Resoconto della seduta n.2 del 03/11/2020
SEDUTA N. 2 DEL 3 NOVEMBRE 2020

La seduta inizia alle ore 11,00

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 2 del 3 novembre 2020.

Commemorazione

PRESIDENTE. Prima di iniziare la seduta dell’Assemblea legislativa chiedo a tutti voi un minuto di silenzio per le vittime del terrorismo islamico in Francia e in Austria, terrorismo che ha visto coinvolti territori della nostra Europa.
Chiedo, quindi, un minuto di silenzio per loro e la dimostrazione della nostra solidarietà come comunità marchigiana.

(L’Assemblea legislativa regionale osserva un minuto di silenzio)

PRESIDENTE. Do per letto il processo verbale della seduta n. 1 del 19 ottobre 2020, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.
Abbiamo concordato nella Conferenza dei capigruppo che gli interventi nella seduta assembleare saranno svolti, in via eccezionale, dandovi la possibilità di rimanere seduti, così rispettiamo le norme di precauzione anti Covid e potete, se volete, anche farli senza mascherina.
L’invito, quindi, è di non stare in piedi, proprio per rispettare al massimo le norme che sono state disposte per la tutela e la prevenzione antivirus.

Discussione sulle comunicazioni del Presidente della Giunta regionale in ordine al programma di Governo e alla composizione della Giunta
(articolo11, comma 2 del Regolamento interno)

PRESIDENTE. Ricordo che ciascun Consigliere ha diritto a 15 minuti per il suo intervento, vi prego di effettuare quanto prima la relativa prenotazione.
Vi chiedo, ove possibile, ai fini di una chiarezza e di una attenzione effettiva agli ordini del giorno, che ciascuno proponente presenterà, di precisare e di farlo, ove possibile, all'interno dell'intervento.
Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Il mio sarà un intervento di commento a questi mesi che hanno visto un'intensa campagna elettorale e un risultato politico, nonché all'esposizione che il Presidente Acquaroli ha fatto nell'ultima seduta.
Innanzitutto una riflessione sul passaggio del governo delle Marche dalla sinistra al centrodestra. Per la nostra regione è stata una sorta di fatto epocale perché per cinquant'anni non c'è stata mai una normale alternanza. Se devo dire, e ne sono stato in parte protagonista, ci sono stati 25 anni di centrosinistra a prevalente trazione socialista (12 anni di Presidenza Massi e Recchi), qualche anno guidato da cattolici di sinistra, un centrosinistra moderato che appartiene alla storia degli anni Novanta, poi ci sono stati altri 25 anni in cui la sinistra marchigiana ha governato questa Regione, 10 anni di sinistra sinistra con il Presidente D'Ambrosio, una sinistra quasi incontrastata con la presenza di Rifondazione Comunista in Giunta, negli organi di gestione, una fase successiva di una sinistra in parte moderata dagli accordi con gli industriali e con l'area cattolica di sinistra e gli ultimi 5 anni gestiti quasi totalmente dal PD in maniera monocratica.
Questa è un’analisi che faccio, non c'era mai stato un centrodestra, a mio parere, con la volontà concreta di vincere davvero. Le esperienze che ci sono state, di cercare di costruire un'alternativa alle Marche non erano state entusiasmanti, i numeri erano stati impietosi. Ricordo, mi sono andato a riguardare la storia, il Presidente D'Ambrosio nel 1995 vinse con il 51%, successivamente con il 49%, nei due quinquenni il Presidente Spacca e il centrosinistra, con una presenza forte del PD, vinse con 53-57%, nel 2015 vinse Ceriscioli con quasi 42%, in presenza di un Movimento 5 Stelle forte, di cui una parte significativa veniva dall'elettorato di sinistra.
Nel centrodestra i numeri sono stati tutto sommato abbastanza impietosi perché viaggiavamo sempre tra il 37, 38, 40%, solo in un’occasione, persa secondo me, nel 2000, arrivammo al 44%, senza una volontà vera di dare l'alternativa.
Ora c'è stato un fortissimo cambiamento su cui credo che tutti, maggioranza, opposizione, chiunque sia stato protagonista di questa stagione, debbano riflettere. Ha vinto un centrodestra con numeri estremamente significativi, 49% contro 37% del centrosinistra, con un'affermazione molto forte dei due partiti che sono più ancorati alla destra, la Lega con 8 seggi e Fratelli d'Italia con 7 seggi più il Presidente, 16 seggi su 31 sono stati conquistati da partiti che si riferiscono a una visione assolutamente alternativa alla sinistra, con la presenza di 4 Consiglieri espressi dall'area di centrodestra, Forza Italia, Civici e UDC, che rappresentano in Consiglio regionale l'unica presenza del centro significativa.
Le storie personali contano nei giudizi, io qui sono portatore della mia storia personale, mi sento di dire che la destra culturale nella nostra Regione è stato un grande laboratorio politico, molto al di sopra delle percentuali elettorali talvolta modeste. Non è un caso che in questa Assemblea una decina di persone degli eletti nei vari partiti, forse anche di più, provengono dall'esperienza della destra politica da Alleanza Nazionale, il che sta a significare che, al di là di quella che è la gestione, esistono contenuti di pensiero che hanno trovato uno sbocco in un'azione di governo.
Questa è la mia storia personale, fui eletto giovanissimo circa 35 anni fa in questa Assemblea, ero poco più che trentenne, con il partito Movimento Sociale, che era estremamente marginale e rappresentava il 5% dell'elettorato, in maniera imprevedibile conquistammo due seggi. La nostra realtà era quella di prendere un seggio marginale ogni legislatura e in quella visione di alternativa la nostra presenza era una testimonianza, quelle idee erano incapsulate in un altro mondo rispetto a quello. Ricordo di aver occupato l'Aula una volta perché non riuscivo a trovare spazio politico in nessun …, portai il sacco a pelo e dormii 7 giorni nella vecchia Aula consiliare, credevo che quello dovesse essere il mio ruolo.
E’ stata una lunghissima marcia, confesso a tutti che qualche volta la mattina mi chiedo come sia possibile che da un Consigliere o due, quando andava bene in un'Assemblea regionale, oggi governiamo le Marche.
Secondo me c’è una serie di spiegazioni che non può essere liquidata in maniera superficiale. E’ cambiato un mondo, alcune cose che venivano affermate, spesso in maniera generica, hanno trovato puntuale manifestazione nella società. Credo che questa lunga marcia abbia un significato molto forte, un cambiamento reale nel consenso e fra la gente, quindi, tra gli elettori, soprattutto tra i progetti di futuro.
Il senso della nostra battaglia è quello di portare un cambiamento, una vera alternativa, non abbiamo solo vinto le elezioni, sì, il centrodestra ha vinto le elezioni non di misura, con 12 punti percentuali di vantaggio, una vittoria netta, però la vera sfida comincia adesso.
Il Presidente Acquaroli ha individuato alcune cose per ricostruire, uno dei nostri slogan è stato: “Ricostruiamo le Marche” e ci sono alcuni punti strategici che sono ampiamente condivisi da tutti. Anche con l'opposizione in fondo ci siamo più volte confrontati, ma su alcuni temi l'intera comunità marchigiana è d'accordo. Il problema è realizzare, perché una delle cose sbagliate, secondo me, che ha portato ad una sconfitta politica del centrosinistra è fare una politica di comunicazione, fare gli annunci, dire: “Si fa questo, si va a quello” e poi sostanzialmente non farlo.
Il punto strategico numero 1, che io condivido totalmente, enunciato con molta puntualità dal Presidente Acquaroli, è quello di far uscire le Marche dall'isolamento infrastrutturale. E’ una battaglia complicata, complessa, che vede coinvolti e non solo protagonisti le Marche e il Governo regionale, ma una serie di enti nazionali, addirittura sovranazionali. La battaglia vera è far crescere le Marche e sviluppare ancora di più il porto, far affermare l'aeroporto che fino ad oggi è stato abbastanza residuale, con poche tratte, poche linee, realizzare l'Interporto come motore di sviluppo intermodale dell'Italia centrale, non solo, un terminal della via della Cina, che può essere vista in tutte e due le direzioni dell’Estremo Oriente, Paesi manifatturieri che portano merci in Italia e attraverso l'Italia all'Europa. Anche noi possiamo portare i nostri prodotti altrove, una battaglia fortissima in Europa, che purtroppo, è stata sempre sottotono, è stata quella del corridoio Adriatico, è prevalsa nelle strategie europee la linea transdanubiana, in cui hanno investito la Germania, la Turchia, e non il corridoio Adriatico, secondo noi motore fondamentale di sviluppo. In questo quadro la Regione adriatico-ionica, la dorsale adriatica, questi sono temi che hanno conosciuto un qualche rilievo, una qualche attenzione, ma non sono stati tradotti in fatti, mentre una delle battaglie fondamentali che dovrà fare questa legislatura è cercare di realizzare nei fatti il corridoio Adriatico perché oggi la logistica, la movimentazione delle merci, delle persone, è un fondamentale fattore economico. Questo è il tema che dobbiamo portare avanti, una battaglia dura, trasversale, che coinvolge anche le forze dell'opposizione.
Il secondo punto è un nuovo modello marchigiano, tutti sanno che l'industria manifatturiera, spesso addirittura terzista, dalle scarpe agli elettrodomestici, produceva molto in conto terzi. La politica dei distretti industriali, che ha fatto il benessere della nostra Regione per 30 anni, è stata superata dalla globalizzazione, il manifatturiero si è spostato tutto in Oriente: Cina, Corea, Vietnam (manifatturiero di bassa qualità), India e sulla concorrenza nel settore della produzione noi siamo assolutamente perdenti. Quindi, dobbiamo costruire un nuovo modello marchigiano. Giorgio Fuà sul modello marchigiano degli anni 70 ha costruito una letteratura, oggi dal punto vista economico c'è bisogno di rifondare un modello marchigiano, con l'aiuto dell'università, perché la Regione da sola non riuscirebbe, con l'aiuto delle categorie economiche, in particolare con l'aiuto della scuola di pensiero della facoltà di economia. Credo che il nuovo modello che dobbiamo affermare debba passare a produzioni di qualità e di alta qualità, che abbiano la possibilità di stare sul mercato.
Altri temi sono: il costo del lavoro, che da noi è molto alto, e lo sviluppo nei settori dell'arte, della cultura, dell'ambiente, dei prodotti alimentari, della formazione, sottolineo la formazione perché noi siamo una regione che ha 4 università, conservatori, istituti di formazione, questo è un aspetto fondamentale. Se nascerà il nuovo modello marchigiano la regione andrà avanti, se riusciremo a svilupparlo in questa legislatura.
L'altro aspetto è la logistica, che rappresenta circa il 30% dell'economia. Se le Marche riescono a diventare una regione ad alto contenuto logistico avrà successo nelle merci, la logistica costa circa il 30%, pensate che peso ha nello sviluppo economico. Pensiamo solo che le navi che portano merci dall'Oriente, attraversano il canale di Suez, passano il Mediterraneo senza fermarsi e vanno a scaricare nei grandi porti del Nord, Anversa, Rotterdam, Amburgo, con 5/6 giorni di navigazione ed un aggravio fortissimo di costi. Se riuscissimo a dare un'accoglienza, soprattutto nella sponda adriatica che è più vicina all'area balcanica e al centro Europa, che spesso sono terminali delle merci, noi avremo costruito un modello fortissimo in cui le Marche sarebbero centrali nel Mediterraneo, nell'Adriatico e nei processi di scambio europeo.
Terzo punto, secondo me molto importante, lo sottolineo, è quello della ricostruzione delle aree terremotate non come museo, ma come fattore di volano di insediamenti di crescita, insieme alla funzione dell'entroterra.
Negli anni del dopoguerra, un terzo della popolazione marchigiana si è riversata lungo la costa, insieme a quella che già c’era insediata, ed ora ci vive più di un milione di persone e in tutto il resto, nelle valli e nell'Appennino, non più di 400/500 mila persone, sfogliando decine e decine di comuni dalla popolazione. Cito Arcevia, che è un caso che ho conosciuto bene, nel dopoguerra c'erano 15.000 abitanti oggi non arriva a 5.000, e così in tutti i comuni dell’Appennino, da 3.000 a 1.000 abitanti. Quest'area invece di essere musealizzata deve avere un suo progetto e un suo futuro economico. Sono inaccettabili i luoghi vuoti, deserti, in cui vivono solo persone anziane.
Mi sento di dire che devono passare tre linee, che il Presidente Acquaroli ha delineato con molta attenzione, la prima: i borghi storici, le aree agricole, le aree montane, con un senso di attrazione, perché oggi si deve guardare ai grandi paesi, agli Stati Uniti, per esempio, dove c'è un grande spostamento di popolazione dalle città metropolitane verso i luoghi con una migliore qualità della vita. Pensate che le valli più povere del Trentino Alto Adige, della Lombardia, del Piemonte, oggi sono le più ricche dal punto vista del reddito individuale, quindi, deve partire un progetto specifico per questo; la seconda, l'economia del mare in cui credere fortemente, l'economia del mare, l'industria nautica, il diporto, le attività della pesca, talvolta sono state mortificate, deve tornare l’economia del mare insieme a quella tradizionale balneare.
Il quarto punto è la coesione sociale, un tema sul quale mi ritrovo anche con persone che hanno un pensiero politico molto diverso dal mio. La coesione sociale è un problema di sicurezza, intesa non solo come ordine pubblico, ma come ordine urbano dei luoghi di aggregazione, di lotta al disagio sociale esistenziale, cose che sono state fortemente trascurate nel passato. Sicurezza che chiamerei sociale oltre che di ordine pubblico, insieme ad un nuovo piano sanitario, che è essenziale. L'ultimo non ha dato le risposte che la gente si aspettava, tant'è vero che la misura del dissenso verso chi ha governato è stata fortissima. Noi dobbiamo valutare alcune cose, come la rete sanitaria territoriale che è entrata in crisi nel momento in cui c'è stata la gravissima situazione del Covid, lì è franato il sistema sanitario individuato, quando entrata l'emergenza, non possono essere solo i tagli e le mancate assunzioni al personale la risposta alle esigenze.
Chiudo perché mi sembra di essere andato oltre, ma vale la pena discutere di queste cose che sono i grandi temi, non è polemica.
Secondo me le persone individuate per comporre la Giunta sono valide, sono persone che hanno fatto il Sindaco a lungo, ben 4 sono state Sindaco per 10 anni, hanno avuto possibilità di fare un'esperienza fondante nella gestione della cosa pubblica, altre sono state Vice Sindaco, Assessori, quindi, un personale politico di prima qualità. Mi sento di sottolinearlo, la politica si fa con il personale politico, poi mi si dirà che sono polemico, una delle cause della sconfitta del PD, credo che ci abbia riflettuto molto in questi mesi, in queste settimane … Se la politica è una questione di organigramma, se significa mettere gli amici e le persone fedeli nei punti strategici, se così pensa di aver risolto i problemi, forse si sono risolti i problemi interni di partito, ma non quelli della Regione Marche.
Mi sento di dire delle cose, come consiglio, umilmente al Presidente Acquaroli: puntare sulle persone giuste, non sugli amici degli amici, che molto spesso sono stati il tema dei vecchi governi regionali, sulle persone di grande qualità, con un occhio attento alla discontinuità. La gente ci ha votato, perché chiedeva discontinuità, questa è la misura del nostro successo e se vogliamo anche del ridimensionamento del Movimento 5 Stelle. La discontinuità è un tema fondamentale bisogna prenderne atto, perché bisogna dare ad altre persone la possibilità di governare le Marche, di essere classe dirigente, di essere dirigenti degli apparati e realizzare quel cambiamento che tutta la gente si aspetta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie Presidente. Saluto i colleghi e soprattutto auguro a tutti noi un buon lavoro, a partire dal Presidente Acquaroli, proseguendo con il Presidente del Consiglio, gli Assessori e i Consiglieri senza dimenticare i dirigenti, i funzionari e i dipendenti della Regione.
I prossimi 5 anni di legislatura saranno anni davvero duri e complessi: stiamo attraversando una crisi sanitaria e quindi sociale ed economica la cui gravità non possiamo e non dobbiamo sottovalutare.
In questa critica situazione regionale, nazionale e internazionale, il Movimento 5 Stelle delle Marche ha fatto una scelta coraggiosa, in primis nella persona del nostro candidato Presidente, che saluto e ringrazio per il lavoro svolto e l'encomiabile determinazione e dedizione dimostrate.
Non ravvisando alcuna possibilità di accordi per la nostra Regione con gli attuali alleati del Governo nazionale, abbiamo scelto la coerenza e la libertà non accettando un'alleanza basata su premesse che non condividevamo, infatti non erano previsti nella proposta del Pd una significativa revisione dei programmi e un sostanziale ricambio della guida politica. Nonostante le numerose proposte espresse dal Movimento 5 Stelle negli anni, il Pd non ha voluto cogliere alcun segnale arrivato dalle opposizioni, dai comitati e da tanti cittadini, dimostrandosi sordo alle istanze dei territori che pure hanno fatto tanto, come noi, per far cambiare rotta a una politica, a partire da quella sanitaria, che ha evidentemente fallito. Le alleanze devono partire dal basso e non possono essere costruite a tavolino rispondendo all'esigenza di equilibri interni di un partito e per questo c'è voluto il voto dei cittadini per arrivare ad una discontinuità nella classe politica e dirigente e soprattutto nei programmi. Oggi infatti ci troviamo con un centrodestra che per la prima volta governerà questa Regione e un programma nuovo che almeno a parole vuole sovvertire e correggere i punti cardine del governo regionale precedente.
A mio avviso anche questo quadro presenta due punti su cui si impone una riflessione: una presenza femminile irrisoria (le donne sono solo il 25% delle elette in questa Assemblea legislativa nonostante la possibilità di esprimere doppia preferenza purché di sesso differente) e una sola donna scelta dal Presidente per ricoprire il ruolo di Assessore. Scelta che non condividiamo, visto che trascura completamente un valore in cui crediamo che è la parità di genere. Per questo abbiamo già predisposto una modifica dello Statuto su cui speriamo di trovare totale convergenza.
Un centrodestra in affanno e difficoltà nelle Regioni che già governa. Un esempio per tutti il caso Lombardia, sempre venduta come eccellenza nella sanità, grazie alle convenzioni con i servizi privati, ma che alla prova dei fatti ha dimostrato tutte le sue fragilità e criticità di quel sistema nel gestire l'emergenza Covid.
Riguardo al primo punto, l'agibilità politica femminile, sono orgogliosa di far parte dell'unica forza politica i cui elettori hanno premiato l'impegno di due donne. Come sapete la mia collega Simona Lupini è stata Assessore ai Servizi e alla persona nel Comune di Fabriano, io sono stata eletta Consigliera comunale d'opposizione per due mandati nel Comune di Fano, sono stata Vicepresidente del Consiglio comunale per 5 anni e candidata Sindaca nel 2019. Entrambe abbiamo una storia politica e dei valori che ci hanno permesso di essere qui oggi a rappresentare il Movimento 5 Stelle, gli attivisti, gli elettori e ci impegneremo al massimo per difendere i diritti di tutti i cittadini marchigiani e operare per il loro e per il nostro bene.
Riguardo al secondo punto, la capacità di governo del centrodestra, ci apprestiamo comunque a fare una opposizione non pregiudizievole, non strumentale. Valuteremo l'operato del Presidente e della sua Giunta in modo equilibrato, il più possibile giusto, severo, intransigente, ma certamente propositivo. Quello che ci sta a cuore è il bene comune e in questo difficile momento tutte le istituzioni devono essere responsabili e noi, la Consigliera Lupini ed io, responsabilmente ricopriremo il nostro ruolo. Non ci spaventano il lavoro, lo studio, l'impegno che ci verranno richiesti, saranno il doppio rispetto alla scorsa legislatura perché siamo purtroppo la metà dei Consiglieri, ma abbiamo alle spalle gruppi forti che ci sosterranno, e non parlo di lobby partitiche o economiche, ma di cittadini liberi che non ci stanno facendo mancare il loro appoggio e il loro affetto.
La mia esperienza politica mi ha visto per sei anni e mezzo all'opposizione del centrosinistra di cui ormai ero arrivata a comprendere in anticipo le mosse: il gioco delle parti ha imbrigliato per anni la nostra azione e a farne le spese sono stati spesso i cittadini per il bene dei quali abbiamo avanzato tante proposte sempre rigettate per affermare la superiorità di una maggioranza politica che a causa della sua arroganza e presunzione ha perso la Regione, ma anche Comuni importanti, come Macerata e Senigallia. Ora è la volta di verificare come si comporterà il centrodestra. In un momento come quello che stiamo vivendo, mi auguro che i giochi politici e clientelari siano ridotti all'osso e l'unico faro della vostra azione sia e resti per tutta la legislatura un'iniziativa legislativa e amministrativa conseguente alle promesse fatte in campagna elettorale.
L'unica forza politica che potrà davvero fare opposizione è il Movimento 5 Stelle; il Pd, dopo aver governato per decenni e aver commesso tanti errori, a mio parere, dovrebbe avere su molti temi l'umiltà e l'intelligenza, almeno in questa prima fase, di non ergersi a risolutore dei problemi che ha creato. Noi indirizzeremo la nostra azione di controllo soprattutto verso quei temi del centrodestra che condividiamo come:
Sanità:
- spoliticizzazione delle scelte sanitarie ad ogni livello, priorità alla meritocrazia e alle competenze, centralità alle professionalità;
- nuovo Piano regionale socio-sanitario 2021-2023 (ci dovremo mettere mano da subito!);
- maggiore equilibrio della rete ospedaliera, evitando concentrazioni e con una diffusione nel territorio (ci aspettiamo un no, secco, al progetto dell'ospedale unico a Muraglia e Pagliare, solo per citare i due casi più famosi), e soprattutto la revoca del project financing per il finanziamento delle strutture, in particolare nei casi come quello di Pesaro (qui ci sono dei miei colleghi del Consiglio comunale, Assessori, che provengono dal mio territorio, che sanno perfettamente quello di cui sto parlando). Ci attendiamo anche il ripristino negli ospedali minori della Regione, chiusi nella precedente legislatura, delle funzioni ospedaliere particolarmente per la lungodegenza, la riabilitazione oltre che per la diagnostica);
- piano straordinario di prevenzione anti Covid-19;
- assicurare idonea rete assistenziale per la gravidanza (ci aspettiamo quindi la riapertura del punto nascita di Fabriano).
Se non fosse chiaro sto citando buona parte del programma di centrodestra, ma proseguo:
- piano straordinario per ridurre la mobilità passiva e i tempi di accesso ai pronto soccorso; potenziamento della rete dell'emergenza-urgenza (ci aspettiamo l'apertura dei punti di primo intervento negli stessi ospedali citati poco fa convertiti in strutture sanitarie territoriali, per farlo basta una delibera di giunta!);
- - promuovere la telemedicina e, aggiungo, distribuire i posti letto negli ospedali pubblici revocando la riserva di 50 posti letto di ortopedia e riabilitazione lasciata dal precedente governo regionale targato Pd a favore di una clinica privata da costruire a Fano, alternativa alla sanità pubblica. Ribadiamo in questa sede che la sanità deve essere sinonimo di salute, non di affari e utili.
Lavoro:
- piano di incentivi regionali per sostenere l'occupazione con l'utilizzo dei fondi europei;
- piani di potenziamento del diritto allo studio dei giovani, favorendo l'accesso ai servizi universitari e i relativi percorsi formativi, agevolazioni per studenti meritevoli e per i fuori sede;
- fondi e aiuti anti-crisi regionali per le micro, piccole e medie imprese, per affrontare il difficile scenario pandemico Covid-19;
- piano straordinario di sviluppo della banda larga e di digitalizzazione;
- nuovo piano straordinario di promozione turistica internazionale;
- revisione e riduzione selettiva delle imposte regionali IRAP e IRPEF a favore di cittadini, famiglie e imprese.
Infrastrutture:
- piano di rilancio e sviluppo dell'Aeroporto delle Marche, in piena sinergia con lo sviluppo del Porto di Ancona e con l'Interporto;
- aggiungo che fondamentale per la Regione sarà operare in collaborazione con il Governo nazionale per completare la superstrada Fano-Grosseto, ammodernare il settore dei trasporti qualificando la rete ferroviaria regionale in particolare nei collegamenti con la capitale, riaprire le tratte strategiche per i collegamenti interni come la Fano-Urbino e la Pergola-Fabriano.
Terremoto:
- - rigenerazione veloce definendo un nuovo modello di ricostruzione che parta dal basso anche attraverso l'eliminazione della burocrazia, la semplificazione delle normative.
Ambiente e cambiamenti climatici:
- adeguamento della Regione al Green New Deal, il nuovo patto verde attraverso un sistema fiscale innovativo che sposti la tassazione dal lavoro al consumo di risorse, e su questo punto non vediamo l'ora di lavorare.
Valuteremo così se veramente il centrodestra avrà la coerenza, la capacità e l'unità di intenti per realizzare tutto ciò che ha promesso o se, una volta insediatosi, comincerà ad usare la scusa che su certe questioni impostate nel pregresso dal Pd non è più possibile intervenire.
Noi vi giudicheremo, come d'altronde faranno i cittadini delle Marche, dandovi appoggio per le scelte che condivideremo e denunciando quelle che ci parranno errori. Prestate molta attenzione al fatto che siete stati eletti per il cambiamento, lo diceva poco fa anche il collega che mi ha preceduto, e se non lo attuerete adagiandovi sulla gestione ordinaria, quotidiana, facendovi blandire dai poteri forti che sono sempre alla ricerca di nuovi referenti, sarete presto a vostra volta oggetto del cambiamento.
Innanzitutto ci fa piacere che il Presidente abbia accolto la richiesta di dedicare un consiglio apposito per discutere dei provvedimenti da prendere per garantire la salute e la sicurezza sanitaria della cittadinanza in relazione all'emergenza Covid-19. In quella sede potremo sapere a che punto è l'implementazione delle terapie intensive e semintensive, se l'organizzazione rimarrà quella predisposta dal precedente Governo o l'attuale ha intenzione di apportare modifiche, e ancora: visto che il trasporto scolastico è uno dei punti critici per la trasmissione del virus, se è stata fatta una ricognizione estiva per convertire le corse con minor affluenza per il trasporto scolastico. Insomma, il 10, o forse anche prima, lo decideremo a fine seduta, si svolgerà una seduta molto importante e noi faremo la nostra parte con scrupolo, competenza e responsabilità affinché la nostra regione torni a sentirsi sicura e ben guidata fuori da questa crisi epocale.
Rinnovando a tutte e tutti l'augurio di buon lavoro, vi ringrazio per l'attenzione.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Lupini.

Simona LUPINI. Grazie, Presidente, grazie a tutti e ben trovati. Come da accordi, illustro la mia proposta di ordine del giorno.
Premesso che:
- la situazione socio-sanitaria nelle Marche risente delle errate decisioni adottate nel corso degli ultimi anni che non riflettono gli interessi collettivi in un'ottica di benessere biopsicosociale
- Il Movimento 5 Stelle da anni si batte per un potenziamento della sanità pubblica, fortemente penalizzata dalle amministrazioni precedenti;
Rilevato che:
- nei programmi elettorali dei vari schieramenti si punta su una forte linea di discontinuità rispetto alle scelte gestionali passate;
Ritenuto che:
- non è più rinviabile una profonda riforma del settore socio-sanitario nelle Marche, non solo di fronte all'emergenza Covid, ma anche e soprattutto in considerazione dell'impoverimento dei servizi pubblici, sia ospedalieri che territoriali offerti alla cittadinanza;
- tale riforma deve essere improntata a un potenziamento delle strutture sanitarie
pubbliche esistenti e a una riapertura dei presidi e servizi socio-sanitari soppressi nel corso degli anni precedenti;
Visto il comma 3 dell'articolo 11 del Regolamento interno dell'Assemblea legislativa;
impegna la Giunta regionale delle Marche
- ad avviare immediatamente l'aggiornamento del Piano socio-sanitario, alla luce delle gravi difficoltà strutturali e gestionali, non solo nella pandemia, ma anche riscontrate negli ultimi anni;
- nelle varie fasi di tale aggiornamento a fornire il massimo coinvolgimento e confronto con la competente Commissione permanente, con l'intero Consiglio regionale e con tutte le parti sociali interessate, compresi i Comitati dei pazienti e dei cittadini in generale
- a considerare nella indispensabile e non più rinviabile riprogettazione della rete sociosanitaria tali obiettivi prioritari:
adozione di un modello sanitario policentrico procedendo con i seguenti obiettivi:
a) ristrutturare/adeguare le strutture esistenti, procedendo al potenziamento dei posti letto di terapia intensiva e semi-intensiva, privilegiando, ove possibile, i presidi ospedalieri pubblici, senza depotenziare o sospendere i servizi già in essere, assicurando, una equa distribuzione a livello provinciale e costa-entroterra, e realizzando la separazione dei percorsi Covid-19 e Covid-Free all'interno della stessa struttura;
b) privilegiare l'erogazione di servizi sanitari da parte di soggetti pubblici, aumentando mezzi e personale, prevedendo quindi i necessari e adeguati investimenti economici già nella prossima legge di bilancio;
- ad avviare immediatamente un confronto fattivo e concreto con il Governo e i competenti Ministeri indirizzato al ripristino dei servizi socio-sanitari soppressi o depotenziati dalle precedenti amministrazioni, quali, solo per citarne alcuni, pediatria, punti nascita e servizi in favore della salute psicologica e mentale (ospedalieri e territoriali);
- a privilegiare nell'organizzazione socio-sanitaria la caratteristica della territorialità e prossimità, anche in considerazione delle linee generali decise da Governo e Parlamento nelle ultime disposizioni legislative. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie Presidente. Buongiorno al Presidente Acquaroli, al Vicepresidente, agli Assessori, ai Consiglieri tutti, un ringraziamento agli uffici che con questa terribile pandemia hanno lavorato per la predisposizione del Consiglio e a tutti i cittadini che ci ascoltano.
Consentitemi innanzitutto di ringraziare i 17.265 elettori che con il loro voto mi hanno permesso di rappresentare Rinasci Marche in questa assise per i prossimi cinque anni. Li ringrazio uno ad uno per la fiducia e la grande responsabilità affidatami e che assumo nella consapevolezza di essere chiamato a svolgere un compito importante per assicurare i diritti dei singoli cittadini nell'interesse dell'intera comunità regionale.
Signor Presidente, eserciterò il mio mandato attenendomi alle disposizioni che regolano l'attività del Consiglio, garantendone il rispetto e dando piena dignità all'azione di Rinasci Marche che sarà improntata all'etica della responsabilità e al forte senso delle Istituzioni che ho rappresentato e che rappresenterò con onore. Tuttavia, mi preme sottolineare che sarò una sentinella e vigilerò per tutto il mandato sulle decisioni che il Governo regionale vorrà prendere. Non intendo fare dell'opposizione uno strumento di ostruzionismo delle attività legislative e delle scelte che questa maggioranza effettuerà, bensì, con il ruolo che andiamo a rivestire, saremo sempre in prima linea per tutelare i diritti di tutti i marchigiani, indipendentemente dalla loro espressione di voto. Le critiche costruttive che saranno le nostre battaglie ogni qual volta riterremo opportuno dar giusta voce alla popolazione.
Auspico che questa Assemblea ponga in essere azioni per il bene collettivo, così come è il compito della buona politica, perché le Istituzioni appartengono a tutti, e noi in opposizione abbiamo il dovere di vigilare e colmare il distacco che si è formato tra i cittadini e le rappresentanze istituzionali, alle quali dobbiamo ridare la giusta dignità che a loro spetta attraverso la nostra attività quotidiana di Consiglieri. Mai come in questi mesi, tutti, indistintamente, ci siamo confrontati con uno scenario di vulnerabilità.
Sarò sempre dalla parte degli assistiti e dalla parte di una sanità pubblica e trasparente, e qui mi rivolgo all’Assessore Saltamartini. In questo periodo abbiamo riscoperto il valore di una nuova sanità pubblica efficiente e abbiamo riconsiderato le priorità. In questa fase critica che attraversa la nazione, bisogna pensare anche ad una organizzazione sanitaria che consenta la sicurezza e l'eventuale gestione delle criticità che potrebbero essere di imminente futuro affinché questa regione sia in grado di affrontare situazioni straordinarie dovute alla pandemia.
L'infermiere di famiglia, e questo è un modello che in altre regioni è stato implementato sia sul campo sociale,che territoriale che nei comuni, potrebbe ridare un’azione di garanzia e di tutela in tutti quei piccoli centri, come accennava prima il capogruppo di Fratelli d’Italia, laddove le nostre comunità si sono spopolate, questo per dare in un certo senso un’assistenza alle malattie in particolar modo a questa terribile pandemia del Covid 19. Questo è un tema centrale dell’assistenza sul territori, si potrebbe sposare dando dignità agli infermieri pubblici e nel farli entrare in una dimensione anche di libera professione, questo perché spesso il territorio è stato scoperto di questa figura e abbiamo in un certo senso intasato le grandi strutture portando il sistema al collasso.
L’altro punto sempre sulla sanità è quello dell’istituzione di un albo regionale di operatori socio-sanitari, perché l’operatore socio-sanitario in attuazione dell’articolo 3 della legge 3/2018 prevede il passaggio dell'area tecnica all'area socio-sanitaria per gli operatori socio sanitari. Gli operatori sono fondamentali perché si occupano delle nostre fragilità, dei nostri nonni, dei nostri zii, delle persone nelle quali noi riponiamo grande rispetto, perché ci hanno formato ci hanno cresciuto, e spesso li abbiamo trovati in ambito Covid in difficoltà in queste strutture, che sono state in un certo senso messe sotto pressione dalla pandemia. Non per ultimo favorire un modello di assistenza medica che sia in grado di integrare le diverse competenze delle strutture ospedaliere.
Va inoltre rilanciato con priorità tutto il settore dell'istruzione, io sono padre di due figli e le nostre famiglie soffrono e sono vittime di un deficit anche adesso in questo momento di conoscenza, con la diffusione di strumenti digitali ai meno abbienti e con la banda larga in tutto il territorio. La revisione del dimensionamento scolastico nel quadro di una nuova politica regionale sulla scuola, dando anche maggiori disponibilità di trasporto pubblico per studenti e per lavoratori per evitare l'aumentare dei contagi.
Per quanto riguarda la parità di genere, dando atto che non vi è nella nostra regione alcun obbligo, ritengo signor Presidente, proprio su questo punto, che possa recuperare e dimostrare la sua sensibilità nei confronti del panorama femminile. Rinasci Marche, che ricordo essere l'unico soggetto politico di natura ambientalista in questa assise, darà specifica attenzione e sarà il motore per uno sviluppo sostenibile che ingloba anche una riconversione ecologica, economica e sociale, al fine di garantire una vera operatività e applicabilità degli obiettivi strategici, per la qualità della vita della popolazione, per la qualità del lavoro, per la tutela del patrimonio culturale e ambientale anche in funzione del nostro turismo.
Le Marche sono l’unica regione al plurale, quindi una delle nostre azioni future deve essere, visto i confini che si stanno stringendo, sulla cultura, sull’ambiente, in funzione anche turistica.
Obiettivi strategici per l'ottimizzazione dell'utilizzo di risorse naturali con particolare riferimento all'acqua, che è un bene prezioso, è risaputo che gran parte dell’acqua viene persa nel sottosuolo, quindi fare delle azioni anche energiche per tutelare questo bene che in altri continenti è primario come un farmaco; obiettivi strategici per l'ottimizzazione dei consumi energetici e per una nuova politica dei rifiuti.
Infine, signor Presidente, Colleghi, saremo sempre dalla parte dei più deboli, questo per "dar voce ai senza voce", sarò sempre dalla parte di chi tutela il benessere degli animali, con politiche anche economiche e incentivi, questo per l'adozione di cani e gatti costretti nelle strutture. Spesso canili e gattili vengono sostenuti da persone, da volontari, che sono incompatibili con le attuali risorse, voglio far presente a quest’Aula che durante la pandemia molti dei nostri ragazzi sono stati in un certo senso curati dagli animali, oggi la pandemia all’interno delle nostre famiglie ha evidenziato due situazioni: una situazione di grande miglioramento perché lo stare insieme a spesso innalzato il miglioramento dei rapporti, o di grande peggioramento. Questo lo capisce solo chi vive all’interno della famiglia con i ragazzi, con le situazioni di difficoltà, in questo caso gli animali, spesso i gatti e i cani, svolgono una funzione terapeutica e le associazioni che vengono in un certo senso anche non considerate dovrebbero essere al centro della nostra attenzione. Sono risposte semplici risposte pratiche che i cittadini marchigiani sicuramente avranno a cuore.
Presidente, ora che si troverà a gestire risorse economiche ingenti, Rinasci Marche è convinta che lei dimostrerà di sapere gestire al meglio la ripresa economica e sociale di questa regione.
Concludo e ringrazio tutti voi, Lei signor Presidente, auspico che possa essere garante sia della maggioranza che della minoranza e che lavori con il solo obiettivo: quello del bene comune della nostra regione.
Sottolineo che sarò vigile e attento sulle scelte e se saranno giuste e lungimiranti non esiterò ad applaudirle. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirco BILO’. Grazie, Presidente. Signor Presidente, signore e signori Consiglieri, desidero esprimere la mia piena condivisione delle linee programmatiche e di indirizzo esposte dal Presidente Acquaroli, che guardano con assoluta concretezza alla difficile situazione delle Marche. La nostra regione deve purtroppo scontare le errate politiche che negli anni si sono susseguite e che hanno sviluppato molteplici difficoltà anche economiche per i nostri cittadini, le imprese, i giovani che, in qualche caso sono stati costretti a scappare e in altre regioni, oppure all'estero.
Per troppo tempo il nostro territorio non ha saputo essere protagonista ed è stato lasciato fuori dai grandi progetti e dalle strategie di sviluppo tanto da scivolare progressivamente negli indici economici verso le regioni del sud Italia.
Negli ultimi anni le Marche hanno vissuto la tragedia del terremoto ed oggi dobbiamo fare i conti con una ricostruzione post sisma in forte ritardo, l'area del terremoto sta pagando i ritardi di un modello che purtroppo non ha funzionato con attività commerciali chiuse ed un turismo steso a terra.
La burocrazia ha prevalso sulla capacità di dare risposte concrete a quei territori. Questa oggi rappresenta non solo una sfida di cui dobbiamo assumerci la responsabilità, ma anche una priorità nell'azione della Giunta regionale.
Presidente Acquaroli, sono certo che lei assieme agli Assessori che ha scelto per la sua Giunta, sulla base della competenza di ognuno di loro, saprete dare adeguate risposte al territorio, alle categorie economiche e a tutti i cittadini della regione. Noi Consiglieri saremo quotidianamente a contatto con il territorio e con il popolo marchigiano che ci ha chiesto di voltare pagina e noi abbiamo la responsabilità di riportare il cittadino al centro dell'attività politica, lavorare sul territorio, rendere i cittadini partecipi dei processi di crescita e sviluppo.
Lo sviluppo economico delle Marche passa per una serie di interventi inseriti all'interno di una strategia globale in grado di includere ogni singolo comune e territorio, che tenga insieme tutte le comunità presenti, le attività produttive imprenditoriali saldamente ancorate al territorio per garantire l'occupazione.
Per quanto riguarda le infrastrutture e la mobilità serve una logica di sistema integrato porto, interporto, aeroporto, serve un percorso condiviso affinché infrastrutture e trasporti non siano più un limite ed un problema per il nostro tessuto imprenditoriale.
Fra i nodi più critici le opere varie da concretizzare dopo i troppi imperdonabili anni di attesa: la Fano-Grosseto, la Quadrilatero e la Salaria, l'ammodernamento delle tratte ferroviarie che frena fortemente turismo e imprese.
L'aeroporto deve assicurare una vera operatività internazionale e divenire centro nevralgico delle rotte verso l'Oriente, la porta di ingresso in Italia per i voli low-cost proveniente dai Paesi europei e non solo.
Avere infrastrutture efficienti non solo spinge realtà imprenditoriali ad investire sul territorio, portando occupazione e benessere, ma valorizza le imprese che danno lustro al territorio, come ad esempio la cantieristica navale di lusso, con tutto il suo indotto.
Dobbiamo rendere la Regione accessibile, investendo nella tecnologia nella digitalizzazione e nella semplificazione servono servizi integrati e omogenei su tutto il territorio e, soprattutto, occorre semplificare le procedure ed intervenire per risolvere una volta per tutte le problematiche legate alla burocrazia.
Attività produttive, agricoltura, turismo, sicurezza, sono settori su cui intervenire in maniera assolutamente decisiva ed innovativa. Il mondo è cambiato e sta cambiando ulteriormente anche e soprattutto per effetto di questa pandemia non solo nella prospettiva geografica, ma soprattutto per quanto riguarda le modalità di spedizione dei prodotti, dei servizi, delle tipologie di clientela, nonché della riorganizzazione delle filiere produttive.
Negli ultimi anni c'è stata una moria di imprese nelle Marche, si pensi al comparto del mobile nel pesarese a quello del bianco Fabriano, al calzaturiero nel fermano o alla meccanica di precisione nell'ascolano. Il dato della fragilità delle imprese è reale, ma la risposta messa in campo dalla Regione fino ad ora si è dimostrata inadeguata, soprattutto per quanto riguarda l'efficienza dell'azione di una società strategica come la Svim, nonché nel non aver saputo cogliere le enormi potenzialità della macroregione adriatico-ionica per il nostro sistema economico.
Occorre dare risposte concrete e definire una strategia di insieme con questa realtà che rappresentano la spina dorsale economica della nostra Regione. Le scelte che la Giunta regionale dovranno affrontare nei prossimi anni dovrà accompagnare le imprese, di fronte ai cambiamenti, favorendo la coesione tra le stesse, aumentando le opportunità nell'individuazione dei mercati e semplificando l'iter burocratico nell'accesso ai servizi.
Dobbiamo inoltre ridare centralità e appetibilità ai nostri territori, anche attraverso una riqualificazione della funzione dei centri per l'impiego, che devono diventare veri punti di incontro tra domanda ed offerta, tra esigenze reali delle imprese e forza lavoro esistenti sul territorio.
La programmazione comunitaria è centrale per il futuro della Regione, e lo sarà anche nei prossimi anni, in vista della nuova programmazione dei fondi comunitari. La precedente Giunta non è riuscita a spendere adeguatamente e con celerità i fondi a disposizione per mancanza di progettualità. Un insuccesso annunciato fin dai tempi della negoziazione a Bruxelles, delle strategie per l'utilizzo delle risorse finanziarie comunitarie. La sommarietà dimostrata in fase di contrattazione negoziale si è inesorabilmente manifestata in fase di attuazione con le lungaggini burocratiche ben note e l'efficacia dei risultati in relazione alle somme spese. In sintesi concretezza e visione. Per questo sono pienamente condivisibili gli impegni presi in tal senso nel programma della coalizione di Governo presentato dal Presidente Acquaroli.
Altro argomento il turismo. Il turismo è un settore fondamentale e strategico e rappresenta una leva di sviluppo su cui incidere in maniera seria. Noi ci impegneremo per definire il posizionamento strategico delle Marche nello scenario del turismo internazionale, riusciremo ad essere efficaci se saremo capaci di adattare le nostre attività alle nuove dinamiche internazionali solo se capiremo quanto sia fondamentale avvicinarsi alla storia, alla cultura e alla tradizione della nostra regione, potenziando le nostre attitudini empatiche e la nostra capacità di ascolto.
Dobbiamo investire in risorse e capacità di ricerca e sviluppo, gli ambiziosi obiettivi contenuti nel programma di Governo esposto si possono raggiungere solo con l'aiuto di professionalità non improvvisate, oltre agli investimenti in infrastrutture e nel miglioramento del trasporto mirato per target e destinazioni, bandi adeguati per contenuti e risorse. Sono indispensabili strumenti finanziari calibrati per il nostro tessuto imprenditoriali ed idonei per remunerare gli investimenti.
Sarà necessario realizzare un vero osservatorio statistico regionale per poter anticipare e pianificare gli investimenti, disponendo di scenari internazionali, dati statistici aggiornati e tempestivi in modo costante. Vogliamo assicurare celerità nella collaborazione di questi dati per tratteggiare proiezioni, per elaborare previsioni, per programmare gli aventi, per effettuare investimenti mirati ad attuare specifiche politiche promozionali e per migliorare il posizionamento competitivo. Occorre però cambiare il paradigma, servono progetti, piani, strategie e non più aiuti finanziari distribuiti a pioggia solo per le logiche di cortile.
Bisogna intervenire anche sulla concorrenza sleale con adeguate norme certamente non penalizzanti, ma che facciano finalmente chiarezza sia a beneficio dei gestori delle strutture ricettive che dei fruitori della nostra offerta turistica.
Intendo ringraziare e sostenere le forze dell'ordine e la magistratura, insostituibili realtà istituzionali, che quotidianamente affrontano le serie problematiche della sicurezza nella nostra regione. In questo senso consentitemi personalmente di essere felice per la delega alla sicurezza, immigrazione famiglia all'amico Assessore Saltamartini, conoscitore delle materie in argomento e che sono certo farà molto bene. Troppe volte la sicurezza viene nominata e sbandierata come fosse un semplice slogan, ma nel corso della mia carriera nella Polizia di Stato ho compreso che un diritto che va garantito e tutelato.
Concludo, Presidente, i marchigiani ci hanno voluto e noi siamo pronti, potranno contare sulla nostra determinazione, sulla nostra preparazione e su un impegno quotidiano con lo sguardo verso il futuro. Non vogliamo attuare operazioni di facciata che siano conservative, costose e prive di efficienza, occorre coraggio anche per ripensare gli strumenti attualmente presenti, modificarli e renderli più coerenti, soprattutto efficaci con i nuovi obiettivi di questa coalizione di governo della Regione.
Bisogna avere il coraggio di fare scelte, anche se talvolta saranno difficili, anche se queste non genereranno immediato consenso.
Al centro di ogni azione andrà posto un sistema di valutazione sull'efficacia delle risorse investite. Dobbiamo investire in settori che abbiano capacità di incrementare il PIL le e di rimettere in piedi l'economia delle Marche.
Concludo, Presidente, la sfida che abbiamo davanti è difficile, impegnativa e piena di insidie, soprattutto alla luce delle emergenze continue che stiamo vivendo, ma sono certo che il programma messo in campo da lei e dalla Giunta regionale e dall'intera coalizione va nella giusta direzione e la competenza e la passione e la professionalità degli Assessori e dei Consiglieri saranno capaci di dare rilancio ad una Regione che vuole uscire dal buio e che vuole tornare a splendere e ad essere protagonista in Italia e in Europa, saranno 5 anni lunghi, ma sono certo che insieme ce la faremo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Saluto gli Assessori, i colleghi Consiglieri, i cittadini e le cittadine che sono a casa, che ci ascoltano e ci guardano attraverso lo streaming.
Caro Presidente, ringrazio e ricambio gli auguri che ha formulato a questa assise, buon lavoro di noi tutti.
Al momento ha ricordato il sottoscritto, gli altri candidati, con i quali abbiamo fatto la campagna elettorale, come lei ha ricordato, Presidente, difficile e complicata, per molti aspetti anomala, che ci ha visto impegnati anche con modalità completamente diverse.
Presidente, noi siamo rimasti un po' sorpresi, glielo dico, rispetto alle linee di indirizzo, su due fronti innanzitutto. Uno, quello dei toni pacati, con un elenco articolato di buoni intenti e qualche volta di vaghe intenzioni, forse buone per ogni situazione, ma che non coincidono con il risultato e le modalità che hanno portato questa maggioranza a guidare questa Regione. Non coincidono, lo dobbiamo dire, poi giriamo immediatamente pagina, la campagna elettorale è stata fatta con dei toni completamente diversi, con delle modalità assolutamente decontestualizzate rispetto alle necessità della nostra regione e non le attribuisco a lei, anzi lei è stato oggetto dentro un meccanismo completamente diverso, perché se facciamo finta, poi arrivano analisi articolate e non capiamo.
C’è stata una campagna elettorale fatta con la presenza dei rappresentanti dei partiti che la sostengono, che avevano dei toni assolutamente non in linea, Presidente, con le sue modalità, niente, ma non ha vinto lei, ha vinto quella modalità, ha vinto la banalizzazione delle nostre letture, hanno vinto le semplificazioni che sono state messe in campo e le bacchette magiche che avrebbero risolto qualsiasi tipo di difficoltà, vera, manifesta e articolata di questa Regione. I ritardi infrastrutturali sarebbero stati recuperati rapidamente, il tema della sanità sarebbe stato ridisegnato senza colpo ferire e con atti volti a sconvolgere e a rimettere al centro …, penso solo alla sanità privata. Ci siamo confrontati sulla sanità, noi siamo per la sanità pubblica, domani sarà tutta pubblica, poi vedremo, sul piano sanitario, come era organizzato nel territorio e come avremmo potuto ripensarlo in funzione delle nuove scelte che sarebbero state messe in campo, sul sisma, con il grande lavoro fatto dal commissario individuato da questo Governo, che saluto e ringrazio per il grandissimo lavoro, per il cambio di passo che ha inferto a quelle aree. Le responsabilità oggettive di questa Regione sarebbero state immediatamente prese in carico e ridisegnate, con una rapidità che oggettivamente, Presidente, non coincide e non coincideva nemmeno con i suoi modi in campagna elettorale.
Noi abbiamo perso per quello, poi ci sono tutte le analisi, tutte le valutazioni, non conta se il candidato Presidente Mangialardi ha raccolto un consenso di 25.000 voti in più rispetto al 2015, considerata l'analisi che prima ha fatto il Consigliere Ciccioli, non conta, il risultato è questo, inequivocabile.
Presidente, lei sa e lo dico per buona pace di tutti che il nostro programma, quello che mi vedeva candidato, sarà cestinato perché così hanno voluto i cittadini, ci hanno detto che la visione, il cambio di passo, l'innovazione che erano stati proposti non hanno trovato …, forse anche per modalità tutte marchigiane e non sostenute e eterodirette da soggetti fuori di questa Regione, però il dato è quello, stiano tutti tranquilli, non ci saranno rivendicazioni, non ci saranno frasi del tipo: “Noi avevamo detto”, no, questo non ci appartiene.
Presidente, trova nelle file del Partito Democratico un'opposizione competente, seria, strutturata, tutti hanno già dimostrato di essere in grado di leggere il territorio, di avanzare proposte e di rispondere alle esigenze dei cittadini e delle cittadine in maniera seria, non sempre questo produce un risultato.
Un'altra questione, e gliela devo dire, per la quale sono rimasto sorpreso è stato il suo stupore, l’ha detto, Presidente, abbiamo fatto una campagna elettorale in pieno Covid, venivamo da un periodo di pandemia devastante, dico pure gestita senza rivendicazioni, in maniera unica nel piano nazionale, dalla determinazione quasi inusuale del nostro Presidente rispetto a scelte tempestive, adeguate e opportune e a strategie messe in campo. E’ vero che questo sistema sanitario ha …, le solite cose che diciamo, ma il sistema sanitario marchigiano in quella fase ha retto, anzi è diventato elemento di riconoscibilità, ripeto, rispetto alle scelte tempestive e ai provvedimenti messi in campo, che ancora oggi sono quelli che ci permettono di affrontare la fase pandemica in modo adeguato, tutti, dall'apertura alla realizzazione del Covid hospital di Civitanova, altro elemento per il quale abbiamo perso le elezioni, per i quali siamo stati sconfitti. Il reale e il percepito sono stati mescolati e io dico fortemente strumentalizzati ed è un tema, la strumentalizzazione, che non ho sentito, non ho trovato, non ho individuato nella sua relazione. E’ stato un elemento perché il 100% dei cittadini, non i 273 mila elettori che la pensavano in maniera diversa, hanno individuato quello come un errore clamoroso, uno sperpero di risorse pubbliche, oggi qui nessuno avrà il coraggio di dire che pubbliche non erano, per la difficoltà che avrebbe determinato quella struttura rispetto alla gestione del sistema sanità, non solo, le chiusure anticipate e i provvedimenti messi in campo a sostegno del nostro sistema sociale, economico e produttivo della nostra Regione.
Quella frase, Presidente, ci ha sorpresi perché lei ha detto: “Non avrei mai pensato di trovarmi dentro una pandemia all'apertura della nuova legislatura”, questo ci sorprende, ma dà anche la cifra del messaggio che si è voluto dare. La frase un po' ci preoccupa perché dopo la fase della campagna elettorale, haimè, lo dico, il nostro programma è stracciato, ora tocca al vostro, fatto di risposte immediate, di soluzioni rapide, di cancellazione e di discontinuità unica.
Noi saremo qui a verificare, perché stiamo dalla parte dei cittadini e siamo disponibili, glielo dico Presidente, a collaborare con il rispetto dei ruoli e delle diverse responsabilità, siamo disponibili a collaborare, siamo in una fase devastante della nostra nazione. Colgo il suo appello, che non è ovviamente quello estivo, di collaborazione delle istituzioni …, eh no, se arrivava con il paracadute, senza mascherine per schernire i provvedimenti del Governo nazionale, così abbiamo fatto.
Oggi la fase è diversa, siamo pronti a vigilare sulle risorse, su come verranno impiegate, sulle azioni di attacco e di aggressione alla burocrazia, che avete indicato come priorità nell’immediatezza di una loro possibile applicazione.
Come si rivedrà il piano sanitario? Come si inciderà sulle nostre infrastrutture? Rapidamente perché, come il collega ha sottolineato, il ritardo ormai è secolare e l'isolamento di questa Regione …, e il ritorno era: immediatamente riusciremo.
Noi siamo qui a verificare perché sappiamo quanto il tempo sia necessario, sono necessarie le azioni per intercettare le risorse, come il Recovery Fund, che la compagine che si riconosce nel Governo nazionale nella prima fase non voleva, poi l'abbiamo declinata e abbiamo giustificato una retromarcia. Sappiamo che senza quelle risorse nessuna soluzione potrà essere percorsa per le infrastrutture regionali. Anche se, devo dire, la precedente amministrazione l’ha già anticipata, ha mandato l'elenco delle richieste, ma non basta, occorre un'interlocuzione rapida con il Governo e ad oggi non c’è stata, l'unica interlocuzione, lo devo dire, Presidente, l'ha fatta il sottoscritto, non in campagna elettorale, perché pensavo che quella fosse una modalità. Risorse determinanti per la nostra nazione, che possono avere una ricaduta adeguata nella Regione Marche, ma che hanno bisogno di una interlocuzione autorevole. Quando parlavamo di 8 miliardi di euro per la Regione Marche, non erano scontati, non lo sono nemmeno ora, se non si apre il canale che serve quelle risorse potrebbero non arrivare.
Le assicuro, Presidente, che noi saremo qui, io e lei abbiamo già fatto 4 mesi insieme e faremo anche i 5 anni, a 6 mesi dalla fine faremo l'elenco dei ritardi, delle infrastrutture che mancano, delle risposte che non sono arrivate nel territorio, del protagonismo della nostra Regione in ambito internazionale. Sono quelle che abbiamo visto oggi e noi saremo qui come pungolo, come verifica e anche come proposta.
Abbiamo la competenza, le capacità e soprattutto stiamo facendo, lo dico, abiura su qualche elemento che ha determinato la sconfitta. Abbiamo la necessità di radicarci più nel territorio, perché se un errore è stato commesso, vero, non è quello della comunicazione, ma quello della condivisione.
Tanti dei provvedimenti che andremo ad assumere sono ancorati alle scelte, parliamo del protagonismo del nostro capoluogo, con il sistema delle infrastrutture, ma non solo, parliamo di Aerdorica che è stata salvata con una scelta importante e oggi ci permette di guardare un orizzonte diverso se riteniamo che questa sia una regione che per i distretti produttivi da una parte e per la propulsione turistica dall'altra ha bisogno di quel sistema.
Presidente, saremo qui, sapendo che il tema da oggi è quello della pandemia e spero che sia consapevole di questo, rispetto al quale, non a caso, abbiamo chiesto un Consiglio straordinario anticipato - vedrete se ci saranno le condizioni - perché abbiamo bisogno di un aggiornamento continuo, dobbiamo sapere anche dove si possono reperire le risorse e con quali modifiche normative, non solo di carattere locale, ma anche nazionale, devono essere scelte messe in campo.
Anticipo, Presidente, che presenteremo un ordine del giorno, lo farà il Consigliere Carancini, per dare un'indicazione perché senza quelle risorse e senza quelle modifiche le risposte al sistema sanitario saranno, lo spero per tutti noi, identiche a quelle del precedente Presidente, identiche, lo vedremo.
Ripeto, ci rivedremo su come individuerete gli ospedali Covid e quelli non, su come dovrà essere potenziata la diagnostica, come si dovrà attuare in funzione delle responsabilità che il Governo …
Sono d'accordo sull'impostazione del DPCM rispetto alla responsabilità e alla corresponsabilità delle scelte che le Regioni devono mettere in campo ed ha ragione quando dice che c’è una disgregazione sociale, perché parte anche da quella, spesso si è stati dalla parte di chi rompe le vetrine e non del rispetto e della necessità di mettere in campo provvedimenti responsabili per il futuro delle generazioni.
Sulle giovani generazioni conta anche l'esempio, ci ripensi Presidente, dica che “Immuni” lo devono scaricare tutti, perché se non diamo l'esempio rimaniamo sempre dentro l'ambiguità, anche se giustificata. I giovani potrebbero essere dei protagonisti perché tutti hanno un cellulare, lo sanno usare molto meglio di noi, però se non diamo loro l'esempio rimaniamo nell'ambiguità, se rimaniamo nel: vediamo di chi è la responsabilità, Presidente, non faremo un bel servizio.
Noi invece vogliamo fare un servizio importante alla comunità, troverà un'opposizione corretta, leale, ferma, determinata e competente, non rivendicativa. Abbiamo buttato via quello che i cittadini hanno detto che non era adeguato e non andiamo ad analizzare oggi, qui, il perché, ma saremo presenti, attenti, un riferimento importante per le nostre attività economiche, per le nostre associazioni, per i nostri territori, per le nostre aree interne, per renderli protagonisti davvero, per ridare anche verità, quando questa sarà necessaria, e lo faremo con fermezza, con determinazione e con grande competenza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Buongiorno Presidente, saluto lei e tutti i Consiglieri regionali, la Giunta, a tutti auguro buon lavoro e mi prendo l'unica libertà di chiamare Francesco il Presidente e di fargli un in bocca al lupo e buon lavoro per questo passaggio.
Credo e spero che in questo compito difficile venga fuori la parte della sua personalità, che risponde al senso comune della sua storia personale, piuttosto che alle direttive che molto spesso arrivano dall'esterno. Non ho consigli da darle, spero, però, che lei governi con la sua testa, che governi con l'identità di un marchigiano, non facendosi condizionare, come purtroppo appare sia già accaduto in queste prime scelte, dai cervelli nazionali.
Ho fiducia che lei possa fare un buon lavoro, mi pare che il Presidente del gruppo del Partito Democratico, Maurizio Mangialardi, abbia già tracciato il sottofondo di lealtà, di correttezza, di propositività che il Partito Democratico intende esercitare in questo Consiglio regionale, naturalmente mi limiterò a qualche indicazione, poi saranno i miei colleghi, i nostri colleghi, ad integrare tutto il lavoro.
Parto da una parte del suo discorso di illustrazione del programma, un passaggio al quale io riconduco importanza, che mi ha colpito positivamente, Presidente. Non c'è niente di politico nell'apprezzamento e dico anche nulla di amministrativo, ma c'è un indirizzo immateriale di una sfida comune su temi straordinari che per questa Regione, secondo le sue argomentazioni, che io condivido, non hanno la definita colorazione politica o appartenenza partitica, come lo sono oggi per diverse ragioni le vicende del terremoto, del sisma e tutte le conseguenze della pandemia da Covid19, con i riflessi drammatici che porta dentro la sanità, ma dico anche dentro il sociale.
Non siamo solo nel corso di una pandemia sanitaria, c'è una pandemia sociale, come l'ha definita puntualmente un attento osservatore, un grande giornalista di valore. Mi riservo, Presidente, di presentare a nome del gruppo Partito Democratico l'ordine del giorno relativo alla sanità, merita molta attenzione, poi lo illustrerò, adesso voglio solo indicare tre argomenti.
La composizione così numerosa del suo programma amministrativo, se fossi stato a Macerata, e guardo la Consigliera Menghi. che saluto, e avessi presentato un programma come lei l’ha presentato, mi avrebbe affossato con un intervento, io ho molta fiducia, ma lì ci sono tanti titoli e pochi progetti. La Consigliera Menghi mi avrebbe detto: “Scusami tanto, quali sono gli indirizzi di questo programma?”.
Parlare e titolare sul fatto che ci sarà una sburocratizzazione, potrei citare altri casi, senza indicare la strada verso dove si vuole andare, significa in una qualche maniera non dire nulla, ma questo va rispettato, i cittadini hanno scelto e noi abbiamo rispetto di questo, ma qui non possiamo barare, non possiamo lanciare fumo, ci sono indicazioni, ma la gran parte dei temi, dei titoli, sono privi di direzione politica, ma ci sarà tempo per parlarne.
I tre temi che voglio toccare rapidamente sono: il terremoto, le infrastrutture e la denatalità, argomento serissimo.
Parto dal terremoto, ricordando al Consigliere Bilò, che ha espresso critiche fortissime sulla gestione del sisma, che il governo di centrodestra, anzi giallo verde, ha ragione l’Assessore Castelli, ha guidato la vicenda per 18 mesi, 18 mesi decisivi, nell'ambito dei quali si sarebbe dovuto fare uno scatto di qualità, dopo il terremoto di agosto, siete corresponsabili totalmente, se volete aprire una discussione ragionando su questo livello. È chiaro che fuori si potrà dire che sul sisma è colpa del centrosinistra, ma dimenticate che per 18 mesi abbiamo avuto un Commissario, una bravissima persona di grande livello tecnico, assolutamente incapace di dare una svolta, se vogliamo essere onesti intellettualmente. Non so se ricorda: governo giallo verde che dal marzo 2018 fino all'agosto 2019 ha governato il sistema terremoto. Non ci sono fatti diversi. Oggi anch'io voglio ringraziare l’attuale Commissario, che sta lavorando con grande attenzione devo dire, dentro un'ottica di sistema, di coralità istituzionale, come ci chiede ogni mattina appena ci alziamo, non solo sul terremoto, ma anche sulla questione della pandemia, il nostro Presidente della Repubblica, benedetta la sua presenza.
Sul terremoto, Presidente, credo che ci debba essere uno scatto di qualità da fare, non può essere sufficiente restare al tema della ricostruzione, nel suo programma riportava l'aspetto relativo alla rinascita sociale, al pensiero di un orizzonte più concreto, più impegnativo, più sfidante, usando le sue parole, penso che sia necessario.
In campagna elettorale sono andato e ho detto che la Regione Marche, indipendentemente da chi avesse governato, avrebbe dovuto fare uno scatto di qualità, coraggioso e trasversale dal punto vista politico, credo che dobbiamo immaginare per l'intera fascia montana una legge dedicata, l'ho definita una legge della montagna, non certo per questioni indicative del titolo, perché scrivere di volere una legge per la montagna vuol dire dare dignità ad un territorio e fino ad oggi lo Stato, come lei sa, mi conosce, non lesino spesso autocritica, non è stato capace di fare una legge per i territori della montagna. Non ci vergogniamo a parlare di montagna, c'è una definizione tecnica ben chiara, vuol dire che le mura, la ricostruzione, il privato, i nostri comuni, le nostre chiese, non sono sufficienti. La montagna già viveva un profondo stato di crisi, le persone si stavano allontanando, ce n’erano pochissime.
Credo che questa Assemblea legislativa debba avere l'ambizione di realizzare una legge per la montagna in un'ottica di partecipazione, di condivisione, di integrazione, di contributo alla discussione, che cosa dovrebbe guardare? Alla ricostruzione di un ecosistema sociale, dal lavoro, dalle opportunità, dentro quei territori, verso quei territori, devono essere immaginati strumenti tesi ad incentivare il sistema della nuova economia, ma di tutta l'economia imprenditoriale compatibile con quei territori. Lei sa meglio di me che, per esempio, nel territorio maceratese ci sono tante aziende all'altezza, che lavorano, che hanno impiantato lì le loro radici e quindi da questo punto di vista andare … Non solo lavoro, naturalmente servizi, come immaginare di portare lavoro senza per esempio la connessione, insieme ai servizi - dentro la stessa legge - ai sistemi di protezione del dissesto idrogeologico, ad un sistema turistico culturale e alla questione fiscale. Sostanzialmente la Regione dovrebbe avere la forza, la determinazione e il coraggio di immaginare una legge per la montagna, che non riguardi solo la ricostruzione delle mura, ma piuttosto la ricostruzione di un ecosistema sociale, di quell'Italia di mezzo che non è l'Italia se non lo individua. Ricordo al Presidente che sarebbe un vero e proprio laboratorio, non c’è nel nostro Paese una legge per la montagna, che sappia in una qualche maniera incardinare strutturalmente un progetto di questo tipo.
Secondo tema, le infrastrutture. Presidente, ho letto il programma sulle infrastrutture, sono dispiaciuto per una cosa, la vallata del Potenza, che lei conosce bene – credo che sia di competenza dell’Assessore Baldelli – e, glielo dico a mani giunte, nella ricognizione che farete c'è una vallata, figlia di un Dio minore, nella provincia di Macerata, una vallata in cui sono presenti le più importanti aziende di livello internazionale. Oggi quella strada è indietro di 300 anni, credo ci sia stata sempre quella. 20 anni fa venne l’allora Presidente della Repubblica a trovarci - sì, sì, l’ordine del giorno lo presentò dopo, Presidente - che aveva lavorato a Macerata e ci chiese: “Ma scusate avete ancora questa strada?” Si, lì c’è un progetto, Assessore, Presidente non c'è bisogno che racconto niente, credo che sia preliminare, già realizzato dalla provincia, lavoriamo su quello, avrà da parte nostra totale collaborazione, dobbiamo dare speranza ad una vallata identitaria che ha nel sistema agricolo uno dei fondamentali criteri identitari dell'intero territorio. Sarebbe un salto straordinario di attenzione verso, ripeto, comunità che fino ad oggi sono state lasciate da una parte, impegniamoci in questo, credo che sia molto importante.
Ho visto che l'avete scritto come titolo, c’è un altro elemento infrastrutturale molto importante, l'elettrificazione della tratta Ancona-Civitanova Marche-Fabriano, è strategica per questo territorio, di cui rappresento un pezzettino piccolo, in cui c’è anche la Consigliera Menghi e altri, come il Consigliere Borroni, è una tratta determinante perché potrebbe attraversare due vallate dell'intera provincia di Macerata. Andare da Ancona attraverso Civitanova Marche - Macerata fino a Fabriano significherebbe mettere nella condizione le persone più fragili, ricordatelo, con la fortuna di avere treni migliori rispetto a quelli che abbiamo avuto per tanti anni, di potersi muovere. Su questo vi chiedo attenzione e sottolineo l’importanza di un impegno immediato per l'interno che non c’è.
Parliamo di aeroporto, interporto, parliamo della Fano-Grosseto. Vi voglio ricordare che c'è anche un'altra parte di Marche, ho apprezzato ed ho fiducia nelle parole del Presidente Acquaroli quando ha detto che ci dovrebbe essere un riequilibrio dei territori.
L'ultimo elemento, viviamo una drammatica fase sociale di denatalità. Non ricordo bene chi sia l'Assessore competente, chiedo, a chi ha il compito, di affrontarlo non in maniera estemporanea, assistenziale, ma dobbiamo avere il coraggio, in una fase storica dal punto di vista delle disponibilità delle risorse, di poter immaginare un progetto per il sistema delle famiglie, che possano in una fase come questa poterlo affrontare.
Mi pare di aver letto che il Consigliere Castelli sul tema della legge per la montagna …, lo dico perché è molto importante, è collegato anche all'ordine del giorno e su questo credo che prepareremo degli atti. Una parte del Recovery Fund dovrà essere destinato ad una legge per l'Italia di mezzo, a una legge per la montagna, sarebbe un atto di grande coraggio, serietà e soprattutto di credibilità amministrativa.
Sono intervenuto su questi temi, riservandomi sull'atto, che pure ritengo particolarmente importante, non ho parlato per niente di sanità, di illustrarlo successivamente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Saluto anch'io il Presidente della Giunta Acquaroli e tutti i Consiglieri, augurando a tutti noi un buon lavoro per questi 5 anni che ci attendono.
Comincio, Presidente, con un paio di apprezzamenti rispetto al suo discorso, inverto un po' il canovaccio. Ho apprezzato molto il ringraziamento che ha rivolto, ad esempio, all'inizio del suo intervento ai collaboratori di Giunta e Consiglio, un ringraziamento opportuno e doveroso per l'impegno e la professionalità che sempre dimostrano, così come ho apprezzato il riferimento diffuso nel suo intervento alle aree interne, un tema importante che mi auguro sia fatto oggetto di attenzione da quest'Aula, così com’è stato oggetto di attenzione ripetutamente nella passata legislatura, magari pensando per queste aree a criteri di premialità, di fiscalità agevolata per coloro che vivono e lavorano in questi territori.
Ora passo ad alcuni aspetti specifici su tematiche che ha trattato con alcune critiche e alcuni consigli.
Sul sisma ha parlato di ricostruzione, di filiera istituzionale alimentare, mi trova d'accordo su questa impostazione, ma è altrettanto vero che sul sisma dovremmo lavorare in termini di sviluppo perché non c'è ricostruzione senza sviluppo, allora quello che chiedo a lei e a tutta la Giunta è di tenere in considerazione un lavoro egregio fatto da questa Assemblea legislativa nella passata legislatura, insieme alle 4 università marchigiane, la ricerca dal titolo “Nuovi sentieri di sviluppo per l'Appennino marchigiano”, che è stata apprezzata in tutta Italia ed approvata dal Consiglio regionale all'unanimità ed ora si sta estendendo all’intero cratere sismico. Stanno lavorando in quest'opera, come dire, aggiuntiva tutte le università delle regioni coinvolte, l'Istituto nazionale di urbanistica e Casa Italia, per realizzare un piano strategico di sviluppo nell'area che consenta un impiego coerente e mirato delle risorse regionali, nazionali ed europee.
In tema di sanità, Presidente, mi è sembrato un po'…, ovviamente non si può essere esaustivi in un intervento di 30/40 minuti, però le sue indicazioni sono state forse un po' troppo generiche, un po' evasive. Mi piacerebbe sapere come intende, ad esempio, rilanciare la medicina del territorio, di cui più volte si è parlato in questo periodo, come intende rapportarsi alla sanità privata, come intende rilanciare la rete ospedaliera della nostra Regione o rilanciare una struttura importantissima come l’INRCA, cosa pensa del ruolo e della funzione dell'INRCA. E’ evidente che per quanto mi riguarda sono fermamente convinto che occorra ridare centralità alla prevenzione, tutelare prioritariamente le fragilità, privilegiare il lavoro di cura domiciliare, potenziare l'integrazione socio-sanitaria attraverso una nuova programmazione territoriale. Mi auguro che su questi temi ci si possa confrontare al più presto.
Passo ad un argomento che mi sta particolarmente a cuore, quello delle politiche sociali. Lei ci ha parlato di disabilità e di povertà e di questo la ringrazio perché ritengo siano due argomenti importantissimi. Va detto con chiarezza in quest'Aula che sulla disabilità dovremmo mantenere un livello alto di attenzione, in particolar modo implementando e potenziando in termini di risorse una legge che è stata approvata, anche in questo caso all'unanimità, nella passata legislatura. Mi riferisco alla legge sulla vita indipendente delle persone gravemente disabili. Mi auguro che il finanziamento corposo che è stato previsto per quella legge, 3 milioni, sia mantenuto o magari potenziato nei prossimi anni. Così come va affrontato il tema della non autosufficienza, che è rilevante non solo per la nostra Regione. Su questo mi auguro che possa essere potenziato uno strumento importante come il caregiver familiare che è stato fondamentale nella prima fase della pandemia e credo che sia altrettanto rilevante in questa seconda fase. Mi auguro che possa diventare un intervento strutturale nel prosieguo della legislatura.
Va poi affrontato il tema dei temi: la lotta alle disuguaglianze sociali, su cui tutti quanti ci dovremmo impegnare, sulla quale mi attendo risposte concrete da parte della Giunta regionale.
Questo è un argomento che si interseca con quello che ha già trattato il Consigliere Carancini, il tema della denatalità e del calo demografico. Siamo la seconda regione più anziana in Italia e siamo la seconda regione, purtroppo, in cui nascono meno bambini. Mi auguro che presto mettiate mano a questo tipo di problema con delle risposte concrete, in particolar modo nei confronti delle famiglie numerose.
Presidente, ha toccato parzialmente il tema del lavoro, parlando delle persone che lo perdono, che meritano tutta la nostra attenzione, soprattutto in questa fase. Chiedo alla Giunta di dare risposte efficaci ed immediate in questo momento, misure concrete per sostenere coloro che rischiano il posto di lavoro. Sappiamo del blocco dei licenziamenti a livello nazionale, ma è evidente che la crisi ci impone un salto di qualità, un pensiero specifico rivolto a questi lavoratori. Per esempio, ho detto più volte in campagna elettorale che uno strumento utile sarebbe quello di sostenere i workers buyout, l’impresa rigenerata, i lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro e che con l'aiuto delle istituzioni possono rilanciare l'azienda in cui lavorano, magari con un fondo destinato ad hoc, sotto forma di prestito per rilanciare il lavoro e per dare continuità all'impresa e ai livelli occupazionali.
Dovremmo ragionare in termini di formazione, tema che non è stato toccato nel suo intervento, mentre credo che sia fondamentale, in particolare la formazione per i giovani, per garantire loro un lavoro di qualità, una formazione che si rivolga alle competenze dei giovani e dei meno giovani, una formazione professionalizzante che sia rispondente ai bisogni delle imprese.
Tre grandi assenti dal suo intervento, Presidente, il primo tema è quello dell'ambiente e della sostenibilità, non ho sentito parlare di sostenibilità, un argomento a noi particolarmente caro. Nella passata legislatura siamo stati capofila in Italia sulla tematica dell'economia circolare, è stata presentata ed approvata anche una legge sulla tematica 4.0. Penso che a questo tema vada data continuità perché merita e quando parlo di sostenibilità parlo di mobilità sostenibile, di turismo sostenibile e di bonifica dei siti inquinati, di riduzione dei rifiuti plastici, di dissesto idrogeologico.
Un altro grande assente dal suo intervento è il tema della cultura, che è una risorsa strategica per la crescita delle Marche, il nostro bene comune, e su questo mi piacerebbe sapere cosa la Giunta vuole fare in questo quinquennio.
La terza tematica assente è quella del diritto allo studio, è stato già toccato in parte, penso che parlare di giovani significa anche parlare di diritto allo studio, con l'attenzione doverosa che si deve agli studenti disabili, agli studenti che provengono da famiglie più fragili economicamente. Diritto che va garantito soprattutto con l'equità di servizi, a partire dall'erogazione delle borse di studio, ancor prima dell'accesso all'università, mi riferisco alla tematica dell'istruzione, delle scuole medie superiori o primarie. Abbiamo visto tutte le criticità che hanno in questa fase di crisi pandemica le famiglie che sono in difficoltà economiche, in particolar modo sulla didattica a distanza.
Infine, Presidente, lei ha parlato di dialogo, di coinvolgimento del Consiglio, delle altre istituzioni e del mondo associativo, mi auguro che queste parole si traducano in fatti concreti. Su pandemia e terremoto nella passata legislatura il Consiglio regionale è stato coinvolto più volte, siamo stati compartecipi di alcune scelte importanti, spero che questo possa avvenire anche nei prossimi anni.
Auspico che la Giunta abbia la capacità di scelte fondamentali per il nostro territorio per la nostra Regione, con le categorie produttive, con le organizzazioni sindacali, con il mondo della cooperazione, dell'associazionismo e del volontariato, che rappresenta a mio modo di vedere la spina dorsale della nostra comunità. In questo senso, vi invito a dare piena attuazione alla legge 31 del 2020, in tema di partecipazione all'elaborazione e alla valutazione delle politiche pubbliche, a dimostrazione che quest'Aula nel passato quinquennio ha approvato leggi importanti anche all'unanimità nell'interesse dell'intera comunità regionale. Questo sarebbe importante, ma di segnali rilevanti ne attendiamo tanti, avete l'onere e l'onore di governare questa Regione, a voi dimostrare di saperlo fare bene, e ce lo auguriamo tutti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie. Presidente. Presidente Latini, Presidente Acquaroli, Assessori, colleghi Consiglieri, cittadini, porto innanzitutto il mio saluto personale e del Gruppo Civiti che rappresento ed esprimo tutta la mia felicità nel poter rappresentare qui in Consiglio regionale il mondo civico il mio territorio, molto lontano da quest'Aula, così come lontani sono stati in questi anni le politiche regionali nei confronti dei territori interni della nostra regione Marche. Permettetemi anche di ringraziare chi mi ha dato la possibilità di essere qui a rappresentare le istanze di tutti i marchigiani, i miei elettori, la lista civica, la mia caparbietà montanara.
Entro dunque nel merito dell'ordine del giorno inerente alle comunicazioni del Presidente della Giunta regionale. Come Gruppo Civici abbiamo apprezzato molto il suo discorso di insediamento, soprattutto quando si è soffermato sul disastro sanitario compiuto dalle precedenti Giunte e sulla necessità di dare un cambio di passo sul deficit infrastrutturale della nostra regione, sul bisogno di una ricostruzione certa e celere delle zone terremotate e riportare al centro dell'agenda regionale i territori interni e marginali della nostra regione.
Non sto qui a citare quello di cui ha bisogno la nostra regione, lo sappiamo tutti, l'anno detto precedentemente i colleghi, l’abbiamo scritto nel programma elettorale della nostra coalizione, ora è il tempo del lavoro, di attuare almeno la metà del nostro programma elettorale, bisogna lasciare da parte la forma e badare alla sostanza.
Concludo, Presidente, con un invito all'unità, alla responsabilità comune in questo momento di emergenza e difficoltà per tutti cittadini marchigiani con l'auspicio a non dimenticarci mai in questi 5 anni delle categorie più sensibili, poveri, disabili, anziani e malati. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Antonini.

Andrea Maria ANTONINI. Grazie, Presidente. Presidente del Consiglio, Governatore, Assessori, colleghi Consiglieri, nel segno dell'emozione, del timore e della speranza che comincio di fatto oggi la mia esperienza in questa Assemblea legislativa regionale, che Dio volendo mi vedrà impegnato per i prossimi 5 anni.
Emozione: poiché lo ritengo un personale prestigioso traguardo raggiunto dopo anni di attività amministrativa al servizio del mio territorio; timore: poiché non vorrei non essere sempre all'altezza in questi anni della fiducia che la mia gente ha voluto riporre in me spingendomi fin qui dove sono oggi; speranza: poiché confido in una Regione che sappia affrontare, risolvendole, le sfide più difficili che in questo delicato momento storico si manifestano rapide e cruente.
Mi riferisco non solo alla gestione della nuova ondata Covid che ci vede impegnati tutti in prima linea, con il Governatore Acquaroli e l'Assessore Saltamartini già reattivi, sul pezzo, come si suol dire, sia sulle emergenze sanitarie che su quelle economiche, ma faccio riferimento anche e soprattutto alla piaga ancora profondamente dolorosa non cauterizzata provocata dagli eventi sismici nel 2016.
I ritardi con cui il sistema politico ha affrontato il dramma sono ingiustificabili. La parte fragile della nostra regione è stata abbandonata ad un lento e inesorabile spegnimento. Io ho ascoltato con interesse gli interventi che mi hanno preceduto, venuti dall'attuale opposizione, ed ho scoperto, incredibilmente, che negli anni passati ero in maggioranza, al suo interno, perché mi sembra che certe cose ancora prima di partire dall’amministrativo siano già stati addebitate come responsabilità oggettive di qualcosa che noi abbiamo sempre combattuto e lottato per risolvere dall’altra parte. Scopro improvvisamente un territorio che in questi anni è stato di centro-destra, amministrato dal centro-destra, con un Vicecommissario al terremoto, Ceriscioli, che era iscritto alla Lega o a Fratelli d'Italia (lo scopro adesso), perché mi sembra che tanto di ciò che è stato detto, secondo me, abbia chiari segni di responsabilità, non solo non si vuole evitare delle responsabilità che ci saranno d'ora in avanti e che dovremo affrontare con molto vigore e con la compartecipazione e la condivisione di tutti, però allo stesso tempo è giusto anche ribadire che le critiche alla presentazione di un mandato ci possono anche stare, le puntualizzazione, gli ordini del giorno, tra l'altro anche interessanti, però un giudizio così tranchant su un'attività amministrativa che deve ancora partire sinceramente mi lascia abbastanza allibito, comunque andiamo avanti.
Un dato su tutti per descrive quello che in questi 4 anni non è stato fatto sul problema del terremoto, sono appena 1.689 gli edifici ricostruiti sui 45 mila danneggiati nella regione Marche, ovvero il 3,75% del totale, ma la cosa ancor più grave, e qui richiamo alla responsabilità diretta la precedente amministrazione regionale, è il totale fallimento fino ad ora del discorso dello smaltimento delle macerie, perché è vero che bisogna parlare di ricostruzione, è vero che bisogna parlare di progetto generale sulla montagna, di cui hanno parlato i Consiglieri Carancini e Mastrovincenzo, e di un sistema che dovrà guardare alla ricostruzione generale su progetti molto più ampi, che condivido, ma è altrettanto vero che se non si eliminano le macerie, che rappresentano un ostacolo oggettivo nonché visivo, ed è un'offesa alla dignità delle persone che ancora vivono direttamente questo dramma, non possiamo non parlare di tutto quanto ciò che invece dovremmo affrontare quanto prima. Quindi, una politica fallimentare nella gestione del sistema concessionario dello smaltimento.
Il piano operativo regionale prevede che ogni giorno vengano eliminate circa 1.250 tonnellate di macerie dei siti marchigiani. I dati ufficiali in nostro possesso ci dicono che, fino a poco tempo fa, fino ai dati rilevati, è di poco superiore alle 500 tonnellate il totale giornaliero che viene raccolto dalla società incaricata della Regione.
Quanto tempo ci chiediamo e si chiedono i cittadini marchigiani di vorrà per liberare le aree terremotate da tutti detriti accumulati? Se la matematica non è un'opinione, andando avanti di questo passo ci vorrà quasi il triplo del tempo previsto.
Non solo, la Regione Marche ha allestito un centro di stoccaggio, un deposito, tanto per essere chiari, delle macerie a Monteprandone in provincia di Ascoli Piceno, costato alla comunità marchigiana qualche centinaia di migliaia di euro, centro che è stato improvvisamente chiuso senza motivazioni dopo appena 3 mesi di attività, mentre garantiva un certo tonnellaggio giornaliero di abbancamento delle macerie. Anche qui ci chiediamo quali sono i motivi, ad oggi sconosciuti, della chiusura da parte della società concessionaria e perché, soprattutto, non si è concentrato lo smaltimento nel deposito di Arquata del Tronto, che è esistente e non dista 50 chilometri come Monteprandone dalla zona delle macerie, ma è in loco. I costi aumentano e sono a carico della comunità.
Sarà nostro dovere - penso che questo sia uno dei primi punti che dovremmo affrontare come maggioranza - cercare di trovare delle risposte al fine di imprimere un'inversione di marcia quanto mai necessaria per il rinnovo del giusto rispetto delle tempistiche.
A livello parlamentare recentemente sono state presentate delle mozioni dal Gruppo Lega Salvini Premier (grazie tra l'altro al nostro commissario regionale) ed anche da altri del centrodestra per l'istituzione della zona economica speciale (ZES), sono state approvate e se avranno seguito saranno certamente un'ottima prospettiva per tutti. Di contro, però, si registra l'ennesima occasione persa dal Governo nazionale che avrebbe potuto, aggiungiamo dovuto, inserire l'area del cratere del terremoto all'interno delle condizioni favorevoli per le imprese sul credito di imposta relative al cosiddetto”Bonus sud”, ma così non è stato.
Ho già detto che mi sembra eccessivo sentirsi addosso delle responsabilità quando ancora dobbiamo partire. Non voglio ricordare, anche se lo faccio, i 3 commissari su 4 che il Partito Democratico ha espresso, il Presidente della Regione nonché Vicecommissario al terremoto, le Giunte delle 3 Province interessate, che hanno la chiara targa del Partito Democratico, però è giusto, come ho detto prima, che adesso ognuno si assuma le proprie responsabilità. Quindi il gruppo Lega Salvini Premier sosterrà il Presidente Acquaroli e la sua Giunta per portare avanti con decisione e solerzia la ricostruzione veloce, punto, focale, come il Governatore Acquaroli ha illustrato, del programma di Governo, di questo mandato del centrodestra marchigiano.
I nodi da sciogliere velocemente riguardano l'eliminazione della burocrazia, la semplificazione delle normative, questo appare evidente e prioritario. Non è ammissibile che in alcune aree, come quelle insistenti nel Parco nazionale dei Sibillini, siano circa 20 le autorizzazioni diverse per poter completare una pratica di ricostruzione, semplificazione che dovrà andare di pari passo con il potenziamento degli USR, con nuove forze professionali. Ma la grande scommessa, vado a concludere, da vincere è l'affermare un ripensamento generativo di tutta l'area appenninica. In questo mi trovo d'accordo anche con chi mi ha preceduto dell'opposizione, non ci sarà futuro se non si ricostruisce in primis un tessuto di comunità, ma per farlo si dovrà rendere il nostro territorio appenninico colpito dal sisma accessibile, con nuove infrastrutture, con collegamenti viari ammodernamenti, con il completamento della Salaria, alcuni riferimenti sono già stati fatti, io parlo in primis per la zona che rappresento, ma riguarda a tutte le province, Macerata Fermo, Ascoli, la pedemontana da Fabriano, Comunanza, la terza corsia della A14 che è da completare, perché lo sviluppo dell’asse adriatico di conseguenza porta sviluppo anche alle zone dell'entroterra, quindi ad un territorio che dovrà avere competitive destinazioni turistiche e non sottrarsi a nuove soluzioni commerciali imprenditoriali, una terra che dovrà sapersi connettere con il mondo anche con alte tecnologie, a partire dalla banda larga diffusa a vasto raggio. In questo periodo particolare di didattica a distanza ci sono dei luoghi che non sono raggiunti da connessioni di qualità, allora evidenzio che quei studenti, che sono in zone poco accessibili, sono in un certo senso obbligati, costretti, a frequentare in presenza le lezioni e viene loro negato in questo caso il diritto di scelta. Quindi, un progetto globale che impegnerà ognuno di noi presenti in quest'Aula, ne sono certo, nel rispetto e nelle potenzialità del proprio ruolo al fine di dare dignità ad un popolo afflitto che non dovrà ancora vergognarsi di come la politica tutta ne abbia rappresentato le legittime speranze. Grazie e buon lavoro a tutti.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Ringrazio tutti i colleghi Consiglieri, ovviamente il Presidente Acquaroli e la Giunta regionale.
L’undicesima legislatura, che si è aperta nella scorsa seduta, è iniziata purtroppo con una stagione molto grave, un periodo critico e complesso, nel quale ci ritroviamo a fronteggiare per la seconda volta una grave pandemia a fronte di una serie di problematiche che già pesava sul tessuto sociale ed economico della nostra regione. Occorre trovare delle soluzioni ai problemi presenti, affrontando al tempo stesso un periodo gravissimo e pieno di incognite come questo legato a questa pandemia.
Ho apprezzato nella precedente seduta le parole del Presidente Acquaroli e l'esposizione del programma di governo, capace di racchiudere concetti essenziali per la nostra regione, ma soprattutto per le nostre unità.
I punti cardini di questa storia nuova che i marchigiani, con la loro fiducia, ci hanno chiesto di scrivere insieme, partono soprattutto dalla consapevolezza dei problemi che abbiamo e dalla fragilità del nostro territorio e delle nostre comunità, che sono state definite dal Presidente come disgregate a seguito degli incontri e del capillare confronto che c'è stato anche durante la campagna elettorale, ma non solo.
Tutti noi che veniamo da storie di amministrazioni varie (comunali, regionali, Parlamento) in questi anni abbiamo avuto non solo il dovere e l'onere, ma soprattutto l’onore di di ascoltare e di confrontarci con le varie comunità, con i vari territori, per recepire i problemi e per cercare di porvi delle soluzioni utili al benessere dei marchigiani.
Partiamo, pertanto, con questo programma di governo, con l'esposizione che è stata fatta, dalla consapevolezza che le Marche vivono una serie di problemi. Parliamo ad esempio del ritardo infrastrutturale che penalizza molti settori della nostra regione e qui voglio fare subito un plauso ad una delle prime iniziative già messe in atto da questa amministrazione regionale, dal Presidente Acquaroli, con la sottoscrizione di un progetto della Macroregione adriatica, un progetto di rilancio infrastrutturale, economico e sociale, assieme ai Governatori dell'Abruzzo e del Molise. Mi auguro che possa essere condiviso e sottoscritto anche da altri, per la capacità di saper tradurre quelle parole è dare subito un input, partendo da quelle che sono le nostre criticità…
Sappiamo che la nostra è una regione piccola e per qualche verso poco considerata nel panorama nazionale, fino ad oggi, per cui fare strategia, fare massa critica e sistema con quelle realtà regionali che hanno le nostre stesse problematiche, che condividono con noi i temi, ad esempio, del ritardo infrastrutturale e le criticità dell'entroterra perché la dorsale appenninica non si ferma alle Marche, ma prosegue in tutta dell’Italia, è una strategia utile ed efficace che ho voluto citare, perché è importante sapere che ciò che viene detto non rimarrà lettera morta, ma il nostro Presidente, la nostra Giunta, tutti i Consiglieri regionali stanno già lavorando per l'attuazione del programma di Governo, per i quali i marchigiani ci hanno dato fiducia.
Un altro dei temi, secondo me, importantissimo è l'attenzione alle fragilità, che è uno dei punti qualificanti del nostro programma di Governo ed è la capacità di prendere in carico i soggetti più fragili, i disabili, le famiglie con fragilità, fino ad arrivare alla presa in carico dei territori fragili. Voglio citare un passaggio che a mio avviso dà il senso profondo del cambio di paradigma che ci poniamo oggi quale obiettivo della nostra azione politica, e lo leggo dalla dichiarazione del Presidente Acquaroli: “Credo che il riequilibrio territoriale debba partire dal presupposto che le aree interne non sono un problema, sono un'opportunità a livello sociale, un’opportunità a livello economico e diverranno un’opportunità a livello ambientale se sapremo valorizzarle, rilanciarle e riconosce il ruolo fondamentale che esse hanno nella storia della nostra comunità marchigiana, soprattutto nel futuro della nostra comunità marchigiana. Un riequilibrio territoriale che per gran parte della nostra Regione non può che avvenire tramite la questione centrale che noi abbiamo ed è un impegno che tutti dobbiamo mettere nei confronti di chi, da 4 anni, non ha più una casa, partendo dalla ricostruzione legata al sisma del 2016”. Questo passaggio per me è molto rappresentativo del modello di regione che vogliamo e per il quale stiamo già lavorando.
Il tema del terremoto, per chi ha seguito la mia attività dai banchi della minoranza negli scorsi 5 anni di legislatura, 4 perché il sisma è del 2016, è stato uno dei punti cardine sui quali ho concentrato la mia azione di Consigliere regionale, seppur di minoranza, ho sempre evitato di definirmi di opposizione perché reputo che il ruolo del Consigliere sia prioritariamente quello di fare il bene dei cittadini dei marchigiani, indipendentemente da coloro che hanno dato o meno la fiducia, e anche su questo tema sono certa che l'attenzione del nostro esecutivo e del Presidente è prioritaria. Anche qui voglio citare non solo un passaggio, ma la lettera che per me è molto importante al Presidente Mattarella, per sollecitare un'attenzione nei confronti dei nostri territori e delle persone che purtroppo, dopo 4 anni, si sentono dimenticate.
Noi non possiamo dimenticare che il ruolo della Regione è parziale nell'affrontare il tema del terremoto ma, come ho detto in questi ultimi anni e lo voglio ribadire perché la coerenza è un valore nel quale credo, si poteva fare di più nel momento in cui, soprattutto, si avevano dei Governi del colore di chi governava la Regione, si potevano avanzare le richieste dei marchigiani, legittime, giuste e sacrosante, al di là di scomodare chi era allora al Governo. Tante mancanze ci sono state e oggi sono da recuperare e mi auguro che saremmo tutti uniti indipendentemente dal fatto che ricopriamo un ruolo di maggioranza e di minoranza, come io ho cercato di fare negli anni passati, perché le Marche sono forti, e questo è un concetto secondo me sul quale dobbiamo puntare, se la voce del Consiglio regionale è forte su temi che noi a parole diciamo tutti di voler condividere.
La sfida ci aspetta alla prova dei fatti. Credo che i marchigiani abbiano premiato la serietà delle proposte e la capacità non solo del Presidente Acquaroli, ma anche dei singoli candidati al Consiglio regionale, sia eletti che no, che in questa campagna elettorale hanno saputo presentarsi al cospetto dei cittadini e alle comunità parlando dei temi veri della nostra regione, con la capacità di entrare negli argomenti locali senza perdersi nell'agone della campagna politica nazionale. I marchigiani ci hanno premiato perché abbiamo saputo dare nel confronto la consapevolezza di conoscere la nostra regione. Il Presidente Acquaroli quando si è confrontato è entrato sempre nel merito delle questioni e i cittadini marchigiani hanno dato la loro fiducia non dietro le schermaglie politiche, ma con la consapevolezza che le risposte che aspettavano non erano arrivate. Quindi, senza promesse irrealizzabili, senza strumentalizzazioni, senza propaganda, con toni sempre pacati, dalla campagna elettorale fino a quest’Aula, perché sono quelli che i marchigiani hanno sentito quando si è parlato dei problemi, senza mai cadere nella polemica politica. Credo che questo sia stato molto apprezzato e abbia contribuito alla scelta e alla grande responsabilità che ci è stata data.
Un'altra parola nella quale mi sono molto ritrovata è: responsabilità, che con la fiducia e con il voto che c'è stato dato noi dobbiamo portare sulle spalle e nel cuore in questi 5 anni.
Alcune cose sinceramente non le ho condivise perché reputo che non siano giuste, ho sempre fatto del confronto e della contrapposizione anche di idee diverse uno strumento di democrazia, per cui ognuno sempre potrà dire e portare la voce delle proprie idee, soprattutto in questa Assise, però non trovo corretto cercare di attribuire a chi è appena entrato nell’importante ruolo di gestione e di amministrazione di questa istituzione regionale responsabilità che non sono di questa legislatura. Pertanto, auspico quella collaborazione che spesso a parole viene annunciata, ho apprezzato anche alcuni degli interventi dei Consiglieri che siedono nell'altro l'emiciclo, che hanno dettato il senso della responsabilità collettiva per cui tutti noi siamo stati chiamati oggi. La responsabilità è quella di traghettare la nostra regione fuori da questa pandemia nel miglior modo possibile, tutelando maggiori vite umane, tutelando anche quella ossatura imprenditoriale, soprattutto piccola e piccolissima, che oggi è in fortissima difficoltà e lo era già prima, che uscendo da questa grave criticità si possa porre il miglior rimedio possibile alle tante necessità che oggi le Marche hanno.
Abbiamo ereditato una regione con dei problemi, credo che stia a tutti noi che sediamo in quest'Aula - faccio un augurio di buon lavoro a tutti nell'interesse dei marchigiani - trovare la formula migliore per rispondere a quelle esigenze e a quegli interessi. Noi siamo pronti a collaborare, a lavorare nell'interesse dei marchigiani, auspico che questa collaborazione possa trovare fattivamente, nell'arco di questi 5 anni, la risposta alle aspettative e soprattutto ai tanti problemi che i marchigiani ci stanno ponendo, che ci hanno posto, non solo in campagna elettorale, ma che ci porranno in tutti questi tutti questi anni di governo. Grazie e buon lavoro a tutti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cancellieri.

Giorgio CANCELLIERI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti, saluto il Consiglio, saluto i Consiglieri di maggioranza e di minoranza, saluto la Giunta, che è estremamente preparata. Mi fa molto piacere vedere tanti ex Sindaci in quel tavolo che in particolare hanno toccato con mano il territorio e ne hanno capito le pulsioni, che spesso possono travolgere.
Saluto il Presidente Acquaroli, una persona che ho conosciuto durante la campagna elettorale, si è dimostrato estremamente preparato perché l’ho sentito analizzare dei problemi e mi ha fatto un grande piacere sostenere un Governatore di questa portata, quindi buon lavoro a tutti.
Saluto l'Assessore Saltamartini, in particolare per il coraggio dimostrato nell'aver accettato la delega alla sanità, che penso sia un macigno politico, amministrativo, umano che lo renderà orgoglioso di averla avuta, ma sarà anche un onere impressionante. Credo che in questo periodo l’Assessore Saltamartini dorma poco per le tante sollecitazioni che ha.
D'accordo col gruppo Lega faccio un intervento relativo alla sanità, anche se poi ho appreso che andremo a fare un Consiglio monotematico, ma qualche apertura rispetto all’argomento la vorrei fare.
Dico sempre che non siamo stati eletti perché siamo belli, siamo normali, non è siamo tanto belli - anche belli dice il Consigliere Lucentini - però siamo stati eletti perché chi ci ha preceduto non è riuscito a dare quelle risposte che i nostri cittadini sul territorio si attendevano.
Il terremoto è un tema importante e fondamentale, ma la sanità è un’altra questione alla quale dovremo rispondere, come a quelle liste di attesa interminabili che vissute dall’altra parte, dalla parte del paziente, sono un problema, oltre che il sanitario, umano. Noi dovremmo rispondere all’abbattimento delle liste d'attesa, alla grande mobilità passiva alla quale si è esposta questa Regione, noi dovremmo ridistribuire sul territorio in maniera equa i servizi sanitari. Io che sono un uomo dell'entroterra e sono un operatore sanitario ho visto negli ultimi anni svuotare costantemente gli ospedali dell'entroterra, come in tutte le zone interne, non soltanto la provincia di Pesaro, ma di tutta la Regione. Ho visto i contenitori di sanità svuotarsi letteralmente nel tempo e questo ha portato ad un deficit, ad un disservizio della sanità nei nostri territori. Noi dobbiamo riuscire a dare queste risposte, a riempire quei contenitori di servizi, in particolare gli ospedali dell’entroterra. Vanno migliorati anche gli ospedali della costa perché anche lì potremmo fare meglio. Dico sempre che noi dovremmo passare dalla sanità amministrativa, sanità e medicina gestionale, alla sanità ippocratica, quella vicino al cittadino, che mette il paziente, il cittadino al centro, quella sanità che non guarda la spesa, che è etica, è morale. La sanità gestionale amministrativa ha distrutto la sanità nei nostri territori e qui faccio una riflessione a voce alta: questa Regione diventi anche pungolo nei confronti del Governo nazionale affinché l'investimento relativo alla sanità, la famosa quota di PIL che viene messa per la sanità …, in Italia mettiamo il 6,5% di PIL, la Francia mette il 10,5%, la Germania l'11,5%, bisogna che anche il Governo nazionale faccia delle riflessioni in tal senso perché non si fanno le nozze coi fichi secchi, c'è bisogno di grandi investimenti nella sanità, soprattutto in un Paese che si sta fortemente invecchiando, in cui le malattie croniche inevitabilmente crescono in quanto legate all'età.
Un altro problema, mi rivolgo all'Assessore Saltamartini, è la necessità di ricominciare ad ascoltare i medici e gli operatori sanitari, forse sono quelli che ci danno le soluzioni dal punto di vista gestionale ed organizzativo migliori, più pregnanti, perché vivono dalla mattina alla sera questo mestiere. Noi dobbiamo ricominciare ad ascoltare i medici, gli operatori sanitari tutti, gli infermieri, proprio quelli che adesso ci mancano e magari ascoltare meno i funzionari, i dirigenti, gli amministrativi, sa perché? Perché quelli parlano bene, ma non sono al fronte come noi, come ci siamo stati noi anche nella situazione Covid, è diverso un mestiere che ti tocca sulla pelle, sui tuoi tessuti, da parlarne dietro una scrivania e dare ordini, una gestione non vicina al mestiere, alla sanità. Faccio un appello anche a nome di tutta la categoria sanitaria: riascoltateci per dare una mano forse più di quelli che fino ad oggi la politica ha ascoltato. Nella scelta di quelle persone vorrei che si ritornasse ad una scelta meritocratica, legata alla capacità, all’adeguatezza, alle competenze, non più collegata alle appartenenze politiche, ed è questo che noi dobbiamo sfatare, essere sopra a queste logiche che non portano i meriti sui territori a gestire questo nervo scoperto, questo settore scoperto, che è la sanità. Ecco, quindi, un impegno anche da parte vostra, sua in particolare Assessore, credo che lei dovrà essere molto attento anche in queste scelte che in futuro dovranno essere fatte.
Dopodiché voglio parlare di tutto il personale che ha dato una mano nella gestione del Covid. Qualche settimana fa ho visto sui giornali che la precedente amministrazione aveva pensato di premiare i dirigenti, i funzionari, persone che nel fronte Covid non hanno fatto nulla. Bene, invece dare tutte quelle risposte di gratificazione economica, umana e professionale a quelle altre figure che il front-office l’hanno fatto davvero. Le dico meno medici perchè voglio parlare più per gli infermieri, per quella gente che non ha il nostro stipendio, che non ha le nostre entrate, proprio quella gente andrebbe gratificata economicamente, professionalmente ed anche umanamente. E’ stata una brutta cosa, sono contento che il Presidente Acquaroli abbia bloccato quel decreto, perché lì bisogna guardare bene a chi si danno le premialità, abbiamo tanta gente a cui darle, più che chiamarle eroi.
Un altro problema, Assessore glielo dico, viviamo questo periodo ed è ovvio che per quanto riguarda la gestione del Covid bisogna cercare di togliere dall'ospedale più persone possibili, i nostri malati, non farle arrivare ad un grado di patologia che le porta all'ospedalizzazione, allora è evidente che bisogna rinforzare fortemente la medicina territoriale, quella legata alla medicina di base, ma anche le Usca, che sono fondamentali per mandare a casa i pazienti. In questo momento mi arrivano telefonate di persone che risultano positive visitate dalle Usca, ho visto state andando in quella direzione, potenziamo le squadre di giovani coordinati da noi più grandi, che possono farsi esperienza sul territorio.
Usare mezzi di prevenzione, bisogna fare più tamponi è evidente, i dipartimenti di prevenzione vanno potenziati, un ragionamento con i medici di base si può fare per dei percorsi puliti, noi abbiamo degli ambulatori che per presenza sono deliranti, io li definisco così, per il numero di persone che vengono in ambulatorio, anche alla luce delle vaccinazioni che stiamo facendo, è impressionante, quindi non possiamo nello stesso tempo fare un percorso di tamponi dentro gli ambulatori, bisogna individuare altri posti perché c’è il problema della sanificazione. Se in quell'ambiente si fanno i tamponi è inevitabile che la gente non andrà a farsi curare perché ha paura di infettarsi.
Lo stesso discorso degli ospedali Covid e degli ospedali no Covid, dividiamo i percorsi, sennò la gente è spaventata nel recarsi negli ospedali promiscui, allora io dico facciamo il Covid in un padiglione ed il resto negli altri, non creiamo promiscuità, le persone hanno paura degli ospedali promiscui.
Un'ultima riflessione la voglio fare in questo senso, Assessore, scusi, chiedo la sua attenzione, scusate, vorrei dire una cosa importante, noi adesso parliamo di Covid come se fosse il tema principale ed in maniera contingente lo è, ma non è l'unico tema, lei lo sa meglio di me, noi perdiamo mediamente per malattia cardiovascolare più di 600 persone al giorno e ne perdiamo circa 500 per malattie neoplastiche ed oncologiche, perdiamo dal 70 all'80% di persone al giorno per diabete, questa è la mortalità delle altre patologie, noi in questi mesi abbiamo abbandonato completamente le cure e le terapie per i nostri malati, quelli che non sono Covid, abbandonati completamente. Parliamo di milioni di visite specialistiche, di diagnostica strumentale e di sala operatoria lasciate nel dimenticatoio, più gli 15 milioni di prestazioni, di visite specialistiche e di diagnostica strumentale perse in 6 mesi. Non possiamo dimenticarci di queste persone che ci stanno morendo tra le mani, non c'è solo il Covid, per questo vorrei allertare tutto il Consiglio e renderlo cosciente, dobbiamo ricominciare anche a fare la sanità normale.
Un’ultima cosa i mass media, la televisione ha spaventato talmente tanto la popolazione in questi tempi che tutti vengono nei nostri ambulatori a chiederci le vaccinazioni antinfluenzali, che di per sé non sono un presidio specifico contro il Covid, ma sicuramente un tipo di immunità aspecifica la danno, una specie di rinforzo laterale anche perché alla fine è parzialmente una patologia influenzale, non completamente, abbiamo bisogno in definitiva di più vaccini, non sono sufficienti per la richiesta che abbiamo adesso. Serve una grande azione di sensibilizzazione anche nei confronti di chi fornisce, bisogna farli alla svelta perché siamo subissati di richieste da chi ha bisogno ed anche da chi non ne ha bisogno, per paura. La nostra società, i nostri pazienti sono terribilmente spaventati in questo momento. C’è anche l'effetto spavento, abbiamo una riacutizzazione di tutta la patologia psichiatrica, di quella che noi chiamiamo sindrome ansioso depressiva, gente che telefona e piange, quindi, capite che razza di momento stiamo vivendo.
Oggi ho voluto aprire la questione della sanità anche se faremo un Consiglio monotematico, che in questo momento è grave. Abbiamo cominciato dentro questa vicenda, non siamo stati da un punto di vista politico amministrativo fortunati, e qui voglio metterci tutti, in particolare chi governa, l’esecutivo, ma penso che tutto il Consiglio debba essere investito da questo problema, c'è da tirarsi su le maniche e stare sul pezzo per dare il meglio di noi stessi, perché la popolazione nutre grandi aspettative su di noi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Saluto il Presidente Acquaroli, gli Assessori e i colleghi Consiglieri. Come gruppo Forza Italia, Presidente, condividiamo in pieno le linee programmatiche e le dirò di più, le devo fare i complimenti. Il 19 ottobre l'ho ascoltata con attenzione, ho riletto anche il suo discorso, non so se l’ha fatto anche la minoranza perché alcuni Consiglieri hanno detto che in queste linee programmatiche non c'è un'indicazione della strada da seguire, dove si vuole andare. Ho ascoltato il Consigliere Carancini o il Consigliere Mastrovincenzo dire che alcuni temi non sono stati toccati: l'ambiente, la sostenibilità, la cultura.
Queste sono linee programmatiche ed io Presidente le faccio i complimenti perché lei ha espresso un concetto importante e fondamentale per la Regione, Marche che, colleghi Consiglieri, anche della minoranza, si ritrova in tutte le otto pagine che ho stampato e riletto, è il concetto dell'unità, la nostra regione deve tornare ad essere unita.
Sono stata in minoranza cinque anni ed ho sempre sentito parlare di Marche nord, Marche sud, Marche sud e Marche nord e in questo periodo in cui ho fatto opposizione questo concetto si è acuito sempre di più.
Possiamo pensare allo sviluppo della nostra regione quando le Marche non sono unite? Andatevi a rileggere il discorso del Presidente e vedrete che parte da questo concetto fondamentale, la disgregazione che ha vissuto e che vive la popolazione marchigiana deve essere posta all'attenzione di questo Consiglio, ed è il punto di partenza, Presidente, che io non ho mai sentito da nessuno, né in campagna elettorale, né in questi cinque anni in cui sono stata all'opposizione.
Cari colleghi della minoranza vi invito ardentemente a rileggere il programma del nostro Presidente Acquaroli perché contiene linee programmatiche di indirizzo.
Non voglio dire quello che è stato fatto o quello che non è stato fatto perché voi lo sapete benissimo e quando il Consigliere Antonini afferma: “Sembra che nella precedente legislatura voi eravate minoranza e noi in maggioranza” …, ebbene si perché io tocco 4 punti fondamentali: terremoto, infrastrutture, economia e sanità, vista l’emergenza che viviamo oggi, che ha toccato il Presidente Acquaroli non appena vinte le elezioni regionali.
“Sul terremoto subito la ricostruzione”, ha detto qualcuno dai banchi dell'opposizione, li ho ascoltati, il Governo giallo verde c’è stato per un anno, ma dal 2016 al 2020 chi ha governato? Quando eravate in maggioranza avevate un Governo nazionale del vostro stesso colore politico e a quattro anni di distanza, da agosto 2016, abbiamo i nostri conterranei ancora fuori dalle proprie abitazioni.
Ricordo che nel 2016 e nel 2017 andai a Camerino, il Consigliere regionale Pasqui lo può confermare, e c'erano delle macerie sopra un'auto, sono tornata dopo due anni e le stesse macerie erano ancora sopra quell'auto.
Oggi la ricostruzione non è avvenuta, è sotto gli occhi di tutti, questo non è colpevolizzare qualcuno, ma noi eravamo in minoranza e voi in maggioranza, con un Governo a livello nazionale del vostro stesso colore politico.
Per quanto riguarda le infrastrutture il Consigliere Mangialardi vigilerà su quello che questa maggioranza farà nei prossimi 5 anni. Bene, allora vi chiedo: qual è l'ultima infrastruttura programmata e realizzata dall'amministrazione di centrosinistra? Nel luglio 2016 la Quadrilatero è stata inaugurata da voi, ma è stata programmata dal Governo di centrodestra, voluta e realizzata dal Governo Berlusconi.
In questi cinque anni in cui sono stata all'opposizione non ho mai ascoltato una programmazione dai banchi della maggioranza. Infrastrutture, cosa ha programmato e realizzato quella maggioranza? Nulla!
Passiamo all’economia, la Marche erano un'eccellenza, il famoso modello Marche ci ha reso famosi non solo a livello nazionale, ma anche internazionale, quel modello è fallito e oggi siamo considerati una regione del sud per il tasso di disoccupazione elevato.
Sanità, vi do solo un dato, lasciamo perdere il Covid che è un’emergenza, molte volte ho riportato dei dati che la maggioranza faceva finta di non ascoltare, dal 2015 ad oggi, dati estrapolati dal giudizio di parifica della Corte dei Conti, la mobilità passiva è triplicata. Non voglio assolutamente criticare, dare colpe, ma terremoto, infrastrutture, economia, sanità, in cinque anni, non parlo delle legislature precedenti, non ho visto mai una programmazione. Aeroporto/interporto, è mancata una progettazione, non c'è stata una pianificazione per la crescita e lo sviluppo economico della nostra regione.
Il Presidente Acquaroli questi temi li ha ribaditi qui: terremoto, infrastrutture, economia e sanità, non ha fatto un programma da fantascienza, ha dato delle linee programmatiche ed ha fatto un'altra cosa importante, ha aperto alla minoranza, quindi, ci auguriamo, noi della maggioranza, che la minoranza sappia cogliere questa opportunità che il Presidente Acquaroli le ha dato.
Quindi, colleghi Consiglieri, in una situazione così drammatica non possiamo concedere spazio alle divisioni, ai campanilismi, alle diatribe partitiche di destra e sinistra. Avete anche provato a dare la colpa a noi che oggi siamo maggioranza, forse i marchigiani vi hanno bocciato per un motivo: perché sapete dare sempre la colpa agli altri.
Io sono in Forza Italia dal 2007 e ogni volta che interveniva il Governo di centrosinistra a livello regionale, comunale, provinciale e nazionale la colpa era sempre di Berlusconi, ma è arrivato un punto in cui ognuno deve assumersi le proprie responsabilità.
Ecco perché con senso di responsabilità, Presidente Acquaroli, saremo collaborativi con la minoranza e mi auguro che dalla stessa giunga altrettanta collaborazione perchè l'unico e prioritario interesse - nostro e del Presidente Acquaroli che in maniera chiara l’ha esplicitato il 19 ottobre - sono i marchigiani. Noi abbiamo a cuore le Marche e i marchigiani.
Vi è quindi da affrontare la ricostruzione per le migliaia di nostri conterranei fino ad oggi ignorati e bistrattati, verso i quali tutti noi abbiamo il dovere morale, prima ancora che amministrativo, di dare delle risposte concrete, con una ricostruzione che deve partire subito e che il Presidente Acquaroli, dopo aver vinto queste elezioni, ha messo come priorità, con una sburocratizzazione e detassazione consistente, perché si vive nelle case, ma si vive di lavoro, di occupazione, di coesione familiare e sociale e la politica ha il dovere di valorizzare quelle che fino ad oggi sono state le colonne portanti della nostra società, che hanno fatto della nostra regione un esempio su scala nazionale e internazionale: il famoso modello Marche.
Il lavoro, le attività produttive, il commercio, il turismo, l'artigianato, la piccola, media e grande impresa, il made in, la ricettività, oggi viviamo un'epoca nuova e solo una politica miope e sterile ignorerebbe le nuove dinamiche ormai consolidate nella nostra quotidianità. Ecco perché, oltre alle risposte immediate, come la ricostruzione, le nostre Marche hanno la necessità di essere indirizzate verso una nuova politica e le linee guida le ha già chiaramente indicate il nostro Presidente, ecco perché urge una politica incentrata sulla semplificazione amministrativa e territoriale, come è stato detto e ripetuto, che abbia come punti di partenza imprescindibili l'abbattimento della spesa pubblica e il rilancio delle infrastrutture, che rappresentano sinceramente il volano per l'economia marchigiana. Un rilancio che azzeri le differenze territoriali tra Marche nord e Marche sud, un rilancio che parli al plurale, proprio come la nostra regione, che porti le Marche ad essere un unicum economico, sociale, imprenditoriale, culturale.
Le Marche hanno mille identità, ma fino ad oggi nessuno è stato in grado di valorizzarle e il Presidente ha preso coscienza di questo, perché sfido chiunque a dire che qualcun altro prima di lui ha espresso questo concetto e l’ha espresso sulla seconda pagina, con chiarezza, perchè rilanciare l'economia marchigiana, quindi: le infrastrutture, il terremoto, l'economia, la sanità, le Marche devono essere unite e io credo nel Presidente, ci credo non perché, come qualcuno della minoranza potrebbe dirmi, sono in maggioranza, ma ho riletto attentamente il suo programma, le sue linee programmatiche e lo condivido in pieno e la minoranza ha la grande opportunità di collaborare in un momento particolare come quello che stiamo vivendo.
Complimenti, Presidente, noi condividiamo in pieno le sue linee programmatiche, non vogliamo fare demagogia e non l’accettiamo dalla minoranza perché, e qui voglio dirlo con estrema sincerità, abbiamo subìto cinque anni di arroganza politica, noi non rifaremo la stessa identica cosa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ho qualche difficoltà a parlare da seduto perché con la mia professione sono abituato ad alzarmi, però ci proverò.
Innanzitutto buon lavoro al Presidente Acquaroli, buon lavoro a tutta la Giunta regionale delle Marche, non ripeterò quanto già detto dal capogruppo Mangialardi, dai Consiglieri Carancini e Mastrovincenzo perché lo condivido pienamente, quindi, sarebbe ultroneo ripetere le loro considerazioni.
Ho ascoltato attentamente il Presidente Acquaroli il 19 ottobre, ho riletto con attenzione i passi del suo intervento, così come sono stati trascritti, ovviamente non avrò il tempo per parlare dei singoli punti, oltre dodici ne ha toccati, li ho segnati bene, ci sarà l'occasione anche perché quelle affermazioni dovranno diventare dei fatti e delle opzioni programmatiche vere, quindi, avremo occasione, ad esempio, quando discuteremo del Documento di economia e finanza regionale, del bilancio di previsione, di ritornare su quei punti.
Oggi anch'io voglio ripercorre un po' il passaggio politico, come ha fatto all'inizio il capogruppo Ciccioli, il centrodestra ha vinto queste elezioni e le ha vinte con un tale margine che non lascia spazio ad alcuna recriminazione, neanche sulle ragioni e sulle modalità del nostro impegno, questo lo dobbiamo riconoscere, ci sono i fatti che ce lo dicono, quindi merito al Presidente Acquaroli, merito all’alleanza che lo ha sostenuto.
Noi abbiamo subito una sconfitta netta, per certi aspetti storica, ma è proprio l'ampio margine della vittoria del centrodestra …, tra l'altro in controtendenza rispetto al dato nazionale e rispetto alle altre Regioni dove pure si è votato. Vorrei ricordare la vittoria in Toscana, in Campania e in Puglia, realtà che erano state date per perse, quindi questo è un dato in controtendenza, che ci consegna, se vogliamo, una lettura autentica del dato elettorale, ed è questa secondo me: la comunità regionale fiaccata da anni di crisi economica profonda, alla quale si sono aggiunti il dramma dei terremoti e poi della pandemia che, voglio dirlo, ha stroncato sul nascere i segnali di ripresa che pure erano consistenti in questa nostra regione - penso ad esempio ai dati del PIL prima della pandemia, penso ai dati dell'occupazione, alla ripresa delle attività, al turismo. Ricorderete quando siamo andati su tutte le riviste patinate mondiali in cui le Marche venivano indicate come la regione al mondo da visitare, ecco, tutto questo è stato stroncato sul nascere - si è precipitata, questo dobbiamo dirlo, alle urne con la volontà di operare un cambiamento radicale ed in questo, se vogliamo, c'è anche un aspetto positivo che attiene alla partecipazione del corpo elettorale, dato dal fatto che il candidato Mangialardi ha addirittura preso più voti rispetto alla precedente tornata. Questo ha fatto la comunità regionale, l’ho voglio dire senza alcuna polemica, è un dato oggettivo, ci mancherebbe altro, perché il popolo è sovrano e alla sua sovranità ci dobbiamo inchinare, senza per niente apprezzare gli sforzi fatti ed i risultati ottenuti dalla precedente amministrazione della quale io mi onoro di aver fatto parte, e la politica tutta, non solo quella della nostra parte, dovrà chiedersi perché ci hanno voltato le spalle, ad esempio, quelle realtà alle quali abbiamo dato di più, c'è stata una volontà punitiva, lo dobbiamo riconoscere, c’è stata anche una ingratitudine da parte di coloro che potevano e dovevano fare di più per far comprendere meglio le ragioni di una continuità nell'azione di governo. Ci sono stati i nostri imperdonabili errori e le nostre miopie nel non aver ravvisato noi prima di tutto la necessità della continuità nell'azione di governo, in particolare dopo la prima ondata del Covid 19.
In sostanza, la nostra comunità, il corpo elettorale, non ha compreso le ragioni di un nostro cambiamento radicale e se lo ha compreso paradossalmente lo ha condiviso, in questo nascono gli errori di fondo, perché la politica, se vogliamo, è una disciplina e come tale ha le sue regole. Ha pesato il rapporto con il Movimento 5 Stelle che tante azioni aveva condiviso del nostro governo, ricordo soltanto l'astensione sull'ultimo bilancio regionale. Non ha compreso la nostra comunità le ragioni per le quali da una parte il centrosinistra governa insieme al Movimento 5 Stelle il Paese e qui non è riuscito a mettere in campo un'alleanza con il Movimento 5 Stelle, un'alleanza che era necessaria, naturale quasi, in applicazione della disciplina della politica, se vogliamo, non l’ha compreso, probabilmente non l’hanno compreso neanche i nostri elettori. Io non ho compreso di certo e questo dobbiamo riconoscerlo, noi come centrosinistra, come Partito Democratico, siamo stati lasciati soli, perché la questione “Marche” doveva diventare una questione di rilevanza nazionale, come lo è stato per il centrodestra, ed anche qui sicuramente stanno le ragioni di una vittoria. Tra l’altro una regione che è andata al voto in piena pandemia ed insieme allo Stato e al Governo ha affrontato questa tragedia e insieme dovevano affrontare le condizioni di una ripartenza, di un “recupero”, di una ricostruzione che non è soltanto materiale (terremoto, pandemia), ma economica, sociale, politica, di coesione delle comunità separate e divise prima dal terremoto e poi dalla pandemia, su questo dobbiamo ragionare, prima hanno diviso e poi separato le nostre comunità, personalmente ho avuto dei familiari che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni, poi le nostre comunità sono state separate dal virus.
Doveva diventare una grande questione nazionale per noi, sto facendo autocritica, anche per la ricostruzione, perché le risorse europee …, come si fa a non comprendere che un Governo che ottiene uno straordinario risultato in Europa con il Recovery Fund e con la messa a disposizione anche del MES - l'Europa finalmente ha abbandonato le vesti del tecnocrate per assumere quelle dell'Europa politica che si fa carico dei problemi e delle difficoltà dei Paesi – poi dovrà gestire quelle risorse anche con la Regione e come si fa a non comprendere che ci vuole un'uniformità di visione politica, se vogliamo, la condivisione tra il Governo regionale e il Governo nazionale. Nelle Marche una determinata alleanza doveva essere imposta, anche questo non è stato capito e in questo ci sono le ragioni della sconfitta. Nonostante le idee e le competenze che abbiamo messo in campo con generosità non siamo riusciti a comunicare messaggi forti, non abbiamo assunto un'identità specifica a differenza della destra che è stata capace di inviare un messaggio identitario.
Una sconfitta, voglio dirlo, nonostante l'impegno profuso e le capacità messe in campo con straordinaria generosità dal Consigliere Mangialardi, che voglio ringraziare per tutto, per aver assunto la responsabilità di una sfida che nella situazione determinatasi tutti sapevamo impossibile, a lui oggi abbiamo consegnato in modo unanime, anche a riconoscimento di quell'impegno e di quella straordinaria fatica, nonché della sua capacità, la responsabilità di guidarci in questa XI legislatura regionale, nella quale, appunto, per volontà del popolo sovrano, come ho detto prima, siamo chiamati a svolgere il ruolo di opposizione, dopo che per anni tanti di noi si sono misurati nelle sfide di Governo. Non è per caso che tutti coloro che nella scorsa legislatura si sono misurati nell'esperienza di Governo o in posizioni rilevanti come la guida dell'Assemblea legislativa o delle Commissioni sono stati rieletti e taluni con risultati straordinari, come il Vicepresidente Biancani, la Consigliera Casini, il Consigliere Mastrovincenzo, ci sarà un significato in questo. Forse va nella direzione che dicevo prima, forse bisognava praticare e predicare la continuità, invero che in questi anni difficili come non mai ci siamo misurati con sfide inedite. Il tempo è finito, ma ci torneremo, Presidente, in occasione degli altri strumenti, come il Defr ed il bilancio.
Noi ci siamo misurati con delle sfide inedite su temi, molti dei quali ci sono stati lasciati da quello che cinque anni fa era il candidato Presidente della Consigliera Marcozzi, che poi venne battuto anche dal Presidente Acquaroli con un risultato anche in quell'occasione abbastanza rilevante.
La crisi dei distretti industriali è, se vogliamo, la fotografia della crisi del nostro sistema economico e produttivo, noi abbiamo messo le mani con la Consigliera Bora in tre crisi dei distretti, la crisi del bianco nel fabrianese, la Piceno/Val Vibrata e la fermano/maceratese del distretto pelli/calzature, progettualità che abbiamo messo in campo, che sono state riconosciute, che abbiamo finanziato, progettualità che sono in atto, lo voglio dire all'Assessore Castelli, persona capace - ho avuto già modo di dirlo in occasione di un'intervista - che saprà apprezzare anche la necessaria continuità di un'azione positiva.
Noi abbiamo finanziato quelle aree di crisi, l'ultima con 30 milioni di euro, ma l’area di crisi non l’abbiamo interpretata soltanto come un sostegno, ad esempio, parlando solo del fermano, per brevità, alle pelli/calzature, perché da solo quel modello non ce la farà a vincere le sfide della ripartenza, occorre esplorare, come le ho chiamate, nuove vie di sviluppo, come il turismo, la cultura, l'agroalimentare, come il territorio che ha un valore straordinario in sé.
Questa progettualità, Assessore Castelli, c’è all'interno di quelle iniziative che noi abbiamo assunto. Come ad esempio è fondamentale per le aree di crisi un progetto infrastrutturale perché nessun progetto di riqualificazione e riconversione industriale può avere credibilità ed efficacia se non c'è sotto un progetto infrastrutturale che lo sorregga in una regione che sconta atavici ritardi. Questo è il punto!
Questo grande progetto infrastrutturale che mi esimio dal declinare è scritto, c’è in quella progettualità delle aree di crisi.
Poi ci siamo trovati il fallimento di Banca Marche, con la crisi del credito e abbiamo cercato di dare una mano con il Confidi unico, vedo qui la Consigliera Bora.
La crisi di Aerdorica, Presidente, lei ha parlato nelle sue linee programmatiche, intelligentemente, del tema della città capoluogo, del porto, interporto e aeroporto, che è fondamentale anche per la credibilità del nostro sistema. Noi Aerdorica ce la siamo trovata con un'istanza di fallimento presentata dalla Procura della Repubblica, non da un creditore qualsiasi, l’abbiamo risanata, l’abbiamo privatizzata all'interno di un percorso giuridicamente ineccepibile ed economicamente sostenibile, validato da un Tribunale e dalla stessa Commissione europea. Per l’interporto è stato avviato un percorso di risanamento che avrà sicuramente un esito positivo. Queste sono le sfide!
La riforma delle Province, l’altra volta il Presidente Latini nel suo discorso d'insediamento ci ha ricordato iil lento e difficile cammino che le Regioni hanno compiuto per affermarsi, la riforma delle Province che cosa ha significato? Ha significato, oltre alla difficoltà organizzativa, un mutamento genetico, se vogliamo, dell'istituzione Regione che è passata da ente di programmazione ad anche e soprattutto ente di gestione, e questo non lo sapeva fare e noi glielo abbiamo insegnato.
Quando nelle linee programmatiche si dice e si declina che la Regione deve ritrovare il suo ruolo, perché così è scritto se non vado errato, di ente di indirizzo e di programmazione, dovete tener conto nell'applicazione di questo principio che il tema delle riforme delle Province è centrale perché oggi la Regione nel gestire quelle funzioni inevitabilmente assume compiti di gestione. Noi questo l'abbiamo fatto all'interno di un percorso condiviso, mi riferisco all’Assessore Castelli che mi pare abbia gli enti locali, in cui tutte le province, anche quelle che erano in difficoltà, sono state “salvate e sostenute” con un personale trasferito, circa mille unità, con i centri per l'impiego riorganizzati, con i Servizi del Genio civile riorganizzati, senza nessuna vertenza, senza alcuna lamentela, ma tutto all'interno, ripeto, di una condivisione.
Chiudo Presidente perché ho finito il tempo e me ne scuso. Io non avevo la delega al terremoto, la fase dell'emergenza è stata gestita in modo esemplare da questa Regione perché nessuno è stato lasciato solo, nessuno è stato lasciato indietro, il tema è stato quello della ricostruzione, la responsabilità nostra - perché c’è questa responsabilità - è di non aver preteso prima la nomina di un Commissario, che dopo il terremoto del 30 ottobre doveva essere il Presidente della Regione Marche, non aver preteso un cambio di normativa, una normativa ad hoc per la ricostruzione.
Il Covid 19 l’abbiamo gestito al meglio ed all'esito della cosiddetta Piattaforma 210 abbiamo messo oltre 200 miliardi di euro per le misure per l'economia, il lavoro, il welfare a favore di famiglie, imprese, lavoratori e professionisti.
Devo terminare, purtroppo il tempo è tiranno, Presidente, dirò un’altra volta all’Assessore Castelli la solidità del bilancio regionale che nonostante le emergenze che abbiamo affrontato lo lasciamo in eredità. Un bilancio solido, che, come lo definii qualche tempo fa, è la mente, è il cuore e l'anima di un'istituzione, il bilancio è tutto, è quello strumento che dà la voce, le gambe, l'anima alle opzioni programmatiche declinate dal Presidente Acquaroli. Ne parleremo in un'altra occasione.
Un'ultima cosa Presidente Acquaroli, lei ha costituito un Governo con personalità capaci, questo glielo riconosco e lo riconosco ai membri della Giunta, ci sono personalità che si sono misurate con sfide complicate e difficili, questo è un bene, ma, al di là del merito, poi ci torneremo, lei aveva la forza ed anche l'autorevolezza per evitare che la Giunta fosse decisa altrove, ad esempio nelle stanze romane, quanto meno in parte.
Questo non ha fatto bene a lei e non ha fatto bene alla Giunta. Ad esempio non ha fatto bene a lei, alla Giunta e alla Regione prevedere una sola presenza femminile, dopo che la precedente Assemblea legislativa aveva adottato una modifica della legge nella direzione opposta. Non le ha fatto bene, e termino, aver lasciato indietro qualche territorio, tra l'altro in contraddizione con le sue iniziali dichiarazioni. E’ vero che ogni Assessore sarà l’Assessore di tutta la Regione Marche, lo so bene, io ho fatto l’Assessore di tutta la Regione, non di Fermo o del fermano, e sono sicuro che tutti gli Assessori avranno questa missione, però non va bene che alcuni territori siano stati esclusi, non va bene perché potevano dare un contributo, forse, Presidente, c'è un po' la sensazione che in questi territori non ha ravvisato quelle capacità o competenze necessarie per avere una Giunta di qualità, come indubbiamente ce l’ha e questo è nella convinzione dei più.
Credo che nel proseguo del tempo avrà anche l'occasione, forse, e l'opportunità di ripensarci, le chiedo di ripensarci nel futuro perché penso che la rappresentanza di tutti i territori aiuti a superare quella disgregazione che lei riconosce nel territorio regionale, nord contro sud, est contro ovest, io per la verità non lo ravviso, ma se questo lei ritiene, il modo migliore per compensarlo è quello di dare rappresentanza a tutti i territori.
Buon lavoro, Presidente, avremo altre occasioni per intervenire sulle questioni.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Lucentini.

Mauro LUCENTINI. Grazie, Presidente. Un grande in bocca al lupo all'amico e Presidente Francesco Acquaroli, un saluto a tutta la macchina amministrativa, a tutti i dirigenti e a tutti i dipendenti della Regione Marche. Voglio fare un in bocca al lupo a tutti gli Assessori, li conosco quasi tutti personalmente, soprattutto i tre della Lega: Giorgia Latini, Filippo Saltamartini e Mirco Carloni.
E’ vero, è stata scelta una Giunta capace, poi ci ritorno su questo argomento Consigliere Cesetti, un buon lavoro anche a tutti i Presidenti di Commissione - sono quattro, sono persone capaci, due rappresentano la Lega - ed ai Consiglieri regionali tutti. Alcuni li ho sentiti stamattina per la prima volta in un'assise pubblica, li ho sempre sentiti nelle feste di partito, nei banchetti, ci siamo molto impegnati lungo la strada a contatto con i territori, devo dire che siete stati veramente bravi perché avete portato la vicinanza del territorio che forse questa Assise consiliare aveva perso.
Un grande ringraziamento, non c'è oggi, al Commissario regionale della Lega che è stato una buona guida, poi alla mia famiglia, a mia moglie e a mia figlia, perché mi hanno sopportato ed hanno sopportato la politica perché portare la politica dentro le case di ognuno di noi, se non siamo ipocriti, qui ce lo diciamo tutti, e farla capire ai nostri familiari non è facile, quindi un grazie a loro.
Passata la fase dei saluti, non voglio toccare questioni che sono già state evidenziate dai miei colleghi, come la sanità e la questione delle infrastrutture, ma parlo, molto vicino a chi mi ha preceduto, della crisi economica che stiamo vivendo, che è l'intervento che maggiormente questa Giunta dovrà fare insieme all'emergenza sanitaria.
E’ una crisi economica che ha radici che vengono da lontano e che ha impoverito il nostro tessuto imprenditoriale, quindi il deficit infrastrutturale ha penalizzato le nostre imprese, poi l’insolvenza e la crisi di Banca Marche ed il terremoto hanno messo in ginocchio il nostro territorio. Ci si è messa anche questa benedetta/maledetta pandemia, questo Covid 19 che, come ha sottolineato il report di luglio 2020 di Banca Italia sull'economia delle Marche, ha colpito l'economia marchigiana quando già era in corso un rallentamento dell'attività, non una ripresa, un rallentamento dell’attività.
Nell'industria la produzione è leggermente scesa e i risultati peggiori sono stati ancora riportati dal comparto che vivo maggiormente, il calzaturiero, ma anche in altri è stata la stessa cosa. L'indebolimento congiunturale e l'incertezza delle aspettative hanno negativamente condizionato l'accumulazione di capitali, frenando naturalmente nuovi investimenti. La paura e la diffusione della pandemia di Covid 19 e le misure adottate per farvi front, hanno avuto pesanti ripercussioni sull'attività economica marchigiana, più che su altre Regioni, nella prima parte del 2020.
Vorrei citare, se qualcuno non ricorda, quando il Sole 24 ore ha stilato la classifica nazionale dei Comuni bloccati economicamente per imprese e per dipendenti a casa, nei primi cinque comuni ce n’erano tre marchigiani: Montegranaro, Sant’Elpidio a Mare e Castelfidardo, per farvi capire la gravità della situazione.
L'incidenza di addetti e il valore aggiunto dei comparti, la cui attività è stata sospesa a seguito dei provvedimenti governativi di marzo, risulta più elevata della media nazionale, come stavo dicendo, per effetto dell'accentuata specializzazione regionale dell'industria e all'interno di questa nei comparti della moda, dei beni durevoli, per la casa e della metalmeccanica, ambiti produttivi classificati dalla normativa come “non essenziali”, poi questo Governo nazionale ci dovrà spiegare qual è il lavoro essenziale e il lavoro non essenziale, se una famiglia vive di lavoro anche fosse una palestra la palestra è un lavoro essenziale. Considerando anche gli effetti di filiera e il ricorso al lavoro agile da casa, il blocco delle attività ha riguardato il 30% del valore aggiunto regionale, la domanda interna è risultata in forte calo nella prima metà del 2020, nel primo trimestre anche le vendite all'estero hanno registrato una forte diminuzione.
Le informazioni tratte dall'indagine straordinaria realizzata dalla Banca d'Italia tra la metà di marzo e la metà di maggio suggeriscono che nelle Marche la caduta del fatturato nel primo trimestre 2020 possa essere stata considerevole e superiore alla media italiana. Tra i comparti manifatturieri più colpiti ci sono le tradizionali specializzazioni della Regione, quali il calzaturiero, afflitto da una crisi quasi decennale, e quello dei beni per la casa, elettrodomestici e mobili.
Nell’anno in corso le imprese regionali hanno pianificato il ridimensionamento degli investimenti per la paura, come dicevo prima, e per l'incertezza che circonda l'evoluzione della pandemia e delle principali variabili economiche.
Quindi noi chiediamo al Presidente Acquaroli e agli Assessori competenti, Carloni ed altri, una nuova visione economica e delle azioni importanti.
Ho visto che è stato fatto un primo bando di 1.300.000 euro, è un buon inizio, ma è solo l'inizio, quindi, Assessore Carloni, Assessore Castelli, guardiamo bene cosa ci hanno lasciato la precedente Amministrazione nelle casse e andiamo ad intervenire subito, dovete intervenire subito, non c'è da aspettare altro tempo, se non siete convinti di questo venite nella mia zona, che conosco meglio di altre, vi farò fare un giro nelle manovie, nei calzaturifici e vi renderete conto della gravità. Certo, cercate di fare i bandi - vorrei che anche l'Assessore al bilancio mi ascoltasse - che non facciano acqua da tutte le parti, non fate bandi come quelli fatti qualche mese fa, ad agosto che terminano a settembre, perché la gente tra Covid, fiere e ferie non ha avuto il tempo neanche di metterci mano, non fate bandi in cui si dimenticano i codici Ateco, fondamentali. Nei due bandi che sono stati fatti - qui ci sono due Assessori che se ne occupavano nella scorsa Giunta - per l'area di crisi complessa fermano/maceratese, per progetti di oltre 100.000 euro, volete sapere quale codice Ateco - parliamo di area di crisi complessa fermano/maceratese, settore calzaturiero pelletteria e abbigliamento - non avete inserito? Il 25.000.99.99, volete sapete a cosa corrisponde? Ve lo leggo così non sbaglio: produzione accessori in pelle, resina, metallo, materiale sintetico per calzature, pelletteria, abbigliamento, 40% a fondo perduto. Sapete quanto questo codice Ateco valeva nel bando? 12 punti.
A Montegiorgio, Consigliere Cesetti, zona che lei conosce bene, ci sono circa venti aziende che fanno accessori per calzature, sicuramente c'è stata una sconfitta, come è stato detto da voi e ci saranno delle cause che verranno analizzate nel tempo, però non potete dire che le Marche sono in controtendenza e il popolo non ha apprezzato la vostra azione. Voi avete parlato di ingratitudine, io mi sono scritto le parole, poi se serve le rileggiamo nei verbali, è stato mischiato il discorso del Movimento 5 Stelle: “Durante i 5 anni ci hanno preso per i fondelli, si sono anche astenuti dal bilancio e alla fine hanno presentato un proprio candidato”, ma i Cinquestelle l’hanno detto prima, li ho ascoltati attentamente, probabilmente non siete stati affidabili in questi cinque anni, non si può dire che avete perso perché c'è stato un voto politico e un asse Stato-Regione che la gente non ha capito e che doveva essere valutato dagli elettori. La cosa più brutta che vi può capitare in questa fase è quella di non fare autocritica per capire le profonde ragioni per cui avete perso queste elezioni.
A me dispiace solamente che ci devo stare poco in questo consesso, per uno che attaccava i manifesti a 15 anni, che ha cominciato a fare politica quando aveva i pantaloncini corti, entrare in Consiglio regionale è la più grossa aspirazione e qua vedo tanta gente che ha battuto le strade delle Marche, mi dispiace starci poco, anche se da un'altra vigilerò per quello che mi compete su questo consesso regionale e darò il mio aiuto per quello che serve alla Giunta e al Presidente, però non si può dire che oggi si è perso perché si è cambiato strada, perché il precedente Presidente non è stato candidato, oppure si sbagliato il candidato, detto in parole povere. Avete chiesto all’Assessore Castelli - questo lei ex Assessore Cesetti - la continuità con il passato per quello che riguarda le aree di crisi complessa, no, Assessore Castelli, la continuità proprio no, per tutte le ragioni che vi ho detto perché non si possono mettere 8/10 milioni sull'area di crisi complessa, bisogna agire, cari Assessori Castelli e Carloni, subito su queste imprese e non parlo solo di Fermo, parlo di tutte le aree di crisi.
Questo è fondamentale: Covid e imprese, imprese e Covid. Il programma è scritto, sta tutto lì, non potete sbagliare su questo e ve lo chiedo con forza.
Se poi volete sapere le ragioni per cui avete perso, caro Consigliere Cesetti, ve le dico io: avete promesso di inaugurare un ospedale ad ottobre 2018 e i lavori partono sempre e solo durante la campagna elettorale, per questo avete perso e parlo dell'ospedale di Fermo. Poi potete dire che è iniziato nel 2016 e c’è stato il terremoto, c'è stato tutto un problema, è vero, però voi avete promesso, siete andati in televisione ed avete detto inaugureremo l’ospedale, ci sono i video, ad ottobre 2018 e i lavori per l’ospedale sono iniziati tre mesi prima delle elezioni. Per questo motivo avete perso, avete perso perché ancora una volta …, ho sentito il Consigliere Carancini dire della Valle del Potenza: “Siamo figli di un Dio minore”, e noi non siamo figli di un Dio minore? Per la mare/monti di cui ancora si parla, non siamo figli di un Dio minore? Le scogliere e la difesa della costa? Parlo di Porto Sant'Elpidio, ma vedo che lungo le Marche ci sono tanti tratti, non siamo figli di un Dio minore? La situazione dell’Aeroporto di Falconara, noi non siamo figli di un Dio minore? Qualcuno che si è battuto per fare qualche benedetta fermata dell'alta velocità, ricordo che la prima è ad Ancona e la seconda a Pescara, non siamo figli di un Dio minore? Ma dove siete stati?
Se volete sapere perché avete perso le elezioni ve l’ho detto adesso, non è difficile, o tutto il popolo, fuori, non ha capito e non vi ha compreso in questi cinque anni, oppure voi siete ancora ciechi e ancora oggi dimostrate con questi discorsi che venite a fare in questa assise di non fare un'autocritica e una profonda analisi del vostro operato.
Io accetto tutto, ho sentito dire che bisogna fare questo, bisogna fare quello, come diceva prima il Consigliere Antonini, sembra che non abbiate governato in questi cinque anni, come se ci fossimo stati noi e quindi ci date dei consigli su come governare. Fabrizio De André diceva: “Si sa che la gente dà buoni consigli sentendosi come Gesù nel Tempio, si sa che la gente dà buoni consigli, se non può più dare il cattivo esempio” e mai frase fu più vera, come questa che ripeto qui oggi.
Dico che è giusto l’appello all’unità fatto dalla Consigliera Marcozzi e non bisogna avere astio.
Noi oggi siamo forza di Governo e non di opposizione, di questo ci rendiamo conto molto bene e da questa parte del Consiglio dobbiamo essere responsabili e aiutare quella parte la, dare una mano anche a loro, vedo che si stanno muovendo molto bene, ho apprezzato molto l'azione veloce fatta in campo sanitario, l’apertura del Covid Hospital di Civitanova Marche, so che l'Assessore Saltamartini - non voglio ripetere quello che ha detto il Consigliere Cancellieri, è tutto vero e lo sottoscrivo - si sta dando molto da fare e so che questa Giunta ha una grossa responsabilità.
Penso che questa sia una delle Giunta meglio amalgamate e più competenti delle Giunte regionali che al momento vedo in Italia, ha delle grosse potenzialità e delle grosse responsabilità. Presidente Acquaroli, la cosa che diceva prima la Consigliera Leonardi, il collegamento con il territorio, non lo dobbiamo assolutamente perdere, questa è la cosa che vi chiedo con gran forza, se qualche volta urleremo e vi diremo che state sbagliando, sappiate che lo facciamo solamente perché vogliamo il bene di questo territorio perché, come diceva prima il Consigliere Ciccioli, se si fanno delle scelte in base alle tessere di partito, e qui ne abbiamo viste tante, si fa il bene del proprio partito, ma non quello del territorio.
Vi auguro un grosso in bocca al lupo e per quello che posso, dalla posizione che occuperò fra qualche giorno, darò una mano sempre e comunque. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Desidero innanzitutto augurare a lei, al Presidente Acquaroli ed alla sua Giunta, a tutti i colleghi, gli auguri per un proficuo lavoro.
La legislatura che si è appena conclusa è stata difficile, segnata da eventi molto gravi, tuttavia, questa che è appena iniziata sarà ancora più difficile, quindi ciascuno nel proprio ruolo sarà chiamato a fare la propria parte e vorrei che sappiate, che i marchigiani sappiano, che non intendiamo sottrarci ai nostri doveri.
Faremo proposte, daremo consigli, non certo perché non possiamo più dare il cattivo esempio, così come qualcuno ha appena detto, citando un grandissimo Maestro, ma perché una buona opposizione fa un buon governo.
Personalmente ho iniziato a 23 anni la mia attività politica stando all'opposizione e so da un lato quanto sia difficile stare da questa parte, ma anche quanto sia importante per una istituzione avere una buona opposizione. Controlleremo, ovviamente, anche l'attività del Governo e se serve, come serve anche oggi, faremo alcune precisazioni.
È stata più volte richiamata la necessità di cambiare il modello di sviluppo della nostra regione, un modello basato sul “piccolo è bello”, ma chi diceva questo aggiungeva un'altra parte altrettanto importante che “grande è meglio”. Vedete, la Giunta spesso e volentieri, soprattutto in situazioni di necessità, si trova a confrontarsi prima ancora che con la propria maggioranza e con la propria coalizione con quelli che sono chiamati gli stakeholders, i portatori di interessi, cioè associazioni di categoria, sindacati e Università.
Dico questo perché il modello di sviluppo che abbiamo cambiato, non lo abbiamo fatto certamente da soli, si è basato su una grande spinta verso l'innovazione, sul credito e verso anche sull'internazionalizzazione.
La politica industriale delle Marche ha affrontato nell'ultimo quinquennio una fase particolarmente difficile dello sviluppo regionale, iniziata alla fine del 2008 e, al di là dell'impatto degli eventi sismici del 2016 e delle crisi finanziarie che hanno colpito anche il sistema bancario regionale, è venuta meno in un momento decisivo la funzione trainante delle imprese leader che dopo aver per lungo tempo giocato un ruolo determinante per lo sviluppo industriale della nostra regione, sono state fortemente condizionate da dinamiche interne legate al ricambio generazionale, alla necessità di affrontare complesse sfide di riorganizzazione e di revisione strategica, compresa quella di rivedere i propri mercati di riferimento.
Tutto questo, oltre a trovare riscontro in situazioni anche di crisi aziendali territoriali, ha contribuito a determinare un indebolimento strutturale del sistema produttivo, al contempo giova rilevare che il tessuto imprenditoriale della nostra regione ha continuato a mostrare un significativo dinamismo e la tendenza a spostarsi verso settori o modelli di business più innovativi e creativi, come dimostrato ad esempio anche dall'elevata presenza di star up da nuove imprese leader tecnologicamente specializzate che stanno emergendo e attivando anche nuove reti di collaborazione ed una maggiore propensione alla ricerca e all'innovazione.
Le politiche regionali, perché ce ne sono state, le abbiamo attuate, hanno affrontato il complesso compito di costruire un contesto nuovamente favorevole alla nascita delle imprese, agli investimenti e all'innovazione.
La politica industriale della nostra regione si è realizzata integrando i programmi operativi dei fondi europei con le misure basate sulle risorse regionali, con ulteriori strumenti messi a disposizione a livello nazionale.
Il Presidente Ceriscioli è stato l'unico capace di tenere unite le Marche, lo ha fatto con riforme molto importanti che voi avete il privilegio di poter attuare, spero, per crescere ancora di più. Mi riferisco non solo alla riforma delle Camere delle Marche, a quella dei Consorzi fidi, dell’Erap e Erdis, ed ho apprezzato sapere, sia in campagna elettorale che nella seduta della scorsa settimana, che questa coalizione non intende, così pare, stralciare tutto, ma per quanto riguarda la riforma della Camera delle Marche partirà da quello che di buono è stato fatto, che si basa su due pilastri, uno è quello della semplificazione, abbiamo siglato un anno fa un accordo con Anci e con tutte le Camere che punta ad armonizzare a livello regionale il front-end degli sportelli unici per le attività produttive anche con il tema dell'internazionalizzazione, che poi di fatto ha costituito oltre l'80% dell'accordo totale, è importantissimo che si continui in questa direzione, perché la riforma Calenda di fatto proibisce alle Camere di Commercio di poter svolgere internazionalizzazione se non c’è un accordo con la propria Regione di riferimento.
Un altro aspetto fondamentale, l’ho accennato prima per sommi capi, è l'accesso al credito, in una fase in cui il peso delle banche locali si va riducendo a rischio di uno spiazzamento del credito per le piccole e le medie imprese, l'unificazione dei Consorzi fidi è stata un’operazione fondamentale ancorché il sistema della garanzia creditizia regionale deve da un lato confrontarsi con il mercato e dall'altro relazionarsi in modo efficace con il fondo centrale di garanzia. La costituzione di fondi per l'accesso al credito rappresenta pertanto un punto fermo dell'azione regionale.
Abbiamo firmato tanti accordi per l'innovazione, siamo stati la prima ed unica Regione italiana che ha finanziato con risorse proprie la Digital innovation hub, giustamente il Consigliere Mastrovincenzo ha ricordato il primato sullo sviluppo sostenibile, la legge regionale “Industria 4.0”. L'ultima delibera che ho portato in Giunta è stata quella per gli investimenti produttivi e l’abbiamo fatto perché volevamo che non si perdesse un giorno, né un euro tra il cambio delle due legislature e che ogni tipo di progetto presentato alla Giunta avesse un’adeguata copertura finanziaria. Abbiamo inaugurato in alcuni casi, in altri sono in cantiere, importantissime piattaforme collaborative che si collegano in maniera trasversale ai diversi cluster regionali, formatesi sulla stregua della strategia regionale di specializzazione intelligente, che hanno dato vita alla Fondazione Cluster Marche e che potrà fornire servizi tecnologici alle imprese.
Bene ha fatto anche il Consigliere Cesetti a ricordare che nel 2018 le Marche, prima del Covid, è stata la regione che più è cresciuta in termini di PIL, superando il 3%, abbiamo incrementato il tasso di occupazione e decrementato quello di disoccupazione, certo, questo non basta, non ci ha reso soddisfatti, ma credo che siano stati il giusto corollario agli sforzi, vi assicuro imman,i degli ultimi anni.
E’ stato ricordato anche il settore del mobile, la crisi in cui esso versa, ebbene la Giunta Ceriscioli è stata la prima che in questa Regione ha pensato non solo a dei bandi, ma ad un accordo che è stato ripreso anche da altre Regioni, siamo stati la prima in Italia a sottoscriverlo, ci siamo ricordati che la manifattura nella nostra regione significa anche settore del mobile.
L’ho ricordato prima anche nel bando per l'attrazione degli investimenti relativamente ai fondi europei, ero convinta che in campagna elettorale, in modo demagogico, si mentisse sapendo di mentire, purtroppo ancora oggi ho sentito la storia che la Regione Marche non ha impegnato le risorse europee, addirittura per mancanza di progettualità, che tra l'altro fu ratificata nel 2014, prima ancora che questa Giunta si insediasse, lo dico con rammarico, perché avrei voluto destinare almeno il 50% di quelle risorse alle donne. Ebbene, a maggio del 2019, quasi a fine legislatura, abbiamo consegnato ai marchigiani il 97% delle risorse impiegate nella politica di coesione e se avessimo avuto più risorse europee da poter impiegare ed attivare avremmo potuto fare una manovra in piena fase due Covid, certamente più cospicua, come hanno fatto le Regioni del sud che non avevano speso tante risorse. Attenzione a dire in questa assise, che è il luogo istituzionale per eccellenza, notizie false, ma se siete convinti che ancora abbiamo tante risorse da poter impiegare, beh, allora vi invito a metterle tutte quante insieme e a proporre a quest'Aula al più presto una manovra economica, altrimenti studiate e se così non è smettetela perché vi si può anche torcere contro, lo dico chiaramente in modo ironico.
Abbiamo anche impegnato con grande soddisfazione le risorse dell'asse 8, quelle del terremoto, magari avere avuto molte più risorse, perché solo il primo bando, quello per gli investimenti produttivi del terremoto, ha avuto per ben tre volte lo scorrimento di graduatoria per circa 50 milioni di euro perché i progetti arrivati erano tanti e abbiamo anche dimostrato di riuscire a spenderli bene.
Mi dispiace che il Consigliere Lucentini se ne sia andato perché avrei voluto dirgli che all’inizio della legislatura precedente, quindi nel 2015, in partenza ci trovammo in una situazione di bilancio molto difficile e non mi riferisco tanto ad ammanchi o a buchi, quanto piuttosto al fatto che alcuni capitoli erano stati azzerati, senza finanziamenti, fondi anche molto importanti come il sociale. La Giunta Ceriscioli ha lasciato risorse importanti per chi verrà, vi faccio un esempio, lasciamo a bilancio per i prossimi 3 anni più di 50 milioni di euro di fondi regionali per bandi già approvati, già pronti per essere messi a disposizione delle imprese, come ha già colto l'Assessore Carloni, a cui faccio i miei complimenti.
Pensate che in tutti questi cinque anni di Governo, partendo dalla citata situazione iniziale di scarsità di fondi, abbiamo potuto erogare solo 31 milioni di euro, lasciamo quindi a chi verrà dopo di noi un'eredità solida fatta di risorse concrete.
Un grande impegno è stato profuso anche nell'ambito delle pari opportunità, una competenza che è stata associata, molto giustamente dal punto di vista strategico, a deleghe di natura economica. Certo, ci dispiace vedere una sola donna in Giunta, che non potrà nemmeno incidere sulla prossima programmazione europea, questo è lo spazio che secondo la coalizione di centro-destra le donne meritano nella Giunta di questa Regione, nessuna donna nemmeno all’Ufficio di Presidenza e questo è il fare, cari colleghi, di chi pensa che la politica debba essere nelle mani di soli uomini, non basta un reddito di maternità, certamente apprezzato e importante, perché le politiche non sono neutre e per quanto mi riguarda nessun atto potrà mai coprire questo atto politico grave che macchia in maniera indelebile questa Giunta.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Un saluto e un augurio al Presidente Acquaroli e a tutta la sua Giunta. Intervengo con un certo patema nel senso che per me questo è un periodo particolare, un nuovo inizio, un nuovo inizio dopo tanti anni di opposizione in Consiglio comunale di Macerata, ma anche dopo aver avuto l'onore di essere stata la Sindaco di Macerata del centrodestra 23 anni fa.
Innanzitutto ringrazio il Commissario della Lega che ha voluto la mia candidatura, ma anche il Presidente Acquaroli, che ho avuto modo di conoscere in campagna elettorale, non lo conoscevo pur essendo vicini anche territorialmente.
Sto vivendo un periodo molto particolare della mia vita e vi assicuro che portando il peso della mia disabilità, oltre al peso della mia situazione familiare, essere qui non era scontato.
Ho ritenuto giusto portare il mio contributo politico ed anche costruttivo, come ho cercato sempre di fare, lo sa bene il Consigliere Carancini nei vent'anni di opposizione al Consiglio comunale di Macerata. Certo, non posso lasciare a lui l’interpretazione del mio modo di far politica quando simpaticamente mi ha messo in bocca cosa avrei detto se quelle parole da lui pronunciate fossero state dette dal Presidente Acquaroli.
Voglio sottolineare che noi siamo qui e siamo impegnati politicamente, quindi la lettura politica del perché ha vinto il centrodestra e del perché invece la sinistra è stata sconfitta mi pare un punto di partenza importante e fondamentale per poter iniziare a lavorare insieme bene, nel rispetto dei ruoli, che è una cosa a cui tengo particolarmente, non solo di maggioranza ed opposizione, ma il rispetto dei ruoli istituzionali, Consiglio, Giunta, Presidente, tutti, solo se ci si rispetta si può fare un lavoro di squadra importante.
Dico quello che è successo a Macerata. La storia politica di Macerata forse ci aiuta un po' a capire anche la storia politica di questa regione. Riprendo le parole del Consigliere Ciccioli, che incontrai tantissimi anni fa quando ero Sindaco e lui era un esponente del partito di Alleanza nazionale, che ha aperto questa seduta dicendo che viene da una lunga storia di opposizione e ha parlato di un discorso culturale, di una destra che fino a poco tempo fa neanche era considerata in grado di poter governare questa Regione.
Io da qui voglio partire perché dalle parole dei vari esponenti della sinistra vedo una molteplicità di posizioni politiche, non vedo una sinistra consapevole della sconfitta e del ruolo serio ed importante di opposizione. A me piace, Consigliera Leonardi, chiamarla opposizione perché credo, e in questo sono d’accordo con la Consigliera Bora, che ognuno nel rispetto del proprio ruolo abbia un obiettivo fondamentale: quello di migliorare la politica della nostra regione tutta, perché l'obbligo e nel dovere di migliorare la politica credo che sia oggettivamente fondamentale il rispetto dei ruoli, sia della maggioranza che dell'opposizione.
Perché dico che Macerata è un po' simbolica? Il centrodestra ha dovuto fare un percorso, un percorso lungo e complicato per arrivare alla guida di questa Regione, conquistando quella che in democrazia si chiama alternanza, che è quasi una sorta di dovere, ma questa alternanza nelle Marche non funzionava e non esisteva, finalmente è arrivata e ci consegna una Regione con una serie di situazioni e di fatti che sono stati citati da tutti i colleghi che mi hanno preceduto.
Non voglio stare qui a sottolineare e a ribadire, sarebbe tedioso e anche non utile al dibattito, leggo dalle parole degli esponenti della sinistra che sono intervenuti una sorta di autoreferenzialità, e vi invito veramente a spogliarvi di questa, e anche di spocchia, passatemi il termine, che non vuole assolutamente offendervi, da parte di chi solo dal discorso iniziale del Presidente o dal presunto nostro programma già sarebbe in grado di dire che noi non saremo in grado di governare e questo mi pare oggettivamente troppo da sopportare. Mi sembra un fatto da sottolineare e del quale vi invito con molto rispetto e molto garbo a scrollarvi ed a togliervi di dosso perché la sottoscritta ha dovuto fare un lungo percorso per sperare di dare alla sua città, alla nostra, la mia e del Consigliere Carancini, una alternativa che era necessaria e penso che il risultato ce lo ha consegnato e secondo me di questo voi dovete fare assolutamente tesoro.
Sottolineo quanto detto dalla Consigliera Bora ex Assessore, certo non tutte le cose che avete fatto sono state sbagliate, ci mancherebbe, non siamo certo quelli che dicono che bisogna buttare via il bambino con l'acqua sporca, assolutamente no, ma è nella lettura politica con la quale avete assolutamente perso il contatto con la realtà e lo avete fatto convinti …, lo dico dall'osservatorio di Macerata, dove siamo riusciti con la grande capacità della Lega, ma anche di Fratelli d'Italia e nella persona del Presidente a meritare un'alternativa, perché di questo si tratta.
Voi vi siete cullati sul fatto che tanto qua, in questa Regione, tutto era già deciso, tra virgolette, a tavolino. Così non è, così non è perché i fatti ce l’hanno dimostrato e allora che cosa voglio dirvi? Oggi inizia una pagina nuova Presidente Acquaroli, non solo per noi, ma invito a costruire una pagina nuova anche per una sinistra che ha il dovere di governare dall'opposizione questa Regione, governare, perché il ruolo dell'opposizione, dicevamo, è importante.
Qui voglio sottolineare le parole del Consigliere Mangialardi quando, anche qui con un po’ di spocchia, ha parlato dei tavoli romani, ripreso anche dal Consigliere Cesetti. Vedete qui c’è, voglio dirlo molto chiaro, un centrodestra unito, granitico, che ha deciso …, e questo è stato ripreso positivamente dal Consigliere Cesetti quando dice che noi abbiamo i leader, cosa che a voi manca, questo è il punto, noi non solo abbiamo i leader di partito che oggi sono unitari, ma hanno la responsabilità di capire che devono prepararsi a governare questo Paese che sta andando alla deriva, un Paese che, purtroppo, lo dico anche con un forte senso di responsabilità che, nel momento in cui le piazze si incendiano, deve essere un fatto comune, come il Presidente Acquaroli all'inizio del suo insediamento ci ha invitato a fare e noi saremmo ciechi e sordi se non avessimo la consapevolezza di questa cosa.
Qui c'è un centrodestra equilibrato, consapevole e responsabile, sa che così ha fatto, ha impostato la campagna elettorale, sa di avere una grandissima responsabilità e su questo riprendo le parole del Presidente Acquaroli, dicendo che dovremo camminare e marciare compatti, unitari - , nonostante l'emergenza Covid che ci attanaglia e ci misura ancora di più sul tema sanità, una questione molto delicata e particolare per la nostra regione - forse non ne abbiamo ancora avuto il tempo perché l’emergenza ci ha sopraffatto, ma dobbiamo riprendere questa modalità unitaria, coesa e forte di un centrodestra che guarda ai territori, ma non perché c'è l'Assessore di Ancona o di Fermo, ma perché sa di dover riportare quel riequilibrio territoriale che è a monte della vittoria del centrodestra, che ha saputo con un equilibrio delicatissimo e fondamentale a livello nazionale e locale …
Io non ho nessun motivo e spero che la mia presenza sia una garanzia anche di questo, il modello è solo marchigiano, non c'è nessun problema di influenze romane che possono in qualche maniera mettere in dubbio questa cosa e lo dico riprendendo un tema che riguarda le donne, che è stato da più parti citato, lo dico da primo Sindaco donna, primato che è rimasto di Macerata, ho avuto l’onore di fare il Sindaco e – pensate - non ho avuto tantissimi anni fa, un'epoca ormai storica, la possibilità di avere vicino a me Assessori donne perché non c’erano gli Assessori che avrei voluto, mi hanno detto di no perché non erano pronte. Ho avuto poi, successivamente, la possibilità di essere Vicepresidente della Commissione regionale pari opportunità, con la Presidenza di Carmen Mattei, che credo tutti voi conosciate, e ho avuto la consapevolezza, a volte, di dire a me stessa, anche pubblicamente, che forse per arrivare in questo Paese ad avere una vera parità di genere dovremmo eliminare gli organismi di parità, questo lo dico, Consigliere Mangialardi, in maniera molto provocatoria, sa perché? Perché io vivo una disabilità importante, sono una poliomelitica post vaccinica e oggi per me la fatica ha un senso e ringrazio il Segretario generale che mi ha aiutato a risolvere le problematiche, anche con la gestione del personale di supporto alle segreterie dei consiglieri e dei gruppi, mi ha aiutato un po' ad allentare delle criticità, che oggi nella mia condizione di disabile non sono certo di aiuto.
Quando tanti anni fa ho lavorato con la mia associazione ed ho un percorso nell'associazionismo, poi chiuderò sulla questione dell'handicap e della disabilità più in generale, l'associazionismo è stato un altro tema, secondo me, per voi fallimentare, con cui non siete stati in grado di interfacciarvi seriamente. Da Vicepresidente della Commissione regionale pari opportunità ebbi la grande fortuna, come referente dell'Anmic nazionale, di partecipare, quando stava nascendo l'Europa, al tavolo della disabilità femminile a livello europeo, della nascente Europa, pensate, vivevo questa dualità e questa situazione fuorviante, andavo in tutta Europa, soprattutto nel Nord Europa, che è stata quella che purtroppo ha fatto l'Europa, e venivo sfidata sulle tematiche della disabilità femminile e poi mi trovavo nella Commissione regionale pari opportunità in cui parlavamo ancora delle donne non disabili e della loro marginalità. Lì ho trovato una totale sintonia con la Presidente Mattei che poi si mise in contrasto su molte situazioni con il Governo all'epoca di sinistra proprio perché c'era una difficoltà. Quindi, per favore, cerchiamo di stare sul tema, siamo nel 2020, non parliamo di cose che se oggi non abbiamo tutti ci dovremmo interrogare sul perchè.
Chiudo sulla questione dell'associazionismo, oggi pomeriggio ci sarà la Consulta regionale dell'handicap, quella Consulta regionale che io da Presidente regionale dell'Anmic tantissimi anni fa volli, fortissimamente volli, contro l'allora Assessore pesarese al sociale, che all’epoca era venuto pensando di portare la civiltà nel sud delle Marche sul tema della disabilità e dell'associazionismo, perché giustamente l'area del pesarese tante questioni e tante cose le aveva portate avanti positivamente. Poi è successo che l’allora Assessore ha sbattuto con la sottoscritta, che era Presidente regionale dell’Anmic, che ha fortissimamente voluto la Consulta, che poi è stata svuotata di possibilità ed è diventata supporto di una sinistra di Governo, incapace di governare con le associazioni, applicando quel benedetto criterio della sussidiarietà, di cui molti di noi, ma soprattutto il centrodestra, ne fanno un cavallo di battaglia e sul quale saremo sicuramente misurati.
Lo dico perché, e chiudo, il Presidente Ceriscioli, per carità, tante cose positive ha fatto, ha pensato bene poco dopo l’insediamento di togliere il contributo minimo veramente irrisorio che era stato dato alle associazioni dalla legge 24, che sono quelle che costituiscono la Consulta. Non si fa così, non si umilia chi ha il dovere di rappresentare … Si ricorderà, abbiamo fatto un incontro anche con le associazioni a livello regionale con i candidati Presidenti, non si umilia chi tutti i giorni in maniera volontaristica si fa portavoce per altri di un tema che vive sulla propria pelle e su quello sfida anche il Governo della Regione, perché su quello si assume responsabilità concrete, insieme, perché diventa associazione che istituzionalmente trova delle soluzioni. Su questo voglio tranquillizzare il Consigliere Mastrovincenzo che si preoccupa della legge sulla vita indipendente, io c'ero quando l'associazione “Vita indipendente” chiedeva al Consiglio regionale di istituirla, ma sappiamo che è una goccia nell'oceano, sappiamo che se non facciamo squadra tra le associazioni, gli enti locali e gli ambiti e la viviamo come secondo me l’ha vissuto la sinistra, come gestione di potere, falliremo.
L'appello è quello di iniziare una pagina nuova, tutto il Consiglio regionale. Questa amministrazione ha il dovere e la responsabilità che secondo me è in grado di reggere per la capacità politica del Presidente Acquaroli e di tutta la sua Giunta, personalità che mi pare siano state riconosciute ampiamente da tutte le parti, destra e sinistra, da tutto l'emiciclo.
Noi questa sfida siamo qui per raccoglierla e vi dico che metterò tutta la mia energia, tutta la mia esperienza politica e tutta la mia capacità, anche di dialogo del territorio, perché una persona come me le sfide le vive ogni giorno, ogni giorno sfida la vita alzandosi e ripartendo.
Sappiate che troverete un interlocutore non solo chiaro e serio nei confronti della maggioranza, ma anche attento nei confronti dell'opposizione.
Chiudo richiamando il mio amico Consigliere Carancini dicendogli semplicemente: “Romano spero che tu imparerai a far bene l’opposizione”. Grazie.


PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Ovviamente mi preme ringraziare i miei colleghi amici, con alcuni ho fatto un lungo percorso politico, con altri m sono incontrato da qualche anno in Fratelli d'Italia. Vorrei anche ringraziare tutti coloro che si sono candidati nelle nostre liste, ci hanno messo la faccia in questa splendida competizione elettorale, vorrei ringraziare anche il nostro coordinatore regionale che si è speso in prima persona insieme a noi ed ha contribuito anche lui a questa splendida vittoria.
Caro Presidente, ho ascoltato i vari interventi dell'opposizione, ho apprezzato l'intervento della Consigliera Ruggeri del Movimento 5 Stelle, ho avuto modo di leggere il suo ordine del giorno e di ascoltare ciò che ha detto, credo che a volte maggioranza e opposizione debbano collaborare, lo dico da semplice Consigliere che ha sempre fatto l'opposizione, quindi, mi metto nei suoi panni e posso capire che lei a differenza di altri sia stata all'opposizione anche “politicamente” nell’ultima legislatura. Questo sicuramente sarà un modo per fare politica costruendo insieme qualcosa di utile per la nostra regione, potremo avere visioni diverse, ma da parte mia ci sarà sempre motivo per supportare qualche iniziativa valida per tutto il territorio, senza guardare all'appartenenza politica, rispettando sempre la sua coerenza, perché lei è stata una persona molto coerente, a differenza dei suoi colleghi del Partito Democratico.
Ho avuto modo anche di ascoltare l'intervento dell'ex Sindaco di Macerata, il Consigliere Carancini, che giustamente auspica una legge per la zona montana, caro Sindaco, sono molto contento che lei lo dica a noi, ovviamente si è dimenticato di aggiungere: “Purtroppo il mio partito non è riuscito a farlo negli ultimi cinque anni, spero che almeno lo farete voi dell'opposizione”.
Ho avuto modo di ascoltare l’intervento del Consigliere Mastrovincenzo che giustamente ci spiega che la Regione Marche ha un record negativo, seconda regione in Italia in cui nascono meno bambini, questo è un problema, ma si è dimenticato di dire al suo partito che invece di pensare alle politiche dell'accoglienza, era meglio negli ultimi cinque anni, con la Giunta scorsa, supportare le politiche sulla natalità. Questa per noi sarà una sfida importante.
Ho avuto modo di ascoltare il Consigliere Mangialardi, mi ricorda un po' Walter Veltroni che nel 2008 in un colpo ha perso due elezioni, era Sindaco di Roma, si dimise, non si ricandidò, si presentò come candidato Premier contro Berlusconi, mise Rutelli a Roma ed è riuscito a perdere lui contro Berlusconi e Rutelli contro Alemanno, così ha fatto lei a Senigallia, quindi è un record che sia riuscito ad eguagliarlo e questo mi fa molto piacere. Ho avuto modo di ascoltare le sue critiche e le dico la verità, la stimo personalmente, è stato Presidente dell’Anci, ho avuto modo di ascoltarla e di seguirla, io ero un umile Consigliere comunale a Porto Sant’Elpidio, Comune che lei conosce molto bene, in cui a volte è venuto a fare qualche passerella ed io le ricordavo che i campeggi ospitavano i terremotati. Ricordo le sue passerelle, giuste, legittime e necessarie a volte, però da lei mi aspettavo qualche proposta, le dico la verità, per la sua levatura politica, l’ho pesata politicamente, magari mi sono sbagliato, speravo che lei in questa assise oggi potesse fare qualche proposta che magari era già nel suo programma.
Capisco che il suo programma di Governo è stato bocciato dai cittadini, ci mancherebbe altro, questa è la democrazia, come dice il Consigliere Cesetti, che ha anche detto: “Abbiamo messo le mani - cito testuali parole - sulle crisi industriali”, ci credo, abbiamo distrutto le aziende! Non so se lei si ricorda, ma siete stati talmente bravi che quando il vostro Governo, non di centrodestra, un Governo del PD, ha fatto il decreto denominato “decreto agosto”, che prevedeva degli sgravi fiscali del 30% sul costo del lavoro per le aziende del sud, non siete stati neanche capaci di inserire le nostre imprese in quel decreto, questo per far capire quanto siete stati bravissimi nel gestire le crisi industriali.
La questione della presenza femminile, lei Consigliere Cesetti si è preoccupato tantissimo della presenza femminile, ma lei si ricorda la sua Giunta, io ero all’opposizione, da Presidente della Provincia? Aveva solo una donna, era meglio che lei su questo tema non avesse parlato, purtroppo ho una memoria storica e ricordo che aveva un solo Assessore donna e oggi lei dice: “Caro Presidente Acquaroli lei deve tener conto delle donne”, ma lei non è stato così bravo maestro nei nostri confronti e, non so se ricorda, era Presidente della Provincia, nessuno dell’opposizione riuscì a muovere una protesta su questo. Parla un umile Consigliere che ha il leader di partito che è una donna, quindi, non stiamo guardando la donna in quanto solo donna. Ovviamente abbiamo delle donne di grande qualità qui in Consiglio regionale, ci sono persone anche capaci all'opposizione, credo che la Giunta debba essere fatta non solo di uomini e donne, che è molto importante, Ci saranno novità anche nelle Commissioni per la parità di genere, perché ritengo che sia importante valorizzarla, ma dobbiamo valorizzare soprattutto le donne competenti e noi ce le abbiamo.
Ho avuto modo di ascoltare la Consigliera Bora che ha parlato, poi è dovuta scappare a fare altro, ed ha elencato una serie di cose fatte dalla Giunta passata per le aziende, magari le avete capite solo voi del PD perché gli imprenditori non vi hanno premiato, gli imprenditori non hanno capito oppure magari le promesse non le avete realizzate.
Una cosa però voglio dirla a voi del Partito Democratico, avete citato moltissime volte il Governatore Ceriscioli come il migliore, allora perché non l’avete ricandidato ed avete scelto Mangialardi? Su questo avete sbagliato, invece di dirlo oggi in questa assise …, ma non voglio fare polemica.
Ho visto che ci sono alcuni progetti che il nostro Presidente Acquaroli è riuscito a riprendere in mano, come ricordava prima la Consigliera Leonardi, sulla Macroregione adriatica, facendo già sinergia con i vari Presidenti di Regione che sono sulla dorsale adriatica e questo è importante per rilanciare un settore.
Ho ascoltato tante proteste, ma voi sapete bene che noi ci siamo insediati in questa Assise il 19 ottobre, abbiamo la grande sfida di fare un bilancio che dovremo approvare entro il 31 dicembre, con grande velocità. Il Consigliere Cesetti lo sa meglio di noi essendo stato un Assessore al bilancio attento, disponibile, gentile con i territori.
Credo che oggi noi, cari colleghi, abbiamo delle grandi responsabilità, tutti quanti, tutti, sia chi ha vinto che chi ha perso, voi avete governato negli ultimi cinque anni questa regione piuttosto che criticare, dovreste collaborare, supportare, a volte togliervi la maglietta del Partito Democratico e indossare la maglietta della Regione Marche. Ho apprezzato, ad esempio, il Consigliere Carancini che ha fatto delle proposte, giuste, a volte condivisibili da tutte le parti politiche, perché credo che la politica non sia una questione legata a uno schieramento, ma inerente al benessere dei nostri cittadini, la politica oggi la dobbiamo interpretare come un servizio ai nostri cittadini.
Certo, potremo anche sbagliare, come avete errato moltissimo voi nell'ultima legislatura, ma se dovessimo sbagliare lo faremo con coscienza di aver fatto qualcosa di buono per il nostro territorio. Oggi soprattutto ci troviamo davanti due grandi responsabilità e questo voi tutti lo sapete, la prima responsabilità è quella di riparare i danni che avete fatto negli ultimi cinque anni, per noi sarà molto più difficile, è una sfida che abbiamo davanti, perché voi sapete che quando si devono ricucire i vestiti, oppure quando si devono rimettere insieme i cocci, come prima diceva la Consigliera del Movimento 5 Stelle, del cattivo governo del Partito Democratico…, perché noi abbiamo la grande responsabilità di rimettere insieme i cocci e so che non sarà molto facile.
Abbiamo anche un’altra responsabilità che è quella di rilanciare la nostra regione, ci aspettano sfide importanti, che dovranno produrre risultati, questo è ovvio.
Ho ascoltato con attenzione l'intervento della Consigliera Menghi con la quale mi complimento, anche lei donna eletta perché capace, non nominata da qualcuno, e questo perché credo che oggi noi abbiamo delle belle sfide, come dicevo prima.
A volte abbiamo visto la nostra regione essere appesa a decisioni che non venivano dal basso, prima il Consigliere Cesetti ha detto che la Giunta Acquaroli è stata fatta nei palazzi romani, ma lei si rende conto del consenso popolare che ha preso questa maggioranza? Lei si rende conto della grande batosta che avete preso nonostante avete governato negli ultimi cinque anni e non vi siete degnati … Addirittura ho sentito il Consigliere Cesetti dire: “Siamo stati traditi”, no, voi avete tradito i cittadini marchigiani, li avete traditi voi perché non avete mantenuto le promesse, li avete traditi voi perché avete fatto delle scelte politiche sbagliate, così come sulla sanità, dove avete dismesso i piccoli ospedali. L’ex Presidente della Provincia Cesetti, oggi Consigliere, ricorderà bene nella nostra provincia le scelte politiche fatte sulla sanità e sa bene che non basta costruire un ospedale per rilanciarla, costruire un ospedale unico a Civitanova Marche piuttosto che pensare all’ospedale unico ad Ascoli Piceno o nelle altre province.
Oggi ci troviamo in una condizione difficile. Prima ho ascoltato anche l'intervento della Consigliera Bora attenta e preparata nello spiegare tutto ciò che ha fatto. Sia la Consigliera Bora che il consigliere Cesetti hanno detto che hanno preso in mano questa regione, che era in una crisi difficile. La crisi viene molto prima, dal 2007/2008, lo sappiamo tutti, non è colpa di chi c’è stato prima, noi, però, dobbiamo renderci conto che la sfida che abbiamo davanti è importante per tutti, lo slogan della campagna elettorale era “una storia nuova” e credo che una storia nuova debba esserci anche per voi dell'opposizione, essere più umili e tornare con i piedi per terra.
Ero convinto che in quest'Aula, in questa assise, magari gli ex Assessori avrebbero fatto mea culpa di qualche errore, perché i cittadini li hanno penalizzati ed hanno premiato un centrodestra unito, coeso, soprattutto hanno premiato un nuovo modello di Marche, hanno premiato l’umiltà, la disponibilità, il lavoro, il sacrificio di coloro che hanno costruito un programma elettorale. Non solo, come ha detto prima il Consigliere Lucentini, noi a differenza di altri che stavano nei palazzi, eravamo in mezzo alle strade, in mezzo alla gente, nelle piazze e non ci siamo stati solo nella campagna elettorale, cari colleghi dell'opposizione, ci siamo stati sempre, ci siamo stati quando la nostra Consigliera Leonardi era l'unica Consigliera per Fratelli d'Italia, tenendo alta la bandiera, correndo da Pesaro fino ad Ascoli Piceno, rappresentando tutte le Marche ed oggi abbiamo la grande soddisfazione di vederci tutti qua insieme per governare questa regione, con grande responsabilità, con grande coesione.
Prima ho sentito un Consigliere di maggioranza dire una cosa bellissima, non si parla più di Marche nord e di Marche sud, finalmente parleremo di Marche, non si parla più di Porto Sant’Elpidio, di Montegiorgio, di Ancona, ma si parlerà di Marche perché credo che la Giunta precedente abbia fatto dei distinguo tra cittadini di serie A e cittadini di serie B, il nostro obiettivo invece è che tutte le persone siano cittadini della regione, tutti quanti uniti, certo sarà una sfida difficile, ovviamente, avremo tanti impegni davanti, come la pandemia, il riordino anche del sistema sanitario.
Prima ascoltavo qualcuno che proponeva a noi di riordinare il sistema sanitario, siete unici! Il Consigliere Mangialardi sul tema sanità ci invitava a dare una svolta subito, magari, visto che ha elogiato il suo predecessore, poteva chiedere al Consigliere Cesetti che cosa hanno fatto sulla sanità, perché noi oggi ci troviamo a gestire quanto impostato dal Partito Democratico, ma noi a differenza di altri non facciamo politica per fare dispetto a qualcuno, ma per dare risposte ai nostri territori e questo è quello che consiglio a voi, che avete fatto gli Assessori, i Sindaci, avete avuto responsabilità enormi, speravo in questa Assise, credetemi, di trovare davanti a me delle persone responsabili, perché mi ricordo che quando ero all'opposizione il Consigliere Cesetti, che giustamente era il mio Presidente della Provincia, diceva: “Voi non avete mai governato, che cosa ne sapete?” A questo punto mi ritrovo io a governare e il Consigliere Cesetti all’opposizione, che è stato l’unico, credo, ad aver fatto mea culpa, mi ha fatto molto piacere ascoltarlo, piuttosto mi è dispiaciuto sentirle dare la colpa ai cittadini, agli imprenditori che non vi hanno votato.
Vorrei concludere questo intervento chiedendo a tutta l'Assemblea, destra, sinistra, Movimento 5 Stelle, centro, di avere un unico obiettivo: quello di uscire il prima possibile tutti insieme da questa pandemia, senza polemiche, guardando avanti, cercando di dare il proprio contributo perché fino a poco tempo fa c’eravate voi, c’era la Consigliera Casini, che era Assessore e che prenderà la parola dopo di me, sono certo che anche lei capirà il senso del mio intervento, che la responsabilità oggi è un fattore fondamentale.
Faccio i miei più cari auguri alla Giunta, al Presidente Acquaroli, alla maggioranza, a tutto il Consiglio affinché noi tutti possiamo dare un esempio all’Italia, saremo a volte un Consiglio unito, saremo a volte personalità politiche di partiti diversi, ma con un solo interesse, quello di dare risposte ai cittadini della regione Marche, in fretta, ma soprattutto con competenza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Saluto tutti, saluto la nuova Giunta e le faccio un in bocca al lupo, saluto l'Ufficio di Presidenza e tutti i Consiglieri.
Da qualche intervento questa apertura al confronto e a lavorare insieme non mi è sembrata così evidente, quindi, parto da questo. Probabilmente qualcuno di noi sarà apparso arrogante, ma fateci fare l'opposizione, così come pensiamo di farla. Rivendichiamo il diritto di poter decidere come fare l'opposizione, nelle modalità che riterremo più opportune, siete la maggioranza, non avete vinto, ma stravinto e tutti quelli che siedono qui, da questa parte dell'emiciclo, hanno perso, non c'è qualcuno che ha vinto abbiamo perso tutti e ha perso male il Partito Democratico. Quando si perde i cittadini hanno ragione, i cittadini non sbagliano, non interpretano male, se hanno interpretato male le tante cose che abbiamo fatto evidentemente non le abbiamo fatte capire, non le abbiamo spiegate, non le abbiamo comunicate, quindi una responsabilità l'abbiamo.
Detto questo, oggi l'ordine del giorno prevede la discussione sulle comunicazioni del Presidente della Giunta regionale non l'analisi del voto all'interno dell'Assemblea del Partito Democratico perché mi è sembrato per un attimo di essere nella discussione degli organi politici di indirizzo del mio Partito, cosa che abbiamo fatto e continueremo a fare, perché è ovvio che quando si perde così, dopo tanti anni, le motivazioni vanno esaminate.
E’ stato detto che non abbiamo realizzato delle opere pubbliche. C'è da dire che la Regione Marche non ha competenza nella realizzazione di opere pubbliche, credo che questo sia del tutto evidente. Si è parlato molto spesso di banda larga e noi possiamo dire che su questo abbiamo stanziato 102 milioni di euro nelle aree grigie, che adesso si sta mettendo a terra, perché è chiaro che tutta la parte, una volta decisa, una volta programmata, una volta messa nel programma delle opere pubbliche, deve essere poi realizzata.
Si è fatto prima cenno alle tante autorizzazioni che spesso, purtroppo, sono necessarie e maggiori nelle aree interne, che sono le zone più pregiate, le più belle, dove c’è una vincolistica molto più stringente.
Abbiamo già messo a terra e sono stati fatti progetti per 84 milioni di euro per le strade. Per esempio siamo stati la prima Regione d'Italia che ha restituito all'Anas, dopo il passaggio delle competenze dalle Province alle Regioni, 800 chilometri di strade e su quelle che erano rimaste abbiamo immediatamente postato circa 30 milioni di euro per le asfaltature. Ma non voglio dire questo, dico soltanto per chiarire che non c'è stato il Governo di Lucifero distante dai territori, c'è stato un Governo che, non per giustificare quello che è stato fatto, appena insediato ha avuto ben quattro terremoti, e quando avete detto: “Non siete stati vicini alle aree terremotate”, dico che io ero tra Accumoli e Arquata il 24 agosto e ho vissuto direttamente il terremoto, la mia casa è stata terremotata, sono morte persone che conosco, sono stata lì per mesi, quindi non si può dire che non siamo stati vicini, c’è stata una grande complessità di eventi che non può essere certo esaminata oggi.
Nell’intervento che il Presidente Acquaroli ha fatto in Aula e nel programma, che io ho letto con grande interesse, a differenza di qualche intervento malizioso che ha detto che noi non l’avevamo esaminato, ci sono dei punti, secondo me, che possono essere di connessione.
Parlo delle infrastrutture e dico che la carenza infrastrutturale è atavica nella regione Marche, vedo che le vostre indicazioni sono molto simili alle nostre, mi permetto, Presidente Acquaroli, di chiederle di integrare la Mezzina ed altre in riferimento al Piceno, come c'era anche nel programma della vecchia Giunta in cui troverà le opere necessarie e strategiche, visto che ci sarà la possibilità di utilizzare i fondi del Recovery Fund, di inserire la circonvallazione di San Benedetto del Tronto, che secondo me è un'opera importantissima, visto che si dovrà fare anche la A14 e finalmente si stabilirà il tracciato migliore e anche la connessione tra la A24 e la Ascoli Mare, che è una bretella, che tra l'altro è stata inserita nell'area di crisi complessa Valle del Tronto-Val Vibrata.
Prima ho sentito un Consigliere parlare di aree di crisi, come se area di crisi fosse una definizione, l’area di crisi è un modo di identificare degli accordi di programma che vengono sottoscritti dopo aver riconosciuto un'area particolarmente carente o in criticità dal punto di vista del lavoro e dell'industria. Si sottoscrivono degli accordi che determinano delle risorse importanti da parte del Governo, da parte della Regione, per esempio nel caso del Piceno abbiamo avuto quattro anni di cassa integrazione in deroga, che non sono una soluzione, ovviamente, ma sono stati molto utili. Mi dispiace che non ci sia l'Assessore Castelli, perché gli avrei detto che c'è un tavolo al Mise in questo momento nel quale si sta dibattendo della quinta annualità in deroga per l'area di crisi del Piceno, gli avrei chiesto, come gli chiederò per le vie brevi, di seguire questa procedura.
Rispetto ai fondi comunitari, non vedo neanche l'Assessore Carloni che si interesserà anche di agricoltura, che è primaria nelle Marche e questo bisogna ricordarlo, come bisogna ricordare che lasciamo a questa Giunta una regione che è la prima regione biologica l'Italia.
Siamo alla vigilia non solo della possibilità di utilizzare i fondi del Recovery Fund, ma della nuova programmazione dei fondi comunitari, nel caso dell'agricoltura, lei saprà benissimo perché l’avrà verificato, abbiamo impegnato il 97% di 538 milioni di euro, più 160 milioni di euro che ci sono stati donati dalle altre regioni per il terremoto e sono stati utilizzati, ad esempio, per insediare 300 giovani imprese.
L'agricoltura è importante non soltanto per il dissesto idrogeologico e quando si parla di questo argomento potremmo anche vantarci del fatto che siamo una regione capofila per gli accordi agro-ambientali d’area, che servono a mitigare i danni del dissesto idrogeologico per il quale abbiamo destinato 244 milioni di euro per aiutare comuni, province ed enti.
Poi lei si è riferito all'urbanistica, mi fa molto piacere e sarò molto contenta di partecipare alla stesura di una legge urbanistica, una legge urbanistica che è nel cassetto dal 2016, Presidente, perché dopo il terremoto non aveva più senso parlare di una legge urbanistica che avrebbe dovuto funzionare ad una velocità per metà del territorio e ad un’altra velocità per l'altra. Ha fatto riferimento ad alcune fattispecie che sono riqualificazioni, recuperi, sono competenze comunali e provinciali e non della Regione, ma questo non significa nulla, la sfida importante è quella che ha detto prima il Consigliere Carancini, quella delle aree interne.
Quando parliamo di aree interne ricordo a tutti che non è vero, come ha detto il Consigliere Putzu, che la Regione non ha fatto nulla, perché c’è la strategia delle aree interne, la Snai, il cosiddetto progetto Barca per tutta la dorsale appenninica, in cui la Regione Marche ha soltanto tre aree individuate e si sta procedendo alla determinazione di altre due. Mi auguro che si individui tutto l'Appennino come Snai e come strategia delle aree interne, che è stata la prima esperienza da 30 milioni di euro in cui sono confluiti fondi comunitari diversi, che hanno portato alla progettazione e all’implementazione dei servizi socio-sanitari, che sono determinanti nelle aree interne, trasporti e scuola, quindi i servizi scolastici.
Credo che da lì si possa ripartire per scrivere insieme una legge che ci aiuti ad invertire la tendenza dello spopolamento e anche ad utilizzare, “valorizzare” queste aree nel momento in cui si è riconosciuto che le Marche sono la regione più biodiversa d’Italia. Zone che possono fare la differenza anche dal punto di vista culturale, dal punto di vista turistico e dal punto di vista economico, soprattutto dopo il Covid, perché ci siamo resi conto che sempre più si cercano luoghi isolati e meno densamente infrastrutturati.
Per quello che riguarda l'atteggiamento che dovremo avere come minoranza le dico, come ho detto nell'incipit, lasciatecelo decidere e lasciatecelo scegliere.
Certo, la parte che riguarda la sanità va spacchettata, Presidente, è vero che vi siete insediati da poco, ma è anche vero che il Covid a noi è arrivato senza preavviso, è chiaro che si deve lavorare in emergenza, per cui saranno due le velocità. La prima, le chiedo di dire in tempi brevi …, faremo questo Consiglio della cui convocazione la ringrazio, parleremo dell'emergenza che è una fase immediata, nella quale bisogna muoversi in maniera molto veloce anche azzardando delle azioni coraggiose, poi ci sarà tutta la fase … Non mi viene affatto da ridere, come fa qualche Consigliere, quando penso al nuovo modello di sistema socio-sanitario marchigiano, noi abbiamo avuto un programma che è stato bocciato, ora c’è il suo, ne discuteremo e ne parleremo in quest'Aula e nelle Commissioni preposte, parteciperemo con la possibilità di integrare il nostro programma, che non abbiamo buttato in un cestino e non abbiamo poco considerato. Sinceramente ho trovato molto volgari e brutte, soprattutto lontane dal ruolo che la Consigliera Menghi ricordava e del quale sottolineava l'importanza ed il rispetto, alcune battute di qualche Consigliere che irrideva alcuni di noi, vorrei che questa cosa non ricapitasse in questo Consiglio, perché chi siede qui si deve rendere conto che ha una responsabilità grande, com'è stato ribadito, ce l’ha la maggioranza, c'è l’ha la minoranza, ce l'abbiamo tutti, ci è stata data dai cittadini. Noi Consiglieri siamo soltanto 30, quindi, i cittadini hanno scelto poche persone per rappresentarli e non credo che faccia piacere che si abbiano atteggiamenti non istituzionali, quindi, invito lei, invito il Presidente Latini ad evitare che si superino nel futuro dei livelli di educazione che sono basilari.

PRESIDENTE. Grazie, Consigliera, farò tesoro del suo richiamo finale sui rapporti tra i Consiglieri all’interno dell’Aula.
Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Sarò brevissimo. Vorrei dire due parole riprendendo anche quelle sentite proprio ieri dal Capo dello Stato che ha invitato il Parlamento ad essere unito in un momento come questo, ovviamente, quando invita il Parlamento invita tutte le altre istituzioni, anche i vari Consigli regionali all’unità.
Penso che stiamo vivendo un momento sociale molto difficile, al di fuori di quest'Aula c’è la rabbia dei cittadini che sono esasperati, quindi dovremo riuscire a capire, a captare le loro esigenze, quelle sono le priorità che le persone hanno, per cui dobbiamo riuscire a dare delle risposte.
Ho sentito dire che a breve dovremo fare il nuovo bilancio, anche lì dovremo essere molto bravi nel capire quali sono le reali esigenze ed anche il programma che il Presidente Acquaroli ha presentato l'altra volta andrà in parte anche stravolto perché quando uno fa un programma è difficile prevedere situazioni come quelle che stiamo vivendo, anche se erano sicuramente ben evidenti perché il Covid è iniziato prima. Dovremmo lavorare tutti insieme, cercare di capire bene le priorità e le esigenze che i cittadini ci chiedono.
Non voglio ripetere, rispetto e condivido la gran parte degli interventi, soprattutto gli interventi dei Consiglieri del Partito Democratico che mi hanno preceduto, ma ribadisco la mia disponibilità e quella del Partito Democratico a lavorare insieme.
Ho letto tutto il programma, se posso dare qualche suggerimento dico che ho visto molto debole la parte che riguarda le tematiche ambientali, quindi invito a rivederla anche insieme, facendo un lavoro molto più forte perché nella precedente legislatura ci siamo caratterizzati con leggi all'avanguardia dal punto di vista nazionale rispetto alle altre Regioni, sul tema delle plastiche, dell'economia circolare, dei rifiuti, dell'efficientamento energetico, del piano della mobilità, della rete ciclabile, penso che sia importante continuare in questa direzione perché sono temi molto sentiti.
Nel programma ho visto un ambiente molto collegato al turismo, un'opportunità turistica, penso che l'ambiente oltre a questo debba essere anche un'opportunità, un motore di sviluppo del nostro territorio, uno sviluppo che deve essere sempre più sostenibile, quindi l'ambiente diventa un'opportunità di crescita del territorio regionale.
Ho letto i cluster turistici e devo dire che ne mancano un po’, quindi, chiedo anche di integrali, come ha già fatto la Consigliera Casini per quanto riguarda la parte delle infrastrutture. Non sono stati menzionati i nuovi cluster turistici che la Regione Marche ha integrato e sui quali ha puntato durante gli ultimi cinque anni, mi riferisco al cluster del bike. Ritengo che la Regione Marche negli ultimi anni sia diventata, non a livello del Trentino, una delle principali regioni perché ha puntato molto sul turismo emozionale, al quale piace la natura, piace viaggiare utilizzando la bicicletta, siccome non lo vedo penso che sia importante inserirlo.
Abbiamo puntato molto sul moto turismo, secondo me sarebbe un errore azzerare questo progetto che punta a promuovere la cultura e la tradizione motoristica delle Marche, che hanno una tensione molto forte da questo punto di vista. Non vedo per niente il turismo legato agli animali, sembra una cosa secondaria rispetto al Covid, ma penso che sia una grande opportunità di sviluppo.
Chiedo inoltre l'integrazione, ovviamente se volete, ed il potenziamento della parte in cui si parla di mobilità dolce. La Regione Marche ha stanziato oltre 50 milioni di euro per le ciclovie, sia lungo la dorsale adriatica che lungo le valli dei fiumi, penso che sia importante proseguire questo progetto perché darà delle belle risposte per collegare la costa con l'entroterra e per permettere a chi vive nelle zone interne di beneficiare di una mobilità sostenibile vera e reale, mettendo ulteriori finanziamenti.
Per quanto riguarda le infrastrutture conosco meglio i progetti relativi alla provincia di Pesaro-Urbino, vedo una priorità per la Fano-Grosseto, per la pedemontana Cagli- Sassoferrato, perché diamo per scontata la Sassoferrato-Fabriano, vedo l'importanza di far tornare l’Apecchiese una strada statale, ma non vedo il tratto che riguarda il collegamento Cagli-Cantiano-Gubbio, che secondo me va integrato perché è strategico per il rilancio del nostro territorio, visto come proseguo della Flaminia da Cagli- Cantiano-Ponte Riccioli fino a Gubbio dove già esiste una pedemontana che poi si ricollega con la strada statale 76, quella che va da Fabriano a Perugia.
Questi sono i suggerimenti che mi sentivo di dare, ovviamente mi riservo di verificare ulteriori punti, magari da suggerire nel corso dei prossimi mesi, ma questi mi sembravano da sottolineare immediatamente perché penso che siano importanti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Pasqui.

Gianluca PASQUI. Grazie Presidente. Sarò realmente veloce, più veloce del collega. Approfitto del mio primo intervento per salutare il Presidente Acquaroli, il Presidente Latini, tutta la Giunta, tutto il Consiglio, ovviamente il personale che è quel cuore pulsante, quella macchina vera, che serve per riuscire a portare quei risultati che auspichiamo con forza di ottenere per i cittadini.
Non dovevo fare nessun tipo di intervento, perché sono stato ampiamente rappresentato dalla mia maggioranza e dall'intervento del mio capogruppo, naturalmente mi sono candidato dopo aver parlato molto e fatto un percorso anche con il Presidente Acquaroli di piena condivisione, per cui il programma lo conosco, lo conoscevo prima, lo conosco ancor meglio oggi e naturalmente esprimo il massimo appoggio e il massimo sostegno.
Mi sono sentito di intervenire per qualche minuto per chiedere in maniera reale che ci sia ormai, soprattutto in contesti istituzionali come questo, il vero rispetto di un popolo, che è quello terremotato. Quando sento ancora parlare di leggi per la montagna, dopo quattro anni, sinceramente non rido perché ho toccato con mano, da Sindaco dell'emergenza e da cittadino di quella terra, le problematiche che ancora ci sono. Quando sento parlare di ricostruzione non rido perché vengo da quel territorio lì e non c'è ricostruzione, siamo ancora in piena ed assoluta emergenza. L'unica cosa che ancora stanno facendo i Comuni che hanno subìto danni è quella di pensare agli interventi di protezione civile, come la messa in sicurezza. E’ emergenza, non è ricostruzione.
Quando si parla di voler rilanciare, dico che noi dobbiamo risorgere, perché si rilancia qualcosa di vivo, risorge chi è morto e quelli sono i territori che dobbiamo far risorgere e quando sento dire che non siamo stati lasciati soli penso ad un ospedale che non è di montagna, ma l'ospedale di un territorio, ricco di grandi professionalità e competenze che è stato subito messo a disposizione, per fare cosa? E’ stato tolto alla quotidianità sanitaria per farci il Covid Hospital, è stato tolto ad una zona montana martoriata. Dalle frazioni di alcuni comuni per raggiungerlo e per curarsi ci vuole un'ora in condizioni di normalità, se non di più.
Ecco, invito questa sede istituzionale a non strumentalizzare il terremoto e da oggi invito fortemente tutti noi a lavorare coesi per risolvere quei problemi che non hanno colorazione giallo verde, giallo blu.
L'impianto normativo è stato fatto ed è quello che non funziona, è l'impianto normativo che inizialmente è stato fatto che non funziona, ed è quello che oggi dobbiamo avere la forza di cambiare, anziché parlare di legge della montagna, prendiamo spunto non da Gianluca Paschi, ma da quello che disse Don Milani che ha sempre sostenuto che la vera diseguaglianza è quando si fanno parti uguali a soggetti disuguali. Noi fino ad oggi abbiamo gestito il terremoto in maniera assolutamente diversa, non ho mai visto un ammalato andare in ospedale ed essere curato con la stessa medicina a prescindere dalla malattia. Noi abbiamo curato con la stessa medicina tutti, a prescindere dalla malattia.
Mi sentivo in dovere di intervenire anche perché so benissimo di essere in questo contesto l'amministratore di una Regione, ma so altrettanto bene di provenire da quei territori che hanno subìto danni continui, abbiamo distrutto la sanità di quei territori, vi invito oggi ad andare a vedere quanti ortopedici ci sono, ne parleremo al prossimo Consiglio, e quanti cardiologi ci sono all'ospedale di Camerino e poi parleremo di sanità. In queste ore le autoambulanze portano le persone malate di cuore in altri ospedali, chi si rompe una gamba in altri, perché non ci sono più i medici.
Su questo vorrei che realmente ci fosse sinergia e collaborazione, a me non interessa dire perché si è perso, però un pensiero ce l’ho. Ricordo quando da Sindaco inaugurai la più grande opera del cratere sismico per le attività produttive, mi sarebbe piaciuto in quell'occasione conoscere per la prima volta, era l'8 dicembre di due anni fa, l'Assessore Bora, non l'ho mai vista a Camerino, mai, è quello che non dobbiamo fare ed è un invito che non faccio alla minoranza, ma la faccio agli amici della maggioranza, è l'esatto opposto di quello che è stato fatto, che noi non dobbiamo fare perché se faremo l'esatto opposto renderemo giustizia ai problemi di chi è fuori di quest’Aula. Grazie e buon lavoro a tutti.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. Grazie a tutti gli intervenuti in questo dibattito sinceramente lungo e appassionante che mi ha dato tanti spunti. Mi scuso delle pochissime e rare occasioni in cui sono dovuto uscire e non ho potuto ascoltare tutti.
Grazie perché credo che l'inizio di questa legislatura sia un momento importante per me e per noi che per la prima volta siamo al Governo della Regione, per questa maggioranza, per tutti. Abbiamo detto quello che reciprocamente pensiamo anche senza tanti veli, facendo un'autoanalisi di quello che è accaduto e per me è stata un'occasione di spunto e di riflessioni ulteriori, anche per le minoranze che hanno meno occasioni rispetto alla maggioranza di parlare con me sul mio programma, sul nostro programma e il mio modo di esporlo in questo contesto, nella prima seduta che abbiamo svolto.
Ringrazio le Consigliere del Movimento 5 Stelle. Sono contento della loro apertura a collaborare lealmente non nei miei confronti e in quelli della mia Giunta, ma nei confronti delle istituzioni, perché credo che questo sia lo spirito che anch'io ho auspicato nella seduta del 19 ottobre, lo spirito che ci deve vedere protagonisti, non negli accordi partitici, ma nella ricerca di quel bene che nessuno di noi ha come elemento precostituito, ma che solo insieme riusciremo a costruire.
Vi ringrazio anche perché è lo spirito che intendevo quando l’ho auspicato e credo che sia anche l'elemento che in questo periodo così complicato possa fare la differenza e lo dico, guardate, perché noi abbiamo il dovere di assumerci le nostre responsabilità e cercheremo di farlo. La mia apertura non vuole essere uno sfuggire alle nostre responsabilità, alle mie responsabilità, ma l'apertura è un segno, una volontà, una voglia di creare una discontinuità, in un momento in cui, come ha detto bene il Consigliere Biancani, come ha ripetuto ieri il Presidente della Repubblica, è importante che le istituzioni si impegnino a far vedere un'unità di fondo, la ricerca del bene e delle soluzioni che vanno anche al di là delle diverse appartenenze.
Grazie per aver colto nel mio intervento questo spirito, grazie anche a quelli che lo hanno capito, i Consiglieri Santarelli, Biancani, Carancini, Mangialardi e tutti gli altri, ho colto negli interventi la volontà di confrontarsi. A me questo ha fatto molto piacere e cercherò di essere all'altezza di questo mio auspicio che è stato raccolto.
Entrando un po’ nel merito della discussione, vorrei dire innanzitutto al Consigliere Mangialardi che quando nel mio intervento iniziale ho detto che non avrei mai immaginato un insediamento come questo, non era perché ad agosto o a luglio non immaginavo un insediamento, è perché qui ci sono stato come Consigliere regionale dal 2010 al 2014 e non avrei mai pensato – credevo che un giorno il centro-destra avesse potuto vincere – ed immaginato un clima come questo, con i plexiglass, le mascherine e il disinfettante, facevo riferimento non alla campagna elettorale fatta, lo dico perché deve essere chiaro che quello che sta toccando l'Italia, l'Europa e il mondo è qualcosa di talmente grande, straordinario e non definibile nella sua entità che ci richiama ancora di più alla responsabilità. Ci tenevo a fare questa precisazione perché non mi permetterei mai di essere leggero su un tema che tocca la salute, la sicurezza, l'economia, la possibilità e le paure di tante decine e migliaia di cittadini marchigiani e non solo.
Sicuramente ho apprezzato tanti spunti, penso che si sia parlato troppo del passato, io non vorrei guardare al passato, vorrei provare a guardare al futuro, non vuole essere una presunzione la mia, non vuole essere un atteggiamento presuntuoso, vuole essere l'atteggiamento di chi sa di governare in un momento complicato, che tocca in maniera imprescindibile, al di là delle nostre appartenenze, i nostri territori, le nostre comunità, le nostre imprese. C’è un'incertezza che mai si poteva cogliere e non lo dico per avere una giustificazione in più, mentre a febbraio c'era la speranza che questa fase pandemica non avesse un risvolto così forte e prepotente, oggi abbiamo la certezza e non siamo sicuri che basteranno l’autunno e l’inverno per superarla definitivamente, oggi abbiamo la certezza che dovremo imparare a convivere con il virus ancora per qualche tempo e le conseguenze sulla nostra tenuta sociale, sanitaria ed economica sono tutte da scrivere. È per questo che ho detto qualche settimana fa: “Cerchiamo di essere uniti nella difesa delle istituzioni” e l’avete visto, l’ho toccato personalmente quando qualche giorno fa uscendo in un'ora abbastanza tarda dal mio ufficio avevo ad aspettarmi sotto dei ragazzi che protestavano, che erano preoccupati per la chiusura delle loro attività di ristorazione e delle loro palestre, ho cercato di raccogliere la loro preoccupazione facendo capire l'importanza di mettere fine o almeno cercare di placare l'andamento della curva.
Dicevo e lo confermo, questo momento particolare non vuole essere una giustificazione, è un momento in cui le istituzioni devono cercare il più possibile di essere unite anche nelle reciproche e legittime differenze.
Un'altra cosa voglio precisarla e la voglio dire, mi sta bene la polemica politica, ormai sono tanti anni che mi appassiona l'appartenenza ad un partito ed ad un percorso, con tanti amici nella destra, nel centro-destra, si vuol far passare l'idea che questa Giunta sia stata fatta a Roma o che sia calata dall'alto, se fosse stato così non avrebbe visto quattro ex Sindaci di città importanti, con percorsi rilevanti, che rappresentano un radicamento territoriale preciso, un ex Vicesindaco, un ex Assessore, oggi parlamentare che si dimette dal Parlamento della Repubblica per venire nelle Marche a lavorare con noi, questi sono elementi che non danno esattamente la tendenza di una Giunta calata dall'alto, ma la scelta dei migliori componenti che il centrodestra poteva offrire, senza nulla togliere agli altri che sono seduti in Consiglio regionale, che avrebbero potuto meritare, ambire, aspirare a stare in questa Giunta. Questo lo dico perché quando si è da quest'altra parte, e tanti di voi lo sono stati, non si è più appartenenti ad una categoria partitica, ma questa è la Giunta della Regione Marche e dovrà rappresentare tutti i cittadini, di destra e di sinistra, come ho detto l'altra volta, che hanno votato o che non hanno votato.
Questo lo dico senza alcun spirito polemico, senza volermi sottrarre a questo tipo di valutazione, però il percorso di ognuna di queste componenti di Giunta merita il rispetto, che è stato sancito da un riconoscimento elettorale, presente e passato, importante.
Gli spunti sono tanti sull'economia, sulle infrastrutture, sulla sanità, a me sta bene oggi parlare di riforma sanitaria, possiamo iniziare pure questa sera, però voi sapete benissimo che dobbiamo provvedere al personale per fare i tamponi, penso che ognuno di voi avrà visto anche equiparandoli i dati per cui regioni simili alla nostra, penso alla Liguria, al Friuli-Venezia Giulia, tamponano il doppio, il triplo. Ognuno di voi avrà visto che rispetto al numero di terapie intensive, di cui avremmo dovuto essere dotati, siamo in carenza di qualche decina di posti letto, forse di più. Qualcuno di voi sa che per far funzionare il Covid Hospital …, di cui io non voglio discutere, trovate una sola considerazione polemica, una mia considerazione polemica durante l’emergenza e portatemela qua, perché in una pandemia credo che ognuno debba avere un profilo anche di critica, di non condivisione, però la polemica credo non debba appartenere a questa fase politica per il rispetto dei cittadini e delle istituzioni.
E’ difficile parlare di un nuovo piano sanitario quando abbiamo la necessità di reperire i medici per continuare ad aprire le terapie intensive e non sporcare gli ospedali delle nostre province. Questa mattina prima di venire qui i territori erano preoccupati, i Sindaci mi dicevano, ci dicevano: “Signori, se portate il Covid nelle nostre terapie intensive, purtroppo dovremmo interrompere le cure per cui gli ospedali sono nati”, cure e patologie che non sono assimilabili, ma sono importanti lo stesso, l’ha detto bene il Consigliere Cancellieri prima, ogni giorno i malati muoiono non solo di Covid.
Ecco, questa è la preoccupazione di affrontare e far fronte alla crisi e per questo ben venga questo Consiglio regionale perché è importante fare il punto, è importante mettere tutte le idee al centro della comunità marchigiana per dare risposte. Certo, possiamo parlarne subito, però voi capite che l'apprensione e la preoccupazione sta nel cercare le risposte da mettere in campo da qui a qualche ora, da qui a qualche giorno, da qui a qualche settimana per far si che la recrudescenza del virus possa portare meno scompensi possibili alla comunità. Farsi trovare pronti per fronteggiare il contagio, ma soprattutto per non condannare, purtroppo, i malati di altre patologie all'abbandono per intere settimane, per interi mesi.
Quindi, oggi direi di affrontare questa emergenza, poi quando sarà, non dico superata, ma stabilizzata, possiamo con più serenità parlare di un nuovo sistema sanitario che guardi e sappia guardare ai territori. Non voglio fare il ragionamento di due settimane fa, sarebbe un ritornarci, però credo che i due tempi ci debbano essere, ma vanno contemperati, ora ce n'è uno che è di emergenza e bisogna avere la lucidità di capire e di dare risposte immediate.
Il Recovery Fund è una grande opportunità, diciamo che dobbiamo capire bene come il Governo intende coinvolgere le Regioni, se saranno più progetti di caratura nazionale, se saranno progetti di caratura regionale e nazionale, certamente, per alcune infrastrutture è logico, è naturale. Se parliamo del corridoio Adriatico, del proseguimento della A14, dell'alta velocità, sono progetti che hanno un interesse che vanno oltre le singole regioni. Noi stiamo facendo un lavoro e gran parte delle schede, considerato che ci siamo insediati da poche settimane, come voi sapete benissimo, sono state preparate dai dirigenti su indicazione della Giunta del Presidente Ceriscioli, noi stiamo cercando nei tempi e nei limiti del nostro possibile di dare il nostro contributo, ma un’arteria o un progetto di riqualificazione dei nostri borghi o delle nostre vallate non può avere una connotazione partitica, è semplicemente un'indicazione di un intervento necessario, utile e prioritario per dare risposte, in attesa da anni perché magari sono state date altre priorità, ma non voglio scendere sotto questo punto di vista.
Quindi le infrastrutture, il Recovery Fund, la sanità, la programmazione europea, i fondi spesi o non spesi, guardate anche qui parliamo di semplificazione, non ricordo chi di voi prima l’ha accennata, è un elemento importante, ma non perché appartiene a me o al mio programma o al programma del centrodestra, è rilevante nell'interlocuzione tra le istituzioni e i territori, L’ho detto l’altra volta, se non l'ho detto lo ripeto, quante imprese di dimensioni micro, piccole e medie non riescono a interloquire perché non possono dotarsi di strumenti professionali all’altezza ed adeguati visto che per loro sarebbe un costo? Avere la capacità di semplificare il rapporto tra le istituzioni e le opportunità, l'Europa, le Regioni e i territori, è uno spunto ed anche una sfida aperta. Io ho le mie idee che possono essere perfezionate, la maggioranza potrà dare il proprio contributo e se ci saranno idee che possono aiutarci sicuramente non le rifiuteremo, né ci andremo a barricare dietro ad un'appartenenza di una maggioranza o di una minoranza. La semplificazione si fa da tutte le angolature, se ci sono proposte che possono arricchire le nostre idee ben vengano, il mio auspicio era e deve essere questo. C'è un Consiglio regionale apposta, ci sono le Commissioni che devono funzionare in questo senso ed in questa direzione, se ci saranno proposte tecniche e politiche accoglibili per la semplificazione e la sburocratizzazione noi siamo qua, non dobbiamo barricarci o arroccarci sull’appartenenza politica.
La questione legata alla Valle del Potenza, Consigliere Carancini, è importante, bisogna considerare anche altri aspetti su quella valle che possono essere importanti, tanti sono gli spunti.
Una legge sulla montagna c'è, però non ci sono stati mai i decreti attuativi, è vero che è molto datata ma, al di là di questo aspetto, credo che la montagna non debba essere trattata da riserva, è una grande opportunità, è per il nostro entroterra un grande patrimonio, noi dobbiamo integrarlo, questa è la mia visione da discutere, però non dobbiamo fare una cosa tipo “faccio la legge perché è sfortunata”, va integrata, purtroppo lo sviluppo di questo territorio è stato governato male, non lo dico io ma, se vediamo razionalmente anche la nostra campagna elettorale, tanti di noi hanno detto che la legge urbanistica è troppo retrodatata, che c'è stato un grande sviluppo lungo la costa e un abbandono dei centri, quel governo del territorio andava garantito in maniera diversa, anche qui non voglio puntare il dito contro nessuno, è un dato di fatto, facciamolo insieme.
La legge urbanistica è necessaria, ricordo che nel 2014 quando mi sono dimesso, eravamo quasi arrivati a licenziarla dopo anni, ero il relatore di minoranza, riprendiamo quei lavori, era una visione di sviluppo delle valli, del nostro entroterra, ricordo, tra l'altro che il Presidente della Commissione era l'ex Presidente della Provincia di Ancona con cui avevo fatto un lavoro largamente condiviso, perché anche in questo senso la gestione del territorio non può avere una visione ideologica, ma di buonsenso, di sviluppo compatibile tra l'ambiente e il mondo delle imprese, il turismo, l’agricoltura, tutto quello che è l'infrastrutturazione, però una visione occorre, in cui la montagna e l'entroterra devono avere lo spazio che meritano, non per concessione, ma perché sono un'opportunità per noi sotto tanti punti di vista e la cura e la tutela del nostro entroterra sarebbe anche un enorme risparmio di energie e di risorse che dovremmo destinare se continueremo a far finta che le zone interne non esistono.
Il sisma, ringrazio il Consigliere Pasqui, ecco un altro elemento che voglio apportare, quando c'è stato il terremoto del 2016 io ero Sindaco a Potenza Picena, credo che tutti dobbiamo smettere di strumentalizzarlo, lo dico anche sottolineando un passaggio, le campagne elettorali dal 2016 ad oggi sono state tantissime, pure quelle referendarie, dobbiamo cercare di costruire le risposte che non sono facili. non lo dico anche in questo caso per mettere le mani avanti, perché il modello sisma, a mio avviso, quando lo dovevo dire l'ho detto, è stato impostato male, ma credo che questo sia un dato di fatto. Abbiamo innescato un meccanismo burocratico più grande, oggi bisogna cercare di recuperare quello che è il minor danno possibile, a quattro anni di distanza vale la pena concentrarsi sulle soluzioni e lo dobbiamo fare perché auspicare la non ricostruzione per dire: “Acquaroli ha sbagliato”, significa vedere la morte del nostro entroterra, forse per avere una rivincita politica. Nessuno di noi se lo può permettere.
Ho detto filiera istituzionale, perché credo e ritengo che sia l'unica soluzione, non esiste un ufficio e una serie di competenze che possono sostituire i Comuni. Per quanto possiamo potenziare l’Usr, un'altra struttura tecnica a supporto della ricostruzione mai potrà avere la profondità, la forza e l’aderenza che le strutture tecniche dei nostri comuni hanno nei territori. Dobbiamo far si che questa filiera si protegga, dialoghi, possa interloquire, per facilitare il superamento degli ostacoli che oggi ci sono. L’attuale Commissario, a cui va anche il mio augurio e quello della Giunta, spero che possa rimettersi presto, ha dato delle indicazioni preziose, credo che vadano valutate anche insieme ai Sindaci, perché è importante che questo segnale avvenga presto e, lo ripeto, è rilevante non per il Governo, il Governatore, il Presidente della Giunta della Regione Marche, ma per quelle comunità fiaccate da quattro stagioni fuori dalle proprie abitazioni.
Sul sisma, come su altro, non c'è volontà di scontro ideologico o scontro politico, ma c'è la volontà di ricercare le soluzioni con la massima disponibilità istituzionale.
Sul Covid Hospital di Civitanova Marche ho detto prima, difficilmente due idee sono proprio identiche, ognuno può avere un'idea, addirittura a marzo, prima che il Presidente Ceriscioli indicasse il nome di Bertolaso, avevo fatto un post in cui auspicavo un intervento per la creazione di una grande struttura o di una serie di terapie intensive, perché era chiaro che erano fondamentali per salvare vite, sul modello di altre Regioni che hanno fatto in maniera similare quello che abbiamo fatto noi, era auspicabile ed oggi dico che insieme alle terapie intensive servono le Usca, perché oggettivamente l'ospedalizzazione andrebbe evitata, dovremmo cercare di evitarla. C’è un problema di personale medico, che purtroppo non si inventa dalla sera alla mattina perché tutte le riduzioni che sono state fatte oggi, purtroppo, le paghiamo care. Detto questo, è chiaro che oggi c'è il Covid Hospital, è una struttura importante che evita di portare in promiscuità il Covid in altre strutture, il problema è che non ci sono i medici e che per far funzionare quella struttura dobbiamo depotenziare le altre. Quindi, voi capite che è una coperta molto corta, lo sapete, non c'è bisogno che ve lo spieghi.
Sono disponibile a parlare con tutti, ho superato ampiamente il mio tempo e neanche me ne ero accorto, vi chiedo scusa, ci saranno le occasioni, vi ringrazio tutti. Quello che vi chiedo e vi dico anche a partire dal prossimo Consiglio regionale è di cercare di essere pratici, in questo momento difficile deve e può diventare un valore, le soluzioni che alla fine metteremo in campo, che metterà in campo la Regione, che dovremo mettere in campo, sono quelle che possono fare la differenza.
Quindi, bene un dibattito anche sulla genesi dei problemi della sanità, dei territori, del lavoro, ma alla fine occorrono soluzioni pratiche perché da qui a tre mesi, da qui a sei mesi, da qui a un anno, da qui a quattro anni, come dicevo nella conclusione del mio precedente intervento, o saremo stati in grado di disegnare un modello che saprà rilanciare il nostro territorio, oppure, purtroppo, registreremo una sconfitta che apparterrà ad una parte politica, ma sancirà una retrocessione irrevocabile ed inequivocabile per tutta la nostra ragione, Io questo vorrei scongiurarlo e vorrei poter dire che, al di là delle diverse appartenenze, in questa legislatura si è instaurato un rapporto di forza che dà valore e credibilità a tutte le istituzioni di questa nostra Regione. Grazie a tutti per i vostri interventi.

PRESIDENTE. Grazie, Presidente. Sono state presentate due proposte di ordini del giorno, il primo a firma delle Consigliere Ruggeri e Lupini del Movimento 5 Stelle, il secondo a firma di tutti i componenti del Partito Democratico e di Rinasci Marche, dei Consiglieri Carancini, Mastrovincenzo, Mangialardi, Cesetti, Casini, Biancani, Vitri, Bora e Santarelli.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno presentato dal Movimento 5 Stelle, visto che la Consigliera Lupini l’ha già ampiamente esposto nel suo intervento, possiamo darlo per illustrato nella parte della discussione del punto all'ordine del giorno.
Per quanto riguarda l'altro ordine del giorno, nel suo intervento il Consigliere Carancini ha detto di volerlo illustrare in un passaggio successivo, gli do la parola un breve se possibile intervento nel rispetto dell'esplicitazione dell'ordine del giorno stesso.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Provo a raccogliere in maniera leale le parole del Presidente Acquaroli che ho ascoltato or ora, confermando, peraltro, ancora una volta, se ce ne fosse il bisogno, lo spirito costruttivo che il gruppo del Partito Democratico vuole, soprattutto in questa fase, ma direi nel periodo del mandato, cercare di portare avanti.
Credo che questo sia un passaggio che possa dimostrare la distanza fra le parole e i comportamenti concreti che sfumano in un attimo e poi fanno i conti con la realtà.
Quello che presento è un ordine del giorno e spero vivamente, Presidente, lo dico anche ai Consiglieri regionali, che la ragione vinca su quello che può essere un passaggio ideologico e gli interessi dei cittadini marchigiani possano superare i condizionamenti dei leader nazionali.
Il Presidente Acquaroli ha fatto riferimento, in particolare nell'ultimo passaggio, alla praticità. Credo che questo sia un piccolo banco di prova. Ho letto attentamente il suo programma nell'ambito del quale al primo punto operativo, se non vado errato, o al secondo, si parla di sanità e di sociale (a pagina 5), credo che sia il primo dei dieci indirizzi operativi, 52 azioni, in particolare quello che riguarda il piano straordinario anti Covid, è un programma ambizioso, molto articolato, nel quale si fa riferimento ad una serie di interventi molto specifici, che credo, non essendo inserito nel programma stesso, abbiano bisogno di investimenti importanti e soprattutto immediati.
L'Europa attraverso l'Eurogruppo e l'Unione europea, in particolare, finalmente, a seguito della vicenda Covid ha testimoniato senza ritardi e concretamente la volontà di cambiare la linea passata, che ha riguardato in particolare i rapporti tra gli Stati, molto spesso l'abbiamo criticata tutti non considerandola l'Europa dei popoli, ma credo che nel corso della vicenda del Covid abbia in realtà dimostrato come ci possa essere un significativo cambiamento.
A questo proposito tra gli strumenti messi a disposizione degli Stati membri, in particolare per quanto riguarda il MES, si è parlato della possibilità di poter utilizzare risorse finanziarie importanti per le spese sanitarie dirette ed indirette. Per chi non lo sapesse, ma penso che voi ne siate totalmente al corrente, il MES ha origine nel 2011, in particolare il Consiglio europeo del 2011 modificava il Trattato di Lisbona e nasceva con la funzione di venire incontro a una crisi finanziaria, la famosa crisi finanziaria del 2008, nella quale furono coinvolti una serie di Stati membri, che aveva l’obiettivo di mettere a disposizione degli Stati risorse che avrebbero potuto essere approvvigionate con costi altissimi o addirittura con l'impossibilità di farlo.
Tutti conoscono le conseguenze che ha subìto in particolare la Grecia e anche la possibilità che alcuni Stati membri su questo si siano in realtà cimentati e abbiano avuto la possibilità di essere finanziati.
Il MES ha cambiato volto, identità, anima, perché l’Eurogruppo, attraverso l'Unione europea, ha svolto un lavoro importante portato avanti dalla Presidente della Commissione europea e anche dal Commissario europeo per l’economia e naturalmente dal Governo italiano, che ha in una qualche maniera convertito quell'opportunità in uno strumento finanziario importante, diverso da quello che era stato previsto. Quello precedente, originario, aveva tutta una serie di condizionamenti molto rigorosi che riguardavano tagli al deficit e riforme strutturali dei Paesi che ne avevano accesso, l’attuale MES in realtà è un'opportunità importantissima per i Paesi che vi vogliono accedere.
Per l'Italia e per alcuni altri Paesi, non tutti evidentemente, può essere un'opportunità fondamentale e coerente anche con riforme strutturali sanitarie decisive, efficaci, come sembra di raccogliere dai temi trattati all'interno del programma del Presidente Acquaroli, quindi, mi pare utile che questo Consiglio regionale su questo possa fare un'affermazione, una dichiarazione politica di riconoscibilità e di accettazione del MES. Perché dovrebbe essere attuato? Lo dico cercando di restare avulso dai condizionamenti politici, alcune forze politiche, che oggi governano questa Regione, a livello nazionale hanno teorizzato la non utilità del MES, che oggi è una linea di credito dedicata, il Pandemic Crisis Support è la possibilità per gli Stati di accedere con un tempo molto veloce a una linea di credito che vale al massimo 36 miliardi.
È evidente come rispetto agli indirizzi di Governo questa sarebbe una possibilità importante, sarebbe dedicata e potrebbe essere uno strumento decisivo e fondamentale per poter avviare molto rapidamente una riforma, come puntualmente indicava il Presidente Acquaroli.
Concludo dicendo che è un passaggio importante, la possibilità di accedere a questa linea di credito consentirebbe di non utilizzare altre risorse rispetto alle quali dovremmo accedere al mercato del credito con tassi di interesse superiori a quelli che invece il MES consente.
L’impegno che chiedo alla Giunta regionale, in relazione ai contenuti del programma politico illustrato dal Presidente Acquaroli, è quello di manifestare formalmente e senza ritardi al Governo italiano l'intenzione di accedere al MES, diretto a fronteggiare, con spese e investimenti - il Presidente Acquaroli ha detto poco fa che c'è bisogno di un intervento immediato sulla sanità - diretti e indiretti l’emergenza Covid. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Lucentini.

Mauro LUCENTINI. Grazie Presidente. Sarò veloce, parlo sull’ordine del giorno presentato dal Movimento 5 Stelle, perché sul resto ci siamo concordati con Fratelli d'Italia, che è condivisibile in larga parte. Consigliera Ruggeri, le chiediamo di poterlo discutere nell'imminente Consiglio regionale che faremo a breve – non so se venerdì o sabato, per il fine settimana, ci aggiorneremo alla fine della seduta - è largamente condivisibile e vorremo dare qualche suggerimento per votarlo tutti insieme. Faccio la proposta di posticipare e chiedo di accettare questo cambio di programma. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Faccio una piccola coda all'intervento del Consigliere Lucentini, dicendo che larga parte dell'ordine del giorno presentato dalle Consigliere Lupini e Ruggeri è parte del nostro programma elettorale, la revisione del piano socio-sanitario, che ovviamente non ci soddisfa, ma da quello che ho sentito stamattina non soddisfa più neanche i Consiglieri del Partito Democratico che l'hanno approvato.
E’ un tema di grande spessore, noi dobbiamo ridiscuterlo, non possiamo fare demagogia, dobbiamo anche indicare cose che sono realizzabili in tempi brevi. Una cosa che dissi tempo fa nella sanità è che il primo step è tornare alla normalità, nella sanità regionale siamo fuori dalla normalità, dobbiamo tornare come minimo alla normalità del personale, delle risorse, dei funzionamenti e poi pensare allo sviluppo e ad un grande miglioramento. Se c'è la disponibilità al rinvio faccio mie tutte le considerazioni del Consigliere Lucentini.
Sull’altro ordine del giorno non sfugge a nessuno che il MES è uno strumento molto complicato, su cui ci sono perplessità, se il problema fosse solo l’utilizzo dei soldi non potremmo essere altro che d'accordo e favorevoli. Il problema è molto di più complesso, innanzitutto per come è stato ristrutturato, sul MES e in generale sulle risorse europee l'Italia avrà una quota molto più piccola rispetto a quella di cui usufruirà la Germania, la quale avrà più di 200 miliardi, e noi sotto i 90 miliardi, questo nella prima fase. C'è da evidenziare che hanno fatto un grande tentativo, un grande sforzo, sia il Presidente del Consiglio che il Ministro delle economie e delle finanze, non lo mettiamo in dubbio, ma i risultati sono stati purtroppo inferiori, molto inferiori, a quelle che erano le aspettative, anche nostre, non c'è dubbio: nella quantità di fondi, nella modulazione anche dei tempi tecnici per ottenere queste risorse. Ho ascoltato il Commissario tedesco che ha detto che le risorse non ci saranno adesso, ma nel 2021, forse addirittura ci vorrà un anno e mezzo per ottenerle.
Anche su questo chiedo di entrare nel merito, di non fare un muro contro muro, noi proponiamo un rinvio che ci permetta anche di discutere questa proposta di ordine del giorno portandola in Commissione, non è un mistero per nessuno che le Commissioni sono state ormai identificate con i nomi, eleggeremo i Presidenti, non so Presidente Latini, tra domani e dopodomani poi le convocheremo, anche in base alle modifiche che abbiamo stabilito oggi nella riunione dei capigruppo.
Sarebbe utile che questi documenti andassero in Commissione, magari possono essere integrati, modificati, per raggiungere poi l'unanimità in Consiglio. Spero, nella disponibilità sia dei componenti del Movimento 5 Stelle che dei componenti del gruppo PD e di Risorgi Marche, di portarli in Commissione per discuterli per poi trattarli in una successiva seduta dell’Aula.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Noi accettiamo la richiesta di rinvio, ne discuteremo nel prossimo Consiglio non appena decideremo se sarà venerdì o sabato, prima naturalmente concerteremo una formula che vada bene alla maggioranza e speriamo anche all’altra parte dell’opposizione. Grazie.

PRESIDENTE. Vorrei precisare ai Consiglieri che per discutere gli ordini del giorno la prossima volta bisogna che ci sia una manifestazione di ritiro in questa sede perché l'atto che qui viene presentato, si deve concludere con un voto o con il ritiro, per poi ripresentarlo se volete nella stessa situazione, magari come mozione nel Consiglio che faremo destinato alla questione sanitaria. Quindi gli ordini del giorno non possono essere rinviati.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Va bene, lo ritiro, se questa è la formula.

PRESIDENTE. Aggiungo per quanto riguarda le Commissioni che l’Ufficio di Presidenza si riunirà oggi e provvederà all'atto per la loro composizione, dopodiché giovedì mattina verranno chiamati tutti i componenti delle Commissioni a costituire gli organi interni, Presidente e Vicepresidente per la loro funzionalità.
Questo per chiudere il capitolo delle Commissioni, come giustamente ha chiesto il Consigliere Ciccioli.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Da parte mia e da parte nostra non c’è nessun tipo di ostacolo a condizione che nella prima Commissione sanità fissata si discuta questo argomento, se c'è questa disponibilità fiduciaria non ci sono problemi, se questa disponibilità non c'è naturalmente vorrei far votare l’ordine del giorno.

PRESIDENTE Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Se nella giornata di giovedì si riuniscono tutte le Commissioni per eleggere i Presidenti, dalla settimana successiva ci sarà un giorno stabilito - mattino o pomeriggio – in cui convocare la Commissione e si metterà come primo punto all’ordine del giorno entrambi gli atti.
Il Presidente eletto potrebbe farlo già la prossima settimana, se poi si vogliono portare alla seduta specifica sulla sanità, va bene anche questo.

PRESIDENTE. Vi è questo impegno in fieri, se posso racchiudere e sintetizzare, che si è palesato in maniera chiara con i vostri interventi: i due ordini del giorno oggi presentati dal Movimento 5 Stelle, dal gruppo PD e Rinasci Marche, verranno discussi appena insediata la Commissione competente. Quindi, sono entrambi ritirati? Lo diamo per assodato, sono entrambi ritirati per questa soluzione scelta tutti insieme.

Nomina

Elezione n. 6 Consiglieri componenti della Giunta per il Regolamento
(articolo 43 del Regolamento interno) - Voto limitato ad uno

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di 6 Consiglieri componenti della Giunta per il Regolamento, 3 di maggioranza e 3 di minoranza.
Si è concordato che i collaboratori dell'Aula lasceranno la scheda in cui potrete scrivere il Consigliere candidato per la nomina a componente della Giunta per il Regolamento, poi Consigliere Serfilippi farà la chiamata e ciascuno di noi andrà a depositare la scheda nell'urna, che sarà tenuta nelle vicinanze dell'altro Consigliere in modo tale che ci sia anche una regolarità formale per l'espletamento della votazione.

(Il Consigliere Segretario Serfilippi effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione.

Votanti n. 30,
Schede bianche n. 0,
Schede nulle n. 0,
Schede valide n. 30.

Hanno ricevuto voti:
Antonio Mastrovincenzo n. 8,
Elena Leonardi n. 7,
Chiara Biondi n. 6,
Jessica Marcozzi n. 6,
Marta Carmela Raimonda Ruggeri n. 2,
Luca Santarelli n. 1.

Proclamo eletti componenti della Giunta per il Regolamento i Consiglieri Elena Leonardi, Chiara Biondi, Jessica Marcozzi, Antonio Mastrovincenzo, Marta Carmela Raimondi Ruggeri, Luca Santarelli.

Nomina

Elezione n. 2 Consiglieri regionali componenti della Commissione per la Vigilanza della Biblioteca
(articolo 150, commi 3, 4 e 5 del Regolamento interno) - Voto limitato ad uno

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la nomina di 2 Consiglieri componenti della Commissione per la Vigilanza della Biblioteca.
Vi comunico che l’Ufficio di Presidenza con propria determinazione, ai sensi dell'articolo 150 del Regolamento interno, ha designato il Vicepresidente dell'Assemblea legislativa regionale Gianluca Paschi quale Presidente della Commissione per la vigilanza della biblioteca dell'Assemblea.
Ricordo che ciascun Consigliere può votare un solo nome e la votazione è a scrutinio segreto.
Il Consigliere Segretario Serfilippi può procedere alla chiamata dei Consiglieri.

(Il Consigliere Segretario Serfilippi effettua la chiamata)

PRESIDENTE. Comunico i risultati della votazione.

Votanti n. 30,
Schede bianche n. 0,
Schede nulle n. 1,
Schede valide n. 29.

Hanno ricevuto voti:
Marco Ausili n. 16,
Andrea Biancani n. 11,
Giacomo Rossi n. 2.

Proclamo eletti componenti della Commissione per la Vigilanza della Biblioteca i Consiglieri Marco Ausili e Andrea Biancani.

PRESIDENTE. Prima di chiudere la seduta ricordo a tutti voi che siamo tenuti a registrare l'uscita attraverso la disconnessione dal sistema Concilium, cioè la card, se qualcuno di noi omette di registrare l’uscita non è possibile accertare in modo diverso l'orario della sua effettiva presenza in Aula e si applica la disciplina prevista relativa alla decurtazione per la mancata partecipazione alla seduta dell'Assemblea legislativa, quindi vi prego di disconnettervi dal sistema.
Invito i Presidenti dei gruppi a rimanere per proseguire la riunione per la determinazione del giorno del prossimo Consiglio regionale dedicato all'emergenza sanitaria. Vi prego di rimanere in zona e se possibile di vederci subito, appena concluso il Consiglio regionale presso la sala Europa. Grazie.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 17,00.