Resoconto della seduta n.179 del 09/12/2014
SEDUTA N. 179 DEL 9 DICEMBRE 2014

La seduta inizia alle ore 10,30

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 179 del 9 dicembre 2014. Do per letto il processo verbale della seduta n. 178 del 2 dicembre, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Comunico che è stata presentata la seguente proposta di atto amministrativo:
n. 93 in data 3 dicembre, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Delibera amministrativa n. 110 del 29 luglio 2014 – Programmazione rete scolastica per l'anno scolastico 2015/2016”, assegnata alla I Commissione assembleare in sede referente, al Consiglio delle Autonomie Locali per l'espressione del parere di cui all'articolo 11, comma 2, lettera c), della legge regionale n. 4/2007 e al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro per l'espressione del parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera b), della legge regionale n. 15/2008.
Sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 753 della Consigliera Ciriaci “Attivazione di un coordinamento regionale, di un protocollo terapeutico e di una campagna informativa sulla fibromialgia”;
n. 754 dei Consiglieri Bellabarba, Comi, Busilacchi “Tirocinanti precari nell'amministrazione giudiziaria";
n. 755 del Consigliere Marangoni “Territorio di Cingoli, gravi disfunzioni in materia di soccorso pubblico”.

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Provvediamo a fare entrare gli Assessori, per favore.
Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Chiedo l'iscrizione, come anticipato nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, della mozione n. 749 e l'inserimento all'ordine del giorno perché è abbastanza urgente.

PRESIDENTE. L'abbiamo concordato nella Conferenza dei Presidenti, lo comunichiamo all'Aula, e iscriviamo al punto 9 bis la mozione n. 749.

Comunicazione ai sensi dell’art. 35, VI comma, del R.I.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Presidente la disturbo, lei, con la cortesia che le è solita, il 13 novembre mi ha inviato per conoscenza una lettera trasmessa all'Assessore Mezzolani circa la querelle avuta con un direttore dell'Asur e lo invitava a compiere determinati atti; dal 13 novembre è passato un mese, mi dica se io devo fidarmi di lei, ed io mi fido di lei, o se invece non debbo fidarmi.
Non so se l'Assessore Mezzolani ci sente, spero che ci senta, ci capisca e ci comprenda e capisca che io non mi fermo. Spero che capisca questo perché finora, grazie al suo intervento, mi sono frenato, quindi la prego di voler ...
Secondo aspetto, il 24 novembre scorso, ho fatto una specifica richiesta di avere una determinata documentazione correlata al Direttore generale dell'Area vasta n. 5 in quanto, le spiego, un Consigliere comunale della mia provincia, ha mandato una lettera a tutta la V Commissione lamentando ed ipotizzando che il Direttore generale dell'Area vasta n. 5 non avesse determinati requisiti.
Questa lettera è stata inviata a tutta la V Commissione, il Presidente non ha ritenuto di farsi promotore di questa vicenda, io ho chiesto questo accesso agli atti soprattutto per fugare, Presidente, ogni dubbio su questa situazione, anche perché sui quotidiani della mia provincia girano notizie di querele e contro querele tra questo Consigliere comunale e il Direttore generale dell'Area vasta e sarebbe necessario prima di andare avanti, magari riuscire ad accertare la realtà di questa situazione.
La prego, quindi, che questa mia richiesta inviata il 24 novembre all'Asur, di cui le darò copia se lei non ce l'ha, venga presa in considerazione con l’urgenza che quanto le esposto le fa meritare.

PRESIDENTE. Va bene Consigliere Natali, io rispetto alle sue richieste, faccio quello che mi è consentito fare, oltre che sollecitare non ho altri poteri coercitivi, quindi posso rinnovare in modo più forte l'istanza, cosa che farò, ma non ho altre possibilità, però l'impegno di rinnovare la richiesta c'è perché mi pare che quello che lei chiede sia doveroso di una risposta.
Bene, detto questo, partirei con la prima interrogazione.

Interrogazione n. 1856
ad iniziativa dei Consiglieri Marinelli, Brini
"Bandi pubblici della Regione Marche per il sostegno della progettualità 2014 per attività di spettacolo dal vivo"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1856 dei Consiglieri Marinelli e Brini.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. I Consiglieri interroganti chiedono quando verrà approvata la graduatoria di merito relativa ai progetti ammessi ai benefici previsti dai bandi emanati con decreto del 10 luglio 2014 e se il Comune di Civitanova Marche, relativamente al bando concernente la progettualità proposta dagli enti locali emanato con il decreto appena citato, ha presentato domanda per il progetto “Civitanova Danza” ed in caso di risposta affermativa, se lo ha fatto entro il termine previsto dal bando stesso.
Rispondo in merito che la graduatoria di sostegno ai progetti di rilievo regionale è stata pubblicata con decreto del 26 novembre 2014.
Sono state assegnate risorse per complessivi 500.000 euro a sostegno di 30 progetti di spettacolo, presentati da enti pubblici e privati, disseminati su tutto il territorio regionale, che svolgono attività nei diversi ambiti della musica, della prosa e della danza e del teatro di strada.
I contributi assegnabili, sempre entro il tradizionale limite del 30% del costo complessivo del progetto, erano al massimo di 25.000 euro per i soggetti privati e di 50.000 euro per i soggetti pubblici e gli enti locali.
Il progetto “Civitanova Danza” non è stato ammesso a contributo, in quanto, come leggibile nel dispositivo del decreto sopramenzionato, è stata presentata domanda oltre il termine di scadenza previsto dal bando, che prevedeva esplicitamente l'esclusione per tale fattispecie.
E' con rammarico, perché l'iniziativa di "Civitanova Danza" è sicuramente una delle più eminenti e qualificate attività artistiche svolte nella regione, che purtroppo non è stato possibile assegnare il contributo, anche se le caratteristiche rientravano perfettamente nei fondamentali richiesti dal bando. Anche se abbiamo avuto corrispondenza successiva, si è trattato di un ritardo di un giorno e mezzo rispetto al termine di scadenza, purtroppo le leggi che il Consiglio regionale si è dato ed i Regolamenti che riguardano il comportamento dei nostri dirigenti non ci hanno consentito di premiare un'attività che si è svolta regolarmente e con successo, che è qualificata, ma che purtroppo era fuori dalle regole burocratiche previste.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Stamattina ero perplesso, adesso sono un po' preoccupato, per come la città di Civitanova Marche è amministrata.
Quando con il Consigliere Marinelli abbiamo fatto una conferenza stampa per conoscere perché “Civitanova Danza” non rientrava nei contributi regionali, il Segretario generale del Comune di Civitanova Marche, dott. Mariotti, penso neo Assessore alla cultura, in sostituzione del Vicesindaco Giulio Silenzi, ha aperto un'indagine all'interno del Comune per sapere perché la domanda era stata inviata con due giorni di ritardo.
Oggi prendiamo atto che l'Assessore Silenzi forse aveva invitato il Segretario generale Mariotti ad aprire un'indagine, ma non aveva letto la lettera inviata dal dott. Tommaso Claudio Corvatta all'Assessorato alla cultura e per conoscenza all'Assessore Marcolini ed al dirigente Orsetti, in data 28 ottobre, e la Commissione di inchiesta l'ha aperta nel mese di novembre. Pensate in che caos si amministra il Comune di Civitanova Marche.
Voglio ricordare, anche a nome del Consigliere Marinelli, che stiamo parlando di un'eccellenza a carattere mondiale, che si trova al ventunesimo anno come evento, ci sono state delle prime mondiali che hanno avuto riscontro non solo sulle pagine nazionali, come dicevo, ma anche in Germania, in Francia, in America, ed oggi ci troviamo una misera lettera, passatemi il termine “misera” perché pietire un contributo, che è un diritto legittimo da parte di una amministrazione comunale che organizza un evento così importante, è un fatto gravissimo, è un fatto che dimostra che non c'è buon governo nella città di Civitanova Marche.
Viviamo le problematiche della fiera ed oggi quelle di “Civitanova Danza”. Penso che la Regione Marche dovrebbe mettere un freno a questi signori amministratori di Civitanova e fargli capire che l'amministrazione pubblica non è preoccuparsi solo del palazzetto dello sport che gestiscono anche in modo anomalo e al di sopra delle righe.
Non c'è solo il palazzetto dello sport a Civitanova Marche, e vedrete che anche lì, sicuramente, l'Assessore Silenzi dovrà preoccuparsi ed anziché andare a Roma, al Coni, a prendere dei contributi, dovrebbe preoccuparsi dell'ordinaria amministrazione per far si che Civitanova abbia il giusto ed il dovuto.
Mi auguro che questa registrazione sia inviata anche all'Assessore Silenzi che ne prenda atto e ne faccia tesoro per il futuro.
Qui in Regione era un buon amministratore, ma forse si è perso nel tempo, anziché maturare negli anni è peggiorato sia a livello politico che amministrativo.
Concludo dicendo questo: non è che io ed il Consigliere Marinelli ci prostituiamo per dare un contributo ad una amministrazione di sinistra, chiediamo solo, Assessore Marcolini, buon senso, senza danneggiare altri Comuni, senza creare discapito ad altri Comuni perché per un ritardo di due giorni è un fatto gravissimo aver perso questo contributo che sicuramente, se non arriverà, ridimensionerà.
Io, quando facevo l'amministratore a Civitanova, e lo stesso Consigliere Marinelli ricevevamo telefonate da tutte le parti per venire a vedere questa manifestazione che è un'eccellenza voluta all'epoca da una Giunta di sinistra. Bisogna dirlo, per onestà, proseguita però per 18, 19 anni da amministrazioni del centro destra e mai una volta è capitato che si chiedesse il contributo in ritardo perché chi era all'epoca Assessore alla cultura controllava e vigilava affinché la documentazione fosse spedita regolarmente per non perdere i contributi.
Ultimo Assessore di centro destra è stato il Consigliere Marinelli, era Vicesindaco e Assessore alla cultura, non si è perso mai, Assessore Marcolini, un euro, c'è stata sempre una collaborazione, ma oggi vediamo che le cose non vanno bene.
Trovi una formula, un sistema per non danneggiare questa eccellenza, questo evento mondiale. Io non so che suggerimenti darle perché non vorrei danneggiare altri Comuni perchè magari c'è qualche anomalia sulla presentazione della documentazione, però lasciar fuori una eccellenza come questa grida vendetta.
Se Silenzi ha sbagliato, chieda scusa, però cerchiamo di rimediare, anche se di sbagli ultimamente a Civitanova Marche ne sta facendo tanti.

PRESIDENTE. Prima di passare alla seconda interrogazione, saluto a nome dell'intera Assemblea legislativa, la scuola media Donatello di Ancona, classe II D, che ci è venuta a fare visita. Naturalmente saluto i ragazzi e saluto gli insegnanti.
Come dico spesso, esprimiamo gratitudine a quegli istituti e a quel corpo docente che fra le altre attività inserisce anche l'impegno di far conoscere ai ragazzi il funzionamento delle istituzioni.
Lo diciamo spesso, è quanto mai necessario in un momento così complicato e difficile della vita del nostro Paese in cui si allentano un po' i legami fra i cittadini, molto spesso, e le istituzioni, il ruolo degli insegnanti che insistono nell'importante lavoro di avvicinare la scuola alle istituzioni per farne conoscere il funzionamento, il valore, il metodo di lavoro, diventa un fatto educativo assolutamente importante e strategico. Per questo li ringrazio a nome della Assemblea intera.
Detto questo passerei alla prossima interrogazione.

Interrogazione n. 1795
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Sciapichetti
"Realizzazione della rotatoria nel punto di intersezione tra la S.S. 16 Adriatica e la S.P. Bellaluce"
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1795 dei Consiglieri Giancarli, Sciapichetti.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Giorgi.

Paola GIORGI. Grazie Presidente. In relazione alla realizzazione della rotatoria Bellaluce, l'intervento previsto consiste nella modifica dell'attuale innesto a raso tra la strada provinciale 24 Bellaluce e la strada statale 16 Adriatica al km 326+040 nel territorio comunale di Loreto, con la realizzazione di un'intersezione di tipo a rotatoria.
La realizzazione della rotatoria favorirà l'eliminazione delle code di veicoli, specie nelle ore di punta, che determinano tempi di percorrenza elevati e pericolosità nelle manovre di immissione sulla statale. La rotatoria sostituirà l'attuale attraversamento a raso tra la strada provinciale n. 24 Bellaluce e la strada statale 16 Adriatica.
Il nuovo impianto sarà costituito da un anello di scorrimento con circolazione a senso unico antiorario su doppia corsia. A corsia doppia saranno anche i tratti d'immissione, lungo la strada statale Adriatica e lungo la provinciale. Gran parte della rotatoria sarà realizzata sopra l'intersezione stradale esistente; solo in alcuni tratti verrà costruita una struttura stradale ex-novo.
L'adozione della tipologia di intersezione a rotatoria ha lo scopo di ridurre il tasso di incidentalità stradale inducendo un generale miglioramento della qualità della circolazione veicolare ed un innalzamento dei livelli di servizio dei rami di viabilità affluenti, così da garantire un miglioramento della sicurezza stradale stessa. La rotatoria si colloca in prossimità dei centri urbani di Porto Recanati e Loreto e smisterà il traffico proveniente dai tre rami affluenti, cui corrispondono le seguenti direzioni: Porto Recanati - Pescara (SS 16), Loreto - Ancona (SS16) e Recanati (SP 24).
AI fine di concordare le modalità di realizzazione dell'intervento tra gli Enti interessati si è svolto un incontro il 23 luglio 2013 in cui sono state definite e concordate le attività a carico di ciascun Ente.
In tale riunione è stato deciso per questioni di opportunità, in accordo con l'Anas, di individuare nella Provincia di Ancona il soggetto responsabile dell'attuazione.
Con deliberazione di Giunta regionale n. 1726 del 27 dicembre 2013 la Giunta regionale ha approvato lo schema di convenzione per la realizzazione della rotatoria stradale in località Bellaluce di Loreto.
La convenzione è stata sottoscritta in data 14 marzo 2014 tra la Regione Marche, l'Anas, la Provincia di Ancona e i Comuni di Loreto, Porto Recanati e Recanati.
Le risorse necessarie per i lavori ammontano ad 565.087 euro e derivano dalla rimodulazione delle economie del Fondo per lo sviluppo e la coesione (ex FAS) della programmazione 2000-2006.
II tavolo dei sottoscrittori ha stabilito di ricomprendere l'intervento nel V Accordo Integrativo all'Accordo di Programma viabilità stradale atto integrativo.
In data 11 novembre 2014 si è effettuata la prima seduta di gara, ma per alcune ditte è stato necessario provvedere ad instaurare il "soccorso istruttorio", pertanto in data 25 novembre si è tenuta la seconda seduta pubblica, sempre presso la Provincia di Ancona, per l'apertura delle offerte economiche e i lavori sono stati ora aggiudicati, questi lavori, dopo l'aggiudicazione, dovranno essere terminati entro 120 giorni lavorativi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. Ringrazio l'Assessore per la dettagliata descrizione dell'iter della pratica e mi pare che si evidenzi anche l'importanza di questa rotatoria che interessa il traffico di due province Macerata e Ancona e addirittura di tre, quattro Comuni: Recanati, Porto Recanati, Loreto, e non interessa soltanto l'entroterra maceratese ed anconetano che viene collegato, attraverso quell'immissione sulla statale 16, con la costa e con l'A14.
E' assolutamente necessario provvedere alla realizzazione in tempi certi.
Prendo atto che si è proceduto finalmente alla gara e, quindi, entro 120 giorni, come lei dice, dovranno essere effettuati i lavori.
L'invito è quello di vigilare perché abbiamo perso, credo, troppo tempo rispetto ad un'opera che è necessaria e strategica per la viabilità e l'interesse di almeno due province. Grazie.

Interrogazione n. 1768
ad iniziativa del Consigliere Marangoni
"L'Asur Marche rifiuterebbe una Tac in donazione, mentre a Loreto la Tac è ancora rotta da ben 13 mesi"

Interrogazione n.1596
ad iniziativa del Consigliere Zinni
"Tac dell'Ospedale Santa Casa di Loreto: quali sono le reali motivazioni della mancata riparazione e a quanto ammonta l'aumento dei costi per la sanità marchigiana dovuti allo spostamento dei pazienti verso altri ospedali"

Interrogazione n. 1317
ad iniziativa del Consigliere Pieroni
"Ripristino immediato dei macchinari della Tac nell'ospedale Santa Casa di Loreto"

Interrogazione n. 1272
ad iniziativa del Consigliere Pieroni
"Ripristino immediato dei macchinari della Tac negli ospedali di Osimo e Loreto"

Interrogazione n. 1266
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Funzionamento Tac ospedale di Osimo"

Interrogazione n. 1244
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Messa in funzione della Tac all'ospedale di Osimo"

Interrogazione n. 1242
ad iniziativa del Consigliere Pieroni
"Nuova Tac ospedale di Osimo e Mammotome ospedale di Loreto"
(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1768 del Consigliere Marangoni, l'interrogazione n. 1596 del Consigliere Zinni, le interrogazioni n. 1317 e n. 1272 del Consigliere Pieroni, le interrogazioni n. 1266 e n. 1244 del Consigliere Latini e l'interrogazione n. 1242 del Consigliere Pieroni, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.

Almerino MEZZOLANI. Con riferimento ad una serie di interrogazioni, e cioè alle 1242, 1244, 1266, 1272, (limitatamente alla Tac ospedale di Osimo) e 1317, si comunica che è stato ultimato quanto necessario per garantire la funzionalità delle attrezzature di che trattasi:
1) presso il presidio ospedaliero di Osimo è in funzione una nuova TAC, operativa dal 25 agosto 2013;
2) presso il presidio ospedaliero di Loreto è in funzione il Mammotome, operativo da gennaio 2014.
Con riferimento alle interrogazioni 1272 (limitatamente alla Tac ospedale di Loreto), 1317, 1596 e 1768, c'è una nota esplicativa sui punti contenuti dalle interrogazioni e sulle considerazioni che hanno supportato poi le decisioni a livello tecnico, organizzativo e programmatorio:
a) per quanto riguarda gli aspetti tecnologici la TAC di Loreto è stata donata dalla Curia Vescovile di Loreto nel 1994 ed è una TAC che è stata aggiornata nel 2002 e con una intensa attività ventennale è obsolescente e in avanzato stato di usura fisica generale. Tale macchinario è fuori produzione da circa 8 anni così come i pezzi di ricambio. Trattasi di tecnologia obsoleta in quanto non rispetta più le attuali normative CEE ed dell'Organizzazione mondiale della sanità che prevedono la documentazione, per ogni esame effettuato, della dose di radiazioni erogata al paziente. L'evoluzione tecnologica, in questi 20 anni, ha portato allo sviluppo di fondamentali soluzioni tecnologiche quali l'acquisizione spirale e la tecnologia multistrato con macchine che consentono l'acquisizione di immagini per rotazione, permettendo quindi di diminuire i tempi di esecuzione, di modulare (quindi ridurre) la dose al paziente e dare la possibilità di fare studi ad alta definizione, tanto che su scala mondiale la tecnologia a singolo detettore senza acquisizione spirale è stata ovunque abbandonata. Il verbale di fuori uso è stato redatto il 13 giugno 2013 dal Responsabile dell'Unità Operativa Diagnostica per immagini dell'Area vasta 2 di Ancona, con espresso parere favorevole dell'Ingegneria clinica e della Direzione medica del presidio, con la seguente motivazione: "Apparecchio obsoleto (19 annualità) difficoltà di reperire pezzi di ricambio (ultimamente recuperati alcuni pezzi da apparecchio gemello dismesso nel 2013 ), alti costi di gestione (es. tubo radiogeno di porcellana costa circa 90.000 euro per la sostituzione) a fronte del suo basso utilizzo del macchinario stesso". Il costo della riparazione della TAC di Loreto, quindi, non sarebbe stata giustificabile vista l'obsolescenza strutturale e tecnologica dell'attrezzatura medesima;
b) per quanto riguarda gli aspetti organizzativi: la strutturazione del punto di primo intervento, con la conseguente deviazione dei codici gialli e rossi del bacino di utenza del Presidio da parte della Centrale operativa, ha di fatto notevolmente ridotto la domanda diagnostica in relazione all'emergenza (protocollo operativo 118 che dispone la tipologia dell'accettazione dei pazienti presso i presidi di Chiaravalle e di Loreto: "Nessun soggetto con codice di valutazione finale di criticità rosso, giallo o verde, quest'ultimo se fortemente sospetto di esigenza di ricovero secondo i dati emersi nel corso dell'intervista telefonica, può essere trasportato presso i punti di primo intervento di Chiaravalle e Loreto. Nessun soggetto con patologia C4 (patologia neurologica) può essere trasportato presso il punto di primo intervento di Loreto. I soggetti auto presentatisi o comunque trasportati presso il punto di primo intervento di Chiaravalle e Loreto dai mezzi del servizio di emergenza territoriale 118 e con modifica di criticità rosso/giallo da parte del personale sanitario degli stessi punto di primo intervento al termine dei percorsi e delle prestazioni diagnostico assistenziali erogate, saranno trasportati presso i pronto soccorso di riferimento dal Sistema di Emergenza territoriale 118). Le richieste diagnostiche da parte delle unità operative di degenza sono correlate alla trasformazione dei posti letto per acuti sia dell'unità operativa di medicina generale e conseguente dislocazione del percorso Ictus, che dell'unità operativa di Chirurgia;
c) per quanto riguarda gli aspetti programmatori: la nuova programmazione ha previsto l'acquisizione presso il presidio ospedaliero di Loreto di una Risonanza Magnetica (delibera di Giunta regionale n. 986 del 7 agosto 2014), da installare in luogo della TAC che è stata dichiarata fuori uso nel 2013, focalizzando le risorse di personale e di formazione nei confronti di questa tecnologia diagnostica che si accorda bene con gli aspetti programmatori definiti per il Presidio di Loreto, ad es. percorsi senologici clinici e di screening. Per la citata risonanza magnetica è in fase di espletamento la procedura di gara Asur.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Assessore mi dispiace, ma dalla sua risposta si evince un velo di ipocrisia politica da parte non solo della sua azione di Governo, ma anche di chi in Asur dice quello che dice.
Vede lei giustamente ha terminato il suo intervento mettendo sullo stesso piano l'addio alla Tac di Loreto con l'arrivo di una nuova risonanza magnetica. L'arrivo di questa risonanza magnetica è il simbolo di quello che state facendo, cioè state chiudendo a piccole dosi, ma con interventi significativi, la sanità a Loreto.
Perché? Prendere una risonanza magnetica da 0,4 tesla invece che da 2,8 vuol dire automaticamente avere uno strumento modesto al servizio di quella struttura, e se a ciò aggiungiamo che non ne volete sapere, neanche per le mele, di ripristinare la Tac è evidente che avete chiuso l'ospedale, perché non si capisce come possa andare avanti una struttura di quel tipo senza una Tac e senza un'adeguata risonanza magnetica.
Sulla Tac c'è da aggiungere che lei oggi viene qua e ci dice: tecnologia obsoleta. Posto in essere che sarebbe interessante che lei facesse un monitoraggio di tutta la sanità marchigiana e di quante strutture potenzialmente obsolete ci sono, visto che si vocifera all'interno dell'ospedale che basterebbero pochi soldi per intervenire su questa Tac, si parla di una scheda tecnica, si parla di riparare un tubo che certo costerebbe 90.000 ex novo, ma magari è possibile aggiustare le cose, nessuno di noi immagina di essere un tecnico, ma ci chiediamo: è possibile che l'unica Tac obsoleta delle Marche, guarda caso, sia quella di Loreto che ha 20 anni di vita? Ci sembra una barzelletta anche perché nella mia interrogazione le ponevo una serie di quesiti a cui non c'è stata risposta, vorrei vedere i verbali, chiedo un accesso agli atti su tutti i verbali tecnici che attestano che questa Tac è morta e soprattutto mi sento di dire questo: fermi questa cavolata della risonanza magnetica a 0,4 tesla, la blocchi, è una pagliacciata, si prenda quanto meno quella da 2,8, si ripristini un minimo di diagnostica decente per l'ospedale di Loreto, soprattutto laddove la riforma della casa della salute non è ancora stata definitivamente declinata dal suo Assessorato.
Giochiamo a carte scoperte, se state chiudendo l'ospedale di Loreto dovete avere il coraggio di dirlo al territorio, altrimenti fermi questa cavolata della risonanza magnetica a 0,4 e metta quella a 2,8 e soprattutto, Assessore, la invito a fare uno sforzo per vedere se si può riparare, magari per 1, 2 o 3 anni, la Tac di Loreto perché questo costerebbe di meno in termini di spostamento dei pazienti da Loreto ad Osimo e soprattutto inciderebbe sulle reperibilità del personale medico.
Faccia uno sforzo sulla Tac e soprattutto non faccia prendere una risonanza magnetica inutile per Loreto, ma ne faccia prendere una competitiva.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Credo che per la prima volta abbiamo ascoltato una relazione un po' più articolata che riguarda le problematiche della vallata del Musone e riguarda il territorio di Ancona sud su cui oggi, viste le sollecitazioni di alcuni Consiglieri, l'Assessore ha dato alcune risposte.
Sicuramente risposte parziali, ma credo che il problema non riguardi l'Assessore, Consigliere Zinni, ma sia un problema di organizzazione sanitaria che parte dai vertici di questa nostra sanità marchigiana.
E' chiaro che dobbiamo ritornare a ragionare in termini diversi, per quello che riguarda la programmazione della sanità marchigiana, e non guardare solo e soltanto ai costi, seppure importanti, senza tener conto dei servizi. A me sembra che le problematiche riguardino tutto il territorio della regione Marche, da Pesaro ad Ascoli Piceno, al di là degli annunci che vedo fare da parte di alcuni in merito a finanziamenti che arrivano e che riguardano nuove strutture ospedaliere da sud a nord, passando per il centro con il Salesi.
Con questa interrogazione ho sollevato delle problematiche per far si che l'attenzione della Regione sia rivolta in maniera concreta a risolvere alcuni problemi della vallata del Musone.
Credo che non sia sbagliato, Assessore, per dire anche quello che io ritengo giusto, in questo momento, dove è importante mantenere un livello alto di qualità sanitaria nei territori, differenziare l'aspetto Tac ad Osimo e la risonanza a Loreto - io non so Consigliere Zinni cosa significhi 0,4 - 2,8, presumo che siano delle differenti risonanze magnetiche con capacità espositive diverse l'una dall'altra - ed è importante riconoscere alla Regione che oggi, al di là dei semplici annunci, Loreto sarà dotato di una risonanza. Su questo, per quello che mi riguarda, mi riservo di verificare il significato da punto di vista tecnico di una risonanza e quali sono le opportunità che questa dovrebbe dare, non soltanto alla città di Loreto, ma a tutto un territorio, perché ci dimentichiamo che la zona sud è legata, anche in maniera stretta, seppur in due aree vaste, ai confini dei Comuni attaccati e, quindi, non posso pensare che una risonanza sia utilizzata soltanto da Ancona in su e non possa essere utilizzata ad esempio da Recanati, Porto Recanati ed altri Comuni limitrofi.
Per quello che riguarda i territori, i nostri territori della vallata del Musone e del Potenza, bisogna cominciare a ragionare in maniera diversa, non più legati alle semplici aree vaste, ma avere l'opportunità di ragionare per una programmazione a più ampio respiro, coinvolgendo anche Recanati e Porto Recanati.
Questo è stato l'impegno portato avanti, con una richiesta fatta ai Sindaci, dal sottoscritto, dal Consigliere Latini, dal Consigliere Marconi, proprio perché riteniamo che sia importante ragionare in un'ottica non di confini di aree vaste, ma di opportunità che possono essere date ai nostri concittadini in questi territori.
Al di là dei percorsi che secondo me dovranno essere portati avanti, è importante almeno avere certezze. Oggi l'Assessore ha dato alcune certezze per quello che riguarda il percorso della risonanza, sicuramente dovremmo approfondire, Assessore, quali sono le opportunità che questa risonanza può dare al territorio.
Riconosco che ancora oggi il progetto diverso, di creare una casa della salute di livello A, come l'abbiamo chiamata per quello che riguarda Loreto con tutta una serie di caratteristiche, non è partito. Spero che prima della scadenza di questa legislatura i percorsi che sono stati previsti per valorizzare, non tanto la struttura in sè e per sè, ma un territorio, possono essere definiti con i servizi che devono essere inseriti in questa casa, in questa nuova struttura sanitaria.
Per quello che mi riguarda continuerò ad impegnarmi affinché la zona sud possa avere delle risposte complete, a tutto tondo, che non si fermino ai confini della provincia di Ancona o della provincia di Macerata.

Proposta di atto amministrativo n. 85
ad iniziativa della Giunta regionale
"Piano regionale di edilizia residenziale (triennio 2014/2016). Legge regionale 16 dicembre 2005, n. 36"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 85 ad iniziativa della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. L'atto ha non voglio dire un'importanza storica, ma sicuramente tocca la cronaca dell'attività amministrativa più di altri, perché segna il punto rispetto ad una questione che non debbo segnalare ai Consiglieri per la vivacità sociale, per l'interesse economico e per una serie di emergenze. E' anche paradossale perchè da una parte siamo la Regione italiana con il più alto numero di case di proprietà per le famiglie che le abitano, siamo sopra l'85%, una nazione che ha un altissimo numero di case di proprietà, ma abbiamo ancora delle situazioni di emergenza e di difficoltà se non catastrofiche, come in grandi agglomerati urbani italiani, sensibili. Le risposte, lo dice chiaramente la relazione della Giunta, soprattutto da parte dello Stato, Assessore Canzian, sono praticamente nulle e, quindi, l'apprezzamento della Commissione nel suo complesso, poi il relatore di minoranza, il Consigliere Binci, credo che dirà la sua, è stata quello di dare una sterzata significativa tentando di fare tutto quello che era possibile in questo campo.
Vado rapidamente all'analisi del testo, più che a rileggerlo perché ovviamente ognuno lo avrà fatto per conto proprio, per evidenziare alcuni punti essenziali che poi sono diventati anche punti di discussione, di approfondimento in sede di Commissione e in alcuni casi sono oggetto di emendamenti.
Il rinvio di questo atto di almeno due sedute ha consentito per il sovrapporsi di successivi emendamenti di arrivare sostanzialmente ad una composizione. C'è stata una sorta di dialogo scritto fra i componenti della maggioranza e della minoranza che ha portato ad un accordo soprattutto nell'aspetto più controverso, quello relativo alla modalità di finanziamento e di accesso ai fondi che si conclude, colleghi Consiglieri, con l'emendamento dell'Assessore Canzian che riassume un po' le necessità, allargando in maniera significativa ogni forma di possibile accesso.
Le strategie del Piano, prima di queste viene evidenziata una stima sui costi di ripristino di 3,2 milioni circa, sono largamente condivisibili perché vanno dal recupero all'efficientamento energetico del patrimonio abitativo Erp ed è la linea sulla quale ormai tutti i privati si stanno muovendo. Non abbiamo tanto l'idea di nuove costruzioni, e questa è la filosofia che ci è piaciuta, Assessore Canzian, quella che porterà anche la previsione dei 30 milioni, come provento delle vendite da effettuare, al recupero ed all'utilizzo del patrimonio privato esistente, cioè la linea è quella di dire andiamo ad acquistare ed a sistemare, dentro prezzi ragionevoli, il patrimonio che già c'è nelle Marche.
Questo, e lo dico, è largamente condiviso dalla Commissione, perché la Commissione ha liquidato mesi fa, con un intenso lavoro che ha visto il Presidente Giancarli come relatore e, diciamo, anche come protagonista di questa vicenda, un atto monumentale che è quello del governo del territorio.
La filosofia di fondo del governo del territorio è questa, quindi sarebbe stata una grave contraddizione da parte dell'ente Regione se da una parte avesse licenziato una legge che dice sostanzialmente non costruiamo più nelle Marche, ma recuperiamo l'enorme patrimonio abitativo esistente per utilizzarlo al meglio in tutti i settori dall'edilizia fino al commercio, artigiano ed industria, e dall'altra parte attraverso il nostro ente pubblico che si occupa di edilizia abitativa avesse immaginato una cosa diversa.
Pienamente in linea con questa filosofia che, ripeto, è una linea di grande buon senso che è stata sposata da quasi, penso tutti, i partiti presenti nella Commissione, a parte alcuni distinguo che emergeranno nel corso di questo dibattito riguardo alla gestione, riguardo a comportamenti specifici, di Erp specifici.
Le strategie del Piano: incrementare l'offerta di abitazioni a canone moderato, ridurre lo stock di alloggi ultimati invenduti, questo è nella logica di quanto ho detto, promuovere interventi di recupero del patrimonio immobiliare esistente e l'acquisto di alloggi immediatamente disponibili, anche questo un punto nodale.
Interessante è la ricognizione economica, non siamo di fronte a cifre esorbitanti, ma cifre possibili, quindi anche qui, ed è il secondo, un apprezzamento per la chiarezza dell'esposizione di questo provvedimento che mette in evidenza, Assessore Canzian, 17 milioni e mezzo certi, che sono reiscrizioni di economie accertate nel bilancio regionale per circa 6 milioni e rotti, e somme giacenti presso la Cassa Depositi e Prestiti e la Banca d'Italia per altri 8 milioni e mezzo... Andiamo verso i raffreddori e quindi è faticoso reggere la ...

PRESIDENTE. Soprattutto è faticoso parlare quando c'è un brusio intollerabile.

Luca MARCONI. ... ed economie giacenti per altri 2,7 milioni che portano questa cifra a circa 11 milioni.
17 milioni reali, sicuri e certi, spendibili, con i quali si inizia l'opera più immediata, quella della manutenzione, dei costi di ripristino, degli interventi per 3,6 milioni dei punti a) e b) relativamente al riutilizzo, al recupero degli alloggi esistenti, ed altri 2 milioni per l'efficientamento energetico del patrimonio Erp.
Ci piace questa cosa perché ci sono cifre sicure, perché non siamo di fronte ad ipotesi, ma a cose che da domani potranno essere realizzate dalle nostre strutture.
I 30 milioni sono proventi delle vendite, secondo una stima che riteniamo prudenziale, ma oggettivamente, Assessore, potrebbe arrivare qualcosa di più, ma dall'andamento del mercato immobiliare potrebbe anche venire qualche cosa di meno, questo poi lo vedremo nel corso del ..., ma è un punto di equilibrio che da vecchio artigliere direi è la posizione mediana di una forcella tra un tiro corto ed un tiro lungo.
Una cosa delicata per la quale chiedo un intervento specifico, Assessore Canzian, non tanto se vuole alla fine del dibattito, ma all'inizio, riguarda il punto B2, cioè l'adesione al fondo immobiliare chiuso. Questa è una questione delicata che ha impegnato molto della discussione e che, come dicevo, si risolve attraverso l'emendamento dell'Assessore sulla questione specifica della partecipazione o meno, oltre che dei fondi immobiliari autorizzati o partecipanti alla Cassa depositi e Prestiti, anche di altre strutture finanziarie. Questo è il termine che viene indicato.
Credo di aver detto sostanzialmente tutto, c'è una, come dire, sospensione rispetto a questo provvedimento che riguarda, Assessore, le cose che ci ripetiamo da sempre, cioè l'applicazione. La preoccupazione in Commissione è sorta, ma sono problemi che riguardano la gestione, su questo noi non entriamo, o meglio in Commissione si sono anche affrontati argomenti di questo tipo, quindi li segnalo anche se non possono far parte, non possono essere oggetto della mia relazione, sono preoccupazioni di natura politico-amministrtiva che, ripeto, ogni Consigliere si assumerà la responsabilità di evidenziare.
Queste osservazioni, lo dico in anticipo, non possono in nessun modo gettare ombre sulla validità, sincerità ed opportunità di questo atto.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Binci.

Massimo BINCI. In Commissione questo atto è stato condiviso anche dagli altri Consiglieri.
Secondo me è positivo che il primo intervento previsto e messo a finanziamento sia quello di sistemazione degli edifici disponibili e fermi per piccole manutenzioni, quindi, un adattamento degli standard abitativi di appartamenti già disponibili.
Mi sembra che ci siano interventi per 156 alloggi, questo è un fatto positivo, perché è agile, occupa poche risorse e soprattutto incentiva l'attività per la ristrutturazione anche di piccole imprese del territorio.
L'altra questione importante è la possibilità prevista di acquisizione con la formula del pagamento dell'affitto. C'è il tentativo di vendere agli occupanti per attivare risorse, la vendita agli assegnatari degli edifici, per cui, diciamo, che condivido lo spirito di questo Piano triennale. Certamente il fabbisogno abitativo in questa fase di crisi è molto alto e bisognerebbe intercettare altre risorse.
Mi limito qui perché l'intervento del relatore di maggioranza ha già evidenziato altri aspetti, come quello della riqualificazione e dell'acquisto ed anziché costruire nuovi alloggi, reperire sul mercato edifici già esistenti all'interno dei prezzi dell'Erap.
Un'unica questione che non ho condiviso era un emendamento del Consigliere Ricci che chiedeva l'attivazione di consulenze per l'acquisizione sul mercato di abitazioni già costruite, prendendo a riferimento il fatto che per un paio di volte i bandi Erap a Pesaro non avevano colto l'obiettivo dell'acquisizione, ed inseriva la possibilità della consulenza per l'acquisizione a società esterne.
Ricordo che qui ci sono interventi per 45 milioni di euro, le possibili acquisizioni sono per circa 30 milioni di euro ed anche una percentuale che può essere del 3% porta via all'incirca 1 milione di euro di risorse.
Penso che non ci siano all'interno dell'Erap tutte le capacità e le conoscenze per fare un bando per l'acquisizione di immobili sul mercato privato e penso anche che possiamo risparmiarci questo milione di euro per realizzare 10 o 15 alloggi in più, oppure intervenire sulla ristrutturazione dell'esistente.
Mi sembra uno sperpero di risorse, io l'ho segnalato e questo è l'aspetto secondo me più negativo di questa delibera che è arrivata in Aula, grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Prendo la parola perché sono intervenuti due consiglieri di maggioranza, il Consigliere Binci non sta all'opposizione, e pur condividendo l'atto nella sua interezza alcune riflessioni devono essere fatte.
Non me ne voglia il Presidente Canzian, ma sull'adattamento dei 150 appartamenti pensavo che il dibattito fosse stato un po' più ampio e avesse dato un contributo più forte, e spiego anche il perché.
E' vero, voi proponete di adattare 150 appartamenti già esistenti. E' un diritto, è una scelta, condivisibile o non condivisibile, si poteva valutare anche l'ipotesi, visto che questi 150 appartamenti sono idonei, non penso che siano appartamenti in cui chi ci abita deve essere sfrattato, di realizzare con queste risorse nuovi appartamenti nel territorio marchigiano.
Mi spiego meglio. Questi adattamenti vengono fatti solamente nell'ascolano e nel fermano e sono limitatissimi per le altre province. E' una scelta fatta dall'Assessorato, è una scelta condivisa dalla maggioranza della Commissione, però una riflessione su questo problema penso che sia opportuna. Adattare 150 appartamenti che sono idonei, anche se migliorabili, vale la candela rispetto a fare nuovi appartamenti vista l'emergenza che c'è sul problema abitativo anche considerato che sui giornali si legge di occupazioni illegittime e problematiche a più non posso?
La seconda riflessione che non è stata fatta dai due relatori, ecco perché dico che anche il Consigliere Binci, pur conoscendo il problema, sta nella maggioranza, è che noi ci troviamo di fronte ad alcune Province che da circa 5 o 6 anni tengono fermi milioni e milioni di euro, e cito la Provincia di Macerata, ed in modo inspiegabile la Regione Marche non riprende queste risorse per realizzare 40 o 50 appartamenti.
Non vorrei che fosse una scelta politica, perché sarebbe gravissimo, Presidente Canzian, non è stata nemmeno censurata la Provincia che da 6 anni non utilizza i fondi destinati alla realizzazione di abitazioni di edilizia economia popolare. 6 anni sono tanti per una Regione che è virtuosa, che da l'esempio in tutto e su tutto, sempre pronta e in prima linea a dare il compitino, a fare l'esame del DNA, tenere fermi questi soldi quando si vede e si sente l'emergenza abitativa, quando la gente occupa abusivamente le case popolari ..., mi fermo qui perché non è mia competenza andare oltre, però ascoltando la televisione, leggendo i giornali, c'è chi fa anche affari con case che non sono sfrattate e non sono date a chi spetta veramente.
Caro Consigliere Binci, se vuol relazione per le opposizioni, perché noi non siamo minoranze, bisogna che le dica tutte.
Bene ha fatto il relatore Consigliere Marconi a dire che effettivamente in Commissione, nella sua interezza, nella sua globalità, eravamo tutti d'accordo, ma con alcuni distingui.
Uno riguarda le 150 abitazioni ed in Commissione ho fatto anche una affermazione colorita, non chiedo scusa al Presidente Canzian perché la mia era una battuta, non volevo offendere nessuno con queste 150 abitazioni. Dio me ne voglia se volevo offendere qualcuno, però è una realtà e guarda caso, se vedete la scheda, tutte ricadono nel fermano e nell'ascolano. Siamo in campagna elettorale, bisogna che ce lo diciamo, non è che è stata una scelta mirata? Poteva essere "fra un anno avremo queste risorse e faremo nuove abitazioni nel frattempo chi ce l'ha si accontenti di andare avanti" e il resto? Il check up che è stato fatto per la Provincia di Macerata, gradirei sapere se è stato fatto anche nelle altre Province. Quante risorse ad oggi sono ferme e non utilizzate dai Presidenti in carica o da Presidenti che sono stati nominati dai Sindaci e dagli eletti.
Concludo, a mia conoscenza ci sono 3,6 milioni di euro da 5 o 6 anni fermi nella Provincia di Macerata. Perché in 6 anni nessuno ha rimosso questo ostacolo? Perché nessuno ha mai tolto questi soldi? Lì c'è un Presidente che conosco, molto bravo, un Assessore alle finanze che a Civitanova pontificava mari e monti contro l'amministrazione e poi è andato ad amministrare la Provincia, si chiama Palombini, Assessore alle finanze, e tiene fermi da 6 anni questi soldi.
Se dico una cosa non vera, vorrei essere smentito, ma se dico la verità, Assessore Canzian, vorrei sapere quali provvedimenti avete adottato o adotterete.

Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Silvetti.

Daniele SILVETTI. Grazie Presidente. Aggiungo a quanto detto dal Consigliere Brini che la nostra astensione costituisce quasi un comportamento doveroso.
Quando si parla di alloggi, quando si parla di costruzioni, non possiamo che essere ben contenti. Costruzioni per rispondere ad un'esigenza quella del disagio abitativo, un disagio che in questa regione è ben presente, è consistente, ma purtroppo anche questo atto amministrativo, come altri che lo hanno preceduto, conosce coni di luce e di ombre, viziato da quello che è sostanzialmente l'atteggiamento, l'indirizzo mai risolto da questa Regione.
Faccio riferimento proprio a quella fascia sempre più consistente di cittadini che hanno un reddito basso, ma troppo consistente per poter accedere alle famose graduatorie per gli alloggi Erap, purtroppo troppo basso per poter attingere ai mutui, ai finanziamenti e poter sostenere gli affitti di mercato.
Una fascia sempre più consistente, importante, che non trova risposte, non trova risposte nemmeno in atti come questo, per cui se siamo ben lieti del fatto che si provi con qualche punturina, con atti come questo, a dare una minima risposta al territorio, alla fine però ci accorgiamo che non risolviamo il problema nella sua interezza.
Ripeto, un problema consistente, un problema che in realtà ha radici profonde perché ricordo i dibattiti non solo di questa legislatura, ma anche di quella precedente, quando sottoponemmo con forza la questione all'Aula, laddove riteniamo che ci sia una norma che sostanzialmente determina i requisiti per le assegnazioni di questi alloggi assolutamente discriminatoria nei confronti dei cittadini marchigiani, non soltanto per un fatto di reddito, ma per un fatto di appartenenza a questo territorio.
Ritengo che questo sia un fatto molto grave. Una discriminazione alla rovescia, se vogliamo chiamarla così, a cui non abbiamo mai saputo dare una risposta concreta, per cui credo che possa risultare palliativa alla luce dei fatti, sotto campagna elettorale, la costruzione di qualche alloggio qua e là, in alcune Province, in realtà il problema di fondo è che quando si tocca l'aspetto residenziale, l'aspetto urbanistico in qualche modo si inceppa.
Non so se può definirsi la legge di riordino, la cosiddetta legge urbanistica, come dice il Consigliere Marconi, un'opera monumentale, personalmente so solo che quest'opera è sotto naftalina, in ostaggio, non la vediamo, sta là, l'abbiamo varata pur con mille perplessità mesi fa, non sappiamo che fine abbia fatto, sta in un deposito grosso, non sappiamo neanche se gli enti siano stati rapiti o posti sotto sequestro, ma il problema di fondo è che, in realtà, questa grande opera monumentale probabilmente non la vedremo alla fine di questa legislatura.
Il Natale è alle porte, lo scioglimento del Consiglio lo stesso, il dibattito è stato lungo, le audizioni sono state molteplici, e quest'opera monumentale probabilmente non la vedremo e forse è anche un bene visto quelle che sono state le prerogative e le aspettative della Giunta che l'aveva sottoposta all'Aula.
Concludo dicendo che l'astensione per quanto ci riguarda deve e non può che essere mantenuta alla luce del fatto che queste piccole iniezioni in realtà non risolvono il grande problema della politica abitativa e del disagio abitativo che purtroppo attanaglia questa regione assieme ovviamente a tanti altri problemi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Mi trovo in sintonia piena con la relazione di maggioranza del Consigliere Marconi. Per la verità condivido anche lo spirito dell'intervento del relatore di minoranza, tranne alcune sfumature. Credo che bene abbia fatto il Consigliere Marconi a parlare di questo atto come di un atto di grande vivacità sociale.
Tra l'altro voglio fare una considerazione: in questa legislatura abbiamo istituito l'Erap Marche, l'ente regionale unico per l'abitazione pubblica, superando 5 strutture provinciali, anche più di 5, perché alcuni Erap provinciali avevano dato vita a società, ad organismi di gestione.
Un'unica direzione tecnica ed istituzionale per le politiche abitative della casa, per avere una visione ampia, una visione regionale.
Tra l'altro rispetto alla proposta della Giunta regionale, che prevedeva per l'Erap Marche un amministratore unico, in Commissione abbiamo deciso che se politica ci doveva essere, doveva essere plurale e collegiale, altrimenti preferivamo una direzione tecnica, così come è stato deciso dalla Commissione prima e dall'Aula poi.
Oggi c'è questo atto in Aula, questo Piano regionale per l'edilizia residenziale, gli obiettivi sono stati sottolineati, io voglio ritornarci: migliorare l'utilizzo del patrimonio pubblico immobiliare esistente, investire nelle aree a tensione abitativa elevata, dove si registra il maggior fabbisogno abitativo, efficientamento energetico ovvero questa cultura del costruire sul costruito che sta andando avanti e trova in questo atto le sue ragioni fondamentali, al tempo stesso celerità nella cantierabilità degli interventi.
C'è poi l'aspetto della disponibilità finanziaria, 47 milioni di euro, qui per correttezza voglio sottolineare quanto è emerso con forza nell'audizione che abbiamo fatto, dagli amici del Sunia, del Sicet e da altre organizzazioni degli inquilini, dal sindacato, la preoccupazione emersa con forza è che le risorse elencate, questi 47 milioni, poggiano in gran parte sulle vendite e, quindi, c'è preoccupazione se si riuscirà a fare, ma come ha detto il Consigliere Marconi possiamo andare anche oltre, però questa era una preoccupazione che è emersa e che comunque voglio ripetere. Quindi, questo reinvestimento delle vendite, vendite di una parte delle 15.000 abitazioni di edilizia abitativa pubblica distribuite su tutto il territorio regionale, e poi altri fondi.
Quello su cui abbiamo riflettuto fortemente è che nel patrimonio dell'Erap Marche c'è un serio problema di utilizzo e di manutenzione. Un patrimonio vecchio, con consumi enormi, con notevoli sprechi a partire dall'energia, quindi, la priorità non può che essere un programma straordinario di manutenzione. Su questo con il Vicepresidente Canzian più volte ci siamo sentiti, c'è questa sua forte spinta, indicazione, questa volontà: ristrutturazione, recupero, efficientamento energetico.
L'obiettivo è un duplice risultato: la valorizzazione del patrimonio complessivamente inteso e l'opportunità di lavoro, perché qui ci sono occasioni di lavoro nel territorio, un lavoro diffuso tra l'altro, per più imprese, più piccole imprese, quel lavoro di cui possono beneficiare tante imprese artigiane e piccole imprese del territorio.
Dobbiamo incrementare l'offerta delle abitazioni a canone moderato, questa è una novità importante, agevolare l'accesso alla proprietà della prima casa con interventi innovativi quali la formula dell'affitto con patto di futura vendita. Abbiamo stabilito questi 8 anni, il cosiddetto rent to by, ovvero fare in modo che questo patto di futura vendita possa concretizzarsi e quindi ridurre lo stock di alloggi invenduti che appesantisce e che condiziona da un lato il mercato, ma dall'altro purtroppo sacrifica, soffoca anche le imprese.
Requisiti chiari, un contributo in conto acquisto al conduttore dell'alloggio e fare in modo che questi 15 mila alloggi pubblici siano veramente valorizzati, siano al servizio delle famiglie per gli aspetti sociali, ma siano anche al servizio dell'economia e delle imprese per quello che comporta la loro riqualificazione e ristrutturazione.
Senza alcuna polemica, lungi da me, tra l'altro debbo dire che in Commissione riusciamo ad avere un rapporto di collaborazione, anche con il Consigliere Brini, ma questi benedetti 150 alloggi, io forse ho capito male, non è che lasciamo fuori qualcuno o privilegiamo qualche territorio, tra l'altro sono distribuiti nella provincia di Ascoli Piceno, nella provincia di Fermo, in quella di Macerata, ad Ancona non ce ne sono molti, molti di più sono a Pesaro, ma se non ho capito male, Consigliere Brini, questi 150 alloggi sono tutti quelli disponibili, è tutto quello che è possibile avere per cui siamo in grado di dare una risposta non a questa parte o all'altra, ma all'intero territorio.
Io ho numeri diversi, nel senso che sono: 3 ad Ancona, 46 ad Ascoli Piceno, 23 a Fermo, 15 a Macerata, 72 a Pesaro-Urbino, ma ripeto, se non ho capito male, sono tutti quelli disponibili, non è che ad Ancona ne abbiamo presi 3, ce ne sono 3 in quelle condizioni per cui è possibile ..., credo, comunque non è questo voglio dire, prima il Consigliere stava parlando, ma voglio dire lungi da me il voler sollevare una polemica su questo aspetto, perché non di questo si tratta.
Ritorno al concetto iniziale del Consigliere Marconi, è un atto di una profonda vivacità sociale, è un atto di grande sensibilità rispetto al valore bene comune territorio, proprio perché interviene sull'invenduto, sul recupero e sull'efficientamento, quindi, valore sociale, valore ambientale, valore del territorio, valore economico, perché c'è la possibilità di intervenire, sarebbe sciocco da parte mia polemizzare su un qualche cosa che diventa particolare rispetto al valore complessivo dell'atto.
Su questo poi sarà il Vicepresidente Canzian a chiarire, ma credo che siamo in presenza da un lato di un Erap unico, dall'altro di un atto significativo della Regione, di un atto che stabilisce sicuramente un percorso interessante, lungimirante, un percorso rivolto al futuro.

(interviene il Consigliere Brini)

Enzo GIANCARLI. Chiedo scusa, mentre stavo chiudendo il Consigliere Brini ha detto: "le risorse non utilizzate ...", come il Consigliere Brini sa, io conosco molto bene la Provincia di Ancona, conosco bene le Marche, non conosco molto la Provincia di Macerata.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Canzian.

Antonio CANZIAN. Grazie Presidente. Più che una replica, voglio fare alcune considerazioni circa questo Piano triennale di edilizia residenziale pubblica che ritengo importante.
Ringrazio il Consigliere Marconi relatore di maggioranza, il relatore di minoranza Consigliere Binci e il Presidente della IV Commissione Giancarli che hanno illustrato in maniera più che esaustiva i contenuti importanti che nessuna considerazione, che ho ascoltato da parte del Consigliere Brini, sul suo intervento farò poi alcune precisazioni, e del Consigliere Silvetti, può pregiudicarne l'importanza.
Io credo che, così come è stato sottolineato, gli elementi essenziali di questo Piano triennale, che è davvero un Piano importante che la regione Marche attendeva da almeno 8, 10 anni, siano sostanzialmente gli interventi che si è deciso di fare sul patrimonio Erap attuale, il programma straordinario di ristrutturazione e manutenzione straordinaria e di efficientamento energetico.
Come è noto il Piano, o meglio, il patrimonio di edilizia residenziale pubblica delle Marche risale a circa 30, 35 anni fa, in media, ovviamente costruito, pensato, in epoca in cui alcuni accorgimenti, l'efficientamento energetico ad esempio, ma anche la sicurezza sismica, e quant'altro, non erano all'apice, diciamo così, dell'attenzione.
Noi con questa linea di interventi, questo vogliamo fare, perché crediamo che anche coloro che abitano l'edilizia residenziale pubblica che, alcuni anni fa, in maniera inappropriata e inopportuna veniva definita edilizia popolare, hanno la stessa dignità, se non maggiore, rispetto a quella che caratterizza cittadini, diciamo così, non in difficoltà dal punto di vista reddituale.
L'altro elemento innovativo che è stato sufficientemente sottolineato, è questa novità: il rent to by, cioè l'affitto con patto di futura vendita, che è un'innovazione importante, ovviamente non è una nostra invenzione, ma l'abbiamo mutuata da programmi di altri Paesi.
L'altra novità importante, che non è stata forse sottolineata a sufficienza, è la possibilità, con questo Piano, di acquisire patrimonio immobiliare pubblico e privato, cioè alloggi finiti o semi finiti, che l'Erap può acquisire e mettere rapidamente a disposizione di coloro che sono nelle graduatorie per accedere all'edilizia residenziale pubblica.
Questa è una novità importante che mi permetto di dire coglie due finalità: la prima quella di mettere rapidamente alloggi a disposizione dei cittadini e delle famiglie che ne hanno necessità e che sono nelle graduatorie dei vari Comuni, ed di alleggerire quella parte rilevante di invenduto che anche nella nostra regione è presente e quindi dare, tra virgolette, per quello che è possibile e proporzionalmente alle risorse messe a disposizione, una boccata di ossigeno ad un settore, quello edile, che è in particolare difficoltà.
L'ultimo elemento importante è il programma di alienazione del patrimonio Erap. Con questo provvedimento, con questo Piano, circa il 20, 25% dell'attuale patrimonio immobiliare Erap verrà posto in vendita, ovviamente con un criterio di priorità per gli attuali affittuari, anche con modalità di acquisto particolarmente vantaggiose. Diamo la possibilità a coloro che vogliono acquistare l'alloggio di edilizia residenziale pubblica in cui vivono di farlo con una modalità particolarmente vantaggiosa perché consentiamo di acquisirlo in circa 18 anni, non circa, in 18 anni. Questi sono elementi di grande novità!
Per quanto concerne le considerazioni del Consigliere Brini, quella misura che provvede a mettere a disposizione, ad eseguire lavori di finitura, in media sono lavori di 5, 10 mila euro che verranno effettuati su un patrimonio di oltre 150 alloggi, che per una mera, come dire, casualità sono localizzati in numero di 50 circa nella provincia di Ascoli, ed in 30 nella provincia di Fermo, e il resto nelle altre provincie, è evidente che questo deriva non da una scelta "politica", come mi sembrava di poter o voler intuire dalle considerazioni del Consigliere Brini, ma perché effettivamente questi 150 alloggi da finire, anche con lavori di piccola entità, sono localizzati, attraverso una ricognizione che l'Erap regionale ha fatto, semmai, e qui lo aggiungo io, forse un rilievo va fatto a quegli Erap provinciali che hanno mantenuto 50 alloggi quello di Ascoli, 30 e oltre quello di Fermo, e che finora non si sono "preoccupati" o curati di metterli a disposizione attraverso, ripeto, lavori veramente di piccola entità.
Infine sottolineo anche due aspetti: le politiche per la casa della Regione Marche non si esauriscono con questi provvedimenti a cui prima abbiamo fatto riferimento, ma abbiamo posto a carico del bilancio regionale risorse importanti per il fondo, per il sostegno agli affitti. Sappiamo che sempre più, in questi ultimi anni, vi sono famiglie che per la situazione lavorativa, occupazionale, seria, importante, si trovano a perdere redditualità e quindi spesso non sono nelle condizioni di onorare il pagamento dell'affitto o addirittura della rata di mutuo dell'acquisto della loro abitazione.
Un altro fondo importante è quello per la morosità incolpevole che ha la finalità, in teoria ha la finalità di diminuire la conflittualità tra proprietario e l'inquilino che porta spesso a provvedimenti di sfratto.
Infine l'ultimo elemento importante è l'istituzione di un fondo immobiliare che noi stiamo predisponendo insieme al Dirigente funzionario del Servizio di edilizia residenziale pubblica con la partecipazione della Cassa Depositi e Prestiti, è una misura che consentirà di poter avere a disposizione uno strumento finanziario per acquisire alloggi, alloggi da mettere a disposizione dell'edilizia residenziale pubblica.
Questo Piano triennale, questo programma triennale, ha avuto la condivisione ampia, occorre dire, mi sembra di aver percepito che a parte alcuni rilievi legittimi che sono stati espressi dal Consigliere Brini, dal Consigliere Silvetti, questo programma ha avuto ed ha la condivisione anche dei sindacati degli inquilini, dell'Ance, della Cna, della Confartigianato, perché ritengo che con questo programma abbiamo cercato di tener conto delle varie esigenze che sono sul tavolo.
Il Consigliere Silvetti ha detto che non vedremo probabilmente i risultati in questa legislatura, anche perché è prossima alla scadenza, io però credo che sia stato importante e sia importante avere adesso, come si dice in gergo, il campo da gioco. Ora è chiaro che i provvedimenti attuativi attraverso bandi, attraverso gli strumenti a cui prima ho fatto riferimento, dovranno essere messi rapidamente in atto e i frutti si vedranno, ritengo, nel giro di un anno. Nel 2015 avremo i primi risultati di questo programma. Grazie.

(interrompe il Consigliere Brini)

Antonio CANZIAN. Ha ragione il Consigliere Brini perché aveva posto una seconda questione, come lei sa nella nuova legge regionale ...

PRESIDENTE. Colleghi per cortesia c'è il Vicepresidente che sta parlando ...

Antonio CANZIAN. ... è contenuto il provvedimento secondo il quale per quelle Province che hanno ricevuto, attraverso i piani sia regionali che nazionali precedenti, risorse che non hanno ancora utilizzato per varie motivazioni: patto di stabilità, difficoltà nell'emanare bandi e quant'altro, è prevista la riacquisizione di queste risorse che andranno nel fondo regionale dell'edilizia residenziale pubblica.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento 1 a firma del Consigliere Massi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Francesco MASSI. Per dire che con soddisfazione registro che questo emendamento è stato di fatto e concretamente recepito dall'emendamento successivo dell'Assessore Canzian che ringrazio per la sensibilità e l'attenzione.
Non intervengo dopo, dico che ritiro questo emendamento anche perchè credo che la parte che in questo atto viene dedicata al social housing sia assolutamente un passo importante, innovativo e attento anche a quella politica sociale di cui si parlava prima e si concilia il sociale con le esigenze economiche di rilancio anche dell'edilizia e della qualità della vita.
Ringrazio l'Assessore per aver recepito questo passaggio necessario anche sapendo che c'è un importante fase che si apre di politica strategica della Cassa Depositi e Prestiti, quindi, andiamo a cogliere questa opportunità e facciamolo anche rapidamente perché veramente è un'occasione importante.

PRESIDENTE. Emendamento 1. Ritirato.

Emendamento n. 2 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. Ancora una volta i buoni principi e le buone intenzioni si infrangono sugli aspetti applicativi che finiscono per essere negativi.
Il Consigliere Silvetti ha accennato poco fa alle discriminazioni che questa legge contiene nei confronti dei marchigiani. Io andrei un po' oltre, secondo me più che discriminazioni c'è un vero e proprio razzismo a danno dei cittadini marchigiani. Perché? Veniamo alle applicazioni. Parlo del mio emendamento, il numero 2, che vorrebbe emendare la pagina 11 del Piano, laddove al punto B14 si parla dei destinatari dei contributi, dei requisiti soggettivi e si fa ancora una volta riferimento ai requisiti soggettivi previsti dall'articolo 18 della legge regionale numero 36 del 2005. Famigerata legge e famigerato articolo 18 che costituiscono una vera e propria forma di razzismo e discriminazione nei confronti dei nostri corregionali. Di fatto applicando questa norma, a cui rinvia questo ennesimo Piano amministrativo, se prendiamo i dati degli ultimi anni, non andiamo a 70 anni fa ovviamente, l'80%, sono numeri e non parole, le case popolari sono date agli stranieri. Questa è la realtà, e ancora volta questo Piano rinvia a questa legge, a questo articolo 18. E' una vergogna perché le case popolari sono state costruite con il sacrificio degli italiani, non degli stranieri.
Quello che chiedo in questo emendamento è di considerare almeno a tamponamento, a parziale correzione di questa ingiustizia, la residenza di 10 anni, cioè chiedo, ed è questo il senso dell'emendamento, che i destinatari di questi alloggi debbono possedere il requisito della residenza. Soltanto o residenti, a mio avviso, dovrebbero essere cittadini, ma mi accontento della residenza che respingerete, di almeno 10 anni in Italia.
Per quanto riguarda - io sarei per 100 anni, ma mi accontento di 10, giusto per far vedere che sono buono, stavo rispondendo al Consigliere D'Anna - gli altri requisiti soggettivi contenuti nel punto B del mio emendamento sono gli stessi già previsti nell'articolo 18 e, quindi, li confermo.
Il senso dell'emendamento è applicare ai destinatari degli alloggi questo requisito soggettivo: essere residenti in Italia da almeno 10 anni. Questo è il senso. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Canzian.

Antonio CANZIAN. Grazie Presidente. Prendo atto che il Consigliere Marangoni ha un chiodo fisso, come dire, costante, su questo tema, mi limito solo a ricordargli che la legge regionale è perfettamente coerente con quella statale. Mi permetto anche di ricordargli, dato che ha riferito dell'80%, diciamo così, di accesso alla abitazione pubblica che non è assolutamente il dato che lui riferisce. Mi permetto anche di ricordargli che alcune Regioni che hanno provato a modificare i contenuti, i requisiti di accesso all'edilizia residenziale pubblica, hanno visto impugnati e abrogati di fronte alla Corte Costituzionale gli articoli che facevano riferimento a modifiche che andavano nella direzione che il Consigliere Marangoni ha espresso.
Credo che da questo punto di vista occorra un grandissimo equilibrio nel trattare questioni molto delicate. Mi rendo conto che è facile e probabilmente incontra, diciamo, il consenso, anche la pancia della gente, perché siamo in una situazione particolarmente difficile, ma credo che proprio in queste situazioni provvedimenti di questo tipo devono interpretare un sentimento di equilibrio e non alimentare facili recriminazioni. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento n. 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento n. 3 a firma dell'Assessore Canzian, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Antonio CANZIAN. Brevissimamente un po' per riprendere, per correttezza, le considerazioni del Consigliere Massi.
Con questo emendamento abbiamo voluto puntualizzare ancor meglio il termine di strumento finanziario perché, con questo emendamento abbiamo ripristinato la dizione corretta del DPCM del 16 luglio 2009 che fa riferimento non solo a strumenti finanziari, ma anche a fondi immobiliari o ad altri strumenti finanziari. Solo questa precisazione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Mi sembrava di aver capito che queste operazioni si potevano fare con la Cassa Depositi e Prestiti, mentre adesso ha aggiustato il tiro, non ho capito.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Canzian.

Antonio CANZIAN. Era specificato solo il termine strumenti finanziari non coerente con la dizione del DPCM a cui questa legge fa riferimento e, più precisamente, si fa riferimento a fondi immobiliari e altri strumenti finanziari.
La sola dizione strumenti finanziari poteva dar adito ad una lettura restrittiva che escludesse i fondi immobiliari, quindi, in questo modo, ripristiniamo una corretta dizione e, come dicevo nel precedente intervento, ci stiamo attivando per l'istituzione di fondi immobiliari insieme, in accordo, con la Cassa Depositi e Prestiti.

PRESIDENTE. Emendamento n. 3. Lo pongo in votazione

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 4 a firma dei Consiglieri Giancarli e Marconi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 5 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. Anche in questo emendamento faccio riferimento, per quanto riguarda l'edilizia agevolata e per quanto riguarda l'edilizia sovvenzionata, al requisito di almeno 10 anni di residenza.
Colgo l'occasione per illuminare d'immenso il Vicepresidente Canzian, per ricordargli che le leggi regionali, che hanno visto intervenire la Corte Costituzionale, non riguardavano della residenza, bensì la cittadinanza italiana.
Illumino ancora di immenso il Vicepresidente Canzian, per dirgli che il dato dell'80% delle case popolari assegnate agli stranieri si riferisce agli ultimi anni, anzi c'è una provincia, quella di Pesaro, che supera questo dato. Lei deve prendere gli ultimi anni, non deve prendere gli ultimi 70 anni quando il fenomeno migratorio non c'era. Se prende gli ultimi anni la media delle Marche è dell'80% con punte anche superiori.
Per quanto riguarda ciò che ha detto l'Assessore ...

PRESIDENTE. Colleghi per cortesia!

Enzo MARANGONI. ... e cioè di fare riferimento alla pancia degli italiani, per quanto riguarda i miei argomenti, premesso che per me la coerenza è una virtù e quello che pensavo anni fa continuo a pensarlo ancora, e fermo restando che si può sempre cambiare idea nella vita, ma su questo punto non l'ho mai cambiata e anche su altri e spero di non cambiarla mai, penso che parlare e pensare alla pancia degli italiani, spesso anziani, che vanno a rovistare nei cassonetti, sia molto più decoroso che non pensare ai 40 euro che lo Stato dà agli extracomunitari che servono ad arricchire le grandi organizzazioni delle cooperative rosse. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Credo che si stia affrontando con molta superficialità questo emendamento e credo francamente che il più delle volte, quando si parla di questo argomento, ci sia quasi un voto di ostilità precostituita, sia perché il proponente è sempre lo stesso sia perché, magari, lo propone con un'enfasi ideologica.
Credo che una norma del genere sia oramai necessaria ed ognuno di voi debba affrontare questo argomento con una profondità superiore.
Questa è una norma che tutela innanzitutto non solo gli italiani, i cittadini italiani e, quindi, riequilibria il rapporto fra i cittadini italiani e i residenti extracomunitari beneficiari delle graduatorie, ma tutela i residenti extracomunitari che fanno un percorso di integrazione nel territorio, perché il primo discrimine che c'è nell'integrazione fra chi sta affrontando quella sfida e chi invece è solo di passaggio, è proprio quello della residenzialità.
Un residente extracomunitario che vive 10 anni in un territorio, è una persona che sta affrontando un percorso reale di integrazione e che paradossalmente man mano che migliora le sue condizioni economiche, in rapporto ad un percorso di integrazione, resta fregato nelle graduatorie da quell'extracomunitario che arriva in condizioni più disagiate e che sta qui magari da un anno.
Invoco il buon senso di questa sinistra e le chiedo: su questo avete mai fatto una riflessione scientifica e non ideologica? Perché se vogliamo tutelare e rispettare i residenti extracomunitari, viva Dio, è giunta l'ora di iniziare a premiare la residenzialità, poi possiamo discutere se 10 anni sono troppi, magari ne bastano 8, oppure ne possiamo mettere 5, ma deve esserci un criterio di percorso. Se non facciamo questo, continuiamo ad affrontare il tema ideologicamente, cioè chi è di destra o di centro destra lo chiede, e giustamente c'è anche un riequilibrio, perché è ovvio che più italiani rientrano in gioco se vado a vedere il dato della residenzialità, è normale che ce ne siano ma, ripeto e ribadisco, avete mai pensato al fatto che un residente extracomunitario che si integra e sta da 10 anni nelle Marche merita più rispetto di chi passa, si prende una casa un anno e poi magari non gli va bene qualcosa e se ne va via?
Siamo in grado di permetterci, in una fase economica e sociale di crisi istituzionale, di dare le case popolari alla cieca nei nostri territori? Laddove c'è un problema della casa, c'è un problema dell'affitto, c'è gente che non arriva a fine mese, c'è il 25% delle famiglie che è classificato a povertà, sono famiglie di italiani e non solo di extracomunitari, vogliamo continuare questa pantomima di questa legislatura che, in 5 anni, ogni volta che uno tira fuori questa norma gli si ride in faccia solo perché magari non è simpatico quando la spiega?
Credo che si debba fare un salto di livello a fine legislatura, credo che ognuno di noi in cuor suo possa affrontare una norma del genere con maggiore profondità culturale e politica, quindi voterò convintamente a favore e invito la sinistra, prima di questa fine legislatura, a farsela finita di premiare i residenti extracomunitari che sono di passaggio rispetto a quelli che si integrano.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Come gruppo Forza Italia sosterremo questo emendamento con convinzione, per dire e rafforzare che l'emendamento del Consigliere Marangoni è equilibrato, come lo era quello precedente, quindi ci limitiamo solamente a dire che su questa problematica c'è da fare una seria riflessione. Come voi tutti vedete e conoscete i Comuni sono in difficoltà, a volte vengono assegnati alloggi non giustamente, non perché non si rispettino le graduatorie, ma perché ci sono dei bandi che mettono in difficoltà delle famiglie che si trovano in un posto, integrate, lavorano, magari hanno meno figli ed hanno un reddito più alto, per cui sono penalizzate.
Questo emendamento è equilibrato, non è razzista, tanto, Consigliere Marangoni, sicuramente verrà respinto, però con la coscienza siamo tranquilli.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Solo per un doveroso omaggio all'intelligenza ed alla coscienza. Prima all'intelligenza perché ci troviamo di fronte a due interventi di buon senso anche se quello del Consigliere Zinni in chiusura è, diciamo, scaduto un po' sulla demagogia, anche se apprezzo la prima parte del suo intervento in cui fa appello all'intelligenza.
E' chiaro che quando uno è coerente con la propria intelligenza è anche a posto con la propria coscienza, Consigliere Brini, ma c'è stato anche l'intervento dell'Assessore Canzian che sembra non sia stato ascoltato dai Consiglieri di minoranza, ed ha detto, in maniera molto chiara, che questo tipo di norme, dove si è tentato di introdurle, immagino Regioni a caso: Lombardia e Veneto, non sono state poi approvate in sede nazionale perché contestate sul piano della costituzionalità.
Allora delle due l'una, o è possibile farlo o non è possibile farlo, e se a quanto pare non è possibile farlo, la domanda che ci dobbiamo porre è un'altra, perché il centro destra che viene qui evocato come il paladino di queste operazioni, che ha governato per ben 11 anni in questo Paese e c'ero pure io, non ha mai provveduto a modificare queste norme consentendo un abbassamento, un innalzamento della soglia per l'accesso alle case popolari? Qui non si può fare i belli dimenticando il fatto che in altre sedi si poteva fare. La domanda non va rivolta all'Assessore Canzian che ha risposto dicendo che non può non applicare una legge nazionale fatta dal Parlamento, per la quale non è stata mai richiesta modifica da parte del Governo e, quindi, deve essere applicata in questo modo.
Qualsiasi altro ragionamento ha un valore assolutamente demagogico, non altro anche il discorso, io non ho la cifra precisa, Assessore Canzian, ma non mi risulta che nessuno che sta in questa regione per 6 mesi, 7 mesi, 1 anno, possa avere subito la casa popolare e poi lasciarla a qualcuno che arriva clandestino da fuori regione, da fuori Italia. Ricordo che provvedimenti di bassissimo impatto sociale ed economico, come alcuni aiuti che diamo e che davamo e che penso diamo ancora per quanto riguarda la disoccupazione, venivano dati solo se la residenza in questa regione era di almeno di 6 mesi fino ad 1 anno e se non c'era la conferma di questo periodo non venivano dati. Addirittura mi ricordo, Assessore, che avevamo previsto non le tranche mensili, ma annuali, perchè c'era la garanzia che questo periodo di disoccupazione era stato consumato nel nostro territorio, non nel territorio italiano, ma in quello marchigiano per almeno 6 mesi, 1 anno, altrimenti non veniva concesso, quindi non c'è un atteggiamento superficiale, c'è un atteggiamento che può essere dettato dal buon senso, ma anche dal rispetto delle leggi nazionali di cui, per almeno il 60% del tempo, ha la responsabilità del centro destra.

PRESIDENTE. Emendamento n. 5. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Silvetti, Marangoni Ciriaci.
Favorevoli: Brini, Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Latini, Marangoni, Marinelli, Natali, Romagnoli, Silvetti, Zaffini, Zinni.
Contrari: Badiali, Bellabarba, Binci, Bucciarelli, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Comi, Eusebi, Giancarli, Luchetti, Malaspina, Marconi, Massi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Traversini.
Astenuti: Nessuno.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Ordine del giorno n. 1 a firma dei Consiglieri Zinni, Zaffini, Natali.
Ha la parola il Consigliere Zaffini.

Roberto ZAFFINI. Anch'io sono un disco rotto, piace o non piace, io sono stato eletto proprio per queste motivazioni ed a fine legislatura mi accorgo che anche voi, che siete qui nell'Aula e rappresentate il centro sinistra, vi rendete conto di questo disagio abitativo perché nella premessa siete voi che scrivete che oltre ai disoccupati, pensionati, emigrati, si sta facendo avanti la richiesta di una povertà emergente, ci sono anziani, studenti, disabili, giovani coppie e famiglie monoreddito. Siete voi che lo scrivente in questo atto, nel preambolo, nella premessa, ci sono nuove categorie di disagio e queste categorie sono soprattutto le nostre categorie, i cittadini marchigiani.
Un altro dato impressionante è che dite che il 72,4% delle famiglie oggi è proprietario dell'abitazione in cui vive, mi risulta che fino a 10 anni fa questo dato era l'81%, quindi quasi il 10% dei cittadini ha perso la casa. In qualche modo la crisi ha fatto perdere al 10% dei cittadini italiani la casa, quindi, queste persone sono sicuramente alla ricerca di una sistemazione abitativa o perlomeno hanno una collocazione che non è più quella di prima. Hanno perso la casa sicuramente per mutui esagerati, per condizioni economiche disperate e questi sono cittadini nostri che noi, ancora una volta, facciamo finta di non vedere, però lo scrivete qui, qui è scritto questo!
Non è che noi stiamo facendo della demagogia, poi mi dite anticostituzionale, ma caspita, le Provincie e il Senato erano iscritti o no in Costituzione? L'abbiamo cambiata quella carta che ha 70 anni? Se abbiamo l'intelligenza di capire che le Costituzioni non sono dei dogmi religiosi, ma sono cose ..., io do anche ragione al Consigliere Marconi, noi siamo stati al Parlamento, dovevamo fare le cose che adesso tutti i cittadini capiscono, e il mio partito, ex partito, magari sarà qui rappresentato da 10, 15 persone, che adesso sta debordando ovunque, ve lo ritroverete qui in Aula, proprio per questa incapacità di capire che anticostituzionale va bene, ma perché ci sono alcune cose che si possono mettere in gioco ed altre no?
A livello nazionale bisogna capire che ormai non è una questione da poco avere la casa o no, ripeto c'è il 10% degli italiani che ha perso la casa in 10 anni, mica sono bazzecole, sono cose pesantissime, la casa fa la differenza perché su un reddito di 1.000 euro se devi pagare 500 euro di affitto sei automaticamente nella fascia di povertà. Mi dite allora come possiamo continuare a far finta che gli Isee zero che tutti questi extracomunitari riescono a presentare ..., oppure mi dite quanti italiani fanno 4 o 5 figli, loro lo fanno apposta, è chiaro, sanno quello che è il loro agire, noi non facciamo più nemmeno 2 figli, forse 1 siamo ancora capaci di farlo, ma 2 non li facciamo.
Dico: siamo coerenti, non è una questione ideologica, come ho detto prima, ho apprezzato tantissimo il discorso del Consigliere Zinni, tanto è vero che nella mia proposta di ordine del giorno abbasso da 10 a 8, quindi, sono questioni ... Voi le utilizzate come strumentalizzazioni politiche, ma rischiate di perdere anche i voti degli extracomunitari che si sono insediati e che si vedono anche loro sopraffatti, loro che cominciano ad avere un reddito e quindi non hanno più l'Isee a zero. Ma ci rendiamo conto che il fondo anticrisi della famiglia la Regione l'ha dismesso perché su 1.200 famiglie, 850 erano tutte extracomunitarie! Questo era palese, lo avete dismesso perché agli uffici non facevano altro che arrivare telefonate di protesta di cittadini marchigiani che si sentivano veramente trascurati e ingiustamente messi da parte.
Questi sono gli ordini del giorno, chiaramente è un disco rotto perché io da quando sono qua, insieme al Consigliere Marangoni ed agli altri amici, non tutti, del centro-destra abbiamo sempre sostenuto questo. Non possiamo fare altro perché questa è ancora una situazione mordente e difficoltosa che la Regione ha, se no questo diventa chiaramente campagna elettorale e ci date ancora una volta un assist per poter erodere l'elettorato perchè nel centro sinistra su questi temi avete molta difficoltà ad avere consenso.

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Ordine del giorno n. 2 a firma dei Consiglieri Zinni, Zaffini, Natali. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Preso atto che nel dibattito sono emersi elementi positivi ed alcune contraddizioni, Presidente Canzian e Presidente Giancarli, non ce ne vogliate, che non hanno avuto una risposta puntuale e precisa.
Il Presidente Canzian ha evidenziato: "Abbiamo avuto il parere favorevole della Cna, della Confartigianato, dell'Ance, eccetera", quando questi danno il parere favorevole c'è la medaglietta, quando sono contrari andate avanti lo stesso. Non usiamo questo strumento per dire che ci sono favorevoli e contrari perché penso che i costruttori marchigiani, come lei ha evidenziato, non sono favorevoli, ma le hanno già portato le chiavi di alcuni immobili perché non vendono, chi è quel fesso che dice che è contrario!
Gli inquilini: quando lei gli dice che fa adattamenti per 150 abitazioni si può mettere contro quelle famiglie? Non credo, anche se gli interventi sono minimali, da 5 a 6 mila euro.
C'è il problema delle Provincie, grazie a lei c'è stato messo mano, ma prima tutti facevano come gli struzzi perché sono amministrazioni di centro sinistra e nessuno voleva intervenire, ma sono milioni e milioni di euro.
Non ultima una preoccupazione che lei ha tentato di spiegare come intervento positivo, intervento lodevole, ma non ho capito, se l'Erap interviene sull'acquisizione degli immobili già costruiti in aree non di edilizia economica e popolare, in aree residenziali con un prezzo che va molto al di sopra del prezzo di mercato attuale, se fra 1 anno o 2, l'economia, come ci auguriamo tutti, riprendere ed il prezzo delle abitazioni automaticamente sale, come fa a conciliare, a stabilire il prezzo di un complesso, di una palazzina o di un immobile con questo tipo di intervento? E' un'operazione molto complessa e molto pericolosa, Presidente Canzian, perché il valore di una palazzina in una zona residenziale non è come il valore di una palazzina in un'ara di edilizia economica e popolare. Chi stabilisce l'equità del prezzo? Chi stabilisce l'equità dell'intervento?
Come proposta è ottima, in teoria, ma analizziamo anche la pratica che oggi è demandata a chi? Quando? Come? Ciò non è specificato nell'atto, è un atto di buona volontà, è un atto propositivo, però non è specificato dalla teoria alla pratica quello che si vuol fare.
Questa era una proposta del Presidente Ricci ed anche in Commissione gli abbiamo sollevato questa perplessità, non sul tipo di intervento o sul tipo di impostazione, ma come arrivare alla soluzione finale.
Non penso che i costruttori marchigiani abbiano bisogno di questo atto, i costruttori marchigiani hanno bisogno che la gente riprenda i consumi, abbia più fiducia negli investimenti, che le banche diano mutui a tassi più agevolati. Sono molte le cose di cui, come Regione Marche, non vedo traccia su questi tipi di interventi, per le giovani coppie, per gli anziani che non arrivano più sugli affitti, a parole siete bravissimi, i primi della classe, ma nei fatti 0.
Mancano 3 o 4 mesi alla fine della legislatura, la invito, visto che lei è uno dei promotori di questa legge con il Presidente Giancarli e con l'Assessore Marcolini, a fare un'azione, per dire, perchè chi ha intenzione di sposarsi ma ha un solo reddito come fa a farsi una casa? Quando se la può fare una casa un giovane neolaureato che ha trovato un posto a 1000-1200 euro al mese? Se l'aiutano papà e mamma! Se se la passano bene c'è una speranza, altrimenti è costretto ad andare in affitto e se marito e moglie non lavorano si fermeranno alla terza settimana. Ci pensiamo un attimo a questi giovani? E' giusto quello che ha detto il Consigliere Marangoni quando ha parlato degli extracomunitari, ma agli anziani che prendono 500 euro di pensione al mese chi ci pensa?
Penso che una riflessione su questa problematica possa essere fatta nel momento in cui - voi siete maggioranza, non so ancora quale tipo di maggioranza siete - state predisponendo il bilancio. Fate tutti uno sforzo, chi è dentro, chi è fuori, chi si astiene, chi già sta su uno strapuntino, datevi, come si dice da noi, una mossa per far si che oltre che alla propaganda ci sia qualcosa. Una volta c'era l'impegno per i giovani, l'impegno per gli anziani, c'erano dei contributi conto interessi, a tasso agevolato, un contributo ....
Assessore Canzian, noi ci asteniamo, è un voto benevolo nei confronti di tutte le critiche, concludo, perché in parte ci ha convinto, in parte sia lei che il Presidente Giancarli, ma non ci avete convinto fino in fondo su alcune proposte che ancora sono da chiarire, quindi, penso che un voto di astensione sia il massimo che lei possa portare a casa oggi nei confronti di questa proposta di atto amministrativo da parte del gruppo di Forza Italia.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Dichiarazione di voto del Gruppo Fratelli d'Italia. Noi esprimiamo un voto contrario consapevoli che non impedirà l'adozione dell'atto e che le parti importanti non varranno meno per colpa del nostro voto.
Vogliamo dare un segnale soprattutto sugli argomenti che abbiamo posto, preoccuparci del riequilibrio degli assegnatari fra cittadini italiani e residenti extracomunitari non è affatto demagogia né tanto meno demagogia elettorale, crediamo che sia un problema vero, sentito che ha anche una casistica.
Chi dice che la residenzialità non può essere applicata in conseguenza della legge nazionale, dice una fesseria, perché questa cosa si può fare a patto che sia una premialità di punteggio e non una causa ad excludendum, è ovvio che noi non andremo ad escludere dalle graduatorie chi non ha la residenza, ma andremo semplicemente ad assegnare maggior punteggio a chi ha questo requisito.
Di fronte alla superiorità morale di qualcuno e alla negligenza politica di chi pensa che queste siano fesserie, vogliamo dare un segnale votando contro questo atto.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Prima di andare alla dichiarazione di voto, voglio sottolineare un aspetto, questi giorni capita raramente, voglio concordare con quanto ha detto all'inizio il Consigliere Brini facendo un appello sia all'Assessore Canzian che all'Assessore Marcolini per la situazione dei fondi non utilizzati dalla Provincia di Macerata che rischiano, come voi sapete, con il patto di stabilità, di essere revocati. Diversi Comuni sono in questi giorni alle prese con questi fondi, ne cito due: Montefano e Tolentino che perdono centinaia di migliaia di euro perché la Provincia non è intervenuta sul piano per l'Erap.
Chiedo di poter rimediare a questa situazione; su questo il Consigliere Brini ha sicuramente ragione.
Sottolineo che l'impianto di questo articolato ci trova d'accordo come Gruppo e come partito Nuovo Centro Destra. La parte riservata al social housing è fortemente innovativa, è un'occasione da cogliere e, quindi, qui dobbiamo essere tutti soddisfatti.
L'ultimo ragionamento che faccio, rivolto anche ai colleghi di destra, è che una parte del loro ragionamento può essere, secondo me, condiviso però chiedo a loro e a tutta l'Assemblea in questo momento e su certi argomenti di essere molto cauti perché per la situazione drammatica che si vive fuori da quest'Aula sento delle accelerazioni da parte di esponenti politici. Il Consigliere Zaffini ha evocato per conoscenza, esperienza sua personale, la vicenda della Lega, speriamo che la sua previsione non sia giusta, sento delle accelerazioni che in questo periodo chiederei a tutti di non fare.
La vicenda degli extracomunitari da una parte, la più ampia la discussione sullo ius soli, ma anche la vicenda immigrazione, credo che avrebbero bisogno di un approfondimento molto serio e fuori da ogni demagogia perché, ripeto, quando sento che furti e scassi in case marchigiane sono favoriti dagli sbarchi che avvengono in Sicilia, dico: attenzione, andiamoci piano perché rischiamo di fomentare un allarme sociale inappropriato in questi termini, non è quella la causa, non è quello il rapporto causa ed effetto ed il giusto ragionamento sulle vicende della delinquenza piccola o grande che in questi giorni si subisce anche qui nelle Marche.
Chiedo a tutti la massima prudenza sia nelle parole che nei toni, soprattutto per quello che esce fuori da qui.
Ribadisco quello che ha detto il Consigliere Marangoni quando accennava prima al tipico esempio dell'extracomunitario che di passaggio prende un appartamento, ma dove avviene questo? Ma dove? Solo per fare i bandi, l'esame delle domande, i nuovi bandi, ci vogliono 3 o 4 anni. Parliamoci chiaro! Chi sono questi che prendono nel giro di 6 mesi un appartamento? Scusi Consigliere Zinni può avvenire che un Sindaco, a sua discrezione …, l'ho fatto pure io quando ero Sindaco, facendo arrabbiare l'ufficio delle case popolari, ho fatto delle requisizioni quando mi sembrava che c'erano nuclei familiari in situazioni drammatiche, questo è vero, ma le requisizioni le ho fatte sia per gli italiani, per quelli di Tolentino, che per gli argentini in quel momento. Mi ricordo che il caso era proprio questo.
Un caso è la requisizione, è l'urgenza, ma non mi pare che le percentuali siano quelle che citava il Consigliere Marangoni. Nessuno di passaggio nel territorio marchigiano prende una casa in 6 mesi, proprio non mi pare che esista tutto questo.
Sono casi limitati che purtroppo non sono stati risolti dalla legislazione nazionale, come sottolineava prima il Consigliere Marconi, addebitando responsabilità, diciamocelo chiaro, chiaro, agli 11 anni di centro destra ed ai 9 anni di centro sinistra, perché questo è stato il ventennio, se vogliamo, post prima Repubblica, qualificato come strutturazione di Governo dell'una e dell'altra parte.
Dico solo che sono temi drammatici che fuori da qui vengono vissuti con preoccupante allarme sociale, ma non possiamo noi politici da destra a sinistra, assolutamente, fomentare questi pensieri altrimenti qui la pagheremo veramente tutti. Comunque noi siamo favorevoli all'articolato e lo votiamo.

Proposta di atto amministrativo n. 85, così come emendata, la pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Zinni Natali, Zaffini.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Binci, Bucciarelli, Busilacchi, Camela, Canzian, Carloni, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Latini, Luchetti, Malaspina, Marconi, Massi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Traversini.
Contrari: Bugaro, D'Anna, Foschi, Marangoni, Natali, Romagnoli, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Marinelli, Silvetti.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 446
ad iniziativa del Consigliere Marconi
"Istituzione e riconoscimento del marchio 'Impresa amica del sociale'"

(Nuova titolazione) "Istituzione e riconoscimento del logo 'Impresa amica del sociale'"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 446 ad iniziativa del Consigliere Marconi.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Non voglio abusare della benevolenza dell'Aula riguardo ad un atto che mi vede direttamente coinvolto e per il quale mi permetto solo di dire che sul piano procedurale la Commissione ne ha fatto una profonda riscrittura, quindi non è stata un'operazione tutta personale e lo si vede bene nel sinottico fra testo proposto e testo modificato.
Questa legge non è una legge bandiera come a volte siamo tentati di fare, è una legge originale, non mi risulta che esistano altre leggi di questo tipo in Regione, mentre sarei curioso, lo dico senza polemica al Consigliere Zinni che ormai ha incassato l'aspetto politico del precedente provvedimento e questo è un altro provvedimento squisitamente politico, di sapere in quale Regione d'Italia abbiamo per esempio le graduatorie con punteggi maggiorati per chi è residente e non per altri ... no, basta sapere se c'è, non so la Lombardia, il Veneto, la Campania, se l'hanno già fatto in altre occasioni, solo per curiosità.
In questo caso andiamo anche a completare, senza volerlo, una cosa che abbiamo già fatto in sede di assestamento di bilancio, quando abbiamo con forza ribadito la necessità che il 5% di tutti gli appalti, le attività lavorative che vengono date in concessione a società terze, rispetto alla pubblica amministrazione regionale e comunale, debbono essere assegnate a cooperative di tipo B se hanno i requisiti e vogliono partecipare. Abbiamo constatato che questo non è avvenuto.
Questa legge va a completare l'altra gamba del mondo economico lavorativo, perché la prima è quella del settore pubblico, questa invece è rivolta al privato.
C'è stato un discreto interesse, non voglio dire un interesse esagerato, ma un discreto interesse da parte delle associazioni di categoria. Per prima ringrazio la Confindustria regionale delle Marche nella figura del suo Presidente Ottavi che ha mostrato già parecchio tempo fa un interesse verso questo provvedimento, perché crediamo che qualche briciola che cade dal tavolo dell'economia e va a favore di queste cooperative ..., per chi cede queste briciole è nulla, a parte che non cede nulla perché non è una regalia, stiamo parlando di lavoro, ma per chi le riceve è la vita. Per le imprese di cooperative B che ricevono lavoro dalle grandi realtà economiche e produttive delle Marche significa la vita, ma è anche una vita per il settore pubblico e mi permetto di spiegarlo rapidamente.
Noi abbiamo migliaia di disabili, di persone con disabilità, per essere precisi secondo l'ultima terminologia voluta dall'Onu, e queste persone hanno una vita già tracciata su due percorsi, il primo: vivere sempre di assistenza fino alla fine della loro vita lavorativa e vita naturale, oppure avere la possibilità, durante la propria esistenza, di accedere ad attività lavorative per il 20, 30, 50 fino al 100% delle facoltà misurate su normodotato che consente loro, non solo di avere dignità, non solo come dice qualcuno di passare il tempo, ma soprattutto di avere una sicurezza, una certezza per quanto riguarda l'aspetto pensionistico. Non dimentichiamoci queste cose!
Ringrazio l'Assessore Luchetti che è in Aula, questo provvedimento l'interessa direttamente anche se incrocia il settore del sociale ed o l’avevo, in qualche maniera, avviato quando ero Assessore, perché l'aspetto pensionistico viene trascurato.
Assessore, noi ci preoccupiamo giustamente del ragazzino con disabilità, dell'inserimento scolastico, dell'assistenza a scuola e quant'altro, magari dell'inserimento lavorativo con forme di borse per l'inserimento al lavoro, però ci dimentichiamo che se non c'è un lavoro stabile queste persone saranno a totale carico della collettività passati i 60, 65 anni, età che oggi, ringraziando Dio e l'assistenza sanitaria, le persone con disabilità raggiungono in maniera eccellente e li superano rispetto alle medie dei decenni passati dove le persone con disabilità erano condannate alla morte in età giovanile. Questo fenomeno che non può che essere positivo, iscritto alla nostra alta civiltà sociale e giuridica, deve segnare però anche comportamenti nuovi.
Questa legge mira a sensibilizzare le aziende, introducendo una premialità sui bandi e la possibilità di avere agevolazioni di imposta nel caso in cui accedono spontaneamente, non c'è nessun obbligo in questa legge, a questa richiesta di avere il marchio, lo abbiamo chiamato così, poi modificato in logo, logo: "Impresa amica del sociale".
Esiste qualche cosa di simile in altre regioni d'Italia che riguarda le imprese amiche della famiglia. Questo, ripeto, è una cosa assolutamente nuova che facciamo noi. Completo dicendo che l'esempio che ho fatto in merito alla disabilità è quello che riguarda le imprese di tipo B ed occupa la maggior parte dei casi, ma la legge contempla anche, Assessore, l'assunzione di persone che sono state detenute, di persone che hanno avuto difficoltà di altro tipo legate alla tossicodipendenza o all'alcolismo. Sono problemi completamente diversi rispetto alla disabilità, ma sono uguali in termini di soluzioni, cioè la soluzione è chi dà lavoro a questo tipo di persone.
Vogliamo stimolare la sensibilità delle imprese marchigiane, in verità già molte lo fanno, assegnando loro da una parte un riconoscimento dall'altro cercando di creare quel circuito virtuoso intorno a queste difficoltà che esca dalla logica pura dell'assistenza.
Mi auguro che i banchi del centro-destra trovino, rispetto a questa legge, una attenzione particolare proprio perché, ripeto, esce dalla logica del puro assistenzialismo e del puro statalismo, mettendo in gioco quella che anche in questa regione abbiamo chiamato la dimensione dell'impresa sociale, del terzo settore e della possibilità di fare cose eccellenti senza bisogno di grandi impegni pubblici.
Ho dimenticato di dire questa legge è a costo 0, tolti forse i 1.000 euro, e già sono tanti, che dovremmo dedicare ogni anno ad una campagna di sensibilizzazione sull'argomento ed una giornata dedicata alle cooperative di tipo B e al riconoscimento delle imprese che aderiranno a questo tipo di iniziativa. 1.000 euro in mezzo a tante iniziative che facciamo, credo che non sia una grande spesa per la Regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Marinelli.

Erminio MARINELLI. Grazie Presidente, questa proposta di legge 446 è stata ampiamente illustrata dal Consigliere Marconi che oltre ad esserne il relatore di maggioranza è anche il proponente, quindi ha analizzato, ha studiato, ha lavorato molto su questa proposta anche se poi in Commissione, la stessa Commissione del Consigliere Marconi, sono stati eseguiti dei cambiamenti, ma il vero nocciolo della questione è rimasto.
Che cos'è? Un bollino di qualità per un'impresa che è attenta al sociale, Un bollino di qualità per quelle imprese che vogliono avvalersi delle cooperative sociali e che hanno progetti di inserimento lavorativo per persone svantaggiate.
Il nesso è questo, è chiaro che attualmente il profitto è l'obiettivo principale di ogni impresa, non ci dobbiamo scandalizzare, è normale, però nel profitto certe imprese, per lo meno quelle più sensibili, debbono inserire le dimensioni di un'etica diversa, di una responsabilità sociale.
Il consumatore è sempre più attento ai comportamenti etici delle imprese, comportamenti che servono a creare quella socializzazione, ma soprattutto un'attenzione maggiore verso certi tipi di categorie, verso certe persone che sono svantaggiate nel mondo lavorativo.
E’ una proposta di legge, secondo me, significativa, molto semplice, a costo zero, però dà la possibilità di elevare certe imprese a svolgere il lavoro con maggiore attenzione e sensibilità. Credo che non si possa che essere favorevoli a queste iniziative che favoriscono la solidarietà e l'inclusione sociale.
Siamo credo tutti d'accordo, ci aspettiamo chiaramente che sia operativa il prima possibile, tenendo conto che queste imprese potranno avvantaggiarsi, non lo so, con il punteggio nei bandi emessi dalla Regione; occorreranno campagne di comunicazione e sensibilizzazione; verranno realizzate delle giornate delle Imprese amiche del sociale per dare riscontro significativo ad un’attenzione lavorativa etica e chiaramente di profitto, ma un profitto dettato da una sensibilizzazione diversa con la socialità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Luchetti.

Marco LUCHETTI. Intanto un plauso a questa iniziativa perché anche in un momento come questo, dove le difficoltà per le imprese sono tante, dare questo segnale è un segno di civiltà ed anche di speranza rispetto ad una condizione in cui purtroppo, per esempio, la legge 68 trova difficoltà nella sua applicazione perché sapete che tutte le assunzioni per i disabili vengono interrotte nel momento in cui si utilizza la cassa integrazione. Un aspetto che non è sicuramente quello essenziale, ma in questo momento fa sì che gli inserimenti si siano abbastanza affievoliti.
Una sottolineatura, credo che per determinati handicap e disabilità, le cooperative sociali siano una delle strade obbligate, forse l'unica strada per certi versi e per certe disabilità, vedi quella psichiatrica che ci consente di far sì che certe persone che soffrono di questi handicap possono, in qualche modo, trovare sbocco.
Questa iniziativa si associa a quella che come Regione abbiamo da tempo, questa sera proprio a ridosso della Giornata delle Marche, abbiamo il premio "Valore lavoro" che tiene conto anche di questa, diciamo, peculiarità.
La legge riconferma l'attenzione della Regione Marche a questo ambito e alla strada che da anni significativamente sta percorrendo. Tra l'altro un nostro progetto di ricerca sulla responsabilità sociale d'impresa ha determinato una visione molto importante che testimonia il fatto che chi percorre, noi l’abbiamo realizzato, determinati percorsi di efficientamento che tengano conto del coinvolgimento dei lavoratori e anche dell'inserimento delle persone disabili, ci guadagna dal punto di vista dell'organizzazione e dell'efficienza.
E' il frutto di un percorso fatto da 31 imprese che abbiamo monitorato proprio in questa direzione. La responsabilità sociale d'impresa non solo è un dettato costituzionale, non è solo un'indicazione dell'Unione europea, ma oggi ci accorgiamo che attraverso questi percorsi di responsabilità si ottengono risultati maggiori.
Credo che questa iniziativa vada sottolineata e vada in qualche modo pubblicizzata, si affianca, ripeto, a dei percorsi che già stiamo facendo.
Questa sera tra l'altro oltre al premio "Valore lavoro" che sarà dato a 10 imprese che si sono segnalate per le buone pratiche all'interno della propria organizzazione, consegneremo il premio anche dei Maestri del Lavoro sulla sicurezza del lavoro e premieremo 5 imprese che si sono distinte nella realizzazione di nuovi impianti sulla sicurezza per il lavoro.
Questo a fronte di una piaga notevole, quella degli infortuni sul lavoro, di cui stiamo soffrendo anche se i dati ci confortano perché nell'ultimo anno è diminuita, però nelle Marche non dobbiamo abbassare la guardia su un dato che anche il Presidente della Repubblica ha segnalato come non positivo.
Credo che quello che hanno detto i Consiglieri Marconi e Marinelli sia un dato da tenere conto e sicuramente dovremo fare in modo che questo riconoscimento …, io non so Consigliere Marconi se avete fatto gli approfondimenti definitivi con il Governo perché abbiamo dei problemi per la premialità. Nei bandi di appalto nel momento in cui questo riconoscimento si trasforma in una premialità ci sono delle difficoltà. A suo tempo me ne sono interessato per attribuire questa premialità a chi aveva fatto il percorso della responsabilità sociale d'impresa e mi hanno segnalato delle difficoltà. Spero che questo sia superabile, adesso vedremo, spero che non si trovino difficoltà perché sarebbero cose ..., cioè questa premialità va assolutamente sottolineata perché passa anche attraverso questo strumento la possibilità di convincere molti a fare percorsi positivi.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Soppresso

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 7 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 446. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 457
ad iniziativa della Giunta regionale
"Partecipazione della Regione al Consorzio per la salvaguardia e la valorizzazione delle zone di interesse turistico del Comune di Genga (Consorzio Frasassi)"
(Rinvio)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 457 della Giunta regionale.
Il relatore di maggioranza Consigliere Badiali mi ha chiesto di rinviarla e, come sempre accade in queste situazioni, se non c'è la contrarietà di nessuno la considero rinviata alla prossima seduta, altrimenti devo mettere la proposta ai voti.
Non ci sono richieste particolari, consideriamo approvata la proposta del Consigliere Badiali, verrà iscritta all'ordine del giorno della prossima seduta.

Proposta di atto amministrativo n. 84
ad iniziativa della Giunta regionale
"Zonizzazione e classificazione del territorio regionale ai fini della valutazione della qualità dell'aria ambiente. Decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155 - articoli 3 e 4"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 84 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. E' un atto amministrativo molto semplice, facilmente comprensibile, diciamo che protagonisti di questo atto sono stati soprattutto il Crel ed il Cal, insieme alla Commissione che ha vigilato su questo dialogo fra Giunta e organismi consultivi ed alla fine le osservazioni di questi due organi sono state, credo, quasi tutte ricomprese.
La zonizzazione riguarda due grandi divisioni, l'area montana e collinare e l'area marina e valliva.
In questo senso viene eliminata la proposta iniziale di una terza zona che riguardava i Comuni di Matelica, Cerreto e Fabriano che vengono giustamente compresi insieme agli altri nell'area valliva.
Abbiamo anche accolto l'osservazione in base alla quale questa classificazione, che veniva se non sbaglio con scadenza quinquennale, viene aggiornata al 30 settembre 2016, questo perché nel corso del dibattito in Commissione si è rilevato che le modifiche riguardo all'inquinamento dell'aria ha momenti anche significativi. C'è questa alternanza sui dati che non indica né un aumento costante né un precipitare costante, ma un andamento a zig zag, quindi la necessità, molte sono state le osservazioni in questo senso, al di là dei dati tecnici, che il monitoraggio e la verifica vengano fatti di frequente. Una cosa che ovviamente non possiamo che condividere tutti anche se comporterà qualche onere e qualche impegno maggiore da parte dell'amministrazione, ma risponde a quei criteri generali di qualità della vita di cui questa Regione va fiera.
Al di là di tutte le polemiche che poi sviluppiamo fra di noi, dobbiamo dire che su questo punto le Marche segnano costantemente punti di eccellenza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Abbiamo visto questo atto in Commissione e abbiamo per prima cosa richiesto che sia riproposto entro 2 anni per avere dati più recenti in quanto in molti Comuni, soprattutto quelli che hanno insediamenti industriali o attraversamenti stradali e infrastrutturali, c'è un problema di qualità dell'aria. Tant'è vero che nelle osservazioni del Cal, per esempio, il punto 6, indica la necessità di un maggiore coinvolgimento delle autorità sanitarie regionali al fine di informare la popolazione del superamento dei limiti, ed il Crel chiede che nelle zone a più alta emissione, quindi nelle zone più critiche, dove avvengono i superamenti, ci siano misurazioni costanti e continue a tutela della salute umana. Al di là del fatto che si parla di medie e non di picchi rispetto ai superamenti, comunque sia dove avvengono superamenti è bene tenere sotto controllo la qualità dell'aria e soprattutto è bene integrare queste misurazioni con interventi di riduzione delle emissioni ed è necessaria un'integrazione delle politiche regionali, da quelle trasportistiche a quelle infrastrutturali.
Altra questione è, sempre relativa agli effetti dell'inquinamento anche se non propriamente collegata a questa normativa, lo stesso Crel lo chiede con urgenza, l'attivazione del registro regionale dei tumori da tempo annunciato, ma mai realizzato, su cui c'è stata anche una riunione specifica della Commissione sanità nella quale è emersa la necessità di integrazione e di coordinamento delle azioni dell'Agenzia regionale sanitaria con quelle dell'Arpam. Queste sono le questioni principali che questo atto affronta.
L'ultima è quella relativa alle competenze visto che la competenza sulla zonizzazione e la classificazione del territorio regionale, ai fini della valutazione della qualità dell'aria, è in capo alla Regione anche se fino adesso è stata gestita dalle Province.
C'è da fare una riflessione sia a livello nazionale che regionale in relazione al passaggio delle competenze provinciali e quali passeranno a Comuni e Regione. C'è da fare anche una riflessione sul personale delle Province che ha capacità e professionalità su questi temi e verificare se dobbiamo, in qualche modo, pensare all'utilizzazione del personale presso la struttura regionale.
Comunque sia è un discorso che è iniziato con l'Osservatorio attivato dall'Assessore Canzian e speriamo che anche il Consiglio regionale abbia modo di riflettere sulle competenze che devono rimanere alle Province e su quelle che si vogliono trasferire a Comuni e Regioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Questo è un argomento che abbiamo trattato molto attentamente in Commissione alla presenza anche di dirigenti e funzionari. E' emerso un quadro poco chiaro, poco efficiente e per il futuro non dico preoccupante, perché non voglio creare allarmismo, ma una riflessione questo argomento la merita.
Farò l'intervento finale se il mio Capogruppo me lo consente, ascolterò gli interventi degli altri colleghi, soprattutto del Presidente Giancarli, perché da quello che abbiamo verificato, mi corregga se sbaglio, allo stato attuale il monitoraggio che è stato fatto non risponde perfettamente alla situazione reale, vale a dire è fatto sulla carta in alcune zone e non è fatto con il controllo dovuto.
A questo punto servono le risorse perché senza risorse non si fa niente. La salute al primo posto, come dicevamo prima, per le abitazioni, per le famiglie, per i giovani e se non facciamo uno sforzo comune, inserendo risorse fresche, sicuramente Comuni e Province non faranno niente. Questa risposta l'abbiamo già avuta, Presidente Giancarli, da chi era presente ed ha detto "se non si interviene con risorse serie ...".
Io ho fatto un esempio, non perché la mia città sia il capoluogo del mondo, anzi è un Comune di 40.000 abitanti, ma all'uscita ed all'entrata dell'autostrada ci sono, adesso non vorrei errare, 5 milioni di mezzi, però dicono che non si può fare il controllo dell'area. Occorre fare il controllo?
Bisogna studiare un sistema per migliorare la qualità della vita, soprattutto perché ci sono, Assessore Mezzolani, centri commerciali, aree commerciali, non sono la stessa cosa come qualcuno lascia intendere, insediamenti produttivi, ed il flusso della gente al sabato ed alla domenica è una cosa impressionante.
Ho sollevato un altro caso che non riguarda solo Civitanova, ma riguarda tutta la costa, parte da Bari e arriva a Bologna, è l'alta intensità di traffico, lì non c'è un controllo perché dicono che non si possono mettere le centraline, ma questo controllo lo dobbiamo fare a Civitanova Alta dove non c'è una macchina? Lì l'aria non è pura, è purissima. Se viene messa una centralina in montagna, e concludo Presidente, dove sono rimasti 10 abitanti, lì ci sono forse problemi di inquinamento? Problemi di traffico?
Un invito che formalmente adesso faccio, poi in sede di bilancio ci riserveremo, ed auspichiamo la collaborazione del Presidente Giancarli e del Consigliere di opposizione Binci che in questa circostanza è relatore per noi, è che rappresentino in Aula anche le nostre richieste, quello che sto dicendo sono cose che sono state dette anche in Commissione.
Presidente Giancarli sta a lei formulare con i Consiglieri Binci e Marconi, in sede di bilancio, una proposta per trovare le risorse, facciamola perché riguarda la salute di tutti, non riguarda ..., con questo non spostiamo un voto, però la tutela della salute dei cittadini è più importante dell'aver conquistato 10 voti o dell'aver fatto una marchetta come a volte capita in Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Velocissimamente in quanto ritengo che questo atto amministrativo sia un atto sostanzialmente importante perché mette la salute dei cittadini al centro dell'attenzione di quest'Assemblea e della Giunta regionale.
E' un atto amministrativo di indirizzo che definisce una serie di linee guida che dovranno essere attuate dagli uffici preposti e da coloro che hanno competenza specifica.
Per quello che mi riguarda darò un voto favorevole.
Aggiungo che ho presentato un ordine del giorno a questo atto amministrativo proprio perché non ho presentato né emendamenti né sub emendamenti in quanto lo ritengo esaustivo della volontà della Giunta e di quest'Assemblea di portare avanti un percorso a medio e lungo termine, però sentivo di dover presentare questo ordine del giorno che riguarda la mia città, la città di Loreto, in quanto tutti voi sapete che siamo coinvolti, io ed altre figure, tra cui l'ex Sindaco Nicoletti, in una causa, diciamo, dal punto di vista sanitario e ambientale.
Vista la problematica che c'è in questa città e in questo territorio, in una parte di questo territorio, mi è sembrato giusto presentare un ordine del giorno che impegni la Giunta a tener conto di questa problematica legata in particolar modo all'aspetto ambientale ed a prevedere l'installazione di un'attrezzatura specifica atta a monitorare quotidianamente e per il periodo che riterranno opportuno le strutture della Regione Marche questa parte del territorio, questa zona del territorio che è la Villa Costantina.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Non volevo intervenire perché nella relazione del Consigliere Marconi ed in quella del Consigliere Binci era stata esplicitata la situazione in modo molto chiaro, esaustivo. Tra l'altro in Commissione avevamo fatto alcuni approfondimenti, anche con il Servizio, modificando la stessa zonizzazione. Ora però l'intervento del Consigliere Pieroni e soprattutto quello del Consigliere Brini mi fa dire che la situazione denunciata è purtroppo quella da loro descritta. Non siamo in presenza di preoccupazioni soggettive, il monitoraggio e la rilevazione della qualità dell'aria nella nostra regione non è sufficiente. Questo è emerso chiaramente in Commissione, anzi credo che ci sia un numero di impianti inferiore rispetto a quello di una sola provincia, magari la più grande delle Marche, quella che ha un terzo degli abitanti, quindi questo problema c'è e l'abbiamo fatto presente dal punto di vista politico istituzionale. E' emerso in modo evidente anche dal confronto con il Servizio, c'è stato risposto che avevamo ragione, ma non c'erano le risorse. Quello che ha detto il Consigliere Brini.
Credo che in sede di bilancio potremmo produrre anche un atto politico, scrivere un documento, un qualcosa, però è chiaro che nel bilancio oltre agli atti politici occorrono atti concreti di imputazione della spesa. Da questo punto di vista sicuramente non soltanto noi, ma l'Assessorato più di noi, tra l'altro questa mattina è presente l'Assessore Malaspina e non so se vorrà arricchire con il suo intervento il dibattito, ha evidenziato in modo molto chiaro che questo problema esiste e, proprio perché l'abbiamo evidenziato e scoperto, non ci fermeremo qui, ma cercheremo di dare risposte concrete.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento n. 1 a firma dell'Assessore Malaspina. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 2 a firma dell'Assessore Malaspina. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento n. 3 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. Con questo emendamento, a pagina 48, paragrafo 4.1, dove si parla delle stazioni di monitoraggio per la classificazione del territorio, chiedo che in fondo al paragrafo dopo le parole "all'ambiente dell'Arpam" vengano aggiunte le seguenti: "evidenziando così una zonizzazione avente valore relativo ai fini del rispetto del decreto legislativo n. 155 del 2010" che è la norma di riferimento a cui questo atto dà attuazione.
Sembra una robetta, ma è una cosa importante perché se noi non scriviamo questo rischiamo di aver fatto, con questo atto, un bel compitino e spiego perché. E' successo che con le stazioni di monitoraggio mobili, perché ci sono quelle fisse e quelle mobili, sulla base dell'esperienza da me "denunciata" con l'interrogazione e a fronte delle richieste di un comitato locale di un paese vicino al mio, della provincia di Ancona, Loreto - a cui si riferisce anche l'ordine del giorno che voterò anche se lo trovo, onestamente in questo momento, un po' inopportuno dal punto di vista politico-giuridico, comunque lo voterò - richieste che andavano avanti da anni di mettere una centralina nella zona di grande traffico veicolare di Villa Musone di Loreto, guarda caso, la centralina è stata messa il giorno di ferragosto. E' una zona che ha un traffico veicolare importante perché è un senso unico obbligato, dopo è stato fatto il doppio senso, e durante tutto l'anno ha un traffico molto importante, e la genialità dell'Arpam è stata quella di installare la stazione di rilevamento mobile nel giorno di ferragosto quando il traffico industriale e commerciale pesante che lì transita non c'era.
Allora mi chiedo se crediamo in questo atto o abbiamo fatto il compitino per adempiere al decreto legislativo. Se ci crediamo facciamo le cose fatte bene, quindi chiedo che venga approvata la mia riga dove sostanzialmente dico che le zonizzazioni devono essere fatte nel rispetto del decreto legislativo e non quando ci fa comodo, quando vogliamo che non appaiano o appaiono forme accettabili di inquinamento perché altrimenti ci prendiamo in giro da soli. Voglio dire che se dobbiamo fare i controlli facciamoli durante le giornate, i mesi dell'anno di traffico normale, se andiamo a rilevare il traffico, le polveri sottili, a ferragosto, beh allora ci prendiamo in giro.
Ricordiamoci che di inquinamento, di polveri sottili, si muore anche nelle Marche, specialmente bambini e popolazione anziana, persone meno protette, credo, quindi, che dobbiamo metterci in un'ottica di maggior serietà quando predisponiamo i controlli, quindi il senso del mio emendamento è questo: fare riferimento in particolare al decreto legislativo di cui siamo semplicemente applicatori con questa norma, grazie.

PRESIDENTE. Emendamento n. 3 Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Dichiaro che in sede di coordinamento tecnico il numero delle figure 17 e 18 è sostituito con pagina 45 e 56. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno a firma del Consigliere Pieroni. Nel mentre è stato presentato un emendamento all'ordine del giorno a firma del Consigliere Marconi, non so se è stato distribuito a tutti?
Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Intervengo per rispondere al caso specifico che il Consigliere Pieroni ha posto per quella particolare zona di Loreto dove ho notizia è stata mandata o sarà mandata una stazione mobile.
La previsione generale diventa per tutti, non solo per il Comune di Loreto, situazioni come quelle che ha evidenziato il Consigliere possano essere applicate anche in altre parti del territorio delle Marche, tenendo presente, perché l'onestà lo impone, che una stazione completa, Consigliere Pieroni, prevede una spesa di circa 300.000 euro, dai 250 ai 300 mila euro, ed una manutenzione costa dai 18 ai 20 mila euro all'anno, quindi, non è una cosa semplice.
Giustamente il Consigliere Pieroni ha detto che dobbiamo avere qualcosa in più, l'ha detto anche il Presidente Giancarli, e quindi la modifica esce da quella stretta previsione che viene considerata sul piano amministrativo per il Comune di pertinenza e riguarda tutte quelle situazioni di emergenza ambientale, o come diceva il Consigliere Pieroni, situazioni giuridiche particolarmente delicate in cui l'accertamento più puntuale e più esteso nel tempo, questa sostanzialmente è la questione, viene effettuato, quindi la modifica che anche il coordinamento tecnico propone è in questa direzione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Non c'è solo l'aspetto economico, c'è anche il problema del personale di cui si è parlato in Commissione, ma oggi nessuno l'ha tirato fuori e l'ha portato avanti.
Presidente Canzian, se sbaglio mi corregga, c'è un forte esubero di dipendenti delle Province, no? Non c'è un esubero di personale delle Province che oramai, ... nella Commissione era stato evidenziato che si può comprare la centralina, però poi non c'è chi materialmente va sul posto perché c'è carenza di personale, quindi, oltre a reperire fondi, sarebbe bene anche valutare, studiare, quale personale c'è da utilizzare. Quel giorno, Presidente Giancarli, era venuto in rappresentanza del Presidente Cesetti un dirigente del Comune di Fermo che lamentava l'assenza del personale. Magari con le risorse che abbiamo è meglio spendere 300.000 euro per controllare l'aria e la salute dei cittadini che spendere i soldi per altri tipi di iniziative che non producono niente. Non è da sottovalutare anche l'aspetto del personale perché se ci sono le macchine e le centraline, ma non c'è il personale ed i controlli non si possono fare.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marangoni.

Enzo MARANGONI. Dissento da quello che sostiene il Consigliere Marconi che ritiene che l'emendamento generale abbia assorbito e modificato l'ordine del giorno Pieroni. Dico bene Consigliere Marconi? ... Se ho capito bene c'è un emendamento di carattere generale che avrebbe assorbito questo ordine del giorno a cui accennava prima il Consigliere Pieroni che riguarda Loreto e la zona industriale Brodolini che ben conosco, con aziende classificate insalubri di 1° e 2° livello. Nell'ordine del giorno si chiede una stazione di monitoraggio fissa per le ragioni che ha indicato il Consigliere Pieroni, e c'è anche un intervento della magistratura penale.
Nel frattempo è arrivato l'emendamento a firma del Consigliere Marconi che modifica l'ordine del giorno di cui sto parlando.
Chiedo che venga votato l'ordine del giorno del Consigliere Pieroni e venga respinto l'emendamento del Consigliere Marconi perchè l'ordine del giorno è specifico su Loreto e sulla situazione che c'è in questo momento.
Chiedo che l'intervento su Loreto, sulla stazione di Loreto e sulle zone industriali oggetto di indagine della magistratura penale, avvenga così com'è stato fatto l'altro, quello che ho citato poco fa, sempre a Loreto, ad un chilometro di distanza, misurandolo anche questo a ferragosto, Consigliere Pieroni, come è stato misurato quello di Villa Musone, ad un chilometro di distanza dalla zona Brodolini. Facciamolo a ferragosto così le fabbriche sono chiuse, così va tutto bene Madama la Marchesa. Se usiamo lo stesso metro va bene, non possiamo usare un metro diverso, se a Villa Musone siamo andati con rete mobile nel giorno di ferragosto a misurare una strada altamente inquinata, dobbiamo fare la stessa cosa nella zona Brodolini di Loreto, misuriamola a ferragosto. E' una provocazione che sto facendo. ovviamente, però è corretta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Rapidamente perché è un po' inesatto quello che ha detto il Consigliere Marangoni, l'emendamento che propongo recita in questa maniera: "Considerata la particolare attenzione che richiede una valutazione della qualità dell'aria di parte del territorio comunale di Loreto", quindi la previsione resta, "e di altri Comuni delle Marche", perchè oggettivamente, Consigliere Pieroni, non ha senso registrare questa situazione e tutte le altre che in previsione potranno trovarsi nelle stesse situazioni giuridiche e di emergenza ambientale. Partendo da una situazione bene identificata e che fa caso, allarghiamo a tutte quelle altre situazioni, su questo segnaliamo un interessamento maggiore da parte della Giunta. Tutto qua.

PRESIDENTE. Emendamento all'ordine del giorno a firma del Consigliere Marconi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno a firma del Consigliere Pieroni, così come emendato, lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere D'Anna.

Giancarlo D'ANNA. Presidente, visto e considerato che nelle ultime due legislature ci sono state interrogazioni, mozioni, proposte, per arginare, limitare, il problema delle polveri sottili, dell'inquinamento, ma risposte serie, concrete, non ce ne sono state, assolutamente. Noi siamo in una realtà nella quale c'è la consapevolezza che un certo tipo di inquinamento è causa di determinate malattie alcune delle quali anche mortali. In passato è stato detto che la nostra regione, rispetto ad altre, ha un aumento di tumori infantili che, in alcuni casi, sono collegabili anche all'inquinamento ambientale. Niente si è mosso! Provvedimenti seri per ridurre il livello di inquinamento non ci sono, noi andiamo a fare delle zonizzazioni, che ci sta, e facciamo un parallelo con quello che è accaduto con l'amianto.
Con l'amianto abbiamo fatto un censimento abbastanza consistente, sappiamo dove ci sono edifici, manufatti che lo contengono, in alcuni casi anche quello pericoloso che viene disperso nell'ambiente, molti sono edifici pubblici: scuole, ospedali, uffici postali, impianti sportivi e molto di più. Sappiamo che ci sono, però non facciamo gli interventi, anche le proposte di legge che sono state qui presentate, per esempio, per la bonifica dei siti d'amianto o comunque per tornare al discorso sulle polveri sottili, non sono mai state assunte.
Cosa serve fare un atto che porta ad un monitoraggio, ad una zonizzazione, per conoscere quello che già si conosce? Ci sono alcuni punti nei quali c'è un forte rischio per coloro che ci abitano, uno di questi è qua vicino, sappiamo tutti che a Torrette, nella zona dell'ospedale, c'è una realtà drammatica da questo punto di vista, talmente drammatica che anche gli abitanti si sono rassegnati a convivere con quella bomba che hanno intorno a casa.
Degli strumenti ci sono, ci potrebbero essere, se parliamo di inquinamento da polveri sottili, che non sono date solo ed esclusivamente dai gas delle automobili, tra queste rientra anche l'amianto e molto altro, iniziative volte a favorire il trasporto pubblico. Sono contento che il Presidente Solazzi di recente in un convegno ad Urbino sulla ferrovia si sia detto favorevole al ripristino di quella linea, sono molto contento, quello potrebbe essere un segnale importante, come sono altrettanto contento che anche il Presidente Spacca sembra che sia sulla stessa linea d'onda, cioè quella della riapertura della linea ferroviaria Fano-Urbino, perché al di là delle zonizzazioni ci sono degli strumenti che consentono di ridurre il traffico automobilistico e che inevitabilmente diminuiscono il problema.
Se l'intenzione è quella di ridurre un certo tipo di inquinamento, al di là della zonizzazione, conosciamo a memoria le zone che sono più a rischio, bisogna improntare una politica del trasporto pubblico ed incentivare le persone. Quale momento migliore se non quello in cui c'è una crisi che inevitabilmente costringe, invita o comunque favorisce l'utilizzo dei mezzi pubblici come sta accadendo adesso?
I treni dei pendolari sono sempre più pieni anche per questo motivo, quindi, penso che, al di là di questo atto amministrativo, ci debba essere un percorso che la Regione deve scegliere di fare se vuole dare un contributo serio alla soluzione di questo problema.
Voterò contro questo atto, non perché non sono a favore della zonizzazione, ma se una volta individuati i livelli non vengono presi dei provvedimenti, francamente mi sembra più un atto per dire che si sta facendo qualcosa, piuttosto che qualcosa di concreto che vada quanto meno a limitare o ridurre il problema.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Malaspina.

Maura MALASPINA. Voglio solo precisare che la deliberazione sulle polveri sottili è stata approvata la scorsa settimana.

Proposta di atto amministrativo n. 84, così come emendata, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di deliberazione n. 36
ad iniziativa dell'Ufficio di Presidenza
"Istituzione di una Commissione consiliare d'inchiesta diretta ad esaminare la regolarità e la correttezza dell'azione amministrativa regionale prima, durante e dopo l'evento alluvionale che ha colpito la città di Senigallia il 3 maggio 2014"
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di deliberazione n. 36 dell'Ufficio di Presidenza.
La discussione è aperta, ha la parola la relatrice Consigliera Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. La proposta, l'ha già detto il Presidente, è per deliberare l'istituzione di una Commissione d'inchiesta per esaminare e stabilire la correttezza dell'azione della Regione rispetto all'evento alluvionale che ha colpito Senigallia il 3 maggio di quest'anno, si chiede, quindi, il voto del Consiglio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Badiali.

Fabio BADIALI. Grazie. Sulla questione della Commissione d'inchiesta di Senigallia vorrei evidenziare che noi abbiamo già in piedi due Commissioni e con questa terza non riusciremo a garantire neanche i componenti, questa è una questione.
La seconda cosa è che siamo a fine dicembre, ci sono le ferie natalizie ed a febbraio c'è lo scioglimento del Consiglio regionale, perciò andrebbe a terminare questa operazione.
Terza cosa è che non possiamo, tutte le volte che succede qualsiasi evento, fare una Commissione regionale, perché questo significa inflazionare quello che è uno strumento giusto, sano e indispensabile che l'Assemblea legislativa ha a disposizione.
Dico questo per dire di no a questa Commissione, non soltanto perché dev'essere no, perché è una scelta punitiva, ma deve essere no per le motivazioni che ho detto che sono di carattere tempistico e di opportunità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bugaro.

Giacomo BUGARO. Presidente, questa volta dissento dal Consigliere Badiali per vari motivi.
Primo: se si fosse letta la richiesta d'istituzione della Commissione di inchiesta, la Commissione si è data 60 giorni per intervenire. Secondo: il Consiglio regionale, da notizie ufficiose, non verrà sciolto prima di aprile. Terzo: mi sembra che quanto accaduto sia meritevole di una certa attenzione, anche perché se si fosse letta la richiesta ci sono vicende che attengono alla vita amministrativa di questa Regione che meritano un approfondimento. Quarto: se questo deve essere un modo per eludere alcune responsabilità ne prendiamo atto, per questo a nome mio, del Consigliere Marangoni e del Consigliere Silvetti, chiedo la votazione per appello nominale perché, aggiungo il quinto punto, dire che ci sono altre 2 Commissioni mi sembra una scusa abbastanza banale, anche perché conoscendo tutti i colleghi non mi sembra che nessuno soffra d'ernia, da stress da prestazioni ... lei Consigliere Brini ne soffre per altre vicende, non sicuramente per l'impegno in questo Consiglio che dopo uno stop di 4 anni e mezzo ha riassunto da poco tempo, quindi sicuramente in questa legislatura anche lei non è coinvolto in questa vicenda.
Chiedo la sensibilità a tutta l'Aula perchè una Commissione d'inchiesta non è stata mai negata qualora ci siano, come in questo caso, la sussistenza, l'appoggio tecnico, tutte le condizioni tecniche, amministrative, tant'è che l'Ufficio di Presidenza ha deliberato ed ha portato in questa Aula la proposta di deliberazione.
Mi sembrerebbe una grave forzatura, per carità dal punto di vista politico ognuno può fare quello che crede, respingere questa domanda anche perché il tempo che si è dato alla Commissione d'inchiesta per potere agire è talmente breve, 60 giorni, che è di semplice soluzione.

PRESIDENTE. Proposta di deliberazione n. 36. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Silvetti, Marangoni, Bugaro.
Favorevoli: Binci, Brini, Bugaro, Carloni, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Giorgi, Marangoni, Marinelli, Natali, Romagnoli, Silvetti, Solazzi, Zaffini, Zinni.
Contrari: Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Giancarli, Giannini, Latini, Luchetti, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Traversini.
Astenuti: Nessuno.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Nomina

Elezione di due componenti il Consiglio di Presidenza dell'Associazione per la formazione al giornalismo (sede Urbino)
(articolo 2, comma 3, l.r. 3 giugno 2003, n. 10 - articoli 8 e 10, Statuto Ente) - Voto limitato ad uno.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la nomina di due componenti il Consiglio di Presidenza dell'Associazione per la formazione al giornalismo (sede Urbino) - Voto limitato ad uno.
Prego distribuire le schede.

(Il Consigliere Segretario Romagnoli effettua la chiamata)

Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi

PRESIDENTE. Ricordo che l'Assemblea legislativa nel votare ha preso atto delle risultanze istruttorie contenute nel parere della I Commissione assembleare e dell'accertamento relativo alle cause di ineleggibilità dei candidati.
Comunico i risultati della votazione:

Votanti n. 34
Schede bianche n. 7
Schede nulle n. 3
Schede valide n. 24

Hanno ricevuto voti:
Alessandra Ciolli n. 15,
Jacopo Frattini n. 9.

Proclamo eletti componenti il Consiglio di Presidenza dell'Associazione per la formazione al giornalismo (sede Urbino) la dott.ssa Alessandra Ciolli ed il dott. Jacopo Frattini.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Colleghi era stato chiesto alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi di discutere alcune mozioni, però vedo che l'Aula è abbastanza ...
Ha la parola il Consigliere Cardogna.

Adriano CARDOGNA. Una di queste mozioni, la n. 655, Presidente, questa mattina è stata trasformata in una risoluzione a firma di 20 Consiglieri e 7 Capogruppi, assolutamente trasversale, ritengo che potrebbe essere approvata anche senza discussione.

PRESIDENTE. La mozione n. 665 è quella sulle barriere architettoniche.

Adriano CARDOGNA. La mozione 665 ha per oggetto : "Mancata attuazione dei piani di eliminazione delle barriere architettoniche da parte di Province e Comuni. Nomina di un commissario ad acta da parte della Giunta regionale", così come prevedono una legge di 30 anni fa ed una legge regionale di 24 anni fa.
Data l'ampia rappresentanza e trasversalità dei firmatari, credo che potrebbe essere messa in votazione.

PRESIDENTE. Personalmente sono d'accordo, credo anche l'Aula, non vedo riserve da parte di nessuno,

Mozione n. 665
ad iniziativa del Consigliere Cardogna
"Mancata adozione dei Piano di eliminazione delle barriere architettoniche (P.E.B.A.) da parte di Province e Comuni. Nomina di un Commissario ad acta da parte della Giunta regionale, ai sensi dell'art. 5, comma 3, della legge regionale 27 aprile 1990, n. 52"
(Votazione risoluzione)

PRESIDENTE. Risoluzione alla mozione n. 665 a firma dei consiglieri Cardogna, Binci, Trenta, Zaffini, Foschi, Brini, Massi, Carloni, Marconi, Acacia Scarpetti, Busilacchi, D'Anna, Giancarli, Ortenzi, Camela, Bucciarelli, Badiali, Bellabarba.
Ha letto tutto, il testo più o meno è identico, la sostanza è identica, soprattutto, come ha detto il Consigliere Cardogna, è firmata dalla grande maggioranza dei Consiglieri in maniera trasversale.
Pongo in votazione la risoluzione.

(L'Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Colleghi, era stata chiesta la discussioni di altre mozioni, però vedo che c'è un'aria, mi pare un po' da parte di tutti, di voler andar via. Rimandiamo tutto alla prossima seduta del Consiglio. Buona giornata.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 14.00.