Resoconto della seduta n.192 del 09/04/2015
SEDUTA N. 192 DEL 9 APRILE 2015
La seduta inizia alle ore 10,45
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 192 del 9 aprile 2015. Do per letto il processo verbale della seduta n. 191 del 31 marzo, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge regionale:
n. 486 in data 1 aprile, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 36 'Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015/2017 della Regione. Legge finanziaria 2015' e alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 37 'Bilancio di previsione per l'anno 2015 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2015/2017 e s.m.'", assegnata alla II Commissione assembleare in sede referente, al Consiglio delle Autonomie Locali per l’espressione del parere di cui all’articolo 11, comma 2, lettera a) della legge regionale n. 4/2007 e al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro per il parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera b), n. 1 della legge regionale n. 15/2008 e trasmessa alla VI Commissione assembleare per il parere ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento Interno (iscritta all'ordine del giorno della seduta odierna).
Sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 782 del Consigliere Marangoni “Il Poliambulatorio di Porto Potenza Picena sarà smantellato: la Regione ci ripensi immediatamente”;
n. 783 del Consigliere Acacia Scarpetti “Emergenza frane nella falesia del San Bartolo”;
n. 784 del Consigliere Eusebi “Impignorabilità e insequestrabilità degli animali domestici”;
n. 785 del Consigliere Pieroni “Realizzazione rotatoria Comune di Castelfidardo in località SS16 km 320+100 intersezione SP3".
Comunico, inoltre, che ho provveduto, con decreto n. 8 dell'8 aprile, alla nomina di tre componenti effettivi e di due componenti supplenti del Collegio dei revisori dei conti della Società Sviluppo Marche S.p.A. (SVIM).
Ha chiesto congedo il Consigliere Marinelli.
Interrogazione n. 1940
ad iniziativa dei Consiglieri Natali, Eusebi, Trenta, D'Anna
"Fallimento Asteria"
(Rinvio)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1940 dei Consiglieri Natali, Eusebi, Trenta, D'Anna. A questa risponde il Presidente Spacca che in questo momento non c'è perchè impegnato.
Interrogazione n. 1876
ad iniziativa del Consigliere Natali
"Dotazione organica autisti 118"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1876 del Consigliere Natali.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. In merito all'interrogazione in oggetto, ci sono qui le relazioni inviate dall'Asur in data 16 febbraio 2015.
E' un'interrogazione divisa in punti.
In merito ai singoli punti si dice che il punto c.a) ed il punto c.b) corrispondono al vero.
Al punto c.c) si declina quanto segue: i turni di servizio e di reperibilità assegnati agli autisti in servizio presso il 18 della postazione di Ascoli Piceno sono conformi agli accordi vigenti che prevedono fino a 10 reperibilità di 12 ore mensili.
Punto c.d) dell'interrogazione: nel corso della reperibilità diurna, come in quella notturna, gli autisti vengono chiamati per interventi urgenti non rinviabili, cioè per trasporti di pazienti o materiali da cui dipendono decisioni cliniche e terapeutiche non rinviabili senza danno per il paziente; non corrisponde al vero l'affermazione secondo la quale gli autisti reperibili vengono chiamati per viaggi programmati; il ricorso ad associazioni di pubbliche assistenze per integrare la reperibilità degli autisti viene utilizzato nella misura necessaria e sufficiente perché i servizi espletati dagli autisti rimangano, rispetto al numero e alle mansioni, rigidamente all'interno di quanto previsto dalle norme contrattuali e di altro genere, nel rispetto della "migliore gestione" possibile delle risorse; nel trimestre settembre-novembre 2014 in regime di reperibilità sono stati espletati 87 servizi di cui 63 nella fascia oraria 8-20 e 24 nella fascia oraria 20-8.
Al punto c.e) dell'interrogazione si risponde quanto segue: la distribuzione nel piano turni delle reperibilità di ogni autista viene effettuata secondo criteri stabiliti e condivisi in riunione verbalizzata di tutti gli autisti, al fine di rispettare, non solo le norme, ma anche le esigenze degli stessi operatori, accogliendone, nei limiti del possibile, le istanze; nella logica del buon uso delle risorse e della migliore assistenza possibile. Quando è necessario far intervenire un'associazione esterna perché serve un trasporto di paziente critico, si preferisce lasciare in stand by in Potes il mezzo dell'Associazione e far eseguire il trasporto al personale dipendente in servizio con mezzo aziendale.
Al punto c.f) dell'interrogazione, relativamente alla reperibilità diurna a cui sono chiamati gli autisti del 118 di Ascoli Píceno, non esclusa dal contratto di lavoro vigente, è stata istituita molti anni fa ed è parte del "piano per affrontare le situazioni di emergenza in relazione alla dotazione organica ed ai profili professionali necessari per l'organizzazione dei servizi e dei presidi". Tale piano, sulla cui legittimità non risulta siano state sollevate eccezioni, può comunque essere modificato sentite le organizzazioni sindacali. Al momento, nell'ambito dei servizi da assicurare per emergenze/urgenze dell'Ospedale Mazzoni, non si può prescindere dalla reperibilità degli autisti del 118 per trasferimenti e servizi non rinviabili, pena il danno per pazienti meritevoli di interventi tempo dipendenti.
Al punto c.g) si risponde che questa organizzazione non mette a rischio né l'equipaggio del 118, né i pazienti trasportati, né eventuali terze persone, considerato che questo modello organizzativo viene applicato anche nell'Ospedale dell'Area vasta 5 di San Benedetto del Tronto; senza che su di esso siano state sollevate riserve o rilievi di inappropriatezza.
Al punto 2 dell'interrogazione si allegano le relazioni delle Aree vaste n. 1, 2 e 3 mentre l'Area vasta n. 4 ha precisato che non ha una centrale operativa 118 e che il personale con qualifica di autista di ambulanza di questa Area vasta non effettua reperibilità diurna quale quella evidenziata nell'interrogazione.
Per quanto riguarda il punto 3, le relazioni indicate nel punto 2 sono esaurienti anche per quanto richiesto dall'interrogazione circa il comportamento posto in essere in caso di utilizzo della reperibilità diurna.
Per il punto 4: tale organizzazione non lede i diritti degli autisti e non mette a rischio la sicurezza dei pazienti e dei cittadini, anzi si tende a offrire il servizio migliore possibile agli utenti nel rispetto dei criteri della buona amministrazione.
Per quanto riguarda il punto 5: come detto, l'Azienda si è attivata, al fine di fronteggiare la carenza di organico degli autisti, in tutte le forme opportune, sia con il bando di un avviso pubblico, scaduto il 25 novembre 2014, sia assegnando ad associazioni esterne e pubbliche assistenze convenzionate (Croce Verde di Ascoli Piceno e Croce Rossa di Ascoli Piceno) la quantità di servizi necessaria e sufficiente per gestire il servizio autisti 118 nel rispetto delle norme contrattuali, dei criteri della buona amministrazione e della migliore assistenza agli utenti.
Questa è la risposta con tutti gli allegati.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Lei Assessore avrebbe risposto, con quanto propinatole dall'Area, all'interrogazione 1876. Giusto?
Al primo punto: "se quanto esposto in premessa corrisponde al vero" lei mi dice di si, sulla base della premessa dovrebbe rispondere al vero, poi mi risponde a otto quesiti, quando io ne ho fatti quattro.
Quindi non ho capito se le hanno mischiato le risposte alle interrogazioni o meno, però è veramente imbarazzante parlare di cose che avvengono perchè non ci sono i soldi, non ci sono le risorse, in questo caso non avete le risorse, non volete impiegarle per le convenzioni con le Croci ed allora succede che gli autisti del 118 fanno servizio continuato e non vanno a dormire.
Al di là del piccolo problema sindacale che si dovrebbe porre - persone con la vostra esperienza e con la vostra cultura dovrebbero avere presente, ma vedo che il renzismo dilaga - ci sono dei problemi di sicurezza, non solo per il povero trasportato nell'ambulanza, non solo per il povero autista, ma anche per quei poveri disgraziati che potrebbero andare in giro in concomitanza con le ambulanze condotte da autisti che non hanno usufruito di turni di riposo.
Questa è una cosa di una gravità che non è neanche malasanità, questa è mala! E' qualcosa che non è credibile e sopportabile in una nazione civile, non in un paese civile. E' come il fatto che lei mi risponde a quattro quesiti dicendo che sono dodici, perché ha risposto al punto a), al punto g), a vari punti, e significa che, non lei, perché lei legge, ma chi le propina questi florilegi, direi questi panegirici, queste apologie, non si rende conto - ci siamo già resi conto che ci sono persone che non si rendono conto - di quello di cui stiamo parlando, degli argomenti di cui stiamo parlando che sono di una delicatezza assurda.
Le chiedo la relazione perché questa interrogazione l'ho mandata alla Prefettura ed al Ministero degli interni, come minimo.
A fronte di una persona che deve usufruire di turni di riposo come autista, so che i miei clienti camionisti vengono bloccati con il tachigrafo dopo X ore di marcia e non solo vengono multati, ma viene loro sospesa la patente. Quelli sono privati e quindi non hanno una cultura pubblica, ma sapere che nel pubblico si può consentire la stessa cosa con a bordo di solito una persona malata, è qualcosa che fa proprio pensare come la sanità marchigiana sia ai primi posti in Italia.
Interrogazione n. 1732
ad iniziativa del Consigliere Natali
“DGR. n. 472/14 e n. 920/14 e relativa applicazione nell’Area vasta 5”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1732 del Consigliere Natali.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. L'interrogazione n. 1732 è relativa all'applicazione nell'Area vasta 5 delle deliberazioni di Giunta n. 472 del 2013 e n. 920 del 2013.
L'interrogazione fa riferimento all'organizzazione di due profili di assistenza estremamente rilevanti per l'esito e la salute della popolazione e che rappresentano reali eccellenze dell'offerta assistenziale dell'Area vasta 5.
L'interrogazione infatti fa riferimento alle procedure adottate per garantire l'accesso tempestivo dei pazienti con infarto Stemi al laboratorio di emodinamica presso lo stabilimento ospedaliero Mazzoni e dei pazienti con Ictus alla Stroke unit collocata nello stabilimento Madonna del Soccorso.
Sia per lo Stemi che per l'Ictus ai cittadini dell'Area vasta viene garantito l'accesso tempestivo al miglior trattamento per la specifica patologia mediante l'integrazione delle competenze presenti nel Presidio unico di Area vasta.
In tale logica anche la funzione dell'emergenza territoriale è stata rivista al fine di garantire l'accesso alla struttura più adeguata per erogare lo specifico, evitando di portare il paziente alla struttura più vicina se non qualificata.
Si precisa inoltre che i mezzi di soccorso avanzato: ambulanza con autista-infermiere-medico a bordo (MSA) vengono usate soltanto per il soccorso sul territorio e non per i trasporti secondari, cioè interospedalieri.
In dettaglio rispetto ai quesiti posti si segnala che al quesito A come indicato in premessa la Centrale operativa ha proceduto a definire le procedure interne volte alla garanzia della copertura del territorio nelle fasi di attivazione dei due profili sopra indicati. Più in dettaglio:
per il percorso Stemi (infarto miocardico acuto): dal territorio il paziente viene trasportato direttamente all'ospedale sede di emodinamica, in questo caso presso il Mazzoni di Ascoli Piceno, anche dalla postazione di San Benedetto del Tronto. Nel 2013: 27 pazienti con Stemi sono stati portati direttamente dal territorio di San Benedetto del Tronto al Mazzoni di Ascoli Piceno e nel primo semestre 2014: 5 pazienti;
per il percorso Stroke (ictus ischemico) dal territorio il paziente viene trasportato direttamente all'ospedale sede di Stroke unit per eventuale fibrinolisi e, quindi, presso il Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto, anche dalla postazione di Ascoli Piceno. Nel 2013: 40 pazienti con sospetto Stroke sono stati portati direttamente dal territorio di Ascoli Piceno al Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto; nel primo semestre 2014: 39 pazienti.
Relativamente alla copertura degli equipaggi:
quando l'equipaggio di soccorso avanzato di San Benedetto del Tronto va al Mazzoni per uno Stemi, l'equipaggio del soccorso avanzato di Offida si avvicina a Grottammare/San Benedetto del Tronto per coprire il territorio. Nell’anno 2013: 15 eventi, nel primo semestre 2014: 4 eventi;
quando l'equipaggio del soccorso avanzato di Ascoli Piceno va presso la Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto e non è disponibile un altro equipaggio di soccorso avanzato (fascia oraria 20-8), l'equipaggio di soccorso avanzato di Offida si avvicina ad Ascoli Piceno (Castel di Lama) per coprire il territorio. Nell’anno 2013: 23 eventi, nel primo semestre 2014: 9 eventi.
Poi sono riportate le tabelle con gli eventi che il Consigliere Natali potrà vedere.
La postazione di Ascoli Piceno e la postazione di San Benedetto del Tronto dispongono rispettivamente di due mezzi e di personale sufficiente per svolgere due interventi contemporaneamente H 24 con prima uscita medicalizzata e seconda uscita infermieristica.
Nella fascia oraria 8-20, per la presenza di un secondo medico presso la postazione di Ascoli Piceno, sede anche di Centrale Operativa provinciale, è possibile espletare la seconda uscita di soccorso avanzato.
Poi ci sono i dati dell'attività di Potes 2013.
I medici di emergenza sanitaria territoriale possono svolgere attività di assistenza per trasferimenti interospedalieri di pazienti di classe di gravità appropriata.
Presso l'Ospedale Mazzoni è attivo un protocollo che prevede il servizio di assistenza del medico dell'emergenza sanitaria territoriale ai pazienti durante il trasferimento interospedaliero di pazienti di classe di gravità appropriata che rappresenta un elemento di grande qualità del servizio e di rilevante appropriatezza nell'utilizzo delle risorse, a vantaggio di tutti i reparti del presidio e soprattutto del Dipartimento di emergenza. Il Servizio del medico emergenza sanitaria territoriale per i trasporti secondari urgenti viene svolto dal secondo medico presente in postazione Centrale operativa nella fascia oraria 8-20 e in regime di reperibilità nella fascia oraria 20-8 secondo un accordo integrativo di Area vasta.
Tale accordo prevede anche la collaborazione con il pronto soccorso del Mazzoni di Ascoli Piceno.
L'utilizzo del secondo medico per il trasporto sanitario urgente non impedisce la persistenza dell'equipaggio di soccorso infermieristico della seconda uscita per il territorio.
Rarissimamente il medico viene utilizzato per trasferimenti extraregionali con viaggi programmati e anche con rientro del personale (nel 2014 un trasferimento al Centro grandi ustionati di Cesena e un trasferimento al Centro trapianti di Pavia di una paziente cardiopatica).
Ci sono poi i report trasporti secondari urgenti (TSU), c'è una tabella che non leggo, ma che è allegata all'interrogazione.
In ultimo, la presenza del secondo medico viene ottimizzata nella prospettiva dettata dalla delibera di Giunta regionale 735/13 e dalla delibera di Giunta regionale 920/13 che prevedono la presenza di un soccorso avanzato aggiuntivo, cioè il jolly, per ogni Centrale operativa 118 che nella realtà di Ascoli Piceno è già presente nella fascia oraria 8-20.
Per tutto quanto premesso, le modalità di scelta del posizionamento del soccorso avanzato di Offida, (qualora non impegnata in soccorsi nel proprio territorio di competenza) nel caso in cui le due unità di soccorso avanzato di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto siano contemporaneamente impegnate in soccorsi o trasporti secondari, sono dettate dal criterio della maggiore copertura del territorio possibile. Il posizionamento attuale a Grottammare per coprire il territorio di San Benedetto del Tronto e di Castel di Lama per coprire il territorio di Ascoli Piceno, calcolati i tempi di percorrenza anche verso i due ospedali di riferimento, appare come il più razionale possibile, anche alla luce dell'esperienza quotidiana sul campo.
Per quanto riguarda il quesito B dell'interrogazione gli atti segnalati prevedono già la futura attivazione di un ulteriore equipaggio che nell'ambito della Centrale operativa 118 consenta un potenziamento dell'emergenza territoriale nell'ambito delle Aree vaste 4 e 5, nell'ambito delle quali la Centrale operativa opera.
Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Comprendo che quello che ho evidenziato e a cui ha risposto l'Assessore è un problema dell'Area vasta 5, quindi stiamo parlando di Ascoli Piceno, forse in pochi dovremmo interessarcene, però la prima evidenziazione a cui sono costretto è che la sanità marchigiana funziona così bene che ho cercato il crocefisso, l'ho trovato, e come sempre, per chi crede, penso che dalla sua risposta, Assessore, l'unica nostra speranza, l'unico nostro ricorso, sia quello.
Lei ci ha detto, al di là di tutto quello che ci ha letto, in poche parole la domanda era tutta su un punto, che c'è un mezzo di soccorso avanzato jolly per Ascoli e San Benedetto che staziona ad Offida. Essendo stata soppressa la cardiologia a San Benedetto e la neurologia ad Ascoli, a seconda di dove avvengano degli eventi sfortunati, si trasportano i pazienti per la neurologia a San Benedetto e per la cardiologia ad Ascoli. Nel momento in cui sono impegnati i mezzi di soccorso avanzato che si trovano nelle due strutture viene fuori l'utilizzo di questo MSA jolly che è ad Offida.
Quando uno è impegnato su Ascoli, l'MSA va a Grottammare, quando è impegnato su San Benedetto, l'MSA staziona a Castel di Lama, c'è un solo problema: è lo stesso mezzo di soccorso avanzato, quindi, se succedono, e mi rivolgo al crocefisso, due situazioni contemporanee, la domanda è se questo mezzo di soccorso avanzato si divide in due, le ruote di destra si dirigono da una parte, le ruote di sinistra dall'altra, perché questo è quello che viene fuori dalla sua risposta.
Quando le dico: “Se non si ritenga di intervenire e di riorganizzare predisponendo l'utilizzo quanto meno di un altro mezzo di soccorso avanzato da fare operare”, tutto qui, quello che voi dite è che ci penserete, ma intanto da due anni succede che un solo mezzo di soccorso avanzato staziona ad Offida …
PRESIDENTE. Colleghi vi chiedo un po' di silenzio. Grazie.
Giulio NATALI. Ci sono le elezioni, Presidente!
In questo momento quel solo mezzo di soccorso avanzato si suddivide un territorio che, tra l'altro, come infrastrutture non è il massimo per cui nel momento in cui si dirige a Grottammare certamente non può stazionare ad Offida. Chi conosce la morfologia dei luoghi capisce benissimo quali e quanti pericoli sono reali nel momento in cui accadono due eventi nello stesso momento.
E' un altro esempio, Assessore, di come funziona la sanità marchigiana.
Interrogazione n. 1797
ad iniziativa del Consigliere Natali
“Potes e PPI”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1797 del Consigliere Natali.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. L’interrogazione è divisa in tre punti.
Punto 1: con la deliberazione n. 920 del 17 giugno 2013 la Giunta regionale, a cui si è fatto riferimento nella precedente interrogazione, in coerenza con la legge regionale n. 36/98 "Sistema di emergenza sanitaria", ha deliberato indicazioni relative alle Potes, specificandone il numero, la tipologia, la dislocazione e la disponibilità oraria delle stesse nell'ambito del territorio regionale.
Con successiva delibera di Giunta n. 1476 del 28 ottobre 2013, la Giunta regionale, sentita la competente Commissione assembleare permanente, ha provveduto a sostituire l'allegato A della menzionata delibera n. 920/13, senza modificarne il contenuto, al fine di specificare che "la Potes di Sassocorvaro è utilizzata in modo integrato con la postazione di Arcevia, utilizzando sinergicamente i mezzi di soccorso delle due sedi".
Le Postazioni territoriali dell'emergenza sanitaria (POTES), come si evince dalle citate deliberazioni di Giunta regionale ed in coerenza con la legge regionale 36/98, garantiscono l'esercizio dell'attività extraospedaliera finalizzata al soccorso sul luogo in cui si verifica un'emergenza sanitaria. Esse sono collocate presso i seguenti siti: Ospedale DEA I° livello, Azienda ospedaliera DEA II° livello Torrette, Distretto Sanitario, Case della Salute, Punti di primo intervento e sede della Croce gialla.
Punto 2: ai sensi della legge regionale n. 36/98 "Sistema territoriale di soccorso" le Potes garantiscono sul luogo in cui si verifica una emergenza sanitaria il soccorso necessario. L'equipaggio delle Potes garantisce, sul luogo in cui si verifica un'emergenza sanitaria, il soccorso qualificato allo scopo di permettere il mantenimento delle funzioni vitali dell'assistito ed il suo trasporto protetto verso ospedali, individuati dalla Centrale operativa, capaci di fornire l'assistenza specialistica adeguata al caso.
Il punto di primo intervento territoriale è una postazione territoriale della rete dell'emergenza-urgenza che rappresenta il punto di riferimento per stabilizzare temporaneamente il paziente in fase critica e trasferirlo in sicurezza presso il pronto soccorso o il DEA di riferimento. Tale attività è assicurata dal personale sanitario dei mezzi di soccorso avanzato che garantisce anche, durante lo stazionamento, la continuità dell'assistenza per i pazienti ricoverati in regime di lungodegenza.
L'Asur costituisce sulla base di criteri forniti dalla Giunta regionale i punti di primo intervento territoriale di norma nei presidi ospedalieri oggetto di riconversione in Case della salute anche ai fini della riduzione degli accessi impropri alle strutture ospedaliere sede di pronto soccorso, garantendone l'operatività per le dodici ore diurne.
Nelle strutture di cui al comma 2 sono costituiti, secondo criteri forniti dalla Giunta regionale, gli ambulatori di continuità dell'assistenza primaria finalizzati all'erogazione di prestazioni ambulatoriali ad accesso diretto, anche in fasce orarie diurne. Le prestazioni sono definite nel rispetto di protocolli predisposti dai competenti organismi previsti dagli accordi collettivi nazionali di lavoro dei medici di medicina generale condivisi con la Centrale 118 e il Dipartimento emergenza urgenza di riferimento per l'eventuale coordinamento con le attività di emergenza o urgenza.
Per quanto riguarda il punto 3: attualmente non sussiste alcuna indicazione regionale in merito alla possibilità delle Potes di eseguire prestazioni di codice verde e codice bianco.
Allo stato attuale tutte le postazioni sono collocate, come esplicitato nel punto 1, nelle strutture sanitarie o in punti di primo intervento o in ambulatori di medicina generale o sede di continuità assistenziali per cui, in caso di autopresentazione di soggetti non affetti da patologia grave, la prestazione sarà erogata in loco dal personale dei punti di primo intervento o del sistema delle cure primarie.
In caso di situazione critica di emergenza è prevista l'attivazione del Sistema 118 ed il coinvolgimento della Potes per una prima stabilizzazione e per l'eventuale invio del paziente presso l'ospedale di riferimento.
Qualora l'equipaggio Potes sia in missione sul territorio, in caso di necessità, la Centrale 118 provvederà comunque all'invio di altro equipaggio sostitutivo.
Ad eccezione di quanto sopra, in base ad accordi locali, la Potes di Gabicce è attiva solo nel periodo estivo, quella di Marotta è operativa tutto l'anno, quella di Offida è attiva solo di notte.
Se le stesse sono presenti in sede e non in missione sul territorio, effettuano prestazioni anche per soggetti non affetti da patologia grave autopresentatisi presso la postazione stessa.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Mi sono messo vicino a lei Assessore perché forse le Potes rispetto alle elezioni sono una cosa un po' più importante.
L'interrogazione era volta a sapere questo, ma non è venuta la risposta, le prestazioni di codice verde e codice bianco in una Potes sono gratuite? Questa è la domanda, perché sembra, Assessore, che vengano effettuate senza ticket e, nel momento in cui questo dovesse essere vero, al di là della carenza di risorse per cui da 5 anni sento dire che non ci sono i soldi, tagli, tagli, e qui non si fa pagare il ticket per queste cose, ma al di là di tutto questo, Assessore, verrebbe fuori la creazione di una struttura clientelare notevole in determinate situazioni, per cui lei può capire e possono capire tutti, come diventa facile in un determinato “Comunello”, in un determinato sito, effettuare prestazioni gratis al singolo che si rivolge a quella struttura per qualsiasi cosa, senza un protocollo ben definito e gratis, ma gratis nel senso che chi le offre le offre gratuitamente, ma poi ricadono sulle spalle di tutti e producono quella grave crisi.
Questa era l'interrogazione molto sintetica perché mirava a sapere quello che succede alla Potes di Offida, tanto per essere chiari. Gabicce non la conosco, quello che mi hanno evidenziato è quello che succede alla Potes di Offida e, ringraziando Dio, dopo mesi e mesi ho avuto anche i documenti.
Ci sono persone che si sono anche stranite avendomi dovuto fornire i documenti richiesti per vedere quanti ticket sono stati pagati e noi controlleremo se, in base alla sua risposta, alla risposta che lei ha letto nella relazione che le hanno propinato, ci sono dei riscontri nei documenti avuti perché questo significherebbe una sanità che corre a doppio binario, cioè che a casa di qualcuno potrebbe funzionare in un certo modo e funzionerebbe in un certo modo per mantenere certe posizioni. Grazie.
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
Sull’ordine del giorno
PRESIDENTE. Prima di passare alle prossime interrogazioni vorrei comunicarvi che, se siete d'accordo, prima dei punti 2 e 3, sui quali è ancora in corso la II Commissione competente, la Commissione bilancio, potremmo discutere la proposta di legge n. 465 di cui è stata chiesta l'iscrizione d'urgenza, è quella relativa al riordino della disciplina del Collegio dei revisori dei conti ed anche quando la Commissione avrà completato i lavori, dopo l'interrogazione dei Consiglieri Zaffini e Binci, metterei comunque in votazione le mozioni nn. 779 e 780.
Inoltre vi comunico che la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, siccome ci sono delle leggi che dovrebbero essere approvate prima della fine della legislatura, avrebbe stabilito che l'ultima seduta del Consiglio si terrà il 14 aprile, quindi martedì prossimo, pertanto oggi si vede dove si arriva, naturalmente si approva la variazione di bilancio, poi quello che resta, più le proposte di legge che sono ancora al parere degli organi competenti, faranno parte dell'ordine del giorno dell'ultima seduta prevista per il 14 aprile.
Questo è quanto abbiamo deciso, se l'Aula è d'accordo? Bene, se non ci sono obiezioni andiamo avanti.
Interrogazione n. 1810
ad iniziativa del Consigliere Zaffini
"Ospedale Marche nord"
Interrogazione n. 1826
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Individuazione sede nuovo Ospedale Marche nord"
Interrogazione n. 1774
ad iniziativa del Consigliere Acacia Scarpetti
"Nuovo Ospedale presso territorio Marche nord"
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1810 del Consigliere Zaffini, l'interrogazione n. 1826 del Consigliere Latini e l'interrogazione n. 1774 del Consigliere Acacia Scarpetti, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. Queste sono 3 interrogazioni, del Consigliere Zaffini, del Consigliere Latini e del Consigliere Acacia Scarpetti e seppure per vie diverse e motivandole in modo diverso - cerco di capire le ragioni della presentazione - chiedono in modo comune di conoscere il percorso amministrativo relativo alla realizzazione del nuovo ospedale Marche nord ed anche lo stato di sviluppo attuale.
Occorre premettere che l'Azienda ospedaliera ospedali riuniti Marche nord, quindi il nuovo ospedale, è stato programmato a livello regionale in aderenza ed in attuazione della legge regionale n. 21/2009 con cui è stata istituita questa Azienda che aveva a che fare con l'unificazione dei due Presidi ospedalieri di Pesaro e Fano.
Poi l'iniziativa della realizzazione del nuovo ospedale ha avuto una prima formalizzazione nella delibera regionale n. 62 del 23 gennaio 2012, che stabilisce il sito in cui realizzare il nuovo ospedale. In quella occasione si è ribadito che il nuovo ospedale risulta necessario per qualificare i processi assistenziali oggi fortemente frammentati e che pertanto offrono soluzioni non adeguate ai cittadini del territorio. In questo senso la programmazione delle vocazioni assistenziali dei poli ospedalieri di Cagli e Fossombrone non hanno riferimenti rispetto al percorso per realizzare il nuovo ospedale di Marche nord.
Successivamente sono stati analizzati i canali finanziari per realizzare l'opera. Poi con la deliberazione n. 397 dell’1 aprile 2014, la Regione ha chiesto all'Azienda ospedali riuniti Marche nord di predisporre uno "studio di fattibilità" corredato da una analisi della sostenibilità economica, che doveva essere esaminato da un gruppo di lavoro di esperti nominato dalla stessa Regione, con la stessa delibera.
Il 5 giugno dell'anno scorso la direzione aziendale ha inviato in Regione la prima bozza dello studio di fattibilità che è stata valutata dal gruppo di lavoro, che ha richiesto alcuni aggiustamenti per una definitiva trasmissione l'11 luglio 2014. Su tale studio di fattibilità è stata predisposta la documentazione necessaria per un eventuale bando pubblico. Si tratta di bozze perché i documenti predisposti saranno formalizzati solo attraverso l’iter previsto dalla normativa europea e nazionale che prevede le fasi precise ancora da percorrere, dopo quella fondamentale che è l'approvazione formale dello studio di fattibilità con accordo di programma fra i Comuni e la Regione.
La bozza dello studio di fattibilità prevede l'utilizzo del finanziamento del nuovo ospedale con il Partenariato pubblico privato. Va, infatti, ricordato che negli ultimi tre anni, dopo alcune promesse di rifinanziamento dei contributi ministeriali, in verità adesso gli anni passati sono 4, per la realizzazione di investimenti in sanità, si è registrata una completa riduzione delle disponibilità economiche e l'indicazione, già prevista nel decreto legislativo 118/ 2011, di prevedere l'utilizzo della spesa corrente per finanziare gli investimenti infrastrutturali, con l'utilizzo della disponibilità attuale ovvero con la partecipazione a contratti di finanza di progetto.
Per quanto riguarda le osservazioni dei Consiglieri del Movimento 5 stelle va detto che l'Azienda Marche nord ha svolto le attività istruttorie necessarie alla predisposizione del richiesto "studio di fattibilità" tenendo in particolare considerazione quanto previsto in proposito dalla vigente disciplina sui contratti pubblici nonché le puntuali indicazioni fornite dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici (ora ANAC) in merito alle varie forme di partenariato pubblico privato. L'Azienda Marche nord su tali modalità ha anche già rendicontato quanto necessario, come richiesto alla Corte dei Conti.
Infine, come ricostruisce la premessa dell’interrogazione del Consigliere Latini, gli enti locali del territorio hanno sollevato perplessità circa la collocazione del sito su cui realizzare il nuovo ospedale, nonostante la valutazione svolta e formalizzata dalla Provincia nel 2012 e sulle stime degli immobili da utilizzare come alienazione nel progetto di fattibilità. Per questo a tutt'oggi sono ancora in corso ulteriori approfondimenti su specifici aspetti, attraverso la verifica da parte di un gruppo tecnico costituito dai Comuni di Pesaro, Fano e dalla stessa Azienda ospedaliera.
Il gruppo di lavoro sta revisionato tutte le stime economiche delle aree e degli immobili messi a disposizione e valutando la collocazione nel sito previsto dalla Provincia in accordo con gli enti che oggi hanno avuto questo tipo di ripensamento, e negli altri siti indicati dalle amministrazioni comunali.
Tale percorso si concluderà con un documento che verrà rimesso alle Amministrazioni, poi potrà essere avviato il percorso formale che avrà, in questo modo, acquisito tutti i riscontri da parte degli enti locali coinvolti nell'operazione. Questa fase si può intendere come un ritardo, ma anche come una fase istruttoria che anticiperà l'eventuale Conferenza dei servizi.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zaffini.
Roberto ZAFFINI. Grazie Presidente. Penso che questa mia interrogazione sia molto opportuna, soprattutto per i 360.000 abitanti della provincia di Pesaro-Urbino che volevano una risposta chiara su una situazione che, per molti aspetti, è anche drammatica perché, da quello che ho capito dalla relazione dell'Assessore Mezzolani, siamo ancora in alto mare. Si parla ancora di bozze, si parla di project financing senza avere un progetto definitivo, si parla di approfondimenti, si parla di una fattibilità eventuale.
E’ dal 2009 che si stanno prendendo in giro i cittadini della mia provincia con questo fantomatico ospedale unico che nella realtà ha praticamente messo a terra il servizio sanitario nella totalità della nostra provincia perché tutto era in funzione di questo ospedale provinciale che non c'è perché non ci sono i soldi e perché non è nemmeno il momento giusto per preventivare una situazione economica finalizzata a garantire una struttura di questo genere. Se non sbaglio anche quello di Fermo si è ancorato, quindi questa è sicuramente una situazione precaria. Abbiamo i pronto soccorso, soprattutto quello di Fano che, mi dicono, fornisce prestazioni 3 volte superiori a quello di Pesaro proprio perché sono chiusi l'Ospedale di Fossombrone e quello di Cagli.
Abbiamo una situazione reale drammatica. I ricoveri sono impossibili perché abbiamo il minor numero di posti letto garantiti, il personale è scarso ed esausto. Ho sentito chiedere perché non si fanno lavorare le macchine per più ore, è stato risposto: “Perché non abbiamo personale”. Si taglia il personale, si taglia l'assistenza sanitaria ai nostri cittadini in maniera forse incomprensibile e si vuole costruire una infrastruttura di cemento.
Dobbiamo avere l'accortezza e la dignità di dire che bisogna dare ai cittadini i servizi di prima dato che è fallito l'ospedale unico. Ripristiniamo gli ospedali di polo con la minima garanzia per i cittadini che sono lontani dal capoluogo e da Fano perché questa è veramente una bufala.
Abbiamo vissuto 6 anni di bufale, bisogna dire basta, dire che è fallito e che bisogna con la prossima modifica del piano sanitario ripristinare una sanità vicina ai cittadini perché sappiamo tutti che nel bilancio regionale su 5 miliardi, 3,8-3,9 miliardi sono in sanità. Poi data la bravura del risanamento, dato che le Marche hanno una sanità fra le prime in Italia, è stato stabilito un premio sulla pelle dei cittadini; questo premio che l'Assessore Marcolini ci ha comunicato essere di 11.000.000 sarebbe dovuto andare ai disabili, diciamo al fondo sociale, ma di questi soldi in Commissione non abbiamo sentito nulla, quindi, probabilmente anche questo premio è una bufala, oppure datemi una risposta.
La situazione è veramente drammatica per chi è danneggiato nella salute e nella disabilità. Basta barzellette, facciamo un piano sanitario vicino ai cittadini. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro
Interrogazione n. 1945
ad iniziativa dei Consiglieri Binci, Bucciarelli, Bellabarba, Giancarli, Comi.
"Mancato rispetto della normativa sui livelli essenziali di assistenza (dpcm 29.11.2001, allegato 1c) nei centri diurni per disabili gravi (Delibere 1195/2013 e 1331/2014 della Regione Marche) e nelle prestazioni di assistenza tutelare"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1945 Consiglieri Binci, Bucciarelli, Bellabarba, Giancarli, Comi.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. Con riferimento a questa interrogazione nella quale viene asserita la incoerenza tra il DPCM 29 novembre 2001 e gli atti adottati dalla Giunta regionale in ordine all'assistenza semiresidenziale per persone disabili, nonché la mancata applicazione di quanto previsto dal predetto DPCM in materia di assistenza tutelare domiciliare, si risponde con questo tipo di relazione.
Relativamente all'assistenza semiresidenziale per disabili, nella regione Marche sono presenti 70 strutture per un totale di 1073 posti. Tali strutture sono sorte attraverso l'applicazione della legge regionale n. 20/2002 "Disciplina in materia di autorizzazione ed accreditamento delle strutture dei servizi sociali a ciclo residenziale e semiresidenziale" e del relativo Regolamento regionale n. 1/2004 inerente i requisiti specifici di autorizzazione, e pertanto la loro natura assistenziale ha avuto una connotazione prevalentemente socio-assistenziale.
Nel corso dei 10 anni di attività in tali strutture sono stati accolti sia pazienti disabili con necessità socio-assistenziali che pazienti con necessità assistenziali a significativa, ma non esclusiva, componente sanitaria, e per tali pazienti le Aziende sanitarie della regione riconoscevano una integrazione economica alle predette strutture in base a valutazioni quantitative di bisogno sanitario.
Con la delibera di Giunta regionale n. 1331 del 25 novembre 2014, la Regione Marche ha riordinato tale situazione di partenza in coerenza con il DPCM 29 novembre 2001 per la quota di pazienti con significative necessità sanitarie, tariffando e prevedendo il 30% di compartecipazione per un totale di 700 posti (10 posti per ogni struttura), quindi il 65,2% del totale dell'utenza inserita, che rappresenta il primo fabbisogno determinato a livello regionale.
Pertanto i rimanenti 373 posti (il 34,8% del totale) sono posti assegnati per il livello socio-assistenziale escluso dal DPCM 29 novembre 2001. E' il caso di rilevare che la Regione Marche, in considerazione che comunque anche soggetti con necessità socio-assistenziali possono presentare residuali necessità sanitarie, ha previsto per questi casi comunque una quota di competenza sanitaria di 15 euro nell'intento di tutelare esaustivamente il bisogno sanitario.
Tale operazione comporta a carico del Fondo sanitario regionale costi emergenti per oltre 7.000.000 di euro.
Per dovere di completezza si rappresenta altresì che le tariffe individuate dalla deliberazione di Giunta regionale 1331/14, sono state frutto di un accordo con le rappresentanze regionali degli enti gestori, percorso, quest'ultimo, che legittima il provvedimento di individuazione delle tariffe.
Le predette precisazioni appalesano l'evidente rispetto del DPCM 29 novembre 2001 e della deliberazione di Giunta regionale n.1331/14 per l'assistenza semiresidenziale per disabili.
In ordine alla seconda questione relativa alla mancata applicazione di quanto previsto dal DPCM 29 novembre 2001 in materia di assistenza tutelare domiciliare si rappresenta quanto segue: le cure domiciliari, esclusivamente a carico del Fondo sanitario regionale, sono normate dalla deliberazione di Giunta regionale n.791 del 3 giugno 2014. L'assistenza tutelare è regolata dalla deliberazione di Giunta regionale n. 6/2012, ed è, allo stato, interamente a carico del bilancio regionale (extra fondo sanitario regionale), nell'ambito del fondo nazionale per la non autosufficienza. E' intento della Regione Marche, nell'ambito del tavolo attivato nel corso del 2014 con l'Anci, giungere ad un riordino della problematica, a cominciare dalla tariffazione di tale servizio, al fine di acquisire la quota di competenza a carico del fondo sanitario regionale cosa che avverrà nel momento in cui ci verranno trasferite le risorse della premialità del 2012 che è tutt'ora in corso di trattativa.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Questa interrogazione è stata posta perché, al di là dei numeri e delle persone che utilizzano i centri diurni, precedentemente alla deliberazione n. 1331 del 2014 ed al successivo atto amministrativo, le quote per i centri diurni erano tutte al 70% con quota sanitaria. Adesso invece c'è stato un taglio che sembra più un taglio determinato da problemi di bilancio, sopra la testa delle persone, per il restante 30% e c'è solo un contributo di quota sanitaria di 15 euro con una riduzione del 65%. Viene detto che questo taglio è stato fatto in accordo con gli enti gestori, però non viene detto che è stato contestato dalle associazioni degli utenti e dei familiari perché di fatto porta ad una diminuzione dei livelli delle prestazioni dei centri diurni e anche ad un aumento dei costi per le famiglie e per i Comuni.
Intervengo brevemente perché dopo, all'interno della variazione di bilancio, si parlerà di un'ulteriore taglio sui servizi sociali, ed a fronte di un fabbisogno di 15.000.000 di euro c'è una previsione di 1 milione e mezzo di euro e questo comporterà che gran parte dei Comuni non si sentirà di attivare servizi per tutti i settori del sociale compresi l'handicap e altre problematiche minori, ...
(interviene fuori microfono l'Assessore Mezzolani)
Massimo BINCI. No, c'è stata una richiesta di finanziarlo attraverso l'attivo del fondo sanitario regionale, però qui viene fuori una cosa che riguardo all'assistenza tutelare, i lea, prevede che ci sia ...
Almerino MEZZOLANI. ... quella promessa è legata al trasferimento che lo Stato ci deve dare di ciò che abbiamo risparmiato in sanità e che verrà destinato a questo fondo e che, quindi, andrà a completare quella cifra, di cui stiamo aspettando il trasferimento.
Massimo BINCI. Io dico che c'è stato un taglio sui centri diurni, c'è stato un taglio sui livelli di assistenza ambulatoriale e domiciliare per cui i lea prevedono un contributo del 50%, invece nelle Marche il Servizio sanitario non si assume ancora, in nessun caso, il 50% del costo della prestazione di assistenza tutelare, quindi, rispetto al taglio sui centri diurni, rispetto al taglio sull'assistenza domiciliare tutelare, mi sembra che non ci sia il rispetto dei lea e che i 10-11.000.000 di attivo della sanità siano fatti con i tagli sui servizi essenziali, mentre sarebbe bene tutelare l'esistente e trovare le risorse per mantenere i servizi socio-sanitari.
Non può essere che i tagli per i servizi socio sanitari, le risorse per i servizi socio sanitari avvengano grazie ai tagli fatti sulle prestazioni che la sanità dovrebbe dare alle stesse persone. Sarebbe bene che i risparmi avvenissero, se debbono avvenire, con un taglio lineare su tutti i punti, dallo sport all'ambiente. Se abbiamo un'esigenza,tagliamo tutto del 10%, ma il taglio non deve avvenire solo sui settori socio-sanitari. Grazie.
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
Interrogazione n. 1941
ad iniziativa del Consigliere Busilacchi
"Adempimenti per l'attuazione della legge regionale n. 43 del 2013: modalità di esercizio delle medicine complementari"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1941 del Consigliere Busilacchi.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. L’interrogazione è relativa alle modalità di esercizio delle medicine complementari per le quali abbiamo approvato la legge, manca invece il regolamento con il quale si adottano i criteri, legato alla necessità dell'accordo Stato-Regioni, cosa che è avvenuta, quindi, si sta lavorando a questo regolamento e spero di portarlo, se è possibile, prima della scadenza della legislatura.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Molto brevemente per la replica perché ho parlato prima con l'Assessore.
Questa è una legge che abbiamo approvato tempo fa e per essere attuativa è indispensabile questo regolamento.
Prendo atto con piacere di quello che dice la Giunta e chiedo se fosse possibile, nella prossima Giunta, un segnale, in modo che prima della fine della legislatura la legge, che oramai è abbastanza datata nella sua approvazione in Aula, possa essere operativa grazie a questo regolamento.
Daremo una risposta a tante persone che oggi utilizzano le medicine complementari. Persone con cui ci siamo incontrati nella fase di lavorazione di questa legge che oggi attendono una risposta. Grazie.
Mozione n. 779
ad iniziativa del Consigliere Solazzi
"Adesione al Meeting di Pace nelle trincee della grande guerra: Udine, Monfalcone, Sagrado, Savogna d'Isonzo, Gorizia, Nova Gorica (Slovenia), Drenchia, Tolmin (Slovenia), Fogliano Redipuglia ,17-18 aprile 2015"
(Votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 779 del Consigliere Solazzi. Non essendoci richieste di intervento, la pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 780
ad iniziativa del Consigliere Marangoni
"Bambino affetto da sindrome di Dravet e appello di una mamma di Corridonia. Attuazione immediata della Regione Marche in sede nazionale e iscrizione malattia rara nel relativo registro regionale"
(Votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 780 del Consigliere Marangoni. Non essendoci richieste di intervento, la pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 465
ad iniziativa dei Consiglieri Perazzoli, Romagnoli, Traversini, Marangoni, Eusebi, Ortenzi
"Riordino della disciplina relativa al Collegio dei revisori dei conti della Regione Marche"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 465 dei Consiglieri Perazzoli, Romagnoli, Traversini, Marangoni, Eusebi, Ortenzi.
La discussione è aperta. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Perazzoli.
Paolo PERAZZOLI. Signor Presidente, signori colleghi, le polemiche anche giornalistiche di queste ore e di oggi relative a questa proposta di legge e al punto 7 dell'ordine del giorno di questo Consiglio, relativo alla sostituzione provvisoria, confermano e rafforzano l'esigenza di approvare questa legge.
Questa proposta non è stata presentata in questi giorni, ma già a gennaio e va a sostituire la legge regionale n. 40 del 2012. L'obiettivo è quello di stabilire requisiti più stringenti di qualificazione professionale, più consoni, relativamente al nuovo ordinamento contabile regionale.
Vorrei leggere un punto dell'esame della Corte dei Conti sulla “Relazione annuale del Presidente della Regione Marche sulla regolarità della gestione nonché sull'efficacia e sull'adeguatezza dei sistemi di controlli” del 22 gennaio 2015, quindi recentissima.
Al punto 7 la Corte dei Conti delle Marche dice: "Relativamente all'organo di revisione di evidenziare come allo stesso deve essere garantito, alla luce delle recenti normative, la piena capacità di operare anche nei confronti dell'Assemblea legislativa regionale”, cosa non prevista con la 240, “sollecitando una revisione della normativa regionale in tal senso auspicando che sia garantita specifica competenza in materia di armonizzazione contabile in considerazione del rilevante impatto della disciplina determinata dal decreto legislativo 118/2011 sull'ordinamento regionale".
Va detto che la figura di questo organismo, del Collegio dei revisori dei conti, è stata istituita recentissimamente, prevista nel 2011 e dal decreto legge 174 del 2012. A questo adempimento siamo stati obbligati, pena decurtazione dei trasferimenti che tra l'altro sono avvenute lo stesso, ben oltre la misura prevista dalla penalizzazione.
Nel 2014, con il decreto legislativo 118, è stata introdotta per le Regioni una nuova complessa normativa per la redazione dei bilanci e sono stati ridisciplinati i compiti del Collegio dei revisori dei conti che deve esaminare anche il bilancio del Consiglio regionale. La legge regionale 40 del 2012 non prevedeva questo ultimo controllo, c’è, quindi, la necessità di una riorganizzazione dell'organismo sotto il profilo delle competenze richieste per l'iscrizione nell'elenco essendo profondamente mutate le norme e le tecniche di elaborazione dei bilanci regionali non potendo, gli organismi sprovvisti della necessaria competenza in materia, svolgere adeguatamente le funzioni assegnate dalla legge.
Ho voluto leggere e dire con precisione questo perché per qualcuno questo fatto è come una dichiarazione di incompetenza totale. Uno può essere un ottimo avvocato, un ottimo ingegnere, ma non conoscere tutto di una materia specifica. Una volta il chirurgo era chirurgo per tutto, oggi la chirurgia ha bisogno di specializzazioni molto particolari, ed è così anche in questo campo, non è la stessa cosa il bilancio della Regione e quello di un Comune di grande entità.
Tra l'altro la Sezione autonomie della Corte dei Conti, è chiamata a definire criteri unitari per il corretto funzionamento dei controlli interni delle amministrazioni ed anche ad individuare i criteri relativi ai requisiti professionali richiesti per l'iscrizione nell'elenco dei revisori da cui estrarre i componenti dei costituenti collegi dei revisori dei conti presso le Regioni, questo è sempre della Corte dei Conti, nell’adunanza dell'8 febbraio 2012.
Oltre all'esperienza di controllo nell'ambito degli enti locali sia pure di medie o grandi dimensioni, sulla base della normativa contabile previgente, è necessario prevedere una specifica conoscenza del nuovo ordinamento contabile regionale ed in particolare della normativa e delle tecniche di formazione dei nuovi bilanci armonizzati, acquisita attraverso una esperienza significativa in materia presso la Regione o altri enti di rilevanza regionale o sovraregionale (Ministero, Corte dei Conti, eccetera).
Questa esperienza può essere rappresentata non solo dallo svolgimento dell'attività di revisore dei conti presso tali enti, ma anche dall'aver svolto presso di essi un’attività alle dipendenze o di collaborazione e consulenza e su questa base, per esempio, abbiamo ridotto quello che era un requisito puramente temporale, 10 anni di iscrizione nell'Albo, che permetteva anche a chi non aveva titolo di laurea di essere iscritto; requisiti più stringenti rispetto a quello che dovrebbero fare i revisori dei conti in questa sede. Questo è quanto previsto dall'articolo 3 che è quello fondamentale. Prevediamo poi la durata in carica di 3 anni dell'organismo e le cause di anticipata cessazione/sospensione dall'incarico. I componenti del Collegio non sono immediatamente rinominabili. Si stabilisce che in caso di parità prevale il voto del Presidente e che la funzione di Presidente sia assunta a turno da ciascun componente per la durata di 12 mesi. Si disciplina il parere obbligatorio sulle proposte di bilancio preventive e consuntive della Regione Marche, nonché la dotazione di una apposita segreteria in funzione di supporto organizzativo - altro che diamo fastidio ci cambiano - prevediamo una maggiore funzionalità per i compiti che la legge e anche la Corte dei Conti richiama, non è solamente una funzione di controllo, ma anche di suggerimento alla Regione. Si prevedono le cause di esclusione dalla nomina, le cause di incompatibilità già previste dalla legge 40 del 2012, inserendo altresì il contraddittorio con l'interessato e il diritto di opzione. Sono in particolare disciplinati i tempi per procedere alla rielezione del Consiglio dei revisori dei conti, prevedendosi che fino alla costituzione del nuovo organismo sono prorogati i poteri del vecchio.
Per queste ragioni credo che la proposta vada approvata, va approvato anche l'articolo 15 bis che, mi pare, prevede l’immediata esecutività. Grazie.
Presidenza del Vice Presidente
Giacomo Bugaro
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Marangoni.
Enzo MARANGONI. Grazie Presidente. Il tema di questa legge è un po' delicato, tra l'altro vedo che sulla stampa c'è un articolo non simpatico, diciamo così.
Sono tra i firmatari di questa proposta di legge, l'abbiamo firmata tutti come I Commissione, però debbo dire che ricordo bene, e il Consigliere Perazzoli non può smentirmi, che l'abbiamo firmata in una situazione un po' strana - si ricorda qualche mese fa? - a scatola chiusa, di fatto quasi senza poterla leggere per motivi che poi ci furono spiegati e questo non va bene. Lo riconosco, però è successo, a volte succede anche questo in politica.
Quello che non mi piace di questa legge è in particolare l'articolo 3, secondo comma lettera c) laddove, e l'ha spiegato poco fa il relatore di maggioranza, individua, cito: “Una specifica competenza in merito all'ordinamento contabile delle Regioni in particolare in merito alle norme e alle tecniche di redazione dei bilanci armonizzati di cui al decreto legislativo n. 118 del 2011, acquisita attraverso esperienze significative in materia presso Regioni, Stato, organismi deputati all'elaborazione ed all'applicazione dei relativi principi contabili o altri enti pubblici di rilievo almeno regionale".
Ho già fatto notare in I Commissione dove ne abbiamo parlato pochi giorni fa che mi sembrano requisiti troppo restrittivi, pur comprendendone le ragioni, per carità, per lo meno da come sono state esposte dal relatore di maggioranza. Mi sembrano talmente restrittivi che mi chiedo e l'ho chiesto in Commissione, ma non ho avuto una risposta convincente, quanti possano essere d'ora in poi i revisori che hanno questo tipo di competenze. Ho chiesto quali possono essere i numeri, li contiamo sulle dita di una mano o di due al massimo, perché diventa un po' difficile andare a scegliere, seppure estraendoli a sorte. Attenzione! Ma se i numeri sono così risicati mi chiedo se diventa giusto che i controllati alla fine, in qualche modo, individuino i "controllori" con i revisori in un numero così esiguo, così ristretto.
Io non devo difendere nessuno, me lo chiedo in maniera libera: è giusto questo? Se gli estraibili a sorte diventano pochissimi è un po' imbarazzante!
E’ così necessaria questa precisa indicazione prevista dalla lettera c) secondo comma, articolo 3? Così mirata? Ancora un po' e ci mettiamo nome e cognome di poche persone qua, mi sembra un po' imbarazzante onestamente.
Lo dico con onestà intellettuale, senza nessun altro scopo.
Un'altra cosa che mi lascia perplesso, qualche dubbio di costituzionalità c'è effettivamente e non si può negare dopo aver letto quanto scrive il legale. Abbiamo qui nella cartelletta un parere legale, una diffida anche in autotutela, che risponde ad un provvedimento di sospensione di un componente dei revisori, del Presidente in particolare, emanato dall'Ufficio ... lo so che non riguarda la legge, ma riguarda il tema, siamo nel tema, l'Ufficio di Presidenza ha sospeso il Presidente del Collegio dei revisori, quindi riguarda comunque questa legge, e l'avvocato scrive, ce l'ho qua in cartelletta: "Attenzione vi invito a sospendere questa cosa con un documento di autotutela, fermatevi perché individua - l'avvocato - un eventuale profilo di incostituzionalità di questa legge su certe cose". Anche questo mi rende un po', come dire, prudente e mi fermo qua, non vado oltre, mi limito soltanto a dire, e anticipo la mia dichiarazione di voto, che per i motivi che ho detto non parteciperò al voto, non voterò.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 8. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 9. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 10. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
(Interviene fuori microfono il Consigliere Zinni)
PRESIDENTE. Consigliere Zinni, se lei partecipasse alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi saprebbe che questo è l'ordine dei lavori, quindi non faccia le sceneggiate perché è il luogo più sbagliato. Era un accordo preso ai Capigruppo dove era presente il suo Capogruppo e a lui si riferisca.
Consigliere Zinni è l'interezza dell'Aula che fa i lavori, non lei!
Articolo 11. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 12. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 13. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 14. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 15. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 15 bis (Dichiarazione d'urgenza). Ricordo che servono 22 voti. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
Proposta di legge n. 465. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. A questo punto mi sa che bisogna aspettare il termine dell'esame delle variazioni di bilancio.
Scusate le questioni ve le sbrigate fuori dall'Aula.
Ha la parola il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Se non ci sono grossi problemi, se ancora la II Commissione sta lavorando, la pongo come questione anche per sgravare la prossima seduta che rischia di essere residuale, ma ultra ingolfata, al punto n. 6 c'è una proposta di regolamento relativa alla disciplina dei Comitati di partecipazione dei cittadini alla tutela della salute che è un atto dovuto, è una cosa che non richiede ...
PRESIDENTE. Se siamo d'accordo, la votiamo subito.
Gianluca BUSILACCHI. Io la farei.
PRESIDENTE. C'è nessun contrario a questa proposta? Colleghi dopo non lamentatevi!
C'è nessun contrario alla proposta di votare il regolamento iscritto al punto 6? Bene non ho nessun parere contrario, lo possiamo trattare, però prima ha la parola, sull'ordine dei lavori, l'Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. Presidente la ringrazio, intervengo sull’ordine dei lavori proprio per le considerazioni che si stanno svolgendo e come segnalato dal Consigliere Zinni che immagino sia rientrato in II Commissione. Non è che in II Commissione ci siano delle azioni discrezionali, si stanno valutando le ammissibilità degli emendamenti.
Il lavoro della Commissione è in svolgimento, io segnalerei, vista l'importanza della probabile ultima seduta, o penultima, di bilancio sicuramente è l'ultima, la necessità di far completare i lavori alla Commissione, così come chiesto dal Presidente della II Commissione, riprendere poi i lavori del Consiglio e poterci incontrare con le rappresentanze del sociale, delle Province, così come richiesto anche dai nostri ospiti esterni per evitare un ingorgo che ci impedisca di seguire con attenzione la discussione in Aula, anche il merito agli emendamenti cruciali dell'ultimo bilancio della legislatura.
Presidente Latini, la stima del completamento dei lavori della Commissione, penso sia in mezz'ora? ... Grazie.
PRESIDENTE. Votiamo questo regolamento e poi sospendiamo
Proposta di regolamento n. 10
ad iniziativa della Giunta regionale
“Disciplina della composizione e delle modalità di funzionamento dei Comitati di partecipazione dei cittadini alla tutela della salute. Attuazione dell'articolo 24, comma 3, della legge regionale 20 giugno 2003, n. 13: Riorganizzazione del Servizio sanitario regionale”
(Votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di regolamento n. 10 della Giunta regionale. I relatori rinunciano ad intervenire, quindi passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di regolamento n. 10. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Presidente, solo per una rapida verifica, se il punto n. 4 all'ordine del giorno può avere la stessa sorte del regolamento che abbiamo appena approvato, si tratta di una norma approvata quasi all'unanimità dalla Commissione, non abbiamo emendamenti, ce n'è uno solo del Consigliere Massi che se ho ben capito verrà ritirato, quindi potremmo approvarla senza difficoltà.
PRESIDENTE. La sua richiesta non è accoglibile perché i colleghi vogliono essere presenti visto la delicatezza della materia.
Sospendiamo la seduta fino a che non termina il lavoro della II Commissione sul bilancio. Grazie.
La seduta è sospesa alle ore 12,15
La seduta riprende alle ore 13,45
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
Se mi ascoltate un attimo, c'è la richiesta d’iscrizione d'urgenza della proposta di legge n. 477 "Norme in materia di esercizio e controllo degli impianti termici degli edifici" che è stata deliberata dal Cal e siamo quindi in grado di approvarla anche perché ha una certa urgenza. E’ già andata in Commissione, al Cal e tutti i pareri sono favorevoli, direi, quindi, se siete d’accordo, di iscriverla al punto 3 bis. Bene, se l'Aula è d'accordo la iscriviamo al punto 3bis.
Riprendiamo i lavori.
Proposta di legge n. 485
ad iniziativa della Giunta regionale
"Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 36 'Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015/2017 della Regione. Legge finanziaria 2015' e alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 37 'Bilancio di previsione per l'anno 2015 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2015/2017'. Attuazione dell'articolo 22 della legge regionale 37/2014";
Proposta di legge n. 486
ad iniziativa della Giunta regionale
"Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 36 'Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015/2017 della Regione. Legge finanziaria 2015' e alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 37 'Bilancio di previsione per l'anno 2015 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2015/2017'. Attuazione dell'articolo 22 della legge regionale 37/2014".
(Nuova titolazione) "Disposizioni di aggiornamento della legislazione regionale. Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 36 'Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015/2017 della Regione. Legge finanziaria 2015' e alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 37 'Bilancio di Previsione per l'anno 2015 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2015/2017'"
(Discussione generale congiunta)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 485 e la proposta di legge n. 486 della Giunta regionale.
Se siete d'accordo, direi di accorpare le relazioni di maggioranza e di minoranza delle due proposte di legge, poi è chiaro che ci saranno due votazioni separate.
Se siete d'accordo darei la parola ai relatori di maggiorana e minoranza in modo che svolgono una sola relazione su entrambe le proposte di legge. Vedo che l'Aula è d'accordo.
La discussione è aperta. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ricci.
Mirco RICCI. Grazie Presidente. Fino alla fine sono il relatore di maggioranza di tutti gli atti che hanno avuto a che fare con il bilancio. Per me è una soddisfazione. E’ l'ultimo atto e credo che oggi abbiamo fatto bene a portarlo. Alcuni pensano che sarebbe stato utile portarlo la prossima legislatura, ma abbiamo fatto bene a portarlo in questa occasione.
Presidente mi fermo un attimo perché non ha senso.
PRESIDENTE. No, non ha senso, ma anche quando parlavo io non c'era verso ...
Mirco RICCI. Vado avanti lo stesso, non è per quello, non è per la mia dignità, è perché non si capisce.
PRESIDENTE. Oggi i colleghi sono esuberanti, vi prego di trattare fuori dall'Aula argomenti non inerenti. Adesso per alcuni secondi saranno clementi, poi riprenderanno come sempre.
Prego Consigliere Ricci.
Mirco RICCI. Grazie. Stavo dicendo che abbiamo fatto bene a portare oggi questo atto che ci permette di nuovo di fare un paio di cose preliminari. La prima è quella di sottolineare che questo 2015 per le finanze locali e per le finanze regionali comincia davvero male perché ci accingiamo a votare una proposta di variazione di bilancio consapevoli che mancheranno per il 2015 almeno 230.000.000 di euro provenienti dai finanziamenti dello Stato.
Questo ci ha permesso comunque di proporre, la Giunta propone, la Commissione l'ha vista fino all'ultimo punto, una variazione complessiva fra risorse destinate agli investimenti e risorse destinate alla cosiddetta spesa corrente, per un totale di circa 60.000.000 di euro. Votandolo oggi, ci permette anche di dare continuità all'azione di governo di questa Giunta perché poi lo stacco elettorale durerà un paio di mesi per cui la prossima Giunta avrà a disposizione una variazione già votata e risorse disponibili per dare continuità alla funzione di governo.
E' chiaro che c'è un grido di dolore che hanno, in qualche modo, lanciato in queste settimane, in questi giorni, non solo le Regioni che, come ho detto, si vedono per il 2015 una previsione di riduzione di 230.000.000 di euro, ma anche i Sindaci che proprio oggi, mi pare, Assessore Marcolini, fanno un’iniziativa di protesta a Roma contro il dpf del Governo. Una preoccupazione condivisa e segnalata anche a noi recentemente in incontri più volte fatti in questa sede con le Province.
In realtà lo sforzo che fa questa Giunta, questo Consiglio regionale, è quello di liberare circa 60.000.000 di euro nonostante i tagli massicci del Governo, non sostituirsi in ciò che non è di sua competenza, ma dare un contributo anche alle emergenze a cui ci troviamo di fronte, a partire dal tema del sociale, a partire dalle questioni che riguardano la manutenzione dei territori. Uno sforzo che io credo considerevole.
Questo sforzo l’ha fatto anche oggi la Commissione in forma condivisa accogliendo tre emendamenti proposti dall'Assessore Marcolini, due dei quali sono di fatto sostanziali e rimodulano in parte anche le risorse a disposizione, l’altro attiva un procedimento negoziale con il Governo. Un emendamento riguarda la sanità, le risorse sanitarie; un altro è più sostanziale e riguarda la posticipazione di manutenzioni e altri acquisti della Regione, rimodulando una serie di risorse per liberare, mi pare Assessore, circa 7.000.000 di euro per i Comuni. Sono 7.000.000 disponibili che i Comuni potranno usare non solo per gli investimenti, ma con la capacità anche tecnica del loro bilancio, potranno distribuirli e gestirli anche sul piano delle spese correnti e quindi, anche qui, prevedere una risposta al sociale.
Nella proposta della Giunta, i famosi 60.000.000, mi pare che circa 13.000.000 fossero già destinati ai territori, alle manutenzioni, alle scuole, alle strade, ai territori complessivamente ed al sociale ma, in questo modo, ne vengono aggiunti altri attraverso questi due emendamenti che la Giunta ha portato oggi in Commissione.
Uno l'abbiamo chiamato emendamento negoziale perché, poco fa abbiamo incontrato le rappresentanze del settore del sociale e ci siamo resi conto che ancora all'appello mancano 14.000.000 di euro. Raccogliamo questa preoccupazione, cercando di colmare quel gap di 14.000.000 di euro, se possibile Assessore, con quella discussione con il Governo nazionale in tema di premialità del sistema sanitario marchigiano per 12.000.000 che potrebbe in parte compensare. Le notizie che ci giungono da Roma sono positive, sono dettate dalla loro disponibilità, a compensare la carenza di risorse per il sociale che in questo momento c'è. Siamo in questa situazione.
I 35.000.000 di fondo straordinario per gli investimenti, che erano un accantonamento che rispondeva a delle priorità, da utilizzare entro il 30 marzo, a dire il vero siamo appena oltre, sono stati resi possibili dalla legge 350 dello Stato sulla base di una griglia di priorità individuate e legate al tema dell'indebitamento.
Questi 35.000.000 presenti nella proposta di legge 485 alcuni li voglio velocemente indicare: 3.5000.000 circa per le manutenzioni straordinarie dei beni pubblici, 1.500.000 per le opere idrauliche, altrettanti per le comunità montane, 2.000.000 per i porti, come contributo ai Comuni per i dragaggi, 1.000.000 per il monitoraggio dell'aria, nell'interesse dei nostri territori, altri 2.900.000 per i Comuni per interventi di manutenzione stradale, 3.600.000 per la manutenzione dei collegi universitari dell'Ersu e 3.000.000 complessivi per l'edilizia scolastica per le manutenzioni e la messa in sicurezza sismica e tutto ciò che serve.
C'è uno sforzo che, se in qualche modo è già compreso nella proposta di legge sulla variazione relativa agli investimenti, va ad implementare con gli emendamenti proposti questa mattina in Aula.
Ce n'è uno che a dire la verità lei Assessore ha chiamato, il primo quello sulla premialità sanitaria, un emendamento di carattere negoziale. Siamo ancora in una fase di discussione con il Governo, ma con aperture abbastanza evidenti. Il secondo quello sui 7.000.000 per i Comuni l'abbiamo chiamato sostanziale e mi pare sia una risorsa certamente spendibile dopo il voto di questo Consiglio; il terzo riguarda il trasporto pubblico ed è l'avvio di un percorso, è un emendamento che attiva un percorso per la realizzazione di un’azienda, un’agenzia regionale sul trasporto che potrebbe farci recuperare l'Iva per circa il 10% e liberare anche qui risorse utili per il nostro sistema di servizi trasportistici regionali.
Tre emendamenti, due dei quali hanno di fatto una sostanzialità in quanto si tratta di risorse ben definite, il terzo avvia un percorso e lo rinvia ovviamente al prossimo governo di questa Regione.
Il resto è una risorsa di circa 24.000.000 per la cosiddetta spesa non mutuabile o comunque non del tutto mutuabile, la chiamiamo semplicemente così perché in parte ci sono delle risorse che si possono spendere per la spesa corrente ed altre per le spese di investimenti, sono 24.000.000 di euro.
La variazione di bilancio in approvazione oggi consiste in una rimodulazione degli stanziamenti di spesa già in bilancio per oltre 16.000.000 di euro e un aumento di circa 7.000.000 di euro.
Queste risorse riguardano la copertura di una serie di spese inderogabili distribuite in tutti i settori di intervento. Voglio indicarne alcune che sono davvero significative e inderogabili: la prima per 2.200.000 euro è l'integrazione ulteriore dei fondi regionali sostitutivi delle assegnazioni statali azzerate negli ultimi anni per gli emotrasfusi, per coloro che si sono ammalati con le emotrasfusioni, anche qui la cosa è abbastanza singolare, mi pare Assessore, c’è in qualche modo non una critica diretta alla Regione, ma una sorta di corresponsabilità rispetto al fatto che siamo in ritardo. La verità è un’altra, è il Governo che ha azzerato le risorse non trasferendole più e noi in qualche caso abbiamo supplito a queste difficoltà, a questa incombenza; 1.900.000 euro per il fondo di protezione civile antincendio, 1.900.000 euro per l'ordinaria manutenzione di immobili regionali, 520.000 euro per l'indennizzo al patrimonio zootecnico, 453.000 euro per interventi per la qualità dell'aria, 1.4000.000 euro per interventi, per la formazione e le borse di studio dell'obbligo formativo, 1.000.000 di euro per i fondi per la cooperazione, 925.000 euro cofinanziamenti regionali per i vari settori, 1.100.000 euro prima integrazione di fondi interventi nel sociale, 2.800.000 prima integrazione dei fondi per il trasporto.
Fermo restando il quadro programmatorio pluriennale complessivo relativo alla programmazione comunitaria ed ad altri stanziamenti ai fini gestionali, in base al principio della competenza finanziaria, è stata effettuata un’attenta ponderazione delle risorse effettivamente impiegabili nel corso di questo esercizio 2015.
Rispetto all'iniziale contabilizzazione in conto competenze di due annualità, dall'analisi condotta con la struttura competente in materia di politiche comunitarie, è stato quantificato l'importo massimo di risorse effettivamente necessarie per gli impegni effettuabili entro il 31 dicembre.
Alla luce di tali elementi sono state rimodulate le risorse non impegnabili entro l'esercizio finanziario in corso e analogamente su altri finanziamenti di competenza di altri settori.
Tale attività svolta dalle strutture regionali nei primi mesi dell'anno ha consentito, previa dettagliata verifica dei requisiti di ciascuna posta, di individuare 24.000.000 di euro le disponibilità finanziarie provenienti dagli esercizi pregressi per il finanziamento degli interventi medesimi.
Abbiamo scelto di portare oggi questa variazione di bilancio e, come ho detto all'inizio, la somma delle risorse contenute nel piano degli investimenti, quella delle spese correnti per 60.000.000 implementata o in qualche modo riorientata con i 3 emendamenti presentati oggi dalla Commissione, credo che sia una cosa positiva ed utile che renderà possibile nella prossima legislatura partire con una possibilità reale per gestire il passaggio e il governo di questa Regione a chiunque vinca le prossime elezioni.
Il Partito Democratico voterà a favore pur avendo animatamente discusso anche in Commissione rispetto ad alcuni emendamenti che abbiamo lasciato ai posteri. Avendo condiviso e raccolto le preoccupazioni del sociale, delle Province, dei Comuni questa variazione di bilancio alcune risposte le dà e compie la funzione di lasciare a chi verrà spazi aperti per continuare in qualche modo questa azione e garantire per il proseguo del 2015 risorse necessarie per condurre una buona funzione di governo.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Zinni.
Giovanni ZINNI. Signori Consiglieri cercherò di fare un intervento abbastanza breve perché non vi nascondo che il lavoro della Commissione è stato, diciamoci la verità, profondamente residuale e proporzionato, come posso dire, al carattere di emergenzialità posto dalla Giunta sul lavoro delle proposte 485 e 486.
Come voi sapete la nostra finanziaria è uscita pesantemente provata da un taglio di 230.000.000 di euro comprensiva di altri 50-60.000.000 di fondi e riserve previsti dal decreto 118 che ha determinato una paralisi della nostra capacità di spesa per quasi 600.000.000.000 di vecchie lire.
Una cifra esponenziale che potrebbe far dire a qualunque cittadino che forse le Regioni in passato avevano troppi soldi. Probabilmente è vero, probabilmente di sprechi ne sono stati fatti tanti e in abbondanza, probabilmente qualcosa andava fatto. Qualcosa è stato fatto perché dal decreto 78 in poi ci sono stati progressivamente dei tagli che hanno portato a ridurre queste risorse, però adesso siamo al paradosso, non voglio tediarvi con questioni troppo politiche, ma mi sembra del tutto evidente che l'atteggiamento di questo sciagurato Governo nazionale sia stato ed è quello di paralizzare le Province, le Regioni con tagli immanenti su tutte le risorse disponibili, senza fare una seria riforma costituzionale che chiuda le Province e semmai riduca l'autonomia prevista dal Titolo V della Costituzione per le Regioni.
Tutto questo non c'è stato e a fronte di questo carattere di emergenza, mi viene da dire che anche la Commissione nel lavoro è stata in difficoltà perché la Giunta attraverso gli uffici tecnici ha fatto una ricognizione che ha fatto trovare risorse per 35.000.000 di euro in conto capitale e quasi 25.000.000 in spesa corrente. Ricognizione di capitoli di bilancio che tra residui attivi, passivi e perenti è arrivata a questa stima, ovviamente nessuno di noi della Commissione ..., e non lo dico per fare come quel vecchio proverbio: uno getta il sasso poi ritira la mano perché non voglio insinuare niente, ma molto semplicemente non mi sta neanche bene come Consigliere di essere in qualche misura compartecipe di quella ricognizione perché non l'ho fatta, non l'ho vista e non so di cosa parliamo.
Dando per scontato che l'elemento di copertura non solo sia tecnicamente ben fatto, ma sia pertinente, se andiamo a vedere come è stata fatta la proposta della Giunta comprendiamo che ci sono antichi vizi che sono stati portati avanti e vere e proprie preferenze politiche. Vorrei citare semplicemente, ad esempio, come ci sia stata una certa ostinazione nella gestione del patrimonio immobiliare con I.r.m.a. e le varie sedi con una cifra importante che viene messa in conto capitale perché altrimenti non si riesce a gestire questo patrimonio immobiliare a fronte, e lo avete visto tutti e non faccio demagogia, delle drammatiche aspettative di chi si occupa del sociale, del no-profit, ma potrei anche citare la legge sulla cooperazione che ha una copertura che non è neanche pari al 30% di quella precedente.
Oggi la Commissione ha provato a recuperare qualche risorsa per il sociale fermo restando che da questo punto di vista torna pesantemente il ragionamento di prima, dell'inconsistenza del Governo Renzi, della mancanza di serietà del Governo Renzi perché è evidente che tante competenze possono anche essere tolte alle Regioni se vogliamo che il sociale non sia più materia della Regione Marche, fermo restando che tutto il settore del sociosanitario deve essere espanso e deve essere coperto con i fondi della sanità. Voi capite che se questo Governo toglie, ma non dice chi se ne occuperà ed è difficile capire dove si andrà a parare. Ad oggi c'è un tavolo nazionale, ci sono delle stime, si dice che dei soldi sono stati recuperati, ma ovviamente non c'è traccia in questa proposta di variazione.
Mancano poi risorse anche per altre tematiche e per il comparto della sicurezza. Il tema della sicurezza, delle polizie locali, è un tema che non appassionava a pancia piena questa maggioranza di centro-sinistra, è un tema che non l’appassiona neanche a pancia vuota.
Potremmo parlare anche delle Unioni dei Comuni. L'anno scorso in sede trionfale questo Consiglio aveva benedetto l'Unione dei Comuni di Tre Castelli prevedendo a bilancio delle risorse in base all'impegno preso, esempio massimo di inaffidabilità istituzionale della Regione, ma sempre per colpa del Governo Renzi, perché è ovvio che nel 2015 qualunque altro Comune volesse unirsi ed avere lo stesso trattamento dalla Regione Marche ciò non sarebbe possibile, non sarebbe possibile neanche nel 2016 visto che la falcidia della spending review avanza rigorosamente con previsioni pluriennali già certe. Basti pensare a quello che accadrà alle Province l'anno prossimo con tagli di altri 2.000.000.000 di euro.
Potrei annoiarvi per ore, mi limito a dire che la Commissione ha recuperato qualche spicciolo, ha fatto qualche proposta di piccoli interventi meramente residuale e una di queste, mi fregio di ribadirlo, è molto importante, è quella di finalizzare quei pochi soldi recuperati per lo sport. E' molto importante aver recuperato 150.000 euro per i fondi per lo sport per le persone diversamente abili che vengono gestiti ogni tanto dal Comitato internazionale paraolimpico come recita la nostra legge e credo che questa sia stata una buona finalizzazione come quella sul sociale.
Nutro molte perplessità sul trasporto pubblico. Vale a dire che mi sembra di percepire da parte di una maggioranza peraltro non più compatta, non più esistente, che il Consiglio si chiude, ed è stato abbondantemente certificato che non esiste più una maggioranza politica vera, e si chiude questa storia del trasporto pubblico. Oggettivamente ogni anno la Regione ha fatto un atto in cui diceva che bisognava razionalizzare, ridurre i costi, accorpare le partecipate, eccetera, la verità è che quest'ultimo tentativo lo vedo un po' come fumo negli occhi perché se veramente c'era questa volontà politica all'interno della filiera che amministra molti Comuni del centro-sinistra, si sarebbe potuto fare già da tempo.
Ci sono tante altre materie di cui si può parlare, il giudizio complessivo è di un voto contrario alle due proposte.
Innanzitutto, ripeto, è un voto contro il Governo Renzi perché devo dire la verità mentre l'Assessore Marcolini a più riprese, in più luoghi, ha esternato giudizi anche pesanti nei confronti del Governo, da tutto il Partito Democratico …, e mi sia consentito, trovo veramente disdicevole vedere questa figura di ex Sindaco come quello di Pesaro che conosce come funziona la cosa pubblica e che cerca di guadagnarsi un po' di visibilità elettorale come candidato a Governatore parlando di questa patetica, dico patetica, manovra residuale e di emergenza che avvalla in silenzio un Governo scellerato che ha tolto tutte le energie alla Regione Marche.
Resta la sanità perché i 35.000.000 di euro in conto capitale, voi sapete, non possono essere spesi per emergenze del territorio, ma solo per investimenti, quindi la verità è che la risposta di emergenza di questa Regione a questo taglio di 230.000.000, è questa fotografia: 25.000.000 contro 230.000.000.
Questa è la fotografia di questa manovra che, ripeto, è patetica perché è una pezza a un problema politico, e vedere questo Ceriscioli che addirittura vuole fare le conferenze stampa in Regione parlando di questo bilancio, mi sembra un atteggiamento molto grave, non solo per la scarsa eleganza istituzionale, ma perché quest'uomo avvalla questo taglio vero di almeno 200.000.000 di euro ed invece di arrabbiarsi e dire: "Caro Renzi, non posso fare una campagna elettorale con questi soldi che mi hai tolto", lui che fa? Viene qua, fa lo splendido, parla delle Province, dei rimborsi dei gruppi, un po' di cinema e un po' di scena.
Faccio notare che il Cal ha fatto una proposta di emendamento per 4.000.000 di euro, in cui dice: “Prendetevi il personale della Provincia". Siamo arrivati grazie a Renzi agli enti che si scannano fra di loro, dello stesso partito, i Presidenti di Provincia che si scannano con la Regione Marche, i Comuni che si scannano con le Province e le Regioni e quest'uomo viene qua a volerci insegnare la morale.
Perdonate la nota polemica, ma essendo l'ultimo o uno degli ultimi Consigli mi sento francamente di togliermi questo sasso dalle scarpe perché se il lavoro della Commissione è stato un lavoro, devo dire, decoroso per quello che si poteva fare, e ripeto do atto all'Assessore di aver fatto quantomeno delle scelte che forse gli conveniva non fare, per quello che riguarda il nostro voto contrario, è un voto contrario innanzitutto al Governo Renzi, è un voto contrario a tutte le contraddizioni che questa maggioranza ha trascinato in seno al suo bilancio fino ad oggi, ed è un voto contrario a chi vuole usare questa variazione di bilancio per fare campagna elettorale.
Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Anch'io intervengo su questa variazione di bilancio perché è impossibile non evidenziare la situazione di difficoltà in cui la Regione Marche si trova. Non solo si trova in una situazione di difficoltà, ma non sa neanche in quale direzione andare.
E’ stato approvato un bilancio preventivo in cui c'erano semplicemente le spese obbligatorie che cofinanziavano altri interventi per non perdere finanziamenti esterni. Abbiamo rimandato la copertura delle spese di gestione, delle spese di investimento, di quelli che sono i bisogni della nostra comunità, a questa variazione di bilancio. Arrivati a questa variazione di bilancio, la Giunta ci dice: “Cari signori a dicembre abbiamo scherzato, non c'è nessun assestamento e non c'è nessun ripristino dei fondi, anzi non ci sono i fondi”.
Oggi abbiamo incontrato le associazioni dei disabili, del volontariato e del sociale che ci hanno detto le risorse che mancano per i servizi alla persona e che mancano ai Comuni per attivare questi servizi. Dei 14.000.000 di euro del fondo solidarietà a bilancio c’è poco più di 1.000.000 ed a fronte dei 4.000.000 di euro per il diritto allo studio universitario, a bilancio c'è 1.000.000. Mancano alcuni milioni di euro per il trasporto pubblico, non ci sono quelle risorse che erano state individuate dopo le alluvioni degli anni passati per la gestione del territorio. Tutte le leggi regionali di spesa non hanno risorse. Siamo in una situazione di estrema difficoltà e la prossima Giunta dovrà veramente ragionare su un bilancio a base 0 ed iniziare a dire quali sono i servizi essenziali che può garantire e annullare quella miriade di leggi che finanziano a pioggia una serie di attività che evidentemente il pubblico non può più sostenere né ha le risorse per sostenere.
E’ da evidenziare, come è stato già sottolineato, la totale indifferenza del Governo nazionale a quelle che sono le necessità fondamentali delle persone portate avanti tramite gli interventi diretti delle Regioni, delle Province e dei Comuni. Il Governo nazionale parla oramai solo con le autorità finanziarie europee, ma non parla più con i cittadini di questo Paese e di fatto oltre a non svolgere il ruolo di programmazione nazionale, oltre a non individuare una politica industriale, parla di ridare nuove regole e riorganizzare questo Paese, però non si sforza di riorganizzarlo, non pensa e non vede quali sono le necessità fondamentali. Certamente tagliare dove non serve, ma il Governo Renzi sta facendo peggio del Governo Berlusconi, almeno il Governo Berlusconi ha fatto dei tagli orizzontali, in percentuale.
In questo momento ci sono interi settori che non sono finanziati, come se non esistessero, vuol dire che qui c'è non solo la volontà di non curarsi dei bisogni sociali, ma neanche la percezione che questi bisogni sociali esistano, altrimenti a fronte di necessità finanziarie e a fronte di una non programmazione ci sarebbe dovuto essere un taglio di tipo orizzontale, cosa che ha fatto Berlusconi.
Questo Governo ha addirittura azzerato interi settori e la stessa cosa, pari pari, sta facendo la Giunta regionale perché ha azzerato interi settori, dopo di che ci è stato detto che forse ci saranno delle risorse se il Governo autorizzerà ad utilizzare il 50% dell'attivo della sanità, del residuo attivo della sanità e forse avremmo 6.000.000 di euro in più, se riusciremo ad avere le risorse della vendita di alcuni immobili e valori dell’Inrca da mettere sul sociale.
Mi sembra che si stia navigando a vista, questo non è sintomo di una buona amministrazione, non mi sembra che ci siano proposte per ripensare in maniera innovativa tenendo conto delle difficoltà del nuovo periodo amministrativo che inizierà. Questo non è un buon segno per i cittadini delle Marche. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini.
Ottavio BRINI. Una domanda per l’Assessore Marcolini in quanto nemmeno tra gli emendamenti ne ho trovato traccia, vorrei sbagliarmi, ma ieri sulla stampa locale è uscita la notizia che diceva: “Soldi alla danza la Regione ci ripensa”, quindi la Giunta …, è solo una domanda perché non ho trovato niente. Mi può illuminare, Assessore?
PRESIDENTE. Vogliamo fare una cosa? C’è l’intervento del Consigliere Bucciarelli che è l’ultimo e l’Assessore nella sua replica le risponderà.
Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.
Raffaele BUCCIARELLI. Grazie Presidente. Credo colleghi Consiglieri che questo atto di fatto sia il vero bilancio perché quello che abbiamo approvato poco prima di Natale rispondeva a delle esigenze obbligatorie, non era, almeno così era stato detto, portatore di scelte politiche o programmatiche.
Penso che questo ultimo bilancio coincida, dal momento che non siamo tecnici - scusi Consigliere Perazzoli, ma è difficile parlare quando sembra di dover penetrare una selva di voci - ma siamo in rappresentanza di esigenze precise con l'obiettivo di fare politica, con la fine della legislatura e credo che dobbiamo anche esprimerci, almeno questo noi comunisti lo sentiamo come esigenza - Consigliere Marangoni lo so che le fa male questa parola, va bene allora si lavi le orecchie – e diamo un giudizio ovviamente pessimo.
Quando è nata questa maggioranza, cinque anni fa, abbiamo detto che essa costituiva un problema morale rispetto alle esperienze di buon governo di centro-sinistra vero, dove la sinistra aveva svolto un ruolo determinante, per esempio, nel ripiano dei conti della sanità e della coesione della maggioranza stessa. Oggi possiamo dirlo perché il laboratorio Marche, sull'altare del quale era stata rotta la maggioranza, è a brandelli, è allo sbaraglio, diviso, non ha più né padri né tutori, e questa maggioranza, ha detto bene il relatore Consigliere Zinni, non esiste più. E’ una maggioranza politica che vede alcune parti dare una caccia spietata all'altra. Ex soci che oggi si odiano.
E’ vergognosamente naufragato l'esperimento laboratorio Marche che avrebbe dovuto essere copiato, emulato oltreché apprezzato in tutta Italia. Questo è il primo bilancio! Un bilancio politico fallimentare!
Per quanto riguarda le politiche, a distanza di cinque anni, questa maggioranza è sempre stata in piena sintonia, eccetto alcuni casi, e tra questi è vero, è giusto, ricordare le prese di posizione dell’Assessore Marcolini, a fronte di quelle del Presidente Spacca che un anno fa disse che la manovra del Governo Renzi era giusta, ricorderete bene, riportata da tutta la stampa nazionale. Era uno dei due Presidenti delle Regioni, lui illuminato, a dire che questa politica era giusta. Eccetto le mosche bianche, l’Assessore Marcolini che prendeva posizione, la politica di questa maggioranza, parlo di politica con la “P” maiuscola, dal livello nazionale al livello locale, era in piena coerenza col filone neoliberista che era partito da Berlusconi e che ha visto grandi interpreti come Monti, lo stesso Letta ed infine il bullo di Pontassieve.
Oggi nessuno, tanto meno il capogruppo del PD, può venire qui a dire che sul piano finanziario il 2015 comincia male e che si alza da parte dei Comuni e della popolazione più debole un grido di dolore. Guardate che questo è il risultato della vostra politica, della politica e dei partiti che hanno composto questa maggioranza e che compongono anche la maggioranza nazionale.
Sono state fatte scelte in ossequio ai capitali finanziari internazionali, scelte che hanno privato intere popolazioni di diritti elementari, primo: quello al lavoro; secondo: tutti i servizi sociali alla persona vengono ridotti se non annullati. In altri Paesi, perché non è che l’Italia e le Marche siano diverse da quello che avviene in altre parti, non esiste una programmazione ed oggi ho letto un sotto titolo della televisione, il Ministro dell'economia dice che l'Italia ha la possibilità di avere in futuro la crescita del 2%. Ci mancherebbe che il Ministro dell’economia dicesse che l’Italia è candidata ad andare in recessione per almeno 20 anni.
Questo è l’assurdo! Questo è il risultato di politiche fatte a livello nazionale senza nessun protesta da parte del partito di maggioranza relativa e di questa maggioranza, quindi è il frutto del vostro lavoro, del vostro modo di pensare. Cinque anni fa, quando sollevavo la questione morale della rottura della maggioranza senza un obiettivo, una motivazione precisa, mi era stato risposto: "Vogliamo costruire un grande partito di centro sinistra che sia moderno e porti l'Italia velocemente fuori dalla crisi".
Ecco la velocità! Ci state proponendo le stesse medicine che hanno condotto l’Italia a questa situazione. Per risolvere la crisi le stesse medicine, tanto è vero che si parla di tagli e tagli, forse, se il Governo ce li darà, se sarà di parola, per il sociale ci saranno dei fondi in più, forse ci autorizzeranno, come se le persone che sono state qui questa mattina e che hanno bisogno di servizi tutti giorni e quotidianamente, possono vivere in base a dei forse.
Il bilancio è questo! Il bilancio politico è questo!
Ho visto la tabella C), anche lì un po' di decoro! Qualcuno dovrà spiegarmi perché alcuni Comuni vedono finanziate la risistemazione di alcune strade o di teatri o di chiese ed altri Comuni niente, e sono la stragrande maggioranza. Devo forse pensare che c'è sempre il Santo in paradiso? Devo forse pensare che utilizzate questo bilancio a scopi clientelari per le vostre campagne elettorali? Resta difficile trovare una risposta per tutto questo. Così è per la stessa pratica che in più di una Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari abbiamo denunciato, di modificare leggi che non c'entrano niente con il bilancio, con la legge di bilancio. Cosa che avviene sistematicamente.
Nonostante abbiate ridotto l'Italia e la Regione in questa situazione siete impenitenti, veramente senza pudore perché continuate ad utilizzare gli stessi strumenti, gli stessi metodi e le stesse modalità per fare politica. Questo lo sanno bene coloro che operano nel sociale e coloro che sono nel no profit ed anche gli enti locali.
L’ultima seduta abbiamo discusso della riforma delle Province. Tutti abbiamo approvato la legge, è stato unanime il parere nel dire che dal Governo nazionale è stata fatta una riforma senza sapere dove si andava a parare, dove si andava a cadere, ma la stessa cosa si può dire per il bilancio regionale. Cosa accadrà tra 6 mesi? Uguale, la Regione non è più in grado di dare risposte come era stato possibile fino a pochi anni fa, perché ormai i partiti che compongono la maggioranza delle Regioni sono gli stessi partiti che compongono la maggioranza di Governo. C'è un problema anche di democrazia, di pluralismo di rappresentanza, di formazione delle proteste e di come canalizzarle. C’è in questo Paese un problema democratico.
Finché a livello, una volta avremmo detto di base, quindi dai Consigli comunali, dai Consigli provinciali, oramai rappresentano poco, dai Consigli regionali, non si alzerà un’organizzazione, un'idea alternativa di organizzazione statuale, di soddisfacimento dei bisogni della parte più debole della popolazione, di risposte alternative a quelle che vengono dalla troika per quanto riguarda i problemi che sono la base della nostra organizzazione - questo non verrà dai nostri governanti, vuoi perché hanno possibilità di ricatto sui parlamentari che sono ormai tutti parlamentari embedded, direbbero gli statunitensi, vuoi perché hanno la stampa dalla loro parte - questo Paese è destinato a vivere a lungo non una crisi economica che è la scusa, ma una decadenza politica, prima che politica culturale, quindi istituzionale.
E’ questo, io credo, il grave della situazione perché sul piano tecnico le risposte si possono anche trovare ed è encomiabile il lavoro, se volete, che è stato fatto in questi anni sul piano tecnico, pericoloso, nocivo e privo di efficacia invece sul piano politico rispetto al bisogno di risollevazione che ha il popolo italiano e, quindi quello marchigiano.
Per questi motivi noi comunisti voteremo decisamente contro questo bilancio e contro quello che ha rappresentato questa maggioranza che secondo noi è stata negli ultimi cinque anni dannosa per il popolo marchigiano.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Ringrazio il Consigliere Binci perché mi ha sollecitato ad intervenire. Ho ascoltato l'intervento del Consigliere Bucciarelli ed ovviamente siamo in nell'Aula più rappresentativa della Regione Marche, quella che rappresenta la comunità marchigiana, un luogo in cui si fanno leggi, si assumono decisioni per la nostra comunità e non è la prima volta che in questa Aula l'intervento del Consigliere Bucciarelli suscita in me interesse e curiosità intellettuale.
Ha iniziato il suo ragionamento dicendo: “Ma dov'è finito il laboratorio Marche? Il laboratorio Marche non c'è più, è finita la maggioranza?" Dal mio punto di vista, in modo molto libero, sono un eretico, quindi molto libero, mi sento di dire che in questa regione c'è un ulteriore laboratorio, c'è un partito delle Marche che sta nascendo. Non credo che questo laboratorio non ci sia più, ha altre forme, altre caratteristiche e questo forse dà anche la risposta politica al Consigliere Bucciarelli. Per noi il laboratorio era il centro-sinistra e dil centro-sinistra rimane! Chi invece il laboratorio lo viveva diversamente ha costruito altre forme di rappresentanza politica. Noi rimaniamo ancorati al centro-sinistra e per quanto riguarda il Partito Democratico siamo stati anche nelle condizioni di dar corso a quel partito a vocazione maggioritaria che raggiunge il 40% e che si caratterizza per il Governo del Paese anche per alcune forti novità, non soltanto in Italia, ma penso anche all'Europa, penso all'ingresso nel partito del socialismo europeo e penso al punto di riferimento che questo Partito Democratico nel gruppo dei democratici socialisti rappresenta in Europa.
Adesso non voglio entrare nella discussione, nel merito delle scelte fatte in quest'ultimo anno, in questi ultimi anni dal Governo e dal Parlamento, però mi sento di dire, proprio con un'ottica di sinistra, ma gli 80 euro alle famiglie non rappresentano forse quella grande forma di redistribuzione, una massiccia forma di redistribuzione del reddito? Credo che su questo, oltre che in quest’Aula, sarebbe interessante che ci si confrontasse anche in altre sedi sul piano politico e sul piano culturale.
Siamo sicuramente in una fase di transizione anche in questa Regione. Siamo in una fase di transizione sul piano politico, sul piano sociale, sul piano culturale e ci siamo sforzati dire che non vogliamo che le Marche arretrino e che dobbiamo muoverci con molto realismo, con molto ottimismo, con tanta sobrietà, con tanta trasparenza, con tanta voglia di fare. Quindi praticare, in qualche modo, con coerenza politiche riformiste che ci portino da un lato ad affrontare la quotidianità, ma dall'altro a costruire il futuro dentro scenari che sono nostri, di questa Regione, dalla crescita sostenibile, alla qualità della vita, ai problemi della longevità attiva, e così via.
Credo che anche rispetto alle tante difficoltà che ci sono, sicuramente non mi metto a fare l'elenco delle cose che non vanno … - per fortuna non è accaduto mentre parlava il Consigliere Bucciarelli perché sarebbe stata un'ulteriore dimostrazione delle difficoltà di quel laboratorio - detto questo, voglio dire che dobbiamo fare in modo che si vadano ad indicare quelle scelte dentro questo quadro di transizione che non facciano arretrare la nostra regione.
Questa mattina ho partecipato, e ringrazio i colleghi della Commissione bilancio, ad un incontro sul sociale, con i rappresentanti del sociale, con quelle difficoltà vere che toccano quelle persone che hanno problemi notevoli, grandi, enormi, su cui dobbiamo caratterizzare la nostra azione. Adesso lo dirà l’Assessore, io non entro nel merito di queste scelte, però mi sembra che anche qui si stia facendo uno sforzo non solo per ridurre quella che è la contrazione della spesa, ma per mantenere ferma una scelta che riguarda il sociale e nel sociale con tutte le sue sfaccettature anche di carattere economico, anche di carattere sociale, ci metto anche il trasporto pubblico locale.
E' chiaro che le difficoltà ci sono, ma mi sembra che si stia compiendo un ulteriore atto per attenuarle e garantire il presente senza perdere di vista il futuro.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. La discussione di questo bilancio ci impone una riflessione consuntiva rispetto lo stato delle questioni economiche, istituzionali, finanziarie della Regione, non solo perché è l'ultimo bilancio della legislatura, ma perché siamo ad un passaggio cruciale che riguarda il futuro delle Regioni, non soltanto della Regione Marche.
E’ stata approvata una riforma costituzionale del Titolo V della Costituzione, in particolare una riforma della riforma, qualcuno ha parlato di controriforma, con una ridefinizione di ruolo, di funzioni, di competenze, di risorse, dell'istituzione regionale.
Il quadro che ci si prospetta sempre più chiaramente è una drastica riduzione delle competenze istituzionali, delle risorse finanziarie e del ruolo di traduttore delle politiche dello Stato sociale e di sostegno allo sviluppo economico locale.
Penso che questa consapevolezza non sia ancora maturata nemmeno in quest’Aula, anche se tentativi preziosi sono stati fatti da più Consiglieri, da più rappresentanti del Consiglio regionale.
Vorrei in modo particolare rilevare come il quadro che si è creato ha una natura strutturale e non, Consigliere Bucciarelli, imputabile semplicemente al capriccio o all’impulso politico dell'ultimo Governo che ha responsabilità ben precise che lei ha avuto la generosità di riconoscere in termini critici.
C'è un problema che riguarda una crisi che dura da sette anni la cui uscita è più lenta del previsto e un quadro finanziario di risposta alla crisi, sfalsato nel tempo che ha una sorta di impegni post datati che scattano a prescindere dall'andamento economico corrente e che si proietteranno nel futuro almeno per i prossimi tre anni.
E’ il caso della discussione del Def di queste ore che si trova a contrastare l'esecuzione delle clausole di salvaguardia in conto Iva, segnate per esempio dal Governo Monti e poi confermate dai Governi Letta e Renzi.
Quello che è in discussione, verrebbe da dire, non è tanto, diciamo, la cattiveria del capitale internazionale finanziario monopolistico, ma un'impostazione di risposta alla crisi che ancora trova soluzioni in quello che fu definito il pensiero unico, nonostante le maggiori istituzioni e i Governi più avvertiti cerchino di smarcarsi da esso.
Penso che da questo punto di vista lo stato sociale, quello a cui il Consigliere Bucciarelli faceva riferimento, o quello di cui parlava il Consigliere Giancarli, realisticamente vada aggiornato, dopo sette anni di crisi, pigliando atto che noi siamo fuori dalla crisi, ma quello Stato a cui ci eravamo abituati, quel modello dalla culla alla bara che accompagnava in maniera rettilinea ed uniforme l’espansione dello stato sociale non c'è più come lo abbiamo conosciuto, è stato drasticamente ridotto, per cui se dovessimo visualizzare su un grafico l'andamento dell'economia e l'intervento della cosiddetta interposizione pubblica nell'economia da parte dello Stato, vedremo che già negli ultimi due anni e mezzo si è fuori dalla crisi in quanto si è stabilizzato, riducendo del 20% la base produttiva e di circa il 10% l'occupazione della fase centrale della popolazione.
Non rendersi conto di questo significa prendere lucciole per lanterne e in questo incorrono sia gli estremisti di destra che gli estremisti di sinistra. Pare paradossale, non tanto, perché gli estremisti di sinistra pensano a un mondo di risorse da dividere che non c'è più e gli estremisti di destra pensano alla riproposizione di un pensiero unico, lineare, ma le ricette del fondo monetario internazionale, della Banca centrale, si rivelano come insufficienti e insussistenti. Pensare poi che le Regioni nelle condizioni di riduzione drastica delle competenze istituzionali, politiche ed economiche, possano essere il cuneo su cui poggiare la leva che fa rovesciare il mondo, è un errore di narcisismo politico, di presunzione, io dico quello …, più tardi proverò a dire anche quello che secondo me il Governo fa male a non fare e che lei ha avuto la gentilezza di ricordare, dico però che non c'è nessuna soluzione rassicurante e confortante a disposizione se non si prendono in carico, in maniera corresponsabile i problemi che abbiamo di fronte. Tenendo conto che lo stato sociale, come pensavamo potesse essere ulteriormente in espansione, non c'è più ed è difficile che torni.
Poco fa si faceva riferimento ad un articolo di oggi di Piketty e Joseph Stiglitz in materia di economia, guardate la riflessione che si sta sviluppando sul piano mondiale riguarda l'idea, ed anche in Italia ha avuto successo, che ci si possa rivolgere alla parte più mobile e dinamica della società su cui incentrare il cuneo capace di incontrare la modernità, questo inevitabilmente è successo in Germania ai tempi di Schröder, è successo in Gran Bretagna con Tony Blair, di fatto come Renzi sta cercando di fare in Italia.
E' necessario, ma non sufficiente, perché perdere la base d'appoggio del consumo e della produzione del numero largo, insieme alla finanziarizzazione e all'internazionalizzazione dei rapporti economici, porta ad un meccanismo evolutivo, soprattutto in Paesi come quelli delle economie del sud del Mediterraneo, con forti deficit pubblici che non hanno la possibilità di rimettere in moto un meccanismo accumulativo e di consumo. Quindi il problema della distribuzione della ricchezza, non è soltanto un problema di equità, ma è anche un problema di efficienza, questo è quello che bisogna capire e penso che se questo è il riferimento, le Regioni farebbero bene, cosa che non fanno a sufficienza, a porre al Governo il ruolo anticiclico che le Regioni, non tutte le Regioni, le Regioni virtuose, non tutte le Regioni, possono e debbono poter svolgere.
Qui c'è un grado di opportunismo cieco che è denunciabile sul piano nazionale così come su quello regionale. Le Regioni e i loro rappresentanti sono poco presenti nel dibattito economico e politico nazionale, in parte perché non hanno la coscienza a posto, in parte perché hanno negoziato bilateralmente la sistemazione dei propri problemi ed in parte perché non riescono ad affermare una linea prevalente, quantitativa e qualitativa, della riforma dell'istituto regionale.
Per questo dico, almeno nell'ultimo bilancio ci sia concesso, che è necessario insistere sulla parte non assoluta che è sempre in debito, ma su quella relativa della posizione della Regione Marche nella gestione dell'amministrazione, perché questo ci aiuterebbe in un ragionamento sui costi standard, sull'equità, sulla distribuzione delle risorse pubbliche in campo nazionale a risolvere i problemi che ci troviamo di fronte.
Da alcuni mesi, un sito che è “OpenCivitas” pubblica le differenze di finanziamento sui costi standard della sanità, dei trasporti e in generale delle attività comunali. Il tentativo fatto recentemente dal Governo su cui è entrato in rotta di collisione, per esempio, il Comune di Bologna con il Comune di Firenze, uno ha una sforbiciata del 5%, un altro una sforbiciata del 23%, sapete da cosa deriva? Da un'applicazione sperimentale del 20% del costo standard sull'andamento complessivo delle risorse, un quinto, se invece venisse applicato il 100% dei costi standard ci sarebbero metà degli 8000 Comuni italiani ad andare in default e questo capiterebbe a maggior ragione anche alle Regioni.
Quello che le Regioni si devono rimproverare è di non aver fatto, ma non noi che abbiamo insistito piccoli, periferici e comparativamente non in assoluto virtuosi, comparativamente virtuosi, non in assoluto, perché noi che ci stiamo dentro sappiamo che l'efficientamento è una parola all'ordine giorno, quello che non abbiamo fatto nel dibattito politico in Consiglio regionale e non solo in Consiglio regionale ed è quello che ci manca perchè sui trasporti, sulla sanità, sullo sviluppo economico la nostra Regione è più avanti ed ha diritto a chiedere di più in un meccanismo, come dire, virtuoso di ripresa dell'accumulazione e della spesa.
Vorrei citare due casi se ho tempo, altrimenti uno soltanto. Una Regione piuttosto blasonata, non la Regione Calabria, la Regione Piemonte, ha varato una manovra fiscale - se mi prestate un po' d'attenzione, così quando ci raccontano cosa facciamo qui dentro siamo un po' più difesi - che ha alzato l'aliquota, parlo del Piemonte, del primo scaglione fino a 15.000 euro, all'1,62 sull'intero importo senza fascia esente, da 15 a 28 per il 2,13, da 28 a 55 per il 2,75, da 55 a 75 per il 3,32, oltre 75 del 3,33.
Voi sapete che tassazione noi teniamo dal 2004? Noi siamo esenti per più della metà della popolazione, a 1,23 fino a 15.000 euro, a 1,53 tra 15 e 28 e oltre 75 a 1,73, contro 3,33.
Questa manovra, quella del Piemonte, non della Calabria, porterà a casa tra 110 e 150.000.000 e, Consigliere Bucciarelli, lo dico a lei perché è quello più sensibile sul versante dei ceti più poveri, se noi non valorizziamo il fatto che metà della popolazione non è colpita da una tassazione ostile - è difficile pensare ai tagli indifferenziati che prescindono dall'efficienza nell'erogazione dei servizi sanitari, dove da 4 anni otteniamo premi che complessivamente alzano il pavimento del finanziamento di 130.000.000 - e addirittura non diamo conto di quello che siamo riusciti a fare non a invarianza, ma riduzione dal 2004 ad oggi della pressione fiscale tra gli ultimi posti in Italia per l'Irpef e nella parte più bassa delle Regioni del centro-nord per quello che riguarda l'Irap - lo dico perché qui si giocano i grandi numeri nella distribuzione delle ricchezze e della opportunità - se noi non siamo consapevoli del tragitto che abbiamo percorso, quando ci incontriamo con il popolo sofferente, ha detto bene il Consigliere Ricci prima, con il popolo sofferente del sociale, possiamo dare l'impressione di aver fatto male o malissimo il nostro compito. Invece no, possiamo migliorare sicuramente, ma non abbiamo fatto né male né malissimo, abbiamo gestito con parsimonia, comparativamente con grande parsimonia e con efficienza le nostre risorse: nella sanità, nei servizi sociali, nel sostegno allo sviluppo economico, nell'assetto del territorio. Se non abbiamo questa consapevolezza per meschine logiche di contrapposizione politica, raccontiamo male il ruolo e la funzione in pieno declino della Regione e il tempo che aspetta chi qui siederà nei prossimi mesi, è più triste di quello che lasciamo.
Voglio dare due dati di sintesi. Uno: le Province hanno avuto un taglio quest'anno di 1 miliardo, di 2 miliardi nel 2016, di 3 miliardi nel 2017, è in discussione una manovra che attualmente viene quotata per 10 miliardi, ma che la clausola di salvaguardia quantifica in 16 miliardi, rispetto ai quali saranno 4 i miliardi aggiuntivi da distribuire tra Comuni e Regioni, quindi non siamo alla fine di un percorso di crisi finanziaria, forse siamo alla fine del percorso di crisi economica che la crisi finanziaria e l'interposizione avara della pubblica amministrazione rischia di neutralizzare, perché le risorse pubbliche che fanno armonia sociale e che fanno anche sostegno al consumo oltre che alla coesione sociale, stanno ulteriormente restringendosi.
La prima voce di fatturato della Regione Marche, dopo il conglomerato Merloni che non è più marchigiano, è tornato ad essere la sanità marchigiana che fattura circa 2.900 milioni. Questo comparto, insieme al sociale, insieme ai trasporti, drasticamente ridotto, non è soltanto un colpo mortale alla coesione, è anche un colpo mortale alla redistribuzione di reddito e di occupazione.
Venendo al bilancio così come si è determinato è del tutto evidente che è un bilancio a cui mancano 230.000.000, quando la parte variabile negli ultimi 10 anni ha oscillato tra 60 e 80.000.000, è paralizzante, la tentazione a cui cedere più facilmente …Chiedo alla Presidenza ...
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
PRESIDENTE. Stiamo lavorando perché praticamente in Commissione si è fatto un altro bilancio, questa è la verità, quindi è difficile …
Pietro MARCOLINI. Ho capito, ci stanno i tempi, abbiamo la convocazione oggi e domani, possiamo lavorare serenamente potendoci concentrare su una cosa alla volta, se possibile, se non è possibile …
PRESIDENTE. Certi processi andrebbero governati un po' meglio, secondo me …
Pietro MARCOLINI. Come?
PRESIDENTE. Andrebbero governate queste cose, perché non si può arrivare qua e poi ricominciare tutto da capo in Commissione.
Pietro MARCOLINI. Non è un motivo per discutere simultaneamente quattro cose.
PRESIDENTE. Va bene, stiamo lavorando, comunque prego, finisca.
Pietro MARCOLINI. Stavo dicendo che quando manca all'appello quasi 4 volte la parte variabile del bilancio, è evidente che manca all'appello l'ossigeno per respirare ed è evidente come la tentazione più forte, in certi tratti apparsa irresistibile, è stata nelle ultime settimane: “Ci penserà chi viene dopo di noi”. Questa tentazione è scorsa anche qui in questa Aula a dicembre con il bilancio preventivo. E' una tentazione che abbiamo fatto bene a respingere, perché dal mese di dicembre al 31 marzo abbiamo reiscritto economie per 330.000.000, un terzo di miliardo di euro che abbiamo restituito alla società non andando in esercizio provvisorio ed a questo abbiamo aggiunto 60.000.000 di manovra straordinaria di cui 35 per spese di investimenti e 25 per spese correnti.
E' del tutto evidente che nessuno ci ringrazierà, come abbiamo visto stamattina, per lo sforzo che abbiamo fatto per recuperare l'economia del 2014 né per trovare, attraverso la valutazione dei residui attivi e passivi e perenti degli ultimi 15-20 anni, 60.000.000 che abbiamo restituito alla società, ma tutti quanti ci criticheranno per i 160-170.000.000 che mancano all'appello, ma io penso che abbiamo fatto bene. Abbiamo fatto bene tutti, maggioranza, opposizione!
La discussione in Commissione è stata prevalentemente ispirata ad un senso di responsabilità, la tentazione più forte di fronte ad audio, videolesi o a un sociale in fiamme sarebbe dire, ma ci penserà il responsabile che è lo Stato oppure quelli che vengono dopo di noi che dovranno resettare il quadro delle funzioni della Regione e anche i pesi da distribuire.
Penso che nonostante tutto abbiamo fatto bene a presentare questa proposta, a mettere a disposizione un terzo di miliardo di euro alla comunità e lavorare facendoci criticare per i 170.000.000 che mancano all'appello e non per i 60 che abbiamo trovato in una condizione che è quella che abbiamo potuto sviluppare anche nel confronto con le organizzazioni sociali a testa alta. Perché se diamo l'impressione di essere la causa del taglio di 230.000.000, è del tutto evidente che autorizziamo una critica mortale che addirittura riguarda le responsabilità nostre e le responsabilità personali che invece non ci sono né da un punto di vista personale né da un punto di vista politico. Nel merito poi le scelte possono essere criticate.
Voglio dare atto del lavoro della Commissione che si è riunita emergenzialmente, come ha detto il Presidente Solazzi, in queste ore, siamo nelle ultime ore degli ultimi giorni, quindi il lavoro è confuso e non sempre ordinato, però mi pare che questo senso di responsabilità sia emerso e vada opportunamente valorizzato.
Su tre punti voglio dire qualcosa, aderendo alla relazione che ha fatto il relatore di maggioranza che è stata ricca di spunti di carattere generale e analiticamente per le proposte che il bilancio contiene. Su tre aspetti vorrei intervenire, riguardano un po' i documenti su cui i Comuni, le Province, il Sindacato, le organizzazioni, hanno incentrato la loro critica, parlo delle sofferenze del settore sociale, dei trasporti, del diritto allo studio.
Su tutti questi aspetti abbiamo pensato di concentrare le poche risorse che avevamo a disposizione, stirando fino all'ultimo euro la capacità mutuabile per investimento che abbiamo esaurito e che ammonta a 35.000.000, di questi 35.000.000 le voci prevalenti sono le attività di ristoro di un territorio ferito: 42.000 frane, 170 chilometri della costa ingiuriati dalle mareggiate, corsi dei fiumi assolutamente fuori manutenzione.
Siamo riusciti a reindirizzare 13-14.000.000 euro sul terreno della difesa del territorio ed i lavori della Commissione - si è arrivati ad una condivisione con il Presidente, il Vicepresidente, i membri della Commissione, unanimemente hanno condiviso, l'idea di posticipare alcune delle voci della Regione in materia di immobili e di razionalizzazione dei fitti per dare una risposta mediata attraverso i Comuni - erano partiti con 3.000.000 e si sono chiusi con 7.000.000, per dare un conforto ai bilanci dei Comuni che potranno intervenire sul versante sociale laddove noi, direttamente in termini di spese correnti, non riusciamo a sovvenire.
La voce che ogni Comune ha presente è quella della manutenzione straordinaria delle strade e degli edifici destinati a funzione pubblica. Abbiamo fatto un sondaggio, il 50% dei Comuni è in grado di convertire questo conforto in termine di bilancio dalla manutenzione straordinaria ad una disponibilità di bilancio per il sociale. Noi contiamo che di questi 7.000.000, circa 3-3,5 possano essere messi a disposizione dei Comuni per quella integrazione sociale che la Regione non è più in grado di fare rispetto allo scorso anno, la cifra era di 7.400.000. Questo il primo degli aspetti.
Il secondo aspetto che è stato richiamato è quello di natura negoziale in cui pur essendo piccoli e marginali siamo impegnati nel tavolo "Massicci", eredità Massicci ora Adduce a Roma, per liberare dall'obbligo di destinazione vincolata sanità i 12.000.000 di euro risultati eccedenti il finanziamento della sanità, avendo ottemperato i 31 criteri dei livelli essenziali d'assistenza, abbiamo fornito i servizi resi obbligatori dalla legge. Stiamo chiedendo che i 12.000.000, in nome dell'appropriatezza, possano essere impiegati anche sul sociale, non soltanto nella sanità. Questo farebbe risparmiare la pubblica amministrazione oltre che dare risposte congruenti al sociale in sofferenza.
Terzo aspetto è quello che abbiamo affrontato con un'attività amministrativa efficace di cui dobbiamo ringraziare i nostri dirigenti. In modo particolare voglio ringraziare i dirigenti del Servizio bilancio, la dottoressa Di Bonaventura, la dottoressa Arzeni, il Direttore generale dell'Inrca Giuseppe Zuccatelli, che attraverso la loro azione sul versante della gestione liquidatoria dell'Inrca che inopinatamente abbiamo assunto, doverosamente abbiamo assunto, stiamo recuperando circa 40.000.000 di cui 16 più 5 con un accordo preliminare definito e concordato rispetto al quale, se non ci fossero dei singhiozzi in corso, potremmo pensare di incassare nei prossimi giorni, non nei prossimi mesi; 16 più 5.
Questo stanziamento di 16 più 5, l'abbiamo già detto, per due terzi dovrà essere impegnato per il sociale e per un terzo sul versante dei trasporti che è il secondo settore in grave sofferenza con un servizio di livelli essenziali di assistenza, un diritto di cittadinanza universale che i trasporti richiedono.
Il penultimo aspetto che vorrei toccare riguarda i trasporti rispetto ai quali c'è una discussione accesa sul versante del trasporto che individua i trasporti, le partecipate e i rifiuti come i tre temi fondamentali della spending review gestita adesso da Gutgeld e Perotti, con l'eredità del lavoro fatto da Cottarelli e prima di Cottarelli da Giarda.
Le tre priorità sono esattamente quelle a cui ho accennato, quindi non senza un certo patema d'animo, abbiamo affrontato una proposta che dovrà essere valutata rispetto alla proposta di riforma del trasporto pubblico locale che il vecchio Ministro dei trasporti Lupi aveva annunciato per la fine dell'anno passato e che il nuovo Ministro ha annunciato per l'inizio del prossimo autunno, compatibilmente con la legge di riforma del trasporto pubblico locale e del regime delle partecipate. E' una proposta condizionata che ci porta a ipotizzare, dando alla Giunta che verrà entro la fine dell'anno la possibilità di valutare la congruenza con il quadro normativo, un'agenzia che non faccia semplicemente da passacarte del finanziamento nazionale, ma che si incarichi degli intrecci dei cinque bacini territoriali, della programmazione dell'interfaccia interregionale, dell'intreccio tra urbano ed extraurbano che è ancora fonte di possibile recupero di efficienza consistente.
Questo potrebbe portare, valutate le precondizioni, superata l'obiezione dell'elusione fiscale, ad un risparmio nel sistema di gestione tributario dell'ordine del 10% sugli stanziamenti. Questo, lo ripeto, lo si fa con un caveat grandissimo, presente nella relazione dell'emendamento, presente nel dibattito che stiamo facendo, perché non soltanto le ultime norme riferite, per esempio allo split dell'Iva, ci obbligano a un versamento e ad una retrocessione del versamento della pubblica amministrazione dei tributi Iva, che neutralizzerebbe il potenziale guadagno dell'Iva, ma anche in relazione alla riorganizzazione delle partecipate strategiche attivabili dalle Regioni.
L'ultima battuta è quella che fa riferimento alla valorizzazione del meccanismo gestionale del funzionamento della Regione.
La Regione ha un bilancio che oscilla tra i 4 e i 5 miliardi, comprensivo di tutte le voci stiamo attorno a 4 miliardi e mezzo, c'è un problema che negli ultimi anni abbiamo più intensamente osservato e che riguarda la compressione del vecchio avanzo d'amministrazione e da un monitoraggio più attento, più ficcante, più condizionante dell'attività ordinaria rispetto a quella programmata, quante volte ci siamo detti che il consuntivo, il rendiconto è più illuminante di un preventivo, quante volte abbiamo detto che bisognerebbe fare una manutenzione migliore dei capitoli già esistenti piuttosto che accapigliarsi sull'implementazione dei capitoli futuri.
Abbiamo fatto un buon lavoro, anche qui devo ringraziare il Dirigente dell'Area finanziaria che, da questo punto di vista, ha speso energie e intelligenze in tal senso, ma è un richiamo, un lascito a chi seguirà per quello che riguarda una riorganizzazione, un riorientamento della spesa amministrativa, un'attenzione a cui i nostri dirigenti hanno troppo spesso dedicato un'attenzione minima, considerando una rendita di posizione gestibile l'acquisito e invece terreno di contesa il finanziario dell'anno che verrà. E' una gestione che ha spiazzato anche in termini strategici la nostra attenzione e che ha riguardato negli anni passati addirittura avanzi di amministrazione che hanno superato 1 miliardo di valore.
Su questo aspetto che si ricollega al primo, che è quello della valutazione comparata, di una battaglia cruciale che rimette al centro i costi standard, il federalismo responsabile, sta il futuro dell'azione amministrativa e dell'utilità sociale della nostra Regione. Se non si tengono in conto dovuto questi due aspetti rischiamo di far diventare la Regione un piccolo grande Consiglio comunale a valle di decisioni a cui non si contribuisce in termini di responsabilità, ma nemmeno di decisione.
Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro
Proposta di legge n. 485
"Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 36 'Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015/2017 della Regione. Legge finanziaria 2015' e alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 37 'Bilancio di previsione per l'anno 2015 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2015/2017'. Attuazione dell'articolo 22 della legge regionale 37/2014".
(Votazione)
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1.
Emendamento 1/1 ad iniziativa della II Commissione. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 1 così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 1 bis. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
Articolo 2
Emendamento 2/1 ad iniziativa della II Commissione. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 2 così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 4.
Emendamento 4/1 ad iniziativa della II Commissione. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 4 così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 5 (Dichiarazione d'urgenza). E' necessaria la maggioranza qualificata. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
Coordinamento tecnico.
Emendamento coordinamento tecnico 1 ad iniziativa della II Commissione. Ritirato.
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 485, così come emendata, la pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 486
"Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 36 'Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015/2017 della Regione. Legge finanziaria 2015' e alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 37 'Bilancio di previsione per l'anno 2015 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2015/2017'. Attuazione dell'articolo 22 della legge regionale 37/2014".
(Nuova titolazione) "Disposizioni di aggiornamento della legislazione regionale. Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 36 'Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015/2017 della Regione. Legge finanziaria 2015' e alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 37 'Bilancio di Previsione per l'anno 2015 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2015/2017'"
(Votazione)
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 1 bis.
Emendamento 1 bis/1, soppressivo, a firma dei Consiglieri Marangoni e Foschi. Poi ce n'è un altro della Commissione che è identico, quindi se passa il primo, decade il secondo emendamento.
Emendamento 1 bis/1. Lo metto in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 1 bis/1 bis ad iniziativa della II Commissione. Decaduto
Emendamento 1 bis/2 a firma del Consigliere Bugaro. Decaduto
Emendamento 1 bis/3 a firma dei Consiglieri Bugaro, Trenta, Foschi, Ciriaci, Marangoni. Decaduto
Emendamento 1 ter/1, istitutivo dell'art. 1 ter, a firma della Consigliera Bellabarba.
Ha la parola il Consigliere Bugaro.
Giacomo BUGARO. Presidente, ho avuto il piacere di vedere che in diversi abbiamo proposto di sopprimere l'articolo 1 bis perché ritengo assolutamente sbagliato modificare la legge elettorale quando i comizi elettorali sono stati indetti, posto che il Presidente della Giunta regionale ha indetto le elezioni.
Cambiare le regole in corso di processo elettorale è una pratica che esula dalla mia cultura politica. No è così, Assessore Luchetti, io parlo di me, però voi avete avuto il coraggio di farlo, tenete presente che in questi giorni la Giunta regionale sta irradiando le norme elettorali sul territorio e qualcuno ha avuto l'idea di andarle a cambiare.
Chiedo alla Consigliera Bellabarba di ritirare l'emendamento anche perché ritengo che sia viziato da un fatto fondamentale è stato già bocciato un mese fa quando abbiamo …, è quello di genere, non è stato bocciato sei mesi fa? Lo abbiamo votato? Non cambia nulla, chiedo comunque che venga ritirato per la stessa impostazione che ho appena espresso, cioè modificare, tentare di modificare ..., tra le altre cose in una variazione di bilancio a processo elettorale in corso, dopo che la I Commissione in quest'Aula per un anno e mezzo ha parlato di legge elettorale, mi sembra una cosa che va oltre il buon senso e la logica, tutto qui.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Perazzoli.
Paolo PERAZZOLI. Si, per fare la stessa proposta che ha fatto il Consigliere Bugaro che con le motivazione rischia di convincere esattamente del contrario la Consigliera Bellabarba.
Intervengo perché l'altra volta …
PRESIDENTE. Lei Consigliere non conosce sufficientemente il Consigliere Bugaro.
Paolo PERAZZOLI. No, ma conosco la Consigliera Bellabarba che l'altra volta non presentò, correttamente all'orientamento del gruppo, l'emendamento, tanto è vero che fu rimproverata dal Presidente Solazzi.
PRESIDENTE. Ricordo perfettamente, lei fa una ricostruzione di parte, però siamo ormai in un momento quasi conviviale, la verità è che la qui presente disse che purtroppo erano scaduti i tempi per presentare l'emendamento. La verità è quella che lei ha detto e cioè che era stata sconsigliata dal gruppo, ma lei per correttezza nei confronti del gruppo questo non l'ha detto.
Paolo PERAZZOLI. L'ho detto.
PRESIDENTE. Essendo scaduti i termini ha presentato un ordine del giorno che come io dissi, con la stessa frase latina …
Paolo PERAZZOLI. Poteva presentare l'emendamento che non ha presentato, però il tentativo di addomesticare le regole in prossimità delle elezioni a proprio tornaconto è un vizio comune a tanta gente.
Noi abbiamo fatto una legge che ci è costata mesi di lavoro, poco tempo fa e credo che, lo voglio dire a futura memoria - posso farlo Consigliere Bugaro? No, perché lei mi rimprovera il fatto che non mi ricandido - convenga sempre lavorare per la cosa che si ritiene più giusta, non la più utile, anche se oggi può apparire penalizzante. Il tempo è galantuomo, non sempre vince chi oggi vince, e non si sa se certe regole che sono utili quando si vince, diventano penalizzanti quando si perde.
Più si fanno le cose giuste, più si ha largo consenso, quindi invito la Consigliera Bellabarba, per le stesse motivazioni che ha detto il Consigliere Bugaro, a ritirare questo emendamento perché se passa potrebbe creare problemi anche di legittimità del procedimento elettorale in corso.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bellabarba.
Letizia BELLABARBA. Grazie Presidente. Naturalmente ritiro l'emendamento perché me lo chiede il Consigliere Perazzoli.
Anch'io a futura memoria, non concordo con l'amico e collega Perazzoli quando parla di tornaconto. Io non ho presentato quest'emendamento per un mio tornaconto, l'ho presentato per dare l'ennesimo segnale politico a quest'Aula ed in particolare, devo dire, ai miei compagni di partito, perché dopo la seduta dell'altra volta, quando non era stato presentato un emendamento perché c'era un orientamento e un accordo trasversale tra tutte le forze politiche che non prevedeva la doppia preferenza di genere nelle modifiche della legge elettorale, è stato votato all'unanimità un ordine del giorno ed è stata firmata da tanti un'ulteriore proposta di legge che prevede la doppia preferenza.
Ho presentato questo emendamento chiaramente sapendo che era fuori termine e che non era neanche corretto però, ripeto, ho utilizzato questo escamotage per ribadire una cosa, un principio che mi auguro di nuovo, a questo punto, nella prossima legislatura si possa porre rimedio, comunque è evidente che ritiro l'emendamento.
PRESIDENTE. Grazie Consigliera Bellabarba anche se il ritiro lo vivo come una sofferenza personale perché io l'avrei votato se non altro per dimostrare il maschilismo del PD e la sensibilità nei confronti del genere femminile di Marche 2020. Lei mi priva di questo gusto, pazienza!
Ha la parola la Consigliera Ciriaci.
Graziella CIRIACI. Grazie Presidente. Vengo da una parte politica dove la parità di genere a volte è stata un po' meno legittimata, ho ascoltando bene l'intervento della Consigliera Bellabarba che condivido per cui faccio mio questo emendamento e chiedo che venga messo al voto.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Foschi.
Elisabetta FOSCHI. Concordo con quanto detto dalla Consigliera Ciriaci, vorrei anche ricordare a quest'Aula, come ha detto la Consigliera Bellabarba, che abbiamo votato un ordine del giorno e se gli ordini del giorno non sono aria fritta, se si votano ordini del giorno tanto per lavarsi la coscienza è un conto, ma se si votano ordini del giorno perché ci si crede allora bisogna essere chiamati ad assumersi le proprie responsabilità.
Per cui votare gli ordini del giorno e poi chiedere il ritiro degli emendamenti con motivazioni più o meno plausibili non mi sembra serio per un'Aula legislativa, per cui concordo con la Consigliera Ciriaci e chiedo la votazione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marangoni …., la seduta è ancora lunga ed irta di difficoltà perché ci sono molti emendamenti e alcune zone problematiche, quindi se non ci diamo un ordine diventa problematico. E' preferibile sospendere la seduta, se un gruppo me lo chiede la sospendiamo per 5 minuti, piuttosto che questo caos. Consigliere Marangoni deve parlare. Consigliere Eusebi a che titolo chiede di intervenire? Sull'ordine dei lavori, ha priorità.
Paolo EUSEBI. Grazie Presidente. Vorrei sapere dalla struttura tecnica se questi emendamenti elettorali sono ammissibili in questa giornata e se, nello specifico, un emendamento ritirato che non ha attinenza con la legge finanziaria, possa essere fatto proprio da qualcuno.
Secondo me è vergognoso che ci sia l'emendamento, di chiunque sia.
Questi sono i due quesiti che pongo alla struttura.
PRESIDENTE. Le dirò che appena ho visto l'emendamento mi sono consultato con la dottoressa Santoncini perché a mio avviso non era ammissibile, anche se, ripeto, nel caso in cui si voti, lo voterò.
Era inammissibile per la ragione sostenuta dal Consigliere Bugaro, sono stati convocati i comizi elettorali, non nascondiamoci dietro ad un dito, scusate il pasticcio di parole, ma circolano già le circolari per la predisposizione delle liste, per dare indicazioni, siamo in una fase elettorale avanzata perché, ripeto, i comizi sono stati convocati.
La dottoressa Santoncini mi ha detto che non era inammissibile.
La Commissione con l'articolo 1 bis era nella stessa situazione, uguale. Tant'è che è stato bocciato. Non è stato dichiarato inammissibile perché la struttura mi riferisce che non esiste una legge che dica che non si deve fare. Certo il contesto, secondo me, è molto discutibile e credo che potrebbe essere oggetto di ricorso con tutti i problemi che questo comporterebbe perché, ripeto, siamo ad un mese e mezzo dalle elezioni.
Non mi sento di dichiarare inammissibile l'emendamento a meno che la struttura non mi butti giù due righe e mi dica che è inammissibile. Se la struttura mi dice: “Guardi è inammissibile” a me va benissimo, io non ho problemi.
Andiamo avanti con la discussione. Ha la parola il Consigliere Marangoni.
Enzo MARANGONI. Grazie. In questi 5 anni siamo stati abituati, sicuramente anche nelle legislature precedenti, ma io non c'ero, parlo di quella che sto vivendo, a sorbirci nelle varie leggi di bilancio, negli assestamenti di bilancio, nelle variazioni al bilancio, un sacco di norme che nulla c'entravano con gli aspetti tecnici del bilancio ed io ho sempre presentato emendamenti abrogativi, naturalmente respinti dalla maggioranza.
Questo è un altro caso eclatante, addirittura, in una legge di variazione di bilancio, come è stato ricordato dai Consiglieri Perazzoli e Bugaro, stiamo parlando di modifiche a leggi elettorali a comizi già convocati.
La Germania ha una legge molto semplice per cui nessuna legge elettorale, di nessun tipo, non solo per lo Stato, ma anche per i land, può essere varata se non un anno primo delle elezioni. Questa è civiltà giuridica. Noi dovremmo essere la patria del diritto, ci hanno insegnato dal diritto romano, lì hanno una legge semplicissima che dice che prima di un anno non puoi modificare le regole del gioco, mi sembra il buon senso, l'abc.
Sono profondamente stupito che addirittura abbiamo trovato nel testo l'articolo 1 bis che abbiamo abrogato grazie ad un mio emendamento, tra l'altro. Addirittura avete messo nel testo di legge una modifica alla legge elettorale. Questo è analogo!
Qualunque articolo di legge, emendamento o sub emendamento che riguardi la legge elettorale non ha senso, e non solo perché i comizi sono già stati convocati e non è corretto, non è opportuno, ma anche per il motivo che io ho sempre contestato in questi 5 anni e cioè che tutto quello che non riguarda l'argomento specifico del bilancio non dovrebbe trovare spazio nella legge, infatti ho fatto altri emendamenti abrogativi di norme che nulla c'entrano con il bilancio.
Sono convinto della illegittimità di qualunque norma, non solo perché non c'entra nulla con questa legge che è la variazione di bilancio, ma anche e soprattutto perché siamo a comizi convocati, siamo in fase elettorale. Ormai la questione è aperta.
Credo che sia assolutamente illegittimo, quindi invito a ritirare tutte le norme che sono nel testo di legge, ma mi pare che c'era solo quella che abbiamo peraltro abrogato, ed eventuali emendamenti e conseguentemente sub emendamenti. Grazie.
PRESIDENTE. Guardate nei momenti complicati qualcuno deve assumersi la responsabilità, abbiamo opinioni un po' diverse anche nell'Ufficio di Presidenza sull'ammissibilità o non ammissibilità, però il Regolamento in un articolo che non ricordo, ma che adesso la dottoressa cercherà …
Su indicazione dell'apparato “tecnico” l'emendamento si ritiene inammissibile, però sono convinto che la politica deve avere il primato non sulla legge, ma su un parere che è molto discutibile perché controverso in quanto non esiste una legge che lo vieti espressamente, ma il contesto nel quale ci muoviamo è di un certo tipo, i comizi sono stati convocati, quindi, interpretando correttamente l'articolo 85 del Regolamento interno, se siete d'accordo, metto in votazione la proposta di inammissibilità.
Se l'Aula condivide l'inammissibilità, così come formulata dagli uffici, bene, altrimenti si va alla votazione e si vota. Questa è l'unica proposta che posso fare per uscire da questo impasse nel quale siamo finiti.
Ha la parola il Consigliere Ricci.
Mirco RICCI. E' una procedura che può andare bene, ma riprendo un attimo l'intervento del Consigliere Bugaro, perché in realtà, quando abbiamo ragionato in Commissione qualche giorno fa sull'ipotesi della riduzione del numero di firme per presentare le liste, abbiamo raccolto subito l'indicazione della Presidenza che diceva: “Guardate siete dentro i 60 giorni dei comizi elettorali, qualsiasi modifica alla legge non solo può essere non giustificata, ma è inopportuna", tant'è che oggi abbiamo immediatamente abrogato la riduzione di firme per presentare le liste.
Per analogia Presidente, come ha ricordato anche il Consigliere Bugaro, tutto ciò che è inerente alla materia elettorale probabilmente è inammissibile.
Se vogliamo passare per un voto d'Aula, passiamoci, ma per analogia dico che è la stessa cosa come aver abrogato l'articolo per la riduzione di firme. Allo stesso modo tutte le altre norme che intervengono in materia elettorale dovrebbero seguire l'identica sorte.
Vogliamo arrivarci con un voto di inammissibilità? Arriviamoci con un voto di inammissibilità, ma è la stessa identica cosa del voto precedente, sono tutte norme di modifica di leggi elettorali nel periodo, di 60 giorni, antecedente il voto.
Sarebbe inutile votare, ma se vogliamo votare, votiamo.
PRESIDENTE. C'è ancora iscritto a parlare il Consigliere Trenta, però a questo punto mi pare che rinunci.
Vorrei che la proposta fosse chiara e registrata: su indicazione della struttura tecnica che ritiene di avere dei forti dubbi di ammissibilità di questo emendamento, propongo all'Aula di votare la non ammissibilità. Chi vota verde dichiara non ammissibile l'emendamento, chi vota rosso lo dichiara ammissibile. E' chiaro o devo ripetere? Chiaro!
La proposta è di non ammissibilità, su indicazione della struttura tecnica, che metto in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
PRESIDENTE. L'emendamento è dichiarato inammissibile
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 5.
Emendamento 5/1 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Enzo MARANGONI. Grazie. Continuo a fare come ho sempre fatto in questi 5 anni ed a dire che nulla c'entra questa norma con la legge che riguarda le variazioni di bilancio.
Questa norma nulla ha a che fare con le variazioni di bilancio, perché stiamo parlando di un tema che è completamente diverso: il registro regionale delle organizzazioni di volontariato. Cosa c'entra questa roba? Qui non c'entrano i comizi elettorali, ma il concetto è lo stesso, siamo fuori argomento.
Ci sono altre norme di cui chiedo l'abrogazione perché sono fuori tema, non siamo in ciò che la legge prevede si possa modificare con la legge di variazione di bilancio, siamo extra tema, siamo fuori argomento, se fossimo a scuola ci darebbero zero perché l'argomento è fuori tema.
PRESIDENTE. Emendamento 5/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 5 bis/1, istitutivo dell'art. 5 bis, a firma del Consigliere Perazzoli. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 5 bis/2 a firma dei Consiglieri Foschi e Marangoni. Non ammissibile perché non ha copertura finanziaria.
E' inammissibile non lo posso accettare.
Articolo 6.
Emendamento 6/1 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Enzo MARANGONI. Anche questo emendamento nulla c'entra con il tema in oggetto. Siamo fuori tema.
Sono norme che modificano il testo unico del commercio che peraltro abbiamo modificato solo un mese fa, quindi, c'era l'occasione.
Cosa c'entra adesso modificare un'altra volta, tra l'altro con un articolo abbastanza lungo, il testo unico del commercio? Non c'entra assolutamente nulla, chiedo quindi di soprassedere e di approvare il mio emendamento che lo sopprime semplicemente.
PRESIDENTE. Emendamento 6/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 6/2 ad iniziativa della II Commissione. Ha la parola il Consigliere Latini.
Dino LATINI. Se non si modifica questa impostazione, i Comuni sarebbero autorizzati ad applicare una sanzione che nei confronti delle attività commerciali è del tutto illegittima, con il cambio della dizione ...
PRESIDENTE. Quindi un fatto tecnico da parte degli uffici. Benissimo!
Emendamento 6/2. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 6 così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 6 bis/1, istitutivo dell'art. 6 bis, a firma del Consigliere Perazzoli; anche questo mi pare sia di carattere tecnico. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 7.
Emendamento 7/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 7 bis.
Emendamento 7 bis/1 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Enzo MARANGONI. L'articolo 7 bis di cui con l'emendamento chiedo l'abrogazione riguarda disposizioni legislative regolamentari in materia edilizia. Sostanzialmente c'è una sorta di semplificazione/liberalizzazione di alcune attività edilizie.
La cosa paradossale, oltre al fatto che nulla c'entra con l'argomento perché stiamo parlando di variazioni di bilancio, è che l'ordine del giorno di oggi prevede una legge sulla semplificazione delle attività nell'edilizia. Siamo al paradosso, all'incredibile!
Nulla c'entra con questa legge ed oggi addirittura all'ordine del giorno c'è una legge sull'edilizia.
Siamo alla follia legislativa!
PRESIDENTE. Emendamento 7 bis/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 7 bis. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 7 ter.
Emendamento 7 ter/1, abrogativo, a firma dei Consiglieri Trenta, Ciriaci, Foschi, Silvetti, Marangoni, Brini, Donati, Natali.
Dello stesso tenore abbiamo anche un emendamento a firma del Consigliere Busilacchi ed un altro a firma del Consigliere Bugaro. E' chiaro che se questo venisse approvato, decadono gli altri due.
Emendamento 7 ter/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 7 ter/2 a firma del Consigliere Busilacchi. Decaduto
Emendamento 7 ter/3 a firma del Consigliere Bugaro. Decaduto
Sub emendamento 7 ter/4/1 a firma del Consigliere Marangoni. Ritirato
Emendamento 7 ter/4 a firma del Consigliere Binci. Ritirato
Emendamento 7 quater/1, istitutivo dell'art. 7 quater, a firma del Consigliere Solazzi.
Ha la parola il Consigliere Perazzoli.
Paolo PERAZZOLI. L'argomento è stato ampiamente discusso nella legge recentissima sulle farmacie.
Sono due emendamenti, quello che prevediamo nella legge è l'orario minimo di servizio, quindi se l'emendamento viene approvato le farmacie rurali passano da 38 a 32 ore con una riduzione del servizio ai cittadini. Io sono per respingere questo emendamento.
L'altro allarga alle associazioni sindacali di categoria, cioè ai sindacati dei farmacisti, che avevamo ritenuto assorbito dall'ordine dei farmacisti, però insistono su questo, per cui il secondo emendamento si potrebbe approvare.
Presidente, se ritira il primo emendamento sarebbe meglio, se no io sono per respingerlo.
PRESIDENTE. Non sono un farmacista, non ho parenti farmacisti, e nemmeno molti elettori farmacisti, però quello che rappresentano è il fatto che ci sono farmacie e farmacie.
Le farmacie dei piccolissimi centri, da 500, 600, 700, 1000 abitanti, e sono una marea, non riescono a far fronte alla spesa che gli comporterebbe un'obbligatorietà. Questo è l'orario minimo, non è l'orario massimo, però ci sono farmacie rurali, (...) esistono e potremmo fare i nomi di Comuni ..., che in questo caso ci chiedono semplicemente di dire che l'orario minimo per questo tipo di farmacie è diminuito di qualche ora.
Naturalmente voto a favore, l'ho proposto (...). Parliamo di farmacie rurali sussidiate, avete presente cosa vuol dire sussidiate? Sono quelle che appartengono ad una certa categoria, che hanno una certa mole di lavoro, che sono in centri svantaggiati e quant'altro. Non è un emendamento fatto ...
Emendamento 7 quater/1. Lo pongo in votazione
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 7 quater/2 a firma del Consigliere Solazzi. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 7 quater/3 a firma del Consigliere Canzian. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 7 quater/4 ad iniziativa della II Commissione. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 7 quater/5 ad iniziativa della II Commissione. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 8. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 9. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 10. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 11. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 12.
Emendamento 12/1 a firma della Consigliera Bellabarba. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 12/2 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/3 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/4 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Enzo MARANGONI. Visto che avete bocciato due emendamenti che toglievano i soldi da cose a cui si potevano togliere e cioè dalla solita retorica dell'antifascismo dove avete speso 4.000.000 di euro in vent'anni, a favore della polizia locale con la sicurezza che abbiamo, magari vi illustro questo emendamento che magari è più simpatico, per dispetto naturalmente mica per interesse, ma per il mio divertimento, visto che parliamo di 1 milione di euro per favorire lo sviluppo della cooperazione.
In questi anni ho chiesto: "Ma dove li mettete tutti questi soldi che ogni anno date alla cooperazione?" Devo dire che non ho mai avuto risposte chiare dalla Regione , allora visto che il tema è di attualità, chiedo di spostare questo milione di euro al diritto allo studio universitario che era di 3.000.000 e che adesso è stato tagliato drasticamente di 1.000.000 di euro.
L'altra volta, ai Capigruppo, sono venuti i ragazzi delle università a presentarci il problema, chiedo, quindi, di far studiare più ragazzi nella nostra regione grazie al diritto allo studio universitario che dobbiamo finanziare. Volevo capire un po' meglio se possiamo limare qualche cosa dallo sviluppo della cooperazione.
Cooperazione è un tema che oggi è di moda, io sono assolutamente favorevole allo scopo mutualistico e solidaristico originario del 1900, della fine del '900, ma sono un po' meno comprensivo delle degenerazioni del fenomeno della cooperazione in termini di agevolazioni fiscali ed evasione contributiva qualche volta.
Abbiamo visto sui giornali cosa succede nelle cooperative rosse, e siccome ho letto che un vostro deputato..., la stampa di questi giorni dice: "Ma in fondo il mondo della cooperazione è tradizionalmente vicino alla sinistra per antichi legami tra la cooperazione e la sinistra".
Vorrei capire se possiamo togliere qualche soldo perché se questa Regione è amministrata dal PD e dà i soldi alla cooperazione e poi la cooperazione li dà al PD, mi pare che li tolgo dalla tasca destra, come il mio fazzoletto e lo metto nella tasca sinistra, un giroconto come si dice.
Vorrei capire, visto che è presente il vostro segretario del PD ...
PRESIDENTE. Consigliere Marangoni si dia una regolata con delle ricostruzioni ardite ...
Enzo MARANGONI. Vorrei capire, Presidente, se la stampa nazionale ha riportato ...
PRESIDENTE. Consigliere Marangoni, il PD ..., però non può dire le cose che sta dicendo.
Enzo MARANGONI. Vorrei capire, laddove la stampa nazionale dice che ha dato dei soldi alla Cpl Concordia e in particolare al PD regionale, se è vero o se non è vero. Li può dare e il PD li può prendere ...
PRESIDENTE. Consigliere Marangoni, non c'entra niente con il testo che stiamo valutando.
Enzo MARANGONI. Mi serve per capire, se mi risponde voto a favore, se non mi risponde voto contro, ... mi serve eccome. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Perazzoli.
Paolo PERAZZOLI. A forza di lasciar fare e lasciar passare le cose si sedimentano e si creano i mostri.
Va detto, ma in poche parole, che il movimento cooperativo ha una storia gloriosa in Italia e non può essere macchiata da alcune situazioni che lambiscono la criminalità. Bene?
Nelle Marche ci sono centinaia di cooperative agricole, non agricole, che danno lavoro a decine di migliaia di lavoratori marchigiani e in questi anni hanno garantito il lavoro senza spesso guardare al profitto che tra l'altro non possono fare.
Questo è un emendamento che va respinto, ma le infamità che vengono dette sarebbero ..., non mi sentirei la coscienza a posto senza dire queste cose.
PRESIDENTE. A parte che la cooperazione che sia rossa, cooperazione è. Poi le degenerazioni ci sono e sono presenti.
Emendamento 12/4. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/5 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/6 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/7 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Enzo MARANGONI. ... dall'antifascismo, il valore della resistenza, i principi della Costituzione, avete buttato in quel posto 4.000.000 di euro in 20 anni, chiedo di metterli sul diritto allo studio universitario per far studiare i nostri ragazzi.
Questo è l'emendamento, chiedo anche la votazione per appello nominale a nome mio e dei Consiglieri Trenta e Foschi.
PRESIDENTE. Emendamento 12/7. Lo pongo in votazione per appello nominale.
Favorevoli: Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Natali, Romagnoli, Silvetti, Trenta, Zaffini.
Contrari: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Bucciarelli, Busilacchi, Camela, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Latini, Luchetti, Malaspina, Marconi, Massi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/8 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/9 a firma dei Consiglieri Ciriaci e Marangoni.
Ha la parola la Consigliera Ciriaci.
Graziella CIRIACI. Grazie Presidente. Io ho presentato gli emendamenti 12/9, 12/10 e 12/11 che riguardano tre leggi diverse che hanno lo stesso obiettivo, quello di mettere qualche piccola risorsa su delle buone leggi che sono state approvate.
La prima è la n. 39 del 2012, la seconda è la n. 29 del 2012 e la terza è la n. 4 del 2014. Sono tutti interventi sociali.
Una riguarda il disagio ed il recupero delle derrate alimentari, l'altra è a favore della sicurezza stradale, tra l'altro è stata promozionata ed anche voluta da questa Assemblea, e prevede nelle scuole la possibilità di fare un minimo di formazione in merito alla sicurezza stradale. La terza riguarda i genitori separati e divorziati in difficoltà.
Chiedo di mettere delle piccole risorse, togliendole da capitoli dove le risorse sono più abbondanti, per poter dare un piccolo segnale.
Chiedo la votazione per appello nominale, anche degli emendamenti 12/10 e 12/11, a nome mio e dei Consiglieri Foschi e Marangoni. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 12/9. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Foschi, Ciriaci e Marangoni.
Favorevoli: Brini, Bugaro, Ciriaci, D'Anna. Foschi, Marangoni, Massi, Natali, Romagnoli, Silvetti, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Bucciarelli, Busilacchi, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Luchetti, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Traversini.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/10 a firma dei Consiglieri Ciriaci e Marangoni. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Foschi, Ciriaci e Marangoni.
Favorevoli: Brini, Bugaro, Ciriaci, Foschi, Marangoni, Massi, Natali, Romagnoli, Silvetti, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Badiali, Bellabarba, Bucciarelli, Busilacchi, Cardogna, Comi, Donati, Giancarli, Giannini, Latini, Luchetti, Malaspina, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Traversini.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/11 a firma dei Consiglieri Ciriaci e Marangoni. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Foschi, Ciriaci e Marangoni.
Favorevoli: Brini, Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Massi, Natali, Romagnoli, Silvetti, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Bucciarelli, Busilacchi, Cardogna, Donati, Giancarli, Giannini, Latini, Luchetti, Malaspina, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Traversini.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/12 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/13 a firma del Consigliere Latini. Ritirato.
Emendamento 12/14 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Enzo MARANGONI. Contributo straordinario all'attività dell'Istituto Gramsci Marche. Negli ultimi cinque anni gli avete già regalato 150.000 euro, ecco i conti, 150.000 euro signori, avanti! Regaliamogli altri 12.500 che io chiedo di spostare dall'Istituto Gramsci, al quale abbiamo già dato 150.000 di euro in 4 anni, agli indennizzi per danni causati da specie di notevole interesse scientifico e cioè per i danni del lupo. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 12/14. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/15 a firma della Consigliera Foschi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Elisabetta FOSCHI. Ho ritenuto opportuno presentare questo l'emendamento perché si sta protraendo una situazione incresciosa e i dipendenti delle Apa e delle Aram continuano a non percepire lo stipendio. Già in altra occasione abbiamo provveduto a stanziare dei fondi che però l'Apa e l'Aram non hanno devoluto per il pagamento degli stipendi dei dipendenti, ma per altro, credo che sia opportuno porre rimedio a questa situazione ...
PRESIDENTE. Questa è una situazione drammatica ...
Elisabetta FOSCHI. Posto che il lavoro è un diritto e che quindi dobbiamo fare tutto il possibile per evitare queste situazioni, penso che l'affermazione dei valori della resistenza e dell'antifascismo e dei principi della Costituzione repubblicana, visto che il lavoro è un principio della Costituzione repubblicana, possano essere utilizzati in questo senso.
Concludo dicendo che ho pensato essere opportuno reperire quei fondi che non sono sufficienti, ma sono comunque qualcosa, dal capitolo che riguarda l'affermazione dei principi della Costituzione repubblicana, visto che il diritto al lavoro è un principio della Costituzione repubblicana. Mi sembra opportuno andare in questa direzione.
Chiedo l'appello nominale anche a nome dei Consiglieri Trenta e Ciriaci.
PRESIDENTE. Posso soltanto dire che mi trovo d'accordo su questo emendamento anche se questo sarebbe ininfluente perché la cifra ..., se vogliamo essere seri!
Alcuni hanno un arretrato di 4 anni, però mi pare che la Giunta, e poi darò la parola all'Assessore Marcolini e se vuole anche all'Assessore Malaspina, stamattina abbia risolto il problema, comunque lo sentiremo dalla viva voce dell'Assessore Malaspina.
Maura MALASPINA. Grazie Presidente. Premesso che l'associazione è nazionale, l'Assessorato ha fatto di tutto per venirle incontro e questa mattina è stato stabilito di dare il 95% delle somme spettanti per i servizi svolti, che non si sarebbero neanche potuti dare perché non hanno rendicontato, dando la precedenza agli stipendi dei dipendenti, quindi, il problema è stato risolto questa mattina.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. Per la conferma che su proposta dell'Assessore Malaspina ..., devo dire che è sorprendente lo zelo della Consigliera Foschi perché dovrebbe ricordare che la Regione Marche si è interposta per risolvere un problema che non ha causato e che da tre anni integra.
L'interesse dell'Assessore all'agricoltura e le casse in generale della Regione da tre anni sostengono indebitamente e al di sopra delle proprie forze la soluzione di questo problema, ben altre sono le cause, ben altre sono le responsabilità. Questo è.
Stamattina è stata presentata la variazione di cassa, l'impegno era stato formalmente assunto un mese e mezzo fa.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Foschi.
Elisabetta FOSCHI. Prendo atto e a questo punto ritiro l'emendamento, però mi raccomando perché non è la prima volta, come ricordava l'Assessore ...
(interrompe l'Assessore Marcolini)
Elisabetta FOSCHI. Voglio semplicemente dire che posso anche convenire che non è giusto che la Regione integri, ma penso che non sia corretto che si diano soldi con la principale finalità di pagare gli stipendi e poi si consenta che quei soldi vadano per altro e non per gli stipendi, cosa che è sempre avvenuta. Le sto dicendo una cosa diversa da quello che sta dicendo lei, mi raccomando.
Ribadisco che altre volte sono stati stanziati e non vorrei che anche il gesto fatto dalla Giunta questa mattina non porti poi all'obiettivo giusto di pagare gli stipendi ai dipendenti, ma di sanare altre spese, lasciando, come da 4 anni, questa situazione.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Malaspina.
Maura MALASPINA. L'Assessorato e la Giunta sono sempre intervenuti per cercare di dare priorità allo stipendio dei dipendenti, quindi abbiamo usato tutte le accortezze, ma essendo l'associazione in grave difficoltà, è chiaro che nel frattempo si sono inseriti altri creditori.
Noi abbiamo usato tutte le accortezze per cercare di privilegiare gli stipendi dei dipendenti, poi ci sono cose che purtroppo non dipendono da noi.
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Spacca.
Gian Mario SPACCA. Il problema che pone la Consigliera Foschi a mio avviso va rovesciato, nel senso che è giusto, lo abbiamo fatto per tutti, garantire la remunerazione delle prestazioni realizzate e garantire la remunerazione del lavoro anche quando il lavoro non c'è più. L'abbiamo detto tante volte, ma il problema che si deve porre questo Consiglio regionale è se un istituto come l'Aram serva o non serva a questa comunità.
Credo che questo istituto serva e deve essere rivisto nella sua attività soprattutto di certificazione, di ricerca, di incremento della qualità e della biodiversità del nostro prodotto. Allora ha una giustificazione di esistere e credo che noi dobbiamo lasciare al prossimo Consiglio regionale quest'eredità, cioè una rivalutazione del ruolo dell'Aram perché l'Aram serve alla nostra regione.
Non possiamo consentire che l'Ara delle Marche sia soppresso e che le funzioni di questo istituto siano svolte dall'Emilia Romagna, perché perderemo le caratteristiche del prodotto che abbiamo ricercato con una politica costante fatta attraverso il Psr, attraverso l'agricoltura, attraverso la zootecnia costantemente orientata alla qualità.
Noi proponiamo, e lo abbiamo fatto in questi anni, una politica profondamente diversa da quella di altre Regioni d'Italia e completamente diversa da quella dell'Emilia Romagna, quindi non possiamo accettare che l'Ara delle Marche finisca nelle mani dell'Ara dell'Emilia Romagna.
In questo senso è avvenuto il provvedimento di questa mattina che onora il 95% della remunerazione del personale, delle 23 persone che costituiscono e che sono presenti all'Aram, ma il problema non si esaurisce lì, il problema va visto in questa prospettiva: è un primo investimento finalizzato a proseguire con una rivalutazione di questo istituto che è fondamentale per salvaguardare la razza bovina marchigiana, è fondamentale per caratterizzare quelle tipicità su cui noi stiamo organizzando tutta la nostra azione di riqualificazione dell'agricoltura e della zootecnia.
Quindi non è solo un problema di costo del lavoro, di remunerazione, come peraltro ha detto bene l'Assessore, questa mattina risolto, ma è anche un problema di prospettiva e questo intervento si inserisce in questo programma che ho cercato di descrivere.
PRESIDENTE. Grazie Presidente Spacca. Consigliera Foschi?
Elisabetta FOSCHI. Ritiro l'emendamento e voglio dire che mi fa piacere sentire che si intende rivalutare la funzione e l'operato dell'Aram e dell'Apa e sono anche contenta che venga risolta la questione degli stipendi perché pensare di rivalutare, non mettendo chi lavora in condizioni di sentirsi dignitosamente riconosciuto in quello che fa, mi sembra un controsenso. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 12/15. Ritirato.
Emendamento 12/16 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/17 a firma della Consigliera Foschi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Elisabetta FOSCHI. Lo presento brevemente: l'emendamento chiede di stanziare 10.000 euro per la realizzazione di una manifestazione che si tiene nell'ambito della festa del Duca di Urbino.
Chiedo questo stanziamento perché nell'ambito della festa del Duca di Urbino si svolge un gioco che si chiama il Torneo dell'Aita, è uno dei pochi ed è uno dei 15 riconosciuti a livello nazionale come gioco storico.
In virtù di questo riconoscimento avvenuto a livello nazionale, mi sembra opportuno che la Regione, al pari di quello che fa per altre manifestazioni di interesse regionale, possa riconoscere questo contributo, visto che si tratta anche di una città patrimonio dell'Unesco su cui molto la Regione, giustamente, intende investire.
Votazione per appello nominale a nome dei Consiglieri Foschi, Ciriaci, Trenta.
PRESIDENTE. Emendamento 12/17. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto dai Consiglieri Foschi, Trenta e Ciriaci.
Favorevoli: Brini, Bugaro, Ciriaci, Foschi, Marangoni, Massi, Natali, Romagnoli, Silvetti, Solazzi, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Acacia Scarpetti, Bellabarba, Bucciarelli, Busilacchi, Cardogna, Comi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Malaspina, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/18 a firma del Consigliere Latini. Ritirato
Emendamento 12/19 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Enzo MARANGONI. Questo emendamento, così come i successivi 3, prevede di dare dei soldi per la difesa della costa, tema su cui abbiamo lavorato in questi mesi.
La difesa della costa dei Comuni del maceratese, in particolare Porto Recanati, Potenza Picena e Civitanova, togliendoli dai compensi alla Svim.
L'obiettivo è quello di spostare soldi dalla Svim e darli alla difesa della costa del maceratese. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 12/19. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/20 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/21 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/22 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/23 a firma dei Consiglieri Badiali e Giancarli. Ritirato.
Emendamento 12/24 a firma del Consigliere Acacia Scarpetti. Ritirato.
Sub emendamento 12/25/1 a firma del Consigliere Marconi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Luca MARCONI. Anche per scusarmi del tardivo intervento in Aula per cui non avete copia del sub emendamento che prevede, rispetto alla proposta del Consigliere Marangoni, una variazione da 30 a 20.000 euro. Spero che sulla Svim ci possano essere, Assessore Marcolini, tutti i recuperi possibili e immaginabili in corso d'anno.
Non è mia intenzione penalizzare questa nostra attività e tranquillizzo il gentile collega Binci che non ha mai preso niente, sono stati presentati sempre e mai ottenuti, per questo ho voluto prendere questa iniziativa sull'emendamento del Consigliere Marangoni perché per tanti anni abbiamo tentato un intervento di questo tipo e non è stato mai possibile.
Si sta parlando di un edificio, la tomba è di proprietà del Comune di Recanati e vi risparmio colleghi la lettura della tabella C). La risparmio con l'augurio che il sub emendamento venga approvato, se no ve la leggo tutta in sede di dichiarazione di voto, perché nella tabella C) abbiamo più di 40 interventi sotto i 30.000 euro, non li discuto perché credo che siano stati ben visti dalla Commissione e tutti ritenuti efficaci, ma credo che rispetto ad interventi singoli il nome di Beniamino Gigli, come d'altra parte quello di Leopardi, molte volte nominato in quest'Aula, meriti un'attenzione da 20.000 euro.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini.
Ottavio BRINI. Il Consigliere Marconi parla di piccoli interventi di 40.000 euro, nella replica dell'Assessore Marcolini non ho ben capito - qui si parla di 40, tutte marchette che si stanno facendo per la campagna elettorale - la risposta su Civitanova Danza che è un'eccellenza, quindi capisco tutte le resistenze, non voglio fare polemica, ma Silenzi è molto preoccupato per questa problematica ed ha attaccato la Regione ed anche chi ha fatto un'interrogazione a sostegno di questo contributo, dice che facciamo ... - dopo magari interverrà l'Assessore Giannini avvocato di Silenzi - però vorrei capire, a fronte di tutte queste marchette, se una cosa che è un'eccellenza, una cosa ritenuta valida anche a livello internazionale, sia tenuta nella dovuta considerazione.
Tra tori, vacche, mucche, non so di cosa si stia parlando, ma sulle cose serie ... una risposta, Assessore. Grazie.
PRESIDENTE Ha la parola l'Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. Ha formulato la stessa domanda anche nell'intervento generale sul bilancio.
Devo dire, Consigliere Brini, come lei ha ricordato, che io non ho visto ancora il parere che è stato formulato dal Comitato tecnico legislativo sulla possibilità che il finanziamento, quello che è stato espunto per il ritardo nella presentazione della domanda, sia incorso in un sabato che poteva essere considerato lavorativo, vedremo il parere, se è positivo è chiaro che noi quell'intervento lo ripristineremo.
Devo dire che in Aula la preoccupazione per Civitanova Danza è stata costante, ha avuto i finanziamenti da attività, è eminente, la manifestazione è sempre stata tra le 10-11 iniziative finanziate, quindi se c'è una premessa giuridica che lo consente verrà finanziata.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marangoni.
Enzo MARANGONI. Ringrazio il Consigliere Marconi per aver appoggiato il mio emendamento, seppur con un sub emendamento che riduce di 10.000 euro, non importa, l'importante è il valore simbolico di questa cosa. Ho chiesto 30.000 euro per il restauro della tomba di Beniamino Gigli che è di proprietà comunale, è una proposta che ho fatto negli ultimi 3 anni, sempre bocciata, quindi, vanno bene anche 20.000 euro e va benissimo se verrà approvata.
Colgo l'occasione Consigliere Marconi di chiederle, così come è intervenuto a sostegno della mia proposta, di intervenire anche a sostegno della maggioranza comunale, di cui lei fa parte, perché il Comune ha organizzato, insieme all'associazione Beniamino Gigli, due anni fa, uno spettacolo allo Sferisterio, ma l'incasso, misteriosamente, non è ancora arrivato nelle tasche dell'associazione Beniamino Gigli che lo sta aspettando per devolverlo all'associazione. Se poi vogliamo mettere per la tomba anche i 6.000 euro del suo compenso da Senatore che ha promesso sulla stampa, la ringrazio. Quando sarò anch'io Senatore lo farò, glielo prometto. Grazie.
PRESIDENTE. Sub emendamento 12/25/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 12/25 a firma del Consigliere Marangoni, così come sub emendato, lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 12/26 a firma della Consigliera Foschi. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/27 a firma del Consigliere Solazzi.
Non mi va di commentarlo, commento solo che mi sembra un po' strano che in una situazione di devastazione del litorale adriatico di cui questo Comune è parte e sta pagando danni inenarrabili, noi diamo 200.000 euro alla Regione Abruzzo.
Non voglio dire altro. Ho proposto un emendamento perché credo che sia ..., poi non deve essere destinato a quel tratto di spiaggia, lo si può mettere anche in un altro tratto, ma darlo alla Regione Abruzzo per me è una cosa obrobriosa ed ho presentato questo emendamento considerato che la situazione in quella parte del litorale, trascurata da tanto tempo, è drammatica, e non aggiungo altro.
Ha la parola il Consigliere Perazzoli.
Paolo PERAZZOLI. Io difendo l'operato del suo Presidente, questo è un consorzio ...
PRESIDENTE. Anch'io lo difendo sempre. Voi a fasi alterne.
Paolo PERAZZOLI. Non mi pare, io sono un attento osservatore rispetto alla proposta di bilancio ed ai voti. Qui c'è un consorzio che è interregionale perché è la cabinovia e la Regione Abruzzo è la Regione capofila, si può pure levare, però è una delle poche stazioni sciistiche della regione Marche, l'altra sta in provincia di Macerata.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini.
Ottavio BRINI. Una delle poche stazioni sciistiche perché lei si ferma a San Benedetto, se viene in provincia di Macerata e va un po' più a nord troverà ...
PRESIDENTE. Il Consigliere Perazzoli non è stato mai né sul Nerone né sul Carpegna.
Ottavio BRINI. Frontignano, Bolognola, Ussita, Sarnano, quest'anno sono collegate anche con l'ascolano, mi meraviglia che ...
Capisco che Ascoli è il nord dell'Abruzzo, ma noi adesso siamo nelle Marche.
Chiedo l'appello nominale a nome dei Consiglieri Silvetti, Foschi e Brini, poi chiedo, Presidente, di mandare tutto alla Corte dei Conti per verificare se questo atto è regolare, se è giusto che l'Abruzzo prenda questi soldi in considerazione che non li diamo a chi ha impianti nelle Marche.
Mi dispiace che i pesaresi stiano zitti, mi dispiace che chi ha veramente gli impianti ... Consigliere Ricci parli qualche volta di qualche cosa ... Ho finito Presidente.
PRESIDENTE. Consigliere Brini si può fare tutto, ma nelle regole. (...) Ho capito, se lui vuole parlare parla, non è che lei può obbligarlo a parlare.
Ha la parola il Consigliere Camela.
Valeriano CAMELA. Di questa stazione sciistica di Monte Piselli-San Giacomo di Valle Castellana ne abbiamo già parlato in precedenza in quest'Aula. E' una organizzazione che si basa sulla collaborazione di un consorzio costituito da vari enti abruzzesi e marchigiani tra cui anche la Provincia di Ascoli, il Comune di Ascoli, eccetera.
E' meta preferita, quasi esclusiva, di un'utenza marchigiana. Molti sono gli anconetani che vengono e la criticità è rappresentata dal fatto che gli impianti insistono sul territorio abruzzese, ma l'utenza servita è esclusivamente marchigiana.
C'è in atto un processo di collaborazione interregionale per realizzare una progettualità di qualità che possa anche puntare a dei finanziamenti europei. Ci sono stati vari passaggi in questo Consiglio per andare in questa direzione e penso che sia un'opera buona a servizio dell'utenza marchigiana.
Condivido il voto nominale.
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Spacca.
Gian Mario SPACCA. Visto che siamo alla fine della legislatura, facciamo anche una procedura irrituale, quello di esprimere delle valutazione che possono anche essere differenziate all'interno del Governo regionale.
Qualche volta anche il Presidente può esprimere un'opinione che non è condivisa dalla sua Giunta e si attiene a quelle che sono le indicazioni che la maggioranza della Giunta esprime. In questo caso tra me e il Presidente Solazzi non ci sono sul piano personale differenze di opinioni.
Credo che questo sia il primo stralcio di una variazione di bilancio che dovrà essere fatta all'inizio della prossima legislatura ed essendo il primo stralcio di una variazione di bilancio avrebbe dovuto seguire, come benissimo ha detto l'Assessore al bilancio nella sua esposizione, dei criteri molto scanditi. Criteri che afferivano all'urgenza più urgente in materia di fragilità e di disagi sociali, cosa che peraltro è stata fatta nella maniera più sostanziale che era possibile. Afferire e corrispondere ai bisogni di sicurezza della nostra comunità e del nostro bilancio per tutto quello che era possibile e ogni risorsa doveva essere indirizzata così, sul bisogno di sicurezza della nostra comunità sociale, proprio perché è il primo stralcio di una variazione di bilancio, quindi questo intervento a mio avviso, poteva essere benissimo rimandato a luglio, quando il prossimo Consiglio regionale sarà chiamato a costruire quell'assestamento che guiderà tutte le operazioni correnti e di investimento che riguarderanno il 2015.
Credo, visto che sono stato tirato per i capelli, che tutto quello che è scritto nella tabella C), tutto quello che è stato inserito dalla Commissione, visto che siamo alla fine ci possiamo dire apertamente quello che riteniamo opportuno dire, a cominciare dai 15.000 euro per l'Istituto Gramsci oppure i contributi straordinari per le parrocchie, così lo dico da una parte e dall'altra, poteva benissimo essere rimandato all'assestamento di luglio perché questo primo stralcio della variazione di bilancio perde di credibilità di fronte a quelle persone che questa mattina sono venute a manifestare davanti al Consiglio regionale. In questo senso, anche l'intervento ...
(Voci fuori microfono)
Gian Mario SPACCA. Mi pare questo un ragionamento di una linearità che anche il Consigliere Camela può accettare perché oggi siamo il 9 aprile, di fatto con questo atto concludiamo la legislatura, mi pare giusto che si concluda rispetto a un criterio, un principio che è sacrosanto, cioè quello di far fronte alle urgenze, alle criticità più marcate della nostra regione - il resto magari potrà servire a qualcuno di noi per ottenere qualche voto in più, legittimo - ed in un contesto come quello che siamo l'impostazione della Giunta era esattamente questa: la purezza del bilancio regionale, così come era stato impostato dall'Assessore Marcolini che non a caso ha votato contro tutti gli emendamenti che voi avete proposto e sui quali vi ha dato indicazioni negative.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. Vorrei fare una precisazione perché come ha ricordato adesso il Presidente e come sanno bene i Commissari della II Commissione, io ho rischiato in questi mesi, in questi anni, di diventare una macchietta del signor no degli interventi episodici e occasionali, quindi non mi si può appiccicare addosso niente.
Mi è dovuta una specificazione del finanziamento delle funivie "Le Caciare" che non è un intervento occasionale, arbitrario, ma è un intervento istituito con legge d'assestamento lo scorso mese di novembre e finanziato integralmente, non impegnato e riproposto nella legge di bilancio preventivo, non impegnato e riproposto in emendamento nella proposta di variazione di bilancio.
Segnalo come garbatamente ha fatto notare il Consigliere Camela, che non si tratta di un finanziamento discrezionale oppure arbitrario, ma di un cofinanziamento per le attrazioni turistiche per un consorzio il Co.Tu.Ge. biregionale, che non significa che va nella Regione Abruzzo, perché allora sarebbe illegittimo e bisognerebbe mandarlo alla Corte dei Conti, ma è un consorzio biregionale proquota che viene carato esattamente con le quote di partecipazione per un funzionamento di attrazione turistica economica rilevante, al pari degli impianti di Frontignano, di Sarnano, del Catia e Nerone che noi finanziamo integralmente.
Segnalo che, in questo caso, l'abbinamento che è del tutto doveroso, che è stato sottolineato anche adesso nell'ultimo intervento di carattere più generale, ha un'eccezione perché è un intervento finanziato integralmente nel mese di novembre, su cui c'è stato anche un contenzioso con connotati politici che non voglio riprendere perché siamo in chiusura di legislatura e, quindi, significherebbe riportare le lancette indietro ad uno scontro che fortunatamente attualmente nessuno ha evocato.
Segnalo, quindi, che questo intervento non è né discrezionale né arbitrario né illegittimo perché fuori regione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pieroni.
Moreno PIERONI. Credo che la libertà di presentare emendamenti sia nella logica di ogni Consigliere, quindi legittimamente il Presidente Solazzi ha presentato un emendamento per modificare questo punto, quindi, rispetto questo suo emendamento.
Credo che non sia giusta e non sia corretta l'affermazione fatta dal Presidente Spacca perché dimostra, i miei nonni facevano delle affermazioni, di avere una faccia come qualcos'altro.
Sicuramente noi abbiamo accettato, però credo che questo atteggiamento non sia giusto, Presidente Spacca, perché lei non ha rispetto, lo dice alla fine della legislatura e per cinque anni ha permesso di fare quello che si voleva fare in questo Consiglio, ha spostato, pensi cosa, la sede amministrativa da Ancona a Fabriano per tutta una serie di suoi interessi e questo è agli atti, allora credo, Presidente, che lei debba avere maggior rispetto ...
PRESIDENTE. Consigliere Pieroni non esageri perché se no aggiungo qualche cosa io ...
Moreno PIERONI. Nei miei riguardi può aggiungere tutto ...
PRESIDENTE. Aggiungo molto, Consigliere Pieroni, compresa la sua seduta odierna, non si può esagerare, teniamo un tono accettabile, facciamoci le critiche, ma non andiamo oltre.
Moreno PIERONI. Credo che questo valga per tanti, e la prego Presidente di non interrompermi, io ho sempre avuto grande rispetto ...
PRESIDENTE. Prego finisca, dopo chiedo io la parola, continui.
Moreno PIERONI. Prenda la parola, però il Presidente Spacca non può permettersi di fare la morale quando, come in questo caso, non la deve fare a nessuno.
Dico che questo atteggiamento del Presidente, su questa questione, andando a toccare l'elenco C), non sia giusto nei riguardi di nessuno.
Per questo ritengo che il Presidente debba fare le scuse a tutto il Consiglio.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Voglio rimanere sul ragionamento del finanziamento specifico perché la IV Commissione, di cui ho la responsabilità, fino a quando ci sono state le risorse per gli impianti di risalita, per gli impianti a fune - condivido quanto ha detto l'Assessore Marcolini che ha fatto una descrizione oggettiva rispetto all'intervento specifico - ha cercato di costruire ogni volta, in modo democratico e oggettivo, il finanziamento per i nostri impianti, quelli che ha citato anche il Consigliere Brini.
Addirittura su invito del dottor Sergio Morosi, l'allora Sindaco di Ussita, ci siamo recati lì e tra l'altro voglio citare solo un fatto: Acquacanina, l'unica pista di sci da fondo delle Marche, da tempo non riusciva ad avere un finanziamento e siamo stati nelle condizioni, proprio perché abbiamo constatato le difficoltà con quel Sindaco, con quei Sindaci, con i Presidenti delle Comunità Montane, in quanto c'era un battipista che veniva messo in funzione di notte perchè pericoloso per i turisti. Abbiamo dato la possibilità dal punto di vista delle risorse fino a quando queste ci sono state, oggi non ci sono più, abbiamo cercato per quanto di nostra competenza, poi ovviamente la Giunta, il Servizio, hanno fatto la loro parte.
Detto questo voglio ritornare, un attimo se volete, a quello che è stato sempre il livello di questa nostra Regione.
Abbiamo fatto un vanto del non esserci chiusi. Abbiamo affrontato un insieme di azioni, di scelte, in una dimensione di carattere europeo, non soltanto con le reti europee, non soltanto siamo pronti a discutere quella che sarà la riorganizzazione del sistema regionale in Italia, quindi anche per quello che riguarda le Regioni, certo rifiutiamo la proposta di dividere le Marche, la Provincia di Pesaro-Urbino con il nord, ad esempio è un vanto per noi la Macroregione Adriatico-Ionica, credo quindi che dentro questo panorama un intervento Marche-Abruzzo sicuramente non riduce la nostra capacità di affrontare i problemi in una dimensione che va oltre la regione Marche.
PRESIDENTE. Emendamento 12/27. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Brini, Silvetti, Foschi.
Favorevoli: Brini, Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Giorgi, Latini, Malaspina, Marconi, Massi, Romagnoli, Silvetti, Solazzi, Spacca, Trenta, Zaffini.
Contrari: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Binci, Bucciarelli, Busilacchi, Camela, Cardogna, Giancarli, Giannini, Mezzolani, Natali, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Traversini.
Astenuti: Pieroni.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/28 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/29 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Enzo MARANGONI. Grazie Presidente. In questo emendamento, il 12/29 così come nel 12/28 che ahimè è già stato votato, chiedo pochi soldi, 30.000 euro per le spese per attrezzature e strumentazioni sanitarie per il fu ospedale di Recanati, perché ormai non è più un ospedale, non è nemmeno una casa della salute, è una via di mezzo, togliendoli dalle spese per convegni e congressi.
Chiedo con questo emendamento una piccola cifra per l'ospedale di Recanati, dico soltanto un fatto che è accaduto una settimana fa, addirittura mancava la strumentazione per diagnosticare un infarto, il materiale di consumo ed una persona è dovuta andare da sola a Loreto per fare questa verifica.
Mi stupisco che non ci sia un aiuto da parte del mio collega recanatese, mi sarei aspettato un sub emendamento come è successo per la tomba di Beniamino Gigli, anche 20.000 andavano bene. Mi dispiace per questo e spero che almeno nel voto ci sia questa sensibilità e che approvi questo emendamento. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 12/29. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/30 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/31 a firma del Consigliere Solazzi. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Foschi, Ciriaci, Trenta.
Favorevoli: Brini, Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Giorgi, Natali, Romagnoli, Silvetti, Solazzi, Trenta, Zaffini.
Contrari: Badiali, Bellabarba, Binci, Bucciarelli, Busilacchi, Camela, Cardogna, Donati, Giancarli, Giannini, Luchetti, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Traversini.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/32 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Enzo MARANGONI. L'Istituto Gramsci, ho già spiegato prima, ha preso 150.000 di euro in 4 anni.
Intervengo, visto che ho avuto l'onore e il piacere, per la prima volta, di sentire il Presidente Spacca citare tra le spese superflue l'Istituto Gramsci.
L'emendamento riguarda questo: togliamo questi fondi e mettiamoli in cose più utili. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 12/32. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/33 a firma del Consigliere Solazzi. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 12/34 a firma dei Consiglieri Bellabarba e Ricci. Ritirato
Emendamento 12/35 a firma del Consigliere Natali. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/36 a firma del Consigliere Natali. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/37 a firma dei Consiglieri Ricci e Bellabarba. Ritirato
Sub Emendamento 12/38/1 ad iniziativa della II Commissione.
Ha la parola il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Ho sentito quello che vi siete detti in questi ultimi 20 minuti. Abbiamo assistito piuttosto allibiti a questa resa dei conti, però non posso non dire al Presidente Spacca che quando parliamo di problemi di questa Regione, l'Assessore Marcolini su questo bilancio stato specifico e chiaro.
Non pensavo si potessero trovare anche 10.000 euro per il contributo straordinario al Comune di Fano per la manutenzione del manto stradale. Ma di cosa stiamo parlando? Sta qui! Assessore mio sta qui! Vorrei sentire qualcuno che mi dice che è cosa buona e giusta e fonte di salvezza, qualcuno ce lo dirà.
Quanto alle altre cose, tutti i sub, 30.000, 20.000, 15.000, Marche, marchette, altro che Marche 20-20, Presidente, marchette, marchette, marchette, campagna elettorale in volo, io ho chiesto che questa somma in totale, un totale di oltre 1 milione di euro, venisse devoluta per togliere l'Imu dei terreni agricoli, però vedo che solo parlare di certe cose a voi dà fastidio, tanto è vero che ho apprezzato, perché mi rinforza - tante volte mi sembra di afflosciarmi, poi sento parlare gli altri e mi rinforzo delle mie credenze, non di legno ma quelle vere - quando vedo che ancora andiamo dietro, come il Consigliere Marangoni ci ha evidenziato più volte, ad investire soldi in qualcosa di tanto antico in cui evidentemente non credete! Non ci credete! Questo è il vero problema e questo a me da grande soddisfazione, ve lo confesso, perché il fatto che voi ancora a 60 anni di distanza andare a prendere 10.000, 15.000, 20.000, 30.000, 40.000 euro, senza arrivare alle somme di cui parlava il Consigliere Marangoni, per cercare di far ricordare a un popolo che è in ambasce certe cose, significa che siete convinti che non le ricorda più, che il popolo non vi pensa più da questo punto di vista, e questo è molto positivo, è molto positivo per la vostra convinzione e soprattutto per il giudizio che si può dare su quello che pensa il popolo.
Concludo Presidente Spacca dicendole lei ha subìto il renzismo, lei li ha portati a vincere, perché se non c'era lei negli anni scorsi, a mio avviso, questo centro sinistra non sarebbe andato da nessuna parte, ora è la vittima di quelli che improvvisamente si sentono pronti e capaci di fare tutto in nome del bullo di Pontassieve che non sappiamo quanto di sinistra possa avere e possa dire di essere, ma ci fa molto piacere, perché anche questo ci rafforza, vedere tanta gente, con trascorsi di sinistra e con credenze di sinistra, a 90° davanti al bullo di Pontassieve, non battere ciglio per paura di non essere ricandidato, per paura di non essere Assessore, per paura, anche questo è un dato molto positivo, significa che anche da questo punto di vista questa vostra paura ci dà tanta speranza. Grazie.
PRESIDENTE. Sub emendamento 12/38/1, se non dovesse essere approvato decade quello successivo del Consigliere Natali. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Natali, Zinni, Foschi.
Favorevoli: Brini, Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Massi, Natali, Romagnoli, Silvetti, Zaffini, Zinni.
Contrari: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Binci, Bucciarelli, Busilacchi, Camela, Cardogna, Comi, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Malaspina, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Spacca, Traversini.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/38 a firma del Consigliere Natali. Decaduto.
Emendamento 12/39 a firma della II Commissione. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Sub emendamento 12/40/1 a firma del Consigliere Latini. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 12/40 ad iniziativa della II Commissione. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 12/41 ad iniziativa della II Commissione. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Sub emendamento 12/42/1 a firma del Consigliere Solazzi. Riguarda lo spostamento da un Comune al fondo spese impreviste. E' solo la copertura finanziaria, cambia solo la copertura dell'emendamento della II Commissione, piuttosto che sottrarre i soldi ad un altro Comune viene messo nell'UPB 20804, questo è il sub emendamento. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 12/42 ad iniziativa della II Commissione, così come sub emendato, lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 12 così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 13. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 14. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 15. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 16 (Dichiarazione d'urgenza). Servono 22 voti, la maggioranza qualificata. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Eusebi.
Paolo EUSEBI. Presidente, chiedo scusa per il disturbo e cercherò di essere abbastanza breve.
Secondo me il Governo Renzi pensa solo a costruire il suo sistema di potere assoluto: legge elettorale liberticida e antidemocratica, via le Province, quasi via le Regioni che strozza assieme ai Comuni.
Il Governo centrale negli ultimi decenni ha dato prova di sobrietà, di competenza e di massima onestà a differenza dei farabutti degli enti locali, a riprova di ciò gli scandali, come quello dei lavori pubblici, quello del Monte dei Paschi, della Cirio, della Parmalat, di Cpl e potrei andare avanti ore, com'è noto sono prettamente locali, per questo il Governo centrale vuole accentrare nelle sue competenti e oneste mani tutto, compresa la Rai.
La voglia di votare contro questo atto per votare contro un Governo nazionale scellerato è infinita anche perché è mancato persino il buon senso di dire ai cittadini, ai nostri cittadini la verità. Un esempio su tutti: ai nostri cittadini malati reumatici a cui era stata data la rassicurazione che avremmo garantito le prestazioni specialistiche ambulatoriali in caso di trattamento con terapia biologica, alcuni Assessori non hanno avuto neanche la buona educazione di dire la verità e cioè che il Governo Renzi aveva tagliato tutto e i soldi non c'erano.
La voglia di votare contro questo atto è infinita anche per la strumentalizzazione meschina che di esso ha fatto l'ex Sindaco di Pesaro, ancora più meschino perchè prende per i fondelli la disabilità e il vasto mondo del sociale. Purtroppo ho l'impressione che il futuro mi darà ragione!
La voglia di votare contro perché ancora una volta la tabella C) è stracolma di quelle marchettine in cui qualche collega, che oggi ha pure fatto la morale, è particolarmente maestro. Purtroppo questa è una colpa che do anche alle due persone che qui dentro da un punto di vista tecnico stimo di più, sia il Presidente Spacca che l'Assessore Marcolini hanno ritenuto di dover subìre per l'interesse superiore.
Ma questo atto prova, come ha detto il Consigliere Zinni, a mettere una pezza e per non vanificare il duro lavoro di resistenza del Presidente Spacca e della sua Giunta, duro lavoro fatto in questi anni, con la speranza che la politica sciagurata del Governo Renzi venga sconfitta presto e che passi la nottata per rimetterci seriamente a lavorare, voterò a favore di questo atto.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Trenta.
Umberto TRENTA. Grazie Presidente, sarò brevissimo.
Sinceramente avrei preferito concludere 5 anni di presenza in questo Consiglio non considerando alcuni aspetti, però mi ha sorpreso, in maniera straordinaria, l'uso, ma forse è meglio dire l'abuso, della tabella C).
La tabella C) io la interpreto come, caro Assessore Marcolini, un'equazione di fine legislatura e inizio campagna elettorale. Così la vedo bene, è un film straordinario, la fiction Marche ancora oggi ha visto i sodali, tutti, nessuno escluso.
Caro super Assessore, avevo sinceramente sperato che lei vincesse le primarie perché lei è un uomo di garanzia, l'uomo di garanzia della tabella C). Straordinario, un equilibrio perfetto, nessuno è stato scontentato da questa sua grandissima capacità di amministrare i numeri, però dopo i numeri c'è anche la persona, io sono in numero. Trenta, come ricordava il Presidente Solazzi, ma difficilmente gestibile. Perché? Perché ho sempre usato la mia intelligenza, quando il Consigliere Bugaro ricorda la mia estroversione ha ragione, ma sull'intelligenza do dei numeri anche alla cortesia-scortesia del mio Vicepresidente del Consiglio che con un rapido cenno di occhi, caro Presidente, perché, devo dire, che ha una capacità di voto straordinaria e oggi mi ha sorpreso nell'utilizzo della ..., io vedo sempre il Consigliere Bugaro votare, l'ho visto vicino a me per un attimo e mi ha detto: "Umberto Trenta io sono come il Marchese del Grillo io sono io e tu non conti ...". Benissimo, ma torno ad un fatto preciso che ha sollecitato uno dei Consiglieri che io stimo di più e per il quale provo affetto, Enzo Giancarli, venirmi a dire: "Caro Trenta hai sempre parlato di Macroregione e quasi mi avevi convinto, hai sempre parlato dell'università, della legge regionale numero 9 e mi hai convinto", tant'è che poi qualche genio della lampada della sua amministrazione ha coinvolto nella Macroregione tutte le università della Macroregione Ionico-Adriatica.
Oggi abbiamo assistito alla sconfitta non solo dell'idea della Macroregione, perché poi va in giro un concetto che io ho negli atti oggi e cioè cos'è la definizione di Macroregione per la Regione Marche.
Caro Consigliere Valeriano Camela ci ha insegnato tanto sulla fantasanità, però oggi il Gruppo di Forza Italia, umilmente, anche se ha fatto il suo emendamentino, simpatico, a favore della Regione Abruzzo l'ha sostenuta in pieno, quindi, ho chiesto il voto per appello nominale e avremo i risultati di quella che poteva essere un inizio di campagna elettorale roboante, mettendo sul manifesto 6×3 magari con il suo bel viso che mi ricordo ... Si l'ho visto con scritto in piccolo, piccolo, Ceriscioli (...) vede Consigliere Camela, mi dispiace perché l'inizio di questa campagna elettorale sarà chiaro, io la sua chiarezza l'ho conosciuta nel 2009 quando ci hai defenestrato con la sua capacità bizantina ..., per carità, per me quando uno tradisce ha tradito, Consigliere Camela, i motivi li possono avere tutti, quindi, è giusto che oggi con questa tabella C) si ritrovi con l'Assessore Marcolini.
Assessore Marcolini, mi raccomando, sostenete il progetto serio perché questo è un progetto serio, è un incontro interregionale di quattro Regioni, di tante Province, ex Province o quello che sarà, ma è un'iniziativa sinceramente lodevole, a parte la marchetta, lodevole.
Però è venuto meno il concetto vostro di capire cos'è la cooperazione interregionale e internazionale. Noi ci fermeremo, utilizzeremo queste marchette per dire abbiamo fatto questo e come dice il buon Consigliere Ottavio Brini: "il granchio nero non so cos'è, il ciucciacapra non so cos'è", sinceramente Consigliere Giancarli, sarebbe un'offesa dire voto, non voto questo bilancio. E' un'offesa, un'offesa all'intelligenza e all'onestà, in un momento di grande difficoltà, come ha ricordato il carissimo Consigliere Eusebi, noi siamo riusciti a fare questo, dico noi perché purtroppo in quest'Aula siamo noi, usciti fuori ognuno darà una sua giustificazione a queste cose.
Lascio libertà di voto al Gruppo di Forza Italia perché è sui contenuti e sui progetti puntuali. Personalmente trovo inutile esprimere un voto.
Grazie Presidente, chiudo così e non parteciperò a questa esaltazione della marchetta. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di legge n. 486, così come emendata, la pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Zinni, Natali e Zaffini.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Camela, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Malaspina, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini.
Contrari: Binci, Brini, Bucciarelli, Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Natali, Romagnoli, Silvetti, Trenta, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 17,50
La seduta inizia alle ore 10,45
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 192 del 9 aprile 2015. Do per letto il processo verbale della seduta n. 191 del 31 marzo, il quale, ove non vi siano obiezioni, si intende approvato ai sensi dell’art. 29 del Regolamento Interno.
Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge regionale:
n. 486 in data 1 aprile, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 36 'Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015/2017 della Regione. Legge finanziaria 2015' e alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 37 'Bilancio di previsione per l'anno 2015 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2015/2017 e s.m.'", assegnata alla II Commissione assembleare in sede referente, al Consiglio delle Autonomie Locali per l’espressione del parere di cui all’articolo 11, comma 2, lettera a) della legge regionale n. 4/2007 e al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro per il parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera b), n. 1 della legge regionale n. 15/2008 e trasmessa alla VI Commissione assembleare per il parere ai sensi dell'articolo 68, comma 1 bis del Regolamento Interno (iscritta all'ordine del giorno della seduta odierna).
Sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 782 del Consigliere Marangoni “Il Poliambulatorio di Porto Potenza Picena sarà smantellato: la Regione ci ripensi immediatamente”;
n. 783 del Consigliere Acacia Scarpetti “Emergenza frane nella falesia del San Bartolo”;
n. 784 del Consigliere Eusebi “Impignorabilità e insequestrabilità degli animali domestici”;
n. 785 del Consigliere Pieroni “Realizzazione rotatoria Comune di Castelfidardo in località SS16 km 320+100 intersezione SP3".
Comunico, inoltre, che ho provveduto, con decreto n. 8 dell'8 aprile, alla nomina di tre componenti effettivi e di due componenti supplenti del Collegio dei revisori dei conti della Società Sviluppo Marche S.p.A. (SVIM).
Ha chiesto congedo il Consigliere Marinelli.
Interrogazione n. 1940
ad iniziativa dei Consiglieri Natali, Eusebi, Trenta, D'Anna
"Fallimento Asteria"
(Rinvio)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1940 dei Consiglieri Natali, Eusebi, Trenta, D'Anna. A questa risponde il Presidente Spacca che in questo momento non c'è perchè impegnato.
Interrogazione n. 1876
ad iniziativa del Consigliere Natali
"Dotazione organica autisti 118"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1876 del Consigliere Natali.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. In merito all'interrogazione in oggetto, ci sono qui le relazioni inviate dall'Asur in data 16 febbraio 2015.
E' un'interrogazione divisa in punti.
In merito ai singoli punti si dice che il punto c.a) ed il punto c.b) corrispondono al vero.
Al punto c.c) si declina quanto segue: i turni di servizio e di reperibilità assegnati agli autisti in servizio presso il 18 della postazione di Ascoli Piceno sono conformi agli accordi vigenti che prevedono fino a 10 reperibilità di 12 ore mensili.
Punto c.d) dell'interrogazione: nel corso della reperibilità diurna, come in quella notturna, gli autisti vengono chiamati per interventi urgenti non rinviabili, cioè per trasporti di pazienti o materiali da cui dipendono decisioni cliniche e terapeutiche non rinviabili senza danno per il paziente; non corrisponde al vero l'affermazione secondo la quale gli autisti reperibili vengono chiamati per viaggi programmati; il ricorso ad associazioni di pubbliche assistenze per integrare la reperibilità degli autisti viene utilizzato nella misura necessaria e sufficiente perché i servizi espletati dagli autisti rimangano, rispetto al numero e alle mansioni, rigidamente all'interno di quanto previsto dalle norme contrattuali e di altro genere, nel rispetto della "migliore gestione" possibile delle risorse; nel trimestre settembre-novembre 2014 in regime di reperibilità sono stati espletati 87 servizi di cui 63 nella fascia oraria 8-20 e 24 nella fascia oraria 20-8.
Al punto c.e) dell'interrogazione si risponde quanto segue: la distribuzione nel piano turni delle reperibilità di ogni autista viene effettuata secondo criteri stabiliti e condivisi in riunione verbalizzata di tutti gli autisti, al fine di rispettare, non solo le norme, ma anche le esigenze degli stessi operatori, accogliendone, nei limiti del possibile, le istanze; nella logica del buon uso delle risorse e della migliore assistenza possibile. Quando è necessario far intervenire un'associazione esterna perché serve un trasporto di paziente critico, si preferisce lasciare in stand by in Potes il mezzo dell'Associazione e far eseguire il trasporto al personale dipendente in servizio con mezzo aziendale.
Al punto c.f) dell'interrogazione, relativamente alla reperibilità diurna a cui sono chiamati gli autisti del 118 di Ascoli Píceno, non esclusa dal contratto di lavoro vigente, è stata istituita molti anni fa ed è parte del "piano per affrontare le situazioni di emergenza in relazione alla dotazione organica ed ai profili professionali necessari per l'organizzazione dei servizi e dei presidi". Tale piano, sulla cui legittimità non risulta siano state sollevate eccezioni, può comunque essere modificato sentite le organizzazioni sindacali. Al momento, nell'ambito dei servizi da assicurare per emergenze/urgenze dell'Ospedale Mazzoni, non si può prescindere dalla reperibilità degli autisti del 118 per trasferimenti e servizi non rinviabili, pena il danno per pazienti meritevoli di interventi tempo dipendenti.
Al punto c.g) si risponde che questa organizzazione non mette a rischio né l'equipaggio del 118, né i pazienti trasportati, né eventuali terze persone, considerato che questo modello organizzativo viene applicato anche nell'Ospedale dell'Area vasta 5 di San Benedetto del Tronto; senza che su di esso siano state sollevate riserve o rilievi di inappropriatezza.
Al punto 2 dell'interrogazione si allegano le relazioni delle Aree vaste n. 1, 2 e 3 mentre l'Area vasta n. 4 ha precisato che non ha una centrale operativa 118 e che il personale con qualifica di autista di ambulanza di questa Area vasta non effettua reperibilità diurna quale quella evidenziata nell'interrogazione.
Per quanto riguarda il punto 3, le relazioni indicate nel punto 2 sono esaurienti anche per quanto richiesto dall'interrogazione circa il comportamento posto in essere in caso di utilizzo della reperibilità diurna.
Per il punto 4: tale organizzazione non lede i diritti degli autisti e non mette a rischio la sicurezza dei pazienti e dei cittadini, anzi si tende a offrire il servizio migliore possibile agli utenti nel rispetto dei criteri della buona amministrazione.
Per quanto riguarda il punto 5: come detto, l'Azienda si è attivata, al fine di fronteggiare la carenza di organico degli autisti, in tutte le forme opportune, sia con il bando di un avviso pubblico, scaduto il 25 novembre 2014, sia assegnando ad associazioni esterne e pubbliche assistenze convenzionate (Croce Verde di Ascoli Piceno e Croce Rossa di Ascoli Piceno) la quantità di servizi necessaria e sufficiente per gestire il servizio autisti 118 nel rispetto delle norme contrattuali, dei criteri della buona amministrazione e della migliore assistenza agli utenti.
Questa è la risposta con tutti gli allegati.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Lei Assessore avrebbe risposto, con quanto propinatole dall'Area, all'interrogazione 1876. Giusto?
Al primo punto: "se quanto esposto in premessa corrisponde al vero" lei mi dice di si, sulla base della premessa dovrebbe rispondere al vero, poi mi risponde a otto quesiti, quando io ne ho fatti quattro.
Quindi non ho capito se le hanno mischiato le risposte alle interrogazioni o meno, però è veramente imbarazzante parlare di cose che avvengono perchè non ci sono i soldi, non ci sono le risorse, in questo caso non avete le risorse, non volete impiegarle per le convenzioni con le Croci ed allora succede che gli autisti del 118 fanno servizio continuato e non vanno a dormire.
Al di là del piccolo problema sindacale che si dovrebbe porre - persone con la vostra esperienza e con la vostra cultura dovrebbero avere presente, ma vedo che il renzismo dilaga - ci sono dei problemi di sicurezza, non solo per il povero trasportato nell'ambulanza, non solo per il povero autista, ma anche per quei poveri disgraziati che potrebbero andare in giro in concomitanza con le ambulanze condotte da autisti che non hanno usufruito di turni di riposo.
Questa è una cosa di una gravità che non è neanche malasanità, questa è mala! E' qualcosa che non è credibile e sopportabile in una nazione civile, non in un paese civile. E' come il fatto che lei mi risponde a quattro quesiti dicendo che sono dodici, perché ha risposto al punto a), al punto g), a vari punti, e significa che, non lei, perché lei legge, ma chi le propina questi florilegi, direi questi panegirici, queste apologie, non si rende conto - ci siamo già resi conto che ci sono persone che non si rendono conto - di quello di cui stiamo parlando, degli argomenti di cui stiamo parlando che sono di una delicatezza assurda.
Le chiedo la relazione perché questa interrogazione l'ho mandata alla Prefettura ed al Ministero degli interni, come minimo.
A fronte di una persona che deve usufruire di turni di riposo come autista, so che i miei clienti camionisti vengono bloccati con il tachigrafo dopo X ore di marcia e non solo vengono multati, ma viene loro sospesa la patente. Quelli sono privati e quindi non hanno una cultura pubblica, ma sapere che nel pubblico si può consentire la stessa cosa con a bordo di solito una persona malata, è qualcosa che fa proprio pensare come la sanità marchigiana sia ai primi posti in Italia.
Interrogazione n. 1732
ad iniziativa del Consigliere Natali
“DGR. n. 472/14 e n. 920/14 e relativa applicazione nell’Area vasta 5”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1732 del Consigliere Natali.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. L'interrogazione n. 1732 è relativa all'applicazione nell'Area vasta 5 delle deliberazioni di Giunta n. 472 del 2013 e n. 920 del 2013.
L'interrogazione fa riferimento all'organizzazione di due profili di assistenza estremamente rilevanti per l'esito e la salute della popolazione e che rappresentano reali eccellenze dell'offerta assistenziale dell'Area vasta 5.
L'interrogazione infatti fa riferimento alle procedure adottate per garantire l'accesso tempestivo dei pazienti con infarto Stemi al laboratorio di emodinamica presso lo stabilimento ospedaliero Mazzoni e dei pazienti con Ictus alla Stroke unit collocata nello stabilimento Madonna del Soccorso.
Sia per lo Stemi che per l'Ictus ai cittadini dell'Area vasta viene garantito l'accesso tempestivo al miglior trattamento per la specifica patologia mediante l'integrazione delle competenze presenti nel Presidio unico di Area vasta.
In tale logica anche la funzione dell'emergenza territoriale è stata rivista al fine di garantire l'accesso alla struttura più adeguata per erogare lo specifico, evitando di portare il paziente alla struttura più vicina se non qualificata.
Si precisa inoltre che i mezzi di soccorso avanzato: ambulanza con autista-infermiere-medico a bordo (MSA) vengono usate soltanto per il soccorso sul territorio e non per i trasporti secondari, cioè interospedalieri.
In dettaglio rispetto ai quesiti posti si segnala che al quesito A come indicato in premessa la Centrale operativa ha proceduto a definire le procedure interne volte alla garanzia della copertura del territorio nelle fasi di attivazione dei due profili sopra indicati. Più in dettaglio:
per il percorso Stemi (infarto miocardico acuto): dal territorio il paziente viene trasportato direttamente all'ospedale sede di emodinamica, in questo caso presso il Mazzoni di Ascoli Piceno, anche dalla postazione di San Benedetto del Tronto. Nel 2013: 27 pazienti con Stemi sono stati portati direttamente dal territorio di San Benedetto del Tronto al Mazzoni di Ascoli Piceno e nel primo semestre 2014: 5 pazienti;
per il percorso Stroke (ictus ischemico) dal territorio il paziente viene trasportato direttamente all'ospedale sede di Stroke unit per eventuale fibrinolisi e, quindi, presso il Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto, anche dalla postazione di Ascoli Piceno. Nel 2013: 40 pazienti con sospetto Stroke sono stati portati direttamente dal territorio di Ascoli Piceno al Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto; nel primo semestre 2014: 39 pazienti.
Relativamente alla copertura degli equipaggi:
quando l'equipaggio di soccorso avanzato di San Benedetto del Tronto va al Mazzoni per uno Stemi, l'equipaggio del soccorso avanzato di Offida si avvicina a Grottammare/San Benedetto del Tronto per coprire il territorio. Nell’anno 2013: 15 eventi, nel primo semestre 2014: 4 eventi;
quando l'equipaggio del soccorso avanzato di Ascoli Piceno va presso la Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto e non è disponibile un altro equipaggio di soccorso avanzato (fascia oraria 20-8), l'equipaggio di soccorso avanzato di Offida si avvicina ad Ascoli Piceno (Castel di Lama) per coprire il territorio. Nell’anno 2013: 23 eventi, nel primo semestre 2014: 9 eventi.
Poi sono riportate le tabelle con gli eventi che il Consigliere Natali potrà vedere.
La postazione di Ascoli Piceno e la postazione di San Benedetto del Tronto dispongono rispettivamente di due mezzi e di personale sufficiente per svolgere due interventi contemporaneamente H 24 con prima uscita medicalizzata e seconda uscita infermieristica.
Nella fascia oraria 8-20, per la presenza di un secondo medico presso la postazione di Ascoli Piceno, sede anche di Centrale Operativa provinciale, è possibile espletare la seconda uscita di soccorso avanzato.
Poi ci sono i dati dell'attività di Potes 2013.
I medici di emergenza sanitaria territoriale possono svolgere attività di assistenza per trasferimenti interospedalieri di pazienti di classe di gravità appropriata.
Presso l'Ospedale Mazzoni è attivo un protocollo che prevede il servizio di assistenza del medico dell'emergenza sanitaria territoriale ai pazienti durante il trasferimento interospedaliero di pazienti di classe di gravità appropriata che rappresenta un elemento di grande qualità del servizio e di rilevante appropriatezza nell'utilizzo delle risorse, a vantaggio di tutti i reparti del presidio e soprattutto del Dipartimento di emergenza. Il Servizio del medico emergenza sanitaria territoriale per i trasporti secondari urgenti viene svolto dal secondo medico presente in postazione Centrale operativa nella fascia oraria 8-20 e in regime di reperibilità nella fascia oraria 20-8 secondo un accordo integrativo di Area vasta.
Tale accordo prevede anche la collaborazione con il pronto soccorso del Mazzoni di Ascoli Piceno.
L'utilizzo del secondo medico per il trasporto sanitario urgente non impedisce la persistenza dell'equipaggio di soccorso infermieristico della seconda uscita per il territorio.
Rarissimamente il medico viene utilizzato per trasferimenti extraregionali con viaggi programmati e anche con rientro del personale (nel 2014 un trasferimento al Centro grandi ustionati di Cesena e un trasferimento al Centro trapianti di Pavia di una paziente cardiopatica).
Ci sono poi i report trasporti secondari urgenti (TSU), c'è una tabella che non leggo, ma che è allegata all'interrogazione.
In ultimo, la presenza del secondo medico viene ottimizzata nella prospettiva dettata dalla delibera di Giunta regionale 735/13 e dalla delibera di Giunta regionale 920/13 che prevedono la presenza di un soccorso avanzato aggiuntivo, cioè il jolly, per ogni Centrale operativa 118 che nella realtà di Ascoli Piceno è già presente nella fascia oraria 8-20.
Per tutto quanto premesso, le modalità di scelta del posizionamento del soccorso avanzato di Offida, (qualora non impegnata in soccorsi nel proprio territorio di competenza) nel caso in cui le due unità di soccorso avanzato di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto siano contemporaneamente impegnate in soccorsi o trasporti secondari, sono dettate dal criterio della maggiore copertura del territorio possibile. Il posizionamento attuale a Grottammare per coprire il territorio di San Benedetto del Tronto e di Castel di Lama per coprire il territorio di Ascoli Piceno, calcolati i tempi di percorrenza anche verso i due ospedali di riferimento, appare come il più razionale possibile, anche alla luce dell'esperienza quotidiana sul campo.
Per quanto riguarda il quesito B dell'interrogazione gli atti segnalati prevedono già la futura attivazione di un ulteriore equipaggio che nell'ambito della Centrale operativa 118 consenta un potenziamento dell'emergenza territoriale nell'ambito delle Aree vaste 4 e 5, nell'ambito delle quali la Centrale operativa opera.
Presidenza della Vicepresidente
Rosalba Ortenzi
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Comprendo che quello che ho evidenziato e a cui ha risposto l'Assessore è un problema dell'Area vasta 5, quindi stiamo parlando di Ascoli Piceno, forse in pochi dovremmo interessarcene, però la prima evidenziazione a cui sono costretto è che la sanità marchigiana funziona così bene che ho cercato il crocefisso, l'ho trovato, e come sempre, per chi crede, penso che dalla sua risposta, Assessore, l'unica nostra speranza, l'unico nostro ricorso, sia quello.
Lei ci ha detto, al di là di tutto quello che ci ha letto, in poche parole la domanda era tutta su un punto, che c'è un mezzo di soccorso avanzato jolly per Ascoli e San Benedetto che staziona ad Offida. Essendo stata soppressa la cardiologia a San Benedetto e la neurologia ad Ascoli, a seconda di dove avvengano degli eventi sfortunati, si trasportano i pazienti per la neurologia a San Benedetto e per la cardiologia ad Ascoli. Nel momento in cui sono impegnati i mezzi di soccorso avanzato che si trovano nelle due strutture viene fuori l'utilizzo di questo MSA jolly che è ad Offida.
Quando uno è impegnato su Ascoli, l'MSA va a Grottammare, quando è impegnato su San Benedetto, l'MSA staziona a Castel di Lama, c'è un solo problema: è lo stesso mezzo di soccorso avanzato, quindi, se succedono, e mi rivolgo al crocefisso, due situazioni contemporanee, la domanda è se questo mezzo di soccorso avanzato si divide in due, le ruote di destra si dirigono da una parte, le ruote di sinistra dall'altra, perché questo è quello che viene fuori dalla sua risposta.
Quando le dico: “Se non si ritenga di intervenire e di riorganizzare predisponendo l'utilizzo quanto meno di un altro mezzo di soccorso avanzato da fare operare”, tutto qui, quello che voi dite è che ci penserete, ma intanto da due anni succede che un solo mezzo di soccorso avanzato staziona ad Offida …
PRESIDENTE. Colleghi vi chiedo un po' di silenzio. Grazie.
Giulio NATALI. Ci sono le elezioni, Presidente!
In questo momento quel solo mezzo di soccorso avanzato si suddivide un territorio che, tra l'altro, come infrastrutture non è il massimo per cui nel momento in cui si dirige a Grottammare certamente non può stazionare ad Offida. Chi conosce la morfologia dei luoghi capisce benissimo quali e quanti pericoli sono reali nel momento in cui accadono due eventi nello stesso momento.
E' un altro esempio, Assessore, di come funziona la sanità marchigiana.
Interrogazione n. 1797
ad iniziativa del Consigliere Natali
“Potes e PPI”
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1797 del Consigliere Natali.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. L’interrogazione è divisa in tre punti.
Punto 1: con la deliberazione n. 920 del 17 giugno 2013 la Giunta regionale, a cui si è fatto riferimento nella precedente interrogazione, in coerenza con la legge regionale n. 36/98 "Sistema di emergenza sanitaria", ha deliberato indicazioni relative alle Potes, specificandone il numero, la tipologia, la dislocazione e la disponibilità oraria delle stesse nell'ambito del territorio regionale.
Con successiva delibera di Giunta n. 1476 del 28 ottobre 2013, la Giunta regionale, sentita la competente Commissione assembleare permanente, ha provveduto a sostituire l'allegato A della menzionata delibera n. 920/13, senza modificarne il contenuto, al fine di specificare che "la Potes di Sassocorvaro è utilizzata in modo integrato con la postazione di Arcevia, utilizzando sinergicamente i mezzi di soccorso delle due sedi".
Le Postazioni territoriali dell'emergenza sanitaria (POTES), come si evince dalle citate deliberazioni di Giunta regionale ed in coerenza con la legge regionale 36/98, garantiscono l'esercizio dell'attività extraospedaliera finalizzata al soccorso sul luogo in cui si verifica un'emergenza sanitaria. Esse sono collocate presso i seguenti siti: Ospedale DEA I° livello, Azienda ospedaliera DEA II° livello Torrette, Distretto Sanitario, Case della Salute, Punti di primo intervento e sede della Croce gialla.
Punto 2: ai sensi della legge regionale n. 36/98 "Sistema territoriale di soccorso" le Potes garantiscono sul luogo in cui si verifica una emergenza sanitaria il soccorso necessario. L'equipaggio delle Potes garantisce, sul luogo in cui si verifica un'emergenza sanitaria, il soccorso qualificato allo scopo di permettere il mantenimento delle funzioni vitali dell'assistito ed il suo trasporto protetto verso ospedali, individuati dalla Centrale operativa, capaci di fornire l'assistenza specialistica adeguata al caso.
Il punto di primo intervento territoriale è una postazione territoriale della rete dell'emergenza-urgenza che rappresenta il punto di riferimento per stabilizzare temporaneamente il paziente in fase critica e trasferirlo in sicurezza presso il pronto soccorso o il DEA di riferimento. Tale attività è assicurata dal personale sanitario dei mezzi di soccorso avanzato che garantisce anche, durante lo stazionamento, la continuità dell'assistenza per i pazienti ricoverati in regime di lungodegenza.
L'Asur costituisce sulla base di criteri forniti dalla Giunta regionale i punti di primo intervento territoriale di norma nei presidi ospedalieri oggetto di riconversione in Case della salute anche ai fini della riduzione degli accessi impropri alle strutture ospedaliere sede di pronto soccorso, garantendone l'operatività per le dodici ore diurne.
Nelle strutture di cui al comma 2 sono costituiti, secondo criteri forniti dalla Giunta regionale, gli ambulatori di continuità dell'assistenza primaria finalizzati all'erogazione di prestazioni ambulatoriali ad accesso diretto, anche in fasce orarie diurne. Le prestazioni sono definite nel rispetto di protocolli predisposti dai competenti organismi previsti dagli accordi collettivi nazionali di lavoro dei medici di medicina generale condivisi con la Centrale 118 e il Dipartimento emergenza urgenza di riferimento per l'eventuale coordinamento con le attività di emergenza o urgenza.
Per quanto riguarda il punto 3: attualmente non sussiste alcuna indicazione regionale in merito alla possibilità delle Potes di eseguire prestazioni di codice verde e codice bianco.
Allo stato attuale tutte le postazioni sono collocate, come esplicitato nel punto 1, nelle strutture sanitarie o in punti di primo intervento o in ambulatori di medicina generale o sede di continuità assistenziali per cui, in caso di autopresentazione di soggetti non affetti da patologia grave, la prestazione sarà erogata in loco dal personale dei punti di primo intervento o del sistema delle cure primarie.
In caso di situazione critica di emergenza è prevista l'attivazione del Sistema 118 ed il coinvolgimento della Potes per una prima stabilizzazione e per l'eventuale invio del paziente presso l'ospedale di riferimento.
Qualora l'equipaggio Potes sia in missione sul territorio, in caso di necessità, la Centrale 118 provvederà comunque all'invio di altro equipaggio sostitutivo.
Ad eccezione di quanto sopra, in base ad accordi locali, la Potes di Gabicce è attiva solo nel periodo estivo, quella di Marotta è operativa tutto l'anno, quella di Offida è attiva solo di notte.
Se le stesse sono presenti in sede e non in missione sul territorio, effettuano prestazioni anche per soggetti non affetti da patologia grave autopresentatisi presso la postazione stessa.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Mi sono messo vicino a lei Assessore perché forse le Potes rispetto alle elezioni sono una cosa un po' più importante.
L'interrogazione era volta a sapere questo, ma non è venuta la risposta, le prestazioni di codice verde e codice bianco in una Potes sono gratuite? Questa è la domanda, perché sembra, Assessore, che vengano effettuate senza ticket e, nel momento in cui questo dovesse essere vero, al di là della carenza di risorse per cui da 5 anni sento dire che non ci sono i soldi, tagli, tagli, e qui non si fa pagare il ticket per queste cose, ma al di là di tutto questo, Assessore, verrebbe fuori la creazione di una struttura clientelare notevole in determinate situazioni, per cui lei può capire e possono capire tutti, come diventa facile in un determinato “Comunello”, in un determinato sito, effettuare prestazioni gratis al singolo che si rivolge a quella struttura per qualsiasi cosa, senza un protocollo ben definito e gratis, ma gratis nel senso che chi le offre le offre gratuitamente, ma poi ricadono sulle spalle di tutti e producono quella grave crisi.
Questa era l'interrogazione molto sintetica perché mirava a sapere quello che succede alla Potes di Offida, tanto per essere chiari. Gabicce non la conosco, quello che mi hanno evidenziato è quello che succede alla Potes di Offida e, ringraziando Dio, dopo mesi e mesi ho avuto anche i documenti.
Ci sono persone che si sono anche stranite avendomi dovuto fornire i documenti richiesti per vedere quanti ticket sono stati pagati e noi controlleremo se, in base alla sua risposta, alla risposta che lei ha letto nella relazione che le hanno propinato, ci sono dei riscontri nei documenti avuti perché questo significherebbe una sanità che corre a doppio binario, cioè che a casa di qualcuno potrebbe funzionare in un certo modo e funzionerebbe in un certo modo per mantenere certe posizioni. Grazie.
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
Sull’ordine del giorno
PRESIDENTE. Prima di passare alle prossime interrogazioni vorrei comunicarvi che, se siete d'accordo, prima dei punti 2 e 3, sui quali è ancora in corso la II Commissione competente, la Commissione bilancio, potremmo discutere la proposta di legge n. 465 di cui è stata chiesta l'iscrizione d'urgenza, è quella relativa al riordino della disciplina del Collegio dei revisori dei conti ed anche quando la Commissione avrà completato i lavori, dopo l'interrogazione dei Consiglieri Zaffini e Binci, metterei comunque in votazione le mozioni nn. 779 e 780.
Inoltre vi comunico che la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, siccome ci sono delle leggi che dovrebbero essere approvate prima della fine della legislatura, avrebbe stabilito che l'ultima seduta del Consiglio si terrà il 14 aprile, quindi martedì prossimo, pertanto oggi si vede dove si arriva, naturalmente si approva la variazione di bilancio, poi quello che resta, più le proposte di legge che sono ancora al parere degli organi competenti, faranno parte dell'ordine del giorno dell'ultima seduta prevista per il 14 aprile.
Questo è quanto abbiamo deciso, se l'Aula è d'accordo? Bene, se non ci sono obiezioni andiamo avanti.
Interrogazione n. 1810
ad iniziativa del Consigliere Zaffini
"Ospedale Marche nord"
Interrogazione n. 1826
ad iniziativa del Consigliere Latini
"Individuazione sede nuovo Ospedale Marche nord"
Interrogazione n. 1774
ad iniziativa del Consigliere Acacia Scarpetti
"Nuovo Ospedale presso territorio Marche nord"
(abbinate)
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1810 del Consigliere Zaffini, l'interrogazione n. 1826 del Consigliere Latini e l'interrogazione n. 1774 del Consigliere Acacia Scarpetti, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. Queste sono 3 interrogazioni, del Consigliere Zaffini, del Consigliere Latini e del Consigliere Acacia Scarpetti e seppure per vie diverse e motivandole in modo diverso - cerco di capire le ragioni della presentazione - chiedono in modo comune di conoscere il percorso amministrativo relativo alla realizzazione del nuovo ospedale Marche nord ed anche lo stato di sviluppo attuale.
Occorre premettere che l'Azienda ospedaliera ospedali riuniti Marche nord, quindi il nuovo ospedale, è stato programmato a livello regionale in aderenza ed in attuazione della legge regionale n. 21/2009 con cui è stata istituita questa Azienda che aveva a che fare con l'unificazione dei due Presidi ospedalieri di Pesaro e Fano.
Poi l'iniziativa della realizzazione del nuovo ospedale ha avuto una prima formalizzazione nella delibera regionale n. 62 del 23 gennaio 2012, che stabilisce il sito in cui realizzare il nuovo ospedale. In quella occasione si è ribadito che il nuovo ospedale risulta necessario per qualificare i processi assistenziali oggi fortemente frammentati e che pertanto offrono soluzioni non adeguate ai cittadini del territorio. In questo senso la programmazione delle vocazioni assistenziali dei poli ospedalieri di Cagli e Fossombrone non hanno riferimenti rispetto al percorso per realizzare il nuovo ospedale di Marche nord.
Successivamente sono stati analizzati i canali finanziari per realizzare l'opera. Poi con la deliberazione n. 397 dell’1 aprile 2014, la Regione ha chiesto all'Azienda ospedali riuniti Marche nord di predisporre uno "studio di fattibilità" corredato da una analisi della sostenibilità economica, che doveva essere esaminato da un gruppo di lavoro di esperti nominato dalla stessa Regione, con la stessa delibera.
Il 5 giugno dell'anno scorso la direzione aziendale ha inviato in Regione la prima bozza dello studio di fattibilità che è stata valutata dal gruppo di lavoro, che ha richiesto alcuni aggiustamenti per una definitiva trasmissione l'11 luglio 2014. Su tale studio di fattibilità è stata predisposta la documentazione necessaria per un eventuale bando pubblico. Si tratta di bozze perché i documenti predisposti saranno formalizzati solo attraverso l’iter previsto dalla normativa europea e nazionale che prevede le fasi precise ancora da percorrere, dopo quella fondamentale che è l'approvazione formale dello studio di fattibilità con accordo di programma fra i Comuni e la Regione.
La bozza dello studio di fattibilità prevede l'utilizzo del finanziamento del nuovo ospedale con il Partenariato pubblico privato. Va, infatti, ricordato che negli ultimi tre anni, dopo alcune promesse di rifinanziamento dei contributi ministeriali, in verità adesso gli anni passati sono 4, per la realizzazione di investimenti in sanità, si è registrata una completa riduzione delle disponibilità economiche e l'indicazione, già prevista nel decreto legislativo 118/ 2011, di prevedere l'utilizzo della spesa corrente per finanziare gli investimenti infrastrutturali, con l'utilizzo della disponibilità attuale ovvero con la partecipazione a contratti di finanza di progetto.
Per quanto riguarda le osservazioni dei Consiglieri del Movimento 5 stelle va detto che l'Azienda Marche nord ha svolto le attività istruttorie necessarie alla predisposizione del richiesto "studio di fattibilità" tenendo in particolare considerazione quanto previsto in proposito dalla vigente disciplina sui contratti pubblici nonché le puntuali indicazioni fornite dall'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici (ora ANAC) in merito alle varie forme di partenariato pubblico privato. L'Azienda Marche nord su tali modalità ha anche già rendicontato quanto necessario, come richiesto alla Corte dei Conti.
Infine, come ricostruisce la premessa dell’interrogazione del Consigliere Latini, gli enti locali del territorio hanno sollevato perplessità circa la collocazione del sito su cui realizzare il nuovo ospedale, nonostante la valutazione svolta e formalizzata dalla Provincia nel 2012 e sulle stime degli immobili da utilizzare come alienazione nel progetto di fattibilità. Per questo a tutt'oggi sono ancora in corso ulteriori approfondimenti su specifici aspetti, attraverso la verifica da parte di un gruppo tecnico costituito dai Comuni di Pesaro, Fano e dalla stessa Azienda ospedaliera.
Il gruppo di lavoro sta revisionato tutte le stime economiche delle aree e degli immobili messi a disposizione e valutando la collocazione nel sito previsto dalla Provincia in accordo con gli enti che oggi hanno avuto questo tipo di ripensamento, e negli altri siti indicati dalle amministrazioni comunali.
Tale percorso si concluderà con un documento che verrà rimesso alle Amministrazioni, poi potrà essere avviato il percorso formale che avrà, in questo modo, acquisito tutti i riscontri da parte degli enti locali coinvolti nell'operazione. Questa fase si può intendere come un ritardo, ma anche come una fase istruttoria che anticiperà l'eventuale Conferenza dei servizi.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zaffini.
Roberto ZAFFINI. Grazie Presidente. Penso che questa mia interrogazione sia molto opportuna, soprattutto per i 360.000 abitanti della provincia di Pesaro-Urbino che volevano una risposta chiara su una situazione che, per molti aspetti, è anche drammatica perché, da quello che ho capito dalla relazione dell'Assessore Mezzolani, siamo ancora in alto mare. Si parla ancora di bozze, si parla di project financing senza avere un progetto definitivo, si parla di approfondimenti, si parla di una fattibilità eventuale.
E’ dal 2009 che si stanno prendendo in giro i cittadini della mia provincia con questo fantomatico ospedale unico che nella realtà ha praticamente messo a terra il servizio sanitario nella totalità della nostra provincia perché tutto era in funzione di questo ospedale provinciale che non c'è perché non ci sono i soldi e perché non è nemmeno il momento giusto per preventivare una situazione economica finalizzata a garantire una struttura di questo genere. Se non sbaglio anche quello di Fermo si è ancorato, quindi questa è sicuramente una situazione precaria. Abbiamo i pronto soccorso, soprattutto quello di Fano che, mi dicono, fornisce prestazioni 3 volte superiori a quello di Pesaro proprio perché sono chiusi l'Ospedale di Fossombrone e quello di Cagli.
Abbiamo una situazione reale drammatica. I ricoveri sono impossibili perché abbiamo il minor numero di posti letto garantiti, il personale è scarso ed esausto. Ho sentito chiedere perché non si fanno lavorare le macchine per più ore, è stato risposto: “Perché non abbiamo personale”. Si taglia il personale, si taglia l'assistenza sanitaria ai nostri cittadini in maniera forse incomprensibile e si vuole costruire una infrastruttura di cemento.
Dobbiamo avere l'accortezza e la dignità di dire che bisogna dare ai cittadini i servizi di prima dato che è fallito l'ospedale unico. Ripristiniamo gli ospedali di polo con la minima garanzia per i cittadini che sono lontani dal capoluogo e da Fano perché questa è veramente una bufala.
Abbiamo vissuto 6 anni di bufale, bisogna dire basta, dire che è fallito e che bisogna con la prossima modifica del piano sanitario ripristinare una sanità vicina ai cittadini perché sappiamo tutti che nel bilancio regionale su 5 miliardi, 3,8-3,9 miliardi sono in sanità. Poi data la bravura del risanamento, dato che le Marche hanno una sanità fra le prime in Italia, è stato stabilito un premio sulla pelle dei cittadini; questo premio che l'Assessore Marcolini ci ha comunicato essere di 11.000.000 sarebbe dovuto andare ai disabili, diciamo al fondo sociale, ma di questi soldi in Commissione non abbiamo sentito nulla, quindi, probabilmente anche questo premio è una bufala, oppure datemi una risposta.
La situazione è veramente drammatica per chi è danneggiato nella salute e nella disabilità. Basta barzellette, facciamo un piano sanitario vicino ai cittadini. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro
Interrogazione n. 1945
ad iniziativa dei Consiglieri Binci, Bucciarelli, Bellabarba, Giancarli, Comi.
"Mancato rispetto della normativa sui livelli essenziali di assistenza (dpcm 29.11.2001, allegato 1c) nei centri diurni per disabili gravi (Delibere 1195/2013 e 1331/2014 della Regione Marche) e nelle prestazioni di assistenza tutelare"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1945 Consiglieri Binci, Bucciarelli, Bellabarba, Giancarli, Comi.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. Con riferimento a questa interrogazione nella quale viene asserita la incoerenza tra il DPCM 29 novembre 2001 e gli atti adottati dalla Giunta regionale in ordine all'assistenza semiresidenziale per persone disabili, nonché la mancata applicazione di quanto previsto dal predetto DPCM in materia di assistenza tutelare domiciliare, si risponde con questo tipo di relazione.
Relativamente all'assistenza semiresidenziale per disabili, nella regione Marche sono presenti 70 strutture per un totale di 1073 posti. Tali strutture sono sorte attraverso l'applicazione della legge regionale n. 20/2002 "Disciplina in materia di autorizzazione ed accreditamento delle strutture dei servizi sociali a ciclo residenziale e semiresidenziale" e del relativo Regolamento regionale n. 1/2004 inerente i requisiti specifici di autorizzazione, e pertanto la loro natura assistenziale ha avuto una connotazione prevalentemente socio-assistenziale.
Nel corso dei 10 anni di attività in tali strutture sono stati accolti sia pazienti disabili con necessità socio-assistenziali che pazienti con necessità assistenziali a significativa, ma non esclusiva, componente sanitaria, e per tali pazienti le Aziende sanitarie della regione riconoscevano una integrazione economica alle predette strutture in base a valutazioni quantitative di bisogno sanitario.
Con la delibera di Giunta regionale n. 1331 del 25 novembre 2014, la Regione Marche ha riordinato tale situazione di partenza in coerenza con il DPCM 29 novembre 2001 per la quota di pazienti con significative necessità sanitarie, tariffando e prevedendo il 30% di compartecipazione per un totale di 700 posti (10 posti per ogni struttura), quindi il 65,2% del totale dell'utenza inserita, che rappresenta il primo fabbisogno determinato a livello regionale.
Pertanto i rimanenti 373 posti (il 34,8% del totale) sono posti assegnati per il livello socio-assistenziale escluso dal DPCM 29 novembre 2001. E' il caso di rilevare che la Regione Marche, in considerazione che comunque anche soggetti con necessità socio-assistenziali possono presentare residuali necessità sanitarie, ha previsto per questi casi comunque una quota di competenza sanitaria di 15 euro nell'intento di tutelare esaustivamente il bisogno sanitario.
Tale operazione comporta a carico del Fondo sanitario regionale costi emergenti per oltre 7.000.000 di euro.
Per dovere di completezza si rappresenta altresì che le tariffe individuate dalla deliberazione di Giunta regionale 1331/14, sono state frutto di un accordo con le rappresentanze regionali degli enti gestori, percorso, quest'ultimo, che legittima il provvedimento di individuazione delle tariffe.
Le predette precisazioni appalesano l'evidente rispetto del DPCM 29 novembre 2001 e della deliberazione di Giunta regionale n.1331/14 per l'assistenza semiresidenziale per disabili.
In ordine alla seconda questione relativa alla mancata applicazione di quanto previsto dal DPCM 29 novembre 2001 in materia di assistenza tutelare domiciliare si rappresenta quanto segue: le cure domiciliari, esclusivamente a carico del Fondo sanitario regionale, sono normate dalla deliberazione di Giunta regionale n.791 del 3 giugno 2014. L'assistenza tutelare è regolata dalla deliberazione di Giunta regionale n. 6/2012, ed è, allo stato, interamente a carico del bilancio regionale (extra fondo sanitario regionale), nell'ambito del fondo nazionale per la non autosufficienza. E' intento della Regione Marche, nell'ambito del tavolo attivato nel corso del 2014 con l'Anci, giungere ad un riordino della problematica, a cominciare dalla tariffazione di tale servizio, al fine di acquisire la quota di competenza a carico del fondo sanitario regionale cosa che avverrà nel momento in cui ci verranno trasferite le risorse della premialità del 2012 che è tutt'ora in corso di trattativa.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Questa interrogazione è stata posta perché, al di là dei numeri e delle persone che utilizzano i centri diurni, precedentemente alla deliberazione n. 1331 del 2014 ed al successivo atto amministrativo, le quote per i centri diurni erano tutte al 70% con quota sanitaria. Adesso invece c'è stato un taglio che sembra più un taglio determinato da problemi di bilancio, sopra la testa delle persone, per il restante 30% e c'è solo un contributo di quota sanitaria di 15 euro con una riduzione del 65%. Viene detto che questo taglio è stato fatto in accordo con gli enti gestori, però non viene detto che è stato contestato dalle associazioni degli utenti e dei familiari perché di fatto porta ad una diminuzione dei livelli delle prestazioni dei centri diurni e anche ad un aumento dei costi per le famiglie e per i Comuni.
Intervengo brevemente perché dopo, all'interno della variazione di bilancio, si parlerà di un'ulteriore taglio sui servizi sociali, ed a fronte di un fabbisogno di 15.000.000 di euro c'è una previsione di 1 milione e mezzo di euro e questo comporterà che gran parte dei Comuni non si sentirà di attivare servizi per tutti i settori del sociale compresi l'handicap e altre problematiche minori, ...
(interviene fuori microfono l'Assessore Mezzolani)
Massimo BINCI. No, c'è stata una richiesta di finanziarlo attraverso l'attivo del fondo sanitario regionale, però qui viene fuori una cosa che riguardo all'assistenza tutelare, i lea, prevede che ci sia ...
Almerino MEZZOLANI. ... quella promessa è legata al trasferimento che lo Stato ci deve dare di ciò che abbiamo risparmiato in sanità e che verrà destinato a questo fondo e che, quindi, andrà a completare quella cifra, di cui stiamo aspettando il trasferimento.
Massimo BINCI. Io dico che c'è stato un taglio sui centri diurni, c'è stato un taglio sui livelli di assistenza ambulatoriale e domiciliare per cui i lea prevedono un contributo del 50%, invece nelle Marche il Servizio sanitario non si assume ancora, in nessun caso, il 50% del costo della prestazione di assistenza tutelare, quindi, rispetto al taglio sui centri diurni, rispetto al taglio sull'assistenza domiciliare tutelare, mi sembra che non ci sia il rispetto dei lea e che i 10-11.000.000 di attivo della sanità siano fatti con i tagli sui servizi essenziali, mentre sarebbe bene tutelare l'esistente e trovare le risorse per mantenere i servizi socio-sanitari.
Non può essere che i tagli per i servizi socio sanitari, le risorse per i servizi socio sanitari avvengano grazie ai tagli fatti sulle prestazioni che la sanità dovrebbe dare alle stesse persone. Sarebbe bene che i risparmi avvenissero, se debbono avvenire, con un taglio lineare su tutti i punti, dallo sport all'ambiente. Se abbiamo un'esigenza,tagliamo tutto del 10%, ma il taglio non deve avvenire solo sui settori socio-sanitari. Grazie.
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
Interrogazione n. 1941
ad iniziativa del Consigliere Busilacchi
"Adempimenti per l'attuazione della legge regionale n. 43 del 2013: modalità di esercizio delle medicine complementari"
(Svolgimento)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 1941 del Consigliere Busilacchi.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Mezzolani.
Almerino MEZZOLANI. L’interrogazione è relativa alle modalità di esercizio delle medicine complementari per le quali abbiamo approvato la legge, manca invece il regolamento con il quale si adottano i criteri, legato alla necessità dell'accordo Stato-Regioni, cosa che è avvenuta, quindi, si sta lavorando a questo regolamento e spero di portarlo, se è possibile, prima della scadenza della legislatura.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Molto brevemente per la replica perché ho parlato prima con l'Assessore.
Questa è una legge che abbiamo approvato tempo fa e per essere attuativa è indispensabile questo regolamento.
Prendo atto con piacere di quello che dice la Giunta e chiedo se fosse possibile, nella prossima Giunta, un segnale, in modo che prima della fine della legislatura la legge, che oramai è abbastanza datata nella sua approvazione in Aula, possa essere operativa grazie a questo regolamento.
Daremo una risposta a tante persone che oggi utilizzano le medicine complementari. Persone con cui ci siamo incontrati nella fase di lavorazione di questa legge che oggi attendono una risposta. Grazie.
Mozione n. 779
ad iniziativa del Consigliere Solazzi
"Adesione al Meeting di Pace nelle trincee della grande guerra: Udine, Monfalcone, Sagrado, Savogna d'Isonzo, Gorizia, Nova Gorica (Slovenia), Drenchia, Tolmin (Slovenia), Fogliano Redipuglia ,17-18 aprile 2015"
(Votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 779 del Consigliere Solazzi. Non essendoci richieste di intervento, la pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Mozione n. 780
ad iniziativa del Consigliere Marangoni
"Bambino affetto da sindrome di Dravet e appello di una mamma di Corridonia. Attuazione immediata della Regione Marche in sede nazionale e iscrizione malattia rara nel relativo registro regionale"
(Votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la mozione n. 780 del Consigliere Marangoni. Non essendoci richieste di intervento, la pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 465
ad iniziativa dei Consiglieri Perazzoli, Romagnoli, Traversini, Marangoni, Eusebi, Ortenzi
"Riordino della disciplina relativa al Collegio dei revisori dei conti della Regione Marche"
(Discussione e votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 465 dei Consiglieri Perazzoli, Romagnoli, Traversini, Marangoni, Eusebi, Ortenzi.
La discussione è aperta. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Perazzoli.
Paolo PERAZZOLI. Signor Presidente, signori colleghi, le polemiche anche giornalistiche di queste ore e di oggi relative a questa proposta di legge e al punto 7 dell'ordine del giorno di questo Consiglio, relativo alla sostituzione provvisoria, confermano e rafforzano l'esigenza di approvare questa legge.
Questa proposta non è stata presentata in questi giorni, ma già a gennaio e va a sostituire la legge regionale n. 40 del 2012. L'obiettivo è quello di stabilire requisiti più stringenti di qualificazione professionale, più consoni, relativamente al nuovo ordinamento contabile regionale.
Vorrei leggere un punto dell'esame della Corte dei Conti sulla “Relazione annuale del Presidente della Regione Marche sulla regolarità della gestione nonché sull'efficacia e sull'adeguatezza dei sistemi di controlli” del 22 gennaio 2015, quindi recentissima.
Al punto 7 la Corte dei Conti delle Marche dice: "Relativamente all'organo di revisione di evidenziare come allo stesso deve essere garantito, alla luce delle recenti normative, la piena capacità di operare anche nei confronti dell'Assemblea legislativa regionale”, cosa non prevista con la 240, “sollecitando una revisione della normativa regionale in tal senso auspicando che sia garantita specifica competenza in materia di armonizzazione contabile in considerazione del rilevante impatto della disciplina determinata dal decreto legislativo 118/2011 sull'ordinamento regionale".
Va detto che la figura di questo organismo, del Collegio dei revisori dei conti, è stata istituita recentissimamente, prevista nel 2011 e dal decreto legge 174 del 2012. A questo adempimento siamo stati obbligati, pena decurtazione dei trasferimenti che tra l'altro sono avvenute lo stesso, ben oltre la misura prevista dalla penalizzazione.
Nel 2014, con il decreto legislativo 118, è stata introdotta per le Regioni una nuova complessa normativa per la redazione dei bilanci e sono stati ridisciplinati i compiti del Collegio dei revisori dei conti che deve esaminare anche il bilancio del Consiglio regionale. La legge regionale 40 del 2012 non prevedeva questo ultimo controllo, c’è, quindi, la necessità di una riorganizzazione dell'organismo sotto il profilo delle competenze richieste per l'iscrizione nell'elenco essendo profondamente mutate le norme e le tecniche di elaborazione dei bilanci regionali non potendo, gli organismi sprovvisti della necessaria competenza in materia, svolgere adeguatamente le funzioni assegnate dalla legge.
Ho voluto leggere e dire con precisione questo perché per qualcuno questo fatto è come una dichiarazione di incompetenza totale. Uno può essere un ottimo avvocato, un ottimo ingegnere, ma non conoscere tutto di una materia specifica. Una volta il chirurgo era chirurgo per tutto, oggi la chirurgia ha bisogno di specializzazioni molto particolari, ed è così anche in questo campo, non è la stessa cosa il bilancio della Regione e quello di un Comune di grande entità.
Tra l'altro la Sezione autonomie della Corte dei Conti, è chiamata a definire criteri unitari per il corretto funzionamento dei controlli interni delle amministrazioni ed anche ad individuare i criteri relativi ai requisiti professionali richiesti per l'iscrizione nell'elenco dei revisori da cui estrarre i componenti dei costituenti collegi dei revisori dei conti presso le Regioni, questo è sempre della Corte dei Conti, nell’adunanza dell'8 febbraio 2012.
Oltre all'esperienza di controllo nell'ambito degli enti locali sia pure di medie o grandi dimensioni, sulla base della normativa contabile previgente, è necessario prevedere una specifica conoscenza del nuovo ordinamento contabile regionale ed in particolare della normativa e delle tecniche di formazione dei nuovi bilanci armonizzati, acquisita attraverso una esperienza significativa in materia presso la Regione o altri enti di rilevanza regionale o sovraregionale (Ministero, Corte dei Conti, eccetera).
Questa esperienza può essere rappresentata non solo dallo svolgimento dell'attività di revisore dei conti presso tali enti, ma anche dall'aver svolto presso di essi un’attività alle dipendenze o di collaborazione e consulenza e su questa base, per esempio, abbiamo ridotto quello che era un requisito puramente temporale, 10 anni di iscrizione nell'Albo, che permetteva anche a chi non aveva titolo di laurea di essere iscritto; requisiti più stringenti rispetto a quello che dovrebbero fare i revisori dei conti in questa sede. Questo è quanto previsto dall'articolo 3 che è quello fondamentale. Prevediamo poi la durata in carica di 3 anni dell'organismo e le cause di anticipata cessazione/sospensione dall'incarico. I componenti del Collegio non sono immediatamente rinominabili. Si stabilisce che in caso di parità prevale il voto del Presidente e che la funzione di Presidente sia assunta a turno da ciascun componente per la durata di 12 mesi. Si disciplina il parere obbligatorio sulle proposte di bilancio preventive e consuntive della Regione Marche, nonché la dotazione di una apposita segreteria in funzione di supporto organizzativo - altro che diamo fastidio ci cambiano - prevediamo una maggiore funzionalità per i compiti che la legge e anche la Corte dei Conti richiama, non è solamente una funzione di controllo, ma anche di suggerimento alla Regione. Si prevedono le cause di esclusione dalla nomina, le cause di incompatibilità già previste dalla legge 40 del 2012, inserendo altresì il contraddittorio con l'interessato e il diritto di opzione. Sono in particolare disciplinati i tempi per procedere alla rielezione del Consiglio dei revisori dei conti, prevedendosi che fino alla costituzione del nuovo organismo sono prorogati i poteri del vecchio.
Per queste ragioni credo che la proposta vada approvata, va approvato anche l'articolo 15 bis che, mi pare, prevede l’immediata esecutività. Grazie.
Presidenza del Vice Presidente
Giacomo Bugaro
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Marangoni.
Enzo MARANGONI. Grazie Presidente. Il tema di questa legge è un po' delicato, tra l'altro vedo che sulla stampa c'è un articolo non simpatico, diciamo così.
Sono tra i firmatari di questa proposta di legge, l'abbiamo firmata tutti come I Commissione, però debbo dire che ricordo bene, e il Consigliere Perazzoli non può smentirmi, che l'abbiamo firmata in una situazione un po' strana - si ricorda qualche mese fa? - a scatola chiusa, di fatto quasi senza poterla leggere per motivi che poi ci furono spiegati e questo non va bene. Lo riconosco, però è successo, a volte succede anche questo in politica.
Quello che non mi piace di questa legge è in particolare l'articolo 3, secondo comma lettera c) laddove, e l'ha spiegato poco fa il relatore di maggioranza, individua, cito: “Una specifica competenza in merito all'ordinamento contabile delle Regioni in particolare in merito alle norme e alle tecniche di redazione dei bilanci armonizzati di cui al decreto legislativo n. 118 del 2011, acquisita attraverso esperienze significative in materia presso Regioni, Stato, organismi deputati all'elaborazione ed all'applicazione dei relativi principi contabili o altri enti pubblici di rilievo almeno regionale".
Ho già fatto notare in I Commissione dove ne abbiamo parlato pochi giorni fa che mi sembrano requisiti troppo restrittivi, pur comprendendone le ragioni, per carità, per lo meno da come sono state esposte dal relatore di maggioranza. Mi sembrano talmente restrittivi che mi chiedo e l'ho chiesto in Commissione, ma non ho avuto una risposta convincente, quanti possano essere d'ora in poi i revisori che hanno questo tipo di competenze. Ho chiesto quali possono essere i numeri, li contiamo sulle dita di una mano o di due al massimo, perché diventa un po' difficile andare a scegliere, seppure estraendoli a sorte. Attenzione! Ma se i numeri sono così risicati mi chiedo se diventa giusto che i controllati alla fine, in qualche modo, individuino i "controllori" con i revisori in un numero così esiguo, così ristretto.
Io non devo difendere nessuno, me lo chiedo in maniera libera: è giusto questo? Se gli estraibili a sorte diventano pochissimi è un po' imbarazzante!
E’ così necessaria questa precisa indicazione prevista dalla lettera c) secondo comma, articolo 3? Così mirata? Ancora un po' e ci mettiamo nome e cognome di poche persone qua, mi sembra un po' imbarazzante onestamente.
Lo dico con onestà intellettuale, senza nessun altro scopo.
Un'altra cosa che mi lascia perplesso, qualche dubbio di costituzionalità c'è effettivamente e non si può negare dopo aver letto quanto scrive il legale. Abbiamo qui nella cartelletta un parere legale, una diffida anche in autotutela, che risponde ad un provvedimento di sospensione di un componente dei revisori, del Presidente in particolare, emanato dall'Ufficio ... lo so che non riguarda la legge, ma riguarda il tema, siamo nel tema, l'Ufficio di Presidenza ha sospeso il Presidente del Collegio dei revisori, quindi riguarda comunque questa legge, e l'avvocato scrive, ce l'ho qua in cartelletta: "Attenzione vi invito a sospendere questa cosa con un documento di autotutela, fermatevi perché individua - l'avvocato - un eventuale profilo di incostituzionalità di questa legge su certe cose". Anche questo mi rende un po', come dire, prudente e mi fermo qua, non vado oltre, mi limito soltanto a dire, e anticipo la mia dichiarazione di voto, che per i motivi che ho detto non parteciperò al voto, non voterò.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 8. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 9. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 10. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
(Interviene fuori microfono il Consigliere Zinni)
PRESIDENTE. Consigliere Zinni, se lei partecipasse alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi saprebbe che questo è l'ordine dei lavori, quindi non faccia le sceneggiate perché è il luogo più sbagliato. Era un accordo preso ai Capigruppo dove era presente il suo Capogruppo e a lui si riferisca.
Consigliere Zinni è l'interezza dell'Aula che fa i lavori, non lei!
Articolo 11. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 12. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 13. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 14. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 15. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 15 bis (Dichiarazione d'urgenza). Ricordo che servono 22 voti. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
Proposta di legge n. 465. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. A questo punto mi sa che bisogna aspettare il termine dell'esame delle variazioni di bilancio.
Scusate le questioni ve le sbrigate fuori dall'Aula.
Ha la parola il Consigliere Busilacchi.
Gianluca BUSILACCHI. Se non ci sono grossi problemi, se ancora la II Commissione sta lavorando, la pongo come questione anche per sgravare la prossima seduta che rischia di essere residuale, ma ultra ingolfata, al punto n. 6 c'è una proposta di regolamento relativa alla disciplina dei Comitati di partecipazione dei cittadini alla tutela della salute che è un atto dovuto, è una cosa che non richiede ...
PRESIDENTE. Se siamo d'accordo, la votiamo subito.
Gianluca BUSILACCHI. Io la farei.
PRESIDENTE. C'è nessun contrario a questa proposta? Colleghi dopo non lamentatevi!
C'è nessun contrario alla proposta di votare il regolamento iscritto al punto 6? Bene non ho nessun parere contrario, lo possiamo trattare, però prima ha la parola, sull'ordine dei lavori, l'Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. Presidente la ringrazio, intervengo sull’ordine dei lavori proprio per le considerazioni che si stanno svolgendo e come segnalato dal Consigliere Zinni che immagino sia rientrato in II Commissione. Non è che in II Commissione ci siano delle azioni discrezionali, si stanno valutando le ammissibilità degli emendamenti.
Il lavoro della Commissione è in svolgimento, io segnalerei, vista l'importanza della probabile ultima seduta, o penultima, di bilancio sicuramente è l'ultima, la necessità di far completare i lavori alla Commissione, così come chiesto dal Presidente della II Commissione, riprendere poi i lavori del Consiglio e poterci incontrare con le rappresentanze del sociale, delle Province, così come richiesto anche dai nostri ospiti esterni per evitare un ingorgo che ci impedisca di seguire con attenzione la discussione in Aula, anche il merito agli emendamenti cruciali dell'ultimo bilancio della legislatura.
Presidente Latini, la stima del completamento dei lavori della Commissione, penso sia in mezz'ora? ... Grazie.
PRESIDENTE. Votiamo questo regolamento e poi sospendiamo
Proposta di regolamento n. 10
ad iniziativa della Giunta regionale
“Disciplina della composizione e delle modalità di funzionamento dei Comitati di partecipazione dei cittadini alla tutela della salute. Attuazione dell'articolo 24, comma 3, della legge regionale 20 giugno 2003, n. 13: Riorganizzazione del Servizio sanitario regionale”
(Votazione)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di regolamento n. 10 della Giunta regionale. I relatori rinunciano ad intervenire, quindi passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 6. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di regolamento n. 10. La pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.
Luca MARCONI. Presidente, solo per una rapida verifica, se il punto n. 4 all'ordine del giorno può avere la stessa sorte del regolamento che abbiamo appena approvato, si tratta di una norma approvata quasi all'unanimità dalla Commissione, non abbiamo emendamenti, ce n'è uno solo del Consigliere Massi che se ho ben capito verrà ritirato, quindi potremmo approvarla senza difficoltà.
PRESIDENTE. La sua richiesta non è accoglibile perché i colleghi vogliono essere presenti visto la delicatezza della materia.
Sospendiamo la seduta fino a che non termina il lavoro della II Commissione sul bilancio. Grazie.
La seduta è sospesa alle ore 12,15
La seduta riprende alle ore 13,45
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
Sull’ordine dei lavori
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
Se mi ascoltate un attimo, c'è la richiesta d’iscrizione d'urgenza della proposta di legge n. 477 "Norme in materia di esercizio e controllo degli impianti termici degli edifici" che è stata deliberata dal Cal e siamo quindi in grado di approvarla anche perché ha una certa urgenza. E’ già andata in Commissione, al Cal e tutti i pareri sono favorevoli, direi, quindi, se siete d’accordo, di iscriverla al punto 3 bis. Bene, se l'Aula è d'accordo la iscriviamo al punto 3bis.
Riprendiamo i lavori.
Proposta di legge n. 485
ad iniziativa della Giunta regionale
"Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 36 'Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015/2017 della Regione. Legge finanziaria 2015' e alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 37 'Bilancio di previsione per l'anno 2015 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2015/2017'. Attuazione dell'articolo 22 della legge regionale 37/2014";
Proposta di legge n. 486
ad iniziativa della Giunta regionale
"Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 36 'Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015/2017 della Regione. Legge finanziaria 2015' e alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 37 'Bilancio di previsione per l'anno 2015 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2015/2017'. Attuazione dell'articolo 22 della legge regionale 37/2014".
(Nuova titolazione) "Disposizioni di aggiornamento della legislazione regionale. Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 36 'Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015/2017 della Regione. Legge finanziaria 2015' e alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 37 'Bilancio di Previsione per l'anno 2015 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2015/2017'"
(Discussione generale congiunta)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 485 e la proposta di legge n. 486 della Giunta regionale.
Se siete d'accordo, direi di accorpare le relazioni di maggioranza e di minoranza delle due proposte di legge, poi è chiaro che ci saranno due votazioni separate.
Se siete d'accordo darei la parola ai relatori di maggiorana e minoranza in modo che svolgono una sola relazione su entrambe le proposte di legge. Vedo che l'Aula è d'accordo.
La discussione è aperta. Ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Ricci.
Mirco RICCI. Grazie Presidente. Fino alla fine sono il relatore di maggioranza di tutti gli atti che hanno avuto a che fare con il bilancio. Per me è una soddisfazione. E’ l'ultimo atto e credo che oggi abbiamo fatto bene a portarlo. Alcuni pensano che sarebbe stato utile portarlo la prossima legislatura, ma abbiamo fatto bene a portarlo in questa occasione.
Presidente mi fermo un attimo perché non ha senso.
PRESIDENTE. No, non ha senso, ma anche quando parlavo io non c'era verso ...
Mirco RICCI. Vado avanti lo stesso, non è per quello, non è per la mia dignità, è perché non si capisce.
PRESIDENTE. Oggi i colleghi sono esuberanti, vi prego di trattare fuori dall'Aula argomenti non inerenti. Adesso per alcuni secondi saranno clementi, poi riprenderanno come sempre.
Prego Consigliere Ricci.
Mirco RICCI. Grazie. Stavo dicendo che abbiamo fatto bene a portare oggi questo atto che ci permette di nuovo di fare un paio di cose preliminari. La prima è quella di sottolineare che questo 2015 per le finanze locali e per le finanze regionali comincia davvero male perché ci accingiamo a votare una proposta di variazione di bilancio consapevoli che mancheranno per il 2015 almeno 230.000.000 di euro provenienti dai finanziamenti dello Stato.
Questo ci ha permesso comunque di proporre, la Giunta propone, la Commissione l'ha vista fino all'ultimo punto, una variazione complessiva fra risorse destinate agli investimenti e risorse destinate alla cosiddetta spesa corrente, per un totale di circa 60.000.000 di euro. Votandolo oggi, ci permette anche di dare continuità all'azione di governo di questa Giunta perché poi lo stacco elettorale durerà un paio di mesi per cui la prossima Giunta avrà a disposizione una variazione già votata e risorse disponibili per dare continuità alla funzione di governo.
E' chiaro che c'è un grido di dolore che hanno, in qualche modo, lanciato in queste settimane, in questi giorni, non solo le Regioni che, come ho detto, si vedono per il 2015 una previsione di riduzione di 230.000.000 di euro, ma anche i Sindaci che proprio oggi, mi pare, Assessore Marcolini, fanno un’iniziativa di protesta a Roma contro il dpf del Governo. Una preoccupazione condivisa e segnalata anche a noi recentemente in incontri più volte fatti in questa sede con le Province.
In realtà lo sforzo che fa questa Giunta, questo Consiglio regionale, è quello di liberare circa 60.000.000 di euro nonostante i tagli massicci del Governo, non sostituirsi in ciò che non è di sua competenza, ma dare un contributo anche alle emergenze a cui ci troviamo di fronte, a partire dal tema del sociale, a partire dalle questioni che riguardano la manutenzione dei territori. Uno sforzo che io credo considerevole.
Questo sforzo l’ha fatto anche oggi la Commissione in forma condivisa accogliendo tre emendamenti proposti dall'Assessore Marcolini, due dei quali sono di fatto sostanziali e rimodulano in parte anche le risorse a disposizione, l’altro attiva un procedimento negoziale con il Governo. Un emendamento riguarda la sanità, le risorse sanitarie; un altro è più sostanziale e riguarda la posticipazione di manutenzioni e altri acquisti della Regione, rimodulando una serie di risorse per liberare, mi pare Assessore, circa 7.000.000 di euro per i Comuni. Sono 7.000.000 disponibili che i Comuni potranno usare non solo per gli investimenti, ma con la capacità anche tecnica del loro bilancio, potranno distribuirli e gestirli anche sul piano delle spese correnti e quindi, anche qui, prevedere una risposta al sociale.
Nella proposta della Giunta, i famosi 60.000.000, mi pare che circa 13.000.000 fossero già destinati ai territori, alle manutenzioni, alle scuole, alle strade, ai territori complessivamente ed al sociale ma, in questo modo, ne vengono aggiunti altri attraverso questi due emendamenti che la Giunta ha portato oggi in Commissione.
Uno l'abbiamo chiamato emendamento negoziale perché, poco fa abbiamo incontrato le rappresentanze del settore del sociale e ci siamo resi conto che ancora all'appello mancano 14.000.000 di euro. Raccogliamo questa preoccupazione, cercando di colmare quel gap di 14.000.000 di euro, se possibile Assessore, con quella discussione con il Governo nazionale in tema di premialità del sistema sanitario marchigiano per 12.000.000 che potrebbe in parte compensare. Le notizie che ci giungono da Roma sono positive, sono dettate dalla loro disponibilità, a compensare la carenza di risorse per il sociale che in questo momento c'è. Siamo in questa situazione.
I 35.000.000 di fondo straordinario per gli investimenti, che erano un accantonamento che rispondeva a delle priorità, da utilizzare entro il 30 marzo, a dire il vero siamo appena oltre, sono stati resi possibili dalla legge 350 dello Stato sulla base di una griglia di priorità individuate e legate al tema dell'indebitamento.
Questi 35.000.000 presenti nella proposta di legge 485 alcuni li voglio velocemente indicare: 3.5000.000 circa per le manutenzioni straordinarie dei beni pubblici, 1.500.000 per le opere idrauliche, altrettanti per le comunità montane, 2.000.000 per i porti, come contributo ai Comuni per i dragaggi, 1.000.000 per il monitoraggio dell'aria, nell'interesse dei nostri territori, altri 2.900.000 per i Comuni per interventi di manutenzione stradale, 3.600.000 per la manutenzione dei collegi universitari dell'Ersu e 3.000.000 complessivi per l'edilizia scolastica per le manutenzioni e la messa in sicurezza sismica e tutto ciò che serve.
C'è uno sforzo che, se in qualche modo è già compreso nella proposta di legge sulla variazione relativa agli investimenti, va ad implementare con gli emendamenti proposti questa mattina in Aula.
Ce n'è uno che a dire la verità lei Assessore ha chiamato, il primo quello sulla premialità sanitaria, un emendamento di carattere negoziale. Siamo ancora in una fase di discussione con il Governo, ma con aperture abbastanza evidenti. Il secondo quello sui 7.000.000 per i Comuni l'abbiamo chiamato sostanziale e mi pare sia una risorsa certamente spendibile dopo il voto di questo Consiglio; il terzo riguarda il trasporto pubblico ed è l'avvio di un percorso, è un emendamento che attiva un percorso per la realizzazione di un’azienda, un’agenzia regionale sul trasporto che potrebbe farci recuperare l'Iva per circa il 10% e liberare anche qui risorse utili per il nostro sistema di servizi trasportistici regionali.
Tre emendamenti, due dei quali hanno di fatto una sostanzialità in quanto si tratta di risorse ben definite, il terzo avvia un percorso e lo rinvia ovviamente al prossimo governo di questa Regione.
Il resto è una risorsa di circa 24.000.000 per la cosiddetta spesa non mutuabile o comunque non del tutto mutuabile, la chiamiamo semplicemente così perché in parte ci sono delle risorse che si possono spendere per la spesa corrente ed altre per le spese di investimenti, sono 24.000.000 di euro.
La variazione di bilancio in approvazione oggi consiste in una rimodulazione degli stanziamenti di spesa già in bilancio per oltre 16.000.000 di euro e un aumento di circa 7.000.000 di euro.
Queste risorse riguardano la copertura di una serie di spese inderogabili distribuite in tutti i settori di intervento. Voglio indicarne alcune che sono davvero significative e inderogabili: la prima per 2.200.000 euro è l'integrazione ulteriore dei fondi regionali sostitutivi delle assegnazioni statali azzerate negli ultimi anni per gli emotrasfusi, per coloro che si sono ammalati con le emotrasfusioni, anche qui la cosa è abbastanza singolare, mi pare Assessore, c’è in qualche modo non una critica diretta alla Regione, ma una sorta di corresponsabilità rispetto al fatto che siamo in ritardo. La verità è un’altra, è il Governo che ha azzerato le risorse non trasferendole più e noi in qualche caso abbiamo supplito a queste difficoltà, a questa incombenza; 1.900.000 euro per il fondo di protezione civile antincendio, 1.900.000 euro per l'ordinaria manutenzione di immobili regionali, 520.000 euro per l'indennizzo al patrimonio zootecnico, 453.000 euro per interventi per la qualità dell'aria, 1.4000.000 euro per interventi, per la formazione e le borse di studio dell'obbligo formativo, 1.000.000 di euro per i fondi per la cooperazione, 925.000 euro cofinanziamenti regionali per i vari settori, 1.100.000 euro prima integrazione di fondi interventi nel sociale, 2.800.000 prima integrazione dei fondi per il trasporto.
Fermo restando il quadro programmatorio pluriennale complessivo relativo alla programmazione comunitaria ed ad altri stanziamenti ai fini gestionali, in base al principio della competenza finanziaria, è stata effettuata un’attenta ponderazione delle risorse effettivamente impiegabili nel corso di questo esercizio 2015.
Rispetto all'iniziale contabilizzazione in conto competenze di due annualità, dall'analisi condotta con la struttura competente in materia di politiche comunitarie, è stato quantificato l'importo massimo di risorse effettivamente necessarie per gli impegni effettuabili entro il 31 dicembre.
Alla luce di tali elementi sono state rimodulate le risorse non impegnabili entro l'esercizio finanziario in corso e analogamente su altri finanziamenti di competenza di altri settori.
Tale attività svolta dalle strutture regionali nei primi mesi dell'anno ha consentito, previa dettagliata verifica dei requisiti di ciascuna posta, di individuare 24.000.000 di euro le disponibilità finanziarie provenienti dagli esercizi pregressi per il finanziamento degli interventi medesimi.
Abbiamo scelto di portare oggi questa variazione di bilancio e, come ho detto all'inizio, la somma delle risorse contenute nel piano degli investimenti, quella delle spese correnti per 60.000.000 implementata o in qualche modo riorientata con i 3 emendamenti presentati oggi dalla Commissione, credo che sia una cosa positiva ed utile che renderà possibile nella prossima legislatura partire con una possibilità reale per gestire il passaggio e il governo di questa Regione a chiunque vinca le prossime elezioni.
Il Partito Democratico voterà a favore pur avendo animatamente discusso anche in Commissione rispetto ad alcuni emendamenti che abbiamo lasciato ai posteri. Avendo condiviso e raccolto le preoccupazioni del sociale, delle Province, dei Comuni questa variazione di bilancio alcune risposte le dà e compie la funzione di lasciare a chi verrà spazi aperti per continuare in qualche modo questa azione e garantire per il proseguo del 2015 risorse necessarie per condurre una buona funzione di governo.
PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Zinni.
Giovanni ZINNI. Signori Consiglieri cercherò di fare un intervento abbastanza breve perché non vi nascondo che il lavoro della Commissione è stato, diciamoci la verità, profondamente residuale e proporzionato, come posso dire, al carattere di emergenzialità posto dalla Giunta sul lavoro delle proposte 485 e 486.
Come voi sapete la nostra finanziaria è uscita pesantemente provata da un taglio di 230.000.000 di euro comprensiva di altri 50-60.000.000 di fondi e riserve previsti dal decreto 118 che ha determinato una paralisi della nostra capacità di spesa per quasi 600.000.000.000 di vecchie lire.
Una cifra esponenziale che potrebbe far dire a qualunque cittadino che forse le Regioni in passato avevano troppi soldi. Probabilmente è vero, probabilmente di sprechi ne sono stati fatti tanti e in abbondanza, probabilmente qualcosa andava fatto. Qualcosa è stato fatto perché dal decreto 78 in poi ci sono stati progressivamente dei tagli che hanno portato a ridurre queste risorse, però adesso siamo al paradosso, non voglio tediarvi con questioni troppo politiche, ma mi sembra del tutto evidente che l'atteggiamento di questo sciagurato Governo nazionale sia stato ed è quello di paralizzare le Province, le Regioni con tagli immanenti su tutte le risorse disponibili, senza fare una seria riforma costituzionale che chiuda le Province e semmai riduca l'autonomia prevista dal Titolo V della Costituzione per le Regioni.
Tutto questo non c'è stato e a fronte di questo carattere di emergenza, mi viene da dire che anche la Commissione nel lavoro è stata in difficoltà perché la Giunta attraverso gli uffici tecnici ha fatto una ricognizione che ha fatto trovare risorse per 35.000.000 di euro in conto capitale e quasi 25.000.000 in spesa corrente. Ricognizione di capitoli di bilancio che tra residui attivi, passivi e perenti è arrivata a questa stima, ovviamente nessuno di noi della Commissione ..., e non lo dico per fare come quel vecchio proverbio: uno getta il sasso poi ritira la mano perché non voglio insinuare niente, ma molto semplicemente non mi sta neanche bene come Consigliere di essere in qualche misura compartecipe di quella ricognizione perché non l'ho fatta, non l'ho vista e non so di cosa parliamo.
Dando per scontato che l'elemento di copertura non solo sia tecnicamente ben fatto, ma sia pertinente, se andiamo a vedere come è stata fatta la proposta della Giunta comprendiamo che ci sono antichi vizi che sono stati portati avanti e vere e proprie preferenze politiche. Vorrei citare semplicemente, ad esempio, come ci sia stata una certa ostinazione nella gestione del patrimonio immobiliare con I.r.m.a. e le varie sedi con una cifra importante che viene messa in conto capitale perché altrimenti non si riesce a gestire questo patrimonio immobiliare a fronte, e lo avete visto tutti e non faccio demagogia, delle drammatiche aspettative di chi si occupa del sociale, del no-profit, ma potrei anche citare la legge sulla cooperazione che ha una copertura che non è neanche pari al 30% di quella precedente.
Oggi la Commissione ha provato a recuperare qualche risorsa per il sociale fermo restando che da questo punto di vista torna pesantemente il ragionamento di prima, dell'inconsistenza del Governo Renzi, della mancanza di serietà del Governo Renzi perché è evidente che tante competenze possono anche essere tolte alle Regioni se vogliamo che il sociale non sia più materia della Regione Marche, fermo restando che tutto il settore del sociosanitario deve essere espanso e deve essere coperto con i fondi della sanità. Voi capite che se questo Governo toglie, ma non dice chi se ne occuperà ed è difficile capire dove si andrà a parare. Ad oggi c'è un tavolo nazionale, ci sono delle stime, si dice che dei soldi sono stati recuperati, ma ovviamente non c'è traccia in questa proposta di variazione.
Mancano poi risorse anche per altre tematiche e per il comparto della sicurezza. Il tema della sicurezza, delle polizie locali, è un tema che non appassionava a pancia piena questa maggioranza di centro-sinistra, è un tema che non l’appassiona neanche a pancia vuota.
Potremmo parlare anche delle Unioni dei Comuni. L'anno scorso in sede trionfale questo Consiglio aveva benedetto l'Unione dei Comuni di Tre Castelli prevedendo a bilancio delle risorse in base all'impegno preso, esempio massimo di inaffidabilità istituzionale della Regione, ma sempre per colpa del Governo Renzi, perché è ovvio che nel 2015 qualunque altro Comune volesse unirsi ed avere lo stesso trattamento dalla Regione Marche ciò non sarebbe possibile, non sarebbe possibile neanche nel 2016 visto che la falcidia della spending review avanza rigorosamente con previsioni pluriennali già certe. Basti pensare a quello che accadrà alle Province l'anno prossimo con tagli di altri 2.000.000.000 di euro.
Potrei annoiarvi per ore, mi limito a dire che la Commissione ha recuperato qualche spicciolo, ha fatto qualche proposta di piccoli interventi meramente residuale e una di queste, mi fregio di ribadirlo, è molto importante, è quella di finalizzare quei pochi soldi recuperati per lo sport. E' molto importante aver recuperato 150.000 euro per i fondi per lo sport per le persone diversamente abili che vengono gestiti ogni tanto dal Comitato internazionale paraolimpico come recita la nostra legge e credo che questa sia stata una buona finalizzazione come quella sul sociale.
Nutro molte perplessità sul trasporto pubblico. Vale a dire che mi sembra di percepire da parte di una maggioranza peraltro non più compatta, non più esistente, che il Consiglio si chiude, ed è stato abbondantemente certificato che non esiste più una maggioranza politica vera, e si chiude questa storia del trasporto pubblico. Oggettivamente ogni anno la Regione ha fatto un atto in cui diceva che bisognava razionalizzare, ridurre i costi, accorpare le partecipate, eccetera, la verità è che quest'ultimo tentativo lo vedo un po' come fumo negli occhi perché se veramente c'era questa volontà politica all'interno della filiera che amministra molti Comuni del centro-sinistra, si sarebbe potuto fare già da tempo.
Ci sono tante altre materie di cui si può parlare, il giudizio complessivo è di un voto contrario alle due proposte.
Innanzitutto, ripeto, è un voto contro il Governo Renzi perché devo dire la verità mentre l'Assessore Marcolini a più riprese, in più luoghi, ha esternato giudizi anche pesanti nei confronti del Governo, da tutto il Partito Democratico …, e mi sia consentito, trovo veramente disdicevole vedere questa figura di ex Sindaco come quello di Pesaro che conosce come funziona la cosa pubblica e che cerca di guadagnarsi un po' di visibilità elettorale come candidato a Governatore parlando di questa patetica, dico patetica, manovra residuale e di emergenza che avvalla in silenzio un Governo scellerato che ha tolto tutte le energie alla Regione Marche.
Resta la sanità perché i 35.000.000 di euro in conto capitale, voi sapete, non possono essere spesi per emergenze del territorio, ma solo per investimenti, quindi la verità è che la risposta di emergenza di questa Regione a questo taglio di 230.000.000, è questa fotografia: 25.000.000 contro 230.000.000.
Questa è la fotografia di questa manovra che, ripeto, è patetica perché è una pezza a un problema politico, e vedere questo Ceriscioli che addirittura vuole fare le conferenze stampa in Regione parlando di questo bilancio, mi sembra un atteggiamento molto grave, non solo per la scarsa eleganza istituzionale, ma perché quest'uomo avvalla questo taglio vero di almeno 200.000.000 di euro ed invece di arrabbiarsi e dire: "Caro Renzi, non posso fare una campagna elettorale con questi soldi che mi hai tolto", lui che fa? Viene qua, fa lo splendido, parla delle Province, dei rimborsi dei gruppi, un po' di cinema e un po' di scena.
Faccio notare che il Cal ha fatto una proposta di emendamento per 4.000.000 di euro, in cui dice: “Prendetevi il personale della Provincia". Siamo arrivati grazie a Renzi agli enti che si scannano fra di loro, dello stesso partito, i Presidenti di Provincia che si scannano con la Regione Marche, i Comuni che si scannano con le Province e le Regioni e quest'uomo viene qua a volerci insegnare la morale.
Perdonate la nota polemica, ma essendo l'ultimo o uno degli ultimi Consigli mi sento francamente di togliermi questo sasso dalle scarpe perché se il lavoro della Commissione è stato un lavoro, devo dire, decoroso per quello che si poteva fare, e ripeto do atto all'Assessore di aver fatto quantomeno delle scelte che forse gli conveniva non fare, per quello che riguarda il nostro voto contrario, è un voto contrario innanzitutto al Governo Renzi, è un voto contrario a tutte le contraddizioni che questa maggioranza ha trascinato in seno al suo bilancio fino ad oggi, ed è un voto contrario a chi vuole usare questa variazione di bilancio per fare campagna elettorale.
Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Binci.
Massimo BINCI. Anch'io intervengo su questa variazione di bilancio perché è impossibile non evidenziare la situazione di difficoltà in cui la Regione Marche si trova. Non solo si trova in una situazione di difficoltà, ma non sa neanche in quale direzione andare.
E’ stato approvato un bilancio preventivo in cui c'erano semplicemente le spese obbligatorie che cofinanziavano altri interventi per non perdere finanziamenti esterni. Abbiamo rimandato la copertura delle spese di gestione, delle spese di investimento, di quelli che sono i bisogni della nostra comunità, a questa variazione di bilancio. Arrivati a questa variazione di bilancio, la Giunta ci dice: “Cari signori a dicembre abbiamo scherzato, non c'è nessun assestamento e non c'è nessun ripristino dei fondi, anzi non ci sono i fondi”.
Oggi abbiamo incontrato le associazioni dei disabili, del volontariato e del sociale che ci hanno detto le risorse che mancano per i servizi alla persona e che mancano ai Comuni per attivare questi servizi. Dei 14.000.000 di euro del fondo solidarietà a bilancio c’è poco più di 1.000.000 ed a fronte dei 4.000.000 di euro per il diritto allo studio universitario, a bilancio c'è 1.000.000. Mancano alcuni milioni di euro per il trasporto pubblico, non ci sono quelle risorse che erano state individuate dopo le alluvioni degli anni passati per la gestione del territorio. Tutte le leggi regionali di spesa non hanno risorse. Siamo in una situazione di estrema difficoltà e la prossima Giunta dovrà veramente ragionare su un bilancio a base 0 ed iniziare a dire quali sono i servizi essenziali che può garantire e annullare quella miriade di leggi che finanziano a pioggia una serie di attività che evidentemente il pubblico non può più sostenere né ha le risorse per sostenere.
E’ da evidenziare, come è stato già sottolineato, la totale indifferenza del Governo nazionale a quelle che sono le necessità fondamentali delle persone portate avanti tramite gli interventi diretti delle Regioni, delle Province e dei Comuni. Il Governo nazionale parla oramai solo con le autorità finanziarie europee, ma non parla più con i cittadini di questo Paese e di fatto oltre a non svolgere il ruolo di programmazione nazionale, oltre a non individuare una politica industriale, parla di ridare nuove regole e riorganizzare questo Paese, però non si sforza di riorganizzarlo, non pensa e non vede quali sono le necessità fondamentali. Certamente tagliare dove non serve, ma il Governo Renzi sta facendo peggio del Governo Berlusconi, almeno il Governo Berlusconi ha fatto dei tagli orizzontali, in percentuale.
In questo momento ci sono interi settori che non sono finanziati, come se non esistessero, vuol dire che qui c'è non solo la volontà di non curarsi dei bisogni sociali, ma neanche la percezione che questi bisogni sociali esistano, altrimenti a fronte di necessità finanziarie e a fronte di una non programmazione ci sarebbe dovuto essere un taglio di tipo orizzontale, cosa che ha fatto Berlusconi.
Questo Governo ha addirittura azzerato interi settori e la stessa cosa, pari pari, sta facendo la Giunta regionale perché ha azzerato interi settori, dopo di che ci è stato detto che forse ci saranno delle risorse se il Governo autorizzerà ad utilizzare il 50% dell'attivo della sanità, del residuo attivo della sanità e forse avremmo 6.000.000 di euro in più, se riusciremo ad avere le risorse della vendita di alcuni immobili e valori dell’Inrca da mettere sul sociale.
Mi sembra che si stia navigando a vista, questo non è sintomo di una buona amministrazione, non mi sembra che ci siano proposte per ripensare in maniera innovativa tenendo conto delle difficoltà del nuovo periodo amministrativo che inizierà. Questo non è un buon segno per i cittadini delle Marche. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini.
Ottavio BRINI. Una domanda per l’Assessore Marcolini in quanto nemmeno tra gli emendamenti ne ho trovato traccia, vorrei sbagliarmi, ma ieri sulla stampa locale è uscita la notizia che diceva: “Soldi alla danza la Regione ci ripensa”, quindi la Giunta …, è solo una domanda perché non ho trovato niente. Mi può illuminare, Assessore?
PRESIDENTE. Vogliamo fare una cosa? C’è l’intervento del Consigliere Bucciarelli che è l’ultimo e l’Assessore nella sua replica le risponderà.
Ha la parola il Consigliere Bucciarelli.
Raffaele BUCCIARELLI. Grazie Presidente. Credo colleghi Consiglieri che questo atto di fatto sia il vero bilancio perché quello che abbiamo approvato poco prima di Natale rispondeva a delle esigenze obbligatorie, non era, almeno così era stato detto, portatore di scelte politiche o programmatiche.
Penso che questo ultimo bilancio coincida, dal momento che non siamo tecnici - scusi Consigliere Perazzoli, ma è difficile parlare quando sembra di dover penetrare una selva di voci - ma siamo in rappresentanza di esigenze precise con l'obiettivo di fare politica, con la fine della legislatura e credo che dobbiamo anche esprimerci, almeno questo noi comunisti lo sentiamo come esigenza - Consigliere Marangoni lo so che le fa male questa parola, va bene allora si lavi le orecchie – e diamo un giudizio ovviamente pessimo.
Quando è nata questa maggioranza, cinque anni fa, abbiamo detto che essa costituiva un problema morale rispetto alle esperienze di buon governo di centro-sinistra vero, dove la sinistra aveva svolto un ruolo determinante, per esempio, nel ripiano dei conti della sanità e della coesione della maggioranza stessa. Oggi possiamo dirlo perché il laboratorio Marche, sull'altare del quale era stata rotta la maggioranza, è a brandelli, è allo sbaraglio, diviso, non ha più né padri né tutori, e questa maggioranza, ha detto bene il relatore Consigliere Zinni, non esiste più. E’ una maggioranza politica che vede alcune parti dare una caccia spietata all'altra. Ex soci che oggi si odiano.
E’ vergognosamente naufragato l'esperimento laboratorio Marche che avrebbe dovuto essere copiato, emulato oltreché apprezzato in tutta Italia. Questo è il primo bilancio! Un bilancio politico fallimentare!
Per quanto riguarda le politiche, a distanza di cinque anni, questa maggioranza è sempre stata in piena sintonia, eccetto alcuni casi, e tra questi è vero, è giusto, ricordare le prese di posizione dell’Assessore Marcolini, a fronte di quelle del Presidente Spacca che un anno fa disse che la manovra del Governo Renzi era giusta, ricorderete bene, riportata da tutta la stampa nazionale. Era uno dei due Presidenti delle Regioni, lui illuminato, a dire che questa politica era giusta. Eccetto le mosche bianche, l’Assessore Marcolini che prendeva posizione, la politica di questa maggioranza, parlo di politica con la “P” maiuscola, dal livello nazionale al livello locale, era in piena coerenza col filone neoliberista che era partito da Berlusconi e che ha visto grandi interpreti come Monti, lo stesso Letta ed infine il bullo di Pontassieve.
Oggi nessuno, tanto meno il capogruppo del PD, può venire qui a dire che sul piano finanziario il 2015 comincia male e che si alza da parte dei Comuni e della popolazione più debole un grido di dolore. Guardate che questo è il risultato della vostra politica, della politica e dei partiti che hanno composto questa maggioranza e che compongono anche la maggioranza nazionale.
Sono state fatte scelte in ossequio ai capitali finanziari internazionali, scelte che hanno privato intere popolazioni di diritti elementari, primo: quello al lavoro; secondo: tutti i servizi sociali alla persona vengono ridotti se non annullati. In altri Paesi, perché non è che l’Italia e le Marche siano diverse da quello che avviene in altre parti, non esiste una programmazione ed oggi ho letto un sotto titolo della televisione, il Ministro dell'economia dice che l'Italia ha la possibilità di avere in futuro la crescita del 2%. Ci mancherebbe che il Ministro dell’economia dicesse che l’Italia è candidata ad andare in recessione per almeno 20 anni.
Questo è l’assurdo! Questo è il risultato di politiche fatte a livello nazionale senza nessun protesta da parte del partito di maggioranza relativa e di questa maggioranza, quindi è il frutto del vostro lavoro, del vostro modo di pensare. Cinque anni fa, quando sollevavo la questione morale della rottura della maggioranza senza un obiettivo, una motivazione precisa, mi era stato risposto: "Vogliamo costruire un grande partito di centro sinistra che sia moderno e porti l'Italia velocemente fuori dalla crisi".
Ecco la velocità! Ci state proponendo le stesse medicine che hanno condotto l’Italia a questa situazione. Per risolvere la crisi le stesse medicine, tanto è vero che si parla di tagli e tagli, forse, se il Governo ce li darà, se sarà di parola, per il sociale ci saranno dei fondi in più, forse ci autorizzeranno, come se le persone che sono state qui questa mattina e che hanno bisogno di servizi tutti giorni e quotidianamente, possono vivere in base a dei forse.
Il bilancio è questo! Il bilancio politico è questo!
Ho visto la tabella C), anche lì un po' di decoro! Qualcuno dovrà spiegarmi perché alcuni Comuni vedono finanziate la risistemazione di alcune strade o di teatri o di chiese ed altri Comuni niente, e sono la stragrande maggioranza. Devo forse pensare che c'è sempre il Santo in paradiso? Devo forse pensare che utilizzate questo bilancio a scopi clientelari per le vostre campagne elettorali? Resta difficile trovare una risposta per tutto questo. Così è per la stessa pratica che in più di una Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari abbiamo denunciato, di modificare leggi che non c'entrano niente con il bilancio, con la legge di bilancio. Cosa che avviene sistematicamente.
Nonostante abbiate ridotto l'Italia e la Regione in questa situazione siete impenitenti, veramente senza pudore perché continuate ad utilizzare gli stessi strumenti, gli stessi metodi e le stesse modalità per fare politica. Questo lo sanno bene coloro che operano nel sociale e coloro che sono nel no profit ed anche gli enti locali.
L’ultima seduta abbiamo discusso della riforma delle Province. Tutti abbiamo approvato la legge, è stato unanime il parere nel dire che dal Governo nazionale è stata fatta una riforma senza sapere dove si andava a parare, dove si andava a cadere, ma la stessa cosa si può dire per il bilancio regionale. Cosa accadrà tra 6 mesi? Uguale, la Regione non è più in grado di dare risposte come era stato possibile fino a pochi anni fa, perché ormai i partiti che compongono la maggioranza delle Regioni sono gli stessi partiti che compongono la maggioranza di Governo. C'è un problema anche di democrazia, di pluralismo di rappresentanza, di formazione delle proteste e di come canalizzarle. C’è in questo Paese un problema democratico.
Finché a livello, una volta avremmo detto di base, quindi dai Consigli comunali, dai Consigli provinciali, oramai rappresentano poco, dai Consigli regionali, non si alzerà un’organizzazione, un'idea alternativa di organizzazione statuale, di soddisfacimento dei bisogni della parte più debole della popolazione, di risposte alternative a quelle che vengono dalla troika per quanto riguarda i problemi che sono la base della nostra organizzazione - questo non verrà dai nostri governanti, vuoi perché hanno possibilità di ricatto sui parlamentari che sono ormai tutti parlamentari embedded, direbbero gli statunitensi, vuoi perché hanno la stampa dalla loro parte - questo Paese è destinato a vivere a lungo non una crisi economica che è la scusa, ma una decadenza politica, prima che politica culturale, quindi istituzionale.
E’ questo, io credo, il grave della situazione perché sul piano tecnico le risposte si possono anche trovare ed è encomiabile il lavoro, se volete, che è stato fatto in questi anni sul piano tecnico, pericoloso, nocivo e privo di efficacia invece sul piano politico rispetto al bisogno di risollevazione che ha il popolo italiano e, quindi quello marchigiano.
Per questi motivi noi comunisti voteremo decisamente contro questo bilancio e contro quello che ha rappresentato questa maggioranza che secondo noi è stata negli ultimi cinque anni dannosa per il popolo marchigiano.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Ringrazio il Consigliere Binci perché mi ha sollecitato ad intervenire. Ho ascoltato l'intervento del Consigliere Bucciarelli ed ovviamente siamo in nell'Aula più rappresentativa della Regione Marche, quella che rappresenta la comunità marchigiana, un luogo in cui si fanno leggi, si assumono decisioni per la nostra comunità e non è la prima volta che in questa Aula l'intervento del Consigliere Bucciarelli suscita in me interesse e curiosità intellettuale.
Ha iniziato il suo ragionamento dicendo: “Ma dov'è finito il laboratorio Marche? Il laboratorio Marche non c'è più, è finita la maggioranza?" Dal mio punto di vista, in modo molto libero, sono un eretico, quindi molto libero, mi sento di dire che in questa regione c'è un ulteriore laboratorio, c'è un partito delle Marche che sta nascendo. Non credo che questo laboratorio non ci sia più, ha altre forme, altre caratteristiche e questo forse dà anche la risposta politica al Consigliere Bucciarelli. Per noi il laboratorio era il centro-sinistra e dil centro-sinistra rimane! Chi invece il laboratorio lo viveva diversamente ha costruito altre forme di rappresentanza politica. Noi rimaniamo ancorati al centro-sinistra e per quanto riguarda il Partito Democratico siamo stati anche nelle condizioni di dar corso a quel partito a vocazione maggioritaria che raggiunge il 40% e che si caratterizza per il Governo del Paese anche per alcune forti novità, non soltanto in Italia, ma penso anche all'Europa, penso all'ingresso nel partito del socialismo europeo e penso al punto di riferimento che questo Partito Democratico nel gruppo dei democratici socialisti rappresenta in Europa.
Adesso non voglio entrare nella discussione, nel merito delle scelte fatte in quest'ultimo anno, in questi ultimi anni dal Governo e dal Parlamento, però mi sento di dire, proprio con un'ottica di sinistra, ma gli 80 euro alle famiglie non rappresentano forse quella grande forma di redistribuzione, una massiccia forma di redistribuzione del reddito? Credo che su questo, oltre che in quest’Aula, sarebbe interessante che ci si confrontasse anche in altre sedi sul piano politico e sul piano culturale.
Siamo sicuramente in una fase di transizione anche in questa Regione. Siamo in una fase di transizione sul piano politico, sul piano sociale, sul piano culturale e ci siamo sforzati dire che non vogliamo che le Marche arretrino e che dobbiamo muoverci con molto realismo, con molto ottimismo, con tanta sobrietà, con tanta trasparenza, con tanta voglia di fare. Quindi praticare, in qualche modo, con coerenza politiche riformiste che ci portino da un lato ad affrontare la quotidianità, ma dall'altro a costruire il futuro dentro scenari che sono nostri, di questa Regione, dalla crescita sostenibile, alla qualità della vita, ai problemi della longevità attiva, e così via.
Credo che anche rispetto alle tante difficoltà che ci sono, sicuramente non mi metto a fare l'elenco delle cose che non vanno … - per fortuna non è accaduto mentre parlava il Consigliere Bucciarelli perché sarebbe stata un'ulteriore dimostrazione delle difficoltà di quel laboratorio - detto questo, voglio dire che dobbiamo fare in modo che si vadano ad indicare quelle scelte dentro questo quadro di transizione che non facciano arretrare la nostra regione.
Questa mattina ho partecipato, e ringrazio i colleghi della Commissione bilancio, ad un incontro sul sociale, con i rappresentanti del sociale, con quelle difficoltà vere che toccano quelle persone che hanno problemi notevoli, grandi, enormi, su cui dobbiamo caratterizzare la nostra azione. Adesso lo dirà l’Assessore, io non entro nel merito di queste scelte, però mi sembra che anche qui si stia facendo uno sforzo non solo per ridurre quella che è la contrazione della spesa, ma per mantenere ferma una scelta che riguarda il sociale e nel sociale con tutte le sue sfaccettature anche di carattere economico, anche di carattere sociale, ci metto anche il trasporto pubblico locale.
E' chiaro che le difficoltà ci sono, ma mi sembra che si stia compiendo un ulteriore atto per attenuarle e garantire il presente senza perdere di vista il futuro.
PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. La discussione di questo bilancio ci impone una riflessione consuntiva rispetto lo stato delle questioni economiche, istituzionali, finanziarie della Regione, non solo perché è l'ultimo bilancio della legislatura, ma perché siamo ad un passaggio cruciale che riguarda il futuro delle Regioni, non soltanto della Regione Marche.
E’ stata approvata una riforma costituzionale del Titolo V della Costituzione, in particolare una riforma della riforma, qualcuno ha parlato di controriforma, con una ridefinizione di ruolo, di funzioni, di competenze, di risorse, dell'istituzione regionale.
Il quadro che ci si prospetta sempre più chiaramente è una drastica riduzione delle competenze istituzionali, delle risorse finanziarie e del ruolo di traduttore delle politiche dello Stato sociale e di sostegno allo sviluppo economico locale.
Penso che questa consapevolezza non sia ancora maturata nemmeno in quest’Aula, anche se tentativi preziosi sono stati fatti da più Consiglieri, da più rappresentanti del Consiglio regionale.
Vorrei in modo particolare rilevare come il quadro che si è creato ha una natura strutturale e non, Consigliere Bucciarelli, imputabile semplicemente al capriccio o all’impulso politico dell'ultimo Governo che ha responsabilità ben precise che lei ha avuto la generosità di riconoscere in termini critici.
C'è un problema che riguarda una crisi che dura da sette anni la cui uscita è più lenta del previsto e un quadro finanziario di risposta alla crisi, sfalsato nel tempo che ha una sorta di impegni post datati che scattano a prescindere dall'andamento economico corrente e che si proietteranno nel futuro almeno per i prossimi tre anni.
E’ il caso della discussione del Def di queste ore che si trova a contrastare l'esecuzione delle clausole di salvaguardia in conto Iva, segnate per esempio dal Governo Monti e poi confermate dai Governi Letta e Renzi.
Quello che è in discussione, verrebbe da dire, non è tanto, diciamo, la cattiveria del capitale internazionale finanziario monopolistico, ma un'impostazione di risposta alla crisi che ancora trova soluzioni in quello che fu definito il pensiero unico, nonostante le maggiori istituzioni e i Governi più avvertiti cerchino di smarcarsi da esso.
Penso che da questo punto di vista lo stato sociale, quello a cui il Consigliere Bucciarelli faceva riferimento, o quello di cui parlava il Consigliere Giancarli, realisticamente vada aggiornato, dopo sette anni di crisi, pigliando atto che noi siamo fuori dalla crisi, ma quello Stato a cui ci eravamo abituati, quel modello dalla culla alla bara che accompagnava in maniera rettilinea ed uniforme l’espansione dello stato sociale non c'è più come lo abbiamo conosciuto, è stato drasticamente ridotto, per cui se dovessimo visualizzare su un grafico l'andamento dell'economia e l'intervento della cosiddetta interposizione pubblica nell'economia da parte dello Stato, vedremo che già negli ultimi due anni e mezzo si è fuori dalla crisi in quanto si è stabilizzato, riducendo del 20% la base produttiva e di circa il 10% l'occupazione della fase centrale della popolazione.
Non rendersi conto di questo significa prendere lucciole per lanterne e in questo incorrono sia gli estremisti di destra che gli estremisti di sinistra. Pare paradossale, non tanto, perché gli estremisti di sinistra pensano a un mondo di risorse da dividere che non c'è più e gli estremisti di destra pensano alla riproposizione di un pensiero unico, lineare, ma le ricette del fondo monetario internazionale, della Banca centrale, si rivelano come insufficienti e insussistenti. Pensare poi che le Regioni nelle condizioni di riduzione drastica delle competenze istituzionali, politiche ed economiche, possano essere il cuneo su cui poggiare la leva che fa rovesciare il mondo, è un errore di narcisismo politico, di presunzione, io dico quello …, più tardi proverò a dire anche quello che secondo me il Governo fa male a non fare e che lei ha avuto la gentilezza di ricordare, dico però che non c'è nessuna soluzione rassicurante e confortante a disposizione se non si prendono in carico, in maniera corresponsabile i problemi che abbiamo di fronte. Tenendo conto che lo stato sociale, come pensavamo potesse essere ulteriormente in espansione, non c'è più ed è difficile che torni.
Poco fa si faceva riferimento ad un articolo di oggi di Piketty e Joseph Stiglitz in materia di economia, guardate la riflessione che si sta sviluppando sul piano mondiale riguarda l'idea, ed anche in Italia ha avuto successo, che ci si possa rivolgere alla parte più mobile e dinamica della società su cui incentrare il cuneo capace di incontrare la modernità, questo inevitabilmente è successo in Germania ai tempi di Schröder, è successo in Gran Bretagna con Tony Blair, di fatto come Renzi sta cercando di fare in Italia.
E' necessario, ma non sufficiente, perché perdere la base d'appoggio del consumo e della produzione del numero largo, insieme alla finanziarizzazione e all'internazionalizzazione dei rapporti economici, porta ad un meccanismo evolutivo, soprattutto in Paesi come quelli delle economie del sud del Mediterraneo, con forti deficit pubblici che non hanno la possibilità di rimettere in moto un meccanismo accumulativo e di consumo. Quindi il problema della distribuzione della ricchezza, non è soltanto un problema di equità, ma è anche un problema di efficienza, questo è quello che bisogna capire e penso che se questo è il riferimento, le Regioni farebbero bene, cosa che non fanno a sufficienza, a porre al Governo il ruolo anticiclico che le Regioni, non tutte le Regioni, le Regioni virtuose, non tutte le Regioni, possono e debbono poter svolgere.
Qui c'è un grado di opportunismo cieco che è denunciabile sul piano nazionale così come su quello regionale. Le Regioni e i loro rappresentanti sono poco presenti nel dibattito economico e politico nazionale, in parte perché non hanno la coscienza a posto, in parte perché hanno negoziato bilateralmente la sistemazione dei propri problemi ed in parte perché non riescono ad affermare una linea prevalente, quantitativa e qualitativa, della riforma dell'istituto regionale.
Per questo dico, almeno nell'ultimo bilancio ci sia concesso, che è necessario insistere sulla parte non assoluta che è sempre in debito, ma su quella relativa della posizione della Regione Marche nella gestione dell'amministrazione, perché questo ci aiuterebbe in un ragionamento sui costi standard, sull'equità, sulla distribuzione delle risorse pubbliche in campo nazionale a risolvere i problemi che ci troviamo di fronte.
Da alcuni mesi, un sito che è “OpenCivitas” pubblica le differenze di finanziamento sui costi standard della sanità, dei trasporti e in generale delle attività comunali. Il tentativo fatto recentemente dal Governo su cui è entrato in rotta di collisione, per esempio, il Comune di Bologna con il Comune di Firenze, uno ha una sforbiciata del 5%, un altro una sforbiciata del 23%, sapete da cosa deriva? Da un'applicazione sperimentale del 20% del costo standard sull'andamento complessivo delle risorse, un quinto, se invece venisse applicato il 100% dei costi standard ci sarebbero metà degli 8000 Comuni italiani ad andare in default e questo capiterebbe a maggior ragione anche alle Regioni.
Quello che le Regioni si devono rimproverare è di non aver fatto, ma non noi che abbiamo insistito piccoli, periferici e comparativamente non in assoluto virtuosi, comparativamente virtuosi, non in assoluto, perché noi che ci stiamo dentro sappiamo che l'efficientamento è una parola all'ordine giorno, quello che non abbiamo fatto nel dibattito politico in Consiglio regionale e non solo in Consiglio regionale ed è quello che ci manca perchè sui trasporti, sulla sanità, sullo sviluppo economico la nostra Regione è più avanti ed ha diritto a chiedere di più in un meccanismo, come dire, virtuoso di ripresa dell'accumulazione e della spesa.
Vorrei citare due casi se ho tempo, altrimenti uno soltanto. Una Regione piuttosto blasonata, non la Regione Calabria, la Regione Piemonte, ha varato una manovra fiscale - se mi prestate un po' d'attenzione, così quando ci raccontano cosa facciamo qui dentro siamo un po' più difesi - che ha alzato l'aliquota, parlo del Piemonte, del primo scaglione fino a 15.000 euro, all'1,62 sull'intero importo senza fascia esente, da 15 a 28 per il 2,13, da 28 a 55 per il 2,75, da 55 a 75 per il 3,32, oltre 75 del 3,33.
Voi sapete che tassazione noi teniamo dal 2004? Noi siamo esenti per più della metà della popolazione, a 1,23 fino a 15.000 euro, a 1,53 tra 15 e 28 e oltre 75 a 1,73, contro 3,33.
Questa manovra, quella del Piemonte, non della Calabria, porterà a casa tra 110 e 150.000.000 e, Consigliere Bucciarelli, lo dico a lei perché è quello più sensibile sul versante dei ceti più poveri, se noi non valorizziamo il fatto che metà della popolazione non è colpita da una tassazione ostile - è difficile pensare ai tagli indifferenziati che prescindono dall'efficienza nell'erogazione dei servizi sanitari, dove da 4 anni otteniamo premi che complessivamente alzano il pavimento del finanziamento di 130.000.000 - e addirittura non diamo conto di quello che siamo riusciti a fare non a invarianza, ma riduzione dal 2004 ad oggi della pressione fiscale tra gli ultimi posti in Italia per l'Irpef e nella parte più bassa delle Regioni del centro-nord per quello che riguarda l'Irap - lo dico perché qui si giocano i grandi numeri nella distribuzione delle ricchezze e della opportunità - se noi non siamo consapevoli del tragitto che abbiamo percorso, quando ci incontriamo con il popolo sofferente, ha detto bene il Consigliere Ricci prima, con il popolo sofferente del sociale, possiamo dare l'impressione di aver fatto male o malissimo il nostro compito. Invece no, possiamo migliorare sicuramente, ma non abbiamo fatto né male né malissimo, abbiamo gestito con parsimonia, comparativamente con grande parsimonia e con efficienza le nostre risorse: nella sanità, nei servizi sociali, nel sostegno allo sviluppo economico, nell'assetto del territorio. Se non abbiamo questa consapevolezza per meschine logiche di contrapposizione politica, raccontiamo male il ruolo e la funzione in pieno declino della Regione e il tempo che aspetta chi qui siederà nei prossimi mesi, è più triste di quello che lasciamo.
Voglio dare due dati di sintesi. Uno: le Province hanno avuto un taglio quest'anno di 1 miliardo, di 2 miliardi nel 2016, di 3 miliardi nel 2017, è in discussione una manovra che attualmente viene quotata per 10 miliardi, ma che la clausola di salvaguardia quantifica in 16 miliardi, rispetto ai quali saranno 4 i miliardi aggiuntivi da distribuire tra Comuni e Regioni, quindi non siamo alla fine di un percorso di crisi finanziaria, forse siamo alla fine del percorso di crisi economica che la crisi finanziaria e l'interposizione avara della pubblica amministrazione rischia di neutralizzare, perché le risorse pubbliche che fanno armonia sociale e che fanno anche sostegno al consumo oltre che alla coesione sociale, stanno ulteriormente restringendosi.
La prima voce di fatturato della Regione Marche, dopo il conglomerato Merloni che non è più marchigiano, è tornato ad essere la sanità marchigiana che fattura circa 2.900 milioni. Questo comparto, insieme al sociale, insieme ai trasporti, drasticamente ridotto, non è soltanto un colpo mortale alla coesione, è anche un colpo mortale alla redistribuzione di reddito e di occupazione.
Venendo al bilancio così come si è determinato è del tutto evidente che è un bilancio a cui mancano 230.000.000, quando la parte variabile negli ultimi 10 anni ha oscillato tra 60 e 80.000.000, è paralizzante, la tentazione a cui cedere più facilmente …Chiedo alla Presidenza ...
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
PRESIDENTE. Stiamo lavorando perché praticamente in Commissione si è fatto un altro bilancio, questa è la verità, quindi è difficile …
Pietro MARCOLINI. Ho capito, ci stanno i tempi, abbiamo la convocazione oggi e domani, possiamo lavorare serenamente potendoci concentrare su una cosa alla volta, se possibile, se non è possibile …
PRESIDENTE. Certi processi andrebbero governati un po' meglio, secondo me …
Pietro MARCOLINI. Come?
PRESIDENTE. Andrebbero governate queste cose, perché non si può arrivare qua e poi ricominciare tutto da capo in Commissione.
Pietro MARCOLINI. Non è un motivo per discutere simultaneamente quattro cose.
PRESIDENTE. Va bene, stiamo lavorando, comunque prego, finisca.
Pietro MARCOLINI. Stavo dicendo che quando manca all'appello quasi 4 volte la parte variabile del bilancio, è evidente che manca all'appello l'ossigeno per respirare ed è evidente come la tentazione più forte, in certi tratti apparsa irresistibile, è stata nelle ultime settimane: “Ci penserà chi viene dopo di noi”. Questa tentazione è scorsa anche qui in questa Aula a dicembre con il bilancio preventivo. E' una tentazione che abbiamo fatto bene a respingere, perché dal mese di dicembre al 31 marzo abbiamo reiscritto economie per 330.000.000, un terzo di miliardo di euro che abbiamo restituito alla società non andando in esercizio provvisorio ed a questo abbiamo aggiunto 60.000.000 di manovra straordinaria di cui 35 per spese di investimenti e 25 per spese correnti.
E' del tutto evidente che nessuno ci ringrazierà, come abbiamo visto stamattina, per lo sforzo che abbiamo fatto per recuperare l'economia del 2014 né per trovare, attraverso la valutazione dei residui attivi e passivi e perenti degli ultimi 15-20 anni, 60.000.000 che abbiamo restituito alla società, ma tutti quanti ci criticheranno per i 160-170.000.000 che mancano all'appello, ma io penso che abbiamo fatto bene. Abbiamo fatto bene tutti, maggioranza, opposizione!
La discussione in Commissione è stata prevalentemente ispirata ad un senso di responsabilità, la tentazione più forte di fronte ad audio, videolesi o a un sociale in fiamme sarebbe dire, ma ci penserà il responsabile che è lo Stato oppure quelli che vengono dopo di noi che dovranno resettare il quadro delle funzioni della Regione e anche i pesi da distribuire.
Penso che nonostante tutto abbiamo fatto bene a presentare questa proposta, a mettere a disposizione un terzo di miliardo di euro alla comunità e lavorare facendoci criticare per i 170.000.000 che mancano all'appello e non per i 60 che abbiamo trovato in una condizione che è quella che abbiamo potuto sviluppare anche nel confronto con le organizzazioni sociali a testa alta. Perché se diamo l'impressione di essere la causa del taglio di 230.000.000, è del tutto evidente che autorizziamo una critica mortale che addirittura riguarda le responsabilità nostre e le responsabilità personali che invece non ci sono né da un punto di vista personale né da un punto di vista politico. Nel merito poi le scelte possono essere criticate.
Voglio dare atto del lavoro della Commissione che si è riunita emergenzialmente, come ha detto il Presidente Solazzi, in queste ore, siamo nelle ultime ore degli ultimi giorni, quindi il lavoro è confuso e non sempre ordinato, però mi pare che questo senso di responsabilità sia emerso e vada opportunamente valorizzato.
Su tre punti voglio dire qualcosa, aderendo alla relazione che ha fatto il relatore di maggioranza che è stata ricca di spunti di carattere generale e analiticamente per le proposte che il bilancio contiene. Su tre aspetti vorrei intervenire, riguardano un po' i documenti su cui i Comuni, le Province, il Sindacato, le organizzazioni, hanno incentrato la loro critica, parlo delle sofferenze del settore sociale, dei trasporti, del diritto allo studio.
Su tutti questi aspetti abbiamo pensato di concentrare le poche risorse che avevamo a disposizione, stirando fino all'ultimo euro la capacità mutuabile per investimento che abbiamo esaurito e che ammonta a 35.000.000, di questi 35.000.000 le voci prevalenti sono le attività di ristoro di un territorio ferito: 42.000 frane, 170 chilometri della costa ingiuriati dalle mareggiate, corsi dei fiumi assolutamente fuori manutenzione.
Siamo riusciti a reindirizzare 13-14.000.000 euro sul terreno della difesa del territorio ed i lavori della Commissione - si è arrivati ad una condivisione con il Presidente, il Vicepresidente, i membri della Commissione, unanimemente hanno condiviso, l'idea di posticipare alcune delle voci della Regione in materia di immobili e di razionalizzazione dei fitti per dare una risposta mediata attraverso i Comuni - erano partiti con 3.000.000 e si sono chiusi con 7.000.000, per dare un conforto ai bilanci dei Comuni che potranno intervenire sul versante sociale laddove noi, direttamente in termini di spese correnti, non riusciamo a sovvenire.
La voce che ogni Comune ha presente è quella della manutenzione straordinaria delle strade e degli edifici destinati a funzione pubblica. Abbiamo fatto un sondaggio, il 50% dei Comuni è in grado di convertire questo conforto in termine di bilancio dalla manutenzione straordinaria ad una disponibilità di bilancio per il sociale. Noi contiamo che di questi 7.000.000, circa 3-3,5 possano essere messi a disposizione dei Comuni per quella integrazione sociale che la Regione non è più in grado di fare rispetto allo scorso anno, la cifra era di 7.400.000. Questo il primo degli aspetti.
Il secondo aspetto che è stato richiamato è quello di natura negoziale in cui pur essendo piccoli e marginali siamo impegnati nel tavolo "Massicci", eredità Massicci ora Adduce a Roma, per liberare dall'obbligo di destinazione vincolata sanità i 12.000.000 di euro risultati eccedenti il finanziamento della sanità, avendo ottemperato i 31 criteri dei livelli essenziali d'assistenza, abbiamo fornito i servizi resi obbligatori dalla legge. Stiamo chiedendo che i 12.000.000, in nome dell'appropriatezza, possano essere impiegati anche sul sociale, non soltanto nella sanità. Questo farebbe risparmiare la pubblica amministrazione oltre che dare risposte congruenti al sociale in sofferenza.
Terzo aspetto è quello che abbiamo affrontato con un'attività amministrativa efficace di cui dobbiamo ringraziare i nostri dirigenti. In modo particolare voglio ringraziare i dirigenti del Servizio bilancio, la dottoressa Di Bonaventura, la dottoressa Arzeni, il Direttore generale dell'Inrca Giuseppe Zuccatelli, che attraverso la loro azione sul versante della gestione liquidatoria dell'Inrca che inopinatamente abbiamo assunto, doverosamente abbiamo assunto, stiamo recuperando circa 40.000.000 di cui 16 più 5 con un accordo preliminare definito e concordato rispetto al quale, se non ci fossero dei singhiozzi in corso, potremmo pensare di incassare nei prossimi giorni, non nei prossimi mesi; 16 più 5.
Questo stanziamento di 16 più 5, l'abbiamo già detto, per due terzi dovrà essere impegnato per il sociale e per un terzo sul versante dei trasporti che è il secondo settore in grave sofferenza con un servizio di livelli essenziali di assistenza, un diritto di cittadinanza universale che i trasporti richiedono.
Il penultimo aspetto che vorrei toccare riguarda i trasporti rispetto ai quali c'è una discussione accesa sul versante del trasporto che individua i trasporti, le partecipate e i rifiuti come i tre temi fondamentali della spending review gestita adesso da Gutgeld e Perotti, con l'eredità del lavoro fatto da Cottarelli e prima di Cottarelli da Giarda.
Le tre priorità sono esattamente quelle a cui ho accennato, quindi non senza un certo patema d'animo, abbiamo affrontato una proposta che dovrà essere valutata rispetto alla proposta di riforma del trasporto pubblico locale che il vecchio Ministro dei trasporti Lupi aveva annunciato per la fine dell'anno passato e che il nuovo Ministro ha annunciato per l'inizio del prossimo autunno, compatibilmente con la legge di riforma del trasporto pubblico locale e del regime delle partecipate. E' una proposta condizionata che ci porta a ipotizzare, dando alla Giunta che verrà entro la fine dell'anno la possibilità di valutare la congruenza con il quadro normativo, un'agenzia che non faccia semplicemente da passacarte del finanziamento nazionale, ma che si incarichi degli intrecci dei cinque bacini territoriali, della programmazione dell'interfaccia interregionale, dell'intreccio tra urbano ed extraurbano che è ancora fonte di possibile recupero di efficienza consistente.
Questo potrebbe portare, valutate le precondizioni, superata l'obiezione dell'elusione fiscale, ad un risparmio nel sistema di gestione tributario dell'ordine del 10% sugli stanziamenti. Questo, lo ripeto, lo si fa con un caveat grandissimo, presente nella relazione dell'emendamento, presente nel dibattito che stiamo facendo, perché non soltanto le ultime norme riferite, per esempio allo split dell'Iva, ci obbligano a un versamento e ad una retrocessione del versamento della pubblica amministrazione dei tributi Iva, che neutralizzerebbe il potenziale guadagno dell'Iva, ma anche in relazione alla riorganizzazione delle partecipate strategiche attivabili dalle Regioni.
L'ultima battuta è quella che fa riferimento alla valorizzazione del meccanismo gestionale del funzionamento della Regione.
La Regione ha un bilancio che oscilla tra i 4 e i 5 miliardi, comprensivo di tutte le voci stiamo attorno a 4 miliardi e mezzo, c'è un problema che negli ultimi anni abbiamo più intensamente osservato e che riguarda la compressione del vecchio avanzo d'amministrazione e da un monitoraggio più attento, più ficcante, più condizionante dell'attività ordinaria rispetto a quella programmata, quante volte ci siamo detti che il consuntivo, il rendiconto è più illuminante di un preventivo, quante volte abbiamo detto che bisognerebbe fare una manutenzione migliore dei capitoli già esistenti piuttosto che accapigliarsi sull'implementazione dei capitoli futuri.
Abbiamo fatto un buon lavoro, anche qui devo ringraziare il Dirigente dell'Area finanziaria che, da questo punto di vista, ha speso energie e intelligenze in tal senso, ma è un richiamo, un lascito a chi seguirà per quello che riguarda una riorganizzazione, un riorientamento della spesa amministrativa, un'attenzione a cui i nostri dirigenti hanno troppo spesso dedicato un'attenzione minima, considerando una rendita di posizione gestibile l'acquisito e invece terreno di contesa il finanziario dell'anno che verrà. E' una gestione che ha spiazzato anche in termini strategici la nostra attenzione e che ha riguardato negli anni passati addirittura avanzi di amministrazione che hanno superato 1 miliardo di valore.
Su questo aspetto che si ricollega al primo, che è quello della valutazione comparata, di una battaglia cruciale che rimette al centro i costi standard, il federalismo responsabile, sta il futuro dell'azione amministrativa e dell'utilità sociale della nostra Regione. Se non si tengono in conto dovuto questi due aspetti rischiamo di far diventare la Regione un piccolo grande Consiglio comunale a valle di decisioni a cui non si contribuisce in termini di responsabilità, ma nemmeno di decisione.
Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Bugaro
Proposta di legge n. 485
"Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 36 'Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015/2017 della Regione. Legge finanziaria 2015' e alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 37 'Bilancio di previsione per l'anno 2015 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2015/2017'. Attuazione dell'articolo 22 della legge regionale 37/2014".
(Votazione)
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1.
Emendamento 1/1 ad iniziativa della II Commissione. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 1 così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 1 bis. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Presidenza del Presidente
Vittoriano Solazzi
Articolo 2
Emendamento 2/1 ad iniziativa della II Commissione. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 2 così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 4.
Emendamento 4/1 ad iniziativa della II Commissione. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 4 così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 5 (Dichiarazione d'urgenza). E' necessaria la maggioranza qualificata. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
Coordinamento tecnico.
Emendamento coordinamento tecnico 1 ad iniziativa della II Commissione. Ritirato.
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 485, così come emendata, la pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Proposta di legge n. 486
"Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 36 'Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015/2017 della Regione. Legge finanziaria 2015' e alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 37 'Bilancio di previsione per l'anno 2015 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2015/2017'. Attuazione dell'articolo 22 della legge regionale 37/2014".
(Nuova titolazione) "Disposizioni di aggiornamento della legislazione regionale. Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 36 'Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2015 e pluriennale 2015/2017 della Regione. Legge finanziaria 2015' e alla legge regionale 30 dicembre 2014, n. 37 'Bilancio di Previsione per l'anno 2015 ed adozione del bilancio pluriennale per il triennio 2015/2017'"
(Votazione)
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 1 bis.
Emendamento 1 bis/1, soppressivo, a firma dei Consiglieri Marangoni e Foschi. Poi ce n'è un altro della Commissione che è identico, quindi se passa il primo, decade il secondo emendamento.
Emendamento 1 bis/1. Lo metto in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 1 bis/1 bis ad iniziativa della II Commissione. Decaduto
Emendamento 1 bis/2 a firma del Consigliere Bugaro. Decaduto
Emendamento 1 bis/3 a firma dei Consiglieri Bugaro, Trenta, Foschi, Ciriaci, Marangoni. Decaduto
Emendamento 1 ter/1, istitutivo dell'art. 1 ter, a firma della Consigliera Bellabarba.
Ha la parola il Consigliere Bugaro.
Giacomo BUGARO. Presidente, ho avuto il piacere di vedere che in diversi abbiamo proposto di sopprimere l'articolo 1 bis perché ritengo assolutamente sbagliato modificare la legge elettorale quando i comizi elettorali sono stati indetti, posto che il Presidente della Giunta regionale ha indetto le elezioni.
Cambiare le regole in corso di processo elettorale è una pratica che esula dalla mia cultura politica. No è così, Assessore Luchetti, io parlo di me, però voi avete avuto il coraggio di farlo, tenete presente che in questi giorni la Giunta regionale sta irradiando le norme elettorali sul territorio e qualcuno ha avuto l'idea di andarle a cambiare.
Chiedo alla Consigliera Bellabarba di ritirare l'emendamento anche perché ritengo che sia viziato da un fatto fondamentale è stato già bocciato un mese fa quando abbiamo …, è quello di genere, non è stato bocciato sei mesi fa? Lo abbiamo votato? Non cambia nulla, chiedo comunque che venga ritirato per la stessa impostazione che ho appena espresso, cioè modificare, tentare di modificare ..., tra le altre cose in una variazione di bilancio a processo elettorale in corso, dopo che la I Commissione in quest'Aula per un anno e mezzo ha parlato di legge elettorale, mi sembra una cosa che va oltre il buon senso e la logica, tutto qui.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Perazzoli.
Paolo PERAZZOLI. Si, per fare la stessa proposta che ha fatto il Consigliere Bugaro che con le motivazione rischia di convincere esattamente del contrario la Consigliera Bellabarba.
Intervengo perché l'altra volta …
PRESIDENTE. Lei Consigliere non conosce sufficientemente il Consigliere Bugaro.
Paolo PERAZZOLI. No, ma conosco la Consigliera Bellabarba che l'altra volta non presentò, correttamente all'orientamento del gruppo, l'emendamento, tanto è vero che fu rimproverata dal Presidente Solazzi.
PRESIDENTE. Ricordo perfettamente, lei fa una ricostruzione di parte, però siamo ormai in un momento quasi conviviale, la verità è che la qui presente disse che purtroppo erano scaduti i tempi per presentare l'emendamento. La verità è quella che lei ha detto e cioè che era stata sconsigliata dal gruppo, ma lei per correttezza nei confronti del gruppo questo non l'ha detto.
Paolo PERAZZOLI. L'ho detto.
PRESIDENTE. Essendo scaduti i termini ha presentato un ordine del giorno che come io dissi, con la stessa frase latina …
Paolo PERAZZOLI. Poteva presentare l'emendamento che non ha presentato, però il tentativo di addomesticare le regole in prossimità delle elezioni a proprio tornaconto è un vizio comune a tanta gente.
Noi abbiamo fatto una legge che ci è costata mesi di lavoro, poco tempo fa e credo che, lo voglio dire a futura memoria - posso farlo Consigliere Bugaro? No, perché lei mi rimprovera il fatto che non mi ricandido - convenga sempre lavorare per la cosa che si ritiene più giusta, non la più utile, anche se oggi può apparire penalizzante. Il tempo è galantuomo, non sempre vince chi oggi vince, e non si sa se certe regole che sono utili quando si vince, diventano penalizzanti quando si perde.
Più si fanno le cose giuste, più si ha largo consenso, quindi invito la Consigliera Bellabarba, per le stesse motivazioni che ha detto il Consigliere Bugaro, a ritirare questo emendamento perché se passa potrebbe creare problemi anche di legittimità del procedimento elettorale in corso.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bellabarba.
Letizia BELLABARBA. Grazie Presidente. Naturalmente ritiro l'emendamento perché me lo chiede il Consigliere Perazzoli.
Anch'io a futura memoria, non concordo con l'amico e collega Perazzoli quando parla di tornaconto. Io non ho presentato quest'emendamento per un mio tornaconto, l'ho presentato per dare l'ennesimo segnale politico a quest'Aula ed in particolare, devo dire, ai miei compagni di partito, perché dopo la seduta dell'altra volta, quando non era stato presentato un emendamento perché c'era un orientamento e un accordo trasversale tra tutte le forze politiche che non prevedeva la doppia preferenza di genere nelle modifiche della legge elettorale, è stato votato all'unanimità un ordine del giorno ed è stata firmata da tanti un'ulteriore proposta di legge che prevede la doppia preferenza.
Ho presentato questo emendamento chiaramente sapendo che era fuori termine e che non era neanche corretto però, ripeto, ho utilizzato questo escamotage per ribadire una cosa, un principio che mi auguro di nuovo, a questo punto, nella prossima legislatura si possa porre rimedio, comunque è evidente che ritiro l'emendamento.
PRESIDENTE. Grazie Consigliera Bellabarba anche se il ritiro lo vivo come una sofferenza personale perché io l'avrei votato se non altro per dimostrare il maschilismo del PD e la sensibilità nei confronti del genere femminile di Marche 2020. Lei mi priva di questo gusto, pazienza!
Ha la parola la Consigliera Ciriaci.
Graziella CIRIACI. Grazie Presidente. Vengo da una parte politica dove la parità di genere a volte è stata un po' meno legittimata, ho ascoltando bene l'intervento della Consigliera Bellabarba che condivido per cui faccio mio questo emendamento e chiedo che venga messo al voto.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Foschi.
Elisabetta FOSCHI. Concordo con quanto detto dalla Consigliera Ciriaci, vorrei anche ricordare a quest'Aula, come ha detto la Consigliera Bellabarba, che abbiamo votato un ordine del giorno e se gli ordini del giorno non sono aria fritta, se si votano ordini del giorno tanto per lavarsi la coscienza è un conto, ma se si votano ordini del giorno perché ci si crede allora bisogna essere chiamati ad assumersi le proprie responsabilità.
Per cui votare gli ordini del giorno e poi chiedere il ritiro degli emendamenti con motivazioni più o meno plausibili non mi sembra serio per un'Aula legislativa, per cui concordo con la Consigliera Ciriaci e chiedo la votazione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marangoni …., la seduta è ancora lunga ed irta di difficoltà perché ci sono molti emendamenti e alcune zone problematiche, quindi se non ci diamo un ordine diventa problematico. E' preferibile sospendere la seduta, se un gruppo me lo chiede la sospendiamo per 5 minuti, piuttosto che questo caos. Consigliere Marangoni deve parlare. Consigliere Eusebi a che titolo chiede di intervenire? Sull'ordine dei lavori, ha priorità.
Paolo EUSEBI. Grazie Presidente. Vorrei sapere dalla struttura tecnica se questi emendamenti elettorali sono ammissibili in questa giornata e se, nello specifico, un emendamento ritirato che non ha attinenza con la legge finanziaria, possa essere fatto proprio da qualcuno.
Secondo me è vergognoso che ci sia l'emendamento, di chiunque sia.
Questi sono i due quesiti che pongo alla struttura.
PRESIDENTE. Le dirò che appena ho visto l'emendamento mi sono consultato con la dottoressa Santoncini perché a mio avviso non era ammissibile, anche se, ripeto, nel caso in cui si voti, lo voterò.
Era inammissibile per la ragione sostenuta dal Consigliere Bugaro, sono stati convocati i comizi elettorali, non nascondiamoci dietro ad un dito, scusate il pasticcio di parole, ma circolano già le circolari per la predisposizione delle liste, per dare indicazioni, siamo in una fase elettorale avanzata perché, ripeto, i comizi sono stati convocati.
La dottoressa Santoncini mi ha detto che non era inammissibile.
La Commissione con l'articolo 1 bis era nella stessa situazione, uguale. Tant'è che è stato bocciato. Non è stato dichiarato inammissibile perché la struttura mi riferisce che non esiste una legge che dica che non si deve fare. Certo il contesto, secondo me, è molto discutibile e credo che potrebbe essere oggetto di ricorso con tutti i problemi che questo comporterebbe perché, ripeto, siamo ad un mese e mezzo dalle elezioni.
Non mi sento di dichiarare inammissibile l'emendamento a meno che la struttura non mi butti giù due righe e mi dica che è inammissibile. Se la struttura mi dice: “Guardi è inammissibile” a me va benissimo, io non ho problemi.
Andiamo avanti con la discussione. Ha la parola il Consigliere Marangoni.
Enzo MARANGONI. Grazie. In questi 5 anni siamo stati abituati, sicuramente anche nelle legislature precedenti, ma io non c'ero, parlo di quella che sto vivendo, a sorbirci nelle varie leggi di bilancio, negli assestamenti di bilancio, nelle variazioni al bilancio, un sacco di norme che nulla c'entravano con gli aspetti tecnici del bilancio ed io ho sempre presentato emendamenti abrogativi, naturalmente respinti dalla maggioranza.
Questo è un altro caso eclatante, addirittura, in una legge di variazione di bilancio, come è stato ricordato dai Consiglieri Perazzoli e Bugaro, stiamo parlando di modifiche a leggi elettorali a comizi già convocati.
La Germania ha una legge molto semplice per cui nessuna legge elettorale, di nessun tipo, non solo per lo Stato, ma anche per i land, può essere varata se non un anno primo delle elezioni. Questa è civiltà giuridica. Noi dovremmo essere la patria del diritto, ci hanno insegnato dal diritto romano, lì hanno una legge semplicissima che dice che prima di un anno non puoi modificare le regole del gioco, mi sembra il buon senso, l'abc.
Sono profondamente stupito che addirittura abbiamo trovato nel testo l'articolo 1 bis che abbiamo abrogato grazie ad un mio emendamento, tra l'altro. Addirittura avete messo nel testo di legge una modifica alla legge elettorale. Questo è analogo!
Qualunque articolo di legge, emendamento o sub emendamento che riguardi la legge elettorale non ha senso, e non solo perché i comizi sono già stati convocati e non è corretto, non è opportuno, ma anche per il motivo che io ho sempre contestato in questi 5 anni e cioè che tutto quello che non riguarda l'argomento specifico del bilancio non dovrebbe trovare spazio nella legge, infatti ho fatto altri emendamenti abrogativi di norme che nulla c'entrano con il bilancio.
Sono convinto della illegittimità di qualunque norma, non solo perché non c'entra nulla con questa legge che è la variazione di bilancio, ma anche e soprattutto perché siamo a comizi convocati, siamo in fase elettorale. Ormai la questione è aperta.
Credo che sia assolutamente illegittimo, quindi invito a ritirare tutte le norme che sono nel testo di legge, ma mi pare che c'era solo quella che abbiamo peraltro abrogato, ed eventuali emendamenti e conseguentemente sub emendamenti. Grazie.
PRESIDENTE. Guardate nei momenti complicati qualcuno deve assumersi la responsabilità, abbiamo opinioni un po' diverse anche nell'Ufficio di Presidenza sull'ammissibilità o non ammissibilità, però il Regolamento in un articolo che non ricordo, ma che adesso la dottoressa cercherà …
Su indicazione dell'apparato “tecnico” l'emendamento si ritiene inammissibile, però sono convinto che la politica deve avere il primato non sulla legge, ma su un parere che è molto discutibile perché controverso in quanto non esiste una legge che lo vieti espressamente, ma il contesto nel quale ci muoviamo è di un certo tipo, i comizi sono stati convocati, quindi, interpretando correttamente l'articolo 85 del Regolamento interno, se siete d'accordo, metto in votazione la proposta di inammissibilità.
Se l'Aula condivide l'inammissibilità, così come formulata dagli uffici, bene, altrimenti si va alla votazione e si vota. Questa è l'unica proposta che posso fare per uscire da questo impasse nel quale siamo finiti.
Ha la parola il Consigliere Ricci.
Mirco RICCI. E' una procedura che può andare bene, ma riprendo un attimo l'intervento del Consigliere Bugaro, perché in realtà, quando abbiamo ragionato in Commissione qualche giorno fa sull'ipotesi della riduzione del numero di firme per presentare le liste, abbiamo raccolto subito l'indicazione della Presidenza che diceva: “Guardate siete dentro i 60 giorni dei comizi elettorali, qualsiasi modifica alla legge non solo può essere non giustificata, ma è inopportuna", tant'è che oggi abbiamo immediatamente abrogato la riduzione di firme per presentare le liste.
Per analogia Presidente, come ha ricordato anche il Consigliere Bugaro, tutto ciò che è inerente alla materia elettorale probabilmente è inammissibile.
Se vogliamo passare per un voto d'Aula, passiamoci, ma per analogia dico che è la stessa cosa come aver abrogato l'articolo per la riduzione di firme. Allo stesso modo tutte le altre norme che intervengono in materia elettorale dovrebbero seguire l'identica sorte.
Vogliamo arrivarci con un voto di inammissibilità? Arriviamoci con un voto di inammissibilità, ma è la stessa identica cosa del voto precedente, sono tutte norme di modifica di leggi elettorali nel periodo, di 60 giorni, antecedente il voto.
Sarebbe inutile votare, ma se vogliamo votare, votiamo.
PRESIDENTE. C'è ancora iscritto a parlare il Consigliere Trenta, però a questo punto mi pare che rinunci.
Vorrei che la proposta fosse chiara e registrata: su indicazione della struttura tecnica che ritiene di avere dei forti dubbi di ammissibilità di questo emendamento, propongo all'Aula di votare la non ammissibilità. Chi vota verde dichiara non ammissibile l'emendamento, chi vota rosso lo dichiara ammissibile. E' chiaro o devo ripetere? Chiaro!
La proposta è di non ammissibilità, su indicazione della struttura tecnica, che metto in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
PRESIDENTE. L'emendamento è dichiarato inammissibile
Articolo 2. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 3. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 4. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 5.
Emendamento 5/1 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Enzo MARANGONI. Grazie. Continuo a fare come ho sempre fatto in questi 5 anni ed a dire che nulla c'entra questa norma con la legge che riguarda le variazioni di bilancio.
Questa norma nulla ha a che fare con le variazioni di bilancio, perché stiamo parlando di un tema che è completamente diverso: il registro regionale delle organizzazioni di volontariato. Cosa c'entra questa roba? Qui non c'entrano i comizi elettorali, ma il concetto è lo stesso, siamo fuori argomento.
Ci sono altre norme di cui chiedo l'abrogazione perché sono fuori tema, non siamo in ciò che la legge prevede si possa modificare con la legge di variazione di bilancio, siamo extra tema, siamo fuori argomento, se fossimo a scuola ci darebbero zero perché l'argomento è fuori tema.
PRESIDENTE. Emendamento 5/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 5. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 5 bis/1, istitutivo dell'art. 5 bis, a firma del Consigliere Perazzoli. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 5 bis/2 a firma dei Consiglieri Foschi e Marangoni. Non ammissibile perché non ha copertura finanziaria.
E' inammissibile non lo posso accettare.
Articolo 6.
Emendamento 6/1 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Enzo MARANGONI. Anche questo emendamento nulla c'entra con il tema in oggetto. Siamo fuori tema.
Sono norme che modificano il testo unico del commercio che peraltro abbiamo modificato solo un mese fa, quindi, c'era l'occasione.
Cosa c'entra adesso modificare un'altra volta, tra l'altro con un articolo abbastanza lungo, il testo unico del commercio? Non c'entra assolutamente nulla, chiedo quindi di soprassedere e di approvare il mio emendamento che lo sopprime semplicemente.
PRESIDENTE. Emendamento 6/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 6/2 ad iniziativa della II Commissione. Ha la parola il Consigliere Latini.
Dino LATINI. Se non si modifica questa impostazione, i Comuni sarebbero autorizzati ad applicare una sanzione che nei confronti delle attività commerciali è del tutto illegittima, con il cambio della dizione ...
PRESIDENTE. Quindi un fatto tecnico da parte degli uffici. Benissimo!
Emendamento 6/2. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 6 così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 6 bis/1, istitutivo dell'art. 6 bis, a firma del Consigliere Perazzoli; anche questo mi pare sia di carattere tecnico. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 7.
Emendamento 7/1 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 7. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 7 bis.
Emendamento 7 bis/1 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Enzo MARANGONI. L'articolo 7 bis di cui con l'emendamento chiedo l'abrogazione riguarda disposizioni legislative regolamentari in materia edilizia. Sostanzialmente c'è una sorta di semplificazione/liberalizzazione di alcune attività edilizie.
La cosa paradossale, oltre al fatto che nulla c'entra con l'argomento perché stiamo parlando di variazioni di bilancio, è che l'ordine del giorno di oggi prevede una legge sulla semplificazione delle attività nell'edilizia. Siamo al paradosso, all'incredibile!
Nulla c'entra con questa legge ed oggi addirittura all'ordine del giorno c'è una legge sull'edilizia.
Siamo alla follia legislativa!
PRESIDENTE. Emendamento 7 bis/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Articolo 7 bis. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 7 ter.
Emendamento 7 ter/1, abrogativo, a firma dei Consiglieri Trenta, Ciriaci, Foschi, Silvetti, Marangoni, Brini, Donati, Natali.
Dello stesso tenore abbiamo anche un emendamento a firma del Consigliere Busilacchi ed un altro a firma del Consigliere Bugaro. E' chiaro che se questo venisse approvato, decadono gli altri due.
Emendamento 7 ter/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 7 ter/2 a firma del Consigliere Busilacchi. Decaduto
Emendamento 7 ter/3 a firma del Consigliere Bugaro. Decaduto
Sub emendamento 7 ter/4/1 a firma del Consigliere Marangoni. Ritirato
Emendamento 7 ter/4 a firma del Consigliere Binci. Ritirato
Emendamento 7 quater/1, istitutivo dell'art. 7 quater, a firma del Consigliere Solazzi.
Ha la parola il Consigliere Perazzoli.
Paolo PERAZZOLI. L'argomento è stato ampiamente discusso nella legge recentissima sulle farmacie.
Sono due emendamenti, quello che prevediamo nella legge è l'orario minimo di servizio, quindi se l'emendamento viene approvato le farmacie rurali passano da 38 a 32 ore con una riduzione del servizio ai cittadini. Io sono per respingere questo emendamento.
L'altro allarga alle associazioni sindacali di categoria, cioè ai sindacati dei farmacisti, che avevamo ritenuto assorbito dall'ordine dei farmacisti, però insistono su questo, per cui il secondo emendamento si potrebbe approvare.
Presidente, se ritira il primo emendamento sarebbe meglio, se no io sono per respingerlo.
PRESIDENTE. Non sono un farmacista, non ho parenti farmacisti, e nemmeno molti elettori farmacisti, però quello che rappresentano è il fatto che ci sono farmacie e farmacie.
Le farmacie dei piccolissimi centri, da 500, 600, 700, 1000 abitanti, e sono una marea, non riescono a far fronte alla spesa che gli comporterebbe un'obbligatorietà. Questo è l'orario minimo, non è l'orario massimo, però ci sono farmacie rurali, (...) esistono e potremmo fare i nomi di Comuni ..., che in questo caso ci chiedono semplicemente di dire che l'orario minimo per questo tipo di farmacie è diminuito di qualche ora.
Naturalmente voto a favore, l'ho proposto (...). Parliamo di farmacie rurali sussidiate, avete presente cosa vuol dire sussidiate? Sono quelle che appartengono ad una certa categoria, che hanno una certa mole di lavoro, che sono in centri svantaggiati e quant'altro. Non è un emendamento fatto ...
Emendamento 7 quater/1. Lo pongo in votazione
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 7 quater/2 a firma del Consigliere Solazzi. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 7 quater/3 a firma del Consigliere Canzian. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 7 quater/4 ad iniziativa della II Commissione. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 7 quater/5 ad iniziativa della II Commissione. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 8. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 9. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 10. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 11. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 12.
Emendamento 12/1 a firma della Consigliera Bellabarba. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 12/2 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/3 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/4 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Enzo MARANGONI. Visto che avete bocciato due emendamenti che toglievano i soldi da cose a cui si potevano togliere e cioè dalla solita retorica dell'antifascismo dove avete speso 4.000.000 di euro in vent'anni, a favore della polizia locale con la sicurezza che abbiamo, magari vi illustro questo emendamento che magari è più simpatico, per dispetto naturalmente mica per interesse, ma per il mio divertimento, visto che parliamo di 1 milione di euro per favorire lo sviluppo della cooperazione.
In questi anni ho chiesto: "Ma dove li mettete tutti questi soldi che ogni anno date alla cooperazione?" Devo dire che non ho mai avuto risposte chiare dalla Regione , allora visto che il tema è di attualità, chiedo di spostare questo milione di euro al diritto allo studio universitario che era di 3.000.000 e che adesso è stato tagliato drasticamente di 1.000.000 di euro.
L'altra volta, ai Capigruppo, sono venuti i ragazzi delle università a presentarci il problema, chiedo, quindi, di far studiare più ragazzi nella nostra regione grazie al diritto allo studio universitario che dobbiamo finanziare. Volevo capire un po' meglio se possiamo limare qualche cosa dallo sviluppo della cooperazione.
Cooperazione è un tema che oggi è di moda, io sono assolutamente favorevole allo scopo mutualistico e solidaristico originario del 1900, della fine del '900, ma sono un po' meno comprensivo delle degenerazioni del fenomeno della cooperazione in termini di agevolazioni fiscali ed evasione contributiva qualche volta.
Abbiamo visto sui giornali cosa succede nelle cooperative rosse, e siccome ho letto che un vostro deputato..., la stampa di questi giorni dice: "Ma in fondo il mondo della cooperazione è tradizionalmente vicino alla sinistra per antichi legami tra la cooperazione e la sinistra".
Vorrei capire se possiamo togliere qualche soldo perché se questa Regione è amministrata dal PD e dà i soldi alla cooperazione e poi la cooperazione li dà al PD, mi pare che li tolgo dalla tasca destra, come il mio fazzoletto e lo metto nella tasca sinistra, un giroconto come si dice.
Vorrei capire, visto che è presente il vostro segretario del PD ...
PRESIDENTE. Consigliere Marangoni si dia una regolata con delle ricostruzioni ardite ...
Enzo MARANGONI. Vorrei capire, Presidente, se la stampa nazionale ha riportato ...
PRESIDENTE. Consigliere Marangoni, il PD ..., però non può dire le cose che sta dicendo.
Enzo MARANGONI. Vorrei capire, laddove la stampa nazionale dice che ha dato dei soldi alla Cpl Concordia e in particolare al PD regionale, se è vero o se non è vero. Li può dare e il PD li può prendere ...
PRESIDENTE. Consigliere Marangoni, non c'entra niente con il testo che stiamo valutando.
Enzo MARANGONI. Mi serve per capire, se mi risponde voto a favore, se non mi risponde voto contro, ... mi serve eccome. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Perazzoli.
Paolo PERAZZOLI. A forza di lasciar fare e lasciar passare le cose si sedimentano e si creano i mostri.
Va detto, ma in poche parole, che il movimento cooperativo ha una storia gloriosa in Italia e non può essere macchiata da alcune situazioni che lambiscono la criminalità. Bene?
Nelle Marche ci sono centinaia di cooperative agricole, non agricole, che danno lavoro a decine di migliaia di lavoratori marchigiani e in questi anni hanno garantito il lavoro senza spesso guardare al profitto che tra l'altro non possono fare.
Questo è un emendamento che va respinto, ma le infamità che vengono dette sarebbero ..., non mi sentirei la coscienza a posto senza dire queste cose.
PRESIDENTE. A parte che la cooperazione che sia rossa, cooperazione è. Poi le degenerazioni ci sono e sono presenti.
Emendamento 12/4. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/5 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/6 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/7 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Enzo MARANGONI. ... dall'antifascismo, il valore della resistenza, i principi della Costituzione, avete buttato in quel posto 4.000.000 di euro in 20 anni, chiedo di metterli sul diritto allo studio universitario per far studiare i nostri ragazzi.
Questo è l'emendamento, chiedo anche la votazione per appello nominale a nome mio e dei Consiglieri Trenta e Foschi.
PRESIDENTE. Emendamento 12/7. Lo pongo in votazione per appello nominale.
Favorevoli: Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Natali, Romagnoli, Silvetti, Trenta, Zaffini.
Contrari: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Bucciarelli, Busilacchi, Camela, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Latini, Luchetti, Malaspina, Marconi, Massi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/8 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/9 a firma dei Consiglieri Ciriaci e Marangoni.
Ha la parola la Consigliera Ciriaci.
Graziella CIRIACI. Grazie Presidente. Io ho presentato gli emendamenti 12/9, 12/10 e 12/11 che riguardano tre leggi diverse che hanno lo stesso obiettivo, quello di mettere qualche piccola risorsa su delle buone leggi che sono state approvate.
La prima è la n. 39 del 2012, la seconda è la n. 29 del 2012 e la terza è la n. 4 del 2014. Sono tutti interventi sociali.
Una riguarda il disagio ed il recupero delle derrate alimentari, l'altra è a favore della sicurezza stradale, tra l'altro è stata promozionata ed anche voluta da questa Assemblea, e prevede nelle scuole la possibilità di fare un minimo di formazione in merito alla sicurezza stradale. La terza riguarda i genitori separati e divorziati in difficoltà.
Chiedo di mettere delle piccole risorse, togliendole da capitoli dove le risorse sono più abbondanti, per poter dare un piccolo segnale.
Chiedo la votazione per appello nominale, anche degli emendamenti 12/10 e 12/11, a nome mio e dei Consiglieri Foschi e Marangoni. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 12/9. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Foschi, Ciriaci e Marangoni.
Favorevoli: Brini, Bugaro, Ciriaci, D'Anna. Foschi, Marangoni, Massi, Natali, Romagnoli, Silvetti, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Bucciarelli, Busilacchi, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Luchetti, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Traversini.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/10 a firma dei Consiglieri Ciriaci e Marangoni. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Foschi, Ciriaci e Marangoni.
Favorevoli: Brini, Bugaro, Ciriaci, Foschi, Marangoni, Massi, Natali, Romagnoli, Silvetti, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Badiali, Bellabarba, Bucciarelli, Busilacchi, Cardogna, Comi, Donati, Giancarli, Giannini, Latini, Luchetti, Malaspina, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Traversini.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/11 a firma dei Consiglieri Ciriaci e Marangoni. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Foschi, Ciriaci e Marangoni.
Favorevoli: Brini, Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Massi, Natali, Romagnoli, Silvetti, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Bucciarelli, Busilacchi, Cardogna, Donati, Giancarli, Giannini, Latini, Luchetti, Malaspina, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Traversini.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/12 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/13 a firma del Consigliere Latini. Ritirato.
Emendamento 12/14 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Enzo MARANGONI. Contributo straordinario all'attività dell'Istituto Gramsci Marche. Negli ultimi cinque anni gli avete già regalato 150.000 euro, ecco i conti, 150.000 euro signori, avanti! Regaliamogli altri 12.500 che io chiedo di spostare dall'Istituto Gramsci, al quale abbiamo già dato 150.000 di euro in 4 anni, agli indennizzi per danni causati da specie di notevole interesse scientifico e cioè per i danni del lupo. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 12/14. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/15 a firma della Consigliera Foschi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Elisabetta FOSCHI. Ho ritenuto opportuno presentare questo l'emendamento perché si sta protraendo una situazione incresciosa e i dipendenti delle Apa e delle Aram continuano a non percepire lo stipendio. Già in altra occasione abbiamo provveduto a stanziare dei fondi che però l'Apa e l'Aram non hanno devoluto per il pagamento degli stipendi dei dipendenti, ma per altro, credo che sia opportuno porre rimedio a questa situazione ...
PRESIDENTE. Questa è una situazione drammatica ...
Elisabetta FOSCHI. Posto che il lavoro è un diritto e che quindi dobbiamo fare tutto il possibile per evitare queste situazioni, penso che l'affermazione dei valori della resistenza e dell'antifascismo e dei principi della Costituzione repubblicana, visto che il lavoro è un principio della Costituzione repubblicana, possano essere utilizzati in questo senso.
Concludo dicendo che ho pensato essere opportuno reperire quei fondi che non sono sufficienti, ma sono comunque qualcosa, dal capitolo che riguarda l'affermazione dei principi della Costituzione repubblicana, visto che il diritto al lavoro è un principio della Costituzione repubblicana. Mi sembra opportuno andare in questa direzione.
Chiedo l'appello nominale anche a nome dei Consiglieri Trenta e Ciriaci.
PRESIDENTE. Posso soltanto dire che mi trovo d'accordo su questo emendamento anche se questo sarebbe ininfluente perché la cifra ..., se vogliamo essere seri!
Alcuni hanno un arretrato di 4 anni, però mi pare che la Giunta, e poi darò la parola all'Assessore Marcolini e se vuole anche all'Assessore Malaspina, stamattina abbia risolto il problema, comunque lo sentiremo dalla viva voce dell'Assessore Malaspina.
Maura MALASPINA. Grazie Presidente. Premesso che l'associazione è nazionale, l'Assessorato ha fatto di tutto per venirle incontro e questa mattina è stato stabilito di dare il 95% delle somme spettanti per i servizi svolti, che non si sarebbero neanche potuti dare perché non hanno rendicontato, dando la precedenza agli stipendi dei dipendenti, quindi, il problema è stato risolto questa mattina.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. Per la conferma che su proposta dell'Assessore Malaspina ..., devo dire che è sorprendente lo zelo della Consigliera Foschi perché dovrebbe ricordare che la Regione Marche si è interposta per risolvere un problema che non ha causato e che da tre anni integra.
L'interesse dell'Assessore all'agricoltura e le casse in generale della Regione da tre anni sostengono indebitamente e al di sopra delle proprie forze la soluzione di questo problema, ben altre sono le cause, ben altre sono le responsabilità. Questo è.
Stamattina è stata presentata la variazione di cassa, l'impegno era stato formalmente assunto un mese e mezzo fa.
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Foschi.
Elisabetta FOSCHI. Prendo atto e a questo punto ritiro l'emendamento, però mi raccomando perché non è la prima volta, come ricordava l'Assessore ...
(interrompe l'Assessore Marcolini)
Elisabetta FOSCHI. Voglio semplicemente dire che posso anche convenire che non è giusto che la Regione integri, ma penso che non sia corretto che si diano soldi con la principale finalità di pagare gli stipendi e poi si consenta che quei soldi vadano per altro e non per gli stipendi, cosa che è sempre avvenuta. Le sto dicendo una cosa diversa da quello che sta dicendo lei, mi raccomando.
Ribadisco che altre volte sono stati stanziati e non vorrei che anche il gesto fatto dalla Giunta questa mattina non porti poi all'obiettivo giusto di pagare gli stipendi ai dipendenti, ma di sanare altre spese, lasciando, come da 4 anni, questa situazione.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Malaspina.
Maura MALASPINA. L'Assessorato e la Giunta sono sempre intervenuti per cercare di dare priorità allo stipendio dei dipendenti, quindi abbiamo usato tutte le accortezze, ma essendo l'associazione in grave difficoltà, è chiaro che nel frattempo si sono inseriti altri creditori.
Noi abbiamo usato tutte le accortezze per cercare di privilegiare gli stipendi dei dipendenti, poi ci sono cose che purtroppo non dipendono da noi.
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Spacca.
Gian Mario SPACCA. Il problema che pone la Consigliera Foschi a mio avviso va rovesciato, nel senso che è giusto, lo abbiamo fatto per tutti, garantire la remunerazione delle prestazioni realizzate e garantire la remunerazione del lavoro anche quando il lavoro non c'è più. L'abbiamo detto tante volte, ma il problema che si deve porre questo Consiglio regionale è se un istituto come l'Aram serva o non serva a questa comunità.
Credo che questo istituto serva e deve essere rivisto nella sua attività soprattutto di certificazione, di ricerca, di incremento della qualità e della biodiversità del nostro prodotto. Allora ha una giustificazione di esistere e credo che noi dobbiamo lasciare al prossimo Consiglio regionale quest'eredità, cioè una rivalutazione del ruolo dell'Aram perché l'Aram serve alla nostra regione.
Non possiamo consentire che l'Ara delle Marche sia soppresso e che le funzioni di questo istituto siano svolte dall'Emilia Romagna, perché perderemo le caratteristiche del prodotto che abbiamo ricercato con una politica costante fatta attraverso il Psr, attraverso l'agricoltura, attraverso la zootecnia costantemente orientata alla qualità.
Noi proponiamo, e lo abbiamo fatto in questi anni, una politica profondamente diversa da quella di altre Regioni d'Italia e completamente diversa da quella dell'Emilia Romagna, quindi non possiamo accettare che l'Ara delle Marche finisca nelle mani dell'Ara dell'Emilia Romagna.
In questo senso è avvenuto il provvedimento di questa mattina che onora il 95% della remunerazione del personale, delle 23 persone che costituiscono e che sono presenti all'Aram, ma il problema non si esaurisce lì, il problema va visto in questa prospettiva: è un primo investimento finalizzato a proseguire con una rivalutazione di questo istituto che è fondamentale per salvaguardare la razza bovina marchigiana, è fondamentale per caratterizzare quelle tipicità su cui noi stiamo organizzando tutta la nostra azione di riqualificazione dell'agricoltura e della zootecnia.
Quindi non è solo un problema di costo del lavoro, di remunerazione, come peraltro ha detto bene l'Assessore, questa mattina risolto, ma è anche un problema di prospettiva e questo intervento si inserisce in questo programma che ho cercato di descrivere.
PRESIDENTE. Grazie Presidente Spacca. Consigliera Foschi?
Elisabetta FOSCHI. Ritiro l'emendamento e voglio dire che mi fa piacere sentire che si intende rivalutare la funzione e l'operato dell'Aram e dell'Apa e sono anche contenta che venga risolta la questione degli stipendi perché pensare di rivalutare, non mettendo chi lavora in condizioni di sentirsi dignitosamente riconosciuto in quello che fa, mi sembra un controsenso. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 12/15. Ritirato.
Emendamento 12/16 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/17 a firma della Consigliera Foschi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Elisabetta FOSCHI. Lo presento brevemente: l'emendamento chiede di stanziare 10.000 euro per la realizzazione di una manifestazione che si tiene nell'ambito della festa del Duca di Urbino.
Chiedo questo stanziamento perché nell'ambito della festa del Duca di Urbino si svolge un gioco che si chiama il Torneo dell'Aita, è uno dei pochi ed è uno dei 15 riconosciuti a livello nazionale come gioco storico.
In virtù di questo riconoscimento avvenuto a livello nazionale, mi sembra opportuno che la Regione, al pari di quello che fa per altre manifestazioni di interesse regionale, possa riconoscere questo contributo, visto che si tratta anche di una città patrimonio dell'Unesco su cui molto la Regione, giustamente, intende investire.
Votazione per appello nominale a nome dei Consiglieri Foschi, Ciriaci, Trenta.
PRESIDENTE. Emendamento 12/17. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto dai Consiglieri Foschi, Trenta e Ciriaci.
Favorevoli: Brini, Bugaro, Ciriaci, Foschi, Marangoni, Massi, Natali, Romagnoli, Silvetti, Solazzi, Trenta, Zaffini, Zinni.
Contrari: Acacia Scarpetti, Bellabarba, Bucciarelli, Busilacchi, Cardogna, Comi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Malaspina, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/18 a firma del Consigliere Latini. Ritirato
Emendamento 12/19 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Enzo MARANGONI. Questo emendamento, così come i successivi 3, prevede di dare dei soldi per la difesa della costa, tema su cui abbiamo lavorato in questi mesi.
La difesa della costa dei Comuni del maceratese, in particolare Porto Recanati, Potenza Picena e Civitanova, togliendoli dai compensi alla Svim.
L'obiettivo è quello di spostare soldi dalla Svim e darli alla difesa della costa del maceratese. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 12/19. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/20 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/21 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/22 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/23 a firma dei Consiglieri Badiali e Giancarli. Ritirato.
Emendamento 12/24 a firma del Consigliere Acacia Scarpetti. Ritirato.
Sub emendamento 12/25/1 a firma del Consigliere Marconi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Luca MARCONI. Anche per scusarmi del tardivo intervento in Aula per cui non avete copia del sub emendamento che prevede, rispetto alla proposta del Consigliere Marangoni, una variazione da 30 a 20.000 euro. Spero che sulla Svim ci possano essere, Assessore Marcolini, tutti i recuperi possibili e immaginabili in corso d'anno.
Non è mia intenzione penalizzare questa nostra attività e tranquillizzo il gentile collega Binci che non ha mai preso niente, sono stati presentati sempre e mai ottenuti, per questo ho voluto prendere questa iniziativa sull'emendamento del Consigliere Marangoni perché per tanti anni abbiamo tentato un intervento di questo tipo e non è stato mai possibile.
Si sta parlando di un edificio, la tomba è di proprietà del Comune di Recanati e vi risparmio colleghi la lettura della tabella C). La risparmio con l'augurio che il sub emendamento venga approvato, se no ve la leggo tutta in sede di dichiarazione di voto, perché nella tabella C) abbiamo più di 40 interventi sotto i 30.000 euro, non li discuto perché credo che siano stati ben visti dalla Commissione e tutti ritenuti efficaci, ma credo che rispetto ad interventi singoli il nome di Beniamino Gigli, come d'altra parte quello di Leopardi, molte volte nominato in quest'Aula, meriti un'attenzione da 20.000 euro.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini.
Ottavio BRINI. Il Consigliere Marconi parla di piccoli interventi di 40.000 euro, nella replica dell'Assessore Marcolini non ho ben capito - qui si parla di 40, tutte marchette che si stanno facendo per la campagna elettorale - la risposta su Civitanova Danza che è un'eccellenza, quindi capisco tutte le resistenze, non voglio fare polemica, ma Silenzi è molto preoccupato per questa problematica ed ha attaccato la Regione ed anche chi ha fatto un'interrogazione a sostegno di questo contributo, dice che facciamo ... - dopo magari interverrà l'Assessore Giannini avvocato di Silenzi - però vorrei capire, a fronte di tutte queste marchette, se una cosa che è un'eccellenza, una cosa ritenuta valida anche a livello internazionale, sia tenuta nella dovuta considerazione.
Tra tori, vacche, mucche, non so di cosa si stia parlando, ma sulle cose serie ... una risposta, Assessore. Grazie.
PRESIDENTE Ha la parola l'Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. Ha formulato la stessa domanda anche nell'intervento generale sul bilancio.
Devo dire, Consigliere Brini, come lei ha ricordato, che io non ho visto ancora il parere che è stato formulato dal Comitato tecnico legislativo sulla possibilità che il finanziamento, quello che è stato espunto per il ritardo nella presentazione della domanda, sia incorso in un sabato che poteva essere considerato lavorativo, vedremo il parere, se è positivo è chiaro che noi quell'intervento lo ripristineremo.
Devo dire che in Aula la preoccupazione per Civitanova Danza è stata costante, ha avuto i finanziamenti da attività, è eminente, la manifestazione è sempre stata tra le 10-11 iniziative finanziate, quindi se c'è una premessa giuridica che lo consente verrà finanziata.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marangoni.
Enzo MARANGONI. Ringrazio il Consigliere Marconi per aver appoggiato il mio emendamento, seppur con un sub emendamento che riduce di 10.000 euro, non importa, l'importante è il valore simbolico di questa cosa. Ho chiesto 30.000 euro per il restauro della tomba di Beniamino Gigli che è di proprietà comunale, è una proposta che ho fatto negli ultimi 3 anni, sempre bocciata, quindi, vanno bene anche 20.000 euro e va benissimo se verrà approvata.
Colgo l'occasione Consigliere Marconi di chiederle, così come è intervenuto a sostegno della mia proposta, di intervenire anche a sostegno della maggioranza comunale, di cui lei fa parte, perché il Comune ha organizzato, insieme all'associazione Beniamino Gigli, due anni fa, uno spettacolo allo Sferisterio, ma l'incasso, misteriosamente, non è ancora arrivato nelle tasche dell'associazione Beniamino Gigli che lo sta aspettando per devolverlo all'associazione. Se poi vogliamo mettere per la tomba anche i 6.000 euro del suo compenso da Senatore che ha promesso sulla stampa, la ringrazio. Quando sarò anch'io Senatore lo farò, glielo prometto. Grazie.
PRESIDENTE. Sub emendamento 12/25/1. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 12/25 a firma del Consigliere Marangoni, così come sub emendato, lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 12/26 a firma della Consigliera Foschi. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/27 a firma del Consigliere Solazzi.
Non mi va di commentarlo, commento solo che mi sembra un po' strano che in una situazione di devastazione del litorale adriatico di cui questo Comune è parte e sta pagando danni inenarrabili, noi diamo 200.000 euro alla Regione Abruzzo.
Non voglio dire altro. Ho proposto un emendamento perché credo che sia ..., poi non deve essere destinato a quel tratto di spiaggia, lo si può mettere anche in un altro tratto, ma darlo alla Regione Abruzzo per me è una cosa obrobriosa ed ho presentato questo emendamento considerato che la situazione in quella parte del litorale, trascurata da tanto tempo, è drammatica, e non aggiungo altro.
Ha la parola il Consigliere Perazzoli.
Paolo PERAZZOLI. Io difendo l'operato del suo Presidente, questo è un consorzio ...
PRESIDENTE. Anch'io lo difendo sempre. Voi a fasi alterne.
Paolo PERAZZOLI. Non mi pare, io sono un attento osservatore rispetto alla proposta di bilancio ed ai voti. Qui c'è un consorzio che è interregionale perché è la cabinovia e la Regione Abruzzo è la Regione capofila, si può pure levare, però è una delle poche stazioni sciistiche della regione Marche, l'altra sta in provincia di Macerata.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Brini.
Ottavio BRINI. Una delle poche stazioni sciistiche perché lei si ferma a San Benedetto, se viene in provincia di Macerata e va un po' più a nord troverà ...
PRESIDENTE. Il Consigliere Perazzoli non è stato mai né sul Nerone né sul Carpegna.
Ottavio BRINI. Frontignano, Bolognola, Ussita, Sarnano, quest'anno sono collegate anche con l'ascolano, mi meraviglia che ...
Capisco che Ascoli è il nord dell'Abruzzo, ma noi adesso siamo nelle Marche.
Chiedo l'appello nominale a nome dei Consiglieri Silvetti, Foschi e Brini, poi chiedo, Presidente, di mandare tutto alla Corte dei Conti per verificare se questo atto è regolare, se è giusto che l'Abruzzo prenda questi soldi in considerazione che non li diamo a chi ha impianti nelle Marche.
Mi dispiace che i pesaresi stiano zitti, mi dispiace che chi ha veramente gli impianti ... Consigliere Ricci parli qualche volta di qualche cosa ... Ho finito Presidente.
PRESIDENTE. Consigliere Brini si può fare tutto, ma nelle regole. (...) Ho capito, se lui vuole parlare parla, non è che lei può obbligarlo a parlare.
Ha la parola il Consigliere Camela.
Valeriano CAMELA. Di questa stazione sciistica di Monte Piselli-San Giacomo di Valle Castellana ne abbiamo già parlato in precedenza in quest'Aula. E' una organizzazione che si basa sulla collaborazione di un consorzio costituito da vari enti abruzzesi e marchigiani tra cui anche la Provincia di Ascoli, il Comune di Ascoli, eccetera.
E' meta preferita, quasi esclusiva, di un'utenza marchigiana. Molti sono gli anconetani che vengono e la criticità è rappresentata dal fatto che gli impianti insistono sul territorio abruzzese, ma l'utenza servita è esclusivamente marchigiana.
C'è in atto un processo di collaborazione interregionale per realizzare una progettualità di qualità che possa anche puntare a dei finanziamenti europei. Ci sono stati vari passaggi in questo Consiglio per andare in questa direzione e penso che sia un'opera buona a servizio dell'utenza marchigiana.
Condivido il voto nominale.
PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Spacca.
Gian Mario SPACCA. Visto che siamo alla fine della legislatura, facciamo anche una procedura irrituale, quello di esprimere delle valutazione che possono anche essere differenziate all'interno del Governo regionale.
Qualche volta anche il Presidente può esprimere un'opinione che non è condivisa dalla sua Giunta e si attiene a quelle che sono le indicazioni che la maggioranza della Giunta esprime. In questo caso tra me e il Presidente Solazzi non ci sono sul piano personale differenze di opinioni.
Credo che questo sia il primo stralcio di una variazione di bilancio che dovrà essere fatta all'inizio della prossima legislatura ed essendo il primo stralcio di una variazione di bilancio avrebbe dovuto seguire, come benissimo ha detto l'Assessore al bilancio nella sua esposizione, dei criteri molto scanditi. Criteri che afferivano all'urgenza più urgente in materia di fragilità e di disagi sociali, cosa che peraltro è stata fatta nella maniera più sostanziale che era possibile. Afferire e corrispondere ai bisogni di sicurezza della nostra comunità e del nostro bilancio per tutto quello che era possibile e ogni risorsa doveva essere indirizzata così, sul bisogno di sicurezza della nostra comunità sociale, proprio perché è il primo stralcio di una variazione di bilancio, quindi questo intervento a mio avviso, poteva essere benissimo rimandato a luglio, quando il prossimo Consiglio regionale sarà chiamato a costruire quell'assestamento che guiderà tutte le operazioni correnti e di investimento che riguarderanno il 2015.
Credo, visto che sono stato tirato per i capelli, che tutto quello che è scritto nella tabella C), tutto quello che è stato inserito dalla Commissione, visto che siamo alla fine ci possiamo dire apertamente quello che riteniamo opportuno dire, a cominciare dai 15.000 euro per l'Istituto Gramsci oppure i contributi straordinari per le parrocchie, così lo dico da una parte e dall'altra, poteva benissimo essere rimandato all'assestamento di luglio perché questo primo stralcio della variazione di bilancio perde di credibilità di fronte a quelle persone che questa mattina sono venute a manifestare davanti al Consiglio regionale. In questo senso, anche l'intervento ...
(Voci fuori microfono)
Gian Mario SPACCA. Mi pare questo un ragionamento di una linearità che anche il Consigliere Camela può accettare perché oggi siamo il 9 aprile, di fatto con questo atto concludiamo la legislatura, mi pare giusto che si concluda rispetto a un criterio, un principio che è sacrosanto, cioè quello di far fronte alle urgenze, alle criticità più marcate della nostra regione - il resto magari potrà servire a qualcuno di noi per ottenere qualche voto in più, legittimo - ed in un contesto come quello che siamo l'impostazione della Giunta era esattamente questa: la purezza del bilancio regionale, così come era stato impostato dall'Assessore Marcolini che non a caso ha votato contro tutti gli emendamenti che voi avete proposto e sui quali vi ha dato indicazioni negative.
PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Marcolini.
Pietro MARCOLINI. Vorrei fare una precisazione perché come ha ricordato adesso il Presidente e come sanno bene i Commissari della II Commissione, io ho rischiato in questi mesi, in questi anni, di diventare una macchietta del signor no degli interventi episodici e occasionali, quindi non mi si può appiccicare addosso niente.
Mi è dovuta una specificazione del finanziamento delle funivie "Le Caciare" che non è un intervento occasionale, arbitrario, ma è un intervento istituito con legge d'assestamento lo scorso mese di novembre e finanziato integralmente, non impegnato e riproposto nella legge di bilancio preventivo, non impegnato e riproposto in emendamento nella proposta di variazione di bilancio.
Segnalo come garbatamente ha fatto notare il Consigliere Camela, che non si tratta di un finanziamento discrezionale oppure arbitrario, ma di un cofinanziamento per le attrazioni turistiche per un consorzio il Co.Tu.Ge. biregionale, che non significa che va nella Regione Abruzzo, perché allora sarebbe illegittimo e bisognerebbe mandarlo alla Corte dei Conti, ma è un consorzio biregionale proquota che viene carato esattamente con le quote di partecipazione per un funzionamento di attrazione turistica economica rilevante, al pari degli impianti di Frontignano, di Sarnano, del Catia e Nerone che noi finanziamo integralmente.
Segnalo che, in questo caso, l'abbinamento che è del tutto doveroso, che è stato sottolineato anche adesso nell'ultimo intervento di carattere più generale, ha un'eccezione perché è un intervento finanziato integralmente nel mese di novembre, su cui c'è stato anche un contenzioso con connotati politici che non voglio riprendere perché siamo in chiusura di legislatura e, quindi, significherebbe riportare le lancette indietro ad uno scontro che fortunatamente attualmente nessuno ha evocato.
Segnalo, quindi, che questo intervento non è né discrezionale né arbitrario né illegittimo perché fuori regione.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pieroni.
Moreno PIERONI. Credo che la libertà di presentare emendamenti sia nella logica di ogni Consigliere, quindi legittimamente il Presidente Solazzi ha presentato un emendamento per modificare questo punto, quindi, rispetto questo suo emendamento.
Credo che non sia giusta e non sia corretta l'affermazione fatta dal Presidente Spacca perché dimostra, i miei nonni facevano delle affermazioni, di avere una faccia come qualcos'altro.
Sicuramente noi abbiamo accettato, però credo che questo atteggiamento non sia giusto, Presidente Spacca, perché lei non ha rispetto, lo dice alla fine della legislatura e per cinque anni ha permesso di fare quello che si voleva fare in questo Consiglio, ha spostato, pensi cosa, la sede amministrativa da Ancona a Fabriano per tutta una serie di suoi interessi e questo è agli atti, allora credo, Presidente, che lei debba avere maggior rispetto ...
PRESIDENTE. Consigliere Pieroni non esageri perché se no aggiungo qualche cosa io ...
Moreno PIERONI. Nei miei riguardi può aggiungere tutto ...
PRESIDENTE. Aggiungo molto, Consigliere Pieroni, compresa la sua seduta odierna, non si può esagerare, teniamo un tono accettabile, facciamoci le critiche, ma non andiamo oltre.
Moreno PIERONI. Credo che questo valga per tanti, e la prego Presidente di non interrompermi, io ho sempre avuto grande rispetto ...
PRESIDENTE. Prego finisca, dopo chiedo io la parola, continui.
Moreno PIERONI. Prenda la parola, però il Presidente Spacca non può permettersi di fare la morale quando, come in questo caso, non la deve fare a nessuno.
Dico che questo atteggiamento del Presidente, su questa questione, andando a toccare l'elenco C), non sia giusto nei riguardi di nessuno.
Per questo ritengo che il Presidente debba fare le scuse a tutto il Consiglio.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.
Enzo GIANCARLI. Voglio rimanere sul ragionamento del finanziamento specifico perché la IV Commissione, di cui ho la responsabilità, fino a quando ci sono state le risorse per gli impianti di risalita, per gli impianti a fune - condivido quanto ha detto l'Assessore Marcolini che ha fatto una descrizione oggettiva rispetto all'intervento specifico - ha cercato di costruire ogni volta, in modo democratico e oggettivo, il finanziamento per i nostri impianti, quelli che ha citato anche il Consigliere Brini.
Addirittura su invito del dottor Sergio Morosi, l'allora Sindaco di Ussita, ci siamo recati lì e tra l'altro voglio citare solo un fatto: Acquacanina, l'unica pista di sci da fondo delle Marche, da tempo non riusciva ad avere un finanziamento e siamo stati nelle condizioni, proprio perché abbiamo constatato le difficoltà con quel Sindaco, con quei Sindaci, con i Presidenti delle Comunità Montane, in quanto c'era un battipista che veniva messo in funzione di notte perchè pericoloso per i turisti. Abbiamo dato la possibilità dal punto di vista delle risorse fino a quando queste ci sono state, oggi non ci sono più, abbiamo cercato per quanto di nostra competenza, poi ovviamente la Giunta, il Servizio, hanno fatto la loro parte.
Detto questo voglio ritornare, un attimo se volete, a quello che è stato sempre il livello di questa nostra Regione.
Abbiamo fatto un vanto del non esserci chiusi. Abbiamo affrontato un insieme di azioni, di scelte, in una dimensione di carattere europeo, non soltanto con le reti europee, non soltanto siamo pronti a discutere quella che sarà la riorganizzazione del sistema regionale in Italia, quindi anche per quello che riguarda le Regioni, certo rifiutiamo la proposta di dividere le Marche, la Provincia di Pesaro-Urbino con il nord, ad esempio è un vanto per noi la Macroregione Adriatico-Ionica, credo quindi che dentro questo panorama un intervento Marche-Abruzzo sicuramente non riduce la nostra capacità di affrontare i problemi in una dimensione che va oltre la regione Marche.
PRESIDENTE. Emendamento 12/27. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Brini, Silvetti, Foschi.
Favorevoli: Brini, Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Giorgi, Latini, Malaspina, Marconi, Massi, Romagnoli, Silvetti, Solazzi, Spacca, Trenta, Zaffini.
Contrari: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Binci, Bucciarelli, Busilacchi, Camela, Cardogna, Giancarli, Giannini, Mezzolani, Natali, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Traversini.
Astenuti: Pieroni.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/28 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/29 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Enzo MARANGONI. Grazie Presidente. In questo emendamento, il 12/29 così come nel 12/28 che ahimè è già stato votato, chiedo pochi soldi, 30.000 euro per le spese per attrezzature e strumentazioni sanitarie per il fu ospedale di Recanati, perché ormai non è più un ospedale, non è nemmeno una casa della salute, è una via di mezzo, togliendoli dalle spese per convegni e congressi.
Chiedo con questo emendamento una piccola cifra per l'ospedale di Recanati, dico soltanto un fatto che è accaduto una settimana fa, addirittura mancava la strumentazione per diagnosticare un infarto, il materiale di consumo ed una persona è dovuta andare da sola a Loreto per fare questa verifica.
Mi stupisco che non ci sia un aiuto da parte del mio collega recanatese, mi sarei aspettato un sub emendamento come è successo per la tomba di Beniamino Gigli, anche 20.000 andavano bene. Mi dispiace per questo e spero che almeno nel voto ci sia questa sensibilità e che approvi questo emendamento. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 12/29. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/30 a firma del Consigliere Marangoni. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/31 a firma del Consigliere Solazzi. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Foschi, Ciriaci, Trenta.
Favorevoli: Brini, Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Giorgi, Natali, Romagnoli, Silvetti, Solazzi, Trenta, Zaffini.
Contrari: Badiali, Bellabarba, Binci, Bucciarelli, Busilacchi, Camela, Cardogna, Donati, Giancarli, Giannini, Luchetti, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Ricci, Sciapichetti, Traversini.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/32 a firma del Consigliere Marangoni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Enzo MARANGONI. L'Istituto Gramsci, ho già spiegato prima, ha preso 150.000 di euro in 4 anni.
Intervengo, visto che ho avuto l'onore e il piacere, per la prima volta, di sentire il Presidente Spacca citare tra le spese superflue l'Istituto Gramsci.
L'emendamento riguarda questo: togliamo questi fondi e mettiamoli in cose più utili. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento 12/32. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/33 a firma del Consigliere Solazzi. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 12/34 a firma dei Consiglieri Bellabarba e Ricci. Ritirato
Emendamento 12/35 a firma del Consigliere Natali. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/36 a firma del Consigliere Natali. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/37 a firma dei Consiglieri Ricci e Bellabarba. Ritirato
Sub Emendamento 12/38/1 ad iniziativa della II Commissione.
Ha la parola il Consigliere Natali.
Giulio NATALI. Ho sentito quello che vi siete detti in questi ultimi 20 minuti. Abbiamo assistito piuttosto allibiti a questa resa dei conti, però non posso non dire al Presidente Spacca che quando parliamo di problemi di questa Regione, l'Assessore Marcolini su questo bilancio stato specifico e chiaro.
Non pensavo si potessero trovare anche 10.000 euro per il contributo straordinario al Comune di Fano per la manutenzione del manto stradale. Ma di cosa stiamo parlando? Sta qui! Assessore mio sta qui! Vorrei sentire qualcuno che mi dice che è cosa buona e giusta e fonte di salvezza, qualcuno ce lo dirà.
Quanto alle altre cose, tutti i sub, 30.000, 20.000, 15.000, Marche, marchette, altro che Marche 20-20, Presidente, marchette, marchette, marchette, campagna elettorale in volo, io ho chiesto che questa somma in totale, un totale di oltre 1 milione di euro, venisse devoluta per togliere l'Imu dei terreni agricoli, però vedo che solo parlare di certe cose a voi dà fastidio, tanto è vero che ho apprezzato, perché mi rinforza - tante volte mi sembra di afflosciarmi, poi sento parlare gli altri e mi rinforzo delle mie credenze, non di legno ma quelle vere - quando vedo che ancora andiamo dietro, come il Consigliere Marangoni ci ha evidenziato più volte, ad investire soldi in qualcosa di tanto antico in cui evidentemente non credete! Non ci credete! Questo è il vero problema e questo a me da grande soddisfazione, ve lo confesso, perché il fatto che voi ancora a 60 anni di distanza andare a prendere 10.000, 15.000, 20.000, 30.000, 40.000 euro, senza arrivare alle somme di cui parlava il Consigliere Marangoni, per cercare di far ricordare a un popolo che è in ambasce certe cose, significa che siete convinti che non le ricorda più, che il popolo non vi pensa più da questo punto di vista, e questo è molto positivo, è molto positivo per la vostra convinzione e soprattutto per il giudizio che si può dare su quello che pensa il popolo.
Concludo Presidente Spacca dicendole lei ha subìto il renzismo, lei li ha portati a vincere, perché se non c'era lei negli anni scorsi, a mio avviso, questo centro sinistra non sarebbe andato da nessuna parte, ora è la vittima di quelli che improvvisamente si sentono pronti e capaci di fare tutto in nome del bullo di Pontassieve che non sappiamo quanto di sinistra possa avere e possa dire di essere, ma ci fa molto piacere, perché anche questo ci rafforza, vedere tanta gente, con trascorsi di sinistra e con credenze di sinistra, a 90° davanti al bullo di Pontassieve, non battere ciglio per paura di non essere ricandidato, per paura di non essere Assessore, per paura, anche questo è un dato molto positivo, significa che anche da questo punto di vista questa vostra paura ci dà tanta speranza. Grazie.
PRESIDENTE. Sub emendamento 12/38/1, se non dovesse essere approvato decade quello successivo del Consigliere Natali. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Natali, Zinni, Foschi.
Favorevoli: Brini, Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Massi, Natali, Romagnoli, Silvetti, Zaffini, Zinni.
Contrari: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Binci, Bucciarelli, Busilacchi, Camela, Cardogna, Comi, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Malaspina, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Spacca, Traversini.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa non approva)
Emendamento 12/38 a firma del Consigliere Natali. Decaduto.
Emendamento 12/39 a firma della II Commissione. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Sub emendamento 12/40/1 a firma del Consigliere Latini. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 12/40 ad iniziativa della II Commissione. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 12/41 ad iniziativa della II Commissione. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Sub emendamento 12/42/1 a firma del Consigliere Solazzi. Riguarda lo spostamento da un Comune al fondo spese impreviste. E' solo la copertura finanziaria, cambia solo la copertura dell'emendamento della II Commissione, piuttosto che sottrarre i soldi ad un altro Comune viene messo nell'UPB 20804, questo è il sub emendamento. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Emendamento 12/42 ad iniziativa della II Commissione, così come sub emendato, lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 12 così come emendato. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 13. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 14. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 15. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
Articolo 16 (Dichiarazione d'urgenza). Servono 22 voti, la maggioranza qualificata. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
(L'Assemblea legislativa approva)
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Eusebi.
Paolo EUSEBI. Presidente, chiedo scusa per il disturbo e cercherò di essere abbastanza breve.
Secondo me il Governo Renzi pensa solo a costruire il suo sistema di potere assoluto: legge elettorale liberticida e antidemocratica, via le Province, quasi via le Regioni che strozza assieme ai Comuni.
Il Governo centrale negli ultimi decenni ha dato prova di sobrietà, di competenza e di massima onestà a differenza dei farabutti degli enti locali, a riprova di ciò gli scandali, come quello dei lavori pubblici, quello del Monte dei Paschi, della Cirio, della Parmalat, di Cpl e potrei andare avanti ore, com'è noto sono prettamente locali, per questo il Governo centrale vuole accentrare nelle sue competenti e oneste mani tutto, compresa la Rai.
La voglia di votare contro questo atto per votare contro un Governo nazionale scellerato è infinita anche perché è mancato persino il buon senso di dire ai cittadini, ai nostri cittadini la verità. Un esempio su tutti: ai nostri cittadini malati reumatici a cui era stata data la rassicurazione che avremmo garantito le prestazioni specialistiche ambulatoriali in caso di trattamento con terapia biologica, alcuni Assessori non hanno avuto neanche la buona educazione di dire la verità e cioè che il Governo Renzi aveva tagliato tutto e i soldi non c'erano.
La voglia di votare contro questo atto è infinita anche per la strumentalizzazione meschina che di esso ha fatto l'ex Sindaco di Pesaro, ancora più meschino perchè prende per i fondelli la disabilità e il vasto mondo del sociale. Purtroppo ho l'impressione che il futuro mi darà ragione!
La voglia di votare contro perché ancora una volta la tabella C) è stracolma di quelle marchettine in cui qualche collega, che oggi ha pure fatto la morale, è particolarmente maestro. Purtroppo questa è una colpa che do anche alle due persone che qui dentro da un punto di vista tecnico stimo di più, sia il Presidente Spacca che l'Assessore Marcolini hanno ritenuto di dover subìre per l'interesse superiore.
Ma questo atto prova, come ha detto il Consigliere Zinni, a mettere una pezza e per non vanificare il duro lavoro di resistenza del Presidente Spacca e della sua Giunta, duro lavoro fatto in questi anni, con la speranza che la politica sciagurata del Governo Renzi venga sconfitta presto e che passi la nottata per rimetterci seriamente a lavorare, voterò a favore di questo atto.
PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Trenta.
Umberto TRENTA. Grazie Presidente, sarò brevissimo.
Sinceramente avrei preferito concludere 5 anni di presenza in questo Consiglio non considerando alcuni aspetti, però mi ha sorpreso, in maniera straordinaria, l'uso, ma forse è meglio dire l'abuso, della tabella C).
La tabella C) io la interpreto come, caro Assessore Marcolini, un'equazione di fine legislatura e inizio campagna elettorale. Così la vedo bene, è un film straordinario, la fiction Marche ancora oggi ha visto i sodali, tutti, nessuno escluso.
Caro super Assessore, avevo sinceramente sperato che lei vincesse le primarie perché lei è un uomo di garanzia, l'uomo di garanzia della tabella C). Straordinario, un equilibrio perfetto, nessuno è stato scontentato da questa sua grandissima capacità di amministrare i numeri, però dopo i numeri c'è anche la persona, io sono in numero. Trenta, come ricordava il Presidente Solazzi, ma difficilmente gestibile. Perché? Perché ho sempre usato la mia intelligenza, quando il Consigliere Bugaro ricorda la mia estroversione ha ragione, ma sull'intelligenza do dei numeri anche alla cortesia-scortesia del mio Vicepresidente del Consiglio che con un rapido cenno di occhi, caro Presidente, perché, devo dire, che ha una capacità di voto straordinaria e oggi mi ha sorpreso nell'utilizzo della ..., io vedo sempre il Consigliere Bugaro votare, l'ho visto vicino a me per un attimo e mi ha detto: "Umberto Trenta io sono come il Marchese del Grillo io sono io e tu non conti ...". Benissimo, ma torno ad un fatto preciso che ha sollecitato uno dei Consiglieri che io stimo di più e per il quale provo affetto, Enzo Giancarli, venirmi a dire: "Caro Trenta hai sempre parlato di Macroregione e quasi mi avevi convinto, hai sempre parlato dell'università, della legge regionale numero 9 e mi hai convinto", tant'è che poi qualche genio della lampada della sua amministrazione ha coinvolto nella Macroregione tutte le università della Macroregione Ionico-Adriatica.
Oggi abbiamo assistito alla sconfitta non solo dell'idea della Macroregione, perché poi va in giro un concetto che io ho negli atti oggi e cioè cos'è la definizione di Macroregione per la Regione Marche.
Caro Consigliere Valeriano Camela ci ha insegnato tanto sulla fantasanità, però oggi il Gruppo di Forza Italia, umilmente, anche se ha fatto il suo emendamentino, simpatico, a favore della Regione Abruzzo l'ha sostenuta in pieno, quindi, ho chiesto il voto per appello nominale e avremo i risultati di quella che poteva essere un inizio di campagna elettorale roboante, mettendo sul manifesto 6×3 magari con il suo bel viso che mi ricordo ... Si l'ho visto con scritto in piccolo, piccolo, Ceriscioli (...) vede Consigliere Camela, mi dispiace perché l'inizio di questa campagna elettorale sarà chiaro, io la sua chiarezza l'ho conosciuta nel 2009 quando ci hai defenestrato con la sua capacità bizantina ..., per carità, per me quando uno tradisce ha tradito, Consigliere Camela, i motivi li possono avere tutti, quindi, è giusto che oggi con questa tabella C) si ritrovi con l'Assessore Marcolini.
Assessore Marcolini, mi raccomando, sostenete il progetto serio perché questo è un progetto serio, è un incontro interregionale di quattro Regioni, di tante Province, ex Province o quello che sarà, ma è un'iniziativa sinceramente lodevole, a parte la marchetta, lodevole.
Però è venuto meno il concetto vostro di capire cos'è la cooperazione interregionale e internazionale. Noi ci fermeremo, utilizzeremo queste marchette per dire abbiamo fatto questo e come dice il buon Consigliere Ottavio Brini: "il granchio nero non so cos'è, il ciucciacapra non so cos'è", sinceramente Consigliere Giancarli, sarebbe un'offesa dire voto, non voto questo bilancio. E' un'offesa, un'offesa all'intelligenza e all'onestà, in un momento di grande difficoltà, come ha ricordato il carissimo Consigliere Eusebi, noi siamo riusciti a fare questo, dico noi perché purtroppo in quest'Aula siamo noi, usciti fuori ognuno darà una sua giustificazione a queste cose.
Lascio libertà di voto al Gruppo di Forza Italia perché è sui contenuti e sui progetti puntuali. Personalmente trovo inutile esprimere un voto.
Grazie Presidente, chiudo così e non parteciperò a questa esaltazione della marchetta. Grazie.
PRESIDENTE. Proposta di legge n. 486, così come emendata, la pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome dei Consiglieri Zinni, Natali e Zaffini.
Favorevoli: Acacia Scarpetti, Badiali, Bellabarba, Busilacchi, Camela, Cardogna, Comi, Donati, Eusebi, Giancarli, Giannini, Giorgi, Latini, Luchetti, Malaspina, Marconi, Mezzolani, Ortenzi, Perazzoli, Pieroni, Ricci, Sciapichetti, Solazzi, Traversini.
Contrari: Binci, Brini, Bucciarelli, Bugaro, Ciriaci, D'Anna, Foschi, Marangoni, Natali, Romagnoli, Silvetti, Trenta, Zaffini, Zinni.
Astenuti: Nessuno.
(L'Assemblea legislativa approva)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 17,50