Resoconto della seduta n.181 del 27/12/2014
SEDUTA N. 181 DEL 27 DICEMBRE 2014

La seduta inizia alle ore 10,45

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 181 del 27 dicembre 2014. Do per letto il processo verbale della seduta n. 180 del 16 dicembre, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge regionale:
n. 463 in data 17 dicembre, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015-2017 della Regione (legge finanziaria 2015)”, assegnata alla II Commissione in sede referente, alle Commissioni I, III, IV, V, per l'espressione del parere di cui all'articolo 70 del Regolamento Interno, al Consiglio delle Autonomie Locali ai sensi dell'articolo 11, comma 2, lettera a) della legge regionale n. 4/2007 e al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera b), n. 1 della legge regionale n. 15/2008 e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento Interno (iscritta all'ordine del giorno della seduta odierna);
n. 464 in data 17 dicembre, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Approvazione del bilancio di previsione 2015 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2015/2017”, assegnata alla II Commissione assembleare in sede referente, alle Commissioni I, III, IV, V, per l'espressione del parere di cui all'articolo 70 del Regolamento Interno, al Consiglio delle Autonomie Locali ai sensi dell'articolo 11, comma 2, lettera a) della legge regionale n. 4/2007, al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera b), n. 1 della legge regionale n. 15/2008 e trasmessa alla VI Commissione assembleare ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento Interno (iscritta all'ordine del giorno della seduta odierna).
Sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 756 dei Consiglieri Sciapichetti, Ortenzi, Trenta, Solazzi, Ciriaci, Marconi, Binci, Acacia Scarpetti, Giancarli, Traversini, Bellabarba, Pieroni, Marinelli, Zinni, Bucciarelli, Canzian, Ricci, Badiali, Massi, Carloni, Busilacchi, Latini, Comi, Brini, “Donazione del sangue nella Regione Marche e problematiche ad essa connesse”;
n. 757 dei Consiglieri Bugaro, Foschi, Trenta, Silvetti, Marangoni, Ciriaci, Brini, “La famiglia quale nucleo naturale e fondamentale della società: la Regione celebri la “festa della famiglia”;
n. 758 del Consigliere Latini “Un'unica cabina di regia per la Macroregione Adriatico-Ionica”.
Il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le seguenti leggi regionali:
n. 34 in data 9 dicembre, “Modifiche alla legge regionale 13 marzo 1995, n. 23 “Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei consiglieri regionali” e alle leggi regionali 15 ottobre 2001, n. 20 “Norme in materia di organizzazione e di personale della Regione” e 30 giugno 2003, n. 14 “Riorganizzazione della struttura amministrativa del Consiglio regionale";
n. 35 in data 15 dicembre, “Istituzione e riconoscimento del logo “Impresa amica del sociale”.
Ha chiesto congedo il Consigliere D'Anna.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Prima di entrare nella trattazione dell'ordine del giorno con il punto n. 1, su richiesta di alcuni Consiglieri, farei una proposta all'Aula al fine di ottimizzare ed accelerare, se possibile, i tempi.
Si era stabilito che il termine per la presentazione degli emendamenti scadesse alle ore 12,00 di oggi e quello dei sub emendamenti alle ore 16,00.
Se l'Aula è d'accordo, direi di lasciare alle ore 12 la scadenza per la presentazione degli emendamenti e prevedere le ore 13,30 come termine per la presentazione dei sub emendamenti.
Se siamo d'accordo, non vedo espressioni di obiezioni, darei per approvata la proposta ed andrei avanti. D'accordo!
Ripeto: presentazione degli emendamenti scadenza ore 12,00, presentazione dei sub emendamenti scadenza ore 13,30.
Prima di passare all'ordine del giorno, c'è la richiesta di intervento del Consigliere Eusebi, prego.

Paolo EUSEBI. Grazie Presidente. Velocissimo sull'ordine dei lavori, affinché resti agli atti, esprimo la mia contrarietà alla predisposizione dell'ordine del giorno odierno che credo non rispecchi quanto deliberato nell'ultima seduta del Consiglio regionale.
Credo che questo ordine del giorno non accolga in maniera puntuale quanto abbiamo votato e cioè la proposta che fece nell'ultimo Consiglio il Consigliere Ricci.

PRESIDENTE. Va bene Consigliere Eusebi, prendo atto di questa sua dichiarazione.
Se non ci sono altre richieste di intervento, direi di passare subito alla trattazione dell'ordine del giorno.
Se siete d'accordo, così come è avvenuto in altre occasioni, direi di trattare in unica relazione di maggioranza e di minoranza entrambi i punti all'ordine del giorno che riguardano le disposizioni per la formazione del bilancio e l'approvazione del bilancio stesso, i cui relatori sono il Consigliere Ricci per la maggioranza ed il Consigliere Zinni per la minoranza.
Se non ci sono contrarietà direi di unificare i punti sia per l'illustrazione delle relazioni che per la discussione.
Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. C'è stata una procedura che ci ha portato alla discussione del bilancio in questa data, a fine anno, di fatto c'è stato un confronto strettissimo e limitatissimo con la Giunta rispetto al bilancio, chiederei che prima o dopo le relazioni ci fosse l'intervento dell'Assessore Marcolini.
(...) Si è sempre previsto, però, guarda caso, alla fine degli interventi, in chiusura.
Chiedo …

PRESIDENTE. L'Assessore Marcolini, proprio per le ragioni da lei espresse, ha chiesto alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, diversamente dagli anni precedenti in cui la discussione si chiudeva con l'intervento dell'Assessore, di intervenire dopo le relazioni di maggioranza e di minoranza.
Darò, quindi, la parola all'Assessore Marcolini …

Massimo BINCI. E' il minimo visto la riflessione che c'è stata.

PRESIDENTE. Benissimo, quindi darò la parola all'Assessore Marcolini dopo le due relazioni di maggioranza e di minoranza.

Proposta di legge n. 463
ad iniziativa della Giunta regionale
"Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015/2017 della Regione Marche (legge finanziaria 2015)"

Proposta di legge n. 464
ad iniziativa della Giunta regionale
"Bilancio di previsione per l'anno 2015 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2015/2017"
(discussione generale congiunta)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le proposte di legge n. 463 e n. 464 ad iniziativa della Giunta regionale.
La discussione generale congiunta è aperta.
Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Affrontiamo la discussione del bilancio preventivo in un clima, forse, un po' più tranquillo rispetto a ciò che è all'ordine del giorno, nel senso che affrontiamo un preventivo con molte meno risorse e dobbiamo fare uno sforzo per comprendere la portata di questo bilancio preventivo e pluriennale 2015/2017.
Innanzitutto voglio ringraziare la II Commissione e i componenti della stessa perché anche questa volta il loro impegno è stato molto prezioso. Ci hanno fornito il materiale che rende chiaro questo bilancio preventivo, corredato dalla relazione iniziale e dalle schede analitiche. In maniera chiara ogni Consigliere può cogliere fino in fondo ciò che contiene questo documento.
Il clima non è dei migliori per affrontare un bilancio preventivo di fine legislatura, c'è un contesto di crisi che tiene in apprensione i territori di questo Paese, le Regioni gli enti locali.
E' un bilancio preventivo che purtroppo sconta tagli molto severi che sono stati confermati anche dall'ultima finanziaria. Con il maxi emendamento qualche passo in avanti si è fatto, purtuttavia un bilancio preventivo che è stato costruito con una riduzione di risorse, l'Assessore l'ha più volte ricordato, di 230 milioni di euro.
Siamo consapevoli che, anche se con difficoltà, la legge di stabilità che questo Governo ha messo in campo contiene alcune indicazioni di rilancio di moderato ottimismo verso aspettative di crescita, indicate anche dalla Comunità Europea, ma nello stesso tempo siamo in forte difficoltà a costruire bilanci di previsione annuale e pluriennale che possano dare adeguati servizi alle Regioni, alle Province ed ai Comuni.
Una riduzione consistente, un taglio molto severo. Lo stesso Presidente Spacca richiamava ad un bilancio di “guerra” in molti interventi che ha fatto, quindi scontiamo queste difficoltà: tagli, meno trasferimenti, riduzione delle risorse dirette indotte per 70 milioni, riduzione percentuale del 3% sulle spese per altri 160 milioni di euro. L'insieme è questo.
Devo dire che sull'assestamento, ma anche sul bilancio preventivo, la Giunta e l'Assessorato hanno lavorato con molta attenzione rispetto alla famosa manutenzione, attenta manutenzione dei capitoli. E' uno sforzo che avevamo già fatto con l'assestamento di bilancio, e questo notevole sforzo è contenuto anche nel bilancio di previsione.
Abbiamo cercato, dal bilancio si coglie, di tenere nei limiti del possibile la tutela dei capitoli della sanità. Anche qui qualche riduzione c'è stata, ma abbiamo lasciato invariate almeno le risorse fondamentali sul 2015. Un'attenzione, una verifica attenta alla pulizia di alcuni stanziamenti vecchi, un'attenzione, una prudenza, un rinvio anche alle politiche comunitarie. Un tentativo di costruire un bilancio adeguato ed evitare, come abbiamo scongiurato, il rischio dell'esercizio provvisorio.
Questo era un tema che avevamo discusso in Commissione. Avevamo affrontato anche questo dibattito e pensato che era utile per la comunità marchigiana arrivare a questo Consiglio e votare il bilancio preventivo, varando risorse a partire dalle prime settimane di gennaio.
E' chiaro che non bisogna nascondere che c'è una sofferenza netta su alcuni capitoli. La prima sofferenza che riscontriamo è quella del sociale che ha visto ridurre se non azzerare le risorse. Un piccolo recupero sui trasporti, ma in sofferenza lo sono anche i trasporti.
E' un bilancio preventivo di emergenza che ha cercato di mettere in sicurezza i cosiddetti fondamentali e poi cercare, Assessore, come era stato annunciato anche in Commissione, una variazione di bilancio nei limiti del possibile a partire da gennaio.
Mi pare che il maxi emendamento del Governo contenga una cifra di recupero tale da poter rendere credibile, a gennaio, una variazione di bilancio per circa 30 milioni più o meno.
Questo è importante, ma occorre sapere che con quei 30 milioni bisognerà assolutamente rimpinguare, per intenderci il sociale, per cui quella quota di 30 milioni verrà ridotta, ridimensionata rispetto alle esigenze generali della Regione Marche.
Sottolineo come questo può essere fatto senza intervenire sull'Irap che resta la più bassa d'Italia da un lato e senza la necessità e il peso di aggiungere il ticket sulla sanità.
Una Regione che come altre, forse più di altre, tenta con interventi, con manovre interne, con prudenza ed attenzione, di proporre un bilancio preventivo con un taglio di 230 milioni ed allo steso tempo liberare risorse per il governo di questa Regione.
Per spostare il giudizio sul piano anche politico, non strettamente sul bilancio di previsione, è in discussione la sopravvivenza degli enti territoriali ed anche delle Regioni.
Noi abbiamo pensato che fosse inopportuno, ma spero lo si possa fare nelle prossime settimane, discutere preventivamente il disegno Delrio piuttosto che affrontarlo successivamente al patto di stabilità e alla finanziaria nazionale.
Dovremmo andare per forza a questi passaggi, ma mi pare che qualche spazio di manovra sia stato in qualche modo individuato.
Quello che fa impressione è che la riduzione delle risorse, una riduzione, un taglio lineare, debba subirlo anche una Regione come le Marche che, per esempio, in tema di sanità è una regione che è stata “premiata”, riconosciuta come fra le più virtuose. Una Regione che continua ad essere penalizzata sul trasporto pubblico ovvero l'ultima, la penultima delle Regioni per trasferimenti di corrispettivi dallo Stato. Una Regione che sul personale ha ridotto i dirigenti, dando segnali di prudenza ed attenzione anche sulla spesa corrente. Purtuttavia questi tagli lineari rischiano di penalizzare fortemente anche le Marche che tentano di proporre, lo dico con una formula, una formula che penso sia comprensibile, un regionalismo responsabile e rischia di non trovare sponde adeguate nemmeno nell'interlocutore principale che è il Governo.
Non aumentiamo la fiscalità e questo tentativo lo si sta facendo ormai da tempo.
C'è un fermento in queste ore, sono arrivate questa mattina le Province, ora non si tratta di dover sostituire funzioni e competenze andando a coprire situazioni attualmente a rischio, però credo che i primi mesi del prossimo anno saranno di grande sofferenza in modo particolare per un ente che sta subendo una pressione forse più di altri. Mi riferisco in questo caso alle Province. E' a rischio, ne parlavo con alcuni Sindaci, il riscaldamento delle scuole, per dirla in maniera semplice, c'è il rischio dell'eventuale sgombro neve. Sono a rischio servizi essenziali come la manutenzione o il sociale e mi riferisco ad un emendamento che è anche arrivato in queste ore nelle nostre mani, poche risorse che le Province avevano per l'assistenza ai non vedenti e non udenti, poche centinaia di migliaia di euro, ma quella piccola cifra penalizza una categoria già di per sè svantaggiata.
C'è la necessità di tornare a ragionare sull'impostazione, sul rapporto fra riforma delle Province e riforma “del funzionamento” delle Regioni. Non si possono sganciare le prospettive di una riforma Delrio da un impegno e da una competenza corredata di risorse finanziarie che erano dentro la stabilità e dentro il maxi emendamento. Credo che ci sia la necessità di riprendere quel tipo di discussione.
Tagli molto severi per il 2015. Credo che occorra dare atto alla Giunta regionale di aver lavorato, nel corso di questi anni, anche di questi ultimi passaggi, a partire dall'assestamento di bilancio per arrivare al bilancio di previsione annuale e pluriennale, sul rigoroso contenimento delle spese che ha reso possibile portare in Aula questo documento, come dicevo prima, con l'invariata pressione fiscale sui cittadini e sulle imprese, inalterata rispetto agli anni passati.
Bisogna dare atto ulteriormente al governo regionale che, visto il quadro delle contingenze, riconferma una strategia di sviluppo, rispetto alla razionalizzazione della spesa, rispetto al mantenimento dei livelli dei servizi fondamentali, ad un livello adeguato, non era semplice. Riuscire a garantire poste specifiche sull'occupazione, sul rilancio dell'impresa, sulla salute e sulla mobilità, per quello che è stato possibile, dà il segno di uno sforzo che la Giunta ha fatto.
In realtà le Regioni ormai sono compresse da un lato, lo chiamiamo così anche nel documento che avete agli atti, da un neo centralismo statale, l'ho letto nella relazione allegata al bilancio, lo scrivono i funzionari, lo sottolineo e riprendo questo passaggio, e dall'altro da un'esautorazione, una riforma non condivisibile fino in fondo del ruolo delle Province.
Ci sono situazioni che da un lato vedono le Regioni con meno risorse, impegnate su un bilancio preventivo complicato, e dall'altro c'è la necessità di rispondere ad esigenze di chi, come le Province, non ha più funzioni e risorse. Non possiamo sostituirci, siamo stretti in questa morsa ed in queste ore abbiamo anche incontrato questi enti.
C'è una sfida nella quale il rigore, la tenuta dei conti, la correttezza della gestione, devono essere un punto di riferimento principale per comporre un bilancio di previsione, così come è stato.
C'è anche un buon giudizio da questo punto di vista, mi pare Assessore, della Corte del Conti o delle Agenzie di rating che hanno espresso pareri favorevoli sul bilancio di previsione. Fra l'altro è abbastanza singolare che la stessa Corte dei Conti nazionale dica: ma come riusciranno le Regioni a mantenere un equilibrio di bilancio con questi chiari di luna? In realtà c'è questa difficoltà.
Questa legge di stabilità, Assessore, nonostante il maxi emendamento apra qualche spiraglio, conferma i tagli, conferma le previsioni e noi siamo consapevoli che le Regioni pagheranno complessivamente il prezzo di 4 miliardi e 100 milioni di euro; le Province verranno penalizzate di 1 miliardo e 600 milioni; i Comuni di 1 miliardo circa. Tutto riconfermato dentro la legge di stabilità ed il maxi emendamento, con un ulteriore appesantimento, perché mi pare che sia sancito, a partire dal prossimo bilancio, il vincolo di pareggio di bilancio che creerà un ulteriore appesantimento stimabile forse in un paio di miliardi a livello nazionale con una ricaduta anche sulla nostra Regione.
Anche il preventivo pluriennale che abbiamo di fronte l'abbiamo impostato secondo il criterio contenuto nella legge 118 del 2011, in base all'armonizzazione dei bilanci. Mi riferisco al sistema della visione contabile, alla riclassificazione dei singoli capitoli di spesa che avrà non solo un effetto sul preventivo, ma un appesantimento anche sull'intero bilancio pluriennale.
L'effetto congiunto di questi fenomeni ci costringerà, in qualche modo, ad una attenta selezione delle risorse finanziarie.
Sulla copertura delle spese incomprimibili questo bilancio rende chiara l'impostazione strategica, per esempio mi riferisco in maniera importante, quando parliamo di risorse europee, parliamo di risorse che sono la salvezza di molte Regioni, al cofinanziamento garantito con i fondi comunitari per una quota, mi pare Assessore, indicata in 39 milioni di euro che rende possibile, anche per la conclusione del settennio 2007-2013, una mobilizzazione di circa 130 milioni di euro - ora le cifre le cito a memoria, ho pochi appunti - e allo stesso tempo rende possibile un programma straordinario di investimenti che passa attraverso i fondi europei.
Credo che ci siano le condizioni per approvare questo bilancio sia sul piano politico che sul piano di merito, sul piano numerico.
Mi rendo conto che c'è una difficoltà rispetto ai capitoli principali, essenziali, sui quali mi sono soffermato, perché il tema di fondo è che una Regione come questa, che ha impostato il suo programma di governo, in questi 5 anni, sul tema della coesione sociale, vede erose quelle risorse che ha mantenuto sempre ferme: sociale, trasporti, mobilità, personale. Vedersi eroso uno di questi architravi mette in crisi anche la stessa impostazione politica e programmatica di un intero periodo di Governo.
Purtuttavia in queste difficoltà abbiamo cercato di reggere anche con manovre interne, cercando di presentare un bilancio alla comunità marchigiana per il 2015 e il pluriennale sostenibile, facendo conto, Assessore, che la politica di rigore, di prudenza e di correttezza gestionale ci guiderà per i prossimi anni, sperando che una riforma più compiuta del sistema degli enti locali rispetto alle risorse necessarie venga discussa e ci sia un confronto sul tavolo nazionale con le Regioni. Speriamo che questi 30 milioni possono rendere possibile una variazione di bilancio e che siano un ristoro quanto meno utile per garantire quei capitoli, a partire dal sociale, che abbiamo sempre tutelato e che rischiano di andare in questa fase in sofferenza.
Per chiudere, un bilancio di emergenza, un bilancio con gravi tagli, ma la Giunta, questa maggioranza, hanno avuto la forza di portarlo in Aula evitando l'esercizio provvisorio che avrebbe davvero penalizzato oltre misura il buon governo delle Marche di questi ultimi 5 anni.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Grazie Presidente. Signori Assessori, signori Consiglieri, purtroppo per quest'ultima finanziaria di questa legislatura abbastanza sfortunata, se vogliamo usare un eufemismo, per la politica regionale, non avrò un grande aplomb istituzionale, ma dirò pochi concetti anche molto politici.
Il primo: non condivido questo buonismo manifestato dal relatore di maggioranza Consigliere Ricci nei confronti del Governo Renzi.
Credo che questo Governo sia sciagurato e stia facendo del male all'Italia, soprattutto sta facendo del male, in maniera abbastanza deliberata e chiara, agli enti locali ed alle Regioni.
Credo che quello che è accaduto nei confronti dell'ente Provincia, in cui sostanzialmente si è abolita la democrazia diretta, in cui si è messo un punto di domanda sul futuro del personale e l'incertezza più totale delle competenze, le Regioni lo stiano vivendo di pari passo. La stessa situazione, perché i tagli effettuati, sommati a tutti i tagli che ci sono già stati nel corso degli anni, dal decreto 78 del Governo Berlusconi, passando per il Governo Monti, per il Governo Letta e infine per il Governo Renzi, ci portano ad avere un quadro desolante per la nostra Regione. E adesso spiegherò perché.
Il Consigliere Ricci ha parlato di tagli per 230 milioni di euro ai quali va aggiunta, a onor di cronaca, una limitazione di spesa e di impegno prevista da atti che si sono susseguiti nel corso degli anni. In particolare mi riferisco al decreto 118 del 2011 che ha stabilito e previsto una serie di fondi di garanzia, di controllo, di precauzione, chiamatela come vi pare, che di fatto determina per la Regione Marche, nello specifico, una vera e propria immobilizzazione di risorse per oltre 50-60 milioni di euro che aggiunti alle minori entrate dovute ai tributi - nella fattispecie i tributi avranno un leggero aumento, probabilmente, in previsione della compartecipazione dell'Iva per le politiche governative e statali, o una diminuzione della quota Irap, per quello che riguarda l'Irap lavoro, ma la verità laconica e malinconica è che avranno una riduzione pesante complessiva dovuta al costo della vita, alla situazione reale delle famiglie, delle imprese e quant'altro - porteranno nelle nostre casse una riduzione pesantissima delle entrate proprie, regionali, perché purtroppo in Italia, saranno in meno a pagare la tassa automobilistica e le riscossioni coattive.
Noi abbiamo questo scenario: minori entrate, maggiore immobilizzazioni di risorse che potenzialmente si potevano investire altrove, tagli statali e, tra le altre cose, una vera e propria mancanza di rispetto. Pensate, io sono un fervido sostenitore della centralità dello Stato e del valore della nazione, quindi figuratevi se in me ci sono pulsioni eccessivamente federaliste, ma è evidente che se parliamo di programmazione è scellerato avere una normativa di contabilità che prevede pezze d'appoggio obbligatorie scritte con un Governo che approva la legge di stabilità durante le vacanze di Natale e che di fatto porta oggi questa Regione a presentarsi in Aula con un bilancio che ha solo una serie di punti interrogativi. Bilancio che vogliamo approvare, maggioranza e opposizione, per evitare l'esercizio provvisorio che sarebbe una sventura ulteriore, e questo spiega perché come opposizione, per lo meno per quello che riguarda il mio Gruppo Fratelli d'Italia, non faremo alcuna forma di ostruzionismo in quanto non vogliamo creare il disagio di un esercizio provvisorio.
In definitiva dico, e lo dico a questa maggioranza, fatevi sentire con il vostro Presidente del Consiglio perché di fatto sta uccidendo le Regioni, sta uccidendo le Province e questo avviene senza un processo di riforma costituzionale che è l'unico iter che ha un senso, è l'unico iter legittimo e democratico che potrebbe portare ad una riorganizzazione vera della nostra architettura costituzionale.
Vengo anche alle note dolenti più politiche, nostre e localistiche, perché a fronte di questo, ci sono anche le scelte politiche di una maggioranza, diciamoci la verità, oramai ai limiti della considerazione di questa parola. Ovviamente non c'è più la maggioranza uscita dalle urne, ovviamente non c'è più quella agevole capacità di poter prendere decisioni di governo, però ciò che resta di questa maggioranza ha fatto una scelta politica, a mio avviso, sbagliata e incauta. Qual è questa scelta politica?
Un altro grave deficit del Governo Renzi e del Presidente del Consiglio è la sua totale inadeguatezza nei confronti dell'Unione europea, “ce lo chiede l'Europa” è il tormentone che sta massacrando l’Italia da 4, 5 anni, e questo “ce lo chiede l’Europa” come si trasforma nelle politiche regionali? Nel pensare che la salvezza sia solamente nell’attingere dai fondi strutturali europei.
Questo potrebbe essere vero, anzi sicuramente era vero nella misura in cui noi avevamo le nostre risorse regionali, nella condizione in cui nella tabella A, cito la tabella A della nostra finanziaria, la riassumo volgarmente, in maniera un po’ plebea, c’erano 4 pagine e mezzo di leggi quadro regionali finanziate da politiche di settore. Bene, la tabella A è ridotta a meno di 1 pagina. Questo tradotto vuol dire che questa Aula, neanche un mese fa, ha riunificato tutte le leggi sul sociale in un unico testo, con l’ambizione di programmare una serie di interventi sul sociale, ebbene sapete a quanto ammonta la legge sul sociale nella nostra tabella A? A zero, perché, e adesso ci arriviamo, ma cito anche un altro esempio la legge … - vedete la Provincia è qua, giustamente, che deve fare! - la legge sullo sport. Ora per carità del cielo, in un momento in cui manca il lavoro, è normale che ognuno di noi pensi che la priorità sia quella, ma la legge sullo sport è diventata zero, ma quello che è diventato zero all’interno della legge dello sport, che è zero, è il fondo per lo sport delle persone disabili. Vi faccio questo esempio non per essere demagogico, ma per chiedervi: secondo voi, in un momento come questo, in cui non abbiamo posti di lavoro, in cui non abbiamo risorse, in cui non abbiamo niente, possiamo andare da queste persone e dire che noi oggi approviamo un bilancio in cui queste voci sono zero? Perché? Perché abbiamo destinato tutti i nostri fondi al cofinanziamento europeo di una programmazione che non ci farà vedere una lira nell’anno in corso. Noi andiamo a impegnare, a congelare, la bellezza di 5 milioni e 4 sul Fse, quasi 7 milioni sul Fesr, 13 e passa milioni sul Psr, cifre attinenti la nuova programmazione. Lasciamo perdere ciò che dobbiamo finire di saldare, non potevamo certo non farlo, ma queste cifre le abbiamo congelate in quel maledetto iter burocratico verso Bruxelles per cui dobbiamo comunicare mesi prima, perché non gli sta bene che noi …, anche qui spesso parliamo della nostra burocrazia malata, ed è vero, ma quanto è malata la burocrazia dell’Europa che ci fa fare un iter lunghissimo, un anno prima di cofinanziamento dei fondi strutturali europei per vedere i bandi a fine 2015 e forse i soldi nel 2016? Noi abbottiamo questa cosa togliendo i soldi dalla legge del sociale per 11 milioni di euro, dalla legge dello sport per 500 mila euro, dalla legge del dragaggio dei porti. Questo lo dobbiamo dire a tutti i pescatori: non c’è un centesimo per dragare i porti, i nostri porti, perché? Perché ce lo chiede l’Europa! Dico, ma signori, possiamo votare oggi un bilancio del genere prevedendo, nel migliore auspicio possibile, di fare variazioni di bilancio fra un mese e mezzo, elemosinando impegni cartacei scritti di questa legge di stabilità nella speranza che qualcuno a Roma, a livello di bilancio di cassa ci metta i soldi?
Forse la faccio troppo facile perché sono un Consigliere regionale di periferia delle povere Marche che contano molto poco nella triste Roma, ma mi chiedo: siamo sicuri che vogliamo adottare oggi questo atto? Così com'è? Siamo sicuri che sia necessario adottare la quota di cofinanziamento per questi milioni di euro lasciando a zero le nostre politiche di settore?
Io sono il primo a dire che se non ripartono le imprese non riparte la produzione, non riparte il lavoro, ma attenzione mai sottovalutare la domanda interna. Le famiglie non hanno un centesimo in tasca, non c’è capacità di spesa, ma soprattutto non c’è la certezza che quando un’impresa prenda i fondi europei, come primo atto assuma, perché probabilmente questa impresa ha bisogno di quei fondi per fare sviluppo tecnologico, per essere competitiva in termini di qualità. Allora noi non possiamo permetterci di azzerare la nostra capacità di risposta nella domanda interna e questo noi lo dobbiamo in qualche misura rivedere; ed arrivo alle conclusioni.
Noi abbiamo una capacità di nuovo indebitamento per 35 milioni di euro per l’anno 2015, è una cifra modesta rispetto a quelle che sono le nostre esigenze, ed allora andiamo a toccare un attimo l’argomento sanità, la nostra grande sanità virtuosa.
La nostra sanità è virtuosa, cerchiamo di essere onesti intellettualmente, almeno all’interno di questo tavolo, in rapporto alla non virtuosità di tutti gli altri. Noi abbiamo metà dell’Italia commissariata nella sanità per delle normative scellerate, perché la gestione sanitaria delle Regioni è stata un flop pazzesco e noi abbiamo dei parametri ottimi in base alla legge nazionale. Questo però non ci autorizza a dire sempre che siccome siamo virtuosi non andiamo a risolvere alcuni problemi, quando abbiamo 140 milioni di euro di mobilità passiva! Questo è un problema politico, chi se ne frega dell’equazione stabilita dal Ministero, questo è un problema mio, perché sono 140 milioni di euro che non investo in strutture del territorio, in laboratori analisi, in cliniche private, in tante altre cose.
Quando si sente dire che un marchigiano va a farsi un by-pass in Emilia Romagna è ridicolo, proprio perché abbiamo una sanità virtuosa a Torrette, all’Ospedale regionale e si rischia di chiudere l’eccellenza dell’Ospedale dei bambini, l’ospedale pediatrico Salesi. In Italia sono pochissimi gli ospedali con questa tipologia. Quale miglior argine alla mobilità passiva se non quello di avere un’eccellenza nel proprio territorio che quando funziona aumenta la mobilità attiva ed è fonte di ricchezza morale e materiale?
A questo proposito oggi ho presentato un emendamento perché è intollerabile che, in questa legislatura, il tema della mobilità passiva sia rimasto invariato. Ho presentato un emendamento con il quale chiedo che d’ora in poi l’Agenzia regionale sanitaria si occupi in maniera specifica, in maniera aggressiva, del contenimento della mobilità passiva.
Concludo dicendo che ho presentato pochissimi emendamenti perché mi rendo conto della quasi impossibilità di uno spazio di manovra in un bilancio del genere. Pochissimi emendamenti su quelle che ritengo essere le priorità cui dare un segnale, perché questi emendamenti vanno a toccare alcuni accantonamenti che la legge ci impone e al di sotto di una certa soglia oggettivamente non si può neanche andare. Quindi le mi conclusioni sono queste: rivediamoci fra un mese, ma la Giunta si prenda la briga di valutare attentamente se modificare le quote di cofinanziamento europeo, laddove non arrivi nulla da questo Governo Renzi, da questo Presidente del Consiglio che spettacolarizza i tagli, facendo credere che siano riforme strutturali. In realtà, lo dico molto francamente, noi dobbiamo stare attenti perché quello che sta accadendo alle Province non solo sta iniziando ad accadere alle Regioni, ma quello che accadrà anche al personale è un problema a cascata. Guai se si crea il precedente del licenziamento del lavoratore pubblico, una reazione a catena che, al di là dell’aspetto ideologico, politico, di chi dice che è giusto o non è giusto, ha un aspetto pratico: ogni persona che non lavora in Italia diventa un costo per la collettività perché noi abbiamo il 25% di famiglie classificate povere, paghiamo fior fiori di ammortizzatori sociali e laddove dovessero aggiungersi persone licenziate addirittura dal pubblico, ve lo immaginate che manicomio trovare risorse per il sostentamento, per il sociale … è impossibile!
Su signori diciamoci la verità, qualcosa in Italia deve accadere e quel qualcosa deve riguardare una rinegoziazione della nostra posizione con l’Europa. Noi Regioni abbiamo vissuto del rapporto diretto con l’Europa, ma oggi l’Europa, paradosso e beffa, imprigiona il nostro bilancio, lo imprigiona letteralmente perché il cofinanziamento toglie spazio a tutto il resto.
La riflessione politica finale è che questo Governo deve assumersi le sue responsabilità: meglio chiudere le Regioni che tenerle in vita in maniera agonizzante oppure mettere i soldi e farci assumere le nostre responsabilità e sull’Europa è ora di fare la voce grossa perché questa Europa così com’è non ci darà un centesimo nel 2015, ma ci darà solo un sacco di problemi.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini, premetto che ho tre iscritti a parlare: i Consiglieri Bucciarelli, Marinelli e Trenta. Sono ammesse le richieste di intervento fino alle 11,45 dopo di che chiudo sulla discussione generale.

Pietro MARCOLINI. Grazie Presidente. Voglio anch’io iniziare con un ringraziamento ai nostri funzionari che sono stati insieme a noi la vigilia di Natale, Natale e ci accompagnano in questi giorni nella sessione emergenziale di bilancio. Voglio anche ringraziare il relatore di maggioranza e quello di minoranza che hanno con accenti e con toni molti diversi rappresentato la situazione emergenziale e grave in cui le Regioni e la Regione Marche si trovano indifferentemente rispetto al percorso seguito negli ultimi 10 anni.
E’ da questa premessa, Presidente, signori Consiglieri, che voglio partire per svolgere queste considerazioni per poi venire a due aspetti tecnici che giustificano l’anticipo del mio intervento.
Penso anch’io che sia in discussione il ruolo, la funzione dell’istituto regionale. Non è oramai in discussione una riduzione del margine armonioso da rinvenire nei rapporti fra lo Stato centrale, i Comuni, le Province, la periferia, lo Stato ordinamento, come si sarebbe potuto dire. Si intaccano i meccanismi fondamentali che regolano la distribuzione di servizi ritenuti primari per le nostre comunità e indifferentemente si valuta l’operato dei livelli istituzionali che hanno eroso la propria credibilità in maniera indifferenziata, quindi, tutti i Comuni sono sullo stesso piano, tutte le Province sono sullo stesso piano, tutte le Regioni sono sullo stesso piano.
E’ una premessa doverosa perché questa Assemblea ha votato i provvedimenti del Governo e ne deve essere fiera e, negli ultimi 10 anni rispetto ai 3 capitoli che costituiscono il 94% della spesa regionale, questa Regione, prendendo sul serio quella che è stata una partita del federalismo fiscale, la cui delega, la legge 42 del 2009, è scaduta il 24 novembre ultimo scorso senza un commento politico di carattere nazionale, ha seguito un percorso virtuoso che ci ha portato ad essere sulla sanità, che rappresenta i tre quarti della nostra spesa, una volta secondi, una volta quinti e, nell’ultima valutazione degli adempimenti, 10 giorni fa, terzi in Italia sulla rendicontazione di 31 adempimenti di legge.
Per quello che riguarda i trasporti siamo l’ultima Regione ad avere il procapite di risorse su base nazionale, la penultima Regione ha il 30% più di noi, la prima ha il doppio del procapite nazionale.
Sul personale abbiamo seguito un percorso che se dovesse proseguire ci porterebbe all’inefficientamento, no all’efficientamento, rinunciando al 40% …

(I Consiglieri di Forza Italia mostrano uno striscione)

PRESIDENTE. Chiudete immediatamente questa cosa, altrimenti prendo provvedimenti pesanti. Per favore i commessi intervengano.
Chiudete questa cosa altrimenti sarete espulsi dall’Aula!

(Voci fuori microfono)

Pietro MARCOLINI. Stavo dicendo che per il personale abbiamo proceduto ad una riduzione del corpo dirigente del 40% e del personale del 30% portando da 95 a 48+4, 52 dirigenti e da 1700 a 1288 i dipendenti regionali.
Questo fa si che la nostra Regione abbia le carte in regola in uno Stato, come dire, che si comporti in maniera equitativa, in maniera motivata, per ottenere le risorse per la fornitura dei servizi fondamentali previsti dalla Costituzione, i livelli essenziali di assistenza, i livelli essenziali delle prestazioni erogati sulla base di costi standard che ci vedono non baricentrici, ma sempre sotto la media nazionale.
Questo è lo scenario in cui la nostra Regione si è battuta nei confronti di una drammatica legge di stabilità regionale chiedendo di essere differenziati sulla scorta dell’operato, non sulla scorta della vicinanza politica di centro destra, di centro sinistra, ma sulla scorta di un percorso spartano che ha creduto sul serio agli obiettivi di miglioramento dell’amministrazione. Questa è la battaglia che riconosco essere aperta, non è vinta, non è nemmeno persa, penso che dal Consiglio regionale nell’approvare il bilancio, come io suggerisco all’Aula, ci debba essere un ordine del giorno politico più vivo che mai e questa Regione può continuare a guardare serenamente al futuro se verranno ripristinati i meccanismi di funzionamento, di finanziamento, sulla scorta dei principi virtuosi e premiali che fino ad adesso noi abbiamo cercato di adottare, senza di questi c’è lo sfascio, c’è il disimpegno e la vicenda delle Province, da questo punto di vista, per certi versi è emblematica.
Qualcuno ha pensato che il risparmio delle Province fosse il fatturato delle Province. I 13 miliardi delle Province non sono il costo delle Province. Il costo della casta è di 85 milioni, i 13 miliardi sottostanti sono quelli che servono alla manutenzione delle strade, alla manutenzione degli edifici scolastici delle scuole superiori, degli istituti tecnici e dei licei, servono ai centri per l’impiego, servono alla parte utile e sui costi standard e livelli essenziali di erogazione dei servizi ci deve essere rigore altrimenti si scambia una parola d’ordine, magari dettata dall’emergenza, con un obiettivo praticabile che praticabile non è.
Vengo al tema più direttamente. Il nostro bilancio viene delineato e approvato, lo sanno i Consiglieri regionali, a poche settimane dall’assestamento del bilancio 2014 che ha visto, ancora una volta, la Regione proseguire nell’azione di rigoroso contenimento delle spese ma, ed è un principio che rimane inalterato, mantenendo invariata la pressione fiscale sui cittadini e sulle imprese. Parlo dell’Irpef sulle persone fisiche per il quale il 55% della popolazione non paga tributi addizionali regionali, mentre per l’Irap siamo nella parte medio alta in assoluto delle Regioni, ma medio bassa per le Regioni, come dire, che sono in sbilancio di carattere fiscale.
La formulazione di questo bilancio si posiziona, come è già stato detto, in un contesto di particolare complessità. Le difficoltà dell’economia nazionale, i crescenti tagli operati dalle varie manovre di finanza pubblica, confermano la scelta strategica della Regione di sviluppare la programmazione finanziaria rispetto alla razionalizzazione della spesa pur proseguendo il sostegno possibile agli interventi che il Governo regionale realizza per mantenere un adeguato livello qualitativo dei servizi essenziali, per difendere l’occupazione, per la produzione del reddito e per tutelare salute e mobilità.
L’evoluzione del contesto istituzionale comprime l’attività dell’ente regionale e i rischi che stanno crescendo fra le tendenze neocentraliste del livello di Governo statale e l’esautorazione delle Province, rende la sfida sul piano del rigore sempre più complessa.
In questi ambiti l’amministrazione regionale conferma l’impostazione degli ultimi anni rilevata positivamente dalla Corte dei Conti. Una delle poche Regioni che ha ottenuto la parifica dalle agenzie internazionali di rating Standard & Poor's, Fitch e Moody’s.
Il disegno di legge di stabilità 2015 pone una serie di rilevanti effetti per il sistema regionale, lo diceva il relatore di maggioranza, i tagli per le Regioni cumulano un effetto di oltre 5 miliardi e 800 milioni per effetto dei quali, a decorrere dall'1 gennaio 2015 con l’ingresso nel bilancio di pareggio previsto dal nuovo articolo 81 della Costituzione, entra in vigore la legge applicativa 243 del 2012. Cessano di avere effetto i vincoli relativi al patto di stabilità interni che vengono disciplinati fino ad oggi per tetti di spesa, pur restando in vigore il sistema sanzionatorio da applicarsi in caso di sforamento dei tetti del patto per il 2014.
Vorrei sommessamente rilevare come sul patto di stabilità la Regione negli ultimi 3 anni abbia fornito al sistema degli enti locali circa 300 milioni di cessione di capacità di spesa per evitare che le Province tutte e un buon grappolo dei Comuni più grossi non andassero in default, rinunciando a capacità di spesa gestita direttamente, a differenza di quello che avviene sul piano nazionale in cui c’è un accentramento delle risorse e un decentramento delle responsabilità. Il Governo regionale ha accentrato la responsabilità e decentrato l’attività erogativa.
In sostituzione, e questo è uno dei tre aspetti tecnici, Presidente, per cui le ho chiesto di intervenire, del patto di stabilità interno per le Regioni viene introdotto l’avvicinamento all’applicazione del principio di pareggio di bilancio ed il comparto delle Regioni è l’unico settore delle amministrazioni pubbliche che applicherà il principio già dal 2015. Segnalo che il Governo ha per dei Comuni posticipato al 2017 e per gli altri entrerà in vigore dal 2016, quindi abbiamo, come dire, una differenziata azione di rispetto del principio di pareggio.
La sola manovra di pareggio di bilancio per le Regioni a Statuto ordinario viene stimata, rispetto alla legislazione vigente, per circa 2 miliardi di euro.
Va evidenziato come alle altre amministrazioni pubbliche è richiesto un contributo del 3% che non tutti i sotto settori hanno rispettato. Cito per esempio il Ministero della difesa che ha messo a bilancio la vendita di caserme e fabbricati non essendoci acquirenti, ma scontandolo come riduzione di spesa.
Appare emblematico, lo citava il Consigliere Ricci, quanto affermato dalla Corte dei Conti in occasione della recente audizione in Senato sulla ruolizzazione dei bilanci degli enti territoriali al sistema contabile delle Regioni, quando dice che resta da valutare, una volta completata la revisione dei residui attivi e passivi e tenuto conto del passaggio alla competenza rinforzata, la sostenibilità dei bilanci regionali alla luce dei nuovi vincoli di equilibrio e la necessità di disporre modifiche alla legge 342 del 2012.
La proposta di legge concernente il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario è già stata redatta e questo ci evita danni ulteriori in conformità alle disposizioni del 118, aggiornato al decreto legislativo 126.
La riforma delle norme di contabilità pubblica ad eccezione del II Titolo relativo alla contabilità sanitaria trova applicazioni immediatamente dall'1 gennaio 2015.
Le direttrici principali della riforma che incidono sulla struttura formale dei documenti di bilancio possono essere ricondotte sinteticamente ai seguenti punti che sono stringenti e in qualche verso strangolanti per quello che riguarda i comportamenti futuri.
Gli schemi di bilancio uniformi disciplinano l’armonizzazione dei sistemi contabili, il bilancio di previsione triennale con carattere autorizzatorio prevede che il bilancio di previsione a carattere autorizzatorio, il bilancio di previsione pluriennale, sia almeno triennale.
L’adozione del bilancio 2015, degli schemi di bilancio, conserva valore a tutti gli effetti giuridici e in particolare ha funzione autorizzatoria. Il bilancio pluriennale anziché essere meramente indicativo, come lo è stato fino ad adesso, ha una funzione pienamente autorizzatoria. La nostra proposta di legge recepisce tale disposizione. Ho consegnato poco fa al Presidente della II Commissione gli emendamenti che rendono operativo dall'1 gennaio il pieno recepimento di queste norme.
C’è un articolo in particolare che risulta drammaticamente impegnativo e su cui si è soffermato il relatore di minoranza, l’articolo 9 dice che se il bilancio di previsione impiega quote vincolate del risultato di amministrazione presunto, ai sensi dell’articolo 8, entro il 31 gennaio la Giunta verifica l’importo delle quote vincolate del risultato di amministrazione dell’anno precedente sulla base di un preconsuntivo relativo alle entrate ed alle spese vincolate ed approva l’aggiornamento dell’allegato bilancio.
Su questo tornerò brevemente subito dopo per dire che questa sessione di bilancio non si intende chiusa nella giornata di oggi o di domani, ma ha una naturale prosecuzione perché noi continueremo a lavorare, in questi giorni di fine 2014 e le prime settimane del 2015, per rinvenire quello che negli anni passati, Consigliere Zinni, noi facevamo ed era l’utilizzo dell’avanzo vincolato che non abbiamo potuto inserire, lei parla esattamente della cifra che è attorno a 60, 70 milioni, che non possiamo utilizzare per i nuovi vincoli di legge e che ci impegniamo nelle reiscrizioni e nell’avanzo vincolato a mettere a disposizione tra la fine del mese di gennaio e i primi del mese di febbraio.
Vengo alle cifre di cui si è parlato. Sono circa 170 i milioni dovuti ai tagli governativi, circa 50 la riduzione dei tributi propri regionali, Irpef, Irap, c’è meno economia, ci sono meno tasse, ci sono meno tributi.
Gli automezzi vengono ricambiati anziché ogni 5 anni, ogni 7, ogni 8, ogni 10 anni, ci sono meno immatricolazioni, crolla anche il tributo della tassa automobilistica.
Sono circa, vi chiedo un attimo di attenzione su questo versante perché può interessare a prescindere dalla valutazione che se ne può dare, non soltanto i 230 milioni, ma i 60, 70 milioni di cui parlava il Consigliere Zinni in particolare, che si sommano esattamente alle minori entrate regionali e ai tagli di carattere nazionale.
Per questo, i sindacati da un lato, ma anche negli interventi, si è dovuto rilevare come alcuni comparti, per esempio i servizi sociali, non siano stati iscritti perché, quando noi abbiamo presentato la proposta, la legge di stabilità non era ancora stata approvata, ed i capitoli nazionali, nel caso dei servizi sociali, sono stati leggermente incrementati e le reiscrizioni devono essere fatte soltanto in base al consuntivo, quindi il bilancio per come viene presentato necessitatamente adesso è peggiore di quanto potrebbe essere alla fine del mese di gennaio.
L’ordine di grandezza riguarda, per quello che concerne le reiscrizioni e l’utilizzo dell’avanzo vincolato, più o meno la cifra che è stata annunciata, e un lavoro straordinario di manutenzione ordinaria e straordinaria sui residui attivi, passivi e perenti dell’ordine, dell’obiettivo a cui accennava il Consigliere Ricci, attorno a circa 30 milioni.
Non è che una legge regionale è a zero. Tutte le leggi regionali sono a zero perché il Governo ha tagliato circa 3 volte e mezzo la parte variabile che la Regione ha a disposizione. Voi lo sapete, è tra i 60 e gli 80 milioni la parte variabile, al di là delle spese per mutui dei cofinanziamenti comunitari, delle spese obbligatorie, qual è la cifra che noi abbiamo a disposizione per l’insieme delle politiche regionali, quindi lo sforzo che stiamo compiendo in queste ore è quello di avere un bilancio in regola con la nuova legge sulla contabilità che, dalla fine del mese di gennaio, possa comprendere le reiscrizioni e, pur non ripristinando i capitoli originari, non mantenga a zero.
Capisco che sugli emendamenti ci sia una grande agitazione, segnalo che la raccomandazione che fa la Giunta è quella di non approvare nessun emendamento di spesa, ripeto, nessun emendamento di spesa perché ogni emendamento di spesa sarebbe considerato come arbitrario e discrezionale. Avremmo potuto farlo come Giunta proponendo come responsabilità di Governo una gerarchia di scelte, nessun emendamento di spesa, soltanto emendamenti normativi rinviando alle prime settimane …
Segnalo che per gli emendamenti la raccomandazione che noi diamo è di non effettuare, non presentare, non approvare emendamenti di spesa rinviando per le emergenze che si rilevano come tali, dato che l’Aula è come si usa dire padrona, sovrana della locazione delle risorse, ad un colpo d’occhio generale che consenta di distinguere quello che è indispensabile da quello che è voluttuario.
Su questo versante mi permetto di dire che lo sforzo compiuto è incongruo. C’è un problema di confronto che condivido, bisogna dirlo responsabilmente. Il confronto con il Governo non può dirsi concluso con la legge di stabilità e deve riaprirsi sul versante del federalismo fiscale, dei costi standard dei livelli essenziali di assistenza, mettendo in discussione le riforme fatte con la bacchetta magica, confrontandosi concretamente con le conseguenze che i provvedimenti producono.
Vengo al merito di due questioni anche queste di natura politica e tecnica insieme. Il Consigliere Zinni richiamava la possibilità di rinunciare ad una parte dei cofinanziamenti comunitari per finanziare le emergenze delle emergenze.
Capisco che l’intento è comprensibile, noi purtroppo ci siamo sentiti con i rappresentanti delle Province, su cui dirò qualche cosa alla fine, con i rappresentanti di radioterapizzati, oncoematici, non autosufficienti al 100% che con le disposizioni della legge di stabilità, hanno i finanziamenti azzerati, quindi capisco qual è l’intento.
Segnalo che con le politiche comunitarie, con i 25 milioni di raddoppio della quota annuale della prima annualità 2015, noi otteniamo un effetto integrativo di circa 160, 165 milioni da restituire alla comunità, per cui è una buona segregazione, come è stato detto, una segregazione di risorse con effetto moltiplicativo attorno a 6. Ce ne avessimo di questi moltiplicatori! E' chiaro che la sfida che noi diamo alla comunità, necessitata da questo quadro non sopportabile, su cui svilupperò l’ultima considerazione, dà una sponda. Noi abbiamo offerto, mancano circa 20, 30 milioni all’appello, circa 165 milioni di raddoppio dell’annualità delle politiche comunitarie, un piano straordinario di investimenti di 35 milioni e un piano straordinario da varare nel mese di gennaio attorno a 30 milioni.
Le risorse complessivamente da restituire alla società in questo ultimo anno, in questo ultimo esercizio finanziario, sarebbero sostanzialmente invariate, ma a condizioni profondamente mutate perché le regole sottostanti le leggi regionali sono molto più benigne, elastiche, flessibili, quelle comunitarie sono spesso rigide con i vincoli dell'organizzazione teutonica, oppure franco-tedesca, delle burocrazie stilizzate e più rigorose delle nostre.
Ciò nonostante penso che sia un sollievo straordinario che mette in sicurezza, soprattutto per il comparto economico, penso alla ricerca scientifica, all’innovazione tecnologica, all’agenda digitale, all’informativa ed al web, agli investimenti ambientali, per i primi 4 obiettivi tematici sono impegnabili delle cifre doppie, circa 330 milioni del 2015, tra il 60 e l’80% delle somme stimate.
E’ una sfida che necessitatamente le componenti economiche e sociali insieme alle istituzioni debbono accogliere, modificando strutturalmente il proprio modo di comportare e di captare le risorse che non saranno più a fondo perduto automatico e riservate con negoziati concertati qui ad Ancona, ma dovranno rispondere ai criteri dei regolamenti comunitari.
C’è l’altro capitolo che riguarda gli investimenti per i quali la nostra esausta capacità mutuabile investe oltre 35 milioni. Questi 35 milioni possono essere cruciali proprio per quelle opere. Penso al dissesto idrogeologico, all’erosione o alla capitalizzazione di società con pareggio di bilancio che possono costituire l’innalzamento della base tecnologica su cui la scommessa della nostra Regione può poggiare e quindi, assolutamente, penso che sia da confermare il finanziamento che con 25 milioni aggiuntivi riesce a moltiplicarne circa 160.
Vengo all’elemento delle Province di cui purtroppo abbiamo avuto modo di verificare l’ampiezza, la profondità dei problemi nei giorni passati e che saluto stamattina in Aula. La Giunta ha affrontato questo tema ed ha un duplice canale di osservazione. Il primo: ci sono 4 sentenze della Corte Costituzionale che affermano che nessuna delega può essere effettuata senza la necessaria copertura finanziaria e la decisione di organizzare i servizi a risorse dimezzate purtroppo non funziona. Questo è un elemento costituzionalmente protetto che ci vede resistere in un confronto con il Governo che ha non solo franchezza e schiettezza, si dice, in termini diplomatici, ma ci vede contrastare i provvedimenti del Governo, in modo particolare i due Sottosegretari alla Presidenza. Ricordo in modo particolare Rughetti che sul tema delle Province ha detto che di fronte al dimezzamento delle responsabilità senza copertura in ogni caso il personale avrebbe due anni al 100%, poi due anni all’80%, dopo di che in bocca al lupo. Penso che sia una dichiarazione irresponsabile da censurare politicamente ed istituzionalmente.
Noi siamo vicini al personale delle Province. Capiscano le Province che noi non lasceremo compiere lo scempio del licenziamento del personale, su questo debbono contare, ma debbono essere insieme a noi nel chiedere che il Governo copra le proprie responsabilità, le proprie decisioni in maniera conseguente, perché accollarsi adesso, in questa fase, rispetto ad un'iniqua, ingiustificata e non motivata distribuzione di responsabilità, il problema del personale come delle funzioni sottostanti, perché siamo al quarto anno di definanziamento della manutenzione delle strade, così come della manutenzione degli istituti scolastici, sarebbe gravissimo non avendoci peraltro né le possibilità finanziarie né le responsabilità istituzionali.
Su questo c’è un confronto aperto delle Regioni e del Presidente Chiamparino con il Governo che dovrebbe avere un incontro nella prima decade di gennaio. Mi permetto di dirlo a nome della Giunta e del Presidente con cui ci siamo sentiti, i primi giorni di gennaio siamo in grado di fare un aggiornamento sulle responsabilità istituzionali e anche sugli atti conseguenti che potremmo assumere.
Ultima considerazione e concludo.
E’ un bilancio di fine legislatura che avremo potuto chiudere in maniera olimpica come Regioni molto blasonate, come l’Emilia Romagna oppure la stessa Umbria hanno fatto, chiudere con un tratto di penna in esercizio provvisorio rinviando a quelli che seguiranno dopo di noi la responsabilità dell’organizzazione dell’impianto e del confronto con settori sofferenti dell’economia e della società. Abbiamo pensato, lavorando noi e facendo lavorare con noi la burocrazia regionale, di accollarci questo ingrato compito e di cercare nell’anarchia, nella confusione del confronto con i livelli istituzionali, un criterio equitativo che sul piano nazionale è il federalismo fiscale, i costi standard e i livelli essenziali delle prestazioni e dell’assistenza, con i livelli istituzionali regionali, quelli della concertazione e della codecisione con responsabilità, non stiamo giocando a guardie e ladri imputando agli altri la responsabilità che invece ci possiamo accollare.
Siamo ad una partita aperta che vedrà la fase conclusiva del nostro mandato tra la fine di gennaio e la prima quindicina del mese di febbraio per la quale pensiamo che non tutti i problemi sottostanti verranno risolti, ma verranno integrati secondo le dimensioni quantitative che ho già accennato e secondo una scala gerarchica di allocazione di risorse che porteremo nuovamente in Aula.

Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro

PRESIDENTE. Grazie Assessore, è terminata la parte dedicata ai relatori ed all’Assessore, inizia la discussione generale. Io ho 12 iscritti a parlare, ricordo ai colleghi che ci sono 10 minuti di tempo ciascuno per poter intervenire.
Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.

Raffaele BUCCIARELLI. Grazie Presidente. Cercherò ovviamente di stare nei tempi.
Ha detto bene l’Assessore Marcolini, è il bilancio di fine legislatura. E' un bilancio che ci obbliga a fare un consuntivo evidentemente politico, non tecnico basato sui numeri, perché non siamo tecnici, però eviterei, Assessore, di fare di quello che è un dovere di un Governo regionale, cioè preparare il bilancio nei tempi utili date le condizioni, un vanto: potevamo non farlo e invece lo abbiamo fatto. Era vostro dovere e lo avete fatto!
E' un bilancio sul quale noi comunisti diamo un giudizio politicamente pessimo, brutto, perché è un bilancio che risponde alla stessa cultura del Governo del bullo di Pontassieve.
Siamo in presenza di uno smantellamento dell’articolazione statuale, siamo in presenza dello smantellamento, della cancellazione dei diritti che tanti lavoratori italiani si sono conquistati in tanti anni di lotte. Siamo in presenza di risposte subalterne culturalmente e nei provvedimenti al capitale finanziario che oramai domina e condiziona la politica.
Dicevo che c’è una coerenza fra il Governo nazionale e il Governo regionale e guardate che stamattina ne abbiamo avuto un esempio quando abbiamo ricevuto i dipendenti delle Province marchigiane con i loro rappresentanti sindacali, perché sempre il bullo ha finalmente realizzato la riforma della cancellazione delle Province senza preoccuparsi di cosa sarebbe successo a tutti i dipendenti, non solo, dicendo guardate noi le chiudiamo, i dipendenti ve li prendete in carico e li pagate. Così sono buoni tutti! Le chiama riforme e viva l’Italia!
Ci accorgiamo oggi che questo è anticostituzionale, dopo 4 anni che il Governo centrale mette alla fame, come si dice, questi enti impedendo loro di fare la manutenzione ordinaria delle strade, impedendo loro di fare la manutenzione delle scuole di cui sono competenti, impedendo a queste istituzioni di funzionare come dovrebbero, ci accorgiamo dopo 4 anni, che quelle che prima chiamavamo riforme, sull’onda della spending review, sono la cancellazione di veri e propri diritti.
Questo è, e guardate questo avviene anche qui!
Coerentemente avviene anche nella Regione Marche perché ricordo che il Presidente Spacca in presenza dei dipendenti della Indesit, oggi ci sono i dipendenti delle Province, tra l'altro mi interruppe bruscamente quasi insultandomi, disse che lui era sulla stessa barca dei dipendenti della Indesit.
Presidente, l'Indesit è stata venduta, i proprietari hanno incassato i soldi e non si sa quale futuro avranno i 2000 e oltre dipendenti, non lo sappiamo, e ancora non sappiamo Whirpool, che secondo Renzi con un'operazione fantastica ha comprato Indesit, che intenzioni abbia, non sappiamo se vuole mantenere l’occupazione, se vuole mantenere l’occupazione nelle Marche, se vuole chiudere, nessuno lo sa. Abbiamo presentato delle interrogazioni da mesi, ma nessuno risponde e dico questo proprio per dimostrare la coerenza, fatte le dovute differenze, tra Governo nazionale e Governo regionale.
D’altra parte non è un caso se il nostro Presidente della Regione, insieme ad un altro Presidente di Regione, sia stato l'unico a dire che i provvedimenti che obbligano oggi un bilancio di guerra erano tutto sommato giusti ed ognuno avrebbe dovuto prendersi le proprie responsabilità.
La Regione Marche, l’unica insieme al Veneto, che ha detto: bene ha fatto il Governo, il Consiglio dei Ministri ad approvare queste misure perché è giusto che ognuno faccia il suo sforzo. Oggi non piangete, non veniteci a dire che è un bilancio di guerra, che non è giusto, che ha delle misure anticostituzionali perché avete dato quel giudizio. Era scritto su tutta la stampa nazionale, senza smentite, quindi questo era il giudizio e d’altra parte dopo 5 anni ecco il consultivo. Credo che nessuno parli più di laboratorio Marche! Nessuno ne parla più!
Vi ricordate lo stratega di Colbordolo che insieme al nostro Presidente proponevano ai marchigiani il laboratorio Marche. Il laboratorio Marche è fallito, non ne parla più nessuno, quasi si vergognano. Nelle Marche la disoccupazione dal 3 è passata all’11%. Nelle Marche la sanità, è vero che è tra le prima in Italia, ma 1500 dipendenti sono andati a casa e non sono stati sostituiti. Diciamo anche questo e quello che ci proporrà l’Assessore Marcolini a gennaio, saranno misure una tantum, non saranno misure che daranno garanzie, e se sul sociale siamo tanto bravi andate a chiederlo nelle scuole dove i bambini che hanno bisogno di visite specialistiche, di essere seguiti per la logopedia, da psichiatri, non hanno questi servizi e le famiglie vanno dai privati a pagare se hanno fondi o non riescono a far crescere bene i propri figli.
Anche questa è coesione sociale, Presidente. Andatelo a dire ai non autosufficienti, andatelo a dire nel sociale, ma non lo dicono i comunisti in Consiglio regionale, l'hanno detto Cgil-Cisl-Uil anche a voi.
Era il caso, in una situazione drammatica come questa, in un momento in cui il bullo di Pontassieve restituisce 11 miliardi alle imprese, pensare di costruire il bilancio regionale anche sulle entrate?
Prendere qualche misura, anche minima, sulle entrate al fine di garantire i servizi minimi indispensabili alla parte più debole della popolazione, cioè agli anziani e ai bambini che devono crescere. Oppure ci scandalizziamo quando il marito di una donna che ha ammazzano un bambino dice che i servizi dovevano seguirla e che quell'omicidio poteva essere prevenuto. Dopo ci scandalizziamo, ma quando si tratta di stare vicino alle persone che hanno bisogno, che sono deboli, che si sentono abbandonate, che sono sole e stanno male, il pubblico in quel momento si sottrae perché meno Stato più mercato, meno pubblico, meno istituzioni perché sperperano, più aziende private che dovrebbero dare soddisfazione ai bisogni della gente. Questo non ce lo chiede l'Europa, questa è la cultura capitalistica che è passata a Roma come nelle Marche, c'è questa coerenza, questo filo conduttore e non ci sono purtroppo ancora proposte alternative.
Lo ripeto, questa mattina c'è stata consegnata la lettera del Crel, del Consiglio regionale dell'economia e del lavoro, non ha dato un parere sul bilancio, ma noi sappiamo che è estremamente negativo, e il Cal, il Consiglio delle autonomie locali, che lo ha dato, lo ha dato con 70 raccomandazioni, cioè di fatto ha smontato il bilancio.
Se questo malessere c'è, bisogna che ricostruiamo, che cambiamo verso nelle Marche, ma cambiamo verso davvero, non continuando la politica berlusconiana, ripeto, del meno Stato più mercato, che sta smantellando questo Paese. E' cambiato, lo sta destrutturando sotto tutti i punti di vista e la precarietà diventa la normalità, l'incertezza diventa il quotidiano su cui costruire e basare la propria vita e questo genera irresponsabilità politica, genera difficoltà sociali. Anche nelle nostre famiglie vediamo sempre di più vincere la violenza figlia della disperazione, vediamo sempre di più anziani, lo leggiamo sulla stampa, che rubano la frutta per mangiare.
Queste sono le Marche reali, non quelle virtuali dei numeri che ci dà sempre lei, tutto contento, signor Presidente della Giunta.
Come consultivo, diciamocelo cari colleghi Consiglieri, noi rappresentiamo i partiti politici, questo Consiglio ha visto nascere una maggioranza che non è più tale, abbiamo i massimi vertici della Giunta e del Consiglio regionale che non appartengono più al partito per il quale sono stati votati e sappiamo addirittura che si fanno la guerra. Lo sappiamo.
Il fallimento del laboratorio Marche è evidente, non è negabile, e questo genera preoccupazione e incertezza nel futuro ecco perché bisogna indubbiamente essere vigili affinché nelle Marche si cambi verso, si cambi senso di direzione, non come dice il bullo, come dicono i marchigiani. Si cambi verso e dalle Marche emerga un segnale che insieme alle altre Regioni lo faccia cambiare al Governo perché non basta quello che ha detto l'Assessore Marcolini: il confronto con il Governo è aperto. Il confronto con il Governo deve essere aperto su una piattaforma alternativa che veda le Regioni d'accordo, altrimenti le Regioni divise sono perdenti e non può essere Chiamparino da solo a trattare per tutti i trasporti, il sociale, le politiche attive con il lavoro.
Non bastano le parole, non bastano ormai, non si può dire, l'esempio dei dipendenti delle Province è lapidario. Presidente e concludo, dopo 4 anni ci accorgiamo che le Province sono ridotte all'osso e che i dipendenti non hanno futuro? E' tardi! L'abbiamo detto, l'abbiamo chiesto, vi abbiamo sollecitato ad operare e oggi è tardi!
E' evidente che chi è con l'acqua alla gola si aggrappa a tutto, quindi anche noi speriamo che a metà gennaio questa partita venga chiusa, ma venga chiusa riconoscendo i diritti al lavoro, riconoscendo il futuro a queste famiglie e non facendo il bis della mossa del Governo centrale che spaccia per riforme ..., è un po' come lo spacciatore di sostanze tagliate male, lo spacciatore che spaccia sostanze tagliate male vende una cosa per un'altra, e il bullo di Pontassieve vende le riforme con l'improvvisazione e dice: "E' una riforma l'abolizione delle "Province". E i dipendenti? E le decine di migliaia di famiglie che ci vivono? E' secondario! L'importante è fare le riforme, noi andiamo dritti non ci interessa del sindacato, dobbiamo decidere.
Chiedo soprattutto al partito di maggioranza relativa di questa Regione che si unisca, per cambiare verso, alle forze che veramente vogliono cambiare la situazione attuale. I comunisti sono disponibili ad un confronto serrato, senza fare sconti a nessuno, per dare il loro contributo a cambiare le Marche a favore dei cittadini che ne hanno bisogno.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Erminio MARINELLI. Grazie Presidente. C'è poco da parlare, le difficoltà della Giunta sono evidenti, capisco, sono stato amministratore, non si possono fare i salti mortali, però questo bilancio tutto lacrime e sangue, annunciato dall'Assessore Marcolini in questi mesi, è un bilancio che lascia esterrefatti, preoccupati, allibiti. Non voglio fare il catastrofico, però è evidente che l'azzeramento di tante leggi fa si che i servizi non verranno erogati. I cittadini ancora non se ne sono accorti, se ne accorgeranno nel 2015.
Evitiamo di dare la responsabilità sempre agli altri, dispiace che non ci sia il Capogruppo Ricci, che non ci sia il responsabile del partito Comi, che non ci sia l'Assessore Marcolini, c'è il Presidente Spacca che ringrazio perché un buon amministratore deve ascoltare tutti e capire cosa prendere da tutti.
La mancanza del PD al completo sta a significare che non gli importa niente, Consigliere Bucciarelli, di quello che diciamo e si assume la responsabilità in maniera pesante, in maniera grave, non solo il PD regionale ma anche quello nazionale. L'effetto Renzi è finito? Non lo so. Anche se sto all'opposizione mi auguro di no, perché il cittadino ha bisogno di una figura che dia speranza. Mi sono meravigliato quando l'anno scorso aveva fatto un calendario in cui a marzo c'era una riforma della sanità, poi del lavoro ..., ogni mese una riforma. E' così semplice? Come è possibile?
Lo stiamo vedendo sulle Province, è cominciato con una campagna denigratoria nei loro confronti, si sono ridotti, annullati i compensi della casta, e questo mi sta anche bene, senza guardare le altre persone che sono un numero, ma sono quelle che danno i servizi, sono quelle che permettono all'ente di poter espletare il proprio ruolo. Eliminiamo le Province! Adesso elimineremo la giustizia!
Credo che il PD qui non rappresentato ai massimi livelli, non abbia voglia di sentire le critiche che portiamo, ed il PD nazionale se ne frega altamente delle Marche, dell'Umbria e va avanti sulla propria strada.
Renzi non ha più quell'effetto propulsivo, mi sembra la bottiglia dello spumante di questo periodo il cui tappo, non è una battuta nei confronti di Renzi, ha fatto saltare tutto e dopo l'effervescenza delle bollicine ci troviamo una gazzosa.
Bilancio: mancano 230 milioni ad andar bene, che vogliamo discutere? Il 90% è della sanità, grosso modo, quindi rimane niente, rimane assolutamente niente!
Quello di cui rimango allibito è che tutto il lavoro che hanno fatto i Consiglieri delle varie Commissioni, le leggi che abbiamo discusso, ci siamo confrontati, scontrati, non serve a niente perché la maggior parte delle leggi non hanno finanziamenti, sono stati azzerati, oppure sono nulli per dare una certa continuità.
Che siamo venuti a fare quest'anno qui? A parlare di niente, a parlare di chiacchiere, a non fornire nessun elemento importante ai cittadini ed alle famiglie marchigiane.
Nel 2014 erano 93 le leggi regionali con una spesa di 122 milioni, nel 2015 le leggi sono passate da 93 a 19 e i milioni da 122 a 29, cioè 74 leggi non sono finanziate, sono finanziate zero, con una mancanza di 93 milioni.
Ma che finanziamenti riguarderanno? Che leggi saranno?
Interventi per la famiglia: non c'è un soldo; realizzazione e gestione dei servizi per l'infanzia e il sostegno genitoriale: niente, l'anno scorso c'erano 6 milioni; intervento a persone in condizione di disabilità l'anno scorso c'erano 7 milioni. Parliamo dell'abc del buon amministratore, dell'abc per elargire determinati servizi.
Lasciamo perdere il testo unico del turismo che l'anno scorso aveva 2 milioni e mezzo. Parliamo tanto del turismo come il volano dell'economia, che può rappresentare la ripresa dell'economia, tenendo conto che le piccole imprese non riescono più a far fronte, bene, come sostegno al turismo: zero.
Ma non è questo chiaramente la mia richiesta, la mia è una richiesta di intervento ben diverso da parte della Giunta perché non c'è più difesa della costa, pensate un attimo ai 2 milioni dell'anno scorso che erano insufficienti, nel 2015 neanche più i 2 milioni, andatelo a dire agli operatori di Porto Recanati o giù di lì che vedranno le loro attività andare ...
Trasporto pubblico locale, abbiamo azzerato tutto, l'attività sociale degli oratori, l'attività sulle politiche giovanili.
Credo che sia non un bilancio lacrime e sangue, ma un bilancio non bilancio, fortuna, se si può dire fortuna, che ci saranno le elezioni. A maggio si voterà, quando ci sarà la Giunta ed il nuovo Presidente saremo a giugno, poi ci saranno le vacanze estive, si ricomincerà a settembre, ma i servizi, quelli a zero che ho detto poc'anzi, come verranno recuperati? Con la speranza che ci ha dato l'Assessore Marcolini? Me lo auguro! Dell'Assessore Marcolini mi fido, ma vedo che i problemi vengono ormai al pettine.
Arriviamo ad un bilancio che rappresenta la sintesi dell'attività di questa Giunta? Sarebbe eccessivo dirlo, perché un impegno su determinati settori c'è stato, però è chiaro che parlando del problema della Provincia, mi chiedo: ma il 27 ci dobbiamo accorgere di questo problema? Che il 50% va a casa? Sappiamo quali servizi dovranno erogare ancora le Province e quali le Regioni? No! Quali risorse bisogna mettere se lo Stato non ...? Credo che sia veramente un papocchio all'italiana, una di quelle cose di cui rimango allibito e che la gente di fuori non conosce, non capisce, ci accorgiamo il 27 di questa grave difficoltà.
Credo che sia emblematica anche la tabella C. La tabella C è la famosa tabella, scusate il termine, delle promesse elettorali, degli impegni presi per soddisfare l'appetito di quello o quell'altro Consigliere, nella tabella C l'anno scorso c'erano 229 interventi per 48 milioni, quest'anno ci sono 10 milioni per 26 interventi.
Meno male dico perché le varie manifestazioni che sono abbastanza caratteristiche non vengono conosciute da tutti e si cominciano a vedere, però credo che molte altre avrebbero dovuto avere certamente una maggior attenzione; solo 3 contributi straordinari per 60 mila euro.
Abbiamo chiesto di fare un contributo straordinario, e questa è una piccola cosa rispetto alle problematiche che si discutono sul bilancio, sulla Civitanova Danza perché purtroppo l'amministrazione di Civitanova non è stata attenta nel presentare la domanda nei tempi dovuti. Ci voleva tanta fatica? Bisognava fare solamente due domande: alla Provincia e alla Regione, si sono ricordati tardi.
Abbiamo chiesto un contributo per questa manifestazione ventennale attraverso un emendamento che verrà sistematicamente bocciato.
Credo che parlare della sanità ci porterebbe via tempo e i 10 minuti che abbiamo non sono sufficienti. L'Assessore Mezzolani non c'è, da buon PD, non so con chi parlare, parlo con il Presidente che ringrazio ancora.
La sanità rappresenta una situazione anomala. Il PD controlla la più grande fabbrica della regione Marche: la sanità. Il PD controlla la sanità, dall'usciere al medico, al professionista, alcuni dei quali costretti a prendere il libretto rosso per fare un certo percorso.
La sanità è in una situazione di difficoltà estrema, è stata fatta una riorganizzazione in cui sono stati chiusi i piccoli ospedali, ma non si sono potenziati i rimanenti.
Ci sono stati degli accorpamenti illogici, pensate a Macerata, nello stesso piano malattie infettive con neurologia, a Civitanova: ortopedia con otorino, senza nessuna logica, Civitanova definita dalla Giunta ospedale dell'emergenza, l'ospedale di Civitanova non è l'ospedale dell'emergenza, è un ospedale in emergenza, un pronto soccorso dove non finiscono i lavori, 30 barelle costantemente lungo i corridoi.
Parliamo di sanità virtuosa, io ho invitato l'Assessore Mezzolani ad andare in un ambulatorio medico, anche il mio, senza dire che è Assessore, leggere il giornale e ascoltare le difficoltà dei cittadini, molti dei quali non hanno i 36 euro per pagare un'ecografia.
Mobilità passiva? Perché c'è la mobilità passiva se siamo tanto virtuosi? Perché la gente ha il diritto di andare ad operarsi, a farsi visitare dove meglio crede e come mai abbiamo 32 milioni, abbiamo tantissimi marchigiani? Perché le liste di attesa sono lunghe e la qualità di certi servizi è inferiore rispetto a quella offerta dall'Emilia Romagna.
In una situazione del genere si inseriscono, come un regalo di Natale, i premi ai dirigenti amministrativi. Nessuno sapeva niente, questi premi vengono elargiti, adesso sembra siano stati bloccati, ma è una vergogna, è una porcheria, pensando ai finanziamenti a zero di certe leggi.
Allora mi viene in mente una malignità e la dico: sapete io sono medico, la ricetta dematerializzata è una questione che forse interessa i dirigenti. Mi spiego: c'è stata un'accelerazione notevole, e-mail a più non posso, sapere qual è il programma di utilizzo, qual è il computer che ho, sembrava che si dovesse partire i primi di dicembre senza nessun corso informativo, senza nessuna preparazione, adesso si è bloccata, non è che questa ricetta che è partita solo sulla carta serviva a pagare i premi a qualche dirigente? Penso che questa mia maliziosità non sia poi così lontana dalla verità.
Credo che occorra tener conto, mi rivolgo all'Assessore Marcolini, di quando in Conferenza dei Capigruppo, questa mattina, ha detto e cioè che ci sono buone nuove per l'Aerdorica. Presidente io me l'aspetto, me lo auguro e glielo auguro perché è dall'inizio, da 5 anni, che aspettiamo che qualcuno venga su questa Aerdorica. Prima il magnate armeno-argentino, poi qualcos'altro, siamo partiti con questa speranza ed ora sembra che ci sia la possibilità, ma il contenzioso è enorme e la Corte dei Conti ha espresso la propria riserva sui 4 milioni e 4 di accantonamento per dare un po' di ossigeno all'Aerdorica.
Lo dicevamo, parliamoci francamente, ognuno ha difeso le proprie posizioni, è logico, si vedeva, è evidente, è chiaro, l'unico aeroporto di una regione piccola che sembra un quartiere di Roma, ma l'Aerdorica era così evidente. Speriamo Presidente che ci siano queste buone novità perché ormai sono pochi i Consiglieri regionali che ci saranno e le promesse e gli impegni debbono essere mantenuti.
La situazione marchigiana è drammatica, è stato detto un ... che ha registrato una flessione dello 0,3, un manifatturiero che è sceso dall'inizio della crisi del 2008 al 20%, una contrazione dall'inizio della crisi del 31% sulle costruzioni. Una situazione che sembrava inimmaginabile nel 2010.
Sono arrivato alla fine, credo e mi auguro che la Regione riesca a far valere le proprie ragioni nei tavoli che contano, non può Renzi fare il bullo del Paese affermando e dicendo. Lo dico anche a quei signori che sono montati sul carro del vincitore Renzi, adesso sono un po' scomparsi e non hanno voglia di ascoltare queste considerazioni che sono semplici, di uno che fa il medico in mezzo alla gente, di uno che vive in mezzo alla gente, è momentaneo l'appoggio a Renzi, quindi facciamo valere la nostra ragione, la nostra buona volontà perché se la Regione, se la nostra sanità, secondo me, non è virtuosa, i marchigiani sono virtuosi. I marchigiani sono persone umili, sono persone che lavorano, che stanno zitte, ma non è più possibile andare avanti con una situazione del genere, mettendo a repentaglio tutto, e parlo dei servizi sociali, parlo della famiglia, parlo del lavoro, parlo anche di istituzioni come la Provincia perché credo che ci sia necessità di una politica più seria, altrimenti non ci meravigliamo se a votare va solamente il 37%.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Trenta.

Umberto TRENTA. Grazie Presidente. Sinceramente come Capogruppo del Gruppo consiliare di Forza Italia mi è difficile parlare di cose tristi, però lo spunto lo prendo da una stupenda brochure "X giornata delle Marche", sicuramente avrà avuto un costo, ma a prescindere da questo, il titolo è: "Crescita, sviluppo, lavoro".
Caro Assessore Marcolini, mi corre l'obbligo di tornare indietro con la memoria ai tempi della contestazione verso l'allora Presidente del Consiglio Berlusconi e del suo economista, chiamiamolo così, Prof. Brunetta, ma questo è il passato e oggi parliamo di Renzi e di Delrio, con l'atteggiamento politico ben evidenziato dal compagno Bucciarelli, e non me ne voglia, quando parla di questi signori e dell'annuncio.
L'annuncio deve essere sostenuto per la governance perché l'Europa ci impone, caro Consigliere Bucciarelli, una riflessione comune che possiamo fare ed è: abbiamo un'Europa dei popoli o un'Europa squisitamente economica e finanziaria? Abbiamo delle valutazioni economiche che portano l'Italia ad essere un Paese BBB.
Leggendo oggi il bilancio, riflettendo sul bilancio, così come enunciato dall'Assessore Marcolini che deve tutelare, e questo compito ben lo fa, la partitocrazia, la nomenclatura e la clientela, avete perso, essendo voi il partito guida della Regione Marche, avreste potuto riflettere solo sul lavoro ... Consigliere Comi, so che sta parlando con Renzi, capisco che Natale è passato, l'ennesimo annuncio è slittato, parleremo di capodanno, poi arriveremo a febbraio, a marzo, sono sicuro che l’annuncio lo farà l'1 aprile, perché fino ad oggi ha scherzato, quindi l'1 aprile lei farà questo grande annuncio per le Marche.
Ma sul lavoro, caro Consigliere Comi, non possiamo indietreggiare, dobbiamo essere fermi, il bilancio di oggi era una occasione per sostenere il welfare. La politica dei tagli porta via, caro Consigliere Comi, 5 Province e tutti hanno espresso bene questo concetto, ma poteva essere un sostegno vero per fare quegli ammortizzatori che avrebbero accompagnato altre situazioni più importanti, perché avete dimenticato il lavoro e le famiglie.
Spariamo sulla Croce rossa? No! Faccio un’osservazione, in questo bilancio, caro Consigliere Comi, lei è il primo dirigente di partito del Partito Comunista regionale e dovrebbe dare una risposta: è sanità pubblica o sanità privata? Le do una definizione: voi attraverso la sanità pubblica gestite la privata e, quindi, condizionate il sistema sanitario regionale, perché, caro Consigliere Comi, come giro io, gira anche lei, giriamo tutti, abbiamo dei sensori particolari che sono quelle persone a cui oggi abbiamo, dico abbiamo per il comune senso di considerazione della figura del politico attuale, ma voi avete dato questa sensazione di malgoverno.
Il bilancio era un'occasione storica e mi auguro che tutte le categorie sociali disagiate o quelle che vengono definite superficialmente "nuovi poveri" abbiano a mente questa vostra inadempienza.
Il Presidente Spacca ..., Presidente le esprimo solidarietà come al Presidente Solazzi per quelle, chiamiamole così, minacce, torno a dire che non strumentalizzo la politica perché vado al concreto, ma al caro Consigliere Comi che rappresenta il leader del Partito Comunista regionale, leader maximo, il capo della nomenclatura, dico che, con la vostra politica totalitaria e ricattatoria, avete condizionato lo sviluppo degli ultimi 15 anni di questa regione.
Non avete dato risposte al mondo del lavoro, alla piccola media impresa che era il tessuto connettivo, la vera forza delle Marche, avete totalmente dimenticato il sistema strutturale costiero che porta dentro, insieme al sistema vallivo e al sistema montano, scimmiottando leggi che non esistono sull'Ape, un sistema vitale per l'economia della regione Marche, e di questo non si parla in questo bilancio.
Qualcuno lo ha definito bilancio lacrime e sangue, bollettino di guerra, Consigliere Comi non si distragga, è lei che deve dare queste risposte e non cercare solidarietà pelosa con i due Consiglieri che l'affiancano, capisco che lei è in forte disagio perché oggi si parla di un bilancio fallimentare. Se lei fosse il Presidente di questa azienda privata, sarebbe stato in default, pieno di errori contabili che si evincono, tra l'altro non sono marginali, e fanno vedere solo un bilanciamento interno per cercare di evitare la polemica, ma io non faccio polemica, Consigliere Comi, le sto dicendo e le sto enunciando, in maniera chiara, un fallimento politico che costerà caro ai marchigiani, tutti, nessuno escluso. Siamo 1 milione e 450 mila abitanti in difficoltà per una dissennata politica ricattatoria che il PD ha messo in atto in ogni questione di potere.
La riforma elettorale, caro Consigliere Comi, dovrà tener conto di alcuni articoli della Costituzione, anche in questo state barando, quindi il mio non è ..., e vado a conclusione, è un sostengo a chi come Presidente del Consiglio e come Presidente della Regione Marche ha subìto costantemente e quotidianamente la politica ricattatoria di un partito, di un partito che oggi lei guida, Consigliere Comi, e su queste false responsabilità metta da parte la politica e prenda in mano, se lo ha, il buon senso del pater familia.
Oggi le persone delle Marche che sono qui e protestano, caro Consigliere Comi, lo capisco, si sta dando gli ultimi avvicendamenti di bilancio, stanno giudicando il suo comportamento politico e il comportamento politico di chi ha portato un bilancio fatto in questa maniera in Aula.
C'è tempo per riflettere? Riflettiamo, però il tempo per agire, caro Consigliere Comi, è scaduto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.

Massimo BINCI. Questo bilancio ci evidenzia una cosa semplicissima: le politiche del pareggio di bilancio e del fiscal compact, le politiche imposte dalla Comunità europea, sono state pedissequamente messe in pratica dal Governo nazionale, dal Governo Renzi, dal Governo del Partito Democratico, e pedissequamente poste in essere, dalla stessa maggioranza a livello regionale, in un bilancio vergognoso. E’ la presa d'atto di queste politiche, benché vengano, in qualche modo, evidenziate e ci si faccia sopra un pianto.
Noi siamo forze politiche e le forze politiche dovrebbero fare azione politica e, quindi, credo che la Regione Marche, i rappresentanti della Regione Marche dovrebbero fare una manifestazione, indire una giornata di sciopero regionale rispetto a queste politiche, perché sono politiche che incidono sulla vita dei cittadini, politiche di riorganizzazione dello Stato senza una visione dello Stato e non è possibile che i tagli orizzontali fatti da Berlusconi non andassero bene ed i tagli orizzontali fatti da Renzi debbono andare bene.
Io non ho sentito una critica a chi questi tagli li ha fatti, senza neanche andare a indirizzare le risorse che vengono tagliate. Voglio dire che ha senso fare una politica di lacrime e sangue se poi con le risorse che in tutta Italia si reperiscono si lancia una grande politica di investimenti sulle priorità che il Governo decide. Io non voglio decidere le priorità, al limite le Regioni potrebbero concordarle. Ci dovrebbero essere 15, 20 miliardi di tagli ed a fronte di questi ci dovrebbero essere 15, 20 miliardi di investimenti in politiche industriali, ma tutto questo non avviene, e questi soldi non si sa dove vanno.
Sono politiche di bilancio volte semplicemente a deperire, depauperare l'economia reale e i servizi reali ai cittadini, per scomparire in una logica che dà come prospettiva, per i prossimi decenni, l'attività finanziaria. Se ai cittadini si dice: "Lo Stato non farà più investimenti, però manteniamo lo stesso livello di tassazione", invece diminuiscono i livelli di qualità di vita, diminuiscono i livelli dei servizi, lo Stato non ha più risorse per i prossimi 20 anni, scordatevi qualsiasi intervento di solidarietà sociale o di sostegno al reddito, e questa è la politica che ci propone Soros, è la politica dei grandi istituti finanziari da cui ci facciamo anche beffare, facendoci dare il voto BB, BB-, facendoci declassare.
Questo è un luogo in cui sono presenti i rappresentanti politici dei cittadini marchigiani, ma i cittadini marchigiani ci hanno eletto per fare politica, per proporre la nostra posizione, per prendere posizione rispetto anche alle politiche del Governo.
Secondo me dobbiamo tutti insieme mettere in atto una forma di protesta altrimenti io voterò contro e qualcuno sarà connivente con queste politiche.
Cosa si potrebbe fare? Innanzitutto bisognerebbe confrontarsi con quella che è la nuova realtà perchè, come ho detto anche l'anno scorso sul bilancio, noi rischiamo di essere un ente che ha molti dipendenti con poche cose da fare. Se non ci sono le risorse, la struttura organizzativa della Regione, come lo è per quella della Provincia, rischia di essere svuotata e finiremo per dare ragione a chi come Renzi dice che questi enti sprecano risorse, e non è vero! Di fatto potremmo svolgere quella funzione che ancora il Governo nazionale non fa, cioè pensare al nuovo tipo di organizzazione della gestione dei servizi, nuova anche rispetto all'organizzazione, all'efficienza, alle modalità di nuove competenze. Per esempio, c'è stato un tavolo sul passaggio, dettato in maniera prefettizia dal Governo, delle competenze dalle Province alle Regioni ed ai Comuni e la Regione ha solo messo in piedi un osservatorio che ha fatto la cernita delle risorse e del personale, ma non ha fatto nient'altro.
Iniziamo a pensare alle funzioni che lo Stato prevede rimarranno alle Province e iniziamo a ragionare sulle competenze che dovranno passare alla Regione e che cosa si dovrà fare.
Per esempio in merito alle competenze ambientali, l'Arpam ha la gestione del controllo dell'aria, le Province hanno dipendenti in questo settore, vediamo, quindi, come coordinare questo aspetto. In merito alle questioni ambientali, alle questioni del dissesto idrogeologico c'era una mozione del Consiglio che impegnava la Giunta a presentare entro la fine di ottobre un piano per la programmazione e gli interventi di prevenzione sul dissesto idrogeologico, volta anche a far si che si iniziasse una programmazione a lungo periodo perché non è possibile che, siccome non c'è una programmazione e siccome non ci sono priorità, non si mettano mai a bilancio le risorse che sono sempre considerate poche; ma con una programmazione di tipo decennale si potrebbero mettere in campo 4, 5 milioni di euro. Si dice che a gennaio avremo un monte risorse per investimenti straordinari di 70 milioni di euro, ma adesso rimandiamo la discussione perché non ci sono le risorse, quindi non si discute dell'utilizzo di questi 70 milioni di euro, mentre occorrerebbe che la Giunta avesse in piedi la programmazione e le priorità degli interventi e che, per esempio, sul dissesto idrogeologico, sulla gestione del reticolo idrografico minore, indicasse le priorità degli interventi e dicesse quant'è l'ammontare di un piano decennale - 5 milioni all'anno? - in maniera tale che in 10 anni si potrebbero investire 50 milioni di euro andando a trovare dei cofinanziamenti statali o utilizzando i cofinanziamenti europei. Questo discorso deve essere fatto ed è un impegno che la Giunta si era presa.
Un'altra cosa importante, e poi chiudo, abbiamo molto personale che ha poche risorse da distribuire perché non ci sono bandi, e rischia di avere poco lavoro. Secondo me sarebbe necessario mettere in piedi un osservatorio regionale di analisi e programmazione. Il Presidente l'ha fatto ed ha incaricato il Prof. Alessandrini di un primo studio in alcuni settori economici, ma io penso che noi abbiamo le capacità sia tecniche che personali per mettere in piedi un osservatorio regionale di analisi e programmazione in campo economico, produttivo, ma anche in altri campi, come: l’ambiente, l’energia, i trasporti, l’agricoltura, il sociale, settori che potrebbero interloquire con il tessuto economico della nostra regione, con le piccole imprese, per sapere cosa serve, cosa si può fare, quali sono gli interventi che danno maggiore valore aggiunto e quelli che creano occupazione.
Penso che questo sia il lavoro da fare e non è detto che dipenda dalle risorse; noi abbiamo una risorsa che, attualmente, addirittura, qualcuno dice che è in eccesso, è quella del personale e non la stiamo utilizzando o valorizzando al meglio, allora facciamo quello che è possibile fare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Latini.

Dino LATINI. Grazie Presidente. A nome della II Commissione vorrei portare alcuni dati in riferimento agli interventi che mi hanno preceduto, soprattutto per quello che riguarda la finalizzazione degli emendamenti che sono stati valutati dalla II Commissione, tenendo conto dell'input generale che è stato dato, non tanto dall'Assessore Marcolini, quanto dalle proposte di legge in tema di bilancio.
Il lavoro che è stato portato avanti è stato quello di non considerare l'impianto particolare di ciascuno dei Consiglieri presente all'interno della Commissione, delle istanze in termini anche di carenze, di coperture e di necessità del territorio, quando di preservare al massimo la caratura delle proposte di bilancio e, quindi, delle leggi che porteremo all'esame per l'approvazione.
L'attività che ha svolto la Commissione è stata quella di un contenimento rigoroso degli emendamenti di spesa, utilizzando i soli 57 mila euro a disposizione dell'Assemblea legislativa regionale come residuo di bilancio.
Spero che gli emendamenti che saranno portati alla valutazione dell'Aula siano normativi, di indirizzo o di risparmio di spesa e che si mantenga il metodo che la Commissione, con senso di maturità generale, ha portato avanti ed attuato nelle due riunioni che si sono svolte.
Inoltre vorrei far proprio quell'impegno, in termini di Commissione, e renderlo formale attraverso un ordine del giorno che è stato presentato questa mattina. Impegno che ha formalizzato e dichiarato in maniera espressa l'Assessore Marcolini circa una revisione del bilancio stesso, un tentativo di recuperare milioni di euro nel mese di gennaio per poi portare all'esame dell'Assemblea, dell'Aula, una proposta di legge che vari il bilancio nelle parti in cui si può variare, nel senso di un rimpinguamento, attraverso questo certosino lavoro che, da quanto viene detto, già gli uffici stanno facendo, in modo da avere delle puntualizzazioni in termini di introduzione di risorse proprie della Regione a favore di particolari nicchie di esigenze. Ci riferiamo al sociale nella sua grande complessità, ma certamente non può sfuggire anche il discorso della cultura visto i buoni risultati che la Regione ha portato nel suo carnet in questi anni.
Un lavoro che dovrà tener conto soprattutto dell'esiguità dello spazio di manovra e del tempo che l'Assessore e i suoi collaboratori avranno a disposizione, ma l'invito è che questo impegno sia formalizzato attraverso la votazione dell'ordine del giorno che come II Commissione abbiamo depositato e porteremo all'esame del voto subito dopo l'approvazione delle due leggi di bilancio.
Personalmente introduco soltanto alcuni brevissimi spunti oltre quello che è stato detto.
La panoramica del bilancio regionale rende la drammatica situazione in cui vive la Regione e l'Italia in particolar modo. Questa discrasia fondamentale dell'Europa a due velocità che si è concretizzata nella difficoltà settennale che la nostra nazione ha incontrato e nella quale si vedono scarsi sbocchi positivi, soprattutto quello che tutti noi pensiamo, immaginiamo e riteniamo possibile, cioè una risoluzione immediata, una rivoluzione in senso positivo ed un ritorno al passato in termini di occupazione, in termini di guadagno, in termini economici, finanziari, per ognuno, per ciascuna famiglia e per ogni attività produttiva.
Noi dobbiamo ragionare, secondo me, sull'esistente e non è certamente una prospettiva positiva nel medio e breve periodo, ma in questo esistente, la nota positiva di questo bilancio - ne ha tantissime negative, non ci ritorno sopra e non voglio essere superficiale pensando di vedere cose o di far prevalere cose positive rispetto alle negatività o alle difficoltà, più che alle negatività, con cui è stato costruito il bilancio – ciò che di per sé costituisce già una valenza notoriamente positiva, è la capacità di una Regione di presiedere e di gestire il suo sacco economico in termini quanto meno di autonomia propria, ma l'aspetto positivo che nessuno, se non l'Assessore Marcolini, ha rilevato, per lo meno ha rilevato in sufficienza, è che questo bilancio segnala sempre di più il percorso quinquennale di rispetto totale delle leggi nazionali, non so quanto positivo e negativo a questo punto, visto che chi fa rigore e chi si mantiene virtuoso ha in premio delle bastonature in termini di assenza di valutazioni positive, se non per quanto riguarda il ritorno di una parte dei fondi sanitari nazionali, cioè somme destinate soltanto alla sanità che hanno permesso per un po' di coprire gli ulteriori tagli che via via i vari Governi hanno fatto dal maggio 2010 nel corso di questi anni. Nessuno ha messo in risalto i due profili che, a mio avviso, devono essere valutati complessivamente: da un lato questa Regione diventa sempre di più Eta Beta, cioè un corpo magro, sottile, che deve ancora smagrire, aggiungo a quanto ha detto il Consigliere Binci, i grandi eccessi che, a mio avviso, personalmente, ancora vivono nell'ambito di una sanità che non riesce ad essere molecolare e nello stesso tempo, nello stesso modo, complessivamente virtuosa. La mobilità passiva ce lo segnala ogni giorno, ma l'indirizzo generale è la capacità di pensare ad un corpo snello, viverlo come un corpo snello lontano da spese inutili di sovrastrutture ormai anche politicamente superate o antiche rispetto al tempo che viviamo.
L'altro aspetto, e vado a chiudere, è la capacità di aver pensato da tempo ad una progettualità europea che ci permetta, nel corso dei prossimi anni, e non parlo di 20.20 per non suscitare ironie di sorta, progetti in settori che non siano quelli tradizionali. Penso all'ambiente e così via, capaci di dare delle risorse fondamentali, che non vuol dire soltanto tutela dell'ambiente, una nuova modalità di occupare persone, di pensare ad un nuovo modo di vivere la nostra società, in cui il finanziamento possa dare non solo con le start up di impresa, ma anche modalità continuative di fare risorse, di fare occupazione.
E' in questa direzione che dobbiamo immaginare un primo unico passo positivo che il bilancio, questo bilancio, ci può consentire di vedere se siamo in grado di leggere anche con questa traduzione le due proposte che oggi andiamo a votare.
Avremo un bilancio con cui si gira obbligatoriamente pagina per gli impegni che ci derivano dallo Stato nazionale e dall'Europa unita. Un bilancio che consente alla Regione di affrontare un lungo periodo ancora sabbatico in condizioni di prospettive positive o quanto meno di contenimento di quelle che sono le necessità delle molte persone che vivono ormai in termini di povertà. Se noi lo valutiamo solo con i tradizionali parametri che abbiamo vissuto in questi 20 o 30 anni certamente l'immagine sarà ed è negativa, ma noi non ci siamo rimboccati le maniche per vedere gli interventi necessari in cui si possono immaginare anche i fondi strutturali, immagino per tutti la tabella C, diversamente pensati rispetto a quelli che erano fino a pochi mesi fa o fino a pochi anni fa. In questo senso, l'invito che rivolgo alla Giunta e all'intero Consiglio regionale è quello di continuare a perseguire questo obiettivo tenendo conto di un dato fondamentale: il percorso non può essere disgiunto da una valutazione di insieme, da un tenere unito, un laccio che tenda ancora e faccia sopravvivere il sociale tradizionale perché senza questo non solo avremo dato un colpo definitivo agli enti locali, ma avremo anche messo qualcosa di nostro nel rendere una reazione sociale ormai evidente, con il rischio che possa venire un giorno o l'altro alle porte, anche qui da noi ed anche per colpa nostra. Grazie.

Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Presidente, colleghi, auguri a tutti. Se come risulta vero i nomi di Spacca e Solazzi erano in un foglio dei neo nazisti ascolani, esprimo la massima solidarietà e la cosa non va sottovalutata non perché nominano loro, ma in qualunque caso credo che Roma insegni, occorre sempre la massima allerta e fiducia nelle nostre forze dell'ordine e nella giustizia, quindi massima solidarietà per questo increscioso fatto.
Vorrei sforzarmi di fare valutazioni, lo dico benevolmente, non so se tutti i colleghi ci riescono, io non penso di essere più bravo, probabilmente mi faccio condizionare anch'io, che vanno oltre il clima surreale che stiamo vivendo perché qui si sta vivendo, lo percepite tutti, un clima surreale e non è dettato solo dal fatto che ci riuniamo due giorni dopo Natale.
E' un clima surreale perché le vicende, il clima, l'aria, la tensione che si respira è sicuramente una novità in quest'Aula e credo che le valutazioni che i colleghi in buona fede hanno espresso, di destra e di sinistra, mi sia consentito di dire, si lasciano un po' condizionare da quello che sta avvenendo e soprattutto da quello che avverrà tra qualche mese, cioè la campagna elettorale.
Chiariamoci almeno su qualche aspetto sul quale per comune militanza qui dentro, da qualche anno, possiamo convenire, quando il Consigliere Zinni dice Renzi uccide le Regioni, oggi sembrerebbe così. E' vero!
Voglio ritornare al dibattito che in questi anni c'è stato sulle Regioni, dopo che il centro sinistra sbagliò ad approvare una riforma con 4 voti nel 2001, passando alle Regioni alcune competenze che si sono poi rivelate non doversi passare. Primo l'energia, l'ambiente ed io aggiungo anche la scuola. Allora c'era la tendenza a dare forza alla Regione, il tentativo del centro sinistra era quello di cercare, in qualche modo, di recuperare sull'elettorato leghista e sui consensi della Lega, quindi una spinta verso non la seccessione che voleva la Lega, ma verso un federalismo spinto, a cui si prestò dopo Berlusconi ed il centro destra, ed anche il centro sinistra.
Ricordo, ripeto, i dibattiti fatti qua dentro, personalmente all'opposizione, quindi li rimarco un attimo non per orgoglio o per nostalgia, ma per dire che più volte ho detto, facevo Gruppo con il collega Viventi, che le Regioni rischiavano di prendere tutti i vizi dello Stato e tutti i vizi dei Ministeri e, quindi, la gestione statale che era stata attaccata da destra, da sinistra, dalla Lega, rischiava di essere ripercorsa con sprechi e dispendi eccessivi dagli sportelli della Regione. Per sportello intendo la gestione.
Ho sempre pensato ad un sistema regionale in cui le Regioni facessero le leggi e i programmi e non lo sportello. Faccio sempre un esempio, i colleghi che sono qui da anni se lo ricorderanno, la legge Sabbatini era la legge con cui lo Stato dava i soldi a fondo perduto per l'innovazione tecnologica, per il rinnovamento dei macchinari dei nostri artigiani e delle nostre imprese. Non sto parlando della Regione Marche, era un vizio generale, forse la Regione Marche ha contenuto questo problema, ricordo che, per lavoro seguivo alcune imprese nei Comuni in cui ho lavorato, con il Ministero dell'industria e dell'artigianato i contributi arrivavano in 6, 7 mesi. Quando questa legge è passata alle Regioni gli artigiani di tutta Italia si sono lamentati perché il contributo arrivava dopo 2 anni e mezzo. La domanda era: per cosa l’abbiamo fatto? Per avere i servizi più vicini e più efficienti al cittadino oppure per far peggio dello Stato costando di più? Non è un dibattito di oggi, voglio dire al Consigliere Zinni, è un dibattito che è cominciato tempo fa e lo dico con un po' di tenerezza nei confronti di Berlusconi, naturalmente non potevo parlare con lui, era impossibile parlare anche con i suoi Ministri, oggi sarebbe impossibile perché alcuni stanno in carcere, ma ricordo che quando Berlusconi proclamava: taglierò la spesa pubblica, l'aveva fatto nei Ministeri. E’ vero! Voglio ricordare a tutti che il personale dei Ministeri in 12 anni è calato di 1 milione di unità, il problema che a Berlusconi sfuggiva era lo spreco delle Regioni. Quando diceva taglio la spesa pubblica parlava solo dello Stato, non ha mai parlato delle Regioni. Perché? Perché metà delle Regioni le governava ed il centro sinistra governava le altre. Quindi una convention così per mettersi d'accordo, le spese erano solo quelle dello Stato. No, erano anche quelle delle Regioni!
Oggi vedo che Libero, il giornale di famiglia, attacca anche Caldoro e la Campania, è questo che si è sbagliato! Il sistema politico italiano ha ritenuto uguali tutte le Regioni. L'Assessore Marcolini ed il Presidente Spacca diranno no, non sono tutte uguali, ma loro lo sanno. Ci sono Regioni, 4, 5 Regioni che non hanno mai presentato, in 10 anni, i bilanci della loro gestione della sanità! Non si sa quale sia il debito, non si sa neanche quanti dipendenti abbiano assunto la Calabria, la Puglia, la Campania e via di seguito. Questo è il problema, e la Sicilia è la numero 1 per lo spreco.
Oggi non voglio difendere Renzi, però quando il Consigliere Zinni dice: Renzi uccide le Regioni, il male viene da lontano e non abbiamo saputo interpretare quello che occorreva.
Che dicono i nostri amministratori regionali, quelli che hanno governato? Che la Regione Marche non è la peggiore, lo sottoscrivo, ci mancherebbe, l'ho sempre detto, dall’opposizione ho sempre dato un voto, ho sempre detto 7 e mezzo, 8, dovremmo puntare al 9, 10, non è che faccio una critica, lo so che il 7, l’8 sono meglio delle 12, 13 Regioni che stanno al 6, al 5 a 4. L'ambizione è quella di migliorare.
Abbiamo preso i vizi e non le virtù di una burocrazia che a livello ministeriale funzionava e anche le Province, cosa ha fatto Renzi che oggi molti a sinistra criticano? Semplice, lo dico ai pochi dipendenti delle Province che sono rimasti, l'impegno con l'Europa qual era? L'Europa ci ha detto: voi siete gli unici al mondo ad avere 4 livelli di governo: Comuni, Province, Regioni e Stato. Non c'è in nessun'altra parte del mondo, perché in Inghilterra hanno lo shire e non hanno la Regione. In Francia, napoleonica, ci sono le Province e le Regioni sono Aree vaste che programmano, in Germania hanno i land equiparabili alle nostre Regioni, ma non hanno praticamente le Province, 4 livelli li abbiamo solo noi. Allora che fa il Governo italiano? Taglia un livello. Quale taglia? Quello delle Province! E’ chiaro che i dipendenti delle Province che stanno qui ad assistere dicono: "Ma perché non tagliate le Regioni?" Giustamente!
Anch'io qui mi faccio condizionare, se volete, dal prossimo clima elettorale e dalla programmazione e non può sfuggire, spero, in tutti i programmi dei partiti, dei gruppi, dei Consiglieri, qualcuno ne ha parlato, che la prossima frontiera è l'accorpamento delle Regioni e non penso che si possa, assolutamente, eludere questo passaggio.
Nel clima surreale, e finisco, ho visto anche lo striscione di Forza Italia: "Renzi a casa", voglio ricordare ai colleghi di Forza Italia che Berlusconi ha sottoscritto un patto per far sopravvivere il Governo fino al 2016. E’ l'unico patto al mondo in cui un leader dell'opposizione dice a chi comanda: "Guarda io fino al 2016 ti faccio governare". Non esiste in nessuna parte del mondo, neanche dove sono più civili nello scontro politico, quindi un gentleman ed un agreement straordinario. Vorrei vedere come si coordinano gli amici di Forza Italia con quello che ha detto Berlusconi, cioè che Renzi deve durare fino a tutto il 2016.
La mia idea su Renzi la conoscete, ho rimproverato a Berlusconi di aver tolto l'appoggio a Letta e di averlo dato a Renzi, lo sapete questa è un'idea che riguarda il nostro partito, scusate se ve la ribadisco, però la divergenza è proprio su questo.
Concludo dicendo che alla fine ho fatto un giornaletto, un consuntivo della mia attività, lo dovevo ai miei non elettori, ai miei cittadini, a quelli che mi hanno votato, a quelli che non mi hanno votato, nel quale ho messo le 10 incompiute che rimprovero alla Giunta presieduta dal Presidente Spacca e, me lo consentiranno tutti i colleghi del centro sinistra, non lo rileggo, dentro c'è l'attuazione delle reti cliniche, gli ospedali provinciali, il Cup, il piano energetico, la nuova disciplina della Via, l'organizzazione dei servizi comunali e provinciali perché, al di là della corretta interlocuzione che stamattina ha fatto l'Assessore Canzian, glielo riconosco, di fronte ai sindacati ed ai dipendenti provinciali, molto corretta Assessore, credo che noi come Regione abbiamo mancato nella riorganizzazione dei servizi comunali e provinciali.
Mi fermo qui, il dibattito continuerà, se oggi si vive il dramma di questa situazione probabilmente è anche, e questa non è una colpa che faccio al centro sinistra, siamo in mezzo tutti quanti, noi tutti nelle funzioni parlamentari, noi tutti nelle funzioni regionali, per la riorganizzazione della struttura del personale della Regione nella quale metto, permettetemi, anche la vicenda dei centri per l'impiego sui quali ribadisco, occorrerà, credo, ridefinire funzioni, ruoli, competenze oltre che il loro passaggio di status forse alla Regione.
Non riesco oggi a dire all'Assessore Marcolini che ha fatto un bilancio sbagliato, altre volte mi sono astenuto, a sorpresa, anche per i miei colleghi, oggi, ancora di più, dico che mettere mano a quel bilancio e farlo quadrare era un'opera ciclopica. Le mie critiche riguardano i passaggi precedenti, quindi oggi mi sembra assolutamente limitato dire che questo bilancio non va bene, sarebbe anche troppo demagogico, certo non ci sta bene, un bilancio di taglio terribile dove le cosiddette marchette, che qualcuno ha detto, sono assolutamente ridotte o scomparse. Credo che sia stato fatto il massimo, non mi soddisfa, non do il consenso politico, dico tecnicamente, mi pare che sia stato fatto il massimo. Tutto questo in un clima assolutamente surreale che ci proietta verso un confronto che io spero possa sortire per le Marche le migliori fortune.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Prima di dare la parola ad Consigliere Natali, comunico che, come d'accordo con il Presidente della I Commissione Perazzoli nel confronto con i rappresentanti delle Province che abbiamo incontrato stamattina, è stato redatto un ordine del giorno sul tema delle Province e dei dipendenti provinciali, se siete d'accordo lo metterei al punto 2 bis dopo la discussione e l'approvazione del bilancio. Nessuno obietta, quindi lo iscriviamo al punto 2 bis.
Ha la parola il Consigliere Natali.

Giulio NATALI. Grazie Presidente. E’ difficile criticare l'Assessore Marcolini per questo bilancio, ma visto che c'è anche l'Assessore Mezzolani, potremmo richiamare il marchettificio della sanità, le centinaia di migliaia di euro buttate a cui lei nel rispondere alle tante interrogazioni che le abbiamo messo davanti. Assessore Mezzolani, non commentava nulla, si limitava a leggere le relazioni che le arrivavano dalle Aree Vaste. Questo è già un qualcosa che ci offende, perché lei è il rappresentante politico, ma la cosa più grave è che non interviene e sono rimasti tutti questi soldi che avete buttato mano a mano.
Prima il Consigliere Marinelli ha detto che la più grande fabbrica delle Marche è la sanità, ed in quella fabbrica delle Marche, nella più grande azienda, voi avete sciupato soldi, buttato soldi e oggi ci dite che non ci sono. Sarebbe facile dire questo, però non mi sembra sufficiente!
Oggi discutendo di questo bilancio, Presidente Spacca, noi parliamo di quello che succederà tra poco e si vede. Ricordo quando il Presidente Spacca dopo il discorso programmatico a maggio 2010, dopo i nostri interventi, intervenne nuovamente e disse una frase che a me è rimasta addosso: "Porterò il laboratorio Marche - parlavamo del laboratorio Marche - fin dentro le file dell'opposizione, della vostra opposizione". Lo ricordo come se fosse adesso!
Pensi quanto tempo è passato, sono passati solo 5 anni, sembrano secoli perché lei si trova esule in patria. Io non so la faccia, perché effettivamente noi abbiamo sempre definito i comunisti come quelli con la doppia verità, come si fa a dire quello che si dice del Presidente Spacca, del Presidente Solazzi e di Marche 20.20 e continuare ad appoggiare un Governo del genere? Per me è una cosa misteriosa. Qui c'è il partito del biogas, mi sono permesso Presidente non per difendere lei, ci mancherebbe altro, ma per amore della intelligenza e della dignità dei Consiglieri regionali, di dire: "Caro Consigliere Comi vada a riferire quello che sa nelle dovute sedi". Mi meraviglio che l'ho fatto solo, mi sembra il minimo perché se la politica è fatta in questo modo, Totò Riina lo dobbiamo onorare perché questo è un metodo mafioso di fare politica. Solo mafioso! Bisogna essere in grado di dire le cose, di documentarle e di fare poi l'azione politica perché se non si fa questo, si crea un movimento ed una nebbia tale per cui prima siamo finiti con Grillo e poi andremo a finire nelle percentuali di voto dell'Emilia Romagna.
Questo è quello che, a mio avviso, vuole qualcuno, perché quando dalla mia parte - personalmente ho fatto determinate scelte e le mie scelte non sono reversibili, lo dico con tanta semplicità - vedo i colleghi di Forza Italia …, giustamente il Consigliere Massi nota che non si può stare nello stesso letto con il re e la regina, è il minimo!
Siamo di fronte ad una situazione nazionale che è ingovernabile, ma nessuno di voi qui dentro mi sembra che senta i tam tam che aumentano fuori. Oggi sono i tam tam dei rappresentanti delle Province, domani saranno un altro corpo, dopo domani un altro corpo ancora. Tam tam, mi sembra che non portino musica buona. Tam tam di gente che non ne può più e che nel vedere i giri di valzer che si fanno qui dentro, secondo me, prima o poi, scusate il francesismo, si incazzerà.
Lo dico con la massima schiettezza, penso che sia ora perché se la politica dà questo tipo di risposte ..., noi assistiamo ad un PD che l'anno scorso era pieno di bersaniani, oggi se domandi ad uno di questi chi è Bersani ti dice: "Bersani chi? Chi è Bersani. Dov'è Bersani?” Non esiste! Dov’è l'opposizione delle persone che urlano fino a quando qualcuno gli dice: “Guarda che non ti ricandido. Attenzione non ti ricandido e andiamo a votare”. Personaggi a cui tu non affideresti neanche l'amministrazione di un condominio per la capacità, per la bassezza che hanno, perché la bassezza è il comportamento, altro che la capacità, prima viene il comportamento.
Di fronte a queste persone che si disinteressano di quello che succede, noi abbiamo il grande annunciatore, Fiorello, che alle 8 e mezzo della mattina fa uno spettacolo fantastico di 20 minuti su radio 2, in cui impersona Berlusconi che chiama Renzi Pier Matteo, Renzi si rigira verso di lui e gli dice: "Papà!" E’ una parodia fantastica, non sembra una parodia, sembra la realtà. E' la realtà!
Davanti a questi tam tam che tutti fingono di non sentire, io faccio una domanda semplice: “Assessore Mezzolani, la sanità funziona? Certo lei guarda il dato ..., telefoni Assessore, si informi sulla legittimità dei suoi direttori generali, si informi bene, mi raccomando, non si faccia dare il parere dagli stessi direttori generali che magari sono un po' di parte, però veda lei.
Quando lei legge i dati della mobilità attiva e della mobilità passiva e parla di sanità che funziona, penso che ci sia da ridere. C'è solo da ridere! Questo è quello che pensano i marchigiani della sua sanità, se ne vanno, vanno da altre parti e che questo porti un utile, non significa che la sanità funzioni.
Si parla dell'ente Regione che va soppresso, ma ce lo vogliamo ancora dire? Ancora non è chiaro a tutti. Non facciamo le macroregioni, non gli diamo i soldi così la Regione non opera, così abbiamo abolito la Provincia e gli impiegati provinciali vengono qui a farci fare un ordine del giorno. Diciamoglielo che l'ordine del giorno non si nega a nessuno, voi dovete avere la franchezza di dire a questi signori che stanno qui e che abbiamo ricevuto prima che cosa pensate di fare e di ottenere …: zero!
Dobbiamo essere chiari e su questo bilancio la domanda che faccio all'Assessore Marcolini è una, vorrei sapere: quanto nel bilancio complessivo appartiene alla sanità e, nell'ambito della sanità, quanto appartiene all'Asur? Cioè qual è la differenza tra Asur e aziende?” Dico questo perché da uno studio fatto sull'Asur, sul sistema Asur, si evince un problema che viene fuori dalle stesse vostre carte: i bilanci annualmente non sono comparabili. Nonostante i vostri provvedimenti del 2011, del 2012 e del 2013 con cui dicevate che rimettevate in fila il bilancio per cui poteva essere comparato da un anno all'altro, non lo avete fatto, allora lei capisce, io non me la prendo con il bilancio regionale perché al di là di quello che ho detto mi sembrerebbe veramente, non voglio dire impietoso, inutile, ma lei capisce che di fronte ad un’ennesima situazione del genere, che nessuno nota perché il Presidente Comi, che vedo in giro, non più di un mese fa, ci ha detto che tra i tanti danni nella sanità c'è la stazione unica appaltante che non è partita. Non so se il Presidente Comi si è reso conto che l'Assessore alla sanità non fa parte di Marche 20.20, non so se qualcuno di voi glielo ha ricordato. Forse è il caso che, al di là di frasi, messaggi e di non so che altro buttato là ogni giorno, se ne renda conto, perché se, per esempio, la stazione unica appaltante, come c'è stato sempre detto, avesse prodotto un risparmio di non so quante decine di milioni di euro, ci dovrebbe essere un responsabile. Ci sarà, sarà tutta la Giunta, non lo so, sarà qualcuno della Giunta, sarà il Presidente Solazzi, ce lo dica, ma noi ogni giorno comprendiamo di più la nostra inutilità.
Ma è normale, in fin dei conti cosa ci stanno a fare i Consiglieri di minoranza! La cosa bella è che voi non comprendete la vostra inutilità, i Consiglieri di maggioranza da bersaniani sono diventati renziani; io mi sogno la sinistra di una volta, Consigliere Bucciarelli che vuol fare, la potevo contestare, ma contestavo un pensiero, oggi mi sembra di rivivere cose già vissute dalla mia parte alle quali, ringraziando Dio, con tanta fatica, ma con tanta felicità, mi sono sottratto per un mondo che è finito e agli amici di Forza Italia lo dico da tempo: è la difesa dell'indifendibile, è la difesa di un qualche cosa che ogni giorno è più piccolo, ogni giorno vale di meno, senza iniziare nuovamente a fare politica, perché se la politica per qualcuno è rifare accordicchi o accorducci per le prossime consultazioni amministrative, è una cosa che a noi non ci appartiene, chi vuole fare il Consigliere regionale lo farà, lo farà con i voti suoi, porterà il suo sangue, farà analizzare il suo sangue e poi a seconda della glicemia, della azotemia, caro dottor Canzian, si vedranno gli esiti.
Ma tutto questo, e chiudo, è un qualcosa che si scontra e dovreste capirlo. Io capisco che gli Assessori hanno tanto da fare durante il giorno, così come i Consiglieri, c'è una campagna elettorale alle porte, ma sentendo i tam tam che sono qui fuori, la musica non è buona.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Acacia Scarpetti.

Luca ACACIA SCARPETTI. Grazie Presidente. Intervenire sul bilancio, sull'ultimo bilancio della tornata elettorale è sostanzialmente anche una riflessione per quello che dovrà essere il futuro e sugli elementi che le future alleanze politiche dovranno contenere.
Qui è ora di iniziare a concretizzare quello che da tempo si dice a livello locale, ma adesso anche a livello nazionale, di questa benedetta centrale unica di acquisti in tema sanitario.
E' di pochi giorni fa un mega articolo sulle pagine nazionali di tutti i quotidiani italiani del Presidente del Centro studi economia reale che dice che la centrale unica d'acquisti allineata sulla best practice, cioè sul prezzo migliore dei singoli acquisti che qualche Regione ha strappato sul commercio, in Italia comporterebbe un risparmio di 20 miliardi di euro. Se invece il raffronto lo si fa sulla media dei prezzi di acquisto delle Regioni italiane il risparmio è comunque di 10 miliardi di euro.
Cifre enormi su cui non si può più tergiversare. Bisogna prendere il coraggio a due mani e dire basta a quello che abbiamo fatto fino ad oggi, non si fanno processi, ma si fanno programmi per il futuro.
La vita è fatta di piccole e grandi cose. Abbiamo parlato della cosa più grande cioè la sanità e dei conseguenti risparmi più grandi. Qualcuno che mi preceduto ha citato l'esempio delle sabbie dei porti, non c'è più un euro per liberare i porti che si insabbiano. Fortuna che si insabbiano, vuol dire che la costa è viva e qualcosa ancora arriva per alimentare naturalmente quelle che sono le nostre spiagge, però vogliamo dirlo, ed io Assessore Marcolini mi riferisco in particolar modo a lei, a lei che ha fatto per l'ennesima volta un mezzo miracolo contabile per portar avanti questo bilancio, lei ha istanze dal territorio, la chiamano dalle varie parti della regione e le dicono: "Qui abbiamo le barche che non escono più dai porti deve trovare i soldi per pulirli" e lei puntualmente li trova, in futuro sarà dura anche per lei che fino adesso ha assicurato questa gestione, ma ci si è mai accertati su come vengono spesi questi soldi?
Un esempio, il Presidente Solazzi in una recente riunione tenuta sul territorio ha riportato correttamente quanto la Regione ha dedicato al solo porto di Fano, dal 2003 sono 6 milioni e 400 mila euro circa. Assessore Marcolini sa come si è svolta la pulizia dell'imboccatura del porto di Fano dal 2003 ad oggi? Prelevando la sabbia che non è tossica e nociva, grazie a Dio non è pericolosa da un punto di vista chimico e quindi ambientale, portandola nella discarica di Monte Schiantello, la discarica competente, spendendo una cifra che è 14 volte superiore a quella che è una normale prassi, che fanno tutte le altre Regioni, cioè scaricare a mare, come permette la legge, queste sabbie.
Non c’è solo il danno economico, c’è anche una beffa pazzesca perché si è andati a sciupare lo spazio vitale delle discariche e si è andati a togliere un’alimentazione per le spiagge locali.
Penso che non si potrà continuare così, con il sistema aree protette come lo abbiamo vissuto fino ad oggi. Nelle Marche ci sono 13 aree protette e qui si sono votati atti di indirizzo che potrebbero portare questo numero ad almeno 15 ed ognuna di esse potrebbe avere un consiglio di amministrazione.
Le regioni limitrofe hanno superato questo empasse come noi l’abbiamo fatto con l'Istituto autonomo case popolari, facendo un consiglio unico di amministrazione per tutti questi enti regionali.
Si parla, Presidente, che il 70% delle risorse che la Regione dedica a queste aree protette venga speso per aprire la porta, senza contare che un po' di queste risorse, quest'anno, proprio nell'anno di maggior crisi, quindi di maggior beffa per i conti, sono state, per esempio, spese anche sul mare, per divulgare studi sul mare. Cosa da Corte dei Conti! Non lo diciamo a nessuno, però questo succede mentre vengono da lei a piangere in arabo per avere questi soldi e quando li hanno ricevuti il 70% serve per accedere la luce e aprire la porta e alla biodiversità, che è l'unica ragione di esistere per le aree protette, ci va, si e no, il 5%. Glielo dico con cognizione di causa, Assessore.
Nessuno ha parlato del dissesto idrogeologico, se non sfiorando il tema. La situazione i prossimi tempi potrebbe diventare drammatica, qualche giorno fa per una precipitazione irrisoria, due gocce d'acqua, a Pesaro si è chiusa una strada provinciale per 3 giorni perché è venuto giù un fronte, e nessuno ha la forza, la capacità, lo strumento adatto per dire a questi frontisti: "Signori non potete continuare a lavorare la terra fino a 5 centimetri dal bordo della scarpata perché poi alla prima pioggia banale la scarpata viene giù e c'è un carico per l'amministrazione pubblica". Questo carico nel tempo hanno provato a conteggiarlo e per la sola Regione Marche è di 800 milioni di euro.
Approfitto della presenza del Capogruppo del PD e del Segretario regionale del PD perché l'Italia dei Valori ha presentato in tal senso una normativa molto leggera e ne chiederà da qui alla fine della legislatura la discussione ed il voto perché è una questione campale. Parlo sempre di dati della provincia di Pesaro che vivo, frequento e conosco, ci sono attualmente 3 strade provinciali chiuse che difficilmente si riapriranno ed i tecnici del settore dicono che le strade che potranno essere chiuse, da qui in avanti, saranno circa 10. E’ una situazione, come dire, rubando un sostantivo dell'Assessore Marcolini, allo sfascio su cui bisogna intervenire rapidamente. Non possiamo fermarci di fronte a delle critiche che non possono stare né in cielo né in terra. Per esempio la gestione delle aree rurali. Venivano gestite in maniera da manuale quando gli unici mezzi a disposizione erano la forza delle braccia e delle bestie, oggi con tutti i mezzi che abbiamo siamo impotenti e dobbiamo registrare quotidianamente dei buchi di funzionalità e dei buchi di bilancio perché qualcuno pensa che seminare a 5 centimetri dall'asfalto possa risolvere la vita della propria azienda, mentre i più svantaggiati di questa forsennata gestione sono proprio i coltivatori diretti che vedono movimenti franosi o microfranosi a cui devono rispondere anche con esborsi economici.
Concludo l'intervento toccando il tema Province. A me è piaciuto tantissimo come è stato trattato dall'Assessore Marcolini nella riunione precedente e questa mattina dall'Assessore Canzian.
Tutti si impegnano a non aprire un fronte pazzesco in Italia che potrebbe essere l'inizio dei licenziamenti dei pubblici dipendenti, non tanto perché è una categoria da proteggere in maniera più energica di altre, tutti devono essere protetti e tutti devono avere diritto a un lavoro, ma perché se si cominciasse questo filone sarebbe veramente uno sfascio. Dico però che bisogna prepararsi a tutto, va bene che si sta lavorando in lungo e in largo per fare pressione verso lo Stato, verso il Governo per la ricerca di fondi, però non possiamo ignorare, per esempio, un dato che ad ottobre vede il debito italiano aumentato di 8 miliardi di euro o il dato di questi giorni che vede un crollo delle spese natalizie e, quindi, un crollo dell'entrata dell'Iva.
Lancio un monito non numerico, ma di fatto, di merito, di fondo, non possono esserci, da qui in avanti, dipendenti pubblici di serie A e dipendenti pubblici di serie Z, cioè qualcuno che fa sacrifici e qualcuno che non li fa. I sacrifici se si devono fare devono essere spalmati tra tutti i dipendenti pubblici. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Ringrazio gli ex colleghi di Giunta ancora presenti in Aula perché voglio dare il mio contributo differente rispetto ai precedenti, tutti volti ad aumentare la spesa, nessuno ad aumentare le entrate, pochissimi a chiedere una riduzione della spesa.
Presento un solo emendamento e faccio l'intervento proprio per questo in vista di una possibile riduzione della spesa e lo spiegherò.
Una breve considerazione politica che denota anche un clima che mi permetto di sottolineare come negativo. Ho visto e sentito in molti interventi tanti richiami al Partito Democratico, mi sembra di essere ritornato ai tempi della Democrazia Cristiana quando tutto il bene e tutto il male veniva da un partito.
Questo lo sottolineo come un fatto negativo perché è chiaro che il Partito Democratico è il partito di maggioranza relativa, fra poco forse anche assoluta all'interno di questo Consiglio regionale, però il problema è che tutti dovremmo assumerci qualche responsabilità in più. Non possiamo continuare a giocare o sotto l'ombrello o fuori l'ombrello, o per partecipare o per attaccare, il senso vero della democrazia è che ognuno deve dare un proprio, onesto, contributo.
Un'altra considerazione la faccio sull'unico vantaggio che forse abbiamo relativamente a questi tagli. Sono stati sottolineati tutti gli svantaggi, non aggiungo nulla, ma un vantaggio c'è stato: è finito quell'assalto alla diligenza, che avveniva normalmente in occasione del bilancio, in cui ognuno metteva in conto in un poco decoroso, un poco edificante elenco, una serie di contentini che venivano trafficati in maniera più o meno trasparente in sede di Commissione e fuori dalla Commissione per cercare di aggiustare cose che in altre parti passano attraverso il vaglio e la griglia durissima dei bandi. Tutto quello che prima passava attraverso i bandi, Vicepresidente Canzian, in sede di bilancio passava sotto gamba perché contrattato dalla maggioranza o dall’opposizione.
Io questa brutta abitudine non l'ho mai avuta e, quindi, questo modo che viene definito con una parola un po' eccitata "marchetta preelettorale" è arrivato giusto, cioè prima delle elezioni, quest'operazione non viene fatta ed è l'unico vantaggio di questa situazione di tagli e penso che i cittadini dovrebbero apprezzarla in maniera positiva.
La terza considerazione la faccio su un'evidente contraddizione di questo dibattito, da una parte lo spreco, la sfiducia che dovrebbe essere colmata, da ciò deriva l’impressione che si spreca, con proposte concrete e non con l'attacco politico, cioè va tutto male, si saluta il Presidente Spacca in maniera positiva, però poi va tutto male. Io invece ho un dato positivo, che proprio il Presidente Spacca mi ha dato e ha messo in mano a tutti noi Consiglieri regionali il giorno della Giornata delle Marche. Nel giorno della Giornata delle Marche noi abbiamo avuto un rendiconto positivo dell'attività, della vita economica di questa Regione. Delle due l'una, o è andato tutto bene e allora sia noi della maggioranza, naturalmente viene nominato solo il PD, abbiamo fatto qualcosa di buono insieme al Presidente, oppure dividere queste posizioni mi sembra abbastanza buffo, Consigliere Trenta. C'è questo tentativo di mettere in evidenza che il bene è stato fatto da qualcuno ed il male è stato fatto tutto dal Consigliere Comi.
Ho un grande rispetto per il Consigliere Comi ma che sia diventato improvvisamente così importante e proietti la sua importanza anche sui 4 anni trascorsi, mi sembra oggettivamente eccessivo.
Vado invece ad una considerazione positiva che è stato un po' il segno e una traccia che proprio la Presidenza della Giunta ha voluto fortemente in questi 4 anni e mezzo, e chiudo, l’opportunità di condividere in Giunta e Consiglio la strada della semplificazione. Lo dico perché giace una legge sulla semplificazione amministrativa, in verità un po' povera nei suoi risultati e nella potenziale efficacia, e per quanto emerge dalla relazione che il Governo ha fatto recentemente riguardo alle cosiddette partecipate e a tanti altri enti, nella quale risulta che più della metà di questi enti potrebbero essere o eliminati o occorpati con altri. Anche noi nel nostro piccolo potremmo fare qualche cosa, come con l'Ersu, con l'Erap, con l’accorpamento dell'Ersu e dell'Erap, con il resistere di fronte alle richieste dissennate di dare la personalità giuridica alle Asur provinciali, con tutto quello che nel passato ha moltiplicato in maniera esponenziale la spesa, altro che i fondi dei gruppi regionali, 1.000 euro, 1.500 euro, qui ci siamo mangiati decine e decine di milioni, non per pagare gli amministratori, ma creando i centri di spesa si moltiplica l'opportunità di fare la spesa. Anche l'operazione recentemente fatta, Assessore Canzian, riguardo ai Comuni, per le Marche 5.000 è già un buon risultato anche se potevamo essere ancora più coraggiosi. Immagino le resistenze, c'era chi proponeva 1.000 sia montani che non montani, abbiamo fatto 3.000 i montani e 5.000 i non montani, è una strada, ma dovremmo arrivare a una cosa finale. Due anni e mezzo fa ho visto, in maniera quasi segreta, un progetto della Presidenza della Giunta che prevedeva la creazione di 13, 18 ambiti territoriali ai quali assegnare in forma omogenea tutte le competenze amministrative decentrate. Questo è un disegno intelligente. La Regione da una parte senza più le Province e questi ambiti che raccolgono tutte le competenze amministrative, tutte, con la conseguente abolizione di tutti i consorzi, di tutti gli enti, di tutte le partecipate. Questa è una cosa intelligente anche perché l'omogeneità dei territori significa garanzia di una gestione democratica degli stessi. C’è anche la moltiplicazione di enti su uno stesso territorio, penso alla mia provincia dove c'è l'Ato per l'acqua e il Consorzio dell'acquedotto del Nera, l'Ambito territoriale per i rifiuti e il Consorzio di smaltimento rifiuti. Siamo alle duplicazioni! Questo è un lavoro importante che darebbe significato anche al nostro esistere come Regione.
Capisco che sono programmi per il futuro, non sono programmi per l'oggi, ma è il superamento dei proclami e la risposta concreta abbisogna di necessità e cose di buon senso che dovremmo fare tutti.
Certo ci vorrebbe maggiore libertà, non bastano i numeri, perché di maggioranze sia al Governo che in Regione ne abbiamo avute tante, maggioranze amplissime, qui nessuno oggi può vantare o menare come scusa la mancanza dei numeri, perché col sistema maggioritario da vent'anni chiunque ha governato ha avuto i numeri per fare tutto, se non l'ha fatto è perché non è stato capace o non ha avuto la volontà politica di farlo perché andava contro interessi particolari.
Con questo intervento approfitto per presentare un emendamento che visto le lunghe premesse che ho fatto, dà un senso a quello che ho detto. Lo leggo con calma perché so che quando voteremo, sono stati presentati 88 di emendamenti, andremo con grande velocità e credo che nessuno abbia voglia di prolungare oltre questa giornata di lavori del Consiglio. Ho scritto questo emendamento insieme ad altri 12 Consiglieri, li voglio nominare e ringraziare, mi scuso con quelli che non ho potuto intercettare per la firma perché l'emendamento ce l'ho avuto pronto alle 11,50 grazie ad una rapida ed intelligente collaborazione dei funzionari del Consiglio. Insieme a me i Consiglieri Camela, Cardogna, Bellabarba, Sciapichetti, Perazzoli, Traversini, Bucciarelli, Latini, Donati, Zinni, Natali e Marinelli, quanto di più trasversale ci possa essere, ci siamo trovati tutti d'accordo su questo: "Le procedure concorsuali per l'assunzione di personale a qualsiasi titolo nella Regione e negli enti dipendenti e partecipanti della Regione medesima sono espletati a livello unico regionale per qualifiche corrispondenti ai medesimi profili professionali". Quello che attualmente succede addirittura all'interno dell'Asur dove facciamo un concorso per un'ostetrica a Jesi ed un concorso per un'ostetrica ad Ascoli. E' una cosa allucinante con 1.500, 2.000 candidati nel caso di infermieri, le ostetriche naturalmente qualche centinaio, nell'uno nell'altro caso una cosa umiliante per i nostri ragazzi, per i nostri figli che debbono rincorrere, come una disperata chimera, quell'unico posto presentandosi in tutti gli angoli d'Italia, questo metterebbe fine a questo aspetto.
Aggiungiamo nel comma 2: "La Regione d'intesa con l'Anci - questo non possiamo farlo obbligatorio possiamo solo promuoverlo - promuovere le procedure previste al comma 1 presso i Comuni, gli enti e gli organismi da essi derivati o partecipati ai consorzi pubblici presenti nella Regione". Possiamo fare un concorso per un amministrativo a livello regionale sperando di non doverne fare più uno per la Giunta ed uno per il Consiglio, ma farlo unico. Possiamo dire ai Comuni che vogliono di partecipare a quell'unico concorso ed invece che mettere a concorso due o tre posti ne mettiamo 20 o 30 e si attinge da quella graduatoria per un anno, un anno e mezzo.
E' chiaro che i concorsi andranno fatti più frequentemente altrimenti lasciamo fuori per troppi anni i neo laureati, i neo diplomati, ma almeno evitiamo questa, ripeto, umiliazione per i ragazzi che devono presentarsi su 1.000 concorsi con risparmi enormi perché oggi i concorsi, cari colleghi, costano cifre enormi. Le preselezioni con migliaia di persone costano cifre enormi, in questo senso dico che questo emendamento mira non ad una spesa, ma semmai ad un risparmio. Naturalmente nel terzo comma viene prevista l'introduzione di regolamenti attuativi, quindi un principio molto semplice e di buon senso sul quale mi auguro che anche i Comuni trovino una adeguata adesione. Grazie per l'attenzione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Grazie Presidente. Al pari del Consigliere Trenta esprimo solidarietà ed amicizia a lei ed al Presidente Spacca per quanto si è registrato in questi giorni sulla stampa e spero che anche tutto il Consiglio regionale, i colleghi, facciano la stesa cosa.
Il Consigliere Massi con il suo intervento ha detto che finalmente sono scomparse o ridotte le marchette. Le marchette non sono scomparse, sono ridotte. Sono state ridotte, questo è vero, però non sono scomparse. Faccio presente che nella Commissione, caro Presidente Latini, non c'è un componente, un commissario di Forza Italia, quindi, il Gruppo non ha potuto presentare, mentre c'era la discussione, nessun emendamento e prendo atto che all'unanimità avete accolto alcune richieste, alcuni emendamenti. Se vuole poi entro anche nel merito, ma lei li conosce meglio di me, sa da chi sono stati presentati, a quale partito appartengono e le finalità. Una cosa le chiedo, Presidente Latini, in merito alla somma di 57.000 euro: qual è stato il metodo ed il criterio per l'assegnazione di queste poche risorse?
Leggendo nel quadro C, qualcuno Presidente mi aveva detto che era scomparso il quadro C, non ho trovato la Quintana di Ascoli Piceno, Consigliere Camela, che è molto importante, (…) No, forse non ha capito quello che ho detto, glielo ripeto (…) Non c’entra niente l'Assessore Marcolini, l’Assessore Marcolini non ha proposto niente, dico che (…) certo che mi deve rispondere, c’è un emendamento e voglio vedere come lo vota. Nella Commissione sono stati accolti alcuni emendamenti presentati da alcuni esponenti politici, chiedo al Presidente Latini, visto che si è votato all'unanimità e Forza Italia in Commissione non ha nessun componente, quali sono stati il metodo ed il criterio con cui sono stati assegnati questi pochi soldi. Ho fatto alcuni esempi: la Quintana, Fermo, il Palio dell'Assunta, eccetera, che non rientrano in queste voci. Qualcuno potrà dire perché non avete presentato gli emendamenti, però in Aula oggi li possiamo presentare e, quindi si possono rivedere e ridistribuire queste risorse. Poca cosa: metodo e criterio.
Un'altra considerazione, stranamente ho visto l'Assessore Marcolini, una persona che conosco da tantissimi anni, molto nervoso. La capisco Assessore, perché fare un bilancio in queste condizioni, quando la Commissione presieduta dal Consigliere Latini accoglie alcuni emendamenti ... Penso che lei, che che ne dica il Consigliere Camela, sia al corrente, a conoscenza di questi emendamenti accolti, non mi danno fastidio, ma sono un po' preoccupato e parlando con il Consigliere Comi e con il Consigliere Ricci che è una persona molto precisa, puntuale, sensibile, che cercava di spiegarmi, ho detto: "Lei deve spiegarmi metodo e criterio”. Sono stati trovati 57.000 euro per un errore tecnico che c'è stato, ed è stato detto dobbiamo utilizzare queste risorse, però devono essere utilizzate con metodo e con criterio.
Se uno non ha presentato un emendamento, durante la Commissione ne sono stati accolti, c'è il Consiglio regionale e il termine per la presentazione degli emendamenti scadeva oggi, correttezza vuole che - Consigliere Massi le marchette non sono finite, sono state ridotte - all'Assessore si dica: "Assessore ci sono questi 60.000 euro, come li possiamo distribuire sul territorio marchigiano? Quali sono le finalità?” Ho letto una voce, sono molto sensibile, che riportava un contributo straordinario all'Area Vasta n. 4, per me è pregevole, è da accogliere, è uno di quelli che sicuramente voterò, però nell’interezza di tutti i contributi ce ne sono altri che magari hanno una sensibilità inferiore rispetto a delle manifestazioni a carattere regionale che comportano anche degli impegni e delle spese.
Si può dire che si rinvierà tutto a gennaio, però sarebbe stato bello che di quanto deciso con l'Assessore competente e con alcuni Capigruppo, il Consigliere Trenta, ad esempio, che non era presente con nessun commissario in Commissione, fosse stato informato preventivamente. Lei Consigliere Latini considera questa una scelta oculata e giusta, secondo me è una scelta errata, inopportuna, che svilisce un po' anche il lavoro del Consiglio regionale, perché ogni emendamento appartiene ad un gruppo politico ed è facilmente riconducibile.
Premetto che con il Consigliere Marinelli ho fatto solo un emendamento che, prima di essere presentato, sapevamo sarebbe stato bocciato. Non abbiamo chiesto nessun contributo straordinario, l’abbiamo chiesto per Civitanova Danza perché per un errore del potentissimo Giulio Silenzi, il Sindaco di Civitanova Marche ha cercato di far passare il sabato come un giorno festivo ... No, ha scritto una lettera all'Assessore Marcolini nella quale ha detto: ci siamo sbagliati perché consideravamo il sabato un giorno festivo ed essendo gli uffici chiusi abbiamo fatto la domanda in ritardo. Questo sta scritto sul Corriere dei Piccoli, su Topolino o su Scherzi a Parte. Uno che ha fatto 15 anni l'Assessore in Regione, che ha fatto 10 anni il Sindaco, che sta facendo il Vice Sindaco deve trovare scuse più serie, più meritevoli e dire ho sbagliato, ci siamo sbagliati, vedete cosa potete fare per rimediare. Noi non volevamo fare una marchetta, Assessore Marcolini, lei ha provato a dirlo ..., no, io sono molto attento, le ho detto pure di questo particolare del giorno del sabato, quindi sono molto attento e bisogna prendere atto ... e dai con il Comune di Civitanova! Quando le tocco Giulio chissà cosa le succede. Stia calma, non è l'onnipotenza, e lo sta dimostrando, è una persona normale come tutti, che sbaglia, sta sbagliando ed ha sbagliato, e se perde questi soldi dovrà chiedere scusa alla cittadinanza perché farà una manifestazione inferiore rispetto a quelle che gli altri hanno fatto a carattere mondiale con persone che, per vederla, venivano da tutte le parti d'Italia. Non tocchiamo Silenzi per l'amor di Dio, altrimenti l’Assessore Giannini ha la trifase, quando le tocchi Silenzi prende la scossa, ha la 360, fra poco le si drizzano i capelli.
Prima si è parlato, Assessore Marcolini non condivido la sua impostazione, dei dipendenti delle Province. Governo regionale e Governo nazionale sono uguali, la stessa cosa. Mi ricordo in quest'Aula quando il Consigliere Comi si alzava e diceva "Uh Berlusconi!", e l’Assessore Giannini "Uh Berlusconi, taglia sanità, cultura" più ne avevano più ne mettevano. Ora silenzio totale! Consigliere Comi non ha né il coraggio né la forza di dire che Delrio ha fatto una porcata con questo provvedimento. Iniziato da Monti finito poi con Delrio, perché quando si fanno i provvedimenti prima si pensa alla copertura finanziaria e poi si fanno le leggi, non si fanno le leggi e poi si pensa alla copertura finanziaria, ed oggi, Assessore Marcolini, non può dire che il Governo copre, il Governo doveva coprire, perché fra 3 mesi ognuno sarà in campagna elettorale, mentre i dipendenti della Provincia i problemi ce li avranno ancora e non si sa chi qui governerà e con quali provvedimenti, con quali decisioni.
Abbiamo assistito a due interventi in contrapposizione quello del Presidente Solazzi e quello dell’Assessore Canzian. Il Presidente Solazzi ha fatto un quadro chiaro e limpido della situazione economica e finanziaria della Regione Marche, non c'è un becco di una lira; l’Assessore Canzian si è arrampicato sugli specchi: "Faremo una legge, vedremo cosa si potrà fare". I palliativi non servono, o i soldi ci sono o non ci sono. E’ inutile parlare al 2019, campa cavallo che l'erba cresce, i problemi bisogna risolverli oggi, quindi Delrio metta le mani al portafoglio, dia i soldi e assicuri il lavoro a tutti con il giusto provvedimento che deve riguardare non solo per le Marche, ma tutta l’Italia. Noi nelle Marche abbiamo questo problema, pensate alla Lombardia, al Veneto, al Lazio, alla Campania. Quando si innesca un meccanismo del genere si sa come si comincia, caro Assessore Canzian, ma non si sa come si finisce.

PRESIDENTE. Concedetemi soltanto 10 secondi. In diversi interventi, stamattina in Aula, da parte di alcuni Consiglieri, è stata espressa solidarietà al sottoscritto ed al Presidente Spacca a proposito della vicenda di cui abbiamo appreso nei giorni scorsi.
Interpretando anche il pensiero del Presidente Spacca ringrazio i Consiglieri che lo hanno fatto qua e i colleghi che lo hanno fatto in altro modo nei giorni precedenti.
Teniamo, come credo sia nel nostro stile, un profilo basso su questa questione, però intendiamo ringraziare quanti ci hanno espresso vicinanza fra i nostri colleghi. Grazie.
Ha parola il Consigliere Camela.

Valeriano CAMELA. Grazie Presidente. Da quanto sta emergendo nel dibattito odierno, che sintetizza le conseguenze sulla comunità marchigiana prodotte dal taglio di 230 milioni di euro, vorrei porre all'attenzione di questa Aula, in maniera un po' provocatoria, la questione dell'opportunità e necessità di continuare a mantenere aperto il tavolo della Conferenza Stato-Regioni, e comunque di mettere in discussione la sua funzionalità.
E' stata infatti completamente disattesa da parte del Governo la volontà dichiarata di riconoscere e, quindi valorizzare, l'applicazione dei costi standard e del principio di responsabilità nella formazione dei bilanci regionali e quindi nella formazione e nella programmazione finanziaria delle Regioni. Strumenti questi, come tutti noi sappiamo, di cui la Regione Marche, negli anni, ha sistematicamente chiesto l'applicazione a quel tavolo di confronto, nella consapevolezza che, la correttezza nella gestione complessiva delle sempre minori risorse, potesse rendere possibile l'erogazione di un soddisfacente livello qualitativo dei servizi alla collettività. Proprio questa correttezza è valsa alle Marche il riconoscimento di regione virtuosa da parte dei vari governi succedutisi nel Paese, anche di quelli di diverso colore politico rispetto al nostro.
Una maggiore coerenza da parte del Governo avrebbe significato per la nostra Regione il riconoscimento di significative risorse aggiuntive e premiali, quindi una più puntuale risposta ai bisogni crescenti della nostra comunità. E’ il caso di mettere in discussione la necessità di continuare a mantenere aperto su queste basi il tavolo della Conferenza Stato-Regioni anche alla luce dell'impennata centralistica violentemente emersa negli ultimi tempi e della sua prevedibile accentuazione futura?
E' una questione su cui si dovrà assolutamente riflettere anche concertando una linea comportamentale omogenea con altre Regioni che possono vantare il possesso di tali requisiti.
Non rimane che prendere atto del corretto, responsabile, lavoro svolto dalla Giunta e dal suo Presidente, in particolare dall'Assessore Marcolini che ha operato sulla linea di un progressivo e rigoroso contenimento delle spese attraverso oculate operazioni gestionali. Ne deriva un'invariata pressione fiscale sui cittadini e sulle imprese, anzi una particolare attenzione e sensibilità al sostegno dell'occupazione e alle imprese.
Sensibilità e vicinanza è emersa anche oggi nei confronti delle migliaia di dipendenti delle cinque Province marchigiane, oggi rappresentati da una rappresentanza ridotta, alle prese con un incerto futuro occupazionale, raccolgo quindi l'appello che l'Assessore Marcolini ha rivolto a noi Consiglieri sulla inopportunità di presentare degli emendamenti di spesa, faccio riferimento a quello che ha detto il Consigliere Brini, che mi rappresentava la situazione di un’assenza, di un'indisponibilità, di una non previsione di risorse per alcune manifestazioni di importanza storica a cui la Regione Marche ha sempre dato una risposta, in particolare la manifestazione della Quintana di Ascoli Piceno. Vede Consigliere Brini io martedì 23 ero qui per mettere un po' in ordine alcune proposte anche emendative e avevo elaborato due emendamenti sulla Quintana di Ascoli, però sto un po' a quanto ha dichiarato l'Assessore Marcolini e cioè che col nuovo anno probabilmente ci sarà qualche risorsa aggiuntiva che potrà andare a soddisfare anche manifestazioni di questa valenza.
Raccolgo l’invito dell'Assessore Marcolini, anzi lo rilancio sollecitando emendamenti di risparmio, cioè provvedimenti che vadano a recuperare risorse puntando all'eliminazione di duplicazioni e sovrapposizioni procedurali, burocratiche, ad esempio, in materia concorsuale. Il Consigliere Marconi che mi ha preceduto ha illustrato un emendamento che qui voglio citare perché l’ho sostenuto con la mia firma che invito tutta l'Aula ad approvare.
Vorrei in chiusura riportare un po' di attenzione sulla questione dei lavoratori in mobilità. In Italia ci sono circa 3 milioni di lavoratori in mobilità. Nelle Marche c'è qualche decina di migliaia di lavoratori in mobilità, ebbene ritengo che questa categoria, nei confronti della quale ho sempre espresso sentimenti di vicinanza e di priorità di sostegno, assorba ingentissime risorse, è come quel criceto che sulla ruota gira, gira, gira, spreca un sacco di energia e sta sempre lì, queste ingentissime risorse oggi più che mai sarebbero importanti per dare una risposta, per migliorare un po' la competitività delle nostre imprese, della nostra struttura organizzativa, dando risorse all'innovazione tecnologica, alla ricerca, alla riduzione del costo del lavoro, agli incentivi produttivi ma, giustamente, è prioritario sostenere questa categoria fragile, accompagnarla lungo il percorso di superamento di questa difficoltà. Però non è un percorso che può essere indeterminato, non può essere permanente, occorre, quindi, cercare di utilizzare questi lavoratori che in difficoltà beneficiano della fiscalità generale, di chi ha la fortuna di percepire uno stipendio, un’indennità, quindi, ritengo che questi lavoratori debbano ridare qualcosa alla comunità pur nella loro difficoltà ed allora richiamo una mozione che avevo presentato e che è stata approvata all'unanimità da questo Consiglio che è “Strumenti a sostegno dei lavoratori in mobilità”, cioè l'utilizzo di questi lavoratori per lavori di pubblico interesse che possono andare dalla manutenzione delle sponde dei fiumi, alla manutenzione dei boschi, alla manutenzione dell'area urbana e del patrimonio pubblico. Sono cose che a mio modesto parere ottengono almeno tre risultati positivi: il primo è che il lavoratore da troppo tempo assente dall'impegno lavorativo si sveglia al mattino e ha il pensiero di fare qualcosa durante la giornata, molto importante ai fini della salute in senso generale; il secondo punto è che a questo lavoro, a questo impegno può essere riconosciuto qualche euro aggiuntivo, quindi miglioramento della condizione economica; il terzo obiettivo è quello di fare del bene pubblico, quindi un'opera utile per la comunità.
Sollecito per quanto di competenza della nostra amministrazione regionale di incentivare l'utilizzo dei lavoratori verso questi fini. Grazie.

Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Foschi.

Elisabetta FOSCHI. Discutiamo oggi il bilancio di fine legislatura, in un momento in cui, e ne siamo al corrente tutti, c'è una mobilitazione generale, sostanziale, dei dipendenti delle Province che non sanno che sorte toccherà loro. Vorrei sottolineare come il problema non sia soltanto questo, il problema degli stipendi è un problema importante, ma il tema a cui questa Regione non ha dato risposte insieme al Governo, è che fine faranno le funzioni e le competenze delle Province, chi sosterrà, chi svolgerà queste funzioni e con quali soldi.
Trovare con un emendamento alla legge di stabilità la copertura per gli stipendi è una sorta di tampone che non risolve la situazione, anzi forse sotto certi aspetti la potrebbe anche peggiorare.
Il compito della politica è guardare avanti ed era gestire un processo. Questo processo non l'abbiamo gestito, lo stiamo subendo, mi ricollego anche a quello che ha detto il Consigliere Camela, che ci sta a fare la Conferenza Stato-Regioni su un tema come questo?
Adesso non mi dilungo sulle carenze che sono totali di un Governo nazionale che ha creato questa situazione impazzita, per cui per andare incontro ad una richiesta di contenimento delle spese si è permesso di fare una riforma di questo livello, cioè una riforma che cancella, senza in realtà cancellare nulla, creando una confusione che costerà di più alla collettività, perché le situazioni di emergenza a cui saremo chiamati, come collettività, costeranno di più di quanto non costino oggi le Province stesse. Una situazione in cui, alla fine del 2014, non sappiamo chi, l’1 gennaio, svolgerà funzioni determinanti. Ieri sera eravamo tutti allarmati per la situazione neve, perché se nevica non si sa chi pulirà le strade, non c'è un dirigente delle Province pronto ad autorizzare una spesa, perché a fronte di zero fondi in bilancio nessuno autorizzerà una spesa, con la conseguenza che potremmo avere strade chiuse, con tutto ciò che questo comporta per una collettività, per un sistema produttivo, per un sistema sanitario. Non c'è chi si assume la responsabilità di garantire riscaldamento nelle scuole e quando l'Assessore Marcolini ha detto che sostanzialmente c'è un Governo che non ha affrontato questi temi, c'è un Governo che non l’ha fatto, ci sono Regioni che non l'hanno fatto, non solo le Marche, complessivamente tutte le Regioni, in un paradigma che la dice lunga di come la politica oggi sappia gestire e affrontare le situazioni.
Durante la Conferenza delle autonomie locali di qualche giorno fa, mi pare fosse il 23 dicembre, ho assistito ad un'altra scena paradossale, erano presenti i rappresentanti degli enti locali, delle Province, dei Comuni, delle Comunità montane, chiamati a dare un parere sul bilancio che votiamo e discutiamo oggi, ed anche in quella sede i vari enti locali hanno saputo non trovarsi d'accordo su quali soluzioni individuare perché si era proposto alla Regione Marche di fare, come in altre Regioni, e di individuare quanto meno una somma per far fronte alla fase iniziale di individuazione delle competenze e delle funzioni, salvo poi mettere in votazione quell'emendamento e non avere l'unanimità dei consensi, perché, se non ricordo male, i rappresentanti delle Comunità montane non hanno sostenuto quell'emendamento e, quindi la Conferenza delle autonomie locali si è risolta con la proposizione di un ordine del giorno molto generico che chiede alla Regione di istituire un capitolo, praticamente senza fondi, per gestire la fase di transizione.
Penso, Presidente Spacca, che fosse quanto meno necessario, prima di arrivare a discutere il bilancio, avere un confronto con gli attuali amministratori delle Province, so anche che era stato chiesto in concomitanza con la Conferenza delle autonomie locali, o più che chiesto, qualcuno si è presentato anche nel suo ufficio in quel giorno, ma lei era assente. Credo che la Regione debba farsi carico di una situazione di cui non ha totalmente colpa, ma è corresponsabile insieme alle altre forme di governo.
Penso che lo si possa ancora fare, non so se in Aula sono ancora presenti rappresentanti amministratori delle Province, come lo erano stamattina e magari, in concomitanza con la riunione della II Commissione, un confronto con gli stessi si possa avere perché temo che si stia sottovalutando una problematica che non è solo una questione di stipendi. Condivido quello che ha detto l'Assessore Marcolini, non si tratta solo di trovare i fondi per qualche mensilità di stipendio, se continuiamo a pagare gli stipendi senza sapere chi deve fare cosa, non facciamo il bene di nessuno, né del Paese né della collettività.
Glielo chiedo anche adesso, non credo che sia troppo tardi, abbia un momento di confronto con quei Presidenti che sono anch'essi colpevoli, soprattutto i precedenti. Io vengo da una Provincia che, mentre era in corso questa fase di trasformazione delle Province in enti che non si capisce bene che cosa sostanzialmente siano, aveva un Presidente che continuava ad inneggiare alla felicità, continuava a dire che il Bil era sostanzialmente molto più importante del Pil, che non era importante aumentare il prodotto interno lordo perché i fattori di benessere erano ben altri e, da questo punto di vista, lo ritengo anche responsabile della situazione disastrosa in cui versa la mia provincia. Rinvengo responsabilità chiare anche in chi ha governato le Province fino a poco tempo fa, non facendosi carico di processi che stavano fortemente interessando gli enti che presiedevano. Però chiedo di farlo adesso, non facciamo in modo che di qui a qualche giorno tutta la collettività marchigiana si trovi in forte difficoltà perché non si capisce a chi compete svolgere determinati servizi e, ripeto, con quali risorse. Non vorrei ci trovassimo di fronte a tanti amministratori costretti a portare le chiavi degli enti che presiedono ai Prefetti, sapendo poi che questo determinerebbe lo stallo totale.
Due parole anche sulla sanità. Il Consigliere Natali molto si è speso in questo senso, a me ha fatto specie recentemente, una settimana fa, leggere l'intervento di due amministratori pubblici della provincia di Pesaro-Urbino in difesa dell'attività di Montefeltro Salute che letteralmente hanno detto, e cito anche i nomi perché si tratta di Gilberto Conti e Michele Maiani che conosciamo ampiamente visto che viene sempre a rappresentare le comunità montane nelle Conferenze delle autonomie locali, "Non togliamo nulla al pubblico, semplicemente andiamo a risolvere un problema al pubblico, ovvero quello di fornire sanità nelle aree interne in presenza di un costante arretramento del servizio sanitario". Nelle parole di questo amministratore pubblico si svela la strategia della sanità di questa Regione, cioè far arretrare volutamente la sanità pubblica nelle aree interne per assegnare la copertura di quella sanità a società misto pubblico privato. Volutamente!
Gli stessi amministratori hanno avuto la capacità di dire: “La Regione ha tutto l'interesse ad investire su di noi, perché una prestazione extraregionale la pagherebbe 100 e noi ne chiediamo solo 60” ed hanno omesso di dire quanto costerebbe alla Regione una prestazione fatta in casa, la vogliamo chiamare così, perché qui il problema è che il confronto non deve essere fatto con la prestazione extraregionale, con la mobilità passiva che è bene combattere, ma è bene combatterla con prestazioni che potremmo offrire con le nostre strutture pubbliche che ci costerebbero molto meno dei 60 euro che paghiamo alla società mista pubblico privata.
Ci troviamo col paradosso di avere strutture nostre, con medici nostri, che, quindi, paghiamo come strutture pubbliche che non facciamo lavorare, perché di questo si tratta, e facciamo andare i nostri cittadini, piuttosto che fuori regione, presso la società mista pubblico privata. Ma questa è risoluzione dei problemi?
A me dispiace che non sia presente l'Assessore Mezzolani - non lo vedevo seduto ai banchi - penso che le dichiarazioni di questi due amministratori pubblici vadano da lei smentite, ma in realtà penso che non possa smentirle perchè questa è la filosofia che ha permeato fortemente, almeno in questi cinque anni in cui io sono stata in quest'Aula, l'azione e l'operato dell'Assessorato di cui lei è il massimo rappresentante.
E’ vero che è un periodo di risorse risicate, un periodo di forti riduzioni, di forti tagli, credo però che la responsabilità interna ci sia e che i risparmi veri, che potessero al contempo servire a ridurre effettivamente la mobilità passiva e ridurre le liste di attesa, ci fossero e fossero ben altri, ma forse, come anche il dottor Ciccarelli ha più volte affermato in Commissione, non è questo l'obiettivo che si è prefissa la nostra Regione.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Canzian.

Antonio CANZIAN. Grazie Presidente. Ritengo utile intervenire su un aspetto specifico degli interventi che ho ascoltato oggi che riguarda il tema della ridefinizione delle funzioni delle Province. Credo che sia giusto e anche auspicabile fornire qualche elemento di chiarezza sul percorso che la Regione Marche ha compiuto in ottemperanza alla legge 56 del 2014, la legge Delrio, che, mi permetto di dire, non ci vede affatto in ritardo rispetto alle altre Regioni. E’ evidente che l'approssimarsi delle scadenze, a cui si faceva riferimento, crea un clima anche per la presenza, oggi in Consiglio, dei dipendenti della Provincia, di alcuni dipendenti delle Province.
Credo però che dobbiamo in qualche modo rimettere un po' i tasselli all'interno di una cornice molto complessa e complicata.
La ridefinizione dell'architettura istituzionale di questo Paese è all'ordine del giorno ormai da qualche decennio. Ricordo che il tema, non della ridefinizione delle funzioni provinciali, ma dell'abolizione delle Province, in quanto tali, era all'ordine del giorno.
Credo che questo passaggio vada responsabilmente, e ciascuno per la parte di responsabilità che gli compete, governato. Noi siamo di fronte ad una legge dello Stato e come istituzione regionale ora siamo chiamati a governare questo passaggio, evidenziando i punti delicati, critici, contenuti nella legge di stabilità e cercando di guidare e di portare a compimento il percorso legislativo.
Il problema numero uno è che oggettivamente c'è un tema di risorse. La legge Delrio prevedeva, contrariamente a quanto contenuto nella legge di stabilità, che il trasferimento delle funzioni dalle attuali Province alle Regioni o ai Comuni, perché anche i Comuni sono chiamati a svolgere un ruolo in questo percorso, fossero accompagnate da adeguate risorse, cosa che nella legge di stabilità non è più, come dire, previsto. Sono previsti alcuni elementi, diciamo, di accompagnamento a questo percorso, ma il tema fondamentale delle risorse non è affrontato e non è risolto.
Su questo vi assicuro che in sede di Conferenza Stato-Regioni, e questo confronto proseguirà, si è acceso, come dire, un dibattito molto animato, per così dire, e lì, come giustamente ha fatto riferimento la Consigliera Foschi, va in qualche modo continuato questo lavoro. Io non so con quali risultati, ma lì è uno degli snodi possibili da affrontare.
Per quanto concerne l'attuale percorso che la Regione Marche sta affrontando, noi abbiamo istituito l'osservatorio regionale, come sapete, il 6 ottobre, così come la legge prevedeva, abbiano inviato i dati: funzioni, risorse e personale, dall'osservatorio regionale all'osservatorio nazionale il 17 dicembre, siamo una delle poche Regioni che da questo punto di vista ha cercato di assolvere il compito che gli era stato assegnato. Ora con la legge di stabilità ci sono due novità, diciamo così, secondarie, ma da non tenere da parte rispetto al tema risorse che è fondamentale. Una è quella che si è dilazionato il tempo. Il compimento del passaggio delle ridefinizioni delle funzioni dalle Province alle Regioni e ai Comuni è stato meglio definito. L’1 gennaio le attuali Province dovranno definire il contingente di personale che è legato alle funzioni non fondamentali, questa è la prima, diciamo così, scadenza da affrontare, ed entro il 31 dicembre 2016 il processo di mobilità del personale va in qualche modo compiuto. Noi stiamo assolvendo, come Regione Marche, anzitutto ad una definizione precisa delle funzioni fondamentali e non fondamentali, anche in questo, tra l'altro, la legge Delrio non ci aiutava, perché il termine funzione fondamentale poi si è definito in una non facilissima interpretazione, perché abbiamo dovuto scomporre le funzioni fondamentali in tante altre funzioni secondarie, definendole questo modo. Il 13 gennaio si riunirà il tavolo tecnico per fotografare in maniera definitiva funzioni fondamentali e funzioni non fondamentali. Il 16 gennaio, quindi tra pochissimo tempo, ho convocato l'osservatorio regionale per esaminare una bozza di proposta di legge regionale sulla ridefinizione delle funzioni delle Province che devono essere eventualmente trasferite a Regioni e a Comuni, continuo a menzionare anche i Comuni, quindi in quella sede noi avremmo ben chiara qual è la situazione nella Regione Marche.
Abbiamo anche un altro elemento che dobbiamo considerare, lo dicevo questa mattina, Consigliere Brini non sono abituato ad arrampicarmi sugli specchi, cerco di fotografare la realtà come la vedo, di serietà, di grande difficoltà dal punto di vista delle risorse, a cui prima ho fatto riferimento, ma ho anche accennato ad un elemento importante: noi abbiamo, come Regione Marche, circa un decennio fa, se non più, trasferito circa 600 dipendenti dalla Regione alle Province, con allegate annesse funzioni. Anche da questo punto di vista noi dobbiamo fare una ricognizione precisa perché a questo trasferimento di personale e funzioni corrisponde il trasferimento di altrettanti adeguate risorse. Una volta completato questo quadro, avremmo ben chiaro lo stato dell'arte e procederemo, parlo non tra tre mesi, ma il 16 gennaio prossimo venturo, ad una fotografia aderente della situazione e a valutare quali funzioni riassumere come Regione, quali quelle, se possibile, trasferire ai Comuni.
Nell’incontro di questa mattina, ripeto, con il personale, comprendo l'ansia e la difficoltà e anche lo stato d'animo, però credo che non abbiamo alternativa a quella di governare questo passaggio, cercando di lavorare su due fronti. Il compito che a noi attiene, quello a cui prima facevo riferimento, è quello di reinvestire la Conferenza Stato-Regioni per gli spazi a noi consentiti di una ridefinizione di quelle che sono le risorse che dovrebbero e devono accompagnare questo difficile percorso.
Questo è l'approccio serio, anche onesto e trasparente che stiamo cercando di portare a compimento, tutto il resto lo vedremo strada facendo, ma il 16 gennaio nell'osservatorio regionale noi predisporremo una bozza di proposta di legge per la ridefinizione delle funzioni e del personale a cui prima ho fatto riferimento.
Questo per rendere edotti i colleghi del Consiglio regionale su quello che noi abbiamo fatto e stiamo facendo. E’ evidente che abbiamo bisogno anche di un'interlocuzione seria, stretta, con i Presidenti delle Province. Lunedì prossimo avremo un incontro nell'ambito del tavolo delle economie locali con sindacati, Anci e Upi ed immediatamente a seguire con i cinque Presidenti delle Province per affrontare in maniera seria i temi a cui prima ho fatto riferimento.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l'ultimo intervento, il Presidente Spacca.

Gian Mario SPACCA. Tante sono state le valutazioni espresse su questo bilancio di previsione che è stato definito, nella sua approvazione in Giunta, un bilancio di guerra e come tale credo si possa correttamente definire.
A mio avviso non credo che sia opportuno riprendere tutte le argomentazioni e le valutazioni che sono state espresse e, quindi puntualizzare, sottolineare e circostanziare viceversa le cifre perché, così come ha detto il Consigliere Natali, credo sia opportuno che almeno tra noi ci sia chiarezza rispetto a quello che dobbiamo fare e agli impegni che dobbiamo assolvere.
E' corretto quello che ha detto l'Assessore Marcolini che ringrazio ancora una volta per l'impegno che ha messo nel costruire questo bilancio insieme ai collaboratori del Servizio, ovvero che noi ci troviamo dinnanzi ad un taglio di risorse inusitato nei confronti delle Regioni. Stiamo parlando di 4 miliardi di euro che si scaricano per 230 milioni sul bilancio 2015 della Regione Marche.
La maggior parte delle Regioni italiane non sarà in grado di costruire il suo bilancio verso il 2015 e quando e se riuscirà dovrà fare riferimento al massimo della possibilità di pressione fiscale, facendo schizzare in alto le tasse regionali sia in riferimento all'Irpef che in riferimento alle tasse per le imprese, che ai diversi tributi.
La cosa più grave è che questo bilancio avviene in maniera indifferenziata, avviene in maniera impenetrabile rispetto a quelle che sono le esigenze delle Regioni e del sistema delle autonomie locali. Non è possibile, come è stato rilevato, prevedere il trasferimento di funzioni e personale delle Province senza prevedere la locazione di risorse finanziarie per poterlo fare. Questo può succedere soltanto nel nostro Paese!
Credo che dobbiamo partire da un dato che è bene che ognuno di voi si scolpisca bene in testa perché questo comporta quello che dobbiamo fare. Se noi prendiamo l'arco temporale che va dal 2009 al 2013 troviamo che il taglio alle Regioni italiane è stato del 38%. 38% di risorse in meno tra il 2009 e il 2013 a cui si aggiunge il taglio drastico che non è in questa percentuale nel 2014.
Il taglio alle Province è stato 11 punti percentuali in meno, il 27% sempre nello stesso periodo di tempo. Il taglio ai Comuni è stato del 14% sempre nello stesso arco temporale. Il taglio all'amministrazione centrale dello Stato, lo Stato che noi tutti difendiamo e il cui nome teniamo alto, è stato del 12%. 12% dello Stato, ripeto, contro il 40% pressoché tale delle Regioni.
Questo è il modo in cui avviene la riforma del nostro sistema repubblicano e la riorganizzazione dei poteri e delle competenze sui 4 livelli istituzionali che il nostro ordinamento costituzionale definisce.
Non credo che sia un discorso di equilibrio, credo che sia invece il perseguimento di un disegno fermamente orientato alla volontà di recuperare funzioni, competenze e poteri da parte dello Stato nei confronti di altri enti, ovvero un disegno di centralizzazione, di ricentralizzazione. Lo dimostra la scelta fatta sulle politiche attive del lavoro che sono state riportate in capo al Governo nazionale, nonostante il contributo fortissimo che è stato dato dalle Regioni su questa materia. Ricordo, Consigliere Bucciarelli, che ai nostri lavoratori, alle famiglie dei lavoratori che sono entrate in difficoltà, che hanno perso il lavoro, la Regione ha erogato attraverso risorse proprie, risorse del Fondo sociale europeo, qualcosa come 1 miliardo e 200 milioni in 5 anni per proteggerle dalle difficoltà a cui andavano incontro. Un'operazione di coesione sociale che non ha precedenti rispetto alla storia delle istituzioni. Ricordo la centralizzazione delle funzioni di internazionalizzazione, quelle che riguardano l'energia, meno male così avremo meno problemi a capirci, il turismo e altre materie.
A fronte di tutto questo che cosa si poteva fare se non quello che è stato fatto? Procedere con l'esercizio provvisorio? Non credo che sarebbe stato dignitoso per un amministrazione che si è sempre qualificata per la virtuosità dei suoi comportamenti e per il fatto di essere divenuta modello e riferimento per il sistema delle Regioni in Italia.
Abbiamo continuato quello che da sempre abbiamo fatto, cercando delle soluzioni possibili, sapendo che queste soluzioni ci avrebbero forse avvantaggiato nella costruzione di un disegno di recupero, di speranza, nel Paese. Quando al Presidente del Consiglio Renzi gli abbiamo detto che eravamo disponibili come Regioni ad un confronto sulla legge di stabilità, lo abbiamo detto perché da parte sua c'era stata un'apertura verso un principio che era quello della responsabilità e il passaggio all’adozione di strumenti corretti, secondo un principio di leale collaborazione, che erano i costi standard. Ci siamo ritrovati a qualche settimana di distanza che la virtuosità era diventata un parametro per tagliare le risorse, cioè esattamente l'opposto della posizione che avevamo manifestato.
Concretamente, siccome la nostra sanità era particolarmente virtuosa, una delle migliori, se non la migliore del nostro Paese e ci ha portato ad un indicatore di riparto del fondo molto più alto di quello che ci spetterebbe, quello che ci spetterebbe in base alla nostra popolazione, al nostro territorio, è intorno al 2,30, 2,30 è l'indicatore di riparto di fondi che lo Stato trasferisce alla nostra Regione, per la sanità ci aspetta il 3,12, proprio per la virtuosità dei comportamenti che abbiamo assunto, ma questo 3,12 paradossalmente non è stato preso a riferimento per minori tagli, è stato preso a riferimento per attribuire il taglio delle risorse alla Regione Marche rispetto ad altre Regioni che manifestavano minor virtuosità.
Non so se sono riuscito a spiegarmi. Invece di funzionare come elemento premiante è stato utilizzato o voleva essere utilizzato, perché naturalmente ci siamo opposti e poi questa ipotesi è caduta, come elemento di penalizzazione: siccome siete stati bravi riuscirete anche a sopportare maggiori penalizzazioni.
Questo bilancio si compone nell'unico modo in cui era possibile, nel rispetto di altri enti locali a cui sono state attribuite, lo ha ricordato prima l'Assessore, nel corso di questi 3 anni, 290 milioni di capacità di spesa della Regione che, quando questo è stato possibile, per conservare la loro operatività con il patto di stabilità verticale, ha fatto riferimento alle uniche risorse disponibili che erano quelle europee. Risorse europee che, come sapete, ci consentiranno di scaricare sul bilancio regionale del 2015 314 milioni di euro di cui 92 dal Fondo europeo di sviluppo regionale, 69 dal Fondo sociale europeo e 153 dal Piano di sviluppo rurale, ovvero a conservare inalterate le risorse verso la nostra comunità, anzi forse ci sarà qualcosa in più rispetto a quello che c'era nei bilanci precedenti. Cambieranno le regole non saranno più le regole del bilancio regionale, ma saranno le regole che l'Europa ci detta e che ci impegneranno ad essere tutti un po' più bravi. Impegneranno anche l'amministrazione regionale a seguire delle regole più ferree, con un monitoraggio più scrupoloso, ancora più scrupoloso, e la stessa cosa dovranno fare anche gli utilizzatori di queste risorse. Non saranno risorse a gettone, non saranno risorse allo sportello, saranno risorse che potranno essere utilizzate soltanto attraverso la presentazione di progetti. D'altra parte non è l'Europa che ce lo chiede, questo è la serietà dei comportamenti che competono alla pubblica amministrazione e se noi vogliamo entrare in competizione, non con noi stessi o con altri Paesi d'Europa, ma con gli altri Paesi del mondo, dobbiamo utilizzare queste procedure perché dall'America agli Stati Uniti sono queste le procedure che vengono adottate.
Credo che più di così davvero non si potesse fare, credo che ora la battaglia, il confronto, si sposterà nuovamente nella Conferenza dei Presidenti. Mi auguro che nella Conferenza dei Presidenti ci sarà la stessa determinazione che abbiamo posto noi nel rappresentare le nostre vicende, nel rappresentare il fatto che la Regione Marche, lo diceva l'Assessore, ma io lo ribadisco, nel riparto del fondo per il trasporto pubblico locale non soltanto è l'ultima Regione d'Italia, proprio per la virtuosità dei suoi comportamenti che hanno determinato una spesa storica inferiore rispetto alle altre Regioni che viceversa non sono state così virtuose, ma addirittura la distanza tra noi e la penultima regione è quasi del 30%. Questo non è più sopportabile in un Paese che vuole riconquistarsi la propria fiducia, la propria speranza nell'avvenire, che vuol premiare la virtuosità e i meriti, come dice a parole di voler fare, ma poi non fa nella sostanza dei fatti, perché su questo si misura la coerenza tra il dire e il fare, fra le parole e l'agire, e qui la coerenza non c'è perché nel momento in cui tu penalizzi chi è virtuoso e avvantaggi chi viceversa questa virtuosità non la esprimere nella concretezza, non sei coerente con te stesso.
Sono state sollevate due questioni che vorrei portare all'attenzione del Consiglio, una riguarda l'Indesit. Per quanto riguarda l'Indesit ci sono delle interrogazioni, la risposta avviene sulle interrogazioni, se le interrogazioni verranno calendarizzate nella Conferenza dei Capigruppo non ci sarà nessuna difficoltà a rispondere sulle questioni che sono state poste.
Sulla questione della società Aerdorica ci sono in effetti 7 offerte per partecipare alla ricapitalizzazione della società, una è più avanti delle altre, quella che è stata citata questa mattina. Ricordo a tutti che la Regione Marche non è responsabile dei comportamenti che sono stati adottati dalla società in cui essa stessa non aveva la maggioranza della compagine sociale, in cui non esprimeva tutti o perlomeno il vertice che guidava la stessa società, e che abbiano preso in carico la società Aerdorica nel momento in cui tutti se ne sono andati e noi siamo arrivati ad avere l'80% quasi del capitale sociale, da quel momento in poi credo che si debba giudicare l'operato della Regione Marche che ha preso in carico su di sé la governance di questa società che prima era attribuita ad altri. Se negli ultimi tre anni ci sono stati dei falsi in bilancio che non ci hanno consentito neanche di esprimere delle valutazioni corrette sull'operato di chi aveva la governance di questa società, perché i dati erano quelli che ci venivano offerti, attraverso anche la ricognizione e il monitoraggio degli organi preposti a fare questa funzione, non credo che noi dobbiamo cospargerci il capo di cenere per questa cosa, qualcun altro se lo dovrà cospargere.
Noi stiamo facendo un lavoro fondamentale per evitare quello che è successo all'Aeroporto di Rimini che è andato, come sapete, in fallimento e che incontra tante difficoltà, per offrire alla nostra comunità un supporto logistico infrastrutturale che la interconnetta con il resto del mondo perché, come voi tutti sapete, è il resto del mondo che oggi fa il Pil e il fatturato e che crea occupazione per la nostra regione.
Credo che non ci sia altro da dire, l'ultima cosa che dico e faccio, è un appello: se è vero che ci sono 57.000 euro, e sono poca cosa, però se ci sono 57.000 euro è bene che questi 57.000 euro invece di essere spartiti per marchette varie tra componenti di questo Consiglio regionale, vengano allocati laddove c'è una posta che strutturalmente consenta a questa Regione di poter offrire, nella sua complessità, una azione di governo ancora più efficace e non per qualche esigenza particolare di qualche territorio, di qualche Consigliere.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Grazie Presidente. Abbiamo esaurito il dibattito, la II Commissione ha finito i lavori? ... La domanda evidentemente era retorica e da questa domanda retorica mi aspetto un orario.
Ha la parola il Consigliere Latini.

Dino LATINI. La II Commissione al fine di valutare gli emendamenti che sono stati distribuiti chiede mezz'ora di tempo da adesso.

PRESIDENTE. Quale scadenza ci diamo per la ripresa?

Dino LATINI. Alle ore 15,15.

PRESIDENTE. 15,15? Alle ore 15,15 riprendiamo i lavori. Perfetto la seduta è sospesa, riprenderà alle ore 15,15.

La seduta è sospesa alle ore 14,40

La seduta riprende alle ore 16,00

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 463
"Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015/2017 della Regione Marche (legge finanziaria 2015)"
(votazione)

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 1 bis.
Emendamento 1 bis/1 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. Se lei permette, per brevità di tempo, ne presento 6, perché sono tutti emendamenti normativi. L'emendamento 1bis/1 ad esempio riguarda il registro regionale degli onicotecnici; l'emendamento 1ter/1 riguarda il finanziamento dell'attività dei gruppi consiliari; il successivo, l’1quater/1, riguarda le norme per l'incremento e la tutela della fauna ittica e disciplina della pesca nelle acque interne; l'emendamento 1quinquies/1 riguarda modifiche parziali al testo unico del commercio; l'emendamento 1sexies/1 riguarda norme per la costituzione di un organismo per l'internazionalizzazione e disciplina delle attività regionali in materia di commercio estero promozione economica e internazionalizzazione delle imprese.
Come faccio sempre da 5 anni, come faccio anche in assestamento di bilancio, continuo a predicare ciò in cui credo. Ritengo che sia sbagliato concettualmente ed anche giuridicamente, l'ho detto anche poche settimane fa in assestamento di bilancio, intervenire su norme che nulla hanno a che fare con l'oggetto della legge stessa. Queste non sono norme in materia di bilancio, non c'entrano nulla, ne chiedo semplicemente l'abrogazione perché lo stiamo utilizzando in maniera sbagliata, l’abbiamo fatto in questi ultimi 5 anni, lo so che si è sempre fatto in tutte le legislature, lo fa il Governo, lo fanno tutti, ma è sbagliato, concettualmente sbagliato farlo sia in assestamento di bilancio che nell'attuale legge di bilancio, cioè utilizzare questi strumenti che sono preposti per altre cose a fini normativi. E’ proprio sbagliato, quindi chiedo l'abrogazione di queste norme che nulla hanno a che fare con il bilancio. Ne abbiamo parlato anche poche settimane fa, ho fatto tanti emendamenti con cui chiedevo l'abrogazione di norme perché non è questo il contesto in cui operare modifiche di leggi.

(Interviene fuori microfono l’Assessore Marcolini)

Enzo MARANGONI. Su altre cose, sposto delle cifre, i miei emendamenti su altre cose spostano delle cifre da una cosa all'altra, quindi siamo nel tema. In questo caso il testo che chiedo di emendare non sposta nulla, non prevede cifre per alcune voci, ma semplicemente modifiche a norme di legge sugli argomenti che ho detto.
Lo ritengo giuridicamente sbagliato, so che è una prassi inveterata da molti lustri, ma continuo a dire, come ho fatto in questi 5 anni, che non è corretto.

PRESIDENTE. Emendamento 1 bis/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 1 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 1 ter.
Emendamento 1 ter/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 1 ter. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 1 quater.
Emendamento 1 quater/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 1 quater. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 1 quinquies.
Emendamento 1 quinquies/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 1 quinquies. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 1 sexies
Emendamento 1 sexies/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 1 sexies. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Sub emendamento 1 septies/1/1 a firma del Consigliere Binci, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Massimo BINCI. ... è stato detto che non è quantificabile il risparmio ottenibile, magari fossero tutti questi i problemi, vero Assessore Marcolini?
Ho riproposto il posticipo, per i Consiglieri regionali che ritengono di volersi avvalere del vitalizio, a 65 anni di età visto che si dice che non ci sono risorse addirittura per funzioni essenziali.
Penso che, come per altre categorie, si debba provvedere allo spostamento della percezione del vitalizio a 65 anni di età.
Benché io abbia 58 anni e sia direttamente interessato, riconosco che sia giusto spostarlo a 65 anni di età con un risparmio di un quarto per quello che riguarda il bilancio del Consiglio e con la possibilità di anticipare a 60 anni con una riduzione del 6% all'anno.
Diciamo che è un taglio a cui, come casta, potremmo far fronte, pur non andando a perdere quello che è un vantaggio e quelli che sono i versamenti che abbiamo fatto per ottenere il vitalizio.

PRESIDENTE. Sub emendamento 1 septies/1/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 1 septies/1 a firma del Consigliere Binci. Decaduto.

Emendamento 1 septies/2, istitutivo dell’articolo 1 septies, a firma del Consigliere Pieroni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 1 septies/3, istitutivo dell’art. 1 septies, a firma del Consigliere Zinni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Giovanni ZINNI. Signori Consiglieri, questo è un emendamento che non comporta oneri per il bilancio regionale, ma secondo me è molto importante.
Noi abbiamo parlato più volte del tema della mobilità passiva e dell'incrocio fra la mobilità passiva e la mobilità attiva e vorrei ricordare che a rendiconto abbiamo avuto una mobilità passiva di 140 milioni di euro e un saldo negativo fra la passiva e l'attiva di oltre 35 milioni di euro.
Posto in essere che una parte della mobilità è consentita di fatto dalla normativa nazionale e, quindi, è ovvio che noi non abbiamo strumenti coercitivi particolari per prevenirla, però possiamo sfruttare gli organi che abbiamo e noi abbiamo l'Agenzia regionale sanitaria che è quell'organismo tecnico che paghiamo, che di fatto studia e approfondisce tutte quelle tematiche attinenti la gestione sanitaria e fornisce al servizio competente della Regione una serie di elementi che, guarda caso, vengono guidati, attraverso la politica, all'interno del piano sanitario regionale.
Questo emendamento cosa dice? Dice all'Agenzia regionale sanitaria di avere funzioni di verifica e monitoraggio della mobilità attiva e passiva e di lavorare in termini di supporto alla programmazione in materia sanitaria, andando ad individuare tutte quelle azioni possibili per contenere la mobilità passiva.
Questa è una competenza importante e chiedo all'Aula, visto che non ci sono costi aggiuntivi e considerato che la mobilità passiva è un dato negativo che colpisce la Regione Marche, di dare questa competenza, senza oneri aggiuntivi, all'Agenzia regionale sanitaria affinché si possa cercare di contrastare la mobilità passiva.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Per confermare quella che è una esigenza di buon senso che però l'Ars ha già nel suo disciplinario originario, nemmeno in quello modificato. Fa già questo lavoro e il computo, diciamo, tra l'attiva e la passiva viene restituito ogni anno esattamente dall'Ars.

Giovanni ZINNI. Chiedo di fare un passo in avanti, bisogna chiedere a loro di elaborare servizi sul piano sanitario, cioè l'Ars deve fare un passo di livello sulla mobilità passiva.

PRESIDENTE. Emendamento 1 septies/3. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Zinni, Natali e Zaffini.
Favorevoli: Brini, Bugaro, Ciriaci, Foschi, Marangoni, Marconi, Marinelli, Massi, Natali, Romagnoli, Zaffini, Zinni;
Contrari: Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Canzian, Comi, Donati, Giannini, Luchetti, Malaspina, Mezzolani, Ortenzi, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini;
Astenuti: Nessuno.

(Voci fuori microfono)

PRESIDENTE. Ripetiamo la votazione.
Favorevoli: Binci, Brini, Bucciarelli, Bugaro, Carloni, Ciriaci, Foschi, Marangoni, Marconi, Marinelli, Massi, Natali, Romagnoli, Trenta, Zaffini, Zinni;
Contrari: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Giancarli, Giannini, Latini, Luchetti, Malaspina, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Spacca, Traversini;
Astenuti: Nessuno.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 1 septies/4, istitutivo dell’articolo 1 septies, a firma del Consigliere Massi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

PRESIDENTE. Consigliere Massi, va bene, annullo la votazione, ma non credo che cambierà l'esito considerato il dato, però prego.

Francesco MASSI. Commetto un abuso.

PRESIDENTE. L'abuso è darle la parola perché ho aperto la votazione e non l'ha chiesta prima, però prego, non sia mai detto, annulliamo la votazione.
Ha la parola il Consigliere Massi.

Francesco MASSI. Ripeto, lo abbiamo detto l'altra volta, qui si confonde, questo articolo riguarda una graduatoria che non comporta nessun obbligo di assunzione per la Regione, ma che consente uno status ad un personale che è già stato selezionato ai tempi, è vero, del terremoto …

PRESIDENTE. Mi scusi, adesso mi viene in mente una cosa, lei l’aveva proposto in assestamento?

Francesco MASSI. Si.

PRESIDENTE. Questo era inammissibile. Non si vota, lo dichiaro inammissibile.

Francesco MASSI. No, dopo è stato cambiato ...

PRESIDENTE. Se ricordo bene, questo è stato presentato e respinto!

Francesco MASSI. Si.

PRESIDENTE. Emendamento 1 setpies/4. Inammissibile.

Emendamento 1 septies/5, istitutivo dell’articolo 1 septies, a firma del Consigliere Massi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 1 septies/6. Inammissibile.

Sub emendamento 1 septies/7/1 a firma del Consigliere Massi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 1 septies/7 a firma del Consigliere Massi. Decaduto.

Sub emendamento 1 septies/8/1 a firma dei Consiglieri Traversini, Cardogna. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 1 septies/8, istitutivo dell’articolo 1 septies, a firma dei Consiglieri Traversini, Cardogna, Sciapichetti, Ricci, Bellabarba, Perazzoli, Bucciarelli, Massi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Sub emendamento 1 septies/9/1 a firma della II Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 1 septies/9, istitutivo dell’articolo 1 septies, a firma dei Consiglieri Marconi, Bucciarelli, Camela, Cardogna, Sciapichetti, Bellabarba, Perazzoli, Traversini, Latini, Donati, Marinelli. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 1 septies/10, istitutivo dell’articolo 1 septies, a firma dei Consiglieri Trenta, Ciriaci, Foschi, Marangoni, Bugaro, D'Anna, Brini, Natali.
Ha la parola il Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. Questo emendamento è in contraddizione con l'ordine del giorno che abbiamo presentato a seguito della riunione di oggi perché, mi dicono i tecnici, se fosse bocciato impedirebbe la discussione e l'approvazione dell'ordine del giorno sempre sullo stesso oggetto.

(Voci fuori microfono)

PRESIDENTE. Naturalmente ho capito qual è il tema, ma ....

Paolo PERAZZOLI. Vorrei dire che noi l’abbiamo corretto e nell'ordine del giorno oltre ad impegnare la Giunta, chiediamo di verificare, non di istituire, quindi è un po' diverso rispetto a ...

PRESIDENTE. Sono d'accordo con lei Consigliere.

Paolo PERAZZOLI. Quindi potremmo votarlo facendo un’interpretazione piuttosto ...

PRESIDENTE. Estensiva, bene. Ha la parola la Consigliera Foschi.

Elisabetta FOSCHI. Il senso di questo emendamento è che non ritengo utile istituire un capitolo, eventualmente senza fondi, per gestire la fase di transizione e di definizione delle competenze delle funzioni delle Province.
Il significato dell'emendamento è mettere a bilancio una somma che non è certo quella che serve, ma quanto meno non è istituire un capitolo con voce pari a zero, quindi, ritirarlo non ha assolutamente senso.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. Noi siamo contrari e credo che la logica lo porti a dire, perché non a caso abbiamo corretto l'ordine del giorno per impegnare la Giunta a verificare. Se noi decidessimo di istituire un apposito capitolo di bilancio, tutta la posizione delle Regioni nei confronti del Governo decadrebbe, perché significherebbe che le risorse ci sono. Va bene darsi la zappa sui piedi, ma mi pare esagerato. Per questo siamo contrari.

Emendamento 1 septies/10. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Trenta, Brini, Foschi.
Favorevoli: Brini, Bugaro, Carloni, Ciriaci, Foschi, Marangoni, Marinelli, Natali, Romagnoli, Trenta, Zaffini, Zinni;
Contrari: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Luchetti, Malaspina, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Spacca, Traversini;
Astenuti: Nessuno.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 2.
Sub emendamento 2/1/1 a firma del Consigliere Zinni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Giovanni ZINNI. Comprendo di essere noioso nei confronti dell'Aula, cercherò di essere molto rapido, però ritengo che un segnale tra i più brutti, da far uscire oggi da questa votazione, è sicuramente quello che non esistono più i fondi per lo sport dei disabili.
Non ho motivo di dubitare della volontà della maggioranza di rivedere fra un mese queste poste, però credo che sia opportuno dare un segnale e siccome ritengo che lo sport per i disabili sia un'attività non indifferente, per poterla finalizzare è opportuno rimpinguare il fondo dello sport, della legge sullo sport. Adesso c'è il sub emendamento che riguarda la copertura, dopo c'è un emendamento, su cui non interverrò, di finalizzazione, normativo.

PRESIDENTE. Sub emendamento 2/1/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 2/1 a firma del Consigliere Zinni. Decaduto.

Emendamento 2/2 a firma del Consigliere Pieroni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento 2/3/1 a firma del Consigliere Zinni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 2/3 a firma del Consigliere Zinni. Decaduto.

Emendamento 2/4 a firma del Consigliere Zinni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 2/5 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 2/6 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento 2/7/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 2/7 a firma del Consigliere Marangoni. Decaduto.

Sub emendamento 2/8/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 2/8 a firma del Consigliere Marangoni. Decaduto.

Sub emendamento 2/9/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 2/9 a firma del Consigliere Marangoni. Decaduto.

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 4.
Emendamento 4/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento 4/2/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/2 a firma del Consigliere Marangoni. Decaduto.

Emendamento 4/3 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/4 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento 4/5/1 a firma dei Consiglieri Foschi, Trenta, Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/5 a firma dei Consiglieri Foschi, Marangoni, Natali, Trenta, Ciriaci, Brini, Bugaro. Decaduto.

Emendamento 4/6 a firma dei Consiglieri Foschi, Ciriaci, Natali, Trenta, Bugaro, Brini, Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/7 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/8 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/9 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento 4/10/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/10 a firma del Consigliere Marangoni. Decaduto.

Emendamento 4/11 a firma del Consigliere Solazzi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/12 a firma del Consigliere Massi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/13 a firma del Consigliere Massi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/14 a firma del Consigliere Solazzi. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Trenta, Brini, Foschi.
Favorevoli: Brini, Carloni, Ciriaci, Foschi, Natali, Romagnoli, Solazzi, Trenta, Zaffini;
Contrari: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Comi, Giancarli, Giannini, Latini, Luchetti, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Traversini, Zinni;
Astenuti: Marinelli.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/15 a firma del Consigliere Solazzi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/16 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/17 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/18 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/19 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento 4/20/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/20 a firma del Consigliere Marangoni. Decaduto.

Sub emendamento 4/21/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/21 a firma del Consigliere Marangoni. Decaduto.

Sub emendamento 4/22/1 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Enzo MARANGONI. Per problemi personali non illustro niente, avete visto che contrariamente a quello che faccio, non ho illustrato niente, proprio perché non ho voglia, però questo lo illustro perché analogamente agli ultimi 3 o 4 bocciati, fa riferimento alla necessità di un contributo straordinario per il Comune di Porto Recanati, per opere di difesa costiera ed attuazione del piano di gestione integrata.
200 mila euro che si aggiungono a quelli che saranno previsti, diciamo, nel Piano della costa. Secondo me si possono prendere dall'acquisizione prevista per 1 milione e 300 mila euro “tramite contratto di leasing di un immobile in Ancona da destinare a sede degli uffici della Giunta”.
Mi chiedo: è proprio necessario spendere con un bilancio di guerra come abbiamo e avete più volte ricordato, 1 milione e 300 mila euro per acquistare un immobile per la Giunta, in Ancona, considerando che la Regione Marche è proprietaria di tanti immobili anche in Ancona, come dite voi anconetani. Ci sono tantissimi immobili, purtroppo, anche sfitti in Ancona centro, perché dobbiamo spendere 1 milione e 300 mila euro che non sono noccioline? Me lo chiedo, tra l'altro ci sono state anche inchieste giornalistiche interessanti, questa estate, anche su mia sollecitazione, su una serie di immobili, centinaia di immobili, sfitti della Regione Marche, anche di pregio, anche nella città. Perché la Giunta deve spendere 1 milione e 300 mila euro per un immobile?
Con questo emendamento chiedo di stornarne 200 mila euro a favore dell'economia porto recanatese distrutta dalle mareggiate ... Parliamo del 4/22 "acquisizione tramite contratto di leasing ...", si, questa è una tecnica, perché non sarebbe stato ..., va bene, d'accordo, dalle spese elettorali in conto corrente che sono più di 5 milioni di euro, stessa cosa, a maggior ragione, è ancora più popolare, diventa ancora più popolare se la mettiamo così, spendiamo meno per le elezioni e diamo 200 mila euro all'economia porto recanatese, mi ero distratto perché non sono in vena oggi.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Marcolini.

Pietro MARCOLINI. Per la voce si è sbagliato? (…) E' stato modificato, non c'entra niente, se lo dice lei io mi ... basta dirlo, ... questo stanziamento non c'è.

PRESIDENTE. Sub emendamento 4/22/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/22 a firma del Consigliere Marangoni. Decaduto.

Emendamento 4/23 a firma dei Consiglieri Brini, Foschi, Trenta, Marangoni, Bugaro, Ciriaci. Ha la parola il Consigliere Brini.

Ottavio BRINI. Per quanto riguarda questo emendamento in diverse riunioni si è parlato di ambiente, di salute, di miglioramento di qualità della vita. Noi non abbiamo fatto questo emendamento per una provocazione ed invito l’Assessore all’ambiente a fare una verifica su Civitanova Marche, anche in altri Comuni, Civitanova Marche non è la capitale d’Europa ma, purtroppo, da quando c’è la sinistra non si vedono più le centraline.
Oggi i difensori dell’ambiente sono quelli che non vanno a controllare la situazione ambientale.
Questo è un emendamento che sicuramente boccerete, però invito l’Assessore a prendere un impegno ed a gennaio sicuramente faremo un’interrogazione. Consigliere Marinelli mi segua, lei è stato Sindaco, sa, come medico, che cosa è la salute dei cittadini, ma ultimamente non fanno più i rilievi.
Pensate all’uscita … a Civitanova non c’è più l’inquinamento, tanto è vero che nel periodo natalizio le macchine sul corso camminano a tutta andare, non c’è problema, non serve più l’isola pedonale, però lei Assessore, se bocciano questo emendamento, prenda l’impegno a gennaio di fare un controllo a Civitanova Marche, no a Civitanova Alta dove siamo rimasti quattro gatti, perché lassù l’aria è buona di sicuro, ma giù a Civitanova porto in modo che il Vice Sindaco Silenzi si renda conto di come è la qualità della vita.
Qui parliamo di qualità della vita, non è scherzi a parte, io ho fatto una denuncia: a Civitanova Marche non c’è più una centralina che controlli l’ambiente. (…) Non va bene! Non dovete essere così superficiali! Solo per gli affari vostri, per fare le marchette, fate le Commissioni e sulle cose serie dite: “Dai su”. Ma che “dai su”, no, io non mi arrabbio perché la salute sta al primo posto e questa non è demagogia o propaganda elettorale è menefreghismo da parte vostra, poi magari date 30 mila euro per una marchetta, 20 di là, 30 di qua, ma per la salute dei cittadini non ci pensate.
Presidente Giancarli lei è testimone che avevo chiesto un emendamento di tutta la Commissione, in tempi non sospetti.

PRESIDENTE. Bene Consigliere Brini, è stato …

Ottavio BRINI. Chiedo la votazione per appello nominale a nome dei Consiglieri Trenta, Brini e Foschi.

PRESIDENTE. Emendamento 4/23. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Trenta, Brini, Foschi.
Favorevoli: Brini, Bugaro, Carloni, Ciriaci, Foschi, Marangoni, Marinelli, Natali, Trenta, Zaffini;
Contrari: Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Luchetti, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini;
Astenuti: Nessuno.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento 4/24/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/24 a firma del Consigliere Marangoni. Decaduto.

Sub emendamento 4/25/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/25 a firma del Consigliere Marangoni. Decaduto

Emendamento 4/26 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento 4/27/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/27 a firma del Consigliere Marangoni. Decaduto.

Sub emendamento 4/28/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/28 a firma del Consigliere Marangoni. Decaduto.

Emendamento 4/29 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/30 a firma dei Consiglieri Foschi, Ciriaci, Natali, Trenta, Bugaro, Brini, Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento 4/31/1 a firma del Consigliere Solazzi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/31 a firma del Consigliere Solazzi. Decaduto

Sub emendamento 4/32/1 a firma del Consigliere Solazzi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/32 a firma del Consigliere Solazzi. Decaduto.

Emendamento 4/33 a firma del Consigliere Solazzi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/33/bis a firma dei Consiglieri Ciriaci, Foschi, Brini, Marangoni, Trenta, Bugaro. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/33/ter a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/33/quater a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/33/quinquies a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento 4/33/sexies/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/33/sexies a firma del Consigliere Marangoni. Decaduto.

Emendamento 4/33/septies a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento 4/33/octies/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/33/octies a firma del Consigliere Marangoni. Decaduto.

Sub emendamento 4/33/nonies/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/33/nonies a firma del Consigliere Marangoni. Decaduto.

Enzo GIANCARLI. Ritiro l’emendamento 4/34.

PRESIDENTE. Emendamento 4/34 a firma del Consigliere Giancarli. Ritirato.

Sub emendamento 4/35/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/35 a firma del Consigliere Marangoni Decaduto.

Sub emendamento 4/36/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/36 a firma del Consigliere Marangoni. Decaduto.

Emendamento 4/37 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/38 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/39 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/40 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Massi, Carloni, Marangoni.
Favorevoli: Brini, Carloni, Ciriaci, Foschi, Marangoni, Marinelli, Massi, Natali, Trenta, Zaffini, Zinni;
Contrari: Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Canzian, Comi, Donati, Eusebi, Giannini, Latini, Luchetti, Malaspina, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Solazzi;
Astenuti: Nessuno.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento 4/41/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/41 a firma del Consigliere Marangoni. Decaduto.

Emendamento 4/42 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/43 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento 4/44/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/44 a firma del Consigliere Marangoni. Decaduto

Sub emendamento 4/45/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Massi, Marangoni, Trenta.
Favorevoli: Brini, Carloni, Foschi, Marangoni, Marinelli, Natali, Trenta, Zaffini, Zinni;
Contrari: Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giorgi, Latini, Luchetti, Malaspina, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini;
Astenuti: Nessuno.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/45 a firma del Consigliere Marangoni. Decaduto.

Emendamento 4/46 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/47 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/48 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento 4/49/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/49 a firma del Consigliere Marangoni. Decaduto.

Sub emendamento 4/50/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Massi, Marangoni, Trenta.
Favorevoli: Brini, Carloni, Ciriaci, Foschi, Marangoni, Marinelli, Natali, Trenta, Zaffini, Zinni;
Contrari: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giorgi, Latini, Luchetti, Malaspina, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Solazzi, Traversini;
Astenuti: Nessuno.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/50 a firma del Consigliere Marangoni. Decaduto.

Sub emendamento 4/51/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/51 a firma del Consigliere Marangoni. Decaduto.

Sub emendamento 4/52/1 a firma del Consigliere Brini, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Ottavio BRINI. Faccio una domanda: se avessi fatto parte della Commissione, sarebbe stato accettato questo emendamento? Una domanda semplice, se fossi stato uno dei componenti, Presidente Latini, della maggioranza sarebbe stato accettato o qualcosina c'era nella ripartizione dei beni?

PRESIDENTE. Sub emendamento 4/52/1. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Trenta, Foschi, Brini.
Favorevoli: Binci, Bugaro, Carloni, Ciriaci, Foschi, Marangoni, Massi, Natali, Romagnoli, Trenta, Zinni;
Contrari: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Latini, Luchetti, Malaspina, Mezzolani, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini;
Astenuti: Nessuno.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/52 a firma dei Consiglieri Brini, Marinelli. Decaduto.

Sub emendamento 4/53/1 a firma del Consigliere Brini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/53 a firma dei Consiglieri Brini, Marinelli. Decaduto.

Emendamento 4/54 a firma del Consigliere Massi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/55 a firma del Consigliere Massi. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento 4/56/1 a firma dei Consiglieri Ciriaci, Trenta. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Trenta, Brini, Ciriaci.
Favorevoli: Binci, Bugaro, Ciriaci, Donati, Marangoni, Marinelli, Romagnoli, Trenta, Zaffini, Zinni;
Contrari: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Cardogna, Carloni, Comi, Eusebi, Foschi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Luchetti, Malaspina, Massi, Mezzolani, Natali, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini, Zinni;
Astenuti: Nessuno.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 4/56 a firma del Consigliere Trenta. Decaduto.

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Sub emendamento 5 bis/1/1 a firma del Consigliere Solazzi. Questo è un emendamento a favore della Regione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 5 bis/1, istitutivo dell’articolo 5 bis, a firma del Consigliere Solazzi. E’ un emendamento normativo e secondo me di preminente interesse della Regione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 5 bis/2, istitutivo dell’articolo 5 bis, a firma dei Consiglieri Perazzoli, Eusebi, Traversini. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 5 bis/3 a firma del Consigliere Zinni. Decaduto.

Emendamento 5 bis/4 a firma dei Consiglieri Cardogna, Ricci. Ritirato.

Emendamento 5 bis/5, istitutivo dell’articolo 5 bis, a firma della II Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 6 (Dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno 463/1 a firma del Consigliere Zaffini, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Roberto ZAFFINI. Non sono mai intervenuto, ma sinceramente ho molto a cuore questo ordine del giorno per evidenti motivi, primo fra tutti il fatto che ci sono sempre più tagli e, come precedentemente il Governatore Spacca ha ribadito, il taglio sulle Regioni negli ultimi anni è stato del 38, 40% mentre per le Province del 12% e per lo Stato del 12%, quindi, le Regioni hanno assolutamente bisogno di fiscalità, quando si parla di Europa, facciamo riferimento all'Europa, ce lo dice l'Europa, l'Europa dovrebbe darci degli esempi, come in Germania, Austria, Grecia, Lettonia, Olanda, Svizzera, Regno Unito e Ungheria dove hanno una contribuzione da parte anche di chi esercita la professione di meretrice.
Abbiamo un documento della Cassazione, la Corte di Cassazione ha fatto una sentenza l’1 ottobre dove stabilisce che le prostitute hanno un’attività economica da legalizzare, quindi chiedo che questa Assemblea si adotti con i parlamentari che ha e nella Conferenza Stato-Regioni per cercare di risolvere questo problema che, ripeto, da un punto di vista fiscale sarebbe un’entrata cospicua che farebbe bene a ogni Regione.

Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro

PRESIDENTE. Ordine del giorno 463/1. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Eusebi, Zinni, Natali.
Favorevoli: Carloni, Ciriaci, Marangoni, Massi, Natali, Zaffini, Zinni;
Contrari: Badiali, Bellabarba, Binci, Bucciarelli, Bugaro, Busilacchi, Canzian, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Luchetti, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Spacca, Traversini;
Astenuti: Nessuno.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Ordine del giorno 463/2 a firma Latini, Zaffini, Bellabarba, Carloni, Ricci, Sciapichetti, Zinni, “Ripristino finanziamento regionale sulle leggi di settore”. Ha la parola il Consigliere Latini.

Dino LATINI. E’ l’impegno che ci siano assunti in Commissione nei rapporti con l'Assessore nel momento della spiegazione delle due proposte di legge, quell'impegno che poi l'Assessore ha di nuovo confermato questa mattina in Aula, e cioè la revisione di tutti i residui ed, in qualche modo, il tentativo di recuperare delle somme che saranno poi riviste in una proposta di legge di variazione di bilancio, nell'arco del prossimo mese di gennaio, inizio di febbraio.
Questo impegno da parte di tutta l'Assemblea legislativa. Grazie.

PRESIDENTE. Ordine del giorno 463/2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno 463/3 a firma dei Consiglieri Zinni, Natali. Ha la parola il Consigliere Zinni.

Giovanni ZINNI. Telegraficamente, credo che i componenti della Commissione sanità siano già a conoscenza di questo problema, vale a dire l'individuazione dei coefficienti per il rimborso del trasporto sanitario attinente quello non prevalentemente sanitario e cioè le Anpas, le Misericordie, eccetera. Purtroppo i parametri al momento individuati non aiutano e mettono in difficoltà quelle che operano esclusivamente nell'entroterra appenninico che hanno una maggior quantità di chilometri da percorrere e un minor numero di servizi per densità di popolazione.
L'invito dell'ordine del giorno, al Presidente, all'Assessore e al Presidente della Commissione sanità, è quello di valutare, di integrare la determina già fatta, andando incontro a quelle Onlus che non sono in grado di reggere il coefficiente individuato. Se non facciamo questo, alcune chiuderanno ed anche in fretta.

PRESIDENTE. Ordine del giorno 463/3. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Zinni, Ciriaci, Natali.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Bellabarba, Binci, Bugaro, Ciriaci, Foschi, Marangoni, Marinelli, Massi, Natali, Romagnoli, Sciapichetti, Traversini, Zaffini, Zinni;
Contrari: Badiali, Busilacchi, Comi, Donati, Giancarli, Giannini, Luchetti, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci;
Astenuti: Nessuno.

(L'Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno 463/4 a firma dei Consiglieri Solazzi, Traversini, Perazzoli, Bucciarelli, Marinelli, Giancarli, Bellabarba, Busilacchi, Ciriaci, Binci. Ricordo che se passa questo, decade il successivo 463/5 a firma del Consigliere Pieroni. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno 463/5 a firma del Consigliere Pieroni. Decaduto.

Ordine del giorno 463/6 a firma dei Consiglieri Busilacchi, Bugaro, Comi, Badiali, Perazzoli, Camela, Eusebi, Foschi, Natali. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Ordine del giorno 463/7 a firma dei Consiglieri Bellabarba, Giancarli, Cardogna, Traversini, Sciapichetti, Bucciarelli, Perazzoli. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 463, così come emendata, la pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Zinni, Natali, Zaffini.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Malaspina, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Spacca, Traversini;
Contrari: Brini, Binci, Bucciarelli, Bugaro, Foschi, Marinelli, Natali, Romagnoli, Zaffini, Zinni;
Astenuti: Massi.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 464
"Approvazione del bilancio di previsione per l'anno 2015 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017"
(votazione)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli articoli.

Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 15. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 16. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 17. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 18. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 19.
Emendamento 19/1 a firma della II Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 19 così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 20. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 21. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 22. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 23. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 24. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 25. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 26. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 27.
Emendamento 27/1, abrogativo dell’articolo 27, a firma della II Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 28. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 29. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 29 bis/1, istitutivo dell’articolo 29 bis, a firma della II Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 29 bis/2, istitutivo dell’articolo 29 bis, a firma della II Commissione. Lo pongo in votazione.


(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 30. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Trenta, Brini, Foschi.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Brini, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Foschi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Marconi, Marinelli, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Spacca, Traversini, Trenta;
Contrari: Binci, Bucciarelli, Natali, Romagnoli, Zaffini, Zinni;
Astenuti: Carloni, Marangoni.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 31. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 32. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 33 (Dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 464, così come emendata, la pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Zinni, Zaffini, Natali.
C’è un errore, i favorevoli scendono a 18 perché il Presidente a votato …
Ripetiamo la votazione.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Camela, Canzian, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Malaspina, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Spacca, Traversini;
Contrari: Brini, Binci, Bucciarelli, Bugaro, Ciriaci, Foschi, Marangoni, Marinelli, Natali, Romagnoli, Trenta, Zaffini, Zinni;
Astenuti: Carloni, Massi.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 93
ad iniziativa della Giunta regionale
"Programmazione rete scolastica per l'anno scolastico 2015/2016. Deliberazione dell'Assemblea legislativa regionale 29 luglio 2014, n. 110"
(Rinvio)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 93 ad iniziativa della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Ortenzi.

Rosalba ORTENZI. Siamo tutti stanchi, quindi, se la Consigliera Romagnoli è d'accordo, velocemente leggo la relazione.
In diverse occasioni, nella I Commissione, abbiamo discusso la programmazione per l'anno scolastico 2015 che non trova sostanziali differenze con quella del 2014 in quanto già l'anno scorso la Regione aveva proceduto a sopprimere 21 autonomie scolastiche, in ottemperanza alla legge 111/2011 modificando le Direzioni didattiche e le scuole secondarie di primo grado in istituti comprensivi.
Le novità, poche novità, molte conferme. Confermiamo i licei musicali già approvati dai precedenti piani e non ancora istituiti sia nella Provincia di Fermo che in quella di Ascoli Piceno. Si autorizza nella Provincia di Ascoli Piceno un'altra sezione ad indirizzo sportivo presso il liceo Orsini di Ascoli. Nella provincia di Ancona gli arricchimenti dell'offerta formativa proposti sono stati concessi, come sapete sono le proposte che vengono dalle 5 Province, si tratta del liceo linguistico Corridoni Campana di Osimo e dell'articolazione di ottico all'istituto Podesti Calzecchi Onesti di Ancona.
La novità del piano 2015 è costituita dall'istituzione dei centri provinciali per l'istruzione degli adulti ..., speravo che a qualcuno potesse interessare, vado veramente veloce.
Tutte le Province hanno presentato la proposta di istituire i centri provinciali per l'istruzione degli adulti. Da un'analisi di monitoraggio, effettuata dall'ufficio scolastico regionale, risulta che altri due centri potrebbero essere istituiti con un numero di utenti che consenta stabilità nel tempo.
La Regione propone che, in assenza di accordo tra le Province stesse, la sede sia allocata nella Provincia con il numero più alto di allievi e nella sede da questa stabilita. Accoglie sostanzialmente le proposte avanzate dai piani provinciali e pertanto i centri sono: Cpia Ancona che comprende la Provincia di Ancona e Pesaro-Urbino; Cpia Macerata che comprende le Province di Macerata, Fermo ed Ascoli Piceno.
L'assetto delle istituzioni scolastiche autonome è stato ridefinito attraverso l'accorpamento di autonomie scolastiche. Questa operazione che di fatto ne diminuisce il numero regionale è tutta finalizzata ad effettuare il progressivo riassorbimento delle Direzioni didattiche ancora esistenti.
Il lavoro della Commissione, le variazioni e le modifiche fatte.
La Commissione, nel condividere sostanzialmente la proposta avanzata dalla Giunta regionale, ha tuttavia approfondito alcune questioni relative alla definizione della rete scolastica nelle province di Ascoli Piceno e Fermo. Questo è stato fatto perché c'erano alcune contraddizioni e non c'era un accordo, una proposta coordinata da parte delle due Province interessate, quindi si è ritenuto di apportare al piano, proposto dalla Giunta regionale, alcune modifiche con specifico riguardo all'aggregazione dell'Ipsia di Comunanza all'Itis Fermi di Ascoli Piceno e del liceo classico di Montalto al Leopardi di San Benedetto, riconducendo nelle province di appartenenza gli istituti in questione. Da questa scelta è derivato l'accoglimento della proposta della Provincia di Fermo in merito alla soppressione dell'ISC e dell'IIS di Amandola e all'istituzione di un istituto omnicompresivo ad Amandola che, in tal modo, acquista anche il requisito relativo al numero necessario di alunni per l'assegnazione della Dirigenza scolastica, che voi sapete essere di 600, da cui nasce la soppressione dell'eventuale priorità in deroga della dirigenza scolastica per l'IIS di Amandola, indicato nell'emendamento presentato alla Commissione. Tuttavia la Commissione, pur accogliendo favorevolmente la proposta di istituzione di un istituto omnicomprensivo, considerato che ne sono presenti altri due nella regione, ha comunque rilevato la necessità di una valutazione generale rispetto all'esperienza degli istituti omnicomprensivi da realizzare al momento della prossima programmazione scolastica. Questo è un impegno che chiaramente dovrà essere preso dalla nuova Assemblea legislativa delle Marche, dalla Commissione preposta, perché è una valutazione seria che abbiamo fatto in sede di Commissione, ritenendo che gli istituti omnicomprensivi per motivi didattici, pedagogici ed altro, debbano essere rivisitati e rivisti per una concezione ed una valutazione migliore.
Un altro emendamento riguarda la posticipazione di un anno, come richiesto dal Sindaco di Urbino, dell'accorpamento del plesso della scuola primaria di Pieve di Cagna, con il plesso scuola primaria di Schieti.
Infine l'ultimo emendamento, è relativo all'inserimento, tra le qualifiche dell'Ipsia Frau della Provincia di Macerata, della qualifica di operatori del legno, è una rettifica ad un errore materiale ed introduce la qualifica in questione, come richiesto dalla Provincia di Macerata.

Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Romagnoli.

Franca ROMAGNOLI. Brevemente perché il percorso dell'atto è oramai segnato da parecchi anni.
La Regione si è caratterizzata e continua a farlo per una serie di accorpamenti e di restituzioni di dirigenze in ottemperanza a quanto da tempo ci viene chiesto.
L'Ufficio scolastico regionale ha fatto le sue osservazioni ulteriormente restrittive, menziono soltanto il dato in merito ai licei musicali che sono stati nominati, per quanto resti la previsione e ci ha detto che oltre i due che sono già partiti non verranno sicuramente attivati, per varie ragioni, altri licei musicali da qui a parecchio tempo.
Il centro sud dell'Italia rimarrà senza licei musicali da come, con una certa chiarezza, l'Ufficio scolastico regionale ci ha detto. Ci hanno anche detto che i Centri di istruzione permanente, che due anni fa speravamo addirittura che fossero 5, poi 4, ipotizzando la fusione tra Ascoli e Fermo o quali Province, nelle Marche non saranno più di due perché non verranno chiuse le cosiddette scuole serali in vigenza e, quindi, sarà difficile ottenerne altri.
L'unica osservazione che mi sento di fare è che se da una parte questa Regione, è un po' il discorso che faceva il Presidente Spacca prima sulla virtuosità delle Regioni, ha restituito quasi più dirigenze di quante ne competeva, ha fatto le necessarie fusioni, gli Isc anzi tempo, ha fatto tutto quanto veniva richiesto, dall'altra non è che veniamo premiati perché continuano a chiedere, a contrarre, forse come ed anche di più delle altre Regioni.
Questa virtuosità strana che non so quanto dipenda dal Governo centrale visto che continuo a dire che questa materia è concorrente e, quindi, da una parte la Regione programma la rete e dall'altra gli organici continua a farli e a pagarli lo Stato. Siamo sempre in questo ibrido che spero la prossima riforma eliminerà, ma non so quanto dipenda anche dalla capacità contrattuale della nostra Regione perché ci troviamo nella condizione che chi ha dato ha dato e continua a dare. La situazione è questa, oltre al fatto di questa verticalizzazione sulla quale poi l'Aula si dovrà esprimere che riguarda il centro sud delle Marche, dove le linee guida escludono la possibilità di nuovi istituti omnicomprensivi verticali, per capirci, che vanno dalle superiori alle elementari, salvaguardando quelli in essere che sono due nella provincia di Pesaro. Dalle audizioni varie si è detto che progressivamente dovranno venire smantellati, ma la Commissione ha ritenuto di introdurre ugualmente una nuova verticalizzazione, il caso di specie su Amandola, nonostante la contrarietà dell'Assessore.
Credo che su questo, da come ho sentito, l'Aula si esprimerà.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Luchetti.

Marco LUCHETTI. Capisco che questo è un momento un po' di stanca, però credo di dover coerentemente, con quanto fatto fino a questo momento come Assessorato, segnalare una contraddizione che questa proposta della Commissione contiene, nel senso che noi abbiamo stabilito i criteri nell'atto che abbiamo assunto nel 2014 ed abbiamo stabilito che non era consentito istituire nuovi istituti omnicomprensivi.
Ora le Province hanno ottemperato a questo tipo di criterio, i Comuni lo stesso, e per poter consentire ad Amandola di fare l'omnicomprensivo la Commissione propone al Consiglio di sostituire il criterio che tutti hanno rispettato.
Questa è una cosa che non va bene, perché se i criteri devono essere utilizzati, devono essere rispettati da tutti. Adesso noi modifichiamo un criterio per consentire l'istituzione di un omnicomprensivo. E' una cosa sbagliata!
A questo sottolineo che il Consiglio regionale, rispetto ai criteri che aveva già stabilito, deve verificare se gli enti locali che hanno questo potere, sia i Comuni che le Province, si siano attenuti ai criteri che noi abbiamo stabilito. Non è pensabile che una volta che le Province hanno stabilito una cosa, noi modifichiamo le decisioni dei Consigli se coerenti con i criteri adottati.
Questo è un problema che avevo sottoposto già due anni fa, cioè togliere il potere agli enti locali di essere sovrani, l'Aula aveva ritenuto di continuare con questo criterio, se così è, non possiamo sostituirci ai Consigli provinciali e comunali.
Noi abbiamo stabilito i criteri a cui tutti si devono attenere, modificare adesso, in sede di votazione dell'atto, un criterio per far passare una normativa che non è stata consentita alle Province e ai Comuni, a me sembra uno sbaglio, un errore.
Non solo, dico che l'istituzione di nuovi omnicomprensivi è sbagliata pedagogicamente. Noi dobbiamo fare in modo di ripristinare dei processi educativi corretti. Lo dico anche ai pesaresi, al territorio di Pesaro che deve tornare indietro sugli omnicomprensivi, e nella prossima legislatura spero che questo possa essere consentito, ...

PRESIDENTE. Scusate ...

Marco LUCHETTI. ... possa essere consentito perché dobbiamo costruire delle scuole adeguate.
Per quanto riguarda la questione di Amandola sull'atto c'era scritto di un'attenzione specifica per l'entroterra, perché appena si concluderà l'accordo con il Ministero sulle dirigenze, dovremo oltrepassare i criteri stessi attualmente stabiliti per le autonomie scolastiche, e questo lo faremo, ma modificare in questo atto la normativa che tutti hanno rispettato, mi pare una cosa non giusta.
Credo che occorra ripristinare il testo originario se vogliamo essere coerenti con i criteri che quest'Assemblea ha stabilito durante l'anno.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. Invito i Consiglieri a votare gli emendamenti approvati dalla Commissione.
Invito la Consigliera Foschi a ritirare il suo perché sullo stesso argomento lei propone di annullare un orientamento, mentre noi, in un accordo, come da richiesta formale del Comune di Urbino, prevediamo la sospensione per un anno, come richiesto e concordato.
Sulle questioni che ha posto l'Assessore Luchetti, a me dispiace contraddirlo, questo Consiglio dovrebbe sapere che le Marche cominciano ai confini dell'Emilia Romagna e finiscono con l'Abruzzo, non ci possono essere sempre due cose diverse. Noi abbiamo degli istituti omnicomprensivi nel nord delle Marche e quando si propongono nel sud si dice: "Ma li vogliamo eliminare". Quando si elimineranno si eliminerà pure quello di Amandola ... ne faccio uno nuovo perché non è stata proposta l'eliminazione di quelli vecchi e questa proposta è conseguenza del rispetto delle decisioni sia dei Comuni che della Provincia di Ascoli Piceno, no di Fermo non è preciso, la proposta di sospensione della Giunta era relativa al fatto che le due Province hanno deliberato cose diverse.
Propongo alla Consigliera Foschi di ritirare il suo emendamento, altrimenti di votare contro, e di approvare solo gli emendamenti della Commissione che sono concordati e recepiscono le proposte delle autorità locali, compresa la Provincia di Ascoli Piceno.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Latini.

Dino LATINI. Grazie Presidente. Sarò molto breve per dare una voce a favore. L'intervento che ha fatto ...

PRESIDENTE. Vogliamo far parlare il Consigliere Latini?

Dino LATINI. Intervengo per dare un parere favorevole all'impostazione che ha dato l'Assessore Luchetti, non perché l'Aula non debba essere sovrana, assolutamente, ma perché dobbiamo tener conto degli effetti negativi che sono avvenuti in seguito ai precedenti atti amministrativi in forza di un'impostazione che non era calata nella realtà, soprattutto tenendo conto delle poche risorse finanziarie, di personale, di docenza che poi si sono verificate dando poco seguito all'atto amministrativo.
Il rischio è ripetere questa operazione, anche adesso, se non teniamo conto dell'impostazione data a livello regionale, soprattutto in termini di semplificazione e in termini di adeguamento di quelli che sono gli indirizzi generali che arrivano dal più alto livello, dal Ministero, soprattutto per quanto riguarda l'organizzazione degli aspetti di ordine territoriale per gli istituti.
Certo è difficile non tener conto delle esigenze della realtà, dei buchi, delle carenze che si verificano in una parte del territorio, ma se noi non teniamo adeguatamente conto dell'indirizzo guida che ha dato l'Assessorato, non riusciremo a venire fuori da questo problema e delibereremo e approveremo atti che non si calano nella realtà, facendo veramente qualcosa che risulta, ripeto, negativo.
Penso che sia opportuno, a mio avviso, tornare ed attenerci al testo base.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Solo affinchè l'Assessore Luchetti completi il suo intervento, in quanto è stato chiarissimo quello che ha detto il Consigliere Perazzoli relativamente al comportamento che lui suggerisce per gli emendamenti presentati, ma non mi è chiara la proposta dell'Assessore Luchetti relativamente agli emendamenti presentati. Se cortesemente ce la può indicare?

PRESIDENTE. La proposta dell'Assessore Luchetti è di respingere gli emendamenti.

Marco LUCHETTI. Per chiarezza, sono contrario alla modificazione del testo che ha presentato la Giunta, soprattutto sull'omnicomprensivo di Amandola, perché nei criteri che erano stati stabiliti da questo Consiglio c'era il divieto dell'istituzione degli omnicomprensivi. Con questa norma si cancella il divieto dopo che tutti l'hanno rispettato. E' una cosa che non va bene, anche qualcun altro avrebbe potuto dire faccio l'omnicomprensivo.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Foschi.

Elisabetta FOSCHI. Presidente Perazzoli, ho capito che l'obiettivo è lo stesso, mi consenta, e che tecnicamente è corretta la formulazione del mio emendamento perché si tratta dell'atto amministrativo 93 che reca come titolo: "Programmazione rete scolastica per l'anno 2015/2016" e se non si vuole che una cosa venga attuata nel 2015/2016 si toglie quello che è inserito nell'atto. Non è che nella programmazione 2015/2016 dico questo lo farò nel 2016/2017, tecnicamente, chiedo anche il parere ai funzionari, si tratta di atto amministrativo annuale, quello che deve essere fatto a decorrere dal prossimo anno scolastico è compreso, quello che non deve essere fatto a decorrere dal prossimo anno non è compreso, quindi che senso ha l'emendamento della Commissione che dice "è sospeso"? Io l'intendo così.

PRESIDENTE. Diamo ordine, se si riapre tutto va bene. Abbiamo innanzitutto la richiesta del Consigliere Ricci, poi dei Consiglieri Badiali, Camela e Bellabarba.
Ha la parola il Consigliere Ricci.

Mirco RICCI. Grazie Presidente. Mi rendo conto che al termine di questa giornata è quasi assurdo, però si tratta di 5 minuti, anche meno, chiedo di sospendere la seduta per evitare che su un tema del genere il Consiglio, dopo un bilancio importante, non capisca quello che vota o lo capisca, ma è bene che tra Commissione e Giunta si chiarisca l'atteggiamento da tenere.
Se lei concede all'Aula 5 minuti ....

PRESIDENTE. Per carità, io concedo tutto ...

Mirco RICCI. Grazie Presidente.

PRESIDENTE. L'Assessore dice una cosa che fra l'altro io condivido, perché se c'è un caso singolo rispetto ad altri, diventa ... però il concetto mi pare chiaro, se c'è un problema politico sospendiamo. Non è che c'è confusione ...

Mirco RICCI. Abbiamo votato questo atto a volte anche a gennaio, non è la prima volta ....

PRESIDENTE. E' verissimo è stato rinviato all'anno nuovo. Se c'è una richiesta di rinvio a gennaio ...

Mirco RICCI. Presidente, chiedo di sospendere la seduta per 3 minuti.

PRESIDENTE. In 3 minuti non arrivate neanche nella stanza, comunque va bene accordata. Sospendiamo ... un attimo! Il Consigliere Ricci ha chiesto la sospensione e non c'è nessun problema e c'è la richiesta del Consigliere Marangoni di rinviare a gennaio. Vogliamo sospendere essendo la proposta arrivata prima? Tecnicamente il Consigliere Ricci ha chiesto la sospensione della seduta, se mantiene questa richiesta, sono costretto a sospendere e casomai dopo a mettere in votazione la proposta del Consigliere Marangoni, se invece il Consigliere Ricci dice che gli va bene spostarla a gennaio, metto in votazione la proposta del Consigliere Marangoni.
Sospendiamo la seduta.

La seduta è sospesa alle ore 17,53

La seduta riprende alle ore 17,55

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Perazzoli.

Paolo PERAZZOLI. Considerato che abbiamo approvato un atto fondamentale e che non succede niente se approviamo questo atto alla ripresa, una volta tanto, siccome a Natale bisogna essere più buoni, propongo di approvare la proposta del Consigliere Marangoni e di rinviare l'atto alla prossima seduta.

PRESIDENTE. Quello che mi preoccupa è la professione di bontà da parte del Consigliere Perazzoli e mi sovviene una frase latina: timeo danaos et dona ferentes, temo i greci soprattutto quando portano doni.
Con questa pongo in votazione la proposta del Consigliere Marangoni di rinviare al 13 gennaio la trattazione di questo argomento.

(L'Assemblea legislativa approva)

La seduta è tolta, ci vediamo il 13 gennaio auguri a tutti voi, ma soprattutto alle vostre famiglie.

La seduta termina alle ore 18,00.