odierno e discuterla appena possibile, anche adesso.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.
Peppino GIORGINI. Mi oppongo a questa richiesta perché non abbiamo avuto il tempo di leggere di cosa tratta questa proposta di legge, almeno un giorno di tempo credo che sia lecito e dovuto. Oggi ce l'hanno presentata in Commissione e adesso la portiamo in Consiglio? Non siamo su “Scherzi a parte”.
PRESIDENTE. In questo caso si tratta di svolgere urgentemente la Conferenza dei Presidenti dei gruppi, poi l'Aula voterà e deciderà se inserirla o meno all'ordine del giorno.
La seduta è sospesa alle ore 17,05
La seduta riprende alle ore 17,15
Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi
PRESIDENTE. Se l’Aula è d’accordo iscriviamo, come proposto dalla Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari, la proposta di legge n. 382. Non si obiezioni, quindi, all’unanimità.
Propongo di farla subito.
Proposta di legge n. 382
ad iniziativa dei Consiglieri Sciapichetti, Micucci
“Modifiche alla legge regionale 20 giugno 2003, n. 13 ‘Riorganizzazione del Servizio sanitario regionale’”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 382 dei Consiglieri Sciapichetti e Micucci.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. La proposta di legge consta di 3 articoli, sostanzialmente è la rivisitazione di una legge approvata qualche mese fa, con la quale i comuni di Cingoli, Poggio San Vicino e Apiro sono stati spostati dall'Area vasta 2 all'Area vasta 3, perché c'era una problematica annosa con l’ospedale di Cingoli, che è stata risolta in questo modo. Per la verità già allora la proposta di legge originaria, presentata da alcuni colleghi e sottoscritta poi anche da me, prevedeva lo spostamento in area vasta 3 del solo Comune di Cingoli, poi, attraverso una serie di audizioni che sono state fatte, è sembrato più opportuno far seguire al comune di Cingoli, anche quelli di Apiro e Poggio San Vicino, perché inseriti all'interno dello stesso distretto sanitario, dello stesso ambito, per cui la modifica ha previsto lo spostamento di tutti e 3 i Comuni. Approvata la legge ci sono state una serie di difficoltà, tra cui il ricorso delle due amministrazioni, di Apiro e di Poggio San Vicino, per tornare nell’area vasta 2, quindi, il il combinato disposto della volontà originaria dei sottoscrittori della proposta di legge e la volontà attuale di evitare contenziosi tra amministrazioni pubbliche, che non è mai un bel vedere, ha fatto si che l'Assessore Sciapichetti ed il sottoscritto hanno presentato una ulteriore proposta di legge molto semplice e banale, con la quale si riportano i Comuni di Poggio San Vicino e di Apiro all'originale destinazione, nell'area vasta 2, mantenendo nell'area vasta 3, come da normativa vigente, il comune di Cingoli.
Oggi è stata approvata la proposta di legge in Commissione, l’abbiamo licenziata, anche con i pareri, che non sono giunti, per la verità, di Cal e Crel, con un voto unanime, non so se c’è stato qualche astenuto, ma non voti contrari. Questa è la proposta che si chiede all’Aula di votare.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. In effetti abbiamo discusso sulla possibilità di iscriverla subito all'ordine del giorno di oggi, in Commissione è stata votata all'unanimità, eccetto dalla sottoscritta, perché, come sono solita fare, volevo confrontarmi con il mio nuovo gruppo Misto. Ho appena avuto un confronto anche con la componente di maggioranza e voteremo a favore perché è volontà del territorio ritornare nell’area vasta 2, dall'altra, era sicuramente una complicazione in più per gli uffici che devono effettuare i servizi di integrazione socio-sanitaria, quindi, come gruppo Misto noi voteremo a favore. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Colleghi Consiglieri, com'è stato ricordato dal Consigliere Micucci, considerando anche gli altri aspetti affrontati dalla relatrice di minoranza, questa è una proposta che è qui da tempo, nel senso che era stata presentata nella IX legislatura, l’abbiamo presentata insieme all’Assessore Sciapichetti, che allora non era Assessore, ma Consigliere, è stata ripresentata nella X legislatura ed il primo firmatario è il Presidente della Commissione Volpini, poi io, l’abbiamo firmata noi poi, come ha ricordato, il Consigliere Micucci ha aggiunto anche la sua firma.
Debbo dire che sono soddisfatto di questa nuova proposta di legge a firma dei Consiglieri Sciapichetti, Micucci, anzi li ringrazio perché mi hanno chiesto anche di firmarla, ma non aveva più senso, a questo punto, perché c'erano pochissimi giorni a disposizione, dovevamo fare tutto in fretta.
Cosa è successo? Le proposte di legge originarie, entrambe, IX e X legislatura, sottolineavano la necessità di trasferire Cingoli, poi, mentre era in corso nella IV Commissione, ricorderà la Consigliera Pergolesi che è in Commissione con me, come lo è il Consigliere Micucci, un'audizione, un confronto portato avanti dalla Commissione, c'è stata un'accelerazione sul bilancio di previsione e dentro sono finiti anche i comuni che di fatto c'entravano poco.
Anzi, approfitto perché siamo quasi alla fine della legislatura, l'ho fatto anche altre volte, voglio ringraziare il Consigliere Giacinti perché pochi mesi prima, grazie a lui, abbiamo approvato una legge per i cinquant'anni del folclore internazionale di Apiro, presentata da me e da altri, ma lui è il Presidente della I Commissione, quindi, grazie a lui abbiamo avuto una corsia preferenziale con Apiro, per quelle caratteristiche che il Comune rappresenta, poi invece c’è stata quasi una frizione istituzionale, perché su Cingoli le proposte, ripeto, erano qui da anni, anche nell'altra legislatura, ed avevamo iniziato un confronto con i rappresentanti , mentre gli altri due comuni si sono trovati, per quell'accelerazione che c’è stata sul bilancio, nel territorio dell'area vasta 3 senza un lavoro propedeutico e quel confronto democratico che era stato fatto rispetto all’altra realtà, anche se esprimeva molti dubbi e perplessità.
Anzi, voglio ricordare una lettera che ho scritto all’allora Presidente del gruppo del PdL, Francesco Massi, in cui dicevo: “Ho letto con attenzione diversi punti da te sollevati quanto all’organizzazione e alla riorganizzazione della sanità nella provincia di Macerata, su uno in particolare voglio entrare nel merito perché sono perfettamente d'accordo con quanto sostieni, mi riferisco a ciò che scrivi sull'ospedale di Cingoli che deve essere equiparato a quelli di Pergola e Amandola - in questo senso, in questa legislatura, ci sono stati gli emendamenti del Consigliere Micucci ed altri - su un punto non sono d'accordo con te, ma ho già presentato con i colleghi una proposta di legge che va esattamente in questa direzione - consapevoli allora delle difficoltà che c'erano rispetto ad equiparare Cingoli, poi in questa legislatura abbiamo fatto un ulteriore passo avanti in quella direzione ed abbiamo portato Cingoli di là - ti chiedo perciò di lavorare insieme perché questa proposta sia esaminata ed approvata alla svelta, nell'interesse di Cingoli, di Macerata e della Vallesina, in quanto credo che il primo interesse della città di Cingoli e del suo ospedale sia il recupero di una identità territoriale naturale, al posto di un'organizzazione che oggettivamente la penalizza. Lavoriamo su questo, quindi, come sempre, al centro ovviamente gli interessi delle città, delle persone, in questo caso della comunità di Cingoli, lavoriamo su questo nell’interesse dei maceratesi, dei marchigiani e della credibilità ed affidabilità della politica e delle istituzioni”.
Ho letto una parte di questa lettera, evidenzio il dibattito che c'era stato sull’allora piano sanitario, sulle difficoltà, che si erano riscontrate nel dare una omogeneizzazione alle aree interne e montane, ma sulla volontà ferma di dare una risposta a Cingoli e all'ospedale di Cingoli.
L'ho fatta lunga, non lo so, quello che voglio dire è che con questa proposta ribadiamo un fatto fermo, una volontà ferma, un'intenzione ferma, che è quella di dare davvero una risposta al diritto fondamentale alla salute di Cingoli, di Apiro e di Poggio San Vicino e di mettere l'area vasta 3 e l'area vasta 2 nelle condizioni migliori per poter svolgere appieno la loro funzione e garantire a tutti, appunto, questo diritto fondamentale che è il diritto alla salute.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Credo che questa sia una vera e propria telenovela, per poi alla fine non partorire niente, tempo perso inutilmente perché per questi due comuni che orbitano nella Vallesina la cosa naturale è la Vallesina, come era naturale Cingoli.
Il PD ha voluto fare una forzatura perché il Direttore dell'area vasta 3 aveva promesso che si poteva senz'altro intervenire su Cingoli, adesso non c'è più, è andato in Umbria e credo che Cingoli rimarrà come Don Falcuccio: una mano davanti e una di dietro perché nessuno ci porterà dei nuovi posti letto, come era stato promesso dal Direttore.
Questa sarà un'altra telenovela del grande Partito Democratico della Regione Marche che in un attimo ha scontentato 3 comuni: Cingoli, promettendo che c'era la luna dentro al pozzo ed invece non c’era, mi dispiace per i cingolani, Apiro e Poggio San Vicino che tornano nelle Marche.
Detto ciò, credo che questa telenovela ancora non sia finita perché mancherà Cingoli, se nella X legislatura non si fa un provvedimento in 48, che sono rimaste. E’ giusto portare anche Cingoli nell'area vasta 2, perché lì deve stare, perché lì sono gli interessi dei cingolani, verso la Vallesina, l'avete voluta mandare nella provincia di Macerata, nell'area vasta 3, dove il direttore ormai non può più realizzare niente, se n'è andato e ha preso la strada dell'Umbria.
Credo che questa cosa sia finita veramente, come ho detto prima all'inizio, in una telenovela, che non ha aiutato la politica e non ha aiutato l'istituzione, questa è una cosa che la dice lunga di questa maggioranza, che ha governato per 5 anni la Regione Marche. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Dall’intervento, è ovvio, si è capito che il gruppo della Lega voterà a favore di questa legge perché supera un provvedimento adottato e poco adeguato al territorio. Viene ripristinata la natura di quel territorio, questi due comuni guardano con attenzione alla Vallesina e per questo motivo voteremo a favore della legge.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Come anticipato prima anche il gruppo Misto, specialmente la componente di minoranza, voterà a favore di questa proposta, ma non perché siamo della circoscrizione di Ancona, visto che non ci candidiamo, ma semplicemente perché è una norma di buonsenso, anzi, va un plauso ai Consiglieri proponenti Sciapichetti e Micucci. Grazie.
Proposta di legge n. 382. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 676
ad iniziativa del Consigliere Zaffiri
“Rapida riapertura delle Grotte di Frasassi”
(Ritiro)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 676 del Consigliere Zaffiri, che ha la parola.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Siccome è passato del tempo ritiro questa mozione.
Mozione n. 699
ad iniziativa del Consigliere Zaffiri
“Emergenza Covid 19 - misure straordinarie a seguito della riprogrammazione delle agende e delle attività ambulatoriali”
(Ritiro)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 699 del Consigliere Zaffiri, che ha la parola.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Anche questa è una mozione che, rispetto alla Giunta che tra poche ore finisce, è ritirata.
Voglio esprimere una considerazione politica su questo atto in modo tale che rimanga agli atti del Consiglio.
Avevamo presentato questa mozione perché effettivamente esistono dei problemi molto seri, compreso quello di ieri sera, in cui ho visto e sentito personalmente utenti prenotare una visita tramite il Cup e sentire come risposta che non è possibile prenotare delle visite. Poi, il Consigliere Zaffiri non soddisfatto di questo, ha chiamato un dirigente dell’Asur o dell’area vasta, non ricordo bene, che mi ha confermato – anche tramite conoscenze che ho presso il Cup - che c'è l'ordine di non prenotare le visite. E’ una cosa a dir poco scandalosa, non è possibile. Il Cup non passa nemmeno la chiamata di un cittadino che chiede di prenotare un esame presso gli Ospedali Riuniti di Torrette. E’ una vergogna, cari colleghi, quello che sta accadendo sulla sanità, è una vergogna, lo dico con tutta la voce e con tutta la forza che ho, è a dir poco scandaloso.
Non ho capito perché e da chi è stata data questa disposizione, non ho capito se viene dal Servizio sanitario regionale, perché qualcuno ha dato questa disposizione? Bisogna che l'Assessore, non c'è, ma spero che qualcuno gli riporti questa notizia, verifichi con attenzione cosa sta accadendo nel Servizio sanitario regionale, perché questa conferma mi è stata data da persone molto serie che operano nel mondo sanitario, è una vergogna! Per questo motivo è inutile votare questa mozione perché effettivamente è come sparare sulla Croce Rossa.
E’ una situazione drammatica, siamo alla fine della legislatura. Queste risposte negative costringono le persone ad andare fuori regione e oggi esistono le prove: si va fuori perché qua non ci sono risposte.
Credo che questa mozione, che ritiro, non serva a niente, sarebbe un'ulteriore presa in giro e io a questo gioco non ci sto, assolutamente, quindi denuncio con forza questo aspetto e spero che questo intervento rimanga agli atti anche perché probabilmente sentiremo parlare di questo anche in seguito ed è a dir poco scandaloso.
Ieri è successo che Icaro 2, l’elisoccorso, da Fabriano alla costa ci ha impiegato 18 minuti, è una vergogna!
Mozione n. 705
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
“Potenziamento della sanità territoriale, con particolare riferimento alle USCA, e realizzazione di una rete ospedaliera policentrica”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 705 del Consigliere Fabbri, che ha la parola per illustrarla.
Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. È chiaro che le mozioni ormai non hanno senso come impegno chiesto alla Giunta, servono solo per ribadire un aspetto politico.
Questa mozione richiama le posizioni, le richieste e gli auspici che durante questa legislatura abbiamo sottolineato più volte: il potenziamento della rete ospedaliera in senso policentrico, il potenziamento della sanità territoriale, con la novità delle Usca che devono essere numericamente ampliate, potenziate, rese attive in tutte le loro parti, in tutto il territorio regionale. Abbiamo la possibilità di realizzare una trentina di Usca, ma in realtà ne sono state attivate 19, che io sappia, in questo momento.
Abbiamo l’emergenza Covid che sulla regione ha imperversato in maniera molto pesante, un migliaio di decessi, quasi 7 mila contagi, abbiamo un piano pandemico regionale che esisteva dal 2007, ma che non è mai stato applicato, che prevedeva le esercitazioni e una revisione periodica delle procedure.
Il modello matematico utilizzato a suo tempo aveva indicato nel peggiore degli scenari addirittura 9.000 ospedalizzazioni, 300 persone nella settimana di punta che avrebbero avuto bisogno della terapia intensiva, e fino a 3 mila morti, fortunatamente, nella disgrazia, il Covid si è spostato da nord a sud ed è rimasta colpita in maniera massiccia soltanto la provincia di Pesaro Urbino e questo ha limitato i danni, quindi, stiamo parlando di mille decessi e non di 3 mila, come potevano essere, com'erano stati previsti.
Sappiamo che ci sono state difficoltà a reperire i dispositivi di protezione individuali, problematiche di coordinamento con la medicina, con i medici di medicina generale e soprattutto nell'assistenza domiciliare dei soggetti in isolamento. Nel 2009, addirittura quando era comparsa la Sars, già si parlava di potenziamento della gestione domiciliare del paziente sintomatico, ma purtroppo non è stato applicato neanche questo aspetto e quindi il correre ai ripari con numerosissimi decreti e delibere ha messo una toppa alla grave situazione che si è originata.
La prima ondata l'abbiamo archiviata, adesso speriamo di evitare la seconda o di poterla gestire in maniera migliore. Abbiamo le linee di indirizzo organizzative per il potenziamento della rete ospedaliera, non ritorno, perché già abbiamo discusso due atti a mia firma, sulla distribuzione dei posti di terapia intensiva e semi intensiva, né sulla necessità di potenziare la rete di emergenza-urgenza e il front-office in tutte le strutture ospedaliere, soprattutto dividere i due percorsi, Covid e Covid free all'interno delle stesse strutture per creare know-how e aumentare la capacità di reazione di tutte le strutture.
Diciamo che il decreto-legge 14 del 9 marzo 2020, che ha istituito le Usca, prevede cose che vanno assolutamente applicate, chiede dei piani di assistenza territoriale con identificazione e gestione dei contatti, organizzazione dell'attività di sorveglianza attiva effettuata a cura dei dipartimenti di prevenzione, in collaborazione con i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta e medici di continuità assistenziale, nonché con le unità speciali di continuità assistenziale, indirizzate ad un monitoraggio costante e ad un tracciamento precoce dei casi e dei contatti al fine della relativa identificazione, nonché isolamento e trattamento. Le Regioni incrementano e indirizzano le azioni terapeutiche assistenziali a livello domiciliare per rafforzare i servizi di assistenza domiciliare integrata con i pazienti in isolamento e quelli quarantenati e le aziende e gli enti del servizio sanitario, che sono a supporto delle unità speciali di continuità assistenziale, possono conferire fino al 31 dicembre 2020 incarichi di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa a professionisti del profilo di assistente sociale regolarmente iscritti all'albo professionale, in numero non superiore ad 1 assistente sociale ogni 2 unità per un monte ore settimanali massimo di 24 e possono altresì rafforzare i servizi infermieristici distrettuali.
Richiamiamo nel dispositivo la completa attuazione del decreto-legge n. 14, il piano socio-sanitario che è stato approvato alcuni mesi fa deve essere aggiornato con la nuova situazione post Covid, anche in riferimento al rafforzamento della capacità di reazione nelle prossime eventuali ondate pandemiche, già ci sono i primi segni del potenziamento della medicina territoriale che noi chiediamo nel dispositivo.
E’ stata approvata la risoluzione a mia firma, che chiedeva il potenziamento dell'assistenza e della diagnostica sanitaria domiciliare, è stata approvata la mozione n. 543, sempre a mia firma, con la richiesta di un’adeguata formazione e ottimizzazione dell'utilizzo del personale operante nel settore dell'emergenza-urgenza sanitaria, non vi sto chiaramente a leggere tutto, avrete già letto i dispositivi della risoluzione e della mozione, che dovrebbero essere implementati in maniera concreta al più presto.
Il dispositivo della mozione si chiude dopo aver fatto il quadro in cui tutti i documenti spingono per il potenziamento della sanità territoriale, richiamando alla necessità di aggiornare il piano socio-sanitario in seguito all’emergenza Covid, questa volta coinvolgendo in maniera fattiva le assemblee di area vasta, nelle quali i comuni devono assolutamente dire la loro nel progetto di aggiornamento del piano socio-sanitario.
Chiediamo di riprogettare la rete ospedaliera secondo il modello policentrico, di sospendere l’iter di realizzazione di ospedale unico pesarese, di ristrutturare e potenziare le strutture esistenti e di aggiornare il sistema di contrasto alla nuova eventuale ondata pandemica, vogliamo ridurre l’impiego dei soggetti privati perché abbiamo visto che effettivamente è il pubblico che riesce a dare la migliore risposta, anche la pandemia ce lo ha dimostrato, chiediamo la riapertura anche dei servizi ospedalieri delle 13 strutture che come ospedali di continuità sono state depauperate, chiediamo per loro un punto di primo intervento H24, un reparto di medicina a lungo degenza, la riabilitazione e le cure intermedie che già ci sono, il potenziamento degli hospice e chiaramente le visite specialistiche e la diagnostica per la necessità di soddisfare le esigenze del territorio che afferiscono a quelle strutture, vogliamo il potenziamento della rete di emergenza urgenza e del trasporto sanitario, applicando in maniera esaustiva il dispositivo della mozione n. 543 e della risoluzione n. 93/19 approvate, quindi, il potenziamento dei servizi sanitari territoriali secondo un modello distribuito e la necessità di verificare periodicamente l’istituzione di ulteriori Usca fino al raggiungimento delle 30 previste, qualora fosse necessario, perché riteniamo che allo stato attuale il numero sia sotto stimato.
Questo è il dispositivo che riassume un po’ la nostra visione politica dell’assistenza domiciliare territoriale che in questa legislatura purtroppo è rimasto un po’ sotto traccia, dovendosi occupare dell’ultima emergenza sanitaria, soprattutto a mettere delle toppe. Negli ultimi mesi si è visto un dietro front, in tutti i territori, della politica che ha provocato la chiusura delle13 strutture ospedaliere, che sono diventate ospedali di comunità e al depauperamento, ad esempio, dell’ospedale fanese.
Chiediamo di prendere un impegno per vedere come coloro che verranno rieletti si esprimeranno e poter dire nella prossima legislatura ripartiamo da qua, da coloro che hanno approvato questo impegno in modo da risollevare le sorti di una sanità che purtroppo in questa legislatura, nelle Marche, ha visto un peggioramento generalizzato dei servizi.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Il tema è annoso, la mozione l’ho letta velocemente, dà alcuni spunti sui quali siamo pienamente d’accordo, presenta anche una serie di inesattezze e, secondo me, uno sviluppo del tema non propriamente condivisibile, però riprendendo lo spunto iniziale e cioè che questa mozione non serve da un punto di vista amministrativo perché non verrà mai messa in atto in alcun modo da questa amministrazione, ma dà delle linee guida, e siccome siamo d’accordo sull’applicazione del piano sanitario che abbiamo approvato, sul potenziamento degli Usca, che abbiamo detto a più riprese, e anche sulla riorganizzazione per alcuni aspetti della rete ospedaliera, credo che possiamo tranquillamente votare favorevolmente questa mozione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Chiedo la votazione per appello nominale. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 705. La pongo in votazione per appello nominale.
Favorevoli: Fabbri, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Malaigia, Micucci, Minardi, Rapa, Sciapichetti, Zaffiri.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 707
ad iniziativa del Consigliere Rapa
“Aumento del numero di contratti di formazione specialistica nella regione Marche”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 707 del Consigliere Rapa, che ha la parola per illustrarla.
Boris RAPA. Grazie Presidente. L'emergenza sanitaria che il Paese e la nostra regione stanno vivendo per la diffusione del Covid 19 ha messo ancor più in evidenza uno dei problemi cronici del nostro sistema sanitario: la mancanza di personale.
Le continue politiche di tagli alla sanità, che nell'ultimo decennio hanno portato a un considerevole indebolimento del Servizio sanitario nazionale, non sono più accertabili né sostenibili. La regione ne è stata particolarmente colpita se consideriamo che a fronte di una media nazionale di 1,29 borse regionali di specializzazione per 100.000 abitanti, le Marche hanno una media dello 0,46. Se a questa situazione aggiungiamo il fatto che per l'anno 2025 è previsto il pensionamento del 60% del personale medico a livello nazionale, capiamo come la situazione può anche peggiorare.
Una soluzione è quella di stanziare un numero adeguato di contratti di formazione che permetterebbe di annullare l'accumulo di giovani medici precari e risolvere la carenza di personale sanitario. Infatti, a fronte di circa 13 mila contratti di formazione specialistica previsti per l'anno 2020 è stimato un numero di candidati al concorso tra i 21 mila e 2i 6 mila, situazione che perpetuerebbe la problematica del cosiddetto "imbuto formativo", ossia l'accumulo di giovani medici che non possono proseguire la formazione post-laurea in ambito specialistico o della medicina generale; cosa che provoca l'altra grave problematica dell'emigrazione all'estero di circa 1.500 giovani medici all'anno.
Riteniamo quindi necessario che il Presidente e la Giunta si assumano l'impegno di intraprendere tutte le iniziative opportune al fine di migliorare le opportunità di formazione medica post laurea, stimare in maniera precisa e razionale il fabbisogno di medici specialisti e di medicina generale per una efficace programmazione del sistema sanitario e adeguare le borse regionali di specializzazione della Regione Marche al reale fabbisogno o quantomeno alla media nazionale.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Innanzitutto vorrei ringraziare il Consigliere Rapa per aver accettato la mia sottoscrizione a questa mozione, che ho ritenuto non solo molto buona, con dei buoni propositivi, ma assolutamente indispensabile, tant’è che in più occasioni in Commissione gli addetti ai lavori hanno presentato la necessità di avere una programmazione corretta e il fabbisogno dei medici per ogni specializzazione, anche per gli operatori sanitari, quindi ben venga …, anzi spero che nel prossimo mandato la cosa venga ripresa e soprattutto ampliata, potenziata e portata avanti, perché se si parte dal numero degli operatori carenti e se si fanno delle azioni mirate si può dare un servizio migliore alla popolazione, soprattutto efficientare il servizio attuale. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 707. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 713
ad iniziativa della Consigliera Pergolesi
“Istituzione Anagrafe digitale delle persone disabili”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 713 della Consigliera Pergolesi, che ha la parola per illustrarla.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Questo sarà il mio ultimo intervento in Aula perché oggi è il mio ultimo Consiglio quindi ci tengo, oltre a presentare la mozione, a ringraziare tutti i presenti. Il 30 non sarò presente perché ho già dato disponibilità ad un coordinamento nazionale dei Comitati, quindi sarò in Liguria e non riuscirò ad essere dei vostri.
Ci tengo a ringraziare tutti i colleghi, la Giunta, il Presidente e i membri dell’Ufficio di Presidenza, gli uffici, sia del Consiglio che della Regione, e soprattutto lo staff interno del nostro gruppo, vecchio e nuovo.
E’ stata un’esperienza importante abbiamo avuto modo, specialmente io ed il Consigliere Maggi, di tutelare la nostra credibilità, di rimanere coerenti con quelli che erano i principi che ci hanno fatto avvicinare a questo mondo, al mondo del Consiglio regionale. Nel mio caso, il mio primo atto in Consiglio regionale riguardava il fondo di solidarietà, una mozione che riguardava il sociale e mi piace concludere con un’altra mozione che riguarda il sociale, proprio perché si parla tanto di sanità.
Nel corso dell’emergenza Covid abbiamo visto che l’anello debole dei servizi della Regione Marche, specialmente in emergenze come quella passata, è sicuramente il sociale, tutela e sostegno alle famiglie, assistenza ai ragazzi e all’infanzia, ma soprattutto alle persone disabili, che non per loro volontà hanno uno stile di vita molto più complicato di quello delle persone normodotate, poi non in tutti i casi.
Ho deciso di presentare questa mozione che, come la precedente del Consigliere Rapa, parla di istituire una anagrafe digitale delle persone disabili per avere contezza delle criticità, delle casistiche per intervenire con azioni puntuali e mirate per risolvere i problemi, per cercare di dare delle risposte importanti ai cittadini e alle persone disabili della nostra regione.
Con questa mozione impegniamo la Giunta e il Presidente ad adoperarsi per l’istituzione dell’anagrafe digitale regionale delle persone con disabilità nella regione Marche, distinte per tipologia, al fine di predisporre azioni più efficaci e rispondenti alle specifiche necessità e prevedere soprattutto le risorse opportune per il miglioramento dei servizi in ambito sociale, socio-sanitario e sanitario. Poco fa ci siamo riuniti con la Commissione sanità e proprio di questo si parlava, vengono dati dal Governo sempre meno contributi per la non autosufficienza, quindi, la Regione deve maggiormente impegnare risorse proprie con la responsabilità di suddividerle per priorità, cosa che sarebbe più semplice se ci fosse una anagrafe digitale.
Mi auguro che i colleghi presenti approvino questa mia mozione perché secondo me è un buon modo per dare delle indicazioni e delle linee politiche giuste, soprattutto nella programmazione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Sulla mozione ovviamente interverrà il capogruppo, ma mi sento di intervenire per un fatto del tutto spontaneo, mi sento in dovere, il dovere è di carattere etico, ed è piacevole farlo perché la Consigliera Pergolesi ha voluto salutare noi Consiglieri regionali delle Marche, le persone che lavorano qui, il Presidente, tutti noi.
Debbo dire che ho conosciuto fisicamente la Consigliera Pergolesi 5 anni fa in quest’Aula, politicamente l’avevo conosciuta prima perché si era caratterizzata soprattutto nella battaglia a Jesi sulla riconversione dello zuccherificio, tra l’altro in quel contesto cittadino la mia era una posizione anomala perché io non ero fra quelli che volevano chissà quale tipo di riconversione, ero rimasto all’idea originaria del valore dell’agricoltura e di una produzione di qualità ed ero per il mantenimento dello zuccherificio, ero fra i pochi, anche se nel 2006 dopo la battaglia sullo zuccherificio, che è stata poi una battaglia politica per molti anni a Jesi, grazie anche all’allora Ministro dell’agricoltura, non ho difficoltà a dirlo, chi mi ha ascoltato in altre occasioni lo sa, in Italia siamo passati da 19 zuccherifici a 6 e Jesi era rimasto tra i 6.
Dopo un anno e mezzo, due, siccome c’erano una serie di atti favorevoli alle riconversioni, sono cambiate le posizioni e con la Consigliera Pergolesi politicamente ci siamo conosciuti lì, però voglio parlare di questi anni e voglio ringraziarla perché credo di poter dire, senza farla lunga, che abbiamo riscoperto, abbiamo mantenuto, ci siamo misurati, abbiamo dato forza alla parola politica nel suo valore semantico, ovvero quel luogo in cui si decide per il bene comune e con questa azione che abbiamo condotto in questi anni in Commissione sanità, o in Aula, credo di poter dire ci siamo ritrovati sul valore della politica intesa solo ed esclusivamente come interesse generale e come bene comune.
PRESIDENTE. Ringrazio anch’io la Consigliera Pergolesi per il lavoro fatto in questi 5 anni perché, al di là delle posizioni diverse che possiamo avere, c’è sempre stato un confronto molto serio e in alcuni casi serrato, ma comunque leale. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 713. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 18,05
La seduta inizia alle ore 10,50
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 172 del 28 luglio 2020. Do per letto il processo verbale della seduta n. 171 del 21 luglio 2020, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
La Consigliera Pergolesi ha comunicato che insieme al Consigliere Maggi ha maturato una posizione politica diversa da quella del gruppo assembleare di appartenenza, il Movimento 5 Stelle, quindi l'Ufficio di Presidenza a decorrere da ieri li ha assegnati al gruppo misto, conseguentemente il nuovo Presidente del gruppo Movimento 5 Stelle è il Consigliere Fabbri.
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Come concordato alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi, chiederei l’anticipazione ad oggi della proposta di legge n. 307 (prima delle interrogazioni), che era prevista per il giorno 30, in modo che possiamo asciugare, seppur marginalmente, quell'ordine del giorno.
PRESIDENTE. Iscrizione all’ordine del giorno della proposta di legge n. 307 (prima delle interrogazioni). La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)
PRESIDENTE. Come richiesto dalla Consigliera Leonardi l'interrogazione n. 1063 sarà posta nel prossimo ordine del giorno al primo punto delle interrogazioni.
Proposta di legge n. 168
ad iniziativa dei Consiglieri Talè, Volpini, Giancarli, Urbinati, Busilacchi, Micucci, Leonardi, Malaigia, Pergolesi, Marconi
“Accesso dei disabili motori ai percorsi escursionisti”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 168 dei Consiglieri Talè, Volpini, Giancarli, Urbinati, Busilacchi, Micucci, Leonardi, Malaigia, Pergolesi, Marconi.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Talè.
Federico TALE’. Grazie Presidente. Questa è una proposta di legge che ho presentato il 15 novembre 2017 ed è stata sottoscritta anche dai Consiglieri, come lei ha ben detto, Volpini, Giancarli, Urbinati, Busilacchi, Micucci, Leonardi, Malaigia, Pergolesi, Marconi, abbastanza condivisa, nasce con la finalità di consentire ai disabili motori di accedere ai percorsi nella natura abitualmente fruiti dagli escursionisti, in particolar modo nei 13 parchi e riserve naturali presenti nella nostra regione.
Approda solo oggi in Aula perché dopo un primo esame in III Commissione, di cui ringrazio il Presidente, i componenti, la Segretaria, per l'ottimo lavoro di perfezionamento compiuto, è stata necessaria un'integrazione procedurale per garantire la copertura finanziaria. Per rendere accessibili tali percorsi è necessario dotare gli enti di gestione dei parchi e delle riserve naturali delle Marche di specifici ausili, le cosiddette jolette, da alcuni anni, infatti, sono in produzione delle speciali carrozzine da fuoristrada, ad una sola ruota, che permettono alle persone non deambulanti o con limitate capacità motorie di percorrere adeguatamente assistiti sentieri inaccessibili alle normali carrozzine, contestualmente, è necessario predisporre la progettazione di una rete escursionistica con facilità di accesso alla partenza e all'arrivo, dotata di relativa segnaletica e descrizione dettagliata sulla lunghezza, i tempi di percorrenza, il dislivello, la pendenza, i punti di sosta fruibili da chi comincia questo percorso, prevedere anche un'adeguata formazione per gli accompagnatori di persone disabili perché senza la formazione è difficile aiutare un disabile su questa carrozzina, stabilire una programmazione annuale delle escursioni. perché vanno programmate, creare un sito web in cui siano consultabili tutte le informazioni del progetto che potrebbe definirsi “montagna condivisa”. Il tutto in una logica solidale di inclusione e integrazione che dia l'opportunità a ciascun cittadino di frequentare la montagna e, più in generale l'ambiente naturale, esperienza dal valore sia culturale che terapeutico.
In questo modo, peraltro, si prosegue nel doveroso percorso dell'inclusione sociale, che deve coinvolgere ogni aspetto della vita e si compie un significativo passo in avanti in termini di turismo accessibile con ricadute, sicuramente positive, per tale nevralgico settore dell'economia marchigiana, anche in questa maniera, inoltre, si contribuisce ad abbattere le odiose barriere che ancora oggi costringono le persone con disabilità fisica a tante quotidiane rinunce e si va nella direzione di una società e di un turismo senza limiti e soprattutto senza pregiudizi.
La proposta di legge, che auspico ottenga la piena condivisione dell'Aula, si compone di 5 articoli. Il primo articolo stabilisce le finalità, precisando che la Regione promuove azioni dirette a favorire l'accesso a percorsi escursionistici da parte dei disabili motori. L'articolo 2 elenca nel dettaglio tali azioni, quelle che abbiamo descritto ora, di sostenere la realizzazione di percorsi escursionistici accessibili ai disabili motori, tramite l'acquisto da parte degli enti e, quindi, dei parchi, delle gestioni dei parchi e delle riserve naturali di appositi ausili che consentano ai disabili motori l'effettuazione del percorso escursionistico, promuovere la realizzazione di iniziative volte ad implementare la fruizione dei percorsi escursionistici da parte di disabili motori, in ultimo aumentare il catasto della rete escursionistica delle Marche con apposita sezione dedicata agli accessi accessibili ai disabili motori.
Con l'articolo 2 bis abbiamo previsto un logo, importante soprattutto per quanto riguarda il sito web ed anche per l’accesso al parco stesso, in quanto si è stabilito che i percorsi accessibili ai disabili motori siano individuati mediante un apposito logo.
L'articolo 3 contiene la disposizione transitoria, fissando una tempistica massima per l'attuazione della legge di 180 giorni, abbiamo messo la tempistica massima per cercare di non prorogare all'infinito l'attuazione di questa legge.
L'articolo 4, infine, è quello della disposizione finanziaria che prevede una copertura di 200.000 euro che sono sufficienti per i nostri 13 parchi, che abbiamo nella regione Marche.
Concludo ribadendo l'auspicio di un voto unanime, ritenendola in estrema sintesi una legge, soprattutto che riguarda il turismo, che riguarda l'accessibilità in generale, quindi l'abbattimento delle barriere architettoniche, ma soprattutto una legge di civiltà.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Giorgini.
Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Voglio rivolgermi ai gentili Consiglieri su questa proposta di legge che credo importante per l'Aula, anche per noi come Movimento 5 Stelle, il verde è di tutti e il contatto con l'ambiente naturale deve rappresentare una risorsa alla quale tutti possono accedere.
Proprio per questo motivo ho coniato uno slogan appropriato per questa legge, che potrebbe essere “natura per tutti, ma senza barriere” uno slogan importante, che dà un'impronta rilevante per questa proposta di legge, formulata allo scopo di rendere accessibile alla disabilità, che sia motoria, sensoriale o altro, la pratica dell'escursionismo nelle riserve e nei parchi.
Certamente, come dicevo prima, questa proposta di legge trova in noi del Movimento 5 Stelle l'appoggio che da sempre riserviamo alle iniziative in favore delle categorie svantaggiate, auspicando che le risorse messe a disposizione, benché limitate, vengano utilizzate non per opere spot, ma per predisporre un sistema in grado di essere migliorato nel tempo con ulteriori iniziative e finanziamenti.
In particolare ci auguriamo venga sviluppata la possibilità di informare delle alternative esistenti a chi è interessato, quindi tutto bene, bene la predisposizione di un sito internet dedicato all'argomento, bene l'inserimento di dati e informazioni per predisporre e organizzare iniziative, bene l'idea di montagna condivisa, meglio se insieme alle informazioni generali vengano inseriti dati oggettivi e relative all'accessibilità, però sappiamo bene che questo punto sull'accessibilità è un punto dolente, le nostre città, prima ancora che la nostra rete escursionistica, soffrono ancora degli ostacoli e delle barriere architettoniche di cui tutti parlano con le migliori intenzioni, ma che ad oggi, anche a causa delle troppe parole e dei pochi fatti, non si riesce ad abbattere.
Che questa legge sia da stimolo anche alle autorità ed ai governi locali, che finalmente si occupino concretamente di queste problematiche.
Voglio concludere con uno slogan molto caro al Movimento 5 Stelle: “Nessuno deve rimanere indietro” e questa proposta di legge ha proprio quest'anima. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.
Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Naturalmente, essendo anch'io cofirmataria di questa proposta di legge, annuncio il voto positivo del mio gruppo consiliare perché è naturale che si voti positivamente qualsiasi intervento che possa servire alla più ampia inclusione di tutti.
A questo proposito la proposta di legge è anche legata all'interrogazione che più tardi farà il Consigliere Celani, sulla mancata realizzazione di un portale sul turismo accessibile.
Questo provvedimento va, io spero ed auspico, verso un'apertura, perché se noi cerchiamo di includere tutti i cittadini disabili, o con qualche difficoltà motoria, è bene anche farlo sapere, senza comunicazione è chiaro che questi percorsi escursionisti non verranno usufruiti dagli interessati, da chi può essere interessato a fare queste esperienze. E’ un atto normativo firmato in maniera più che trasversale, per cui penso non ci siano problemi a riconoscere quanto è nei diritti normali di tutte le persone disabili. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Questa proposta legge è sicuramente molto interessante e coniuga due aspetti che personalmente a me sono molto cari. Il primo è quello del contatto con la natura e l'altro è quello di garantire un'accessibilità a questi luoghi anche alle persone disabili. Mi sembra un atto di civiltà che coniuga due aspetti importanti e devo dire che le risorse finanziarie, che sono state giustamente trovate per questa proposta, le ritengo adeguate al raggiungimento delle finalità che questa legge si pone.
Un passo in avanti perché approvando questa proposta di legge garantiremo un accesso nei nostri parchi, nei nostri percorsi, nei posti più belli delle Marche, a tutti, anche con una cartellonistica adeguata, anche con delle informazioni, facendo una serie di operazioni che consentiranno fisicamente di fruire e di godere di questi posti spettacolari.
Il voto dei Verdi non può che essere favorevole a questa proposta di legge che oltre ad essere un atto di civiltà, ripeto, coniuga anche l’aspetto di valorizzazione delle risorse naturali a cui tengo particolarmente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Annuncio il voto favorevole su questa proposta di legge che cerca di coprire un vuoto incolmabile. Ricordo, lo citava il relatore di minoranza Giorgini, la mancanza assoluta di sensibilità delle città, soprattutto ricordo che il capoluogo marchigiano, nelle elezioni del 2013, quindi 7 anni fa, su sollecitazione delle associazioni che rappresentano la disabilità, invitò tutti i candidati Sindaci del comune capoluogo delle Marche a fare un giro per la città in sedia a rotelle, la prova è stata disastrosa perché le barriere architettoniche, e non solo, anche le macchine parcheggiate sugli scivoli riservati alla disabilità hanno impedito il giro nella città sulla sedia a rotelle, ed è stata la prova di quanto siano ostili le città a questa categoria di disabili.
Questo è avvenuto nel 2013, nel 2018 ho visto che i miglioramenti non ci sono stati, nessuna parte politica ha preso iniziative in favore della disabilità nella città e sto parlando del capoluogo marchigiano, quindi le cose sono allo stato che si era registrato 7 anni fa. Quello che più grida allo scandalo è che gli uffici pubblici, non solo il privato, ma la maggior parte degli uffici pubblici sono ‘off limits’ per quanto riguarda la disabilità e questa è una mancanza di sensibilità politica riprovevole e condannabile a tutti gli effetti.
Questa proposta di legge, oltre che far fruire alla disabilità i luoghi migliori della nostra Regione, i luoghi più vicini alla natura, ha anche lo scopo di focalizzare l'attenzione su quanto non viene fatto dalla politica nei confronti dei disabili.
Quindi, bene questa legge, ma deve essere soltanto un primo passo per un'apertura molto più ampia per queste persone che, secondo la Costituzione, sono uguali a tutte le altre, ma che non vengono considerate tali. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Presidente. Sarò breve perché credo che, come è già stato detto da chi mi ha preceduto, la legge è sicuramente di grande rilevanza civile e sociale, perché ormai è condiviso da tutti che il grado di civiltà raggiunto da una comunità si misura anche da come questa mette tutti i suoi cittadini alla stessa stregua, nella possibilità di utilizzare le attrezzature e le strutture dei vari territori.
Questo provvedimento è importante perché colma un aspetto, che è quello del turismo accessibile, in modo particolare dei percorsi escursionistici. Sappiamo benissimo che stiamo andando verso un periodo storico in cui il turismo ambientale, molto probabilmente, sarà quello che crescerà maggiormente, sarà quello che darà maggiori soddisfazioni anche perché all'interno del turismo ambientale c'è l'aspetto esperienziale che è tutto ancora da scoprire. La gente è alla ricerca di nuove sensazione, è alla ricerca di nuove scoperte, è naturale che si deve dare la possibilità a tutti di poter assaporare il turismo esperienziale.
Questa legge rimarrà tale alle buone intenzioni se verrà accompagnata immediatamente da una adatta, precisa e puntuale comunicazione, attraverso la realizzazione di un portale web sul turismo accessibile, quindi con la messa in rete di tutte le strutture alberghiere, i servizi turistici, i luoghi e i percorsi del nostro territorio, in grado di fornire un'adeguata accoglienza ai turisti con bisogni speciali.
Su questo tema, la discuteremo nel pomeriggio mi auguro alla presenza dell'Assessore al turismo, ho presentato una specifica interrogazione sul perché di questi ritardi, adesso questo non è più giustificato anche perchè, come diceva anche la Consigliera Malaigia, c'è una legge, quindi è indispensabile che le si dia attuazione attraverso un elemento semplice che è la comunicazione. Prima ancora che si faccia l'adeguamento di questi percorsi è necessario comunicare a tutte le persone disabili quello che abbiamo sul territorio, vi dico che abbiamo abbastanza, non siamo all'anno zero, in quanto le comunità locali si sono attrezzate, sia in termini di ospitalità alberghiera che di percorsi perché le Pro Loco, le associazioni ambientali, le guide escursionistiche, hanno una preparazione molto precisa e tale da poter accompagnare anche chi ha disabilità motoria in queste zone.
Io e il mio gruppo non possiamo che essere favorevoli a questa legge e mi auguro che già dalla prossima settimana si parta, ci si metta in moto per strutturare questo portale web del turismo, che già era stato annunciato con un comunicato stampa dell’Assessore competente nel maggio scorso. Nel momento in cui è finito il lock down si è parlato della ripresa del turismo e dell’accessibilità a questi luoghi per tutte le persone, è stato annunciato, ma poi non si è fatto assolutamente nulla.
Mi auguro, ripeto, che questa legge possa dare il “la” definitivo alla realizzazione di questo importante mezzo di comunicazione verso coloro che hanno una disabilità motoria. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Velocemente, per ringraziare il presentatore Talè per questa proposta di legge e per aver acconsentito poi a tutti noi di sottoscriverla.
Il tema è molto sentito e delicato e ricordo che tempo fa abbiamo approvato una legge che è stata ulteriormente finanziata dalla Giunta sull'accessibilità alle spiagge, quindi mi sembra la naturale la complicità di queste due leggi, rendere accessibile non solo le spiagge, che sono un patrimonio assoluto di questa nostra regione, ma anche i percorsi escursionisti, un altrettanto importante patrimonio della nostra bella regione, che credo debbano essere disponibili all'utilizzo e alla fruizione, non solo a tutti i cittadini marchigiani che hanno difficoltà motorie, ma anche ai turisti con le medesime problematiche che vengono nella nostra regione, perché accogliente rispetto a queste categorie sociali. Quindi, un assoluto motivo di vanto l'approvazione di questa legge, mi auguro che diventi immediatamente esecutiva e che subito si possano mettere in campo i percorsi accessibili possibilmente in tutti gli spazi della nostra regione, dalle montagne dell'ascolano fino al pesarese e a tutti i Sibillini, proprio perché credo che ci siano bellezze che vanno apprezzate da tutti, in tutto il nostro territorio. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Faccio anche una dichiarazione di voto favorevole, anche come firmatario.
Aggiunto solo una cosa, qui c'è una cifra consistente per un bilancio ordinario, abbiamo sempre un problema quando apriamo questo versante, penso soprattutto all'accessibilità degli alberghi. Ricordo che a Loreto fino a qualche anno fa veniva fatto un convegno internazionale con gli albergatori per promuovere questo tipo di dimensione, cioè l'accesso alle strutture turistiche e ristorative per le persone disabili. Il Consigliere Rapa essendo un albergatore forse può dirci più di altri non la percentuale del disabile storicizzato, del nato disabile o del diventato disabile motorio a seguito di un incidente stradale, ma dell'anziano. Noi abbiamo una quota di turisti sempre più rilevante, anche più benestante, pensionati che hanno, se non in termini assoluti, se non al 100%, difficoltà significative a livello motorio, penso ai miei vecchi, a persone che hanno ancora capacità di muoversi, ma non per lunghi percorsi o con ostacoli significativi, tipo scale, gradoni e altro.
Vorrei sottolineare questa cosa, colleghi, perché troppo spesso ogni volta che facciamo questi interventi, ormai sono 10 anni, mi sento dire che andiamo a spendere soldi per una nicchia, ecco, al di là del fatto che ha un suo valore sociale ed umano indiscutibile, com'è stato detto precedentemente dai colleghi, c'è anche un dato percentuale, non è per niente una nicchia se vogliamo avere un turismo accessibile per i prossimi 10, 15, 20 anni, nel prosieguo del tempo, ancora di più, da una popolazione anziana nella fascia sopra i 90 anni, persone che ancora portano automobili e che viaggiano. Abbiamo ben 800.000 soggetti in Italia, alla faccia del Covid, che hanno superato la soglia dei 90 anni e sono ormai entrati nella cosiddetta quarta età con sempre più difficoltà motorie.
Quindi, questa non deve essere una politica straordinaria, un intervento che facciamo così sulle spiagge o sulla montagna, ma deve diventare strategia per l'attività turistica, soprattutto l'accessibilità alle strutture.
Chiaro, dare accessibilità alle strutture in un albergo di montagna e poi non avere un percorso facilmente fruibile, come abbiamo nella stragrande maggioranza dei casi, per esempio, in Val d'Aosta e in Trentino Alto Adige, sarebbe una contraddizione. Quindi, questa legge va in quella direzione e mi sono permesso di sottolineare la necessità che venga allargata ad una dimensione strategica per i tantissimi anziani (milioni) che hanno difficoltà motoria, anche se non classificati come invalidi o disabili.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 168. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 333
ad iniziativa della Giunta regionale
“Disposizioni per la valorizzazione dei luoghi della lotta partigiana e dell'antifascismo denominati parchi della memoria storica della resistenza e individuazione del parco della memoria storica della resistenza del Colle San Marco”
Nuova titolazione: “Disposizioni per la valorizzazione dei luoghi della lotta partigiana e dell’antifascismo denominati parchi della memoria storica della resistenza”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 333 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Urbinati.
Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Grazie alla Giunta per questa importante proposta di legge che parla di uno dei valori che hanno indissolubilmente fondato la nostra Costituzione. Noi da anni ne parliamo, esisteva già una legge, la nostra Regione è carica e piena di episodi storici che hanno caratterizzato la resistenza e la nostra regione, in ogni provincia, è piena di luoghi che ricordano soprattutto il sacrificio di tanti ragazzi. Quando vediamo le cronache di quel tempo molti di loro, la stragrande maggioranza, erano poco più che ventenni, spesso anche sotto quell'età.
Tutti noi abbiamo apprezzato questa proposta, è stata apprezzata anche dall'Anpi, di creare dei parchi della memoria, dei parchi su cui i comuni, le autorità locali, possono proporre iniziative volte alla memoria di quei luoghi.
E’ chiaro che questo è un provvedimento legislativo che rimane aperto, rimane aperto insieme a tanti altri che arriveranno dai territori, perché sono stati individuati altri parchi - il primo è quello di Colle San Marco, infatti questa legge nasce individuando Colle San Marco come luogo della memoria storica della resistenza e dell'antifascismo - uno per provincia, e li cito per rendere più chiaro il mio intervento, oltre all’area di Colle San Marco, c’è l’area di Monte Sant'Angelo di Arcevia, teatro della battaglia di liberazione del nazifascismo e di una strage nazifascista compiuta nel 1944, l’area di Vilano e Paravento dove ci furono parecchie vittime esattamente nella zona del Monte Catria, l’area sita tra i comuni di Amandola e Montefortino molto vicina a quella di Colle San Marco, che ha visto aspre battaglie e tanti caduti, l’area del Monte San Vicino e Canfaito, teatro delle numerosi ed eclatanti azioni di guerra delle formazioni partigiane.
Queste sono le prime aree che sono state individuate e perimetrate, ma oltre a questo la legge prevede anche l'istituzione di altri percorsi, perché sappiamo che la resistenza non è solo questi luoghi dove, purtroppo, ci sono stati degli efferati eccidi, abbiamo avuto anche un documento molto corposo che ci ha fornito l'Anpi, che è stato messo a disposizione di tutti i Consiglieri regionali, che con una elencazione certosina indica non solo i luoghi, ma anche i percorsi della resistenza, quelli che facevano le staffette partigiane. Luoghi che fanno indissolubilmente parte della nostra storia e sono una fase forte e irrinunciabile della nostra Costituzione e della democrazia repubblicana.
Ringrazio tutti quelli che hanno lavorato a questa legge, come l'Anpi, e spero che nei prossimi anni possano nascere nuove iniziative che coinvolgano i giovani sui valori della nostra Repubblica. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Vorrei fare prima di tutto un ringraziamento all'Assessore Casini, perché sono stato io quello che si è alzato, nel Consiglio precedente, e ha detto “Solo Colle San Marco?”, perché in Aula scontrarci su un argomento così importante a fondamento della nostra Costituzione? Devo dire che se non c'era l'Assessore Casini questa legge non ci sarebbe stata, gliene do atto, per cui la ringrazio personalmente a nome anche del gruppo. Debbo dire che c'era già una legge, quella sui percorsi della memoria, la n. 15 del 2013, che è stata completamente dimenticata.
Questa proposta di legge della Giunta, che ovviamente è stata elaborata dall'Assessore Casini, ha fatto si che ci si ricordasse di questa regione dal punto di vista della resistenza, della lotta partigiana e del contributo che è stato dato alla democrazia ed alla libertà.
Qualcuno dice che ormai sono cose passate, ma io credo che probabilmente le nuove generazione credono che la libertà, la democrazia, dopo 75 anni in cui non ci sono guerre, sia una cosa dovuta, una cosa normale, come l'acqua e l'aria, ma la libertà e la democrazia è una conquista fatta con il sacrificio, con il dolore, col sangue e bisogna ricordare chi questo bene incommensurabile ce lo ha dato. Quindi questa proposta di legge ricorda dei luoghi della memoria, dei luoghi dove si è lottato, in cui ci sono stati sono morti. Proprio qui vicino, in piazza Ugo Bassi, c'è una lapide con il cognome della mia famiglia, un mio cugino figlio del fratello di mio nonno, Marco Maggi, all’età di 18 anni è stato ammazzato dai tedeschi e questo è stato un contributo della lotta per la libertà, per quello che siamo oggi, per quello che le nuove generazioni credono sia un atto dovuto, la libertà, la democrazia, invece no, in tanti Paesi del mondo questa libertà e questa democrazia vengono negate. E’ da coltivare come una pianta, come un albero, la democrazia e la libertà che altri hanno conquistato per loro stessi e anche per noi, quindi, come diceva il Consigliere Urbinati, oltre all'importante episodio del Colle San Marco, ci sono tanti episodi altrettanto importanti in tutta la regione Marche.
Visto che questa proposta di legge è tornata in Commissione, abbiamo sentito l’Anpi, che rappresenta non solo l'Associazione nazionale partigiani italiani, ma tutte le componenti della classe antifascista, che sono venute. Ricordo che il panorama andava dai liberali, al partito d'azione, che naturalmente hanno partecipato alla lotta partigiana, quindi non solo i partiti della sinistra, ma tutto quello che una volta si chiamava l'arco istituzionale, i più vecchi se lo ricorderanno. Questa legge fa sì che certi luoghi, certi edifici, certi posti, vengano ricordati.
Qualcuno dice; “Ma c'è bisogno di ricordare questa cosa?” I luoghi dei grandi uomini della letteratura, della musica, della cultura, i luoghi dove sono nati e dove sono cresciuti, dove hanno sviluppato la loro arte, vengono ricordati e celebrati, allora è giusto conservare anche gli edifici e i luoghi dove altrettanto grandi uomini, come quelli che si sono distinti nell'arte e nella cultura, si sono distinti nella difesa della libertà, nella riconquista della libertà e della democrazia.
L'unico neo di questa proposta di legge sono i 20.000 euro, va bene, vogliono essere un segno, ma sono - lo dico con un po' di vergogna - 20.000 euro per 5 parchi della memoria e addirittura questa legge, come diceva il Consigliere Urbinati nella relazione di maggioranza, prevede che la platea dei parchi della memoria sia ampliata, anche perché i Consiglieri hanno ricevuto un sacco di segnalazioni, un sacco di lettere, come ad esempio: “Perché la mia zona, che è altrettanto importante nella lotta per la libertà, non è stata inserita?” E’ stato fatto un compromesso la I Commissione ha nella sua totalità accettato di riconoscere con questa legge, ad ognuna delle 5 province marchigiane, un luogo, lasciando aperta la possibilità ai Sindaci e alle associazioni di inserire ancora parchi della memoria, che mi auguro la prossima Giunta riescirà a finanziare con qualcosa di più consistente, visto che la cifra è simbolica, un po’ velleitaria, quasi, per un argomento così importante che è a fondamento della nostra Costituzione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Colleghi Consiglieri, condivido le relazioni, parlo di relazioni, perché sia quella del Consigliere Urbinati che del Consigliere Maggi, erano in sintonia rispetto ai valori fondanti del nostro Paese e rispetto ai principi di questa legge.
Parto da una considerazione, come diceva il Consigliere Maggi, diciamolo in modo molto franco, senza l'input, senza l'azione della Vicepresidente Casini, questa legge non l’avremmo avuta, perché l'altra del 25 giugno 2013, la n. 15, una norma importante sull'attività della Regione Marche per l'affermazione dei valori della resistenza, dell'antifascismo, dei principi della Costituzione repubblicana, era rimasta lì, non era stata attuata. La partenza con Colle San Marco, con la provincia di Ascoli Piceno, ha messo in moto un percorso di cui c'era il bisogno, necessità.
Detto questo, non mi soffermo sulla legge 15, anche perché il comma 3 dell'articolo 3 e il comma 3 dell'articolo 9, sono stati abrogati e giustamente.
Perché mettiamo in movimento questa nuova legge? Ha ragione il Consigliere Urbinati quando dice: “E’ una proposta di legge che diventa legge e che rimane aperta” perché noi oggi individuiamo alcune realtà significative, alcune sono state il fulcro della resistenza marchigiana, però ne rimangono fuori altre, a me ieri hanno fatto pervenire un documento da Fabriano che metteva in evidenza tali realtà e, per la verità, essendo iscritto all'Anpi, ho avuto delle responsabilità istituzionali anche nella stessa provincia e conoscevo questi fatti significativi e importanti della resistenza fabrianese, di Albacina, di Sassoferrato, di Arcevia. C’era stato anche un pronunciamento del Consiglio comunale di Fabriano nel 2017 rispetto al valore della resistenza e di altre attività, di altri centri anche culturali del territorio, che metteva in evidenza la necessità di istituire un parco della memoria della resistenza che comprendesse tutte le località dell'Appennino, da Cerreto d’Esi, a Fabriano, a Sassoferrato, Arcevia. Su questo il punto di forza sta nell'indicazione politica su cui si è pronunciato con nettezza il relatore di maggioranza Consigliere Urbinati, sulla necessità che la proposta di legge rimanga aperta e questo è un messaggio che lancio ai colleghi che si ricandidano e che saranno rieletti nella prossima legislatura.
Voglio entrare un attimo nel merito, ancora di più, è un fatto grave che questa legge sia rimasta per troppo tempo inattuata, il futuro non può prescindere dalle radici, vale anche per il presente, ma tanto più per il futuro, tanto più vale per le giovani generazioni e l'antifascismo è uno dei pilastri su cui si fonda la nostra carta costituzionale. E’ un grande patrimonio di idee, di principi e di valori che resistono al tempo, non va mai dimenticato che l'Italia è una Repubblica democratica e antifascista e la libertà è stata riconquistata grazie alla resistenza, grazie alla lotta di liberazione - non sono uno storico, ma voglio fare una ricostruzione corretta - grazie anche al grande contributo che è venuto dagli alleati. Come abbiamo ricordato più volte, c'è stato anche un moto autonomo, spontaneo, nazionale di ribellione e rifiuto della dittatura, un movimento organizzato anche armato, la resistenza è stata una guerra alla guerra, migliaia e migliaia di morti per conquistare la libertà. Questa è la storia, un'opposizione organizzata che ha portato all'insurrezione partigiana e alla libertà di cui godiamo, alla cultura democratica, nella quale è organizzata la convivenza civile, conquiste frutto di volontà e di azione di una parte degli italiani a beneficio di tutti però, dei vinti e dei vincitori, a vantaggio soprattutto delle generazioni future. Credo che questa sia la fonte di legittimazione della Repubblica, da lì nasce la Costituzione e la democrazia, qui stanno i valori fondanti del nostro ordinamento democratico, valori che a me piace definire - io sono un uomo di sinistra, ma questi non sono valori della sinistra – liberali, La storia non si può riscrivere, a meno che non si voglia restringere gli spazi della democrazia e della libertà, ecco perché è importante la memoria, ecco perché è importante questa legge, ecco perché dobbiamo fare in modo che questa norma sia l'inizio di un percorso vero sul piano della ricostruzione storica e che il messaggio che lasciamo all'undicesima legislatura sia quello di dire che non ci possono più essere esitazioni, questa legge va portata avanti, va attuata e sviluppata nel tempo. Grazie.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Traversini.
Gino TRAVERSINI. Grazie Presidente. Devo dire che è un piacere oggi, a fine legislatura, approvare questa legge, mancano ormai due Consigli. Lo dico con un piacere particolare e devo ringraziare per questo, cosa che hanno fatto anche gli altri Consiglieri, la Giunta e in particolar modo l’Assessore Casini, che con il suo lavoro per l’istituzione del parco della memoria di Colle San Marco ha permesso l'adeguamento della legge ed ha permesso di fare un panorama completo ed arrivare oggi a questo che è un primo passaggio, è una legge aperta ed è un primo passaggio importante, quindi, credo che un ringraziamento sia più che doveroso e senza quel lavoro oggi non saremo qui a discutere di questa norma.
Un ringraziamento va anche a chi ha avuto l'idea di lavorare velocemente e nel miglior modo possibile per portare a completamento questa legge con una visione regionale, mettendo un parco per ogni provincia, perché ogni provincia delle Marche ha vissuto la resistenza in maniera forte e decisa, quindi il ringraziamento va al Presidente Giacinti ed alla I Commissione.
Un altro ringraziamento lo devo fare all’Anpi, chiamata velocemente dalla Commissione ad interpretare e a dare suggerimenti fondamentali sia per le proposte che stavano arrivando che su come portare avanti la cosa. L’Anpi regionale e provinciale, entrambe, si sono messe a disposizione e, devo dire, con un lavoro fatto nel miglior modo possibile. E’ chiaro poteva essere anche più approfondito, ma ci sarà altro tempo, ora siamo riusciti ad arrivare ad una proposta di legge di valore, credibile, che verrà completata, ci sono anche altre situazioni che potranno essere prese in considerazione e già da questa proposta le aree più indicative, all'interno di ogni provincia della regione Marche, sono state messe in evidenza.
Tutto ciò riguarda la storia della resistenza, riguarda tantissimi cittadini italiani e riguarda un po’ la mia esistenza dal punto di vista politico-amministrativa perché la proposta della provincia di Pesaro, legata alla battaglia di Vilano e alla battaglia di Paravento, sono due episodi, in realtà è il fulcro ed il cuore della resistenza della provincia di Pesaro e per quanto mi riguarda ho vissuto in una zona, quella del comune di Cantiano, sotto le serre, al confine tra Marche ed Umbria, che è il luogo in cui si è concentrata, nell’autunno del ’43, e dove è nata la resistenza pesarese.
Devo dire che per il figlio di un partigiano, che ha combattuto quella battaglia, è molto più semplice e facile essere portato su questi temi, però non è solo questo, ho avuto la possibilità, da amministratore, di conoscere personaggi e storie estremamente importanti relative a quelle situazioni. Basta ricordare che nella battaglia di Vilano, che era teatro della esistenza del pesarese, c'era la V Brigata Garibaldi e c’erano due distaccamenti, Pisacane e Fastiggi. Il distaccamento Pisacane era comandato da Tumiati Francesco, medaglia d'oro alla resistenza, fucilato a Cantiano a maggio, figlio del Preside della facoltà di giurisprudenza di Ferrara, aveva deciso di partire da Ferrara e venire nelle Marche per fare la resistenza e andare nelle case a parlare di libertà - questi sono concetti fondamentali, non è la resistenza fatta così a caso, perché c'è anche chi ha contribuito in maniera meno importante, ma qui si parla di prese di posizioni forti, di situazioni in cui si poteva stare tranquillamente a casa, nascosti - visse una situazione particolare, si rifiutò di collaborare nel momento in cui ebbe un'arma puntata contro per cui lo uccisero.
Questo è uno degli episodi che vengono messi in questo pacco, la battaglia di Vilano e la storia di questi due distaccamenti, il Pisacane e il Fastiggi, nel quale c’era un commissario politico che si chiamava Giorgio De Sabata, che questo Consiglio dovrebbe conoscere bene perché è stato Consigliere dal 1970 al 1972, Sindaco di Pesaro e parlamentare della Repubblica italiana.
Sono tutti personaggi che ho avuto la possibilità di conoscere, tranne Francesco Tumiati, ho conosciuto Gaetano Tumiati - vice direttore di Panorama - che è venuto a Cantiamo tante volte, anche a presentare il libro che ricordava il fratello, personaggi di grandissimo spessore a livello nazionale come Valkiria Terradura che veniva da Gubbio e ha combattuto in quei territori. Tutti personaggi che hanno arricchito il panorama dei valori che riguardano la resistenza. Così è anche per quanto riguarda la battaglia di Paravento, sull’altro versante, dove un Comandante pesarese, Claudio Cecchi, ha trattato con determinazione e con coscienza, nei momenti in cui c'erano persone arrestate, civili arrestati, per salvare la vita delle persone. Valori estremamente importanti che vengono messi in luce nel momento in cui andiamo ad approvare questa legge, nel momento in cui andiamo a mettere in evidenza queste zone.
Ho sempre riconosciuto questi episodi, queste situazioni, ed ho ancora la fortuna di avere 3 partigiani in vita nel mio comune, ed è giusto ricordarli, è giusto mettere in evidenza le loro gesta, ma non è solo questo, il Parco non si fa per mettere in evidenza le loro gesta, si fa per dare un futuro a quei valori che hanno portato avanti, sennò non avrebbero nessun senso, la resistenza è un valore unico, che non appartiene a nessuno se non a tutti i democratici, a tutti quelli che si sentono liberi e che apprezzano la democrazia e la libertà, la proprietà della resistenza è questa, non appartiene a una forza politica, non appartiene a un gruppo di persone, ma a tutti coloro che si sentono democratici e per far valere questo …, ecco l'importanza dell'Anpi, io sono un iscritto, ma non per tradizione storica familiare, non perché mio padre era partigiano, ma perché sono convinto che l’Anpi abbia un valore nel ricordare questi fatti, nel portare avanti queste situazioni.
Diciamo spesso che la Costituzione, nei diritti fondamentali, è una delle più belle del mondo, forse la più bella, dobbiamo difenderla, dobbiamo fare in modo che quei diritti vengano mantenuti e tutelati, non basta averli, bisogna continuamente conquistarli e continuamente rimetterli in gioco.
Ecco a cosa serve anche oggi fare il parco della resistenza, fare in modo che il giovane che passa davanti al monumento, davanti alla targa in cui legge: “Qui hanno combattuto …” si ricordi che se è una persona libera, se può dire quello che pensa, è grazie a quelle persone che si sono impegnate ed hanno dato la loro vita per arrivare a questo.
Sono d'accordo con il Consigliere Maggi, forse se si metteva qualche soldo in più era meglio, ma non è questo, il valore economico potrebbe essere anche zero perché non è quello che interessa ad una legge di questo tipo, quello che interessa è trasmettere l’idea che i valori legati alla resistenza devono continuare a vivere e appartengono alla democrazia che viviamo e per mantenerli e garantirli c'è bisogno di lavoro continuo.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.
Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Ovviamente anch'io non posso far altro che unirmi a quello che è stato già detto dai colleghi ed essere molto contento che questa legge oggi sia in Aula, e mi auguro venga approvata all'unanimità. Una norma importante che istituisce, come è stato detto, ben 5 parchi della memoria storica.
Apro e chiudo una parentesi, la volta scorsa criticai questa proposta, ma non per il contenuto che condivido al 100%, ma per il fatto che la legge, che parte dall'idea giusta di realizzare una rete di parchi, inizialmente ne prevedeva uno solo ed avevo fatto un emendamento per l'istituzione di un secondo parco. Su questo emendamento, qualcuno lo ricorderà, ci fu una discussione in Aula e la legge fu rinviata in Commissione perché, giustamente, anche altri colleghi avevano ricevuto delle segnalazioni importanti che evidenziavano l'opportunità di realizzare altri parchi.
Il lavoro che ha fatto la Commissione è stato rilevante perché ha coinvolto l'Anpi, sia locale che regionale, che ha preparato un documento molto corposo, importante, in cui segnalava una serie di situazioni, questi 5 parchi come priorità ed una serie di percorsi della memoria storica che potevano essere finanziati con la legge che la Regione Marche precedentemente aveva.
Oggi andiamo ad approvare una legge che, diversamente dalla proposta iniziale, contiene all'interno l'istituzione di 5 parchi della memoria storica. Oltre al lavoro importantissimo e fondamentale dell'Anpi, c'è stato da parte di tutti i Consiglieri, che si sono interessati a questa legge, il contatto con i Comuni. Inizialmente ho seguito in particolar modo il parco di Monte San Vicino e Canfaito ed ero un po' preoccupato perché la cartina che proponevo coinvolgeva ben 9 comuni ed avere i pareri di tutti qualche preoccupazione me la destava, invece tutti e 9 i Comuni hanno risposto positivamente, sottolineo che sono amministrazioni di tutti i colori, sia di centrodestra che centrosinistra, tutte hanno espresso un parere favorevole alla realizzazione di questo parco ed immagino anche degli altri, questo significa che tutti hanno fatto un ottimo lavoro, è stata dimostrata da parte dei comuni e dell’Anpi una grandissima sensibilità.
Non sono uno storico, però voglio sottolineare che nel parco che si istituirà presso il Monte San Vicino operava la Brigata Garibaldi con 3 distaccamenti, nord, sud ed est, e in quei luoghi c'è stata una battaglia molto importante nei mesi del 1944, la famosa battaglia di Roti-Chigiano-Valdiola, sono luoghi, tutti quanti, ovviamente non solo questo che ho citato, che meritano questo riconoscimento.
Voglio aggiungere altre due cose, una riguarda la preoccupazione relativa alle somme messe a disposizione, anch'io sarei stato contento se ci fossero stati più soldi, però voglio sottolineare che è stata una scelta consapevole - io ho seguito i lavori della I Commissione - tutti quanti sappiamo che c'è un obbligo di spesa, non possiamo deliberare delle somme che non verranno spese entro l'annualità o meglio, lo possiamo fare, ma se poi non vengono spese c'è il rischio che vengano messe in un calderone, che è quello dell'avanzo, per cui è stato detto partiamo con 20.000 euro, che non sono tanti, però siamo ad agosto e quando questa legge verrà applicata saremo nell'ultima parte dell'anno per cui penso che 20 mila euro per questa annualità possano essere un buon inizio, poi, come avranno letto i colleghi, negli anni successivi nulla vieta a chi verrà dopo di noi di finanziare ulteriormente questa norma con somme anche più importanti. Sarei stato contento anch’io che ci fossero stati più soldi, però ci tenevo a spiegare perché è stata messa una somma limitata.
L'altra cosa che volevo dire e che apprezzo in toto questa legge e mi dispiace un po’, però do anche la motivazione a quello che dico, la soppressione dell'articolo 7 che trattava di misure e di tutele previste dal PRG e di adeguamento al PPAR. Questo articolo è stato soppresso, però nulla toglie al valore di questa legge, comunque ci sono delle norme nazionali che vanno rispettate e mi auguro, sono sicuro, che le amministrazioni avranno particolare cura di questi luoghi così importanti.
Ripeto, sia per il fatto che ci sono delle norme a livello nazionale, sia per il fatto che la sensibilità sia acclarata, ritengo che complessivamente questa sia un'ottima legge, che va approvata e auspico che venga approvata dall'Aula, ripeto, all'unanimità. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Casini.
Anna CASINI. Grazie Presidente. Grazie a tutti. Un ringraziamento principale va al Consigliere Maggi, mi sono arrabbiata molto nell'ultimo Consiglio per il lavoro di oltre un anno nell'indifferenza totale di alcuni Consiglieri, che poi per fortuna, e sono molto lieta di questo, sono stati stimolati dalla proposta per cui siamo arrivati ad un’ottima legge che condivido. Il Consigliere Maggi disse una cosa molto sensata: “Ripensiamoci un attimo e vediamo di trovare una soluzione condivisa”, effettivamente aveva ragione, fu una battuta di buon senso. Mi scuso per le parole che ho usato l'ultima volta, ma ho seguito questo progetto da tempo, ho anche un gruppo di persone, la proposta è venuta dal basso, da un'area in cui se ne sentiva l'esigenza. Ricordo a tutti che il sindaco di Ascoli Piceno ha partecipato ad una cena nel luogo dell’eccidio di Pozza e Umito, è ricordato perché morirono 30 partigiani e 12 civili, tra cui una bambina, che si chiamava Anna, bruciata viva.
E’ un luogo dove la resistenza, le morti e gli eccidi operati dai nazifascisti sono molto sentiti, per questo c'è stata un'accelerazione, per dare un segnale, un segnale importante rispetto a quello che il Consigliere Maggi ha detto.
Oggi diamo per scontato che possiamo parlare, chiunque può dire qualunque cosa, si può fare anche una cena dove si ricorda la marcia su Roma e nessuno ti arresta, si può dire qualunque cosa, c'è la massima libertà, ci si può incontrare, a parte il Covid, ci si può vedere, si possono esprimere i propri pensieri. Questo non è così scontato perché per avere questo sono morte delle persone, sono morte in maniera consapevole, i partigiani hanno messo la loro vita per la libertà, ma sono morte anche tante persone inconsapevoli, che magari non avrebbero messo la loro vita a disposizione e secondo me sono ancora più eroi, penso ai civili di Pozza e Umito, per esempio.
Colle San Marco ha fatto sì che la città di Ascoli Piceno e la Provincia di Ascoli Piceno avessero due medaglie d'oro al valor militare per attività partigiana, unico caso in Italia, per questo si era partiti da lì e si è partiti da un gruppo che si chiama “la caciara”, un luogo che è in quelle zone. Molti volontari, a cominciare dal Presidente dell'Anpi, che voglio ringraziare, Pietro Perini figlio di Spartaco, Comandante partigiano, ed un gruppo di ingegneri si sono messi a disposizione, hanno fatto le perimetrazioni, le abbiamo fatte all'interno di un bosco, una volta ci siamo incontrati per visitare quei luoghi e per onorarli, c'è stato un sussulto rispetto ad alcune azioni e si è detto che dovevamo ricordare quello che era stato fatto, perché non è scontato e perché i giovani sappiano che ogni cosa che scrivono, ogni cosa che dicono, la possono fare e dire perché qualcuno si è sacrificato per loro.
Nelle Marche devo dire che ci sono tantissimi luoghi, un'immensità di luoghi. La proposta di legge che avevamo pensato, che la Giunta aveva pensato, la Commissione l’aveva accettata, era una proposta aperta perché l'idea era quella di costituire una rete dei parchi e dei luoghi della resistenza affinché si sapesse che le Marche hanno dei percorsi e sono state in prima linea nel ’43, siamo stati tra quelli che ci hanno messo la vita, la faccia, la famiglia, più della vita uno cosa vuoi che ci metta?
Secondo me, questo è un valore aggiunto alla marchigianità ed alla storia delle Marche, quindi ben venga questa legge, ben vengano le ulteriori risorse e ben venga alla fine la formazione di una rete, questo è importante, venire nelle Marche e dire di voler fare il percorso della resistenza, rilevante anche per le gite scolastiche, per portare i giovani, non solo marchigiani, all'interno delle Marche, a conoscere luoghi in cui ragazzi della loro età, o poco più grandi, si sono sacrificati per tutti noi e per la nostra democrazia. Nella nostra regione non c'è stata solo la linea gotica, avremmo da raccontare tantissime storie. Trascorro l’estate a Poggio D’Api, esattamente sul confine tra l'Abruzzo e il Lazio, lì c’è un torrente che si chiama Chiaro e su quel torrente è morto un ragazzo, Pietro Lalli. A Poggio D’Api c'erano, anche a casa di mio nonno, dei soldati americani che erano tenuti nascosti e c'erano queste staffette che facevano Colle-Poggio D’Api, passavano nei boschi, lui fu ucciso e c’è una piccola piazza, minuscola, una piazza che un quadratino, dedicata a Pietro Lalli, che nessuno conosce, se non avessi raccontata questa storia nessuno ne avrebbe avuto notizia, ma anche lui ha fatto parte di questa squadra di eroi, che è morta per noi. Quindi credo che questo sia importante.
Ringrazio il Presidente Giacinti per tutta l’opera di ricucitura e di costruzione della legge, lo ringrazio tantissimo, ringrazio tutta la Commissione, ringrazio il Consigliere Giancarli che ha parlato prima di bisogni e necessità. Condivido l'idea che ci fosse e ci sia ancora bisogno e necessità di ribadire alcuni valori molto importanti da ricordare.
Ringrazio anche gli altri colleghi che hanno portato le loro storie, perché ogni luogo è degno di essere ricordato e non ho mai pensato che potesse essere il numero dei morti o il luogo più o meno conosciuto ad avere un'importanza maggiore rispetto agli altri, quindi mi auguro che questa legge si riempia di luoghi della resistenza e che tutti possano essere messi in rete.
Ringrazio tutti per il lavoro fatto e in particolare, perché tutto è iniziato da loro, il gruppo della “caciara”.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Mi permetto a nome della Lega di esporre alcune riflessioni in merito alla volontà di voto al fine di rendere chiaro il nostro pensiero in merito alla proposta dì legge in esame, la n. 333, “Disposizioni per la valorizzazione dei luoghi della lotta partigiana e dell'antifascismo denominati parchi della memoria storica della resistenza”.
I luoghi della memoria costituiscono un osservatorio privilegiato per l'analisi politica dei processi di integrazione e dei conflitti sociopolitici. Attraverso la valorizzazione di tali luoghi si possono ricostruire l'identità e la memoria pubblica di una nazione e le sue trasformazioni nel corso del tempo. Una nazione racconta se stessa e plasma i suoi caratteri identitari anche nella celebrazione di tali luoghi.
Sul tema della memoria è importante riflettere. Non dobbiamo perdere di vista le nostre radici, né i nostri punti di riferimento: oggi si comunica molto, ma si riflette poco, anche in politica. Anzi direi soprattutto in politica. Non si pensa abbastanza: si litiga, si urla, si insulta, e così si rischia di perdere i punti di riferimento. C'è oggi il problema di contrastare risorgenze ideologiche? Certo, si vedono e si leggono. Per contrastare la risorgenza di ideologie e di prassi politiche, che sono radicalmente contrarie ai valori della Costituzione, ci sono due strade: c'è la strada "legale" e c'è la strada della cultura.
Lo dico subito: credo si possa fare molto soprattutto perseguendo la strada della cultura.
Uno dei fondamenti della democrazia costituzionale è la libertà di manifestazione del pensiero. Una democrazia che non rispetta la libertà di pensiero e persegue le manifestazioni di pensiero come tali non è democrazia.
Per quanto riguarda le manifestazioni di pensiero "politiche" si deve ben distinguere fra espressione di opinioni e manifestazioni che costituiscano diretto incitamento ad azioni illegali, che come tali sono vietate ed essendo illegali da prevenire. E questo è giusto. Ma una cosa è dire che si devono fermare espressioni di opinione, che sono in realtà incitamento all'azione, un’altra è dire che si deve fermare e punire qualunque manifestazione che richiama un’ideologia passata. Una democrazia che persegue manifestazioni di pensiero come tali non è democrazia. La democrazia non si difende con mezzi antidemocratici.
La democrazia vive e ha un futuro nella misura in cui riesce a rimanere fedele ai suoi valori. Il terreno su cui dobbiamo lavorare per combattere le risorgenze ideologiche passate è quello della cultura, non quello della ricerca di ulteriori strumenti di repressione legale. Noi crediamo nei valori umani, universali, della democrazia. Sono questi che devono essere insegnati, diffusi, testimoniati con le parole e con i fatti. Forse oggi lo si fa troppo poco. Se guardiamo al modo in cui oggi si fa politica in Italia, credo che ci sia di che preoccuparsi. L'intolleranza, la demonizzazione degli avversari, il vivere la politica solo come scontro, la vittoria di uno che schiaccia l'avversario, non sono i connotati di una politica democratica e della democrazia. Oggi assistiamo spesso, purtroppo, al dilagare di queste forme e modalità (non solo nel web, ma spesso anche in televisione e sui giornali). Dovremmo preoccuparci di capire da quali radici culturali esse provengono. Come si può ritenere che questo sia il modo per conquistare il favore dei cittadini, per avere i voti, per vincere? Temo che si tratti di radici culturali lontane da quelle dei valori della democrazia. I valori della democrazia sono quelli che contano. Se ci crediamo, testimoniamoli, diffondiamoli, anzitutto nella scuola, dove si educa alla democrazia. Perché esiste e deve esistere un'educazione alla democrazia. Settant'anni fa, quando è nata la Costituzione, i partiti politici venivano concepiti anche come strumenti di educazione politica del popolo, non solo perché avevano delle scuole, ma perché quella si considerava una loro principale missione. Ricordo scritti di Giuseppe Dossetti in cui si parla proprio del partito che educa alla politica, di educazione politica del popolo. Ora sembra che non a questo servano i partiti.
La memoria è quel filo invisibile ma tenacissimo che tiene unite le comunità. La storia di un popolo non è solo un susseguirsi di date, di vittorie o di sconfitte, è innanzitutto il racconto di una identità fatta di cultura, sensibilità, simboli. Ci sono stati popoli che hanno subito tragiche diaspore ma solo quelli che hanno saputo conservare la memoria di sé, sono riusciti a non perdere la speranza di un riscatto.
La verità è che solo ricordando chi siamo stati si può proseguire sulla strada della democrazia. Ed è questo l'insegnamento che non si deve mai dimenticare.
Aggiungo a questa comunicazione una cosa che nella provincia di Ancona è venuta dall’entroterra della nostra provincia come momento di segnalazione e nella legge parte di questo territorio è stato soltanto inserito, mancherebbe, ma credo che esistano le condizioni, lo letto la legge, l’ho guardata, di poter inserire, tramite i comitati provinciali, quando si costituiranno, il territorio di Fabriano. Ci sono delle segnalazioni che provengono dal territorio, da questa realtà territoriale della provincia di Ancona, penso di non essere assolutamente fuori tema perché la legge evidenzia i territori e i territori della provincia di Ancona, come la zona di Fabriano, è senz'altro da recuperare per i fatti che sono testé arrivati e che molti colleghi, come me, conoscono. Ritengo che sia un aspetto estremamente importante, noi voteremo convintamente a favore di questa legge per quanto ho esposto. Secondo noi è una cosa che fa riflettere, soprattutto le comunità possono crescere nel senso vero della democrazia e senza essere coinvolte in qualche circostanza magari da comunicazioni non perfette, non trasparenti, non chiare, perché se le persone non conoscono come sono avvenuti i fatti, come le cose che accadono anche oggi, hanno una informazione distorta e non rispondente alla verità. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Poche parole per ringraziare la Giunta, in particolare la Vicepresidente Casini che è stata originariamente l'estensore di questa legge, che prevedeva l'istituzione del parco della memoria e del parco della resistenza di Colle San Marco, che lasciava aperta la possibilità di andare oltre e includere altre realtà del medesimo tipo, perché purtroppo in questa regione ci sono più contesti territoriali. Con un lavoro anche serrato e attraverso la collaborazione e il protagonismo dell'Anpi regionale e delle sue diramazioni provinciali siamo riusciti a mettere insieme una proposta che contemplasse e contiene una realtà per ogni territorio provinciale, cosicché da presentare un'unica proposta, che mantiene la peculiarità di essere aperta ad accogliere successivamente eventuali ed altre situazioni che meritano attenzione.
C'è stato un lavoro serrato che ha visto non solo la I Commissione, ma anche altri Consiglieri collaborare, mi riferisco ad esempio al Presidente Traversini, che ha frequentato la nostra Commissione ripetutamente per dare un contributo fattivo alla stesura definitiva.
Il mio intervento di natura più squisitamente politica è questo, oggi viviamo un contesto, l’ho detto anche in un'altra occasione, qualche tempo fa, dove il cosiddetto revisionismo storico, ma non solo il revisionismo storico, quanto un latente desiderio di coprire di oblio certi periodi storici - questo va riferito e sottolineato ogni volta - la volontà di celare la nefandezza certi periodi storici.
Questa proposta di legge viene in Consiglio oggi per l'approvazione e mi auguro che possa avvenire fra breve, quest'Aula batte un colpo importante in un panorama storico e culturale dove non c'è altrettanta sensibilità e memoria nei confronti di un periodo storico che merita ogni giorno una corretta rappresentazione.
Il revisionismo storico purtroppo impera e, ripeto, va oltre la volontà di riscrivere o rivedere o reinterpretare la storia, ma va verso la volontà e il desiderio di tralasciare e dimenticare certi momenti.
La democrazia non ha bisogno di risorgenze ideologiche, la democrazia si esalta con atti come quelli che oggi stiamo per approvare. In un momento come quello che viviamo è un segnale eloquente e non posso che applaudire in anticipo quest'Aula, che dà un segnale forte e vivido nei confronti, è inutile ripetersi è stato già detto, ma non posso dimenticare, del gran numero di giovani vite spezzate, all'insegna di una lotta che non aveva quartiere, non aveva bandiere, ne aveva una sola bandiera, quella della libertà e della democrazia. Noi non possiamo, per il rispetto di queste persone, perdere l'attenzione o far finta di perderla o addirittura dimenticare, allora ben venga una proposta di legge come questa che ha l'onore e il senso di ripercorrere la storia, di ricordare ciò che è stato per questo Paese, per questa regione, per questo territorio e anche per molte nostre famiglie. Questo è il vero senso. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Sarò breve perché ci sono stati molti interventi, molto ricchi, nel merito della questione, dalla Vicepresidente Casini, che è stata la prima protagonista di questa legge, che ringrazio, al Presidente della Commissione, al relatore di maggioranza ed altri anche inaspettati, come quello del compagno Zaffiri, a cui a questo punto, visto che non abbiamo ancora chiuso le liste, riservo un posto a sostegno del centrosinistra, visto che ha testimoniato dei valori importanti. Devo ringraziare anche tutti coloro che hanno fatto un importante lavoro politico e credo che sia importante che leggi come questa abbiano il sostegno più ampio, quindi bene alla composizione politica che si è trovata, grazie alla Commissione, devo dire grazie all'Anpi, che è stata protagonista di un lavoro di sintesi.
Il Gruppo Articolo 1 voterà convintamente a favore di questa legge, ovviamente, perché la riteniamo molto importante, ci tengo però a dire una cosa, mi rivolgo in particolare a tutti coloro che saranno presenti nella prossima legislatura, a partire da chi questa legge l’ha scritta, vi faccio gli auguri, però ci tengo a sollecitare, colleghi - io sono stato il primo estensore della legge approvata nella passata legislatura e concludendo questi miei 10 anni in Regione mi è venuta un'ossessione - mi rivolgo direttamente alla Vicepresidente Casini, il fatto che le leggi vengano applicate. Purtroppo quella legge è applicata per la prima parte finanziariamente, ma prevedeva dei percorsi della pace e della memoria, che non sono stati attuati, come la Consigliera Casini sa anch’io inizialmente avevo detto “Vediamo di integrarle”, non perché non volessi portare a termine questa legge, ma perché ho piacere che le leggi funzionino, sarei stato anche disposto ad abrogare quella precedente, perché non è importante avere le etichette, pur avendola scritta avevo messo a disposizione l'abrogazione totale di quella parte perché credo che queste due leggi debbano cercare di funzionare congiuntamente.
Qui istituiamo i parchi, là ci sono i percorsi che, come ha ricordato bene l’Assessore Casini ed anche altri Consiglieri che sono intervenuti, hanno anche una funzione didattica, turistica, quella parte era già prevista in quella legge, quindi, mi rivolgo a tutti coloro che nella prossima legislatura potranno fare un lavoro anche di manutenzione efficace delle due leggi in modo che entrambe possano funzionare.
Credo che questa sia la cosa più importante, poi magari nella prossima legislatura si vedrà se sarà utile accorparle oppure no, non è tanto importante che ce ne siano due o una, l’importante è che le cose funzionino. Questo è un appello che faccio ai Consiglieri della prossima legislatura, di qualsiasi parte politica saranno, visto che apprendo con piacere che l'accoglimento sembra molto ampio.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. Non sarò breve come ha annunciato il collega perché penso che la legge ci dia l’occasione di dire molte cose interessanti.
La prima è pratica, ho visto nell'attività che la legge prevede tante cose, mi permetto di dare due suggerimenti, il primo, facciamone intanto uno con 20.000 euro, ce n’è uno che in ordine di tempo è strategicamente primo, con l’impegno di proseguire, ne possiamo attivare uno all'anno con 20.000 euro, sarebbe già una cosa importante. Poi prevediamo anche qualcosa per tenerlo in piedi, una volta istituite alcune infrastrutture che ci sia un gruppo di volontari, immagino che non possiamo mettere su un carrozzone con gente a tempo pieno, ma l’Anpi è una associazione benemerite e anche non unica, abbiamo tante associazioni combattentistiche che potrebbero mettersi a disposizione in quelle aree per tenere aperto e qualche cosa si farà. Quindi partiamo con Colle San Marco, penso sia quasi logico.
La seconda cosa che volevo dire è interessante soprattutto per i ragazzi, non arrivare lì e trovare un video, una conferenza con qualche testimonianza, che ci sta tutta, ma trovare qualcosa di pratico, è stato citato, mi sembra dall’Assessore Casini, il museo della linea gotica, io l’ho visitato nel pesarese, è fatto da un privato, è carino, ha ricevuto anche alcuni contributi pubblici per alcuni anni dalla Regione - l’avevo segnalato al Presidente ultimamente non ha preso più niente - è un bel museo che tiene conto di tutta la storia, degli alleati, dei tedeschi, è una ricostruzione storica abbastanza oggettiva, con tante cose interessanti e se vogliamo portarci i giovani è chiaro che dobbiamo fargli trovare un percorso. Ad esempio prendo un altro spunto, nei parchi della I Guerra Mondiale, in Trentino, noi troviamo dei percorsi, con quella casa, quel rifugio - i ragazzi non sanno esattamente dove stavano - magari un casolare, oppure grotte, rifugi occasionali, masi di pastori molto in alto in quota sull'Appennino, almeno nella parte dei Sibillini, meno nella parte dell’anconetano e del pesarese. Fare un percorso che aiuti, non costa niente, una volta che lo hai messo in piedi lo puoi anche assegnare al Cai, a qualcuno che lo segue e diventa una cosa interessante. Questo è quanto sull’aspetto pratico della legge, ci tenevo a dire una cosa in questo senso.
Andiamo ai grandi discorsi sulla memoria. Io non so se dentro questi parchi possiamo anche richiamare questi aspetti però mi permetto di ricordare che dopo l'8 settembre 1943, e non faccio riferimento a nessuno, il primo storico che ha parlato in questa Aula è stato il Consigliere Maggi, mi permetto di ricordare che sono morti solo nella parte dell’esercito italiano 73.277 soldati, questi sono quelli che sono riusciti a censire, vai a sapere quanti ne sono morti nei campi di concentramento o dispersi, di questi 18.655 in Italia, e questi ci stanno tutti, dalla difesa dei … a Porta San Paolo, a qualche altro episodio. Ben 54.622 senza ordini, e parlo da ex ufficiale di artiglieria dell'esercito italiano, senza nessun collegamento con la centrale, hanno combattuto i nazisti, si sono rifiutati di cedere le armi ed hanno combattuto, 54,622, questa è fedeltà all’Italia, questa è fedeltà a quello che c'era allora.
Molti di questi non solo non erano di sinistra, caro Consigliere Maggi, ma erano monarchici, avevamo intere brigate partigiane che erano segnati dalla Croce cristiana, erano quelle guidate per esempio da Enrico Mattei, che penso sia stato il più grande partigiano marchigiano che dovremmo ricordare, perché Enrico Mattei a nord è stato il capo di una brigata partigiana molto importante e molto ben organizzata.
Qual è stata poi la nostra storia? Il nord ha avuto il tempo di vedere il coinvolgimento dei civili che diventano partigiani, ma nella nostra storia abbiamo avuto prevalentemente militari che si sono rifiutati di servire la Repubblica di Salò e sono scappati, magari nemmeno avevano la piena consapevolezza di una resistenza, semplicemente cercavano di salvarsi la pelle, poi hanno trovato chi li ha raggruppati. Penso al mio recanatese che è morto a Montalto di Cessapalombo insieme ad altri 13 ragazzi, giovanissimi, che sono stati beccati in un casolare quando con le armi cercavano soprattutto di proteggere se stessi, di quelli nostri - in Italia, a parte questi episodi immediatamente successivi all'8 settembre, il numero complessivo dei morti è stato di 73.277 numero arrotondabile probabilmente ad 80.000 - ne abbiamo avuti 12.000. Questo è il dato certificato dei morti, anche per cause sopravvenute dopo la fine della guerra, 12.000 combattenti fra militari dell'esercito regolare che combattevano con gli alleati, dei quali mi permetto solo una piccola memoria, e partigiani delle brigate o dei gruppi sparsi.
Mi ricordo di questi perché nelle operazioni di avanzata gli italiani inquadrati nell'esercito regolare, come parte del Governo che si era insediato a Brindisi, quindi del nuovo Governo non ancora repubblicano ma monarchico, che rispondeva a Badoglio e poi agli altri Capi di governo succedesi, erano quelli che facevano da apripista, quelli che andavano avanti, molti sono stati i polacchi, vedi la strage di polacchi nella battaglia di Loreto, tra Loreto e Castelfidardo, quasi 900 morti, e gli italiani, gli inglesi e gli americani erano i signori della guerra stavano un po’ più indietro, ma chi doveva andare avanti, chi doveva trovare le mine, lo sminamento lo facevano facendo camminare gli uomini perché non potevi far saltare i carri, erano gli italiani. I nostri che sono rimasti fedeli all'Italia, fedeli allo Stato, sono stati quelli che sono morti con grande facilità e con maggiore frequenza.
Noi abbiamo anche una resistenza democratica, che ha visto i morti dopo il 1945 fino ai giorni nostri, non includo in questi i morti per mafia, parlo delle forze dell’ordine, dei magistrati, dei giornalisti, di tutti quelli che si sono esposti, questa è una cosa già diversa, parlo dei morti per cause ideologiche, parlo dei morti per stragi sui treni, parlo dei morti delle Brigate Rosse, parlo di quelli che hanno continuato a combattere per la giustizia.
Io non ho un dato preciso ma a memoria ricordo che in intere annate ne abbiamo avuti più di 100/120, se mettiamo insieme tutti gli anni dalla fine degli anni ‘60 fino ai primi anni ‘80, penso che arriveremo a qualche migliaio, sono tanti quelli che andrebbero ricordati per far capire ai ragazzi che il discorso non è chiuso e non si seppellisce con la retorica del 25 aprile - ci troviamo tutti lì, io le commemorazioni le ho fatte tutte con la mia bandiera scudo crociata - questa storia è continuata e con sincerità, soprattutto per il vecchio partito comunista, ha superato i confini ideologici. Non posso non ricordare il giorno in cui abbiamo saputo della morte di Aldo Moro, quando da Macerata, noi giovani democristiani, uscimmo dalla nostra sede in via XX Settembre ed il Partito Comunista veniva con un altro corteo da via Crescimbeni, che stava proprio lì sotto, eravamo un po’ come piazza del Gesù e via delle Botteghe Oscure, eravamo abbastanza vicini, è chiaro che fra noi c'era un po’ di tensione, perché ognuno la pensava come voleva, la matrice ideologica era quella, ricordo che il segretario provinciale del Partito Comunista fermò il corteo per far sfilare avanti tutti noi democristiani. Le divisioni sono state profonde prima e dopo il ’68, anche se tardivamente trovo un punto di congiunzione nella lotta al terrorismo delle Brigate Rosse e di tutte le altre formazioni nei confronti dei quali il Partito Comunista prese una chiara posizione con Berlinguer, contro la violenza e contro ogni forma di insurrezione armata. Ho detto queste cose per evidenziare che c'è un processo dentro il quale bisognerebbe far rientrare anche la storia dei nostri ragazzi.
L'ultimo pensiero lo aggancio al Consigliere Zaffiri che ha fatto chiaro riferimento alla libertà di pensiero. Ecco, questa è un altro tipo di vigilanza. Non so se avremo tempo perché è rimasto solo un Consiglio regionale, ma lo faremo sicuramente in campagna elettorale, ce la racconteremo tutta su un certo tipo di legislazione, perché sulla legislazione bisogna stare molto attenti, la vera difesa è su questa libertà, su questo tipo di garanzie, questa è una Repubblica che è nata da un fatto storico, dall'antifascismo, ma giuridicamente nasce da un concetto giuridico che risale al 1200/1300, che trova una sua consacrazione formale nelle esperienze liberali dell'800 e del 900, faccio riferimento alla tripartizione dei poteri, questo è un dato fondamentale, nella tripartizione dei poteri non è possibile che una legge assegni ad un magistrato la possibilità di decidere della mia libertà di pensiero, e mi fermo qui perché non voglio fare esempi, non voglio litigare, ma c'è continuamente il tentativo di assegnare al magistrato, non di dirlo per legge, ma di assegnare al magistrato una valutazione molto elastica sul fatto che io possa dire che il Consigliere Maggi, siccome è dei 5 Stelle, è un mezzo cittadino. Non posso dirlo, è un cittadino a pieno diritto, ha pienamente diritto alle sue opinioni e la mia forza in democrazia, Consigliere Maggi, anche se sul 97% delle cose la pensiamo diversamente, fatto salvo sull'azzardopatia e sul servizio civile anziani su cui siamo andati d’accordo, è questo punto che io rispetto, perché se non c’è questo la democrazia è finita. Bisogna stare attenti quando cerchiamo di introdurre con una parolina molto pericolosa, che è “positivismo” e che ha fondato tutti i regimi totalitari, l'idea che io posso in qualche maniera dirle che lei è matto, per esempio in Unione Sovietica il dissidente non era uno che andava in galera, è interessante questa cosa, ho studiato un po’ di diritto penale e mi permetto di dirlo, come nel periodo fascista o come nei regimi di destra, no, andava in manicomio, perché era impossibile non essere comunista, uno che non era comunista era un matto, uno che andava curato mentalmente.
Capite che questo è una cosa molto pericolosa perché poi non si andava in manicomio con una data di scadenza, no, ci si entrava e qualche medico decideva se dopo 5, 10, 15 anni, potevi tornare ad essere una persona savia e a vivere civilmente.
La forza di questa Repubblica è che si fonda sulla certezza del diritto e sulla tripartizione dei poteri, dove il legislativo ha una sua preminenza netta, l'esecutivo deve eseguire e la magistratura deve applicare le leggi, ma in maniera estremamente chiara, lasciare ai magistrati - non voglio, ripeto, fare riferimenti precisi - larga possibilità è un sistema che vige nel sistema anglosassone dove c'è più compattezza da un punto di vista culturale, da noi purtroppo questa compattezza non c’è. Quindi, è compito anche nostro, di noi legislatori, stare molto attenti a questa libertà di pensiero, a cui faceva riferimento il Consigliere Zaffiri, che dovremo sempre e costantemente consacrare.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Rapidamente perché non entro nell’ottima memoria storica che è stata fatta da parte dei relatori che mi hanno preceduto, a partire dalla presentatrice della legge l'Assessore Casini e gli altri colleghi di partito e di Consiglio.
La cosa che mi piace sottolineare, oltre a quello che è già stato evidenziato, è la necessità nella nostra di una memoria storica. In questi anni ha esaltato una serie di percorsi turistico-culturali, credo che non potesse mancare, anzi penso che sia un punto di vanto e di eccellenza, creare una rete, un percorso dei luoghi della resistenza perché la nostra Regione, oltre ad altre, vede nei valori della resistenza uno dei valori fondanti della nostra cittadinanza e della nostra popolazione. Stiamo vivendo un periodo storico in cui, purtroppo, sempre più le figure storiche che hanno vissuto quel periodo, chi prima e chi dopo, ci stanno lasciando. Dai loro ricordi abbiamo vissuto direttamente i racconti e il vissuto di quel periodo storico, della seconda guerra mondiale e dei primi anni post seconda guerra mondiale, oggi, purtroppo, queste figure storiche non le abbiamo più a nostra disposizione, se non nei ultimi baluardi di resistenza fisica di quei periodi storici, ed è chiaro che dobbiamo sempre più fare affidamento a dei percorsi storico-culturali.
E’ una legge di cui la nostra regione può vantarsi ed ho apprezzato particolarmente la disponibilità dell'Assessore Casini, che l’ha predisposta, a venire incontro, dopo una prima fase, diciamo giustamente, di rimostranze rispetto a un iter nel quale sono stati assenti dei colleghi, nell'anno di predisposizione della legge, ad un percorso condiviso e completato anche con la partecipazione delle Anpi regionale e provinciali che hanno contribuito a dare un supporto. Un momento di particolare apprezzamento, quindi, a nome mio e del partito democratico, ringrazio ancora una volta i proponenti ed il Consiglio che si apprestano a votare, mi auguro all'unanimità, questa proposta di legge.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Presidente. Vorrei partecipare anch’io a questa riflessione molto importante, non potevo e non posso non farlo, perché, come già detto anche l'altra volta, chi vi parla in veste di Sindaco nel 2002 ha ricevuto per mano dell'allora Presidente della Repubblica la decorazione e il riconoscimento della città di Ascoli Piceno quale medaglia d'oro al valor militare per attività partigiana, caso unico in Italia, come già ricordato dalla Vicepresidente Casini, di un territorio provinciale con il comune capoluogo entrambi decorati di medaglia d'oro al valor militare per attività partigiana.
Devo dire che mi piace anche ricordare, lo faccio anche a me stesso, che dopo un periodo anche abbastanza travagliato, sono riuscito a cambiare anche il logo del Comune, la carta intestata, mettendoci la decorazione della medaglia d'oro per attività partigiana, il riconoscimento ufficiale e questo è successo poco dopo che ci è stata consegnata la medaglia d'oro, in una cerimonia bellissima in piazza del Popolo dall’allora Presidente della Repubblica. Non posso naturalmente non ricordare quel periodo e ovviamente fare qualche riflessione sugli avvenimenti.
E’ importante introdurre nell'ordinamento regionale i luoghi dei parchi della memoria storica, che ritengo siano una cosa importante per l'uomo, le comunità, le città. La memoria è un concetto fondamentale, è un sentimento, è un valore, chiamiamolo così, importantissimo, senza il quale difficilmente si riesce ad andare avanti, difficilmente si riesce a progredire in tutti i settori, ma soprattutto nel settore dei diritti civili, dei diritti della persona.
La memoria è importante perché, innanzitutto, ci dà la possibilità di avere responsabilità e contezza del passato, voi potete dire che è una cosa banale, ma non è così, è fondamentale prendere coscienza di quello che uno è stato, di che cosa è stato fatto in passato dai nostri avi per combattere le ingiustizie, per conquistare la libertà, anche per progredire nella scienza, nelle arti e nell’istruzione.
Prendiamo contezza del passato attraverso la memoria, non ci sono altri valori che ci consentono di avere cognizione e responsabilità di quello che noi siamo stati in passato. E’ importante avere coscienza di quello che siamo stati, per avere certezza di quello che siamo, altrimenti non serve a nulla, fare soltanto un ‘flash back’ o un ‘do you remember’ non serve assolutamente a nulla. Dobbiamo avere in mano la storia, il percorso che una comunità ha fatto per avere certezza di quello che siamo. Noi oggi siamo “liberi” perché abbiamo coscienza del percorso che abbiamo fatto, tutti, responsabilmente, al di là delle idee, della politica, di quello che ciascuno di noi ha fatto in passato. Abbiamo preso consapevolezza di quello che è stato fatto, poi magari ci si è divisi nelle considerazioni, però noi oggi abbiamo la certezza di quello che siamo, di essere una comunità libera che si può esprimere, come diceva chi mi ha preceduto, in tutti i suoi lati migliori e questo perché qualcuno ha fatto qualcosa, qualcuno ha intrapreso una strada, quindi, abbiamo preso contezza di quello che la nostra comunità civile ha fatto, la comunità marchigiana, la comunità italiana, la comunità picena.
Non basta però, se ci fermiamo al presente tutto finisce qui, in quest'Aula, finisce in una celebrazione, ecco uno dei rischi, che la memoria diventi una semplice celebrazione. Affinché non diventi una semplice celebrazione è necessario che la memoria ci dia la possibilità di dare speranza al futuro, ci consenta di fare questi passaggi, di capire quello che siamo stati, di avere certezza di quello che siamo in virtù del passato, quindi, ci dà forza, sostegno e speranza soprattutto guardando le nuove generazioni, di quello che dovremmo evitare per non cadere negli errori di quello che siamo fatto nel modo sbagliato.
Questi 3 passaggi, questi 3 concetti: responsabilità e contezza del passato, certezza del presente, speranza nel futuro, credo che siano racchiusi all'interno di questi luoghi che andremo a visitare.
Per il Parco della memoria di Colle San Marco anch'io ringrazio l’Assessore Casini, gli amici dell'Anpi ascolana, lei ha citato una persone che conosco molto bene, come conosco bene quei luoghi e mi auguro che il parco venga fatto, nel senso di dargli una sua dignità.
Sul Colle San Marco abbiamo un sacrario bellissimo - chi vuole può andare a visitarlo - prima la custodia era affidata alla provincia, oggi sapete che sono cadute in disgrazia, non hanno più risorse, fanno fatica a fare il necessario nel settore degli edifici scolastici, della viabilità, quindi hanno allentato un po' la manutenzione di questi luoghi. Ecco, mi auguro che con i finanziamenti che sono destinati a questi luoghi, attraverso questa legge, quel grande monumento che abbiamo sul Colle San Marco, a ricordo dei fatti del 3 ottobre 1943, e ogni anno il comune di Ascoli Piceno, come collettività picena, lo ricorda con una bellissima cerimonia, possa tornare ad avere quella dignità che merita ed attorno a questo luogo ci sarà da costruire un percorso, il percorso delle 3 “caciare”, il percorso del dito del diavolo, una serie di sentieri che sono stati battuti dai partigiani durante la lotta di liberazione, per cui io non posso che esprimere soddisfazione e il voto favorevole su questa legge. Grazie.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Casini.
Anna CASINI. Su ogni votazione dell’atto, a nome della Giunta, per appello nominale.
Articolo 3. Lo pongo in votazione per appello nominale.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Carloni, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Malaigia, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Pergolesi, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Zaffiri.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Carloni, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Malaigia, Marconi, Mastrovincenzo, Pergolesi, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Carloni, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Malaigia, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Pergolesi, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5 bis. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Carloni, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Pergolesi, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Carloni, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Malaigia, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pergolesi, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7. Soppresso
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 333. La pongo in votazione.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Carloni, Casini, Celani, Ceriscioli, Cesetti, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Malaigia, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pergolesi, Rapa, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Zaffiri, Zura Puntaroni.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 369
ad iniziativa della Giunta regionale
“Ratifica della deliberazione di Giunta regionale n. 729 del 15 giugno 2020. Modifica della legge regionale 3 giugno 2020, n. 20 concernente: ‘Misure straordinarie ed urgenti connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19 per la ripartenza delle Marche’”
Nuova titolazione: “Ratifica delle deliberazioni di Giunta regionale n. 729 del 15 giugno 2020 e n. 876 del 6 luglio 2020. Disposizioni urgenti in materia finanziaria ed istituzionale”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 369 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Questa proposta di legge è un atto composito, perché a più riprese siamo intervenuti per modificare in corsa, magari, esigenze che nel frattempo sono intervenute, ma in breve possiamo definirla come un atto che ha preso le mosse dal fatto di rivedere le motivazioni che, ci ricordiamo, hanno ispirato l'intervento della grande manovra da 210 milioni.
In poche parole, se vi ricordate in quell'atto l'avanzo di amministrazione poteva lasciare il posto a un avanzo vincolato alla questione emergenza Covid solo al verificarsi di certe predeterminate condizioni che aveva stabilito l’articolo 102, se non vado errato, del decreto-legge 18 del 2020.
E’ successo che dalla prima stesura e con una continua attività di rivisitazione dei vari capitoli, che interessavano tutto l'avanzo disponibile, che è stato convogliato verso questa nuova finalità, aggiustamenti, esigenze dei Consiglieri di rettificare precedenti interventi che avevano trovato allocazione nella tabella C - conseguentemente anche le altre tabelle per gli stessi motivi sono state oggetto di una più attenta rivisitazione - si dà luogo a questo atto con il quale si va, poi vedremo gli ulteriori emendamenti che sono arrivati in quest'ultima sessione di lavoro, ad accogliere queste modifiche ed esigenze che sono intervenute, anche di tipo normativo. Il tutto dà luogo alla proposta di legge 369, va anche fatta menzione degli ulteriori emendamenti che discuteremo e che poi presenterò di volta a volta.
In pratica questo atto è una ratifica della delibera di Giunta n. 729 del 15 giugno 2020, che a sua volta modifica la legge regionale 20 del 3 giugno 2020. Questo è il senso di questa proposta di legge.
PRESIDENTE. Non c’è la relatrice minoranza.
Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Ringrazio il Presidente Giacinti e tutta la I Commissione per aver non solo accolto la mia proposta di emendamento di aumentare il finanziamento per il rimborso del trasporto dei malati oncologici, ma addirittura hanno aumentato l'importo fino ad arrivare a 150.000 euro, è cosa non risolutiva, perché stavamo lavorando in Commissione ad un testo unificato delle 3 proposte di legge presentate su tale argomento, che però richiedevano una copertura molto elevata e a seguito dell'emergenza Covid purtroppo non si è riusciti a trovarla.
Questo emendamento vuole dare un segnale a quelle persone che, pur essendo l'unica regione in Italia, se non sbaglio, che dà questo genere di contributi, si trovano in una situazione salutare veramente particolare e vuol dimostrare la sensibilità del Consiglio perché è una cosa che può far piacere, anche se, ripeto, il finanziamento è poca cosa, però meglio 150.000 euro che nulla. Grazie.
PRESIDENTE Ha la parola il Consigliere Carloni.
Mirco CARLONI. Solo per chiarezza, è un tema molto importante, ringrazio la Consigliera Pergolesi per questo emendamento.
Credo che i malati che necessitano di cure oncologiche hanno bisogno di più attenzione rispetto a quello che è successo negli ultimi tempi, però occorre anche dire, ad onore del vero, che questa mattina la copertura finanziaria di questo emendamento era prevista per l’anno vigente e poi è stata modificata dalla Commissione al 2021, per cui, voglio dire, è vero che è un segnale, ma è un segnale di fumo, mentre i malati oncologici hanno bisogno dell'intervento oggi.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Chiedo dei chiarimenti perché l'illustrazione della pdl 369 mi è sembrata particolarmente lacunosa.
Da quello che ho potuto studiare, velocissimamente, nel poco tempo che ci avete dato per leggerla, mi sembra che ci siano degli articoli che riguardano la rivalutazione del trattamento economico del personale di Assemblea e di Giunta, che poi è stato sostituito da un emendamento della I Commissione questa mattina, che prende a riferimento due normative differenti per il personale, che mi lascia anche un po’ perplesso e nonostante abbia letto una interpretazione autentica del Ministero su questo mi asterrò.
Dopodiché, mi sembra, chiedo conferma ai relatori, di aver visto che si sottraggono 4,2 milioni di euro al diritto allo studio, 4,9 milioni di euro alle politiche unitarie dell'agricoltura, dei sistemi agroalimentari, caccia, pesca e si inseriscono 10 milioni di euro nei fondi e negli accantonamenti, quindi ricostituiamo un po' il tesoretto come fondo di riserva, ho capito questo.
Ci sono poi una serie di modifiche alle varie tabelle, tra cui la famosa tabella C, la metà delle voci sono da mille, 2 mila, 3 mila, 4 mila euro, che avevamo già visto nei mesi scorsi, quindi sono state stornate perché il Covid ha fatto saltare la sagra della lumaca, o non ha consentito la ristrutturazione di qualche biblioteca o di qualche oratorio, addirittura si davano mille euro per comprare degli strumenti musicali, i costumi per le scenografie, per celebrare il cinquantesimo di una società, per comprare cose ed attrezzature sportive. Circa la metà, 42 voci su una novantina, sono inferiori ai 5 mila euro, quindi, far passare senza nessun tipo di illustrazione questa norma non mi sembra onesto politicamente nei confronti dei cittadini.
Invito i relatori ad approfondire un attimo i contenuti di questa normativa, perché mi sembra che ci sia anche una riduzione dell'Irap, viene inserita una voce per una tassa che riguarda le bonifiche e quindi la gestione dei rifiuti.
La povertà dell'illustrazione e l'assenza di dibattito mi lasciano interdetto, è vero che siamo ormai assopiti, a fine legislatura, non se ne può più dalle pressioni e tutti i giorni le Commissioni sono messe sotto pressione perché arrivano proposta di legge di ogni tipo per sistemare le cose prima che il treno si fermi, però, insomma, un attimo di dignità istituzionale!
Considerato quello che ho individuato, vorrei sentire in quest'Aula qualcuno che illustri in maniera più articolata la normativa che dobbiamo votare perché si tratta comunque di stornare e girare milioni di euro a favore o meno dei cittadini.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.
Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Volentieri cerco di dare qualche delucidazione in più, come richiesto dal Consigliere Fabbri.
Ho fatto un'estrema sintesi, è un difetto mio quello di essere spesso molto sintetico, però a volte capisco che possa sembrare una scarsa chiarezza, non era certo questo l'intento.
L’atto è composito, si compone di più interventi, in più direzioni, l'abbiamo chiamato omnibus e il nome la dice tutta, forse refugium peccatorum sarebbe più appropriato, ma solo per dire che la grande varietà delle norme contemplate in un unico provvedimento ha fatto emergere questo atto, però, andiamo per ordine.
Gran parte di variazioni della tabella C, come giustamente ha sottolineato il Consigliere Fabbri, sono legate ad eventi che magari non si sono tenuti perché l'emergenza Covid, ha fatto si che molti eventi, manifestazioni e altre tipologie di interventi non si siano tenuti e probabilmente non si terranno più entro la fine dell'anno. I Consiglieri, la derivazione di questi interventi faceva capo un po' a ciascun Consigliere, hanno modificato le idee iniziali modificandole in ulteriori o diverse tipologie di interventi, inutile adesso andare su ciascuna di queste variazioni, però questa è la motivazione.
C'è stata una riduzione dell'aliquota Irap per le Asp, a partire dal prossimo esercizio, quindi dal 2021, per andare incontro alle esigenze di queste associazioni che si occupano dei servizi alla persona. Questo è l'intento agevolativo di questa norma e la Giunta, l'Assessore Cesetti nello specifico, si è fatta portavoce di questa istanza a cui abbiamo ritenuto di dare una certa risposta, parliamo anche di importi piccoli.
La questione bonifiche, si ha un'incentivazione e un abbattimento della tariffa per lo smaltimento dei rifiuti derivanti dalle bonifiche proprio per contribuire a queste bonifiche, ci sono progetti giacenti in Regione da più anni, che per un motivo o per l'altro, spesso anche di natura tecnica, non sono andati avanti. Abbiamo voluto dare un input a chiudere o a far decollare interventi che sono importanti per il territorio perché alcune progettualità di bonifica di certi siti restano lì, c'è il progetto nel cassetto, ma non vedono mai la luce, abbiamo pensato di agevolare agendo sulla tariffa.
Sulle altre questioni non c'è stata una riduzione delle risorse, Consigliere Fabbri, lei evidenziava il diritto allo studio, ma una modificazione degli avanzi che originariamente avevano un'impostazione, ma alla luce di quanto enunciato, seppur sinteticamente prima, dall'articolo 109 del D.Lgs. 18, la Giunta il 15 giugno ha fatto propria la possibilità di utilizzare risorse disponibili a seguito di quel dettato, quindi gli avanzi vincolati, al verificarsi di certe condizioni specifiche che l'articolo 109 ben enuncia, che non ho sotto mano per poterle leggere, questioni di natura tecnica legate a quelle poste, possono essere destinati ad interventi legati all'emergenza Covid.
Succede, che questa prima lettura da parte degli uffici interessati ha trovato successive modificazioni e la necessità di una ricognizione ulteriore da parte di tutti gli uffici e dei dirigenti dei vari settori.
Ecco il motivo per cui notiamo in questo aggregato più variazioni anche di segno opposto, alla fine un avanzo che derivava da una specifica questione non poteva essere utilizzato per il suo fine non ricorrendo le condizioni tecniche che l'articolo 109 del decreto-legge 18 ha disposto, ecco allora l'attività continua di ricognizione che in alcuni casi ha fatto si che fossero cancellate alcune poste, mentre in altri casi ne ha permesso un allargamento.
Ecco i motivi di queste variazioni, che non trovano contropartita in una diminuzione netta di certe risorse di una tipologia piuttosto che in un'altra, ma sono relative a una ricognizione riferita agli avanzi originari, perché di questo stiamo parlando.
Una precisazione per il Consigliere Carloni, le ulteriori risorse messe a disposizione per i rimborsi spese dei soggetti malati oncologici chemioterapici, è vero, sono state messe per il 2021 per esigenze legate alle disponibilità di bilancio, ma non dimentichi che le risorse del 2020 le trova nella presente variazione e sono 675 mila euro derivanti da una stima fatta sullo storico, sugli andamenti storici, che per il 2020 prevede l'integrale corresponsione di ciò che storicamente è emerso. Perché abbiamo aumentato l'importo dell'emendamento della Consigliera Pergolesi ed altri? Se per il rimborso spese ai chemioterapici e ai malati oncologici nel 2020 lo stanziamento di 675.000 euro, non dovesse rivelarsi sufficientemente congruo per le esigenze del caso, rispetto all'emendamento della Consigliera Pergolesi che ammontava a 95 mila euro, gli ulteriori 55 mila euro potrebbero essere utilizzati in risposta alle esigenze del 2020 nel caso non fossero state interamente soddisfatte o come ulteriori risorse a disposizione dell'annualità 2021. In ogni caso finalizzate ad una maggiore sensibilità nei confronti di una tematica che ben conosciamo e che ci sta a cuore.
C’è un ultimo emendamento normativo, ma l’avrei illustrato successivamente, relativo alla questione delle assunzioni, dico bene Consigliere Fabbri? Se vuole lo illustro dopo oppure ne parlo adesso, si tratta, per mettere il Consiglio regionale nella condizione di poter fruire della capacità assunzionale piena rispetto alle limitazioni previste dall'articolo 33 del D.Lgs. 3 aprile 2019, n. 34, forte di un parere del Ministero dell'economia e delle finanze, secondo il quale il Consiglio, inteso come realtà a sé stante, che però non ha una propria e autonoma capacità di finanziamento, può derogare al dettato del succitato articolo ed addivenire alla capacità assunzionale piena sulla quale non operano le disposizioni più restrittive dell’articolo 33. Questo è il senso. Questo per dar corso ai bandi messi in piedi già dal Consiglio, per provvedere alle assunzioni derivanti e nel caso che questo parere non fosse sufficiente correremo ai ripari successivamente come peraltro succede, debbo dirlo sia come Presidente della I Commissione che come membro della III Commissione, ogni volta che produciamo una legge. Abbiamo se non un'impugnativa precisazioni continue da dover fare perché magari cozziamo con una particolare attenzione degli organi superiori in tal senso. Questo l'ho visto recentemente, per cui questo parere autorevole ci mette nella condizione di poter dare corso ed iniziare in questa direzione, che mi pare anche auspicabile, visto e considerato che c'è bisogno di nuovo personale, per guardare anche a nuove figure e ad una completezza. Spesso le Commissioni si trovano sguarnite di personale con atti che arrivano uno sull'altro e colgo anche l'occasione, visto che si tratta di una delle ultime sedute, la penultima per la precisione, di ringraziare tutto il personale del Consiglio, delle Commissioni, con cui in questi 5 anni abbiamo portato avanti una grossa mole di lavoro, spesso e volentieri nella condizione di dover fare grandi sacrifici, orari ulteriori rispetto agli orari ordinari, soprattutto nelle sessioni di bilancio, in particolare, anche per l'accavallarsi di atti che, dico la verità, non sono stati sempre attribuibili a un'attività frenetica della Giunta, ma sono frutto, diciamocelo francamente, di norme che si affastellano fra di loro e continuamente hanno bisogno di ulteriori atti che debbono contemperare esigenze diverse.
Questo è il senso di questo atto. Spero di aver risposto a tutte le sue domande, Consigliere Fabbri. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Per fortuna che questa legislatura sta per finire perché di omnibus questo Consiglio ne ha viste diverse, atti con i quali si corre ai ripari, modifiche su interventi che dovevano essere fatti in altro modo. Ultima quella del personale, perché qui non finisce, arriverà anche il problema del personale dei gruppi, di chi lavora con i gruppi, verranno ancora modifiche, qualcuno qui si è innamorato della Corte dei Conti e la segue tutti i giorni. Si prevede l'azzeramento del ruolo del Consiglio e dei Consiglieri, si ipotizzano addirittura proposte scellerate che vanno anche contro i contratti nazionali di categoria, perché economicamente non si applicano nemmeno i contratti collettivi nazionali di lavoro e poi naturalmente si fanno queste ulteriori variazioni.
Non entro nei particolari perché non mi compete, ma posso esprimere una considerazione politica. Si entra sempre nei problemi per cercare di risolverli, perché magari è successo qualcosa, e tutte queste incertezze, a prescindere naturalmente dalle cose che non sono state fatte, sono legate alla catastrofe che ci ha colpito, ma io non parlo di questa situazione, ma di normale amministrazione. Magari ci si è accorti che qualcosa non doveva essere fatta, oppure si deve correre ai ripari. Questo è il senso dell’omnibus, che serve a modificare determinate cose o a recuperare determinati provvedimenti - questo è nella sostanza politica - per cui si fanno perché probabilmente qualcosa durante l'attività non è stata fatta.
Per quanto mi riguarda è questa la sostanza politica di questo provvedimento, che noi non voteremo per questo motivo.
Ho ascoltato determinati interventi, sembrava che ci fosse qualcosa di molto interessante per i problemi delle persone meno fortunate di noi, che magari hanno necessità di avere anche un rimborso spese per un viaggio fuori regione, ma questo, come tutti sappiamo, è stato vietato da questa Giunta, nel suo insediamento. E’ un dato di fatto ed oggi si tenta di porre riparo con degli spot della maggioranza dicendo che qualcosa di interessante è stato fatto, invece niente di interessante è avvenuto, perché i soldi che mancano in questo settore sono tanti; è stato fatto un provvedimento con il quale sono state tolte le risorse e non sono state ripristinate.
Credo, come tutti sanno, che esistono dei seri problemi per queste persone, penso che non servano questi piccoli pannicelli caldi inseriti in questa omnibus per risolvere il problema. Le incapacità sono altre e sono quelle che tutti hanno visto, naturalmente le risposte non ci sono per i malati oncologici e non arrivano nemmeno con questa omnibus ed ancora una volta è una presa in giro per la comunità marchigiana. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Intervengo solo per un chiarimento sulla proposta dei rimborsi ai malati oncologici.
La cosa che qualcuno non ha compreso è che al tempo della frana nella provincia di Ancona la Regione Marche non era più in grado di garantire le cure appropriate a questi malati, per cui fece la legge per rimborsare coloro che dovevano andare a curarsi fuori. Questa situazione non è più così da molti anni ed ora la Regione Marche è in grado di garantire questi servizi su tutto il territorio regionale. Per questo in Commissione è stata molto dibattuta l'abrogazione della vecchia legge, per questo è stata fatta confusione in quanto non si comprendeva bene il motivo per cui queste norme dovevano essere abrogate. I tecnici poi ci hanno chiarito che si usufruiva di denaro derivante dal riparto del fondo sanitario nazionale, per cui questa cosa non poteva più avvenire considerato che la Regione era in grado di garantire sul territorio marchigiano questo tipo di cure.
Visto che la notizia ha fatto molto scalpore, forse perché non è stata abbastanza motivata nelle giuste modalità, io e altri colleghi, i Consiglieri Giancarli, Volpini, Leonardi, e mi spiace che il Consigliere Zaffiri abbia deciso di ritirare la firma, probabilmente solo per strumentalizzare la questione e l'argomento, abbiamo cercato di ripristinare una sorta di fondo sociale, un contributo integrativo per chi già aveva un disagio fisico. Non si è riusciti a portare a termine la cosa perché, ripeto, con l'emergenza del Covid le risorse della Regione sono state impiegate sulle emergenze e questa problematica è passata un po' in secondo piano, però c’è un testo unificato fatto molto bene, insieme ai tecnici, alla Commissione, agli stakeholder, che dovrebbe essere riconfermato nel prossimo mandato e che vale la pena di riprendere, spiegando ai cittadini che in questo caso la Regione Marche sarebbe l'unica regione in Italia a fare questa cosa.
E’ un contributo di solidarietà. Questa cosa mi spiace, Assessore Cesetti, forse non è stata spiegata con le dovute maniere all'epoca, sicuramente chiarirla è un fatto di trasparenza, anche per far comprendere ai cittadini che, purtroppo, vista l'emergenza, non si è potuto andare avanti con la nostra proposta di legge.
PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Dico alla Consigliera che non ho ritirato la firma, contesto quella proposta di legge, la contesto anche stamattina perché è una presa in giro per i marchigiani e per chi sta veramente male.
La sua spiegazione da professoressa la conoscevo, come conosco la delibera che è stata fatta dalla Giunta, politicamente la contesto perché sono stati tolti dei soldi a chi vuole recarsi fuori regione Marche e perché sta creando problemi alle strutture territoriali che devono far fronte alle domande, persone che chiedono un modestissimo rimborso spesa.
Denuncio quello che è successo con forza, con autorevolezza e non prendo lezioni da nessuno.
Questa è la situazione che voglio ancora una volta ribadire in Aula perché il popolo marchigiano deve sapere chi sta dalla sua parte e chi invece tenta di prenderlo in giro. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per un chiarimento, la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Giusto perché qualcuno mi definisce professoressa leggo una e-mail che è arrivata dalla Segreteria: “Gentilissimi, comunico che in data odierna il Consigliere Zaffiri con nota agli atti ha ritirato la propria sottoscrizione alla proposta di legge 286/2019 ‘Rimborsi a favore dei soggetti in trattamento terapeutico e chemioterapeutico’. Volevo dire solo questo.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.
Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Un minuto solo per dire che sono perfettamente d'accordo con quello che ha detto il Consigliere Zaffiri in merito ai rimborsi ai malati oncologici fuori sede a cui sono stati tolti i rimborsi, ci sono passato in prima persona, quindi, lo so benissimo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Cesetti.
Fabrizio CESETTI. Grazie Presidente. Per quanto riguarda la questione posta dai Consiglieri Pergolesi, Zaffiri, Giorgini credo che la Consigliera Pergolesi abbia ben spiegato i termini della questione e penso che abbia fatto bene a pretendere, a chiedere questo stanziamento che, riconosciamo tutti, non è rilevante, però è sicuramente un segnale che consegna al Consiglio che verrà la responsabilità di riesaminare la questione e di apportare i necessari e dovuti correttivi sempre all'interno di un percorso di opportunità, di fattibilità giuridica e di sostenibilità economica.
Per quanto riguarda questa legge, voglio ringraziare la Commissione, il Presidente Giacinti, e dire che non è una legge omnibus, non c'è nulla di male tra l'altro, a definire un atto omnibus a fine legislatura, quando dovrebbe essere evidente a tutti che doverosamente si devono apportare quei correttivi che sono necessari.
Perché questa non è un omnibus? Questa è una legge che sancisce l'attuazione della corposa manovra economica che la Giunta ha messo in piedi all'esito dell'emergenza Covid 19, ma l'avete letto l'articolo 1 di questa legge? Prevede che, in conformità al comma 2 bis dell'articolo 109 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito “sono ratificare le delibere di Giunta regionale” e via dicendo.
Credo che questa legge sia uno degli atti più importanti che questo Consiglio regionale abbia adottato in questi 5 anni, perché si lega con un provvedimento dello Stato, del Parlamento, una legge nazionale. E’ una norma doverosa per dare attuazione a quelle disposizioni che consentono alla Giunta di adottare provvedimenti in sostituzione, ad esempio, del vincolo nell'avanzo originario, dell'avanzo vincolato, addirittura prima che il Consiglio approvasse il conto consuntivo. Una manovra economica, lo abbiamo visto, senza precedenti, di oltre 210 milioni di euro, abbiamo superato questo tetto, che abbiamo destinato e stiamo destinando alla comunità regionale, alle famiglie, alle imprese, alle attività produttive, al sociale, allo sport, in ogni settore siamo arrivati, laddove lo Stato non era arrivato, siamo arrivati prima, lo voglio dire dello Stato, siamo arrivati prima del Governo, con maggiore tempestività ed anche con maggiore efficacia, con maggiore equità e giustizia.
Questa è la legge, poi è evidente che all'interno di questo provvedimento, giustamente, siano stati apportati dei correttivi da parte della Commissione su istanza dei singoli Consiglieri o motu proprio, correttivi anche alla tabella C per coprire magari incolpevoli omissioni, apportare aggiustamenti, magari rispetto a stanziamenti che sono non più attuali all’esito dell'emergenza Covid e questo è stato giusto farlo.
E’ normale che ci siano all'interno del provvedimento, con il quale vengono di fatto destinati 210 milioni alla nostra comunità, questi tipi di correttivi. Poi c’è la modifica, è stata pure citata, che prevede una riduzione del contributo, se non vado errato, la riduzione del contributo al chilogrammo per i rifiuti prodotti dalle attività svolte ai sensi della parte IV del titolo V del decreto legislativo 152. La tariffa puntuale relativa a procedimenti di bonifica di siti contaminati è di assoluta opportunità e necessità perché questa norma premia coloro che operano nella bonifica dei siti inquinanti e di fatto favorisce questo tipo di attività, che troppo spesso langue, lo dico da ex Presidente della provincia.
Questo è un provvedimento giusto, perché si segna una linea di demarcazione, cioè si dice: “Se fate queste bonifiche vi riduciamo il contributo puntuale”, credo che sia opportuno tutto questo perché questo è una politica di indirizzo.
Da ultimo, è stata pure citata, la riduzione dell'aliquota Irap per le Asp, articolo 3 septies. E’ un provvedimento anche questo opportuno, di giustizia e di equità, perché riduciamo al 3,9% l'aliquota Irap per le aziende dei servizi alle persone, quando già questa riduzione c'è ad esempio per il volontariato e per altri tipi di attività. Questa cosa è stata sollecitata ma, voglio dirlo, non c'è un soggetto, persona fisica o persona giuridica che, ad esempio, sia residente nella provincia di Fermo, quindi non interessa quel territorio. E’ un provvedimento di cui personalmente mi sono assunto la responsabilità, riguarda in particolare la provincia di Macerata, un provvedimento giusto, sollecitato dall’Assessore Sciapichetti e dal capogruppo Consiglieri Micucci. La più grande azienda è la Provincia di Ancona e mi pare che il Consigliere Giancarli in questi anni ha avuto modo di sollevare anche questo tema. Anche questa è una misura di assoluta giustizia ed equità, anche perché, ad esempio, queste aziende pagano l'Irap sul personale dipendente, quando altre realtà, ad esempio le fondazioni che si servono delle cooperative, non le pagano, quindi, noi riduciamo a giustizia, altrimenti si sarebbe riversato sull'utente finale, i nostri nonni o i nostri genitori che vengono ospitati in queste strutture, che magari pagano l’Irap, il costo finale. Questa è una misura di giustizia perché è evidente poi su chi ricade questo costo, le aziende mica possono mettere di tasca loro queste risorse, sono aziende dei servizi alla persona, quindi, questo è un provvedimento giusto ed opportuno e noi oggi lo portiamo a casa.
Non è la solita omnibus, credo che questo sia uno degli atti più rilevanti anche per quanto riguarda i risvolti economici, che questo Consiglio regionale ha adottato in questi anni.
Questa misura tra l'altro l’abbiamo qui scritta, il costo non poteva essere diverso, ad esempio sull’Irap sono 394 mila euro, tra l'altro va anche nella direzione delle politiche fiscali e di bilancio di questa amministrazione ed in particolare di questo Assessorato che in questi anni ha operato una progressiva e talvolta significativa riduzione della pressione fiscale. Immaginiamo, ripeto, l'azzeramento dell'Irap per le start-up, l'eliminazione delle accise sulla benzina, l’eliminazione del bollo auto per le auto ibride elettriche o per le auto del volontariato di protezione civile, pensiamo ad una regione in cui l'addizionale Irpef è di 320 euro pro capite contro i 410 della media nazionale, dove la pressione fiscale è più contenuta e a mano a mano in questi anni è andata riducendosi.
Termino ribadendo ancora che le politiche virtuose di bilancio ci hanno consegnato la possibilità di mettere in campo una manovra di 210 milioni, senza precedenti, che vale quanto una manovra di 10 miliardi a livello nazionale, grazie a queste politiche di bilancio. Una manovra che oggi completiamo sotto l'assetto legislativo, politiche di bilancio che, nonostante queste risorse, nonostante la pressione fiscale contenuta e ridotta gradualmente, hanno consentito in questi anni una riduzione del debito del 38%, che ha consentito investimenti con solo il 6,3% di nuovo debito. Questa è la Regione Marche, che noi oggi consegniamo dopo essere intervenuti su questioni emergenziali.
Ci siamo trovati con il fallimento di Aerdorica che abbiamo salvato, risanato e privatizzato, con gli interventi sulle politiche del credito dopo il crack di Banca delle Marche, con le politiche messe in campo per il riordino delle funzioni delle Province. Proprio ieri in Giunta abbiamo adottato la delibera che definisce ogni partita di dare e avere del patrimonio con la provincia di Macerata, resta soltanto una piccolissima parte della Provincia di Ascoli Piceno, altrimenti tutto sarebbe completato. Anche questa è una missione compiuta rimanendo inalterata la solidità del bilancio della Regione e dando una mano ai bilanci delle Province che in questi anni difficili hanno potuto chiudere grazie anche al nostro sostegno. L’abbiamo fatto col bilancio, con la crisi dei distretti industriali, la ex Antonio Merloni, con le aree di crisi complesse, Piceno e Val Vibrata, ieri abbiamo portato in Giunta la rimodulazione delle risorse non spese ed un accordo importante sulla legge 181/89 per il Piceno e Val Vibrata, porteremo giovedì prossimo i bandi per l'area di crisi del fermano maceratese, che da tempo abbiamo definito e che langue perché ancora il Ministro non si decide a firmare, forse in queste ore firmerà o forse ha firmato, però noi andremo ugualmente in Giunta e subordineremo eventualmente l'efficacia dell’atto alla firma del Ministro, quindi la crisi dei distretti industriali, il terremoto e la fase dell'emergenza, poi il Covid con questa manovra e con questo bilancio.
Io non so se sia poco o tanto, credo che abbiamo dato il massimo ed abbiamo ottenuto di più del massimo per questa nostra comunità regionale, sono i numeri che lo dicono ed i numeri sono fatti, come sapete, argomenti testardi che difficilmente si possono prestare a disquisizioni.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3.
Emendamento 3/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3, così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3 bis. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3 ter.
Subemendamento 3 ter/1/1 a firma del Consigliere Urbinati. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 3 ter/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 3 ter/2 a firma del Consigliere Talè. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 3 ter/3 a firma del Consigliere Celani. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 3 ter/4 a firma del Consigliere Talè. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Subemendamento 3 ter/5/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 3 ter/5 a firma della Consigliera Pergolesi.
Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Velocissimo. Ho seguito il dibattito, ho sentito anche l’intervento del Consigliere Giorgini dopo quello del Consigliere Zaffiri, vorrei dire che questo emendamento, indipendentemente da tutte le obiezioni che sono legittime e qualcuna vissuta sulla propria pelle, stanzia per le cure oncologiche 150 mila euro per il prossimo anno, in più rispetto a quelli che sono già stati stanziati, quindi 210 milioni.
Invito anche i colleghi dell'opposizione a votare questo emendamento perché è a favore di coloro che sostengono le spese per le cure oncologiche in regione e fuori .
Volevo dire solo questo. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 3 ter/5. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 3 ter/6 a firma del Consigliere Talè. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3 ter, così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3 quater. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3 quinquies. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3 sexies.
Emendamento 3 sexies/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3 septies. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3 octies.
Emendamento 3 octies/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Emendamento 3 octies/2 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4 (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
Coordinamento tecnico. Prima di votare il coordinamento tecnico, devo precisare che il disposto approvato come comma 5 bis dell'articolo 3 deve essere previsto come articolo autonomo ‘Abrogazione’, come articolo 03 bis, è una precisazione tecnica. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 369, così come emendata emendata. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ho la richiesta del Presidente della III Commissione Biancani, che ha la necessità di valutare la nota della Consigliera Pergolesi relativa alla proposta di atto amministrativo n. 82, così come è stato richiesto nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi. Interrompiamo ora o alle 14,30? Va bene, andiamo avanti.
Proposta di deliberazione n. 31
ad iniziativa del Consigliere Talè
“Modifica al decreto legislativo 17 febbraio 2017, n. 42 ‘Disposizioni in materia di armonizzazione della normativa nazionale in materia di inquinamento acustico, a norma dell’articolo 10, comma 2, lettere a), b), c), d), e), f) e h) della legge 30 ottobre 2014, n. 161’”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di deliberazione n. 31 del Consigliere Talè.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Talè.
Federico TALE’. Grazie Presidente. Questa proposta di legge alle Camere riguarda i tecnici competenti in acustica, TCA, cioè la figura professionale idonea ad effettuare le misurazioni acustiche, verificare il rispetto dei valori stabiliti dalla normativa, preparare i piani di risanamento acustico e svolgere le relative attività di controllo. Nello specifico ci occupiamo dell'iscrizione all'Enteca, l'elenco nazionale dei tecnici competenti in acustica che ai sensi del D.Lgs. 42 del 2017 ha sostituito gli elenchi regionali.
Il TCA già regolarmente iscritti negli elenchi regionali, in base a questo decreto legislativo, per essere inseriti nell'elenco nazionale dovevano presentare domanda alla propria Regione entro il 18 ottobre 2019, pena la decadenza della qualifica, questa proposta di legge alle Camere, volta ad eliminare il termine del 18 ottobre 2019, consente ai TCA che erano regolarmente iscritti negli elenchi regionali di essere inseriti nell'elenco nazionale anche se hanno presentato domanda dopo il 12 ottobre 2019. Infatti, vuoi per una comunicazione piuttosto sommaria, la Regione ha comunicato la necessità di inoltrare la domanda solo agli ordini professionali e questi si sono limitati a mandare una mail ordinaria,, non PEC, ai singoli professionisti negli ultimi giorni utili, vuoi per un errore dei professionisti stessi, vuoi per gravi motivi di salute (questa problematica me l’ha sottoposta un professionista, un architetto che nel giorno in cui scadeva il termine per la domanda era ricoverato in ospedale per una grave malattia, faceva la chemioterapia) vuoi per vari problemi, sono stati molti a presentare la domanda in ritardo e a rimanere fuori dall'elenco nazionale, perdendo la qualifica di tecnico dell'acustica. Se per alcuni il danno è relativo perché quello del TCA non è la professione prevalente, per altri rappresenta un problema molto grande perché si tratta dell'attività principale.
Va inoltre evidenziato che alcune Regioni hanno continuato ad iscrivere all'Enteca, tecnici che hanno presentato le domande in ritardo, ad esempio l'Abruzzo e la Lombardia, mentre le Marche, che hanno chiesto chiarimenti al Ministero competente, si sono sentite rispondere che il termine era da considerare perentorio, hanno negato la possibilità per cui si è creata anche una disparità di trattamento tra le diverse Regioni, che sta penalizzando i tecnici marchigiani.
Per risolvere il problema in maniera netta e uniformare il trattamento dei TCA all'interno del territorio nazionale, questa proposta di legge alle Camere, come già detto, è volta ad abrogare il termine di presentazione della domanda indicato al comma 5, articolo 21, del D.Lgs. 42 del 2017.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Presidente. Credo che qui non ci sia tanto da discutere, le due relazioni si equivalgono e mi associo a quanto ha detto il Consigliere Talè, si tratta di modificare l'articolo 21 del decreto legislativo 42/2017, che stabiliva entro una certa data, erano 30 mesi dall'entrata in vigore di questa legge, che il tecnico competente in acustica doveva registrarsi all’Enteca in modo da poter continuare ad esercitare la professione di consulente in materia di inquinamento acustico.
Si sono verificati diversi casi di persone che per disguidi personali o perché non debitamente informati non si sono iscritti entro la data del 18 ottobre 2019, quindi la Regione non poteva trasmettere i nomi di chi non si era iscritto nel registro nazionale, il registro non è più regionale, ma nazionale, quindi tutti devono essere iscritti al registro nazionale.
La situazione è abbastanza grave per due motivi, il primo, si impedisce ad un professionista di esercitare la propria professione in un campo in cui è molto richiesto in questo momento; il secondo, i consulenti in acustica non sono tantissimi e si fa anche fatica a reperirli nel territorio, in ogni provincia si contano poche decine di iscritti, agli albi professionali ingegneri e architetti siamo tanti, ma gli esperti in acustica sono pochi, anche perché per poter conseguire questo titolo, attraverso una formazione specifica, si deve fare, mi sembra, un corso di 400 ore, immaginate quanto tempo gli si deve dedicare. D'altra parte la cosa assurda è che se uno ha superato questo corso e ha la certificazione di consulente tecnico in acustica, non vedo perché se prima era iscritto nell’elenco regionale lo poteva fare e adesso improvvisamente non lo può fare più, perché per un disguido burocratico non è iscritto all'elenco nazionale dell'Enteca.
Si chiede di modificare il D.Lgs. 42 del 2017, abrogando quel passo che prevedeva che entro 30 mesi dalla data di entrata in vigore del decreto si dovesse fare l’iscrizione, o meglio, le Regioni dovevano provvedere a trasferire questo elenco a livello nazionale. Si ritiene opportuno, doveroso e giusto, secondo me, che ogni tecnico possa in ogni momento, dopo aver conseguito l'abilitazione attraverso questo corso di formazione, iscriversi all'Enteca indipendentemente da quando lo voglia fare, l'importante è che abbia fatto questo corso e continui ad aggiornarsi secondo i criteri che gli ordini professionali hanno stabilito. Mi sembra un fatto doveroso, una richiesta molto importante che il Consigliere Talè ha recepito doverosamente e che noi dobbiamo caldeggiare attraverso questa proposta di legge alle Camere. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Relazione illustrativa. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Relazione tecnico-finanziaria. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di deliberazione n. 31. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è sospesa alle ore 14,15
La seduta riprende alle ore 15,15
Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Per finire la prima parte dell’ordine del giorno dobbiamo esaminare due relazioni e poi passare alle interrogazioni e alle mozioni.
Ha la parola l’Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Visto che a breve dovrò lasciare l’Aula chiedo l’anticipazione della trattazione delle mozioni n. 723 e n. 724, a cui vorrei rispondere, dopo l’esame delle leggi.
PRESIDENTE. Va bene. Riprendiamo la seduta con il punto 5 all’ordine del giorno.
Relazione del Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche
“Esito della missione valutativa ‘Non autosufficienza nella popolazione anziana’”
Relazione del Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche
“Attività svolta dal Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche nella X legislatura”
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca due relazioni del Comitato.
La discussione generale congiunta è aperta, ha la parola il referente Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Segnalo che avete ricevuto un “Quaderno dell'Aula”, ringrazio anche il Presidente Consigliere Zaffiri e l'Ufficio di Presidenza, secondo me è un bel quaderno che spero che potrà rimanere perché contiene molti dati. Cercherò di essere il più sintetico possibile, anche perché poi c'è la relazione generale sulle attività del Comitato, qui parliamo esclusivamente della missione valutativa sulla non autosufficienza.
Intanto che cos'è la missione valutativa’ E’ un'indagine che è stata fatta dal Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche sul tema della non autosufficienza delle Marche, è uno strumento previsto insieme alle missioni valutative dal Comitato stesso, laddove esistono.
E’ una cosa molto positiva che il nostro Consiglio regionale, pur avendo solo da meno 3 anni un Comitato di questo genere, abbia realizzato una missione valutativa che da questo punto di vista ci pone un po’ all'avanguardia in Italia.
Questa proposta era stata anche avanzata all'interno del progetto “Capire”, di cui io e il Presidente Zaffiri facciamo parte del Comitato di indirizzo per realizzare una missione molto attiva interregionale, purtroppo questa cosa non è andata a buon fine, quindi abbiamo deciso di farla solamente per quanto riguarda la nostra Regione, tra l'altro, credo che sia utile nel momento in cui abbiamo da poco approvato il piano socio-sanitario.
Non so se è presente il Dirigente del Servizio politiche sociali e sport, ringrazio anche lui e anzi mi scuso a nome mio e del Comitato perché avremmo previsto un'altra modalità, sia di coinvolgimento che di iniziativa, avevamo previsto una giornata seminariale da tenersi a fine marzo, poi con il lockdown è stata annullata, abbiamo deciso di non farla on line per varie ragioni, quindi si è diluita all'interno di uno degli ultimi Consigli regionali.
È un peccato perché le audizioni sono state molte, hanno coinvolto a parte il Dirigente del Servizio politiche sociali e sport, che vedo e che ringrazio, è entrato adesso, quindi non ha sentito che mi sono scusato perché questa iniziativa era prevista in altra modalità, tanto che avevamo deciso insieme all'Assemblea nazionale dei Presidenti di organizzare una grossa iniziativa nelle Marche a fine marzo, con l'intervento di vari professori, poi per via del Covid questa cosa è saltata e abbiamo deciso di non riprogrammarla on line. La cosa è sfumata e ci siamo accorti alla fine del mandato che, al di là della iniziativa seminariale che avremmo gradito, era in realtà un obbligo del Consiglio, previsto dal Regolamento, presentare in Aula questa relazione. Quindi stiamo facendo una cosa molto più veloce e senza il coinvolgimento delle strutture. Abbiamo audito le associazioni rappresentative dei cittadini non autosufficienti, quelle attive in campo sanitario, vari soggetti istituzionali dei servizi della Regione ed esperti.
Tra l'altro, su questo tema c'è stato anche un bando, quindi abbiamo affidato ad un grande esperto di questo tema e all'Inrca la realizzazione della ricerca che trovate nel “Quaderno del Consiglio” di cui adesso dirò qualcosa. Credo sia una pubblicazione molto interessante e sono contento di consegnarla anche agli uffici della Giunta, pur essendo realizzata dal Consiglio.
Questa missione valutativa che è qui raccontata comprende l'analisi di contesto del quadro assistenziale della regione Marche e una ricerca sul campo. Che cosa si evince da questa ricerca? Si evince che il modello marchigiano è simile al modello italiano, il cosiddetto modello di familismo sostenuto, un modello fortemente basato su trasferimenti monetari dati dalle famiglie, soprattutto dovuto alla presenza di una misura nazionale come l'indennità di accompagnamento, e rispetto ad altri Paesi, soprattutto del nord Europa, un gap dei servizi domiciliari.
Venendo alle Marche, sintetizzo molto brevemente i dati principali. Nel 2018, nelle Marche, vivevano circa 375 mila anziani, stiamo parlando del 25% della popolazione marchigiana over 65, e di questi circa la metà aveva almeno 75 anni ed il 12% riceve la misura nazionale: l'indennità di accompagnamento.
La spesa regionale per anziani è molto vicina alla media italiana, nelle Marche si spendono 474 euro contro una media nazionale di 468, quindi siamo nella media. Siamo però un po' al di sotto del nord Italia e io penso che dovremmo invece agganciare le regioni più evolute. Cosa viene fuori’ Che fatta 100 la spesa per i non autosufficienti, mentre siamo in media con il nord Italia, anzi addirittura si spende di più che nel nord Italia, per la lungodegenza ospedaliera, cioè per anziani non autosufficienti che stanno negli ospedali, si spende meno del nord, in alcuni casi persino meno della media nazionale, soprattutto per quanto riguarda i servizi sociali domiciliari erogati dai Comuni o da alcuni servizi regionali.
Detto in modo molto sintetico, sulla copertura per i non autosufficienti siamo tra le prime regioni per quanto riguarda gli aspetti di cura ospedaliera, invece siamo un po’ più indietro per quanto riguarda i servizi domiciliari. Questo del resto è anche emerso nel piano socio-sanitario, quindi credo che su questo nel futuro si dovrà lavorare.
La seconda parte della ricerca è stata curata dall'Inrca, voglio ringraziare il Consigliere Maggi, che all’interno del Comitato ha voluto la parte relativa al gradimento dei soggetti anziani non autosufficienti e delle loro famiglie, da questa analisi empirica sono emerse cose molto interessanti, innanzitutto, che moltissime famiglie che hanno anziani non autosufficienti, circa metà del campione analizzato, sono in difficoltà economiche, il 48%, una famiglia su due che ha anziani non autosufficienti in casa, è una famiglia che forse proprio per doverli assistere rischia di scivolare in povertà.
Secondo me, senza dilungarmi su tutti gli aspetti, la cosa più interessante è che la famiglia rappresenta il luogo privilegiato di sostegno, infatti gli intervistati preferiscono stare in casa, non voglio andare nelle strutture, se possono scegliere preferiscono stare in casa, quindi noi dovremmo, per esaudire la domanda, potenziare più servizi domiciliari rispetto alle residenze, per intenderci. Nelle case però è molto poco diffusa la varietà di ausili, quindi la possibilità della domotica, della telemedicina, dovrebbe fare un salto in avanti anche perchè abbiamo pure start-up e distretti nascenti sulla domotica.
In conclusione, nel ribadire la necessità di superare una visione dell'anziano esclusivamente quale soggetto fragile incentrata sulle patologie, appare utile procedere ad una visione globale della persona anziana, anche con un'attenzione all'autodeterminazione del soggetto.
Il quadro marchigiano non appare troppo diverso dalla media nazionale, però dovremmo cercare di agganciare, soprattutto sui servizi domiciliari, le posizioni più avanzate, cosa che invece, per esempio, facciamo di più sui servizi per l’infanzia.
Credo che questo sia il tema più importante, cercando di aiutare il ‘caregiver’ anche nell'attività di conciliazione tra tempo di lavoro e cura, si tratta soprattutto di donne, quindi, è evidente che queste persone vanno aiutate con delle misure, anche pensando a misure di mercato del lavoro. Il tema è ovviamente complesso e articolato ed io sono molto soddisfatto perché penso che questo 312° quaderno del Consiglio regionale possa essere importante e resterà anche per il futuro e insieme al piano sanitario può offrire un’importante mappa, sia analitica che di proposta.
Voglio ringraziare tutto il Comitato, il Presidente, tutti i colleghi che, lo diremo nella successiva relazione, hanno lavorato in modo molto affiatato ed unanime, credo che la modalità di lavorare che abbiamo inaugurato in questa legislatura sarà, io spero, un viatico per le future missioni valutative e per il futuro controllo dell'efficacia delle nostre politiche.
PRESIDENTE. C’è da aggiungere che questa della missione valutativa del Comitato per il controllo delle politiche è stata una grossa innovazione di questa legislatura, a cui tutti, ovviamente, abbiamo lavorato con grande abnegazione. Su questa relazione non è prevista presa d'atto né votazione, però ci possono essere interventi.
Invito i colleghi ad essere abbastanza sintetici perché poi dobbiamo proseguire con un'altra legge e con tutto quanto c'è da fare.
Ha la parola il Consigliere Zaffiri, Presidente del Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Il Consigliere Busilacchi ha introdotto nel modo giusto questo argomento estremamente interessante e credo che l’Aula dovrebbe fare più attenzione, però vedo che ce n’è poca forse perché siamo alla fine della X^ legislatura, ma più probabilmente perché siamo all’inizio della XI^.
E’ un argomento molto importante per la regione Marche, dopo l’analisi fatta dal nostro Comitato che ha deciso all'unanimità di fornire un dato a chi fa politica o a chi vuole farla. Una cosa fondamentale per la nostra comunità marchigiana che ha difficoltà nella gestione dei genitori, dei parenti, perché l'assistenza alle persone in difficoltà, non più giovani, è un problema serio.
Non vorrei toccare gli argomenti di cui ha parlato il Consigliere Busilacchi perché l’ha fatto bene, vorrei invece aggiungere soltanto una cosa su questa pubblicazione e ringraziare nuovamente l'Inrca che ha dato un contributo non indifferente, con dati molto importanti, dai quali si evincono gli interventi che bisogna fare e le difficoltà delle persone. Vorrei ringraziare anche chi è andato alla ricerca di questi dati, come le organizzazioni sindacali, che si sono prestate gratuitamente, la categoria dei pensionati di Uil, Cisl, Cgil, che hanno intervistato le famiglie in difficoltà. E’ nata questa pubblicazione che farà parte dell'archivio della nostra Regione, ma soprattutto dovrà far parte, come ho detto all'inizio, delle future scelte politiche di questa Regione, perché è stata fatta da grandi persone considerando queste esigenze. Penso che questo sia un aspetto essenziale.
Siamo a fine legislatura, diciamo a grandi linee cosa ha fatto questo Comitato costituito dal 2017.
C’è stato un rapporto bipartisan al suo interno per la valutazione delle leggi che sono venute e credo, e questo lo dico con autorevolezza e con forza, che il Comitato rivesta un’importanza fondamentale per capire se le norme che vengono approvate qui, in questo Consiglio, poi nel territorio, nella nostra comunità, hanno degli effetti oppure non vengono applicate - molte disposizioni legislative vengono approvate e poi non vengono applicate sul territorio, si fermano dentro il Palazzo e non vengono attuate - questo per capire se sono produttive ed utili per la comunità.
Questo nuovo Comitato, praticamente la V Commissione, riveste un aspetto politicamente importante, perché può essere un riferimento per capire come il Consiglio lavora, se produce e se dà risposte positive alla comunità, perché se le norme che vengono approvate non sono attuate credo che la valutazione è già insita, senza nessun commento.
Abbiamo lavorato in modo veloce, sono stati due anni difficili, penso, come ha detto il Consigliere Busilacchi, che la nostra attività possa essere valutata positivamente, abbiamo espresso e introdotto 12 clausole valutative, sono stati esaminati 9 rapporti trasmessi alla Giunta regionale.
Il rapporto tra Consiglio e Giunta è un binomio importante e probabilmente serve, lo dico ormai da 5 anni, a recuperare il ruolo istituzionale del Consiglio, che anche oggi, all'ultimo momento, manca. Bisogna recuperare il ruolo di quest'Aula, il ruolo dei Consiglieri, che sono eletti dal popolo, siamo eletti dal popolo! In questi ultimi anni, forse decenni, è mancato il ruolo del Consiglio, ecco perché all'ultimo momento le Giunte intervengono sui Consiglieri. Non c'è più il ruolo del Consiglio, ritengo, quindi, che il Comitato possa anche servire a recuperare il ruolo del Consigliere, che se è rivestito solo per l’aspetto economico non facciamo un buon servizio alla nostra comunità.
Dobbiamo lavorare e lo strumento del Comitato è l’ennesima prova della volontà di poterlo fare nel miglior modo per essere produttivi.
Mi fermo qui perché è inutile che introduca altri argomenti, ci tenevo in modo particolare a sottolineare queste cose, ma soprattutto, ripeto, molti colleghi lo sanno, ribadisco l’importanza del recupero del ruolo istituzionale del Consiglio, se viene a mancare credo che anche il ruolo della democrazia decada. E’ necessario recuperare questo passaggio importante e nella prassi quotidiana bisogna rivedere questo ruolo, ne abbiamo avuto la prova pochi minuti fa, le Commissioni sono convocate all'ultimo secondo per approvare documenti che arrivano, queste cose non possono accadere, non devono accadere e dobbiamo tutti, quelli che ancora oggi ci sono per pochi secondi, trasmettere a chi ci sarà nell'XI^ legislatura la volontà di recuperare la democrazia ed in questo anche il Comitato può essere uno strumento per affrontare un cambiamento che significa ritornare al vecchio ruolo, si chiamava probabilmente con qualche altra battuta, ma io non la voglio fare, perché il ruolo istituzione del Consigliere è estremamente importante e prima, anche se non l’ho toccato direttamente l’ho visto, l’ho osservato con attenzione, le funzioni c'erano, oggi che ho toccato con mano, devo dire che l'aspetto negativo in questa legislatura è di non essere più all'altezza del ruolo istituzionale del Consigliere eletto dal popolo. Grazie.
Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.
Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Volevo soffermarmi innanzitutto sull'esperienza di questo Comitato, che è stata estremamente positiva e formativa anche per me che non sono un politico di professione, è stata un'esperienza trasversale dove tutti i gruppi hanno collaborato.
Il nostro Comitato è giovane, abbiamo incontrato quello della Lombardia che ha risorse, ha personale ed opera da parecchio in una regione che è la prima in Italia come reddito e come servizi, ma sicuramente il contributo di questo giovane Comitato è estremamente importante.
Vorrei soffermarmi sul prodotto finale, sul “Quaderno del Consiglio”, uno dei più interessanti, direi sicuramente, che sarà utile a chi verrà nella prossima legislatura per affrontare il problema dell'autosufficienza che non è destinato a diminuire, ma ad aumentare, visto che la popolazione è sempre più anziana. Quello che mi dispiace è che in questo piccolo volume, in questo Quaderno, non sono stati citati tutti i nomi dei membri del Comitato, ricordo le relazioni del Consigliere Celani, della Consigliera Leonardi, che hanno contribuito a creare le clausole valutative delle proposte di legge, ma purtroppo non viene citato il Comitato, non rimarrà il segno nel tempo di questo primo Comitato, di questo primo esperimento che è stato sicuramente positivo.
Il “Quaderno”, come ha detto il Consigliere Busilacchi è una grande novità e credo che sia una novità per la Regione Marche, nato anche da una mia sollecitazione. Vengo dalla comunicazione, dal marketing, dove le ricerche di mercato sono rivolte al fruitore, al consumatore e quando è stata proposta questa indagine sull'autosufficienza, si parlava di medici, di personale medico, di personale amministrativo e non si considerava, probabilmente la politica non è abituata a sentire il polso e le sensazioni dei fruitori, delle famiglie, di coloro che hanno persone non autosufficienti all'interno del proprio nucleo familiare.
Questa cosa è stata recepita con grande entusiasmo da tutti, soprattutto dal professore che ha accettato questa cosa, si è verificato un esperimento unico per due ragioni, primo, perché si è andati a sentire il fruitore, quindi le famiglie che hanno persone non autosufficienti, secondo, l’ha citato il Consigliere Zaffiri, questo esperimento è stato portato avanti dai pensionati di Cgil, Cisl e Uil che si sono fatti intervistatori e sono andati nelle famiglie di coloro che hanno non autosufficienti da assistere per sentire quali erano le esigenze e le loro opinioni per migliorare questo tipo di servizio. Per questo nel “Quaderno” ci sono informazioni molto interessanti, i numeri sono quelli, non hanno bisogno di interpretazioni, sono assoluti nella loro asseverazione. Questa pubblicazione sarà interessante per chi si occuperà nell’XI legislatura e per tutti quelli che si occuperanno anche al di fuori di questo Consiglio regionale della non autosufficienza, che è un problema, come ho detto prima, che non diminuirà, ma sicuramente crescerà. Ci sono le famiglie che hanno dato il loro giudizio, il 48% di queste famiglie hanno problemi di natura economica, e come dicevo, il 25%, un marchigiano su quattro, è over 65.
Ci sono delle indicazioni molto importanti, che non solo serviranno a chi deve affrontare il problema - l’attenzione a questa questione è uno dei segnali di grande civiltà di una società - della non autosufficienza, della cronicità della vecchiaia, ma sarà rilevante per capire la statura politica e sociale di una società.
Sono contento che sia uscito questo volume, sono contento di questa esperienza, che, ripeto, non ha riguardato questioni di partito, o di appartenenza, o di tessera, o di schieramenti, abbiamo collaborato ad un nuovo esperimento, anche nei contenuti che sono venuti fuori per la realizzazione di “Quaderno del Consiglio”.
Ringrazio e saluto tutti i componenti del Comitato e anche il personale che ci ha aiutato a svolgere la nostra funzione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per una precisazione, il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Intervengo per una precisazione in merito a quello che ha detto il Consigliere Maggi perché lo scopo del “Quaderno” è questo, scrivere, così avevamo detto, la missione valutativa che scaturiva dall'incarico che è stato dato all'Università e all’Inrca. Non è la pubblicazione del Comitato, ma è quanto è stato chiesto a questi istituti, ribadisco, all'Inrca e al mondo universitario, che poi è stato trascritto nel “Quaderno”, probabilmente le valutazione dei membri del Comitato potrebbero essere state scritte da un'altra parte, ma non sono nel “Quaderno” che poc'anzi è stato distribuito ai Consiglieri e che verrà distribuito anche fuori da questa Aula. Ci tenevo a precisare questo perché l’intervento del Consigliere Maggi evidenziava giustamente questa possibilità, però il Comitato è un'altra cosa in termini istituzionali. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Velocemente, giusto per dare un piccolo apporto a questa discussione.
Credo che il lavoro svolto sia molto utile e di qualità elevata. Ci ha dato una fotografia, almeno per le parti che ho avuto modo di approfondire, che in parte già era nell'aria e che lo studio in qualche modo ci ha confermato, cioè la difficoltà a incanalare le risorse verso il mondo della non autosufficienza, difficoltà dovuta anche all'età media dei cittadini marchigiani. C’è una serie di rivoli di contribuzioni nazionali e regionali che non sempre si incanala nella giusta direzione, soprattutto in questo periodo di emergenza Covid, ma che era emerso con forza da questo studio anche precedentemente, la spesa socio-sanitaria e sanitaria delle Marche è molto orientata al tema ospedaliero e meno verso il territorio, il sostegno domiciliare, le famiglie in difficoltà, la sanità territoriale.
Questo secondo me ha una doppia causa, da una parte, credo, un tema cronico nazionale, le risorse che dal livello nazionale vengono sul livello regionale non sono adeguate e questo non è un tema di questo anno, di quest'ultima legislatura, ma purtroppo riguarda gli ultimi decenni e mi auguro che dopo i tanti drammi di questi mesi ormai sia chiaro, sia a livello europeo che nazionale.
Penso, l’ha detto più volte anche il Presidente Ceriscioli, che occorra adeguare gli investimenti sanitari alla media della percentuale di Pil europeo, oppure staremo sempre a rincorrere la spesa sanitaria.
L’altra causa è più locale, purtroppo, abbiamo una storia indirizzata prevalentemente verso i nostri ospedali e ospedaletti, dai quali facciamo fatica a distaccarci. Credo che su questo dovremmo fare tutti quanti, gli amministratori locali, noi, i nostri concittadini, un salto di qualità nella discussione, perché o ci rendiamo conto che le carenze della sanità territoriale valgono allo stesso modo, se non di più, di eventuali carenze chilometriche nei servizi ospedalieri, oppure ragioneremo ancora per molti anni sul mantenimento di piccoli reparti che hanno poco significato da un punto di vista sanitario, perdendo così la sanità del territorio e un'efficienza nella cura domiciliare, che altre regioni hanno e stanno dando ottimi frutti.
Ripeto, sono temi non solo regionali, ma nazionali, forse più nazionali che locali, però credo che la prossima legislatura sarà chiamata necessariamente a ragionare e ad investire anche su questo, sennò avremo prodotto un’ulteriore carta per il macero, invece, penso che quello che è scritto e certificato da questo studio sia molto importante, soprattutto, se verrà preso in considerazione dalla politica che dovrà agire di conseguenza. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Mi sono accorto che parlando mi sono mantenuto solamente al punto 5, invece, i colleghi, giustamente, per economia dei tempi, hanno fatto degli interventi accorpati. Quindi aggiungo due cose, che hanno detto bene i Consiglieri che mi hanno preceduto.
Questo Comitato è nato con la legge del 10 luglio 2017 e ci tengo a sottolineare, ne ha parlato in proposito il Vicepresidente Celani, che sia uno degli elementi di novità di questa legislatura, su questo tema abbiamo fatto la riforma dello Statuto, del Regolamento e una legge regionale. Pariteticità, sempre un solo relatore rappresentava maggioranza e minoranza, tutto approvato all'unanimità. Il Comitato si è riunito 46 volte, una frequenza superiore al numero stabilito dal Regolamento, abbiamo approvato molte clausole valutative, è stato un bel lavoro, pur nelle difficoltà che sono state ricordate.
Adesso non voglio ritornare sui numeri perché abbiamo altre leggi ed altre cose, però credo che, pur nelle difficili condizioni in cui ha lavorato, rappresenti un segnale di questa legislatura, mi auguro che chi verrà dopo di noi riuscirà a dotare di un ufficio questa struttura, perché altrimenti diventa complicato garantire l'efficacia delle leggi, è altrettanto importante, se non più importante che approvarle, l’abbiamo visto oggi, che abbiamo approvato una nuova legge su un tema su cui avevamo già legiferato 5 anni fa, ahimè, senza un'efficacia operativa. Quindi, va bene fare le leggi, prenderci l’etichetta, farci la conferenza stampa e prenderci i voti, però è importante anche farle funzionare perché così si cambiano le sorti dei marchigiani, non solamente con la promulgazione delle norme.
Credo che da questo punto di vista il Comitato potrà essere un faro luminoso nel futuro.
Proposta di legge n. 307
ad iniziativa dei Consiglieri Fabbri, Maggi, Giorgini, Busilacchi, Traversini, Celani, Urbinati, Talè, Rapa, Malaigia
“Utilizzo della tecnologia ‘Blockchain’ per la certificazione dei pubblici registri, la tracciabilità dei prodotti tipici e l’incentivazione di comportamenti virtuosi”
Nuova titolazione: “Utilizzo della tecnologia fondata sul sistema di ‘Registro distribuito’ - DTL ‘Distributed ledger tecnology’ - per la certificazione dei pubblici registri, la tracciabilità dei prodotti tipici e l’incentivazione di comportamenti virtuosi”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 307 dei Consiglieri Fabbri, Maggi, Giorgini, Busilacchi, Traversini, Celani, Urbinati, Talè, Rapa, Malaigia.
La discussione generale è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Cercherò di essere sintetico perché su questo tema più preparato di me è il relatore di minoranza, nonché il primo firmatario della proposta, il Consigliere Fabbri, però consentitemi di dire una cosa in apertura: giovedì, ognuno di noi farà il tributo all'Aula nelle proprie memorie di Adriano, io ho notato una cosa in questa legislatura che, al di là delle normali differenze tra parti politiche giuste, che fanno parte della democrazia, c'è stato uno spirito innanzitutto umano su alcuni temi anche istituzionali, non scontato e non banale, forse legato anche al fatto che questa legislatura è stata scossa da almeno due eventi drammatici come il terremoto e la pandemia. In diversi momenti c’è stato uno spirito positivo e unitario, come sulla cosa che oggi approviamo, che è passata in Commissione all'unanimità. Lo dico senza timore di essere smentito, nella scorsa legislatura non sarebbe stato possibile, tanto che non ricordo proposte di legge, il cui il primo firmatario era un Consigliere di minoranza, che siano diventate legge; in questa è stato possibile, probabilmente perché, permettetemi di dirlo da componente, la maggioranza ha avuto anche un atteggiamento intelligente, ovvero, quando una proposta di legge, come in questo caso, era utile, veniva sottoscritta, non se ne faceva un'altra per prendere i meriti.
Questa proposta di legge a come primo firmatario il Consigliere Fabbri ed auspico che diventerà legge regionale perché contiene un principio giusto, che è quello di applicare una tecnologia che si chiama ‘Blockchain’ ai settori riguardanti la certificazione dei dati contenuti nei registri regionali.
Il ‘Blockchain’ è un registro pubblico aperto che è stato utilizzato per la gestione di transazioni condivisibili, strutturate in blocchi che, non entro nei tecnicismi, anche perché non ne sarei capace, sono collegati tra loro in rete. Sostanzialmente consente una maggiore tracciabilità, un maggiore controllo del dato, una maggiore pulizia del dato, ma soprattutto consente anche, per esempio, al marchio QM, ai prodotti agroalimentari certificati, di essere più sicuri e più trasparenti, con questa applicazione.
Credo che questa legge possa consentire questi elementi e per questo è stata ovviamente sottoscritta da tutti i componenti della II Commissione, approvata all'unanimità. E’ uno di quei comportamenti virtuosi, sia sul piano etico, che su quello dell'efficienza del funzionamento amministrativo.
Non aggiungo altro e credo che il Consigliere Fabbri, primo firmatario, saprà dire meglio di me.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Sono abbastanza emozionato nel presentare questa normativa perché in questo momento è la più avanzata d’Italia, quindi le Marche potranno fregiarsi di una normativa di eccellenza.
Si parla di tecnologia ‘Blockchain’, ma non è detto che si utilizzi tale tecnologia, ma una dell'insieme delle DTL, non voglio fare l'informatico perché non lo sono, ma ricordo soltanto qual è il punto di forza di queste tecnologie, che certificano un dato, che nel tempo viene scolpito e non è più modificabile. Questo dà sicurezza al sistema che utilizza una serie di dati che non sono modificabili, contro ogni tipo di manipolazione, contraffazione, eccetera.
Ci sono attualmente a livello internazionale 5, 6 piattaforme differenti, tra cui la ‘Blockchain’ da cui sono arrivati i bitcoin è la più “famosa”, i settori di utilizzo di queste tecnologie sono per il 50% nell'ambito della finanza, il 10% nell'ambito gestionale, l’8% della logistica, il 5% dell'agrifood, il 4% dell'utility e via, via diciamo che di anno in anno l'esplosione dell'utilizzo di questa tecnologia è sempre più evidente.
Ci sono anche la gestione nei pagamenti, la gestione dei documenti, la tracciabilità di filiera e altro.
La normativa che ho proposto, quando abbiamo fatto l’audizione con gli uffici regionali, ha trovato entusiasta la dirigente che si occupa di questo settore, che ha detto: “Sì, effettivamente, potrebbe dare un grosso impulso alla gestione degli affari regionali”, perché si occupa di 3 settori fondamentali, la Regione poi entro 90 giorni farà uno studio e definirà la necessità di realizzare o di aderire ad una propria piattaforma regionale che è già strutturata ed utilizzare, quindi, una piattaforma esistente. Questa è una possibilità che l'articolo 2 ben considera e mette nero su bianco.
Analizziamo quali sono i 3 settori di utilizzo che rendono questa tecnologia molto utilizzabile e utile dal punto di vista delle istituzioni.
Primo aspetto, un utilizzo è quello dei servizi ai sistemi di acquisizione di registrazione, verifica, conservazione, elaborazione e gestione dei dati utilizzati nei settori che sono tipici della gestione dell'istituzione Regione, i fondi nazionali ed europei, erogazione di finanziamenti tramite l'emanazione di bandi, l'espletamento di concorsi pubblici, la gestione dei rifiuti, il turismo, il trasporto pubblico e privato, il sistema sanitario, pensate ad esempio quale grosso riscontro di fiducia dell'istituzione verso il cittadino e verso gli attori che interagiscono con le istituzioni, sapendo che i dati sono certificati e non sono manipolabili.
Noi abbiamo delle banche regionali, come Istrice a livello turistico, o il registro automobilistico, oppure il fascicolo medico elettronico che dovrebbe completare il proprio sviluppo, oppure la banca dati Orso per la gestione dei rifiuti.
Il secondo aspetto è quello del settore produttivo. Questa tecnologia può essere applicata ai prodotti tipici regionali, non solo agroalimentari, ma anche, ad esempio, dell'artigianato artistico, oppure i marchi di punta che vengono prodotti nella regione, particolare attenzione, quindi, ai prodotti che possono avere delle certificazioni al fine di favorire l'accesso alle informazioni in ordine all'origine, alla natura, alla composizione, alla qualità del prodotto, nonché alla valorizzare delle produzioni locali attraverso l'intera filiera produttiva. Questo è un altro settore, quindi, abbiamo l'istituzione che certifica i dati che utilizza e il sistema produttivo che dà al consumatore la possibilità di verificare tutta la filiera produttiva.
Il terzo aspetto completamente innovativo di questa normativa è l'incentivazione di comportamenti virtuosi adottati da parte dei cittadini e questo comporta una crescita, una consapevolezza sempre maggiore del cittadino nella sua azione quotidiana. La legge giustamente dice che se il cittadino è attento potrebbe avere delle premialità e al punto c) dell'articolo 3 recita: “Incentivazione di comportamenti virtuosi adottati anche da parte dei cittadini che, una volta certificati, siano oggetto di premialità da parte della Regione. In particolare saranno incentivati comportamenti virtuosi sull'utilizzo del trasporto pubblico, nella gestione dei rifiuti urbani e speciali, sulla realizzazione dei principi dell'economia circolare e sulle pratiche ecocompatibili”.
L'articolo 4 prevede che la Regione può promuovere l'utilizzo di questa piattaforma, attraverso l'erogazione di contributi finalizzati ad acquisire la dotazione tecnica necessaria da parte di coloro che la utilizzano, soprattutto all'interno del punto b), quindi da tutto il comparto produttivo regionale.
Stessa cosa poi avverrà per il punto c), quindi, definendo quali sono i comportamenti virtuosi che possono portare, ad esempio, a uno sgravio sulle tariffe o una riduzione delle tasse, magari del bollo auto. Cose che possono interessare il cittadino se ha dei comportamenti particolarmente virtuosi.
La legge è completa. C'è un'attività di promozione che viene iniziata dalla Regione per informare, formare, sensibilizzare le istituzioni, le associazioni di categoria e i singoli cittadini, all'utilizzo di questa piattaforma di cui si doterà la Regione, poi c’è la clausola valutativa con la quale la Giunta regionale annualmente renderà conto dello stato di applicazione della normativa stessa, evidenziando giustamente le difficoltà che si sono avute nella implementazione.
La nota dolente, purtroppo, è quella finanziaria, in questo momento sono stati trovati 30 mila euro, siamo a fine legislatura e vedremo con particolare attenzione quale sarà la velocità di implementazione della normativa, che, a nostro avviso, potrebbe dare un grosso vantaggio competitivo alla Regione. Tale proposta ci potrebbe portare al centro di un processo virtuoso che opportunamente strutturato sarebbe in grado di rendere la storia dei prodotti marchigiani unica e trasparente e renderebbe gli stessi meglio vendibili sul mercato interno ed internazionale, migliorando al contempo la struttura produttiva, grazie alla facilità di accesso alle informazioni, alla connessione in ‘real time’ fra tutti gli articoli e gli attori della filiera, la digitalizzazione delle filiere in totale sicurezza, la garanzia di anticontraffazione, parliamo soprattutto di made in Italy, quindi, questo è uno strumento che se ben utilizzato è potentissimo, l'aumento del controllo sulla struttura logistica attraverso l'inserimento e la consultazione della documentazione relativa allo stoccaggio, al trasporto e al calcolo di impatto ambientale.
Nella filiera agrifood abbiamo tutti i prodotti che sono certificati Dop, Doc, Igp, che possono avere grandi riscontri nella tracciabilità e quindi aumentare la fiducia.
Sono contento che la mia proposta sia stata sottoscritta ben volentieri da tutta la II Commissione, sono contento dei buoni riscontri che abbiamo avuto dagli uffici e del fatto che, come diceva il Consigliere Busilacchi, in questa legislatura c’è stato modo di valorizzare le “buone idee”. Questa mi sembra che sia la nona o la decima legge che viene, spero, approvata a mia firma, in vari settori, ricordo i prodotti sfusi e alla spina, la filiera della canapa, il riutilizzo dei farmaci non assunti dei pazienti e tante altre, una decina appunto che sono state approvate.
Ritengo che se si prendesse seriamente in considerazione questo ventaglio di applicazioni all'interno della Regione, nei processi interni istituzionali, nei rapporti con i cittadini e con il settore produttivo, riusciremo a dare un marchio di affidabilità alla regione Marche, che in questo momento sarebbe unico e completamente all'avanguardia in tutta Italia.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.
Marzia MALAIGIA. Grazie Presidente. Questa proposta di legge, di cui anch’io sono firmataria, come del resto tutti i componenti della II Commissione, ha ottenuto un buon accoglimento da parte di tutti perché è un primo passo verso la dematerializzazione amministrativa e un progressivo incremento della gestione documentale informatizzata all'interno della pubblica amministrazione. Questo comporterà uno snellimento burocratico, una razionalizzazione e un’efficienza di tutta la macchina burocratica.
Si fa un gran parlare di tecnologia ‘Blockchain’, oggi siamo in un momento storico in cui questa innovazione sta raccogliendo moltissime attenzioni, però c'è da comprendere bene il significato che ancora oggi risulta per i più confuso e poco chiaro.
La ‘Blockchain’ non è altro che una catena di blocchi, letteralmente, che sfrutta le caratteristiche di una rete informatica di nodi e consente di gestire e aggiornare in modo univoco e soprattutto sicuro un registro di dati ed informazioni in maniera aperta, condivisa e distribuita, senza la necessità di un'unità centrale di controllo e verifica. Questo è un grandissimo passo in avanti perché le applicazioni della ‘Blockchain’, che si attende siano rilevanti in numerosi settori, come ha poc'anzi illustrato il Consigliere Fabbri, sono fortemente caratterizzate dalla disintermediazione e decentralizzazione.
Questo vuol dire che questa innovazione consente potenzialmente di ricorrere sempre meno a banche, notai, istituzioni finanziarie, per quelle che sono normali pratiche amministrative. In definitiva, quindi, si snellisce e si accelerano i processi canonici di tutta la burocrazia. E’ lo snellimento burocratico che continuiamo a ripetere ad ogni legislatura, quindi, dalla definizione di ‘Blockchain’ possiamo partire per esplorare gli aspetti più interessanti legati a questa tecnologia, che è una vera e propria rivoluzione digitale nata, come sappiamo, dal mondo del bitcoin e delle criptovalute, ma è solo agli inizi. Le applicazioni, e l’abbiamo ascoltato anche nelle audizioni che abbiamo fatto con i tecnici, sono tante, le potenzialità sono enormi, ancora in gran parte da esplorare e con questa proposta di legge, che come Consigliere mi sono sentita di appoggiare e di firmare, sottolineo con orgoglio che la Regione Marche si fa pioniera, proponendo l'utilizzo di questa tecnologia per la certificazione dei pubblici registri, la tracciabilità dei prodotti tipici e l'incentivazione dei processi virtuosi.
La nota finanziaria, come ha detto il Consigliere Fabbri, è alquanto esigua, però io sono portata a vederla sempre in maniera positiva, costituisce un primo input, un punto di partenza, un punto di orgoglio marchigiano perché se non si inizia mai non si arriva mai alla meta.
Facciamo si che la nostra piccola e composita Regione sia per una volta la Regione da cui può nascere un piccolo seme, quindi, ecco, io mi aspetto che tutta l'Assemblea voti, come del resto ha fatto in Commissione, questa proposta in maniera unanime. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Traversini.
Gino TRAVERSINI. Intervengo velocemente, anche perché sulla legge è stato già detto tutto, solo per ricordare il lavoro è stato fatto dalla Commissione che ci ha creduto sin dall'inizio, tutta la Commissione ha firmato e sottoscritto la legge, al di là del fatto che chi l'ha presentata è il Consigliere Fabbri l’abbiamo presa in carico e firmata tutti. Questo è successo in II Commissione in tantissime occasioni, i Consiglieri hanno presentato delle leggi, ma non significa che il provvedimento sia rimasto quello, è diventato un atto della Commissione, nel senso che ci ha lavorato, i tecnici hanno fatto la loro parte e sono stati cambiati alcuni aspetti, questa forse è una che è stata cambiata di meno. Rimane il fatto che chi l’ha proposta deve essere menzionato e ricordato, però il lavoro è della Commissione, che ha creduto in questa opera di modernizzazione. Ci ho creduto anch'io e sin dall'inizio abbiamo previsto dal punto di vista finanziario, se non sbaglio, 30.000 euro ed è stato il minimo che abbiamo trovato. Abbiamo cercato di tutto perché volevamo arrivare alla fine di questa legislatura e approvare questa legge, solo per dire: “L’abbiamo approvata” perché è un passaggio importante.
Per l'applicazione di questa norma almeno a livello regionale sarebbero necessari, era stato calcolato, almeno 500 mila euro, come minimo. C'è un ragionamento a livello nazionale che si sta affrontando, dove potremmo rientrare; avevamo anche cercato contatti a livello nazionale per vivere questa esperienza che stavamo facendo nel ‘ruolo guida’, che addirittura poteva essere riconosciuto a livello nazionale, e fare la sperimentazione nelle Marche, non è stato possibile, noi comunque siamo andati avanti e speriamo che, al di là del fatto che si troveranno altri soldi che potranno essere messi su questa legge, abbiamo aperto una strada, che tra qualche tempo sarà percorsa da tanti.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Sulla legge non dico altro perché coloro che sono intervenuti hanno detto tutto. Spendo soltanto 30 secondi su cose che non poteva dire ovviamente il Presidente Traversini, parlando di se stesso. Ha fatto riferimento ai lavori della Commissione e devo dire che questo è uno dei tanti frutti che la II Commissione ha prodotto, anche in virtù della capacità di sintesi e di condivisione che il Presidente Traversini ha avuto in questi anni, non poteva dirlo lui, lo dico io, ma credo che sia condiviso da tutti i membri della Commissione, ovviamente assistito da una struttura tecnica molto valida. Questa è la riprova ed anche se arriva come ultimo atto, ha comunque una valenza amministrativa e istituzionale molto importante, un'innovazione rilevante, una Regione che si apre verso l'esterno, che mette a disposizione tutti i dati che raccoglie all'interno della sua collettività di cui possono usufruirne tutti nel modo migliore. Uno dovendo fare una pratica, va lì e trova tutti i dati nel modo migliore e certificato. E’ vero sono pochi 30 mila euro, ma li abbiamo trovati per dire alla Giunta, chi sarà, entro 90 giorni o 120 o 150 non è questo il problema, che abbiamo tracciato un solco nell'ambito della trasparenza e dell'efficienza tecnologica di cui oggi non possiamo assolutamente più fare a meno. Quindi, grazie a chi l’ha proposta e grazie alla Commissione che ci ha lavorato per poterla condividere.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Proposta di legge n. 307. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Interrogazione n. 1063
ad iniziativa della Consigliera Leonardi
“Bando Aeroporto Falconara”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1063 della Consigliera Leonardi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. In risposta all'interrogazione in oggetto, con la presente si desidera chiarire in maniera definitiva ed inequivocabile quanto di cui al Bando pubblico per l'assegnazione di aiuti a compagnie aeree per l'avviamento di nuove rotte di collegamento con l'Aeroporto di Ancona di che trattasi.
Occorre preliminarmente porre in evidenza come la pubblicazione del Bando sia stata tempestivamente effettuata.
Infatti, nel dettaglio:
• con Decreto del Dirigente del servizio sviluppo e valorizzazione delle Marche n. 233 del 10 dicembre 2019 è stata approvata la pubblicazione di un avviso di interesse propedeutica all'approvazione di un bando per la concessione di aiuti all'avviamento di nuove rotte di collegamento aereo, per lo sviluppo dei flussi turistici verso le Marche;
• con l'articolo 11 della legge regionale n. 11 del 9 marzo 2020 è stata definita la dotazione finanziaria triennale necessaria al bando di che trattasi, quindi 13,5 milioni;
• con delibera di Giunta regionale 369 del 23 marzo 2020 è stata approvata la presentazione alla Commissione Europea dell'istanza per la verifica della compatibilità con il mercato interno ai sensi della Comunicazione UE 2014/C 99/03;
• in data 15 giugno 2020 è stata trasmessa, ed è pervenuta agli uffici il 20 giugno 2020, la Comunicazione UE relativa alla decisione della Commissione UE di non sollevare obiezioni nei confronti dell'aiuto, condizione, questa, imprescindibile ai fini della pubblicazione, come peraltro già pienamente noto sia ad Aerdorica che alle compagnie aeree, come risulta dalla comunicazione del 12 febbraio 2020 pervenuta da Aerdorica;
• con Decreti del Dirigente del Servizio nn. 107 e 108 del 25 giugno 2020 sono stati conseguentemente approvati il bando ed il modello di domanda per l'assegnazione di aiuti alle compagnie aeree per l'avviamento di nuove rotte di collegamento con l'Aeroporto di Ancona e si è proceduto alla loro pubblicazione.
Si pone altresì in evidenza come, dall'inizio della crisi Covid 19, la Commissione Europea ha autorizzato varie misure di aiuto per l'Italia, ma l'unica misura per l'apertura di nuove rotte da/per aeroporto regionale autorizzata in questo periodo è quella di cui beneficiamo noi della regione Marche.
Il pieno ed integrale rispetto delle normative UE in materia di trasporto aereo è l'unica ed imprescindibile regola a cui attenersi per evitare ricorsi, con conseguenti sospensioni di efficacia o peggio ancora, revoca delle autorizzazioni agli aiuti alle compagnie aeree. A dimostrazione di questo si porta ad esempio cosa sta accadendo per l'aiuto di Stato straordinario, autorizzato dalla UE alla Germania per Lufthansa, in deroga alla stessa normativa di riferimento per il Bando delle Marche, per il quale Ryan Air ha presentato immediato ricorso per turbativa di mercato.
La decisione UE di autorizzazione dell'aiuto è stata integralmente pubblicata su internet in lingua inglese (il testo è disponibile sul sito della Commissione). Si tratta di un testo che contiene tutti gli elementi utili alle compagnie per effettuare le proprie valutazioni, consultabile in una lingua franca abitualmente utilizzata da tali soggetti a vocazione prettamente internazionale.
Nel merito, occorre ricordare che è un principio di buona amministrazione, prima ancora che di diritto UE, che il denaro dei cittadini vada alle compagnie aeree che hanno bisogno di un incentivo per aprire nuove rotte, che altrimenti non verrebbero programmate. Viceversa, erogare contributi a chi ha già messo in vendita i biglietti per una data rotta non sarebbe corretto, in quanto un aiuto di Stato deve sempre avere un effetto incentivante sul comportamento del beneficiario.
Data per assunta l'assoluta tempestività nella emissione del bando, in funzione della ricezione della Comunicazione UE C(2020) 4007 final, nonché l'imprescindibilità del rispetto delle norme europee e della non praticabilità pratica della ricerca di eventuali deroghe, si pone in evidenza come la comunicazione UE 2014/C-99 (che si immagina essere ben conosciuta da Aerdorica e dai vettori aerei). Tale prescrizione è più volte ribadita (punti 24,25,50,66,73) nella comunicazione C(2020) 4007 final, della Commissione UE, alla quale la Regione doveva attenersi nella redazione del Bando. In particolare il punto 73 prevede espressamente che la Regione si debba impegnare ad escludere "nella procedura di selezione rotte già servite o pianificate da/per gli Aeroporti di Ancona e Rimini (stesso bacino di utenza)", escludendo a priori qualsiasi altra possibilità.
Ogni contributo erogato al di fuori di questa normativa sarebbe quindi considerato non compatibile con la disciplina sugli aiuti di Stato e quindi suscettibile, come risulta già avvenuto in passato in situazioni analoghe, di ricorso anche da parte di compagnie aeree concorrenti che non sono state messe nelle stesse condizioni di mercato.
In merito alla lingua di pubblicazione del bando, dopo una attenta verifica legale, si è optato per la sola lingua italiana, poiché l'italiano è una delle lingue ufficiali della UE, quindi può essere la lingua ufficiale di pubblicazione del Bando, e conseguentemente le domande che perverranno, dovranno essere redatte in italiano, come specificato, per ovviare a tutti i problemi derivanti dall'interpretazione dei testi, ivi comprese le necessità di acquisire eventuali traduzioni ufficiali o eventuali contenziosi.
Riguardo alla durata del contributo economico, la questione è stata chiarita nel bando, nel rispetto di quanto previsto dal punto 147 della comunicazione UE che recita: “Un piano industriale ex ante preparato dalla compagnia aerea deve prevedere che la rotta che riceve l'aiuto presenti prospettive di redditività per la compagnia aerea senza finanziamento pubblico dopo 3 anni. In assenza di un piano industriale per una rotta, le compagnie aeree devono impegnarsi in modo irrevocabile con l'aeroporto a operare la rotta di cui trattasi per un periodo almeno pari a quello per cui hanno ricevuto gli aiuti all'avviamento”.
Anche tale prescrizione è ampiamente ribadita (punti 60 e 62) nella comunicazione della Commissione europea. Pertanto anche in questo caso la Regione doveva attenersi a quanto prescritto e, comunque, la questione è ulteriormente chiarita al punto 8.1 del bando. Pertanto si ribadisce come, nel rispetto della normativa europea, il bando pubblicato da Regione Marche lasci la massima flessibilità alle compagnie aree circa il tipo di impegno che assumono con il nostro territorio. Ad esempio, possono scegliere di beneficiarie di un aiuto per 1 anno, impegnandosi a continuare la rotta per un periodo uguale. Oppure presentare un business plan con cui dimostrano che dopo un certo periodo in cui percepiscono l'aiuto, poi la rotta diventerà redditizia e la opereranno quindi senza aiuto.
In ogni caso, non ci possono essere vettori che optano per il "mordi e fuggi". Se una compagnia aerea crede nel proprio investimento e nel territorio marchigiano, non può abbandonare la rotta appena finisce di usufruire dell'aiuto di Stato. Non è su queste basi che si può parlare di rilancio.
Aggiungo a questa nota molto tecnica, di cui la Consigliera Leonardi potrà prenderne visione, il fatto che stiamo valutando la possibilità di prorogare ancora il bando di circa 90 giorni, cercando di dare una risposta forte rispetto a tutto quello che ho letto.
Da questo punto di vista, il messaggio si basa su due motivi politici, 1) aver messo in salvaguardia e messo in sicurezza l'Aerdorica e di conseguenza l'aeroporto dal fallimento, come la Consigliera Leonardi ben sa; 2) altra questione altrettanto importante, la Regione Marche, dal punto vista politico, ha investito 13,5 milioni di euro, una cifra mai investita per il rilancio dell'aeroporto. Quindi, si è messo in sicurezza l'aeroporto dal fallimento e questo credo che sia giusto riconoscerlo a questa Giunta, a questa maggioranza uscente, l'altro obiettivo riguarda il rilancio su quelle basi che ho letto, Consigliera Leonardi, una serie passaggi tecnici che sono molto dettagliati perché il confronto è stato forte, anche con la Commissione europea.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Leonardi.
Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Grazie Assessore per la risposta, attenderò di leggerla con più calma e nel dettaglio perché, come ha detto nella parte conclusiva del suo intervento, è certamente molto tecnica.
Direi che non posso dirmi pienamente soddisfatta, anche se nella parte finale, forse, in qualche modo, si ammette che qualche criticità in questo bando c’è, se ha espresso ora la volontà di prorogarlo di 60 o 90 giorni.
Io ho interrogato la Giunta rispetto a questo bando perché ho considerato una serie di forti preoccupazioni legate alla possibilità che il bando andasse deserto, che le risorse messe per rilanciare una infrastruttura, un volano molto importante per la ripresa turistica e non solo, anche commerciale della nostra regione, potessero non dare frutti e si potesse assistere ad un naufragio, ad un bando deserto. Ripeto, dalle segnalazioni fatte risulta una cavillosità e la mancanza di interazione con la Comunità europea per cercare di capire se a causa dell'emergenza Covid si poteva ottenere qualcosa di diverso nel rilancio di questo bando, visto che la situazione non si è del tutto ripresa dopo il lock down. Era stata segnalata una serie di criticità, non da ultimo il fatto che il bando, che si rivolge prevalentemente a compagnie straniere, che dovrebbero fare da vettori per collegare il nostro aeroporto al resto d’Europa e del mondo, sia scritto in italiano, cosa vista dalle compagnie estere come qualcosa di limitante e non come un incentivo.
Ribadisco che leggerò attentamente il dettaglio tecnico della risposta, ma non posso reputarmi soddisfatta e dalla sua dichiarazione finale apprendo che qualche difficoltà oggettiva c’è, se un allungamento della tempistica del bando può eventualmente convincere qualche vettore a partecipare.
Guardi, mi auguro di sbagliare, mi auguro che le preoccupazioni che ho raccolto ed ho voluto inserire in questa interrogazione siano smentite dai fatti e ci siano molte richieste da parte delle compagnie aeree per le rotte sull’aeroporto Raffaello Sanzio, ma la paura e la preoccupazione, purtroppo, è che una serie di cavilli, una serie di procedure, non da ultima la scelta di lingua, ma non solo, siano ostative rispetto ad un rilancio vero della struttura aeroportuale, che è oggettivamente molto importante per la ripresa economica della nostra regione.
Interrogazione n. 1036
ad iniziativa del Consigliere Celani
“Nuovo sito dedicato alla promozione turistica della Regione Marche: www.turismo.marche.it - Mancata realizzazione di un portale sul Turismo Accessibile”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1036 del Consigliere Celani.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Pieroni.
Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Con riferimento all'interrogazione in oggetto si relaziona quanto segue.
Il nuovo portale del turismo è stato concepito con lo scopo di fornire uno strumento flessibile di promozione on line del turismo marchigiano, ove sia possibile realizzare sezioni che possano enfatizzare cluster del turismo regionale.
Il progetto, realizzato internamente con la collaborazione del Servizio Informatica regionale, pur con le difficoltà legate all'emergenza Covid, è in continua evoluzione, sia dal punto di vista tecnico che contenutistico e l'azione continua di "Tuning" riguarda tutte le sezioni del portale.
Riguardo in particolare al Turismo Accessibile, attualmente si stanno realizzando azioni finalizzate all'aggiornamento contenutistico, alla reindicizzazione, e alla revisione delle modalità di interrogazione delle informazioni riguardanti l'accessibilità delle strutture ricettive e degli stabilimenti balneari. Si sta altresì realizzando un'azione di manutenzione delle informazioni relative all'accessibilità, presenti sul vecchio portale.
E' inoltre programmata la realizzazione di un'attività di indicizzazione e messa a disposizione dei dati presenti nel portale della cultura regionale, relativi alle informazioni circa l'accessibilità dei musei, dei teatri e dei percorsi culturali e religiosi.
Per l'intera attività di manutenzione, reindicizzazione, revisione tecnica e contenutistica, riposizionamento sui principali motori di ricerca e interoperabilità con gli strumenti social, ivi quindi comprese le azioni relative al Turismo Accessibile, è stata impegnata per il 2020 una spesa di circa 220 mila euro.
Si segnala inoltre che entro settembre 2020, ai sensi del Piano triennale per l'informatica AGID, andrà emesso il certificato di accessibilità su tutti i siti della pubblica amministrazione, compreso quindi quello del turismo. In questo senso il Servizio informatica regionale sta già lavorando per l'adeguamento alle normative.
E' auspicabile prevedere, nella nuova programmazione Por Fesr 2021 la possibilità di finanziare progetti integrati di sviluppo del turismo accessibile, che riguardi non solo la fruizione dei dati e delle informazioni, ma anche e soprattutto la costruzione di un'offerta integrata dedicata al turismo delle disabilità, anche in considerazione delle tendenze emergenti dai recenti studi del World Turism Organization e circa l'incremento dei flussi del turismo dei disabili.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Celani.
Piero CELANI. Grazie Assessore. Prendo atto dell'impegno anche perché credo che questa azione non sia più procrastinabile dopo che oggi abbiamo approvato una legge importantissima, che ho definito di civiltà, come quella della promozione dei percorsi escursionistici dedicati anche ai portatori di handicap.
Prendo atto che i fondi ancora ci sono, però, ovviamente, siamo un po' in ritardo perché questo sito, questo portale, è stato annunciato in una conferenza fatta il 19 maggio, per cui le associazioni dei disabili sono un po' in agitazione, anche perché dopo il lock down abbiamo ripreso un po' tutti a muoverci ed anche queste persone hanno necessità di muoversi dopo che per tanti motivi, non soltanto per il lock down, ma anche per motivi fisici, sono stati costretti a stare chiusi in casa.
Mi auguro che entro il mese di settembre sia fatta la certificazione della piattaforma in modo da renderla fruibile, magari in accoppiata con la legge che abbiamo approvato questa mattina. Non possiamo ritardare, Assessore, nemmeno di una settimana, altrimenti avremmo fatto soltanto una legge di buone intenzioni e basta ed ovviamente non è quello che noi vogliamo.
Grazie, vigileremo che entro il mese di settembre …, dove tutti noi saremo affaccendati in altre cose, facciamo ottobre che è meglio. Grazie.
Mozione n. 723
ad iniziativa del Consigliere Pieroni
“Attivazione punto di intervento immediato presso Ospedale Santa Casa di Loreto”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 723 del Consigliere Pieroni, che ha la parola per illustrarla.
Moreno PIERONI. Brevemente, Presidente. Questa mozione che ho sollecitato riguarda Loreto, ma riguarda tutto il sistema delle aree interne e delle strutture che hanno fino a 8 mila accessi, quindi Loreto, altre strutture ed in particolar modo tutto il sistema delle aree interne.
Questa mozione vuol accelerare il sistema sanitario, quindi l'Agenzia sanitaria e l'Asur, visto che l’abbiamo previsto nel piano sanitario, testualmente, ad istituire nei punti di intervento immediato collegati ad un pronto soccorso di un presidio ospedaliero di area vasta, nelle aree interne disagiate e al di fuori di queste, nelle aree ove siano previsti almeno 8.000 accessi.
Credo che l’Asur e l'Agenzia sanitaria debbano in maniera accelerata rispettare la volontà del piano socio-sanitario, la mozione in questo caso riguarda Loreto, ma in maniera estensiva è giusto riportarla a tutte le realtà che hanno queste caratteristiche, come previsto dall’articolo del piano socio-sanitario, quindi, si impegna il Presidente ad attivare tutte le procedure, affinché 1) quanto previsto nel piano socio-sanitario venga reso operativo presso la struttura ospedaliera di Loreto nel più breve tempo possibile; 2) ad incrementare le unità di personale per poter consegnare ai cittadini un servizio migliore e ottimale.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 723. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 724
ad iniziativa del Consigliere Pieroni
“Richiesta movente uccisione di un parà marchigiano”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 724 del Consigliere Pieroni, che ha la parola per illustrarla.
Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Questa mozione la leggo testualmente perché è brevissima: “Premesso che: in data 13 giugno 1995 è stato rinvenuto sulla scogliera Romiti a Livorno, il cadavere del nostro corregionale fidardense Maresciallo xxx brutalmente aggredito ed ucciso; la condotta del Maresciallo è sempre stata irreprensibile, uomo attaccato alla Patria, al dovere militare che ha sempre coerentemente seguito in difesa dell’Italia in numerose e delicate operazioni militari e guardia del corpo del Generale yyy in Somalia; le motivazioni addotte dalla Procura di Livorno, circa il movente della morte ricondotte a futili motivi passionali ed economici appaiono inconsistenti ed offensive nei confronti di un uomo che ha servito con lealtà il suo paese; la famiglia da anni si batte perché venga meno il segreto di Stato sulla morte del Maresciallo e venga fatta chiarezza sull’intera vicenda; la vicenda ha avuto e continua ad avere una notevole risonanza mediatica al fine di stabilire le vere cause che hanno portato alla brutale uccisione del Maresciallo; il Maresciallo e la sua famiglia sono marchigiani; impegna il Presidente della Giunta Regionale ad intervenire con ogni mezzo presso il Governo, affinché venga chiarito il movente ed il luogo dell’omicidio e venga effettuato un giusto processo.
Questa mozione nasce da un'emozione, conosco molto bene tutta la famiglia e so che sta combattendo per il proprio congiunto, ma soprattutto sta combattendo per l'onore della verità, che noi auspichiamo non rimanga chiusa nei cassetti di qualche Ministero o di qualche altro ente.
Credo che un messaggio forte ed unanime debba partire da questa Aula assembleare poco prima della scadenza della legislatura, un messaggio di vicinanza e di giustizia rispetto a questo nostro concittadino, Maresciallo, che è stato ucciso e che ha onorato la Patria e la nostra regione in tante iniziative del Ministero della difesa.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 724. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Sull’ordine del giorno
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Rapidamente Presidente, se nulla osta, data una piccola difficoltà, chiedo l'anticipazione della mia unica interrogazione.
PRESIDENTE. Non c’è problema.
Interrogazione n. 1064
ad iniziativa del Consigliere Marconi
“Demolizione e ricostruzione dell’Ospedale del Comune di Tolentino”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1064 del Consigliere Marconi.
Ha la parola, per la risposta, all’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Rispondo a nome e per conto del Presidente Ceriscioli.
Durante la conferenza di servizio svoltasi il giorno 2 luglio 2020, che ha visto l'approvazione da parte di tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione dell'opera, da parte dell'USR (Ufficio Speciale Ricostruzione) c'è stato comunque l'invito a valutare, in fase di progettazione esecutiva e di predisposizione del Piano di coordinamento della sicurezza, l'eventualità di dislocare le attività ospedaliere, che per ovvie ragioni devono rimanere attive, in altra sede, al fine di poter procedere alla demolizione completa degli edifici in un'unica fase, garantendo così maggior sicurezza nel cantiere e limitando i costi oltre a tempi più brevi di esecuzione dell'opera.
Alla luce di ciò si è ipotizzato, ma non ancora definito (stante anche il tempo a disposizione prima per l'avvio delle demolizioni previsto non prima di maggio 2021), di delocalizzare in moduli prefabbricati, installati nel parcheggio adiacente l'area dell'attuale ospedale, i servizi distrettuali ad oggi presenti a Tolentino (Punto Primo Intervento, ambulatori, Commissioni, eccetera).
Per il Servizio dialisi si sta valutando insieme alla Direzione di area vasta 3, al Direttore UOC di Nefrologia, quale sia la soluzione ottimale per il benessere dei pazienti e la loro sicurezza durante i trattamenti di dialisi.
Al riguardo il Direttore di area vasta 3 ha già ascoltato, nell'incontro svoltosi il 17 luglio presso i locali dell'ASSM di Tolentino, i pazienti che usufruiscono dell'attuale Servizio dialisi, l'Associazione nazionale emo dializzati (ANED) e il Sindaco di Tolentino. Nello stesso incontro, si è convenuto di rivedersi, a breve, con tutti i soggetti interessati per individuare le soluzioni da perseguire.
Nel corso della riunione, al solo fine di garantire delle cure adeguante e confortevoli, per gli almeno 2 anni di lavori previsti, si è proposto di trasferire i pazienti di Tolentino e dei territori limitrofi a Macerata e creare un Centro dialisi ad assistenza decentrata a Camerino così da agevolare i pazienti provenienti dai Comuni dei territori montani.
L'ipotesi di utilizzare i moduli prefabbricati per la dialisi è stata, per il momento, accantonata per lo scarso comfort microclimatico che i container offrono sia in estate sia in inverno.
Nell'ipotesi di mantenere il Servizio dialisi nell'attuale sede, si dovrà comunque prevedere, per almeno 3 mesi, lo spostamento di tutti i pazienti a Macerata, non riuscendo a garantire le adeguate condizioni di sicurezza durante le fasi di demolizioni delle parti inagibili e i collegamenti provvisori degli impianti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Grazie Presidente. Grazie Assessore, che con voce stentorea ci ha trasmesso le informazioni.
Faccio poche considerazioni, Assessore, perché il compito del Consigliere regionale è anche quello di sollevare la questione anche attraverso l'interrogazione e non l’ho fatta sulla coltivazione della cannabis in Canada, l’ho fatta su un ospedale della mia provincia che sta per essere chiuso, finalmente, smantellato, per averne uno nuovo.
Credo di essere stato, l’Assessore Sciapichetti ha lunga competenza in campo regionale, dentro le competenze regionali, parliamo di cose di cui si deve occupare la Regione, questo per spiegare a qualcuno che localmente si è molto agitato sul fatto che, da Consiglieri regionali, che approvano un bilancio di 2 miliardi e 940 milioni della sanità, ci occupiamo della sanità. Tranquillizziamo le autorità locali che non stiamo invadendo competenze, semmai troppe volte, al Presidente Ceriscioli gliel’ho detto a voce e lui sa con quanta stima glielo ho fatto presente, il coinvolgimento delle autorità locali non ha fatto altro che complicare quello che magari avremmo potuto risolvere con molta più tranquillità a livello regionale. Però il coinvolgimento locale quale forma di democrazia e di partecipazione è diventavo una competenza esclusiva, la sanità da alcuni anni è diventata una competenza esclusiva non di tutti i Sindaci, ma di quelli che hanno una piccola struttura sanitaria nel proprio territorio, e questo è un principio che speriamo venga quanto prima ridimensionato, se non ribaltato.
Detto ciò, la risposta è estremamente chiara e, se ho ben capito, l'atto finale di questa operazione …, per la quale ci sentiamo anche di salutare il Direttore dell’area vasta, che attraverso la stampa ci ha fatto sapere che emigra nella nostra futura Regione, perché faremmo un'unica regione con l'Umbria, una volta era difficile farlo per incompatibilità politiche adesso forse saranno superate, però salutiamo il Direttore dell’area vasta che ci ha servito in questi anni, so che si è molto attivato affinché una soluzione arrivasse, ma se ho ben capito non c'è Macerata e sui 51 dializzati dell'ospedale di Tolentino, 8 vengono assistiti a casa con macchinari adeguati, 15 andrebbero a Camerino, perché sono già, come ho messo nella mia interrogazione, delle aree interne, e altri 25 andrebbero a Tolentino in una struttura da trovarsi, quindi, per l'utenza si è arrivati ad una soluzione decisamente ottimale.
Ecco, è un po' come in tutte le cose, Assessore, che vengono toccate, e siccome nel nostro Paese tutte le cose temporanee diventano definitive, naturalmente c'è preoccupazione, che penso possa essere fugata oggi, è a verbale di questo Consiglio regionale, una volta che l'ospedale, spero nel giro di due anni, due anni e mezzo, mi sembra che i tempi di costruzione siano quelli, verrà restaurato, ricostruito, il servizio tornerà completamente all'interno della struttura di Tolentino.
Ritengo che l’Asur 3 debba mettere in conto qualche spesa piccola perché la divisione dei due blocchi, 2/3 dei pazienti rimangono a Tolentino, 1/3 dei pazienti viene trasferito a Camerino, comporterà qualche disagio dal punto vista organizzativo, non solo per il personale che deve muoversi, ma anche e soprattutto per il fatto che avendo tutti insieme i pazienti il numero di addetti era minori rispetto a quello che dovrà essere impiegato, ma penso che il disagio che tocca il personale sarà già stato preso in considerazione dall’Asur e su questo si troverà una adeguata soluzione. Grazie.
Interrogazione n. 1069
ad iniziativa del Consigliere Busilacchi
“Area vasta 2 - Graduatoria per assunzioni a t. d. di dirigenti psicologi”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 1069 del Consigliere Busilacchi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.
Angelo SCIAPICHETTI. A nome e per conto del Presidente Ceriscioli la risposta all’interrogazione n. 1069 è la seguente
La programmazione del fabbisogno di personale dell'Asur Marche per il triennio 2017-2019, di cui alla determina n. 606 del 12 ottobre 2017, richiamata nell'interrogazione, è stata superata dalle successive programmazioni per i trienni 2018-2020 e 2019-2021 definite sulla base dei nuovi vincoli di spesa del personale di cui alle intervenute delibere di Giunta regionale n. 82/2019 e n. 115/2020.
In particolare, l'area vasta n. 2 dichiara che, relativamente al team multidisciplinare per attività nutrizionale, con il prossimo piano occupazionale 2020/2022, in corso di redazione, procederà ad effettuare le necessarie valutazioni con i direttori di struttura al fine di integrare la programmazione delle risorse umane. Per la successiva assunzione utilizzerà in primis le graduatorie di concorsi pubblici dell'Azienda e, ove le stesse risultassero esaurite, le graduatorie degli avvisi di selezione approvate con le determinazioni n. 1569/AV2 del 9 novembre 2018, n. 282/AV2 del 27 febbraio 2019 e n. 318/AV2 del 5 marzo 2019, la cui validità si protrae fino al 5 marzo 2022 ex articolo 1, comma 147, della legge 27 dicembre 2019, n. 160.
La normativa vigente, chiarita dalla circolare del Dipartimento della Funzione pubblica n. 5/2013 e da consolidata giurisprudenza, prescrive l'obbligo per le Amministrazioni pubbliche di utilizzare le proprie graduatorie di concorso a tempo indeterminato per le assunzioni a tempo determinato e la facoltà di utilizzo di graduatorie di enti diversi per la stipula di contratti a tempo determinato.
In particolare, l'articolo 36, comma 2, ultimo periodo, del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165, prevede espressamente che “Per prevenire fenomeni di precariato, le amministrazioni pubbliche, nel rispetto delle disposizioni del presente articolo, sottoscrivono contratti a tempo determinato con i vincitori e gli idonei delle proprie graduatorie vigenti per concorsi pubblici a tempo indeterminato. È consentita l'applicazione dell'articolo 3, comma 61, terzo periodo, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, ferma restando la salvaguardia della posizione occupata nella graduatoria dai vincitori e dagli idonei per le assunzioni a tempo indeterminato”. Il comma 5 quater del succitato articolo 36 del d.lgs. 165/2001 prevede la nullità dei contratti di lavoro posti in essere in violazione del medesimo articolo e la responsabilità erariale.
L'articolo 4, comma 3, lettera a), del decreto legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, introduce il principio del cosiddetto scorrimento delle graduatorie disponibili presso le pubbliche amministrazioni, ove esse si riferiscano a concorsi espletati per assunzioni a tempo indeterminato.
Le pubbliche amministrazioni devono quindi sempre puntualmente indicare nel provvedimento di indizione della selezione per l'assunzione a tempo determinato le motivazioni d'interesse pubblico del mancato utilizzo di eventuali graduatorie esistenti.
Nella fattispecie in esame si evidenzia che:
• con determina n. 408 del 9 marzo 2018, il direttore dell'Area vasta 2 dell'Azienda approvava l'avviso pubblico di selezione per n. 1 posto a tempo determinato di dirigente psicologo della disciplina di psicoterapia, ricompresa nell'area psicologica, per far fronte a necessità del centro dei disturbi del comportamento alimentare del presidio ospedaliero di Jesi;
• con determina n. 534/AV1 del 27 aprile 2018, il direttore dell'Area vasta 1 dell'Azienda approvava la graduatoria del concorso pubblico a tempo indeterminato per titoli ed esami a n. 1 posto di dirigente psicologo di psicoterapia, composta da n. 23 candidati, disponendo l'assunzione del vincitore e precisando che la graduatoria sarebbe rimasta efficace per tre anni ex articolo 35 del d.lgs. 165/2001;
• con determina n. 1569/AV2 del 9 novembre 2018, rettificata a seguito di rivalutazione della procedura con determina n. 282/2019 e n. 318/2019, il direttore dell'Area vasta 2 dell'Azienda approvava la graduatoria finale della selezione a tempo determinato, composta da n. 41 candidati, confermando la validità della graduatoria ma precisando, per ovvii motivi di economicità/contenimento della spesa pubblica, la validità della graduatoria medesima da cui poter attingere solo dopo l'esaurimento delle graduatorie a tempo indeterminato in essere, approvate in esito a concorsi pubblici di psicologo dirigente.
Con le determine da ultimo richiamate l'Area vasta ha reso il procedimento selettivo a tempo determinato conforme al dettato normativo; ha inoltre proceduto all'assunzione di n. 2 dirigenti psicologi con procedura di mobilità ex articolo 30, del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165 e n. 3 dirigenti psicologi previsti nel Piano triennale per il fabbisogno del personale 2019-2021, approvato con determina n. 679 del 27 novembre 2019, attingendo dalla graduatoria di concorso pubblico approvata con determina n. 534/AV1 del 27 aprile 2018.
La graduatoria a tempo determinato dell'Area vasta 2 rimane valida fino al 5 marzo 2022 per eventuali necessità degli enti e in mancanza di graduatorie a tempo indeterminato.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Sarò molto severo, mi scuserete, ringrazio l’Assessore Sciapichetti, ambasciator non porta pena, però non sono per nulla soddisfatto della risposta e, devo dire, a distanza di 5 anni, delle enormi falle nella gestione amministrativa dell'Asur che in questi anni ha mostrato spesso inefficienza e talora opacità. Non è possibile che in una regione in cui c'è un fabbisogno di personale, si indice un concorso pubblico per la coperta di un posto, partecipano 40 ragazzi, una arriva prima - è stato richiesto perché c'è un posto pubblico nel 2017 – ma, pur avendo titoli e pur avendo preso 50 su 50 ad un concorso indetto dall’Asur, con la Commissione giudicatrice dell’Asur, non si sa per quale ragione, non viene assunta e nel frattempo vengono utilizzate altre graduatorie e non si sa come 20 persone scorrono.
Queste sono cose opache che vanno denunciate e io incoraggerò questa ragazza a fare ricorso presso la Magistratura competente.
Credo che su queste vicende si faccia una bruttissima figura, sono stanco che la classe politica sia chiamata a rispondere per queste gestioni e in questo mese ho assistito a 2 o 3 di queste vicende, ce n'è un'altra che riguarda sempre la gestione amministrativa dell'Asur, non si scherza con le persone, non si scherza con chi vince il concorso pubblico ed ha diritti esigibili! Questa è una cosa scandalosa.
Sull’ordine del giorno
PRESIDENTE. Comunico il rinvio delle interrogazioni nn. 1061, 1062 e 1065.
Ha la parola il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Vorrei chiedere, come concordato alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi, se c'era tempo, di anticipare, se possibile, qualche proposta di legge prevista per la discussione giovedì, visto che l'ordine del giorno è piuttosto corposo.
So che è arrivata poco fa la proposta di legge n. 382, che la IV Commissione ha licenziato, tra l'altro è passata all'unanimità, quindi chiede, se è possibile, di iscriverla all'ordine del giorno odierno e discuterla appena possibile, anche adesso.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.
Peppino GIORGINI. Mi oppongo a questa richiesta perché non abbiamo avuto il tempo di leggere di cosa tratta questa proposta di legge, almeno un giorno di tempo credo che sia lecito e dovuto. Oggi ce l'hanno presentata in Commissione e adesso la portiamo in Consiglio? Non siamo su “Scherzi a parte”.
PRESIDENTE. In questo caso si tratta di svolgere urgentemente la Conferenza dei Presidenti dei gruppi, poi l'Aula voterà e deciderà se inserirla o meno all'ordine del giorno.
La seduta è sospesa alle ore 17,05
La seduta riprende alle ore 17,15
Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi
PRESIDENTE. Se l’Aula è d’accordo iscriviamo, come proposto dalla Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari, la proposta di legge n. 382. Non si obiezioni, quindi, all’unanimità.
Propongo di farla subito.
Proposta di legge n. 382
ad iniziativa dei Consiglieri Sciapichetti, Micucci
“Modifiche alla legge regionale 20 giugno 2003, n. 13 ‘Riorganizzazione del Servizio sanitario regionale’”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 382 dei Consiglieri Sciapichetti e Micucci.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. La proposta di legge consta di 3 articoli, sostanzialmente è la rivisitazione di una legge approvata qualche mese fa, con la quale i comuni di Cingoli, Poggio San Vicino e Apiro sono stati spostati dall'Area vasta 2 all'Area vasta 3, perché c'era una problematica annosa con l’ospedale di Cingoli, che è stata risolta in questo modo. Per la verità già allora la proposta di legge originaria, presentata da alcuni colleghi e sottoscritta poi anche da me, prevedeva lo spostamento in area vasta 3 del solo Comune di Cingoli, poi, attraverso una serie di audizioni che sono state fatte, è sembrato più opportuno far seguire al comune di Cingoli, anche quelli di Apiro e Poggio San Vicino, perché inseriti all'interno dello stesso distretto sanitario, dello stesso ambito, per cui la modifica ha previsto lo spostamento di tutti e 3 i Comuni. Approvata la legge ci sono state una serie di difficoltà, tra cui il ricorso delle due amministrazioni, di Apiro e di Poggio San Vicino, per tornare nell’area vasta 2, quindi, il il combinato disposto della volontà originaria dei sottoscrittori della proposta di legge e la volontà attuale di evitare contenziosi tra amministrazioni pubbliche, che non è mai un bel vedere, ha fatto si che l'Assessore Sciapichetti ed il sottoscritto hanno presentato una ulteriore proposta di legge molto semplice e banale, con la quale si riportano i Comuni di Poggio San Vicino e di Apiro all'originale destinazione, nell'area vasta 2, mantenendo nell'area vasta 3, come da normativa vigente, il comune di Cingoli.
Oggi è stata approvata la proposta di legge in Commissione, l’abbiamo licenziata, anche con i pareri, che non sono giunti, per la verità, di Cal e Crel, con un voto unanime, non so se c’è stato qualche astenuto, ma non voti contrari. Questa è la proposta che si chiede all’Aula di votare.
PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. In effetti abbiamo discusso sulla possibilità di iscriverla subito all'ordine del giorno di oggi, in Commissione è stata votata all'unanimità, eccetto dalla sottoscritta, perché, come sono solita fare, volevo confrontarmi con il mio nuovo gruppo Misto. Ho appena avuto un confronto anche con la componente di maggioranza e voteremo a favore perché è volontà del territorio ritornare nell’area vasta 2, dall'altra, era sicuramente una complicazione in più per gli uffici che devono effettuare i servizi di integrazione socio-sanitaria, quindi, come gruppo Misto noi voteremo a favore. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Colleghi Consiglieri, com'è stato ricordato dal Consigliere Micucci, considerando anche gli altri aspetti affrontati dalla relatrice di minoranza, questa è una proposta che è qui da tempo, nel senso che era stata presentata nella IX legislatura, l’abbiamo presentata insieme all’Assessore Sciapichetti, che allora non era Assessore, ma Consigliere, è stata ripresentata nella X legislatura ed il primo firmatario è il Presidente della Commissione Volpini, poi io, l’abbiamo firmata noi poi, come ha ricordato, il Consigliere Micucci ha aggiunto anche la sua firma.
Debbo dire che sono soddisfatto di questa nuova proposta di legge a firma dei Consiglieri Sciapichetti, Micucci, anzi li ringrazio perché mi hanno chiesto anche di firmarla, ma non aveva più senso, a questo punto, perché c'erano pochissimi giorni a disposizione, dovevamo fare tutto in fretta.
Cosa è successo? Le proposte di legge originarie, entrambe, IX e X legislatura, sottolineavano la necessità di trasferire Cingoli, poi, mentre era in corso nella IV Commissione, ricorderà la Consigliera Pergolesi che è in Commissione con me, come lo è il Consigliere Micucci, un'audizione, un confronto portato avanti dalla Commissione, c'è stata un'accelerazione sul bilancio di previsione e dentro sono finiti anche i comuni che di fatto c'entravano poco.
Anzi, approfitto perché siamo quasi alla fine della legislatura, l'ho fatto anche altre volte, voglio ringraziare il Consigliere Giacinti perché pochi mesi prima, grazie a lui, abbiamo approvato una legge per i cinquant'anni del folclore internazionale di Apiro, presentata da me e da altri, ma lui è il Presidente della I Commissione, quindi, grazie a lui abbiamo avuto una corsia preferenziale con Apiro, per quelle caratteristiche che il Comune rappresenta, poi invece c’è stata quasi una frizione istituzionale, perché su Cingoli le proposte, ripeto, erano qui da anni, anche nell'altra legislatura, ed avevamo iniziato un confronto con i rappresentanti , mentre gli altri due comuni si sono trovati, per quell'accelerazione che c’è stata sul bilancio, nel territorio dell'area vasta 3 senza un lavoro propedeutico e quel confronto democratico che era stato fatto rispetto all’altra realtà, anche se esprimeva molti dubbi e perplessità.
Anzi, voglio ricordare una lettera che ho scritto all’allora Presidente del gruppo del PdL, Francesco Massi, in cui dicevo: “Ho letto con attenzione diversi punti da te sollevati quanto all’organizzazione e alla riorganizzazione della sanità nella provincia di Macerata, su uno in particolare voglio entrare nel merito perché sono perfettamente d'accordo con quanto sostieni, mi riferisco a ciò che scrivi sull'ospedale di Cingoli che deve essere equiparato a quelli di Pergola e Amandola - in questo senso, in questa legislatura, ci sono stati gli emendamenti del Consigliere Micucci ed altri - su un punto non sono d'accordo con te, ma ho già presentato con i colleghi una proposta di legge che va esattamente in questa direzione - consapevoli allora delle difficoltà che c'erano rispetto ad equiparare Cingoli, poi in questa legislatura abbiamo fatto un ulteriore passo avanti in quella direzione ed abbiamo portato Cingoli di là - ti chiedo perciò di lavorare insieme perché questa proposta sia esaminata ed approvata alla svelta, nell'interesse di Cingoli, di Macerata e della Vallesina, in quanto credo che il primo interesse della città di Cingoli e del suo ospedale sia il recupero di una identità territoriale naturale, al posto di un'organizzazione che oggettivamente la penalizza. Lavoriamo su questo, quindi, come sempre, al centro ovviamente gli interessi delle città, delle persone, in questo caso della comunità di Cingoli, lavoriamo su questo nell’interesse dei maceratesi, dei marchigiani e della credibilità ed affidabilità della politica e delle istituzioni”.
Ho letto una parte di questa lettera, evidenzio il dibattito che c'era stato sull’allora piano sanitario, sulle difficoltà, che si erano riscontrate nel dare una omogeneizzazione alle aree interne e montane, ma sulla volontà ferma di dare una risposta a Cingoli e all'ospedale di Cingoli.
L'ho fatta lunga, non lo so, quello che voglio dire è che con questa proposta ribadiamo un fatto fermo, una volontà ferma, un'intenzione ferma, che è quella di dare davvero una risposta al diritto fondamentale alla salute di Cingoli, di Apiro e di Poggio San Vicino e di mettere l'area vasta 3 e l'area vasta 2 nelle condizioni migliori per poter svolgere appieno la loro funzione e garantire a tutti, appunto, questo diritto fondamentale che è il diritto alla salute.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Credo che questa sia una vera e propria telenovela, per poi alla fine non partorire niente, tempo perso inutilmente perché per questi due comuni che orbitano nella Vallesina la cosa naturale è la Vallesina, come era naturale Cingoli.
Il PD ha voluto fare una forzatura perché il Direttore dell'area vasta 3 aveva promesso che si poteva senz'altro intervenire su Cingoli, adesso non c'è più, è andato in Umbria e credo che Cingoli rimarrà come Don Falcuccio: una mano davanti e una di dietro perché nessuno ci porterà dei nuovi posti letto, come era stato promesso dal Direttore.
Questa sarà un'altra telenovela del grande Partito Democratico della Regione Marche che in un attimo ha scontentato 3 comuni: Cingoli, promettendo che c'era la luna dentro al pozzo ed invece non c’era, mi dispiace per i cingolani, Apiro e Poggio San Vicino che tornano nelle Marche.
Detto ciò, credo che questa telenovela ancora non sia finita perché mancherà Cingoli, se nella X legislatura non si fa un provvedimento in 48, che sono rimaste. E’ giusto portare anche Cingoli nell'area vasta 2, perché lì deve stare, perché lì sono gli interessi dei cingolani, verso la Vallesina, l'avete voluta mandare nella provincia di Macerata, nell'area vasta 3, dove il direttore ormai non può più realizzare niente, se n'è andato e ha preso la strada dell'Umbria.
Credo che questa cosa sia finita veramente, come ho detto prima all'inizio, in una telenovela, che non ha aiutato la politica e non ha aiutato l'istituzione, questa è una cosa che la dice lunga di questa maggioranza, che ha governato per 5 anni la Regione Marche. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.
Sandro ZAFFIRI. Dall’intervento, è ovvio, si è capito che il gruppo della Lega voterà a favore di questa legge perché supera un provvedimento adottato e poco adeguato al territorio. Viene ripristinata la natura di quel territorio, questi due comuni guardano con attenzione alla Vallesina e per questo motivo voteremo a favore della legge.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Come anticipato prima anche il gruppo Misto, specialmente la componente di minoranza, voterà a favore di questa proposta, ma non perché siamo della circoscrizione di Ancona, visto che non ci candidiamo, ma semplicemente perché è una norma di buonsenso, anzi, va un plauso ai Consiglieri proponenti Sciapichetti e Micucci. Grazie.
Proposta di legge n. 382. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 676
ad iniziativa del Consigliere Zaffiri
“Rapida riapertura delle Grotte di Frasassi”
(Ritiro)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 676 del Consigliere Zaffiri, che ha la parola.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Siccome è passato del tempo ritiro questa mozione.
Mozione n. 699
ad iniziativa del Consigliere Zaffiri
“Emergenza Covid 19 - misure straordinarie a seguito della riprogrammazione delle agende e delle attività ambulatoriali”
(Ritiro)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 699 del Consigliere Zaffiri, che ha la parola.
Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Anche questa è una mozione che, rispetto alla Giunta che tra poche ore finisce, è ritirata.
Voglio esprimere una considerazione politica su questo atto in modo tale che rimanga agli atti del Consiglio.
Avevamo presentato questa mozione perché effettivamente esistono dei problemi molto seri, compreso quello di ieri sera, in cui ho visto e sentito personalmente utenti prenotare una visita tramite il Cup e sentire come risposta che non è possibile prenotare delle visite. Poi, il Consigliere Zaffiri non soddisfatto di questo, ha chiamato un dirigente dell’Asur o dell’area vasta, non ricordo bene, che mi ha confermato – anche tramite conoscenze che ho presso il Cup - che c'è l'ordine di non prenotare le visite. E’ una cosa a dir poco scandalosa, non è possibile. Il Cup non passa nemmeno la chiamata di un cittadino che chiede di prenotare un esame presso gli Ospedali Riuniti di Torrette. E’ una vergogna, cari colleghi, quello che sta accadendo sulla sanità, è una vergogna, lo dico con tutta la voce e con tutta la forza che ho, è a dir poco scandaloso.
Non ho capito perché e da chi è stata data questa disposizione, non ho capito se viene dal Servizio sanitario regionale, perché qualcuno ha dato questa disposizione? Bisogna che l'Assessore, non c'è, ma spero che qualcuno gli riporti questa notizia, verifichi con attenzione cosa sta accadendo nel Servizio sanitario regionale, perché questa conferma mi è stata data da persone molto serie che operano nel mondo sanitario, è una vergogna! Per questo motivo è inutile votare questa mozione perché effettivamente è come sparare sulla Croce Rossa.
E’ una situazione drammatica, siamo alla fine della legislatura. Queste risposte negative costringono le persone ad andare fuori regione e oggi esistono le prove: si va fuori perché qua non ci sono risposte.
Credo che questa mozione, che ritiro, non serva a niente, sarebbe un'ulteriore presa in giro e io a questo gioco non ci sto, assolutamente, quindi denuncio con forza questo aspetto e spero che questo intervento rimanga agli atti anche perché probabilmente sentiremo parlare di questo anche in seguito ed è a dir poco scandaloso.
Ieri è successo che Icaro 2, l’elisoccorso, da Fabriano alla costa ci ha impiegato 18 minuti, è una vergogna!
Mozione n. 705
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
“Potenziamento della sanità territoriale, con particolare riferimento alle USCA, e realizzazione di una rete ospedaliera policentrica”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 705 del Consigliere Fabbri, che ha la parola per illustrarla.
Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. È chiaro che le mozioni ormai non hanno senso come impegno chiesto alla Giunta, servono solo per ribadire un aspetto politico.
Questa mozione richiama le posizioni, le richieste e gli auspici che durante questa legislatura abbiamo sottolineato più volte: il potenziamento della rete ospedaliera in senso policentrico, il potenziamento della sanità territoriale, con la novità delle Usca che devono essere numericamente ampliate, potenziate, rese attive in tutte le loro parti, in tutto il territorio regionale. Abbiamo la possibilità di realizzare una trentina di Usca, ma in realtà ne sono state attivate 19, che io sappia, in questo momento.
Abbiamo l’emergenza Covid che sulla regione ha imperversato in maniera molto pesante, un migliaio di decessi, quasi 7 mila contagi, abbiamo un piano pandemico regionale che esisteva dal 2007, ma che non è mai stato applicato, che prevedeva le esercitazioni e una revisione periodica delle procedure.
Il modello matematico utilizzato a suo tempo aveva indicato nel peggiore degli scenari addirittura 9.000 ospedalizzazioni, 300 persone nella settimana di punta che avrebbero avuto bisogno della terapia intensiva, e fino a 3 mila morti, fortunatamente, nella disgrazia, il Covid si è spostato da nord a sud ed è rimasta colpita in maniera massiccia soltanto la provincia di Pesaro Urbino e questo ha limitato i danni, quindi, stiamo parlando di mille decessi e non di 3 mila, come potevano essere, com'erano stati previsti.
Sappiamo che ci sono state difficoltà a reperire i dispositivi di protezione individuali, problematiche di coordinamento con la medicina, con i medici di medicina generale e soprattutto nell'assistenza domiciliare dei soggetti in isolamento. Nel 2009, addirittura quando era comparsa la Sars, già si parlava di potenziamento della gestione domiciliare del paziente sintomatico, ma purtroppo non è stato applicato neanche questo aspetto e quindi il correre ai ripari con numerosissimi decreti e delibere ha messo una toppa alla grave situazione che si è originata.
La prima ondata l'abbiamo archiviata, adesso speriamo di evitare la seconda o di poterla gestire in maniera migliore. Abbiamo le linee di indirizzo organizzative per il potenziamento della rete ospedaliera, non ritorno, perché già abbiamo discusso due atti a mia firma, sulla distribuzione dei posti di terapia intensiva e semi intensiva, né sulla necessità di potenziare la rete di emergenza-urgenza e il front-office in tutte le strutture ospedaliere, soprattutto dividere i due percorsi, Covid e Covid free all'interno delle stesse strutture per creare know-how e aumentare la capacità di reazione di tutte le strutture.
Diciamo che il decreto-legge 14 del 9 marzo 2020, che ha istituito le Usca, prevede cose che vanno assolutamente applicate, chiede dei piani di assistenza territoriale con identificazione e gestione dei contatti, organizzazione dell'attività di sorveglianza attiva effettuata a cura dei dipartimenti di prevenzione, in collaborazione con i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta e medici di continuità assistenziale, nonché con le unità speciali di continuità assistenziale, indirizzate ad un monitoraggio costante e ad un tracciamento precoce dei casi e dei contatti al fine della relativa identificazione, nonché isolamento e trattamento. Le Regioni incrementano e indirizzano le azioni terapeutiche assistenziali a livello domiciliare per rafforzare i servizi di assistenza domiciliare integrata con i pazienti in isolamento e quelli quarantenati e le aziende e gli enti del servizio sanitario, che sono a supporto delle unità speciali di continuità assistenziale, possono conferire fino al 31 dicembre 2020 incarichi di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa a professionisti del profilo di assistente sociale regolarmente iscritti all'albo professionale, in numero non superiore ad 1 assistente sociale ogni 2 unità per un monte ore settimanali massimo di 24 e possono altresì rafforzare i servizi infermieristici distrettuali.
Richiamiamo nel dispositivo la completa attuazione del decreto-legge n. 14, il piano socio-sanitario che è stato approvato alcuni mesi fa deve essere aggiornato con la nuova situazione post Covid, anche in riferimento al rafforzamento della capacità di reazione nelle prossime eventuali ondate pandemiche, già ci sono i primi segni del potenziamento della medicina territoriale che noi chiediamo nel dispositivo.
E’ stata approvata la risoluzione a mia firma, che chiedeva il potenziamento dell'assistenza e della diagnostica sanitaria domiciliare, è stata approvata la mozione n. 543, sempre a mia firma, con la richiesta di un’adeguata formazione e ottimizzazione dell'utilizzo del personale operante nel settore dell'emergenza-urgenza sanitaria, non vi sto chiaramente a leggere tutto, avrete già letto i dispositivi della risoluzione e della mozione, che dovrebbero essere implementati in maniera concreta al più presto.
Il dispositivo della mozione si chiude dopo aver fatto il quadro in cui tutti i documenti spingono per il potenziamento della sanità territoriale, richiamando alla necessità di aggiornare il piano socio-sanitario in seguito all’emergenza Covid, questa volta coinvolgendo in maniera fattiva le assemblee di area vasta, nelle quali i comuni devono assolutamente dire la loro nel progetto di aggiornamento del piano socio-sanitario.
Chiediamo di riprogettare la rete ospedaliera secondo il modello policentrico, di sospendere l’iter di realizzazione di ospedale unico pesarese, di ristrutturare e potenziare le strutture esistenti e di aggiornare il sistema di contrasto alla nuova eventuale ondata pandemica, vogliamo ridurre l’impiego dei soggetti privati perché abbiamo visto che effettivamente è il pubblico che riesce a dare la migliore risposta, anche la pandemia ce lo ha dimostrato, chiediamo la riapertura anche dei servizi ospedalieri delle 13 strutture che come ospedali di continuità sono state depauperate, chiediamo per loro un punto di primo intervento H24, un reparto di medicina a lungo degenza, la riabilitazione e le cure intermedie che già ci sono, il potenziamento degli hospice e chiaramente le visite specialistiche e la diagnostica per la necessità di soddisfare le esigenze del territorio che afferiscono a quelle strutture, vogliamo il potenziamento della rete di emergenza urgenza e del trasporto sanitario, applicando in maniera esaustiva il dispositivo della mozione n. 543 e della risoluzione n. 93/19 approvate, quindi, il potenziamento dei servizi sanitari territoriali secondo un modello distribuito e la necessità di verificare periodicamente l’istituzione di ulteriori Usca fino al raggiungimento delle 30 previste, qualora fosse necessario, perché riteniamo che allo stato attuale il numero sia sotto stimato.
Questo è il dispositivo che riassume un po’ la nostra visione politica dell’assistenza domiciliare territoriale che in questa legislatura purtroppo è rimasto un po’ sotto traccia, dovendosi occupare dell’ultima emergenza sanitaria, soprattutto a mettere delle toppe. Negli ultimi mesi si è visto un dietro front, in tutti i territori, della politica che ha provocato la chiusura delle13 strutture ospedaliere, che sono diventate ospedali di comunità e al depauperamento, ad esempio, dell’ospedale fanese.
Chiediamo di prendere un impegno per vedere come coloro che verranno rieletti si esprimeranno e poter dire nella prossima legislatura ripartiamo da qua, da coloro che hanno approvato questo impegno in modo da risollevare le sorti di una sanità che purtroppo in questa legislatura, nelle Marche, ha visto un peggioramento generalizzato dei servizi.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.
Francesco MICUCCI. Il tema è annoso, la mozione l’ho letta velocemente, dà alcuni spunti sui quali siamo pienamente d’accordo, presenta anche una serie di inesattezze e, secondo me, uno sviluppo del tema non propriamente condivisibile, però riprendendo lo spunto iniziale e cioè che questa mozione non serve da un punto di vista amministrativo perché non verrà mai messa in atto in alcun modo da questa amministrazione, ma dà delle linee guida, e siccome siamo d’accordo sull’applicazione del piano sanitario che abbiamo approvato, sul potenziamento degli Usca, che abbiamo detto a più riprese, e anche sulla riorganizzazione per alcuni aspetti della rete ospedaliera, credo che possiamo tranquillamente votare favorevolmente questa mozione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.
Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Chiedo la votazione per appello nominale. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 705. La pongo in votazione per appello nominale.
Favorevoli: Fabbri, Giacinti, Giancarli, Giorgini, Maggi, Malaigia, Micucci, Minardi, Rapa, Sciapichetti, Zaffiri.
Contrari: Nessuno.
Astenuti: Nessuno.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 707
ad iniziativa del Consigliere Rapa
“Aumento del numero di contratti di formazione specialistica nella regione Marche”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 707 del Consigliere Rapa, che ha la parola per illustrarla.
Boris RAPA. Grazie Presidente. L'emergenza sanitaria che il Paese e la nostra regione stanno vivendo per la diffusione del Covid 19 ha messo ancor più in evidenza uno dei problemi cronici del nostro sistema sanitario: la mancanza di personale.
Le continue politiche di tagli alla sanità, che nell'ultimo decennio hanno portato a un considerevole indebolimento del Servizio sanitario nazionale, non sono più accertabili né sostenibili. La regione ne è stata particolarmente colpita se consideriamo che a fronte di una media nazionale di 1,29 borse regionali di specializzazione per 100.000 abitanti, le Marche hanno una media dello 0,46. Se a questa situazione aggiungiamo il fatto che per l'anno 2025 è previsto il pensionamento del 60% del personale medico a livello nazionale, capiamo come la situazione può anche peggiorare.
Una soluzione è quella di stanziare un numero adeguato di contratti di formazione che permetterebbe di annullare l'accumulo di giovani medici precari e risolvere la carenza di personale sanitario. Infatti, a fronte di circa 13 mila contratti di formazione specialistica previsti per l'anno 2020 è stimato un numero di candidati al concorso tra i 21 mila e 2i 6 mila, situazione che perpetuerebbe la problematica del cosiddetto "imbuto formativo", ossia l'accumulo di giovani medici che non possono proseguire la formazione post-laurea in ambito specialistico o della medicina generale; cosa che provoca l'altra grave problematica dell'emigrazione all'estero di circa 1.500 giovani medici all'anno.
Riteniamo quindi necessario che il Presidente e la Giunta si assumano l'impegno di intraprendere tutte le iniziative opportune al fine di migliorare le opportunità di formazione medica post laurea, stimare in maniera precisa e razionale il fabbisogno di medici specialisti e di medicina generale per una efficace programmazione del sistema sanitario e adeguare le borse regionali di specializzazione della Regione Marche al reale fabbisogno o quantomeno alla media nazionale.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Innanzitutto vorrei ringraziare il Consigliere Rapa per aver accettato la mia sottoscrizione a questa mozione, che ho ritenuto non solo molto buona, con dei buoni propositivi, ma assolutamente indispensabile, tant’è che in più occasioni in Commissione gli addetti ai lavori hanno presentato la necessità di avere una programmazione corretta e il fabbisogno dei medici per ogni specializzazione, anche per gli operatori sanitari, quindi ben venga …, anzi spero che nel prossimo mandato la cosa venga ripresa e soprattutto ampliata, potenziata e portata avanti, perché se si parte dal numero degli operatori carenti e se si fanno delle azioni mirate si può dare un servizio migliore alla popolazione, soprattutto efficientare il servizio attuale. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 707. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
Mozione n. 713
ad iniziativa della Consigliera Pergolesi
“Istituzione Anagrafe digitale delle persone disabili”
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 713 della Consigliera Pergolesi, che ha la parola per illustrarla.
Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Questo sarà il mio ultimo intervento in Aula perché oggi è il mio ultimo Consiglio quindi ci tengo, oltre a presentare la mozione, a ringraziare tutti i presenti. Il 30 non sarò presente perché ho già dato disponibilità ad un coordinamento nazionale dei Comitati, quindi sarò in Liguria e non riuscirò ad essere dei vostri.
Ci tengo a ringraziare tutti i colleghi, la Giunta, il Presidente e i membri dell’Ufficio di Presidenza, gli uffici, sia del Consiglio che della Regione, e soprattutto lo staff interno del nostro gruppo, vecchio e nuovo.
E’ stata un’esperienza importante abbiamo avuto modo, specialmente io ed il Consigliere Maggi, di tutelare la nostra credibilità, di rimanere coerenti con quelli che erano i principi che ci hanno fatto avvicinare a questo mondo, al mondo del Consiglio regionale. Nel mio caso, il mio primo atto in Consiglio regionale riguardava il fondo di solidarietà, una mozione che riguardava il sociale e mi piace concludere con un’altra mozione che riguarda il sociale, proprio perché si parla tanto di sanità.
Nel corso dell’emergenza Covid abbiamo visto che l’anello debole dei servizi della Regione Marche, specialmente in emergenze come quella passata, è sicuramente il sociale, tutela e sostegno alle famiglie, assistenza ai ragazzi e all’infanzia, ma soprattutto alle persone disabili, che non per loro volontà hanno uno stile di vita molto più complicato di quello delle persone normodotate, poi non in tutti i casi.
Ho deciso di presentare questa mozione che, come la precedente del Consigliere Rapa, parla di istituire una anagrafe digitale delle persone disabili per avere contezza delle criticità, delle casistiche per intervenire con azioni puntuali e mirate per risolvere i problemi, per cercare di dare delle risposte importanti ai cittadini e alle persone disabili della nostra regione.
Con questa mozione impegniamo la Giunta e il Presidente ad adoperarsi per l’istituzione dell’anagrafe digitale regionale delle persone con disabilità nella regione Marche, distinte per tipologia, al fine di predisporre azioni più efficaci e rispondenti alle specifiche necessità e prevedere soprattutto le risorse opportune per il miglioramento dei servizi in ambito sociale, socio-sanitario e sanitario. Poco fa ci siamo riuniti con la Commissione sanità e proprio di questo si parlava, vengono dati dal Governo sempre meno contributi per la non autosufficienza, quindi, la Regione deve maggiormente impegnare risorse proprie con la responsabilità di suddividerle per priorità, cosa che sarebbe più semplice se ci fosse una anagrafe digitale.
Mi auguro che i colleghi presenti approvino questa mia mozione perché secondo me è un buon modo per dare delle indicazioni e delle linee politiche giuste, soprattutto nella programmazione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Sulla mozione ovviamente interverrà il capogruppo, ma mi sento di intervenire per un fatto del tutto spontaneo, mi sento in dovere, il dovere è di carattere etico, ed è piacevole farlo perché la Consigliera Pergolesi ha voluto salutare noi Consiglieri regionali delle Marche, le persone che lavorano qui, il Presidente, tutti noi.
Debbo dire che ho conosciuto fisicamente la Consigliera Pergolesi 5 anni fa in quest’Aula, politicamente l’avevo conosciuta prima perché si era caratterizzata soprattutto nella battaglia a Jesi sulla riconversione dello zuccherificio, tra l’altro in quel contesto cittadino la mia era una posizione anomala perché io non ero fra quelli che volevano chissà quale tipo di riconversione, ero rimasto all’idea originaria del valore dell’agricoltura e di una produzione di qualità ed ero per il mantenimento dello zuccherificio, ero fra i pochi, anche se nel 2006 dopo la battaglia sullo zuccherificio, che è stata poi una battaglia politica per molti anni a Jesi, grazie anche all’allora Ministro dell’agricoltura, non ho difficoltà a dirlo, chi mi ha ascoltato in altre occasioni lo sa, in Italia siamo passati da 19 zuccherifici a 6 e Jesi era rimasto tra i 6.
Dopo un anno e mezzo, due, siccome c’erano una serie di atti favorevoli alle riconversioni, sono cambiate le posizioni e con la Consigliera Pergolesi politicamente ci siamo conosciuti lì, però voglio parlare di questi anni e voglio ringraziarla perché credo di poter dire, senza farla lunga, che abbiamo riscoperto, abbiamo mantenuto, ci siamo misurati, abbiamo dato forza alla parola politica nel suo valore semantico, ovvero quel luogo in cui si decide per il bene comune e con questa azione che abbiamo condotto in questi anni in Commissione sanità, o in Aula, credo di poter dire ci siamo ritrovati sul valore della politica intesa solo ed esclusivamente come interesse generale e come bene comune.
PRESIDENTE. Ringrazio anch’io la Consigliera Pergolesi per il lavoro fatto in questi 5 anni perché, al di là delle posizioni diverse che possiamo avere, c’è sempre stato un confronto molto serio e in alcuni casi serrato, ma comunque leale. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 713. La pongo in votazione.
(L’Assemblea legislativa regionale approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 18,05